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Dettaglio seduta n.159 del 16/11/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.29 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanza oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione n. 868 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà il Vicepresidente Fabio Carosso.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo fin d'ora che per le interrogazioni è prevista la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interrogante per cinque minuti e non è prevista l'illustrazione.


Argomento: Parchi e riserve

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 868 presentata da Rossi, inerente a "Problemi governance del Parco del Ticino"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con la trattazione dell'interrogazione n. 868, presentata dal Consigliere Rossi.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando il Vicepresidente Fabio Carosso, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
In merito all'interrogazione in oggetto, si precisa che la legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 in materia di rinnovo degli organi degli Enti di gestione delle Aree Naturali Protette prevede all'articolo 14, comma 1, le modalità di nomina del Presidente e all'articolo 15 la composizione e le competenze del Consiglio, nonché la nomina dei Consiglieri.
Il comma 2 dell'articolo 15 dispone che tutti i componenti del Consiglio ad eccezione del Presidente, sono nominati su designazione delle Comunità delle aree protette, con voto limitato e in modo che sia garantita la rappresentanza delle associazioni ambientaliste, individuate ai sensi dell'articolo 13 della legge 8 luglio 1986, e delle associazioni agricole nazionali più rappresentative.
Occorre precisare che il sistema del voto limitato, che assegna a ciascun elettore un numero di voti inferiore rispetto al numero di Consiglieri da esprimere, è stato previsto dal legislatore regionale proprio allo scopo specifico di tutelare eventuali minoranze che dovessero crearsi in seno all'organismo elettorale.
Con riferimento agli esiti delle designazioni effettuate dalla Comunità delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, va rammentato che la Comunità delle aree protette è dotata di propria e autonoma potestà di regolamentazione delle sedute e dei meccanismi di voto delle stesse, sempre nel rispetto delle indicazioni contenute nella legge. Infatti, l'articolo 15, comma 2, della legge richiede esclusivamente l'applicazione del criterio del voto limitato nella scelta dei nominativi da designare.
La Comunità delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore nell'individuare i criteri del voto, ha deciso con la deliberazione n. 1 del 7 ottobre 2019, di fissare nel tetto dei 2/3 il numero massimo di preferenze per ciascun elettore, con ciò rispettando il meccanismo del voto limitato che - si ripete - implica che le preferenze debbono essere in numero inferiore rispetto al totale dei candidati da eleggere.
È chiaro che tali previsioni a tutela delle minoranze presuppongono la partecipazione alla seduta di tutti gli aventi diritto al voto; risulta invece dagli atti che, in occasione della seduta per l'espressione del voto per la designazione dei nominativi dei Consiglieri, tenutasi in data 9 dicembre 2019, e della seduta nella quale sono stati discussi criteri relativi alle modalità di voto tenutasi in data 7 ottobre 2019, è stata registrata la significativa assenza di alcuni componenti della comunità tra quelli rappresentativi dei Comuni facenti parte del Parco naturale del Ticino.
Per le ragioni esposte, è evidente che la ridotta rappresentanza dei Comuni del Parco del Ticino in seno al Consiglio dell'Ente non è imputabile a disfunzioni legate ai meccanismi del voto, quanto invece la ridotta partecipazione degli aventi diritto alle sedute della Comunità delle aree protette decisive ai fini del rinnovo degli organi.
Per quanto riguarda la presentazione delle proposte di revisione dell'articolo 12 della legge regionale n. 19/2009, PdL n. 113 e n. 133, va sottolineato che le stesse, al di là della modifica dei meccanismi di voto sono finalizzate al ripristino della situazione amministrativa e gestionale dell'ente prima dell'entrata in vigore della legge regionale n. 19/2015 prevedendo la ricostituzione del soppresso Ente di gestione delle Riserve pedemontane e delle Terre d'acqua, confluito con la legge citata nell'unico Ente di gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore.
Tali proposte di legge, volte quindi a modificare il sistema di voto ma anche a ripristinare lo status quo precedente all'accorpamento, muovono dal presupposto di evidenti difficoltà gestionali e amministrative conseguenti alla riunione sotto un unico Ente di realtà territoriali ed ambientali estremamente diverse tra loro, che prima del 2012 erano affidate in gestione a cinque distinti Enti, con dinamiche gestionali diverse.
L'aggravio amministrativo creatosi nel tempo in capo al nuovo Ente di gestione ha infatti certamente determinato notevoli appesantimenti ed arretrati anche dettati dalle difficoltà di integrazione tra i comparti che facevano capo agli enti preesistenti, determinando una situazione di generale malcontento, così come evidenziata dalle associazioni ambientaliste.
Nella consapevolezza della situazione di sofferenza, la struttura sta gradatamente affrontando le criticità pregresse, anche se in tale percorso costruttivo ulteriori rallentamenti sono generati dall'emergenza determinata dalla pandemia, che ha reso necessari molteplici adempimenti imprevisti che l'Ente ha dovuto affrontare in modo prioritario. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Fabio Carosso per la risposta.
Ha chiesto di replicare alla risposta il Presidente Domenico Rossi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente e grazie anche al Vicepresidente Carosso per la risposta, della quale sono parzialmente soddisfatto. Infatti, ho sentito che nella risposta all'interrogazione si entra anche in valutazioni che riguardano proposte di legge al vaglio delle Commissioni e poi del Consiglio che, mi permetto di dire, forse sono in questo momento premature visto che l'iter è in corso. Valuterà il legislatore se modificare i meccanismi di elezione o addirittura, come richiesto anche dai Sindaci del nostro territorio, la composizione del Parco.
Nella risposta, inoltre, c'è un riferimento alla questione della rappresentanza, per la quale si sottolinea che il problema non è dovuto al meccanismo di scelta dei rappresentanti, ma alla mancata partecipazione.
Nessuno ha mai negato che il caso particolare che si è verificato nel Parco del Ticino sia dovuto ad una mancanza di partecipazione: questo lo abbiamo sempre detto. Ciò non toglie, però, che riteniamo che il meccanismo che la legge prevede non tuteli quei territori e quei Comuni che hanno maggiore estensione o maggiore popolazione all'interno del Parco; per cui riteniamo che, anche in condizioni particolari diverse, la legge vada modificata.
L'interrogazione, però, non si basava su questo problema, che affrontiamo con delle proposte di legge. L'interrogazione si basava su una denuncia, in maniera particolare delle associazioni ambientaliste, secondo la quale il Parco, di fatto, non è gestito; è lasciato a se stesso; il Consiglio direttivo si è riunito poche volte nel 2020 e pochissime nel 2021; non assume decisioni e quella che è un'area che dovrebbe essere un fiore all'occhiello della nostra Regione, sia per quanto riguarda la tutela della biodiversità sia perché potrebbe diventare un'occasione di sviluppo turistico, in realtà, secondo quello che le associazioni ambientalista lamentano, è abbandonata a se stessa, anche per un deficit di governance.
L'interrogazione auspicava una risposta nell'ottica di un intervento che modificasse queste condizioni, proprio perché in questo momento, secondo quanto ci riportano gli attori che vivono il Parco tutti i giorni, non sta funzionando.
Ci auguriamo che, al netto delle valutazioni sulle proposte di legge che competono poi alla Commissione e all'Aula, ci sia un intervento e un ragionamento da parte della struttura e dell'Assessorato, per porre rimedio alle criticità, che possono essere più o meno condivise, ma è indubbio che esistano, e che mettano il Parco nella condizione di tornare a essere un bene in cui tutelare la biodiversità e la rete ecologica, ma, anche un'occasione di sviluppo per il nostro territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per la replica.
Prima di chiudere la seduta, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via e-mail in visione a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la seduta delle interrogazioni ed interpellanze. Grazie a tutti e a tutte.
Alle ore 10, dopo quindici minuti di areazione dei locali, il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Nel rispetto della normativa vigente riguardante il COVID-19, si invitano tutti i Consiglieri e il personale d'Aula ad uscire in modo ordinato rispettando il distanziamento.
Buona salute a tutti.



(Alle ore 09.39 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.07)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 14 ottobre 2021 n. 159 a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
La verifica delle presenze verrà effettuata mediante chiamata nominale.
Le votazioni si svolgeranno attraverso l'introduzione del badge di ciascun Consigliere nell'apposito alloggiamento con conseguente selezione del tasto presenza e della successiva espressione di voto.
Per la verifica delle presenze e ai soli fini dell'appello comunico che sono in congedo i Consiglieri Caucino, Chiorino, Cirio, Giaccone, Icardi Lanzo, Protopapa, Ricca e Stecco.
Il numero legale è 22.
Procedo ora all'appello nominale per la verifica delle presenze.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



PRESIDENTE

Gli Assessori esterni Gabusi, Marnati e Poggio non sono presenti.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Chiedo una modifica dell'o.d.g. Chiedo di anticipare la discussione della mozione n. 575 inerente a: "Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali per i pazienti post-COVID".
Mi è stato segnalato che ci sono diverse difficoltà da parte dei pazienti ad accedere a tutta una serie di controlli successivamente alla fase acuta della malattia che, purtroppo, sappiamo lasciare importanti strascichi.
Sarebbe importante che il Consiglio regionale si esprimesse rispetto alle indicazioni e soprattutto alle tempistiche che vogliamo dare alle ASL, per rispondere alle esigenze delle tante persone che sono state colpite dal COVID nei mesi passati e che continuano ad avere dei forti strascichi e delle forti difficoltà a proseguire la propria vita quotidiana, ragion per cui dovrebbero essere assistiti in maniera più attenta e puntuale dal nostro Servizio Sanitario, soprattutto in maniera gratuita.
Gratuità e tempestività dovrebbero essere all'ordine del giorno rispetto agli interventi che bisogna mettere in campo per rispondere alle esigenze di salute delle tante persone che sono state colpite da questa terribile malattia.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Nel frattempo ricordo che sono arrivati i Consiglieri Bertola e Graglia.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere ai colleghi l'inserimento all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 689 inerente a: "Stabilizzazione del personale sanitario assunto nel corso della pandemia da COVID 19".
Ne abbiamo parlato lungamente anche in Commissione sanità ed è venuto il momento per tutti noi di votare un atto di indirizzo che formuli un impegno sia verso il Governo sia verso noi stessi, perché è importante ribadire alcuni punti, cioè che gli operatori sanitari, e non solo (ricordo che ci sono anche tanti operatori amministrativi che hanno lavorato in condizioni davvero difficili e precarie) devono essere esentati dallo svolgimento delle prove preselettive previste dai bandi di concorso indetti dal Sistema Sanitario piemontese.
Questo lo avevamo già ottenuto per altre categorie che hanno svolto lavori con contratti a tempo determinato e credo che, ancora di più, coloro che hanno lavorato per far fronte all'emergenza debbano essere inseriti fra queste categorie.
Chiediamo di prorogare fino a un massimo di 36 mesi i contratti di lavoro del personale sociosanitario assunto per fronteggiare l'emergenza pandemica. Come sapete, anche in queste settimane si è parlato tanto del rischio che corre il Sistema Sanitario Nazionale e quello piemontese qualora non venissero rinnovati. Chiediamo di farci anche portavoce presso il Governo della necessità di rivalutare le condizioni di lavoro, le piante organiche, i luoghi di lavoro, le condizioni economiche e le condizioni legislative dei medici di base.
In questo senso, l'Assessore Icardi chiedeva di aggiungere anche un punto che è al centro della trattativa fra lo Stato e le Regioni, in generale sul riparto dei fondi alla sanità. Noi, ovviamente, siamo disponibilissimi vista anche l'apertura di ieri, ad aggiungere questo punto, qualora ovviamente da parte della maggioranza e della Giunta ci fosse l'intendimento di approvare in giornata questo testo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Vi sono ulteriori richieste di intervento di modifica dell'o.d.g. ? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere la sostituzione dell'ordine del giorno n. 186 al punto n. 8) dell'o.d.g. con l'ordine del giorno n. 685 a prima firma del Consigliere Graglia.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Se non vi sono ulteriori richieste di intervento e non vi sono obiezioni in merito, darei per approvate le richieste di modifica dell'o.d.g., che prevedono: l'iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta dell'ordine del giorno n. 689, avente ad oggetto "Stabilizzazione del personale sanitario assunto nel corso della pandemia da Covid-19", presentato da Grimaldi e Salizzoni; la sostituzione dell'ordine del giorno n. 186) avente ad oggetto "Gestione dell'aumento esponenziale della popolazione del cinghiale.
Richiesta di modifica dell'art. 19 della Legge 157/1992", presentato da Ruzzola e Riva Vercellotti, con l'ordine del giorno n. 685) avente ad oggetto "Aumento dei prezzi di benzina, diesel e metano", presentato da Graglia, Biletta e Ruzzola, che diventa il nuovo punto 8) all'o.d.g.
l'anticipazione della trattazione della mozione n. 575, avente ad oggetto "Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali per pazienti post Covid" presentata da Sacco, Bertola, Valle, Rossi, Martinetti, Salizzoni Frediani, Magliano, Canalis e Marello.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni e modifiche dell'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento interno del Consiglio regionale hanno chiesto congedo Caucino, Chiorino, Cirio, Giaccone, Icardi, Lanzo Protopapa, Ricca e Stecco.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è approvato il processo verbale del 27/10/2021.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere una sospensione per una riunione tra le minoranze.



PRESIDENTE

Di quanto tempo avete bisogno? Lo chiedo, perché abbiamo appena iniziato i nostri lavori: dieci minuti sono sufficienti?



DISABATO Sarah

Dieci minuti.



PRESIDENTE

Sospendiamo la seduta fino alle ore 10.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.17, riprende alle ore 10.39)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dopo la sospensione richiesta dalle minoranze, possiamo continuare i lavori della seduta, esaminando il punto 3) inerente al Testo unificato delle proposte di legge n. 66 e n. 72 "Modifiche alla legge regionale 26 gennaio 2009, n. 2 (Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi e disciplina dell'attività di volo in zone di montagna) ed adeguamento al Decreto legislativo 40/2021".
Ha chiesto la parola il Presidente Sacco sull'ordine dei lavori.



SACCO Sean

Scusi, Presidente, mi pareva di aver capito che avremmo anticipato la mia mozione rispetto ai lavori di oggi. Non ci sono state opposizioni in merito, per cui non capisco perché siamo passati al punto 3).



PRESIDENTE

Perché è anticipata, ma dopo le leggi, non rispetto a tutto l'o.d.g.
attuale.



SACCO Sean

Se fosse così, l'anticipazione l'avrei chiesta dopo il punto 3). Invece l'ho chiesta.



PRESIDENTE

Lei ha chiesto esclusivamente di anticiparla.



SACCO Sean

Appunto. Quindi la discutiamo adesso.



PRESIDENTE

Per prassi, si anticipano nel sistema degli atti ispettivi (mozioni e interrogazioni); altrimenti lo doveva specificare.



SACCO Sean

Va bene la prassi, ma ho anche motivato la mia richiesta di anticipazione e mi sembra urgente rispetto alla legge, che può tranquillamente aspettare dieci minuti.



PRESIDENTE

Però, sta di fatto che lei non ha chiesto di anticiparla al primo punto; è una cosa ben diverso anticiparla, come si è sempre fatto per prassi, nel rispetto dei punti relativi agli atti ispettivi. Un'altra cosa è chiedere.
Mi sembra che il Consiglio abbia assolutamente capito la stessa cosa che ha capito la Presidenza.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori la Consigliera Frediani ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente. In realtà, nemmeno io avevo capito che l'anticipazione implicasse il fatto di anticipare rispetto ai punti dell'o.d.g., anche perché nella convoca abbiamo un ordine preciso degli argomenti che andiamo a trattare; quindi, se si chiede l'anticipazione di un punto, si dà per scontato che l'anticipazione sia riferita all'intero ordine della giornata.
Per cui, se posso, sostengo la richiesta del Presidente Sacco, perché la prassi non sempre viene rispettata quando andiamo ad affrontare alcuni temi un pochino più caldi e un pochino più divisivi. In questo caso, mi sembrava piuttosto chiaro che il Presidente Sacco chiedesse un'anticipazione rispetto a tutti i punti previsti all'o.d.g.
Se ci fosse stata maggiore chiarezza anche tra noi, magari qualcuno della maggioranza si sarebbe opposto, tant'è che sono rimasta proprio stupita del fatto che nessuno della maggioranza si sia opposto alla richiesta di inversione. Motivo per cui chiederei, se possibile, di dare seguito alla richiesta del Presidente Sacco e di mettere la mozione - che il Presidente ha depositato e ha richiesto oggi di anticipare - al primo punto, prima di partire con qualsiasi altra discussione. Se non sbaglio, il primo punto dovrebbe essere la proposta di legge a prima firma del collega Marin, che riguarda principalmente l'attività di eliski. Il Presidente Sacco giustamente, ha chiesto di trattare prima un tema che ritiene più importante o comunque più urgente e l'Aula ha acconsentito. Per cui credo che sarebbe opportuno e anche rispettoso nei confronti del Presidente dare seguito alla sua richiesta, che non è stata peraltro respinta dall'Aula.



PRESIDENTE

Grazie. Sulla questione non può intervenire nessun altro, perché il Regolamento prevede che intervenga solo un Consigliere sul punto.
Noi abbiamo approvato l'attuale o.d.g.; è stato approvato con la specifica richiesta del Presidente Ruzzola e del Presidente Grimaldi che hanno richiesto un inserimento nell'attuale o.d.g.
Il Presidente Sacco ha chiesto l'anticipazione generica, non ha chiesto l'anticipazione al primo punto. Come sempre è stato fatto per prassi, viene anticipato come primo punto o eventualmente secondo - perché ci deve essere un'alternanza tra maggioranza ed opposizione - sugli atti ispettivi (come è sempre stato fatto) e sarà fatto anche con l'attuale o.d.g., che - ripeto è già stato approvato.
Ha chiesto la parola il Presidente Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

C'è stato questo malinteso (chiamiamolo così), che però ha inficiato anche le nostre richieste, in quanto avendo accolto la loro inversione, nessuno di noi ha chiesto l'inversione prima del punto relativo alla proposta di legge del collega Marin, perché ci sembrava che fosse stato accolto. Ho capito il malinteso. Dalla prossima volta.



PRESIDENTE

Non è un malinteso. È semplicemente il fatto che se uno chiede una cosa.
Siamo un ente legislativo..



GRIMALDI Marco

Presidente, non mi tolga la parola, però. Stavo finendo di parlare.



PRESIDENTE

Ma stiamo discutendo sempre sullo stesso punto dell'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Ma abbiamo compreso tutti così.
Lei sta dicendo "ho inteso in altro modo". Noi non abbiamo chiesto di metterlo ai voti. In questo caso voi sareste contrari - se capisco bene - a mettere un ordine del giorno prima dei punti legislativi, cosa che per prassi, come dice lei, si fa poco, ma non è vero che non abbiamo mai fatto.
Quindi, le chiederei di metterlo ai voti, visto il malinteso.



PRESIDENTE

È già stato approvato l'attuale o.d.g., quindi proseguiamo.



GRIMALDI Marco

È stato approvato, ma lei non ha detto l'ordine. Quindi, sarà nostra cura ogni volta che finiamo il punto, chiedere di ridirci l'ordine, perché noi non l'avevamo compreso.



PRESIDENTE

Dovete essere più chiari nell'esposizione e nelle richieste.



GRIMALDI Marco

Probabilmente il Consigliere Sacco è stato poco chiaro, ma anche noi siamo caduti nello stesso errore. Le chiederei di metterlo ai voti.



PRESIDENTE

Non metto in votazione un o.d.g. che è già stato approvato.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Sinceramente, non ho capito quale punto stava aprendo in quel momento; poi mi sono stupita quando ho capito che non era l'ordine del giorno del collega che aveva chiesto l'inversione. Noi, sul punto successivo, avremmo avuto delle questioni da sollevare, per cui, forse, è il caso di essere più chiari durante la conduzione, altrimenti si apre di colpo un punto, senza sapere che l'inversione è stata approvata. Quindi, diventa difficile poter intervenire.



PRESIDENTE

Grazie.
Ricito l'articolo 70, perché probabilmente è stata fraintesa da alcuni non dal sottoscritto e non dall'attuale Presidenza - la metodologia di approvazione dell'attuale o.d.g.
"I richiami riguardanti il Regolamento, l'ordine del giorno, le modalità o la priorità delle votazioni hanno la precedenza sulla questione principale e ne sospendono la trattazione.
Su tali richiami il Presidente può disporre la votazione, dopo l'illustrazione del proponente, con un intervento di un Consigliere contrario", perciò un solo Consigliere contrario. È già stato.
Siete già intervenuti in più di uno, quindi proseguirei con il punto 3) dell'attuale o.d.g.


Argomento: Montagna - Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Testo unificato delle proposte di legge n. 66 e n. 72 "Modifiche alla legge regionale 26 gennaio 2009, n. 2 (Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi e disciplina dell'attività di volo in zone di montagna), e adeguamento al Decreto legislativo 40/2021") (Presentazione questioni sospensive)


PRESIDENTE

. Questione sospensiva sollevata dal Consigliere Bertola



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Bertola, le do la parola in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Vorrei porre una questione sospensiva su questo provvedimento molto semplice. Oggi è il 16 novembre, quindi oltre la metà del mese di novembre.
Chi ha un po' di esperienza di attività di Consiglio regionale, non dico di una o più legislature, ma anche solo di questo inizio di legislatura, di questa prima metà di legislatura, sa benissimo che questo è il periodo in cui si parla di bilancio. Novembre e dicembre, spesse volte anche gennaio e febbraio, sono mesi dedicati al bilancio.
Durante l'estate (a volte anche durante l'autunno), si discute del rendiconto; poi c'è l'assestamento e, infine, il bilancio di previsione.
C'era una prassi - non virtuosa, però era così - in cui si approvava sempre il bilancio di previsione in sedicesimi: il bilancio provvisorio e poi all'inizio dell'anno, il previsionale.
All'inizio della legislatura, l'Assessore Tronzano ha detto: "Basta con questa prassi. Noi, al 31 dicembre ci metteremo in condizione di approvare il previsionale, perché così va fatto". Contenti tutti.
Quest'anno si è partiti prima; ci è stato detto che l'assestamento era tecnico, che non c'erano spazi politici e che ci sarebbero stati dati successivamente. Siamo, signori, al 16 novembre: non abbiamo approvato l'assestamento e teoricamente, stando a quello che diceva l'Assessore Tronzano (cose, peraltro, condivisibili), salvo che lo stesso abbia cambiato idea, tecnicamente è piuttosto difficile che si riesca ad approvare un previsionale entro il 31 dicembre ed evitare, come aveva detto l'Assessore Tronzano: "Finalmente, dopo dieci anni, alla Regione Piemonte di entrare in esercizio provvisorio".
Guardiamo il calendario: cosa c'è all'o.d.g. ? Cosa si discute oggi in Aula? L'eliski. Proposte di legge che riguardano gli sport invernali l'urbanistica, la sicurezza, eccetera, e l'eliski, una proposta di legge che va a modificare una legge non datata (certo, la legge originale è la n.
2 del 2009) e già modificata nel 2016, anzi, forse nel 2017. Quindi, non è un tema che aspettava importanti innovazioni legislative, è un tema che qualcuno vuole trattare. È legittimo farlo, ma trovarci il 16 novembre senza l'assestamento approvato, con il previsionale che non si sa ancora cosa sia, a parlare di questi argomenti, è quanto meno singolare.
Chiedo, quindi, che si ritorni, cum grano salis, ad attività più importanti anche per i piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire sulla richiesta di sospensiva del Consigliere Bertola.
Alla Conferenza dei Capigruppo della scorsa settimana abbiamo chiesto alla maggioranza quali fossero le intenzioni rispetto alla calendarizzazione dei provvedimenti, quali erano le condizioni che ponevano e se la loro priorità fosse la proposta di legge n. 66 o il bilancio di assestamento. La risposta è stata chiara: la proposta di legge n. 66.
Tutto ciò mi fa sorridere, perché immaginavo che la priorità fosse il bilancio, fosse l'assestamento, fosse arrivare con un previsionale in tempi utili per erogare tutti i contributi e per portare al tavolo le scelte politiche della maggioranza (e anche le richieste della minoranza).
Pertanto, apprendere che in realtà c'è un altro ordine di priorità rispetto ai provvedimenti che si possono e si devono portare in Aula, ha lasciato un po' di sgomento, sicuramente da parte della minoranza.
Ora, come diceva il Consigliere Bertola, siamo profondamente in ritardo.
Abbiamo superato metà novembre; abbiamo un bilancio di assestamento in discussione in Commissione (di cui abbiamo esaminato già il primo articolo ma dobbiamo ancora visionare i successivi articoli, gli emendamenti e capire quali ulteriori richieste verranno poste dalla maggioranza e dalla minoranza) e oggi siamo qui a discutere della proposta di legge n. 66.
Questo, a nostro avviso, non è una scelta politica coerente con tutto quanto detto fino a oggi, rispetto alla possibilità di portare il bilancio per tempo, entro fino dicembre, alla sua approvazione, per pianificare e organizzare l'attività nel più breve tempo possibile.
Prendiamo atto delle priorità di questa Giunta e di questa maggioranza.
Personalmente non le condivido, perché, per me, portare a casa un bilancio in termini in tempi utili, ovviamente aprendo al dialogo con le minoranze è molto più importante che non anticipare la discussione su una proposta di legge che, in realtà, poteva lasciare spazio a qualcosa di più importante in questo caso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Spero che l'Assessore Tronzano torni in aula, anche perché questa richiesta va incontro alle sue indicazioni. Per tanto tempo abbiamo provato a rincorrere l'Assessore Tronzano, soprattutto sui suoi "desiderata". Ogni volta, più o meno, l'Assessore diceva questo: "Sì, stiamo facendo un bilancio, dobbiamo approvarlo in fretta, però ricordatevi che quando arriverà il bilancio preventivo, questa discussione si farà con tutto il tempo del caso".
Poi arriva il bilancio preventivo, di solito in ritardo rispetto ai "desiderata" dell'Assessore Tronzano, e di solito l'Assessore ipotizza una prima variazione di bilancio, sulla quale discuteremo ampiamente. Di solito, poi, dalla variazione tecnica si passa all'assestamento.
L'assestamento, come ha detto l'Assessore Tronzano, è anch'esso tecnico quindi praticamente la discussione non c'è quasi mai. Negli intendimenti dell'Assessore Tronzano - come ha ancora detto l'altro giorno in Commissione Bilancio - dice: "No, no, approviamo in fretta l'assestamento perché entro il 31/12 faremo il bilancio di previsione". E lì, coro di risate di tutti, perché forse l'Assessore Tronzano non si rende conto dello stato della sua maggioranza e anche del fatto che i suoi "desiderata" vengono ascoltati giusto da questo emisfero - perché noi almeno lo ascoltiamo.
C'è gente della maggioranza che non crede neanche più a quello che ogni volta ci propone in Commissione, perché alla fine. Presidente, quanti minuti ho?



PRESIDENTE

Avete tre minuti ciascuno.



