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Dettaglio seduta n.158 del 09/11/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 14.19 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 884 presentata dal Consigliere Mario Giaccone, cui risponderà l'Assessore Matteo Marnati interrogazione a risposta immediata n. 885 presentata dalla Consigliera Monica Canalis, cui risponderà l'Assessore Matteo Marnati; interrogazione a risposta immediata n. 886 presentata dal Consigliere Maurizio Marello, cui risponderà l'Assessore Matteo Marnati; interrogazione a risposta immediata n. 887 presentata dalla Consigliera Francesca Frediani, cui risponderà l'Assessore Matteo Marnati; interrogazione a risposta immediata n. 888 presentata dal Consigliere Domenico Ravetti, cui risponderà l'Assessore Matteo Marnati; interrogazione a risposta immediata n. 889 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Fabio Carosso interrogazione a risposta immediata n. 890 presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, cui risponderà l'Assessore Matteo Marnati.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo fin d'ora che per le interrogazioni a risposta immediata è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per tre minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e non sono previste repliche.


Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interrogazione a risposta immediata n. 884 presentata da Giaccone, inerente a "Forniture presidi per incontinenza"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con la trattazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 884, presentata dal Consigliere Giaccone, che ha facoltà di illustrarla per tre minuti.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Ringrazio altresì l'Assessore per la rapidità con la quale è stata calendarizzata questa risposta, che effettivamente è urgente.
Stiamo parlando delle forniture di presidi per incontinenti, la cui concessione agli aventi diritto è a carico delle ASL ed è subordinata a un iter che prevede la redazione di un piano terapeutico da parte del medico specialista o del medico di medicina generale e l'inserimento del piano stesso su un'apposita piattaforma informatica messa a disposizione dalla Regione, con la specifica del quantitativo dei presidi cui si ha diritto.
Successivamente, questo "pacco virtuale" viene inviato alla ditta di consegna, che provvede al conferimento. Il contatto con l'utente avviene attraverso un contact center. Questo è l'iter che è stato avviato di recente.
In precedenza, la consegna dei presidi per incontinenti era totalmente a carico dei negozi specializzati, i cosiddetti "sanitari", o delle farmacie.
L'introduzione di questo nuovo sistema - che, peraltro, non ha generato risparmi, perché il costo della società che si occupa del contact center e della consegna è di sette euro, mentre quello della consegna tramite negozi sanitari/farmacie era di 6,80 euro - sta manifestando da tempo delle carenze segnalate dagli utenti (si evidenziano spesso consegne incomplete o errate, oppure i tempi non sono sempre quelli previsti o quelli comunicati).
Inoltre - aspetto che esula dagli accordi che erano stati siglati tra Regione e sindacato dei farmacisti - il contact center che si occupa del contatto con i pazienti in realtà dirotta tutti gli ordini verso l'azienda stessa, sottraendo, in definitiva, l'intero mercato (come, oggettivamente è capitato) alla distribuzione capillare nei presidi sanitari rappresentati da farmacie e da altri esercizi sanitari, che mantenevano, invece, un contatto più stretto con i cittadini.
Poiché in taluni casi si manifesta un disservizio, mentre in altri un mancato rispetto degli accordi previsti tra i contraenti e la Regione, si chiede innanzitutto all'Assessore se è al corrente della circostanza; in secondo luogo, quali sono i provvedimenti che intende attuare per ripristinare, se non il sistema quo ante, quantomeno i giusti e previsti termini di accordo siglati tra i due contraenti.
Grazie, Presidente; grazie, Assessore.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Mario Giaccone per l'illustrazione (lo ringraziamo anche per aver ringraziato, a sua volta, l'Assessore, sebbene fosse in ritardo).
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Matteo Marnati. Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Su indicazione dell'Assessore Icardi, si segnala quanto segue.
Come noto, l'attivazione in urgenza del servizio opzionale di counselling da parte della ditta aggiudicatrice della gara per la consegna dei dispositivi per assorbenza è stata necessitata dall'interruzione della sperimentazione in atto tra Regione Piemonte, Federfarma Piemonte e Assofarm Piemonte, nonché dall'originaria richiesta avanzata dalle associazioni di 7,80 euro per la prestazione di supporto agli assistiti non accettata dalla Regione.
La somma di sette euro riconosciuta alla ditta aggiudicatrice del servizio di consegna a domicilio (gara n. 7/2021) è stata stabilita dall'apposito nucleo tecnico a supporto di SCR Piemonte S.p.A., probabilmente in considerazione del fatto che si tratta di un servizio di counselling - al momento del bando aggiuntivo e senza un bacino di utenza definito a priori richiesto a un soggetto vincitore di altro servizio (la consegna), il quale, necessariamente, per farvi fronte, avrebbe dovuto assumere personale sanitario ad hoc, secondo quanto stabilito da precedenti disposizioni regionali.
Al momento dell'attivazione del nuovo sistema nell'ASL Città di Torino (ove prima vigeva il regime assai oneroso per il SSR dell'erogazione in regime di convenzionata), le associazioni dei farmacisti hanno inteso riprendere le trattative e affiancarsi ai soggetti presenti per tale attività di counselling (ditta affidataria del servizio opzionale, parafarmacie e negozi autorizzati). A questo punto i farmacisti, a seguito dell'incontro del 21 febbraio 2021, che ha visto anche la partecipazione di rappresentanti dell'Ordine dei farmacisti, hanno prestato per iscritto il loro consenso alla remunerazione, ritenuta congrua da un apposito gruppo di lavoro, formato anche da rappresentanti dell'IRES, pari a 6,8 euro per la prestazione resa direttamente dagli stessi farmacisti, in quanto operatori sanitari loro stessi.
Si è venuto così a creare un sistema che vede impegnati, nell'attività di supporto e counseling ai cittadini, i farmacisti, i negozi autorizzati e la ditta che ha attivato il servizio opzionale. Non si esclude a priori che possano esservi contrasti tra i diversi operatori impegnati in un regime di natura concorrenziale nell'offrire il medesimo servizio. Tuttavia, la Regione Piemonte, pur non potendo sempre conoscere e regolare direttamente i casi concreti, ha comunque provveduto, da una parte, a sollecitare il rispetto da parte di tutti delle buone regole di concorrenza, sempre privilegiando il buon andamento del servizio per gli assistiti e dall'altra, a invitare le Aziende Sanitarie Locali a vigilare sul territorio.
Inoltre, è stata avviata, da parte degli uffici dell'Assessorato alla sanità, un monitoraggio attualmente in corso per verificare se esistono effettive mancanze da parte degli operatori in sede di esecuzione del servizio, al fine di consentire ogni valutazione circa l'attuazione di tutti gli strumenti di tutela all'uopo previsti dalla legge e dal contratto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marnati per la risposta.
Consigliere Giaccone?



GIACCONE Mario

Presidente, so che non posso replicare, ma mi faccia solo puntualizzare una cosa in trenta secondi. L'Ordine non firma accordi sindacali, li firma il sindacato dell'associazione dei titolari di farmacia. Confondere le due cose.



PRESIDENTE

Collega, abbia pazienza, non è la sede.



GIACCONE Mario

Sì, vorrei però che rimanesse agli atti. L'Ordine non firma accordi sindacali, non c'è nessuna contestazione del prezzo né nella richiesta n da parte dell'Ordine.
Assessore, sono consapevole che lei legge un testo e lo farò presente all'Assessore. L'argomento non era il prezzo e, ripeto, che gli accordi si fanno col sindacato e non con l'Ordine dei professionisti.
Grazie.



PRESIDENTE

Collega, la avverto che la prossima volta mi vedrà costretto a toglierle la parola.
Grazie.


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Interrogazione a risposta immediata n. 885 presentata da Canalis, inerente a "Localizzazione fabbrica Intel sul territorio piemontese"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
885.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Questa mia interrogazione a risposta immediata riguarda la collocazione di una fabbrica Intel sul territorio piemontese, a seguito della richiesta di Invitalia rivolta a tutte le Regioni italiane di manifestare la disponibilità ad accogliere uno stabilimento di questa multinazionale.
Il Piemonte è stato escluso dalla short list, a differenza del Veneto e della Puglia, perché ha fatto una proposta non corrispondente ai requisiti richiesti da Intel, in termini di dimensione e anche di superficie libera da precedenti edificazioni. L'integrazione che poteva, invece, ottemperare alle richieste di Intel è arrivata troppo tardi, fuori tempo massimo ovvero soltanto il 22 ottobre. Per questa ragione, il Piemonte è rimasto escluso da tale opportunità, che avrebbe portato sul nostro territorio circa un migliaio di posti di lavoro e avrebbe chiaramente innescato una grande quantità di investimenti di prestigio da parte di un soggetto economico internazionale di grande valore.
La domanda è perché la Giunta regionale abbia trasmesso in ritardo soltanto il 22 ottobre, un dossier integrativo contenente quelle integrazioni che avrebbero messo il Piemonte in linea con le richieste dimensionali e con le caratteristiche urbanistiche poste dalla multinazionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Monica Canalis per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Matteo Marnati.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Con riferimento a quanto riportato nell'interrogazione, si segnala quanto segue. Nel mese di luglio 2021 la Regione Piemonte riceve da ICE Agenzia e Invitalia S.p.A., al pari delle altre Regioni, una richiesta di segnalazione della disponibilità di un'area a finalità produttiva di almeno quattro milioni di metri quadrati, quale taglia minima, da candidarsi per l'eventuale insediamento di uno stabilimento destinato al chip manufacturing da parte di un'azienda estera (Intel).
Date le dimensioni richieste, la Regione Piemonte non presenta in tale sede alcuna candidatura, considerato che l'area produttiva inutilizzata di maggiori dimensioni risultante sul territorio regionale, cioè il sito ex Olivetti di Scarmagno, non supera i 900 mila metri quadrati, a fronte di una richiesta minima pari a quattro milioni di metri quadrati.
In data 4 agosto 2021 la Regione Piemonte riceve da ICE Agenzia e Invitalia S.p.A., al pari delle altre Regioni, una nuova richiesta di segnalazione della disponibilità di un'area a finalità produttive sino a un milione di metri quadrati, da candidarsi per l'eventuale insediamento di uno stabilimento della medesima azienda estera di cui sopra, destinata ad attività di advanced packaging.
In data 6 agosto, tramite apposita nota, il Presidente della Giunta regionale segnala al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dello Sviluppo Economico, a seguito di mediate interlocuzioni per vie brevi, la forte volontà di Regione Piemonte di candidarsi ad accogliere e di adoperarsi per favorire anche le azioni legislative eventualmente necessarie all'insediamento dell'investimento per la realizzazione dell'impianto produttivo di Intel nel nostro territorio, mettendo a disposizione tutti gli strumenti e tutti i servizi di supporto e di accompagnamento che necessiteranno, anche in accordo con i Comuni interessati.
Entro la scadenza fissata del 13 agosto 2021, la Regione Piemonte redige e trasmette l'apposito format di candidatura ricevuto da ICE Agenzia e Invitalia S.p.A., proponendo le seguenti aree: Vercelli, Scarmagno, Settimo Torinese, l'area di Mirafiori in Torino, Casale Monferrato, San Giorgio Canavese e Bairo.
Al termine del mese di settembre, in seguito alla visita a Torino del Ministro Giorgetti e alle relative dichiarazioni in favore dell'insediamento dell'azienda estera presso l'area di Mirafiori in Torino viene richiesto alla Regione Piemonte di predisporre un report di accompagnamento alle candidature inviate a ICE Agenzia e Invitalia S.p.A.
in data 13 agosto 2021, al fine di sottolineare i peculiari elementi immateriali di contesto del sistema produttivo piemontese, nonché al fine di individuare eventuali aree insediative rispondenti alla prima richiesta pervenuta da ICE Agenzia e Invitalia, pur consapevoli delle difficoltà di ricavare aree di tale dimensione non soggette a rilevanti vincoli connessi al rischio idrogeologico e proficuamente assoggettabili a complesse procedure di variante urbanistica nei piani regolatori di contesto.
Il report viene predisposto in collaborazione con gli enti strumentali della Regione, con le Unioni industriali, con gli Atenei piemontesi e con i principali attori del comparto produttivo dei semiconduttori operanti nel territorio regionale, restando in stretto contatto con il Viceministro allo Sviluppo economico.
Il report viene trasmesso formalmente al Ministro dello Sviluppo economico in data 22 ottobre 2021 e riporta le candidature delle aree ricomprese nei seguenti Comuni: Galliate e Vercelli con riferimento allo stabilimento destinato al chip manufacturing; Galliate, Casale Monferrato, Cuneo Vercelli, San Giorgio Canavese, Bairo, Settimo Torinese e le aree Mirafiori ed ex Thyssenkrupp site nel Comune di Torino, relativamente allo stabilimento destinato ad attività di advanced packaging.
Alla luce degli elementi sopra riportati, si evince come la Giunta regionale abbia operato con solerzia e nel pieno rispetto delle tempistiche richieste da ICE Agenzia e Invitalia S.p.A., nonché con la dovuta serietà nella definizione delle aree candidate e in costante interlocuzione con le strutture di vertice ministeriali e con gli attori del sistema produttivo regionale.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Matteo Marnati per la risposta.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 886 presentata da Marello, inerente a "Finanziamento linea bus per Ospedale di Verduno" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Per quanto riguarda l'interrogazione a risposta immediata n. 886 l'interrogante, Consigliere Marello, chiede alla Presidenza che gli sia inviata la risposta per iscritto via mail.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 887 presentata da Frediani, inerente a "Attività di ricerca finalizzata alla valutazione della risposta immunitaria al vaccino anti COVID-19 nel lungo periodo"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
887.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Francesca Frediani.
Prego, Consigliera: ne ha facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente; buongiorno, Assessore.
Colgo l'occasione per mandare i miei auguri di pronta ripresa all'Assessore Icardi.
L'interrogazione cerca di capire la posizione della Giunta rispetto al tema dei test anticorpali, uno dei punti portati spesso all'attenzione dell'opinione pubblica, anche in seguito alle numerose manifestazioni che vediamo in questi giorni contro il green pass e contro il vaccino in particolare.
L'abbiamo chiesto più volte all'Assessore durante le varie informative e durante gli incontri in Commissione, ma oggi vorremmo avere una risposta più formale che rimanesse agli atti, rispetto a questi test, considerando che all'Ospedale Niguarda di Milano si è concluso da poco uno studio, il primo in Italia, che prevedeva l'analisi del siero di 2.179 operatori della struttura ospedaliera, finalizzato a valutare la risposta immunitaria al vaccino anti COVID-19 nel lungo periodo.
Consideriamo, tra l'altro, che il fatto di valutare la presenza di anticorpi anche a distanza di tempo potrebbe essere di aiuto, ovviamente con test fatti su più larga scala, per testare la reale efficacia, la durata della copertura e adattare, di conseguenza, le scelte politiche come ad esempio il tanto contestato Green pass. Uno studio scientifico quindi, che potrebbe anche servire a risolvere qualche dubbio a chi è ancora incerto, o decisamente contrario, alla vaccinazione. Ovviamente dovremmo lavorare più sugli incerti che presentano dubbi che possono essere risolti con studi come questo.
Nelle premesse dell'interrogazione spieghiamo che cosa sono questi test e a cosa possono servire, però quello che ci interessa è capire la posizione della Regione e se s'intenda avviare uno studio, considerando che la sensibilità verso il tema è abbastanza diffuso e molti privati a spese proprie (perché questi test non sono erogati dal Servizio Sanitario Nazionale e sono anche piuttosto costosi: si aggirano intorno ai sessanta euro), si rivolgono alle strutture private per capire quale sia la loro risposta immunitaria, che ovviamente è diversa da soggetto a soggetto.
Anche per la propria tranquillità, qualcuno decide di sottoporsi al test magari anche nell'ottica di valutare l'adesione alla terza dose vaccinale.
In sintesi, la domanda è se la Regione intenda avviare un'attività di ricerca finalizzata alla valutazione delle risposte immunitarie al vaccino anti COVID-19 nel lungo periodo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Matteo Marnati.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Rispetto all'interrogazione della Consigliera Frediani, si forniscono i seguenti elementi di risposta, formulati congiuntamente anche con l'Assessorato alla sanità.
Per la parte che riguarda la ricerca applicata al COVID, la Regione ha attivato, a marzo 2021, il bando "Potenziamento dei laboratori di prova e infrastrutture di ricerca già esistenti di organismi di ricerca pubblici e di progetti di ricerca e sviluppo, finalizzate al contrasto la pandemia COVID-19", per sostenere il sistema della ricerca pubblica e la rete dei laboratori e delle infrastrutture di ricerca nello studio, nello sviluppo e nella sperimentazione di soluzioni o tecnologie innovative nella prospettiva di una rapida applicazione di contrasto alla pandemia COVID-19.
Tale bando ha una dotazione di dieci milioni di euro.
Si ricorda, inoltre, che stiamo finalizzando la Strategia di specializzazione intelligente del Piemonte, che costituirà il quadro di riferimento per l'allocazione delle risorse dei fondi strutturali, volte al sostegno della ricerca industriale e allo sviluppo sperimentale, che vede il tema della salute e del benessere dei cittadini e della comunità come uno degli ambiti prioritari d'intervento degli strumenti di sostegno regionali.
Tale misura è stata concepita, infatti, anche a seguito della pandemia, per rafforzare il sistema della ricerca in ambito sanitario e sul COVID in particolare.
Per quanto riguarda la parte sanitaria, il Ministero della Salute ha ribadito ripetutamente la non utilità della valutazione dei titoli anticorpali ai fini della pianificazione della campagna vaccinale. È stato inoltre, confermato che il titolo anticorpale non può essere utilizzato per prorogare i termini previsti per la vaccinazione e il conseguente rilascio del DG- green pass, circolare del Ministero della Salute del 21 luglio 2021, con oggetto "Aggiornamento indicazioni sulla vaccinazione dei soggetti che hanno avuto un'infezione da SARS-CoV-2" ribadisce che, come da indicazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'esecuzione dei test sierologici, volti a individuare la risposta anticorpale nei confronti del virus, non è raccomandata ai fini del processo decisionale vaccinale.
L'indicazione è stata ripresa anche in circolari successive, tra cui la circolare sempre del Ministero della Salute del 4 agosto due 2021, avente per oggetto "Certificazione di esenzione alla vaccinazione anti COVID-19" che, per quanto riguarda i test sierologici, cita quanto segue: "Si ribadisce che l'esecuzione dei test sierologici, volti a individuare la risposta anticorpale nei confronti del virus, non è raccomandata ai fini del processo decisionale vaccinale; per tale motivo la presenza di un titolo anticorpale non può di per sé essere considerata, al momento alternativa al completamento del ciclo vaccinale".
In ottemperanza all'indicazione del Ministero della Salute la Regione ha da sempre sconsigliato l'utilizzo di test per la valutazione del titolo anticorpale. Anche alla luce dei risultati ottenuti dalla ricerca svolta presso l'Ospedale Niguarda di Milano, si evince che non è definibile una correlazione tra il titolo di IgG e l'effettiva protezione dell'infezione o dalla malattia. Risultati sovrapponibili sono stati ottenuti in altre ricerche, dove sono stati valutati gli anticorpi anti proteina S-spike.
In Piemonte sono state effettuate alcune valutazioni sui titoli anticorpali a seguito di focolai suo ospiti vaccinati di RSA che hanno confermato quanto descritto in altre Regioni. Sulla base di quanto sopra riportato non si ritiene opportuno attivare, da parte di Regione Piemonte un'attività di ricerca finalizzata alla valutazione della risposta immunitaria al vaccino anti COVID-19 nel lungo periodo.
Tali attività di ricerca potranno continuare a essere svolto in autonomia da enti di ricerca nell'ambito delle proprie competenze.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Matteo Marnati per la risposta.


