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Dettaglio seduta n.167 del 14/12/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.32 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 638 presentata dalla Consigliera Frediani, cui risponderà l'Assessore Poggio; interpellanza n. 810 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Poggio. Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che per le interrogazioni a risposta indifferibile e urgente l'interrogante ha due minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione tre minuti per la risposta.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, non sono previste repliche.


Argomento: Benessere animale

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 638 presentata da Frediani, inerente a "Convocazione e partecipazione del Garante per i diritti degli animali su tematiche di competenza"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
638.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Frediani.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per due minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente e buongiorno all'Assessore, che ringrazio per la sua presenza. Non posso dire altrettanto all'Assessore Icardi che, oltre a non rispondere alle nostre interrogazioni da mesi, non si presenta nemmeno in Aula quando ci sono tematiche di sua competenza. Quindi, ringrazio l'Assessore Poggio che si è resa disponibile per dare finalmente risposta a questa interrogazione, che è una delle tante depositate e fino ad oggi inevase.
Facciamo riferimento alla legge regionale n. 6/2010 che riguarda l'istituzione del Garante per i diritti degli animali. È una figura che va ad affiancarsi agli altri Garanti previsti nella nostra Regione ed ognuno ha un ruolo importantissimo. Tra l'altro, queste figure saranno prossimamente oggetto di una riforma e noi presteremo molta attenzione al fatto che non venga sminuito il loro ruolo e che possano operare nel rispetto delle loro prerogative.
Parliamo proprio di prerogative, perché in questi mesi abbiamo discusso più volte di alcune tematiche. Ho citato alcuni esempi nelle premesse; ad esempio, la proposta di legge a prima firma del Presidente Ruzzola inerente "Disposizioni concernenti l'istituzione dell'elenco regionale dei dog sitter", che abbiamo approvato a febbraio in III Commissione e successivamente in Consiglio. In seguito, abbiamo anche avuto delle audizioni relative alla presenza del lupo sul territorio regionale. Quindi è un tema che sicuramente interessa, in primis, i cittadini e gli allevatori, ma anche la figura del Garante che, con la sua competenza, pu sicuramente dare una visione ed aiutare il Consiglio regionale e la Giunta nel decidere rispetto a questa tematica.
In entrambi i casi - solo per fare questi ultimi due esempi ma potrei farne molti altri - non è stato né audito e nemmeno è stata richiesta la partecipazione del Garante per i diritti degli animali. In questi mesi stiamo cercando di discutere - dico "cercando" perché l'iter si sta facendo un po' lungo e complesso - la riforma della legge n. 34, attraverso una mia proposta di legge, la n. 35, per l'istituzione di un gruppo di lavoro. In quella circostanza, finalmente siamo riusciti ad audire il Garante rispetto alla tematica dell'abolizione della catena.
Questa interrogazione è finalizzata a sapere per quale motivo non si sia coinvolto il Garante, nel momento in cui abbiamo discusso le tematiche appena citate, e poi se s'intenda stabilire una modalità di collaborazione.
Dal momento che questa figura esiste ed ha un ruolo importante rispetto a quelle tematiche, vorremmo sapere se la Regione intenda definire una modalità che automaticamente consenta di audire questa persona, nel momento in cui si vanno a toccare temi che riguardano proprio la sua competenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Francesca Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore, ne ha facoltà per tre minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Consigliera Frediani e rispondo all'interrogazione anche per conto dell'Assessore Caucino.
La proposta di legge n. 115 "Disposizioni concernenti l'istituzione dell'elenco regionale dei dog sitter", presentata dai Consiglieri Ruzzola Biletta, Bongioanni, Cane, Gagliasso, Graglia e Riva Vercellotti licenziata a maggioranza dalla III Commissione il 20 maggio 2021 ed approvata dal Consiglio regionale in data 8 giugno 2021, ha visto la produzione delle memorie da parte dell'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, dell'Associazione Professionale Nazionale Operatori Cinofili per fini Sociali e, con protocollo del 23 febbraio 2021, del Garante per i Diritti Animali. Pertanto, nel caso specifico, si ritiene che il coinvolgimento del Garante regionale sia avvenuto correttamente.
Per rispondere al primo quesito posto alla Giunta, finalizzato a conoscere il motivo per il quale, a detta della Consigliera, il Consiglio non abbia coinvolto il Garante nella discussione delle tematiche per le quali il suo contributo sarebbe da ritenersi necessario, non è possibile fornire una risposta, in quanto la Giunta non è a conoscenza delle ragioni che soggiacciono a scelte del Consiglio. Si ritiene necessario che tale domanda venga posta al Presidente della Commissione competente per materia che è la III, o al Presidente del Consiglio regionale.
Per quanto riguarda, invece, il secondo aspetto, quindi il secondo quesito, da parte della Giunta regionale vi è sempre stata e continua ad esserci la volontà di collaborare e di confrontarsi con il Garante per i Diritti degli Animali per le tematiche di propria competenza, cosa che normalmente accade anche per il Difensore Civico, per il Garante dell'Infanzia e l'Adolescenza e per il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, il cui ruolo e le cui competenze sono preziosi contributi per la nostra Regione.
A titolo esemplificativo, l'Assessore ad inizio novembre 2021 ha personalmente incontrato il dottor Enrico Moriconi per confrontarsi con lui sui temi attinenti ai diritti degli animali.
Questa la risposta di un dialogo iniziato da parte dell'Assessorato che si fa carico del tema. È una risposta che prevede approfondimenti, come è stato detto, soprattutto per quanto riguarda il primo quesito, con il Presidente della III Commissione.
Grazie.



PRESIDENTE

Prego.



FREDIANI Francesca

Brevissimamente: vorrei capire per quale motivo mi ha risposto l'Assessore Caucino.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Considerato che la delega in materia dei diritti degli animali non è assegnata in maniera puntuale a un Assessorato, è l'Assessore Caucino che tiene i rapporti e le relazioni in merito.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessora Vittoria Poggio per aver risposto alla replica anche se non dovuta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interpellanza n. 810 presentata da Magliano, inerente a "Assistenza Domiciliare Programmata (ADP), una buona alternativa al ricovero: cosa ne pensa la Giunta? "


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 810.
Prima di dare la parola al Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione, ricordo che per le interpellanze è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per cinque minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e l'eventuale replica dell'interpellante per altrettanti cinque minuti.
Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio di cuore l'Assessora Poggio per essere qui con noi oggi però, prima di entrare nel merito, tenevo a dire quando ho presentato l'interpellanza: era il 9 luglio. Adesso siamo a dicembre! Non può essere che la Giunta risponda - neanche attraverso l'Assessore competente - come se fosse un cadeau di Natale all'opposizione, a un'interpellanza del 9 luglio: prima o poi i cittadini - e lo dico a verbale - dovranno conoscere anche questo tipo di sciatteria istituzionale.
Ringrazio l'Assessora Poggio, che ormai diventerà competente su tutte le materie, visto che si sta occupando veramente di tutto.
"Assistenza Domiciliare Programmata (ADP), una buona alternativa al ricovero: cosa ne pensa la Giunta?".
Come ben sapete, l'Assistenza Domiciliare Programmata (ADP) rientra nelle cure domiciliari, quindi nei LEA, in quanto caratterizzata da: prese in carico dell'assistito; valutazione multidimensionale dell'assistito definizione di un piano/programma/progetto di assistenza individuale responsabilità clinica in capo al Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta.
L'ADP si pone come obiettivo: la cura della persona con patologie trattabili a domicilio, per favorire il recupero e il mantenimento delle capacità residue di autonomia e di relazione; la continuità assistenziale alla persona dimessa dalle strutture sanitarie con necessità di prosecuzione delle cure; la prevenzione dei ricoveri impropri (il ricovero improprio, come bene sapete colleghi, rappresenta un costo per la nostra Regione e, quindi, un costo improprio); l'educazione terapeutica del paziente per aiutare il medesimo e la sua famiglia a comprendere la natura della malattia dei trattamenti, a collaborare attivamente alla realizzazione di tutto il percorso terapeutico, a prendersi cura del proprio stato di salute per mantenere e migliorare la propria qualità di vita e a fornire supporto al caregiver.
Considerato che le cure domiciliari, sia prima della pandemia sia durante la stessa, sono diventate ancora più necessarie al fine di tenere sotto controllo l'assistito e dare indicazioni familiari e al personale infermieristico, in alcuni casi l'assistenza domiciliare rappresenta una buona alternativa al ricovero in struttura, anche alla luce dell'impossibilità, durante il periodo di pandemia, di nuovi ingressi in convenzione nelle RSA.
Rilevo che sono giunte segnalazioni da medici di Medicina generale, in quanto si sono visti ridurre o negare richieste di presa in carico di prestazioni ADP. Questi medici di base mi scrivono: "Noi, con l'ADP li curiamo a casa, e curandoli a casa facciamo risparmiare la Regione Piemonte perché non li mettiamo in struttura, non li mettiamo come ricoveri impropri".
Interpello la Giunta regionale per sapere se risulta, presso l'ASL Città di Torino, negli ultimi mesi una riduzione di ADP attivate e se siano conseguentemente giunte segnalazioni da pazienti in carico, medici di Medicina generale e pediatri di libera scelta e quante siano state nel 2019 e nel 2020 le ADP attivate presso l'ASL Città di Torino.
Dopodiché, Presidente, io ricevo la segnalazione e, stranamente, un medico di base dell'ASL Città di Torino viene interpellato sul motivo per cui è arrivata questa segnalazione.
Addirittura c'è un sistema dell'ASL che invece di apprezzare che un Consigliere regionale, che un sistema dica: proviamo a valorizzare le ADP proviamo a tenere il più possibile le persone a casa loro, perché sappiamo benissimo che, nella relazione di cura, stare nella propria abitazione facilita, perché le proprie cose, i propri affetti e la propria dimensione umana e sociale della propria abitazione può essere di aiuto al paziente.
Non parliamo di alcuni casi finiti all'onore della cronaca in questi giorni, di persone che vengono considerate morte, ma che morte non sono, e a cui viene detto: "scusa, dovresti venire a dire che sei vivo" - ma poi sono in quarantena. È un fatto di questi giorni.
Proverò a interloquire con l'Assessora, in base alla possibilità che mi è data con lo strumento dell'interpellanza; sull'argomento spendiamo tante e tante parole, però poi non potenziamo uno strumento utilissimo.
È già pronta un'altra interpellanza - che mi auguro di poter discutere non a Natale dell'anno prossimo - dove invece chiedo alla Regione come vorrà adeguarsi alla decisione della Conferenza Stato-Regioni che chiede che le Regioni abbiano almeno un 10% di ADP sul potenziale di anziani sopra i 65 anni.
Noi siamo al 5%, dovremmo arrivare al 10. Visto che altre Regioni si stanno attivando e visto che abbiamo la narrazione del Presidente Cirio e dell'Assessore Icardi sulle fantomatiche capacità di gestione della sanità piemontese, discuteremo anche su questo.
Oggi - e concludo Presidente - chiedo se presso l'ASL Città di Torino negli ultimi mesi (intendo luglio, ma poi la discutiamo a dicembre Presidente) siano conseguentemente giunte segnalazioni di pazienti in carico, medici di Medicina generale e pediatri di libera scelta che accusano questa riduzione e quante siano state nel 2019 e nel 2020 le ADP attivate presso l'ASL Città di Torino.
Grazie, Presidente, io ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione; la Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza delegando l'Assessora Vittoria Poggio.
Prego, Assessora, ne ha la facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente, e ringrazio anche il consigliere Magliano per l'interpellanza. È un'interpellanza che vede una risposta a seguito di un'interlocuzione dell'Assessore Icardi con l'ASL Città di Torino.
Si comunica che l'ASL Città di Torino, in generale, e i Direttori di Distretto dell'Azienda, in particolare, intendono garantire, quindi c'è la volontà di garantire, riconoscendone l'importanza e l'efficacia, in merito all'Assistenza Domiciliare Programmata (ADP).
Prova ne è che in piena epoca emergenziale, in data 10 marzo 2020, nel corso di una riunione, presenti i rappresentanti delle sigle sindacali dei medici di Medicina generale si è concordato di assicurare tale forma assistenziale, al fine di garantire il diritto alla tutela della salute nonostante il periodo emergenziale che raccomandava il distanziamento sociale e quindi la prosecuzione solo delle attività ritenute improcrastinabili, nonostante la carenza di Dispositivi di Protezione Individuali (DPI).
Nel corso della riunione si era deciso, tra l'altro, che i medici di Medicina generale avrebbero dovuto rispettare le cadenze temporali previste per le ADP (Assistenza Domiciliare Programmata) attive, lasciando alla valutazione personale del singolo medico e, caso per caso, la necessità di derogare alle cadenze temporali stabilite. In questo specifico caso, il medico di Medicina generale avrebbe dovuto farsi carico di dare precisa comunicazione, in ordine all'anagrafica del soggetto e alla descrizione delle circostanze che avrebbero indotto alla decisione di rinvio alla Direzione del Distretto competente.
I dati in possesso all'ASL - quelli richiesti dal Consigliere - della Città di Torino effettivamente mostrano un calo tra il 2019 e il 2020; calo che viene ritenuto comprensibile stante l'evento pandemico. I dati riportati sono: ADP attive nell'anno 2019, 6.594; ADP attive nel 2020 5.517.
I dati del primo semestre 2021 non sembrano indicare un'ulteriore contrazione degli interventi, per cui l'Assistenza Domiciliare Programmata attiva nel primo semestre del 2021 è di 3.289 casi.
Inoltre l'ASL Città di Torino non ha posto in essere una strategia di riduzione/negazione delle autorizzazioni all'Assistenza Domiciliare Programmata. Forse le segnalazioni giunte, che il Consigliere ha annunciato e comunicato, si riferiscono ad un'attività usuale, anche se un po' dismessa a causa degli eventi emergenziali a cui i Distretti sono stati chiamati a far fronte, che attiene quella necessaria valutazione in ordine all'appropriatezza delle caratteristiche dei casi soggetti ad intervento.
L'Assistenza Domiciliare Programmata è regolata dall'articolo 53 e dall'allegato G) degli Accordi Collettivi Nazionali vigenti; in particolare l'articolo 3 dell'allegato G) ai commi 4 e 5 cita diffusamente l'accordo che i medici di Medicina generale devono prevedere con il medico dell'Azienda per l'attivazione della forma assistenziale di cui trattasi e parla di prosecuzione dell'ADP "salvi eventuali successivi controlli".
Infine l'articolo 4 dell'allegato G) al comma 1 lettera C) prevede espressamente dei "momenti di verifica comune".
Si auspica che questa attività di controllo/monitoraggio/verifica condivisa tra l'Azienda e i medici di Medicina generale non sia stata interpretata strumentalmente come diniego all'attività dell'Assistenza Domiciliare Programmata, pertanto si ribadisce la volontà da parte dell'ASL Città di Torino di promuovere un'appropriata attività domiciliare a favore dei propri tutelati.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.
Il Consigliere Magliano ha chiesto di replicare.
Prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Leggerò con attenzione la nota che mi fornirà l'Assessore, ma lungi da me fare un'interpellanza che abbia il sapore e il contenuto paventato dall'ASL dove io sosterrei, che fondamentalmente questo controllo sia un modo strumentale di non voler far sì che i medici di base o i pediatri di libera scelta siano controllati, è l'opposto. Chi fa l'ADP guadagna quattro lire e fa quello che i colleghi non vogliono fare; non tutti i medici di base fanno ADP, non tutti i medici di base si prendono dei rischi andando a casa delle persone durante il COVID. Un medico di base con cui ho parlato mi ha detto che sono rimasti in pochi: lui lo fa perché tiene ai suoi pazienti, e non per i quattro soldi che gli danno - c'è un'aggiunta se un medico si prende in carico delle persone.
Personalmente, penso che il problema non sia il controllo; anzi, questi medici non vedono l'ora di poter avere un rapporto efficace; naturalmente dipende sempre da chi c'è dall'altra parte: se c'è un funzionario o un dipendente regionale che ha voglia di far bene il suo lavoro è un piacere lavorarci insieme, ma se tutte le volte che pone una questione o un problema che impone più lavoro e non c'è la voglia di farlo, allora è un altro tipo di approccio. Penso che tutti ci auguriamo che chi lavora oggi per le istituzioni regionali abbia voglia di risolvere i problemi e non di crearne.
Valuterò con attenzione - ringrazio l'Assessore per questi dati - ma una flessione c'è stata: dobbiamo capire - e su questo cercherò di far chiarezza - se è legata al fatto che i medici di base hanno deciso di non attivare più ADP, oppure se non sono state concesse perché sono un costo maggiore. È evidente - lo dico per chiarezza di ragionamento - che l'ADP sta sull'ASL, ed è un costo in più per l'ASL se, invece, lo stesso paziente finisce in Pronto soccorso è un costo per l'Azienda ospedaliera.
Fin quando chi governa le aziende ospedaliere e chi governa le ASL non pensa che il bilancio, in teoria, dovrebbe essere unico e consolidato, e quindi si cerca di risparmiare l'uno sull'altro, non sta facendo un buon servizio alla Regione Piemonte. Per risparmiare un po' di ADP finisco per avere dei ricoveri impropri, e il ricovero improprio costa molto di più di quello che noi diamo ai nostri medici di base per attivare l'ADP.
Ringrazio per la risposta e per la completezza - i dati che ho chiesto li ritrovo nella descrizione fatta dall'Assessora - ma rimane aperto un punto: questo è uno strumento che noi stiamo agevolando per lasciare le persone a casa il più possibile in via preventiva e in via post acuzie e quindi aiutiamo i nostri medici di base a fare più e meglio il loro mestiere, oppure c'è una logica meramente economica? Il mio problema non è che i medici si sottopongano a un controllo anzi, meglio se sono sottoposti a un controllo e che venga discusso con qualcun altro l'appropriatezza dell'ADP. Temo , invece, che su questo si faccia un ragionamento: meno ADP meno costi. Peccato che quei costi poi si ribaltano sulle aziende ospedaliere. È un ragionamento miope.
Non sono soddisfatto dell'approccio, ma soddisfatto della risposta perché contiene tutte le nozioni e informazioni che chiedevo.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo per la replica il Consigliere Silvio Magliano, che, a sua volta, ci chiede di ringraziare l'Assessora Vittoria Poggio per la presenza e per la risposta.
Prima di chiudere la trattazione delle interrogazioni ed interpellanze ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti che dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni ed interpellanze.
Al fine e nel rispetto della normativa vigente riguardante il COVID-19 si invitano tutti i Consiglieri e tutto il personale dell'Assemblea ad uscire in modo ordinato dall'aula per i quindici minuti di areazione dei locali.
Alle ore 10.15 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 09.57 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(Alle ore 10.30 il Vicepresidente Graglia comunica che la seduta inizierà alle ore 10.45)



