Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.154 del 20/10/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.04)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 14 ottobre 2021 n. 159, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Carosso, Caucino, Chiorino, Cirio, Nicco, Preioni, Protopapa, Ricca e Tronzano.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione in memoria delle vittime del lavoro


PRESIDENTE

Cari colleghi, domenica 10 ottobre si è celebrata la 71esima Giornata nazionale delle vittime degli incidenti sul lavoro, giornata che intende onorare la memoria di tutti i caduti.
Anche quest'anno il Consiglio regionale vuole dedicare uno speciale momento di ricordo a coloro che in Piemonte hanno perso la vita sul posto di lavoro.
Oggi, inoltre, al termine del momento commemorativo, i Consiglieri regionali potranno portare una riflessione sulle politiche di prevenzione e sulla tutela di quanti hanno sacrificato al lavoro la propria salute o la propria vita.
Ringrazio, anche a nome dell'Assemblea, per la loro partecipazione qui oggi, il Direttore regionale dell'Inail, dottor Giovanni Asaro, i Consiglieri Nazionali ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro): il signor Elio Balistreri, Reggente ANMIL della Sede di Torino; il signor Fabio Schianta, reggente ANMIL di Novara e il signor Valerio Idile, Amministratore ANMIL della sede territoriale di Torino e della sede regionale del Piemonte.
In Piemonte, nel 2020 ci sono stati 80 infortuni mortali e la Giornata Nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro deve essere un'occasione preziosa per riflettere sui dati.
I numeri ci dicono che, rispetto al 2019, c'è stato un preoccupante aumento, e questo ci deve rendere più consapevoli della necessità di far crescere la cultura e l'impegno della sicurezza nei luoghi di lavoro.
La sicurezza di chi lavora è una priorità sociale ed è uno dei fattori più rilevanti per la qualità della nostra convivenza. Non possiamo accettare passivamente queste tragedie. Sono stati compiuti importanti passi in avanti nella legislazione, nella coscienza comune nell'organizzazione stessa del lavoro. Ma tanto resta ancora da fare.
Questo deve essere comunque un momento di richiamo forte al tema della sicurezza sul lavoro.
Troppo spesso, purtroppo, la sicurezza, la prevenzione e la formazione sono considerati costi e impedimenti di cui fare a meno.
Il numero di questi incidenti, causati dal mancato rispetto di norme esistenti, resta infatti inaccettabile, ma possono e devono essere evitati richiamando alla responsabilità tutte le parti, politiche, sociali e imprenditoriali.
Il nostro pensiero oggi va, innanzitutto, alle vittime e al profondo dolore dei loro familiari, cui esprimiamo una sincera vicinanza.
Ora, in ricordo degli uomini e delle donne residenti in Piemonte vittime di incidenti sul lavoro nel 2020, darò lettura dei nomi con l'indicazione della data del tragico evento.
Guizzardi Ivano, 11 gennaio 2020; Peroncelli Daniele, 14 gennaio 2020 Vasilicu Georgeta Mariana, 16 gennaio 2020; De Falco Antonio, 20 gennaio 2020; Cavaglià Renato, 24 gennaio 2020; Basso Ivano, 23 gennaio 2020; Toska Bashkim, 26 febbraio 2020; Procchio Silvio Mario, 4 marzo 2020; Sibille Maicol, 5 marzo 2020; Conia Michele, 5 marzo 2020; Pipitone Rosaria, 6 marzo 2020; Ayachi Mohamed Oualid, 9 marzo 2020; Maloni Maura, 9 marzo 2020; Berbotto Paola, 10 marzo 2020; Suma Nicola, 10 marzo 2020; Guarnieri Mario, 10 marzo 2020; Cimmino Mariano, 11 marzo 2020; Gastaldo Andrea, 13 marzo 2020; Resciniti Rosario, 13 marzo 2020; Ricci Enrico, 13 marzo 2020 Mantovan Massimo, 14 marzo 2020; Moricca Francesco, 16 marzo 2020; Nurzi Marco, 16 marzo 2020; Foglia Gian Luca, 17 marzo 2020; Anzaldi Antonio, 22 marzo 2020; Pavero Renato, 23 marzo 2020; Pavia Carlo, 23 marzo 2020 Bucataru Doina, 24 marzo 2020; Gianella Roberto, 24 marzo 2020; Lobozzo Luigi, 25 marzo 2020; Pedretti Roberto, 29 marzo 2020; Segura Castillo Hector Eduardo, 30 marzo 2020; Burato Sergio, 5 aprile 2020; Melli Giovannino, 5 aprile 2020; Berinde Nicoleta Corina, 8 aprile 2020; Ortu Luciano, 17 aprile 2020; Guevara Garro Gloria Marianella, 17 aprile 2020 Maero Giuseppe, 22 aprile 2020; Costantino Pietro, 27 aprile 2020; Ravera Francesco, 5 maggio 2020; Locatelli Osvaldo, 16 maggio 2020; Setaro Pasquale, 5 giugno 2020; Belotti Stefano, 2 luglio 2020; Mondon Marin Valerio, 2 luglio 2020; MetHasani Suzana, 15 luglio 2020; Dascaliuc Dorin 24 luglio 2020; Giaccardi Matteo, 27 luglio 2020; Saravesi Francesco, 28 luglio 2020; Pellegrino Pasquale, 31 luglio 2020; Vecchi Fabiana, 3 agosto 2020; Giordano Giovanni, 7 agosto 2020; Lisa Carlo, 14 agosto 2020; Rovere Gloria, 18 agosto 2020; Spataro Antonio, 19 agosto 2020; Quaglia Germano 28 agosto 2020; Gennero Davide, 3 settembre 2020; Gennero Francesco, 3 settembre 2020; Magrone Antoniogiovanni, 9 settembre 2020; Cusani Luca, 15 settembre 2020; Sala Giuseppe, 23 settembre 2020; FelizFeliz Dalma, 12 ottobre 2020; Vancu Alin Dorin, 13 ottobre 2020; Manzo Francesco, 13 ottobre 2020; Giustetto Gabriele, 13 ottobre 2020; Bonzetti Giuseppina Maria, 20 ottobre 2020; Nardelli Domenico, 24 ottobre 2020; Mazzupappa Giuseppe, 25 ottobre 2020; Pinto Ruggiero, 30 ottobre 2020; Di Fortunato Roberto Giovanni, 7 novembre 2020; Gullo Giacomo, 7 novembre 2020; Taccardi Tommaso, 8 novembre 2020; Mantovani Mauro, 9 novembre 2020; Avigo Cinzia Monica, 13 novembre 2020; Camonita Giuseppa 16 novembre 2020; Ambrosio Giovanni 16 novembre 2020; Digati Michele 18 novembre 2020; Fantino Fiorenzo 21 novembre 2020; Strazzacappa Alessandro 30 novembre 2020 Rivoira Liliana 7 dicembre 2020; Trucco Guglielmo 31 dicembre 2020.
Invito il Consiglio regionale a voler osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime sul lavoro.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Grazie, Consiglieri.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
L'Assessore Chiorino che ha, nella Giunta regionale, la delega per il lavoro, purtroppo, è molto rammaricata per non aver potuto partecipare al Consiglio di oggi. Come sapete tutti, normalmente il Consiglio regionale si riunisce il martedì e solo eccezionalmente, in ragione dei ballottaggi che si sono appena celebrati, è stato convocato nella giornata di mercoledì ragion per cui l'Assessore Chiorino non è riuscita, purtroppo, a spostare degli appuntamenti istituzionali che aveva assunto precedentemente.
A testimonianza dell'assoluta attenzione e sensibilità che l'Assessore ha sul tema delicatissimo delle morti bianche, mi ha chiesto di poter leggere, in sua vece, una nota elaborata dal suo Assessorato: "Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all'INAIL in Piemonte entro lo scorso mese di agosto sono state 25.268, 2.114 casi in meno (pari a meno 7,7%) rispetto alle 27.382 denunce dei primi otto mesi del 2020, mentre a livello nazionale si registrano 349.449 denunce, oltre 27.000 in più, pari ad un incremento dell'8,5% rispetto alle 322.132 dei primi otto mesi del 2020.
I dati rilevati al 31 agosto 2021 evidenziano a livello nazionale sia un aumento degli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il posto di lavoro (più 20,6%, da 38.001 a 45.821 casi), sia un incremento del 6,9% di quelli avvenuti in occasione di lavoro (da 284.131 a 303.629).
Anche in Piemonte, come a livello nazionale, gli infortuni in itinere sono aumentati: passano infatti da 3.095 a 3.828 (più 23,6%); in controtendenza con il dato nazionale si assiste, invece, a una diminuzione dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 24.287 a 21.440 (2.847 casi in meno, pari a meno 11,7% rispetto ai primi otto mesi del 2020).
La flessione delle denunce di infortunio è legata quasi esclusivamente alla componente femminile, che registra un calo di 3.000 infortuni (meno 22,4%) passando da 13.354 a 10.354 casi, di cui 8.366 in occasione di lavoro (3.339 infortuni in meno rispetto ai primi otto mesi del 2020) e 1.968 (più 339) in itinere. Per quanto riguarda la componente maschile, si registra un aumento di 886 casi, pari a più 6,3% (da 12.181 a 13.354 casi) di cui 13.074 in occasione di lavoro (più 492) e 1.840 in itinere (più 394). Occorre tuttavia tenere presente, nel confronto tra i due periodi l'effetto della pandemia; infatti, dal 2020 il COVID 19 ha colpito in netta prevalenza le lavoratrici: al 31 agosto 2020, su 7.194 casi di infortuni da COVID, 6.000 (quasi il 76%) riguardavano la componente femminile.
Dall'analisi per classi di età emergono incrementi nelle denunce per i lavoratori fino a 14 anni e negli intervalli compresi tra 20-24 e tra 70-74 anni, decrementi nelle restanti fasce d'età. Gli intervalli in cui si addensa il maggior numero di infortuni, sopra i 3.000 casi, sono per quelli ricompresi tra i 45 e i 59 anni.
Dall'analisi per attività economica emerge che, in Piemonte, il numero degli infortuni sul lavoro denunciati nei primi otto mesi del 2021 nella gestione Industria e Servizi è diminuito di oltre 2.700 casi (meno 11,3%) da 24.040 a 21.304 (in controtendenza rispetto al livello nazionale dove assistiamo a un aumento del 6,9%), mentre è rimasto stabile in Agricoltura sotto i 1.100 casi (a livello nazionale è aumentato, invece, del 3,6%). Nel conto Stato, invece, le denunce passano da 2.246 a 2.866, con un aumento di 620 casi (più 27,6%).
Sempre in Piemonte, tra i settori economici della gestione Industria e Servizi, il settore ATECO "Attività manifatturiere" sale a 2.994 casi dai 2.619 del 2020 (un incremento, quindi, pari al 14,3%), mentre il settore "Sanità e Assistenza sociale", che si era distinto nel 2020 per il forte incremento delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (più 309% nei primi otto mesi rispetto al 2019), nel 2021 scende da 5.419 casi a 2.111 casi (meno 3.308, quindi con un decremento del 61%).
Analizzando, invece, nel dettaglio la ripartizione degli infortuni a livello provinciale, si rileva che nei primi otto mesi del 2021 nella provincia di Torino si concentra più della metà delle denunce, 12.987 (rispetto alle 13.589 nell'analogo periodo del 2020). Seguono le province di Cuneo (che passa da 4.321 a 4.211), di Alessandria (da 3.020 a 2.523) di Novara (da 2.393 a 2.003) e di Asti (da 1.252 a 1.186). Sono attestate invece sotto il migliaio le denunce nella provincia di Vercelli (892), nel Verbano-Cusio-Ossola (779) e nel Biellese (687).
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate in Piemonte nei primi otto mesi di quest'anno sono state 69, 11 casi in meno rispetto all'analogo periodo del 2020 che ha registrato 80 decessi. A livello nazionale, le denunce di infortunio con esito mortale sono state 772, 51 in meno rispetto alle 823 denunce del periodo gennaio-agosto 2020 (con un decremento, quindi, del 6,2%).
Sia a livello nazionale che in Piemonte, rispetto ai primi otto mesi dell'anno scorso, si registra un aumento solo degli infortuni mortali in itinere, che sono passati in Italia da 138 a 152 (con un incremento del 10,1%); in Piemonte, invece, da 7 a 11.
Gli infortuni in occasione di lavoro, a livello nazionale, sono stati 65 in meno, da 685 si è passati a 620 (meno 9.5%); in Piemonte sono 15 in meno, passando da 73 a 58 (con un decremento del 20.5%).
In Piemonte la diminuzione ha riguardato tutte e tre le gestioni: Industria e Servizi (da 66 a 60 denunce); Agricoltura (da 10 a 8) e il conto Stato (da 4 a 1). Il decremento dei decessi rilevato in Piemonte nel confronto tra i primi otto mesi del 2021 e quelli del 2020 è legato sia alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 72 a 65 (7 casi in meno), sia a quella femminile, i cui casi sono passati da 8 a 4. Dall'analisi per età, si contraddistingue per l'incremento dei decessi la fascia d'età tra i 55 e i 59 anni (un aumento di 3 casi).
Analizzando l'andamento provinciale, nel Torinese si rileva la maggior parte degli infortuni mortali, 26 (nel periodo gennaio-agosto 20202 le denunce con esito mortale erano state 29); segue la provincia di Cuneo dove si sono verificati 20 decessi in ambito lavorativo, rispetto ai 13 del periodo gennaio-agosto 2020. Nella provincia di Alessandria gli infortuni mortali nei primi otto mesi del 2021 sono 10, rispetto ai 15 nell'analogo periodo 2020; nel VCO passano da 6 a 4; in provincia di Novara e di Asti da 5 passano a 4; nel Biellese si registra 1 decesso; nessun caso mortale invece, in provincia di Vercelli.
Prevenzione e formazione devono diventare una strategia per mettere in sicurezza tutti i processi produttivi, con maggiori controlli e un coordinamento mirato degli interventi. È necessario riportare l'attenzione nelle fabbriche, come in ogni luogo di lavoro, dalla sola sicurezza legata alla pandemia alla prevenzione di tutti gli infortuni.
La logica della semplificazione non deve intervenire sul costo del lavoro, smantellandone regole e criteri, ma deve invece rafforzare gli organismi di controllo e di ispezione lavorando in parallelo alla medicina del lavoro sul territorio.
La sicurezza sul luogo di lavoro è un diritto sacrosanto: non è demandato ai singoli e alle sole aziende, ma soprattutto non può essere considerato un fatto di interesse solo per gli organi di controllo. Oltre alla prevenzione per i rischi già conosciuti, stiamo assistendo a profondi cambiamenti nei nostri luoghi di lavoro e nei modi di lavorare e, mai come in questo momento, abbiamo bisogno di sistemi per la sicurezza e la salute che riflettano queste trasformazioni.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Come già comunicato, può iscriversi ad intervenire un Consigliere per Gruppo.
Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorremmo trasmettere, come Gruppo consiliare, il nostro cordoglio alle famiglie delle vittime sul lavoro del Piemonte e di tutto il Paese.
Il Presidente Mattarella pochi giorni fa ci ricordava come quella delle vittime sul lavoro e degli infortuni sul lavoro sia una "ferita sociale lacerante". Ha usato queste parole molto molto forti, ricordando che l'articolo 4 della nostra Costituzione riconosce non solo il diritto al lavoro, ma promuove anche le condizioni per rendere effettivo questo lavoro e quindi sottende alla necessità di investire sulla sicurezza e sulla salute nei luoghi di lavoro per garantire ai lavoratori non solo un lavoro ben pagato, un lavoro volto all'utilità sociale, come prevede sempre la Costituzione, un lavoro sufficiente a tutta la popolazione, un lavoro ben distribuito, ma anche un lavoro che sia sicuro. Non è più accettabile nel 2021, in un Paese come il nostro, di antica industrializzazione, che ci siano ancora cittadini che escono di casa la mattina per andare a lavorare e non tornino più, oppure tornino infortunati.
Crediamo che sia importante ricordare, attraverso le parole del Presidente Mattarella anche lo sforzo che il Governo e il sindacato stanno giustamente portando avanti per rimettere il tema della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro al centro del dibattito pubblico. Nel ricordare questa emergenza, che è andata crescendo negli anni (nel 2018 le vittime in Italia sono state 1.279, nel 2019 1.205, nel 2020 ben 1.538 perché molti sono anche stati i caduti legati al COVID sul luogo di lavoro), bisogna riconoscere lo sforzo che il Governo sta facendo, in particolare il Ministro Orlando.
Lo facciamo sperando di poter avere, in un secondo tempo, un momento di confronto con l'Assessore regionale al lavoro, Elena Chiorino, oggi assente, su un Piano nazionale che riteniamo stia andando nella giusta direzione. Quindi, mentre si sta promuovendo lo sforzo di ridurre il costo del lavoro e le tasse sul lavoro, nel contempo si sta lavorando per aumentare le sanzioni nei confronti di chi non garantisce condizioni di lavoro adeguate e si sta lavorando per rendere queste sanzioni più tempestive: da un lato, si riducono i costi sul lavoro e le tasse dall'altro, si aumentano le sanzioni per quei datori di lavoro che non operano in maniera corretta e rispettosa dei lavoratori.
Inoltre, si sta investendo sul rafforzamento del sistema di prevenzione. Perché non bastano il controllo, il monitoraggio e la sanzione; è necessario intervenire preventivamente, a monte, anche sulla cultura della legalità, quindi non soltanto in termini politici, ma anche in termini culturali. Soprattutto, è necessario considerare la prevenzione non come un costo, ma come un investimento che ritorna anche in termini economici sulla salute e sul benessere dei lavoratori.
Il Governo sta mettendo in atto l'assunzione di 1.024 nuovi ispettori.
L'Ispettorato Nazionale del Lavoro era estremamente sguarnito e in queste condizioni non poteva garantire servizi sufficienti. Però non basta assumere nuovi ispettori se, nel contempo, non si investe sulla tecnologia sulle banche dati, non si investe sull'emersione del lavoro nero. Anche in questo, il Governo si sta muovendo, perché è previsto un investimento di 3.7 milioni di euro proprio sul miglioramento delle banche dati in cui inserire non soltanto informazioni sulle sanzioni, ma anche sulle valutazioni alle imprese - valutazioni che provengono dai controlli capillari sul territorio - in maniera tale da iniziare un percorso di qualificazione delle imprese, di premialità, di incentivo e, al tempo stesso, di disincentivo e, laddove necessario, anche di sanzione. In tal senso, occorre lavorare insieme alle imprese e costruire con loro una cultura della legalità e del rispetto dei lavoratori.
E poi vengo all'ultimo punto, che forse è quello che ci riguarda più da vicino, come Consiglieri e come Assessori regionali, che è quello della formazione.
Dobbiamo ricordare che la prevenzione, che il lavoro per il rispetto di chi ogni giorno si reca a svolgere la propria professione non si fa soltanto in termini di salute, non si fa soltanto nelle ASL, che è il primo luogo in cui la Regione è coinvolta, ma si fa anche sul livello della formazione. Ed è per questo che sarà utile rivedersi (spero al più presto) con l'Assessore Chiorino. per riflettere su come potenziare il tema della formazione professionale, che è una delega esclusiva delle Regioni italiane. È solo con più formazione - penso, in particolare, al settore edile e al settore manifatturiero, che sono quelli in cui ci sono numeri estremamente elevati di caduti nella nostra regione - che si può fare prevenzione e che si possono ridurre questi numeri drammatici, si pu limitare questa ferita sociale, questa tragedia troppo silenziosa che nei mesi della pandemia è stata ancora più rilevante e grave.
Nel ribadire la nostra vicinanza alle famiglie e alle imprese che hanno perso questi lavoratori, ci impegniamo - perché non basta il cordoglio, ma serve l'impegno di chi come noi è stato eletto - per far sì che le misure di prevenzione, di sanzione e di controllo siano migliori, più tempestive e più efficaci. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Prima di dare la parola al Presidente Bongioanni, volevo salutare e ringraziare per la partecipazione il Direttore regionale dell'INAIL, dottor Giovanni Asaro. La saluto e lei do il benvenuto nell'aula del Consiglio regionale.
Ha ora la parola il Presidente Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Quando lei ha letto e denunciato i nomi delle vittime del lavoro, penso che tutto il Consiglio regionale abbia, ancora una volta, percepito e recepito quanto sia doveroso ricordare queste persone e tutto quello che questo ha comportato. Sono vite che sono state spezzate e famiglie che sono state distrutte. Per cui, noi che legiferiamo dobbiamo metterci per primi a riflettere su che cosa non ha funzionato e, forse, il tempo che dedichiamo a questa riflessione non è mai abbastanza.
Che cos'è il lavoro? Il lavoro è sicuramente portare a casa il compenso, che permette a noi stessi e alle nostre famiglie di vivere in modo dignitoso. Però rappresenta molto di più: vuol dire realizzare noi stessi, perché la maggior parte del tempo della nostra vita lo occupiamo lavorando. Proprio per quello che rappresenta nella sua essenza e per quanto prevede l'articolo 4 della Costituzione della Repubblica Italiana che recita testualmente "Riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto" - direi che è folle che proprio il lavoro porti via delle vite. Penso che non abbia senso, soprattutto nell'epoca in cui viviamo.
La sicurezza sul lavoro è e deve essere sempre un elemento indispensabile. Dobbiamo tutti collaborare, a prescindere dai nostri orientamenti politici, per il benessere più adeguato per chi lavora ed andare a condannare nel modo più drastico chi trasgredisce le regole e le norme sulla sicurezza del lavoro, che diventa a questo punto uno dei crimini più gravi.
Noi siamo la Regione; una parte importante ce l'ha sicuramente il Governo romano, ma noi come Regione abbiamo degli obblighi e dei doveri. Il dovere sta nel tenere fede a quanto è scritto nell'articolo 56 della legge n. 34/2008, che recita "Prevedere o favorire iniziative volte alla riduzione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, alla promozione del benessere psicofisico dei lavoratori e dell'inserimento delle misure di prevenzione degli aspetti relativi al genere, età condizioni di svantaggio dei lavoratori, in relazione ai rischi dell'attività lavorativa".
Presidente, questo momento l'abbiamo già vissuto lo scorso anno, per credo sia opportuno che noi ci impegniamo tutti, maggioranza ed opposizione, per sfruttare ogni risorsa, comprese quelle che arriveranno nel settennato 2021-2027 dei fondi europei, per migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Lancio anche un appello - che poi trasferiremo fisicamente all'Assessore Chiorino - sul fatto che dobbiamo sfruttare anche ogni possibilità per migliorare la legislazione attualmente vigente, per rispettare le persone che non ci sono più, quelle che lei ha raccontato prima e per il rispetto anche di quelle famiglie che, come dicevo, sono state distrutte e soffrono, ma per fare anche in modo che i nostri figli e le nostre figlie possano vivere in un mondo dove la sicurezza sul lavoro diventi una realtà consolidata. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Per diritto di alternanza fra maggioranza e opposizione, se la Presidente Frediani è pronta, può svolgere il suo intervento.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
A nome nel mio Gruppo mi unisco al cordoglio per le vittime di cui oggi abbiamo ascoltato, purtroppo, il lungo elenco. È un elenco che ascoltiamo ogni anno e ogni anno questi dati ci colpiscono e ci ritroviamo a fare purtroppo, sempre le stesse riflessioni.
Devo dire che dopo questa giornata raramente ho visto poi un seguito nella nostra attività in Consiglio regionale o in Commissione. Spero che invece, da adesso in poi, si riesca a cambiare passo, perché rientriamo a stento da una pandemia che ci ha portato a riflettere su molti aspetti della nostra vita quotidiana e anche su molti aspetti legati alla sicurezza sui luoghi di lavoro, strettamente connessi all'emergenza sanitaria.
Dovremmo ampliare un po' lo sguardo e capire che, così come si è intervenuti in modo deciso sugli aspetti legati al contrasto alla diffusione della pandemia, dovremmo intervenire in modo altrettanto deciso per cercare di limitare i morti sul lavoro e di garantire la sicurezza per tutti i lavoratori.
Si è parlato di formazione, che è una delle competenze prioritarie della Regione in questo ambito. Credo che, prima di tutto, dovremmo mettere risorse sulla formazione e quindi dimostrare, fin dai prossimi appuntamenti con il Bilancio e con la sua discussione, che la Regione si impegna a promuovere la formazione sia presso i lavoratori sia presso i datori di lavoro.
Si è parlato di controlli. Ricordo uno dei primi contatti che ho avuto con il mondo della sicurezza sul lavoro appena eletta nella scorsa legislatura, è stato con gli Ispettori del lavoro, che lamentavano la mancanza di mezzi e la difficoltà nello spostarsi per raggiungere le sedi per effettuare i sopralluoghi; tant'è che il Consiglio regionale ha poi approvato la nostra richiesta di garantire la libera circolazione sui mezzi pubblici agli Ispettori del lavoro. Da questo punto di vista, possiamo fare molto, possiamo dotare di mezzi e sostenere chi è deputato a svolgere i controlli.