Argomento: Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale)

Interrogazione a risposta immediata n. 888 presentata da Ravetti, inerente a "Palazzo Callori di Vignale Monferrato. Qual è la destinazione finale dell'edificio dopo i lavori di riqualificazione e ristrutturazione finanziati dai Fondi Europei POR FESR 2014-2020?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
888.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Domenico Ravetti.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Utilizzerò meno dei tre minuti, così recuperiamo un po' di tempo.
In questo periodo anche in Provincia di Alessandria si discute delle opportunità che nello sviluppo turistico può concedere il nostro territorio. Sono necessari un po' di interventi, sicuramente anche della parte pubblica, su edifici di proprietà delle amministrazioni comunali e della Regione.
Palazzo Callori è uno di quelli e può essere una sede di straordinaria importanza per lo sviluppo turistico, se diventa una base conosciuta e riconosciuta dal sistema pubblico e privato. Negli anni sono stati previsti degli interventi per la messa in sicurezza e per il rilancio dell'intera struttura. Ricordiamoci che per il paese di Vignale Monferrato, capitale della danza, perlomeno in Piemonte, sono stati messi a disposizione dei fondi POR FESR nel periodo 2014-2020.
Nella sostanza, Presidente, interrogo l'Assessore per conoscere con precisione la destinazione finale di Palazzo Callori.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Ravetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Matteo Marnati.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La Regione Piemonte è proprietaria dell'immobile denominato "Palazzo Callori", sito in Vignale Monferrato (Alessandria), distinto al Catasto Fabbricati al foglio 7, particella 271, subalterni 7, 8, 9, 10, 11, 12 e 13 (corrispondente al Catasto terreni al foglio 7, particelle 271 e 694) appartenente al patrimonio disponibile dell'Ente.
L'immobile è stato dichiarato d'interesse culturale dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte con decreto in data 28 novembre 2006 e risulta pertanto sottoposto a tutte le disposizioni di tutela di cui al richiamato atto normativo.
Dal 2014 il compendio di Palazzo Callori è stato collocato nel sistema UNESCO dei "Paesaggi vitivinicoli del Piemonte Langhe-Roero e Monferrato" avente un'estensione territoriale di oltre 10 mila ettari.
Il bene è attualmente ricompreso nel Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari approvato con DGR del 21 maggio 2021 tra gli immobili suscettibili di valorizzazione ai sensi dell'articolo 4 ("Attribuzione in uso gratuito o a canone ricognitorio") e 5 ("Attribuzione in uso a titolo oneroso").
A suo tempo, nella DGR del 22 dicembre 2016 la Giunta regionale ha dato avvio all'attuazione dell'Asse V POR FESR 2014-2020 "Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali"; "Interventi per la tutela e la valorizzazione e la messa a rete del patrimonio culturale materiali e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare processi di sviluppo".
Inoltre, ha approvato la Scheda di Misura "Valorizzazione dei poli culturali di proprietà della Regione Piemonte nell'Ambito delle Residenze Reali e dei siti UNESCO", che individua le caratteristiche salienti del processo e della governance in linea con le previsioni in merito al Sistema di gestione e controllo il POR FESR 2014-2020 e tenuto conto delle disposizioni contenute nella DGR 45 del 30 maggio 2016.
Ha proceduto inoltre a individuare alcuni poli culturali, considerati strategici per il raggiungimento degli obiettivi di valorizzazione del potenziale culturale della Regione e del sistema turistico quale attività produttiva di rinnovata competitività, tra i quali Palazzo Callori di Vignale Monferrato, con individuazione di una previsione di spesa massima di euro 3.000.000,00.
Con nota protocollata 44983 del 23 novembre 2017 e successiva nota sempre del 14 dicembre 2017, si è provveduto all'inoltro alla Direzione regionale Competitività del Sistema regionale specifica domanda di finanziamento dai fondi POR FESR 2014-2020 per il polo culturale di Palazzo Callori lotti 2 e 3 con allegata documentazione prevista a riguardo.
Con determinazione dirigenziale del 27 dicembre 2017 e successiva determinazione dirigenziale del 28 marzo 2018, la Direzione Regionale di Competitività del Sistema regionale ha approvato la suddetta domanda di contributo e ha concesso il finanziamento di 3.000.000,00 per i lotti 2 e 3 autorizzando il beneficiario, individuato nella Direzione Risorse Finanziarie e Patrimonio, all'utilizzo di queste risorse per la realizzazione degli interventi finalizzati alla valorizzazione del suddetto bene. Dal 2018 a oggi il compendio è stato oggetto dapprima di progettazione e, successivamente, interessato da lavori di riqualificazione e di messa in sicurezza (lotto 2) nonché di restauro (lotto 3) a cura del Servizio Tecnico e Sicurezza Ambienti di lavoro mediante le suddette risorse POR FESR.
La progettazione ha tenuto conto delle destinazioni d'uso individuate nella sopra citata domanda di contributo, ai fini del finanziamento del POR FERS che, di seguito si riportano: foresteria, per esaudire brevi richieste di pernottamento per turisti di passaggio che sono interessati ad ammirare le bellezze naturali e paesaggistiche nel territorio delle Langhe, Roero e Monferrato ristorazione, per valorizzare l'importante aspetto enogastronomico di queste terre, patrimonio UNESCO, in cui s'incrociano sapori diversi. Al fine di ottimizzare la riorganizzazione funzionale degli ambienti è stato previsto un accesso separato da via Bergamaschino enoteca, per esaltare l'antica vocazione del Monferrato con la produzione di vini famosi in tutto il mondo che potranno essere apprezzati in alcuni locali al piano terra e primo interrato, destinati ad accogliere iniziative di carattere pubblico ed enogastronomico Teatro Nuovo, per ospitare nuovamente la manifestazione denominata "Vignale Danza o qualsiasi altro evento che riesca a coinvolgere il turismo locale spazi espositivi, da destinarsi anche a enti istituzionalmente impegnati nella valorizzazione e promozione turistica e nello sviluppo del territorio (ad esempio, eventi, convegni, sale polifunzionali, manifestazioni spettacoli e museo).
Nell'ottica della valorizzazione del compendio sul territorio e della fruizione a ogni tipo di pubblico, il Comune di Vignale si è fatto promotore di una proposta in corso di formazione, nell'ambito delle destinazioni a suo tempo individuate, estesa ad attività di carattere formativo.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Matteo Marnati per la risposta.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interrogazione a risposta immediata n. 889 presentata da Grimaldi, inerente a "Insediamenti produttivi in aree urbane e agricole; la Regione si occupi di limitare il consumo di suolo"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 889, presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, che ha facoltà di illustrarla per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non so se ha colto il senso della nostra interrogazione a risposta immediata, ma la vicenda si spiega in questo modo.
Il 24 settembre la Commissione urbanistica del Comune di Fossano ha approvato, con quattro voti favorevoli, un astenuto e un contrario, la richiesta proveniente da Logistic Hub S.p.A. e Caredio Group di Montalto Scarampi di trasformare 100 mila metri quadrati di suolo agricolo in polo logistico per la Conad Nordovest (non saprei neanche fare un calcolo per capire, in termini di confronto, di quanti campi da calcio stiamo parlando!).
Il destino di quella grande area, sancito anche dal Consiglio comunale attraverso la stesura di una variante parziale al piano regolatore, sarà dunque la costruzione di un hub logistico che riceverà merce all'ingrosso e si occuperà dello smistamento nel Nord Ovest, con la realizzazione di una bretella di collegamento tra il sito e via Villafalletto, e la realizzazione di parcheggi privati.
Nei mesi scorsi numerosi cittadini e associazioni avevano rilevato che nella stessa area vi fossero luoghi maggiormente idonei - e ancora disponibili - per ospitare un insediamento del genere: ad esempio, l'ex stabilimento Michelin, che consentirebbe un consumo di suolo praticamente nullo e un minore impatto paesaggistico (quell'area, infatti, risulta essere già fortemente compromessa).
Ecco perché ho chiesto a voi di esprimervi: nelle stesse ore cosa stava avvenendo, Assessore Carosso? Ad Alessandria - seconda provincia piemontese per consumo di suolo - si decide di far sorgere un polo logistico dell'azienda Pam proprio a ridosso della città, trasformando di fatto quella zona in un'area produttiva.
Leggendo la nostra interrogazione, si evincerà come a noi paia assurdo il fatto che non ci si renda conto di alcuni aspetti: per esempio, fatte salve le finalità occupazionali di sviluppo, è compito di un Ente locale agire affinché si trovi una soluzione capace di salvaguardare, al contempo, sia gli aspetti d'interesse economico legati a un insediamento produttivo all'interno di uno specifico territorio, sia gli aspetti di tutela dell'ambiente e del paesaggio.
Seppur la Regione Piemonte indichi la riduzione e il contenimento di consumo di suolo come uno degli obiettivi da raggiungere - "La Regione considera il tema del contenimento del consumo di suolo fra i principi generali della pianificazione e nel perseguire tale obiettivo utilizza il patrimonio informativo territoriale per valutare e monitorare il consuma di tale risorsa", si legge sul sito - l'incremento di suolo consumato appare inarrestabile.
A titolo di esempio, il rapporto che spesso citiamo, riferito allo stato del consumo al 2019, stima che in Piemonte si siano consumati 222 ettari in più rispetto all'anno precedente. Se rapportato alla popolazione, il consumo annuale netto pro capite per il Piemonte rimane attestato a circa più 0,5 m2/abitante, nonostante il trend demografico recessivo che ha interessato la nostra regione anche nel 2019.
A mio avviso, bisogna rimarcare che l'attività di pianificazione territoriale e paesaggistica rappresenta una rilevante competenza istituzionale della Regione Piemonte. Pertanto, tenuto conto degli obiettivi e della normazione ricordati poco sopra, è evidente che la Regione debba aprire tavoli di confronto con le amministrazioni locali e i proponenti degli insediamenti produttivi.
Per tutti questi motivi, le chiediamo quali azioni sta intraprendendo la Giunta per evitare che si creino nuovi insediamenti finalizzati ad aumentare sensibilmente il consumo di suolo in Piemonte; soprattutto chiediamo a cosa serve tutta la retorica del PNNR se non a mostrare anche agli investitori che c'è un altro mondo possibile? Se un'azienda se ne va dal territorio, come la Michelin, lasciandoci i suoi "ruderi" in un luogo depresso, come quella parte del Cuneese, perché non fare uno sforzo d'immaginazione, soprattutto se quell'area è ancora in vendita, ed evitare il consumo di suolo agricolo di luoghi enormi? Io non voglio perdere l'investimento del Conad. Non sono uno di quelli che non voleva Amazon in Piemonte, ma bisogna sempre partire da zero, dai nostri suoli liberi? Certo che le bonifiche costano! Certo che costa rimettere a nuovo! Ma che costi ha continuare a insediarsi, invece, su luoghi che rimarranno sempre meno permeabili e che sono destinati ad altre finalità come quella agricola? Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'interessante illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando il Vicepresidente Fabio Carosso, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



