Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.146 del 03/08/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.17 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e delle interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interpellanza n. 799 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà di questa Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che per le interpellanze è prevista l'illustrazione, da parte dell'interpellante, per cinque minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interpellante, se richiesta, per cinque minuti.


Argomento: Trasporti pubblici

Interpellanza n. 799 presentata da Avetta, inerente a "TPL Ivrea: taglio del 30% sulle corse. Cosa intende fare la Regione?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'interpellanza n. 799, presentata dal Consigliere Avetta.
Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Alberto Avetta; ne ha facoltà per cinque minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Se posso, la darei per illustrata. Magari, mi riservo di intervenire per una replica, se il Presidente mi consentirà.
Grazie.



PRESIDENTE

La Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente, e grazie, Consigliere, per la sua brevità e per il fatto che mi lascerà spazio per rispondere, per poi concederle la possibilità di controreplicare.
L'argomento è noto - è emerso anche sui giornali, non solo da parte del Consigliere Avetta e dei sindacati, ma anche dell'Amministrazione comunale di Ivrea - e riguarda la riduzione di corse sul nodo di Ivrea nel mese di luglio, diversamente da quanto succedeva gli altri anni, quando questa riduzione e questo taglio avveniva, sostanzialmente, nel mese di agosto.
Già nel mese di maggio abbiamo ricevuto comunicazione da GTT rispetto a una serie di difficoltà, dovute, principalmente, a problematiche relative alla disponibilità di mezzi efficienti e di personale di guida. In questa comunicazione ci esprimevano la preoccupazione per la gestione del servizio nel periodo estivo, informandoci che avrebbero prolungato il periodo di ridimensionamento anche al mese di luglio.
Al netto delle valutazioni che farò in seguito, che sono certamente di buonsenso, abbiamo comunque fatto partire, insieme con il Comune di Ivrea le procedure sanzionatorie previste dal contratto, che, in questo caso sono doverose e dovute per la tutela del diritto e del principio, ma anche dei cittadini.
Detto ciò, è chiaro che, da amministratori seri, non possiamo non tener presente le argomentazioni di GTT, che in questo momento sta acquisendo - è notizia ufficiale di pochi giorni fa - una serie di mezzi che metterà in circolazione già nelle prossime settimane, e, soprattutto, che ha bandito un concorso per l'assunzione di un centinaio di operatori di guida, di cui venticinque che dovrebbero essere in servizio tra fine luglio e inizio agosto, sostanzialmente rassicurando la Regione e l'Agenzia della mobilità che dal 12 settembre, periodo in cui inizierà la scuola e in cui tendenzialmente, tutti gli anni ricomincia il servizio ordinario, questa situazione andrà a regime e i disservizi, evidentemente, non capiteranno più.
Devo anche rilevare che abbiamo fatto una verifica rispetto ai numeri pre COVID confrontati con i numeri che ci ha fornito GTT dell'ultimo periodo: parliamo di mezzi su cui, nell'ora di punta, ci sono dodici persone mediamente, ce ne sono sei.
Rispetto ai dati pre-COVID, il dato torna, nel senso che registriamo un 55 60% di persone che utilizzano il mezzo. Pertanto, se è vera la considerazione che l'offerta genera la domanda, è altrettanto vero che, in questo momento, per una serie di motivi, i numeri sono molto ridotti, in parte per lo smart working, in parte per la paura e la diffidenza che ancora persiste e che è ancora percepibile soprattutto in una certa fascia di persone. Insomma, il disagio c'è, ma rimane limitato. Soprattutto, non è un disagio che si ripeterà nei prossimi anni, perché proprio il piano di sostituzione degli autobus messi a disposizione dalla Regione, implementato ora con le risorse del PNRR - naturalmente non è ancora avviato, ma sta partendo con questi primi autobus e vedrà il suo completamento nelle prossime due o tre annualità - consentirà, insieme all'assunzione del personale, di non avere più queste ripercussioni.
Rimane la valutazione sul fatto che, magari, ad agosto, la contrazione del servizio è opportuna, anche per garantire i turni di ferie, ma è certo che nel mese di luglio questo è stato un unicum che non si dovrà ripetere, e che è dovuto a motivi strutturali di GTT, che però - lo dico per onestà intellettuale - ha provveduto e sta provvedendo a risolverli, magari un po' in ritardo rispetto ai tempi consoni, ma certamente in maniera responsabile.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi.
Ha chiesto di replicare alla risposta il Consigliere Alberto Avetta.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per cinque minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio l'Assessore per la risposta puntuale a quest'interpellanza, che nasceva da una segnalazione che, se non ricordo male, avevano evidenziato le organizzazioni sindacali che lavorano sulla conurbazione di Ivrea. Evidentemente, era una segnalazione che, come poi è stato vanificato dalla puntuale risposta dell'Assessore, aveva un suo fondamento.
Prendo atto della risposta e ringrazio l'Assessore anche per la puntualizzazione sul fatto che questa vicenda non si abbia a ripetere.
Perché è chiaro che quando parliamo dei tentativi che la Regione sta mettendo in campo rispetto a quel disagio e a quella disaffezione cui ha fatto riferimento l'Assessore, certamente la qualità e l'efficienza del servizio incidono in modo profondo sull'apprezzamento da parte degli utenti e dei cittadini, quindi sul ritorno, nella fase post-COVID, all'utilizzo del trasporto pubblico locale e dei mezzi pubblici da parte dei cittadini.
Dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione affinché le persone non solo continuino a utilizzare i mezzi pubblici, ma ritornino massicciamente a utilizzarli per tutti i benefici che ne conseguono, anche dal punto vista dalla qualità dell'aria che respiriamo, che ben conosciamo e che dobbiamo tenere a mente.
Accogliamo con favore anche l'indicazione che ci fornisce l'Assessore circa l'acquisizione dei mezzi. Ci auguriamo - lo dico con una battuta - che i mezzi che arriveranno alla conurbazione di Ivrea non siano solo quelli "dismessi", diciamo così, dall'area urbana o dall'area torinese - per adesso è successo quello, Assessore! - ma si possano poi veder transitare anche a Ivrea dei mezzi nuovi.
Accogliamo con favore anche il fatto che è stato indetto un concorso GTT di cui avevamo notizia, e che da settembre ci sia un'infornata di autisti che ci consente di evitare casi come quello successo a luglio nella conurbazione di Ivrea. Pertanto, raccolgo con la massima disponibilità e anche con positività le indicazioni e le notizie che ci fornisce l'Assessore.
Concludo con una sollecitazione. Dobbiamo lavorare anche con le nostre aziende affinché si colga un obiettivo fondamentale, che è quello di riportare le persone a utilizzare il trasporto pubblico locale, per le ragioni che tutti noi ben conosciamo. Se lavoriamo in questa direzione renderemo un buon servizio al ruolo che ricopriamo sia dal punto di vista di chi governa la Regione, sia dal punto di vista di chi svolge il ruolo di controllo e anche di pungolo dai banchi dell'opposizione.
Grazie, Assessore.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Avetta per la replica.
Prima di chiudere la sessione, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via e-mail a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
Alle ore 9.45, il Presidente Stefano Allasia aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Buona salute a tutti.



(Alle ore 9.28 il Presidente dichiara esaurita l a trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 9.54)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione n. 63 dell'Ufficio di Presidenza del 16 aprile 2021, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo Carosso, Cirio Giaccone, Protopapa e Ricca.
Il numero legale è, pertanto, ventiquattro.
Procedo ora all'appello nominale per la verifica delle presenze.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Nell'ultima Conferenza dei Capigruppo, avevo chiesto se era possibile mantenere l'ordine degli atti d'indirizzo in votazione oggi; tuttavia, vedo che, invece, l'ordine del giorno n. 503 si trova al punto 14), dopo il punto 13), che è quello relativo all'ordine del giorno n. 596.
Pertanto, chiederei un'inversione.



PRESIDENTE

Grazie.
Nel frattempo è arrivato il Consigliere Marin.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
In merito alla richiesta della Consigliera Frediani, siamo d'accordo sull'inversione che ha richiesto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Vorrei richiedere un'informativa; posso richiederla adesso oppure aspettiamo le altre richieste d'inversione?



PRESIDENTE

Prego.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ho letto su un quotidiano online alcuni indiscrezioni, che non sono state smentite, rispetto alla Città della Salute di Novara.
Sembra che ci siano problemi con la gara, in quanto le imprese che dovrebbero presentare le varie offerte richiedono un aumento (da cinquanta a sessanta milioni) del valore economico per la costruzione dell'ospedale rispetto alla somma iniziale di 322 milioni.
Poiché stiamo rallentando anche su tanti altri presidi ospedalieri per mille motivazioni, considerando che l'edilizia sanitaria in Piemonte di sicuro non sta decollando, vorrei capire quanto ci sia di vero rispetto a questa notizia perché, se confermata, significa che si riparte da zero anche sulla Città della Salute di Novara. Inoltre, vorrei sapere come si pensa di affrontare questa situazione o, se non è vero, di smentire l'articolo per eliminare ogni dubbio dal campo.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vi sono altre richieste d'intervento.
Relativamente alla richiesta della Consigliera Frediani, era stato inserito il suo primo ordine del giorno, quindi tecnicamente non vediamo niente d'irregolare, però dato che c'è l'assoluta volontà, da parte dell'Aula d'inserirlo al punto 13), l'ordine del giorno viene inserito al punto 13).
Sull'informativa richiesta dal Consigliere Sacco, è presente la Giunta, che ha ascoltato la richiesta; se nessuno della Giunta vuole intervenire procediamo.
Assessore, vuole intervenire?



(Commenti dell'Assessore Icardi)



PRESIDENTE

Così si apre il dibattito. Come vuole.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Semmai, nel corso della giornata, eventualmente, procediamo con l'informativa.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi del 18 e 25 maggio 2021, dell'8, 15, 22, 23 e 29 giugno 2021 e del 6 luglio 2021.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che sono in congedo Carosso, Cirio, Giaccone, Protopapa e Ricca.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 7, 8, 20 e 27 luglio 2021.


Argomento:

c) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato. in data 29 luglio 2021, le seguenti leggi regionali e ha deliberato la non impugnativa: legge n. 12 del 28 maggio2021, "Sostegno alla coltura della canapa (Cannabis sativa L.) e alle relative filiere produttive"; legge n. 17 del 23 giugno 2021 "Disposizioni urgenti in materia di trasporti"; legge n. 18 del 23 giugno 2021, "Disposizioni concernenti l'istituzione dell'elenco regionale dei dog sitter".


Argomento:

d) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

e) Comunicazione relativa all'articolo 30, comma 9, del Regolamento interno


PRESIDENTE

In data 2 agosto 2021 la I Commissione consiliare, riunita in sede legislativa, ha approvato, all'unanimità, la deliberazione legislativa avente a oggetto "Modifiche alla legge regionale 5 febbraio 2014, n. 1 (Legge Finanziaria per l'anno 2014)".



PRESIDENTE

Ci sono richieste d'intervento? Prego, Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo sulle sue comunicazioni.
Relativamente alla legge che abbiamo approvato sulla filiera della canapa industriale, volevo ringraziare tutti gli Uffici che ci hanno lavorato. Ho seguito l'iter, un iter piuttosto complesso, che ha visto veramente un grande lavoro da parte dei nostri Uffici legislativi.
Un ringraziamento anche al Ministro Dadone e al Ministro Patuanelli per avere seguito da Roma, in collaborazione con i nostri Uffici, tutto questo percorso.
Pertanto, se abbiamo ottenuto questo risultato, ritengo doveroso ringraziare tutti coloro che hanno lavorato - di giorno, di notte e nel weekend - affinché portassimo a casa questo risultato molto importante per la nostra Regione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, se abbiamo letto bene, insistono sulla PDCR - abbrevio "Eutanasia", un numero considerevole di emendamenti. Ciò porta a pensare che le intese che parevano palesi nell'ultima Conferenza dei Capogruppo potrebbero essere messe in discussione. Sarebbe utile, per evitare interpretazioni errate, una Conferenza dei Capigruppo per un confronto sereno, altrimenti il rischio è di iniziare con un atteggiamento non positivo nei confronti del prossimo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altre richieste d'intervento, possiamo procedere al punto successivo all'o.d.g.
Prego, Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie.
In questa fase, non riteniamo di concedere una Conferenza dei Capigruppo.
Lo riteniamo una fase successiva.
Grazie.


Argomento:

Nomine (rinvio)


PRESIDENTE

Mi pare ci sia un'intesa per non procedere all'esame del punto 3), relativo a "Nomine", che era stato iscritto, per cui passiamo al successivo punto all'o.d.g.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame disegno di legge n. 142, inerente a "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2020"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 142, inerente a "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2020", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Relatore di maggioranza è il Consigliere Perugini; relatori di minoranza i Consiglieri Sacco e Marello.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione il 22 luglio 2021.
La parola al relatore, Consigliere Perugini, che ha facoltà di intervenire per un massimo di quindici minuti.



PERUGINI Federico, relatore

Grazie, Presidente; buongiorno, colleghi.
Quindici minuti saranno più che sufficienti, perché il tempo necessario è davvero inferiore.
Oggi abbiamo in discussione il disegno di legge regionale 22 luglio 2021 n. 142, "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2020".
In questa relazione, innanzitutto, una descrizione sull'impianto di bilancio, alcuni numeri di riferimento e una breve considerazione in chiusura.
Il rendiconto generale della Regione Piemonte dimostra i risultati della gestione contabile dell'esercizio, redatto secondo le disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, introdotte dal decreto legislativo n. 118 del 2011 e dai suoi successivi aggiornamenti.
Il rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2020 comprende il conto economico, lo stato patrimoniale e la nota integrativa.
Il conto del bilancio dimostra la risultanza finanziaria, di competenza e di cassa, della gestione delle entrate e delle spese secondo la struttura del bilancio di previsione, redatto secondo le disposizioni del citato decreto legislativo n. 118. Le entrate sono classificate per titoli e tipologia, mentre le spese sono classificate per missioni, programmi e titoli.
Questo bilancio, infatti, consta di ben trentaquattro allegati e all'allegato 22 ci sono dei suballegati: si tratta di una parte molto corposa di documentazione che, com'è giusto e doveroso affinché si possa procedere all'approvazione, entra nel minimo dettaglio.
Il valore iscritto a saldo del conto del bilancio - corrispondente alle somme giacenti presso il Tesoriere alla data del 31 dicembre 2020 incrementate dei residui attivi e ridotte dei residui passivi risultanti a tale data - rappresenta l'avanzo, se positivo, o il disavanzo, se negativo di amministrazione.
Nei prospetti illustranti la situazione di rendiconto, si dà l'evidenza delle componenti positive e negative che concorrono alla formazione del risultato contabile. Il disavanzo risultante dalla sottrazione del risultato contabile degli importi rilevati quali quote di avanzo vincolato o accantonato dev'essere assorbito negli esercizi successivi, secondo le vigenti normative in materia, mediante stanziamento della parte assorbita in competenza in ciascuno degli esercizi interessati.
Questo lo troviamo nel corpo centrale dell'articolato del presente disegno di legge.
Al conto del bilancio è affiancato, come a tutti è noto, lo stato patrimoniale, che è il documento di sintesi delle scritture economico patrimoniali che rappresenta la composizione qualitativa e quantitativa del patrimonio della Regione, inteso come complesso coordinato di beni e rapporti giuridici attivi e passivi valutati nell'ipotesi che l'ente sia destinato a perdurare nel tempo.
Infine, il conto economico è il documento di sintesi che consente di confrontare il valore della ricchezza consumata con quello della ricchezza prodotta e acquisita nel corso della gestione, al fine di determinare il risultato economico dell'esercizio, cioè l'incremento o la riduzione del patrimonio netto dell'Ente.
Ai sensi dell'articolo 40 quater della legge regionale 11 aprile 2001, n.7 "Ordinamento contabile della Regione Piemonte", il Collegio dei Revisori dei Conti della Regione Piemonte esprime parere obbligatorio sul progetto di legge di rendiconto.
Il disegno di legge di rendiconto generale è oggetto di giudizio di parifica da parte della competente Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, secondo le disposizioni in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali comprese nel vigente testo del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174.
Il testo iniziale è stato emendato attraverso l'approvazione di quattordici emendamenti di natura tecnica presentati alla Giunta regionale nel corso dei lavori di Commissione. Rispetto al testo iniziale, che constava di otto articoli, è stato poi aggiunto l'articolo n. 9, che riguarda la dichiarazione d'urgenza.
La I Commissione consiliare - ringrazio peraltro tutti i colleghi che ne hanno fatto parte e partecipato ai lavori - ha licenziato a maggioranza il disegno di legge in questione, ovvero il n. 152, in data 22 luglio 2021 rimettendolo all'Aula per l'approvazione definitiva.
Abbiamo detto che otto sono gli articoli, in particolar modo mi focalizzerei sull'articolo 2,"Entrate e spese di competenza". La cifra riferita alle entrate accertate nell'esercizio finanziario 2020, è definita in euro 14.282.383.224,82, di cui dodici miliardi e mezzo circa sono state riscosse e versate e restano da riscuotere euro 1.720.439. Il totale delle spese impegnate sono definite nel rendiconto in euro 14.102.815.873,09 di cui 11.879 e oltre sono state pagate ed euro 2.223.785 restano da pagare.
All'articolo 3, in particolar modo, troveremo i residui attivi e i residui passivi degli esercizi finanziari 2019 e precedenti.
All'articolo 4, "Residui attivi e residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2020", per proseguire all'articolo 5, "Fondo pluriennale vincolato".
Infine, all'articolo 6, "Situazione di cassa" che, di fatto, è la sostanza economica, tangibile e fruibile al 31 dicembre. Il fondo di cassa alla chiusura dell'esercizio finanziario 2020, come risulta dal conto presentato al Tesoriere regionale, è determinato in euro 210.549.553,59 secondo il seguente prospetto: fondo di cassa alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019 di euro 161 milioni e mezzo; riscossioni effettuate nell'esercizio finanziario 2020 di euro 14.110.959,471; pagamenti eseguiti, come già detto, nell'esercizio finanziario 2020 di 14.061.837,816 euro; fondo di cassa finale dell'esercizio che abbiamo già anticipato per 210 milioni e mezzo circa.
Per concludere, Presidente - ritengo di essere stato ampiamente nei tempi assegnati per questa relazione - il provvedimento è stato licenziato ed è stato poi parificato in data 28 luglio da parte della Corte dei Conti regionale che, con la propria parifica, ha validato un buon lavoro sia di carattere tecnico sia, e in questo caso lo aggiungo io, di carattere politico, soprattutto in un anno in cui il bilancio è stato messo a dura prova. Credo che potrete constatarlo tutti quanti in quest'Aula, così come anche auspico i relatori di minoranza, che il bilancio è stato messo a dura prova dal periodo pandemico. Il 2020 è stato - ahinoi - l'anno di partenza di riferimento di questa pandemia. Tuttavia i risultati raggiunti, gli equilibri in riferimento a spese, investimenti, eventuali risparmi ma soprattutto, maggiori spese legate alla questione sanitaria, hanno dato un esito positivo.
Ragion per cui questa relazione non può che concludersi dicendo che, così come c'è stata approvazione in Commissione, si auspica che sia così anche in Aula, magari in modo unitario, e che, considerate le ultime parti di questa stessa relazione, possa essere approvato da tutti i colleghi e da tutti i Gruppi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco, relatore di minoranza.



SACCO Sean, relatore

Grazie, Presidente.
Rinuncio all'intervento.



PRESIDENTE

Il Consigliere Marello non è presente, quindi le relazioni sono concluse.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Siamo all'approvazione del documento più importante che la Regione ha in Consiglio, cioè il bilancio consuntivo, insieme al bilancio preventivo. Mi stupisce che non ci sia discussione e attenzione rispetto a questo tema.
Ho ascoltato con attenzione la relazione del Consigliere Perugini che sottoscrivo perché fotografa correttamente la situazione finanziaria della Regione. Tuttavia, signor Presidente, colleghi e colleghe, vorrei fare solo alcune rapide riflessioni sul bilancio consuntivo che andiamo ad approvare.
Due su tutte. La prima è di ordine contabile e finanziario, la seconda più di natura politica sull'attività svolta da quest'Amministrazione nel corso dell'anno 2020.
Nell'esprimermi sui dati contabili, numerici e sulla fotografia finanziaria del nostro Ente, dico che è molto positivo che stiamo continuando, nel solco degli ultimi dieci anni, ormai, in una politica di faticosissimo risanamento dei conti. Mi fa piacere che l'Assessore Tronzano e la Giunta abbiano dato continuità in questi primi anni; continuità che certo non durerà solo in questa legislatura, ma purtroppo anche nelle legislature che verranno.
Non vi nego che questo m'induce a una forte preoccupazione, non tanto per me e per noi che siamo qui presenti in questa importante Assise, ma soprattutto per le future generazioni. Già due anni fa la Corte dei Conti evidenziava - e lo stesso Assessore Tronzano l'aveva evidenziato negli anni passati - come la preoccupazione di un debito mostruoso che la Regione sta portando avanti dev'essere proprio per le future generazioni.
Il fatto di avere un debito così pesante obbliga la Giunta, come noi tutti, a tenere faticosamente i conti sotto controllo e ci obbliga a riflettere sul fatto che il gap tra Regioni ricche che diverranno sempre più ricche e Regioni in difficoltà, che ragionevolmente si troveranno a essere in una crescente e ulteriore difficoltà, è un problema che non solo deve porsi quest'Aula, ma l'intero Paese.
Perché dico questo? Perché così come l'Italia non dovrebbe pensare di creare le condizioni affinché il sistema degli enti territoriali generi sprechi ed errori - quindi dovrebbe maggiormente controllare che, nel rispetto dell'autonomia, non vi siano spese e iniziative volte allo sperpero del denaro pubblico, con Regioni ed Enti locali che utilizzano la propria autonomia per realizzare iniziative senza freni che competono, per esempio, altri Enti o altre istituzioni della Repubblica - allo stesso modo lo Stato non dovrebbe pensare che intere aree dell'Italia si trovino a perdere in partenza una battaglia competitiva con altre Regioni: penso al nostro Piemonte rispetto alle sorelle del Nord Italia, visto che soltanto noi abbiamo ereditato un debito senza senso che ogni anno ci fa perdere competitività rispetto alle altre Regioni (mi riferisco al bilancio del nostro Paese, alla nostra economia, ma anche alla nostra sanità).
Certo, non dobbiamo piangerci addosso. Dobbiamo, piuttosto, chiedere a Roma che si ricordino che esiste anche un Titolo V (non penso tanto all'articolo 117, quanto, piuttosto, alla piena e corretta applicazione dell'articolo 119) e che la stagione di un'autonomia responsabile non può essere procrastinata nel tempo.
Soprattutto, dobbiamo uscirne da soli e per farlo abbiamo tre possibilità: la prima è quella di lavorare sui Tavoli nazionali per portare a casa, su ogni singola materia, più risorse possibili; la seconda è continuare a essere rigidi nella spesa, controllare la spesa improduttiva e le sacche di spreco che ancora, purtroppo, si annidano nel bilancio regionale, comprese quelle del Consiglio. Collegato a quest'aspetto, c'è anche una diversa e migliore gestione del nostro patrimonio, sia di diretta competenza della Giunta, sia della sanità.
La terza direzione, a mio avviso, è quella di indovinare, azzeccare controllare ed essere prudenti sulle poche scelte che avremo a disposizione. Perché quando si hanno pochi soldi, se si sbaglia non si ha la possibilità di recuperare. Con il debito mostruoso che abbiamo, dobbiamo essere prudenti: ogni euro speso va pesato non una, ma cento volte! Presidente e Assessore, ringrazio questo Consiglio e la Giunta per l'attività che hanno svolto nel corso del 2020. Penso soprattutto a leggi importanti come il "Riparti Piemonte" e alle iniziative che abbiamo promosso a sostegno dell'attività economica in piena pandemia. Non dimentichiamoci che il 2020 rimarrà l'anno della pandemia; per come sono stati gestiti i conti della Regione, da un punto di vista finanziario, e per com'è stata gestita la situazione economica, il merito e il premio va certamente riconosciuto a questa Giunta, a quest'Amministrazione, a questo Consiglio.
Per questo motivo, credo di poter esprimere, anche a nome del Gruppo, il nostro voto assolutamente favorevole non soltanto sui singoli articoli, ma sul complesso del bilancio consuntivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, passerei all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 non insistono emendamenti.
Ricordo che il numero legale è ventiquattro.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 2 Sull'articolo 2 non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 3 Sull'articolo 3 non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 4 Sull'articolo 4 non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 5 Sull'articolo 5 non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 6 Sull'articolo 6 non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 7 Sull'articolo 7 non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, aggiungiamo soltanto il parere dei Revisori dei Conti.
Grazie.



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 8, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Per il verbale, il Consigliere Avetta dichiara il suo voto contrario sull'articolo 9.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Procediamo con il successivo punto all'o.d.g., relativo alla proposta di deliberazione n. 168, inerente alla "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare), delle disposizioni contenute all'interno dell'art. 579 del Codice Penale (omicidio del consenziente) approvato con Regio Decreto 19 ottobre 1930, n. 1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole 'la reclusione da sei a quindici anni.'; comma 2 integralmente comma 3 limitatamente alle seguenti parole 'si applicano'".
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Come già anticipato, chiedo la convocazione della Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Da svolgere adesso?



PREIONI Alberto

Adesso, grazie.



PRESIDENTE

È convocata la Conferenza dei Capigruppo, alle ore 10.45, in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.40, riprende alle ore 11.38)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Si è conclusa la Conferenza dei Capigruppo, richiesta dal Consigliere Preioni. In base al Regolamento, articolo 69, comma 6, sulla richiesta di contingentamento delle richieste di referendum abrogativo sulle proposte di deliberazione 168, 162, 163, 164, 165, 166 e 167, Il Consigliere Preioni ha richiesto il contingentamento dei tempi.
I tempi contingentati per le delibere saranno messe in linea. Comunque, il tempo a disposizione calcolato, tenendo conto che ci sono 100 emendamenti sulla proposta di deliberazione n. 168, è di 120 minuti a disposizione per interventi alla maggioranza e di sessanta minuti alle opposizioni, in modo da riuscire, come già concordato nella scorsa Conferenza dei Capigruppo, a lasciare del tempo a disposizione per la discussione della deliberazione relativa al sostegno e al soccorso in favore della popolazione di Cuba, da parte del Comitato di solidarietà, insediato ieri per proporre una deliberazione, e poi i successivi ordini del giorno, con la relativa discussione e votazione in Aula.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Volevo annunciare che sottoscrivo tutti gli emendamenti del Consigliere Assessore Marrone sulla proposta di deliberazione n. 168.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nicco.



NICCO Davide

Anch'io sottoscrivo tutti gli emendamenti dell'Assessore Marrone.



PRESIDENTE

Consigliere Riva Vercellotti?



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Sottoscrivo tutti gli emendamenti dell'Assessore Marrone.



PRESIDENTE

Assessore Chiorino?



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Anch'io, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
I Consiglieri di Fratelli d'Italia sottoscrivono gli emendamenti dell'Assessore Marrone.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, forse non è chiaro, quindi prendo la parola per sottolineare questo passaggio.
Siamo in un momento molto complicato della vita di questa legislatura; non accorgersene e non parlarne, sarebbe un errore. Lo faccio, forse anche con tono greve, ma non forzato, per chi ci ascolta, per chi deve informare i cittadini.
Sta capitando questo: innanzitutto, un uso improprio del contingentamento ma, d'altronde, questa legislatura è stata connotata sin dal principio da un uso discutibile del contingentamento dei tempi. Ora siamo al cospetto di una richiesta di contingentamento senza alcuna urgenza; addirittura all'apertura del punto all'o.d.g. si chiede il contingentamento su proposte importantissime, ma che meriterebbero un confronto e una discussione, che vengono negate a quest'Aula.
Già dall'apertura, primo fatto.
Presidente, l'ho detto nella Conferenza dei Capigruppo e lo ribadisco ora: noi chiediamo la revisione del Regolamento, in particolare sugli articoli che definiscono l'uso del contingentamento, perché è diventato uno strumento nelle mani della maggioranza, uno strumento improprio nelle mani della maggioranza, che deprime il confronto e il dibattito democratico all'interno di quest'Aula. Prima si modifica il Regolamento e meglio è.
Prima questione.
Seconda questione, Presidente, e mi rivolgo a lei ancora una volta, alle signore e ai signori giornalisti e a chi è in comunicazione con noi in questo momento. Sta capitando questo, rispetto alla richiesta di contingentamento: un pezzo della maggioranza contingenta un altro pezzo della maggioranza. Sta succedendo questo. Nella Conferenza dei Capigruppo l'ho definita una frattura all'interno della maggioranza; ora, con molta più preoccupazione, dico al Piemonte che non c'è più una maggioranza.
L'atto politico della Lega di contingentare l'azione politica di Fratelli d'Italia determina il venir meno della maggioranza politica all'interno di quest'Aula. Da qui, alla fine della legislatura - a questo punto, non so se sarà una legislatura da cinque anni - tireranno a campare, guardandosi negli occhi in cagnesco.
Questo succederà, perché tutte le volte che hanno dovuto affrontare questioni significative, soprattutto negli ultimi periodi, Fratelli d'Italia e Lega entrano in rotta di collisione.
Non si governa una delle Regioni più importanti d'Italia con punti di vista e analisi differenti sul merito delle proposte e azioni, all'interno di quest'Aula, in conflitto tra di voi.
Non si governa il Piemonte. State facendo male, ma state facendo peggio di quello che potevamo soltanto immaginare al principio. Presidente, ci riserveremo il tempo per offrire il nostro punto di vista sui sette punti all'o.d.g. che dovremo trattare, però la premessa è una premessa non di parte, ma è il racconto vero di quello che è successo.
Siate più politicamente sinceri nel dire che questa maggioranza - e ditelo voi - non sta più insieme nemmeno con la colla!