Credo sia inoltre molto importante diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro, perché, troppo spesso, ci si dimentica che la sicurezza sul lavoro è un diritto e anche un dovere. Ognuno deve fare la propria parte e ciascuno deve rifiutarsi di lavorare nel momento in cui non si sente sicuro.
So che è facile dirlo da qui e che diventa difficile nel momento in cui ci si sente sottoposti a un ricatto e si teme che alzare la testa e chiedere più sicurezza possa portare alla perdita del lavoro; è per quello che dobbiamo essere vicini a tutti i lavoratori precari, a tutti i lavoratori che hanno timore nel pretendere quello che il datore di lavoro deve garantire. Dobbiamo far sentire che le istituzioni sono dalla parte delle persone che vogliono lavorare senza, per questo, mettere a rischio la propria vita.
C'è poi tutto il tema delle morti sul lavoro o, meglio, delle morti che purtroppo si verificano nel momento in cui ci si reca sul posto di lavoro.
Anche qui, credo che il ruolo della Regione potrebbe essere importante (non solo della Regione, ma anche di tutte le altre istituzioni), nel garantire la sicurezza negli spostamenti dei lavoratori. Durante la pandemia, abbiamo visto come il calo del traffico, lo scaglionamento degli ingressi e lo smart working abbiano contribuito a ridurre il traffico sulle nostre strade e, di conseguenza, a rendere più sicuri gli spostamenti.
Spero che dopo questa giornata, che risulta sempre una giornata molto difficile e molto complessa, che dovrebbe portare ad azioni concrete anche dal punto di vista normativo, ci sia un seguito e si inizi a parlare di come il Consiglio regionale si può impegnare per ridurre questo elenco che ogni anno dobbiamo ascoltare, fino ad azzerarlo ovviamente, perché il nostro obiettivo deve essere questo.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie Presidente.
Anche noi, come Gruppo di Forza Italia, ci uniamo ovviamente al cordoglio per le vittime sul lavoro e per le vittime di cui lei ha letto poc'anzi i nomi. Il dramma delle morti sul lavoro, causate sia da infortuni sia da malattie professionali, non può lasciare indifferente la politica.
L'auspicata ripartenza economica non deve fare abbassare la guardia su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. L'ottimo lavoro svolto - insieme da aziende e sindacati, che ha portato alla stesura di efficaci Protocolli COVID-19, che hanno evitato conseguenze ancora peggiori per la salute pubblica e l'economia piemontese, non deve essere dimenticato. Anzi, deve essere di stimolo per promuovere politiche condivise e partecipate sfruttando anche le risorse del PNRR e incentivare occasioni di formazione di qualità per lavoratori e lavoratrici, durante l'intera vita lavorativa ma anche sui banchi della scuola, come già stanno facendo alcune associazioni attive sul nostro territorio.
Oltre a un doveroso rafforzamento di ispezioni, verifiche e controlli a un possibile inasprimento delle sanzioni per le aziende che violano in maniera grave o ripetuta le norme sulla sicurezza sul lavoro e all'eventuale introduzione di un sistema premiale per le imprese più virtuose nel tutelare i propri dipendenti, la politica non deve per dimenticarsi delle vittime del lavoro e dei loro familiari.
In questo senso, la Regione Piemonte, che ha già investito notevoli risorse per la bonifica dall'amianto (120 milioni di euro solo per il sito di Casale Monferrato, città simbolo nel mondo della lotta all'amianto) e ha reso obbligatoria la denuncia di un manufatto contenente amianto con una legge regionale del 2008, si è costituita parte civile nel processo Eternit bis, attualmente in corso a Novara.
Nell'auspicare una giustizia attesa da troppo tempo per le vittime dell'Eternit, vorrei però ricordare che ci sono ancora tante vicende giudiziarie irrisolte, come ad esempio quella che riguarda gli operai che facevano manutenzione alle carrozze ferroviarie contenenti amianto alle OGR di Torino: 11 vittime solo nel processo che sta partendo proprio in questo periodo.
E poi ci sono le molte, troppe vittime sul lavoro dimenticate, per le quali a volte non si arriva neanche a un processo e a un risarcimento. Non possiamo abbandonarle: è un dovere di un'istituzione come la Regione Piemonte essere al fianco dei propri cittadini e cittadine vittime di infortuni sul lavoro e malattie professionali, per affermare il principio che nella nostra Regione non si possono sacrificare impunemente le vite di lavoratori e lavoratrici.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ogni anno, nel mondo, 3 milioni di persone muoiono per infortunio o malattie connesse al lavoro. Come ci siamo detti, aumentare i controlli non basta: il problema è il paradigma economico che subordina le vite alla competitività di tante imprese.
Partiamo da un presupposto: una qualsiasi analisi degli infortuni e delle malattie professionali, che tenti di abbracciare in maniera complessiva la materia, non può prescindere dal considerare i rapporti di produzione esistenti. Questa tesi ci viene dal compianto sociologo torinese che tutti conoscete, Luciano Gallino: le imprese, che per risparmiare qualche migliaio di dollari o di euro non predispongono misure adeguate per prevenire incidenti o gravi patologie a lunga genesi, rappresentano, in modo singolarmente efficace, la lotta di classe sui luoghi di lavoro. Una lotta nella quale, ogni anno, muoiono milioni di persone.
Le più recenti stime dell'ILO sono agghiaccianti: 2,78 milioni di lavoratori muoiono, ogni anno, per infortuni o per malattie connesse all'attività lavorativa e oltre 160 milioni di persone contraggono malattie professionali, seppure non mortali. Molto spesso, un incidente non mortale lascia tracce indelebili nella vita di un numero sterminato di lavoratori.
Pensate che nel mondo sono 313 milioni.
Ho voluto partire dai dati mondiali per dirvi che non è una tragedia tutta italiana, anche se in Italia la ripresa a pieno regime delle attività ha, come rovescio oscuro della medaglia, una strage continua sui luoghi di lavoro. Solo tre giorni fa, si sono registrate quattro vittime, numero superiore alla media già tremenda italiana; tantissime nei settori dell'edilizia, come avete ricordato, nella manifattura, nell'agricoltura.
Pensate a quello strano fenomeno, che sembra tutto italiano, dei nostri trattori che, a un certo punto, si rovesciano e finiscono sopra i conducenti; ma anche dei servizi di pulizia, della logistica. Troppo spesso dipendenti di ditte che operano in subappalto - "subappalto", "subappalto" "subappalto" solo per ricordare alcune parole non uscite oggi - e ignorano in modo spregiudicato le norme di sicurezza più elementari.
L'INAIL parla di un calo provvisorio degli infortuni mortali nel 2021: 51 in meno rispetto ai 823 registrati al 1° ottobre del 2020. Tuttavia, è aumentato un altro fenomeno: gli incidenti anche mortali che possono accadere nel tragitto tra l'abitazione e il luogo di lavoro. Tra gennaio e agosto 2021 sono aumentati in maniera impressionante: più 20%. Ricordo che tra gennaio e febbraio erano diminuiti a causa delle quarantene e del "maledetto" smart working (già, perché prima lo abbiamo benedetto, adesso siamo già lì a spiegare che sembra un non lavoro).
Poi ci sono le denunce delle malattie professionali. Anche su questo fronte, l'INAIL registra un aumento inquietante. Tra gennaio e febbraio erano diminuite del 26%; poi, con le riaperture, queste denunce sono aumentate del 66%. Davanti all'emergenza sociale in corso, il Presidente Draghi ha annunciato per la prossima settimana il varo di pene più severe e immediate e collaborazioni nelle aziende per individuare precocemente la debolezza in tema di sicurezza del lavoro (vasto programma, considerando quanto poco è stato fatto in questi anni). La verità è stata indicata secondo me, dal Segretario Generale della CGIL, Landini, che dice che la ripresa non porta solo più occupazione, ma anche più infortuni e morti sul lavoro. Il decreto fiscale omnibus, oltre alla proroga della cassa integrazione COVID, al rifinanziamento del fondo per la quarantena all'integrazione salariale per i lavoratori Alitalia e un finanziamento di 200 milioni al reddito di cittadinanza, include le misure per la sicurezza e il lavoro. Al centro, lo stop alle imprese con il 10% dei lavoratori irregolari; l'obbligo del pagamento dei salari; sanzioni e multe per chi viola le norme di sicurezza; l'estensione delle competenze dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, della prevenzione e della sicurezza sul lavoro l'assunzione, finalmente, di 1000 ispettori dei Carabinieri che vigilano sui luoghi di lavoro e il rafforzamento del sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro.
Mi piacerebbe poi discutere con l'Assessore Icardi del ruolo degli SPRESAL, di come cambierà e muterà questa vicenda.
Tutto questo che ho descritto può essere un intervento importante che tuttavia, deve essere migliorato e ampliato. Dobbiamo davvero capire quale sarà il ruolo delle ASL e le chiederei, Presidente Allasia, di convocare il prima possibile una discussione con l'Assessore Icardi e il dottor Griglio per comprendere davvero fino in fondo come muterà la materia. Per esempio le aziende appaltanti che non rispettano le norme sulla sicurezza dovrebbero essere escluse dalle gare d'appalto; in caso di violazione non sono sufficienti solo le sanzioni, ma vanno sospese tutte le attività produttive, fino a quando le imprese non si siano messe in regola. In tutto ciò, ve lo dico perché non vorrei che fosse una discussione piatta, la destra dovrebbe passare meno tempo a scagliarsi contro il reddito di cittadinanza e comprendere che anch'esso è uno strumento per tutelare i lavoratori e le lavoratrici dalla ricattabilità che li costringe, troppo spesso, ad accettare condizioni di lavoro insostenibili non solo per la precarietà dell'inquadramento e i bassi salari, ma anche per la scarsa tutela delle condizioni di sicurezza. Alle imprese spregiudicate, la politica deve proporre e, se necessario, imporre una cultura non del lavoro a tutti i costi, ma del lavoro dignitoso, ben pagato, tutelato e sicuro.
Solo così la nostra società potrà risollevarsi e uscire dalla crisi in cui versa, da ben prima di questa pandemia.
Non si tratta solo di liberare tempo di vita, ma di sottrarre una parte crescente della nostra esistenza alla logica per cui il tempo è solo denaro: se spezziamo questa equazione, ridimensioniamo il peso della ricerca del profitto sulle nostre vite e riconquistiamo gli spazi per una società nuova di cui la componente economica è una parte, certo importante ma non è più totalizzante. In altre parole, il fine della società dei produttori - mi sembra, ho questa percezione - non è lo sviluppo dell'uomo grazie al lavoro, ma l'arricchimento. A questa separazione nella società dei consumatori se ne aggiunge un'ulteriore, quella tra consumo e lavoro.
Come è stato notato, non si produce niente di ciò che si consuma e non si consuma niente di ciò che si produce. Produttori e consumatori sono separati, ognuno si oppone a se stesso, in quanto sempre l'uno e l'altro allo stesso tempo e tutti i bisogni, tutti i desideri sono schiacciati sul bisogno di guadagnare denaro e sul desiderio di guadagnarne di più. Ciò fa in modo, per esempio, che la stessa persona che viene sfruttata in un call center o, magari, anche nel mondo della logistica, per pochi euro all'ora e senza alcuna garanzia o continuità, non colga nessuna contraddizione nell'ordinare cibo da asporto a quel fattorino di Glovo o di Deliveroo che come lui, viene pagato una miseria, che ha turni stabiliti da un algoritmo ed è sottoposto a un sistema che ricorda da vicino il cottimo: sistema che lo fa correre di più, per guadagnare una miseria, in mezzo alle nostre strade.
C'è una legge che abbiamo approvato in questa Aula, in questa Regione primi in tutta Italia: quand'è che la Regione la farà rispettare? Quand'è che la salute dei lavoratori verrà prima di quel pagamento a cottimo? Perché devono essere sempre i Tribunali, perché deve essere la giustizia ad arrivare prima delle istituzioni? Perché non facciamo rispettare le nostre leggi prima che sia un lavoratore a dover fare un ricorso lunghissimo che magari, arriva all'ultimo grado di giudizio per vedere finalmente riconosciuto quello che è un caporalato digitale da spezzare? Mette tristezza ripensare a quanto suonino rivoluzionare le parole di Roosevelt pronunciate nel '33 in occasione dell'approvazione del National Industrial Recovery Act, il quale diceva: "Nessuna impresa che dipenda, per il suo successo, dal pagare i suoi lavoratori meno di quanto serva loro per vivere ha diritto di sopravvivere in questo Paese".
Ho quasi concluso, Presidente.
In Italia ci sono 370.000 tirocinanti, 5.5 milioni di volontari, 3.7 milioni di lavoratori in nero. Naturalmente, all'interno di questi dati c'è tutto, ma una cosa emerge in modo molto chiaro: non è solo il lavoro a mancare, quanto la volontà di riconoscerlo e di pagarlo il giusto.
Eppure, nel frattempo, sono successe alcune cose: una massa di capitali senza precedenti nella storia ha ottenuto tassi di profitto senza precedenti. Questi capitali sono riusciti a produrre volumi crescenti di ricchezza, pur consumando sempre meno lavoro, distribuendo sempre meno salari, pagando sempre meno imposte e investendo sempre meno sulla sicurezza del lavoro.
L'aumento dei profitti regalati alle imprese è stato garantito più dai rapporti di forza che dall'effettiva redditività e ha disincentivato gli investimenti, la qualità, l'innovazione di processo e di prodotto. La ricetta la conosciamo bene: per far soldi è sufficiente risparmiarli dalla sicurezza e dai salari dei lavoratori. Così, spesso, si garantisce la sopravvivenza di imprese decotte, senza spingere gli attori economici ad investire sulla competizione.
"Per cambiare il modello economico occorrerebbe introdurre il salario universale e la riduzione della giornata lavorativa": questa volta non lo dice Marx, non lo dice Keynes, Ocasio Cortez o Jeremy Corbyn, ma lo dice il Papa. La settimana di quattro giorni a 30 ore sarebbe un vero e proprio ricostituente per l'economia, perché garantirebbe, al contempo, più occupati, meno disuguaglianza e uno stimolo alla produttività, ma soprattutto, porterebbe salute, qualità della vita e dignità.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto la parola la Consigliera Zambaia; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Innanzitutto mi permetta di ringraziarla per aver dato la possibilità all'Aula del Consiglio regionale di intervenire e di fare anche le dovute riflessioni su un tema così delicato.
Anche quest'anno i dati che sono stati citati prima dall'Assessore ma anche dai colleghi Consiglieri - dati su cui, ovviamente, non ho alcuna intenzione di ripetermi, perché non avrebbe senso essere prolissi - parlano assolutamente chiaro: il fenomeno continua ad avere dimensioni sicuramente molto elevate, motivo per il quale occorre andare oltre la momentanea indignazione sociale e cercare insieme - perché stiamo pur sempre parlando di un tema assolutamente trasversale - degli interventi specifici.
Vorrei giusto porre l'accento su alcuni dati citati (ovviamente, lo faccio prendendo in riferimento il report dell'INAIL relativo ai primi otto mesi del 2021, che è quello che abbiamo, e cioè da gennaio ad agosto); il report riporta che in questi mesi c'è stato, com'è stato ricordato poc'anzi, un grandissimo incremento delle denunce rispetto allo stesso periodo del precedente anno (27.000 in più rispetto).
Si evidenzia, inoltre, che sono aumentati notevolmente gli infortuni sul tragitto casa-lavoro e lavoro-casa (più del 20%), a fronte ovviamente di un 2020 in lockdown, dove eravamo quasi tutti a casa a lavorare.
C'è un dato entusiasmante, che comunque non possiamo considerare veramente tale: mi riferisco al calo delle vittime, dove registriamo un meno 6.2%. Si tratta però - questo aspetto devo assolutamente rilevarlo sebbene sia già stato ricordato prima - di un dato assolutamente influenzato dal ritardo nelle comunicazioni causato dalla pandemia, motivo per il quale non è ancora possibile conteggiare in modo specifico quelle che effettivamente sono state le denunce a tal riguardo. Nonostante questo calo, le vittime sono state 772 (ovviamente, a livello nazionale), quindi parliamo di oltre 3 decessi al giorno.
Possiamo differenziare il dato anche a livello territoriale: a fronte di un aumento dei decessi al Sud, da 165 a 2.011, e nel Nord Est, da 161 a 167, abbiamo invece riscontrato un calo nel Nord Ovest, da 298 a 194 nonché nelle isole, da 52 a 50. Ad avere il numero più elevato di decessi è la Regione Lombardia. Purtroppo, dobbiamo rilevare che il Piemonte si attesta al quarto posto. Dunque, nonostante questo calo, l'attenzione su questo tema dev'essere sempre assolutamente molto elevata.
Mi permetta anche di dire, Presidente, che di fronte a diversi di questi decessi parliamo di fatalità, e su questo, chiaramente, non possiamo intervenire più di tanto. Tuttavia, quello che bisogna fare e che si pu fare assolutamente insieme, in modo trasversale, è creare una cultura dell'impresa sana.
Su questi temi ho depositato un ordine del giorno: non so se quest'oggi ci sarà l'intenzione di discuterlo, insieme agli altri atti di indirizzo eventuali depositati sulla stessa materia. Ci tengo, però, a farne un riassunto (ovviamente, in caso di discussione, lo darò per illustrato), per evidenziare quelli che possono essere gli interventi che la Regione pu attuare, nella fattispecie la Giunta, ma anche l'Aula del Consiglio regionale.
Come dicevo prima, e com'è stato detto anche dai miei colleghi, bisogna andare in una duplice direzione: la prima, quella citata, prevede la diffusione di un modello culturale di impresa, non solamente privata ma anche pubblica; non dimentichiamo che ci sono anche i lavori pubblici che spesso hanno problemi di questo tenore sul posto di lavoro (mi riferisco alle forze dell'ordine o ai militari). Indubbiamente, bisogna stratificarsi all'interno di questa cultura nei vari settori della sicurezza sui posti di lavoro, ma bisogna anche andare nella direzione di un sostegno: innanzitutto sostegno economico, ma anche sostegno psicologico per chi vive gli infortuni e, nel caso peggiore, di sostegno psicologico alle famiglie che devono superare il trauma che hanno vissuto.
È dunque improcrastinabile un piano strategico a favore della sicurezza e del benessere dei lavoratori, che metta al primo posto la prevenzione degli incidenti e delle malattie professionali, dato che è stato citato e che si è incrementato notevolmente (31.5% in più rispetto allo stesso arco temporale del 2020 sulle malattie professionali).
Prevenzione, innanzitutto, che vada nella direzione di promuovere una mentalità di salute e sicurezza; ma anche un incremento del benessere dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolte in questi incidenti attraverso forme specifiche di consulenze, perché anche a livello giuridico non è spesso semplice orientarsi nei meandri della difesa di quelli che sono effettivamente, i diritti e le tutele presenti.
Infine, come dicevo prima, sostegno psicologico alle famiglie per superare il trauma. Per questo si possono fare molteplici cose: non so se ci sarà la volontà - lo ripeto - di discutere l'ordine del giorno che ho depositato (in tal caso, non starò a ripetermi), però la direzione in cui si dovrebbe andare è proprio quella di costituire un tavolo tecnico permanente in Regione Piemonte, al quale partecipino innanzitutto le associazioni di categoria, le associazioni che si occupano di lavoratori vittime sui posti di lavoro e lavoratori che vivono gli infortuni - come ad esempio, l'ANMIL e tante altre - e poi - perché no? - coinvolgere anche quelle imprese che hanno messo in campo delle operazioni e delle pratiche aziendali virtuose in questo campo.
Bisognerebbe, inoltre, favorire l'iniziativa legislativa, volta a fornire un sostegno familiare alle vittime. Come dicevo prima, è un sostegno che deve andare anche nella direzione dell'implementazione economica e su questo bisognerebbe anche contribuire ad implementare il fondo già finanziato a livello nazionale. Bisognerebbe poi istituire un albo regionale specifico di avvocati esperti di reati colposi o dolosi collegati agli incidenti sul lavoro.
Bisognerebbe, infine, creare una cultura della prevenzione anche a livello scolastico, partendo dai più piccoli, come abbiamo fatto anche su altre tematiche e stiamo facendo in itinere su altre proposte di legge.
Per concludere, Presidente, c'è da fare e si può fare assolutamente moltissimo. Perché, come ho detto nelle primissime parole del mio intervento, oltre all'indignazione sociale naturale e fisiologica che abbiamo - oggi siamo alla 71esima Giornata nazionale - bisognerebbe cercare, tutti insieme, di andare nel concreto per prevenire veramente queste grandi disgrazie e dare un sostegno economico e psicologico a chi purtroppo, continua a viverle, nonostante viviamo nel 2021. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io porto, a nome del Gruppo del Movimento 5 Stelle, il cordoglio alle famiglie delle vittime sul lavoro e di tutti coloro che hanno subìto un infortunio o un grave infortunio. Ogni anno ci ritroviamo a leggere un elenco di nomi, che auspichiamo essere sempre più corto, ma purtroppo ci ritroviamo a leggerlo. Sono nomi di uomini e donne che sono andati al mattino al lavoro e non sono più tornati a casa.
Ho sentito gli interventi dei colleghi e condivido soprattutto gli interventi che sono volti a contrastare anche il lavoro precario e il lavoro a basso salario, perché dove ci sono queste condizioni è più difficile chiedere qualcosa in più, perché si sa che la prima preoccupazione di un lavoratore, quando ha un basso salario e una condizione precaria, è quella di mantenere il proprio posto di lavoro forse addirittura più che della propria vita.
Detto questo, possiamo sicuramente fare tantissimo. Come classe politica abbiamo il dovere di fare tanto, anzitutto rimuovendo quegli ostacoli che impediscono a tanti lavoratori di pretendere il diritto alla sicurezza sul lavoro, ma dall'altra parte anche di dimostrare una forte volontà di diffondere quella che viene definita la cultura della sicurezza sul lavoro, perché è una cultura.
Come Movimento 5 Stelle stiamo lavorando a diversi livelli per l'istituzione della Procura Nazionale del Lavoro, perché oltre alle parole servono strumenti ed interventi. Serve una struttura speciale composta da un pool di magistrati dedicati all'indagine, ma soprattutto alla prevenzione degli incidenti sul luogo di lavoro. La Procura nazionale sarebbe uno strumento fondamentale per la raccolta di dati, per evitare la frammentazione dell'indagine e rappresenterebbe un punto di riferimento per molteplici organi di vigilanza.
Proprio in questi giorni al Senato è iniziata l'audizione per la discussione della legge nelle Commissioni Lavoro e Giustizia. È un percorso che auspichiamo sia il più veloce e condiviso possibile, perché non si tratta di una battaglia di parte, ma di un obiettivo che dovrebbe unire tutte le forze politiche.
Sul tema del lavoro si parla spesso, perché abbiamo anche dei dati, che però sono un po' da interpretare. Ad esempio, ricordo che qualche anno fa feci una ricerca sull'incidenza del lavoro nero e del lavoro grigio in Italia e dai dati sembrava che ci fosse addirittura una riduzione delle sanzioni per lavoro nero; sembrava un dato positivo. Poi, confrontando questi dati con il numero di controlli, mi sono accorto del motivo: si erano fortemente ridotti i controlli e, di conseguenza, anche le denunce.
Sono d'accordo con l'assunzione di nuovi ispettori e speriamo che vada in porto questa Procura Nazionale del Lavoro voluta anche da diverse parti sociali e diversi enti che si occupano di prevenzione, ma deve essere una volontà politica che deve trovare il giusto spazio ogni volta che facciamo un intervento nel mondo del lavoro, che sia un intervento legislativo o uno stanziamento di bilancio, perché la sicurezza deve essere la prima cosa.
Non possiamo valutare il progresso della nostra Nazione in base al PIL o alla ricchezza che produciamo, ma dobbiamo valutare il progresso e la nostra azione in base a come trattiamo tutti i lavoratori.
Auspico che, dopo tante parole, proseguano i fatti, perché, come dicevo prima, non si può andare al mattino al lavoro e non tornare a casa alla sera dalla propria famiglia.



PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il Presidente Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente. Anche da parte nostra, esprimiamo il cordoglio e il ricordo drammaticamente necessario di coloro che hanno perso la vita sul posto di lavoro. Come sappiamo, sono persone alle quali è stata tolta la possibilità di vivere gli anni migliori della propria vita, di diventare padri, di diventare madri o sono persone a cui è stata tolta la possibilità, a qualche mese della pensione, ad esempio, di poter vivere l'ultima parte della propria vita con i propri cari, con i propri nipoti.
Tutto questo perché una serie di circostanze avverse hanno interrotto delle vite.
È però evidente, Presidente, che sono tante le cause che portano oggi in questo Consiglio, a parlare di vittime sul lavoro; così come sono tante le cause che portano coloro che sul lavoro hanno perso la propria funzionalità, la possibilità di continuare a lavorare senza vivere infortuni che, in modo permanente, hanno drammaticamente interrotto percorsi lavorativi. Sì, vi sono coloro che hanno perso la vita sul posto di lavoro, ma c'è anche chi, proprio lavorando, a causa di infortuni sul posto di lavoro, a causa di mutilazioni, a causa di infortuni e di malattie legate al proprio lavoro, non potranno più condurre la vita che conducevano in precedenza.
Occorrerà affrontare, senza ipocrisia, il tema di come le aziende si occupano del tema della sicurezza sul lavoro e, nello stesso tempo, di come queste aziende sono oggettivamente in difficoltà a stare sul mercato che li porta, in modo doloso e colposo, a rinunciare a quei costi necessari che hanno a che fare con la sicurezza.
Questo è il vero tema che quest'Aula non può far finta di non vedere.
Spesso e volentieri, abbiamo visto in alcune tragedie, anche recenti imprenditori o addetti ai reparti, su indicazione - e questo la Magistratura il più delle volte lo accerta - dei titolari delle aziende togliere quegli strumenti di sicurezza per aumentare la produzione, per aumentare il profitto.
Cosa deve fare la politica? Certamente deve fare ciò che è stato detto in modo assolutamente appropriato e intelligente da alcuni miei colleghi in quest'Aula, ossia mettere in campo tutte le risorse necessarie per una formazione, per una consapevolezza e per una forma di controlli serrati all'interno delle aziende; dall'altra parte, occorre però lavorare affinch e mi pare che il Governo stia andando in questa direzione - il costo del lavoro sia più basso, in modo da permettere agli imprenditori di utilizzare parte di questi minori costi per fare formazione e per mettere i propri dipendenti nella possibilità di avere un lavoro certo, un lavoro sicuro.
Purtroppo, l'antagonismo che viviamo in questi ultimi 40-50 anni, tra il massimo profitto e la totale sicurezza sul posto di lavoro, vede, in modo equivocabile, uno scontro, perché i costi per la sicurezza sul lavoro sono costi che impattano sui costi gestionali di un'azienda e l'azienda nello stesso tempo, deve cercare di fare il maggior utile possibile per essere competitiva sul mercato e con il proprio conto economico.
È uno scontro assurdo e paradossale, soprattutto in questa fase, una fase in cui ci rendiamo conto che, mai come oggi, la presenza della sicurezza all'interno del mondo del lavoro è ciò che distingue uno Stato evoluto da uno Stato non evoluto. Lo dico anche rispetto agli scenari che in questi anni abbiamo visto: certi lavori vengono spostati in altri Paesi dove il livello di sicurezza è talmente basso che non rappresenta neanche un costo per le aziende; per cui si cerca di andare a produrre altrove perché i costi della sicurezza, per alcuni imprenditori e per alcune grandi industrie, non rappresentano una priorità. Questo rivela anche una certa cultura della persona, una cultura che pensavamo fosse superata, invece è molto legata a quell'idea per cui, se io ho la possibilità di condurre un'azienda e non voglio darti le garanzie per essere un lavoratore, non sei più un lavoratore, ma sei uno schiavo.
Questa è la grande differenza tra coloro ai quali è concesso tutto diritti, doveri e responsabilità - e coloro ai quali non è concesso soprattutto i diritti. Su questo, una visione anche cristiana del lavoro fa sì che non si possa tacere. Dobbiamo garantire a tutti la possibilità di lavorare in sicurezza; dobbiamo chiedere a tutti che, oltre ai diritti abbiano anche un loro spiccato senso del dovere, perché il primo a garantire la sicurezza a sé stessi sei comunque te stesso, devi chiedere che il tuo lavoro sia sicuro.
Su questo, la politica deve essere alleata delle persone che chiedono sicurezza sul loro posto di lavoro. Dall'altra parte, però, proprio perch non nasca una retorica per cui il proprietario dell'azienda, l'imprenditore è la figura oscura dentro questo ragionamento, la politica e le istituzioni devono essere alleati degli imprenditori, per far sì che la sicurezza non sia solo una cultura genericamente diffusa rispetto al tema del lavoro.
Occorre dare incentivi, detrazioni e deduzioni che permettano all'imprenditore di investire in sicurezza e di farlo in modo onesto, leale e trasparente, perché di questo noi abbiamo bisogno.
Ringrazio lei, Presidente, perché tutti gli anni ci pone con attenzione questo tema.
Quello che ci aspetta, e vado alla conclusione, sono anni in cui tante risorse arriveranno sul nostro territorio. È evidente che non possiamo dire che tutte le risorse che arriveranno sul territorio saranno utilizzate per questo tema, perché ormai i soldi e le risorse del PNRR vengono assegnate a qualsiasi possibilità di spesa. Così non sarà, però occorre partire da una cultura nelle scuole, nel mondo universitario e nei luoghi che fanno formazione dedicata alla sicurezza. È necessario che la Regione Piemonte metta dei vincoli: chi non rispetta certi livelli di sicurezza rischia di non essere più beneficiario di alcun tipo di risorsa messa in campo per lo sviluppo dell'azienda. Forse questo potrebbe essere uno degli inizi per cui, come per il tema della disabilità che portiamo avanti da tempo, se non ti adegui alle norme rischi di non essere più beneficiario di tutti gli aiuti che possono essere messi in campo per la tua azienda su qualsiasi livello, qualsiasi campo di sviluppo aziendale e qualsiasi livello di innovazione.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Voglio aprire anch'io con le parole di Papa Francesco, già utilizzate ma non le stesse, quando di recente ha detto: "Perseguire il massimo profitto a scapito della sicurezza e della salute è alla base dei 17.000 lavoratori morti". Si riferiva al decennio 2009-2019: tre al giorno.
Il dato che Papa Francesco riporta è allargato a livello mondiale dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro a 2 milioni di lavoratori che muoiono per incidenti sul lavoro; 12.000 sono minori. Su 250 milioni di infortuni, 355.000 sono mortali: 170.000 nel settore agricolo, 55.000 in quello minerario e 55.000 in quello delle costruzioni. Ciò dimostra che, a livello generale, questo continua a essere uno dei problemi fondamentali della nostra stessa civiltà, anche quando, attraverso l'elemento del lavoro che dovrebbe essere quello di prima promozione umana, non si riescono a garantire le basi fondamentali di sicurezza per chi, attraverso il lavoro stesso, raggiunge la sua dignità e la sua stessa umanità.
Io vengo da una cultura aziendale e ciò che ha sempre caratterizzato ed è stato uno degli elementi che mi ha maggiormente sostenuto nella mia attività precedente era che il lavoratore fosse oggettivamente la prima risorsa di una attività e che l'investimento su di lui, non solamente nella formazione relativa alla sicurezza, ma proprio sulla sua formazione in generale, sulla sua umanizzazione e sulla possibilità che potesse realizzare al meglio se stesso all'interno dell'attività che occupa la maggior parte della sua giornata, fosse il migliore investimento che un'azienda potesse fare, anche rispetto alla ricerca e allo sviluppo, ai macchinari o a qualunque altro ambito. Di questo sono ancora convinto.
Purtroppo ci troviamo nella situazione - anche in Italia, che è uno dei Paesi che consideriamo più civile all'interno dell'Organizzazione mondiale di non poter garantire livelli di sicurezza dignitosi per tutti i lavoratori. Se è vero che la tutela della salute del lavoratore costituisce un bene primario su cui si misura la civiltà delle economie avanzate, anche le economie avanzate non riescono a garantire la tutela del lavoratore stesso.
Come più volte è stato richiamato, ci sono degli elementi importanti come gli investimenti in sicurezza anche grazie ai progressi delle nuove tecnologie e a programmi di formazione specifici per i lavoratori, come diceva poc'anzi il Consigliere Magliano. Tuttavia, è anche vero che, se vengono avviati dei programmi, questi devono poi essere realizzati e interpretati da chi si trova in prima persona a lavorare perché, se certe norme sono virtuosamente suggerite e imposte dall'azienda, pure il lavoratore deve partecipare. Se decidiamo e sosteniamo l'importanza di programmi di formazione e di pene severe per chi non tutela adeguatamente i lavoratori (purtroppo ci troviamo ancora in questa situazione), se anche applichiamo sanzioni dure a chi viola le norme e costruiamo norme ancora più stringenti rispetto alle precedenti per colpire chi, anche al fronte di un lavoratore che sarebbe disposto a tutelare al massimo la sua sicurezza comunque non lo mette in condizione, ci troviamo di fronte a un tema fondamentale, che è quello che accennavo della citazione di Papa Francesco all'inizio, che confronta lo sviluppo con l'arricchimento e la promozione umana con la speculazione.
È vero che un capitalismo di rapina, un capitalismo selvaggio non ha rispetto e non ha attenzione per l'anello debole della catena, che è proprio il lavoratore, anche quello meno formato.
C'è un tema più generale, oltre a quelli che ho riportato, che è proprio quello legato alla asimmetricità, che è ulteriormente aumentata nel periodo del COVID, legata al fatto che chi ha il controllo delle aziende soprattutto delle multinazionali, e ha un potere ancora maggiore si è arricchito maggiormente; si è invece allargata la platea degli ultimi, la platea di chi non è tutelato sul lavoro e, per poter avere anche qualche minimo di remunerazione quotidiana che gli consenta affannosamente di vivere, deve adattarsi a lavori non dignitosi e oggettivamente pericolosi.
Su questo tema più generale chiudo, così come ho aperto, con le parole di Papa Francesco: "Con la fretta di tornare a una maggiore attività economica, al termine della minaccia del COVID 19, evitiamo le passate fissazioni sul profitto, l'isolamento e il nazionalismo, il consumismo cieco.. Ricerchiamo soluzioni che ci aiutino a costruire un nuovo futuro del lavoro fondato su condizioni lavorative decenti e dignitose, che provenga da una negoziazione collettiva, e che promuova il bene comune. Il lavoro. che sia umano".
Non è solamente la cultura cattolica che esprime questo auspicio e questa richiesta, ma qualunque cultura politica rappresentata in quest'Aula che si rifaccia ai valori fondamentali dell'uomo e del rispetto della sua dignità.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giaccone.
Non essendoci più interventi dei Gruppi consiliari, lascerei la parola al Direttore regionale dell'INAIL, Giovanni Asaro.



ASARO Giovanni, Direttore regionale INAIL

Buongiorno a tutti.
Ringrazio il Consiglio regionale del Piemonte per l'assiduità con cui ogni anno effettua questa commemorazione dei defunti, vittime sul lavoro e per la sistematicità con cui ogni anno si preoccupa di invitare l'Istituto e l'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro ad essere presenti.
Questa sensibilità consente di effettuare una riflessione e, dagli interventi che ho sentito, ho avuto modo di apprezzare l'approfondimento su tutta una serie di aspetti e di interventi che sono in grado, in qualche modo, di coinvolgere tutti gli attori che possono incidere sulla casistica degli infortuni sul lavoro.
Fornisco ulteriori elementi di riflessione sulla base dei dati aggiornati. Al mese di settembre, gli infortuni mortali sul lavoro in regione Piemonte sono - ahimè - 80. Questo la dice lunga sul fatto che quest'anno sicuramente c'è stata un'accelerazione per quanto riguarda il numero dei morti. Le province più colpite sono la provincia di Torino con 32 morti, la provincia di Cuneo con 22 morti, la provincia di Alessandria con 11 morti e a seguire tutte le altre.
La maggior parte degli infortuni sono causati dal mezzo di trasporto quindi da questo punto di vista questo dato può incidere su eventuali interventi che possono essere effettuati. Sono 21 gli infortuni causati dal mezzo di trasporto. Gli infortuni in itinere sono 13, quelli non in itinere, cioè esclusivamente in azienda, sono 8. Gli infortuni da COVID sono 11. Degli 80 infortuni, 74 sono di genere maschile, sei sono di genere femminile.
Un altro aspetto che riguarda il dato infortunistico è quello relativo all'età. La maggior parte degli infortuni si è verificata nella fascia da 50 a 59 anni (36 casi) e nella fascia da 60 a 69 anni (19 casi). Questo dato comporta una riflessione su quello che è l'aumento consistente dell'età lavorativa e su quelle che possono essere le politiche attive per prevenire infortuni mortali.
La maggior parte dei decessi riguarda lavoratori italiani, con 70 casi; 10 sono i decessi di lavoratori stranieri. Il settore maggiormente colpito è l'Industria, con 26 decessi; segue l'Artigianato con 16, il Terziario con 11, l'Agricoltura con 8 e a seguire tutti gli altri. Chiaramente, fra i settori maggiormente colpiti c'è quello dell'edilizia e quello dell'impiantistica.
Fra i propri compiti, l'Istituto ha quello di assistere e curare i lavoratori, per cui effettua tutta una serie di prestazioni socio economiche, in particolare per quanto riguarda le famiglie che hanno avuto all'interno del proprio nucleo familiare lavoratori deceduti: le accompagnano e garantiscono loro non solo prestazioni di tipo economico, ma anche prestazione di tipo socio-assistenziale, con il sostegno psicologico e quanto è necessario per gli adempimenti connessi alle evenienze che la famiglia può porre in essere.
Chiaramente, nei confronti dei lavoratori infortunati effettua le prestazioni sanitarie, con cure che riguardano anche la riabilitazione, per consentire un migliore e più tempestivo reinserimento nel mondo del lavoro.
Eroga le prestazione di tipo economico attraverso la liquidazione delle temporanee e la costituzione delle rendite.
Non si ferma solamente a questo, perché effettua interventi di informazione attraverso la redazione anche di linee guida. Abbiamo visto tutti che nell'anno 2020 la maggior parte delle linee guida scaturite in ordine alla pandemia sono anche frutto dell'attività che l'Istituto ha posto in essere a livello nazionale.
Effettua attività di formazione con i lavoratori, con le aziende e quant'altro. Un esempio tipico, per quanto riguarda la Regione Piemonte, è l'iniziativa che parte adesso con il Politecnico di Torino per l'avvio di un master per formare professionisti sulla sicurezza che siano qualificati per poter affrontare tutte le problematiche connesse al mondo del lavoro.
Effettua attività di ricerca a livello nazionale: un esempio per tutti è la progettazione della cosiddetta "mano bionica", che è un'invenzione che l'Istituto ha effettuato assieme all'Istituto italiano di tecnologia di Genova, che ha prodotto un recupero delle capacità lavorative di lavoratori che avevano perso degli arti.
Chiaramente, interviene sul mondo della cultura della sicurezza con le scuole e con i lavoratori - come ho detto prima - ma anche per intervenire sulle coscienze, perché si può fare informazione, formazione e interventi a trecentosessanta gradi, ma se questi elementi non colpiscono le coscienze dei datori di lavoro e delle aziende, tutto questo può essere vanificato da una mancanza di coinvolgimento anche di tipo emotivo.
Un'altra attività dell'Istituto è rivolta al sostegno alle aziende perché gli interventi che riguardano la sicurezza sul lavoro vanno effettuati essenzialmente dalle aziende. Questo impegno l'Istituto lo assume, sostenendo le aziende che vogliono effettuare questo tipo di intervento. Pensate che ogni anno, con i propri bilanci, l'Istituto mette a disposizione circa 250 milioni di euro a livello nazionale. Per la Regione Piemonte sono previsti circa 20 milioni di euro. Coloro che vogliono partecipare si mettono in discussione per sostituire, ad esempio, i trattori non a norma con quelli a norma, per sostituire i vecchi macchinari con quelli nuovi con maggiori sicurezze, con marchio CE, o per interventi che riguardano la sostituzione e la rimozione dell'amianto. Sapete benissimo che il territorio del Piemonte ha una percentuale di amianto particolarmente significativa, specialmente nella zona di Casale.
Insomma, il raggio d'azione dell'Istituto è a trecentosessanta gradi.
Su questo tipo di azioni noi abbiamo già un'interlocuzione aperta con la Regione e con l'Assessorato alla salute, e, da questo punto di vista, per chiunque voglia intervenire e condividere queste linee d'azione che l'Istituto pone in essere in raccordo, in coesione e in sinergia con gli altri soggetti che sono sul territorio, siamo pienamente disponibili e lo facciamo con estrema convinzione e massimo impegno. È chiaro che bisogna coinvolgere anche le aziende; bisogna coinvolge anche lavoratori; bisogna coinvolgere tutti i soggetti che, in qualche modo, possono incidere.
Se le azioni di intervento da parte dell'Istituto sono condivise, siamo disponibili a farlo insieme a tutti coloro che credono in questo tipo di azione. L'occasione che oggi abbiamo, specialmente con il PNRR, di modificare e di utilizzare le risorse che vengono fornite anche a livello nazionale, è unica. Se c'è un impegno, se c'è una volontà, da questo punto di vista, tutti quanti assieme possiamo incidere su questo fenomeno.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Lascerei la parola a Balistreri Elio, del Comitato esecutivo nazionale ANMIL



BALISTRERI Elio, Comitato esecutivo nazionale ANMIL

Buongiorno a tutti.
Grazie per il vostro invito. La giornata riveste un ruolo centrale per la nostra associazione; ci riunisce in un momento di riflessione e ricordo unico nel suo genere, nel quale le nostre voci si uniscono per diventare ancora più forti e incisive.
Siamo qui oggi per ricordare i nostri amici, familiari e colleghi che hanno sacrificato la propria vita e la propria salute sul lavoro. A loro si aggiungono, purtroppo, ogni giorno nuove vittime, con una frequenza che è diventato impossibile ignorare.
Tutti i morti e gli incidenti di questi mesi sono il segno che qualcosa non sta funzionando, che troppe situazioni sfuggono dalle maglie del controllo. Non c'è cultura di prevenzione nelle nostre aziende, dove i rischi, comunque prevedibili, continuano a provocare tragici incidenti. Non c'è rispetto per le persone, che hanno il diritto di lavorare e anche quello di tornare a casa dalle proprie famiglie ogni giorno.
Non possiamo restare fermi a guardare. Oggi chiediamo a gran voce che si faccia di più per combattere questa piaga vergognosa.
L'ANMIL si impegna in prima linea per la formazione e la diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro e nelle scuole. Lo facciamo attraverso la testimonianza dei nostri soci e dirigenti e siamo da sempre disponibili a mettere la nostra esperienza a disposizione. Alle istituzioni offriamo nuovamente il nostro supporto, invitandole a collaborare per realizzare insieme un cambio di passo verso luoghi di lavoro più sicuri. Allo stesso tempo, vogliamo stare vicini alle vittime e alle loro famiglie, affinché non manchi loro nulla, dalle giuste prestazioni economiche e sanitarie al diritto al lavoro; tutti aspetti fondamentali di una presa in carico che deve ancora evolversi e migliorare.
Il fenomeno degli incidenti sul lavoro e delle malattie professionali purtroppo, è tutt'altro che diminuito; è tornato ad essere una vera e propria emergenza, come dimostrano i tanti gravissimi episodi di cui abbiamo notizia ogni giorno.
Oggi come non mai è dovere di tutti noi rafforzare la nostra battaglia per luoghi di lavoro sicuri, in cui l'incidente sul lavoro non sia tragica fatalità, ma un evento prevedibile ed evitabile. Dobbiamo moltiplicare i nostri sforzi per difendere la vera cultura della sicurezza, attraverso una formazione efficace e non solo nazionalistica, ma dedicare i nostri sforzi al miglioramento continuo della tutela riconosciuta negli infortuni, le cure alla riabilitazione, al giusto risarcimento economico, al reinserimento della vita sociale nel lavoro.
Accanto a questi obiettivi, l'ANMIL lavora sempre attivamente anche per dare una giusta assistenza alle vittime e alle loro famiglie, attraverso la rete dei servizi che nel tempo l'associazione ha costruito.; anche oggi sono riconosciuti ed apprezzati ad ogni livello. Il nostro impegno sarà quello di continuare sulla strada che abbiamo intrapreso, con l'obiettivo di crescere ancora e migliorarsi, per poter essere sempre di più un punto di riferimento per la nostra categoria.
Mi auguro che in questo percorso potremo contare sempre sulla presenza e sul supporto delle istituzioni, che è la nostra forza e che ci permette di portare avanti le nostre battaglie, raggiungendo spesso obiettivi ambiziosi.
Il motto della 71esima "Giornata delle vittime degli incidenti del lavoro" del 10 ottobre è "Ne valeva la pena? Non lasciamo rimpianti a chi resta". Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci altri interventi, concluderei la commemorazione e sospenderei cinque minuti la seduta, che riprenderà alle ore 11.45.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.36, riprende alle ore 11.54)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procedo ora all'appello nominale per la verifica della presenza. Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Carosso Caucino, Chiorino, Cirio, Preioni, Protopapa, Ricca e Tronzano.
Il numero legale, pertanto, è 22.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



PRESIDENTE

Non sono presenti gli Assessori esterni Gabusi, Marnati e Poggio.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione, chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Chiedo l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 676, del quale sono primo firmatario, dal titolo "Contro tutte le forme di totalitarismo intolleranza e razzismo".
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Chiediamo l'iscrizione dell'ordine del giorno a mia prima firma relativo allo scioglimento di Forza Nuova.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Zambaia; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Anch'io chiedo l'inserimento dell'ordine del giorno a mia prima firma che ho depositato ieri (non so il numero), a proposito di quello di cui abbiamo parlato questa mattina "Infortuni sul lavoro: azioni di sensibilizzazione e di supporto alle famiglie delle vittime".
Grazie.



PRESIDENTE

Si tratta dell'ordine del giorno n. 678 della Consigliera Zambaia e altri.
Consigliere Riva Vercellotti, è già intervenuto il suo Presidente.
Interviene sull'ordine dei lavori? Prego.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Presidente, intervengo solo per sapere se è possibile inserire anche l'ordine del giorno che abbiamo presentato come Gruppo di Fratelli d'Italia sul tema della sugar tax e plastic tax, per il superamento della norma.
Grazie.



PRESIDENTE

È possibile l'inserimento di un documento per Gruppo; il suo Presidente l'ha bruciata sul tempo, mi spiace.
Ci altre richieste di intervento?



AVETTA Alberto

Solo per formalizzare la presenza, Presidente. Grazie.



PRESIDENTE

Sì, grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Solo per dare la presenza, perché ero qua fuori e non...