CAROSSO Fabio, Assessore alla programmazione territoriale e paesaggistica

Grazie, Presidente.
Condividendo anche il pensiero del Consigliere Grimaldi, rispondo che i nostri Uffici stanno lavorando per dare alla Regione una legge sull'urbanistica adeguata al mondo in cui stiamo vivendo. Le leggo ora una risposta tecnica.
Dalla descrizione fornita nella richiesta d'interrogazione a risposta immediata si evince che i procedimenti urbanistici evidenziati afferiscono alle varianti parziali, ai sensi dell'articolo 17, comma 5, della legge regionale n. 56/77. Le stesse sono di competenza comunale, con l'espressione di parere da parte della Provincia "in merito alle condizioni di classificazione come parziale della variante, al rispetto dei parametri di cui al comma 6, nonché sulla compatibilità della variante con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e il Piano Territoriale Generale Metropolitano o i progetti sovracomunali approvati", per cui la Regione Piemonte non ha specifica competenza sull'argomento, fatto salvo "il ricorso al Presidente della Giunta regionale" sulle varianti approvate.
Questo ai sensi dell'articolo 17, comma 14, della citata legge n. 56/77.
Per quel che riguarda il tema del consumo di suolo pubblico, è obbligo ossequiare alla normativa sovraordinata che, nel caso in argomento determina il rispetto della percentuale di consumo di suolo del 3% di suolo urbanizzato, come indicato dal documento "Il monitoraggio del consumo di suolo in Piemonte - edizione 2015", approvato con deliberazione n. 34 del 27 luglio 2015.
Dovrà, inoltre, essere predisposta la verifica di coerenza con il Piano paesaggistico regionale, così come previsto dall'articolo 46 nelle norme di attuazione e più specificatamente dallo specifico "Regolamento attuativo" approvato con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 4 del 22 marzo 2019, il cui esito entra nel merito della specifica utilizzabilità delle aree oggetto di variante.
Sono, comunque, fatte salve le valutazioni svolte dai soggetti competenti in materia ambientale, che devono esprimersi in ordine all'obbligatoria verifica di assoggettabilità alla VAS, ai sensi del d.lgs. 152/2006 e legge regionale 40/98. Occorre, infine, sottolineare che sono in corso i lavori di scrittura di una nuova legge regionale sul governo del territorio proprio per quello che dicevo all'inizio della risposta, che sarà volta a una maggiore tutela rispetto al tema del consumo di suolo, in ossequio agli orientamenti comunitari e nazionali.
Grazie.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 890 presentata da Disabato, inerente a "Situazione linea ferroviaria Chivasso-Ivrea-Aosta"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
890.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
La linea da lei citata, che sicuramente conosce molto bene, è suddivisa in due contratti di servizio stipulati tra Regione Piemonte e Trenitalia per la tratta Ivrea-Chivasso-Torino, come tra Regione Valle d'Aosta e Trenitalia per la tratta Ivrea-Aosta.
Sono già state presentate diverse interpellanze sul tema e a dicembre si era già discusso delle criticità della linea riguardanti i problemi in oggetto, con particolare riferimento alla chiusura della stazione di Borgofranco d'Ivrea. È una stazione in territorio piemontese, ma di competenza della tratta sotto il contratto di servizio della Regione Valle d'Aosta.
L'Assessore Gabusi, in risposta alle interrogazioni, dichiarò pieno interesse da parte della Regione, dimostrato con la riapertura di tre delle cinque stazioni chiuse dal contratto di servizio della Regione Valle d'Aosta e dal lavoro portato avanti in merito alla riapertura integrale di tutte le stazioni soppresse, compresa quella di Borgofranco d'Ivrea.
In vista dell'introduzione del nuovo orario invernale, però, si palesano criticità che consistono presumibilmente nella riduzione del servizio. È chiaro che con l'emergenza dovuta al COVID che ha, di fatto, ridotto in modo preoccupante i servizi di trasporto pubblico in generale, in particolare la disponibilità di posti e spazi sui mezzi di trasporto - a oggi, non ci risultano interventi di ripristino integrale del servizio o di utili potenziamenti che garantiscono un concreto provvedimento in favore dei pendolari della linea in oggetto - queste criticità potrebbero aumentare con le riduzioni che si palesano nel prossimo futuro.
È una denuncia che è stata portata avanti, in primis, dagli utenti della ferrovia Chivasso-Ivrea-Aosta, ma anche dalle associazioni (Associazione pendolari stanchi della Valle d'Aosta), che hanno scritto una lettera aperta agli Assessori delle due Regioni in questione (Piemonte e Valle d'Aosta) per denunciare nuovamente le criticità sulla linea.
Come pubblicato da fonti di stampa, si tratta di denunce che riguardano la limitata capienza dei treni bimodali, che non consentono il mantenimento della distanza di sicurezza prevista per l'emergenza sanitaria. Questo è un primo problema. Poi c'è il mancato ripristino di alcune fermate intermedie tra Ivrea e Aosta e tra Ivrea e Chivasso, con la conferma del taglio definitivo della fermata di Borgofranco d'Ivrea, scelta derivante dalla Regione Valle d'Aosta, su cui però è mancato un concreto intervento da parte della Regione Piemonte.
Inoltre, c'è la soppressione del treno 10002, che consentiva ai pendolari dell'Eporediese l'arrivo a Torino per le ore 8.30, e delle fermate intermedie delle ore 7.38 (Strambino) e 7.46 (Caluso). Questo taglio ha costretto molti pendolari a sovraffollare le linee o a utilizzare mezzi propri con tutte le conseguenze del caso.
Siccome l'Assessore si è preso l'impegno più volte di affrontare la questione, ma a oggi non ci risultano aggiornamenti (perlomeno da dicembre a oggi), mentre le denunce da parte degli utenti continuano a essere mantenute vive, vogliamo sapere quali sono state nell'ultimo anno le azioni della Giunta in merito alle criticità della tratta Chivasso-Ivrea di propria competenza e della tratta Ivrea-Aosta di competenza della Valle d'Aosta.
L'Assessore poco tempo fa si era preso l'impegno di attivarsi presso la Regione interessata e avviare un dialogo. Vogliamo sapere a che punto siamo arrivati.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Matteo Marnati.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In merito alla domanda "quali siano state nell'ultimo anno le azioni della Giunta in merito alle criticità della tratta Chivasso-Aosta, anche in raccordo con la Regione Valle d'Aosta", leggo quanto disposto dall'Assessorato ai trasporti.
Il servizio sulla direttrice Torino-Chivasso-Ivrea-Aosta è attualmente composto da tre diverse linee di competenza della Regione Valle d'Aosta e della Regione Piemonte: RV Torino-Aosta: treni diretti di competenza della Regione Valle d'Aosta.
Attualmente sono spezzati a Ivrea in due servizi Aosta-Ivrea e Ivrea Torino: R Aosta-Ivrea: treni locali di competenza della Regione Valle d'Aosta.
Fanno tutte le fermate e permettono l'interscambio a Ivrea con i RV Aosta Torino R Ivrea-Chivasso-Novara: treni locali di competenza di AMP/Regione Piemonte. Fanno tutte le fermate e permettono l'interscambio a Ivrea con i RV Aosta-Torino verso Aosta e a Chivasso con la linea SFM2 verso Torino.
L'orario dei treni diretti Aosta-Torino organizzato dalla Regione Valle d'Aosta, è studiato per essere realizzato interamente con i treni bimodali acquisiti dalla stessa Regione Valle d'Aosta (stadler BTR 813). L'adozione dei nuovi treni permette di eliminare la rottura di carico a Ivrea e ridurre il tempo di sosta a Chivasso per i treni Aosta-Torino.
Nella contrattazione con la Regione Valle d'Aosta per la linea Chivasso Ivrea-Aosta erano state preservate alcune fermate in località piemontesi: a Borgofranco, Caluso, Montanaro e altre stazioni piemontesi sulla linea. A dicembre 2021, con l'entrata in vigore si concluderà il progetto con relativo ai treni diretti con la Valle d'Aosta. Il Piemonte, attraverso l'Agenzia della Mobilità Piemontese, interverrà con modifiche di orario nei limiti delle risorse disponibili, per limitare i disagi derivanti dalla conclusione del progetto valdostano.
Durante il 2021 si è provato a trovare soluzioni di sistema che possano permettere lo sviluppo della linea, che tuttavia al momento non sono percorribili a causa della mancata conclusione della procedura per l'affidamento del contratto di servizio con Trenitalia.
In previsione dell'entrata in vigore del nuovo orario Trenitalia, è in corso uno studio a cura dell'Agenzia della mobilità piemontese, i cui risultati saranno noti nei prossimi giorni, per consentire la migliore organizzazione della linea in base alla domanda espressa e alle esigenze del territorio e dell'utenza.
Sono, inoltre, in corso continui confronti tra la Regione Piemonte e la Regione Valle d'Aosta: in particolare, è in programma nei prossimi quindici giorni un incontro per discutere del tema delle tariffe degli abbonamenti.
Per quanto riguarda le frequentazioni della linea, confermiamo che, a fronte dei numeri di utenti in crescita, il flusso di passeggeri è comunque coerente con il limite dell'80% di capienza dei mezzi. Inoltre, abbiamo attivato con Trenitalia un monitoraggio continuo da dieci giorni per verificare più puntualmente la situazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Matteo Marnati per la risposta.
Prima di chiudere la sessione, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via mail a tutti i Consiglieri e sarà pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Grazie a tutti e a tutte.
Alle ore 15.30, dopo i quindici minuti di areazione del locale, il Presidente Stefano Allasia aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Buona salute a tutti.



(Alle ore 15.11 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 15.41)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 14 ottobre 2021 n. 159 a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
La verifica delle presenze verrà effettuata mediante chiamata nominale.
Le votazioni si svolgeranno attraverso l'introduzione del badge di ciascun Consigliere nell'apposito alloggiamento con conseguente selezione del tasto presenza e della successiva espressione di voto.
Procedo ora all'appello nominale per la verifica delle presenze.
Al solo fine dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Caucino, Cirio, Icardi, Magliano, Marrone e Protopapa.
Il numero legale è ventiquattro.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento dell'ordine del giorno 684, del quale sono primo firmatario, avente a oggetto "Bonifica amianto edifici rurali" con parti in eternit, inclusi quelli danneggiati a seguito delle calamità naturali che hanno colpito le province di Cuneo e Torino tra aprile e agosto 2021.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste di modifica dell'o.d.g? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questa è una richiesta inusuale, ma poiché l'apertura del Consiglio viene dopo il question time, colgo l'occasione per interloquire con il Vicepresidente Carosso, se mi dà la possibilità, e con lei, Presidente.
Qualche minuto fa ho svolto un question time in cui chiedevo all'Assessore Carosso quali strumenti aveva la Regione per evitare uno scempio dal punto di vista ambientale, agricolo ed energetico dell'utilizzo di suolo agricolo, suolo verde per la realizzazione di due grandi poli della logistica come quelli del Conad nel Nord Ovest o del Pam.
La risposta al question time dell'Assessore Carosso era, di fatto, che la Regione non ha così tante competenze da impedire, per esempio, a un Comune di fare quelle varianti urbanistiche e che noi, comunque, dobbiamo attenerci alle procedure di VAS. Tuttavia, c'è anche un ruolo politico e istituzionale e chiedo al Vicepresidente, ma soprattutto al Presidente Cirio, di farsi carico di tutto questo. Non esistono le deleghe alla telefonia, è il ruolo politico. È possibile che il Presidente Cirio prenda il telefono e chiami i proprietari del Pam e i proprietari del Conad o chiami i Sindaci di quei due Comuni nell'Alessandrino, oppure di quei luoghi come il Cuneese piegati, per esempio, dalla deindustrializzazione? Ho fatto l'esempio della Michelin, un luogo che, tra l'altro, potrebbe benissimo essere il territorio dell'insediamento e della riconversione di un pezzo di economia e anche della bonifica ambientale.
Il Presidente mi chiederà perché prendo la parola. Vorrei, se è possibile un'informativa da parte del Presidente Cirio sulle nostre competenze e le vere possibilità dentro anche il Piano Nazionale di Resilienza. Glielo chiedo perché se non riusciamo a utilizzare tutte le ingenti somme che stanno arrivando per bonificare alcuni luoghi e per rimetterli a disposizione, per rendere opportuna una discussione realistica sul ruolo di pianificazione dei Comuni, delle Regioni, delle Città metropolitane e delle Province, cioè se non proviamo a fare un po' di politica, rischiamo di mettere tante risorse su cose che avremmo finanziato comunque e che sarebbero andate avanti comunque.
Se vogliamo davvero evitare le crisi climatiche che vediamo in corso, se vogliamo evitare di consumare il suolo bisogna agire e non bastano solo le nostre competenze istituzionali. Ragion per cui le chiederei un confronto con il Presidente quanto prima, anche per capire come utilizzeremo i fondi.
Mi dispiace, tra l'altro, che l'Assessore Tronzano l'altro giorno sia stato sprovvisto di un pezzo di maggioranza a sentire le sue comunicazioni su una parte di quest'argomento, ma credo opportuno costruire l'occasione in cui questo confronto avvenga con tutta la Giunta e con il Presidente in persona.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere un'inversione, in seguito all'assenza dell'Assessore Icardi (non certo per colpa sua) della mozione n. 575, avente a oggetto "Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali per pazienti post COVID", che avrei dovuto discutere oggi, con la mozione n. 681, avente a oggetto "Indirizzi per la tutela e il risanamento della Valledora".
Chiedo, quindi, di invertire la trattazione della mozione n. 575, avente a oggetto "Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali per pazienti post COVID", di cui al punto 3) all'o.d.g., con la mozione n. 681, avente a oggetto "Indirizzi per la tutela e il risanamento della Valledora", di cui al punto 15) all'o.d.g.
Grazie.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste di modifica dell'o.d.g.? Consigliere Nicco, il suo Gruppo è già intervenuto per chiedere l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 684, avente a oggetto "Bonifica amianto edifici rurali".
Se desidera, può intervenire sull'ordine dei lavori.



