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Dettaglio seduta n.139 del 23/06/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA



(La seduta inizia alle ore 09.37)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Per la gestione della seduta, si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 16 aprile 2021 n. 63, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
La verifica delle presenze verrà effettuata mediante chiamata nominale.
Le votazioni si svolgeranno attraverso l'introduzione del badge di ciascun Consigliere nell'apposito alloggiamento, con conseguente selezione del tasto presenza e della successiva espressione di voto.
Procedo ora all'appello nominale, per la verifica delle presenze; ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo Biletta, Chiorino e Cirio. Pertanto, il numero legale è 25.



(Il Vicepresidente Graglia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



PRESIDENTE

Risultano presenti 43 Consiglieri.
Do atto che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta del 22 giugno 2021.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che hanno chiesto congedo Biletta, Chiorino e Cirio.
Consigliere Grimaldi, su cosa chiede la parola?



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire, ai sensi del Regolamento, sulle sue comunicazioni riguardo le assenze della Giunta. Ma interverrò quando finirà le comunicazioni, perché non so se ne ha altre, quindi mi taccio, finché non mi darà la parola.



PRESIDENTE

Prego, continui.



GRIMALDI Marco

Grazie Presidente.
Intanto la ringrazio di presiedere questa seduta; noi continueremo a tenere toni civili e responsabili, come abbiamo fatto ieri, continuando un'opposizione nel merito di questo testo.
Prendo la parola perché ieri ci aspettavamo - lo dobbiamo dire - un cambio di passo da parte della Giunta che, peraltro, è finalmente presente in forze in questa seduta.
Come lei sa, abbiamo chiesto al Presidente Cirio di esprimere un'opinione, ma soprattutto - mettiamola così - una copertura istituzionale e politica a quello che sta succedendo.
Ci aveva garantito - lo ha detto su tutti i mezzi di informazione - che non avrebbe ammesso delle mediazioni che andavano contro il buonsenso (parola che lui usa spesso) e, soprattutto, contro la normazione nazionale la Costituzione; insomma, che non ci sarebbero stati favoritismi.
Non entro nel merito - ne parleremo in occasione di altre questioni preliminari e sospensive - ma ci aspettavamo che la presenza di Cirio sarebbe stata vera e non virtuale, com'è avvenuto ieri, quando il Presidente non ha voluto neanche aprire un confronto, nemmeno attraverso la Capigruppo.
La sua assenza, oggi, è un atto politico; è un atto che ci porta ancora di più a un confronto con la maggioranza, senza mai avere avuto un vero confronto con la Giunta, che, tra l'altro, non ha neanche assistito alle nostre domande, alle nostre perplessità sul testo, perché ricordo che il testo di cui parleremo oggi è stato rinviato in Aula senza un minuto di discussione generale.
Grazie, Presidente e scusi per il tempo che ho impiegato.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire sulle sue comunicazioni, perché oggi, dopo diverse sedute, tra i congedi manca finalmente quella dell'Assessore Icardi.
Lo ripeto, perché l'Assessore non ha sentito. Dicevo che tra le comunicazioni dei congedi di oggi manca il congedo dell'Assessore Icardi e ne siamo molto felici, perché sono diverse sedute che chiediamo di poterci confrontare con l'Assessore; purtroppo, il confronto non è potuto avvenire in Commissione, perché il provvedimento non è passato in Commissione (o meglio, è passato, ma soltanto per la fase di audizioni, che peraltro non sono state neanche troppo seguite dalla maggioranza!).
Siamo dunque contenti di vedere l'Assessore seduto al suo posto: speriamo che ci sia uno spazio, oggi, per ascoltare dalla sua voce qual è la posizione della Giunta sull'impatto sanitario dell'abrogazione della legge 9/2016. Qui non parliamo di una piccola modifica, ma proprio della cancellazione di una norma che è stata discussa in IV Commissione (in sessione congiunta, ma principalmente in IV Commissione) nella scorsa legislatura, con una competenza che, a nostro avviso, è quasi esclusivamente sanitaria (per non dire "esclusivamente"). Crediamo, quindi che la voce dell'Assessore che riveste questa competenza debba essere forte e chiara, e debba assumere una posizione precisa.
Noi continuiamo a sottolineare l'impatto del provvedimento che stiamo discutendo sugli aspetti della nostra società che più dovremmo tenere in considerazione, quindi sulla sanità in primis, e poi sulle politiche sociali. Ieri, l'Assessore Caucino ha seguito tutto il dibattito: ovviamente, la ringraziamo per la sua presenza e la sua attenzione. Oggi speriamo che l'Assessore Icardi passa rimanere con noi fino alla chiusura dei lavori, quindi fino a mezzanotte, e speriamo ci sia spazio, in questa lunga giornata, per ascoltare la sua voce, magari anche in modo informale con una sospensione, per consentire ai Gruppi di confrontarsi direttamente su temi che per noi sono l'oggetto primario di questa norma.
Il mio intervento, quindi, era soltanto per esprimere la nostra felicità nel vedere l'Assessore finalmente seduto al suo posto durante questa discussione, e augurarci di poter ascoltare, dalla sua voce, il suo pensiero.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulle comunicazioni riguardanti i congedi, perch stigmatizziamo l'assenza del Presidente Cirio, che veramente ci lascia dispiaciuti e delusi. Certo, la sua presenza non avrebbe migliorato un disegno di legge impresentabile, però avrebbe dimostrato di metterci la faccia e, magari, di usare il tempo per trovare non dico delle intese, ma dei possibili punti di caduta che possano portare a qualcosa di più positivo.
La presenza dell'Assessore alla sanità, nell'ambito della discussione di un disegno di legge che dovrebbe riguardare soprattutto la sanità, non dovrebbe far notizia. Invece oggi la fa ed è una notizia buona. Per mancano il Presidente Cirio e l'Assessore al lavoro.
Non siamo stati noi a basare il focus di questo disegno di legge solo sul lavoro, eppure l'Assessore al lavoro è assente, per cui questo provvedimento sembra sempre di più "figlio di nessuno", dettato semplicemente da una lobby economica in spregio e contro tutto il resto del mondo politico, sociale e scientifico piemontese.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulle sue comunicazioni.
Ieri abbiamo visto prima il congedo e poi lo scongedo del Presidente Cirio; oggi è di nuovo in congedo, però siamo contenti anche noi, come Gruppo del PD, di poterci finalmente confrontare con l'Assessore Icardi.
Come hanno già detto i colleghi che sono intervenuti prima di me abbiamo ricevuto pareri (non solo nelle audizioni) e vere consultazioni dagli addetti ai lavori, che hanno tutti messo in evidenza il tema della tutela della salute e delle fasce più deboli. Ci è dispiaciuto molto che l'Assessore non abbia potuto ascoltare con noi queste idee sul disegno di legge.
Visto che anche nelle pregiudiziali che abbiamo presentato ieri uno dei temi centrali riguarda proprio l'azione dell'articolo 32 della Costituzione, che abbiamo richiamato, ma anche lo Statuto della Regione Piemonte proprio sulla tutela della salute, ci piacerebbe (anche perch sappiamo, visto che non è un segreto dal momento che è sui giornali, che nella stessa maggioranza ci sono posizioni diverse) che la presenza odierna dell'Assessore Icardi ci potesse aiutare a capire come la maggioranza intenda sciogliere i nodi al suo interno e, magari, incontrare anche le richieste delle minoranze, mettendo al centro il tema della tutela della salute.
Su questo piano di lavoro ci siamo, Presidente, e vogliamo approfittare della presenza dell'Assessore per dire che se vogliamo fermare il teatro della contrapposizione ostruzionistica per trovare una mediazione sul tema della tutela della salute - cioè come facciamo a tutelare la salute dei piemontesi - magari l'Assessore può provare a fare questa mediazione essendo la persona che ha la delega in capo sulla salute.
Ci auguriamo che la sua presenza oggi sia anche orientata a questo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulle sue comunicazioni, ripetendo un po' quello che ho detto ieri, ma finalmente in presenza, come sottolineato dai colleghi dell'Assessore Icardi, anche se purtroppo ancora in assenza del Presidente Cirio.
C'è differenza tra la presenza fisica e la presenza sostanziale in un'Aula di Consiglio, in un'Aula istituzionale. Oggi continueremo con almeno due pregiudiziali e poi vi racconteremo perché questo provvedimento dovrebbe essere sospeso, per discutere di altro o per approfondire lo stesso tema.
Vede, Presidente, ci piacerebbe che in alcuni momenti l'Assessore Icardi prendesse la parola, visto che in questi due anni non l'ha mai fatto: perché l'Assessore Icardi è titolato dal Presidente, quindi rappresentante, all'interno della Giunta, di quella delega particolare specifica ed importante che sostanzia la legge del 2016; norma che questa nuova legge, invece, non prende sostanzialmente più in considerazione.
Fuori dalla dinamica politica, se fossi l'Assessore alla sanità proverei almeno a dare una spiegazione in merito, ad esporre il pensiero politico, quasi amministrativo, di visione rispetto a questo tema di chi è titolare della salute pubblica dei cittadini piemontesi - ovviamente insieme, non esclusivamente - e deve organizzare quel comparto molto importante. Ecco perché crediamo che sia fondamentale, finalmente, la presenza dell'Assessore Icardi; presenza che auspichiamo sia sostanziale e non formale.
Di nuovo, denunciamo con forza l'assenza del Presidente Cirio, che, in questo senso, fa fatica a raccontare di una posizione pubblica univoca chiara, dando una linea unica a questa maggioranza.
Interveniamo sulle comunicazioni per sollecitare la Presidenza e la Giunta ad assumersi la responsabilità e il ruolo di interloquire con le opposizioni, ma anche con la maggioranza (prima o poi sentiremo voce dalla maggioranza!), rispetto a quanto abbiamo detto ieri e a ciò che ribadiremo nelle prossime ore.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo nel merito delle sue comunicazioni facendo un paio di osservazioni.
La prima è sull'assenza del Presidente Cirio. Capisco che, essendo il Presidente, ha molti impegni e solitamente è in Aula quando si discute di questioni importanti - almeno ci si aspetta questo dal Presidente - per cui non si può pretendere che sia presente a tutti i Consigli regionali.
Probabilmente, non reputa questo disegno di legge una priorità per il Piemonte, altrimenti sarebbe anche lui oggi qui con noi a discutere di questo tema. Anzi, non solo non è una priorità per il Piemonte, ma è l'ultima cosa che bisognerebbe fare in un momento di crisi economica e di difficoltà come questo.
Anche oggi non è presente l'Assessore Chiorino, a cui da settimane anzi da mesi, stiamo chiedendo dei dati reali sull'occupazione. Forse sono io che penso sempre male - lo so, fa parte del mio carattere - perch probabilmente, sarà al lavoro per recuperarli: verosimilmente, prima della fine della discussione ci fornirà dei dati che ci consentiranno di parlare di qualcosa di reale, e non di stime, perché le stime sono sempre molto soggettive. Il rischio è che potrebbe fornire dei risultati che non sono proprio quelli che si aspetta la maggioranza; perché evidenzierebbero sì un problema, ma fortemente ridimensionato rispetti ai numeri che ci sono stati presentati in queste settimane in Aula. Fra l'altro, numeri spesso discordanti proprio perché legati a stime e non a studi reali sull'impatto occupazionale.
Mi fa piacere che sia presente l'Assessore Icardi, tuttavia mi sembra che la Giunta abbia voluto spostare il tutto non tanto sulla questione sanitaria - altrimenti non discuteremmo neanche della modifica della legge ma meramente sulla questione economica e sulla questione del lavoro. Ma allora, perché non è presente l'Assessore al lavoro? Perché non è qui con noi oggi? Potrei capire l'assenza dell'Assessore Protopapa, che detiene le deleghe sull'agricoltura, che non c'entrano assolutamente nulla col tema in oggetto; ma l'assenza dell'Assessore al lavoro, quando ci raccontate che la motivazione di questo disegno di legge è proprio legata al lavoro.
permettetemi di ricordare che non è mancata solamente un giorno, ma è mancata spesso nelle discussioni di quest'Aula; già ieri non era presente.
Mi si permetta di sottolineare queste contraddizioni da parte della maggioranza, che non schiera l'unico Assessore su cui la stessa vorrebbe far ruotare la motivazione di questa modifica di legge.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Vorrei fare alcune considerazioni rispetto alle comunicazioni del Presidente.
La prima riguarda l'assenza del Presidente Cirio. È passato ieri, ha assistito brevemente al dibattito d'Aula e poi si è allontanato. Ritengo che la sua presenza oggi - che sarà una giornata importante, dal punto di vista dell'approvazione di ciò di cui ci stiamo occupando - sarebbe stata rilevante. Mi rendo conto (penso se ne stia rendendo conto non solo l'opposizione, ma anche la maggioranza) che questa legge segnerà questa legislatura.
Nel vissuto collettivo ciò che sta capitando è una cosa che capiscono tutti. Ci sono alcuni argomenti che sono più ostici per i cittadini, alcuni rivestono anche un minor interesse. Ma questo argomento, oggettivamente coinvolge tutti, perché ciascuno di loro, sia se, per fortuna, non ha avuto un coinvolgimento diretto, sia se ha avuto la disgrazia di essere coinvolto, è comunque preoccupato che qualcuno dei suoi cari lo possa esserne toccato.
Anche se è un argomento da cui non dipendono senz'altro le sorti economiche e finanziarie dell'intero territorio, senz'altro riguarda tutti e tutti vi prestano attenzione. Non sarà sfuggito a nessuno che ogni volta che se ne parla, occupa tutte le pagine di cronaca politica dei diversi quotidiani e riscuote un largo eco su tutti gli organi di comunicazione.
Effettivamente, anche la casalinga che ha meno contatti con il mondo del lavoro e che ha meno relazioni capisce di che cosa stiamo parlando e comprende la gravità di che cosa sta per essere approvato. Ragion per cui la presenza del Presidente Cirio sarebbe stata opportuna, perché è sotto la sua Presidenza e sotto il suo governo che si stanno assumendo queste decisioni.
C'è un secondo aspetto. Ringrazio l'Assessore Icardi della sua presenza, che abbiamo richiesta ieri perché, oggettivamente, il suo ambito è quello che più subirà gli effetti delle decisioni che stiamo per prendere, sia dal punto di vista della salute collettiva di tutti i cittadini, sia dal punto di vista delle risorse che verranno impiegate per ovviare alle conseguenze di ciò che il gioco d'azzardo provoca sulla vita di ciascuno dei cittadini.
Infine, sono dispiaciuto anch'io dell'assenza dell'Assessore al lavoro perché, oggettivamente, uno dei nodi critici rimasti è quello relativo ai dati certi sulla perdita reale e documentata dei posti di lavoro del comparto cui stiamo facendo riferimento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giaccone.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Prima di tutto mi fa molto piacere che sia lei a darmi la parola, non perché non mi facesse piacere la presenza del Presidente Allasia, ma perch mi fa piacere vederla sullo scranno più alto del Consiglio: questo vuol dire che si è pienamente ristabilito e per me è motivo di soddisfazione anche per i rapporti di amicizia che ci legano.
La seconda considerazione che voglio fare, senza ironia, è dare il benvenuto all'Assessore Icardi, che ieri mi sono permesso di evocare in modo un po' spiritoso, ma senza alcuna offesa, con i miei poteri paranormali, nonostante sia la vigilia di San Giovanni. Stasera si celebra il rito del Farò, speriamo che cada dalla parte giusta. Spero che i miei poteri funzionino, anche se un po' in ritardo (sarà per la mia età). L'ho evocato ieri e lui si è materializzato oggi.
Battute a parte, ieri lo stesso Presidente Cirio, in merito alla sua assenza, simpaticamente mi ha detto: "Hai ragione, sono stato svolazzante" e oggi non c'è neanche più lo svolazzo.
Però vorrei dare un'interpretazione positiva, dal mio e dal nostro punto di vista, sulla presenza contestuale dell'Assessore Icardi - che mi auguro possa fermarsi ad ascoltare per tutto l'arco della giornata le argomentazioni che verranno esposte - e dell'assenza del Presidente Cirio.
Vorrei leggerle così: la presenza dell'Assessore Icardi, che è il titolare della questione centrale oggetto di questo disegno di legge - perché si chiama "contrasto del gioco d'azzardo patologico" - credo sia volta a recepire e dialogare, nelle varie forme possibili, attorno ai rischi che il cambiamento della legge del 2016 può portare alla salute dei cittadini piemontesi.
Mi piacerebbe - ma qui non lo faccio, sicuramente non mancheranno le occasioni - fare un ragionamento generale sul rapporto fra l'albero storto dell'umanità e il gioco d'azzardo, magari con lo sfondo musicale della nota canzone degli anni '60 "House of the rising sun", che narra la storia della rovina di un giovane dedito al gioco d'azzardo.
Chiusa la parentesi pseudo letteraria e pseudo musicale, credo che la presenza dell'Assessore Icardi sia per questo: ascoltare, recepire e dialogare sul tema del danno alla salute dei piemontesi. Invece, l'assenza del Presidente Cirio la voglio interpretare come un'assenza di riflessione quindi come il fatto che la maggioranza intenderà usare il week-end di San Giovanni per pensarci (magari anche qualche giorno in più) e rendersi conto che questa legge va nella direzione non di "raddrizzare" un pochino l'albero storto, ma di piegarlo ancora di più.
La ringrazio e spero che questa mia interpretazione corrisponda, almeno in parte, alla realtà.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo sulle sue comunicazioni. Anche a me fa piacere vederla sullo scranno della Presidenza. Le sue comunicazioni, però, possono essere interpretate come una mera comunicazione all'Aula di Assessori che non ci sono e di Assessori che sono presenti.
Penso che alcuni segnali siano chiari. Il fatto che il Presidente Cirio non ci sia oggi è preoccupante. Oggi si poteva provare a tirare un po' le fila di tutte le pregiudiziali e di tutti i temi e le questioni che abbiamo posto, con la speranza che qualcuno li ascoltasse, sia da parte dell'emiciclo della maggioranza, ma soprattutto dalla Giunta. Invece, ieri mi pare che il Presidente per la mezz'ora circa che è stato qui con noi era forse più preoccupato di capire gli spostamenti in maggioranza piuttosto che di affrontare questo tema nel concreto.
Sono felice che vi sia l'Assessore Icardi, ancorché ieri abbiamo avuto modo di discutere con lui in merito ad alcune interpellanze, anche perch ieri abbiamo chiesto più volte di capire qual è l'impatto di questa legge anche dal punto di vista sanitario. Mi auguro che la sua presenza qui oggi in qualche modo, possa fornire su questo argomento il suo punto di vista perché è innegabile che l'aumento dei casi di ludopatia avrà per forza una ripercussione anche sull'attività di governo che l'Assessore sviluppa.
Rimane assente l'Assessora Chiorino e anche questo è un dato che ci preoccupa. Avete detto che questa legge serve a tutelare i posti di lavoro e a dare la possibilità a coloro che non si sono adeguati alla norma di potersi non adeguare (perché cambia la legge) e, quindi, di salvare dei posti di lavoro. Anche da questo punto di vista, sapere, capire, conoscere e comprendere qual è la posizione dell'Assessore Chiorino per noi è importante: è importante sapere se è una posizione politica, se è una posizione tecnica, o se è una posizione di partito.
Ieri, attraverso delle dichiarazioni a mezzo stampa, abbiamo ascoltato al telegiornale regionale il Capogruppo Bongioanni, che ha fatto una serie di aperture. In questo momento, un pezzo della maggioranza è aperturista e quindi, voterà questo testo? Oppure rimane graniticamente sulle scelte fatte in precedenza dal Gruppo di Fratelli d'Italia, di cui l'Assessora Chiorino è esponente, cioè "Noi non siamo d'accordo con questa legge e non voteremo"? Queste sono tutte cose che potremmo capire attraverso gli interventi in Aula o attraverso un'altra modalità di comunicazione, che è la presenza o la non presenza: "Mi si nota di più se vado e sto in disparte o mi si nota di più se non vado proprio", come diceva Nanni Moretti nel film "Ecce Bombo"? Sarebbe interessante capire qual è la posizione - o le posizioni - di un pezzo della maggioranza su questo testo, perché alcune assenze ci preoccupano. Ma, forse, dovrebbero preoccupare di più il primo estensore del disegno di legge.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente sulle comunicazioni con due considerazioni.
Anch'io non posso che esprimere la contentezza per avere con noi oggi l'Assessore Icardi, che ieri abbiamo invocato tutti a gran voce. Stiamo parlando di una modifica che questa maggioranza vuole apportare ad una legge che ha funzionato e che sta funzionando benissimo. È una modifica che, se dovesse passare, avrà delle ripercussioni importanti sulla salute dei nostri concittadini. Quindi è bene avere con noi l'Assessore Icardi che potrà in qualche maniera esprimere il suo punto di vista o esporre la strategia che intendiamo portare avanti come Regione nel caso dovessimo poi fronteggiare, eventualmente, tutte le problematiche che potrebbero derivare dall'eventuale approvazione di questo testo.
Sicuramente, l'assenza del Presidente Cirio è un'assenza pesante. Ieri è stato in Aula con noi, ma non si è espresso su questo tipo di provvedimento. Forse, stasera, accendendo la televisione, vedremo cosa ne pensa su questa discussione.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato, che interviene sulle comunicazioni.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulle comunicazioni, come hanno fatto già altri colleghi in precedenza.
Direi che è più che dovuto sfruttare la presenza dell'Assessore Icardi quale titolare di questa importante delega. Anche perché ieri abbiamo ricordato come la Regione possa legiferare in materia di gioco d'azzardo patologico soltanto richiamando il punto di vista sanitario; diversamente cioè se dovessimo farlo dal punto di vista economico, probabilmente la norma verrebbe impugnata.
Tra l'altro, fossi l'Assessore alla sanità mi guarderei bene dal portare avanti questo provvedimento, perché si tratterebbe di un disegno di legge che verrebbe impugnato con molta probabilità: diciamo che non sarebbe del tutto opportuno portarlo avanti, visti i risultati certi che si otterranno con questo disegno di legge.
In queste settimane abbiamo audito molte associazioni, anche il centro di ricerca IRES; abbiamo audito molte persone che ci hanno detto che questo disegno di legge è molto dannoso in questo particolare periodo storico (e non solo). Sarebbe opportuno che l'Assessore dicesse la sua su questo provvedimento.
È stato sollevato anche il tema della comorbilità, della presenza di più dipendenze in un unico contesto fisico, oppure da parte di persone che sono più fragili rispetto a quel tipo di problema: vorremmo sapere se tutto questo è stato affrontato prima di presentare questo disegno di legge.
Sarebbe altresì importante sapere come mai l'Assessore non abbia presentato lui stesso questo disegno di legge, proprio perché titolare della delega alla sanità, e perché l'abbia presentato, invece, l'Assessore Ricca. Sarebbe opportuno conoscere molte questioni prima di andare avanti.
Penso che non ci sia la volontà, da parte di tutte le minoranze, di tirare per la giacchetta l'Assessore su questo tema, però il disegno di legge riguarda il gioco d'azzardo patologico, che, come dicevamo ieri, è una dipendenza, quindi è un problema di tipo sanitario. Quando l'Assessore non c'era, abbiamo illustrato, per esempio, quali sono stati gli effetti della crisi economica del 2008, con l'aumento dei giocatori e dei volumi di gioco dopo la crisi economica: parliamo di un aumento dell'85% in 4 anni! L'Assessore ha fatto delle verifiche? Ha fatto degli approfondimenti su quanto potrebbe succedere reinserendo questi dispositivi in un periodo storico così delicato, che potrebbe comportare l'aumento dei giocatori patologici e problematici? Tutto questo è stato preso in considerazione? Sarebbe il caso di approfittare della presenza dell'Assessore per risolvere tutti questi dubbi; dubbi che non dobbiamo risolvere soltanto noi delle minoranze, ma auspico che anche la maggioranza voglia ascoltare visto che nelle Commissioni è stata del tutto assente (infatti, c'eravamo soltanto noi a porre domande all'IRES, alle associazioni, a Libera c'eravamo noi a chiarire i dubbi).



PRESIDENTE

La invito a concludere.



DISABATO Sarah

Termino con una domanda, che magari non riceverà risposta come tutte le altre, ma tant'è, ormai siamo abituati: mi chiedo come si possa portare avanti un disegno di legge stando assenti in Commissione, non ascoltando chi aveva qualcosa da dire e mantenere, allo stesso tempo, la coscienza pulita. Io mi chiedo questo.
Sarebbe stato appropriato, almeno, porre delle domande e risolvere degli interrogativi, e poi, magari, procedere. Così non è opportuno andare avanti!



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Mi unisco anch'io alle considerazioni dei colleghi di opposizione circa, da una parte, la positiva presenza dell'Assessore Icardi di questa mattina, e, dall'altra, l'assenza dal Presidente Cirio in una giornata che si preannuncia importante per la discussione relativa alle fasi preliminari di questo disegno di legge.
Vorrei aggiungere ancora un rilievo sulla vera novità che si è presentata questa volta in Aula, rispetto ai precedenti tentativi sul gioco d'azzardo: non siamo più in presenza di un'iniziativa di un Gruppo politico, di un Gruppo consiliare, ma siamo in presenza di un'iniziativa della Giunta.
Al di là del fatto che questo sia stato posto in essere come espediente tecnico-tattico per riuscire a superare l'impasse che si era presentata la volta scorsa, attraverso particolari strumenti mai utilizzati in passato in quest'Aula, tutto ciò farà però ricadere sulla Giunta la responsabilità politica di questa iniziativa. Questo disegno di legge è un'iniziativa della Giunta, non più di una singola forza politica.
Mi auguro che quando si entrerà nel merito dall'articolato il Presidente Cirio sarà presente per raccontarci le motivazioni di questa iniziativa di Giunta, dove sono rappresentate le tre forze politiche di maggioranza, per capire se questa volta, effettivamente, c'è coesione e unità, aspetti la volta scorsa che erano mancati su questa proposta di legge.
Approfitto dei pochi secondi che mi restano, Presidente, perché intendo rivolgere le scuse a quest'Aula, a lei e, in particolare, all'Assessore Tronzano, in quanto ieri sera nel mio ultimo intervento ho svolto una considerazione che, però, ho fondato su un erroneo convincimento.
Erroneamente, avevo detto che all'articolo 19 del disegno di legge era prevista una posta finanziaria di 900.000 euro distribuita in 3 anni mentre gli euro sono 950.000 per ogni anno. Sulla base di quell'errore avevo fatto una valutazione parzialmente positiva rispetto a prima, quando non c'erano finanziamenti, precisando, però, che era un atto di buona volontà possibilmente da integrare.
Correggendo il dato e chiedendo scusa per questo mio errore, dico che.



PRESIDENTE

Consigliere, la invito a concludere.



MARELLO Maurizio

Non è ostruzionistico, ci tengo a puntualizzarlo.



PRESIDENTE

Ma è il Regolamento, non è che.



MARELLO Maurizio

Le chiedo dieci secondi ancora.
Ci tengo a sottolineare che con questa cifra (poi, ne discuteremo meglio), rispetto alla proposta di legge a prima firma Leone, questo disegno di legge fa un passo in avanti, quindi ne do atto all'Assessore Tronzano.



PRESIDENTE

Grazie.
Non mi risultano ulteriori richieste di intervento in merito alle comunicazioni, quindi possiamo procedere con l'esame del punto all'o.d.g.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Disegno di legge n. 144 inerente a "Contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico (GAP)" - Questioni pregiudiziali


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 144, inerente a "Contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico (GAP)", di cui al punto 2) all'o.d.g.
. Questione pregiudiziale posta dal Consigliere Grimaldi Eravamo rimasti alla pregiudiziale avanzata dal Consigliere Grimaldi.
Chiedo se vi siano richieste di intervento in merito.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà, sulla pregiudiziale Grimaldi.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla pregiudiziale che ieri sera ha presentato il Consigliere Grimaldi, che declina, da un punto di vista diverso, un tema che sia il sottoscritto, facendo riferimento all'articolo 3 della Costituzione, sia altri colleghi (in parte, anche il sottoscritto facendo riferimento all'articolo 41 della Costituzione), avevano affrontato in altre pregiudiziali.
La sostanza è sempre la medesima: in questo disegno di legge si configura una sanatoria, fatta oltretutto ex post. Ieri ho posto un esempio esplicito: è come se ci fosse una data entro la quale bisogna pagare una tassa, ci sono quelli che la pagano e quelli che non la pagano, e mesi dopo che quella data è passata si emana una legge in cui si dice che quella tassa non si deve più pagare. Così si crea il solito meccanismo "dei furbetti all'italiana" (mi fa specie definirlo in questo modo, ma purtroppo così è conosciuto), per cui c'è sempre l'amico dell'amico a cui va meglio in confronto a chi non ha santi in paradiso. Questo lede palesemente il principio di eguaglianza dei cittadini, come declinato dall'articolo 3 della Costituzione.
Aggiungo, senza soffermarmi più di tanto, che si crea un'evidente disparità fra imprese - e qui faccio proprio riferimento al comma 1 dell'articolo 41 della Costituzione - perché ci sono quelle che si sono fatte carico di investire per spostare le loro attività secondo i dettami della legge e ci sono quelle che, invece, si sono fatte carico di investire in lobbismo politico e potrebbero avere dei risultati migliori degli altri creando una disparità a quel principio per cui c'è libertà di impresa: in quel caso, la libertà di impresa dipende da quanto si è capaci a fare lobbismo politico.
Vi è un ultimo aspetto che vorrei sottolineare, che però attiene al merito della pregiudiziale presentata dal collega Grimaldi: un comportamento di questo genere, al di là delle due questioni che ho illustrato, ne comporta una terza, che è la più grave di tutte, ossia crea sfiducia nelle istituzioni. Mettetevi nei panni di qualcuno, serio, che vuole investire in una realtà in cui tu puoi retroattivamente dire che la norma che c'era (e a cui ci si sarebbe dovuti adeguare) non c'è più. Se fossi un investitore, in una Regione così ci penserei diecimila volte prima di venire ad investire! Questo è il danno più serio che voi producete: il degrado della credibilità delle istituzioni.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Cambiare una norma per evitare a qualcuno di essere fuori legge in questo momento penso che sia quanto di peggio la politica possa fare.
Ha ragione il Consigliere Chiamparino: in questo momento ci sono attività che non hanno rispettato una norma del 2016, che imponeva di spostarsi, laddove si fosse vicini a luoghi sensibili, e di adeguarsi.
C'erano cinque anni a disposizione. Chi si doveva mettere in regola l'ha fatto; chi, invece, non lo ha ancora fatto, si sta appellando alla politica per far modificare una norma, perché in questo momento non sta rispettando una legge.
Non so che esempio stiamo dando al di fuori o che cosa penseranno i cittadini di questo, ma un'idea me la sono fatta, perché non immaginate quante persone mi stanno chiedendo, dal nulla, che cosa sta succedendo qua dentro. Io glielo spiego esattamente così: il centrodestra sta cambiando una norma perché ci sono attività che in questo momento non la stanno rispettando, permettendo loro di essere, invece, conformi alla normativa.
Tra l'altro, di sanitario qui non c'è niente.
Abbiamo detto fino a pochi secondi fa che questa doveva essere una legge di tipo sanitario, finalizzata a prevenire una patologia, ossia il gioco d'azzardo patologico; voi, invece, state cambiando la norma per motivi economici, per permettere a delle attività economiche di continuare ad operare, non per prevenire il gioco d'azzardo patologico, non per aiutare i cittadini che in questo momento sono fragili, non per evitare che, in un momento di crisi economica, i più fragili possano cadere nella rete del gioco d'azzardo patologico. Voi non state facendo questo, voi state cambiando la norma per delle attività. Volete forse andavi a schiantare contro un muro di ricorsi? Perché, ovviamente, ci saranno anche le attività che si sono adeguate e che diranno: "Scusate, ma cosa ho investito a fare migliaia di euro per adeguarmi ad una norma, se poi arriva una parte politica che la cambia e permette a quelli che non l'hanno fatto di adeguarsi?". Perché arriveranno anche i ricorsi di tipo economico. Come dicevo ieri, evitiamo poi di dire che siamo dalla parte degli imprenditori e di chi investe nel nostro Piemonte, eccetera eccetera. Perché se fossi in un imprenditore che ha investito dei fondi per riconvertirsi, per riassumere personale e per potersi spostare, guarderei a questa norma veramente con vergogna e mi arrabbierei! Non c'è da dire che siamo dalla parte degli imprenditori, tantomeno, che siamo dalla parte dei cittadini fragili, perché gli stiamo servendo su un piatto d'argento degli strumenti per rovinarsi in futuro, perché magari vedranno in questo provvedimento nelle slot machine o nelle videolottery, la possibilità di potersi riprendere economicamente dopo un periodo difficile. E noi che cosa facciamo? Gliele andiamo a reinserire vicino a quei luoghi sensibili dove le avevamo tolte per poterli tutelare.
Guardi, non ho nient'altro da aggiungere, anche perché le mie parole potrebbero essere fraintendibili. Provate a pensarla in questi termini e vedete se è il caso di andare avanti.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
In merito a questa pregiudiziale, mi pare che non sia affatto scontato pensare che ci sia una questione di fondo, che il Consigliere Chiamparino ha illustrato in maniera precisa e puntuale. Perché la pregiudiziale posta dal collega Grimaldi mette di fatto in discussione le regole stesse del mercato.
È evidente che un mercato si regola attraverso delle norme; queste norme fanno sì che l'imprenditore si adegui, metta in conto il rischio del non adeguarsi e di dover investire di più per potersi trovare in una certa condizione e, nello stesso tempo, immaginare quali sono le strategie dei propri competitor e sapere che il proprio competitor non può andare oltre una certa soglia di non ottemperanza alle norme perché verrà sanzionato. La sanzione è un danno pecuniario all'azienda, per cui è un indebolimento del concorrente che, in quel momento, sta facendo concorrenza sleale.
Far saltare il sistema sanzionatorio e tirarla per le lunghe per infliggere meno sanzioni possibili è una modalità che va a regolamentare in modo assolutamente inaccettabile, il mercato. Lo dico perché in questa sala ho sentito tanti esponenti rifarsi alla cultura liberale, alla cultura del mercato, al mercatismo, alla libertà di intrapresa (anche se il più delle volte sono tutte parole che si citano e di cui forse non si è sfogliato neanche un libro di dottrina politica di quel tipo di impostazione politica), ma quello che state facendo è veramente l'opposto.
Capisco che nei momenti di crisi la strategia dei bonus era anche quella agli antipodi rispetto ad alcune politiche (o sedicenti culture politiche) che albergano all'interno di questa sala. Sembra minore come danno, ma, a mio giudizio, è ancor più grave, perché non è per tutti, ma è per qualcuno è per una categoria particolare, una categoria che ha urlato di più, che ha tirato più la giacca, che si è fatta più sentire. Questo non è accettabile perché se il sistema sanzionatorio viene messo in discussione (o viene messo in discussione, in qualche modo, dal soggetto stesso che dovrebbe irrogare la sanzione), a questo punto vale tutto.
Non è più un problema politico, ma è il far west, perché create un precedente per il quale, da domani, qualsiasi lobby che si occupa della rappresentanza di soggetti che possono incorrere in sanzioni a causa di leggi della Regione, può venire da voi, porre delle condizioni e utilizzare questo precedente. Precedente che è gravissimo, che non appartiene di sicuro ad una cultura alta e credibile delle istituzione, ma che ci troviamo purtroppo qui a discutere perché, ancora una volta, dimostrate che su questo volete trovare una soluzione in fretta, che non tiene conto però, del portato normativo generale.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulla pregiudiziale posta dal Consigliere Grimaldi che sostiene che questa sostanziale sanatoria vada a minare anche i rapporti della politica con le imprese.
So che non vi piacerà, ma in realtà è una sanatoria, perché va a rendere non più valide delle regole alle quali qualcuno si doveva adeguare e, probabilmente, non l'ha fatto nell'attesa che arrivasse, appunto, una proroga o una sanatoria. In più, inserisce degli elementi di confusione edi incertezza relativamente alle norme in vigore.
È più difficile, anche per chi vuole iniziare un'attività in quel senso, capire in quel momento quali sono le norme vigenti; è più difficile per chi deve operare dei controlli, fare i controlli per le sanzioni perché si entra in un regime dove ci sono due realtà sovrapposte: chi aveva gli apparecchi installati prima della legge 9/2016 e che li ha potuti rimettere senza che fosse considerata "nuova apertura", e chi, invece, si è dovuto adeguare a quelle nuove. Insomma, incertezza, confusione e, quindi anche sfiducia. Sfiducia in generale nella politica da parte dei cittadini e degli imprenditori (anche gli imprenditori chiaramente sono dei cittadini) perché non c'è la certezza del diritto, non c'è la certezza che un dato fenomeno che genera preoccupazione, come quello dell'azzardo patologico, poi venga normato in modo costante e stabile per garantire dei risultati nel tempo.
Qualcuno potrà dire: "Fanno la legge, ma tanto non fanno i controlli" oppure "Ma sì, tanto la cambiano". In pratica, si inseriscono ulteriori ragioni a quelle che, di fatto, allontanano i cittadini dalla politica, il tutto - lo ripeto - ascoltando e dando ragione solo a una parte di tante.
Quelle tante a cui non si è dato ragione sono la maggioranza (non si sa nemmeno qui dentro se c'è la maggioranza su quel provvedimento. Ma ammettendo che ci sia, c'è una maggioranza diversa fuori, nel mondo della società civile, del terzo settore, delle associazioni e delle forze dell'ordine che, invece, la pensa diversamente).



