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Dettaglio seduta n.16 del 25/09/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 15.45)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Chiorino e Martinetti.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Nella seduta antimeridiana odierna, dopo gli interventi sulle Comunicazioni al Presidente, si è proseguito con la proposizione della discussione di tre questioni preliminari. Chiedo se altri Consiglieri intendono proporne.
La parola al Consigliere Gallo, sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, una gentilezza: se attende un minuto e mezzo, diamo modo a tutti i colleghi della minoranza di rientrare, così possiamo iniziare i lavori in modo sereno.



PRESIDENTE

Va bene.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori.
Noi non abbiamo terminato la sessione di presentazione delle questioni preliminari, abbiamo ancora un intervento e riprenderemo come opposizioni da lì. Dopodiché, abbiamo partecipato con lei alla Capigruppo, con la singolare assenza fisica della Giunta e abbiamo chiesto noi la presenza di un Assessore e grazie alla presenza dell'Assessore Ricca abbiamo restituito, anche alla Capigruppo, il senso di una discussione.
Rispetto al dibattito in Aula, tredici ore di dibattito in Aula, sulla proposta Salvini, in tutta franchezza, abbiamo vissuto momenti di tensione politica, in alcuni casi, di tensione anche istituzionale, come a volte capita di fronte alle questioni complicate che non interessano soltanto il Piemonte, ma interessano diverse Regioni del nostro Paese, in particolare quelle a guida centrodestra, con confronti che hanno avuto, sin dal principio, approcci verso la fine e anche esiti differenti.
Vede, Presidente Allasia, noi abbiamo molto rispetto per il ruolo del Presidente della Giunta; quel ruolo rappresenta una figura istituzionale e per le Istituzioni noi abbiamo e continueremo ad avere un profondo rispetto.
In questa discussione così complicata però, in tutta franchezza, per il Consigliere regionale, nonché Presidente della Giunta riserviamo questo pensiero: noi abbiamo avuto modo di vivere, in questo dibattito così complicato, la sua assenza. Ed è per questa ragione che, francamente, se intende fare delle Comunicazioni all'Aula noi non ne chiediamo di nessuna natura e di nessun genere. Non siamo interessati.
Veda lei, Presidente, dopo la richiesta della questione preliminare, che le porrà il Presidente Grimaldi, per quanto ci riguarda, se vuole aprire la discussione generale, noi siamo disponibili a discutere.



PRESIDENTE

Il Presidente Cirio, viste le richieste di ieri e di questa mattina, ha piacere di intervenire in Aula.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale - Referendum abrogativo e consultivo

Comunicazioni del Presidente della Giunta sulla proposta referendaria


PRESIDENTE

La parola al Presidente Cirio.



CIRIO Alberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Grazie di questa opportunità d'intervento - prima richiesto e poi non più.
Capisco che se la minoranza immaginasse un mio intervento divisivo, mi avrebbero chiesto d'intervenire; visto che immaginano, invece, un intervento positivo, che dà l'idea di una maggioranza che sa lavorare al proprio interno e sa trovare le condivisioni, considerano meno interessante quanto ho da dire.
Mi scuso per non aver potuto ascoltare gli interessantissimi dibattiti anche della giornata di ieri, che so anche essere stati determinanti per alcune scelte politiche della nostra Regione. Stamattina, ci sono stati altri incontri che non ho scelto io di svolgere nel Palazzo della Presidenza, ma per specifica richiesta delle forze sindacali, in quanto i lavoratori interessati hanno deciso di manifestare davanti al Palazzo della Regione. Queste le motivazioni per cui non ho potuto partecipare a questo momento così importante del dibattito d'Aula.
Da tutti i Consiglieri regionali, sono state chieste più volte, due cose.
La prima: cosa pensassi in merito alla possibilità che il Consiglio regionale lavorasse a una proposta referendaria, dedicandoci tempo impegno, ore e giorni di lavoro. La seconda: come avrei votato io, e come avrebbe votato il mio Gruppo politico d'appartenenza.
Non ho mai fatto tesoro o, meglio, non ho mai nascosto né la mia posizione né quella del mio partito: che trovo normale che un Consiglio regionale parli di ciò che la Costituzione gli riserva come prerogativa; in questo Consiglio regionale in tanti anni si è parlato di Tibet, di Cina, di Sud America, di clima, di pace, di guerre, tutti argomenti estremamente significativi e importanti che avevano, magari, meno attinenza con l'attività regionale. Erano sensibilità di chi governava portare quei temi in aula ed era giusto che tutti i Consiglieri ne parlassero, perché viviamo anche di spirito, viviamo anche di ideali. E questo è anche un luogo in cui, io credo, debbano essere affermati valori etici, valori morali, che magari non sono nelle competenze che la Costituzione ci riserva, ma che era importante che quest'Aula dibattesse.
In questo caso specifico, stiamo parlando di un tema che la Costituzione italiana riserva ai Consigli regionali, dando loro la possibilità di proporre un referendum e trovo normale che un Consiglio regionale decida d'impegnare il suo tempo a discutere e proporre un referendum; e trovo altresì normale che questa proposta arrivi dalla Segreteria di un partito politico, poiché credo che nessuno dei Gruppi eletti, qualsiasi essi siano quando si parla di temi così importanti agisca senza, non dico una direttiva, perché è un termine che non mi piace, ma senza una condivisione o una linea di partito a livello nazionale.
Per cui, la prima risposta che dal primo giorno ho voluto sottolineare come Presidente della Regione, è che ritengo normale che si faccia questo dibattito.
La seconda è che Forza Italia, il partito cui io appartengo, ha avuto sulla prima stesura o, meglio, sulla stesura del quesito referendario, alcuni dubbi e alcuni elementi su cui aveva necessità di approfondimento, che attenevano soprattutto alla totale mancanza di una quota proporzionale, a un non richiamo esplicito a un premio di maggioranza. Ho detto che, in quel momento, se così fossero state le cose, la nostra posizione sarebbe stata quella di agevolare il dibattito e il voto e di astenerci sul voto finale ma che non nascondevo che c'era un lavoro, a livello nazionale, anche dalle Segreterie dei partiti, per trovare una posizione comune.
La prova che ciò che ho detto era la verità ed era in linea con quanto è accaduto, è che oggi sono a comunicare ufficialmente al Consiglio regionale che il mio partito, io e il nostro Gruppo, in piena linea con quanto deciso anche dal mio coordinamento nazionale e dal Presidente Berlusconi voteremo a favore di questo referendum. Si è trovato un accordo di metodo che permette di affiancare la legge che richiede l'istituzione del referendum con un ordine del giorno, condiviso già nella pausa pranzo nel suo testo dai Capigruppo di Forza Italia, della Lega e dei Fratelli d'Italia, che verrà affiancato alla legge e che chiarirà gli aspetti su cui c'era qualche dubbio.
Ieri ho dichiarato l'astensione, ma evolveva al voto positivo; oggi, in piena linea e in piena coerenza come accade in politica - se ci nascondiamo questo, vuol dire che viviamo sulla luna - le cose maturano ed è maturata una posizione comune, di cui io sono molto soddisfatto. L'obiettivo è restituire la dignità del voto. La dignità del voto vuol dire che se io voto una persona e questa vince le elezioni, è quella la persona che deve andare a governare e non chi le elezioni le ha perse. Se io voto una persona in un partito, se questa persona cambia partito e si dimette, perde il posto che i cittadini gli hanno dato. Questa è l'ossatura di questo referendum.
Credo che non sia male parlarne anche in questo Consiglio e credo che sia bene che, ancora una volta, perché fa bene anche al governo del Piemonte il centrodestra e le forze che sostengono questa maggioranza abbiano saputo trovare la maturità di individuare una condivisione che ci porterà ad un voto compatto e favorevole. Grazie.



(Applausi in aula)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA



PRESIDENTE

Su cosa vuole intervenire Consigliere Grimaldi?



(Commenti del Consigliere Grimaldi inerenti all'apertura del dibattito sulle comunicazioni del Presidente Cirio)



PRESIDENTE

Mi spiace, ma il Presidente è intervenuto all'interno della discussione delle questioni preliminari; pertanto, non si applica l'articolo 56 del Regolamento interno (penso si riferisca a questo). Quindi proseguiamo e chiedo se ci sono altre questioni preliminari.



(Accesi commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per cortesia, lasciatemi.
L'educazione richiede che uno finisca di parlare.



(Accesi commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Mi spiace. Ci sono altre questioni preliminari o possiamo iniziare con le votazioni?



(Accesi commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Solo sull'ordine dei lavori.
Ha solo tre minuti, prego Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Posso? Deve spegnere lei, altrimenti non posso parlare. Si è autoacceso o me lo ha acceso lei? Ma impara qualcosa, Presidente? Cambiate il Presidente!



(Accesi commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Presidente, io posso porre l'ultima questione preliminare, ma il Presidente Cirio è appena intervenuto dando spontaneamente delle comunicazioni sulle quali io posso chiedere di aprire il dibattito e non mi può dire che non si può fare. Mi dica dove c'è scritto che non si può fare.
La Giunta, in qualsiasi momento della discussione, può dare un'informativa e io posso chiedere di aprire la discussione sul punto che il Presidente Cirio ha appena avanzato. Non posso farlo?



PRESIDENTE

Mi spiace, ma non è così.
Non era un dibattito: è stata una comunicazione. Lei ha tre minuti..



GRIMALDI Marco

Ci spieghi perché non posso farlo.



(Accesi commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Chiamparino! Almeno da lei un po' di buonsenso (io lo chiamo così). Almeno da lei! Il Presidente è intervenuto sulla questione preliminare, quindi possiamo continuare sulla questione preliminare..



(Accesi commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Grimaldi, abbia pazienza! Ho sentito il termine "cialtrone"; ha usato quel termine anche alla Conferenza dei Capigruppo. Le chiedo per favore di non offendere. Le ricordo che il termine cialtrone è un'offesa e nessuno di noi merita di essere chiamato in quel modo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Credo di poter intervenire sull'ordine dei lavori per chiedere di poter intervenire sulle comunicazioni del Presidente Cirio. L'intervento del Presidente Cirio ha una sua logica, per me pericolosissima, perch rappresenta, come ho detto anticipatamente, un vulnus istituzionale.
E' stato un discorso legittimo, ma tutto interno a trattative fra i partiti che pretende di piegare una istituzione alle volontà di Segreterie di partito. Per me è un vulnus pericolosissimo e vorrei intervenire su questo punto. Vorrei che su questo si potesse esprimere tutto il Consiglio regionale.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie Consigliere Chiamparino.
Il Presidente Cirio presumo sia intervenuto sulla questione preliminare numero 2 della Consigliera Frediani, relativa alla posizione del Presidente della Giunta regionale sul punto. Non essendoci scritto "Comunicazione del Presidente".



