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Dettaglio seduta n.14 del 24/09/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 20.04)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: Congedi Ha chiesto congedo l'Assessore Chiorino.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Richiesta di questioni pregiudiziali e sospensive e questioni preliminari (articolo 71 del Regolamento)


PRESIDENTE

Nella seduta pomeridiana odierna il Consigliere Bertola è intervenuto ai sensi dell'articolo 71, comma 5, presentando una questione preliminare relativa alla mancata programmazione dei lavori, ai sensi dell'articolo 13 del Regolamento.
Ci sono altri interventi in merito?



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Nella seduta pomeridiana odierna - se prestate attenzione - il Consigliere Bertola è intervenuto ai sensi dell'articolo 71, comma 5, presentando una questione preliminare relativa alla mancata programmazione dei lavori, ai sensi dall'articolo 13 del Regolamento.
Qualche collega voleva intervenire in merito? Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Prima di iniziare, proprio non siete riusciti a sistemare quella vicenda?



PRESIDENTE

Domani mattina.



GRIMALDI Marco

E noi ci dobbiamo fidare della sua buona fede, sul timer.?



PRESIDENTE

Si fidi dalla Presidenza.
Prego, ha tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questa vicenda ci ha "tempestato" per tutta la scorsa consiliatura. Non è presente il Presidente del Gruppo sovranista, Vignale, ma ricorderà bene il collega Marrone, ad esempio, che è stato con noi per diversi anni, che di solito la critica verso la maggioranza era che il quadro della programmazione fosse troppo sbilanciato per le forze di maggioranza e poco per le forze di opposizione.
Peccato che qui il problema sia preliminare, appunto. In cento giorni di governo, di fatto questa maggioranza non ci ha fatto il favore - diciamo così - neanche di iniziare a discutere di proposte di legge o di delibere: il più grande gesto di generosità è stato quello di convocarci in una Conferenza dei Capigruppo e azzerare qualsiasi provvedimento fosse in Commissione.
Di solito, è buon senso, se non buon gusto, far sì che almeno si faccia la programmazione dopo che gli atti vengono richiamati per l'Aula.
Il Consigliere Bertola non ha ricordato il vero fatto che è successo: non potete non aver avuto un'idea in cento giorni. Se ho capito bene - la dico a spanne - non ne avrete tante neanche nei prossimi anni, ma magari vi succederà qualcosa. Come dice un vostro Consigliere di maggioranza, "Se ci sono cose buone in giro, noi le copiamo e le incolliamo, non è un problema". Fate bene, perché come nell'arte. l'arte o è plagio o è rivoluzione. La rivoluzione lasciamola perdere, non è oggetto del vostro pensiero, di plagio invece qua ne avete fatto tanto.
Dicevo, Presidente, che la scorsa settimana avete fatto una cosa in extremis: cioè tutte le forze di minoranza hanno ripresentato le loro proposte di legge che erano depositate già nella scorsa consiliatura.
Sarebbe stato corretto fare lo stesso. Cos'è successo? Vi siete ricordati all'ultimo che anche voi avevate qualche proposta da qualche parte (perch neanche prima avevate tante idee! Neanche quando eravate all'opposizione) e le avete richiamate per l'aula.
Ve lo dico a prescindere da questa discussione farlocca che ci costringe a fare tante cose, fra cui perdere degli impegni personali e perdere tantissime ore, ma soprattutto far fare degli straordinari ai lavoratori in queste condizioni.
Presidente, i lavori del Consiglio sono organizzati per sessioni quadrimestrali e per calendari bimestrali. Dov'è questa programmazione? A prescindere da questa delibera, che cosa pensate di fare nei prossimi mesi?



PRESIDENTE

La invito a concludere.



GRIMALDI Marco

Ad un certo punto, anche a Salvini caleranno le idee! Già gli sono calati di zuccheri - il mojito non fa più effetto! - e non è più Ministro degli interni. Che cosa succede, poi, quando finisce questa sceneggiata per cui ci avete costretto a star qua quattro giorni? Che cosa succede? Volete fare questa programmazione? Questa è una vicenda preliminare, ma è anche una questione che chiama la vostra dignità: voi avete pochissima dignità politica nel fare quello che state facendo in queste ore, e si dimostra proprio con l'assenza anche delle minime norme regolamentari.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Vi sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.
Ricordo le norme regolamentari, che prevedono tre minuti (non lo dico riferito a lei, ma in generale).



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Voglio intervenire anch'io su questo argomento. Son passati cento giorni e della programmazione che pensavo di trovare al mio arrivo in Consiglio regionale non ho vista nemmeno l'ombra.
Inizialmente, ho pensato che ci volessero, magari, dei tempi tecnici, o una certa quantità di documenti da calendarizzare per poter garantire una programmazione quadrimestrale, come quella che è stata descritta dal Consigliere Bertola. Il problema è che adesso i cento giorni sono passati e di programmazione non c'è ombra, ma nemmeno dei provvedimenti che dovrebbero essere calendarizzati! Ho partecipato a tutte le Commissioni in cui sono iscritta, per sentire.
Scusi, Presidente, ma non sento nemmeno i miei pensieri!



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, c'è un fastidioso brusio in aula! Se mantenete un attimo. Prego.
DI SABATO Sarah Tra l'altro, volevo anche riallacciarmi al suo discorso.
Dicevo, non c'è ombra né della pianificazione, né dei documenti, delle delibere o delle proposte di legge che dovrebbero essere calendarizzate.
Questo è un brutto segnale.
Perché ho partecipato a tutte le Commissioni a cui sono iscritta, e anche a quelle a cui non sono iscritta. Ho sentito tanti discorsi interessanti da parte degli Assessori, alcuni condivisibili, altri meno, però li ho sentiti. Ma su questi discorsi, che sono sempre rivolti al futuro - cioè "faremo", "diremo", "andremo nelle sedi opportune a fare" - la domanda è quando? Quando iniziare? Dopo cento giorni, una programmazione sarebbe una cosa opportuna. Anche perché, parlando prima con degli amici qua fuori che hanno delle imprese mi hanno chiesto quali sarebbero stati i prossimi argomenti da trattare in Consiglio regionale e io, in realtà, non ho saputo rispondere. Loro mi hanno detto: "Ma come? Cioè non c'è un calendario preciso da rispettare? Non ci sono delle scadenze?".
Non vorrei richiamare la discussione precedente, però abbiamo visto che oltre alla mancanza di programmazione, c'è anche la mancanza di rispetto delle tempistiche. La delibera del dimensionamento scolastico, non dovesse essere riprogrammata la Commissione e non dovesse passare nei tempi utili potrebbe provocare gravi problemi alla pianificazione del settore scuola non soltanto ai Presidi, ma anche ai Sindaci e, soprattutto, alle famiglie ai ragazzi e alle ragazze.
Noi abbiamo dei tempi da rispettare. Non solo: una buona pianificazione pu permetterci di affrontare bene il lavoro in futuro, e non settimana dopo settimana, a seconda dell'emergenza, a seconda della tendenza, a seconda dell'argomento. No, ci va un planning ben preciso, anche perché i Consiglieri devono arrivare preparati alle sedute. Non è che di settimana in settimana possiamo inventarci qualcosa, o dobbiamo sperare che Salvini faccia l'ennesima sparata per dare argomenti e prendersi visibilità anche all'interno del Consiglio regionale piemontese, dove non dovrebbe mettere becco! Mi associo quindi alla proposta del Consigliere Bertola: urge assolutamente pianificare e programmare il lavoro per i mesi che verranno. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravetti, sull'ordine dei lavori.



RAVETTI Domenico

Presidente, non mi sarei permesso di interrompere quest'interessante discussione se non fossi giunto a leggere il comunicato stampa ufficiale finalmente, del Gruppo nazionale di Forza Italia su questo tema. Pertanto credo si debba tenere in considerazione, nel dibattito, il fatto che la maggioranza non si presenta più compatta e che il comunicato stampa del Presidente Cirio è stato, nella sostanza, sbugiardato da quest'altro comunicato stampa, che dichiara che Forza Italia si deve astenere in tutti i Consigli regionali.
Glielo dico, perché questo cambia l'ordine dei lavori: si deve riprendere la discussione in maniera differente. Vedete voi se uscire fuori da Forza Italia o attenervi alle direttive del Cavaliere Berlusconi, che continua ad essere il vostro responsabile nazionale.
Presidente, è una notizia, questa, di cui i Gruppi della maggioranza devono per forza di cose tenere conto, oppure continuare come se nulla fosse tenendoci qui giorni e giorni, salvo poi doversi attenere alle indicazioni del partito nei suoi ruoli apicali.
Altro non so dirle. Veda lei cosa fare di questa discussione.



PRESIDENTE

Grazie. Prendiamo atto.
Ci sono altri interventi in merito alla questione.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Giaccone, scusi.
Ci sono altri interventi in merito alla richiesta del Consigliere Bertola sulle questioni sospensive? La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Presidente, in considerazione di quanto già espresso dal collega Ravetti e in considerazione di come si sta orientando il Gruppo di Forza Italia a livello nazionale, io richiamo la possibilità di riunirci come Conferenza dei Capigruppo per rivalutare le circostanze, perché oggettivamente stanno cambiando gli equilibri e le forze in campo.
Pertanto, la invito, Presidente, a meno che lei, in un momento di maggiore attenzione, mi dica che è di parere diverso, a convocare una riunione dei Capigruppo nella sala A attigua, per valutare l'evoluzione degli eventi.



PRESIDENTE

Sugli eventi di cronaca? Non mi sembra il caso.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

La richiesta è un'altra: tre Capigruppo di minoranza (io sono il terzo) vi chiedono di vederci un attimo come Capigruppo per capire se non stiamo sprecando il tempo. Non so se vi dobbiamo dire quante altre Regioni hanno bloccato l'iter. Adesso ci direte che, pari e patta, la bocciatura in Commissione da parte della Liguria non conta, perché giovedì riconvocano l'Aula, però c'è un fatto grande come una casa! Io vi ricordo che il vostro Presidente di Forza Italia è appena apparso su tutte le ANSA, su tutte le Agenzie, dicendo che Forza Italia non darà un parere favorevole e bloccherà questa situazione. Possiamo riunirci con voi per capire cosa dobbiamo fare nei prossimi giorni, sì o no? Anche solo cinque minuti per chiarire se stiamo sprecando il tempo, anche solo perché legittimamente voi dite: "Abbiamo iniziato e vogliamo andare fino in fondo".
Possiamo avere l'onore di incontrarvi solo per capirci, o no? Se non è possibile, andiamo avanti, così come abbiamo fatto tutto il giorno.



PRESIDENTE

Qualcun altro deve intervenire in maniera contraria alla proposta? La parola al Consigliere Preioni.



(Commenti fuori microfono)



PREIONI Alberto

Presidente, non abbiamo niente.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate, fate proseguire i lavori.



PREIONI Alberto

Presidente, noi non abbiamo niente da conferire con gli altri Capigruppo perché penso siano capaci di contare e sanno benissimo che il Gruppo della Lega, anche solo con gli amici di Fratelli d'Italia, è in grado di mantenere questa maggioranza.



(Commenti fuori microfono)



PREIONI Alberto

Fammi finire questo ragionamento! Naturalmente, è un nostro auspicio che gli amici di Forza Italia possano anche loro votare con noi. Certo, non siamo noi che possiamo determinare una scelta del Presidente Berlusconi. Si vedrà.
Stiamo agli atti di quello che ha detto il Presidente Cirio all'Assemblea della Lega con Matteo Salvini, che anche lui vede quest'ipotesi di referendum favorevole. Non abbiamo nulla d'altro da vedere. Ci saranno dei colloqui interlocutori tra Salvini e Berlusconi e si vedrà, per l'amor di Dio.
Oggi non è il 30 di settembre e non mi sembra che ci apprestiamo, salvo vostri cambi di programma, alla votazione definitiva e finale. Quindi, se voi avete la compiacenza di evitare e limitare l'attività ostruzionistica il Gruppo della maggioranza - state tranquilli - è pronto per votare.



PRESIDENTE

Proseguiamo con i lavori.
Il Consigliere Giaccone voleva intervenire sulla proposta del collega Bertola; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Mi rifaccio, come i miei colleghi, all'articolo 13 e in particolare al comma 3. Al comma 1 diciamo: "I lavori del Consiglio sono organizzati per sessioni quadrimestrali e per calendari bimestrali", ma (cosa che ci tenevo a sottolineare) al comma 3 è scritto: "Almeno un quinto dei provvedimenti inseriti nel programma e nel calendario bimestrale, di cui al comma 1, è riservato, ad eccezione della sessione di bilancio e di assestamento, a provvedimenti legislativi o deliberativi proposti dalle opposizioni".
Allora, se nell'azzeramento dei provvedimenti che avete ritenuto di praticare con questa scelta di avere una settimana completamente occupata da questo tema, possiamo, in qualche modo, riconoscere l'idea che volete rinunciare alle vostre possibilità propositive, ma almeno per una quota del 20% ci riserviamo di dire che non può essere negata a noi la possibilità di far valere i nostri provvedimenti legislativi o deliberativi da prendere con le proporzioni che ho detto prima, come da Regolamento, non per cortesia, ma proprio perché il Regolamento lo prevede, che invece riguardano la nostra attività.
La questione non è solo il fatto che manchi una programmazione, quindi la possibilità di svolgere il proprio lavoro e di cercare di dare risposte alle necessità e ai bisogni dei piemontesi, quanto proprio il riconoscere alle minoranze il diritto di sollevare temi a cui queste, l'opposizione nella fattispecie, sono più sensibili e garantire il diritto ai cittadini che alle opposizioni si rivolgono, di vederle rappresentate in quest'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Mi soffermo anch'io sull'art.13, articolo secondo cui questa maggioranza e quest'Aula lavorano, non in termini di programmazione, di seria programmazione, ma con colpi di sole, come quello che penso abbia colpito chi ha proposto questa legge alle Regioni governate dal centrodestra.
L'art. 13 è molto chiaro, sul tema della programmazione dei lavori.
Il comma 1 recita "I lavori del Consiglio sono organizzati per sessioni quadrimestrali e per calendari bimestrali". Su questo non abbiamo avuto alcun tipo di programmazione né rassicurazione di quando verrà fatta in sede di capigruppo.
"Il programma dei lavori di ogni sessione e il calendario bimestrale sono definiti dal Presidente del Consiglio sentita la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari di cui all'articolo 12.".
Idem: noi non siamo stati sentiti affatto, però ci siamo trovati in una Conferenza dei Capigruppo in cui siamo stati obbligati a prendere atto che c'era da votare questo testo.
"Almeno un quinto dei provvedimenti inseriti nel programma e nel calendario bimestrale, di cui al comma 1, è riservato, ad eccezione della sessione di bilancio e di assestamento, a provvedimenti legislativi o deliberativi proposti dalle opposizioni".
Anche su questo nulla, ma siamo qui a discutere di un referendum costituzionale.
"La Giunta può richiedere la calendarizzazione di disegni di legge o provvedimenti che ritiene collegati e necessari all'attuazione del programma di governo".
Cosa c'entra questo atto con il nostro Governo? Anzi, rischiamo pure che un referendum di questo tipo faccia destabilizzare il Governo centrale (lo so che la maggioranza non vedrebbe l'ora di ribaltare nuovamente il Governo centrale, ma fortunatamente non è così), mentre a questa Regione occorre un'interlocuzione seria, indipendentemente da chi governa, alla luce delle infrastrutture e delle tante cose che il governatore va dicendo.
"A tal fine i Presidenti dei Gruppi consiliari e la Giunta comunicano al Presidente del Consiglio le proprie indicazioni in ordine di priorità almeno 24 ore prima dalla data di convocazione della Conferenza dei Presidenti".
Anche queste priorità non sono state ascoltate in questa sessione di Consiglio.
"L'iscrizione dei provvedimenti nel calendario bimestrale avviene in modo che siano assicurati alle Commissioni i termini per l'esame previsti dall'articolo 37".
Noi questo atto in Commissione non l'abbiamo esaminato, né in Conferenza di Capigruppo né in I Commissione.
"Il programma dei lavori e il calendario bimestrale sono comunicati dal Presidente al Consiglio nella prima seduta successiva alla definizione dello stesso".
Noi fondamentalmente abbiamo ricevuto. Avete mandato una chiamata alle armi alla maggioranza che ha risposto compatta. Noi ci troviamo qui a cercare di riportare un minimo di buonsenso nella gestione legislativa di questo Ente.
Il comma 6 recita: "Il programma dei lavori e il calendario bimestrale possono essere modificati con le stesse modalità".
Abbiamo visto essere modificata una prassi; abbiamo visto essere modificata anche una modalità con la quale si permetteva a chiunque di poter proporre le proprie posizioni all'interno di una Commissione e all'interno di un approfondimento.
Chiudo con un ragionamento politico: mi auguro che dopo le affermazioni del Consigliere Preioni ci sia un sussulto di dignità da parte delle forze di quest'Aula, che sono state definite come inutili su questo provvedimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie.
Converrà, non ripeto il fastidio per la mancanza dell'aggeggio perché, per dirla nel gergo del nostro rione, questi affari a quest'ora fanno venire un po' "le baluëtte".
Intervengo su un tema che ha a che vedere con la questione politica di prima, ma solo indirettamente. Mi spiace molto che non ci sia Alberto Cirio, il Presidente Cirio, perché è un tema sul quale lui ha caratterizzato molto questi cento giorni, intendo dire la questione dell'art. 116 e dell'autonomia differenziata.
Voi avete preso la nostra proposta; le avete incollato sopra le proposte del Veneto, della Lombardia e qualcosa dell'Emilia (va benissimo) e l'avete sbandierata come una delle chiavi di volta per risollevare le sorti del Piemonte (l'altra velocità, ecc. ecc.).
Bene, da una parte ci avete inchiodato, vi siete infilati nel tunnel della discussione sulla Commissione permanente, che essendo un tema regolamentare avrà inevitabilmente tempi lunghi. Per non perdere tempo, noi abbiamo chiesto al Presidente Riva Vercellotti di cominciare in I Commissione l'audizione di quegli Assessori più direttamente interessati alla implementazione della delibera, cioè la parte meno conosciuta, per capirne le implicazioni e valutarle.
Naturalmente - ecco dov'è la questione preliminare - se non avessimo avuto questa settimana impegnata per questa discussione kafkiana (kafkiana alla luce dei comunicati in cui diciamo che si sa già che andrà a finire nel nulla, o perlomeno andrà a finire in una trattativa politica nazionale di cui bene ha detto il Consigliere Preioni), sicuramente il Presidente Riva Vercellotti avrebbe cominciato a queste audizioni e noi avremmo cominciato a dipanare la questione dell'implementazione dell'autonomia differenziata.
Ora io mi chiedo: Presidente Cirio - parlo alla sedia - perché non impone alla sua maggioranza un supplemento di riflessione, alla luce del dibattito politico all'interno del centrodestra e alla luce delle posizioni che ci sono? Intanto noi prendiamo in mano un tema che è la vostra bandiera, quello che avete cercato di farlo diventare la vostra bandiera e cominciamo a portarla avanti. Personalmente credo che ci guadagneremmo tutti, invece di stare qui a perdere tempo, ma non a perdere tempo noi, perché questo è il nostro dovere, a far perdere tempo ai piemontesi.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi in merito alla questione sospensiva proposta dal Consigliere Chiamparino? Prego, Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Intervengo volentieri sulla questione sospensiva posta dal Consigliere Chiamparino, perché credo che c'entri un tema che per certi aspetti non è distante da quello che stiamo facendo oggi.
Mi era parso che la vera urgenza, anche per la maggioranza, forse effettivamente quella dell'autonomia, al punto che lei, Presidente, proprio nella prima seduta di questo Consiglio ebbe a proporre la costituzione di una Commissione, che noi abbiamo sempre pensato dover essere una Commissione di natura speciale, che è stata portata all'esame della Giunta per il Regolamento proprio qualche giorno fa, come Commissione permanente per sostanziale volontà del Gruppo della Lega.
Sappiamo che è in atto una discussione nella Giunta per il Regolamento anche questa molto complessa, e parallelamente è iniziato un lavoro in I Commissione.
Diceva bene il Consigliere Chiamparino sul fatto che questo tema va sbrigato in tempi rapidi. Sappiamo che stanno riprendendo le trattative a livello nazionale, per quanto riguarda Stato-Regioni, sulla questione delle autonomie; sappiamo, lo abbiamo letto dalle Agenzie, che il Ministro Boccia ha incontrato o incontrerà proprio il Presidente Cirio. Quindi, questa questione, che rischia, se andrà avanti sul binario della Commissione permanente, di ingessarsi e di incartarsi per un po' di tempo, è una questione urgente, a mio parere molto più urgente del dibattito che oggi stiamo qui sul referendum che, ribadisco anch'io alla luce delle notizie che stanno giungendo in diretta, che sembra più una vicenda sulla via del tramonto che non sulla via di una reale proposizione entro il 30 del quesito referendario da parte di queste fantomatiche cinque Regioni - che poi non sappiamo ancora bene, alla fine, quali saranno.
Ritengo dunque che si imponga una sospensione di questo dibattito sia per capire effettivamente - nell'arco di un giorno o due le cose saranno più chiare - se c'è la volontà da parte di tutte le forze politiche del centrodestra di portare avanti l'iniziativa o meno e di rimettere al centro velocemente, attraverso i lavori della I Commissione e della Giunta per il Regolamento, il tema dell'autonomia.
Credo che questo interessi di più al Piemonte, interessi di più ai piemontesi di quanto stiamo dibattendo in questo momento, che è una questione relativa alla legge elettorale che ha un profilo molto meno regionale e molto più nazionale. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Solo per capire esattamente come siamo organizzati, nel senso che voglio capire se poi le votiamo tutte insieme alla fine o le votiamo una per una.
Le spiego anche il motivo. Per una questione di coscienza, in realtà purtroppo, mi trovo nella necessità su questa precisa questione preliminare di votare in dissenso dal mio Gruppo e vorrei motivare il mio dissenso.