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenne il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Questa pregiudiziale ha a che fare con quella che abbiamo già sollevato rispetto alla violazione del principio della concorrenza. Gli argomenti che lo stesso collega Bertola stava usando poco fa avevano strettamente a che fare con quelli precedenti. Ma qui la circostanza è anche più grave: se, in quel caso, consideravamo la pericolosità di una caduta del rapporto fiduciario tra cittadino e istituzione, in questo caso la interpretiamo invece nel momento in cui questo, che sia o meno cittadino del nostro territorio, abbia la percezione che l'istituzione non si comporti in maniera lineare, stabilendo regole precise che garantiscano ad un imprenditore la possibilità di un rendimento nel tempo sul suo investimento.
Se la prima è una questione di principio, che mina la relazione tra cittadino e istituzioni, nel secondo caso è una questione più pratica e direi più pragmatica, che impoverisce potenzialmente il nostro territorio perché, come ha detto bene il collega Chiamparino nel primo intervento, a fronte di poter investire su territori diversi, l'idea di avere una certezza delle regole e del fatto che queste vengano mantenute nel tempo, è un presupposto, insieme ad altri, per rendere un territorio più o meno attrattivo rispetto alla possibilità di insediarvisi. Quindi, di fatto questo comportamento che cambia le regole in corsa, le cambia durante lo stesso gioco, compromette la credibilità dell'istituzione del territorio e lo impoverisce perché contraddice l'idea che si tratti di un luogo in cui l'investimento e la possibilità di spostarsi per portare, tra l'altro ricchezza e lavoro, sia un luogo in cui si è sicuri che le regole rimangano sempre le stesse.
Se abbiamo detto che c'è una valenza nel rapporto personale con i cittadini, in questo caso solleviamo invece una pregiudiziale legata alla fiducia che gli investitori possono avere, nel piccolo come nel grande, nei confronti non solo e non tanto delle nostre istituzioni, ma proprio del territorio che siamo chiamati in questi anni a gestire e sul quale dobbiamo legiferare.
Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giaccone.
. Questione pregiudiziale posta dal Consigliere Salizzoni Ha chiesto la parola il Vicepresidente Salizzoni, che interviene in qualità di Consigliere regionale per illustrare una nuova questione pregiudiziale.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sono intervenuti tutti i Gruppi.



GRIMALDI Marco

Sulla pregiudiziale del Consigliere Giaccone? Avevo capito che fosse una pregiudiziale. Mi scusi, Presidente.



PRESIDENTE

Scusi, se mi lascia presiedere. non è che dovete interrompere come volete, non siete al bar.
Prego, Consigliere Salizzoni. Mi scuso per l'irritualità.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
Per questa ultima pregiudiziale di merito leggerò la tabella dei Comuni che avevano emanato ordinanze e Regolamenti in Piemonte prima della legge n. 9/2016.
Come vedete, colleghe e colleghi, quasi tutte le Municipalità avevano normato anche sulle distanze, senza peraltro incorrere nella censura di TAR o Consiglio di Stato, anzi vincendo sempre le tante cause, grazie alla copertura istituzionale che la legge regionale 2 maggio 2016, n. 9 "Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico" aveva dato e che voi volete cancellare.
I Comuni piemontesi antesignani che hanno dei Regolamenti e/o delle ordinanze comprendenti limitazioni orarie al funzionamento degli apparecchi automatici di gioco antecedenti la legge regionale n. 9/2016 sono i seguenti che sto per leggere e, se non accoglieste questa pregiudiziale rischierebbero di dover sospendere le ordinanze e, soprattutto, rivedere centinaia di delibere e regolamenti comunali.
Ho selezionato una trentina di città (forse sono di più), tra le quali ve ne sono di molto significative ed importanti, a partire da Verbania, che ha un Regolamento del Consiglio comunale del 2009, che prevede, ad esempio 7 ore di accensione e la distanza da luoghi sensibili di 150 metri, sempre per le sale. Stresa ha previsto 7 ore di accensione solo nelle sale, ma ha escluso le isole (questo mi sembra molto significativo). Rivoli ha un orario di accensione di 11 ore e prevede un distanziamento di 400 metri esclusa la zona industriale. Vorrei leggerveli tutti, ma impiegherei troppo tempo. In ogni caso, il distanziamento è previsto in tutte. Le altre città importanti che ritengo di dovervi ricordare sono, ad esempio, Cuorgnè Chivasso - lo dico per il mio amico Gavazza - che ha un'ordinanza del 2014 (la n. 499) con un orario di accensione di 7 ore e prevede un distanziamento delle sale di 400 metri. Ci sono, poi, Settimo Torinese Ivrea, Borgomanero, Arona, Rivalta, Moncalieri, Novara, Acqui Terme Cigliano.
Volevo ricordare che la cosa non è così facile ed indifferente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi, che interviene sulla questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Salizzoni; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Scusi il qui pro quo, ma pensavo che quella del collega Salizzoni fosse l'ultima; in realtà, ci sarà ancora quella del collega Giaccone.
Credo che il lavoro certosino fatto dal Vicepresidente Salizzoni abbia due meriti. Il primo è che nella lettura della tabella che ha condiviso con tutti noi si coglie che diverse Municipalità avevano normato anche sulle distanze e sugli orari, senza peraltro aspettare la norma che voi volete cancellare. Voi direte: "Ma, allora, se avevano fatto alcuni Regolamenti addirittura prima della legge, perché vi preoccupate?", perché poi - è proprio la seconda parte delle argomentazioni del collega Salizzoni che mi convince - sono arrivate le censure, o almeno le proposte di censura, ma tutti i Comuni hanno vinto sia i ricorsi al TAR che al Consiglio di Stato proprio perché la norma regionale n. 9 del 2 maggio 2016 gli ha dato una copertura istituzionale.
Adesso qual è il rischio? Come diceva il collega Salizzoni, il rischio è che anche i Comuni piemontesi antesignani che hanno scritto Regolamenti e ordinanze che, come accennava il collega, prevedevano già dei distanziometri e delle sospensioni di orari, debbano dover fare tutto daccapo.
Questa è una vicenda di per sé incredibile, perché se ieri parlavamo della impossibilità di fare ordinanze, noi gettiamo nel più completo disastro centinaia di Comuni. Quelli che ha citato il collega sono davvero una piccola parte, ma rappresentativa di un dato (vorrei dirlo al centrodestra in termini un po' più politici rispetto al collega Salizzoni): non parliamo di Amministrazioni del medesimo colore politico, da Bogogno ad Arona, da Prato Sesia a Borgomanero, da Casale Monferrato a Piossasco - ne cito solo alcuni - da Chivasso a Cuorgnè, da Volpiano a Santhià. Credo che la gran parte di questi Comuni citati non sia sempre stata amministrati dal centrosinistra; anzi, per lo più.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Io mi fermo, però è possibile che il Consigliere Preioni non faccia questa cosa ogni volta? Lo chiedo perché è lei il Presidente.



PRESIDENTE

Ha ragione, però..



GRIMALDI Marco

Quando il collega Preioni farà il Presidente del Consiglio andrà bene diversamente, questo urlo ogni volta è davvero fastidioso.



PRESIDENTE

Tanti ambiscono a fare il Presidente del Consiglio, sia nella maggioranza che nell'opposizione: si mettano in lista e potranno eventualmente concorrere a ricoprire il ruolo di Presidente.
Ricordo a tutti che il tempo stabilito per gli interventi è di tre minuti, per cui da questo momento, per evitare questioni, al terzo minuto si interromperà l'audio. Pertanto, invito tutti a concludere entro i tre minuti, che non è un tempo relativo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Questa pregiudiziale è centrale, come tante altre, ma mi ha fatto venire subito in mente l'eccezionalità del parere del CAL rispetto a questo disegno di legge, che, non casualmente, per la prima volta nella storia del Consiglio regionale, ha espresso parere contrario ad un disegno di legge della Giunta.
Purtroppo, anche di fronte a questo evento eccezionale, la maggioranza non ha colto che, forse, sta compiendo una forzatura che davvero sta mettendo in difficoltà tutti.
Sono ormai alla seconda legislatura, e rilevo che in presenza di un disegno di legge di Giunta anche chi era contrario cercava comunque di trovare delle formule più istituzionali e più gentili per proporre alcuni cambiamenti. In questo caso, invece, addirittura il CAL, in cui il centrodestra ha anche la maggioranza, politicamente, ha espresso con chiarezza un parere contrario (oltre all'Ordine dei medici, degli psicologi e degli assistenti sociali, che abbiamo già citato).
Perché dico questo? Non vi chiedo di ascoltare le minoranze, perché noi facciamo il nostro lavoro, però fate uno sforzo per ascoltare chi, anche dei vostri, vi chiede di riflettere maggiormente su questo. Sappiamo che su altri livelli vi viene chiesto di andare avanti, ma la realtà è complessa tenete quindi in considerazione tutti i livelli: c'è anche il livello dei Sindaci.
In questo mio intervento a sostegno della pregiudiziale del collega Salizzoni vorrei ricordare che uno dei motivi principali - forse il principale - che ha portato le Regioni a legiferare. il Piemonte per ultimo, quindi lasciamo stare il Piemonte per un secondo. Storicamente, in Italia le Regioni hanno legiferato su questo tema perché i Sindaci hanno lanciato un grido di allarme: erano soli contro la gestione dei problemi socio-sanitari, ma soprattutto contro le cause che arrivavano quando provavano a regolamentare gli orari. Allora, ha fatto bene il Collega Salizzoni a richiamare questo pezzo di storia.
Oggi non possiamo tornare indietro su questo argomento; il disegno di legge n. 144 è migliorativo rispetto alla proposta di legge n. 99, ma è un passo indietro rispetto alla legge 9/2016. Non è un caso che il CAL abbia espresso parere contraio e noi non possiamo lasciare di nuovo i Sindaci soli di fronte ad un fenomeno di questo tipo, perché faremmo un torto enorme, non soltanto ai Sindaci, ma anche a tutti i cittadini che loro rappresentano.
Grazie, Presidente. Come vede, ho concluso l'intervento a tre minuti.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone, che interviene sulla questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Salizzoni.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Dal mio punto di vista ci troviamo sempre davanti allo stesso problema generato dalla modifica degli aspetti normativi di cui ci eravamo occupati in precedenza, ogni volta declinato su una categoria diversa, a conferma di quanto questo provvedimento sia nefasto.
Abbiamo parlato dei cittadini e del rapporto fiduciario; abbiamo parlato degli imprenditori e di come possa venire meno la loro attenzione verso un territorio piuttosto che un altro proprio per l'incertezza delle regole. In questo caso, parliamo invece degli amministratori, che sono stati gli intermediari tra la declinazione pratica finale della norma e chi l'aveva pensata. Ora mi sembra che siano messi nuovamente in difficoltà e che debbano riaffrontare il caos e il disordine generato dalle modifiche di quanto già predisposto. I Comuni in un primo momento si sono fidati, hanno agito, hanno emanato le ordinanze, hanno regolamentato, hanno stabilito le distanze, hanno stabilito gli orari, e, come ha detto bene il collega Salizzoni, centinaia di loro si sono subito attivati in questo senso, anche con processi lunghi, com'è stato illustrato. Di fatto, come in un fantomatico gioco dell'oca, li riportiamo nuovamente alla partenza e diciamo loro che le regole sono cambiate, per cui si devono rimettere al lavoro. Tra l'altro, il fatto che, responsabilmente, la stragrande maggioranza di loro avesse agito in maniera più tempestiva possibile indicava, come abbiamo già detto più volte non solo in questa occasione e non solo in questi giorni, che tutti loro erano particolarmente sensibili all'argomento, perché in quanto più vicini ai cittadini, erano già attenzionati e allertati sul problema. Dunque, l'idea di rimetterli nuovamente in difficoltà, modificando ciò che avevano già deliberato disorienta proprio chi, nella pratica, deve risolvere i problemi sul territorio.
Pertanto, ritengo assolutamente corretta e condivisibile la pregiudiziale del collega Salizzoni. La lista dei Comuni che si sono adoperati è lunghissima (sono centinaia e centinaia), a maggior ragione il disagio e il disappunto per quanto sta per accadere.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco, che interviene sulla pregiudiziale sollevata dal Consigliere Salizzoni.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Rispetto a questo tema la Regione sta dando un cattivo esempio, non solo con le sanatorie nei confronti di chi avrebbe già dovuto adeguarsi e che ancora oggi non si è adeguato, ma anche nei confronti di chi si è già adeguato a questa legge: siamo parlando delle ricadute che questa nuova legge avrà sui Sindaci, sui Regolamenti comunali, sulle ordinanze che hanno emanato per limitare la diffusione del gioco d'azzardo. Pensate al coraggio che hanno avuto molti Sindaci ad emanare queste ordinanze, alle pressioni che hanno ricevuto; hanno messo l'interesse della loro comunità anche davanti alla loro tranquillità, a interessi di lobby molto forti, molto potenti e pervasive.
In questo modo stiamo vanificando gran parte del loro lavoro; gli stiamo dicendo che tutto quello che avevano fatto fino adesso verrà rimesso in discussione. In un certo senso, quindi, li stiamo delegittimando, anzi li state delegittimando. Li delegittimate con delle limitazioni rispetto alla loro possibilità di normare quella che è stata (ed è ancora) una piaga sul loro territorio; in questo modo, togliamo loro tutta una serie di strumenti che, invece, con la legge del 2016 potevano utilizzare in maniera più efficace, perché potevano decidere come applicare tutta una serie di ordinanze.
Ebbene, ancora una volta non stiamo ragionando sul contesto che si intende intaccare e su tutta una serie di equilibri che è creata con fatica e che si rischia di distruggere.
Dal mio punto di vista, è un aspetto importantissimo, perché prima, con la passata legge, abbiamo dato uno strumento ai Sindaci per intervenire (in moltissimi lo hanno fatto con coraggio); oggi gli stiamo dicendo che tutto quel coraggio non è servito a niente, perchè stiamo rimettendo in discussione tutte le loro scelte. Menomale che questa era la Giunta vicina ai Sindaci, vicino agli Enti locali! In questo caso, bisogna proprio dire che si preferisce avvantaggiare una lobby rispetto all'interesse dei propri Amministratori locali.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega per questa pregiudiziale, perché ripone al centro il ruolo e l'importanza che rivestono i Sindaci dei nostri territori Sindaci che, negli ultimi anni, sono ormai nel mirino di tutta una serie di attenzioni da parte della Magistratura, della Magistratura contabile e di tutti coloro che guardano al loro operato con grande attenzione. Alcune sentenze - l'abbiamo visto, l'abbiamo letto - mettono in grande difficoltà il loro ruolo. Su questo il Presidente dell'ANCI è stato molto chiaro e l'ulteriore preoccupazione ingenerata da questo tipo di norma evidenzia, di fatto, tutta la debolezza del rapporto che, in teoria, volevate creare con gli Amministratori locali. Questa maggioranza ha incentrato la propria campagna elettorale ponendo al centro il rapporto tra l'Ente legislatore la Regione Piemonte - e chi poi sui territori governa, immagina, progetta e realizza per il bene dei propri cittadini. Parliamo di Sindaci di piccoli paesi, di paesi medi e di grandi città; Sindaci che, però, non possono che sentirsi abbandonati da questa vostra legge; lo stesso CAL lo ha voluto dire con grande chiarezza attraverso un parere e un giudizio ufficiale netto e negativo su questa vostra norma.
È da qui che emerge tutta la debolezza di "un'operazione di palazzo" in nome di un certo tipo di immagine e accordo stretto con una rappresentanza di categoria (di una certa categoria); un accordo fragile dal punto di vista politico. Uso la parola "fragile" perché lo dobbiamo mettere a confronto con quello che dovrebbe essere, invece, un rapporto forte tra la Regione e i propri Sindaci piemontesi, e la fatica che costoro fanno per lavorare e per continuare a garantire un futuro a paesi che si svuotano, a cittadine sempre meno sicure, a luoghi dove i giovani non pensano di trovare il proprio futuro. Questo è l'assurdo. Pensate che i Sindaci che hanno combattuto, che hanno fatto battaglie e che sono stati sollecitati dai cittadini e dalle associazioni, quando vedranno questa legge approvata (ci auguriamo il più tardi possibile, o mai) si sentiranno più sostenuti, più aiutati dalla Regione? Avranno in mente una Regione che li accompagna? Pensate che i Sindaci, che fanno fatica a tenere vive le loro comunità, saranno contenti di vedere che l'unica cosa che la Regione Piemonte è in grado di fare è riempire di nuovo quelle poche attività commerciali, che hanno provato a sanificare, di slot machine? Io non penso che questo sia ciò che i Sindaci del Piemonte si aspettano da voi; penso che i Sindaci si aspettino ben altro da questo tipo di maggioranza, tant'è che oggi e in questi mesi - non solo in questi mesi per la verità, ma da quando state governando - iniziano a esserci dei punti di frattura tra voi e il territorio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
La questione pregiudiziale posta dal Vicepresidente Salizzoni è più che fondata e richiama uno degli aspetti più importanti e salienti del percorso legislativo regionale relativo al contrasto al gioco d'azzardo patologico.
Sei o sette anni fa, i Sindaci, sempre più allarmati dalla situazione sul loro territorio, con il proliferare incontrastato degli apparecchi automatici per il gioco nei bar e nelle tabaccherie, uno ogni venti o trenta metri, con persone in difficoltà che si rivolgevano anche all'Amministrazione comunale, hanno cominciato a cercare delle misure a contrasto. Loro, in prima persona, si sono messi in gioco; hanno rischiato in prima persona facendo delle ordinanze, senza una copertura legislativa da parte di un Ente superiore gerarchicamente.
La stessa legge n. 9 del 2016 era nata dal mettere insieme - e non scegliere un provvedimento piuttosto che l'altro - tre provvedimenti diversi che parlavano di contrasto al gioco d'azzardo patologico. Uno di questi era una proposta di legge dei Sindaci dell'ASL TO4, del chivassese.
La struttura portante della legge 9 del 2016 nasce proprio su quella proposta di legge. La legge 9 del 2016 permetteva ai Sindaci di regolare gli orari del gioco e, ancora di più, di individuare, conoscendo il territorio di appartenenza, ulteriori luoghi sensibili sul territorio comunale, sulla base di situazioni particolari. Tutto ciò sparisce nel disegno di legge n. 144: questa è la ragione principale che ha portato il Consiglio delle Autonomie Locali a bocciare il provvedimento. Qualcuno aveva una visione anche più ampia sull'intero provvedimento e bocciava in toto il disegno di legge n. 144; qualcuno, invece, si è basato proprio solo su quella mancanza, a dispetto di tutta la propaganda riguardante il federalismo e il sostegno ai Sindaci del Piemonte. Questa è la realtà scritta nel disegno di legge n. 144.



PRESIDENTE

Grazie.
. Questione pregiudiziale posta dal Consigliere Giaccone Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone per presentare una nuova pregiudiziale; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Per la pregiudiziale che voglio illustrarle richiamo nuovamente, com'è stato già fatto nel corso di queste ore, l'articolo 41 della Costituzione in questo caso il comma 3: "La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali".
Grazie al collega Sarno avevamo già concordato sul fatto che, dal nostro punto di vista, questo tipo di provvedimento non garantisca l'utilità sociale; anzi, va in contrasto. Abbiamo già illustrato questo aspetto ricordando gli aspetti legati all'impoverimento sia materiale che psicologico ed emotivo dei cittadini, i pericoli che corrono in ordine alla propria salute e alla stabilità delle loro stesse famiglie. Senz'altro questo aspetto è stato già menzionato, ma è stato ricordato per indicarne la contraddizione.
Tuttavia, all'interno del medesimo articolo c'è un secondo elemento che ci lascia nuovamente perplessi, ed è quello nel quale si dice: "la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica privata possa essere indirizzata.", come dicevamo prima. Ci sembra che anche in questo secondo caso si stia contraddicendo il mandato costituzionale; perché, in realtà, i programmi, i controlli o le attenzioni che c'erano per poter limitare il contrasto sociale a cui facevamo riferimento prima, vengono addirittura tolti, ridimensionati, limitati, non dico azzerati ma, in molti casi, resi molto meno efficaci, allo scopo di produrre un'utilità sociale.
Di nuovo, ci sembra di poter cogliere la contraddizione tra quello che stiamo facendo e l'articolo 41 della Costituzione, che indica in maniera ben diversa quello che, in realtà, dovremmo fare. È chiaro - l'ho richiamato già nell'intervento precedente - che la Costituzione nasce dalla composizione di visioni diverse della società e dalla necessità di compendiare le diverse sensibilità che in quel momento muovevano il pensiero in Italia, ma è altrettanto chiaro che in questo momento stiamo valorizzando l'una e mortificando, in maniera irreversibile, l'altra.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno di questa pregiudiziale perché è un po' il filo conduttore di molte osservazioni che abbiamo presentato nella giornata di ieri. Abbiamo più volte fatto riferimento alla nostra Costituzione; abbiamo più volte richiamato il fatto che la Costituzione identifica spesso la finalità delle norme o, meglio, indica quale debba essere il "faro" che guida il legislatore.
In merito all'articolo 41 citato dal Consigliere Giaccone, credo che il fine sia piuttosto chiaro, cioè indirizzare l'attività economica pubblica e privata a fini sociali. Ieri abbiamo più volte richiamato l'attenzione sull'impatto che la modifica, anzi l'abrogazione della legge 9/2016 potrebbe avere sulla società, in particolar modo sulle fasce deboli. Oggi ritorniamo ad affrontare questo tema citando proprio questo articolo.
Le norme, molto spesso, hanno cercato di guidare le azioni delle imprese in un contesto che abbia a che fare con la responsabilità sociale.
Ricordiamo, ad esempio, l'istituzione delle imprese benefit, cioè quelle imprese che cercano, in qualche modo, di portare ricadute positive sul territorio e per questo motivo vengono riconosciute e anche premiate per la loro attività.
Tra l'altro, la nostra regione ha una storia in questo senso di grandi imprenditori che hanno saputo conciliare la loro attività imprenditoriale con il benessere del territorio; molto spesso, le loro aziende sono state il centro della vita della comunità. Questo dovrebbe essere motivo di orgoglio per tutti noi che lavoriamo in Piemonte.
Invece, noi crediamo che alcune attività abbiano bisogno di essere maggiormente indirizzate verso il fine sociale, mentre altre proprio non abbiano nessuna speranza di avere una finalità sociale: è il caso di questo tipo di attività, un'attività legata al gioco, un'attività che alcuni definiscono "ludica"; personalmente, non riesco a vedere alcun divertimento in questo tipo di attività; ma, evidentemente, se l'attività esiste, è perché qualcuno la ritiene divertente, e crede che possa essere considerata uno svago e un divertimento. In realtà - è stato richiamato più volte ieri sappiamo che molto spesso tale attività porta invece alla ludopatia porta a una malattia vera e propria.
Credo che in questo caso dovremmo interrogarci nuovamente sull'opportunità di andare ad abrogare una legge che ha come finalità proprio quella di limitare questo gioco e cercare di renderlo il meno impattante possibile, sostituendola con una legge che rischia di riportare anzi, che porterà sicuramente - il Far West nella nostra regione contravvenendo ad un articolo della Costituzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega per aver posto l'attenzione, attraverso questa pregiudiziale, sul rapporto tra la legge e l'articolo 41 della nostra Costituzione.
Non è scontato né inutile riporre proprio l'articolo in quanto tale: "L'iniziativa economica privata è libera". È evidente che questo non pu essere messo in discussione. Nello stesso tempo, la restante parte di questo articolo dice alcune cose che mi pare non abbiano proprio nulla a che fare con l'impostazione che questa Giunta e questa maggioranza vogliono dare allo sviluppo di questa legge: "Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale.". Ditemi, allora, qual è l'utilità sociale. Mediamente per definire l'utilità sociale si usano parole di matrice e stampo universale e universalistico, non particulare.
L'articolo prosegue: ".o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana". È evidente che chi perde la possibilità di avere del denaro, perché da malato gioca, gioca e gioca, avrà a che fare con la sicurezza. Perché, in qualche modo e in alcuni casi, il denaro per continuare a giocare dovrà procurarselo, certo non chiedendo un fido in banca.
Parliamo di "libertà": una persona ammalata è meno libera, è evidente a tutti. Una persona che ha una malattia di natura psichiatrica o psicologica è meno libera; anzi, è schiava di quella sua patologia, di questo tipo di patologia che voi, in qualche modo, state assecondando con questa norma.
Parliamo, poi, di "dignità umana": è evidente che, anche su questo, ci sono forse due idee diverse di dignità e di umanità da questa parte dell'emiciclo rispetto all'altra.
L'articolo prosegue: "La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali". Ditemi qual è il fine sociale! L'unico fine sociale era trovare misure economiche, misure di reinserimento lavorativo, misure di reskilling delle persone che in questo momento rischiano il posto di lavoro. Anche perché parliamo in alcuni casi, e lo dico assolutamente senza polemiche, di figure professionali che avrebbero assolutamente bisogno di un reskilling, oltre che di un aumento della loro formazione e di un aumento della loro capacità lavorativa, di imparare magari altri mestieri, altre opportunità di lavoro. Sono certo che le persone che stanno manifestando abbiano delle competenze ed un potenziale enorme.
Questa norma fa a pugni con l'articolo 41 per i motivi che ho test narrato. Non uso altri secondi, Presidente, per il rispetto del Regolamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo a nome del Gruppo sulla pregiudiziale illustrata dal collega Giaccone, coerentemente con quello che avevo proposto ieri sull'articolo 41, comma 2 (proprio perché ci sarebbe stato un collega che avrebbe proposto una pregiudiziale sul comma 3).
Il comma 3 descrive un elemento importante, che specifica: "La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali". È evidente che questo elemento collegato, come dicevamo ieri, all'articolo 41, comma 2, richiede che un'attività economica privata, come quella del gioco d'azzardo, possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali. È altrettanto evidente che questa attività descritta all'interno del disegno di legge è in contrasto con il comma 3, perché in nessun modo questa tipologia di attività, con la quale si vuole nuovamente regolamentare l'attività delle VLT, delle cosiddette slot, può coincidere con fini sociali, a differenza della legge del 2016.
Ecco perché crediamo che questa ulteriore pregiudiziale sia fondamentale. Ed è per questo che i fini sociali sono una priorità. Se così non è, come diceva ieri la collega Disabato, vuol dire che la competenza di questa legge non è regionale. Perché se non si tiene conto dei fini sanitari e sociali rispetto alla competenza, la Regione su questo non pu andare a legiferare in maniera esclusiva. Ecco perché l'articolo 41, comma 3, come abbiamo specificato ieri, è importante e fondamentale; speriamo quindi, che la maggioranza, fra tutte le pregiudiziali che abbiamo presentato, l'abbia ascoltata con pazienza. La notte, magari, seppur di poche ore, porta consiglio, quindi ci auguriamo che anche solo l'ultima delle pregiudiziali possa essere accolta, rinviando in Commissione questo disegno di legge. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non potevo non intervenire sulla pregiudiziale del collega Giaccone: ne abbiamo discusso durante questa giornata e credo che lui abbia ragione, ma ce l'ha sotto tanti punti di vista. Ce n'è uno che forse i colleghi non hanno analizzato sufficientemente.
Nella mia pregiudiziale di ieri arrivavo a dirvi tre cose, iniziando proprio dal fatto che i termini sono scaduti dopo 5 anni; quindi anche grazie alla vostra offensiva - questo è più un problema politico - tanti imprenditori hanno avuto l'idea che arrivasse il cambiamento della legge entro i termini. La stessa cosa era successa, ad esempio, sulle termovalvole: ve lo ricordate? Hanno pensato: "Tanto arriva il centrodestra e ci salva". Peccato che i termini sono scaduti. In Italia quando i termini sono scaduti succedono due cose: la prima possibilità è che ci siano i condoni, dove, di solito, almeno c'è qualcuno che paga. Paga poco, perch solitamente in Italia funziona così: hai fatto il furbo, hai portato i soldi all'estero, ma poi arriva il condono che dice: "Troviamo una mediazione". Il centrodestra riesce a fare una cosa incredibile: riesce a fare un condono tombale a costo zero retroattivo. In più - mi permetta Presidente - fa una cosa che è proprio contro i principi del vostro essere.
Che liberali siete? Che libertari siete? Voi condonate a costo zero questi soggetti che avrebbero dovuto rispettare una legge, rendendoli i nuovi monopolisti del sistema. La cosa assurda è che non avete detto: "Togliamo le regole, tanto sono tutti uguali". No! È lì la vostra ipocrisia! Ha ragione il collega Giaccone. Quei soggetti che avrebbero dovuto rispettare la legge non solo non pagheranno un euro per non averlo fatto probabilmente, vi ringrazieranno; non so qual è il punto di questo patto ma di certo vi dovrebbero coprire e lastricare le strade di oro - ma d'ora in poi diventeranno gli unici che in quei territori potranno avere le concessioni.
Presidente, mi autoregolo io, visto che lei è distratto. Credo che questa pregiudiziale vada votata convintamente anche da tutti voi.



PRESIDENTE

Scusi, non volevo essere irrispettoso. Non è che ero distratto, ma sapendo benissimo che normalmente sfora il tempo, mi sono permesso di collegare il computer.
Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Ero convinto che si fosse prenotato uno dei miei colleghi, ma intervengo io a sostegno di questa pregiudiziale che richiama l'articolo 41 della Costituzione, che andrei a leggere: "L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni, perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali".
Presidente, stiamo ripetendo da ieri che in questo provvedimento di fini sociali non ce ne sono. Quando si parla di gioco d'azzardo patologico quasi sempre vengono citati solo termini assolutamente negativi, come "piaga": infatti è stata definita una vera e propria piaga, perché parliamo di persone che cadono in una dipendenza, che entrano in un tunnel dal quale diventa veramente complicato uscirne, che creano profonde e incredibili difficoltà ai loro familiari e a chi è loro vicino, ai loro amici. Queste persone si umiliano, per cui quando parliamo di dignità umana e di temi sociali ci stiamo veramente riferendo ad altra cosa.
Noi sosteniamo la pregiudiziale presentata dal Consigliere Giaccone perché crediamo sia assolutamente nel merito. Mi auguro che venga approvata. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendo state sollevate altre questioni pregiudiziali, procederei con la votazione delle stesse ai sensi dell'articolo 71, comma 3 del Regolamento, che distingue quelle di legittimità costituzionale e statutaria da quelle di merito. Sono state presentate 13 questioni pregiudiziali di legittimità costituzionale e statutaria e 5 di merito.
Inizierei dalle questioni di legittimità costituzionale e statutaria che sono state poste da Rossi, Sacco.
Ha chiesto la parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ci siamo confrontati ieri, come lei sa (anche se non ci avete concesso quel quarto d'ora che avevamo richiesto) e ci sono diversi colleghi soprattutto quelli dei grandi Gruppi (mi riferisco al Partito Democratico e al Movimento 5 Stelle, che hanno posizioni diverse) che vorrebbero esprimere posizioni differenti; pertanto, le pregiudiziali non possono essere votate tutte assieme, quelle costituzionali e di merito.
Se lei ci dà l'opportunità di far intervenire i Consiglieri in dissenso, in astensione o a favore, lo faremo; altrimenti, le chiederemo semplicemente "n" votazioni sulle varie richieste che abbiamo avanzato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Il Regolamento è preciso su questo: l'articolo 71 non prevede il dibattito né dichiarazioni di voto; inoltre, le votazioni devono essere effettuate sulla legittimità costituzionale e statutaria, e sulle pregiudiziali di merito. Sono due votazioni distinte e ben determinate come si è sempre fatto in merito a questo articolo del Regolamento.
Come dicevo, le questioni pregiudiziali di legittimità costituzionale e statutaria sono state poste da Rossi, Sacco, Marello, Avetta, Chiamparino Magliano, Canalis, Sarno, Ravetti, Gallo, Valle, Disabato e Giaccone.
Le questioni pregiudiziali di merito, che prevedono una votazione distinta, sono state poste da Frediani, Bertola, Martinetti, Grimaldi e Salizzoni.
Queste sono le suddivisioni in base alle argomentazioni svolte fino ad ora sulle pregiudiziali.
Consigliere Sarno, su cosa chiede di intervenire?