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

In merito a questa richiesta di contingentamento, mi si permetta solo, per amor di verità, di lasciare a verbale che è evidente, colleghi, che il contingentamento in quest'Aula è stato utilizzato per motivi d'urgenza, ma non ravvedo alcun tipo di urgenza in queste sette proposte. Questo lo dico con chiarezza.
L'urgenza, forse, è vissuta fuori da quest'Aula, forse dal leader politico della Lega, forse da un comitato referendario - mi riferisco al tema dell'eutanasia - ma non c'è nessuna urgenza. Stiamo di nuovo utilizzando questo luogo istituzionale e questa tecnicalità per affermare un'urgenza che poco ha a che fare con le urgenze che questa Regione deve veramente affrontare.
Presidente, capisco la scelta di utilizzare questo strumento, tuttavia ci tenevo, almeno per onestà intellettuale, a riaffermare in quest'Aula che l'urgenza dell'utilizzo di questo strumento del contingentamento è nuovamente, a mio giudizio, usato oltre il termine e in maniera spropositata.
Come tutti sapete, il termine è il 30 settembre, quindi si poteva dibattere con più calma di questi sette temi, ragionandoci sopra, anche alla luce di uno di temi che è profondamente delicato, profondamente etico. L'idea di decidere se votare o no usando il contingentamento penso sia sbagliata e neanche degna rispetto ai temi che andremo a trattare.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Esame proposta di deliberazione n. 168, inerente a "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 353/1970 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare), delle disposizioni contenute all'interno dell'art. 579 del Codice Penale (omicidio del consenziente) approvato con Regio Decreto 19 ottobre 1930, n. 1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole 'la reclusione da sei a quindici anni'; comma 2 integralmente; comma 3 limitatamente alle seguenti parole 'si applicano'"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 168, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola per l'illustrazione al primo firmatario, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente; grazie, colleghi.
Fatemelo dire con tutta la responsabilità e l'emozione del caso, perch credo che questa discussione meriti non solo tutta la nostra lucidità ma soprattutto, anche tutta la nostra apertura mentale. So bene che ognuno di noi, in questo momento, prenderà la parola o deciderà di votare non solo secondo le proprie convinzioni politiche, ma anche secondo quello che ognuno di noi ha vissuto. Tuttavia, vorrei iniziare da una parte più leggera, se volete più bella.
In questi mesi molti volontari e volontarie, soprattutto militanti dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta dei Radicali italiani e dell'Associazione Luca Coscioni - che ringrazio - e moltissimi studenti e studentesse, ricercatori, medici soprattutto, attivisti della società civile non legati a nessuna realtà organizzata, hanno compiuto, con tanti Consiglieri regionali e comunali di tantissime forze politiche, uno sforzo immane, arrivando a uno straordinario risultato. Nella sostanziale indifferenza, spesso, di molta politica istituzionale - non parlo di quella più politica - e del dibattito pubblico, di fatto, a luglio, completamente assente.
Poco più di una settimana fa la raccolta firme per l'eutanasia legale in tutta Italia era arrivata a 150 mila firme, oggi tocchiamo 320 mila. Ma soprattutto in Piemonte e a Torino i risultati sono stati strabilianti.
Perché questa risposta? Com'è stata possibile tanta partecipazione senza l'aiuto dei grandi canali d'informazione? Come sapete, oggi in Italia possono porre fine alla loro sofferenza solo i pazienti per cui risulti sufficiente l'interruzione delle terapie, come previsto dalla legge 219 del 2017. Tutte le altre persone con patologie irreversibili che procurano dolori intollerabili ai pazienti impossibilitati ad assumere autonomamente un farmaco, per esempio a causa della SLA o di una tetraplegia, nel nostro Paese non hanno la possibilità di scegliere e di chiedere aiuto medico attivo per la morte volontaria.
Ecco perché il nostro Codice Penale vieta l'omicidio del consenziente (articolo 579); ecco perché molte persone gravemente malate oggi non sono libere di scegliere fino a che punto vivere le loro condizioni.
Non hanno diritto all'aiuto medico della morte volontaria, al suicidio assistito o ad accedere all'eutanasia, come invece è possibile in Svizzera Belgio, Olanda, Spagna, Canada, molti Stati degli Stati Uniti e sempre più Paesi in tutto il mondo.
Questo perché, nonostante una proposta di legge d'iniziativa popolare depositata nel 2013 e due richiami della Corte Costituzionale, il Parlamento in tutti questi anni non è riuscito nemmeno a discutere di eutanasia legale. Ogni giorno ci sono malati terminali che si suicidano in condizioni terribili, persone alle quali la legge italiana nega la possibilità di essere accompagnate alla fine della vita senza soffrire condannando al carcere chi li aiuta: che siano medici, parenti o familiari.
Per questo c'è bisogno di un referendum, per abrogare parzialmente l'articolo 579 del Codice Penale che, di fatto, impedisce l'introduzione dell'eutanasia nel nostro Paese. È un bisogno sentito, concreto, che investe la vita, le esperienze, i sentimenti e i legami più profondi di tantissime e tantissime nostri concittadini, che oggi ringraziamo e cui siamo vicini. Credo che tutti noi abbiamo almeno una responsabilità, cioè quella di discutere fino in fondo di questo tema e poi, se è possibile come proveremo a fare oggi, di dare un punto di vista.
Ecco perché, anche se il dibattito politico è indietro, la partecipazione civica, in particolare di tantissime donne e di tantissimi giovani, per fortuna è avanti di dieci balzi. Fin dall'inizio noi abbiamo deciso con tutta la convinzione di spenderci per queste raccolte, ma abbiamo voluto fare un passo in più coinvolgendo questo Consiglio regionale.
La proposta di delibera per chiedere il referendum anche attraverso lo strumento delle Regioni non va vista come un paracadute perché confida nel fatto che le firme arriveranno, anche prima della scadenza prevista, con o senza di noi. Tuttavia, se tante Regione aderiranno alla formula referendaria, sarà un segnale importante e un riflettore acceso in più su questo tema.
Qui voglio dire una cosa. Non solo siamo riusciti ad aggregare intorno a questo tema gran parte delle opposizioni - ringrazio tutte e tutti i colleghi che hanno sottoscritto questa proposta - ma ringrazio anche i colleghi della maggioranza che, lealmente, hanno voluto sottoscrivere e prima di tutto, dare un segnale: un segnale di disponibilità politica.
Ringrazio anche chi nei banchi delle opposizioni e nei banchi della maggioranza, anche non avendo lo stesso nostro punto di vista, ha deciso oggi di aprire e, se possibile, anche di chiudere una discussione, cioè di farla fino in fondo.
Qual è la cosa che più indigna i tanti ragazzi che in queste ore stanno firmando per questi referendum? Parliamo di ragazzi di sinistra, ragazzi di centro, ragazzi di destra, ragazzi che non hanno del tutto un'opinione politica finita, come molti di loro dicono, ma che sono convinti di quella sottoscrizione perché ritengono "strano", nelle affermazioni più neutre, o "inaccettabile", in molti casi, il fatto che il Parlamento non abbia trovato un minuto di tempo in questi dieci anni per discutere fino in fondo di questa proposta.
La risposta referendaria è la migliore? Non è detto che lo sia, ma spesso in questo Paese ha rappresentato una possibilità per una maggioranza trasversale di dare un segnale alle istituzioni politiche.
Non voglio forzare la mano, ovviamente. È appena successo un fatto che neanch'io immaginavo: tutto mi sarei aspettato tranne che la maggioranza chiedesse il contingentamento su una proposta delle opposizioni, firmata tra l'altro, dal sottoscritto. Fatemi dire, però, che se su un tema così sensibile ci può essere la firma di un collega del Movimento 5 Stelle della Lega, del Partito Democratico, del Movimento 4 ottobre, di Sinistra Ecologista e dei Moderati, vuol dire che, tutto sommato, l'avanzamento lo stiamo già facendo, anche solo in termini di abbattimento di barriere.
Non mi riferisco tanto alle barriere ideologiche, ma a quelle barriere che tanti concittadini hanno avuto davanti ad un tema così enorme: quello di essere liberi fino alla fine della propria vita e di non voler far rischiare il carcere a medici, a professionisti, a parenti, a persone che li hanno amati per rendere più dignitosi gli ultimi minuti di quella storia. Proprio per questo, spero che saremo in grado di aprirne una nuova.
Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo a tutti che i tempi sono contingentati.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Il Gruppo della Lega sul tema etico concederà libertà di espressione.
È un tema delicato, che fa riflettere. Il nostro è un movimento popolare che però si rifà alla nostra cultura cristiano-cattolica, e lo dimostriamo nei fatti, nel nostro operato quotidiano.
Personalmente, sono un cristiano praticante, però su un tema del genere delle domande me le pongo. Dalla cronaca ho appreso di tante persone disperate arrivare al fine vita e chiedere, appunto, questa libertà. Credo dunque, che qualche riflessione sia doverosa. Penso che il quesito referendario sia una delle massime espressioni di democrazia per fare scegliere i cittadini italiani.
Noi concediamo al nostro Gruppo libertà di esprimersi, perché la tematica etica è veramente molto delicata e ha bisogno di approfondimenti, di riflessioni, di studi.
Probabilmente, la possibilità di indire un referendum rappresenta anche la possibilità di arrivare a una modifica normativa e ottenere un approfondimento parlamentare.
Questo era ciò che desideravo lasciare agli atti per conto del Gruppo della Lega.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Marrone in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente.
Non mi tocca ricordare in questa sede, perché è fatto notorio, che il Gruppo Fratelli d'Italia abbia sempre difeso convintamente il valore della vita; valore che per noi non è negoziabile e lo abbiamo dimostrato con azioni politiche concrete, anche in questa Giunta regionale, quando insieme e compattamente ai nostri alleati della Lega (vedo qui l'Assessore Icardi e l'Assessore Caucino), abbiamo approfondito, per esempio, le linee guida del Ministro Speranza che avrebbero aperto al Far West della somministrazione diretta del farmaco abortivo in strutture come i consultori, che la legge n. 194, invece, individua con un ruolo completamente diverso e che non li attrezza, quindi, a livello sanitario, a quel ruolo. È una battaglia che abbiamo combattuto insieme e che abbiamo vinto, perché quando abbiamo inviato al Governo le nostre argomentazioni giuridico-scientifiche, il Governo ha preferito non replicare e non pretendere l'applicazione della propria circolare.
Lo abbiamo dimostrato, sempre compattamente con gli amici e alleati della Lega e di Forza Italia, riprendendo il filo interrotto ai tempi della legislatura Cota dell'agibilità delle organizzazioni di volontariato e di tutela materno-infantile all'interno degli ospedali, in collaborazione con la sanità regionale e in rete con i consultori.
Diciamo, quindi, che non abbiamo bisogno di dimostrare quello che è il nostro orientamento sulla vita.
In realtà, però, qui non stiamo parlando della vita. E non siamo parlando neanche di eutanasia. Così come non stiamo parlando delle persone in gravi condizioni di salute, irrecuperabili, che guardano legittimamente, magari con speranza, a una disciplina nazionale del fine vita. Noi qui stiamo parlando d'altro e a me è stato insegnato che in politica, soprattutto se si rivestono dei ruoli istituzionali, bisogna leggere che cosa si scrive e soprattutto, che cosa si vota, che cosa si sostiene.
Il quesito referendario che il Consigliere Grimaldi ha sostanzialmente mutuato da quello al momento al vaglio delle firme promosso dal Partito Radicale non chiede di promuovere una disciplina legislativa sul fine vita non affronta il tema dell'accanimento terapeutico; non parla di terapie del dolore o di misure di accompagnamento dolce alla morte; non parla di nulla di tutto ciò (non potrebbe neanche volendo, perché è un referendum abrogativo).
Che cosa va ad abrogare il quesito che tutti noi, oggi, siamo chiamati a votare e sul quale noi abbiamo esplicato un'azione ostruzionistica, che doveva avere, teoricamente, proprio la finalità - lo dico al Presidente di Gruppo Preioni - di darci quell'opportunità di approfondimento, di ragionamento e di confronto leale tra forze politiche che condividono la responsabilità del Governo regionale e che finora lo hanno fatto sempre con grande intesa e sintonia anche valoriale? Occorre, dunque, approfondire che cosa c'è scritto.
Intanto, diciamo che non c'entra nulla col caso Cappato e con il caso Dj Fabo, perché quella era l'applicazione dell'articolo 580 del Codice Penale non dell'articolo 579 di cui, invece, tratta questo referendum.
Questo referendum chiede di abrogare - perché la riduce a pezzi rendendola, sostanzialmente, inattuabile - proprio la fattispecie penale che dice: "Chiunque cagiona la morte di un uomo col consenso di lui è punito", poi dice anche con che cosa è punito, ovvero "con la reclusione da sei a quindici anni". "Chiunque cagiona la morte di un uomo", in generale e chiaramente di una persona, perché è stato scritto negli anni Trenta e s'intende chiaramente un uomo o una donna "con il consenso di lui", in generale. C'è scritto questo. Questo noi siamo chiamati a votare.
Io mi limito solo a chiedermi questo. In un momento in cui tutta l'umanità è stata psicologicamente piegata dall'emergenza COVID, in cui i nostri adolescenti sono stati costretti alla didattica a distanza, rinunciando a delle componenti importantissime e fondamentali di socialità e di sviluppo in cui i dati che ci arrivano dalle strutture di assistenza psicologica e psichiatrica ci raccontano di un incremento tremendo di tutte le patologie mentali, delle depressioni e delle ansie di fasce intere della cittadinanza che non hanno storicamente sofferto di questi problemi, in un mondo in cui si va addirittura a ragionare sulle priorità di assistenza sanitaria e di vita tra i produttivi e gli improduttivi, mi chiedo: ognuno di voi è davvero in coscienza pronto a votare un testo di questo tipo? Che non è quello che viene raccontato ai banchetti, che non è quello che viene raccontato a tanti che, magari in buona fede, per tragedie familiari personali, hanno apposto la loro firma. Qui c'è scritto questo: di abolire la punibilità penale dell'omicidio del consenziente e, ripeto, omicidio del consenziente. Non è il suicidio assistito, è un'altra cosa.
E potremo vedere alla fine il Far West della morte, il business lucrativo del suicidio assistito, perché sarebbe consentito. E magari addirittura lo sdoganamento di tutte quelle condotte tremendamente delinquenziali che vanno a istigare anche i giovani che vivono una fase complicata del loro sviluppo e della loro crescita al suicidio.
Guardate, questo non lo dice la leader cattiva Giorgia Meloni, di destra non lo dice l'Assessore Marrone, ma lo dice la Corte Costituzionale paradossalmente proprio nel 2019 quando interviene sul caso Cappato e abroga o, meglio, rende costituzionalmente non ammissibile non tutto l'articolo 580, ma solo quella parte che prevede la punibilità del soggetto anche in presenza di una dichiarazione anticipata di trattamento.
Si può condividere o no questa scelta. A me personalmente crea grossi problemi, però è un'impostazione. Ed è un'impostazione precisa che delimita in modo molto serio e approfondito l'applicazione di una simile depenalizzazione e la collega molto, per esempio, anche alla libera espressione del soggetto. Ma qui, come ho ripetuto, è un'altra cosa, è completamente un'altra cosa.
Voglio leggervi un paio di passi della Corte Costituzionale proprio nel commentare il caso Cappato: "Dichiarare incostituzionale tout court la norma sull'istigazione e l'aiuto al suicidio" - che è l'articolo 580 del Codice Penale - "cancellandola del tutto dall'ordinamento avrebbe lasciato privi di tutela da possibili abusi una serie di soggetti vulnerabili (persone malate, depresse, psicologicamente fragili) ovvero anziane e in solitudine, che potrebbero essere facilmente indotte a congedarsi prematuramente dalla vita e" - lo sottolineo - "magari per ragioni di personale tornaconto". Tornaconto altrui, s'intende. Continua dicendo che tutto ciò rischierebbe di avvenire "in nome di una concezione astratta dell'autonomia individuale, che ignora le condizioni concrete di disagio o di abbandono, nelle quali simili decisioni vengono concepite".
Mi chiedo: c'è qualcosa che bisogna aggiungere a quello che afferma il Giudice supremo della Corte Costituzionale che giudica sulla costituzionalità delle norme? E parlava di una norma secondaria, ex articolo 580 CP, rispetto a quella che è la fattispecie penale principale prevista all'articolo 579 CP, rispetto alla quale il collega Grimaldi chiede, penso sostenendolo nel merito, al popolo italiano di esprimersi (chissà con quale consapevolezza) per abrogarla.
Guardate, non approfitterò di tutto il tempo concesso a seguito del contingentamento. Era per me fondamentale trasmettere in modo chiaro limpido e puntuale questi concetti, per il rispetto di ognuno di noi perché ognuno di noi è un legislatore consapevole e dev'essere consapevole.
Non ci possiamo fermare alla bandiera propagandistica e ideologica delle parole "eutanasia" e "fine sofferenza", perché questa è un'altra cosa. Ed è per questo che personalmente non ho mai ritenuto di fare professioni di fede dal mio scranno consiliare. Ritengo che i rosari siano, per chi crede uno strumento di preghiera e per chi non crede (in certi casi) dei bei manufatti artistici, però devono essere usati in tal senso e non esibiti a livello politico.
Credo che ognuno di noi debba legittimamente chiedersi, come legislatore se sia il caso che la Regione Piemonte sia la prima Regione italiana - e non voglio dire governata dal centrodestra, però sottolineo che quelle governate dal centrosinistra questo quesito non l'hanno approvato - a mandare una nota ufficiale ai massimi organi governativi e anche giudiziari del nostro Paese, con la carta intestata della nostra istituzione, per chiedere al popolo italiano di abrogare l'omicidio del consenziente.
Personalmente non lo condivido e sono molto felice - e non avevo dubbi, ma chiaramente ci siamo confrontati - che anche i miei colleghi di Gruppo non lo condividano, ma l'appello che faccio è davvero alla coscienza di ognuno di noi. Non alla coscienza morale, men che meno alla coscienza religiosa ma alla coscienza politico-istituzionale, perché qui non si sta parlando solo della vita, non si sta parlando solo della salute e delle missioni che ogni istituzione avrebbe nel garantire questi diritti al cittadino e non nel calpestarli conducendoli allegramente e serenamente verso la morte, ma qui stiamo parlando della strumentalizzazione di un'istituzione, in cui noi saremmo avanguardia negativa e maglia nera.
Sinceramente spero che ognuno di noi rifletta su questo e possa arrivare del tutto consapevolmente alla votazione finale su questa delibera.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Mi allaccio alle parole che ha lucidamente esposto l'Assessore Marrone sulla complessità del tema etico dietro a una delibera referendaria che, di fatto, non può andare a sostituirsi a una discussione complessa che ci deve fare interrogare su cosa sia la vita.
Noi partiamo guardando anche cosa sia l'uomo, partendo da quando, 600 milioni di anni fa, delle cellule iniziarono ad aggregarsi, dando origine alle prime forme di vita pluricellulare, per poi arrivare a forme sempre più complesse fino all'uomo, e allora che cos'è l'uomo? È solo una forma complicata di chimica del carbonio o qualcosa di più? Che cos'è la mente? È qui che arriviamo al dunque: in che modo una massa pensante, che pesa poco più di un chilo e mezzo, come il nostro cervello, può far nascere delle qualità che sono inafferrabili, le sensazioni, il pensiero l'intenzionalità, la coscienza e l'autodeterminazione? Questo è il punto.
In virtù di un mal compreso diritto all'autodeterminazione, si vorrebbero permettere atti che, anziché realizzare l'autodeterminazione la distruggono, perché non c'è libertà, se non c'è la vita. La vita è sacra e va difesa sempre! In nome di un diritto assurdo di morire, si vorrebbe introdurre l'obbligo di uccidere.
Rischiamo, in questo modo, che atti che viene oggi giustamente puniti dal Codice Penale, come l'omicidio consenziente, possono venire mutuati in atti pietosi e dovuti. Di fatto, se venisse approvato questo referendum, il malato diventerebbe un peso sociale, titolare di un diritto alla vita che non sarebbe più disponibile e questo sarebbe un episodio di una gravità inaudita: i malati disabili hanno bisogno di accompagnamento e, quando le circostanze lo richiedano, di cure palliative che possano alleviare e controllare il dolore. La disperata richiesta di morte, invece, è una pressante richiesta di aiuto e di accompagnamento; la dignità delle persone vieterà sempre di considerare la vita di chi sta soffrendo come inutile e distruttibile.
Io credo che, alla luce di queste considerazioni, dietro l'eutanasia non vi sia compassione, perché se la compassione vera c'è, rende solidali con il dolore altrui e non sopprime colui la cui sofferenza non si riesce ad accettare.
C'è un confine importante fra amore ed egoismo e questo emerge anche in un'altra parte del discorso che riguarda l'accanimento terapeutico; oggi però, questo è tutto un altro discorso, che non viene contemplato da questa deliberazione referendaria.
Oggi, la medicina dispone di mezzi che possono artificialmente anche ritardare la morte, senza che il paziente che soffre abbia negli affetti un reale beneficio. Nel caso, quindi, dell'accanimento terapeutico, la rinuncia a mezzi che possano apparire sproporzionati non vuol dire suicidio o eutanasia, ma si esprime come l'accettazione di una condizione umana di fronte alla morte; o la scelta che, lasciata per scritto e ponderata, pu diventare la messa in opera di un dispositivo medico sproporzionato rispetto ai risultati che potrebbe dare o sperare.
Pertanto, la rinuncia, che può essere tracciata, a tali trattamenti che vanno solo a procurare un prolungamento precario e penoso della vita, pu anche voler dire: questo è il rispetto della volontà del morente e, di fronte a questo, si apre tutto un altro capitolo e tutta un'altra storia.
Chiudo annunciando già adesso quello che sarà il voto di Fratelli d'Italia che sarà fermamente contrario, quindi un no molto secco, perch contrasteremo con forza il suicidio assistito sempre, difendendo sempre il valore supremo e più importante che abbiamo, che è il diritto alla vita.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Tenendo conto del contingentamento, il mio intervento sarà molto breve.
Innanzitutto, per il nostro Gruppo e, in questo caso, intendendo per "nostro Gruppo", in modo particolare, i singoli componenti che qui rappresentano questo Gruppo, dobbiamo dire che abbiamo convintamente condiviso il concetto che il valore della vita è un valore assoluto, che merita di essere rispettato anche quando porta verso il fine vita. Noi crediamo che l'argomento meriti di essere affrontato e, come ha ricordato il Consigliere Grimaldi, nei decenni il Parlamento non è riuscito a farlo.
Non è riuscito a farlo indipendentemente dal colore politico che era in maggioranza o dal colore politico che rappresentava le opposizioni.
Questo è a dimostrazione del fatto che è un argomento che va nel profondo e che coinvolge le coscienze. Penso sarebbe giusto affrontare quest'argomento, ma noi non crediamo che debba essere affrontato a colpi di referendum e, in modo particolare, proponendo di abrogare un articolo che com'è già stato ricordato, recita "chiunque cagiona la morte di un uomo con il consenso di lui", non possa più essere punito. Non crediamo che questa possa essere la soluzione e, quindi, come ho detto, non siamo favorevoli a questo tipo di referendum, ma soprattutto a questa modalità di affrontare l'argomento.
Presidente, poiché rappresentiamo anche un partito liberale che crede profondamente che, soprattutto relativamente a una materia di natura etica così delicata, quando ci sono in ballo valori fondamentali come la vita sia giusto che ognuno possa votare nel modo più libero possibile rispondendo soltanto alla propria coscienza e non all'appartenenza politica o partitica, le chiedo che, sia per questo sia per le altre sei proposte di deliberazione successive, che in modo diverso vanno a toccare la coscienza delle persone o il diverso approccio politico agli argomenti, si proceda con il voto segreto, perché credo sia la modalità che permette a ognuno di noi di esprimersi come più ritiene, senza dover subire il giudizio di questa o quella parte e nella piena e totale coscienza.
Chiediamo, quindi, il voto segreto elettronico, nel dubbio, per non implicare anche tempi ulteriori. Questa è la mia richiesta che, mi pare, da Regolamento, debba essere condivisa da almeno altri sette Consiglieri.
Pertanto, chiedo la disponibilità di eventuali altri Consiglieri a sottoscrivere questa mia richiesta.



PRESIDENTE

Grazie.
La richiesta di votazione di voto segreto all'articolo 74, comma 2, del Regolamento prescrive quanto segue: "Lo scrutinio segreto si effettua anche quando lo richiede un sesto dei Consiglieri assegnati". Nel Consiglio attuale sono otto.
La pregherei poi di far pervenire la sottoscrizione degli otto Consiglieri (vedevo il Consigliere Bongioanni che si sbracciava, ma siamo, ripeto, nei tempi contingentati).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ciò che trattiamo quest'oggi mi pare sia stato almeno introdotto nella sua correttezza giuridica dal collega Marrone.
Vedete, colleghi, è una sconfitta della politica, se è necessario arrivare a un referendum. È una sconfitta parlamentare di Deputati e Senatori che non hanno voluto, fino in fondo, guardare a questa parte della legislazione, che è mancante. È vero che su questo non possiamo che non prendere atto del fatto che su un tema come questo non si è voluto guardare fino in fondo la situazione e lo sviluppo medico, a come la medicina è riuscita, negli anni, ad allungare l'aspettativa di vita anche a chi aveva e vive patologie gravi, che in altri tempi e in altre stagioni impedivano che la vita perdurasse per così tanto tempo.
Tuttavia, c'è un aspetto che, a mio giudizio, dobbiamo tenere in buon conto. È evidente che l'articolo 579 del Codice Penale, quando parla dell'omicidio del consenziente, porta con sé alcuni aspetti e alcune possibili ricadute che il collega Marrone bene ha espresso, e lo possiamo dire anche alla luce di quello che abbiamo visto. Chi di noi vive o si occupa di situazioni di difficoltà e di situazioni di disagio o, per scelte personali, prova a stare vicino a persone che vivono gli ultimi momenti della vita con grande criticità, perché affette da patologie importanti, sa bene che questa dimensione potrebbe trovare alcune modalità e alcune prassi che, nel Nord Europa, oggi sono norma.
Inizio a essere preoccupato del fatto che, a un certo punto, le cure sono un costo e il costo può essere sostenibile o non sostenibile. Quando diventa non sostenibile, a quel punto non vale più la pena curare, e pu essere una scelta dell'individuo, una scelta dello Stato. Aprire a questo sviluppo ha, comunque, una deriva e una possibilità di rischio enorme.
Certo è che questo tema pone alcune domande sulla vita, sull'inizio della vita e sulla fine della vita stessa. Non ho mai sopportato - e lo dico con grande chiarezza - chi si considerava, in politica, un cattolico adulto.
Non c'è né cattolico bambino né cattolico adulto: c'è il cattolico e, a mio giudizio, dovrò rispondere prima alla mia coscienza che ai miei elettori.
Quando si parla di temi come questo, certo, sono un legislatore, ma innanzitutto, sono Silvio Magliano, con la mia etica, la mia fede e la mia possibilità di esprimere qui, anche in quest'Aula, ciò per cui per me vale la pena vivere.
Oggi, mettere un tema così importante nelle mani di un referendum che, come sapete, essendo abrogativo, toglierebbe una parte della norma, a mio giudizio non risolverebbe il problema. Perché - questo è il vero tema - non stiamo parlando di eutanasia, non stiamo parlando solo ed esclusivamente di suicidio assistito ma - chi avrà letto le note del Comitato di bioetica nazionale lo sa benissimo - stiamo parlando di tre cose diverse.
Quest'atteggiamento raffazzonato che il Parlamento ha avuto di non voler gestire il tema, il non voler, di fatto, affrontare fino in fondo la questione, porta il nome di alcuni casi, di alcuni esempi eclatanti, perch sui giornali non riportiamo mai le storie di chi è stato accompagnato fino alla fine dei suoi giorni in modo caritatevole da parenti, amici, realtà religiose o realtà di volontariato. Ci piace sempre raccontare il dolore e l'ingiustizia di una legge che, pare, ti voglia far soffrire ancora di più e non raccontiamo, invece, le centinaia e centinaia di casi dove, invece l'ultima parte della vita è stata fino all'ultimo respiro accompagnata custodita e amata.
Questo è il nostro modo di guardare alla realtà e, in parte, il modo di guardare la realtà dei mass media. Forse in quest'Aula dovremmo discutere come sostenere tutto il tema delle cure palliative, come tutto il tema della riduzione del dolore e delle cure che contrastano il dolore.
Chi vi parla, da questo punto di vista ha avuto, nella sua vita personale un parente stretto che per sei anni è stato in coma vegetativo. Vi assicuro che questa situazione porta ognuno a porsi ancora più domande se la possibilità di staccare quella spina fosse reale o meno.
È per questo che non possiamo permettere che sia un referendum, fatto in questo modo, a decidere che cosa è vita e cosa non è vita, e di permettere a qualcuno, che evidentemente rischia di essere in una condizione psicologica difficile, di farsi terminare da qualcun altro e che questo qualcuno non possa rispondere di questo tema e di quello che sta facendo.
Annuncio già il nostro voto contrario.
Devo dire, in conclusione, che mi spiace molto aver sentito la richiesta del voto segreto, perché invece su questo ognuno di noi ci dovrebbe mettere la faccia. Ognuno di noi dovrebbe dire se l'intervento che ha fatto, e quello in cui crede è l'espressione del suo voto. Nascondersi dietro il voto segreto, a mio giudizio, non dà né buon conto della propria posizione né rende i propri sostenitori, o chi lo ha voluto in questo luogo consapevoli di cosa stiamo votando e di cosa stiamo decidendo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Sono 320 mila le firme raccolte in pochissimo tempo, solo con i banchetti presenti nelle piazze e nelle vie delle nostre città. Senza contare le raccolte e i moduli depositati presso i Comuni, possiamo già parlare di cifre mostruose per un referendum che sta accogliendo il favore di migliaia di cittadini e ne raccoglierà ancora di più nei prossimi mesi.
La Spagna inizia già ad applicare la legge; l'Italia ancora tentenna senza aver recepito la sentenza "Cappato-Antoniani" sull'aiuto alla morte volontaria.
Noi siamo qui per fare un gesto in più, per portare questo referendum in Aula, ma, in realtà, i numeri ci dicono benissimo che non ce ne sarebbe bisogno. La politica, fino a oggi, ha ostacolato quest'azione e anche oggi purtroppo, in quest'Aula assistiamo a un ennesimo atto che, oltretutto mira non soltanto a non fare esprimere i cittadini su un tema così importante, ma mira a mettere delle perplessità e a portarci indietro nel tempo.
Questo è un qualcosa che stiamo facendo contro la volontà di milioni di cittadini: siamo qui in Aula a dire la nostra su temi su cui altri stanno mettendo la firma, per fortuna, e i cittadini stanno rispondendo bene.
Ho sentito delle parole riguardo al quesito referendario e tengo a chiarire qual è l'obiettivo posto con questa proposta di referendum. Questo referendum vuole abrogare parzialmente la norma penale che impedisce l'introduzione dell'eutanasia legale in Italia. L'omicidio del consenziente non è altro che un reato speciale inserito nell'ordinamento per punire l'eutanasia come fatto specifico. L'eutanasia attiva sarà consentita nelle forme previste dalla legge sul consenso informato e il testamento biologico, ma rimarrà impunita se il fatto è commesso contro una persona incapace o contro una persona il cui consenso sia stato estorto con violenza e minaccia o contro un minore di diciotto anni.
Le fattispecie che sono state prima illustrata dall'Assessore Marrone con questa formulazione del quesito vengono assolutamente meno, quindi è un'interpretazione completamente sbagliata. Oggi l'eutanasia attiva è vietata nel nostro ordinamento sia nella versione diretta, in cui è il medico a somministrare il farmaco eutanasico alla persona che ne faccia richiesta, sia nella versione indiretta, in cui il soggetto agente prepara il farmaco eutanasico che viene assunto in modo autonomo dalla persona.
Questa è la situazione che abbiamo e questo è quanto richiede il quesito referendario. Direi che tutto quanto è stato detto in precedenza viene puramente smentito dalla formulazione. A oggi, ci sono molte persone gravemente malate che non sono libere di scegliere fino a che punto vivere la loro condizione, non hanno diritto all'aiuto medico alla morte volontaria o di accedere all'eutanasia come, invece, è possibile in altri Paesi come Svizzera, Belgio, Olanda, Spagna, Canada, molti Stati degli Stati Uniti e sempre più Paesi del mondo.
Sappiamo bene che, nonostante una proposta di legge d'iniziativa popolare depositata nel 2013 e due richiami della Corte Costituzionale, il Parlamento in tutti questi anni non è mai riuscito a discutere nulla dell'eutanasia legale, probabilmente per i motivi che oggi vediamo realizzati in Aula.
Ci sono persone che non possono sottostare a una becera ricerca del consenso da parte di alcuni partiti e sono proprio queste persone che soffrono e che oggi ci chiedono un intervento, ma non sono soltanto loro sono anche i cittadini. Queste sofferenze, che sono garantite dall'impossibilità di scegliere un fine vita consapevole, controllato e sereno anche alle persone malate che necessitano di un aiuto esterno per porre fine alle proprie sofferenze, sono banalizzate da qualcuno e tramutate in un oggetto di propaganda, che sono proprio le dichiarazioni che abbiamo letto sui giornali, forse quelle cui non voleva far riferimento l'Assessore Marrone ma cui, invece, fa riferimento.
Sappiamo bene quali sono le dichiarazioni dove quest'atto, l'atto di andare ad approvare una normativa di questo tipo, risulta uno scenario preoccupante e sconcertante. Queste parole vengono da un partito che professa la libertà, ma che la libertà dell'individuo la vuole limitare.
Loro dicono che, invece, la vogliono garantire, come garantire la vita dall'inizio alla fine. Questa è una frase già sentita, lo dicevamo prima proprio con quella famosa determina che l'Assessore Marrone, insieme ovviamente anche all'Assessorato alle Politiche sociali, ha portato avanti ma che di scientifico però non ha nulla. Ha tanto d'ideologico, quello sì ma non ha nulla di scientifico. Tant'è che vorrei leggere quelle relazioni come vorrei leggere qualcosa di scientifico, invece, oggi su questo tema.
Invece parliamo di idee, parliamo di frasi dette da esponenti di partito forse per cavalcare un consenso o per banalizzare un tema che banale non è.
Veramente non nascondiamoci dietro queste frasi per dire che, invece, su un atto di questo tipo dare la voce ai cittadini per esprimersi su questo tema non sé giusto. Chi siamo noi per porre un freno alle persone che, invece ci chiedono di agire a livello normativo su un tema del genere? Noi, ovviamente, siamo favorevoli a questa proposta di deliberazione e speriamo che anche i colleghi, ovviamente, diano la possibilità di esprimersi e che non abusino dell'egoismo per dire che, invece, tutto questo non è giusto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io in questa discussione, che avremmo voluto vedere con tempi diversi, perché siamo contrari al contingentamento. In realtà, invece che essere contingentamento dei tempi che, in qualche modo, limita le possibilità delle opposizioni, è un contingentamento dei tempi che serve a mascherare le divisioni all'interno della maggioranza. Ma tant'è.
Sulla questione referendum eutanasia c'è un primo equivoco. Molti dicono: c'è già una legge sul fine vita. Certo. Per fortuna, dal 2017 abbiamo una legge sul testamento biologico. Tuttavia, sta di fatto che ci sono ancora moltissime persone che sono gravemente malate, ma che non sono libere di scegliere fino a che punto possono e vogliono sopportare quella condizione.
Si è parlato poi di suicidio assistito, ma la Corte Costituzionale ha chiarito che l'aiuto al suicidio non è punibile nel caso in cui la persona che lo richiede sia tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale.
Si parlava dell'altro articolo del Codice Penale, del 580, mentre giustamente la richiesta di referendum è sull'articolo 579 ("Omicidio del consenziente"). Ci sono tantissime persone che hanno patologie gravi e irreversibili, che procurano dolori e sofferenze intollerabili; persone che in molti casi sono coscienti della grave malattia che hanno, sono coscienti della loro sofferenza, sentono tutta la sofferenza, ma non sono in grado di somministrarsi un farmaco per porre fine a queste sofferenze.
Intendiamoci: non sono in grado nemmeno di schiacciare un pulsante che possa mettere fine alle loro sofferenze, quindi non sono delle ipotesi di suicidio assistito con qualcuno che mette in atto le condizioni affinch loro, schiacciando un pulsante, possano mettere fino a quelle sofferenze.
Non possono, devono tenersi quella sofferenza, ma in nome di cosa? Di un diritto alla vita? In nome o in ossequio a qualcuno che pensa che solo un'entità superiore possa decidere il momento in cui loro devono veder finite quelle sofferenze? C'è un diritto in capo a qualcuno che può anche decidere, può avere la convinzione che non sia qualcun altro, un'entità alla quale qualcuno crede e alla quale qualcun altro non crede, che debba decidere quando si pone fine a quelle sofferenze? C'è qualcuno che ha diritto di decidere in proprio? Perché è del consenziente, non qualcuno che decide per lui perché è un fastidio, perché è un costo, per tutta una serie di ragioni che decide lui. Non stiamo privando nessuno dei propri diritti! Non stiamo togliendo diritti a quelle persone che pensano che siano altre entità a decidere quando deve finire la loro vita.
Non stiamo togliendo dei diritti, semmai ne aggiungiamo a persone che invece, pensano che il diritto alla vita sia il diritto a decidere sulla propria vita e fino a che punto le sofferenze siano tollerabili.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola l'Assessore Chiorino, che interviene in qualità di Consigliera regionale; ne ha facoltà.