GRIMALDI Marco

La Consigliera Disabato è stata molto gentile e generosa.
Come dicevo, la richiesta del Consigliere Bertola non è né più né meno la richiesta che dovrebbe fare un Capogruppo di maggioranza, il quale rivolgendosi al Consigliere Marin, dovrebbe dirgli: "Ma davvero, nelle prossime due settimane, invece di chiudere l'assestamento parleremo solo di quello che non è nemmeno il soccorso alpino, ma il soccorso di chi ha voluto andare nelle nostre Alpi a sparare a un cervo e magari non ha voglia, non ha tempo ed è troppo affaticato per portarselo sulle spalle e c'è bisogno dell'elitaxi per andare nei nostri tantissimi rifugi, perch non ce la fa ad andare a piedi e deve proprio andare con il velivolo con le pale, veramente lunghissime e preziosissime, che lo porterà ovunque nel nostro arco alpino?".
Visto che questa discussione è ridicola, spero che la richiesta del Consigliere Bertola venga approvata già alla prima votazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulla richiesta di sospensiva presentata dal collega Bertola, perché la trovo particolarmente puntuale. Nei giorni scorsi abbiamo cominciato l'esame del DEFR; ci è stata data l'occasione di confrontarci con l'Assessore Tronzano, per cui ci è parso di capire che gli intendimenti della Giunta siano particolarmente puntuali quest'anno e quindi c'è l'intendimento di poter affrontare la discussione sull'assestamento di bilancio già nel mese corrente. Non sarà sicuramente una discussione né semplice né agevole, ma finalizzata ad agevolare il percorso verso il nuovo bilancio entro i termini dell'anno.
Non è una sfida impossibile dal punto di vista dei tempi, ma sono certo che ormai abbiamo tutti abbastanza esperienza per sapere che non sarà una discussione velocissima e se questo intendimento è un intendimento sincero ed è veramente una priorità politica di questa maggioranza, è evidente che per quanto possibile, dobbiamo preservare dello spazio di discussione per questi due importanti provvedimenti.
In questo quadro, cominciare ad affrontare oggi un testo impegnativo come quello di cui si vorrebbe parlare, che insiste su una legge complessa composta di parecchie decine di articoli e anche nuove modifiche che interverrebbero su altrettanti articoli (tra l'altro con modifiche che - lo sappiamo tutti -non sono completamente condivise dall'Aula, anche se devo riconoscere che il lavoro di quest'ultima sessione di Commissione ha permesso, comunque, di sgrossare alcune differenze principali che ci vedevano contrapposti), sicuramente impiegherà tanto tempo e sicuramente lo sottrarrà alla discussione sul bilancio.
Un po' di esperienza d'aula ce l'abbiamo tutti e dunque dobbiamo prendere consapevolezza dei tempi che servono quando bisogna discutere di bilancio conosciamo la complessità dell'argomento e dobbiamo dare anche alla Giunta l'occasione di potersi confrontare sul punto.
Penso che sarebbe importante, per l'organizzazione dei lavori delle prossime settimane, poter sgombrare il campo da questioni che sono sicuramente di importanza secondaria rispetto a quello di cui stiamo parlando e che sono oggetto della preliminare del collega.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.
Ricordo che per ogni richiesta può intervenire un Consigliere per Gruppo.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della richiesta del Consigliere Bertola. Credo che i colleghi che mi hanno preceduto abbiano già illustrato con sufficiente chiarezza le nostre richieste, che tutta la maggioranza dovrebbe sottoscrivere. Mi spiace che l'Assessore Tronzano sia uscito, perché quello che noi vorremmo esprimere con questi nostri interventi è il nostro pieno sostegno a un'attività, quella del bilancio, che dovrebbe occupare i nostri lavori da qui fino a fine anno in modo piuttosto intenso. Questo è un momento importante, è un momento in cui si dovrebbe definire come vengono impiegate le risorse per garantire servizi, per cercare di sostenere le imprese, per sostenere i cittadini, per cercare di sistemare le risorse nel modo più intelligente e più opportuno possibile.
Noi crediamo che una discussione come quella relativa alle diverse fasi del bilancio dovrebbe avere la priorità su tutto. Invece, ci ritroviamo ancora una volta in Aula a parlare di un provvedimento che esprime tutta la visione del Piemonte di questa maggioranza.
La regione Piemonte, come più volte viene richiamato spesso soprattutto in campagna elettorale, è per lo più occupata da montagne - da cui ovviamente deriva il nome - ma direi che è piuttosto evidente che la visione di montagna, la visione di sviluppo che ha questa maggioranza è diametralmente opposta rispetto alla nostra.
Voi dimenticate troppo spesso che la montagna non appartiene solo all'uomo la montagna non è una risorsa da spremere; non è un luogo in cui andare ad ampliare le possibilità di cementificazione; non è il luogo in cui portare i cacciatori a spasso o portare le persone che dicono di amare la montagna ma in realtà non hanno mai messo gli scarponi ai piedi, ma è consentire a queste persone di sedersi comodamente a tavola in un rifugio per poter pranzare..
(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, se evitate di disturbare la Consigliera Frediani, forse potete agevolare tutti, sia la maggioranza sia l'opposizione.
Scusate, colleghi, ci sono altri luoghi per fare riunioni fra maggioranza e opposizione, altrimenti devo far sgombrare dall'Aula chi vi chiama.
Prego, Consigliera.



FREDIANI Francesca

Se questa riunione che si sta svolgendo alle mie spalle è una riunione volta a sbloccare questa impasse, io mi fermo e lascio che si arrivi ad una conclusione che magari potrebbe far risparmiare tempo a tutti noi. Se invece, è una riunione in cui si parla di Olimpiadi, di Atp e non so di cos'altro, direi che si potrebbe svolgere anche al di fuori di quest'Aula.
Ma non sta a me dirlo, l'ha già fatto il Presidente, con la sua autorevolezza.
In sintesi, sostengo la richiesta del Consigliere Bertola e chiedo di dedicare il tempo di questa assise a ben altri temi e a ben altre priorità.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo per sostenere con forza la richiesta del collega Bertola. In teoria, rispetto alle tempistiche disegnate dall'Assessore l'assestamento doveva essere discusso velocemente, proprio per poterci portare rapidamente ad una sessione sul bilancio preventivo, altrettanto importante, visti gli scenari che si affacciano rispetto al nostro 2022.
Penso, quindi, che la richiesta del collega Bertola sia importante forse più importante o necessariamente più importante, essendo il bilancio il punto sul quale si decidono le policy: perché in base alle risorse che si stanziano su un tema piuttosto che su un'altra iniziativa, su una legge piuttosto che su un altro provvedimento, si valuta la capacità di governo di gestire o meno i processi di questa maggioranza e di questa Giunta nella consapevolezza che l'assestamento porta con sé degli emendamenti parlo a nome di un Gruppo che ne ha presentati - che sono condizionati anche ad alcune scelte che questa maggioranza vorrà attuare in tema di sviluppo del nostro bilancio il prossimo anno.
Sarebbe importante capire se gli ordini del giorno che abbiamo approvato negli scorsi bilanci, collegati alle precedenti leggi di bilancio, hanno trovato seguito da parte di questa maggioranza e di questa Giunta oppure se sono stati solo un voto in Aula che poi non ha trovato nessun tipo di consequenzialità. Sono aspetti su cui, forse, varrebbe la pena riflettere, anche quando vengono votati a maggioranza o all'unanimità poi, dall'altra parte, c'è una Giunta che prende questi atti di indirizzo e li tratta come se non fossero mai stati votati o come se non fossero un'indicazione politica chiara e netta. Ricordo sommessamente agli Assessori, che in parte sono esterni ma in parte, soprattutto, sono anche Consiglieri, che è il Consiglio ad essere sovrano: quando c'è un ordine del giorno, la Giunta non può decidere se applicarlo o meno (anche perché, di sicuro, avrà fatto le verifiche preventive per valutarne la sostenibilità).
Alcuni atti di indirizzo sono stati approvati in quest'Aula: penso, ad esempio, all'applicazione legata alla maternità o all'istituzione del fondo per le donne che vogliono essere aiutate nel continuare il percorso di gravidanza; parliamo di tante attività che avevamo posto con forza a questa Giunta e che ad oggi non hanno trovato alcun tipo di risposta.
Penso, quindi, che abbia assolutamente ragione il collega a chiedere di discutere di assestamento; anche perché, in base a quello che ci verrà detto rispetto a questi intendimenti (intendimenti già votati dall'aula quindi non proposte politiche che poniamo oggi, ma temi già approvati nel percorso di questa legislatura), decideremo anche noi come comportarci sul numero di emendamenti da presentare o da ritirare.
Presidente, se si potesse accogliere la richiesta del collega renderemmo un buon servizio non solo a quest'Aula, ma anche ai piemontesi.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In realtà, non è esattamente una richiesta di sospensiva, ma di delucidazioni, ai sensi dell'articolo 37, comma 5, del Regolamento interno.
Io vorrei richiamare in Commissione il provvedimento, ma per un fatto diverso dal comma descritto (al riguardo, chiedo delucidazioni in merito anche alla dottoressa Jannelli). Che cosa è successo? Se si ricorderà, noi abbiamo già utilizzato il comma 5 del Regolamento rispetto al comma 4, cioè al fatto che il provvedimento fosse stato richiamato in Aula.
L'altra settimana è accaduto un evento increscioso, che, tra l'altro la riguarda, Presidente Allasia; mi riferisco al fatto di aver abbandonato la Commissione, cosa che mi succede non molto spesso, perché in sovrapposizione con un altro impegno istituzionale, tra l'altro con lei.
Perché dico "cosa che mi succede non molto spesso"? Perché di solito non calendarizziamo mai due sedute in contemporanea, dal momento che i Gruppi composti da un solo componente, non avendo possibilità di delega, di fatto non possono partecipare ad entrambe.
Le spiego qual è stato il fatto increscioso: oltre al fatto che il provvedimento fosse già pieno di insidie, sia dal punto di vista normativo che, ovviamente, politico - come sapete, siamo contrari a qualsiasi deregolamentazione sul tema dell'eliski, ma in generale nutriamo una certa insofferenza, come avrete capito, anche a deregolamentazioni in campo urbanistico - è successo che il Consigliere Marin, fuori sacco, non contento del conflitto che c'è in quest'Aula sul tema, ha colto degli intendimenti che pensavamo avesse messo da parte, come quello di ampliare la discussione al cosiddetto "elitaxi", cioè alla possibilità che un certo tipo di turismo d'élite utilizzi la discussione sull'eliski per portarla verso altri lidi, in tutti i sensi (anzi, verso altri rifugi, si potrebbe dire).
Posto che, in senso più generale, per noi le Alpi non sono un "parco giochi", si figuri, Presidente, se pensavo al cosiddetto "lodo Ruzzola" che ci rincorre da tutta la legislatura! Se ricorderete, ad un certo punto il collega Ruzzola aveva detto: "È fondamentale far sì che anche i mezzi motorizzati possano andare.". Rammentate la discussione sui cinghiali e le jeep in mezzo alle aree naturali? Si vorrà mica che un cacciatore si riporti indietro i cinghiali o i cervi in spalla? No, deve poterci andare con la jeep. Ebbene, lo stesso "lodo Ruzzola" ritorna nelle discussioni più generali in tutti i provvedimenti, soprattutto quelli sulla caccia.
Adesso le pongo un quesito, Presidente: com'è possibile che ogni volta venga utilizzata una legge come una sorta di "omnibus" di altre leggi? Io le chiedo un approfondimento nelle Commissioni specifiche, cioè quelle che in qualche modo, si sono occupate di caccia, di ambiente o quant'altro, o comunque un richiamo in Commissione.
Cioè oltre a non aver potuto partecipare alla seduta di Commissione perché, per chi non lo sapesse, stavamo discutendo con il Presidente Allasia di legge elettorale (peraltro, non avrei potuto non partecipare ad un incontro che lei ha chiesto con tutti noi!) - trovo davvero spiacevole che in una legge come questa si sia introdotto, oltre che l'elitaxi addirittura l'alpisafari. Cioè adesso è possibile andare a sparare sulle Alpi ai cervi, per poi dire: "Scusi, taxi! " "Scusi, mi porti quattro pale per portare.".



PRESIDENTE

Concluda! Ha tre minuti a disposizione, concluda!



GRIMALDI Marco

Quindi, le richiedo, se possibile, non solo un rinvio in Commissione, ma di votare un rinvio nelle Commissioni competenti, che a questo punto sono diverse, come da articolo 38 del Regolamento. Grazie.



PRESIDENTE

L'articolo 37, comma 5, riguarda il rinvio in Commissione e non è applicabile perché il testo è stato licenziato dalla Commissione e non c'è un richiamo in aula. Eventualmente, ci si può basare sull'articolo 88, che riguarda il rinvio in Commissione.
Metterei ai voti la richiesta del Presidente Grimaldi.
L'articolo 88 recita: "Il Consiglio può rinviare alla Commissione l'esame dell'intero testo o di singoli articoli quando gli emendamenti ed i subemendamenti proposti rendano necessaria ed opportuna un'ulteriore istruttoria. La Commissione riferisce al Consiglio entro il termine.". Si può esprimere un Consigliere a favore e uno contro. Lei si è espresso a favore. C'è qualcuno contrario alla proposta di rinvio in Commissione, in base all'articolo 88? Ha chiesto la parola il Consigliere Marin; ne ha facoltà per tre minuti.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Mi pare che i ruoli dell'opposizione siano chiari. Avevo accettato il ritorno in Commissione, credo anche smussando molti spigoli, ma questa ulteriore richiesta di ritorno in Commissione mi pare proprio un modo per dire "non ci interessa, non la vogliamo e quindi mettiamo in atto tutte le nostre azioni". Per cui il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo alla votazione della proposta di rinvio del Consigliere Grimaldi ai sensi dell'articolo 88.
Il numero legale è 22.
Indìco la votazione palese sulla proposta di rinvio in Commissione presentata dal Consigliere Grimaldi.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente. Credo di avere un problema alla tastiera, perché ho provato anche a togliere la scheda e a reinserirla. Il mio voto comunque è favorevole.



PRESIDENTE

Segniamo il suo voto favorevole e faremo verificare la sua postazione.
. Questione sospensiva sollevata dal Consigliere Sacco Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Intervengo per presentare una richiesta di sospensiva, legata alla motivazione che ho sollevato prima. Siamo oggi a discutere di una legge sulla montagna che, obiettivamente, riprende tutta una serie di norme anche nazionali e concede qualche deroga in più, ma non mi sembra di vitale importanza rispetto, invece, al tema, che ho sollevato poc'anzi all'attenzione di quest'Aula consiliare, relativo ai percorsi diagnostico terapeutici post COVID.
La nostra regione è stata colpita duramente, come tantissime altre regioni l'Italia, dalla pandemia e chi è riuscito a superare questa difficile malattia - soprattutto soggetti che erano già fragili, ma anche soggetti che non hanno mai avuto grossi problemi di salute - si ritrova oggi con degli strascichi importanti dal punto di vista del decorso post COVID.
Molte di queste persone trovano nelle visite private onerose l'unica possibilità di risposta alle necessità di esami per il miglioramento della salute, dopo gli strascichi di questa malattia. Ci sono persone che se le possono permettere, altre che non possono e chi fa immensi sacrifici per riuscire a curarsi.
È per questo motivo che volevo portare all'attenzione del Consiglio regionale una mozione sui percorsi diagnostico-terapeutici post-COVID.
Avevo chiesto di poterla discutere prima di questa legge, perch attualmente le forze già messe in campo non sono sufficienti a rispondere alla domanda di salute - che, purtroppo, continuerà - dei pazienti che hanno superato la fase acuta della malattia, ma che si trovano a dover lottare tutti i giorni contro sintomi e malesseri che continuano ad essere persistenti, anche dopo molti mesi di decorso della malattia.
Mi chiedo in che modo stiamo rispondendo come servizio sanitario regionale quanto stiamo investendo e soprattutto quali sono le tempistiche di risposta a queste domande di salute da parte dei cittadini. Soprattutto vorrei capire se, per trovare soddisfacimento a queste richieste, i cittadini devono spostarsi di 150 o 200 chilometri lungo la nostra Regione oppure c'è effettivamente una rete all'interno dei propri distretti capace di rispondere a queste necessità.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano interventi a favore della richiesta di sospensiva del Presidente Sacco.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Il tema posto dal Consigliere Sacco sicuramente dovrebbe occupare la prima posizione, se esistesse una top 10 dei temi più importanti per i piemontesi, come credo che esista. Solo che è una top 10 rispetto alla quale evidentemente non abbiamo la stessa visione. La mozione che il Consigliere ha depositato e che ha chiesto di mettere oggi in discussione riguarda un tema decisamente importante e che richiede massima attenzione e massima urgenza nella trattazione, perché si parla di un periodo che è quello che ci piace definire post-pandemico, anche se, in realtà, temiamo che non siamo ancora totalmente liberi di definirlo in questo modo.
Si tratta di un tema che va a interessare gran parte dei cittadini piemontesi, in un modo o nell'altro, perché il COVID ha avuto un'influenza pesantissima e un fortissimo impatto sulla nostra sanità. Purtroppo, questo impatto si trascinerà ancora per molto, in primis, perché ci troviamo di fronte a liste d'attesa da smaltire, liste d'attesa collegate a tutta una serie di patologie trascurate durante questo biennio di pandemia e poi perché ci sono molti cittadini piemontesi che si trovano a fare i conti con le conseguenze del COVID, quindi persone che hanno superato fortunatamente, la malattia, però ancora a oggi si trovano ad affrontare le conseguenze dell'impatto di questa malattia che va ad agire sull'organismo in modo totale.
Purtroppo, non si tratta semplicemente, come si sente urlare spesso nelle piazze, di un'influenza che una volta superata non lascia nessuno strascico; si tratta di una malattia fortemente invasiva che ha un fortissimo impatto sull'organismo e costringe le persone a tenere sotto controllo numerosi parametri anche una volta guariti.
Il tema del superamento e dell'uscita dalla pandemia è sicuramente tema da discutere, ma come anche il bilancio, perché, come abbiamo detto nei nostri precedenti interventi, il bilancio è un tema urgente, fondamentale e centrale, perché ci permette di garantire i servizi ai cittadini, inclusi i servizi sanitari. Anche su questo tema, che ci consente di manifestare la nostra vicinanza a tutti i cittadini che vogliono riprendere il loro normale percorso di cura e prevenzione, e a tutti i cittadini che hanno superato l'infezione e si trovano a fare i conti con le conseguenze, è fondamentale che il Consiglio regionale si concentri, in primis, lasciando spazio a una mozione, come quella del Consigliere Sacco, che oggi avrebbe tutto il diritto e i titoli per essere discussa prima di qualsiasi altro provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se il Consigliere Sacco non si offende, leggerei il suo testo così, visto che non avete voluto trattarlo al primo punto, è a tutti più chiara la necessità di affrontare il tema dei percorsi diagnostici terapeutici assistenziali per i pazienti post COVID.
Come lei sa, Presidente, il Consiglio dei Ministri, con delibera del 31 gennaio 2020, ha indetto il cosiddetto "stato di emergenza", relativo al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, prorogato, proprio in ultimo, dall'articolo 1 del decreto legge del 14 gennaio 2021.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'11 marzo del 2020, ha valutato questa epidemia da COVID-19 come una vera pandemia mondiale, in considerazione dei livelli di diffusione e gravità raggiunti a livello planetario.
In Piemonte, alla data del 7 aprile 2021, si sono manifestati 278.396 casi di persone dimesse e guarite da COVID-19; 305.175 casi identificati positivi da test molecolare e ben 15.303 casi positivi identificati da test antigienico rapido.
Come dice il primo firmatario, si rende necessario il sostegno sanitario alle persone che hanno dovuto affrontare la situazione complessa e imprevista causata da COVID-19, sia a seguito di un ricovero ospedaliero sia da decorso in ambito domiciliare (mi viene da dire che, forse, nel secondo caso anche ancora di più).
Come sostiene il Consigliere Sacco, l'emergenza da COVID-19 ha costretto la comunità scientifica a confrontarsi con una patologia infettiva dal quadro clinico non ancora conosciuto, risultando evidente, quindi, la necessità di monitorarne attentamente le fasi di decorso dopo la guarigione clinica dei pazienti, e questo anche in previsione di un possibile miglioramento della programmazione dei servizi e della risposta del sistema sanitario regionale.
In questo senso, il Consigliere Sacco chiede che il Consiglio regionale impegni la Giunta ad adottare provvedimenti necessari per delineare le linee di indirizzo regionale per la presa in carico post guarigione da COVID-19, contenenti le indicazioni operative per l'attivazione di un PDTA stabilire che almeno in prima applicazione il PDTA preveda fasi di follow up non soggetti a compartecipazione della spesa dei pazienti da COVID-19 in quanto riconducibili alla tecnologia esenzione P01 (prestazioni specialistiche) e garantire il coordinamento complessivo degli studi osservazionali già avviati o di successiva attivazione da parte dell'Azienda.
Credo che già questo possa.



PRESIDENTE

Concluda, per favore.



GRIMALDI Marco

Ho concluso.
Credo che già questo possa, per tutti, riportare il vero oggetto di discussione che dovrebbe esistere in quest'Aula. Le chiederei, quindi, di dare seguito alle richieste del Consigliere Sacco.



PRESIDENTE

Grazie.
Ricordo a tutti che il tempo è di tre minuti e cercherò di essere il più restrittivo possibile.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulla richiesta del collega Sacco, che ritengo davvero puntuale in questo momento. Basterebbe leggere la rassegna stampa di oggi: si parla di un problema relativo alle liste d'attesa; al fatto che non si riescono a spendere neanche i fondi che lo Stato ha messo a disposizione delle Regioni (perché la scadenza del 31 dicembre sta mettendo in difficoltà le nostre Aziende sanitarie) e che, nonostante un massiccio ricorso ad accordi con aziende specializzate nella fornitura di personale sanitario o con il privato accreditato, non si riesce a far fronte al problema delle liste d'attesa, ormai esploso, con persone che, nonostante ricette urgenti, sono costrette ad aspettare mesi per una prestazione.
Questo, in un momento particolare, in cui tutti i giorni leggiamo che la curva dei contagi è in aumento in maniera significativa, anche se - e qui dico per fortuna - la curva dei ricoveri cresce, ma cresce un po' meno grazie all'efficacia dalla campagna vaccinale. In tutto questo contesto sappiamo che, nel momento in cui è partita la terza dose (fra l'altro, in concomitanza con la campagna vaccinale sull'antinfluenzale), nella migliore delle ipotesi abbiamo un servizio sanitario di nuovo al limite della sua capacità di azione e sicuramente, per molti aspetti, ingolfato.
In tutto questo contesto che adesso ho descritto per sommi capi e che nelle prossime settimane si complicherà ulteriormente, non possiamo permetterci di affrontare questa discussione solamente sui giornali, mentre in Aula ci occupiamo di questioni che certamente sono importanti per alcune categorie e per alcuni territori - si può discutere, si può essere d'accordo o meno (noi non lo siamo sulla maggior parte delle proposte che state avanzando) ma certamente sono meno importanti, meno strategiche, meno utili per i piemontesi di quella che invece è la priorità in questo momento, cioè affrontare questo fine autunno e l'inverno che ci aspetta senza mettere di nuovo in ginocchio il Sistema Sanitario Regionale.
Infatti, sono poi i più fragili e i più deboli a pagare il prezzo più alto e questo non lo possiamo e non lo dobbiamo permettere, perché chi ha delle risorse normalmente una soluzione la trova da sé. È chi non ha risorse n di natura economica né di natura relazionale che, invece, ha bisogno della buona politica, affinché la risposta ai bisogni, tanto più quelli primari arrivi dalle istituzioni e non dalla capacità di poter spendere o meno una certa cifra.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie Presidente e buongiorno a tutti.
Intervengo anch'io a sostegno della richiesta del nostro Capogruppo Consigliere Sacco, che ha sollevato un argomento attuale, oltre che molto importante. Non mi permetto di fare una comparazione tra l'importanza degli argomenti: gli argomenti sono tutti importanti.
Tuttavia, è chiaro che ci apprestiamo a fare una discussione su un provvedimento, su un argomento che, anche se il Consigliere Marin lo portasse a casa, darebbe un piccolo beneficio a un numero ridotto di persone; in questo momento, probabilmente, anche queste persone che potrebbero poi usufruire dei benefici di questo provvedimento non possono non fare i conti con i numeri del COVID. Ne ha citati alcuni il Consigliere Grimaldi, ma voglio ribadire il concetto: nel mondo sono state contagiate 250 milioni di persone.
Quando si discute su un'analisi puntuale dei percorsi diagnostici terapeutici e di tutta la parte di assistenza che riguarda le persone che sono state colpite da questo virus, io credo veramente che i numeri siano a sostegno della nostra richiesta.
Io, come molti di noi, ho incontrato amici e conoscenti che sono stati colpiti da questo virus e, anche se qualcuno lo ha superato in maniera più brillante di altri, spesso lamenta qualche strascico e quasi tutti mi dicono che non si sentono più come prima.
Credo che non sia un argomento da prendere sottogamba, tanto più che ieri si è ricordato quanto sia ancora vivo il problema delle liste di attesa.
Prima di farci travolgere completamente da questi aspetti, io credo che bisognerebbe veramente fare un passo indietro rispetto all'o.d.g di oggi per dar seguito alla discussione che il Consigliere Sacco ha chiesto di poter affrontare oggi.
Penso che questa sospensiva sia assolutamente legittima e mi auguro che possa venire approvata.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie Consigliere Martinetti.
. Questione sospensiva sollevata dal Consigliere Valle Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Presento anch'io una proposta di sospensiva e vado in linea con il mio intervento di un mese fa, quando abbiamo rimandato per la quarta volta questo provvedimento in Commissione, permettendomi di dare un suggerimento.
Abbiamo recuperato parte della discussione - ma solo in parte, perché poi i colleghi Capigruppo non hanno potuto parteciparvi - di questo che è un provvedimento complesso, perché insiste su almeno due aspetti che, certo fanno parte della medesima legge, ma estremamente differenti per contenuto portata e anche per attualità, ovvero c'è una forte componente di carattere urbanistico che insiste su quello che si può fare e non si può fare all'interno dell'area sciabile, su come si può intervenire sull'edificato e sulle nuove edificazioni.
C'è però una seconda componente, forse preponderante a livello di articoli che è quella che riguarda tutta la materia relativa alla sicurezza e di recepimento della più recente normativa nazionale sulla quale, peraltro, in alcuni punti, ho anche qualche perplessità sulla coerenza circa il testo originario; in ogni caso, la normativa nazionale è prevalente, quindi facciamo bene a portarla all'interno della nostra, posto che sarebbe in ogni caso vigente e quindi in alcuni passaggi diventa anche ridondante.
Poi c'è una terza gamba di questo provvedimento, che è quella che riguarda il volo alpino, e non soltanto l'eliski (l'ha già ricordato il collega Grimaldi), anche tutta la normazione del volo alpino e in parte anche il tema dell'eliski, ma non solo (forse le modifiche più importanti non riguardano l'eliski).
Visto che si tratta di tre oggetti differenti e che hanno anche delle tempistiche diverse, perché alcune di queste, ovviamente, hanno un impatto immediato sulla stagione che sta per cominciare, cioè il tema della sicurezza di coloro che sciano e della coerenza del nostro testo con il testo nazionale, è qualcosa che dobbiamo affrontare sicuramente in fretta.
Gli altri due temi lo sono sicuramente meno, ma, in ogni caso, il tema sull'edilizia urbanistica è secondario rispetto al tema dell'eliski e del volo alpino che, invece, comunque, almeno per l'attività di eliski, ha un impatto sulla stagione che sta cominciando.
Io proporrei nuovamente all'Aula, se possibile, visto che in particolare sul tema del recepimento della normativa nazionale penso che il livello di consenso sia più alto e la fluidità della discussione possa essere differente, di provare a spacchettare il contenuto di questa legge e metterlo su binari paralleli, tutti evidentemente destinati ad arrivare a destinazione, ma con tempi e modalità differenti.
In questo modo, penso che potremo agevolare i lavori dell'Aula e garantire quello spazio di discussione anche per i temi che sono stati osservati dai colleghi (penso all'emergenza sanitaria e al bilancio, che sono altrettanto significativi).
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla questione posta dal Consigliere Valle, che condivido.
La trovo una proposta di buonsenso, perché nell'iter di queste due proposte di legge - giacché parliamo di due proposte di legge, la n. 66 a prima firma del Consigliere Marin, e la n. 72, a prima firma del Consigliere Valle - è arrivata una nuova normativa nazionale che ne ha bloccato i lavori (forse molto più dell'attività delle opposizioni!), per cui era emersa la necessità di riscrivere buona parte del testo legislativo.
Penso sia chiaro - ma voglio ribadirlo anche in Aula affinché resti a verbale - che da parte nostra non sussiste alcuna volontà di bloccare o di impedire l'adeguamento della nostra normativa regionale alle nuove normative nazionali. Del resto, non abbiamo motivi per farlo, per cui sarebbe inutile: c'è una legge nazionale nuova a cui, chiaramente, bisogna adeguarsi.
Permangono, tuttavia, delle ragioni di contrarietà su tutto il resto del provvedimento, così com'era partito e come si è sviluppato nel mentre anche se in alcune parti - pochissime - il testo è stato leggermente migliorato.
Come ho detto, persistono forti ragioni di contrarietà su tutta una serie di argomenti, soprattutto in tema di volo (eliski). È chiaro che questa contrarietà fa sì che la nostra attività emendativa di aula legittima, sia importante ed imponente.
Se l'obiettivo che ci si vuole dare è adeguare la normativa regionale a nuove normative nazionali, siamo tutti dalla stessa parte: dunque, si pu procedere ad uno spacchettamento della questione e ad una rapida approvazione di quella parte. Invece, poiché quello è parte del tutto, e nel tutto, ci sono anche questioni che noi assolutamente non condividiamo non riusciamo, in questo momento, ad accelerare l'approvazione di questo adeguamento alle nuove norme nazionali.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Ci tenevo anch'io a sostenere la richiesta del collega Valle caldeggiata ulteriormente dal Consigliere Bertola: se l'obiettivo, come si diceva poc'anzi, è quello di adeguare queste attività alla norma nazionale in materia di sicurezza, crediamo che sia doveroso, immediato, giusto ed urgente attivarci in tal senso. Tuttavia, inserire all'interno di questo provvedimento urgente per il nostro Piemonte (o, comunque, tra le cose prioritarie in questo momento storico) norme contraddittorie che, peraltro hanno ricevuto anche delle segnalazioni negative da diversi mondi riteniamo sia dannoso e fuorviante in una discussione complessiva.
Dunque, per dotare la nostra Regione di uno strumento migliore vorremmo sollecitare il primo firmatario di questa proposta di legge a dividere, sostanzialmente, le norme in termini di sicurezza e di adeguamento nazionale da tutto il resto. Questo perché, come abbiamo già ribadito in fase di illustrazione di altre richieste sospensive (anche in Commissione), c'è anche un metodo da rispettare e da condividere. In questi mesi, si è sempre arrivati a capire che queste norme sono contraddittorie dopo le nostre richieste o dopo atteggiamenti anche forti in termini di opposizione.
Se davvero abbiamo l'esigenza e l'urgenza di adeguarci alla norma nazionale, facciamolo. Ecco perché il collega Valle ha ben rappresentato questa sospensiva: per estrapolare alcune parti della proposta in termini di adeguamento nazionale e di sicurezza, su cui procedere velocemente, per poi affrontare altri punti e altre questioni che stanno a cuore alla maggioranza, che, magari, non ha particolarmente voglia di essere qui in Aula a discutere di questo invece che di altro.
Affrontiamo questo "pezzo" di lavoro: approviamolo velocemente e continuiamo i lavori di Commissione e poi di Aula, trovando una quadra sulle altre norme. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Aggiornerei chi ci segue solo da qualche minuto nella diretta web. Di fatto, il Piemonte a guida leghista vuole cambiare, per l'ennesima volta la legge sul volo di montagna. Ha approvato la scorsa settimana in Commissione il via libera all'eliski anche la domenica, ovunque ci sia un impianto di risalita, permettendo ai ricchissimi di raggiungere in elicottero le vette più alte delle nostre montagne, per sciare sui "versanti incontaminati della nostra natura", come dicono loro.
La legge che abbiamo definito "ski safari" permette di raggiungere anche con le cosiddette "limousine a pale", anche i rifugi più alti consentendo ai paganti di sparare ai cervi e di farsi portare indietro con la preda, come in un safari sulle nevi, dovunque si voglia, magari per farsi una bella cena in un ristorantino con il cervo appena ammazzato.
L'unica avvertenza, Presidente - sia mai che il decoro non rientri nelle vostre finalità! - è quella di mettere le prede in un bel sacco, per non sporcare le tute firmate Prada delle persone che hanno appena chiamato l'elitaxi!