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non si è votata, non è stata chiusa! Non si è ancora votata.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Prego, prego, Presidente Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Se si ricorderà bene, io, proprio io, all'inizio della scorsa seduta ho chiesto un'informativa all'Assessora Chiorino sul caso Embraco. Questa richiesta è stata respinta, ok? Ed è stata respinta dalle sue parole, che dicevano testualmente: "La Giunta in qualsiasi momento può dare le informative. Voi potete richiederle e noi possiamo respingerle. Più avanti potrà succedere che ve le daremo. Oggi il Presidente Cirio rincontra l'Embraco - è giusto? - e i lavoratori. Oggi ci riferisce in aula", così ha detto. Così ha detto! Cito il Regolamento, all'articolo 56: "Tre consiglieri o il Presidente di un Gruppo".
Mi dispiace aver dato del "cialtrone" al collega Graglia, mi dispiace! Ma quando non mi fanno neanche iniziare la discussione.
Da Regolamento, un Presidente di Gruppo può chiedere l'apertura della discussione - e stavo per farlo, ma non me l'avete neanche permesso! - ai sensi all'articolo 56, comma 2. E se non le basta un Presidente, possono chiederlo altri tre Consiglieri. Poi voi potete respingere questa richiesta potete respingerla - ma almeno mi fate il piacere di farmi finire la domanda, ok? E non mi parlate di altre pregiudiziali, perché non c'entrava niente la pregiudiziale. Se vuole, su una delle due cose di cui ha parlato Cirio. dopodiché non eravamo neanche nella discussione generale. Perch come lei sa, devo ancora porne una. E la discussione generale, se vogliamo farla su tutte le pregiudiziali, la facciamo dopo. Ma, allora, lei sta creando un secondo precedente. Dunque, su tutte le pregiudiziali, se parla il Presidente Cirio, parliamo tutti noi, ok? Ci siamo capiti? Vale o non vale ancora l'articolo.?



PRESIDENTE

Il Regolamento.



(Accesi commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate! Scusate!



GRIMALDI Marco

Sì, ma chi ha leso il Regolamento non sono io, è lei!



(Accesi commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo ordine! Chiedo ordine!



(Accesi commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo ordine! Scusate! Consigliera Frediani, in merito a cosa chiede di intervenire?



FREDIANI Francesca

In merito all'ordine dei lavori, posso?



PRESIDENTE

Va bene.



FREDIANI Francesca

Presidente Cirio, io non so quanto lei sia riuscito a seguire i lavori in Aula in questi giorni. So che ieri è stato a Chiomonte: tra l'altro, la prossima volta mi chieda dei consigli, perché le posso suggerire posti migliori in Val di Susa da visitare! Ce ne sono sicuramente di migliori.
Anche di posti in cui andare ad investire risorse regionali con molta più utilità per tutti i cittadini. Comunque questo è un discorso di cui magari, parleremo in altre occasioni.
Quello che è successo e che sta succedendo - e che probabilmente succederà in quest'Aula - non ha nulla a che vedere con i buoni propositi che ci ha illustrato a inizio legislatura. Lei ha parlato di rispetto delle minoranze, ha parlato di disponibilità all'ascolto, ha parlato di spirito collaborativo. Noi non abbiamo visto niente di tutto questo.
Abbiamo speso ore a cercare di interloquire con la maggioranza, a cercare di capire quale fosse la posizione della sua maggioranza; abbiamo visto uscire delle ansa che riportavano ogni volta notizie diverse. Solo adesso scopriamo che anche lei ha ceduto all'imposizione di Salvini e, alla fine, da quest'aula di Consiglio uscirà un documento - tra l'altro scritto malissimo! - che dirà che la Regione Piemonte chiede un referendum sulla legge elettorale.
Ci pare anche di capire, da qualche articolo che abbiamo visto, che parliamo di una legge elettorale che non convince pienamente il suo partito e il suo leader politico. Mi chiedo, quindi, come faccia a riconoscersi in un documento che verrà votato da questo Consiglio in modo forzato - credo e dopo una procedura imposta che ha annientato la programmazione del Consiglio regionale, occupando tutte le nostre forze - sia dell'opposizione che. va beh, la maggioranza non è che ci abbia messo tutta 'sta forza: solo la presenza - e togliendo tutta la nostra attenzione ai cittadini piemontesi, per avere, poi, un documento votato che non soddisfa nessuno se non l'ego di Salvini.
Confesso di essere un po' delusa, perché viste le premesse, visto il suo discorso di insediamento e visto il modo in cui si è posto nei confronti dell'opposizione e il rispetto che ha dichiarato di dimostrare verso il Consiglio, adesso ci troviamo di fronte un Presidente che piega la testa - piega la testa! - di fronte ad un ordine che arriva dal capo di una forza politica che non è nemmeno la sua.
Intervengo, quindi, solo per dire che sono un po' delusa e credo di poter esprimere il sentire anche dei miei colleghi di Gruppo.



PRESIDENTE

Va bene, sospendiamo un minuto i lavori.



(La seduta, sospesa alle ore 16.07 riprende alle ore 16.09)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravetti.
Scusate, Consiglieri, vi chiedo di prendere posto e lasciare intervenire il Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Una velocissima premessa: Presidente, quando un Consigliere regionale chiede la parola e viene interrotto prima che finisca il concetto, non è mai un bene. Questo è capitato prima e la speranza è che non capiti più.
Riguardo alla prosecuzione dei lavori, lei ha deciso di aprire la discussione sull'intervento del Consigliere Presidente Cirio?



PRESIDENTE

Non è una Comunicazione del Presidente, non è all'o.d.g. È un intervento come ha descritto anche il Vicepresidente Graglia, all'interno della discussione delle questioni preliminari, pertanto è un intervento in aggiunta. Essendo ancora in discussione, si poteva tranquillamente fare. Ho interpretato che era su una questione preliminare ben precisa, che io ho poc'anzi descritto.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

È possibile farlo. Non essendo ancora intervenuto il Consigliere Cirio, in questo caso.
Prego, Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Io trovo che questa sua interpretazione sia davvero fantasiosa; mi limito a dirle che è davvero fantasiosa. Lei è un uomo con molta fantasia!



PRESIDENTE

Sicuramente ne ho di fantasia: ne scoprirà tanta altra, non si preoccupi!



RAVETTI Domenico

Va bene così! Dopodiché, sempre per rispetto del ruolo che lei ricopre, mi limito alla battuta fantasiosa, ma - se lo ricordi bene - ha commesso un errore (questa è la nostra valutazione), perché nel dare la parola al Presidente Cirio non ha detto per cosa dava la parola al Presidente Cirio.
Quindi, non è che a noi è sembrato o forse abbiamo capito male: a noi è palese che ha dato la parola al Presidente Cirio per svolgere sue comunicazioni, siccome io le ho detto che non sono interessato - come Gruppo - ad ascoltare il pensiero, sul merito, del Consigliere regionale Alberto Cirio. Chiaro? Guardi, non sono cavilli! Benissimo.
Detto questo, io trovo interessante la presenza del Presidente della Giunta regionale durante la discussione generale. Per arrivare alla discussione generale, dove ognuno di noi dirà quello che pensa sulla proposta a prima firma Preioni, per Regolamento e per prassi, forse abbiamo altri interventi prima. Va bene, così?



PRESIDENTE

Sì, però mi permetta di ricordare che avevo aperto la seduta e avevo chiesto se altri Consiglieri, nella seduta antimeridiana odierna (con l'auspicio davanti), dopo gli interventi sulle comunicazioni del Presidente, avendo proseguito con la proposizione e la discussione di tre questioni preliminari, intendessero proporne e intervenire in merito (sulla questione). Eravamo su quel punto e ho dato la parola. Il Consigliere Cirio, in questo caso, ha chiesto la parola ed è stata concessa.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Facciamo così: la tolgo io dall'imbarazzo. Per due motivi: uno, perch purtroppo, tra le tante cose, ci saremmo aspettati meno che l'Ufficio di Presidenza abusasse - diciamo - della nostra fiducia. Lo dico, perché il Presidente Cirio ha dato un'informativa classica. Tra l'altro, devo dire la verità, la scusa non regge, perché - ripeto - il caso Embraco è stato chiesto da me, ieri, all'Assessora Chiorino e poi ripetuto questa mattina: abbiamo chiesto che il Presidente Cirio, tra l'altro, non ci dicesse esattamente i suoi spostamenti. Mi dispiace se, avendo un'altra velocità impiega 25 minuti per arrivare da piazza Castello a qua, visto che l'incontro era finito da 45 minuti.



(Commenti del Presidente Cirio)



GRIMALDI Marco

Non me ne frega niente. Non me ne frega niente, Presidente Cirio. Avevamo chiesto il punto sulla vicenda Embraco. Lei l'ha citata, ha detto che ci avrebbe dato le comunicazioni e non l'ha fatto. Ci ha solo spiegato i suoi impegni, di cui sinceramente. Guardi, poteva anche rimanere nel tunnel di Chiomonte, per quanto mi riguarda.
Presidente, e non sto parlando del Presidente Cirio, che per me rimane lo stesso del primo giorno.:



(Applausi in aula)



GRIMALDI Marco

."il vuoto con la Lega attorno". Può andarsene via! Vada via! Vada via!



PRESIDENTE

Fate concludere.



GRIMALDI Marco

Via! Fuori! Fuori! Il Presidente Cirio ha fatto esattamente quello che speravo.



PRESIDENTE

Utilizzi un altro atteggiamento nei confronti del Presidente Cirio.



GRIMALDI Marco

Lo dica alla Lega! A me?



PRESIDENTE

Chiedo ordine!



GRIMALDI Marco

Il Presidente, con un'altra velocità, scappa come ha fatto in questi giorni! Vada, vada lontano! Alberto, vai lontano! Con un'altra velocità: via! Via!



PRESIDENTE

Prosegua l'intervento, altrimenti le devo togliere la parola.