CHIORINO Elena

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi?



GRIMALDI Marco

Non intendevo intervenire sull'ordine dei lavori; mi permettevo solo di chiedere il ripristino di una pratica già utilizzata nelle scorse legislature.
Io credo che i colleghi di Giunta siano colleghi quanto noi e abbiano tutto il diritto di fare interventi politici, che apprezziamo, però sarebbe bene che lo facessero, giustamente, dai banchi del Consiglio, come abbiamo sempre fatto.
Valuti se lo ritiene opportuno, Presidente, senza mancare di rispetto all'Assessora Chiorino, che fa bene a intervenire.



PRESIDENTE

Ha ragione, Consigliere Grimaldi.
Scusi, Assessore Chiorino, può accomodarsi nella postazione vicino al Consigliere Riva Vercellotti?



CHIORINO Elena

Per ribadire a quest'Aula che per noi la vita è sacra e che la difendiamo dal concepimento fino alla sua morte naturale, "senza se e senza ma".
Per ribadire, a maggior ragione, quello che è già stato evidenziato, ovvero che l'omicidio del consenziente, ancora più di tutta una serie di altre formulazioni, può degenerare in mille aspetti e in mille sfaccettature che devono essere attentamente e puntualmente vagliate prima di pensare che un referendum abrogativo di qualche parola possa reggere quello che è l'impatto delle scelte e delle decisioni che si vengono a prendere.
Per ribadire, proprio in questi termini, così come abbiamo avvalorato in passato e come ribadiremo in futuro e in ogni sede, che siamo contrari a quella pervasione della cultura della morte che si pensa di portare avanti nella nostra società.
Il tentativo di legalizzare proprio l'omicidio del consenziente ancor prima di aprire un dibattito rispetto all'eutanasia, così com'è stato detto, è uno dei sintomi più allarmanti di quella che vuole essere l'avanzata della morte rispetto alla tutela della vita. Mi aspetterei che in quest'Aula così come in altre aule e negli enti deputati, si parlasse con maggiore attenzione di tutto quello che ha a che fare con le cure palliative e con il supporto alla vita, mostrando attenzione alle mamme che pensano di avere difficoltà nel concepire il proprio bambino, aiutandole in questi termini così come rispetto all'assistenza dei malati più gravi.
È impensabile che si possa cedere a una società che rinuncia al dovere anche di curare i propri malati. E bene ha fatto il mio collega Marrone a richiamare, tra l'altro, anche il momento contingente di massima delicatezza dove, rispetto alle criticità degli studenti nelle scuole, ai nostri adolescenti, alla "sindrome della tana" e a una serie di altre questioni che allarmano tutti, è stata proprio questa Regione a stanziare un milione di euro a supporto di psicologi perché aiutassero i nostri giovani. Se uno di questi giovani, con un ordinamento che prevede l'omicidio del consenziente, arrivasse da uno psicologo dicendogli "io voglio morire", che cosa succederebbe? Ce la poniamo questa domanda? Io penso che debba essere posta questa domanda, perché questo è lo sdoganamento di una serie di ulteriori azioni che vanno nella direzione.
Qualcuno ha ricordato che in Europa già molti Stati portano avanti le politiche dell'eutanasia e dell'omicidio consenziente: sì, ma non voglio che sia l'Italia o un tribunale italiano a dichiarare la vita di Alfie Evans una vita inutile. Non voglio che un caso simile venga ripetuto in questa nazione e per mano di quest'Aula! Di conseguenza, qui c'è il nostro "no" fermo, convinto, perentorio e tassativo a qualunque azione che non vada a supportare la vita e che pensi di sdoganare in questo modo la cultura della morte, che, per definizione, è un controsenso rispetto alla definizione di quella che dovrebbe essere la civiltà.



PRESIDENTE

Grazie.
Ricordo che alcuni Gruppi hanno terminato il tempo contingentato a loro disposizione. Ricordo, altresì, che il tempo contingentato era riferito alle sette PDCR.
Ha concluso il proprio tempo a disposizione il Gruppo LUV, il Gruppo Moderati e il Gruppo Fratelli d'Italia.
Se c'è l'accortezza fra i vari Gruppi di concedere del tempo aggiuntivo fatecelo sapere, eventualmente la Presidenza valuterà come procedere al meglio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Sarò rapido, anche per lasciare la possibilità di una replica alla collega Disabato, che ha già ben spiegato quali sono le nostre posizioni rispetto a questo tema.
Ciascuno può avere la propria opinione; non si chiede a qualcuno di votare favorevolmente quando non è convinto.
Ma qui non si sta chiedendo se abrogare o no quella parte di Codice; si sta semplicemente chiedendo se concedere o no la possibilità ai cittadini italiani di esprimersi su un tema ampiamente dibattuto, su cui la politica non ha mai avuto il coraggio di intervenire e non ha mai saputo mettersi d'accordo.
Spesso, le persone hanno dimostrato di essere anni luce più avanti dei politici che li rappresentano nelle aule istituzionali; lo hanno dimostrato diverse volte in passato, in numerose battaglie. Non sempre. Infatti, non è neanche detto che questo referendum abbia un esito positivo per i promotori o per chi sostiene questa battaglia.
Vi chiedo, però, di fronteggiarvi in un giusto scontro politico durante la campagna elettorale per i quesiti referendari, perché se andiamo a votare già alcuni di questi quesiti perché viene raccolto un numero sufficiente di proposte di deliberazione dei vari Consigli regionali, non costa nemmeno tanto di più andare ad aggiungere qualche altro quesito, che consentirebbe di dare voce alle persone e di coinvolgere gli italiani in una delle più alte forme di partecipazione democratica, che è quella del referendum.
Pertanto, invece dei voti segreti o altro, chiederei piuttosto a chi non è d'accordo su determinati temi, almeno di non votare contro rispetto alla possibilità che hanno i cittadini italiani di esprimersi su questo tema perché vorrebbe dire togliere la parola ai nostri concittadini e agli elettori. Bisogna dare sempre più possibilità alle persone di esprimersi e mai di togliere la parola, imponendo la propria visione politica per paura che il popolo italiano si esprima democraticamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Perugini; ne ha facoltà.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
Il mio è un intervento che ritengo doveroso per due motivi. Il primo è per ringraziare il mio Gruppo, perché il nostro Capogruppo ha esordito negli interventi lasciando la libertà di coscienza ai componenti presenti nell'espressione di voto. Questa è la dimostrazione di come la Lega abbia particolare attenzione al cosiddetto voto di coscienza sui temi etici proprio perché ciascuno ascolti quella parte dei cittadini che prova a rappresentare e possa, di conseguenza, esprimersi secondo i valori che li hanno accompagnati a rappresentarli. Questo è il primo motivo per cui mi sono sentito in dovere di intervenire.
Il secondo è perché ho scoperto dai giornali alcuni giorni fa di essere stato sottoscrittore di quest'atto, per poi avere conforto questa mattina nell'atto, che è regolarmente depositato e in discussione in Aula oggi, di non esserlo. E mi spiego meglio.
Ammetto che c'è stato un errore tecnico, perché per chi non conosce le dinamiche - mentre i presenti in quest'Aula le sanno - un atto, quando viene depositato, ha una procedura di carattere tecnico-informatico, per cui ciascuno di noi può essere il sottoscrittore. E, ahinoi, lo ammetto non ho alcun problema a dirlo - nella fretta (non nella distrazione) della sottoscrizione di altri documenti per scadenza delle tempistiche, avendo tutta la serie di referendum in premessa in riferimento all'articolo 75, la sottoscrizione che ho dato non è stata immediatamente revocabile.
Chi conosce la procedura, credo sappia che finché l'atto non è completo, la firma apposta non può essere revocata. Nel momento in cui tecnicamente questa cosa è avvenuta, mi sono affrettato a revocare la firma, perché non condivido i contenuti di questa proposta referendaria. Ecco perché mi riallaccio al ringraziamento, che ribadisco, di lasciare e di aver lasciato questa libertà di coscienza. Per questi due elementi mi sono sentito in dovere di intervenire.
Avendo letto sui giornali l'informazione che ha raggiunto i media correttamente nel momento in cui la procedura era in corso e non rispetto all'atto che abbiamo in discussione, probabilmente qualcuno ha esultato per aver vinto una medaglia, non accorgendosi che si trattava semplicemente di una falsa partenza. E direi che l'esempio può essere di grande attualità.
Entrando nel merito, mi sento di portare anche degli argomenti. Andare a immaginare di procurare intenzionalmente la morte a chi si trova in condizione di vita compromessa non è sottoscrivibile. Evitare forme di accanimento terapeutico invece sì, ma non si può pensare di legittimare o favorire forme mascherate di eutanasia e, ripeto, mascherare o favorire.
Non entro nel merito del dettaglio tecnico del Codice Penale o della formulazione del quesito, ma del mascherare o favorire.
Si deve piuttosto esaltare quel favor vitae che è già contenuto nella nostra Costituzione, che molto spesso richiamiamo, che si trova al Titolo II quando si parla di rapporti etico-sociali. In questo caso sì, proprio nella Costituzione del nostro Paese il favor vitae è posto al centro.
Poiché dal 22/12/2017, con la legge n. 219, abbiamo già la possibilità di considerare la delicatezza dei temi di fine vita con il testamento biologico, ritengo che ci siano degli elementi sufficienti, in coerenza con quanto appena citato, per dire che c'è la tutela della vita e anche la tutela della sofferenza e della dignità delle persone e dell'individuo.
Torno sul tema dell'accanimento terapeutico che, certo, potrebbe non rispettare la dignità e la libertà dell'individuo, rispetto a chi invece porta altro tipo di argomentazioni, ma bisogna invece immaginare di favorire, di alimentare e di idratare artificialmente, almeno sino a quando tali pratiche non dovessero procurare - e questo dev'essere clinicamente accertato - ulteriori e inutili sofferenze. E allora sì, siamo in coerenza con il testamento biologico.
Aggiungo - e questo è un tema valoriale che immagino possa trovare la condivisione di molti rappresentanti dei nostri concittadini in quest'Aula che non si deve lasciar morire di fame o di sete nessuno durante il corso naturale della sua vita. Ecco perché, più che parlare di libertà di coscienza politico-istituzionale, mi sento di parlare di libertà di coscienza valoriale e di quelle che sono le esperienze individuali.
Mi rivolgo a chi ha relazionato su questa proposta. Avrei certamente fatto cenno, ma lo ha già detto qualcun altro, alle terapie del dolore, alle cure palliative e alla possibilità di sedazione profonda, intese ad alleviare la sofferenza che può affliggere un malato terminale o chi vede la propria vita particolarmente compromessa. Se chi prima di noi ha rappresentato i cittadini nelle aule parlamentari ha inteso legiferare in questo senso, è perché evidentemente il sentimento comune e i valori che tutti condividiamo nel perimetro di questo Paese e nel riferimento della nostra Costituzione vanno in questa direzione.
Non si deve confondere - questo è fondamentale - la richiesta di una morte dignitosa, senza sofferenza, con una richiesta di morire, perché in questo caso ci si sposta su una battaglia ideologica. Chi mi conosce sa che è molto difficile trovarmi a osservare o a vivere, come in questo momento stiamo facendo, un evento sportivo o una partita in una curva piuttosto che in un'altra, perché soprattutto quando ci troviamo qui dobbiamo avere un equilibrio. Vale sicuramente la questione poc'anzi citata di dare la voce al popolo, ma nel nostro caso, quando parliamo di temi etico-sociali e di coscienza, la voce al popolo è stata data.
Abbiamo chiesto loro da chi volessero essere rappresentati, ci hanno dato il sostegno e la legittimazione popolare per rappresentarli e noi, oggi qui non possiamo che rappresentarli secondo i valori che ci hanno consegnato e non possiamo che amplificarli anche in quest'occasione.
Pertanto, non si deve strumentalizzare l'atto referendario; non si deve strumentalizzare, ad esempio, mediaticamente un errore di carattere tecnico, perché - e non lo dico a caso - penso di appartenere a quella società vitale - un termine che ho ricercato - per cui, con coscienza politico-istituzionale, com'è stato detto, ma anche con coscienza valoriale, sono convinto che nel voto segreto, probabilmente, credetemi, la stessa Divina Provvidenza ci può dare una mano per esprimere il giusto voto che merita una proposta che, personalmente, non condivido.



PRESIDENTE

Grazie.
Il Gruppo della Lega ha concesso dieci minuti al Gruppo dei Fratelli d'Italia.
La parola al Consigliere Riva Vercellotti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Gruppo della Lega che ci ha concesso qualche minuto in più, ma solo per ribadire che, con o senza voto segreto, il mio giudizio sulla proposta è assolutamente negativo, ed è un giudizio che parte da alcune premesse.
Prima di tutto, il fatto che trovo letteralmente stupefacente, e di questo sono colpito e amareggiato, che un provvedimento di così evidente importanza arrivi e approdi in Consiglio regionale senza neanche aver avuto un approfondimento in Commissione, senza neanche avere avuto il buonsenso e il garbo di ascoltare tutto quel mondo pro e contro la vita.
Questo mi stupisce, perché non vorrei che diventasse un precedente anche per il futuro, ed è un invito che faccio anche ai colleghi di maggioranza.
Attenzione, ragioniamo sul fatto che le proposte di deliberazione possono anche arrivare direttamente qui in Consiglio.
Allora, non mi stupisce che questa mattina, durante la discussione di quello che ho definito il più importante atto, insieme al bilancio di previsione, cioè il rendiconto di gestione per l'anno 2020, non abbia avuto neanche una dichiarazione di voto di trenta secondi da parte delle minoranze, perché era evidente che l'interesse odierno era soltanto su questo provvedimento, la cui finalità, a mio modesto avviso, ma non penso di sbagliarmi, più che entrare su un tema di questo tipo (di cui dirò dopo) con diversi punti opachi, è il fatto di arrivare a dire che, a livello nazionale e a quello regionale, è di affermare: "Guardate che bello è il Piemonte, Regione governata dal centrodestra e prima Regione in Italia a proporre una modifica referendaria in questa direzione".
È quindi abbastanza evidente e chiaro il trucchetto, ma stupisce - torno a dire - il fatto che sul bilancio consuntivo della Regione, il provvedimento più importante, credo, nella storia dei cinquant'anni della Regione mai si sia verificato che le minoranze non abbiano fatto un intervento, mentre siamo qui a parlare di un qualcosa che riguarda non la nostra Regione, ma un tema nazionale: la modifica del Codice Penale.
Presidente, mi stupisce anche il fatto che gli stessi proponenti in questi anni, come livello di partito politico, su questo tema non abbiano fatto nulla. Hanno governato il Paese, e penso al Partito Democratico, per cinque anni, dal 2013 al 2018, per cui potevano tranquillamente presentare queste proposte in Parlamento e farle approvare dal Parlamento; la maggioranza ce l'avevano, quindi potevano tranquillamente presentare tutte le loro proposte. Non lo hanno fatto. Allora lo si presenta qui, oggi, in Consiglio regionale? Sono piuttosto preoccupato, perché trovo che questo provvedimento sia grave e lo considero un provvedimento ideologico. Ritengo che quando l'eutanasia immagina il malato grave come un limite, quasi trasformandolo in un inutile costo da eliminare, questo sia il fallimento della politica e il fallimento della società. Lo trovo un fatto inaccettabile.
Nel ribadire la sacralità della vita, chiudo con una riflessione. Mi ha fatto non dico sorridere, ma amareggiare leggere il testo come verrebbe ricomposto, alla luce delle modifiche abrogative, cioè andremmo a consentire "chiunque cagiona la morte di un uomo con il consenso di lui" al netto di alcune specifiche che vengono evidenziate al comma 3 della norma dell'articolo 579. In altre parole, tu sei legittimato a uccidere una persona se è un minore, una persona inferma di mente, un demente psichico uno che è solito bere o drogarsi, oppure in caso di violenza o di minaccia! Penso, allora, a fatti drammatici che capitano nelle nostre famiglie. Una mamma che perde un figlio, dunque qualcosa di straziante, spesso dice "la mia vita non ha più senso" e chiede al marito di toglierle la vita, perch la sua vita non ha più senso, senza suo figlio. Quel marito è legittimato a uccidere la moglie in base a questa proposta?



(Commenti fuori microfono)



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Sono cose che ritengo inaccettabili e credo che sarebbe stata opportuna una diversa riflessione: pensare che una persona semplicemente perché depressa semplicemente perché ha un momento di crisi nella sua vita, possa essere legittimata a essere uccisa, credo che sia un fatto grave. È un tema che va approfondito nelle Aule del Parlamento italiano e non certo in Consiglio regionale.
Per questi motivi, anche il mio voto sarà un voto assolutamente contrario con o senza voto segreto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi, in qualità di Consigliere.



