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Dettaglio seduta n.174 del 21/02/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 17.48)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni delle deliberazioni dell'Ufficio di presidenza e sue modificazioni successive, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
In apertura della seduta, procederò all'appello nominale per l'identificazione dei partecipanti. Chiedo, pertanto, a tutti i Consiglieri e ai componenti della Giunta di mantenere attiva la telecamera del proprio dispositivo, di rispondere all'appello in modo intelligibile e di confermare la presenza in chat.
Ricordo che nel corso della seduta è consentito a tutti i partecipanti formulare richieste, prenotandosi nella chat interna della piattaforma dedicata.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: Congedi Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che sono in congedo i Consiglieri Protopapa, Ricca e Tronzano.
Il numero legale è pertanto 25.
Procedo ora all'appello nominale.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la mancanza del numero legale)



PRESIDENTE

Mancando il numero legale, aggiorno i lavori fra mezz'ora.



(La seduta, sospesa alle ore 17.52, riprende alle ore 18.22)



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori con la ripetizione dell'appello nominale per l'identificazione dei partecipanti.



(Il Consigliere Segretario Gavazza procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

"Emergenza ecoclimatica e riduzione emissioni climalteranti entro 2030" atti d'indirizzo collegati:


PRESIDENTE

ordine del giorno n. 741, presentato da Cane, Perugini, Preioni, Nicotra Stecco, Gagliasso, marin, Zambaia, Mosca, Gavazza e Dago, inerente a "Sensibilizzazione alle problematiche e alle dinamiche connesse al cambiamento climatico al fine di rivedere la politica energetica nazionale"



PRESIDENTE

ordine del giorno n. 742, presentato da Grimaldi, Canalis, Bertola Frediani, Giaccone, Salizzoni, Sacco e Disabato, inerente a "Un Patto per il Clima in Piemonte. Strategie e azioni di contrasto alla crisi climatica"



PRESIDENTE

mozione n. 743, presentato da Rossi, Canalis, Giaccone, Valle, Marello Ravetti, Sarno, Salizzoni e Gallo, inerente a "Azioni per il contrasto al cambiamento climatico e il superamento della crisi ecologica"



PRESIDENTE

ordine del giorno n. 744, presentato da Bertola e Frediani, inerente a "Contrasto alla crisi climatica"



PRESIDENTE

ordine del giorno n. 745, presentato da Disabato, Sacco e Martinetti inerente a "Cambiamento climatico, impegni e misure per la tutela della biodiversità regionale"



PRESIDENTE

ordine del giorno n. 746, presentato da Bongioanni, inerente a "Impegno ad una transizione ecologica graduale"



PRESIDENTE

ordine del giorno n. 748, presentato da Ruzzola, Biletta e Graglia inerente a "Azioni di contrasto ai cambiamenti climatici"



PRESIDENTE

La seduta prosegue con l'esame degli atti di indirizzo in ambito di "Emergenza ecoclimatica e riduzione emissioni climalteranti entro 2030", di cui al punto 2) all'o.d.g.: ordine del giorno n. 741; ordine del giorno n.
742; mozione n. 743; ordine del giorno n. 744; ordine del giorno n. 745 ordine del giorno n. 746; ordine del giorno n. 748.



RUZZOLA Paolo

Presidente, sono presente.



PRESIDENTE

Do ora la parola al Consigliere Cane per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 741 inerente a "Sensibilizzazione alle problematiche e alle dinamiche connesse al cambiamento climatico al fine di rivedere la politica energetica nazionale" Prego, Consigliere; ne ha facoltà per dieci minuti.



