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Dettaglio seduta n.170 del 18/01/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.37 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione indifferibile e urgente n. 878 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi assegnati ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Prima di dare la parola al Consigliere Avetta, ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per due minuti, la risposta da parte dei componenti della Giunta per tre minuti e non sono previste repliche.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 878 presentata da Avetta, inerente a "Disservizi e disagi per i cittadini che utilizzano la linea 30 bus GTT"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 878.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Alberto Avetta.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per due minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente; buongiorno e grazie, Assessore.
L'interrogazione risale alla fine di ottobre dello scorso anno e riguarda una linea bus, la linea 30, gestita da GTT, che collega Chieri con Torino.
L'altra modalità di collegamento della città di Chieri con Torino è rappresentata dalla linea ferroviaria SFM1. Sottolineo, perché il tema dell'interrogazione sono in particolare le corse serali - l'ultima corsa della SFM1 che collega Chieri con Torino è quella delle ore 20.12.
Questo dato è rilevante, perché quest'interrogazione riprende una preoccupazione che ha espresso in modo formale il Sindaco di Chieri qualche mese fa sollevando il problema del collegamento tra le due città, in particolare nelle ore serali, rivolto in particolare ai giovani che da Chieri vanno a Torino e poi vogliono tornare a casa.
I disservizi della linea 30, uniti al fatto che le corse sulla SFM1 si fermano alle ore 20 (servizi che sono stati documentati, ritardi e corse cancellate, in particolare quelle serali), generano una totale mancanza di collegamento tra Chieri e il capoluogo, che si riverbera in particolare essendo il tema focalizzato sulle fasce serali, su quei ragazzi che vogliono raggiungere Torino per andare al cinema piuttosto che passeggiare in città e poi vorrebbero tornare a casa. È evidente che, in mancanza di un collegamento sicuro, di qualità, certo e definito con la città tutto questo traffico deve utilizzare l'autovettura privata.
Questo è un tema che il Sindaco di Chieri aveva sollevato con grande preoccupazione. Sono passati ormai quattro mesi e ci chiediamo cosa sia capitato nel frattempo, se e come la questione sia stata affrontata.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Alberto Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Rispondo all'interrogazione del Consigliere Avetta rispetto a questo collegamento.
Come ha anticipato il Consigliere, l'interrogazione è datata fine ottobre quindi un po' di cose fortunatamente sono successe e altre le abbiamo raccontate anche ieri in sede di audizione rispetto alla pandemia.
Su questa linea, che è una linea importante e anche abbastanza complicata per cui già da inizio mandato ci siamo confrontati con i territori, si è rilevato che vi sono stati diversi disservizi, soprattutto nell'autunno.
Devo dire che, grazie alle richieste del Sindaco, ma anche all'interessamento dell'Agenzia della mobilità e della Regione, vi è stata una presa di coscienza da parte di GTT rispetto a questi problemi, tanto che negli ultimi incontri - in particolare quello di fine novembre fra Agenzia, Regione e Comune di Chieri - vi è stato un impegno da parte di GTT, con l'inizio dell'orario invernale, quindi in corrispondenza della prima decade di dicembre, a tornare a un servizio pieno, un servizio a regime anche in orario serale che potesse garantire le corse.
Possiamo dire due cose, sostanzialmente: le verifiche fatte il 13 e il 14 dicembre (poi nel weekend successivo, quindi diciamo per tutta la settimana) da parte degli uffici dell'Agenzia della mobilità della Regione hanno evidenziato un sostanziale programma di esercizio rispettato, con una corrispondenza tra le corse programmate e quelle realizzate. Questo significa che l'impegno assunto da GTT in quella fase, che era soddisfacente per l'Amministrazione comunale, ha avuto un risvolto pratico sul campo.
Per onestà e per sincerità nei confronti di tutti, devo dirvi che con l'inizio dell'anno, così come in tante altre zone del nostro Piemonte qualche disservizio c'è stato comunque, non causato dalla programmazione ma dalla carenza di personale che ha colpito, come abbiamo detto ieri tutto il territorio. Distinguerei, quindi, i livelli: fino a quest'autunno vi era un problema di programmazione delle corse; da dicembre il problema di programmazione non sussiste più. È successo - e magari succederà ancora per qualche settimana - che il disagio si sia ripetuto, ma in questo caso per una causa diversa, nel senso che non è un problema di programmazione ma di carenza di personale, su cui però non possiamo fare nulla finché questa pandemia non ci avrà lasciato o non avrà mollato la sua presa in maniera decisa.
Da questo punto di vista, credo che si possa affermare chiaramente che il problema dell'orario di programmazione è risolto.
Per quanto riguarda il problema percepito nel mese di dicembre, questo si risolverà quando il pieno regime dell'organico di GTT e di tutte le componenti del trasporto pubblico locale sarà di nuovo in essere.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Prima di chiudere la sessione dedicata al sindacato ispettivo, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro conclusa la trattazione delle interrogazioni e interpellanze. Alle ore 10 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 9.44 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.09)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 10 gennaio 2022, n. 1, come modificata dalla deliberazione n. 2 del 17 gennaio 2022, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
In apertura di seduta procederò alla chiamata nominale per l'identificazione dei partecipanti. Durante la chiamata nominale tutti i Consiglieri e i componenti della Giunta regionale sono tenuti a mantenere attiva la telecamera del proprio dispositivo e a confermare la propria presenza sulla chat.
Ricordo che nel corso della seduta è consentito a tutti i partecipanti formulare richieste d'intervento esclusivamente attraverso l'utilizzo della chat interna alla piattaforma dedicata.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che sono in congedo i Consiglieri Carosso, Caucino, Cirio e Marrone.
Il numero legale è, pertanto, ventiquattro.
Procedo all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei proporre a lei e a tutto il Consiglio regionale di osservare un minuto di silenzio per Fatima e per gli altri bambini vittime di violenza e di maltrattamenti. Di fronte a queste tragedie, credo che l'Assemblea del Consiglio regionale possa dare oggi un segno di vicinanza e di disponibilità a fare tutto il possibile per proteggere i bambini e preservarli dalla sofferenza.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere l'iscrizione di un ordine del giorno che ho presentato ieri, che ha come oggetto "Salvaguardia del sistema dei grandi impianti sportivi pubblici piemontesi". Se fosse possibile, ne chiedo anche la trattazione nella giornata odierna.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Come avevo già chiesto nell'ultima riunione dei Capigruppo, chiedo che venga sospeso il punto 3) all'o.d.g. relativo al rinnovo delle cariche dell'Ufficio di Presidenza, fino a quando tale voto non potrà essere effettuato in presenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Chiedo di spostare all'o.d.g. l'importante deliberazione sui nuovi ospedali, quindi i sei ospedali più due della delibera vecchia dell'epoca Saitta, perché ritengo sia interesse di tutti, in questo momento storico di pandemia, iniziare la nuova programmazione.
La minoranza più volte ce l'ha sollecitata, quindi chiedo di anticipare questa delibera di Giunta per arrivare poi alla formalizzazione e alla realizzazione degli otto nuovi ospedali piemontesi. Sappiamo che il Piemonte ha una rete ospedaliera molto vecchia e l'esperienza COVID ci ha insegnato che servono strutture di avanguardia.
Pertanto, chiedo che sia spostata dal punto 6) all'o.d.g. a dopo la discussione della proposta di legge presentata dal collega Grimaldi sull'IRAP.
Grazie.



PRESIDENTE

Pertanto, è una richiesta di inversione dal punto 6) al punto 5) dell'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sono esterrefatto e ho preso la parola per chiedere un'informativa, ma prima mi faccia dire che la proposta del Capogruppo Bongioanni è irricevibile da parte del nostro Gruppo, ma credo da parte di tutte le opposizioni, che spero prenderanno la parola.
Noi siamo riuniti in questa sede virtuale per colpa di un'ondata pandemica che ci costringe di nuovo ad alzare le nostre barriere e le distanze, anche perché fra noi ci sono positivi, persone in quarantena e persone che oggettivamente non potranno ritornare presto in Aula, anche magari negativi che però sono stati raggiunti da provvedimenti e misure di contenimento sanitario. Per questo, la scorsa settimana ci siamo complimentati con il CSI e con i nostri Uffici per aver risposto in fretta alla richiesta di eleggere i nostri delegati.
Ricordo al centrodestra che questa discussione doveva chiudersi prima della fine dello scorso anno, perché è da più di un mese che sono scaduti i termini. Vorrei ancora dire al Presidente Allasia che è un Presidente che continua a rivestire, in tutta la pienezza e nel rispetto delle nostre istituzioni, il suo ruolo. Noi non gli diamo dello "yogurt scaduto" e non mettiamo in dubbio né la sua credibilità né il valore delle istituzioni ma proprio perché crediamo nel valore delle istituzioni, quello che è appena avvenuto è gravissimo.
Presidente Allasia, non si può utilizzare la pandemia e il COVID per i vostri interessi. L'avete già fatto nella prima e nella seconda ondata; le ricordo che, invece di rispettare le opposizioni, avete provato a "infilare" leggi sulla caccia e sulle slot machine, dando prebende e bonus oltre che mascherine inutili, ai piemontesi che chiedevano altro.
Presidente Allasia, nel chiederle per l'ennesima volta il volto di "Tele Cirio" (perché Tele Cirio è spesso nelle nostre tv, ma quasi mai qui a prendere parola su quasi niente, tra l'altro), le ribadisco che non parliamo più di ristori; non parliamo più di economia; non parliamo più di quello che sta succedendo nella società reale e non abbiamo nemmeno più un quadro chiaro della vostra posizione.
Faccio un esempio. Ieri è stata convocata una IV Commissione in cui si è discusso - finalmente - del quadro delle scuole nella pandemia, ma continuiamo a non capire perché, se da una parte si dice che non ci sono operatori per aprire nuovi hub, per fare open day e per aumentare le vaccinazioni per i sei-undici anni, dall'altra parte ci sono dirigenti che dicono che ci vorrebbe una campagna d'informazione e di comunicazione sui vaccini ai minori. "Ci vorrebbe", come se ci fosse un altro ente che pu fare questo tipo di campagna.
Per questo, continuiamo a chiedere in Aula questa discussione. Addirittura vorremmo una campagna vaccinale nelle scuole, scuola per scuola, ma ci sono anche discussioni da fare. Sulla proposta del Ministro Costa, ad esempio che propone la DAD solo per i non vaccinati, vorrei sapere qual è la posizione della Regione Piemonte.
Di questo dovrebbe discutere l'Aula. Dovremmo rispettare i nostri impegni votando oggi l'Ufficio di Presidenza, invece voi continuate a fare i vostri comodi e i vostri interessi. Poiché lo riteniamo inaccettabile, voteremo contrariamente alla vostra richiesta di sospensione.



PRESIDENTE

Grazie.
Ricordo a tutti che il tempo a disposizione per le richieste di modifica è di tre minuti.



GRIMALDI Marco

Mi perdoni, ho chiesto qualche minuto in più perché volevo commentare la richiesta del collega.



PRESIDENTE

Sì, sì, non siamo stati così fiscali.
Un conto è sforare di tre o cinque minuti, un conto è di mezz'ora.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Il collega Grimaldi mi ha anticipato rispetto a quanto avrei detto. Volevo commentare anch'io l'ulteriore rinvio di questo punto all'o.d.g. I termini sono ampiamente scaduti. Posso capire che ci siano delle difficoltà, e finora le abbiamo rispettate, però adesso non possiamo nasconderci dietro al fatto di avere la necessità di essere tutti in presenza per votare l'Ufficio di Presidenza, altrimenti, molto probabilmente, lo voteremo a giugno, considerando che è una questione statistica e vista la facilità di contrarre questa nuova variante di Coronavirus che, per fortuna, è più leggera rispetto a quelle passate. In questo periodo, obbliga le persone alla quarantena, per cui diventa difficile trovare un momento in cui avremo tutti la possibilità di essere presenti.
Abbiamo votato i delegati, i grandi elettori per andare a Roma a eleggere il Presidente della Repubblica (che non mi pare cosa da poco) online e ha funzionato. Abbiamo visto che si può fare senza grossi problemi, quindi non capiamo la richiesta di rinviare ulteriormente una votazione che le norme impongono con una determinata cadenza e una determinata scadenza.
Per questo motivo, siamo contrari a un ulteriore rinvio di questo punto all'o.d.g., anche perché sarebbe un rinvio a data da destinarsi, senza alcun tipo di certezza. Certamente non è rispettoso nei confronti dell'istituzione che rappresentiamo.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei commentare quanto sta accadendo e la richiesta del collega di rimandare ulteriormente questa votazione.
Abbiamo chiesto agli Uffici di creare un protocollo informatico sufficientemente sicuro che garantisse tutti. È stato creato in tempi record (e di questo ringraziamo ancora gli Uffici); l'abbiamo utilizzato e tutti l'abbiamo ritenuto un sistema di votazione sicuro.
Con questo sistema di votazione abbiamo sancito i nostri rappresentanti per eleggere il Presidente della Repubblica, un ruolo che certamente non pu essere considerato minore rispetto a quello che dovremo affrontare e votare nei prossimi giorni.
Dal punto di vista dell'opposizione, abbiamo portato pazienza fino a oggi accettando i rinvii più volte richiesti e il Capogruppo del Partito Democratico, ancora quando ci trovavamo in presenza, aveva chiesto che si arrivasse comunque al voto.
Presidente, io la rispetto, non solo come garante di quest'Aula, avendo lei svolto bene la sua funzione fino a oggi, garantendo anche l'opposizione, in rispetto e in virtù del suo compito, ma anche come persona, però ricordo di aver sentito dire da lei, nel corso della precedente seduta, che il voto ci sarebbe stato, che fosse in presenza o da remoto.
Di fronte a questo continuo rinvio, di cui non solo non si sente la mancanza, ma non si capisce neanche il senso, sono anch'io a stigmatizzare la richiesta del collega Bongioanni.
Per carità, i voti e i numeri sono quelli che sono, però è chiaro che, dal punto di vista dell'opposizione, il voto non può essere ulteriormente rimandato. Pertanto, ci vediamo fermamente contrari alla richiesta avanzata dal collega.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giaccone.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per due questioni.
La prima sull'o.d.g. Volevo chiedere un'informativa, se fosse possibile sul tema emergenza sfratti. Come sappiamo, iniziano arrivare numeri, da parte dei sindacati che si occupano di questo tema, di migliaia di famiglie che rischiano quest'anno di perdere la casa. Forse dovremmo parlarne.
Chiedo se sia possibile avere dagli Assessori competenti un'informativa su come la Regione Piemonte pensa di far fronte a tale importante emergenza.
Il mio intervento, Presidente, è anche per portare la visione del nostro Gruppo sulla richiesta del collega Bongioanni di procrastinare nuovamente l'elezione dell'Ufficio di Presidenza. Noi siamo fermamente contrari perché è vero che il Consiglio regionale è la casa dei piemontesi, ma forse voi lo state interpretando in maniera un po' troppo riduttiva: voi, e lo dico alle forze di maggioranza, gestite il Consiglio regionale come vi pare e piace. Abbiamo temi importanti da trattare, l'informativa che ho chiesto penso sia molto importante, quindi un ulteriore rinvio dell'elezione dell'Ufficio di Presidenza ci pare un uso non appropriato delle istituzioni.
Come dicevano i colleghi, Presidente, non è affatto detto che torneremo in presenza quanto prima. Questo vorrebbe dire che c'è un rinvio sine die ma oggettivamente, non ce lo possiamo permettere.
Presidente, mi auguro che poi lei metta in votazione la richiesta del collega e noi esprimeremo il nostro parere contrario. Ci tenevo, ai fini dell'o.d.g., a richiedere questa informativa, perché penso sia necessario parlare di questi temi importanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Siamo al terzo rinvio per il rinnovo dell'Ufficio di Presidenza e lo fate con nonchalance. Interviene il Consigliere Bongioanni e, come se chiedesse di inserire un ordine del giorno da discutere, chiede il rinvio del rinnovo dell'Ufficio di Presidenza. Abbiamo discusso di nuovo in Conferenza dei Capigruppo, abbiamo deciso di farlo online - nonostante la richiesta del collega Bongioanni di farlo in presenza - e di farlo oggi. Voi vi state nascondendo dietro il COVID, dietro la situazione pandemica per cercare di nascondere una frattura incredibile al vostro interno dal punto di vista politico e della tenuta della maggioranza sul rinnovo del Presidente del Consiglio regionale, che è il garante di questa istituzione.
Questo è un fatto gravissimo, perché voi mettete in mezzo alla politica e alle vostre fibrillazioni interne l'istituzione Consiglio regionale. Poich non lo capite e poiché sono tre volte che vi chiediamo di non mettere l'istituzione al servizio di esigenze politiche di una maggioranza ormai litigiosa e in frantumi, ve lo scriviamo in stampatello che le istituzioni sono la casa di tutti noi e quindi dovete assolutamente rispettarle! Rispettando l'istituzione, rispetterete il Consiglio regionale.
Oggi vi chiediamo con forza - e ve lo scriviamo in modo che voi lo possiate capire - di andare a rinnovare l'Ufficio di Presidenza di questo ente perché non è più possibile rinviare!



(I Consiglieri dei Gruppi di minoranza esibiscono sullo sfondo della propria postazione virtuale la scritta in stampatello "le istituzioni sono la casa di tutti: rispettatele")



PRESIDENTE

Consigliere Gallo, faccia togliere quelle scritte sullo sfondo della postazione virtuale dei vostri Consiglieri, altrimenti sono costretto a sospendere la seduta. Tutti i Consiglieri che hanno uno sfondo virtuale non idoneo e non consono a quest'Aula devono mantenere rispetto.
Sospendo i lavori per dieci minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.31, riprende alle ore 10.44)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Consigliere Grimaldi, le chiedo di cambiare lo sfondo del suo video.
Riprendiamo dal punto che avevamo lasciato.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Grimaldi ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Intervengo sull'ordine dei lavori.
Chiedo che la richiesta avanzata dai Consiglieri di opposizione, cioè di votare contro la sospensiva richiesta dal Consigliere Bongioanni, sia fatta a scrutinio segreto.
Chiedo ai colleghi, se ce ne fosse bisogno, di condividere la mia richiesta in chat. Credo che ci vogliano altri colleghi o altri Capigruppo.



PRESIDENTE

Ci vogliono otto sottoscrizioni.



GRIMALDI Marco

Chiedo ai Consiglieri di opposizione, se è possibile, di sottoscrivere la mia richiesta in chat.



PRESIDENTE

Non penso ci siano problemi, perché vedo che la maggior parte dei Consiglieri sta rispondendo alla sottoscrizione.
Tutti i Consiglieri di opposizione sottoscrivono la richiesta di votare a scrutinio segreto la sospensione del punto 3) all'o.d.g. ad altra seduta.
La Consigliera Canalis aveva chiesto un minuto di silenzio, essendo una richiesta che fa riferimento a una delibera del Consiglio. La tratterei nelle prossime ore o ne discuterei alla prossima Conferenza dei Capigruppo per la calendarizzazione. Se c'è la condivisione di tutti, si può procedere in modo lineare, senza discutere della richiesta, che è assolutamente legittima e che, peraltro, condivido, perché credo che vi sia la volontà da parte del Consiglio (penso di poter parlare a nomi di tutti) di esprimere il cordoglio e le condoglianze alla famiglia della bambina Fatima e di tutti i bambini vittime di violenza, non solo in Piemonte ma in tutto il mondo.
Sono state altresì presentate delle richieste d'informativa da parte della Giunta, gli Assessori competenti risultano collegati: quella del Consigliere Grimaldi verteva sulla posizione dalla Regione Piemonte sulla pandemia; quella del Consigliere Magliano sull'emergenza sfratti in Piemonte.
Se la Giunta ha qualcosa da riferire urgentemente è libera di farlo in qualsiasi momento; diversamente, tali richieste saranno poste in discussione alla prossima Conferenza dei Capigruppo, per avere i tempi certi da parte della Giunta nel riferire in Aula consiliare o in Commissione, come da normale prassi.
Vi è poi la richiesta che dovremo votare a momenti avanzata dal Consigliere Bongioanni di rinviare la trattazione del punto 3) all'o.d.g. in altra seduta. Al riguardo, chiedo a tutti i Consiglieri di attivare la PEC perché a breve procederemo a votare con questa modalità.
La Consigliera Biletta ha richiesto l'iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta e la relativa trattazione dell'ordine del giorno n. 722, avente a oggetto "Salvaguardia del sistema dei grandi impianti sportivi pubblici piemontesi".
Infine, il Consigliere Preioni chiede l'inversione del punto 6) all'o.d.g.
con il punto 5).
Penso che ci sia la condivisione da parte di tutti sulle richieste test formulate, a parte la questione sospensiva, che dobbiamo porre in votazione prima di entrare nel merito del punto 3) all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. e all'inversione di punti all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è stato approvato il processo verbale del 30 novembre 2021.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: b) Distribuzione processi verbali precedenti sedute Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute dell'1, 7, 13, 14 e 21 dicembre 2021.
c) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Nelle comunicazioni lei ha fatto riferimento anche alla richiesta che voteremo tra poco di rinviare la rielezione dell'Ufficio di Presidenza.
Molto velocemente, Presidente, ci tengo intanto a richiamare quello che prevede il Regolamento all'articolo 5, che dice con chiarezza che l'Ufficio di Presidenza "resta in carica 30 mesi e comunque fino all'elezione del successivo", probabilmente dando per scontato che non è possibile una vacatio per la gestione dell'Aula. Ma è evidente che quei 30 mesi non possono diventare né 31 né 32 né tantomeno 33.
Non è possibile che quest'Aula debba andare a forzare - se non a violare il Regolamento, solo perché la maggioranza, nonostante tutto il tempo a disposizione (perché è una questione che è sul tavolo da prima di Natale, e adesso siamo al 18 gennaio), non ha trovato un equilibrio o una quadra al suo interno per rinnovare l'Ufficio di Presidenza. Questo non è corretto.
Noi chiediamo con forza al Presidente che oggi si possa assolutamente procedere con le nomine. Comunque, l'atteggiamento che dall'inizio della legislatura c'è nei confronti di quest'Aula denota davvero mancanza di rispetto, come fosse un orpello davvero fastidioso, così come per le procedure regolamentari. Questo per noi è inaccettabile e invitiamo tutti a rispettare e a rinnovare l'Ufficio di Presidenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello, sempre sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente; buongiorno a tutti.
Intervengo anch'io sulla scia di quanto detto poc'anzi dal collega Rossi.
Definire l'organigramma del Consiglio regionale attraverso il nuovo Ufficio di Presidenza è un adempimento che risulta preliminare rispetto a qualsiasi altro adempimento. Pertanto, dev'essere fatto nei tempi stabiliti dallo Statuto e dal Regolamento, e dev'essere fatto con la giusta tempestività altrimenti si viola Statuto e Regolamento e si violano le regole di rispetto, le regole del gioco, le regole d'ingaggio, che devono essere sempre rispettate, al di là di quelle che sono le posizioni diverse che si manifestano poi nel merito dei singoli provvedimenti che siamo chiamati ad approvare.
Anch'io, quindi, reputo estremamente grave ciò che sta accadendo, perché a mio avviso crea un precedente, genera una ferita nel rapporto e nelle relazioni che ci sono all'interno del Consiglio regionale.
Faccio appello affinché ci sia un sussulto sotto questo profilo da parte di tutti, anche da parte dalla maggioranza, di rispetto per le istituzioni e di rispetto reciproco tra di noi.
Non si può rinviare sine die la definizione del nuovo Ufficio di Presidenza, che - lo ripeto - è un adempimento basilare per la democrazia nel nostro Parlamento regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Anch'io ho chiesto la parola per intervenire sulle sue comunicazioni.
Come i colleghi stanno affermando, abbiamo provato a dare anche visibilità alla nostra azione e alla nostra richiesta e a quella di procedere con la votazione dell'Ufficio di Presidenza.
Crediamo che la sua comunicazione, anche derivante da una richiesta del Presidente Bongioanni, non solo sia inopportuna da un punto di vista istituzionale, ma sia anche giustificata con una motivazione non reale. Non è vero - diciamolo chiaramente in quest'Aula - che si sta rinviando questa votazione perché si vuole farla in presenza: la votazione viene rinviata perché la maggioranza ha delle questioni ancora aperte sull'equilibrio politico all'interno della maggioranza. Almeno diciamocelo con chiarezza.
Ora, l'equilibrio politico che non state trovando ci sta bloccando, perch come lei ben sa, Presidente, dopo il rinnovo dell'Ufficio di Presidenza si procede al rinnovo delle cariche nelle singole Commissioni. E sappiamo bene che nelle singole Commissioni, fino a quando non vi è quel rinnovo, l'iter legislativo delle diverse proposte di legge, comunicazioni e disegni di legge fa evidentemente un po' fatica a procedere. Pertanto, state interpretando, come tutti noi vi abbiamo detto dall'inizio della legislatura, il Consiglio regionale come un orpello fastidioso da sopportare. Questo continua dall'inizio della legislatura e ci fa dire che non state rispettando le istituzioni pubbliche, in particolare l'Aula del Consiglio regionale.
Chiedo a lei, Presidente, e al Consigliere Bongioanni di ritirare quella richiesta e di procedere con la votazione, dando dignità alla nostra istituzione e al nostro Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo perché le parole del Consigliere Bongioanni sono inquietanti soprattutto alla luce del fatto che abbiamo provveduto la settimana scorsa a votare da remoto, con votazione a scrutinio segreto, qualcosa di assolutamente importante come i delegati della nostra Regione a partecipare all'elezione del Presidente della Repubblica. Il fatto poi che si sia provveduto la settimana scorsa a votare da remoto e a scrutinio segreto ha provocato anche un certo dibattito, non solo tra di noi, ma anche nella comunità che guarda alle nuove modalità con cui si può sviluppare la nostra democrazia.
L'intersezione tra gli strumenti democratici tradizionali e quelli delle nuove tecnologie ha anche aperto alcune preoccupazioni, perché veniva facile chiedersi che cosa può impedire a un dipendente del CSI piuttosto che a un software pilotato dall'esterno, che però ha accesso ai sistemi, di trasmettere un risultato diverso, dopo aver distrutto le nostre PEC perché ovviamente di questo non deve rimanere traccia, altrimenti il voto non sarebbe segreto - e di trasmettere un risultato diverso a lei Presidente. Abbiamo fatto tutti un grande atto di fiducia sia nei confronti dei dipendenti sia nei confronti della sicurezza del sistema. Oggi la sua maggioranza ci sta dicendo che di quel sistema non possiamo fidarci sostanzialmente, o ci possiamo fidare a momenti alterni.
Su questo punto da lei, Presidente, mi aspetterei una parola chiara, anche a garanzia della qualità del lavoro degli Uffici del Consiglio regionale e del CSI, ma anche a garanzia del fatto che la settimana scorsa abbiamo fatto una votazione e che l'esito di quella votazione - anche se l'abbiamo dovuta ripetere, quindi evidentemente non era così leggera e più semplice è stato garantito nei risultati.
Diversamente, dovremmo porci l'interrogativo se non ripetere anche quella votazione in presenza, possibilmente nei prossimi giorni, se c'è fondatezza del dubbio che in quella votazione effettivamente c'è stata fraudolenza, in qualche modo, o non garantisse in ogni caso degli standard minimi per essere nelle condizioni di essere accettata.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Grazie, anche se non si sono sentite le sue ultime parole.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Riprendo le considerazioni che ha fatto prima il collega Marello e che condivido, cioè ci siamo avviati su un percorso molto sdrucciolevole, dal punto di vista giuridico, nella gestione di quest'Aula e nella gestione contingente di oggi, ma in particolare per quello che sarà il futuro della gestione di quest'Aula. Difatti, com'è stato già detto, è un adempimento preliminare che va svolto nei tempi prestabiliti, perché se è pur vero che il Regolamenti e lo Statuto possono essere, in qualche modo, stiracchiati e possono essere interpretati a volte in modo anche creativo, è altrettanto vero che questo è un precedente che incomincia a diventare ingombrante e che potrebbe trasformarsi in una consuetudine.
È un precedente - lo dico rivolgendomi a lei, Presidente, che ha dimostrato in più occasioni di avere molta consapevolezza del ruolo che svolge - che rischia di diventare molto pericoloso, perché se vale la possibilità di trascinare l'elezione e il rinnovo dell'Ufficio di Presidenza per un mese non è scritto da nessuna parte che questa stessa possibilità non possa essere utilizzata per due mesi o per tre mesi, fino ad arrivare all'assurdo di vederla rinviata sine die.
Pertanto, credo che questa situazione vada quanto prima definita, anche per un'ultima considerazione (e concludo), cioè che qui siamo di fronte, al di là della questione politica, a una platea definita sia dal punto di vista dell'elettorato attivo sia di quello passivo. Abbiamo chiaro e ci sono i nomi definiti che possono andare ad assumere quegli incarichi. Altrettanto abbiamo chiaro chi può votare le persone che vanno ad assumere quegli incarichi.
Francamente mi pare che questo percorso sdrucciolevole su cui ci siamo avviati sia un percorso legato prima di tutto alla serietà dell'ufficio che tutti noi ricopriamo quota parte, ma soprattutto per la serietà doverosa che dobbiamo ai cittadini piemontesi. Pertanto, credo che questa situazione vada definita quanto prima e nei tempi che lo Statuto e il Regolamento prevedono che non possono essere stiracchiati all'infinito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Trasferisco a lei, alle colleghe e ai colleghi tutta la mia preoccupazione.
In un periodo difficile come quello che la comunità piemontese sta vivendo il Governo del Piemonte avrebbe la necessità di una coesione evidentissima e obiettivi condivisi, sia da un punto di vista istituzionale e delle regole delle istituzioni, sia da un punto di vista politico, ossia le finalità dei disegni di legge e delle proposte di legge depositate prima in Commissione e poi in Aula.
La mia preoccupazione è che questa maggioranza non garantisce, né da un punto di vista istituzionale né, tanto meno, da un punto di vista politico coesione, proprio in questo momento. È una preoccupazione che vorrei fosse diffusa in quest'Aula, per un'autentica riflessione, in modo da uscire da questo vicolo cieco, tornando indietro velocemente, con scelte evidenti e utili per la comunità piemontese.
Non è per non nulla evidente e utile ciò che è stato detto dal Capogruppo di Fratelli d'Italia, che stimo personalmente, ma che sa molto bene che non è logico sostenere il rinvio dell'Ufficio di Presidenza per ragioni tecniche. Non ci sono ragioni tecniche che possono essere addotte a questa richiesta di rinvio; ci sono soltanto ragioni politiche, nel senso che, con un'unità d'intenti, avremmo votato oggi. Questa è la verità.
Sull'Ufficio di Presidenza, la maggioranza è a pezzi; sulla proposta di modifica della legge elettorale, la maggioranza è a pezzi; sulle grandi questioni che avete affrontato in questi due anni e mezzo (ne cito una: la modifica della legge sul gioco d'azzardo patologico), la maggioranza ha presentato tutte le sue divisioni. Guardate, non potete più nascondervi sotto le coperte.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Intervengo più per provare a offrire una strada, più che altro una suggestione, che forse le può consentire di uscire da questa situazione che, dal punto di vista istituzionale, è anomala e sta diventando del tutto insostenibile.
Se la questione è quella che abbiamo letto su qualche giornale stamattina ossia una rivendicazione (non sta a me dire se legittima o meno politicamente) di Fratelli d'Italia di occupare una delle Vicepresidenze cui si oppone Forza Italia (ripeto: non sta a me giudicare politicamente) sinceramente non vedo quando potrà finire. Che si ritorni in presenza o che non si ritorni in presenza, siamo di fronte a un braccio di ferro.
Escludendo che qualcuno dei soggetti interessati possa essere chiamato al soglio quirinalizio (anche se questo mi sembrerebbe fuori dal novero delle questioni immaginabili), non vedo cosa possa cambiare dopo l'elezione al Quirinale.
Se, invece, la questione è quella che sostiene il collega e amico Paolo Bongioanni, allora perché non si può organizzare un'elezione nei tempi regolamentari, per cui chiedo di riconvocare il Consiglio nei più brevi tempi regolamentari previsti, con una doppia votazione? Chi è impossibilitato a partecipare di persona, ha già visto che attraverso la PEC si può votare in modo almeno garantito, e quelli che possono partecipare di persona, attraverso un opportuno scaglionamento che abbiamo già sperimentato, partecipano di persona.
La sua argomentazione non sta in piedi, Consigliere Bongioanni. Delle due l'una, altrimenti rischiamo di essere di fronte a un vicolo cieco.
La pregherei di valutare la questione, signor Presidente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei intervenire su quanto detto dai Consiglieri Grimaldi Magliano, Sacco e Gallo, rispetto alla sospensione del rinnovo dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.
Intervengo chiedendo alla maggioranza di fare un passo indietro. L'Ufficio di Presidenza non rappresenta solo la maggioranza, è uno strumento fondamentale di garanzia anche per le minoranze che siedono in quest'Aula quindi non possiamo posticipare ulteriormente quest'atto fondamentale previsto dagli organi che disciplinano la vita democratica del Consiglio regionale del Piemonte. Non possiamo farlo ulteriormente perché lo faremmo in spregio delle istituzioni che rappresentiamo, che vanno al di là e al di sopra delle forze politiche di cui facciamo parte.
Qui la scelta è davvero tra la preservazione della dignità delle istituzioni e la forza politica di cui facciamo parte. È una scelta di fronte alla quale ci siamo trovati più volte, nell'arco di questa legislatura, non sempre in maniera molto nobile e non sempre rispettando la giusta gerarchia che c'è tra rispetto delle istituzioni e l'appartenenza partitica.
Oggi possiamo riqualificare e rivalutare quanto fatto finora, che non è stato molto rispettoso delle istituzioni, dando seguito al rinnovo dell'Ufficio di Presidenza, con le stesse modalità che abbiamo adottato non più tardi di una settimana fa, per esprimere i nostri delegati per l'elezione del Presidente della Repubblica. Non ci prendiamo in giro Presidente: se le modalità utilizzate una settimana fa sono andate bene possiamo tranquillamente utilizzarle anche quest'oggi per questa votazione.
Lei stesso si esprima, non tanto come arbitro delle forze di maggioranza ma come arbitro di tutte le forze politiche che siedono in quest'Aula. Non delegittimiamo il nostro ruolo, non comprimiamo la vita democratica, non peggioriamo ulteriormente le relazioni tra maggioranza e minoranza, perch là fuori ci sono i cittadini che ci osservano e che hanno bisogno soprattutto in un momento delicato come questo, di istituzioni forti, al di sopra delle nostre appartenenze partitiche.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente, e buongiorno a tutti i colleghi.
Intervengo anch'io brevemente.
Per quello che riguarda il rinvio della votazione dell'Ufficio di Presidenza, concordo con quello che è stato detto da tutti i miei colleghi che hanno ampiamente sviscerato quali sono le problematiche e i nodi. Ci auguriamo veramente che quanto prima sia risolto, perché non credo che stiamo dando una bella immagine delle istituzioni. Parliamo spesso del ruolo delle istituzioni e del rispetto che si deve alle istituzioni. Il sottoscritto, ad esempio, adempie questo suo compito seriamente e bisognerebbe farlo non solo a chiacchiere, ma prendendosi delle responsabilità (non faccio riferimento solo alla maggioranza, ma è un problema un po' generalizzato). Non andrei a sprecare ulteriori minuti su questo tema.
Il Presidente ha fatto anche cenno a una proposta di legge che è stata presentata a mia prima firma, quella a sostegno delle pratiche colturali fuori suolo applicate a quelle che sono le coltivazioni idroponiche acquaponiche e le relative filiere produttive. Volevo spendere due parole per spiegare ai colleghi qual è l'intento di questa mia proposta. Una proposta che intende sostenere lo sviluppo e la valorizzazione di queste pratiche colturali che sono comunemente definite fuori suolo e applicate a queste due tipi di coltivazione piuttosto innovativa che sono l'acquaponica e l'idroponica. Sono sistemi ancora poco utilizzati rispetto al quantitativo di suolo che è destinato alle colture protette, ma credo che in questo momento sia plausibile ipotizzare che, nel breve periodo, si possa trovare sempre più spazio in quello che è un rinnovamento nel panorama agricolo, in quanto permetterà di risolvere problematiche legate ai maggiori costi di produzione, al consumo anche di risorse, alla necessità di aumentare la resa produttiva, andando anche a contrastare l'inquinamento ambientale derivante dall'agricoltura intensiva e tutti i vincoli legislativi.
Questo è l'intento che mi ha spinto a presentare questa proposta di legge una proposta di legge cui sto lavorando da diversi mesi. Credo di aver fatto un lavoro piuttosto importante e approfondito con le Università e con gli imprenditori, in maniera seria, così come mi hanno insegnato fin da piccolo a comportarmi quando si parla di lavoro e di impegni personali.
Spero che quanto prima si possa affrontare tutto l'iter che porterà avanti questa proposta di legge, che spero veramente di condividere e di vedere approvata, anche perché andrebbe a risolvere tutta una serie di problematiche legate agli edifici abbandonati. Un po' in tutto il Piemonte ma conosco molto bene le zone dove abito io, abbiamo un sacco di capannoni abbandonati che non sembrano trovare assolutamente una ricollocazione o comunque, non nel breve periodo, anche legata alla situazione pandemica che stiamo vivendo. Per questo potrebbe essere veramente uno sviluppo innovativo per dare nuovo spazio a nuovi posti di lavoro, anche con tutte le risorse che possono essere recuperate da chi vuole intraprendere dei nuovi percorsi.
Si potrebbe veramente fare dei ragionamenti interessanti per bonificare recuperare e rivalutare tutte queste zone che adesso sono praticamente in disuso, quasi in stato di abbandono. In certi casi, abbiamo addirittura chi scoperchia i capannoni per non pagarci l'IMU, perché pagano l'IMU su quelle strutture ormai da anni e non riescono a vedere una ricollocazione.
Questo potrebbe essere veramente un percorso virtuoso in cui credo molto e spero di convincere il Consiglio della bontà di questa proposta di legge.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Non vi sono ulteriori richieste d'intervento sulle comunicazioni.