PRESIDENTE

Sì, sì, per quanto riguarda chi è entrato nel frattempo, dato che abbiamo sospeso e tardato la riapertura, l'avrei poi detto.
Per il verbale: sono arrivati i Consiglieri Grimaldi e Avetta. Prego sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Non ho sentito se stavate aggiungendo punti all'o.d.g., ma non sappiamo cosa ne è stato della nostra richiesta - Presidente Allasia - al Presidente Cirio, fatta sia in Conferenza dei Capigruppo sia via mail sia nella scorsa seduta d'Aula, di un'informativa su Finpiemonte.
Presidente, le elezioni sono passate e non abbiamo avuto nemmeno una risposta informale da parte del Presidente Cirio. A lei sembra normale che non ci sia stata nemmeno un'informativa in Aula da parte degli Assessori competenti? Da parte del Presidente Cirio? Le pare normale che nemmeno la Conferenza dei Capigruppo sia stata anche solo informata degli ultimi eventi? Dobbiamo apprendere dai giornali, di volta in volta, gli intendimenti della Giunta sulla nostra finanziaria regionale? Le chiedo formalmente di farsene carico lei, visto che l'Assessore Marrone ha ascoltato in Capigruppo e ha detto che ci avrebbe fatto sapere (non so se gli altri colleghi sono stati informati, io non ho avuto risposta) e il Presidente Cirio, con un cenno di assenso nella scorsa seduta, ha detto che avrebbe provveduto a recuperare questa distanza.
Ripeto: le elezioni sono finite: sono andate come sono andate e non credo che quella vicenda c'entrasse in un particolare problema di esposizione mediatica sulla città di Torino. Ora è tempo che il Presidente Cirio, l'Assessore Marrone, l'Assessore alle partecipate Ricca e chi di dovere ci informino su cosa sta succedendo su Finpiemonte, perché non credo sia più tollerabile che il Consiglio regionale sia completamente all'oscuro delle strategie e della riduzione del danno di tutto quello che è successo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Nel frattempo è arrivato anche l'Assessore Icardi.
Se non ci sono ulteriori richieste, darei per iscritti, a calce dell'attuale elenco degli ordini del giorno da trattare nel Consiglio regionale, gli ordini del giorno presentati presentati dal Consigliere Bongioanni, dal Consigliere Gallo e dalla Consigliera Zambaia.
Ricordo che la Giunta è presente per eventuali informative.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento hanno chiesto congedo Carosso, Caucino, Chiorino, Cirio, Preioni, Protopapa, Ricca e Tronzano.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 6 e 7 ottobre.


Argomento: Commemorazioni

d) Commemorazione Fernando Santoni De Sio


PRESIDENTE

Comunico che si sono svolte le esequie del dottor Fernando Santoni De Sio già Consigliere regionale e componente dell'Ufficio di Presidenza nella IV legislatura.


Argomento:

e) Comunicazione all'Assemblea


PRESIDENTE

Informo che l'Ufficio di Presidenza, con deliberazione del 14 ottobre n. 163, ha apportato ai sensi dell'articolo 90, comma 5 del Regolamento una serie di modifiche di coordinamento alla deliberazione legislativa approvata in data 6 ottobre 2021 (legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale per l'anno 2021).
Le modifiche di coordinamento di cui alla suddetta deliberazione sono consultabili sulla intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali/sedute di aula"


Argomento:

f) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato rispettivamente in data 5 e 7 ottobre 2021, le seguenti leggi regionali e ha deliberato la non impugnatività della legge 6 agosto 2021, n. 24 "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2020" e la legge 6 agosto 2021, n. 23 "Modifiche alla legge regionale 5 febbraio 2012, n. 1 (Legge finanziaria per l'anno 2014)


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che sono stati approvati i processi verbali del 14,15 e 22 settembre 2021.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame proposta di legge n. 131, inerente a "Azienda Zero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n. 18 (Norme per la programmazione socio sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale)"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame della proposta di legge n. 131, inerente a "Azienda Aero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n. 18 (Norme per la programmazione socio sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale)", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta del 7 ottobre è proseguito l'esame del provvedimento ed è stato esaminato e votato l'articolo 1.
ARTICOLO 1 bis Emendamento rubricato n. 85) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Disabato, Martinetti, Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Voglio illustrare tutti gli otto emendamenti.
Quello in esame è un emendamento sul personale che prevede la possibilità, in periodo emergenziale, di poter fare delle assegnazioni temporanee, ovviamente con il consenso dell'interessato, dall'ASL di riferimento ad Azienda Zero per esigenze di emergenza sanitaria. Quindi una semplificazione, una velocizzazione dell'eventuale comando presso Aziende Zero.
Ovviamente l'assegnazione temporanea non deve pregiudicare la posizione del dipendente nell'Azienda di provenienza da tutti i punti di vista, non solo dal punto di vista dell' emolumento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei illustrare questo emendamento, perché all'articolo 1, a sostituzione dell'articolo 23 della legge 6 agosto 2007, la n. 18, nella proposta di legge n. 131 viene inserito l'articolo 1 bis: "L'Azienda, Zero in periodo emergenziale, può utilizzare le prestazioni di personale assegnato temporaneamente da altra amministrazione, anche di diverso comparto.
Le assegnazioni temporanee di cui al comma 1 sono disposte con il consenso dell'interessato. Il personale assegnato temporaneamente in posizione di comando da altra amministrazione, continua ad occupare un posto nella dotazione organica dell'amministrazione di appartenenza, che non può essere coperto per concorso o per qualsiasi altra forma di mobilità.
L'assegnazione temporanea cessa il termine previsto e non può superare la durata richiesta. "L'assegnazione temporanea può cessare prima del termine previsto dal comma 4, per effetto del ritiro dell'assenso da parte dell'interessato o per il venir meno dell'interesse dell'amministrazione che lo ha richiesto. L'assegnazione temporanea di cui al presente articolo non pregiudica la posizione del dipendente agli effetti della maturazione dell'anzianità lavorativa, dei trattamenti di fine lavoro e di pensione e dello sviluppo professionale".
Con questo emendamento, come diceva il collega Gallo, si ritiene che l'Azienda Zero debba avere la possibilità di acquisire, in periodo di emergenza, il proprio personale anche mediante mobilità temporanea da altri enti. Se posso permettermi, questo è un modo implicito per dire che non deve essere la norma, ma deve essere per emergenza e può essere fatto per periodi straordinari. Implicitamente, stiamo dicendo che non può essere gestito così, in maniera ordinaria.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Icardi per il parere della Giunta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Avendo citato il decreto legislativo 502 e le altre norme di riferimento, questa è una prassi già prevista, che già funziona per le Aziende, ragion per cui credo che questo emendamento sia superfluo.
Il parere della Giunta sull'emendamento è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.



GRIMALDI Marco

Essendo un articolo aggiuntivo, non c'è discussione generale? C'è l'illustrazione e poi.



PRESIDENTE

Sì, prego.



GRIMALDI Marco

Solo per ricordare quanti minuti abbiamo. Non volevo.



PRESIDENTE

Ha due minuti, perché non è primo firmatario.
Prego, ha facoltà di intervenire.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mi sembrava, perché dopo c'è un'interlocuzione con la Giunta.
Noi ribadiamo le motivazioni per cui siamo arrivati a presentare questo emendamento. Ringrazio, ovviamente, i Consiglieri Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle per essere i primi firmatari di questo dispositivo.
Il senso è abbastanza chiaro: noi vogliamo che l'Azienda zero possa utilizzare queste prestazioni di personale assegnato temporalmente solo per motivi emergenziali. Potrà farlo anche da diverso comparto. In parte potrà farlo - com'è successo, per esempio, per il DIRMEI - per motivi ovviamente emergenziali. Dall'altra parte, però, le diciamo altrettanto chiaramente Assessore Icardi, che l'assegnazione temporanea non può essere la norma.
Come lei sa, abbiamo colto le motivazioni politiche che hanno indotto il suo Gruppo di appartenenza a muoversi in questa direzione e continuiamo a pensare che sia stato un errore dal punto di vista istituzionale.
Soprattutto, l'Assessorato deve stare molto attento a non svuotare le ASL che hanno già delle difficoltà a reperire personale. Bisogna prestare attenzione anche al suo Assessorato, che ha altrettante difficoltà a chiamare a sé delle professionalità.
In questo articolo 1 bis teniamo a ribadire, forse in modo pleonastico che quella temporaneità dev'essere solo legata all'emergenza. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 85), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Diamo atto a verbale che il Consigliere Salizzoni e la Consigliera Disabato hanno votato favorevolmente. Comunico, inoltre, che è arrivato il Consigliere Giaccone.
Poiché nel frattempo sono pervenuti dei subemendamenti all'emendamento rubricato n. 86) del Consigliere Gallo, emerge la necessità tecnica di inserirli nella piattaforma.
Sospenderei, pertanto, la seduta per venti minuti. I lavori riprenderanno alle ore 12.35.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.15, riprende alle ore 12.48)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
ARTICOLO 1 ter Emendamento rubricato n. 86) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Disabato, Martinetti, Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Sono pervenuti all'emendamento rubricato n. 86) - che istituisce l'articolo 1 ter - i seguenti subemendamenti a firma Grimaldi: 167), 168) 169), 165), 166), 170), 163), 162), 164), 171) e 172).
Subemendamento rubricato n. 167) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Inizio con l'illustrazione del n. 167), che è un subemendamento all'emendamento n. 86) che chiede di inserire l'articolo aggiuntivo. Il comma 4 è sostituito dal seguente "l'assegnazione temporanea cessa al termine e non può superare la durata di ventiquattro mesi non rinnovabili".
L'emendamento ha ovviamente lo scopo di rivedere le tempistiche massime per acquisire il personale di Azienda Zero anche mediante la mobilità temporanea da altri enti, così da valutare successivamente le competenze e le professionalità necessarie per il miglioramento delle funzioni.
Come avrà colto, avremo più possibilità nei prossimi interventi.
L'oggetto è abbastanza il medesimo, cioè, da una parte evitare la proliferazione di questi tipi di iniziative e, dall'altra contestualizzarlo all'emergenza. In questo caso, il senso è che l'assegnazione temporanea cessa al termine previsto e non può comunque superare di fatto i due anni. Sostanzialmente, proviamo a rinchiudere in uno spazio temporale il tema dell'emergenza e, pian piano, nei prossimi emendamenti daremo anche delle possibilità diverse.
Adesso l'Assessore Icardi non è presente e, considerato che non è presente nemmeno il Consigliere Preioni, lo dirò nei prossimi emendamenti: il senso è di circoscrivere delle iniziative che, secondo noi, anche durante l'emergenza, non hanno funzionato.
La ringrazio, Presidente; poi mi chiarisca la differenza fra il fatto di essere presentatore e non, per i minuti a disposizione, perché non ho colto.



PRESIDENTE

Sono tre minuti per il primo firmatario.
Non ci sono altri firmatari, quindi passiamo al successivo emendamento.
Subemendamento rubricato n. 168) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
È il subemendamento n. 168) alla proposta di legge n. 131 "Azienda Zero sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6/8/2007, n. 18 '(Norme per la programmazione socio sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale)'".
Il senso è che all'emendamento n. 86) e all'articolo aggiuntivo, il comma 4 è sostituito dal seguente "L'assegnazione temporanea cessa al termine previsto e non può superare la durata di ventiquattro mesi e rinnovabili solo una volta". Quindi, una volta sarà possibile.
L'emendamento ha lo scopo di rivedere le tempistiche massime per acquisire il personale di Azienda Zero, anche mediante mobilità temporanea da altri enti, così da valutare successivamente le competenze e le professionalità necessarie per migliorare il funzionamento.
Tutto questo, Assessore, ovviamente va rivisto all'interno dell'emendamento n. 86), in cui spieghiamo che l'Azienda Zero pu utilizzare le prestazioni di personale assegnato temporaneamente da altra Amministrazione, anche da diverso comparto. L'importante è che queste assegnazioni temporanee, di cui abbiamo già detto, siano disposte con il consenso dell'interessato e che il personale assegnato temporaneamente in posizione di comando da altre amministrazioni continui ad occupare un posto in quella dotazione organica, perché non vogliamo che possa essere coperto mediante concorso o qualsiasi altra forma di mobilità. Per cui, quella persona non deve poi perdere il suo posto in quella dotazione organica.
Questa assegnazione temporanea cessa al termine previsto e non pu durare. Avevamo detto 12 mesi nella prima ipotesi dell'emendamento. Grazie a questo subemendamento, diamo a voi la disponibilità di aggiungere 12 mesi in più, come mi pareva fosse la vostra richiesta. Grazie.



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 169) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
All'emendamento 86), all'articolo aggiuntivo, il comma 4, è sostituito dal seguente: "4. L'assegnazione temporanea cessa al termine previsto e non può superare la durata di 18 mesi, rinnovabili solo una volta".
Quest'emendamento ha lo scopo di rivedere le tempistiche massime per acquisire il personale di Azienda Zero, anche mediante mobilità temporanea da altri enti, così da valutare successivamente le competenze e le professionalità necessarie per il migliore funzionamento.
Questo si iscrive nella discussione che poc'anzi ho rimesso al centro di questo dibattito, cioè che l'Azienda Zero possa utilizzare le prestazioni di personale assegnato temporaneamente da altra amministrazione, anche di diverso comparto.
Continuiamo a ripeterlo: speriamo che, in qualche modo, questa discussione venga iscritta in un ragionamento più generale di cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato negli ultimi anni. Non parlo solo della vicenda DIRMEI che, secondo me, è emblematica di che cosa è successo. È successo che, avendo depotenziato l'Assessorato, si è trovato, in fretta e in furia, un luogo più agile per gestire l'emergenza, così da portare lì in distacco, tante persone e tante professionalità.
Attenzione, perché l'Assessorato rischia di essere sempre più sguarnito di professionalità. Se non comprendiamo che l'Azienda Zero potrebbe addirittura svuotare la catena di comando, le ASL, sì, hanno la possibilità di assegnare temporaneamente il personale, ma deve essere contestualizzato con dei limiti, sia di tempo sia di rinnovabilità, ma, soprattutto, dentro un'emergenza, altrimenti l'Azienda Zero rischia davvero di fare da "asso pigliatutto" su tantissime professionalità.



PRESIDENTE

Grazie.
C'è stato un errore informatico, per cui anticipiamo la sospensione della seduta, che riprenderà dopo la trattazione del question time previsto per le ore 14.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alla ore 12.59)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.06 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 870 presentata dal Consigliere Marello, cui risponderà l'Assessore Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 871 presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 874 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 869 presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Poggio interrogazione a risposta immediata n. 873 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Icardi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, sull'interrogazione a risposta immediata non sono previste repliche.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 870 presentata da Marello, inerente a "Chiusura stabilimento Alpitel di Nucetto (CN)"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
870.
La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente. Saluto anche l'Assessore Poggio.
Con l'interrogazione porto all'attenzione della Giunta una vicenda resa pubblica dal quotidiano La Stampa lo scorso 12 ottobre, allorquando è stato pubblicato un articolo nel quale si affermava che la sede dello stabilimento Alpitel di Nucetto (siamo in Valle Tanaro), che dà lavoro a circa 100 dipendenti, sarebbe stato chiuso o, meglio, sarebbe stata nelle intenzioni dell'attuale proprietà, un colosso delle telecomunicazioni, la PSC, di chiuderlo.
L'Alpitel, com'è noto, è una storica azienda di telecomunicazioni nata nel 1950, con numerose sedi. Una di queste - sede storica - è quella di Nucetto, dove già a marzo dello scorso anno, quindi all'inizio del COVID c'erano state notizie di crisi e di chiusura. Era stato poi trovato un accordo con le forze sindacali che, attraverso i contratti di solidarietà aveva permesso allo stabilimento di rimanere aperto. Oggi pare non essere più così.
Dopo aver scritto e presentato l'interrogazione, mi è stato riferito che ieri l'altro c'è stato un incontro tra l'azienda e i sindacati, per cui, dalle notizie che ho avuto, devo aggiornare i contenuti dell'interrogazione. Pare che l'azienda abbia confermato la sua irrevocabile volontà di chiudere lo stabilimento di Nucetto entro marzo del 2022; che non tutti i 100 dipendenti verranno ricollocati in altre sedi, ma alcuni di essi (non saprei dire quanti) dovrebbero essere messi in mobilità e che i restanti dipendenti verranno collocati, secondo le mansioni, nelle sedi di Savona, Cherasco e Beinasco.
Credo sia una vicenda sulla quale la Regione deve cercare di mettere in pista tutte le azioni possibili. Stiamo parlando di uno stabilimento importante, che dà lavoro a un centinaio di persone e che si colloca in una valle montana, la Valle Tanaro, che già negli anni passati è stata oggetto di altre chiusure e di altre perdite di posti di lavoro, nonché, purtroppo balzata alle cronache anche per le reiterate alluvioni che il Tanaro ha provocato negli anni in quei territori.
Teniamo presente anche tutto l'indotto, tutti gli artigiani e le piccole e medie imprese che lavorano per questo stabilimento, che fatalmente vedrebbero perse le commesse.
C'è un tema, quindi, che riguarda i 100 lavoratori, ma c'è anche un tema che riguarda, più in generale, l'indotto operativo in quella valle.
Chiedo alla Giunta di sapere quali provvedimenti intende assumere.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Maurizio Marello per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Rispondo al Consigliere Maurizio Marello per conto dell'Assessore Chiorino.
Lo stabilimento Alpitel di Nucetto è stato acquisito dal gruppo PSC nel 2019. Questo gruppo opera, a livello internazionale, nel settore dell'impiantistica tecnologica ed è partecipato al 10% da Fincantieri.
All'attualità, presso lo stabilimento di Nucetto operano circa 100 lavoratori. La prospettiva di dismissione dello stabilimento era già stata all'onore della cronaca del 2019; poi l'accordo con PSC sembrava aver risolto il problema.
Le notizie di cui si dispone, stante che nessuna organizzazione sindacale ha contattato l'Assessorato, indicano, come volontà della proprietà, quella di trasferire i lavoratori in altre sedi, in particolare gli operai (nel numero di cinquanta) nella sede di Cherasco e gli impiegati (cinquanta) presso la sede di Beinasco. Al momento, non risulta avviata alcuna procedura di licenziamento collettivo, né vi sono state dichiarazioni della proprietà in merito a detta eventualità.
L'Assessorato sta contattando le organizzazioni sindacali e proporrà alle parti di attivare un tavolo dedicato, in sede regionale, per valutare la situazione e verificare ogni possibile intervento da porre in essere sia a tutela dell'occupazione sia a tutela del tessuto economico locale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 871 presentata da Rossi, inerente a "Malfunzionamento caldaia palazzine ATC Cameri"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 871.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Come lei ha già annunciato, leggendo il titolo dell'interrogazione facciamo riferimento a una situazione emersa sui giornali, su La Stampa di Novara nei giorni scorsi. Da quell'articolo abbiamo appreso che decine di famiglie, residenti in una palazzina ATC di Cameri in Provincia di Novara rischiano di passare l'inverno al freddo ma, aspetto ancora più grave rischiano di farlo per l'ennesimo inverno, perché denunciano una situazione che va avanti da almeno cinque anni.
Ciò che fa arrabbiare maggiormente da amministratori è che siamo di fronte a una palazzina che ha delle caldaie nuove ma, da quello che abbiamo appreso da La Stampa (l'interrogazione serve a capire come stanno le cose da un punto di vista istituzionale), con termostati inadeguati. Pertanto non solo in Piemonte abbiamo delle situazioni in cui non riusciamo a intervenire per mancanza di risorse ma, anche quando interveniamo con risorse, non riusciamo a fare un lavoro ben fatto e abbiamo inquilini che stanno al freddo, anche con caldaie nuove.
Questa è davvero una situazione assurda e quindi quest'interrogazione serve per sapere quali azioni vuole mettere in campo la Giunta, visto che le ATC, com'è noto, fanno riferimento alla Regione, per risolvere questa situazione in particolare ma, in generale, per le politiche abitative dei cittadini piemontesi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



POGGIO VITTORIA, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In riferimento all'interrogazione a risposta immediata presentata dal Consigliere Domenico Rossi, la sottoscritta risponde per conto dell'Assessore Caucino.
Com'è noto, la Regione non gestisce direttamente il patrimonio di edilizia sociale, ma si avvale, per tale funzione, delle Agenzie Territoriali per la Casa, che svolgono sia i compiti di natura amministrativa sia gli interventi manutentivi sugli immobili In merito alla specifica situazione verificatesi nel Comune di Cameri proprio in ragione del protrarsi del malfunzionamento dell'impianto di riscaldamento, l'ATC del Piemonte Nord ha provveduto alla sostituzione delle caldaie.
Al verificarsi dell'impossibilità di procedere all'accensione dell'impianto, l'ATC ha provveduto a richiedere all'azienda che ha installato le nuove caldaie i parametri per riconfigurare i termostati, che sono di una marca diversa. Appena riceverà le necessarie indicazioni, ATC provvederà a resettare i termostati e ad avviare l'impianto.
Qualora ciò non fosse sufficiente, il Presidente di ATC ha comunicato che si procederà immediatamente alla sostituzione dei termostati, al fine di non arrecare ulteriori disagi agli assegnatari degli alloggi.
Grazie, Presidente, e grazie al Consigliere Rossi.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Parchi e riserve

