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Dettaglio seduta n.152 del 06/10/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.06 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interpellanza n. 851, presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo fin d'ora che per le interrogazioni e interpellanze è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per cinque minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e l'eventuale replica dell'interrogante per cinque minuti.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interpellanza n. 851 presentata da Magliano, inerente a "Il Regio itinerante. Un progetto che non suona più?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con la trattazione dell'interpellanza n. 851, presentata dal Consigliere Magliano, che ha facoltà di illustrarla per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Assessora di essere oggi in Aula apprezzo molto la sua presenza.
L'interpellanza fa seguito ad un'altra interpellanza di cui avevamo già discusso, legata al tema del Regio itinerante, che era l'opportunità data dal Teatro Regio e dalla Fondazione Teatro Regio di Torino di proporre alle amministrazioni locali concerti e spettacoli a prezzi oggettivamente calmierati, per permettere a Comuni che non hanno grandi disponibilità economiche di portare sul loro territorio una cultura di alto livello anche in un'ottica - questo lo possiamo dire - di riqualificazione e rivitalizzazione delle attività culturali sui nostri territori. Penso a Comuni che stanno nelle valli piuttosto che a Comuni che, da soli, non potrebbero permettersi questo tipo di attività.
Nel "considerato che" dico che, nel quadro degli obiettivi strategici della cultura perseguiti dalla Regione Piemonte, la Fondazione Teatro Regio di Torino è stata individuata come un imprescindibile punto di riferimento delle politiche culturali regionali, rapporto sancito già dal 1980 con la legge regionale n. 10/80 e altresì recepito e sottolineato nel programma di attività per il triennio 2018-2020.
Il Regio Itinerante è ricompreso nel programma delle attività che la Fondazione Teatro Regio di Torino presenta annualmente alla Regione Piemonte.
Sappiamo bene che all'interno della convenzione c'era un capitolo ad hoc proprio per questo tipo di attività. Si tratta di attività che avevano una valenza anche politica. Spesso parliamo di riqualificare i nostri territori, anche attraverso la cultura, ma dentro la convenzione c'era una voce dedicata, che poi è sparita. Pertanto, nel calderone delle attività e delle risorse che noi diamo non c'è un esplicito riferimento.
Nel "considerato che" proseguo dicendo che dal progetto 2020 presentato dalla Fondazione alla Regione Piemonte e sulla base dell'emergenza sanitaria in atto, in particolare, con riferimento alla corrispondenza ai criteri e agli indirizzi di cui all'articolo 55 comma 1, lettera a), della l.r. 13/2020, è emerso che tra varie attività rivolte al pubblico è proseguita l'attività dei complessi cameristici nell'ambito del circuito denominato "Il Regio Itinerante", con quindici esecuzioni realizzate in sedi decentrate del Piemonte e della Valle d'Aosta, tra cui una trasmessa anche in streaming.
La delibera della Giunta Regionale n. 21-2322 del 20 novembre 2020 ha stabilito: "Sulla base delle considerazioni sopra esposte, si ritiene opportuno riconoscere alla Fondazione Teatro Regio di Torino, ente partecipato dalla Regione Piemonte, per il progetto dalla stessa presentato per l'anno 2020, un contributo di complessivi euro 2.280.000,00 da assegnare sulla base di specifica convenzione che sarà definita dalla precitata Direzione regionale Cultura, Turismo e Commercio, Settore Promozione delle Attività Culturali, del Patrimonio Linguistico e dello Spettacolo".
Con la determinazione n. 269 del 23-11-2020 è stato approvato lo schema di convenzione tra la Regione Piemonte e la Fondazione Teatro Regio di Torino per il sostegno alla realizzazione del progetto "Opera e Concerti 2020".
All'interno del programma, oggetto della convenzione, presentato dalla Fondazione Teatro Regio si legge: "Nel corso del 2020 (ogniqualvolta è stato possibile, compatibilmente con i provvedimenti restrittivi legati all'emergenza pandemica), è proseguita inoltre l'attività dei nostri complessi cameristici nell'ambito del circuito denominato 'Il Regio itinerante', con quindici manifestazioni in sedi decentrate del Piemonte e della Valle D'Aosta".
Rileviamo che nel mese di maggio 2021 il Commissario straordinario ha inviato una lettera di presentazione della proposta artistica "Il Regio per il Piemonte - Il Regio itinerante 2021"; nella lettera si presentavano diciassette programmi diversi per l'estate 2021 al fine di riprendere l'attività del Teatro Regio in Piemonte con i gruppi del Regio Itinerante e non solo; i prezzi dei gruppi presenti ne "Il Regio itinerante" ricompresi nella stagione concertistica Estate 2021 hanno un costo a concerto di circa 5.000,00 + IVA; i prezzi dei cinque gruppi "Il Regio itinerante" applicati nella stagione concertistica Estate 2021 fanno riferimento al prezzo di mercato libero e non seguono lo schema di convenzione tra la Regione Piemonte e la Fondazione Teatro Regio di Torino.
Significa che abbiamo il Teatro Regio e la Fondazione Regio, ancorché con tutti i problemi che ha, che invece di proporre ai nostri Comuni un'opportunità, li ha messi (da quel che ci risulta) a prezzo libero quindi come potrebbe comprarlo qualsiasi altro soggetto.
Nell'"appurato che" riporto la risposta datami in Aula dall'Assessore all'interpellanza n. 660.
Osservato che "Il Regio itinerante", attraverso l'applicazione di quel virtuoso meccanismo che ha sempre agevolato i costi a carico degli enti che acquistavano i concerti (motivo per cui, fin dalla sua nascita, ha sempre ottenuto il sostegno da parte della Regione), per un ventennio ha attraversato tutto il territorio, con oltre 1.370 concerti; l'attività ha dato anche a Comuni più piccoli e a piccole associazioni la possibilità di far conoscere a un pubblico il più possibile vasto ed eterogeneo la grande professionalità e la passione degli artisti torinesi, attraverso concerti da camera di altissimo livello, diffondendo l'esclusiva firma del Teatro Regio di Torino e contribuendo ad accrescere la cultura musicale in Piemonte.
Interpello per sapere se la Regione intenda verificare, monitorare stimolare e approfondire come il Commissario straordinario stia gestendo l'attività de "Il Regio itinerante" e i relativi costi dei concerti presentati agli enti del territorio, sia per la stagione concertistica Estate 2021 sia per le stagioni future, affinché non venga meno l'obiettivo di attuare le proprie politiche di consolidamento e di sviluppo culturale sul territorio piemontese, vanificando l'attività sin qui sostenuta e intrapresa; per sapere se nella nuova convenzione da stipulare sia previsto il progetto "Il Regio itinerante" in modo specifico e, in caso di risposta negativa, per quali ragioni.
Per concludere, Assessore, il tema - e la ringrazio nuovamente per essere qui stamattina - è questo: a quei prezzi i Comuni piccoli difficilmente riescono a portare sul loro territorio le opere del Teatro Regio. Sappiamo quanto sia importante, soprattutto nei Comuni delle aree interne, poter approcciare questo tipo di musica, perché è bello che i giovani la conoscano, è bello che le persone possano sentire dal vivo. Se i prezzi sono questi, a me risulta che pochissimi Comuni abbiano accettato l'offerta, essendo offerta di mercato.
È vero che c'è l'autonomia della Fondazione, è vero che questo Commissario straordinario sta risanando i conti e ha diritto (la dico male) di vita o di morte (passatemi l'eufemismo) sui conti, ma poi c'è la politica, perch comunque i soldi che voi date alla Fondazione Teatro Regio sono soldi dei piemontesi.
Attendo la sua risposta e mi auguro di capire come immaginate di sostenere questo tipo di attività per i nostri territori e che per la stagione futura non abbia prezzi che per alcuni Comuni sono oggettivamente inarrivabili, a differenza di quello che succedeva negli anni precedenti.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittorio Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Ho raccolto con piacere, da parte del Consigliere regionale Silvio Magliano, quest'interpellanza, che va a esplorare meglio le opportunità che il Teatro Regio pone in essere, non solo qui a Torino, ma su tutto il Piemonte, proprio attraverso il progetto "Il Regio itinerante" e quelle che possono essere le azioni messe in campo dalla Regione, in questo caso dalla Giunta, avendo io la delega al riguardo.
È vero, l'interrogazione presentata il 15 marzo 2021 poneva già in essere la preoccupazione e, quindi, proponeva questo quesito.
La storia del Regio la conosciamo, soprattutto di questi ultimi anni.
La Regione conferma l'interesse al proseguimento della programmazione delle attività del Teatro Regio sul territorio, perché è una componente, come ha già detto bene lei, Consigliere, prestigiosa, non solo per Torino, ma per tutta la regione. Pertanto, tenuto conto che in Piemonte si sviluppa annualmente una vasta e qualificata presenza di stagioni musicali, di rassegne e di festival, di cui una parte non indifferente sostenuta dalla Regione stessa attraverso i propri bandi pubblici, la presenza della Regione mette in rilievo, da un lato, la professionalità dei musicisti che va a sostenere e degli organizzatori, dall'altro la consistenza di un pubblico attento e competente.
Chiaramente non si può non considerare - ma lei lo sa - a fronte della volontà sopra richiamata, di sostenere l'ente lirico. Non è mai venuta meno, anche in momenti di difficoltà, la particolare congiuntura che la Fondazione Teatro Regio di Torino ha attraversato in questo biennio e sta ancora attraversando.
La prima è quella che lei naturalmente conosce, quella di tutto il comparto delle attività culturali del nostro Paese, per cui anche quelle della nostra regione (in questo caso del Regio), fortemente compromesse dalle limitazioni, dalle chiusure e dalla riduzione della partecipazione in presenza all'interno dei teatri, dei musei e di tutti gli enti culturali.
Nonostante le limitazioni e gli interventi degli Enti istituzionali, hanno provocato uno stravolgimento della programmazione prevista per il 2020 e anche per il 2020-2021. Questo, però, ha consentito al Teatro Regio di realizzare ben quindici concerti, nell'ambito del "Regio itinerante" nel corso del 2020. È un aspetto che dà merito all'operare del Teatro stesso.
Poi c'è stata la questione del commissariamento della Fondazione, che ha sottoposto l'ente a una serie di evidenti condizionamenti connessi a un'azione amministrativa che ha dovuto e deve mirare soprattutto a riportare una situazione economico-finanziaria risanata sostenibile.
C'è stato l'intervento, con il decreto ministeriale del 10 settembre 2021 da parte della Commissaria Rosanna Purchia, che ha svolto un efficace lavoro di revisione di tutti gli interventi che avevano come obiettivo il risanamento. Pertanto, va dato atto che l'impegno profuso della Commissaria e del suo staff ha dato importanti risultati in tal senso.
Poi c'è tutta la questione della messa in opera del rifacimento del palco del teatro, per cui sono stati stanziati quegli otto milioni e mezzo dal Ministero stesso, fino a oggi non utilizzati, che però dovrebbero consentire di ottenere le necessarie autorizzazioni in materia di sicurezza e di prevenzione d'incendi.
Detto questo, venendo specificamente al progetto "Il Regio itinerante", si evidenzia innanzitutto che la Fondazione, come risulta dalla relazione consuntiva dell'attività svolta nel 2020 presentata agli Uffici regionali ha realizzato quei quindici appuntamenti di cui ho comunicato prima nonostante le note già ricordate, con le difficoltà evidenziate dal Teatro stesso.
Per quanto riguarda l'anno 2021, il protrarsi delle restrizioni e l'estrema incertezza di come andare a operare, perché andava a seguito dell'evoluzione pandemica, ha ulteriormente influito sul Teatro Regio quindi non ha permesso di programmare, d'intesa con i Comuni, una distribuzione di concerti, che fosse quella per cui l'obiettivo del progetto "Il Regio itinerante" si proponeva.
Se andiamo al di là del mero dato quantitativo, il tema della distribuzione dei concerti del Teatro Regio in Piemonte necessita - è vero - di un'analisi e anche di una definizione di strumenti per riavviare il meccanismo e, possibilmente, di rilanciare il progetto, un progetto in cui l'ente Regione crede molto.
Attualmente, che cosa fa la Regione Piemonte? Sostiene la presenza delle attività musicali sul territorio attraverso strumenti come gli avvisi pubblici di finanziamento, emanati ai sensi della l.r. 11/2018 ("Disposizioni coordinate in materia di cultura") cui partecipa una media annuale di circa novanta soggetti, di cui circa settanta ottengono il contributo regionale. Questo meccanismo consente una presenza diffusa e tutto sommato, oserei dire equilibrata, di iniziative di livello nelle diverse aree del Piemonte.
Con il passaggio, dal 2022 (questa è la parte importante) a una modalità di sostegno di respiro triennale, che è quella che poi rientrerà nel piano triennale della cultura, le organizzazioni culturali che supereranno la selezione saranno nelle condizioni di operare molto meglio, anche prevedendo una prospettiva di sviluppo delle proprie iniziative nell'arco di un triennio e, quindi, di lavorare con una certa contezza anche a eventi che si vanno a presentare.
L'attività della Fondazione Piemonte dal Vivo è un'altra realtà, che con la propria azione programma, in collaborazione soprattutto con i Comuni - che giustamente, come ha indicato il Consigliere, hanno avuto e continuano avere delle difficoltà - stagioni di teatro, di musica, di danza e circo contemporaneo divenendo anche uno dei capisaldi del sistema dello spettacolo dal vivo di tutta la regione.
La Fondazione Teatro Regio di Torino e Piemonte dal Vivo hanno avviato nel corrente anno un confronto, come già era stato indicato nella risposta alla precedente interrogazione, presentata nel marzo del 2021, per trovare i terreni di collaborazione per la programmazione di concerti mirati e che permettono di individuare iniziative che abbiano un senso e portino valore sul territorio, anche con costi calmierati. La collaborazione troverà occasione di avvio e di concreta sperimentazione con la programmazione della stagione 2021-2022.
È in atto un confronto e la Regione può fare un lavoro di monitoraggio attraverso Piemonte dal Vivo anche per raccogliere dati, effetti e risultati.
Sono d'accordo con il Consigliere, non si può nascondere che uno dei problemi che incontra l'inserimento di una formazione del Teatro Regio nelle rassegne o nelle stagioni dei Comuni piemontesi - quelle di cui parlava il Consigliere - sia costituito dal costo cui il Comune stesso va incontro, pur con l'intervento calmieratore che abbiamo messo in campo con la Fondazione Piemonte dal Vivo. Come alcuni dati ci evidenziano, il costo di una formazione di musica da camera si aggira intorno ai 5.000 euro quello di un ensemble intorno ai 15 mila euro e quello di una formazione orchestrale completa circa 35 mila euro. Questo fattore diventa decisivo rispetto al tentativo di prevedere un riavvio di una presenza organica del Regio sul nostro territorio.
Ci dovrà essere un elemento di confronto - ed è questa la risposta che porto e sulla quale ho lavorato anche includendo e soprattutto motivando quello che è l'operato della Fondazione Piemonte dal Vivo - tra Ente lirico, Piemonte dal Vivo e la Regione (Piemonte dal Vivo resta un braccio operativo), al fine di trovare un punto di equilibrio tra obiettivo di rilancio, che è quello che si propone "Il Regio itinerante", il giusto riconoscimento delle professionalità esistenti e la necessità di salvaguardia degli equilibri di bilancio dell'Ente e dei limiti di spesa degli Enti locali.
Un confronto a tre soggetti ci permette, proprio in questo momento di ripartenza e di riapertura, avendo già loro iniziato un confronto e dei ragionamenti, di perseguire gli obiettivi che ci diamo come Ente regionale.
Il tema posto dall'interrogazione s'inserisce anche nel più ampio ragionamento in corso, che troverà adeguato spazio nel Programma triennale della Cultura 2022-2024 in corso di elaborazione e definizione, rispetto al rinnovato ruolo degli enti culturali, che vedono nella governance la presenza della Regione. La Regione Piemonte intende in questo senso rafforzare il legame tra questi enti che prima ho citato, sia con la rete dei soggetti che operano nel settore di loro competenza sia con il territorio regionale.
Il sostegno regionale continua, se non subordinato, perlomeno agganciato a un maggiore ruolo di questi enti, soprattutto partecipati, in questo caso quello del Teatro Regio sul progetto "Teatro itinerante", che devono chiaramente, com'è nella logica, avere un obiettivo di crescita e soprattutto, di risultato di valorizzazione su tutto il territorio regionale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.
Ha chiesto di replicare il Consigliere Magliano.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringraziando l'Assessora, le chiedo di poter avere la nota che ha lungamente letto in aula.
Assessora, sono assolutamente conscio del quadro nel quale la Fondazione Teatro Regio ha dovuto lavorare a seguito del commissariamento e a seguito dell'emergenza COVID, quindi tutto ciò che concerne rispetto alle restrizioni. Tuttavia, concorderà con me, ed è questo il motivo per cui chiedo un intervento politico affinché alcune priorità siano salvaguardate.
Sui conti, la Commissaria ha giustamente un potere importante, perché deve rimettere a posto anni e anni di problematiche. Sul tema della tipologia e della qualità degli spettacoli e di quello che viene proposto c'è un Direttore artistico, quindi su questo non si può entrare. Certo è che i dati ci dicono che nella nostra convenzione, tra noi e loro, nel 2020, i quindici spettacoli che erano proposti ai Comuni avevano un costo che variava tra mille e 1.700 euro più IVA, ma quello che è stato proposto nel 2021 sono 5.000 euro più IVA.
Lungi da me insegnare il mestiere agli altri e la politica non pu insegnarlo fin quando non mette risorse, ma se mette risorse, a un certo punto, qualcuno questa cosa la fa notare. Porre 5.000 euro di costo per alcuni Comuni che lei conosce (leggo Ivrea, Costigliole, Limone Piemonte Caramagna Piemonte, Rivalta, Alba, Cambiano, Busca, Carmagnola, Piossasco Cumiana, Coazze e Venaria Reale) se si fa una programmazione che ha un costo troppo alto è come non farla perché, di fatto, è poi il prezzo che fa l'opportunità o meno per un amministratore, per un Sindaco o un Assessore alla cultura di poter acquistare.
La ringrazio per quanto mi ha delucidato testé in Aula, ma le chiedo solo lo sforzo di spiegare a coloro che, magari, sono meno avvezzi alla comprensione, quali sono le leve economico-finanziarie e la possibilità di acquistare o no concerti da parte dei Comuni. Soprattutto la vostra maggioranza, da questo punto di vista, ha un interesse, come lei ha espresso, di riportare la cultura nelle aree interne, nei Comuni che spesso sono stati tacciati di essere fuori dal circuito culturale, perché tutto era torinocentrico, tutto era legato al capoluogo piemontese.
Più il costo di questi concerti si abbassa e più è facile che i Comuni ne possano usufruire e possano scegliere, da un anno all'altro, di proporre ai loro cittadini della musica di altissimo livello, fatta da una Fondazione che produce opere culturali e musicali di elevata qualità.
Concludo ringraziando nuovamente l'Assessore per aver fornito risposta alla mia interpellanza, chiedendole, però, quest'attenzione: bene l'attività della Fondazione Piemonte dal Vivo; altrettanto bene, però, che la politica non dia i soldi per poi far comandare il Commissario. Se dà i soldi, dovrà anche dire nella convenzione: "Guarda che i prezzi che imponi per portare gli spettacoli sul territorio devono essere abbordabili". Perché non c'è niente di peggio che fare un catalogo prezzi da cui possano acquistare tutti tranne quelli cui noi veramente vorremmo fossero rivolti.
Ringrazio ancora l'Assessore e concludo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per la replica.
Prima di chiudere la sessione, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via e-mail a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
Alle ore 10, dopo i quindici minuti di areazione dell'aula, il Presidente riaprirà la seduta del Consiglio regionale. Buona salute a tutti.



(Alle ore 9.32 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni e interpellanze)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.03)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 16 aprile 2021 n. 63, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
La verifica delle presenze verrà effettuata mediante chiamata nominale. Le votazioni si svolgeranno attraverso l'introduzione del badge di ciascun Consigliere nell'apposito alloggiamento, con conseguente selezione del tasto presenza e della successiva espressione di voto.
Procedo ora all'appello nominale per la verifica delle presenze.
Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Carosso, Cirio, Protopapa e Ricca.
Il numero legale è, pertanto, ventiquattro.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la mancanza del numero legale)



PRESIDENTE

Sono presenti venti Consiglieri, per cui non è presente il numero legale.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.06, riprende alle ore 10.35)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procedo all'appello nominale per la verifica delle presenze.
Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Carosso, Cirio, Protopapa e Ricca.
Il numero legale è, pertanto, ventiquattro.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



PRESIDENTE

Sono presenti quarantacinque Consiglieri.
Non sono presenti gli Assessori Gabusi e Marnati.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Credo che abbiamo tutti letto sui giornali, e in una mail del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, cos'è successo al cantiere del tunnel geognostico qualche giorno fa: il tunnel si è allagato, probabilmente per un problema dell'impianto che dovrebbe pompare fuori l'acqua.
Questo incidente, tra l'altro, ha avuto un risvolto comico, se non fosse tragicomico: i Vigili del Fuoco che hanno risposto alla chiamata hanno detto di essere attrezzati per svuotare cantine e non montagne.
Credo che questo incidente ci debba fare riflettere rispetto all'enorme spreco di acqua che quotidianamente avviene all'interno di quel cantiere.
La mail del Comitato per l'Acqua Pubblica Torino chiede un'attenzione maggiore da parte di questa Giunta su cosa succede all'interno di quel tunnel in particolare, essendo l'unica opera attualmente realizzata in territorio italiano e, soprattutto, chiede a tutti noi di riflettere in un momento in cui c'è un forte richiamo all'emergenza climatica. L'acqua è sicuramente uno degli elementi fondamentale della nostra vita; è elemento di vita proprio.
Chiederei, se è possibile, di avere un'informativa da parte dell'Assessore Carosso, che non vedo presente sui banchi della Giunta, e magari anche un commento rispetto al modo in cui TELT ha liquidato quanto avvenuto dimostrando di non avere sufficiente rispetto per questa ricchezza, una ricchezza che appartiene a tutti noi, e di non avere sufficiente attenzione per gli abitanti della Valle, che rischiano di vedere compromesse le loro falde acquifere.
Chiederei di avere, se possibile nell'arco della giornata, una relazione dell'Assessore su quanto accaduto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Prima della mia richiesta, mi permetta di consigliarle di interpretare lo spirito spagnolo di questo Consiglio regionale che, a differenza di tante altre nazioni, sposta sempre di un'ora l'inizio delle proprie attività. Si adegui allo spirito spagnolo della maggioranza mai presente alle 9.30 e provi a convocare più tardi l'Assemblea.
Ora le cose serie.
In questi giorni, alcune zone del nostro Piemonte (nella provincia di Alessandria, ma anche nel VCO, nell'Acquese e nell'Ovadese) hanno subito la violenza del clima, io dico a causa dell'uomo.
Vorremmo una comunicazione in Aula della Giunta sulla condizione delle popolazioni che hanno subito alluvioni ed esondazioni dei fiumi e vorremmo capire come questo Consiglio regionale possa tornare utile per loro.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano ulteriori interventi sulle richieste di modifica.
Sulle richieste d'informativa della Consigliera Frediani e del Consigliere Ravetti, la Giunta vuole intervenire? Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, possiamo procedere.
Prego, Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Scusi, stiamo parlando di un'alluvione in Piemonte: che la Giunta ci dica almeno se le comunicazioni ce le darà in Commissione o domani. Ci sono imprese con stabilimenti pieni di fango, quindi mi perdoni se chiedo un po' di serietà!



PRESIDENTE

No, no, può avere anche ragione; è un intervento sull'ordine dei lavori domando alla Giunta se vuole intervenire, ma la Giunta non è sempre tenuta a rispondere.
Prego, Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Grazie, Presidente.
Come si accorgeranno anche i colleghi che hanno chiesto l'informativa, gli Assessori destinatari non sono presenti. Davo per scontato - se ritenete lo esplicito a verbale - che immaginavate che avrei provveduto a inoltrare le richieste d'informativa ai colleghi che valuteranno, nel caso diventino poi presenti, di darla in Aula o nelle Commissioni competenti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marrone.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, hanno chiesto congedo Carosso Cirio, Protopapa e Ricca.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 14, 15 e 22 settembre.