Argomento:

Questione sospensiva sollevata dal Consigliere Bongioanni


PRESIDENTE

È stata posta una questione sospensiva in merito alla trattazione del punto 3) all'o.d.g.
Ai sensi dell'articolo 74, comma 2 del Regolamento, è stata chiesta la votazione della sospensiva con voto segreto. Ai sensi della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 10 gennaio 2022, n. 1, come modificato da deliberazione n. 2 del 17 gennaio 2022, l'espressione del voto avverrà tramite la posta elettronica certificata di ciascun Consigliere. A ciascun Consigliere è inviata un'e-mail di invito alla votazione. L'e-mail di invito contiene l'espressione di voto favorevole e contraria con l'abbinamento del numero "1" al voto favorevole e del numero "2" al voto contrario. Ciascun Consigliere esprime il proprio voto corrispondendo alla e-mail di invito indicando nella prima riga in alto la propria preferenza tra quelle disponibili. In questo caso, indicando il numero "1" per esprimere voto favorevole alla questione sospensiva, oppure il numero "2" per esprimere voto contrario.
Rammento che se è stato espresso un numero di preferenze superiore a uno il voto è valido, ma sono considerate nulle le ulteriori preferenze espresse dopo quella consentita. Ogni difforme forma di votazione viene considerata nulla. Per esprimere scheda bianca il Consigliere risponde al messaggio di invito alla votazione inviando un'e-mail completamente vuota e cancellando il testo già esistente (questa è stata la parte di modifica della scorsa delibera per fare in modo che le schede bianche non andassero nel computo delle schede non valide).
Comunico che non si considerano tra i votanti i voti inviati con PEC prima dell'apertura della votazione e dopo la chiusura della medesima.
Sono le ore 11.17, perciò chi vuole votare a favore della sospensiva deve scrivere il numero "1" sulla prima riga di risposta e chi è contrario il numero "2". Aprite le PEC, quindi possiamo dare indicazione di aprire le votazioni alle 11.21, rettifico.
È stata inviata l'e-mail, per cui procedo ora ad aprire la votazione sulla richiesta di sospensione della trattazione del punto 3) all'o.d.g. I Consiglieri potranno iniziare a votare alle ore 11.21.
Attendo l'invio dell'e-mail prima di aprire la votazione, poi proceder all'appello nominale.
Ricordo che per votare "scheda bianca" si dovrà cancellare tutto il testo e scrivere "bianca". No, scusate, non si deve scrivere nulla! Chi vorrà esprimere astensione dovrà cancellare tutto il testo e inviare un testo vuoto, mentre si dovrà scrivere "1" per esprimere voto favorevole, "2" voto contrario.
Gli Uffici mi comunicano che non è stata ancora inviata l'e-mail.



MARTINETTI Ivano

Presidente, a me è arrivata.



MAGLIANO Silvio

Anche a me.



PRESIDENTE

Ricordo che dalle 11.21 si può aprire la votazione; nel frattempo, potete cominciare a preparare l'espressione del voto.



GRIMALDI Marco

Dunque, scriveremo "1" se si è favorevoli alla richiesta di sospensione avanzata dal Consigliere Bongioanni, "2" se, come chiedono le opposizioni si è contrari.



PRESIDENTE

Esatto.
Chi vorrà esprimere astensione o scheda bianca dovrà cancellare tutto il testo e inviare l'e-mail senza scrivere nulla.



CANALIS Monica

Presidente, mi scusi: per errore ho già inviato una risposta alle 11.19.
Non viene recepita quella, vero?



PRESIDENTE

Quella no.



CANALIS Monica

Posso quindi rimandarla. Grazie.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Scusi, Presidente: io non sto ricevendo l'e-mail.



PRESIDENTE

Dovrebbe aggiornare il sistema.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Ci sto provando, però non mi arriva lo stesso.



PRESIDENTE

Consigliera Canalis, gli Uffici mi comunicano che non può inviare l' e-mail una seconda volta.
Scusate colleghi, dal momento che c'è una sola votazione e la Consigliera Canalis ha erroneamente inviato l'e-mail prima del tempo, annullerei la votazione, visto che non è stata ancora aperta, e chiederei agli Uffici a inviarne una nuova. Vi chiedo, pertanto, di non considerare l'e-mail test ricevuta, perché la votazione è annullata.
Inviamo quindi una nuova e-mail, però aspettate che inizi a fare l'appello nominale per inviarla; ricordo che il sistema non si può ri-azzerare in corso d'opera, pertanto chi invierà l'e-mail in anticipo annullerà il proprio voto.
Peraltro, mi hanno comunicato che altri due Consiglieri (non della minoranza, perciò traete voi le deduzioni) avevano inviato l'e-mail in anticipo. Dovete aspettare che faccia l'appello nominale.
Adesso vi sarà inviata l'e-mail e dalle 11.26 inizierò a fare l'appello nominale: da quel momento si potrà inviare l'e-mail.
Non azzererò più il sistema, perciò chi sbaglia rimane fuori escluso dal conteggio (una volta va bene, la seconda mi sembra eccessivo, anche per gli altri che correttamente hanno votato).
Vi sta arrivando l'e-mail, per cui potete aggiornare il sistema.
La votazione è aperta alle 11.26. Chi è a favore scriverà "1", chi è contrario scriverà "2".



DEMARCHI Paolo

Presidente, a me non è ancora arrivata l'e-mail successiva a quella delle 11.19.



PRESIDENTE

Non è ancora arrivata neanche al sottoscritto.
È arrivata adesso: non inviatela ancora.



GRIMALDI Marco

Il collega Carlo Riva Vercellotti scrive che ha già votato; ha fatto esattamente lo stesso errore di Monica Canalis.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Ho votato, Presidente.



PRESIDENTE

Non sarà conteggiato.
Penso, però, che abbia votato con l'e-mail precedente, perché quella nuova è arrivata solo adesso.
Preparate l'e-mail nel frattempo. Io non inizio l'appello nominale fino alle 11.26, perciò non inviatela ancora.
Quando chiamerò il vostro nome, dopo le 11.26, potrete inviarla.
Tutte le e-mail che arriveranno prima delle 11.26 saranno annullate dal sistema.
Sono le 11.26, per cui posso procedere all'invio della prima e-mail, dato che sono il primo in elenco dell'appello nominale.
Indìco la votazione per appello nominale a scrutinio segreto sulla questione sospensiva presentata dal Consigliere Bongioanni.



(Il Presidente effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Alle ore 11.30 viene chiusa la votazione. Sono 45 votanti. Attendiamo l'esito della votazione, pertanto sospendo i lavori cinque minuti e successivamente comunicherò l'esito della votazione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.30, riprende alle ore 11.43)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico l'esito della votazione, che è valida ai fini generali.
Presenti 46, votanti 44.
Le preferenze "1", che sono riferite al voto favorevole alla sospensiva sono 21.
le preferenze "2", che sono riferite al voto contrario alla sospensiva del punto 3), sono 19.
Le schede bianche sono 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Pertanto, la richiesta di sospensiva è accolta.


Argomento: Commercio

Proseguimento esame proposta di legge n. 123, inerente a "Disposizioni in materia di IRAP per commercio di prodotti via internet, rimodulazione per grandi imprese dell'e-commerce"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame della proposta di legge n. 123, inerente a "Disposizioni in materia di IRAP per commercio di prodotti via internet rimodulazione per grandi imprese dell'e-commerce", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato richiamato in Aula ai sensi dell'articolo 37 comma 4 del Regolamento. Nella seduta dell'11 maggio 2021 è iniziato l'esame del provvedimento e la proposta è stata illustrata dal Consigliere Grimaldi. È iniziata la discussione generale con gli interventi dei Consiglieri Marello, Sacco, Magliano, Rossi, Giaccone e Sarno. La discussione è stata poi sospesa su richiesta del Consigliere Preioni, sulla quale i Consiglieri Gallo e Grimaldi hanno concordato, per un confronto sui codici ATECO oggetto d'incremento delle aliquote.
Successivamente, nella stessa seduta il provvedimento è stato ripreso e su proposta dell'Assessore Tronzano ne è stata concordata la sospensione prima del ritorno della discussione in Aula.
Nella seduta del 21 dicembre 2021 il Consigliere Grimaldi ha chiesto di rimandare la trattazione del provvedimento nella prima seduta utile.
Ricordo che chi volesse intervenire può cominciare a prenotarsi sulla chat e che nel momento in cui si avrà la parola, dovranno essere attivati telecamera e microfono.
Ha chiesto la parola al Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non voglio citare le parole del Consigliere Preioni di un patto che lui definiva fra galantuomini, che ovviamente non è stato rispettato, visto che per lui andava bene sia sospendere in Commissione sia in Aula e l'importante era fare le verifiche entro poche settimane da parte dell'Assessore competente.
Poiché questo non è avvenuto ed è passato tantissimo tempo, posso chiederle di illustrare di nuovo il provvedimento, considerato che ci sono dei fatti rilevanti che sono intercorsi in questo lasso di tempo?



PRESIDENTE

Non dico che sia doveroso, ma forse è il caso che lo faccia.
Prego.



GRIMALDI Marco, relatore

Grazie, Presidente.
Gentili colleghi e persone che stanno seguendo, concittadini, come sapete in Piemonte la recessione nel 2020 causata dalla pandemia ha avuto effetti quantitativi paragonabili alla grande crisi finanziaria del 2007-2008. Il PIL in quel biennio si contraeva del 10,4%, mentre nel 2020 si stima che la contrazione sia stata del 9,4%.
La caduta produttiva, nell'industria manifatturiera, ha significato una contrazione del valore aggiunto dell'11,8%, mentre nelle costruzioni il 6,5 in meno; nei servizi l'8,3. Il 22% delle imprese piemontesi ha dichiarato un calo di fatturato superiore al 30%; il 40%, un calo tra il dieci e il trenta; circa il 12%, un calo intorno al dieci. Per il settore somministrazione, invece, fra il 2019 e il 2020 i fatturati si sono ridotti del 45,2%.
Perché dico tutto questo? Perché, in tutto ciò, l'incremento del rischio di povertà per le famiglie piemontesi è cresciuto, nel 2020, percentualmente di circa due punti rispetto al 2019 e ha colpito soprattutto le famiglie con minori a carico, registrando un aumento delle disuguaglianze.
Presidente - ed è questa la novità - ancora oggi Oxfam ci mette in guardia sull'ingiustizia che infetta il nostro tempo e sembra aggravarsi inesorabilmente. In tutto il mondo, la pandemia è stata un fattore espansivo per una cosa soltanto: la distanza siderale tra l'1% più ricco del pianeta e il resto del mondo. Nel frattempo, 163 milioni di persone sono finite in povertà e solo in Italia sono un milione. In Italia, in questi ventuno mesi, il patrimonio dei super ricchi è cresciuto del 56%, ma sappiamo tutti cosa accadeva nel frattempo alle cosiddette persone comuni: i poveri sono oggi.



(Audio mancante o non comprensibile)



GRIMALDI Marco

Nonostante le serrate dei suoi negozi, il patrimonio del numero uno di Amazon, Jeff Bezos, ha visto un incremento di 81,5 miliardi di dollari nei primi ventuno mesi di pandemia. Equivale - non so se ha presente - al costo stimato della vaccinazione completa di tre cicli per l'intera popolazione mondiale. Tre cicli di vaccinazione per tutta la popolazione mondiale! Che cosa è accaduto? In Italia i volumi di transazione online sono cresciuti del 15,4%, il 7% solo nel lockdown, con la richiesta di prodotti aumentata del 10% in pochissime ore dall'inizio della pandemia. Uno scenario che ha visto i negozi online gestire, nella fase della pandemia una domanda quasi dieci volte superiore.
Si può presumere, senza possibilità di smentita, che il processo innescato sia irreversibile. Le abitudini degli italiani sono cambiate e ci significa che chi ha posizioni dominanti nell'e-commerce non può che accrescere il proprio giro d'affari.
Per tutti questi motivi, secondo noi occorre agire sulle leve fiscali, per quanto possibile, non solo sgravando le imprese più piccole da oneri connessi alla digitalizzazione dei propri servizi ma, soprattutto, tassando maggiormente le attività delle grandi multinazionali, specie quelle connesse e insediate nel territorio nazionale e regionale. Le maggiori entrate previste potrebbero servire a rimodulare l'IRAP al commercio di prossimità, per i settori maggiormente colpiti dalla chiusura. Ma c'è molto altro.
Ormai sapete che alcune dinamiche economiche e finanziarie sono il mio chiodo fisso. Le cose non cambiano solo parlandone, quindi vi chiedo di seguirmi in questa battaglia e ascoltare questi ultimi passaggi.
A causa dei profit shifting, l'Italia perdeva, già prima della pandemia ogni anno il 19% delle entrate tributarie dalle proprie imprese, ovvero 7,5 miliardi di euro l'anno, di cui 6,5 addirittura all'interno dell'Unione Europea.
Riporto solo un dato, per ritornare a quello che diceva Oxfam: di fatto Amazon conta 85 miliardi di euro di utili nel mondo e più di 4,8 solo in Italia.
Ho fatto un'indagine, visto che nessuno mi forniva dei dati, quindi vorrei che lei, Presidente, ma anche l'Assessore Tronzano (se ci sta ascoltando anche il Presidente della Giunta, il suo Vicepresidente e il suo staff), mi ascoltaste. Il valore di produzione dichiarato da Amazon è poco più di diciotto milioni. Quindi, 4,8 miliardi di utili in Italia, con diciotto milioni di produzione che consentono, a questo colosso, di pagare solo 710 mila euro di IRAP.
Mi sentite bene? Conoscete un po' le dichiarazioni dell'IRAP dei vostri tabaccai, dei vostri giornalai, delle vostre imprese, delle nostre imprese piemontesi? Il dato inquietante riguarda quel grandissimo stabilimento di Torrazza: quei 710 mila euro di IRAP sono versati solo in Lombardia, dati dell'Agenzia delle Entrate. Perché Amazon non versa nulla al Piemonte e a tutte le altre Regioni dove ha insediamenti produttivi? Perché il centro di Torrazza e tutti gli altri sono considerati depositi, ovvero unicamente magazzini che non sviluppano produzione.
Ricordo solo di sfuggita che, a marzo dell'anno scorso, si è formato un esercito di 9.500 addetti al magazzino e 15 mila fattorini di Amazon in tutta Italia: lavoratori e lavoratrici che hanno raccontato di controlli ossessivi, di pressioni intollerabili, di carichi insostenibili che causano danni fisici e psicologici, di misure di sicurezza insufficienti. Tutto questo grazie al dumping che Amazon fa esternalizzando pezzi importanti e cruciali del proprio ciclo produttivo mentre, a fronte di guadagni esorbitanti, paga al fisco italiano quanto un'azienda di medie dimensioni.
Capiamo - e ho finito, Presidente - che una piccola Regione del mondo non può fare molto aumentando l'IRAP ai colossi dell'e-commerce, però, fatemelo dire, è un segnale contro le disuguaglianze. Lo ripeto per l'ennesima volta: l'IRAP è quell'imposta regionale sulle attività produttive di cui il 90% del gettito viene attribuito alle Regioni, allo scopo di finanziare il fondo sanitario nazionale. Ecco perché abbiamo proposto di incrementare di 0,92 punti percentuali l'aliquota dell'addizionale IRAP a carico dei soggetti, di cui al codice ATECO 479110 (commercio al dettaglio di qualsiasi prodotto via Internet), il cui valore di produzione netta sia superiore al milione di euro. Per intenderci, avete capito qual è il valore di produzione di Amazon? Oltre 18 milioni di euro.
Per essere tranquilli, negli emendamenti abbiamo recepito la discussione già fatta in Aula, ormai molto tempo fa, lavorando affinché questa legge sia maggiormente rispondente anche alla nostra volontà, andando a colpire davvero i colossi dell'e-commerce nell'unico ambito di azione in cui la Regione può arrivare, ovvero quello dei servizi logistici relativi alla distribuzione delle merci, stabilendo, in un emendamento, che l'aumento dell'aliquota avvenga solo per quei soggetti la cui produzione netta è superiore a dieci milioni di euro, proprio per non colpire il tessuto produttivo locale e più piccolo.
Quest'idea, per un attimo, come sapete, aveva guadagnato anche l'attenzione del Presidente Cirio; sembrava proprio che in pochi giorni volesse fare una proposta di legge nazionale, ma dopo un paio di uscite mediatiche, c'è stato di nuovo il silenzio. Da un anno si rinvia il voto su questa proposta nel dilagare dell'ingiustizia sociale e noi vorremmo solo un po' di giustizia fiscale. Aumentare ad Amazon e a colossi come Amazon l'aliquota dello 0,92% sarebbe una piccola goccia nel mare dei suoi profitti, ma è un gesto dovuto per chi si è arricchito in maniera vertiginosa con la pandemia, anche grazie al lockdown.
Voglio assicurare tutta la maggioranza, a partire da chi ha parlato la scorsa volta: nessun colosso se ne andrà via solo per quell'aumento di tasse. Come avete capito, dalla mia relazione chiedo un'ultima cosa: che vi siano accertamenti da parte degli Uffici e, se lo riterranno utile e necessario, ben vengano anche verifiche della Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza, sul perché davvero Amazon ci vuole far credere che il sito di Torrazza, con migliaia di dipendenti, sia solo un garage deposito.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Vi sono altri Consiglieri che vogliono intervenire in discussione generale? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Volevo anch'io portare un piccolo contributo relativamente alle motivazioni che mi hanno spinto anche a sostenere la proposta del collega Grimaldi.
Probabilmente il fatto che ne discutiamo proprio oggi, quando tutti i giornali ne parlano, e non soltanto quelli di una parte politica, è perch siamo di fronte a un'evidente disuguaglianza in aumento che grida vendetta.
Mentre qui abbiamo, come si citava prima sul tema dei vaccini, un vero e proprio apartheid vaccinale nel mondo, dove solo i più ricchi, di fatto, si stanno vaccinando, mentre i più poveri questo non lo possono fare, con i soldi guadagnati da una sola persona, al di là della persona, avremmo vaccinato tutto il mondo.
È evidente che questo non va bene sia per una questione etica, ma poi non va bene - anche noi lo abbiamo detto, ma siamo stati impotenti rispetto a questo - perché sappiamo che fino a quando, per esempio, sul tema della vaccinazione, non vacciniamo tutti, la questione delle varianti continua a mettere in difficoltà anche il mondo ricco, chiuso nelle sue mura vaccinate. Nonostante questo, noi non riusciamo a farlo.
Ci sarebbero tante cose da dire anche da un punto di vista politico. Noi sappiamo che uno dei problemi in questo momento è proprio la debolezza della politica, che ha un'azione nazionale legata allo Stato-Nazione, che era uno strumento di convivenza che andava bene per un'altra epoca storica ma che dovendosi oggi confrontare con situazioni e concentrazioni di capitale che sono transnazionali e internazionali, non ha gli strumenti legali e non ha la forza.
Ha fatto sorridere a qualcuno "Don't Look Up", un film uscito ultimamente al cinema e anche su qualche piattaforma, in cui a un certo punto, durante un'emergenza, un finanziatore entra nell'ufficio del Presidente degli Stati Uniti. A una persona che chiede "lui può stare qui?",il Capo di Gabinetto risponde: "Certo, è un finanziatore gold e può andare dove vuole".
Almeno dalla rivoluzione industriale in avanti, è partito sicuramente un processo che ha visto un aumento dei percorsi di uguaglianza a livello mondiale, ma è evidente che con la concentrazione di ricchezza degli ultimi decenni, gigantesca come non abbiamo mai visto, probabilmente quei percorsi hanno subito uno stravolgimento. Uno stravolgimento anche perch probabilmente, dopo la fine di un equilibro che era caratterizzato anche dalla lotta di ideologie contrapposte, il campo vincitore ha perso tantissimi vincoli che, invece, servivano a limitare queste contraddizioni enormi.
Al di là di questi ragionamenti generali, che meriterebbero altro spazio altro tempo e anche altri luoghi, la proposta del Consigliere Grimaldi va nella giusta direzione. Spesso parliamo di politiche fiscali, in questo Paese l'abbiamo fatto anche ultimamente con una riforma del Parlamento, ma è evidente che dobbiamo trovare il modo, ed è chiaro che le Regioni possono fare meno di quanto potrebbe fare l'Unione Europa, ma qui addirittura serve, come stiamo vedendo che si sta cercando di fare, un accordo a livello planetario su alcune questioni, altrimenti rimarremo sempre a guardare mentre il capitale cresce e si accumula nelle mani di pochi.
Al di là di questo, è giusto che le Regioni nel loro piccolo, dove possono facciano i loro passaggi e, da questo punto di vista, è importante aumentare il prelievo, laddove ci sono concentrazioni di ricchezze, laddove ci sono guadagni stratosferici, a fronte, invece, di altre categorie che magari da anni vedono il proprio salario fermo e il prelievo fiscale aumentare, oppure categorie che, come abbiamo visto, sprofondano addirittura nella povertà assoluta.
Credo che questo sia un dovere etico, un dovere politico, per cui sono contento che la Regione Piemonte abbia la possibilità di dare un piccolo segnale in questa direzione che, come mi auguro, sia un po' la cifra di tanti altri interventi da fare in questa direzione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Sulla proposta del Consigliere Grimaldi mi sono già speso in passato e devo dire che la condivido pienamente, perché è una proposta giusta. E, di fronte a una proposta giusta, non si può che esprimere sostegno.
Tra l'altro, penso che anche la maggioranza di centrodestra possa condividere questo tipo di proposta, proprio perché il suo Presidente qualche mese fa, mentre andava ancora di moda parlare di web tax, aveva dichiarato: "Sono un liberale, ma esserlo vuol dire garantire a tutti di partire dallo stesso punto. Perché l'e-commerce ha aumentato del 31% le vendite dall'inizio dell'anno? Non perché è più bravo, ma perché i competitor erano chiusi a causa del COVID. Se guadagni di più, noi ti facciamo i complimenti, ma se lo fai perché agli altri è impedito di lavorare per una decisione dello Stato, necessaria per tutelare la salute pubblica, allora c'è una distorsione della concorrenza". Queste sono le parole del Presidente Cirio.
Orbene, la proposta del Consigliere Grimaldi va esattamente in quella direzione. Insomma, ci sono state delle categorie, soprattutto quelle dell'e-commerce, che hanno registrato un incremento enorme di fatturato.
Prima il collega Grimaldi ha citato i dati: stiamo parlando di miliardi anche in Italia, sulle spalle di chi, invece, non ha potuto lavorare, di chi ha subito ingenti perdite.
Se anche approvassimo oggi questa proposta di legge, per riuscire a riequilibrare lo scompenso che c'è stato in quel periodo ci vorrebbero più di cento anni! Ma almeno avremo fatto qualcosa.
Si è fatta tanta propaganda sulla web tax, rinviando la discussione a livello nazionale. Sappiamo benissimo quali sono gli equilibri a livello internazionale, così come sappiamo la fatica che è stata fatta per introdurre una tassa minima, che è appunto la web tax, che ha una percentuale molto bassa, frutto anche di una lunga contrattazione.
Ovviamente ogni Stato, all'interno delle proprie economie, fa tutto il possibile per tutelare i propri interessi, e non tutti erano d'accordo sull'applicazione della web tax, per cui si è dovuti arrivare a una mediazione.
Nel nostro caso, questo piccolo incremento non metterà di sicuro in difficoltà le imprese che stiamo andando a colpire, così come non salverà di certo le imprese che andremo a risarcire, per cui non è una soluzione risolutiva: è comunque un segnale. È una soluzione che dimostra che tutto quello che possiamo fare a livello regionale, ossia tutto ciò che è di nostra competenza, lo facciamo. Lo facciamo perché siamo sensibili a questo tema e non ci riempiamo la bocca di parole quando devono essere gli altri a fare le cose per poi sottrarci quando, invece, una piccola goccia la possiamo aggiungere noi.
Sono sicuro che questo Consiglio regionale avrà la coerenza di portare avanti questa proposta mantenendo le stesse posizioni che ha avuto qualche mese fa su una proposta di legge che era destinata ad animarsi, forse perché troppo ambiziosa e poco concreta, rispetto invece a quella del Consigliere Grimaldi, che è immediatamente applicabile dal prossimo esercizio di bilancio (purtroppo abbiamo perso l'occasione di istituirla già nel 2022, ma almeno iniziamo a dare un segnale). La legislazione dovrà andare sempre di più verso un riequilibrio e una ridistribuzione di quella che è la ricchezza.
L'arrivismo economico cui stiamo assistendo in questi anni sarà sempre più feroce e selettivo; ci saranno sempre più ricchi che avranno la possibilità di esercitare un'influenza enorme a livello mondiale, più di molti Stati (già adesso!), per la quantità di ricchezza che possiedono e che sono in grado di amministrare e di gestire.
Dovremo mettere un freno a questa continua espansione attraverso tante piccole azioni che possiamo adottare all'interno delle nostre aule, che sono i luoghi in cui si tutelano gli interessi di tutti i cittadini e non solamente di quelli più ricchi, dove si cerca di adottare delle soluzioni eque, che possano garantire un livello di vita dignitoso per tutti, che possano tutelare da vere e proprie situazioni di mercato che costituiscono di fatto, dei monopoli. Quando ci s'insedia con tutta questa capacità economica all'interno di un determinato settore di mercato, è molto difficile che qualcuno possa fare concorrenza, se non con il permesso del monopolista.
Ritengo che questo sia un piccolo segnale che ci spinge nella direzione giusta e che dimostra che il Consiglio regionale del Piemonte ha veramente intenzione di intervenire su questi temi e non si limita alle dichiarazioni quando, chiaramente, determinate dinamiche non dipendono da lui. Questo dipende da noi, dipende dal Consiglio. Possiamo votare questa proposta, che è giusta, nessuno mai vi dirà che è sbagliata.
Forse Amazon non si accorgerà nemmeno di questa tassazione! Ma almeno avremo la possibilità di dire che, per quello che potevamo, siamo intervenuti, in coerenza con le varie dichiarazioni che sono state rilasciate mesi fa.
Vado a concludere, perché non voglio portare via altro tempo alla votazione finale. Spero che questa legge diventi attuativa il prima possibile.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non risultano ulteriori richieste d'intervento.
Prima di dichiarare chiusa la discussione generale, chiedo se la Giunta intende intervenire.
Prego, Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Grazie, Presidente.
Intendo intervenire per rispondere nella maniera più compiuta possibile al Capogruppo Grimaldi.
Dal punto di vista sostanziale, per quanto mi riguarda, non condivido la proposta di legge del Consigliere Grimaldi, ma volevo corroborare la mia posizione con alcune valutazioni. Innanzitutto il Consigliere evoca la Guardia di Finanza e la Procura. Certamente loro faranno il loro lavoro; a oggi, io registro esclusivamente un fatto, che è quello che la Corte di giustizia dell'Unione Europea ha annullato la richiesta della Commissione europea di multare di 250 milioni di euro Amazon, a seguito dell'incapacità della Commissione di dimostrare l'indebita riduzione fiscale. Questo è l'unico dato reale e concreto in mio possesso che posso citare.
Secondo dato: c'è un ridisegno complessivo dello Stato italiano sull'IRAP che ha toccato a oggi l'imponibile, includendo all'interno soggetti diversi che, all'interno della proposta di legge del Consigliere Grimaldi verrebbero anche loro toccati.
Amazon, a oggi, secondo le stime che abbiamo sul 2020 - perché i dati ancora non ci sono - pagherebbe allo Stato solo per la quota piemontese un milione 122 mila euro, su un imponibile di 28,7 milioni. Tutto il patrimonio vero, il gettito vero di Amazon va in Lussemburgo e i nostri dati prevedono circa cinque miliardi di euro fatturati in Italia e cinquanta miliardi nell'Unione Europea. A livello italiano nonch piemontese abbiamo solo Italia Service e Italia Logistica, mentre l'altra azienda che è tassabile in Italia è la Customer Service S.r.l. Queste sono le tre aziende che possono essere tassate in Italia perché fanno quell'imponibile, cioè 28,7 milioni nel 2020 con un milione 122 mila euro di IRAP italiana, che dal 2018 è aumentata, sempre secondo le stime che abbiamo noi, del 160% rispetto al 2018.Per arrivare al punto della discussione, ossia se noi dovessimo tassare il codice ATECO 522922, che sono i servizi logistici relativi alla distribuzione delle merci superiori ai dieci milioni di euro (alla produzione netta, naturalmente), come chiede uno degli emendamenti del Consigliere Grimaldi, il gettito regionale complessivo crescerebbe di circa 473 mila euro, ma colpirebbe naturalmente anche altre aziende e non solo questa.
Se dovessimo andare sul codice 479110, cioè il commercio al dettaglio di qualsiasi prodotto via internet con produzione netta superiore al milione di euro, andremmo ad aumentare di 42.368 euro.
Oltre a questo, cito anche il fatto che abbiamo abbassato l'aliquota IRAP per le imprese che fanno nuove assunzioni e la misura sta funzionando.
Pertanto, questo tipo di proposta di legge sarebbe in contraddizione con la nostra intenzione di agevolare le imprese che assumono nuove figure.
Naturalmente, al netto delle legittime polemiche politiche, Amazon, a livello degli stabilimenti che ha qui in Piemonte, è una di quelle imprese che, oggettivamente, sta assumendo persone.
Questo è quanto volevo dire. Per queste ragioni, che non so se siano complete dal punto di vista della richiesta del Consigliere Grimaldi, non sono personalmente d'accordo ad approvare il disegno di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vi sono altri interventi e non sono previste repliche in discussione generale. Eventualmente, collega Grimaldi, può intervenire sull'articolo 1.
Pertanto, dichiaro chiusa la discussione generale.
Proseguiamo con l'esame dell'articolato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sono contento che finalmente l'Assessore Tronzano abbia guardato i dati soprattutto i dati italiani, in cui c'è una forma anche aggregata del valore di produzione. Noi abbiamo citato nella relazione quei diciotto milioni e rotti che rappresentano la parte più conosciuta di Amazon, cioè una delle tre grandi aziende che fanno parte di questo colosso.
Se da quei diciotto milioni di produzione arriviamo ai ventotto generali delle tre imprese e dai 710 mila euro di IRAP arriviamo a quel milione quando evoco la Procura della Repubblica e la Guardia di Finanza e lei come replica, fa l'amministratore della comunicazione di Amazon, ricordando che in Europa l'hanno scampata, perché, di fatto, la Commissione europea non è riuscita a imporre quelle istanze e quelle richieste, vorrei solo dirle che il compito dei nostri Uffici e anche il suo è di vigilare sul fatto che, ad esempio, è vero che la più grande delle tre aziende di Amazon con quei 18 milioni di euro di valore di produzione paga 710 mila euro di IRAP, ma non li paga al Piemonte, li paga solo alla Lombardia. E se lei guarda la richiesta rispetto al Piemonte, il sito di Torrazza è gestito come se fosse, di fatto, un magazzino, quindi senza valore di produzione perché non paga le tasse in Piemonte.
Pertanto, prima di dare parere contrario alla nostra legge, le chiediamo comunque di informarsi e di capire se è così, perché se oltre ad avere dei buonissimi fiscalisti che portano da 4,8 miliardi di fatturato a diciotto milioni di produzioni (o ventotto, a seconda se mettiamo tutte e tre le aziende o meno) vorrei capire se è normale, giusto e legittimo che non paghino proprio un euro di IRAP in Piemonte, proprio per il fatto che queste tre aziende non hanno, secondo quanto visto almeno dalle dichiarazioni, valori di produzione in Piemonte, in quanto non ritengono probabilmente le loro sedi in Piemonte sedi produttive.
Dico una seconda cosa, Presidente, perché non voglio rifare la relazione.
Intanto ringrazio i colleghi della maggioranza che hanno ascoltato e che sono rimasti sulle stesse posizioni del Presidente Cirio. Oggi apprendo che l'Assessore Tronzano ha idee diverse, il che è del tutto legittimo. Non solo legittimo, ma credo siano più vicine al suo impianto liberista e non liberale ideologico. Continuare a dire che se portano lavoro è giusto che non paghino tasse, credo sia sbagliato; che ne paghino meno di tutte le altre imprese, credo sia ancora più sbagliato; che chi detiene posizioni monopolistiche riesca a imporre questi meccanismi, che per me, ripeto, sono elusivi e di profit shifting, credo sia inaccettabile.
È una disuguaglianza che dovremmo prenderci tutti a cuore, perché, se mai diventassero ancora più degli oligopoli di quanto già sono, non esisterebbe la Regione Piemonte e forse non esisterebbe neanche un fisco italiano perché questo meccanismo farebbe sì che non sia più possibile gestire niente, altro che la pandemia, altro che i vaccini gratuiti. Gli unici no vax saremo tutti noi, perché non avremo più neanche i soldi per vaccinarci dato che a questo serve l'IRAP.
Così è stata pensata e sono d'accordo con l'Assessore Tronzano - solo su questo - che vada rivista totalmente. Totalmente! Se noi, però, abbiamo un pezzettino di leva fiscale su cui possiamo agire, la possibilità di fare i controlli.
Ripeto, Presidente Allasia: è possibile che una denuncia fatta più volte in quest'Aula non sia espletata nemmeno nella gestione dei controlli? Voglio solo sapere se c'è qualcuno, in Piemonte, che guarda quelle dichiarazioni e dà il suo "ok" dicendo: sì, sì, hanno fatto tutto in regola, perfetto, non occorre la Guardia di Finanza.
Personalmente, ho dei sospetti che questi meccanismi non funzionino. Tra l'altro, l'IRAP è talmente diminuita negli ultimi dieci anni, che tutti noi dovremmo iniziare a preoccuparci. Se tutti possono iniziare a fare profit shifting, le entrate per la Regione Piemonte saranno sempre meno.
Ringrazio ancora i colleghi dell'opposizione per aver aspettato pazientemente questa discussione; ringrazio tutti i colleghi di maggioranza che, spero, non voteranno in accordo con la Giunta, o almeno con una parte della Giunta, perché mi pareva che il Presidente Cirio avesse posizioni diverse.
Infine, rassicuro tutti che anche se saranno, come diceva l'Assessore Tronzano, solo 470 mila euro più 47 mila, e se questa proposta di legge porterà solo mezzo milione di euro in più al Piemonte, sarà un mezzo milione in più nel segno della giustizia sociale.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Come al solito, il Consigliere Grimaldi interpreta liberamente il pensiero altrui. Non sto a replicare sulle sue questioni, perché sono tutte frammentate e imbibite, se mi consentite, da acrimonia e dalla volontà di polemizzare su tutto, quando, in realtà, non c'è da polemizzare.
Primo, il Presidente Cirio aveva proposto una legge, non aveva proposto una modifica delle aliquote.
Secondo, la questione IRAP sul Piemonte, in totale, è tre milioni di euro complessivamente. Ripeto: colpire lo 0,92 sul 479110 e sul 522922 vuole dire colpire anche altre imprese.
Terzo, la questione dello stabilimento di Torrazza l'abbiamo presente e la stiamo approfondendo. Certamente è possibile, come il Consigliere Grimaldi sa, che esista una sede legale in Lombardia e sedi operative in Piemonte.
Su questo, se vorrà, potremmo fare un approfondimento in Commissione.
Quando lo ritiene lo faremo, ma certamente i nostri Uffici sono più che attenti su queste questioni perché, al contrario suo, noi non abbiamo pregiudizi, ascoltiamo quello che dicono le altre persone e non interpretiamo il giudizio altrui. Abbiamo approfondito e stiamo approfondendo le questioni che il Consigliere Grimaldi ha sottolineato.
Rimango della mia opinione: non c'è alcun tipo di valutazione e soprattutto, non c'è alcuna intenzione di fare l'agit-prop di Amazon. Ho solo citato un fatto, come ho spiegato prima, perché di fatti mi devo occupare, facendo l'amministratore, ovvero quello della Corte di giustizia della UE.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Proseguiamo sull'articolato.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Vorrei solo dire che sono consapevole che la nostra legge non è ad aziendam, ma avendo messo un valore di produzione di dieci milioni, anche altri colossi, perché sempre colossi sono, vedrebbero aumentata la loro posizione IRAP. Diverse Regioni italiane diversificano l'IRAP, secondo il valore di produzione. Ne sono consapevole e non era nostro obiettivo fare una legge ad aziendam, ma abbiamo citato il caso perché, ripeto, penso sia emblematico.
Come ha ricordato il Consigliere Sacco, il Presidente Cirio ha fatto bene a dire che alcune posizioni monopolistiche si sono viste un incredibile vantaggio competitivo, anche proprio grazie alle nostre regole pandemiche.
Credo sia giusto che tutto quell'immenso settore dell'e-commerce e della logistica sia tassato un po' di più.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vi sono altre repliche, per cui possiamo proseguire sull'articolato e sugli emendamenti.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 1) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
All'articolo 1, al comma 1, le parole "31 dicembre 2020" sono sostituite dalle seguenti: "31 dicembre 2021".
Valutino gli Uffici legislativi, visto che abbiamo più volte spostato l'asticella, se cambiare in conformità con il nostro calendario e con il fatto che siamo già a gennaio 2022. Lo lascio all'interpretazione della dottoressa Jannelli, qualora sia approvato il testo.