Interrogazione a risposta immediata n. 874 presentata da Grimaldi, inerente a "In merito alla riorganizzazione della Direzione regionale Ambiente Energia e Territorio e del Settore Biodiversità e aree naturali"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 874.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Marco Grimaldi, al quale diamo la facoltà di intervenire per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
L'organizzazione della Regione prevede che, all'interno della Direzione Ambiente Energia e Territorio, sia collocato il Settore Biodiversità e aree naturali, le cui materie di competenza, nel rispetto dell'indirizzo della Direzione, sono: tutela, fruizione, sistemazione e recupero del patrimonio naturale; attuazione e gestione delle direttive europee; pianificazione istituzione e finanziamento del sistema delle aree protette; indirizzo e coordinamento degli enti gestori. Tutte attività che il sistema delle aree protette, in qualche modo, ha come punto di riferimento unitario.
Il sistema delle aree protette ha, tra le sue finalità, anche quella di tutelare le risorse naturali del territorio attraverso le strategie di gestione sostenibile concertate con le istituzioni e la Regione Piemonte ha sempre rappresentato un modello di corretta e sistematica gestione del sistema delle aree protette e della biodiversità: è stata la prima Regione italiana a varare nel 1975 la legge quadro sui parchi.
Negli ultimi mesi si sono rincorse più volte delle voci riguardo a una possibile riorganizzazione del Settore Biodiversità e aree naturali anche virtù della vacanza del ruolo di Dirigente del Settore, che è stato per tanto tempo gestito da Molinari, attualmente Direttore di un'area protetta che è quella del Monviso.
Nella riorganizzazione presentata nell'occasione succitata il settore aree protette potrebbe essere, nell'intenzione della Giunta, destinato a essere annacquato o, in qualche modo, addirittura superato. Per noi la riorganizzazione avrebbe, in quel caso, come principale conseguenza, la rimozione dell'unico riferimento regionale per i parchi piemontesi, essendo a oggi il Settore Biodiversità e Aree protette la struttura preposta a fare da collegamento diretto e unione tra gli enti di gestione e la Regione Piemonte.
Tra l'altro, la possibile mancanza di unitarietà del settore potrebbe aver ricadute anche sullo svolgimento delle attività molto complesse che sono portate avanti oggi dal Settore Biodiversità e aree naturali. Questa riorganizzazione, così com'è emersa anche sui giornali, sembrerebbe essere stata ipotizzata e presentata senza un coinvolgimento degli attori interessati. Tuttavia, da quanto ricaviamo da una lettura di alcuni siti tematici, già il 1° luglio scorso, durante una partecipata riunione presso il Castello della Manta di Saluzzo, in molti hanno rimarcato la necessità di far sì che qualsiasi evoluzione portasse, comunque, a un punto unico di confronto e di dialogo fra gli Enti parco e la Regione.
Appare evidente che se per il buon funzionamento del Settore Biodiversità e aree naturali e per il perseguimento delle proprie finalità la soluzione migliore sarebbe quella di mantenere l'attuale omogeneità, ci chiediamo se l'intenzione sia quella di volerla comprendere in un Settore più grande, aggiungendo altre deleghe o interazioni, o dividerle, in qualche modo, per cambiarne anche la natura.
Per questi motivi, chiediamo se sia intenzione della Giunta ascoltare gli Enti di gestione regionali, gli operatori, i lavoratori e, infine anche le associazioni che hanno preso posizione sul tema, mantenendo un unico settore di riferimento ai parchi, afferente alla Direzione Ambiente Energia e Territorio.
Sono convinto che possiate comprendere la paura, ma vorrei che attraverso la risposta dell'Assessore Poggio si possa anche chiudere questa partita, fornendo delle rassicurazioni in merito.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto che rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Rispondo per conto dell'Assessore e Vicepresidente Carosso.
Ringrazio il Consigliere Grimaldi per l'interrogazione presentata perché mi permette di aggiornare i Consiglieri sul lavoro che stiamo facendo con i Presidenti e i Direttori degli Enti di gestione delle aree protette. Abbiamo calendarizzato incontri bimensili per coordinare le iniziative e condividere le best practices dei singoli parchi.
Lo sforzo dell'Amministrazione è di far conoscere e rendere fruibile il patrimonio di risorse naturali.
La Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS) è lo strumento operativo utilizzato dalla Regione Piemonte per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità dell'Agenda 2030 e della Strategia Nazionale.
Gli Enti gestori sono chiamati a mettere in campo le politiche e le azioni finalizzate alla crescita economica in armonia con l'integrità degli ecosistemi e con l'equità sociale.
Sono sorpreso dalle considerazioni del Consigliere Grimaldi, che raccoglie voci su una riorganizzazione del Settore Biodiversità.
Il dottor Vincenzo Molinari dal 2 gennaio 2009 ha ricoperto l'incarico di Dirigente prima del Settore Sostenibilità, Salvaguardia ed Educazione ambientale, poi diventato nel 2012 Aree naturali protette e successivamente, dal 2015 Biodiversità e Aree naturali.
Dal 10 ottobre ha assunto l'incarico di Direttore dell'Ente di gestione delle aree protette del Monviso. Con l'occasione, lo ringraziamo per il lavoro svolto al servizio dell'Amministrazione in questi anni.
La Giunta nelle prossime settimane proporrà un modello organizzativo adatto alle nuove sfide della Direzione.
In applicazione del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza si procederà con una riorganizzazione della Direzione Ambiente, Energia e Territorio.
Il Settore Biodiversità e Aree naturali, nel nuovo disegno organizzativo, si arricchisce delle competenze legate alla Strategia di Sviluppo Sostenibile e Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici in analogia a quanto già previsto a livello nazionale.
Credo che dopo tanti anni sia giusto superare certi steccati e lavorare in modo trasversale su tutta la direzione. Ai giovani e a tutta la società cui stiamo chiedendo un salto di qualità, chiediamo di essere capaci di una gestione trasversale e integrata delle politiche ambientali.
La nostra Regione è davvero all'avanguardia per il lavoro di conservazione che è stato fatto. Ora è il momento di consolidarlo e renderlo ancora più una risorsa.
Credo che cambiare sia un'opportunità che la nostra generazione non deve avere paura di cogliere.
Grazie, Presidente e grazie, Consigliere Grimaldi.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Interrogazione a risposta immediata n. 869 presentata da Valle, inerente a "Compartecipazione pubblica proprietà Lingotto Fiere" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In merito all'interrogazione a risposta immediata n. 869 l'interrogante, Consigliere Valle, chiede che la risposta gli venga trasmessa in forma scritta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 873 presentata da Magliano, inerente a "Tamponi gratuiti per i volontari anche se vaccinati: la Giunta cosa intende fare?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 873 presentata dal Consigliere Magliano.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Magliano; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione a risposta immediata nasce da una richiesta che arriva dai volontari.
Varie sono state le misure fin qui adottate, sia dal Governo sia dalla Regione (gliene diamo atto) allo scopo di contenere la diffusione del virus COVID-19.
Essersi sottoposti al vaccino anti COVID-19 limita ma non cancella il rischio di essere contagiati - lo sappiamo, ormai è all'onor di cronaca per cui è fondamentale continuare a prevenire il più possibile la diffusione del virus assumendo le dovute precauzioni e garantendo ai soggetti più esposti la possibilità di sottoporsi a screening gratuiti.
Si è constatato che in favore dei volontari - parlo specificamente dei volontari di Protezione civile, cui noi stiamo chiedendo di fare servizio presso gli hub vaccinali o di offrire il loro tempo gratuito proprio nei luoghi che per noi sono presidi sanitari legati al contrasto al COVID seppur vaccinati, non sono stati previsti tamponi gratuiti come quelli predisposti per il personale sanitario, che, secondo i livelli di rischio è sottoposto a screening gratuito su base volontaria con cadenza periodica.
Questo è un precedente.
Tenuto conto del fatto che è fondamentale, al fine di prevenire i contagi, non solo che siano rispettati tutti i protocolli di sicurezza, ma che tutto il personale, sanitario e non, sia sottoposto a un'adeguata prevenzione, anche per assicurare che tali operatori possano continuare a fornire assistenza a chi ne ha necessità; rilevato che la Regione, mediante il Progetto Scuola Sicura 2021-2022, ha previsto l'avvio da fine settembre di programmi di screening gratuiti su base volontaria anche per gli studenti e il personale docente e non; considerato che verso i volontari che tutti i giorni sono in prima linea a bordo delle ambulanze, negli ospedali, negli ambulatori e negli hub vaccinali, a stretto contatto con le persone e con il personale infermieristico e medico, a oggi non è prevista la medesima attenzione, la stessa prevenzione e un monitoraggio di equivalente livello clinico rispetto a quanto riservato al personale sanitario stesso.
Considerando che i volontari svolgono, gratuitamente, un ruolo imprescindibile e fondamentale per il buon funzionamento del servizio sanitario, con dedizione e senso del dovere, ben sapendo del rischio che corrono per sé e per i propri cari, è doveroso assicurare anche ai volontari lo stesso trattamento di prevenzione e un monitoraggio di equivalente livello clinico rispetto a quanto riservato al personale sanitario stesso.
I volontari svolgono, gratuitamente, un ruolo imprescindibile e fondamentale per il buon funzionamento del servizio sanitario, con dedizione e senso del dovere, ben sapendo del rischio che corrono per sé e per i propri cari. È doveroso assicurare anche ai volontari lo stesso trattamento riservato al personale sanitario, al fine di garantire la personale incolumità degli stessi e prevenire la diffusione del contagio.
Pertanto, interrogo l'Assessore competente per sapere se sia intenzione di questa Giunta predisporre le misure necessarie affinché le ASL inizino a effettuare, gratuitamente e su base volontaria, tamponi a tutti i volontari che, seppur vaccinati, sono sottoposti ad alto rischio di contagio insieme al personale infermieristico e sanitario, in quanto operano quotidianamente a bordo delle ambulanze, negli ospedali, negli ambulatori e negli hub vaccinali.
Alcune associazioni di volontariato, i cui volontari sono, nei nostri hub vaccinali, parte fondamentale della campagna vaccinale, mi hanno detto che i loro volontari, soprattutto quelli più anziani - perché oggi il volontariato spesso è composto da un'anagrafica un po' importante iniziano ad avere dei timori. Il timore è di essere contagiati lo stesso ancorché vaccinati ed evidentemente sono preoccupati dell'ammalarsi.
Sappiamo che, grazie al vaccino, i rischi sono minori, però vista la mole di tamponi che stiamo realizzando, un occhio di riguardo e di attenzione verso chi gratuitamente presta servizio lo porrei.
Ecco perché mi sono permesso di porre in Aula questo question time.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Condivido quello che il Consigliere Magliano ha detto, a tal punto che il 3 novembre 2020, con nota prot. 35580 abbiamo dato indicazioni alle Aziende sanitarie e anche alle strutture private che operano in convenzione con il Servizio Sanitario Regionale per la predisposizione di programmi di sorveglianza sugli operatori sanitari che prevedono l'effettuazione di screening e di tamponi con cadenza prestabilita, in relazione proprio a una valutazione del rischio di esposizione al contagio.
Questo vale anche per i volontari, tant'è che su questa nota - che adesso mi sono fatto girare e le invierò a breve - il ruolo e la responsabilità da parte della direzione aziendale nell'effettuare la valutazione del rischio, ovviamente con il supporto del medico competente è già stata prevista non solo per i dipendenti, ma anche per tutto il personale coinvolto nelle attività, quindi il personale con contratto atipico, cooperative e volontari, non dipendenti della struttura ovviamente, in base agli accordi con il datore di lavoro, ma con i volontari la questione è ovviamente semplificata. Le Direzioni ospedaliere e le Direzioni sanitarie delle ASL hanno già la possibilità di fare queste operazioni di screening.
La nota è del 2020 e probabilmente ci vuole un refresh. Forse è necessario che ne scriviamo un'altra e che ricordiamo, anzi consigliamo vivamente, di fare programmi di screening soprattutto per quegli operatori più esposti, compresi i volontari - che colgo l'occasione di ringraziare per la loro impagabile opera - che ci danno una mano negli hub vaccinali e dove si fanno i tamponi.
È già previsto, quindi diremo ulteriormente alle Aziende - le giro questa nota e magari anche la successiva - di procedere in questo senso perché credo che sia un'azione da fare sui vaccinati e che faremo nel prossimo futuro.
Le giro la nota che abbiamo mandato nel novembre 2020.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.
Comunico che l'interrogazione n. 872, in scaletta odierna, su richiesta dell'interrogante è stata spostata alla prossima seduta.
Prima di chiudere la sessione, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via mail a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Grazie a tutti e a tutte. Alle ore 15 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle ore 13.
Buona salute a tutti.



(Alle ore 14.35 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(Alle ore 15.11 il Consigliere Segretario Gavazza comunica che la seduta riprenderà alle ore 15.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.28)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame proposta di legge n. 131, inerente a "Azienda Zero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n. 18 (Norme per la programmazione socio sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale)'" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori proseguendo l'esame della proposta di legge n.
131, di cui al punto 3) all'o.d.g.
ARTICOLO 1 ter Subemendamento rubricato n. 165) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente, ma per una volta rinuncio all'illustrazione.
Mettiamola ai voti, grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo il parere della Giunta sui subemendamenti rubricati dal n. 167) al n. 172).
Prego, Assessore.



RICCA Fabrizio, Assessore regionale

Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Su tutti?



RICCA Fabrizio, Assessore regionale

Tutti.



PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo alle votazioni.
Ricordo che il numero legale è ventitré.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 167), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 168), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 169), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 165), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 166), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



SARNO Diego

Presidente, scusi, voto favorevole sulla precedente votazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole del Consigliere Sarno.



AVETTA Alberto

Se posso, Presidente, aggiungerei anche il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Sì.



MARELLO Maurizio

Anche il mio, Presidente.



PRESIDENTE

Sì: voto favorevole dei Consiglieri Marello, Chiamparino, Avetta sull'emendamento 166).
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 170), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 163), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 162), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 164), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 171), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 172), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 86), sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 1 quater Emendamento rubricato n. 87) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Disabato, Martinetti, Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Vicepresidente Salizzoni, che interviene in qualità di Consigliere regionale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
La proposta è semplice e ritorna in modo ragionevole sul cuore della questione, ovvero il rapporto tra l'Azienda Zero che stiamo istituendo con questa legge e le Aziende sanitarie esistenti che operano sul territorio.
Si propone, con quest'emendamento, di inserire un ulteriore articolo aggiuntivo che, a questo punto, diventa 1 quater o rimane 1 bis visto che gli altri sono stati respinti, ma non importa. Quel che importa è che durante la scorsa seduta di Consiglio l'Assessore abbia voluto accogliere la nostra proposta di riportare in Consiglio la delega a modificare in corso d'opera le funzioni della nuova Azienda Zero attraverso una discussione pubblica.
Proponiamo, con questo nuovo articolo aggiuntivo, in coerenza con la disponibilità data la scorsa seduta dall'Assessore Icardi, di entrare nel merito delle funzioni di Azienda Zero all'interno del Piano Socio Sanitario Nazionale.
L'articolo aggiuntivo che proponiamo è il seguente: "(Ruolo dell'Azienda zero nella definizione degli obiettivi del Piano socio sanitario regionale) 1. Il Piano Socio Sanitario regionale da redigere dopo l'istituzione dell'Azienda Zero come previsto dall'articolo 1 comma 13 deve contemplare al proprio interno una sezione dedicata al coordinamento fattivo tra le altre Aziende sanitarie regionali e l'Azienda Zero".
Come sapete, la Regione Piemonte ha un Piano Socio Sanitario approvato nel 2012, con durata triennale, quindi abbondantemente scaduto. Avrebbe dovuto essere rinnovato dalla Giunta precedente, ma il Piano di rientro ha impedito, di fatto, ogni ulteriore previsione di spesa.
Chiediamo, insomma, di rimettere finalmente mano all'organizzazione profonda della sanità piemontese, non solo dei vertici rappresentati dall'Azienda Zero, ma delle basi della sanità territoriale e dei servizi erogati ai cittadini, ma di farlo pubblicamente con una revisione del Piano Socio Sanitario, che dopo la pandemia è più desueto, inserendo in questo ragionamento anche il rapporto fra Azienda Zero e Aziende Sanitarie Locali.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
L'attività di coordinamento tra le Aziende è già previsto che sia effettuata dall'Assessorato, quindi riteniamo superfluo che venga ulteriormente prevista nel Piano Socio Sanitario.
Il parere della Giunta regionale è dunque contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non comprendo l'intendimento della Giunta, nel senso che chiedere che il Piano Socio Sanitario regionale da redigere dopo l'istituzione dell'Azienda Zero, come previsto tra l'altro dall'articolo 1, comma 13 debba contemplare al proprio interno una sezione dedicata al coordinamento fattivo fra le Aziende Sanitarie Regionali e l'Azienda Zero può sembrare pleonastico, ma intanto non è scritto così, né è verificato.
Credo che l'emendamento miri a introdurre un contenuto vincolato, come ha provato a spiegare il Consigliere Salizzoni, all'interno del nuovo Piano Socio Sanitario di cui non abbiamo traccia, Assessore.
Questo serve a definire le modalità in base alle quali ottimizzare il coordinamento tra l'Azienda Zero e le altre Aziende Socio Sanitarie, ma anche a lasciare non solo per iscritto e anche nei nostri atti legislativi il fatto che nessun Assessore potrà non trovare le forme più giuste per armonizzare queste nuove funzioni.
Spero che la maggioranza, che è depositaria di questo testo, accolga il nostro intendimento. Ringrazio ovviamente i colleghi per averlo scritto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 87), sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 1 quinquies Emendamento rubricato n. 88) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Disabato, Martinetti, Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il proponente dà per illustrato l'emendamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Mi dispiace che il collega Gallo non voglia presentarlo. Non si offenderà se, avendolo firmato, lo farò io, ma magari troverà la voglia successivamente.
L'emendamento n. 88) è alla proposta di legge n. 131 "Azienda Zero sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6/8/2007, n. 18 '(Norme per la programmazione socio sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale)'". Al centro c'è l'intendimento di mettere dopo l'articolo 1 della proposta di legge questo articolo nuovo, cioè quello che definisce meglio la nomina dei collaboratori e del Direttore generale di Azienda Zero.
Il primo punto nel primo comma definisce il fatto che i collaboratori del Direttore generale di Azienda Zero siano scelti tra le unità di personale assegnato dall'azienda aventi qualifica di dirigente medico di primo livello.
Il secondo comma, con il provvedimento di cui all'articolo 1, comma 11 sostiene che la Regione può altresì definire qualifiche e specialità di cui debbano essere in possesso i dirigenti medici scelti come collaboratori dal Direttore generale. L'emendamento mira a chiarire le modalità di nomina dei collaboratori del Direttore generale di Azienda Zero per le finalità di trasparenza nella scelta dei collaboratori stessi.
Immagino che sarà cura della Giunta, ma anche della maggioranza prendere spunti da quest'emendamento che, come avrete colto, non presenta oneri finanziari aggiuntivi a carico del bilancio regionale, ma che ha invece, la necessità di essere approvato per i motivi che abbiamo appena illustrato.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, chiedo il parere della Giunta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Il parere è contrario, perché non vogliamo limitare alla sola figura dei dirigenti medici i collaboratori del Direttore generale, che potrebbe avvalersi anche di altre professionalità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 88), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 1 sexies Subemendamento rubricato n. 174, presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Illustro il subemendamento alla proposta di legge.
All'emendamento n. 89) all'articolo aggiuntivo le parole "sei mesi" sono sostituite dalle seguenti "quattro mesi". L'emendamento ha lo scopo di rivedere le tempistiche per la definizione dei rapporti tra l'Azienda Zero e i Direttori generali delle ASL per evitare che le direzioni generali vengano svuotate della propria autonomia.
Credo però, Presidente, che sia il caso che chiarisca il senso dell'emendamento n. 89) leggendone la presentazione, altrimenti probabilmente con il subemendamento si rischia di non comprendere fino in fondo.
Nell'emendamento n. 89), che illustrerò fra poco, nella versione originale spiego: "Con apposito provvedimento della Giunta regionale, da adottare entro sei mesi dall'approvazione della presente legge, vengono definiti i rapporti tra la costituenda Azienda zero e i Direttori generali delle Aziende sanitarie e delle Aziende ospedaliere".
L'emendamento mira non solo a definire i rapporti tra Azienda Zero e i Direttori generali, ma soprattutto a rimuovere i timori che le direzioni vengano svuotate della propria autonomia. Credo che sia importante che l'Assessore Icardi non tanto smentisca parole, ma dia un assenso positivo a questi emendamenti, perché mi pare chiaro che tutti i soggetti consultati (i sindacati, ma gli stessi dirigenti e funzionari delle ASL) hanno più volte sottolineato il rischio che è presente in questi emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie, consigliere Grimaldi.
Subemendamento rubricato n. 173) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non so perché il tempo sia già a venticinque secondi. Se vuole azzerare.



PRESIDENTE

Il tempo parte quando do la parola, ma se poi uno sta lì.



GRIMALDI Marco

No, ma non sono trenta secondi, mi dispiace.



PRESIDENTE

Più o meno.



GRIMALDI Marco

Il subemendamento alla proposta di legge n. 131 ha, al centro, questa modifica.
All'emendamento 89), all'articolo aggiuntivo, le parole "sei mesi" sono sostituite dalle seguenti: "90 giorni".
L'emendamento ha lo scopo di rivedere le tempistiche per la definizione dei rapporti tra Azienda Zero e i Direttori Generali delle ASL-AO, per evitare che le Direzioni generali siano svuotate della propria autonomia.
L'ho fatto pochi minuti fa, ma non vorrei che se lo fosse dimenticato per cui le ricordo cosa subemenda: subemenda l'emendamento 89) che, dopo l'articolo 1 della proposta di legge n. 131, segue con il seguente articolo aggiuntivo: "I rapporti tra Azienda Zero e Direttori generali delle ASL-AO.
Con apposito provvedimento della Giunta regionale, da adottare entro sei mesi dall'approvazione della presente legge, vengono definiti i rapporti tra la costituenda Azienda Zero e i Direttori generali delle Aziende Sanitarie e Aziende Ospedaliere".
La riformulazione mira a darvi più possibilità, anche in termini tempistici, per fare questi provvedimenti, che però, come dicevamo anche negli emendamenti precedenti, devono adottare linee guida per definire i rapporti tra la costituenda Azienda Zero e le aziende e i Direttori Generali.



PRESIDENTE

Grazie.
Subemendamento rubricato n. 175) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei illustrare il subemendamento 175) alla proposta di legge n. 131.
Il subemendamento mira a emendare l'emendamento 89), che è quello aggiuntivo alle parole "sei mesi", sostituite con "quattro mesi".
L'emendamento ha lo scopo di rivedere le tempistiche per la definizione dei rapporti tra l'Azienda Zero e i Direttori generali delle ASL, proprio per evitare che le Direzioni generali vengano svuotate della propria autonomia. Credo sia opportuno, visto che nel frattempo se lo sarà scordato, leggere l'emendamento 89), da cui nascono questi subemendamenti.
"Dopo l'articolo della proposta di legge n. 131 è inserito un articolo 1 sexies, che regola i rapporti tra l'Azienda Zero e i Direttori generali delle ASL-AO. Con l'approvazione del provvedimento della Giunta regionale da adottare entro quattro mesi dall'approvazione della presente legge vengono definiti i rapporti tra la costituenda Azienda Zero e i Direttori generali delle Aziende Sanitarie e delle Aziende Ospedaliere".
Quattro, cinque o sei emendamenti possono essere sufficienti per scolpirlo nella testa dell'Assessore Icardi e, soprattutto, in questo disegno di legge ancora più importante, perché, nel caso l'Assessore Icardi non fosse più Assessore alla sanità nei prossimi anni (ovviamente non in questa legislatura, perché le auguro di finire il mandato, finché avrete i numeri per governare, ma non è detto che rivincerete le elezioni e non è detto che, qualora succedesse, sarà sempre Icardi), noi facciamo le leggi e mettiamo nero su bianco che questo disegno di legge, che mira a costituire un'Azienda Zero, deve comunque avere degli atti successivi da adottare nei mesi subito dopo l'approvazione, proprio per regolare i rapporti tra la costituenda Azienda Zero e i Direttori generali delle ASL e delle Aziende Ospedaliere.
La ringrazio, con cinque secondi prima.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 89) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Disabato, Martinetti, Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento cerchiamo di migliorare questa norma o, quantomeno di limitarne i danni, laddove chiediamo che entro sei mesi la Giunta definisca i rapporti tra questa nuova Azienda Zero e le attuali Aziende Sanitarie, i loro Direttori e le ASO.
Sono pezze che cerchiamo di mettere su una previsione legislativa che mi vede personalmente contrario, perché andiamo a creare una nuova grande ASL che svuoterà di competenze l'Assessorato e le ASL che già abbiamo allontanando il servizio sanitario dai territori e i processi decisionali dei territori (mentre l'esperienza del COVID ci ha detto che dobbiamo fare esattamente l'opposto), correndo il grande rischio di creare un nuovo carrozzone con nuovi posti e molti costi a carico del servizio sanitario della nostra Regione. Se non erro, a bilancio andremo a prelevare dal fondo 650 mila euro per quest'anno, tre milioni di euro per il prossimo e altri 600 mila per il 2023.
Credo che la sanità piemontese avesse bisogno di tutto tranne che creare un nuovo ed ennesimo centro decisionale, tra l'altro facendo correre il rischio, nell'arco di qualche mese o di qualche anno, di vedere soppresse alcune ASL più piccole, ma non per questo meno virtuose, anzi spesso più virtuose di quelle grandi. Cito quella che conosco, quella da cui provengo: l'ASL CN2.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendoci altre richieste d'intervento sull'emendamento 89), chiedo il parere della Giunta sugli emendamenti.
Prego, Assessore.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Il parere è contrario su tutti quelli presentati.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi sono interventi in merito agli emendamenti legati all'emendamento 89) e subemendamenti? Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Continuo a non comprendere fino in fondo come mai l'Assessore Icardi non abbia voluto intestarsi, anzi, scrivere lui stesso questi emendamenti quando lui stesso sa che la Giunta avrà bisogno di adottare, entro almeno i primi sei mesi di questa legge, dei provvedimenti che definiscano al meglio i rapporti tra la costituenda Azienda Zero e i Direttori generali delle Aziende Sanitarie e delle Aziende Ospedaliere.
Faccio anche presente che quei Direttori li avete nominati per lo più voi, avete un rapporto con le Aziende Ospedaliere che vive le luci e ombre della gestione della pandemia, ma anche di una catena di comando che, come abbiamo rimproverato più volte all'Assessore Icardi, è fra le più lunghe della storia recente, forse fino dai tempi degli imperi spagnoli (non si ricordavano catene di comando così lunghe nella sanità).
La cosa importante è che noi ci siamo fatti carico, come, di fatto diceva il Consigliere Marello, di una necessità che emerge dalle Aziende Sanitarie e dalle Aziende Ospedaliere, che è quella di raccordare, entro i primi mesi dell'approvazione di questo testo, i rapporti tra la costituenda Azienda Zero e le varie ASL.
Spero che la maggioranza approvi questi emendamenti trovando una sintesi fra le tempistiche che abbiamo ben espresso nei subemendamenti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 174), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



(Commenti del Consigliere Marin)



PRESIDENTE

Consigliere, non le dico di svestirsi perché non è il caso, ma verificheremo la temperatura dell'aula.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 173), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 175), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 89), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 1 septies Emendamento rubricato n. 90) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Disabato, Martinetti, Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà per due minuti.