Argomento:

d) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 23 settembre 2021 la seguente legge regionale e ha deliberato la non impugnatività della legge n. 20 del 28 luglio 2021 "Norme in materia di soccorso alpino e speleologico".


Argomento: Commemorazioni

e) Scomparsa ex Consigliere e Assessore regionale Aldo Gandolfi


PRESIDENTE

Comunico, a esequie già avvenute, il decesso del dottor Aldo Gandolfi, già Assessore della Regione Piemonte dal 1970 al 1975 e Consigliere regionale nella I e II Legislatura.
Esprimo, a nome dell'Assemblea legislativa, cordoglio e sincera vicinanza ai familiari e a quanti hanno condiviso con lui percorsi di vita e ideali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Un breve intervento sulle sue comunicazioni e, nello specifico, in merito alla comunicazione relativamente al fatto che il Governo non ha ritenuto di impugnare la legge sul soccorso alpino. A tutti gli effetti, il ciclo legislativo si chiude e la legge è pienamente efficace.
Volevo ringraziare ancora una volta tutti i volontari che si dedicano a quel servizio e i Consiglieri intervenuti, che hanno portato il loro contributo e hanno dato il voto per questa legge ma, soprattutto, volevo ringraziare gli Uffici del Consiglio per lo straordinario lavoro che hanno fatto nel controdedurre le osservazioni che erano arrivate, ottenendo così un risultato totalmente positivo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ruzzola.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 3 agosto e del 7 settembre 2021.


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 143, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2021"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 143, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2021", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta consiliare del 22 settembre 2021 scorso è proseguito l'esame del provvedimento. Sono stati votati gli articoli dal 31 al 72. Sono stati sospesi gli articoli 44, 72 tricies, semel, bis, ter, quater, quinquies sexies, septies, octies, octies 1, octies 2, novies, quadragies, quadragies semel, quadragies bis, quadragies ter, quadragies ter 1, quadragies ter 2 quadragies ter 3 e quadragies quater.
Riprendiamo con l'esame dell'emendamento rubricato n. 171) dell'articolo 72 quadragies septies ARTICOLO 72 quadragies septies Emendamento rubricato n. 171) presentato da Frediani, Bertola, Sacco Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Vorrei riprendere un po' il discorso che si è interrotto bruscamente nell'ultima seduta. Sarei stata anche disponibile a rinviare questa serie di emendamenti in successiva discussione nel momento in cui fosse iniziato l'iter in Commissione che, in realtà, è già avviato, ma doveva iniziare la discussione vera e propria della legge n. 35, che modifica la normativa sugli animali d'affezione nella nostra regione.
Tuttavia, devo dire che il comportamento della maggioranza nell'ultima votazione mi ha indotto a qualche riflessione, quindi credo che il fatto di ribadire il contenuto di questi emendamenti per consentire, se non un'approvazione immediata, perlomeno un approfondimento che possa poi portare a una migliore discussione quando si andranno ad affrontare i vari punti e i vari articoli della proposta di legge 35, forse sarà un beneficio per tutti.
Dico questo perché l'emendamento che è stato bocciato praticamente in chiusura di seduta, pur avendo ricevuto il parere positivo della Giunta era un emendamento assolutamente ragionevole che, tra l'altro, fa parte della proposta di legge 35, quindi verrà riproposto in fase di discussione.
Un emendamento che, in questi giorni, è stato sostenuto da una campagna avviata da diverse associazioni che hanno anche scritto al Consiglio per richiamare l'attenzione dei Consiglieri che, forse, non l'avevano nemmeno letto e, se l'hanno fatto, l'hanno letto in modo un po' frettoloso e un po' superficiale. Forse sono stati spinti da alcune paure o da una non piena comprensione del testo e della proposta.
Oltre ad aver richiesto un'audizione dell'associazione che ha scritto a tutti i Consiglieri e alla Giunta, invito veramente la maggioranza ad approfondire il tema per evitare di ricevere una nuova bocciatura su un testo che, tra l'altro, è già stato approvato anche dal CAL senza rilievi particolari su questo punto che, voglio ricordare, era il punto dell'abolizione della catena per i cani nella nostra regione. Qualcosa è già stato approvato anche in altre Regioni, quindi non ci rende degli irresponsabili, non ci rende degli incoscienti, non popoleremo le nostre montagne di maremmani imbizzarriti che vanno ad aggredire i turisti approvando questa proposta.
Quest'emendamento, che vado brevemente a illustrare perché non ho più molto tempo a disposizione, chiede l'istituzione dell'Anagrafe felina regionale.
Al momento, disponiamo di un'Anagrafe canina regionale. Con l'istituzione dell'Anagrafe felina proponiamo di includere anche la specie felina tra quelle attualmente inserite in quest'Anagrafe, per avviare anche interventi finalizzati alla riduzione del randagismo felino.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io come firmatario di quest'emendamento, che ho sottoscritto convintamente, perché credo che anche i gatti siano diventati animali d'affezione sempre più importanti, e purtroppo i fenomeni di randagismo riguardano anche questa specie. Ritengo, quindi, che l'istituzione di un'Anagrafe felina sia più che utile in questa Regione.
Certamente, dopo quello che è successo lo scorso Consiglio, viene ancora più voglia di intervenire su questi emendamenti. Sembra ormai trascorso molto tempo - c'è stata persino una tornata elettorale - ma ricordiamo ancora quello che è successo la volta precedente, con un fine seduta un po' inglorioso, non tanto perché un emendamento è stato bocciato, perché fa parte della democrazia - certamente non si pretende che tutti i nostri emendamenti siano approvati! - ma perché si è vista chiaramente una spaccatura all'interno dalla maggioranza (o tra la maggioranza e la Giunta come preferite).
Quando un Assessore della Giunta, peraltro della Lega, che detiene le deleghe ai rapporti col Consiglio, sostiene che è favorevole all'emendamento, ma poi la stessa forza politica - quindi la Lega - vota contro, la spaccatura è evidente. Peccato che poi sia emerso che quell'emendamento non è stato nemmeno letto. Fosse stato letto, senza particolari colpe, ma forse non è stato ben compreso.
Non ne faccio una colpa specifica, però è chiaro che, con una fine così ingloriosa, adesso viene voglia di pensare che, magari, si è stati un po' troppo morbidi la volta scorsa.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola l'Assessore Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Intervengo anche per correttezza e onestà.
Su questi emendamenti, che vertono su temi diversi, ma che sono tutti un po' collegati tra loro (mi riferisco agli emendamenti rubricati dal n. 171) al n. 182), e chiedendo venia anche per l'equivoco che, oggettivamente, si è verificato la volta scorsa all'interno della maggioranza, è inutile negarlo, la valutazione che è stata fatta all'interno della Giunta tiene conto del fatto che alcuni di questi emendamenti possono presentare degli oneri, benché minimi, a carico del bilancio regionale (per esempio, il tema dei microchip), valutando comunque positivamente nel merito alcune delle proposte.
Sulla riforma della legge che parlerà di questo, l'impegno è di raccogliere in questa direzione alcuni spunti e alcune proposte, dopo gli opportuni approfondimenti tecnici e le valutazioni con gli Uffici.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 171), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Mi scusi, ma siamo in fase di votazione.



GRIMALDI Marco

Avevo chiesto la parola in discussione generale, non essendo tra i firmatari.



PRESIDENTE

Annullo la votazione.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mi scusi, ma avevo capito dal cenno alla Direttrice che.



PRESIDENTE

Stavamo valutando la trattazione degli argomenti: poiché sono emendamenti aggiuntivi, riflettevo sul fatto di trattarne uno per volta.



GRIMALDI Marco

È per quello che non sapevo se c'era o meno la discussione generale, perch era l'unico.



PRESIDENTE

Può intervenire; prego.



GRIMALDI Marco

La ringrazio.
Intervengo perché crediamo anche noi che la Regione possa, di fatto istituire in maniera informatizzata l'Anagrafe canina e felina regionale presso cui registrare e identificare tutti i cani e i gatti, non solo ovviamente per il tema del randagismo, ma in generale perché crediamo che questo tipo di istituzione rientri in una cultura ormai certificata in tutta Europa.
Crediamo che questo tema possa essere anche al centro di una riflessione e di un confronto con il Garante degli animali.
Ovviamente, ci tengo a ribadire il motivo per cui stiamo intervenendo: come avrete colto, c'erano tutti gli estremi per evitarvi questa seconda parte di discussione. Credo che le forzature non servano - lo dico in termini politici - per cui questa doppia convocazione, tra l'altro con due numeri legali saltati nel giro di poco tempo, dimostra che potevate evitare tutto questo. Ma avremo modo di discuterne nelle prossime ore.
La ringrazio, Presidente, per il tempo concesso.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti che sono stati presentati riguardano un tema su cui servirebbe un maggiore approfondimento.
L'Anagrafe felina, di fatto, c'è già, ma non è obbligatoria, quindi credo che sarebbe opportuno approfondire il tema e incontrare non soltanto il Garante degli animali, ma fare un ragionamento anche con i nostri Servizi veterinari delle ASL, per capire quali possono essere i problemi e cosa hanno fatto in merito anche le altre Regioni vicine al Piemonte.
È un argomento che credo meriti attenzione, così come la tematica introdotta dall'emendamento che abbiamo votato la volta scorsa in chiusura di seduta.
A mio avviso, sono tutti argomenti importanti, su cui credo ci sia una sensibilità trasversale. Personalmente, su questi emendamenti mi asterr per i motivi che ho espresso, con l'auspicio che si possa in futuro, magari in Commissione, approfondire insieme all'Assessore il tema in modo serio e approfondito e non con questi tempi. Mi rivolgo alla Consigliera Frediani perché credo che sarebbe stato più utile parlarne in Commissione. Adesso non ci sono i tempi, ma sono fiducioso che in futuro si potrà fare un ragionamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Pensavo fosse una sede di discussione seria anche la discussione del collegato, ma ho capito quello che intende dire il Consigliere Riva Vercellotti. Questo era un tentativo di anticipare alcuni temi che poi verranno comunque proposti in fase di discussione della legge.
Non so quanti abbiano già avuto modo di leggere la proposta di legge n. 35 che è già in un iter piuttosto avanzato, avendo già ricevuto il parere del CAL, e ora dovrebbe iniziare la discussione in Commissione. Sicuramente in quella sede ci sarà lo spazio per andare a ridiscutere questi stessi temi che ho provato ad anticipare durante la discussione del collegato, proprio perché pensavo che ci fosse una trasversalità.
Invece devo dire che, al momento, non ho visto sul tema della difesa dei diritti degli animali d'affezione grande trasversalità. Ho percepito diverse sensibilità e spero che quelle affini alla mia anche all'interno della maggioranza riescano a ricomporre un pochino il dialogo e a riportarlo su binari più aderenti alla realtà. Lo dico, perché nella scorsa seduta ho sentito alcune affermazioni che mi hanno lasciata un po' perplessa.
Nel momento in cui si tornerà in Commissione e si avvierà la discussione rispetto alla proposta di legge n. 35, oltre all'audizione del Garante e delle associazioni che hanno avviato la campagna per l'abolizione della catena, sicuramente ci sarà modo di confrontarsi sulle proposte che ripeto, sono contenute anche all'interno della proposta di legge e che qui erano semplicemente anticipate, per cercare proprio di cogliere questa trasversalità, che purtroppo non ho colto, e di anticipare le riforme, che spero verranno accolte nel momento in cui sarà approvata la proposta di legge n. 35.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori interventi, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 171), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 quadragies octies Emendamento rubricato n. 172) presentato da Frediani, Bertola, Sacco Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è sempre riferito all'anagrafe canina e felina e va semplicemente ad aggiungere il termine "e felina" all'interno dell'articolo 2 della legge n. 18/2004. Va a integrare l'anagrafe canina - includendo la specie felina - che è istituita e gestita presso i servizi veterinari dell'ASL in collaborazione con i Comuni, le Comunità montane e collinari anche tramite appositi accordi, secondo le disposizioni della presente legge e gli indirizzi di coordinamento emanati dall'Assessorato regionale competente in materia di sanità. Motivo per cui la proposta di legge n. 35 è in discussione in IV Commissione.
Direi che è positiva la proposta del Consigliere Riva Vercellotti di confrontarci anche con le ASL rispetto al tema dell'anagrafe felina. È un tema che sicuramente va approfondito e noi qui lo poniamo esattamente come abbiamo posto il tema dell'abolizione della catena. Crediamo che possa essere un efficace strumento di contrasto anche al randagismo felino, che è uno dei temi che incombe sulla nostra regione e che merita altrettanta attenzione di quella che poniamo sul randagismo canino.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, chiedo il parere della Giunta sull'emendamento n. 172).



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questa è l'occasione per dire che l'anagrafe canina e felina sarà istituita presso i servizi veterinari delle ASL, fatta ovviamente in collaborazione con i Comuni, che ci pare la cosa più sensata, ma anche con le Comunità montane e collinari, tramite appositi accordi, secondo le disposizioni di questa legge e gli indirizzi di coordinamento che saranno emanati dall'Assessorato in materia, che spero vengano individuati a fianco delle materie competenti dell'Assessorato alla sanità.
Su questo vorremmo, se possibile, un confronto con l'Assessore Icardi e gli chiediamo di prendere la parola, perché sono temi legati alla salute pubblica, come ben sapete, visto anche il programma di prevenzione che viene portato avanti sulla comunità canina e felina.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori interventi, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 172), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Essendo stati respinti gli emendamenti 171) e 172), i successivi emendamenti dal 173) al 182) decadono, poiché riguardano le finalità e la definizione della legge regionale n. 18 del 2004.
ARTICOLO 72 quinquagies novies Emendamento rubricato n. 164) presentato da Frediani, Bertola, Sacco Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Cambiamo decisamente tema. Parliamo sempre di diritti, però ci spostiamo all'interno delle nostre carceri, in particolare sull'importantissima figura del Garante dei detenuti, che abbiamo avuto modo di audire anche recentemente in Consiglio, con la sua relazione e con l'esposizione di alcune criticità riscontrate all'interno delle nostre strutture.
Una criticità che ho avuto modo di toccare con mano durante uno dei miei numerosi sopralluoghi nella struttura torinese nel carcere delle Vallette è relativa al ruolo genitoriale e alla relazione tra genitori carcerati e figli minori.
Con l'emendamento chiediamo di assegnare una nuova funzione al Garante regionale: proporre e supportare la realizzazione di progetti e attività intra ed extra murari, finalizzati a preservare, sostenere e rafforzare i legami dei detenuti con la famiglia di origine, con particolare attenzione alla tutela del ruolo genitoriale e delle relazioni genitori e figli minori in particolare.
Crediamo sia importante mantenere questo contatto. Chiunque si sia trovato nelle vicinanze del carcere intorno all'orario di visita avrà avuto modo di vedere spesso genitori, madri o padri, che accompagnano i figli (a volte anche molto piccoli) per la visita e per l'incontro con il genitore detenuto.
È un qualcosa che emoziona, perché spesso si vedono questi bambini vestiti eleganti (una volta ne ho visto uno molto piccolo vestito in giacca e cravatta che si preparava a incontrare il suo genitore).
Credo che questo rapporto vada conservato, mantenuto e si debba aiutare il figlio a comprendere la situazione del genitore che si trova all'interno delle mura carcerarie. Potrebbe essere anche di stimolo e di motivazione per la persona che deve scontare la sua pena e deve, nel contempo prevedere un suo rientro nella società e anche, dov'è possibile, nel suo contesto familiare.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Condivido totalmente l'emendamento che ho sottoscritto, che deriva dall'impegno e dall'attenzione che da anni la collega Frediani ha sul tema.
Penso possa rappresentare un'evoluzione positiva della figura del Garante dei detenuti che abbiamo nella nostra Regione, implementando la sua attività (la sua ottima attività, parlando del Garante pro tempore che abbiamo attualmente) con progetti che mirino a tenere vicine le persone sottoposte a misure di restrizione della libertà con le proprie famiglie.
La nostra Costituzione dice che la pena deve avere un obiettivo rieducativo e non solo e non tanto punitivo. C'è sempre la speranza e la possibilità ma occorre lavorarci, affinché la pena abbia carattere educativo e che queste persone possano reinserirsi nella società e, a maggior ragione mantenere un contatto con le proprie famiglie, soprattutto nell'interesse dei minori, che in quanto tali spesso hanno meno strumenti e meno possibilità di comprendere appieno una situazione e le ragioni di una lontananza forzata di un genitore.
È importante fare in modo che queste persone, oltre che reinserirsi nella società, possano mantenere un contatto con la propria famiglia.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
L'emendamento pone al centro una riflessione più ampia, che spero potremmo fare anche con la giusta attenzione, non solo con il Garante dei detenuti ma anche, come chiediamo da tempo con il Movimento 4 Ottobre, con una figura dedicata all'interno della Giunta, che non si occupi solo delle case circondariali, ma, in generale, di tutto il grande tema delle pene alternative e del rivivere le carceri come luoghi in cui non si perdano le relazioni che si hanno, poche o tante che siano. Ne abbiamo parlato durante la trattazione del tema degli sfollamenti. Tra l'altro, il grande disastro delle carceri italiane fa sì che le poche reti vengano meno. Pensate ai migranti; pensate a chi magari era rinchiuso in un carcere a Genova o a Milano e si trova in un piccolo carcere nel Cuneese o nel Canavese.
Per questo crediamo nel supportare, proporre progetti e attività dentro e fuori le mura finalizzate a preservare, sostenere e rafforzare i legami dei detenuti con la famiglia d'origine, in particolar modo con i propri figli.
Dobbiamo dirci la verità: i luoghi sono spesso angusti, sono luoghi in cui addirittura ogni tanto le famiglie decidono di evitare, come se ci fosse una rimozione del genitore per non far vivere ai figli quell'esperienza. È comprensibile, anzi, legittimo, ma noi dobbiamo far sì che questa possibilità non ci sia, che quei luoghi più neutri siano in realtà il massimo della nostra cultura istituzionale civile. Più gli diamo dignità e più restituiremo loro e, in generale, alle loro famiglie, quello che dev'essere un concetto di pena che non sia infliggere ad altri quello che i detenuti hanno fatto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marrone per il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non vi sono interventi per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 164), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 sexagies Emendamento rubricato n. 275) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Giaccone.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Marrone per il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Non vi sono interventi per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 275), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Emendamento rubricato n. 183) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 72 sexagies bis Emendamento rubricato n. 184) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 72 sexagies semel Emendamento rubricato n. 185) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
A seguito del protrarsi del periodo di pandemia, nella legge 12 del 2020 spostiamo la scadenza dal 2021 al 2022.
Se posso, illustro anche gli altri due emendamenti che sono identici: cambia solo la legge di riferimento.
L'emendamento rubricato n. 184) riguarda la legge 12 del 2020 e l'emendamento rubricato n. 185) riguarda sempre la legge 12, ma l'articolo 4, comma 3 (sempre spostando la scadenza dal 2021 al 2022).
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non vi sono interventi per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 183).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 185).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 184).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 sexagies ter Emendamento rubricato n. 187) presentato da Bongioanni, Preioni e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Se il primo firmatario non intende illustrarlo, chiedo il parere della Giunta regionale.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 187), sul quale la Giunta ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Scusi, Presidente, comunico il mio voto di astensione.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale che il Consigliere Sarno esprime voto di astensione sull'emendamento rubricato n. 187).
Consigliere Grimaldi, chiede di intervenire sull'ordine dei lavori?



GRIMALDI Marco

No, mi rivolgo agli Uffici e alla dottoressa Jannelli: quando si cambiano le parole "d'intesa con la Regione" con le parole "secondo le indicazioni condivise con la Regione" di solito.
Lo dico perché mi pare che sia una diversa interpretazione dell'italiano: di solito, quando presentiamo emendamenti scritti in questo modo, lei ci dice che non c'è oggetto giuridico.
Chiedo precisazioni in merito alle espressioni "d'intesa con la Regione" e "secondo le indicazioni della Regione", solo per capire meglio.
So che la Consigliera Frediani ha un altro rilievo e lo farei proporre a lei.



PRESIDENTE

Lei fa riferimento all'emendamento appena approvato, che propone la sostituzione delle parole "d'intesa con la Regione" con le parole "secondo le indicazioni condivise con la Regione".
Giuridicamente, l'intesa con la Regione è un valore giuridico di un accordo ben preciso. In questo caso, viene tolto il valore dell'accordo, per cui si è usata la formulazione "secondo le indicazioni condivise con la Regione".
Sempre sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