PRESIDENTE

Sì, va bene, possiamo proseguire.
Se non vi sono dichiarazioni di voto sull'emendamento 1), procediamo con la votazione per appello nominale.
Chiedo il parere della Giunta sull'emendamento 1).



GALLO Raffaele

Presidente, scusi se la interrompo, ma non votiamo con il metodo.



PRESIDENTE

Di Cisco?



GALLO Raffaele

Solo per sapere sul prosieguo dei lavori in generale.



PRESIDENTE

Facciamo prima a votare per appello nominale, perché non ci dovrebbero essere tante votazioni. Dobbiamo riprendere il sistema Cisco da remoto, ma dobbiamo prima verificarlo, per cui per evitare di sospendere la seduta e di fare le prove con tutti i Consiglieri.
Non abbiamo mai fatto una votazione tramite Cisco da remoto. I funzionari e i dirigenti stanno verificando che non c'è mai stata una votazione totalmente da remoto con Cisco, abbiamo sempre votato in presenza.
La parola all'Assessore per il parere della Giunta sull'emendamento n. 1).



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 1) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passiamo alla votazione dell'articolo 1.
Procedo all'appello nominale.



GRIMALDI Marco

Presidente, scusi.
Visto, qualora venisse bocciato l'articolo 1, che decadrebbe tutta la proposta di legge e quindi non prenderemo più la parola nella votazione finale, le chiederei di far sì che questa votazione sia svolta a scrutinio segreto. Lo dico solo perché l'Assessore Tronzano ha dato un parere negativo a un emendamento su cui mi aveva chiesto di modificare la data.
Preferisco non essere pregiudiziale come mi chiede l'Assessore, e non lo sono. Infatti, ho dei giudizi nei suoi confronti e non dei pregiudizi.
Pertanto, le chiederei, poiché l'orientamento del centrodestra è stato diverso nelle scorse sedute e non voglio alimentare le vostre divisioni che sono già ben presenti altrimenti lei, Presidente Allasia, avrebbe avuto non solo il nostro sostegno, ma quello di tutto il centrodestra durante una votazione segreta - di metterlo al voto con la PEC e le chiederei, se è possibile e se va bene, la sottoscrizione di altri Consiglieri per permettere la votazione a scrutinio segreto.



PRESIDENTE

Ci devono essere otto sottoscrizioni, ma non penso ci siano problemi. Vedo già il Capogruppo del PD che sottoscrive la richiesta e penso di interpretare che tutto il Gruppo del PD stia sottoscrivendo la votazione segreta.
Vi sono dichiarazioni di voto sull'articolo 1? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Intervengo perché, se malauguratamente non dovesse essere approvato l'articolo, decadrebbe tutta la proposta di legge, quindi non si prevede la possibilità di intervenire.
Ero già intervenuto quando avevamo iniziato l'iter di questa legge esprimendo una visione favorevole rispetto a questo tipo d'intervento che ha ribadito poco fa il collega Rossi.
Mi pare una legge molto semplice che, nella sua semplicità, dà un forte segno di giustizia sociale ed economica, nel senso che andiamo finalmente ad approvare un provvedimento che implica, tra l'altro, un introito di 500 mila euro nelle casse della Regione, andando a colpire coloro che hanno fatto e che stanno facendo più profitti anche in ragione del fenomeno pandemico.
Sono francamente stupito della posizione della maggioranza. Anch'io, come il primo firmatario Grimaldi, avevo inteso e percepito nelle sedute di Commissione, piuttosto che negli altri momenti in cui abbiamo dibattuto di questa legge, che ci fosse un accostamento favorevole, anche perché lo stesso Presidente Cirio su quest'aspetto si era speso mediaticamente: aveva rilasciato roboanti dichiarazioni, dicendo che la pandemia avrebbe dovuto cambiare tutti gli schemi, anche quelli socio-economici, per cui chi aveva avuto di più, doveva dare di più; insomma, ci doveva essere una significativa redistribuzione della ricchezza, in un momento in cui la pandemia aveva invece sottratto reddito e messo in difficoltà tantissime aziende, tantissime famiglie, tantissime imprese.
Quelle dichiarazioni vanno contestualizzate a quel momento, quando la Regione metteva in pista i vari bonus. Vanno cioè contestualizzate in un momento in cui avevamo le aziende bloccate, avevamo interi settori fermi da mesi a causa del lockdown, dai pubblici spettacoli ad altro, che non percepivano reddito. In quella fase la Regione aveva cercato di dare una mano con i bonus. Di conseguenza, non poteva che essere condiviso quell'appello del Presidente Cirio affinché coloro che durante la pandemia avevano contato lauti guadagni - sicuramente le aziende dell'online mettessero una parte di questi profitti, sia pure minima, al servizio dell'intera comunità attraverso una maggiore tassazione dell'IRAP, che è l'unica leva fiscale significativa su cui la Regione ha competenza.
A distanza di tutti questi mesi, vedere una posizione contraria in tal senso relega tutto ciò che era stato detto dal Presidente Cirio e dalla sua maggioranza a una mera attività di propaganda, tanto più grave se la si contestualizza in un momento di fortissima difficoltà che molte aziende piemontesi stavano vivendo in quel lungo periodo di chiusura.
Mi pare che questa marcia indietro, questa inversione a "U", sia da stigmatizzare. La volontà di respingere questa proposta ci conferma una cosa che sta accadendo, purtroppo, non soltanto nel nostro Paese. La pandemia doveva cambiare tutto, pareva averci insegnato tutto. Parlavamo di modelli economici e sociali diversi, di una maggiore giustizia sociale; si diceva che non avremmo potuto andare avanti come avevamo fatto negli ultimi anni, cioè con i ricchi che diventavano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. In realtà, mi pare che ci stia insegnando veramente poco perché di provvedimenti economici che tentino di invertire questa rotta in un momento ancora davvero molto difficile non ne vediamo, né a livello nazionale, né a livello internazionale ed europeo, né tantomeno a livello locale.
Questo poteva essere un primo segno che il Consiglio regionale del Piemonte poteva dare in questa direzione di cambiamento.
Auspico, visto che non abbiamo ancora votato, che si possa ancora cambiare direzione, per cui faccio appello alla sensibilità e alla buona volontà anche dei Consiglieri di maggioranza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo per dichiarazione di voto. Ovviamente, il nostro Gruppo voterà a favore dell'articolo 1, in quanto siamo a favore della proposta del Consigliere Grimaldi.
Abbiamo veramente l'occasione di fare una cosa giusta; una cosa giusta che ci consente, da una parte, di dare un segnale e, dall'altra parte, di non scombinare gli equilibri esistenti. Posso capire che alcune forze politiche decidano di difendere altri interessi, ma guardate che i colossi non se ne accorgeranno neanche se applicheremo questa variazione all'IRAP! Al contempo, invece, avremo la possibilità di dare un segnale a quei tanti commercianti che in questi mesi hanno sofferto, senza ricevere nulla dalla Regione, se non questo "bonus Piemonte" (che, fra l'altro, viene continuamente prorogato, perché tanti non sono riusciti a spenderlo come avrebbero dovuto, per cui rischiano di doverlo restituire).
Almeno sulla questione IRAP, non andiamo a creare un problema economico su quelle categorie cui lo andremmo a imporre. Avremo semplicemente la possibilità di fare una redistribuzione sulle altre categorie, piccola non importa - ma giusta. È un segnale. Noi siamo qui per fare il massimo con quello che abbiamo. Questo è un modo per fare il massimo con quello che abbiamo, per dare finalmente concretezza alle tante parole che sono rimaste al vento fino a oggi. Perché non abbiamo fatto neanche un intervento strutturale per un'equa ripartizione della tassazione alle categorie che sono state più colpite rispetto alle categorie che hanno invece ottenuto un vantaggio (ovviamente, non per colpa loro). Di sicuro, qualora dovessimo imporre tale incremento, quelle aziende continueranno ad assumere, perché è un mercato che nessuno si sogna di abbandonare soltanto perché deve pagare 200 mila euro in più di IRAP. Anzi, come dicevo prima, manco se ne accorgono! D'altra parte, avremmo la possibilità di dire che tutto quello che potevamo fare lo abbiamo fatto. Invece mi sembra che non ci sia la volontà di muoversi in questa direzione, ma si preferisca tutelare un piccolo interesse di pochi, perché, in fondo, imponendo questo lieve incremento di tassazione, certo non si rovina loro la giornata, ma neanche l'anno.
Altrimenti, non dimostriamo di fare il massimo per tutelare il piccolo commercio che, al contrario, avrebbe bisogno di un piccolo segnale non dico risolutivo, ma di attenzione.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiamparino.
È sull'ordine dei lavori?



CHIAMPARINO Sergio

No, volevo intervenire su questo tema, se si può.



PRESIDENTE

Del suo Gruppo è già intervenuto il Consigliere Marello.



CHIAMPARINO Sergio

Come non detto, allora.



PRESIDENTE

Se vuole intervenire, non ci sono problemi. Non mi sembra che ci sia una rincorsa.



CHIAMPARINO Sergio

Non è un intervento ostruzionistico, anche perché c'è poco da ostruire.



PRESIDENTE

Prego; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Il mio intervento era solo per una puntualizzazione.
Parto un po' al contrario rispetto al collega Grimaldi, ma è solo per argomentare.
Tendenzialmente sono sempre un po' perplesso sugli interventi che rischiano di apparire più rilevanti come segnale che non per la loro concretezza però, partendo da questo, arrivo a dire perché, invece, voto convintamente a favore della proposta di Marco Grimaldi.
È chiaro che qui siamo davanti a un tema su cui dovrebbe misurarsi la comunità politica internazionale. Forse non è un caso che l'unico che si è mosso apparentemente in questa chiave, ma in realtà motivato dal fatto che i principali gruppi hanno la sede negli Stati Uniti, è stato il Presidente Biden, con la proposta della tassa minima sui grandi gruppi che ben conoscete. È un passo sicuramente in avanti in una logica internazionale ma fortemente motivato da ragioni nazionali.
Mi sembra che L'Unione Europea, al di là delle retoriche, sia sostanzialmente ferma ed è del tutto evidente che - poc'anzi il collega Sacco ha detto che non se ne accorgono nemmeno - la nostra proposta, dal punto di vista concreto, è più un segnale che va nella direzione di maggiore eguaglianza e di maggior giustizia che non una proposta che possa marcare un effetto concreto.
Nonostante questo, credo sia importante votare a favore sia perché è un segnale e di questi tempi i segnali sono importanti, ma anche - e lo dico francamente, Presidente Allasia - perché svela un modo di essere - in questo caso non certamente suo, ma della Giunta e, in particolare, del Presidente Cirio - che è poco tollerabile. Quando il Presidente Cirio cavalcava l'onda della necessità di maggiore eguaglianza, in particolare nei confronti dei negozi di vicinato che si lamentavano, come lo fece? Facendo una proposta al Parlamento e al Governo, dicendo sostanzialmente "pensateci voi". Quando è il momento di fare un intervento e di spendere mezza parola per convincere i suoi a votare un provvedimento che, dal punto di vista concreto, comporterebbe solo 500 mila euro, ma che dal punto di vista simbolico può essere assai importante, guarda caso non è neanche presente in Aula.
Credo che quest'atteggiamento vada denunciato, per cui, insieme al valore della proposta per il segnale che ha, c'è anche il valore di una denuncia di un comportamento, di una doppia faccia che non è più francamente sostenibile e tollerabile.
Grazie ancora per l'eccezione.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per portare il mio contributo rispetto all'articolo e al tema in oggetto. Presidente, come sa la retorica del sostegno al piccolo commercio ha abitato i nostri luoghi e il nostro Consiglio e i vari Consigli comunali, ma spesso è stata portata avanti dalle forze che oggi rappresentano la maggioranza in questo Consiglio regionale. Pertanto rimango perplesso sul fatto che non si voglia intervenire con questo piccolo segnale.
Prima il collega Grimaldi faceva riferimento alle culture politiche. Penso che ci sia anche una cultura politica che arriva dal cattolicesimo in politica, che dice che l'equità e la giustizia sociale fanno parte di un posizionamento politico, fanno parte anche rispetto a tutta una storia legata alla dottrina sociale della Chiesa, che su questi temi si è espressa con grande forza. Di conseguenza, un certo approccio al tema della tassazione non è patrimonio solo di una certa sinistra, ma anche della cultura popolare, del popolarismo europeo, che vede in queste diseguaglianze, comunque, un oggetto da affrontare, una battaglia da combattere dentro una misura che oggi è nella nostra dimensione.
Partendo anche dalla mia cultura politica, rivendico la possibilità di mettere a tema questo tipo di approccio su queste tipologie di aziende, per cui ringrazio il collega Grimaldi - che arriva da una storia politica diversa dalla mia - per questa proposta, perché a ogni modo permetterebbe alla Regione Piemonte di dire una parola chiara sia nel rispetto delle regole del gioco sia sul tema dell'evasione, che non è oggi all'oggetto della discussione. Però l'elusione è un tema che noi dobbiamo affrontare da questo punto di vista. È un tema di rispetto di chi lavora nel piccolo commercio e nel commercio al dettaglio.
Al di là delle posizioni espresse dall'Assessore Tronzano - che sono legittime come lo sono tutte le posizioni espresse con cognizione di causa come ha fatto l'Assessore e questo oggettivamente gli va riconosciuto anch'io ravvedo nella posizione del Governatore Cirio una posizione semplicistica e un po' stucchevole. Fin quando le norme le devono fare gli altri, siamo tutti a favore della lotta alla grande distribuzione o meglio, alla distribuzione di quella tipologia. Quando invece è una misura che possiamo mettere in campo noi, allora non si è presenti in Aula, oppure non ci si mette la faccia. Penso che questo sia sbagliato, perché tale tipo di approccio e di misura poteva quantomeno dire che noi, come Consiglio regionale, di fronte a una palese iniquità, non ci giravamo dall'altra parte e prendevamo in considerazione l'ipotesi di fare qualcosa.
Lo dico anche perché il tema della giustizia sociale, come spesso è riportato all'oggetto della discussione da Papa Francesco, è un tema che chiunque di noi deve affrontare e deve avere la forza di affrontare apertamente, non vergognandosi di dire che certe ingiustizie oggi vanno combattute e che, mentre fino a trenta-quarant'anni fa l'approccio alla grande distribuzione o alle grandi multinazionali poteva essere ideologico oggi invece è un problema di realismo e di realtà.
Da questo punto di vista, ringrazio il collega e ci tenevo a dare quest'ulteriore contributo, oltre a quello già fatto nella prima discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
La tematica è molto combattuta, molto interessante e molto attuale, perch è naturale che ci sia una sperequazione incredibile. Abbiamo avuto notizie dai giornali che i dieci multimiliardari si sono ancora più arricchiti con questa epidemia.
È una tematica che deve interessare la politica locale, ma anche l'Europa e il Parlamento. Non penso che questa Regione non abbia fatto nulla. È stata presentata una proposta (il Consiglio regionale ha la prerogativa di presentare una proposta al Parlamento italiano) e adesso è il Parlamento italiano che, tramite le Commissioni, deve approfondire tale tematica per la sua macroscopicità, tenendo conto che anche altre Regioni stanno provando a fare delle proposte per arrivare a una web tax.
Naturalmente, non possiamo essere contro il futuro, perché tutti noi abbiamo visto, anche in questi mesi, alcune nuove forme di commercio. Il delivery, con le consegne direttamente a casa, è una pratica innegabilmente comoda, in una società moderna in cui tutti lavoriamo, siamo indaffarati e abbiamo poco tempo.
Apprezziamo molto il piccolo e il medio commercio che sfrutta anch'esso queste possibilità e che, quindi, s'inserisce su queste piattaforme.
Inserirsi è sicuramente un'arma vincente anche per il piccolo e il medio.
Penso che questa Regione, quando difende la piccola e media partita IVA colonne portanti del Piemonte e dell'Italia, lo fa non strumentalmente.
Prova ne è che i milioni e milioni di euro dati come bonus sono andati in grandissima parte in aiuto di queste nostre piccole partite IVA.
Non mi dispiaceva, non lo nascondo, questa proposta.
Ho piena stima e fiducia nell'Assessore Tronzano quando dice che questa proposta riguarda anche altre aziende.
Una delle nostre indicazioni è l'abbassamento delle tasse, per arrivare a una flat tax, dando nuove opportunità e facendo diventare attrattivo il nostro territorio piemontese. È naturale che si scontrano, da una parte, i grandi colossi del web - è vero - ma, dall'altra, sono in gioco anche grandi numeri e molti posti di lavoro (vero anche questo: Chivasso e Novara). È innegabile che sulla bilancia, in un momento storico come questo, c'è anche questo, perché riescono ad attirare centinaia, se non migliaia, di posti di lavoro. D'altronde, non possiamo assolutamente rinunciare alla tutela del commercio. L'abbiamo detto molte volte: se non c'è commercio, non c'è la colonna portante del nostro Paese.
Sono tematiche che fanno ragionare. In questi giorni sono stato molto combattuto rispetto alla proposta. Per un verso, il centrodestra sostiene in modo lineare che le tasse vanno abbassate; per l'altro, come abbiamo anche palesato con la conferenza stampa di fine anno, c'è una linea del centrodestra che ritiene di prendere in mano lo studio dell'IRES per verificare le aziende che sono andate all'estero (sono all'incirca 200, mi pare, negli ultimi dieci-quindici anni), in modo da far sì che, con delle politiche anti burocrazia e con un taglio delle imposizioni fiscali possano ritornare.
La pandemia ci ha anche insegnato che se facciamo fare tutto in Cina, in Italia - in Piemonte - non c'è più neanche una fabbrica per produrre mascherine, guanti e tutto il necessario per fronteggiare la pandemia.
Il cercare a tutti i costi un bassissimo costo del lavoro è una tendenza che è iniziata a venire meno. Fortunatamente, si sta guardando a mercati come il nostro, che offrono operai, manodopera e dirigenza iperspecializzata, partendo dal nostro grande know how e dalle nostre tante filiere produttive, che sono davvero molte in Piemonte.
È un tema molto combattuto. Tuttavia ribadisco, una volta sentite le motivazioni dell'Assessore Tronzano, secondo cui il provvedimento si allargherebbe a una platea più ampia di aziende, che il centrodestra deve assolutamente ritrovare l'unità. Secondo me, la maggioranza e il Presidente Cirio non hanno fatto una strumentalizzazione, ma hanno proposto un'importante legge a livello nazionale. A livello nazionale ed europeo è giunta l'ora di mettere mano alla questione, in maniera decisa e intelligente, naturalmente preservando i posti di lavoro, preservando l'attrattività dell'Occidente e anche il futuro.
Come abbiamo detto, non possiamo fare le guerre con i mulini a vento, ma dobbiamo essere molto equilibrati quando parliamo di questi temi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Temo che, con l'iniziativa del collega Grimaldi, si perda un'occasione, non dico per colmare l'asimmetria che si stava producendo prima della pandemia ma che la pandemia ha enormemente aumentato, nella concentrazione del potere economico all'interno di alcuni poli, non solo locali, ma anche nazionali.
L'iniziativa del collega Grimaldi non era solamente un segnale: era mettere a disposizione della comunità risorse che si sono concentrate in alcuni ambiti piuttosto che in altri, per farne patrimonio comune.
In questo caso non era solamente un segnale, come ha detto bene il collega Chiamparino, perché si trattava di energie economiche vere che, a quel punto, sarebbero state a disposizione della collettività. Del resto, lo stesso collega, che fa parte della sinistra più radicale, ormai ha superato la demonizzazione del capitalismo. Questo non vuol dire che non si debba mettere un equo ostacolo a una concentrazione iniqua ed eccessiva delle ricchezze. Ci sembra che questo tipo di proposta che ha avanzato fosse, da quel punto di vista, valida.
Del resto, non troviamo particolarmente ragionevole l'idea che se altre aziende sono coinvolte dobbiamo fare un passo indietro, perché non stiamo parlando solamente dei colossi, ma stiamo parlando - mi sembra che, in proposito, la proposta fosse misurata - di aziende che, comunque, hanno a disposizione risorse decisamente notevoli e che, comunque, in questo momento hanno saputo - buon per loro - avvantaggiarsi di queste circostanze. Tra l'altro, è stato già segnalato che il margine di tassazione proposto è, rispetto ai guadagni, decisamente irrisorio e poco significativo, quindi neppure si sarebbe detto che con quel tipo di tassazione si affondava o si metteva in difficoltà l'iniziativa non solo dei colossi globali, ma anche delle realtà locali.
Chiudo con una domanda. Se anche la sinistra radicale supera certe posizioni, ma poi non siamo in grado.
Eppure molti dei principi sui quali si fondava questa proposta sono senz'altro condivisi da tutta l'Aula ed è stato detto poc'anzi addirittura dal Capogruppo del più grande partito di maggioranza. Pur essendo tutti d'accordo e avendo anche il collega Grimaldi superato alcune posizioni, non siamo neppure capaci, come consesso comune regionale, di affrontare la preoccupazione di fare anche il minimo solletico a realtà di quelle dimensioni per mettere a disposizione della collettività, in grande difficoltà a seguito della pandemia, maggiori risorse per il bene comune.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giaccone.
Non essendovi altri iscritti a parlare, metterei in votazione con PEC. In base all'articolo 74, comma 2 del Regolamento è stata chiesta la votazione dell'articolo 1 della proposta di legge n. 123 con voto segreto.
Ai sensi della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza e successive modifiche, l'espressione del voto avverrà tramite la posta elettronica certificata di ciascun Consigliere. A ciascun Consigliere verrà inviata una e-mail dove ci sarà un invito alla votazione. Votare "1" per il voto favorevole e "2" per il voto contrario.
Ricordo che per esprimere il voto di astensione o scheda bianca il Consigliere risponde al messaggio di invito alla votazione inviando un'e mail completamente vuota e cancellando tutto il testo già esistente.
Comunico che non si considerano tra i votanti voti inviati con PEC prima dell'apertura della votazione e dopo la chiusura.
Procedo ad aprire la votazione sull'articolo 1 della proposta di legge n.123.
Alle 13.04 si inizia a votare. Ripeto: chi vuole esprimere il voto favorevole all'articolo 1 deve indicare il numero "1", chi è contrario il numero "2".