GRIMALDI Marco

Presidente.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Prosegua l'intervento, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Presidente, le sto dicendo che, anche se credo che il Regolamento mi consentirebbe di chiedere l'apertura di una comunicazione, non ci importa più. Per noi, Cirio non è più il centro con la Lega intorno: è il "vuoto con la Lega intorno". Quindi, possiamo anche discutere e iniziare a esaminare questa deliberazione.
Le posso anche dire che l'ultima richiesta pregiudiziale era sul termine "urgenza". E sa perché, Presidente? Perché voi avete già abusato di questo Regolamento convocando d'urgenza un Consiglio regionale in 24 ore per una mozione, non per il bilancio, non per l'assestamento, non per leggi che avevano una scadenza fissata nel tempo. L'avete fatto abusando della nostra responsabilità. L'avete fatto mettendo in mezzo i lavoratori di questo ente e noi ci siamo cascati. Non ci siamo rivolti al TAR, proprio per evitare imbarazzi.
Oggi, però, si pone una questione ben più grave: forse la più grave di tutte le questioni pregiudiziali, che siano di carattere costituzionale o di merito. Non c'è alcuna urgenza; la Lega vada nei gazebo a raccogliere le firme, se pensa di dover portare al referendum questo Paese. Non è una questione cogente per i piemontesi.
Di sicuro, e lo diciamo preventivamente, non ci sono i termini per i caratteri d'urgenza di questa deliberazione. Questa è la nostra ultima pregiudiziale, sospensiva. Noi vogliamo sapere, prima dell'inizio della discussione generale, se ci sono caratteri urgenti e vogliamo anche un parere formale sull'urgenza di questo atto.
Perché - e lo dico già, mi porto avanti - l'unica scadenza è il 30 di questo mese, è se andare a referendum questa primavera o la prossima. Va bene? Non siamo costretti qua; non ci costringete voi, anche se siete in maggioranza. Non c'è nessun carattere d'urgenza per procedere e per andare avanti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Questioni pregiudiziali e sospensive, e questioni preliminari (articolo 71 del Regolamento) (votazioni)


PRESIDENTE

Procediamo alle votazioni.
Ricordo che il numero legale è 25.
Questione preliminare n. 1, presentata dal Consigliere Ravetti, relativa al rinvio della PDCR in Conferenza dei Capigruppo.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 1).
Il Consiglio non approva.
Questione preliminare n. 2, proposta dalla Consigliera Frediani, relativa alla posizione del Presidente della Giunta regionale sul punto.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 2).
Il Consiglio non approva.
Verifichiamo la postazione del Consigliere Avetta che penso abbiamo scritto che era favorevole.
Questione preliminare n. 3, proposta dal Consigliere Valle, relativa alla sospensione del Consiglio per consentire la convocazione della VI Commissione, per l'esame della PDCI sul dimensionamento scolastico.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 3).
Il Consiglio non approva.
Questione preliminare n. 4, proposta dal Consigliere Rossi, relativa alla sospensione del Consiglio per consentire l'effettuazione della visita già programmata alla centrale di Trino con la V Commissione.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 4).
Il Consiglio non approva.
Questione preliminare n. 5, proposta dal Consigliere Gallo, relativa all'inopportunità di procedere nell'approvazione della PDCR, dal momento che risulta che le altre Regioni interessate non stiano celermente procedendo all'approvazione.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 5).
Il Consiglio non approva.
Questione preliminare n. 6, proposta dal Consigliere Bertola, in merito alla mancata programmazione dei lavori del Consiglio, ai sensi dell'art. 13 del Regolamento.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 6).
Il Consiglio non approva.
Questione preliminare n. 7, proposta dal Consigliere Chiamparino, relativa alla sospensione del Consiglio vista la necessità di proseguire i lavori in I Commissione, per procedere all'audizione degli Assessori sull'attuazione dell'art. 116 della Costituzione.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 7).
Il Consiglio non approva.
Questione preliminare n. 8 proposta dal Consigliere Sarno, relativa alla richiesta di rinvio della proposta di deliberazione.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 8).
Il Consiglio non approva.
Questione preliminare n. 9 proposta dal Consigliere Marello relativa alla richiesta di audizione costituzionalisti per la verifica dei profili di costituzionalità della proposta di deliberazione.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 9).
Il Consiglio non approva.
Questione preliminare n. 10 proposta dal Consigliere Avetta in merito alla sospensione del Consiglio per affrontare la proposta di deliberazione relativa all'assestamento di Bilancio.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 10).
Il Consiglio non approva.
Questione preliminare n. 11 proposta dal Consigliere Salizzoni relativa alla sospensione del Consiglio per affrontare il tema della moratoria degli atti aziendali delle Aziende Sanitarie annunciata dall'Assessore Icardi.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 11).
Il Consiglio non approva.
Questione preliminare n. 12 proposta dal Consigliere Magliano relativa alla richiesta di sospensione del Consiglio per la discussione nella Capigruppo del parere rilasciato dagli Uffici sulla proposta degli emendamenti.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 12).
Il Consiglio non approva.
Questione preliminare n. 13) proposta dalla Consigliera Canalis che richiede al Presidente di considerare, sulla base del parere dell'Ufficio legislativo del 19 settembre sul deposito degli emendamenti, la non ammissibilità dell'emendamento n. 1) che sostituisce nelle parti sostanziali della DPCR, utilizzando la tecnica dell'emendamento invece di ripresentare la proposta di deliberazione.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 13).
Il Consiglio non approva.
Questione preliminare n. 14) proposta dal Consigliere Sacco relativa alla richiesta di sospensione di questo punto, per consentire l'esame e la votazione in Aula della proposta di modifica del Regolamento interno del Consiglio per l'istituzione della Commissione per la Legalità, la cui proposta è già stata licenziata dalla Commissione.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 14).
Il Consiglio non approva.
Questione preliminare n. 15) proposta al Consigliere Martinetti relativa alla sospensione dei lavori per affrontare la problematica dei pendolari vista la necessità di organizzare gli orari dei servizi per renderli efficienti.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 15).
Il Consiglio non approva.
Questione preliminare n. 16) proposta dalla Consigliera Disabato relativa alla necessità di sospendere i lavori per consentire di affrontare e approfondire in Commissione la questione ambientale, con particolare riguardo al collasso dei ghiacciai, fenomeno da monitorare e conoscere anche con riguardo al Piemonte.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 16).
Il Consiglio non approva.
Questione preliminare n. 17 proposta dal Consigliere Giaccone relativa alla necessità di interrompere i lavori per mettere all'o.d.g. della Commissione competente il punto relativo alle misure di semplificazione e buona regolazione dei percorsi normativi, rinviata dalla Giunta nella seduta del 24 settembre, vista l'urgenza di affrontare questo tema per migliorare la qualità del lavoro degli organi regionali.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare n. 17).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare di sospensiva n. 1 proposta dal Consigliere Grimaldi relativa alla sussistenza dell'urgenza per l'approvazione della deliberazione n. 10.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Comunicazioni del Presidente del Consiglio, ai sensi dell'articolo 93 comma 5 del Regolamento, di analoghe proposte di deliberazioni referendarie pervenute da altre Regioni


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 93, comma 5, do comunicazione all'Aula di analoghe deliberazioni pervenute da altre Regioni.
Dal Consiglio regionale del Veneto, con PEC, è pervenuta la deliberazione n. 8586 (che è agli atti) in merito alla richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo n.
29 della legge 352 del 1970.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Non ho guardato, ma presumo sia stata votata.
Ufficialmente, è arrivata la delibera della Regione Veneto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Dopo 30 ore e 44 minuti, se capisco bene, qualche Consigliere della maggioranza - immagino - prenderà la parola e ci presenterà la delibera.
Lei, Presidente, ci ha appena comunicato che la Regione Veneto - ce l'aspettavamo che non sareste stati i primi, ma è una gara che spero vi interessi poco - ha approvato la delibera sulla proposta referendaria.
Emerge un dato: quella delibera del Veneto, a quel punto, fa un po' strada. Se capisco bene - se vuole consultarsi con la dottoressa Jannelli lo faccia, successivamente - se loro sono i primi, altre quattro Regioni da qui al 30 settembre, devono deliberare, di fatto, sostanzialmente lo stesso quesito. Se passa il mio emendamento per togliere la quota maggioritaria, immagino che la Consulta non dica: "Ah, bene, cinque Regione hanno chiesto il referendum.". Ci servirebbe quel testo. Ci servirebbe anche per prendere lo spazio e capire qual è la differenza fra quel testo il testo che avete presentato voi e anche i "canguri" che avete fatto voi.
E' fondamentale saperlo. Perché c'entra con la discussione generale, e così vede che il mio non è un intervento dilatorio.
Chiedo già direttamente un'altra cosa. Abbiamo più di un centinaio di emendamenti; vorrei capire - se i termini verranno rispettati visto che altre cose sono andate un po' diversamente dal previsto e dalle nostre idee se ho tempo di depositarli fino alla fine della discussione generale.
Glielo chiedo, formalmente: se posso avere la delibera ed avere un attimo per.



PRESIDENTE

Penso che conosca meglio di me - non dico degli Uffici - il Regolamento quindi sa benissimo che gli emendamenti può presentarli.



GRIMALDI Marco

Presidente, pensavo anche che, dopo le comunicazioni della Giunta, potessi chiedere l'apertura del dibattito e non mi è stato concesso. Chiedo preventivamente. Non la insulto, ma almeno mi dia una risposta.



PRESIDENTE

Si possono presentare gli emendamenti fino alla fine della discussione generale, come prescritto dal Regolamento. In una fattispecie analoga, una Regione ha comunicato a tutte le altre Regione dello Stato italiano l'approvazione della propria deliberazione autonoma; ogni Regione, in questo caso, non riprende la delibera capofila, come è già stato fatto in altre situazioni analoghe, ma delibera secondo propria coscienza e proprie modalità. Sarà poi un raccordo della Corte di Cassazione a trovare l'intesa per.



GRIMALDI Marco

Capiamoci: a me di quello che farete voi dopo, se ne avrete la possibilità importa poco. Adesso importano - per me - i nostri diritti di opposizione e vedere quel testo per capire quant'è distante.



PRESIDENTE

Il testo è agli atti.



GRIMALDI Marco

Allora dateci il tempo di visionarlo, per vedere quali sono le differenze fra quel testo, quello che avete depositato e i vostri emendamenti. Se vuole darci questo tempo adesso, altrimenti lo chiederemo dopo la discussione.



PRESIDENTE

Il tempo penso ci sia, perché si aprirà la discussione generale; perciò ci saranno tutte le tempistiche del caso e, se mancherà, valuteremo insieme.



GRIMALDI Marco

Dipende, perché io non ho due cervelli; quindi, se sto facendo la discussione generale, se devo emendare in un senso o nell'altro, me ne basta uno e mi basta avere il tempo per farlo. Questo è il senso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Intervengo solo per unirmi alla richiesta di poter visionare il testo. Tra l'altro, mi arrivata notizia, non so sia fondata, che la delibera è stata approvata anche in Regione Lombardia. Se potessimo avere anche quel testo.



PRESIDENTE

Appena arriva l'ufficialità, il testo inviato dalla Regione Lombardia e dalla Regione Veneto sarà inserito in modo informatico sulla piattaforma.
Quando e se arriveranno delibere anche da altre Regioni, lo comunicheremo come prescritto dal Regolamento.



FREDIANI Francesca

Non ritiene sia il caso di sospendere i lavori della seduta, visto che i testi approvati saranno sicuramente diversi e magari avrete anche voi necessità di emendare il testo? Altrimenti, mi sembra che stiamo veramente a parlare del nulla.