PRESIDENTE

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA ALLASIA STEFANO



(La seduta inizia alle ore 10.49)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 14 ottobre 2021 n. 159, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: Congedi Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, hanno chiesto congedo Caucino, Cirio, Icardi, Lanzo, Marin, Ricca e Ruzzola.
Il numero legale è, pertanto, ventidue.
Do atto che l'o.d.g è stato approvato nella seduta del 13 dicembre 2021.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Essendo stato approvato il disegno di legge n. 163 "Disposizioni finanziarie e variazione del Bilancio di previsione 2021-2023" nella giornata di ieri, passerei alla trattazione del punto 2) all'o.d.g.
sospeso nella seduta di ieri, inerente a "Nomine".
Informo che è necessario procedere alle seguenti nomine:


Argomento:

Nomine

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 197 Agenzia Territoriale per la Casa - ATC Piemonte Sud - Consiglio di Amministrazione - (Art. 31, l.r. n. 3/2010 mod. dalla l.r. n. 11/2014 ) - Nomina di un rappresentante in sostituzione del signor Ambrogio Garzino (nomina ad espressione delle minoranza)

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 198 - Consorzio di irrigazione e bonifica "Associazione irrigazione Est Sesia" di Novara - Assemblea dei Delegati (Art. 33, 38, 45, 47 Statuto dell'Ente) - Nomina di un rappresentante in sostituzione del signor Borro Alessio (dimissionario)

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 199 - Fondazione Museo delle antichità egizie di Torino (Art. 12, Statuto Fondazione) - Collegio dei Revisori - Nomina di un membro in sostituzione del signor Fabrizio Borasio (dimissionario)

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 202 - Azienda Sanitaria Locale di Alessandria (Art. 1, comma 2, l.r. n. 15/2014) - Collegio Sindacale - Individuazione di 1 componente con funzione di Presidente

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 203 - "Azienda Sanitaria Locale Torino 3" (Art. 1, comma 2, l.r. n. 15/2014) - Collegio Sindacale - Individuazione di 1 componente con funzione di Presidente

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 204 - Azienda Sanitaria Locale "Torino 4" (Art. 1, comma 2, l.r. n. 15/2014) - Collegio Sindacale - Individuazione di 1 componente con funzione di Presidente


PRESIDENTE

Gli elenchi delle candidature pervenute a seguito di avviso pubblico sui quali la Commissione consultiva per le nomine ha espresso parere favorevole ai sensi degli articoli 6 e 9, comma 6 della legge regionale 23 marzo 1995, n. 39 (Criteri e disciplina delle nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione ed i soggetti nominati), sono stati messi a disposizione dei Consiglieri tramite la pubblicazione sul Supporto delle Sedute d'Aula.
Poiché in alcune schede possono essere presenti casi di omonimia, al fine di evitare problemi di identificazione del candidato prescelto invito a scrivere il cognome e il nome del medesimo.
Ai sensi dell'articolo 74, comma 2 dello Statuto, occorre procedere a votazione a scrutinio segreto, previo appello nominale.
Rammento che, in base all'articolo 79, comma 4 del Regolamento, saranno considerati eletti i candidati che hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti, fatta salva l'elezione dei candidati proposti dalle minoranze (laddove sia ad essi riservata la facoltà di procedere alla relativa indicazione). Se tale maggioranza non è raggiunta alla prima votazione, in seconda votazione sono eletti i candidati che hanno riportato il maggior numero di voti.
Chiedo pertanto ai Gruppi di opposizione se intendono procedere alla designazione di propria competenza di un rappresentante in seno all'Agenzia Territoriale per la Casa ATC Piemonte Sud.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Noi candidiamo Francesco Balocco.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Dispongo che vengano messe in distribuzione le schede di votazione per le nomine.
Nomino scrutatori i Consiglieri Segretari Gavazza e Bertola e invito il Consigliere Segretario Mosca a procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Mosca effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Incarico gli scrutatori di procedere allo spoglio delle schede.
Comunico che alla proclamazione provvederò nel corso della seduta, non appena concluse le operazioni di spoglio delle schede.


Argomento: Stemma - Gonfalone

Esame mozione n. 699 presentato da Allasia, Bertola, Biletta, Bongioanni Canalis, Cane, Cerutti, Frediani, Gagliasso, Magliano, Marin, Martinetti Mosca, Nicotra, Perugini, Preioni e Salizzoni, inerente a "Conferire la cittadinanza onoraria e il sigillo della Regione al Milite Ignoto per rendere omaggio e commemorare coloro che hanno sacrificato la loro vita per la sicurezza della nazione e per salvaguardia della pace"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 699, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ricordo che ai sensi dell'articolo 5, comma 1, della legge 15/2004, la mozione deve essere approvata con la maggioranza degli otto/decimi dei componenti il Consiglio regionale, pari a 41 voti.
Chiedo la sospensione della mozione.
Procediamo con il punto successivo all'o.d.g.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame ordine del giorno n. 700 presentato da Gallo, Avetta, Bertola Canalis, Frediani, Magliano, Rossi, Sacco, Salizzoni, Giaccone, inerente a "Istituzione di una apposita commissione speciale per monitorare l'iter del Piano 'Next Generation Piemonte' in relazione alle scadenze nazionali"


PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 700, di cui al punto 5) all'o.d.g., viene ritirato.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame ordine del giorno n. 688 presentato da Stecco, Preioni, Cerutti Fava, Perugini, Cane, Mosca, Marin, e Gagliasso, inerente a "Estensione della gratuità della vaccinazione anti-hpv nelle donne con lesioni precancerose CIN2+ della cervice uterina"