L'emendamento è già stato votato, quindi.
Purtroppo, quando non si illustrano gli emendamenti, e ce ne sono così tanti, si fa un po' fatica a stare al passo.
In questo caso specifico non riuscivo a capire, guardando il mero testo dell'emendamento, a quale legge si riferisse. Nel testo, infatti, era scritto solo "all'articolo 5, comma 1", ma di quale legge? Poi ho visto che era specificata sopra, nel titolo.
Normalmente, nel testo dell'emendamento ho sempre visto scrivere la legge cui si fa riferimento In questo caso, sarebbe stato opportuno scrivere "all'articolo 5, comma 1 della legge 19/2020". Mi sembra un po' inusuale specificarla solo sotto il titolo.
Di solito, nel testo dell'emendamento si scrive a quale legge si fa riferimento. Infatti, lì per lì, non avendo sentito l'illustrazione e non vedendo nell'emendamento indicato il numero della legge di riferimento, ho dovuto cercare al volo di che legge stessimo parlando.
Non chiedo di forzare i colleghi a illustrare il provvedimento, per siccome stiamo votando tanti emendamenti, e questo non è proprio chiarissimo nella scrittura, chiederei, se fosse possibile, di spendere almeno due parole su che cosa stiamo votando, perché ho faticato un po' a capire di che cosa stessimo parlando.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha ragione, perché l'emendamento riguarda le specifiche sull'articolo 5 comma 1.
Sul titolo dell'emendamento era scritto: "Modifica all'art. 5 della legge regionale n. 19 del 5 agosto 2020". Era indicato con il testo dell'emendamento.
Sarebbe molto più corretto inserirlo nel testo dell'emendamento.
Gli emendamenti rubricati n. 239), n. 240), n. 241), n. 242), n. 243), n.
244), n. 245), n. 246), n. 247), n. 248), n. 249), n. 250), n. 251), n.
252), n. 253) e n. 254) del Consigliere Grimaldi non sono ammissibili, in quanto l'articolo 17, comma 4, dello Statuto prevede che la legge elettorale regionale sia approvata con la maggioranza dei tre quinti dei Consiglieri assegnati alla Regione. Tali emendamenti sono quindi estranei all'oggetto della discussione, in quanto introducono singoli articoli di una proposta di legge elettorale che, per di più, come già detto dev'essere votata a maggioranza qualificata.
Non essendovi richieste d'intervento in merito, passiamo agli emendamenti successivi.
ARTICOLO 72 sexagies quater Emendamento rubricato n. 273) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 72 sexagies quinquies Emendamento rubricato n. 274) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 72 sexagies semel Emendamento rubricato n. 272) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 72 sexagies sexies.1 Emendamento rubricato n. 298) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Chiedo alla Giunta se intende illustrarli.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Ho guardato la tabella, perché gli emendamenti sono tanti. Mi sembra che siamo arrivati agli emendamenti a prima firma dell'Assessore Icardi e sono quattro emendamenti sul tema della sanità. Chiederei all'Assessore di illustrarli, se è possibile, dato che sono stati presentati a fine settembre mentre uno è stato presentato ieri.
Non ne abbiamo discusso in Commissione, per cui chiedo di approfondirli meglio.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Il succo di questi emendamenti è, in primis, permettere ai laboratori privati di avere una o due sedi di prelievo. Questo serve soprattutto a dare un'agevolazione alle persone. Siamo forse l'unica Regione che ha ancora questa limitazione. Senza variare - questo è importante - il budget di spesa e il numero di prestazioni, permette la migliore distribuzione sul territorio dei punti di prelievo. Questo serve soprattutto a portare i servizi sanitari nei Comuni magari un po' più disagiati e in difficoltà ed evitare spostamenti di persone.
Oggi le potenzialità delle apparecchiature centralizzate dei laboratori permettono di fare una serie di esami, però non riusciamo a distribuirli sul territorio in modo più organico e più uniforme. Ripeto, siamo una delle ultime Regioni ad avere questo tipo di limitazione, quindi lasciamo a loro la scelta di quanti punti prelievo avere. È invariato sia il budget sia il numero complessivo di prestazioni, per cui non è un'agevolazione, non stiamo aprendo a incrementi di prestazioni di privati, ma soltanto razionalizzando e permettendo che vadano sul territorio in modo più razionale.
Il secondo emendamento, quello per gli ex ospedali di Alba e di Bra riguarda la rinuncia alla vendita di queste strutture. Era previsto da una norma di legge che le ASL dovessero venderli e incamerare i soldi - che allora erano venticinque milioni, oggi sicuramente siamo a livelli di valore quasi dimezzati - e rimetterli nel fondo sanitario indistinto che li aveva anticipati.
Alla luce del potenziamento del territorio e alla luce delle necessarie strutture che dovremo fare sul territorio - quali ospedali di comunità case di comunità e, nel caso specifico, piastre ambulatoriali dove erogare una serie di servizi stante la distanza dell'ospedale dai relativi centri abitati - si ritiene opportuno, piuttosto che vendere gli ospedali trasformarli in queste strutture.
Pertanto, sarebbe veramente inutile venderli e poi andare a cercare altre strutture per realizzare dei servizi sanitari. Razionalmente crediamo che sia meglio mantenerli, ristrutturarli e fare delle operazioni di edilizia sulle strutture che abbiamo, che tra l'altro sono entrambe collocate in posizione centrale, per dare quei servizi di continuità assistenziale e di comunità a tutte quelle strutture che vogliamo implementare (com'è giusto che sia) per la medicina territoriale, utilizzando questi ospedali appena dismessi, a seguito dell'apertura dell'ospedale di Verduno.
Sostanzialmente, il succo degli emendamenti è questo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo in particolare su due emendamenti, il n. 298) e il n. 274), che sono quelli un po' più articolati, anche perché introducono modifiche sostanziali di politica sanitaria, utilizzando un veicolo, che è quello dell'omnibus, non propriamente adeguato.
In particolare, mi focalizzo sull'ultimo, il n. 298) che nel merito potrebbe anche essere condivisibile, nel senso che l'idea di non dismettere ospedali di vecchia costruzione per utilizzarli come case di cura, quindi con tutto l'investimento che ci sarà anche legato al PNRR, è una posizione assolutamente condivisibile. Quello che a me lascia un po' perplesso è che quest'emendamento ha natura finanziaria, perché il tema dell'emendamento riguarda il finanziamento dell'ospedale di Verduno. Per quell'ospedale era previsto che una quota di ventisei milioni fosse anticipata in modo transitorio con i fondi sanitari, con la GSA, che dovevano essere ripianati con la vendita degli ospedali vecchi.
Con quest'emendamento quella copertura finanziaria di ventisei milioni viene data a fondo perduto da parte della Regione, però mi piacerebbe capire dove si trovano quei fondi. Siccome era previsto il ristoro di quei ventisei milioni temporaneamente trasferiti per l'apertura dell'ospedale di Verduno, se oggi diciamo con quest'emendamento che quei soldi vanno a fondo perduto, come contributo della Regione perché non vendiamo più gli ospedali, è una scelta politica che può essere condivisibile, però occorre capire dove sono le coperture finanziarie.
Secondo, non credo - e chiedo agli Uffici - che sia ammissibile su questo testo di legge, perché nessun emendamento può avere natura finanziaria sull'omnibus, ma questo ce l'ha.
Terzo, anche nella formulazione dell'emendamento, se un Gruppo consiliare avesse scritto, nella motivazione dell'emendamento, nelle coperture finanziarie, un riferimento a una delibera di Giunta regionale del 2017 credo che a noi non avreste permesso di depositarlo.
La mia preoccupazione non è nel merito della questione che, ripeto, pu essere condivisibile, ma è, primo, sullo strumento; secondo, capire se ha un impatto finanziario (come ha) e quali sono le coperture che si danno rispetto all'emendamento.
Non vedo più l'Assessore Tronzano, quindi se vogliamo sospendere e capire meglio tale aspetto, per noi va bene.
L'emendamento rubricato n. 274) è una modifica sostanziale di politica sanitaria che facciamo con l'omnibus, andando a modificare una legge del 1987, ormai vigente da trent'anni, sui temi dei laboratori analisi.
È un po' articolato: l'Assessore ha spiegato nei dettagli uno dei punti con cui si modifica la legge, che è l'apertura, rispetto a due punti prelievo a punti prelievo anche sui mezzi mobili. Su questo possiamo essere anche d'accordo, ma solo nelle aree interne, quindi nelle aree montane o nelle zone dove ci sono meno servizi, in modo da garantire servizi più capillari ma il dubbio ci viene di poterlo fare anche nelle grandi città.
L'emendamento interviene anche su alcune abrogazioni relative all'utilizzo delle strutture sanitarie del nostro territorio piemontese, aprendo alla possibilità di fare le analisi anche fuori dal Piemonte. Poiché la norma è vigente da trent'anni, farlo con un emendamento sull'omnibus senza approfondire e inserirlo in un disegno più complessivo di politica sanitaria, non è lo strumento adeguato.
Se non capiamo meglio alcuni punti dell'emendamento, voteremo contro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Grimaldi ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
So che ha dichiarato inammissibili gli emendamenti sulla legge elettorale.
Sapevamo che nel contesto dell'omnibus occorre parlare di doppia preferenza di genere e di parità perché, in realtà, la nostra è una legge che mette anche in ordine la cultura istituzionale di fondo della nostra legge elettorale. Colgo l'occasione per chiedere a lei e ai Capigruppo di convocare al più presto Commissioni competenti, ma anche un confronto fra noi.
Ricordo che stiamo superando la metà legislatura e stiamo arrivando al punto limite del tempo a disposizione di tutti e di tutte per modificare la legge elettorale. Credo non ci sia una grande volontà di modificare i collegi e di superare in fino in fondo il listino, la cosiddetta quota di ripartizione maggioritaria del premio di maggioranza.
Proprio per questo, crediamo che la nostra legge elettorale sia perfettibile, certo, ma sia il più gran compromesso che possiamo fare per sanare un'ingiustificabile arretratezza della nostra Regione sulla doppia preferenza.
Per questo le chiederei, quanto prima, di rimettere in campo questo disegno di legge che, vi ricordo, avete rimandato dall'Aula in Commissione, ma da allora nessuna Commissione è stata convocata.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Siamo all'emendamento rubricato n. 273).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Presidente, volevo chiedere cinque minuti di sospensione per confrontarci sugli emendamenti appena introdotti.



PRESIDENTE

Aveva chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti? Va bene, sospendiamo per cinque minuti la seduta, che riprenderà alle ore 11.50.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.46, riprende alle ore 12.04)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
C'era stata una richiesta di sospensione per fare una valutazione più approfondita sull'emendamento della Giunta n. 273), che introduce l'articolo 72 sexagies quater.
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, lo metterei in votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 273).
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Gallo ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Noi avremmo voluto approfondire meglio questo tema e ci asterremo su questo emendamento. Mi sembra di capire, comunque, che il ridisegno complessivo dei laboratori analisi e quant'altro rimanga a invarianza di budget.
Sul tema, eventualmente, se la maggioranza e la Giunta lo vorrà portare come elemento di discussione in Aula, si dovrà fare un disegno di legge ad hoc e un ragionamento complessivo, che è quello che aspettiamo da ormai metà legislatura.
Assessore Icardi, siamo a due anni e mezzo. Quando vorrà discutere complessivamente del Piano Socio Sanitario, noi saremo a disposizione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, metterei in votazione l'emendamento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 274).
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Scusi, Presidente, non ho capito qual è l'emendamento che stiamo esaminando.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 272), che introduce l'articolo 72 sexagies sexies.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non vi sono richieste d'intervento sull'emendamento rubricato n. 272).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 272).
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'Assessore Icardi chiede una rettifica del suo voto sull'emendamento 274) in voto favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 298).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 sexagies septies Emendamento rubricato n. 286) presentato da Preioni, Ruzzola e Bongioanni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 sexagies octies Emendamento rubricato n. 283) presentato da Preioni, Ruzzola e Bongioanni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso).
La parola all'Assessore Marrone per il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Chiedo se vi siano interventi per dichiarazioni di voto sull'emendamento rubricato n. 286), che propone l'inserimento dell'articolo 72 sexagies septies, in tema di Sacri Monti.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
In realtà, avrei la necessità di una spiegazione su quest'articolo, e non so se possa farla direttamente il primo firmatario o se in Giunta se ne sia parlato, perché si va a ridefinire il ruolo delle figure coinvolte nella gestione dei Sacri Monti, che è un tema che abbiamo affrontato più volte anche nella scorsa legislatura, anche in relazione al testo unico sulla cultura, oltre che in V Commissione.
Se è possibile, vorrei avere una spiegazione in merito, perché, come dicevo prima, quando si esaminano tanti emendamenti.
Tra l'altro, la motivazione scritta è piuttosto lunga, quindi non c'è neanche il tempo di leggerla e di approfondirla.
Ovviamente, non voglio forzare il primo firmatario, con pressioni più o meno velate, a illustrare l'emendamento. Però sarebbe opportuno capire cosa stiamo votando, tanto più che l'emendamento ha ricevuto il parere favorevole della Giunta.
Vorrei capire anche dalla Giunta quali saranno le modifiche che andremo ad attuare rispetto alla gestione dei Sacri Monti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per chiedere al primo firmatario, se possibile, di illustrare questi due emendamenti sui Sacri Monti, in modo da discuterli nel dettaglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Volevo chiedere una sospensione dei lavori per cinque minuti, per riallinearmi con la documentazione.
Grazie.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.15, riprende alle ore 12.26)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'emendamento n. 283) o sul n. 286)?



PRESIDENTE

Siamo sul n. 286).
Se vuole, può illustrarli entrambi.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento va a modificare la normativa riguardo ai Sacri Monti. La presente modifica si rende necessaria per meglio delineare le competenze dell'Ente Sacri Monti.
Il testo originario porta a interpretare che sia compito, competenza e responsabilità dell'Ente qualsiasi intervento di conservazione, gestione tutela e valorizzazione di ogni bene immobile o superficie presente all'interno delle riserve speciali amministrate. Ciò comprenderebbe anche le chiese gestite direttamente dagli ordini religiosi, le loro pertinenze e i loro giardini storici interni o, in alcuni casi, le borgate storiche comprese all'interno dei confini della riserva o giardini o aree attrezzate o percorsi realizzati e normalmente gestiti dai Comuni o altri soggetti. In alcuni casi, sono presenti all'interno delle riserve, anche residenze storiche, castelli e case di riposo.
La riformulazione attuale dell'articolo tende a deresponsabilizzare i proprietari e i possessori dei beni e a spostare sull'Ente anche l'eventuale responsabilità connessa a incidenti dovuti a crolli degli edifici e degli alberi e a incentivare i proprietari a pretendere il coinvolgimento economico dell'Ente relativamente a impegnativi interventi di recupero.
L'articolo come riscritto ha la finalità di confinare l'impegno economico di gestione afferente all'Ente di gestione dei Sacri Monti entro i limiti delle disponibilità finanziarie. I limiti di tale impegno economico trovano formalizzazione entro singole e specifiche convenzioni che disciplinano in modo consono, con ogni proprietario e possessore dei beni, le reciproche competenze, responsabilità e attività di gestione, conservazione e tutela.
Questo è l'emendamento rubricato n. 286), che va a sanare quest'aspetto.
Per l'emendamento rubricato n. 283), vi leggo la relazione: "Con il presente emendamento si vuole condividere, con le attività economiche che si sviluppano dentro i confini dell'Ente e beneficiano della gestione realizzata dall'Ente, specifiche attenzioni e modalità di conduzione da rispettare. La maggior parte delle casistiche attualmente esistenti riguarda attività alberghiere e di ristorazione. In questi casi si vorrebbe avere la possibilità di precisare eventuali attività di gestione che rimangono di esclusiva o condivisa competenza del gestore, come ad esempio la gestione dei rifiuti, la gestione di servizi igienici dedicati, la manutenzione dei giardini di stretta pertinenza, l'organizzazione delle aree di posteggio e di transito dei mezzi e la limitazione di specifiche attività che possono arrecare pregiudizio all'area come i fuochi d'artificio".
Questi due emendamenti ci arrivano dall'Ente di Gestione dei Sacri Monti e vanno a delimitare le competenze e le responsabilità dei Sacri Monti.
Regolamentano le attività economiche che si svolgono anche al di fuori e delineano meglio chi fa cosa e chi deve gestire e avere responsabilità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo alla Giunta se intende intervenire sul parere.
Prego, Assessore Poggio.



POGGIO Vittoria, Assessore al turismo

Il parere della Giunta regionale è favorevole perché, con questi emendamenti, l'Ente di gestione dei Sacri Monti va a modulare e meglio identificare le competenze, migliorando la collaborazione tra l'Ente di gestione stesso e i soggetti concessionari di servizi, com'è stato indicato dal presentatore, a vario titolo.
Permettono, quindi, un funzionamento più organico ed efficiente del lavoro svolto sia dall'Ente di gestione dei Sacri Monti sia da quei soggetti che concorrono a valorizzare lo stesso.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 286), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 283), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 sexagies novies Emendamento rubricato n. 290) presentato da Preioni, Ruzzola e Bongioanni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Chiedo al primo firmatario se intende presentare l'emendamento.



PREIONI Alberto

Lo do per illustrato.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo il parere dalla Giunta regionale.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere della Giunta regionale è favorevole.



PRESIDENTE

Ci sono dichiarazioni di voto? Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Posso chiedere al primo firmatario di illustrare l'emendamento, dato che anche questo tema l'abbiamo discusso nella legge del Capogruppo Ruzzola un anno fa e lo andiamo a modificare nuovamente? Chiederei di poterlo approfondire.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Preioni, vuole illustrarlo? Prego.



PREIONI Alberto

Se il Consigliere Gallo ha piacere della mia illustrazione io, nella speranza di un voto favorevole della minoranza e del Gruppo PD, lo illustro volentieri.
La modifica proposta è finalizzata a recepire quanto disposto dal decreto legislativo 3 aprile 2018 n. 33 "Testo unico in materia di foreste e filiere forestali", con riferimento alla viabilità forestale e silvo pastorale.
In coerenza con il principio di sussidiarietà, viene attribuita ai Comuni la possibilità di regolamentare gli accessi alle strade e piste a uso agro silvo-pastorale sulla base di criteri stabiliti dalla Giunta regionale sentita la Commissione consiliare competente.
Nelle more dell'applicazione della regolamentazione comunale viene definito un regime transitorio con cui è garantita la continuità di utilizzo delle strade e piste a uso agro-silvo-pastorale agli aventi diritto.
Di fatto, è l'anomalia che abbiamo nella legge regionale che non consente a oggi, ai non proprietari di fondi di accedere alle strade agro-silvo pastorali. Nella realtà succede che si accede comunque e si accede bypassando la norma con dei contratti fittizi, di uso gratuito anche solo di un metro quadro di terreno per accedere a queste strade.
Noi chiediamo che siano i Comuni, che sono i tutori del territorio, in collaborazione con la regolamentazione della Giunta regionale e della Commissione consiliare competente, a meglio decidere sul territorio se questa strada vada limitata, vada regolamentata, vadano poste delle sbarre e vadano posti dei limiti di parcheggio, onde evitare che possano accedervi, a fini turistici, alcune persone e onde evitare l'abuso, che è abbastanza diffuso, di contratti di affitto di fondi che, in tantissimi casi, sono molto fittizi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
La parola all'Assessore Marrone per il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Mi scuso, ma è una materia che tra l'altro conosco poco, quindi chiedo aiuto a qualche collega se magari è un po' più esperto di me. Se ho capito bene, poiché c'è un abuso di una forma di cessione a uso gratuito di terreni che consente, anche a chi non avrebbe diritto di passare su certe strade, di passare lo stesso, noi cosa facciamo? Demandiamo ai Comuni? In questo caso non è peggio? Nel senso che rischiamo che un Comune estenda l'accesso su strade che, invece, dovrebbero essere ad accesso limitato quindi non capisco in che modo questo emendamento risolva il problema.
Anzi, rischiamo che alcuni Comuni magari consentano di passare su strade che, invece, dovrebbero essere, per norma regionale, più tutelate e più protette.
Non riesco a capire in che modo l'emendamento vada a risolvere il problema del passaggio utilizzando un metodo poco ortodosso di dare la concessione a uso gratuito. Davvero non capisco a quale problema sia data soluzione e quale soluzione sia data al problema. Non capisco nessuno dei due aspetti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Se non vi sono altre richieste d'intervento in dichiarazione di voto metterei in votazione l'emendamento rubricato n. 290).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, qualcuno ci risponda, altrimenti abbiamo qualche problema di dialogo. Se possiamo, approfondiamo un po' meglio, perché non si capisce la natura della norma.



PRESIDENTE

Grazie per la sollecitazione alla richiesta, ma non vedo nessuno che intenda intervenire, per cui metterei in votazione l'emendamento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intanto mi chiedo quando sia arrivato quest'emendamento. Certamente non c'era un termine stabilito in modo ufficiale, per il momento non c'è un contingentamento, non è stata fermata la possibilità di presentare emendamenti, però ho avuto modo di leggere emendamenti presentati anche successivamente o nel corso della seduta antecedente a questa nella quale si è discusso il disegno di legge n. 143, ma quest'emendamento non l'ho visto, altrimenti avrebbe richiamato la mia attenzione.
C'era un accordo, sono stati anche ritirati parecchi emendamenti; tra l'altro, noi ne potevamo ripresentare molti, non l'abbiamo fatto ma ripeto, questo era sfuggito.
Al di là di questo, si va a intervenire, ancora una volta, sulla questione delle strade agro-silvo-pastorali. Tema che sembra di dettaglio, ma in questi anni le normative che riguardano quel tipo di strade sono state cambiate parecchie volte. Io stesso sono stato fautore di una modifica legislativa su un'altra legge, la legge n. 32 del 1982, che ripristinava la vecchia normativa; in seguito è stata cambiata nuovamente, c'è stato un intervento legislativo recente su un altro discorso per favorire la caccia al cinghiale e qui s'interviene nuovamente sul tema.
Mi stupisce, mi meraviglia - ma forse no - che nessuno sappia spiegare in modo compiuto il contenuto normativo di tale emendamento, quindi la cosa ci lascia da una parte perplessi e, dall'altra, preoccupa parecchio considerate le idee, legittime, che albergano nella mente di alcuni degli esponenti della maggioranza quando si parla di tutela ambientale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Volevo solo chiarire, anche se mi sembrava di essere stato comprensibile nella mia illustrazione.
Quest'emendamento recepisce il decreto legislativo 3 aprile 2018, non è "un liberi tutti", non è "in montagna andate ovunque, dove volete e con qualsiasi mezzo"; non è assolutamente questa la volontà di quest'emendamento. In coerenza con il principio di sussidiarietà, ai Comuni viene attribuita la possibilità di regolamentare gli accessi a queste strade e a queste piste, in base a criteri stabiliti dalla Giunta regionale e dalla Commissione consiliare.
La volontà dell'emendamento è di regolamentare queste strade, in primis da parte dei Comuni, che sono quelli che hanno il polso del territorio e conoscono le strade che vanno chiuse, le strade che vanno regolamentate in maniera più restrittiva e meno restrittiva, in collaborazione con Giunta regionale e la Commissione competente, recependo, appunto, questo decreto del 2018.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 290), sul quale la Giunta ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 septuagies Emendamento rubricato n. 289) presentato da Preioni, Ruzzola e Bongioanni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Se il primo firmatario non intende illustrare l'emendamento, chiedo all'Assessore Marrone di esprimere il parere della Giunta regionale.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

È un emendamento molto tecnico: la proposta mira ad armonizzare il quadro sanzionatorio della legge regionale 45/1989, alla luce delle modifiche proposte all'articolo 11 della legge regionale n. 32/1982.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 289), sul quale la Giunta ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procederei all'esame degli emendamenti sospesi durante l'iter delle scorse sedute.
ARTICOLO 44 Emendamento rubricato n. 65) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Marello Grimaldi, Sacco, Magliano, Frediani.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Sull'articolo 44 insiste l'emendamento rubricato n. 65), riformulato dal Consigliere Gallo, già illustrato. Mancava solo il testo della modifica.
Chiedo all'Assessore Marrone di esprimere il parere della Giunta regionale.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Siamo all'emendamento rubricato n. 290)?



PRESIDENTE

No, siamo all'emendamento rubricato n. 65), che insiste sull'articolo 44.
Ricordo che aveva anticipato il parere favorevole previa riformulazione.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Sì, perfetto.
Confermo il parere favorevole della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Il parere della Giunta era, appunto, favorevole con modifiche e riformulazione. Leggerei, pertanto, la nuova formulazione dell'emendamento.
Il nuovo testo recita: "Le sanzioni di cui al comma 1 si applicano anche in caso di esercizio di attività di scavo e commercializzazione di materiali estratti per interventi di cui all'articolo 1, commi 7 bis e 8 bis, se tale attività viene esercitata senza avere trasmesso la segnalazione di inizio attività o la comunicazione ivi prescritta o per quantitativi superiori alla soglia dimensionale indicata dal comma 7 bis dell'articolo 1".
Mi avvicino al banco della Presidenza per la sottoscrizione?



PRESIDENTE

La riformulazione ce l'abbiamo già, grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale la Giunta ha espresso parere favorevole).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



GRIMALDI Marco

Presidente, le chiederei di dare atto a verbale del mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Diamo atto a verbale del voto favorevole del Consigliere Grimaldi sull'emendamento rubricato n. 65).
Indìco la votazione palese sull'articolo 44, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 tricies semel Emendamento rubricato n. 111) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Marello Grimaldi, Sacco, Magliano, Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere primo firmatario dà per illustrato l'emendamento.
Chiedo, pertanto, il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 111), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 tricies bis Emendamento rubricato n. 113) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Marello Grimaldi, Sacco, Magliano, Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere primo firmatario dà per illustrato l'emendamento.
Chiedo, pertanto, il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere è contrario su questo e anche sui seguenti che hanno lo stesso argomento, perché per quanto si condivida la necessità di andare a rivedere la natura del Museo dell'Emigrazione a livello di natura giuridica riteniamo con gli Uffici che non siano ben formulati perché si lascerebbe troppa indeterminatezza sui profili operativi dell'ente stesso.
Riteniamo che la legge regionale istitutiva vada cambiata, ma va ragionata bene e in modo condiviso con il territorio che esprime quell'istituzione per andare a definire in modo ponderato, ma soprattutto tecnicamente corretto, la natura dell'ente.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 113), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 tricies ter Emendamento rubricato n. 114) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Marello Grimaldi, Sacco, Magliano, Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere primo firmatario dà per illustrato l'emendamento.
Chiedo, pertanto, il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 114), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Sono le ore 13 e, come deciso nella Conferenza dei Capigruppo sospenderei la seduta fino alle ore 14, per poi procedere con le interrogazioni a risposta immediata e, successivamente, con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 143.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.00)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.06 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 862 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio interrogazione a risposta immediata n. 863 presentata dal Consigliere Domenico Ravetti, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio interrogazione a risposta immediata n. 861 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 864 presentata dal Consigliere Ivano Martinetti, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n.
866 presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 865 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo fin d'ora che per le interrogazioni a risposta immediata è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per tre minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e non sono previste repliche.