CANE Andrea

Grazie, Presidente.
Parto subito dal fondo, ovvero dalla frase con la quale, alla fine dell'ordine del giorno, impegniamo la Giunta regionale e gli Assessori competenti, in quanto, in accordo con gli uffici, abbiamo provveduto a fare una leggera modifica che leggo in modo integrale: "Impegna la Giunta regionale e gli Assessori competenti a sensibilizzare il Governo per rivedere la politica energetica nazionale, in modo da prendere maggiormente in considerazione proposte di produzione energetica alternative, a partire dalle centrali nucleari di ultima generazione alla fissione nucleare, alla filiera dell'idrogeno, alla costruzione di nuovi termovalorizzatori o all'aumento dell'estrazione dei giacimenti di gas nazionali. Questo ci permette di essere meno dipendenti dagli altri Paesi per il nostro fabbisogno energetico, con un potenziale alleggerimento dei costi delle bollette che oggi si ripercuotono su famiglie e imprese. La nostra scarsa capacità energetica sta mettendo a serio rischio non soltanto la ripartenza economica, ma anche la sopravvivenza di numerose aziende e settori strategici, relegando il nostro Paese sempre più ad un ruolo di serie B nello scacchiere geopolitico internazionale".
Dopo questa precisazione iniziale, ci tenevo a dire che, a differenza di alcuni colleghi delle minoranze, non intendo citare né Papa Francesco n favole o storia. Ho sentito parlare della favola della farfalla pane e burro. Io, più che di favole, vorrei parlare di questioni concrete, perch in precedenza ho sentito dire, da diversi colleghi di centrosinistra, in modo molto propagandistico, che il clima non è una priorità della maggioranza di centrodestra. Mi viene da chiedere, tra l'altro, cosa hanno fatto i colleghi prima di noi. Noi non governiamo da decenni, ma ricordo che, meno di tre anni fa, al governo in Regione c'era il centrosinistra.
Evidenzierei, invece, il fatto che attualmente abbiamo un Assessore regionale soprattutto proattivo, l'Assessore regionale all'ambiente, del quale condivido tutte le parole pronunciate nell'intervento fatto in precedenza. Tra l'altro, ho anche sentito piacevolmente uno degli interventi dei relatori, in cui è stato evidenziato che è un Assessore sempre pronto ad ascoltare tutti e ad attivarsi in modo pratico e veloce per tutte le istanze alle quali è chiamato per intervenire.
Quindi, personalmente, ho trovato non solo scortese - anche se la cortesia molto spesso fa poco parte della politica - ma anche ideologicamente scorretto sentire questi interventi di vera e propria propaganda. Non commento nemmeno le parole del tipo "Questa Giunta e la maggioranza hanno solo agito con decisioni contro il clima". Già il collega Marin nel precedente collegamento, ha bene evidenziato questi aspetti.
Una cosa che vorrei evidenziare, invece, è questo no verso i no, scusate il gioco di parole, a partire dal no verso la TAV. E' stato detto più volte: "Se non si fanno certe cose, non si va verso la direzione giusta e questa giornata sarebbe diventata inutile". Dico, giustappunto, che avrei voluto sentire solo gli esempi positivi e proattivi che si portano avanti sul territorio.
Tra l'altro, ringrazio particolarmente la collega Biletta che, nel suo intervento, ha evidenziato un punto che ci tenevo a portare come esempio.
Mi riferisco al progetto della diga nella valle dove abito, in Val Soana presso il territorio di Ingria e Pont Canavese, che spero al più presto diventi reale. Grazie a tale progetto, si potrà creare un prezioso invaso che servirà, non solo a produrre energia, ma anche a creare una scorta d'acqua - e con la siccità che stiamo vivendo, penso che sia un problema molto attuale e - perché no? - a portare anche turismo. Questo è solo uno dei tanti progetti che noi, come Consiglieri di maggioranza del centrodestra, porteremo avanti sui vari territori di competenza, sperando che, anche in questi casi, non arrivino sempre i soliti no.
Procedendo velocemente, nel testo dell'ordine del giorno ho voluto evidenziare alcune parti che reputo particolarmente importanti. Partiamo da una veloce carrellata di esempi dei Paesi. Inizierei con la Cina, la quale ha posticipato al 2060 l'obiettivo della neutralità carbonica; il governo comunista cinese, infatti, rivendica che le azioni contro il cambiamento climatico debbano essere differenziate, tenendo conto delle esigenze economiche nazionali.
Passiamo agli Stati Uniti, che producono 6,6 miliardi di tonnellate di CO2 mentre l'intera Europa ne produce 6. L'India ha posticipato l'obiettivo "emissioni zero" al 2070, sostenendo che un azzeramento entro il 2050 sarebbe una risposta profondamente sbagliata, considerando le condizioni attuali.
La Francia, in tal senso, è un esempio virtuoso, avendo ben 4 centrali nucleari che sono proprio a ridosso del confine italiano, una delle quali attivata nel 1974, è a soli 300 chilometri da Torino. Ricordo anche che, 11 giorni fa (esattamente il 10 febbraio), il Presidente Macron ha annunciato la costruzione di 6 nuovi reattori nucleari, mentre altri 8 sono allo studio e tutti i vecchi impianti saranno prorogati ulteriormente ad oltre cinquant'anni di vita.
Concludo con la Svizzera, altro Paese a noi vicinissimo nel quale nonostante un referendum abbia congelato nuove concessioni, sono presenti ben 5 centrali nucleari operative. A queste si aggiungono 3 reattori per la ricerca e un deposito di scorie radioattive. Ricordo, infine, che il 32 dell'elettricità prodotta in Svizzera è garantita dal nucleare.
Nell'ordine del giorno ho voluto evidenziare anche le parole dette dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Apro una parentesi su un'altra cosa che fa "poco moda" dire al giorno d'oggi: solo pochi giorni fa durante il VI Summit dell'Unione europea e dell'Africa, il Ministro ugandese le è passato davanti senza nemmeno salutarla e considerarla. Ci tenevo a fare questo esempio, consapevole di andare fuori tema, per dire cose che certamente da parte della sinistra non sono di moda dire.
Procedendo, pur trattandosi di tecnologie ancora in fase di sviluppo, il Ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha aperto alla fissione nucleare di quarta generazione, cioè senza uranio arricchito e acqua pesante, sostenendo che, laddove i rifiuti radioattivi fossero pochissimi, la sicurezza elevata e i costi bassi, "sarebbe da folli non considerare questa tecnologia", avvertendo che non bisogna farne una questione ideologica.
Andiamo avanti. Il Piemonte, la nostra Regione, è tra le poche Regioni d'Italia ad aver costruito e sostenuto la creazione di una filiera dell'idrogeno, con più di 3.000 metri quadri di aree dedicate e già attive.
In Italia, sono in funzione 53 termovalorizzatori, dei quali soltanto nove al sud. Tredici sono in Lombardia, che è l'unica regione ad averne due, con una produzione di energia superiore ai 100 megawatt, a Milano e a Brescia seguono Toscana ed Emilia-Romagna con nove; il Veneto con quattro; il Lazio con tre e il Piemonte con uno.
Secondo uno studio dei Politecnici di Torino e Milano, gli attuali impianti non sono sufficienti, visto che il 20% dei 30 milioni di rifiuti urbani prodotti in Italia finisce ancora in discarica. Ricordo che l'obiettivo fissato dall'Europa è del 10% e l'Italia viene multata per questa inadempienza.
Lo stesso studio dimostra che i termovalorizzatori producono solo lo 0,03 di PM10, rispetto al 54% prodotto dalle combustioni commerciali e residenziali.
Finisco questa parte con delle riflessioni sul comparto automobilistico.
Consideriamo che l'industria automobilistica italiana conta 2.200 imprese e 161mila operai; con la messa al bando di benzina e diesel dal 2035, il 67 delle esportazioni sarebbe a rischio e 60mila occupati di 500 aziende perderebbero il posto di lavoro.
Studi scientifici ci dimostrano che le emissioni delle moderne vetture diesel Euro 6d sono talmente basse da non essere significative. Sarebbero infatti responsabili di appena l'1% degli ossidi di azoto ed emetterebbero concentrazioni di PM10, PM2,5 e PM1 così basse da non essere di fatto misurabili.
Concludendo, Presidente, cosa abbiamo voluto dire con questo ordine del giorno? Innanzitutto, a differenza di altri interventi che ho sentito fatti già in modo pretestuoso prima ancora di ascoltare l'intervento del nostro Assessore all'ambiente, abbiamo ascoltato con attenzione i Movimenti e le Associazioni Ambientaliste e le loro proposte. Cosa ci chiedono? Ci chiedono concretezza per raggiungere l'obiettivo dell'Unione europea della riduzione del 55% delle emissioni climalteranti entro il 2030. Penso sia nostro dovere agire seguendo un modello di transizione attivo, ossia attingendo alle risorse del Green Deal Europeo, per costruire un'identità energetica che oggi noi non abbiamo, anche a causa di una politica di sinistra che ci fa pagare il prezzo dei suoi continui "no" ideologici.
Ci sono tanti modi per ridurre l'inquinamento; la pandemia, per esempio, ci ha fatto riscoprire quella vita lavorativa che può essere svolta anche lontano dalle grandi città, in montagna per esempio, grazie all'utilizzo esteso dello smart working.