NICCO Davide

Sull'ordine dei lavori, chiedo di anticipare la discussione relativa all'ordine del giorno n. 646, avente a oggetto "Valorizzazione del complesso cavouriano di Santena", di cui al punto 14) all'o.d.g.



PRESIDENTE

Sta però chiedendo un'inversione punti all'o.d.g., quindi si configura come richiesta di modifica dell'o.d.g.



NICCO Davide

Esatto.



PRESIDENTE

Però, come ho anticipato, ogni Gruppo può avanzare una sola richiesta.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Poiché anche lei chiedeva una modifica dell'o.d.g., dovreste fornirmi, come Gruppo, un'indicazione precisa: o si richiede l'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 684, avente a oggetto "Bonifica amianto edifici rurali", o si anticipa la trattazione dell'ordine del giorno n. 646, avente a oggetto "Valorizzazione del complesso cavouriano di Santena".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Alla luce dell'istanza del Consigliere Nicco, ritiro la mia richiesta d'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 684, avente a oggetto "Bonifica amianto edifici rurali".
Siamo dunque favorevoli ad anticipare la trattazione dell'ordine del giorno n. 646, inerente a "Valorizzazione del complesso cavouriano di Santena".



PRESIDENTE

Mi scusi, lei chiede, quindi, di invertire il punto inerente alla trattazione dell'ordine del giorno n. 646, avente a oggetto "Valorizzazione del complesso cavouriano di Santena", con il punto relativo all'ordine del giorno n. 677, a oggetto "Sugar e Plastic tax, misure da ripensare"? Le ricordo che è comunque del suo Gruppo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Se ho ben compreso, mi sembra che vi sia un'intesa a trattare otto atti d'indirizzo, quattro di maggioranza e quattro di minoranza. A questo punto l'intesa con i colleghi di maggioranza prevede la trattazione di due atti d'indirizzo presentati dal Gruppo della Lega e due del mio Gruppo.



PRESIDENTE

Lei esclude, però, il Gruppo di Forza Italia, ma se c'è un'intesa.
Lo dico perché conosce la mia "affinità di parrucchiere" con il Consigliere Capogruppo Ruzzola! Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo per esplicitare quest'intesa nella programmazione dei lavori di questa seduta di Consiglio regionale: i due atti d'indirizzo del Gruppo della Lega di cui si richiede la trattazione sono l'ordine del giorno n.
674, avente a oggetto "Riforma del Catasto", e l'ordine del giorno n. 678 avente a oggetto "Infortuni sul lavoro: azioni di sensibilizzazione e di supporto alle famiglie delle vittime".
Grazie.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste di modifica dell'o.d.g.? Se la maggioranza ha finito di fare ostruzionismo, possiamo procedere.
In merito alla richiesta d'informativa avanzata dal Consigliere Grimaldi relativamente alle competenze del Piano Nazionale di Resilienza in tema di bonifiche, la Giunta può intervenire quanto ritiene.
Le altre richieste di modifica dell'o.d.g. sono così riassunte: richiesta avanzata dal Consigliere Sacco di invertire la trattazione della mozione n.
575, avente a oggetto "Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali per pazienti post COVID", con la mozione n. 681, avente a oggetto "Indirizzi per la tutela e il risanamento della Valledora"; richiesta avanzata dal Consigliere Nicco di anticipare la trattazione dell'ordine del giorno n.
646, avente a oggetto "Valorizzazione del complesso cavouriano di Santena".
Se ho capito bene, mi sembra che vi sia un'intesa fra maggioranza e opposizione in termini di trattazione di un numero adeguato di atti d'indirizzo per sviluppare una serie di discussioni in questa giornata.
Infine, è stata richiesta la trattazione dell'ordine del giorno n. 674 avente a oggetto "Riforma del Catasto", e dell'ordine del giorno n. 678 avente a oggetto "Infortuni sul lavoro: azioni di sensibilizzazione e di supporto alle famiglie delle vittime", del Gruppo della Lega.
Se tutti concordano, procediamo con l'ordine del giorno così come modificato.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle inversioni di punti all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'ordine del giorno è approvato, così come modificato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, hanno chiesto congedo Caucino Cirio, Icardi, Magliano, Marrone e Protopapa.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

È a disposizione e visibile sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" il processo verbale relativo alla seduta del 27 ottobre 2021.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 161, inerente a "Modifiche della dotazione organica espressa in termini finanziari dell'EDISU Piemonte per gli anni 2021/2023, ai sensi dell'articolo 29, comma 4, della legge regionale 16/1992"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame della proposta di deliberazione n. 161 inerente a "Modifiche della dotazione organica espressa in termini finanziari dell'EDISU Piemonte per gli anni 2021/2023, ai sensi dell'articolo 29, comma 4, della legge regionale 16/1992", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla VI Commissione il 28 ottobre 2021.
La parola all'Assessore Chiorino per l'illustrazione.



CHIORINO Elena, Assessore al diritto allo studio universitario

Grazie, Presidente.
In sintesi, anche perché è stata licenziata all'unanimità della VI Commissione il 28 ottobre, stiamo parlando, sostanzialmente, delle modifiche alla pianta organica espressa da quelle che sono le necessità del funzionamento di EDISU e, insieme con questo, il Piano triennale dei fabbisogni di personale per il periodo 2021-2022.
Come ho detto, il provvedimento è stato licenziato all'unanimità rispetto anche a quelle che sono, sostanzialmente, quattro profili ritenuti vacanti nell'immediato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
È aperta la discussione generale.
Chiedo se qualche Consigliere vuole intervenire in discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Nel ringraziare i colleghi per il lavoro che abbiamo svolto in Commissione credo sia opportuno fare un appello. Per svolgere appieno le azioni che metterà in campo l'EDISU, non solo serve una dotazione finanziaria importante, come quella che tutti insieme abbiamo provato a dare negli ultimi bilanci; non solo serve confermare il cento per cento delle borse di studio, per far sì che tutti gli idonei, capaci e meritevoli continuino ad avere le possibilità di raggiungere i massimi gradi d'istruzione, ma serve anche un ruolo strategico dell'Ente, soprattutto per quelle che sono le sfide del futuro. Parlo, ad esempio, della residenzialità.
L'Assessora sa bene che, dopo le Olimpiadi e le Universiadi di più di dieci anni fa, è stato possibile passare dalle poche centinaia di posti letto alle migliaia che abbiamo avuto successivamente alla riconversione post olimpica. È stata un'opportunità enorme. Lo possiamo dire, anche se non ci siamo mai messi i lustrini sulle giacche: è stata, forse, l'esempio migliore di riconversione post-olimpica. Pensate ai media center; pensate a Olimpia, che è una delle più grandi residenze universitarie torinesi, tra l'altro dedicata non alle Olimpiadi, ma a Olimpia Gambino, la storica direttrice dell'EDISU; pensate alla Borsellino; pensate a Villa Claretta.
Sono l'eredità di una stagione politica e di un pensiero, fatto ovviamente di tante lotte e battaglie studentesche, ma anche della capacità del pubblico di vedere in quella Torino universitaria un pezzo del piano strategico per il futuro del nostro territorio.
Prendo la parola solo per dire due cose all'Assessora Chiorino, cogliendo l'occasione anche della presenza dell'Assessore Ricca, che è Assessore alle politiche giovanili e allo sport. Le Universiadi sono un'altra occasione unica e storica; tra l'altro, nella nostra vita anche politica abbiamo la possibilità di vederne un'altra edizione. Le elezioni comunali a Torino ci sono appena state e penso che c'è tutta la possibilità, insieme alla Città di Torino, di guardare bene il Piano strategico e capire dove ci sono delle grandi opportunità.
C'è anche una discussione fra noi, è inutile negarlo. Adesso non c'è l'Assessore Icardi e anch'io colgo l'occasione per fargli gli auguri affinché si rimetta al più presto possibile. Ci sono delle discussioni e dei dossier aperti - penso alla vicenda del Maria Adelaide - ma ci sono anche delle opportunità che non abbiamo valutato fino in fondo.
L'altro giorno, anche grazie alle Giornate dell'Arte contemporanea, ho visto tutto l'asse di via Verdi, che è ancora in fase di rigenerazione dove ci sono le due storiche residenze EDISU, dove può arrivarne una terza proprio nell'area che è stata utilizzata per tanti anni come Commissariato di Polizia. C'è tutto lo snodo di Manifattura Tabacchi, ci sono alcune aree della città che possono essere utilizzate senza consumare suolo. C'è tutta la vicenda dei cosiddetti Prati Parella: che senso ha fare una residenza ex novo su dei prati quando abbiamo la disponibilità di tantissimi manufatti inutilizzati? Per questo, dando ovviamente la disponibilità delle opposizioni, come abbiamo detto in Commissione, c'è tutta la volontà da parte nostra di ragionare anche sui piani d'investimento per le Universiadi, per una vera programmazione delle residenze universitarie, provando tutti insieme a guardare quei dossier, valutando le opportunità.
Tutto si può fare solo - e lo dico ricordando le due questioni di cui abbiamo discusso - dotando l'EDISU anche di una pianta organica che abbia la capacità tecnica di portare avanti i cofinanziamenti - penso a quelli della legge n. 338 - ma anche la capacità politica della Giunta di tenere tutto insieme.
Pertanto, spero che al più presto l'Assessora Chiorino e l'Assessore Ricca in un'informativa unica, ci portino questo piano, perché credo che il piano della residenzialità universitaria sia uno di quei dossier utilissimi per il futuro della nostra città capoluogo, ma anche di tutta la Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo rispetto a questo provvedimento, che arriva in Aula dopo la discussione fatta in Commissione e anch'io, sulla scia di quello che diceva il collega Grimaldi, ci tengo a specificare quella che è stata anche una richiesta arrivata in Commissione da tutte le forze politiche, non solo da quelle di opposizione, rispetto alla condivisione sul fatto che debba essere un momento di confronto sul futuro dell'EDISU.
Rispetto a tale atto, c'è la totale condivisione da un punto di vista non solo tecnico, ma anche politico, perché l'ampliamento di una serie di risorse è utile e una riorganizzazione è utile, però noi abbiamo chiesto in Commissione di avere il piano complessivo su come questa Giunta ha la voglia, l'interesse e la capacità di riorganizzare il futuro dell'EDISU per i prossimi anni. Proprio su questi due elementi, c'è il piano residenziale un piano che deve essere ben coordinato, ben strutturato e ragionato secondo le migliori potenzialità, per cui alcune scelte ci sembrano particolari, ma anche sulla pianta organica.
Sappiamo quanto sarebbero utili almeno un paio di risorse in più (risorse umane, ovviamente), un paio di persone in più nella pianta organica dell'EDISU, soprattutto per il lavoro che l'ente dovrà affrontare nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
Per come l'abbiamo lasciato, anche formalmente, agli atti in Commissione ci teniamo, Assessore, che ci sia la disponibilità, con un'informativa o con una discussione con un piano scritto, con l'Assessore Chiorino e con l'Assessore Ricca, affinché ci sia la possibilità, anche solo in Commissione, di strutturare insieme una condivisione sul futuro piano dell'EDISU. Questo è quello che riceviamo da chi vive operativamente l'EDISU: gli studenti, ma non solo. Occorre, Presidente, discutere e far vivere, su questo tema, un po' meglio le istituzioni regionali, perché la condivisione di un progetto strategico sull'EDISU dovrebbe quantomeno passare - speriamo - da una presentazione e da un ragionamento complessivo in Commissione e poi in Aula.
Lo dicevo prima: abbiamo parlato anche con dei colleghi della maggioranza su cui ci sono interlocuzioni, proprio per capire cosa succede e qual è la visione del futuro rispetto a quell'ente. Il nostro intervento vuole segnare il punto ormai arrivati, cari colleghi, a quasi metà legislatura della vostra legislatura, e ci terremmo, da questo punto di vista, a un cambio di marcia nel valorizzare - ripeto e chiudo - i lavori in Commissione e in Aula, altrimenti rischiamo che alcune decisioni siano prese in altre stanze e in altri luoghi, mentre sarebbe opportuno condividere sul tema, seppure nelle differenze, un piano strategico e di sviluppo dell'EDISU stesso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei .
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Non sono stati presentati emendamenti sulla proposta di deliberazione.
Non essendovi richieste di dichiarazione di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 161.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Mozione n. 681 presentato da Sacco, Bertola, Disabato, Frediani, Martinetti e Preioni, inerente a "Indirizzi per la tutela e il risanamento della Valledora" (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 681, di cui al punto 15) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Visto che ci sono stati dei problemi con la trasmissione della mozione all'Assessorato, mi hanno chiesto qualche momento in più per poterla valutare. Le chiederei, quindi, se possiamo andare avanti con gli altri atti d'indirizzo e riprenderla in seguito.