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, colleghi! Potete contenere il brusìo? Tutti!



GRIMALDI Marco

Presidente, deve capirli, perché non hanno neanche letto la legge e tutti si stanno chiedendo: "Ma si può fare così"? Sì, si può fare così e l'avete scritto voi.



PRESIDENTE

Prego.



GRIMALDI Marco

La richiesta del Consigliere Valle è molto semplice, cioè il decreto legislativo n. 40/2021 ha nuovamente messo al centro il tema dell'assetto della sicurezza e della responsabilità della pratica degli sport da neve.
Ci sono tantissimi punti sui quali probabilmente ci può anche essere l'intendimento da parte della maggioranza di armonizzare il testo oggi in vigore con quello nazionale. Proviamo a togliere di mezzo tutte le modifiche che non c'entrano niente con i cambiamenti che il Consigliere Marin aveva annunciato, proprio in rispetto al decreto nazionale, ed evitiamo questa buffonata di dire che questa legge è urgente per i piemontesi.
Tra l'altro - lo ricordo - chi fa questo tipo di sport sono persone ricchissime che vengono in questo pianeta globalizzato e vogliono fare le stesse cose in tutto il pianeta: sparare dovunque, viaggiare dovunque e, se possibile, non incontrare altra gente. Tra l'altro, se possibile - lo dico visto che voi ogni tanto fate pure i glocal - non consumano neanche le risorse locali, perché se le portano già nel secchiello, con il loro Cristal d'autore nello stesso elisoccorso, eliski che tanto vi piace.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io mi unisco alla richiesta di sospensiva del collega Valle, che solleva un tema che risolverebbe decisamente l'impasse di questo Consiglio regionale, consentendo a tutti noi di tornare sui temi prioritari per il Piemonte e non su una legge che, al suo interno, ha alcune disposizioni solamente a favore di pochi, come ha ricordato il Consigliere Grimaldi.
Al di là del dibattito in merito alla fruizione della montagna, al rispetto e alla sensibilità che ognuno di noi ha nei confronti della stessa, emerge un fatto oggettivo. Il fatto oggettivo è che è stata approvata una norma nazionale che va sicuramente ad integrare le attuali disposizioni. Il recepimento potrebbe essere attuato attraverso questa legge, che per dovrebbe essere ripulita delle disposizioni che nulla hanno a che fare con le previsioni di adeguamento normativo a livello nazionale.
Per cui, la proposta del Consigliere mi sembra assolutamente accoglibile ovvero quella di stoppare il provvedimento, ripresentarci in Aula con un provvedimento ripulito rispetto alle disposizioni aggiuntive e rispetto a quanto prevede la normativa nazionale, recependo tutte le disposizioni che ci vediamo anche costretti (ma è anche una cosa positiva) a recepire rispetto alla sicurezza degli sport montani. In questo modo, avremmo la possibilità di utilizzare uno strumento legislativo già calendarizzato all'interno dei lavori di quest'Aula per operare i necessari adeguamenti normativi richiesti dall'approvazione di una nuova norma a livello nazionale, che, come sappiamo, spesso ha una serie di ricadute anche su quelle regionali. In questo modo, andremmo a colmare il gap fra i due provvedimenti.
Spero che possa essere accolta, perché decisamente risolverebbe tutta una serie di freni che ci sono attualmente all'interno del Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Chiedo se vi siano altre richieste d'intervento.
Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Anch'io volevo unirmi alla richiesta presentata dal collega Valle, per chiedere di fermare momentaneamente questi lavori e scorporare dal testo in discussione oggi in Aula i due punti più controversi..



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliera Canalis, mi spiace interromperla: è già intervenuto il Consigliere Sarno sulla proposta del Consigliere Valle.



CANALIS Monica

Uno per Gruppo?



PRESIDENTE

Sì.



CANALIS Monica

Allora mi scuso e lascio la parola al collega Magliano.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io per rafforzare la proposta del collega, proprio perch mi pare che il suo sia un atteggiamento serio, cioè quello di mettere nelle condizioni l'Aula di approvare un atto, una norma che allinei la nostra normativa regionale a quella nazionale in termini di sicurezza. Sappiamo quanto oggi tale tema sia importante, perché spesso un non adeguamento in termini di sicurezza ha portato o rischia di portare oggettivamente a problematiche di cui poi si legge mestamente sui giornali, quando accadono fatti legati al mancato rispetto di tutte le norme sulla sicurezza soprattutto in una Regione come la nostra, che fa di quel comparto un fiore all'occhiello e una sua dimensione anche di proposta, non solo al nostro Paese ma all'Europa tutta, rispetto a un incoming turistico importante.
Penso che, da questo punto di vista, sarebbe molto più serio dividere, come viene proposto, l'argomento in due blocchi e sul primo andare speditamente alla regolamentazione con l'adeguamento della nostra normativa rispetto a ciò che viene chiesto in sede nazionale. Spesso siamo tenuti a farlo con velocità ed efficacia, proprio perché vi sia una sola norma, soprattutto quando le materie sono esclusive o concorrenti. Sull'altro tema, invece invito a prenderci tutto il tempo per ragionare in maniera precisa e puntuale sulla proposta del collega, che mi pare stia dividendo le sensibilità dell'Aula (uso un eufemismo).
Questa è dunque la proposta che mi sento di condividere rispetto a quanto ha detto il collega Valle, perché penso che sia di buon senso, anzi potremmo farlo velocemente addirittura con una legislativa. Guardo i colleghi, perché potrebbe essere una modalità che, essendo tutti d'accordo a garantire la maggior sicurezza possibile e il maggiore allineamento possibile con una norma nazionale, ci porterebbe a sbloccare parte di questo provvedimento oppure adottare un provvedimento a parte che contenga questa tipologia di impostazione; poi sul resto, possiamo continuare a dividerci, discutendo e dibattendo e magari, perché no - anche alla luce dell'accettazione da parte della maggioranza di questo tipo di approccio e di impostazione - trovare una sintesi anche sul secondo atto.
Questo è quello che volevo dire, perché ritengo che sia un approccio realistico ed oggettivo rispetto al tema. Teniamo insieme ciò che ci unisce e, in questo momento, soprassediamo su ciò che ci divide.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie, non ci sono altri iscritti a parlare.
Ci sono altre richieste di sospensiva?



PRESIDENTE

. Questione sospensiva sollevata dalla Consigliera Canalis



PRESIDENTE

Prego, Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente: questa volta penso che sia veramente il mio turno.
Prima di entrare nel merito della discussione della proposta di legge del Consigliere Marin, dovremmo affrontare un tema che ritengo essere preliminare, riguardante la collocazione delle Case di Comunità nelle ASL del territorio piemontese.
Proprio ieri mattina, in IV Commissione consiliare, alla presenza dell'Assessore Icardi, ci è stato illustrato e chiarito molto bene l'iter che verrà seguito per l'identificazione dei siti delle Case di Comunità e l'invio della nostra proposta all'AgeNaS e al Ministero. Qual è questo iter? É quello che prevede che, a ottobre, le 12 Asl del Piemonte inviino all'Assessorato alla sanità una proposta relativa al proprio territorio redatta sulla base di parametri tecnici. Successivamente (quindi in questi giorni), l'Assessorato si confronterà con le Assemblee dei Sindaci di ogni ASL, per verificare le osservazioni provenienti dal territorio ed eventuali discrepanze rispetto alla proposta tecnica delle ASL.
Ebbene, noi stiamo rilevando che quanto detto ieri dall'Assessore Icardi perlomeno fino a oggi, 16 novembre, non sta corrispondendo appieno alla realtà, cioè ai processi effettivi sui territori. Si stanno verificando interlocuzioni, non formali, con alcuni Sindaci, ma non con le Assemblee dei Sindaci.
Ritenendo che le Case di Comunità siano un tema, non strategico, ma molto strategico per il futuro della sanità del Piemonte, in particolare per la riforma della sanità di territorio, riteniamo che questo tema sia necessariamente preliminare rispetto alla discussione sugli eliski, perch la scelta deve essere fatta in questi giorni, e non dopo Natale, perché la scelta condizionerà le politiche di salute per i quattro milioni di piemontesi per i prossimi decenni.
Riteniamo sia davvero un tema cruciale, non rinviabile e da affrontare nella massima trasparenza, per capire se questi criteri intuibili, che l'Assessorato sta adottando per interloquire con i Sindaci, siano condivisi anche dalle minoranze. Credo che anche i miei colleghi, e non soltanto di minoranza, potranno condividere questa mia posizione e supportare la richiesta di discussione preliminare.
Va anche ricordato che le Case di Comunità non attengono soltanto alla sanità, ma anche alle politiche sociali, perché prenderanno in carico la persona nella sua globalità, a 360 gradi e ospiteranno, non soltanto personale sanitario, ma anche personale delle professioni sociali, come ad esempio gli assistenti sociali, che si concentreranno, in particolare sulle figure più fragili della nostra popolazione, come gli anziani e le persone non autosufficienti.
Credo, quindi, che questo argomento possa essere tenuto in considerazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio la collega per aver posto questo tema all'attenzione dell'Aula perché penso sia oggettivamente necessario che ognuno di noi ponga primariamente l'attenzione a questa tematica.
Come ha detto bene la collega, il tema ha a che fare con la programmazione e con una risposta forte che dovremmo dare ai nostri territori; risposta che, peraltro, nasce da sollecitazioni e domande giunte in quest'Aula attraverso le audizioni e le comunicazioni di tutto il mondo che si occupa di lungodegenza, di domiciliarità e di tutte quelle realtà associative e non, che si occupano di salute benessere e, soprattutto, di protezione sociale.
Colleghi, questo è il compito al quale siamo chiamati da qui a fine legislatura: provare a immaginare come la protezione sociale non sia solo un approccio securitario ai diritti dei nostri cittadini, ma sia anche la modalità attraverso la quale concepiamo, attorno al cittadino, tutta una serie di servizi e di confort, passando da un servizio pubblico efficiente e da un'attenzione alla salute (passando anche, e in maniera prioritaria, a tutto ciò che è politica sociale attorno alla sfera del nostro cittadino e della nostra cittadina piemontese). L'idea di immaginare, proprio alla luce di quanto ci è stato detto in Commissione nello sviluppo del DEFR da parte dell'Assessore Icardi, un'attenzione massima sul tema, un approfondimento e uno svisceramento di come saremo in grado di utilizzare questo nuovo approccio, penso sia oggettivamente prioritario rispetto alla discussione della legge arrivata oggi in Aula.
giusto pensare e immaginare nuove formule e nuove attività all'interno del nostro comparto della montagna, ma, nello stesso tempo, appare evidente ai più e a tutti che abbiamo invece bisogno, dopo questa pandemia, di far vedere che questa Regione è in grado di affrontare, ricostruire o costruire un tessuto sociale, un tessuto di servizio e un tessuto sanitario e socio assistenziale degno di una Regione come questa che è stata, essa stessa e alcuni Comuni in particolare, pioniera su tanti aspetti. Pensiamo ad alcune tipologie di intervento sanitario, di strutturazione dei servizi socio assistenziali, alcune modalità di raccordo e lavoro con il mondo del terzo settore, in cui il pubblico è un regolatore e i soggetti del mondo no profit e del mondo profit sono in grado di collaborare tra loro, dando un servizio e quella percezione di protezione sociale che manca, perché il COVID, su questo tema, ha detto che si erano fatti passi indietro importanti. Non lo dico solo dal punto di vista sanitario, ma proprio in una nuova riformulazione di come noi mettiamo il cittadino al centro delle nostre politiche e, di conseguenza, agiamo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Cercherò, nei pochi minuti che ho a disposizione, di essere sintetico e preciso.
Mesi fa avevamo chiesto l'istituzione di una Commissione speciale per trattare il PNRR e la maggioranza ha respinto la proposta. La controproposta della maggioranza è stata di trattare le questioni legate al PNRR in VII Commissione. In VII Commissione, l'unica volta che è stata convocata per trattare il tema legato al PNRR, è mancato il numero legale.
Noi non stiamo discutendo, qui in Consiglio regionale, dell'utilizzo di questi straordinari fondi europei, utili per la ripresa e la ripartenza del nostro Paese e del nostro Piemonte. Questa è la verità. Ne discute il territorio? Lo ha detto la mia collega ponendo la questione sospensiva: non ne sta discutendo nemmeno il territorio. Le ASL, entro ottobre, hanno depositato una proposta di natura tecnica, così è stato detto dall'Assessore, per la realizzazione delle Case di comunità, degli Ospedali di comunità, dei Centri operativi territoriali di emergenza-urgenza. È una proposta tecnica: così è stato detto. Oggi alcuni quotidiani riportano invece, che alcuni Sindaci ne hanno discusso da settimane: solo alcuni Sindaci, non tutti. È una cosa che non sta al mondo. Cosa significa? Manca il metodo, manca la politica, mancano le priorità dei cittadini.
Lo dico, colleghe e colleghi, perché dobbiamo discutere di questo, non dell'utilizzo di un elicottero che va solo in alcune zone delle nostre montagne. Per favore! Stiamo parlando dei diritti dei cittadini, siamo obbligati a discutere di queste vicende. Utilizziamo il tempo per questo e per favore, fermiamoci un attimo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Invito tutti i presenti in aula a tenere la mascherina ben calzata coprendo naso e bocca.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Questo è un momento storico e importante per il nostro Paese. Le Regioni hanno i riflettori puntati in merito all'utilizzo dei fondi del PNRR, che sono dei fondi straordinari che arriveranno sul territorio, che potranno permettere alle aziende di svilupparsi, alla sanità di poter evolvere, ai cittadini di poter uscire da un periodo di crisi delicato e complesso a livello economico e a livello sanitario.
Cosa fa il Consiglio regionale del Piemonte oggi? Noi stiamo trattando dei temi fondamentali per la nostra Regione per l'utilizzo di questi fondi stiamo parlando di come garantire, ad esempio, il divertimento per una ristretta élite di persone, stiamo discutendo di come trasformare le nostre montagne in un banale luna park; stiamo parlando di come distruggere ambienti naturali che, in questo momento, sono giudicati unici al mondo riconosciuti anche dai turisti; stiamo parlando di caccia al cervo in questo Consiglio regionale anziché parlare del PNRR. Non so se ci rendiamo conto: caccia al cervo! Tra l'altro, consiglio ai colleghi di non dare ulteriore upgrade alla questione del trasporto dei capi abbattuti, perch in realtà, rischiamo di fornire soltanto idee alla maggioranza di come peggiorare ulteriormente questo provvedimento.
Che cosa ci rimane delle informazioni relative all'utilizzo del PNRR? Di quello che la Giunta sta facendo per mettere in campo azioni per accedere a quei fondi? Ci rimangono le grafiche Facebook dell'Assessore Gabusi piuttosto che di altri Assessori, che elogiano l'arrivo di questi fondi: fondi facili per i Comuni, fondi subito accessibili. Questo ci rimane. Non ci rimane una Commissione, non ci rimane una discussione in Aula apprendiamo le questioni dai comunicati stampa, dalle grafiche. Sono basita, Presidente! Sono basita dall'agenda delle priorità che questa Giunta sta imponendo, non soltanto al Consiglio regionale e alle minoranze per carità siamo qui per fare politica, voi portate le vostre questioni noi possiamo dirvi che per noi le priorità sono altre - ma qua stiamo facendo politica e la vera offesa la stiamo facendo nei confronti dei cittadini che non hanno un'informazione utile su questi fondi, sulle procedura, sul coinvolgimento dei Sindaci.
Fa bene la Consigliera Canalis a dire che queste procedure non sono chiare che l'attribuzione di questi fondi è piuttosto fumosa, perché, ad oggi, non sappiamo quali sono i criteri che la Giunta sta adottando per decidere quali sono gli interventi da fare. Non lamentatevi se poi vi chiediamo delle Commissioni, delle audizioni, perché noi di quei criteri non capiamo niente, come sui famosi 36 milioni di euro per le opere pubbliche rispetto ai quali tutti i Consiglieri si stanno interrogando di come siano stati attribuiti ai Comuni e da quei Comuni stanno piovendo le domande, perch anche i Comuni ci chiedono come abbiamo erogato questi fondi e secondo quali criteri. Noi sappiamo che sono stati dati, ma non conosciamo il criterio.
Stessa cosa sta per accadere per le Case di comunità, che è un argomento fondamentale perché riguarda la salute dei cittadini, riguarda i servizi essenziali sul territorio.



PRESIDENTE

La invito a concludere, Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Questo è un richiamo per dirvi di tornare un minimo alla realtà e alle priorità di questa Regione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Il tema posto dalla collega Canalis è un tema importantissimo, ne abbiamo parlato anche ieri in una lunghissima IV Commissione, in cui abbiamo addirittura sforato i tempi. Questo dimostra quanto sia di nostro interesse affrontare e approfondire, in un momento come questo, alcune tematiche piuttosto che altre. Il tema delle Case di comunità, tra l'altro, occupa un posto importantissimo all'interno del PNRR, che le definisce proprio come un modello di intervento multidisciplinare. Se c'è una cosa che abbiamo imparato da questo terribile periodo è proprio il fatto che dobbiamo garantire vicinanza alla popolazione e accesso ai servizi, in particolare ai servizi sanitari.
La nostra sanità si è svelata in tutta la sua debolezza e uno dei primi pensieri è stato proprio quello di mantenere le strutture sanitarie il più possibile libere ed accessibili ed è anche il senso di un richiamo continuo alla vaccinazione, proprio al fatto di cercare di alleggerire le strutture sanitarie. Strutture come le Case di comunità hanno un importantissimo compito, in primis, quello di essere vicine alla popolazione e il fatto di consentire un alleggerimento delle strutture sanitarie e di consentire alle persone di essere accompagnate nel loro percorso all'interno della sanità che, a volte, è un percorso fatto di cronicità, che richiede un approccio di valutazione multidimensionale. In queste Case di comunità questo approccio è possibile, perché si tratta di strutture all'interno delle quali operano diversi professionisti, quindi si può trovare una risposta e un accompagnamento per le diverse patologie che sono diffuse tra la popolazione.
Il tema delle Case di comunità è solo uno dei temi che possono essere affrontati quando parliamo di PNRR, meglio quando chiediamo di parlare di PNRR, perché, come ricordava il Consigliere Ravetti, più volte abbiamo provato a portare questo tema all'interno delle Commissioni, all'interno dell'Aula e all'interno di gruppi di lavoro particolari. È un momento in cui arriveranno sul territorio tantissime risorse; risorse che devono essere spese nel modo migliore e devono essere allocate con il buonsenso che può derivare soltanto dall'equilibrio e dal confronto tra forze di maggioranza e forze di opposizione.
Noi torniamo fortemente a sostenere la richiesta della Consigliera Canalis e chiediamo di dedicare il tempo che quest'Aula dedicherebbe, invece, a ben altro tema, ai temi che servono effettivamente ai cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questa richiesta mi aiuta ad introdurre l'interrogazione a risposta immediata che tratteremo oggi pomeriggio (faccio un piccolo spoiler Consigliera Canalis).
Se in internet si digitano le parole "PNRR" e "Regione Piemonte", le prime sei notizie che compaiono sono un falso storico. In una si leggerà: "PNRR: un pacchetto da 36 milioni per i Comuni piemontesi". Lo dico a chi mi risponderà oggi pomeriggio: è falso! È falso perché non sono soldi del PNRR. È falso, perché si utilizza strumentalmente una ricognizione fatta per il PNRR per fare i comodi propri. Ma ne parleremo alle 14.30.
Qual è, però, l'aspetto molto grave, Presidente Allasia? È incredibile che, mentre l'Italia, l'Europa e i potenti del mondo sono impegnati, a Glasgow, ad uscire dalla pandemia con delle misure e delle ricette diverse da quelle che ci hanno portato a sbattere contro un muro a 180 chilometri all'ora. Perché questa crisi sanitaria c'entra anche le crisi ambientali in corso, c'entra con il nostro meccanismo di sviluppo, c'entra con l'istinto non predatorio, ma dell'uomo a primeggiare su tutte le specie senza chiedersi se non c'è danno per l'uomo stesso (pensate, appunto, al tema degli allevamenti intensivi).
Di fronte ad un mondo che discute, dal punto di vista ambientale energetico e di sviluppo, di quale sia la bussola della nuova umanità - non uso il termine "futura" perché non vorrei che il marxismo che è dentro le parole "futura umanità" vi possa creare un fremito nel lato oscuro, diciamo così - voi a cosa pensate? Pensate a rendere le nostre Alpi un luogo per gli elicotteri, un luogo dove gli elicotteri vanno in giro a portare i miliardari ad abbattere capi! Perché, poi, se ascoltate i singoli Consiglieri, sentirete dire: "Se no i cervi li possono solo portare vicino ai Comuni, quindi non li possono mica prendere tutti". Bello sforzo! Già ti sfidi con un cervo con una carabina, in più ci vuoi proprio arrivare dove lui si nasconde? Perché lì non ci arrivi certo con il cervo sulle spalle! No, sarebbe difficilissimo. Ecco, questi sono i cacciatori di oggi. Questa è la vostra filosofia: l'idea che un miliardario dalla Russia, con i suoi petroldollari, possa raggiungere ogni vetta, ogni angolo del nostro Piemonte, grazie ai vostri elicotteri! Forse sarebbe molto più utile parlare del PNRR, ma anche di che cosa avete in testa per il futuro di questo Piemonte!