PRESIDENTE

Le votiamo una per una.



VALLE Daniele

Quindi, possiamo intervenire a favore e contro quando passiamo alla votazione?



PRESIDENTE

Non era prevista la dichiarazione di voto nella discussione. Pu intervenire adesso nella discussione; quando poi ci saranno le operazioni di voto, una alla volta verrà citato il proponente (in questo caso il Consigliere Chiamparino) e lei si annoterà che dovrà votare in difformità al suo Presidente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio il Presidente Chiamparino per avere sollevato questo argomento. Quello sulle autonomie è un argomento a cui noi abbiamo anche concesso qualche apertura, nonostante le nostre perplessità. Ha detto bene il Consigliere Marello quando invoca una sospensione di questo dibattito per affrontare un tema che dovrebbe essere un vostro cavallo di battaglia così voluto. Adesso, invece, reputate più importante il dibattito su un argomento sul quale probabilmente non starà a voi decidere. Infatti torniamo sulle Ansa e sugli articoli che escono e probabilmente si starà decidendo da qualche altra parte, magari intorno ad un tavolo, mentre noi siamo qui a fare le notti. Ma è nostro dovere, come ricordava giustamente il Presidente Chiamparino, e lo faremo fintanto che è necessario.
Tra l'altro, come ha detto chi ha parlato prima di me, è un argomento complesso. Siamo in attesa di istituire una Commissione e anche questa dovrà seguire un iter piuttosto complicato che implica la discussione di tutti quanti. Dovremmo essere lì a discutere di cose nell'interesse anche vostro, visto che è un vostro cavallo di battaglia. Questo si collega anche un po' a tutto il discorso fatto prima sull'organizzazione. Non si capisce bene il metodo che si vuole dare, perché si passa da un'urgenza all'altra e non si capisce più. Adesso qual è l'urgenza? È il referendum o sono le autonomie che avete subito cavalcato? Non vi nascondo che sono piuttosto confuso e torno a dire che se i Capigruppo sono d'accordo - penso sia una prerogativa del nostro Capogruppo una sospensione di questo dibattito per affrontare argomenti più inerenti alle vere esigenze dei cittadini piemontesi credo sarebbe auspicabile per tutti. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Svolgerei il mio intervento in dissenso rispetto alla proposta del Presidente Chiamparino e anche rispetto alle indicazioni di voto e di sostegno alla proposta che ha fatto il mio Gruppo per bocca del pur stimato collega Marello, però nella fattispecie non mi trovo d'accordo. Il motivo è molto semplice. Proprio dal punto di vista della logica istituzionale ritengo più importante per il bene del nostro Paese, per il suo futuro e per il suo assetto istituzionale intervenire prima sulla legge elettorale e su un meccanismo che possa garantire governabilità al nostro Paese assicurando la possibilità di avere una maggioranza chiara già la sera stessa del voto, attraverso delle maggioranze omogenee e soprattutto che vengano dichiarate prima agli elettori.
Mi rendo conto che, da questo punto di vista, siamo su un crinale delicato perché la nostra è pur sempre una Repubblica parlamentare, ma mi pare che nella prassi ormai sia invalso e ci sia l'aspettativa da parte della cittadinanza - dall'elezione del 1994 in poi - di avere una dichiarazione chiara circa l'assetto della maggioranza che le forze politiche intendono proporre agli elettori, quando queste si presentano.
Al di là del merito, devo poi dire che come lo declina questa proposta di referendum non mi trova d'accordo, ma avremo modo di svilupparlo nel dettaglio - penso nella discussione generale, se mai avremo il piacere di arrivarci. Però trovo più importante dare un assetto chiaro, definitivo e stabile ai nostri meccanismi di governo e di selezione della nostra classe parlamentare e poi delle maggioranze che governano il Paese, rispetto al tema di come ripartire le competenze tra lo Stato e le Regioni, che mi sembra, dal punto di vista della priorità logica, venire successivamente.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Posso chiedervi solo una cosa tecnica? C'è una frase ambigua nel nostro Consiglio, cioè che "è iniziato il dibattito". Siamo ancora alle vicende pregiudiziali e non è iniziato il dibattito. Vorrei solo che lo correggeste, perché formalmente, magari di una delle tante vicende pregiudiziali fa sì che. Ma si capisce male perché l'hanno scritto così perché è il dibattito sulle pregiudiziali. Però due persone mi hanno chiesto "Ah, ma allora avete iniziato a discutere!". No, siamo ancora alle pregiudiziali. È una correzione.



PRESIDENTE

È di default che lo fanno. Mi scuso, adesso correggeranno.



GRIMALDI Marco

Ma chi l'ha scritto non è che l'ha fatto sbagliando. È che collegato così sembra che abbiamo iniziato il dibattimento, cosa che non è ancora iniziato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Anch'io vorrei intervenire in dissenso rispetto alla posizione espressa dal mio collega Martinetti sul tema dell'autonomia, perché il collega Martinetti probabilmente ha dimenticato nel suo intervento - perché è un tema che sta particolarmente più a cuore.. C'è qualche problema?



PRESIDENTE

Può continuare, però il dissenso in questa fattispecie dell'articolo 71 non esiste. Continui il suo intervento in dissenso.



FREDIANI Francesca

Neanche se facciamo dichiarazioni di voto.



PRESIDENTE

Non esiste la dichiarazione di voto. Dato che non c'erano precedenti della fattispecie dell'articolo 71 perché, fino ad oggi, non c'è stato mai un livello di discussione così elevato sulla questione, gli Uffici ma anche la Presidenza hanno valutato che, non essendoci la necessità, da Regolamento non è prescritto. Però prosegua il suo intervento, prego.



FREDIANI Francesca

Chiudo soltanto il ragionamento, perché è un tema che mi sta particolarmente a cuore e vorrei anche rassicurare le persone che sicuramente stanno seguendo da casa questo dibattito. Il tema dell'autonomia scolastica è un tema rispetto al quale noi non intendiamo fare passi indietro. Quindi, le aperture di cui parlava il collega sono state, anche nella passata legislatura con la proposta del centrosinistra sicuramente aperture tangibili su alcuni temi, ma rimangono assenti rispetto al tema dell'autonomia scolastica che ci vede assolutamente contrari. Mi scuso con il collega Martinetti, al quale probabilmente è soltanto sfuggito questo aspetto, ma è veramente una questione che mi sta particolarmente a cuore. Siccome so che ci sono molte persone che da noi si aspettano che teniamo il punto su questa situazione, ci tenevo a ribadirlo nel rispetto di tutte le persone che ci stanno seguendo da casa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Volevo dire che il Presidente Chiamparino non ha certo detto che dovremo affrontare questo tema per rinunciare al nostro punto politico sull'autonomia! E non è un caso che il Piemonte, a differenza del Veneto e della Lombardia, ha escluso il tema della scuola dalle nostre richieste. La verità è che è il Veneto che resta la Regione più cara alla Lega e sarà un lapsus linguae, sarà un "copia-incolla" fatto male, ma la cosa più grave della vicenda dell'autonomia è che il 6 agosto stavamo per fare i bagagli.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate. Prosegua. Mi scuso io per l'Assessore Ricca.
Prosegua.



GRIMALDI Marco

Pensi che conosco l'Assessore Ricca dai tempi dell'"Einstein". Mi deve anche aver votato da rappresentante d'Istituto. Così, a spanne.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Allora eravate minoranza anche lì.
Stavo dicendo che il 6 agosto stavamo per fare le valigie e cosa trovo? La prima delibera della maggioranza! Dico, è incredibile! Ce l'hanno fatta! Sono riusciti a fare una delibera tutta loro! Guardo e cosa leggo? Ricerca scientifica e tecnologica a sostegno dell'innovazione. Finanziamenti agevolati destinati allo sviluppo delle imprese del territorio del Veneto".



(Risate in aula)



GRIMALDI Marco

Allora, dico: già non scrivevate nulla e poi dovete anche imitare gli altri, ma proprio come fanno i "ciucci" alle Superiori, che "copiano e incollano" cose sbagliate?!



(Risate in aula)



PRESIDENTE

Utilizzi.



(Commenti del Consigliere Preioni)



GRIMALDI Marco

Non posso essere ironico?



PRESIDENTE

Sì, l'ironia assolutamente. Parla con uno che è l'ironia fatta persona però.



GRIMALDI Marco

I ciucci sono degli asini! Infatti, mi scuso con gli asini! Mi scuso con gli asini, perché i leghisti non hanno niente a che fare con gli asini.



PRESIDENTE

Se vuole continuare, il tempo a sua disposizione sta scadendo.



GRIMALDI Marco

Stavo finendo l'intervento.



PRESIDENTE

Continui, pure.



GRIMALDI Marco

Per una volta che sono allegro e non sono arrabbiato!



PRESIDENTE

Vorrà dire che faremo i Consigli sempre dopo le 20.00, così la troviamo allegro.
Prego, continui.



GRIMALDI Marco

Se vi sentite ciucci o se "ciucci" per voi è un insulto, intervenite per fatto personale.
Stavo finendo invece il ragionamento, tutto squisitamente politico: avete copiato e incollato male una proposta di altri; poi però non vi bastava! No! Non è che potete fare la Commissione straordinaria per discuterne lì.
No! Non è che volete subito introdurre un nuovo tema nella I Commissione! No! peggio! Facciamo una Commissione ordinaria, trattiamo lì la vicenda.
Peccato che c'è anche l'opposizione che potrebbe dirvi che quella Commissione non va fatta! Forzate; forzate la mano; andate avanti e tutto questo per far cosa? Per interrompervi dopo la prima sbandata e dire che "va beh, adesso abbiamo cambiato giocattolo: adesso il problema è il maggioritario".
La questione pregiudiziale del Consigliere Chiamparino svela la verità: a voi dell'autonomia differenziata non ve ne fregava niente; adesso siete andati a casa dal Governo, perché vi siete mandati a casa, e avete un nuovo giocattolo.



PRESIDENTE

Concluda.



GRIMALDI Marco

Solo che il giocattolo ve lo smonteremo prestissimo.
Ci vediamo a mezzanotte.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo rispetto per tutti i Consiglieri e la Giunta.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Penso che il tema posto dal Consigliere Chiamparino, di fatto, abbia posto la centralità di quello che oggettivamente appare rispetto a ciò che vorrete fare in questi cinque anni.
Io mi auguro che in questi cinque anni venga attuato il programma che avete presentato attraverso le parole del Presidente Cirio e del Presidente Allasia. Ricordiamo che in quella giornata il Presidente Ciro, il Governatore, apprese che il tema dell'autonomia aveva già una strada ben certa e ben delineata, proprio dalle parole del Presidente del Consiglio regionale. Ma che tutto si sia arenato e fermato in nome del fatto che come fanno i cani da caccia che portano la preda al loro padrone, qualcuno in quest'Aula debba correre dal leader della Lega, per portargli lo "scalpo" della nostra Regione, avendo portato a casa questa legge, mi pare oggettivamente un po' forte. I piemontesi non meritano questo; i piemontesi non vi hanno votato per questo e lo sapete benissimo. Vi hanno votato perché si parlava di autonomia, si parlava di Alta Velocità, si parlava di sviluppo; tra l'altro si parlava di rendere la macchina amministrativa e la macchina legislativa meno farraginose, meno.



(Brusìo in aula)



MAGLIANO Silvio

Presidente, le chiedo di aumentare i miei minuti, perché non mi sento.
Presidente, mi scusi.



(Commenti fuori microfono)



MAGLIANO Silvio

Eh, lo so. Infatti, come il Consigliere Grimaldi ha fatto un intervento, a mio giudizio, cafone, quello di pochi minuti fa.
GRIMALDI Marco (fuori microfono) Cafone?



MAGLIANO Silvio

Mi auguro di potermi sentire.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

No, no. Prego, proseguiamo.
Evitiamo queste.



MAGLIANO Silvio

L'Aula la deve mantenere lei in un clima di silenzio.



PRESIDENTE

Io sento. Lei deve interloquire con la Presidenza, che la sta ascoltando.
Sicuramente, se gli altri Consiglieri hanno volontà e il piacere di sentire, se stanno con un modo garbato in Aula ed evitano il brusìo.



MAGLIANO Silvio

Comunque, il dato politico è evidente: ci sono tante cose da fare e l'autonomia era una di queste; l'avete posta in varie salse: Commissione speciale, Commissione ordinaria, modifichiamo il Regolamento, modifichiamo gli Statuti e ad oggi siamo qui non per parlare di autonomia o di quello che l'autonomia potrebbe portare come giovamento o nocumento, questo dipenderà dai posizionamenti politici, ma siamo qui a parlare di un testo che ha dei dubbi, delle problematicità rispetto alla costituzionalità o meno. E noi siamo qui a discutere di questa iniziativa.
Io mi auguro che si possa, invece, fermarsi un secondo per provare a ragionare su quali siano le priorità per questa Regione, priorità che hanno a che fare certo con l'autonomia e con tutte le materie che l'autonomia porta con sé.
Come abbiamo detto poc'anzi, è fermo tutto il tema del dimensionamento tema che peraltro fa anche parte di un potenziamento di deleghe legate all'autonomia. E noi, l'unica cosa che sappiamo fare è, anziché pensare come rendere più veloce, più forte e più competitivo il nostro Piemonte parlare di una legge elettorale nazionale che, come abbiamo letto, avrà un iter molto lungo e complesso.
Questo è un po' quello che ci tocca vivere; lo facciamo con senso di responsabilità, memori della fiducia che, in parte, ci è stata data dagli elettori piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
È mia intenzione con questo intervento, al di là dei contenuti, riportare il livello degli interventi all'interno di un binario di correttezza e di equilibrio. Del resto, in quest'Aula ciascuno si esprime, sia nei contenuti che nei modi, come ritiene, ma nel fondamentale rispetto degli altri Consiglieri e delle cariche che presiedono l'Aula in questo momento.
Sono d'accordo con il Presidente Chiamparino, perché sono sicuro che su questo argomento, coloro che sono da questa parte dell'emiciclo rispetto a coloro che sono dall'altra parte hanno opinioni diverse. E su una materia che anche noi reputiamo così importante, ritenevamo non solo importante ma altrettanto urgente, come sembrava che riteneste anche voi fino a qualche giorno fa, entrare al più presto nel merito delle questioni, per capire quali erano gli elementi che differenziavano le nostre opinioni e come poter dare al tema dell'autonomia un seguito, visto che tutti sappiamo essere un argomento complesso e la complessità derivare non solo dalla materia, ma anche dalla differenza delle opinioni.
Volevo riprendere brevemente per ricordare di cosa stiamo parlando. Sono sicuro che in quest'Aula la maggior parte di noi ne ha contezza, ma è interessante fare un ripasso, per evitare che gli interventi scadano: l'articolo 116 della Costituzione che, nel primo e secondo comma, riconosce le Regioni a Statuto speciale, prevede la possibilità di attribuire forme e condizioni particolari di autonomia alle Regioni a Statuto ordinario (regionalismo differenziato o asimmetrico), in quanto consente, ad alcune Regioni, di dotarsi di poteri diversi dalle altre.
A me cosa interessa fare? Interessa indagare quali sono le materie sulle quali possiamo entrare più nel merito e avere delle declinazioni più locali. Le voglio ricordare, perché sono materie di peso decisamente rilevante: rapporti internazionali con l'Unione Europea delle Regioni commercio con l'estero, tutela e sicurezza del lavoro; istruzione autonomia delle istituzioni scolastiche con esclusione dell'istruzione e della formazione professionale. Professioni: ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi. Tutela della salute: alimentazione, ordinamento sportivo. Protezione civile: governo del territorio, porti e aeroporti civili, grandi reti di trasporto e di navigazione, ordinamento della comunicazione, produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia, previdenza complementare e integrativa, coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario valorizzazione dei beni culturali e ambientali, Casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale, enti di credito fondiario a carattere regionale.
Questo per dire quale sia la reale urgenza di parlare di questi temi piuttosto che perdere tempo a parlare di altri che sappiamo non avranno esito finale positivo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lanzo; ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Va bene tutto e il contrario di tutto, ma le questioni preliminari devono essere tali e non entrare nel merito della discussione nel caso in cui vengano accolte. Accettiamo questo livello di contraddittorio e ci rendiamo conto che la minoranza nelle questioni preliminari è bravissima, ma non riesce andare al sodo su certi punti. Se le questioni preliminari vanno affrontate in questa maniera, non ci trovano in nessun modo d'accordo.
Esaurite pure i vostri argomenti, ma se volete veramente parlare d'altro la questione relativa alla proposta di referendum la esauriamo in due ore e poi parliamo di tutti gli argomenti che volete.
State facendo un ostruzionismo assolutamente insensato e che non porterà a nulla politicamente a voi, come non vi ha portato a nulla l'azione di governo per cinque anni, l'azione di minoranza e opposizione fino ad ora.
Vi ascoltiamo, ogni tanto ridiamo, ogni tanto ci viene da piangere, ma nel massimo del rispetto. Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo rispetto da parte di tutti, maggioranza e opposizione, ad utilizzare termini consoni all'Aula.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Intervengo per chiedere scusa. Ho letto adesso, non lo sapevo: il ciuccio è distinto dall'asino perché è considerata una sottospecie di quella Africana. Non vi farei mai questa cosa, mi scuso non lo faccio più.