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Cane, le chiedo di concludere.



CANE Andrea

Sì, concludo, grazie.
La sintesi finale è che penso che occorra rivedere la politica energetica nazionale. Se continueremo a opporci a qualsiasi proposta di produzione alternativa di energia, a partire dalle centrali nucleari di ultima generazione, metteremo a rischio anche la sopravvivenza di numerose aziende e settori strategici e il nostro Paese sarà sempre più relegato ai limiti dello scacchiere geopolitico internazionale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Andrea Cane per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 741.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Sono molto interessato a capire come lei potrà gestire, sicuramente bene ma è bene capirlo - i lavori rispetto a questi ordini del giorno e mozioni.
Quello che abbiamo ascoltato adesso è molto significativo; non parlo ovviamente del Presidente dell'Uganda o del problema del collega Cane, che è la sinistra e non la tutela dell'ambiente.
Sono molto interessato, perché se quella che ho appena ascoltato è la posizione della maggioranza, una posizione che, peraltro, fa pure dell'ironia rispetto alla capacità di alcuni colleghi di avere come riferimento il pensiero profondo e sempre meritevole di attenzioni, anche in quest'Aula, di Papa Francesco, piuttosto che non favolette. Capisco che possono somigliare molto a favolette, ma con un po' più di profondità culturale si comprenderebbe che l'intervento che abbiamo ascoltato del collega Rossi non era una favoletta, ma una traccia molto profonda, di respiro culturale, che meritava più attenzioni e non questo tipo di giudizio.
Provengo da un territorio dove, sulla carta CNAPI, sono potenzialmente previsti quattro depositi nucleari e c'è una battaglia sociale e istituzionale su un'ipotesi di termovalorizzatore. Il documento che proviene dalla maggioranza tiene in considerazione indirizzi per realizzare centrali nucleari e termovalorizzatori, quindi capirà che l'ordine delle priorità che lei detterà a questa discussione è per noi - per me - molto significativa. Molto significativa!



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
Ha chiesto di intervenire il collega Cane per fatto personale; prego collega Cane.



CANE Andrea

Intervengo solo per una specifica: siamo tutti liberi di fare considerazioni, anche personali, però rigetto qualsiasi mio riferimento contro Papa Francesco, perché non era assolutamente il senso delle mie parole. Ho solamente detto - e potete riascoltare la registrazione - che non avrei citato Papa Francesco; quindi non ho fatto assolutamente alcun riferimento. Sono poi passato all'altro argomento delle favole; quindi assolutamente non voglio che mi siano messe in bocca parole che non ho detto.
Grazie.



RAVETTI Domenico

No, no, ma io ho capito, collega: non era un attacco nei suoi confronti.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Stia tranquillo; dalle nostre parte diciamo "stai sereno".



CANE Andrea

Io sto tranquillo e sereno. Sono molto sereno, Domenico; grazie.



RAVETTI Domenico

Evidentemente Papa Francesco l'avrebbe citato nello stesso modo di dire.



CANE Andrea

Sono molto sereno, Domenico; grazie.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

"Emergenza ecoclimatica e riduzione emissioni climalteranti entro 2030" atti d'indirizzo collegati (seguito)


CANE Andrea

ordine del giorno n. 741, presentato da Cane, Perugini, Preioni, Nicotra Stecco, Gagliasso, marin, Zambaia, Mosca, Gavazza e Dago, inerente a "Sensibilizzazione alle problematiche e alle dinamiche connesse al cambiamento climatico al fine di rivedere la politica energetica nazionale"



CANE Andrea

ordine del giorno n. 742, presentato da Grimaldi, Canalis, Bertola Frediani, Giaccone, Salizzoni, Sacco e Disabato, inerente a "Un Patto per il Clima in Piemonte. Strategie e azioni di contrasto alla crisi climatica"



CANE Andrea

mozione n. 743, presentato da Rossi, Canalis, Giaccone, Valle, Marello Ravetti, Sarno, Salizzoni e Gallo, inerente a "Azioni per il contrasto al cambiamento climatico e il superamento della crisi ecologica"



CANE Andrea

ordine del giorno n. 744, presentato da Bertola e Frediani, inerente a "Contrasto alla crisi climatica"



CANE Andrea

ordine del giorno n. 745, presentato da Disabato, Sacco e Martinetti inerente a "Cambiamento climatico, impegni e misure per la tutela della biodiversità regionale"



CANE Andrea

ordine del giorno n. 746, presentato da Bongioanni, inerente a "Impegno ad una transizione ecologica graduale"



CANE Andrea

ordine del giorno n. 748, presentato da Ruzzola, Biletta e Graglia inerente a "Azioni di contrasto ai cambiamenti climatici" (seguito)