GRIMALDI Marco

Non è ancora arrivata l'e-mail.



PRESIDENTE

È arrivata l'e-mail, non inviatela ancora. Non deve essere inviata prima delle 13.04.
Ripeto, scrive "1" chi è favorevole e "2" chi è contrario; per la scheda bianca dev'essere cancellato tutto il testo. Appena inizierò a fare l'appello nominale potete inviare e, man mano che chiamerà il vostro cognome, dovete rispondere per l'appello.
Sono le ore 13.04, inizio l'appello nominale per la votazione dell'articolo 1 della proposta di legge n. 123.
Indìco la votazione per appello nominale a scrutino segreto sull'articolo 1.



(Il Presidente effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Attendiamo l'esito della votazione.



GRIMALDI Marco

Presidente, ci sono problemi?



PRESIDENTE

No, il sistema impiega un paio di minuti a elaborare le e-mail.
Adesso arriva il risultato.
Comunico l'esito della votazione.
Consiglieri presenti: 45.
Consiglieri votanti: 45.
Hanno votato favorevolmente: 18.
Hanno votato in maniera contraria: 26.
Schede bianche: 0.
Schede nulle: 1.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) A seguito della non approvazione dell'articolo 1, la votazione negativa è estesa all'articolo 2 e quindi all'intero provvedimento. Pertanto, la proposta di legge n. 123 è respinta.
Con questa votazione, dichiariamo conclusa la trattazione del punto 4) all'o.d.g.
I lavori proseguiranno nella sessione pomeridiana.
Ricordo che alle ore 14.15 è previsto lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.13)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori riprendono alle ore 14.12 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 954 presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 955 presentata dal Consigliere Avetta, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 956 presentata dal Consigliere Martinetti, cui risponderà l'Assessore Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 957 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Icardi interrogazione a risposta immediata n. 958 presentata dal Consigliere Sacco, cui risponderà l'Assessore Ricca; interrogazione a risposta immediata n. 959 presentata dal Consigliere Gallo, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 960 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Icardi interrogazione a risposta immediata n. 961 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Tronzano.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che per le interrogazioni a risposta immediata è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per tre minuti, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, non sono previste repliche.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 954 presentata da Valle, inerente a "Chiusura attività sanitarie del poliambulatorio di via Gorizia 114"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 954.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con il question time volevamo chiedere delucidazioni rispetto alla sede ASL di via Gorizia 114, che serve una parte importante della popolazione di Torino sud, ma che in questo momento è chiusa per alcuni tipi di attività tra cui quelle medico-specialistiche e l'ambulatorio di carattere infermieristico.
In questo momento, gli utenti di quel poliambulatorio sono quindi costretti a recarsi agli ambulatori nord di via Monginevro, oppure a quello sud di via Farinelli, con ovviamente disagi importanti per la popolazione, essendo un quartiere particolarmente popoloso, nonché la Circoscrizione più grande della città. Pertanto, volevamo conoscere quali sono i tempi previsti per la riapertura di questo poliambulatorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Valle per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Spero che la risposta sia soddisfacente, nel senso che spero di poterlo riattivare nel più breve tempo possibile.
In base alle disposizioni del DIRMEI del 24 dicembre e alle successive del 4 gennaio per la riprogrammazione delle attività non solo ospedaliere, ma anche ambulatoriali - disposizioni basate sugli studi e sull'andamento della pandemia - si è provveduto a rimodulare tutti questi tipi di attività, sia gli interventi in elezione procrastinabili sia alcune tipologie di visite, come fatto purtroppo nelle precedenti ondate.
Nell'ambito di questa riorganizzazione aziendale, la sede di via Del Ridotto è stata destinata a ospitare un hot spot per i tamponi molecolari.
Questo in relazione all'aumento esponenziale dei contagi e alle richieste da parte dei medici di medicina generale e dei cittadini, di questa tipologia di prestazione. In tal senso, è una risposta adeguata ai fabbisogni sanitari - mi auguro temporanei e brevi - che si sono manifestati in particolare in quest'area cittadina, che prima non ospitava centri hub dedicati a queste attività.
In via Gorizia è stata implementata l'attività dell'hub vaccinale, aprendo un nuovo hub destinato esclusivamente ai bambini, in aggiunta a quello che già esisteva presso quella sede. Non appena ci sarà un rallentamento della situazione pandemica, ristabiliremo le condizioni preesistenti in entrambi gli ambulatori e mi auguro che questo, come dicevo in premessa, avvenga in tempi rapidi.
Stiamo assistendo a una crescita decrescente dei ricoveri e dei contagi e speriamo che questo trend s'implementi e ci consenta di poter riaprire al più presto. Lo auguro ai cittadini e lo auguro anche a me stesso.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 955 presentata da Avetta, inerente a "Bonus psicologo: cosa intende fare la Regione Piemonte?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
955.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente. Buongiorno all'Assessore e anche a lei.
La questione del bonus psicologo è un tema d'attualità. Sappiamo che c'era un'ipotesi prevista nella legge di bilancio che, a oggi, non è ancora stata portata a termine dal Governo nazionale. In Piemonte risulta vigente una DGR del 2021, che prevede alcune cose rispetto all'assistenza psicologica per i ragazzi e le ragazze in età scolastica. Questa DGR e la determina conseguente riportano anche alcune considerazioni assolutamente condivisibili.
Leggo testualmente: "La salute mentale è un fattore determinante per il benessere della società così gravemente colpita da questa crisi pandemica.
Risulta una priorità che deve entrare nell'agenda politica e deve essere affrontata con urgenza, così come richiede la letteratura scientifica". Su questa considerazione riportata nella documentazione ufficiale della Regione siamo totalmente d'accordo, però ci chiediamo in che modo la Regione Piemonte intenda dar corso a questo proposito, oltre a quello che ho già sottolineato e che già stiamo facendo, cioè che ci sia l'assistenza garantita nell'età scolastica.
In particolare, mi riferisco alla popolazione più giovane che, non a caso è quella che è stata oggetto di attenzione da parte di altre Regioni, in particolare il Lazio. È notizia di questi giorni che le Regione Lazio ha destinato, anticipando, di fatto, quello che avrebbe dovuto essere il compito del bonus previsto a livello nazionale, 2,5 milioni, tenendo conto anche dei dati preoccupanti sia di chi rinuncia alle cure perché troppo onerose, sia di chi le interrompe per le stesse ragioni di carattere economico.
Ci chiedevamo, insomma, se anche la Regione Piemonte avesse intenzione cosa che noi apprezzeremmo molto, di seguire l'esempio di altre Regioni come ad esempio il Lazio, destinando uno specifico capitolo di bilancio quindi risorse specifiche, a questo tipo di conseguenza della pandemia altrettanto importante come altre conseguenze negative di questa pandemia.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
In realtà, la domanda è posta non esattamente come dovrebbe essere posta: non è "cosa ha intenzione di fare", ma "cosa avete fatto".
Noi abbiamo fatto molte cose. Ho chiesto informazioni anche all'Assessorato alle politiche sociali, per cui la risposta che darò comprende le attività sia della sanità sia delle politiche sociali.
Va detto, in premessa, che questa pandemia si sta configurando come un fattore di forte rischio per la salute mentale. Cito il rapporto dell'ONU: "L'isolamento, la paura, l'incertezza e le turbolenze economiche sono elementi che, specie se protratti nel tempo, causano gravi sofferenze psicologiche". Questo risulta non solo dalla DGR della Regione Piemonte, ma anche dal rapporto "COVID-19 and the Need for Action on Mental Health", di recente pubblicazione.
L'attivazione di azioni a sostegno della salute mentale, messa a rischio da questa pandemia, si configura come una necessità, soprattutto a favore dei soggetti più vulnerabili, quali i bambini e gli adolescenti. In particolare, è emersa l'evidenza del disagio minorile, delle problematiche psico-emotive e anche relazionali, proprio correlabili all'emergenza sanitaria e alle modificate condizioni dei contesti familiari, sociali e scolastici.
Nel territorio piemontese, per assicurare la massima tutela della salute dei minori, degli operatori e delle stesse famiglie nel fronteggiare la pandemia, è stato necessario adottare una serie di misure - che sono state adottate - in parte restrittive per i minori e le loro famiglie.
I dati che vi cito sono aggiornati al 31 dicembre 2020 e risultano rispettivamente: 639 mila e 522 mila minorenni di fascia zero-diciassette in Piemonte, di cui 2.417 inseriti al di fuori della famiglia e 1.026 accolti nelle circa 200 strutture residenziali (proprio per dare una risposta a queste problematiche). Non leggo tutti i dati, altrimenti sarebbe toppo lungo per il tempo che ho a disposizione, quindi le invier la nota scritta.
In coerenza con quanto sopra descritto, è stato promosso il rafforzamento dei servizi di psicologia attraverso il reclutamento straordinario di psicologi e psicoterapeuti dedicati sia alle attività di cui alla DGR citata (la n. 5 del 27 novembre 2020, cui aggiungo la n. 8 del 2021), sia per i minori accolti nelle strutture residenziali, sia per i minori che nell'ambito della propria famiglia di origine, si trovino in situazione di deprivazione sociale conseguente l'emergenza COVID e abbiano la necessità di sostegno psicologico.
A questo scopo, è stata disposta l'assegnazione, per il 2020, di un finanziamento di 520 mila euro e, per il 2021, di un ulteriore finanziamento di 355 mila euro per le Aziende Sanitarie Regionali sedi dei cinque servizi di psicologia sovrazonali. Gli interventi di assistenza psicologica sono stati articolati come interventi domiciliari: una relazione genitore-figlio di carattere psicologico educativo; interventi psicologici individuali e ambulatoriali; interventi di supporto al singolo o alla coppia di genitori; interventi di gruppo con minori, anche in ambito scolastico; interventi con gruppi di genitori.
L'insieme degli interventi attuati hanno coinvolto, nei primi dodici mesi di durata del progetto, complessivamente più di 400 minori nella fascia due diciassette, con una prevalenza della fascia sei-quindici, tutti residenti sul territorio regionale (ovviamente proseguiremo anche per il 2022).
Parallelamente a queste iniziative, l'attività di potenziamento del supporto tecnologico delle scuole, di cui alla DGR n. 9 dell'aprile 2021 ha consentito il reperimento di circa trentacinque psicologi psicoterapeuti, con l'obiettivo di rafforzare quelle azioni di collegamento ASL-scuola, finalizzate a gestire quest'emergenza psicologica legata alla pandemia.
I fondi di cui alla legge 23, n. 106, articolo 33, commi 3 e 4, pari a un milione e 467 mila euro, sono stati utilizzati solo per una quota parte nel corso dei mesi di settembre e dicembre, ossia 333 mila euro, ma le risorse non spese al 31 dicembre potranno essere utilizzate appieno, grazie alla legge n. 234 del 21 "Bilancio di previsione", che proroga fino al dicembre 2022 l'utilizzo delle stesse. L'Amministrazione regionale, quindi, potrà disporre di un'ulteriore somma, purché stanziata ad hoc per ulteriori interventi e consentendo il reclutamento di ulteriori psicologi e psicoterapeuti.
In definitiva, la Regione del Piemonte ha agito e ha agito tempestivamente su questo fronte. Continueremo a dare supporto, ahimè, per una conseguenza piuttosto rilevante e importante che il COVID ci ha lasciato.
Le mando poi la nota scritta con dettaglio di altri interventi che, per motivi di tempo, non ho potuto illustrare.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 957 presentata da Magliano, inerente a "Sciopero infermieri: quale futuro per questa professione?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
957.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
È un question time che nasce anche da recenti dichiarazioni da parte di un sindacato, il NurSind Regione Piemonte, che parla di uno sciopero di infermieri e operatori sanitari indetto per il 28 gennaio 2022 alle ore 10.30 (e c'è un appello, una lettera aperta). Spesso, l'Assessore ha riconosciuto l'importanza e il valore di questa professione per quello che sta facendo, per quello che ha fatto e per il punto di raccordo che rappresenta rispetto ai servizi che fornisce e rispetto al lavoro vero e proprio che sviluppa in questa fase così decisiva del contrasto al COVID ma poi, in generale, rispetto al nostro tema sanitario.
Nel "premesso che" scrivo che uno sciopero nazionale degli infermieri e degli operatori sanitari è stato indetto per venerdì 28 gennaio e a comunicarlo è il sindacato infermieristico NurSind, il quale, tramite una nota, fa sapere che i tempi lunghi di chiusura del nuovo contratto collettivo nazionale, nonché il mancato inserimento dell'emendamento alla legge di bilancio 2022, che avrebbe dovuto svincolare l'erogazione dell'indennità specifica infermieristica dal rinnovo contrattuale, hanno portato il sindacato a dichiarare lo stato di agitazione a novembre e ad annunciare lo sciopero.
La quarta ondata COVID, ancora una volta, ha travolto in pieno gli operatori sanitari, ragione che va ad aggiungersi ad altre motivazioni che hanno portato i professionisti del settore a indire lo sciopero.
Da due anni gli infermieri - incessantemente e in un contesto di scarsi presìdi, ferie sospese, spostamenti improvvisi di reparti, sovraccarico di lavoro, carenza di personale - si sacrificano per salvare vite; una parte rilevante del peso della recente impennata dei contagi e degli errori della politica grava proprio sugli infermieri; ai maggiori sacrifici richiesti alle accresciute responsabilità e all'incremento dell'orario di lavoro non ha fatto da contraltare un equivalente e congruo aumento della corresponsione economica.
Rilevato che gli stipendi degli infermieri italiani sono, purtroppo, tra i più bassi d'Europa, sono a loro carico le spese per l'assicurazione, la formazione e l'iscrizione all'ordine professionale; un numero crescente di persone che esercita questa professione sceglie di abbandonare il lavoro considerando non più tollerabili i sacrifici e non più accettabili i rischi che questo comporta; gli infermieri sono professionisti e non missionari volontari, i loro sono obblighi contrattuali e dovrebbero, a maggior ragione, essere adeguatamente compensati con giusti stipendi e dignitose condizioni d'impiego.
Si sta verificando una condizione di collasso a livello territoriale: secondo il sindacato, infatti, il numero degli infermieri e degli operatori socio-sanitari è insufficiente e gli operatori, dopo due anni di pandemia continuano ad affrontare uno stress fisico e psicologico senza precedenti tra giorni di riposo cancellati e turni massacranti per sostituire i colleghi in quarantena.
Va sottolineato che gli infermieri - che hanno affrontato, e tuttora stanno affrontando, la pandemia da COVID-19 a stretto contatto con migliaia di persone - necessitano di un segnale concreto di vicinanza da parte delle istituzioni, per cui migliorare le loro condizioni di lavoro significherebbe migliorare l'assistenza a vantaggio di tutti i cittadini.
Pertanto, interrogo l'Assessore competente - che ringrazio per essere qui presente a rispondere, essendo sua materia - per sapere come intenda questa Giunta regionale sostenere la professione infermieristica, sia in relazione al compenso spettante ai lavoratori del comparto, sia in riferimento alle loro attuali e difficilissime condizioni di lavoro.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Condivido l'analisi che il Consigliere Magliano ha fatto. Siamo alla quarta ondata, il personale è stanco, sappiamo che sono gli infermieri a reggere gli ospedali, quindi il peso, la stanchezza, lo stress e tutto quanto questa pandemia purtroppo ci ha portato è sulle loro spalle. Ringrazio tutti gli operatori sanitari, perché in questo momento sono particolarmente sotto pressione, ma stanno dando un'eccellente risposta ai piemontesi.
A fronte di questo, però, per gli infermieri non c'è stato un corrispettivo riconoscimento economico. Ricordiamo che lo sciopero per chiedere il riconoscimento, più che legittimo, delle loro rivendicazioni più che comprensibili, è indetto a livello nazionale. La legge di bilancio 2021, la legge n. 178 del 2020, aveva previsto, ai fini del riconoscimento della valorizzazione delle competenze delle specifiche attività svolte, agli infermieri dipendenti delle Aziende sanitarie, il riconoscimento nei limiti dell'importo complessivo annuo di 335 milioni di euro, che corrispondono a ventiquattro milioni per la Regione Piemonte, come un'indennità di specificità infermieristica da riconoscere a questo personale con decorrenza dal 1° gennaio 2021, quindi più di un anno fa, quale parte del trattamento economico fondamentale.
L'attribuzione di questo beneficio è stato previsto a valere sul livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato, nell'ambito della contrattazione collettiva nazionale (triennio 2019-2021) i cui lavori, presumibilmente, potrebbero concludersi con il nuovo contratto di lavoro che dovrebbe chiudersi in questi mesi sicuramente nel primo semestre 2022. La richiesta degli infermieri è ragionevole, anche a fronte di una norma nazionale che prevedeva dei benefici economici che non sono arrivati, ragion per cui hanno ragione a protestare.
Ho incontrato personalmente questo sindacato, abbiamo fatto dei ragionamenti e abbiamo fatto alcune cose a favore degli infermieri, tra le quali l'incarico dato al legislativo dell'Assessorato di predisporre una norma da presentare in Consiglio per cercare, come Regione, di dare il nostro contributo e il nostro riconoscimento economico alla categoria.
Oggi gli infermieri, forse, sono gli unici che non sono stati beneficiati in modo particolare dalla norma nazionale, che volevamo a livello regionale, e stiamo lavorando in tal senso, per il riconoscimento meritato.
Su quello che sarà il futuro della professione non è certo con un question time che possiamo esaustivamente trattare il tema. Avremo l'infermiere di comunità, avremo ulteriori provvedimenti, ma certo faranno parte della trattazione del nuovo Piano Socio Sanitario.
Ho concluso, Presidente, e la ringrazio.



MAGLIANO Silvio

Scusi, Presidente, posso avere la nota scritta che ha letto l'Assessore?



PRESIDENTE

Verrà inviata come sempre.
Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Enti strumentali - Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 958 presentata da Sacco, inerente a "Quali tutele per i lavoratori del servizio di sorveglianza e custodia e di sicurezza anticendio dell'Interporto SITO?"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 958.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Sacco.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente; buongiorno, Assessore.
Ho voluto portare un tema che mi sta molto a cuore, ovvero la tutela della dignità dei lavoratori all'interno del Consiglio regionale. Sono stato sollecitato proprio dalla preoccupazione che hanno certi lavoratori di ritrovarsi a vivere con meno di mille euro al mese lavorando full time (una preoccupazione che avremmo tutti noi se fossimo nelle loro stesse condizioni).
Entriamo nel dettaglio. Nei mesi scorsi è stata bandita presso la Società Interporto SITO una gara, poiché era scaduto l'affidamento dell'appalto precedente per l'affidamento dei servizi di sorveglianza e custodia, di sicurezza antincendio e prestazioni accessorie.
Sappiamo che la Regione detiene più del 52% delle quote di SITO, che la qualificano come socio di maggioranza.
Nella quantificazione effettuata da SITO della parte economica del bando al fine di quantificare il costo da imputare alla retribuzione dei lavoratori, è stato giustamente utilizzato il contratto collettivo nazionale dedicato al personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati-multiservizi secondo livello, con un costo orario pari a 7,10 euro circa all'ora per lavoratore.
L'azienda subentrante, secondo quanto sostenuto dai sindacati, vorrebbe invece applicare il contratto servizi fiduciari livello D, pari a circa 5,37 euro lordi all'ora. Parliamo, quindi, di meno di cinque euro netti all'ora! Attualmente è ancora aperta una trattativa sindacale, che dovrebbe concludersi nei prossimi giorni. Il contratto collettivo che l'azienda subentrante vorrebbe applicare non è congruente, a nostro avviso, con quanto indicato e previsto dal bando di SITO (la società saprà bene che tipo di lavoro svolgono gli operai che, fino a oggi, hanno lavorato all'interno dell'interporto, sia pure per società diverse), così come definito dal Codice degli appalti (peraltro, con procedure che finora si sono svolte regolarmente).
Ricordo, altresì, che l'articolo 36 della Costituzione vieta retribuzioni che non consentano l'esercizio di una vita libera e dignitosa. Questo principio è stato anche sancito da alcune sentenze, per cui anche alcuni giudici hanno riconosciuto che questo tipo di retribuzione non consente il rispetto dell'articolo 36 della Costituzione, perché troppo bassa per consentire, appunto, di mantenere una famiglia in maniera dignitosa soprattutto al Nord Italia, dove sappiamo che il costo della vita è maggiore per diversi motivi.
Sarebbe quindi grave che la Regione ammettesse retribuzioni nette per i lavori delle società che controlla ben inferiori a cinque euro netti all'ora. Questi lavoratori non sono certo l'unico caso, ma voglio partire proprio da loro per sollevare una tematica che, prima o poi, dovremo affrontare anche in Aula, visto che spesso.



PRESIDENTE

Consigliere Sacco, ha sforato il tempo assegnatole; cortesemente, concluda.



SACCO Sean

Sto terminando.
Come dicevo, con una retribuzione simile è praticamente impossibile mantenere una famiglia in una città come Torino. Si rende quindi necessario un intervento della Regione per richiamare alla congruenza del contratto applicato dall'azienda subentrante con quanto previsto dalla parte economica del bando.
Per questi motivi, interrogo la Giunta per sapere quali azioni intende adottare la Regione per scongiurare una contrazione del salario dei dipendenti che li esporrebbe a un concreto rischio di povertà assoluta.



PRESIDENTE

Anche se si è dilungato, ringraziamo il Consigliere Sacco per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Fabrizio Ricca.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



RICCA Fabrizio, Assessore ai rapporti con società a partecipazione

regionale Grazie, Presidente.
Ringrazio altresì il Consigliere Sacco per l'interrogazione.
Con riferimento alla stessa, ho ricevuto da Finpiemonte partecipazioni S.p.A. la nota inviata dal Presidente di SITO, l'ingegner Giovanni Battista Quirico, che leggo integralmente.
"Con riguardo all'interrogazione in oggetto, segnaliamo che SITO S.p.A.
condivide la priorità manifestata dalla Regione Piemonte di garantire che le retribuzioni dei lavoratori e delle lavoratrici, con particolare riguardo alle procedure di affidamento bandito dalla medesima SITO S.p.A.
siano congrue alla normativa di settore e tali da consentire l'esercizio di una vita libera e dignitosa.
A tale riguardo, segnaliamo che non a caso nell'ambito dello svolgimento della procedura di gara in oggetto SITO S.p.A. ha previsto l'applicazione della clausola sociale di cui all'articolo 50 del d.lgs. n. 50/2016, e ha provveduto a stimare il costo della manodopera utilizzando il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia, servizi integrati e multiservizi, che rientra fra quelli compatibilmente più rappresentativi a livello nazionale.
SITO S.p.A. ha altresì provveduto ad avviare un procedimento di verifica dell'anomalia dell'offerta presentata da Elisicilia S.r.l., risultato primo concorrente in graduatoria, con particolare riguardo al costo della manodopera, che ha visto il coinvolgimento di un consulente specializzato che ha avuto esito positivo.
La trattativa sindacale è attualmente in corso e coinvolge, in prima linea l'appaltatore uscente, il nuovo appaltatore e i sindacati di SITO S.p.A.
Per legge e per interpretazione giurisprudenziale, non può svolgere, al di là di quanto già fatto e sopra riassunto, un ruolo attivo in detta trattativa, come ad esempio imporre il passaggio di tutto il personale dal precedente al nuovo appaltatore. SITO S.p.A. resta comunque disponibile a comprendere quali siano le ragioni per le quali oggi il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro utilizzato da Elisicilia S.r.l. e la relativa applicazione non sembrino compatibili con una retribuzione dei lavoratori congrua e dignitosa, al fine di rilevare eventuali inadempimenti sul punto da parte della stessa Elisicilia S.r.l.'



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Fabrizio Ricca per la risposta.


Argomento: Formazione professionale

Interrogazione a risposta immediata n. 959 presentata da Gallo, inerente a "Formazione ECM da remoto sincrona"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
959, presentata dal Consigliere Gallo, che la illustra.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Con l'interrogazione s'intende chiedere una specifica alla Giunta - nella persona dell'Assessore Icardi - in merito alla formazione ECM, istituita e aggiornata con DGR del 18 giugno 2021, nella quale è stata ribadita l'importanza della formazione continua in medicina, come impegno derivante dal decreto legislativo 502/1992 e dall'accordo Stato-Regioni.
La Regione Piemonte ha accreditato in questa direzione, per la formazione continua dei medici, circa cinquanta provider di formazione tra pubblici erogatori di prestazioni sanitarie e pubblici non erogatori, quindi ordini professionali privati accreditati.
All'interno di tutte le DGR si fa sempre riferimento alla capacità innovativa della Regione, dal 2010 in avanti, nell'erogazione della formazione, anche attraverso l'utilizzo di metodi innovativi, come la formazione a distanza, che è iniziata in Regione con supporti forniti dalla Regione medesima attraverso Fadpiemonte e poi Medmood e integrata nel corso degli anni.
La capacità di erogazione di questa formazione da parte della Regione è stata anche oggetto di divulgazione dell'esperienza come punto di riferimento per le altre Regioni nel 2019. Sappiamo che stiamo vivendo un periodo pandemico da febbraio 2020 ed è in corso quest'emergenza sanitaria che ha rallentato tutta una serie di attività, tra le quali anche la formazione. Però si rileva che, in base alle norme nazionali, da giugno 2022 scatteranno delle possibili sanzioni per i professionisti sanitari non in regola con i debiti formativi dei trienni precedenti.
Tutto questo discorso molto tecnico per chiedere che cosa all'Assessore? Per chiedere come mai non si siano integrati, proprio in questo momento pandemico in cui i sistemi informativi sono così importanti, i sistemi di formazione continua e sincrona con piattaforma ECM e con i sistemi di videoconferenza sincrona, causando dei rallentamenti e la perdita di tutto quel ruolo informativo che in tale ambito aveva avuto la Regione Piemonte fino al 2019 e costringendo le varie aziende a cercare di tamponare questa situazione, ma adottando sistemi individuali e locali di formazione da remoto non in linea con le caratteristiche tecniche innovative degli anni passati.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Raffaele Gallo per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Considerando il contesto pandemico e la necessità di adottare delle misure di gestione del contenimento dell'epidemia, anche nell'ambito della formazione dei professionisti sanitari, quindi attraverso il ricorso alla formazione a distanza e all'e-learning, a partire dall'anno 2020 il Settore regionale competente della Direzione Sanità, competente in materia di formazione ECM, ha manifestato l'urgenza di fornire ai provider ECM accreditati uno strumento efficace di webinar che consenta la formazione a distanza sincrona.
In particolare, sono state richieste al Settore informativo due attività evolutive riguardanti sia la piattaforma Medmood sia il portale della formazione in sanità della Regione Piemonte, piattaforma ECM, per provvedere rispettivamente all'integrazione della FAD sincrona e all'erogazione della formazione residenziale, tramite l'utilizzo della videoconferenza webinar. Tutto questo è stato richiesto.
Il CSI Piemonte ha presentato al Settore informativo la proposta tecnico economica avente per oggetto "Evoluzione del sistema integrato regionale di sanità elettronica - soluzioni per la formazione in sanità", che purtroppo non ha ottenuto il parere favorevole di congruità, a causa del mancato rispetto di quanto definito nella convenzione quadro CSI-Regione in relazione proprio alle congruità sulle figure professionali coinvolte.
Pertanto, abbiamo fatto la nostra parte, ma poi questo progetto non è stato approvato. Visto che il 31 dicembre 2021 è scaduta la convenzione quadro regionale con il CSI, sulla base della quale vengono definite le regole per la formulazione delle proposte tecnico-economiche a cura del CSI, sarà necessario attendere la nuova convenzione, al fine di dar seguito alle richieste di attività evolutive, in particolare quelle sopra elencate, per le quali il CSI dovrà nuovamente rifare la proposta tecnico-economica nel rispetto delle regole previste.
A questo proposito, ritengo che presumibilmente la nuova convenzione quadro sarà stipulata nei prossimi mesi, quindi potrà essere rifatta la proposta e mi auguro che questa volta sia approvata dal punto di vista tecnico. Non è stata una scelta politica, ma è stata una non congruità tecnica.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 960 presentata da Disabato, inerente a "Chiusura notturna del Pronto soccorso dell'Ospedale San Lorenzo di Carmagnola"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
960.
Vedo che la Consigliera Disabato non è collegata.



MARTINETTI Ivano

Presidente, mi scusi. Posso intervenire?



PRESIDENTE

Sì, prego.



MARTINETTI Ivano

La mia collega ha avuto un problema con il collegamento. Le è caduta di colpo la linea e adesso si sta ricollegando. Penso che fra trenta secondi sarà nuovamente collegata. Sta ripristinando il collegamento.