ICARDI Luigi Genesio

Grazie, Presidente.
Mi sono spostato, Presidente.
Volevo solo dare un apporto alla discussione.
È stato contestato il metodo del voto segreto, ma in realtà credo che su temi così delicati ed etici, in cui si risponde alla propria coscienza ognuno debba essere messo nelle condizioni di esprimere un voto libero.
Questo non lo dico io, lo potete trovare in qualsiasi testo di giurisprudenza.
Il voto segreto è fondamentale per lasciare la massima possibilità di espressione alle proprie coscienze, quindi sono a favore del voto segreto e ringrazio chi l'ha proposto, perché condivido totalmente la linea.
Sono anche d'accordo con il Consigliere Magliano, che dice che su questi temi noi rispondiamo anche a coloro che ci hanno votato. È giusto che gli elettori sappiano qual è la posizione delle persone che hanno mandato a sedere su questi scranni, che hanno mandato qui a legiferare anche per loro.
Esprimerò, nonostante il voto segreto, la mia posizione, che è contraria.
Io voterò "no" a questa proposta. Voterò no perché non sono d'accordo e per tutte le valutazioni etiche fatte, in molte parti condivisibili, ma trattandosi di un voto di coscienza, esprimo la mia volontà e ovviamente farò le mie valutazioni.
Voglio anche aggiungere che, di fronte a queste situazioni drammatiche (non voglio rievocare, ma sappiamo tutti quali sono le situazioni per cui è richiesto questo intervento), la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità parla delle cure palliative e le definisce in questo modo: un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie, che si trovano ad affrontare le problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza, per mezzo di un'identificazione precoce e ottimale del trattamento del dolore e altre problematiche di natura fisica, psicofisica e spirituale.
Noi abbiamo le cure palliative, che ripartiranno a settembre dopo l'interruzione COVID, e si rivolgeranno proprio a queste persone, essendo un percorso di accompagnamento alla morte.
Certamente la decisione spetta anche al malato, che può rifiutare, perch la norma del 2017 lo prevede: può rifiutare le cure e può lasciare ancora prima le sue volontà.
Credo, quindi, come ha sottolineato correttamente il Consigliere Riva Vercellotti, che sia un tema da trattare in modo più approfondito anche e soprattutto a livello nazionale e non credo in questa sede.
Ribadisco e confermo il mio voto contrario alla deliberazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei .
Ho ancora due iscritti a parlare, il Consigliere Nicco e il Vicepresidente Graglia, ma essendo arrivate le ore 13, interromperei i lavori, che riprenderebbero alle ore 14 con le interrogazioni del question time e successivamente, con la prosecuzione del Consiglio regionale.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.01)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.08 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 830 presentata dalla Consigliera Monica Canalis, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione a risposta immediata n. 831 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 832 presentata dal Consigliere Sacco, cui risponderà l'Assessore Elena Chiorino; interrogazione a risposta immediata n. 833 presentata dal Consigliere Maurizio Marello, cui risponderà l'Assessore Elena Chiorino; interrogazione a risposta immediata n. 834 presentata dal Consigliere Ivano Martinetti, cui risponderà l'Assessore Elena Chiorino interrogazione risposta immediata n. 835 presentata dal Consigliere Carlo Riva Vercellotti, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 836 presentata dalla Consigliera Sara Disabato, cui risponderà l'Assessore Andrea Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 837 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà di questa Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo fin d'ora che per le interrogazioni a risposta immediata è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per tre minuti, la risposta dei componenti della Giunta per cinque minuti e non sono previste repliche.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 830 presentata da Canalis, inerente a "Tavolo regionale medicina di genere: che fine ha fatto?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 830.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Monica Canalis.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda un'iniziativa che sta molto a cuore a me e penso a una buona parte della popolazione femminile del Piemonte, ma non solo.
Riguarda la convocazione del Tavolo regionale permanente sulla medicina di genere nato dalla DGR del 5 dicembre 2016 della passata legislatura.
Con questa DGR veniva istituito un Tavolo - che non esiste soltanto in Piemonte, ma anche in altre Regioni d'Italia - che era coordinato da due Direzioni: quella della Sanità e quella della Coesione sociale. Un Tavolo interassessorile in cui erano coinvolti anche la Commissione Pari Opportunità della Regione (un organismo a tutti gli affetti emanazione del nostro Ente), gli Atenei piemontesi e le Associazioni femminili. Da quando si è insediata la nuova Giunta, forse anche complice l'evento straordinario della pandemia, il Tavolo non è più stato convocato e ritengo, quindi, che sarebbe utile farlo, anche in considerazione dei buoni esempi che stiamo osservando in altre Regioni.
Pensiamo alla Toscana in cui è stato istituito un referente regionale sulla medicina di genere e in cui in tutte le ASL sono nati dei gruppi di lavoro per approfondire un tema così delicato che sta emergendo con sempre più forza, mettendo in luce come storicamente la medicina e la farmacologica abbiano mancato di tenere nella debita considerazione l'altezza e il peso medio inferiori delle donne rispetto agli uomini. Fatto che comporta spesso un sovradosaggio dei farmaci, che sono studiati per una prescrizione sul corpo maschile e sul corpo femminile (risultano in quantità eccessiva).
Tuttavia, è un problema che può impattare anche sugli uomini. Pensiamo alle terapie per il tumore al seno o per l'osteoporosi che sono studiate prevalentemente, se non esclusivamente, sulle donne quando quella patologia impatta e interessa anche la popolazione maschile che quindi si vede somministrata dei farmaci sperimentati soltanto sulla popolazione femminile.
Il presupposto è riconoscere che ci sia una differenza biologica tra il corpo femminile e il corpo maschile e tenerne conto. Chiaramente la Regione non ha un potere d'investimento sulla ricerca scientifica e farmacologica ma la possibilità, con le proprie responsabilità politiche, di tenere vivo il tema e di favorire un dialogo e un confronto con i corpi intermedi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Monica Canalis per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
È un'interrogazione che non ha carattere di urgenza, ma ho preferito comunque rispondere perché è un tema al quale va data una risposta.
La DGR 16 del 5 dicembre 2016 ha istituito un Tavolo di lavoro permanente sulla medicina di genere. La DGR del 2017 ha modificato quella del 2016 sostituendo le parole "medicina in salute" con le parole "medicina di genere".
Questo Tavolo, di cui oggi si chiede, è stato convocato e gestito inizialmente dal Settore Politiche sociali per le pari opportunità e risulta essere stato convocato l'ultima volta a luglio 2019.
Le attività afferenti alla medicina in salute sono, tuttavia, proseguite nell'ambito poi della Direzione Sanità, quella che mi compete, per l'avvio delle azioni previste nel Piano per l'applicazione e la diffusione della Medicina di Genere previsto dal DM 13 giugno 2019, per "fornire un indirizzo coordinato e sostenibile per la diffusione della medicina di genere mediante divulgazione, formazione e indicazione di pratiche sanitarie che nella ricerca, nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura tengano conto delle differenze derivanti dal genere, al fine di garantire la qualità e l'appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale".
Questo Piano recepisce le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nel definire la medicina di genere "studio dell'influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere), sullo stato di salute e di malattia di ogni persona".
In attuazione di questo Piano è stata avviata, con nota 23406 del 4 dicembre 2019, un'indagine conoscitiva presso le Aziende Sanitarie Regionali. L'analisi delle schede, restituite da tutte le Aziende, ha evidenziato un'attenzione e un interesse della medicina di genere da parte delle Aziende stesse. Tuttavia, sono emerse alcune problematiche sulla corretta definizione della medicina di genere, male interpretata come "medicina delle donne", "medicina degli apparati riproduttivi" (cosa assai brutta), una "nuova specialità", piuttosto che, più correttamente, "un approccio non convenzionale di medicina", "una medicina dedicata a specifiche popolazioni" (per esempio, soggetti fragili, donne vittime di violenza, donne migranti, eccetera) o riferibili alla "teoria del gender".
Come risaputo, la medicina di genere riguarda invece le differenze tra generi nella fisiologia e nella patologia in tutte le età della vita e rappresenta un approccio corretto che, attraversando una fase multidisciplinare, consente di assicurare a ogni individuo la migliore cura tramite la personalizzazione delle terapie e la garanzia dei percorsi diagnostico-terapeutici appropriati.
Le contingenze del periodo pandemico non hanno consentito, nel 2020, n un'adeguata programmazione, né la convocazione del Tavolo. Come ho detto prima, siamo stati impegnati a salvare delle vite; i nostri medici sono stati super impegnati nella pandemia, non riusciamo neanche a riaprire tutti i pronto soccorso, proprio per mancanza di personale medico.
Pertanto, sarà ben comprensibile la motivazione per cui fino a poche settimane fa non era stata presa in considerazione l'idea di riattivare questi incontri.
Comunque, nell'anno in corso sono riprese le attività di competenza della Direzione sanitaria, tant'è che, con nota del 14 luglio 2021 (protocollo 25567), è stata richiesta alle ASR l'individuazione di un referente aziendale per ciascuna Azienda sanitaria entro il 10 settembre p.v.
I referenti aziendali faranno parte di un gruppo di lavoro specifico coordinato dal Settore Programmazione Servizi sanitari, i cui compiti specifici saranno: . promozione e sviluppo della medicina di genere a livello aziendale attraverso un approccio multidisciplinare, al fine di garantire quell'appropriatezza necessaria e la personalizzazione delle cure . strutturazione di azioni e attività coerenti con i principi generali del Piano, relativi ai percorsi clinici di prevenzione, alla diagnosi, alla cura e alla riabilitazione; ricerca e innovazione; formazione e aggiornamento professionale; comunicazione e informazione esterna . realizzazione di un sistema di rete per lo scambio di esperienze e conoscenze di medicina di genere, assicurando i collegamenti non solo a livello aziendale, ma anche con i referenti delle altre Aziende . monitoraggio di tutte le attività.
Come vede, già un mese fa abbiamo cercato di ripartire con le azioni sulla medicina di genere. Come tutte le attività interrotte per il COVID, anche questa troverà nei futuri mesi la propria riattivazione, pandemia permettendo.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 831 presentata da Magliano, inerente a "Come sgravare i Pronto soccorso del territorio regionale dall'eccesso di funzione di supplenza sociale, valorizzando così la loro principale e naturale funzione di reparti d'emergenza?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
831, presentata dal Consigliere Magliano.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione a risposta immediata scaturisce da un episodio recentemente assurto agli onori delle cronache cittadine: mi riferisco al caso della donna rimasta per quindici giorni presso il pronto soccorso del Mauriziano di Torino quando avrebbe potuto essere dimessa in quarantotto ore.
In un articolo pubblicato sull'edizione de la Repubblica di domenica 1 agosto ("Disabile 'parcheggiata' due settimane al pronto soccorso per colpa della burocrazia"), si racconta nel dettaglio la vicenda occorsa a una cinquantenne con tetraplegia accolta presso il pronto soccorso dell'Ospedale Mauriziano di Torino per una gastrostomia percutanea endoscopica urgente e poi trattenuta presso il DEA per due settimane nell'impossibilità della RSA presso la quale la donna risiedeva prima del ricovero di accoglierla nuovamente dopo l'intervento, non avendo la struttura nel proprio organico infermieri in grado di garantirle adeguata assistenza. Sono state necessarie due settimane per trovare una sistemazione alternativa adatta. Il fatto che il Mauriziano sia un'Azienda Ospedaliera - senza, dunque, i contatti diretti di un'ASL - ha reso ulteriormente complessa l'operazione.
Nello stesso articolo si afferma: "La vicenda della donna tetraplegica pu essere considerata un caso emblematico di come i pronto soccorso si siano progressivamente trasformati in luoghi chiamati a risolvere problemi sociali dopo aver superato quelli sanitari".
Consideriamo che le lungaggini burocratiche si ripercuotono anche sui conti della nostra sanità; l'eccessiva permanenza in ospedale è un fattore che pesa sui bilanci; un letto in pronto soccorso ha un costo che può superare gli 800 euro al giorno; un ricovero in lungodegenza o in struttura ha evidentemente, costi molto più bassi.
Consideriamo soprattutto che i posti letto presso i pronto soccorso dovrebbero essere riservati a pazienti in fase acuta.
Sottolineato che la funzione di supplenza sociale o sanitaria (dopo specificherò meglio) svolta dai pronto soccorso è una delle ragioni per le quali spesso i reparti di emergenza entrano in affanno, interrogo l'Assessore, che ringrazio di essere personalmente presente e di non aver delegato un collega, per sapere quali misure intenda mettere in atto la Giunta regionale per permettere ai pronto soccorso del territorio piemontese di svolgere pienamente e principalmente la propria funzione peculiare e precipua di reparti d'emergenza, sgravandoli da quel ruolo di supplenza sociale che spetta a strutture di altra tipologia e natura.
Fondamentalmente, o questa donna - com'è giusto che fosse, come mi è stato fatto notare da realtà molto preparate su questo tema - doveva essere spostata in reparto, quindi non in pronto soccorso, in modo tale da garantirle tutte le cure sanitarie necessarie, oppure - su questo bisognerà interrogarsi - come mai la RSA non era in grado di fornire un'infermiera nella sua struttura che permettesse a questa donna di tornare dopo quarantotto ore in RSA giustamente accudita e giustamente monitorata dal punto di vista sanitario e non solo sociale? Questa mia interrogazione a risposta immediata nasce proprio dalla richiesta rispetto a questo fatto affinché non capiti più che una persona stia due settimane al pronto soccorso, tra l'altro nelle sue condizioni.
Invece di portarla in reparto per ricevere le doverose cure sanitarie, si attende che una RSA sul territorio disponga anche di un'infermiera, in modo tale da non tenere questa donna due settimane - pensate cos'ha vissuto lei e i suoi parenti - all'interno di un pronto soccorso.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Il caso che mi è stato sottoposto e che ha illustrato il Consigliere Magliano rappresenta certamente un'anomalia, uno di quegli episodi che non dovrebbero succedere, una di quelle cose sulle quali bisogna intervenire perché quindici giorni in pronto soccorso non sono certamente l'ordinarietà. È successo e indagheremo sulle cause.
Però, in generale, assistiamo (non da ieri, ma da anni) a un sovraccesso ai pronto soccorso, con dei numeri veramente importantissimi, che testimoniano come il fallimento della medicina territoriale, la mancanza della medicina territoriale.
Per il fatto che le persone non trovino nel territorio una risposta, dalla continuità assistenziale ai medici e quant'altro, il primo posto dove si rivolgono per trovare la risposta è il pronto soccorso. Basta guardare i codici: molti codici bianchi e moltissimi codici verdi. Non è questo il caso, ma in generale i codici gialli e i codici rossi sono molto minori.
Purtroppo il sovraffollamento a volte causa anche una dispersione di risorse sui casi meno gravi, che poi determinano quelli che lei ha citato proprio perché i medici sono oberati di richieste.
Questo è un tema che dobbiamo porci come programmazione e che sarà oggetto dei prossimi mesi e prossimi anni proprio per la revisione totale della medicina del territorio.
È vero quello che lei ha indicato come supplenza sociale cui sono chiamati i pronto soccorso della regione e talvolta alcune strutture ospedaliere. È un complesso multifattoriale e richiede un'analisi attenta per evitare generalizzazioni.
Nel caso specifico, infatti, non si ricade nel tradizionale problema del sovraffollamento che poc'anzi ho citato, ma in quello dell'appropriatezza nell'impiego delle strutture sanitarie. Nel percorso ideale del paziente infatti, la pronta dimissione verso una struttura socio-sanitaria come le RSA o a più bassa intensità rispetto a un pronto soccorso, avrebbe consentito sicuramente un migliore impiego delle risorse che investiamo in sanità.
La definizione di percorsi socio-sanitari ottimali richiede ovviamente sia fattori strutturali sia organizzativi, ma la fase pandemica ha fatto emergere molti limiti riguardo alla capacità di risposta da parte del territorio, come dicevo in premessa. Si tratta di limiti sia strutturali sia organizzativi e la stessa Giunta ha manifestato più volte la necessità di un potenziamento del territorio - ma non solo la Giunta, perché è una voce comune a livello nazionale - che è fondamentale non solo per il COVID ma anche per l'efficienza di tutto il sistema sanitario.
Questi fattori strutturali e organizzativi hanno radici storiche e non sono immediatamente correggibili. Dal canto nostro, con la DGR n. 23-2021 abbiamo ridefinito i percorsi verso le RSA e i CAVS per gli ultrasessantacinquenni non autosufficienti e le categorie con bisogni assistenziali e sanitari. Con la recente DGR n. 7-3088 del 16 aprile intitolata "Nuovo modello organizzativo per percorsi omogenei in pronto soccorso. Linee di indirizzo" - abbiamo revocato una delibera del 2009 sono state approvate, in conformità agli indirizzi generali dell'accordo Stato-Regioni, le linee guida per il triage, le linee guida per l'OBI (che è l'osservazione del pronto soccorso), il documento Fast Track (linee di indirizzo per la gestione dei percorsi e dei pazienti e del sovraffollamento del pronto soccorso) rispettivamente agli allegati A, B, C e D della delibera che ho citato, rendendo operativo il nuovo modello organizzativo derivante dall'applicazione di queste linee di indirizzo, a partire dal 1° settembre 2021, dando mandato alle ASL dell'adeguamento dei propri sistemi organizzativi entro tale data.
Il caso che lei ci ha evidenziato è, ovviamente, un'anomalia. È mancato un coordinamento tra le diverse strutture che prendono in carico gli assistiti nell'ambiente ex ospedaliero. È necessario quindi centralizzare le funzioni che a livello territoriale si occupano del percorso dei pazienti semplificando per quanto possibile gli aspetti burocratici e le interazioni tra ASL e Comune. Qui sono mancati anche i servizi sociali del Comune e le RSA, quindi c'è una colpa diffusa se vogliamo guardare il caso specifico.
È, inoltre, un fatto noto che le Aziende hanno maggiori difficoltà nell'accesso ai posti letto territoriali che sono gestiti dalle ASL rispetto ai presidi delle ASL stesse alle quali, di fatto, competono.
Questa funzione di coordinamento e d'integrazione dei percorsi è una di quelle che potrebbero quindi essere affidate a un soggetto terzo, quale per esempio l'Azienda Zero - che nelle prossime settimane spero possa essere approvata - che si occupi, attraverso una centrale operativa territoriale proprio del coordinamento e della presa in carico di queste persone, cioè di quel percorso virtuoso territorio-ospedale-territorio che da tanto invochiamo.
Occorre anche precisare che presso la Direzione Sanità è stato recentemente ridefinito lo specifico gruppo di lavoro formato dai Direttori urgentisti (MeCAU) con la finalità di individuare azioni di valutazione e miglioramento della specifica funzione. Ci incontriamo periodicamente con i Direttori dei pronto soccorso proprio per trovare delle soluzioni.
In chiave più generale, dev'essere sottolineato che la progressiva attivazione a livello territoriale delle strutture di prossimità, come le case della salute, sta rappresentando negli anni una soluzione in grado di impattare favorevolmente sull'appropriatezza dell'accesso in pronto soccorso. Anche lo sviluppo a medio termine delle azioni relative al PNRR quindi con gli ospedali e le case di comunità, sarà sicuramente un elemento a favore della soluzione di questi problemi.
A supporto di quanto sopra, voglio ancora sottolineare che negli ultimi anni il numero di accessi al pronto soccorso della Regione Piemonte si è mostrato in lieve riduzione, con un decremento più marcato nella contingenza COVID, ma del tutto insufficiente rispetto alle nostre aspettative e rispetto a quello che sarebbe l'ottimale funzionamento dei pronto soccorso. Comunque ci stiamo lavorando.
Vi invio la risposta via mail.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Icardi per la risposta.
Ricordo a tutti gli Assessori e agli interroganti che in Aula per Regolamento bisogna indossare la mascherina FFP2.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 832 presentata da Sacco, inerente a "Mancato potenziamento dei centri per l'impiego piemontesi"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
832.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ho depositato quest'interrogazione a seguito dei dati pubblicati dal Ministero del Lavoro in risposta a un'interrogazione di una Deputata che aveva posto il quesito rispetto a come stesse andando il piano di assunzioni del piano straordinario di potenziamento dei centri per l'impiego e delle politiche attive del lavoro, di cui all'articolo 12 comma 3, del decreto legge 28 gennaio 2019 n. 4, in quanto si prevedeva un'assunzione di 11.600 nuove risorse all'interno dei CPI, a seguito degli stanziamenti dello Stato.
A quest'interrogazione era stato risposto fornendo diversi dati, fra i quali il dato del Piemonte che, al 30 gennaio, era registrato pari a zero.
Per essere onesto, ho avuto un'interlocuzione con l'Assessore Chiorino e sembra esserci stato un problema di comunicazione dei dati e, infatti avevo chiesto per quale motivo il 31 marzo le assunzioni dei CPI piemontesi sono pari a zero, nonostante l'erogazione economica del Piano straordinario di potenziamento.
Ora attendo la risposta, per capire meglio cos'è andato storto, magari anche all'interno della comunicazione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Chiorino per la risposta.



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Userò pochi minuti semplicemente per ribadire al Consigliere Sacco che i dati che ha citato non sono assolutamente corrispondenti alla realtà; anzi al contrario, confermiamo i dati che abbiamo avuto modo di evidenziare in sede di Commissione, quando è stata audita APL e, di conseguenza, il suo direttore, la dottoressa Federica Deyme.
Allora presentammo il Piano di assunzioni, che era già in corso e su quella linea si è proceduto. Rispetto alla Commissione, c'erano delle assunzioni in corso, come avevamo comunicato in quella sede, e ribadisco che si è andati in quella direzione. Inoltre, subito dopo l'approvazione del Piano di potenziamento dei Centri per l'impiego, Agenzia Piemonte Lavoro ha proceduto a bandire le varie procedure concorsuali rispetto alle quali sono state già assunte più di 185 persone.
Dirò di più: il procedimento non è finito, nel senso che le graduatorie non sono state sufficientemente capienti per attingere da queste a valere sulla tutta la spesa finanziaria del Ministero per l'anno 2021 e che, di conseguenza, si sta anche procedendo a una successiva tornata concorsuale per altre 400 persone. Inoltre, si prevede di concludere anche queste ulteriori prove scritte, che daranno esito alla graduatoria delle assunzioni, entro il 31 dicembre 2021 e di svolgere le prove orali nei primi mesi del 2022, immettendo pertanto ulteriori 400 unità in organico nel periodo della primavera del 2022.
Ovviamente, questo sperando che pandemie eventuali non procedano e che si possa finalmente ripartire a pieno regime, ma questi sono i dati veri e corretti, che non sono assolutamente quelli riportati nell'interrogazione così come - ripeto - era già stato annunciato in sede di Commissione consiliare.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 833 presentata da Marello, inerente a "Lavoratori stagionali stranieri in agricoltura" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Il Consigliere Marello chiede all'Assessore Chiorino che sia inviata risposta scritta. Pertanto, all'interrogazione n. 833 viene fornita risposta scritta.


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta immediata n. 834 presentata da Martinetti inerente a "Quali interventi per la riduzione dei pedaggi autostradali delle infrastrutture che insistono sul territorio piemontese"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 834.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Questa mia interrogazione richiama un ordine del giorno che ho già presentato la settimana scorsa, ma credo che i tempi per la discussione di quest'ordine del giorno andranno ben oltre la giornata di oggi, quindi ho presentato quest'interrogazione per chiedere se si è pensato a qualche azione da intraprendere per risolvere il problema.
È un problema noto a tutti e faccio riferimento alla triste situazione presente nelle autostrade piemontesi che collegano la nostra Regione con la Regione Liguria. Tutti abbiamo letto, così come ho già detto la volta scorsa, quando ho presentato l'ordine del giorno, dei gravi problemi che persistono su questo tratto autostradale. Da fonti di stampa abbiamo appreso tutte le vicissitudini, una su tutte la multa che l'Antitrust ha fatto alla Società Autostrade a causa del mancato rispetto degli obblighi verso gli automobilisti, perché si sarebbe dovuto ridurre il costo del pedaggio. Parliamo di disagi di una certa importanza: riduzione della carreggiata, riduzione delle corsie di marcia, specifiche limitazioni alla viabilità, addirittura la chiusura di alcune uscite in determinati orari.
Da fonti di stampa abbiamo ancora appreso che la Società Autostrade d'Italia ha dichiarato di aver messo in campo azioni per ottemperare agli obblighi previsti, ma anche qui sono stati contestati, perché probabilmente le azioni intraprese non sono state ritenute adeguate.
Su questo tema si è espressa anche UNCEM, che nei giorni scorsi ha scritto a mezzo stampa, che i restringimenti sulla Torino-Savona nel tratto montano e tra le gallerie lungo la Liguria non sono degni di un paese moderno.
Preso atto che la nostra Regione e il Consiglio non hanno competenze specifiche in materia di concessioni autostradali, ma che al tempo stesso rappresentano i cittadini piemontesi, conoscendo gli ottimi rapporti tra il Presidente Cirio e il Presidente della Liguria Toti, credo che i due Presidenti, che entrambi hanno a cuore il turismo (più di una volta si sono espressi a riguardo), dovrebbero intraprendere un'azione congiunta, per migliorare la situazione.
Poiché migliorarla sembra difficile, almeno che possano incidere sui pagamenti dei pedaggi, per chi frequenta quel tratto autostradale, e non parlo solo del turismo, ma anche di tutte le attività economiche collegate i trasporti che subiscono gravi ritardi, che si ripercuotono sull'economia sul commercio e sul turismo che in questi giorni è al top del suo momento.
Assessore, la domanda molto semplice è se s'intende attivare qualche tipo d'azione e, se sì, quale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Martinetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Elena Chiorino.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Illustro per conto dell'Assessore Gabusi.
Con riferimento al tema in oggetto, occorre premettere che, in materia di concessioni autostradali e relativi pedaggi, la competenza fa riferimento allo Stato, che si esplicita attraverso il contratto di concessione.
Riguardo all'interrogazione in oggetto, si sottolinea che il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile svolge attività di concedente nei confronti delle Società concessionarie autostradali esercitando le funzioni tramite la "Direzione generale per le strade e le autostrade, l'alta sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali".
La competente Direzione generale Vigilanza sulle concessionarie autostradali, istituita con DPCM 11 febbraio 2014, n. 72, svolge funzioni attinenti alla gestione, vigilanza e controllo. Tali funzioni sono espletate nell'ambito degli atti convenzionali stipulati tra il Ministero e le singole società.
Il MMS svolge le relative attività di vigilanza senza il coinvolgimento diretto della Regione, in particolare per quanto riguarda gli aspetti tariffari e gli investimenti inseriti nell'atto di concessione.
Nonostante ciò, la Regione Piemonte evidenziato al Ministero una serie di aspetti, in particolare correlati alle concessioni autostradali scadute o in scadenza, al fine di sottolineare l'importanza strategica per il territorio piemontese della revisione e del completamento dell'attuale rete autostradale, secondo criteri che tengano conto anche delle istanze del territorio, compresi gli aspetti correlati alle tariffe e ai casi di disservizi lungo la rete autostradale.
Purtroppo, al momento la Regione non partecipa a tavoli di lavoro ministeriali sul rinnovo delle concessioni autostradali e sugli aspetti tariffari, ma segue con estremo interesse e attenzione l'evolversi delle relative iniziative. Infatti, la Regione è pienamente consapevole dell'importanza del tema, poiché le infrastrutture autostradali rappresentano un nodo cruciale della gestione del territorio e risultano determinanti per l'intero sistema trasporti stico e di mobilità sia a scala regionale sia a scala locale.
Prima ancora che i provvedimenti di AGCOM diventassero operativi l'Assessorato ai trasporti della Regione Piemonte, di concerto con l'omologo ligure e con la Provincia di Alessandria, ha richiesto l'esenzione per il tratto Masone-Ovada.
Grazie ai continui nostri solleciti, sarà in vigore fino al 31 dicembre 2021 la convenzione tra ANAS e Autostrade per l'Italia S.p.A., con l'avallo delle Regioni Piemonte e Liguria, che esenta dal pagamento del pedaggio autostradale in entrambe le direzioni per i residenti del territorio interessato dai lavori legati alla frana in località Gnocchetto nel Comune di Ovada (Alessandria).
Proprio con lo stesso metodo e per lo stesso principio, non mancheremo di far sentire le ragioni dei piemontesi anche per altre tratte autostradali oggetto di ridimensionamento e disservizi.


Argomento: Parchi e riserve

Interrogazione a risposta immediata n. 835, presentata da Riva Vercellotti inerente a "Eliminazione delle aree parco neo istituite e rimozione di tutte le aree contigue del basso Vercellese"


PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Elena Chiorino per la risposta e continuiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione ordinaria a risposta immediata n.
835.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Carlo Riva Vercellotti; prego, ne ha la facoltà per tre minuti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Presidente, grazie.
L'interrogazione nasce da una legge incauta, fatta esattamente il 27 marzo 2019, due mesi prima delle elezioni, in cui si è deciso di cambiare la geografia del Parco del Po, passata senza un'intesa con tutti gli Enti locali interessati, senza ascoltare le esigenze del mondo dell'agricoltura senza ascoltare il mondo venatorio, senza ascoltare il mondo pescatorio con una forte opposizione da parte degli allora Gruppi di minoranza.
I danni di quella legge, che allora furono evidenziati da chi sedeva nei banchi di minoranza, sono venuti a galla, tutti, uno dopo l'altro, in quest'ultimo anno, nonostante un tentativo di proroga fatto dall'Amministrazione regionale, con una legge dello scorso anno.
Ci troviamo oggi a provare a dare delle risposte a quel mondo. La settimana scorsa ci hanno scritto tutte le associazioni agricole (Coldiretti, CIA Confagricoltura), tutte le associazioni venatorie, ATC, le associazioni dei pescatori, dicendo: "Cara Regione, insomma, voi alla fine siete stati eletti per cambiare quelle cose che non andavano. Dateci delle risposte perché non è possibile che gli agricoltori non possano più fare gli agricoltori, perché i danni della fauna selvatica, in particolare gli ungulati, sono tali per cui ormai non diventa più conveniente neanche coltivare il riso".
Per quale motivo siamo qui, ad andare in piazza Castello con Coldiretti e dire "effettivamente, gli ungulati e i cinghiali sono un problema della Regione Piemonte", quando poi non diamo soluzioni? Ne parlai già un anno fa con gli Assessori competenti, Carosso e Protopapa che segue l'agricoltura, segue la caccia, segue la pesca. Ne ho parlato ancora in Commissione, la settimana scorsa, quando si è parlato della norma, poi passata in Giunta, relativa alle aree contigue del Po alessandrino. Però ho detto anche all'Assessore: "Attenzione che arriverà una nota, con cui tutto quel mondo chiede un'attenzione".
Allora, Presidente - e concludo - diamo una risposta a questo mondo. Non è una risposta a Carlo Riva Vercellotti, Consigliere regionale. La risposta che serve oggi è a quel mondo ed è una risposta che non può essere una risposta tecnica dei funzionari, ma dev'essere una risposta politica da parte di quest'Amministrazione che, in piazza, giustamente, ha detto delle cose che condivido; in Consiglio ha votato un ordine del giorno presentato dal collega Perugini, che abbiamo votato convintamente tutti.
Chiediamo una risposta politica ferma e decisa per quanto riguarda un'inversione di tendenza sul tema del parco del Po nell'area vercellese.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Carlo Riva Vercellotti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Leggo la risposta dell'Assessore Carosso, competente per materia, che oggi non può essere qui; si scusa e mi prega di dare la sua risposta.
In merito alla norma del 2019, che lei ha citato e di cui certamente si condividono i limiti, dobbiamo far presente che è stata adottata attraverso una serie di consultazioni e di condivisioni. Ne deriva che qualsiasi modificazione nei confronti delle aree protette interessate, in particolare per il Parco Naturale del Bosco della Partecipanza e delle Grange dell'area vercellese, deve trovare iniziativa e condivisione da esprimersi in appositi atti deliberativi dei succitati Comuni.
Lo stesso dicasi per le iniziative delle locali porzioni di area contigue le quali, in ossequio al dettato dell'articolo 6 della legge n. 19 del 2009, devono essere oggetto di appositi provvedimenti deliberativi dei citati Comuni e dell'ente gestore delle aree protette del Po piemontese proprio al fine di raggiungere quella necessaria intesa dovuta per la modifica della legge regionale.
In ultimo si rammenta che, a fronte del divieto di caccia, le attività di contenimento delle specie di ungulati all'interno delle aree naturali protette regionali è esercitata ai sensi dell'articolo 33 della legge regionale 19/2009 ed è regolamentata dal Decreto del Presidente della Giunta del 24 marzo 2014 (2R). Regolamento regionale che titola "Attuazione dell'articolo 33 della legge regionale 29 giugno 2009, n. 2019", relativo alla gestione faunistica all'interno delle aree protette.
Una delle principali finalità di tale attività è proprio il contenimento quindi promuovere la funzionalità ecologica per un rapporto di compatibilità con le attività antropiche e, in particolare, con le attività agricole e zootecniche (si cita la legge, l'articolo 1, comma 2 del Regolamento 2R).
In virtù delle sue caratteristiche biologiche del suo impatto sulle coltivazioni agricole, la principale specie per la quale viene effettuata un'importante attività di controllo demografico è la specie cinghiale. Tale attività di prelievo è coordinata dall'Ente Parco e alla stessa possono parteciparvi i cacciatori in veste di operatori selezionati e gli agricoltori, quali parte attiva, ad esempio, nella gestione delle gabbie di cattura.
Relativamente al prelievo venatorio di area contigua, si rammenta di non essere giuridicamente area naturale protetta e lo stesso non è coordinato dall'Ente Parco, mentre l'esercizio della caccia è sì ammesso, ma solo per i residenti anagraficamente. Al contrario, l'attività di contenimento su organizzazione provinciale non ha limiti operativi e normativi.
Grazie, Presidente. Le posso inviare la nota dell'Assessore Carosso.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Interrogazione a risposta immediata n. 836 presentata da Disabato, inerente a "Azioni di contrasto al calo dei tesseramenti e iscrizioni nel settore dello sport piemontese"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 836.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Sarah Disabato.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Questi sono giorni gloriosi per lo sport italiano. Il nostro Paese è sommerso ogni giorno dalle notizie riguardanti i successi dei nostri atleti e delle nostre atlete alle diverse competizioni in ambito nazionale e internazionale. Come l'11 luglio, quando l'Italia si apprestava ad alzare la coppa e a vincere il campionato europeo o come quando è stato catapultato un giovane tennista, Berrettini, nel mondo dei grandi del tennis. Domenica scorsa abbiamo gioito per due vittorie incredibili ed emozionanti, quella di Gimbo Tamberi nel salto in alto e di Marcell Jacobs nella gara regina delle Olimpiadi, i 100 metri.
Abbiamo anche portato dei piemontesi che hanno sollevato grandi successi come Alessandro Miressi ed Elisa Longo Borghini, che sono orgoglio per tutti noi. Non voglio parlare soltanto delle grandi competizioni, ma anche di competizioni come potrebbero essere i campionati italiani, dove proprio recentemente abbiamo ottenuto due record mondiali grazie a due piemontesi targati Rari Nantes Torino per i campionati italiani di nuoto (Lanzilotti Paola e Cristetti Francesca, che hanno vinto in due diverse discipline).
Oggi non voglio parlare soltanto di competizioni, anche perché lo sport non è soltanto questo. Anche quando si perde, si danno grandi lezioni di vita e grandi insegnamenti per cui non c'è soltanto chi vince, ma anche chi perde lo fa con dignità insegnando tanto ai giovani.
Lo sport riduce anche la sedentarietà e la probabilità di sviluppare patologie, produce importanti benefici in chi lo pratica ed è uno strumento di prevenzione e promozione della qualità della vita, a partire dai giovani, ma è soprattutto uno strumento democratico e inclusivo che dovrebbe annullare le differenze di reddito e di provenienza, e dovrebbe fornire istruzione e unire persone creando un senso di comunità.
Tra l'altro, ricordo anche una piccola nota economica (è giusto farlo visto che è presente anche l'Assessore al bilancio). Lo sport cuba l'1,7 del PIL, vale a dire trenta miliardi di euro, che può raddoppiare a sessanta miliardi se consideriamo anche l'indotto, quindi sono effettivamente anche soldi ed è giusto dirlo.
C'è un'ombra in tutto questo, quella della pandemia, che ha segnato le economie delle famiglie. Lo ripeto a ogni intervento che faccio, ed è anche per questo che ho voluto depositare un ulteriore question time proprio sul tema. La settimana scorsa abbiamo audito le Federazioni e il CONI, che ci hanno raccontato di dati allarmanti riguardanti gli iscritti e i tesserati.
Per esempio, la Federazione Calcio ha registrato 12 mila tesserati in meno soprattutto tra i più piccoli e a essere maggiormente colpiti da questa crisi economica che si abbatte sulle famiglie sono proprio i ragazzi di fascia 16-14 anni. Questo è preoccupante sia per lo sviluppo, sia ovviamente per la formazione di nuovi talenti, di progetti per l'inclusione e quant'altro.
Oltre a questo, ci sono anche i giovani del judo e delle arti marziali che si sono ridotti da 12 mila a meno di 5.000, ma anche chi fruisce degli impianti natatori è sceso del 70% sia per il contingentamento sia ovviamente, per la paura, magari ancora legata alla pandemia.
Chiedo scusa al Presidente se mi sto prendendo qualche secondo in più di tempo, ma ritengo il tema davvero importante. Noi avevamo depositato due ordini del giorno: il n. 592, approvato l'8 giugno 2020, che impegna la Giunta a valutare con IRES degli studi aggiuntivi sul tema per capire quanto sia l'impatto del COVID sul calo degli iscritti; poi abbiamo chiesto alla Giunta anche di impegnarsi per prevedere a bilancio delle risorse per il sostegno diretto alle famiglie che appartengono a fasce di reddito medio basse, che sono probabilmente quelle più in difficoltà a sostenere le rette d'iscrizione dei giovani.
Oggi penso che sia il caso anche di parlare in sede di bilancio di previsione di questo tema e di affrontarlo perché voglio capire quali sono i progetti della Giunta per evitare la riduzione e l'ulteriore calo di iscritti e di tesserati nella nostra Regione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Sarah Disabato per la lunga illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente, e grazie, Consigliera Disabato per quest'interrogazione, quanto mai opportuna, cui rispondo attraverso le parole dell'Assessore Ricca, anticipando, come preambolo, alcuni auspici.
Il primo è quello che ha ragione Sara Simeoni quando dice che, dopo la vittoria del 1980, sua e di Pietro Mennea, le file di ragazzi che si volevano iscrivere a queste due discipline, salto in alto e corsa, erano aumentate. Questo, dunque, è l'auspicio che mi auguro valga anche per Tamberi e Jacobs.
In secondo luogo, è un fatto che nel bilancio preventivo abbiamo stanziato risorse importanti sullo sport (diciannove milioni di euro, a memoria) quindi sicuramente abbiamo messo la tematica sotto la lente d'ingrandimento perché - su questo ha ragione lei - è importante sia dal punto di vista educativo, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista della dignità alla persona. Su questo, garantisco il massimo impegno dal punto di vista del bilancio. Non ci sono dubbi.
Il terzo auspicio riguarda le Universiadi. L'Assessore Ricca oggi non pu rispondere proprio perché è impegnato a discutere di questo importantissimo evento, che credo possa sancire il fatto che Torino universitaria continui a essere una delle vocazioni di questa città.
Per quanto riguarda il passato, l'Assessore Ricca mi dice che sono stati fatti dei bandi di ristoro delle spese sostenute dalle associazioni e dagli enti durante i periodi di chiusura causa COVID; dei bandi d'incentivazione della pratica agonistica, in collaborazione con CONI e CIP; dei bandi volti a incentivare la realizzazione di eventi sportivi attraverso erogazioni di contributi; candidature a eventi internazionali per avvicinare nuovamente il territorio regionale alla pratica sportiva; attivazione d'interventi mirati su singoli impianti sportivi attraverso accordi di programma stipulati in coerenza con i criteri stabiliti dalla Giunta regionale con propria DGR; attivazione di bandi per la manutenzione straordinaria all'impiantistica sportiva.
Non nego che questo sia il passato. Sul futuro siamo disponibili, insieme all'Assessore Ricca, a ragionare su quello che lei metteva in evidenza perché lo sport è senz'altro vita, quindi è utile rifletterci.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.