Argomento: Norme generali sui trasporti

Interrogazione a risposta immediata n. 862 presentata da Magliano, inerente a "Ultra 70enni ed esenzione ISEE, quale futuro per i possessori di veicoli sottoposti alle limitazioni del traffico?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con la trattazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 862, presentata dal Consigliere Magliano, che ha facoltà di illustrarla per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente, e ringrazio l'Assessora Poggio per essere qui con noi oggi.
In continuità con quanto disposto dalla DGR 26/02/2021 n. 9-2916, con la DGR 6/08/2021 n. 26-3694, relativa all'applicazione delle misure di limitazione delle emissioni da adottarsi nel corso della stagione invernale 2021-2022, nell'ambito dell'accordo di programma per l'adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell'aria nel bacino, il cui schema è stato approvato con DGR n. 22-5139 del 5 giugno 2017, sono state aggiornate le disposizioni inerenti alle limitazioni alla circolazione veicolare, con particolare riferimento alla disciplina delle deroghe previste dalla DGR n. 14-1996 del 25 settembre 2020.
Rilevato che all'allegato 1 della DGR 25/09/2020 n. 14-1996, tra i veicoli esentati dalle limitazioni strutturali alla circolazione veicolare, erano stati introdotti due criteri.
Primo, i 4.14, come forma di deroga, ossia i veicoli condotti da persone il cui ISEE del relativo nucleo familiare sia inferiore alla soglia di 14 mila euro, non possessori di veicoli esclusi dalle limitazioni, nel limite di un veicolo ogni nucleo familiare, muniti di autocertificazione che attesti i requisiti.
Seconda deroga, la 4.15, veicoli condotti da persone che abbiano compiuto il settantesimo anno di età, non possessori di veicoli esclusi dalle limitazioni, nel limite di un veicolo ogni nucleo familiare, ossia le persone poco abbienti e le persone anziane.
Nella DGR n. 26-3694 non sono state inserite tali categorie; per questa nuova annualità, queste categorie non state inserite e, quindi, i soggetti esentati dalle limitazioni, che lo erano a suo tempo, non vengono più inseriti.
A partire dal 30 luglio 2021 è divenuto operativo sul territorio piemontese il sistema Move In. Non sto a dire cos'è il Move In, perché i colleghi e chi ci segue lo sanno bene, comunque è un sistema in cui tu compri questa scatola e questa scatola ti dice quanti chilometri puoi fare ancorché la tua macchina sia inquinante e, finiti questi chilometri, non puoi più circolare. I Vigili dovrebbero controllare, ma non è detto che abbiano l'applicazione. L'inserimento del Move In ha un costo e la sua gestione oltre ad avere un costo, ha tutta una modalità tecnologica con la quale installare un'app e autocertificarsi.
Tale sistema non è agevolmente utilizzabile da parte di persone anziane, in quanto è necessaria la registrazione nella sezione dedicata alla Regione Piemonte nel portale Move In Lombardia, utilizzando il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Non tutti sono in possesso di tali credenziali e il rilascio e l'utilizzo delle medesime richiede una certa dimestichezza con gli strumenti tecnologici oltre al fatto che installarla ha un costo.
Interrogo per sapere se, alla luce delle considerazioni sopra esposte ossia un costo per lo scatolotto più tutto ciò quello che ne consegue dal punto di vista della registrazione, questa Giunta intenda inserire, tra i veicoli esentati dalle limitazioni strutturali alla circolazione veicolare i veicoli condotti da persone che abbiano compiuto il settantesimo anno di età e i veicoli condotti da persone il cui ISEE familiare sia inferiore alla soglia di 14 mila euro, come già previsto nel 2020.
Non obblighiamo le persone con un reddito bassissimo (ISEE a 14 mila) a cambiare l'auto, ma non obblighiamo anche le persone con un'età importante ad addentrarsi nel mondo della tecnologia attraverso le app e questa tipologia di approccio.
Mi sembravano le due misure di allora di buonsenso. Non trovarcele per far lavorare con il Move In tutta una serie di soggetti (alcuni, perché non tutti i carrozzieri e non tutti quelli che si occupano di autoveicoli possono installarla, ma solo alcuni certificati), mi sembra una misura prodromo di qualcuno e non equa rispetto a due categorie che anche in quest'Aula avevamo visto come assolutamente degne di ricevere un'esenzione dal punto di vista dei blocchi.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente, e grazie all'interrogazione posta dal Consigliere Magliano.
Rispondo per conto dell'Assessore Marnati.
La Regione Piemonte, a seguito della sentenza della Corte di Giustizia europea, fino al 2020 ha avviato la predisposizione della strategia per l'attuazione della stessa sentenza e al rispetto del valore limito giornaliero e annuale di PM10 in tempi rapidi.
Con DGR del 26 febbraio 2021 n. 9-2916 è stata adottata tale strategia prevedendo un'estensione temporale e territoriale di misure volte a ridurre le emissioni di PM10 primarie e dei suoi precursori.
L'atto adottato recepisce anche lo studio di ARPA Piemonte, che evidenzia come le riduzioni emissive conseguenti all'adozione delle disposizioni straordinarie consentano di anticipare il rientro nei limiti al 2025. Tutti gli atti sono stati notificati al MIT dalla Commissione europea. Ogni modifica alla deliberazione sopra citata implica una revisione della documentazione tecnica, andando di conseguenza a dimostrare, in caso di deroghe o esenzioni, le compensazioni delle mancate riduzioni emissive.
In merito all'estensione territoriale, essa consegue al fatto che la Regione Piemonte ha superato, in maniera sistematica e continuativa, i valori di concentrazioni di PM10 in tre delle quattro zone in cui è stato suddiviso il territorio ai fini della qualità dell'aria: la zona IT0118 "Agglomerato di Torino" (Torino e trentadue Comuni circostanti), la zona IT0119, "Pianura" (268 Comuni) e la zona IT0120 "Collina" (646 Comuni), per un totale di 947 Comuni sui 1.181 dell'intero territorio regionale.
A partire dal 30 luglio 2021 è divenuto operativo sul territorio piemontese il sistema Move In quale misura alternativa ed equivalente alle misure strutturali di limitazione della circolazione veicolare.
A ogni veicolo aderente al servizio (comprese le categorie svantaggiate tra cui anche persone che abbiano compiuto il settantesimo anno di età e coloro con ISEE familiare inferiore alla soglia di 14 mila euro che non possono permettersi di sostituire l'auto) viene assegnato un tetto massimo di chilometri che possono essere percorsi annualmente sull'intero territorio dei Comuni che partecipano all'iniziativa, esclusi i periodi di attivazione delle misure temporanee emergenziali.
Si tratta, come il Consigliere ha bene espresso, di una scatola nera (black box) installata a bordo del veicolo che calcola i chilometri percorsi su tutti i tipi di strade, tutti i giorni dell'anno, ventiquattro ore su ventiquattro, solo all'interno del territorio dei Comuni aderenti all'iniziativa. Ribadiamo che il calcolo dei chilometri avviene solo all'interno dei Comuni aderenti all'iniziativa. Raggiunto il tetto massimo di percorrenza assegnato, avvisa l'utente e l'UPG controllante del superamento della soglia.
Il sistema, avviato da poco più di due mesi, ha già raggiunto 10 mila utenti. Sono stati molti gli ultrasettantenni che, con il supporto del centralino regionale e degli uffici dell'Assessorato, si sono iscritti senza alcun disagio. Esiste, comunque, un numero verde a supporto dell'intera procedura cui tutti i piemontesi possono rivolgersi.
La necessità di utilizzare il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS) deriva dal Regolamento UE n.
910/2014, che ormai da sei anni è un obbligo per tutti i cittadini che comunicano verso la pubblica amministrazione. Soprattutto la tessera sanitaria è in possesso di tutti.
L'intera procedura d'installazione prevede il pagamento del costo di venti euro l'anno, più trenta euro solo per il primo anno, a copertura dell'installazione della scatola nera. All'atto dell'iscrizione gli iscritti sono, comunque, autorizzati a circolare (massimo trenta giorni) sino all'avvenuta installazione della scatola.
Ricordiamo che lo schema d'ordinanza tipo proposto dalla DGR di cui sopra viene redatta in accordo con il MITE, così come previsto dall'Accordo del Bacino Padano, e che sono i Sindaci a dover emettere le ordinanze per i propri territori.
Infine si ribadisce che, a seguito della sentenza della Corte di Giustizia Europea e della richiesta del MITE di ridurre le emissioni nel più breve tempo possibile, non si ritiene opportuno proporre deroghe.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist.

Interrogazione a risposta immediata n. 863 presentata da Ravetti, inerente a "Legge regionale n. 42/1994: interventi per la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo dell'industria termale in Piemonte. Cosa fare per l'anno 2022?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
863.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Domenico Ravetti.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente; buongiorno, Assessore.
Come ha specificato il Presidente, nell'oggetto dell'interrogazione l'articolo 2 della legge regionale del 3 ottobre del 1994, la n. 42, così come sostituito dal comma 1 dell'articolo 27 della legge n. 30 del 2009 recante "Interventi per la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo dell'industria termale in Piemonte", stabilisce che la Giunta regionale entro il 31 ottobre di ogni anno, sentito il parere della Commissione definisca il programma annuale degli interventi da finanziare, ai sensi dell'articolo 5 della legge prima citata.
Quell'articolo prevede, nell'ambito del fondo regionale apposito, che sia istituito un'apposita sezione denominata "termalismo" per la qualificazione e lo sviluppo dell'offerta turistica termale. È evidente che, come tantissimi comparti produttivi ed economici del nostro Piemonte, anche il termalismo è in difficoltà, ed è per questa ragione che abbiamo ritenuto opportuno interrogare la Giunta per sapere come intenda procedere per aiutare ulteriormente questo settore. Se intende, quindi, rifinanziare la sezione termalismo del fondo regionale di cui all'articolo 8 della legge regionale 18 del 1999.
Cito, ad esempio, la campagna pubblicitaria sulle terme del Piemonte oppure ulteriori agevolazioni per chi prenota giornate di permanenza in località sede di terme piemontesi per incrementare le iniziative già in atto.
Assessore, le chiedo se la Giunta è intenzionata a rifinanziare la legge specificata e con quali indirizzi.



PRESIDENTE

Ringraziando il Consigliere Ravetti per l'illustrazione, la Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore al turismo

Grazie Presidente, e grazie anche al Consigliere Ravetti per aver posto attenzione su questo tema.
Chiaramente la Giunta regionale concorda nel ritenere il turismo termale che vive ancora una condizione di forte incertezza, tale da destare preoccupazione per il mantenimento dell'integrità del tessuto produttivo e anche dei suoi livelli occupazionali, tra le attività da sostenere economicamente per il rilancio del turismo regionale.
Nella definizione del bilancio di previsione 2022-2024, definite le risorse a disposizione (peraltro bilancio in fase di definizione), si verificherà l'opportunità di rifinanziare la legge 42 del 1994 dedicata allo sviluppo termale, che non viene finanziata da moltissimi anni.
Per quanto riguarda i finanziamenti di investimenti di privati, in ogni caso, tali soggetti, potranno concorrere, ovviamente, alle misure della programmazione europea 2021-2027 del FESR, destinate a tutte le imprese senza distinzione merceologica, così come alle misure nazionali che verranno attivate per le imprese sul PNRR, sia riservate al comparto turistico, sia relative al mondo imprenditoriale.
Voglio precisare, inoltre, che nella legge regionale vigente 18/1999 non è presente la sezione termalismo citata.
In ogni caso, le misure finanziate sulla legge regionale 18/1999 rivolte al sistema turistico potranno ricomprendere anche molti interventi di miglioramento dell'offerta turistica del termalismo, anche se non a ci appositamente dedicate.
In particolare, vorrei sottolineare che uscirà a breve il bando 2021 per il miglioramento dell'offerta turistica e riconoscerà contributi per spese effettuate per fronteggiare gli adeguamenti a seguito della pandemia (allargamenti interni di spazi dedicati o esterni o interventi di miglioramento complessivi dei complessi turistici).
Per quanto concerne la promozione del sistema termale, che è importante trattandosi di spesa corrente non può trovare riscontro nelle leggi citate che sono dedicate agli investimenti, ma sicuramente può essere programmata nelle attività promozionali dell'anno 2022, che sono finanziabili dal capitolo 140699 della legge 18/1999.
In sede di definizione della programmazione previsionale 2022 si terrà conto di tale richiesta.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 864 presentata da Martinetti inerente a "Disagi linea 46 GTT (Gruppo Torinese Trasporti) S.p.A."