PRESIDENTE

Grazie.
. Questione sospensiva sollevata dal Consigliere Martinetti Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo per illustrare una nuova questione sospensiva.
Si è parlato poc'anzi dei fondi del PNRR; fondi che, per forza di cose dovranno essere gestiti da Finpiemonte.
Finpiemonte, purtroppo, rappresenta in questa legislatura una nota dolente, perché abbiamo tutti visto cos'è successo in quest'ultimo anno.
Oggi, nonostante l'informativa rilasciata dall'Assessore Ricca qualche giorno fa, siamo ancora fortemente preoccupati per quello che sta succedendo. Quella che è la partecipata più importante della nostra Regione, che dovrà gestire questa mole di fondi in maniera trasparente e precisa, è tuttora senza un direttore generale. Al momento, è sorretta dal Collegio dei sindaci, che porta avanti quella che può essere definita "l'ordinaria amministrazione", ma è chiaro che un ente così importante -che peraltro avrebbe bisogno di una nuova immagine rispetto alle passate vicende - a nostro avviso sta attraversando delle gravi difficoltà.
Ricordavo, appunto, che è senza un direttore generale. Dovrà essere nominato un nuovo Consiglio di Amministrazione; quello precedente purtroppo, non ha avuto una gran fortuna, perché è durato meno di un anno tra l'altro vissuto tra innumerevoli polemiche.
Inoltre, tutti i giorni, purtroppo, apprendiamo dai giornali - e non dagli Assessori di riferimento o da altri membri della maggioranza - delle notizie che ci lasciano stupefatti. Solo l'altro giorno ho appreso da un organo di stampa quello che è successo con il bando sul turismo, che è rimasto aperto per tre giorni: in questo frangente sono stati esauriti tutti i fondi. In coda all'articolo c'erano tutte le rimostranze degli albergatori, che lamentavano proprio il fatto di come fosse stato gestito questo bando, che, a loro dire, non gli ha concesso la possibilità di poter partecipare.
In questo contesto, come ho già detto nel mio intervento precedente, al netto dell'importanza che riconosco a qualsiasi argomento venga trattato in questo Consiglio, credo che un ragionamento su quello che sta succedendo alla nostra partecipata dovrebbe essere fatto in maniera precisa e puntuale.
Alla luce di quanto esposto, chiedo di sospendere questa discussione e di aprire un tavolo di lavoro per analizzare a fondo quello che sta capitando in questa finanziaria.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi sono richieste di intervento a favore della sospensiva avanzata dal Consigliere Martinetti? Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno di questa richiesta di sospensiva, perché è un altro dei temi importanti che abbiamo affrontato nei giorni scorsi.
Peraltro, abbiamo ricevuto anche un'informativa da parte dell'Assessora Ricca; informativa che però non ci rassicura rispetto al futuro di questa importantissima partecipata che dà sostegno alle nostre imprese e che consente di offrire un dialogo continuo tra il nostro Ente e le istanze di sviluppo dei territori.
In questi anni, abbiamo più volte affrontato dei periodi di crisi che hanno riguardato Finpiemonte. Noi stessi, nella scorsa legislatura, avevamo richiesto una Commissione d'inchiesta che, in realtà, si è poi trasformata in un'indagine conoscitiva, perché non si riesce mai ad andare un pochino più al di là di quelle che sono le formalità. È pur vero che contribuiscono a chiarire i fatti, ma, come vedete, dopo qualche mese, purtroppo, ci si ritrova di nuovo alle prese con delle problematiche che emergono.
Il tema di Finpiemonte dovrebbe essere accostato agli altri che abbiamo posto e dovrebbe essere sicuramente approfondito, trattato e discusso in numerose sedute, per lo più di Commissione, perché è quello il luogo in cui meglio ci si confronta e in cui abbiamo libertà di dialogo, libertà di esporre le nostre domande e sentire le risposte da parte degli Assessori.
Finpiemonte è stata oggetto di una profonda ristrutturazione, o meglio di un tentativo di profonda ristrutturazione nella scorsa legislatura e non possiamo assolutamente permetterci di avere delle ombre su questa partecipata. Abbiamo cercato di fare chiarezza quando ci siamo confrontati con l'Assessore Ricca, che è venuto ad esporre gli ultimi avvenimenti, per quello che ci interessa adesso è soprattutto il futuro di questa partecipata, perché si tratta di un ente troppo importante per l'economia della nostra Regione. Per cui crediamo che ci debba essere un dialogo e un confronto tra maggioranza ed opposizione e con la Giunta; ci piacerebbe ovviamente anche sentire l'opinione del Presidente Cirio che, purtroppo non abbiamo ancora avuto modo di ascoltare su questa tematica.
Per questi motivi, crediamo che sia il caso di sospendere la discussione di questa proposta di legge, che sicuramente non potrà portare sviluppo alla nostra economia. Crediamo che sia il caso, invece, di dedicarci agli aspetti importanti, come quelli che abbiamo elencato prima, che riguardavano per lo più la materia sanitaria, ma anche quello di Finpiemonte, che è un tema che ha un importantissimo peso all'interno dell'economia della nostra Regione.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei intervenire a sostegno della richiesta del collega Martinetti. Ritengo, per le stesse ragioni che ho illustrato nel mio intervento precedente, che Finpiemonte sia fondamentale e che l'analisi della situazione transitoria di passaggio di Finpiemonte debba essere affrontata senza tentennamenti e senza posticipazioni.
Spiego perché c'è un collegamento con il mio intervento precedente. Sarà proprio Finpiemonte, la nostra società finanziaria regionale, a gestire i fondi del PNRR che arriveranno in quantità cospicua sul nostro territorio nei prossimi mesi ed anni. Purtroppo, però, la nostra società finanziaria arriva da un periodo di grande travaglio. Abbiamo un Consiglio di Amministrazione che è cambiato; abbiamo l'assenza di un piano industriale il personale non ha punti di riferimento chiari, perché in questa fase l'ente è stato acefalo. Quindi, l'ente versa in condizioni di confusione organizzativa e anche di scarsa chiarezza di indirizzo politico, a cui è necessario porre rimedio per non mettere in pericolo la gestione efficiente, tempestiva, trasparente, legale (e conforme ai criteri che la politica vorrà dare) dei fondi del PNRR in arrivo nei prossimi anni.
Siamo preoccupati, perché anche l'informativa fornita dall'Assessore competente, Fabrizio Ricca, in Commissione consiliare la scorsa settimana ci è sembrata un po' lacunosa, un po' preoccupata dalle vicende giudiziarie che incombono sulla società finanziaria. Quindi, non siamo rimasti soddisfatti da quello che abbiamo sentito, e soprattutto, non siamo rimasti confortati.
Finpiemonte non è patrimonio della maggioranza; è un ente strategico, di cui anche noi, come minoranza, vogliamo occuparci per garantirne la piena operatività e anche per garantire alle decine di lavoratori, che vi prestano servizio, il benessere e la serenità per poter operare nel modo migliore e più professionale. Speriamo vivamente che questa fase, in cui l'ente è stato acefalo e privo di un piano industriale, possa concludersi velocemente e che si possa tornare ad un regime di trasparenza ed efficienza che, purtroppo, è un lontano ricordo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Presidente Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per sostenere con forza la proposta del collega. Infatti, da ci che è emerso in Commissione, nella quale l'Assessore Ricca ha voluto metterci a parte - tardivamente o no, questo lo valuteremo insieme in un secondo momento - della condizione in cui versava Finpiemonte e di quello che è accaduto negli ultimi mesi, appare con grande evidenza agli occhi di tutti che vi è un problema.
C'è un problema da gestire e da tenere sotto controllo. Anche la fiducia che quest'Aula deve riporre in coloro che verranno o vengono nominati in quell'ente è una fiducia sotto condizione, perché non possiamo permetterci che uno strumento decisivo per l'attuazione delle politiche di questa Regione possa essere finito, purtroppo, negli ultimi anni, sotto la lente di ingrandimento della Magistratura e non solo.
Se una delle nostre attività e uno dei nostri strumenti più poderosi, più forti e più efficaci versa in quelle condizioni, è evidente che questo dovrebbe porre l'attenzione di questa maggioranza, di questa Giunta e di quest'Aula come primo punto del nostro dibattito e della nostra discussione.
A maggior ragione, se, come diceva la collega Canalis poc'anzi, le risorse che arriveranno sui territori verranno gestite, coordinate ed orientate da Finpiemonte - che sarà il soggetto deputato a gestirle anche dal punto di vista economico-finanziario - è evidente che non possiamo permetterci di lasciare questo tema ad una sola ed esclusiva informativa data in Commissione da parte dell'Assessore Ricca. Onestamente, devo dire che l'Assessore non si è sottratto al confronto e alla discussione, ma ha lasciato comunque in ognuno di noi - o almeno in chiunque ami questa terra e abbia il senso dell'istituzione - tutta una serie di interrogativi sulle motivazioni che hanno portato questa realtà a versare in tali condizioni.
Per cui penso che sia importante fermare qui la discussione sul testo unico in questo momento incardinato in Aula in quanto iscritto all'o.d.g., per affrontare questo tema ed affrontarlo con attenzione, con dovizia di particolari e con tutto il tempo che merita, proprio perché non possiamo pensare che problemi di questo tipo non trovino, in quest'Aula, un luogo di discussione acceso, franco e penso - mi auguro - volto a trovare soluzioni utili ed efficaci per il bene del nostro Piemonte.
Come sappiamo, Finpiemonte è lo strumento che ha permesso a questa Giunta di fare alcune politiche di ristori sul COVID (prima o poi potremo dire se sono stati utili o meno). Nello stesso tempo, uno strumento del genere non può che non essere al centro delle nostre preoccupazioni e delle nostre attenzioni politiche.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Abbiamo dovuto attendere mesi e mesi questa informativa, in cui ci è stato spiegato che sul tema delle consulenze e dei conflitti di interessi dei Consiglieri dimissionari si è aperta una sorta di conflitto all'interno del CdA e che il tema, uscito su tutti giornali, dei verbali non firmati, ha fatto implodere l'intera struttura, addirittura con un esposto, come ci è stato ricordato settimane fa, alla Procura della Repubblica da parte della Regione stessa che ha - come sapete bene - il cosiddetto "controllo analogo" verso Finpiemonte.
Credo che questa vicenda sia assai grave. Come opposizioni chiedevamo di capire bene che cosa intendesse la Corte dei Conti quando, mesi fa chiedeva a noi di chiarire il perché di estensioni di competenze di Finpiemonte, soprattutto sulle consulenze, specificando e chiedendoci quali funzioni rimarrebbero ora in capo alle Direzioni regionali e, soprattutto se a tali scelte politiche fosse seguita anche una riorganizzazione interna del personale. In particolar modo, i giudici contabili chiedevano alla Regione di indicare le ragioni per cui Finpiemonte, soprattutto negli ultimi due anni, ha fatto un così ampio ricorso a incarichi di collaborazioni e consulenze esterne per svolgere attività che sembrerebbero rientrare nelle ordinarie funzioni attribuite in sede di affidamento della gestione dei fondi regionali e comunitari e, soprattutto, se sia stato verificato che all'interno dell'ente proprio nessuno avesse competenze per espletare determinati incarichi.
Non so se i colleghi hanno sentito. Non sono mie parole, sono della Corte dei Conti.
A noi non è dato sapere, visto che i verbali non li abbiamo, anzi, non li ha nessuno perché non sono stati neanche vidimati, se questa contesa è nata prima o dopo questa ammonizione - chiamiamola così - da parte della Corte dei Conti. Certo è che, davanti a opposizioni che chiedono chiarimenti senza nemmeno agitare lo spettro di Commissioni di inchiesta o di indagine conoscitiva, sarebbe opportuno che la Regione non cancellasse tutto dicendo semplicemente "Va beh, sono decaduti i Consiglieri di amministrazione adesso parliamo del futuro".
No, per due semplici ragioni: primo, ormai qualche settimana fa avete annunciato la presidenza dell'onorevole Vietti. E' successo qualcosa o questa nomina, alla fine, non è andata a buon fine? Due, forse è il caso.



PRESIDENTE

La invito a concludere.



GRIMALDI Marco

Ho finito.
Forse è il caso di entrare nel merito politico di quello che è successo ed evitare che risucceda in futuro.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
In merito alla questione sollevata dal collega Martinetti, rispetto alle problematiche legate a Finpiemonte, di gran lunga più importanti per la nostra Regione rispetto alla legge che dovremo andare a discutere, vorrei fare un paio di passaggi e osservazioni.
Giustamente, il collega Grimaldi riporta osservazioni della Corte dei Conti; osservazioni fatte a Finpiemonte e riprese anche da alcuni ex componenti del Consiglio di Amministrazione della stessa Finpiemonte. Sul tavolo delle discussioni c'era anche il capire come regolamentare queste consulenze, perché i problemi ravvisati dalla Corte dei Conti riguardano: una certa opacità in alcune gestioni; un problema legato a una mancanza di normazione riguardo, per esempio, a un numero massimo di consulenze che il consulente "X" può fare durante l'anno, durante il mandato di un singolo Consigliere di Amministrazione; inserire tutta una serie di accorgimenti che possono limitare alcune esternalizzazioni ripetute e, soprattutto criteri per omogeneizzare alcuni passaggi che altrimenti potrebbero essere arbitrali.
L'altro giorno, quando è intervenuto l'Assessore Ricca, sembrava che il problema della Corte dei Conti fosse il Consiglio di Amministrazione. Il problema non è come vengono gestiti i soldi di una società della Regione Piemonte, che gestisce centinaia di milioni di euro; il problema sono i Consiglieri di Amministrazione che in un anno prendono, al massimo quattromila euro lordi (o cinque). Con questa riforma, al massimo, sono stati risparmiati ottomila euro all'anno.
Un gran risparmio, rispetto alle vicende che hanno colpito Finpiemonte negli ultimi anni; l'unica cosa su cui abbiamo risparmiato è decisamente la trasparenza e il controllo da parte di questo Consiglio regionale rispetto al Consiglio di Amministrazione che, ovviamente, riducendo il numero dei rappresentanti, riduce anche la possibilità di controllo delle varie parti politiche che fanno parte di questo Consiglio.
Mi sembra più importante discutere su Finpiemonte, che ha un ruolo fondamentale nella gestione di miliardi che arriveranno con il PNRR.



PRESIDENTE

La invito a concludere.



SACCO Sean

Sto concludendo. Rispetto a una legge finalizzata ad ampliare le possibilità di eliski o elitaxi e quant'altro.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di sospensive.
. Questione sospensiva sollevata dal Consigliere Grimaldi Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sono a richiederle di introdurre da subito, nella discussione di oggi evitando che si discuta inutilmente ancora di quello di cui purtroppo rischiamo di essere assorbiti, di prendere in considerazione l'idea di parlare di "Stabilizzazione del personale sanitario assunto nel corso della pandemia da COVID-19".
Come il Presidente sa, l'ultima bozza del ddl bilancio del 2022 introduce all'articolo 88, un aumento del Fondo sanitario nazionale di due miliardi l'anno per tre anni, che porterebbe, di fatto, lo stanziamento per il 2022 a 124 miliardi, a 126 miliardi per il 2023 e a 128 miliardi per il 2024.
L'articolo 92, tra l'altro, stabilisce che "Al fine di rafforzare strutturalmente i servizi sanitari regionali anche per il recupero delle liste d'attesa e di consentire la valorizzazione della professionalità acquisita dal personale che ha prestato servizio anche durante l'emergenza.
in coerenza con il Piano triennale dei fabbisogni di personale, il personale del ruolo sanitario e gli operatori socio sanitari che siano stati reclutati a tempo determinato con procedure concorsuali. e che abbiano maturato al 30 giugno 2022 alle dipendenze di un ente del Servizio Sanitario Nazionale almeno 18 mesi di servizio, anche non continuativi, di cui almeno sei mesi nel periodo intercorrente tra il 31 gennaio 2020 e il 30 gennaio 2022.".
A fronte dell'emergenza ancora in corso, a quanto pare, sarebbero in scadenza i contratti a tempo determinato stipulati nella prima fase dell'emergenza per aumentare il personale sanitario; il rischio, come avrà compreso, Presidente, è che scadano prima dell'entrata in vigore della legge di bilancio già approvata dal Consiglio dei Ministri. Si parla di 54 mila unità di personale assunto a tempo parziale in Italia. La stessa Regione ha riconosciuto la necessità di prolungare i contratti a tempo determinato almeno fino a fine 2022 e la Regione ha anche chiesto non solo il prolungamento dei contratti, ma una direttiva rivolta alle direzioni delle Aziendali Sanitarie Locali e la preparazione immediata del bando di assunzioni per il 2022.
Quello che chiediamo è, di fatto, di esentare gli operatori sanitari (incluso il personale amministrativo), assunti con contratto a tempo determinato per far fronte all'emergenza da COVID, dallo svolgimento delle prove preselettive previste dai bandi di concorso indetti dal Sistema Sanitario; se è possibile di valorizzare anche nei punteggi successivamente gli stessi e prorogare almeno fino a un massimo di 36 mesi i contratti di lavoro, anche promuovendo la stabilizzazione, la giusta e piena retribuzione e un piano di nuove assunzioni.



PRESIDENTE

La invito a concludere.



GRIMALDI Marco

Per questo, Presidente, le chiederei di mettere questo al primo punto della nostra discussione e sospendere immediatamente la norma sull'eliski.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ci sono richieste di intervento sulla richiesta di sospensiva del Consigliere Grimaldi? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo perché penso che il tema posto dal collega sia un tema del quale non possiamo non farcene carico. Ho visto che anche altri colleghi hanno posto lo stesso tema attraverso altri strumenti e altri atti in quest'Aula.
È evidente che noi non possiamo non dare un segnale di attenzione e anche da questo punto di vista, di decisionismo rispetto a questo tipo di stabilizzazioni per questo personale. Personale al quale tante volte abbiamo rivolto, mi rivolgo al collega Grimaldi, parole di encomio, parole di gratitudine, parole di grande affetto per quello che hanno fatto e per quello che hanno prodotto attraverso la loro messa a disposizione dentro il nostro sistema sanitario.
A quelle parole dovrebbero evidentemente poi seguire dei fatti concludenti, che dicano che la retorica - che spesso la politica utilizza quando c'è da ringraziare chi si mette nelle disponibilità del soggetto pubblico per provare a rispondere a problemi di portata enorme come quelli che abbiamo affrontato - poi trovi, in qualche modo, una sua concretezza.
Concretezza che, in questo momento, giustamente, il Consigliere Grimaldi pone come necessità e che richiede, in questo momento, nel nostro dibattito, di trovare una dimensione di concretezza, proprio perché queste persone hanno scelto di mettersi in una condizione, purché oggettivamente lavoratrici e lavoratori, di pericolo personale e anche di aspettativa di poter rafforzare il nostro sistema pubblico, di risposta pubblica ai temi sanitari.
Penso che sia necessario dare una priorità ai lavori di quest'Aula e questa è una delle priorità che noi pensiamo, come Gruppo dei Moderati, di dover sottolineare con forza, come alcune altre questioni. Non è tema di benaltrismo, è un tema di oggettività. Queste persone aspettano di sapere che ne sarà di loro e il nostro sistema sanitario aspetta di sapere se poter contare ancora su di loro o meno. Questo è un tema che noi non possiamo evadere o eludere, sperando che il Governo centrale, alla fine trovi una soluzione.
Mi pare di aver letto che l'Assessore Icardi, in queste ore, sia a Roma per discutere con il Ministro della Sanità, proprio per capire su quali risorse aggiuntive possiamo contare rispetto a tutta una nuova programmazione. È chiaro che non possiamo immaginare programmazione, interventi o ciò che è scritto all'interno del DEFR se non abbiamo contezza di quante unità di personale saremo in grado di poter coordinare, gestire o orientare rispetto alle grandi sfide, alle emergenze sanitarie che il COVID ha portato con s ma che hanno, al loro interno, tutto lo sviluppo naturale di un sistema sanitario complesso.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Vi sono ulteriori interventi in merito alla sospensiva del Consigliere Grimaldi? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Condivido appieno la richiesta del Consigliere Grimaldi di trattare il tema dei lavoratori precari in sanità, che si aggiunge ovviamente anche ad un'altra emergenza di cui spesso parliamo - su cui sembra che la Giunta tentenni nel trovare soluzioni - che è quella della carenza strutturale di personale insita nella nostra regione. Ormai quotidianamente leggiamo articoli che riportano, ad esempio, notizie circa la mancanza di medici di medicina generale sul territorio, specialmente nelle aree marginali della nostra Regione. Leggiamo, ancora, di problematiche relative alla copertura dei posti in pronto soccorso: addirittura, molti hanno dovuto chiudere i battenti durante la pandemia, perché non si sono più trovate le risorse umane per poter operare al loro interno, togliendo ovviamente punti di riferimento importanti per i cittadini.
È un problema che si ripercuote su molte specialità e su molte figure sanitarie (sottolineiamo, ad esempio, la carenza organica di infermieri presso le nostre strutture). Parliamo anche di RSA, che hanno pesantemente patito gli effetti della pandemia e che spesso sono state "depredate" diciamo così, di personale utile per poter assistere gli ospiti anche nei periodi più drammatici dell'emergenza sanitaria.
Ho fatto queste considerazioni per aggiungere un ulteriore tema a quello sollevato dal collega Grimaldi, che reputo fondamentale, relativo al futuro della sanità piemontese, che, a sua volta, si va ad aggiungere al tema della programmazione dei fondi del PNRR per la strutturazione e il potenziamento della sanità.
Questo è un discorso complesso: ci sono dei lavoratori che in questo momento risultano precari, sebbene abbiano operato specialmente durante l'emergenza; lavoratori che, per le esigenze testé citate, legate alla carenza di personale, necessiterebbero di una stabilizzazione quantomeno opportuna nel nostro sistema sanitario. Questo, se non altro, metterebbe in parte le pezze su quella che, invece, a livello generale, è la carenza ben più grave e ben più grande di personale avvertita nelle nostre strutture nei nostri ospedali e nelle nostre RSA.
Ovviamente, non avanzo un'ulteriore richiesta di sospensiva su questo argomento, però invito la Giunta ad affrontare il tema del personale delle strutture sanitarie quanto prima, sicuramente prima di questo provvedimento, che, alla luce delle tante richieste di sospensiva che oggi stiamo sollevando in aula, può tranquillamente attendere.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io per sostenere la richiesta avanzata dal collega Grimaldi, perché penso che questa sia una delle grandi questioni relative alla sanità della nostra Regione di questi tempi, sulla quale, peraltro, da che ne parliamo, cioè dall'inizio dell'emergenza, non siamo mai riusciti ad avere un confronto chiaro e nel merito con questa Giunta.
Sui tempi e sui modi delle assunzioni a tempo determinato in tempo di pandemia non c'è mai stato modo di ricevere un'informativa compiuta da parte della Giunta, ma soltanto informazioni a pezzetti, parziali, non complete. Abbiamo sempre avuto i numeri di coloro che entravano, ma mai i numeri di coloro che uscivano. Non abbiamo mai avuto il numero dei pensionamenti. Non abbiamo mai avuto i numeri di coloro che da un contratto migravano ad un altro (se ben ricordate, nel corso dei mesi e della progressione della pandemia è cambiata anche la tipologia di contratti che si potevano o si volevano offrire in questo senso, semestrali, annuali biennali, triennali, eccetera), quindi disponiamo anche di una casistica diversa di persone che, migrando di contratto in contratto, abbiamo contato come assunte più volte, ma che in realtà erano sempre le stesse che svolgevano quel lavoro, il più delle volte in un posto dove, magari all'inizio di questo percorso migratorio tra contratti, erano già assunte in qualità di "personale somministrato".
Le scelte delle ASL in questo senso sono tutto fuorché omogenee: c'è chi si è mosso in un modo e chi si è mosso in un altro; c'è chi ricorre in maniera sostanziale ed importante al personale somministrato, chi non vi ricorre affatto; c'è chi ha scelto i contratti annuali, chi quelli triennali; c'è chi si è mosso con tempestività sul mercato assunzionale e chi lo ha fatto in ritardo.
Tra l'altro, il Piemonte è "maglia nera" nazionale in termini di ritardo, perché i primi bandi - li ricorderete - sono stati fatti tutti ad ottobre dello scorso anno, quando la seconda ondata era decisamente in là con il tempo.
I dati di cui disponiamo dimostrano che strutturalmente si è ricorso a queste risorse per sostituire personale a tempo indeterminato che in quel tempo andava in pensione, di tutte le fattispecie (medici, infermieri OSS). Questo fa sì che l'esigenza straordinaria che quei medici dovevano affrontare in quel momento non sia venuta meno; ma anche l'esigenza ordinaria - ipotizzata a pandemia finita - in questo momento rimarrebbe scoperta, perché abbiamo usato parte di quelle risorse per coprire altre carenze.
Su questi temi abbiamo bisogno di ricostruire un quadro completo proprio perché la pandemia è tutt'altro che finita e la campagna vaccinale è ancora decisamente impegnativa.
È per questo che riteniamo importante poterne discutere. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno della richiesta del Consigliere Grimaldi perché si tratta di un tema assolutamente urgente ed importante, che andrebbe trattato prima di qualsiasi altra tematica, in particolare prima della proposta di legge presentata dal Consigliere Marin.
La carenza strutturale del personale sanitario è emersa in modo ancora più chiaro durante la pandemia, tant'è che la Regione è dovuta correre ai ripari con l'assunzione di personale a tempo determinato, soprattutto nella prima fase, quando l'onda ci è praticamente arrivata addosso, cogliendoci fortemente impreparati.
Adesso c'è il rischio che questi contratti scadano prima dell'entrata in vigore della legge di bilancio, che è già stata approvata dal Consiglio dei Ministri e che a breve passerà all'esame del Senato; legge che prevede, per l'appunto, di stabilizzare i contratti, di prorogarli e di rivedere il tetto di spesa delle Regioni, incrementando del 10% il fondo sanitario regionale rispetto all'esercizio precedente.
Come ricorda nel suo atto di indirizzo il Consigliere Grimaldi parliamo di 54.000 unità di personale assunte durante la pandemia, di cui 5.700 in Piemonte. Quindi oltre ad aver creato dei posti di lavoro necessari - abbiamo dato lavoro a delle persone che sono utili al nostro sistema sanitario - abbiamo provveduto a rinforzare il nostro sistema sanitario. E adesso rischiamo di perdere queste risorse e di veder vanificati i nostri sforzi, peraltro in un momento in cui la pandemia ancora non ha lasciato il nostro Paese e nemmeno la nostra Regione, anche se i dati sono migliori rispetto a quelli dell'anno passato.
Noi crediamo, intanto, che sia necessario sostenere il Presidente Cirio e tutta la Regione in questa sua richiesta di prolungare i contratti, ma poi di stabilizzare questo personale attraverso un bando per assunzioni che siano definitivamente stabili.
La richiesta del Presidente Grimaldi va quindi ad inserirsi nella scia di altre richieste che abbiamo portato all'attenzione dell'Aula in questa lunga fase di discussione. Facciamo appello al buonsenso della maggioranza nella speranza che si possa ritornare a parlare di temi quanto mai urgenti che richiedono la massima attenzione da parte di tutti noi e che soprattutto, si possano dare risposte a queste persone, che rischiano di ritrovarsi nuovamente a casa, quando invece ci sarebbe un gran bisogno della loro professionalità e del loro impegno attivo all'interno della nostra sanità.