PRESIDENTE

Va bene, sospendiamo la trattazione della mozione n. 681.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame ordine del giorno n. 459 presentato da Frediani, Bertola, Sacco e Magliano, inerente a "Azioni di contrasto alla dispersione scolastica" ordine del giorno n. 465 presentato da Grimaldi, Bertola, Giaccone Marello, Canalis, Magliano, Valle, Sacco e Rossi, inerente a "Monitoraggio della frequenza scolastica e contrasto all'abbandono scolastico"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 459, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Finalmente arriviamo a discutere quest'ordine del giorno depositato qualche mese fa, che affronta un tema molto importante, nuovamente tornato alla ribalta durante il periodo della pandemia e della didattica a distanza.
Parliamo del tema della dispersione scolastica, un fenomeno rispetto al quale le istituzioni, da sempre, hanno cercato di adottare provvedimenti per cercare di limitarlo il più possibile, fino ad arrivare.
Mi scusi, Presidente, ma non riesco neanche a sentire la mia voce. Faccio fatica a parlare perché non riesco a sentire la mia voce.



PRESIDENTE

Sì, ha ragione. Si sente abbastanza, ma se tenete tutti un comportamento idoneo a un'Aula consiliare regionale, forse è meglio per tutti e soprattutto, per chi vuole ascoltare.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente, tra la mascherina e il paravento è veramente complicato.
Si tratta di un fenomeno rispetto al quale ci dev'essere massima attenzione e sicuramente c'è massima attenzione - da parte delle istituzioni rispetto al quale servono strumenti in più, dovendo affrontare in un momento particolarmente delicato e difficile come quello che stiamo vivendo in questa fase, che speriamo poter definire post-pandemica, anche se in realtà viviamo sempre in una situazione d'incertezza e di timore rispetto agli eventi futuri.
La dispersione scolastica rappresenta anche in Piemonte un fenomeno piuttosto preoccupante. È stata in parte contrastata con l'introduzione di percorsi formativi alternativi, che hanno offerto delle possibilità a tutti quei ragazzi che, per diversi motivi, uscivano da percorsi scolastici che prevedevano di iscriversi a scuole superiori piuttosto che a licei o a istituti scientifici o tecnologici.
L'offerta formativa più ampia ha sicuramente ampliato la possibilità, per questi ragazzi, di valutare percorsi diversi per il loro futuro, ma rimane un problema piuttosto urgente, rispetto al quale servano soluzioni immediate e urgenti. Con la didattica a distanza abbiamo visto la denuncia da parte di parecchi insegnanti, rispetto al fatto che molti studenti sono praticamente scomparsi dietro i monitor e non si riusciva più a raggiungerli.
La tecnologia è stata sicuramente un valido supporto nel momento in cui ha consentito di proseguire con le elezioni e di non interrompere l'attività didattica; d'altra parte, non tutti erano preparati a utilizzare questo strumento e molte famiglie si sono trovate in difficoltà, ma questo ha portato, purtroppo, a un aumento dei casi d'interruzione del percorso di studio per molti studenti.
Quello che noi chiediamo alla Giunta con quest' atto d'indirizzo, in primis, è di informare il Consiglio regionale in merito alle segnalazioni ricevute da scuole e realtà territoriali relativamente a fenomeni di dispersione scolastica attraverso un sistema di segnalazione regionale e alle azioni adottate di conseguenza, con particolare attenzione all'anno scolastico 2019-2020, quindi il primo anno di DAD e l'inizio dell'anno scolastico 2020-2021.
Presidente, non riesco a vedere in viso l'Assessore. Lo so che è brutto interrompere continuamente.



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri ad allontanarsi dai banchi della Giunta e lasciare gli Assessori liberi di poter ascoltare il dibattito.
Prego, Consigliera Frediani, l'Assessore è tutto suo.



FREDIANI Francesca

È l'Assessore Chiorino che non vedo. C'era una barriera tipo calcio di punizione davanti all'Assessore Chiorino.
Come dicevo, il sistema regionale prevede che ci siano delle segnalazioni da parte di scuole e altre realtà territoriali nel momento in cui si registrano fenomeni di dispersione scolastica, quindi sarebbe interessante per contribuire a pianificare ulteriori politiche d'intervento, fare il punto sulla situazione rispetto alle segnalazioni ricevute in questi ultimi due anni, quindi dal 2019 fino a oggi.
Il secondo punto chiede di incaricare IRES Piemonte di uno studio relativo alla situazione degli studenti relativamente alla disponibilità di dotazioni tecnologiche e di accesso alla rete internet, al di là dell'utilizzo della DAD e quindi al di là dell'ipotesi malaugurata di dover ritornare in remoto (speriamo non si verifichi nuovamente). Tuttavia, la pandemia ha messo in evidenza un gap tecnologico molto forte e la necessità di intervenire sugli studenti per accrescere la disponibilità di queste dotazioni e anche la familiarità con queste dotazioni, quindi anche un'educazione all'utilizzo di questi strumenti, oltre che garantire l'accesso alla rete internet, che ormai è diventato uno strumento paragonabile al diritto di accesso all'istruzione. Attraverso internet viaggiano le informazioni e viaggiano anche le lezioni, quindi è importante che l'accesso a internet sia considerato come un diritto che dev'essere garantito a tutti gli studenti.
L'ulteriore impegno richiesto è quello di svolgere una funzione di coordinamento tra i vari soggetti del mondo scolastico allo scopo di costituire una squadra di "pronto intervento dispersione" - virgolettato perché è un suggerimento per rendere l'idea rispetto a quella che intendiamo con questa definizione - con il compito di censire rapidamente le situazioni critiche segnalate dai coordinatori di classe, con l'ausilio di volontari, insegnanti e operatori sociali in pensione, ad esempio operatori sanitari e socio-assistenziali, con il compito di contattare la famiglia e verificarne le condizioni per aiutare l'allievo a riprendere la scuola.
Occorre immaginare un'azione di supporto proprio rivolta alle famiglie, in modo da accompagnarle in questo difficile percorso che è proprio l'accompagnamento del ragazzo. A volte è proprio la famiglia che deve comprendere, ma ci sono famiglie che non sono neanche loro così attente nel sostenere l'esigenza di studio per costruire il futuro dei ragazzi.
Infine, si propone di prevedere fondi e progetti per le scuole che attivino un servizio di counseling/tutoraggio che abbia come scopo la riduzione della dispersione e che attivino servizi e sostegni aggiuntivi, anche con l'ausilio dei servizi sociali territoriali. È l'idea di un supporto con il coinvolgimento di più soggetti che siano ben radicati sul territorio, che conoscano bene le situazioni di famiglie e di studenti e che possano intervenire con rapidità.
Abbiamo sottolineato più volte, in questi dispositivi e negli impegni, il fatto che sia necessario un intervento rapido proprio per evitare di perdere tempo prezioso e riportare al più presto questi ragazzi all'interno degli istituti per proseguire i loro studi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 465.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Il tema è stato ben descritto dal collega. Come abbiamo già detto un'indagine recente condotta da Ipsos per "Save the Children" su un campione di ragazzi tra i quattordici e i diciotto anni ci restituisce, di fatto, un dato allarmante: "Circa 34 mila studenti delle scuole superiori a causa delle assenze prolungate, rischiano di alimentare il fenomeno dell'abbandono scolastico". Con l'impoverimento delle famiglie, segnala "Save the Children", per molti lasciare la scuola significa divenire facile preda dello sfruttamento lavorativo della sottoccupazione italiana, ma anche di quel disastroso primato del numero dei cosiddetti Neet (ragazzi che non sono né in cerca di formazione né in cerca di lavoro), che in Italia superano di gran lunga le medie europee.
Il 28% degli intervistati afferma che dal lockdown di primavera a oggi c'è almeno un proprio compagno di classe che ha smesso completamente di frequentare le lezioni. Il 7% afferma che i compagni di scuola dispersi, a partire dai primi lockdown, sono tre o più di tre in classe e il 35 ritiene che la propria preparazione scolastica, in questi due anni, sia peggiorata (uno su quattro deve recuperare diverse materie).
Per il 38% degli adolescenti la didattica a distanza è stata un'esperienza negativa. In generale, la principale difficoltà è rappresentata dalla fatica a concentrarsi per seguire le lezioni online e dai problemi tecnici dovuti alle connessioni internet/copertura di rete propria o dei docenti stessi.
Inoltre, quasi il 18% degli intervistati dichiara di avere a disposizione un dispositivo condiviso con altri e l'8% si trova a frequentare le lezioni in una stanza con altre persone.
Gli adolescenti sono tra le fasce più penalizzate da questa pandemia e appare ovviamente evidente che non si sia fatto abbastanza per tutelarle.
Ne abbiamo parlato tante volte con l'Assessora: le ragazze e i ragazzi tra i quattordici e i diciotto anni sono stati privati della loro socialità per molti mesi, come molti di noi peraltro, ma sapete benissimo che cosa vuol dire "socialità" per un adolescente! Se è vero che la scuola è uno di quegli "ascensori" ancora funzionanti in questa società, il fatto di aver privato l'accesso per un tempo così prolungato a quei luoghi in cui si abbassano spesso i conflitti.
Magari, la dimensione scolastica è migliore di quella che si trova in casa anzi, sono i luoghi in cui quella promiscuità positiva fa parte, in qualche modo, di un'idea di fondo della nostra comunità e della società.
Ciò che chiediamo è molto semplice: chiediamo di dare mandato a IRES e all'Ufficio Scolastico Regionale intanto di procedere a una mappatura dettagliata delle presenze scolastiche tra gli studenti del Piemonte, e di affrontare uno studio sul tema delle disuguaglianze sociali e territoriali soprattutto sullo stato di attuazione del diritto allo studio e sui voucher scuola in Regione.
L'Assessora sa che, anche grazie a un emendamento, da pochissimo siamo riusciti ad ampliare ulteriormente quei voucher ad alcuni beni di prima necessità scolastica, chiamiamola così, che non erano precedentemente inseriti e previsti se non surrettiziamente, grazie al fatto che si potevano comprare negli stessi supermercati. Tuttavia, c'è ancora molto da fare. C'è da capire anche quanto siano utili; soprattutto, bisogna capire se è possibile avere strumenti simili a quelli che ha, per esempio l'Osservatorio per il diritto allo studio universitario anche per i più giovani. C'è da mettere in campo ogni azione necessaria per contrastare l'abbandono scolastico e garantire il pieno diritto allo studio agli studenti che abitano in Piemonte.
Per questi motivi, credo che questo semplice ordine del giorno possa fungere da stimolo a tutti noi per aggiungere un tassello sia in termini di ricerca, sia soprattutto in termini di possibili strumenti di miglioramento dei nostri voucher.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Se non vi sono ulteriori richieste di intervento, chiedo all'Assessore di esprimere il parere della Giunta regionale.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

La Giunta regionale esprime parere favorevole su entrambi gli atti d'indirizzo, evidenziando che, soprattutto nella parte relativa al contrasto alla dispersione, è appena intervenuta una misura di potenziamento e innovazione che pone in atto azioni di orientamento continuo proprio nella direzione di limitare la dispersione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 459, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 465, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Possiamo procedere alla trattazione dell'ordine del giorno n. 674 presentato da Cane, Gavazza, Marin, Cerutti, Mosca, Perugini, Gagliasso Nicotra, Poggio, Leone, Preioni e Marrone, inerente a "Riforma del Catasto", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Volendo, noi saremmo pronti ad affrontare la discussione sulla nostra mozione. Se preferisce, però, può far concludere la trattazione dell'atto d'indirizzo del Consigliere Cane, visto che lo ha già introdotto.



PRESIDENTE

Direi di continuare l'esame dell'ordine del giorno n. 674, per poi passare alla trattazione della sua mozione.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Se vi siete messi d'accordo, allora sospenderei la trattazione dell'ordine del giorno n. 674.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Scusi, Presidente: credo che nella precedente votazione la procedura non abbia conteggiato il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Diamo atto per il verbale che nella precedente votazione il Consigliere Sarno ha votato favorevolmente.