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
864, presentata dal Consigliere Martinetti, che ha facoltà di illustrarla per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Abbiamo ricevuto delle segnalazioni che riguardano la linea 46 di GTT S.p.A., una linea che riveste una notevole importanza in termini di trasporto extraurbano torinese.
È un percorso che inizia nel Comune di Leinì e, attraversando il Comune di Mappano e buona parte della zona Nord di Torino, fa capolinea in Piazza XVIII Dicembre, dov'è ubicato l'interscambio con la Stazione Porta Susa che, come sappiamo, rappresenta un importante snodo ferroviario e metropolitano.
Il 24 settembre 2021 i Comuni di Leinì e Mappano, in una lettera congiunta indirizzata sia al Settore trasporti della Regione, sia all'Agenzie della mobilità piemontese e all'Assessore Gabusi, evidenziano enormi criticità nel servizio della linea 46, con particolare riguardo alla quantità e alla qualità del servizio, ritenuto critico da diverso tempo.
Ci risulta, altresì, che in data 4 ottobre 2021 i Sindaci di Mappano e di Leinì abbiano avanzato un'ulteriore richiesta d'intervento da parte della Regione per risolvere questo serio problema di trasporto pubblico locale.
Tali disagi interessano in primo luogo gli studenti del liceo Giordano Bruno di Torino, che, in larga parte, provengono dalla prima cintura torinese, ma anche molti utenti che intendono raggiungere il capoluogo.
Con queste premesse, chiediamo quali siano gli interventi che s'intendono attuare per migliorare la mobilità di questo asse.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ivano Martinetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Martinetti.
Ho letto una mail che mi è arrivata ieri dai Sindaci e, tra l'altro, ho deciso di convocarli per domani per approfondire, soprattutto con l'Agenzia, le possibili soluzioni.
Voglio prima inquadrare un po' il problema: voi sapete che rispetto alla gestione del trasporto pubblico, soprattutto in questa fase, si sono svolti ormai decine di tavoli prefettizi (forse abbiamo raggiunto il centinaio!) e la Prefettura di Torino, che coordina questo bacino, credo sia stata una delle più attive. È evidente che i disagi ci sono, perché sono segnalati dai Sindaci. Ma è altrettanto evidente che, probabilmente, non erano così preventivabili, altrimenti in quel tavolo sarebbe emerso un dato diverso da quello che, invece, purtroppo, ci stiamo trovando ad affrontare e che nonostante ciò, dobbiamo risolvere.
L'offerta di servizi su questa famosa linea 46 Leinì-Porta Susa prevede nella fascia oraria 7.00-9.00 e nei giorni feriali scolastici, passaggi in media ogni dodici minuti, con gestione autobus articolati da diciotto metri, che sono, sostanzialmente, a pieno regime con 160 posti omologati corrispondenti a un'offerta di circa 800 posti/ora, di cui davvero fruibili circa 700 (80% della capienza). Si tratta di un'offerta importante, che però, evidentemente, in quel lasso di tempo va in crisi.
Il nostro monitoraggio (lo vedremo nell'interrogazione successiva), che riusciamo ad effettuare in maniera puntuale, ci conferma che l'effettuazione delle corse di linea c'è stata; è più complicato capire (per mille motivi, perché il sistema di monitoraggio non è presente sui bus sostitutivi e sulle corse aggiuntive) se invece quelle corse sono saltate o se non sono state fatte. Tendenzialmente, però, il grosso delle corse sembra confermato, quindi probabilmente è un problema che in quell'orario diventa strutturale.
Che cosa possiamo fare? In questa fase possiamo solo prenderne atto e con la società GTT, che abbiamo già contattato e che sta effettuando le verifiche di competenza per rendersi conto, in effetti, della situazione porre tempestivamente rimedio.
Non si tratta di una questione di soldi, perché le risorse ci sono (in questo caso, la crisi pandemica ci dà una mano).
D'altro canto, guardando il tema da un altro punto di vista, non è una questione di mancanza di volontà. Evidentemente sulle migliaia di corse che ci sono al mattino e sulle 5.000 che abbiamo rinforzato durante il periodo pandemico, probabilmente qualcosa è scappato. Non ne farei una colpa a nessuno. La colpa c'è se non poniamo rimedio, cosa che invece faremo tempestivamente, anche compatibilmente non tanto con le risorse economiche ma con quelle tecniche. Infatti, sappiamo - ed è giusto che lo dica - che non sarà facile dal 15 ottobre, soprattutto nelle Regioni del Nord, perch l'obbligo del green pass potrebbe voler dire trovarci senza un numero di autisti sufficienti per assicurare il servizio.
Questo è un grido d'allarme che abbiamo girato anche al Governo, che deve gestire una problematica molto ampia e che coinvolge molti aspetti, ma è certo che dobbiamo rapidamente mettere in campo le soluzioni e dobbiamo anche essere tutti pronti e coscienti del fatto che il 15 ottobre c'è un altro step importante che dev'essere affrontato. Immaginate se alle 8 del mattino in tutto il Piemonte mancasse anche solo il 5% degli autisti a disposizione, non sostituibili perché non esistono sul mercato. Capite bene che i problemi saranno molto più grossi di quelli che oggi stiamo analizzando.
Era giusto dirlo, perché è una delle tematiche che stiamo affrontando e che insisterà anche rispetto alla soluzione della linea 46. Dopodiché, ripeto domani con i Sindaci e con l'Agenzia ci incontreremo e credo che potremo porre rimedio, perché penso che parliamo di un disagio limitato sia nel tempo sia sulla tratta, quindi ci sono le possibilità per risolverlo.
Grazie.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 861 presentata da Avetta, inerente a "Corse bus saltate e studenti lasciati a piedi in Canavese. Cosa intende fare la Regione?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
861.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente; grazie, Assessore, per l'attenzione.
Le segnalazioni che ho riportato nell'interrogazione rappresentano dei fatti che sono molto singolari, ma altrettanto gravi, ossia che a più di un mese dall'inizio delle lezioni scolastiche succede che alcuni autobus saltino le corse negli orari dedicati al trasporto scolastico oppure, se passano, non si fermano. Questo succede nell'Eporediese e non so se è una condizione diffusa nel resto del territorio per cui, se passano, non si fermano, perché sono evidentemente sovraffollati e lasciano i ragazzi nell'attesa dell'autobus successivo, che non arriva. Lo considero singolare come fatto, tant'è vero che ho aspettato qualche settimana per presentare l'interrogazione per capire se fossero degli eventi isolati.
Purtroppo mi risulta che non sia così, tant'è vero che c'è stata molta eco mediatica su questi fatti. Sono eventi purtroppo ricorrenti e anche numerosi, così come sono numerose le segnalazioni delle famiglie e dei sindaci, che evidentemente sono l'organo istituzionale cui si rivolgono le famiglie per evidenziare questi problemi.
Questi disservizi, come l'Assessore può immaginare, finiscono per gravare sui genitori, che sono costretti ad andare a recuperare i figli che sono stati lasciati a piedi - e molto spesso sono figli non ancora maggiorenni assentandosi dal lavoro, nonostante abbiano pagato un abbonamento per il trasporto pubblico.
Ripeto, le segnalazioni ormai sono numerose e anche documentate dalla stampa locale. L'interrogazione mira proprio a capire se ci sia contezza di questa situazione. Io mi sono soffermato in particolare sull'Eporediese, ma sarebbe interessante capire se altri disservizi di questo tipo sono diffusi sul territorio.
Ovviamente la domanda che facciamo, attraverso l'interrogazione, è per capire se, in quali tempi e con quali modalità s'intendano assumere iniziative che garantiscano il trasporto pubblico locale, cui gli studenti e tutti i cittadini hanno diritto, assicurando le corse negli orari previsti ed eventualmente raddoppiando le stesse in caso di sovraffollamento, cioè quando gli autobus percorrono la loro linea, ma non si fermano per ovvie ragioni di sovraffollamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
La premessa è la medesima fatta dal Consigliere Martinetti rispetto a com'è gestita la programmazione del servizio.
Se il disservizio è percepito in maniera simile rispetto all'interrogazione precedente, la natura è completamente diversa e quindi anche le azioni forse l'unica cosa in comune è il gestore del servizio. Per il resto ammesso che dal lunedì al venerdì, nella fascia oraria 7-9 vi sono cinquantanove corse corrispondenti a una capacità di trasporto superiore a 2.000 posti all'ora, che è il dato che è corretto citare, in questo caso ci sono due problematiche che vanno ad incrociarsi.
La prima è che crediamo - e anche il Consigliere Avetta credo lo esprima nell'interrogazione - che questo numero di corse sia sufficiente. Il problema qual è? Che non vengono effettuate. Di conseguenza, la programmazione dei servizi è sufficiente - e questo non ci consola - ma il problema è che se poi le corse non vengono effettuate, è complicato servire l'utenza, per cui la servi sulla carta, ma poi la lasci a piedi.
Il problema da dove nasce? Nasce, in primis, dalle corse di rinforzo, ma anche dalle corse che abbiamo autorizzato, di fatto, a GTT senza la verifica dell'OTX, cioè quel sistema di monitoraggio delle corse che ci consente di capire se i servizi vengono realmente effettuati. La situazione dell'azienda municipalizzata dal punto di vista dei mezzi di trasporto è un po' complicata, è molto stressata. Pertanto, la scelta era quella di autorizzare le corse anche senza questo monitoraggio, oppure non vi erano i mezzi a sufficienza per garantire il servizio.
Il presupposto di fondo è però che le corse vengano realizzate, per cui, a differenza di quello che dicevo prima, da questo punto di vista abbiamo detto all'azienda che non c'è una via di mezzo e non ci sono soluzioni alternative, cioè sanzioniamo (e non ci basta) le corse che non vengono fatte, ma chiediamo il rispetto della programmazione.
Aggiungo una cosa: sono contento di queste segnalazioni, perché ci ritroviamo almeno una volta alla settimana con tutti i prefetti del Piemonte per le segnalazioni di disagi. E devo dire che sono riunioni che ultimamente durano tra i dieci e i dodici minuti, nel senso che ci salutiamo e ci diciamo che è tutto abbastanza funzionante. Al di là delle battute, la situazione è davvero abbastanza tranquilla.
Nella prossima riunione farò presente, oltre ad averlo già fatto presso l'Agenzia della mobilità piemontese e a GTT, che queste condizioni non evidenziano una difficoltà puntuale che ci è sfuggita e che magari non avevamo analizzato. Qui c'è un programma fatto in tutta l'estate che non viene rispettato per motivi che posso comprendere, legati alla sostituzione dei mezzi, ma che dobbiamo conoscere.
Se GTT, su cinquantanove corse, ne fa solo quaranta, noi dobbiamo saperlo perché le altre diciannove le dobbiamo far fare da qualcuno, altrimenti le persone rimangono a piedi.
Non ci accontentiamo di sanzionarli, di riprenderli o di dire che non è colpa nostra; noi dobbiamo servire le persone. Come lo facciamo è un problema che ci gestiamo tra di noi con i contratti. Questo stiamo facendo e questo faremo. Anche al tavolo coordinato con la Prefettura agiremo di conseguenza, ma lo stiamo già facendo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 866 presentata da Disabato, inerente a "Criticità emerse durante il debutto del Numero Unico Regionale per contattare la Continuità Assistenziale ex Guardia Medica"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
866.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
È una notizia che ha avuto anche risalto mediatico su alcune pagine di quotidiani: il debutto del Numero Unico Regionale 116117 per la Continuità Assistenziale, che avrebbe dovuto debuttare il 28 settembre 2021, ha creato forti criticità alle persone che volevano rivolgersi per le cure all'ex guardia medica.
Sono tanti i servizi che questi luoghi danno, soprattutto scongiurano nella maggior parte dei casi, accessi diretti ai pronto soccorso. Sono punti di riferimento territoriali molto importanti per i cittadini che hanno bisogno di cure, ovviamente non per casistiche gravi e urgenti (per quelle ci sono i numeri adibiti al pronto soccorso), ma per chi necessita di cure nel breve tempo.
Il giorno dell'avvio del servizio c'è stato un crash per quanto riguarda l'utilizzo del numero, per cui era irraggiungibile la centrale unica per smistare le chiamate. Chiaramente le persone si sono riversate davanti ai centri adibiti, creando code, chiedendo di essere curati e visitati.
Questo è un forte disagio già avvertito dalla FIMMG, che aveva segnalato che sarebbe stato difficile far funzionare questo servizio, anche perch per sicurezza, è importante effettuare un triage. Ovviamente in ore notturne è più facile, perché c'è meno accesso a questi punti, però di giorno diventa difficile.
Per noi è importante garantire questo servizio e fare in modo che sia accessibile a tutti i cittadini e a tutte le cittadine che necessitano di una visita o di una cura nell'immediato periodo, quindi vorrei sapere come la Giunta intende risolvere questo problema.
Visto che ho ancora un minuto, vorrei fare un appello all'Assessore Icardi perché stiamo rischiando davvero di rendere le cure difficili in questa regione. Lo dico perché ricevo decine di segnalazioni ogni giorno. Sta diventando critico accedere, anche per ragioni non relative al COVID (perché ci sono tante altre patologie che non vanno in vacanza e tanti altri sintomi che non prendono una pausa durante il periodo COVID) ai servizi di guardia medica. Diventa complicato accendere al pronto soccorso.
Ho guardato i protocolli d'accesso ai pronto soccorso, anche su segnalazione diretta da parte di cittadini. Diventa difficile accettare di essere messo in un reparto COVID o in un reparto di smistamento, magari mostrando sintomi che potrebbero essere di COVID, ma che non sono unici ed esclusivi del COVID.
Oltre a questo, c'è spesso l'impossibilità di accedere agli screening da privato (lo dico perché anche qui mi sono arrivate segnalazioni e mi assumo la responsabilità per tutto ciò che sto dicendo). Tutto questo sta rendendo l'acceso alla sanità pubblica - e non solo nella nostra Regione - davvero difficile per i cittadini.
Porto il tema della continuità assistenziale per sapere nell'immediato come s'intenda risolvere, anche insieme alle associazioni dei medici, questo serio problema, perché dobbiamo garantire cure certe e rapide soprattutto in continuità assistenziale e soprattutto in urgenza, però dobbiamo rivedere un po' - è la mia è una critica assolutamente costruttiva - tutti i protocolli e tutto quello che riguarda la sanità pubblica, per evitare che si creino code, incertezze e paure nei confronti dei cittadini che necessitano di cure mediche.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Sarah Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
In realtà, la questione non è nei termini prospettati.
Il servizio del Numero Unico Europeo - e lo dice la parola stessa - deriva da una direttiva europea ed è stato applicato in molte Regioni italiane. In Piemonte funziona già da mesi e mesi e la parte torinese è in ultima applicazione. È attivo dal 26 novembre 2019 su tutto il territorio regionale. A Torino è partito l'8 giugno, mentre il 28 settembre per la parte provinciale, che non sia l'area metropolitana di Torino.
Questo servizio è attuato in ottemperanza alla normativa europea e svolge un'attività per le prestazioni sanitarie non urgenti. Attività sanitarie non urgenti. Il servizio di continuità assistenziale è la guardia medica quella che va in copertura notturna alle prestazioni dei medici di medicina generale.
Il 2 ottobre, a seguito di un guasto tecnico a carico del fornitore unico del servizio di fonia regionale, cioè Telecom, c'è stato un disservizio temporaneo in una centralina pubblica: delle sessanta linee previste, ne funzionavano quindici. Questo ha creato il problema. Non è un problema organizzativo della Regione o dell'ASL, ma è un problema delle linee telefoniche. Questo ha fatto sì che venisse inabilitato un numero importante di linee, determinando una riduzione della capacità di risposta che, comunque, attivava immediatamente tutti i canali di allerta. L'evento è stato risolto in poche ore, con piena ripresa dell'operatività.
A oggi, non risultano situazioni critiche segnalate dal fornitore.
Per quanto riguarda ciò che è citato nell'interrogazione, ossia gli accessi in ambulatorio, il ruolo dell'operatore laico della centrale operativa si limita all'acquisizione di una scheda anagrafica da sottoporre al medico.
In tutta la fase di attuazione del progetto la Regione ha coinvolto in più occasioni i medici di continuità assistenziale e ha istituito fin da subito un gruppo tecnico con il coinvolgimento degli stessi medici per la discussione e l'analisi delle problematiche.
In verità, quando si passa da un sistema un po' autogestito a un sistema più grande, controllato e più strutturato c'è sempre fisiologicamente una resistenza e questo spiega anche i comunicati. Tuttavia devo dire che nei primi giorni di settembre la Regione ha ricevuto una nota collettiva di oltre cinquantacinque medici operanti nella continuità assistenziale di Torino, che evidenziano i miglioramenti dell'attuale servizio rispetto al precedente e ne elencano anche tutti gli aspetti positivi. Gli stessi medici hanno manifestato la loro disponibilità a collaborare con lo staff per eventuali spunti di condivisione.
Il sistema è collaudato da due anni, all'inizio c'è sempre qualche resistenza al cambiamento, ma sta funzionando, non ci sono significative variazioni da fare sul sistema: i medici sono soddisfatti e l'inconveniente è dovuto a una temporanea inabilitazione delle linee telefoniche, quindi non certo alla fase organizzativa regionale.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 865 presentata da Grimaldi, inerente a "Quando sarà l'attuazione della gratuità del NIPT test in Piemonte?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
865.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Marco Grimaldi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Qualche mese fa, all'inizio dell'anno, tutti i giornali piemontesi titolavano che il Piemonte era pronto a una svolta di civiltà sul test prenatale sul DNA e titolavano che in Piemonte sarà presto gratuito. Fra i nomi di questa svolta e di questa promozione, c'era sia quello del sottoscritto, in quanto primo firmatario dell'atto d'indirizzo, sia quello della Consigliera Zambaia (era frutto di un'intesa politica). Quel test in qualche modo è al centro di tante riflessioni non solo istituzionali, ma mediche, anche perché il NIPT test è un esame importantissimo, in grado di identificare il rischio nel 99% dei casi della sindrome di Down, nel 96 dei casi di trisomia 18, nel 91% dei casi di trisomia 13.
È un test non invasivo, si effettua sul DNA fetale e si tratta di uno screening prenatale privo di rischi sia per il feto sia per la mamma.
Come sapete, questo test, di fatto, in tutta Italia, a eccezione della Toscana, che prevede un rimborso in base al reddito, è spesso privato e costa tantissimo (dai 500 ai 700 euro secondo quanto sono approfondite queste analisi). L'Emilia-Romagna ha deciso di renderlo gratuito indipendentemente dall'età e dalla presenza di fattori di rischio della madre; nel resto d'Italia è eseguito con costi che vanno dai 500 ai 700 euro.
Tra l'altro, proprio in Emilia Romagna l'introduzione del NIPT test è stata valutata positivamente dal Tavolo regionale della genetica e dalla Commissione nascita: in particolare, l'Agenzia sanitaria e sociale regionale ha avuto il compito di formulare una valutazione tecnico scientifica sul tema.
Il 3 febbraio scorso sono stati approvati gli ordini del giorno n. 170 e n.
174 in cui si prevedeva - cito il mio in particolare - "Gratuità del NIPT test per tutte le donne residenti in Piemonte" e "Valutazione della fattibilità dell'introduzione del test del DNA da erogare attraverso il Sistema Sanitario Regionale": con il primo punto s'impegnava la Giunta regionale a "valutare l'introduzione del NIPT test per tutte le donne in stato di gravidanza residenti nella Regione Piemonte, indipendentemente dall'età e dalla presenza di fattori di rischio".
Come l'Assessore sa, nel secondo atto, nel documento della Consigliera Zambaia, si chiedeva all'Assessore di farsi promotore all'interno della sede nazionale e anche della possibilità di inserire il NIPT test all'interno dei LEA proprio perché non fosse tutto a carico nostro.
Il 18 maggio scorso il sottoscritto chiedeva all'Assessore, attraverso un'interrogazione, qual era lo stato di attuazione di questi due atti d'indirizzo, anche perché nel frattempo erano passati diversi mesi. Ricordo che di solito in sessanta giorni si danno le prime risposte, ma abbiamo aspettato qualche mese in più e l'Assessore allora mi rispose che se la sperimentazione, di fatto, nella Città della Salute, era andata bene con la chiusura di una relazione positiva, di fatto continuavano ad esserci difficoltà sul Tavolo nazionale perché per adesso non erano inseriti nei LEA, cosa che sapevamo già prima e l'atto d'indirizzo, come l'Assessore sa era anche a carico nostro.
Nel frattempo, sono passati altri mesi e vorrei anche ricordare all'Assessore che deve semplicemente dirci quando sarà effettivo l'impegno dell'ordine del giorno 170 approvato il 3 febbraio, perché non è che non ci sono spese per il sistema piemontese. Un alto numero di donne hanno effettuato gratuitamente altri test, ne hanno fatti anche due perch qualora non andasse bene la prima parte degli esami o si mostrassero delle possibilità, poi ci sono degli esami ancora più invasivi che, tra l'altro rischiano maggiormente di far perdere il bambino, perché una volta che il cosiddetto test combinato va in un certo modo, fare altri test più incisivi mette a rischio anche la donna stessa.
Il NIPT test è il futuro; tra l'altro, i costi di adesso del privato, il pubblico li può abbattere di tanto.
Chiudo solo per dirle, Assessore, che mi hanno chiamato e scritto centinaia di neo mamme e di genitori che vorrebbero semplicemente che il NIPT test non fosse solo a discrezione di chi ha i soldi e se lo può permettere.
Credo che quando ci dirà quando effettivamente sarà effettivo, farà un grande favore a tutto il sistema sanitario.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Abbiamo avviato una prima fase di sperimentazione, condotta dalla Città della Salute in accordo con l'Assessorato, del sistema NIPT Vanadis avviata su oltre mille gestanti arruolate proprio in occasione della diagnosi prenatale invasiva.
Alla luce dell'analisi e dei risultati della prima fase di sperimentazione come richiesto dagli ordini del giorno citati, si è inteso pervenire a una proposta di fattibilità dell'introduzione del NIPT Test all'interno del percorso nascita regionale e, conseguentemente, alla definizione degli scenari, proiezioni e problemi aperti rispetto all'introduzione nel NIPT Test.
Con nota 22324 del 9 luglio è stata richiesta la collaborazione dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino per sviluppare la Fase 2 della sperimentazione, che è necessaria per una più completa valutazione della nuova tecnologia e per risponde ad alcune precise problematiche ancora aperte di tipo clinico (gestanti con elevato BMI, gravidanze gemellari o derivanti da PMA), ma anche di tipo organizzativo (l'impatto sull'organizzazione dello screening, che vedrà un massiccio passaggio al test combinato e la consegna dei referti del NIPT Test).
Va evidenziato che il Sant'Anna della Città della Salute e della Scienza di Torino è stato coinvolto in questa sperimentazione (anche in quella internazionale del NIPT Vanadis) come unico centro italiano grazie a un'esperienza consolidata del laboratorio di screening, sia prenatale sia biochimico, e alla presenza in azienda di tutte le funzioni e professionalità adeguate per le indagini ecografiche e genetiche.
All'esito di queste analisi di seconda fase, l'Assessorato alla sanità valutata la relazione di chiusura della sperimentazione predisposta dall'Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino, ha ritenuto che, dal punto di vista organizzativo ed economico, non sia possibile l'introduzione del NIPT Test in modalità extra LEA sul territorio regionale. "Extra LEA" significa a carico totale della Regione Piemonte perché è un costo che si avvicina ai quaranta milioni di euro.
Contestualmente, come Commissione salute della Conferenza delle Regioni abbiamo chiesto con forza l'adozione di questo test e l'introduzione di un LEA, che permetterebbe la risoluzione di una serie di problemi.
Faccio altresì presente che non è esatto dire che in Emilia Romagna funziona, perché l'Emilia Romagna ha svolto una sperimentazione in un'area della Provincia di Bologna, non su tutta l'Emilia Romagna. Agli atti ci risulta che nessuna Regione abbia avuto la forza di poterlo introdurre gratuitamente per tutte le donne come extra LEA. È una battaglia che m'impegno a condurre e a continuare a livello nazionale.
Condivido tutta la premessa del Consigliere Grimaldi sul NIPT Test, che è meno invasivo e più utile, però in questo momento nessuna Regione è riuscita ad applicarlo in modo strutturale, proprio in seguito all'analisi dei costi.
Se ci sarà il riconoscimento di un LEA - mi auguro di sì, con la nostra pressione -sicuramente saremo tra i primi ad applicarlo e a introdurre il NIPT Test sul territorio della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.
Prima di chiudere la sessione delle interrogazioni a risposta immediata ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via e-mail a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Ricordo che alle ore 15.20, dopo i quindici minuti di areazione dell'aula il Presidente riaprirà la seduta del Consiglio regionale sospeso alle ore 13.
Buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 14.59 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.28)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 143, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2021" (seguito) (Collegato atto d'indirizzo n. 669)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 143, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2021", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nell'odierna seduta consiliare è proseguito l'esame del provvedimento. Sono stati esaminati i restanti emendamenti e ripresi quelli rimasti in sospeso.
Riprendiamo con l'esame dell'emendamento rubricato n. 115) dell'articolo 72 tricies quater.
ARTICOLO 72 tricies quater Emendamento rubricato n. 115) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Marello Grimaldi, Sacco, Magliano, Frediani.
Il Consigliere primo firmatario dà per illustrato l'emendamento.
Chiedo pertanto il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Volevo chiedere, Presidente, se il proponente può illustrare questo emendamento. È una richiesta che mi è stata formulata più volte in quest'Aula e adesso la rimando al mio amico, collega e Presidente del Gruppo PD.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Preioni.
Non so se il primo firmatario intenda illustrarlo o lo dà per illustrato.
È l'emendamento n. 115), che introduce l'articolo 72 tricies quater.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento proposto s'intende apportare una modifica integrativa alla legge regionale 11 maggio 2009, n. 13 in merito al Museo Regionale dell'Emigrazione.
Sono sicuro che l'illustrazione abbia portato una giusta riflessione nella maggioranza.



PRESIDENTE

Grazie per l'ampia ed esaustiva illustrazione, che sicuramente avrà chiarito i dubbi dei colleghi.
Se non vi sono dichiarazioni di voto, il parere della Giunta è contrario.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere è contrario per i motivi che ho spiegato prima.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione.
Il numero legale è ventiquattro.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 115), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.32, riprende alle ore 16.06)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Abbiamo sospeso la seduta per mancanza del numero legale sulla votazione dell'emendamento rubricato n. 115).
Ripetiamo la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 115), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 tricies quinquies Emendamento rubricato n. 169) presentato da Frediani, Bertola, Sacco Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

L'emendamento chiede di aggiungere al comma 1 dell'articolo 41 bis della legge 1/2004, dopo la lettera j), la lettera k), "promuovere e sostenere iniziative volte al superamento della povertà educativa, al rafforzamento dell'inclusione sociale e del benessere dei ragazzi e della famiglia".
È un emendamento che va nell'ottica del sostegno alle famiglie.
Sono considerazioni che derivano soprattutto dall'emergenza epidemiologica che ha evidenziato la carenza di servizi a supporto delle famiglie che si trovano ogni giorno a doversi confrontare con difficoltà nel gestire il lavoro e nel tentativo di garantire ai propri figli il diritto all'educazione, alla socializzazione e alla condivisione.
Noi chiediamo, attraverso l'emendamento, di sostenere tutte quelle attività che possano consentire pari opportunità ai ragazzi e cercare di contrastare la povertà educativa.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono richieste di altri interventi, la parola all'Assessore Marrone per il parere della Giunta regionale.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere della Giunta regionale è contrario.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 169), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 tricies sexies Emendamento rubricato n. 100) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Marello Grimaldi, Sacco, Magliano, Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dal proponente.
Il parere della Giunta regionale sull'emendamento?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere della Giunta regionale è contrario.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 100), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 tricies septies Emendamento rubricato n. 101) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Marello Grimaldi, Sacco, Magliano, Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dal proponente.
Chiedo il parere della Giunta regionale sull'emendamento.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere della Giunta regionale è contrario.



PRESIDENTE

Non essendovi dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 101), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 trices octies Emendamento rubricato n. 166) presentato da Frediani, Bertola, Sacco Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anche questo è un emendamento che nasce un po' dall'emergenza epidemiologica e chiediamo, attraverso di esso, un intervento sulla legge 28, quindi l'aggiunta dopo la lettera m) della lettera n) che vada a prevedere "lo sviluppo di azioni volte al superamento della povertà educativa digitale".
Credo che molti di noi e molti cittadini piemontesi soprattutto si siano confrontati con le difficoltà della didattica a distanza, che è stata sicuramente uno strumento fondamentale per garantire la continuità dell'istruzione e per consentire agli studenti, comunque, di continuare a seguire le lezioni e di interagire con i loro insegnanti.
Tuttavia, è anche vero che ci siamo scontrati con una realtà che è quella di una povertà educativa digitale molto diffusa, legato anche alla carenza di mezzi, quindi alla difficoltà dal punto di vista economico delle famiglie di far fronte alle esigenze che la didattica digitale pretende e richiede, oltre che alla difficoltà nell'utilizzo degli strumenti.
Crediamo che sia arrivato il momento di investire sull'educazione digitale anche se i nostri giovani sono quasi tutti, anzi, sono tutti nativi digitali, ma purtroppo si trovano ancora ad affrontare delle difficoltà nel momento in cui devono utilizzare, per scopi didattici soprattutto e successivamente probabilmente lavorativi, le nuove tecnologie che tanto nuove non sono più, ma purtroppo presentano ancora delle difficoltà.
Quest'emendamento è finalizzato a cercare di introdurre il concetto di povertà educativa digitale, anzi il contrasto alla povertà educativa digitale nella legge 28, che è quella che definisce come la Regione si occupa della scuola e dell'istruzione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Vi sono altre richieste d'intervento? La parola all'Assessore Marrone per il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 166), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 tricies octies.1 Emendamento rubricato n. 276) presentato da Grimaldi, Sacco, Giaccone Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 271) presentato da Grimaldi, Sacco, Giaccone Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 72 tricies octies.2 Emendamento rubricato n. 271.1) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Per chi ci stesse ascoltando in questo momento, questa parte degli emendamenti l'abbiamo in parte illustrata la scorsa volta e abbiamo votato quello più importante, cioè quello che in qualche modo ampliava i voucher soprattutto dal punto di vista della possibilità di spesa, a partire dall'altro materiale didattico. Parliamo di astucci, cartelle e materiali che, grazie all'emendamento votato la scorsa volta, potranno essere inseriti nei voucher.
In questi ampliavamo ancora di più anche a un altro tema molto importante per noi, che è quello delle mense. Mi è parso di capire dall'Assessora Chiorino che continua a non esserci la possibilità di sostenerle direttamente tramite il voucher.
Per evitare il voto negativo su questo tema a noi così caro e la possibilità di non ripresentarlo nelle prossime sedute, ritiriamo questi emendamenti sperando che, oltre all'accoglimento che c'è già stato sull'altro materiale didattico, ci sia comunque una riflessione sul tema delle mense, perché non può esserci una discriminazione in generale al diritto allo studio su un tema che coinvolge così tante famiglie.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ricordo che l'emendamento accolto dall'Aula era l'emendamento rubricato n.
293).
ARTICOLO 72 trices novies Emendamento rubricato n. 99) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Marello Grimaldi, Sacco, Magliano, Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Gallo dà per illustrato l'emendamento.
La parola all'Assessore Marrone per il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 99), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 quadragies Emendamento rubricato n. 129) presentato da Gallo, Avetta, Chiamparino Canalis, Rossi, Ravetti, Salizzoni, Sarno, Valle, Marello, Grimaldi, Sacco Magliano e Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il proponente lo dà per illustrato.
Chiedo all'Assessore Marrone di esprimere il parere della Giunta regionale.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 129), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 quadragies semel Emendamento rubricato n. 130) presentato da Gallo, Avetta, Chiamparino Canalis, Rossi, Ravetti, Salizzoni, Sarno, Valle, Marello, Grimaldi, Sacco Magliano e Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso).
Il proponente lo dà per illustrato.
Chiedo all'Assessore Marrone di esprimere il parere della Giunta regionale.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 130), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Rispetto alla votazione precedente, non so se la procedura ha registrato il mio voto.
In caso contrario, comunico il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Relativamente all'emendamento rubricato n. 130), diamo atto per il verbale del voto favorevole del Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie e mi scusi.