PRESIDENTE

Non mi sembra ci sia la volontà di sospendere.
Possiamo proseguire nel dibattito.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Vorrei intervenire sulla sua comunicazione. Lei, in un passaggio sulla richiesta avanzata dal Consigliere Grimaldi, ha detto che sarà poi la Cassazione a raccordare i testi. Non è così, mi permetto di dire. Qui non si tratta di singole richieste di referendum che vengono portate all'esame della Cassazione, come quando accade che 500 mila elettori firmano una richiesta di referendum; se un'altra analoga richiesta di referendum viene presentata da altri 500 mila elettori (faccio per dire); alla fine - lì sì - la Corte di Cassazione fa un lavoro di sintesi. Qui c'è una richiesta sola, un quesito solo che è presentato da cinque Regioni. Quindi, il quesito deve essere identico. Io non sono un costituzionalista, ma un po' di diritto costituzionale qualche anno fa l'ho masticato. Il quesito deve essere identico, ovviamente non credo nelle virgole e nei punti e virgola ma deve essere identico nelle richieste di abrogazione degli articoli, dei commi e di quant'altro, così come vengono sviscerate, diciamo così enucleate e formalizzate all'interno del quesito.
Quanto richiesto non mi sembra peregrino. Alla fine, l'approvazione di un quesito identico dovrebbe essere una vostra preoccupazione; anzi, una preoccupazione di tutte e cinque le Regioni proponenti. Perché, altrimenti manca il soggetto proponente, che non è una Regione, ma devono essere almeno cinque.
In caso contrario, non è proprio ammissibile la proposta.



PRESIDENTE

Presidente Ravetti, interviene sempre sul tema?



RAVETTI Domenico

Intervengo sempre sul tema, con una variazione, però.
Lei ha correttamente comunicato che sia la Regione Veneto che la Regione Lombardia hanno appena approvato un testo. Sarebbe quindi importante avere sia il testo della Lombardia sia il testo del Veneto, per capire cos'hanno approvato.
Posso anche dirle, non essendo io un costituzionalista, ma avendo letto un po' di pareri, che saremmo messi male nel caso in cui il Veneto e la Lombardia avessero adottato testi differenti, inficiando la discussione piemontese. A tal riguardo, propongo - poi valuti lei - una sospensione in tempi adeguati per poterla mettere nelle condizioni di un'adeguata comparazione di questi testi. Lo dico perché, altrimenti, si rischia di aprire un dibattito inutile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
No, non ritengo sia indispensabile né opportuno fare alcuna sospensione perché non è competenza dei colleghi della minoranza valutare la congruità dei testi. Ci sarà la Corte di Cassazione che la valuterà: penso sia organo terzo e molto più formato per dirci se i testi sono uguali.
Dal punto di vista politico, informo che il nostro movimento è abbastanza organizzato e difficilmente penso che i nostri colleghi e amici di altre Regioni abbiano redatto un testo diverso dal nostro, e viceversa.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Esame proposta di deliberazione n. 10, inerente a "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 Costituzione e dell'articolo 29 della Legge 25 maggio 1970, n. 352 'Norme sul referendum previsti dalla Costituzione e sulla iniziativa legislativa del popolo', abrogazione parziale delle disposizioni in materia elettorale contenute nel D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 con particolare riferimento agli articoli 1 commi 2, 3 e 4; 3 comma 2; 4 comma 2; 14 comma 1; 17 comma 1; 18 bis commi 1, 1 bis, 2 bis, 3, 3.1, 3 bis; 19 commi 1, 2, 4, 5; 20 comma 1; 21; 22 commi 1, 2; 24 comma 1; 30 comma 1; 31 commi 1, 2, 3, 4, 5; 48 comma 1; 53 comma 1; 58 comma 2; 59 bis commi 1, 2; 68 comma 3; 69; 71 comma 1; 77 comma 1; 81 commi 2, 3; 83; 83 bis; 84; 85; 86 commi 1, 2; 106 comma 1; D.Lgs. 20 dicembre 1993, n. 533; articoli 1 commi 2, 2 bis, 2 ter, 4; 2; 9 commi 2 4, 4 bis; 10 commi 5 e 6; 11 commi 1, 3; 14 commi 1, 2; 16 comma 1; 16 bis 17; 17 bis; 19 comma 2; Legge 27 maggio 2019, n. 51, articoli 3 commi 1, 2 e Legge 3 novembre 2017, n. 165, articoli 3 commi 1, 2, 6 relativamente all'attribuzione dei seggi con metodo proporzionale nei Collegi plurinominali per l'elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando la proposta di deliberazione n. 10, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il primo firmatario, Consigliere Preioni, per l'illustrazione; ne ha facoltà. Le ricordo che ha quindici minuti.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Finalmente! Con questa delibera come Gruppo della Lega intendiamo porre l'accento sulla questione della legge elettorale statale. Questa richiesta di referendum, che tra l'altro è perfettamente legittima, perché nelle prerogative costituzionali dei Consigli regionali, va ad abrogare la parte proporzionale dell'attuale legge elettorale (il famoso Rosatellum).
Perché chiediamo un'abrogazione del genere? Perché si è di fronte ad una deriva sul proporzionale, e perché siamo di fonte ad un Governo che, a nostro avviso, è di minoranza.
Noi vogliamo una legge semplice, una legge come quella per l'elezione dei Sindaci o come quella per l'elezione del Presidente della Regione: chi prende un voto in più deve avere la maggioranza per governare; deve avere la possibilità di governare, insomma.
Non vogliamo essere schiavi in futuro, né avere governi di minoranza. Non vogliamo che piccoli partiti come quello nato pochi giorni fa - il partitino di Renzi - dettino la linea del nuovo governo. Vogliamo che ci sia chiarezza, e che l'Italia possa superare quei momenti di trasformismo che abbiamo visto in tanti nostri governi, dove la gente passa da una casacca all'altra con grande disinvoltura, creando confusione nell'elettore.
Quando un governo cade è giusto che si ridia la parola al popolo e si possa andare, giustamente, alle elezioni.
Di fronte a questa deriva, quindi, con questo referendum chiediamo con forza il maggioritario; chiediamo la possibilità che l'elettore si esprima chiaramente; chiediamo con forza che ci siano dei governi forti, che possano rappresentare finalmente i cittadini italiani ed evitare maggioranze assurde o maggioranze che sono, nella realtà, minoranza nel Paese, ma che, per un sistema elettorale viziato che viviamo anche oggi possono governare.
Vi è, quindi, una posizione chiara e netta di una richiesta legittima prevista dalla Costituzione; una richiesta fatta da altri Consigli regionali.
Dalla narrazione di questa mattina sembrava che non si arrivasse al dunque o che non si arrivasse all'approvazione da nessuna parte. In poche ore invece, la Regione Lombardia, la Regione Friuli-Venezia Giulia e la Regione Veneto hanno portato a casa questo risultato; hanno portato a casa legittimamente - l'approvazione di questa delibera.
Mi sembra che negli altri Consigli regionali ci sia stato anche un clima più sereno. Sono convinto che anche la maggioranza di questo Consiglio regionale a breve, nelle prossime ore, potrà portare a casa questo risultato, che non è un risultato della Lega, ma è un risultato per i cittadini; è un risultato di chiarezza per la gente che va a votare e decide chi deve governare. Usciamo da questo trasformismo e dallo strapotere dei partitini, soprattutto in un momento in cui l'attuale governo ha deciso di accelerare su una fantomatica riforma iper proporzionale. Questo il nostro bilanciamento.
Questo è il testo che ci apprestiamo ad approvare. Siamo contenti delle aperture del Presidente Cirio, che avevamo già sentito nella nostra riunione degli Enti locali. Siamo contenti di avere una maggioranza compatta, insieme agli amici di Fratelli d'Italia e di Forza Italia, che appoggiano questa battaglia di chiarezza per il nostro Paese, per avere una legge elettorale degna.
Non possiamo, quindi, che essere soddisfatti dell'andamento di queste giornate. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Preioni.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Presidente Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente.
Proviamo a rinfrescarci la memoria: ladri di bambini, partito di Bibbiano servi delle banche, servi del sistema, mafiosi, ladri, corrotti, e altri epiteti che mi ricordo in particolare dall'onorevole Taverna, ma che credo verrebbero censurati in aula, e quindi non li riporto. Dall'altra parte invece: bibitari, clown, cialtroni, il peggio dell'Italia, antidemocratici.
Insomma, questi erano gli epiteti cui ci hanno abituati le due forze politiche che hanno dato vita al nuovo Governo: da una parte il centrosinistra, in particolare il Partito Democratico, e dall'altra il Movimento 5 Stelle. Grazie, però, a una legge elettorale (l'attuale) che mi duole ricordare - è passata con una sorta di concordia istituzionale quasi unanime, tranne poche eccezioni (e in quell'eccezione vado orgoglioso di poter ricordare il mio partito, Fratelli d'Italia), ci ritroviamo l'ennesimo Governo non votato dal popolo - ma questa non è una novità, dopo tutti i Governi tecnici, meno tecnici o frutto di larghe intese. È la prima volta, però, che ci ritroviamo addirittura intese "anti", cioè intese tra partiti che se ne sono dette di tutti i colori e che si sono presentati a quelle stesse elezioni da cui hanno tratto la propria rappresentatività parlamentare, in antitesi totale.
Questo, non senza qualche imbarazzo per questo territorio. Faccio un passaggio su questi due giorni di dibattito che abbiamo appena trascorso e vi garantisco che, per quanto possa essere sembrato che non siamo stati partecipi, io personalmente ho ascoltato, se non proprio tutto, quasi tutto, e devo dire che molte volte mi ha colpito il passaggio secondo il quale la battaglia sulla legge elettorale non riguarda il nostro territorio e che ci viene imposta dall'esterno.
Certo, se guardo questo territorio e penso, per esempio, che l'ex Sindaco Fassino (da deputato, per carità, eletto in Emilia Romagna) ha dovuto votare un Governo che vede tra i suoi esponenti torinesi l'onorevole Castelli contro il quale è ancora in corso un procedimento penale per diffamazione; se penso che il centrosinistra ha dovuto votare un Governo che vede come unico Ministro torinese quell'Assessore comunale che, qui noi conosciamo bene e che tutti noi ricordiamo per il sistema dell'anagrafe andata completamente in panne, per le corse dei droni che vengono hackerate, per cui i droni svolazzano e atterrano in emergenza qua e là sulla testa della gente, o altri episodi tra il buffo e l'imbarazzante come la sperimentazione della macchina con la guida automatica, con a bordo - se non sbaglio - anche l'ex Presidente Chiamparino (che non vedo in Aula) e la Sindaca Appendino, che brucia i rossi e va a sbattere contro i semafori; un Assessore di peso, che andava giustamente premiato con una promozione al Governo e contro il quale il PD ha tenuto quasi tre anni di opposizione senza sconti, in Consiglio comunale, allora convengo che qualche ripercussione sul nostro territorio questo Governo, la legge elettorale che ha consentito di portare questo Governo a esistere, ce l'ha.
Ma non è l'unico episodio. Potrei ricordare il Parco della Salute di Torino: sia il collega Salizzoni sia il collega ex Presidente Chiamparino ricorderanno di averci sfondato i timpani per mesi dicendo che il dibattito pubblico, ai tempi paventato da un Ministro gialloverde, se così lo possiamo ancora ricordare, avrebbe affossato l'opera, avrebbe sostanzialmente impedito di andare avanti con la roadmap per realizzare il Parco della Salute e adesso ritorna il dibattito pubblico. Ma chi lo presenta? Lo presenta il vostro Governo e, nel Governo, lo presenta un Ministro che non è espressione del Movimento 5 Stelle, bensì della sinistra che era alleata a voi in queste elezioni regionali - quella che adesso ho un po' perso: LUV, LEUV, SeL, Articolo 1 (quella roba lì, ci siamo capiti).
Mi aggiorneranno sul nome attuale, però il Ministro Speranza (usiamo nomi e cognomi) c'è.