PRESIDENTE

Non essendo presente il Consigliere Stecco, procediamo con il prossimo ordine del giorno.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame ordine del giorno n. 398 presentato da Canalis, Salizzoni, Giaccone Gallo, Marello e Magliano, inerente a "Potenziamento e ristrutturazione del laboratorio analisi dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 398, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno risale ormai a più di un anno fa - era il 6 agosto 2020 - e riguarda il potenziamento e la ristrutturazione del laboratorio analisi dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino, un ospedale che ha dato prova ancora una volta, durante l'emergenza pandemica, di essere uno dei capisaldi della sanità, dell'ASL del capoluogo piemontese.
L'emergenza Coronavirus ha messo in luce la centralità del Sistema sanitario regionale e, in particolare, dei laboratori analisi, strutture funzionali all'attività di diagnosi e tracciamento delle persone che purtroppo, contraggono il virus.
L'ospedale Amedeo di Savoia è la principale struttura ospedaliera piemontese dedicata alle malattie infettive, quindi non è un punto di riferimento soltanto per il Comune capoluogo, ma per l'intero territorio regionale. La sua costruzione è molto risalente nel tempo: risale al 1884 e l'inaugurazione al 1900.
Successivamente, la struttura fu oggetto di ampliamenti, nel 1925, nel 1931 e nel 1934. Questo ospedale, quindi, continua a svolgere un ruolo essenziale, nonostante la sua vetustà, nel contenimento della pandemia, ma i locali dell'ospedale adibiti alle analisi dei tamponi versano in un pesante stato di incuria e di necessità di ristrutturazione.
Con l'ordine del giorno ho voluto segnalare l'urgenza di un'opera di manutenzione e di ristrutturazione, anche in vista di un prolungamento della pandemia. L'ordine del giorno risale a un anno e mezzo fa, quindi era ancora più attuale di quanto lo sia oggi.
Con la mia proposta, quindi, impegno la Giunta regionale a potenziare l'attività del laboratorio analisi dell'ospedale Amedeo di Savoia, al fine di incrementarne la capacità di tracciamento, in un momento in cui nuovamente ci stiamo dimostrando non all'altezza dei bisogni di tracciamento.
Impegno la Giunta ad attivarsi in tempi celeri per migliorare le condizioni infrastrutturali di questo nosocomio, in particolare del laboratorio analisi, e di valutare, in futuro, il temporaneo spostamento del laboratorio in una struttura più idonea, per consentire una riqualificazione dei locali e per garantire agli operatori condizioni di lavoro più salubri e più adeguate.
So che su questo ordine del giorno non c'era una chiusura aprioristica da parte della maggioranza, quindi mi piacerebbe capire se è possibile dare esito favorevole alla proposta, anche alla luce del contributo che questo ospedale ha dato e continua a dare alla lotta alla pandemia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Canalis.
Non essendoci richieste di intervento in merito, chiedo all'Assessore di esprimere il parere della Giunta regionale.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Sì, Presidente: chiedo una piccola sospensione per recuperare dall'Assessore Icardi, il parere su questo ordine del giorno.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene, sospendiamo cinque minuti la seduta, che riprenderà alle ore 11.20.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.13, riprende alle ore 11.26)



PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori.
Avevamo sospeso la seduta in attesa del parere dalla Giunta regionale sull'ordine del giorno n. 398, inerente a "Potenziamento e ristrutturazione del laboratorio analisi dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino" presentato da Canalis, Salizzoni, Giaccone, Gallo, Marello e Magliano.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente della Giunta regionale, Fabio Carosso; ne ha facoltà.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
In merito all'ordine del giorno n. 398 la Giunta esprime parere negativo.
L'Assessore Icardi ci ha comunicato che stanno già potenziando l'Amedeo di Savoia, quindi l'operazione è già in atto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano ulteriori richieste di intervento.
Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Considerato che circa un mese fa avevo sospeso la discussione del punto all'ordine dei lavori perché volevo lasciare il tempo alla Giunta di preparare la risposta, e considerato che l'ordine del giorno risale all'agosto 2020, non posso non sentirmi delusa da una risposta così scarna così lapidaria, così poco dettagliata e, quindi, così poco rispondente ai bisogni non tanto miei, quanto degli operatori che tutti i giorni all'Amedeo di Savoia processano i tamponi, fanno analisi e ospitano i pazienti di COVID e delle altre malattie infettive.
Mi sembra davvero una risposta non all'altezza di un tema così delicato e di attualità per quello che stiamo vivendo.
Mi dispiace, perché su un tema di questo genere si poteva tranquillamente trovare una convergenza esprimendo un voto positivo, visto che la Giunta si dice già pronta e attiva sul tema.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 398, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



PRESIDENTE

Scusate, avevo dichiarato erroneamente che il Consiglio approvava l'ordine del giorno n. 398: avevo anticipato l'esito della votazione prima che votassero tutti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Presidente, chiedo venia, è colpa mia: ero al telefono e ho pigiato erroneamente il pulsante.
Comunico che il mio voto era contrario.



PRESIDENTE

Registriamo il suo voto contrario, ma penso fosse stato già registrato elettronicamente in maniera contraria. Comunque lo verifichiamo.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Esame ordine del giorno n. 672 presentato da Bongioanni, Chiorino e Marrone, inerente a "Qualità dell'aria e deroghe" (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 672, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Chiederei la sospensione di questo punto all'o.d.g. e la trattazione in altra seduta. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Sospendiamo la trattazione dell'ordine del giorno n. 672.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame mozione n. 575 presentata da Sacco, Bertola, Valle, Rossi Martinetti, Salizzoni, Frediani, Magliano, Canalis e Marello, inerente a "Percorsi Diagnostico-Terapeutici-Assistenziali per pazienti post Covid"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 575, di cui al punto 9) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Sebbene in passato abbia già illustrato questa mozione, vorrei riproporne un breve riassunto.
Tutti conosciamo il danno importante che il COVID ha riversato sulla nostra sanità, non solo, purtroppo, per i decessi che abbiamo dovuto affrontare, ma anche per i grossi problemi che hanno visto protagonisti anche i nostri ospedali. Peraltro, colgo l'occasione per ringraziare nuovamente (non lo faremo mai abbastanza!) tutto il personale sanitario per l'importantissimo lavoro svolto.
Il grosso problema è che il COVID, una volta che si è guariti, spesso non lascia in pace le persone, nel senso che lascia degli strascichi importanti non solo dal punto di vista psicologico, ma anche fisico.
Molte persone, ad oggi, non sono ancora riuscite a recuperare al cento per cento la propria salute, e non si sa neanche se riusciranno mai a farlo.
Scusate, non mi sembra un tema di poco conto.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri! Vi esorto a mantenere un comportamento idoneo all'Aula, affinché si riesca ad ascoltare e a seguire i colleghi che intervengono.
Prego, Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Stavo dicendo che molti piemontesi, che ci vedono come delle figure che dovrebbero pensare a risolvere i loro problemi, si trovano in una situazione difficile: quella gli essere guariti dal COVID, ma di non essere ancora riusciti a tornare alla propria vita quotidiana, a riprendere le stesse abitudini di prima, perché vivono una situazione di cronicità legata alla malattia; malattia da cui sono guariti, ma che ha lasciato degli strascichi.
Per questo motivo, chiedo che vengano introdotti dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali per i pazienti post-COVID; percorsi diagnostico-terapeutici reali, fruibili dalle persone.
Ciò che chiediamo è di delineare delle linee di indirizzo regionali per la presa in carico post-guarigione da COVID-19, contenenti le indicazioni operative per l'attivazione di un PDTA; di stabilire che, almeno in prima applicazione, il PDTA preveda fasi di follow-up che non siano soggette questo aspetto è importante - alla compartecipazione della spesa dei pazienti da COVID-19 in quanto riconducibili alla tipologia di esenzione P01 (prestazioni specialistiche finalizzate alla tutela della salute collettiva, disposta a livello locale in caso di situazioni epidemiche ai sensi dell'art. 1, comma 4, del D.lgs. 124/1998 ed in particolare alla lettera b). Inoltre, garantire il coordinamento complessivo degli studi osservazionali già avviati o di successiva attivazione da parte delle aziende sugli esiti a distanza dell'infezione da COVID-19, in modo da assicurare una corretta presa in carico dei pazienti, oltre che una massima condivisione delle informazioni.
Non dobbiamo limitarci a guarire le persone dal COVID, vanno anche seguite, perché questa malattia lascia degli strascichi e spesso queste persone vengono abbandonate. Mi si può anche dire che viene già previsto qualcosa, ma non è sufficiente, non è quello che chiede questa mozione.
Tantissime persone sono costrette ad andare a farsi seguire da specialisti privati che li possono aiutare a ritrovare la propria dimensione di vita e la possibilità di tornare alla vita che avevano precedentemente all'infezione, quindi risolvendo una parte degli strascichi lasciati dalla malattia, ma questo non viene garantito al 100% dal Servizio sanitario regionale.
Pertanto ho voluto portare all'attenzione del Consiglio la mozione, per dire che non possiamo abbandonare le persone che pur essendo guarite quando presentano ancora degli strascichi. E non possiamo nemmeno pensare di affidare tutte queste persone alla sanità privata, poiché la sanità privata, purtroppo, fa delle discriminazioni. Ovviamente chi lavora giustamente per avere un ritorno economico non sta di sicuro a guardare il concetto universalistico della nostra sanità. Il loro concetto è: se puoi pagare, vieni curato, altrimenti ti tieni i tuoi sintomi e le tue problematiche, senza avere la possibilità di essere seguito adeguatamente dal Servizio sanitario pubblico.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Sacco.
Chiedo se ci siano ulteriori interventi in merito alla mozione n. 575.
Non essendoci interventi, chiedo il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Il parere è negativo. Anche su questo tema ho sentito l'Assessore Icardi, il quale sostiene che il percorso diagnostico-assistenziale e per i pazienti COVID è già in atto. Grazie.



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla mozione n. 575, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Esame ordine del giorno n. 685 presentato da Graglia, Biletta e Ruzzola inerente a "Aumento dei prezzi di benzina, diesel e metano" (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 685, di cui al punto 10) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Graglia, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Presidente, chiedo di rinviarlo alla prossima seduta.



PRESIDENTE

Sospendiamo pertanto l'esame dell'ordine del giorno n. 685.
Non so se ci sia un'intesa per sospendere i lavori, che poi saranno ripresi con la Commissione legislativa.
Prego, Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Chiedo una sospensione di dieci minuti, visto l'impasse dell'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Sospendiamo la seduta e attendiamo anche l'esito delle nomine.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.42, riprende alle ore 11.49)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 2) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 197 - Agenzia per la casa- ATC Piemonte sud Consiglio di Amministrazione - (Articolo 31, l.r. n. 3/2010 mod. dalla l.r.
n. 11/2014) - nomina di 1 rappresentante in sostituzione del signor Ambrogio Garzino.
Proclamo nominato, quale rappresentante in sostituzione del signor Ambrogio Garzino, in seno al Consiglio di Amministrazione dell'Agenzia Territoriale per la Casa - ATC Piemonte Sud il Signor Balocco Francesco in rappresentanza delle minoranze consiliari Rammento inoltre che, ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo 39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte dei soggetti nominati, sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Do atto che ai sensi del comma 9 dell'articolo 5 del decreto legge n.
95/2012 "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario", da ultimo modificato dall'articolo 17, comma 3, della legge n. 124/2015, il collocamento in quiescenza del signor Balocco Francesco comporta il conferimento dell'incarico a titolo gratuito.
Proposta di deliberazione n. 198 - Consorzio di irrigazione e bonifica "Associazione irrigazione est Sesia" di Novara - Assemblea dei delegati (Art. 33, 38, 45, 47 Statuto dell'Ente) - Nomina di un rappresentante in sostituzione del signor Borro Alessio (dimissionario).
Proclamo nominato, quale rappresentante in seno all'Assemblea dei delegati del Consorzio di Irrigazione e Bonifica "Associazione irrigazione est Sesia" di Novara in sostituzione del signor Alessio Borro, il signor Baldo Maurizio.
Rammento inoltre che, ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo 39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte dei soggetti nominati, sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Proposta di deliberazione n. 199 -"Fondazione Museo delle antichità egizie" di Torino - Collegio dei Revisori dei conti - (Articolo 12 Statuto della Fondazione) - designazione di 1 membro effettivo in sostituzione del signor Fabrizio Borasio.
Proclamo designato, quale membro effettivo in seno al Collegio dei Revisore di Conti della "Fondazione Museo delle Antichità Egizie" di Torino in sostituzione del signor Fabrizio Borasio il signor Petrarulo Raffaele.
Proposta di deliberazione n. 202 - Azienda Sanitaria Locale di Alessandria Collegio Sindacale - (Articolo 1, comma 2, l.r. n.15/2014) Individuazione di 1 componente con funzioni di Presidente Proclamo individuato, quale componente con funzioni di Presidente del Collegio Sindacale dell'Azienda Sanitaria Locale di Alessandria, il signor Dutto Lorenzo.
Proposta di deliberazione n. 203 - Azienda Sanitaria Locale di Torino 3 Collegio Sindacale - (Articolo 1, comma 2, l.r. n.15/2014) - Individuazione di 1 componente con funzioni di Presidente Proclamo individuato, quale componente con funzioni di Presidente del Collegio Sindacale dell'Azienda Sanitaria Locale di Torino 3, il signor De Gregorio Alberto.
Proposta di deliberazione n. 204 - Azienda Sanitaria Locale di Torino 4 Collegio Sindacale - (Articolo 1, comma 2, l.r. n.15/2014) - Individuazione di 1 componente con funzioni di Presidente Proclamo individuato, quale componente con funzioni di Presidente del Collegio Sindacale dell'Azienda Sanitaria Locale di Torino 4, il signor Omegna Franco.