SARNO Diego

Chiedo la parola sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Prego, ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Se avessi la volontà di distinguere all'interno delle pregiudiziali il mio voto.
Poniamo un esempio su quelle di merito: condivido l'ultima pregiudiziale del collega Salizzoni, ma non quella del collega Giaccone (o viceversa, ci mencherebbe!). Da Consigliere regionale vorrei potermi distinguere rispetto al voto, cioè vorrei poter votare a favore di una pregiudiziale e contro un'altra. Mi parrebbe lecito chiederle che ogni votazione avvenisse in maniera separata dall'altra: cioè non due macro votazioni, ma singole votazioni separate. Perché, altrimenti, non posso distinguermi. Infatti, credo che su alcune votazioni mi asterrò, per esempio.
È possibile?



PRESIDENTE

Il Regolamento all'articolo 71, comma 3, è molto chiaro: "Su ciascuna categoria si procede ad un'unica discussione, con le modalità di cui al comma 2, e quindi a due votazioni separate", cioè una sulle pregiudiziali di legittimità costituzionale e statutaria, l'altra sulle pregiudiziali di merito.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Prendo atto di quanto ha testé detto citando il Regolamento.
Tuttavia, vorrei rimanesse agli atti che ritengo assurdo che non si possano esprimere voti diversi su pregiudiziali diverse.



PRESIDENTE

È il Regolamento; non è assurdo!



MAGLIANO Silvio

Per chi lo ha scritto, Presidente.
Posso dire che chi lo ha scritto non si è reso conto che stava oggettivamente ledendo la libertà di tutti?



PRESIDENTE

Ci mancherebbe, sì sì.



MAGLIANO Silvio

Tutto qui. Grazie.



PRESIDENTE

Assolutamente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi, ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
In realtà ho un dubbio. L'articolo 72, quello successivo al 71, in particolare al comma 1, recita: "La dichiarazione di voto non è ammessa per le deliberazioni che secondo il Regolamento devono essere adottate senza discussione". Che cosa sto pensando, Presidente? Penso che dove invece è prevista la discussione, la dichiarazione di voto è ammessa. Perché se il Regolamento specifica che non è ammessa la dichiarazione di voto laddove non è prevista la discussione, significa che dove è prevista la discussione la dichiarazione di voto è sempre ammessa. Ciò significa che quello che vale per l'articolo n. 72, che prevede che un Presidente di Gruppo o un suo delegato faccia una dichiarazione di voto e che si possa esprimere un voto in dissenso, valga anche per l'articolo n. 71, in quanto la discussione sulle pregiudiziali c'è stata.
Credo, pertanto, di aver fornito un'interpretazione che permetta la dichiarazione di voto. Ritengo che su questo dovremmo confrontarci Presidente. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La discussione è comprensiva. L'articolo 71 non prevede la distinzione delle votazioni. Il Regolamento è stato sviluppato con questa metodologia e si è sempre utilizzato questo sistema.
In altre sessioni erano già emerse delle difformità regolamentari (del resto, il Regolamento è stato modificato in più parti), ma su questa parte sfortunatamente, ad oggi non è stata apportata alcuna modifica, per cui è stata ripresa tale e quale. Oggi, quindi, dobbiamo utilizzare queste disposizioni; non si tratta di una situazione differente da quelle trattate in altre occassioni.
Capisco la vostra perplessità e la volontà di esprimervi in modo differente sulle votazioni, però il Regolamento è chiaro sull'articolo 71.
Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoiltà.



CANALIS Monica

Sì, Presidente: il Regolamento non è chiaro. Non gliene faccio una colpa perché non l'ha scritto lei e non l'hanno neanche scritto i funzionari qui presenti, però l'articolo 71, al comma 3, parla di "un'unica discussione", non di "un'unica votazione".
Quindi, Presidente, l'interpretazione non è assolutamente univoca e chiara. Tra l'altro, voglio anche lasciare a verbale che io non sono intenzionata a votare nello stesso modo su tutte le pregiudiziali, quindi chiedo che il mio diritto ad esprimermi liberamente, e in maniera distinta sulle pregiudiziali, venga rispettato. Perché non c'è scritto in maniera esplicita, nell'articolo 71, che si fa un'unica votazione. Si dice che si distinguono le pregiudiziali basate sulla legittimità costituzionale e statutaria da quelle di merito. Non si dice come avviene il voto. Anzi, la invito a leggere il punto.



PRESIDENTE

Il Regolamento recita: "Su ciascuna categoria si procede ad un'unica discussione.".



CANALIS Monica

No, finisco.
La invito a dirmi qual è il punto in cui si dice che si fa un unico voto.



PRESIDENTE

No, perché se continuiamo a ribadire un concetto non corretto, non è un problema mio.



CANALIS Monica

Invito anche gli Uffici. Eventualmente, convochiamo una Giunta per il Regolamento.



PRESIDENTE

No, procediamo con le votazioni.
Il comma 3 conclude con: "Su ciascuna categoria si procede ad un'unica discussione, con le modalità di cui al comma 2, e quindi a due votazioni separate". Non c'è scritta un'altra cosa, ".a due votazioni separate" quindi sulle due tipologie di pregiudiziali.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Ho chiedsto la parola proprio per fare un passo in più e lasciare le mie considerazioni a verbale.
L'intervento del Consigliere Rossi, in particolar modo, mettendo insieme i due articoli, chiede, nelle sue facoltà, un'interpretazione al Regolamento. Le ricordo che lei è il Presidente di tutti; in particolare deve garantire la possibilità ad ogni singolo Consigliere di poter esprimere il proprio voto per ogni singola decisione in questo Consiglio.
Con questa richiesta sull'ordine dei lavori lei può tutelare questa funzione oppure no, grazie ad una sua interpretazione.
ovvio che dovremo cambiare Regolamento, e lo faremo (da Vicepresidente della Giunta per il Regolamento chiederò una convocazione straordinaria). Però, lei, Presidente, ha la facoltà di interpretarlo, per dare la possibilità ad ogni singolo Consigliere di esprimersi su ogni singola pregiudiziale.
Lei lo può fare - non è vero che non può - perché il combinato disposto di quello che ha dichiarato e letto il Consigliere Rossi chiede un'interpretazione. Quindi.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Preioni)



SARNO Diego

Scusi, collega Preioni, non mi interrompa. Grazie.
Rispetto a questo, Presidente, vorrei poter esprimere un voto differente nelle richieste, soprattutto rispetto al merito.
Le chiedo di tutelare questa esigenza, come Presidente. Non credo che diciotto votazioni siano così differenti da due. Quanto ai tempi, parliamo di diciotto minuti al massimo, quindi non cambia molto.
Le chiedo, quindi, di tutelare questa funzione del Consigliere che vuole distinguersi. Se così non è, prendiamo atto che lei, rispetto ad una potenziale interpretazione, non ce la dà, oppure la dà limitatamente, non offrendoci quindi la possibilità di esprimere il voto come dovrebbe essere.
Dico "come dovrebbe essere", perché non lo è nel Regolamento: è così, è vero, ma può esserci un'interpretazione in questo senso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Io non interpreto il Regolamento, lo attuo. Il Regolamento su questa parte è preciso e chiaro. L'attuazione del Regolamento sull'articolo 71 è preciso e prescrive esclusivamente due votazioni separate. Non ci fossero.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate! Scusate! Non ci fosse scritto, si utilizzerebbe l'articolo 72, ma essendo chiaramente scritto come si devono attuare le procedure sull'articolo 71 non c'è necessità di andare oltre o di convocare la Giunta per il Regolamento.
Le valutazioni, eventualmente, le faremo in un altro momento.
Attualmente, dobbiamo procedere con le votazioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
A sua tutela, in quanto Presidente della Commissione che si occupa del Regolamento, ricordo che il Regolamento non è una fonte primaria. Lo Statuto è una fonte primaria.
Io chiedo l'analisi sulla gerarchia delle fonti e sul diritto di voto perché noi non ci esprimiamo sui due silos di pregiudiziali, ma sul merito di ogni pregiudiziale. Non è una questione di lana caprina, ma è una questione di diritto che chiedo venga affrontata, affinché ad ognuno di noi venga tutelato il proprio diritto di esprimersi sul merito delle pregiudiziali presentate.



PRESIDENTE

Un attimo, Consigliere Preioni.
Indubbiamente, le fonti sono necessarie per capire. Ma oggi rientriamo nell'ipotesi prevista dall'articolo 71. Difatti, al comma 4 si specifica: "In caso di concorso di più questioni sospensive comunque motivate ha luogo un'unica discussione e il Consiglio decide con un'unica votazione", perci il Regolamento non è da interpretare o da valutare, perché sull'articolo 71 è preciso. Il legislatore ha voluto precisare sulle questioni pregiudiziali, sospensive e preliminari in modo distinto le tipologie di votazione e così saranno effettuate.
Se c'è la volontà, in futuro, di effettuarle in modo diverso, si prenderà atto e si modificherà il Regolamento. Ad oggi il Regolamento è questo ed è specificato all'articolo 71, perciò si lavora e si parametra la discussione su questo articolo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Sarò velocissimo, Presidente.
Mi sembra che stiamo discutendo su una risposta che è già stata data: la Presidenza è stata chiara; il Regolamento è chiaro; chiediamo di votare.
Abbiamo letto che è prevista una sola discussione, per cui mi auguro che dalle prossime sedute si applichi anche in maniera puntuale questo aspetto, quello di una sola discussione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Possiamo procedere con le votazioni.
Inizierei con le 13 pregiudiziali di legittimità costituzionale e statutaria che ho poc'anzi citato. Ricordo che il numero legale è 25.
Indìco la votazione palese sulle questioni pregiudiziali di legittimità costituzionale e statutaria.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procederei ora con le 5 pregiudiziali di merito sollevate da Frediani Bertola, Martinetti, Grimaldi e Salizzoni.
Indìco la votazione palese sulle questioni pregiudiziali di merito costituzionale.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se è possibile, visto che sarà utile, può convocare una Giunta per il Regolamento? Il punto continua a non essermi chiaro.
Se leggo l'articolo 72 del Regolamento lei ha ragione sulla discussione, ma non credo che si possa negare una dichiarazione di voto in difformità dal Gruppo. I commi non si escludono e quindi io ho davvero l'esigenza di un chiarimento sull'articolo 72 e sulle dichiarazioni di voto, anche per il proseguo.



PRESIDENTE

Consigliere Grimali, abbiamo votato e siamo già oltre.



GRIMALDI Marco

Siamo già oltre, ma proprio perché lei ha creato un precedente che per me.



PRESIDENTE

Non ho creato precedente, perché si è sempre.



GRIMALDI Marco

No, lei ha creato un precedente, perché sta interpretando. L'articolo 72, citato da alcuni colleghi del Partito Democratico che volevano votare..



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, abbiamo già votato.



GRIMALDI Marco

Le sto chiedendo di convocare una Giunta per il Regolamento per dirimere questo punto, poiché è un precedente importante che apre la strada ad altre interpretazioni del Regolamento. All'inizio della seduta, come ricordava il Consigliere Sarno, lei ha detto che non avrebbe interpretato il Regolamento, ma lo avrebbe.



PRESIDENTE

Lei sta creando un precedente, perché sta parlando di un argomento già chiuso. Siamo passati ad altro argomento.



GRIMALDI Marco

Io le ho chiesto, sull'ordine lavori, di convocare immediatamente una Giunta per il Regolamento. È un argomento chiuso, ma va affrontato nella Giunta per il Regolamento.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Su cosa chiede di intervenire, Consigliere Sarno?



SARNO Diego

Sull'ordine dei lavori.
Visto che affronteremo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate! Consigliere Grimaldi e Assessore Tronzano.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi e Assessore Tronzano!



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi e Assessore Tronzano!



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.36, riprende alle ore 11.50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Mi scuso con tutti i colleghi per l'interruzione, però era necessaria.
Ulteriori atteggiamenti irrispettosi verso l'Aula e i Consiglieri non saranno più accettati e saranno presi provvedimenti disciplinari in merito perché certi atteggiamenti e certe modalità non devono fare parte di quest'Aula.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Vorrei capire se tra gli atteggiamenti non rispettosi nei confronti dell'Aula c'è anche quello di non tenere la mascherina; perché abbiamo notato che l'Assessore Tronzano nel suo momento d'ira ha tolto la mascherina. Ma non è l'unica persona che, in quest'Aula, non tiene la mascherina frequentemente.
Avevo chiesto, se fosse possibile, un parere del DIRMEI rispetto al fatto di utilizzare una mascherina di questo tipo per così tante ore consecutive nell'arco della stessa giornata in un ambiente come questo, e al momento, non mi risulta che questo parere sia arrivato. D'altra parte vorrei anche un parere del DIRMEI rispetto al fatto di condividere l'Aula con persone che periodicamente tengono la mascherina abbassata.
Vorrei capire quali saranno le precauzioni o le misure che il Presidente adotterà qualora noterà qualche Consigliere o Assessore (perch ci sono anche degli Assessori) con la mascherina non perfettamente calzata che, magari, interloquisce con altri colleghi o con altre persone che si avvicinano agli scranni. Vorrei quindi capire in che modo intenda comportarsi il Presidente per tutelare la salute e la sicurezza di tutti noi.
Inoltre, poiché credo che nei prossimi giorni le sedute di Consiglio saranno intense, vorrei capire se possiamo avere dal DIRMEI un parere di questo tipo, considerando che ci sono delle persone che magari possono avere difficoltà respiratorie o persone che hanno anche superato il COVID ma che ancora oggi, magari, hanno difficoltà a respirare. Ricordo che stiamo utilizzando, tra l'altro, sempre la stessa mascherina per numerose ore continuative all'interno di quest'aula; noi interveniamo, parliamo, per cui siamo già piuttosto affaticati dal fatto di dover intervenire con questi dispositivi; inoltre, la permanenza in aula è piuttosto continuativa e intensa, quindi vorrei sapere se l'utilizzo di questa mascherina per un'attività come la nostra, che richiede il fatto di dover parlare, abbia delle controindicazioni, o, nel caso, se abbia delle controindicazioni magari solo per alcune categorie di persone, tipo persone che hanno difficoltà respiratorie.



PRESIDENTE

La questione è già stato oggetto di varie discussioni in Conferenza dei Capigruppo. Sono proprio le disposizioni del DIRMEI che prevedono di utilizzare questa tipologia di mascherine - le FFP2 - per tutto il periodo senza nessuna limitazione di uso.
L'interpretazione è chiara, perché è una disposizione dello stesso DIRMEI. Pertanto, chiedere al DIRMEI lumi in merito alle disposizioni che lo stesso ci ha fornito, mi pare un po' illogico. Il parere era stato richiesto e le disposizione sono queste, per tutto il periodo che le dobbiamo utilizzare.
In merito alle questioni inerenti l'utilizzo della mascherina, invece invito tutti i Consiglieri a rispettare le disposizioni. Dico "tutti" perché non c'è solo una parte o un emiciclo rispetto all'altro che non le rispetta; forse si è portati a guardare solo l'emiciclo opposto, e allora sistematicamente, si rende conto che c'è una parte dell'emiciclo che utilizza in modo scorretto e non idoneo la mascherina.
Vi ricordo che la mascherina dev'essere calzata correttamente affinch naso e bocca siano coperti in modo completo. Sarà mia premura richiamare singolarmente all'ordine i Consiglieri che non utilizzato la mascherina in modo idoneo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Le confermo che, oltre alla necessità che le dicevo prima di essere stato interrotto dall'Assessore Tronzano, siamo disponibili ad un confronto, anche di natura politica, in una Conferenza dei Capigruppo con la Giunta. Lo dico in questi termini, perché in questo momento non mi interessa parlare di provvedimenti disciplinari o di Regolamento. Il punto è che non abbiamo avuto un minuto di confronto con la Giunta su questo testo e, se questo è il livello di discussione, credo debba essere riportato in un'altra sede, magari anche con un confronto aspro, con i colleghi di Giunta che si sono occupati del provvedimento. Non credo che questi siano i modi per avviare un confronto fra Giunta e opposizione, e fra Giunta e Consiglio in generale.
Se lei lo riterrà opportuno, in qualsiasi momento, sospendere questa seduta per un confronto in una Conferenza dei Capigruppo, gliene sarei grato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, spero meno aspro di quello che si è sviluppato in precedenza che mi ha visto dover sospendere i lavori d'Aula.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Scusi, Presidente, mi aveva dato la parola in precedenza, ma poi è successo quello che è successo, quindi non ho avuto modo di esporre un'ulteriore richiesta, poi possiamo proseguire coi lavori. Il tema riguarda la votazione delle pregiudiziali.
Le pregiudiziali le abbiamo esaurite, adesso dovrebbe capitare che, le opposizioni in particolare, le proporranno delle questioni sospensive e poi, eventualmente, delle preliminari.
Evidentemente, vale lo stesso Regolamento e, quindi, gli articoli che lei ha citato.



PRESIDENTE

Assolutamente.



SARNO Diego

Bene. È per quello che chiedevo, rispetto a questo punto e rispetto al combinato disposto dei due articoli, di avere un confronto in Giunta per il Regolamento, perché ci ritroveremo, a fine delle sospensive e delle preliminari, con lo stesso problema sulle votazioni.
È sua facoltà convocare una Giunta per il Regolamento, ci mancherebbe altro! Non c'è un'obbligatorietà, lo so bene. Però, visto che ci ritroveremo fra qualche ora a riaffrontare lo stesso tema, non era un tornare al passato, su una decisione presa sulle pregiudiziali, ma sugli altri due casi.
Per questo chiedevo di intervenire prima della sospensione, per chiedere la convocazione della Giunta per il Regolamento e confrontarci sul combinato disposto dei due articoli, 71 e 72. L'articolo 72 è quello che regola tutte le votazioni.
Ovviamente, rimetto alla Presidenza la decisione di questa richiesta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola solo perché ho posto io la questione. È una piccola specifica che, a mio avviso, può aiutare a dirimere la questione e che, mentre affrontiamo le sospensive, qualcuno può approfondire in vista poi, dalla convocazione della Giunta per il Regolamento.
Tra l'articolo 71 e l'articolo 72 interviene il Capo VIII "La votazione". In pratica, comincia un nuovo Capo e questo, dal mio punto di vista, rafforza la nostra interpretazione.
Il Capo VII, che va dall'articolo 47 all'articolo 71, descrive "Il funzionamento del Consiglio", poi comincia un nuovo Capo. Dunque, quanto scritto nell'articolo 72 vale per tutte le votazioni che si fanno in Consiglio. Ecco perché non va applicato solo all'articolo 71 e all'articolo 70. Pertanto, ogni volta che si vota, il Presidente può fare una dichiarazione di voto e, se c'è una persona del Gruppo che si vuole dissociare, lo può fare, ad eccezione delle deliberazioni in cui non c'è discussione.
Visto che qui c'è una discussione, una o tante che siano (una probabilmente, leggendolo l'articolo 71), la discussione c'è, quindi si applica questo articolo 72.
Lo dico solo per rafforzare un'interpretazione. Diversamente, per noi è una violazione, cioè viene tolto un diritto. Invece, sulla discussione probabilmente la lettura dell'articolo 71 va nella direzione che ha detto lei prima, Presidente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non ritengo che si debba procedere sulla discussione; se c'è la volontà di convocare una Giunta per il Regolamento ci sono i tempi tecnici prescritti, ai sensi dell'articolo 27, comma 8: "Se un numero di commissari rappresentanti almeno un sesto dei componenti il Consiglio regionale richiede la convocazione di una Commissione per la trattazione di oggetti determinati, il Presidente della Commissione o, in caso di sua assenza od impedimento, il Vicepresidente vicario provvede a riunirla entro il decimo giorno. In caso di inadempienza, vi provvede il Presidente del Consiglio regionale". Pertanto, se c'è la necessità e la volontà, otto Consiglieri possono richiedere la convocazione della Giunta per il Regolamento.
In merito all'articolo 72, il testo recita: "La dichiarazione di voto non è ammessa per le deliberazioni che secondo il Regolamento devono essere adottate senza discussione". Comunque, abbiamo già visto la valutazione dell'attuazione del Regolamento sull'articolo 71, dove sulle pregiudiziali sono distinte due votazioni senza dichiarazioni di voto, perché non è prescritto dall'articolo 71 stesso. Eventualmente, si faranno le valutazioni del caso in modo puntuale in Giunta per il Regolamento.
. Questione sospensiva posta dal Consigliere Salizzoni Adesso, se non vi sono ulteriori richieste di intervento sullo stesso argomento già votato, darei la parola al Vicepresidente Salizzoni, che interviene in qualità di Consigliere, per esporre una questione sospensiva.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
Vorrei avanzare una questione sospensiva in merito al disegno di legge n. 144 sul gioco d'azzardo patologico che riguarda il caos, e la confusione, se vogliamo, dell'edilizia ospedaliera in Piemonte in questi mesi e, da come si sta profilando, temo negli anni avvenire.
Ho già avuto modo di esprimere ampiamente le mie preoccupazioni sul Parco della Salute del Lingotto e sul dialogo competitivo che deciderà la partnership pubblico-privato per la sua progettazione e realizzazione che comunque, sono avviati ed esulano dalle decisioni di quest'Aula.
Sono contento e ringrazio l'Assessore Icardi per quanto mi ha detto stamattina, che non si intende perdere nemmeno un minuto su questa opera.
Tuttavia, c'è tutto il resto dell'edilizia ospedaliera piemontese, fatta di almeno otto nuovi ospedali, su cui si è chiesto il finanziamento dell'INAIL e un numero imprecisato di strutture inserite nel Recovery Plan.
Punto primo: i nuovi ospedali. Moncalieri, VCO, Torino Maria Vittoria Ivrea, Vercelli, Savigliano, Alessandria e Cuneo sono tutti ospedali di cui non si è ancora visto un solo progetto. Anzi, non si sa ancora nemmeno su quali terreni realizzarli (personalmente, conosco molto bene la situazione di Ivrea e, in parte, di Cuneo).
Punto secondo: le ristrutturazioni. Su queste non ci sono nemmeno i nomi degli ospedali, ma solo le cifre del Recovery Plan. Cifre astronomiche per chi, come me, ha sempre risparmiato in ambito ospedaliero, cercando di sciupare il meno possibile perché non c'erano i fondi a volte per continuare la mia attività. Parliamo di 440 milioni per la sicurezza degli edifici ospedalieri e di un miliardo e 220 milioni per la riqualificazione energetica, senza che si sappia per quali progetti.
Voglio soffermarmi su due aspetti - la regia complessiva e la comunicazione - che ritengo forse carenti. La risposta a questi problemi è un piano regionale per l'edilizia sanitaria, che l'Assessore ha assicurato sarà pronto in pochi mesi: davvero, la prego di mantenere questa promessa.
Può sembrare un passaggio che appesantisce e allunga i tempi della decisione, ma è meglio farlo adesso, come dimostrano gli ospedali di Verduno e di Moncalieri.
Grazie, Presidente.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Salizzoni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Intervengo sulla sospensiva posta dal collega, che mi pare oggettivamente puntuale e precisa. È un tema che, forse, ha una cogenza e un'importanza, anche dopo questi due anni di pandemia, assolutamente notevole. È evidente che passare del tempo ad occuparsi di questa legge ancorché importante e ancorché al suo interno vi siano delle opportunità per coloro che in questo momento stanno manifestando. mi si permetta una nota: è vero, ci sono centinaia di persone che in questo momento vedono i loro posti di lavoro a rischio, ma ce ne sono migliaia che, invece, hanno visto una famiglia distrutta, un patrimonio dilapidato e una patologia psicologica al momento in atto. Tuttavia, ognuno ha le sue priorità, ognuno ha le sue visioni e ognuno ha i suoi valori ed è per questo che io penso che, invece, ragionare sulle strutture sanitarie della nostra Regione sia fondamentale: dimmi come vado ad immaginare una costruzione e le infrastrutture, con che risorse e con che priorità, e ci diremo se anche su questo avete una visione di un certo tipo, oppure una visione di più lungo respiro.
È evidente che il Consigliere Salizzoni su questo tema sia tecnicamente molto preparato e, avendo vissuto dentro le strutture, sa benissimo che anche la più grande tecnica, la più grande competenza e la più grande professionalità, se non è messa nelle condizioni di agire nel suo massimo potenziale, rischia di non essere efficace e di non essere oggettivamente concludente.
Penso sia necessario chiedere di sospendere questo tipo di discussione per mettere al centro il futuro delle strutture sanitarie della Città della Salute e di tutto ciò che ne deriva, con relativa riorganizzazione. Sui giornali abbiamo visto che ogni tot c'è una serie di posizionamenti da parte degli attori interessati a questo tipo di operazione: da questo punto di vista, penso che sia necessario parlare di questo tema e sospendere per qualche ora la discussione su questo atto. Lo dico perché è questo che noi dovremmo dare ai piemontesi che attendono un'azione di governo; forse, i piemontesi si aspettano un ragionamento su dove andranno a curarsi in modo eccellente, su come pensate di affrontare tutto il tema della salute mentale e delle malattie psichiatriche, che è la grande piaga di questa Regione e di questo Paese, argomento che, in questo momento, nessuno mette all'ordine del giorno. Ma ci penseremo noi, perché noi preferiamo fare leggi che facciano guarire le persone, non ammalare.
Questa, forse, è una differenza umana, ontologica, politica della quale almeno io vado particolarmente fiero.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno di questa sospensiva e ringrazio il Consigliere Salizzoni per averla presentata. È sicuramente un argomento prioritario molto di più del dibattito che ci avete trascinato a discutere e che dovremo discutere per diversi giorni.
Come ha sottolineato il Consigliere Salizzoni, è un aspetto che non possiamo più derogare. Ci sono in ballo diverse strutture che ancora necessitano di un progetto che non si è ancora visto sulla carta. Conosco abbastanza bene quello che sta succedendo sul mio territorio a proposito dall'ospedale di Cuneo, in merito al quale il dibattito è partito tempo fa ma sul quale non vi è ancora alcuna certezza; certezza di cui non possiamo disporre noi e che, conseguentemente, non possiamo offrire ai cittadini che ci interrogano al riguardo.
Ritengo che sia un argomento assolutamente da discutere e da affrontare quanto prima rispetto a quello che stiamo discutendo adesso.
Sabato ero a Verduno, come ricorderà l'Assessore Icardi. È stato nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione del nuovo Ospedale Alba-Bra, che ha raccolto circa 30 milioni di euro sul territorio proprio per dare sostegno alle strutture ospedaliere dei nostri territori che sono in forte sofferenza e che impegnano queste risorse per migliorare i servizi.
Relativamente a Cuneo c'è poi la grossa partita dell'Ospedale vecchio che è in centro, sul quale c'è un dibattito che è appena agli inizi, ma che dovremo affrontare anche noi come Regione, perché sembra che siano arrivate delle risorse per metterlo in sicurezza. Ma non si può pensare di mettere in sicurezza un ospedale vecchio a cui non sappiamo neanche dare una destinazione, perché ad oggi c'è un concorso di idee aperto, ma quello è e quello rimane. Credo che dovremmo affrontare questo tipo di discussione.
Abbiamo visto quanto sia importante la programmazione, soprattutto in sanità, non solo nell'affrontare le pandemie, ma anche per andare ad organizzare quella che sarà la sanità del futuro. Non possiamo più permettere, in caso di un'eventuale ritorno dei contagi, che si blocchi la sanità. Dobbiamo continuare a garantire assistenza.



PRESIDENTE

Per cortesia, le chiedo di concludere. Grazie.



MARTINETTI Ivano

Concludo, dicendo che la programmazione è fondamentale anche a livello edilizio.
Ringrazio il collega Salizzoni per aver presentato questa sospensiva che sostengo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno di questa importante sospensiva presentata dal collega Salizzoni. Non vorrei, Presidente, che ci abituassimo in quest'Aula, ma in generale nella gestione di questa Istituzione, ad ignorare le voci che da fuori ci richiamano a delle priorità.
Tutti abbiamo letto i giornali e qualcuno di noi ha letto anche nel dettaglio il documento dei sindacati e dell'Ordine dei medici che hanno chiesto di rivedere il progetto. Non voglio entrare nel merito, perché in questo momento non ho io questa responsabilità e non sono io che sto gestendo il percorso che riguarda l'importante Parco della Salute e della Scienza, però ci sono due questioni.
La prima è che tra il primo progetto e la situazione attuale c'è in mezzo una cosa piccola piccola che si chiama COVID, che ci ha fatto ricredere per quanto riguarda le nostre idee sulla sanità. Perché non provare perlomeno a capire se su quello che è il progetto più importante per il Piemonte non ci siano delle questioni che, post-COVID, vadano in qualche maniera viste insieme agli operatori? Questa è la prima questione: cosa succede ai nostri progetti di edilizia sanitaria - Parco della Salute di Torino in primis, ma non solo - nella revisione della governance dei servizi sanitari anche ospedalieri piemontesi che noi facciamo dopo il COVID. È una domanda che non possiamo eludere e che, se mi permette Presidente, viene prima di rimettere le slot nelle tabaccherie (almeno per noi), e quindi vorremmo prima discutere di questi temi, perché crediamo che per i cittadini piemontesi siano più importanti.
C'è poi la questione del rapporto con tutto il mondo dei cosiddetti stakeholder esterni. Continuo a ricevere, anche in qualità di Vicepresidente della Commissione sanità, tantissime lamentazioni (le definirei così) di associazioni, gruppi, anche gruppi d'interesse di questioni importanti, che non riescono ad interloquire con l'Assessorato alla sanità. E, spesso, la Commissione deve supplire in qualche maniera a questa difficoltà di comunicazione e di relazione ospitando audizioni informative.
Su un tema come questo - stiamo parlando dell'Ordine dei medici e dei principali sindacati ospedalieri - non possiamo far finta che non esistano o che non abbiano detto nulla. Poi si può essere in disaccordo o parzialmente in accordo. Per carità, c'è una dialettica tra le Istituzioni le parti sociali e gli Ordini professionali. Ciò che però non ci deve essere è l'indifferenza o il far finta di nulla, tanto più su un tema così importante, che non è un singolo tema specifico che riguarda l'interesse di pochi, ma un bene comune come il più importante ospedale del Piemonte, che è anche centro di ricerca universitario di livello internazionale.
Su questo appoggiamo la richiesta del collega Salizzoni e chiediamo di sospendere la trattazione del disegno di legge per affrontare prima questo tema. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo per sostenere la richiesta del Consigliere Salizzoni, perché ci saremmo aspettati che il Consiglio regionale fosse impegnato prioritariamente su un tema, quello della sanità, in quanto abbiamo dovuto affrontare un periodo che, nella nostra Regione, non si era mai visto. C'è stata una pandemia che ha messo in evidenza tutte le carenze e le difficoltà del sistema sanitario e, avendo la Regione competenza diretta e prioritaria sulla sanità, avremmo immaginato un'intensa attività su questo tema e, in particolare, sull'edilizia sanitaria, sulla riorganizzazione del sistema sanitario, sul Piano socio-sanitario, cosa che abbiamo già più volte rimarcato anche in Commissione sanità e nel gruppo informale istituito all'interno della stessa sull'Azienda Zero.
Invece, ci ritroviamo bloccati in Aula a lavorare su un provvedimento che, tra l'altro, rischia di appesantire ulteriormente il sistema sanitario e di arrecare un danno anziché risolvere tutti i problemi che sono emersi negli scorsi mesi. Problemi che, tra l'altro, erano latenti ma non totalmente inesistenti. La pandemia dovrebbe aver aperto gli occhi ed evidenziato ulteriormente la necessità di intervenire.
Penso che tutti abbiate visto le immagini del pronto soccorso delle Molinette nella giornata di ieri. Anche questa è conseguenza di interventi di ristrutturazione in alcuni ospedali che stanno dirottando i pazienti su altre strutture. In questo momento, dovendo poi affrontare l'emergenza delle liste d'attesa, l'emergenza della riorganizzazione e dell'assunzione del personale, credo che dovremmo iniziare ad avviare un serio confronto per capire come si intenda lavorare da qui a fine legislatura, perch l'orizzonte temporale di questa Giunta e di tutti noi, in quanto rappresentanti e portavoce dei territori, è esattamente questo.
Tra l'altro, su alcuni territori la situazione è ancora più preoccupante. Ho presente nei mesi scorsi alcuni comunicati dei lavoratori del presidio ospedaliero di Susa, ad esempio, che è un altro dei presidi sanitari che purtroppo ha subito pesantemente le conseguenze della crisi COVID, ma anche di una sottrazione di servizi, che è stata progressiva e inesorabile negli anni.
Tutti noi dovremmo cercare di ristabilire le vere priorità. Noi abbiamo provato ad elencarne alcune, che andremo ad illustrare da qui alle prossime ore; sicuramente, il tema sanitario, la discussione sull'edilizia sanitaria e la ripartenza dopo il COVID sono la priorità assoluta.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi, che interviene sulla sospensiva avanzata dal Consigliere Salizzoni.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ringrazio vivamente il collega Salizzoni per il suo intervento. Credo che la sua richiesta di sospensiva meriti tutta l'attenzione possibile, per cui spero che l'Assessore Icardi l'abbia ascoltato. Credo che anche le richieste pervenute da parte delle diverse associazioni in queste settimane ci portino ad approfondire il tema e ad avere un chiarimento o un'informativa il prima possibile.
Credo che sul Parco della Salute ci siano state tantissime discussioni ma anche tantissime occasioni perse, per cui ritengo che di certo vi sia la necessità di rivedere il piano territoriale torinese. Credo, inoltre, che la riduzione del numero dei posti letto abbia rappresentato un legittimo dubbio anche su questioni assai più complesse, come la viabilità l'utilizzo di quella che sarà la medicina territoriale, le funzioni di grandi edifici come il CTO. Si legge nel testo che le criticità, secondo i sanitari, sono legate al progetto e all'area scelta per realizzarlo e alla discutibile - così si dice - riduzione degli attuali 2.300 agli 1.040 posti, ai quali si affiancherebbero i 400 del CTO.
Certamente, bisogna capire come avverrà questa distribuzione e le chiediamo da tempo, Assessore Icardi, di partire al contrario.
Se è possibile, rivediamo insieme le funzioni per il futuro degli Ospedali Giovanni Bosco e Mauriziano; cosa succederà in quella zona, a Nord Est della città, in cui c'è il Gradenigo, che svolge una funzione un po' spuria, di azienda territoriale che ha degli interessi privatistici? Per questo c'è tutto il tema delle funzioni dell'ASL e della Casa della Salute.
Ecco, non so come dirlo diversamente: c'è una priorità, che di sicuro ci porta a non fare saltare l'investimento, soprattutto durante questo dialogo competitivo. Ancora di più c'è la necessità di vedere le criticità che ancora una volta i medici e i sanitari mettono in campo, senza però far saltare il progetto, senza dover ricominciare daccapo, senza compromettere anni di lavoro. Anche perché, come ricordava il collega Salizzoni, le Molinette hanno bisogno di un nuovo luogo dell'alta complessità, per cui c'è bisogno che quel luogo individuato nella sede del Parco della Salute non venga più cambiato.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
È di attualità il richiamo del collega Salizzoni; richiamo che, tra l'altro, è tornato ulteriormente alla ribalta da quando abbiamo appreso dagli organi di comunicazione della difficoltà (per non dire del caos) che si è generata nelle ultimissime ore, con file di pazienti parcheggiati (fino a 80) e con 24 ore di attesa prima di poter essere presi in carico. È chiaro che stiamo vivendo sul lungo periodo gli effetti del doveroso impegno che tutta la sanità ha dovuto affrontare mettendo da parte la routine per impegnarsi primariamente, com'era doveroso, a fronteggiare la pandemia. Adesso, però, ci troviamo nella circostanza di dover tornare, da un certo punto di vista, per fortuna, alla normalità. Con il post COVID ci troviamo a dover gestire il riassetto e il riordino di una situazione che già era difficile prima della pandemia, ma che la pandemia ha contribuito enormemente a peggiorare.
Se adesso ci sarà da riorganizzare e, di nuovo, da gestire la carenza dei letti e la carenza del personale, perché l'Assessore dà indicazioni affinché questo venga assunto, rileviamo qualche asimmetricità tra le indicazioni e ciò che oggettivamente si verifica. Uscendo dalle urgenze passate, abbiamo senz'altro bisogno di rimettere ordine, soprattutto in quella sede che, per dimensioni e per livello d'impegno in ambito sanitario, è quella su cui la pandemia ha più insistito.
Sappiamo quale sia l'opportunità per tutto il territorio, sia dal punto di vista sanitario, ma anche da tanti altri punti di vista, rappresentata dal Parco della Salute ed è per questo che sosteniamo la richiesta del collega Salizzoni affinché possa esserci un'illustrazione delle direttrici per conoscere lo stato dell'arte del momento e per sapere quali sono le linee di sviluppo e linee d'azione che intendiamo darci nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Sappiamo che quello è un luogo che darà opportunità di sviluppo sia alla nostra città, che dovrà trovare le sedi e gli elementi di sistemazione per la ricerca, per la didattica e anche per il personale; sono ambiti di grandi opportunità per tutti noi e quindi sarebbe opportuno poter sentire a questo proposito l'Assessore in merito.