(Commenti del Consigliere Chiamparino)



MARRONE Maurizio Raffaello

Comunque era alleato a lei, Consigliere Chiamparino (non giriamoci troppo intorno!) e adesso ci impone o ci annuncia di imporre il dibattito pubblico.
Qualche attinenza il nostro territorio ce l'ha! Così come (parliamo di immigrazione) sarà forse un caso che il primo Premier estero che viene a far visita al nuovo Governo sia Macron, il Premier francese? Sarà forse un caso che nel giorno di quella visita la Procura di Torino annuncia la volontà di archiviare i procedimenti penali doverosamente aperti nei confronti della Gendarmerie francese e dei doganieri francesi che hanno usato il nostro territorio nazionale, la stazione di Bardonecchia, i nostri boschi, come una sorta di dependance per usare un termine francese che a loro piacerà. E perché la Procura annuncia questa archiviazione? Perché le autorità francesi si rifiutano di fornire ai nostri magistrati l'identificazione di quegli agenti. E qual è la reazione di questo Governo? Zero.
Collega Grimaldi, faccio appello alla sua sedia improvvisamente diventata vuota e alla sua coscienza sinceramente vicina ai migranti e ai profughi o presunti profughi: ma non sarà che a questo Governo, che qualcosa deve quantomeno un rapporto di amicizia al caro Macron, da questo momento, degli africani che cercano di sconfinare dai nostri confini alla Francia, non gliene frega più niente? Perché non ne abbiamo più sentito parlare e non abbiamo sentito il centrosinistra inalberarsi di fronte a questa palese violazione, non tanto e non solo della nostra sovranità, ma anche dei principi umanitari fondamentali. È un atteggiamento vergognoso, che riaprirà i respingimenti di massa, alle persone abbandonate nei boschi, ai minori classificati come maggiorenni e rimandati sul nostro territorio nazionale.
E allora, vedete, ce l'ha una conseguenza - ma ci arrivo subito - perch questo Governo, nell'arco di neanche un mese, un mese e mezzo, ha già collezionato questi numerosi episodi che sul fronte dell'immigrazione, sul fronte della sanità, sul fronte anche - perdonatemi - dell'innovazione della vostra presentabilità politica, ha delle grosse ripercussioni.
E, guardate, sul Ministro Pisano faccio ancora un passaggio veloce.
Qualcuno vi ha accusati di essere poltronai. No! Sbagliato! Non siete poltronai, perché il bello è che neanche le poltrone avete portato a casa con questo Governo! Forse gli avete regalato un Assessore comunale grillino, ma il centrosinistra in Piemonte, sul nostro territorio, non ha portato sostanzialmente niente: un paio di Sottosegretari.
Pertanto, il problema è questo: il problema è che di Governi, di inciucio di ribaltone, della parola rimangiata, sinceramente, ci siamo stufati. E dopo due giorni in cui ci siamo sentiti rinfacciare di essere schiavi del capitano, servetti alle dipendenze del Papeete (parole che ci fanno sorridere e non sono riuscite a farci alterare), non abbiamo sentito ricordare che questo Governo forse non piaciuto, ma sicuramente ingoiato dagli esponenti locali delle forze che vi hanno dato vita, è stato imposto in un caso, da una piattaforma Internet che sarà, per carità, iper trasparente, un grande esercizio di democrazia, ma che riesce, con grande singolarità, a far approvare prima una sorta di assenza di processo nei confronti del Ministro Salvini per la Diciotti e poi, dall'altra parte addirittura la formazione di un Governo con le forze politiche che hanno denunciato l'ex Ministro Salvini. Questo da un mese all'altro.
Dall'altra parte, invece, ci ritroviamo, sul fronte del centrosinistra, un ex Premier che dà vita a questo Governo e poi crea la scissione un mese dopo.
Sono davvero situazioni abbastanza ridicole.
Io mi sento di dire solo questo: abbiamo deciso di unirci a questa battaglia per il maggioritario perché sappiamo che questo Governo assolutamente delegittimato, ha già annunciato, oltre ovviamente a nominare l'arbitro massimo, cioè il Presidente della Repubblica di prossima nomina anche di voler toccare la legge elettorale e, guarda caso, in senso assolutamente proporzionale, così da ufficializzare questo pentapartito e da ritornare ai vecchi riti di Palazzo del voto raccolto prendendo in giro gli elettori, col quale poi si va a fare quello che si vuole senza alcun minimo rispetto del mandato elettorale.
A noi questo non va bene, non ci piace, per cui abbiamo deciso di appoggiare - e vado a concludere - un'iniziativa che dia un forte segnale simbolico, che è quello del maggioritario, che passi secondo una previsione costituzionale, che non è stata prevista a caso, l'iniziativa su questo referendum.
Su questo faccio un passaggio brevissimo. Quando il Parlamento, che a sua volta legittima un Governo, volta le spalle ai segnali dell'elettorato e va a creare un governo proprio con quelle forze che nelle ultime due/tre tornate hanno preso sonore bastonate (la nostra Regione ne è l'esempio più recente e chiaro), allora le Regioni sono costrette a diventare la linea del Piave della rappresentatività popolare, perché solo qua il popolo ha deciso chi doveva fare il Presidente e l'ha deciso prima, non dopo, e i partiti non sono stati liberi di fare quello che volevano con il voto dei cittadini.
E' bello e giusto che passi da qua, dai Consigli regionali, la scelta politica di restituire la parola ai legittimi detentori, che sono i cittadini che, secondo l'art. 1 della Costituzione, dovrebbero essere titolari, in quanto Popolo Italiano, della sovranità.
Ma a noi non basta, e qui vado a presentare, integrando l'intervento del Capogruppo della Lega che mi ha preceduto, anche l'iniziativa di un ordine del giorno collegato, che integra questo segnale. E' giusto virare verso un senso maggioritario; è giusto anche pensare di dare un'ulteriore garanzia.
Quella garanzia passa, oltre che da un premio di maggioranza, anche dal presidenzialismo, perché solo un sistema elettorale come quello della Regione e delle Città - guardo l'ex Sindaco Chiamparino - consente ai cittadini di decidere a monte chi va a governare e ad amministrare il territorio, in questo caso anche il Paese.
Elezione diretta.
Poi questa è una riforma costituzionale, il referendum non può portare a modifiche di questo tipo, ma il segnale è chiaro: la sovranità spetta al popolo e i partiti, i rappresentanti eletti nelle Istituzioni, non hanno, e a nostro modo di vedere non avranno mai, il diritto di prendere in giro il mandato elettorale. Proprio perché crediamo nella sacralità delle Istituzioni rappresentative, quelle non dovranno mai diventare un luogo di presa in giro, di manipolazione e di abiura di quella che è l'indicazione elettorale.
Con questo dibattito, con questa dura resistenza d'Aula, con le delibere di indizione del referendum, e ancora di più con l'ordine del giorno che abbiamo presentato unitariamente come Fratelli Italia, Lega e Forza Italia questo è il segnale che intendiamo dare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ovviamente non c'è il tempo, quindi le chiedo di darmi un segnale se se sforo.



PRESIDENTE

L'avverto quando sarà a nove minuti.