PRESIDENTE

Consiglieri, mancano pochi minuti alle ore 12.00 e ricordo che alla stessa ora è convocata la I Commissione in sede legislativa: possiamo concludere i lavori della giornata odierna? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Scusi, Presidente, c'era un'intesa con i Consiglieri di minoranza per esaminare ancora alcuni ordini del giorno.



PRESIDENTE

Quali sono gli ordini del giorno da esaminare?



PREIONI Alberto

I primi firmatari glielo dicono, tuttavia mi riferisco agli ordini del giorno ai punti 11 e 13 dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Se c'è l'accordo a proseguire sugli ordini del giorno n. 517 e 572 proseguiamo.


Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Esame ordine del giorno n. 517 presentato da Giaccone, Marello, Magliano Valle, Salizzoni e Avetta inerente a "Dotare il presidio ospedaliero di Ivrea (ASLTO4) di un apparecchio di risonanza magnetica"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 517, di cui al punto 11) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Giaccone per l'illustrazione dell'ordine del giorno n.517.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno è di qualche tempo fa; tuttavia, nel frattempo, sono emerse altre informazioni e teniamo a tenere il punto sull'argomento sia per l'importanza di trovare una soluzione nel territorio dell'eporediese rispetto alla presenza di un apparecchio di risonanza magnetica sia perché le informazioni nel corso del tempo sono mutate e il fatto di mantenere, con un ordine del giorno, la pressione sull'argomento ritengo possa portarci ad un risultato favorevole.
Illustro rapidissimamente le circostanze. Nell'ASL TO4 sono presenti tre presidi ospedalieri spoke (Chivasso, Ciriè e Ivrea), due presidi ospedalieri (Lanzo e Settimo) e un presidio ospedaliero di area disagiata montana. I bacini di utenza sono abbastanza comparabili in termini numerici nel senso che su Chivasso e Settimo insistono 199 mila presenze, su Ciriè e Lanzo 122 mila e su Ivrea e Cuorgnè 195 mila. Aggiungiamo che l'ospedale di Ivrea è la sede più distante rispetto all'ospedale San Giovanni Bosco, cioè a un hub di riferimento, e anche la più distante rispetto agli altri ospedali presenti in Torino.
Oggettivamente, abbiamo dei presidi paritetici dal punto di vista delle necessità sanitarie, ma non omogenei come equa distribuzione delle risorse tecnologiche.
In particolare, nel presidio ospedaliero di Ivrea è richiesta da tempo una Risonanza Magnetica, già presente, invece, sia a Chivasso sia a Ciriè.
A prescindere dagli equilibri territoriali cui facevo riferimento poc'anzi si tratta di una circostanza che diminuisce il livello di qualità del servizio ai cittadini e mette anche in pericolo i casi critici ricoverati nell'ospedale di Ivrea, che devono essere trasferiti per poter eseguire quel tipo di prestazione.
Aggiungiamo ancora che si tratta di un'apparecchiatura utilizzata in neurologia, in cardiologia, in radioterapia ed in oncologia, tutte specialità oggettivamente presenti nel nosocomio di Ivrea.
Ci troviamo quindi di fronte ad una circostanza urgente, per quanto sia da tempo sospesa. Questo è il motivo per cui chiediamo che la Regione attivi il più rapidamente possibile tutti i percorsi necessari per fornire l'apparecchiatura di Risonanza Magnetica al presidio.
Sappiamo che nel frattempo qualcosa si è mosso, ma vogliamo ricevere ulteriori rassicurazioni sul fatto che si arrivi a destinazione in ordine a questo problema; problema che, dal punto di vista territoriale, è decisamente rilevante.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo per confermare non solo il nostro voto favorevole, ma anche la determinazione con cui è stata affrontata nel tempo questa problematica al riguardo, ringraziamo il Consigliere Giaccone per questa iniziativa perché credo sia doveroso, da parte nostra, per le ragioni che ha sinteticamente ma con molta lucidità e chiarezza sviluppato il Consigliere Giaccone, mantenere alta l'attenzione sulla necessità che anche il presidio ospedaliero di Ivrea, che è struttura spoke, com'è stato ricordato, sia dotato di una strumentazione ormai indispensabile per qualsiasi tipo di attività sanitaria.
Tra l'altro, si tratta di una strumentazione importante, ma certamente diffusa sul territorio (tutti gli altri presidi ospedalieri dell'ASL TO4 ne sono dotati).
Recentemente, in risposta ad una mia interrogazione, l'ASL TO4 ha assunto un impegno in tal senso. Credo che questa ulteriore presa di posizione del Consiglio regionale non possa che andare a rafforzare quell'impegno, che mi auguro possa essere mantenuto anche dal punto di vista cronologico e dei tempi di acquisizione della strumentazione di Risonanza Magnetica.
Se non ricordo male, c'è un impegno a definire questo percorso nei primi sei mesi del 2022: mi auguro che questa ulteriore sollecitazione da parte del Consiglio regionale (auspico vi sia, al riguardo, una posizione univoca) possa essere propedeutica alla conclusione positiva di questo percorso, nell'interesse dei cittadini eporediesi e del Canavese. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cane; ne ha facoltà.



CANE Andrea

Grazie, Presidente.
Ovviamente, ringrazio anche le opposizioni per aver giustamente evidenziato questa problematica attraverso lo strumento dell'ordine del giorno.
Sono passati tanti mesi e personalmente condivido il tema. Credo molto nell'utilizzo degli ordini del giorno: in questo caso, né a titolo personale né come Gruppo avevo presentato un ulteriore atto di indirizzo per il semplice fatto che dal settembre/ottobre 2019 penso che non ci sia stato mese in cui personalmente, come Gruppo della Lega e come partito locale ad Ivrea, non abbia sollecitato in tutti i modi il tema.
Al riguardo, ringrazio anche il Comitato dell'ospedale di Ivrea e del Canavese, che è sempre stato al fianco non solo mio, ma anche dei cittadini, per sollecitare non dico ogni settimana, ma almeno ogni mese questa problematica. Solo la scorsa settimana con il Direttore generale Stefano Scarpetta si è parlato dell'iter di acquisto di questa apparecchiatura e mi è stato confermato che nei primi mesi del prossimo anno sarà messo a gara.
Concordo sul fatto che sia un'apparecchiatura di cui l'ospedale di Ivrea debba assolutamente dotarsi e confermo, qualora ci fosse ancora la necessità di evidenziarlo, che sul territorio non abbiamo mai mancato di sollecitare questo argomento, neanche all'Assessorato e all'Assessore Icardi, che sono stati ben consci, già dalla fine del 2019, di questa impellente necessità.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono ulteriori richieste di intervento, chiedo al Vicepresidente della Giunta, Fabio Carosso, di esprimere il parere della Giunta regionale in merito all'ordine del giorno n. 517.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

La Giunta regionale esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n.
517, sebbene lo ritenga superato, dal momento che l'Assessorato alla sanità, con la sua cabina di regia, ha già autorizzato la dotazione di questa Risonanza Magnetica.
In ogni caso, esprimiamo parere favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 517, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame ordine del giorno n. 572 presentato da Magliano e Canalis, inerente a "Sia introdotto anche in Piemonte lo screening gratuito per la malattia di Chagas"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 572, di cui al punto 13) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio altresì i colleghi per la possibilità di discutere di questo ordine del giorno, avente ad oggetto "Sia introdotto anche in Piemonte lo screening gratuito per la malattia di Chagas" .
La malattia di Chagas è una malattia infettiva causata da un parassita trasmesso all'uomo dalla puntura di una cimice, che si verifica principalmente in alcune zone rurali di Messico, Sudamerica e America Centrale.
Fu scoperta nel 1934 da Carlo Justiniano Chagas, batteriologo e igienista brasiliano. La prima fase acuta della malattia può spesso risultare asintomatica, come anche la fase latente successiva, che dura spesso anni. La malattia può essere congenita e quindi trasmessa dalla madre infetta al figlio. La causa più comune di morte legata al Chagas negli adulti è lo scompenso cardiaco. Si stimano circa otto milioni di persone che sono colpite da questa parassitosi, con più di dieci mila morti all'anno.
Recentemente, a causa di movimenti migratori della popolazione latino americana verso altri continenti, la malattia di Chagas è comparsa anche in aree non endemiche, tra le quali diversi Paesi europei (Italia compresa).
Pur se la prima fase acuta della malattia risulta asintomatica, come anche la fase latente successiva che dura spesso anni, il 30% delle persone infette sviluppa in seguito complicazioni debilitanti, quali la cardiopatia di Chagas, le disfunzioni motorie del tratto gastro-intestinale, segni della localizzazione del parassita rispettivamente a livello cardiaco e del tratto digestivo. Circa il 5% delle donne infette in gravidanza trasmette l'infezione mediante la placenta, causando l'aborto, nascita pretermine o malattia cronica neonatale con alta mortalità. La trasmissibilità materno fetale della malattia di Chagas rende, a maggior ragione, fondamentale la necessità di una diagnosi precoce.
L'Italia è a livello europeo il secondo Paese per popolazione latino americana. Sono circa quattrocento mila le persone di origine latino americana residenti nel nostro Paese e i residenti in Piemonte di origine latino-americana sono circa venticinque mila. La pratica dello screening sulla popolazione è fondamentale per identificare le persone infette.
L'accesso alla diagnosi e al relativo trattamento sono elementi cruciali nella lotta alla malattia, soprattutto perché si curano e a quel punto possono avere dei bimbi e delle bimbe che non saranno infetti.
L'OMS nel novembre 2020 ha pubblicato i nuovi obiettivi per il controllo e l'eliminazione delle malattie ignorate o dimenticate, compresa la malattia di Chagas. Altre Regioni (Toscana e Lombardia) si sono già mosse nella direzione di un'opera di prevenzione e screening della malattia di Chagas. L'obiettivo dell'OMS prevede nel 2030 che non ci siano più abitazioni infestate dalla cimice che trasmette la malattia di Chagas e che i centri trasfusionali siano sottoposti a severi controlli per evitare la trasmissione e che i trapianti d'organo siano sicuri. Inoltre, nessun bambino dovrà contrarre il Chagas in forma congenita e la percentuale delle persone trattate dovrà essere almeno il 75% rispetto al totale degli infetti.
Tenuto conto del fatto che, anche in una fase di pandemia come quella che stiamo vivendo, diventa fondamentale mantenere alta l'attenzione sulla malattia di Chagas, la meritoria attività ad esempio dell'Associazione PINTRE, la quale si pone l'obiettivo di informare e sensibilizzare sulla malattia di Chagas sul territorio piemontese, e ricordata l'importanza della prevenzione su tutti i fronti dell'ambito sanitario, impegna la Giunta Regionale e l'Assessore competente ad introdurre nei protocolli sanitari del sistema sanitario regionale lo screening gratuito per la malattia di Chagas.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano ulteriori interventi in merito all'ordine del giorno.
Non essendoci interventi, chiedo il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio,Vicepresidente della Giunta regionale