PRESIDENTE

La Consigliera Disabato si è nuovamente collegata, pertanto ha facoltà di intervenire.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa per il piccolo problema, ma mi sono dovuta connettere dal telefono, perché dal computer non riuscivo.
Sarò breve. Come dice l'oggetto, trattiamo il tema della chiusura temporanea del pronto soccorso di Carmagnola nelle ore notturne, dalle 20 alle 8 di mattina, con la sospensione di tutte le attività del pronto soccorso fino a nuova comunicazione. È una sospensione già avvenuta in una delle precedenti ondate. Sono sospensioni che, purtroppo, non riguardano soltanto questo caso specifico, quindi questo pronto soccorso, ma ci sono altri casi in Piemonte. È chiaro che l'incremento sempre più rapido dei casi di COVID causa la necessità di far fronte alla richiesta di posti letto, di personale e di un'organizzazione ulteriore rispetto all'emergenza in corso.
I cittadini sono stati invitati a rivolgersi ad altri presidi o a chiamare la guardia medica o a chiedere l'intervento del 118 e quant'altro. Certo è che, nella posizione in cui si trova il pronto soccorso di Carmagnola, non è semplice o immediato raggiungere altri pronto soccorso, che si trovano anche a distanza di trenta-quaranta minuti.
Comprendiamo benissimo che ci sia la necessità di aprire nuovi reparti per far fronte all'emergenza e che sia un caso straordinario, però è anche vero che c'è stato del tempo, rispetto alle precedenti ondate, per organizzarsi e per scongiurare problematiche di questo tipo per i cittadini, causate dal calo dei servizi che comporterà dei disagi, soprattutto nelle ore notturne.
Ciò che chiediamo all'Assessore è di capire cosa è stato fatto fino a oggi quantomeno per cercare di scongiurare questa chiusura, e capire anche per quanto tempo si protrarrà il disagio per i cittadini di Carmagnola e dintorni, quindi l'impossibilità di accedere ai servizi del pronto soccorso.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Sarah Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
In realtà, non è corretto quanto detto dall'interrogante, perché non ci sono altre situazioni in Piemonte. Il Pronto soccorso di Ciriè (adesso non ricordo se è il Pronto soccorso di Ciriè o di Cuorgnè) è chiuso per mancanza di personale, perché non si riesce a coprire i turni, ma tutti gli altri pronto soccorso funzionano regolarmente.
Il tema di Carmagnola è leggermente diverso.
Il Pronto soccorso fu già chiuso nel corso della prima ondata, dal 24 ottobre del 2020, nella fascia notturna. Il potenziamento delle risorse mediche e infermieristiche (abbiamo provveduto ad assunzioni aggiuntive) ha consentito la sua riapertura il 25 agosto 2021, a conclusione, tra l'altro dei lavori di adeguamento strutturale. Si è colta l'occasione della chiusura per svolgere anche dei lavori interni strutturali.
L'attuale situazione della quarta andata pandemica ci pone nelle condizioni di operare scelte di allocazione migliore delle risorse, per rispondere a crescenti fabbisogni di personale medico e infermieristico, conseguenti a ricoveri di persone affette da COVID, al potenziamento presso i diversi hub delle attività vaccinali, dei tamponi e quant'altro, che conoscete quasi meglio di me. Si è valutato che, non essendo sufficienti le risposte dei diversi tentativi espletati di assunzione, ma espletati di continuo durante questa pandemia, di assunzione di medici e infermieri (perché non ci sono non ci sono sul mercato), si è reso necessario operare delle scelte per ottimizzare l'utilizzo delle risorse.
Presso il pronto soccorso di Carmagnola, a fronte della presenza per ogni turno di dodici ore, quindi due medici, quattro infermieri, tre OSS e personale amministrativo, c'è un passaggio medio di cinque o sei, a volte sette, utenti per notte, con patologie di bassa complessità. Il Direttore generale ha proposto, ai fini di un utilizzo più razionale delle risorse per questo periodo pandemico, di sospendere l'attività notturna, proprio perché non giustifica l'impiego di risorse preziosissime diversamente.
Pertanto, per evitare di destinare queste risorse umane per pochi passaggi si è operata questa scelta di chiusura temporanea - chiusura, sottolineo temporanea - notturna, sino a quando l'andamento epidemico ne consentirà la riapertura.
Ci sono state interlocuzioni con il Sindaco e abbiamo condiviso la necessità, per qualche periodo, di tenerlo chiuso di notte. Il 118 è stato ovviamente avvisato, quindi i pazienti saranno portati in altri pronto soccorso, ma non c'è, vi assicuro, il disservizio, perché le persone riceveranno adeguata assistenza sanitaria in ogni caso.
Mi auguro di poterlo riaprire al più presto e, quindi, di vedere la curva epidermica scendere in modo significativo.



PRESIDENTE

Ringraziamo e congediamo l'Assessore Luigi Icardi.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 956 presentata da Martinetti inerente a "Azioni correttive per impedire il ritorno delle slot machine nei bar"

Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 961 presentata da Grimaldi, inerente a "Interpretazione dell'articolo 26 della legge regionale 19/2021"


PRESIDENTE

Visto che l'interrogazione n. 956 del Consigliere Martinetti e l'interrogazione n. 961 del Consigliere Grimaldi trattano lo stesso oggetto, farei illustrare prima una e poi l'altra, così l'Assessore risponderà una volta sola.
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
956.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Con legge regionale n. 19 del 2021 questo Consiglio regionale ha integralmente modificato l'impianto normativo sul gioco d'azzardo patologico. La nuova legge è stata soggetta a osservazioni ministeriali per problematiche relative all'incostituzionalità. Sull'attuazione di questa legge molti Comuni piemontesi, a novembre del 2021, hanno posto alcuni quesiti interpretativi, in particolare sulla possibilità di estendere ai bar la possibilità di installare le macchinette per il gioco.
L'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli territoriale, interpellata nell'interpretare la norma dopo il ricorso degli esercenti inizialmente esclusi dalla nuova legge, si è espressa negativamente sull'interpretazione della legge della nostra Regione. Cito testualmente il chiarimento espresso dall'Agenzia delle Dogane e Monopoli: "Nel fornire un'interpretazione molto restrittiva, la Regione Piemonte riferisce di una condivisione di intenti con l'Agenzia delle Dogane e Monopoli, di cui questo Ufficio non è a conoscenza e che si chiede di verificare e chiarire. Il confronto con la Regione si rende quantomai opportuno, al fine di un'attenta riflessione sulla materia, viste le molteplici implicazioni, che non sono soltanto di carattere economico, ma anche di tutela della salute e di contrasto alle ludopatie, oltre che alla promozione della cultura del gioco responsabile facendo riferimento a una serie di criticità derivanti dall'impianto della nuova norma meno restrittiva della precedente e più rischiosa in termini d'impatto sulla salute dei cittadini e sul contrasto al gioco d'azzardo patologico".
Fin dall'inizio dell'iter di modifica della legge del 2016, l'opposizione di molti Sindaci e del mondo associativo che si occupa di dipendenze ha messo in evidenza i rischi dovuti a quella che è una nuova diffusione pandemica del gioco d'azzardo patologico.
La domanda, molto semplicemente, riguarda quali azioni intende intraprendere la Giunta per modificare la legge regionale n. 19 del 2021 e impedire la diffusione incontrollata del gioco, con tutte le conseguenze sulla salute dei cittadini.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Ivano Martinetti per l'illustrazione.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione n. 961 il Consigliere Marco Grimaldi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente, ma utilizzerò anche meno tempo.
Abbiamo appreso dagli organi di stampa che l'Agenzia Dogane e Monopoli avrebbe interpretato in modo assai discutibile la nuova normativa sul gioco d'azzardo, già pessima a nostro avviso. Avrebbe dato parere favorevole all'installazione delle slot machine non solo nelle tabaccherie e nelle sale specializzate, ma anche nei bar. Questo significherebbe, come lei sa Presidente, migliaia di apparecchi in più in Piemonte, ma noi pensiamo che sia davvero inaccettabile, soprattutto dopo che abbiamo sentito le dichiarazioni della Direzione territoriale dell'ADM, secondo cui l'iscrizione al RIES - un titolo abilitativo per gli esercenti che installano slot in cui rientrano anche gli esercizi generalisti - è da ricomprendere tra le autorizzazioni che accertano l'esistenza.
La Giunta, nella scorsa Conferenza dei Capigruppo - mi rivolgo all'Assessore Tronzano solo per non smentire l'Assessore Marrone - ci ha spiegato che avreste svolto degli approfondimenti normativi. Ci ha anche spiegato che, di fatto, l'interlocuzione è stata fitta fino a dicembre con dei dirigenti locali e che - così abbiamo compreso - un singolo esercente in realtà, ha interpellato, con un interpello dei suoi avvocati direttamente la Direzione Generale Nazionale dell'Agenzia delle Dogane ricevendo una risposta diversa da quella che era prevista nelle FAQ della Regione Piemonte.
Noi continuiamo a pensare che il "riparti slot" abbia cancellato molte cose che di buono erano state fatte; come lei sa, in questi mesi le associazioni dei Sindaci e gli esponenti della società civile hanno mostrato la loro profonda preoccupazione, ma non sono stati ascoltati.
La nuova legge della Regione Piemonte presto dovrà comunque tornare in Aula per recepire le osservazioni del Governo. Credo che abbiamo subito un'occasione per smantellare quello che, per noi, è stato uno scempio e tornare alla normalità del 2016. Tuttavia, ciò che chiediamo, visto che c'è stato un disguido, l'avete ammesso anche voi, e visto che il confronto con l'Agenzia non è andato a buon fine, se quello che avevano fatto formalmente e informalmente, gli Uffici è stato smentito poi da un singolo cittadino che ha interpellato un direttore superiore a quello con cui ci confrontavamo. Poiché è già passata qualche settimana, vi chiediamo dicevo, se formalmente avete interpellato l'Agenzia e se avete una risposta scritta da dare e pubblicare per tutti i piemontesi, per evitare che tutti i bar reinstallino le slot machine. Ricordo che, tra l'altro, i termini sono anche scaduti, quindi spero che non si possa comunque più.
Mi pare non ci sia più neanche la finestra per farlo, quindi prima chiudiamo almeno quest'altra partita, meglio è.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione n. 956 e all'interrogazione n. 961 delegando l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie Presidente, e grazie ai Consiglieri Grimaldi e Martinetti.
Sgombro subito il campo partendo dal fondo e dando ragione al Consigliere Grimaldi. Non c'è più alcuna finestra: il 31 dicembre 2021 è stato il termine ultimo, quindi è scaduto, ma, in ogni caso, non ci sarà alcuna possibilità di installare all'interno dei bar le slot machine; azione che peraltro, non è prevista né dalla nostra legge - se non è chiara, la modificheremo, come stiamo facendo, attraverso un emendamento al disegno di legge che abbiamo già presentato - né dal punto di vista della ratio voluta dal legislatore.
Nei bar non torneranno le macchinette: questa è la certezza assoluta.
Tant'è che, dalle prima notizie che ho in mio possesso, nessun bar, o forse pochissimi, hanno presentato domanda di reinstallare le macchinette al loro interno, ma certamente queste richieste non saranno accettate. Se ci sono state delle interpretazioni diverse, saranno chiarite proprio all'interno del disegno di legge dove, con un emendamento che presenteremo in Giunta e successivamente alla Commissione, chiariremo con nettezza l'intenzione sia del Presidente Cirio sia della maggioranza di non reinstallare nei bar le slot machine.
Per quanto riguarda l'interlocuzione con l'Agenzia dei Monopoli, a memoria non ricordo di capacità legislative da parte dell'Agenzia dei Monopoli quindi credo che questa sia soltanto un'interpretazione da parte dell'Agenzia che non incide minimamente nell'ambito della nostra legge.
Noi, comunque, stiamo programmando un incontro con l'Agenzia, proprio per chiarire quest'aspetto.
Voglio però sgombrare il campo: non sono tornate e non torneranno - tra l'altro, il termine è scaduto il 31 dicembre - le macchinette all'interno dei bar.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.
Prima di chiudere la sessione, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via e-mail a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15.30 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle ore 13.15.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 15.11 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.36)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Nella seduta antimeridiana si era concluso l'iter della proposta di legge n. 123 con il respingimento da parte dell'Aula della proposta di legge e c'era stata una richiesta di inversione del punto 6) dell'o.d.g.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 196, inerente a "Prima programmazione di indirizzo di carattere strategico generale di investimenti in edilizia sanitaria per la realizzazione di nuovi presidi ospedalieri" (atto d'indirizzo collegato


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 196, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Prima di dare la parola per l'illustrazione, ricordo che chi volesse intervenire può incominciare a prenotarsi sulla chat.
La parola all' Assessore Icardi per l'illustrazione.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Scusi, Presidente, sono arrivato adesso, per cui non ho sentito quello che ha detto.



PRESIDENTE

Avevo solo iniziato l'iter della deliberazione n. 196, licenziata dalla IV Commissione, e le ho dato la parola per la relazione.
Prego, Assessore; se vuole illustrarla, ne ha facoltà.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Avendo una rete di ospedali e di edifici che ospitano strutture sanitarie estremamente vetuste e bisognose di interventi (mi riferisco agli interventi di antisismica e antincendio), abbiamo fatto uno studio sulle necessità in materia di edilizia sanitaria (era già successo nei primi periodi della pandemia, forse addirittura prima).
Il fatto di avere strutture così vecchie (alcune risalgono al 1750, poi ampliate con parti nuove, degli addendum) determina una logistica difficile, un'impiantistica problematica da gestire, oltre che dei percorsi difficilmente differenziabili tra sporco-pulito, com'è stato evidenziato durante la pandemia, soprattutto nelle strutture a sviluppo verticale.
Insomma, determina tutta una serie di problemi importanti, oltre che di costi.
Tutti questi fattori ci hanno convinti - consigliati, peraltro dal Ministero - a una strategia di rinnovo del patrimonio edilizio sanitario piemontese. Ovviamente, già la precedente Amministrazione aveva iniziato questo percorso, tant'è che i due più importanti e più grandi ospedali del Piemonte, la Città della Salute e della Scienza di Torino e l'Ospedale di Novara, erano già stati oggetto di rinnovamento. Per il primo sono già partiti i lavori di bonifica, che dovranno concludersi entro luglio, data in cui dovremo avere anche l'affidamento al vincitore della gara per il manufatto; in autunno dovrebbero partire i lavori di costruzione del nuovo ospedale. Per Novara c'è stato un intoppo determinato dalla revisione prezzi insufficienti, per cui la gara è andata deserta. In ogni caso Torino e forse il più grande ospedale hub del Piemonte sono già stati oggetto d'intervento.
Siamo partiti dagli ospedali hub, che, oltre a Novara, contemperano anche Alessandria, Cuneo, il San Giovanni Bosco e mi sfugge il quinto. Comunque tra gli ospedali hub più bisognosi d'interventi c'erano sicuramente Cuneo e Alessandria. Quello di Alessandria - basta guardarlo esternamente per rendersene conto - è una struttura vecchia, con più corpi di fabbrica; oggi è anche oggetto di lavori di efficientamento, che sicuramente saranno insufficienti a risolvere il problema. Cuneo è addirittura diviso su due sedi, con una logistica di difficile sostenibilità.
Scendendo di livello, abbiamo identificato alcuni ospedali spoke. A titolo di esempio, evidenzio la previsione di realizzare il nuovo ospedale Amedeo di Savoia e Maria Vittoria, uniti e rinnovati (c'era già uno studio e una fase preliminare); fra questi, rientrano anche l'ospedale di Vercelli l'ospedale di Ivrea, l'ospedale del nord ovest della provincia di Cuneo quindi Saluzzo e Savigliano (soprattutto Savigliano, che ha dei forti problemi di adeguamento alle norme antisismiche, con costi che superano i 100 milioni di euro; cifre che ci fanno dire che è meglio costruirne uno nuovo tra Savigliano e Saluzzo piuttosto che cercare di mettere in sicurezza sotto il profilo antisismico e antincendio il vecchio ospedale).
A questi si aggiungono - ditemi se ne ho saltato qualcuno, perché vado a memoria - i due già previsti da un DPCM del Governo (precedente a quello che adesso andrò a illustrare) che già finanziava l'ospedale del VCO e l'ospedale della TO5. In entrambi i casi, ci sono due Commissioni distinte che stanno valutando l'ubicazione (il sito migliore), anche su richiesta di questo Consiglio. Si procederà, quindi, a successive gare una volta identificato il sito.
Per gli altri c'è un recente DPCM del marzo 2021, che è frutto di mesi di lavoro e di richieste al Ministero di valutazione della situazione piemontese, anche con l'aiuto di Agenas, che ci ha permesso di identificare i primi sei interventi importanti (non gli unici, certamente) dopo i due che ho già citato che erano previsti nel precedente DPCM.
Questi sei interventi importanti in Piemonte hanno spinto anche il Governo all'emanazione di questo DPCM con fondi INAIL, che attribuisce al Piemonte complessivamente quasi un miliardo e 300 milioni per la realizzazione di questi sei ospedali. Questa non è una programmazione esaustiva, ma abbiamo avuto questa possibilità di finanziamento e abbiamo scelto gli interventi più importanti dal punto di vista dell'organizzazione della sanità piemontese. Siamo quindi partiti dagli ospedali hub e poi siamo scesi sugli spoke che più avevano necessità d'intervento. Per il futuro, spero di riuscire a finanziarne altri.
Come dicevo, sono totalmente finanziabili attraverso la partecipazione di INAIL, che - lo ripeto, anche se forse l'ho già detto in Commissione prevede che forniamo un progetto cantierabile dell'ospedale e un terreno urbanisticamente idoneo. Successivamente, in un percorso di condivisione dell'una o dell'altra scelta, INAIL interviene acquistando il terreno e il progetto, ristorando tutte le spese; costruisce quindi la struttura sulla base di questo progetto cantierabile condiviso e la concede in locazione all'Azienda sanitaria competente per territorio a un canone fissato al 2,5 all'anno di locazione, con un impegno di quarant'anni di utilizzo.
Abbiamo un'occasione per rinnovare in modo significativo il patrimonio edilizio sanitario dalla Regione Piemonte attraverso questa forma di finanziamento, che non esclude eventuali altre forme di finanziamento, per carità. Però certamente questa è la strada che oggi noi abbiamo.
Per questa ragione, abbiamo chiesto alla Commissione e oggi al Consiglio di inserire nella programmazione regionale questi ospedali per tutte le ragioni che ho espresso, soprattutto per il fatto che, in una scala di necessità, sono risultati quelli più bisognosi d'intervento. Inserendoli nella programmazione, si dà la possibilità non solo a quest'Assessorato, ma anche alle singole Aziende sanitarie, di predisporre tutti quegli atti necessari al proseguimento del percorso, quindi alla valutazione, alle perizie e alla predisposizione dei documenti di gara - in qualche caso siamo a questo livello - necessari per procedere a quel percorso di costruzione che, come sappiamo tutti, è sempre molto articolato, complesso e irto di ostacoli.
Certamente dev'esserci l'approvazione da parte di questo Consiglio, che è titolare della funzione programmatoria, per autorizzare l'Assessorato e le Aziende ad avviare i procedimenti finalizzati alla costruzione di questi nuovi ospedali.
Mi fermerei qui. Ovviamente, poi posso integrare e approfondire gli argomenti che ho sommariamente descritto.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutte e a tutti.
Ringrazio anche l'Assessore per la relazione e introduzione a un argomento che è oggetto di dibattito pubblico e di straordinaria importanza, perch abbiamo capito tutti che l'efficientamento del sistema sanitario pubblico passa attraverso molti fattori. Uno dei più importanti è certamente l'edilizia sanitaria, ovvero i contenitori all'interno dei quali vengono erogati i servizi a favore dei nostri cittadini. E sappiamo molto bene che edifici datati e vetusti comportano costi di gestione che sottraggono risorse al potenziamento dei servizi, siano essi per l'acquisto di nuove tecnologie o, questione altrettanto significativa, fondi necessari per l'assunzione di operatori sanitari o, più in generale, di dipendenti per le nostre Aziende sanitarie territoriali od ospedaliere.
L'analisi fatta dalle nostre strutture, che ha determinato una scala di priorità rispetto agli interventi e un metodo che, a proposito di priorità servirà di più rispetto agli hub, da un punto di vista personale mi pare un metodo e un percorso più che condivisibile.
Mi pare, altresì, condivisibile la strada percorsa che ci porta verso l'opportunità messa a disposizione dalla programmazione triennale di INAIL che mette in condizioni favorevoli per quarant'anni, come ha spiegato l'Assessore, le nostre Aziende, al fine di poter avere a disposizione, con contratti di locazione, strutture moderne e al passo con i tempi, sfidanti anche rispetto alla capacità attrattiva di altri territori e di altre Regioni. Sfidanti anche rispetto alla capacità di ospitare e rendere residenziali le aspettative dei giovani che entrano nel mondo sanitario e che vogliono sviluppare nel nostro Piemonte la loro carriera, ottenendo risultati che non sono solo personali, ma anche risultati che portano benefici all'intera comunità regionale.
Fatte queste premesse, posso aggiungere che in questa fase ci pare altrettanto significativo il fatto che non vi siano prospettive favorevoli solo per il nostro capoluogo, ma che siano state tenute in considerazione le esigenze di altri capoluoghi di provincia. L'Assessore ne ha ricordati due, tra i tanti, ovvero Alessandria e Cuneo, che meriterebbero e meritano particolari attenzioni e che, quindi, rientrano in questa programmazione.
Tutto bene; quindi, se si terrà ovviamente in considerazione l'intero dibattito che avverrà oggi, da un punto di vista personale l'orientamento in questa fase non può che essere positivo.
Mi lasci dire però, Assessore, che manca qualcosa in questo dibattito o è mancato qualcosa nel dibattito svolto dall'inizio della discussione in Commissione e poi nel dibattito pubblico fino a oggi. Credo che si debba essere più chiari rispetto ai tempi e rispetto alle connessioni con le programmazioni delle Amministrazioni comunali, che non sono per nulla marginali in questo percorso.
È chiaro che oggi si aprirà una fase sulla cantierabilità dei progetti come lei ha detto, ovvero la necessità di predisporre gli atti necessari finalizzati a ottenere il finanziamento, che dovranno rendere centrale l'attività di programmazione degli Enti locali. Proprio perché li ha citati lei, ho qualche dubbio rispetto a ciò che capita in alcune zone del Piemonte che conosco meglio. Qualche dubbio significa che non ho certezze nemmeno, a proposito di orientamenti, nell'orientarmi negativamente rispetto al percorso.
Certo è che se in questa fase, ad esempio, nella città di Alessandria si è forse individuata - perché il dibattito pare essere non concluso - un'area dove parzialmente insiste un aeroporto, un aeroclub e per spostarlo le leggi prevedono diritti e l'obbligo di individuare altre aree nella città o, d'intesa con l'aeroclub, altre aree di altri Comuni - comunque sempre immagino lì intorno - io dico che, oltre al tema delle compatibilità urbanistiche, è necessario definire molto bene e pubblicamente le tempistiche legate a queste variazioni urbanistiche o scelte che renderanno protagonisti altri enti, nel caso di specie non soltanto pubblici.
Altrimenti il rischio è di presentare un progetto a INAIL che potenzialmente potrebbe essere respinto - e questo capita - e mettere a disposizione, in alcuni territori, argomenti molto utili culturalmente e per alcuni anche elettoralmente, visti gli appuntamenti elettorali da qui ai prossimi mesi, in quanto Alessandria e Cuneo andranno al voto questa primavera.
Guardi, sospendo, da qui alla risposta e all'approfondimento dell'Assessore, il mio giudizio, ma è necessario qualche approfondimento in più.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Prima di intervenire sul contenuto, volevo chiederle se l'emendamento che abbiamo depositato lo descrivo subito o dopo la discussione.



PRESIDENTE

Come meglio crede. Adesso siamo in discussione generale; dopo passiamo agli emendamenti, su cui si potrà intervenire per tre minuti (non di più) e poi ci saranno le dichiarazioni, una per ogni Gruppo, per cinque minuti.