PRESIDENTE

Non c'è di che.
ARTICOLO 72 quadragies bis Emendamento rubricato n. 158) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Marello Grimaldi, Sacco, Magliano, Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 263) presentato da Grimaldi, Sacco, Giaccone Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso).
Il Consigliere Gallo dà per illustrato l'emendamento rubricato n. 158); il Consigliere Grimaldi dà per illustrato l'emendamento rubricato n. 263).
Chiedo all'Assessore Marrone di esprimere il parere della Giunta regionale.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 158), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 263), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 quadragies ter Emendamento rubricato n. 264) presentato da Grimaldi, Sacco, Giaccone Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 161) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Marello Grimaldi, Sacco, Magliano, Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) I Consiglieri proponenti danno per illustrati gli emendamenti.
Pertanto, chiedo il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 264), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 161), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 quadragies ter.1 Emendamento rubricato n. 265) presentato da Grimaldi, Sacco, Giaccone Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In attuazione di quanto stabilito dai principi della legge, verrebbe istituita una sede di confronto permanente con le associazioni comparativamente più rappresentative costituite a livello regionale sul tema della disabilità. È convocata dall'Assessorato al lavoro per acquisire un parere preventivo in ordine ai principali provvedimenti da assumere sul tema del lavoro.
So che altri colleghi si sono occupati della materia, tra i quali il Consigliere Magliano, ma anche colleghi del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e del Movimento 4 Ottobre.
Credo che le politiche per il lavoro per l'inserimento lavorativo possano essere oggetto di confronto non solo con le rappresentanze sindacali e con chi si occupa tutti i giorni del lavoro, ma anche paradossalmente con le associazioni più rappresentative costituite a livello regionale sul tema della disabilità. Lo dico, perché farebbe fare anche un salto di qualità ai nostri Centri per l'impiego e all'Agenzia Piemonte Lavoro. In alcuni casi ci sono stati dei protocolli. Quello però vogliamo inserirlo nella legge dove sono già istituite delle sedi di confronto e crediamo che questo provvedimento - che, tra l'altro, ha una neutralità finanziaria - potrebbe avere un'intesa positiva anche in quest'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo il parere della Giunta; prego, Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 265), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 72 quadragies ter.2 Emendamento rubricato n. 266) presentato da Grimaldi, Sacco, Giaccone Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Semplicemente per orientare la programmazione delle politiche del lavoro e rendere disponibile agli operatori dei servizi per l'impiego e ai portatori di interesse regionale un quadro il più possibile esaustivo e aggiornato sulla situazione socio-economica e sulle sue dinamiche.
La Regione promuoverebbe, se passasse l'emendamento, la realizzazione di un'attività sistematica di analisi del mercato del lavoro regionale avvalendosi dei dati presenti nel sistema informativo regionale e nelle altre fonti disponibili, con riferimento primario all'ISTAT e all'Osservatorio statistico dell'INPS, acquisendo eventuali elementi di ordine più qualitativo attraverso indagini mirate a un confronto con le parti sociali esperti e testimoni privilegiati.
Mi dispiace che non sia presente l'Assessore Chiorino; credo che il confronto sulla legge relativa al lavoro dovrebbe ripartire. Questi sono tutti emendamenti che provano a emendare una legge già esistente.
Basterebbe aprire questo canale. Ricordo che quest'Aula ha votato uno stato d'emergenza occupazionale - così l'abbiamo chiamato - di crisi del lavoro.
Da allora, lo dico al Presidente Cirio che non c'è, non si è fatto più nulla. Abbiamo parlato di qualche crisi industriale, ma di atti veri e concreti per cambiare le leggi sul lavoro nemmeno l'ombra.
Con questi emendamenti, avete l'occasione di vedere piccoli accorgimenti che potrebbero essere utili alla Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo il parere della Giunta sull'emendamento; prego, Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere della Giunta regionale è contrario.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 266), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 72 quadragies ter.3 Emendamento rubricato n. 267) presentato da Grimaldi, Sacco, Giaccone Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 267) decade, in quanto respinto l'emendamento precedente, riferito all'emendamento 266), che introduceva la rubrica.
ARTICOLO 72 quadragies quater Emendamento rubricato n. 159) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Marello Grimaldi, Sacco, Magliano, Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dai proponenti.
Chiedo il parere della Giunta regionale sull'emendamento.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere della Giunta regionale è contrario.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 159), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Sono terminati gli articoli aggiuntivi, per cui passerei alla votazione dell'articolo 73, se non ci sono dichiarazioni di voto.
ARTICOLO 73 Indìco la votazione palese sull'articolo 73.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 73 bis Emendamento rubricato n. 299) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 299).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
È concluso l'iter degli emendamenti e della votazione degli articoli del disegno di legge n. 143.
Non essendovi dichiarazioni di voto sull'intero provvedimento, passiamo a esaminare l'atto d'indirizzo collegato, l'ordine del giorno n. 669 presentato da Sacco, Disabato e Martinetti, inerente a "Estensione dell'uso dei voucher scuola per l'acquisto degli abbonamenti del servizio di Trasporto Pubblico Locale per gli studenti".
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Illustro l'ordine del giorno, in quanto mi è stato sollecitato da diverse famiglie che mi hanno evidenziato un problema legato all'utilizzo dei voucher scuola, soprattutto in un momento di difficoltà che stanno attraversando le famiglie a seguito della pandemia che abbiamo appena affrontato e che, come sappiamo, ha colpito soprattutto le fasce più deboli della popolazione. Penso che dovremmo rivedere le possibilità di utilizzo dei voucher scuola.
Sappiamo che i voucher possono essere utilizzati per il pagamento della retta d'iscrizione e frequenza e anche per l'acquisto di libri di testo materiale didattico, dotazioni tecnologiche funzionali all'istruzione, al pagamento delle spese relative alle attività integrative previste dai piani dell'offerta formativa e all'acquisto di titoli di viaggio per il trasporto scolastico.
L'ordine del giorno si concentra soprattutto, per quello che riguarda l'acquisto di titoli, per il trasporto scolastico, in quanto è stato segnalato che vi è una problematica, nel senso che è concesso l'acquisto del singolo titolo di viaggio, ma non è concesso lo sconto rispetto all'abbonamento che serve alle famiglie per raggiungere gli edifici scolastici.
Questo, ovviamente, crea un problema non da poco, in quanto sappiamo tutti benissimo che è molto più costoso l'acquisto di un biglietto singolo per tutti i giorni di fruizione del servizio pubblico durante il periodo concernente l'anno scolastico rispetto all'acquisto di un abbonamento che copre gli interi mesi di fruizione della scuola.
Per questo motivo, ho voluto portare all'attenzione del Consiglio questa problematica, in quanto le famiglie si trovano impossibilitate ad acquistare gli abbonamenti per dare la possibilità ai propri figli di raggiungere gli edifici scolastici. Diventa forse quasi inutile, da questo punto di vista, il fatto di prevedere l'acquisto di singoli biglietti per la mobilità, perché nessun genitore utilizzerà quei soldi per l'acquisto di un singolo biglietto quando è comunque costretto a sottoscrivere un abbonamento per tutta la durata dell'anno scolastico.
Per questo motivo, chiedo di aggiornare le finalità della legge regionale 28/2007 "Norme sull'istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa" con particolare riferimento all'articolo 12 relativo all'assegno di studio, specificando e ampliando la possibilità di allargare i voucher per il diritto allo studio, anche per la copertura dei costi derivanti dall'acquisto degli abbonamenti dei sistemi di trasporto pubblico, che permettono di raggiungere le scuole e garantiscono quindi il diritto allo studio supportando le famiglie degli studenti.
Con l'acquisto dell'abbonamento, sicuramente diamo senso a quella previsione che parla dell'acquisto di titoli di viaggio altrimenti, come ho detto prima, diventa quasi assurdo costringere le famiglie a prevedere un esborso maggiore, comportato dall'acquisto del singolo biglietto, rispetto ad andare loro incontro dando loro la possibilità, quantomeno, di una scontistica rispetto all'acquisto dell'abbonamento per il trasporto pubblico, perché hanno ancora disponibilità di utilizzo del voucher scuola e vorrebbero impiegarlo in questa direzione.
Ho concluso l'illustrazione dell'ordine del giorno, sono andato direttamente sul problema, su quello che mi hanno segnalato diverse famiglie. Spero che ci si possa prendere l'impegno per tentare di risolvere questa incongruenza perché, obiettivamente, la previsione dell'acquisto del singolo biglietto, quando la scuola dura mesi, sembra alquanto assurdo rispetto alla necessità delle famiglie di pagare un titolo di viaggio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Ci sono interventi in merito all'ordine del giorno? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Chiaramente la finalità dell'atto d'indirizzo è condivisibile. Ho solo un dubbio rispetto al fatto che questa spesa, alla fine, si debba caricare sull'istruzione. Ricordo che anni fa esistevano gli abbonamenti ridotti per gli studenti, ma è un qualcosa che non esiste più (mi riferisco al trasporto ferroviario, ma credo che esistessero anche nelle città per il trasporto pubblico).
Sicuramente, se pensiamo a un incremento di risorse sulla legge 28, le spese per i trasporti dovrebbero rientrare perfettamente tra le spese che possono essere coperte dai voucher. L'auspicio per il futuro è che intanto si vada a incrementare veramente la spesa per il diritto allo studio, ma anche che la parte relativa ai trasporti faccia la sua parte. Nel senso che la spesa per lo spostamento degli studenti dovrebbe essere garantita a tutti, anche indipendentemente dall'ISEE che è quello che, invece condiziona l'erogazione dei voucher.
Sicuramente è condivisibile la finalità dell'atto d'indirizzo. L'auspicio però, è che si dedichi maggiore attenzione ai diritti degli studenti da parte di tutti gli Assessorati, in particolare da parte dell'Assessorato ai trasporti, che dovrebbe cercare di studiare delle formule che consentano di garantire la mobilità degli studenti per raggiungere i luoghi in cui devono seguire le lezioni, indipendentemente dal reddito della famiglia.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento in discussione generale chiedo il parere della Giunta regionale.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale L'Assessore Chiorino mi ha fatto pervenire questa risposta: da quello che le risulta, in relazione all'ordine del giorno in discussione, si specifica che i voucher sono utilizzabili già per l'acquisto degli abbonamenti dei servizi di trasporto pubblico locale e che per il bando 2020-2022 non c'è alcuna FAQ che lo escluda.
Alla luce di questa risposta, mi sentirei, magari, di consigliare di esplicitare che tra le finalità non è escluso - o è ricompreso, meglio ancora - l'acquisto degli abbonamenti di trasporto.
Come avete visto, l'Assessore Chiorino non è presente, ma questa è la sua risposta.
A mio avviso, si potrebbe fare così.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Chiedo al Consigliere Sacco, firmatario dell'atto d'indirizzo, come intende proseguire.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intendo proseguire, perché sono segnalazioni che mi sono pervenute da diverse persone, quindi o non è sufficientemente chiara la legge, oppure c'è qualcosa che non va nella sua applicazione. Chiedo, quindi, di portare in votazione l'ordine del giorno nel testo originario, con l'auspicio che si possa approfondire e meglio specificare rispetto a quelle che possono essere le destinazioni e l'utilizzo dei voucher scuola, perché mi è stato segnalato non solo da una persona, ma da diverse, che viene negata ad alcune famiglie la possibilità di acquistare un abbonamento con queste risorse. Motivo per cui, dopo aver letto tutte le istruzioni sull'utilizzo del voucher scuola, ho deciso di depositare quest'ordine del giorno.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola l'Assessore Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Come Giunta regionale, diamo indicazione di astensione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 699, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Il disegno di legge n. 143 "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2021" è approvato.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di legge n. 131, inerente a "Azienda Zero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n. 18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale)'"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 131, inerente a "Azienda Zero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n.
18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale)'", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Comunico che il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla IV Commissione il 19 luglio scorso.
Relatore di maggioranza è il Consigliere Stecco, che ha facoltà di intervenire.



STECCO Alessandro

Presidente, chiederei una breve sospensione, se possibile.



PRESIDENTE

Quanto tempo le serve?



STECCO Alessandro

Due minuti, solo per conferire con il mio Capogruppo.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene. Alle ore 17.10 riprendiamo i lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.02, riprende alle ore 17.08)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parole al Consigliere Stecco, relatore di maggioranza.



STECCO Alessandro, relatore

Grazie, Presidente.
La proposta di legge presentata dal Capogruppo Preioni mira a istituire un'azienda centralizzata per contribuire all'organizzazione e coordinamento di alcune parti del sistema sanitario regionale.
In particolare, la proposta di legge n. 131 vuole costituire un nuovo ente del Servizio Sanitario Regionale (SSR), denominato Azienda Zero, cui vengono attribuite funzioni di accentramento di alcuni coordinamenti dei servizi sanitari a livello regionale e dei relativi servizi di supporto, al fine di ottimizzare i livelli di efficacia sanitaria ed efficienza organizzativa dell'intero sistema sanitario piemontese, evitando un'eccessiva frammentazione organizzativa e mitigando l'incremento dei costi gestionali.
Questa esperienza è già stata fatta in altre Regioni. La prima è stata la Regione Veneto che, grazie all'istituzione - non da tanti anni, ma da qualche anno - dell'Azienda Zero, ha potuto avere dei risparmi di scala importanti. Nel 2019 si avevano 118 milioni di euro di risparmi di scala nel 2020 sul 2019 i risparmi di scala sono stati 206 milioni di euro.
Pertanto, la funzionalità e l'output di questo tipo di Azienda è ben provata dall'esperienza del Veneto e successivamente anche in Liguria con Lisa, un'analoga azienda centralizzata.
La Toscana da molti anni ha scelto una modalità simile che si chiama Stai (Ente Sovrazonale di Area Vasta) per analogamente centralizzare alcune funzioni della sanità, di organizzazione gestionale e logistica della sanità.
Sulla scorta di queste varie esperienze, ferme restando in capo alla Regione le funzioni in materia d'indirizzo e programmazione, lo svolgimento di attività di gestione, coordinamento e monitoraggio sovraordinate rispetto ad ASL e ASO, nella proposta di legge sono da attribuire a un'azienda sovrazonale, quindi una sovrastruttura che abbia queste funzioni di coordinamento e d'indirizzo. In particolare, le funzioni d'indirizzo vigilanza e controllo di questa nuova Azienda, denominata Azienda Zero sono esercitate dall'Assessorato alla Sanità, che provvede ad approvare annualmente il piano d'attività dell'ente, verificandone l'attuazione nonché definendo i relativi indirizzi e vincoli per la programmazione e la gestione finanziaria.
Qual è stato l'iter di questa legge? La proposta di legge n. 131 è stata assegnata per l'esame in sede referente alla IV Commissione permanente e in sede consultiva alla I Commissione permanente in data 11 febbraio 2021. Sul provvedimento si sono svolte le consultazioni online con gli enti e i soggetti interessati e acquisito il parere favorevole a maggioranza del CAL (Consiglio Autonomie Locali). Inoltre, è stato fatto un lavoro approfondito tra i vari Gruppi del Consiglio, durato circa un mese, grazie a un gruppo di lavoro che ha permesso di incontrarsi su alcuni punti o spiegarsi su alcuni punti sui quali, invece, vi erano visioni differenti. È stato un lavoro molto dettagliato, cui ha partecipato di persona l'Assessore alla sanità o, in alcuni casi, il Direttore Generale della sanità.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla IV Commissione in data 19 luglio 2021, dopo avere acquisito il parere della I Commissione sulla norma finanziaria.
Il testo oggi all'esame dell'Aula consta di due articoli.
L'articolo 1 sostituisce l'articolo 23 della l.r. 18/2007, prevedendo l'istituzione dell'Azienda Sanitaria Zero quale ente del servizio sanitario regionale dotato di personalità giuridica pubblica e di autonomia amministrativa, patrimoniale, organizzativa, contabile, gestionale e tecnica. Organi di Azienda Zero sono il direttore generale, nominato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore alla Sanità, e coadiuvato nell'esercizio delle proprie funzioni, da un direttore sanitario e un direttore amministrativo dallo stesso nominati e il collegio sindacale.
L'Azienda è dotata di personale proprio, acquisito mediante procedure di mobilità dalla Regione, dagli enti del Servizio Sanitario Regionale e da enti pubblici, ovvero reclutato direttamente mediante procedura di selezione pubblica.
Quali sono le funzioni che sarebbero attribuite all'Azienda Zero, a quest'azienda del servizio sanitario regionale cui si vogliono dare delle funzioni sovraziendali? Sono la gestione dell'emergenza e urgenza extraospedaliera e delle attività 118, numero unico di emergenza (NUE) 112 116 e 117; la centralizzazione e la programmazione degli acquisti, sulla base dei bisogni delle aziende sanitarie, ferme restando le funzioni già esistenti della centrale di committenza regionale attribuite alla Società di Committenza Regione Piemonte S.p.A. (SCR); il supporto e il coordinamento della rete logistica distributiva; la gestione e lo sviluppo del sistema informativo di telemedicina e dei progetti ICT che ricoprono carattere di strategicità per la Regione; il coordinamento in materia di medicina territoriale, con particolare riferimento ai percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti fragili-cronici e di continuità ospedale territorio, nonché delle attività relative all'assistenza primaria argomento molto importante che abbiamo visto emergere maggiormente in quest'ultimo anno e mezzo; il monitoraggio dell'andamento degli aggregati di costo e di ricavo delle Aziende Sanitarie Regionali, con particolare riferimento alla sostenibilità economica del SSR; il supporto tecnico in materia di rischio clinico e per la valutazione delle tecnologie sanitarie il coordinamento delle attività relative ai progetti europei in ambito sanitario e socio-sanitario; il monitoraggio della spesa farmaceutica integrativa e protesica, nonché dei tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie e delle liste di attesa; in ultimo, un supporto tecnico a una definizione con enti erogativi privati per accordi con tali enti.
La Giunta regionale successivamente potrà individuare ulteriori servizi a quelli elencati, servizi amministrativi di supporto e funzioni sanitarie che non implichino assistenza diretta alla persona, da attribuire all'Azienda Zero, qualora si renda necessario per incrementare ulteriormente il livello di efficacia e di efficienza del sistema sanitario stesso.
Per lo svolgimento della propria attività, l'Azienda Zero utilizza i finanziamenti assegnati dalla Regione a carico del fondo sanitario regionale, nonché i corrispettivi per eventuali servizi e prestazioni resi agli altri enti del Servizio Sanitario Regionale.
Si dispone, inoltre, che in fase transitoria le funzioni di Azienda Zero vengano esercitate dalle aree interaziendali di coordinamento. Laddove previsto da specifico provvedimento della Giunta regionale, le suddette funzioni continueranno a essere esercitate a livello di area di coordinamento sovrazonale.
L'articolo 2 introduce la norma finanziaria, identificando nel bilancio regionale le coperture degli oneri derivanti dalla legge.
Il testo, che ha avuto il parere favorevole della I Commissione bilancio nasce dalla riformulazione dell'articolo originario.
Questo, gentili colleghi e Presidente, è un tema importante che riguarda un maggior coordinamento per avere una migliore resa in termini di output verso i pazienti. L'obiettivo e lo scopo dell'esistenza del Sistema Sanitario Regionale è di dare dei servizi sanitari all'utenza. Questi servizi sanitari, in alcuni ambiti, sono sempre più complessi nella parte organizzativa a monte, nella parte di coordinamento, in quanto sono sempre più articolati e necessitano di expertise. Non ultimo, com'è stato detto in Commissione, l'esempio di affrontare, come capita per le due Aziende Ospedaliere Universitarie, gare per costruire un nuovo ospedale. Non è semplice e necessita di expertise. Poter avere funzioni esperte di coordinamento centrale di attività più complesse, o di coordinamento di attività complesse, è una risposta per dare poi la risposta finale al cittadino di poter ottimizzare il sistema sanità regionale.
I risparmi di scala che s'introducono e una migliore fruizione della sanità si sono visti in altre Regioni, indipendentemente dai colori politici dei loro Governi (Toscana, Veneto e Liguria), che hanno affrontato questo percorso con ottimi risultati.
La nostra proposta, che speriamo sia condivisa dall'Aula, è di avviare, per il Piemonte, una stagione dove si possa ottimizzare, coordinare e far funzionare meglio alcune parti del Sistema Sanitario Regionale, sempre più complesse, che necessitano di un coordinamento più complesso di quello che potrebbero fare le singole Aziende Sanitarie da sole e i singoli Uffici presso l'Assessorato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al secondo relatore di maggioranza, Consigliere Nicco.



NICCO Davide, relatore

Grazie, Presidente.
Il gruppo di Fratelli d'Italia ha seguito con attenzione l'iter di questa proposta di legge, che finalmente oggi arriva in Aula. L'istituzione di un'Azienda Sanitaria, che abbia lo scopo di ottimizzare i livelli di efficacia sanitaria e di aumentare il livello di efficacia organizzativa dell'intero sistema sanitario piemontese, è fondamentale se si vogliono contenere i costi senza dover tagliare servizi ai cittadini.
Con l'istituzione dell'Azienda Zero, la Regione si propone di fare quello che normalmente fanno tutte le aziende pubbliche o private, strutturate con più unità territoriali separate, ovvero quello di accentrare, in un'unica unità centrale, tutte quelle funzioni che possono essere gestite unitariamente e complessivamente per massimizzare l'economia di scala.
Questo esempio, infatti, è stato attuato, seppur con sfumature differenti già in altre Regioni.
È chiaro che un'Azienda Sanitaria ha finalità diverse da quelle economiche di un'azienda e va gestita, quindi, con criteri diversi, ma almeno in alcune funzioni, diverse da quelle strettamente sanitarie, i principi di efficacia ed efficienza cui tendere e gli strumenti per farlo sono simili: la definizione dei piani di acquisto annuali e pluriennali di beni e servizi; il supporto e il coordinamento della rete logistica distributiva il supporto alla Giunta per l'analisi, il monitoraggio e lo studio tendenziale dell'andamento degli aggregati di costo e di ricavo delle ASL il supporto tecnico nella definizione dei modelli di copertura del rischio e di gestione del contenzioso e il monitoraggio della spesa farmaceutica integrativa e protesica sono alcuni degli ambiti in cui sarà possibile individuare economie di scala, specializzando il personale e puntando a una razionalizzazione della spesa.
L'Azienda Zero, inoltre, avrà funzioni di gestione, coordinamento e monitoraggio sovraordinate rispetto alle ASL e alle ASO, che assicureranno un coordinamento degli interventi di valenza sanitaria su tutto il territorio regionale.
Il coordinamento in materia di medicina territoriale, con particolare riferimento ai percorsi di presa in carico dei pazienti fragili, cronici e di continuità ospedale-territorio, il coordinamento dell'attività relativa all'assistenza primaria, lo sviluppo e la gestione del sistema informativo di telemedicina, così come la gestione del numero di emergenza unico e supporto tecnico per la valutazione delle tecnologie sanitarie rappresentano un punto di partenza per la costruzione di un sistema sanitario regionale che possa offrire a tutti i cittadini servizi simili in qualsiasi parte del nostro territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola alla Consigliera Disabato, relatrice di minoranza.



DISABATO Sarah, relatrice

Grazie, Presidente.
Intervengo come relatrice di minoranza su questa proposta di legge che abbiamo evidenziato essere un sostanziale nuovo disegno per la sanità piemontese. Abbiamo sottolineato come, a nostro avviso, sarebbe stato appropriato e fondamentale che quest'atto non fosse presentato come proposta di legge dal Capogruppo Preioni, ma che l'Assessore si sarebbe forse dovuto prendere la responsabilità presentandolo come un disegno di legge di Giunta, essendo comunque un tema parecchio tecnico e, quindi, da discutere ampiamente.
Tra l'altro, è arrivato in Commissione in un periodo difficile per il Piemonte, un periodo di pandemia, dove abbiamo avuto, sì, la possibilità di confrontarci con gli ordini dei medici e con i sindacati sanitari che hanno sollevato tantissime questioni e tantissimi interrogativi sulla proposta di legge.
Alcune risposte sono arrivate in Commissione perché, come ben diceva il relatore di maggioranza, Presidente Stecco, c'è stato un ampio confronto in Commissione, anche attraverso un tavolo che ha coinvolto le forze di minoranza, per cui sul metodo non mi sento di dire che ci siano state mancanze. Certo è che, dal punto di vista dell'ascolto e del coinvolgimento delle associazioni e degli ordini dei medici, qualcosa in più si sarebbe potuto fare, anche alla luce del nuovo testo arrivato dopo il confronto con le forze politiche nel tavolo di approfondimento.
Di fatto, come dicevamo prima, viene ridisegnato completamente l'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, quindi benché si tratti soltanto di due articoli, noi andiamo ad incidere e ad agire su un vastissimo range di funzioni che, in questo momento, sono gestite in diverso modo. Quello che noi abbiamo anche sottolineato è che ci sembra che si stia creando una nuova copia dell'Assessorato che, di fatto, sappiamo bene, grazie anche al confronto con l'Assessore, essere stato svuotato di competenze e di professionalità, anche a causa dei pensionamenti e della difficile sostituzione del personale.
Immagino, sicuramente, che ci siano potute essere delle problematiche in capo all'Assessorato che hanno portato all'idea di poter ridisegnare una nuova azienda che, di fatto, è un'azienda che esiste in altre regioni. Non vorrei mai che, in un periodo di pandemia com'è stato e dove ci siamo visti piovere questa proposta di legge, sia stato fatto soltanto perché in alcune regioni questo sistema funziona. Non possiamo paragonare il Piemonte e la nostra realtà sanitaria con quella di altre Regioni che, anche in periodo di pandemia, si sono dimostrate differenti nella gestione. Non possiamo parametrare la nostra sanità a quella della Regione Veneto che sappiamo avere una medicina di territorio ben strutturata o alla realtà ligure quindi dire: noi proviamo a percorrere quella strada perché abbiamo visto che in altre regioni funziona e produce ingenti risparmi.
Penso che, prima di tutto, si debba mettere al centro la funzionalità quindi il fatto che quest'Azienda dovrà rispondere alle vere esigenze sanitarie dei cittadini e poi, ovviamente, se questo garantirà un risparmio e minori sprechi - se così possiamo definirli - una razionalizzazione dei costi, sarà sicuramente positivo, ma non dove succedere che certe funzioni vengano svuotate o depotenziate.
Ovviamente attraverso il Tavolo di confronto con le forze politiche abbiamo sottolineato diverse criticità, che poi sono quelle che sono state riscontrate anche dalle associazioni e dagli ordini dei medici, ad esempio il tema della gestione degli acquisti, che potrebbe sovrapporsi alla gestione da parte di SCR. Non sappiamo bene che impatto possa avere o come possa incidere, invece, sulla funzione di SCR il fatto che venga data attuazione a questi piani d'acquisto attraverso un nuovo organo all'interno dell'Azienda Zero.
Abbiamo anche riscontrato la criticità di avere un organo verticistico perché, comunque, di questo si tratta, di un'azienda con dei vertici, che va a incidere o, comunque, andrà a influire sul tema della medicina territoriale che, invece, sappiamo bene debba essere un qualcosa di capillare, a portata dei cittadini, quindi anche organizzato dalle ASL secondo il territorio che ha differenti peculiarità in Piemonte. Il fatto che venga tutto accomunato in una stessa Azienda, con un vertice che vada a gestire questo tipo di tematica, secondo noi potrebbe riscontrare delle criticità.
Con l'azione sul testo, siamo anche andati a togliere delle funzioni all'Azienda Zero che, a nostro avviso, andavano escluse. Il comma 4 è un altro punto a nostro avviso critico della proposta di legge, che dice che la Giunta regionale può, di fatto, individuare ulteriori servizi amministrativi di supporto a funzioni sanitarie, al di là di quelle che sono contenute all'interno del comma precedente, cioè il comma 3.
Di fatto, se noi siamo andati ad agire in Commissione sulle singole funzioni e sulle singole attività in capo all'Azienda Zero, certo è che la Giunta domani potrebbe decidere, invece, di andare a reincluderle nella legge perché, ovviamente, il comma 4 glielo consente. Diciamo che è un po' come uscire dalla porta e rientrare dalla finestra. Noi su questo abbiamo voluto agire in Commissione con un emendamento che, in realtà, non è stato approvato, ma è stato recepito da parte del proponente, che prevede di sentire perlomeno la Commissione consiliare.
Un altro tema di cui non abbiamo visto traccia all'interno di questa proposta di legge è sicuramente l'azione della IV Commissione competente che rischia di vedersi completamente esclusa dal confronto su questa legge anche in futuro, laddove si debba decidere, secondo il comma 4, di andare a includere nuove funzioni in capo a quest'Azienda.
Il tema del personale è un tema fondamentale. Sappiamo bene che, in capo all'Assessorato, ci sono delle problematiche di personale, che si tenterà sicuramente di risolvere con l'Azienda Zero ma, di fatto, non abbiamo capito quali saranno i flussi di personale tra le ASL e tale Azienda. Tra l'altro, anche il ruolo dell'Assessorato rimane un po' a sé, è vago il coordinamento tra l'Azienda e l'Assessorato, non è ben chiaro nel contesto di questa proposta di legge.
In sostanza, quello che abbiamo voluto fare è agire a livello propositivo presso il Tavolo in Commissione per evidenziare tutte queste questioni quindi andare anche a migliorare il testo, benché noi il comma 4 avremmo preferito sopprimerlo. Abbiamo presentato un emendamento che lo va a modificare, ma appreso che il proponente non aveva intenzione di cancellare questo comma che prevede nuove azioni o, comunque, nuove funzioni in capo all'Azienda Zero, abbiamo invece deciso di andare a emendare dicendo, se non altro, passata dalla Commissione competente, di ricordarvi che esiste anche il Consiglio regionale, che esistono anche le minoranze che, forse qualche consiglio in più su questa legge sono ancora in grado di darvelo.
Noi, ovviamente, come dicevo, abbiamo dato spazio al confronto e devo dare atto che, comunque, c'è stato, la speranza è che questo metodo venga anche riproposto in futuro per altri temi. La legge che abbiamo appena approvato l'omnibus, avrebbe potuto tranquillamente seguire un iter analogo, invece abbiamo assistito a continue interruzioni e continui confronti tra maggioranza e opposizione che si sarebbero potuti tranquillamente risolvere, magari attraverso un paio di ore di Commissione in più.
Di questo voglio dare atto sicuramente al Consigliere Preioni e al Presidente della Commissione, Consigliere Stecco, che ha condotto i lavori presso la Commissione competente in modo anche da coinvolgerci e recepire le nostre proposte. Tuttavia, su molti temi le perplessità rimangono.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani, seconda relatrice di minoranza.