Argomento: Parchi e riserve

Interrogazione a risposta immediata n. 837 presentata da Grimaldi, inerente a "Questioni intorno al Presidente del Parco paleontologico astigiano"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
837.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Grimaldi.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente Gavazza.
Chiederei anche a lei, se possibile, di prestare attenzione a quest'interrogazione a risposta immediata.



PRESIDENTE

Come sempre, collega.



GRIMALDI Marco

Grazie. Allora le racconto una storia.
Con Decreto del Presidente della Giunta Regionale 30 dicembre 2019, è stato nominato il Presidente Negro Livio. Tale indicazione era stata anticipata il 29 novembre 2019 da un comunicato stampa del Parco paleontologico astigiano, nel quale l'Ente dichiarava: "Il neo amministratore. è stato individuato sulla base dell'intesa tra la Regione Piemonte e la Comunità delle Aree Protette Astigiane che si è riunita questa mattina, a Palazzo del Michelerio, alla presenza del Vicepresidente regionale, con delega ai parchi, Fabio Carosso".
Secondo quanto verificato dal giornalista che ha redatto un articolo all'interno di un quotidiano nazionale, la rendicontazione dei contributi presso la Corte d'Appello di Torino restituisce il dato secondo il quale il succitato Presidente del Parco paleontologico astigiano avrebbe garantito un contributo di 4.900 euro a sostegno della campagna elettorale dell'attuale Vicepresidente della Regione Piemonte.
Il Presidente del Parco paleontologico astigiano è stato oggetto di un dibattito emerso anche nel Consiglio comunale di Asti, in quanto l'imprenditore privato sarebbe il legale rappresentante di una società che il 10 agosto 2020 avrebbe presentato allo Sportello unico attività produttive del Comune di Asti una richiesta di permesso di costruire un resort di lusso, con annessa "variante semplificata" (per intenderci niente di male). Tale permesso sarebbe, però, la modifica di un progetto avviato alcuni anni fa per il quale, da proprietario di un rustico al fondo di una collina vicino alla Valleandona, aveva ottenuto la possibilità di demolirlo per ricostruire la struttura sulla cima del colle, cambiandone la destinazione da uso agricolo a uso residenziale e farne una villa bifamiliare.
La pratica edilizia succitata sarebbe finalizzata alla possibilità di aumentare i volumi del 35% e convertire la struttura a uso turistico ricettivo con piscina, bar e ristorante. Tutto questo sarebbe collocato proprio al limite del confine di una delle aree protette dall'ente da lui presieduto, la Valleandona, area naturale ricca di fossili.
Lo stesso Presidente avrebbe dichiarato: "Non ho le competenze naturalistiche e faunistiche, per fortuna abbiamo un ottimo direttore, ma ne ho altre di tipo imprenditoriale".
A nostro avviso, appare assolutamente fuori luogo che, quale Presidente di un ente pubblico che ha il compito di gestire e tutelare le riserve naturali astigiane attuali e future, possa essere individuata una persona che nella sua libera iniziativa imprenditoriale - legittima, lo ripeto - fa del consumo di suolo e della nuova edificazione un obiettivo primario per un proprio legittimo interesse economico.
Questo, unito al finanziamento (anche in questo caso, del tutto legittimo) alla persona che però l'ha indicato come "candidato migliore per quel Parco", ci induce a interrogare la Giunta per sapere se non ritiene che vi siano sufficienti motivazioni per prevedere che vi sia un cambio alla Presidenza del Parco paleontologico astigiano, in modo da garantire al meglio le finalità di tutela del territorio piemontese proprie dell'ente, e le funzioni del Vicepresidente della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In assenza del Vicepresidente Carosso, che si trova fuori sede, leggerò la sua risposta.
In merito all'interrogazione in oggetto, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
Tutta la procedura di nomina dei Presidenti degli Enti di gestione delle aree protette, ai sensi della legge 19/2009, è attuata secondo una procedura pubblica e di trasparenza.
Questo avviene attraverso la pubblicazione di un bando, la successiva verifica dei titoli ed eventuali inconferibilità e incompatibilità dei candidati, accertata da parte della Regione Piemonte nelle persone dei funzionari. Infine, avviene l'intesa con i Comuni che fanno parte della comunità parco.
Per quanto riguarda l'investimento imprenditoriale citato anche dagli articoli di giornale, questo risulta essere tra le iniziative indicative, e leggo testualmente, "di un miracolo economico nelle valli adonesi che cinquant'anni fa erano destinate a discariche per rifiuti". Questo è riportato dalla stampa del 17 luglio.
È significativo, inoltre, il commento di Don Luigi Verzano, già docente di sociologia dell'Università di Torino, che interpellato sulla questione si dice convinto che la strada che porta alla ripresa economica attraverso la valorizzazione del territorio sia quella da percorrere.
Come sa il Consigliere, tutta la vicenda urbanistica fa capo al Comune di Asti e rispetta la normativa vigente.
Questa è la nota del Vicepresidente Carosso, che le invio per via telematica.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.
Prima di chiudere la sessione, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via e-mail a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15.30, dopo i quindici minuti di areazione dell'aula, il Presidente Allasia aprirà la seduta sospesa del Consiglio regionale.
Buona salute a tutti.



(Alle ore 15.06 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.35)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Esame proposta di deliberazione n. 168, inerente a "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 353/1970 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare), delle disposizioni contenute all'interno dell'art. 579 del Codice Penale (omicidio del consenziente) approvato con Regio Decreto 19 ottobre 1930, n. 1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole 'la reclusione da sei a quindici anni'; comma 2 integralmente; comma 3 limitatamente alle seguenti parole 'si applicano'"


(seguito)



PRESIDENTE

Nella mattinata odierna è iniziato l'esame del provvedimento sulla proposta di deliberazione n. 168.
Dopo l'illustrazione del Consigliere Grimaldi, si è aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Nicco.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
"Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, n suggerirò un tale consiglio". Questo principio fa parte dell'antico testo del giuramento di Ippocrate, che gli storici datano nel 400 a.C., quindi 400 anni prima di Cristo.
Se il medico di Kos, 2.500 anni fa, ha ritenuto di dover intervenire su un tema così delicato come l'eutanasia, come l'aiuto alla morte, è evidente che questo è un problema innanzitutto vecchio come l'uomo ed è poi un argomento delicatissimo e controverso, che la politica dovrebbe affrontare senza pregiudizi, ma utilizzando libertà di coscienza.
In tempi più moderni, chi ha dovuto discutere e pronunciarsi su questo tema ha dovuto preliminarmente rispondere a una domanda importante: la vita è un bene disponibile della persona? Allora, ciascuno, secondo la propria etica, la propria coscienza e la propria sensibilità risponde positivamente o negativamente. Io, da laico rispondo di sì, assolutamente. Ritengo che la vita sia nella disponibilità della persona che la vive e che essa sia libera di viverla o non viverla come crede, ma ora non si sta parlando di una persona che vuole smettere di vivere e si autoinfligge la fine della vita: stiamo parlando di una persona che vuole, che può dare o non dare il fine vita a un'altra persona consenziente. È di questo che dobbiamo rispondere.
Cercherò di motivare, come dicevo prima, al di là delle mie convinzioni etiche, della mia coscienza e della mia sensibilità, che sono temi personali, cui un legislatore deve fare riferimento, ma che credo non debba essere l'unico motivo per cui debba prendere o non prendere una decisione.
Cercherò di dare la motivazione del mio giudizio negativo in base a elementi oggettivi e giuridici.
Ritengo che abrogare un articolo del Codice Penale in assenza di una specifica normativa lasci un vuoto legislativo che porterebbe a storture drammatiche, e dico drammatiche non per enfatizzare il tema, ma perché il tema è di per sé drammatico.
Mi chiedo quali sarebbero gli strumenti legislativi considerati idonei per formalizzare ed esprimere il desiderio di essere aiutati a morire e, al contrario, quali sarebbero gli strumenti che non sarebbero ritenuti legislativamente idonei.
Mi chiedo chi e quando verificherà che il soggetto abbia la piena capacità d'intendere e di volere e con quali tempistiche, perché qui s'inserisce un altro tema: chi verificherà che la volontà di cessare la propria vita non sia dovuta allo stato psicologico e psicofisico temporaneo del soggetto che magari recupererà una diversa opinione con il tempo? Il fatto che non ci sia una norma che risponda a queste e a molte altre domande lascerebbe un'arbitrarietà soggettiva che porterebbe a pericolosa ambiguità e, dico di più, quest'arbitrarietà soggettiva dovrebbe essere giudicata da un giudice, il quale, a sua volta, non avrebbe la norma sulla base della quale giudicare e dovrebbe arbitrariamente giudicare se i comportamenti arbitrari di altro soggetto siano stati idonei o no.
Pertanto, il mio parere negativo deriva dal fatto che l'eliminazione tout court della norma penale o di una parte della norma penale è un salto nel buio; penso che occorra, invece, preliminarmente una norma positiva che intervenga sul tema, che stabilisca modalità, tempi, procedure, condizioni e tutte le previsioni normative, per un eventuale aiuto alla morte.
Su questa norma qualcuno sarà completamente contrario, qualcuno completamente a favore e qualcun altro probabilmente esprimerà volontà intermedie; in alcuni casi, lo riterrà legittimo e in altri no e ogni forza politica si potrà pronunciare. Ritengo non sia opportuno cancellare una norma penale stabilendo la cancellazione della pena, senza una norma che disciplini questo pericoloso, delicato, anzi delicatissimo tema della vita dell'uomo.
Fatemi fare una battuta. Se l'ha fatto Ippocrate nel 400 a.C., penso lo possa fare anche il Parlamento italiano nel 2000: prima una norma sulla quale discutere, poi eventuali abrogazioni penali.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Vicepresidente Graglia in qualità di Consigliere.



GRAGLIA Francesco

Grazie, Presidente.
Rubo veramente pochi minuti, ma non posso non intervenire su un tema a me molto caro. Mi è molto caro per una profonda convinzione religiosa, che non ho mai nascosto, ma anche perché riguarda un tema che mi ha toccato secondo me, in modo diverso, ma molto da vicino.
Non voglio assolutamente fare prediche; rispetto le opinioni di tutti, che ho ascoltato con interesse e parto dal presupposto, ribadito da tutti i colleghi, che la vita è assolutamente sacra.
Tuttavia, vorrei andare oltre, magari andando anche controcorrente, dicendo che - contraddicendo il collega Sacco - l'unica entità, come l'ha chiamata lui, che può interrompere la vita è Dio onnipotente. Di questo sono assolutamente e profondamente convinto.
Dicevo prima che sono parte in causa, perché un'esperienza personale di qualche mese fa mi ha portato vicino a essere costretto a rinunciare alla vita, quindi ritengo di esprimere il concetto che, forse, non molti più di me sanno cosa vuol dire vivere, il significato molto profondo della vita.
Sono stato più volte vicino alla morte, coscientemente, quindi ho lottato profondamente per rimanere aggrappato alla vita. Sono riuscito in una battaglia estrema. Sono convinto che non sono riuscito da solo, perché sono riuscito grazie alla forza dei medici, ma sono convinto - anche se qualcuno sorriderà - che sono riuscito grazie all'intervento nella nostra Mamma celeste, alla quale avevo chiesto una grazia, appunto, per difendere il bene più prezioso che ritengo che abbiamo, che è la nostra vita.
Ho avuto sette mesi per riflettere su questa cosa, sul significato della vita. Alla fine, pur sapendo che non avrei potuto farcela e pur sapendo che anche se ce l'avessi fatta avrei potuto avere delle conseguenze gravi, come in parte ho, il mio costante pensiero è stato quello di riuscire a farcela cioè avrei accettato di vivere in qualsiasi condizione.
Questo lo voglio esprimere e voglio concludere dicendo che, effettivamente certe situazioni si possono comprendere pienamente solo vivendole. Di conseguenza, capisco anche coloro che chiedono, perché soffrono, un intervento estremo, però voglio anche esprimere il mio pensiero totalmente contrario, perché è una scelta che coinvolge anche altre persone, che potrebbero non condividere la nostra scelta, che non sarà mai assolutamente la mia.
Ringrazio il mio Capogruppo Ruzzola per la libertà di scelta, in quanto siamo effettivamente un partito liberale; ringrazio, allo stesso tempo tutti i colleghi di Forza Italia, perché hanno già dichiarato che voteranno convintamente contro. Ho rubato questi pochi istanti per ribadire il mio concetto di profonda, convinta contrarietà, non, come qualcuno potrebbe erroneamente pensare, per un consenso popolare, ma assolutamente per un'estrema convinzione.
Grazie ancora.



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cane; ne ha facoltà.



CANE Andrea

Grazie, Presidente.
Quest'intervento, per me, ha una doppia valenza, anche dopo aver sentito l'intervento che mi ha preceduto dell'amico, Consigliere Graglia, con cui circa due anni fa ho portato avanti una battaglia qui in Consiglio regionale. Penso che le sue parole possano aver colpito tutti noi sul tema dell'eutanasia, che merita sicuramente una riflessione. Condivido non solo il suo appello, ma anche l'appello, che penso sia arrivato via mail a tutti, da parte di Claudio Larocca, che è il Presidente di Federvi.PA ovvero la Federazione dei Movimenti per la Vita e dei Centri di aiuto alla Vita.
Ho voluto estrapolare da questo comunicato dei concetti. Il concetto primario è sicuramente il fatto che ritengo che la proposta di referendum oggi in votazione in Consiglio regionale sia sicuramente un atto politico piuttosto grave, che comporta che reati che sono ora puniti dal Codice Penale, come l'omicidio del consenziente, vengano in futuro trasformati in atti che si possono definire compassionevoli e legalizzati.
Il malato in condizioni critiche, da cittadino meritevole di cure e attenzioni speciali, si vedrebbe ridotto a inutile peso sociale, la sua vita definita in questo modo non più dignitosa e perciò eliminabile.
D'altra parte, il medico sarebbe invece indotto a tradire gravemente l'etica professionale espressa nel giuramento di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di una persona. La società andrebbe quindi sempre più verso una distorsione antropologica, che finirebbe con il moltiplicare nel tempo la richiesta di morte, venendo sempre più a mancare gli aiuti, le cure e quindi l'accudimento amorevole.
Pertanto, a titolo personale, anche se riprendo il comunicato di FederVi ritengo che la dignità di tutti noi, di ogni persona, quindi non sto parlando solo cristianamente, ma in modo generale, debba permanere intatta in ogni circostanza e sempre da tutelare. Non a caso, nella relazione di questa proposta referendaria non si fa alcun cenno alla terapia del dolore.
Ecco, questo è un concetto che voglio assolutamente riprendere, cioè le cure palliative, quindi la possibilità di sedazione profonda, che è già prevista dalle leggi n. 38/2010 e 219/2017, che sono intese ad alleviare la sofferenza che può affliggere un malato terminale.
Vorrei evidenziare anche la testimonianza di Sylvie Ménard, oncologa, che per più di quarant'anni si è occupata di pazienti terminali presso l'Istituto nazionale dei tumori. Lei stessa, da non credente, un tempo fautrice dell'eutanasia, si trovò colpita da una malattia incurabile; in seguito, si è fatta testimone instancabile di questa verità, ovvero che l'eutanasia è una tentazione dei sani, confessando che, nella sua pluridecennale esperienza, ha sempre incontrato pazienti che chiedevano sì di morire dignitosamente, senza soffrire, ma mai nessuno che le abbia chiesto di morire. E questo lo si capisce solo una volta malati.
Per questo motivo, ribadisco che si deve assolutamente porre l'accento su un miglioramento delle cure palliative e, a fronte di ciò, riprendo la comunicazione che aveva anticipato prima l'Assessore Icardi. Diamo dunque anche un valore aggiunto, una notizia positiva a questa giornata, ovvero che a settembre ripartirà - finalmente, direi - il Coordinamento regionale della rete delle cure palliative, che era ormai fermo da diverso tempo. Per questo ennesimo risultato della sanità piemontese, ovviamente, ringrazio non solo l'Assessore Luigi Icardi e il Direttore generale Minola, ma soprattutto il dottor Giovanni Bersano, che è responsabile dell'Unità operativa di cure palliative dell'ASL TO4 che, con la sua passione, in questi anni, ha sempre tenuto acceso questo tema.
Ribadisco ancora una volta il ringraziamento non solo per il dottor Bersano, ma per tutti i medici che ogni giorno difendono la vita; per vita intendo quella con la lettera maiuscola. Ritengo che debba essere sempre e solo tutelata, senza fare troppi giochi di parole tra diritto alla vita accanimento terapeutico ed eutanasia, che ritengo tre concetti ben diversi tra loro.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Solo brevemente, perché è già intervenuto il collega Bertola, e solo per ricordare che qui non stiamo decidendo se abrogare o no un articolo di legge, ma stiamo decidendo se vogliamo chiedere di poter dare la parola ai cittadini. Abbiamo parlato anche in Conferenza dei Capigruppo del fatto di consentire ai cittadini di esprimersi. Anche la Lega ha ripetuto più volte attraverso il suo Capogruppo che alcune forze politiche credono che sia diritto dei cittadini potersi esprimere su temi come questo. Temi che, da sempre, agitano il dibattito politico e non solo.
Ho sentito numerose testimonianze, alcune anche particolarmente toccanti ma qui la questione non è che ognuno deve portare il suo vissuto e, di conseguenza, mettere la sua sensibilità rispetto all'oggetto. La domanda vera è: vogliamo che i cittadini si possano esprimere rispetto a questo quesito? Noi crediamo che i cittadini abbiano la maturità e la consapevolezza di potersi esprimere? Noi crediamo di sì e lo crediamo da sempre. Anche nella forza politica cui appartenevo precedentemente e in quella che abbiamo creato da poco io e il collega Bertola, la parola ai cittadini per noi rimane un principio fondamentale. Di questo stiamo parlando e non stiamo parlando di rispetto o meno per la vita, né stiamo neanche giudicando, o almeno non dovremmo giudicare, l'atteggiamento verso la vita che ognuno di noi mette in atto.
Noi diamo per scontato che tutti sappiamo benissimo che cosa è la vita e qual è il suo valore, ma non è di questo che stiamo parlando. Ho sentito parlare di fine vita, ma dimentichiamo che l'eutanasia non sempre si applica o, meglio, si chiede di applicarla al fine vita, ma anche a tutti quei casi di non vita; quando vivere diventa un peso insopportabile per se stessi, per la propria famiglia, perché non sia neanche uno spiraglio e una speranza di veder finire la sofferenza.
Non possiamo permetterci oggi di decidere chi abbia diritto o no di decidere sulla propria vita. Anche far riferimento al proprio credo religioso credo che non sia un atteggiamento corretto per una persona che è chiamata a lavorare nelle istituzioni. Era solo per riportare l'attenzione sul fatto che il vero tema che andremo a votare è: crediamo che i cittadini abbiano il diritto di esprimere la loro opinione su questo tema o pensiamo che sia nostro compito zittirli e non portare avanti questa discussione soffocandola nell'Aula di Consiglio? Credo che sia nostro preciso compito, su un tema come questo, dar voce ai cittadini, ed è per questo che voteremo convintamente a favore di questa proposta, oltre ad averla sottoscritta.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale e proseguiamo con l'illustrazione degli emendamenti, tutti a firma del Consigliere Marrone.
L'emendamento rubricato n. 2) è inammissibile, così come gli emendamenti rubricati n. 4), 3), 5) e 8).
Emendamento rubricato n. 6) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 1) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 7) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 9) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 10) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 11) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 12) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 13) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 14) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 15) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 16) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 17) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 18) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 19) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 20) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 21) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 22) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 23) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 24) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 25) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 26) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 27) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 28) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 29) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 30) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 31) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 32) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 33) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 34) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 35) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 36) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 37) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 38) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 39) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 40) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 41) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 42) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 43) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 44) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 45) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 46) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 47) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 48) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 49) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 50) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 51) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 52) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 53) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 54) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 55) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 56) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 57) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 58) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 59) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 60) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 61) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 62) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 63) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 64) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 65) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 66) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 67) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 68) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 69) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 70) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 71) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 72) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 73) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 74) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 75) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 76) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 77) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 78) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 79) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 80) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 81) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 82) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 83) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 84) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 85) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 86) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 87) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 88) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 89) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 90) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 91) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 92) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 93) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 94) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 95) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 96) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 97) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 98) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 99) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco, Riva Vercellotti, Chiorino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 100) presentato da Marrone, Bongioanni, Nicco Riva Vercellotti, Chiorino.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marrone in qualità di Consigliere per l'illustrazione degli emendamenti.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente anche per l'elenco puntuale.
Li do per illustrati perché, come ho accennato.
A parte che in realtà abbiamo già esaurito il tempo contingentato, ma ci tenevo alla posizione di merito e non c'è bisogno, soprattutto su un tema così, di fare interventi di solo temporeggiamento.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo alla discussione congiunta sul complesso degli emendamenti.
Se non vi sono richieste d'intervento, metterei in votazione l'emendamento rubricato n. 6).
Le votazioni segrete sono state chieste sull'intero testo.
Ricordo che il numero legale è ventiquattro.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto la parola l'Assessore Marrone, che interviene in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente.
Accetto lo stesso esito di votazione per tutti gli emendamenti successivi.
Grazie.



PRESIDENTE

Siete tutti d'accordo? Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Le chiedo una sospensione di un minuto per discutere con i colleghi delle opposizioni.



PRESIDENTE

Va bene.
Sospendiamo i lavori per cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.59, riprende alle ore 16.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Prima dell'interruzione, il collega Marrone ha chiesto di dare lo stesso esito su tutte le votazioni. Noi siamo contrari.



PRESIDENTE

Va bene.
Ha chiesto la parola l'Assessore Marrone in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Mi sono confrontato anche con i colleghi del Gruppo. Lo dico solo in quanto primo firmatario, visto che immaginiamo che si ripeteranno gli esiti su tutti: annunciamo il ritiro degli emendamenti.



PRESIDENTE

Di tutti gli emendamenti? Pertanto, dal n. 1) al n. 100), tutti gli emendamenti sono ritirati.
Possiamo procedere con la votazione sull'intero testo con voto segreto.
Ricordo che la PDCR di richiesta di referendum abrogativo è normata dall'articolo 93 del Regolamento interno del Consiglio regionale "Deliberazioni di richiesta referendum abrogativo ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione".
In sede di Capigruppo era stato chiarito il motivo per cui sarebbe approdata direttamente in Consiglio e non in Commissione. Perciò c'è un articolo specifico che prescrive che le delibere di richiesta del referendum siano portate direttamente in Aula oppure che siano rinviate all'esame della Commissione; non essendoci stata nessuna richiesta in tal senso, siamo nella fattispecie.
È previsto anche che debba avere il voto favorevole della maggioranza dei Consiglieri assegnati alla Regione. Perciò deve essere approvata con ventisei voti.
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento.
Consigliere Grimaldi?



GRIMALDI Marco

Nelle delibere non c'è la replica finale o la dichiarazione di voto finale? Lo chiedo.



PRESIDENTE

Il tempo è contingentato. Chi ha ancora tempo a disposizione e vuole intervenire, lo può fare. Ricordo che il tempo complessivo è sulle sette delibere. Chi vuole intervenire può chiedere la parola. Vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto? Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Mi limito a ribadire un passaggio molto chiaro dell'intervento della collega Frediani.
Invito la maggioranza a esprimersi non come se si dichiarasse a proposito del quesito del referendum, perché ho sentito interventi anche interessanti, ma che davano il senso di una dichiarazione di voto sul quesito del referendum. Chiedo alla maggioranza di valutare l'opportunità di permettere ai cittadini e agli elettori italiani di esprimersi, più in là nel tempo, sul quesito. Sono due questioni completamente differenti.
Detto questo, Presidente, è evidente che il mio intervento non è una dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori interventi, pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 168, che ai sensi dell'articolo 93, comma 3 del Regolamento dev'essere approvata con la maggioranza assoluta dei Consiglieri, perciò con ventisei voti.
Come richiesto dal Consigliere Ruzzola e da altri Consiglieri, per un totale di otto, la votazione sarà a scrutinio segreto.
Indìco la votazione nominale a scrutinio segreto sulla proposta di deliberazione n. 168, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Esame proposta di deliberazione n. 162, inerente a "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 'Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare', del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 'Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1 comma 63 della legge 6 novembre 2012, n. 190'"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 162, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Preioni per l'illustrazione.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Questo è il referendum in merito alla legge Severino e la finalità del quesito va individuata nella volontà di superare gli automatismi della disciplina che è intervenuta in una materia costituzionale particolarmente rilevante, quale la titolarità dei diritti di elettorato passivo. È una disciplina che ha dato luogo a situazioni di significative incertezze interpretative e conseguenti contenziosi avanti alla Corte Costituzionale e relative pronunce.
In effetti, la legge Severino disciplina la sussistenza dei requisiti per la candidabilità alle cariche elettive e la configurazione di fattispecie che possono determinare la sospensione o anche la decadenza dalle stesse.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie Presidente.
In realtà sarei intervenuto sull'ordine dei lavori, ma era giusto passare al punto.
Relativamente alla votazione precedente, vorrei dire che i Consiglieri regionali si sono espressi in loro coscienza, legittimamente. Rispetto l'esito della votazione, perché rispetto le opinioni altrui, anche quelle diverse dalle mie.
Chi ha vinto? Chi ha perso? Certamente, non ha vinto chi ha presentato e chi ha sottoscritto quella proposta di deliberazione, ma c'è ancora un'alternativa: si raccoglieranno le firme per il referendum.
Chi ha perso? Non si sa.
Presidente, i Consiglieri si sono espressi legittimamente, secondo la loro opinione e la loro coscienza, che rispetto. Ciò che si è perso da parte di qualcuno è la credibilità, perché oggi la maggioranza ha perso la sua credibilità, nella sua divisione e, soprattutto, il Gruppo di maggioranza relativa ha perso la credibilità, che è qualcosa che va oltre le opinioni diverse.
Tutti abbiamo opinioni differenti, ma le confrontiamo e si vota secondo un confronto democratico, però c'è un tale rapporto, per il quale, a volte, ci sono delle interlocuzioni per condurre i lavori dell'Aula, si prendono degli impegni che noi abbiamo sempre mantenuto, perché siamo uomini parola ma voi avete dimostrato di non esserlo. Si è perso qualcosa di più importante da parte vostra: la vostra credibilità! Possiamo continuare a dividerci sui temi, ed è legittimo, ciascuno mantiene la propria onestà intellettuale, la propria credibilità, ma da quella parte oggi la credibilità non l'avete più su nulla.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto

Chiedo scusa, Presidente, solo per capire: facciamo un'unica illustrazione su tutte le sei deliberazioni? Possiamo fare un intervento unico?



PRESIDENTE

Come meglio crede.
Il contingentamento è su tutti i provvedimenti. Se lei ritiene, sì.
Se non fa confusione sui sei testi referendari.



AVETTA Alberto

Tenderei a non farla.



PRESIDENTE

Prego. La ascolto.



AVETTA Alberto

Posso? Quanto tempo ho?



(Commenti fuori microfono)



AVETTA Alberto

È contingentato. Quello che è!



PRESIDENTE

Ha ventiquattro minuti.
Prego.