PRESIDENTE

Grazie.
. Questione sospensiva posta dal Consigliere Chiamparino Ha chiesto la parola il Consigliere Chiamparino per illustrare una nuova sospensiva.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Vorrei presentare una nuova sospensiva: chiedo di sospendere la discussione sul disegno di legge n. 144 perché credo che ci sia un altro tema assai più rilevante proprio dal punto di vista dell'occupazione, che è quello del gruppo Stellantis. La titolerei così: "Prima Stellantis delle slot machine", cioè prima le macchine e poi le macchinette, semmai.
Il tema qual è, Presidente? L'Amministratore delegato del Gruppo qualche mese fa ha detto che il problema comparativo è che, in Italia, il costo del lavoro non è maggiore degli altri Paesi europei; è il costo degli stabilimenti ad essere maggiore. Questo pone un problema che, in una realtà come Torino, dove Mirafiori è palesemente uno stabilimento dell'altro secolo, ci obbliga a metterci le mani dentro e ad affrontarlo.
Tavares ha annunciato che l'Italia potrebbe ospitare la cosiddetta gigafactory del gruppo, la terza (una è in Germania, una in Francia). Su questo aspetto si è aperto un dibattito: il Presidente della Camera di Commercio, Dario Gallina, e l'onorevole Porchietto, con tutti gli altri deputati del PD, stanno lavorando per una lobby territoriale; Giorgio Airaudo e gli altri sindacalisti, da sempre, sostengono questa necessità.
Su un quotidiano di oggi, se non erro, il Segretario della FISMIC (quello che ai miei tempi chiamavamo il "sindacato giallo", sbagliando) dice che a Melfi, che è la vera alternativa, qualora la scelta fosse l'Italia, non ci sarebbe lo spazio e questo obbligherebbe, se ho ben capito, a ridurre le attuali linee di produzione. Quindi Mirafiori ha delle chance.
Voi non avete neanche accettato di discutere un ordine del giorno presentato dal Consigliere Gallo sulla questione. Vale quel che vale l'indirizzo di un'Assemblea elettiva, ma ha comunque un suo valore.
Quello che semplicemente le chiedo è di sospendere immediatamente la discussione su una legge che sarebbe da mandare a "Fratelli di Crozza"! Una legge che in un articolo prevede la giornata "Slot, no Grazie!", mentre in un altro si liberalizzano le slot: è da "Fratelli di Crozza".
Io chiedo di sospendere la trattazione del disegno di legge n. 144 e di discutere di come la Regione Piemonte concorre a dare forza ad una lobby territoriale, affinchè la gigafactory del gruppo Stellantis possa essere localizzata a Torino.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Abbiamo dovuto utilizzare le questioni sospensive per poter discutere per qualche minuto in quest'Aula (peraltro, ne parleremmo solo noi, perch la maggioranza non ci fa sapere nulla, se non bocciando le nostre proposte), di uno dei più grandi investimenti degli ultimi tempi che probabilmente avverrà in Italia; tematica che Torino e il Piemonte dovrebbero mettere al primo posto della propria agenda politica, per fare in modo che Stellantis scelga il nostro territorio, e costruisca la gigafactory qua a Torino.
Noi vogliamo discutere di questi temi con forza; vogliamo fare in modo che la voce del Consiglio regionale, insieme a quella della Città di Torino e dei nostri parlamentari piemontesi di tutte le forze politiche, arrivi sul tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico e dell'azienda Stellantis, affinchè si possa individuare Torino come location per questo investimento.
Invece ne dobbiamo parlare a margine di una discussione di tutt'altro tipo. Avete bloccato tutti i lavori del Consiglio per discutere, per le prossime settimane e per i prossimi mesi, di una legge già esistente che volete radicalmente modifice. Ne discutiamo in questi cinque minuti in cui le sedie della maggioranza sono totalmente vuote.
Non esiste nessun Consigliere di maggioranza che sta ascoltando quello che sto dicendo; potrei parlare di qualsiasi cosa, non si accorgono neanche che sto parlando con loro (ah no, il Consigliere Marin ha alzato gli occhi).
Purtroppo, rischiamo di non dare il giusto contributo che la Regione Piemonte e quest'Aula dovrebbe riservare a questo dibattito così importante, al quale stanno partecipando tutte le forze sociali ed economiche del nostro territorio. Noi rimarremo muti, perché non potremo discutere di un atto di indirizzo, che è l'atto più forte che possiamo fare per dare forza al Presidente Cirio nei confronti dal Ministro competente che è della propria forza politica tra l'altro, per portare a Torino questo investimento.
Purtroppo, anche questa volta stiamo perdendo un'occasione. Noi però vi chiediamo, con questa preliminare di merito, di discutere di questo argomento prima di proseguire la discussione sulla legge del gioco d'azzardo: perché il momento è ora, le discussioni, i ragionamenti e le decisioni si assumono in queste settimane. Non c'è tempo per rinviare la discussione; dovremo affrontarla proprio oggi in quest'Aula con un voto unanime a favore di Torino come luogo in cui collocare questo investimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie.
Sono particolarmente contento che il collega abbia posto questo tema perché è evidente che è strategico affrontare la questione Stellantis.
Affrontare il tema dell'industria, dell'indotto industriale su questo territorio è, oggettivamente, cogente. Non possiamo perdere altro tempo già se n'è perso nella sede del Consiglio comunale di Torino, non possiamo perderlo anche noi, perché noi siamo la Regione Piemonte, l'Ente che proverà ad investire risorse e a fare leggi in merito.
Dobbiamo discutere di questo tema e cercare di essere il più possibile a sostegno di chi pone questioni, prospettive e obiettivi di sviluppo, dal punto di vista industriale, per il nostro territorio. Oppure - è una scelta, dica la maggioranza se non vuole discutere in modo preliminare dell'argomento posto dal collega - pensare ad un altro sviluppo che non ha a che fare con l'industria, con le fabbriche, con la manifattura. Uno sviluppo che, a quel punto, però, ci dovete raccontare quale pensate che sia, perché potreste anche convincervi (o convincerci) che ci sono altre vie per far tornare a crescere il nostro Piemonte. Noi crediamo di no crediamo che la questione Stellantis non possa essere solo oggetto di discussioni tra imprenditori privati. O, meglio, possa esserlo tra di loro tra i fondi di investimento che hanno guidato e che guidano questa operazione. Ma, nello stesso tempo, non si può pensare che un fenomeno e un soggetto di quella portata, che implica posti di lavoro, condizioni di subappalto e imprese dell'indotto, non sia oggetto di una nostra discussione e di un nostro approfondimento preciso e puntuale. Oppure pensate di non essere un interlocutore credibile per questi soggetti? Questo sarebbe ancora più preoccupante. Immaginare di non avere le carte o non avere le caratteristiche per discutere con questi soggetti, con quel tipo di classe dirigente, con quel tipo di imprenditori e finanzieri, è un altro elemento di grande preoccupazione per noi, come minoranza.
Comunque vada, nonostante questi ultimi cinquant'anni - purtroppo la pensiamo così, ve ne dovrete fare una ragione - pensiamo che la politica abbia ancora una sua primazia, una sua priorità. So che vi sono forze all'interno della maggioranza che fanno di questo tema un baluardo ideale e culturale, ma allora penso sia necessario che voi prendiate in seria considerazione l'ipotesi di affrontare questo tema oggi in Aula. Non pu essere una logica di mercato (e basta) ad eliminare posti di lavoro opportunità lavorative, opportunità per l'indotto legato a Stellantis. Da questo punto di vista, penso che sia importante che l'Aula sospenda questa discussione per qualche ora, per permetterci di affrontare questo tema con contezza di causa.
Penso che questo sia quello che si aspettano le decine di migliaia di lavoratori nel comparto legato a Stellantis.
Grazie, Presidente. Mi scuso se ho usato qualche secondo in più.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Il tema Stellantis, al di là della possibilità di insediamento della gigacatory sul nostro territorio, ci preoccupa oramai da qualche mese perché da quando c'è stata quella trasformazione epocale rappresentata dalla fusione di PSA e FCA, abbiamo avuto da subito l'impressione che il manico della situazione, per usare un termine di sintesi, non fosse propriamente nelle nostre mani. L'abbiamo avuta sia dall'esterno, nel momento in cui abbiamo visto il piglio con cui l'Amministratore delegato di PSA, cioè Tavares, impostava le politiche future dell'azienda, sia dall'interno, nel colloquio con i dirigenti italiani che si sentivano in pericolo; non tanto e non solo in pericolo a livello personale, nella garanzia di proseguire il loro lavoro presso la medesima azienda, ma in un'operazione di progressivo smantellamento della dirigenza e dei collegamenti della dirigenza che andavano abbastanza rapidamente sostituiti da una classe dirigente che apparteneva a un'altra nazionalità - quella francese - con un chiaro intento di prendere possesso dei punti nevralgici di gestione dell'azienda e quindi di controllo interno, in linea con quanto definito più o meno chiaramente dagli accordi di fusione.
È chiaro che questo tipo di impostazione preoccupa tutti noi, in quanto può comportare un ulteriore impoverimento del nostro tessuto industriale locale, con tutto ciò che rappresenta per le aziende che producono e lavorano per FCA, se il baricentro dovesse ulteriormente spostarsi. Cogliamo questo nuovo segnale, da parte dell'azienda, per fare in modo che la gigafactory venga impiantata qui.
Si tratterebbe non dico di un cambio di rotta, ma di un segnale positivo per tutti noi; le ricadute della presenza di tale strutture sul nostro territorio sono chiare a tutti, quindi è particolarmente importante nello sviluppo della vicenda a cui stiamo facendo cenno e soprattutto negli indirizzi che sembrava aver avuto fino ad oggi, poter creare un asse comune che porti a quel risultato per il nostro territorio, per i cittadini e per i lavoratori che qui operano.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
È chiaro a tutti che per raggiungere la piena e buona occupazione di tutti gli stabilimenti italiani, l'azienda dovrà puntare sulla conversione della propria produzione verso l'elettrico e l'infrastruttura territoriale piemontese dovrà essere in grado di diventare il punto di riferimento di questa tecnologia in Europa.
Per farlo, oggettivamente non basta, come diceva il collega Chiamparino, pretendere le nuove linee eco di FCA; così come non basta neanche attrarre un pezzettino di quel segmento di lusso, che ha anch'esso ormai molte fonti ibride. Serve un salto di qualità, serve avere una gigafactory che possa, in qualche modo, essere parte anche di un ripensamento del nostro indotto. Lo dicevano in tanti già più di dieci anni fa; anzi, addirittura, già nel 2006, quando diversi studi spiegavano che la macchina non si era così tanto evoluta dal cosiddetto "motore a scoppio".
L'auto elettrica ha molti meno componenti e ha bisogno, ovviamente, anche di un ripensamento delle strategie dei fornitori, perché è tutto più on demande, è tutto personalizzato, è tutto molto più leggero. In più, tutto si basa, ovviamente, su un propulsore totalmente diverso. Il tema delle batterie, così caro a città come la nostra.tra l'altro, ci sono stati diversi investimenti, anche da parte dei nostri istituti di ricerca. Come sapete - non è notizia di oggi - il fatto che le più importanti teste della ricerca siano proprio presenti qua, in Piemonte (fra le quali ci sono diverse donne, che sono considerate dai giornali le "ladies del litio europeo"), rappresenta una grandissima opportunità, lo dicevano bene i colleghi prima. È incredibile che questo tema sia relegato ad una richiesta di sospensiva. Ed è altrettanto incredibile che le parole non si tramutino mai in fatti.
Noi siamo favorevolissimi a costruire una grande alleanza su questo tema. I parlamentari piemontesi hanno parlato di lobbying. Io direi che il primo passo per far sì che questo mondo sia credibile è dare la priorità assoluta a questo tema.
Per cui - e concludo, Presidente - credo che con i colleghi delle opposizioni potremmo depositare nelle prossime ore una richiesta di Consiglio straordinario su questo tema (decideremo poi nella riunione dei Capigruppo se farlo diventare un Consiglio aperto), ma credo che di questa vicenda di sicuro non possiamo relegare un pezzettino del Consiglio. Per questo vi chiediamo di sospendere questo provvedimento e di iniziare la discussione quanto prima. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Intervengo anch'io a sostegno di questa richiesta di sospensiva perch esattamente come per il tema che abbiamo trattato poco fa, cioè quello della sanità, anche il tema della creazione di posti di lavoro per il rilancio del territorio è sicuramente prioritario e dovrebbe essere trattato prima di quello che stiamo sviluppando in questi giorni in Aula.
Tra l'altro, il provvedimento che stiamo affrontando è approdato in Aula con massima urgenza e la maggioranza ha fatto leva proprio sul tema del lavoro. Noi crediamo che, come Consiglio regionale, si debba avere una visione un pochino più ampia, perché, come ho detto anche in un precedente intervento, abbiamo più volte affrontato delle crisi aziendali negli scorsi anni e nella precedente legislatura, perdendo una quantità di posti di lavoro veramente incredibile.
Purtroppo, in questi giorni abbiamo ancora sotto gli occhi la situazione dell'Embraco. Eppure non mi sembra che abbiamo paralizzato il Consiglio regionale per cercare di interrogarci su questa situazione e cercare di dare una risposta a quei lavoratori. Probabilmente, non sarebbe nemmeno giusto, perché il Consiglio regionale non dovrebbe mai essere paralizzato per singole situazioni. Nondimeno è quello che stiamo facendo.
Tra l'altro, quello del lavoro è sicuramente un alibi che copre altre necessità di questa maggioranz. Comunque, ritornando al punto della richiesta di sospensiva, vi chiedo di iniziare a ragionare su questo tema e sul fatto di avere delle nuove opportunità sul nostro territorio opportunità legate ad una nuova visione della mobilità, ad una visione a cui sicuramente dovremo approdare, perché sappiamo che una delle grandi conseguenze della pandemia è stata la richiesta di rivedere i nostri stili di vita. Anche il cambiamento climatico ci sta chiedendo di agire sui nostri stili di vita, sul modo in cui ci spostiamo, sul nostro impatto sul territorio. So di essere quasi una mosca bianca da questa parte dell'emiciclo, ma quando sento parlare di sostenibilità, di mobilità sostenibile e poi sento citare, come ormai si fa da almeno trent'anni, la TAV, che è un'opera con un altissimo impatto ambientale, mi cadono veramente le braccia, per usare un'espressione poco aulica.
Dovremmo, invece, orientarci verso questi tipi di mobilità ed immaginare di spostare non solo le persone, ma anche le merci, utilizzando dei mezzi più sostenibili e meno impattanti sull'ambiente. In questo Torino e il Piemonte potrebbero sicuramente essere in prima linea, se solo riuscissimo a liberare la nostra mente da alcune visioni che ormai appartengono al secolo scorso, che invece continuiamo a trascinarci dietro attraverso slogan ormai logori e strasentiti, che sicuramente non contribuiranno allo sviluppo della nostra Regione.
Grazie e mi scusi per aver sforato il tempo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io su questa sospensiva.
Le occasioni, quando passano, non possono più essere colte, per cui dal momento abbiamo un piccolo vantaggio rispetto ad altri stabilimenti, perch ad Ivrea Italvolt sta immaginando un altro investimento sempre sulle batterie al litio, e visto che si parla spesso di distretti, perché non mettere due gigafactory vicine, che, anche se concorrenti, possono magari avere un vantaggio nel condividere uno stesso territorio? Uno dei vantaggi potrebbe essere, per esempio, quello di attingere alla nostra Università con cui si potrebbero fare anche delle convenzioni.
Mi piacerebbe capire quale sia la strategia della Giunta per portare gli investimenti in generale sul nostro territorio, in particolare questo di Stellantis. Anche perché, checché se ne dica e benché si voglia puntare molto sull'idrogeno, la mobilità del futuro più prossimo è elettrica, in quanto l'idrogeno è puramente un vettore energetico, peraltro estremamente dispendioso e di difficile gestione, a differenza della corrente elettrica che può essere immagazzinata in maniera più semplice e con meno dispersione, dal punto di vista energetico, per ottenere lo stesso risultato finale.
Detto questo, si parla anche di "attrazione degli investimenti". Se n'è parlato tantissimo, ho sentito grandi parole, ma poi non capisco come la Giunta intenda concretizzare questi investimenti attrattivi oppure se stiamo ragionando solamente di risorse.
Le aziende, infatti, non analizzano solamente il costo rappresentato dagli investimenti o la compartecipazione che possono ottenere dagli Enti locali, ma anche il contorno e il supporto che le istituzioni sono in grado di fornire. Alla fine dei conti, anche questi sono costi indiretti e difficili da calcolare per un'impresa. Ed è per questo che le istituzioni devono mettersi immediatamente al tavolo per convincere gli investitori a portare qui i loro investimenti, considerando che si sta cercando di fare questo lavoro anche su altri stabilimenti che condividono lo stesso core business. Si sa che, a livello mondiale ,si concentrano sempre di più le realtà produttive che condividono lo stesso core business in un'ottica di economia localizzata e altamente specializzata.
Mi piacerebbe capire cosa ne pensa la Giunta, quali sono le strategie della stessa e se c'è la volontà di votare un atto d'indirizzo per chiedere la collaborazione di tutte le forze politiche all'interno di quest'Aula, in una strategia comune, per portare a casa un risultato utile a tutti piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
. Questione sospensiva posta dal Consigliere Ravetti Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti, per illustrare una nuova sospensiva.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo, ovviamente, se non ci sono altri colleghi che desiderano intervenire sulla sospensiva precedente.
Prima di discutere del posizionamento delle slot in un numero di luoghi maggiore rispetto a quello previsto dalla norma in vigore sulla materia sarebbe utile, a proposito di salute, definire correttamente quali siano i tempi d'attesa nelle nostre Aziende Sanitarie Regionali.
Nell'epoca in cui ci si batte per evitare l'uso della mascherina nei luoghi pubblici, come se il pericolo di questo maledetto virus fosse ormai alle nostre spalle e che la prudenza non fosse più un atteggiamento che deve ancora regolare i rapporti tra noi, anche all'aperto, in questo momento non si tengono sufficientemente in considerazione, almeno dal nostro punto di vista, le dinamiche che invece regolano le nostre Aziende Sanitarie, diversamente da com'è stato fatto in questi mesi in cui tutte si sono particolarmente dedicate al COVID, nel trattare tutte le altre patologie che richiedono, a questo punto, medesimo interesse e medesime attenzioni.
Ci sono delle Aziende - lo dico con molta tranquillità al microfono Presidente - che nei loro siti internet, dato che c'è l'obbligo di rendere pubblico lo stato delle liste d'attesa, presentano un aggiornamento al 2019. Credo che questi fatti siano lì a dimostrare poca attenzione rispetto ad un diritto che riguarda i cittadini, soprattutto quelli più deboli almeno nelle relazioni. Quelle che hanno relazioni forti all'interno delle strutture, soprattutto quelle private, non hanno problemi a superare le lunghe liste d'attesa, per ricevere, a breve giro, per esempio, la diagnosi o l'esito rispetto ad un esame.
Siamo tutti a riempirci la bocca di belle parole, come uguaglianza salute, eccetera. Se cercassimo la coerenza, Presidente, parleremmo di liste d'attesa anziché di macchinette!



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Il collega Ravetti - lo avete visto anche voi, in questi anni, in Consiglio - ha spesso la capacità di richiamarci, all'interno delle discussioni, a questioni particolarmente importanti. Anche oggi lo ha fatto. Fra l'altro, siamo costretti a discutere delle liste d'attesa attrevareo una sospensiva perché non riusciamo ad avere dei dati in nessuna maniera, né informative, da parte delle Aziende. Peraltro, ci arriva dai territori un altro segnale d'allarme: i medici ospedalieri ci stanno dicendo che viene detto loro che devono rendersi disponibili per le vaccinazioni. Non è un caso che uno dei sindacati sia già intervenuto per chiedere di non usate i medici ospedalieri per fare le vaccinazioni altrimenti chi recupera le visite e gli interventi? Nonostante questo, invece, i Direttori stanno chiedendo questa disponibilità, perché? Una nostra ipotesi riguarda la competizione che c'è tra le Regioni, per la quale bisogna avere performance elevate nella campagna vaccinale, altrimenti sui giornali finiamo in basso, un po' come sta succedendo al Piemonte in quest'ultima fase rispetto alle prime fasi della campagna vaccinale, quando eravamo più in alto. Poi, dal nostro punto di vista, complice è stata anche la scelta sbagliata di non cambiare la piattaforma, come hanno fatto altre Regioni, per cui siamo rimasti un po' più indietro, ma questo è un altro discorso.
Il tema è un altro: oggi, che siamo in una situazione epidemiologica da zona bianca, i casi di COVID sono pochi, le terapie intensive sono quasi del tutto svuotate, se non approfittiamo di queste settimane e di questi mesi per aggredire tutto il pregresso che c'è sulle visite ambulatoriali e sugli interventi chirurgici, qualora dovesse arrivare un'altra ondata magari per le varianti (magari per la variante Delta), questo ritardo accumulato di cui oggi ne parlava anche un giornale nazionale, non lo recupereremo più. Questo significa semplicemente che chi ha i soldi per andare dal privato si cura; chi non ha i soldi e aspetta il pubblico, dove le liste d'attesa superano i 12 o 15 mesi per tutte le attività, un problema piccolo, lieve, medio diventa grave e, a quel punto, non si riesce più ad intervenire.
Davvero riteniamo che questa sia una questione meno importante rispetto a quella di reinserire le macchinette e le slot nelle tabaccherie? Noi crediamo che anche voi non ne siate convinti. Potete rinsavire: possiamo occuparci di cose che riguardano i piemontesi? Ve lo chiediamo con forza anche con questa sospensiva. Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno di questa richiesta di sospensiva che si riallaccia anche al tema posto all'inizio dal collega Salizzoni.
Il tema delle liste d'attesa sicuramente andrà affrontato; anzi sarebbe stato da affrontare prima di iniziare la discussione di questo provvedimento, proprio perché è un tema di estrema urgenza. Tutti abbiamo visto, circa una ventina di giorni fa, l'esito di un'audizione dell'Istat sul decreto legge "Sostegni bis", in Commissione bilancio alla Camera.
Durante questa audizione è emerso che nel 2020, in Italia, quasi un cittadino su dieci ha dichiarato di aver rinunciato, pur avendone bisogno a visite o accertamenti negli ultimi dodici mesi, per motivi legati a difficoltà di accesso. Su questo hanno influito sia le restrizioni imposte per contenere i contagi e il timore di contrarre infezioni, sia la chiusura, nel periodo del lockdown, di molte strutture ambulatoriali, le cui attività sono state dirottate sul contrasto al virus.
La sospensione dell'erogazione dei servizi sanitari rinviabili non ha consentito l'accesso a prestazioni necessarie, per cui si sono accumulati in questo modo, ulteriori ritardi e allungamenti delle liste d'attesa.
La pandemia, quindi, è andata ad innestarsi su una situazione già critica prima dell'inizio della stessa. Ora abbiamo a disposizione alcuni strumenti e alcune risorse, però serve un piano per la gestione e la riduzione dei tempi delle liste d'attesa; altrimenti, l'esito sarà quello annunciato poco fa dal collega Rossi: ci saranno molte persone che, non potendo accedere al privato, non avendo le risorse, rinunceranno semplicemente a curarsi.
Noi questo non possiamo permetterlo, perché la Costituzione sancisce il diritto alla salute di tutti i cittadini. A questo si somma il fatto che la Regione ha competenza piena in materia e deve garantire a tutti l'accesso alle cure.
Credo, quindi, che questo sia un tema particolarmente urgente; un tema su cui la Regione ha piena competenza e dovrebbe essere affrontato non dico a partire da oggi, ma a partire da ieri. Questo è il motivo per cui mi unisco alla richiesta di questa sospensiva, per consentire di liberare l'Aula da questa incombenza, dalla discussione di un provvedimento che al momento non è assolutamente urgente, e dedicarci a quello che serve realmente ai cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
Essendo ormai arrivata l'ora prestabilita per l'interruzione, sospendo la seduta fino alle ore 14.00.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.01, riprende alle ore 14.09)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Nella sessione antimeridiana sono state votate e respinte tredici pregiudiziali di legittimità costituzionale e statutaria, e votate e respinte cinque pregiudiziali di merito.
Sono state presentate e discusse due richieste sospensive, una del Consigliere Salizzoni e una del Consigliere Chiamparino.
È stata presentata una terza richiesta sospensiva da parte del Consigliere Ravetti, in merito alla quale sono intervenuti in sede di discussione il Consigliere Rossi e la Consigliera Frediani.
Vi sono ulteriori richieste d'intervento a sostegno sulla sospensiva sollevata dal Consigliere Ravetti? Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non so a quale articolo del Regolamento possa appellarmi, ma è certo che, alla ripresa della seduta, vedere solo tredici o quattordici colleghi della maggioranza.
Mi chiedo, non potendo chiedere la verifica del numero legale, se ci sono le condizioni per proseguire, anche solo chiedendo di votare un punto all'o.d.g., come la richiesta che abbiamo avanzato oggi di convocare una Conferenza dei Capigruppo. Se nel frattempo che interverrò sulla sospensiva riuscirà anche a rispondermi, mi farà un gran piacere.
La sospensiva del Consigliere Ravetti è un po' l'emblema di quello che è successo, purtroppo, in questi mesi. Abbiamo trascorso molto tempo in quest'Aula a discutere di un oggetto del mistero, il cosiddetto "papetellum" (non so se lo ricordate, qualcuno forse si è dimenticato del colpo di calore estivo del leader della forza di maggioranza relativa di quest'Aula).
Come dicevo, abbiamo sprecato mesi in cui avremmo dovuto riorganizzare il Servizio Sanitario Regionale, a partire dalla riorganizzazione dei servizi territoriali e il piano dell'edilizia; soprattutto, avremmo dovuto discutere delle liste d'attesa, che erano state bloccate per tantissimo tempo, anche a causa di un blocco del turnover che aveva colpito la sanità piemontese fino a metà della scorsa legislatura. Ricordiamo benissimo gli anni del Piano del rientro; ricordiamo benissimo che cosa voleva dire essere commissariati dal sistema nazionale e dal Tavolo Massicci.
Noi ci saremmo augurati più volte quello che ha auspicato il Consigliere Ravetti, cioè che invece di perdere tempo sul papetellum ci saremmo immersi in questa discussione. Abbiamo sperato che, dentro la pandemia, evitaste di fare quello che, invece, avete fatto con il cosiddetto "Riparti Piemonte", un festival di contributi a pioggia e blitz sui vari temi (avete provato anche a reinserire il tema del gioco d'azzardo, com'è poi successo altre due volte).
Presidente, credo che questo sia un po' lo specchio di questa legislatura. Il Piemonte chiede di uscire dalla pandemia, di fare frutto di quello che è successo di così grave, a partire dallo smantellamento dei servizi sanitari territoriali, per provare a rilanciare un'idea diversa che parta dalla consapevolezza di come abbiamo affrontato questi mesi.
Invece siamo ancora qui, immersi per la terza volta nella discussione sul gioco d'azzardo patologico, per cancellare, tra l'altro, una legge che funziona solo per rispondere a quelle promesse elettorali che avete fatto negli scorsi mesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Nel rispondere brevemente alle sue considerazioni, faccio presente che abbiamo già visto situazioni identiche nel passato e in altre assemblee legislative. È nel momento che si decide e si vota che si ravvisa la necessità del quorum legale (metà più uno dei Consiglieri aventi diritto).
Anche per iniziare la seduta non c'è necessità del numero legale, per cui è una prassi che potremmo anche eliminare, perché il Regolamento non lo prescrive.
Sicuramente, è piacevole e corretto che i Consiglieri eletti partecipino attivamente a tutte le fasi dell'Assemblea legislativa, anche nel momento di discussione di una questione sospensiva, come in questo caso. Indubbiamente, ci dev'essere la possibilità per tutti i Consiglieri di partecipare direttamente.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente, anche per il chiarimento.



(Commenti del Consigliere Bertola)



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori? Prego, Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Chiedo scusa, Presidente.
Al netto di tutto ciò che ha detto lei e di quanto prevede il Regolamento, c'è una prassi più che consolidata da più di una legislatura (quindi dalle più varie forme di governo di questa Regione) che dice che se non c'è la Giunta regionale presente su un disegno di legge, signori, non si va avanti! Diamine!



PRESIDENTE

Ha ragione.



BERTOLA Giorgio

Almeno conservare un po' di decoro! Questo è indecoroso, è uno spettacolo indecoroso!



(Commenti del Consigliere Preioni)



BERTOLA Giorgio

La smetta di interrompere, collega Preioni! La smetta di interrompere.
Grazie!



(Commenti del Consigliere Preioni)



PRESIDENTE

Consigliere Preioni!



BERTOLA Giorgio

La smetta di interrompere!



PRESIDENTE

Consigliere Preioni!



BERTOLA Giorgio

Ringrazio l'Assessora Caucino.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate! Scusate! Scusate tutti, giustamente.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Cane, la richiamo all'ordine, non è il caso! Se la smettete.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Cane! O la smettete o prendo dei provvedimenti e interrompo la seduta, così almeno concludiamo la giornata! Correttamente, il Consigliere Bertola ha fatto notare la mancanza della Giunta. A dire la verità, alla ripresa dei lavori ho aspettato che un membro della Giunta entrasse - nello specifico, l'Assessore Protopapa perché mi sembrava doveroso e rispettoso nella discussione del disegno di legge, che, com'è stato ricordato, è un provvedimento della Giunta, per cui ci dev'essere costantemente qualche esponente di Giunta. Nella concitazione, non mi ero accorto che l'Assessore si era assentato dai banchi della Giunta.
Possiamo riprendere.



