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Dettaglio seduta n.145 del 27/07/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 10.03 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e delle interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione ordinaria a risposta orale n. 797 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Matteo Marnati; interpellanza n. 582 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Elena Chiorino.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi, ed è espressa richiesta di questa Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che per le interrogazioni a risposta orale è prevista la risposta da parte della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interrogante per altrettanti cinque minuti; non sono previste altre repliche.


Argomento: Innovazione tecnologica

Interrogazione n. 797 presentata da Canalis, inerente a "Quali azioni per potenziare la gestione dei Big Data e la messa in rete della capacità di calcolo dei multiprocessori informatici?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta orale n. 797 presentata dalla Consigliera Canalis.
La parola all'Assessore Marnati, che ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



(Commenti della Consigliera Canalis)



PRESIDENTE

Come anticipato, in questo caso risponde prima l'Assessore; lei potrà intervenire successivamente. Prego, Assessore.



MARNATI Matteo, Assessore all'innovazione

In merito alla prima richiesta contenuta nell'interrogazione, "Quali azioni intenda intraprendere, anche tramite il supporto di CSI Piemonte, per mettere in rete ed utilizzare per finalità scientifica o sociale la capacità di calcolo dei microprocessori presenti sui personal computer della pubblica amministrazione piemontese", creare un ecosistema regionale di dati che sia abilitante per la valorizzazione dei dati pubblici, che è una delle priorità della Regione Piemonte. L'obiettivo è rendere il patrimonio di dati un reale "asset" di sviluppo economico e scientifico rendendo fruibili il patrimonio dei dati a vantaggio di stakeholder interni ed esterni, pubblici e privati. Per fare questo lo strumento abilitante è la nostra Smart Data Platform pubblica Yucca (che potete visitare anche su Google), che permette di connettere e gestire dati di natura eterogenea dall'Internet of things agli Open Data.
La piattaforma Yucca si pone come hub di interconnessione verso le piattaforme nazionali: utilizzata da più di 80 PA locali per la diffusione dei propri Open Data, è integrata con la piattaforma dati.gov.it alimentando così il patrimonio nazionale di dati pubblici.
Ad oggi, la piattaforma regionale gestisce 2.080 sensori connessi; 5,39 miliardi di misure Internt of Thinghs relative ad aria, rumore, consumi 5,25 miliardi di record informativi relativi ad ambiti quali salute ambiente, mobilità, turismo, cultura, energia, fiscalità; 292 fonti di dati provenienti da 82 enti differenti; 106 diversi progetti attivi; oltre 10.900 Tabelle/dataset raggruppati in 1.257 insiemi omogenei di dati; 118 differenti sistemi di fruizione come portali, cruscotti, applicazioni.
Quanto ad azioni specifiche per mettere in rete ed utilizzare la capacità di calcolo dei microprocessori presenti sui personal computer della pubblica amministrazione piemontese, ad oggi nessun accordo specifico è stato al momento siglato, anche alla luce degli importanti investimenti pubblici già sostenuti ed in corso rispetto al potenziamento della piattaforma Yucca.
Rispetto alla seconda domanda, "Quali azioni intenda intraprendere per sviluppare il settore dei Big Data in Piemonte", come appena detto, per il Piemonte i Big Data e la "valorizzazione dati" sono al centro della strategia digitale a vantaggio dello sviluppo del territorio. Solo il Piemonte ha costruito una piattaforma pubblica con dati pubblici e dati dei privati in grado di consentire in modo regolamentato l'accesso a entrambi.
Inoltre, la Struttura Competitività del Sistema regionale sta portando a compimento il Programma pluriennale d'intervento per lo sviluppo delle attività produttive del periodo 2018-21, avviando dieci Accordi per l'Innovazione, in favore di progetti di ricerca e sviluppo nei settori relativi a "Agrifood", "Fabbrica intelligente", "Scienze della vita" e "Calcolo ad alte prestazioni".
Quello relativo al "Calcolo ad alte prestazioni" è, in particolare, uno dei settori applicativi della Strategia nazionale di specializzazione intelligente. Sono ad oggi tre le proposte progettuali presentate da partenariati di imprese e centri di ricerca nell'ambito del settore applicativo "Calcolo ad alte prestazioni" cui afferiscono anche quattro soggetti piemontesi (una impresa e tre organismi di ricerca).
La Regione Piemonte finanzierà, per la quota relativa all'investimento da parte dei soggetti piemontesi, tali iniziative, sostenendo lo sviluppo e l'avanzamento proprio delle tecnologie innovative nei settori strategici del territorio piemontese che necessitano di notevole capacità di calcolo e strumenti avanzati e flessibili di progettazione, connotati da un forte competitività, quali automobilistico, impiantistico, aerospaziale contribuendo altresì alla diffusione di nuove competenze fondamentali per le sfide del prossimo futuro.
Relativamente alla terza domanda, "Se sta sviluppando progettualità proposte o campagne informative finalizzate a promuovere la diffusione delle applicazioni per smartphone per il sostegno alla ricerca scientifica", rispondo che nell'ambito della revisione della S3 per il periodo 2021-27, la componente trasversale "Trasformazione digitale" costituirà l'evoluzione e il rafforzamento della citata traiettoria smart technologies, con l'obiettivo di sostenere in modo più efficace la crescita tecnologica e l'innovazione dei prodotti e dei processi nei sistemi industriali e di servizi del territorio. Le soluzioni tecnologiche in corso e di prossima diffusione imprimeranno infatti una spinta trasformativa generale del tessuto produttivo, orientando l'innovazione verso la domanda di nuove soluzioni, efficienza e sostenibilità espressa dalla società nel suo complesso. Tale componente perseguirà le traiettorie tecnologiche più rilevanti per il territorio, già identificate anche grazie il confronto con gli stakeholders regionali, tra cui si citano gli ambiti AI/Machine Learning, Robotica; Blockchain; IoT, Cyber-Security, Data analysis, High Performance Computing, quantum computing, advanced Human-Machine Interface (fisiche, virtuali, vocali); edge computing.
In risposta all'ultima domanda, "Se sta sviluppando sinergie con i centri di ricerca e gli Atenei piemontesi relativamente alla gestione dei Big Data e alla messa in rete della capacità di calcolo", la Regione non sta sviluppando dirette sinergie con i centri di ricerca e gli Atenei piemontesi relativamente ai Big Data e alla messa in rete della capacità di calcolo" ma, tramite appunto il sostegno alla realizzazione di infrastrutture di ricerca, favorisce lo sviluppo della gestione dei Big Data e la messa in rete della capacità di calcolo.
La collaborazione con gli Atenei piemontesi sui temi è sostenuta comunque in modo diretto da enti quali il CSI-Piemonte e può essere illustrata da esempi quali il progetto "Studenti in corso" avviato nel 2019 da CSI con l'Università degli Studi di Torino e che ha realizzato un servizio per l'Ateneo che permette sia ai docenti, sia agli studenti, di avere una previsione precisa e puntuale sull'andamento universitario per il conseguimento del titolo di laurea, attraverso un approccio data driven basato su tecniche di intelligenza artificiale.
Vale inoltre la pena di ricordare l'iniziativa CTE NEXT, la Casa delle Tecnologie Emergenti per realizzare, in stretta collaborazione con gli Atenei torinesi e altri 10 partners strategici del progetto (Fondazione Links, CIM 4.0, I3P, 2I3T CSI PIEMONTE, 5T srl, Fondazione Torino Wireless Digital Magics, Talent Garden, TIM) un centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti abilitate dal 5G (IoT, Intelligenza Artificiale e Blockchain).
Grazie, Presidente



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Matteo Marnati per la risposta.
Ha chiesto di replicare la Consigliera Monica Canalis; prego, collega ne ha la facoltà per cinque minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente; ringrazio anche l'Assessore Marnati per essere venuto direttamente, di persona, in Aula per rispondere a questa interrogazione che ritengo strategica per lo sviluppo, non soltanto economico ma anche sociale, sanitario e scientifico del Piemonte. E' ormai noto, già da qualche anno, che i Big Data, e non solo i Big Data ma anche la capacità di calcolo possono davvero rivelarsi la base della nuova economia della conoscenza. In particolare, la capacità di calcolo è fondamentale per la ricerca scientifica in numerosi ambiti; pensiamo, ad esempio, alla lotta contro il cancro.
Io mi riservo di fare ulteriori commenti dopo aver ricevuto copia della risposta scritta che è stata illustrata dall'Assessore, che era molto articolata e molto ampia e conteneva anche numerosi dati; quindi ho fatto un po' fatica ad annotarli mentre li elencava.
In prima battuta, però, vorrei subito commentare, dicendo che mi pare che ci sia una buona attenzione, da parte della Giunta, sui Big Data; mi sembra che si siano messe in campo buone iniziative, mentre sulla capacità di calcolo, che era l'altro versante della mia interrogazione, forse dovremmo investire ulteriormente, alla luce del fatto che il 70% della capacità di calcolo e di storage di dati di tutta Italia si concentra oggi in Emilia Romagna.
Evidentemente, questa Regione ha scelto, come asse di sviluppo, questo filone molto promettente, addirittura piazzandosi molto bene nella graduatoria europea sul tema.
Mi sarei aspettata qualcosa in più anche nelle intenzioni future, non necessariamente nelle azioni già realizzate, sul tema della capacità di calcolo, che è una sfaccettatura ulteriore e più specifica rispetto ai Big Data.
Chiederei davvero la gentilezza di ricevere la sua risposta scritta perché, ripeto, era abbastanza articolata.
Grazie, Assessore e Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Monica Canalis per la replica.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Rapporti Regione - Parlamento - Artigianato

Interpellanza n. 582 presentata da Magliano, inerente a "Attività di onicotecnico"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 582.
Prima di dare la parola al Consigliere Silvio Magliano, ricordo che per le interpellanze è prevista l'illustrazione, da parte dell'interpellante, per cinque minuti; la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interpellante per altrettanti cinque minuti.
Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, collega, ne ha la facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessora della sua presenza, ancorché l'interpellanza è un po' datata, perché io l'avevo presentata il 13 aprile, però oggi possiamo affrontare il tema dell'attività di onicotecnico.
L'onicotecnica è - nel campo dell'estetica e della cura del corpo - la specializzazione nella ricostruzione delle unghie per pura finalità estetica. L'attività comprende ogni prestazione artistica eseguita ad esclusivo scopo decorativo o di miglioramento estetico della superficie di unghie di mani e piedi, tramite l'apposizione di prodotti che consentano l'allungamento/estensione delle unghie naturali.
La figura professionale dell'onicotecnico è riconosciuta in tutta Europa e generalmente risulta essere ben distinta da quella dell'estetista. In Italia, attualmente, non è ancora stata istituita, nonostante siano stati presentati numerosi progetti di legge sia a livello regionale sia a livello nazionale. Oggi, infatti, rientra ancora nell'attività di estetista.
Di sicuro, l'Assessora avrà letto che, in queste settimane, più Comuni insieme alle Camera di Commercio, stanno mettendo l'accento sul fatto che con il lockdown, tanti si sono inventati parrucchieri o estetisti, ma questo - l'abusivismo - porta con sé una serie di danni: primo, non sai che prodotti vengono utilizzati; secondo, l'evasione totale; terzo, una concorrenza sleale inaudita.
Ritenuto che, per avere un impianto normativo ben definito e al passo con i tempi e per contrastare il fenomeno dell'abusivismo (concorrenza sleale per le imprese di estetica, di acconciatura e, in generale, del benessere) appare necessaria una riforma della legge n. 1 (Disciplina delle attività di estetista) del 4 gennaio 1990.
Considerato che, attualmente, la qualifica di onicotecnico presuppone lo svolgimento dell'attività di estetista, la quale è subordinata al possesso della qualificazione professionale di estetista e dell'autorizzazione comunale; per acquisire la qualifica di estetista valida per l'esercizio autonomo della professione è necessario frequentare un percorso solo scolastico, che consiste in un corso di formazione di 2 anni (900 ore) più un corso di specializzazione di 900 ore, oppure, in alternativa: a) corso di qualificazione di 2 anni (900 ore) più un anno di inserimento presso un'impresa di estetista, anche con contratto di formazione, più esame finale; b) apprendistato più 1 anno di lavoro come dipendente, a tempo pieno, 3° livello, più corso di 300 ore con esame finale; c) 3 anni di lavoro negli ultimi cinque come dipendente a tempo pieno, 3° livello (o titolare o socio prestatore d'opera o coadiuvante) più corso di 300 ore con esame finale.
Tenuto conto che l'attività di onicotecnico non connessa all'attività estetica (ovunque esercitata, in luogo pubblico o privato, anche a titolo gratuito) deve essere subordinata al conseguimento di un'idonea qualifica professionale; alcune Regioni, come ad esempio il Lazio, si sono già mosse in questa direzione.
In merito interpello la Giunta regionale su due livelli, come avrà letto l'Assessore: primo, se intenda attivarsi nei confronti del Governo e del Parlamento affinché si possa arrivare in tempi brevi a una riforma della L.
1/1990, introducendo la professione di onicotecnico, ed avere così un impianto normativo ben definito; due, se questa Giunta abbia intenzione di disciplinare, per la qualifica professionale sopra citata e nel rispetto delle competenze della Regione, un apposito corso di formazione professionale.
Noi alla fine possiamo definire questo: chi ha fatto il percorso da estetista è anche onicotecnico, ma chi volesse fare solo questa professione, deve fare per forza il corso di estetista.
Visto che, in questo momento, come sta accadendo in tutta Europa, vediamo che c'è un florilegio di aperture di attività di questo tipo, potremmo arrivare noi, per primi, a individuare un corso di formazione che possa, da questo punto di vista, definire la figura onicotecnica, in modo che possa essere un percorso proprio, specifico e unitario. Ciò sapendo che, come capita nel resto d'Europa, abbiamo l'avvio di negozi, di attività commerciali che fanno solo questo. Da questo punto di vista, era interessante provare ad aprire un ragionamento su questo tipo di lavoro perché è un lavoro - così come si iniziò a fare tanti anni fa, ricorderete colleghi e Presidente, sul grande tema dei tatuatori; nello stesso modo potremmo provare a ragionare su questo settore.
È un settore che, di fatto, ha a che fare con la cura del corpo, utilizza prodotti che, a volte, sono prodotti chimici; come legislatori dobbiamo essere garanti rispetto a un cliente che non può finire nelle mani di chi questo mestiere non lo sa fare o l'ha imparato attraverso tutorial su YouTube. Parliamo del corpo, del benessere di uomini e donne; da qui l'interpellanza, per provare a capire se si può andare in una direzione che riconosca i lavori perché spesso ne nascono di nuovi. Chi inizia a fare l'università, farà un lavoro che ad oggi non è ancora neanche conosciuto (pensate cos'è capitato con il social media manager ), ragion per cui ho presentato questa interpellanza.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione e la Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza delegando l'Assessore Elena Chiorino.
Prego, Assessore, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