FREDIANI Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
Anche noi ovviamente abbiamo partecipato attivamente al Tavolo che cercava di trovare una convergenza rispetto alle proposte contenute in questa proposta di legge. Il primo rilievo che abbiamo fatto è di metodo, il fatto che, secondo noi, una rivoluzione di questa portata, nell'organizzazione della sanità della nostra Regione avrebbe dovuto essere confezionata in un disegno di legge, più che in una proposta di legge.
La prima osservazione che abbiamo fatto è stata propria quella rispetto all'Assessore Icardi, quindi cercare di capire per quale motivo la Giunta non abbia voluto mettere la propria firma, e direi anche la propria faccia, su una riforma di questa portata, cosa che forse avrebbe consentito anche un colloquio più fluido e avrebbe fornito ulteriori strumenti alla Giunta per arrivare ad un'approvazione in tempi più brevi. Adesso non voglio dire che i tempi si allungheranno, però sarebbe stata una maggiore garanzia, anche in termini d'impegno politico da parte della Giunta, dire che una riforma di questo tipo è un'espressa volontà politica di una maggioranza nella sua totalità.
Un altro rilievo è relativo alla mancanza di un Piano Socio Sanitario regionale. Ricordiamo, tra l'altro, che la discussione rispetto a questa proposta di legge è nata quando ancora ci trovavamo nel picco pieno dell'emergenza - senza voler pensare che l'emergenza sia finita - ossia in un momento in cui c'erano ancora delle incombenze ben precise: eravamo in piena ondata pandemica, c'era ancora tutta una campagna vaccinale da gestire, avevamo ancora molti aspetti su cui riflettere, dovevamo capire quali fossero i punti deboli della sanità, in particolar modo della sanità territoriale, e delineare un quadro d'insieme prima di mettere mano alla riforma.
A nostro avviso, l'assenza di un Piano Socio Sanitario è stato proprio il presupposto errato, cioè siamo partiti da un qualcosa che avrebbe dovuto essere un passo successivo a un inquadramento generale dei bisogni della nostra Regione. Su questo si dirà che la Regione Liguria, ad esempio, ha agito allo stesso modo, quindi l'Azienda Zero è stata implementata con questa stessa procedura. In realtà, il Piano Socio Sanitario della Liguria mi risulta essere più recente di quello piemontese: forse, una fotografia un po' più recente del nostro sistema sanitario e dei servizi sanitari presenti sul territorio, e soprattutto di quelli assenti, avrebbe consentito un confronto un pochino più lucido e avrebbe permesso di intervenire magari in modo più preciso rispetto ad alcuni aspetti che sono stati affrontati nella discussione.
Un'ulteriore perplessità è relativa al fatto che, nel momento in cui l'epidemia svelava la debolezza della nostra rete territoriale e la necessità di avvicinare i luoghi decisionali ai territori, con questa proposta di legge si andava invece a creare una struttura verticistica che di fatto, allontana, per l'appunto, i luoghi di decisione dai territori stessi. Pertanto, anche tale approccio ci sembrava non proprio coerente con le riflessioni che sono state fatte durante l'emergenza pandemica.
L'altra perplessità era relativa alla possibile interferenza di alcune funzioni di Azienda Zero rispetto all'Assessorato, e poi anche sull'utilizzo del personale: con un Assessorato alla sanità che già si trova spesso in difficoltà per mancanza di personale e per l'immensa mole di lavoro che comporta gestire quella che è l'attività principale della Regione, temiamo che andarlo a sovraccaricare ulteriormente con funzioni aggiuntive, o sottrarre personale che poi magari dovrà essere formato per l'Azienda Zero, possa comportare ulteriori difficoltà.
Comunque, nonostante queste perplessità, abbiamo collaborato attivamente al tavolo; abbiamo avanzato proposte emendative, alcune delle quali sono state recepite e introdotte in qualche modo nel testo. Le nostre osservazioni erano indirizzate soprattutto a garantire trasparenza nei confronti dei cittadini, quindi cercare di dare pubblicità rispetto ai dati e alle decisioni, e facilitare l'accesso dei cittadini alle informazioni soprattutto attraverso i portali e gli strumenti informatici.
Alla fine, arriviamo in Aula con un testo che risulta in parte condiviso con le opposizioni, rispetto al quale, però, continuiamo a manifestare delle perplessità di metodo. Ovviamente, non potremo più trovare una convergenza tra tutta l'Aula, perché ormai siamo arrivati a questa discussione senza aver valutato altre strade o altre possibilità.
Continueremo a partecipare alla discussione e alle votazioni, ribadendo sempre la nostra posizione, che non è cambiata rispetto a quella iniziale che abbiamo più volte esposto anche al tavolo di lavoro.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo, terzo relatore di minoranza; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele, relatore

Grazie, Presidente.
A quasi un anno di distanza dal deposito della proposta di legge approdiamo in Aula a discutere di Azienda Zero.
Noi siamo contrari a questo modello organizzativo: l'abbiamo detto, ne abbiamo discusso tanto in Commissione e, finalmente, lo possiamo dire anche qui, in Aula.
Siamo contrari a questo modello organizzativo per com'era stato presentato dalla Giunta o, comunque, dal primo firmatario Preioni, perché metteva insieme funzioni sanitarie e funzioni amministrative, concentrava in un'unica Azienda centrale una serie di funzioni operative delle Aziende sanitarie, non forniva chiarezza sulle coperture finanziarie che andavano a coprire questo nuovo organismo. Insomma, era una proposta di legge che entrava nel cuore dell'organizzazione sanitaria e che da molti, magari, non è percepita così importante e rilevante, ma che nella sua approvazione andrà a modificare completamente il modello sanitario piemontese, creando a nostro giudizio, dei doppioni e delle disfunzioni al sistema.
Abbiamo quindi lavorato parecchi mesi su questo testo e i risultati che abbiamo portato all'attenzione dell'Aula, andando a modificare molti commi e molti articoli di questo disegno di legge (sostanzialmente andandoli a cancellare), dimostrano che tutte le nostre preoccupazioni erano fondate, e forse erano anche annidate all'interno della maggioranza.
Avete proposto un disegno di legge enorme, in cui, sostanzialmente, nella vostra idea, l'Azienda Zero gestisce centralmente acquisti, assunzioni di personale, logistica, DIRMEI, gli aspetti sanitari, la farmacovigilanza tutta l'organizzazione e l'articolazione degli acquisti, senza definire bene cosa fa l'Azienda Zero, cosa fa SCR, quali funzioni rimangono all'interno delle Aziende Sanitarie, e tra l'altro andando a dire, tra le righe, che a seguito dell'istituzione dell'Azienda Zero si sarebbero andate a modificare territorialmente anche le ASL, andando ad accorpare le singole Aziende e a modificare la struttura dell'organizzazione delle Aziende ospedaliere.
Questo era il disegno iniziale sul quale noi da sempre abbiamo detto di essere contrari, ma almeno inseriamolo dentro un Piano Socio Sanitario dentro un piano più complessivo della rivisitazione della sanità piemontese, secondo il vostro punto di vista, poi ne discuteremo nelle sedi opportune. Noi la pensiamo diversamente, ma almeno diamo al Piemonte un quadro complessivo, non facciamo interventi spezzatino che poi mal si coordinano tra di loro.
Di fronte a tutte queste nostre rimostranze, almeno in questi sette mesi abbiamo corretto molte delle storture che erano in questo disegno di legge che forse avrà preso anche spunto da altre Regioni e da altre esperienze.
Però, attenzione, non è che perché si fa in altre Regioni, funziona sempre tutto bene ed è sempre tutto replicabile in Piemonte. Anche su altri temi avete copiato da altre Regioni, e penso alla delibera sull'autonomia. Il Piemonte è una Regione a sé stante, non è che dobbiamo trasportare tutti i modelli delle altre Regioni qui e replicarle interamente.
Il disegno di legge che oggi discutiamo in Aula è completamente diverso perché ha molte meno funzioni. Soprattutto l'Azienda avrà solo più funzioni di controllo e monitoraggio, e su questo possiamo essere d'accordo, anche se a questo punto non è chiaro - e forse questa discussione permetterà di chiarirlo - qual è la funzione dell'Assessorato. Questo è un grande punto interrogativo cui nessuno ha dato una risposta in tutti questi mesi di discussione. Se l'Azienda Zero, che voi avete previsto fosse un'azienda di gestione amministrativa e di funzioni sanitarie, approda in Aula come una nuova azienda, una nuova ASL che ha funzioni solo di monitoraggio e controllo, dobbiamo ancora chiarire meglio che cosa farà l'Assessorato a questo punto.
L'Azienda Zero, quindi, oggi è un'azienda di controllo, di monitoraggio e di programmazione. Sono funzioni che si possono attribuirle, anche se le dovrebbe svolgere l'Assessorato. È un'azienda che non ha più funzioni sanitarie, perché il DIRMEI - che era stato previsto all'interno dell'azienda - è stato tolto, grazie all'emendamento del Partito Democratico. Tutto il tema della gestione delle procedure di selezione del personale è stato tolto dalle funzioni centrali di Azienda Zero, grazie a un emendamento del Partito Democratico. Tutto quello che era la gestione della formazione ECM e della formazione manageriale e dell'accreditamento dei costi di formazione è stato tolto, grazie a un emendamento del Partito Democratico. L'attività di farmacovigilanza è stata tolta, anche questa grazie al nostro emendamento.
Sul tema del personale, che è la grande preoccupazione di tutti gli operatori del settore, l'Azienda Zero inizialmente doveva essere costituita da nuove assunzioni e da trasferimento di personale dalle ASL e dalle ASO dentro la nuova struttura.
Di fatto, la frase "riducendo, in corrispondenza del personale trasferito con effetto alla data di trasferimento, la dotazione organica dell'ente di provenienza" cosa vuol dire? Che se io trasferisco un funzionario del settore acquisti o logistica da qualsiasi ASL (scegliete voi quale) in Azienda Zero, riduco la capacità assunzionale dell'ASL e riduco le funzioni all'interno di quelle aziende? Che cosa avrebbe comportato questo? Avrebbe comportato uno svuotamento di tutte le funzioni principali, di tutte le persone con maggiore qualificazione che sono oggi nelle ASL e nelle ASO, a favore di Azienda Zero, quindi impoverendo e svuotando le ASL, però lasciando alcune funzioni dentro le ASL. Pertanto, a pagare il conto sarebbero state le singole ASL che si sarebbero trovate con meno capacità assunzionale e meno personale ma con le stesse funzioni da gestire.
Anche quest'aspetto è stato corretto, grazie a un nostro emendamento perché, nel caso di trasferimento del personale, rimarrà la capacità assunzionale all'interno delle singole Aziende e delle ASL. Questo perché? Perché crediamo che un modello che prevede un'azienda centrale, che coordina e gestisce tutto, sia sbagliato, che non porti efficienza, ma inefficienza.
Pensiamo che le singole Aziende debbano essere potenziate e debba essere garantita loro l'autonomia non solo giuridica, che comunque rimane, ma anche la capacità di esercitare le proprie funzioni. Non possiamo lasciare alle Aziende le responsabilità, togliendo loro le persone che possono svolgere le attività cui sono chiamate. È un aspetto importante: se volete creare un organismo che supervisiona, controlla, monitora e coordina le ASL e le ASO, non bisogna depotenziare e penalizzare le singole aziende sul territorio.
Rimangono però due grandi nodi, che non sono risolti, che per noi sono a oggi superabili e ci fanno guardare a questo disegno di legge ancora con molta perplessità. Sono il coordinamento e la gestione dei processi di acquisto e il comma 4, che conferisce alla Giunta regionale una delega in bianco per aumentare, quando ritiene la Giunta stessa, le funzioni di quest'Azienda.
Per noi questi due aspetti - e su questo daremo battaglia nel merito con i nostri emendamenti - sono inaccettabili. Il primo perché arriviamo da un'esperienza sulla gestione degli acquisti e sul processo di acquisti che ha dovuto correggere la riforma del 2013 con la creazione delle federazioni e, quindi, con la creazione di strutture territoriali che coordinavano in modo aggregato gli acquisti, ma che abbiamo visto sul campo che non hanno dato i risultati sperati, anzi hanno creato più disorganizzazione, perch non si capiva dove stavano le responsabilità, chi faceva cosa, chi aveva il compito di procedere con gli acquisti nei tempi utili, lasciando per scoperto chi sul campo doveva operare e aveva bisogno dei flussi di acquisto programmati. Quel modello non ha funzionato e l'abbiamo superato nel 2014 con la Giunta Chiamparino.
Oggi temiamo che con il comma b) dell'articolo 1 si possa tornare in quell'errore, perché conferendo ad Azienda Zero la definizione ed eventuale attuazione delle procedure dei piani di acquisto annuali e pluriennali di beni e di servizi, concentriamo di nuovo in un'unica azienda e anche lì non definiamo con chiarezza dove stanno le responsabilità, se poi qualcosa non funziona.
Su questo, per noi sarà importante capire come andrà la discussione in quest'Aula e come si rimodellerà la matrice delle competenze nel processo di acquisto, che oggi, a legislazione vigente, non prevede funzioni assegnate a una Direzione Sanità, ai tavoli di coordinamento e alle singole ASL e ASO, e che con il nuovo modello, se mai verrà approvato così, non è chiaro come verrà riorganizzato.
Il secondo aspetto è la delega in bianco che viene data, con il comma 4 alla Giunta, di incrementare funzioni con singola delibera di Giunta. Per noi è inaccettabile per due motivi, a prescindere da chi governa in questo momento e da chi governerà in futuro, perché se facciamo una legge in cui costituiamo un'Azienda, rimarrà per i prossimi anni. Sappiamo che la programmazione sanitaria, quindi anche il conferimento di funzioni ad Aziende, la costituzione di Aziende nuove o una diversa organizzazione e articolazione delle funzioni oggi esistenti in un modello diverso, è espressione e delega del Consiglio regionale e non della Giunta, che ha il potere di programmazione sanitaria, quindi ha il potere di modificare il modello socio-sanitario che offriamo ai cittadini piemontesi.
Queste modifiche devono essere fatte per legge. Noi chiediamo che vengano fatte dentro un Piano Socio Sanitario complessivo (anche se stiamo perdendo le speranze che si possa fare), ma, qualora non si facesse, almeno dentro un processo legislativo, andando eventualmente tra qualche mese a modificare la legge istitutiva dell'Azienda Zero, non dando oggi una delega in bianco per i prossimi anni alla Giunta regionale.
Su questo chiediamo veramente alla maggioranza e all'Assessorato di fare un'ulteriore riflessione, perché si possa andare a correggere quest'aspetto, non solo per una volontà del Partito Democratico, ma che secondo la norma vigente del Piano Socio Sanitario, spetta al Consiglio regionale.
Ultimo punto: quando si costituisce un'Azienda nuova, qualsiasi funzione gli si conferisca, è un modello organizzativo. Siamo in disaccordo su dei punti, ma sta alla visione politica e al modello di organizzazione che vogliamo per il nostro Piemonte. Fortunatamente siamo in disaccordo altrimenti non saremmo da parti diverse di questo Consiglio regionale però, quando si costituisce un'azienda nuova, si hanno dei riflessi economici e finanziari, perché l'Azienda dev'essere finanziata e sostenuta economicamente. Sicuramente genera dei costi; poi verificheremo nel corso del tempo se questo modello organizzativo genera anche delle efficienze.
Questa è un'Azienda che la norma finanziaria prevede costerà tre milioni all'anno, perché avrà ovviamente un Direttore generale, sanitario amministrativo e una serie di persone che vi lavoreranno dentro, ma nella norma finanziaria scritta non è dettagliata la quantificazione degli oneri finanziari derivanti dalla costituzione dell'Azienda.
Vorremmo capire meglio quest'aspetto. Se l'avete proposta per creare efficienza, ci dovreste incominciare a dire: "Questi sono i costi di funzionamento, ma queste sono le efficienze che prevediamo si possano generare negli anni".
Questo schema semplice del più e del meno non è stato mai sottoposto alla nostra attenzione e non credo esista. Questo ci preoccupa, perché non vorremmo si creasse un'Azienda nuova che, magari tra tre anni, chi si siederà in questi banchi in una nuova legislatura, scoprirà che ha generato solo tre milioni di costi all'anno, ma nessuna efficienza.
Questa è un'altra nostra grande preoccupazione, per cui torniamo a chiedere, dopo averlo fatto per sette mesi in Commissione e in Aula, un approfondimento da questo punto di vista.
Alla luce di tutto questo, la nostra considerazione sul disegno di legge è assolutamente negativa e ci auguriamo che sui due temi grossi che ho citato si possa modificare la norma, perché così com'è scritta non è per noi accettabile.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Grimaldi, ultimo relatore di minoranza.