SARNO Diego

Grazie, perché non essendo un disegno di legge, un provvedimento canonico con articoli, volevo capire il procedimento.
Vado in scia, Presidente, rispetto a quanto il collega Ravetti ha descritto, su cui c'è una riflessione anche di Gruppo.
L'idea di questo provvedimento è un'idea corretta, di programmazione. È un'idea strategica con cui si sta costruendo uno degli elementi fondamentali per la sanità, ossia l'edilizia sanitaria sul nostro territorio. Come ha detto l'Assessore, sappiamo delle condizioni difficili di molte strutture (tra queste, ovviamente, ci sono quelle citate dall'Assessore e dal collega Ravetti), ma quello che abbiamo anche detto e lo vogliamo ribadire in Aula - è che al territorio serve una condivisione e una capacità di analisi. In Commissione si sarebbe dovuto discutere in maniera più approfondita rispetto alla scelta di quali strutture.
Come ha detto l'Assessore, la richiesta INAIL è una richiesta complessa una richiesta che ha bisogno di trattativa e di discussioni. Pertanto senza volere anticipare l'emendamento, è vero che gli ospedali del Verbano e dell'ASL TO5 sono già compresi nella determinazione del 2018, ma se noi arriviamo, come Regione Piemonte, a identificare altri sei o sette ospedali nuovi da proporre in collaborazione e sotto l'occhio dell'INAIL per contribuire al finanziamento, l'INAIL continuerà a tenere in considerazione quelli passati nella programmazione, oppure, forse anche giustamente l'INAIL potrebbe dire: "Va bene, ce ne sono sei o sette nuovi, ma sul resto non c'è stata un'attività che è continuata nell'analisi e nella decisione".
Quindi? Punto di domanda.
Questa è l'analisi che un po' è mancata, Presidente, rispetto al provvedimento; un provvedimento che, come diceva l'Assessore, è stato utilizzato nel passato rispetto ad alcune scelte già in pancia alla Regione e all'INAIL.
In questo senso, Assessore, ci piacerebbe, almeno in questa fase di analisi e di discussione generale, capire un po' di più i tempi della Regione rispetto a questi nuovi ospedali e rispetto al passato, per avere una proposta definitiva da INAIL, come l'Assessore poi ha detto nella premessa e nella descrizione del provvedimento.
Questi sono alcuni dubbi, dal punto di vista personale, in questa prima fase di discussione generale, nonostante la discussione in Commissione; una discussione, però, molto veloce e poco approfondita, anche nelle domande e nelle riflessioni, soprattutto da parte dell'Assessore. Noi oggi siamo in ascolto per capire le risposte, almeno qui in Aula, eventualmente prima di approvare un provvedimento del genere.
In teoria, è un provvedimento corretto che costruisce, come nel passato una strategia, però occorre metterlo in relazione, diceva il collega Ravetti, con le amministrazioni locali, con i Sindaci, con i Consigli comunali, con le Province e con la Città metropolitana, perché il disegno che stiamo affrontando, anche a partire dal PNRR e dai fondi che arriveranno per le case di comunità, le case della salute e non solo, è elemento da tenere in considerazione.
Quello che manca, e da qualche tempo lo stiamo cercando di raccontare e di descrivere, è una visione complessiva. Possono esserci visioni parziali, ma in quest'Aula e nelle Commissioni non è mai arrivato un disegno complessivo: c'è solo una tavolozza dentro di cui mettere tutti i colori perché poi il quadro abbia una sua omogeneità. A volte parliamo delle case di comunità, a volte delle case della salute; oggi parliamo dell'edilizia sanitaria attraverso INAIL; ogni tanto parliamo a spot di alcuni elementi particolari, ma ci manca una riflessione omogenea e strategica, che abbiamo difficoltà a individuare.
In questa fase, l'elemento utile è capire se l'Assessore ci darà rassicurazioni su alcune questioni e su quelle rassicurazioni capiremo come interloquire con questo testo ed eventualmente come votare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie Presidente.
Questa delibera era attesa. Siamo contenti di portarla in Consiglio regionale, quindi abbiamo l'opportunità di dare al Piemonte nuovi ospedali e nuove strutture ospedaliere. Abbiamo una rete ospedaliera vecchia e la pandemia ci ha insegnato, invece, che servono strutture nuove e di eccellenza.
Si parla di sei nuovi ospedali, più due che erano nella precedente delibera dell'epoca Saitta, quindi quello dell'ASL TO5, se non sbaglio, e quello del Verbano Cusio Ossola nel mio territorio. Conosco bene le vicissitudini di lunghi decenni nel mio territorio.
Il mio è un territorio soprattutto montano, diverso dagli altri. Si era pensato nella precedente Amministrazione a un ospedale unico chiudendo, di fatto, il San Biagio di Domodossola e il Castelli di Verbania, alienandoli.
Poi c'è la questione dell'ospedale sulla collina di Ornavasso, in una posizione veramente complessa. È innegabile che gli ospedali generino anche un indotto economico e, in un periodo storico come questo, privare una città di un ospedale vuol dire privarla di un introito.
Un territorio montano ha delle prospettive diverse perché le distanze sono diverse, quindi i tempi di percorrenza sono diversi. Sappiamo che l'Assessore ha una diversa attenzione: non si parla più di ospedale unico di Ornavasso, ma si parla di ospedale del Verbano-Cusio-Ossola, di nuovo ospedale del Verbano-Cusio-Ossola e di ristrutturazione e messa in sicurezza dell'esistente nel Verbano-Cusio-Ossola.
Mi sembra una delibera assolutamente votabile da tutto il parlamentino piemontese, perché parla di investimenti e di risorse a due anni e mezzo di legislatura. C'è stato il COVID e nessuna paese e nessuna regione al mondo si è messa a costruire ospedali durante una pandemia mondiale.
Stoppo in anticipo le polemiche che potrebbero arrivare, perché è oggettivo che in questo periodo in Regione, l'Assessore, il Presidente e la Giunta tutta sono testimoni di quanto è stato fatto in termini vaccinali, di tamponi e di strutture di terapia intensiva.
Oggi i tempi sono maturi, seppure siamo ancora in pandemia - speriamo in discesa e in uscita nelle prossime settimane - per parlare invece di nuovi ospedali. Sono sicuro che quest'Amministrazione regionale farà sì che gli atti che verranno presi saranno incontrovertibili e che, a differenza della precedente legislatura perché - lo vedo sul mio territorio - di fatto, sono andati perduti cinque anni e in cinque anni non si è riusciti a dare un riscontro al territorio. Sono convinto che occorra una nuova organizzazione sanitaria del Piemonte, che poi sia realizzata da INAIL o da un PPP non è un problema. L'importante è l'efficienza, l'onestà, la celere gestione dei fondi pubblici anche nello spendere e nell'avere le autorizzazioni per realizzare quest'importante opera.
Inoltre, sappiamo che arriverà a breve anche la delibera sulle case di comunità e gli ospedali di comunità. Anche su quello ci sono parametri molto tecnici dettati da Agenas e non vedo nessuna fumosità, ma tanta chiarezza. Vedo una delibera che arriverà a breve e definirà le case di comunità, che sono degli organismi hub che stanno sul territorio e che fanno da hub alle case della salute. Le case della salute devono stare in collina, devono stare in periferia, devono stare in montagna; le case di comunità devono fare gli hub e gli ospedali di comunità devono essere quei venti posti di continuità assistenziale che servono a gestire il tutto.
Naturalmente tutto questo richiede una grande collaborazione. Il Governo e lo Stato in primis dovranno trovare quella collaborazione da parte dei medici di base e di famiglia, perché faremo sicuramente ottime strutture ma se non le riempiamo di personale parliamo di strutture vuote. Mi auguro che il Governo prenda seri provvedimenti per fare come in altri Paesi europei, dove esiste realmente la medicina territoriale e dove i medici di famiglia sono protagonisti. Così come va assolutamente rivisto il tema degli stipendi dei medici e degli infermieri nei nuovi ospedali, perch prendono troppo poco, quindi sono attirati dal sistema privato. Infatti oggi mancano i medici nelle USCA, sappiamo della mancanza atavica di medici sul territorio, che è pesantissima.
Per questo, serve un'importantissima riforma totale. Serve nell'interesse di una professione molto specializzata e che richiede anni di studio e di sacrifici, ma che oggi non ha il giusto riconoscimento.
Mi auguro che il Governo, su indicazione delle Regioni su questioni che sono diventate macroscopiche e che ormai sono allo scoperto, possa intervenire con riforme di aiuto sostanziale soprattutto nei confronti dei medici ospedalieri.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ha facoltà di intervenire.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Presidente e colleghi, ringrazio l'Assessore per aver voluto portare questa proposta di delibera che è relativa a una prima programmazione d'indirizzo strategico generale sull'edilizia sanitaria regionale e per aver portato a casa un risultato decisamente importante per la nostra Regione e per la qualità dell'edilizia stessa.
Qualità che è decisamente migliorabile, benissimo dunque partire; le condizioni della nostra edilizia sanitaria sono francamente, in alcuni casi, anche molto complicate, finanche imbarazzanti in alcune situazioni anche nei dettagli che, alla fine, possono fare la differenza. Non parlo di reparti o di sale operatorie, ma quando uno entra in alcune strutture obsolete della nostra regione vede bagni, camere mortuarie, serramenti e spazi comuni veramente datati e in condizioni assolutamente rivedibili diciamo così.
Strutture datate, peraltro con costi di gestione e manutentivi che sono stratosferici, enormi. In questi anni, certamente in quest'ultimo decennio abbiamo scontato un'evidente difficoltà di mutuare, scontiamo una mobilità passiva che fa sì, e l'Assessore ben lo sa, che finiamo con il finanziare ogni anno circa un mezzo ospedale alla Lombardia e abbiamo la Corte dei Conti che ogni volta ci segnala che gli investimenti sull'edilizia sanitaria potrebbero essere più incisivi. È evidente che una proposta di questo tipo non può che essere accolta con particolare entusiasmo e speranza.
Ci sarà certamente la possibilità di migliorare e aumentare la qualità dei nostri presidi; ci sarà la possibilità di favorirne la sicurezza e la modernità; si andrà a ridurre la manutenzione e, di conseguenza, i costi manutentivi ordinari e straordinari; si andrà verso una riduzione dei costi legati alle utenze, che in alcuni casi sono decisamente eccessivi rispetto a una struttura nuova. Abbiamo la possibilità di dare anche un ottimo segnale a livello ambientale, poiché si parla tanto di efficientamento energetico, perché ci riferiamo a interventi che puntano a raggiungere un livello di emissioni pari a zero.
Come accennava il collega Preioni, si creerà anche un indotto economico: ci sono i sei interventi di cui tratta la delibera, ma ci sono altresì i due hub (Torino e Novara), ci sono gli interventi sugli ospedali e le case di comunità, eccetera. Tutto ciò comporterà un impatto economico e occupazionale enorme per il Piemonte nei prossimi anni. Quest'aspetto è senz'altro positivo.
Attenzione però - mi rivolgo soprattutto all'Assessore - ad alcuni aspetti: il primo, forse il più importante a mio avviso, è la sostenibilità economica. È fondamentale non mettere in crisi le ASL, perché questo è un finanziamento che viene erogato non a fondo perduto. Certo, INAIL pagherà l'acquisto dei terreni, ma non è un contributo che sostiene completamente le spese. Queste dovranno essere rimborsate dalle ASL. Serve, dunque, un piano di sostenibilità economica che non metta in crisi le ASL.
Ci sarà sicuramente una riduzione dei costi (questo è auspicabile), bisogna però creare un livello di attenzione economica che non metta in sofferenza le nostre ASL. Serve, dunque, una buona - per non dire ottima progettazione. Serve una collaborazione con le comunità locali, con i Sindaci in primis, ma serve anche fare chiarezza a livello comunicativo sulle tempistiche. Francamente, le tempistiche mi preoccupano, perché siamo in Italia e i tempi sono lunghi non soltanto a livello di progettazione, ma anche per tutto quello che ne consegue prima di arrivare al cantiere. Temo insomma, tempi lunghi, ma l'importante oggi è partire. Questa è un'occasione, è un treno che passa per il Piemonte e va preso davvero al volo.
Ringrazio l'Assessore per la sua sensibilità e il suo impegno. L'auspicio è che il Consiglio possa monitorare, in collaborazione con l'Assessorato, le tempistiche e la capacità di progettazione delle singole ASL, perché questa è un'occasione storica per il nostro Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Partirei da dove ha chiuso il collega Carlo Riva Vercellotti, ovvero dall'opportunità storica della deliberazione che andiamo ad assumere fra pochi minuti, che impatta su quello che è il futuro dell'edilizia sanitaria regionale. Un passo importante, com'è stato giustamente detto, sia per i nostri cittadini sia per i nostri amministratori, che dovranno guardare al domani, perché richiederà oggettivamente alcuni anni e coinvolgerà molte realtà.
Occorrerà, prima di tutto, una grande interlocuzione con l'ente locale (che è colui al quale dobbiamo rivolgerci, quasi fosse un'entità fisica), in qualità di amministratore del territorio, poi con chi opera nella sanità tutti i giorni, quindi con tutto il personale socio-sanitario. Sarà indispensabile dialogare con loro, per recuperare le esperienze che serviranno poi a ottimizzare il lavoro inerente alle edificazioni future.
Ci sono tanti aspetti di cui bisognerà occuparsi e prendere in esame, in primis - lo hanno detto meglio di me i colleghi Riva Vercellotti e Preioni l'aspetto socio-economico, cioè l'impatto che queste nuove strutture avranno sia nella fase realizzanda, sia, poi, una volta che saranno a regime, sulla comunità, prima di tutto in termini di ricaduta sociale, ma poi, a fianco di questa, di ricaduta economica.
L'indotto che un ospedale di livello genera su una città è importante addirittura c'era una stagione in cui - cito sempre la mia provincia, la mia realtà, la mia comunità, quella cuneese - si parlava di "turismo ospedaliero" in riferimento alla qualità e all'eccellenza che aveva raggiunto l'ospedale Santa Croce.
Questo sarà un fattore importante, così come sarà assolutamente importante il "contenuto": cioè gli ospedali dovranno essere attrezzati bene, sia dal punto di vista della strumentazione che verrà messa a disposizione del nostro personale ospedaliero, sia soprattutto proprio dal punto di vista del personale operante. Solo in questo modo potremo avere delle strutture che funzionano bene, che sappiano dialogare in modo ottimale con la rete territoriale della medicina. Inoltre - è stato spiegato bene dall'Assessore Icardi - grazie al PNRR avremo la possibilità di molte nuove case di comunità, di centrali operative territoriali che dovrebbero poi far funzionare in modo più appropriato di quello attuale la rete territoriale della medicina.
Noi auspichiamo che a livello nazionale si possa agire per migliorare la rete territoriale della medicina e la medicina in generale, che rappresenta lo dico sebbene non sia esperto del settore, ma è una capacità che abbiamo acquisito tutti in questi due anni - il primo filtro tra paziente e ospite, cosa che è mancata nella prima fase della pandemia.
L'Assessore Icardi ci ha già detto che è stata individuata la modalità di finanziamento con cui si riusciranno a sostenere queste operazioni. Poter contare sulla certezza di queste risorse, sebbene un giorno vadano restituite e ci sia la necessità di progetti cantierabili, è, comunque, un punto di partenza straordinario, che fino a qualche mese fa era negato.
Pertanto, questi fondi INAIL saranno un percorso attraverso il quale dovremo andare a realizzare queste strutture. Mi auguro, però, che non si debba competere con altre Regioni per ottenerli, com'è successo recentemente proprio con il PNRR, quando, a partire dalle Regioni del Centro-Sud, sono state destinate risorse che sono state tolte al Piemonte per le case di comunità.
Mi auguro che questo episodio, che ritengo negativo anche per l'immagine del Governo nazionale, non si debba più verificare.
Un piccolo focus, Presidente, me lo prendo per la mia comunità, che ho già citato.
L'intervento dell'Assessore Icardi l'ha evidenziato; saranno due le nuove strutture che andranno a impattare sul sistema sanitario cuneese: una per servire il bacino saviglianese e saluzzese, che ha necessità di una struttura adeguata e moderna; l'altra per il capoluogo, che chiaramente avrà probabilmente il sostegno più importante con questo hub di secondo livello che dovrà nascere alle porte di Cuneo. Sono entrambi un bel segnale di come la Regione interviene, investe e monitora il territorio, andando a intervenire laddove ci sono delle criticità, delle mancanze e delle necessità.
Penso che sia stato fatto un grande lavoro e ringrazio, per l'ennesima volta, l'Assessore Icardi per come ha compiuto questo lavoro di sintesi.
Abbiamo parlato dell'edilizia sanitaria, ma è chiaro che accanto a questa serve portare, di concerto con le altre Regioni e a livello nazionale delle proposte che siano utili a migliorare e a riformare la sanità nazionale, per fare dei passi avanti su tutti i fronti. Di conseguenza, ne approfitto per togliermi un "dente guasto" che ho da tempo, che riguarda il numero chiuso per le Facoltà di Medicina. Mi auguro che quest'anacronistico sistema venga abolito, anche perché poi ci troviamo a combattere con la mancanza e con l'aumento della mancanza di medici e di specializzandi migliorando anche la qualità, giocoforza a cascata, dei contratti di lavoro per il personale sanitario. Inoltre, credo sia opportuno andare a chiarire nel modo più accurato la distinzione tra operare in regime di sanità pubblica e in regime di sanità privata convenzionata.
Penso che se sapremo fare tutto questo, gli investimenti e il grosso impegno che si dovrà spendere per l'edificazione di nuovi ospedali potrà davvero contare su basi solide, tenendo conto che sarà accompagnato da un progresso generale della sanità regionale che abbiamo già fatto partire.
L'abbiamo fatto partire quando abbiamo votato la legge che ha istituito il forte ente di coordinamento che è Azienda Zero, che chiaramente dev'essere accompagnato da un Piano Socio Sanitario rinnovato e pensato per far fronte alle future necessità medicali e anche pandemiche, visto che l'episodio dal quale non siamo ancora usciti, in questi due anni ci ha insegnato tanto e ha messo in evidenza tutte quelle che erano le criticità e i punti di debolezza, cui dobbiamo andare a porre rimedio.
Sono sicuro che si stia facendo un buon lavoro e ogni mattone che viene aggiunto - sono partito da Azienda Zero, ma adesso stiamo parlando dell'edilizia sanitaria - servirà a dare ai piemontesi la miglior risposta possibile per quello che è, forse, il bisogno più sentito, che è avere una sanità efficace, efficiente e adeguata.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Intervengo volentieri sull'importante delibera d'indirizzo che va a individuare una serie di nuovi nosocomi di diverso livello e che mette anche in pista finanziamenti rilevantissimi. Stiamo parlando di quasi un miliardo e 300 milioni, che potrebbero poi - lo si dice anche nella delibera - ulteriormente modificarsi ancora nell'entità, tenuto conto che occorre attendere i progetti, i dettagli progettuali e quant'altro.
Sappiamo che quando si parte con una nuova struttura di questo tipo, non è sempre facile riuscire a individuare in maniera puntuale e precisa gli stessi costi.
È una programmazione che fa riferimento alla possibilità che ci viene data attraverso il piano INAIL, che utilmente viene colta - ed era già stata colta anche dalla precedente Giunta - e che, peraltro, non esclude la possibilità di intercettare ulteriori finanziamenti. In questo quadro abbiamo sei interventi, due dei quali molto rilevanti, che riguardano due aree molto importanti della provincia da cui provengo, quella di Cuneo vale a dire la realizzazione di un nuovo ospedale hub nel capoluogo di provincia - si ipotizza un intervento da circa 310 milioni - e poi la scelta di realizzare un nuovo ospedale che tenga insieme i territori di Fossano, Saluzzo e Savigliano, con un impegno economico che rasenta i 200 milioni.
Quest'ultimo caso era già in pista, perché la precedente Giunta aveva studiato un progetto di recupero dei tre ospedali, ovviamente con funzioni diverse, che a oggi esistono, ma poi evidentemente le valutazioni economiche hanno suggerito alla Regione e anche alle stesse amministrazioni locali di orientarsi verso la realizzazione di un nuovo ospedale.
Questa delibera pone indubbiamente le basi per un percorso che andrà a incidere in maniera molto significativa sull'edilizia sanitaria, ma soprattutto sull'efficienza del sistema sanitario piemontese. È un percorso però che non può astrattamente essere preso in considerazione da solo, ma va anche messo in relazione a questa stagione di forte cambiamento e di forti investimenti che, attraverso i fondi del PNRR, avremo a disposizione.
Pertanto, si tratta di cercare di programmare e di progettare un sistema ospedaliero e un sistema sanitario nuovo, che sia più aderente ai territori, attraverso le strutture delle case e degli ospedali di comunità ma che abbia anche un'organizzazione ospedaliera d'eccellenza sia dal punto di vista dei contenuti - che sono quelli che contano - sia anche dal punto di vista del contenitore, posto che, come veniva sottolineato nei precedenti interventi, siamo attualmente in presenza di strutture ospedaliere obsolete, che risalgono addirittura in taluni casi a due secoli fa. È evidente che c'è l'assoluta necessità di cambiarle.
Fatta tutta questa premessa, vorrei evidenziare due o tre aspetti che spero siano utili al dibattito. Il primo è la necessità di non considerare a compartimenti stagni tutti questi interventi. Gli interventi vanno collocati in una programmazione generale, ospedaliera e sanitaria, che, a oggi, non abbiamo ancora visto.
Gli interventi vanno collocati nel quadro di un nuovo Piano Socio Sanitario, che la pandemia ha reso ancora più urgente, ma che per ora non abbiamo ancora visto.
Occorre far tesoro delle lezioni che la pandemia ci ha dato, in primis sulla necessità di una territorialità della medicina che, nel tempo, è venuta meno. È venuta meno perché abbiamo sempre meno medici di base; è venuta meno perché tanti piccoli nosocomi del Piemonte sono stati chiusi; è venuta meno anche perché la politica dei tagli ha portato con sé anche la politica dei tagli dei posti letto, in parte giustificata dal fatto che l'ospedale dovrebbe essere l'extrema ratio, nel quadro generale delle cure e degli interventi. In questa fase abbiamo capito quanto i posti letto, se accadono situazioni straordinarie come una pandemia, diventano fondamentali e importanti.
Una prima riflessione, quindi, riguarda l'esigenza di un ragionamento generale, che mi auguro, se la pandemia nelle prossime settimane inizierà a lasciarci un po' più tranquilli, possa utilmente iniziare.
La seconda considerazione riguarda il rapporto tra la Regione, le ASL, gli enti territoriali e i Comuni interessati da queste nuove realizzazioni.
L'Assessore mi potrà capire, provenendo entrambi da più di un decennio di esperienza maturata in quel di Alba e di Bra, entrambi come Sindaci (l'Assessore anche come dipendente dell'ASL), dove abbiamo toccato con mano una serie di criticità, che sarebbe bene che certi sbagli e certi errori non si ripetessero in queste nuove esperienze, se vogliamo provare a farne tesoro.
Tema importante è proprio la puntualità dei progetti e una previsione, la più corretta possibile, delle risorse necessarie, degli strumenti di finanziamento, degli appalti e di tutto ciò che è aderente alla realizzazione concreta, perché tutto questo si riverbera sui tempi. Su questo, qualche esperienza ce l'abbiamo, esperienza non positiva.
Un'altra questione riguarda le localizzazioni.
Il Piemonte non viene da esperienze entusiasmanti nella costruzione degli ultimi ospedali (Asti, Biella e il nostro in modo particolare), dove sulle localizzazioni sono stati coinvolti - ed è giusto coinvolgerli, ci mancherebbe altro - gli Enti locali e i Comuni interessati. Probabilmente da questo punto di vista, la Regione ha lasciato in passato troppa discrezionalità. Se le dinamiche con cui si individuano i luoghi vengono gestite totalmente dal locale, il rischio è di non individuare in maniera corretta il luogo in cui si realizzerà un ospedale. Non mi riferisco soltanto agli aspetti idrogeologici di tenuta del territorio e di quant'altro, ma anche proprio all'organizzazione stessa.
Faccio riferimento alla realtà che conosco: il nuovo ospedale di Verduno.
Siamo tutti felici che sia in funzione, è una bellissima struttura in un luogo magnifico, ma pensiamo a tutte le difficoltà sorte per quell'ubicazione, che doveva essere trovata in maniera perfettamente equidistante tra Alba e Bra, le due città in cui venivano meno i due antichi nosocomi in favore di quello nuovo. La lontananza dai centri abitati, ad esempio, comporta tutta una serie di oneri urbanizzativi dell'area e in materia di trasporti, che poi la Regione dovrà affrontare.
Su questo ci dovrebbe essere, più che una delega in toto ai Comuni interessati, un'interlocuzione costante e la Regione, motore di tutta quest'operazione, dovrebbe mantenere una sorveglianza e un controllo proprio per evitare errori che si pagano durante la realizzazione degli ospedali e anche dopo, perché i costi rischiano di aumentare in maniera significativa.
Ci sono due capoluoghi di Provincia, come ha detto il collega Ravetti Alessandria e Cuneo, che andranno al voto a maggio-giugno, dove il tema della localizzazione degli ospedali sarà un tema di campagna elettorale o comunque, di diverse valutazioni. Credo, quindi, che sia un aspetto da tenere fortemente in considerazione.
Fatte queste osservazioni, auspico veramente che questo sia un punto di partenza di un'attività programmatoria che riveda un ruolo centrale del Consiglio regionale e della IV Commissione, perché stiamo parlando di investimenti molto importanti. I soldi vanno spesi, ma vanno spesi bene e soprattutto, vanno spesi nella direzione di creare un sistema sanitario ospedaliero veramente d'avanguardia per i nostri cittadini.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Salizzoni in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
Penso non sia sfuggita un'importante intervista, comparsa su un quotidiano qualche giorno fa, a Giuseppe Recchi, CEO della multinazionale Affidea, il quale non ha certo torto nel dire che il grande ospedale pubblico non basta più a soddisfare le esigenze di tutti e che nessuno può ignorare l'importante ruolo della sanità privata. Tuttavia, mi permetto di osservare che in Piemonte, a oggi, la priorità non deve favorire i privati, bensì realizzare velocemente nuovi ospedali.
Non voglio, con questo, essere male interpretato: sono favorevole anche alla partecipazione programmata dell'attività della sanità privata nel Piano regionale, anzi ritengo che questo ruolo sia complementare e che possa coprire molti servizi che la sanità pubblica può delegare. Ci nonostante, per fare questo, non basta soltanto ricorrere quanto prima alla costruzione - chiamiamola con il giusto termine - di nuovi ospedali.
Per esperienza, conosco davvero molto bene le carenze strutturali degli ospedali del Piemonte avendo frequentato per quasi trent'anni i pronto soccorso e i blocchi operatori per il prelievo di organi. Accanto a delle grandi, enormi competenze negli ospedali grandi e piccoli - è stata citato prima quello di Alessandria, una tra i più importanti - mi sono reso conto di quanto fosse carente l'aspetto strutturale: sono poche le sale operatorie condotte benissimo, così come le rianimazioni perfettamente funzionanti con competenza, ecc.
Credetemi, disporre di un donatore in stato di morte cerebrale e procedere sul piano clinico non è cosa semplice: non lo si può fare ovunque e con un qualunque tipo di personale, perché occorre gente che sappia bene il suo mestiere, che conosca la rianimazione e la medicina, che sappia lavorare intensamente.
Proprio per questo, credo che il problema delle localizzazioni, il nodo delle localizzazioni, vada quanto prima affrontato e risolto, in un piano preciso dato dalla Regione che assegni al pubblico e al privato specifiche missioni. Non si può andare su due strade diverse, lasciando che ognuno faccia un po' quello che gli pare (non è che avvenga così naturalmente) senza avere degli indirizzi precisi. Auspico, quindi, che, quanto prima dall'Assessorato della Regione sia costituito un osservatorio, così come per grandi altre imprese pubbliche. Di osservatori ne conosciamo uno molto vicino per un grande progetto, ma se non è un grande progetto quello della sanità, ditemi quale può essere un altro grande progetto.
Credo sia fondamentale che l'osservatorio monitorizzi e sappia seguire, un po' come avviene adesso per il Parco della Salute, momento per momento l'evolvere dei lavori e la pubblicizzazione degli stessi.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Salizzoni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo molto volentieri su un atto molto importante.
Provo a dire qualcosa in scia, magari anche di diverso, rispetto a quanto già emerso.
La prima questione che tutti correttamente hanno sottolineato è che siamo di fronte a un documento importante di programmazione che riguarda uno dei temi più urgenti anche per la nostra Regione, che è quello dell'edilizia sanitaria.
Questo Piano si aggiunge a quello approvato nel 2018. Qui vorrei fare una prima segnalazione di natura non sanitaria. Stiamo parlando di interventi e di investimenti che cubano insieme circa tre miliardi di euro. Se mettiamo insieme gli investimenti del Piano approvato nel 2018 con gli investimenti potenziali, che approviamo con questo Piano, noi arriviamo a un po' meno di sei miliardi di euro. Questo significa che, al di là degli aspetti sanitari, qualora queste opere dovessero davvero partire nei prossimi anni ci troveremmo di fronte a una significativa iniezione di lavoro dal punto di vista del ciclo del contratto pubblico per il Piemonte che si porta dietro tutta una serie di conseguenze, positive e negative, che vanno chiaramente monitorate.
Per questo, come ho scritto in chat e lo dico anche durante il mio intervento orale, ho presentato un ordine del giorno, il n. 723, dal titolo "Legalità e trasparenza nel ciclo del contratto pubblico in Regione Piemonte", che chiedo di collegare alla proposta di deliberazione che stiamo discutendo. È simile a un ordine del giorno presentato nella scorsa approvazione del 2018. All'epoca ce ne fu anche un altro relativo al riciclo dei materiali inerti e all'invito a utilizzare, nell'ambito delle opere pubbliche piemontesi, il più possibile materiale riciclato e non a consumare suolo con nuove cave. Quando parliamo di costruzioni, sappiamo benissimo che abbiamo bisogno anche di materiale, ma allora il pubblico dev'essere il primo a essere virtuoso da un punto di vista ambientale. Mi auguro che, anche in questo caso, si proceda in quella direzione.
Arriviamo al tema degli ospedali. Noi abbiamo già segnalato, ed è mio dovere farlo anche in questa sede, che il primo problema che vediamo legato a questa proposta è legato alla quantificazione economica della stima dei costi. Noi arriviamo, proprio negli ultimi due anni, da uno stop importante dal punto vista tempistico relativo alla Città della Salute e della Scienza di Novara, che l'ultima volta si è bloccata proprio sul tema dei costi preventivati.
Sappiamo che a Novara avevamo un'ipotesi iniziale di circa 320 milioni di euro, ma invece, nell'ultima rivalutazione finanziaria, fatta dopo che il bando è andato deserto, siamo arrivati a una base di gara di 395 milioni di euro per 711 posti letto. Il problema è che se andiamo a fare una semplice proporzione tra i costi di Novara, che sono i più aggiornati (non da me) e li paragoniamo ai posti letto dei presidi ipotizzati nella delibera che discutiamo in questo momento, vediamo che mancano tantissimi soldi, nel senso che abbiamo un piano assolutamente sottostimato.
Questo è un primo problema: perché stiamo portando in discussione un provvedimento che, solo per Alessandria, fa mancare sessanta milioni di euro? Non sono noccioline. Lo abbiamo visto anche per Novara, cioè partire da un'ipotesi sbagliata allunga i tempi che già di per sé sappiamo essere lunghi.
Da questo punto di vista, la prima criticità l'abbiamo già posta, ma vediamo che in Consiglio il documento è arrivato identico, quindi la Giunta ha ignorato la nostra segnalazione.
A nostro avviso, è un errore importante, perché se già sono sottostimati adesso, per ipotesi, quando si arriverà al progetto definitivo, vedrete che lieviteranno ancora di più.
Non capisco, allora, che senso abbia: o approviamo un documento senza stime economiche, oppure approviamo un documento con delle stime realistiche. E queste non lo sono, perché stiamo pagando troppo Novara, oppure stiamo ipotizzando costi troppo bassi per gli ospedali di cui stiamo parlando. Ho posto l'esempio di Alessandra, cui mancherebbero circa sessanta milioni, se paragonati con quelli di Novara, ma i conti li potete fare per tutti: arriviamo a qualche centinaia di milioni che mancano. Non ne capiamo il motivo, ma il nostro dovere è sottolinearlo e chiedere che venga modificato.
C'è poi un tema legato alla modalità di finanziamento ipotizzata, aspetto di cui abbiamo discusso più volte (INAIL, non INAIL, partenariato pubblico privato, eccetera). Tutti gli ospedali elencati in questa proposta di deliberazione saranno realizzati, secondo quanto viene scritto, attraverso una richiesta di finanziamento all'INAIL. È una cosa che personalmente ritengo anomala e cercherò di spiegarne il motivo.
Nel 2018, ad esempio, ricorderete che la richiesta in merito agli ospedali era differenziata: alcuni erano in partenariato pubblico-privato, altri INAIL, nel senso che si utilizzavano diverse forme di finanziamento. Perch dico che è anomala questa modalità? Perché nutro seri dubbi - mi auguro di essere smentito - sul fatto che l'INAIL finanzierà tutti questi ospedali più i due che avevamo indicato precedentemente (in tutto otto ospedali in Piemonte). L'INAIL non ha un fondo infinito, lo abbiamo già ribadito in altre occasioni. L'INAIL dà risposte a tutto il territorio nazionale e comunque, non sono soldi che regala senza un fondo: sono progetti che, di volta in volta, sono analizzati e studiati. Per l'INAIL è un investimento nel senso che presta il denaro, ma con i soldi che riceve dal pubblico ci guadagna. Non li regala! Da questo punto di vista, augurandomi di essere smentito, nutro delle perplessità sul fatto che l'INAIL finanzi otto ospedali, perlomeno nei prossimi anni, tutti insieme, qui in Piemonte. Ritengo, quindi, che scegliere un'unica fonte di finanziamento e non lavorare su una sfera più ampia rappresenti una criticità. Non lo dico perché prediligo una modalità piuttosto che un'altra, ma perché quando abbiamo affrontato insieme il discorso su Torino e Novara, abbiamo appurato che il partenariato pubblico privato ha rappresentato una scelta che è diventata fondamentale in Italia perché il Governo aveva diminuito gli investimenti in ambito di edilizia sanitaria.
Un'opzione è che aumentino i fondi governativi - è quella che prediligo ossia che lo Stato costruisca i nuovi ospedali con i fondi pubblici.
Un'altra opzione è quella intrapresa negli ultimi anni con il partenariato pubblico-privato. Da qualche anno è emersa anche l'opzione dell'INAIL.
Dobbiamo essere chiari sulla questione INAIL: innanzitutto non ha risorse infinite e illimitate. In secondo luogo, risponde a livello nazionale quindi dubito che nei prossimi cinque anni vedremo otto ospedali realizzati con i fondi INAIL: per alcuni sarà così, per altri no. E sui "no" dobbiamo capire se quella di oggi diventa una promessa a lungo termine o se, invece stiamo cercando anche altre opzioni.
Da questo punto di vista, Presidente, devo sottolineare un ulteriore aspetto: questi non sono dei finanziamenti. Chiaramente stiamo approvando un disegno sull'edilizia sanitaria piemontese - questo è un aspetto positivo - ipotizzando che ci rivolgeremo all'INAIL; sappiamo, inoltre, che per ognuno di questi ospedali dovremo presentare un progetto, oltre che una localizzazione, che in alcuni casi manca.
Abbiamo fatto bene a predisporre questo atto, ma occorre prestare attenzione nel dire che questi ospedali domani si faranno. Diciamo piuttosto, che abbiamo deciso che servono, quindi partirà un iter molto lungo. E la lunghezza dipenderà anche dalla nostra capacità.
Mi tocca, però, fare un ulteriore passaggio sul VCO, non me ne voglia il Consigliere Preioni. Lui ha detto: "Non voglio che si anticipino polemiche". Noi non facciamo queste considerazioni per polemica, però c'è da dire con estrema chiarezza che arrivare a metà legislatura con un atto così importante come quello che stiamo approvando senza aver sciolto il nodo sugli ospedali del VCO è, dal nostro punto di vista, una mancanza grave. Perché anche in questo caso, la situazione dell'Ospedale del VCO non è legata alla pandemia: non dobbiamo essere disonesti sotto questo profilo perché non è la pandemia che ha bloccato l'inserimento del VCO all'interno di questo documento. Noi sappiamo che l'unico atto ufficiale esistente in Regione Piemonte a oggi dal punto di vista dell'edilizia sanitaria che riguarda il VCO è quello approvato nel 2018, che parla di.



(Audio mancante o non comprensibile)



ROSSI Domenico

Tutte le altre ipotesi attualmente sono inserite in un atto di pianificazione. Nel momento in cui la Regione Piemonte, quindi il Consiglio regionale, arriva nel 2022, dopo due anni e mezzo dall'insediamento della Giunta, a fare un atto fondamentale e importante come quello di oggi senza aver risolto il nodo sul VCO, significa che questa maggioranza e questa Giunta non si stanno occupando bene del VCO, perché avrebbero dovuto utilizzare questa scadenza per dire: "Signori, la deadline per sciogliere il nodo è quella".
Sappiamo benissimo che un altro atto di programmazione potrebbe anche arrivare, sebbene sia lungo il processo che porterebbe alla sua realizzazione, ma è chiaro che più ci avviciniamo alla fine della legislatura, più è evidente che, da un punto di vista di atti concreti da portare avanti, sarà sempre più difficile.
Il fatto che in questa proposta di oggi manchi il VCO lo ritengo un atto grave, che non dipende dalla pandemia, ma dipende dal fatto che la destra come nel caso del rinnovo dell'Ufficio di Presidenza, non è riuscita politicamente a sciogliere i nodi, quindi non ha deciso. Questo è il tema del VCO: non aver deciso cosa fare, dove fare, se farne uno o due, dove e come ubicare l'ospedale. Dopo aver lacerato l'intera comunità su un tema su cui era stato trovato faticosamente un equilibrio nella scorsa legislatura la verità è che oggi lì non abbiamo fatto passi in avanti e probabilmente anche in questo caso spero di essere smentito - la legislatura terminerà senza che sarà successo nulla da quel punto di vista.
Per noi questo è un altro degli elementi di maggiore criticità che dobbiamo assolutamente monitorare e cercare di rimediare. Da un lato sono sottostimate le.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Il secondo aspetto è che il fatto di scegliere l'INAIL come unica fonte mette, dal nostro punto di vista, un'ipoteca su queste realizzazioni perché c'è una bassa probabilità che l'INAIL finanzi tutti questi interventi in Piemonte, se andiamo a vedere la storia dei finanzianti INAIL. Pertanto, è necessario capire quali sono le altre possibilità ex articolo 20, i finanziamenti pubblici o il PPP. Poi c'è l'assenza del VCO non dico su TO5 perché l'ha già detto il collega Sarno, però lo aggiungo solo come titolo, perché su TO5 è già intervenuto il collega Sarno.
Noi siamo disponibili, Presidente, lo dico a lei e all'Assessore, in qualsiasi momento a ritrovarci per trovare una soluzione su TO5 e VCO. Ci auguriamo che nei primi mesi del 2022 questo possa avvenire, altrimenti quei territori in realtà si metteranno in coda per dei tempi che, a oggi non siamo in grado ancora di sapere quali saranno.
Detto questo - e concludo, Presidente - ci aspettiamo che questa nuova delibera vada a essere inserita al più presto all'interno del Piano Socio Sanitario; non la delibera, ma il disegno di edilizia sanitaria, insieme con quello che tra poco discuteremo con la questione del PNRR legato alle case e agli ospedali di comunità, perché continuano a pretendere.