FREDIANI Francesca

Va bene.
Sul merito della proposta di delibera ho sentito due interventi molto politici e poco tecnici. Si vede che le motivazioni che stanno alla base di questa proposta di delibera non sono legate all'intento di proporre un sistema elettorale che sia il migliore per i cittadini italiani. Sembra invece, che l'intento sia quello di trovare un sistema elettorale che consenta al centrodestra, o a qualche forma del centrodestra (che ancora non si capisce quale sia), o in generale alla Lega, di andare al Governo.
Tutti questi dubbi sulla legge elettorale attuale e sulle modalità di creazione del Governo non li abbiamo sentiti nel momento in cui la Lega è andata a governare con il Movimento 5 Stelle. Li sentiamo solo adesso che Salvini ha deciso di abbattere il Governo, pensando di riuscire a cavalcare un'onda positiva e andare al Governo o, meglio, andare ad elezioni.
In realtà, il Movimento 5 Stelle, con un'assunzione di responsabilità, ha cercato di proporre un'alternativa e di continuare a governare questo Paese. D'altra parte, come diceva il Consigliere Preioni, se è giusto che chi ha preso un voto in più governi, allora è giusto che il Movimento 5 Stelle governi.
In questi mesi ho sentito più volte alcuni esponenti della Lega dire che la Lega è il primo partito, ma non dimentichiamoci che il Governo attuale nasce dalle elezioni che hanno dato la vittoria al Movimento 5 Stelle. Le elezioni successive europee e regionali non hanno nulla a che vedere con le elezioni nazionali, quindi la forza politica che ha preso più voti dei cittadini italiani è il Movimento 5 Stelle.
A tutt'oggi è così, quindi non possiamo cambiare la legge elettorale in base ai sondaggi che la Lega fa e in base a come gira il vento. La legge elettorale deve essere oggetto di una discussione parlamentare, di un confronto parlamentare e deve garantire al Paese di essere governato al meglio, non quella che consente alla Lega di governare.
Il vento gira - il vento gira - e chi dice che al prossimo giro non sarà nuovamente una forza, magari Movimento 5 Stelle, ad avere sempre quel voto in più? Per cui, certi discorsi che sento fare adesso in quest'Aula potrebbero, un giorno, ritorcersi contro le persone che li sta facendo. Immaginate se avesse governato il Movimento 5 Stelle da solo (fatemi sognare per un attimo), in questo anno avremmo fermato il TAV, avremmo fermato il Terzo Valico e non avremmo quella schifezza del Decreto Sicurezza.
Che meraviglia, fatemi sognare ancora un attimo! Invece no, purtroppo abbiamo dovuto convivere per un anno con la Lega finché Salvini ha deciso che, basta, il giocattolo andava rotto e, tra un mojito e l'altro, ha deciso di porre fine alla sua esperienza di Governo.
Per fortuna, solo alla sua. Speriamo che presto possiamo anche vedere la fine della sua esperienza politica, ad oggi piuttosto insignificante, se non per le ripercussioni dei danni che ha fatto al nostro Paese e che speriamo di poter, in qualche modo, riparare nei prossimi mesi, a partire dal taglio dei parlamentari, calendarizzato il 7 ottobre.
Quindi, immaginate adesso questa vostra proposta di referendum - che prima dovrà passare al vaglio dei requisiti della Corte Costituzionale, eccetera che cozzerà con una riforma che sta già arrivando in Parlamento, ovvero quella del taglio dei parlamentari. C'è una data finalmente, il 7 ottobre e pensate in che modo potrà impattare questa richiesta di referendum che tra l'altro, secondo noi, non supererà neanche tutti gli esami che dovrà superare. Questo è un discorso sul merito che si esaurisce qui, nel senso che il discorso sul merito verrà fatto in Parlamento.
Io mi soffermerei di più sul metodo che avete usato. Il Presidente Preioni dice che è soddisfatto di queste giornate. Io non so se in questi giorni è riuscito a scrivere delle mail, è riuscito magari ad acquistare qualcosa su Amazon, quindi ha impegnato bene il suo tempo. Il film che ho visto io in Aula è un film che non dovrebbe assolutamente soddisfare una maggioranza perché racconta una frattura insanabile tra maggioranza ed opposizione, e ve ne accorgerete. Eccome se ve ne accorgerete! Quando andremo a discutere ad esempio, l'assestamento di bilancio, ci troveremo in Commissione e in Commissione non ci sono tagliole, non ci sono contingentamenti. Siamo lì e possiamo tenervi lì molto, ma molto, ma molto a lungo. Potremo anche farvi ricordare con nostalgia questi giorni, perché quelli che vivrete in Commissione al confronto saranno un incubo, visto il modo in cui avete trattato le opposizioni e avete umiliato le nostre richieste e la nostra attività. Credo che non sia ancora finita, perché sicuramente ci riserverete ancora qualche sorpresa prima dell'approvazione di questo provvedimento.
Quindi, no, io non sono per niente soddisfatta, al di là del risultato e dell'esito della votazione, che ovviamente è scontato, se consideriamo i numeri dell'Aula. Ma non sono soddisfatta per il modo in cui avete consentito al vostro leader politico di occupare un'istituzione, come il Consiglio regionale, che merita rispetto, un'istituzione che dovrebbe lavorare per il bene dei cittadini piemontesi, che dovrebbe discutere e licenziare provvedimenti importanti, sul bilancio, sulla sanità, sui trasporti e sulla scuola. Voi avete calpestato tutto questo per ubbidire supinamente ad un ordine del vostro capo politico. E mentre posso in qualche modo capire questo comportamento da parte di persone che militano nel partito della Lega, mi risulta veramente incomprensibile capirlo da parte di persone che sono iscritte, elette e votate in un'altra forza politica e, in primis, dal Presidente della nostra Regione. Quindi, il Consiglio regionale in questi giorni, perché non è ancora conclusa la discussione, purtroppo ha perso un po' della sua credibilità. Noi ce l'abbiamo messa tutta per cercare di mantenerla, ma voi avete fatto di tutto per rendere questo Consiglio regionale uno strumento piegato ai voleri di Salvini. E questa cosa io credo che i cittadini piemontesi quando la comunicheremo - eccome se la comunicheremo! - non saranno troppo contenti. E magari, chissà, che la prossima volta il vento non giri e allora inizierete a capire che la politica non è fatta per cercare di stare sempre sulla cresta dell'onda e governare, ma per fare il bene della nostra Regione e del nostro Paese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

L'importanza della presenza del Capogruppo Preioni permette di fare l'intervento a nome del Gruppo, ma in discussione generale. Lo dico ai colleghi della Lega, con una premessa: la giustificazione contenuta nell'intervento del Capogruppo di Fratelli d'Italia al voto favorevole su questa PDCR - a proposito di fantasia - è stata davvero fantasiosa. Poteva parlare della Juve o della partita del Toro di domani. e ha utilizzato gli argomenti che ha utilizzato per giustificare il voto suo e del suo Gruppo.
Io ho molto rispetto per le dichiarazioni di voto e per le analisi fatte in quest'Aula, però devo dire che, al di là del patto di alleanza della coalizione che torna utile con questa legge elettorale, di contenuti di natura politica ne ho sentiti davvero pochi. Mi dispiace, perché il Capogruppo di Fratelli d'Italia è un uomo della politica piemontese che gode della mia stima e continuerà per ovvi motivi a goderne.
Voglio dire agli amici della Lega che non sottovaluto il disagio sociale che c'è in Italia e in Piemonte e nemmeno la capacità che avete avuto e che avete di rappresentare quel disagio. Se cito il Capogruppo, il collega Preioni e il collega Lanzo è perché sono i due che sono intervenuti in questo dibattito, nella sostanza. I Consiglieri Preioni, Lanzo e Salvini non sono la causa delle sofferenze in Piemonte e nel nostro Paese e io non sono nemmeno convinto, come altri invece, che loro siano i fomentatori del risentimento sociale e popolare. È una idiozia di dimensioni colossali pensare questo. L'idea che tre politici di rango, come Lanzo, Preioni e Salvini, potessero andare in giro ad attizzare gli animi e a surriscaldare il clima è davvero una stupidaggine.
Penso che i tre siano stati in grado, invece, di intercettare i sentimenti e nulla di più, soprattutto degli strati sociali più in difficoltà.
Se gli italiani protestano per le tasse, compresi i piemontesi, se italiani e piemontesi hanno paura in casa e girando per le strade dei nostri paesi e della nostra città, se si lamentano per le tasse, per l'inefficienza dello Stato non è perché sono stati condizionati dal verbo salviniano o preioniano, ma perché i disagi li vivono sulla loro pelle.
Presidente, noi non possiamo confondere la causa, cioè il disagio, con gli effetti, cioè Preioni, Lanzo e Salvini; noi del centrosinistra, noi opposizioni dobbiamo farci carico di quei problemi, questo diversamente, ci ritroveremo un giorno altri Lanzo, altri Preioni e altri Salvini, quando Lanzo, Preioni e Salvini non sapranno più intercettare quei sentimenti popolari. Questa è la premessa fondamentale che non deve sfuggire in questo dibattito.
Fatta questa premessa, utile nel confronto - come vede, con garbo - con la maggioranza, ci siamo domandati quale reazione potevamo attenderci dalla Lega, in quest'Aula, dopo il masochismo politico estivo. Pensavamo a qualcosa di esagerato; pensavamo, per esempio ad un ordine del giorno per impegnare la Giunta a convincere il Governo ad evitare che l'Italia continuasse a farsi carico, da sola, dei migranti che arrivavano dall'altra parte del Mediterraneo, per distribuire in tutta Europa e non soltanto in Italia quote di quegli arrivi, con sanzioni rispetto ai Paesi europei che non accettavano quella distribuzione e con aperture volontarie dei porti.
Ci aspettavamo questo dalla Lega, da Preioni e da Lanzo. Ah, no! Questo l'ha fatto il nuovo Ministro dell'Interno, in qualche settimana! Il Segretario nazionale della Lega, Ministro dell'Interno per quattordici mesi non ha fatto nulla di tutto questo.
Oppure, potevamo aspettarci qualcosa di ancora più forte, che non abbiamo ascoltato nel dibattito tra le file della Lega, ma in alcune frange: la promozione di una raccolta firme per l'introduzione della castrazione chimica nei confronti di alcuni soggetti che delinquono o addirittura, un referendum sull'Autonomia. Noi ci aspettavamo questo: la richiesta di un referendum sull'autonomia, come hanno fatto in Veneto o in Lombardia.



(Commenti fuori microfono)



RAVETTI Domenico

Presidente, mi interrompono!



PRESIDENTE

Ha ragione, Consigliere.
Chiedo un po' di silenzio.



RAVETTI Domenico

Oppure, ancora, un referendum per uscire dall'Euro! Ha presente Presidente? Un referendum per uscire dall'Euro. Si erano presentati di recente, con un logo dove c'era anche scritto "NO Euro".
Poiché è cambiato il Governo e loro volontariamente sono usciti dal Governo e ci aspettavamo un ordine del giorno per impegnare la Giunta nei dibattiti con il Governo nazionale su "Quota 100", sulla "flat tax", una moratoria nazionale sui campi rom, oppure, - non si può non cogliere questo aspetto -, un ordine del giorno per riportare al centro del dibattito i contenuti del disegno di legge cosiddetto "Pillon". Tutto questo ci aspettavamo! Una reazione. E invece no! Se alla Giunta interessa e se interessa al Vicepresidente (non dico al Presidente, ma al Vicepresidente della Giunta) per una banale forma di rispetto. Poi venite pure qui a urlare, come avete fatto. Poi lo recupero questo tempo, Presidente.
Venite pure qua a fare. Io credo ci siano dei limiti, però.



PRESIDENTE

Per favore, Vicepresidente, sieda nei banchi della Giunta, in assenza del Presidente. Grazie.



(Commenti fuori microfono)



RAVETTI Domenico

Ma non è là! E io non sono obbligato a girare la testa per cercare il Presidente se si mette tra le Barcacce, Consigliere Perugini! Dicevo: non abbiamo parlato di tutto questo! La ripartenza, anche qui in Piemonte, riguarda il destino dei dirigenti della Lega - non il destino dei piemontesi, parliamoci chiaro! -: come rimettere sui binari del dibattito il Segretario uscito fuori da quelle corsie. Come se qualcuno avesse bevuto sull'Adriatico quest'estate lasciando il conto da pagare ai piemontesi.
Lo dico ai colleghi intervenuti prima: la Lega ha votato tre volte la diminuzione dei parlamentari, senza pensare mai alla necessaria riforma elettorale. Lo fa ora, appunto, che si è autoespulsa dal Governo.
Cirio, collega, lei è un uomo perbene e so che non ha problemi nel raccontare la verità; è evidente che non se l'è andata a cercare lei, ma che è una iniziativa di natura politica della Lega e del suo Segretario nazionale. E qui, come abbiamo vissuto in questi giorni, a partire dalla Capigruppo della scorsa settimana, vi è un'iniziativa politica del capogruppo della Lega di questo Consiglio.
Guardi, voglio che riconosca - prima o poi lo farà - quel che le sto per dire: pur mantenendo il rispetto doveroso per l'istituzione che lei rappresenta, ciò che sto per dirle ha la sola natura politica. Lei non ha la nobiltà d'essere tra le mani di Salvini, ma lei sappia che è nelle mani politiche di Preioni, che è un'altra storia; lei non è un leader nazionale lei è un rappresentante politico di una forza regionale e, quindi, la sua disponibilità a sostenere questa iniziativa non ha un carattere nazionale ma un carattere del tutto locale e il condizionamento che abbiamo vissuto in questi due giorni ha questa natura: "nelle mani di Preioni".
Tra l'altro, che sia Preioni a dettare la linea.



PRESIDENTE

Consigliere, sono dieci minuti ma può continuare ancora per un altro minuto.



RAVETTI Domenico

Chiudo, tanto sappiamo cosa succederà.



PRESIDENTE

Sì, esatto.