Grazie Presidente e grazie al Consigliere Magliano per l'interpellanza rispetto a una problematica che lui solleva e che mi trova assolutamente d'accordo per quanto riguarda abusivismo, concorrenza sleale e attenzione alla salute.
Il tema, in realtà, è particolarmente complesso. Nel senso che la Regione Piemonte si è espressa relativamente all'attività di onicotecnico con un parere della Commissione Regionale per l'Artigianato il 26 luglio 2010 quindi parliamo già di parecchio tempo fa.
Questo parere, richiama, in realtà, il decreto della Corte d'Appello di Torino che aveva poi portato a dover fare delle correzioni. Inizialmente il Tribunale di Torino aveva accolto la richiesta di sganciare l'attività di onicotecnico da quella dell'estetista; allora venne fatto un ricorso alla Corte d'Appello - leggo testualmente, poi allegherò ovviamente tutto il materiale - che recita: "Considerato che la predetta sentenza è stata impugnata dalla CRA con reclamo ex articolo 739 e successivi davanti alla Corte d'Appello di Torino; visto il decreto della Corte d'Appello con il quale si accoglie il reclamo avverso alla decisione del Tribunale di Torino e per l'effetto in riforma dell'aggravata decisione, si dichiara che l'attività di ricostruzione unghie e applicazione unghie artificiali va ricompresa tra quella per il cui esercizio occorre la qualifica di estetista ex articolo.".
Diventa molto complesso pensare di poter attuare una normativa regionale al riguardo in questi termini, anche perché c'è l'orientamento della Corte Costituzionale che più volte afferma che la potestà legislativa regionale nella materia concorrente delle professioni, deve rispettare il principio secondo cui l'individuazione delle figure professionali, con i relativi profili e i titoli abilitanti, è riservata per il suo carattere necessariamente unitario allo Stato. L'idea di pensare a una legge strettamente regionale, pare che non possa essere la strada. parlo di una legge per il riconoscimento della nuova figura, ma anche un atto, in qualche modo, che evidentemente è già stato impugnato in passato.
Quello che ritengo si possa fare, così come stiamo facendo su altre professioni, è di porre il tema nell'ambito della Commissione Lavoro e Formazione professionale della Conferenza Stato-Regioni, in modo di addivenire in quella sede ad una visione unitaria che possa poi portare dall'altra parte ad un riconoscimento a livello statale, e quindi unitario della professione. In questo caso è l'onicotecnico, ma può essere una delle tante perché sappiamo che ce ne sono diverse.
Ritengo che la strada percorribile, quanto meno quella che si auspica possa risolvere la questione in modo poi strutturale, sia questa e su questa come stiamo intervenendo su altre professioni che man mano ci vengono segnalate, sarà nostra cura, anche in questo caso, porre il tema e cercare di addivenire ad una soluzione all'abusivismo e a quello che è già stato detto e che mi vede pienamente d'accordo, e che possa anche essere spunto per qualcuno di una nuova attività sulla quale investire e alla quale dedicarsi.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Elena Chiorino per la risposta.
Ha chiesto di replicare il Consigliere Magliano; prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Chiedo subito all'Assessora se può farmi inviare dagli Uffici la nota, in modo tale da poterla avere nei prossimi minuti, così da poterla approfondire e anche di riportare comunicativamente, nel modo più corretto la posizione che ha testé espresso in aula.
L'interpellanza, Assessora, come lei avrà visto, al primo punto chiedeva un interessamento da parte della Regione Piemonte rispetto al Governo e al Parlamento e, in questo caso, disciplinato, come da lei ben detto in aula da un approccio in Conferenza Stato-Regioni, perché è lo Stato che poi dovrà, da questo punto di vista, intervenire sulla legge 1.
Ero al corrente della sentenza; certo è che, nel mettere a punto una norma che provi a codificare le nuove professioni, , anche le sentenze dovranno poi adeguarsi. Nell'impianto normativo che avevamo e sul quale si è dovuta pronunciare la Corte, di fatto, l'impianto normativo poteva lasciare interpretazioni, tant'è vero che in primo grado viene decisa una cosa e in secondo viene riformata la sentenza.
Dopodiché, mi auguro che questo suo intendimento venga posto quanto prima perché è evidente a tutti che il nostro Paese, purtroppo, negli anni questo non è un problema della destra o della sinistra - non è stato in grado di leggere le nuove professioni. Pensiamo a tutto il tema dei rider piuttosto che a questa tipologia di attività; un'attività che è nata e cresciuta anche perché sono cambiate le abitudini degli italiani, i quali hanno iniziato a pensare a questa tipologia di estetica e di abbellimento del proprio aspetto.
Penso che il fatto di poter leggere il cambiamento delle professioni provando a tutelare quelle pressioni affinché chi esercita quella professione sia adeguatamente formato e abbia una capacità e una competenza nell'acquisizione di prodotti e technicality, che poi però vanno a riversarsi sul corpo dei cittadini italiani e piemontesi, sia doveroso.
Ringrazio l'Assessore per l'approfondimento fatto insieme ai suoi Uffici discuterò - lo dico da subito - con chi mi ha segnalato questa problematica, proprio perché ad oggi i corsi sono tenuti solo dal privato.
Io mi auguro, Assessora, che nel caso si trovi la conformazione e la definizione di questa professione, possano poi nascere dei corsi di formazione organizzati dalla Regione, in modo tale da offrire, come accade per la formazione professionale, la possibilità di qualifiche biennali e triennali anche su questo, affinché la tipologia di attività che viene descritta e proposta sia normata all'interno di una "griglia" di competenze e di capacità da acquisire attraverso un corso validato, poi, dalla Regione.
Concludo ringraziando ancora l'Assessora per la risposta (mi auguro che si possa fare in fretta, su questa e su altre professioni). Due settimane fa abbiamo discusso con la sua collega, l'Assessora Poggio, delle professioni nell'ambito dello spettacolo, tema che penso sarà oggetto anche di un approfondimento con lei. In Regione abbiamo un tecnico audio-luci, quando poi, all'interno degli eventi, c'è una classificazione di nuovi mestieri legati al comparto degli eventi - che l'Emilia Romagna, ad esempio, ha già normato - sui quali noi siamo un po' indietro.
Non è una responsabilità di chi governa oggi la Regione Piemonte; il fatto è che non si è mai voluto esaminare fino in fondo la tipologia di lavori la tipologia di formazione e di competenze che questi soggetti devono avere.
Detto questo, ringrazio per l'opportunità e attendo fiducioso nei prossimi minuti la nota letta in Aula dall'Assessora Chiorino.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Magliano per la replica.
Prima di dichiarare conclusa la trattazione delle interrogazioni e interpellanze, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri, è pubblicato in banca dati, dove è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti che dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la seduta delle interrogazioni e delle interpellanze.
Alle ore 10.45, dopo i quindici minuti di areazione, il Presidente Stefano Allasia aprirà la seduta del Consiglio regionale. Pertanto, vi chiedo gentilmente di lasciare l'aula libera.
Buona salute a tutti.



(Alle ore 10.29 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.55)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Per la gestione della seduta, si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 16 aprile 2021 n. 63, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
La verifica delle presenze verrà effettuata mediante chiamata nominale. Le votazioni si svolgeranno attraverso l'introduzione del badge di ciascun Consigliere nell'apposito alloggiamento, con conseguente selezione del tasto presenza e della successiva espressione di voto.
Procedo ora all'appello nominale per la verifica delle presenze. Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Carosso Caucino, Cirio, Dago, Lanzo e Leone.
Il numero legale è, pertanto, 23.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Chiedo, se possibile, di iscrivere all'o.d.g. il disegno di legge n. 151 "Misure urgenti per la realizzazione del nuovo Parco della Salute, della Ricerca e dell'Innovazione di Torino", che è stato approvato ieri in Commissione. Se fosse possibile, chiedo di iscriverlo al primo o al secondo punto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Anch'io avanzo una richiesta di inserimento all'o.d.g. di un ordine del giorno inerente a "Interventi per la riduzione dei pedaggi autostradali delle infrastrutture che insistono sul territorio piemontese". Nelle settimane scorse abbiamo tutti preso atto, tramite fonti di stampa, della disastrosa situazione dell'autostrada che collega la nostra Regione con la Liguria. Si sono espressi, anche in maniera piuttosto decisa, l'UNCEM e addirittura l'Antitrust. L'UNCEM nei giorni scorsi ha dichiarato che i restringimenti sulla Torino-Savona nel tratto montano e tra le gallerie lungo la Liguria non sono degni di un Paese moderno. Non sono accettabili tanto più che il concessionario comunica di aver già risolto i cantieri.
Ho avuto modo di vedere di persona qual è la situazione, che è veramente complicata e sta creando dei grossi problemi, non solo per quello che riguarda l'aspetto turistico, ma anche per tutta una questione economica.
Ci sono file di camion che intasano le corsie e sta diventando anche un problema di sicurezza. È una situazione che è mal tollerata anche dagli stessi esercenti liguri. Infatti, con una battuta, mi è stato detto che a noi piemontesi, quando arriviamo al casello di Savona, invece di farci pagare il pedaggio dovrebbero offrirci da bere, visto lo sforzo e il coraggio che abbiamo nell'intraprendere un viaggio su questa autostrada.
Per cui, in virtù della buona collaborazione che c'è tra le nostre regioni e soprattutto dell'ottima collaborazione tra il Presidente della Liguria Toti e il nostro Presidente Cirio, sarebbe opportuno, con un'azione congiunta fare presente la situazione anche al Governo, affinché vengano aboliti i pedaggi su queste tratte autostradali, finché la situazione non tornerà alla normalità. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per chiedere l'inversione del punto 4) all'o.d.g. con il punto 5). Penso possa essere una richiesta abbastanza condivisa, perch riguarda il fatto di anticipare i bandi sullo sport e poi trattare l'assestamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che le immagini di piazza Castello della scorsa settimana abbiano impressionato diversi colleghi. Visto che siamo in un momento istituzionale così importante per la nostra comunità, ci tengo a dire che quelle immagini sono uno schiaffo verso chi ha sofferto, verso i medici, gli operatori e chi ha lavorato in tutti questi mesi per uscire dalla crisi.
Presidente, credo che coloro che gridano alla dittatura sanitaria non sanno davvero di essere dei privilegiati e dovrebbero ringraziare perché il Sistema sanitario li aiuterà nel momento più buio, come ha già dimostrato di saper fare per tutti noi in questo anno e mezzo, un periodo fra i più bui della nostra storia.
In queste ore, abbiamo letto le dichiarazioni della Regione Piemonte e degli Assessori sul Piano "Scuola sicura", per il rientro a scuola. Tra l'altro, la scorsa settimana, l'Assessore Icardi ha risposto a una mia interrogazione proprio sul tema del rapporto con il mondo docente, lo stato dei vaccini nel sistema scolastico e oggi mi risponderà sulla parte sanitaria; vedo anche l'Assessora Chiorino, che immagino sia anch'essa impegnata sul tema dello screening del personale scolastico, sui test salivari e sui tamponi rapidi per gli studenti. Ebbene, chiederei un salto di qualità, Presidente, perché in quest'Aula, ormai da mesi, non si discute più pubblicamente dello stato della pandemia, dei numeri allarmanti sulle varianti, numeri che, secondo me, dovremmo monitorare costantemente.
Oggi apprendiamo che c'è un boom di richieste e per noi non può che essere un fatto positivo; ringraziamo davvero tutti gli operatori e le operatrici che stanno lavorando nei vari hub per fare di tutto per portare il Piemonte fuori da questa crisi sanitaria. Però le chiederei, Presidente, di prevedere subito, il più presto possibile, appena l'Assessore Icardi e l'Assessora Chiorino saranno pronti, un'informativa a quest'Aula e di discutere tutti assieme sulle strategie, anche perché sul tema del Green pass - e su questo punto sono d'accordo anche con le tante manifestazioni di sicuro bisogna discuterne; quest'Aula non può essere l'unica Aula in Piemonte che non discute dell'oggetto della quotidianità e anche del futuro della nostra Regione.
Pertanto, chiederei, in accordo, ovviamente, con tutti i Capigruppo, di trovare il modo di discutere di questa vicenda a partire dal rientro a scuola, ma anche di quello che succederà in Piemonte da qui a settembre.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano ulteriori richieste di modifica.
Se la Giunta non ritiene d'intervenire sulle richieste di informative proseguirei.
Riassumendo, è stato richiesto l'inserimento del disegno di legge n. 151 inerente a "Misure urgenti per la realizzazione del nuovo Parco della salute, della ricerca e dell'innovazione di Torino", licenziato nella giornata di ieri dalla I Commissione; è stato richiesto di fare slittare il punto 4), relativo alla proposta di deliberazione n. 157, inerente a "Modifica al 'Programma triennale 2020-2022 per l'impiantistica sportiva e per la promozione delle attività sportive e fisico-motorie', di cui alla DCR 70-7674 del 5 maggio 2020, relativa all'estensione temporale della Misura 5.1. 'Misure straordinarie per lo sport-emergenza Covid 19''" al punto 5). Pertanto, dopo le nomine, procederemo con l'esame del disegno di legge n. 151 e con l'assestamento di bilancio (ddl n. 147), come già convenuto.
Chiedo se c'è il consenso a procedere in tal modo.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

La scorsa settimana il Consigliere Grimaldi ha richiesto di discutere l'ordine del giorno n. 660, inerente alla "Cessazione dell'embargo verso Cuba e attivo sostegno al sistema sanitario cubano".
La parola all'Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Grazie, Presidente.
Poiché c'è stata un'interlocuzione sugli sviluppi con il proponente, il Consigliere Grimaldi, volevo chiedere se era possibile immaginare di concordare tutti di discutere e votarlo come primo punto dopo l'interruzione di pranzo (per capirci), così da consentirci, nella mattina di definire e di limare il testo.



PRESIDENTE

Va bene. Siamo tutti d'accordo: dopo il question time, tratteremo l'ordine del giorno n. 660 e poi, proseguiremo l'iter dell'o.d.g. come già concordato.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 15/04/2021, 20/04/2021, 21/04/2021, 22/04/2021, 27/04/2021, 4/05/2021 e 11/05/2021.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Carosso, Caucino, Cirio, Dago, Lanzo e Leone.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 18/05/2021, 25/05/2021, 08/06/2021, 15/06/2021 22/06/2021, 23/06/2021, 29/06/2021 e 06/07/2021


Argomento:

c) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato. in data 22 luglio 2021, le seguenti leggi regionali e ha deliberato la non impugnativa: Legge n. 13 del 28 maggio 2021, "Disposizioni in materia di cooperative di comunità"; Legge n.
15 del 9 giugno 2021, "Modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1981, n.
50 (Istituzione dell'ufficio del Difensore civico)"; Legge n. 16 del 23 giugno 2021, "Modifiche alla legge regionale 1° ottobre 2020, n. 23 (Norme in materia di promozione e di impiantistica sportiva) e istituzione delle giornate in memoria del Grande Torino, del Quadrilatero piemontese e delle Vittime dell'Heysel".


Argomento:

d) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

Disegno di legge n. 151, "Misure urgenti per la realizzazione del nuovo Parco della salute, della ricerca e dell'innovazione di Torino", presentato dalla Giunta regionale il 26 luglio 2021 e assegnato in sede referente alla I Commissione il 26 luglio 2021 Se non ci sono richieste di intervento sulle comunicazioni, procederei con il punto successivo.