PRESIDENTE

Nella giornata ha utilizzato termini peggiori.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Per rendere merito all'intervento del coraggiosissimo Consigliere Lanzo.
Una questione preliminare - vediamo se si trova d'accordo su questo il Consigliere Lanzo - viene prima. Nel senso che prima di entrare nel merito della questione, crediamo sia fondamentale fare un passo indietro.
Chiediamo alla maggioranza, in maniera preliminare, di considerare alcune posizioni.
Rispetto a queste posizioni noi dobbiamo ragionare puntualmente nel contenuto, Presidente e Consigliere. Proprio come dice l'articolo 71, comma 5, vogliamo far notare che nel passato le Regioni hanno sì deliberato in termini di richiesta di referendum abrogativi ma, Consigliere Lanzo e Presidente, se c'è una attinenza territoriale, di competenza territoriale.
Come sappiamo, nella connotazione delle leggi che regolamentano la nostra società, c'è la norma, ma c'è anche la giurisprudenza e la consuetudine.
Uno degli ultimi esempi è proprio quello del referendum richiesto da alcune Regioni sull'abrogazione di una legge rispetto alle trivelle. Lì c'era un carattere di territorialità che, ribadisco, per ragionare in questioni concrete, la territorialità è un elemento fondamentale nella consuetudine del lavoro di un Consiglio regionale. Dobbiamo avere la capacità di costruire un rapporto con le decisioni che prendiamo in quest'Aula, proprio legato al territorio. Tant'è che quella richiesta di abrogazione attraverso un referendum è stata votata e richiesta da molte Regioni con un'inerenza con una attitudine rispetto al tema delle trivelle, tant'è che il Piemonte non l'ha deliberato. Poi il Presidente era a favore, ci mancherebbe, ma non l'ha deliberato. Perché? Non perché dentro al Consiglio non ci fossero degli elementi di favore rispetto a quella richiesta di referendum abrogativo, ma perché quella richiesta non aveva attinenza territoriale e quindi nessuno ha pensato in questa assise di portare quel dispositivo.
Consigliere Lanzo e Presidente, poniamo una questione preliminare nel chiedervi: sospendiamo questo dispositivo, riportiamolo all'interno della Commissione o, comunque, risolvete la questione politica tra di voi, cioè tra Lega e Forza Italia, e poi ci mettiamo a discutere. Perché o facciamo così e poniamo delle questioni territoriali importanti, altrimenti stiamo facendo perder tempo a questa assise, ai piemontesi, alla Giunta e a tutto il Consiglio. Diventa davvero un po' imbarazzante.
Coerentemente all'articolo 71, comma 5, questa è una richiesta puntuale precisa concreta e responsabile nel chiedervi di ritirare questo dispositivo. Credo che sia coerente al Regolamento e non, come invece qualcuno ha detto poc'anzi, un po' strumentale. Grazie per la disponibilità all'ascolto.



PRESIDENTE

Altri interventi sulla questione sospensiva del Consigliere Sarno? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, ma ero un attimo sovrappensiero a riflettere sui temi posti dal Consigliere Sarno che, tra l'altro, sono temi che abbiamo già in qualche modo accennato nel corso degli interventi di questa lunga giornata.
Ci troviamo in Aula a discutere di una proposta di delibera per chiedere un referendum, utilizzando un iter che è riservato alle Regioni ma, in questo caso, non parliamo di un'istanza che proviene dal territorio perché è un'istanza che è stata, in qualche modo, imposta dall'alto. Un leader di una forza politica ha deciso che questo tema doveva diventare il tema centrale dell'attività di Consiglio. Attività di Consiglio che è stata decisamente intensificata in questa giornata e nelle successive spingendoci addirittura a convocare delle sedute serali e azzerando completamente tutta la nostra pianificazione e annullando un sopralluogo.
Diciamo che questo è un sunto di molte delle questioni preliminari che sono state sollevate nelle ultime ore dai colleghi che sono intervenuti.
In generale, possiamo dire che non vediamo la necessità di affrontare un atto di questo tipo quando nemmeno all'interno della maggioranza c'è unità di intenti. Perché va bene che la forza numerica della Lega alla fine potrebbe portare all'approvazione di questo documento anche senza i voti di uno degli alleati di governo. Però è altrettanto vero che questo porrebbe un problema politico. Perché se neanche nella maggioranza c'è la stessa visione rispetto alla necessità di portare avanti questo documento, ci chiediamo come si possa pensare che questa vostra richiesta di referendum possa essere considerata una richiesta di referendum che proviene dalla Regione Piemonte.
Vi rendete conto dell'assurdità della situazione? Esiste un iter che normalmente le Regioni utilizzano per portare avanti istanze molto sentite dal territorio. Noi stiamo utilizzando questo iter per portare avanti, con grande prepotenza, un atto che non è nemmeno condiviso dalla stessa maggioranza.
Credo, quindi, che dovreste un po'. Noi abbiamo posto delle questioni sospensive, abbiamo chiesto la convocazione di una Conferenza dei Capigruppo, abbiamo chiesto un confronto tra minoranze. Credo che anche questa maggioranza dovrebbe un attimo sospendere la seduta, magari parlarsi, e capire se l'immagine che stiamo dando ai piemontesi è veramente quella che vogliamo dare della maggioranza che governa questa Regione; una maggioranza che porta avanti un'istanza che è condivisa soltanto da una componente politica, e forse neanche da tutta! Perché vorrei capire, alla fine, quanti di voi voteranno "sì" perch convinti che sia giusto votare sì, o semplicemente perché l'ha chiesto Salvini e quindi si obbedisce a quello che è il diktat del leader.
Credo che la legge elettorale meriti maggior rispetto: dal momento che è il modo attraverso il quale i cittadini italiani scelgono i loro rappresentanti, tutti noi dovremmo affrontare il tema con maggiore serietà ed evitare di ridurlo ad una "maratona" imposta da Salvini, che va a sottrarre quest'Aula a quello che realmente serve ai cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Intervengo sull'ordine dei lavori: la questione del dissenso su questo tipo di questioni è ammessa o no? Perché, altrimenti, mi viene il dubbio che sia stata ammessa solo contro di me! E contro Martinetti!



PRESIDENTE

Mi dispiace.
Il dissenso in Aula è concesso, anche a livello elettorale.



CHIAMPARINO Sergio

Ma su questo tema, dicevo. Perché io, per esempio, non.



PRESIDENTE

Sulla questione precedente, che è stata formalizzata e richiesta dal Consigliere Valle, e sul voto in dissenso ad una richiesta di un Consigliere, è stato concesso in prima istanza a seguito di una valutazione della Presidenza su una fattispecie che non era mai stata prevista all'interno del Consiglio (non era mai stata utilizzata). Il Regolamento prevede che non ci siano dichiarazioni di voto in dissenso: c'è un Consigliere che fa una richiesta e uno per Gruppo interviene sulla medesima.
Non c'è una dichiarazione.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Mi scuso personalmente, però mi era parso di capire che ci fosse un dissenso non singolare del Consigliere Valle, ma abbastanza unanime sulla dichiarazione.
Però quelle sono questioni politiche interne al PD che valuterete successivamente.
Mi scuso ulteriormente per l'accaduto. Proseguiamo con gli interventi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ho lasciato volentieri la parola al Presidente Chiamparino, che ha giustamente - tutto il diritto di veder riconosciuto il proprio diritto ad intervenire.
Volevo entrare nel merito della richiesta del collega Sarno, Presidente per fare alcune puntualizzazioni.
A mio avviso, anche nel caso in cui si faccia riferimento ad un referendum già portato avanti dalle Regione in questa modalità (il primo della storia è stato quello citato dal collega Sarno), ci sono però delle differenze sostanziali. Intanto, in quel caso il referendum non era frutto di un'iniziativa di una forza politica che la imponeva con la forza dei numeri anche all'interno della propria maggioranza, ma rispondeva comunque ad una richiesta che arrivava dall'opinione pubblica. Basta fare una semplice ricerca per trovare le seguenti informazioni: la richiesta arrivò alle Regioni da Coordinamento nazionale "No Triv" e Associazione A Sud Ecologia e Cooperazione ONLUS. Sono loro che sottoposero la richiesta di referendum alle Regioni. E l'istanza fu sottoscritta da 130 organizzazioni e da alcune importanti personalità pubbliche. Ma la cosa ancora più importante, Presidente, fu il fatto che l'Assemblea nazionale dei Presidenti del Consiglio approvò all'unanimità il quesito: solo allora le Regioni decisero di portare in Aula il provvedimento.
Quindi anche in quel caso ci fu comunque un passaggio istituzionale nella Conferenza dei Presidenti. "All'unanimità" vuol dire che sia le Regioni di centrodestra che di centrosinistra votarono l'istanza. Qui invece l'abbiamo detto più volte sia questa mattina che oggi pomeriggio, e non ci stancheremo mai di ripeterlo! - siamo alla strumentalizzazione di un'istituzione, che è quella del Consiglio regionale, che, di fatto, perde la sua autonomia piegandosi ai diktat di una sola forza politica.
Le istituzioni, però, sono di tutti, quindi vanno preservate da questo punto di vista. Questo vale per voi che oggi governate, ma varrà anche per noi quando governeremo domani.
Chiaramente, Presidente, resta l'analogia portata avanti dal collega Sarno ma anche in questo caso ci sono delle evidenti differenze che rendono la fattispecie che stiamo discutendo oggi particolarmente offensiva nei confronti del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Vi ricordo che la discussione verte sulla richiesta del Consigliere Sarno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

A dir la verità, quando il Consigliere Sarno ha preso la parola ho avuto dei dubbi sull'oggetto della sua richiesta preliminare.
Lo stesso collega Sarno ha spiegato bene la differenza fra l'oggetto dell'articolo 75 della Costituzione e la prassi in uso fino ad oggi.
A mio avviso, faremmo bene a leggere l'articolo 75 per capire bene qual è l'oggetto: qual è la doppia possibilità del nostro Paese? L'iniziativa referendaria può essere fatta o tramite 500.000 elettori, che corrispondono a quelle 500.000 firme che devono essere raccolte entro il 30 settembre, o attraverso le Regioni mediante disposizione di 5 Consigli regionali che possono chiedere l'abrogazione delle leggi, totali o parziali.
Qual è il punto, però? Perché i padri costituenti concedono una doppia possibilità? Perché è anche possibile, visto che la raccolta referendaria di 500.000 firme è su base nazionale (quindi deve esserci un tot di firme in ogni Regione), che ci siano degli argomenti che non sono così importanti in alcune zone del Paese: in effetti, la questione delle trivelle - su questo ha ragione il Consigliere Sarno - è meno sentita in quelle zone che non stanno in prossimità del mare! Tant'è vero che la discussione al nord Italia è stata ben più tiepida, anche se c'erano colori politici simili nell'affrontare alcune vicende (vicende poste, tra l'altro, soprattutto da un Presidente di Regione, come quello pugliese, che aveva lo stesso colore politico del Governo che, in qualche modo, stava discutendo sul cosiddetto "sblocca trivelle!).
Che cosa vi sta dicendo il Consigliere Sarno? Il punto non è che il Consigliere adesso metta in dubbio l'articolo 75, almeno così mi è parso di aver capito. Il senso è: davvero, togliamo l'obiezione che vi abbiamo posto dall'inizio alla fine, visto che, tra l'altro, non vi abbiamo ascoltato per niente: non intervenite, avete paura del confronto! Va bene, aspetterete domani, perché sarete più freschi! Ma di questa ipotesi di riforma referendaria in cui togliete il meccanismo plurinominale del listino, cosa vi interessa davvero? È per guadagnare un rapporto diretto con l'elettorato piemontese? È questo l'oggetto? Pensate davvero ci sia anche una minoranza riottosa in Piemonte che è disponibile a discutere di questa vicenda? Pensate davvero che, se ad aprile si aprirà una discussione nel Paese, i piemontesi saranno, con i veneti e i lombardi interpreti di un sentimento che ci porta a mettere come unico oggetto di discussione, nel Paese, la riforma elettorale? Cosa che, tra l'altro nell'anno precedente di Governo non avete minimamente discusso; non avete neanche aperto la discussione.
Vi lasciamo questo dubbio e vi diciamo un'altra cosa: i Consigli regionali.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, le chiedo di concludere l'intervento. Ha superato i tre minuti.



GRIMALDI Marco

Non avevo sentito.
Dicevo, non solo non è una questione che viene dal territorio, ma possiamo dire, da questa sera, che non viene neanche dalla maggioranza dell'Aula. Eh sì, perché prima o poi ne discuteremo: è ben strano che un Capogruppo di maggioranza, davanti al fatto - come diceva il Consigliere Magliano - che una forza, una delle più importanti (adesso direte che è la terza, perch Fratelli d'Italia la sta superando, ma una delle forze fondanti del centrodestra, che tra l'altro ha il Presidente della stessa forza), dice a caratteri cubitali a livello nazionale: "Per noi questa vicenda è finita".



PRESIDENTE

Consigliere, le devo togliere la parola. Non mi faccia fare il cattivo.



GRIMALDI Marco

.voi continuate ad andare avanti.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Premetto, anche perché ho bisogno di un chiarimento, che apprezzo gli interventi del Consigliere Lanzo, se non altro perché ogni tanto ci fa sentire una voce diversa rispetto a quelle che sentiamo in Aula questa sera. Non lo dico casualmente, perché oggettivamente oggi in aula si sta esprimendo e sta lavorando solamente una parte degli eletti.



(Commenti fuori microfono)



GIACCONE Mario

Beh, non è che mi stia proprio divertendo.
Dopodiché, però, ho colto nelle sue parole degli elementi per i quali chiedo dei chiarimenti, se possibile, perché non ho capito bene se era una minaccia o un suggerimento, quando diceva: "In due ore chiudiamo tutto".
Cioè, in due ore facciamo cosa? Lo chiedo senza polemica, ma per capirci meglio, se lei può aiutarmi, se può aiutare tutta l'Aula, nel senso che mi sfugge. Faccio molta attenzione ad avere rispetto di tutti i componenti dell'Aula, come anche delle Istituzioni che la presiedono, ma vorrei capire cosa intendiamo.
Devo dire che fino ad oggi mi sembrava che la linea di comportamento di tutti i componenti del partito leghista fosse anche diversa da quella che avevo visto a livello nazionale e da un certo punto di vista avevo apprezzato questo atteggiamento. Per questo, chiedo un aiuto d'interpretazione, perché si fa riferimento al fatto che stiamo sollevando elementi poco rilevanti e che non abbiamo argomenti. A me sembra che siano otto ore che andiamo avanti e portiamo argomenti, mentre dall'altra parte non sento alcun argomento e alcuna replica, come se una parte dell'Aula non fosse interessata al dibattito o non ritenesse che ci sia da interloquire o replicare a quanto detto.
Peraltro, per entrare nel merito della questione sollevata dal collega Sarno, trovo paradossale, se non particolare, il fatto che proprio quell'elemento di territorialità che renderebbe pertinente la richiesta del referendum e che è tanto caro al repertorio, ma anche al patrimonio valoriale della Lega, sia proprio quello che manca in quest'occasione e che presumibilmente - ed è proprio il motivo per cui il collega Sarno l'ha introdotto - si potrà inficiare la richiesta stessa.
Trovo la cosa singolare, così come trovo singolare che si faccia fatica ad avere un dialogo con l'altra parte dell'emisfero, che non si esprime su argomenti che sono senz'altro loro cari.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Ravetti, interviene sull'ordine dei lavori? Prego.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori.
Chiedo se ci concede cinque o dieci minuti per un'ulteriore riflessione.



PRESIDENTE

Va bene.
Sospendo la seduta per cinque minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 21.19 riprende alle ore 21.32)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Se i Consiglieri prendono posto, possiamo ricominciare la discussione.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

È la sua parte che dovrebbe essere. Ha già trovato un dissidente nel Gruppo! Vedo che è anche Capogruppo.
Ci sono altri interventi sulla questione sospensiva? La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Rispetto alla non attinenza territoriale del referendum, mi pare che quello che il Consigliere Sarno ha detto in aula poco prima di questo mio intervento sia corretto. Da questo punto di vista, dovremmo utilizzare con attenzione gli strumenti che la nostra Costituzione fornisce e mette nelle mani dei legislatori regionali. Lo dico, perché farsi prendere la mano da strumenti come questo, ancorché non abbiano una precisa e stretta attinenza con la vita dei piemontesi, potrebbe portarci a una deriva pericolosa.
Del resto, vedo una similitudine tra quello che sta capitando qui in Aula.
A me spiace se qualche Consigliere di maggioranza pensava di trascorre una serata guardando magari la squadra del cuore, però è esattamente quello che sta capitando in Senato, dove l'onorevole senatore Calderoli afferma: "I signori della maggioranza impareranno cosa significa avere la Lega all'opposizione, visto che abbiamo le Commissioni del Senato completamente bloccate". Noi stiamo provando, in un modo forse meno forte nei toni, meno arrogante, di far capire a questa maggioranza che andare dritti per dritti su un tema come questo potrebbe essere nocivo anche nei rapporti di collaborazione che si stavano instaurando tra le forze di maggioranza e opposizione. Tutto questo, per un fattore esogeno, che non c'entra nulla con la dinamica d'Aula, che non c'entra nulla con i provvedimenti e le proposte di programma che questa maggioranza ha portato in Consiglio regionale, ma per un elemento esterno che non c'entra con il Consiglio regionale e con la vita dei piemontesi.
Ritengo che il tema posto dal Consigliere Sarno sia un tema sul quale dovremmo riflettere. Ognuno di noi ha chiesto di essere sostenuto dai propri elettori e dai propri amici e familiari per affrontare temi che possano cambiare la vita dei nostri amici piemontesi o rafforzare politiche che erano già state portate avanti per lo sviluppo della regione. Noi invece, oggi usiamo la Regione, usiamo questo Ente per un bieco fine politico di una componente (ripeto, di una componente).
Dico anche che alcuni silenzi in Aula di una forza politica che si esprime a livello nazionale con una linea precisa sono anch'essi un fatto politico.
Uno può dire: "Sono d'accordo, non sono d'accordo", oppure tacere. Stare in silenzio è un fatto politico, come se, in qualche modo, si accettasse che la Regione venga utilizzata per una battaglia nazionale.
Come affermava il Consigliere Sarno, a mio giudizio siamo ben lontani dall'utilizzo corretto di questo strumento per il bene e per un futuro migliore, per un futuro di prosperità dei nostri concittadini piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Per proporre una questione preliminare, di cui dico subito l'oggetto: una richiesta di sospensione per effettuare un'audizione di tecnici costituzionalisti, per approfondire il tema della costituzionalità di questa richiesta di referendum.
Questo tema è da questa mattina che è trasversale e in diversi interventi sono state poste anche delle questioni, ma credo che ci siano stati due fatti in questa giornata che impongano quanto meno questa richiesta, e mi auguro anche una riflessione da parte dei Consiglieri di maggioranza.
Personalmente credo che la prima cosa che deve fare un'Assise elettiva quando approva una norma, è di controllare che essa non violi alcuna legge.
La prima legge da non violare è la Costituzione, anche perché sarebbe una violazione di corto respiro, perché tra qualche mese sarebbe la Corte costituzionale a bocciare la richiesta di referendum, facendo fare a questo Consiglio, o ad altri Consigli regionali, una figura meschina, dal punto di vista di responsabilità istituzionale.
Quali sono questi due fatti che porto a sostegno di questa richiesta? Il primo è ciò che è accaduto oggi - è già stato citato a Genova, in Commissione Affari Istituzionali - dove il pareggio 15 a 15, che poi significa voto contrario rispetto alla proposta referendaria, non è avvenuto sulla base di una semplice discussione politica, ma è avvenuto dopo che sono stati sentiti tre autorevolissimi costituzionalisti (che mi pare appartengano anche a tre aree politiche diverse): il professor Vesostri, il professor Pericu e la professoressa Trucco.
Dai loro interventi è emerso che questa richiesta, questo quesito, ha dei profili di incostituzionalità, già citati in quest'Aula: dal vuoto normativo che si crea alla non univocità del quesito. Oltretutto vi sarebbe una mancanza, se passa il referendum, di rappresentanza, soprattutto in capo alle minoranze.
Questo è un primo fatto.
Un secondo fatto che voglio citare lo desumo proprio dal comunicato stampa ufficiale citato da parte di Forza Italia, dove il senatore Giacomoni coordinatore delle varie Regioni per quanto riguarda Forza Italia, dice espressamente: "Con riferimento al Presidente Berlusconi, il Presidente già aveva espresso le sue perplessità, ma voleva attendere il parere dei tecnici e i tecnici ci hanno spiegato che, oltre ai dubbi sulla sua costituzionalità, la proposta della Lega non garantisce la governabilità.
Se mai dovessimo prendere il 41% come coalizione di centrodestra, i collegi uninominali secchi non ci garantiscono la governabilità". Conclude dicendo: "Siamo pronti a fare una proposta unitaria del centrodestra per cambiare la legge elettorale, ma non con l'accetta del referendum. Non possiamo avallare un errore tecnico".
A me pare che questi due fatti ci debbano quantomeno indurre a una riflessione. Chiedo ai Consiglieri di maggioranza, che sicuramente con convinzione, non tutti, ma nelle prossime ore e nei prossimi giorni saranno chiamati ad esprimere il proprio voto, a riflettere su questo dato, per il quale basterebbe fare un approfondimento - ripeto - con dei tecnici autorevoli, per risolvere la questione in un senso o in un altro, anche perché questa questione tra qualche mese si porrà.