AVETTA Alberto

Grazie Presidente.
Il tema posto in discussione oggi è importante e rilevante anche per il futuro civico della nostra comunità, perché il modello di giustizia che un Paese adotta riguarda, innanzitutto, il livello di civiltà democratica, ma al tempo stesso riguarda tutti noi, perché coinvolge i diritti e gli interessi sia diffusi sia individuali. Sarebbe quindi opportuno che i referendum sulla giustizia, che sono stati promossi, come sappiamo, da due forze politiche (Radicali e Lega) fossero immuni, per quanto possibile, da una connotazione politica che li costringere in una dinamica un po' improduttiva, quella delle tifoserie, chi è contro e chi è a favore, e anche dalla dinamica, altrettanto improduttiva, delle incoerenze.
È evidente che, soprattutto quando pensiamo non tanto alla forza politica Radicale, ma alla forza politica della Lega, in tema d'incoerenza potremmo ragionare a lungo, perché l'ex Ministro Salvini più volte si è dichiarato garantista, senza poi mai perdere occasione per stigmatizzare l'operato della Magistratura, quando le Forze dell'ordine arrestano i delinquenti che si ritrovano liberi il giorno dopo. Questo per dire che si tratta di una materia molto complessa e molto delicata, che andrebbe trattata con grande consapevolezza e con altrettanta competenza.
Seppure siamo consapevoli che i referendum abrogativi possono anche rivelarsi un modo molto efficace per sollecitare il legislatore, pensiamo che la giustizia non sia un terreno particolarmente adeguato particolarmente sintonico con l'istituto previsto dall'articolo 75 della Costituzione, perché l'intervento abrogante previsto dall'articolo n. 75 della Costituzione ha tecnicamente e giuridicamente un carattere innovativo, porta con sé un carattere innovativo dell'ordinamento, cioè crea una disciplina completamente nuova che risulta diversa da quella che prima era in vigore.
Non è un caso, infatti, che, se ci pensiamo bene, le modalità di esecuzione del referendum e del suo controllo preventivo sono state disciplinate con una legge nel 1970, quindi non esattamente coeva al tempo in cui la Costituzione è stata promulgata, perché già allora le forze politiche percepivano il contrasto tra il modello referendario e quello rappresentativo incentrato sul dibattito e sul confronto parlamentare, che è anche l'espressione compiuta di quel dialogo che, di fatto, ha il compito di esprimere e di filtrare le opinioni presenti nel corpo sociale. E, a maggior ragione, riteniamo queste considerazioni opportune quando si trattano temi così complessi e delicati come la giustizia che rischiano di essere sviliti dalla tendenza, cui facevo riferimento, alle opposte tifoserie che, come sappiamo, sono quelle che ottengono maggiore spazio sui mezzi d'informazione.
La giustizia, in altre parole andrebbe, a nostro avviso, riformata per via legislativa e la proposta della Ministra Cartabia va in quella direzione ed è coerente con questo principio.
A questa considerazione se ne aggiunge un'altra. Per la prima volta potremo contare anche sulle risorse corpose che arriveranno dal Recovery per ammodernare il sistema della giustizia nel suo complesso, che dev'essere ammodernato, perché la quotidianità, che è quella che dovrebbe interessarci di più e che interessa e che coinvolge i singoli cittadini, in molti casi, si rivela molto, molto complessa: mancano i giudici, mancano i cancellieri, i processi sono lunghi e, a volte, sembrano infiniti. Queste sono condizioni intollerabili, sia per chi è in attesa di essere giudicato sia per le persone che sono state offese da eventuali reati che giustamente, correttamente e legittimamente reclamano giustizia.
Per questo, condivido l'opinione di tanti autorevoli giuristi che suggeriscono di attendere il varo della riforma Cartabia, perché sotto certi aspetti, alcuni importanti, s'interseca con i temi e con i quesiti oggetto dei sei referendum di cui discutiamo. Questa complessità richiederebbe, evidentemente, riforme organiche e coerenti, che sono difficili da realizzare attraverso lo strumento del referendum abrogativo che, per sua natura, si concentra su questioni specifiche.
Mi riferisco ai sei quesiti: alla separazione delle carriere, che è un tema annoso che ci accompagna da tanti anni; all'approvazione del nuovo Codice di procedura penale del 1989, che introduce il sistema accusatorio e che distingue le posizioni tra i ruoli, tra accusa e difesa, di fronte ad un giudice terzo; alla separazione alla responsabilità civile dei Magistrati al Consiglio superiore della Magistratura e alle misure cautelari, altro argomento molto delicato, che richiama direttamente quell'incoerenza cui ho fatto cenno prima, perché, se siamo garantisti - e io lo sono - certamente lo dobbiamo però essere non a corrente alternata, secondo dei casi, ma lo dobbiamo essere sempre, soprattutto nei confronti di tutti, finché non ci sia una sentenza passata in giudicato.
Poi c'è un quesito, che ritengo molto rilevante, che è quello sulla legge Severino, di cui comprendiamo lo spirito e certamente la ratio di fondo.
Tuttavia, se pensiamo a quanto accaduto in questi ultimi anni, a tanti amministratori locali che sono stati costretti a dimettersi o non candidarsi per poi vedersi assolti in via definitiva dal reato loro contestato; se pensiamo - e questo ci dovrebbe interessare particolarmente in quest'Aula - al trattamento che la legge riserva ai Consiglieri regionali o agli amministratori locali di ogni ordine e grado, per esempio sulla sospensione e sulla decadenza gli incarichi, ma che curiosamente nonostante conosciamo bene le guarentigie di cui all'articolo 66 della Costituzione - risulta molto più rigido di quello previsto per i parlamentari.
Facendo così mente locale su questa disparità di trattamento e sugli effetti concreti che la legge ha generato in molte vicende che si sono poi risolte in via definitiva senza conseguenze penali, non possiamo non pensare che su questo quesito una riflessione sia molto opportuna.
In conclusione, per tutte le ragioni che ho cercato di sintetizzare, mi auguro che si possa, su temi così delicati e importanti, lasciar da parte le tifoserie e si possano affrontare le questioni nel loro merito. Attendo di ascoltare le posizioni delle diverse forze politiche che compongono quest'Aula sul merito, sulla sostanza e sugli effetti che talune scelte legislative producono sulla vita dei cittadini e sul contributo che, anche da quest'Aula, possiamo dare per migliorare queste scelte legislative.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano ulteriori interventi in merito alla discussione generale sulla PDCR n. 162.
Prego, Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo per motivare, già in discussione generale, un voto che forse sarà differente rispetto a quello di alcuni colleghi delle opposizioni. Lo dichiaro da subito e specifico il perché voterò contro queste proposte e contro il fatto di porre in un quesito referendario questi contenuti e questi oggetti.
Voterò contro e la prima domanda che pongo, Presidente, all'Aula e ai colleghi della maggioranza è perché in questi due anni ci avete occupati e avete occupato il tempo a discutere di cose che non sono immediatamente di competenza regionale. Perché discutere di questo tema qui? Perché su questo tema alimentare un doppio binario? C'è la raccolta delle firme? Raccogliete le firme! Raccogliete le firme in tempo utile per proporre, evidentemente come forza politica in un paese, e dimostrare che su questo tema i cittadini vi seguono e vi possono seguire legittimamente.
Altro motivo che non mi trova nelle condizioni per votare a favore ovviamente, ma anche in altro modo, ad esempio con il solo voto di presenza, è quello che voi siete, in questo momento, al Governo; siete al Governo con molte forze politiche (siamo al Governo). E allora, se siete al Governo e se il Governo e il Parlamento (soprattutto il Parlamento) sono praticamente impegnati nella discussione degli stessi temi, ritengo strumentale discutere oggi e portare all'interno del Paese e verso i cittadini gli stessi temi che i vostri rappresentanti politici stanno discutendo all'interno del Governo e all'interno del Parlamento.
Noi dovremmo avere la capacità di discutere, in questa Regione, dei temi regionali: i trasporti, la sanità, la ripresa dell'anno scolastico.
Dovremmo discutere di alcuni temi che, invece, boicottate nella discussione del Consiglio, lasciando solo la Giunta a lavorare, bene o male che sia. In questo modo, state annullando la funzione di questo Consiglio regionale.
In ultimo - poi interverrò su due questioni più di contenuto - credo profondamente (queste sono riflessioni personali, che ovviamente mi arrivano dall'esperienza e da quello che per me è il ruolo istituzionale) che il ricorso al referendum, a differenza del tema votato precedentemente debba avvenire su temi che i cittadini possono comprendere fino in fondo avendo piena contezza del quesito.
Il tema della giustizia è un tema complesso; sfido i colleghi - io per primo - ad avere una capacità di discussione, di analisi e di confronto su alcune questioni inserite in questi quesiti, tali da avere un voto popolare di un certo tipo. Io credo che il referendum sia utile utilizzarlo secondo alcuni criteri, per determinate questioni; credo che la giustizia sia compito del Parlamento, magari attraverso la proposta del Governo, ma sia compito del Parlamento discuterne e approvare, assumendosi la responsabilità del ruolo di parlamentare.
Termino, Presidente, dicendo che, anche da un punto di vista contenutistico, ho dei dubbi, perché è vero che la legge Severino, ad esempio, dovrebbe essere migliorata, ma per me non dev'essere abolita, ed è vero che in questo momento c'è un ridimensionamento sistematico della funzione del ruolo dei PM, argomento su cui ho grosse preoccupazioni.
Il mio voto sarà contrario per le ragioni che ho cercato di raccontare e spero che la maggioranza abbia la capacità di capire che questo doppio ruolo non funziona. Non si può essere di lotta e di governo in senso stretto, bisogna avere la capacità di assumersi la propria responsabilità nei luoghi istituzionali deputati a rigovernare e rimettere mano alla struttura del nostro Paese, giustizia compresa.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Prima di porre in votazione la deliberazione, do atto delle seguenti modifiche di coordinamento.
Il punto 2 del dispositivo è soppresso in quanto, ai sensi dell'articolo 93, comma 3 del Regolamento, alla nomina dei delegati per il deposito della richiesta di referendum si procede con successiva deliberazione.
Dopo il terzo punto della premessa è inserito il seguente: "Vista a breve la relazione illustrativa della proposta referendaria allegata alla presente deliberazione, la modifica si rende necessaria al fine di recepire formalmente la relazione illustrativa contenuta nella parte iniziale della proposta di deliberazione".
Nelle modifiche di coordinamento, nella premessa, dove è scritto "Visto l'articolo 93 comma 1 dello Statuto della Regione Piemonte", s'intende articolo 93 del Regolamento.
Pongo ora in votazione la proposta di deliberazione n. 162 che, ai sensi dell'articolo 93, comma 3 del Regolamento, dev'essere approvata con la maggioranza assoluta dei Consiglieri.
Indìco la votazione nominale a scrutinio segreto sulla proposta di deliberazione n. 162, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva a maggioranza dei Consiglieri assegnati.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Comunico che, con successiva deliberazione, si provvederà a designare a scrutinio segreto un delegato effettivo e uno supplente ai fini del deposito della richiesta di referendum presso la Corte di Cassazione, ai sensi dell'articolo 10 della legge n. 352 del 1970.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Esame proposta di deliberazione n. 163, inerente a "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 'Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare', di disposizioni di articolo del decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 447 (Approvazione del codice di procedura penale) nel testo risultante da successive modificazioni e integrazioni'"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 163, di cui al punto 7) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Preioni per l'illustrazione.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Questo è il referendum che tratta dei limiti agli abusi della custodia cautelare. Ogni anno lo Stato italiano paga milioni e milioni di euro per abusi sulla custodia cautelare di persone che poi, a fine giudizio, vengono giudicate innocenti.
È una modalità per porre un limite all'utilizzo improprio della custodia cautelare.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Preioni, ma aveva un tono di voce veramente basso.



PREIONI Alberto

Ripeto.
Si tratta di rivedere i limiti degli abusi per la custodia cautelare. Ogni anno il nostro Paese paga milioni e milioni di euro di risarcimenti a persone che poi, a giudizio definitivo, sono riconosciute innocenti.
Sappiamo benissimo che ci sono moltissimi abusi sulla custodia cautelare ancora in una fase dove non c'è stato un grado di giudizio. Questo referendum limita l'utilizzo improprio della custodia.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Non essendovi richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Prima di porre in votazione la deliberazione, do atto delle seguenti modifiche di coordinamento.
Il punto 2 del dispositivo è soppresso in quanto, ai sensi dell'articolo 93, comma 3 del Regolamento, per la nomina dei delegati per il deposito della richiesta di referendum si procede con successiva deliberazione.
Dopo il terzo punto della premessa, va inserita la seguente frase: "Vista la breve relazione illustrativa della proposta referendaria allegata alla presente deliberazione, la modifica si rende necessaria al fine di recepire formalmente la relazione illustrativa contenente nella parte iniziale della proposta di deliberazione".
All'ultimo capoverso della premessa, le parole "Visto l'articolo 93, comma 1 dello Statuto della Regione Piemonte" sono sostituite dalle seguenti: "Visto l'articolo 93, comma 1 del Regolamento interno del Consiglio regionale".
Pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 163 che, ai sensi dell'articolo 93, comma 3 del Regolamento, dev'essere approvata con maggioranza assoluta dei Consiglieri. È stata richiesta la votazione a scrutino segreto.
Indìco la votazione nominale a scrutinio segreto sulla proposta di deliberazione n. 163, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva a maggioranza dei Consiglieri assegnati.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Comunico che, con successiva deliberazione, si provvederà a designare a scrutinio segreto un delegato effettivo e uno supplente al fine del deposito della richiesta di referendum presso la Corte di Cassazione, ai sensi dell'articolo 10 della legge 352/1970.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Esame proposta di deliberazione n. 164, inerente a "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 'Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare', di disposizioni di articoli del Regio Decreto 30 gennaio 1941, n. 12, 'Ordinamento giudiziario', della legge 4 gennaio 1963 n. 1 'Disposizioni per l'aumento degli organici della Magistratura e per le promozioni', del decreto legislativo 30 gennaio 2006, n. 26 'Istituzione della scuola superiore della magistratura, nonché disposizioni in tema di tirocinio e formazione degli uditori giudiziari, aggiornamento professionale e formazione dei magistrati, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera b), della legge 25 luglio 2005, n. 150', del decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160 'Nuova disciplina dell'accesso in magistratura nonché in materia di progressione economica e di funzioni dei magistrati, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera a), della legge 25 luglio 2005, n. 150', del decreto-legge 29 dicembre 2009 n. 193, convertito con modificazioni nella legge 22 febbraio 2010, n. 24 'Interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario', nel testo risultante dalle rispettive successive modificazioni e integrazioni"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 164, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Chiedo al Consigliere Preioni se desidera brevemente illustrarla; prego.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Probabilmente, questo è il più conosciuto dei quesiti referendari e riguarda la separazione delle carriere: si chiede che venga resa obbligatoria la separazione fra la carriera in Magistratura - quindi di chi giudica - e quella in Procura - cioè di chi accusa - evitando il passaggio dalla Procura alla Magistratura, a causa del quale più persone durante i loro processi hanno magari incontrato in un caso l'accusatore e poi, in un secondo caso, hanno incontrato nella stessa persona colui che li ha dovuti giudicare.
Come accade in molti Paesi del mondo, che hanno democrazie avanzate come la nostra, a inizio carriera si scelga se accusare o se giudicare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Prima di porre in votazione la proposta di deliberazione, do atto delle seguenti modifiche di coordinamento.
Il punto 2 del dispositivo è soppresso, in quanto, ai sensi dell'articolo 93, comma 3 del Regolamento, alla nomina dei delegati per il deposito della richiesta di referendum si procede con successiva deliberazione.
Dopo il terzo punto della premessa è inserito il seguente: "Vista la breve relazione illustrativa della proposta referendaria allegata alla presente deliberazione". La modifica si rende necessaria al fine di recepire formalmente la relazione illustrativa contenente la parte iniziale della proposta di deliberazione.
All'ultimo capoverso della premessa, le parole "Visto l'articolo 93 comma 1 dello Statuto della Regione Piemonte" sono sostituite dalle seguenti: "Visto l'articolo 93 comma 1 del Regolamento interno del Consiglio regionale".
Ricordo che ai sensi dell'articolo 93, comma 3 del Regolamento interno del Consiglio regionale, il provvedimento dev'essere approvato con maggioranza assoluta dei Consiglieri e, com'è stato richiesto, con votazione nominale a scrutinio segreto.
Indìco la votazione nominale a scrutinio segreto sulla proposta di deliberazione n. 164, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva a maggioranza dei Consiglieri assegnati.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Comunico che, con successiva deliberazione, si provvederà a designare a scrutinio segreto un delegato effettivo e uno supplente, al fine del deposito della richiesta di referendum presso la Corte di Cassazione, ai sensi dell'articolo 10 della legge 352/1970.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Esame proposta di deliberazione n. 165, inerente a "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 'Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare', di disposizioni dell'articolo 25, comma 3, della legge 24 marzo 1958, n. 195 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento del consiglio superiore della magistratura) nel testo risultante dalle successive modificazioni e integrazioni"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 165, di cui al punto 9) all'o.d.g.
Chiedo al primo firmatario, Consigliere Preioni, se desidera illustrarla prego.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Con questa proposta s'intende modificare il sistema di presentazione delle candidature per l'elezione della quota di magistrati componenti del Consiglio Superiore della Magistratura, organo di autogoverno previsto dalla Costituzione.
Oggi le candidature devono essere presentate in una lista di magistrati presentatori, quindi delle vere e proprie correnti, che hanno i loro limiti, com'è stato dimostrato più volte.
Con questa modifica, anche il singolo magistrato può candidarsi senza la lista dei magistrati presentatori.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Prima di porre in votazione la proposta di deliberazione, do atto delle seguenti modifiche di coordinamento.
Il punto 2 del dispositivo è soppresso, in quanto, ai sensi dell'articolo 93, comma 3 del Regolamento, alla nomina dei delegati per il deposito della richiesta di referendum si procede con successiva deliberazione.
Dopo il terzo punto della premessa è inserito il seguente: "Vista la breve relazione illustrativa della proposta referendaria allegata alla presente deliberazione". La modifica si rende necessaria al fine di recepire formalmente la relazione illustrativa contenente la parte iniziale della proposta di deliberazione.
All'ultimo capoverso della premessa, le parole "Visto l'articolo 93 comma 1 dello Statuto della Regione Piemonte" sono sostituite dalle seguenti: "Visto l'articolo 93 comma 1 del Regolamento interno del Consiglio regionale".
Ricordo che, ai sensi dell'articolo 93, comma 3 del Regolamento interno del Consiglio regionale, il provvedimento dev'essere approvato con la maggioranza assoluta dei Consiglieri e, com'è stato richiesto, con votazione nominale a scrutinio segreto.
Indìco la votazione nominale a scrutinio segreto sulla proposta di deliberazione n. 165, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva a maggioranza dei Consiglieri assegnati.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Comunico che, con successiva deliberazione, si provvederà a designare a scrutinio segreto un delegato effettivo e uno supplente ai fini del deposito della richiesta di referendum presso la Corte di Cassazione, ai sensi dell'articolo 10 della legge n. 352 del 1970.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Esame proposta di deliberazione n. 166, inerente a "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 'Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare'", di disposizioni di articoli della legge 13 aprile 1988, n. 117 (Risarcimento dei danni cagionati nell'esercizio delle funzioni giudiziarie e responsabilità civile dei magistrati) nel testo risultante dalle successive modificazioni e integrazioni"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 166, di cui al punto 10) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Preioni per l'illustrazione.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Questa è la famosa responsabilità civile dei magistrati. Come in qualsiasi altro lavoro, chi sbaglia deve pagare. Naturalmente il magistrato che, con dolo o colpa grave, nell'esercizio delle sue funzioni sbaglia, deve pagare civilmente le conseguenze che produce molte volte alle vite dei nostri cittadini.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi in discussione generale, passiamo alla votazione.
Prima di porre in votazione la deliberazione, do atto delle seguenti modifiche di coordinamento.
Il punto 2 del dispositivo è soppresso, in quanto ai sensi dell'articolo 93, comma 3 del Regolamento, alla nomina dei delegati per il deposito della richiesta di referendum si procede con successiva deliberazione.
Dopo il terzo punto della premessa è inserito il seguente: "Vista la breve relazione illustrativa della proposta referendaria allegata alla presente deliberazione, la modifica si rende necessaria ai fini di recepire formalmente la relazione illustrativa contenuta nella parte iniziale alla proposta di deliberazione".
All'ultimo capoverso della premessa, le parole "Visto l'articolo 93, comma 1 dello Statuto della Regione Piemonte" sono sostituite dalle seguenti parole: "Visto l'articolo 93, comma 1 del Regolamento interno del Consiglio regionale".
Passiamo quindi alla votazione della proposta di deliberazione n. 166, che ai sensi dell'articolo 93, comma 3 del Regolamento, dev'essere approvata con la maggioranza assoluta dei Consiglieri e, com'è stato richiesto, con votazione nominale a scrutinio segreto.
Indìco la votazione nominale a scrutinio segreto sulla proposta di deliberazione n. 166, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva a maggioranza dei Consiglieri assegnati.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Comunico che, con successiva deliberazione, si provvederà a designare a scrutinio segreto un delegato effettivo e uno supplente ai fini del deposito della richiesta di referendum presso la Corte di Cassazione, ai sensi dell'articolo 10 della legge n. 352 del 1970.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Esame proposta di deliberazione n. 167, inerente a "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 'Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare', di disposizioni di articoli del decreto legislativo 27 gennaio 2006, n. 25 (Istituzione del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione e nuova disciplina dei consigli giudiziari, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera c), della legge 25 luglio 2005, n. 150), nel testo risultante dalle successive modificazioni e integrazioni"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 167, di cui al punto 11) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Preioni per l'illustrazione.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Questa proposta va ad attribuire uguale potere di discussione e deliberazione ai componenti laici (avvocati e professori universitari) rispetto ai togati (magistrati) nelle materie di competenza del Consiglio Direttivo della Corte di Cassazione e dei Consigli giudiziari.
Con questa modifica, si va a estendere anche ai componenti laici la facoltà di formulare i pareri per la valutazione di professionalità dei magistrati competenza attribuita attualmente in via esclusiva ai componenti togati.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi in discussione generale, passiamo alla votazione.
Prima di porre in votazione la deliberazione, do atto delle seguenti modifiche di coordinamento.
Il punto 2 del dispositivo è soppresso, in quanto ai sensi dell'articolo 93, comma 3 del Regolamento, alla nomina dei delegati per il deposito della richiesta di referendum si procede con successiva deliberazione.
Dopo il terzo punto della premessa è inserito il seguente: "Vista la breve relazione illustrativa della proposta referendaria allegata alla presente deliberazione, la modifica si rende necessaria ai fini di recepire formalmente la relazione illustrativa contenuta nella parte iniziale alla proposta di deliberazione".
All'ultimo capoverso della premessa, le parole "Visto l'articolo 93, comma 1 dello Statuto della Regione Piemonte" sono sostituite dalle seguenti parole: "Visto l'articolo 93, comma 1 del Regolamento interno del Consiglio regionale".
Passiamo quindi alla votazione della proposta di deliberazione n. 167, che ai sensi dell'articolo 93, comma 3 del Regolamento dev'essere approvata con la maggioranza assoluta dei Consiglieri e, com'è stato richiesto, con votazione nominale a scrutinio segreto.
Indìco la votazione nominale a scrutinio segreto sulla proposta di deliberazione n. 167, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva a maggioranza dei Consiglieri assegnati.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Comunico che, con successiva deliberazione, si provvederà a designare, con scrutinio segreto, un delegato effettivo e uno supplente, ai fini del deposito della richiesta del referendum presso la Corte di Cassazione, ai sensi dell'articolo 10 della legge n. 352 del 1970.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Proposta di deliberazione n. 170: "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare), del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 (Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1 comma 63 della legge 6 novembre 2012, n. 190)". Nomina dei delegati del Consiglio regionale del Piemonte"


PRESIDENTE

A seguito dell'approvazione delle proposte di deliberazione n. 162, n. 163 n. 164, n. 165, n. 166 e n. 167, ai sensi articolo 10 della legge n. 352 del 1970, è necessario procedere alla designazione di un delegato effettivo e di uno supplente, per ciascuna delle proposte di referendum approvate, ai fini del deposito della richiesta di referendum alla Corte di Cassazione.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Per i primi tre quesiti, proponiamo delegato effettivo il Presidente Allasia e delegato supplente il sottoscritto.
Per gli ultimi tre quesiti, proponiamo delegato effettivo il sottoscritto e delegato supplente il Presidente Allasia.



PRESIDENTE

Per la designazione dei delegati, si procederà alla votazione a scrutinio segreto, con distribuzione delle schede.
Verrà distribuito un unico plico, con le singole schede riferite a ciascuna proposta di referendum.
Si proceda alla distribuzione delle schede.
Procediamo con l'appello nominale per la votazione nominale a scrutinio segreto.
Lo spoglio avverrà in Sala A, mentre proseguiranno i lavori del Consiglio.
Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Bertola di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Bertola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Proposta di deliberazione n. 171: "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare), di disposizioni di articolo del decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 447 (Approvazione del codice di procedura penale) nel testo risultante da successive modificazioni ed integrazioni.". Nomina dei delegati del Consiglio regionale del Piemonte


PRESIDENTE

Per la designazione dei delegati relativi alla deliberazione n. 171, si procederà alla votazione a scrutinio segreto, con distribuzione delle schede.
Verrà distribuito un unico plico, con le singole schede riferite a ciascuna proposta di referendum.
Si proceda alla distribuzione delle schede.
Procediamo con l'appello nominale per la votazione nominale a scrutinio segreto.
Lo spoglio avverrà in Sala A, mentre proseguiranno i lavori del Consiglio.
Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Bertola di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Bertola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Proposta di deliberazione n. 172: "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare), di disposizioni di articoli del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, (Ordinamento giudiziario), della legge 4 gennaio 1963 n. 1 (Disposizioni per l'aumento degli organici della Magistratura e per le promozioni), del decreto legislativo 30 gennaio 2006, n. 26 (Istituzione della scuola superiore della magistratura, nonché disposizioni in tema di tirocinio e formazione degli uditori giudiziari, aggiornamento professionale e formazione dei magistrati, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera b), della legge 25 luglio 2005, n. 150), del decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160 (Nuova disciplina dell'accesso in magistratura nonché in materia di progressione economica e di funzioni dei magistrati, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera a), della legge 25 luglio 2005, n. 150), del decreto-legge 29 dicembre 2009 n. 193, convertito con modificazioni nella legge 22 febbraio 2010, n. 24 (Interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario), nel testo risultante dalle rispettive successive modificazioni ed integrazioni". Nomina dei delegati del Consiglio regionale del Piemonte".


PRESIDENTE

Per la designazione dei delegati relativi alla proposta di deliberazione n.
172 si procederà alla votazione a scrutinio segreto, con distribuzione delle schede.
Verrà distribuito un unico plico, con le singole schede riferite a ciascuna proposta di referendum.
Si proceda alla distribuzione delle schede.
Procediamo con l'appello nominale per la votazione nominale a scrutinio segreto.
Lo spoglio avverrà in Sala A, mentre proseguiranno i lavori del Consiglio.
Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Bertola di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Bertola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Proposta di deliberazione n. 173: "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare), di disposizioni dell'articolo 25, comma 3, della legge 24 marzo 1958, n. 195 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento del Consiglio superiore della Magistratura) nel testo risultante dalle successive modificazioni ed integrazioni". Nomina dei delegati del Consiglio regionale del Piemonte


PRESIDENTE

Per la designazione dei delegati relativi alla deliberazione n. 173, si procederà alla votazione a scrutinio segreto, con distribuzione delle schede.
Verrà distribuito un unico plico, con le singole schede riferite a ciascuna proposta di referendum.
Si proceda alla distribuzione delle schede.
Procediamo con l'appello nominale per la votazione nominale a scrutinio segreto.
Lo spoglio avverrà in Sala A, mentre proseguiranno i lavori del Consiglio.
Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Bertola di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Bertola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Proposta di deliberazione n. 174: "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare), di disposizioni di articoli della legge 13 aprile 1988, n. 117 (Risarcimento dei danni cagionati nell'esercizio delle funzioni giudiziarie e responsabilità civile dei magistrati) nel testo risultante dalle successive modificazioni ed integrazioni". Nomina dei delegati del Consiglio regionale del Piemonte


PRESIDENTE

Per la designazione dei delegati relativi alla deliberazione n. 174, si procederà alla votazione a scrutinio segreto, con distribuzione delle schede.
Verrà distribuito un unico plico, con le singole schede riferite a ciascuna proposta di referendum.
Si proceda alla distribuzione delle schede.
Procediamo con l'appello nominale per la votazione nominale a scrutinio segreto.
Lo spoglio avverrà in Sala A, mentre proseguiranno i lavori del Consiglio.
Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Bertola di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Bertola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Proposta di deliberazione n. 175: "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare), di disposizioni di articoli del decreto legislativo 27 gennaio 2006, n. 25 (Istituzione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e nuova disciplina dei consigli giudiziari, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera c), della legge 25 luglio 2005, n. 150), nel testo risultante dalle successive modificazioni ed integrazioni". Nomina dei delegati del Consiglio regionale del Piemonte"


PRESIDENTE

Per la designazione dei delegati, si procederà alla votazione a scrutinio segreto, con distribuzione delle schede.
Verrà distribuito un unico plico, con le singole schede riferite a ciascuna proposta di referendum.
Si proceda alla distribuzione delle schede.
Procediamo con l'appello nominale per la votazione nominale a scrutinio segreto.
Lo spoglio avverrà in Sala A, mentre proseguiranno i lavori del Consiglio.
Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Bertola di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Bertola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Questioni internazionali

Esame proposta di deliberazione n. 169, inerente a "Sostegno a interventi di soccorso in favore della popolazione di Cuba e della Tunisia (Legge regionale 28 gennaio 1982, n. 4)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto successivo dell'o.d.g., il n. 12), inerente alla proposta di deliberazione n. 169.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dal Comitato di solidarietà in data 2 agosto 2021.
La parola all'Assessore Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alla cooperazione internazionale

Grazie, Presidente.
Si tratta di una proposta che abbiamo costruito insieme nella recentissima riunione del Comitato di solidarietà e trova fondamento nell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Grimaldi e approvato all'unanimità da quest'Aula. Va incontro così non dico alla necessità, ma a una volontà convinta e condivisa della Regione Piemonte, dopo aver ricevuto da Cuba, ma anche da altri Paesi, sostegno nel momento del bisogno nella prima ondata dell'emergenza COVID, in particolare da Cuba - lo sappiamo - con una missione in loco di personale sanitario, che è venuto ad aiutare i nostri medici per combattere il contagio.
La volontà è quella, in un momento in cui la stessa Cuba, ma anche altri Paesi come la Tunisia, si trova in un'emergenza più grave della nostra e chiede aiuto alla comunità internazionale, di deliberare una risposta positiva, di accoglimento nei limiti del possibile di questa richiesta d'aiuto.
Nel concreto, si tratta dell'invio di materiale sanitario di vario tipo DPI in particolare, ma anche di medicinali individuati con il DIRMEI e con le ASL, tenendo conto delle disponibilità di magazzino, senza andare ovviamente a intaccare le necessità di risposta al contagio che continuiamo ad avere comunque sul territorio. L'intento è di individuare delle partite importanti, perché parliamo comunque di un monte materiale rispetto ai DPI che, grossomodo, si assomma.