DISABATO Sarah

A questo punto, anch'io ho paura del meme con la faccia di Salvini con scritto "vergogna" sotto, ma cerco di proseguire nonostante questo timore.
Giustissimo l'appello del Consigliere Bertola, dovuto anche il chiarimento. Certo, stiamo parlando di liste d'attesa di tipo sanitario e se l'interesse è direttamente proporzionale alle assenze in Aula, certo mi preoccupa non poco il futuro della nostra Regione dal punto di vista sanitario.
Si sa che l'emergenza COVID ha posto in essere una serie di priorità che erano quelle della riconversione dei reparti da dedicare alle malattie infettive e alla riconversione del personale in altre funzioni, quindi il dispiegamento d'ingenti forze sanitarie per la cura della pandemia, ed ecco che qui, nel frattempo, si pone un altro tipo d'emergenza che, purtroppo, è stata sottostimata nel primo periodo, che è quello delle liste d'attesa.
Adesso non siamo più di fronte a una sola ondata di COVID; ce ne sono state diverse, con diverse operazioni di riconversione, diversi annullamenti di prestazioni che sarebbero dovute essere ordinarie di acuzie e non legate al COVID, ma su tutto questo non sappiamo quale sia il Piano sanitario proposto dalla Regione per capire come recuperare il tempo perso soprattutto per andare incontro alle esigenze di quei pazienti non ammalati di COVID, ma con altri tipi di patologie poco rimandabili nel futuro.
Ogni settimana arrivano segnalazioni di visite e operazioni spostate o allungate nei tempi o rimandate magari in parti della regione molto lontane, soprattutto per i pazienti più anziani, quindi con difficoltà a muoversi per raggiungere le zone dove dovrebbero avvenire queste visite per determinate specialità. Questo preoccupa non soltanto i cittadini, ma preoccupa anche le minoranze in Consiglio regionale e spero anche la maggioranza. Direi che è quantomai opportuno sospendere la discussione per tantissimi motivi, questo in primis.
Dobbiamo sperare che la campagna vaccinale prosegua in modo spedito che il vaccino sia efficace contro le varianti, in particolare la variante Delta che sta preoccupando il Regno Unito, di cui avevamo sentito anche parlare. Dovesse esserci un'altra ondata pandemica e l'ennesimo rinvio delle visite non COVID, se così le vogliamo chiamare, arrecherebbe grossi danni, soprattutto ai cittadini che magari aspettano ormai da più di un anno di evadere quelle richieste.
Come minimo, ci vorrebbe un'informativa dell'Assessore in merito, con la spiegazione e con l'illustrazione di un Piano sanitario che vada a illustrare come s'intende recuperare il tempo perso in questi mesi, anche obbligatoriamente, per carità. Direi che sarebbe più che opportuna e molto più importante invece di questo disegno di legge, che ormai sta monopolizzando i lavori da giorni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
C'erano altri Consiglieri che volevano sostenere la sospensiva del Consigliere Ravetti? Vi sono altre richieste di sospensiva? . Questione sospensiva posta dal Consigliere Rossi Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Non vorrei apparire ripetitivo, ma ci sono questioni importanti sulle quali dobbiamo sempre avere la speranza di far cambiare idea a chi, dal nostro punto di vista, forse non ha colto la delicatezza di eventi tragici che sono accaduti a casa nostra.
Presidente, quest'Aula, al netto del grave incidente accaduto ieri, non ha voluto dedicare neanche qualche minuto per esprimere il cordoglio per la morte di un sindacalista che stava manifestando per i diritti dei lavoratori e neanche interrogarsi sulle condizioni delle migliaia di persone che lavorano in quel settore, in condizioni spesso vicine allo sfruttamento.
Non voglio farlo con polemica e non è un caso che ieri mattina abbia chiesto al mio Capogruppo di inoltrare il testo di un ordine del giorno ai Capigruppo di maggioranza. Per evitare una strumentalizzazione ed evitare che ci fosse detto che era un documento arrivato all'ultimo momento, avevo chiesto, per favore, di mandare l'ordine del giorno ai Capigruppo di maggioranza, così magari avrebbero avuto tempo di prepararne uno loro o di farne uno condiviso. Non abbiamo bisogno di intestarci nulla: questa è stata la preghiera al mio Capogruppo.
Questo Consiglio regionale, in altre occasioni, Presidente, ha osservato un minuto di silenzio, ha fatto una breve informativa. Ci potevamo mettere d'accordo. La maggioranza avrebbe potuto dire: "Minoranza noi ci stiamo, a patto che non si discuta l'ordine del giorno, lo votiamo e facciamo un minuto di silenzio". In due minuti ce la saremmo cavata. Invece c'è stato un atteggiamento di chiusura, di urla contro per votare contro e questo ha fatto sì che, mentre tutta l'Italia si è fermata chi per scioperare chi per riflettere chi per ascoltare chi per proporre, questa istituzione, che è la massima istituzione legislativa della Regione - che non coincide con la Giunta, mi dispiace doverlo ricordare - non ha fatto nulla.
Quel che fa la Giunta non copre le nostre mancanze. La Giunta fa bene a fare il suo lavoro, ma noi dovremmo fare il nostro. Credo che non sia accettabile che quest'Aula, di fronte a un dramma e a una situazione che ha svegliato le coscienze di tutto il Paese - dal Presidente del Consiglio in giù tutti hanno commentato e si sono soffermati su quanto accaduto - non abbia osservato neanche un minuto di silenzio. Questo non è accettabile.
Con questa sospensiva chiediamo, Presidente, senza alimentare altre polemiche e sperando solamente che la maggioranza riesca a trovare un minuto nelle prossime ore, che si trovi un minuto per esprimere il cordoglio e che l'Assessore al Lavoro, Chiorino, venga a illustrarci la situazione dei lavoratori in Piemonte nel comparto della logistica.
Grazie, Presidente.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Rossi per l'illustrazione della pregiudiziale.
C'è qualche collega che vuole intervenire sulla pregiudiziale del Consigliere Rossi? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della richiesta di sospensiva del Consigliere Rossi perché, effettivamente, quello che succede normalmente in quest'Aula è che ci si confronta sui temi.
Oddio, in questi giorni non vediamo grande confronto, perché la maggioranza è piuttosto assente, per non dire silenziosa, quindi non si tratta di un vero e proprio confronto: ci siamo noi che esponiamo e cerchiamo di sollecitare un dibattito, ma con scarsi risultati.
Ieri, in particolare, abbiamo chiesto l'inserimento di alcuni ordini del giorno e devo dire che quello relativo al gravissimo incidente, se così vogliamo chiamarlo, che è accaduto proprio nella nostra regione, avrebbe meritato maggiore attenzione. Non dico d'intervenire durante il dibattito ma almeno in fase di votazione ci saremmo aspettati, da parte della maggioranza, una maggiore sensibilità, perché si è trattato veramente di un episodio che, tra l'altro, segue purtroppo altri episodi simili avvenuti sul territorio nazionale e che sicuramente denotano l'esistenza di un problema nel nostro Paese rispetto alla possibilità di manifestare e anche un clima di tensione crescente che, andando avanti nel tempo, potrebbe portare al ripetersi di queste situazioni, se non addirittura di situazioni peggiori.
Pertanto, credo che il fatto di fermarsi e confrontarsi rispetto a questa tragedia - che, ripeto, è accaduta proprio nella nostra regione avrebbe sicuramente dato un segnale di presenza del Consiglio e un segnale d'attenzione e di rispetto verso questa persona che ha perso la vita.
Inoltre, avrebbe anche magari dato inizio a un'attività di confronto e di verifica della situazione in Piemonte rispetto alle condizioni di lavoro che erano denunciate durante il presidio di questi lavoratori.
Il fatto di vedere liquidato con la pressione di un tasto, in pochi istanti, un tema grave come questo, credo che sia stata proprio una grandissima mancanza di rispetto sia per la memoria di questo lavoratore sia per la sua famiglia, che in questo momento avrebbe bisogno di sentire la vicinanza delle Istituzioni. È stata una grave mancanza e spero che ci sia modo di recuperare al più presto e che possiamo finalmente confrontarci serenamente sulle evidenti priorità che richiedono la nostra attenzione e non una strumentalizzazione portata avanti attraverso i social, come purtroppo, ho visto successivamente alla votazione. Credo che siamo stati veramente peggio dei peggiori bar di paese - con tutto il rispetto per i bar di paese.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Frediani per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla pregiudiziale Rossi il Consigliere Sacco; ne ha facoltà per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo nel merito di questa pregiudiziale, considerando che riporta un fatto tragico ed estremamente recente, avvenuto nella nostra regione, che vede la contrapposizione fra lavoratori. Quando si arriva a livelli di tensione sociale così elevata, si arriva allo scontro addirittura fra lavoratori. È una sorta di guerra fra poveri e la politica deve fermarsi e riflettere, perché c'è qualcosa che sta andando profondamente storto.
Sappiamo che il settore della logistica è uno dei settori che ha subito di più rispetto alla contrazione dei diritti, delle paghe e quant'altro.
Dalla globalizzazione c'è una fortissima concorrenza soprattutto di Paesi dell'Europa in cui la manodopera costa molto meno, ma c'è anche un altro fattore che interessa la logistica, che è quello del passaggio, anzi della trasposizione di alcuni rischi d'impresa sulle spalle dei più piccoli.
Sempre di più i grandi gruppi, a partire da quelli che si occupano di vendita online, esternalizzano le proprie commesse sul trasporto e addirittura incentivano i dipendenti ad aprire delle piccole società di logistica per trasferire su di loro tutte quelle che sono una serie d'incombenze e di rischi d'impresa che, invece, dovrebbe caricarsi chi effettivamente è il titolare di quel servizio.
Quando si lavora quasi esclusivamente per un'unica società per così tante ore al giorno, si è in un rapporto tra imprese e non fra dipendente e impresa. Chiaramente quello che è più piccolo e che è costretto a firmare qualsiasi tipo di contatto per portarsi a casa la commessa, viene divorato dalle mire espansionistiche di guadagno del colosso con cui si è impegnato.
Inizialmente c'è l'idea di avere un guadagno, di diventare padroni di s stessi, ma poi ci si ritrova a lavorare come schiavi, senza un minimo di diritti. Questo è un tema che ci colpirà fortemente nei prossimi anni ed è il caso di iniziare a ragionare su come arginare questi meccanismi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sacco per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla pregiudiziale Rossi il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Il terribile omicidio di Adil Belakhdim, di trentasette anni coordinatore dei Si Cobas di Novara, ammazzato da un camion durante la manifestazione dei lavoratori della logistica, davanti ai cancelli della Lidl di Biandrate, purtroppo non è frutto di un incidente, come provavamo a spiegarvi ieri, né di una scheggia impazzita.
Questo terribile omicidio segue, infatti, l'attacco squadrista subito qualche giorno fa dai facchini in sciopero della TNT Fedex e tanti altri episodi che, in questi anni, hanno segnalato l'escalation della pratica di attacchi violenti sia ai picchetti sia durante gli scioperi.
Dove più sono aumentati i profitti durante la pandemia, mentre i salari rimanevano da fame e i ritmi di lavoro diventavano sempre più frenetici come nel campo della logistica, più sono aumentate queste tensioni.
Già qualche anno fa avevamo denunciato gli attacchi e le criminalizzazioni del diritto di sciopero nel settore della logistica negli ultimi mesi diversi scioperi, a partire da quello storico di tutti i dipendenti di Amazon, hanno segnalato la possibilità di una crescita importante delle lotte in questo settore. Perché? Per la capacità di mobilitazione dei sindacati? In alcuni casi è anche vero, ma la verità è che, di fronte ad alcune prime conquiste, le risposte sono state spesso molto dure e molto violente, soprattutto nei confronti di chi sciopera. Per questo, ringrazio il collega Rossi.
Ieri abbiamo depositato un'interpellanza per chiedere all'Assessore Marrone se intendeva costituirsi parte civile in quel procedimento che sta per nascere nei confronti di chi ha investito quel lavoratore, ma anche per dire - più che altro - che la Regione Piemonte dovrebbe aprire una grande vertenza su questo tema.
Il Presidente Cirio più volte ha annunciato, per poi votare contrariamente o astenersi, il fatto che c'è bisogno di tassare di più chi ha guadagnato di più nella crisi. La verità è che tanti attori della logistica hanno guadagnato tantissimo, hanno esternalizzato tantissimo e hanno accumulato sulle spalle dei più fragili e dei più deboli, spesso gli ultimi, quei profitti. Vale per Lidl, vale per Amazon e spero che questa Regione voglia aprire una grande vertenza su questo tema.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gallo, sulla sospensiva Rossi.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Anzitutto, vorrei rassicurare il mio collega Rossi, perché quando lui mi chiede di fare delle cose, io le faccio.
Mi spiace che quando parliamo noi le sedie della maggioranza sono vuote, ma quest'ordine del giorno l'ho mandato in via preliminare a tutti i Capigruppo di maggioranza per assicurarmi del fatto che si potesse valutare, con largo anticipo, la discussione che poi sarebbe stata brevissima, perché era un ordine del giorno sul quale assolutamente eravamo tutti d'accordo e ricavare mezz'ora per discutere su questo tema così importante non doveva essere un problema. Devo dire che non ho ricevuto risposta in tutta questa mia attività preliminare al Consiglio regionale e questo già aveva acceso in me qualche preoccupazione.
Mi dispiace che per discutere su questa norma si sia passati sopra anche a tale questione, quindi la riproponiamo e il mio intervento è di pieno sostegno alla richiesta del collega Rossi, e cioè discutere adesso su quanto è successo in questo weekend, prima della legge sul gioco, che pu attendere, perché oggi abbiamo già una norma in vigore, anzi in molte parti non è ancora applicata, perché mancano gli atti esecutivi della Giunta, in tutta la parte relativa alla prevenzione, e discutere dei fatti che intervengono nella vita e nella quotidianità del nostro paese e del nostro Piemonte.
Con questa preliminare, vogliamo riportare l'attenzione su questo tema nell'Aula consigliare, anche se noto che, anche in questo caso l'attenzione della maggioranza è molto poca e non fa ben sperare anche rispetto all'esito che avremo sulla votazione di questa preliminare, che comunque con forza riconfermiamo, come tutte le forze d'opposizione partendo da ciò che è successo per ampliarla in modo più generale sulla discussione sulle condizioni dei lavoratori della logistica e, quindi partendo da un'informativa degli Assessori competenti e una discussione ampia e condivisa in quest'Aula e in questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano, sulla sospensiva Rossi.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Mi pare che questa sospensiva richieda a ognuno di noi una riflessione oggettivamente attenta, precisa e puntuale. In questa sospensiva si parla anche di lavoro; si parla di lavoro anche nel disegno di legge proposto dalla Giunta. Però è evidente che il comparto di cui stiamo parlando e il fatto che è accaduto in un comparto che molti di noi sanno esattamente in quali condizioni versa, perché conosciamo esattamente quali sono le criticità e che quel fatto, quanto è accaduto, sul quale pian piano stanno venendo fuori indiscrezioni, va guardato per quello che è. E che cos'è? È fondamentalmente la richiesta di lavoratori che vogliono essere trattati come persone e non come pezzi di un ingranaggio; è la contrapposizione con qualcuno, almeno questo sta emergendo, che invece non vedeva l'ora, dopo altrettanti turni stressanti, di tornare a casa.
Non metto parola su quello che la Magistratura ravviserà come tipologia di reato, i motivi per cui è stato commesso, quali sono le aggravanti e le discriminanti ma, di fatto, non possiamo, in questa fase e in questa sede non porci il tema della logistica. Quanto è accaduto era frutto anche della richiesta del collega Rossi, che ringrazio, una richiesta molto semplice: fermarci dieci minuti, osservare un minuto di silenzio e approvare un ordine del giorno che dava forza e attenzione al tema del rispetto del lavoro.
Ecco, penso che questa richiesta di sospensiva rechi con sé tutto il portato di quello che oggi dovremmo fare, con un'attenzione massima ai nuovi poveri o ai nuovi lavoratori sottopagati. Non uso la parola "schiavi", perché giustamente può portare con sé tutto un portato culturale e storico, quindi non la uso, ma non possiamo non immaginare che anche per tot ore a tot salario non vi sia dignità.
Ringrazio anch'io l'Assessora Caucino per essere qui e rappresentare lei sola - la Giunta, ancorché il panorama sia quantomeno imbarazzante perché sarebbe importante che con questa sospensiva si parlasse di questo tema e vorremmo sapere cosa ne pensa l'Assessora Chiorino. È vero che abbiamo delle crisi aziendali delle quali mi auguro che si sta occupando in queste ore, ma allo stesso tempo abbiamo delle crisi sociali, perché un lavoro sottopagato è grave tanto quanto un lavoro che rischia di essere perso.
Il Presidente pro tempore sa esattamente di cosa stiamo parlando quando si parla di logistica, perché gli ha dedicato energia, anima e corpo per tanti anni. Su questo tema, non possiamo far finta di non vedere ancorché vi sia un disegno di legge in Aula.
Non rubo altri secondi, ma ringrazio il collega, perché il tema che ha posto non è affatto ostruzionistico, ma è di cogente importanza.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Magliano per l'intervento.
Visto che non ho altre richieste sulla sospensiva del Consigliere Rossi, passerei a una nuova questione sospensiva.
. Questione sospensiva posta dal Consigliere Magliano Prego, collega Magliano; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie.
Pongo una sospensiva perché penso che sia importante, e forse l'Aula potrà capire perché la pongo con forza e con nettezza. Vorrei che si potesse, prima di discutere di questa norma, affrontare il grande tema e la grande piaga della psichiatria in Piemonte.
Sono abbastanza convinto che, nonostante tutte le attività di ostruzionismo che stiamo mettendo in campo, proprio per impedire che voi possiate creare nuovi malati di malattie psichiatriche, che in questa sede si discuta dello stato e della condizione della psichiatria della nostra regione.
I dati sono allarmanti: il COVID ha accelerato alcuni processi che hanno a che fare con la gestione della salute mentale nel nostro territorio; alcuni ex primari di ospedali molto importanti continuano a dire che ci sono dei problemi da affrontare e le statistiche delle migliori riviste legate a questo settore affermano che vi sono crescenti difficoltà.
È un problema che viene completamente sottovalutato dall'attuale Governo regionale, ma, devo dire di più, dall'attuale Governo nazionale.
Sono abbastanza convinto, per tutta una serie di fattori facilmente riscontrabili non soltanto nella società, ma anche nelle statistiche che ci porgono le migliori riviste cliniche su questo settore, che il tema della psichiatria e il tema della salute mentale saranno i mali di questo secolo.
Noi non possiamo, anche su questo, non essere preparati. Non possiamo, su questo tema, non essere attenti agli elementi e agli indicatori che oggi abbiamo sotto mano.
È evidente che parliamo di problematiche oggettivamente dolorose e non solo per chi li vive, perché sono patologie che hanno, come tutte le patologie legate alla salute mentale, un impatto devastante anche sul nucleo familiare e sul nucleo relazionale della persona che si ammala di queste patologie.
L'unica cosa che è riuscita a fare questa Giunta, da quando si è insediata, è di chiudere un reparto al Mauriziano: una quindicina di posti sono stati ripartiti in tre, quattro o cinque, non di più, in altre strutture. Veramente pensiamo di affrontare così questa problematica, che con il COVID si è aggravata in maniera importante? In maniera importante se solo pensiamo a come può vivere un imprenditore con la crisi finanziaria, i nostri medici, i nostri infermieri, il nostro personale sanitario, tutti coloro che hanno perso il lavoro.
Voi pensate che tutti questi elementi non impattino su una psiche, in alcuni casi già fragile e debole, di un piemontese? Certo che impattano, ed è per quello che chiedo, prima di affrontare il tema di una proposta di legge che rischia di creare nuovi malati di malattie che hanno a che fare con la salute mentale, di discutere di questo e di trovare, insieme soluzioni, opportunità e risorse, perché primi, in Italia, s'inizi a guardare in faccia il nuovo male di questo secolo o, comunque, uno dei mali più importanti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Magliano per l'illustrazione.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire a sostegno della sospensiva proposta dal collega Magliano, che ritengo essere molto fondata e molto urgente. Sappiamo che molto spesso, le patologie psichiche o psichiatriche sono patologie invisibili, o sono patologie che, quando si manifestano nella loro forma più acuta, creano uno stigma sociale ancora più doloroso e più forte di altre problematiche legate alla salute.
Da anni, l'ente pubblico sta cercando di stare vicino alle famiglie perché non ci sia la vergogna della malattia mentale. In questo sforzo sicuramente la pandemia non ha aiutato, perché ha lasciato le famiglie più sole di quanto non lo fossero prima, con centri diurni chiusi per le necessarie restrizioni dettate dal virus, con gli ambulatori sospesi per lunghi periodi, perché il personale sanitario era chiamato negli ospedali per l'emergenza legata alla pandemia. Abbiamo avuto come un periodo di sospensione, un periodo di vuoto, che sicuramente ha aggravato le problematiche di chi già aveva avuto una diagnosi e di chi, magari, non è arrivato a una diagnosi sufficientemente tempestiva, per i nuovi pazienti.
Abbiamo un'emergenza nell'emergenza che, come dicevo, forse è meno visibile rispetto ad altre problematiche, ma è una problematica invisibile che crea grandi ferite nelle persone che ne sono affette e anche nei loro nuclei familiari.
È chiaro che il Piemonte sconta la difficoltà degli ultimi anni caratterizzati da un piano di rientro che ha colpito tutto il settore della sanità, non soltanto quello della psichiatria e, quindi, ha costretto a un contenimento delle assunzioni e dell'aumento dei servizi sul territorio.
Credo che, essendo in una fase d'uscita (speriamo definitiva) dalla pandemia, sia urgente affrontare questo tema, ancor prima di proseguire nella disamina e nell'illustrazione del disegno di legge n. 144 sulla prevenzione e il contrasto al gioco d'azzardo patologico, perché è un tema che sta veramente aggravando le condizioni sociali e sanitarie della popolazione. Lo dicono i dati dei suicidi; lo dicono i dati sul malessere legato ai disturbi alimentari e a molte altre forme di disagio mentale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Il tema posto dal Consigliere Magliaro è sicuramente un altro dei grandi temi che dovremo affrontare all'interno di quest'Aula e anche all'interno delle Commissioni, anzi, soprattutto all'interno delle Commissioni, perché permettono una maggiore e migliore interlocuzione ovviamente poi nell'ottica di elaborare provvedimenti da approvare in Aula.
Questo tema è emerso con maggior forza durante la pandemia, perch sappiamo bene, dagli esiti di alcune indagini, dai vari osservatori e da molte testimonianze di professionisti, che la pandemia non ha fatto altro che ampliare questo problema e acuire le difficoltà che magari erano latenti in alcune persone.
L'isolamento, il lockdown e anche una nuova visione della vita hanno inflitto un duro colpo delle nostre certezze. A questo, si aggiunge anche un sistema che, già di per sé, era fragile; sistema che è fatto di operatori che si sono trovati ad affrontare delle difficoltà e a gestire delle persone con dei problemi psichici ai quali bisognava, in qualche modo, cercare di imporre delle regole, per evitare che potessero contagiare sé stessi e gli altri; persone che molto spesso convivono all'interno di comunità. Sicuramente, le regole di convivenza e di rispetto reciproco in comunità che portano alla convivenza persone con disagi psichici sono state di difficile imposizione e di difficile rispetto.
Credo che questo sia un altro grande tema su cui dovremmo tutti interrogarci e che dovremmo affrontare elaborando delle proposte. Tutto questo, ovviamente, andrebbe a inserirsi all'interno della più ampia riflessione sul Piano Socio Sanitario e dovrebbe trovare spazio sul sistema della psichiatria nella nostra Regione.
Per questo motivo, crediamo che, prima di andare a infierire ulteriormente - perché sappiamo che l'abrogazione della legge 9/2016 potrebbe avere un forte impatto anche su questo sistema - dovremmo fare il quadro della situazione, ascoltare anche qui degli esperti, delle persone che lavorano sul campo quotidianamente e, poi, confrontarci seriamente in modo approfondito sulla materia.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Frediani per l'intervento.
Sulla sospensiva avanzata dal Consigliere Magliano, ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Le chiederei, tra l'altro, se possibile, a nome dei colleghi, di aumentare l'aria condizionata.
Passiamo alla questione sospensiva.
Qualche settimana fa mi è successo un fatto abbastanza detonatore su questo tema: mi ha chiamato una coppia di concittadini piemontesi che lamentavano un problema con la loro figlia, che ha dei disturbi di natura psichiatrica. Questa vicenda, in qualche modo, mi ha fatto scoprire, in quel pomeriggio in cui me l'hanno raccontata, il livello e lo stato dei servizi dei nostri ospedali e soprattutto di come, per due giorni, le ASL non siano riuscite neanche a trovare un educatore o una persona che potesse assistere questa ragazza dopo una grave crisi.
Per intenderci, ho scoperto che il Regina Margherita non ha più la possibilità di ospitare repartini, quindi non ha la possibilità di contenere l'acuzie di una minorenne. Ho scoperto che il Martini, essendo diventato un COVID hospital, non ha più quei luoghi; il Mauriziano ha chiuso quei luoghi. Di fatto, le Molinette sono l'unico ospedale a offrire quel servizio, sebbene una minorenne non dovrebbe stare in un reparto psichiatrico sanitario insieme a degli adulti, magari con i loro oggetti sessuali, diciamo, esposti durante tutta la notte, magari in luoghi inidonei, con bagni che addirittura sono sradicati.
Se vogliamo davvero che la psichiatria abbia una dignità, non pu essere la "reietta" dei nostri dipartimenti, non può essere gestita così soprattutto, sui minori serve un salto di qualità. Anzi, dirò di più: i progetti come "Aria" (faccio riferimento al Comune di Torino), dovrebbero essere più capillari e più diffusi; ci dovrebbe essere davvero un ripensamento sulla psichiatria territoriale.
Altro che parlare di come cancellare una legge che ha funzionato bene come quella sul gioco d'azzardo! Bisognerebbe davvero reimpossessarsi di una programmazione e soprattutto conoscere lo stato dei nostri servizi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Grimaldi per l'intervento.
Sulla sospensiva proposta dal Consigliere Magliano, ha chiesto la parola la collega Disabato; ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
La situazione della psichiatria (a questo punto, non soltanto in Piemonte, ma in tutto il Paese) è un altro tema che dovrebbe avere necessariamente la precedenza sulla discussione che stiamo portando in Aula.
Sappiamo bene che la pandemia ha messo a dura prova il tessuto sociale.
I Dipartimenti di salute mentale segnalano che potrebbe esserci un incremento del 30% di pazienti da destinare a strutture e prestazioni di questo tipo. Un incremento del 30% è una percentuale altissima! Soprattutto, ci mettono in allarme sulle fasce di popolazione che più hanno subito gli impatti di questa pandemia, dalle donne agli anziani, che hanno sofferto tanto la solitudine, l'isolamento, la paura di ammalarsi, ma anche i giovani.
C'è proprio un allarme sui giovani, che tra l'altro già conosciamo perché abbiamo avuto la possibilità di interfacciarci con l'Ordine degli psicologi, che ci ha spiegato che anche quella è una vera e propria emergenza: il cambio delle abitudini, le restrizioni e l'isolamento hanno portato a un aggravarsi della situazione psicologica di molti giovani.
È chiaro che dobbiamo partire da questo quadro purtroppo gravissimo (più 30%) e agire; agire però in un contesto che nasce depotenziato dall'inizio, perché - sempre da quanto ci viene comunicato tramite i dati il sistema sanitario è deprivato da almeno quindici anni del 20% degli psichiatri, così come mancano all'appello 1.500 psicologi, ma anche altrettanti terapisti della riabilitazione psichiatrica, assistenti sociali, più ovviamente anche gli infermieri.
Di conseguenza, partiamo non soltanto con la possibilità che ci siano molte più persone che si rivolgeranno ai servizi psichiatrici, ma partiamo con un quadro relativo a un personale depotenziato e carente, come mancano ovviamente anche le strutture. Su questo non ci sono dubbi: se era carente prima con quei numeri, figuriamoci adesso, quando ovviamente gli effetti della pandemia si faranno ancor più sentire, quindi come potremo prendere in carico queste persone? Anche questi sono temi che abbiamo affrontato: la situazione all'interno delle strutture, i posti, la manutenzione. È un quadro piuttosto drammatico, già di per sé aggravato dal perdurare della pandemia nel mondo. È assolutamente un tema da porre all'attenzione non solo del Consiglio. Ovviamente ci sarebbe da approfondire tutto quest'argomento in IV Commissione con l'audizione di esperti che, magari, hanno avuto la possibilità, in questi mesi, di aggiornare i dati e i numeri relativi alla nostra regione. Servirebbe sentire gli Ordini professionali dei medici degli infermieri e degli psicologi per aggiornare la situazione.
Comunque sia, c'è tanto lavoro da fare su molti temi, ma su questo in particolare non possiamo permetterci di abbassare l'attenzione, quindi ringrazio sicuramente il Capogruppo Magliano per aver posto questo tema di sensibilità che dovrebbe interessare e riguardare tutti. Speriamo che si possa veramente tornare a parlare di queste cose importanti e che si smetta di perdere tempo su disegni di legge che, tra l'altro, andranno ad aggravare quei problemi.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Disabato per l'intervento.
Non ho più richieste sulla sospensiva del Consigliere Magliano.
. Questione sospensiva posta dalla Consigliera Frediani Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani per una questione sospensiva.
Prego, Consigliera: ha facoltà di intervenire per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi collego direttamente a questo tema, perché la richiesta di sospensiva che vorrei avanzare è legata sempre al tema del disaggio, ma più dettagliatamente del disagio giovanile. Credo che questo sia uno degli altri grandi temi che andrebbero affrontati in questo momento ed è un tema che va a ricadere su diversi aspetti delle competenze regionali.
Abbiamo dei dati che sono stati esposti qualche mese fa relativamente all'emergenza psichiatrica in preadolescenza e in adolescenza, che è stata definita addirittura in esplosione. Si parla di una vera e propria emergenza-urgenza psichiatrica. Solo per riferire qualche dato: gli accessi in pronto soccorso dei soggetti tra i dieci e i diciassette anni sono aumentati di circa il 30% negli ultimi anni, la crescita dei ricoveri ordinari dei soggetti tra i dodici e diciassette anni dell'8% dal 2004, le giornate di degenza sono aumentate in media di quarantasette giorni. Questo testimonia sicuramente un aggravamento del disagio adolescenziale.
Si arriva poi anche al tema dei tentativi di suicidio, che sono passati da sette nel 2009 a trentacinque nel 2020. Qui vorrei ricordare quell'audizione veramente toccante e raggelante che abbiamo avuto con le componenti dell'associazione "La tazza blu", che hanno proprio chiesto un nostro intervento per cercare di sostenere i giovani e contrastare questo fenomeno, che è sempre più preoccupante nella nostra regione, ma non solo direi anche al di là della nostra regione.
Sono diversi i temi che richiedono attenzione quando parliamo di giovani e la Regione dovrebbe iniziare a interrogarsi sulle politiche giovanili che si possono attuare in un contesto che, dopo la pandemia sicuramente è mutato e richiede interventi di diverso tipo. Richiede interventi ripianificati e anche da attuare con diverse modalità, perché la pandemia ci ha insegnato a vivere la socialità in modo diverso e ai giovani, in particolare, ha negato la socialità sia nel tempo libero sia nella scuola.
Anche il tema della scuola è un tema che è sicuramente strettamente legato al contrasto del disagio. Credo che una riflessione sul rientro a scuola nel mese di settembre e sulle modalità di rientro, sul modo in cui diremo ai nostri ragazzi che possono vivere serenamente la loro vita sociale e capire in quale modo garantire questa serenità, sarebbe il momento di farla adesso, non possiamo aspettare. Siamo a fine giugno, poi ci sarà l'estate e mi chiedo come arriveremo a settembre senza essere impreparati di fronte a un rientro in classe che sarà sicuramente particolare e diverso da tutti gli altri anni.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'illustrazione.
Ha chiesto di intervenire, sulla sospensiva Frediani, la Consigliera Disabato.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.
Raccomando i colleghi di attenersi ai tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Questo tema, in realtà, dovrebbe occupare molti più minuti e ore di discussione, magari in Commissione. Abbiamo citato la questione del disagio giovanile vissuto non soltanto in periodo di pandemia, ma è anche un'emergenza che si protrae ormai da tanto tempo, tant'è che i dati parlano, come rammentava prima la collega Frediani, anche di un aumento dei suicidi. Su 4.000 suicidi in Italia, il 5% è compiuto da giovani al di sotto dei ventiquattro anni, e questo è raggelante.
Se ci pensiamo, andare di nuovo a liberalizzare, in questo modo, il gioco d'azzardo in un periodo post pandemia - speriamo post, ma in realtà siamo ancora in periodo di pandemia - potrebbe invece rappresentare una falsa via d'uscita che, come per molti cittadini, anche per i giovani potrebbe risultare davvero rischiosa, con il rischio di cadere nella rete del gioco d'azzardo patologico.
Tutti gli auditi che abbiamo sentito in Commissione ci hanno messo in guardia rispetto alla diffusione di questa patologia, soprattutto tra i giovani. Figuriamoci magari in un momento delicato e critico come pu essere quello di una pandemia, che ha costretto i ragazzi a isolarsi nelle proprie stanze, a rinunciare alla socialità, ai propri momenti di svago agli hobby e alla scuola in presenza. Gli equilibri sono stati messi a dura prova. Addirittura pensiamo al disagio vissuto da molti giovani a seguito dell'assistere a episodi di violenza. Anche questo è un grosso problema.
I giovani sono stati costretti a trascorrere molte ore a casa con le famiglie e sappiamo benissimo quali sono i dati relativi all'emergenza della violenza di genere, ma anche sui giovani, quindi pensiamo a che cosa hanno dovuto assistere in questo lungo periodo, oltre alla paura di essere contagiati e di contagiare le proprie famiglie.
I dati sono allarmanti e ce li aveva esposti in Commissione sempre l'Ordine degli psicologi, che ringrazio, e penso che tutto il Consiglio sarà grato per l'enorme sforzo che è stato fatto a livello di ricerca, ma anche di assistenza. Infatti, so che c'è un progetto in atto con l'Ufficio Scolastico Regionale, che istituisce un servizio all'interno delle scuole.
L'Ordine degli psicologi si è adoperato per cercare di sanare e di colmare quel disagio che ormai perdura da tempo, quel disagio giovanile che dovrebbe preoccupare noi tutti.
Ricordo benissimo l'audizione nella quale un'associazione si era rapportata con noi, parlandoci dei problemi legati al suicidio. Si tratta di mamme che hanno perso dei ragazzi e tre minuti non sono sicuramente sufficienti per parlare di questo tema. Però mi sembra una valida ragione per chiedervi di tornare indietro su questo disegno di legge, che potrebbe rappresentare un pericolo per i giovani. Dovremmo essere tutti più responsabili e pensare a quali sono le vere priorità.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Disabato per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla sospensiva Frediani il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla questione sospensiva posta dalla collega Frediani. È una sospensiva che ritengo importante, giacché dovremmo aggiornare il nostro calendario a quello delle priorità dei piemontesi, visto che ci hanno eletti per quello. Ed è indubbio che una priorità, dal punto di vista della tutela della salute, in questo caso delle generazioni più giovani sia quella di affrontare questa fase, forse, post pandemica. Dico così perché un anno fa si diceva "usciamo dall'emergenza", ma in realtà non ne stavamo uscendo, ci stavamo riposando un attimo. Adesso si dice "usciamo dall'emergenza" e speriamo sia vero, grazie alla campagna vaccinale.
Tuttavia, è indubbio che quest'anno e mezzo passato abbia lasciato dei segni, purtroppo difficili da cancellare. È stata difficile per noi adulti che siamo già formati e anche abituati a gestire situazioni diverse. È stata difficile per molti di noi che hanno perso amici o familiari - e mi ci metto anch'io - o che anche solo hanno sperimentato quanto sia importante una libertà che sottovalutiamo, che è semplicemente anche solo la libertà di cambiare idea all'improvviso e decidere di uscire e fare qualcosa. Libertà che non c'era più, purtroppo.
Immaginiamo come possa essere per dei giovani, che hanno visto proprio modificata la loro vita, la loro routine quotidiana, l'andare a scuola e socializzare con gli amici in una fase in cui loro, invece, a differenza nostra, si stanno formando. Purtroppo è più facile che quelle cicatrici rimangano e modifichino per sempre il loro modo di essere e di comportarsi.
Per questo penso che dovremmo affrontare in modo serio, non da medici chiaramente ma da decisori politici, questa situazione. Penso che sia qualcosa di prioritario, nell'ambito di ciò che dovremmo fare per ripensare totalmente la sanità nella nostra regione e, quindi, una parte del nuovo Piano Socio Sanitario. Sicuramente in questa fase servirebbe, se non altro un approfondimento, giacché sappiamo che le competenze della Regione su questo sono decisamente chiare e forti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Bertola per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla sospensiva Frediani il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà per tre minuti.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, ma a lei sembra normale - lo diciamo anche a chi ci sta seguendo - che in quest'Aula ci siano sette Consiglieri di maggioranza su trentatré? Più lei, Presidente, che non si può alzare, altrimenti si chiude la seduta. Oltretutto, senza nessuno della Giunta! Sospendiamo venti minuti e attendiamo il rientro di tutti. Non vorrei che ci fossero delle riunioni di maggioranza, magari su altri temi. Noi ci teniamo a discutere con loro del gioco.