GRIMALDI Marco

Solo due? Non posso recuperare il minuto? Illustrerei, se lei è d'accordo, l'emendamento rubricato n. 90), che insiste sulla proposta di legge n. 131 "Azienda Zero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n 18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale)'".
Dopo l'articolo 1 della proposta di legge n. 131, vorremmo inserire l'articolo 1 septies, che riguarda la definizione delle competenze di Azienda Zero rispetto alle competenze delle altre ASL.
Se negli emendamenti precedenti provavamo a dire cosa doveva fare la Giunta nei mesi successivi, con questo spieghiamo che con il provvedimento di cui all'articolo 1, comma 11, viene altresì definito l'ambito delle competenze di Azienda Zero rispetto alle competenze delle Aziende Sanitarie regionali.
Ovviamente, l'emendamento è finalizzato a introdurre uno specifico articolo aggiuntivo che, richiamandosi al provvedimento di Giunta di cui all'articolo 1, comma 11, definisca in modo inequivocabile l'ambito delle competenze di Azienda Zero, in modo tale da evitare di ridurre significativamente il raggio d'azione delle singole ASL e delle Aziende Ospedaliere.
Spero che, a differenza dell'emendamento n. 89) e dei subemendamenti precedenti, questo sia accolto, perché dice in modo ancora più chiaro che anche se non ci fosse l'intendimento di raccordarsi con i Direttori, almeno ci sia un articolo specifico che definisca in modo inequivocabile l'ambito delle competenze di Azienda Zero, in modo da evitare di ridurre il raggio d'azione delle ASL.
Grazie.



PRESIDENTE

Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, chiedo alla Giunta di esprimere il parere sull'emendamento rubricato n. 90).



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Possiamo procedere con la votazione dell'emendamento rubricato n. 90).



GRIMALDI Marco

Nella discussione generale non ha voglia di farmi intervenire? Se lo ritengo.
Potrei non ritenerlo, ma dopo il parere della Giunta c'è la discussione generale.



PRESIDENTE

Annullo la votazione.
Prego, Consigliere Grimaldi; ha facoltà di intervenire.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Lo so che volete chiudere in fretta questa discussione, ma come avrà colto, c'è una forza di opposizione che vorrebbe che non venisse mai approvata questa proposta di legge, per più motivi. Lo dico perché chi ogni tanto assiste ai nostri lavori d'Aula potrebbe anche chiedersi come mai questo Consigliere sta prendendo parola più volte: lo faccio per un motivo politico, perché credo che sia inopportuno che una forza politica, per quanto di maggioranza, intervenga sull'organizzazione delle ASL con un suo disegno di legge e, tra l'altro, costituendo un'Azienda Zero che non ha nessun oggetto del contendere all'interno del nuovo Piano Socio Sanitario.
Perché il nuovo Piano Socio Sanitario - lo dico per chi ci ascolta - non esiste; così come non esiste nessuna necessità all'interno dell'Assessorato di vedere ancora di più depotenziata la sua forza e la sua organizzazione con un'Azienda che sarà, come minimo, un altro soggetto del potere che allungherà ancora di più la catena di comando fra l'Assessorato e ASL.
Se esiste un problema, sta proprio nel coordinamento delle ASL, ma questo dovrebbe stare in capo all'Assessore e all'Assessorato. Non sappiamo, quindi, che cosa pensare: è l'Assessore che si sta autocommissariando? È la Lega che, per non commissariarlo, crea un'Azienda Zero? È la Lega che, per trovare una sostituzione al quadro che nell'Assessorato non trova più rispondenza, s'inventa un soggetto per veicolare alcune necessità? Certo è che - per stare all'emendamento - finalizzare l'introduzione di un nuovo articolo per definire meglio e in modo inequivocabile l'ambito di competenza dell'Azienda zero mi pare un modo molto utile per evitare di ridurre significativamente il raggio d'azione delle singole ASL.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 90), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 1 octies Emendamento rubricato n. 91) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Disabato, Martinetti, Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Consigliere Gallo, vuole illustrarlo?



GALLO Raffaele

Lo diamo per illustrato.



PRESIDENTE

Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, chiedo alla Giunta di esprimere il parere sull'emendamento rubricato n. 91).



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Il parere è contrario, in quanto la dicitura "L'organico dell'Azienda zero è composto prioritariamente." creerebbe un ostacolo e un rallentamento alle procedure di selezione del personale.
Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Vi sono richieste d'intervento in merito? Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Prima di tutto, proverò a illustrare le ragioni per cui abbiamo sottoscritto l'emendamento rubricato n. 91).
Noi pensiamo che l'organico dell'Azienda Zero debba essere composto prioritariamente mediante i trasferimenti di personale in mobilità dalle altre Aziende sanitarie piemontesi.
L'emendamento mira a specificare come il reclutamento del personale da destinare alla nuova Azienda Zero debba avvenire prioritariamente mediante questi trasferimenti, sapendo però - e spero che comprenderà - che le stesse difficoltà che lei ha trovato a reperire energie e disponibilità in Assessorato, le troverà anche l'Azienda Zero.
Spero che, nel quadro degli investimenti e del personale che state reclutando in questi mesi, vi fosse già chiaramente la necessità di provare a capire come funzionerà l'Azienda Zero. Io, per esempio, non l'ho capito.
Se l'Assessore Icardi si è fatto un giro al DIRMEI, capirà tutte le difficoltà che quella struttura (mutata per l'emergenza) ha avuto e comprenderà anche che, se non fosse stato per dei precari o per delle persone che hanno dato più delle loro mansioni, quella struttura sarebbe crollata. Se non ci fosse stato un certo spirito, quasi un po' valdese o anche calvinista - forse perché sta dentro una struttura che è un ex ospedale - quella struttura sarebbe crollata a picco.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti i dipendenti del DIRMEI e uso proprio il DIRMEI, perché l'Azienda Zero rischia di essere un flop. Se non comprendete davvero quali sono le difficoltà sia funzionali nella sua direzione sanità sia nelle ASL, non comprenderete fino in fondo perch quest'Azienda Zero rischia di essere un fallimento totale.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, il parere della Giunta sull'emendamento n.
91) era già stato espresso ed è contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 91), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 1 novies Emendamento rubricato n. 145) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Icardi per l'illustrazione.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Abbiamo ritenuto opportuno fare una precisazione rispetto a quello che è già previsto al punto 9 della norma, in cui si dice che "l'Azienda zero si articola secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 502".
In effetti, il decreto legislativo n. 502 all'articolo 3 prevede che le Aziende sanitarie producano un atto aziendale approvato dalla Regione secondo le regole generali di programmazione. L'articolazione si compone di dipartimenti, strutture semplici dipartimentali, strutture complesse e le relative strutture semplici.
Questo è implicito nel disposto dell'articolo 1, però abbiamo ritenuto di doverlo precisare, in modo da mettere in un canale quasi obbligato la Direzione ad articolare l'Azienda proprio secondo il disposto del decreto legislativo n. 502. Abbiamo semplicemente voluto esplicitare in forma più chiara quello che già l'articolo 1 precisava. Pertanto, non è una nuova azione, non è un'introduzione di un nuovo argomento, ma è un'ulteriore precisazione che rende più chiaro il quadro, soprattutto alla luce dei dipartimenti interaziendali oggi costituiti che dovranno transitare all'interno di Azienda Zero.



PRESIDENTE

Chiedo se vi siano ulteriori interventi sull'emendamento n. 145) presentato dalla Giunta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Certo che intervengo, Presidente, anche perché non so quanto l'Assessore abbia avuto il tempo e la voglia di illustrare il loro emendamento che spiega che l'Azienda Zero, con riguardo al modello di gestione operativa, si conforma all'organizzazione dipartimentale prevista dall'articolo 17 bis del d.lgs. 502/92 ed è assoggettata al procedimento regionale di verifica degli atti aziendali.
Come potrà cogliere, questi sono emendamenti che sembrano altrettanto pleonastici rispetto a quelli che abbiamo avanzato noi, con la differenza che, forse, essendoci un avallo della Giunta, verranno recepiti. Qui si spiega che l'organizzazione e il funzionamento delle Aziende Sanitarie Regionali sono disciplinate con atto aziendale di diritto privato, ai sensi dell'articolo 3, comma 1 bis, del d.lgs. 30/92, cioè quello che riordina la disciplina in materia sanitaria, e che è adottato dal Direttore generale in applicazione dei principi e dei criteri stabiliti con provvedimento della Giunta regionale.
In questo senso, credo che, per quanto gli atti aziendali siano soggetti al recepimento della Giunta regionale, previa verifica della coerenza con gli atti aziendali delle ASL del medesimo ambito territoriale sono ridefiniti con la DGR n. 42-1921 i principi e i criteri per l'organizzazione delle Aziende Sanitarie Regionali e l'applicazione dei parametri standard per l'individuazione di strutture semplici e complesse (ex articolo 12, comma 1, lettera b), Patto della salute 2010-2012).
Con riguardo al modello di gestione operativa dell'attività dell'Azienda Zero occorre però precisare, secondo me, Assessore, che lo stesso sarà conforme al modello dipartimentale, previsto dall'articolo 17 bis del d.lgs. 502/92, quale modello ordinario.



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



GRIMALDI Marco

Finisco la frase, perché non vorrei che l'Assessore non comprendesse quale modello ordinario di gestione operativa di tutte le attività delle Aziende sanitarie ho in mente.
Con l'atto aziendale dell'Azienda Zero, si ritiene opportuno precisare che, in conformità alle disposizioni regionali, lo stesso è assoggettato a procedimento di verifica.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 145).
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 1 decies Emendamento rubricato n. 146) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Presidente, interrompo il mio silenzio per presentarle un emendamento che credo sia fra i più importanti.
Se lo ritiene opportuno lo leggerei, perché, prima di presentarlo vorrei che soprattutto i colleghi qui a fianco ascoltassero. Lo ripeter più volte, ma la prima volta è quella più importante.
"Al fine di perseguire le finalità di cui all'articolo 1, la Regione promuove la costituzione di Case della Salute, come previste dalla deliberazione della Giunta regionale del 29 novembre 2016, n. 3/4287. Le Case di Comunità rappresentano un punto di riferimento fondamentale nel contesto regionale che vuole favorire le forme associative, offrendo un ulteriore nodo all'interno delle reti integrate dei servizi territoriali.
La Regione prevede ulteriori incentivi per la costruzione delle Case di Comunità e l'acquisizione, da parte delle ASL, di figure professionali e sistemi informativi che consentano lo sviluppo integrato delle attività e iniziative di formazione degli operatori, per facilitare le modalità di lavoro integrato".
L'emendamento ha lo scopo di inserire, all'interno della proposta di legge n. 131, un'apposita parte sulle Case di Comunità, secondo la denominazione prevista dal PNRR. Esse rappresentano uno dei pilastri su cui si regge la sanità piemontese in seguito alle ultime riforme sanitarie.
Visto che non c'è un Piano Socio Sanitario in vista (non l'abbiamo letto e non l'abbiamo sentito dalle parole dell'Assessore Icardi, anche se quando siete entrati in questa Regione ci avete detto che i Piani Socio Sanitari erano tutti da rivedere, ma non ne abbiamo visto uno in due anni e vi ricordo che la scusa della pandemia prima o poi verrà meno), non so cosa dobbiamo aspettare per vedere i primi provvedimenti in tal senso. Nel frattempo, fra i vari nuovi soggetti al comando della sanità avete anche messo, nelle varie task force, un ex Ministro di nome Fazio. Ci siamo lasciati dicendo che avremmo rivisto tutto il piano delle Case di Comunità e delle Case della Salute e che avremmo inserito questa discussione nel Piano socio-sanitario, invece non è avvenuto.
Noi quindi inseriamo, nella discussione di Azienda Zero, un tema molto delicato, ma molto utile anche per il proseguimento dei nostri lavori.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 147) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Presidente, rompo il mio silenzio per presentare l'emendamento 147) emendamento alla PDL 131 "Azienda Zero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n. 18 (Norme per la programmazione sociosanitaria e riassetto del servizio sanitario regionale)".
Dopo l'articolo 1 è inserito il seguente articolo: "Case di Comunità.
Al fine di perseguire le finalità di cui all'articolo 1, la Regione promuove la costituzione di Case della Salute, come previste dalla deliberazione della Giunta regionale 29 novembre 2016, n. 3/4287. Le Case di Comunità rappresentano un punto di riferimento fondamentale nel contesto regionale che vuole favorire la forma associativa, offrendo un ulteriore nodo all'interno delle reti integrate dei servizi territoriali".
In particolare, al comma 2 diciamo: "La Regione prevede ulteriori incentivi per la costituzione delle Case di Comunità e l'acquisizione da parte delle ASL di figure professionali, sistemi informativi che consentano sviluppo integrato delle attività e iniziative di formazione degli operatori per facilitare modalità di lavoro integrato".
Nel comma 3, invece, Assessore Icardi, proviamo a dire: "Occorre che le Case della Salute si dotino di figure professionali dipendenti delle ASL medici convenzionati e dipendenti dei Comuni o Enti Gestori dei Servizi Sociali".
Come avrà colto, l'emendamento ha lo scopo di inserire, all'interno della proposta di legge n. 131 (che surroga un po' la sua azione legislativa, Assessore Icardi, perché le ricordo che non c'è un disegno di legge a suo nome che abbiamo potuto approvare in questi anni, per cui proviamo a surrogare la sua assenza e anche la volontà della Lega di fare a tutti i costi un suo disegno di legge sulla sanità), un'apposita parte sulle Case di Comunità (secondo la denominazione prevista dal PNRR) in quanto esse rappresentano, secondo noi, uno dei pilastri su cui si regge la sanità piemontese in seguito alle ultime riforme sanitarie, soprattutto nazionali.
Per questo, per anticipare i vostri silenzi, proviamo a mettere un articolo specifico su questo tema così importante, che spero voi possiate raccogliere.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 148) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Presidente, se mi permette, rompo il silenzio con l'emendamento rubricato n. 148) alla proposta di legge n. 131.
Dopo l'articolo 1, inseriremmo il seguente articolo: "Case di Comunità.
1. Al fine di perseguire le finalità di cui all'articolo 1, la Regione promuove la costituzione di Case della Salute come previste dalla deliberazione della Giunta regionale 29 novembre 2016, n. 3-4287. Le Case di Comunità rappresentano un punto di riferimento fondamentale nel contesto regionale che vuole favorire le forme associative, offrendo un ulteriore nodo all'interno delle reti integrate dei Servizi territoriali.
2 La Regione prevede ulteriori incentivi per la costituzione delle Case di Comunità e l'acquisizione da parte delle ASL di figure professionali sistemi informativi che consentano lo sviluppo integrato delle attività e iniziative di formazione agli operatori per facilitare modalità di lavoro integrato.
3 Le Case della Salute occorre che si dotino di figure professionali dipendenti delle ASL (infermieri, medici dei distretti e amministrativi) ma anche medici convenzionati (pediatri di libera scelta e specialisti), e dipendenti dei Comuni o gestori dei servizi sociali (Assistenti sociali e operatori socio sanitari)".
Il nostro intendimento è di dotare il disegno di legge n. 131 di un'apposita parte sulle Case di Comunità. In parte, come dicevo, per acquisire una denominazione prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma anche per rappresentare uno dei pilastri su cui si reggerà la sanità piemontese, speriamo in un recente futuro, e anche per evitare che nei prossimi mesi dobbiate fare un disegno di legge ad hoc per questo spunto così importante e così strategico per la sanità territoriale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
La parola all'Assessore Icardi per il parere della Giunta sugli emendamenti rubricati n. 146), 147) e 148).



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

La Giunta esprime parere contrario su tutti gli emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mi spiace che l'Assessore non trovi "due parole due" proprio per spiegare come mai, nel frattempo, sulle Case della Salute, non ci sia stato un effettivo avanzamento. Abbiamo avuto un'opportunità, che era quella della discussione sulla sanità territoriale; in quel momento ci si è detti che avremmo discusso più avanti quali erano le integrazioni fra le Case della Salute e l'evoluzione delle Case di Comunità che rappresentano un punto di riferimento fondamentale in un contesto regionale. Ci siamo detti che, in qualche modo, la vostra riforma avrebbe integrato il passato e avrebbe dato anche delle risposte concrete a quelle che sono, per ora, solo dei punti su una cartina.
Ricordo che ci sono tante Case della Salute e Case di Comunità che formalmente sono state costituite. Se poi lei, Assessore, mi può spiegare meglio che funzioni hanno e che cosa stanno facendo, gliene sarei grato.
Potrei dirgliene una. Credo che se arriveremo a discutere di nuovo del Maria Adelaide, ricordo che c'era la possibilità di spostare tanti servizi dell'ASL che sono in Lungo Dora Savona o qualche centinaio di metri più in là e avremmo potuto integrare quei servizi con quello che devono fare le Case della Salute, cioè provare a mettere assieme medici di medicina generale, pediatri, visite specialistiche e laboratori.
Credo che quell'evoluzione lì debba essere scritta nero su bianco da qualche parte e la cosa grave è che, nel frattempo, non è successo niente.
Non è successo niente perché non ci sono degli atti aziendali che stanno accelerando questi processi. Non vediamo disegni di legge organici che raccolgano la volontà di fare evolvere la materia verso le Case di Comunità e ogni volta vi arroccate dentro disegni di legge. Tutti organizzativisti ma neanche più espressi dal vostro Assessorato. Siamo arrivati a delle forze politiche che vi chiedono di accelerare dei processi perch l'Assessorato stesso sembra immobile da questo punto di vista.
Spero che l'Assessore Icardi esca allo scoperto con un voto diverso dai suoi intendimenti su questi emendamenti e spero che la maggioranza raccolga i nostri suggerimenti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 146), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 147), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 148), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 1 undecies Emendamento rubricato n. 149) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Presidente, se me lo consente, rompo il silenzio per presentare l'emendamento rubricato n. 149).
Quest'emendamento, che insiste sulla proposta di legge n. 131 "Azienda Zero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n 18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale)'", vorrebbe, dopo l'articolo 1, inserire il seguente: "Regime delle incompatibilità nelle aziende sanitarie locali e nell'azienda zero.
1. A garanzia del principio di imparzialità dell'azione amministrativa nelle strutture organizzative delle aziende sanitarie locali, ospedaliere e ospedaliere universitarie, non possono prestare servizio in rapporto di subordinazione gerarchica dipendenti legati da vincoli di coniugo, di parentela o di affinità sino al terzo grado con il responsabile della medesima struttura organizzativa, così come definita negli atti di programmazione regionale.
2. La direzione aziendale, compatibilmente con le esigenze organizzative interne, provvede nel termine massimo di un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge ad assegnare il personale che venga a trovarsi in una delle situazioni di cui al comma 1 ad altra struttura organizzativa, in posizione compatibile con i requisiti professionali posseduti. A tal fine, possono essere attivate anche procedure di mobilità interaziendale nel rispetto delle disposizioni vigenti".
Riteniamo altresì corretto, Assessore Icardi, aggiungere un comma 3 che recita: "È posto a carico dell'interessato, all'atto del conferimento dell'incarico di responsabile di struttura, l'onere di rendere dichiarazione di non trovarsi in alcuna delle condizioni di cui al comma 1".
L'emendamento ha lo scopo di inserire all'interno della proposta di legge n. 131 un'apposita parte legata alle incompatibilità a tutela dell'imparzialità dell'azione amministrativa e, di fatto, fare quello che i primi firmatari non hanno voluto fare nel costruire un meccanismo di armonizzazione con altri disegni di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 150) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Presidente, se me lo consente vorrei interrompere il mio breve silenzio davvero breve - con l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 150) che insiste sulla proposta di legge n. 131 "Azienda Zero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n 18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale)'".
Dopo l'articolo 1, vorremmo inserire il seguente articolo: "Regime delle incompatibilità nelle aziende sanitarie locali e nell'azienda zero.
1. A garanzia del principio di imparzialità dell'azione amministrativa nelle strutture organizzative delle aziende sanitarie locali, ospedaliere e ospedaliere universitarie, non possono prestare servizio in rapporto di subordinazione gerarchica dipendenti legati da vincoli di coniugo, di parentela o di affinità sino al terzo grado con il responsabile della medesima struttura organizzativa, così come definita negli atti di programmazione regionale".
Noi pensiamo - al riguardo, riformuliamo il comma 2 - che la direzione aziendale, compatibilmente con le esigenze organizzative interne, debba provvedere entro un termine consono a non interferire con il diritto alla salute dei cittadini ad assegnare il personale che venga a trovarsi in una delle situazioni di cui al comma 1. Ovviamente questo a chi dovrebbe essere assegnato? Noi crediamo ad altra struttura organizzativa in posizioni compatibili con i requisiti professionali posseduti. A tal fine possono secondo noi, essere attivate anche procedure di mobilità interaziendale nel rispetto dei dispositivi vigenti.
Non so se ha avuto l'opportunità di leggere, Presidente, ma noi crediamo che sia giusto anche aggiungere un comma 3. Qui diciamo quanto segue: "È posto a carico dell'interessato, all'atto del conferimento dell'incarico di responsabilità di struttura, l'onere di rendere dichiarazioni di non trovarsi in alcuna delle condizioni di cui al comma 1".
L'emendamento ha lo scopo di inserire all'interno del disegno di legge n. 131 un'apposita parte legata all'incompatibilità a tutela dell'imparzialità dell'azione amministrativa. Per noi dev'essere eliminato il riferimento temporale troppo perentorio, in quanto non è possibile determinare per ogni ASL quali siano le esigenze di salute dei cittadini.



PRESIDENTE

Chiedo il parere della Giunta; prego, Assessore Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Il parere è contrario, perché esistono già norme precise in materia e circolari di ANAC, per cui non credo che sia necessario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 149), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Dopo un breve colloquio con le forze di maggioranza, credo che sarebbe opportuno, se lei ci dà la possibilità, come abbiamo fatto altre volte quando non hanno funzionato le pompe di raffrescamento, solo al fine di regolare la temperatura, di toglierci le giacche. Ovviamente, com'è successo altre volte, finché non regoliamo a una temperatura normale il calore di quest'aula.
Se è possibile, solo per l'ora di lavori che rimane, noi ci toglieremmo la giacca, ovviamente con il suo consenso, sapendo che non è un atto d'insubordinazione, ma semplicemente, come le colleghe possono stare in camicia, anche noi possiamo farlo, se lei lo consente.