PRESIDENTE

Grazie. Chiedo se vi siano ulteriori richieste di intervento in merito alla sospensiva Grimaldi, altrimenti passiamo ad altre richieste di sospensiva.
. Questione sospensiva sollevata dalla Consigliera Disabato Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Scusi, Presidente, mi conferma se ci sono altri interventi sulla precedente sospensiva? Altrimenti ne presento una io.



PRESIDENTE

No; prego.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Vorrei porre una richiesta di sospensiva in merito ad un tema strettamente correlato con quanto stiamo andando a discutere oggi, cioè la situazione economica in capo alle Province e alla Città metropolitana di Torino.
Sono anni che noi portiamo la questione della carenza di fondi in capo a questi enti, che fanno fatica ormai ad esercitare le proprie funzioni delegate. Effettivamente, ogni qual volta ci confrontiamo con funzionari o con personale interno a queste importanti strutture territoriali riceviamo sempre il solito feedback "Ci mancano fondi per assumere personale".
Io un grosso sforzo da parte della Regione Piemonte per supportare le Province e la Città metropolitana non l'ho visto in questa legislatura anzi, ho visto dei tagli. Dei tagli li abbiamo fatti con l'ultimo bilancio di previsione, quando per giustificare gli aggravi dovuti all'emergenza sanitaria, si sono dovuti fare addirittura dei tagli sul personale interno delle Province, tra il quale, se non sbaglio, vi era proprio la Polizia provinciale.
Dico questo, perché prima di andare ad inserire nuovi compiti, che andranno a gravare sull'ente e sul personale che opera all'interno, dovremmo fare quanto meno una ricognizione per capire se vi è bisogno di personale aggiuntivo per poter effettuare quei controlli. Infatti, riguardo al tema del recupero dei capi abbattuti (quali cervo, cinghiale, eccetera), un controllo da parte della Polizia provinciale o comunque da parte della Provincia e della Città Metropolitana deve esserci.
Noi non conosciamo l'impatto di questa misura, ma siamo consapevoli di quanto personale abbiamo all'interno dei nostri enti per poter operare e per andare ad aggiungere questa materia, che si va a sommare a tante altre funzioni che la Polizia provinciale svolge? Sto parlando, ad esempio, dei controlli in materia di derivazione di acqua pubblica, trasporti autoscuole, agenzie pratiche auto, scuole nautiche, scarichi di acque reflue industriali, depuratori comunali e aziendali, accessi sulle strade provinciali, vigilanza strutture turistico-alberghiere e agrituristiche attività di estrazione cave.
Sono tutti controlli che competono all'Ente provinciale, su cui però la Regione continua a tagliare, soprattutto sul personale e soprattutto con l'ultimo bilancio. Quindi, invito tutti i Consiglieri, non solo coloro che sedevano sugli scranni di questi enti, ad andare a verificare quali siano stati i trasferimenti.
In ultimo, riporto una segnalazione che mi è stata fatta proprio l'altro giorno, quando ho partecipato ad un incontro con le realtà agricole del territorio. Ho incontrato una funzionaria di uno di questi enti, la quale mi ha detto: "Noi, rispetto ai controlli sulla fauna selvatica, glielo dico chiaramente, non ce la facciamo, perché abbiamo tre persone deputate a questa funzione". E noi vogliamo andare ad aggiungere un carico di lavoro una funzione in più che va a gravare sul lavoro di questi enti, senza andare ad interpellare quegli enti! Questo è un blitz! È un blitz. Quindi non andiamo poi a sollevare la bandierina del tipo "Noi siamo quelli attenti agli Enti locali, ai nostri Sindaci, alle Province e alla Città metropolitana", perché, con questo atto, la verità è che ce ne stiamo praticamente disinteressando. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano altri interventi.
La parola al consigliere segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla questione posta dalla Consigliera Disabato, per dire che la trovo condivisibile. È una questione da una parte istituzionale, quindi in quanto tale da vedere ai vari livelli - credo sia chiaro a tutti il fallimento della riforma Delrio - dall'altra inerente alle varie ricadute che, per forza di cose, hanno interessato le Regioni. C'è certamente una questione da rivedere a livello nazionale, ma nondimeno ci sono delle attività che possono essere portate avanti in piena autonomia dalle Regioni e quindi anche dalla Regione Piemonte.
Si è assistito in questi anni un po' ad un abbandono complessivo, che non è solo qualcosa che viene osservato, condannato o considerato dalle varie forze politiche (ciascuna dal proprio punto di vista), ma è qualcosa che alla fine, arriva ad incidere nel vivo sulla pelle dei cittadini piemontesi. Quindi, è qualcosa di cui ci dobbiamo occupare e ci possiamo occupare. So che su questo ci sono delle discussioni e dei Tavoli a livello nazionale, però, come sempre, ciascuno di noi si dovrebbe occupare, in primis, di cosa può fare con le proprie competenze legislative e con quello che è il mandato che i cittadini gli hanno affidato.
Gli esempi citati sono calzanti; più volte, essendomi occupato anche di quel tema specifico, ho denunciato come il personale in capo alle Città Metropolitane sia insufficiente per alcune funzioni. Abbiamo sempre detto anche che, ad esempio, la questione dei danni provocati dagli animali che interferiscono con le attività umane (i cinghiali) è una questione che erroneamente viene demandata all'attività venatoria tout-court e che invece, dovrebbe riguardare attività di tipo pubblicistico, che richiedono chiaramente personale e fondi. Per cui la questione posta è più che fondata. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno della richiesta della collega. È una questione di merito che avremmo dovuto e potuto affrontare nel corso dell'analisi della legge, ma ci ricordiamo che l'iter su con cui ci siamo confrontati è stata quantomeno altalenante. In particolare, non abbiamo potuto confrontarci e consultare i soggetti portatori di interesse a questo Consiglio sul contenuto della proposta nel corso dell'iter della legge rispetto al testo che stiamo esaminando oggi, perché - come è noto rispetto alla proposta iniziale, su cui avevamo fatto le consultazioni nell'estate di due anni fa, il testo è cambiato in maniera sostanziale. Su alcune questioni, quindi, non c'è stata occasione, non per cattiva volontà di nessuno ovviamente, tant'è che oggi siamo qua.
Il punto dell'effettiva possibilità, da parte dell'ente preposto - Area metropolitana - di verificare il rispetto di alcune delle norme che noi stiamo prevedendo, della possibilità estremamente concreta (perché l'ente vive una situazione ancora di difficoltà legata al personale, alle funzioni e alla mancata compiuta trasformazione ed evoluzione di questo ente, che è rimasto indietro nel processo di riforma delle amministrazioni locali del nostro Paese), fa sì che oggi stiamo pensando a funzioni che difficilmente l'Area metropolitana potrà soddisfare. Non è nelle condizioni strutturali per farlo.
Oggi, in Città metropolitana si contano all'incirca settemila dipendenti soltanto una decina di anni fa la Città metropolitana - ex Provincia di Torino - ne sommava più di duemila. Capite bene che parte di questi sono stati smistati su altre funzioni rispetto alla Regione, ma resta una strutturale carenza, per cui ancora quest'anno l'Area metropolitana ha proceduto ad assunzioni e ne ha in programma sull'anno prossimo, sia a tempo determinato sia a tempo indeterminato, su diversi profili. In ogni caso, queste non saranno sufficienti a colmare le gravi carenze che interessano l'ente.
Non aver potuto affrontare, in un confronto istituzionale con Città metropolitana (anche se adesso ha cambiato guida), la reale ed effettiva possibilità dell'ente di interessarsi a determinate materie e dare conseguenza e attuazione alle leggi che oggi stiamo discutendo, fa sì che noi oggi facciamo un dibattito accademico di teoria, ma non sappiamo se poi potrà concretizzarsi nella pratica.
Poter avere almeno un confronto di questo tipo penso sia importante e propedeutico alla discussione compiuta del testo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Essendo arrivate le ore 12.59, sospendo la seduta per la pausa. La seduta riprende alle ore 14 con la trattazione del question time e successivamente, con l'attività dell'o.d.g. attuale.
Grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.00, riprende alle ore 14.03)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GAVAZZA



(I lavori iniziano alle ore 14.03 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 892 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio interrogazione a risposta immediata n. 893 presentata dal Consigliere Raffaele Gallo, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 894 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 896 presentata dal Consigliere Sean Sacco, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 898 presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 895 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Maurizio Marrone interrogazione a risposta immediata n. 897 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo fin d'ora che per le interrogazioni a risposta immediata è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per tre minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e non sono previste repliche.


Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interrogazione a risposta immediata n. 892 presentata da Avetta, inerente a "Lavori urgenti all'ospedale di Ivrea"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 892.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Alberto Avetta.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente; buongiorno, Assessore.
Come sappiamo e com'è noto, Ivrea e il Canavese, da tanti anni, attendono la realizzazione di un nuovo ospedale che abbia caratteristiche, almeno dal nostro punto di vista, tali da coniugare e da consolidare un'idea di sanità che tenga conto di quanto accaduto in questi anni, in particolare degli effetti di ciò che ci ha insegnato o che ci dovrebbe aver insegnato questa pandemia, quindi il concetto d'integrazione tra sanità ospedaliera e sanità territoriale.
Nel frattempo, mentre attendiamo che il percorso dell'ospedale nuovo si compia - ed è un percorso che, come sappiamo, durerà sicuramente ancora qualche anno e probabilmente non sarà nemmeno privo di ostacoli che ci auguriamo questa Giunta sia in grado di superare brillantemente nell'interesse di tutti i canavesani - i nostri concittadini continueranno a dover frequentare l'attuale ospedale che, com'è altrettanto ben noto necessita di molti interventi sia di adeguamento strutturale sia di adeguamento e di dotazione tecnologica.
In questo periodo la Regione Piemonte, che ha titolarità sulla sanità, ha il dovere di garantire il massimo livello di servizio e di assistenza ai cittadini. Sappiamo che il Piano Arcuri ha destinato risorse all'ospedale alla terapia semintensiva, alla rianimazione, al pronto soccorso (alcuni di questi lavori sono in corso). Tuttavia, sappiamo altrettanto e viviamo quotidianamente la carenza di personale, che spesso è la causa principale di inefficienze e di servizi che vivono purtroppo sulla loro pelle i piemontesi, in questo caso in particolare i canavesani che si rivolgono a quella struttura ospedaliera. Pensiamo, per esempio, al pronto soccorso di Cuorgnè, ma potrei fare all'Assessore tanti esempi in questo senso.
Sappiamo altrettanto che una delle ragioni che contribuiscono a rendere attrattivo o non attrattivo un ospedale, anche sotto il profilo delle persone che ci lavorano o che hanno il desiderio, o che non hanno il desiderio - per la ragione di cui dicevo prima, per l'inefficienza cui facevo riferimento - di andarci a lavorare è certamente, una delle ragioni di quest'attrattività, il suo livello infrastrutturale e ancor più il livello di dotazione tecnologica di queste strutture ospedaliere.
Per questo, insieme all'aggiornamento sui lavori previsti nell'ospedale di Ivrea, le chiedo, Assessore, se, in quali tempi e con quali modalità quest'ospedale sarà dotato dell'apparecchiatura a risonanza magnetica che è stata sdoganata - uso questo termine - dalla Commissione HTA, la Commissione tecnica, nei primi mesi del 2021 e che, a detta di tutti, è un elemento imprescindibile per un presidio di primo livello come l'ospedale di Ivrea.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Come risposta all'interrogazione a risposta immediata del Consigliere Avetta, rispondo per conto dell'Assessore Icardi.
Vista la comunicazione di cui all'oggetto che il Consigliere ha bene esplicitato e recepito con protocollo aziendale n. 110327 del 15 novembre 2021, si comunica che è in corso la definizione del capitolato tecnico per la sostituzione/manutenzione/integrazione delle apparecchiature di RMN dell'intera ASL TO4.
Compatibilmente con il rispetto degli equilibri economici (l'HTA ha espresso parere favorevole ma i costi gravano sul bilancio) e dei servizi resi ai cittadini, alla fine del primo semestre del prossimo anno è ipotizzabile l'aggiudicazione di questa gara di servizi.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 893 presentata da Gallo, inerente a "Il COVID è in ripresa, ma i contratti scadono: a rischio quasi 6.000 lavoratori della sanità in Piemonte. L'Amministrazione regionale come intende procedere per garantire gli organici del personale sanitario piemontese dopo il prossimo 31 dicembre?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 893.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Raffaele Gallo.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
L'interrogazione verte sulla questione del personale; in particolare vogliamo partire da ricordare che un anno fa proprio di questi tempi eravamo in piena seconda ondata. Proprio di questi tempi, la Giunta cercava di far fronte alla carenza di personale infermieristico, in particolare anche sanitario, attivando dei bandi di assunzione, attivando delle procedure d'emergenza per acquisire il personale mancante, nonostante tra la prima e la seconda ondata fossimo tutti consapevoli che il personale mancava e che la seconda ondata era quasi certa.
A un anno di distanza, la situazione è stata tamponata e messa in sicurezza attraverso delle assunzioni a tempo determinato, con scadenza 31 dicembre 2021, tramite fondi straordinari legati all'emergenza COVID stanziati dal Governo, che sono stati impegnati nell'assunzione di personale sanitario e amministrativo (dove necessario).
In Piemonte parliamo di circa 5.700 lavoratori (infermieri, operatori socio sanitari, tecnici in generale). In Italia, le persone assunte a tempo determinato con questa formula sono circa 50 mila. Oltre al fatto che tutti i dati di questi giorni evidenziano una risalita nella curva dei contagi che potrebbe causare dei problemi soprattutto sotto Natale, va evidenziato che tutti i contratti a tempo determinato scadranno il 31 dicembre. A oggi nonostante ci siano norme previste nella legge di bilancio (norme che però, non sono ancora approvate), non sappiamo in che modo verranno prorogati.
La domanda verte proprio su questo: quali sono le azioni che la Giunta regionale intende mettere in campo per garantire la sostenibilità e quindi, la copertura del fabbisogno di personale oltre il 31 dicembre? Come s'intende affrontare la scadenza di tutti questi contratti a tempo determinato che cadrà, appunto, fra un mese? Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Raffaele Gallo per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In risposta all'interrogazione del Consigliere regionale Gallo, raccolte le informazioni dall'Assessore Icardi, la risposta è la seguente.
Considerato che la Missione 6 del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) prevede la messa in atto d'interventi finalizzati a rafforzare le prestazioni erogate sul territorio, l'assistenza domiciliare l'integrazione con tutti i servizi socio-sanitari mediante lo sviluppo di reti di prossimità e di strutture intermedie, e atteso che l'operatività in termini di risorse umane, per lo sviluppo di dette azioni può essere assicurata oltre che nell'ambito delle risorse vigenti, in un percorso d'incremento strutturale delle dotazioni di personale.
Dato atto che il Consiglio dei Ministri in data 28 ottobre 2021 ha approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e il bilancio pluriennale per il triennio 2022 2024, che nel testo "bollinato" prevede, tra le altre misure: l'incremento del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard, cui concorre lo Stato nel triennio 2022-2024 la valorizzazione della professionalità acquisita dagli operatori che hanno prestato servizio anche durante l'emergenza COVID, attraverso la stabilizzazione, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di personale, del personale del ruolo sanitario e gli operatori socio sanitari reclutati a tempo determinato la possibilità per le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale di avvalersi della possibilità, anche mediante proroga non oltre il 31 dicembre 2022, degli incarichi a tempo determinato conferiti ai sensi delle disposizioni emergenziali il potenziamento dell'assistenza territoriale, con la possibilità relativamente ai maggiori oneri per la spesa di personale dipendente di procedere al reclutamento anche in deroga ai vincoli in materia di spesa di personale previsti dalla legislazione vigente, limitatamente alla spesa eccedente i predetti vincoli.
Considerato che il SSR, al fine di svolgere pienamente tutte le azioni utili a erogare i servizi necessari alla tutela della salute dei cittadini sia di natura emergenziale (anche quelli per il perseguimento della campagna vaccinale), sia volte a garantire i livelli di assistenza e la gestione post-pandemica (riduzione dei tempi d'attesa e recupero delle prestazioni che non è stato possibile erogare in fase pandemica), sia infine per acquisire le risorse umane necessarie allo sviluppo delle azioni previste dal PNRR, si rende opportuno valutare forme di stabilizzazione e di tutela dei lavoratori reclutati con rapporti di lavoro non a tempo indeterminato introdotte nell'ordinamento in fase emergenziale.
L'Amministrazione regionale sta raggiungendo un accordo, in sede di confronto con le organizzazioni sindacali, finalizzato alla proroga fino al 31 dicembre 2022 del personale con cui è stato costituito un rapporto di lavoro di natura subordinata a tempo determinato, al fine di garantire la continuità dell'attività assistenziale e per fronteggiare l'emergenza epidemica, la cui conclusione allo stato non è ancora prevedibile, nel rispetto dei tetti di spesa di cui alla DGR n. 12-3442 del 23 luglio 2021 tenuto conto delle cessazioni previste nell'anno corrente e nell'anno 2022 nonché delle procedure di reclutamento attualmente in corso, privilegiando le procedure di proroga dei contratti a tempo determinato già in essere rispetto al ricorso ad altre forme, quali esternalizzazioni o contratti di somministrazione.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 894 presentata da Magliano, inerente a "Pazienti con lesioni al midollo respinti all'Unità spinale del CTO di Torino: cosa farà la Giunta in merito?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
894.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Magliano; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Da oltre un anno il CTO di Torino lavora a ritmo ridotto, poiché il secondo piano di degenza dell'Unità spinale è stato chiuso, come appreso dall'articolo su La Repubblica del 22 ottobre 2021 dal titolo "Respinti pazienti con lesioni al midollo. Scatta l'allarme sull'Unità spinale" Unità spinale che è sempre stata un'eccellenza nel nostro sistema sanitario regionale prima dell'avvento di questa Giunta - e dalla segnalazione effettuata dall'Associazione I DO Onlus, nata per la difesa delle persone con mielolesione.
È stato chiuso l'ambulatorio di vulnologia, riferimento per la prevenzione e la cura delle piaghe da decubito e ulcere da pressione. I pazienti attualmente ricoverati non usufruiscono pienamente di due pilastri della riabilitazione midollare (l'acquaticità e l'attività sportiva riabilitativa), poiché da oltre un anno la piscina per la riabilitazione in acqua è chiusa e, durante tutto il periodo di emergenza pandemica, le attività di riabilitazione sportiva sono state interrotte, non consentendo neanche quelle a distanza, com'è avvenuto in altre realtà analoghe. Noi siamo più realisti del re sulle spalle e sulla pelle di queste persone che di sicuro, non sono persone che hanno una vita agiata. Spero che su questo si comprenda l'ironia.
Solo da metà settembre sono riprese alcune delle attività, ma ridotte al minimo. Le cause di tali chiusure sarebbero da ricondurre, oltre al periodo pandemico, anche alla carenza di personale specializzato, in alcuni casi preso dall'Unità spinale e spostato altrove.
Per tali ragioni, sono stati respinti diversi pazienti acuti, ossia persone che hanno appena subìto un trauma o una lesione midollare e che avrebbero immediato bisogno, subito dopo le cure necessarie (cioè dopo la stabilizzazione), di entrare nel programma riabilitativo delle Unità spinali; degli oltre quaranta posti teoricamente disponibili di degenza, a oggi ne risultano disponibili appena diciotto.
Rileviamo, inoltre, che Torino ha solo due posti di degenza per le problematiche di neuro-urologia - altro tema enorme per chi è tetraplegico perché c'è tutto l'aspetto dell'evacuazione e quello legato alle vie urinarie - diversamente da realtà come Milano e Firenze, che hanno a disposizione rispettivamente quattordici e dodici posti letto. Tali posti limitati devono, tra l'altro, soddisfare le esigenze di tutto il territorio piemontese e valdostano, visto che le altre realtà similari alle Unità spinali di Torino (Alessandria e Novara) si appoggiano comunque a Torino per tale specialità.
Tale situazione lascia inattese le necessità di moltissimi pazienti, che iniziano a rivolgersi ad altre strutture pubbliche talvolta fuori regione quindi poi paghiamo noi - o private a pagamento, non solo per esami diagnostici e strumentali, ma anche per visite o interventi di altro genere, compresi quelli neurologici, urologici, fisiatrici e fisioterapici.
I problemi di natura neuro-urologica di gestione complessa sono tra i più diffusi e invalidanti per chi ha una lesione midollare. La camera adibita alla degenza di neuro-urologia è posta al quarto piano dell'edificio dell'Unità spinale, che ospita la riabilitazione di traumi cranici, invece che nei piani dedicati alle lesioni midollari.
La carenza di posti inevitabilmente allunga molto le liste d'attesa per le varie tipologie d'interventi. In questo campo, anche un intervento di routine può incidere e tracciare il confine tra una quotidianità dignitosa e indipendente, da un lato, e una quotidianità limitante in diversi ambiti (in famiglia, sul lavoro, nella società), dall'altro.
Pare opportuno disporre la riapertura del secondo piano di degenza dell'Unità spinale del CTO, la cui chiusura, se prolungata, rischia di provocare l'allontanamento di un sempre più crescente numero di pazienti. È fondamentale che tale specialistica riprenda a funzionare a pieno ritmo tornando a essere un'eccellenza di alto livello.
Pertanto, interrogo - concludo e mi scuso per aver usato qualche secondo in più - per sapere come la Giunta intenda attivarsi e con quali tempistiche al fine di garantire continuità e qualità delle cure ai pazienti con lesioni midollari, mediante la piena operatività del secondo piano di degenze nell'Unità spinale del CTO di Torino e il reclutamento di personale specializzato da destinare a tale area.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In riferimento a quanto affermato dall'interrogazione del Consigliere Magliano, a seguito di confronto con il Direttore di Dipartimento di Ortopedia Traumatologia e Riabilitazione, professor Giuseppe Massazza, e il Direttore dell'Unità Spinale, dottor Salvatore Petrozzino, possiamo affermare che nessun paziente che presenta lesioni al midollo viene rifiutato e che tale affermazione può produrre un procurato allarme.
Infatti, i pazienti che hanno lesione al midollo seguono una presa in carico attraverso il sistema di emergenza/urgenza e ricevono presso il presidio CTO le cure ad alta specializzazione previste dalla rete dei traumi maggiori a carico del rachide.
A partire dalla rianimazione, sono prontamente attivati i percorsi riabilitativi del caso, sino al trasferimento presso l'Unità spinale della Città della Salute e della Scienza di Torino o altri codici 28 della Regione Piemonte per la presa in carico riabilitativa di terzo livello, in un'ottica di rete riabilitativa. L'USU della Città della Salute e della Scienza, cioè l'Unità spinale, si fa carico anche di pazienti medullolesi residenti nel quadrante nord-est, in quanto l'Unità spinale di Novara ha ancora oggi un numero ridotto rispetto al periodo pre-COVID. Attualmente nell'Unità spinale ci sono due pazienti con lesioni al midollo in attesa di essere presi in carico dall'Unità spinale di Novara.
Il paziente segue un iter clinico riabilitativo complesso che ha come finalità il reinserimento nel contesto sociale, pur prevedendo delle fasi intermedie di cura e riabilitazione anche al di fuori dell'Unità spinale.
L'USU non è la "casa del paraplegico", per cui tale affermazione è fuorviante e priva di qualsiasi razionalità organizzativa, clinica e assistenziale. L'USU è una struttura riabilitativa di terzo livello che accoglie pazienti acuti e sub-acuti e gestisce le eventuali complicanze insorte nei pazienti con lesioni al midollo.
La complessità clinico-assistenziale di tali pazienti necessita di ampie competenze cliniche. Pertanto, quando si afferma che l'USU è sede della riabilitazione di terzo livello ad alta complessità, si afferma il principio di dover garantire a questi pazienti complessi tutte le cure cliniche che necessitano.
La cronicità e le complicanze di questi pazienti è da sempre un vulnus di possibili polemiche di singoli o di associazioni che ravvisano malasanità su singoli episodi o malcontenti. L'Unità spinale della Città della Salute e della Scienza di Torino ha affrontato il periodo COVID, garantendo una continuità di servizio, pur in una situazione di riduzione di risorse complessive. Il servizio ambulatoriale e di DH di vulnologia, problematiche respiratorie e spasticità e di neurologia, ad esempio, è sempre stato attivo ed ha avuto da sempre letti e sale all'interno di un sistema di risorse modulate secondo le necessità cliniche.
Da due mesi circa è stato ripristinato il ricovero ordinario da domicilio dei pazienti medullolesi con problematiche vulnologiche, respiratorie e spasticità e tetraplegici per intervento di nerve transfer.
Attualmente è volontà della Direzione Generale potenziare il codice 28 per ottimizzare la presa in carico dei pazienti cronici, aggredendo così le liste di attesa di tali pazienti ad alta complessità clinico-assistenziale.
Tale potenziamento è priorità aziendale, per la quale si sta procedendo con urgenza, compatibilmente con l'iter delle assunzioni di personale sanitario messe in atto, reso attualmente difficoltoso dall'oggettiva e grave difficoltà di acquisizione di personale a tempo indeterminato, per il quale sono in corso iter concorsuali.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 895 presentata da Rossi, inerente a "Crisi del gruppo Isagro"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
895.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Come lei ha già anticipato, questa interrogazione a risposta immediata verte sulla crisi del gruppo Isagro.
Isagro è una società leader a livello globale nella produzione di agrofarmaci e le sue controllate sono attualmente di proprietà del gruppo americano Gowan, multinazionale con 1.300 dipendenti e vendite in oltre settanta paesi nel mondo.
La suddetta società occupa in Italia 329 persone, costituendo, quindi, una realtà di notevole rilievo anche a livello piemontese, con il centro di ricerca di Novara, nato nel 1992, attraverso l'acquisizione del ramo agrofarmaci di Enichem Agricoltura.
Le ricerche sviluppate nella sede novarese, in particolare, si occupano d'identificazione di nuovi principi attivi, dello sviluppo del prodotto per abilitarne la registrazione a scopi commerciali e della difesa del prodotto registrato per mantenerne l'unità commerciale.
Lo stabilimento di Novara nasce nel 2006 per la produzione di formulati a base di microrganismi naturali. Dal 2015, oltre al sito produttivo, si è aggiunto un nuovo centro di ricerca costituito da laboratori (oltre 2.000 metri quadrati) e serre (oltre 1.300 metri quadrati).
Abbiamo appreso dagli organi di stampa che nel 2021 Isagro è stata ritirata dalle quotazioni di borsa dopo un'OPA ed ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per settantatré dipendenti, di cui dodici dirigenti su 232 dipendenti.
È chiaro che questa crisi va ad aggravare ulteriormente la sofferenza di un tessuto economico e sociale già duramente provato dalla pandemia del COVID.
La procedura di licenziamento è stata presentata come progetto indifferibile per risanare Isagro dopo l'acquisizione da parte del gruppo Gowan. Il percorso di ridimensionamento avviato dalla società porterebbe a un impoverimento delle eccellenze presenti sul territorio piemontese.
Evidenziato anche che presso il Centro Ricerche di Novara sono stati individuati posizioni in esubero e che i sindacati hanno dichiarato che siamo di fronte a un'imponente operazione di ristrutturazione e di ridimensionamento di un gruppo che non sta seguendo logiche d'integrazioni con una nuova società, ma che va a cancellare un importante livello di competenze e professionalità, serve una profonda riflessione, Presidente da parte di Isagro, sui tempi e su una radicale modifica del piano industriale. Le parti sindacali hanno anche sottolineato come, al momento "si ritengano sospese le relazioni sindacali e si dichiari lo stato di agitazione dei lavoratori e delle lavoratrici".
È evidente che serve un'iniziativa anche istituzionale. È per quello che interroghiamo l'Assessore, per sapere quali interventi intenda attuare la Giunta per salvaguardare una realtà non solo produttiva, ma di ricerca di eccellenza per il territorio piemontese.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Grazie, Presidente, soprattutto per aver anticipato l'interrogazione n. 895 dopo la n. 894 e prima della n. 896.
Isagro e le sue controllate sono state di recente acquisite dal gruppo americano Gowan (impresa globale con oltre 1.300 dipendenti, con più di ventisette entità e vendite in oltre settanta paesi del mondo). Isagro, una società di oltre 329 persone, nata nel 1993, è stata quotata dal 2003 sul mercato azionario di Borsa italiana. Le azioni di Isagro, a decorrere dal 9 agosto 2021, in forza del provvedimento di Borsa italiana, sono state revocate dalla quotazione, a seguito del cosiddetto delisting.
Isagro produce in quattro stabilimenti in Italia con distribuzione diretta in Brasile, Colombia, Italia, Spagna e Stati Uniti ed è presente negli altri paesi con entità legali titolari delle registrazioni locali.
La produzione viene realizzata in uno stabilimento in Piemonte collocato a Novara. Lo stabilimento nasce nel 2006 per la produzione di formulati a base di microrganismi naturali. Nell'aprile 2015 si è aggiunto un nuovo centro di ricerca.
Il recente cambio di proprietà ha comportato una situazione di riorganizzazione aziendale a livello globale, che viene costantemente seguita dall'Assessorato al lavoro, di cui sto ovviamente leggendo una nota, per quanto riguarda le ricadute sul territorio piemontese.
Allo stato attuale, per quanto riguarda lo stabilimento di Novara, si sta procedendo con gli accordi per le politiche attive del lavoro, per permettere l'attivazione della cassa integrazione per cessazione.
L'Assessorato è in costante contatto con le organizzazioni sindacali.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'assessore Maurizio Marrone per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 896 presentata da Sacco, inerente a "Criticità sul trasporto sanitario di emergenza"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
896.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ho deciso di depositare quest'interrogazione a seguito di diverse segnalazioni e sollecitazioni da parte dei cittadini. Sappiamo che all'articolo 5 del DPR del 1992 "Atti, indirizzi e coordinamento alle Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria in emergenza" è previsto che le attività di soccorso sanitario d'emergenza costituiscono competenza esclusiva del Servizio Sanitario Nazionale e, al fine di realizzare tali attività, le Regioni possono avvalersi del concorso di enti e associazioni pubbliche e private, sulla base di uno schema di tipo convenzione.
Con la deliberazione della Giunta regionale del 30 ottobre 2018 successivamente modificata con alcune integrazioni rispetto ai rimborsi per le convenzioni in via estemporanea, sono stati approvati, per il periodo 2019-2022, gli schemi di accordo regionale per lo svolgimento delle attività di trasporto sanitario d'emergenza e urgenza interospedaliere e delle attività di trasporto sanitario interospedaliero programmato e di trasporto su patologie autorizzabili e continuazione di cure.
Nell'allegato A dell'articolo 11 è previsto che, per quanto riguarda le modalità di rimborso dei costi delle associazioni convenzionate, si dovrà fare riferimento ai seguenti sistemi: forma continuativa con rapporto economico basato sul rimborso dei costi sostenuti per la disponibilità esclusiva a favore della Centrale operativa 118 nell'arco temporale definito dalla convenzione; forma estemporanea con rapporto economico basato sul rimborso dei costi sostenuti per l'esecuzione dei servizi in rapporto al tempo d'impiego del mezzo a fronte della disponibilità manifestata dall'associazione a seguito di richiesta della Centrale operativa 118; forma temporanea nei casi in cui il sistema 118 sia tenuto istituzionalmente a intervenire con risorse aggiuntive, ma dovrà essere stipulato specifico accordo con le associazioni individuate per il servizio richiesto.
Considerato che ho raccolto molte segnalazioni, alcune sono addirittura finite sulle cronache dei giornali locali con degli articoli su interventi che hanno richiesto l'utilizzo di ambulanze lontane dal luogo di soccorso cosa che dovrebbe accadere in casi eccezionali, quando sono tutte occupate quelle della zona di riferimento. Di conseguenza, abbiamo pensato che i motivi possono essere due: una gestione incomprensibile da parte della centrale operativa di Alessandria di alcuni interventi che sembrerebbero non avere una giustificazione logica in merito ai criteri di assegnazione delle chiamate; un sottodimensionamento importante del servizio visto il numero di segnalazioni, oppure entrambe queste cose.
Il criterio di assegnazione delle chiamate dovrebbe prevedere, salvo casi motivati, l'assegnazione in prima battuta ai convenzionati in forma continuativa e successivamente, in caso d'indisponibilità del mezzo necessario, ai convenzionati in forma estemporanee logisticamente meglio posti, al fine di garantire un intervento tempestivo e un minore costo/chilometro di rimborso per il servizio sanitario. Proprio per questo dovrebbe anche intervenire l'ambulanza disponibile più vicina rispetto alla richiesta d'intervento.
Con quest'interrogazione chiedo, almeno per escludere una delle due ipotesi, di sapere se sono stati correttamente applicati i criteri per l'assegnazione degli interventi agli enti convenzionati per il servizio di trasporto sanitario in emergenza, nel rispetto dei corretti criteri di economicità e buon andamento del servizio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sacco per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In risposta al Consigliere Sacco, rispondo per conto dell'Assessore Icardi.
L'interrogazione chiede se sono stati correttamente applicati i criteri per l'assegnazione degli interventi agli enti convenzionati per il servizio di trasporto sanitario d'emergenza, nel rispetto dei corretti criteri di economicità e buon andamento del servizio.
Premesso che dagli elementi esposti dall'interrogante non è possibile fare un esame puntuale su uno specifico evento per la verifica della correttezza di applicazione dei criteri di assegnazione, in generale si riferisce che per quanto riguarda l'invio dei mezzi, di norma vengono in prima battuta attivate ambulanze convenzionate in forma continuativa; nel caso queste risultassero impegnate su altro intervento, la Centrale operativa competente attiva ambulanze di associazioni convenzionate in forma estemporanea.
Si precisa che, comunque, la scelta dei mezzi più idonei da inviare sugli interventi è strettamente legata a rigidi protocolli di centrale che prevedono per ogni caso l'esame attento di ciascuna situazione per la quale può essere talvolta più efficace, per un migliore soccorso, l'attivazione di mezzi convenzionati in forma estemporanea.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 898 presentata da Disabato, inerente a "Uso degli anticorpi monoclonali per COVID-19 in Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 898.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Disabato.
Prego, Consigliera Disabato; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Come riportato dall'Agenzia Italiana del Farmaco, gli anticorpi monoclonali non hanno ancora ricevuto l'approvazione dell'Agenzia Europea per i Medicinali, tuttavia in Italia sono stati autorizzati in via temporanea con decreto del Ministro della Salute 6 febbraio 2021 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'8 febbraio 2021, n. 32. Sono state autorizzate diverse tipologie di anticorpi che non starò qui a elencare.
La distribuzione viene effettuata dal Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19 di cui all'articolo 122 del decreto legge 17 marzo 2020, secondo modalità e procedure dallo stesso definite.
Tra l'altro in Piemonte, come in altre Regioni d'Italia, sono stati introdotti diversi mesi fa e sono stati distribuiti, ovviamente, ai centri per la somministrazione quantitativi di anticorpi monoclonali (questo farmaco è presente nelle nostre riserve). Tali medicinali sono sottoposti a un monitoraggio addizionale che, tra l'altro, è molto stringente: AIFA attua dei piani di sorveglianza che monitorano l'utilizzo di questi anticorpi all'interno delle Regioni, quindi noi abbiamo una fotocopia puntuale ogni tot di tempo rispetto a quanti e quali pazienti sono sottoposti a questa terapia, ovviamente seguendo i criteri dettati da AIFA.
La caratteristica principale degli anticorpi monoclonali è proprio la tempestività, cioè i pazienti devono essere sottoposti a terapia nel minor tempo possibile, prima di sviluppare delle forme severe di malattia, tant'è che il meccanismo d'azione degli anticorpi monoclonali è proprio quello di legarsi al recettore del virus, che quindi non gli permette di infettare le cellule. Sottoposto a cura con anticorpo monoclonale, il paziente ha una possibilità concreta di non sviluppare una forma severa della malattia quindi anche di non finire in ospedale.
Oggi la Regione Piemonte e il DIRMEI hanno spiegato e comunicato ai medici i criteri, le linee guida e le necessità di essere tempestivi. Come dicevo prima, ci sono dei criteri da rispettare e il DIRMEI, giustamente, ne ha dato comunicazione a tutti gli operatori sanitari. Tuttavia, nella classifica delle Regioni (se così vogliamo definirla) stilata da AIFA, che ogni tot di tempo ci fornisce la "fotografia" della situazione in Italia possiamo notare che il Piemonte non è tra le Regioni più virtuose rispetto all'utilizzo degli anticorpi monoclonali. Infatti, stando all'ultima rilevazione dell'AIFA, nel report n. 32 - dati settimanali dal 5 all'11 novembre 2021 - su 14.389 dosi utilizzate in tutto il Paese, in Piemonte ne sono state somministrate solo 539. La percentuale è del 3,75%, quindi nettamente inferiore a quelle delle altre Regioni del Nord (possiamo quasi dire di essere il fanalino di coda).
Se si prende in analisi il numero di prescrizioni giornaliere per un milione di residenti, nella settimana di monitoraggio (5-11 novembre 2021) si può notare che la media nazionale è di 15,53. In testa alla classifica c'è la Valle d'Aosta con 55,9 prescrizioni, poi il Veneto con 44,6. Il Piemonte è invece la quart'ultima regione in lista, con 3,94 (in termini di richiesta farmaco per 100 mila abitanti residenti). Direi che da noi l'utilizzo di questi anticorpi monoclonali non è tanto diffuso quanto dovremmo sperare.
La terapia con anticorpi monoclonali è stata sperimentata in Italia a spese del servizio sanitario nazionale, ottenendo ottimi risultati. Questa terapia, infatti, viene utilizzata oggi per il COVID, ma in realtà l'anticorpo monoclonale ha tantissime applicazioni: è stata sperimentata anche per la lotta ai tumori, ad esempio, quindi sappiamo che si tratta di un farmaco davvero efficace nelle sue funzioni.
Vorremmo interrogare la Giunta per sapere quali azioni intenda intraprendere per aumentare l'impatto della terapia con anticorpi monoclonali sul territorio piemontese.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Sarah Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
All'interrogazione della Consigliera regionale Sarah Disabato rispondo per conto dell'Assessore Icardi.
La Direzione Sanità e Welfare, con il supporto del DIRMEI, ha organizzato degli incontri e sollecitato i medici di medicina generale a utilizzare le terapie con anticorpi monoclonali.
Nel corso di una riunione telematica tenuta in data 7 ottobre 2021, rivolta alle associazioni dei medici di medicina generale, sono state affrontate le criticità che possono rendere più complesso l'impiego di farmaci a base di monoclonali anti COVID-19 nei pazienti definibili a rischio secondo le direttive ministeriali, al fine di aumentarne l'impiego sul territorio regionale.
Sono quindi state concordate le seguenti misure.
Pur tenendo valide le indicazioni previste sino a oggi, al fine di determinare l'accesso dei pazienti a rischio alla somministrazione dei monoclonali anti COVID-19 (effettuazione del tampone molecolare nei casi ritenuti candidabili dai medici di medicina generale), si ritiene di agevolare l'accesso dei casi candidabili alla procedura attraverso il diretto invio alle strutture già individuate per queste terapie, previo accordo telefonico con i medici operanti nelle strutture stesse.
L'invio potrà avvenire sulla base del fondato/ragionevole sospetto epidemiologico e/o clinico anche in assenza di un tampone molecolare probante; il tampone molecolare, la cui eventuale positività è necessaria all'effettuazione della somministrazione dei monoclonali, verrà effettuato nella stessa sede ove avrà successivamente luogo la procedura terapeutica dovessero sussistere le condizioni previste; l'effettuazione del tampone molecolare avverrà con la massima priorità procedurale, ivi compresi la processazione e la refertazione.
È operante in ogni sede preposta un numero telefonico dedicato alla procedura in oggetto, in servizio sette giorni su sette, dalle ore 8.00 alle ore 20.00.
Attraverso il contatto telefonico ci si accorda per l'invio del potenziale paziente nei tempi più rapidi possibili, in relazione alle diverse situazioni riscontrabili.
L'eventuale successiva somministrazione dei monoclonali avverrà secondo le procedure e le precauzioni già osservate in precedenza.
Sarà cura del medico di medicina generale che intenderà indirizzare i potenziali pazienti scegliere a quale delle sedi ove la procedura viene effettuata sia più opportuno riferirsi, valorizzando evidentemente la sede più vicina.
Ho anche una tabella delle strutture individuate per le terapie con anticorpi monoclonali, che sono le seguenti: Stabilimento ospedaliero Castelli (Verbano Cusio Ossola); Ospedale civile SS Antonio e Biagio (Alessandria); Ospedale degli Infermi (Biella); Ospedale Sant'Andrea (Vercelli); Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle (Cuneo); Ospedale Amedeo di Savoia (Torino); Presidio ospedaliero Cardinal Massaia (Asti) Ospedale Maggiore della Carità (Novara); Ospedale San Giovanni Battista Molinette (Torino).