PRESIDENTE

Consigliere Marello, già il Consigliere Ravetti ha fatto una richiesta di sospensiva in merito alla richiesta di audizione di costituzionalisti in Capigruppo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

No, Presidente, io ho posto una questione preliminare sulla necessità di convocare una Conferenza dei Capigruppo prima di continuare questa discussione. Non ha nulla a che vedere con la proposta del collega Marello.
Peraltro, se l'ho convinta e se possiamo proseguire, posso intervenire su questo tema?



PRESIDENTE

Sì, sì, prosegua, ha tre minuti.
Dato che in un suo intervento in discussone ha citato anche una richiesta di costituzionalisti, dalla mia Presidenza è stata interpretata con una richiesta analoga a quella del Consigliere Marello, ma va bene, proseguiamo nell'iter.
Prego.



RAVETTI Domenico

Credo di non dover ritornare sul tema della questione preliminare posta oggi pomeriggio dal sottoscritto perché è chiaro, io ritengo di dover discutere in Conferenza dei Capigruppo, mentre il collega Marello ritiene di lasciare a lei la scelta della Commissione o della Capigruppo, dove poter incontrare dei costituzionalisti di rango, sicuramente in grado di offrirci un punto di vista autorevole.
Capisco che, per molti colleghi, il punto di vista autorevole di costituzionalisti piemontesi, o non piemontesi (sceglieteli voi, anzi scegliete cinque voi, tre voi, chi vuol venire tra domani e dopodomani, non è mica un problema), può valere meno delle convinzioni che hanno o degli indirizzi del Segretario nazionale del partito da cui provengono. A volte gli interessi della politica, gli interessi dei partiti, prevalgano su giudizi di natura tecnico-giuridica espressi da persone che hanno maturato esperienze negli anni e che non hanno interessi specifici su quella materia, se non l'unica guida, che è quella della Costituzione e del buonsenso.
Arrivati a questo punto, Presidente, ci pare così evidente che la proposta depositata a metà della Conferenza dei Capigruppo dalla settimana scorsa dalla Lega appaia ai più senza un senso, senza un fine, se non quello di impegnare del tempo male per noi, per i piemontesi.
Se non credete a noi siete liberi di farlo, cioè di non crederci, ma almeno provate ad ascoltare con umiltà il parere di chi forse può esprimere un giudizio diverso dal vostro, perché ha contenuti e approfondimenti che a voi sfuggono.
Guardate, può anche costare nulla, perché per amore di Costituzione io credo che nell'arco di poche ore, un giorno o al massimo due, in questa Regione tre o cinque persone si renderanno sicuramente disponibili sceglieteli voi, ribadisco - per affrontare questa discussione nella Commissione che può scegliere il Presidente o nella Conferenza dei Capigruppo.
Provate voi che siete persone così vicino ai cittadini e che avete raccolto tutti questi voti. Provate a fare questo ragionamento con un elettore qualsiasi: può dirvi che è sbagliato? Voi che girate e andate in giro più di noi e incontrate le persone, provate a ragionare con un cittadino qualunque e fate la proposta che io ho appena fatto. Cosa vi direbbe? Di no? State certi che vi dirà di sì, soltanto che per voi il diktat di Salvini vale molto più di qualsiasi ragionamento legato al buonsenso.
E allora auguri e andiamo avanti, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie per l'augurio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Avessimo fatto quello che ha fatto la Liguria, non avrei commesso un errore. Cosa scopro? L'ho fatto stamattina tra l'altro.
Dopo l'audizione in V Commissione, quindi la proposta del Consigliere Marello, per essere conseguenti, l'hanno fatta in Affari istituzionali e in V Commissione, che rappresenta appunto l'alveo per loro più giusto dover fare questa discussione.
La richiesta del Consigliere Marello è preliminare e ha leso in parte già i nostri diritti. Che cosa è successo stamani in Consiglio regionale ligure? Sono stati auditi, tra l'altro ne potevano audire di più, peccato che tutti i costituzionalisti abbiano dato tutti la stessa interpretazione, anzi - e arrivo al mio errore - ne hanno dati due.
Hanno audito i pareri del professor Giuseppe Giuseppe Pericu, della Professoressa Lara Trucco e hanno letto le memorie dell'Avvocato Felice Besostri. Credo che tutti e tre i nomi facciano parte di quel pantheon che già solo in Liguria esprime questo tipo di costituzionalisti, che hanno avuto atteggiamenti diversi. Non hanno univocamente detto la stessa cosa sull'illegittimità o sull'incostituzionalità dell'atto.
Entriamo nel merito. Che cosa dicono? Prima tutto si tratta di una legge inammissibile per alcune Regioni. Come dicevamo stamattina, non è immediatamente applicabile, quindi il Paese resterebbe senza una legge elettorale - l'abbiamo discusso e non prendo il tempo anche della richiesta di incostituzionalità che abbiamo depositato - ma soprattutto - ed è venuta fuori dalle memorie difensive e della Professoressa Lara Trucco - questa proposta è stata giudicata inammissibile anche perché il quesito è poco chiaro e non univoco, visto che con una domanda modifica sia la Camera sia il Senato. Questa sarebbe stata, tra l'altro, dopo un'audizione, un'altra richiesta di incostituzionalità che avremmo potuto dire in Aula.
Stiamo, però, all'oggetto di quello che chiede il Consigliere Marello.
Siete proprio sicuri di non voler chiedere il parere a dei noti costituzionalisti anche "di cultura politica" più vicina alla vostra? Perché i costituzionalisti mica sono tutti di centrosinistra, moderati o di estrazione marxista; anzi, ci sono autorevoli costituzionalisti di tutti i colori politici e culture politiche. Siete proprio sicuri di non voler arrivare ad un confronto con loro? Lo fate, perché scappate? Lo fate perché non volete darci altri strumenti per fare opposizione? Certo è, e ve lo lasciamo come monito, che in quella Commissione, dove erano certi 18 voti per la maggioranza e 13 per la minoranza, è finita poi 15 a 15. È finita così perché Toti semplicemente non è più l'esponente di Forza Italia e Forza Italia si è spaccata? È stato un malinteso? Lo vedremo fra qualche giorno. Certo è che oggi - e basta guardare i siti - la Liguria boccia il quesito referendario e tutti i costituzionalisti che finora si sono espressi hanno detto che quel testo non sta in piedi. Se siete proprio sicuri di fare questa forzatura, sappiate che, se non sbattete oggi, se non sbattete domani, sbatterete fra qualche tempo. Grazie.



PRESIDENTE

Speriamo che nessuno sbatta e si faccia male, come il Consigliere Marello al quale rinnovo la pronta guarigione della Presidenza.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io mi collego alla richiesta di sospensiva del Consigliere Marello che condivido. Già in altri interventi mi sono soffermato sull'osservazione dei vizi costituzionali che si potrebbero celare in questa proposta di deliberazione. E non solo: ho anche parlato, come giustamente ha ricordato il Presidente Marello, del cambio di impostazione di alcuni Consiglieri della Regione Liguria dopo aver audito dei tecnici, che sono stati in grado di sviscerare le varie questioni e di sottoporre ciò che stavano andando ad avallare in Consiglio regionale.
Penso che anche in Piemonte abbiamo degli esimi tecnici, degli esimi costituzionalisti che sono sicuro, come già aveva anticipato qualcuno siano disposti a darci la loro consulenza gratuitamente per il bene del Paese e per il bene delle istituzioni. Anche per una questione di rispetto nei confronti dei Consiglieri regionali che, volendo svolgere al meglio la propria mansione per la quale siamo ben retribuiti, è corretto avvalersi di esperti che siano in grado di spiegare ciò che si va a fare, soprattutto su un tema così complicato com'è la legge elettorale in questo Paese, proprio per evitare di perdere ulteriormente tempo e fare l'ennesima figuraccia di portare avanti provvedimenti che poi non stanno in piedi.
Sempre per quanto riguarda il rispetto dei Consiglieri, io non ci sto a fare il passacarte di qualcuno. Nel momento in cui mi si chiede un'opinione, mi informo, cerco di confrontarmi con i massimi esperti che ci sono di quel determinato settore e solamente in seguito fornisco un'opinione calibrata. Come dicevo prima, il nostro conterraneo Luigi Einaudi diceva "Conoscere per deliberare" ed è una cosa fondamentale per chi fa politica in un'Assemblea legislativa così importante come la Regione Piemonte. E per rispetto dei nostri elettori il fatto di informarsi a fondo per essere certi di fare la scelta corretta, penso che sia la base per arrivare al termine di qualsiasi tipo di ragionamento in quest'Aula soprattutto quando andiamo a legiferare su qualcosa che, in teoria, non sarebbe nemmeno di nostra competenza.
Ho terminato il tempo, ma il concetto era chiaro, penso di essermi espresso in modo abbastanza chiaro.



PRESIDENTE

Ho concesso a quasi tutti un extratempo per concludere i concetti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
La ringrazio inizialmente proprio per l'opportunità che dà ad ognuno di noi di concludere i ragionamenti che proviamo a sottoporre all'Aula. Penso che quanto proposto dal Consigliere Marello, di fatto, abbia un fondamento. Per chi come me ha l'onore di avere sul proprio libretto universitario la firma del Professor Giorgio Lombardi, grande costituzionalista italiano, e di avere studiato diritto costituzionale nella Facoltà di Giurisprudenza di Torino - facoltà peraltro famosa per i costituzionalisti, e non solo, che ha dato al nostro Paese - pensare di poter immaginare un'audizione di chi la materia del diritto costituzionale la vive, la interpreta e la conosce fino in fondo, penso sia il minimo, perché sarebbe stato un gesto di grande umiltà. Umiltà che non appartiene a chi ha imposto questa legge alle Regioni, un'umiltà che non appartiene al leader della Lega, come non gli appartiene peraltro la conoscenza del diritto costituzionale - e questo l'abbiamo visto - non sapendo e non conoscendo fino in fondo che la nostra è una democrazia parlamentare, e tanti altri piccoli fatterelli di ignoranza giuridica - giuridica, ripeto - che, di fatto, dicono che se questa tipologia di approccio, cioè di ignoranza giuridica, verrà trasposta anche nel Governo di questi prossimi cinque anni, non possiamo che essere preoccupati.
Io sono abituato che quando non so una cosa, o la studio o chiedo a chi più di me, per più tempo, con più competenza e magari anche con più capacità quell'argomento l'ha affrontato, l'ha sviscerato e l'ha reso comprensibile.
Non avete voluto farlo. Altre Regioni l'hanno fatto e mi sembra anche un gesto di umiltà rispetto ai nostri concittadini piemontesi, soprattutto se non conosco un argomento e se non sono certo dell'efficacia. Tanti Assessori ci raccontano della loro attività, dei loro gruppi, dei loro workshop di lavoro insieme ad esperti ed a tecnici. Anche noi avremmo avuto un'opportunità, cioè di conoscere di più e meglio questo strumento, agito attraverso le Regioni e, nello stesso tempo, avremmo scoperto se quello che è stato scritto non sia viziato. Devo dire che anche alcuni esponenti della Lega sanno benissimo che ci sono dei piccoli vizi formali nel dispositivo presentato e vedremo se la Cassazione lo accoglierà o meno, ma sono abbastanza convinto che si troverà poi la scusa politica, inventandosi addirittura la magistratura di Cassazione contro il popolo di centrodestra.
Io però rimango nella convinzione che la proposta fatta dal Consigliere Marello sia una proposta opportuna, umile, attenta all'importanza di quello che oggi stiamo affrontando e con la voglia di capire e comprendere di più e meglio quali siano oggettivamente tutti i fattori in gioco.
Penso sia importante e grave - lo dico - che su questo non ci si possa fermare per chiedere a chi della Costituzione ha fatto l'oggetto del suo studio, delle sue ricerche e delle sue tesi negli approfondimenti e anche di pubblicazioni, di darci una mano, per capire se è una boutade politica e basta oppure se ha un fondamento giuridico.
Mi auguro che lei, Presidente, ci dia la possibilità di soffermarci aiutati da tecnici e da professori. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Tutti sapete che nel mio libretto universitario non ci sono firme di costituzionalisti, non ci sono firme di professori della Facoltà di Giurisprudenza, perché ne ho fatta un'altra: le mie competenze le porto in un altro ambito. Proprio per questo, proprio perché, a differenza del collega Magliano e di altri in quest'Aula, non ho studiato nel tempo della mia giovinezza questo genere di argomenti, a maggior ragione apprezzo la proposta del collega Marello di poter approfondire, insieme agli altri Consiglieri, sia di una parte che dall'altra, quali siano le ragioni a sostegno delle opinioni degli uni e degli altri; magari, non dico necessariamente a sostegno, quanto ad ascoltare da persone competenti quale sia l'interpretazione, l'eventuale possibilità di evidenziare profili di debolezza nella proposta oggetto di tutta la giornata e delle prossime giornate.
Quindi, io vedo senz'altro positiva l'idea di poter accedere a questi patrimoni di conoscenza, non solo per comprendere ancora meglio l'argomento, ma perché tale possibilità dimostrerebbe un atteggiamento intanto di umiltà - cioè dell'idea di dire conosco, e tutti quanti conosciamo, prima di decidere - e poi di apertura alle possibili diverse soluzioni che emergano e, quindi, in definitiva d'intelligenza non solo politica, ma anche personale e direi individuale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Noi siamo, evidentemente, molto preoccupati; intanto la Juve sta pareggiando a Brescia, ma questo fa parte delle nostre amenità che lasciamo da parte per un secondo.
Siamo preoccupati perché, da quella che definiamo, dal nostro punto di vista, una mancanza di rispetto intollerabile non nei nostri confronti, ma nei confronti del Piemonte e dei piemontesi, in questa lunga giornata abbiamo ascoltato tante considerazioni, anche ridondanti - ce lo possiamo dire - forse, superflue e anche ripetitive, che sono state tutte ugualmente inascoltate dalla maggioranza. Fra queste, ce n'è una che mi e ci preoccupa un po' di più e che, credo, sarebbe opportuno preoccupasse tutti voi, in particolare dai banchi dalla maggioranza.
Leggo nell'o.d.g. della Giunta di oggi, delle ore 13.00, che era calendarizzata al n. 19 una delibera fondamentale per il governo di questa Regione: "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2019-2021 e disposizioni finanziarie"; questa delibera è stata rinviata. Allora, io mi chiedo - e me lo chiedo ai sensi dell'articolo 71, sull'andamento dei lavori, essendo una questione preliminare che attiene alla conduzione dei lavori di quest'Aula - perché abbiamo rinviato una delibera a data da destinarsi, per fare spazio a ciò che questa maggioranza ritiene nell'interesse dei piemontesi immagino, visto che siamo stati tutti eletti dai cittadini piemontesi, più utile - possiamo dire così? - più urgente più importante (non so come definire questa considerazione da parte della maggioranza).
Dicevo, noi abbiamo sospeso questa delibera, abbiamo rinviato questa delibera, anzi, avete rinviato questa delibera per dare spazio a una discussione che, evidentemente, è surreale. Non devo dire a lei Presidente, e non devo dire ai colleghi il significato; non devo sottolineare il significato e la rilevanza di un tema importante come l'assestamento di bilancio.
Ricordo che, per la serietà degli Uffici che noi ricopriamo, per la serietà che quest'Assemblea deve ai cittadini piemontesi, che ci hanno eletti, che prima di ogni altra questione, forse, questi lavori vanno sospesi dal nostro punto di vista e il Presidente e l'Assessore sono tenuti a venire qui e a spiegarci per quale motivo l'adesione al referendum abrogativo di una legge elettorale nazionale, che non mi pare un'urgenza importante per il nostro territorio, sia da considerarsi più urgente, più importante e più rilevante per i cittadini piemontesi delle risorse che la Regione è invece tenuta ed è suo dovere mettere a disposizione del nostro Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Quando abbiamo visto l'o.d.g. della Giunta che, per chi non lo sa, per chi ci ascolta da casa, viene trasmesso ogni volta, successivamente alla Giunta, con l'elenco delle delibere che vengono trattate, deliberate rinviate o sospese, ci siamo preoccupati, perché abbiamo visto iscritte all'o.d.g. della Giunta regionale, la misura più importante, che è l'assestamento di bilancio, ma anche le misure di semplificazione, insomma una misura legata alla semplificazione burocratica e normativa; ma, in particolar modo l'assestamento del bilancio, che noi attendiamo da ormai qualche settimana e che devo dire, avendo avuto l'onore di essere Consigliere la scorsa Legislatura, ed essendo oggi il 24 settembre auspicavamo arrivasse in Commissione in tempi rapidi.
Il rinvio dell'assestamento di bilancio ci preoccupa, perché considerati i tempi di lavoro all'interno delle Commissioni e del Consiglio, considerato che dev'essere assunto entro fine anno, ma anche in termini utile per gli Uffici per eventuali atti e disposizioni entro il 31 dicembre, non vorremmo che il Piemonte avesse qualche problema.
Mi sento dunque di sostenere e di promuover la questione pregiudiziale posta dal collega Avetta. Chiediamo di sospendere questa discussione questo momento di confronto che, devo dire, sta producendo tante ore di Consiglio regionale anche molto spesso non utili alla crescita del Piemonte, per affrontare uno dei temi più importanti, che è quello dell'assestamento di bilancio, che è il primo vero e grande atto politico della vostra.



(Commenti fuori microfono)



GALLO Raffaele

Capisco che sono le 10 di sera, ma lo sono per tutti.



(Commenti fuori microfono)



GALLO Raffaele

Se non disturbo.



PRESIDENTE

Concluda, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Per concludere il ragionamento, chiediamo d'iniziare subito l'esame dell'assestamento di bilancio che, tra l'altro, è l'atto politico più importante che ha in mano la nuova Giunta a guida Cirio per iniziare a identificare.