RAVETTI Domenico

Vediamo cosa succederà. Penso di non sbagliarmi nel sostenere che sia il Consigliere Preioni a dettare la linea, e non lei. Il Consigliere Preioni indica politicamente l'affissione degli striscioni sul palazzo della Regione e lei politicamente li giustifica; così come giustifica la costosa e inutile Commissione permanente sull'autonomia; giustifica gli slogan sull'allontanamento zero quando a zero stanno le vostre proposte di legge.
Lei dice che non è stato eletto per proporre delle leggi, ma per abrogarle ma non fate neanche quello. Con il decreto semplificazione, anzich discutere di questa delibera, potevate tenerci qua tutta la settimana ad eliminare delle leggi. Lei né introduce né le toglie e ora gli regala completamente una settimana. Siete in ritardo su tutto e gli regala una settimana.
Dato che voglio rispettare i tempi che, più o meno, mi ha dato il Presidente di questo Consiglio regionale, le dico questo: siete in ritardo su tutto e se fate l'elenco dei provvedimenti che avete adottato, scoprirà che avete semplicemente fatto del turismo istituzionale, siete andati in giro per il Piemonte e lei, fino ad oggi, ha affidato la delega del giro girotondo ai suoi Assessori.
Cito ancora una volta il Consigliere Preioni. Sa cosa ha detto, Presidente Cirio, ieri sera? Il Consigliere Preioni ha detto: "Non siamo disponibili a conferire con gli altri Capigruppo perché sono capaci a contare" - si riferiva al suo Capogruppo, non a noi - "perché sanno benissimo che con i soli voti della Lega e di Fratelli d'Italia noi abbiamo la maggioranza". È a verbale.
Questo è il senso del rapporto politico che c'è in quest'Aula. Ma lei non si sente inutile. Mahatma Gandhi diceva: "Nessun uomo è inutile, se allevia il peso di qualcun altro". Ci creda: con lei, i promotori delle battaglie vane, si sentono meglio.
Le annuncio: ribellione istituzionale su tutto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Come introduzione al mio intervento volevo parlare del contesto in cui si è arrivati alla discussione di queste delibere riguardanti un quesito referendario; anche chi ci guarda dall'esterno, un po' stupito, attonito e disorientato deve capire in quale contesto i documenti vengono portati all'esame del Consiglio regionale.
Si è votato il 26 maggio, il Consiglio si è insediato il 1° luglio, siamo quasi a fine settembre, è passato tutto luglio, tutto agosto, quasi tutto settembre e, di fatto, la legislatura consiliare, intesa proprio come lavori di Aula e di Commissione, non è ancora partita nel vero senso della parola.
Alcuni Assessori ritengono di venire in Aula a farsi i selfie per far vedere che l'opposizione è seduta e fa il suo lavoro, ma non ha ancora trovato un minuto per venire in Commissione. Quelli che ci sono venuti salvo rare eccezioni, al di là di elencare qualche punto delle linee di mandato, hanno continuato a parlare come se fossero in campagna elettorale.
Il Consiglio ha approvato due leggi. Poiché ci sono persone che ci seguono in streaming dall'esterno e che leggono i resoconti, sappiano che, ad oggi abbiamo approvato due leggi: una è il rendiconto generale dell'esercizio finanziario 2018 - che non è un lavoro della Giunta: c'è un documento tecnico, c'è una parifica di bilancio che poi viene presentato al Consiglio che lo approva. Non è, come dire, un documento di creatività politico istituzionale da parte della Giunta o della maggioranza.
L'altra legge regionale è quella che ha ricalcolato i vitalizi secondo un metodo contributivo. Anche questa è una legge che si doveva fare per ottemperare, entro il 30 settembre, ad un obbligo nazionale, pena tagli ai trasferimenti (soldini anche qui).
Abbiamo dovuto portare avanti una battaglia, per fortuna vinta, sulla quale abbiamo avuto il consenso di tutto il Consiglio. Ringrazio tutto il Consiglio, maggioranza e opposizione, per aver condiviso il principio che abbiamo portato all'inizio della discussione, di voler penalizzare maggiormente coloro che hanno due vitalizi. Ringrazio perché, anche lì, ci si sarebbe limitati al compitino di prendere il testo licenziato dalla Conferenza Stato-Regioni, portarlo in Consiglio e farlo votare. Questo quanto ha fatto la Giunta e la maggioranza fino ad oggi. Tanti eventi in giro, foto, tanta comunicazione in giro.: per carità, siamo nell'era della comunicazione, ci teniamo anche noi, ho fatto una campagna da candidato Presidente e bisogna lavorare tanto sulla comunicazione, ma poi arriva al giorno in cui bisogna anche "fare". Sapete, funziona così.
Mi sembra si stiano invertendo un po' i ruoli e si stiano invertendo i tempi. Nel nostro Paese si vota ogni cinque anni dopo circa quaranta giorni di campagna elettorale. Non è il contrario, non si fanno cinque anni di campagna elettorale e poi qualche giorno di lavoro. Qui mi sembra si stia facendo proprio così. La campagna elettorale è finita a livello nazionale da un po' perché si vota ogni cinque anni; avete vinto con largo margine e magari adesso dovete anche governare. In questo contesto viene portata la delibera.
Ancora oggi abbiamo assistito ad una massiccia presenza degli Assessori della Giunta Cirio: mai visti così tanti Assessori nel giorno del Consiglio seduti lì ai loro scranni. Come mai? Si possono precettare gli Assessori per chiedere la loro presenza assidua per far passare i diktat di Salvini; allora non c'è evento che tenga, non si va in giro a tagliare nastri, non si fanno gli incontri, non si fanno le riunioni e non si fanno neanche le delibere, non si fa nemmeno la riunione della Giunta con le delibere (l'assestamento non è passato è stato rinviato). Il famoso disegno di legge sulla semplificazione, così importante per il Presidente Cirio, è stato rinviato. Non si fa nulla. Per quello si possono precettare gli Assessori, ma per essere presenti in Consiglio, magari quando c'è da interloquire con i Consiglieri ed esprimere un parere su un ordine del giorno o quant'altro, gli Assessori hanno altro da fare.
Presidente Cirio, mi rivolgo a lei: guardi, siamo su posizioni diverse la pensiamo diversamente su tantissime cose (magari su altre no); magari in questi cinque anni, in condizioni diverse, avreste visto anche delle "luci verdi"; adesso dubito che ne vedrete.
Io, però, le riconosco questo: so che lei ci tiene veramente. Penso che lei tenga veramente al Piemonte. Ci credo. Ha delle ricette che molte volte noi riteniamo sbagliate, però ci crede.
E allora sono sicuro che lei sia d'accordo con noi nel dire che questa è una pagina triste per la nostra Regione; una pagina triste per il Consiglio regionale e per il regionalismo piemontese; una pagina tristissima! Ieri sera il Capogruppo dell'azionista principale della maggioranza ha detto che Forza Italia, cioè la forza politica che ha espresso lei - perch lei è a capo di una coalizione, era candidato Presidente, ma è espressione di una forza politica - è inutile. E ci ha messo dentro anche lei, perch poi, alla fine, qua si schiacciano i bottoni e si contano i numeri.
Ha detto che Forza Italia è inutile. Non esprimo pareri, perché anche secondo me è una forza. chi oggi ha il 5% o il 6% e accetta il maggioritario va verso quell'inutilità lì, ma queste sono decisioni che ognuno prende per sé. Però mi sembra una pagina molto triste per questa Regione. Il tutto, poi, con questo quesito, che di per sé è già una garanzia, perché l'ha scritto Calderoli: una vera garanzia! L'architetto istituzionale della Lega è il signor Calderoli, che ha un passato di felici intuizioni sulle leggi elettorali. Correva l'anno 2006 quando, in una trasmissione televisiva, interpellato da Mentana, che al tempo lavorava ancora a Mediaset, diceva: "Sono un po' meno orgoglioso della legge elettorale che si dovrà riscrivere. Glielo dico francamente: l'ho scritta io, ma è una porcata".
Da quel giorno in poi quella legge diventò la più incostituzionale della storia; diventò il Porcellum! Ecco, questa è la garanzia. Calderoli ancora oggi - si sarà guadagnato i galloni sul campo - è l'architetto istituzionale della Lega. Infatti si vede, l'abbiamo vista la porcata! L'abbiamo vista. Perché oltre ai profili di incostituzionalità, perché il testo non è omogeneo; perché la normativa di risulta non è autoapplicabile per cui non conta nulla; non salva il fatto di aver messo una delega permanente al Governo. Perché la normativa di risulta deve essere in grado di andare avanti da sola, anche nel caso dell'inerzia dell'apparato legislativo. Quindi il quesito non sarà ammissibile.
Ma oltre a questo - lo vedremo quando illustreremo gli emendamenti, se ce lo farete fare - il testo è pieno di vizi; è costellato di vizi di forma! È scritto coi piedi! Nel nostro ufficio chi se n'è accorto non è un costituzionalista, è uno che ha letto il numero della legge - 352/1970 - è andato a leggersi la legge e ha visto che dice qualcosa di diverso, semplicemente. Ma di questo parleremo più avanti.
Ma non vogliamo nemmeno sentir dire che noi non vogliamo far esprimere i cittadini, o che non vogliamo far fare i referendum.
Allora, signori, dalla Lega un'accusa del genere non la possiamo accettare e non l'accetteremo mai, perché non la potete fare! Perché voi siete i signori - la Lega - che hanno impedito che in Piemonte si tenesse l'unico referendum regionale della storia, con firme raccolte nel 1987: dopo venticinque anni di ricorsi e controricorsi, nel 2012 viene fissata la data del referendum e il vostro Assessore va ad abrogare la legge prima del referendum! Quindi non sarete certo voi ad insegnarci cosa vuol dire far esprimere i cittadini! Non siete voi, non lo potete fare.
Nessuno vuole impedire che si svolga un referendum, se il quesito è legittimo. Non sarà un caso, però, che nella storia repubblicana solo una volta la richiesta di referendum sia stata fatta da cinque Consigli regionali? Si parlava delle trivelle, una questione con una forte attinenza territoriale e con delle istanze forti di livello territoriale. Non si trattava di una questione di architettura istituzionale, come in questo caso.
Tra l'altro, signori, non ho capito perché non avete raccolto 500.000 firme: raccogliete le firme, è così bello! Fate i gazebo, parlate con la gente. Non vi piace? Non siete voi quelli che stanno in mezzo alle persone sul territorio? Raccogliete le firme: dov'è il problema! Avete paura che questa papeetizzazione della politica vi abbia tolto del consenso? Andate a raccogliere le firme e lasciate che il Consiglio regionale lavori su ci che serve.
Se c'è una cosa rispetto alla quale sono d'accordo, fra le cose che ho sentito dire anche da esponenti di forze politiche molto diverse dalla mia è che le leggi elettorali si fanno in Parlamento, e devono avere la maggior condivisione possibile. Non si fanno con un referendum che va a cancellare.
Tra l'altro, oggi vi siete anche inventati il fatto che a livello regionale si possa addirittura decidere la forma di governo dello Stato. Vi spingete anche più in là, nel dire che oggi il Piemonte decide che si fa il presidenzialismo: una meraviglia! Così state usando questa istituzione, e di questo, a mio avviso, vi pentirete per i prossimi cinque anni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sono passate più di 36 ore e la prima cosa che vorrei fare, nei minuti che ci saranno da qua alla fine di questa seduta, che a questo punto è la quinta, è rivolgere dei ringraziamenti. Anche se avete sentito i nostri toni alti e spesso anche incandescenti, spero che gli Uffici non si siano mai sentiti offesi. Volevamo ringraziare loro e tutte le persone che non c'entrano purtroppo nulla con questo dibattimento e che sono costrette a sentire per ore le nostre parole.
Lo dico perché certamente tutti i lavoratori qui dentro sono pagati per far questo, credo però che non si meritino di dover subirebbe ed essere "ostaggi" delle nostre discussioni.
Il secondo ringraziamento è rivolto ai lavoratori dei nostri Gruppi, e lo dico già preventivamente con un sospetto: abbiamo lavorato giorno e notte su questi emendamenti, nella legittima convinzione che potevamo presentarli. Lo diciamo soprattutto ai giornalisti: lo dicevamo prima che qualcuno ci ricordasse dai banchi di maggioranza che i quesiti referendari non si possono cambiare Ma la Liguria dice già che non si possono presentare emendamenti. E qui ringrazio la dottoressa Jannelli, il dottor Fabio Poppi e la dottoressa Salvai, per quello che ci hanno scritto. Quegli emendamenti si possono presentare: spero - e lo dico alla Giunta, alla maggioranza e al Presidente che a nessuno venga l'idea di accorparli o, ancor peggio, di ridurre le nostre possibilità di discussione, perché - ripeto - non c'è alcun motivo urgente che potrà portare all'accorpamento o al condizionamento e contingentamento di questa discussione.
Ringrazio, ovviamente, la minoranza. Ringrazio tutti, perché abbiamo dato prova, in questi due giorni, di una cosa molto semplice: mentre la maggioranza provava a fare il servo sciocco di un partito politico e provava a mettere all'avanguardia di questa offensiva, dal Papeete si ordinava: "A calci in culo i parlamentari." (scusi la parola colorita, non l'ho detto io, l'ha detta il leader della Lega!) ".devono andare lì anche il 15 agosto!". Ecco. Siete stati gentili a non dirci che dovevamo venire qua "a calci in culo", siete veramente tanto gentili.