Il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Chiedo se vi siano richieste di intervento.
Non essendoci interventi, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 572, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Comunico che nella votazione dell'ordine del giorno n. 517 il Consigliere Marello ha votato a favore.
Se non ci sono richieste di intervento, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 14 con il question time.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.11)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.01 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 917 presentata dal Consigliere Davide Nicco, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio interrogazione a risposta immediata n. 918 presentata dalla Consigliera Monica Canalis, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 919 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 921 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 922 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 923 presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, cui risponderà l'Assessore Marco Protopapa; interrogazione a risposta immediata n. 920 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi interrogazione a risposta immediata n. 924 presentata dal Consigliere Ivano Martinetti, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio della risposta tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo fin d'ora che per le interrogazioni a risposta immediata è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per tre minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e non sono previste repliche.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 917 presentata da Nicco, inerente a "Nuovo primario a Carmagnola e Moncalieri"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
917.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Nicco.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Con quest'interrogazione intendo chiedere quale sia la posizione della Giunta rispetto alla situazione del reparto di chirurgia di Moncalieri e Carmagnola.
La premessa è che nel reparto di chirurgia di Moncalieri, una struttura complessa, opera un facente funzione, in particolare il facente funzione che era primario di Carmagnola, ormai da diversi anni, ma non è mai stato fatto un bando di concorso per coprire quel posto.
Ormai da qualche settimana anche il primario di Carmagnola, che era il facente funzione di Moncalieri, è andato in pensione. Si ritiene che soprattutto dopo che l'emergenza del COVID ha dimostrato come le strutture e gli ospedali debbano operare a pieno regime, sia assolutamente necessario bandire entrambi i concorsi in tempi rapidi per trovare i titolari dei due reparti. Temendo che questo possa non succedere, come negli anni passati non era successo a Moncalieri, interrogo la Giunta regionale per sapere quale sia l'opinione e gli intendimenti a riguardo.
Ringrazio l'Assessore Poggio per la risposta che mi vorrà dare.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Davide Nicco per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Rispondo all'interrogazione del Consigliere Nicco per conto dell'Assessore Icardi.
L'interrogazione chiede le motivazioni che hanno portato a non bandire concorsi per l'assegnazione dei due posti di primario in chirurgia generale agli ospedali di Moncalieri e Carmagnola e di sapere entro quando saranno espletati. Queste le richieste avanzate dal Consigliere.
Si rileva, al riguardo, che le norme nazionali e regionali che disciplinano le procedure per la nomina dei Direttori di struttura complessa ospedaliera sono articolate e complesse e prevedono l'espletamento di una selezione pubblica, a seguito di specifico nulla osta da parte della Regione. Nelle more del completamento della suddetta procedura, anche allo scopo di effettuare una scelta oculata e ponderata si è proceduto, così come prevede il contratto collettivo nazionale del lavoro di riferimento, a nominare due responsabili facenti funzione che garantiscano la continuità di erogazione delle attività assistenziali e che posseggano la necessaria esperienza per mantenere inalterata la qualità e la quantità dei servizi erogati.
L'incarico, così come prevede il contratto collettivo nazionale del lavoro di riferimento, dura nove mesi, ma è intenzione dell'Azienda procedere con il conferimento dell'incarico di Direttore nel più breve tempo possibile.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 918 presentata da Canalis, inerente a "Il Piemonte vaccina ma non fa più il tracciamento dei contagi?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 918.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Monica Canalis.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Nel titolo della mia interrogazione a risposta immediata ho voluto sintetizzare questo rischio di trade off tra l'impegno sulle vaccinazioni e l'impegno sul tracciamento, quindi sull'esecuzione dei tamponi.
Sappiamo che in queste settimane gli operatori sanitari del Piemonte sono fortemente impegnati per la somministrazione della terza o della prima dose del vaccino, ma questo rischia di distogliere energie dall'altro grande impegno, che è quello dell'effettuazione dei tamponi, in particolare dei tamponi molecolari, che sono gli unici che scientificamente possono comprovare l'effettivo contagio, oppure l'avvenuta guarigione alla fine del decorso della malattia.
In questi giorni abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte dei medici di medicina generale di tutta la regione che denunciavano l'assenza di disponibilità di slot liberi negli hot spot pubblici che sono adibiti all'esecuzione dei tamponi. Pochi giorni fa, addirittura, c'erano solo cinque slot liberi: Novara, Omegna, Domodossola, Verbania e Cuneo. Gli abitanti, ad esempio, della provincia di Torino erano impossibilitati a effettuare il tampone molecolare nel giro di due o tre giorni, a meno che non si fossero rivolti ai laboratori in regime privatistico, ma chiaramente a proprie spese e con un costo decisamente più alto.
Poiché mi pare che siamo arrivati impreparati anche a questa quarta ondata della pandemia e che non siamo in grado di effettuare i tamponi necessari, interrogo la Giunta per sapere qual è, in questo momento, il numero di tamponi molecolari che gli hot spot pubblici delle ASL piemontesi sono in grado di processare ed esitare entro il giorno successivo al test.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
All'interrogazione della Consigliera Canalis rispondo per conto dell'Assessore Icardi.
L'interrogazione chiede qual è in questo momento il numero di tamponi molecolari che gli hot spot pubblici delle ASL piemontesi sono in grado di processare e di esitare entro il giorno successivo al test. I laboratori pubblici non pongono limiti al numero di prenotazioni, poiché per l'esecuzione dei test possono avvalersi anche di laboratori in outsourcing con tempi di refertazione contenuti sempre in quarantotto ore.
Con riguardo alle criticità evidenziate nell'interrogazione (slot di disponibilità di tamponi molecolari pressoché esauriti in tutte le ASL del Piemonte; restavano alcune esigue disponibilità a Novara, Omegna Domodossola, Verbania e Cuneo e l'offerta di tamponi è nettamente inferiore alla domanda), si rileva che si trattava di una situazione eccezionale conseguente a un rilevante aumento repentino della domanda di tamponi che ha reso necessario il coinvolgimento dei servizi che presiedono all'organizzazione degli hot spot per un riallineamento oggi risolto.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 919 presentata da Magliano, inerente a "L'Ufficio Pubblica Tutela di Ivrea è a rischio chiusura per mancanza di fondi: cosa intende fare la Giunta?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 919.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
L'Ufficio di Pubblica Tutela, attività che la Città metropolitana esercita su delega della Regione Piemonte, aiuta privati, enti pubblici e professionisti a orientarsi nelle procedure per aprire e gestire misure di protezione giuridica; tutela le amministrazioni di sostegno. Tale servizio fornisce supporto agli utenti nel districarsi fra i provvedimenti che servono a dare sostegno alle persone fragili che non riescono più a gestire in piena autonomia i propri interessi e bisogni. In molti casi, la tutela o l'amministrazione è presa in carico da familiari, ma talvolta è necessario l'intervento di figure esterne. In ogni caso, occorre interfacciarsi con il Tribunale.
L'Ufficio Decentrato di Pubblica Tutela a Ivrea è stato inaugurato a giugno 2020 e ha ottenuto un riscontro fortemente positivo dal territorio con un trend in significativa crescita



(nei sei mesi di attività nel 2020 ha accolto 234 persone e nei primi cinque mesi del 2021 ha )



MAGLIANO Silvio

ricevuto oltre 350 richieste: +49%).
La realizzazione dello sportello di pubblica tutela di Ivrea è stata possibile grazie a SociaLab, il progetto europeo dedicato al miglioramento della qualità, sostenibilità e vicinanza dei servizi sociali e sanitari destinati alla popolazione del territorio del Piter Graies Lab, che è un progetto speciale su questo.
Il progetto termina il 31 dicembre 2021 e lo sportello di Ivrea rischia la chiusura, in quanto, dopo tale data, la Città metropolitana potrebbe avere delle difficoltà a reperire le risorse necessarie al suo funzionamento. A tal proposito, nell'interrogazione cito la legge regionale di riferimento sul tema.
Il ruolo delle amministrazioni provinciali viene definito e cito anche chi definisce che cosa, in base a quello che le aree provinciali - quindi le nostre Province e Città metropolitana - devono fare. Inoltre, dato atto che nell'ambito di tale sistema (quello che descrivevo in narrativa) assume particolare rilievo l'Ufficio Provinciale di Pubblica Tutela, con cui si è posto in capo alle amministrazioni provinciali, in attuazione dei principi di sussidiarietà verticale, il compito di supportare i soggetti pubblici e privati individuati dall'autorità giudiziaria quali titolari di tutela curatela e ora amministrazione di sostegno.
L'articolo 35 comma 8 della legge regionale n. 1/2004 stabilisce quanto segue: "Il fondo regionale, di cui al comma 7, è annualmente ripartito tra i Comuni singoli o associati secondo criteri individuati dalla Giunta regionale, informata la Commissione consiliare competente, sulla base delle indicazioni contenute nel Piano regionale di cui all'articolo 16; parte dello stesso fondo può essere ripartito tra le Province per lo svolgimento delle funzioni e dei compiti



MAGLIANO Silvio

svolti dalle stesse a supporto degli Enti locali interessati e per il funzionamento dell'Ufficio