(Commenti fuori microfono)



GALLO Raffaele

Deve andare in Commissione. Infatti, noi chiediamo di sospendere questi.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusi. Assessore Ricca.
Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Se vuole intervenire l'Assessore Ricca.



PRESIDENTE

Non penso che voglia intervenire.
Prego.



(Commenti fuori microfono)



GALLO Raffaele

In conclusione, ci aspettiamo che il Presidente della Giunta presenti nell'assestamento di bilancio le prime linee guida dell'Amministrazione Cirio, che avverranno dopo i primi cento giorni che hanno lasciato senza atti, senza proposte di legge la vostra azione amministrativa, ma quella sede vi permetterà di decidere dove allocare le risorse, come rimodularle se ritenete, e dove andare a potenziarle. Noi crediamo veramente che il Consiglio regionale si debba sospendere qui e si debba affrontare questo tema centrale per tutta la nostra comunità.
Intervengo anche dopo Presidente, vediamo se riesco fare un ragionamento senza essere interrotto troppe volte. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Volevo intervenire sulla questione preliminare posta dal Consigliere Avetta perché la ritengo molto importante. Questa mattina qualcuno, se non ricordo male il Consigliere Giaccone, ha detto: non abbiamo mai visto così tanti Assessori in Aula, non abbiamo mai visto dall'inizio della legislatura, a parte l'insediamento, tutti gli Assessori in Aula. Come mai, ci si domanda questa volta sono tutti, o quasi, presenti? Giustamente perché sono stati precettati. Legittimo. Perché sono stati precettati? Perché c'è un provvedimento importante e bisogna tenere il numero legale. Legittimo.
Quando c'è un provvedimento che interessa la Lega e interessa Salvini si possono precettare gli Assessori quando, invece, c'è una discussione importante in Consiglio, non si possano precettare. Sono organi di governo della Regione quindi devono stare sul territorio, devono visitare scuole, a tagliare nastri, fare riunioni, fare incontri. Non possono essere precettati per stare qui in Aula, invece possono stare qui e devono stare qui, secondo la Lega, quando si discute una delibera del genere. Adesso dalla richiesta preliminare, scopriamo che sotto la ruspa arrugginita di Salvini c'è finito il bilancio, l'assestamento di bilancio e, nientemeno, i provvedimenti sulla semplificazione.
Il Presidente Cirio - che non è presente, forse è ancora a Chiomonte, ma è lunga la strada da Chiomonte - abbia un sussulto di dignità. Per tutta la campagna elettorale l'ho sentito dire che servivano misure di semplificazione perché doveva fare un pozzo largo un metro e profondo trenta e non è riuscito e oggi sotto la ruspa arrugginita di Salvini finisce anche la semplificazione. Presidente Cirio, veramente, un sussulto di dignità! Riconosco al Presidente Cirio - lo dico sinceramente, anche siamo su posizioni diverse e abbiamo idee diverse - di tenere veramente al Piemonte.
Ci crede. Ha idee diverse dalle mie, ma ci crede e io lo riconosco. Proprio per questo, ripeto, un sussulto di dignità. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Il tempo parte da quanto le do la parola, non quando decide lei.



GRIMALDI Marco

Non mi mette nelle condizioni di vedere i minuti, visto che ormai batte il tempo a 2 minuti e 45 posso iniziare a non fidarmi di lei. Lei mi metta nelle condizioni di poter parlare e poi iniziamo. Inizio adesso, azzero il tempo, così la smettiamo con questa sceneggiata.
Di tante questioni pregiudiziali quella del Consigliere Avetta, di per s è la più puntuta. Vi spiego anche perché. Il Consigliere Bertola parlava della campagna elettorale, ma in generale avete preso così tanto spazio di tempo a dire che questa Regione cammina lenta, ha provvedimenti sbagliati ha messo le poste sugli oggetti sbagliati. Ci avete fatto sudare per giorni il fatto che votavate il nostro rendiconto che, vi ricordo, è in pareggio mentre quello che abbiamo preso noi cinque fa era in deficit fra gli otto e i nove miliardi di disavanzo, con cinque di debiti fuori bilancio. Se ci sono così tante lacune, la prima cosa che fa un'Amministrazione - almeno così abbiamo fatto noi allora - da una parte coprirci rispetto a quello che era successo nell'era precedente; dall'altra andare davanti al Governo e chiedere, con lo sblocca crediti, di darci un po' di ossigeno, ma poi che cosa abbiamo fatto? Abbiamo iniziato a predisporre l'assestamento.
Possiamo dirci che qualsiasi Regione, ma qualsiasi Ente in generale, quando subentra una nuova amministrazione la prima cosa che fa, se ci sono gli spazi finanziari per farlo, è iniziare a predisporre un assestamento? Magari, davvero, abbiamo sbagliato qualcosa, ci sono alcune Direzioni che non spendono tutte le risorse che sono state messe nelle cosiddette ex UPB.
Ci sarà qualcosa che voi volete affrontare in fretta e che c'entra con l'emergenza di uno degli Assessorati che guidate? Spero che entro la fine della serata il Presidente Cirio torni da Chiomonte, non so se si è perso dentro il tunnel, io spero che torni perché avrei dei suggerimenti..



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, concluda.



GRIMALDI Marco

Stavo solo finendo di dire che spero che il Presidente Cirio torni ma soprattutto, spero che l'Assessore Tronzano abbia la possibilità di fare quello che è giusto che faccia. Lo stimo, lo rispetto, credo che, tra l'altro, ci porterà davanti ad un fatto ineluttabile, cioè che la Regione non è più in default e che ha gli spazi finanziari per pensare ad una sua manovra economica. Quello che chiediamo con la richiesta del Consigliere Avetta è che siamo disponibile, se voi sospendete in questo momento la trattazione della delibera che sta per arrivare, ad aprire la discussione sull'assestamento di bilancio. Vi garantiamo un'altra cosa: non faremo il tipo di ostruzionismo che vedete qui oggi. Quando abbiamo davanti le esigenze dei piemontesi noi non ci siamo mai comportati in questo modo.
Evitate, pregiudizialmente, di portarci verso un'altra sponda. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, le ricordo che ha utilizzato più di quattro minuti. Non mi assumo la responsabilità del tempo che usa lei malamente.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Cercherò di usare meno tempo proprio perché il Consigliere Grimaldi si è allargato con i tempi e non si fa.
Penso che il tema posto dal Consigliere Avetta fondamentalmente dica quali sono le priorità che avrebbe dovuto affrontare la Giunta. Il tema del bilancio di assestamento 2019-2020 è un po' il tema di come si vuole provare a far navigare questa nave, invece non si discute di questo, non si affronta questo tema e si porta in Aula la delibera sul referendum costituzionale. Da questo punto di vista sono un po' preoccupato perch alla fine della fiera, noi rischieremmo, se questo è l'andazzo, di vedere gli Assessori della Giunta lavorare indefessamente su alcuni temi e poi trovarsi a dover rinviare i propri atti perché in quel momento, magari in un salotto milanese, su una collina varesina, piuttosto che in una landa del bergamasco, si decide che noi dobbiamo occuparci d'altro. Mi auguro che, per dignità, Presidente, lei non permetta mai più un fatto di questo tipo. E' evidente che il bilancio 2019-2021 ci permetteva - vi permetteva! di capire innanzitutto in che condizioni avete trovato la Regione, e quali sono le leve che volevate utilizzare, in termini economici e finanziari, per portare i primi correttivi per raggiungere il programma così ambizioso che avete raccontato ai piemontesi.
Penso che il tempo che dovremmo dedicare al bilancio, all'assestamento, al bilancio preventivo e alla triennalità che porta con sé quel bilancio, sia prezioso e necessario. Non abbiamo tanto tempo da perdere. Soprattutto, non avete tanto tempo dal potere se volete.
Detto questo, la mia preoccupazione è proprio quella di non far perdere tempo alla Giunta, che si trova nelle condizioni di lavorare, di approfondire e di cercare di mettere in campo tutti i correttivi possibili a questo bilancio per dare slancio alla nostra Regione, e trovarci invece nelle condizioni di stare qui per settimane.
A differenza del collega Grimaldi, io non le assicuro, Presidente, che questo tipo di ostruzionismo non lo ritroverà da parte del nostro Gruppo anche sul bilancio: dipenderà dal bilancio e da quanto alcune misure verranno concordate. Perché anche l'opposizione e le minoranze hanno a cuore questa Regione e alcuni temi.
Mi auguro, invece, che si trovino delle condizioni di lavoro comuni e che l'ostruzionismo non ci sia. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Ha usato tutti e tre i minuti, ma era suo diritto, da Regolamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Avvio anch'io, come ha fatto il Consigliere Magliano, il cronometro.
Quello che mi lascia perplesso, è che in nome di un provvedimento in cui forse, dal punto di vista sostanziale, non tutti in quest'Aula credono.
Capisco che ci sia un punto di natura politica al quale senz'altro parte di quest'Aula deve attenersi, ma non so se poi, nella sostanza, siano tutti altrettanto convinti dell'argomento del contendere.
Dicevo, in nome di questo argomento così solido, sul quale, probabilmente più di uno in quest'Aula inizia a nutrire qualche dubbio, e in nome della decisione di un leader nazionale di una parte politica al momento non al Governo, si stanno scavalcando molti elementi ed argomenti che, sia pure da posizioni diverse e con opinioni differenti, si sarebbero potuti trattare favorevolmente, nonostante - lo ripeto - le differenze di pensiero. In particolare abbiamo già richiamato il tema dell'autonomia. Ma anche l'assestamento di bilancio, quindi le variazioni di stanziamenti in entrata e in uscita, in realtà, al di là del significato tecnico, riveste senz'altro un significato di indirizzo politico. Soprattutto, nel passaggio tra una legislatura e l'altra l'indirizzo politico è ancora più rilevante perché definisce non tanto il giudizio, ma le linee di orientamento che la nuova gestione e i nuovi eletti intendono dare rispetto a quelli precedenti.
Se parliamo di assestamento, facciamo riferimento a ciò che viene modificato in termini di indirizzo, considerando, magari, non dico sbagliato, ma migliore un altro tipo di atteggiamento.
Allora, in nome di quello che dicevamo prima, cioè di un provvedimento di cui forse non tutti sono convinti, rinunciare a sottolineare gli eventuali errori di quella che adesso è l'opposizione e di quella che è stata la compagine con la quale si è combattuto durante il confronto elettorale, dal mio punto di vista è persino mortificante, nel senso che impedisce al volenteroso Assessore al bilancio Tronzano, che abbiamo già apprezzato in più occasioni per la volontà di intervento, di sottolineare quali sono gli elementi che, a suo avviso, ad avviso della Giunta e di tutta la maggioranza consiliare, difettano rispetto la precedente gestione.
La rinuncia a questo tipo di intervento mi sembra anche una rinuncia alla possibilità di dare un indirizzo politico nuovo, al quale anche noi avremmo voluto assistere in questo periodo, come sarebbe da calendario.
Ho impiegato tre minuti e dieci. Grazie, Presidente, per la pazienza.



PRESIDENTE

Grazie, per il riconoscimento dalla mia pazienza.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Salizzoni, che interviene in qualità di Consigliere su un'altra questione di sospensione.



SALIZZONI Mauro

Non ho la pretesa di battermi contro il tempo. Ammetto di essere imbarazzato e sofferente. L'imbarazzo credo sia evidente: è dovuto al fatto di ritrovarmi in una situazione che avevo immaginato, ma che mai avrei pensato fosse in questi termini nella realtà.
La sofferenza è dovuta, principalmente, al cattivo utilizzo del tempo che stiamo facendo. Io penso che il tempo sia una cosa preziosa, se non altro perché passa e va, e non sempre riusciamo poi ad inseguirlo.
Pensavo, ritrovandomi in questa sede di Consiglio regionale, che si potessero affrontare problemi concreti e reali, che, naturalmente, per quanto mi riguarda (è noto), sono soprattutto legati ai temi sanitari.
Siamo oggi a cento giorni della Giunta regionale: sono trascorsi tra mesi in sostanza. Ricordo bene che tre mesi fa l'Assessore Icardi, del quale ho apprezzato stamattina l'intervento per l'accordo raggiunto con Assofarm.
Voglio complimentarmi con lui, anche se non penso che solo questo accordo possa risolvere la questione delle liste di attesa, ma è comunque una parte dell'aspetto sanitario che affrontate sicuramente nell'interesse dei cittadini piemontesi.
Dicevo, ricordo che tre mesi fa si parlò di moratoria a proposito degli atti aziendali. In sostanza, si dava il tempo alle amministrazioni per mettere in ordine le cose e l'Assessore chiedeva anche il tempo per capire come fossero realmente le situazioni, se ci fossero delle mancanze. Sto quindi a chiedere se queste mancanze sono state rilevate.
Proprio perché vivo questa situazione molto profondamente, vorrei sapere a che punto siamo arrivati - qualora questa venisse ritenuta una questione affrontabile in questa sede - sulla questione della moratoria degli atti aziendali.
Penso di essere rimasto nei tre minuti. Non sono capace di andare oltre, ma con l'andar del tempo forse ci arriverò, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie. Ha dimostrato che può anche andare oltre, perciò in questo caso la ringrazio per aver utilizzato al meglio il suo tempo.
Vi sono ulteriori interventi sulla questione? Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Siamo al 28/06/2019 e con una nota inviata a tutte le Direzioni generali delle Aziende Sanitarie Regionali l'Assessore Icardi ha spiazzato un po' tutti, dicendo che ha disposto la sospensione dei provvedimenti di attuazione degli atti aziendali ancora in fase di definizione, compresi quelli già connessi agli atti aziendali di recente approvazione.
Cosa dice l'Assessore Icardi? "La decisione si è resa necessaria perch intendiamo svolgere nei prossimi mesi - 28/06, 28/07, 28/08, quindi nel pieno di questa sospensiva - un approfondito monitoraggio dei livelli organizzativi e operativi delle Aziende Sanitarie. Pertanto, per non pregiudicare le future scelte di indirizzo in fase di studio, abbiamo deciso di procedere con la sospensione con il periodo previsto per la revisione degli atti programmatori di 90 giorni a partire da oggi".
Come avete capito e come ci dice giustamente il Consigliere Salizzoni quando uno si prende un tempo per sospendere la gran parte degli atti d'indirizzo e le funzioni che le Aziende Sanitarie stavano svolgendo, ci si immagina (così avevamo intravisto allora) che l'Assessore proponga, dopo tale sospensione, un inizio di discussione.
Non so se ricordate quella vicenda: era anche collegata alla richiesta dell'Assessore di avere delucidazioni, se non ricordo male, sui primi mesi di gestione dei bilanci di queste ASL, perché - se capisco bene - visto che avete votato il rendiconto dell'anno precedente, quindi abbiamo chiuso la partita che fino a prova contraria è il pareggio di bilancio della sanità pubblica piemontese, voi avevate il legittimo dubbio (così avete detto) che forse nei primi mesi di quest'anno, complice l'indizione delle elezioni regionali, complice il fatto che forse non c'era un'attenzione della maggioranza e della minoranza anche in aula, qualche direttore dell'ASL avesse probabilmente non fatto il proprio dovere. Non era stato agli atti di indirizzo, oppure semplicemente - Assessore Icardi - il punto non era tanto se era stato o no a quegli atti, a quelle linee programmatiche, ma il fatto che voi avevate la necessità di scriverne delle nuove e, quindi sospendere quelle azioni.
Poi, ci siamo anche posti dei dubbi. Ad esempio, c'era una linea di indirizzo che avevamo dato soprattutto a tutti i direttori delle ASL per far sì che nelle gare d'appalto si rispettassero le clausole sociali, che non venissero addossate sui lavoratori e sugli appalti.



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



GRIMALDI Marco

Quanto manca?



PRESIDENTE

Sono tre minuti: concluda l'intervento.



GRIMALDI Marco

Pertanto, la richiesta del Consigliere Salizzoni è semplice: noi chiediamo all'Assessore Icardi cosa è successo di tutto questo. Siamo proprio sicuri che lei non abbia anche il dovere di mostrare a quest'Aula un atto di indirizzo nuovo, una discussione nuova per sbloccare questa vicenda? Lei cioè, alla fine, ha davanti il punto più politico. Questa sospensione va avanti, quindi va avanti in eterno o, ad un certo punto, quei provvedimenti verranno sbloccati? Io suggerisco a tutta la maggioranza di mettere insieme tutte le questioni che abbiamo posto e capire che non avete più tempo di rimandare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Intanto, colgo l'occasione per ringraziarla. È da questa mattina che sta conducendo i lavori d'Aula e non si è mai fatto sostituire. Al di là dei nostri interventi, la vediamo guidare i lavori dell'Aula con assoluta imparzialità e di questo le rendiamo onore e merito. Ci auguriamo di poter proseguire nello stesso modo nei prossimi giorni, fino a venerdì a mezzanotte.
Riguardo alla questione preliminare posta dal collega Salizzoni, noi siamo assolutamente d'accordo, per una ragione di fondo: noi sappiamo che, nei bilanci della Regione Piemonte, la massa finanziaria dedicata alla sanità è preponderante. Sappiamo anche che - correttamente - l'Assessore Icardi ha voluto dedicare il tempo necessario per raccogliere le giuste informazioni ed elaborare anche dati di natura finanziaria per capire in quale nuovo mondo, anche se dal punto di vista istituzionale e professionale ne aveva già esperienza, in una dimensione piemontese e nazionali si era trovato.
Come Gruppo, abbiamo chiesto e ottenuto i dati riguardanti il 2018 e 2019 e, nella comparazione sul 2019, anche il secondo semestre delle Aziende Sanitarie. È evidente che, arrivati ad ora, proprio per i dati che abbiamo a disposizione, si rende assolutamente necessario anteporre un confronto per consentire alla Giunta di compiere le scelte non più rinviabili. Il rischio, dopo 90 giorni, è quello dell'immobilismo.
Se permette una battuta, quando siete stati al Governo (dal 2010 al 2014) se guardiamo quello che avete fatto, forse l'immobilismo di oggi paragonato a quello, potrebbe essere una scelta intelligente per evitare danni ulteriori, però io credo che questa Giunta, proprio per le promesse fatte in campagna elettorale, dovrà indicare un percorso magari anche nuovo rispetto a quello che è stato intrapreso dalla Giunta precedente e dal Consiglio regionale precedente, ma non può più stare ferma.
Alla Giunta non manca il coraggio, ne siamo certi; manca ancor meno il coraggio all'Assessore alla sanità per confrontarsi con noi, a partire dai bilanci delle Aziende Sanitarie Regionali. Io credo che nelle prossime ore e nei prossimi giorni, Presidente, valga la pena entrare nel merito dei vari numeri.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
È una richiesta un po' anomala, però, data anche l'anomalia della convocazione serale, chiedo che, quando il bar è chiuso, venga fornita dell'acqua, in particolare a questo lato dell'Aula, se possibile.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate, non siamo al mercato a trattare sull'acqua. L'acqua si dà agli assettati, perciò penso che, in carità cristiana, si possa concedere.
Diciamo, però, che in precedenza la Presidenza aveva sospeso la seduta proprio per le questioni fisiologiche di natura corporali!



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Fino all'acqua possiamo eventualmente procedere.



CANALIS Monica

Preciso che non intendevo escludere la maggioranza da questo servizio.
Chiedevo solo, se ci sono dieci bottiglie, di darne di più a questa parte perché parliamo di più.
Grazie.



PRESIDENTE

In merito alla questione sospensiva, ci sono altri interventi? La parola alla Consigliera Frediani, sulla proposta del Consigliere Salizzoni.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Non ho capito se.