(Audio mancante o non comprensibile)



ROSSI Domenico

Abbiamo detto che è un peccato, ci manca una visione d'insieme e, dal nostro punto di vista, anche questo è un problema. Chissà che, entro la fine di questa legislatura, non riusciremo ad avere un piano dove tutti questi pezzi creino un puzzle.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo se vi siano ulteriori richieste d'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
L'atto sul quale oggi l'Aula è chiamata a esprimersi, come ben esposto dall'Assessore Icardi, non è solo un atto di grande importanza, ma oserei dire, come hanno ricordato altri colleghi, è un atto strategico per la Regione Piemonte, in questo caso per la sanità piemontese. È un'importanza che è stata ancor più evidenziata in questo momento, in cui la pandemia ha fatto emergere, purtroppo in tutta la sua drammaticità, i limiti della sanità territoriale, anche sotto l'aspetto infrastrutturale, ovvero dell'edilizia sanitaria, cui proviamo a dare delle risposte con questo provvedimento.
Come hanno ricordato alcuni colleghi, è un'edilizia sanitaria in alcuni casi vetusta, inadeguata e con elevati costi di gestione. Si tratta di questioni molto ben conosciute e ampiamente esposte negli anni scorsi dai Sindaci dei vari territori e dai vari comitati che ci dicevano che era un errore strategico chiudere tutte le opportunità di servizio sanitario esistenti sul territorio, ma, ahimè, tanto i cittadini quanto i sindaci sono stati totalmente inascoltati.
Di conseguenza, siamo arrivati al risultato che ci siamo trovati oggi, cioè a essere impreparati in termini di medicina territoriale, di infrastrutture e di posti letto per rispondere in modo adeguato alla pandemia. Pertanto in questo momento è fondamentale delineare un piano di investimenti in campo sanitario razionale e organico su tutto il territorio regionale, che tenga conto tanto dell'organizzazione territoriale complessiva della nostra Regione, quanto di quella locale, ovvero che tenga conto delle necessità degli ospedali hub di primo livello fino alle case della salute.
È un piano che, a nostro giudizio, l'Assessore ha portato avanti in modo attento e compiuto, attraverso i due strumenti che ha già messo in campo: l'utilizzo del primo DPCM del dicembre 2018, che già ci ha messo a disposizione i fondi INAIL, grazie ai quali hanno trovato risposta l'ospedale del VCO e i presidi della TO5; in secondo luogo, attraverso il piano, che ormai è in fase di chiusura definitiva, per l'utilizzo dei fondi del PNRR, che andrà a dare diverse risposte ai territori, soprattutto quelli più periferici, e a quest'ultimo strumento derivante dal DPCM del 2021 che permette al complesso sistema infrastrutturale sanitario del Piemonte di fornire un'adeguata risposta a quelle che da anni sono le richieste che arrivano dai territori. Un patrimonio edilizio adeguato significa in prospettiva non solo attenzione e cure appropriate per i cittadini, ma anche minori costi di gestione.
È scontato e superfluo ricordare che, nel momento in cui avremo strutture adeguate e nuove, avremo poi la necessità di avere adeguate risorse di personale, tanto di componenti mediche quanto di componenti infermieristiche, per erogare i servizi e per non trovarci ad avere la parte infrastrutturale adeguata, ma non avere gli uomini e le donne inserire che ci lavorano.
Concludo, evidenziando che in una situazione come l'attuale, ovvero di un bilancio regionale che potrei definire fragile e ingessato ma, come tutti sappiamo, privo di una capacità propria di indebitamento, evitiamo di trovarci nella situazione del 2018, quando l'Assessore Saitta presentò un piano da 1,5 miliardi in campo sanitario, che poi, tranne piccole situazioni, non vide mai la luce perché, di fatto, non c'erano le risorse.
Rispetto a quello che ho sentito dire prima dal collega Rossi, non me ne intendo e non sono un esperto nel campo finanziario, ma nel momento in cui sento l'Assessore dirci che l'INAIL, laddove decida di finanziarci, lo fa a un tasso del 2,5% per quarant'anni, diventa facile capire che è uno strumento che ci permette di finanziare l'intervento quasi a tasso zero e potendolo restituire in quarant'anni.
Ben venga, quindi, cercare di utilizzare prima di altri questo strumento perché, personalmente, non ho ancora mai sentito di strumenti che abbiano condizioni più favorevoli. È altrettanto fondamentale cercare al di fuori del bilancio regionale, se ce ne sono, tutte le possibilità per finanziare questo piano sanitario.
Annuncio già in discussione generale che il nostro sarà un voto assolutamente favorevole e per questo ringrazio lo straordinario lavoro che, in primis, l'Assessore Icardi, ma anche la Commissione con il Presidente Stecco e tutti gli altri, hanno fatto per arrivare, oggi, a presentare questo documento, che potrebbe veramente dare risposte mai date in Piemonte, in termini di edilizia sanitaria.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ruzzola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Gentili colleghi, siamo qui per approvare una proposta di deliberazione del Consiglio regionale. È una proposta molto importante, perché mette a disposizione e collega la previsione del finanziamento, attraverso l'INAIL con fondi molto importanti (un milione e 285 mila euro), che serviranno a dare sostanza a un piano di edilizia sanitaria che manca, non perché non fosse stato fatto precedentemente (infatti, c'è un raccordo ideale con altre deliberazioni, anche della Giunta precedente), ma perché mancava una disposizione di fondi di questa entità e, soprattutto, un piano che toccasse tutte le necessità e le priorità.
Bene ha fatto l'Assessorato, guidato da Luigi Icardi, a fare una valutazione di necessità, anche grazie all'ente strumentale dell'IRES che con i suoi ricercatori, in questi anni ha condotto ricerche sul tasso di obsolescenza delle strutture ospedaliere. È un dato che la Regione ha e aveva e che l'Assessore Icardi, insieme con gli Uffici dell'Assessorato, ha fatto diventare esigenze cogenti con delle priorità.
Non è solo che arrivano possibili fondi e, sulla carta, abbiamo disponibilità di fare certe cose, ma quello dell'IRES è uno studio scientifico di cosa serve e dove, con un importante impegno dell'INAIL di spesa sull'edilizia sanitaria; un'edilizia sanitaria che, come hanno detto molti colleghi, ha un'importanza strategica.
Voglio spezzare alcune lance su quanto sia importante non solo creare un ospedale. Certamente è importante dove lo si costruisce, che abbia una certa cubatura e con posti letto adatti alla situazione per soddisfare i servizi sanitari. Tuttavia, siamo in una fase di estrema trasformazione che non può non passare attraverso la rimodulazione dell'organizzazione e delle necessità dell'alta tecnologia, nonché di una ridefinizione del rapporto tra sistema sanitario e pazienti, compresa anche una riqualificazione in termini di umanizzazione.
Tutto questo, in un parco edilizio così obsolescente, è molto difficile interaziendalmente, a livello degli stessi ospedali, ma, com'è stato sottolineato da diversi colleghi, abbiamo continuamente spese crescenti per stare dietro agli aspetti energetici e di sicurezza, per non contare l'aspetto che sarebbe anche più importante, ma che non sempre è tra le prime voci di spesa: l'umanizzazione dei reparti.
L'umanizzazione degli ospedali è un tema importante, perché è il punto d'incontro tra paziente e personale sanitario. Se questo avviene in un ambulatorio fatiscente con camere senza servizi igienici, come capita in diversi ospedali, così come in un contesto dove anche per il personale sanitario è complesso lavorare, è chiaro che diventa arduo e difficile svolgere le proprie funzioni in maniera efficiente e ottimale.
Lavorare in ospedale e occuparsi dei malati è un compito gravoso per tutti coloro che lavorano in sanità, ma farlo in un contesto di dequalificazione di obsolescenza e di difficoltà a operare in ambienti idonei, se non con ingenti spese per la riqualificazione, come avviene in diversi ospedali, è ancora importante più gravoso.
Guardando il masterplan di un'Azienda ospedaliera qualsiasi di piccole dimensioni, come ad esempio l'ASL di Vercelli, per lavori da fare nei prossimi dieci anni si spenderebbero, semplicemente per rattoppare sistemare e fare riqualificazioni, gli stessi soldi o poco meno di quelli che forse potrebbero essere utilizzati per costruirne uno nuovo, sebbene le necessità di certi ospedali nati per 1.200 posti letto, come il Sant'Andrea di Vercelli, non sono più quelle e quindi, non necessariamente, le dimensioni degli ospedali rispecchiano la situazione di quando furono costruiti negli anni Sessanta.
Sicuramente queste Aziende sanitarie, queste Aziende ospedaliere dentro i Comuni e dentro le Province in cui sono insite, sono delle vere e proprie aziende. Oltre a essere ovviamente tra le maggiori aziende dal punto di vista lavorativo, creano anche un indotto, com'è già stato sottolineato che non è solamente sanitario, ma è anche economico e di crescita del territorio.
In tutto ciò, il piano che andiamo ad approvare è importante perché, dopo aver già messo un punto fermo nella legislatura precedente sui due presidi sull'impegno con l'INAIL dei due presidi per ASL-VCO-DEA primo livello e per l'ASL-TO5-DEA primo livello, aggiunge altri sei presidi importanti sempre sulla base di valutazioni fatte in modo scientifico e in base a dei criteri. Non sto a leggere la tabella delle Aziende ospedaliere interessate, ma in questa enorme cifra indicata (155 milioni per l'ASL di Vercelli e 1.285 milioni per tutti i presidi ospedalieri), chiaramente viene fuori un impegno basato su un'ipotesi di posti letto. Posti letto che andranno configurati sulla base dei requisiti e gli standard che poi saranno validi e possono essere anche naturalmente visti in funzione di quello che è cambiato anche come atteggiamento durante e dopo la pandemia.
Per quanto riguarda alcune province che sono state citate, come il VCO sicuramente dopo quello che abbiamo visto ben venga che - lo dico a livello personale, come uno che segue le tematiche sanitarie - possano esistere più presidi ospedalieri e non uno solo. In contesti orogeografici così complessi, è naturale capire come - e questo anche il Ministero lo riconosce - il Verbano-Cusio-Ossola abbia uno dei contesti più frastagliati e più complessi.
Qualche anno fa, dal punto di vista anche teorico, si tendeva pensare a qualche grosso megaospedale e poco altro come necessità per il cittadino.
Quello che abbiamo visto in questi due anni è che abbiamo bisogno di una maggiore capillarità, abbiamo bisogno anche dei piccoli ospedali.
Ringrazio, come Consigliere regionale, il fatto che, per esempio, l'ASL di Vercelli abbia avuto due ospedali, di cui uno piccolo, ma funzionante per il COVID, come quello di Borgomanero, che ha determinato la possibilità di modulare bene il tipo di ricoveri e il tipo di prestazioni. Come notate, la visione di quello che serve veramente sta cambiando.
Quello che auspico è che, facendo i "contenitori", è importante lavorare parallelamente sull'aspetto del ricercare le modalità migliori, assieme al Governo (questo sicuramente l'Assessore Icardi lo sta facendo), per il problema del personale e dell'imbuto formativo che ha depauperato gli specialisti in molte specialità.
La seconda altra questione è rivedere le regole di funzionamento all'interno del sistema della sanità territoriale. Ricordo sempre che la sanità territoriale viene prima della parte della sanità ospedaliera, fa da filtro su quello che poi va a finire in urgenze e in acuzie in ospedale e poi riceve il paziente cronico dopo l'ospedale. È chiaro che in questa filiera questo tassello è molto importante; è un tassello di un contesto dove, a livello governativo, si aspettano delle nuove decisioni - e su questo chiedo all'Assessore se può aggiornarci nel suo intervento finale sulla rimodulazione, per esempio, del DM 70, o dell'eventuale DM 71, che era in progress.
Certamente, sulla tipologia d'impegno, non ritengo che sia monotematico e monostrumento quello che viene utilizzato, perché la possibilità, in questo momento, di avere due grossi PPP che sono in corso nelle due Città della Salute, come di avere una forma di finanziamento tramite INAIL e di avere anche, se non sbaglio, ex articolo 20, una serie di fondi per determinate altre azioni, oltre a fondi di diversa altra natura che aveva citato l'Assessore in altri interventi, come quelli sismici per la ristrutturazione, ci permette, come Regione, di configurare una sanità al meglio possibile. Nonostante i due anni di COVID e nonostante il dramma della pandemia, la Regione va avanti e fa una programmazione importante. Fa una programmazione importante continuando anche con altre attività.
Da questo punto di vista, devo fare i complimenti, ma non perché sono dello stesso partito né perché lo seguo in IV Commissione sanità e neppure perch sono un medico, per l'attività svolta in questi due anni e mezzo dall'Assessorato alla sanità su questo tema. Un'attività, nonostante tutte le difficoltà, che porterà a degli sviluppi importanti per la Regione.
Questo nonostante il COVID.
Credo che questo dobbiamo riconoscerlo ed è un momento importante per far ripartire una sanità che era rimasta bloccata dagli esiti della spending review, del Piano di rientro e di tutte le conseguenze di quel percorso in uscita che ha fatto avere "pochi soldi" nella legislatura scorsa, ma che oggi andiamo in qualche modo a introdurre in varie forme. Questa è una di quelle. Ritengo che se tutto il Consiglio regionale lo approva in questa forma, possa essere estremamente meritorio e un rilancio per tutta la sanità.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Stecco.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
In merito a questa delibera, di sicuro non possiamo che essere d'accordo sul finanziamento di nuovi presidi ospedalieri attraverso l'utilizzo dei finanziamenti INAIL.
Tuttavia, bisogna essere corretti e trasparenti per evitare che tutto questo rimanga una bella delibera, con un ottimo auspicio, ma che poi non trovi delle effettive ricadute.
Perché dico questo? Non sto qui a ripetere la discussione che abbiamo già affrontato su Novara, dove, invece di chiedere un finanziamento all'INAIL su quella struttura, si è scelto per motivi di tempo di dedicarsi a un partenariato pubblico-privato. Peccato che, a oggi, l'unica struttura che potremmo realizzare con quei fondi o, meglio, che potremmo proporre all'INAIL, sperando che accolga la proposta, è proprio la Città della Salute di Novara, perché dispone già di un progetto su cui fare delle valutazioni.
Il problema di tutti gli altri ospedali inseriti all'interno di questa delibera è che non abbiamo praticamente nulla da presentare all'INAIL, se non l'intenzione di costruirli. Ciò significa, innanzitutto, che chi primo arriva, meglio alloggia. E laddove ci sono ancora delle situazioni di litigiosità a livello territoriale, molto probabilmente non si riusciranno a intercettare questi fondi INAIL (ovviamente, qualora il lavoro sia fatto particolarmente bene e sia valutato in maniera meritoria da parte dell'INAIL). Insomma, non ci sarà concessa la possibilità di accedere a questi fondi. Perché non basta inserirli all'interno della delibera bisogna anche avere un atto che consenta il passaggio del progetto all'INAIL per la sua successiva realizzazione.
Fra l'altro, dobbiamo anche renderci conto che questi fondi hanno un limite. Ho ascoltato tutti gli interventi dei colleghi, e al riguardo ricordo che il Consigliere Bongioanni diceva: "Speriamo che non si vada in competizione con altre Regioni, come con il PNRR". Purtroppo ci andremo in competizione e dovremo essere più bravi degli altri se vogliamo portare a casa dei fondi INAIL, perché anche altre Regioni avanzano delle proposte.
Ricordo, a titolo di esempio, il Policlinico, che è stato finanziato con oltre 400 milioni di euro dall'INAIL nei confronti della Regione Veneto; è stato definito dall'Assessore alla sanità, se non sbaglio, un partenariato pubblico-pubblico in quel caso, proprio perché si sono utilizzati dei fondi pubblici e si è venuti incontro all'impossibilità di indebitamento da parte della Regione Veneto per una cifra tale. Ma la Regione Veneto aveva presentato un progetto; aveva deciso dove realizzare la struttura, cioè si sapeva esattamente in che punto sarebbe stato realizzato l'ospedale, ed è stato presentato il progetto del nuovo Policlinico. È ciò che dovremo fare noi per questi ospedali.
Un altro aspetto su cui dobbiamo lavorare è la creazione di una struttura che segua la realizzazione dei nuovi ospedali, che possa anche venire a riferire ai Consiglieri regionali, insomma una struttura di fiducia della Regione Piemonte, con degli esperti che siano in grado di seguire la realizzazione sia per quanto riguarda la parte progettuale, relazionando al Consiglio se tutto sta andando per il verso giusto, sia per vigilare rispetto a quelle che sono le varie pratiche da affrontare.
Su un tema del genere era già stata approvata una mozione nella passata legislatura, se non sbaglio a prima firma del collega Ravetti - non ricordo esattamente i termini, ma ne rammento il senso generale - che chiedeva proprio l'istituzione di un team in grado di seguire la realizzazione delle nuove strutture ospedaliere che sono all'interno del piano di edilizia sanitaria regionale. Questo ci consentirebbe sicuramente di avere una migliore capacità di seguire l'evoluzione della realizzazione di questi nuovi ospedali e, soprattutto, di tutelare l'interesse della Regione.
Se non saremo in grado di utilizzare questo tipo di finanziamento, sappiamo benissimo che in caso si dovesse utilizzare il ben più costoso partenariato pubblico-privato, sarebbe utile avere delle persone che abbiano una competenza tale da tutelare gli interessi della Regione, non lasciare ogni Azienda per i fatti suoi a dover gestire delle pratiche particolarmente complesse che non le competono, o che magari non hanno nemmeno mai avuto la possibilità di seguire, portando poi a dei risultati che si trasformano in un allungamento dei tempi e in un aumento di costi (ovviamente, il privato fa il suo interesse, per cui ci dev'essere qualcuno da parte del pubblico che abbia competenze tali da difendere l'interesse pubblico). Lo dico perché, vista la cifra che si va a chiedere all'INAIL, mi viene difficile pensare che sarà possibile - a meno che non vogliamo aspettare il 2080 per realizzarli tutti - riuscire a intercettare tutti i fondi. Sarebbe già ottimo riuscire a intercettarne una buona parte.
Torno a dire, però, che dobbiamo presentare dei progetti, altrimenti l'INAIL non ci finanzia assolutamente niente e perdiamo buone occasioni per ottenere questi fondi, che sono praticamente gratuiti, nel senso che, come diceva il collega Ruzzola, dobbiamo restituire solamente la parte di quota capitale, che corrisponde al 2,5% annuo del capitale che appunto viene investito dall'INAIL a titolo di canone di locazione.
Per questo motivo, non vorrei essere pessimista, ma almeno facciamo una sorta di bagno di realtà rispetto all'effettiva capacità della Regione di portare a casa queste risorse. Riusciremo a realizzare questi ospedali se sapremo mettere da parte la litigiosità, capire quali sono le esigenze dei territori e definire, laddove non è ancora stato fatto, dove saranno realizzati questi presidi per poi, successivamente, capire in che modo li possiamo finanziare: qualcuno attraverso INAIL, qualcuno attraverso i fondi nazionali, qualche intervento si può finanziare attraverso il PNRR qualcosa magari ottenendo ulteriori spazi finanziari dallo Stato che ci consentano di indebitare la Regione senza sforare i vincoli di bilancio che, purtroppo, ci assillano.
In conclusione del mio intervento, vorrei riportare al Consiglio un ulteriore problema non da poco: gli ospedali non sono altro che dei contenitori che vanno riempiti. Vanno riempiti principalmente di personale sanitario per poterli far funzionare e, soprattutto, per erogare le prestazioni che i cittadini si aspettano, nel momento in cui devono essere ricoverati all'interno di un ospedale.
Questo è un aspetto che, perdonate il termine, cozza un pochino con il fatto di prevedere diversi presidi in uno stesso territorio, perché diventa ancora più difficile avere il personale per riempirli. E questo per una questione meramente di economie di scala. Pertanto, è importante lasciare da parte quelle che possono essere delle visioni meramente politico campanilistiche (più che politiche) rispetto ad alcuni territori e decidere che forse è meglio realizzare degli ospedali molto funzionali, su cui si può anche investire di più, demandando al resto del territorio ciò che è legato all'assistenza territoriale e alle cure domiciliari, laddove è possibile. Altrimenti rischiamo di ritrovarci con tante belle scatole che sono costate parecchio, senza poi avere la possibilità di sfruttarle al cento per cento. Sarebbe un peccato e, considerando anche le tempistiche che servono per formare nuovo personale sanitario, non credo che possa essere una soluzione immaginare di avere a disposizione "enne mila" unità di nuovi sanitari, quando sappiamo benissimo delle difficoltà nel formare e nel reperire il personale sanitario.
Dobbiamo sicuramente spingere tutti nella direzione di incrementare le dotazioni organiche, ma bisogna fare attenzione rispetto al rischio di creare tante scatole che poi diventano un po' complesse da riempire soprattutto quando stiamo parlando di ospedali e, in particolare, di ospedali in luoghi più periferici.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Demarchi; ne ha facoltà.