MAGLIANO Silvio

provinciale di Pubblica Tutela".
Nell'interrogazione constato che c'è stata un'interlocuzione a luglio con l'Assessora e che l'Associazione Tutori Volontari ha inviato alla Giunta Regionale una serie di missive. Considerando la riforma geografica giudiziaria, se da un lato ha consentito una razionalizzazione delle risorse disponibili per il sistema della giustizia, dall'altro ha ridotto la presenza sul territorio di uffici prossimi ai cittadini. E spiego ancora quanto per noi sia importante che si continui il lavoro.
Pertanto, interrogo per sapere se sia intenzione di questa Giunta continuare a sostenere e finanziare, ai sensi dell'articolo 35, comma 8 della legge regionale n. 1/2004, gli Uffici di Pubblica Tutela sul territorio regionale e intervenire in modo tempestivo per scongiurare a fine 2021 la chiusura dell'Ufficio di Pubblica Tutela di Ivrea, garantendo così la continuità del servizio sul territorio.
So, Presidente, che vi siete mossi e che la Regione ha messo delle risorse. Non so se sono abbastanza, ma mi auguro, ascoltando l'Assessore Poggio - che ringrazio nuovamente, perché adesso è anche chiamata a rispondere di questo tema, che va ben oltre le sue deleghe e competenze che ci sia una visione anche pluriennale, perché questo è un ufficio che è stato molto utile. I cittadini mi hanno scritto e volevano che continuasse che non morisse a seguito della fine del progetto.
Pertanto, ascolterò con attenzione la sua risposta per poi farmi latore rispetto a chi mi ha segnalato questo problema e fare in modo, con un'attenzione costante, che questi sportelli e uffici di pubblica tutela non chiudano in futuro.
Grazie, Presidente. Ho concluso e le chiedo scusa se ho usato qualche secondo in più.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessora Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Rispondo per conto dell'Assessore Caucino all'interrogazione a risposta immediata del Consigliere Magliano.
Con la presente risposta, si vogliono fornire gli elementi relativi all'interrogazione. Con la legge regionale n. 23 del 29 ottobre 2015 "Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della legge 7/4/2014, n. 56 'Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province e sulle unioni e fusioni di Comuni", sono state riconfermate in capo alle Province e alla Città metropolitana di Torino le funzioni amministrative relative agli Uffici di Pubblica Tutela.
Ogni Provincia e la Città metropolitana di Torino ha attivato un ufficio provinciale di Pubblica Tutela. In particolare, come si desume dall'articolo 4, la Città metropolitana di Torino, quale ente di area vasta, svolge un ruolo di sviluppo strategico del territorio metropolitano di promozione e gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione d'interesse della Città metropolitana stessa nonché provvede alla cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio livello.
Rispetto all'ambito della Città metropolitana di Torino, dalla relazione annuale sull'attività svolta nel 2021 dall'Ufficio Welfare Pubblica tutela e rapporti con l'autorità giudiziaria della Città metropolitana, l'Ufficio, nell'ambito delle funzioni di supporto ai tutori e agli amministratori di sostegno, nonché ai genitori di figli minorenni nei casi in cui sia necessario il coinvolgimento del Giudice Tutelare, si occupa in specifico di: orientare e informare su cosa siano la tutela o le amministrazioni di sostegno, aiutando a capire come presentare i relativi ricorsi coadiuvare i tutori e gli amministratori a capire come compilare le istanze di autorizzazione, rendiconto e relazioni destinati al Giudice Tutelare collaborare con i Servizi socio-assistenziali e sanitari del territorio collaborare con i magistrati e la Cancelleria tutele collaborare con gli Uffici di Prossimità collaborare con l'Ufficio di Servizio sociale presso la Sezione fasce deboli della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino collaborare con gli assistenti sociali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea.
L'Ufficio di pubblica tutela accoglie i cittadini per fornire loro le informazioni relative alle modalità operative e le prassi per esercitare al meglio l'incarico di tutore o amministratore di sostegno, nonch nell'interesse dei minori soggetti alla responsabilità genitoriale tutte le volte in cui la legge prevede la competenza del Giudice Tutelare.
L'attività principale dell'Ufficio si svolge in collegamento con il Tribunale di Torino, attraverso la gestione diretta di vari sportelli operativi sul territorio, soggetti alla giurisdizione del Tribunale presso la sede istituzionale di Corso Inghilterra n. 7, e presso la Sezione decentrata presso l'Ufficio del Giudice Tutelare di Torino.
La Città metropolitana di Torino, con convenzione sottoscritta con il Tribunale di Ivrea in data 10 marzo 2020, ha istituito, con inizio attività in data 17 giugno 2020, la sezione decentrata dell'Ufficio di Pubblica Tutela presso il Tribunale di Ivrea, al fine di esportare sul territorio sottoposto alla giurisdizione del Tribunale di Ivrea il modello operativo presso il Tribunale di Torino - Ufficio del Giudice Tutelare.
Proprio in occasione dell'ultima seduta, la Giunta regionale ha approvato la deliberazione n. 4-4278 del 10 dicembre 2021 presentata dall'Assessore Caucino, che prevede di sostenere l'impegno della Città metropolitana nell'assicurare la gestione della sezione decentrata dell'Ufficio di Pubblica Tutela presso il Tribunale di Ivrea attraverso un finanziamento straordinario di euro 18 mila per il periodo dicembre 2021 novembre 2022, al fine di assicurare la prosecuzione di tale importante attività in una prospettiva di prossimità al cittadino.
La Città metropolitana risulta essere l'unica amministrazione che attualmente esercita l'attività dell'Ufficio di Pubblica Tutela anche presso sedi decentrate sul territorio di competenza. Attualmente non vi sono trasferimenti alle altre amministrazioni provinciali per il funzionamento degli Uffici di Pubblica Tutela, che viene assicurato attraverso personale regionale distaccato presso tali uffici.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 921 presentata da Rossi, inerente a "Adozione di un Piano Regionale per la bioeconomia e l'economia circolare"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 921.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'interrogazione prende spunto da una decisione di questo Consiglio regionale.
Il 29 dicembre 2021 (ben un anno fa!) il Consiglio regionale ha approvato, all'unanimità di tutte le forze politiche, la mozione n. 113 a prima firma del sottoscritto, dal titolo "Adozione di un Piano regionale per la bioeconomia e l'economia circolare".
La mozione impegnava la Giunta su tre aspetti in particolare: una maggiore presenza al tavolo nazionale sulla bioeconomia di Regione Piemonte; l'adozione di un Tavolo regionale sul tema della bioeconomia e l'economia circolare; soprattutto, l'adozione di un vero e proprio Piano regionale per la bioeconomia e l'economia circolare.
Le premesse che avevano portato alla scrittura dell'atto d'indirizzo (peraltro, redatto un anno prima della sua approvazione) non solo sono ancora valide, ma sono ancora più urgenti. Abbiamo visto, infatti, come tutto il ragionamento sul riscaldamento globale sia diventato oggetto dell'ultima COP26 come uno degli impegni più urgenti; gli ultimi dati sul consumo di suolo in Piemonte - c'è stata da poco un'audizione in Commissione anche di ARPA - ci dicono che, nonostante la pandemia da COVID il consumo di suolo è cresciuto in Piemonte e si è giunti a 169.400 ettari (pari al 6,67% della superficie totale regionale), con purtroppo un primato per la Provincia di Novara.
Intanto, a livello nazionale, è stato aggiornato il piano d'azione per l'attuazione della strategia italiana per la bioeconomia, che risponde chiaramente anche a diversi documenti ufficiali dell'Unione Europea. La stessa transizione ecologica è tra le finalità richieste dal Next Generation EU e i progetti che dovranno essere presentati dovranno essere orientati da questo punto di vista.
Chiaramente, noi riteniamo che il settore pubblico, soprattutto di fronte a ingenti risorse come quelle del PNRR, debba utilizzare tali risorse non soltanto per sistemare strade o edifici, ma anche per orientare la crescita della nostra Regione verso un paradigma alternativo.
Se avessimo avuto questo piano già adottato a livello regionale, i maggiori progetti più strategici richiesti anche dal PNRR sarebbero già stati disponibili; invece non è così, perché non abbiamo mai dedicato la giusta importanza a questo tema.
Rilevato che sono trascorsi dodici mesi dall'approvazione unanime della mozione che ho citato prima, interroghiamo l'Assessore e la Giunta per sapere con quali tempistiche e modalità intende realizzare gli impegni previsti dalla mozione n. 113, che erano la partecipazione attiva al tavolo nazionale, l'istituzione di un tavolo regionale sulla bioeconomia e l'economia circolare, ma soprattutto l'adozione di un Piano regionale sugli stessi temi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Come risposta all'interrogazione presentata dal Consigliere Domenico Rossi, per conto dell'Assessore Marnati fornisco le indicazioni richieste.
Rispetto alla mozione n. 113, attraverso cui la Giunta s'impegnò a garantire la partecipazione della nostra Regione al citato Tavolo nazionale, si conferma che il Piemonte partecipa attivamente al Tavolo Nazionale Bioeconomia, attraverso il coinvolgimento nel Gruppo Nazionale di Coordinamento Bioeconomia come referente presso la specifica Commissione Stato-Regioni, contesto operativo e istituzionale del Tavolo stesso.
Il Gruppo di lavoro, che vede la partecipazione del Piemonte concentrata soprattutto sui temi di ricostruzione della complessa filiera della bioeconomia, ha inoltre l'obiettivo di contribuire alla regolamentazione del tema, veicolando presso la Conferenza Stato-Regioni le diverse istanze e contributi regionali.
Inoltre, la Regione Piemonte partecipa attivamente al Tavolo interregionale del Cluster Nazionale Spring, attivo a sua volta in Tavoli e Gruppi di lavoro nazionali, di cui veicola e promuove gli esiti. Nato come Cluster della chimica verde, Spring sta evolvendo verso la bioeconomia circolare e, rappresentando uno spaccato delle principali filiere della bioeconomia in Italia, rappresenta un luogo d'incontro tra le istanze private e pubbliche.
Per quanto riguarda l'impegno della Giunta circa l'istituzione di un Tavolo regionale sulla bioeconomia, si condivide in questa sede la recente formalizzazione dell'aggiornamento della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) del Piemonte, appena approvata dalla Giunta con Deliberazione del 10 dicembre 2021, n. 43-4315, che prevede, appunto l'attivazione e il mantenimento di un dialogo permanente negli ambiti di specializzazione individuati dalla S3, attraverso l'istituzione di Tavoli tematici.
In tale contesto, si evidenzia come il tema della bioeconomia sarà appunto oggetto del Tavolo relativo al Sistema Prioritario "Tecnologie Risorse e Materiali verdi" e alla Componente Trasversale "Transizione ecologica", con potenziali implicazioni (data la sua natura intersettoriale) con i Tavoli relativi ad altri Sistemi prioritari, tra cui ad esempio il Sistema "Food".
Per quanto riguarda la tempistica, si prevede l'attivazione di tali Tavoli entro la prima metà del 2022.
Circa, invece, l'adozione di un Piano Regionale per la Bioeconomia ed Economia Circolare, l'aggiornamento della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) succitato costituisce, nella sostanza, gli elementi di un piano regionale sulla bioeconomia. In particolare, il Sistema Prioritario "Tecnologie, Risorse e Materiali verdi" è articolato in tre ambiti principali, intrinsecamente legati e complementari, e in ciascuno di essi sono state chiaramente identificate traiettorie d'innovazione e sviluppo connesse alla bioeconomia.
Parliamo di tecnologie e servizi per la sostenibilità e l'economia circolare, che promuove direttamente il paradigma della bioeconomia, come insieme di ambiti che, partendo da materie prime seconde, valorizzano sottoprodotti e scarti, fornendo input sostenibili al sistema produttivo e dispiegano effetti in tutti i settori economici e in particolare su industria chimica, agrochimica, biobased industries, industria tessile farmaceutica, nutraceutica, cosmetica, aziende agricole o di trasformazione agroalimentare, imprese meccaniche e automotive, imprese del settore packaging.
Inoltre, lo stesso ambito include anche il tema dei servizi urbani come quelli di trattamento e valorizzazione rifiuti, valorizzando potenzialmente i sistemi delle utility e dei Servizi Urbani e le filiere correlate quali attori industriali abilitanti per la realizzazione di soluzioni sostenibili nella gestione delle risorse scarse, dei rifiuti in ottica circolare.
Poi ancora, tecnologie e servizi per la decarbonizzazione complementari alle tecnologie e ai servizi per sostenibilità ed economia circolare. Include, tra l'altro, l'ambito della chimica verde, che in Piemonte può contare su operatori di primo piano nel mondo industriale e della ricerca. Rientrano in questa sub-area la conversione di biomasse di prima, seconda e terza generazione, di rifiuti, sottoprodotti e CO2 con lo scopo di produrre materie prime per l'industria chimica (plastiche cosmesi, nutraceutica, fertilizzanti, carburanti).
Materiali verdi e componenti sostenibili: comprende i materiali e la loro valorizzazione, anche da riciclo, per tutte le filiere di riferimento a livello territoriale o di potenziale sbocco. Le filiere coinvolte includono, ad esempio, l'industria del packaging (come avevo detto prima) i materiali per l'edilizia sostenibile residenziale e infrastrutturale, per l'arredo, i materiali provenienti dalla filiera tessile (fibre "biobased" fibre compostabili/biodegradabili, fibre derivanti da scarti di filiere produttive agricole o agroalimentari).
Infine, in generale, si ricorda che la Regione Piemonte ha redatto la Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile (a oggi in fase di consultazione) che definisce le modalità per costruire, orientare e definire le politiche e le azioni della Regione al fine di "assicurare la dissociazione fra la crescita economica e il suo impatto sull'ambiente, il rispetto delle condizioni di stabilità ecologica, la salvaguardia della biodiversità e il soddisfacimento dei requisiti sociali connessi allo sviluppo delle potenzialità individuali quali presupposti necessari per la crescita della competitività e dell'occupazione". La Strategia, per incontrare tali obiettivi, assume l'economia circolare come modello da perseguire per lo sviluppo sostenibile del "sistema Regione". La Direzione regionale Ambiente, inoltre, sta lavorando alla proposta di nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale, all'attenzione del Consiglio regionale per l'approvazione finale, e promuove alcune linee d'azione che possono considerarsi ispirate al concetto di economia circolare.
In primo luogo, in materia di rifiuti, la citata proposta di Piano attribuisce un ruolo importante all'utilizzo prioritario della FORSU nell'alimentazione del processo anaerobico teso alla produzione di biometano, quale fonte rinnovabile da conferirsi nella rete di metanodotti per essere utilizzata in primo luogo come combustibile nei trasporti. In seconda battuta, viene promossa la generazione di energia elettrica e termica nell'ambito dei processi di combustione dei rifiuti urbani, a valle di una sempre più stringente raccolta differenziata. Inoltre, si attribuisce sempre maggiore importanza al tema della minimizzazione del consumo di suolo (quello di ridurre il consumo di suolo) laddove, in materia d'indirizzi localizzativi per gli impianti fotovoltaici a terra, si privilegia l'utilizzo delle porzioni impermeabilizzate di territorio, quali le aree industriali dismesse, i piazzali, i parcheggi e in genere tutte le coperture, siano essi tetti di edifici residenziali, produttivi e terziari nonché pensiline.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 922 presentata da Grimaldi, inerente a "Iter per l'individuazione del sito unico nazionale di stoccaggio per le scorie nucleari"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 922.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Marco Grimaldi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come lei sa, Presidente, ormai da tempo siamo impegnati per il decommissioning del Piemonte, delle nostre aree già compromesse e per togliere dal Piemonte, soprattutto nel triangolo d'acqua che lo ospita, il vero sito nazionale di stoccaggio dei rifiuti nucleari.
Abbiamo appreso che il 24 novembre 2021 si è chiuso il Seminario nazionale relativo alla procedura di localizzazione del deposito nucleare e del Parco tecnologico, a esso collegato, delle scorie nucleari, cui hanno partecipato tutte le Regioni italiane coinvolte nella cosiddetta CNAPI (Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee), fra le quali ovviamente il Piemonte che, in tutto questo tempo, ha acquisito molte informazioni.
Eppure, la Giunta non ha mai relazionato sull'andamento dei lavori, né in Consiglio né in Commissione.
Il 15 dicembre partirà la seconda parte della consultazione pubblica un processo che dovrebbe interessare molto la nostra regione, in quanto ben otto delle aree potenzialmente idonee si trovano nel nostro perimetro e dato che oggi deteniamo ancora la maggior quantità di combustibile nucleare irraggiato a livello nazionale in depositi temporanei, come quelli di Saluggia, che continuano a essere in luoghi, secondo noi, inidonei.
Mentre altrove si avanza sul terreno delle fonti rinnovabili, in Italia e in Piemonte, ahimè, si ripropone addirittura l'alternativa nucleare ai combustibili fossili, come in un perenne "giorno della marmotta", cioè che non tiene mai minimamente in considerazione le difficoltà che stiamo ancora affrontando proprio in termini di smaltimento e di sicurezza, tra l'altro di un brevissimo passato in cui la produzione energetica nucleare è stata veramente una breve parentesi.
Quella breve parentesi la stiamo ancora pagando in bolletta, la stiamo ancora pagando in termini di rischi, la stiamo ancora pagando in termini di ricerca. S'immagini, Presidente, che per quei pochi anni - che due volte sono stati fermati da referendum popolari - stiamo ancora cercando un sito che raccolga le vecchie scorie e c'è chi ritorna lì su un ennesimo futuro che non dovrebbe esistere.
Chiediamo alla Giunta intanto di conoscere qual è la sua posizione ma soprattutto, di sapere cosa ne è di questo iter e a che punto sia l'individuazione del deposito nazionale per i rifiuti radioattivi presenti nel territorio italiano e, in particolare, se ci sono evoluzioni anche del quadro delle candidature piemontesi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Rispondo all'interrogazione a risposta immediata del Consigliere Marco Grimaldi per conto dell'Assessore Marnati.
Lo scorso 5 gennaio 2021, a seguito della pubblicazione della CNAPI, la Regione Piemonte ha avviato, con i funzionari regionali competenti per materia e l'ARPA Piemonte, un'attività d'istruttoria tecnica della documentazione pubblicata, per predisporre il documento delle osservazioni e proposte tecniche unitarie della Regione, da sottoporre alla Sogin, quale contributo alla successiva elaborazione della Carta nazionale delle aree idonee (CNAPI), come previsto dall'articolo 27 del disegno di legge 31/2010.
Parallelamente sono state anche organizzati il 20 gennaio e il 10 febbraio 2021 due incontri formativi sul tema del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi nell'ambito del Parco tecnologico.
Le osservazioni e proposte tecniche della Regione Piemonte sono state formulate dalla Giunta regionale con la deliberazione n. 13 del 18 giugno 2021, che è stata trasmessa, con le modalità stabilite dalla Sogin, per la partecipazione alla consultazione.
Il 7 settembre 2021 ha preso avvio il Seminario nazionale e, nelle giornate del 15 e 16 novembre, si è tenuta la sessione territoriale dedicata al Piemonte.
Come stabilito dal decreto legislativo 31/2010, dal termine del seminario, previsto per il 15 dicembre 2021, ci saranno a disposizione ulteriori trenta giorni per presentare osservazioni, trascorsi i quali entro i sessanta giorni successivi la Sogin dovrà redigere una versione aggiornata della proposta di Carta nazionale delle aree idonee trasmettendola al Ministero dello Sviluppo Economico. Quest'ultimo acquisito il parere tecnico dell'Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN) - che si esprime entro il termine di sessanta giorni - con proprio decreto, di concerto con il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del territorio e del mare e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, approverà la Carta nazionale delle aree idonee alla localizzazione del Parco tecnologico.
Al riguardo, l'Assessore evidenzia che, durante il suo intervento alla sessione del 15 novembre scorso, ha tenuto a precisare che è auspicabile che nell'elaborazione della Carta nazionale delle aree idonee la Sogin tenga conto di tutte le osservazioni e le proposte tecniche presentate non solo dalle istituzioni, dagli enti e dalle associazioni, ma da tutti coloro che si sono spesi e hanno dedicato parte del loro tempo per esaminare i documenti e dare così il loro contributo.
Ha inoltre garantito che nel prosieguo della procedura che dovrà portare all'individuazione del sito, la Regione, come già avviene da anni assicurerà l'attività permanente di analisi, controllo e informazione attraverso le attività del Tavolo della trasparenza e del Tavolo tecnico nucleare, per garantire che il processo coinvolga tutti i soggetti interessati e si svolga nei tempi e nei modi previsti dalla legge.