PRESIDENTE

Sta arrivando il Vicepresidente Carosso; do la parola al collega Martinetti sulla sospensiva Frediani.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, è legittimo che si possa uscire dall'aula e rientrare. È altrettanto legittimo il fatto che potremmo chiedere il numero legale e voi non ci fate votare.
Non c'è il numero legale in questo momento, quindi o rientra un pezzo di maggioranza, oppure le chiedo gentilmente di sospendere i lavori e attendere un pezzo di maggioranza.
Grazie.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Martinetti, intervenga. La maggioranza sta arrivando.
Ha tre minuti a disposizione per intervenire sulla sospensiva Frediani.
Collega Martinetti, il suo tempo è già iniziato.



MARTINETTI Ivano

Aspetto un po' di pubblico, Presidente.



PRESIDENTE

Collega Martinetti, le abbuoniamo i trentacinque secondi. Il suo tempo parte da ora.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Quello che ho da dire mi sarebbe dispiaciuto dirlo a due amici. Anch'io intervengo a favore della sospensiva che ha presentato la Consigliera Frediani e devo dire che faccio mie le parole degli interventi dei miei colleghi.
Uno in particolare mi è piaciuto, ed è quello dal quale vorrei partire per esprimere le mie considerazioni. Quando il Capogruppo Grimaldi parla di ridare dignità alla psichiatria, credo che abbia centrato assolutamente il problema. È un settore che, per troppo tempo, è stato trascurato e di cui ci dovremmo occupare, invece che occuparci di un provvedimento che rischia di creare ulteriore lavoro al settore psichiatrico.
Ho avuto occasione di visitare all'epoca quello che era il "repartino" di psichiatria di Alba, che era veramente un contesto complicato. Devo dire che, quando è stato aperto il nuovo ospedale che unisce i due nosocomi di Alba e di Bra, sono stato particolarmente contento, perché finalmente questi pazienti potevano essere curati, e in futuro saranno curati in un contesto più adeguato alla loro patologia.
Condivido, inoltre, ciò che è stato detto, però per quello che riguarda le problematiche che non solo il COVID ha creato (la collega Disabato ha citato numeri importanti), ma che tutti noi abbiamo sotto gli occhi o conosciamo da qualcuno che ne ha fatto esperienza durante la chiusura forzata del lockdown. Se, infatti, andiamo a vedere quei luoghi dove le chiusure sono state supercontrollate, come le case di riposo, il problema prende una dimensione particolare. È chiaro che dobbiamo in primis occuparci di queste problematiche per fare una programmazione.



PRESIDENTE

Collega, mi scusi se la interrompo.
Chiedo, gentilmente, a tutti i colleghi di prendere posto! Prego, continui.



MARTINETTI Ivano

Dicevo, per quanto riguarda la sospensiva della Consigliera Frediani che è da sostenere, oltre che essere apprezzabile, perché riguarda i nostri giovani e le loro problematiche, che stanno crescendo e che sono sempre di più sotto gli occhi di tutti, a proposito dei disturbi alimentari; un problema che poche volte ho sentito trattare in quest'Aula o nelle Commissioni, a differenza di questo provvedimento, di cui ci troviamo a discutere oggi ma che, secondo me, va nella direzione opposta, perch rischia di creare nuovi clienti al settore psichiatrico.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sulla sospensiva Frediani.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Con la Consigliera Frediani abbiamo provato, forse un po' invano soprattutto nel corso dello scorso anno, a dirvi che la condizione giovanile aveva già subito, negli anni, un grave, secondo noi, deficit di elaborazione di strategie, anche di conoscenza di molte vicende che non sono più né ascoltate e nemmeno percepite. Purtroppo, basta vedere qualche media per comprendere che qualsiasi fenomeno giovanile viene descritto come il caos, la diversità estrema, l'impossibilità di comunicazione.
La verità è che siamo soprattutto noi a non comprendere i mutamenti e le difficoltà. L'assenza di alcune opportunità, l'assenza di alcuni luoghi ma anche semplicemente una società in cui, di fatto, il consumo è l'unica ossessione in cui sono immerse le giovani generazioni, ci porta a non comprendere fino in fondo quali sono le nostre possibilità nelle azioni di governo, ma anche gli strumenti più utili per confrontarci con alcune tragedie di cui abbiamo parlato, per esempio, in Commissione.
Così la pandemia ha fatto da detonatore a tante difficoltà; la didattica a distanza ha fatto saltare in aria - possiamo dire così l'unico luogo in cui la promiscuità di classi sociali diverse, di etnie diverse, di storie diverse dava non solo l'opportunità di far girare l'unico vero ascensore sociale del Paese, ma soprattutto dava l'opportunità a tantissimi ragazzi di stare in un mondo in cui non sentirsi ghettizzati in cui anche le diversità potevano confrontarsi.
Perché dico che ha fatto da detonatore? Perché è chiaro che la didattica a distanza ha riportato tantissime ore di quei ragazzi dentro alcuni luoghi inidonei, come anche le proprie case, dove c'erano magari altri conflitti, dove magari si subivano altre tensioni. Pensate alla perdita del lavoro e alla sottoccupazione; pensate a tutti quelli che hanno assistito in diretta, dentro la pandemia, al fallimento delle aziende di famiglia o delle attività commerciali.
Ho finito, Presidente, anche se ci sarebbe tantissimo altro da dire.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Collega Sarno, sulla sospensiva Frediani.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Stavo dicendo all'Assessora Caucino che la maggioranza dovrebbe darle pubblicamente un attestato di stima, insieme all'Assessore Protopapa perché sono i due Assessori che, anche senza competenza diretta, sono molto più presenti di altri Assessori che, invece, hanno una competenza immediata e diretta, come anche il primo firmatario di questo disegno di legge, che praticamente non si è quasi mai visto. Lo stesso Presidente Chiamparino ha usato il termine "svolazzante" riferendosi al Presidente Cirio.
Ho usato questo primo minuto per dare un attestato di stima e di sostegno ai due Assessori resistenti per tenere in piedi, non sempre, la Giunta all'interno di questa discussione.
Per venire alla sospensiva della collega Frediani, credo che quest'elemento sia fondamentale, perché un dato della Caritas di Roma dice che i giovani tra i quindici e i diciannove anni hanno un'ampia conoscenza del gioco d'azzardo e, in particolare, proprio delle sale slot e delle slot machine, come si usa chiamarle.
Rispetto alla sospensiva della collega Frediani, è proprio dirimente e collegato al disegno di legge. Parlare di questo disagio, quindi anche della potenzialità del pericolo che si correrebbe nell'ampliare l'offerta vicino a casa, come volete fare in particolare sui bar e sui tabacchini, è un dato che la stessa Caritas di Roma ci pone. Cito la Caritas di Roma Presidente, solo perché ne abbiamo sentito parlare nelle audizioni, quindi provo a citare qualcosa di più territorialmente lontano da noi per darvi un livello d'attenzione magari un po' più alto.
Questi dati ci dicono che la categoria, in particolare degli adolescenti, è una categoria molto pericolosa, da questo punto di vista proprio perché in questo periodo post lockdown e post COVID (speriamo sia davvero post COVID) abbiamo visto quanto il disagio giovanile sia cresciuto. Penso alla mai ASL di riferimento: l'accesso ai servizi psicologici è aumentato più del 70%, in particolare l'ingresso di quella fascia d'età.
È per quello che sosteniamo questa sospensiva e chiediamo alla maggioranza di approvarla e di discutere di un tema così importante.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sarno per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio la collega Frediani, che non è nuova al porre tematiche legate alla fase adolescenziale, fase legata a quell'età in cui i nostri ragazzi e le nostre ragazze sono più fragili, per cui è necessario, oggi fare qualcosa per loro.
Presidente, faccio veramente fatica.
Penso ci sia una riunione in corso.



PRESIDENTE

Colleghi, chiedo gentilmente di stare al proprio posto. Grazie.
Prego, collega Magliano, prosegua.



MAGLIANO Silvio

Sì, grazie, Presidente.
Penso che il futuro delle nostre generazioni e di coloro che avranno la responsabilità di essere un giorno cittadini e cittadine consapevoli passi anche dall'attenzione che riserviamo a loro nella fase più complicata e complessa, più bella ma anche più fragile, della loro vita.
Ringrazio la collega per porre al centro di quest'Aula un tema che è cogente; un tema che, come diceva il collega Sarno, ha degli aspetti d'importanza assolutamente rilevante. Chi ha tempo, voglia e modo di passare alcune ore della sua giornata a studiare i fenomeni che la realtà ci pone davanti, per approfondire meglio il tema, dovrebbe leggere i numerosi report che ci sono inviati, o che possiamo reperire in rete, delle più grandi e più autorevoli realtà del mondo no profit, e non solo, che si occupano di adolescenza.
Potrà capire, con grande chiarezza, come già la situazione iniziale dei nostri ragazzi, delle nostre bimbe e dei nostri bimbi, in una società in grande difficoltà, è già dettata da una grande problematica che è frutto di una genitorialità a volte inconsapevole, non preparata, non sostenuta e non aiutata.
Questo è un tema.
L'altro tema è quanto e come il COVID, come diceva il collega Grimaldi ha obbligato a un allontanamento di questi ragazzi da un luogo dove potevano crescere, essere educati, essere formati e avere relazioni. Il fatto di averli tenuti a casa per tanto tempo ha accelerato e implementato tutta una serie di problematiche.
Come sapete, ho chiesto un'audizione in IV Commissione e ringrazio ancora il Presidente Stecco per avere concesso l'audizione dell'Associazione "La Tazza Blu", che si occupa di qualcosa di cui mai avremo voluto sentire, cioè i suicidi in fase adolescenziale. Penso che questo sia un problema enorme; un problema enorme che, se non gestito, avrà ripercussioni particolarmente gravi.
Certo è che, per parlare di questo, è necessario che ci sia qualcuno che stia in quest'Aula non pensando ai prossimi tre mesi o ai prossimi sei mesi, ma ai prossimi vent'anni del Piemonte. Questa è una caratteristica che oggi, purtroppo, vedo scarseggiare.
Pertanto, chiedo veramente che ci si fermi e concludo, Presidente chiedendole scusa se finisco il concetto, che si affronti questa tematica il prima possibile, soffermandoci sulla portata che ha, non solo politica ma generazionale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per l'intervento.
. Questione sospensiva posta dalla Consigliera Canalis Ha chiesto di illustrare una questione sospensiva la collega Canalis.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei sottoporre una nuova sospensiva all'attenzione di quest'Aula e alla sua attenzione, che riguarda l'urgenza e la necessità di affrontare la vaccinazione delle persone ultrasessantenni, prima di procedere con il dibattimento sul disegno di legge n. 144.
Su quali basi argomento la necessità di anteporre le vaccinazioni degli ultrasessantenni? Sulla base del fatto che, nonostante vada riconosciuto uno sforzo logistico, organizzativo e anche informativo da parte della Regione Piemonte per questa campagna vaccinale, nella progressione vaccinale che ci è stata inviata la scorsa settimana, quindi al 17 giugno risultavano ancora ben 28.398 settantenni (quindi nella fascia d'età settanta-settantanove anni), 9.641 estremamente vulnerabili, 40.763 sessantenni e quasi 5.000 persone addirittura sopra gli ottant'anni, nella città di Torino, che non avevano ricevuto neppure una dose.
Attenzione: questi dati sono calcolati sulla platea di coloro che hanno dato la pre-adesione. Se li andiamo a comparare con la platea totale della popolazione piemontese, risulta che manchino all'appello più di 200 mila sessantenni che, addirittura, non hanno compilato l'adesione alla vaccinazione.
Pertanto, non soltanto questi circa 80/90 mila piemontesi che hanno fatto la prenotazione, ma che non hanno ancora ricevuto la prima dose, pur appartenendo a una fascia anagrafica prioritaria e maggiormente esposta al virus, con possibili conseguenze pericolose, ma anche 200 mila persone che non sono proprio state intercettate dalla nostra piattaforma della pre adesione.
Perché ritengo che questo tema sia più urgente? Perché la Regione ha tra i propri compiti e le proprie missioni, principalmente quella di occuparsi di sanità. Allora perché non dedicare un surplus di tempo e d'attenzione al tema del momento, al tema che ci può veramente consentire di uscire dall'incubo della pandemia, cioè le vaccinazioni, invece di sperperare - mi passi questo termine - il nostro tempo con una discussione su un testo che, probabilmente, andrà ad aumentare i malati affetti da gioco d'azzardo patologico, invece di andarli a ridurre.
Investiamo energie e tempo su discussioni positive, su discussioni che possano migliorare la salute dei piemontesi. Concentriamoci sulla campagna vaccinale, in particolare degli over sessanta.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Monica Canalis per l'illustrazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale.
Prego; ne ha facoltà per tre minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
È una questione importantissima quella posta dalla Consigliera Canalis.
In generale, ho notato che c'è un rumore di fondo - non solo in quest'aula! sulla campagna vaccinale, non solo in Piemonte, ma in tutto il Paese.
Logicamente, da una parte si parla di grandi numeri, in termini di percentuale di vaccinati e di progressione della campagna vaccinale, come dell'importanza di vaccinarsi. È assolutamente corretto. Dall'altra, le notizie che più colpiscono sono relative ai problemi con AstraZeneca, agli over sessanta, agli under sessanta.
Insomma, c'è un rumore di fondo basato su quello e non si parla più tanto del resto, sempre relativamente alla campagna vaccinale.
Poiché la campagna vaccinale è iniziata a gennaio-febbraio, essendo ormai la fine di giugno, è chiaro che oggi i numeri assoluti sono grandi.
In percentuale, però, nemmeno tanto. Oltretutto, si parla troppo poco degli anziani "spariti dai radar", quelli che hanno un'età per cui dovrebbero già aver ricevuto, come minimo, la prima dose (molti stanno facendo anche la seconda), che però, di fatto, non si sono vaccinati. Penso che questo sia un tema molto importante da approfondire subito. Questo motiva la questione sospensiva.
Chiaramente, parliamo di una fascia di età che, se non coperta da vaccinazione, è più vulnerabile non solo al virus, al quale siamo tutti vulnerabili, ma anche agli effetti più nefasti del virus. Lo dicono, ormai due stagioni piene di dati statistici. Certo, la pressione sugli ospedali e sulle terapie intensive si è decisamente abbassata, ma dobbiamo fare in modo di non lasciarci nessuno indietro.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Bertola per l'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti, che interviene sulla sospensiva sollevata dalla Consigliera Canalis.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



RAVETTI Domenico

Lei è davvero gentile, Presidente, grazie. Tra l'altro, apprezzo tantissimo la gentilezza con cui gestisce l'Aula.
È piacevole partecipare a questa discussione; per me è ancor più piacevole intervenire per sostenere le ragioni presentate dalla collega Canalis, perché c'è un collegamento tra la proposta che la maggioranza intende approvare e la questione sospensiva della collega Canalis.
Il virus c'è ancora, i dati dimostrano che non siamo a zero contagi. I contagi ci sono sempre: sono diminuiti rispetto al passato, grazie al cielo, ma il virus circola ancora nella società e alcune varianti risultano essere aggressive in alcune zone del nostro pianeta. Questo virus ha dimostrato che, se è presente sul pianeta, supera i confini nazionali perché non si può essere nazionalisti nei confronti del virus. Non c'è niente da fare: sono necessari la prudenza e i vaccini. Abbiamo anche capito, nonostante le varianti, che il virus, con i tanti volti feroci aggredisce la popolazione anziana, quindi dobbiamo garantire la sicurezza attraverso i vaccini.
Sa qual è la relazione con la proposta della maggioranza? Che se non discutiamo prima dei vaccini, se non mettiamo in sicurezza soprattutto le persone più anziane della nostra società, noi possiamo garantire l'apertura di migliaia e migliaia e migliaia di luoghi dove ospitare le macchinette per il gioco, ma lì dentro non ci entrerà nessuno, perché con il virus circolante le persone staranno in casa. Dunque, prima di aprire tantissimi spazi per il gioco, dovreste preoccuparvi di mettere in sicurezza tutta la società - non soltanto quella italiana - perché, altrimenti, questa proposta rimarrà nei cassetti del Consiglio regionale ma non diventerà operativa, ahimè, nemmeno per voi che volete ritornare a predisporre, dove ora non sono presenti, gli spazi per tentare la fortuna.
Prima di tentare la fortuna, garantite delle certezze, che è meglio!



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Ravetti per l'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco, che interviene sulla sospensiva della Consigliera Canalis.
Prego; ne ha facoltà per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulla sospensiva della collega Canalis per sottolineare l'importanza del tema che è stato posto all'attenzione dell'Aula.
La vaccinazione degli over sessanta è un problema che, a livello piemontese, purtroppo non siamo riusciti a risolvere completamente. Sono ancora troppi gli over sessanta che non hanno partecipato alla campagna vaccinale, soprattutto considerando il fatto che gran parte dello sforzo vaccinale, anche di appartenenti ad altre categorie d'età, è stato fatto soprattutto per tutelare chi ha più di sessant'anni.
È importante vaccinarsi tutti per ridurre la circolazione del virus e soprattutto, ridurre la possibilità di proliferazione delle varianti, ma è soprattutto importante per le persone che hanno più di sessant'anni, perch sono quelle che sono maggiormente colpite dal punto di vista della gravità dell'infezione e, soprattutto, sono quelle che rischiano maggiormente sia per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri sia per quanto riguarda proprio il rischio di vita, considerando che in molti casi hanno già altre patologie e, con la sommatoria del virus, rischiano di avere un decoroso particolarmente complicato.
Si legge molto sui giornali rispetto a quello che vorrebbe essere lo sforzo della Regione nei confronti degli over sessanta per richiamarli alla vaccinazione, ma non si capisce bene quali siano le strategie per portarli.
Si parla d'incentivi, ma dobbiamo anche capire quali possono essere gli incentivi per coinvolgere le persone che attualmente non sono convinte della vaccinazione.
C'è da dire che è stata fatta anche molta confusione dal punto di vista mediatico. Probabilmente è solamente una questione legata alla preoccupazione, nonostante ci siano diverse rassicurazioni anche sull'utilizzo dei vaccini, soprattutto nelle persone che hanno un'età superiore ai sessanta anni che sembrano non avere alcune complicanze che invece, sono state riscontrate nei giovani. Motivo per cui abbiamo anche moltissime scorte di vaccini da somministrare e, se non troviamo il sistema di somministrarli a queste centinaia di migliaia di over sessanta che, a oggi, non hanno partecipato alla campagna vaccinale, rischiamo di avere un problema con la probabile nuova ondata, speriamo molto più piccola, che ci sarà comunque molto probabilmente al rientro delle vacanze. Speriamo di poterla gestire vaccinando tutti quanti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sacco per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla sospensiva Canalis il Consigliere Grimaldi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Qualche settimana fa mi sono beccato del "gufo" e non ho capito bene l'altra parola (forse era "menagramo"), perché ho semplicemente pubblicato non so se l'ha letta, Presidente - quella tabella in cui le Regioni italiane erano messe in ordine per immunità di gregge. Qualcuno della maggioranza mi ha detto: "Siamo ultimi, ma non siamo ultimi, c'è la Provincia autonoma di Trento", che però non è una Regione. Mi è stato spiegato che noi siamo ultimi perché abbiamo tantissimi anziani che non si vogliono vaccinare.
Praticamente, l'impegno della Regione è spiegare che sì, è vero che siamo partiti un po' in ritardo, ma siamo andati fortissimi negli ultimi mesi. Io l'ho presa ironicamente, ma quello che diceva la Consigliera Canalis, di fatto, è un po' la cifra, secondo me, del fallimento della strategia di comunicazione di "Tele Cirio". "Tele Cirio" è molto bravo ovviamente, a stare sulla scena - altrimenti non sarebbe il Presidente più amato dalla sua maggioranza! - ma la verità è che sotto gli annunci non solo non c'è niente, ma c'è tutta l'insussistenza di una classe dirigente che non ha neanche notato tre fenomeni, uno più grave dell'altro.
Il primo. Ci abbiamo impiegato credo due o tre mesi per comprendere che gli altri sistemi andavano meglio del nostro, anche banalmente perch pensate, in Regione Lombardia e in Regione Emilia si poteva prenotare il vaccino. Noi, per i primi due mesi, come sapete, abbiamo fatto il contrario. L'arrivo della telefonata fatidica, di un ruolo dei medici di base che, in realtà, non è mai stato chiaro dall'inizio, ma soprattutto sui vulnerabili noi non abbiamo compreso che la gran parte degli sforzi organizzativi doveva essere di arrivare a loro, soprattutto nei primi mesi.
Che cosa è successo? Ad alcuni non ci siamo proprio arrivati, altri si sono fermati su un'altra vicenda altrettanto grave, cioè di chi non era autosufficiente.
Mi dispiace che siano finiti i tre minuti, ma quest'Aula avrebbe tanto bisogno di parlare di queste vicende, mentre continuiamo a perdere tempo sul gioco d'azzardo.
Spero che con le prossime sospensive riusciremo a ritornare anche su questo tema.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Grimaldi per l'intervento e non vedendo più richieste sulla sospensiva Canalis, la collega Disabato ha chiesto di illustrare una nuova questione sospensiva.
. Questione sospensiva posta dalla Consigliera Disabato Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Anch'io illustro questa sospensiva, anche sulla scia di un problema che ha sollevato la collega Frediani, che è quello dell'odio in rete. Vorrei chiedere di sospendere questo provvedimento per parlare di questa emergenza che, purtroppo, coinvolge anche il Piemonte. Tra l'altro, c'è una proposta di legge del collega Sarno, che sostengo soprattutto in questa circostanza quindi chiedo che sia sospesa la discussione per portare avanti quel progetto.
Si tratta di un fenomeno di odio mosso ai danni dei bersagli che sono presi di mira in rete; vengono mossi insulti, omofobia, insulti xenofobi e razzisti, come anche misoginia, ma ci sono tanti esempi che purtroppo si possono prendere in considerazione.
Tra l'altro, non so se lo sapete, ma una delle notizie recenti è quella che Facebook metterà finalmente una censura ai politici che non cancellano quei post che tendono a prendere di mira un bersaglio particolare e ovviamente, anche i commenti che sono scritti sotto. Questo è un passo avanti che fa Facebook, ma è un passo avanti che anche la Regione dovrebbe fare con l'approvazione di questa legge.
Perché dico questo? Perché pongo questo tema all'attenzione dell'Aula? Perché purtroppo anche il Consiglio regionale non è immune da questo fenomeno. Infatti, sono tantissimi i post pubblicati ogni giorno da politici, anche del Consiglio regionale, sotto i quali, nei commenti viene mosso un vero e proprio odio nei confronti delle persone prese di mira.
È per questo che condivido la preoccupazione della collega Frediani perché ho letto alcuni di questi post proprio sulle pagine Facebook dei colleghi di maggioranza. Non andrò a citare i casi specifici, però posso raccontarvi quello che succede. Sono pubblicate delle immagini che riportano politici membri di altri partiti, anche a livello nazionale, e sotto viene scatenata una battaglia di odio, secondo vari tipi di discriminazione.
Ad esempio, ho potuto vedere un post dove c'era la faccia di Mattia Santo i, esponente delle Sardine, bombardato con insulti del tipo "sei un drogato, sei un cretino" e con incitamento anche al suicidio, Presidente.
L'incitamento al suicidio è un reato, in rete. Queste cose non possono succedere sotto un post magari di un Consigliere regionale di maggioranza.
Ovviamente si sprecano gli insulti del tipo "5 Stelle, 5 stalle". Noi ci abbiamo fatto il callo, però anche quelli sono insulti d'odio. Ho letto addirittura un post che riporta un episodio di stupro e sotto viene scritto che quello è un sogno erotico di noti esponenti del centrosinistra. Sotto il post di Enrico Letta, lasciamo perdere! Addirittura Giuseppe Conte viene preso di mira con insulti e con minacce di qualsiasi tipo.
Presidente, noi siamo il Consiglio regionale del Piemonte e non possiamo accettare questo. Se, anziché questa discutere questa legge sul gioco, non è una priorità quella di porre un codice etico nei confronti dei colleghi che muovono l'odio nei confronti degli avversari.



PRESIDENTE

Consigliera Disabato, concluda.



DISABATO Sarah

Io penso che si debba sospendere e andarcene tutti quanti a casa perché davvero non si è capaci di fare politica nel modo giusto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Disabato per l'illustrazione.
Ha chiesto di intervenire sulla sospensiva Disabato.



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, non lo so se l'ha notato, ma è di nuovo assente la Giunta. Lo chiedo umilmente anche alla dottoressa Jannelli: non è possibile che non si possa verificare il numero legale.



PRESIDENTE

Scusi, c'è l'Assessore Protopapa.



GRIMALDI Marco

Benissimo! Stia lì seduto, grazie.
Ce n'è uno, lo dico a tutti i piemontesi: questa legge è talmente importante che hanno messo il "soldato" Protopapa - che ringraziamo - lì a tenere.
Per favore, Presidente, richiami la Giunta in sala.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore, si accomodi.
Ha chiesto di intervenire sulla sospensiva Disabato il Consigliere Sarno; ne ha facoltà per tre minuti.
Ringrazio il collega Grimaldi dell'aiuto che dà alla Presidenza.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Lanzo, sull'ordine dei lavori.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla conduzione, non sua Presidente, ma su quella che è anche un po' il leitmotiv dell'Aula. Sentire che un collega chiami "soldato" un Assessore non mi sta bene, perché quando l'ironia arriva da questa parte, è cattiveria, arroganza e prepotenza, mentre quando arriva dall'altro lato è simpatia radical.
Questa cosa la ritengo inaccettabile. Pertanto, chiedo ai colleghi della minoranza di attenersi a un codice e al Regolamento, nonché di comportarsi in maniera decorosa all'interno di quest'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Sarno; ha facoltà di intervenire per tre minuti sulla sospensiva Disabato.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Speravo in qualche intervento da parte della maggioranza. Infatti, ero stupito dell'intervento del collega Lanzo. Speriamo che, prima o poi, ci siano anche interventi di contenuto sulla questione in oggetto.
LANZO Riccardo (fuori microfono) Stai esagerando!



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Sarno, lei ha la parola.
Chiedo agli altri colleghi di mantenere silenzio in aula. Grazie.



SARNO Diego

Scusi, Presidente, ma c'è questo.



PRESIDENTE

Consigliere Lanzo, per cortesia. Grazie.
Consigliere Sarno, proceda.



SARNO Diego

Recupererò il minuto perso.



PRESIDENTE

È in omaggio. Prego.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Sto all'oggetto della questione, quindi della sospensiva Disabato, che ringrazio perché ha citato giustamente la richiesta di iniziare finalmente a discutere, dopo settimane che è assegnata in Commissione, la proposta di legge sull'hate speech, ovvero sull'odio in rete. È una proposta che arriva dopo mesi di studio con esperti e docenti universitari. È una sospensiva che giustamente pone un tema centrale, perché abbiamo già visto in queste ore come alcuni colleghi abbiano utilizzato, con delle forzature comunicative, alcuni contenuti.
Ringrazio la collega Disabato, perché questo tema è intrinseco all'azione politica anche all'interno delle Istituzioni e non solo sui social. Prima della sospensione di stamattina, l'Assessore Tronzano ha possiamo dirlo con serenità - esagerato rispetto all'atteggiamento. È ovvio che alcuni atteggiamenti rischino di produrre anche una tensione fuori luogo fuori da queste Aule, perché quello che succede qui e quello che succede sui social è una cassa di risonanza importante.
Presidente, proprio il collega Lanzo potrebbe raccontare di questo poiché è riconosciuto in termini di esperto proprio su questo tema.
Pertanto, credo che interrompere i lavori per ragionare su questa proposta sia un elemento di contenuto, e lo dico al collega Lanzo, perché anche questo fa la differenza quando si discute in aula di un disegno di legge così drammatico, per voi così fondamentale, che poi però produce anche delle tensioni. Le tensioni sociali oggi non sono solo quelle che purtroppo, abbiamo visto scatenarsi e accadere in quel drammatico episodio a Biandrate. Ecco, questo è il tema.
Questa sospensiva tiene conto di quello che dovrebbe essere il clima di quello che dovrebbe essere un elemento per la conduzione dei lavori.
Ecco perché l'hate speech, l'odio in rete, è un elemento fondamentale come una discussione in Aula, come un confronto politico, come una proposta di legge o un disegno di legge.
Crediamo davvero che questa sospensiva sia di contenuto e non altro e quindi, chiediamo che la maggioranza su questa proposta si esprima anche in termini di contenuti e che riesca ad approvarla, per andare in Commissione e, finalmente, affrontare la proposta di legge che ho depositato e che tanti colleghi hanno sottoscritto.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sul tema sollevato dalla mia collega di Gruppo Sarah Disabato, in quanto è un tema molto importante da affrontare soprattutto per chi fa politica.
Purtroppo, spesso si cerca di seguire dei meccanismi che i social incentivano, perché è chiaro che questi rappresentano un po' la psicologia umana: nel momento in cui si va a cercare lo scontro, si sa che i post che incitano allo scontro sono spesso quelli che richiamano più interazioni perché ci sono commenti che alimentano l'algoritmo e consentono di avere una maggiore visualizzazione.
Un altro aspetto è la banalizzazione del messaggio: oltre a caricarlo d'odio, si cerca di banalizzarlo in modo da polarizzare il dibattito che poi si genera intorno a un determinato contenuto.
Il problema è che questo meccanismo, che non è certo nobile da parte della politica, che invece dovrebbe essere pragmatica e dovrebbe saper spiegare i contenuti e invogliare alla discussione costruttiva, dovrebbe invogliare tutta una serie di spunti di riflessione; ci sta la polemica politica, perché è assolutamente legittima, ma senza la volontà insita all'interno di della comunicazione di denigrare l'avversario per creare un clima d'odio nei confronti dello stesso.
Spesso ci sono sicuramente temi molto difficili da maneggiare, ma credo che nell'educazione al confronto tra i cittadini di chi non si occupa attivamente di politica, la politica in cui essi si vedono rappresentati debba dare l'esempio, portando lo scontro politico entro termini corretti anche forti, ma mai d'offesa nei confronti all'avversario. Solamente così si può creare un clima in cui riportare la dialettica su un determinato argomento a una misura consona a un paese democratico.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani, sulla sospensiva Disabato.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ringrazio la collega Disabato per aver posto questo tema come sospensiva, anche perché credo che sarebbe necessario a tutti noi confrontarci su questo tema per consentire di proseguire la nostra discussione in Aula in un clima più sereno.
Dico proseguire la discussione, ma in realtà dovrei dire più correttamente iniziare la discussione, perché fino a oggi abbiamo assistito a un monologo da parte delle opposizioni e a un totale silenzio, con relativa assenza direi della maggioranza.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

La presenza adesso c'è perché abbiamo chiesto il richiamo dei componenti della maggioranza, in quanto ci sentivamo un po' soli da questa parte dell'emiciclo.
Dicevo che, purtroppo, molto spesso il dialogo e il confronto vengono a mancare qui in Aula, però vediamo che si sposta in altri luoghi virtuali molto spesso anche travisando le parole che vengono dette e mettendo frasi come "adesso commentate voi", buttando così tutto in pasto ai social e a chi non sta neanche seguendo il dibattito, mettendo così in bocca delle frasi mai dette: una modalità scorretta e piuttosto fastidiosa.
Credo che dovremmo contrastare questa modalità tutti quanti, perché pu capitare a chiunque di avere delle persone che seguono le nostre pagine e che esagerano con i commenti, quindi tutti noi dovremmo fare attenzione e cercare di mantenere le discussioni che si svolgono sulle nostre pagine sui nostri profili e sui social in generale all'interno del perimetro della correttezza e del rispetto. Purtroppo, a volte ci si lascia un po' tentare e si rimane zitti in aula, ma si sposta la discussione in un luogo dove ci sentiamo più sicuri, sulle nostre pagine, dove sappiamo che la gente che ci legge più o meno la pensa come noi e questo ci fa sentire un pochino più forti, ci fa sentire che le nostre idee sono condivise e ci rafforza nelle nostre convinzioni.
Credo, invece, che le nostre convenzioni dovrebbero essere rafforzate da un dibattito con persone che sono qui in quest'Aula, in presenza, con le quali possiamo confrontarci, con le quali possiamo condividere le nostre idee e rimanere magari sulle stesse posizioni alla fine del dibattito, ma un confronto impari è, alla fine, quello che avviene al di fuori di quest'Aula; una discussione che non porta a nulla se non a un aumento della tensione e alle basi per un confronto che, sicuramente, non sarà particolarmente sereno, nemmeno nei prossimi giorni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano, sulla sospensiva Disabato.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Sono assolutamente d'accordo su questa richiesta, affinché si possa affrontare il tema dell'utilizzo del linguaggio, come giustamente diceva poc'anzi la collega Frediani, perché il linguaggio non è solo forma e contenuto, ma è anche la modalità con la quale diamo un peso alle parole ai concetti, alle idee e anche alle ideologie alle quali ci riferiamo.
È evidente che c'è stato un imbarbarimento, figlio anche di alcune culture politiche arrivate nell'ultimo ventennio nel nostro Paese, per cui parlare semplice voleva dire parlare come tutti, come l'uomo comune, come l'uomo della strada. Invece la politica ha sempre cercato (almeno la politica che io ho studiato e alla quale mi rifaccio come a un faro, come a un punto di riferimento; una politica che cercava di essere meglio) di portare anche un certo tipo di dialettica, un certo tipo di rispetto dell'avversario, un certo tipo di rispetto di colui che la pensava diversamente da me, o la pensa diversamente da me.
Questo non vuol dire che una diversa concezione della realtà, o una diversa concezione del mondo, mi permetta di apostrofarlo o di scrivere con un certo linguaggio, in un certo modo e con certe sfumature.
Questo, secondo me, è necessario, perché, come giustamente è stato detto poc'anzi, ci sono luoghi e ambiti in cui, non avendo di fronte la persona alla quale ci si rivolge, ci si permette alcune libertà che per poi rimangono, alcune libertà di scrittura e di concetto che poi rimangono.
So bene che ci sono, anzi, c'è un giurista in quest'Aula che si occupa di diritto all'oblio all'interno del sistema informatico, del sistema web del world wide web del nostro pianeta, e l'idea di utilizzare anche un corretto linguaggio nella giusta dialettica forte e accesa politica penso sia oggettivamente necessario, fin quando questo linguaggio e questa modalità di espressione non va a ledere il rispetto dell'altro. Forse questa è una delle richieste più utili, soprattutto in questa fase e soprattutto vedendo che cosa è capitato poche ore fa in quest'Aula, dopo alcune affermazioni, alcuni post e alcune esternazioni sui social.
Forse, fermarsi un secondo a ragionare sulla proposta presentata dal collega Sarno ci potrebbe aiutare a riprendere un cammino su altre proposte di legge che saranno e rimarranno divisive, ma ci sarà un rispetto reciproco. Penso che un certo tipo di dialettica non possa appartenere a questo Consiglio regionale, per quello che rappresenta e per quello che è stato.
Grazie, Presidente, e mi scuso per i secondi in più.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Intanto, ringrazio la collega.
La prima ricerca italiana sull'hate speech, dal titolo "L'odio non è un'opinione", si poneva l'obiettivo di offrire una formazione, rivolta soprattutto alle agenzie di professionisti della comunicazione, per mantenere alcuni standard etici e deontologici, supportando, così meccanismi che permettono la denuncia di casi di hate speech e di hate crime.
Il lavoro realizzato dal COSPE, inserito nel più grande progetto europeo contro il razzismo e la discriminazione sul web, si chiamava "Bricks Building Respect on the Internet by Combating Hate Speech". È stato presentato alla Federazione Nazionale della Stampa in occasione della giornata contro il razzismo, se ben ricordo bene, cinque anni fa. Da allora, la situazione, se possibile, è peggiorata. Non c'è stata una riflessione fino in fondo degli effetti nefasti di quello che è diventato davvero uno sdoganamento dei peggiori istinti di ognuno di noi.
Uso il "noi" perché la campagna "Odiare ti costa" ha fatto emergere come molte persone, querelate da queste bravissime avvocate che, tra l'altro, hanno costruito tale campagna sulla possibilità, per chi ha subito incitamento all'odio, anche in forma di diffamazione (cyberbullismo revenge porn, minacce o violenze), di avere un concreto aiuto legale, si accorgessero solo davanti a una lettera di un avvocato di aver commesso un fatto grave, quindi cadevano quasi tutte dal pero, come se fosse ormai normale dare i peggiori epiteti, augurare la morte e dire cose ignobili verso persone che spesso non si conoscono, perché sul web succedono soprattutto cose del genere.
"Odiare ti costa" s'impegnava concretamente per l'applicazione del Codice di condotta per contrastare l'illecito e l'incitamento dell'odio on line. È stata una delle campagne più forti costruite in questo Paese.
Scusi, Presidente, non avevo visto che era finito il tempo.