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 897 presentata da Grimaldi, inerente a "Modalità e criteri di finanziamento dei progetti inclusi nel 'Next Generation Piemonte'"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
897.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei dare una mano all'Assessore Gabusi, risparmiandogli tanti giri di parole. In realtà, avete poco da girare attorno a quello che è successo che è un fatto molto grave, Assessore, glielo dico in anticipo.
Regione Piemonte: PNRR un pacchetto da trentasei milioni per i Comuni piemontesi.
Se effettuate una rapida ricerca su Google, la gran parte dei siti d'informazione fornisce questo risultato: la Regione mette in campo trentasei milioni di euro per i Comuni piemontesi; ecco il PNRR piemontese investimenti per il territorio; dal PNRR Piemonte un aiuto ai Comuni eccetera eccetera.
Secondo lei, Presidente Gavazza, sono trentasei milioni di euro del PNRR nazionale? No, nemmeno uno. Sono i diciannove milioni di cui parlava il comunicato stampa della Regione Piemonte? No, perché - se posso aiutarla Assessore Gabusi, per questo motivo non lo dicevo per scherzo - la legge non c'entra niente col PNRR, ma c'entra con una legge dello Stato (Conte bis), che è precisamente la legge n. 145 del 30/12/2018 "Bilancio di previsione", che al comma 134 recita: "Al fine di favorire gli investimenti, per il periodo 2021-2033, sono assegnate alle Regioni a Statuto ordinario contributi per investimenti per la progettazione e realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza.".
Prima risposta al question time. Nei comunicati stampa non si dicono balle e non si citano impropriamente le cose. Ora, se in un comunicato stampa istituzionale a un certo punto si dice "si è utilizzata la ricognizione del PNRR per soddisfare un'altra legge dello Stato", già sarebbe stata una cosa diversa. Ma lì arriviamo al punto, Assessore Gabusi. Con quale criterio si è fatto tutto questo? La domanda del question time è molto semplice, perch dice: "Quali sono stati i criteri" - e, se è possibile, anche la strategia e la regia - "per identificare i progetti maggiormente prioritari per la Regione Piemonte".
Il punto è questo, Assessore: noi abbiamo scoperto, prima della sua risposta, qual è stato il punto. C'erano tot soldi l'anno prima; avete scoperto, fuori tempo massimo, che c'era una decina o una quindicina di milioni di euro in più e, in poche settimane, avete deciso da soli un'istruttoria, con dei criteri che dalla delibera sono molto labili, in cui avete messo parte della ricognizione del PNRR. Perché questo giochino l'abbiamo scoperto e come facevano a saperlo, visto che voi non l'avete scritto da nessuna parte? Se un Consigliere d'opposizione è riuscito a ricostruire, anche contro i vostri comunicati istituzionali e anche contro quello che scrivete - perché scrivete delle cose e ne avete fatte altre come fanno i Comuni piemontesi a sapere quale evidenza pubblica c'era, se potevano partecipare, se erano cose già fatte, se erano progetti già forniti durante quella ricognizione? Ma dov'è il principio di evidenza pubblica, poi quali sono stati davvero i criteri per cui in poche settimane avete deciso che erano quelli i Comuni beneficiari e tutti gli altri no? Questa cosa, Assessore Gabusi, proprio in vista del PNRR, non funziona e, glielo dico, negli scorsi anni i Capigruppo, informati dal Vicepresidente Reschigna, venivano convocati e si diceva: "Ci sono trentasei milioni di euro dello Stato. Bisogna rispondere in fretta. Alcune ricognizioni le abbiamo già e faremo così, così e cosà".
Noi niente! L'abbiamo saputo dai comunicati stampa e in questo modo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Marco Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore alle infrastrutture e alle opere pubbliche

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Grimaldi.
Parto dal fondo e ammetto che probabilmente è mancato questo passaggio. È l'unica cosa su cui posso fare ammenda e assicurare che certamente non capiterà più, perché, in effetti, ci poteva essere un'informativa corretta nonostante i tempi ristretti. Gli errori si fanno e credo che ne abbia fatto uno anche il Consigliere Grimaldi citando la legge, che non è del "Conte bis" ma è del "Conte 1", ma poco importa e non cambia nulla, era solo per stemperare i toni.
Credo che, però, sia importante ragionare proprio su quella norma. Quella norma per noi era di undici milioni di euro, così come l'anno scorso e sempre come l'anno scorso - ha visto lo scorrimento di una graduatoria della legge n. 18 e un piccolo contributo alle Province. Quest'anno immaginavo da Assessore - ed era patrimonio comune - che ripetessimo la stessa operazione. La mia conoscenza di quest'informazione risale a due venerdì prima del 29 ottobre, quindi, se non sbaglio, il 15 ottobre. La discussione, da come ho capito, è stata resa di dominio pubblico o almeno l'iniziativa più importante è stata comunicata nella Commissione Affari Finanziari della Conferenza delle Regioni, a livello tecnico, il 6 ottobre e, a livello politico, il 7 ottobre. Di conseguenza, i tempi erano certamente ristretti. Non c'è stata la volontà di fare un uso scorretto di questi soldi, anzi tutt'altro.
Ripeto, al netto dell'informativa, che sicuramente poteva essere fatta e che assumo come errore personale, credo che sia giusto anche dare la spiegazione di quello che abbiamo deciso di fare. Abbiamo mantenuto quegli undici milioni che ipotizzavamo di scorrere, cioè quella cifra rispetto alla legge n. 18. Abbiamo messo una quota importante di risorse (sette-otto milioni, se non sbaglio) rispetto al dissesto idrogeologico. Diciamo sempre che questo territorio ha bisogno di manutenzione, quindi abbiamo tradotto in pratica quelle che sono le richieste che spesso facciamo al Governo.
Inoltre, abbiamo deciso di coniugare un'esigenza amministrativa, che era quella di non poter fare, in pochi giorni, quella procedura a evidenza pubblica che ha sempre contraddistinto l'opera di quest'Amministrazione.
Penso proprio alla legge n. 18, che con criteri anche criticati da alcuni ha visto una graduatoria che stiamo ancora scorrendo. Pertanto, non è nelle nostre corde superare le norme, ma in quei pochi giorni era impossibile pensare di fare una procedura a evidenza pubblica. Abbiamo però recepito quella che, di fatto, era stata predisposta in due fasi: una che scadeva se non sbaglio, a febbraio e poi riaperta, perché molti Comuni avevano avuto la necessità di integrare, in quanto non erano a conoscenza dell'importanza di questo strumento.
Devo dire che quella manifestazione d'interesse e quella procedura ha comunque, avuto un grosso successo, addirittura criticato da molti per l'eccessivo e sovrabbondante numero di progetti predisposti, anche alla cieca e anche senza sapere quali fossero le linee del PNRR.
A valle di questo, però, abbiamo saputo quali erano le linee del PNRR, non solo in termini di missioni, ma anche un po' più nel dettaglio. Insomma abbiamo usato un criterio, partendo da quella procedura, che era l'unica che avevamo a disposizione a evidenza pubblica (parlo naturalmente dei diciotto milioni che non derivano direttamente dal PNRR, ma che credo possano direttamente essere tratti). Questa è la considerazione che abbiamo fatto come Giunta, ma sta capitando in tanti settori; penso alla procedura RENDIS, penso ai soldi per il dissesto idrogeologico. Essendo fungibili le risorse, è molto probabile che quella comunicazione di risorse in più ci sia arrivata perché si sono liberati capitoli, grazie ai soldi del PNRR che erano stati impiegati in altri settori.
Su quei diciotto milioni abbiamo deciso - un po' per esigenza amministrativa e un po' perché credevamo fosse corretto iniziare un percorso rispetto a quelle schede del PNRR - di concentrarci su alcuni aspetti che, come vedrete dalle schede finanziate, sono: l'efficientamento energetico, la creazione di parcheggi (o a ridosso dei centri storici o di interscambio modale con la ferrovia) e ancora tanti interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Perché questo nel PNRR e non nella fetta di rischio idrogeologico puro? Perché spesso e volentieri non erano classificati nel quadro dei fabbisogni degli eventi '19-'20, gli eventi dichiarati stato d'emergenza negli ultimi due anni. Vanno, quindi, un po' oltre a quelle esigenze che stanno in quel quadro dei fabbisogni, perch quei territori avevano magari eventi molto vecchi non colpiti dagli ultimi eventi, ma altrettanto importanti.
Concludendo, la nostra rappresentazione è stata rispetto all'importanza di questi interventi, ma anche a una divisione, il più possibile territoriale rispettosa sia delle Province sia delle dimensioni dei Comuni. Ho fatto anche uno sforzo, non solo mentale, ma anche di rappresentare graficamente questi interventi sul territorio. Chi lo farà, potrà rendersi conto che in quasi tutti i territori c'è una distribuzione molto equa ed è molto equa anche rispetto alle dimensione dei Comuni: ci sono diciassette Comuni sotto i 5.000 abitanti, qualche Comune nella fascia di mezzo e pochissimi Comuni di grosse dimensioni, se non per interventi importanti per la situazione contingente.
Se questi soldi verranno confermati nella prossima annualità - come speriamo, come crediamo e come intuiamo che la Finanziaria non toccherà credo che il percorso, avendo a disposizione molti più mesi, sarà completamente diverso e dovrà certamente vedere un coinvolgimento rispettoso di tutti i Gruppi consiliari, anche delle procedure e di una strategia più approfondita rispetto al PNRR. Rendiamoci anche conto questo, credo, si possa evincere nella delibera - che in questo momento ci sono tante iniziative, tanti fonti finanziarie e, soprattutto, il mondo non si conclude qui. Il PNRR deve ancora iniziare. Questo è stato uno stralcio che abbiamo ricondotto a quelle schede, ma vuole essere per noi solo un inizio.
Crediamo che quel lavoro delle 1.300 schede sia stato importante anche per i Comuni, quindi vogliamo dargli seguito. Questa è solo la prima tranche di cosa vorremmo fare nei prossimi anni.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Prima di chiudere la sessione, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via mail a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Al fine del rispetto della normativa vigente riguardante il COVID-19, si invitano tutti i Consiglieri e tutto il personale dell'Assemblea a uscire in modo ordinato dall'Aula, per i quindici minuti di areazione dei locali.
Grazie a tutti e a tutte.
Alle ore 15.20 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio, sospesa alle ore 13.
Buona salute a tutti.
La seduta è sospesa.



(Alle ore 15.02 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.33)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Montagna - Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Testo unificato delle proposte di legge n. 66 e n. 72 "Modifiche alla legge regionale 26 gennaio 2009, n. 2 (Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi e disciplina dell'attività di volo in zone di montagna), e adeguamento al Decreto legislativo 40/2021") (Presentazione questioni sospensive) (seguito)


PRESIDENTE

Nell'odierna mattinata relativamente alla trattazione del punto 3) all'o.d.g. "Testo unificato della proposta di legge n. 66 e n. 72 'Modifiche alla legge regionale 26 gennaio 2009, n. 2 (Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi e disciplina dell'attività di volo in zone di montagna), e adeguamento al decreto legislativo 40/2021'", sono state poste e trattate le questioni sospensive avanzate dai Consiglieri Bertola, Sacco, Valle, Canalis Martinetti e Grimaldi.
Con la questione sospensiva posta della Consigliera Disabato si chiedeva che venisse prioritariamente affrontato il tema dalla situazione economica delle funzioni in capo alla Città metropolitana di Torino. Sono intervenuti a favore i Consiglieri Bertola e Valle.
Ci sono altri Consiglieri che intendono intervenire sulla questione sospensiva della Consigliera Disabato? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non sapevo se interpretare il suo intervento come comunicazioni e volevo ai sensi del Regolamento, intervenire prima sulle sue comunicazioni. Se non erano comunicazioni mi taccio e intervengo sulle.



PRESIDENTE

Non sono comunicazioni.



GRIMALDI Marco

Quando lei proferisce verbo mi sembra che siano comunicazioni. A quel punto, io aprirei il dibattito.