PRESIDENTE

No, non lo consento e chiedo a tutti di mettersi la giacca.
L'impianto di raffrescamento è stato acceso e funziona.
Dato che è una giornata autunnale ed esternamente la temperatura non è adeguatamente bassa rispetto al periodo, mi scuso con tutti, ma il rispetto istituzionale ci deve essere. È regolamentato in modo preciso. Se qualcuno ha caldo, perché viene da posti lontani freddi, si deve adeguare al clima di un'aula.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 150), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 1 duodecies Emendamento rubricato n. 153) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Consigliere Grimaldi, se vuole, può illustrarlo.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se mi permette, interrompo questo breve silenzio per presentare l'emendamento n. 153). È un emendamento alla proposta di legge n. 131 "Azienda Zero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n. 18 (Norme per la programmazione socio sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale)'" .
Dopo l'articolo 1, vorremmo inserire il seguente articolo, cioè quello sulla clausola valutativa. Al comma 1, pensiamo che il Consiglio debba esercitare il controllo sull'attuazione della presente legge, ne debba verificare i risultati e valutare gli effetti.
Pertanto, riteniamo sia compito della Giunta regionale rendere annualmente conto al Consiglio regionale, attraverso un passaggio nella Commissione consiliare competente, lo stato di attuazione della legge e i risultati da essa ottenuti.
Per adempiere quanto previsto al comma 1, noi prevediamo, al comma 2 che la Commissione abbia la possibilità di convocare in audizione i vertici dell'Azienda Zero e delle Aziende Sanitarie Locali.
Presidente, l'emendamento ha semplicemente lo scopo di inserire all'interno della proposta di legge n. 131, una clausola valutativa, sempre importante per la valutazione delle politiche pubbliche, ma particolarmente necessaria per una legge che istituisce una super Azienda con obiettivi molto ambiziosi e poteri molto ampi. Pensiamo, quindi, sia necessaria una valutazione puntuale riguardo il raggiungimento di questi obiettivi.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 154) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Interrompo questo breve silenzio per presentare l'emendamento 154) emendamento alla proposta di legge n. 131 "Azienda Zero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n. 18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e riassetto del Servizio sanitario regionale)".
Dopo l'articolo 1 è inserito il seguente articolo: "Clausola valutativa. Il Consiglio esercita il controllo sull'attuazione della presente legge, ne verifica i risultati e ne valuta gli effetti". Pensiamo sia compito della Giunta regionale rendere annualmente conto al Consiglio regionale, attraverso un passaggio nelle Commissioni consiliari competenti lo stato di attuazione della legge e sui risultati da essa ottenuti.
In particolare, pensiamo che la Giunta debba avvalersi, insieme al Consiglio, per i fini di cui al comma 1, degli enti di ricerca della Regione Piemonte, quali ovviamente l'IRES Piemonte.
Il senso dell'emendamento, come avrà colto, è chiaro: ha lo scopo di inserire, all'interno della proposta di legge 131, la clausola valutativa sempre importante per la valutazione delle politiche pubbliche, ma particolarmente necessaria in una legge che istituisce una super Azienda con obiettivi molto ambiziosi e poteri molto ampi. Pertanto, è necessaria una valutazione puntuale riguardo il raggiungimento di questi obiettivi, ed è ancora più importante che la Giunta regionale e il Consiglio si dotino di strumenti, quali ovviamente le ricerche dell'IRES.
Tra l'altro, suggerisco di farlo quanto prima, non solo di dare l'assenso all'emendamento e a questa clausola valutativa, ma di rivedere i piani dell'IRES, nei quali ovviamente non è prevista alcuna valutazione dell'operato dell'Assessorato, ma al massimo un monitoraggio sullo stato post pandemia della sanità piemontese e, quindi, armonizzare le richieste fatte nel Piano annuale con questa finalità e con questa clausola valutativa.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 151) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Interrompo questo breve silenzio provando a illustrare l'emendamento 151), emendamento alla proposta di legge n. 131 "Azienda Zero 'Sostituisce l'articolo 23 della legge regionale del 6 agosto 2007, n. 18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e riassetto del servizio sanitario regionale)".
Dopo l'articolo 1, vorremmo inserire un articolo sulla clausola valutativa, in cui diciamo semplicemente che il Consiglio esercita il controllo sull'attuazione della presente legge, ne verifica i risultati e ne valuta gli effetti. Pertanto, pensiamo sia compito della Giunta regionale rendere annualmente conto al Consiglio regionale riguardo lo stato di attuazione della legge e sui risultati da essa ottenuti.
L'emendamento ha lo scopo di inserire, all'interno della proposta di legge n. 131, una clausola valutativa che, non so lei, ma io ritengo sempre importante per la valutazione delle politiche pubbliche, ma, secondo noi particolarmente necessaria in una legge che istituisce una super Azienda con obiettivi molto ambiziosi e poteri molto ampi.
Pertanto, è necessaria una valutazione puntuale riguardo il raggiungimento di tali obiettivi.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 152) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Grazie a questo ricambio della mascherina, posso rompere questo breve silenzio e presentare l'emendamento 152), emendamento alla proposta di legge n. 131 "Azienda Zero 'Sostituisce l'articolo 23 della legge regionale del 6 agosto 2007, n. 18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e riassetto del servizio sanitario regionale)".
Dopo l'articolo 1, inseriremmo il seguente articolo, che è un emendamento sulla clausola valutativa. Noi vorremmo che il Consiglio esercitasse il controllo sull'attuazione della presente legge, ne verificasse i risultati e ne valutasse gli effetti positivi o negativi.
Riteniamo che sia compito della Giunta regionale rendere annualmente conto al Consiglio, attraverso un passaggio nella Commissione consiliare competente, riguardo lo stato di attuazione della legge e, soprattutto, sui risultati ottenuti.
L'emendamento ha lo scopo di inserire all'interno di questo disegno di legge una clausola valutativa che crediamo sempre importante, anche per far sì che le valutazioni politiche pubbliche siano iscritte all'interno una discussione consiliare.
Pensiamo che sia particolarmente necessaria in una legge che, come avrà colto, istituisce una sorta di super azienda, con obiettivi molto ambiziosi e poteri molto ampi. Noi pensiamo che sia pertanto necessaria una valutazione puntuale riguardo il raggiungimento di tali obiettivi ma soprattutto, ancora più necessario, far sì che tramite l'Istituto regionale di Economia e Ricerca sociale, cioè l'IRES, ci siano degli studi approfonditi e, magari, un lavoro congiunto della IV Commissione e delle nostre Commissioni permanenti, come quella sulla normazione e la valutazione delle politiche pubbliche, e ci sia effettivamente scritto nero su bianco quali sono le clausole valutative di questo disegno di legge.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 155) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se me lo consente, interrompo questo breve silenzio per presentare l'emendamento rubricato n. 155. Un emendamento alla proposta di legge n.
131, "Azienda Zero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n. 18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del Servizio Sanitario Regionale)".
Dopo l'articolo 1, inseriremmo, se lei ovviamente darà subito notizia degli intendimenti della Giunta, il seguente articolo: "Clausola valutativa". Pensiamo sia "compito della Giunta regionale presentare alla competente Commissione consiliare una dettagliata relazione nel quale si dettaglino i risultati ottenuti dall'entrata in vigore della presente legge e il grado di raggiungimento degli obiettivi contenuti all'articolo 1 della stessa".
Crediamo che l'emendamento abbia ovviamente lo scopo di inserire all'interno della proposta di legge n. 131 una clausola valutativa, sempre importante per la valutazione delle politiche pubbliche, ma particolarmente necessaria in una legge che istituisce una super azienda con obiettivi molto ambiziosi e poteri molto ampi. Pensiamo sia necessaria una valutazione puntuale riguardo il raggiungimento di tali obiettivi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 156) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Interrompo questo breve silenzio per presentare l'emendamento rubricato n. 156). Un emendamento che abbiamo scritto per la proposta di legge n.
131, "Azienda Zero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n. 18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del Servizio Sanitario Regionale)".
Dopo l'articolo, 1 vorremmo inserire il seguente articolo: "Clausola valutativa. 1. È compito della Giunta regionale presentare ogni anno all'Assemblea legislativa una dettagliata relazione nel quale si dettaglino" - c'è un doppione in questo emendamento, forse sarebbe meglio subemendare, adesso vediamo se il Presidente me lo consentirà - "i risultati ottenuti dall'entrata in vigore della presente legge e il grado di raggiungimento degli obiettivi contenuti all'articolo 1 della stessa".
Le motivazioni sono semplici. L'emendamento ha lo scopo di inserire all'interno della proposta di legge una clausola valutativa che riteniamo sempre importante per la valutazione delle politiche pubbliche, ma particolarmente necessaria in una legge che istituisce una super azienda con obiettivi molto ambiziosi e poteri molto ampi. È pertanto necessaria una valutazione puntuale riguardo il raggiungimento di questi obiettivi. In quest'emendamento è previsto un termine temporale entro il quale espletare quanto previsto dal presente articolo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 157) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se me lo consente, interrompo questo breve silenzio per presentare l'emendamento rubricato n. 157).
Questo emendamento alla proposta di legge n. 131 "Azienda Zero 'Sostituisce l'articolo 23 della legge regionale del 6 agosto 2007, n. 18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e riassetto del servizio sanitario regionale)", vuole inserire, dopo l'articolo 1, il seguente articolo: "Clausola valutativa".
Noi pensiamo sia davvero necessario, al comma 1, dire che è compito della Giunta regionale presentare ogni anno alla competente Commissione consiliare una dettagliata relazione nella quale si illustrino i risultati ottenuti dall'entrata in vigore della presente legge e il grado di raggiungimento degli obiettivi contenuti nell'articolo 1 della stessa.
Come avrà colto, Presidente, le motivazioni sono così ben descritte dall'emendamento che, forse, non ci sarebbe neppure la necessità di leggere le motivazioni, ma gliele riporto per dovere d'ufficio e loro norma.
L'emendamento ha lo scopo di inserire all'interno della proposta di legge n. 131 una clausola valutativa, sempre importante per la valutazione delle politiche pubbliche, ma particolarmente necessaria in una legge che istituisce una super azienda con obiettivi molto ambiziosi e poteri molto ampi. È, pertanto, necessaria una valutazione puntuale riguardo il raggiungimento di tali obiettivi.
In quest'emendamento è previsto un termine temporale entro il quale espletare quanto previsto dal presente articolo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 158) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se me lo consente, interromperei questo breve silenzio per illustrare l'emendamento n. 158), che insiste sulla proposta di legge n. 131 "Azienda Zero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n 18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale)'".
Dopo l'articolo 1 vorremmo inserire il seguente articolo: "Clausola valutativa. 1. È compito della Giunta regionale presentare all'Assemblea legislativa una dettagliata relazione nel quale si dettaglino i risultati ottenuti dall'entrata in vigore della presente legge e il grado di raggiungimento degli obiettivi contenuti all'articolo 1 della stessa".
Le motivazioni dell'emendamento parlano chiaro: l'emendamento ha lo scopo di inserire all'interno della proposta di legge n. 131 una clausola valutativa, sempre importante per la valutazione delle politiche pubbliche ma particolarmente necessaria in una legge che istituisce una super azienda con obiettivi molto ambiziosi e poteri molto ampi.
È, pertanto, necessaria una valutazione puntuale riguardo il raggiungimento di tali obiettivi e dare uno strumento in più al Presidente Stecco, che in questo momento è un po' assente dalla discussione, perch non gli stiamo dando un motivo vero di intervenire. Speriamo che con il suo parere positivo questa discussione prenda vita e presto ci sia questa clausola valutativa che tutti noi abbiamo scritto non solo per dovere d'ufficio e loro norma, ma anche per il bene della nostra Amministrazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 159) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se me lo consente, interromperei questo breve silenzio per illustrare l'emendamento n. 159), che insiste sulla proposta di legge n. 131 "Azienda Zero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n 18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale)'".
Dopo l'articolo 1, vorremmo inserire il seguente articolo: "Clausola valutativa. 1. La Giunta regionale, entro due anni dall'entrata in vigore della presente legge riferisce al Consiglio regionale in merito alla realizzazione degli interventi previsti dal testo normativo e ai risultati ottenuti".
Riporto le motivazioni di quest'emendamento: l'emendamento ha lo scopo di inserire all'interno della proposta di legge n. 131 una clausola valutativa, sempre importante per la valutazione delle politiche pubbliche ma particolarmente necessaria in una legge che istituisce una super azienda con obiettivi molto ambiziosi e poteri molto ampi. È, pertanto, necessario una valutazione puntuale riguardo il raggiungimento di tali obiettivi.
Come vede, l'emendamento è molto più conciso. Per questo motivo, ho impiego meno minuti per l'illustrazione.
Se me lo consente, interromperei un minuto prima del previsto questa illustrazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 161) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se me lo consente, rimarrei in piedi, vista l'interruzione di questo breve silenzio che mi porta a illustrare a tutti voi l'emendamento n. 161) che insiste sulla proposta di legge n. 131 "Azienda Zero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n 18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale)'".
Dopo l'articolo 1, vorremmo inserire il seguente articolo: "Clausola valutativa. 1. La Giunta regionale, entro 18 mesi dall'entrata in vigore della presente legge riferisce al Consiglio regionale in merito alla realizzazione degli interventi previsti dal testo normativo e ai risultati ottenuti".
L'emendamento ha lo scopo di inserire all'interno della proposta di legge n. 131 una clausola valutativa, per dare forza al durissimo e difficilissimo lavoro del Presidente Stecco, e dare un contributo che riteniamo sempre importante per la valutazione delle politiche pubbliche ma particolarmente necessaria in una legge che istituisce una super azienda con obiettivi molto ambiziosi e poteri molto ampi, così come quelli che abbiamo votato negli articoli precedenti. Crediamo sia necessaria una valutazione puntuale riguardo il raggiungimento di tali obiettivi.
Speriamo davvero che la maggioranza abbia il tempo per leggerli e la volontà politica per approvarli.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 160) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Consigliere Grimaldi, desidera illustrare anche questo emendamento o rinuncia? La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Interrompo questo breve silenzio, se me lo consente, perché quando il tempo vola così in fretta è perché c'è molta attenzione e molta volontà di ascoltarsi. Ed è per questo che mi sembra giusto presentare un emendamento alla proposta di legge n. 131.
Quest'emendamento sull'Azienda Zero, sulla sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale n. 18 del 6 agosto 2007, prova a inserire una modifica alle norme per la programmazione sociosanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale. Dopo l'articolo 1, vorremmo inserire un articolo che metta al centro la clausola valutativa. Che cosa diciamo al comma 1, Presidente? Diciamo che la Giunta regionale, entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge, riferisce al Consiglio regionale in merito alla realizzazione degli interventi previsti nel testo normativo e i risultati ottenuti.
L'emendamento ha lo scopo di superare le Commissioni del Presidente Stecco, visto che - mi permetta, Presidente Stecco, quest'osservazione non hanno quasi mai al centro le clausole valutative. Pertanto, chiediamo di illustrare direttamente in Aula, visto che lei non lo fa abbastanza, per cui crediamo che a questo punto sia necessario aggiungere un emendamento con il quale inserire all'interno del disegno di legge n. 131 la clausola valutativa.
È sempre importante, se lei ci pensa, Presidente, per la valutazione delle politiche pubbliche, ma particolarmente necessaria in una legge che istituisce una super azienda con obiettivi molto discutibili e poteri decisamente troppo ampi per quelli che sono i vostri intendimenti amministrativi, ma soprattutto politici. È, pertanto, necessaria una valutazione seria e puntuale riguardo al raggiungimento di questi obiettivi e crediamo che, entro un anno dall'entrata in vigore di questa legge, sia del tutto pleonastico, ma giusto dirlo, che la Giunta deve riferire in Consiglio regionale in merito alla realizzazione di questi interventi.
Sarà davvero divertente chiedervelo, quando scopriremo fra un anno che quest'Azienda Zero sarà servita poco, se non a nulla.



PRESIDENTE

Chiedo il parere della Giunta; prego, Assessore Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Il parere è contrario su tutti gli emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie.
Sul complesso degli emendamenti, ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mi consenta di interrompere questo breve silenzio legato alla presa di parola dell'Assessore Icardi, che ringrazio per la loquacità e per la capacità di incidere e imprimere anche delle accelerate politiche al suo Assessorato, come ha fatto la sua forza politica durante questa lunga discussione.
È un peccato che non siano emerse le contraddizioni che ci sono dietro questo disegno di legge; è un peccato che non ci sia stata la volontà di comprendere che, dopo due anni di pandemia, avreste dovuto semplicemente fotografare il disastro organizzativo dentro il vostro Assessorato. Guardi Assessore, io l'ho ascoltata più volte, l'ho ascoltata nelle Commissioni d'indagine, l'ho ascoltata nelle Commissioni ordinarie e anche spesso nelle conferenze stampa che hanno anticipato degli annunci che, di solito, non hanno quasi mai riguardato davvero una riorganizzazione né dei servizi territoriali né di quelli centrali del suo Assessorato.
Alla fine, tanto ha fatto che pian piano il Presidente Cirio si è inventato dei suoi cloni; ha fatto le task force, ha fatto le Commissioni informali e quelle consultive, ha istituito luoghi come il DIRMEI, ha istituito cabine di regia. Ma mi faccia dire che, senza dover per forza sostituire lei e senza dover neanche per forza trovare un posto all'ex Direttore Aimar, io credo che arrivare a un'Azienda Zero senza dirsi fino in fondo cosa non ha funzionato nel suo Assessorato e, soprattutto, cosa non funziona nel coordinamento delle ASL, probabilmente è un modo per rinviare all'infinito quella che è una discussione che, prima o poi, dovrà essere messa al centro.
Le clausole valutative servono un po' a questo, Presidente; servono a capire quanto l'esigenza di dover dare delle risposte, anche solo sulla carta stampata.
Attraverso le ricerche dell'IRES si potrebbe scoprire che alcune superfetazioni di strutture alla fine rischiano di svolgere le stesse funzioni di altre ASL. Lo dico, perché se bisogna centralizzare gli acquisti, ci sono luoghi per poterlo fare, ad esempio presso Finpiemonte presso SCR, presso le ASL più grandi, perché non è che l'ASL di Torino non possa fare acquisti per gli altri.
Mi faccia dire, perché non vorrei sprecare tempo e rubarglielo, anche perché sono passati tre minuti: non esiste buon vento per il marinaio che non sa dove andare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 153), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 154), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 151), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 152), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 155), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 156), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



FREDIANI Francesca

Chiedo scusa, ma mi sembra che il mio voto favorevole non sia stato recepito.



PRESIDENTE

Segnaliamo per il verbale il voto favorevole all'emendamento n. 156) della Consigliera Frediani.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 157), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 158), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 159), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 161), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 160), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con la norma finanziaria.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Segnaliamo la votazione contraria del Consigliere Sarno.
Prima di passare alla votazione sull'intero testo, vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Non passa giorno senza che salti fuori una falla nel sistema sanitario regionale piemontese: mancano medici di medicina generale, specialisti urgentisti, ma anche infermiere e altre figure professionali. Soprattutto questa mancanza si evidenzia nelle aree marginali del Piemonte, quelle dove ci sarebbe più bisogno di assistenza sanitaria vicina ai bisogni dei cittadini. Poi ci sono le liste di attesa, che sono interminabili aggravate da una pandemia che ha danneggiato il nostro territorio per più di un anno e mezzo, con prestazioni che si allontanano sempre di più dal territorio di origine, costringendo i cittadini a muoversi per chilometri a ricorrere ai privati con costi e aggravi economici ulteriori o a spostarsi addirittura fuori regione. Per non parlare di quelle prestazioni specialistiche che nemmeno sono usufruibili, a volte, nel sistema sanitario regionale pubblico.
Persino un servizio che una volta funzionava, era pratico, era vicino all'esigenza dei cittadini, quello della continuità assistenziale, ha ricevuto danni, magari non per colpa diretta dell'Assessorato o comunque della Regione Piemonte, ma un servizio che funzionava e che era usufruibile in realtà adesso è stato reso lontano a causa del numero unico.
Ci sono ancora i criteri per l'accesso ai pronto soccorso e nell'era post COVID è diventato tutto difficile, i cittadini sono spaventati e spesso desistono ad andare a ricevere le cure necessarie. Ammesso che il pronto soccorso sia ancora operativo sul territorio di residenza o comunque, nel territorio immediatamente vicino perché molti punti di primo soccorso sono stati chiusi dopo la pandemia, abbiamo messo a punto un provvedimento che, di fatto, va a creare un doppione dell'Assessorato, che al momento risulta svuotato di personale e competenze e che, a mio avviso non andrà a risolvere i problemi che ho citato fino ad ora, non andrà a prendere in considerazione una per una quelle che sono le criticità, tant'è che il provvedimento è stato modificato più volte, assegnando anche delle funzioni di controllo e di monitoraggio; funzioni che, di per sé, non sono poi così tanto funzionali.
Di fatto, è stata presa questa decisione perché in altre Regioni sembrava che provvedimenti analoghi a quello relativo all'Azienda Zero funzionassero. Noi, però, dobbiamo tenere conto che abbiamo una peculiarità nel nostro territorio, cioè esistono delle differenze tra noi e quelle Regioni che questo sistema lo hanno già applicato.
Quali garanzie abbiamo del suo funzionamento? Soprattutto, come pensiamo di risolvere i problemi della sanità in assenza di un Piano Socio Sanitario e di una programmazione che era stata annunciata a luglio del 2019, ma di cui ancora non vi è traccia? Peraltro, su questo abbiamo strappato una promessa, diciamo così, di eseguirla nei prossimi mesi, ma è una promessa che, in realtà, sarebbe stata da mantenere almeno due anni fa.
Nel testo originario era esclusa completamente la Commissione competente, ovvero la IV Commissione sanità, e ovviamente anche il Consiglio regionale. E pensare che si tratta di una proposta di legge! Quest'aspetto fa specie, per cui vorrei chiedere al proponente, che tra l'altro oggi nemmeno c'è, che cosa lo ha spinto a non includere inizialmente la IV Commissione all'interno di questo testo. Perché va bene avere una fiducia spropositata, oltre che un regime di adorazione, nei confronti della Giunta regionale; però, da lì ad autoescludersi, a privare la Commissione competente di un'azione di controllo e d'indirizzo riguardante i temi in materia sanitaria, ce ne va! Eppure, sembrava un sacrificio che la maggioranza volesse operare. Per questi motivi sostenevamo che forse un disegno di legge presentato dall'Assessore sarebbe stato più indicato. Di fatto, abbiamo assistito anche a questo paradosso.
Abbiamo anche inciso a livello di tavolo di lavoro. In quella sede, mi ero anche complimentata per il metodo utilizzato, perché era stato istituito un tavolo di lavoro proprio presso la IV Commissione, che ci ha permesso di apportare anche una modifica al comma 4, per noi molto dibattuto, che originariamente dava un potere indiscriminato alla Giunta di aggiungere funzioni in capo all'Azienda Zero senza interpellare il Consiglio regionale né la Commissione. Proprio in sede di tavolo di lavoro abbiamo apportato una modifica che per noi è essenziale: a nostro avviso la IV Commissione è sovrana e deve continuare a mantenere la sua funzione d'indirizzo su atti come questi.
Abbiamo visto svuotare molte altre funzioni dal testo originario della proposta di legge, e proprio per questo sorge anche il dubbio che, forse non vi sia la fiducia necessaria che questo provvedimento possa effettivamente andare a sanare tutti i problemi che poc'anzi ho citato.
Di fatto, anche oggi abbiamo assistito a.



PRESIDENTE

La invito a concludere.



DISABATO Sarah

Concludo, Presidente.
Anche oggi abbiamo assistito alla presentazione di ulteriori emendamenti, su cui il mio Gruppo avrebbe voluto più tempo per riflettere.
Perché quando si legifera in materia di sanità bisogna approfondire ogni provvedimento, ogni singolo comma e ogni singola lettera che si va ad aggiungere al testo. Questo mi ha fatto mancare la fiducia.
Spero che il vostro progetto possa andare in porto e che possa funzionare, perché se così fosse, ne usufruirebbero i cittadini piemontesi.
Tuttavia, nutro forte sfiducia in merito e, visto anche il metodo che è venuto a mancare nelle ultime ore.



PRESIDENTE

Consigliera Disabato, le devo togliere la parola!



DISABATO Sarah

No, termino. Non sono intervenuta prima.



PRESIDENTE

Solo trenta secondi fa l'avevo sollecitata a terminare. Sono costretto a toglierle la parola.