PRESIDENTE

Per cortesia, non interloquite durante la seduta. Grazie.
Procederò con l'illustrazione di tutti gli ordini del giorno; poi vediamo l'ora e decidiamo come proseguire per la discussione generale.
La parola al Consigliere Grimaldi sull'ordine del giorno n. 742 inerente a "Un Patto per il Clima in Piemonte. Strategie e azioni di contrasto alla crisi climatica" Prego.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Inviterei tutti, a partire da chi ricopre ruoli istituzionali di Giunta in Consiglio, a ringraziare i nostri ospiti, che siano internazionali, come quelli che abbiamo ascoltato o che siano ospiti presenti in nome di autorità scientifiche, di ricerca, come hanno fatto i nostri atenei, o di organizzazioni internazionali; che siano studenti o giovani ,che hanno fatto sì che questa discussione fosse aperta e che fosse di nuovo centrale in Consiglio regionale.
Perché faccio questa premessa? Perché tutto possiamo fare, meno che deriderli o spiegare loro se dovevano avere o no un intervento scritto quando la gran parte dei colleghi non era né connessa in termini continuativi, come molti colleghi, invece, hanno fatto, di maggioranza e opposizione. Tanto più, quando, di fatto, è caduto addirittura il numero legale, il che è abbastanza incredibile: anche in macchina è più facile schiacciare il tasto del microfono che quello del video, ma alcuni colleghi non sono riusciti a fare neanche questo.
Proviamo intanto a rispettarci, non tanto fra noi, ma a rispettare chi ha occupato la gran parte della giornata anche qui fuori. Come sapete, sono con il collega Gavazza e il Consigliere Martinetti, in grande solitudine in questa giornata; so che molti di voi hanno, invece, seguito attentamente. La cosa che mi preme, invece, oggi è stilare un documento fatto con i Gruppi consiliari di opposizione. Ringrazio ovviamente i Consiglieri del PD, del Movimento 5 Stelle, della Lista Monviso e del Movimento 4 ottobre che hanno sottoscritto, allungato e fatto aggiungere questo documento. Ringrazio, anche, ovviamente chi, come ad esempio Legambiente, gli atenei, i componenti dei Comitati per l'acqua o delle associazioni come Co.Mu.Net che hanno voluto suggerire tanti degli emendamenti che abbiamo provato a raccogliere. L'ascolto, come dicevate prima, va in qualche modo perseguito anche per le finalità per cui si è chiesto questo Consiglio regionale aperto, che non era un Consiglio solo di quel grado sancito dal IPCC come grado causato dal riscaldamento e dall'impronta ecologica del mondo.
Questo Consiglio serve anche per fare delle dichiarazioni; noi le abbiamo trasformate in un patto per il clima. Ricordo a tutti che - ahimè - gli estremi caldi saranno più numerosi rispetto a quelli freddi in tutti i territori continentali; si ricorda come la crisi climatica ed ecologica non solo sia già alle nostre porte, ma provoca ogni anno danni per centinaia milioni di euro anche nel nostro territorio. Nell'ordine del giorno si ricorda che le disuguaglianze sociali accelerano la distruzione dell'ambiente e generano anche ulteriore ingiustizia ambientale, poiché gli effetti della crisi si distribuiscono in modo diseguale fra ceti forti e ceti deboli, tra territori solidi e territori fragili. L'emergenza colpisce soprattutto i Paesi più poveri.
Lo dico senza nessuna disprezzo rispetto alle discussioni fatte sulla Cina e sull'India, ma ricordiamoci invece dove centinaia di milione di persone devono la loro sopravvivenza alla capacità di resistere e risollevarsi da catastrofi climatiche sempre più estreme. Cosa deve dire chi sta portando alla fame oltre 50 milioni di persone solo in Africa: sarà colpa loro? Secondo voi, è colpa dei loro consumi? Devono migrare? Spesso le discussioni andrebbero connesse, altrimenti non si capisce davvero da dove partiamo.
Per affrontare e risolvere una crisi di tale portata occorre innanzitutto uscire dalla visione di "ambiente" come una responsabilità settoriale ad entrare in un'ottica per la quale tutte le politiche devono essere funzionali all'obiettivo della riconversione ecologica della società.
Colleghi non vi sentiate offesi se diciamo che alcune parole non sono conseguenti agli atti legislativi; dopodiché oggi serve a mettere un punto a capo. La giornata non serviva a rimproverarci rispetto solo al passato: ognuno di noi ha la sua ideologia e non vedo perché un'ideologia deve essere, in qualche modo, espulsa dalla discussione come se il liberismo e il libero mercato non fossero una delle ideologie più forti che esistono su questa terra.
È compito, invece, della Regione dare piena attuazione alla recentissima revisione della Costituzione italiana che, con le modifiche dell'articolo 9, introduce la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni; con le modifiche dell'articolo 41, si include salute e ambiente tra i limiti all'iniziativa economica privata e aggiunge - appunto - fini ambientali, indirizzo e coordinamento dell'attività economica pubblica e privata.
Noi abbiamo voluto spiegare perché la COP26 svolta a Glasgow rischia di essere l'ennesima occasione persa nella corsa contro il tempo per fermare l'emergenza climatica, in quanto gli impegni assunti hanno spostato ulteriormente in avanti le lancette dell'orologio, rimandando ai prossimi appuntamenti internazionali l'aumento della soglia di riduzione delle emissioni e un accordo globale sul phase out carbone.
Stando alle più recenti analisi climatiche svolte da ARPA, in Piemonte i dati relativi alle variabili climatiche, così come l'aumentata frequenza di eventi esterni, dimostrano come in larga misura il territorio sia già esposto agli effetti del cambiamento climatico. Il Piemonte è caratterizzato da una geografia molto differenziata; il 43% circa del territorio regionale del Piemonte è montuoso e le alpi costituiscono un hot-spot di cambiamento, ovvero un'area dove le temperature crescono più rapidamente e gli effetti si manifestano in modo più evidente.
La conoscenza di come il clima stia cambiando negli ultimi anni, di come potrà cambiare.