PRESIDENTE

Se volete, quando riprendiamo la seduta, non faccio il riepilogo di quello che è stato fatto.
Era un riassunto per coloro che stanno svolgendo l'attività in Consiglio e anche per coloro che sono all'esterno, che ascoltano per capire da dove si sta riprendendo. Tuttavia, non è obbligatorio fare queste comunicazioni. È solo esclusivamente un riassunto di quello che si è fatto nella parte antimeridiana.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intervengono sulla richiesta sospensiva della Consigliera Disabato per esprimere, ovviamente, il nostro parere favorevole.
Per chi stesse ascoltando per la prima volta nel pomeriggio questa discussione, la maggioranza ha deciso di mettere al primo punto all'o.d.g.
il cambiamento della legge sul volo alpino. In particolare, mentre i grandi del pianeta si sono riuniti a Glasgow per decidere le strategie mondiali per evitare i disastri climatici, mentre i Sindaci del territorio ci chiedono quali strategie ci saranno per il PNRR; mentre la Giunta, invece di fare procedure di evidenza pubblica, come ci hanno spiegato nel question time, utilizza lo svuota cassetti per decidere la programmazione dei fondi invece di discutere davvero delle strategie del Piemonte, siamo qui di nuovo a discutere su alcune mattane, di come trasformare le Alpi nel safari bianco più esclusivo d'Europa.
A tal proposito, invece, la Consigliera Disabato, per riassumere quello che è successo, chiede di discutere lo stato dei nostri Enti locali; lo stato per esempio, di alcuni Enti - come le ex Province e la Città metropolitane che, tra l'altro, sono passati attraverso alcune riforme sbagliate, come la legge Delrio, che non ha di fatto risolto i problemi a monte di queste trasformazioni. Tra l'altro, la Consigliera pone un tema non semplice, cioè quello del numero sempre più esiguo dei dipendenti, in particolare quelli che svolgono i controlli e in particolare, per esempio, quei guardiaparco che, tra l'altro, sarebbero molto utili in qualsiasi revisione della materia.
Noi in particolare, come al solito, dall'inizio di questa legislatura, ci troviamo una maggioranza che spinge in continuazione l'asticella più in alto sul tema della caccia, senza interrogarsi su chi fa i controlli sul cosiddetto bracconaggio. Oggi parliamo del cosiddetto elisky per recuperare delle prede morte, ad esempio i cervi, perché troppo pesanti, ma qualche mese fa discutevamo sui poveri anziani cacciatori che devono prendere i cinghiali, quindi non volete deregolamentare tutta la discussione sulle foreste e sul trasporto? Non volete che raggiungano in jeep il luogo dove hanno abbattuto quel cinghiale? Questo solo per fare la telecronaca, come ha fatto il Presidente, di quello che sta succedendo in aula.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Vi sono ulteriori richieste d'intervento sulla sospensiva della Consigliera Disabato? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Scusi, Presidente, ho perso i primi minuti della seduta.
Era un intervento a conclusione dei lavori di questa mattina, quando la collega sottolineava un aspetto di cui spesso parliamo, ma su cui troppo spesso facciamo poco. Sappiamo benissimo delle difficoltà in cui versano le nostre Province per quanto riguarda un problema legato ad alcune competenze assegnate: si scarica sempre di più sulle spalle delle Province senza la giusta compensazione per quanto riguarda le risorse economiche.
Lo vediamo anche per quanto riguarda questo caso, dove verrebbe chiesto anche alle Province di far parte di quell'organismo di controllo che serve per vigilare su quanto stiamo per andare ad approvare, ma non vedo impegni nei confronti delle Province per metterle anche nelle condizioni di operare, ragion per cui forse sarebbe il caso di coinvolgerle quando si fanno determinate scelte.
Il ruolo delle Province, fra l'altro, è un ruolo che è sempre stato ampiamente sostenuto anche dai Comuni, in quanto è l'ente più vicino al territorio dopo il Comune e dovrebbe essere anche chiamato all'interno della partita di organizzazione territoriale per quanto riguarda la predisposizione di progetti di sviluppo provinciale, quindi su aree magari un po' più vaste rispetto a quella del singolo Comune che manda alla Regione il singolo progetto. Ma non solo, sono anche chiamate all'interno del PNRR a contribuire, per quanto concerne le loro deleghe, alla corretta attuazione dello stesso.
Tuttavia, mi chiedo: siamo in grado di scaricare tutta questa responsabilità sulle Province? Soprattutto, nel momento in cui chiediamo un ulteriore sforzo alle Province, abbiamo anche preventivato un impegno di spesa per far fronte alle ulteriori difficoltà in cui si troverà l'ente provinciale e il suo personale? Forse, è un argomento prioritario che dovremmo trattare prima di chiedere ulteriori oneri alle nostre Province.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo se vi siano ulteriori richieste di intervento in merito alla questione sospensiva avanzata dalla Consigliera Disabato o se vi siano altre questioni sospensive da illustrare.
Diversamente, pongo in votazione le questioni sospensive sin qui presentate.



GRIMALDI Marco

Posso chiedere solo una cosa, Presidente?



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Grimaldi, può intervenire sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Volevo solo chiedere come intende procedere, fra questioni sospensive questioni preliminari e questioni pregiudiziali.
Le chiedo se prima intende trattare tutte le questioni sospensive o se vuole aggiungerle alle cosiddette questioni preliminari e pregiudiziali oppure se vuole procedere per parti, posto che, se nessuno ha più questioni sospensive da proporre, non è un suo problema; o se, in qualche modo preferisce svolgerle tutte assieme prima delle votazioni.



PRESIDENTE

Le chiedo un attimo di pazienza per verificare la corretta procedura da seguire.
Sospendo i lavori per cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.43, riprende alle ore 15.50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiedo se vi siano altri interventi sull'ordine dei lavori.
Non essendovi altri interventi, la parola al Consigliere Rossi per la richiesta di una questione sospensiva.
. Questione sospensiva avanzata dal Consigliere Rossi



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
In realtà, le questioni importanti che andrebbero discusse in quest'Aula prima del provvedimento all'o.d.g. odierno sono parecchie. Quella che vorrei proporre in questo momento è legata ad un tema che abbiamo bloccato diversi mesi fa in Aula e in Commissione, che aspetta chiaramente di essere affrontato. Tra l'altro, era previsto in una legge approvata nel 2016 e doveva essere risolto entro novanta giorni; siamo a fine 2021 e sono passati cinque anni. Sto parlando del regolamento dei vuoti estrattivi.
L'Assessore Tronzano lo sa, perché è in aula.
Credo che sia importante provare a portare a termine il percorso iniziato.
Oggi abbiamo un elemento in più che ci aiuta, dal punto di vista del confronto, ad approfondire i temi che, forse, avevano portato alla sospensione. L'elemento cui faccio riferimento è l'approvazione del PTA con anche alcune regole che riguardano la tutela di alcune zone particolari, sempre cercando di coniugare l'attività produttiva con il rispetto dell'ambiente, del paesaggio e della salute, così come con la promozione anche di pratiche di legalità.
Da questo punto di vista, crediamo che ci siano le condizioni per riportare quel provvedimento in Commissione, dandogli la priorità, perché più il tempo passa più lasciamo un aspetto non normato. E sappiamo che quando le cose non sono normate, sono un po' lasciate alla buona volontà dei singoli funzionari o di chi se ne occupa in quel momento.
Invece, uno degli obiettivi principali della legge regionale (votata quasi all'unanimità da quest'Aula) era proprio quello di regolamentare un aspetto essenziale, cioè il riempimento dei vuoti estrattivi. Lo aspettiamo da cinque anni. L'iter era cominciato in Commissione nei mesi scorsi, poi per alcune questioni che necessitavano di un approfondimento lo abbiamo sospeso. Riteniamo che oggi ci siano le condizioni e anche la necessità di ritornare ad occuparcene prima e con più urgenza di quanto, invece, il provvedimento di oggi ci richiede.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo se vi siano richieste d'intervento in merito alla sospensiva presentata dal Consigliere Rossi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Il collega Rossi ha espresso in modo corretto la sua opinione, che è condivisa, su un tema più importante, al quale si potrebbe conferire una maggior priorità, rispetto a quello che stiamo trattando oggi in Aula.
Si è detto questa mattina, proprio in apertura di questa sessione di questioni preliminari, che era la prima cosa che poteva venire in mente perché è nelle intenzioni di tutti dare il bilancio migliore possibile a questa Regione. Pertanto, oltre alla tematica del bilancio, c'è la tematica segnalata dal Consigliere Rossi, questione importante per la nostra Regione sia perché riguarda un'attività produttiva ed economica della nostra Regione, sia perché ci sono delle esigenze di tutela che non vanno n dimenticate né tralasciate.
Ricordava correttamente il Consigliere Rossi che nella scorsa legislatura eravamo intervenuti sul tema e, come sempre accade, alle leggi poi devono seguire dei provvedimenti attuativi e dei regolamenti, che sono un compito della Giunta e del Consiglio e sono questioni che vanno trattate.
Tra l'altro, nella scorsa legislatura non si è approvata una legge divisiva. Il tema poteva essere ed è certamente un tema che può risultare divisivo ma, a seguito di lungo e approfondito gruppo di lavoro, si era arrivati a una soluzione condivisa, che aveva permesso di approvare la legge con il voto di tutti. Di conseguenza, non si tratta neanche di brandire un tema caro a una sola parte politica oppure una posizione cara a una sola parte politica, ma è il fare riferimento a qualcosa che ha riguardato tutto l'emiciclo del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno della richiesta del collega Rossi.
Questo provvedimento, come altri, è ormai in una coda di lista d'attesa decisamente lunga. La legge che abbiamo approvato nella scorsa consiliatura che poi è stata oggetto di interventi successivi, anche nel corso di questa consiliatura (ad esempio, con l'ultimo collegato e l'ultimo omnibus) ha necessità, per essere davvero funzionale, che sia al più presto approvato il regolamento con cui si va a normare il riempimento dei vuoti di cava. Fintanto che non avremo a disposizione questo strumento, la legge non avrà piena attuazione.
Da questo punto di vista, non è la prima volta e non è l'unico caso in questo Consiglio che ai provvedimenti legislativi non seguano con puntualità i necessari provvedimenti attuativi; in particolare, quelli di carattere regolamentare che interessano il Consiglio, ma molto spesso anche quelli di mero carattere amministrativo, che restano in capo alla Giunta.
Purtroppo questa è un'abitudine che non riusciamo a superare, che rende un po' vano l'esercizio che facciamo noi Consiglieri in Aula, se buona parte delle nostre disposizioni poi non possono trovare attuazione perché prive delle norme che ne garantiscono l'esecutività.
In questo caso il provvedimento, pur essendo di natura regolamentare compete quota parte anche all'attività del Consiglio regionale. Penso che essendo passati diversi anni, si possa considerare prossimo il tempo di una sua definizione e, soprattutto, di una sua condivisione. Ritengo che ci siano tutte le condizioni per poterlo liberare in tempi sufficientemente rapidi. Se sapremo liberare dello spazio alla nostra discussione per garantirlo per l'approvazione di questo regolamento, faremo sicuramente un buon servizio alla nostra Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Siamo fermi al 29 luglio 2021, quando l'Assessore al bilancio e alle attività estrattive, Tronzano, nella Commissione competente proponeva l'approvazione dei regolamenti sui vuoti estrattivi, documento che stabilisce la quantità e le modalità con cui si potranno riempire le cave.
In allora, i suggerimenti e le sollecitazioni proposte dalla minoranza, in particolare dal collega Domenico Rossi, hanno convinto gli esponenti presenti a chiedere all'Assessore un rinvio del voto, nonché un ulteriore confronto con le Province per rivalutare una maggiore tutela ambientale per alcune questioni molto importanti. In allora, il Consigliere Rossi ci ricordava le preoccupazioni e le proposte già contenute, tra l'altro, nelle osservazioni inviate al CAL dall'UPI e all'appello di Legambiente e di Libera Piemonte, tradotte in un documento di richiesta di modifica.
I temi su cui puntiamo questi approfondimenti sono sempre gli stessi: limitare la tipologia di rifiuto che si può portare in cava, soprattutto se in falda, anche stringendo le regole nazionali, per una maggiore tutela ambientale; aumentare i servizi di vigilanza sulle attività; avere un piano di conferimento, ex ante, che definisca provenienza, tipologie e stoccaggi del sito.
Credo, quindi, che sia necessario, come allora, riaprire un confronto, a partire dalle Province, con particolare attenzione all'esperienza di Novara, che dal 2011 ha già un piano che prevede, per esempio per le cave in falda, che sia consentito il solo conferimento di materiale proveniente dallo stesso sito estrattivo. Ancora di più, per restare alla richiesta del Consigliere Rossi, è importante continuare a lavorare sui regolamenti della legge di revisione sulle cave e, ovviamente, sul PRAE e su tutto quello che ha voluto mettere al centro la nostra formazione.
Speriamo che la maggioranza e questo Consiglio trovino il tempo per occuparsi di cose molto delicate, che ovviamente mettono al centro tanto la qualità di un settore produttivo così importante come quello edile, quanto la regolamentazione di luoghi molto sensibili, dal punto di vista ambientale, sociale, sanitario e, spesso, attenzionati dalle indagini delle Procure della Repubblica, proprio perché "fanno gola" a tanti imprenditori meno intenzionati al bene comune, all'utilizzo sano delle nostre risorse e che, spesso, utilizzano quei buchi neri per altre finalità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo in quanto è una materia che mi sta particolarmente a cuore.
Condivido questa richiesta di sospensiva proprio perché stiamo parlando della tutela di una risorsa che per noi è sicuramente una delle risorse più inestimabili che abbiamo in Piemonte. Abbiamo importantissime falde acquifere sotterranee che ci garantiscono la potabilità di tanti acquedotti. Il problema è legato al Piano cave, ampiamente citato, sempre legato ai riempimenti. Ahimè, il mio territorio ne sa qualcosa, perch anche laddove si parla di riempimento di inerti, non arrivano solamente gli inerti.
Vi faccio un esempio: nel mio territorio sono state riempite le cave, visto che erano state inserite nel Piano cave del Terzo Valico molte cave inerenti al territorio della provincia di Alessandria. Sappiamo che all'interno di questo materiale sono presenti anche gli schiumogeni utilizzati per traforare la montagna. Gli schiumogeni sono costituiti da tutta una serie di tensioattivi e, come ben sappiamo, le cave non sono discariche, quindi non sono impermeabilizzate nel momento in cui sono riempite. A lungo andare, con la pioggia, tutto questo materiale permea all'interno delle nostre falde.
È chiaro che il proliferare delle cave ha creato un grosso problema dal punto di vista ambientale, soprattutto in anni passati, su territori che hanno pagato un pegno molto importante (mi viene in mente la Valledora).
È proprio sul futuro che ci giochiamo una partita importante. Oggi possiamo decidere su come tutelare maggiormente le nostre falde acquifere. A parole ci impegniamo sempre tutti per la difesa dell'acqua, ma poi, nella reale difesa della risorsa idrica, quello che conta sono i fatti. Penso che la scrittura di un buon piano, sicuramente prioritaria rispetto a questa norma, possa essere una componente importante rispetto a questi fatti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi altri iscritti a parlare sulla sospensiva Rossi, passiamo alla prossima questione sospensiva.
. Questione sospensiva sollevata dal Consigliere Chiamparino



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Presidente, presento anch'io una sospensiva e, non nego qualche tratto di strumentalità al dibattito, ma che credo sia una strumentalità utile al provvedimento che discuteremo.
La questione sospensiva è questa. Nella legge che abbiamo all'attenzione si propone un modello di turismo prevalente sugli altri. Senza arrivare agli eccessi del Consigliere Grimaldi (il petroliere russo con lo champagne ghiacciato), tuttavia è una forma di turismo di élite, di turismo ricco che ha la sua legittimità, ci mancherebbe altro, ma se diventa la connotazione principale della promozione turistica della nostra regione, rischia di essere negativa. Basta guardare le pubblicità televisive: "Venite in Trentino, respirate", "venite in Umbria, c'è il verde" (la faccio breve perché ho pochissimo tempo).
Propongo di sospendere questa discussione per fare una riflessione strategica se l'attrazione turistica in Piemonte dev'essere affidata a questo tipo di turismo (ricco), al di là delle considerazioni, riservato ad alcune realtà o, invece, a un turismo che investa sul rapporto tra natura e cultura, che per la montagna è particolarmente vivo.
Come sicuramente avrete letto - abbiamo avuto modo anche scherzosamente di commentare - sabato sono stato ad mantenere una promessa in campagna elettorale fatta dal Sindaco Lorusso: siamo saliti a piedi, senza grande fatica, a Superga. Quella camminata ha dato modo di osservare, specie in questa stagione, una straordinaria ricchezza naturalistica della nostra collina che, abbinata al fiume, diventa un patrimonio di grande livello.
Lo dico solo come esempio: vogliamo investire prevalentemente su questi aspetti, oppure sugli elicotteri che girano sulle nostre montagne, magari con qualche cinghiale appeso sotto, vivo o morto che sia? Credo che sarebbe utile sospendere, fare una discussione, assumere un indirizzo strategico e poi procedere nel modo più rapido possibile.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Chiamparino.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Voglio sostenere convintamente la sospensiva del Consigliere Chiamparino perché fare una riflessione approfondita su dove portare il turismo del Piemonte, come credo, non è un fatto accidentale e superfluo, ma assolutamente necessario, specie dopo quello che è accaduto nell'ultimo anno e mezzo.
Questa legge, mi permetto di dire, si compone di due leggine: una prima leggina, cioè un provvedimento ad hoc, sulla questione dell'eliski che andrebbe, invece, messo in un quadro -sempre se sia opportuno o meno metterlo, questo lo valuteremo - più generale di proposta e di offerta turistica per quanto riguarda la montagna; una seconda leggina, guarda caso, in materia urbanistico-edilizia.
Come hanno già evidenziato i miei colleghi, non so cosa c'entri con l'eliski, ma si vanno a consentire ampliamenti, fabbricati e distanze dalle piste, cose che non vorremmo vedere né in montagna né al mare (il mare non ce l'abbiamo, potrei dire colline e pianure).
Alla fine della fiera, oggi siamo qui a evidenziare, anche attraverso l'atteggiamento ostruzionistico, che, con un provvedimento che sta impegnando Commissioni e Aula da tempo (soprattutto le Commissioni), si affrontano due questioni particolari che rispondono a esigenze particolari e non si affronta, invece, come ha sottolineato bene il collega Chiamparino, una questione più generale sul turismo, sul destino della nostra montagna, su come, magari contemplando anche l'opzione eliski affrontare in via generale, come dovrebbe fare la legge e non dal punto di vista particolare, delle questioni rilevanti per l'intero territorio piemontese.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Presidente emerito Chiamparino per avere spostato l'attenzione sui valori, perché è di questo che stiamo parlando. Un'impostazione che condivido, perché è l'impostazione che darò anche al mio intervento in discussione generale. Certamente stiamo parlando di un provvedimento che per una parte, è fortemente tecnico, senza dubbio, ma contiene delle parti che attengono ai valori, alla visione che ciascuno ha delle politiche regionali, ma anche una visione del mondo. Ritengo particolarmente corretto il richiamo del Consigliere Chiamparino.
Certamente c'è, nelle intenzioni di chi propone un provvedimento del genere, soprattutto per la parte che riguarda il volo alpino e l'eliski una concezione del turismo che non è la nostra, ma è una concezione di consumo e di sfruttamento. Un turismo che io non ho mai esitato definire di tipo predatorio.
Penso, invece, che il patrimonio naturalistico che abbiamo in Piemonte possa essere e debba essere valorizzato in modo diverso e che il Piemonte non debba e non possa essere connotato con quello. Questo è il motivo per cui, al di là dei dettagli tecnici della legge (c'è una parte molto tecnica che riguarda l'urbanistica), c'è un aspetto legato proprio alla visione e ai valori che noi vogliamo mettere in luce. Ricordo che recentemente la pratica dell'eliski è già stata normata avendo anche una maggior cura e un certo rispetto per le nostre risorse naturali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Chiamparino perché fa un tentativo, non banale, di riportare al centro, in generale, le intenzioni del vostro modo di legiferare.
Per tanto tempo abbiamo provato a dirvi, anche dopo questa pandemia, che bisognava guardare fino in fondo i paradigmi che ci hanno portato all'accelerazione di uno dei possibili esiti di questa tripla crisi (ambientale, sanitaria, ma anche sociale). Abbiamo provato a dirvi che non si tratta solo di liberare il tempo, ma di sottrarre una parte crescente della nostra esistenza alla logica per cui il tempo è denaro. Se, in qualche modo, spezziamo questa equazione, ridimensionando il peso della ricerca del profitto sulle nostre vite, e riconquistiamo spazi per una società nuova, questa è parte della nostra missione, anche nella scelta per esempio, dei progetti del PNRR.
Voi dite: "Perché la prendete così alta"? Perché siete voi che volete andare in alta quota solo per divertirvi di più, in un modo più veloce e in un modo più predatorio! Qualcuno di noi ha forse detto che è sbagliato pensare al turismo delle nostre vallate o delle nostre montagne? No. Noi vogliamo addirittura che le nostre montagne siano invase da tanti concittadini! Ma immaginate che sia possibile con un'idea come la vostra, elitaria, di questo tipo di strumento! Vi renderete conto anche voi che questo strumento è possibile solo se lo faranno in pochi, pagando tantissimo e facendolo, di fatto senza rovinare il resto dell'ecosistema e il resto del turismo.
Già, perché questo equilibrio instabile passa proprio dal fatto che siano in pochissimi a farlo. Perché siete voi i primi a essere consci del fatto che questo non potrebbe essere un prodotto di massa. Immaginate se il vostro elitaxi potessero permetterselo 2.500 persone: esisterebbero ancora le nostre valli e le nostre Alpi? No, quindi funziona solo se lo fanno in pochi. Anzi, in pochi e con tantissimi soldi.
Faccio mia la riflessione del Presidente Chiamparino: "Non avevamo un altro tipo di turismo davanti? Non dovevamo chiedere a tutti uno sforzo per mettere in campo una strategia sul turismo dolce, pubblico e, soprattutto per tutti?". Questa è un po' l'alternativa alla discussione che non volete affrontare fino in fondo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Il tema del turismo mi sta particolarmente a cuore: è per questo motivo che ho deciso di portare in Commissione dei dati, perché ritengo che, prima di intraprendere una strada che stravolga le tendenze delle nostre montagne sia importante analizzare quantomeno dei dati.
Effettivamente, disponiamo di dati sia relativamente a esperienze analoghe di utilizzo dell'eliski in zone di montagna, sia tramite dei sondaggi di siti d'interesse, come Booking.
Negli ultimi anni Booking ha collezionato una serie di ricerche relativamente al mercato del turismo. Che cosa cerca il turista? Noi ce lo siamo chiesti prima di portare in discussione questa legge? Mi chiedo come sia possibile che questa tendenza a sfruttare il territorio, a inserire delle pratiche poco sostenibili e a incentivare il turismo di massa possa rispondere alle esigenze di coloro che, in massa, ci chiedono invece delle esperienze più sostenibili.
Vorrei quindi citare i dati di questo studio, perché li ritengo davvero importanti e spero che la maggioranza abbia voglia di ascoltarli.
Il 92% dei viaggiatori intervistati pensa che viaggiare in modo sostenibile sia di vitale importanza.
L'86% vuole ridurre il proprio consumo energetico.
L'85% desidera spostarsi in modo più rispettoso dell'ambiente, per esempio camminando, andando in bicicletta o prendendo i mezzi pubblici, piuttosto che utilizzare taxi o auto a noleggio.
Anche il rispetto per le comunità locali è in cima alla lista: infatti, il 79% degli italiani vuole vivere esperienze autentiche e rappresentative della cultura locale.
L'88% vorrebbe che l'impatto economico del settore fosse distribuito equamente a tutti i livelli della società.
Peraltro, questi dati ci vengono forniti da un soggetto che di turismo ne sa un bel po'! Mi soffermerei, soprattutto, su quest'ultimo dato: il fatto che la ricchezza possa essere distribuita a tutti i livelli della società è fondamentale, eppure noi non abbiamo dati riguardo l'eliski. Abbiamo dei "sentito dire", che ci rivelano che effettivamente questo strumento potrebbe portare ricchezza, perché chi usufruisce di questa tipologia di turismo è mediamente facoltoso. Tuttavia, dalla Valle d'Aosta, dove quest'attività si pratica, si sostiene che non è così: dicono che non soltanto non porta ricchezza, ma produce l'effetto opposto. Perché? Perch tutti questi turisti che hanno risposto in questo modo alle domande di Booking, in realtà, vogliono un turismo sostenibile e si sentono disturbati e disincentivati dalla frequentazione di posti dove si pratica un'attività così impattante come l'eliski.
Questi sono i dati che fornisco a supporto della richiesta di sospensiva sollevata dal Consigliere Chiamparino, che ringrazio, perché mi ha dato la possibilità di esprimere questo concetto.
Permettetemi però di dire che prima di fare un passo falso, occorre fare attenzione: se il turismo dovesse calare, tutto questo beneficio non lo vedremmo sulle nostre montagne! Vedremmo, semplicemente, il desertificarsi di zone che prima, invece, erano prese d'assalto in modo sostenibile da turisti che apprezzavano il turismo lento e sostenibile.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
. Questione sospensiva sollevata dal Consigliere Sarno Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno, che illustra una nuova questione sospensiva; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Illustro una nuova sospensiva che, in qualche modo, si collega alla proposta in oggetto.
Sarebbe opportuno che il Consiglio, in particolare la maggioranza, avesse l'attenzione, il piacere e il dovere di approfondire i propri atti, in particolare in vista dei fondi che arriveranno con il PNRR e in alcune scelte/delibere del futuro, in particolare sul tema della sanità, ma anche sul tema dell'urbanistica, e ridiscutere alcune scelte a fronte di quella che è stata la discussione al COP26.
È vero che qui in Regione partiamo dalla negazione della maggioranza della dichiarazione di stato d'emergenza climatica, quindi comprendo che la maggioranza su questo abbia qualche difficoltà, però bisogna tenere conto del dato che emerge da COP26, poiché non siamo un mondo a parte, ma viviamo in un contesto sociale internazionale. Pertanto, a seguito di quello che nel COP26, nella Conferenza Glasgow si è deciso e si è non deciso - e sottolineo, non deciso - forse sarebbe opportuno approfondire quelle scelte, quegli indirizzi e quei non indirizzi di alcuni Paesi che hanno partecipato a quell'importante Conferenza internazionale straordinaria, per adattare alcune scelte di questa maggioranza (e quindi di questo Consiglio) a quelle decisioni e a quella strategia sul clima e sull'emergenza climatica.
Non è velleitarismo discutere in un'assise come il Consiglio regionale di questi temi. È una scelta politica, è una scelta culturale e di priorità e sarebbe opportuno rivedere alcune scelte che si faranno e che si sono fatte nell'utilizzo dei fondi, perché anche il nostro Governo ha posto delle questioni. E a quelle questioni, sulle quali ci riconosciamo, devono essere poi adattate anche le decisioni del nostro Consiglio e della nostra Regione, in particolare sulla cosiddetta transazione ecologica, sullo sviluppo compatibile con l'emergenza climatica.
Di conseguenza, chiediamo al Consiglio di votare questa sospensione e di adattare quei documenti sul PNRR, in conseguenza anche di quelle decisioni prese o non prese a Glasgow. Questo è un elemento fondamentale e poniamo l'attenzione del Consiglio sulla discussione e sulla riflessione inerente a questa sospensiva.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Sarno per questa richiesta di sospensiva. Avrei voluto porla io, perché il nostro Consiglio sta eludendo la discussione fondamentale e centrale che si sta svolgendo a livello mondiale su questi temi. Siamo l'unico Consiglio che non ne sta discutendo, nonostante siano in arrivo risorse ingenti, che legano proprio al tema della transizione ecologica la possibilità di spenderle.
Rischiamo di utilizzare il PNRR - lo stiamo già vedendo nei primi provvedimenti che la Giunta ha adottato o sta per adottare - come un adempimento burocratico, con cui andiamo a finanziare progetti che avremmo finanziato ugualmente - solo che adesso ci sono questi soldi e allora scorriamo le graduatorie - oppure ristrutturiamo posti già in uso alla Pubblica Amministrazione che, diversamente, non avremmo ristrutturato.
Invece di ridisegnare il nostro territorio e le nostre infrastrutture anche produttive, sfruttando quella che è una grande opportunità, semplicemente ci comportiamo spendendo i soldi in più che ci danno.
È evidente che stiamo perdendo un'occasione, stiamo perdendo la possibilità di cambiare in meglio il nostro territorio e lo facciamo soprattutto perch semplicemente ci manca il pensiero su questa cosa. E ci manca il pensiero perché ci confrontiamo poco tra di noi e con il mondo esterno. Arrivano i soldi e semplicemente diciamo che non abbiamo tempo, quindi li spendiamo velocemente o per cose che già avevamo previsto o per cose inutili, ma non metteremo a posto le infrastrutture, continueremo a chiudere le linee dei treni e, dal punto vista della sanità, non ridisegneremo una rete che invece, andrebbe rivista. È un'occasione importante che stiamo perdendo.
Ringrazio il collega Sarno e invito a sospendere questo provvedimento per cominciare una discussione seria in linea con quello che stanno facendo tutte le persone responsabili a livello mondiale, soprattutto per capire come tradurre il PNRR a beneficio del nostro territorio, partendo dall'obiettivo della transizione ecologica.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo è un altro tema contingente e importante in questo momento.
Stamattina si è parlato del bilancio e si è parlato anche molto di sanità e di come continuare a migliorare il nostro sistema sanitario, in questa fase da un certo punto di vista post-pandemica; post non troppo, perché siamo ancora all'interno di uno stato d'emergenza e di una pandemia dalla quale si sta cercando di uscire gradualmente.
Nondimeno, c'è il tema del PNRR. È un tema che parla di futuro del nostro Paese e di futuro della nostra Regione, ma anche a me pare che su questo ci sia un po' una tendenza a trattarlo come business as usual. Pertanto denaro che arriva e tanto, come non se n'è mai visto nello stesso momento un sacco di cose che si possono fare e una cosa un po' on demand, cioè arrivano i soldi e te li do. Invece bisognerebbe tornare alla lettera, nel senso che a volte questi progetti hanno dei nomi un po' fantasiosi, spesso hanno anche nomi in lingua straniera. Anche questo ce l'ha, perché si chiama Next Generation, però è importante tornare anche ai termini con cui è stato declinato nel nostro Paese, ovvero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Si tratta di ripresa e resilienza, non è il finanziare qualcosa di ordinario e usare quei fondi per qualcosa che si sarebbe dovuto finanziare comunque. Si dovrebbe cercare di andare oltre: con la ripresa, far ripartire la nostra Regione e con la resilienza renderla resiliente, cioè adatta ai cambiamenti.
Anche a me pare che su questo ci sia, da una parte, un po' di superficialità e, dall'altra, la poca voglia, la non intenzione di coinvolgere, come invece si dovrebbe fare in modo costruttivo, costante e approfondito, il Consiglio regionale. Insomma, quella segnalata è una delle tante priorità di cui, in realtà, ci dovremmo occupare, ma oggi abbiamo altro in Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ha ragione il Consigliere Sarno e provavamo a dirlo stamattina: altro che lotta ai cambiamenti climatici, qui siamo davanti a dei negazionisti incapaci di vedere i limiti di questo modello di sviluppo che ci ha portato alle crisi che stiamo vivendo, come dicevamo poc'anzi! Noi continuiamo a pensare che le montagne non siano un parco giochi per turisti d'élite e che i cambiamenti climatici stiano già mettendo a dura prova il nostro ambiente alpino. Per questo, dovreste rendervi conto anche della differenza culturale e istituzionale rispetto ai piani della Regione.
Non so se vi siete concentrati sul DEFR. Il DEFR fa un tentativo soprattutto lo fanno gli Uffici, di mettere a fianco - l'avete notato? - a ogni misura del Piano di Programmazione Economica Finanziaria, quanto sia attinente, almeno, agli indirizzi dell'ONU e dell'Unione Europea sulla sostenibilità delle azioni.
Facciamo un gioco (mi rivolgo ai Consiglieri Preioni e Marin): mettete nel DEFR questo tipo di azioni e ditemi che tipo di valenza, di sviluppo sostenibile e di riduzione dell'impatto ambientale trovate. Come diceva giustamente il Consigliere Sarno, trovate un filo diretto fra la COP26 e quello che stiamo facendo in quest'Aula. Altro che resilienza; tra l'altro voi siete fuori tempo massimo, come quei bambini che dicono "ancora un minuto". Ancora un minuto di questo cartone; ancora un minuto di questo regime; ancora un minuto di questo modello. Ecco, voi siete quelli che chiedono ancora un minuto: ancora un minuto di tutto quello che abbiamo fatto ieri. Ancora un minuto. Sì, sì, ma non c'è più tempo, ma voi: "No no, ancora un minuto". Non c'è più tempo: "No, no ancora un minuto".
L'unica cosa che sapete fare è quello che fa l'Assessore Marnati (l'assente di oggi, ma meno male), un Assessore all'ambiente che, invece di prendersela con l'inefficacia delle nostre misure, passa il tempo a fare quello che "bullizza" via Facebook Greta, penso anche divertendosi dal suo punto di vista: "Greta non sa che c'è l'India e gli Stati Uniti che inquinano più dell'Europa". Eh sì, Greta non lo sa. Ogni tanto mi verrebbe voglia di dire all'Assessore Marnati di ascoltarla una volta anche questa Greta, perché ha addosso l'odio di tutti i potenti della Terra, ma nessuno che ascolta un minuto questa giovane studentessa e attivista che forse anche delle condizioni del pianeta e degli altri continenti, ne sa più di quanto pensiamo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente, per sottolineare l'importanza di ciò che ha posto il collega in Aula poc'anzi.
È evidente, come diceva il collega Grimaldi, che abbiamo delle macro priorità davanti che dovremmo affrontare e gestire in modo consapevole e attento. Ci occupiamo, invece, di un tema che, oggettivamente, ha la sua importanza e la sua rilevanza, ma che non rappresenta la possibilità di essere messi sullo stesso piano con il PNRR o con le politiche legate a come questi investimenti possano essere prodromici a una sostenibilità effettiva, sia del nostro turismo sia dell'idea di montagna sia di come noi pensiamo di strutturare un'offerta turistica degna di un Paese sviluppato che, proprio perché è sviluppato e si è messo alle spalle una certa idea di sviluppo senza se e senza ma, pone al centro tutta una questione legata alla sostenibilità, al rispetto ambientale, alla biodiversità e ad alcune storie, luoghi e tradizioni che rischiano di essere messe in difficoltà oltre, come mi è stato detto ancora prima da alcuni colleghi, a come noi invece, immaginiamo di scegliere a quale turismo rivolgerci.
È evidente che tutta una serie d'interventi previsti decidono di eliminare una parte dei turisti, per valorizzare o cercare di diventare interlocutori di un'altra tipologia di turismo, magari con una capacità di spesa più alta. Non è detto che una spesa più alta corrisponda, da parte del turismo e per la tutela dei nostri luoghi, a un beneficio effettivo.
Sul tema del PNRR, è evidente che ci aspetta una sfida epocale. Sono treni dal punto di vista della quantità delle risorse economico-finanziarie, che passano una volta ogni cinquanta-sessant'anni. Nel primo caso, passarono nel nostro Paese perché c'era da ricostruire un paese, una nazione dopo un conflitto mondiale; in questo caso, forse c'è da ricostruire un'idea di paese, un'idea di nazione e lo possiamo fare essendo il paese che viene più sostenuto e finanziato dalla tanto vituperata, da una parte di questa maggioranza, Europa.
Forse questo è un tema di cui dovremmo discutere e dovremmo provare a immaginare come rendere queste risorse non solo la possibilità di qualche prebenda sul territorio, come abbiamo visto nella discussione dei question time, ma come una vera e propria leva d'investimenti pubblici e privati per ridare, alla nostra Regione e ai Comuni della nostra Regione, non solo interventi concreti sull'istante, ma proprio un'idea di sviluppo che possa cambiare pelle, dimensione e immagine ai nostri territori.
Mi auguro, quindi, che venga accolta la richiesta del collega.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Fa bene il collega Sarno a riportare l'attenzione di questo Consiglio generale sui cambiamenti climatici. Fa bene perché ancora oggi non ci siamo confrontati su quello che vogliamo fare, a livello regionale, con i fondi del PNRR, sui quali c'è una confusione incredibile e che la "bulimia comunicativa" di questa Giunta non fa altro che peggiorare.
Non è che possiamo ogni volta parlare di PNRR come la soluzione di tutti i mali: "Vedrete che quando arriveranno i fondi del PNRR sarà tutto a posto mettiamo a posto tutto quanto e raggiungiamo gli obiettivi". La domanda è come. Non l'ho ancora capito e penso che nessuno l'abbia ancora capito in questa Regione. In che modo abbiamo intenzione di veicolare questi fondi per raggiungere anche parte degli obiettivi che ci sono prefissati? Non basta fare un comunicato stampa, non basta dire che facciamo le cose per l'ambiente, che puntiamo sull'energia rinnovabile, che puntiamo sulla produzione di energia da fonti pulite e che puntiamo sull'idrogeno, ma con qualità progetti? Qual è la progettualità che avete in mente per raggiungere questi obiettivi? Ripeto, non ho ancora capito. Magari invece di parlare di eliski, oggi potremmo discutere di questa tematica, in quanto ritengo che sia molto importante, a livello di energia, capire quali sono i fabbisogni e come abbiamo intenzione di investire rispetto agli impianti di produzione di energia in Piemonte per soddisfare le aree maggiormente energivore, come ridurre questa richiesta di energia e, soprattutto, come fornirla con dell'energia alternativa sostenibile.
Abbiamo la fortuna di avere una grande quantità d'impianti idroelettrici che possono aiutarci, anche attraverso investimenti rispetto al loro efficientamento, a raggiungere degli obiettivi. Tuttavia, sappiamo benissimo che questo non basta, dobbiamo assolutamente aprire la discussione per quanto riguarda anche lo sviluppo del fotovoltaico e capire quali sono gli obiettivi e che incentivi vogliamo dare.
In che modo la Regione Piemonte ha intenzione di sostenere le imprese e i cittadini che vogliono rendersi, non dico indipendenti, ma parzialmente indipendenti dal punto di vista energetico? Sono queste le domande cui dobbiamo rispondere e sono queste le sfide del prossimo futuro.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Salizzoni in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