PRESIDENTE

No, non sono sospesi i lavori. Procediamo con l'intervento della Consigliera Frediani e verifichiamo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Dopo l'intervento della collega Frediani, valuterò il da farsi.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

L'ulteriore tema posto dal Consigliere Salizzoni è sicuramente importante se non altro perché riguarda la voce principale del bilancio della nostra Regione. In particolare, si riferisce alla sospensiva che l'Assessore Icardi ha annunciato a giugno rispetto agli atti aziendali.
La decisione di disporre la sospensione dei provvedimenti di attuazione degli atti aziendali era motivata dall'Assessore stesso, secondo una sua dichiarazione, un virgolettato, perché intendeva svolgere, nei prossimi mesi, un approfondito monitoraggio dei livelli organizzativi ed operativi delle Aziende Sanitarie. Pertanto, c'era ovviamente una motivazione di analisi del contesto in essere e, poi, una necessità di ragionare sui dati e proseguire con una programmazione, una definizione di riorganizzazione e obiettivi.
E' chiaro che siamo arrivati proprio adesso nel momento in cui bisognerebbe porre in atto i buoni propositi, i buoni condivisibili propositi dell'Assessore, però ci troviamo impantanati in questa situazione.
La Commissione sanità non è stata convocata questa settimana; non sappiamo quando sarà convocata e noi abbiamo numerosissime problematiche da affrontare in questa Commissione. Abbiamo citato adesso, nel corso dell'intervento del Consigliere Salizzoni, il tema degli atti aziendali.
Proprio questa mattina, ad inizio seduta ho chiesto un'informativa relativamente alle gare di fornitura dei farmaci e poi abbiamo il problema del personale, problema assolutamente impellente nella nostra Regione.
Ci sono tantissimi altri temi, oltre a quello posto come questione preliminare in questa discussione, che sicuramente meritano un approfondimento.
La sanità è la competenza più importante della Regione; quella, sì, che dovrebbe essere oggetto di sedute anche prolungate e di convocazioni straordinarie di Commissione e di Consiglio.
Ovviamente noi sosteniamo la richiesta del Consigliere Salizzoni e ci uniamo alla sua richiesta di approfondimento di questo tempo.
Ho finito il tempo?



PRESIDENTE

Ha ancora una ventina di secondi, prosegua pure.



FREDIANI Francesca

Posso usarli per perorare la causa della Consigliera Canalis? Già siamo poche donne in quest'Aula, se ancora ci fate soffrire in questo modo.



PRESIDENTE

Non penso sia un problema uomo, donna o di altro genere la questione.



FREDIANI Francesca

A maggior ragione, se è una richiesta condivisa, credo sia assolutamente importante dare un'adeguata risposta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Il tema posto dal Consigliere Salizzoni è un tema che, se fosse stato posto da un Consigliere di prima nomina, poteva essere di fatto considerato un esercizio di retorica, ma le stesse parole dette da soggetti diversi hanno un peso oggettivamente diverso.
Se chi pone una questione pregiudiziale è una persona che nella vita si è occupato di sanità a uno dei livelli più alti in assoluto che la nostra regione ha potuto toccare, forse, se io fossi in voi, prenderei.



(Brusìo in aula)



MAGLIANO Silvio

Presidente, è impossibile, le chiederei una cortesia istituzionale.



PRESIDENTE

Ha ragione, ho perso io l'attenzione, mi scusi, per la questione dell'acqua.



MAGLIANO Silvio

Ma non lei.



PRESIDENTE

No, no, ho perso io l'attenzione sulla questione dell'acqua. Chiedo rispetto a chi sta intervenendo e prosegua pure, Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Stavo dicendo che se la questione pregiudiziale sul tema della sanità l'avessi posta io, l'Assessore avrebbe potuto tranquillamente dire: "Guardi Magliano, studi e poi ne riparliamo tra qualche mese quando avrà contezza di ogni elemento", ma visto che la pone un uomo, come dicevo, che della sanità ne ha fatto, non solo un mestiere, ma una vocazione, un vanto per la nostra Regione, per tanti traguardi raggiunti dall'équipe che allora, oggi Consigliere Vicepresidente Salizzoni, ha seguito, fondamentalmente sono preoccupato che neanche di fronte a questa esperienza e neanche di fronte all'urgenza di temi posti, questa maggioranza non si fermi.
Noi, quindi, poniamo il tema del referendum costituzionale anche di fronte a scelte strategiche (la moratoria, come diceva il Consigliere Salizzoni).
Anche questo non vi ferma.
Guardate, però, che c'è un limite, morale, sociale e giuridico, oltre il quale non si può andare e diventa necessario, da questo punto di vista potersi fermare, raccogliere il tempo, raccogliere le idee e dire: abbiamo visto prima tanti temi pregiudiziali, forse questo è quello più importante (non me ne vogliano gli altri Consiglieri), per cui vale veramente la pena usare il nostro tempo in questo modo, invece che affrontare il tema della sanità, tra l'altro tema che condiziona le politiche di una maggioranze e di una Giunta per cinque anni. Sbagliare le politiche sulla sanità vuol dire avere meno risorse, avere meno possibilità di investire sulle altre parti del nostro bilancio.
Da questo punto di vista, quindi, penso che una riflessione sia importante farla. Magari, Presidente, lei domani mattina ci farà questo bel regalo perché nella notte si accorgerà che qualcuna di queste pregiudiziali ha un'importanza vitale e che quindi, in apertura di Consiglio, si potranno celebrare alcuni dei punti che non siamo riusciti a discutere oggi, proprio perché si era bloccati da questo "ping pong" su che cosa stava capitando nelle altre Regioni, proprio perché si sta andando un po' a macchia di leopardo.
Io la ringrazio, Presidente, per la possibilità di concludere il ragionamento. Mai mi sarei aspettato che non si desse spazio, non solo alla posizione politica, ma alla posizione umana e professionale di chi ha posto questo tema.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Intanto mi consenta di fare una considerazione in anticipo sul breve intervento che possiamo fare, visto che il tempo per ciascuno di noi è abbastanza contenuto su ciascun tema.
A me spiace che, sulla precedenza che stiamo dando alla questione della legge elettorale, sia stata sacrificata anche la questione della moratoria degli atti aziendali e della possibilità di ascoltare l'Assessore Icardi su quali sono gli indirizzi che, in seguito a questi approfondimenti, intende dare alle politiche aziendali.
Mi dispiace perché ho trovato, nell'Assessore Icardi, una persona umile disposta all'ascolto, disponibile in generale e trasparente, con il quale visto che è l'Assessore col quale fino ad oggi mi sono trovato ad interloquire più frequentemente, ho avuto modo di confrontarmi con franchezza e anche con risultati positivi.
A maggior ragione, l'idea che - lo ripeto per l'ennesima volta - sul banco di questo provvedimento sciagurato debba essere sacrificata anche la possibilità, da parte dell'Assessore, di illustrare i risultati dell'approfondimento, mi sembra particolarmente grave.
Mi rifaccio ad una sua dichiarazione del 28 giugno, quindi è effettivamente puntuale la sollecitazione del collega Salizzoni, perché esattamente il 28 settembre scadono i tre mesi, i novanta giorni a cui si faceva riferimento.
In questa dichiarazione si legge: "Si è resa necessaria perché intendiamo svolgere, nei prossimi mesi, un approfondito monitoraggio dei livelli organizzativi e operativi delle aziende sanitarie".
Ci troviamo nella medesima situazione cui facevo riferimento per l'assestamento di bilancio precedente, cioè quali sono i nuovi indirizzi che gli Assessori che si sono sostituiti a quelli precedenti intendono dare alla loro politica, in ambito di bilancio e in ambito sanitario? Purtroppo non ci è dato di sapere proprio per le circostanze cui tutti stiamo facendo riferimento.
Concludo con le parole dell'Assessore: "Per non pregiudicare le future scelte di indirizzo in fase di studi, abbiamo deciso di procedere con la sospensione. Il periodo previsto per la revisione degli atti programmati e programmatori è di novanta giorni a partire da oggi".
Effettivamente siamo a scadenza. Purtroppo non abbiamo potuto e non abbiamo ancora apprezzato le nuove politiche e i nuovi indirizzi che l'Assessore intende dare.
Il tempo è scaduto. Io spero ci sia modo di confrontarsi su questi argomenti per sapere quali sono le contromisure che l'Assessore intende prendere, a seguito di questa moratoria. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie per essere rimasto nei tempi.
Non ci sono più interventi sulla questione posta dal Consigliere Salizzoni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vedo che un po' ha colto lo spirito del lavoro che, come Consiglieri stiamo provando a portare in quest'Aula.
La mia riguarda il parere che ci è giunto sull'ammissibilità degli emendamenti.
Innanzitutto, ringrazio gli estensori del parere che è arrivato a tutti i Presidenti dei Gruppi, quindi la dottoressa Jannelli..



PRESIDENTE

Mi scusi, Presidente Magliano, le chiedo di parlare più vicino al microfono, perché i suoi colleghi si lamentano che non sentono. Purtroppo l'audio è come il timer.



MAGLIANO Silvio

Io sono un ragazzo educato, per cui non urlo nel microfono, non vorrei romperlo.



PRESIDENTE

Prego, prosegua e si rivolga alla Presidenza.



(Commenti fuori microfono)



MAGLIANO Silvio

Sì, a quest'ora sì. Di essere più vivi, di sicuro, dell'Italia non lo so.
Detto questo, per me il tema è assolutamente importante e ringrazio gli estensori del parere che ci è giunto sull'ammissibilità degli emendamenti.
Però, Presidente, proprio perché è un parere che ritengo assolutamente completo - l'avevo chiesto nella Conferenza dei Capigruppo ed è arrivato scritto, completo e dettagliato in ogni suo punto e, tra l'altro, fuga tutta una serie di dubbi che erano stati posti - mi sarei aspettato che questo parere potesse essere affrontato nei Capigruppo o in una Commissione dedicata, proprio perché da questo parere possano scaturire emendamenti di ogni ordine e grado e, soprattutto, approfondendo il parere insieme agli estensori, avremmo potuto evitare, nel caso questo accadrà, di proporre emendamenti che, invece, rischiano di essere assolutamente non coerenti e non adeguati rispetto alla portata del testo e rispetto al contenuto del testo che la maggioranza ha proposto in Aula.
Tra l'altro, questo parere mi colpisce, perché uno dei passaggi recita: "Prima di entrare nel merito di quanto richiesto, corre l'obbligo di evidenziare che è necessario distinguere il "diritto di proposizione dell'emendamento", che al pari dell'iniziativa legislativa è di spettanza di ciascun membro dell'assemblea, dal "diritto-potere di emendamento" in senso proprio, conferito in via esclusiva alla potestà legislativa come corpo (cfr. TosiMannino, Mastragostino, Mazzoni Honorati)".
E qui, Presidente, quando qualcuno vuole fare un bel lavoro, puntuale preciso - e su questo sono molto serio, oltre al tema di ostruzionismo che stiamo provando a fare - si documenta, studia, va a prendere fonti normative, va a cercare quali sono stati i pareri che vengono dati e che sono stati dati su materie di questa importanza. Noi, invece, portiamo in Aula un testo scritto da qualche esponente della Lega, senza aver fatto, a mio giudizio, questo tipo di approfondimento. Per cui sono a richiedere con forza di valutare se vale la pena prendere questo parere, anche perché, non essendo iniziata la discussione generale, abbiamo ancora tempo e spazio di produrre emendamenti che potrebbero, come c'è scritto nel parere, non essere accolti ed essere fuori tema o non corretti. Le chiedo pertanto di fermarsi, di darci la possibilità di affrontare il parere con chi l'ha scritto, per poter essere, a questo punto sì, generatori di emendamenti che andranno nella direzione, non politica evidentemente, ma di valutazione tecnica più corretta.
La ringrazio, Presidente, per avermi fatto finire il concetto, perch essendo mia la pregiudiziale che ponevo in aula, volevo esporla nei tempi e nei modi più adeguati. La ringrazio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Mi scuseranno i Consiglieri Avetta e Gallo, ma a questo punto il Consigliere Magliano supera, in punta di diritto, quella che, secondo me, è una delle pregiudiziali più importanti. Perché vi chiediamo questa sospensiva? Ho davanti a me credo un centinaio di emendamenti e subemendamenti che depositeremo domani, quando pensiamo che questa discussione avrà inizio. Prendo alcuni minuti per fare quello che avrei voluto fare all'inizio della seduta: intanto ringrazio tutti i lavoratori di questo Consiglio regionale che hanno subito la gran parte di questa discussione, che spesso sarà sembrata loro senza senso, però come gli stessi ci ricordano spesso, non solo svolgono un lavoro prezioso, ma sono abituati a tutto questo.
Credo che, però, sarebbe giusto per il rispetto di quello che abbiamo chiesto alla dottoressa Jannelli, ma in generale all'Ufficio legislativo che, una volta scritto quel parere, ci sia un confronto di noi Consiglieri non solo i Capigruppo, con le forze di maggioranza, perché di solito così succede quando c'è una forzatura, come c'è stata in una Capigruppo, dove si paventava addirittura, da parte di alcuni autorevoli membri di maggioranza di non poter emendare il testo, perché alla fine il testo dovrà essere uguale in tutte le Regioni.
Noi sommessamente già 5 giorni fa dicemmo: "Ma guardate che potete dare il parere negativo agli emendamenti, ma è difficile che addirittura pensiate di decidere di andare in Aula quando volete, di non affrontare la discussione in Commissione e che non si possa neanche emendare il testo".
Avevamo ragione, per fortuna, e la Dottoressa Jannelli non è che ci ha dato ragione, ha fatto esattamente il suo lavoro e l'ha fatto con gli Uffici come fa sempre.
Però, che cosa le stiamo chiedendo, Presidente? Abbiamo ancora qualche ora davanti, ma ho l'impressione che le pregiudiziali proseguiranno anche domani mattina. Poi ci sarà la discussione generale e se proprio queste sospensive ce le boccerete tutte - ma noi auspichiamo che 1-2 sospensive anche solo per migliorare i rapporti con il Consiglio, ci saranno - vi ricordo che noi possiamo presentare emendamenti fino alla fine della discussione. Giusto? E ne abbiamo già presentati alcuni.
Allora, non è meglio - e facciamo una proposta politica - accettare la sospensiva del Consigliere Magliano, soprassedere un attimo su questa delibera, incontrarci domani mattina e capire anche cosa possiamo fare e cosa non possiamo fare? Perché voi potete anche dare un parere negativo, ma prima dobbiamo presentare gli emendamenti. Perché vorrete mica dirci che domani inizieremo a discutere, inizieremo una sassaiola di dibattito, colpo su colpo, sugli emendamenti ammissibili o non ammissibili, se la Dottoressa Jannelli intendeva questo o intendeva quell'altro? Insomma, ognuno di noi si è confrontato con gli Uffici, ma sarebbe buon uso e costume, visto che addirittura questa discussione partiva da un alone "In Liguria hanno già detto che non si potrà presentare nessun emendamento". In Liguria manco la fanno la delibera! Presidente Preioni, prenda in considerazione questa vicenda, ma lo chiedo a tutti i Capigruppo di maggioranza: vediamoci, incontriamoci e magari, prima di depositare ulteriori emendamenti, capiamo qual è il solco della discussione. Perché, tra l'altro "Basta che non siano frasi sconvenienti che non siano preclusi da precedenti votazioni e che si ha reale portata significativa", vuol dire tante cose. Quindi, spero che la richiesta del Consigliere Magliano venga accolta. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulla proposta del Consigliere Magliano, anche perch desidererei fare una considerazione su quanto è accaduto negli scorsi giorni. Reputo abbastanza grave, sul piano della correttezza istituzionale che qualcuno abbia anche solo pensato, ma poi lo ha detto, di portare in Consiglio regionale questa proposta - che non è una proposta condivisa dalle Regioni o condivisa da cinque Presidenti di cinque Regioni diverse attraverso un accordo, ma è una proposta che arriva da un partito all'esame di un Consiglio regionale - pensando di non poterla emendare. Già soltanto chi ha fatto questo pensiero, significa che non possiede l'"abc" di qualsiasi Regolamento e di qualsiasi cultura istituzionale, perché il fatto di trovarci qui a discutere in un Consiglio regionale - l'abbiamo già detto tante volte e lo ripeto per l'ennesima - una proposta referendaria che un partito ha deciso di percorrere non attraverso la strada della raccolta delle firme, ma attraverso l'utilizzo di un'Istituzione, anzi di cinque o sei Istituzioni di questo Paese in cui governa; che abbia deciso di presentarla in questo modo, addirittura pensando di presentarla senza che neanche avessimo la possibilità di emendarla, mi pare che questo non stia né in cielo e né in terra. Questa è la prima considerazione.
Dopodiché, penso che il ragionamento del Consigliere Grimaldi sia assolutamente puntuale, perché in questa sede possiamo fare la nostra parte: voi state ad ascoltare, poi discuteremo nel merito degli emendamenti, eccetera, ma se si riuscisse, attraverso un ragionamento fatto in sede di Capigruppo, approfondendo meglio i suggerimenti forniti dal parere, credo che potremmo risparmiare del tempo e, magari, anche arrivare a delle conclusioni condivise e, per quanto ci riguarda, fare ovviamente la nostra battaglia, ma in un quadro di maggiore serenità.
Credo che questa richiesta, assieme alle altre che sono state poste, debba essere quanto meno oggetto di riflessione, magari anche notturna, visto che ci aggiorneremo ancora a domani mattina, rispetto al voto su queste proposte, sulle questioni di natura preliminare e sospensiva, e credo debba essere utilmente presa in considerazione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Naturalmente, anch'io sono d'accordo con la proposta del Presidente Magliano. Siamo un po' ripetitivi, forse perché l'argomento lo impone: era impensabile presentarsi qui con una proposta immaginando che non fosse emendabile.
Il parere degli Uffici ha dimostrato che c'era qualche scappatoia, che c'era la possibilità di agire con strumenti che sono nelle nostre possibilità e che abbiamo il diritto e il dovere di utilizzare, proprio per tutelare anche i nostri piemontesi che ci vedono qui a discutere di argomenti che abbiamo già detto e ripetuto da questa mattina e che non solo assolutamente la loro priorità.
Condivido in pieno anche il ragionamento del Consigliere Grimaldi, per cui mi auguro veramente che tutti insieme si trovi una sintesi, si facciano dei ragionamenti per trovare una soluzione e non solamente per far passare del tempo, che potremmo impiegare in maniera migliore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Il prezioso lavoro della dottoressa Jannelli quali risultati ha avuto e quali obiettivi ci ha consentito di raggiungere? Intanto - è stato già detto - il primo è che ha annullato i dubbi sull'ammissibilità degli emendamenti e, quindi, ha fugato i dubbi che potevano esserci sull'inemendabilità del testo. Questo è un grosso risultato che ci consente di essere qui oggi; del resto, devo dire che da questa parte dell'emiciclo non abbiamo avuto dubbi su questo tipo d'interpretazione.
Il secondo obiettivo raggiunto è stato quello di perimetrare e di mettere un limite agli elementi che condizionano l'ammissibilità degli emendamenti stessi. Faccio riferimento a due o tre di questi, perché (per questo ritengo molto utile l'intervento del collega Magliano) dal mio punto di vista, leggendo quanto scritto e conoscendo buona parte degli emendamenti non vedrei ragione di doverne cassare alcuni. Per questo motivo trovo utile il suggerimento del Consigliere Magliano di fermarsi a ragionare insieme per vedere se diamo la medesima interpretazione dei punti che la dottoressa Jiannelli ha ben illustrato nel suo documento.
Faccio riferimento a due o tre di questi che mi sembrano più interessanti: "Ai fini dell'ammissibilità, il Presidente può non accettare gli emendamenti presentati dallo stesso Consigliere, se hanno contenuto alternativo e se sono collegati in un rapporto di subordinazione" - e questo non l'ho visto negli emendamenti che ho firmato - ".formulati con frasi sconvenienti." - e questo lo escludo. Oggi ci sono state manifestazioni colorite, ma soltanto nel dibattito e non negli emendamenti.
Continua: ".preclusi da precedenti votazioni, privi di reale portata significativa." - sarebbe un peccato che questo avvenisse, perché il nostro sforzo è proprio quello di dare un significato a ogni nostro documento ".relativi ad argomenti estranei all'oggetto della discussione. Posto pertanto che non sussistono limiti alla proposizione di emendamenti di portata sostanziale, in quanto unico giudice dell'adesione dello spirito informatore del testo è la stessa Assemblea, ai fini dell'applicazione delle ultime due fattispecie, ritiene debba essere assunto come parametro la tipologia e il contenuto dell'atto sul quale ricade l'emendamento.".
C'è un secondo elemento d'interesse che dice: "Affinché un emendamento possa essere considerato di reale portata significativa, quindi ammissibile, oltre a essere intellegibile, collocabile e pertinente, è necessario che non vada ad alterare esaustività e organicità del complesso normativo, oggetto del quesito referendario." - anche qui, dal mio punto di vista non ci sono elementi ostativi. Concludo: ".si ritiene, invece, che non possano considerarsi ammissibili emendamenti che propongono la soppressione di uno o più riferimenti normativi citati nel quesito, se tale soppressione compromette l'organicità e l'esaustività del complesso normativo risultante.". Anche in questo caso io non vedo elementi, ma certo che sarebbe stato per me molto più di soddisfazione potersi confrontare su questi punti anche con i colleghi della maggioranza e con l'aiuto della dottoressa, perché non emergano interpretazioni discordanti nei ragionamenti che faremo nei prossimi giorni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis, su una nuova questione sospensiva.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Alle ore 23.00 vorrei propone un'ulteriore questione preliminare che si basa su tre ancoraggi del nostro Regolamento regionale.
Il primo è l'articolo 71, che è quello in base al quale io le propongo questa questione: "È facoltà di ogni Consigliere presentare al Presidente del Consiglio questioni preliminari." ossia attinenti alla conduzione dei lavori del Consiglio.
Con la questione che le sottopongo, che è di natura prettamente politica le chiedo questa sera o domani mattina di considerare, sulla base del parere legislativo che l'Ufficio Legislativo del Consiglio, costituito da Jannelli, Poppi e Salvai, ha fornito lo scorso giovedì 19 settembre in merito al deposito degli emendamenti. Che cosa diceva in particolare quel parere? Diceva che, facendo riferimento agli articoli 93 del Regolamento cioè la deliberazione di richiesta di referendum abrogativo, e l'articolo 84 del Regolamento, che attiene alla presentazione degli emendamenti, era ammissibile depositare emendamenti relativi alla deliberazione del Consiglio regionale, di cui stiamo discettando da questa mattina.
Si diceva, inoltre, che proprio lei, Presidente, ha la facoltà esclusiva di esprimersi in base all'ammissibilità e all'accettazione di questi emendamenti; in particolare, il parere dice: "Sulla base di quanto sancito dallo Statuto, si prevede che sia la Presidenza del Consiglio, in via esclusiva." - come peraltro in ogni Assemblea legislativa consiliare e parlamentare - ". l'unico soggetto competente a decidere in merito all'accettazione degli emendamenti". Perché credo che, in particolare lei Presidente Allasia, sia coinvolto su questo aspetto? Perché la deliberazione è stata depositata la scorsa settimana, successivamente al parere dell'Ufficio legislativo la maggioranza ha depositato in particolare un emendamento, l'emendamento n.1 che, di fatto, stravolge la parte più importante di questa deliberazione, la parte finale, dispositiva, quella che inizia con "deliberi".
Di fatto, sostituisce per intero questa parte finale quando, invece normalmente, quando si deve cambiare completamente il cuore di una deliberazione, la sua parte dispositiva, lo si fa o dopo una discussione in Commissione, quindi alla luce dei commenti, delle osservazioni e delle integrazioni che vengono fornite dai Consiglieri, anche della stessa maggioranza, oppure si ritira la delibera e la si propone nella forma emendata.
In questo caso, io mi permetto di dire, c'è giuridicamente l'ammissibilità di questo emendamento, ma mi appello a lei, Presidente, per respingerlo sotto il profilo politico. E' come se si fosse, in qualche maniera approfittato del parere dell'Ufficio legislativo per stravolgere un testo quando, invece, l'iter più lineare e più logico sarebbe stato quello di ritirare quel testo che, evidentemente, era stato depositato in maniera errata, e di ridepositarlo in maniera corretta.
Sarà proprio lei, Presidente, ad essere chiamato in causa in base al parere che ci ha offerto l'Ufficio, per capire se questa modalità è accettabile.
Attenzione, anche in questo si crea un precedente. Questa, per fortuna, non è l'unica delibera del Consiglio regionale di cui discuteremo nei prossimi quattro anni e mezzo, se lei oggi accetta questo precedente che si pu depositare un emendamento che la stravolge per intero, allora questo sarà possibile anche nei prossimi quattro anni e mezzo su altre delibere.