Argomento: Nomine - Difensore civico

Nomine - Designazione Difensore Civico


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per la seguente nomina:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 158 "Ufficio del Difensore Civico" (articoli 11, 12, 13, 14, legge regionale 9 dicembre 1981, n. 50) - Designazione del Difensore Civico


PRESIDENTE

Informo che è necessario procedere alla designazione del Difensore Civico.
Ricordo che, ai sensi dell'articolo 12 della legge regionale 50/81, la designazione del Consiglio regionale è effettuata a maggioranza dei 2/3 dei Consiglieri assegnati alla Regione, corrispondente a 34 voti.
L'elenco delle candidature è a disposizione dei Consiglieri tramite pubblicazione su Supporto Sedute Aula, poiché nella scheda di valutazione sono presenti casi di omonimia. Prego di porre attenzione, in tali casi alla specificazione del nome di battesimo.
Ai sensi dell'articolo 74, comma 1, dello Statuto, occorre procedere a votazione a scrutinio segreto, previo appello nominale.
Nomino scrutatori i Consiglieri Mosca e Gavazza.
Prego il Consigliere Segretario Bertola di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Bertola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Comunico che alla proclamazione provvederò nel corso della seduta, non appena concluse le operazioni di spoglio.
Sospendo la seduta per cinque minuti in modo da far ripartire il sistema elettronico, perché c'è un problema (quando si riavvia il sistema elettronico, non funziona il sistema dell'impianto sonoro); nel frattempo si procederà con lo spoglio.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.22, riprende alle ore 11.33)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Nomine

Nomine - Designazione Difensore civico - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 3) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti della seguente nomina: Proposta di deliberazione n. 158 "Ufficio del Difensore Civico" (articoli 11, 12, 13, 14, legge regionale 9 dicembre 1981, n. 50) - Designazione del Difensore Civico Proclamo designata, quale Difensore Civico della Regione Piemonte, la signora Baldovino Paola Marta Angela, alla quale auguro buon lavoro.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame proposta di deliberazione n. 157, inerente a "Modifica al 'Programma triennale 2020-2022 per l'impiantistica sportiva e per la promozione delle attività sportive e fisico-motorie', di cui alla DCR 70-7674 del 5 maggio 2020, relativa all'estensione temporale della Misura 5.1. 'Misure straordinarie per lo sport-emergenza Covid 19'"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 157, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla VI Commissione in data 14/07/2021.
La parola all'Assessore Ricca per l'illustrazione. Ha facoltà di intervenire per quindici minuti.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Con la presente proposta di deliberazione la Giunta regionale propone al Consiglio l'estensione temporale della validità della Misura 5.1 "Misure straordinarie per lo sport- emergenza COVID-19" approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 70-7674 del 5 maggio 2020.
Il suddetto punto del Piano pluriennale per la promozione delle attività sportive e fisico-motorie e l'impiantistica sportiva 2020-2022 prevede la possibilità, per la Giunta regionale, di approvare provvedimenti straordinari per l'anno 2020 a sostegno dello sport, in considerazione della grave situazione economica derivante dall'emergenza sanitaria COVID 19.
L'intervento è stato pensato per sostenere, in particolare, lo sport dilettantistico, e specificamente le piccole realtà e l'attività giovanile al fine di scongiurare la chiusura definitiva per mancanza di liquidità. A fronte del perdurare dell'attuale stato di emergenza prorogato al 31/12/2021 (al momento della delibera al 31 luglio 2021), con questa proposta di delibera del Consiglio regionale si vuole prorogare l'estensione temporale della validità della Misura 5.1 "Misure straordinarie per lo sport-emergenza COVID-19" per un periodo pari alla durata dell'emergenza sanitaria e comunque non superiore alla validità del Programma triennale medesimo, senza generare alcuna ricaduta sostanziale sui contenuti programmatici approvati.
Tale proposta è avanzata al Consiglio al fine di poter ulteriormente potenziare l'efficacia della misura a sostegno degli operatori sportivi con un contributo a fondo perduto a favore delle associazioni e società sportive del Piemonte a seguito della sospensione di tutte le attività sportive e della chiusura di impianti che si è protratta per i primi sei mesi dell'anno in corso.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ricca.
Dichiaro aperta la discussione generale. Vi sono Consiglieri che desiderano intervenire? Non essendovi richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Sul provvedimento non insistono emendamenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Ringrazio, altresì, l'Assessore Ricca per aver portato celermente in Aula questo provvedimento, che è quanto mai importante e atteso da uno dei settori più penalizzati dalla pandemia, quello dello sport.
Da un lato, abbiamo degli interventi straordinari per l'emergenza, che andranno a impattare in modo positivo sulle società sportive; società sportive che hanno pagato più di molti altri gli effetti del lockdown in un settore importante. Ricordiamo che le società sportive, oltre all'attività sportiva fine a se stessa, svolgono anche un grande ruolo sociale per tutte le età, e rappresentano un grande momento formativo per i nostri ragazzi.
A fianco di questo, finalmente, vediamo ripartire un bando - lo vedremo scrivere fra pochi giorni dei nostri funzionari, una volta che la proposta riceverà il via libera dalla Giunta - per quanto riguarda l'impiantistica sportiva. Qui bisognerà fare attenzione, perché dai nostri Sindaci l'appello a ricevere delle risorse per poter adeguare gli impianti, per poterne fare di nuovi e per poter investire su questo settore è costante.
Credo, quindi, che sarà un punto sul quale, insieme all'Assessore Ricca dovremo poi confrontarci e lavorare il prossimo anno, affinché queste risorse vadano a crescere. Questo è l'auspicio che rivolgo in chiusura dell'intervento, anticipando, ovviamente, che il procedimento riceverà il voto favorevole del Gruppo Fratelli d'Italia.
Ringrazio ancora l'Assessore per la solerzia con cui ha risposto agli inviti che gli sono stati rivolti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Brevemente, il mio Gruppo non ha alcun problema a votare favorevolmente su questa proposta di deliberazione, che va a prorogare i contributi per le associazioni e le società sportive che hanno subìto delle perdite per via dell'emergenza sanitaria.
Sappiamo bene, ormai, che il prolungarsi della pandemia sta avendo degli effetti devastanti sulle società. Un'altra questione che purtroppo potrebbe inficiare le entrate di queste associazioni sono sicuramente le condizioni delle famiglie, che, sempre per il prolungamento dalla pandemia, forse non hanno economie sufficienti per poter supportare le rette di iscrizione alle varie attività.
Proprio per questo, noi ci eravamo impegnati, in passato, a segnalare la situazione all'Assessore Ricca, perché a nostro avviso sarebbe stato importante anche conoscere i dati reali relativi a quante famiglie non potranno più supportare questa spesa. A tal proposito, avevamo proposto uno studio da parte di IRES per analizzare il fenomeno a fondo e le conseguenze che ne potrebbero scaturire, sia di tipo economico, che di tipo sociale, ma anche di tipo sanitario (sappiamo bene che lo sport è prevenzione, nel senso che previene tantissime patologie, soprattutto permette ai ragazzi di condurre una vita sana).
Tutto questo, però, potrebbe essere reso difficile proprio dalle economie ristrette che, in questo momento, gravano sulle famiglie. Avremmo sperato da questo punto di vista, in un impegno maggiore e in dati più precisi riguardo alla situazione delle associazioni e delle società sportive soprattutto con i numeri dei ragazzi che magari oggi non riescono più ad accedere alle attività a cui accedevano in passato.
Pertanto, voteremo favorevolmente a questa proposta; però, come al solito ci rivolgiamo all'Assessore con l'appello, che penso possa essere condiviso da tutte le forze politiche, di analizzare a fondo questo fenomeno, per capire quali saranno effettivamente gli effetti della pandemia sia sulle società sportive sia sulle famiglie, anche per poter pianificare delle misure ad hoc nel prossimo bilancio di previsione, se le risorse saranno disponibili. A mio avviso, sarebbe importante trovarle.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Anche il Gruppo del Partito Democratico voterà favorevolmente a questa proposta. Ci tenevamo, però, a specificare in Aula due questioni che abbiamo già sollevato in questo anno e mezzo, soprattutto negli ultimi mesi e nelle ultime settimane, anche in Commissione. Come diceva il Capogruppo Bongioanni, il tema riguarda le risorse, Assessore, ma anche una visione di programmazione.
Speriamo di superare il momento di emergenza, anche se sappiamo che dovremo continuare a convivere con il COVID ancora per qualche periodo. Sappiamo che il tema vero per la ripartenza, Assessore, è quello di stanziare fondi non solo per dare dei contributi a quelle associazioni che svolgono attività agonistica, ma anche per sviluppare delle progettualità in termini strutturali in tutto il mondo dello sport.
Sicuramente l'occasione futura delle Universiadi ci può aiutare in termini strutturali e anche di programmazione dello sport, mettendo in campo degli interventi che vadano oltre il contributo emergenziale. Per adesso, questo l'abbiamo visto poco e vorremmo vederlo di più. Come diceva la collega Disabato, vorremmo vedere qualche studio in più e sentire qualche riflessione in più, che in questo momento e negli scorsi anni sono mancati soprattutto in termini di elaborazione delle politiche pubbliche sullo sport.
Chiediamo dunque all'Assessore di avere un maggior confronto in Commissione e in Aula per programmare i prossimi fondi, in termini più strutturali e di visione, dando alle realtà sportive più anni di programmazione, con bandi che magari abbiano una durata pluriennale e dando la possibilità alle associazioni di base soprattutto di programmare lo sport per tutti e la diffusione dello sport. Allo stesso tempo, chiediamo di programmare i bandi per il rapporto scuola/sport, perché sappiamo che, se a scuola non si inizia a coltivare la cultura dello sport, poi sarà difficile farlo in età adulta. Per cui, anche questo andrebbe fatto in una visione pluriennale.
Infine, programmare degli interventi, usando dei fondi nazionali e soprattutto europei per la rivitalizzazione degli spazi pubblici e non, per avere spazi e strutture di qualità nel nostro Piemonte per accogliere gli atleti, non solo quelli agonistici. Cioè, evviva il CONI, ma non esiste solo il CONI. Sappiamo che il CONI ci sta dando e ci darà grandi soddisfazioni in termini agonistici, ma abbiamo la responsabilità di costruire lo sport di base. Quindi, siamo assolutamente favorevoli a questa proposta; chiediamo però maggiore approfondimento rispetto ai futuri fondi strutturali per una programmazione pluriennale. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anche noi daremo voto favorevole a questa proposta, perché condividiamo le finalità e il sostegno a questo importantissimo settore. Condividiamo anche le preoccupazioni per tutto quello che è il mondo dello sport, con particolare riguardo ai giovani e alla difficoltà che hanno avuto negli scorsi mesi nella pratica dello sport, anche solo al suo avvicinamento.
Fin dalla scorsa legislatura abbiamo sostenuto la richiesta di ideare dei voucher per consentire alle famiglie di sostenere le spese per consentire ai figli di praticare sport. E' una proposta che già da molti anni cerchiamo di portare avanti e crediamo che sarebbe un'ottima base per poter ripartire, nel momento in cui la pandemia consentirà di riprendere appieno le attività. Credo anche che dovremmo pensare a come ripartire all'interno delle scuole, perché anche le attività di educazione fisica all'interno delle scuole sono state molto limitate negli scorsi mesi. Inoltre, non dimentichiamo tutti quei programmi di intervento che si svolgono in collaborazione con varie società e che consentono di avvicinare i giovani allo sport.
Speriamo che nel prossimo anno, oltre alla scuola in presenza, ci sia anche la possibilità di ritornare a svolgere tutte quelle attività che consentivano ai giovani di avvicinarsi allo sport, conoscendo degli sport che in caso contrario non riuscirebbero nemmeno a praticare, perché magari le famiglie non hanno nemmeno la conoscenza delle varie possibilità sul territorio. Bisogna ricostruire un po' quel tessuto che consentiva alle società di parlare direttamente ai giovani per diffondere il più possibile la pratica dell'attività sportiva.
Speriamo che, con la ripresa della scuola in sicurezza, possano anche ripartire tutte quelle attività, incluse le varie giornate dello sport e le varie giornate che si svolgono all'interno delle scuole. Speriamo che sia davvero l'anno buono. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Anche noi daremo voto favorevole a questo provvedimento molto importante.
Come Forza Italia più volte abbiamo sostenuto la necessità di intervenire soprattutto a favore degli impianti sportivi e degli impianti natatori. È un settore che ha sofferto sicuramente, come tanti altri, a causa della pandemia, però questo in modo particolare. I numeri dicono che non ci sono presenze, soprattutto per le piscine e, per quelle che devono sostenere il cento per cento delle utenze, il prossimo anno sarà particolarmente difficile. Per cui ben venga questo provvedimento: chiaramente il nostro voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Perugini; ne ha facoltà.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
Intervengo per esprimere, innanzitutto, a nome del Gruppo della Lega il voto favorevole al provvedimento che l'Assessore Ricca ha presentato in Aula.
Inoltre, vorrei ribadire che apprezziamo, in particolar modo, il fatto di estendere temporalmente le misure già esistenti per tutto il periodo dell'emergenza sanitaria. Questo è un gesto e un atto di attenzione particolari nei confronti dello sport e per ciò che vale: molti oggi lo hanno già detto.
Sicuramente, la politica - questo noi lo crediamo - deve lasciare stare lo sport, ma la politica e quindi anche queste assemblee si devono occupare di sport per declinarne le necessità. Ecco perché è giusto evidenziare, come avviene nel dispositivo di questo provvedimento, che l'attenzione sia rivolta verso l'impiantistica sportiva, a sostegno e per la promozione dello sport di base e dell'attività fisico-motoria, ovvero, ci sono quei contenuti necessari che promuovono lo sport di base.
Leggendo il testo con attenzione, per mantenere una linea di coerenza bisogna dire che le misure che sono già state disposte, e anche quelle future, non sono destinate allo sport agonistico, ma principalmente alle associazioni sportive dilettantistiche e alle società sportive dilettantistiche; quindi sono rivolte in assoluto allo sport di base. È davvero particolarmente importante che oggi ci sia la convergenza, come è già stato dichiarato da parte di tutti i Gruppi, e il sostegno favorevoli a questa misura.
Infine, rispetto alle diverse dichiarazioni di voto, già nella Commissione competente abbiamo audito gli enti di promozione sportiva e domani audiremo il CONI. Ecco perché, come abbiamo già visto negli atti proposti dall'Assessore Ricca, siamo perfettamente consapevoli, e sicuramente succederà anche dopo le audizioni di domani, che la sintesi inserita negli atti rivolti allo sport è che la politica è al servizio dello sport e non che lo sport è al servizio della politica.
Pertanto, ringrazio per questo atto e ribadisco, a nome del Gruppo della Lega, il voto favorevole.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano, per dichiarazione di voto.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per annunciare il voto favorevole del Gruppo dei Moderati e per ringraziare l'Assessore per il lavoro svolto; allo stesso tempo, anche per mettere un accento su un elemento che, a mio giudizio, è fondamentale ricordare in quest'Aula. Lo sport è ciò che hanno detto i miei colleghi: inclusività possibilità di avere un luogo dove intrecciare relazioni, buone relazioni, ma è anche una grande possibilità; so che l'Assessore su questo ha una sensibilità particolare, anche per tutti quei ragazzi e quelle ragazze, quegli uomini e quelle donne con disabilità. Lo sport e le attività della pratica sportiva hanno portato persone con disabilità a superare alcuni livelli di capacità, alcuni livelli di attività fisica che hanno introdotto nuove dinamiche anche relazionali e psicologiche. Questo l'abbiamo visto tantissime volte in cui i ragazzi con disabilità, anche disabilità gravi, che non uscivano di casa, hanno iniziato a partecipare ai gruppi sportivi e questo ha fatto crescere in loro elementi di autonomia personale e funzionale di altissimo impatto.
Pertanto, mi auguro che queste tipologie di atleti, non per forza professionisti, ma persone che attraverso lo sport possono ricominciare a vivere, soprattutto perché sappiamo bene che in questi due anni di pandemia sono stati una realtà e una parte delle nostra società particolarmente colpita, trovino nella possibilità di fare sport anche una forma di compensazione rispetto alle proprie patologie.
Il nostro voto, quindi, sarà favorevole; ci auguriamo che la ripartenza passi anche da questa componente a nostro giudizio molto delicata, ma che può trarre dallo sport, lo sport pensato e immaginato per persone con disabilità, uno sviluppo, un'attenzione e una rinascita veri.



PRESIDENTE

Grazie.
Non ci sono altri iscritti a parlare.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 157, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Programmazione lavori


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del successivo punto all'o.d.g.
La parola all'Assessore Tronzano, sull'ordine dei lavori.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Chiederei, se è possibile, l'anticipazione dell'assestamento di bilancio rispetto al disegno di legge sulla Città della Salute, perché è formato su una base contabile, che non tiene conto dei successivi disegni di legge pertanto vorrei approvarlo prima del disegno di legge n. 151.