(Voci di sottofondo)



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Avetta, ha il microfono acceso, la prego di spegnere.



GRIMALDI Marco

I giorni piovosi, considerando gli ultimi 18 anni circa, risultano in diminuzione pressoché su tutta la regione, mentre aumenta la lunghezza massima dei periodi secchi; negli ultimi trent'anni, la neve fresca mostra un'anomalia negativa più evidente alle quote inferiori ai 1.600-1.700 metri. Ma più che ricordare tutti questi numeri, che potete leggere in questo documento - e, ripeto, ringrazio tutti quelli che hanno contribuito a partire per esempio dal Rapporto Mal'aria, che, nell'ambito della campagna Clean Cities, mette i dati dello smog di 102 città italiane relative al 2021 a confronto con quelli suggeriti, appunto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e - ricordo - nessuna delle 102 città analizzate rispetta tutti i valori raccomandate del PM10.
Cosa vogliamo che faccia il Consiglio regionale del Piemonte (negli ultimi minuti mi soffermerò, soprattutto, sulle impegnative)? Nell'ottica di fare propria l'accelerazione impressa dall'Unione Europea al processo di decarbonizzazione totale (Net to zero) dell'economia europea entro il 2050 e innalzamento al 55% della riduzione di emissioni climalteranti entro il 2030, vogliamo impegnare la Giunta della Regione Piemonte ad assumere l'impegno di ridurre le emissioni di gas climalteranti del 55% entro il 2030 e azzerarle entro il 2050; ad approvare entro tre mesi la Strategia regionale sui cambiamenti climatici, integrando i documenti esistenti sulla base degli obiettivi assunti al punto precedente, portando a termine il percorso avviato con la deliberazione della Giunta Regionale 3 luglio 2017 n. 24-5295 (a mio avviso, per rispondere all'Assessore Marnati, il tutto dovrà partire dall'aggiornamento del PRAE la prossima settimana, o addirittura già da domani, se volete iniziarne la discussione).
Chiediamo, inoltre, di istituire una cabina di regia interassessorile per il coordinamento e la supervisione delle politiche settoriali in materia di crisi climatica ed ecologica.
Vogliamo che sia predisposto entro sei mesi un bilancio regionale delle emissioni di gas climalteranti che consenta di disporre di dati affidabili necessari alla pianificazione settoriale e al sostegno e finanziamento degli interventi prioritari, come ci hanno ricordato anche gli atenei oggi (sono numerose le sollecitazioni pervenute).
Vogliamo che entro dodici mesi si adotti un Piano Clima che descriva le azioni di riduzione delle emissioni di gas climalteranti coerentemente con gli obiettivi assunti ai punti precedenti.
Soprattutto, vogliamo che la Giunta informi la popolazione sulla realtà della crisi ecologica e climatica, in modo costante e capillare.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, la informo che il tempo a sua disposizione è terminato. La invito a concludere.



GRIMALDI Marco

Concludo.
Dicevo, vogliamo che la Giunta informi la popolazione attraverso tutti i mezzi d'informazione istituzionale - è una delle richieste che i movimenti hanno avanzato - e anche attraverso la convocazione entro sei mesi di assemblee di cittadini e cittadine rappresentativi della composizione del corpo sociale, per elaborare e deliberare misure di carattere economico, sociale e ambientale. Perché? Prima di tutto per una questione di consapevolezza (è la richiesta che avanzano soprattutto i movimenti lì fuori). Noi abbiamo vissuto nella pandemia questa attenzione all'informazione e alla trasparenza. Ecco, dev'esserci anche in questi settori.
Concludo, Presidente, con alcuni impegni fondamentali, come quello di innalzare al 36% la riduzione dei consumi per usi finali di energia entro il 2030; innalzare al 40% la quota di copertura degli usi finali con fonti rinnovabili entro il 2030; innalzare al 39% la riduzione dei consumi totali di energia primaria entro il 2030.
Nel settore produttivo, ad accompagnare la transizione ecologica delle imprese di ogni dimensione, orientandone e incentivandone gli investimenti.
Nel settore dei rifiuti, ad accelerare il superamento delle plastiche monouso come da direttiva SUP (UE 2019/904), in coerenza con gli obblighi previsti dalla normativa europea.



PRESIDENTE

Collega Grimaldi, la invito a concludere!



GRIMALDI Marco

Ho finito. Peraltro mi hanno anche interrotto, per cui le chiedo di farmi concludere.
Nel settore della mobilità, chiediamo di incentivare gli investimenti per lo sviluppo della mobilità elettrica, anche attraverso il finanziamento per il rinnovamento della flotta dei mezzi.
Vi sono tanti altri punti, ma concludo, Presidente, ringraziandovi e chiedendo ovviamente a tutti i membri della maggioranza, ma soprattutto a tutti i colleghi dell'opposizione, di analizzare tutti questi documenti e di votarli anche nelle prossime ore, ma con l'attenzione che meritano visto quello che abbiamo fatto qui oggi. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Grimaldi per l'illustrazione.
Visto che abbiamo ancora qualche minuto prima delle ore 19.00. darei la parola al collega Rossi, per l'illustrazione della mozione n. 743, inerente a "Azioni per il contrasto al cambiamento climatico e il superamento della crisi ecologica"