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri. Se tenete un tono di voce più basso, tutti potete sentire la relazione dell'Assessore.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alla cooperazione internazionale

Siamo riusciti, insieme al DIRMEI e alle ASL, a mettere insieme dei carichi importanti di materiale. Chiaramente, come prevedono le nostre norme regionali, è giusto, dopo l'approfondimento in Comitato di solidarietà, che ci sia anche una delibera, peraltro, se non ricordo male, a maggioranza qualificata, del Consiglio stesso.
Non rubo altro tempo, ma mi limito a ringraziare tutti gli esponenti del Consiglio, a partire dal Consigliere Grimaldi, che sono stati parte attiva in questo momento di condivisione. Ricordo che è importante votarla oggi così da consentire la spedizione del materiale entro la prima metà di agosto.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marrone.
È aperta la discussione generale. Chiedo se vi siano richieste d'intervento in merito.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ovviamente ringrazio tutti i colleghi, ringrazio la Giunta e l'Assessore per aver risposto rapidamente alle nostre sollecitazioni e aver costruito una risposta più adatta all'ordine del giorno.
Abbiamo voluto sottolineare alcune necessità fra cui, ovviamente, quella più urgente, cioè quella di dotare la popolazione cubana di tutto quello che abbiamo provato a raccogliere attraverso le ASL e il DIRMEI, che ringraziamo per il lavoro svolto.
Credo che, in qualche modo, sia importante ricordarci che cosa è successo e mi piace ritornare alle parole che la delegazione cubana ci ha detto lo scorso anno: "Se avrete bisogno di nuovo di noi, sapete dove trovarci".
Credo che quello che è successo oggi, di cui sono ovviamente felice, sia un dovere della nostra Regione di mostrare riconoscenza a chi ci ha dato una mano nel momento più buio. Il virus può tenere in ostaggio il mondo intero allontanare le persone, ma ci ricorda anche che l'umanità, come la terra che dobbiamo proteggere, è una sola.
Per questo, credo importante anche l'apertura, come ci siamo detti con l'Assessore nel Comitato di solidarietà, verso altre popolazioni che soffrono, come quella tunisina di cui abbiamo parlato.
Credo che sarebbe importante che, oltre le mascherine, i guanti, i camici e gli occhiali protettivi ci fosse anche uno sforzo da parte nostra di trovare anche - mi rivolgo all'Assessore Icardi - qualora non ci servissero più, le CPAP. Per quanto la recrudescenza del virus sia davanti a tutti speriamo che le terapie subintensive non abbiano i numeri dello scorso anno. Per questo ovviamente facciamo ancora appello a tutte le persone che possono contribuire e a tutte le ASL affinché questa delibera diventi da subito applicabile.
Ringrazio ancora davvero tutti i colleghi, l'Ufficio di Presidenza e la Giunta per aver risposto in modo celere a quest'appello. Credo che il Piemonte, con questo gesto, da subito fa sentire non solo la riconoscenza verso il popolo cubano, ma dà anche un segnale importante di quella che deve essere la solidarietà in questo frangente.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Non essendovi ulteriori interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Non essendovi interventi per dichiarazione di voto sul provvedimento procediamo con la votazione.
Ricordo che il numero legale è ventiquattro.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 169, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Personale del servizio sanitario

Esame ordine del giorno n. 503 presentato da Frediani, Sacco, Bertola Canalis e Giaccone, inerente a "Sviluppo delle forme associative della Medicina Generale"; ordine del giorno n. 574 presentato da Gallo, Canalis Rossi, Avetta, Sarno, Salizzoni e Magliano, inerente a "Quale futuro per l'ex struttura ospedaliera Maria Adelaide"; ordine del giorno n. 655 presentato da Grimaldi, Avetta e Valle, inerente a "Mantenimento della destinazione socio-sanitaria dell'ospedale Maria Adelaide"

Argomento: Personale del servizio sanitario

Esame mozione n. 658 presentata da Stecco, Preioni, Cane, Zambaia Gagliasso, Cerutti, Leone, Fava, Demarchi, Poggio G., Nicotra, Mosca, Dago Marin e Perugini, inerente a "Carenza di medici di medicina generale"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli ordini del giorno n. 503, n. 574 e n. 655, di cui al punto 14) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Volevo chiedere se era possibile attrarre, visto l'argomento, anche la mozione n. 658, inerente a "Carenza di medici di medicina generale", dal momento che tratta comunque il tema della medicina generale.



PRESIDENTE

Va bene. Pensavo avesse intenzione di trattare separatamente l'argomento.
Esaminiamo congiuntamente la mozione n. 658), di cui al punto 15) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Perugini; ne ha facoltà.



PERUGINI Federico

Sull'ordine dei lavori, Presidente.
Volevo sottoscrivere la mozione n. 658 del Consigliere Stecco.
Grazie.



PRESIDENTE

Lascerei ora la parola alla Consigliera Frediani per illustrare l'atto d'indirizzo di cui è prima firmataria, l'ordine del giorno n. 503.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Si tratta di un tema che avevamo già portato in discussione in Aula, perch quest'atto d'indirizzo è depositato da tempo: era stato collegato a un precedente provvedimento, poi era stato sospeso e oggi lo riproponiamo anche perché in questi giorni si sta tornando a parlare delle Universiadi e, quindi, delle strutture che dovranno essere utilizzate. Ovviamente, il nostro auspicio è che si riesca, alla fine, a organizzarle e a realizzarle nella nostra città.
Quello che chiediamo è che, rispetto al Maria Adelaide, ci sia una maggiore attenzione sulla vocazione originaria, che poi è quella definita anche dalla delibera regionale.
In un momento che ci ha insegnato, purtroppo a caro prezzo, cioè attraverso una pandemia, che la sanità dovrebbe essere in cima alla lista delle priorità della Regione (tra l'altro, con una competenza che occupa gran parte del bilancio), a nostro avviso dovremmo prima di tutto considerare la vocazione sanitaria di questo edificio, anche come richiesto dai firmatari di una petizione che abbiamo accolto ed esaminato in IV Commissione poco tempo fa.
Durante l'audizione della prima firmataria di questa petizione, abbiamo avuto modo di ascoltare quali siano attualmente i disagi che vivono i cittadini di quella parte di Torino che, purtroppo, devono usufruire di servizi sanitari e non riescono, ad esempio, a sottoporsi banalmente ai prelievi senza doversi spostare dalla loro circoscrizione e, comunque, sono costretti a lunghe attese per usufruire dei servizi sanitari che, invece dovrebbero essere, come dicevo prima, al primo posto nella classifica delle nostre priorità.
A questo, si aggiunga il fatto che l'attuale Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, di cui abbiamo parlato a lungo ancora in quest'Aula, prevede una specifica missione per finanziare le iniziative nell'ambito della salute; in particolare, è previsto un cambio di paradigma nell'assistenza socio-sanitaria basata sullo sviluppo di una rete territoriale che consenta una vera vicinanza alle persone, secondo un percorso integrato che parte dalla casa, come primo luogo di cura, per arrivare alle case della comunità e, quindi, alla rete ospedaliera.
Pertanto, come la pandemia ha dimostrato, la rete di medicina territoriale ha bisogno sicuramente di essere rinforzata; ha bisogno di essere implementata; ha bisogno di essere migliorata, di diventare il più capillare possibile.
Noi crediamo che quella vicinanza ai cittadini sia, a questo punto, uno dei primi obiettivi della nostra politica regionale.
Quello che chiediamo attraverso quest'atto d'indirizzo è di definire all'interno della rete di assistenza distrettuale della Città di Torino l'implementazione di un ospedale di comunità e/o di un'unità complessa di cure primarie presso la struttura che ospitava l'Ospedale Maria Adelaide.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano interventi sull'ordine del giorno n. 503.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se posso, illustrerei il nostro ordine del giorno, il n. 655, che credo venga trattato congiuntamente. Ovviamente, se ci sono gli spazi, abbiamo già dato la disponibilità di addivenire al miglior indirizzo possibile su questo tema.
Vorrei però fare un passo indietro, anche perché, come molti di voi sanno ho trattato questo tema in più interpellanze, interrogazioni a risposta immediata e discussioni nella scorsa legislatura. Nonostante l'emergenza sanitaria, l'Ospedale Maria Adelaide ha chiuso nel 2016 ed è stato posto in vendita con una delibera che avuto più avvisi esplorativi nel 2019, nonch inserito (secondo noi inopportunamente) nel dossier di candidatura di Torino alle Universiadi 2025.
Credo che il mio intervento sia emblematico, perché se c'è un Consigliere regionale in quest'Aula che ha più volte dichiarato la necessità di un vero piano strategico sul post-olimpico, e quindi su tutto quello che dev'essere al centro della residenzialità universitaria, sono proprio io.
Ricordo ancora oggi che l'eredità olimpica è proprio davanti al Maria Adelaide: pensate al campus Luigi Einaudi, con la Residenza Olimpia, che era il media center dell'università. Pensate che da allora, a parte gli investimenti fatti nella scorsa legislatura per rimettere a nuovo la Residenza Verdi, la gran parte dei posti utili sul tema Ente al diritto allo studio.
Perché, anche lì, di residenzialità universitaria si fa presto a parlare ma parliamo della necessità di avere luoghi pubblici per i cosiddetti "capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi".
Dicevo, perché sono l'esempio di questa contraddizione che, in qualche modo, genera questo corto circuito? Perché per quanto io pensi che 2.000 posti di riconversione post-omplica di allora non siano sufficienti (avremmo bisogno almeno di raddoppiare i posti letto pubblici in questa città, capoluogo del sistema universitario piemontese degli studi), credo che il Maria Adelaide meriti invece un'altra chance.
La struttura, che ha più di 13 mila metri quadri di proprietà della Città della Salute, rischia di essere davvero un'occasione persa. Lo è stata, e lo dico rivolgendomi in particolare all'Assessore Icardi, che potrebbe rispondermi: "Lei che cosa ha fatto?". Ebbene, ero uno dei pochi Consiglieri che pensava, nella scorsa legislatura, che invece di investire le risorse sul Lungo Dora, dove c'è l'ASL, queste andassero dirottate direttamente sul Maria Adelaide. Perché? Perché pensavo che mentre Lungo Dora è una struttura che, in qualche modo, ha dei vincoli, oltre che delle difficoltà (pensate a tutto il tema delle bonifiche o, banalmente, degli ascensori, perché la struttura è su più piani), il Maria Adelaide si presterebbe per un'operazione inedita. L'operazione finanziata dal Governo richiederebbe trentadue milioni di euro e tre anni e mezzo di lavori.
Come dicevo, sin dal 2015 la Circoscrizione VII e i residenti chiedono di riutilizzare interamente la struttura come casa di comunità e ospedale di comunità per l'assistenza territoriale o, comunque, di vederla simile a una delle case della salute che abbiamo ipotizzato anche nelle ultime discussioni in Commissione sulla sanità territoriale.
Ne ho parlato con la Consigliera Frediani e con il comitato che è venuto da voi e prendo come un'apertura di dialogo il fatto che lei abbia detto che nulla è ancora deciso. Concludo dicendo che l'Ospedale Maria Adelaide è già oggi un edificio destinato a uso sanitario e i suoi spazi consentono non solo la realizzazione di case di comunità o di ospedali di comunità, ma anche la possibilità di interagire con alcune destinazioni diverse, sempre nell'ambito socio-sanitario.
Come diciamo nell'impegnativa, crediamo che la cosa più importante sarebbe intanto revocare la candidatura del complesso dell'ex Ospedale Maria Adelaide dal dossier delle Universiadi per non ingenerare fraintendimenti e anche una lotta sbagliata. Il punto non può essere la lotta fra la cultura e il sociale, così come non deve essere fra le legittime esigenze universitarie e il socio-sanitario.
Crediamo invece, come diciamo nell'ultimo punto, che bisognerebbe aggiornare tramite l'EDISU la mappatura dei luoghi della città di Torino idonei a ospitare in qualità di residenze universitarie, anche in vista delle Universiadi del 2025. Noi le chiediamo soprattutto - e per questo vedremo quale potrebbe essere la sintesi fra i testi - di rispettare i vincoli urbanistici e mantenere la vocazione socio-sanitaria dell'ex Ospedale Maria Adelaide, secondo le indicazioni del PNRR e trasformando la struttura in casa della salute od ospedale di comunità, in grado di ospitare anche medici di famiglia e infermieri di comunità.
Per questo motivo, siamo disponibili a tutte le mediazioni che ci portino verso un percorso chiaro. Lo dico perché ci sono nato in quel quadrante e ho frequentato quegli ospedali, dal Gradenigo al Giovanni Bosco. Credo che vi sia bisogno di una certezza affinché quella promiscuità fatta da sanità territoriale, lavoro delle ASL e cure specialistiche abbia un luogo più idoneo dello spezzatino che abbiamo visto in tanta parte di quel territorio.
Spero che l'Assessore Icardi vorrà accogliere i nostri atti d'indirizzo insieme all'Assessore Ricca - che spero che porti buone notizie sulle Universiadi - perché il nostro compito non è mettere in contrapposizione ma toglierla, dando soluzioni diverse per esigenze diverse.
Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo se vi siano ulteriori richieste d'intervento.
Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Essendo assente il primo firmatario Gallo, interverrei in sua vece per segnalare che abbiamo trovato una mediazione con la maggioranza e abbiamo anche parlato con l'Assessore competente.
Nell'impegnativa riformuleremmo in questo modo: "a mettere in campo tutte le azioni possibili affinché venga valutato" - invece di "riconsiderato" "l'impiego di una struttura sanitaria come il Maria Adelaide da 13 mila metri quadrati disponibile e facilmente accessibile, in particolar modo in questo momento di emergenza sanitaria da COVID-19".
Pertanto, il verbo è "valutare".



PRESIDENTE

Passiamo all'esame della mozione n. 658 presentata dal Consigliere Stecco inerente a "Carenza di medici di Medicina Generale".
La parola al Consigliere Stecco per l'illustrazione.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Colleghi Consiglieri, la mozione attiene al problema della carenza dei medici di medicina generale. È un tema legato, da una parte all'invecchiamento generalizzato della popolazione italiana e della classe medica, ma anche ai tagli sul reclutamento degli anni passati per scelta dei Ministeri precedenti negli ultimi quinquenni e negli ultimi Governi come di alcuni farraginosi meccanismi nelle assegnazioni degli ambiti carenti.
Secondo quanto diffuso dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, nei prossimi cinque anni su base nazionale smetteranno di esercitare 14.900 medici di famiglia, il 53% del totale, con la conseguenza che circa quattordici milioni di italiani rischiano di rimanere senza medico di base. La formazione di questi medici di famiglia avviene attraverso il meccanismo dell'assegnazione delle borse di studio finanziate dal Fondo Sanitario Nazionale e definite di concerto tra Ministero della Salute e Ministero dell'Università e della Ricerca.
Il 28 aprile scorso si sono svolti i test per l'accesso a 1.302 posti disponibili assegnati per tali corsi. I posti assegnati sono insufficienti per completare le carenze in essere. È un tema che anche recentemente alcuni Deputati del Gruppo Lega alla Camera hanno portato con un'interrogazione al Ministro Speranza.
È evidenziato che il corso di medici di medicina generale dura circa tre anni: sono 4.800 ore con attività pratiche e teoriche e la frequenza a tali corsi è a tempo pieno ed è incompatibile rispetto a quasi tutte le attività professionali. Recentemente, durante una serie di decreti prima del COVID ma anche con leggi e decreti legge durante il periodo della pandemia, sono state fatte cadere gran parte delle incompatibilità e gli specializzandi sono stati utilizzati in prima linea con ottimi risultati.
La normativa ha consentito ai tirocinanti, per diventare medici di medicina generale, di assumere incarichi compatibili e riconosciuti ai fini del percorso formativo, facendoli contribuire significativamente ai bisogni espressi dal sistema sanitario regionale. Avendo evidenziato tutti questi aspetti positivi, si ritiene perciò utile promuovere una modifica normativa a livello centrale di Governo che permetta di confermare la possibilità per i medici tirocinanti di concorrere all'assegnazione degli ambiti carenti e a incarichi di sostituzione a tempo determinato di medicina in medicina generale convenzionati con il sistema sanitario, della durata di almeno sei mesi continuativi.
I posti disponibili in Piemonte sono assolutamente insufficienti rispetto alle necessità. Sono state attribuite 110 borse di studio nel triennio 2016 2019, 120 nel triennio 2017-2020, 189 nel triennio 2018-2021, 207 nel triennio 2019-2022, 206 nel triennio 2020-2023, più alcune decine di borse sovranumerarie.
I numeri di corsisti ammessi ai trienni in qualità di soprannumerari comunque non trovano copertura ministeriale e sono, pertanto, a carico delle Regioni. Bisogna considerare che, in Piemonte, si contano novantadue ambiti carenti su 114 ambiti complessivi e che, inoltre, dal momento che alcuni ambiti territoriali hanno più di una carenza, il totale delle carenze risulta di 291.
In Piemonte, nell'arco temporale 2018-2028, si stima che andranno in pensione circa 2.000 medici di famiglia. Poiché ad alcuni cittadini capita sempre più frequentemente, soprattutto, in alcune località più remote o meno servite (come alcuni Comuni della Valsesia, recentemente, o in altri contesti di tipo montano, vallivo o rurale), di ritrovarsi senza il medico di famiglia e di non sapere a chi rivolgersi, occorre trovare una soluzione.
Tuttavia, dal momento che in questi anni è in corso un progressivo definanziamento del servizio sanitario pubblico a carico delle Regioni, la soluzione non può essere sottrarre fondi delle Regioni, per coprire le carenze, anziché provvedere con stanziamenti ministeriali.
Pertanto, questa mozione richiede che la Giunta possa farsi portavoce presso il Ministero della Salute e il Ministero dell'Università e della Ricerca, al fine d'incrementare ulteriormente i finanziamenti per le borse di studio, di dare copertura ai bisogni assistenziali dei cittadini e assorbire, allo stesso tempo, l'imbuto formativo che penalizza migliaia di giovani medici.
Inoltre, chiede d'incentivare il lavoro in équipe con professionisti sanitari, come titolo esemplificativo (infermieri, psicologi, assistenti sociali) e di prevedere forme di sostegno all'utilizzo di strumenti come la telemedicina; di aumentare la quota di assistiti, da 650 a 1.000, ai medici in formazione al terzo anno, mantenendo la borsa di formazione preferenzialmente nelle zone in cui la carenza di medici di medicina generale si venisse a evidenziare, con la contestuale rimodulazione in presenza di medici disponibili.
Ancora, si chiede di semplificare l'accesso agli ambiti carenti di medici già in possesso di specializzazione o soprannumerari in possesso di titolo equipollente o di attestati di formazione che volessero intraprendere la carriera di medico di medicina generale.
Infine, chiediamo che la Giunta possa richiedere al Governo di valutare una rimodulazione degli accessi alla Facoltà di Medicina tale da soddisfare le esigenze derivanti dalle attuali carenze e ridefinire, per quanto riguarda l'ambito dei medici di famiglia, il rapporto ottimale, che andrebbe avvicinato quanto più al massimale, oltre che una ridefinizione e un ampliamento degli ambiti di scelta.
Tutte queste azioni diventano sempre più urgenti tanto più passa il tempo quindi riteniamo che, vista anche la recente attività normativa e legislativa della Regione Piemonte su questo tema, che l'Assessore Icardi ha seguito in prima persona, insieme alla Giunta, possa aggiungersi una richiesta al Governo che sia da stimolo per trovare, insieme alle altre Regioni, soluzioni puntuali a questi problemi che toccano tutti i cittadini.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vi sono ulteriori richieste d'intervento.
Chiedo il parere all'Assessore Icardi; prego.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Unirei in un'unica trattazione i tre ordini del giorno relativi al Maria Adelaide.
Sull'applicazione del PNRR, con l'Azienda Sanitaria Città di Torino, stiamo effettuando alcune valutazioni attraverso un censimento delle strutture dismesse e del patrimonio dell'Azienda, per valutare come meglio impiegare le risorse del PNRR e come meglio distribuire sul territorio dell'area metropolitana le varie strutture previste dal PNRR (ospedali di comunità case di comunità) e anche l'implementazione dei posti letto, nella speranza che le modifiche che abbiamo richiesto del DM 70, su cui stiamo trattando a Roma, ci consentano un ulteriore allargamento.
Alla luce di questo lavoro che stiamo effettuando, che si dovrebbe concludere entro settembre per la trasmissione al Ministero, credo che il Maria Adelaide, insieme agli altri presìdi, sia una struttura oggetto di valutazione.
Pertanto, se si sostituiscono le parole "si definisca all'interno della rete" con "si valuti all'interno della rete" e se, nell'altro ordine del giorno, si sostituiscono le parole "si riconsideri" con "si valuti" procedendo quindi con una valutazione, certamente sarei d'accordo, perch lo stiamo già facendo: stiamo già riconsiderando tutti i presìdi, specie quelli dismessi, per un loro ragionevole e soprattutto razionale recupero e ricollocazione nell'ambito dei presìdi sanitari della Regione, in questo caso, della Città di Torino. Di conseguenza, siamo disponibilissimi a una valutazione e questo è quanto ho già detto al comitato durante il presidio sotto l'Assessorato: valuteremo quest'aspetto.
Revocare la candidatura del Maria Adelaide per le Universiadi, fino a quando non sarà definito il progetto completo di PNR sulla città di Torino così come sul Piemonte, credo che sia prematuro e inopportuno, allo stato attuale dell'avanzamento del Piano.
Per quanto riguarda la mozione n. 658, presentata dal Consigliere Stecco sono tutti temi che, ahimè, stiamo trattando da molto tempo. L'incremento delle borse di studio è una tema sul quale ci battiamo da anni. Quest'anno per la prima volta, abbiamo ottenuto la triplicazione delle borse di studio, che passano da 119 a oltre 300 (non ricordo bene il numero esatto ma praticamente sono il triplo).
Ieri abbiamo firmato con la Compagnia di San Paolo il finanziamento di dieci borse di studio regionali, più tutta una serie di borse di studio offerte da Fondazioni e da privati sul territorio piemontese, ma ne mancano ancora, perché l'imbuto formativo, che dobbiamo colmare, è comunque importante, però siamo sulla buona strada e finalmente, sia al MIUR sia al Ministero, ci stanno ascoltando.
Per quanto riguarda i lavori d'équipe, naturalmente, siamo d'accordo. La quota degli assistiti, il numero ottimale dei medici di base credo sia una strada ineluttabile e inevitabile, perché, fino al momento in cui avremo di nuovo i numeri per coprire tutte le zone carenti, ci sarà un periodo di alcuni anni durante i quali necessariamente dovremo fare tesoro dei medici a disposizione e, quindi, aumentare il loro numero di assistiti.
Stesso discorso sulla semplificazione degli ambiti carenti, una norma del CN, ma in questo momento si sta proprio discutendo del contratto collettivo nazionale dei medici. Idem per l'ambito di scelta, quindi sono totalmente d'accordo su quest'ordine del giorno; anzi, mi auguro che gli impegni che la Giunta regionale si assume possano essere tutti conclusi positivamente perché è quello di cui abbiamo bisogno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Accolgo la proposta di modifica dell'Assessore, anche se ogni volta che si mette un "valuti" nell'atto d'indirizzo sentiamo quell'aria di vaghezza che non ci rassicura particolarmente; però abbiamo visto anche l'impegno preso dall'Assessore nel dialogo con i cittadini, quindi il nostro auspicio è che, alla fine, l'emergenza sanitaria e soprattutto le priorità sanitarie prevalgano su altre esigenze.
Mi spiace che non ci sia l'Assessore Ricca. Tra l'altro, abbiamo faticato non poco a ottenere il dossier delle Universiadi; lo abbiamo richiesto diverse volte in Commissione e alla fine finalmente l'abbiamo ottenuto con un accesso agli atti. Devo dire che il Maria Adelaide lì dentro c'è, cioè è indicato fra le strutture che saranno destinate, o almeno sono candidate all'utilizzo in occasione delle Universiadi. Questo non ci tranquillizza più di tanto e ci sarebbe piaciuto avere un confronto con l'Assessore Ricca, anche in fase di preparazione del dossier.
Speriamo che in futuro, qualora si presentino altre occasioni di valutazione e di utilizzo di strutture, prima di inserirle in un dossier di candidatura ci si confronti con il Consiglio e non si vengano poi a scoprire le carte soltanto a giochi fatti.
Di fatto, sulle Universiadi questo è avvenuto, cioè questo dossier è rimasto segreto fino all'ultimo, perché se ne stava ancora discutendo ed è arrivato a destinazione senza essere nemmeno passato una volta in Commissione. Comunque, adesso speriamo che l'Assessore Icardi faccia pesare il suo ruolo e, soprattutto, le sue competenze in materia sanitaria che come dicevo nell'illustrazione dell'atto d'indirizzo, dovrebbero essere in cima alle priorità di questa Giunta.
Speriamo che ci sia anche un confronto e un dialogo continuo con i cittadini e con il Comitato che ha proposto la petizione; peraltro, questa petizione dovrebbe avere un esito. Non credo l'abbia già avuto, perch abbiamo soltanto affrontato il tema in Commissione, per cui bisognerà in qualche modo dare delle risposte a questi cittadini anche dal punto di vista formale, visto che la petizione prevede un suo percorso formale in Consiglio.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Lanzo.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Faccio riferimento alla mozione presentata dal collega Stecco, per evidenziare quanto la pandemia abbia fatto avvertire, come mai prima d'ora la necessità e l'urgenza di una medicina territoriale forte e, soprattutto di una sinergia fondamentale tra medici di medicina generale e sanità territoriale.
Devo dire che lo sforzo della Regione è stato straordinario, perché abbiamo raggiunto dei risultati che fino a un anno e mezzo fa erano impensabili perché all'inizio della pandemia, quando il sistema sanitario cercava di reggere in maniera dolorosa l'impatto soprattutto sul sistema ospedaliero ci siamo resi conto di quanto fosse carente l'aspetto territoriale.
Ebbene, con la costituzione delle USCA, con la creazione di squadre ad hoc all'inizio si faceva fatica a portare avanti questa sinergia, ma poi si sono create delle situazioni di assoluta eccellenza su tutto il territorio piemontese. Questo dev'essere riconosciuto all'Assessorato, all'Assessore Icardi e a tutto il suo staff, perché era davvero impensabile creare una rete forte e sinergica tra medici di medicina generale e ASL territoriali che erano completamente slegati tra di loro, non si parlavano. Questo non tanto per difficoltà di carattere strutturale, ma proprio per questioni di carattere culturale e sanitario L'intenzione di riportare in assoluta preminenza la figura dei medici di medicina generale, cercando di ovviare alle carenze con proposte assolutamente strutturate, strategiche e oggettivamente fattive, ci dà veramente il senso di quella che è la nostra idea di sanità, quella che vuole portare avanti l'Assessorato alla sanità, l'Assessore Icardi, anche con la legge approvata riguardante l'agevolazione delle aggregazioni di medici di medicina generale.
Pertanto, dobbiamo portare avanti il fatto che si creino delle vere e proprie sinergie tra medici, snellendo e sburocratizzando quello che pu essere il processo di arruolamento di questi medici, creando delle varie specialità che ci permettano allo stesso tempo di sgravare il lavoro dei pronto soccorso.
L'agevolazione e il rafforzamento di queste strutture, di questi raggruppamenti e di queste sinergie ci permettono di ottenere risultati importanti sia sull'aspetto territoriale sia sull'aspetto ospedaliero. Ed è per questo che sposiamo in pieno la mozione presentata dal collega Stecco e l'attività dell'Assessore Icardi.
Grazie mille.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