PRESIDENTE

Grazie.
La Presidenza non abusa di nulla, ma lei ha abusato di un minuto in più che la Presidenza le ha concesso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

E chi l'avrebbe detto che saremmo arrivati al kangaroo closure, così si dice nel Regno Unito. Cerchiamo di capire perché fino all'altro ieri non avremmo potuto emendare questo testo e adesso ne avete la possibilità.
Ieri abbiamo ricevuto messaggio dal Consigliere Preioni, che in modo gentile e carino ci ha informato che era intenzione della Lega.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

..gentile, non carino. ma carino non è offensivo, Presidente. Non ho detto che il Consigliere Preioni è carino, ho detto che è stato carino a mandarci quel messaggio.
Già sapevo, quando ho letto quel messaggio, che puzzava di una gran fregatura. Visto quello che abbiamo fatto in giornata, oggettivamente non ho avuto neanche il tempo di capire se avete almeno provato a togliere dalla vostra deliberazione le cose che erano proprio sconvenienti sbagliate, strampalate dal punto di vista costituzionale. Tuttavia il punto non è questo. Grazie a quello che hanno fatto gli Uffici, anche voi oggi potete emendare il testo, soprattutto nelle parti che, magari, nel frattempo, vi siete accorti di aver sbagliato. La cosa che però non potete fare, ed è l'oggetto della richiesta della Consigliera Canalis, è di utilizzare uno strumento vecchio come il mondo, ma non di comune uso in questa..



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Domani ho un po' epiteti che proveranno a non essere fraintesi come la parola ciuccio.
Provate, però, a non farci fessi perché se noi facciamo un'attività emendativa sulla deliberazione e poi presentate un emendamento che verrà tra l'altro, discusso prima perché ha una natura ben più estensiva degli altri che, di fatto, fa decadere, alla fine perché non siete così stolti la discussione, così vi beccherete gli emendamenti e i subemendamenti. La cosa più grave, di fatto, è che questo tipo di canguro serve per far decadere la gran parte delle votazioni successive.
Cosa ha chiesto la Consigliera Canalis? E' proprio una pratica che volete mettere in campo? Noi facciamo gli emendamenti e voi riscrivete l'intero testo, tra l'altro senza neanche segnalare e avere l'opportunità, come diceva la Consigliera, di dire in Commissione "abbiamo sbagliato quel punto li", "l'abbiamo riscritto là".
Il messaggio del Consigliere Preioni era chiaro: abbiamo fatto delle modifiche tecniche. Se è così, fatele, non fatele in un unico emendamento fate quattro-cinque emendamenti e diteci in che punti sono. Fate questa cosa che non abbiamo mai fatto in Aula, perché questo sconfessa anche la vostra disponibilità a discutere nel merito.
Se così non volete fare, neanche domani, è un fatto grave. Per questo chiediamo una sospensione dei lavori per avere dal vostro atteggiamento e dalla vostra posizione almeno un'apertura di dialogo. Speriamo non vogliate comportarvi in questo modo domani.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Indubbiamente sulla proposta emendativa la Presidenza utilizzerà il sistema di prassi di riprendere gli emendamenti e subemendamenti già presentati al testo, così come sono stati presentati, e riproporli come emendamenti e subemendamenti al nuovo emendamento presentato dalla maggioranza e si voteranno. Se poi avete una sfera di cristallo diversa dal reale è un'altra questione. La Presidenza farà una valutazione oggettiva degli emendamenti e porrà in votazione tutti quelli ammissibili. Nel mentre della discussione si valuteranno e si faranno le valutazioni politiche in essere, ma gli emendamenti proposti, quelli riferiti alla modifica che ha proposto la maggioranza, non saranno cassati.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Lanzo; ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Un ulteriore caso di utilizzo improprio di una questione preliminare. Si discute sulla modalità di istruzione di emendamenti, ancor prima di iniziare la discussione generale relativa alla delibera. Un'altra volta una questione di inammissibilità di una questione preliminare.diciamo che la minoranza sta perdendo colpi, sarà per l'ora tarda. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, io non capisco perché dai banchi della maggioranza qualcuno le vuole togliere il mestiere. Tocca a lei, e lei lo sa molto bene, esprimersi rispetto alle questioni che stiamo ponendo. Facciamo il possibile, insieme a lei, per rispettare i termini regolamentari.
Un messaggio a nome del mio Gruppo lo devo consegnare. Ogni due ore precise c'è un Consigliere, lo stesso, che dai banchi della maggioranza chiede la parola per parlare contro il lavoro che le opposizioni stanno..Presidente, non mi lasciano intervenire.



PRESIDENTE

Vi prego, Consiglieri, fate finire l'intervento del Consigliere Ravetti.
Vada avanti, Consigliere.



RAVETTI Domenico

Mi sento un po' offeso, minacciato e dileggiato da un certo tipo di intervento. Faccio fatica ad esprimermi di fronte a chi non mi permette di completare il mio ragionamento. Questo è un problema nella conduzione dei lavori d'Aula. Già è molto complicato affrontare la discussione in questo modo, per il Piemonte è diverso rispetto a tante altre Regioni. Nelle altre Regioni, dove avete presentato questa PDCR, i vostri colleghi, con la vostra maglietta, si comportano in maniera molto differente da voi (non ce l'ho con lei, Presidente, ma con alcuni); ripeto, si comportano in maniera differente.
Qui vedo un atteggiamento che tende a prevaricare i diritti delle opposizioni. Allora, che ci sia un.



(Commenti fuori microfono)



RAVETTI Domenico

Però se non mi lasciano parlare.



PRESIDENTE

Se fate continuare.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, scusate! Se lasciate finire l'intervento del Presidente Ravetti, forse si pu procedere.



RAVETTI Domenico

Lei, Presidente, rispetto ai nostri interventi, esprimerà un giudizio; lo esprimerà anche sull'ammissibilità degli emendamenti, perché sarà lei, in ultima istanza, che deciderà.
Questa sera - ma è stato così anche oggi pomeriggio - continuo ad ascoltare dei pregiudizi. Devo rilevare che è davvero curioso ascoltare dai banchi di un Gruppo della maggioranza pregiudizi rispetto ad un'attività che, tra l'altro, è molto complicata, su un testo che francamente. Insomma, stiamo utilizzando quasi tutte le parole per esprimere l'imbarazzo con cui affrontiamo queste giornate.
Passo oltre, e intervengo su alcune considerazioni che ho sentito nei precedenti interventi (non ho sentito le scuse).
Passo oltre, anche all'ultimo giudizio rispetto ai lavori che stiamo portando avanti.
Dopodiché, Presidente, non si può troppo andare oltre, lo capirà anche lei! Ci dia una mano per evitare di ascoltare sempre giudizi di questa natura.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Chiedo a tutti di tener presente innanzitutto l'educazione e il garbo istituzionale, che non deve essere solo rappresentazione di ognuno di noi in Aula, ma anche fuori, nella vita. Perciò eviterei discussioni o interventi fuori luogo, e inviterei ad utilizzare argomentazioni politiche per esprimersi al meglio.
Abbiamo tante ore sulle nostre spalle. Fra mezz'ora o poco più sarà finita anche la sessione serale. Ipotizzo che avremo altre ore nelle prossime giornate.
Come ho detto, lo ipotizzo: sono state calendarizzate le sedute, ma non ho la sfera di cristallo che utilizza lei. Ciò che posso fare è vedere nel mentre il prosieguo dei lavori.
Per adesso so solo che posso dare la parola al Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della richiesta dalla collega Canalis, che pure ha già avuto in parte risposta dal suo intervento.
Perché se è vero che lei ha fatto giustizia e ha fatto pulizia della parte che ci preoccupava di più relativamente alla questione preliminare posta dalla collega, cioè la volontà - diciamolo pure con quello che, in gergo giornalistico, si chiama "un canguro" - di far "saltare" buona parte degli emendamenti, sui quali abbiamo lavorato nel periodo intercorso tra la Conferenza dei Capigruppo di mercoledì e la giornata di oggi (quindi la ringrazio per la correttezza che sta esprimendo nella valutazione del nostro lavoro emendativo), questo non fa venir meno due valutazioni.
La prima è quella rispetto alla necessità di ripensare al lavoro che ci stiamo appropinquando a fare nel momento in cui tutto il testo di cui stiamo parlando viene sostanzialmente sostituito da un emendamento. Allora è evidente che. come dire, la prima era una brutta, per cui dobbiamo lavorare sulla bella.
In questi casi, a mio giudizio, è preferibile ritirare il testo e riaffrontare il lavoro su un testo pulito, anche per una questione di pulizia normativa, di comprensibilità, di accessibilità e di facilità di lavoro dei colleghi, che si trovano a lavorare su un testo che, di per s non è il testo definitivo. Perché quello su cui dobbiamo poi ragionare ed immaginare è un testo di risulta della legge nazionale che questa proposta di referendum va a modificare. In pratica, qui stiamo parlando della modifica della modifica della modifica.
Dall'altra parte, penso anche questo, e lo propongo come consiglio per la conduzione dei lavori dell'Aula, o, in realtà, per le relazioni tra maggioranza e opposizione, o tra parte della maggioranza e l'opposizione (visto che adesso mi pare che ci sia un'articolazione differente sulle posizioni rispetto alla delibera di cui stiamo parlando): visto che abbiamo diverse questioni preliminari in campo, alcune delle quali non inficiano la discussione di domani, ma cercano semplicemente di mettere ordine rispetto alla nostra possibilità di emendare, di intervenire e di organizzare i lavori nella giornata di domani, vi suggerirei - lo abbiamo visto all'opera nella mia modesta esperienza dei cinque anni passati - di prendere in considerazione alcune di queste proposte, perché magari possono aiutare a rasserenare gli animi e a distendere alcune questioni, permettendo a noi di fare meglio il nostro lavoro, ma permettendo anche a voi di affrontarlo con maggior serenità nel momento in cui noi non ci accaniamo su qualunque questione preliminare, pregiudiziale o emendativa, che dir si voglia proprio perché abbiamo maggior chiarezza del campo d'azione entro il quale dobbiamo muoverci. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Intanto due considerazioni. Mi consenta di dire, in fine di serata, che per la prima volta non mi trovo d'accordo con quanto riferito dal Presidente del Gruppo di maggioranza di questa minoranza, cioè del Partito Democratico. Avevo già chiesto al collega Lanzo (così come ad altri Consiglieri), in un altro momento di questa lunga giornata, di esprimersi con maggior frequenza, quindi non posso, una volta che l'ha fatto in relazione ad un argomento di merito, che riconosco, entrare a mia volta nel merito della sua posizione. Anzi, nel corso della giornata avrei voluto sentire di più non solo il Consigliere Lanzo, ma anche altri colleghi in relazione agli argomenti trattati.
Per quanto riguarda, invece, la stretta attualità dell'elemento preliminare sollevato dalla collega, ringrazio il Presidente perché ha consentito al sottoscritto di fugare la preoccupazione che nutrivo in merito al fatto che quel tipo di operazione, cioè l'emendamento che il Capogruppo Preioni aveva annunciato con un messaggio, inficiasse buona parte del lavoro svolto oggi e quindi rendesse inutili tutti gli sforzi compiuti dietro la costruzione degli emendamenti, che avevano le caratteristiche a cui ho fatto richiamo nel mio intervento precedente.
La ringrazio per questo chiarimento. Ne prendiamo atto e ci sarà utile nei giorni a seguire rispetto alle votazioni sugli emendamenti. Rinnovo il ringraziamento al Consigliere Lanzo e a chiunque da quella parte dell'aula volesse esprimere la propria opinione sugli argomenti trattati.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio la collega che ha voluto porre questo tema; tema che fondamentalmente, nascondeva in sé il rischio di rendere inefficaci i nostri emendamenti e, quindi, tutto il lavoro svolto dalle opposizioni per rendere più adeguato il testo proposto in prima istanza dalla maggioranza ma l'attività svolta dalla maggioranza, di presentare, di fatto, un maxi emendamento che riproponeva completamente il testo con qualche accorgimento tecnico, non ci ha trovati impreparati.
Ringrazio anch'io il Consigliere Lanzo, perché in effetti ha ragione: nell'ultima mezz'ora eravamo un po' obnubilati dalla guerriglia d'Aula che siamo stati costretti a compiere, per cui ci ha ridestato. Di fatto, ci siamo resi conto che dovevamo rinsaldare i ranghi. Quindi siamo ripartiti di slancio e penso che vi siano altre questioni pregiudiziali che non avevamo considerato e che, invece, grazie a questo intervento, sono sorte nelle nostre anime e nei nostri cuori per poterle porre all'attenzione dell'Aula. Per cui ringrazio ancora il Consigliere.
Detto questo. sono di fatto interrotto dai miei colleghi, per cui o la pregiudiziale posta dalla Consigliera Canalis non trova nel Presidente Grimaldi un accoglimento, e allora interverrà poi in dissenso a se stesso o possiamo provare ad andare avanti.
Comunque, Presidente, penso che l'esercizio che stiamo facendo in queste ore ci permetterà di conoscere di più e meglio cosa il nostro Regolamento ci permette di fare e cosa non ci permette di fare. Certo è che l'ipotesi del maxi-emendamento che avrebbe tagliato le gambe all'attività emendativa che partiva, appunto, dal parere ricevuto e, quindi, avendo affrontato quel parere con attenzione, ci ha permesso di proporre emendamenti che potevano stare adeguatamente sul testo, noi adesso siamo pronti a passare la serata e la nottata, una volta chiuso il Consiglio (guardo i miei colleghi), a produrre nuovi emendamenti, che ci aiutino a lavorare nelle prossime ore e nei prossimi Consigli con attenzione e capacità, proprio per non dover poi vivere l'onta da parte dell'Aula o della Presidenza di vedere non ammessi alcuni emendamenti, cosa che sarebbe alquanto disdicevole vista la tenacia e l'accuratezza con la quale abbiamo voluto proporli, affinché anche la maggioranza li possa valutare almeno con il beneficio del dubbio, per il loro contenuto correttivo e propulsivo rispetto al tema posto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Intervengo anch'io a sostegno della questione preliminare posta dalla Consigliera Canalis.
Questa è un'occasione per me anche per sottolineare l'approccio che abbiamo avuto rispetto alla proposta di deliberazione che abbiamo visto recapitare improvvisamente alla Conferenza dei Capigruppo.
Noi abbiamo affrontato questo documento con la serietà con cui affrontiamo qualsiasi documento posto all'esame dell'Aula, pertanto il lavoro svolto oggi in Consiglio (per noi questo ovviamente è lavoro), quindi il fatto di sollevare delle obiezioni, delle questioni preliminari, il fatto di evidenziare degli aspetti che non ci convincono, fa parte dell'attività dell'opposizione, che noi svolgiamo in modo molto serio e puntuale.
Lo stesso discorso riguarda gli emendamenti: noi abbiamo ricevuto il documento preparato dagli uffici, che ovviamente ringraziamo come sempre per la puntualità e chiarezza, e abbiamo lavorato per cercare di migliorare il testo. Ci aspettiamo che su ognuno degli oltre 70 emendamenti che abbiamo depositato e degli altri che ancora depositeremo ci sia una discussione e un'analisi, perché questo sarà il nostro approccio di fronte a ogni documento portato all'attenzione del Consiglio.
La giornata di oggi è stata molto lunga e molto faticosa, soprattutto per chi era da questa parte dell'emiciclo e ha parlato ininterrottamente per ore. Vorrei, però, che l'atteggiamento della maggioranza fosse di rispetto delle posizioni delle minoranze e soprattutto di accoglimento delle osservazioni, perché quando ci troviamo di fronte a un testo scritto male è necessario provare a migliorarlo tutti insieme. Poi, ognuno resterà sulla propria posizione politica rispetto al contenuto, però vi assicuro che le nostre proposte emendative sono tutte finalizzate al miglioramento del testo, nel rispetto delle indicazioni ricevute dagli uffici.
Ci aspettiamo un approccio serio e un confronto sereno, affrontando le prossime ore e giornate di lavoro in modo più collaborativo e con maggiore disponibilità all'ascolto da parte della maggioranza.