PRESIDENTE

Ringraziamo e congediamo l'Assessore Vittoria Poggio.


Argomento: Distretti rurali e agroalimentari

Interrogazione a risposta immediata n. 923 presentata da Disabato, inerente a "Azioni a sostegno della filiera del food, con particolare riferimento ai Distretti del cibo del settore ortofrutticolo, per scongiurare possibili ripercussioni a livello metropolitano e regionale"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 923.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Il 7 dicembre a mezzo stampa abbiamo appreso la volontà del titolare e amministratore delegato del Gruppo T18 e membro del Consiglio di Amministrazione del Centro Agroalimentare di Torino di chiudere un capitolo di storia del settore ortofrutticolo piemontese e nazionale, nonostante un bilancio in salute.
La decisione della chiusura dell'azienda non dipende da una crisi economica aziendale. Infatti, i dati del 2020 testimoniano una chiusura in positivo del bilancio, ma tale decisione è frutto di un ragionamento che vede un futuro sempre più incerto per le aziende operanti nella produzione e distribuzione di frutta e verdura.
Il titolare del Gruppo T18 evidenzia una rapida evoluzione che sta profondamente cambiando questo mondo, dal sistema del trasporto alle modalità di acquisto all'ingrosso e al dettaglio, fino ad arrivare ai tempi e ai luoghi della contrattazione. È chiaro che anche l'immissione dell'online ha profondamente modificato gli assetti logistici e di mercato.
Per questo motivo, chiuderanno il posteggio al Centro agroalimentare di Torino e cesseranno le attività di ben tre società del Gruppo T18.
Questa notizia sta producendo un forte timore nelle aziende e nei produttori agroalimentari del territorio e ortofrutticoli, ed è per questo che è pervenuta la segnalazione. È chiaro che il mercato sta cambiando e che ci sono anche nuove modalità di vendita, però è anche vero che la modifica non può essere repentina come si sta proponendo in questo momento perché le aziende hanno bisogno di tempo per adeguarsi e aggiornarsi in merito a nuove tipologie e modalità di vendita. Pertanto, la chiusura di un gruppo così grande, che opera in un comparto che racchiude tante imprese crea per forza di cose delle preoccupazioni e delle perplessità.
Il Gruppo T18 è leader nella produzione e distribuzione di prodotti ortofrutticoli, nasce alla fine dell'Ottocento a Torino e rappresenta una delle più moderne e importanti realtà del comparto. Opera per il 50% con la grande distribuzione, mentre per il restante 50% presso il normal trade.
Siamo in un momento storico che richiede un cambiamento, ma su cui bisogna dare del tempo e soprattutto la Regione, a nostro avviso, deve sostenere un comparto così importante che garantirebbe gestione e governo del territorio, quote di autonomia alimentare, cibi variegati e stagionali (tutti conosciamo le nostre eccellenze), nonché sostenibilità, salubrità e occupazione a ogni livello. Il territorio piemontese è caratterizzato da un patrimonio ricco di tipologie di frutta e verdura, coltivate secondo metodi tradizionali e nel pieno rispetto dell'ambiente.
Per queste ragioni, riteniamo che si debba dare risposta ai tanti produttori e alle tante attività che ruotano intorno al Gruppo T18, che chiudendo metterebbe in difficoltà tutte le imprese, chiedendo un intervento da parte della Regione, ma soprattutto vogliamo sapere quali azioni s'intendano intraprendere per sostenere e incentivare nuove modalità di commercio per il reparto ortofrutticolo, favorendone la crescita di dimensione, la riorganizzazione e l'aggregazione di aziende che producono cibo fresco, salutare, tradizionale e di qualità e che necessitano di un sostegno nella trasformazione verso uno sviluppo aziendale in termini di transizione digitale ed ecologica.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Protopapa.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