PRESIDENTE

Grazie.
Sospendo il punto all'o.d.g. relativo al disegno di legge n. 151.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento disegno di legge n. 147, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2021-2023 e disposizioni finanziarie"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 147, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2021-2023 e disposizioni finanziarie", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta del 20 il luglio scorso è iniziato l'esame del provvedimento.
I Consiglieri Perugini e Sacco hanno svolto le relazioni relative alla maggioranza e alla minoranza.
I Consiglieri Marello e Grimaldi hanno rinunciato a svolgere le loro relazioni, riservandosi d'intervenire successivamente in sede di discussione generale.
Comunico che sul disegno di legge è stato acquisito il parere del Collegio dei Revisori dei Conti, reperibile sulla Intranet in calce all'emendamento 1), presentato dall'Assessore Tronzano.
È aperta la discussione generale.
Chiedo se vi siano richieste d'intervento in discussione generale.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Il mio intervento sarà estremamente breve, in quanto, come è già stato fatto rilevare dai relatori, i Consiglieri Perugini e Sacco, che sono intervenuti in questa veste nell'ultimo Consiglio regionale, si tratta di un documento tecnico e non di un documento politico, come dovrebbe essere l'assestamento, che dovrebbe tenere insieme le due dimensioni: quella più tecnica, relativa alle variazioni e agli accorgimenti che con l'assestamento si fanno rispetto alle previsioni contenute nel bilancio previsionale, con quella di dimensione politica, ossia di riuscire ancora a programmare interventi di bilancio utili nell'annualità in corso.
Si tratta, per scelta dell'Assessore Tronzano o della Giunta, di un documento evidentemente tecnico che prevede, o dovrebbe prevedere (speriamo preveda), in base alle dichiarazioni che lo stesso Assessore ha fatto anche in Commissione, una seconda parte in autunno, mi pare a settembre, che sarà la parte politica, con una variazione di bilancio che tenga in considerazione le scelte che si vogliono fare, dal punto di vista politico per allocare le risorse.
Sul piano tecnico non ci sono molte considerazioni da fare, se non che sono scelte che ovviamente ricadono sulla Giunta. Dato che abbiamo già espresso voto contrario al bilancio che qui si assesta, non potremo che ribadire tale voto contrario, ma la nostra attenzione sarà concentrata in modo particolare su ciò che avverrà questo autunno, che è di particolare importanza per la nostra Regione e per questo Consiglio.
Noi, anche a causa - è onesto dirlo - di tutto il periodo della pandemia veniamo da una serie di provvedimenti di bilancio che, al netto del bilancio di previsione, sono provvedimenti tecnici, perché la questione dell'assestamento tecnico si era già posta lo scorso anno. Riteniamo invece, che la nostra Regione abbia un forte bisogno di scelte politiche anche alla luce della pandemia.
Queste scelte politiche le abbiamo intraviste un anno fa, quando sono stati assunti provvedimenti di assistenza e di aiuto a un'economia sofferente a causa del lockdown, in modo particolare nella primavera scorsa (e mi riferisco ai provvedimenti sul bonus). Di lì in poi, non abbiamo più assistito a una vera e propria programmazione di cui il Piemonte ha bisogno, tenuto conto anche delle conseguenze determinate dalla pandemia.
C'è stato tutto il discorso delle audizioni e dell'ascolto che la Giunta ha fatto al fine di produrre richieste allo Stato, per quanto riguarda i progetti relativi ai fondi europei ed è in atto in I Commissione una discussione su come verranno poi concretamente impiegati questi fondi; dal punto di vista del bilancio della Regione in senso stretto, però, credo sia assolutamente necessario che nell'autunno (noi auspichiamo nel mese di settembre) si affronti tutta una serie di nodi politici, perché vasti settori della nostra economia hanno bisogno di interventi significativi da parte della nostra Regione, anche in termini programmatori.
L'auspicio che faccio, visto che questa accelerazione è dovuta anche al rispetto della legge, è che si riesca ad andare fino in fondo, Assessore come avevamo già auspicato questa primavera, con un'approvazione del bilancio preventivo in tempo utile entro la fine dell'anno. Credo sia anche il suo obiettivo, per cui noi, sotto questo profilo, volentieri faremo la nostra parte per raggiungere questo importantissimo obiettivo Approvare un bilancio preventivo in tempo utile, approvare - per essere concreti - il bilancio del 2022 preventivo entro la fine del corrente anno sarebbe un fatto decisamente importante per la nostra Regione.
Approvare il bilancio preventivo entro la fine di aprile fa sì che ci siano tre o quattro mesi di esercizio provvisorio; per cui tutto quel ragionamento e quel discorso programmatorio, che compete in modo particolare al Consiglio regionale non potrebbe esplicitare la propria efficacia, così come dovrebbe fare, soprattutto in una congiuntura così difficile.
Ormai siamo a metà del nostro mandato; speriamo di poter concentrare la prossima metà, con l'auspicio che la pandemia abbia a terminare (grazie soprattutto ai vaccini e alle politiche vaccinali che speriamo abbiano l'adesione di quella parte di cittadini che ancora manca, in modo che questo autunno non ci siano sorprese), alle tante questioni e ai tanti problemi che la pandemia ha lasciato sul campo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento, possiamo chiudere la discussione generale. Prima di chiuderla, chiedo se la Giunta intende intervenire.
Non essendoci richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale e procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 non insistono emendamenti.
Non essendoci dichiarazioni o richieste di intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 2 Sull'articolo 2 non insistono emendamenti.
Non essendoci dichiarazioni o richieste di intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione degli emendamenti.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Un emendamento riguarda il parere del Revisore dei Conti; l'altro è una correzione all'allegato q) di una cifra che da 23 miliardi e 400 è corretta in 23 miliardi e 600.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.
Passiamo alla votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 7, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali - Variazioni di bilancio

Esame disegno di legge n. 151, inerente a "Misure urgenti per la realizzazione del nuovo Parco della salute, della ricerca e dell'innovazione di Torino"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 151, inerente a "Misure urgenti per la realizzazione del nuovo Parco della salute, della ricerca e dell'innovazione di Torino", di cui al punto 3.1) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla I Commissione consiliare in data 26/07/2021.
Relatore è il Consigliere Cane, che ha facoltà di intervenire.



CANE Andrea, relatore

Grazie, Presidente.
Vista l'importanza attuale del tema sanitario, mi fa particolarmente piacere relazionare il disegno di legge n. 151, che, come risulta nel testo licenziato all'unanimità dalla I Commissione in data 26 luglio 2021, consta di 3 articoli riformulati in base agli emendamenti presentati da parte della Giunta regionale.
Gli articoli riguardano, in particolare, le finalità del disegno di legge (articolo 1); le disposizioni finanziarie finalizzate a fornire la copertura finanziaria del medesimo disegno di legge (articolo 2); la dichiarazione d'urgenza del provvedimento (articolo 3).
Con il disegno di legge regionale n. 151 "Misure urgenti per la realizzazione del nuovo Parco della Salute, della Ricerca e dell'Innovazione di Torino" si intende recepire nel bilancio finanziario e nel patrimonio immobiliare della Regione la cessione all'Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino delle aree di proprietà regionale del Comprensorio 1 dell'ambito ZUT 12.32 (ex Avio-Oval), destinate alla realizzazione del Parco della Salute, della ricerca e dell'innovazione di Torino.
La cessione dell'area di proprietà della Regione alla AOU Città della Salute e della Scienza di Torino fa parte delle previsioni di cui al DPGR n. 75 del 27/12/2017, con il quale è stato approvato l'accordo di programma sottoscritto in data 15/11/2017 tra la Regione Piemonte, il Comune di Torino, l'Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, l'Università degli Studi di Torino, la FS Sistemi Urbani S.r.l. e la FS Italiane S.p.A.
Pertanto, con DGR n. 12-6322 del 28/12/2017 è stata prevista la cessione a titolo oneroso all'Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino delle aree di proprietà regionale destinate alla realizzazione del nuovo Parco della Salute, della ricerca e dell'innovazione, che dovranno essere sottoposte, prima dell'avvio degli interventi di edificazione, ad interventi di bonifica della matrice suolo da parte dell'Azienda medesima, nonché la possibilità di addivenire, in esito alla valutazione di stima e all'importo risultante, alla stipula di un contratto di permuta o di permuta mista a vendita.
A fronte di ciò, mi preme evidenziare che dopo tanti anni di stallo finalmente partirà questa modifica, che consentirà, di fatto, l'inizio della costruzione dell'ospedale.
Il ringraziamento è rivolto, quindi, a tutti coloro che hanno lavorato per questa accelerazione, e ovviamente alla Giunta, in particolare all'Assessore Icardi, che, dopo aver ereditato questa situazione di stallo in soli due anni è riuscito ad arrivare a questo importante risultato.
Il processo di stima asseverata e giurata del più probabile valore di mercato delle aree di cui trattasi ha condotto a un valore del cespite stimato in euro 35.350.000,00. Tale perizia è stata inviata, per l'espressione del parere di congruità, all'Agenzia del Demanio, che ha richiesto ai redattori chiarimenti e integrazioni.
In considerazione della rilevante entità del corrispettivo della cessione delle aree, l'Azienda Ospedaliera Universitaria ha manifestato l'intendimento, in conformità a quanto previsto dalla citata DGR, di addivenire al pagamento del corrispettivo del valore delle aree oggetto di cessione mediante trasferimento della proprietà di immobile nella titolarità della medesima, di interesse per la Regione all'acquisizione al proprio patrimonio.
In esito alla proposta dell'Azienda, la Regione individuava come oggetto di possibile interesse all'acquisizione al patrimonio regionale, a titolo di datio in solutum per il pagamento del debito dell'Azienda per il corrispettivo della cessione delle aree e fatto salvo eventuale conguaglio in denaro, la porzione di immobile di proprietà dell'Azienda medesima sito in Torino, via Giolitti n. 36, attualmente adibita a Museo regionale di Scienze Naturali, in concessione novantennale alla Regione a decorrere dal 1979, senza previsione di canone e con gli oneri manutentivi, ordinari e straordinari a carico della Regione medesima.
È particolarmente rilevante specificare che l'interesse della Regione all'acquisizione della titolarità della suddetta porzione immobiliare che ospita il Museo regionale di Scienze Naturali trova il proprio fondamento nell'opportunità di consolidare nel tempo, in capo alla Regione medesima la titolarità del bene mediante formalizzazione di un diritto di natura reale, al fine di garantire la prosecuzione nel tempo dell'attuale destinazione d'uso e anche dell'utilità di non disperdere gli investimenti realizzati dalla Regione a partire dagli anni '80 sulla porzione immobiliare oggetto attualmente di concessione, cui consegue l'attuale stato manutentivo del bene, che per la maggior parte risulta ottimo proprio in ragione degli investimenti regionali, finalizzati all'iniziale ristrutturazione totale e successivamente al mantenimento in efficienza del bene.
Di tali investimenti realizzati, la Regione Piemonte ha tuttavia richiesto all'Azienda la valorizzazione, mediante lo scomputo del valore di mercato della porzione immobiliare, in quanto concorrenti, come detto, a determinare il valore attuale del bene stesso.
In relazione a quanto sopra esposto, l'Azienda Ospedaliera Universitaria provvedeva all'affidamento di incarico professionale per la stima del valore della porzione dell'immobile di via Giolitti 36. Il valore della porzione dell'immobile è stato stimato in euro 46.100.000,00. Tale perizia è stata inviata per l'espressione del parere di congruità all'Agenzia del Demanio. In seguito, la Commissione dell'Agenzia del Demanio ha ritenuto sostanzialmente accettabile il processo di stima.
A tale valutazione, la Regione ha chiesto il riconoscimento, mediante scomputo dal valore periziato, degli investimenti dalla medesima realizzati sulla manica di via Giolitti dell'immobile dell'Azienda, nella stima ad euro 5.137.110,60. A seguito del riconoscimento di tale investimento da parte della Regione, la cessione è stata pertanto definita in euro 40.962.889,40.
Il disegno di legge n. 151 opera pertanto le necessarie scritture di bilancio registrando in entrata il provento relativo alla cessione delle aree di proprietà regionale del Comprensorio 1 (precitato ex Avio-Oval) per euro 35.350.000,00; mentre in uscita, la spesa per l'acquisto della porzione dell'immobile di proprietà dell'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, la corrispondente somma iscritta in entrata nell'annualità 2021, nonché euro 1.870.963,13 (per le annualità 2021 e 2022) ed euro 1.870.963,14 (per l'annualità 2023) tramite variazione compensativa tra il programma 06 e 05 della missione 01, per complessivi euro 40.962.889,40.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta, relatore di minoranza.



AVETTA Alberto, relatore

Grazie, Presidente.
Oggi discutiamo del disegno di legge n. 151, che prevede le misure urgenti per la realizzazione del nuovo Parco della Salute. È un provvedimento sul quale noi abbiamo espresso in Commissione un parere sostanzialmente positivo. Con questo provvedimento verrà recepita nel bilancio finanziario e nel patrimonio immobiliare della Regione la cessione all'Azienda Ospedaliera Universitaria delle aree che sono destinate alla realizzazione del Parco della Salute. Su questo, confidando che l'Assessore ci rassicuri sulla congruità anche tecnica dell'operazione, abbiamo ascoltato ieri le considerazioni tecniche sulla valorizzazione delle aree destinate al Parco e dell'immobile che ospita il Museo di Scienze Naturali, che comunque come è stato testé ricordato - è affidato in concessione e quindi è già nella disponibilità della Regione e sul quale negli anni la Regione stessa ha investito risorse ingenti, come ben sappiamo.
Accogliamo con favore il fatto che con questo atto l'edilizia sanitaria ritorna al centro dell'agenda politica di questa Regione e, seppur abbia ereditato una situazione di stallo, lo fa dopo due anni e mezzo di legislatura, quindi non esattamente ad un mese dall'insediamento di questa Giunta e peraltro dopo tante sollecitazioni da parte nostra. Lo fa dopo un periodo significativamente lungo, seppur - questo lo riconosciamo - un periodo in cui sono successe tante cose, a cominciare dalla pandemia che può aver avuto qualche effetto su questo ritardo - lo dico tra virgolette perché non so come definirlo in altro modo - nell'affrontare la questione.
Però, al di là di questo accenno polemico - a cui non mi sottraggo ma che finisce qua - credo che il provvedimento abbia una sua importante rilevanza, perché rimette al centro dell'agenda politica l'edilizia sanitaria su una scelta che non è solo una scelta - la dico in modo semplice e superficiale - di sostituire e di trasformare le Molinette in un altro ospedale, ma sappiamo che il Parco della Salute è una struttura sanitaria che concentrerà le alte complessità e, in questa struttura importante, si farà ricerca medica, ricerca tecnologica e innovazione.
Possiamo dire che è un'opera che cambierà anche il volto urbanistico dell'intera area sud di Torino, che ci consentirà anche di ridisegnare la rete sanitaria, ospedaliera e territoriale.
Per queste ragioni, riteniamo fondamentale garantire il rispetto di questo cronoprogramma; quello di oggi è un atto importante e riteniamo urgente e necessario procedere con la massima sollecitudine, lasciando da parte questioni che riguardano il dibattito politico, che su questa vicenda sarebbe opportuno, a nostro avviso, lasciare da parte per poter raggiungere quell'obiettivo che è condiviso, cioè di vedere che prenda forma il Parco della Salute, così importante per la sanità piemontese e per i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
È aperta la discussione generale.
Non essendovi richieste di interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 2



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 3



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



RAVETTI Domenico

Presidente, le chiedo scusa; ho pigiato male il tasto. Vorrei dare voto di presenza.