GRIMALDI Marco, relatore

Grazie, Presidente.
I colleghi e le colleghe hanno detto tantissime cose; a questo punto vorrei semplificare la nostra posizione con solo due temi. Il primo è rivolgere un appello alla maggioranza e all'Assessore, dicendo a tutti loro, in tutta onestà, se hanno compreso, almeno in minima parte, gli errori commessi durante questa lunghissima pandemia e, soprattutto, l'analisi spietata di quello che hanno trovato.
Spesso ho sentito da parte loro, e da parte di tutti voi (a partire dall'Assessore Icardi) per più di un anno, quasi due anni di pandemia attribuire le responsabilità a quello che hanno trovato. Credo che parte di quei racconti siano falsati da un'analisi di quello che hanno visto. In effetti, avrebbero potuto comprendere cosa non funzionava nella sanità pubblica e se c'è un tema (qui ci sono alcuni ex miei colleghi di maggioranza) che avrebbero potuto, non tanto cavalcare, ma almeno comprendere: l'assoluto svuotamento dell'Assessorato alla Sanità degli ultimi vent'anni.
Assessore, ciò che non avete compreso è che quell'Assessorato, sempre più secco, con dei megadirigenti (ne abbiamo citato uno fuori verbale da poco) era una struttura che vedeva tre/quattro persone super professionisti che gestivano tutto e, dall'altro, un Assessorato sempre più piccolo, sempre più fragile, con le ASL che, in totale autonomia, gestivano quasi tutto.
Voi siete arrivati a gestire una pandemia moltiplicando i luoghi di potere e la catena di comando, inventandovi anche cose strane: surrogando un ruolo che doveva gestire crisi come le alluvioni in crisi sanitaria, trasformando cose che esistono. Se ci pensate, le funzioni del DIRMEI non c'erano già in Piemonte? Non le svolgevano già istituti e luoghi dediti esattamente alle pandemie? Mi sarei aspettato, glielo dico con tutta sincerità, Assessore, che dopo aver trovato, come diceva lei, un Assessorato con pochissimi dirigenti, la metà andati via, un Direttore sostituito (non se c'entri o meno questa vicenda con l'Azienda Zero), che invece di farsi fare l'Azienda Zero da altri, avesse detto alla sua maggioranza che aveva bisogno di un Assessorato di nuovo forte e di discutere con il Presidente Ciro su che cosa non funzionava all'Assessorato alla Sanità.
Assessore, si sarà fatto un'idea di come mai lei non è stato l'Assessore alla Sanità al 100% di questa Regione, ma non perché lei non abbia lavorato al 100%, lei avrà lavorato anche al 200%, ma di sicuro quando ha preso le deleghe alla sanità non avrebbe mai pensato di trovarsi davanti a questo tsunami. Tuttavia, possiamo dirci che ci sono stati due o tre Assessori alla Sanità? Ognuno, dentro la pandemia, ha pensato di essere un po' lei Assessore. Lo dico perché lì era seduto Rinaudo che ci ha spiegato una volta su due come si distribuivano i DPI, su come si distribuivano i vaccini...
Per carità, tutto vero, tutto giusto, non fosse che doveva essere il vostro esperto della legalità: ditemi che cosa c'entra con quello che ci ha spiegato prima e dopo la crisi. Farei altri esempi. Da qui è passato Fazio un ex Ministro cui a un certo punto hanno dato le funzioni, ma potrei andare avanti. Poi ci sono le task force.
Assessore, quello che doveva dire è che qui l'Assessore alla Sanità è uno il Direttore generale è un altro e che l'Assessorato doveva, in qualche modo, svolgere le funzioni. Se stiamo parlando di vicende più amministrative, guardate che non c'era bisogno di fare un'Azienda Zero.
Anche lì, allora discutiamo di cosa non ha funzionato. SCR è il problema? È l'ASL TO1 che non ha svolto le funzioni da stazione appaltante per tutti gli altri? Guardate che il problema è stato dentro la cabina di regia istituzionale politica. All'inizio della pandemia non sapevamo neanche quanto fossero i DPI distribuiti nelle ASL. Ci sono voluti dei funzionari al DIRMEI, che ringrazio, che lì hanno trasformato con la penna e foglietti bianchi in excel questo tipo di informazioni e l'hanno fatto per i vaccini.
Davvero pensate che questa sia la risposta alla crisi? Perché noi non abbiamo partecipato al Gruppo di lavoro? Assessore Icardi lei s'immagina se il Partito Democratico, nella scorsa legislatura, avesse proposto a me, Capogruppo di maggioranza, qualcosa del tipo: "Consigliere Grimaldi, facciamo una bella delibera per fare l'ASL unica di Torino". In che senso facciamo? Voi del PD? Cioè lei, Consigliere Ravetti, presenta una delibera, magari su un'altra ASL? Il Consigliere Ravetti poteva anche presentarla sull'Alessandrino non è che abbia funzionato tutto bene.
Quando mai un Gruppo politico, il Gruppo di maggioranza relativa, si mette a fare le sue veci, Assessori Icardi? Non si è un po' "rotto le scatole" di questi che pensano di fare l'Assessore alla Sanità al posto suo? Non lo so glielo chiedo, perché ognuno qui si alza e fa l'Assessore alla Sanità al posto suo: lo fa un po' il Presidente Cirio, lo fa un po' l'Assessore Caucino, lo fa la Lega. Basta! Non si è "rotto un po' le scatole"? Quando mai? Quanto al Consigliere Preioni,perché dovrebbe essere un Consigliere il primo firmatario di una legge del genere? E poi vi stupite perché faremo ostruzionismo? Noi non vogliamo che commettiate questi errori: questo è un errore istituzionale, di cultura politica! Quando mai il Capogruppo di maggioranza relativa presenta una proposta di legge sull'organizzazione di un'ASL o di un Assessorato? Cosa ci sta a fare la Giunta? Vorrei che faceste un passo indietro. Potete presentarla fra una settimana uguale e non avrete i nostri emendamenti. Ve lo prometto: li ritiro. Sono contrario, ma li ritiro, solo per farvi capire che non faccio ostruzionismo, perché è un qualcosa d'inammissibile ma, secondo me, è qualcosa di più, che non serve, perché bisognava fare, come vi ho detto nella premessa, altro.
È legittimo, voi siete la maggioranza, decidete di fare l'Azienda Zero e la fate, ma lo decidete con la Giunta, questo disegno di legge lo presenta la Giunta e noi lo emendiamo, lo miglioriamo, come hanno provato a fare il Partito Democratico e altre forze dell'opposizione.
Così non va, colleghi, perché è proprio un errore! È un errore da tutti i punti di vista, ma questo va in qualche modo sanzionato, perché non esiste che una materia di Giunta, venga trattata da un Gruppo di maggioranza seppure autorevole, perché non è questo il punto vero. Ho citato il Consigliere Preioni, ma era solo farvi capire. Non è neanche un lavoro di Commissione emerso a prima firma dal Presidente Stecco ma, ripeto, anche l'avesse presentato il Presidente Stecco, sarebbe stato sbagliato. Questa è una materia di Giunta ed è giusto che sia la Giunta a presentarci un disegno di legge del genere.
Se lo farete, ripeto, noi ritireremo tutti gli emendamenti che abbiamo depositato e la prossima settimana, se volete, iniziamo la discussione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
È aperta la discussione generale.
Vi sono richieste d'intervento in discussione generale? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Finalmente arriviamo alla trattazione di questo documento di legge che è senza dubbio, di un'importanza cruciale per la legislatura. Da qualunque sfaccettatura andiamo a guardarlo, questo provvedimento ha un'importanza enorme e andrà a determinare e partorire dei cambiamenti nella governance di quella che possiamo ritenere la prima Azienda regionale per fatturato posti di lavoro e importanza, cioè la sanità. Più o meno da quello che ci racconta l'Assessore Tronzano, assorbe l'80% delle nostre risorse regionali.
Avere un ruolo centralizzato e forte, che non vada a scapito delle singole ASL territoriali - sia chiaro! - ma le possa coordinare, ottimizzandone il lavoro che meritoriamente svolgono, è estremamente positivo.
Chiaramente - lo dico sempre, in tutte le sedi - sono gli uomini che fanno gli enti; sono gli uomini che fanno le squadre; sono gli uomini che fanno i Comuni; sono gli uomini che fanno quest'Assise regionale. Sarà dunque fondamentale che questo Ente venga guidato da persone competenti, esperte propense al dialogo, che abbiano capacità di fare aggregazione e di confrontarsi col territorio, perché è questo che il territorio si chiede: poter ascoltare la sua voce.
Penso che l'Assessore Icardi converrà con me sul fatto che ci dovrà essere grande collaborazione tra il centro - Azienda Zero - e quelli che saranno i rami territoriali. Un'importanza cruciale la rivestirà sicuramente la figura del Direttore generale, che dovrà essere la persona che per prima si andrà a raccordare con quelle che, da un lato, saranno le politiche dell'Assessorato regionale, e dall'altro, le necessità che le singole ASL suggeriranno.
Poi sappiamo che arriverà un Piano Socio Sanitario regionale, un documento di un'importanza enorme, per una visione che possiamo definire "a lungo termine" della sanità regionale, che dovrà colmare, al suo interno, quel gap e quel grido che arriva dal territorio per completare il Piano dell'edilizia socio-sanitaria.
E proprio in merito al Piano Socio Sanitario sarà utile, come dicevo già in apertura del mio intervento, l'ascolto più attento delle comunità locali: si tenga conto di tutte le realtà territoriali del Piemonte, in particolare delle zone montane (vedendo le criticità che stanno lamentando in questo momento), che, per essere abitate, hanno la necessità di svolgere un ruolo forte ed efficace di medicina di comunità, proprio per garantire quel servizio utile a chi vive in montagna tutto l'anno, ma anche ai grandi flussi turistici, che già in un'estate come questa, pur segnata da un parziale condizionamento della pandemia, ci ha dato dei risultati importanti.
Ci sono, poi, situazioni che vanno evidenziate, come quella del DIRMEI: è essenziale avere un forte coordinamento a livello centralizzato, perch certe problematiche, come quelle relative alla pandemia, si devono affrontare cercando di assicurare il più possibile livelli omogenei su tutto il territorio regionale. Le prestazioni devono essere omogenee devono essere limitati nel modo più assoluto gli squilibri. E qui s'innesta quello che potrà essere uno dei ruoli più importanti, magari non declamato fino adesso, di Azienda Zero. Talvolta, fra le varie ASL territoriali si sono registrati degli squilibri: sono capitati casi di ASL che, dal punto di vista finanziario, hanno gestito il loro patrimonio in modo brillante altri, invece dove i conti erano drammaticamente in passivo. Alla fine, chi paga le conseguenze di questi riflessi sono i cittadini.
Penso che l'Azienda Zero potrà essere uno strumento fondamentale anche in questa partita, senza dimenticare il ruolo del territorio.
Sarà importante assicurare sempre ai Sindaci un ruolo primario e, di riflesso, alle conferenze territoriali, visto che anch'esse sono autorità in campo sanitario (glielo riconosce il Testo Unico degli Enti locali).
Se l'Azienda Zero sarà in grado di sostenere un equilibrio finanziario tra le varie realtà territoriali (quindi tra le varie ASL), arrivando a creare un'ottimizzazione della spesa, senza che questo si traduca, ovviamente, in quello che tutti temono, cioè in tagli, che sarebbero inaccettabili vista la necessità che emerge sui territori, allora diventerà uno strumento veramente utile per migliorare la governance della sanità regionale, la quale, comunque, avrà sempre bisogno di essere dotata di grandi risorse.
Non dimentichiamo, poi, le varie collaborazioni che si dovranno innestare con le università e gli istituti di ricerca, al fine di poter investire finalmente in modo efficace sulla formazione del personale.
Un'altra criticità che viviamo, cui dovremo far fronte, riguarda le nuove assunzioni.
In conclusione di questo intervento, qual è l'auspicio? Che l'Azienda Zero pur rivestendo un ruolo centralizzante fra tutte le ASL, di coordinamento sia flessibile alle richieste che arriveranno dai territori. Visto che si deve rispondere a necessità diverse, perché cambiano da realtà a realtà auspichiamo che l'Azienda Zero possa dialogare con profitto con i primi attori sul campo della sanità, come dicevo prima, ovvero con il personale medico e sanitario, cui rinnoviamo il nostro ringraziamento, soprattutto alla fine di questo lungo tunnel - speriamo che sia finito - in cui ci ha costretto la pandemia, alla fine del quale cominciamo finalmente ad intravvedere una luce.
Senza il lavoro di queste figure non esisterebbe alcuna sanità, per cui ribadiamo ancora i nostri ringraziamenti.



PRESIDENTE

Grazie.
Altri Consiglieri intendono intervenire in fase di discussione generale? Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Il mio sarà un intervento breve, perché la nostra posizione è già stata ben espressa dal nostro Presidente di Gruppo, il collega Raffaele Gallo. Mi limiterò ad alcune sottolineature, Presidente, importante vista l'importanza del provvedimento.
Nonostante sia un tema che non troviamo spesso sui giornali, né discusso dall'opinione pubblica, sappiamo benissimo che quando si tocca l'architettura e l'organizzazione dei servizi - in questo caso di un servizio importante, come quello della sanità pubblica - in realtà ci sono delle conseguenze importanti, che possono portare dei miglioramenti oppure degli effetti negativi.
Anche nel lavoro di Commissione va riconosciuto che questo è stato uno dei pochi provvedimenti che abbiamo discusso, perché tra richiami in Aula prima del tempo e quant'altro.
Addirittura, per questa proposta di legge c'erano i relatori, aspetto che in questa legislatura è quasi un'eccezione, perché normalmente arriviamo in Aula con dei richiami e non abbiamo neanche i relatori.
Questo, effettivamente, è un testo che abbiamo discusso. Abbiamo già dimostrato, anche durante la discussione in Commissione, un atteggiamento costruttivo, cioè volto a migliorare il testo iniziale, tant'è che anche molti emendamenti sono stati accolti dalla maggioranza.
C'è un tema che rivendichiamo con forza anche all'inizio di questa discussione in Aula. L'Azienda Zero può essere e, secondo noi, dev'essere un supporto dal punto di vista dell'organizzazione, dal punto di vista contabile e del sostegno alla capacità di gestire al meglio le finanze e di avere un sistema coerente con dei sistemi che si parlino, ma non deve essere lo strumento con cui andiamo a indebolire e creare confusione all'interno delle Aziende sanitarie per quanto riguarda i servizi sanitari.
Anche perché diversamente ci chiediamo - questo è il nodo forse più importante che ancora dal nostro punto di vista non si è sciolto - qual è il rapporto tra Azienda Zero e Assessorato. Azienda Zero per noi non dev'essere assolutamente né un Assessorato B, ma neanche un Assessorato A nel senso che non deve né sostituirlo né andare a sovrapporsi. Di conseguenza, le competenze devono essere chiare. Gli aspetti sanitari d'indirizzo e di programmazione, ma anche di coordinamento delle reti devono rimanere in capo all'Assessorato.
Piuttosto - e su questo la maggioranza avrà tutto il nostro supporto - si trovino risorse e modalità per rinforzare l'Assessorato, perché non si pu creare un'altra struttura, partendo dalla motivazione che l'Assessorato funziona poco perché mancano delle persone, mancano i dirigenti e mancano i funzionari. Abbiamo visto nelle scorse settimane e negli scorsi mesi che la Regione, per fortuna, ha assunto, sta assumendo e sta facendo dei concorsi si rinforzi anche l'Assessorato alla Sanità, così che venga a mancare poi l'alibi legato al fatto che l'Assessorato su alcune questioni non funziona molto bene perché non c'è abbastanza personale.
Per quanto riguarda il personale - su cui è intervenuto anche il Presidente che probabilmente sarà parzialmente spostato dalle ASL per sostenere l'attività di Azienda Zero, ci saranno delle modalità per spostare o per assumere persone anche all'interno dell'Assessorato alla Sanità. Su questo avrete tutto il nostro supporto, ma non utilizziamo questa situazione per lasciare l'Assessorato come una scatola vuota, perché questo non servirebbe a nessuno e non si capirebbe poi il rapporto tra l'Assessore, il Direttore generale dell'Assessorato, il Direttore di quest'Azienda Zero e i Direttori sul territorio delle varie Aziende sanitarie.
Condividiamo l'obiettivo di avere dei sistemi contabili che parlino tra di loro - sappiamo che oggi non sempre è così - e che ci sia un coordinamento soprattutto sui grandi acquisti e sui grandi progetti per evitare che ciascuno coltivi il proprio orticello, per andare a lavorare sulle economie di scala, per portare dei risparmi anche alle finanze della Regione.
Questo, Presidente, lo condividiamo come forze di minoranza, ma temiamo ed è il motivo per cui abbiamo presentato una serie di emendamenti volti a razionalizzare il disegno e le funzioni - che invece di andare a dare una mano, rischiamo di peggiorare. Sappiamo che questi cambiamenti si portano dietro un tempo importante. Non è che, perché facciamo la legge, il giorno dopo nasce l'Azienda Zero e funziona. Ci vorrà un accompagnamento che, se va bene, porterà almeno due anni di lavoro.
Da questo punto di vista, ci preoccupano già alcuni emendamenti che abbiamo visto, che sembrano reintrodurre dalla finestra ciò che abbiamo fatto uscire dalla porta in Commissione, cioè che riportano nel testo delle funzioni in ambito sanitario all'Azienda Zero. Su questo non siamo d'accordo e ci auguriamo che la maggioranza stia nello spirito che abbiamo condiviso in Commissione e si faccia di Azienda Zero uno strumento snello capace di supportare il lavoro tecnico delle Aziende sanitarie e di uniformarlo e di coordinarlo soprattutto sugli aspetti logistici, economico finanziari, di controllo di gestione e sugli acquisti.
Poi se, come abbiamo detto anche ieri in IV Commissione, all'interno di Azienda Zero - per quanto riguarda le grandi opere o il partenariato pubblico-privato o tutte quelle modalità previste dalla legge nel ciclo del contratto pubblico che in questo momento ci vedono come Pubblica Amministrazione spesso in difficoltà di competenze rispetto a un privato molto aggressivo e molto preparato su questi ambiti - potesse nascere una struttura capace di centralizzare e specializzare delle competenze, quindi sostenere le Pubbliche Amministrazioni - prima quelle che afferiscono alle Regioni - e, perché no, anche un supporto agli Enti locali nello strumento utilizzato moltissimo dalla Pubblica Amministrazione, potremmo sederci al tavolo e competere anche con il privato, partendo da un presupposto di maggiore competenza e maggiore conoscenza anche da parte della Pubblica Amministrazione.
Vado alla conclusione. Non c'è alcun pregiudizio da parte nostra verso la proposta di legge. Condividiamo la nota politica che richiamava prima il collega Grimaldi, cioè è assurdo - ma credo che questo lo abbiate capito anche voi e non lo fareste più se tornaste indietro, probabilmente per motivi diversi dai nostri - che una proposta come questa sia d'iniziativa consiliare. Doveva essere assolutamente un'iniziativa di Giunta, perché la riorganizzazione del sistema sanitario è in capo a chi governa in questo momento la sanità e poi chiaramente viene sottoposta al Consiglio. Credo che, se tornaste indietro, anche voi fareste una scelta differente, però in quest'Aula anche noi sottolineiamo che avremmo apprezzato e preferito un iter diverso.
Ci auguriamo che anche la discussione in Aula segua lo spirito delle Commissioni e che si possa arrivare a un testo finale il più possibile condiviso, il più possibile chiaro per tutti gli operatori del mondo della sanità e che metta la Regione nella condizione di erogare un servizio migliore, più efficiente più efficace per i cittadini piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Anche il mio sarà un intervento più breve e più limitato nel tempo rispetto a quello che lei mette a disposizione, perché la posizione del Gruppo del Partito Democratico è stata bene espressa nell'intervento del nostro Capogruppo e su quella ci attestiamo.
Fin dall'inizio di questa discussione, tutti noi non abbiamo espresso alcun tipo di pregiudizio nei confronti di questa proposta. L'Assessore lo sa molto bene. Abbiamo partecipato, chi nelle fasi iniziali e chi sempre, al gruppo di lavoro per riuscire a entrare nel merito delle questioni che l'Assessore e i tecnici dell'Assessorato proponevano in quella discussione che ci ha visti protagonisti in un confronto con i Gruppi di maggioranza che, in verità (possiamo dirlo) hanno ascoltato, ma non hanno quasi per nulla recepito le nostre istanze.
Mi perdonerà l'Assessore se utilizzo un passaggio di pura e semplice, forse banale, ironia politica, però, a proposito di zero, a leggere i giornali non solo ultimamente, l'unico azzeramento che sembra nella testa di alcuni nel campo del centrodestra piemontese, è quello del vertice politico dell'Assessorato alla Sanità.
E allora, al di là delle letture che facciamo dai giornali, vogliamo darle una mano per provare a cambiare alcuni spunti, che però sono sostanza, del progetto che lei offre al sistema sanitario piemontese. Così come lo ha presentato, Assessore, e come lo sta sostenendo, rischia di dare più forza a chi ha in mente quell'azzeramento politico del vertice dell'Assessorato alla Sanità. Dato che non abbiamo interesse a sostenere quelle posizioni proviamo a entrare nel merito del testo che ci è stato presentato.
La prima grande questione che abbiamo sollevato nel gruppo di lavoro e nelle Commissioni è che non ci convince per nulla l'azione complessiva dentro cui questa proposta è inserita, che non ha un principio, che è quello di un progetto complessivo per la sanità. L'aspetto socio-sanitario piemontese per la progettazione socio-sanitaria piemontese è uscito fuori speriamo, incrociamo le dita - dalle più ondate della pandemia.
Quello che tecnicamente viene definito Piano Socio Sanitario, in stretta relazione con gli attori protagonisti dei territori, con le rappresentanze del mondo del lavoro e con le istituzioni comunali, doveva essere quel principio. Il primo passo! E invece, quel primo passo, quel progetto complessivo, alla fine del testo presentato che stiamo discutendo è così definito: "Entro sei mesi delle Istituzioni di Azienda Zero è approvato il nuovo Piano Socio Sanitario".
È come se partissimo a un certo punto, non dall'inizio.
Vede, Presidente, mi rivolgo a lei per dialogare con l'Assessore: se Azienda Zero è la caldaia della casa, ha bisogno di comunicare bene con tutte le altre stanze della casa. In ogni stanza, è necessario comprendere quali attività vengono svolte. Non può capitare di realizzare la caldaia senza sapere esattamente cosa si svolge altrove.
Sta succedendo questo: la relazione non è chiara per nulla. Non è chiara per nulla! In questo senso, noi vorremmo aiutarla, Assessore. Non è chiaro il rapporto tra Azienda Zero e il suo Assessorato. Lei rischia, così facendo, nonostante alcune parole inserite nel testo, di depotenziare del tutto il ruolo dell'Assessorato, che è già debole, perché, ce lo ha già spiegato molte volte (ancora di più nelle relazioni lette durante la pandemia), manca personale, ma non personale con mansioni varie, il gruppo dirigente. Manca il gruppo dirigente dell'Assessorato. Pertanto, se lei trasferisce queste potenzialità nella caldaia, nello strumento nuovo, nello strumento operativo nuovo, senza prima definire quali dovranno essere i ruoli all'interno dell'Assessorato, rischia di non permettere alla politica di svolgere il ruolo che è proprio, attraverso le proprie strutture, che sono quelle competenti dell'Assessorato.
Vede, all'inizio della relazione fate riferimento a ciò che è capitato in altre Regioni. Fate bene; in questo senso non dovevamo essere convinti, lo sapevamo. Tra l'altro, molte Regioni hanno adottato questo strumento partendo dal Piano Socio Sanitario e lo hanno adottato Regioni con colorazioni politiche diverse dalle vostre. Su questo non c'è dubbio, per hanno riordinato, riprogrammato, molte volte anche accorpato Aziende sanitarie regionali, ASL e ASO. L'hanno fatto perché aveva una visione complessiva che stava dentro quella all'interno della quale l'Azienda Zero aveva un senso.
Invece qui no, non sta capitando. Questo non succede, tant'è vero che rispetto al personale, ambite ai trasferimenti delle Aziende sanitarie regionali verso Azienda Zero, senza aver chiaro quale sarà il cammino, il progetto, il progetto industriale e gli obiettivi di tutte le Aziende sanitarie regionali del nostro Piemonte.
Mi permetta, Assessore, ancora un passaggio.
Ci sono aspetti che non ci convincono, rispetto al rapporto tra Azienda Zero e SCR, cioè rispetto ai ruoli. Non ci convince ancora di più, peraltro questo è capitato nelle analisi pubbliche riportate anche dai mezzi d'informazione rispetto a ciò che capita in altre Regioni, come potrà essere gestito il trasferimento di fondi da terzi verso Regione Piemonte che inevitabilmente passeranno attraverso Azienda Zero, spesso rimanendo nel corpo del bilancio di Azienda Zero e non, simultaneamente, trasferendo quelle potenzialità economiche sui territori.
In questo senso, è chiaro che questi meccanismi non possono essere del tutto definiti in un impianto legislativo, però avrebbero potuto essere meglio definiti in un confronto più ampio intorno al tema che è quello del Piano Socio Sanitario condiviso con tutti gli attori di cui prima ho fatto l'elenco.
Vedete, Assessore, Presidente e colleghi della maggioranza, pensiamo che in questo momento voi non abbiate chiare le priorità, priorità che non sono le vostre, ma dei cittadini. Pensiamo a quanto devono attendere, rispetto alle liste d'attesa quando devono prenotare una visita medica o quando devono sperare in tempi brevi rispetto a certe operazioni. Se analizziamo le spese out of pocket; se noi pensiamo a dove viene prodotta la sanità in Piemonte in quali contenitori, in quale edilizia sanitaria troppo spesso vetusta in troppe zone del Piemonte, ebbene, noi pensiamo che voi non abbiate chiare quelle priorità.
Azienda Zero non è il fine, ma è uno strumento, ma così facendo voi non vi mettete nelle condizioni migliori di poterlo utilizzare bene per i cittadini. Questa è una preoccupazione, quindi fermiamoci un attimo prendiamo del tempo per entrare nel merito attraverso gli emendamenti e per dare una mano a un Assessore che vediamo molto in difficoltà sul piano politico.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
L'Assessore vuole intervenire? Altrimenti proseguiamo con l'esame dell'articolato.
Procederei con l'esame dei primi cinque emendamenti che vertono sull'articolo 23, comma 1, della legge 18/2007; nello specifico mi riferisco agli emendamenti rubricati ai numeri 48), 46), 51), 50), 45), 49) del Consigliere Gallo.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Chiedo di sottoscrivere, da parte mia e dei componenti del mio Gruppo, gli emendamenti delle opposizioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
È vero che, come dicevo, è un testo presentato dalla maggioranza, ma vedo "Il deserto dei Tartari" della Giunta (povero Assessore Icardi). I numeri sono risicati e immagino che non ci sia un grande numero legale.
Presidente, diamo il tempo agli Uffici di caricare gli emendamenti e ci vediamo domani mattina, visto che ravviso la necessità di trovare dei rinforzi entro breve.
Se siete tutti d'accordo, ci vediamo domani. Non chiediamo la verifica del numero legale e va bene così.



PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori per qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.33, riprende alle ore 18.34)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Mi sembra che l'intesa dei Gruppi sia di sospendere i lavori, che riprenderanno domani mattina alle ore 9.30 con il proseguimento dell'esame della proposta di legge n. 131.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.35)



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