PRESIDENTE

Sì, l'avevo percepito, Consigliere Grimaldi.
Non essendovi altri iscritti a parlare sulla sospensiva della Consigliera Disabato, possiamo mettere in votazione le sospensive.
. Questione sospensiva posta dal Consigliere Bertola Su cosa vuole intervenire, Consigliere Bertola?



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente, ho una questione sospensiva nuova.
La richiesta che formulo è che si rinvii la discussione su questo disegno di legge al momento in cui avremo acquisito, in modo chiaro, i dati riguardanti i controlli, e le eventuali sanzioni, rispetto agli esercizi che si dovevano adeguare alla legge regionale 9 del 2016, nel tempo di tre o di cinque anni.
Voglio motivare questa sospensiva.
Sappiamo che i primi effetti del cosiddetto "distanziometro" si verificavano dopo diciotto mesi dall'approvazione della legge, quindi siamo nel novembre del 2017. Quello valeva per i bar e le tabaccherie. In quel caso, l'applicazione della legge è risultata un po' più semplice e un po' più agevole, anche se poi sappiamo che anche lì ci sono stati, com'è anche fisiologico, dei controlli con delle sanzioni elevate a diversi esercizi.
C'era poi un'altra parte della legge (che non ha finito di trovare concreta attuazione, lo ripetiamo) che concedeva tempi ragionevolmente diversi agli altri esercizi, quelli che avevano (e che hanno) l'attività del gioco come principale, non accessoria, come quella dei tabaccai o dei bar.
Dobbiamo acquisire dei dati certi. Chiaramente, ho una posizione contraria rispetto a questo disegno di legge, ma sono comunque Consigliere regionale, parte di quest'Aula che voterà questa norma. E, come tale vorrei che non ci fosse nemmeno il più lontano sospetto che la Regione stia legiferando per andare a sanare delle situazioni. Perché, altrimenti, se una legge è sanatoria, la devi chiamare "sanatoria", non in altro modo.
A mio avviso, bisogna acquisire in modo chiaro i dati sui controlli e sulle eventuali sanzioni agli esercizi che si devono adeguare entro tre o cinque anni, per evitare che questo disegno di legge si trasformi in una vera e propria sanatoria.
Sono rimasto nei tempi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi, che interviene a sostegno della sospensiva sollevata dal Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Bertola per aver sollevato questa sospensiva.
In realtà, è un tema che proviamo a porre da diversi mesi, ma non siamo mai riusciti, purtroppo, ad avere un dato chiaro e definitivo su questa situazione.
Abbiamo anche segnalato, in alcuni casi, delle situazioni che ci sembravano un po' "al limite", che non capivamo come mai non fossero controllate, se qualcuno stesse abbassando la guardia, diciamo così, in attesa del cambio della legge, o se, invece, c'erano altri problemi.
È chiaro che senza tutte queste informazioni il rischio di legiferare al buio c'è, rimane. E quando si fanno le cose al buio, c'è sempre il pericolo di andare a sbattere. Su temi delicati come questi, in cui se si sbaglia lo si fa sulla pelle dei cittadini, soprattutto quelli più fragili forse sarebbe meglio fermarsi un secondo: abbiamo tutti gli strumenti per verificare le informazioni di cui stiamo parlando in questo momento.
Basterebbe un contatto proficuo, costante e strutturale con i Comuni che, in realtà, su un tema come questo forse abbiamo lasciato troppo isolati. Non è un caso che abbiamo assistito, per la prima volta nella storia del CAL, a un parere negativo su un disegno di legge della Giunta.
Certamente, c'è un motivo nel merito: i Sindaci non solo non vogliono, ma non possono essere privati di una delle loro competenze principali, quella che riguarda l'ordine pubblico e la salute dei cittadini. Probabilmente c'è anche un tema di rapporti e di relazioni: forse le relazioni che in questo momento la Giunta ha con i primi cittadini, almeno su questo tema non sono proficue, non sono a un buon livello.
I Sindaci hanno bisogno del nostro supporto. Ricordo che una delle motivazioni principali che hanno indotto le Regioni a legiferare su questo tema è stato proprio il sostegno ai Sindaci, che prima erano soli e che adesso rischiano di tornare a dover fronteggiare dei ricorsi; ricorsi che spesso sono presentati anche solo a titolo di minaccia, per spaventare, per evitare di mettersi contro. Questo, forse, è uno degli aspetti più dolorosi di questo disegno di legge.
Da questo punto di vista, sarebbe utile acquisire tutti quei dati, per evitare di legiferare senza le informazioni necessarie, per una legge che non può fare sanatorie, né creare discriminazioni.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti, che interviene sulla sospensiva sollevata dal Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno della questione sospensiva presentata dal collega Bertola; richiesta che è assolutamente nel merito.
Spesso si è detto anche in quest'Aula che bisogna conoscere per deliberare. Effettivamente, sono mesi che si sta discutendo della questione dei dati senza mai riuscire ad averli, né a venire a capo di questa situazione.
Ho ascoltato con interesse anche l'intervento del collega Rossi, che giustamente lamenta quello che è stato il distacco tra la Regione e i Sindaci, che sono stati abbandonati un po' a se stessi su quest'argomento tant'è che addirittura il CAL - ne abbiamo parlato anche nelle pregiudiziali di ieri - ha espresso un parere contrario su questo provvedimento, perché ci sarebbe tutta una serie di passaggi che andrebbero a mettere in difficoltà i primi cittadini, non solo dei Comuni più grandi ma anche e soprattutto di quelli più piccoli, che hanno strutture ridotte e che magari fanno fatica a fronteggiare questa situazione. Sindaci che - lo ricordo - sono stati tra i primi ad analizzare il problema del gioco d'azzardo patologico sui loro territori.
Ho ricordato solo ieri, in uno dei miei tanti interventi, come alcuni di loro siano stati, a mio giudizio, dei veri e propri eroi, perché si sono messi di traverso, sfidando anche queste potentissime lobby del gioco d'azzardo, per cercare di arginare e tutelare la salute dei propri concittadini.
Questo è il motivo per cui, arrivati a questo punto della discussione e visto che continuiamo a ripeterci le stesse cose, ossia che i problemi che continuano a emergere sono sempre gli stessi, credo sia veramente opportuno prendere atto che, probabilmente, tutte queste sospensive e pregiudiziali avanzate siano da tenere in considerazione e debbano essere affrontate e discusse prima di continuare a portare avanti questo provvedimento, che, come giustamente ricordava il collega Bertola, rischia di mettere in difficoltà quei Sindaci che prendono coscienza di quanto sia grave il problema.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Sono particolarmente favorevole a questa sospensiva, perché prova a fare un po' di chiarezza, prova innanzitutto a capire quali sono gli intendimenti in gioco.
Acquisire dati per capire chi si è messo nella disponibilità di rispettare questa norma e chi, invece, non l'ha fatto, sono due elementi che forse potrebbero svelare maggiormente le vere intenzioni di chi, in alcune situazioni, è venuto a raccontarci il problema del lavoro, il problema del business, il problema del fatturato della sua azienda. Avere contezza dei dati permette alla politica di poter scegliere. Questo lo vediamo in ambito sanitario, lo vediamo nell'ambito delle politiche sociali, in teoria dovremmo vederlo in fase preliminare prima di prendere qualsiasi decisione e qualsiasi scelta politica, ma senza una profonda conoscenza dei dati della realtà, senza la possibilità di avere di fronte tutte le variabili in gioco, è difficile scegliere e legiferare.
La mancanza di questi dati, a nostro giudizio, dice anche di un atteggiamento un po' semplicistico, un po' facilone e un po' approssimativo nella redazione di questa norma. Sono convinto che la richiesta del collega sia quanto mai puntuale. Proprio per questo motivo, vogliamo sapere chi ha rispettato la norma e chi no; quanto ha investito chi ha rispettato la norma e quanto potenzialmente avrebbe dovuto investire chi, nel rispetto di una legge della Regione Piemonte e, dunque, dello Stato italiano, invece ha preferito non farlo.
Perché non l'ha fatto? Non l'ha fatto, forse, perché qualcuno gli ha spiegato che era meglio non farlo, perché avrebbe dovuto sostenere dei costi che tanto poi sarebbero stati, di fatto, non utili proprio perché vi sarebbe stata una modifica della norma.
Avere questi dati e avere questi elementi svelerebbe un po' anche alcuni intendimenti, alcune posizioni politiche, alcuni interventi che abbiamo sentito durante le audizioni. Ci darebbe la possibilità di capire realmente la bontà e la qualità dei nostri interlocutori. Non avere questi dati e non avere quest'approfondimento ci mette, di fatto, nelle condizioni di affrontare questa materia con un velo scuro davanti: forse una delle cose peggiori che può fare un legislatore o un rappresentante delle istituzioni.
Scegliere e decidere senza una totale comprensione dei dati della realtà, senza una totale contezza di quali sono i fattori in campo, le cifre, i numeri e gli elementi che contraddistinguono questo tipo di settore e comparto è insensato.
Presidente, penso che sia una sospensiva quantomai necessaria e doverosa, se vogliamo rendere onore al ruolo che ricopriamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Devo dire che questa doveva essere, più che una sospensiva, una premessa. Credo che la cosa più grave sia non aver analizzato fino in fondo, se non attraverso il tema dei flussi finanziari, tutto quello che abbiamo letto sulla riduzione del gioco in Piemonte ma, di fatto, non abbiamo davvero compreso quella parte che non è ancora stata applicata della legge, anche per merito vostro.
C'è un merito che il centrodestra ha - merito per modo di dire - che è quello che, di fatto, tutte le sale scommesse che negli ultimi due anni dovevano spostarsi grazie alla vostra promessa che, in qualche modo abbiamo rivisto più volte in quest'Aula (è la quarta volta che provate a mantenere questa promessa), è una promessa che ha generato un effetto: quanti sono i soggetti che si sono spostati nei primi tre anni, sapendo che avevano tempo cinque anni e che addirittura, in fretta e furia, nei primi tre, hanno voluto in qualche modo fare l'investimento? Alcuni lo hanno fatto perché hanno trovato delle aree idonee, perch hanno ritenuto che, in qualche modo, una battaglia, tra l'altro vinta all'unanimità dalla comunità piemontese, sarebbe rimasta così per diversi anni; altri hanno aspettato anche solo per avere dei vantaggi.
Lo ricordo e lo dico: è stato un compromesso. Il centrodestra - solo per ricordavi che esisteva un altro centrodestra - che allora votava all'unanimità questa legge diceva: facciamo lo switch-off delle macchinette, quei centri scommesse vedranno l'arrivo di un po' di utenza ripeto, non abbiamo fatto nessuna legge proibizionista - incamerano qualche risorsa in più (quei tre anni di quello switch-off hanno voluto dire qualche entrata in più per loro) e quelle risorse saranno parte di un investimento sullo spostamento in aree più idonee. L'obiettivo era decongestionare i nostri territori; decongestionarli dalle slot in ogni bar, in ogni tabaccheria e dai centri scommesse in ogni angolo dei nostri quartieri.
Presidente, non le parrebbe normale che l'analisi di quanti si sono adeguati fosse centrale anche solo nella discussione che stiamo per aprire?



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno di questa richiesta di sospensiva del collega Bertola perché, come stava dicendo in chiusura il Consigliere Grimaldi, questo è solo uno dei temi che non abbiamo proprio affrontato per la mancanza di confronto in Commissione. Riuscire ad avere un quadro chiaro della situazione, a partire dai dati, avrebbe contribuito a partire con il dibattito in maniera più oggettiva e serena.
È chiaro che, nel momento in cui abbiamo visto che le audizioni sono state praticamente disertate (alcune, addirittura, sono state delegittimate), è subito emerso che l'intenzione della maggioranza fosse di proseguire a testa bassa, senza ragionare eccessivamente né sulla situazione reale e attuale, né tantomeno sulle eventuali conseguenze dell'abrogazione della legge 9 del 2016.
Il tema che ha sollevato il Consigliere Bertola è un tema non secondario, perché consentirebbe di avere un quadro un po' più chiaro del numero di attività che si sono adeguate entro i tre anni, quindi con la nuova normativa, cosa che in teoria avrebbero dovuto fare tutte le attività. Invece per qualche motivo, probabilmente nell'attesa di veder approvata questa modifica di legge, alcune imprese sono rimaste lì a guardare. Questo è un atteggiamento che, come abbiamo già avuto modo di dire ieri durante l'illustrazione delle pregiudiziali, ha generato uno squilibrio fra le diverse attività, per cui alcune, quelle che sono state alle regole, paradossalmente sono state penalizzate più delle altre.
Tanti altri dati vengono a mancare in questa discussione. Abbiamo più volte sollevato il tema del reale impatto sui posti di lavoro. Abbiamo sentito nei giorni scorsi e nelle scorse settimane le voci dei lavoratori del settore e, prima di ogni seduta, abbiamo visto il presidio davanti al Consiglio. È sicuramente un presidio che non possiamo ignorare, perché si tratta comunque di persone che hanno delle legittime richieste e legittimamente chiedono ascolto. Però abbiamo sentito anche molto forti le voci di tutte le altre persone, che ci sono arrivate attraverso tutti gli enti che abbiamo avuto modo di audire.
Credo che noi, come Regione, abbiamo il diritto, in primis, di ascoltare quelle voci e poi di dare risposte anche agli altri, quindi alle persone che hanno dei timori per la loro situazione lavorativa. Ma la legge n. 9/2016 è una buona legge e ci consente di tutelare la sicurezza e la salute dei piemontesi con un vantaggio per tutta la comunità. Questa cosa non possiamo assolutamente ignorarla.



PRESIDENTE

. Questione sospensiva posta dal Consigliere Martinetti Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti per porre una questione sospensiva; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Ho una nuova questione sospensiva da proporre. Chiedo di rinviare la discussione sul provvedimento attuale per cominciare ad affrontare in maniera seria l'argomento che riguarda le ferrovie sospese.
Mi spiego meglio. Di recente abbiamo discusso in Aula il disegno di legge n. 139, inerente alle norme urgenti che riguardavano i trasporti. In quell'occasione è stato accolto un nostro emendamento, con il quale si è consentita la creazione di un tavolo di lavoro che valuti, tratta per tratta, tutte le problematiche relative alle varie ferrovie sospese - che ricordo, sono quindici - e cui dobbiamo dare una risposta.
Sono due anni che continuo a dirlo, ma sicuramente anche nella scorsa legislatura è stato un argomento trattato con i vari Assessori che si sono succeduti. Finalmente con l'Assessore Gabusi abbiamo trovato un'intesa grazie alla quale ci si dovrebbe riunire per andare a fare un'analisi approfondita, tratta per tratta, per fare una valutazione seria, al di là delle ideologie e delle prese di posizione talvolta territoriali, e per lavorare sulla possibilità di riaprire alcune di queste tratte.
Credo che qualche buon risultato lo possiamo portare a casa nell'interesse di tutti i nostri concittadini. Su queste tratte sospese c'è grande fermento.
Di recente ho partecipato a un sit-in (chiamiamolo così), un flash mob organizzato da un'associazione di giovani albesi, che si chiama FuturAlba che ha organizzato due momenti d'incontro, uno ad Alba qualche settimana fa e un altro ad Asti, entrambi presso le stazioni. È stato fatto per raccogliere e sensibilizzare i cittadini sulla problematica di queste ferrovie che, probabilmente, hanno i numeri per essere riaperte.
Sembra che qualcosa si stia muovendo; forse, a forza di dirlo, credo che sia il Presidente Cirio sia l'Assessore Gabusi abbiano capito che bisogna veramente andare al di là di quelli che sono i conflitti tra treno e bicicletta, con questa politica di fare le piste ciclabili ovunque ci sia una ferrovia che sembra non possa più essere utilizzata.
Credo che su qualche tratta ci siano dei ripensamenti, ma dobbiamo discutere nella sede opportuna e, poiché l'abbiamo individuata grazie anche a questo nostro emendamento, credo sia più utile alla discussione generale andare a convocare questo tavolo e sospendere il provvedimento di cui stiamo parlando.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sulla questione sospensiva Martinetti, la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo è un altro tema che sicuramente per noi è molto importante e andrebbe trattato con la massima urgenza, perché interessa gran parte del nostro territorio, in particolar modo molte aree marginali che hanno visto in questi anni sottrarre sempre più spazio ai loro servizi di mobilità. È una mobilità sostenibile che consente ai cittadini di raggiungere quotidianamente il loro luogo di lavoro oppure il loro luogo di studio.
Noi abbiamo creduto in questa proposta di riapertura delle ferrovie sospese, al punto che già nella scorsa legislatura abbiamo depositato una proposta di legge elaborata dal mio ex collega, il Consigliere Federico Valetti. Questa legge è stata richiamata a inizio legislatura ed entra nella prossima programmazione.
Ci siamo confrontati con l'Assessore Gabusi durante una seduta di II Commissione, quella che citava anche il Consigliere Martinetti, e abbiamo ricordato l'esistenza di questa proposta di legge e abbiamo chiesto di poterla discutere al più presto. La proposta dell'Assessore è stata quella di elaborare e creare questo tavolo di lavoro, per analizzare nel dettaglio le ferrovie attualmente sospese e valutare quali potrebbero essere quelle di cui si potrebbe immaginare la riapertura.
Ci sembra un buon punto di partenza, ma ovviamente è un lavoro che richiede tempo e impegno. Ecco perché non possiamo pensare di impiegare tutto il nostro tempo e tutto il nostro impegno per giornate di Aula così intense su un provvedimento che, invece, non ha lo stesso impatto positivo sulla comunità piemontese, ma dà delle risposte (peraltro risposte sbagliate) a un'esigenza di alcuni lavoratori e non sappiamo nemmeno bene quanti.
Crediamo che, invece, il nostro compito dovrebbe essere quello di concentrarci sulle competenze principali della Regione, che sono per l'appunto la sanità e più volte abbiamo richiamato questo tema, quando abbiamo illustrato le pregiudiziali e le altre richieste di sospensiva e poi, ovviamente, il trasporto, che è l'altro.
Non riesco a parlare perché non sento la mia voce e faccio un po' fatica! Dicevo dei trasporti, altra grande competenza della Regione, quindi crediamo che sia il caso di avviare al più presto il confronto al tavolo promosso dall'Assessore Gabusi per arrivare un risultato soddisfacente per tutta la comunità, perché ricordiamo sempre che questo ente, il Consiglio regionale, dovrebbe lavorare al servizio dell'intera comunità e cercare di vedere sempre l'insieme e non il particolare che viene a bussare alle nostre porte.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Marello, sulla sospensiva Martinetti.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente. Intervengo volentieri sulla sospensiva proposta dal collega Martinetti, che ha sottolineato le priorità in materia di trasporti concernenti la riattivazione delle linee sospese; un tema che interessa molte comunità, specie periferiche, del nostro Piemonte, dove i lavoratori i pendolari e gli studenti fanno fatica, ormai da anni, a spostarsi con i mezzi pubblici e dopo il periodo del COVID, perché alcune linee sono state sospese a causa del COVID e non sono più state a oggi riattivate, cosicch i disagi sono ulteriormente aumentati.
Con questo mio intervento, vorrei ampliare ancora il discorso e coinvolgere più in generale il tema dei trasporti, che mi pare assolutamente prioritario rispetto a quello che stiamo discutendo in Aula da ieri. Nel senso che il tema delle linee sospese è un pezzo della riorganizzazione dell'intero trasporto pubblico piemontese, anche alla luce di ciò che è accaduto con il COVID, che ha modificato o sta modificando gli stili del lavoro e gli stili di vita, diminuendo giocoforza per la paura dei contatti l'uso dei mezzi pubblici con tutte le conseguenze del caso.
Allora, dobbiamo lavorare affinché il sistema sia potenziato, cosicch la gente può tornare a usare il treno in sicurezza, a usare il trasporto pubblico locale, i bus anche in maniera integrata.
Abbiamo bisogno di avere un sistema di trasporto pubblico efficiente per i cittadini, ma che lo sia anche, ad esempio, per tutto il sistema turistico piemontese. È necessaria, pertanto, una grande riflessione su questo tema.
Fosse qui presente il collega Avetta, ribadirebbe ciò che ha già detto con un ordine del giorno, con un'interrogazione e con diverse dichiarazioni pubbliche: si renderebbero necessari in questa fase dei veri e propri Stati generali del trasporto pubblico in Piemonte, non semplicemente per fare discussioni astratte e generiche, ma per entrare nel merito dei problemi per ascoltare coloro che operano in questi importanti servizi, per ascoltare gli utenti, per ascoltare le attività del mondo imprenditoriale e del mondo turistico della nostra Regione, per costruire un sistema di trasporto che sia effettivamente accattivante. E se non ora, quando? Siamo alla vigilia di una grande stagione d'investimenti che dovrebbe avere nel trasporto pubblico, in particolare quello su ferro, un punto di riferimento importante; nel senso che, se arrivano dei soldi, non dobbiamo sprecarli, quindi credo che dovremmo utilmente concentrare lei risorse e le energie di questo Consiglio su un tema così strategico.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco, sulla sospensiva Martinetti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla sospensiva del mio collega Martinetti, che è Vicepresidente della V Commissione, in quanto, in un momento del genere è fondamentale concentrare l'attenzione del Consiglio regionale sul modello del trasporto pubblico che vogliamo dare alla nostra Regione, anche a seguito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Avremo un'opportunità che non ci si presenterà più, quella di gestire importanti fondi destinati alla transizione ecologica, perché buona parte di questa transizione non può che passare per la mobilità.
Abbiamo enormi problemi, come Regione, dal punto di vista ambientale che condividiamo con le altre Regioni del bacino della Pianura Padana.
Consideriamo che abbiamo non soltanto un contributo dal punto di vista delle emissioni dovute al riscaldamento, ma buona parte sono dovute anche al trasporto, come abbiamo visto nei mesi di lockdown con la variazione in moltissimi giorni della quantità di polveri e di NOX che abbiamo rilevato.
Il trasporto pubblico è un enorme alleato nella transizione ecologica è un enorme alleato per non sforare più quei parametri che ci portano oggi a una procedura d'infrazione per parametri ambientali, ma soprattutto consente di dare seguito a un diritto fondamentale, che è quello della mobilità, cioè di trasportare le persone senza avere l'obbligo di possedere un'automobile. Questo succede in tantissime aree del primo mondo, ma parlo delle aree industrializzate del nostro pianeta: in tante città è possibile vivere senza acquistare l'automobile, perché sono città e regioni con importanti servizi di trasporto pubblico.
Dobbiamo puntare a questo, anche perché abbiamo la possibilità d'investire sul trasporto pubblico che non impatti eccessivamente sulle emissioni climalteranti.
Pertanto, se non ora, quando?