DEMARCHI Paolo

Grazie, Presidente.
La delibera che andremo a votare tra pochi minuti credo sia una delle più importanti delibere di edilizia finanziaria degli ultimi decenni che il Consiglio regionale del Piemonte va ad approvare. Dopo anni di spending review e di piano di rientro, l'Assessore Icardi ha, con la IV Commissione sanità, che desidero ringraziare, agganciato il treno dei finanziamenti INAIL e arriveranno delle risorse per la costruzione di importantissimi plessi sanitari in tutta la Regione.
Io arrivo dalla provincia di Cuneo, nella quale verranno investiti all'incirca 500 milioni di euro in edilizia sanitaria; una cifra importantissima, che consente di investire circa 300 milioni di euro per l'Ospedale Santa Croce Carle di Cuneo, dove saranno uniti i due plessi attuali (Santa Croce e Carle) in un'area che probabilmente sarà già molto ben servita dall'infrastruttura stradale, attendendo ancora il completamento della tangenziale di Cuneo. Mentre il secondo ospedale sempre nell'ASL CN1 (Fossano-Savigliano-Saluzzo), è probabile che sia costruito - dopo gli ultimi studi dell'Assessorato alla sanità - lungo la direttrice stradale Saluzzo-Savigliano.
Proprio su questo vorrei soffermarmi. È importantissimo avere un ospedale nuovo, ma è altrettanto importante avere una viabilità che ci permetta di servire questi nuovi ospedali.
Sulla Saluzzo-Savigliano c'è bisogno di un adeguamento di quella che era la SP622 recentemente passata ad ANAS. Ci vuole un adeguamento viario, perch questa strada dev'essere fruibile e non deve più essere motivo di numerosi incidenti, come adesso, purtroppo, sta succedendo. Inoltre, sulla tratta Saluzzo-Savigliano c'è una linea ferroviaria che attualmente è sospesa.
Chiedi quindi ai colleghi Consiglieri regionali e al Presidente della II Commissione, Fava, di fare il possibile affinché questa linea ferroviaria possa essere riaperta, non solo in funzione del futuro ospedale, ma di tutti i collegamenti dell'area montana del Saluzzese che, non dimentichiamolo, ha un bacino d'utenza di 80 mila abitanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente. Premetto che il mio Capogruppo ha già ampiamente spiegato la nostra posizione riguardo agli aspetti finanziari che abbiamo anche in più occasioni discusso sia in Commissione sia in Consiglio. Faccio riferimento soprattutto alla storia dell'ospedale di Novara. Questa è una delibera veramente importante e l'aver ascoltato gli interventi dei colleghi mi ha fornito qualche spunto di riflessione che vorrei condividere con voi e con l'Assessore, oltre a fare qualche raccomandazione.
Ci troviamo di fronte a una delibera importantissima, l'hanno detto tutti i colleghi e sottoscrivo queste affermazioni. Un intervento che ho particolarmente apprezzato è stato quello del professor Salizzoni, in particolare quando sostiene che una delle principali carenze delle nostre strutture ospedaliere è proprio quella strutturale. Pertanto, partendo da questo suggerimento, credo che abbia fatto bene l'Assessore ad aver individuato quelli che sono dei canali finanziari per andare a portare avanti un progetto di edilizia sanitaria regionale di cui abbiamo assolutamente bisogno.
Tuttavia, e credo che l'Assessore lo sappia benissimo, questo è solo un punto di partenza, perché un'altra partita importantissima - ed è un aspetto che hanno evidenziato altri colleghi - riguarderà tutta la progettazione degli ospedali veri e propri.
Stamattina qualcuno diceva che la pandemia non ci ha insegnato niente. In realtà, avrebbe dovuto insegnarci qualcosa, ma forse non abbiamo voluto imparare o non siamo stati in grado di imparare. Sulla costruzione di questi nuovi ospedali, ad esempio, occorrerà tenere conto delle nuove situazioni che si sono create (mi riferisco a cosa stiamo vivendo negli ultimi due anni). Dal momento che partecipo al dibattito sui disturbi legati ai comportamenti alimentari, rilevo che in tutta la nostra regione non esiste una struttura dedicata ai minori. Così è emerso dal grande lavoro che stiamo facendo con i Consiglieri Riva Vercellotti e Magliano che ringrazio, come tutti quelli che ci stanno lavorando.
Su quest'aspetto, credo debba essere acceso un faro, che dovrà essere acceso giorno e notte, proprio per non commettere errori che non possiamo più permetterci di fare.
Sul discorso della litigiosità dei territori, anch'io, come il collega Demarchi, provengo dalla provincia di Cuneo e anche lì sto seguendo le questioni relative a due opere importanti che dovranno vedere la luce nei prossimi anni: l'ospedale di Cuneo e l'ospedale di Savigliano.
Mi permetto una raccomandazione, Assessore: più determinazione e più coraggio. È vero, ascoltare i territori e andare a sentire tutti gli attori è assolutamente fondamentale, ma ancora più fondamentale è avere il coraggio di decidere per il bene della comunità. Abbiamo strutture definite eccellenze che adesso, per i problemi riscontrati, non sono così eccellenti. Ho visto trasferire malati di COVID in strutture più recenti e più nuove, che però poi si sono rivelate assolutamente inadeguate per curare questo tipo di malattia. Personalmente credo, forse anche per deformazione professionale, che ci voglia un occhio di riguardo alla progettazione strutturale e tanta professionalità.
Come diceva il Vicepresidente Salizzoni, in tutti i mestieri ci vuole serietà e professionalità, ma mi sento di raccomandarlo soprattutto nel costruire strutture che dovranno essere utilizzate da persone con grandi problemi (altrimenti all'ospedale non ci si dovrebbe andare). Finché avr l'onore e l'onere di sedere in questo Consiglio, continuerò a battermi perché su questo si deve sempre tenere un'attenzione altissima.
Sono stufo di sentire parlare di eccellenze, perché mi accontenterei di situazioni normalissime, ma che funzionino quando ne hai bisogno. Lavorare per avere eccellenze che poi si rivelano poco funzionali non serve a niente. Non serve ai cittadini e, soprattutto, non serve alle persone malate che vogliono solo essere curate.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Di certo, visti i toni e l'ampia discussione, avrete sicuramente colto che non c'è ostilità da parte dell'opposizione su un tema che sarà centrale nei prossimi anni.
La ricognizione emersa dalla delibera è quella che abbiamo fatto più volte in Commissione. Ognuno di noi potrebbe descrivere lo stato del nostro patrimonio edilizio e di quanto quell'obsolescenza e quei costi enormi (la cosiddetta "bolletta energetica", che è diventata una parte dei problemi rilevante dei direttori dei plessi) ci portino a dire che questi piani non solo sono necessari, ma sono investimenti importanti per il sistema socio economico. Nella delibera si dice che è un potenziale motore di sviluppo e che è una delle scelte strategiche anche per l'integrazione disciplinare.
Di questo abbiamo discusso in termini generici, ma non abbiamo mai davvero approfondito la parte centrale delle scelte, ad esempio l'interlocuzione con gli Enti locali. Penso, ad esempio, essendo io Consigliere regionale eletto nel Collegio di Torino, all'obsolescenza dell'ospedale Maria Vittoria e dell'Amedeo di Savoia. Questi 185 milioni di intervento sono solo uno dei pochi passi possibili perché si realizzino dei DEA di primo livello; così come sono fondamentali investimenti, nell'ambito eporediese sull'ospedale di Ivrea.
Quello che mi viene da dire, e mi rivolgo soprattutto all'Assessore, è che questo tipo di via libera che arriverà dalla sua maggioranza e che non vedrà l'ostilità ostruzionistica delle opposizioni, sia un lasciapassare che lo porti a interloquire con gli Enti locali meglio di quanto si è fatto finora. Mi ricollego alla discussione - che non è praticamente mai nata sulle case della salute e sull'uscita o entrata in scena di nuovi punti come abbiamo detto nelle scorse settimane.
Vorrei che, in qualche modo, si utilizzasse la possibilità di ritornare a investire anche con un prezioso sostegno dei tassi agevolati dell'INAIL per fare un punto in generale sullo stato della percezione dei presidi sanitari da parte dei cittadini. Nella legislatura precedente c'è stata molta concentrazione nel superare le regole ferree del Tavolo Massicci e dire perché si doveva andare oltre agli ospedali monospecialistici. Un dibattito assai ampio, un dibattito che continua a pervadere in parte alcune scelte cioè quella di superare alcuni ospedali che, nel frattempo, sono diventati l'eccellenza - così diceva ironicamente il Consigliere Martinetti - del Piemonte. Per superare le cosiddette monoeccellenze, bisogna far sì che queste eccellenze siano diffuse ma anche che, in qualche modo, si decongestionino alcuni luoghi.
Faccio un esempio. La vicenda del Regina Margherita e del grande investimento sulla Città della Salute era parte di una discussione che sembrava infinita, in cui il cane si mordeva la coda.
Da una parte è giusto continuare a mantenere l'eccellenza ma, soprattutto anche la professionalità e il valore di avere un ospedale pediatrico infantile dove c'è anche ricerca e dove c'è interazione con le Molinette e la Città della Salute.
Dall'altra, i numeri, per esempio, di una struttura torre, qualora venga fatta anche successivamente - di questo continuiamo a non avere una chiusura vera di discussione - il punto è che, comunque, bisogna decongestionare la parte pediatrica. Non è possibile che ci sia un unico luogo in cui si portano i bambini che hanno qualcosa più di un'influenza.
Per questo, anche gli investimenti sui nuovi DEA e su gli altri hub devono avere al centro una nuova filosofia in cui, in qualche modo, accogliere anche nuovi tipi di possibilità e offerta per il pubblico.
Finisco con la parte più energetica e ambientale. È fondamentale che questi investimenti non consumino, cioè che non continuino a esasperare un problema che già il privato esaspera. Mi riferisco al fatto che, a fronte di maggiori costi nel breve periodo, soprattutto sui primi investimenti, si scelgano aree non compromesse per non avere dei costi, soprattutto iniziali. Non capendo che, comunque, c'è un costo sociale, un costo energetico e un costo vivo altrettanto grande nel mantenere fatiscenti alcuni luoghi.
Parte di questa discussione è valsa per le case della salute, quindi finalmente, anche grazie a noi, siamo ritornati a parlare dell'Astanteria Martini e continuiamo a battere i pugni per far sì che il Maria Adelaide stia dentro quel progetto e non sia solo una parte del project financing fantasioso legato alle Universiadi. Ricordiamoci che ci sono tanti immobili non utilizzati dalle ASL ma, soprattutto, da enti come la Cassa Depositi e Prestiti, così come la parte che ha l'Esercito e il demanio militare. Un appello ancora più forte a ricordarci che queste sono le occasioni per riqualificare parte dei luoghi compromessi e degli immobili inutilizzati e far sì che questa sia un'occasione unica per riqualificare gli stessi immobili sanitari. Secondo me, è più facile riqualificare che vendere tout court.
Questo la storia dovrebbe avercelo insegnato visto che, a proposito del Maria Adelaide o dell'Astanteria Martini, più volte abbiamo provato a venderli, ma le operazioni edilizie non sono andate a buon fine e questo tipo di mercato è sostanzialmente finito. Tutti gli investimenti fatti negli anni passati sono fermi, quindi dobbiamo, in qualche modo, valutare questo dato.
Credo di aver detto le cose più importanti, ma spero che nelle repliche l'Assessore coglierà gli spunti che oggi abbiamo voluto tirar fuori in questa discussione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Per portare il mio contributo alla discussione. È evidente che una mole di risorse, ancorché ipotetiche - su questo i colleghi hanno fatto benissimo a specificarlo - ci pone nella condizione di immaginare il futuro sanitario della nostra Regione. Per immaginare il nostro futuro sanitario dobbiamo ricordarci con forza quello che è accaduto e quali sono state le criticità ma, soprattutto, fare un'analisi puntuale non solo dei bisogni che abbiamo in questa fase storica della Regione, ma guardare almeno a quindici vent'anni.
Spesso in quest'Aula parliamo di calo demografico, parliamo di aumento dell'invecchiamento della nostra popolazione. Di conseguenza, appare fondamentale immaginare questo numero di risorse importante che ci metta nelle disponibilità e nella relazione tra interventi sugli ospedali e interventi sulle case della salute - interventi che tengano già conto di come posizionare questi ospedali, come diceva bene il collega De Marchi che mi ha preceduto - in modo che siano anche infrastrutturati e che quindi permettano un raggiungimento degli ospedali con più velocità e con più semplicità.
Certo è che, quando si pensa a un piano di questo tipo, ancorché ipotetico e questo è giusto dirselo, perché ho sentito toni oggettivamente trionfalistici sul lavoro fatto, un lavoro del quale bisogna avere rispetto e del quale bisogna anche in parte ringraziare - c'è tutta un'ipoteticità rispetto all'arrivo di queste risorse.
Tuttavia, Presidente, penso anche che sia necessario fermarsi a ragionare il prima possibile su quale idea di sanità abbiamo in mente. Ci sono tante sanità che in questo momento possono essere prese a modello a livello internazionale: sono un mix di pubblico-privato o esclusivamente privato.
Io mi pongo sempre il tema dell'assicurazione sociale che dovremmo riuscire a garantire ai nostri cittadini, che con il tempo viene evidentemente mancando, perché le risorse degli Stati almeno occidentali sono sempre in calo.
Da questo punto di vista, mi auguro che da oggi in poi ci sia un lavoro importante con i territori - bene ha detto chi mi ha preceduto - perché non possiamo pensare di fare questo tipo d'intervento senza dialogare o discutere in modo approfondito, costante e con dedizione con gli amministratori locali, che poi sono quelli che vedono sul loro territorio atterrare queste risorse e vedono fare questi investimenti.
Sono abbastanza convinto che, ancorché ci troviamo a metà legislatura occorra davvero lavorare insieme affinché questa iniziativa possa anche assumere il sapore di una rinascita, sia dal punto di vista dell'edilizia sanitaria, sia anche della percezione che diamo rispetto all'importanza della sanità.
In chiusura, Presidente, mi si permetta di fare un ragionamento rispetto al contenuto che poi metteremo in questi "contenitori". Quando abbiamo affrontato il tema in Commissione, con grande onestà intellettuale l'Assessore ha sollevato il tema del personale. Possiamo aumentare in modo importante il numero di presidi sanitari e il numero di ospedali, ma ancora oggi in un question time che abbiamo discusso in Aula si è affrontato, ad esempio, il tema degli infermieri, del loro numero e di come sono sottopagati rispetto al resto d'Europa; questo vale per tutto il nostro personale sanitario.
Dovremo quindi essere capaci di costruire questi ospedali nella maniera più avanzata e meno impattante possibile, di modo che utilizzino tutta la nuova tecnologia, perché questo permetterà di risparmiare molto e permetterà altresì, di metterli in rete dal punto di vista tecnologico, affinché non restino "cattedrali nel deserto". Dovremo prestare grande attenzione e promuovere su tutti i tavoli possibili un'attività importante affinché le specialità aumentino, e aumentino soprattutto i posti in specialità, perch altrimenti non usciremo, da questo punto di vista, a dare una risposta sensata rispetto a una popolazione decisamente diversa dal punto di vista dell'età e dal punto di vista dei bisogni sanitari rispetto ai primi grandi investimenti in ambito sanitario che ha fatto la nostra Regione e il nostro Stato.
Ben venga questo tipo di approccio e ancora un ringraziamento per il lavoro svolto. Ci auguriamo, come Gruppo dei Moderati, che gli elementi che abbiamo posto all'interno di questo intervento siano tenuti in buon conto sia da parte dell'Assessorato, sia da parte della Presidenza della Commissione, sia, soprattutto, da parte dei nostri tecnici che dovranno poi dare gambe e rendere operative queste decisioni.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri iscritti a intervenire, per cui dichiaro chiusa la discussione generale.
Chiedo all'Assessore se intende replicare.
Prego, Assessore.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Molto brevemente, Presidente, solo alcune precisazioni.
Intanto ringrazio tutti coloro che sono intervenuti, soprattutto coloro che hanno compreso la difficoltà di questo lavoro, che è stato davvero complesso e articolato, soprattutto per ottenere i fondi.
Partirei proprio dai fondi. Nell'ultimo intervento, ad esempio, si parlava di "risorse ipotetiche". Al riguardo, faccio presente che le risorse ci sono, cioè c'è un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che ha detto all'INAIL di stanziare un miliardo e 300 milioni per il Piemonte, su un complessivo di circa quattro miliardi. In questa programmazione siamo stati, per così dire, un po' privilegiati, ma per il fatto che ho dimostrato e documentato è che in quelle precedenti il Piemonte era stato trattato in modo molto marginale rispetto al territorio e alla popolazione per cui ho chiesto sostanzialmente una compensazione. Di conseguenza, c'è stato un decreto, per cui l'INAIL ha l'obbligo di fornire queste risorse: è previsto da una norma di legge. Non parliamo di risorse che non ci sono, ma di risorse che esistono e che - lo ripeto - sono contenute in un decreto.
Certo, c'è un cammino da fare, cioè la progettazione e la condivisione con l'INAIL di questi percorsi. Noi vogliamo ovviamente accelerare al massimo i tempi di realizzazione, ma le risorse ci sono.
Veniamo al secondo tema cui si è fatto riferimento: la condivisione col territorio. Nella mia analisi iniziale non sono stato lì a rappresentare tutte le operazioni fatte, ma parto per esempio dalla mia provincia: il sito di ubicazione del nuovo ospedale di Cuneo è stato condiviso con il Comune, con l'Assemblea, con i Sindaci ed ha ottenuto in Conferenza dei Sindaci dell'ASL CN2 l'approvazione all'unanimità dei consensi, cioè i Sindaci dell'ASL CN1 hanno votato all'unanimità il sito del Carle. Gli stessi Sindaci, per quanto riguarda Savigliano-Saluzzo, hanno dato indicazione di un'area (la direttrice Savigliano-Saluzzo e l'area attigua al vecchio ospedale), quindi abbiamo una società specializzata che sta facendo la valutazione comparativa, così com'è successo per altri ospedali per il miglio sito.
Stesso discorso per Ivrea, dove ci sono due o tre ipotesi che sono valutate in modo comparativo dai Sindaci: è ai Sindaci che è stato dato l'incarico dalla Regione, di valutare l'ubicazione, come conoscitori del territorio.
Noi sceglieremo, fra le ipotesi dei Sindaci, quello migliore.
Su Alessandria il Consigliere Ravetti ha già ricordato il sito dell'attuale collocazione dell'Aeroclub, e si sta trattando con il Comune per trovare un'ubicazione alternativa. Insomma, ci sono dei rapporti molto stretti con le amministrazioni locali e condividiamo le scelte. Ma fino ad un certo punto, nel senso che devono poi essere i tecnici a dire che il sito è idoneo. Nella nostra storia della scelta dei siti in Piemonte abbiamo ahimè, scelto - il Consigliere Marello prima parlava di "localizzazioni" delle localizzazioni, appunto, davvero infelici. Abbiamo ospedali in località Millefonti, dove hanno trovato l'acqua, in località Fontanone anche lì hanno trovato l'acqua, in località Ranè, nelle mie parti. Pare strano che abbiano trovato l'acqua, in località Paciarina, un altro ospedale.
Sembra quasi che ci siamo affidati a qualche rabdomante per scegliere i siti! Non faremo più lo stesso errore. Faremo delle perizie, faremo tutte le valutazioni necessarie affinché, dal punto di vista idraulico e idrogeologico, i siti siano correttamente identificati, quindi non sarà una delega ai Comuni, ma sarà una consultazione. Valuteremo le loro proposte e andremo il più possibile nella direzione che ci indicano i Sindaci, ma certamente le indicazioni tecniche avranno un peso determinante.
Per quanto riguarda l'entità delle risorse, il Consigliere Rossi diceva che non sono sufficienti. Certo, con la revisione attuale dei prezzi non sono sufficienti, ma sono indicative. C'è anche la possibilità, sulla base della determinazione dei posti letto, di rimodulare queste risorse, per cui c'è una flessibilità. A ciò aggiungo il fatto che questi adeguamenti sono già previsti dalla norma, ma vi dirò di più: dipendono soprattutto dal dimensionamento.
È chiaro che i prezzi variano secondo la dimensione che diamo all'ospedale e del numero dei posti letto. Ed è proprio questo il cambio di passo che abbiamo voluto fare in questo lavoro, nel senso che non siamo andati a cercare il sito e non abbiamo detto "qui facciamo l'ospedale", come succedeva in passato, per poi riempirlo successivamente di contenuti, ma abbiamo fatto esattamente il lavoro opposto, ovvero abbiamo chiesto all'IRES e ai soggetti privati di fare delle valutazioni sulle fonti erogative di una determinata area di un quadrante, sulla mobilità e sulle prestazioni erogate per fare una fotografia di tutta quella che è la sanità del territorio, per dare il corretto dimensionamento dell'ospedale. Una volta avuto il corretto contenuto, cioè tutto quello che ci dev'essere (quanti reparti, quanti posti letto, quale tipo di attrezzatura, eccetera) da quello scaturisce il dimensionamento e, quindi, la scelta del sito, con le modalità che ho descritto prima.
Pertanto, il lavoro e la procedura condivisa con le amministrazioni locali ci porta a determinare non solo le scelte dei luoghi, ma anche i contenuti degli ospedali, alla luce di tutte le condizioni sanitarie, comprese quelle territoriali che caratterizzano un determinato territorio. Volevo rassicurare tutti sul fatto che ci sono dei percorsi di condivisione con le amministrazioni, ci sono delle procedure e delle analisi molto approfondite, non solo sugli ospedali, ma anche sulle attrezzature e su quella che sarà la dotazione.
Ci auguriamo al più presto che questi studi vengano conclusi per procedere se il Consiglio ci darà il suo benestare - e per iniziare anche le procedure di gara, come ci siamo detti. Questa delibera non vincola assolutamente all'utilizzo dei soli fondi INAIL, ma dà la prevalenza. Se guardate il terzultimo capoverso, vedrete che disciplina il fatto che possono essere utilizzati prioritariamente i fondi, ma si lascia la strada aperta anche ad altre tipologie di finanziamento, proprio per non essere blindati solo su questo finanziamento.
Per il resto, condivido molte delle valutazioni che avete fatto e sulla necessità e urgenza di provvedere ad approvare questa delibera. Credo che non ci siano dubbi da parte di tutti e vi ringrazio per il sostegno e per le parole che ho udito finora.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Sarno, Gallo, Rossi, Marello Chiamparino, Avetta Valle, Magliano, Giaccone, Sacco, Grimaldi, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Sarno per l'illustrazione.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
L'emendamento che abbiamo presentato - di questo ringrazio i Capigruppo che l'hanno firmato - non entra nel merito della questione, ma è un emendamento che è frutto di mesi di riflessioni e di tre diversi studi fatti dai tecnici, come poc'anzi ha detto l'Assessore: lo studio IRES, lo studio del Politecnico e lo studio del nuovo gruppo di lavoro che si sta incontrando dal 13 settembre. Infatti, il 13 settembre (non dovrei sbagliare di tanto la data precisa) IRES ha formalmente inviato la relazione all'Assessorato.
Stiamo ovviamente parlando di quello che diceva l'Assessore, cioè della relazione nella quale si sono studiate le esigenze dei territori e l'esigenza del contenuto, come oggi le ha definite l'Assessore Icardi. E senza voler fare il lavoro dei tecnici, ma volendo fare il lavoro della politica, quindi dell'Aula consiliare regionale, quello che chiediamo con l'emendamento è che in questo documento urgente e importante, come tutti hanno sottolineato, ci sia un'indicazione di metodo e di tempi - a distanza ormai di quasi sei mesi dall'arrivo dell'ultimo degli studi che ho citato per la decisione sulla localizzazione quantomeno dell'ospedale dell'ASL TO5.
Pertanto, l'emendamento non parla di dove localizzare e non fa il lavoro dei tecnici, ma inserisce una frase, che vado a leggere per chiarezza: "Alla pagina 2, dopo il secondo capoverso, dove si parla della strategia localizzativa di nuovi presidi ospedalieri che è attualmente in fase di approfondimento, al fine di individuare la migliore soluzione per garantire a tutto il territorio dell'Azienda sanitaria un servizio ospedaliero efficace e di qualità sono aggiunte le seguenti parole: 'Tale strategia localizzativa, con particolare riferimento alla realizzazione del nuovo ospedale dell'ASL TO5, sarà coerente agli studi fino ad oggi effettuati e nell'ottica di salvaguardare la progettualità e le disponibilità già confermate dall'INAIL in merito alla parziale copertura finanziaria, sarà conclusa entro e non oltre il mese di marzo 2022'".
A distanza di sei mesi e dopo due anni e mezzo di riflessione, ma anche dopo quasi ormai cinque anni di studi approfonditi a fronte di diverse ipotesi di un percorso già avviato con gli Enti locali, per non perdere il treno e per non perdere questa legislatura, l'emendamento non parla di che cosa decidere, ma chiede solo al Consiglio, a fronte di diversi ordini del giorno e diverse interrogazioni, di decidere la localizzazione attraverso il gruppo di lavoro entro marzo 2022. Questo ci permetterebbe di fare la programmazione, di avviare la strategia e di mantenere il rapporto con l'INAIL, dichiarando all'INAIL stessa che siamo pronti e che arriveremo alla decisione per la localizzazione del nuovo ospedale dell'ASL TO5.
Spero - e termino, Presidente - che questo, che è davvero un emendamento di metodo più che di contenuto, sia approvato dall'Aula, proprio per dare un segnale ai territori e ai Sindaci che stanno attendendo alcune interlocuzioni, per avere finalmente un servizio strutturato e dignitoso in questa parte del territorio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo all'Assessore di esprimere il parere della Giunta.
Prego, Assessore.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Ho letto l'emendamento, ma, traendone il senso che ne deriva dalla logica concatenazione delle parole, mi sembra che sia limitante dell'azione che l'attuale gruppo di lavoro sta facendo sul sito, anche in seguito a un ordine del giorno di questo Consiglio.
Nel testo si scrive che la progettazione sarà coerente con gli studi finora effettuati, ma, in realtà, non so cosa farà il gruppo di lavoro. Noi abbiamo dato loro l'incarico di dirlo; sarà mia premura certamente sollecitarli per chiudere in tempi rapidi.
In merito alla parziale copertura finanziaria, non è corretto dirlo, perch la copertura c'è. Non l'ho fatta io, l'ha fatta la precedente Giunta. Posso invece sollecitare - e lo farò - il lavoro. Sono già quattro mesi che ci lavorano, per cui arrivare a una conclusione entro marzo mi sembra ragionevole.
Tuttavia, il parere della Giunta sull'emendamento è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Volevo provare a salvaguardare l'indicazione data dall'Assessore Icardi.
Proprio perché non c'è alcun tipo di strumentalizzazione, se vogliamo salvaguardare i termini con cui anche la maggioranza e l'Assessore vogliono chiudere questo percorso del gruppo di lavoro, sono disponibile a fare la modifica, salvaguardando i termini di marzo ed eliminando eventualmente i due ulteriori elementi sollecitati dall'Assessore, per salvaguardare l'intenzione di darci, collettivamente, uno strumento che possa dare più forza all'indicazione dell'Assessore al gruppo di lavoro di concludere i lavori del gruppo, dato che ormai sono quattro-sei mesi di lavoro per la localizzazione.
Ci tenevo a esplicitare questa intenzione, perché l'obiettivo primario è di dare forza all'azione per la conclusione dei lavori. Chiederei, quindi, se così facendo ci fosse un cambio di valutazione dell'Assessore e della maggioranza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
L'Assessore non intende intervenire, per cui procediamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 1) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 723 presentato da Rossi Gallo, Sarno, Canalis, Ravetti, Marello, Valle, Salizzoni e Avetta inerente a "Legalità e trasparenza nel ciclo del contratto pubblico in Regione Piemonte" La parola Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Sarò veloce. Si tratta di un ordine del giorno relativo al tema della legalità e della trasparenza nel ciclo del contratto pubblico.
Noi sappiamo, come dicevo anche nell'intervento in discussione generale che questi potenziali investimenti, insieme con quelli previsti dalla delibera del 2018 cui, in realtà, dovremmo aggiungere anche quelli previsti dal PNRR per le case di comunità e gli ospedali di comunità, porteranno nei prossimi mesi e nei prossimi anni in Piemonte lavori pubblici che supereranno di gran lunga i tre miliardi di euro. Il tutto, se le cose vanno come devono andare, nel giro di pochi anni.
Noi sappiamo che quando arriva con forza un'impennata di lavori di edilizia, molto spesso questa si porta dietro, oltre a tante cose positive come posti di lavoro e crescita economica, qualche elemento di criticità cui bisogna stare attenti, ma dovremmo avere imparato a stare attenti. C'è il tema, per esempio, dell'infiltrazione della criminalità organizzata in questi percorsi e anche dei fenomeni corruttivi che purtroppo, sia nel ciclo del contratto pubblico sia nell'ambito sanitario, sono molto presenti.
Se andiamo a prendere l'ultima relazione annuale dell'Autorità Nazionale Anticorruzione presentata a giugno 2021, ci sono migliaia di fascicoli aperti in materia di vigilanza e di contratti, migliaia di procedimenti sanzionatori (814 interdittive antimafia, 622 segnalazioni di whistle blowing).
È un fenomeno che, purtroppo, è molto presente in Italia, così come anche in tutto il sistema sanità. Se andiamo a prendere il progetto di Transparency International "Curiamo la corruzione", esso ci fa vedere come anche in questo caso parliamo di un peso della corruzione su questi fenomeni di circa il 6%, quindi sono questioni importanti.
Situazioni di cui in Piemonte abbiamo imparato a essere un po' più consapevoli. Per esempio, nel 2018 la Regione ha firmato un protocollo con ANAC per la vigilanza sulla questione del Parco della Salute e della Scienza di Torino. Sempre Regione Piemonte ha stipulato con le Prefetture e le Forze dell'ordine un protocollo per i controlli sul tema delle cave.
Sappiamo anche quanto il riciclo degli inerti e il movimento terra siano quando si parla di lavori di questo tipo, situazioni su cui porre attenzione.
Sappiamo anche che il legislatore nazionale ha posto, negli ultimi sviluppi della normativa su questi appalti, degli strumenti che possono aiutarci a migliorare, a partire per esempio dal tema dei patti di integrità che chiaramente, non devono essere visti solamente come un ulteriore atto burocratico da portare avanti, ma che devono essere effettivamente visti come uno strumento di trasparenza e anche di partecipazione da parte dei cittadini.
Un altro elemento importante che vogliamo sottolineare con quest'ordine del giorno è una criticità di cui alcune volte abbiamo già discusso con l'Assessore Icardi, legata al fatto che siamo sempre andati in alienazione per cui ogni ASL diventa una stazione appaltante, anche per progetti complessi come Torino e come Novara. Non sempre all'interno delle nostre ASL la parte amministrativa che si occupa di altre questioni è in grado di seguire un percorso così complesso come la costruzione di un nuovo ospedale.
Da questo punto di vista, considerata l'enorme mole di lavoro che ci aspetta, dovremmo valutare l'istituzione di un'unica stazione appaltante specializzata e centralizzata su questi temi, oppure, in alternativa, un nucleo di supporto, anche attraverso SCR. Noi abbiamo SCR, ma non si è mai capito la dinamica per cui, comunque, per esempio, queste grandi infrastrutture non le abbia seguito SCR.
Se non si vuole fare un'unica stazione appaltante, valutare almeno la creazione di un supporto altamente specializzato su questi temi che affianchi, di volta in volta, le stazioni appaltanti. Diversamente esponiamo il ciclo anche a una mancanza di competenze.
L'ordine del giorno impegna la Giunta a dare indicazione alle stazioni appaltanti affinché si faccia ricorso agli strumenti, tipo i patti di integrità, e a promuovere protocolli con le Prefetture e le Forze dell'ordine per un coordinamento puntuale dei controlli, in tutte le fasi del ciclo del contratto pubblico.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Vi sono richieste d'intervento sull'ordine del giorno? La parola all'Assessore Icardi per il parere della Giunta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Condivido le motivazioni che ha esposto il Consigliere Rossi: bisogna stare molto attenti.



PRESIDENTE

Assessore Icardi, abbiamo perso qualche secondo. Può ripetere, per cortesia?



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Ripeto. Le motivazioni che ha addotto il Consigliere Rossi sono senz'altro condivisibili. Quando si tratta di movimentazione di così tanti denari, c'è il pericolo di infiltrazioni, di atti illeciti e di quello che già tutti conosciamo. Le soluzioni che il Consigliere Rossi ha proposto non incontrano il mio favore, nel senso che abbiamo adottato altre soluzioni e spiegherò quali.
Ho voluto istituire, in seno alla Direzione di Sanità pubblica, uno specifico settore di anticorruzione e trasparenza per fare delle valutazioni su questi e altri contratti, su tutta la gestione dell'anticorruzione. Abbiamo convocato più volte il personale addetto all'anticorruzione delle Aziende sanitarie e stiamo rivedendo tutti i protocolli e tutte le modalità comportamentali. Questo lo stiamo facendo non solo con il dirigente, ma anche attraverso Agenas.
Abbiamo avuto la collaborazione di un Colonnello in quiescenza, già comandante di un nucleo dei Carabinieri dei NAS, specializzato in sanità che ha avuto il compito - abbiamo già iniziato a lavorare, abbiamo già prodotto dei documenti - di vigilare e di controllare, soprattutto di predisporre anche documentazione, procedure e protocolli legati ai contratti. Anche fare eventualmente protocolli specifici con ulteriori.



PRESIDENTE

Assessore Icardi, non sentiamo l'audio.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Scusate, tolgo il video così si sente meglio.



PRESIDENTE

Va bene. Grazie.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Dicevo, relativamente ai punti 2) e 3), ovvero stipula di protocolli con Prefettura e Forze dell'ordine e indicazione delle stazioni appaltanti, è già previsto negli incarichi e nelle attività affidate al Colonnello Carillo, con agli altri funzionari incaricati di questo. Abbiamo internalizzato questa funzione di vigilanza e anticorruzione rispetto a tutti i contratti della sanità pubblica.
Per quanto riguarda la stazione unica appaltante non sono d'accordo, perch anche SCR, dopo la dipartita del vecchio Direttore, ha qualche difficoltà quindi caricarla ulteriormente.
SCR svolge già tutta una serie di gare, per noi e per altri, di farmaci, di dispositivi, eccetera. Queste sono gare estremamente complesse, per cui la stazione appaltante ha un carico di lavoro che converrebbe comunque suddividere su più settori, con la consulenza (che già c'è, ma che possiamo implementare) di una stazione appaltante come SCR, che conosce i meccanismi. In più, ci sono sempre gli advisor, che ci aiutano. Per esempio, abbiamo chiesto a Cassa Depositi e Prestiti nel caso di Novara.
Tenderei, però, a lasciare la committenza e la stazione appaltante non unica, proprio per il carico di lavoro previsto, sotto la specifica vigilanza del Settore anticorruzione dell'Assessorato, che si avvale di ulteriori risorse, anche esterne.
In ultima analisi, condividendo le motivazione del Consigliere Rossi abbiamo già attivato contromisure di diversa natura.
Il parere sull'ordine del giorno collegato alla delibera di programmazione sanitaria è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 723, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sulla proposta di deliberazione n.
196, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame disegno di legge n. 174, inerente a "Ulteriori modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2007, n. 28 (Norme sull'istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa)" (atto d'indirizzo collegato)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 174, inerente a "Ulteriori modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2007, n. 28 (Norme sull'istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa)", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Comunico che il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla VI Commissione il 22 dicembre 2021.
Relatore di maggioranza è il Consigliere Riva Vercellotti, che ha facoltà di intervenire.



RIVA VERCELLOTTI Carlo, relatore

Grazie, Presidente.
Se ci fossero problemi di connessione me lo dica, perché poc'anzi ho avuto qualche problema con gli uffici dei Gruppi.
Il testo legislativo sottoposto all'attenzione dell'Aula è stato presentato il 30 novembre scorso e assegnato in sede referente alla VI Commissione licenziato a maggioranza dei presenti nei giorni che hanno preceduto il Santo Natale. Consta di quattro articoli. I primi due propongono una modifica coordinata di altrettante disposizioni della legge regionale n.
28/2007 e riguardano la materia dell'edilizia scolastica. È un testo di semplificazione e che riporta la corretta centralità programmatoria al Consiglio regionale.
L'articolo 1 interviene sull'articolo 22, mentre l'articolo 2 interviene sull'articolo 27 della legge regionale n. 28. Sono modifiche che vanno lette congiuntamente, perché è proprio con la modifica coordinata di queste disposizioni che la Regione contribuirà a snellire l'iter degli atti regionali, favorendo un coordinamento migliore tra l'azione della programmazione nazionale e della programmazione regionale in materia di edilizia scolastica, nel rispetto delle prerogative consiliari e definizione dei criteri.
In sintesi, velocizziamo i tempi, che sono biblici dal momento in cui il decisore nazionale decide ed espone la volontà di finanziare e di mettere risorse sul campo dell'edilizia scolastica al momento in cui i Comuni, le Province e la Città metropolitana riescono materialmente a investirli e non dico di chiudere, ma almeno fare partire i cantieri.
Passaggi parlamentari, controlli della Ragioneria dello Stato e della Corte dei Conti, il passaggio qui in Regione, la programmazione, la progettazione, le gare e i ricorsi: anni di tempistica e anche di burocrazia. È una follia. Pertanto, è bene che questo provvedimento agisca da un lato, per ridurre e per tagliare le tempistiche per l'adozione degli atti programmatori, in linea con le scadenze che vengono imposte dallo Stato alle Regioni ma, dall'altro, per ribadire e per affermare il ruolo consiliare nella sua centralità e nella sua tipica funzione di programmazione, a monte del momento decisorio.
Nello specifico, il comma 4 dell'articolo 22 relativo all'approvazione degli interventi regionali in materia di edilizia scolastica viene modificato per semplificare l'iter procedurale, evitando il passaggio nella Commissione consiliare competente, ma anticipando l'intervento del Consiglio regionale all'atto d'indirizzo, che è previsto dall'articolo 27 della legge regionale n. 28 e che viene contestualmente modificato dall'articolo 2. Scusate se sono un po' tecnico, ma è per essere precisi.
Ringrazio di questo la sensibilità dell'Assessore e della Giunta.
La proposta dell'articolo 2 prevede che sia il Consiglio ad approvare i criteri in materia edilizia scolastica e, in particolare, i soggetti che possono presentare le proposte d'intervento, i requisiti minimi delle proposte stesse, le modalità di assegnazione dei finanziamenti, finanche le procedure per la predisposizione di quelli che, approvando questa proposta di disegno di legge, saranno i piani d'intervento, non più i piani annuali.
Infatti, i piani d'intervento all'articolo 1 vengono modificati da piani annuali a piani d'intervento, considerato che la programmazione regionale non si esplica più con i soli piani annuali, ma con molteplici altre modalità d'intervento meglio ricomprese nella più generica dizione di "piani d'intervento".
Infine, l'articolo 3 introduce la clausola di neutralità finanziaria e l'articolo 4 la dichiarazione d'urgenza.



PRESIDENTE

Grazie.
La relatrice di minoranza, Consigliera Frediani, rinuncia all'intervento.
Se lo manda per iscritto, lo possiamo allegare a verbale.
È aperta la discussione generale.
Non essendovi interventi, prima di chiudere la discussione generale, chiedo se la Giunta intende intervenire. Non essendovi dichiarazioni, dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non essendovi né interventi né dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 2 Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Possiamo passare all'articolo 3.
Prego, Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Chiederei la stessa votazione, se i colleghi acconsentono.
Grazie.



PRESIDENTE

Devono essere tutti d'accordo. Ci sono ancora due articoli e il voto finale.



GRIMALDI Marco

Va bene, Presidente.



PRESIDENTE

C'è anche un ordine del giorno a prima firma Frediani.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 4 Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 715 presentato da Frediani e Bertola, inerente a "Misuratori CO2 e monitoraggio dell'aria nelle aule scolastiche e universitarie".
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Intervengo al posto della collega Frediani, per via della sua, spero momentanea e di breve durata, afonia. Illustro molto velocemente l'ordine del giorno che abbiamo ritenuto di collegare al disegno di legge.
L'argomento è chiaro: contagi da COVID, è ricominciata la scuola e i dati ci dicono che, purtroppo, sta dando un contributo abbastanza importante all'aumento dei contagi. Se si vuole fare di tutto per mantenere la didattica in presenza, è l'occasione giusta per far sì che si promuova l'utilizzo di misuratori della CO2. Concentrazioni di CO2 favoriscono i contagi che in luoghi chiusi sono stimati praticamente il doppio rispetto a quanto sono all'aperto (800 parti per milione, invece che 400 parti per milione). Un valore costante di CO2 inferiore a 800 parti per milione indica generalmente uno spazio ben ventilato.
L'anno scorso hanno suscitato polemica, da una parte e dall'altra, i cosiddetti banchi a rotelle: che fossero utili e importanti o meno, di fatto, hanno comportato un investimento di oltre 300 milioni di euro e i fatti ci dicono che per larga parte sono stati inutilizzati. Qui parleremmo di un investimento stimato in diciotto milioni di euro, invece che 300 milioni di euro, per garantire, grazie ai misuratori di CO2, una migliore ventilazione degli ambienti e un investimento della qualità dell'aria di questi ambienti chiusi.
L'ordine del giorno impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso il Ministero dell'Istruzione al fine di sollecitare investimenti mirati all'acquisto di misuratore di CO2 da destinare in primo luogo alle aule scolastiche e universitarie e, successivamente, anche ai luoghi di lavoro nonché a prevedere adeguati interventi regionali finalizzati all'acquisto di tali strumentazioni.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Vi sono ulteriori interventi in merito all'ordine del giorno? La parola all'Assessore Chiorino per il parere della Giunta.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

La Giunta esprime parere favorevole, considerando anche che stiamo lavorando sulla ventilazione meccanica, ossia sugli impianti di ventilazione meccanica.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Chiorino.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 715, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto sul disegno di legge n. 174, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Con questa votazione, abbiamo concluso l'iter del disegno di legge n. 174 "Ulteriori modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2007, n. 28 (Norme sull'istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa)".


Argomento: Problemi energetici

Proposta di deliberazione n. 37, inerente a "Approvazione del Piano energetico ambientale regionale" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 37, di cui al punto 7) all'o.d.g., licenziata a maggioranza dalle Commissioni III e V in sede congiunta il 25 novembre 2021.
L'illustrazione sarà svolta dall'Assessore Marnati.
Prego, Assessore.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Presidente, prima di procedere, vorrei solo informarvi che per l'illustrazione ci vorrà almeno un quarto d'ora. Decidete voi, quindi, se preferite ultimarla oggi o iniziarla direttamente nella prossima seduta.
L'ho precisato soltanto per evitare di interrompere la fase illustrativa e avere, per così dire, un'illustrazione a metà.



PRESIDENTE

La ringrazio per la certezza dei tempi.



GRIMALDI Marco

L'Assessore ci ha anticipato.



PRESIDENTE

In effetti, mancano dieci minuti. Poi possiamo sforare per qualche minuto nel senso che non cambia nulla se capita, ma non penso che ci siano le condizioni per concludere l'iter nella giornata odierna. Peraltro sull'atto insistono anche degli emendamenti e degli atti d'indirizzo collegati, per cui non credo che vi sia la possibilità di concludere velocemente. Trattandosi, inoltre, di una deliberazione importante, credo che ci sia la volontà di tanti colleghi di intervenire.
Se tutti i Capigruppo concordano, sospenderei la trattazione della proposta di deliberazione n. 37.
Ringrazio l'Assessore Marnati per la sua disponibilità e correttezza nell'espletare la propria funzione.
Per definire il prosieguo dei lavori di Commissione e di Aula della prossima settimana, ci riaggiorneremo dopo la Conferenza Capigruppo convocata per domani.
Grazie a tutti e buon lavoro.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.53)



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