Voglio solo manifestare un certo stupore.
Stiamo discutendo anche vivacemente di utilizzare l'eliski nel versante sud delle Alpi, ma al di là del Monginevro, è rigorosamente proibito. Ripeto rigorosamente proibito, perché ritenuto pericoloso e per ragioni di sicurezza. Una delle ragioni che conosco, perché le ho chieste, ma ce ne saranno sicuramente altre, innanzitutto è per proteggere gli sciatori alpinistici, cioè quelli che salgono dal basso con le pelli di foca faticando del loro. Il pericolo è che chi parte dall'alto senza dare preavviso può staccare più facilmente slavine e, per questa ragione, ci sono stati segnalati anche dei morti. Credo che quest'argomento debba essere preso in considerazione, quantomeno inglobato nella discussione generale e nel tema che stiamo discutendo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Salizzoni.
Questione sospensiva sollevata dal Consigliere Magliano Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Presidente, volevo porre una questione sospensiva che non ho ancora posto anche alla luce di quello che sta emergendo in termini sanitari sul tema terza dose, vaccino e il rapporto che la terza dose può avere sulle nostre farmacie.
È una discussione che è all'ordine del giorno. Il nostro sistema ha visto nelle farmacie un interlocutore che sempre di più ha preso piede e spazio e, soprattutto, le farmacie si sono messe nelle condizioni di supplire a una fatica che, di fatto, veniva riscontrata in un sistema sanitario prima con i tamponi e poi con l'inoculazione del vaccino, anche alla luce di coloro che non vogliono o non possono essere sottoposti a vaccinazione. Mi pare che ci siano state alcune dichiarazioni da parte dei rappresentanti del mondo delle farmacie che devono preoccuparci.
Sarebbe ottima l'idea di utilizzare le farmacie anche per il terzo vaccino, ma non siamo in grado di sostenere questo peso. È stato detto a mezzo stampa dal Presidente, da un'esponente importante del mondo delle farmacie. Forse su questo sarebbe importante porsi il tema di come arrivare a Natale senza chiusure e iniziare l'anno senza ulteriori ondate.
Penso che questo dovrebbe essere oggetto di discussione di quest'Aula anche perché l'Assessore Icardi più volte ha provato a illustrarci come questa Regione abbia provato, in alcuni casi anche in maniera assolutamente efficace ed efficiente, a contrastare la pandemia. È stato detto dal Presidente Cirio che siamo la prima Regione per numero di terze dosi somministrate. Oggi c'è quest'allert che arriva dal mondo delle farmacie che sono parte integrante nel nostro sistema di difesa, protezione e controllo della pandemia che, oggettivamente, può essere effettuato attraverso una somministrazione importante e capillare del vaccino.
Penso che questa sia una sospensiva necessaria da porre in quest'Aula. Ci sono alcune priorità importanti che nulla hanno a che fare con l'oggetto di questa norma e di questa legge, per cui chiedo a lei, Presidente, e chiedo ai colleghi, di esprimersi anche su questa mia richiesta, cioè l'ipotesi di discutere come questa terza dose, nel caso in cui fosse inserito il sistema delle farmacie per inoculare il vaccino, potremmo gestirla e se siamo in grado di farlo, al di là delle categorie protette che sono quelle che oggi stanno ricevendo la terza dose per una serie di priorità, com'è giusto che sia, ancorché ritengo fosse necessario riconoscere come prioritarie alcune categorie, come i caregiver, i badanti o altri ancora, ma così non è stato.
Come le farmacie reggeranno sul sistema all'erogazione della terza dose con ciò che è stato detto, penso che sia un tema importante e che sia prioritario rispetto a questa legge.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Vi sono richieste d'intervento in merito alla richiesta di sospensiva del Consigliere Magliano? Prego i Consiglieri di evitare il brusio in Aula. Chiedo ai Consiglieri che si trovano nell'ala sinistra dell'aula di spostarsi. Consigliere Preioni Consigliere Mosca, Assessore Marrone, Assessore Carosso, non fatevi richiamare, altrimenti vi mando fuori dall'aula e così evitiamo il brusio! Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Nella richiesta del Consigliere Magliano si torna a parlare di un ambito tematico molto importante, che è stato più volte richiamato in Aula durante l'illustrazione di queste richieste sospensive: mi riferisco all'ambito sanitario, in particolare all'impatto che il gran numero di tamponi e le imminenti terze dosi avranno su tutto il sistema sanitario, con particolare attenzione al ruolo delle farmacie.
Purtroppo abbiamo tutti visto in questi giorni le lunghe code che si sono formate davanti alle farmacie, con grande disagio per gli utenti e anche per le persone che si devono o si vogliono sottoporre al tampone per ottenere il Green pass.
Si tratta, tra l'altro, di un tema che ha un grande impatto sul dibattito in corso rispetto alle vaccinazioni e alla stessa liceità del Green pass quindi al fatto che sia una misura efficace e utile.
In un momento in cui il clima si sta sempre più surriscaldando (non possiamo fare a meno di notare le manifestazioni che tutte le settimane occupano le strade delle città e dei centri cittadini, con tutte le polemiche che ne conseguono), credo che una riflessione anche su questo tema sarebbe auspicabile, per capire come organizzare al meglio questo sistema, oltre che per cercare di alleggerire un po' le tensioni che derivano da eventuali disservizi e conflittualità.
Sempre rimanendo nell'ambito di una discussione post pandemica continuiamo a sperare che si tratti veramente di un periodo post pandemico e che non arrivino brutte sorprese con la stagione invernale - dovremmo in ogni caso essere pronti e preparati di fronte a un possibile aumento dei contagi, e poi - speriamo - a un incremento delle vaccinazioni o a un maggior utilizzo delle farmacie per ottenere in tempi rapidi e certi, senza grandi disservizi, i tamponi.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano ulteriori richieste d'intervento in merito alla sospensiva illustrata dal Consigliere Magliano.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Il Piemonte - non so se lo ha appreso anche lei - si definisce "pronto".
Dopo che il Ministro Speranza ha disposto la terza dose, ci dicono che dal 1° dicembre, per i cittadini dai quaranta ai sessant'anni che hanno completato da sei metri il ciclo, la terza vaccinazione sarà pronta su chiamata. Ci dicono - così apprendiamo dai giornali - che il Piemonte è pronto e che tutti gli interessati riceveranno l'sms di convocazione alla vaccinazione.
Ho usato le parole "ci dicono" perché, in realtà, come ovviamente faceva notare il Consigliere Magliano, non è una discussione che abbiamo fatto in Aula. E non è nemmeno una discussione che abbiamo affrontato con il Presidente Cirio, come lui ci aveva garantito.
Non so se il Presidente Gallo, il Presidente Sacco, la Presidente Frediani o il Presidente Magliano ricorderanno tutte le volte in cui il Presidente Cirio ha detto: "No, noi dobbiamo andare oltre la Conferenza dei Capigruppo e la IV Commissione. Voi verrete informati a ogni passaggio".
A parte i comunicati stampa che leggiamo e i tweet con il Generale Figliuolo, abbiamo appreso di questa strategia solo dai vari tentativi per carità, tutti legittimi - di migliorare i nostri hub, di provare in qualche modo a evitare gli errori dei primi mesi, eccetera eccetera eccetera.
A oggi, sappiamo che l'Unità di crisi regionale ha chiesto alle ASL di procedere direttamente alla convocazione via sms presso i propri centri vaccinali la fascia sessanta-settantanove anni, che via via matura i sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale; sappiamo, altresì, che per accelerare il più possibile la messa in sicurezza di questa fascia di popolazione si sta celermente provando a ristabilire la stessa "catena" adottata per la prima e la seconda dose.
C'è un "però", ne parlavamo qualche settimana fa: cosa ne è del rapporto che abbiamo con i medici di medicina generale? Perché in tutto questo mentre proviamo giustamente a concludere la terza dose per una gran parte della popolazione, ci sono circa 200 mila piemontesi - adesso non ho più la cifra precisa, proprio perché quest'aggiornamento non viene più fatto né in Commissione né in Aula - fra i sessanta e gli ottant'anni che rischiano ancora di più dal punto di vista sanitario; gli stessi che hanno messo in crisi alcuni sistemi europei (penso al dilemma che ha avuto l'Austria fino a qualche giorno fa, sull'idea di avviare un lockdown, ma solo per chi non si è vaccinato). A parte queste discussioni, c'è da capire come arriviamo a tutti loro. Perché se non sono i medici di medicina generale.
Evidentemente è saltato anche un elemento fiduciario, non so. Oppure, con i dati evidenti di una riduzione dell'aggressività del virus legata soprattutto ai vaccini, c'è chi ha pensato: "Va beh, il vaccino se lo sono fatto gli altri; forse me la posso cavare anche non facendolo". Non credo che siano tutti no vax. E non penso neanche che siano tutti contrari al Green pass.
Penso che ci sia tanta gente che, probabilmente per motivi diversi, sia stata anche mal consigliata o che abbia subito, in qualche modo, una campagna mediatica in tal senso. Invece, è bene che la fiducia riparta proprio da lì, da dove si sono incrinati alcuni rapporti.
Credo, Presidente Allasia, non rubandole ulteriore tempo, che si debba aprire una discussione in merito.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo se vi siano ulteriori interventi in merito.
Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Penso che la situazione della politica vaccinale meriti un approfondimento come chiedeva il collega Magliano, perlomeno sotto due punti di vista differenti.
Noi oggi siamo in difficoltà sulla campagna vaccinale antinfluenzale (credo che faccia parte dell'esperienza di ciascuno di noi e della propria rete di conoscenze): ci sono medici di famiglia che lamentano ritardi nelle forniture; si registrano difficoltà d'accesso e nuove problematiche.
Tra l'altro, quella piemontese è una campagna vaccinale che parte già formalmente in ritardo rispetto alle campagne vaccinali nazionali: in Campania e nel Lazio lo start è avvenuto addirittura a fine settembre. Da noi era previsto a metà ottobre e poi effettivamente, pur essendo partito a metà ottobre, è proseguito a rilento e, ancora oggi, stiamo riscontrando i medesimi ritardi della scorsa stagione. Ed è incredibile che si ripetano nonostante l'esperienza che abbiamo vissuto un anno fa.
Consideriamo che a questo, però, si aggiunge la tematica della difficoltà per il comparto delle farmacie, che aveva dato un aiuto importante nella scorsa tornata a smistare sia le forniture sia a somministrare i vaccini coinvolgendo medici a contratto presso le loro strutture. Ovviamente queste realtà sono ora sotto pressione a causa dell'effettuazione del tampone periodico a chi ritiene di non vaccinarsi per ottenere il Green pass. Le code di fronte alle farmacie fanno parte dell'esperienza di ciascuno di noi, le abbiamo viste tutti nei nostri quartieri. È evidente che non ci sono gli spazi fisici, non ci sono le dimensioni e non c'è neanche il personale per rispondere a entrambe queste domande.
Tutto questo dovrebbe integrarsi per un migliore utilizzo delle risorse umane e logistiche che abbiamo a disposizione, che sono già limitate con la campagna di vaccinazione legata al COVID e alla cosiddetta terza dose.
Sarebbe decisamente più pratico poterlo fare contestualmente nei medesimi spazi e con gli stessi medici, come si sta cercando di organizzare e come alcune Regioni hanno già fatto in maniera proficua. Il rischio è di mandare in crash un sistema che ha trovato un faticoso e delicato equilibrio già soltanto sul tema dei tamponi.
A questo e ai ritardi che i nostri concittadini stanno vivendo - a causa delle numerose disdette che i medici di base sono costretti a dare in questi giorni per la mancanza di forniture e di spazi adeguati - penso sia necessario dare il giusto spazio per un approfondimento, che non può che avvenire in IV Commissione o magari in Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sul tema dei vaccini, in quanto siamo di fronte quasi al rush finale, perché abbiamo bisogno della somministrazione della terza dose per mettere in sicurezza la popolazione più fragile, quella più sottoposta agli effetti nefasti di questo virus che, a causa di un aumento dei contagi, potrebbe subire dei danni. Non possiamo sbagliare, nel senso che dobbiamo prevedere ogni variabile e riuscire a fornire a chiunque ne abbia diritto la terza dose di vaccino per potersi mettere in sicurezza.
Le farmacie sono particolarmente sottoposte a un livello di stress, in quanto, oltre alla somministrazione dei vaccini, sono obbligate anche a continuare il tracciamento del virus effettuando i tamponi, richiesti ormai in maniera massiccia dai cittadini, per cui è chiaro che non possiamo chiedere un ulteriore sforzo a queste strutture e dobbiamo affidarci anche alla nostra medicina territoriale e ripotenziare i centri vaccinali per permettere di poter somministrare, nel più breve tempo possibile, tutti i vaccini necessari.
Il problema che abbiamo già sollevato e che si paventa all'orizzonte è relativo alla carenza di personale. Non possiamo permetterci rallentamenti nella gestione della campagna vaccinale e dobbiamo continuare a somministrare dosi e per fare questo ci serve personale. Se a livello di farmacie non possiamo soddisfare tutte le richieste, in quanto vi è un overbooking di prenotazioni dovute ai tamponi, dobbiamo affidarci al territorio, ma anche su questo la Regione deve farsi trovare preparata.
Come diceva il collega Valle, sono stati segnalati ritardi nella fornitura delle dosi e, tra l'altro, non soltanto del vaccino anti COVID, ma anche di quello antinfluenzale, del quale le dispense in questo momento piangono.
Ritengo che sia un tema di fondamentale interesse e da discutere prima del proseguimento della trattazione di questa proposta di legge. C'è in ballo la salute dei cittadini, ma anche la continuità di quello che sta avvenendo adesso, cioè la possibilità di tenere aperti gli esercizi commerciali, in quanto abbiamo un livello abbastanza tollerabile di ospedalizzazioni, che ci permette comunque di vivere una vita quanto più normale o, comunque, ben diversa da quella che vivevamo un anno fa durante la terza ondata del COVID.
Su questo non abbiamo intenzione di fare sconti e continuiamo con la nostra operazione di monitoraggio e di ascolto del territorio, però chiediamo un impegno importante e costante alla Giunta, affinché tutto vada nel verso giusto e affinché i centri vaccinali siano operativi al massimo con il personale necessario per somministrare tutte le dosi e che quindi non vi siano ulteriori ritardi. È questione di poco tempo e dobbiamo fare tutto ora e in fretta, per cui dobbiamo riportare l'attenzione sui temi fondamentali per la nostra Regione, tra cui il contrasto all'emergenza COVID.



PRESIDENTE

Non vi sono altri interventi sulla sospensiva presentata dal Consigliere Magliano.
Non essendovi altre richieste di sospensiva, le metterei in votazione.
Il numero legale è ventidue.
Passiamo alla votazione delle richieste di sospensiva presentate dai Consiglieri Avetta, Gallo, Magliano, Rossi, Sacco, Grimaldi, Disabato Rossi, Chiamparino, Sarno e Magliano.
Il Consigliere Avetta ha presentato una questione sospensiva relativamente ai lavori urgenti all'Ospedale di Ivrea. Il Consigliere ha presentato una questione sospensiva inerente alla Sospensione del provvedimento al fine di affrontare i provvedimenti di bilancio". Il Consigliere Sacco ha presentato una questione sospensiva inerente alla sospensione.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, se avete dei problemi sul fatto che io legga le sospensive, uscite dall'aula, perché tutti i Consiglieri hanno necessità di capire cosa devono votare. Fatemi fare il mio lavoro, voi avete fatto, come opposizione, il vostro! Questione sospensiva del Consigliere Valle, dividere il provvedimento affrontato solo in parte, essendo già stato votato in merito al ritorno in Commissione; della Consigliera Canalis, affrontare il tema della collocazione delle Case di comunità nelle ASL piemontesi; del Consigliere Martinetti, affrontare il tema del COVID gestito da Finpiemonte, anche alla luce dei problemi di governance esistenti; del Consigliere Grimaldi affrontare il tema della stabilizzazione del personale sanitario; della Consigliera Disabato, affrontare il tema dei fondi trasferiti alla Città metropolitana, per le funzioni delegate; del Consigliere Rossi, urgenza di affrontare il tema dei vuoti cava, con approvazione del regolamento in III Commissione; del Consigliere Chiamparino, fare riflessioni strategiche sul modello il turismo che vogliamo immaginare per il Piemonte; del Consiglio Sarno, approfondire progetti a contrasto dell'emergenza climatica anche attraverso i fondi PNRR; del Consigliere Magliano, affrontare il tema terza dose presso le farmacie, tenendo conto del numero dei tamponi fatti.
Dopo aver ricordato tutte le undici questioni sospensive, ne metto in votazione dieci, perché la richiesta del Consigliere Valle è già stata votata.
Indìco la votazione palese sulle richieste di sospensiva in merito al rinvio dell'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 66 e n.
72.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà sull'ordine dei lavori.



DISABATO Sarah

Chiedo una sospensione di cinque minuti.



PRESIDENTE

Va bene.
I lavori sono sospesi per cinque minuti per un incontro di minoranza.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.06, riprende alle ore 18.39)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Mi sembra che l'intesa fra i Capigruppo, dopo la riunione di minoranza e di maggioranza, sia di sospendere il provvedimento e di riaggiornarlo alla prossima seduta, su cui si deciderà nella Conferenza dei Capigruppo di domani.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.40)



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