PROTOPAPA Marco, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente. Buongiorno ai presenti.
Il tema affrontato e illustrato dalla Consigliera Disabato è un tema importante quando si parla di una criticità che si è riscontrata recentemente che parla, nello specifico, di un gruppo che sicuramente è impegnato nel comparto ortofrutticolo, ma soprattutto parla anche di posti di lavoro.
Come Regione Piemonte abbiamo ultimamente cercato di dare sempre più spazio e opportunità alle associazioni, proprio per cercare di dare delle alternative al normale mercato che c'è stato fino adesso come un'opportunità singola, oppure occasionale, oppure un'attività che non aveva una strategia comune.
Questa strategia comune l'abbiamo voluta sintetizzare con l'espressione "distretto del cibo". È un distretto importante, perché ritiene di coinvolgere territori diversi, ognuno per le sue tipicità, e di metterle in campo per mettersi a disposizione di un mercato diverso sempre più attento alla filiera del food.
Per quanto riguarda il comparto della filiera ortofrutticola, in particolare ricordiamo che, anche a seguito di organizzazioni fatte con aggregazione delle aziende, c'è un intervento specifico dell'OCM ortofrutta sempre importante e utilizzato dalle aziende per un accrescimento della competitività nella produzione ortofrutticola. Però ci fa piacere che, con quest'opportunità che abbiamo messo a disposizione proprio con i distretti del cibo - tra l'altro, com'è stato citato nelle premesse dell'interrogazione, vengono nominati il Casalese e il Cavourese, ma anche il Chierese e il Carmagnolese, che sono realtà che hanno capito che bisogna cambiare strategia - proprio ieri sera mi è stato comunicato che nella zona di Lagnasco, quindi uno dei cuori madre delle produzioni ortofrutticole c'è stata una riunione dove oltre trenta Comuni hanno avviato il processo di costituzione di un distretto dedicato.
Pertanto, riteniamo che questa soluzione e questa proposta che abbiamo voluto mettere in campo venga sempre di più recepita e riteniamo che possa essere un modo per andare incontro alle criticità che avete segnalato.
Grazie.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 920 presentata da Avetta, inerente a "Tratta Aosta-Ivrea-Torino orario invernale e disservizi"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 920.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente; buongiorno, Assessore.
Se c'è una linea ferroviaria i cui disservizi possono essere assunti un po' a paradigma di una situazione critica, questa è sicuramente la linea Aosta-Torino-Ivrea. Non a caso, è occasione per tanti nostri dialoghi.
Lo è sia per ragioni strutturali, innanzitutto perché collega due Regioni, quindi questo certamente complica, in termini di gestione e anche di politiche e di scelta, la situazione, ma lo è anche per un deficit di attenzione di cui non accusiamo solo questa Giunta, ma che si trascina dietro anche annosi problemi rispetto a quella linea. Certamente causa condizioni difficili, che abbiamo più volte segnalato e di cui abbiamo più volte discusso, soprattutto per le persone che la utilizzano per ragioni di lavoro e di studio, spostandosi tra Aosta, Ivrea e Torino.
A queste difficoltà strutturali, che sono ben note a tutti noi che ce ne occupiamo da tempo, si aggiungono anche gli effetti del nuovo orario invernale, che, a dire la verità, genera sempre particolari problemi su tante linee, ma che si annuncia, nel caso di specie, particolarmente gravoso in particolare per chi vive nei pressi delle stazioni più piccole.
Secondo l'orario invernale, che ormai è definitivo da qualche giorno per chi vive appunto in queste stazioni più piccole, risulta che sono stati soppressi dei treni nella parte iniziale della mattinata per ridurre i tempi di percorrenza tra Aosta e Torino (questa è la motivazione che parrebbe essere alla base di quel tipo di scelta).
Certamente, questa scelta genera anche effetti non secondari rispetto all'utilizzo dei treni, in particolare in tempi in cui ci sono limitazioni legate al COVID. È evidente che l'utilizzo di treni bimodali, essendo mezzi cui non si possono aggiungere carrozze (lo abbiamo ribadito tante volte) genera rischi e particolari problemi, in particolare nelle ore più frequentate. Così come rischiano di diventare ancora più frequenti quelle scene che abbiamo visto anche solo qualche settimana fa a Chivasso, nel caso di specie, quando molti viaggiatori sono stati lasciati in stazione.
Questa è una serie di problemi e di questioni che abbiamo messo in campo, ma il tema su cui si concentra l'interrogazione è appunto quella dell'orario invernale, che, di fatto, sopprime alcuni passaggi mattutini in particolare per le stazioni cosiddette "intermedie" (alcune fermate sono sostanzialmente soppresse con l'utilizzo dei bimodali che arrivano dalla Valle d'Aosta).
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Avetta.
Per provare a inquadrare un attimino la problematica è giusto fare una premessa e comprendere com'è composto il servizio in questo momento tra la Regione Valle d'Aosta e la Regione Piemonte: il servizio è composto da regionali veloci Torino-Aosta (sono treni diretti di competenza della Valle d'Aosta, cioè pagati dalla Valle d'Aosta, che effettuano le fermate di Ivrea e Chivasso), e regionali della Regione Piemonte (sono i treni Ivrea Chivasso-Novara, di competenza della Regione Piemonte, che effettuano tutte le fermate e permettono l'interscambio a Ivrea con i regionali veloci Aosta Torino verso Aosta, e a Chivasso con la linea Sfm2 verso Torino).
Per comprendere in che fattispecie siamo, dobbiamo ricordarci che l'infrastruttura è di proprietà di RFI, e che su questa traccia insistono due Regioni che programmano (o provano a programmare) secondo esigenze molto diverse e anche legittime, i propri contratti di servizio. Non va dimenticato che dal 2020 la Regione Valle d'Aosta, con il contratto con Trenitalia, ha l'ambizione, la necessità e la volontà di portare i propri concittadini più velocemente a Torino, senza fare il cambio e la rottura di carico a Ivrea. In particolare, con l'orario in vigore dal 12 dicembre 2021, ha reso diretto il primo treno del mattino, che precedentemente effettuava invece tutte le fermate intermedie di Strambino, Candia e Montanaro.
Per permettere ai viaggiatori di queste fermate di raggiungere Torino prima delle ore 7.30, Regione Piemonte e Agenzie hanno previsto un nuovo treno in partenza da Ivrea alle ore 6.15 e in arrivo a Chivasso alle ore 06.45. Il nuovo treno permette di prendere a Chivasso il treno SFM2 in partenza alle ore 6.52 (quindi con sette minuti d'interscambio) per arrivare a Torino Porta Susa alle ore 7.18. Questo treno, che è assolutamente necessario per chi lavora, si porta dietro una necessaria cancellazione e soppressione del treno in partenza da Ivrea alle ore 7.07 e in arrivo a Chivasso alle ore 7.50.
I viaggiatori di questo treno, che sono circa trenta-quaranta al giorno secondo le stime che abbiamo in nostro possesso e quelle di Trenitalia hanno la possibilità di utilizzare un quarto d'ora prima il treno precedente, che parte da Ivrea alle ore 6.50 e arriva a Chivasso alle ore 7.26.
In sintesi, col cambio d'orario del 12 dicembre, il numero di treni programmato è rimasto invariato e la Regione Valle d'Aosta, coerentemente con la propria scelta di rendere diretti i treni, ha soppresso le fermate intermedie del primo treno. Noi, per permettere agli utenti di Strambino Candia, Montanaro e dei Comuni limitrofi di avere una combinazione di viaggio utile per raggiungere Torino entro le ore 7.30, abbiamo realizzato a parità di produzione, una diversa articolazione dei treni della linea Ivrea-Chivasso-Novara. Questo è quanto è stato fatto.
Se poi dobbiamo raccontare che questa soluzione sia a invarianza di servizio per gli utenti, è difficile farlo, perché evidentemente lo scenario precedente era uno scenario in cui si poteva salire sul treno a Ivrea (o nei paesi) e arrivare direttamente a Torino senza fare più fermate da Chivasso e senza dover cambiare treno. Noi, però, dobbiamo analizzare la situazione e, come avete potuto leggere sui giornali, non è stato facile ragionare insieme a un'altra Regione, che ha, tra l'altro, una rivendicazione corretta o, almeno, giuridicamente corretta nel momento in cui è richiesta da una propria legge regionale.
Lo stesso sistema di tariffazione, che in questo momento abbiamo convintamente rimandato e posticipato, avrebbe dovuto prevedere, oltre a queste soluzioni tecniche (quindi oltre a queste maggiori articolazioni del servizio), anche una doppia tariffazione. Tutto questo, però, avrebbe ulteriormente appesantito il disagio degli utenti, perché, per farla breve avrebbero dovuto avere lo stesso numero di treni di prima, ma con qualche cambio in più e pagando il doppio; sarebbe stata davvero la morte del trasporto pubblico locale e anche la morte della leale collaborazione e degli accordi interregionali presi non solo a livello di Piemonte e Valle d'Aosta, ma di tutte le Regioni italiane.
Per capire però la difficile gestione di questa linea, non si può non ricordare che si tratta di una linea a monobinario. Pertanto, quando parlo d'investimenti prioritari sulle linee ferroviarie, faccio sempre riferimento all'elettrificazione della Biella-Novara, alla linea Ivrea Chivasso; parlo della Torino-Savona dal punto di vista delle merci oltre a Porta Susa, Porta Nuova e Novara Boschetto. Di conseguenza, sappiamo che questa è davvero una delle priorità, perché, come ci siamo resi conto in questi giorni anche su altre tratte, le linee con un binario unico e con una serie di difficoltà (penso al numero di passaggi a livello) hanno una serie di variabili che, oltre alla difficoltà di programmazione, comportano casi come quello che si è verificato nei giorni scorsi, che non sono casi programmati o voluti, quindi è difficile spiegarli.
Sono incidenti tecnici che, purtroppo, su linee piccole, complicate e articolate con tanti passaggi a livelli, sono molto più frequenti. C'è un sistema composto che - lo devo dire per completare e concludere l'interrogazione - abbiamo gestito insieme a Trenitalia nel miglior modo possibile. Se poi dobbiamo dire che ciò ci soddisfa, non lo possiamo dire perché crediamo che su tratte come queste ci debba essere una gestione un po' diversa anche da parte del gestore dell'infrastruttura.
Dopodiché, stiamo lavorando per immaginare uno scenario diverso naturalmente sapendo che ci sono le legittime aspettative della Valle d'Aosta e quindi, come abbiamo fatto, intanto tutelare i nostri viaggiatori, facendo fare loro un cambio in più, ma non eliminando quel servizio, nel senso che abbiamo introdotto un treno sostitutivo che possa raccogliere quelle persone e le possa portare a Ivrea, dove c'è il Servizio Ferroviario Metropolitano che ha una cadenza importante e, quindi, pu gestire e servire molto utenza.
Ovviamente, ci scusiamo per quegli imprevisti che, però, non sono programmabili, programmati, tantomeno voluti, che a volte portano a un ritardo, a una coincidenza mancata e a disagi di cui leggiamo e che comprendiamo, anche se non siamo su quei treni, ma che vorremmo si risolvessero. Si può risolvere solo con un miglioramento della capacità dell'infrastruttura ferroviaria.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 924 presentata da Martinetti inerente a "Interventi sulla linea ferroviaria Cuneo-Limone"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 924.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Martinetti.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente; buongiorno, Assessore.
Oggi abbiamo un evergreen, che riguarda la linea ferroviaria Cuneo Ventimiglia, una linea internazionale che collega la nostra Regione con il territorio francese. Nel suo tragitto tocca anche una città importante e famosa come Limone Piemonte. Un vero e proprio fiore all'occhiello del nostro turismo che, come tutti ricorderemo, nel 2020 è stata duramente colpita dall'emergenza alluvionale; un'alluvione che aveva distrutto anche la strada del Tenda, impedendo, così, un traffico regolare. In quel periodo, l'unico sistema di trasporto non in ginocchio era stata la linea ferroviaria.
In quei giorni, subito dopo quei tragici eventi, avevamo presentato un ordine del giorno approvato da questo Consiglio, in cui chiedevamo che fossero prese urgenti misure per verificare la possibilità di ripristino e potenziamento della linea, proprio per portarla a un completo utilizzo affinché fosse veramente sfruttata appieno.
Nei giorni scorsi abbiamo sentito in audizione un gruppo di pendolari che si sono fatti portavoce di una petizione, grazie alla signora Giordanengo. Questi signori ci hanno riportato notizie piuttosto preoccupanti e problemi su cui chiedono risposte: le corse di questa linea ferroviaria, a loro dire, sono insufficienti, con orari scomodi e poco frequenti. Inoltre, con l'introduzione dell'orario invernale, sulla linea Cuneo-Limone viene effettuata la cancellazione di alcuni treni, in particolare quello delle 7.32, con l'introduzione di un treno un'ora più tardi, che obbliga i lavoratori e gli studenti ad anticipare di un'ora la partenza per arrivare in orario, oppure - ipotesi più accreditata emersa dall'audizione - dover rinunciare alla possibilità di usufruire del servizio pubblico in favore dei mezzi privati.
Sempre da quanto emerso nell'audizione, le conseguenze maggiori della situazione le stanno subendo anche i bambini e i ragazzi che usufruivano di questo servizio ferroviario per effettuare le loro attività nella città di Cuneo. La riduzione del servizio nel fine settimana, effettuato durante il lockdown, perdura ancora oggi con importanti ripercussioni, non solo per i bambini e i ragazzi, ma anche per il settore del turismo, considerato che ci sarebbero, a loro dire, spazi per integrare questo servizio.
La domanda è molto semplice: chiediamo all'Assessore quali azioni intende intraprendere per potenziare questo servizio e ripristinare un servizio completo almeno per il fine settimana, anche considerato che sta per iniziare la stagione turistica invernale che, speriamo, rilanci questo territorio, penalizzato per troppo tempo.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ivano Martinetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Colgo la simpatia del Consigliere Martinetti per dire che, parlando di una linea molto complicata spesso e con ritardi, anche il Consigliere Martinetti ha presentato l'interrogazione in ritardo, ma gli rispondo lo stesso perché è un argomento importante. Così mi hanno detto gli Uffici: è arrivata fuori tempo massimo. Non lo so e non m'interessa, le motivazioni sono banali, ma era per stemperare i toni.
Per una volta, l'interrogazione mi dà la stura per comunicare notizie più fresche e ricordare quanto è stato fatto su questa tratta.
Ha detto bene il Consigliere Martinetti: dopo la tempesta Alex di ottobre 2020, questa è stata l'unica via di collegamento per quei territori e neanche subito. In una prima fase sappiamo che, grazie alla capacità degli italiani di raggiungere il Tenda, siamo stati per qualche giorno gli unici a fornire generi alimentari ai francesi e poi, pian piano, siamo arrivati e stiamo arrivando al completo ripristino della linea, che dovrebbe avvenire prima di Natale (il 22 o il 23 dicembre); un ripristino complessivo, naturalmente a condizioni molto limitate, che sono quelle precedenti, in cui una buona parte dei tratti si percorrono ai quaranta l'ora. Questo ci permette di avere almeno un servizio ferroviario che colleghi il Piemonte e la Liguria, passando per i territori francesi.
Consapevoli che quei territori non possono aspettare tre o quattro anni per il ripristino della strada del Tenda, abbiamo lavorato per fornire un servizio importante: tre coppie al giorno di treni, oltre alle due coppie storiche originarie, che possono fare la navetta Limone-Tenda e che quindi possono servire sia per i turisti che vogliono arrivare al Tenda in auto e andare a sciare (in questo weekend sono stati circa settanta), sia per gli utenti e i lavoratori che hanno, soprattutto nel periodo invernale, l'unico accesso per arrivare all'ospedale di Tenda o per coloro che da Tenda vogliono andare a Limone o a Cuneo a far la spesa (circa una ventina di persone al giorno che fanno la spola avanti indietro).
Stiamo tenendo vivo un territorio, grazie a un investimento che siamo gli unici ad aver fatto. Quando parliamo tutti insieme - noi, voi, i comitati pendolari - di tratte internazionali, dobbiamo ricordarci che poi gli unici che hanno messo i soldi sono gli italiani e, nella fattispecie, i piemontesi. Nessun altro.
Questo è importante ricordarcelo nella nostra umiltà, perché vanno bene i grandi pensieri, ma alla fine bisogna essere concreti e gli unici che hanno agito concretamente in questo momento sono stati gli italiani, che hanno garantito un servizio in quei territori.
Questo servizio, che evidentemente ha necessità di materiale rotabile e di treni che prima non c'erano, si porta dietro alcune piccole ma, capisco noiose, ricadute su tutto l'orario, con alcune piccole soppressioni che possono risultare fastidiose e dannose. L'unica soppressione che crediamo davvero importante in una fascia che incide sulla vita delle persone in maniera drastica e con numeri seri - parliamo di una quarantina di persone ma sono numeri importanti per quei territori - è il treno del mattino che è stato spostato di circa un'ora, quello in partenza alle 7.32. Gli altri sono treni a metà mattinata, scarsamente frequentati e che hanno altre vie di collegamento, mentre se si sposta di un'ora la partenza di quello delle 7.32, in effetti, le conseguenze sono maggiori.
Pensiamo nelle prossime settimane, realisticamente nell'anno nuovo, di implementare con un bus sostitutivo perché il treno, di fatto, c'è, ma un'ora dopo. Crediamo e stiamo ragionando con l'Agenzia della mobilità e Trenitalia sull'inserimento di un pullman che possa partire alle 7.20 circa per Cuneo, garantendo agli studenti e ai lavoratori la possibilità di arrivare nel capoluogo provinciale in tempo per svolgere tutte le attività.
Quest'atto è dovuto a quel territorio ed è dovuto ai cittadini che lo abitano ma che, ripeto, è la conseguenza non di un taglio, ma di una netta implementazione dei servizi che si porta dietro a strascico alcune soppressioni.
Il risultato è un maggior servizio, almeno dal punto di vista ferroviario, su quei territori e una tenuta fino a quando, speriamo velocemente, il tunnel di Tenda possa tornare in servizio, quindi possa collegare anche via auto i due paesi e le due Nazioni.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo e congediamo l'Assessore Marco Gabusi.
Prima di chiudere la sessione, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via e-mail a tutti i Consiglieri e sarà pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione dell'interrogazione a risposta immediata.



(Alle ore 15.09 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta riprende alle ore 15.09)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Come convenuto alla Conferenza dei Capigruppo, i lavori odierni terminano ora.
Buona salute a tutti e a tutte.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 15.10)



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