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Prima dell'illustrazione, volevo fare una piccola premessa, sperando di non alimentare polemiche: dobbiamo stare attenti - lo dico prima di tutto a me stesso - perché c'è una cosa peggiore dell'ignoranza, che è l'ignoranza mista all'arroganza. E questo lo dico prima a me stesso.
Si può essere ignoranti, e non è sempre una colpa; ma essere arroganti da ignoranti potrebbe diventare una colpa. E lo dico - in questo sono ripetitivo, Presidente - prima di tutto a me stesso.
Dobbiamo stare attenti, soprattutto quando siamo un po' ignoranti, a non essere anche arroganti. Se siamo in Consiglio regionale, dobbiamo avere un'attenzione doppia.
Per quanto riguarda le storie o le favolette, devo rilevare che ho un pensiero molto particolare, Presidente, anche relativamente alle cose più importanti che riguardano gli esseri umani, a partire, ad esempio, dai miti fondativi di ogni religione e di ogni cultura, per arrivare alla religione cattolica, che qualcuno in quest'Aula cita spesso quando si parla di crocifisso. Ricordo a tutti che nel Vangelo si parla per storie e per parabole, come a dire che le storie sono una cosa molto seria, a cui bisognerebbe prestare molta attenzione, invece di immaginare che non servano. Anzi, spesso ci aiutano a capire quali sono le questioni profonde che non comprendiamo fino in fondo.
Da questo punto di vista, quindi, invito a stare molto attenti quando cerchiamo di banalizzare cose che, probabilmente, sono un po' più complesse.
Detto questo, e arrivando agli aspetti più politici, volevo segnalare che da un lato abbiamo il collega Marin, che ad un certo punto giustamente, nel suo intervento dice: "Non possiamo pensare di fare in modo che qualcuno intervenga senza aver neanche ascoltato l'Assessore Marnati" cioè sostiene che non possiamo leggere dei documenti - riferendosi ai nostri ospiti - facendo finta che l'Assessore Marnati non sia intervenuto (su questo sono concorde con il collega Marin). Dall'altra, però, non possiamo rimproverare i nostri ospiti di un atteggiamento e poi, come Gruppi di maggioranza, mettere in campo un atteggiamento simile, se non peggiore. Perché negli interventi che ho ascoltato del Capogruppo Preioni e del collega Cane, di tutto quello che abbiamo ascoltato nella giornata odierna non c'è neanche un'acquisizione o un passaggio di ascolto. Non possiamo rimproverare gli altri di comportarsi in una certa maniera se poi facciamo di peggio! Questo è proprio ciò che la politica non deve fare. Noi dobbiamo, prima di tutto, dare il buon esempio e dimostrare di aver ascoltato. Dunque, di tutta una serie di punti, bisognava almeno sceglierne uno (anche solo per far finta, e lo dico provocatoriamente) e dire: "Cavoli, dopo otto ore di discussione, su questo aspetto mi è sorto un dubbio". Invece no: dopo otto ore di discussione con ambientalisti, universitari, professionisti e persone che studiano queste materie da una vita, l'unica cosa che sappiamo dire è: "Non capite niente, sappiamo tutto noi", leggendo peraltro quattro righe.
È inaccettabile in quest'Aula, dopo una giornata come questa! E lo dico anche a tutela dell'Assessore Marnati: se fossi in voi, l'ordine del giorno che avete depositato lo ritirerei. Perché l'Assessore Marnati oggi ha fatto degli interventi che volavano dieci piani in alto rispetto alle cose che avete scritto in questi documenti. Il vostro documento è un imbarazzo prima di tutto per l'Assessore Marnati che, invece, ha fatto un intervento che cerca di coniugare alcune richieste e alcune sfide che la Regione ha davanti.
Leggere il vostro ordine del giorno fa veramente impallidire, perché quello che lo stesso Capogruppo Preioni ha definito "provocazione", lo troviamo scritto pari pari nell'ordine del giorno presentato, cioè centrali nucleari, termovalorizzatori, gas. Sembra di essere di fronte ad uno sketch che dovrebbe far ridere, ma non fa ridere, perché dopo una giornata come questa, non potete permettervi di votare una cosa del genere. È offensiva e ripeto - mette in imbarazzo un'azione del vostro Assessore, che è molto più serio delle cose che avete scritto in quel documento.
Vado alle nostre richieste, Presidente, molto velocemente. Possiamo parlare della Cina per tutto il tempo e possiamo cercare nel comportamento delle nazioni che in questo momento inquinano di più un alibi per tutte le cose che dovremmo e potremmo fare noi e che, invece, non facciamo. I cinesi e gli indiani possono essere un alibi perfetto, poi stranamente non si cita mai il Brasile, perché forse il Brasile è amico politicamente di qualcuno per cui Bolsonaro non si può citare e della deforestazione dell'Amazzonia non si può parlare.
Si parla solo della Cina per dire "comunisti": veramente, siamo davanti ad una serie comica. Possiamo usare la Cina per dire che va bene così e che continuiamo ad inquinare, oppure possiamo chiederci: "Ma noi che cosa possiamo fare?" Con tutti i limiti della nostra azione evidentemente perché la Regione chiaramente non può risolvere i problemi del mondo e su questo siamo d'accordo.
Le cose che possiamo fare sono tante e ce l'hanno ricordato i nostri ospiti e anche qualche collega intervenuto prima di noi. Ne aggiungo solo alcune che non sono state citate, ma che sono molto concrete; quindi, meno storielle, anche se magari a qualcuno piacciono. In primis, abbiamo votato una mozione all'unanimità per adottare un Piano regionale sull'economia circolare e la bioeconomia e questo piano non c'è ancora. La Regione lo deve adottare.
In secondo luogo, serve una strategia regionale per la tutela della biodiversità, in linea con la strategia europea sulla biodiversità. Il Piemonte è una delle regioni più ricche di biodiversità in Italia e in Europa; la stiamo perdendo, per cui occorre una strategia per potenziarla.
Abbiamo davanti l'edilizia sanitaria, che muoverà milioni di euro nei prossimi anni, ed è importante che la Regione, in maniera strategica, dia indicazioni alle stazioni appaltanti di usare materiale riciclato ed evitare che per tutte queste opere pubbliche si facciano solo cave e si consumi suolo. Abbiamo l'obbligo di usare il riciclo degli inerti per queste opere pubbliche e la Regione su questo deve essere assolutamente in prima fila a spingere, cosicché anche il privato possa prendere esempio.
Possiamo aiutare i Comuni a sviluppare delle politiche serie di piantumazione, soprattutto nelle conurbazioni urbane, perché abbiamo bisogno di essere più seri e di fare meglio di ciò che stiamo facendo.
La mobilità elettrica e il trasporto pubblico locale non le cito, perch l'hanno già fatto i colleghi, per cui non mi dilungo. Sono tutte cose concrete, che spero piacciano a coloro a cui non piacciono le storielle che noi possiamo fare e che non c'entrano niente con la Cina e che, come hanno detto i colleghi prima di me, non tolgono lavoro. Basta vedere l'economia circolare e la bioeconomica che hanno un potenziale di lavoro e di sviluppo enorme, solo che bisogna saperlo cogliere e fino adesso, forse abbiamo fatto troppo poco.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente Domenico Rossi per l'illustrazione.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori la Consigliera Francesca Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Era solo per invitarla a chiudere, perché dopo una giornata in cui abbiamo ascoltato delle testimonianze importanti, preziose ed arricchenti, forse è il caso di evitare questa discussione finale. Non mi riferisco ovviamente agli atti di indirizzo del collega che ha appena parlato né del collega Grimaldi, ma credo che l'atto di indirizzo della maggioranza non renda veramente onore neanche al lavoro che ha fatto la maggioranza. Se io fossi un esponente della maggioranza, sarei la prima a chiedere, se non il ritiro, almeno la modifica dell'impegno e di alcune premesse. L'impegno è illeggibile; chiedo anche agli uffici di verificare la forma in cui è stato scritto, perché facciamo sempre molta attenzione e seguiamo le indicazioni degli uffici nel redigere i nostri documenti. Questo impegno non è degno di un Consiglio regionale. Era solo per invitare a chiudere la seduta, ma so che probabilmente sta per farlo.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Frediani per il suggerimento.
Ha ora la parola il Consigliere Gallo sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Mi ha anticipato la collega Frediani e l'invito è quello di chiudere i lavori, anche per dare il giusto spazio alla discussione di questi ordini del giorno e delle posizioni molto distanti che ho già sentito negli interventi della maggioranza rispetto alle nostre posizioni, che possiamo fare nella seduta di Consiglio regionale convocata domani, nella quale si può concludere questa discussione. Anche perché non avrebbe molto senso rinviarla di 8 giorni e scollegarla completamente dagli interventi e dai ragionamenti fatti in questa interessante giornata di Consiglio aperto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo che gli ordini del giorno non sono iscritti nell'o.d.g. della seduta di domani, quindi ne dovete chiedere l'iscrizione.
Vedo in collegamento il Presidente Bongioanni, al quale chiedo di darmi un cenno di assenso sulla chiusura della seduta, visto che sono le ore 19.