In realtà, non ho compreso una cosa o, meglio credo di averla compresa però faccio appello all'Assessore Marrone, che è l'Assessore ai rapporti fra il Consiglio e la Giunta. Giustamente, l'Assessore Icardi non le competenze né in campo sportivo né per quanto riguarda il diritto allo studio e l'Università, deleghe dell'Assessore Chiorino; non ha ovviamente le competenze né dell'Assessore Ricca né dell'Assessora Chiorino.
In un ordine del giorno che, di per sé, è soprattutto di carattere sanitario, ci sono alcune questioni che l'Assessore, se capisco bene, pu prendere in mano, anche dal punto di vista del percorso; le altre non sono di sua competenza.
D'altronde, non si può nemmeno chiedere - come avrei chiesto all'Assessore Chiorino - in accordo con l'EDISU, di rivedere la mappatura fatta con la Città di Torino sulle possibili residenze universitarie, proprio per non congestionare una zona che ha già, tra l'altro, una residenza universitaria lì davanti, che è molto antropizzata e avrebbe bisogno anche di una pluralità di servizi. Inoltre, l'Assessore Icardi, se capisco bene, non pu occuparsi del mantenimento dei vincoli urbanistici, che riguardano il rapporto con la Città di Torino, mentre il dossier olimpico spetta all'Assessore Ricca.
Lo dico così. Dovremmo trovare un modo affinché ci sia un Assessore che funga da cerniera di coordinamento, ma ovviamente non possiamo delegare l'Assessore alla sanità a fare questo lavoro. Mi è parso di capire che su quei punti non ci si può esprimere, ma se non ci si esprime, alla fine non possiamo rimuovere il vincolo del Maria Adelaide dentro un dossier che è già depositato, quindi rischiamo di fare un investimento al buio, anche nel voler sostenere gli emendamenti proposti al testo della Consigliera Frediani, oppure mettiamo nero su bianco che non c'è una votazione favorevole sul mio ordine del giorno, ma rischiamo in qualche modo di compromettere l'iter.
Il Presidente Allasia trovi una soluzione. Ovviamente l'indirizzo della Giunta dovrebbe essere uno solo, quindi veda lei, Presidente, qual è la soluzione migliore. Io posso anche sospendere il mio documento e intanto votare quello della Consigliera Frediani così emendato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Se ho qualche minuto, volevo fare un intervento nel merito dei tre ordini del giorno, così metto agli atti anche il mio punto di vista. Ovviamente parere favorevole a rivedere la scelta di inserire il Maria Adelaide nel dossier delle Universiadi. Noi abbiamo seguito la vicenda sin dall'inizio e abbiamo espresso anche la nostra posizione.
Ci rammarica sicuramente lo scarso coinvolgimento del Consiglio, in particolare delle minoranze su quella che, invece, è una scelta che impatta sicuramente sui cittadini, ma che ovviamente rientra nell'ambito di un dossier che interessa tutti noi.
Abbiamo fatto una Commissione congiunta con la Città di Torino, dove gli estremi inseriti all'interno del dossier non erano ancora resi noti.
Dopodiché abbiamo saputo che l'Assessore Ricca ha inviato tutto il materiale, senza divulgarne il contenuto, e soltanto a lavoro finito abbiamo scoperto che in quel dossier era presente il Maria Adelaide.
Sarebbe stato bene parlarne prima perché forse sarebbero potute arrivare anche delle ulteriori proposte da parte dei Consiglieri. Più volte ho espresso la mia perplessità per quanto riguarda il cambio di destinazione del Maria Adelaide che, per carità, si tratta di una finalità - quella della residenzialità universitaria - assolutamente importante, ma anche la vocazione sanitaria del posto va salvaguardata: lasciare un luogo destinato alla sanità fruibile per i cittadini che ne abbiano bisogno in una determinata zona era forse più importante.
Se teniamo in considerazione tutte le location che potevano essere prese a esame ed essere inserite nel dossier delle Universiadi, avremmo potuto fare un esame più preciso e più puntuale anche rispetto ai movimenti che stanno effettuando le Università sul territorio.
Il Presidente Cirio, se non sbaglio, era presente alla posa della prima pietra, del primo mattone o di quello che vogliamo riguardo al Polo della Scienze che avrà sede, invece, a Grugliasco, nella zona ovest di Torino dove è già presente, tra l'altro, la Facoltà di Veterinaria, per cui c'è già anche una residenza attiva. Lo spostamento di queste facoltà in zone periferiche anzi, in zone proprio esterne a Torino porterà, ovviamente, lo spostamento di studenti a effettuare i loro studi in quei luoghi.
Perché allora non prendere, per esempio, in considerazione tutti gli edifici abbandonati e degradati, in stato davvero fatiscente che sono di proprietà dell'ASL TO3? Ho già espresso più volte la volontà di portare la Commissione a vedere che cosa c'è nell'area di Grugliasco e Collegno.
Quella è un'ipotesi che è stata avanzata anche dai Sindaci della zona.
Tra l'altro, anche la realizzazione di nuove residenze universitarie in zona ovest è stata inserita nel PNRR, quindi quel progetto c'è. Rimane al di fuori del dossier delle Universiadi, perché quel dossier è stato chiuso di fretta e furia senza chiedere nulla alla Commissione e senza chiedere nulla ai territori e ai Sindaci, ma, oltre al dossier delle Universiadi sappiamo che, guarda caso, nel PNRR c'è un progetto che riguarda la residenzialità universitaria nella zona ovest di Torino.
Personalmente, non ho capito quali siano i piani della Giunta riguardo alla residenzialità. So che sicuramente un approfondimento in merito si sarebbe dovuto fare a monte. Adesso non so se si possa bloccare l'iter per rivedere il dossier, ma secondo me questo è un grave errore strategico che è stato fatto, perché si poteva prendere in considerazione l'ipotesi di riqualificare edifici che non hanno alcuna vocazione in questo momento perché sono abbandonati e in stato di degrado. Si potevano prendere riqualificarli e destinarli a residenzialità in un'area che, tra l'altro, a breve, brulicherà di studenti e di studentesse e lasciare tranquillamente il Maria Adelaide alla sua destinazione. Questo non è stato fatto.
Per carità, possiamo tranquillamente valutare ogni ipotesi, anche se mi pare di capire che ormai la partita è chiusa, ma questo la dice lunga effettivamente su quanto sia il potenziale di riflessione da parte di questa Giunta, come anche la volontà di coinvolgere, tant'è che abbiamo visto che adesso ci sono due progetti, uno del PNRR e uno con il dossier delle Universiadi che, praticamente, si potrebbero sovrapporre. Non si capisce quale andrà in porto e quale, invece, magari naufragherà, ma il territorio sicuramente perderà due grosse occasioni. Questo è il mio punto di vista.
Voterò favorevolmente sugli ordini del giorno, ma davvero - e penso di parlare anche a nome del mio Gruppo - sono rammaricata per com'è stata gestita tutta la vicenda sia riguardo alle Universiadi sia riguardo ai progetti di residenzialità, non soltanto sul territorio di Torino, ma di tutta la zona ovest di Torino e anche provincia.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Vi sono ulteriori richieste d'intervento in merito? L'Assessore Icardi vuole intervenire? Prego.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Solo brevemente.
Chiederei, come ha proposto il Consigliere Grimaldi, visto che dobbiamo fare una valutazione che va a interessare più Assessorati, essendo più complesso da questo punto di vista quell'ordine del giorno, ne chiederei la sospensione.
Per quanto riguarda gli ordini del giorno n. 503 e n. 574, con gli emendamenti che abbiamo condiviso con la minoranza sulla valutazione del Maria Adelaide, nessun problema a votarli così come emendati con parere favorevole.
Esprimo la mia approvazione anche sulla mozione n. 658 del Consigliere Stecco.



PRESIDENTE

Pertanto, sull'ordine del giorno n. 503 il parere della Giunta regionale è favorevole previa accettazione delle modifiche suggerite. La Consigliera Frediani ha già accolto le correzioni dell'Assessore.
Sull'ordine del giorno n. 574, il parere della Giunta regionale è favorevole, anche in questo caso previa accettazione delle modifiche suggerite. Il proponente, Consigliere Gallo, tramite la Consigliera Canalis, accetta tali modifiche.
Sull'ordine del giorno n. 655 del Consigliere Grimaldi l'Assessore chiede la sospensione della trattazione.
Infine, sulla mozione n. 658 del Consigliere Stecco la Giunta regionale esprime parere favorevole.
Consigliere Grimaldi, l'ordine del giorno n. 655 lo teniamo in sospeso?



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Sospendiamo, quindi, la trattazione dell'ordine del giorno n. 658, inerente a "Mantenimento della destinazione socio-sanitaria dell'Ospedale Maria Adelaide", con il Consigliere Grimaldi primo firmatario.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 503, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Mosca in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



MOSCA Michele

Mi scusi, Presidente, nella precedente votazione esprimo voto favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Sarà riportato a verbale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Gavazza in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GAVAZZA Gianluca

Presidente, volevo esprimere anch'io il voto favorevole relativamente alla precedente votazione.



PRESIDENTE

Va bene, ne diamo atto a verbale.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 574, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 658, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame ordine del giorno n. 596 presentato da Zambaia, Ricca, Cerutti Gagliasso, Gavazza, Perugini, Preioni, Marin, Demarchi, Cane, Mosca Biletta, Ruzzola e Riva Vercellotti, inerente a "Portiamo L'Eurovision Song Contest 2022 a Torino"; ordine del giorno n. 590 presentato da Disabato Martinetti e Sacco, inerente a "Eurovision Song Contest 2022 - La Regione sostenga la candidatura della Città di Torino per ospitare l'evento"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame degli ordini del giorno n. 596 e n. 590 di cui al punto 13) all'o.d.g.
Procederei all'illustrazione dell'ordine del giorno n. 596 da parte della Consigliera Zambaia.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
L'Eurovision Song Contest è il festival musicale europeo più importante in assoluto, ma è anche uno dei più importanti a livello internazionale.
Sicuramente è uno di quelli che, a livello internazionale, viene seguito di più su tutte le televisioni mondiali e via web.
Detto questo, penso che sia giusto fare anche un breve accenno alla storia di questo festival, che nasce a Lugano nel 1956, all'indomani delle guerre mondiali. Ed è proprio per questo motivo, Presidente, che è un festival intriso di un grandissimo sentimento di rinascita e di ripartenza.
All'epoca la televisione muoveva anche i suoi primi passi nel mondo e proprio per questo motivo si scelse, assieme ai principali Stati europei tra cui ovviamente l'Italia, di partire con un grande evento televisivo e si scelse proprio una kermesse canora per ripartire tutti insieme con un sentimento di unione e di pace.
Si decise, quindi, di creare questo evento; evento che chiaramente è partito da sette Stati europei, ma che nell'arco di questi decenni si è evoluto in maniera assolutamente notevole. A oggi partecipano non solo gli Stati dell'Unione Europea, ma anche Stati al di fuori, tra cui la Turchia la Georgia, Israele, ma anche l'Australia, che partecipa dal 2015. Si tratta però, come dicevo prima, di un importantissimo festival che viene trasmesso non solo nelle televisioni pubbliche di tutti gli Stati che partecipano a questo concorso, ma anche in tantissimi Paesi di tutti i continenti, dall'Africa all'Asia.
Tutto ciò per dirle, Presidente, che abbiamo fatto, come Gruppo Lega, un appello, che vuole rivolgersi a tutti i colleghi dell'Aula, per promuovere Torino a essere la città ospitante dell'Eurovision Song Contest del prossimo anno. Sin dai primi anni dell'istituzione di questo concorso la prassi è che il Paese vincitore della kermesse sia anche il Paese ospitante nell'anno successivo. Come sicuramente lei saprà e come sappiamo tutti nell'edizione del 2021 l'Italia - grazie ai Maneskin che hanno vinto non solo il Festival di Sanremo, ma anche l'Eurovision - è riuscita a vincere quest'importantissimo concorso. Ciò significa che l'Italia il prossimo anno avrà l'onere e l'onore di ospitare la kermesse sul proprio territorio.
Sono diverse le città che chiaramente puntano a ospitarla, ma Torino ha la grandissima opportunità di essere una delle principali città adatte per poterlo fare. Questo anche perché Torino non solo ha perso, purtroppo delle grandissime occasioni negli ultimi anni. Voglio citare sicuramente le Olimpiadi, purtroppo scemate, del 2026, ma anche altre ipotesi industriali sicuramente molto importanti per il nostro territorio. È fondamentale per una città poter ripartire anche dai grandi eventi. In questo caso, si tratta di un grande evento culturale e musicale e Torino ha tutte le capacità per essere il prossimo anno la capitale europea della musica.
Pertanto, il mio non vuole essere solamente un appello all'Aula di portare avanti in modo unanime questa proposta, ma anche un appello a tutti gli artisti torinesi e piemontesi, perché solamente creando un asse tra istituzioni e mondo della musica e della cultura si può portare avanti questa candidatura.
Penso, e concludo, che come Torino e come Piemonte abbiamo assolutamente tutte le carte in regola per farlo. Ovviamente si tratterebbe di un'opportunità indispensabile per il nostro territorio, perch significherebbe ospitare non solo centinaia di artisti, ma anche migliaia di turisti. E penso proprio che quel desiderio di ripartenza e di rinascita, che c'era nel 1956, ci sia anche oggi nel 2021 e nel prossimo anno, e che tutto ciò debba ripartire da Torino.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Prima che la collega Disabato presenti il suo ordine del giorno, volevo dire che alcune settimane fa il Sindaco leghista e l'Assessore alle manifestazioni di Fratelli d'Italia della Città di Alessandria hanno presentato la candidatura della città stessa a ospitare l'Eurovision Song Contest 2022.
Noi siamo il Consiglio regionale del Piemonte e c'è una giuria che deve tenere in considerazione le candidature. Hanno riempito le pagine dei giornali, parlando del rilancio della città di Alessandria. Alcuni partiti hanno chiesto al Sindaco e a quell'Assessore di candidare la città di Alessandria a ospitare le prossime Olimpiadi, perché sembra spropositato.
Però, forse un po' di ironia non guastava in quel momento.
Dico ai colleghi della Lega che, nel momento in cui promuovono la città di Torino, è depositata la candidatura di un'altra città piemontese. Potrei anche su questo dire qualcosa, ma mi limito a chiedere il ritiro dei due ordini del giorno per una valutazione un pochino più appropriata delle esigenze dell'intero Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 590 presentato dalla Consigliera Disabato, che ha pertanto facoltà di intervenire per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Presento quest'ordine del giorno che è stato depositato in data 8 giugno 2021, nel momento in cui soltanto la Città di Torino aveva avanzato anche soltanto l'idea di partecipare all'Eurovision. Già rispondo che sono apertamente disponibile a modificare il testo, perché, come giustamente dice il collega Ravetti, noi rappresentiamo tutto il Piemonte. Di conseguenza, è assolutamente giusto promuovere tutte quelle candidature che provengono dal territorio piemontese, soprattutto rispetto alla partecipazione a un evento così importante, nella speranza che però siano state avanzate con criterio e seguendo i requisiti richiesti per la partecipazione.
È un importante evento quello che il 23 maggio 2021 ha visto i Maneskin conquistare il palco dell'Eurovision, vincendo il Contest, in cui erano presenti altre venticinque nazioni. A distanza di trent'anni, si tratta di un ritorno del Contest sul territorio italiano, perché la prima volta fu a Napoli nel 1965 e la seconda a Roma nel 1991. Dopo trent'anni, grazie alla vittoria di questi quattro giovani artisti, noi riportiamo un Contest tra i più seguiti al mondo, anzi si tratta dell'evento non sportivo più seguito.
I dati degli ascolti degli ultimi anni a livello internazionale sono stati stimati tra i 100 e i 600 milioni di telespettatori, ed è uno dei programmi televisivi musicali a livello internazionale più longevi.
Si registrano dati eclatanti rispetto alla partecipazione e all'importanza di questo Contest, soprattutto in termini di ascolti, ma anche di ricadute economiche sui territori che ospitano l'evento. Ad esempio, all'Eurovision 2018 di Lisbona le ricadute turistico-economiche sono state pari a venticinque milioni di euro: si è registrata la presenza in città di 100 milioni di persone compresi i 1.500 delegati e i 1.500 giornalisti, con una percentuale di pernottamenti del 37% in più rispetto al periodo dell'anno precedente.
Questi dati richiedono una portata territoriale in termini di offerta turistica e ricettiva per il pernottamento e per i servizi a chi verrà in città. È per questo che dicevo che spero che siano state avanzate delle candidature con un criterio, tenendo conto del grande impatto che avrà questo Festival, per cui dovranno esserci delle infrastrutture adeguate a ospitare un evento di tale portata, che comporta l'arrivo di tutti questi turisti.
È chiaro che se l'evento si svolgesse in una delle città candidate in Piemonte, questo consentirebbe di accendere ancora di più i riflettori sulla nostra regione e offrirebbe un'importante opportunità lavorativa per tutti i settori che ruotano attorno all'organizzazione dell'Eurovision Song Contest.
Come dicevo prima, il 9 luglio, anche se era stata già annunciata in precedenza, motivo per il quale abbiamo depositato quest'ordine del giorno è pervenuta la candidatura ufficiale della Città di Torino per diventare palcoscenico di questo grande evento. In seguito, è arrivata anche la candidatura della Città di Alessandria, a mio avviso, con grande sorpresa perché non ne ero a conoscenza. Pertanto, ho immaginato come reimpostare il dispositivo.
Tutto quanto ciò premesso, terrei a dire che, nella stesura di questo documento, mi ero dimenticata di una questione che ritengo molto importante, anzi, forse, la più importante, che sarebbe quella di diffondere una serie di eventi off su tutto il territorio piemontese, che permetta a tutti i giovani artisti emergenti nel campo della musica e dello spettacolo di potersi esibire contestualmente allo svolgimento di questo Contest.
Volevo annunciare che mi ero già confrontata con l'Assessora Poggio (anche in vista di una precedente discussione, perché pensavo che di quest'ordine del giorno si discutesse prima), cui avevo proposto una modifica volta a proporre, contestualmente alla candidatura della Città di Torino - ma ovviamente vedremo come reimpostare il testo - un insieme di eventi off diffusi sul territorio, al fine d'incentivare la produzione artistica della Città con l'esibizione di giovani musicisti emergenti.
So che l'Assessora era favorevole riguardo alla revisione dell'impegno dell'ordine del giorno, quindi, ovviamente, sono assolutamente favorevole a tutte le proposte che arriveranno in termini di modifica, se vorrà integrare il Consigliere Ravetti.
Pertanto, mi rimetto alla decisione dell'Aula.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Ravetti ha posto una giusta questione, nel senso che, da parte mia, nulla ostava e nulla osta a sostenere la candidatura di Torino a ospitare l'Eurovision Song Contest 2022 e ci mancherebbe; certo è che, nel frattempo, è arrivata anche la candidatura di Alessandria, forse un po' più velleitaria, ma certamente è una candidatura.
Poiché siamo il Consiglio regionale del Piemonte, parrebbe singolare votare un atto d'indirizzo che sostiene la candidatura di una sola città, perché a mio avviso non sarebbe carino e poi passeremmo per i soliti torinocentristi.
Penso anch'io che, quantomeno, sarebbe il caso d'integrare anche la Città di Alessandra nella richiesta di sostegno avanzata nell'atto d'indirizzo oppure, se volessimo prendere tempo per analizzare bene le due candidature anche se penso che non dovrebbe essere nostro il compito di analizzare la validità della candidatura di una città anziché un'altra. È chiaro che va da sé che la candidatura di Torino sia più forte ed è nell'ordine delle cose: è arrivata prima, è più forte e ha tutta una serie di motivazioni.
Ripeto, però, essendo noi il Consiglio regionale del Piemonte rappresentiamo tutto il Piemonte e sarebbe ingiusto lasciare fuori la candidatura di Alessandra, quindi magari si può valutare d'integrarla nell'impegno.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Zambaia.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Premesso che non c'è alcuna volontà di fare torinocentrismo, ma unicamente di fare politica per il territorio che, nella nostra fattispecie, è il Piemonte, chiedo semplicemente cinque minuti di sospensione per un rapido confronto.



PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori fino alle ore 18.45.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.38, riprende alle ore 18.47)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola all'Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Esprimo parere favorevole, dopo aver sentito anche l'Assessore Poggio.



PRESIDENTE

Grazie.
Ai due ordini del giorno, sia quello della Consigliera Zambaia sia quello della Consigliera Disabato? I documenti sono due.
La parola alla Consigliera Zambaia.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per precisare che ovviamente qui nessuno vuole essere n torinocentrico, né tantomeno levare visibilità e dignità agli altri territori. Tuttavia, l'Eurovision, come dicevo prima, è una delle più importanti gare canore a livello mondiale e, come tale, ha un regolamento molto articolato; all'interno delle regole e delle richieste, c'è proprio quella della capacità non solo di ospitare 13 mila persone in un palazzetto, ma anche 5.000 posti per il pernottamento, quindi un indotto assolutamente importante.
L'idea, pertanto, di portare avanti la candidatura di Torino tra le altre città che sicuramente vorrebbero ospitare questa importante gara risiede anche nel fatto che Torino ospita l'evento al Pala Alpitour, che è uno degli auditorium e dei palazzetti in assoluto più grandi in Italia. Questo potenzia la Città di Torino di fronte anche ad altre a livello nazionale quindi non è certo una preferenza tra territori - ripeto - nel modo più assoluto, ma unicamente una valutazione sulle reali opportunità che un territorio può offrire.
Detto questo, come preannunciato dall'Assessore Marrone, ovviamente sentita l'Assessore Vittoria Poggio, che è l'Assessore di riferimento in merito portiamo avanti questi ordini del giorno così come sono stati scritti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Volevo formalizzare, affinché rimanga agli atti, la mia richiesta di modifica sull'impegno: "prevedere degli eventi sul territorio".
Riguardo alla candidatura di Alessandria, mi è arrivata conferma che l'Assessora ha verificato i requisiti richiesti per la candidatura al Contest e che questi requisiti non sono rispettati dalla Città di Alessandria, che ha comunque presentato la candidatura.
Come ho affermato prima, non ci sarebbe stato nulla in contrario se certi requisiti fossero stati rispettati. Poiché questo, a quanto pare, non avviene ed è stata formalizzata una candidatura in questo modo, rimango dell'idea che, se i requisiti li ha soltanto Torino, di presentare e sostenere la candidatura della Città di Torino.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ho solo una perplessità, perché qui abbiamo delle candidature già presentate da parte di due città della nostra Regione; quindi condivido le perplessità illustrate prima dal collega Ravetti.
Mi chiedo, adesso, in che cosa si concretizzerebbe questo sostegno, cioè se noi dovessimo approvare questi atti d'indirizzo e sostenere la candidatura in che modo lo faremmo? In che termini? Quale sarebbe l'atto che il Consiglio regionale promulgherebbe o, comunque, quale sarebbe l'azione successiva rispetto all'approvazione di questi atti? Noi non siamo la Commissione esaminatrice; dovrà essere poi la RAI a scegliere, quindi vorrei capire soltanto quale sarebbe il passaggio successivo, quale sarebbe il sostegno che sarebbe indirizzato verso una sola delle due città, quindi Torino. Ripeto: non sta a noi stabilire se Alessandria possegga o no i requisiti; vorrei solo, se possibile, capire dalle firmatarie quale sarebbe il sostegno, cioè come si concretizzerebbe questo sostegno nell'impegno dell'atto d'indirizzo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Intervengo solo per chiederle, Presidente, se ho ben capito.
Scriverei questo: "Il Gruppo della Lega del Consiglio regionale del Piemonte ha appena votato un documento in aula per sostenere la candidatura di Torino come sede dell'Eurovision Song Contest 2022. Ho fatto notare che anche la città di Alessandria, tramite il Sindaco e la Giunta, ha presentato la sua candidatura, ma secondo la Lega piemontese la città di Alessandria non ha i requisiti specificati nel Regolamento". Punto e a capo.
"Io mi sono astenuto".
Va bene come comunicato stampa, Presidente?



PRESIDENTE

Chiede alla persona meno indicata. Faccio il Presidente del Consiglio, non sono né un portavoce né un addetto stampa: al massimo, posso fare l'artigiano come elettricista, perciò deve chiedere all'addetto stampa del suo partito, se le può andar bene.
Se non vi sono altre dichiarazioni, pongo in votazione i due ordini del giorno; prima l'ordine del giorno n. 596 della Consigliera Zambaia e altri con il parere favorevole della Giunta.
Prego, Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Metto agli atti la mia richiesta di modifica sugli eventi. Consegno la modifica prima di mettere in votazione il mio ordine del giorno.



PRESIDENTE

Non abbiamo capito.



DISABATO Sarah

Presidente, prima ho dichiarato di volere emendare il mio ordine del giorno con un ulteriore impegno; adesso l'ho scritto, ma non so se gli Uffici lo abbiano sentito verbalmente.



PRESIDENTE

Siamo in fase di votazione, Consigliera Disabato. Se vuole, però.
C'è stato un passaggio, ci sono dei tempi prestabiliti. Se lo deve ancora emendare, sospendiamo la seduta e procediamo.
I lavori riprenderanno alle ore 19.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.53, riprende alle ore 18.56)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 596 della Consigliera Zambaia.
Ricordo il parere favorevole della Giunta.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 596, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 590, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Consiglieri, schiacciate il pulsante fino in fondo.
Annulliamo il voto e ripetiamo la votazione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 590, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Se c'è l'intesa di proseguire, ci sono altri ordini del giorno.


Argomento: Trasporti su ferro

Esame ordine del giorno n. 581 presentato da Martinetti, Disabato, Sacco e Marello, inerente a "Valorizzazione della linea ferroviaria Cuneo-Nizza Ventimiglia, potenziamento dei servizi di linea e turistici"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 581, di cui al punto 16) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Lo darei per illustrato. Quest'ordine del giorno è stato presentato da diversi mesi, quindi penso che tutti i colleghi abbiano avuto modo di consultarlo.
Ribadisco che ho fatto delle modifiche, in accordo con l'Assessore Gabusi che credo siano agli atti, quindi verrà presentato con le modifiche che abbiamo apportato a suo tempo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Non essendovi richieste d'intervento, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 581 con il parere favorevole della Giunta.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 581, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Ordine del giorno n. 651 presentato da Frediani e Bertola, inerente a "Sostegno Progetto Bimbisvegli" (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 651, di cui al punto 17) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Presidente, dopo aver interloquito con l'Assessore Chiorino, chiederei la sospensione del mio atto d'indirizzo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.


Argomento: Condizione femminile

Esame ordine del giorno n. 594 presentato da Magliano e Canalis, inerente a "Regione Piemonte realizzi un'applicazione che accompagni le donne nel percorso della gravidanza"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 594, di cui al punto 18) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Sarò brevissimo. Molto velocemente. Con il mio ordine del giorno, chiedo che la Regione realizzi un'applicazione che accompagni le donne nel percorso della gravidanza. Tra l'altro, è un progetto che ci è stato sottoposto in una riunione che abbiamo fatto con più forze politiche e con realtà del mondo dell'associazionismo che si occupano di questi temi. Altre Regioni hanno realizzato un'applicazione di questo tipo.
Ringrazio l'Assessore Icardi per aver già espresso parere favorevole. Penso che nello sviluppo di quest'applicazione si possano trovare migliori servizi, migliori opportunità da parte della nostra Regione.
Pertanto, impegno il Presidente della Giunta regionale ad attivarsi al fine di predisporre anche in Piemonte, come già previsto da altre Regioni un'applicazione che accompagni e assista le donne e le coppie nel percorso della gravidanza durante il post parto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Non essendovi altre richieste d'intervento in merito all'ordine del giorno del Consigliere Magliano, procediamo con la votazione. Ricordo il parere favorevole della Giunta.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 594, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Dopo questa votazione, mi sembra che vi sia l'intesa di sospendere la trattazione degli atti d'indirizzo.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale - Referendum abrogativo e consultivo

Proclamazione degli eletti - Designazione delegati effettivi e supplenti riferiti alle proposte di deliberazione n. 170, n. 171, n. 172, n. 173, n. 174 e n. 175


PRESIDENTE

Prima di concludere i lavori, comunico l'esito delle votazioni riferite alla nomina dei delegati effettivi e supplenti in riferimento al risultato della votazione delle proposte di deliberazione n. 162, n. 163, n. 164, n.
165, n. 166 e n. 167.
. Proposta di deliberazione n. 170 "Richiesta di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare), del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n.
235 (Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63 della legge 6 novembre 2012, n. 190)". Nomina dei delegati del Consiglio regionale del Piemonte.
Relativamente alla proposta di deliberazione n. 170, visto l'esito della votazione, dichiaro designato, ai sensi dell'articolo 10 della legge 352/1970, quale delegato effettivo del Consiglio regionale il Consigliere Allasia Stefano, e quale delegato supplente il Consigliere Preioni Alberto.
. Proposta di deliberazione n. 171: "Richiesta di referendum abrogativo ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare), di disposizioni di articolo del decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 447 (Approvazione del codice di procedura penale) nel testo risultante da successive modificazioni ed integrazioni.". Nomina dei delegati del Consiglio regionale del Piemonte Relativamente alla proposta di deliberazione n. 171, visto l'esito della votazione, dichiaro designato, ai sensi dell'articolo 10 della legge 352/1970, quale delegato effettivo del Consiglio regionale il Consigliere Allasia Stefano, e quale delegato supplente il Consigliere Preioni Alberto.
. Proposta di deliberazione n. 172: "Richiesta di referendum abrogativo ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare), di disposizioni di articoli del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, (Ordinamento giudiziario), della legge 4 gennaio 1963, n. 1 (Disposizioni per l'aumento degli organici della Magistratura e per le promozioni), del decreto legislativo 30 gennaio 2006, n. 26 (Istituzione della scuola superiore della magistratura, nonch disposizioni in tema di tirocinio e formazione degli uditori giudiziari aggiornamento professionale e formazione dei magistrati, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera b), della legge 25 luglio 2005, n.
150), del decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160 (Nuova disciplina dell'accesso in magistratura, nonché in materia di progressione economica e di funzioni dei magistrati, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera a), della legge 25 luglio 2005, n. 150), del decreto-legge 29 dicembre 2009 n. 193, convertito con modificazioni nella legge 22 febbraio 2010, n. 24 (Interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario), nel testo risultante dalle rispettive successive modificazioni ed integrazioni". Nomina dei delegati del Consiglio regionale del Piemonte Relativamente alla proposta di deliberazione n. 172, visto l'esito della votazione, dichiaro designato, ai sensi dell'articolo 10 della legge 352/1970, quale delegato effettivo del Consiglio regionale il Consigliere Allasia Stefano, e quale delegato supplente il Consigliere Preioni Alberto.
. Proposta di deliberazione n. 173 "Richiesta di referendum abrogativo ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare), di disposizioni dell'articolo 25, comma 3 della legge 24 marzo 1958, n. 195 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento del Consiglio superiore della Magistratura) nel testo risultante dalle successive modificazioni ed integrazioni". Nomina dei delegati del Consiglio regionale del Piemonte Relativamente alla proposta di deliberazione n. 173, visto l'esito della votazione, dichiaro designato, ai sensi dell'articolo 10 della legge 352/1970, quale delegato effettivo del Consiglio regionale il Consigliere Preioni Alberto, e quale delegato supplente il Consigliere Allasia Stefano.
. Proposta di deliberazione n. 174: "Richiesta di referendum abrogativo ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare), di disposizioni di articoli della legge 13 aprile 1988, n. 117 (Risarcimento dei danni cagionati nell'esercizio delle funzioni giudiziarie e responsabilità civile dei magistrati) nel testo risultante dalle successive modificazioni ed integrazioni". Nomina dei delegati del Consiglio regionale del Piemonte Relativamente alla proposta di deliberazione n. 174, visto l'esito della votazione, dichiaro designato, ai sensi dell'articolo 10 della legge 352/1970, quale delegato effettivo del Consiglio regionale il Consigliere Preioni Alberto, e quale delegato supplente il Consigliere Allasia Stefano.
. Proposta di deliberazione n. 175: "Richiesta di referendum abrogativo ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 29 della legge 352/1970 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa popolare), di disposizioni di articoli del decreto legislativo 27 gennaio 2006, n. 25 (Istituzione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e nuova disciplina dei consigli giudiziari, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera c), della legge 25 luglio 2005 n. 150), nel testo risultante dalle successive modificazioni ed integrazioni". Nomina dei delegati del Consiglio regionale del Piemonte" Relativamente alla proposta di deliberazione n. 175, visto l'esito della votazione, dichiaro designato, ai sensi dell'articolo 10 della legge 352/1970, quale delegato effettivo del Consiglio regionale il Consigliere Preioni Alberto, e quale delegato supplente il Consigliere Allasia Stefano.
Con questo, possiamo concludere i lavori e riaggiornarci alla prossima Conferenza dei Capigruppo.
Buona serata a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19.11)



< torna indietro