SARNO Diego

Grazie e mi scusi.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Esame mozione n. 681 presentata da Sacco, Bertola, Disabato, Frediani Martinetti e Preioni, inerente a "Indirizzi per la tutela e il risanamento della Valledora" (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 681, di cui al punto 15) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ho chiesto di discutere questa mozione in quanto lo scorso luglio A2A S.p.A. ha presentato un'istanza per il rilascio delle autorizzazioni ambientali necessarie per il progetto denominato "Impianto per la produzione di energia elettrica e termica mediante combustione di rifiuti speciali non pericolosi in Comune di Cavaglià (BI)", con opere da localizzare nei Comuni di Cavaglià (BI) località Gerbido e Santhià (VC).
Pertanto, la procedura viene svolta di concerto tra la Provincia di Biella e quella di Vercelli.
Parliamo di un progetto che prevede una combustione di 278 mila ton/anno di rifiuti speciali non pericolosi con un carico termico massimo continuo pari a 110 MW/h. È stata addirittura richiesta dalla Provincia di Biella una fase di consultazione del pubblico per mezzo dell'inchiesta pubblica prevista dalla vigente normativa.
Il 17 settembre addirittura ventinove Comuni, compresi nel raggio di circa venti chilometri attorno al sito ipotizzato dalla società A2A per la costruzione di un nuovo inceneritore a Cavaglià, hanno sottoscritto e inviato una lettera al Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio all'Assessore Marnati e ai Presidenti delle Province di Biella e di Vercelli per indicare il loro dissenso politico, ancor prima che tecnico nei confronti dell'impianto ipotizzato.
Il 27 settembre anche il Consiglio comunale di Cavaglià si è unito a questo diniego espresso dai ventinove Comuni. Nei primi giorni di ottobre, durante una visita a Borgo d'Ale il Presidente Alberto Cirio ha palesato la sua contrarietà per questa termovalorizzazione, attraverso tali parole: "Il tema dei rifiuti è da affrontare, ci mancherebbe e lo sappiamo tutti, per è altrettanto vero che mi sono opposto in Europa per contrastare cave e discariche in Valledora. Ora mi opporrò a Torino contro quei progetti che vanno a compromettere i territori d'eccellenza. E questo territorio tra Biellese e Vercellese è un territorio d'eccellenza per l'agricoltura".
La zona della Valledora è stata fortemente compromessa; addirittura sappiamo che, nel tempo, alcune cave esaurite sono state trasformate in discariche di rifiuti urbani industriali, per un totale di circa quattro milioni di metri cubi, con tutte le problematiche che conosciamo della Valledora.
Il 23 gennaio 2018 è stata presentata ai membri della Commissione per le petizioni del Parlamento europeo la petizione n. 906/2016 promossa dal Sindaco di Tronzano Vercellese, grazie alla quale il 17 e il 18 dicembre 2018 è avvenuto un sopralluogo di una delegazione della Commissione nell'area di Valledora.
Il 2 febbraio 2018 la Regione Piemonte, attraverso la DGR n. 12-6441, ha previsto specifiche misure per la protezione degli acquiferi profondi nell'area della Valledora, prevedendo inoltre la possibilità che la Regione promuova un Accordo di programma nel quale sia definita una pianificazione del recupero morfologico complessivo dell'area Valledora, nonché le modalità per raccordare funzionalmente e organicamente le singole aree coltivate a cava.
Nel report finale redatto a seguito del sopralluogo, la Commissione per le petizioni del Parlamento europeo esprime preoccupazione per l'impatto sulla salute e sull'ambiente e per la contaminazione delle acque sotterranee provocate dalle discariche; invita le autorità competenti a garantire la piena tutela della salute umana e ad adottare misure strutturali volte a risolvere la contaminazione delle acque sotterranee e la salvaguardia completa ed efficace da ogni rischio di futura contaminazione delle aree di ricarica degli acquiferi profondi destinate al consumo umano in tutta la regione; supporta le autorità locali e le associazioni di cittadini con una forte opposizione a qualsiasi attività che potrebbe causare incidenti contaminare le risorse o renderle inadatte all'utilizzo potabile.
Raccomanda, inoltre, di emanare norme vincolanti a livello regionale per promuovere la responsabilità estesa del produttore, la raccolta porta a porta, la riduzione dei rifiuti indifferenziati, la riparazione, il riutilizzo e il riciclo, muovendosi così verso un'economia circolare.
La legge regionale n. 1/2018 "Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani", in coerenza con la normativa europea e nazionale, persegue gli obiettivi di riduzione della produzione del rifiuto, di riuso e di minimizzazione del quantitativo di rifiuto urbano non inviato al riciclaggio, individuando la tariffazione puntuale quale strumento fondamentale e da privilegiare per la responsabilizzazione della cittadinanza e delle imprese, ai fini della riduzione della produzione dei rifiuti e del sostegno al miglioramento della qualità dei rifiuti raccolti in modo differenziato.
Con la DGR n. 7978 del 30 novembre 2018, la Regione Piemonte ha approvato le linee guida per lo sviluppo di un sistema a supporto dell'applicazione della tariffazione puntuale del servizio dei rifiuti urbani a livello regionale, con l'obiettivo di assicurare il massimo coordinamento istituzionale, di garantire un'azione sistematica sul territorio che sia in grado di orientare le politiche e i percorsi amministrativi degli Enti locali in merito alle azioni volte al raggiungimento degli obiettivi di riduzione di rifiuti e di raccolta differenziata previsti dalla pianificazione regionale.
Con questa mozione, chiedo al Consiglio regionale le seguenti cose: di opporsi alla realizzazione dell'impianto per la produzione di energia elettrica e termica mediante combustione di rifiuti speciali non pericolosi proposto da A2A nel Comune di Cavaglià (Biella); di valutare e anche di iniziare quella che può essere l'analisi rispetto a un Accordo di programma con i Comuni e le Province interessate, nel quale sia pianificato il recupero morfologico complessivo dell'area, la bonifica e lo sviluppo territoriale sostenibile che valorizzi il comparto agricolo e turistico della Valledora.
Tra l'altro, mi permetto anche di dire che saremmo nella condizione di iniziare a fare questo tipo di ragionamento, visti i fondi del PNRR che ci vedranno protagonisti di una fase di rilancio del territorio e di approccio soprattutto ambientale.
In terzo luogo, chiedo di tutelare le aree di ricarica degli acquiferi profondi da quegli usi che potrebbero compromettere la potabilità delle acque; di adottare ogni atto necessario affinché la Regione incentivi la prevenzione della produzione di rifiuti urbani, la raccolta differenziata porta a porta e l'attivazione del sistema di tariffazione puntuale su tutto il territorio piemontese; infine, di attrarre stakeholder interessati a investire in impianti di recupero di rifiuti che, a oggi, non vengono recuperati in Regione Piemonte, ad esempio il plasmix o i materiali assorbenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo se vi siano ulteriori richieste d'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Il tema è molto sentito dal territorio della provincia di Biella, ma anche dalla provincia di Vercelli per alcune parti confinanti. Sicuramente interessa molto, perché ha un impatto anche sullo sviluppo turistico quindi sull'aspetto economico e sull'evocazione di quell'area, oltre che sull'aspetto inerente alla realizzazione dell'impianto.
In questo caso, parlo anche a nome del Gruppo: siamo favorevoli al concetto dell'ordine del giorno, che tocca sicuramente un tema molto importante, ma riteniamo di fare alcune precisazioni per modificare la parte dispositiva.
Sul punto 1), in particolare, come espresso, la Regione non ha ruoli tecnici in questa fase di questo procedimento; pertanto, chiederemmo di specificare meglio che la Regione si oppone (è già stato detto) politicamente alla realizzazione di tale impianto.
Nel secondo punto, si parla di "promuovere un accordo di programma con i Comuni e le Province interessate nel quale sia pianificato il recupero morfologico", ma è chiaro che questo comporta una programmazione, un impegno di spesa e una valutazione economico-finanziaria che non può essere contenuta in quest'ordine del giorno. Riteniamo più corretto, quindi scrivere "a valutare" invece che "a promuovere".
Sul terzo punto, "tutelare le aree di ricarica degli acquiferi profondi da quegli usi che potrebbero compromettere la potabilità delle acque", con l'approvazione del Piano tutela delle acque e con l'approvazione dei criteri di localizzazione degli impianti di raccolta dei rifiuti, la Valledora è l'area piemontese che ha dei vincoli più stringenti in assoluto per tutelare la falda acquifera.
Il punto 4) recita: "ad adottare ogni atto necessario affinché la Regione incentivi la prevenzione della produzione dei rifiuti urbani e la raccolta differenziata porta a porta e l'attivazione del sistema di tariffazione puntuale". Sostanzialmente è già così: ogni anno la Regione finanzia, con accordi di programma, con i Consorzi di rifiuti, per migliorare la raccolta differenziata e ridurre l'indifferenziata. Oggi in Piemonte, parlando con l'Assessore Marnati che sta seguendo da vicino questo tema, oltre che su tutta la Regione, ci avviciniamo al 65%, con l'obiettivo di superare l'80 nei prossimi dieci anni e ridurre al minimo il conferimento in discarica. È un procedimento che ogni anno viene rivalutato, vengono posti degli obiettivi e vengono attivati dei percorsi per cercare di raggiungerli. Su questo punto, insomma, non siamo contrari.
Il punto 5) recita: "ad attrarre stakeholder interessati a investire in impianti di recupero di rifiuti che oggi non vengono recuperati". In Regione Piemonte, ad esempio per il plasmix o per i materiali assorbenti esiste già, perché sappiamo, per interlocuzioni e per rapporti di continua consultazione sulla tematica, che l'Assessorato ha incontrato anche recentemente i consorzi e le associazioni di categoria, per aiutare e coordinare tutti i progetti per attrarre le risorse necessarie per fare il revamping degli impianti già esistenti, crearne di nuovi per migliorare le tecnologie e recuperare materiali che oggi si fa fatica a recuperare, per potenziare l'economia circolare del Piemonte, migliorando l'impatto ambientale e per potenziare anche l'impatto occupazionale del settore rifiuti.
Volevo solo specificare che questi ultimi tre punti sono già attività dell'Assessorato e della Regione.
Sul primo punto chiediamo questa modifica, anche proprio per motivi tecnici; sul punto 2), invece di "promuovere" chiediamo di "valutare", in modo che sia avviato un percorso di valutazione, anche perché non è ancora chiaro quanto potrebbe cubare dal punto di vista economico-finanziario.
In questo senso, c'è una positività, da parte del nostro Gruppo, ma con queste richieste che suggeriamo al proponente in sede emendativa.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo al presentatore, Consigliere Sacco, se intende accettare le modifiche.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
In realtà, avevo già letto - magari non mi sono espresso prima con chiarezza - l'impegno con le modifiche proposte.
Nella prima parte, dove è scritto "a opporsi", toglierei "in ogni sede" quindi a opporsi a livello politico, prendendo una presa di posizione del Consiglio regionale, in modo da non assecondare o non esprimersi sul tema.
Ho voluto mettere nero su bianco l'impegno politico del Consiglio regionale di opporsi a questo impianto che vogliono realizzare nella Valledora, per le motivazioni che ho sottolineato.
Sono d'accordo sulla modifica di valutare l'Accordo di programma, per ricordo che non l'ho inventato io, ma è già previsto nella DGR del 2 febbraio 2018, n. 12-6441: "Prevede, inoltre, la possibilità che la Regione promuova un Accordo di programma nel quale sia definita una pianificazione del recupero morfologico complessivo dell'area Valledora, nonché la modalità per raccordare funzionalmente e organicamente le singole aree coltivate a cava".
Pertanto, sono disponibile a parlare di una valutazione, ma con l'auspicio che poi si faccia questa valutazione, considerando che la Regione si è già espressa con la possibilità di farla. Occorrerà poi intervenire facendo la valutazione degli impatti e degli investimenti. In questo caso, va bene valutare un Accordo di programma con i Comuni e con le Province.
Sulle altre, sono contento che ci sia l'impegno da parte della Regione a promuovere questi obiettivi, solo che, a oggi, non li vedo ancora soprattutto per il punto 5), motivo per cui li ho inseriti, per dire che c'è comunque una forte difficoltà, soprattutto nelle città più grandi, nel realizzare gli obiettivi con la raccolta puntuale o, comunque, nel raggiungere degli obiettivi che siano soddisfacenti. Infatti, in diversi ranking abbiamo perso delle posizioni a livello nazionale per quanto riguarda le maggiori città, a parte Cuneo, se non sbaglio.
Detto questo, ci tenevo metterlo nero su bianco, perché raggiungere questi obiettivi nell'interesse della collettività dev'essere un'attenzione e un impegno di tutto il Consiglio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Sono contento, Presidente, di dare anche il nostro voto favorevole come Gruppo a questa proposta, così come modificata dal Gruppo della Lega e dal collega Stecco - immagino d'intesa con la Giunta - perché si pone nuovamente l'accento su un'area particolarmente sfortunata della nostra regione che è stata poco tutelata nei decenni passati.
Adesso, finalmente, si sta facendo una serie di ragionamenti inversi quindi sono contento che si vada in questa direzione e sono contento poiché è stato citato il punto 3) e la tutela della ricarica degli acquiferi, evidenziare proprio come nel citato richiamo al Piano di tutela delle acque approvato in Consiglio e all'allegato, la DGR sui criteri localizzativi passata in Commissione la scorsa settimana, non soltanto sono mantenute le attenzioni e le esclusioni sull'area di Valledora per quanto riguarda gli impianti di smaltimento e di trattamento dei rifiuti, ma addirittura queste attenzioni vengono estese impedendo l'ampliamento di questi impianti, quindi un'attenzione ulteriore.
Credo che oggi, approvando questa mozione con queste modifiche, si vada nella giusta direzione. Anche sul tema del recupero morfologico, ci rendiamo perfettamente conto che può avere dei costi rilevanti, ma è importante andare in quella direzione.
Grazie per aver posto il tema e sono contento che si parli per l'ennesima volta in Commissione e in Consiglio del tema di Valledora.