PRESIDENTE

Per il verbale, il Consigliere Ravetti rettifica il proprio voto da contrario a presenza.
Abbiamo concluso le votazioni dell'articolato.
La parola all'Assessore Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Vorrei semplicemente ringraziare l'Assessore Tronzano, il relatore di maggioranza e tutti coloro che hanno collaborato a questo importante provvedimento.
Fra una settimana, forse anche meno, saremo dal notaio per fare la permuta del Museo della Scienza con il terreno sul quale sorgerà il nuovo ospedale.
È importante, perché con questo atto diamo il via alla procedura di cambio di proprietà del terreno, ma soprattutto perché nel giro di un mese daremo finalmente l'avvio ai lavori.
Come sottolineava prima il relatore, il Consigliere Cane - e lo dico senza polemica, anche nei confronti del Consigliere Avetta - quando siamo arrivati, probabilmente anche senza alcuna responsabilità, le procedure erano bloccate. Questa è una tipologia di gara del tutto nuova e credo che il dialogo competitivo sia il primo in Italia ad essere sperimentato.
Dicevo che, quando noi siamo arrivati, le procedure erano bloccate, come ben sa anche il Consigliere Salizzoni; ricorderete bene le polemiche di un'altra forza politica sul dibattito pubblico. Penso che ricordiate tutti come il presidente di ANAC a Torino, dopo mesi e mesi di questo stallo, già un anno dopo l'insediamento di questa Giunta, sciolse il nodo dicendo che con la gara avviata, il dibattito pubblico non poteva essere effettuato. E così l'Azienda, che ringrazio, il Direttore e tutti gli operatori dell'ASL Città di Torino, l'Azienda universitaria, anche durante la pandemia, con tutti gli impegni che sono stati profusi nella cura del COVID, hanno saputo proseguire nella gara e andare avanti.
Oggi, siamo a un punto di svolta, perché tra poche settimane potremo vedere le ruspe nel cantiere del nuovo ospedale della Città della Salute. E' importantissimo, perché presumiamo che, approvando il cronoprogramma, che vedrà circa un anno di lavori per la bonifica, arriveremo, contestualmente all'affidamento dei lavori per la costruzione dell'ospedale. In questo senso, è sincronizzata la fine della bonifica con l'inizio dei lavori.
Possiamo dire che questo sarà il vero inizio dei lavori, un traguardo importante.
Credetemi, tutti quelli che ci hanno lavorato si sono spesi tanto, a cominciare dalla Città della Salute ai tecnici dell'Assessorato. È un risultato.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Consigliere Grimaldi, la prego: io non parlo mai quando lei parla.
È un risultato storico, un risultato notevole. Devo dire grazie a tutti quelli che, chi più e chi meno, hanno dato il proprio contributo e grazie per l'approvazione che vorrete dare al provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi, ma faccia fare a me il Presidente del Consiglio: sono io che devo gestire l'Aula, eventualmente richiamo io il Consigliere Grimaldi.
Se non ci sono altre dichiarazioni o interventi, procediamo con la votazione dell'intero testo del disegno di legge n. 151 "Misure urgenti per la realizzazione del nuovo Parco della salute, della ricerca e dell'innovazione di Torino".
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Come concordato, sospendo la seduta.
Comunico che il Vicepresidente Salizzoni ratifica il voto con la presenza.
Invito i Consiglieri a recarsi in Sala delle Bandiere per la consegna della ceramica, raffigurante il Drappo della Regione, da parte dell'Istituto Felice Faccio di Castellamonte.
Sospendiamo la seduta fino alle ore 14, orario in cui si svolgerà il question time e poi riprenderanno i lavori d'Aula.
I Consiglieri sono tutti invitati a recarsi in Sala delle Bandiere.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.40)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.06 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 822 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Matteo Marnati interrogazione a risposta immediata n. 823 presentata dal Consigliere Ivano Martinetti, cui risponderà l'Assessore Matteo Marnati; interrogazione a risposta immediata n. 824 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Matteo Marnati; interrogazione a risposta immediata n. 825 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 826 presentata dal Consigliere Raffaele Gallo, cui risponderà l'Assessore Matteo Marnati; interrogazione a risposta immediata n. 827 presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione a risposta immediata n. 828 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 829 presentata dalla Consigliera Francesca Frediani cui risponderà l'Assessore Matteo Marnati.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo fin d'ora che per le interrogazioni a risposta immediata è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per tre minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e non sono previste repliche.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 822 presentata da Magliano, inerente a "500 siti piemontesi contaminati e non bonificati, che cosa intende fare questa Giunta?"


PRESIDENTE

Iniziamo con l'interrogazione a risposta immediata n. 822 presentata dal Consigliere Magliano.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche l'Assessore che ha la delega competente per essere presente oggi.
Nel "premesso che" dell'interrogazione identifico come viene considerato un sito contaminato. Nel "premesso che" ulteriore affermo che la DGR 22-12378 del 26 aprile 2004, in conformità con i criteri predisposti dalle ex ANPA ai sensi dell'articolo 17 del decreto ministeriale 471 del 25/10/1999, è istituita l'Anagrafe Regionale dei Siti Contaminati della Regione Piemonte il cui aggiornamento avviene costantemente mediante un processo che coinvolge la Regione Piemonte, le Amministrazioni provinciali e l'ARPA Piemonte.
Il numero totale di siti contaminati censiti dall'Anagrafe Regionale cresce ogni anno, dal momento che si sommano allo storico tutti i procedimenti di bonifica che sono stati aperti nel corso del tempo; a oggi, in Piemonte i siti con procedimenti attivi sono circa 500. Circa il 47% dei siti censiti in Anagrafe insiste sul territorio dalla Città metropolitana di Torino, il 14% in provincia di Novara, il 13% in provincia di Alessandria, il 6% nelle provincia di Biella e di Vercelli, il 5% nelle Province di Asti, Cuneo e Verbano Cusio Ossola.
Oltre il 50% delle cause d'inquinamento riscontrate sul territorio regionale è riconducibile alla presenza di sostanze contaminanti attribuibili alla cattiva gestione d'impianti e strutture; le altre principali cause d'inquinamento sono riconducibili alla presenza di sostanze inquinanti dovuta alla scorretta gestione di rifiuti (oltre il 20%), eventi accidentali (il 17%) e, in ultimo, sversamenti incidentali quando sono incidentali - sul suolo e acque (8%).
Per legge i siti inquinanti devono essere bonificati a spese del responsabile dell'inquinamento, il quale però talvolta non è facilmente individuabile (questo è uno dei grandi problemi con cui ogni amministratore si è dovuto scontrare). Per tutelare la salute dei cittadini in queste situazioni intervengono Comuni e Province.
A maggio 2021 sul quotidiano La Stampa è iniziata un'inchiesta da questo punto che faceva riferimento a "Piemonte inquinato, 500 siti senza bonifica", con riferimento a 6,8 milioni di euro stanziati dalla Regione per gli interventi di bonifica. Con la DGR 3550 la Regione, come accordo di programma con Ministero della Transizione ecologica, Città metropolitana di Torino e Comuni di Ciriè, Givoletto e Rivalta di Torino, ha assegnato 4,6 milioni di euro di risorse statali per la realizzazione d'interventi di bonifica su siti inquinanti di seguito elencati (nell'interrogazione faccio l'elenco di questi siti).
Il trasferimento delle risorse finanziarie per l'esecuzione degli interventi sarà operato direttamente dallo Stato alle Amministrazioni locali.
Il 7 luglio il quotidiano La Stampa ha pubblicato un video con la terza puntata di questa inchiesta che conclude il focus sui cento siti inquinanti di Torino. In questa puntata si parla, ad esempio, dell'ex fabbrica Ghia e nel "considerato che" vado inoltre a sottolineare che i decenni passano e tanti siti nel nostro territorio rimangono ancora da bonificare.
La Regione Lombardia ha promosso il bando per l'avvio dei processi di bonifica e tutta una serie di misure d'interventi di recupero. Interrogo l'Assessore competente per sapere, oltre alle risorse statali previste dalla DGR sopracitata, quali altre azioni intenda mettere in campo questa Giunta per bonificare i siti contaminati e tutelare la salute dei cittadini, proprio perché quanto abbiamo stanziato evidentemente non basta per intervenire sui 500 siti inquinati del Piemonte.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Matteo Marnati.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 30 gennaio 2021 del Decreto del Ministero dell'Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare del 29 dicembre 2020, finalizzata all'adozione di un programma di bonifica dei "siti orfani" così come definiti dall'articolo 2 del decreto stesso e con il quale sono state destinate risorse finanziarie alla Regione Piemonte, poco meno di sette milioni di euro, quest'Amministrazione ha avviato un intenso lavoro per pervenire all'individuazione dei siti rispondenti alle caratteristiche previste dal citato decreto.
Infatti, è stata adottata la DGR n. 7 del 26 febbraio 2021, con la quale è stato disposto l'avvio di una ricognizione dei siti orfani così come definiti dal decreto ministeriale, finalizzata all'individuazione di siti e interventi finanziabili, e ha demandato alla Direzione regionale Ambiente Energia e Territorio la messa in campo delle attività a ciò finalizzate come definite con determinazione dirigenziale del 5 marzo 2021.
Sulla base delle indicazioni fornite dalla Giunta regionale è stato pertanto avviato un intenso lavoro al quale, in prima fase, sono state invitate a partecipare le Amministrazioni provinciali, titolari dei procedimenti di ricerca dei responsabili, nonché in analogia con quanto disposto dalla legge regionale 42/2000 in ordine della presentazione delle richieste di contributo regionale.
Terminata la prima fase di segnalazione dei siti orfani da parte delle Amministrazioni provinciali, gli Uffici dalla Direzione Ambiente hanno avviato una serie di approfondimenti nel corso di questi mesi, mediante incontri con Provincia, Comuni e ARPA Piemonte, per l'esame e la risoluzione di problematiche di natura tecnica e amministrativa, prevedendo anche, ove possibile, attività di sopralluogo.
Accanto ad acclarate situazioni prioritarie, nei prossimi mesi s'intende pervenire all'individuazione di un elenco definitivo e complessivo dei siti orfani, procedendo alla stipula di accordi di programma con il Ministero della Transizione ecologica per la spesa dei 6,8 milioni di euro destinati al territorio piemontese e di ulteriori risorse che lo Stato potrà trasferire in una seconda attuazione del decreto ministeriale.
Il lavoro in essere avrà anche la finalità di richiedere e auspicabilmente ottenere altre risorse da parte del Ministero della Transizione ecologica con il quale l'Assessorato ha avuto più confronti e dai quali emerge la possibilità che lo stesso intenda destinare più fondi alla problematica delle bonifiche.
In tal senso, la Giunta intende proporre l'elenco di siti prioritari anche per l'assegnazione di consistenti risorse finanziarie nell'ambito della programmazione del Fondo di Sviluppo e Coesione 2021-2027.
Ciò premesso, si rileva che, al di là delle attività di competenza della Regione, il lavoro che stanno svolgendo gli Uffici sta portando anche ad analizzare e stimolare alcune situazioni a livello locale, di competenza delle singole Amministrazioni comunali, laddove vi siano procedimenti di bonifica a carico di soggetti responsabili della contaminazione o dei proprietari dei siti che procedono lentamente. Per tali situazioni la Direzione regionale sta fornendo supporto a livello locale per uniformare le azioni di competenza delle Amministrazioni comunali, con la collaborazione delle Amministrazioni provinciali e di ARPA Piemonte, con l'obiettivo di dare seguito ai procedimenti di bonifica da parte dei responsabili della contaminazione.
Quale altra linea d'azione, si segnala che è in corso la revisione del Piano regionale di bonifica dei siti contaminati, facente parte della programmazione regionale in materia di rifiuti.
A tal riguardo, la Regione Piemonte con DGR 12 marzo 2021, n. 14-2969 "Legge regionale 1/2018, articolo 3. Approvazione di atto di indirizzo in materia di programmazione della gestione dei rifiuti urbani e bonifiche Aggiornamento della pianificazione regionale e adeguamento alla disciplina nazionale di recepimento delle direttive europee relative al pacchetto Economia circolare", ha posto le basi per l'avvio delle procedure di aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e di Bonifica delle Aree Inquinate (PRUBAI), incaricando la Direzione Ambiente Energia e Territorio della messa in atto delle attività necessarie per la redazione dei documenti tecnici per la pianificazione ai fini dell'adozione da parte della Giunta regionale e della successiva proposizione al Consiglio Regionale per l'approvazione di competenza.
Le attività per l'aggiornamento del Piano sono in corso e le problematiche della bonifica dei siti contaminati sono sviluppate con il coinvolgimento delle strutture tecniche e del territorio. Nel Piano, accanto ai siti di competenza della Pubblica Amministrazione, troveranno spazio le misure per incidere, per quanto possibile, su aspetti amministrativi per rendere più snelli i procedimenti di bonifica, nonché la definizione di misure relative, ad esempio, al recupero e alla riqualificazione di aree dismesse inquinate.
Corre, in ultimo, segnalare che le attività che emergono dal lavoro della Direzione regionale troveranno attuazione anche nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che prevede espressamente la destinazione di risorse finanziarie in favore delle Regioni e delle Province Autonome per la realizzazione di interventi di bonifica dei siti contaminati.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Matteo Marnati per la risposta.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Interrogazione a risposta immediata n. 826 presentata da Gallo, inerente a "Strategie future dell'Amministrazione regionale in ordine a Finpiemonte" 16022 Interrogazione a risposta immediata n. 823 presentata da Martinetti inerente a "DGR 32-3563 del 16/07/2021 - Modifiche statutarie Finpiemonte S.p.A."


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
826, del Consigliere Gallo, che la dà per illustrata, collegata all'interrogazione a risposta immediata n. 823, presentata dal Consigliere Martinetti, che la illustra.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente; buongiorno, Assessore.
Penso che siamo tutti d'accordo sul fatto che, sia per gli incarichi attribuiti, sia per le risorse gestite, Finpiemonte S.p.A. costituisce una delle più rilevanti partecipazioni della nostra Regione.
Finpiemonte da sempre (o sovente) è al centro di dibattiti e di polemiche: ricordo che c'è un membro del Consiglio di Amministrazione dimissionario c'è anche un Direttore generale dimissionario, tutti i ruoli che al momento non sono ancora stati rimpiazzati.
Ciò che mi dispiace, però, è che tutte le notizie che si susseguono non vengano quasi mai affrontate in Consiglio o nelle Commissioni competenti ma trapelano da organi di stampa. E quando si cerca di fare chiarezza diventa difficile capire dove sta veramente il problema.
Secondo gli ultimi articoli riportati dagli organi di stampa si parla di problemi di funzionamento del Consiglio di Amministrazione, di possibili violazioni del Codice etico, di documentazione che sarebbe stata acquisita sia dall'ANAC sia dalla Corte dei Conti per le verifiche necessarie.
Adesso siamo venuti a sapere che il Consiglio di Amministrazione di questa partecipata ha declinato la convoca richiesta dalla Giunta regionale per motivi di salute del Presidente di Finpiemonte S.p.A., cui vanno i nostri auguri di pronta guarigione.
La Giunta ha scelto di ridurre il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione da cinque a tre, con ragioni tecnico-giuridiche e/o politiche che non ci risultano chiare (chiediamo, appunto, lumi in tal senso) e sono anche piuttosto opinabili, sulle quali ci siamo già espressi di recente anche con un comunicato stampa.
Noi pensiamo che la significativa riduzione di rappresentanza nel board di amministrazione costituisca un sinonimo di minor trasparenza e di minor controllo su quelle che sono le importanti scelte da adottare, tanto più che su questo ente credo transiteranno buona parte dei fondi del PNRR.
Pur riconoscendo che il numero di cinque membri dei componenti del C.d.A.
era stato richiesto quando Finpiemonte era iscritta negli albi della Banca d'Italia, questo cambio statutario deciso dalla Giunta a nostro avviso non trova riscontro in quella che è l'importanza operativa ed economica di questa partecipata.
Si tratta di modifiche importanti che, a nostro avviso, avrebbero dovuto essere discusse nelle Commissioni competenti, quindi chiedo oggi all'Assessore Marnati, anche se avrei preferito interloquire con l'Assessore competente Ricca, quali siano le ragioni di tutta quest'urgenza che impongono una calendarizzazione dell'Assemblea straordinaria di Finpiemonte che ha all'ordine del giorno i lavori del nuovo Statuto, su cui noi, come ho già detto, abbiamo grossi dubbi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Martinetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione n. 823 del Consigliere Martinetti e all'interrogazione n. 826 del Consigliere Gallo delegando l'Assessore Marnati.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Com'è stato riferito, su indicazione dell'Assessore Ricca si comunica quanto segue.
Le modifiche statutarie approvate con la DGR n. 32 del 16 luglio 2021 sono tese a fronteggiare problematiche societarie. La nuova configurazione dell'organo amministrativo di Finpiemonte è più snella e permette il rafforzamento del controllo analogo esercitato dalla Regione Piemonte sulla sua società in house. In tal senso è da intendersi, ad esempio, la nuova previsione statutaria di una trasmissione tempestiva da parte di Finpiemonte della documentazione richiesta dalla Regione.
In particolare, coerentemente a quanto indicato in narrativa della citata deliberazione, si è introdotto uno specifico riferimento all'adempimento in materia di trasmissione documentale e la ridotta complessità organizzativa derivante dal venir meno della qualifica dell'intermediario finanziario e l'assenza della necessità di garantire un'adeguata partecipazione all'amministrazione della società agli azionisti pubblici che, nel frattempo, hanno dismesso la loro partecipazione (Città di Torino, Comune di Asti, Provincia di Asti e Provincia di Cuneo). Questo ha reso auspicabile la riduzione del numero degli amministratori.
Teniamo conto che l'articolo 11, commi 2 e 3, del decreto legislativo del 2016, cioè il Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica prevede che l'organo amministrativo delle società a controllo pubblico sia costituito di norma da un amministratore unico e che l'Assemblea della società a controllo pubblico, con delibera motivata riguardo a specifiche ragioni di adeguatezza organizzativa e tenendo conto delle esigenze di contenimento dei costi, può disporre che la società sia amministrata da un Consiglio di amministrazione composto da tre o cinque membri.
In analogia alle previsioni statutarie di altre società di controllo regionale, si è introdotta una norma specifica relativa al caso di sopravvenuta mancanza del Presidente o della maggioranza dei componenti del Consiglio di amministrazione. Casi che si ritengono di rilevanza tale da giustificare la decadenza dell'intero organo e la sua completa rinnovazione.
Poi si è ritenuto di ricondurre alla competenza assembleare l'assegnazione dei poteri di gestione a qualsiasi Consigliere. Si è rimosso il contrasto fra l'articolo 19, commi 5 e 6, del già richiamato decreto legislativo del 2016, che prevede che gli obiettivi siano assegnati alle società dal socio e la precedente previsione statutaria che ne affida la determinazione all'organo amministrativo.
Si è ritenuto anche di introdurre la necessità che le adunanze del Consiglio di amministrazione con argomenti di particolare rilievo, quali bilancio e piano industriale, siano svolte con modalità tradizionale in presenza.
Considerata la natura delle modifiche apportate e l'esecutività della deliberazione che le ha disposte, è atteso che la società, tempestivamente informata, disponga la richiesta di convocazione, tenuto conto degli articoli 2, 3, 6 e 7 del Codice Civile, che prevede che gli amministratori o il Consiglio di gestione devono convocare senza ritardo l'Assemblea quando ne è fatta domanda da tanti soci che rappresentino almeno il decimo del capitale sociale, che non fanno ricorso al capitale di rischio, e nella domanda sono indicati gli argomenti da trattare.
Se gli amministratori oppure, in loro vece, i sindaci non provvedono, il tribunale, sentiti i componenti degli organi amministrativi di controllo ove il rifiuto di provvedere risulti ingiustificato, ordina con decreto la convocazione dell'Assemblea, designando la persona che deve presiederla.
Si ritiene, pertanto, che la società sia chiamata a dover dare attuazione con conseguente tempestività a quanto ponderatamente disposto dalla Regione Piemonte nell'esercizio dei suoi poteri di azionista.
Grazie, Presidente.