BONGIOANNI Paolo

Sì, Presidente, forse sono l'ultimo Capogruppo sopravvissuto a questa arrembante formazione della minoranza; non sono riuscito a capire dall'amico e collega Rossi se l'arroganza è figlia dell'ignoranza o viceversa. Penso che siamo tutti sufficientemente stanchi e che sia arrivato il momento di chiudere la seduta, augurando a tutti - lo farà lei Presidente - una buona serata e un arrivederci a domani in Consiglio.



PRESIDENTE

Do la parola al Presidente Grimaldi sempre sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Per il rispetto di tutti e degli orari della convocazione, posso anche ritenere utile riaggiornare questa discussione a domani mattina, per far sì che non si liquidino in pochi minuti le proposte che abbiamo sentito. Per chiedo a tutti almeno di essere coerenti, visto che tante altre volte siete andati oltre questi limiti e siete andati oltre le ore 19, dicendo che quando un punto ormai era aperto, si doveva finire.
Spero che domani mattina inizieremo da questi ordini del giorno e concluderemo la discussione, perché tutto possiamo fare, tranne che eludere quello che abbiamo detto tutti insieme. Non è colpa nostra se è caduto il numero legale e nemmeno se siamo andati per le lunghe. Dopo aver ascoltato i dieci minuti di intervento del Consigliere Cane, mi sembrava giusto articolare la nostra proposta, che non ha solo un punto, ma 35; quindi chiedo che venga garantito a tutti i colleghi, che non hanno ancora illustrato l'ordine del giorno o la mozione, di poterlo fare domani mattina e di concludere entro la mattinata almeno questo iter. Sarebbe assurdo anche rispetto all'opinione pubblica, ai cittadini, ai giornalisti, a chi era lì fuori e a tutti i nostri invitati, che il Consiglio regionale non si esprima sul tema.
Le chiederei solo questo, Presidente Gavazza, in accordo con tutti i Capigruppo. Se non è questo l'accordo, vi proporrei di andare avanti, ma in presenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Non ho più niente da dire, Presidente. Quello che dovevo dire l'ho detto.



PRESIDENTE

Mi scusi, mi sono sbagliato io.



RAVETTI Domenico

Il chiarimento del collega Cane è stato per me sufficiente e va bene così.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Proporrei di andare avanti finché non terminiamo la questione questa sera.
È un argomento che ci ha impegnato tutto il giorno, per cui forse varrebbe la pena tirare qualche conclusione e proseguire questa sera.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha richiesto la parola, collega Bongioanni?



BONGIOANNI Paolo

Intervengo in merito al discorso del Consigliere Grimaldi. Visto che all'o.d.g di domani - poi sentiamo anche gli altri colleghi di maggioranza ai primi due punti sono iscritte due leggi importantissime, ma che non hanno una scadenza temporale, se si volesse proseguire domani mattina, per quanto mi riguarda, tutto il discorso relativo alla giornata di oggi si potrebbe chiudere in un paio d'ore, con la votazione degli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Per non andare troppo avanti nelle discussioni, accordatevi voi come Capogruppo. Io chiudo questa giornata di lavoro che, come è stato osservato da alcuni di voi, è stata intensa; quindi penso che, raggiunte le ore 19.10, si possa.