PRESIDENTE

Su questo punto, sono esauriti gli interventi.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Voglio anch'io sollevare una questione preliminare, poiché - com'è già stato detto - ci ritroviamo a bloccare l'Aula per una questione che non riguarda direttamente il Piemonte, che aveva, invece, altre questioni in calendario che avrebbero dovuto interessare i nostri lavori. Mi riferisco alla Commissione per la promozione della cultura e della legalità e il contrasto dei fenomeni mafiosi; una Commissione importantissima per la nostra Regione, che è stata voluta nel 2014 come Commissione speciale grazie a un atto di indirizzo a prima firma della mia collega Consigliera e Presidente Frediani. In questa legislatura, con un atto sempre a prima firma della Consigliera, è stata richiesta l'istituzione di una Commissione permanente, riguardo a questo fenomeno. Una richiesta che è stata accolta all'unanimità e che aspetta la trattazione in Consiglio per l'istituzione.
Perché dico che è importante parlare adesso.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Mi scuso, Consigliere Sacco: ha ragione.



SACCO Sean

Dicevo, perché è così importante discutere di questa tematica prima ancora della questione del referendum, che può anche aspettare? Perch l'istituzione della Commissione ha diversi compiti, che sono stati demandati alla stessa: monitorare e vigilare sul fenomeno della corruzione dell'infiltrazione della criminalità organizzata in attività pubblica e sul rispetto delle procedure di assegnazione degli appalti pubblici. Questo perché spesso la criminalità organizzata non gira più con la lupara, come avviene nell'immaginario di una volta. Le mafie si infiltrano nella Pubblica Amministrazione laddove non ci sono gli anticorpi, pertanto la Commissione chiede anche di elaborare interventi normativi e amministrativi per il contrasto di tali fenomeni e promuove la cultura della legalità in collaborazione con le istituzioni scolastiche e ogni altra agenzia educativa.
In Piemonte, il problema della criminalità organizzata è una piaga, che vede l'infiltrazione della 'ndrangheta già nel 1960. Citando qualche operazione che ha fatto emergere fenomeni legati alla 'ndrangheta, parlo delle operazioni "Crimine", "Minotauro", "Maglio-Albachiara" e dello scioglimento di Leinì e Rivarolo Canavese, quindi dell'infiltrazione dell'ndrangheta all'interno delle Pubbliche Amministrazioni, dei Consigli comunali.
Mi avvio alla conclusione, Presidente.
L'importanza di lavorare da subito su questa Commissione è per permettere alle nostre Istituzioni di avere migliori anticorpi rispetto a questo cancro che sta distruggendo parte della Pubblica Amministrazione, che è l'infiltrazione della criminalità organizzata nella stessa.
Chiudo. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Mi scuso ancora per il disguido, il disagio che ho potuto creare nel suo intervento.
La parola al Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Scusi Presidente, faccio partire il cronometro.
Il problema che pone il collega credo sia fondamentale, anche perché la maggioranza si era fortemente espressa nel voler lavorare e infatti ha votato l'ordine del giorno di indirizzo per la costituzione della Commissione permanente, neanche speciale, e aveva annunciato la volontà di andare subito a lavorare in Commissione. Ricordo molto bene che, nella Giunta per il Regolamento, abbiamo anche invertito l'o.d.g. della Commissione stessa per dare la priorità alla votazione del via libera per la costituzione della Commissione e poi parlare di quella Commissione sempre permanente, rispetto all'autonomia regionale.
Questo, ci aveva fatto ben sperare (lo dico anche ai colleghi del Movimento 5 Stelle, con cui abbiamo condiviso - come tutto il Consiglio quell'o.d.g.), ma, poi, come diceva il collega, siamo qui, alle 11.37, a discutere di temi e di un tema completamente diverso. Da quel momento ad oggi, dall'approvazione in Commissione, sono anche capitate cose importanti, Presidente. Ci sono stati 12 arresti nella Curva sud della Juventus. Questo non perché stasera ha giocato la Juve - lo cito, ci mancherebbe altro - ma perché è un dato drammatico che tanti già sapevano e che abbiamo anche sollevato in altre sedi.
Crediamo sia fondamentale affrontare questo tema in quella Commissione permanente; tema che riguarda soprattutto l'elemento delle nuove generazioni che vanno allo stadio per passare due ore di tempo per divertirsi. Tra l'altro, ho citato la curva sud, ma non c'è solo la curva sud della Juve: è un fenomeno che si espande in tantissimi altri settori e in altre tifoserie.
Credo, quindi, che quanto detto dal collega Sacco sia fondamentale affrontarlo prima.
Davvero chiediamo alla maggioranza di essere coerente con le decisioni che avevate preso nella Giunta per il Regolamento.
Domani mattina, quando ci ritroveremo, proviamo a smettere di discutere di questo referendum e incominciamo, anche e non solo (perché oggi ve ne abbiamo dette un po' di Commissioni che dovrebbero essere costituite e affrontate) ad affrontare temi che tutti noi, non solo la minoranza dovremmo ritenere prioritari nell'azione di governo e di questo Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Probabilmente dovremmo aggiornare anche il sito della Regione Piemonte, che dice che è istituita la Commissione per la legalità, perché, in realtà, non è esattamente così.
Siamo tutti molto felici di aver votato una mozione, un atto che chiedeva di rendere permanente la Commissione per la legalità; così come credo abbia fatto bene la maggioranza ad accogliere l'emendamento a firma Grimaldi Sarno e Rossi, che chiedeva di estendere le attività di analisi, contrasto e indagine nei confronti del fenomeno mafioso, anche ad attività non inerenti alla sola sfera pubblica e agli appalti regionali.
Avete fatto bene; dopodiché, avendo dato il via libera, perché, di per s la Commissione per le Regolamento ha dato il via libera alla modifica del nostro Statuto, se oggi non aveste utilizzato male il vostro e il nostro tempo, avremmo potuto iniziare a liberare questo testo per l'Aula e iniziare a discutere del vero oggetto di fondo.
Lo diceva poc'anzi il Consigliere Sarno: "Io prenderò le parole, non solo della magistratura, ma della Commissione antimafia nazionale, che dice: sull'infiltrazione o, per meglio dire, la contaminazione da parte dell'organizzazione criminale di tipo mafioso delle tifoserie organizzate" e questo lo scriveva l'anno scorso - "Come si legge nella relazione, le risultanze dell'inchiesta parlamentare hanno consentito di rilevare varie forme sempre più profonde di osmosi tra la criminalità organizzata, la criminalità comune e le frange violente del tifo organizzato, nelle quali si annida anche il germe dell'estremismo politico" - apro e chiudo parentesi: di destra - "crea inquietudine la presenza di tifosi Ultras in tutti i recentissimi casi di manifestazioni politiche e dimostrazione che le curve possono essere palestre di delinquenza comune, politica o mafiosa".
Perché citiamo queste cose? Il Consigliere Sarno fa bene a farlo, perché la Commissione antimafia regionale serve esattamente ad arrivare prima che le inchieste della Magistratura svelino le ultime infiltrazioni e radicamenti.
La politica può arrivare prima. Può arrivare prima nella discussione sull'opportunità di alcune norme in materia di appalti e subappalti, ma pu arrivare prima su tanti altri argomenti.
Noi crediamo ci sia una quinta mafia, che non è l'emblema dell'unione delle mafie che conosciamo, ma è quella che vampirizza ogni giorno l'economia reale, che toglie spazio alla libera impresa e che ogni giorno gioca con delle regole tutte sue.
Per questo Presidente, e mi scuso se mi sono allungato, fareste proprio bene domani a sospendere la discussione su questa delibera, che a questo punto non interessa quasi più a nessuno, e dare finalmente il via libera per rendere permanente la Commissione per la legalità anche in Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenie il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio anch'io il collega che ha posto questo tema e rassicuro il Consigliere Grimaldi: lei non è alto, ma oggi è stato grande. Questo glielo posso dire proprio perché ha condotto una battaglia in quest'Aula che mi ha ricordato i tempi in cui all'Università ci fronteggiavamo su temi diversi.
Al di là delle battute, penso che il tema posto dal nostro collega sia un tema, o il tema, che nella pubblica amministrazione dovrà trovare un cambio di passo, sapendo che tanto è stato fatto e che tanto c'è da fare.
Vede, Presidente, la capacità di modifica e di cambiamento della struttura criminale e criminogena che i fenomeni mafiosi sono in grado di sviluppare per se stessi e negli addentellati delle realtà con le quali iniziano ad avere a che fare, è veramente impressionante.
E' impressionante la velocità; è impressionante il mercato al quale si rivolgono.
Prima si parlava di autonomia.
Il tema di questa Commissione è guardare con occhi diversi tutto quello che potrà accadere nella nostra Regione e tutto quello che potrà accadere alla nostra Regione. Questa è una modalità diversa con la quale provare fino in fondo a stare dalla parte di chi, tutti i giorni, è in grado di dire di no o vuole dire di no, ma sente lo Stato lontano. Noi dobbiamo, sapendo che abbiamo un'ottima Magistratura, far sentire anche la presenza, l'affetto e la volontà delle Istituzioni.
Io sono abbastanza convinto che anche su questo lei questa notte potrà ragionare se, invece di continuare imperterrito, proprio perché glielo chiede la sua maggioranza, può invece avere senso fermarsi e partire di buona lena, con forza e con vigore, sul tema di questa Commissione, perch ce lo chiedono le tante persone che oggi vivono nel terrore, hanno vissuto nel terrore o sono preoccupati per sé e per i propri figli.
Questo lo dico perché lo dobbiamo ai piemontesi perbene, alle persone perbene che guardano ancora le Istituzioni come un luogo di accoglimento delle loro istanze, delle loro paure e anche dei loro sogni. Mi rendo conto che l'ora è tarda e anche questo fa parte del fare politica, ma forse non è questo il momento in cui invertire l'ordine dei nostri lavori o prendere decisioni come queste.
Presidente, mi rendo conto, ma abbiamo, da qui a quando ci ha riconvocato un buon numero di ore per ripensare a come gestire il tempo della nostra giornata di domani, giornata che non sarà meno intensa di quella di oggi.
Io mi auguro che le cose che ci siamo detti oggi e le pregiudiziali che abbiamo posposto abbiano in qualche modo scalfito la sua volontà granitica di mantenere questo ordine del giorno. Mi auguro abbiano fatto breccia nel suo spirito politico, per permetterci, almeno una di queste, di affrontarle prima di rimetterci nelle disponibilità di questa richiesta di referendum costituzionale assurda e inadeguata per i tempi che stiamo vivendo e per la condizione che sta vivendo il nostro Paese e la nostra Regione.
Ringrazio il Consigliere, anche lui di nuova nomina, perché dimostra di avere a cuore la nostra Regione. E' un tema di cui veramente ognuno di noi dovrebbe occuparsi per parte del suo tempo, poiché ha a che fare con molti contanti, perché è un problema di mentalità e non solo di azioni.
Ho la possibilità di continuare ad esprimere il mio concetto e di esprimere quello che sto dicendo e ringrazio il Presidente di questa possibilità di esprimermi e di approfondire con dovizia di particolari il mio ragionamento. Sono da questo punto di vista preoccupato, perché in questa Commissione avremmo potuto discutere anche di usura e di tutto quello che c'è all'interno di quel mondo, ma anche di tutto il fenomeno criminogeno che oggi abbiamo attraverso i ricatti online. Ho avuto modo di incontrare l'associazione che si occupa di questo: donne e uomini ricattati attraverso delle truffe online - vado alla conclusione, Presidente - e questo, a mio giudizio, rappresenta un altro dei punti che dovremo affrontare, perch spesso quelle transazioni economiche avvengono su banche in Stati in cui non vi sono le rogatorie internazionali. Questo è ovviamente un fatto ulteriormente criminogeno. La ringrazio e le chiedo scusa per aver abusato della sua pazienza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Le faccio una proposta. Visto che vedo buona parte dell'Aula distratta e logorata, io non mi sento per nulla offeso se intende propormi di rinunciare all'intervento e ricominciare domattina. Altrimenti lo svolgo ugualmente, ma con tranquillità d'animo.



(Commenti fuori microfono)



GIACCONE Mario

Mi fa piacere perché significa.



PRESIDENTE

Ricordo a tutti che la sessione serale si conclude alle ore 24.



GIACCONE Mario

Siccome vedevo un po' di distrazione generale, lo dico perché mi fa piacere sapere che i colleghi leghisti sono interessati a sentire fino all'ultimo intervento e li ringrazio per il rispetto e la pazienza.
Riprendo quello che è l'oggetto della Commissione per la Legalità che noi vorremmo rendere permanente. Il compito principale della Commissione è quello di proporre degli interventi finalizzati al contrasto delle infiltrazioni criminali nell'attività pubblica, anche collaborando con altre istituzioni ed amministrazioni pubbliche. Particolare attenzione è riservata alle attività connesse con l'assegnazione degli appalti pubblici allo studio di atti normativi ed alla promozione della cultura della legalità, coinvolgendo Magistratura, Università, forze dell'ordine, terzo settore ed istituzioni scolastiche. Penso che uno degli aspetti fondamentali di questa Commissione - e il fatto di volerla rendere permanente lo valorizza - sia proprio contenuto in quest'ultima fase, cioè nella questione culturale che presuppone. Qui si coinvolgono diversi attori della nostra comunità, cioè la Magistratura, l'Università, le forze dell'ordine, il terzo settore e le istituzioni scolastiche per uno sforzo culturale, per uno sforzo di comprensione e di partecipazione alla problematica. Ed è per questo che consideriamo importante poter rendere permanente questa Commissione.
Le Commissioni hanno ovviamente lo scopo di approfondire i problemi e di poterli confrontare comunemente tra persone che appartengono ad aree politiche diverse e quindi con opinioni diverse, ma hanno senz'altro come funzione principale quella di segnare un'attenzione da parte della Regione riguardo al tema e di dare anche un segnale al di fuori di queste mura a tutti i cittadini che, come diceva bene il Consigliere Magliano, hanno il problema grave di fronteggiare e di doversi trovare ad affrontare quotidianamente questi problemi.
Pertanto è una questione anche di sensibilità e di promozione della sensibilità. È l'idea di dire che non dimentichiamo questo problema continuiamo a mantenere la luce accesa e l'attenzione desta su tutte queste tematiche e non consideriamo che una Commissione speciale abbia esaurito il suo compito e quindi non sia più necessario mantenerla, quasi come se questo tipo di problema non fosse più esistente.
Sappiamo tutti che questo problema continua ad esistere, sappiamo tutti che ci sono infiltrazioni a tutti i livelli della nostra comunità e gli esempi recenti fatti dai colleghi, rispetto alle infiltrazioni nell'ambito di tutte le organizzazioni del tifo, ne sono manifestazione. Ne hanno ben illustrato le declinazioni sia il collega Sarno che il collega Magliano.
Per questo potete comprendere quale sia l'importanza per noi, ma ritengo anche per i colleghi della maggioranza, di rendere permanente questa Commissione ed è il motivo per cui sollecitiamo in questo senso le decisioni del Consiglio e della Giunta. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo a nome del Gruppo sulla richiesta preliminare presentata da parte del collega Sacco, anzi colgo l'occasione anche per ringraziarlo per averla presentata, perché nel giudizio negativo - l'abbiamo detto, ma avremo modo di ripeterlo ampiamente domani - che abbiamo finora maturato nei confronti della Giunta Cirio e della sua maggioranza, relativamente al fatto che - come dicevamo e come ripeteremo - la legislatura di fatto non è ancora partita, invece troviamo come dato positivo, che non riguarda né la maggioranza né l'opposizione ma l'intero Consiglio giacché c'è stato un consenso unanime, il fatto che in Commissione e in Giunta del Regolamento sia passata con voto unanime la proposta di rendere la Commissione per la promozione della legalità una Commissione permanente.
Guardate, siamo di nuovo lì, perché sotto la ruspa di prima ci passa anche questo. Perché quello, sì, era un provvedimento liberato per l'Aula che poteva arrivare in Aula, così come il dimensionamento scolastico, se si fosse fatta la Commissione che, allo stesso modo, noi saremmo stati disponibili a fare oggi in qualsiasi momento, anche senza preavviso.
Avremmo derogato a qualsiasi Regolamento per fare la Commissione VI - e lo abbiamo anche offerto - sul dimensionamento scolastico. Quel provvedimento sulla modifica al Regolamento del Consiglio regionale per rendere permanente la Commissione per la promozione della legalità avrebbe richiesto pochissimi minuti di discussione qui in aula. Poteva coesistere una convocazione per 4 giorni fino a mezzanotte con la vostra amata delibera sul referendum e anche un punto dell'ordine dei lavori con il voto in aula sulla Commissione speciale, anzi ormai permanente, per la promozione della legalità. Su quella questione non avremmo avuto nulla da eccepire, quindi avremmo permesso una rapida approvazione della delibera di modifica del Regolamento anche in Aula e velocemente si sarebbe potuti passare alle questioni procedurali riguardanti la delibera sul referendum.
Anche questo è, a nostro avviso, un ulteriore vulnus nei rapporti consiliari tra la maggioranza e l'opposizione. Seppur non gradito e non condivisibile da voi, il nostro atteggiamento oggi è stato piuttosto chiaro; non altrettanto lo è il vostro per noi e su questo, a mio avviso domani dovremo confrontarci, perché, ripeto, il nostro atteggiamento è chiaro, il vostro non tanto e non sappiamo cosa vi frulla per la mente relativamente al proseguimento della discussione sulla delibera riguardante il quesito referendario che vorrebbe abrogare tutti i riferimenti al proporzionale all'interno della legge elettorale. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Volevo informare e volevo fare un ragionamento con i Gruppi di minoranza e con tutti i Capigruppo. Volevo augurarvi la buonanotte.



PRESIDENTE

Grazie dell'augurio, ne abbiamo tutti bisogno.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 23.57)



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