Argomento: Presidi socio-assistenziali pubblici e privati

Interrogazione a risposta immediata n. 824 presentata da Rossi, inerente a "Equità ristori RSA"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
824.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Come sappiamo, a causa della considerevole diffusione del virus Sars-Cov2 anche l'Italia, a partire dal mese di febbraio 2020, è entrata a pieno titolo nella pandemia e nell'emergenza sanitaria di livello planetario.
Sono in molti ad aver pagato un prezzo alto per questa pandemia. Oggi con quest'interrogazione ci occupiamo in particolare delle RSA, che ospitano anziani, persone non autosufficienti o con diversi gradi di disabilità, che hanno dovuto subire le conseguenze della pandemia, che tra i tanti disagi come la chiusura delle visite esterne da parte dei parenti, ha portato al blocco o al rallentamento dei nuovi ingressi. Oltre al rallentamento dei nuovi ingressi, queste strutture hanno dovuto anche affrontare costi maggiori rispetto agli anni precedenti, relativi ai DPI, alla sanificazione, alla riorganizzazione gestionale e all'aumento delle polizze assicurative.
Molte sigle sindacali, ma anche organizzazioni religiose, hanno di recente lanciato un allarme per un settore in profonda crisi, denunciando con chiarezza che soprattutto le realtà più piccole, che caratterizzano il territorio piemontese, sono a rischio chiusura entro fine anno, per l'insostenibilità economica delle attività. Purtroppo abbiamo preso atto che in questi mesi, anche nei periodi in cui i contagi hanno rallentato non sono ripresi gli inserimenti, nonostante ci siano liste d'attesa di migliaia di persone per le RSA.
Lo scorso 18 dicembre 2020 la Giunta regionale ha approvato un disegno di legge, in cui si prevedeva un contributo straordinario di quarantuno milioni di euro per garantire la continuità di queste strutture. Il citato disegno di legge fu approvato in Consiglio regionale il 20 gennaio 2021 con un ulteriore aumento di risorse fino a quarantaquattro milioni. Queste risorse sono poi state erogate attraverso due DGR.
La prima è la n. 13-2888 del 19 febbraio 2021, nella quale la Giunta ha messo in campo le prime azioni di ristoro previste dalla legge per le integrazioni tariffarie, relative a due periodi: la prima azione riguarda il periodo 21 febbraio-31 dicembre 2020, la seconda riguarda il 2021, con i due termini di scadenza del 15 marzo 2021 e del 10 agosto 2021.
Una seconda DGR è la n. 1-2908, con la quale però si mettevano in campo le risorse previste dall'articolo 6 della legge, che quindi riguardavano un'altra fattispecie. Con la determina dirigenziale del 2 luglio, c'è una presa d'atto delle domande pervenute, quindi la Regione ha definito la suddivisione dei ristori da corrispondere.
Il problema, Presidente, è che, mentre quasi tutte le RSA hanno ricevuto comunicazione sulle modalità che riguardavano la prima DGR che ho citato in questa mia relazione, diverse RSA presenti sul territorio ci hanno segnalato che non hanno ricevuto la comunicazione adeguata relativamente al bando sulla possibilità di richiedere ristori per la seconda DGR, quella relativa all'articolo 6.
Pertanto, con l'interrogazione chiediamo alla Giunta, Presidente, di sapere cosa la Regione intenda fare per permettere a tutte le RSA che non hanno presentato domanda, perché non hanno ricevuto un'adeguata informazione, di accedere ai contributi previsti dall'articolo 6 della legge regionale 3 del 2021.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Marnati per la risposta.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Su indicazione dell'Assessore Caucino, leggo la risposta.
In riferimento all'interrogazione a risposta immediata presentata dal Consigliere Domenico Rossi, si desidera chiarire quanto segue.
In primo luogo, si evidenzia che la determinazione dirigenziale n. 604 del 28 aprile 2021, con la quale s'indicava il termine per la presentazione delle istanze di contributo, di cui all'articolo 6 della legge regionale 3/2021, individuava quale data entro la quale provvedere all'invio delle richieste il 30 maggio 2021, con una finestra utile di oltre un mese ovvero un tempo congruo per provvedere.
Non appare verosimile la circostanza secondo la quale molte RSA piemontesi non sarebbero state adeguatamente informate, poiché ampia diffusione è stata data alla notizia attraverso i media, sia a livello regionale sia locale, nonché ripetutamente attraverso tutti gli organi di comunicazione istituzionali, proprio con l'intento di rendere edotti tutti i portatori d'interesse e i cittadini.
Inoltre, si ricorda che in ogni occasione possibile, ivi comprese le decine di videoconferenze sul tema (ad esempio, le cabine di regia e osservatori) si è pubblicizzata questa grande opportunità.
Non da ultimo, infine, il Settore regionale preposto ha altresì fornito telefonicamente informazioni a fronte di centinaia di richieste inoltrando, nel caso, anche la documentazione necessaria. Non può sfuggire il fatto che, ovviamente, la pubblicità è avvenuta ufficialmente con la pubblicazione degli atti sul BUR.
Si precisa altresì che molte RSA non hanno posti autorizzati, ma solo posti accreditati: infatti, delle 617 RSA, 599 risultano accreditate.
Conseguentemente, hanno anche già attinto alle risorse dei ristori a esse dedicate e solo diciotto hanno posti solo autorizzati e non convenzionati.
Tuttavia, al fine di procedere a una necessaria verifica della reale portata del fenomeno e di accertarne con precisione la consistenza s'informa che, nei prossimi giorni, gli Uffici regionali competenti procederanno a puntuale ricognizione finalizzata ad avere un quadro complessivo del fenomeno rilevato e a valutare eventuali possibili correttivi.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 825 presentata da Avetta, inerente a "Pronto soccorso Cuorgnè: quando saranno ricevuti i Sindaci?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 825.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Torno sulla questione del pronto soccorso di Cuorgnè, che è stata ampiamente dibattuta in questi ultimi due mesi, perché si tratta di un tema molto sentito in quella zona del Canavese e sulla quale molte considerazioni sono già state espresse, sia sulla sua effettiva utilità sia sui costi di gestione relativi, in particolare, al personale che, a sentire l'ASL TO4, non si troverebbe, sia sulle modalità con cui si pensa di risolvere la questione che, a nostro avviso, non ci pare possa essere derubricata e risolta con il mero scarico del servizio sul pronto soccorso di Ivrea o di Ciriè.
Il dibattito si è ulteriormente alimentato in questi giorni, per l'intervento delle organizzazioni sindacali che - a nostro avviso correttamente - propongono di affrontare il problema in un contesto più ampio, con la complessiva rivisitazione del modello della sanità territoriale e anche a seguito di una lettera dei Sindaci della zona di Rivarolo. Infatti, il Sindaco di Rivarolo ha chiesto un appuntamento, che a oggi non risulterebbe essere ancora stato concesso, per esprimere alcune considerazioni rispetto alle necessità di quel territorio e alla necessità di mantenere quel presidio sanitario. Inoltre, per quanto ho potuto recepire dalla lettura di quella lettera, sono state espresse alcune proposte che, a mio avviso, andrebbero valutate.
Attraverso quest'interrogazione chiediamo all'Assessore se e quando sia sua intenzione ricevere i Sindaci, che tra l'altro, come l'Assessore sa essendo stato anche lui primo cittadino, hanno un ruolo, una responsabilità e anche doveri in materia sanitaria nei confronti dei loro cittadini.
Infine, chiediamo se l'Assessore ritenga d'individuare una soluzione valutando magari anche le proposte sintetizzate in quella lettera, ma che potrebbero essere meglio espresse e documentate nell'auspicato incontro.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il Consigliere Avetta, che viene a supporto della mia segreteria per gli appuntamenti con i Sindaci. Tuttavia, ricevere tutti i Sindaci che fanno domanda diventa un problema su circa 1.200 Comuni della Regione Piemonte.
Lei, ovviamente, sa che nelle ASL esiste l'Assemblea dei Sindaci (è stato Sindaco anche lei, immagino) con il suo Presidente. Inoltre, c'è la rappresentanza dei Sindaci, che è quella che normalmente ho svolto, perch sono i portatori dei problemi di un'intera Azienda.
Infatti, ho già programmato un incontro per giovedì con la rappresentanza dei Sindaci e non certo con questi o quell'altro Sindaco. Può succedere, ma sono casi effettivamente più rari. Ci vorrebbero tre o quattro mandati per riceverli tutti, tanto per essere chiari. Purtroppo il tempo è quello che è.
Sul tema del pronto soccorso, devo dire che l'Assessorato, attraverso l'Unità di crisi e la gestione commissariale, ha già dato, oltre due mesi fa, indicazioni a tutte le Aziende del Piemonte sulla riconversione degli ospedali COVID in attività ordinarie e in ospedali ordinari, e la riapertura di tutti i pronto soccorso chiusi per la pandemia COVID (erano ben quattordici), compreso il pronto soccorso di Cuorgnè.
Di conseguenza, il ruolo di programmazione che la Regione ha è stato pienamente mantenuto ed è stato svolto. Noi abbiamo detto, oltre due mesi fa, di riaprire il pronto soccorso. Questo è quello che è successo in molte realtà del Piemonte: le cito, per esempio, il pronto soccorso del Martini quello di Ceva; di Saluzzo e Tortona a breve. C'è una programmazione che prevede la riapertura di tutti i pronto soccorso.
Quello di Cuorgnè è, purtroppo, un caso unico per una serie sfortunata di eventi, perché non ci sono sufficienti medici, non ci sono sufficienti risorse umane che permettono al Direttore generale di riaprire il pronto soccorso. Mi ha rappresentato il problema: si sta cercando di trovare ulteriori risorse attraverso la collaborazione con altre Aziende e attraverso l'implementazione dei servizi che forniscono personale (cosa tutt'altro che facile, perché questo è un problema nazionale).
Nella Torino 4 è il problema è un po' più acuto rispetto al resto del Piemonte e questo non permette, allo stato attuale, di aprire il pronto soccorso, creando anche grosse difficoltà sul mantenimento aperto di altri pronto soccorso.
La difficoltà del Direttore generale è già stata presentata più volte ai Sindaci. Il dottor Scarpetta ha già spiegato più volte la tematica ai Sindaci e su questa tematica mi permetta di dire che c'è una grande speculazione politica diciamo super partes da una parte e che, dall'altra non va bene, perché c'è una difficoltà oggettiva da parte del Direttore.
Vorrei solo ricordare che la Regione ha compiti di programmazione, che abbiamo fa svolto. Io non sono il Direttore generale, posso dare una mano a cercare di coordinare gli aiuti e di sopperire alle mancanze di personale che sono più acute che in altre aree, ma sicuramente sono temi, non per scaricare le responsabilità, gestionali, che vanno visti con il Direttore generale. Da parte nostra stiamo organizzando, con l'Università e anche in Conferenza delle Regioni, una serie di provvedimenti che permettano e consentano di avere a disposizione più personale, in particolare gli urgentisti, oggi particolarmente carenti sul territorio nazionale.
Riceverò i Sindaci e non potrò fare altro che ripetere quanto il Direttore generale ha già detto loro sulla parte gestionale, fermo restando che c'è un impegno a 360 gradi, sia a livello regionale sia a livello nazionale per avere più risorse umane. Parlo soprattutto di specialisti urgentisti anestesisti e di quelle altre figure mediche che sappiamo essere particolarmente carenti.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 827 presentata da Disabato, inerente a "Punto nascita del San Biagio di Domodossola: quale futuro in base ai programmi e ai progetti della Giunta regionale del Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
827.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Ho deciso di presentare questa interrogazione rivolta all'Assessore Icardi perché nelle settimane scorse ho assistito a una querelle piuttosto interessante sui vari social media piuttosto che su quotidiani locali dell'Ossola, che trattavano della riapertura del punto nascita dell'ospedale San Biagio di Domodossola.
Ho deciso di riportare il dibattito in Consiglio regionale proprio perch ho percepito un rischio reale che si stesse trattando il tema della riapertura del punto nascita da un punto di vista ideologico quasi elettorale.
Mi sono permessa di presentare quest'interrogazione perché, a mio avviso la sicurezza e la salute delle donne e dei futuri nascituri vengono prima di tutto. Forse, prima di trattare il tema nel modo in cui è stato trattato, dovremmo assicurarci che tutti gli standard per la riapertura del punto nascita siano rispettati.
Vado all'oggetto dell'interrogazione: il progetto della Giunta regionale in merito alla riapertura, proprio perché sui giornali non è risultato chiaro.
Alla fine, ho inteso che ci sia l'interesse di mantenerlo aperto, però mi chiedo con quali requisiti e con quali standard.
So che è stata presentata un'interrogazione sul tema anche in Parlamento ed è stato riferito che c'è un aggiornamento delle linee guida per i percorsi di nascita, per cui sarebbe sicuramente il caso di portare avanti il dibattito, prestando attenzione rispetto a quello che sta succedendo a livello nazionale. Per tenere aperti dei punti nascita ci sono dei requisiti ben precisi che, come dicevo prima, vanno dal possesso di attrezzature technology alla presenza di sale operatorie, dalla presenza del personale qualificato h24 alla presenza di sangue o ematochimici, alla possibilità di effettuare esami ematochimici alle donne nelle ventiquattro ore.
Sono requisiti piuttosto stringenti che vogliamo siano rispettati anche per l'ospedale San Biagio, quindi sarebbe importante capire se la Giunta ha la possibilità di garantirli.
Sappiamo bene che a livello nazionale era stato costituito un comitato, il Comitato di Percorso Nascita, che si poneva l'obiettivo di analizzare tutte le situazioni dei vari punti nascita che non rispettassero i requisiti dei 500 parti l'anno. È chiaro che esistono dei punti nascita, magari in zone marginali o dove le situazioni orografiche sono particolari, che non riescono a raggiungere questi numeri; numeri che sono, tra l'altro, una conditio sine qua non di garanzia per le donne che devono poter partorire nella massima sicurezza e con tutte le attenzioni del caso.
Questo Comitato Percorso Nascita valutava proprio tutte quelle casistiche di quei punti che non raggiungevano questi numeri per esprimere un parere poi la Regione poteva tranquillamente prendersi la responsabilità di non prendere carico del parere e di procedere per altre ragioni, però questo parere era dato.
Intanto, mi verrebbe da chiedere se l'Assessore si sia attivato presso il Ministero per avere un parere specifico su quel punto nascita.
A fronte delle dichiarazioni che sono state rilasciate, vi era l'intenzione di tenere aperto il punto nascita che era stato, peraltro, chiuso proprio durante l'emergenza sanitaria a seguito delle disposizioni previste dal Piano pandemico aziendale del VCO e in osservanza del Piano pandemico regionale del DIRMEI, quindi vi era stata la chiusura del punto nascita del San Biagio. Era stata garantita, invece, la possibilità delle nascite d'emergenza anche per dare un servizio in più alle donne, ma il tema rimane l'apertura del punto nascita.
Sono qui per chiedere all'Assessore quale sarà il futuro del punto nascita del San Biagio di Domodossola in base ai progetti e ai programmi messi in campo dalla Giunta regionale e soprattutto con quali condizioni, con quali garanzie di sicurezza per le donne e per i futuri nascituri, per dare un servizio che sia assolutamente professionale, efficiente e tutelante per chi decide di recarsi all'ospedale di Domodossola per il parto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Sarah Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Grazie, Consigliera Disabato, perché questa'interrogazione mi dà la possibilità di dire alcune cose sul punto nascita di Domodossola che forse non sono state ben chiarite.
La prima questione da chiarire è che non è stato totalmente chiuso durante la pandemia. Il punto nascita di Domodossola è stato chiuso per gli interventi programmati e per i parti cosiddetti in elezione, ma è rimasto aperto per le emergenze e, come il Direttore generale mi ha relazionato sullo stato del punto nascita di Verbania, i parti ordinari vengono gestiti presso il presidio di Verbania, cioè vengono indirizzati in assenza d'urgenza.