PRESIDENTE

Sospendiamo per alcuni minuti i lavori per ratificare le modifiche.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.49, riprende alle ore 16.58)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Le modifiche alla mozione sono state ratificate e possiamo procedere con la votazione.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 681, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 677 presentato da Riva Vercellotti, Bongioanni Chiorino, Nicco e Marrone, inerente a "Sugar e Plastic tax, misure da ripensare"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 677, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Lo illustra il Consigliere Riva Vercellotti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente; grazie, Consiglieri.
Ho presentato quest'ordine del giorno all'indomani del seminario di alto livello tenutosi a ottobre a Torino, promosso dall'Assessore Elena Chiorino, alla presenza di numerosi Assessori regionali e con le conclusioni del Presidente Alberto Cirio.
L'obiettivo era fare il punto sulla plastic tax e sulla sugar tax nella nostra regione, alla luce delle preoccupazioni e delle perplessità espresse dalle categorie, da numerose e importanti realtà economiche e dal mondo sindacale per le ricadute occupazionali su un comparto già fortemente provato dalla pandemia.
Su appello del Presidente Cirio a coinvolgere anche il Consiglio regionale anche il nostro Gruppo, Fratelli d'Italia, ha riproposto il tema (di questo ringrazio l'Assessore Chiorino per la sua sensibilità).
Riteniamo che sia importante rafforzare l'azione politica della Regione con quest'atto d'indirizzo, affinché maturi un confronto approfondito in seno alla Conferenza delle Regioni volto al superamento di una norma che, a nostro avviso, non ha bisogno di continue proroghe, ma di una radicale revisione.
Qualcuno potrebbe dire: "Consigliere Riva Vercellotti, il Governo ha appena presentato al Parlamento la legge di bilancio e c'è già una proroga al 2023". Peccato che, nel frattempo, le imprese abbiano sospeso gli investimenti; peccato che, nel frattempo, si sia contratta l'occupazione e così, ragionevolmente, anche nel prossimo futuro. La risposta, quindi, è che non siamo assolutamente soddisfatti. Noi non puntiamo a nuove proroghe ma al loro superamento. Chiediamo alla Conferenza delle Regioni di prendere una posizione e di presentare una proposta unitaria su entrambi i temi.
Nel caso della plastic tax, l'obiettivo è di investire su un packaging sostenibile, su materiali innovativi, salvaguardando l'occupazione e senza nuove tasse alle imprese, esattamente come per la sugar tax. E proprio sulla sugar tax crediamo sia importante lavorare anche sulle nuove tecnologie e sull'educazione alimentare.
Nei Paesi che hanno già fatto studi in merito si è appurato che tassare le sostanze zuccherate - mi preme ricordarlo, perché è stato anche ben evidenziato durante il seminario, ma anche in altre occasioni pubbliche ha portato a risultati al limite del risibile, con una riduzione che va dalle tre alle sei kcal al giorno su un fabbisogno di 2.500/3.000 kcal.
Addirittura, altri Paesi, quelli del civilissimo Nord Europa (penso all'Islanda, alla Danimarca o alla Norvegia), hanno proprio ritirato la tassa, perché non ha prodotto risultati.
A dire la verità, Presidente, la plastic tax non mi convince neanche da un punto di vista ambientale. In primo luogo, perché è noto come gli effetti sui cambiamenti climatici della produzione di una bottiglia di plastica siano meno impattanti rispetto a quelli di una bottiglia di vetro o di una borraccia in alluminio. In secondo luogo, perché tutti sappiamo chi inquina i mari del mondo! Quando leggo che non l'Italia, ma l'intera Europa scarica nei mari meno dell'1% del totale dei rifiuti in plastica, mentre dei 122 fiumi più inquinati e più inquinanti del mondo ben 100 si trovano in Asia, mi chiedo che razza di politiche si stiano facendo in Europa e in Italia sull'ambiente! Perché anziché gridare "al lupo" quando il lupo è dall'altra parte del mondo, l'Europa, invece di sanzionare l'Italia, lavandosene le mani come Ponzio Pilato, sul tema dell'inquinamento del bacino padano dovrebbe pensare un po' di più ad aiutarci concretamente, magari mettendo anche mano al portafoglio per risolvere il problema dell'aria che respiriamo.
Il contesto geografico che viviamo è unico in Europa: non abbiamo bisogno di sapere ciò che dobbiamo fare, perché già lo sappiamo e lo facciamo abbiamo bisogno, semmai, che l'Unione Europea ci aiuti con un finanziamento evidentemente straordinario, se vogliamo guardare a una reale transizione che ci veda finalmente uscire da quest'incubo. Idem il Governo nazionale: non servono tasse punitive come queste, ma risorse straordinarie per risolvere i problemi ambientali e per prevenire e contrastare le morti premature anche dei nostri concittadini piemontesi.
Ecco perché crediamo che serva investire di più sul PNRR a favore del bacino padano, per limitare gli effetti dello smog. Crediamo che sia determinante un'azione politica all'interno della Conferenza anche su questo tema (mi rivolgo all'Assessore Marnati, con cui mi sono già confrontato e che ringrazio, perché l'ho visto molto convinto, motivato e fiducioso che sarà capace di costruire le giuste e trasversali alleanze con i colleghi delle altre Regioni del Nord Italia).
Concludo, Presidente, con un appello al buon senso, come richiamava il Presidente Cirio durante il seminario: la transizione ecologica effettivamente è il percorso cui dobbiamo guardare e puntare, ma questo non deve penalizzare il lavoro e lo sviluppo. Dev'essere l'occasione per avviare un percorso virtuoso che dev'essere condiviso con il mondo produttivo, per contemperare le doverose tutele al nostro ambiente - e ancor prima, alla nostra salute - all'esigenza fondamentale per le nostre famiglie di tutelare l'occupazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo se vi siano ulteriori interventi in merito.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Sono due temi che andrebbero forse trattati in due momenti diversi, in quanto sono particolarmente diversi, sia dal punto di vista della loro dannosità sia da quello dell'approccio alla soluzione dei problemi. Da un certo punto di vista, possiamo anche essere d'accordo, non certo sul superamento della plastic tax, ma magari su un maggiore tempo di adeguamento per le aziende, che sicuramente in pochi mesi non possono cambiare la loro produzione.
Questo è anche colpa di chi non si è mai preoccupato del fatto che la produzione di tonnellate di rifiuti di plastica monouso non sia proprio il massimo né dal punto di vista economico - perché comportano anche una serie di costi indiretti - né dal punto di vista ambientale. A un certo punto bisogna intervenire, non è che possiamo fare finta che il problema non esista. E sono assolutamente d'accordo con il collega Riva Vercellotti quando dice che noi come Europa siamo quelli che inquinano meno i mari con la plastica. Tuttavia, aggiungo anche: chi, se non l'Europa o gli Stati Uniti o, comunque, i paesi più industrializzati, hanno la possibilità di investire sulla transizione? Lo dobbiamo chiedere all'Africa o agli asiatici, che magari iniziano adesso a stare un po' meglio dal punto di vista economico? Fra l'altro, solamente alcune nazioni dell'Asia, altre decisamente meno. Penso proprio di no.
La plastic tax è un disincentivo alla produzione di un certo tipo di plastiche, su cui l'Italia sicuramente ha fortissimi interessi, ma non possiamo mettere gli interessi di qualcuno davanti all'interesse di tutti che è quello della tutela dell'ambiente e della salute.
Se vogliamo parlare di plastiche, dobbiamo dire che le plastiche non sono neanche riciclabili all'infinito. Come sappiamo - ma questo lo dice un principio della fisica, non certo io - nell'universo nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Pertanto, quando abbiamo finito di utilizzare la plastica, quando la andiamo a buttare o la scarichiamo in una bella discarica oppure la termovalorizziamo, introduciamo tutta una serie di composti chimici che non sono particolarmente edificanti. Di conseguenza, forse, bisogna pensare di risolvere il problema alla radice.
In che modo? Attraverso un intervento dal punto di vista normativo e fiscale, proprio perché è una delle leve più forti che si possano utilizzare, rimanendo sempre nell'ambito del mercato e della libera concorrenza.
Per quanto riguarda la sugar tax, la problematica forse è stata fino a oggi un po' messa sotto traccia. Si è criminalizzata molto la carne dal punto di vista dell'impatto sulla salute con ricerche corrette. Sicuramente è molto importante una riduzione del consumo della carne, perché, da una parte abbiamo una tutela ambientale e, dall'altra parte, abbiamo una tutela della nostra salute, ma nessuno si è mai occupato pesantemente dello zucchero che crea tanti di quei problemi dal punto di vista della salute che se ci mettessimo qui a elencarli non finiremmo più. Forse sono addirittura più gravi rispetto ad altri componenti della nostra alimentazione.
Per questo motivo, la questione, da una parte, è legata a un disincentivo ma dall'altra alla possibilità di utilizzare queste ulteriori risorse per investire maggiormente in educazione, in prevenzione e anche, ahimè purtroppo, nella cura di determinate patologie. Pertanto, dal punto di vista ideologico non siamo assolutamente contrari all'introduzione di questa leva fiscale e possiamo discutere sul metodo, ma non possiamo assolutamente mettere in dubbio la necessità e l'efficacia di una leva fiscale su problemi che attanagliano la nostra società.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Chiorino; ne ha facoltà.



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Per evidenziare i danni al comparto occupazionale delle due tasse inviterei tutti i Consiglieri a leggere la ricerca Nomisma sui 5.000 posti di lavoro che sono alla base dell'imposizione della sugar tax, che sarebbe il numero minimo di posti di lavoro che si andrebbero perdendo nel momento dell'introduzione della tassa, oltre a tutti i mancati investimenti che avremo da oggi al 2023 relativamente a tutto il settore delle acque, ma non solo, anche dei vari imballaggi, ben sapendo che, se non si utilizza l'imballaggio - tra l'altro completamente riciclabile, lo specifico - si perderebbe il 50% della potenzialità di conservazione di frutta e verdura.
Di conseguenza, s'incrementerebbero gli sprechi.
Questo evidentemente alzerebbe ulteriormente i costi anche al consumatore finale rispetto all'acqua - materia prima povera che abitualmente non incide nel carrello della famiglia e quindi del consumatore - che, invece avrebbe dei rincari decisamente importanti. Invito poi a un'attenzione particolare anche sull'utilizzo delle borracce. Questo lo dico da Assessore all'istruzione, perché si sta promuovendo l'utilizzo delle borracce nelle scuole, ma non si considera e non si è particolarmente attenti a non utilizzare la borraccia gadget, abitualmente prodotta in Cina e non conforme allo standard del nostro Made in Italy. Una ricerca dell'Università La Sapienza ha evidenziato che le borracce in quel modo rilasciano metalli nell'acqua medesima, quindi con un rischio di ulteriore danno alla salute dei bambini stessi, soprattutto se usate con l'acqua gasata o con l'acqua potabile, e non con la classica di una bottiglietta versata nella borraccia, ma che a quel punto perderebbe il significato della bottiglietta.
La questione è di particolare attenzione.
Per quello che mi riguarda, che cosa provoca tutto questo, rispetto all'attenzione alla salute dei bambini? Ai posti di lavoro; al gettito che non si avrebbe rispetto all'introduzione della sugar tax, per tutta una serie di motivazioni perfettamente spiegate dalla ricerca Nomisma; a tutto quello che sarebbe il danno ulteriore, perché è un attacco alla produzione dove il Piemonte è uno dei più grandi imbottigliatori d'Italia e d'Europa con un danno sia rispetto al taglio occupazionale sia rispetto al costo finale del carrello della spesa (e non il rispetto e la tutela dell'ambiente, perché l'utilizzo maggiore della borraccia implica estrazione di alluminio e l'alluminio, per essere estratto, produce maggiore CO2 di quello che serve per la produzione della plastica completamente riciclabile) e a tutto quello che è il mancato investimento rispetto al quale già tutte le acque del Piemonte hanno, a oggi, bloccato gli investimenti, proprio in attesa di capire che cosa sarà di plastic e sugar tax.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Marnati.
Prego, Assessore; ne ha facoltà.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Sì, grazie, per completare il ragionamento.
Ovviamente devo segnalare che il Piemonte, essendo capofila, ha trattato proprio il 20 ottobre questo tema nella Commissione Lavoro, all'interno della Conferenza Stato-Regioni, e ha udito Assobibe e Mineracqua, giusto per avere un confronto con le associazioni di categoria.
La Commissione Lavoro ha licenziato la richiesta di inter-Commissione.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore Marnati.
Consiglieri, potete evitare tutto questo brusio? Non riesco a sentire io l'Assessore che sono a pochi metri, per cui immagino l'enorme difficoltà che avranno i Consiglieri più lontani. Se evitate il brusio e rimanete ognuno ai propri posti, forse se ne avvantaggia tutta l'Aula e il buon andamento della seduta stessa.
Prego, Assessore.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Dicevo che la Commissione Lavoro ha già licenziato la richiesta di inter Commissione tra tutti i vari attori e tutte le varie tematiche, quindi lo sviluppo economico, l'ambiente e l'agricoltura.
Volevo ancora aggiungere un argomento, per farvi capire che viviamo in un Paese un po' strano. La plastic tax è stata subito e fortemente contestata dalla Regione, come ente istituzionale, ma anche dall'associazione di categoria dei produttori e dagli utilizzatori d'imballaggi in plastica. Il problema è che viene considerata una misura punitiva nei confronti della materia plastica a prescindere e non dal suo uso non corretto o di comportamenti sbagliati dei consumatori nella gestione di rifiuti. Qui mi collego al punto che avete approvato prima: stiamo cercando di coordinare tutte le imprese piemontesi per fare progetti interni del PNRR per il revamping tecnologico, ad esempio sulla plastica rigida, che oggi non ha mercato, mentre quella alimentare sì. Purtroppo, quella rigida ancora no per cui dobbiamo spingere su quello.
I produttori e gli utilizzatori d'imballaggi in plastica sono già soggetti a regime della responsabilità estesa del produttore, per il quale già versano al Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI, un contributo a copertura dei costi di raccolta, riciclo e recupero dei rifiuti in plastica sostenuti ovviamente dai Comuni. L'ammontare del contributo tiene già conto della riciclabilità o meno dell'imballaggio ed è quindi già più oneroso nel caso di polimeri plastici o manufatti non riciclabili.
Nel 2021, ad esempio, per bottiglie e flaconi in PET, l'importo da versare al CONAI è di 208 euro a tonnellata, importo che sale a 660 euro a tonnellata nel caso di vaschette in polistirolo espanso o di sacchi a rete per l'ortofrutta.
A detta dei produttori e degli utilizzatori, tale leva economica, in costante aggiornamento e revisione da parte di CONAI, può già considerarsi una misura sufficiente a spingere tale settore verso una migliore sostenibilità ambientale, però senza compromettere la tenuta del sistema produttivo sia in termini del numero di aziende sia in termini di occupazione e posti di lavoro. Già pagano la loro tassa, per cui anche noi concordiamo che sia inutile fare un'ulteriore tassa.
Grazie mille.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 677, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Servizi postali

Esame mozione n. 659 presentato da Rossi, Ravetti, Magliano, Valle, Sarno Canalis, Chiamparino, Giaccone e Marello inerente a "Chiusure uffici postali - la Regione sostenga i Sindaci nei rapporti con Poste Italiane"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 659, di cui al punto 13) all'o.d.g., come richiesto dal Consigliere Rossi, che a breve si assenterà.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa per l'equivoco, ma il dottor Balena prima mi aveva annunciato quest'ordine del giorno; è un mio errore, chiedo scusa, dovevo verificarlo con la Presidenza. Ringrazio il collega Cane per la disponibilità ad anticiparne la trattazione.
Cercherò di fare un'illustrazione molto veloce, perché è un argomento che in Aula è già stato affrontato diverse volte; si tratta di un sostegno ai Sindaci dei piccoli Comuni da parte della Regione per quanto riguarda il servizio pubblico postale, in particolare la chiusura dei piccoli uffici.
Ciascuno di noi nel ruolo di Consigliere riceve e ha ricevuto in questi anni diverse segnalazioni di chiusure improvvise, non concordate con i Sindaci che, invece, devono poi farsi carico sia, chiaramente, delle lamentele dei cittadini, sia di un disservizio vero e proprio. Nei nostri paesi, soprattutto di montagna e nelle aree interne, la popolazione è anziana e la chiusura dei degli uffici postali crea dei veri disagi. Il servizio postale è un servizio universale, non può rispondere solamente a logiche di mercato. ANCI, fra l'altro, si è più volte espresso su questo perché è un problema che riguarda tutta Italia. Anche il Consiglio di Stato ha più volte ribadito l'importanza che questi servizi non seguano solo logiche di mercato e che non sia solo il criterio dell'economicità quello che deve guidare le scelte di Poste Italiane.
Chiaramente nel periodo pandemico questo è diventato un problema ancora più grande e i Sindaci hanno continuato a vedere chiusi questi uffici postali senza essere neanche avvisati.
Visto che riteniamo che sia compito della Regione affiancare e sostenere gli Enti locali nell'interlocuzione istituzionale con soggetti di carattere nazionale, riteniamo anche di chiedere con forza a Poste Italiane una maggiore attenzione rispetto ai servizi erogati ai Sindaci e alle nostre piccole comunità. In più, il Piemonte è una regione con una particolare conformazione: come sappiamo, la maggior parte dei Comuni sono piccoli Comuni di area collinare o montana, ma questo è un servizio importante da erogare per evitare la marginalizzazione delle aree interne.
Con questa mozione, Presidente, chiediamo che la Giunta si attivi nei confronti di Poste Italiane affinché s'istituiscano luoghi e strumenti di confronto permanente, che coinvolgano anche i Sindaci e le associazioni sui Comuni sulle decisioni relative a chiusure o ridimensionamenti di uffici presenti sul territorio regionale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Non essendovi ulteriori altri Consiglieri che vogliono intervenire procediamo cola votazione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 659, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame ordine del giorno n. 674 presentato da Cane, Gavazza, Marin, Cerutti Mosca, Perugini, Gagliasso, Nicotra, Poggio, Leone, Preioni e Marrone inerente a "Riforma del Catasto"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 674, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Cane per l'illustrazione.