RUZZOLA Paolo

Posso, Presidente?



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Condivido quanto detto dai colleghi. Oggi la giornata è stata intensa, per cui credo si possa tranquillamente chiudere. Su come aprire i lavori domani mattina, credo sia giusto che i Capigruppo, innanzitutto di maggioranza e poi forse tutti insieme, facciano il punto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Andrea

Grazie, Presidente.
Condivido le parole del collega Marin e, visto che nella giornata di domani non sono iscritti gli ordini del giorno, se si intende discuterli e arrivare a una votazione, credo sia opportuno continuare con i lavori questa sera, perché domani sono già calendarizzate altre proposte di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marnati.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Ovviamente rispetterò le decisioni dei Capigruppo e dei Consiglio, ma desidero aggiungere una riflessione.
Dato che oggi è stato richiamato più volte il Piano Energetico Regionale tutto è importante, però ricordiamoci che è un Piano che necessità l'approvazione di numerosi emendamenti; si deve allineare il prima possibile con il PNIEC nazionale e richiede l'attivazione di tutti i vari stralci. Doveva essere discusso e approvato quasi due settimane fa, ma poi per vari motivi politici (l'elezione del Presidente Mattarella) si è continuato a prolungarlo. Il rischio è che diventi inadeguato, anche perch poi necessita di ulteriori aggiornamenti in linea con quanto detto anche oggi dal Politecnico: il passaggio dal 43% di riduzione al 55%. C'è un lavoro dietro importante e continuo.
Lo dico, se può essere utile nella decisione dei Capigruppo e dei Consiglieri.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
La maggioranza non è d'accordo neanche su cosa inserire all'o.d.g., quindi credo che nei prossimi mesi e nei prossimi anni la gestione dell'Aula sarà problematica.
Credo che questa discussione meriti lo spazio adeguato, perché è una discussione seria che facciamo dopo aver ascoltato molte voci e molte sollecitazione sul tema. Domani è convocato un Consiglio regionale e la maggioranza ha fretta di approvare molti leggi, ma non potete fare tutto in un giorno. Capisco gli interventi della maggioranza, per cui domani deciderete voi la priorità che volete portare al primo punto all'o.d.g., ma credo che, nell'economia della giornata, la priorità sia la legge che voi individuate e la conclusione di questi lavori.
È inutile dilungarsi oggi, quasi alle ore 19.20, a discutere di temi così importanti; quindi credo che domani ci possa essere lo spazio per concludere la discussione e affrontare insieme una delle proposte di legge.
Capisco che la maggioranza in questi due anni e mezzo abbia fatto poco quindi adesso ha fretta di fare molto in poco tempo, però ci vuole il tempo fisico per discutere le leggi e approvarle, soprattutto quando si parla di revisione complessiva dell'urbanistica in una direzione ben chiara, di Piano Energetico, come diceva l'Assessore, molto importante e di PNRR, un investimento storico da 500 milioni di euro.
Non potete comprimere il momento di discussione del Consiglio regionale così come non potete comprimere o obbligare anche gli Uffici ad andare avanti fino alle 8.30-9.00 di sera, senza che fosse stato programmato prima, su temi fondamentali discussi oggi nel Consiglio aperto sull'ambiente. La discussione è stata un po' lunga, ma è una discussione che ci ha arricchito e che domani possiamo concludere, magari nella seconda parte del pomeriggio.
La inviterei, quindi, a chiudere i lavori di questa seduta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Sarò brevissima. Chiedo nuovamente di chiudere i lavori della seduta e ricordo ai colleghi di maggioranza che vogliono proseguire ad oltranza che abbiamo perso mezz'ora perché mancava il numero legale, altrimenti, a questo punto, avremmo anche discusso gli atti di indirizzo.
Mi associo alla richiesta del Consigliere Gallo: nel corso del pomeriggio arrivati ad una certa ora, si può sospendere la discussione dei punti che la maggioranza riterrà opportuno discutere come primi punti e votare gli atti di indirizzo che non possiamo evidentemente né discutere in modo approfondito e lucido né votare questa sera.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ha già detto bene la Consigliera Frediani: la questione è su due piani e su due livelli. Il primo è che, come giustamente è stato richiamato probabilmente se non si fosse persa quella mezz'ora saremmo arrivati alla fine della discussione, e questo non dipende certo dalle opposizioni.
La seconda è questa. Quando, in un atto di indirizzo pienamente legittimo e a margine di una giornata del genere, si introduce il tema del nucleare e si chiede di investire sul nucleare, si porta un atto di indirizzo totalmente legittimo, ma si apre una discussione che a livello politico deve essere molto più ampia.
Nel momento in cui abbiamo una questione relativa al Deposito Unico Nazionale che si deve realizzare sul territorio nazionale e il Piemonte ha alcune aree potenzialmente idonee e alcuni politici vanno a dire alle popolazioni interessate: "Ci batteremo fino alla morte, affinché non venga costruito qui il deposito" ma, dall'altra parte, si chiede la realizzazione di centrali nucleari, la questione trascende la presentazione classica di atti di indirizzo collegati ad un Consiglio aperto; quindi, a mio avviso ci deve essere una discussione più ampia.
Mi accodo anch'io ai colleghi, anche per rispetto a ciò che ha detto l'Assessore che, oltre ad aver lavorato in modo diverso in questi anni, a mio avviso ha posto la questione su un livello molto più alto, al di là delle differenze di opinioni.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Visto quanto emerso dagli ultimi interventi, chiudiamo i lavori del Consiglio e ci riaggiorniamo domani mattina alle 9.30 con le interrogazioni. Il Presidente Allasia convocherà una Conferenza dei Capigruppo, dove si valuterà come gestire i lavori della giornata.
Dichiaro chiusa la seduta del Consiglio regionale.
Bona serata e buona salute a tutti e a tutte.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19.18)



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