Presso il presidio di Domodossola è stata, ed è tuttora garantita, pur con difficoltà logistiche e organizzative per il personale, la presa in carico del parto in emergenza. Gli episodi di parti nel piazzale dell'ospedale secondo me, sono strumentalizzazioni, perché è sempre stata garantita l'assistenza in emergenza alle gestanti.
Sono state adottate anche una serie d'iniziative, di protocolli organizzativi e anche clinici, proprio per garantire quel servizio di sicurezza, con alcune modalità. La Consigliera ha perfettamente ragione quando dice che, a livello nazionale, in Conferenza delle Regioni, stiamo valutando, insieme al Ministero, la rimodulazione dei parametri del DM 70 di quei criteri di sicurezza che devono essere garantiti in tutti i punti nascita nel nostro Paese.
A Domodossola è presente, tutti i giorni nelle ore diurne, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, una guardia medica ostetrico-ginecologica con anche un supporto ostetrico. È attivabile nelle ore notturne, dalle ore 20.00 alle ore 8.00, un intervento medico ginecologico, sempre con supporto ostetrico presso i locali dedicati, locali idonei con tutte le attrezzature, tant'è che in precedenza funzionava anche per interventi in elezione.
Nelle ore diurne, preferibilmente, le gestanti, in imminenza di parto e senza condizioni critiche d'urgenza, vengono indirizzate presso la sede ospedaliera di Verbania, dove sono state conservate e disponibili stanze di degenza, pre e post parto, e la struttura di pediatria in assetto di normalità di servizio.
In più, è stato predisposto un percorso di presa in carico della gravidanza per garantire alcuni obiettivi fondamentali. Assicurare il supporto alla donna in caso di dubbi, necessità o altro; assicurare l'attivazione di percorsi più appropriati, accompagnare la gestante nelle diverse fasi della gravidanza, in particolare, come sappiamo, le ultime; ridurre i possibili accessi non appropriati alle strutture e assicurare la massima e pronta risposta alle condizioni di emergenza, mai mancata in tutto il periodo della pandemia e continuo tutt'oggi.
Per i piccoli pazienti in età pediatrica, presso il presidio di Domodossola, dal 14 luglio è stato ripristinato, presso il DEA, presso il pronto soccorso, l'area dedicata ai pazienti pediatrici che necessitano di un periodo di osservazione, sulla base di criteri clinici definiti dal protocollo aziendale. L'assistenza infermieristica è assicurata dal personale del DEA, con supporto, se necessario, di personale con competenza infermieristica pediatrica.
In più, abbiamo anche attivato, in via sperimentale, dal 19 una centrale operativa ostetrica h24, sette giorni su sette, gestita dal personale di ostetricia operante presso la SOC di ostetricia e ginecologia, con il supporto, ovviamente, del medico ginecologo. Il servizio dispone anche di un numero di telefono dedicato.
Contestualmente, in via sperimentale, proprio sull'area dell'Ossola, viene implementato il servizio di recall ostetrico, un servizio settimanale a decorrere dalla trentaseiesima settimana di gestazione, attivato dal personale ostetrico in servizio presso il presidio di Domodossola. C'è anche un programma di presa in carico attiva da parte della stessa équipe sia territoriale sia ospedaliera che consente di anticipare, per quanto possibile, i casi di emergenza, di prevenirli e di gestire un accesso presso la sede ospedaliera più idonea per il caso, soprattutto quando si tratta di donne che non hanno seguito il percorso nascita aziendale.
Purtroppo, a causa della carenza di medici specialisti in ostetricia e ginecologia, il Direttore del servizio aveva richiesto l'attivazione di una procedura di gara per il servizio medico ostetrico presso il presidio di Domodossola (non c'è il personale per la riapertura), quindi l'Azienda, con atto deliberativo n. 925 del 17 dicembre, ha affidato, attraverso una procedura negoziata, il servizio di assistenza medico-ginecologica presso l'ospedale di Domodossola per un periodo di sei mesi, con decorrenza dell'attivazione del servizio (è una società di Roma).
Detto appalto, per la situazione pandemica nella prima parte dell'anno, non è stato attivato, quindi la società affidataria interpellata per le vie brevi ha comunicato che se nulla diversamente interviene, sarebbe nelle condizioni di mettere a disposizione specialisti garantendo l'attivazione del punto nascita per i casi in elezione e non urgenti, a partire dal prossimo settembre. Ciò consentirebbe la possibilità di attivare, nel frattempo, una procedura di affidamento che possa garantire la continuità del servizio per un periodo anche più lungo del tempo che ho citato.
Vi assicuro che le polemiche preelettorali relative al punto nascita di Domodossola sono davvero strumentali, che è stato sempre aperto per le urgenze, che è stata sempre garantita l'assistenza in caso d'urgenza mentre nei casi non urgenti di elezione si è preferito concentrare sull'ospedale di Verbania, proprio per dare quelle garanzie di sicurezza che vogliamo mantenere ovviamente sull'équipe e non sul presidio.
Siamo in contatto con il Ministero proprio per determinare procedure di garanzia delle condizioni di sicurezza che ci permettono di assicurare a tutte le gestanti tutte le garanzie e le condizioni per essere assistite nel modo più corretto e sicuro possibile.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 829 presentata da Frediani, inerente a "Rifiuti speciali pericolosi area Salbertrand"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
829, presentata dalla Consigliera Frediani.
La parola la Consigliera Frediani, che ha facoltà di illustrarla per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente, e grazie al collega Grimaldi che mi ha ceduto il posto.
Con l'Assessore Marnati ci siamo già confrontati su questo tema: avrà visto, nelle premesse, che c'è qualche calcolo che deriva da un'attenta osservazione di alcuni esponenti di un'associazione che è attiva sul territorio valsusino e che si sta dedicando, in particolare, un po' a tutti quelli che sono i movimenti nell'area di Salbertrand, che, tra l'altro, è stata oggetto anche di un confronto in audizione con l'architetto Foietta oltre che con i Sindaci di Salbertrand e di Susa e con il Presidente dell'Unione montana.
Si tratta, infatti, di un'area al centro di alcune problematiche che si riverberanno anche sul resto della vallata.
Il problema, in questo caso, è lo smarino. I calcoli sono un po' complessi quindi li ripercorro rapidamente. Si basano - lo ripeto - su un'osservazione di persone che frequentano il territorio avendone titolo ovviamente.
Il 25 giugno 2020 avevo già posto un'interrogazione relativamente al deposito nell'area di Salbertrand, in cui si trovavano 8.000 metri cubi di rifiuti speciali contenenti amianto.
In una successiva interrogazione, sempre rivolta all'Assessore, si confermava l'entità di questo deposito, per l'appunto di 8.000 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi contenenti amianto e che, a quella data erano state smaltite 18.400 tonnellate.
Stando ai parametri forniti da TELT, le 18.400 tonnellate nel progetto definitivo della sezione transfrontaliera comune darebbero un peso di smarino di 1,65 T/mc e corrispondono a 11.150 metri cubi. È proprio su questo dato che i conti non tornano, nel senso che si evidenziano 3.000 metri cubi di rifiuti di cui non è stata dichiarata la provenienza.
Noi avevamo contezza di 8.000 metri cubi che dovevano essere rimossi dall'area del deposito di Salbertrand, ma, in base ai calcoli svolti e in base allo smaltimento registrato, parrebbe che di 3.000 metri cubi non si conosca la provenienza.
Ci sono stati numerosi sopralluoghi e foto scattate da Pro Natura Piemonte in cui si vede, già a metà febbraio, che il deposito oggetto dei sequestri e poi della bonifica è stato smaltito da tempo, quindi quegli 8.000 metri cubi non ci sono più. Però sta continuando quest'attività di smaltimento che riguarderebbe solo un nuovo e più consistente deposito di rocce contenenti amianto, della cui esistenza, però, pare che la Regione non fosse a conoscenza, almeno stando alle risposte alle interrogazioni cui ho fatto menzione prima.
Tale smaltimento è continuato ininterrottamente nei mesi di aprile, maggio giugno e luglio, cinque giorni su sette, con il riempimento di sacchi da 1,5 mc ogni cinque minuti e pertanto, sulle otto ore, ne venivano prodotti poco meno di un centinaio, corrispondenti ad almeno 150 metri cubi di smarino contaminato al giorno.
A oggi si può calcolare che la seconda discarica abbia fornito, da fine marzo, almeno altri 10 mila metri cubi. Il termine dei lavori sarebbe fissato per il 6 agosto.
In sintesi, considerata quest'attività di osservazione sul territorio, che mi piace sottolinearlo - è sempre piuttosto intensa (si cerca sempre di monitorare quello che succede all'interno dei cantieri), chiediamo alla Regione se sia in possesso d'informazioni relative a questo secondo deposito di 3.000 metri cubi, che si va ovviamente a sommare all'altro deposito di cui eravamo già a conoscenza di 8.000 metri cubi, che è stato oggetto di precedenti interrogazioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Matteo Marnati.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Le competenze sul controllo delle operazioni in corso di rimozione dei materiali e dei rifiuti ivi depositati sono in capo a SPRESAL ASL TO3, ARPA Piemonte e Città metropolitana di Torino, per cui agli atti della Regione Piemonte non ci possono essere risultanze e riscontri di competenza. Va precisato, preliminarmente, che il parametro, ossia il peso volumico citato nell'interrogazione come fornito da TELT, estrapolato dal progetto definitivo della sezione transfrontaliera, pari a 1,65 tonnellate al metro cubo, fa riferimento allo smarino, appunto, dello scavo della galleria de La Maddalena, mentre il cumulo oggetto di smaltimento da parte di Itinera S.p.A. è un materiale diverso e di provenienza totalmente diversa.
ARPA-Piemonte informa che, come già indicato nelle risposte formulate a seguito delle precedenti interrogazioni del Consiglio Regionale, l'intero cumulo presente presso il Comune di Salbertrand - Regione Illes Neuves costituito da terre e rocce da scavo/materiale da disalveo, aveva un volume iniziale di circa 120 mila mc e che le caratterizzazioni susseguite negli anni (dal 2013 a oggi) hanno evidenziato quanto segue: circa 12 mila mc sono costituite da terre e rocce con amianto (CER 170503); circa 108 mila mc sono costituite da terre e rocce/materiale da disalveo esenti da amianto (CER 170504).
Evidenziato che tali volumi sono stati ricalcolati a seguito delle più recenti analisi di caratterizzazione effettuate nelle zone di contatto tra la parte contaminata da amianto e quella esente da amianto, che hanno evidenziato una presenza più diffusa di terre e rocce contenti amianto rispetto a quanto determinato nella fase di prima caratterizzazione, che aveva stimato in circa 8.000 metri cubi, il volume di terre e rocce contenenti amianto.
Al fine di dare riscontro a quanto richiesto si precisa che durante i sopralluoghi effettuati dall'ARPA (Centro regionale amianto ambientale) in data 25/11/20 e 9/04/21 non è stata osservata la presenza di alcun nuovo cumulo costituito da "3.000 metri cubi di rifiuti di cui non è stata dichiarata la provenienza" ed erano in corso sia le opere di rimozione delle terre e rocce con amianto, sia le opere di caratterizzazione del cumulo che risultava sensibilmente ridotto rispetto al volume iniziale; che alla data del 27/04/2021 durante sopralluogo ARPA si accertava che le quantità di rifiuti classificati con CER 170503, cioè terre e rocce contenenti sostanze pericolose, che risultavano smaltiti nel periodo tra il 17 novembre 2020 e il 27 aprile 2021, erano pari a 10.033 tonnellate corrispondenti a un volume di circa 5.000 metri cubi.
Se si prende in considerazione il periodo compreso tra inizio cantiere (2013) e il 27 aprile 2021, per lo stesso rifiuto CER 170503 la quantità smaltita è di circa 23.200 tonnellate, corrispondenti a 11.050 metri cubi che è il rapporto peso/volume di circa 2,1 tonnellate a metro cubo.
In occasione di entrambi i sopralluoghi condotti da personale ARPA, sono stati analizzati campioni di terra e rocce da scavo provenienti dalle due tipologie di cumuli e i relativi risultati analitici, al fine di effettuare le verifiche di competenza. Nella sottostante tabella sono riassunti i risultati dei campioni realizzati. È un dettaglio molto tecnico, quindi è complesso leggerlo, però lo invio tramite PEC o in forma cartacea.
A giugno sono stati effettuati altri campionamenti, i cui risultati sono ancora in fase di valutazione. L'attività di verifica e di controllo da parte di ARPA proseguirà nei prossimi mesi come da programma.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 828 presentata da Grimaldi, inerente a "Vaccinazione obbligatoria per il personale socio-sanitario"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
828.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questo è un tema scottante e di estrema attualità, che però teniamo a porre in quest'Aula dall'inizio della prima fase di vaccinazione. Parto dal dato che è evidenziato dall'esteso report settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità: negli ultimi trenta giorni il 33% delle diagnosi di COVID, il 46 degli ospedalizzati, il 71% dei ricoverati in terapia intensiva e il 69 dei decessi sono avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino. Se poi guardiamo lo scarto fra le prime dosi e le seconde capiremo anche la restante parte di quelle percentuali.
Questo report nasceva nelle giornate in cui la vaccinazione italiana raggiungeva l'importante risultato del 50%. La campagna vaccinale, tra l'altro, ha garantito anche in Piemonte una necessaria priorità vaccinale al fine di garantire che tutte le strutture sanitarie pubbliche e private potessero essere luoghi COVID free. Come sa, Presidente, ho rilevato che per le stesse finalità, si dovesse con forza garantire la priorità vaccinale anche agli accompagnatori e caregiver che svolgono le funzioni presso le persone ricoverate all'interno delle strutture sanitarie.
Al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell'erogazione delle prestazioni di cura, è intervenuto il decreto legislativo n. 44 del 1° aprile 2021, "Misure urgenti per il contenimento dell'epidemia", che obbligava, di fatto, gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori d'interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie socio-sanitarie e socio assistenziali pubbliche e private, nelle farmacie, nelle parafarmacie e negli studi professionali, a sottoporsi a vaccinazione gratuita per la prevenzione dell'infezione.
Questa legge specifica che tale obbligo costituisce il requisito essenziale per l'esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative e prescrive che siano le Regioni, entro dieci giorni dalla data di ricezione di ciascun ordine professionale degli elenchi degli iscritti a dover verificare lo stato vaccinale.
Assessore, sa bene che conosco i dati. Secondo le stime effettuate non solo dai quotidiani ma anche dal lavoro in Commissione, in Piemonte erano circa 3.000 i sanitari cosiddetti "no vax" che lavoravano nelle strutture piemontesi. Ci risultano che siano in realtà poco più di 2.000 le persone che non si sono ancora vaccinate e non so se il numero di 2.200 sia quello più giusto; di sicuro, è quello più recente che abbiamo avuto a disposizione.
So che nella giornata di oggi il Commissario per l'Area giuridica dell'Unità di crisi, Antonio Rinaudo, avrebbe fissato o c'è già stato (non lo sappiamo) un incontro presso l'Ordine dei medici, al fine, secondo quanto si legge dai quotidiani, di ascoltare le ragioni dei medici che rifiutano il vaccino e aprire un confronto franco, magari ricordando loro il giuramento di Ippocrate e i principi di deontologia. A prescindere dagli appelli e dalla moral suasion - mettiamola così, Assessore - le chiediamo a che punto sia l'attuazione delle misure messe in campo per il Piano regionale, secondo il quale si sarebbe dovuto garantire il cosiddetto COVID free nella sanità in Piemonte, ovvero che tutte le lavoratrici e i lavoratori di tutte le strutture socio-sanitarie piemontesi abbiano completato l'intero ciclo vaccinale.
Quando la bolla sanità con tutti i suoi dipendenti sarà COVID free perch di fatto, si è arrivati all'immunità di gregge? Ma soprattutto in quelle bolle si è arrivati al 100% dei lavoratori vaccinati?