DISABATO Sarah

Noi voteremo in maniera contraria.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che abbiate colto l'esito della nostra dichiarazione di voto, che sarà contraria. Lo sarà perché pensiamo davvero che avreste dovuto cogliere anche l'opportunità di comprendere cosa sta succedendo nella sanità piemontese.
Vuoi il conflitto ancora nel corpo vivo della nostra organizzazione.
Non so se ha letto, Assessore, o se continua ad avere un report quotidiano di tutte le strutture, che anche grazie all'incapacità di gestire il conflitto con gli operatori che hanno scelto di non vaccinarsi da una parte, e la non capacità, se possiamo dire così, di trovare il modo di aprire un vero dialogo fra Assessorato e ASL su quello che non ha funzionato in questi due anni.
Credo che si debbano sempre ascoltare i lavoratori e le organizzazioni sindacali, che hanno quasi tutte detto la stessa cosa: "Non crediamo sia opportuno procedere con l'istituzione di un'Azienda come questa dentro una crisi che ha più volte segnalato tutt'altri problemi". Ha segnalato il depauperamento dell'Assessorato regionale. Tra l'altro, aveva un'opportunità enorme, Assessore, e noi glielo avevamo detto. Siamo fra le poche forze consiliari che da più legislature (non sono certo l'unico esponente di quella sinistra, perché in quest'Aula sono passati Consiglieri diversi, dalla Consigliera Artesio alla Consigliera Cerutti) ha lamentato il ruolo sempre più autonomo - purtroppo - delle ASL rispetto all'Assessorato.
È una difficile gestione centrale, anche di coordinamento e di controllo (possiamo dirlo anche in questi termini) dell'Assessorato.
Perché? Perché è stata figlia di una particolare stagione politica: quella dei blocchi dei turnover, quella in cui si spiegava a livello nazionale che non era possibile continuare ad assumere nelle Regioni, e sempre di più si doveva trovare il modo di sostituire il turnover con un rapporto di uno a cinque.
Poi c'è stato il dramma del bollino nero della sanità; c'è stato il commissariamento durante l'era Cota e tutto è stato ancora di più ristretto da parametri come il tavolo Massicci, che ha reso ancora più vulnerabili quelle strutture.
Tutto poi è crollato in fretta: Direttori che erano lì da tanti anni sono andati via; voi avete scelto in fretta e furia dei Direttori appena arrivati per sostituirli. In Aula ci avete detto che avete trovato delle strutture spesso vacanti, senza dirigenti, senza funzionari, ma, a fronte di tutto quello che ci avete detto, era proprio necessario portare in Giunta un disegno di legge del genere? Si vede di no, perché tra l'altro non l'avete fatto. Infatti, non è un disegno di Giunta.
E qui, oltre al merito, arriviamo al metodo. Perché c'è stata l'opposizione del nostro Gruppo consiliare? Perché non solo ritenevamo inopportuna, dal punto di visto del merito, l'istituzione di un'Azienda Zero, ma riteniamo davvero sconveniente che una forza politica non comprenda che la dimensione organizzativa delle ASL e degli Assessorati è materia di Giunta.
Com'è possibile che le altre forze, e parlo di Fratelli d'Italia, di Forza Italia.
Quand'è che anche voi farete emergere la vostra cultura politica istituzionale per dire che quest'arroganza va fermata quando non serve? Perché? L'Assessore Icardi non è più un Assessore di fiducia della Lega? Non poteva fare lui e scrivere lui questo disegno di legge? Per questi motivi e per tutti quelli che abbiamo elencato in queste settimane, noi voteremo contro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Concludiamo questo quasi anno di lavoro sull'Azienda Zero. Il testo è partito in un modo e oggi lo approverete totalmente diverso. Siamo intervenuti nel merito della questione, ponendo dei temi organizzativi e politici su come interpretate e volete interpretare la sanità e sul vostro disegno complessivo della sanità. Abbiamo ottenuto pochissime risposte.
Questo è un disegno di legge che è un pezzo di un quadro più complessivo che, dopo due anni e mezzo di amministrazione della Giunta Cirio, non riusciamo a capire e che non ci avete mai raccontato. Speriamo che nei prossimi sei mesi si avvii veramente il ragionamento sul Piano Socio Sanitario.
Però avete invertito il ragionamento: prima avremmo dovuto fare il quadro complessivo del Piano Socio Sanitario e poi eventualmente capire come collocare una nuova azienda dentro il nuovo quadro. Sì, perché oggi pur essendo negli anni in cui, di norma, si cercano di ridurre le aziende partecipate, di fare efficienza e di comprimerle, ne creiamo una nuova, che sostanzialmente svolgerà il ruolo che ha svolto fino a oggi l'Assessorato o che doveva svolgere, creando molto probabilmente un doppione e, secondo noi, inefficienza.
Oggi abbiamo una certezza con l'approvazione di questo disegno di legge: spenderemo tre milioni e qualcosa in più per Azienda Zero. Non abbiamo capito, non abbiamo avuto notizie e non abbiamo avuto risposte in merito al piano di efficienze che quest'Azienda porterà in atto e in dote quando entrerà in funzione sulle tante attività che si appresta a coordinare, a monitorare e a verificare. Di conseguenza, oggi abbiamo un più tre milioni di costi e non sappiamo quali saranno i risparmi. Noi temiamo, siccome le questioni aperte sono tantissime, che questi risparmi non ci saranno e che, tra qualche anno, quando faremo il primo punto della situazione, scopriremo che quest'azienda ha creato dei costi emergenti, ma non ha ridotto complessivamente i costi.
Sono aperte tante questioni: quale sarà la relazione con l'Assessorato cosa farà quindi l'Assessorato da oggi in avanti rispetto a quello che faceva prima, quali relazioni ci saranno con SCR nel processo di acquisto.
Questo è un grande tema che noi abbiamo combattuto e abbiamo contestato nel merito della questione e non per questioni ideologiche o di mero contrasto alla vostra azione politica.
Pensiamo che l'errore più grosso che è dentro l'Azienda Zero è di concentrare i processi di acquisto in un'unica azienda, andando a ricalcare nuovamente il modello delle federazioni del 2013, che non hanno funzionato.
Temiamo molto che questo possa avvenire e che non sia chiaro dove stanno poi le responsabilità: chi deve fare cosa, di chi sarà la colpa se ci saranno dei ritardi. Abbiamo molte preoccupazioni e dietro questo processo amministrativo (apparentemente amministrativo) c'è in realtà il processo del servizio sanitario al cittadino, perché tutto ricade su questo.
Pertanto, la preoccupazione è molta.
Non è chiaro quali saranno le responsabilità e cosa ci sia dietro questi termini che abbiamo utilizzato in tutte le funzioni (verifica controllo, monitoraggio, supporto). Non so se il cittadino che leggerà questa legge capirà effettivamente che cosa fa in concreto tale azienda. Lo scopriremo strada facendo.
Riconosco alla Giunta che molte questioni sono state corrette, quindi vuol dire che molte questioni erano da correggere, perché se avete accolto molti nostri emendamenti è anche per questo, ma per tutti i motivi più volte esposti, noi voteremo contro. Continueremo a monitorare, dal giorno dopo che entrerà in funzione, l'efficacia e l'efficienza di quest'azienda e come verrà organizzata, con una particolare attenzione: che le persone che verranno comandate dalle ASL e dalle ASO in Azienda Zero siano poi riassunte nelle aziende di partenza, in modo da non impoverire le nostre ASL e le nostre aziende che hanno bisogno di funzionari e operatori amministrativi che portino avanti tutti quegli aspetti dietro ai quali in realtà viene erogato il servizio sanitario al cittadino.
Pertanto, su questo faremo particolarmente attenzione. Oggi voteremo contro.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Andrea

Grazie, Presidente.
Siamo arrivati al voto finale per l'approvazione della proposta di legge n. 131, quella che in questi mesi di dibattito abbiamo imparato a conoscere come Azienda Zero. V'invito a ripensare a come stavamo vivendo esattamente un anno fa: la recrudescenza del COVID ci stava rigettando nell'angoscia di un nuovo lockdown, mentre i nostri ospedali dovevano sopportare una pressione sempre crescente con un vertiginoso aumento dei ricoveri nelle terapie intensive.
Eppure il nostro Piemonte è stato più forte del virus. La nostra Regione e la nostra buona sanità a guida Lega sono state capaci di arginare la pandemia e di combatterla, attingendo alle nuove difese che la scienza ci ha messo a disposizione fino al decisivo punto di svolta: il vaccino.
Non solo: questa sanità, che pure è stata costretta a uno sforzo che non ha precedenti nella nostra storia, ha dimostrato la lungimirante vitalità di immaginare e lavorare e, infine, fare approvare una rivoluzione epocale, quella di Azienda Zero. È un provvedimento che il Gruppo della Lega oggi rivendica con orgoglio, come dimostra la prima firma apposta al provvedimento dal nostro Presidente Alberto Preioni. Un iter non certo breve o agevole, ma che non sarebbe stato possibile portare a termine senza il determinante apporto del nostro Assessore alla sanità, Luigi Icardi.
Si è così perseguito l'obiettivo comune di fornire alla nostra sanità una struttura più coordinata e che meglio potrà rispondere alle future emergenze e alle necessità dei cittadini, ovvero garantire loro servizi più efficienti.
Il nostro Presidente della IV Commissione, il collega Alessandro Stecco, direbbe, da tecnico, che oggi andiamo ad abbandonare un'organizzazione a silos, con comparti strategici incapaci di coordinarsi tra di loro, per abbracciare un meccanismo più armonico, più interconnesso e, quindi, più efficace.
Come Gruppo Lega, rivendichiamo l'obiettivo politico di essere riusciti a fornire garanzie al più importante settore della Regione Piemonte, quello della sanità, pur nel momento più difficile, dopo una pandemia, ma anche dopo una e non semplice uscita da un doloroso Piano di rientro.
Come forza di maggioranza relativa non volevamo e non potevamo lasciare tutto com'era prima, ignorando buone pratiche che già hanno dato ottimi frutti in altre Regioni d'Italia, come nel Veneto di Luca Zaia. Abbiamo piuttosto, intercettato e disciplinato questa necessità di cambiamento tenendo all'orizzonte una sanità che, non solo potrà lavorare meglio, ma potrà anche impegnare meglio le proprie risorse e, quindi, ridurre gli sprechi. Soldi pubblici che oggi, grazie ad Azienda Zero, potranno essere reinvestiti per tutelare il bene più prezioso di tutti: la salute dei cittadini piemontesi.
Per queste ragioni, signor Presidente, annuncio il voto favorevole del Gruppo della Lega sull'intero provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Ci accingiamo a votare e approvare un provvedimento che potremmo definire storico, perché andrà a segnare un cambiamento epocale nella governance di quella che dobbiamo sempre ritenere la prima azienda per fatturato, posti di lavoro e importanza nella nostra Regione, la sanità. Lo diciamo più volte e ce lo racconta l'Assessore Tronzano, che quasi l'80 delle nostre risorse vengono.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Bongioanni. Chiedo a tutti di calzare correttamente la mascherina, che deve coprire naso e bocca.
Se volete, vi facciamo avere le istruzioni che lo spiegano in modo idoneo.
Prego, Consigliere Bongioanni, ma non era riferito a lei.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente, continuo da dove avevo interrotto.
Il ruolo di Azienda Zero sarà di imporre e costruire una nuova governance regionale e, proprio per l'impegno economico, dovrà sempre essere dotata delle risorse che abbiamo fornito finora, magari anche aumentate, tenendo sempre presente l'importanza della formazione e della collaborazione con l'Università, con gli istituti di ricerca e con investimenti per la formazione del personale e delle nuove assunzioni, che sappiamo essere uno dei temi più delicati e difficili con quale il nostro Assessore Luigi Icardi si deve quotidianamente confrontare.
Questo forte ruolo di centralità, che deve coordinare e ottimizzare il lavoro delle ASL e dei vari rami territoriali del nostro sistema sanitario è uno degli aspetti più importanti e più felici e non, come qualcuno ha detto, una negatività.
Chiaramente sono gli uomini che fanno la differenza, per cui credo che come succede in un ente, in un'azienda o in una squadra, le figure che andranno a comporre il vertice direzionale di Azienda Zero avranno un ruolo importantissimo: dovranno sapersi raccordare bene con le linee politiche dell'Assessorato e, ovviamente, con i territori.
Il Piemonte è un territorio eterogeneo: c'è la montagna, la collina, la pianura e la Città metropolitana, per cui l'ascolto delle comunità locali delle Province, dei Comuni e delle Unioni montane è indispensabile proprio per le necessità, che si hanno soprattutto nelle zone periferiche, di avere un ruolo forte ed efficiente per la medicina di comunità. L'Azienda Zero ci permetterà di limare quegli squilibri che ci sono stati (che purtroppo abbiamo vissuto sulla nostra pelle) fra le varie ASL territoriali, dove ci sono stati casi di ASL con un patrimonio finanziario brillante e altre con dei conti drammaticamente passivi che poi, sicuramente, si sono ribaltati sugli utenti finali.
Proprio per questo, ritengo che Azienda Zero dovrà sostenere, nel miglior modo possibile, l'equilibrio finanziario tra le varie ASL territoriali, ottimizzando la spesa globale, ma senza mai intaccare i servizi sanitari o il personale che, come dicevo già in apertura del mio intervento, è fondamentale.
Per concludere, come Gruppo di Fratelli d'Italia riteniamo che Azienda Zero, pur con questo ruolo fondamentale di coordinamento centrale sulle ASL, abbia comunque flessibilità nelle richieste e nelle istanze dei singoli territori. Si deve rispondere a necessità estremamente differenti da realtà a realtà, cercando di dialogare con il massimo profitto - e chi andrà a dirigere questo ente lo dovrà per forza fare - con gli Enti locali i primi attori del settore sanitario sul territorio e, ovviamente, con chi è il protagonista, ossia il personale medico e sanitario. Senza il lavoro di queste persone, non avremo alcuna sanità, per cui mettiamoli sempre al primo posto.
Oggi abbiamo i presupposti per costruire una "fuori serie" cui dare vita. Questo credo potrà essere Azienda Zero, ma occorre dotarla dei piloti giusti per farla andare veloce e per portare la nostra sanità nel terzo millennio.
Con l'Assessore Icardi, con l'amico Preioni, primo firmatario e con il Consigliere Stecco abbiamo fatto un grandissimo lavoro. Voglio ringraziare l'Assessore per l'attenzione e l'ascolto che ha riservato al Consiglio recependo tutte le indicazioni e le istanze che abbiamo avanzato nel corso di questi mesi, che hanno portato a un progetto, un documento legislativo condiviso, che oggi andiamo ad approvare, che farà bene al Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sarò brevissima, perché abbiamo già avuto modo di esprimere la nostra posizione sia durante il lungo tavolo di lavoro cui abbiamo partecipato sia durante l'introduzione, quindi durante la discussione generale, in cui ognuno ha illustrato la propria posizione all'inizio della discussione in Aula.
Vorrei condividere l'ottimismo del Gruppo Lega, che con i soliti toni trionfalistici annuncia la grande rivoluzione nel sistema sanitario piemontese, ma, in realtà, so di parlare a una persona che ha ben presente le difficoltà - l'Assessore Icardi, ovviamente - che dovrà affrontare da adesso in poi, che sono emerse e hanno dimostrato che il nostro sistema sanitario ha bisogno di massima attenzione e di essere sicuramente rafforzato a partire da oggi, anzi a partire da ieri, perché durante la pandemia, in realtà, abbiamo visto emergere in modo evidente tutti i problemi e più volte abbiamo temuto che il sistema non potesse reggere.
Direi che il tempo dell'ottimismo non è ancora arrivato, adesso è il tempo dell'impegno e tra i numerosi problemi da affrontare c'è sicuramente quello del personale ma, al di là della questione vaccini, c'è anche il problema dei servizi ai cittadini che in questi anni sono stati tagliati soprattutto nelle aree montane.
Ho visto poco fa un'agenzia con delle frasi del Presidente Cirio rispetto al territorio del Verbano, ma non è solo il territorio del Verbano ad avere una conformazione particolare e a richiedere particolare attenzione, perché la gran parte della nostra regione è in area montana quindi c'è bisogno di una diffusione capillare dei servizi per evitare che i cittadini debbano compiere tragitti troppo lunghi e, quando si tratta soprattutto di emergenza, sappiamo che il tempo è un fattore fondamentale.
Poi c'è il problema dei pronto soccorso, dove il personale non vuole più stare, quindi bisogna anche trovare il modo - poi ne parleremo, spero in Commissione con l'Assessore - di capire come si farà ad affrontare questo problema e rafforzare tutti i sistemi e i servizi che sono più vicini ai cittadini e anche la presenza dei medici di base.
C'è tantissimo da fare. Avremmo voluto parlarne nella discussione del nuovo Piano Socio Sanitario, ma non è stato possibile, la Lega ha voluto mettere un suo timbro su questa riforma che definiscono epocale. Vedremo. A un certo punto, la maggioranza che governa ha anche il diritto di andarsi a schiantare, ma speriamo solo che non siano i cittadini piemontesi, alla fine, ad andarsi a schiantare.
Da adesso in poi ci rivolgiamo all'Assessore, speriamo di poter riprendere il lavoro e il confronto in Commissione e poi, ovviamente, in Consiglio, per tornare sui temi senza trionfalismi, senza boutade da campagna elettorale, e tornare a lavorare a testa bassa e seriamente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Come hanno già ricordato i colleghi, stiamo parlando della proposta di legge n. 131, che tutti abbiamo imparato a conoscere come Azienda Zero, su cui, fra qualche minuto, ci accingeremo a dare l'ultimo voto finale varando quindi questo provvedimento su cui noi, ovviamente, annunciamo un voto favorevole.
Questa nuova legge andrà a sostituire integralmente l'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2017 n. 18, di cui mi preme ricordare il titolo: "Norme per la programmazione sociosanitaria e riassetto del servizio regionale".
Il titolo ci fa ben comprendere quale strumento andiamo a sostituire quindi l'importanza già a partire dal titolo e la consapevolezza della portata che almeno auspichiamo e speriamo avrà questo provvedimento. Un provvedimento di cui, com'è ampiamente emerso durante la discussione e l'esame - devo dire tanto in Commissione quanto in Aula, come ricordavano i colleghi - stiamo parlando da oltre un anno. Ragion per cui in parte resto colpito da alcune dichiarazioni di voto, perché nel momento in cui contrariamente rispetto ad altri provvedimenti, si dice che è stato ampiamente dibattuto, che ne abbiamo parlato per un anno, prendendo le parole del collega Gallo, che giustamente ci ricorda che il provvedimento oggi in Aula è profondamente diverso da quello che è entrato in Commissione, comprendiamo la bontà del provvedimento, perché si è tenuto conto di tutte le istanze che sono arrivate, tanto dalla maggioranza quanto direi, soprattutto, dalle minoranze, che sono intervenute vedendo accolti diversi suggerimenti che hanno contribuito a modellare questa proposta di legge, anche secondo le intenzioni e i rilievi che ritenevano di dover fare.
È un provvedimento che mira a introdurre un nuovo modello organizzativo, uno strumento al quale attribuire diverse attività: un modello e uno strumento. È evidente che non sarà la bacchetta magica, da domani non ci sarà una sanità che sarà completamente diversa da quella che era oggi, ma avrà a disposizione uno strumento che potrà incidere in termini gestionali, di coordinamento e di monitoraggio nell'ambito delle funzioni sanitarie a valenza regionale.
Tutti noi, ricordando proprio le parole che anche voi colleghi avete ricordato, ci siamo accorti con questa pandemia quanto fosse necessario avere un coordinamento regionale che non c'era. Tutti noi ci siamo resi conto di quanto altre rivisitazioni e altri provvedimenti sulla sanità abbiano, di fatto, disarticolato e azzerato quella che era la sanità territoriale. Non ce lo possiamo dimenticare. Abbiamo tolto posti letto abbiamo tolto posti nelle rianimazioni, perché pensavamo che non fosse più necessario. Abbiamo tagliato drasticamente il personale, tanto sanitario quanto di assistenza. In effetti, abbiamo pagato un duro prezzo.
Certo, come hanno detto i colleghi, anch'io auspico che questo non succeda più, soprattutto con questo Governo, e che questo sia un provvedimento che ci porti a fare esperienza degli errori che sono stati fatti e portare un miglioramento.
Come dicevamo, pensiamo che questo strumento possa portare efficienza organizzativa e un'ottimizzazione dei livelli di efficacia sanitaria, tali anche da rendere e migliorare i costi gestionali. Questo credo sia l'obiettivo: migliorare, facendo tesoro degli errori che sono stati fatti.
Abbiamo potuto verificare che altre riforme, che hanno preceduto questa sicuramente non sono state efficaci ed efficienti nel farci trovare una sanità idonea ad affrontare la pandemia.
Per questo provvedimento ringrazio soprattutto, ovviamente, l'Assessore Icardi, e ringrazio il Presidente della Commissione, Consigliere Stecco per il lavoro importante che ha fatto con la Commissione, come tutti coloro che hanno collaborato per arrivare oggi a un testo che credo valido per aver tenuto conto delle istanze di tutti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ruzzola.
Non vi sono altri iscritti a parlare sulle dichiarazioni di voto finale sulla proposta di legge n. 131, ragion per cui metterei in votazione per appello nominale l'intera proposta di legge.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



(Applausi provenienti dai banchi riservati ai gruppi di maggioranza)



PRESIDENTE

Diamo atto a verbale che il Consigliere Giaccone ha espresso voto contrario nella precedente votazione.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Icardi; ne ha facoltà.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Vorrei dire solo una parola, perché credo che sia già stato detto tutto dai Capigruppo di maggioranza, ma anche dalla minoranza.
Una parola appunto per ringraziare tutti: per ringraziare la maggioranza, con cui ho avuto un arduo lavoro, costante e lungo; per ringraziare il Presidente dalla IV Commissione Stecco e tutti voi; per ringraziare la minoranza per la critica costruttiva che, anche in Commissione, ci ha indotti ad apportare delle modifiche e delle correzioni.
Oggi abbiamo un grande strumento e lo applicheremo con gradualità, cioè non entreremo a gamba tesa sulla sanità piemontese, ma faremo un'azione concordata, progressiva, a piccoli passi, per arrivare a dare uno strumento indispensabile - ripeto, indispensabile - per la nostra sanità.
Molte altre Regioni se ne sono dotate. So che anche nella scorsa legislatura c'era l'intenzione di farlo, anche dall'altra parte politica segno che è un'esigenza sentita.
Oggi abbiamo concretizzato questo strumento, che io credo ci permetterà di dare maggiore efficacia, maggiore efficienza, coordinamento e controllo insomma, ci permetterà di dare una sanità migliore ai nostri piemontesi.
Voglio davvero ringraziare tutti, a 360 gradi, con la garanzia che la costruiremo lentamente e condivideremo le scelte più importanti.
L'abbiamo voluto fare come proposta di legge, come un atto importante che la Lega e la maggioranza tutta ha voluto portare avanti, proprio perch rappresenta una svolta significativa nel modello organizzativo e gestionale della nostra sanità.
Tuttavia - lo ripeto - avete visto la disponibilità alle modifiche che abbiamo manifestato in Commissione e ancora qui in Consiglio, segno che questa riforma la si fa tutti insieme: la faremo insieme e la porteremo avanti insieme, perché non è cosa banale quest'azienda e l'impatto che avrà sulle nostre ASL, e i relativi riflessi.
Ringrazio tutti per la collaborazione che c'è stata fino a oggi.
Apriamo un capitolo nuovo nella sanità piemontese.
Grazie a tutti.


Argomento: Bilanci preventivi - Variazioni di bilancio - Assestamento di bilancio

Proposta di deliberazione n. 160 "Approvazione della proposta di variazione di assestamento, ai sensi dell'art. 50, comma 3-bis del d.lgs. 23 giugno 2011, n. 118, del bilancio di previsione finanziario del Consiglio Regionale per il triennio 2021-2022-2023"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame della proposta di deliberazione n.
160, inerente a "Approvazione della proposta di variazione di assestamento ai sensi dell'art. 50, comma 3-bis del d.lgs. 23 giugno 2011, n. 118, del bilancio di previsione finanziario del Consiglio Regionale per il triennio 2021-2022-2023", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione l'11 ottobre scorso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi, penso sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Scusi, ma non ha chiesto nemmeno se c'erano delle questioni pregiudiziali, delle questioni preliminari o quant'altro.
A dire la verità, preferirei non intervenire in tal senso, però vorrei trovare un intendimento con i Capigruppo, per comprendere anche come procedere in merito al prosieguo dei lavori. Decida lei. Diversamente inizio a illustrare la prima questione pregiudiziale.
Se ci concede un secondo, ci avviciniamo a lei come Capigruppo di opposizione e le avanziamo una proposta.



PRESIDENTE

Ricordo che siamo sull'assestamento del bilancio del Consiglio regionale.
Vi sono ulteriori richieste da parte della maggioranza o dei Presidenti di Gruppo?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Riprenderemo i lavori tra cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.29, riprende alle ore 18.32)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Si è concordato di interrompere i lavori sul provvedimento e di riaggiornarli domani mattina alle ore 9.30. Non vi sono interrogazioni e interpellanze, perciò iniziamo alle 9.30 con la deliberazione inerente alla proposta di variazione dell'assestamento del bilancio del Consiglio regionale.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.33)



< torna indietro