CANE Andrea

Questo è un tema nazionale che portiamo oggi nell'Aula del Consiglio regionale, ma premetto che è già stato approvato anche in tanti comuni del Piemonte e anche in altre Regioni.
Il Governo italiano si è assunto l'impegno di accompagnare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza una riforma del fisco che miri, tra gli altri obiettivi, alla sua semplificazione e alla progressiva riduzione dell'imposizione fiscale.
Allo scopo era stata istituita una Commissione parlamentare bilaterale tra Camera e Senato, che nel corso degli scorsi mesi ha elaborato una bozza della proposta di riforma, nella quale è emersa anche la necessità di ridurre l'imposizione fiscale sui nostri cittadini.
Nella bozza di cui sopra però non è stata trattata la riforma del catasto poiché non è stata raggiunta una sintesi politica tra le varie forze coinvolte. Conseguentemente, qualsiasi riforma del catasto verrebbe dunque, attuata contro le decisioni assunte dal Parlamento.
A questo punto, il dibattito sulla riforma del catasto proseguirà all'interno del Governo e s'incentra sulla revisione delle rendite catastali per attuare una riforma a parità di gettito. In particolare, si discute della rideterminazione delle destinazioni d'uso dei vari immobili distinguendoli tra ordinari, speciali e culturali. Ulteriore cambiamento riguarderebbe l'unità di misura per la determinazione del valore patrimoniale degli immobili, che passerebbe dal vano al metro quadrato. Le banche dati immobiliari verrebbero poi aggiornate con le informazioni provenienti dalle dichiarazioni dei redditi.
Gli effetti di tale modifiche sono potenzialmente disastrosi per i nostri cittadini. Difatti, rivalutare le vecchie rendite catastali ai valori di mercato e passare quindi dal criterio dei vani a quello di metri quadri comporterebbe innanzitutto un cospicuo aumento dell'IMU sulle seconde case.
Inoltre, una revisione sulle rendite catastali impatterebbe sul peso che la prima casa ha nel calcolo dell'ISEE. Conseguentemente, molte persone perderebbero le agevolazioni come sconti sulle mense scolastiche, rette degli asili nido, tasse universitarie, bonus affitti, bonus bollette, rette delle RSA e le residenze sanitarie assistite. Altri cittadini uscirebbero poi dai programmi di sostegno alla povertà: insomma, una riforma del catasto inciderebbe inevitabilmente anche sulle compravendite, che, com'è noto, sono legate al valore catastale.
Una riflessione sul nostro Paese. Penso che l'Italia e i suoi cittadini abbiano una cultura del patrimonio immobiliare che non è paragonabile a nessun altro paese europeo. L'edilizia è sempre stata la prima industria del Paese: ha dato lavoro a milioni di artigiani, liberi professionisti aziende di eccellenza italiana nella ceramica, nei mobili, in tutto il comparto che ruota attorno al vasto universo immobiliare.
Inoltre, al mercato immobiliare è strettamente legato il rilancio dell'edilizia, che è ferma, come sappiamo, da decenni. Recentemente è stata stimolata attraverso bonus che pare stiano dando interessanti risultati.
Penso che il compito della politica sia facilitare il percorso di ripresa e non assolutamente limitarlo o deprimerlo.
In sintesi, cosa chiedo al Presidente della Giunta regionale? Chiedo di sollecitare i propri rappresentanti di Governo ad attuare una riforma del sistema fiscale che vada davvero nella direzione di una sua semplificazione e riduzione d'imposizione nei confronti degli italiani; di sollecitare altresì, i propri rappresentanti di Governo a opporsi a una revisione del catasto a parità di gettito e con le caratteristiche sopra evidenziate che, contrariamente ai principi che devono muovere la riforma, aumenterebbe esponenzialmente il peso fiscale sulle seconde case e rischierebbe di escludere tante famiglie dal sistema di welfare, così deprimendo il mercato immobiliare e in generale l'economia nazionale.
Signor Presidente, in conclusione non possiamo che evidenziare ancora una volta che riteniamo la casa un bene primario; bene che in passato è già stato abbondantemente tassato. Occorre sollecitare il Governo per una riforma fiscale che vada davvero nella direzione di una semplificazione e riduzione delle imposte. Questo, in sintesi, è il significato del nostro atto d'indirizzo.
Invito tutte le forze politiche presenti in questo Consiglio regionale a sollecitare i propri rappresentanti di Governo a opporsi a una revisione del catasto, che, come già detto, aumenterebbe solo il peso fiscale sulle seconde case ed escluderebbe tante famiglie dal sistema di welfare deprimendo il mercato immobiliare.
Il catasto italiano è rimasto purtroppo quello pensato settant'anni fa. Da tantissimi anni in Italia si parla della necessità di riformarlo, affinch le rendite catastali siano allineate meglio ai valori di mercato, per ottenere un sistema più equo ed efficiente.
Per concludere, ben venga qualsiasi azione per l'emersione degli immobili abusivi. Ma ogni possibilità, attuale o futura, di un aumento delle tasse sulla casa non può gravare su un Paese già provato da una pandemia e da una pressione fiscale pesantissima.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La Giunta regionale esprime parere favorevole.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 674, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Ordine del giorno n. 398 presentato da Canalis, Salizzoni, Giaccone, Gallo Marello e Magliano, inerente a "Potenziamento e ristrutturazione del laboratorio analisi dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino" (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 398, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
D'accordo con la Giunta, chiederei la sospensione della trattazione dell'ordine del giorno in oggetto, per verificare che i lavori siano già stati avviati. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Pertanto, sospendiamo la trattazione dell'ordine del giorno n. 398.


Argomento: Sicurezza sul lavoro

Esame ordine del giorno n. 678 presentato da Zambaia, Preioni, Marin, Fava Cane, Perugini, Stecco, Nicotra, Gagliasso, Dago, Poggio, Leone e Demarchi inerente a "Infortuni sul lavoro: azioni di sensibilizzazione e di supporto alle famiglie delle vittime"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 678, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Zambaia per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
In verità, lo darei per illustrato, unicamente perché l'ho già illustrato durante il Consiglio aperto di due settimane fa con INAIL.
Su indicazione dell'Assessore di riferimento, farei solo una variazione nella parte relativa agli impegni. Nella fattispecie, dei tre impegni intenderei eliminare l'ultimo. Manterrei quindi, "a costituire un tavolo tecnico al quale partecipino le associazioni di categoria, le associazioni che si occupano dei lavoratori vittime del lavoro al fine di analizzare le cause del trend attuale degli infortuni e individuare misure di contrasto con il coinvolgimento degli imprenditori che abbiano attivato politiche aziendali virtuose".



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri! Se evitate il brusìo, riusciamo a sentire l'intervento della Consigliera.



ZAMBAIA Sara

Magari parlo così: si sente meglio?



PRESIDENTE

Deve indossare la mascherina, mi spiace.



ZAMBAIA Sara

Dicevo, lo do per illustrato, perché l'avevo già illustrato nell'ambito del Consiglio aperto con INAIL due settimane fa circa.
L'unica cosa che intenderei fare, però, è modificare il testo nella parte degli impegni alla Giunta, su indicazione dell'Assessore di riferimento.
Intendiamo mantenere solo i primi due impegni: "a costituire un tavolo tecnico al quale partecipino le associazioni di categoria, le associazioni che si occupano dei lavoratori vittime del lavoro al fine di analizzare le cause del trend attuale degli infortuni e individuare misure di contrasto con il coinvolgimento degli imprenditori che abbiano attivato politiche aziendali virtuose;" e "favorire l'iniziativa legislativa volta a fornire un sostegno ai familiari delle vittime, sia economico a integrazione del fondo finanziato dallo Stato, sia psicologico di supporto;".
In sostanza, eliminerei l'ultimo punto, "a istituire un albo regionale di avvocati esperti in reati colposi (o dolosi) collegati agli incidenti sul lavoro".
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La invito al banco della Presidenza per sottoscrivere le modifiche apportate all'ordine del giorno.
Non essendovi richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta, che è favorevole.
Non essendovi dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 678, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Esame ordine del giorno n. 646 presentato da Nicco, Bongioanni e Chiorino inerente a "Valorizzazione del complesso cavouriano di Santena"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 646, di cui al punto 14) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Nicco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Nell'Ottocento a Santena era situata la residenza nobiliare della famiglia Cavour nell'omonimo palazzo nobiliare. Questa villa, di proprietà della famiglia Cavour, è ora pubblica e si trova nell'ambito di un complesso che è stato recentemente ristrutturato. I lavori di ristrutturazione sono finiti un anno fa, con un investimento di oltre cinque milioni di euro quasi completamente pagati con i fondi dell'Unione Europea. Il complesso cavouriano di Santena, quindi di proprietà pubblica, è oggi composto dal palazzo nobiliare, dove esiste un museo con delle parti interattive - anzi ne approfitto a nome della Fondazione per invitare tutti i Consiglieri regionali a visitare questo museo ospite della Fondazione - un mausoleo dove è seppellita buona parte della famiglia Cavour, tra cui il suo membro più famoso, Camillo, e una serie di fabbricati recuperati a spazi espositivi e per incontri culturali attualmente molto utilizzati.
Il complesso cavouriano è gestito da una Fondazione, i cui soci fondatori sono la Città di Torino, la Società di Santena e, per quanto a noi più attiene, dalla Regione Piemonte. Dalla fine della ristrutturazione questa Fondazione è formata - lo voglio sottolineare - quasi completamente da volontari, che prestano la propria opera senza essere retribuiti, ma solo per l'amore del loro paese e della cultura del Risorgimento e stanno cercando di rilanciare a scopo turistico e culturale tutto l'intero complesso.
Necessitano e hanno avuto anche economicamente un aiuto da parte delle istituzioni superiori. Ricordano loro stessi e riconoscono la vicinanza della Regione in questi ultimi anni sia per finanziare la ristrutturazione sia per finanziare l'attività ordinaria. Hanno soprattutto bisogno di visibilità per fare in modo che la gente sappia e apprezzi l'esistenza di questo complesso e di questo museo.
La prima visibilità che hanno provato a ottenere è una visibilità "sportiva". Nel corso di un incontro che ho avuto modo di organizzare a luglio, si sono trovati insieme l'Amministrazione comunale di Santena, gli organizzatori del Giro d'Italia RCS, in particolare il dottor Bellino, la Fondazione Cavour e ho invitato anche l'Assessore Ricca che, con molta generosità e con il solito entusiasmo, ha partecipato ed è stato parte attiva nell'ottenere il risultato. Il risultato è stato ottenuto, perch proprio oggi è stato formalizzato che una tappa del Giro d'Italia del 2022 partirà proprio dal complesso monumentale di Santena dedicato a Cavour.
È questo un primo risultato molto importante in termini di visibilità per tutto il complesso. Questo risultato è stato ottenuto e sono sicuro che la Regione, come ha fatto negli altri anni, vorrà anche in questo caso dare un aiuto concreto da un punto di vista economico, perché, come si sa, ospitare una tappa del Giro d'Italia costa e, com'è solita fare la Regione in questi casi, mi aspetto che, anche nel caso di Santena, sappia andare incontro alle esigenze più concrete e più economiche.
La mozione, al di là del singolo aspetto della tappa del Giro d'Italia vorrebbe sensibilizzare ancora di più tutta la Regione e far conoscere.



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, c'è un brusìo sempre in aumento. Se volete interrompiamo e riprendiamo i lavori fra un'ora, altrimenti ognuno rimanga al proprio posto evitando di fare brusiì. Questo vale per maggioranza e opposizione. Non capisco perché non vogliate ascoltare il Consigliere Nicco. Io ne prendo atto, lui se ne faccia una ragione.
Prego, Consigliere Nicco, prosegua.



NICCO Davide

Grazie, proseguo, ma sono quasi alla fine, quindi non tedierò ulteriormente i miei colleghi e la Presidenza.
Dicevo che l'ordine del giorno vuole, al di là del fatto specifico della tappa del Giro d'Italia, impegnare la Regione ancora di più di quanto ha fatto finora a sostenere la Fondazione e l'Amministrazione di Santena in questo rilancio del complesso cavouriano al termine di questa ristrutturazione che è durata quasi un lustro, per farne un polo turistico inserendolo nel circuito turistico del Piemonte e sostenendone la promozione.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta.



RICCA Fabrizio, Assessore ai rapporti con società a partecipazione

regionale Il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 646, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Inseriamo a verbale il voto favorevole del Consigliere Graglia sull'ordine del giorno n. 678 nella precedente votazione.
Mi pare che l'accordo fra i Gruppi sia di sospendere i lavori con quest'ultima votazione, per cui la prossima riunione dell'Assemblea del Consiglio regionale verrà convocata a seguito della Conferenza dei Capigruppo di domani.
Con questo, auguro a tutti una buona serata e un buon lavoro.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.48)



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