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
I dati che lei ha citato sostanzialmente sono giusti. Devo dire che la platea è molto più ampia rispetto ai dipendenti del Servizio Sanitario Regionale e, in base ai dati che ho, delineano che in tutto il Piemonte i soggetti che devono essere sottoposti all'obbligo vaccinale - quindi non solo i dipendenti delle nostre aziende e dei nostri ospedali, ma anche i liberi professionisti e operatori a vario titolo della sanità ammonterebbero a 162 mila, di cui 17 mila non ancora sottoposti a vaccinazione. Con quelli che arrivano da fuori regione e lavorano da noi saliamo a 173 mila, con una platea di 22 mila in corso di vaccinazione.
Di questi, lo zoccolo duro di persone che ha fatto resistenza alla vaccinazione, i cosiddetti "no vax", sono circa 2.000. Tra l'altro, questo numero è in diminuzione, perché alcuni hanno accettato di fare la vaccinazione; altri, che hanno accettato le procedure di trasferimento sono stati trasferiti in posizioni che non richiedono il contatto diretto con il pubblico (utenti e pazienti).
Le procedure però sono state molto articolate e complesse, anche per l'intervento del Garante della privacy, che ha limitato fortemente alcune attività, perché non possono essere effettuate dalla Regione, ma dalle singole ASL, attraverso l'ordine professionale, quindi c'è stata una complicazione piuttosto articolata.
Richiamo, nell'ordine, le procedure avviate.
Da parte delle Aziende sono stati richiesti i nominativi del personale che rientra nella categoria della norma e dei chiarimenti del Ministero della Salute alle strutture pubbliche e private agli ordini professionali. Sono stati assegnati al CSI, soggetto autorizzato alla gestione dei dati secondo la normativa sulla privacy, nelle indicazioni ovviamente del Garante, d'individuare e trasmettere all'Azienda Sanitaria Regionale gli elenchi dei soggetti che non risultano vaccinati, secondo il sistema SIRVA di registrazione. Alle ASL è stato attribuito il compito di verificare gli elenchi e di provvedere a richiedere in modo formale, secondo quanto cita la norma, ai soggetti che rifiutano la vaccinazione, le motivazioni a giustificazione della mancata vaccinazione.
Come dicevo prima, una parte dei soggetti contattati ha già provveduto a prenotare ed effettuare la vaccinazione. Le Aziende stanno effettuando la valutazione delle risposte pervenute e, in caso di mancata vaccinazione o di valutazione delle giustificazioni non sufficienti, procedono con gli ulteriori passaggi.
In alcuni casi, il personale vaccinato è già stato, come dicevo prima adibito a mansioni diverse, alcuni su base volontaria, altri sono stati un po' forzati e nei prossimi giorni saranno adottate ulteriori misure impositive.
La ragione per la quale oggi il Commissario dell'area giuridica dell'Unità di crisi ha incontrato la rappresentanza di queste persone è per annunciare ulteriori procedure stringenti che dovranno essere adottate per il rispetto della norma, prima di utilizzare tutti i canali utili, vista anche la carenza di personale, per promuovere la vaccinazione ed evitare le sospensioni, che comunque rappresentano un provvedimento forte, essendo anche privative dello stipendio, quantomeno fino a fine anno.



PRESIDENTE

Grazie.
Prima di chiudere la sessione, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via e-mail a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti la Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata. Alle ore 15.45, il Presidente Stefano Allasia aprirà la seduta sospesa del Consiglio regionale.



(Alle ore 15.13 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.55)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proposta di legge n. 131, inerente a "Azienda Zero 'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n 18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale)'" (rinvio)


PRESIDENTE

Nella sessione antimeridiana abbiamo concluso l'iter legislativo di disegni di legge e di deliberazioni della Giunta.
Come concordato, se i Capigruppo mi danno un cenno, sospenderei la trattazione del punto 6) all'o.d.g., la proposta di legge n. 131 sull'Azienda Zero.
Prego, Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Avevamo inteso che avremmo sospeso la discussione e che saremmo passati ai punti successivi. C'è questo intendimento tra tutte le forze politiche, per cui ne riparleremo e l'approveremo a settembre.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, solo perché rimanga agli atti.


Argomento: Questioni internazionali - Diritti umani

Esame ordine del giorno n. 660 presentato da Grimaldi e Salizzoni, inerente a "Cessazione dell'embargo verso Cuba e attivo sostegno al sistema sanitario cubano"


PRESIDENTE

Come concordato e richiesto anche dall'Assessore Marrone, passerei agli ordini del giorno.
Ci sarebbe, in primis, l'ordine del giorno n. 660, al punto 21) dell'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Abbiamo già evidenziato nella scorsa seduta la necessità di addivenire a quest'atto d'indirizzo. Con l'Assessore Marrone, alla Conferenza dei Capigruppo vi abbiamo chiesto una settimana per addivenire a una formulazione utile, sia per non convocare inutilmente il Comitato di Solidarietà, sia anche perché l'Assessore stesso facesse delle analisi insieme al nostro Sistema Sanitario.
In accordo con lei, Presidente, sottoporrei il testo a questa modifica che le abbiamo già inviato e che la dottoressa Jannelli dovrebbe aver già ricevuto, in base a cui al punto 1) avviene una riscrittura in tal senso: "Ad inviare al Servizio Sanitario cubano materiale sanitario quali DPI (mascherine, guanti, camici e occhiali protettivi) e, verificata anche la disponibilità con le Aziende Sanitarie Locali Regionali, medicinali e farmaci destinati al sostegno della popolazione cubana".
Così come descritto, ne chiederei l'approvazione.



PRESIDENTE

Grazie.
L'Assessore Marrone vuole intervenire? Prego, Assessore.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alla cooperazione internazionale

Grazie, Presidente.
Sì, confermo quanto già detto, nella sua introduzione, il presentatore dell'atto d'indirizzo, il Consigliere Grimaldi. D'altronde, è assolutamente doveroso, da parte della Regione Piemonte, rispondere, in un momento di grave crisi sanitaria per Cuba, a questa richiesta d'aiuto, soprattutto a fronte della missione di assistenza sanitaria con cui, a loro volta, ci avevano aiutato nel momento della prima ondata COVID.
In questo momento, gli Uffici del DIRMEI, assieme a quelli delle relazioni internazionali della Regione di quel settore, stanno incrociando i prodotti richiesti dall'Ambasciata cubana con quelli disponibili e a disposizione nei magazzini, chiaramente rispetto al surplus delle ASL piemontesi. Ci sono, posso già dire, incroci importanti sul tema dei dispositivi di protezione individuali, quindi, come ricordava il Consigliere Grimaldi, le mascherine chirurgiche e le FFP, i guanti e gli occhiali protettivi. Questa è un po' una novità, perché il lavoro è in corso d'opera. Tutti dispositivi monouso, anche camici e siringhe.
Da quel punto di vista, si riuscirà a dare una mano corposa ed è sempre in corso l'incrocio rispetto al tema dei medicinali, chiaramente un po' più complicato, perché occorre verificare anche le scadenze, il che richiede un lavoro maggiore.
Pertanto, recepisco, anche questa modifica concordata dell'impegnativa e anticipo già, anche a microfono alla Presidenza, la richiesta di convocare dopo l'approvazione, come prevede la normativa regionale, un Comitato del Consiglio di Solidarietà, proprio per entrare nel dettaglio operativo della missione di soccorsi che si cercherà ovviamente, data l'urgenza della loro attuale emergenza, di riuscire a organizzare l'invio entro la prima metà di agosto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 660, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Nella prossima Conferenza dei Capigruppo metteremo in calendario il Comitato di Solidarietà, così richiesto anche dall'ordine del giorno. Per quanto concerne le disposizioni del nostro Statuto e del Regolamento verranno messe in votazione nella seduta del prossimo Consiglio regionale relativamente al Comitato di Solidarietà sull'embargo verso Cuba e al sostegno del sistema sanitario cubano, così come prescritto e richiesto dall'ordine del giorno votato all'unanimità.
Passiamo agli ordini del giorno successivi.
Se non vi sono accordi di altra natura, seguirei l'ordine di presentazione del programma dell'o.d.g. di oggi.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 504 presentato da Stecco, Preioni, Cerutti Gagliasso, Cane, Marin, Perugini, Riva Vercellotti e Dago, inerente a "Impegno della Regione Piemonte per la reindustrializzazione delle Officine Meccaniche Giovanni Cerutti S.p.A." (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 504, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Chiederei di rinviarlo, perché sarebbe necessaria anche la presenza dell'Assessore Chiorino, con cui eravamo d'accordo, se è possibile, di spostarlo alla prossima seduta.



PRESIDENTE

Va bene, Consigliere Stecco.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno successivo.


Argomento: Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 586 presentato da Gallo, Valle, Canalis, Rossi Chiamparino, Marello, Magliano, Giaccone, Sarno, Salizzoni e Preioni inerente a "Sostegno alla candidatura del capoluogo piemontese a ospitare la nuova gigafactory di batterie del gruppo Stellantis"; ordine del giorno n. 599 presentato da Grimaldi, inerente a "Azioni della Giunta per la Giga Factory elettrica a Torino" (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 586 e dell'ordine del giorno n. 599, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Poiché non è presente il primo firmatario, anche noi chiediamo la cortesia di rinviare la discussione di quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Va bene. Essendo collegato, viene rinviato anche l'ordine del giorno n.
599.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno successivo.


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 462 presentato da Fava, Gagliasso, Mosca, Cane Marin e Gavazza, inerente a "Avvalimento dei Centri Autorizzati di Assistenza Agricola (CAA) dei liberi professionisti del settore (quali a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, agronomi, agrotecnici ecc.)"; ordine del giorno n. 570 presentato da Fava, Mosca, Cane, Preioni Perugini, Marin, Cerutti e Zambaia, inerente a "Sull'esclusione dei liberi professionisti dai Centri di Assistenza Agricola"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 462 e dell'ordine del giorno n. 570, di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Fava per l'illustrazione.



FAVA Mauro

Grazie, Presidente.
Darei per illustrato l'ordine del giorno perché la questione è già stata presa in mano, visto che il TAR si è già espresso l'11 giugno scorso in merito alla situazione.
Chiedo che il Consiglio regionale impegni la Giunta e il Presidente della Giunta affinché sia monitorata e garantita l'attività dei liberi professionisti sul territorio regionale e che siano nuovamente esclusi dalla convenzione che hanno fatto.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Fava, si è sentito malissimo. Può ripetere?



FAVA Mauro

Alla luce degli eventi che hanno bloccato per mesi la gestione dei Centri.



PRESIDENTE

Se parla a microfono acceso, è meglio. Forse è per quello che non l'abbiamo sentita.



FAVA Mauro

Alla luce degli eventi che hanno bloccato per mesi la gestione dei Centri agricoli per l'assistenza agricola, l'11 giugno il TAR si è espresso a favore del ricorso.
Chiedo l'impegno del Consiglio regionale e della Giunta regionale in merito a questa situazione affinché sia monitorata e non si ripeta quello che è successo nel 2020 e nel 2019.



PRESIDENTE

È anche collegato l'ordine del giorno n. 570 "Sull'esclusione dei liberi professionisti dai Centri di Assistenza Agricola", sempre presentato dal Consigliere Fava.



FAVA Mauro

Presidente, gli ordini del giorno sono stati presentati da tempo, il TAR ha preso posizione e ci sono state modifiche in corso.



PRESIDENTE

La Giunta vuole intervenire sull'ordine del giorno n. 462? La parola all'Assessore Protopapa per il parere della Giunta.



PROTOPAPA Marco, Assessore all'agricoltura

Sicuramente la delibera che è stata richiesta è un'azione meritevole anche perché c'è stato sempre un passaggio valutativo per quanto riguarda l'esistenza dei CAA professionisti, che hanno sempre avuto un problema soprattutto con la partita della gestione con AGEA.
C'è stato poi un ricorso nelle Marche che ha riconosciuto, invece, l'azione degli stessi. Di conseguenza noi, come Regione Piemonte, riteniamo che sia giusto avallare la decisione del TAR, per cui la difesa di questi Centri di accoglienza, che sono né più né meno che centri che vengono dati a disposizione delle aziende agricole. A parte le associazioni che ben conosciamo, ci sono anche quelle professionali che, tra l'altro, giusto venerdì hanno compiuto vent'anni, ed è una sede che, istituzionalmente parlando, ha avuto in origine il primo anno proprio a Torino.
Il parere della Giunta sugli ordini del giorno è favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste d'intervento in merito agli ordini del giorno n. 462 e n. 570, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 462, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 570, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli ordini del giorno n. 503, n. 574 e n. 655, di cui al punto 10) all'o.d.g., tutti relativi all'ospedale Maria Adelaide.
Inizierei l'esame dell'ordine del giorno n. 503 presentato dai Consiglieri Frediani, Sacco, Bertola, Canalis e Giaccone, inerente a "Sviluppo delle forme associative della Medicina Generale" - Implementazione di un Ospedale di Comunità nella struttura dell'ex Ospedale Maria Adelaide".
Scusi, Consigliere Preioni, non avevo visto che aveva chiesto la parola prego, ha facoltà di intervenire.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Mi scuso anche con la Consigliera Frediani per l'interruzione.
Volevo chiedere una sospensione di cinque minuti per capire, come Gruppi stante anche le assenze, quali sono gli ordini del giorno più importanti da discutere in questa giornata.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene, procediamo in modo più lineare, anziché andare spediti ed esaminarne uno dietro l'altro, senza poi aver contezza di quello che stiamo facendo.
Sospendiamo la seduta per dieci minuti.
I lavori riprenderanno alle ore 16.25.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.13, riprende alle ore 16.32)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Mi sembrava che ci fosse la volontà di convocare una riunione formale dei Capigruppo, in modo tale che si potesse proseguire. Pertanto, chiedo ai Capigruppo: sospendiamo la seduta, oppure chiudiamo i lavori? Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Chiedo soltanto se, in caso di chiusura dei lavori, c'è la Conferenza dei Capigruppo subito dopo.



PRESIDENTE

Sì, svolgiamo la Conferenza dei Capigruppo adesso. Era solo per non far attendere un tempo indefinito tutti i colleghi e anche la struttura del Consiglio per decidere successivamente la chiusura dei lavori. C'è una serie di ordini del giorno riferiti ad Assessori che non sono presenti.
Sicuramente gli Assessori presenti sono autorevoli per rispondere, ma mi sembrava che ci fosse la volontà di avere i titolari dei vari Assessorati.
Pertanto, chiudiamo i lavori odierni. La seduta successiva sarà convocata in base alle decisioni assunte nella Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 16.33)



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