(Commenti del Consigliere Marrone)



GRIMALDI Marco

Lo so, collega Marrone, che prima o poi vorrebbe diventare un piccolo Salvini (non so se le riuscirà).
Dico solo che dovete stare attenti, perché dopo quelle parole poi c'è stato un Parlamento che vi ha messi davanti a una scelta. Guardate che come l'avete fatto, il Governo, lo state facendo cadere voi.
E vi ricordo anche una cosa, riguardo a questa legge elettorale che volete tanto cambiare: scusate, ma la Lega, fino a qualche mese fa, ha governato? Sì. I collegi maggioritari di cui ha usufruito non erano stati vinti con l'alleato Fratelli d'Italia e con l'alleato Forza Italia? Sì o no? E scusate: la Lega ha governato con Fratelli d'Italia e Forza Italia fino a un mese fa? A me pare di no. E quindi volete cambiare una legge di cui avete usufruito fino a un mese fa, fregandovene bellamente del mandato popolare! Fregandovene! No, Consiglieri, non è così che funziona la democrazia. C'è una democrazia parlamentare e le leggi elettorali contano, ma non c'entrano niente con la premessa teorica che sostiene il collega Preioni. Collega Preioni, la smetto di darle suggerimenti: non le dico di andare dagli onorevoli prestigiosissimi e autorevoli, costituzionalisti, che voi non avete voluto neanche portare in Commissione, figuriamoci in Aula! No, voi avete Calderoli. Come diceva il collega Bertola: contenti voi, continuate così! Però, almeno provate a dare una cornice retorica che c'entri con la vostra offensiva.
Diciamoci la verità, e lo dico al Presidente Cirio: questo è un fallo di frustrazione! Mi dispiace se si è offeso, ma io glielo dico davvero; lei sa qual è il mio giudizio ed anche il mio pregiudizio. Io gliel'ho detto il primo giorno: lei ha un volto perbene, ma in politica i volti perbene almeno per me, non contano niente. Le apparenze non contano. E so, dai racconti di tante persone che la conoscono, che lei è una persona mite.
Adesso, non devo ripetermi, mi scusi se ogni tanto mi passa una battuta perché si fa in politica (il democristiano dell'Alpitour) e non voglio neanche che rimanga chiuso nel tunnel di Chiomonte! Stia qui con noi! Per c'è il legittimo dubbio, Presidente Cirio, che lei sia davvero il sottoprodotto del pensiero leghista.
Gliel'hanno ricordato due Capigruppo fino adesso e glielo ricordo anch'io: le parole del Consigliere Preioni sono importanti! Quando dice: "Facciano quello che vogliono, ma con il pallottoliere noi comandiamo da soli"; per carità! Ma arriviamo al punto politico, perché queste sono tutte litanie della discussione, del dibattimento, ma voi cosa avete fatto in questi 100 giorni? Solo per capirci, solo per smentire quello che vi stiamo dicendo da mesi! Voi avete copiato e incollato male una proposta di autonomia, che purtroppo è già andata in soffitta. Perché? Perché era un giocattolino buono finché eravate al Governo, ma adesso avete qualche problema in più.
Poi, vi siete fregati con le vostre stesse mani: no, non facciamo la Commissione straordinaria; no, la facciamo ordinaria, cambiamo lo Statuto.
Noi vi abbiamo chiesto: "Ma l'avete letto il Regolamento?". Il Regolamento lo leggete saltuariamente e adesso siete ancora bloccati lì e avete una delibera di cui non ve ne fate niente.
In più, c'è la cosa che ci ha fatto impazzire in queste ore (ve l'abbiamo detto in tutte le questioni pregiudiziali): non eravate voi che dicevate "prima i piemontesi"? Ma dove sono finiti questi piemontesi? Li avete lasciati tutti in cantina come i gazebo, che non volete utilizzare per raccogliere le 500 mila firme? Dove sono i piemontesi? Ve lo dico io: di lavoro qua dentro non se ne è mai discusso, se non per le nostre richieste di avere comunicazioni. Di trasporti non ne abbiamo mai parlato, non abbiamo presentato un emendamento a nessuna legge. Lo dicevamo ieri in conferenza stampa: non eravamo dei fenomeni nella scorsa legislatura, ma nei primi mesi.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Sì, aspettate, aspettate, aspettate. Iniziate a fare delle cose, perché la bolla Salvini è già scoppiata. Non potete pensare che vivrete tutta la vita secondo le sue cattive idee. Prima o poi una cacchio di idea vi verrà! Sbagliata, ma vi verrà!



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Non lo so, io glielo auguro. Non faccia così! Io glielo auguro.
Allora (mi dia il tempo, Presidente), io non so se a voi va bene così. E pensare che il Presidente Cirio aveva sostenuto che bisognava pedalare forse per dare l'idea della velocità e dell'azione della Giunta e del Consiglio regionale. Finalmente, abbiamo capito dove dovevamo pedalare: dovevamo fare i gregari di qualcuno; tendenzialmente, del Veneto e della Lombardia, e se non hanno leggi da copiare. Tra l'altro, vi chiedo di utilizzare meglio i programmi e magari togliere le parole "Veneto" e "Lombardia", così, giusto per non farci fare brutta figura.
Ormai, però, è chiarissimo anche il punto che avete davanti. Guardate, non è che bisogna aspettare l'intervento di autorevoli costituzionalisti per dire che questa proposta non andrà da nessuna parte.
Ve lo diciamo sinceramente: in queste ore abbiamo evitato che voi siate i primi. Non so se sarete gli ultimi, ma noi proveremo fino alla fine, con i nostri emendamenti, ad evitare al Piemonte di fare una figuraccia. E non ve l'abbiamo detto ieri: questa deliberazione ha anche un problema dovuto al fatto che ci sono due Camere (la Camera dei Deputati e il Senato). E' un'altra vicenda che dovrebbe indurvi a un ragionamento.
Due. Questa legge è inapplicabile, perché dovrebbe esserci una delega interna che non avete, che il referendum non ha, e che non potrà utilizzare temporaneamente il Parlamento nelle ore successive all'approvazione.
Tre. I collegi vanno riscritti - vanno riscritti - perché una legge pensata per avere una base maggioritaria e una base proporzionale non può essere ridotta a una sola tipologia di legge.
Per questo, visto che la Lega si "bulla" del suo.
Posso arrivare fino alle 18 o ho finito il tempo?



PRESIDENTE

Ha finito il tempo da 55 secondi. Può concludere.



GRIMALDI Marco

Non vedo il display, non ho il timer interno al cuore.
Sono un uomo come voi, solo che ho il baricentro basso e vivo di un fuoco che difficilmente voi potrete replicare.



PRESIDENTE

E' in buona compagnia.
Concluda pure.



GRIMALDI Marco

Visto che la Lega si "bulla" del suo straripante consenso popolare (incredibile, ormai ci siete solo voi), invece di sequestrare per altri due giorni il Consiglio regionale e di convocarci anche venerdì, facendo un'altra figuraccia con i ragazzi, uscite, trovate i piemontesi che hanno voglia di sostenere questa proposta. Prendete quei gazebo e uscite: raccogliete 500 mila firme. Avete un anno di tempo, fino al 30 settembre del prossimo anno.
Chiudo proprio su questo: fino al prossimo anno. Il 30 settembre è una scadenza utile solo per capire se si va o no in quella sessione di primavera al referendum.
Glielo dico Presidente, spero che lei non si presti ad altri abusi di potere, perché è un abuso di potere convocare un Consiglio straordinario in 24 ore per motivi non urgenti, come è già successo. L'esclusione della discussione di tutti gli emendamenti, uno per uno, verrà vissuto da noi come un abuso di potere.
Vi avevamo promesso una guerriglia istituzionale. In queste 24 ore avete assaggiato di cosa siamo capaci. Evitate di farci trasformare questa legislatura nel vostro Vietnam, anche perché sapete benissimo poi come andrà a finire.



PRESIDENTE

Grazie.
Mancano tre minuti alle 18.00. Com'era previsto, la seduta si conclude alle ore 18 e riprende alle ore 20.
Invito i Consiglieri che vogliono partecipare alla discussione di iscriversi, in modo tale da avere le tempistiche per la presentazione degli emendamenti, sia da parte degli Uffici del Consiglio sia da parte dei vostri Uffici.
La seduta è sospesa e riprende alle 20.00.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.58)



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