PRESIDENTE

Grazie.
Non vi sono altri iscritti a parlare. Possiamo procedere.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se il Consigliere Martinetti mi permette, fra le tante linee sospese ce n'è una in particolare, che è quella che riguarda la Val Pellice, di cui ci siamo occupati in diversi in questa sede.
Dopo tanti anni di rivendicazione del territorio, e dopo tante battaglie, la vicenda si era sbloccata durante la scorsa legislatura addirittura con un piccolo risultato, non grandissimo, se vi ricordate ossia il fatto che, nella gara, le Ferrovie dello Stato avevano aggiunto la possibilità di re-inserire e non abbandonare il progetto del treno su ferro.
In merito al progetto alternativo al treno che propone la creazione di una corsia per bus a idrogeno, accompagnati da biciclette sul sedime ferroviario della Pinerolo-Torre Pellice, le associazioni, e come i gruppi consiliari che qui si sono esposti a favore del ripristino della ferrovia hanno diffuso una lettera che vorrei riassumervi.
1) Questo vettore ecologico esiste già ed è il treno a trazione elettrica. Prova ne è la scelta dell'Assessore regionale ai trasporti Gabusi, di investire 7,5 milioni di euro regionali per elettrificare i 16,5 chilometri della Rivarolo-Pont Canavese, mentre i 16,5 chilometri della nostra linea (intendo la Torino-Pinerolo) sono già elettrificati e la rimessa in funzione sarebbe a carico di RFI, quindi a costo zero per la Regione.
2) Poiché sul treno è possibile caricare le bici, è assurdo ipotizzare una ciclovia al posto della linea ferroviaria, mentre sono necessarie ciclovie trasversali attestate dalle stazioni. Inoltre, una ciclovia tra Torre Pellice e Pinerolo è già stata individuata dal Comitato "Treno Vivo" e si snoda su strade secondarie e campestri.
3) Con un servizio integrato di bus-navette, sincronizzate con i passaggi dei treni tra Bobbio Pellice e la stazione di Torre Pellice, tra Barge e la stazione di Ponte Biviana, la nostra linea avrebbe una densità media lineare.
Di queste e di tante altre linee vorremo discutere in questa sede.
Purtroppo, non c'è mai lo spazio politico-istituzionale per fare queste discussioni; mi auguro che, quando uscirete da quest'ossessione ritorneremo a parlare anche di loro.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente, per proporre una nuova sospensiva, una sospensiva importante e fondamentale.
Il Presidente Cirio, ormai più di un mese fa, forse due mesi fa proprio in quest'Aula, con un Consiglio regionale straordinario, aveva posto il tema del Next Generation Piemonte all'interno del Piano nazionale annunciando fortemente che dopo questa mappatura - chiamiamola così - di progetti piccoli e grandi, anzi, piccoli e medi di ogni singolo Comune, dal riscaldamento di una bocciofila (con rispetto per il riscaldamento della bocciofila) al controsoffitto di un palazzetto (con grande rispetto di queste opere), e aveva detto e annunciato che quella era la cosiddetta Fase uno. Ce lo ricordiamo tutti, perché più di 3.000 progetti medi-piccoli dovevano poi essere selezionati, raccolti e significativamente sintetizzati in questa cosiddetta Fase due, che era la fase della selezione dei progetti strategici da far arrivare al Governo, per poi arrivare alla definizione del Piano, alla fine, di non più di circa dieci miliardi di euro, non dei trenta e passa che sarebbero arrivati secondo i progetti.
Pertanto, visto il grande tema e la grande disponibilità, finalmente di un'Unione Europea capace di costruire strategie straordinarie post pandemia, chiediamo di sospendere quest'azzardo del disegno di legge sul gioco e ridiscutere, finalmente, di questa selezione dei piani strategici su Next Generation Piemonte, discuterla in Aula o in Commissione, perché se poi facciamo Aula fino alle 24, è ovvio che le Commissioni sono ferme e l'attività del Consiglio è ferma. Ripeto, Presidente, del Consiglio, perch quella è una peculiarità proprio di programmazione del Consiglio, quindi non dell'Assessore "x" o "y" che vanno a Roma a raccontare, oppure di riunioni di Giunta nella quali si costruiscono strategie.
Quella è una prerogativa del Consiglio, quindi chiediamo - e termino Presidente - di discutere immediatamente della strategia sul Next Generation Piemonte e di condividere quello che dobbiamo poi spedire a Roma, per poi avere questi finanziamenti straordinari per far davvero ripartire questo Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Intervengo subito a sostegno di questa richiesta di sospensiva, perch mi sembra assolutamente non ostruzionistica, pur collocandosi in un contesto obiettivamente ostruzionistico.
Il tema è così importante che credo non sfugga a nessuno la necessità di dare priorità a questo tema.
Come ha ben detto il collega Sarno, ci siamo lasciati con una discussione, in questa sala, in cui il Presidente Cirio, direi anche opportunamente, ha ricordato come ci fosse la necessità di fare una sorta di censimento dei bisogni del Piemonte, fin nei suoi angoli più reconditi rispetto a una strategia d'investimento nei vari campi (dalla salute all'industria, all'ambiente, alle infrastrutture e così via declinando).
L'elenco immagino sia andato a Roma: credo che il Governo, con delle linee generali, lo abbia trasmesso a Bruxelles. Proprio ieri, se non sbaglio, Bruxelles ha certificato anche il nostro Governo (come, peraltro tutti gli altri Governi europei) di una proposta che rientra nelle linee del Next Generation EU promosso dalla Commissione europea, quindi avremo questi finanziamenti.
Il punto, come diceva il collega Sarno (è per questo che ritengo indispensabile sospendere la discussione del disegno di legge n. 144 e passare a una discussione di questo genere), sta nel capire qual è il feedback, il ritorno sul Piemonte.
Non mi scandalizzo neanche, Presidente, se mi fosse detto che ci sono stati dei tavoli governativi dove la nostra Regione - la Giunta regionale ha discusso e approfondito quei temi e ha condiviso alcune linee strategiche e una certa quantità d'investimenti. Ma vorrei capire quali sono; vorrei che ci fosse almeno un feedback informativo che ci faccia capire quali sono.
Pongo due esempi, e termino. Finora abbiamo parlato di tante cose, ma al centro di tutto ci sono due questioni: la salute e il lavoro, e si possono declinare in diversi aspetti che hanno a che vedere con i finanziamenti del Next Generation EU. Quali sono i ritorni che ci saranno in Piemonte? Per quanto concerne l'automotive, relativamente al quale avete rifiutato di discutere persino dell'ordine del giorno su Stellantis per dare forza ai nostri parlamentari che si stanno battendo sulla tematica quante risorse ci sono? Per cosa possono essere utilizzate? Spero di essere stato chiaro e mi scuso se ho superato il tempo a mia disposizione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo, ovviamente, è il grande tema del momento, o, almeno, quello che dovrebbe essere il grande tema del momento.
Qualche settimana fa abbiamo avuto modo di vedere quest'elenco d'interventi che sono stati raccolti attraverso una sorta di sondaggio sul territorio. Sono pervenute proposte di tutti i tipi.
Come ricordava il collega proponente della sospensiva, il Consigliere Sarno, si passava dalle piste ciclabili, alle rotonde, d interventi sulle borgate di montagna a quant'altro. Ciò che abbiamo rilevato è che sembrava che mancasse una sorta di "visione d'insieme": non si riusciva bene a individuare un progetto complessivo che, a nostro avviso, dovrebbe rappresentare la base per poi decidere quali interventi attuare, anche perché non tutti saranno realizzabili.
Sinceramente, questo contesto generale non l'abbiamo ben compreso.
Abbiamo però sentito più volte dire che, nel momento in cui un Comune chiede una pista ciclabile - pongo l'esempio della pista ciclabile perch forse, è un po' più chiaro per dare l'idea del contesto d'insieme - quello accanto ne chiede un'altra, quello accanto un'altra ancora, per cui alla fine si arriva ad avere una "rete" di piste ciclabili. A noi manca un po' questo "insieme" di piste ciclabili (e non solo di piste ciclabili); manca un po' quel progetto complessivo verso cui vogliamo camminare.
Crediamo che sia arrivato il momento, dopo aver visto l'elenco degli interventi, di alzare un po' lo sguardo. Perché anche noi, in Aula, in questi giorni, facciamo un po' fatica ad alzare lo sguardo, cosa che ci consentirebbe, magari, di trovare altre soluzioni; altre soluzioni per i lavoratori qui fuori in presidio, ma anche altre soluzioni per la nostra Regione, nel tentativo di individuare progetti di rilancio reale, per far sì che questo Piano sia realmente un'occasione di rinascita.
Ci saranno delle risorse da utilizzare al meglio: ogni euro speso dovrà essere utilizzato nel modo migliore; dovrà essere il volano per consentire la crescita.
Crediamo che questo possa avvenire soltanto se c'è alla base un progetto complessivo; progetto che ognuno di noi, tra l'altro, potrebbe alimentare e contribuire a scrivere portando le esperienze del proprio territorio, le richieste, le esigenze e le priorità dei cittadini che rappresenta in quest'Aula.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio altresì il collega per questa richiesta di sospensiva, perch il tema che pone, a mio giudizio, dovrebbe essere al centro di un lavoro puntuale, preciso e metodico da parte di quest'Aula, proprio perché le risorse europee che sono in gioco saranno spese solo e soltanto se il nostro sistema Paese sarà in grado di attuare le riforme; riforme che purtroppo, non sono nell'agenda politica (perché se ne discute troppo e troppo poco), ma sono comunque la precondizione affinché queste risorse possano atterrare sul nostro territorio e sul nostro Paese.
Certo è, Presidente, che oltre alle riforme sarà poi necessario capire come scegliere in modo attento e preciso le linee e gli obiettivi politici da perseguire, proprio perché una stagione come quella che ci aspetta sull'utilizzo di denaro pubblico per fare investimenti legati alla crescita, alla resilienza e alla capacità d'innovazione e di rinnovo come Stato, come Pubblica Amministrazione e anche come mondo d'impresa oggettivamente è una condizione che, in altre situazioni, non potremmo gestire.
Perché? Perché quello che ci aspetta è, oggettivamente, un periodo di grande sviluppo, se saremo in grado di gestirlo e governarlo, assecondando oltre alle linee d'indirizzo e agli obiettivi posti, anche quello che i nostri territori ci stanno chiedendo, facendo un mix autorevole tra le istanze dei territori e il solco tracciato dall'Unione Europea, all'interno del quale abbiamo tutta una serie di linee d'indirizzo fondamentali e strategiche.
Forse, prima di questa legge, sarebbe importante parlare di quest'argomento, e parlarne approfonditamente, per capire come i nostri territori potranno ricevere un giovamento da questo denaro e come questo denaro sarà speso.
Mi auguro che alcuni di voi si stiano rendendo conto di come il Governo stia provando a immaginare una delle formule d'accesso a queste risorse attraverso l'utilizzo dei bandi. Sono sempre molto preoccupato in questa fase, perché i bandi possono avere sì una certa garanzia di serietà e di gestione da parte di coloro che vi partecipano, ma rimane sempre il grande tema del Codice degli appalti. Tutte queste risorse non saremo in grado di spenderle se non diamo la possibilità alla Pubblica Amministrazione di essere veloce, efficace, efficiente, sempre rispettando e facendo grande attenzione a che non vi siano fenomeni d'infiltrazione del crimine organizzato. Quando ci sono risorse di questo tipo, è evidente che alcuni appetiti, purtroppo, iniziano a manifestarsi in modo pressante.
Presidente, mi auguro che si possa, con questa sospensiva, affrontare con serietà tale argomento e affrontare il tema della legge sul gioco in un secondo momento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
È importante il tema sollevato dal collega Sarno, perché il Next Generation è un'opportunità, come ho già anche sottolineato nell'intervento precedente, non solo per la nostra Regione e per il nostro Paese, ma per tutta l'Europa.
Quanto al fatto che si sia discusso in quest'Aula rispetto al Next Generation, ovvero su una parte legata ai fondi del Recovery Plan, mi permetto di dire che è stata una discussione abbastanza priva d'indirizzo politico; ci sono stati semplicemente sottoposti tutta una serie di desiderata e di progetti che avrebbero voluto realizzare i nostri Comuni tanti dei quali, obiettivamente, calzavano poco con quanto, invece, ci chiedeva l'Unione Europea a livello di progettualità.
Sicuramente adesso abbiamo un elenco delle necessità dei nostri territori, ma bisognerà valutare tutti i vari progetti che sono stati inseriti dal punto di vista dell'impatto ambientale e della reale possibilità d'impatto dal punto di vista economico che possono avere sul nostro territorio. Questo è un lavoro che dovrebbe impiegare il Consiglio regionale, che dovrebbe dare un'indicazione politica rispetto a quello che è il filo conduttore che collega alcuni di questi progetti che abbiamo rilevato, sicuramente importanti, e che dovrebbero essere respinti dalla nostra Regione.
Il problema è che sono solamente una parte su migliaia di progetti che abbiamo individuato. Bisognerebbe fare prima un lavoro di sintesi e poi un lavoro di approfondimento per capire quali sono le linee programmatiche che vogliamo maggiormente incentivare.
In questo passaggio è estremamente importante coinvolgere gli enti locali, ma non attraverso una lista dei desideri di ogni singolo Comune senza che vi sia una comunicazione con un'intera area territoriale dobbiamo far sviluppare le aree territoriali, non i singoli Comuni, perch la programmazione e la progettualità sullo sviluppo è premiata dall'Unione Europea laddove c'è una visione di crescita dell'intero territorio.
Forse sarebbe il caso di iniziare a fare questo tipo di ragionamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che questa vicenda sia un po' la cartina di tornasole delle cose che non vanno anche nella discussione tra noi.
Siamo vicino alla catastrofe climatica ma la Giunta Cirio, come abbiamo colto, ha rifilato al Governo il catalogo di Postal Market. È un po' questo il riassunto e ne parleremo fra poco, in un'altra sospensiva che parlerà proprio dei cambiamenti climatici e di quello che è avvenuto ieri.
Sono un milione le specie a rischio estinzione, gli ecosistemi stanno scomparendo davanti ai nostri occhi, i deserti si stanno diffondendo e mentre cerchiamo le origini dei virus nei laboratori - che, tra l'altro sono quasi sempre di origine zoonotiche - acquazzoni violenti, grandinate tempeste di vento sono aumentate del 274% rispetto all'anno scorso.
Rischiamo di dover deportare gli ulivi pugliesi in altura o magari i vitigni di Marello in Marocco o in Libano, decida il Consigliere.
La verità è che siamo vicini a una catastrofe, non solo climatica.
Questa era la consapevolezza che doveva guidare il PNRR, invece si continua ciecamente con piogge di soldi su imprese, grandi opere e interventi che si sarebbero probabilmente fatti in ogni caso. Ponti tibetani, rotonde, centri commerciali, varianti stradali per una media di mezzo milione di euro monorotaie in mezza alle vigne, altro mezzo milioni di euro.
Diciamoci la verità, Presidente: quale ascolto, quale ricognizione! La Giunta Cirio ha passato quattro mesi a rimestare nei cassetti e promettere sostegni per tirar fuori progetti in parte già vecchi e utili solo ad alcuni privati o territori cui, probabilmente ed evidentemente, tenete molto. Oltre 1.200 progetti che la Giunta sa già che, per com'è pensato il Recovery Plan e per com'è stato approvato ieri dall'Unione Europea, non saranno mai, e ripeto mai, finanziati! Forse oggi avremmo dovuto discutere di questo, invece che dell'ennesima puntata sul "riparti slot".
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Chiedo se vi siano altre richieste d'intervento sulla sospensiva Sarno.
Prima di passare alla questione sospensiva presentata dal Consigliere Marello, farei la pausa tecnica di un quarto d'ora, perciò invito tutti a uscire dall'aula per almeno un quarto d'ora. Grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.05, riprende alle ore 17.40)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Marello, per l'illustrazione della sua questione sospensiva.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Da questa mattina stiamo facendo una carrellata di temi dai banchi dell'opposizione rispetto ai quali, secondo noi, sarebbe molto più opportuno occupare le risorse del Consiglio regionale rispetto al gioco d'azzardo.
Credo che a questi temi se ne debba aggiungere un altro, che riguarda l'agricoltura nelle sue varie declinazioni; lo faccio anche volentieri, e non è una battuta, in omaggio al fatto che l'Assessore Protopapa da ieri è qui presente costantemente con noi, quindi mi fa piacere trattare una materia che è di sua competenza.
Soltanto una settimana fa, mi pare, in questo Consiglio si approvavano ordini del giorno, ad esempio, sull'emergenza ungulati, in cui si evidenziava l'urgenza di qualche intervento veramente straordinario.
Ebbene, quest'urgenza c'è e non è venuta meno soltanto perché abbiamo approvato un ordine del giorno, quindi questo tema da solo richiederebbe uno sforzo, un lavoro serio che coinvolga il più possibile il Consiglio e le Commissioni.
Più in generale, veniamo da un anno e mezzo molto particolare, in cui la pandemia ha inciso profondamente in tanti settori, ivi compreso quello agricolo, determinando situazioni di crisi; veniamo da una primavera in cui le gelate hanno compromesso buona parte dei raccolti, per esempio, di frutta, di ortaggi o addirittura del settore vitivinicolo in talune zone.
Siamo alla vigilia di una stagione importantissima che non riguarda non soltanto i fondi del Recovery di cui parliamo spesso, ma ci sono anche i fondi strutturali 2021-2027. Sappiamo che un pezzo molto significativo di questi fondi è legato all'agricoltura. C'è quindi un'attesa già solo del fatto (mi riferisco al mondo agricolo e non solo alle associazioni di categoria, ma soprattutto agli operatori) che ci sia un interesse affinch si parli anche quest'Aula e anche in Regione di un settore così strategico che dal punto di vista del PIL è uno dei principali nel Piemonte.
Credo che opportunamente bisognerebbe parlare di questi temi nelle Commissioni e in Aula, perché sono temi di sostanza, temi che attengono al lavoro e alla produzione, che attengono al futuro di tante imprese, ivi comprese le imprese di giovani che hanno investito.
Anziché parlare di gioco, di macchinette, di prospettive tristi che anche dal punto di vista economico e non solo dal punto di vista della salute, permettetemi, non producono economia buona, mi si consenta di dire con questa sospensiva si chiede di fermarci e di trattare tra i vari temi che abbiamo sottolineato anche quello dell'agricoltura nelle varie declinazioni che ho evidenziato.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato, sulla sospensiva Marello.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Marello ha toccato un argomento molto importante che tra l'altro, qualche settimana fa ha monopolizzato i lavori del Consiglio.
Io, per scherzo, dissi che sicuramente se ne sarebbe parlato in quel Consiglio ma poi niente, perché sappiamo che l'emergenza cinghiali tocca molti membri della maggioranza, però dopo aver approvato due atti d'indirizzo, pensavamo che l'interesse sarebbe andato scemando, ed effettivamente è andata così! Mettete questo disegno di legge davanti a tanti temi, come il tema dell'agricoltura, dei danni alle coltivazioni, dell'impatto dei cambiamenti climatici sull'agricoltura. Lo mettere davanti anche a un altro tema che sta molto a cuore alla maggioranza, che è il tema della montagna, dello sviluppo della montagna e del rilancio delle aree a margine; tutti temi di cui la maggioranza vorrebbe parlare sempre e vorrebbe sempre sentire parlare, però a parole, perché poi, nei fatti, agisce diversamente.
Qualche settimana fa abbiamo votato due ordini del giorno che chiedevano all'Assessore Protopapa di prendere provvedimenti in merito al tema dell'emergenza cinghiali. Due ordini del giorno che, tra l'altro, io non ho votato, perché ritengo che ci voglia un approccio ben differente al tema, perché negli anni i danni sono aumentati e questo è testimoniato dalle voci dei capitoli di bilancio.
Sicuramente, il tema della risoluzione a mezzo caccia, delegando i cacciatori di svolgere un ruolo di selezione non è stata assolutamente una decisione ottimale o che ha contribuito a ridurre i danni. Noi riteniamo che si debbano sperimentare metodi alternativi, che si debbano assumere le guardie faunistiche e anche su quel punto è stato votato un ordine del giorno, ma ricordo anche gli emendamenti a firma Bertola e ricordo anche dei nostri ordini del giorno votati a sostegno dei metodi alternativi e delle assunzioni, ma di tutto questo, per esempio, non si è più parlato: ogni volta si vota e poi si dimentica il tema.
Si dimentica il tema perché si discute di altri argomenti che monopolizzano il Consiglio regionale; sembra quasi solo per fare uscire il titolo di giornale a spot, una volta ogni tanto e, poi, in realtà, non importa risolvere i problemi.
Dicevamo prima anche della questione dei cambiamenti climatici che anch'essi causano ingenti danni all'agricoltura, sui quali sono stati fatti degli studi, ma forse non così approfonditi per capire quanto la portata di questo fenomeno causerà danni in futuro, come le colture dovranno cambiare e come l'agricoltura dovrà cambiare per adeguarsi ai cambiamenti climatici che sono in atto in Piemonte e non soltanto.
Sono temi che dovremmo sicuramente approfondire, come anche lo stanziamento dei fondi del PNRR destinati all'agricoltura. Dovremmo discuterne nella Commissione competente e dovremmo sentire, per esempio l'Assessore Protopapa per attuare gli impegni degli ordini del giorno che sono stati votati, per sapere cosa intenda fare, così come vorremmo sapere che ne è di quelli che sono stati votati anche tempo fa. Spero davvero che ogni volta che si affronta il problema dell'agricoltura o il tema della montagna non sia soltanto per far uscire un titolo di giornale, perché in realtà l'interesse non c'è.
Se, invece vogliamo spendere tanto tempo a parlare di gioco d'azzardo di slot machine, di sanatorie, forse le priorità di questa Giunta effettivamente, non sono quelle dichiarate costantemente sui giornali e quant'altro. Cerchiamo di chiarirci un attimo le idee e cerchiamo di capire se si può pensare di sospendere la trattazione di questo disegno di legge per tornare a parlare dei temi importanti del Piemonte, come l'agricoltura e la montagna; argomenti che, effettivamente, interessano alla collettività e ai cittadini.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire a sostegno della richiesta di sospensiva presentata dal collega Maurizio Marello. Mi sembra molto seria, sia per il merito della sua richiesta sia per il contesto.
Chiede di anteporre la trattazione delle urgenze, in ambito agricolo al prosieguo della discussione sul disegno di legge sul gioco d'azzardo patologico. Ha un senso particolare, in una Regione come la nostra, dove c'è un numero particolarmente alto di persone che lavorano nel settore agricolo e dove l'agricoltura fa parte integrante dell'identità del nostro territorio. Ha, quindi, un valore sicuramente economico-produttivo, ma anche culturale e turistico. L'agricoltura veramente fa parte del DNA del Piemonte, quindi ha un senso soffermarci su questi temi, prima di proseguire nel dibattito sul gioco d'azzardo.
In particolare, ha senso anche sulla scorta di quanto abbiamo approvato la scorsa settimana. Il Consiglio regionale ha dato prova di unità d'intenti, di convergenza e di vedute su un tema molto sentito dalla popolazione, non soltanto da quella impegnata in agricoltura, relativo al contenimento dei capi in soprannumero di fauna selvatica, in particolare degli ungulati.
È chiaro che ci sono molte misure diverse che possono essere adottate per riportare a un equilibrio la convivenza tra gli uomini e questi animali sul nostro territorio.
Noi abbiamo avanzato alcune proposte, però adesso necessitano di strumenti attuativi affinché vengano realizzate e trovino effettiva applicazione. Lo dico alla luce di dati molto rilevanti: a livello italiano, in trent'anni, il numero degli ungulati è passato da 900 capi ai due milioni attuali, quindi c'è stato un incremento molto forte. Questo non esenta la nostra regione. È accaduto anche in Piemonte in maniera uniforme in tutte le province, non più soltanto nelle aree montane di maggior altitudine, ma ormai anche in quelle collinari e nelle aree di pianura anche favorite dal periodo di lockdown, in cui la presenza antropica è stata inferiore e in cui i normali strumenti di contenimento sono stati sospesi.
Credo che, oltre alla discussione che abbiamo già affrontato la scorsa settimana, sarebbe utile un supplemento di riflessione, magari entrando in audizione con quelle associazioni legate al mondo della cultura, ma anche dell'ambiente e della sicurezza, che hanno fornito suggestioni poi confluite in questi ordini del giorno.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non so se ha visto le immagini della bomba d'acqua ripresa dal grattacielo di Torino. Sono immagini davvero inquietanti che ci fanno dire che tutti i movimenti, tutti gli scienziati, gli attivisti, ma anche le istituzioni che ci dicono di non chiamare maltempo quello che ormai è figlio di un cambiamento climatico, non solo hanno ragione, ma occorrerebbe guardare con attenzione le conseguenze. Se quella bomba d'acqua, quel muro d'acqua che ieri si è abbattuto su Torino, si fosse abbattuto sulle Langhe avremmo distrutto, in pochissimi minuti, tutta la produzione del nostro Nebbiolo, del nostro Barbaresco, del nostro Barolo.
Sì, esatto Assessore Icardi, bisogna fare le corna, però non si sa mai chi c'è sotto quel muro d'acqua. Ieri sono stati allagati diversi punti della città, diversi sottopassi. Qualcuno diceva che le nostre città non sono adatte. Niente è adatto nella nostra terra per assorbire così tanta acqua: nessuna piantagione, nessun tipo di agricoltura - biologica industriale o intensiva - ieri avrebbe retto l'urto di quel muro d'acqua che si è abbattuto.
Che cosa vuol dire? Vuol dire che dobbiamo iniziare a pensare a come proteggere la nostra agricoltura. Certo, c'è tutto un lavoro sulla riduzione del danno, di cui parliamo pochissimo, ma che dovremo iniziare ad affrontare.
Scherzavo, ovviamente non sto invitando i nostri imprenditori a scegliere zone del Marocco o del Libano per spostare i nostri vigneti, per è che questi due grandi temi devono continuare a viaggiare insieme.
Ringrazio l'Assessore Protopapa che almeno in presenza è stato qui (scherzavo, ovviamente, se ho usato la frase "salvare il soldato Protopapa", è solo perché era l'unico presente a darci un po' di ascolto) e questa è un'occasione unica, anche dentro la ridiscussione dell'Unione Europea dei fondi per l'agricoltura, ma anche per quello che l'agricoltura può fare per il pianeta e contro i cambiamenti climatici.
Purtroppo sono già finiti i tre minuti. Avrei tanto da dire, ma speriamo nel prossimo intervento.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulla questione sospensiva posta dal Consigliere Marello.
Non più tardi di una settimana fa ci siamo occupati del tema dei cinghiali e degli animali che afferiscono con le attività umane, ancora una volta proponendo soluzioni sbagliate a problemi concreti che andrebbero affrontati in un altro modo.
Il modo più giusto per affrontarli è approfondirli in un altro modo cercare di evitare soluzioni semplici e dirette, le più semplici, le più facili da trovare, da scrivere e da votare, come quelle che sono state votate e approvate nell'aula di Consiglio, e provare a porsi in maniera più neutra rispetto al problema e cercando, magari, soluzioni diverse da quelle adottate nel passato, perché i fatti dimostrano che quelle soluzioni non sono state efficaci. Questo non per dar retta a uno piuttosto che all'altro, o per avere un'impostazione più favorevole e più orientata all'attività venatoria, o un'impostazione più vicina a chi invece ha delle posizioni diverse, più legate alla tutela dell'ambiente e a quant'altro, ma per cercare di risolvere il problema.
Invece, purtroppo, rilevo che anche su questo, come su molto altro, si tende a mantenere il modo di ragionare, di pensare e di operare secondo uno schema fisso, quindi secondo l'appartenenza a un ambito ideologico che non cambia nel tempo: un po' come il tifo per la squadra di calcio, per intenderci, che è una di quelle cose che si cambia meno, perché si cambia fede politica, talvolta si cambia anche fede religiosa, ma la fede calcistica è difficile che si cambi! Quindi è veramente una forma di tifo.
Magari, approcciandosi in modo più neutro, provando a fare tabula rasa e ripartendo da zero, avrebbe giovato.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il collega per aver posto questo tema; tema che in quest'Aula abbiamo già discusso con posizioni oggettivamente e diametralmente opposte, in alcuni casi, in altri con sfumature di avvicinamento per trovare una soluzione che potesse contenere tutte le posizioni in campo (perché, poi, è questo il compito che ci viene demandato).
È evidente che, quando si affronta una tematica come quella proposta dal collega è fondamentale, soprattutto se vi è una differenza di vedute molto importante, capirne la portata. Perché più sono lontane le visioni più il problema va gestito e affrontato tenendo conto di tutte le condizioni e di tutte le questioni in campo. L'idea di fermarsi, con questa sospensiva, per provare ad affrontare una volta per tutte questo tema anche alla luce degli ultimi accadimenti.
In quest'Aula ne abbiamo parlato e si è approfondito il tema: sono state richieste comunicazioni in merito, sono stati richiesti interventi urgenti per porre rimedio e una sorta di contenimento di questo fenomeno.
È evidente, però, che non si è ancora trovata una soluzione che tenga conto di tutte le istanze, di tutte le preoccupazioni e di tutte le giuste richieste avanzate da una parte e dall'altra.
Forse varrebbe la pena, veramente, usare questo tempo - tempo che purtroppo, stiamo invece spendendo per parlare di questo disegno di leggere per affrontare alcuni problemi che, da una parte, tengono conto di una visione di protezione di questi animali e dell'origine del fenomeno, come più volte è stato detto in maniera assolutamente precisa e puntuale dai colleghi (fenomeno che è stato indotto dall'uomo per soddisfare, in qualche modo, la propria attività sportiva); dall'altra parte, sono costantemente denunciati danni prodotti da questa tipologia di animali ai campi, agli allevamenti, ai propri beni. Ecco, questa è un'altra posizione che deve avere la stessa dignità di quella precedente.
Ringrazio quindi il collega, perché è evidente che aver posto questo tema porta con sé anche tutta la storia amministrativa di chi ha sollevato la questione: quando chi è tenuto ad amministrare si rende conto che i cittadini si aspettano delle soluzioni veloci, efficaci, nette e, in qualche modo, decisive, e quando una questione del genere viene posta da un collega di vasta esperienza in materia, non possiamo non fermarci e pensare che forse le nostre ore in Aula possono essere meglio spese per argomenti che realmente impattano sulla vita dei nostri cittadini piemontesi.
Sostengo con forza questa tipologia di sospensiva, perché penso che prima o poi, sia necessario arrivare a una soluzione condivisa da tutti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Vorrei presentare una nuova richiesta di sospensiva attinente la trattazione del Piano Socio Sanitario, che è un aspetto legato al tema che stiamo andando ad affrontare oggi.
Considerato che dovremmo integrare il Piano Socio Sanitario che la Regione non ha ancora aggiornato, sarebbe importante discuterne adesso visto che è scaduto da tempo e sono cambiate notevolmente le necessità, dal punto di vista socio-sanitario, della popolazione, che si sono ahimè aggravate.
Per quanto riguarda, invece, il raccordo sulla previsione di norma per il contrasto al gioco d'azzardo patologico e, come avviene anche in altre Regioni, l'integrazione con il Piano Socio Sanitario, ritengo assolutamente doveroso sospendere la trattazione del disegno di legge n. 144 fino a quando non avremo ben chiaro quello che sarà il nuovo Piano Socio Sanitario che abbiamo intenzione di dare a questa Regione.
In questo modo, diventa più attuale e più efficace qualsiasi piano di prevenzione del gioco d'azzardo patologico che andremo a inserire all'interno della norma. Se vogliamo una legge che parla di misure contro il gioco d'azzardo patologico, considerando che il contenuto della norma, a nostro avviso, non tutela affatto i cittadini dai rischi del gioco d'azzardo patologico, è essenziale avere almeno un Piano Socio Sanitario dentro il quale declinare gli aspetti e gli obiettivi che, come Regione, ci diamo nella prevenzione dello stesso.
Dal momento che, come ho anticipato prima, siamo in un contesto totalmente diverso rispetto a quello che avevamo prima, e siamo anche in una situazione di crisi economica che va ad acuire le problematiche legate al gioco d'azzardo - si sa che, purtroppo, c'è una correlazione fra crisi economica e aumento dei giocatori - il fatto di discutere e portare a termine il Piano Socio Sanitario ci garantirebbe di essere più efficaci con qualsiasi tipo di azione coordinata a livello regionale per la prevenzione dello stesso.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sulla sospensiva Sacco, il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
La sospensiva del Consigliere Sacco si commenta anche un po' da sé.
Stiamo parlando di uno degli atti più importanti per questa legislatura.
In generale, sappiamo benissimo che la programmazione in ambito sanitario è uno degli atti più strategici, anche per quanto riguarda le funzioni in capo alle Regioni, e lo è per altre due ragioni in questo momento particolare.
La prima ragione è che il Piano della Regione Piemonte è scaduto dal 2015, mentre la seconda ragione è che siamo in vacatio di programmazione socio-sanitaria, in questo momento di post pandemia; una pandemia che ha letteralmente rivoluzionato la nostra concezione, le idee principali, le tendenze in atto in ambito socio-sanitario, per cui dovremmo occuparci di questo a tempo pieno.
Dovremmo passare le ore del giorno, del pomeriggio e della sera ad audire i professionisti, ad audire gli stakeholder, a confrontarci tra di noi per definire insieme quale sanità costruire per i cittadini piemontesi nei prossimi cinque, dieci, quindici e vent'anni. Questo dovremmo fare.
Invece no, invece passiamo mattina, pomeriggio, sera e un pezzo della notte a litigare sul fatto di rimettere le macchinette nelle tabaccherie e poi, in qualche emendamento, anche nei bar. Non stiamo facendo un buon servizio per i piemontesi, non dal nostro punto di vista, ragion per cui chiediamo di sospendere la trattazione di questo disegno di legge e di aprire immediatamente la discussione sul nuovo Piano Socio Sanitario.
Sappiamo che, addirittura, finalmente è partito il percorso. La Direzione generale, forse, ha fatto alcuni incontri con alcuni stakeholder.
Ne siamo contenti, lo chiediamo da più di un anno, ma, prima di votare vorremmo anche essere coinvolti come Consiglieri che poi dovranno votare.
Occorre provare a collaborare in questo percorso, perché davvero quello che scriveremo in quel documento sarà la cosa più importante che avremmo fatto in questa legislatura e sicuramente porterà, se faremo un buon documento e una buona programmazione, dei benefici ai cittadini piemontesi nell'ambito della salute. Diversamente, quello che stiamo discutendo in queste ore, dal punto di vista della salute, non porterà beneficio ma, al contrario, soltanto effetti negativi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
La sospensiva posta dal collega, di fatto, ci riporta di nuovo a un modus operandi che, purtroppo, stiamo notando nell'affronto di questo problema.
Ci avreste convinto in maniera netta se, presentando prima il Piano Socio Sanitario, ci aveste posto la condizione di essere messi al corrente di quante risorse pensavate d'investire e mettere per la prevenzione di questo tipo di patologia, quali misure, quali attività e quanto personale avreste voluto inserire per far fronte a questo tipo di patologia. Ci avreste convinti, perché avremmo potuto vedere se, fino in fondo, c'era un interesse da parte vostra a contrastare anche questo tipo di malessere anche questo tipo di malattia che sta, di fatto, costringendo tanti piemontese in una condizione di enorme disagio. Quando la ludopatia arriva in una casa, in un nucleo familiare, il disagio lo vive l'intera famiglia.
Questo sì sarebbe stato oggettivamente un atto di credibilità da parte di questa maggioranza e di questa Giunta. Abbiamo priorità diverse, ma possiamo dimostrarvi che, nella modalità con la quale iniziamo a programmare le risorse, per noi è prioritario, tra una serie di priorità che abbiamo in mente, anche questo.
Mettiamo insieme il giusto desiderio di fare attività imprenditoriale di un settore, possiamo essere d'accordo o no, una certa cultura giustamente pensa che l'intrapresa sia sacra ma, nello stesso tempo, cara opposizione, guardate le risorse, le persone e i servizi che stiamo approntando per rafforzare la lotta alla ludopatia e il contrasto alla ludopatia.
Questi percorsi ci dicono che abbiamo la possibilità di prendere in carico un numero potenziale di soggetti che ci fa ben sperare di aver messo in campo misure necessarie per contrastare questo fenomeno.
Questo non è stato fatto e fa bene il collega a porre questa questione sospensiva, perché prima si parte dal capire quante risorse, quali servizi e quali processi abbiamo pensato per far fronte a questo problema, dopo si parla di chi crea quel problema.
Questo è un approccio che, tendenzialmente, uno si aspetta da chi proprio perché eletto in un ente legislativo, ha in mente la programmazione. Invece voi prima lavorate per sostenere chi è causa di questo problema e poi dopo, forse e chissà quando (anche perché, se continuate a portare leggi così, difficilmente ci occuperemo di temi più seri) il Piano Socio Sanitario.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Trovo strano e quasi impossibile che anche i nostri colleghi di maggioranza non approvino questa richiesta di sospensione per diversi motivi. Intanto, come ricordava anche il collega Rossi, il Piano è scaduto quindi è assolutamente necessario rifare una programmazione tutti insieme.
L'80% delle risorse della Regione coinvolgono tutti gli aspetti sanitari per cui trovo inutile proseguire qualsiasi altro tipo di dibattito che non sia questo.
Del resto, sono già arrivate diverse indicazioni, già da stamattina, di discussioni che considero attinenti al tema.
Abbiamo parlato di programmazione sugli ospedali e di come risolvere anche il grosso problema delle liste d'attesa. Pertanto, a questo punto bisogna prendere atto che stiamo, invece, discutendo di un provvedimento che opera in maniera esattamente contraria a quello che serve a questa Regione e ai nostri concittadini.
Dovremmo occuparci di sanità, di programmare la sanità. Abbiamo visto quanti problemi sono sorti durante questa pandemia, in parte perché eravamo impreparati ad affrontare una situazione sconosciuta, ma dall'altra parte perché non c'è una vera e propria programmazione.
Secondo me, qualcosa dovremmo averla imparata e i risultati cominciano a vedersi; difatti, il piano vaccinale sta andando avanti, seppur con mille difficoltà.
Dovremmo cominciare a ragionare in maniera diversa e l'abbiamo detto più volte nelle Commissioni e in Consiglio.
Ragionare in maniera diversa vuole anche dire che si deve prendere atto che se un Piano Socio Sanitario è scaduto, la prima cosa da fare è mettersi tutti intorno a un tavolo, anche di notte se necessario, così come stiamo facendo per un'altra cosa che con la sanità ha a che fare, ma per effetto contrario, cioè va a creare dei problemi.
Pertanto, ritengo assolutamente importante che si prenda atto della richiesta del Consigliere Sacco e si sospenda questo dibattito, riunendosi da subito - anche domani, dopodomani, la sera, il sabato - per parlare di questi argomenti, che credo ai nostri concittadini interessino molto di più che non le macchinette.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della richiesta di sospensiva del Capogruppo Sacco. È un tema che abbiamo sollevato anche in IV Commissione al tavolo di lavoro informale sull'Azienda Zero, perché anche in quel caso siamo partiti a lavorare su un provvedimento che va a inserire un soggetto nuovo nel sistema sanitario regionale, senza avere una visione d'insieme.
Noi da tempo diciamo che il Piano Socio Sanitario - che, come ricordava il Consigliere Rossi, è scaduto nel 2015 - dev'essere assolutamente redatto e approvato. Invece siamo ancora qui che aspettiamo anche solo di iniziare a pensare a quando mettere mano a questo importantissimo documento.
Tra l'altro, questo Piano richiede prima di tutto una ricognizione della situazione attuale della nostra Regione, che durante l'anno della pandemia ha subito degli scossoni e ha rivelato delle debolezze e delle carenze che vanno analizzate.
La nostra sanità ha subito un vero e proprio test di resistenza e adesso, alla luce degli esiti e delle debolezze riscontrate, bisogna intervenire il più presto possibile. Invece rischiamo di andare a sovraccaricare ulteriormente il sistema, andando a demolire una legge che funziona. È una legge che, al momento, è incastonata nel sistema sanitario con una sua utilità e un ruolo importantissimo di difesa di una parte di cittadini, cioè delle fasce sociali deboli, quindi anche di tutela del sistema socio-sanitario.
Noi cosa facciamo? Prendiamo un bel piccone e andiamo a smantellare questa legge, tirando giù un pezzo di quest'importantissimo edificio che è la sanità pubblica. E tiriamo giù un pezzo senza nemmeno pensare a come ricostruire l'edificio intero, senza neanche vedere in che condizioni sia l'edificio intero.
Credo che se l'approccio alla redazione del Piano Socio Sanitario sarà lo stesso che abbiamo visto utilizzare negli scorsi mesi rispetto a molte altre tematiche, non potrà uscire un gran bel lavoro, perché mi sembra che a volte, ci sia un po' il rifiuto di leggere la realtà per quella che è.
L'abbiamo visto anche durante tutta la sessione di audizioni su questo disegno di legge che stiamo esaminando oggi in Aula. Pertanto, la richiesta di sospensiva è più che legittima, più che fondata e riporta alla luce la priorità principale o, meglio, quella che dovrebbe essere la priorità di quest'Aula, cioè la nostra sanità. Ed è sicuramente il miglior servizio che potremmo fare ai cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi sulla preliminare Sacco; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In realtà sono in accordo e in disaccordo con il Consigliere Ravetti.
Adesso mi stavo confrontando con lui, perché quando ha detto che bisognerebbe parlare del nuovo Piano Socio sanitario, ho avuto un vuoto di mente e ho detto: "Di che cosa stiamo parlando?". Dell'annuncio dell'Assessore Icardi avvenuto.
Adesso vado a guardare. L'annuncio di un nuovo Piano Socio Sanitario condiviso è del 29 luglio 2019.
Rido, perché l'Assessore Icardi allora dichiarava che il suo obiettivo era offrire ai piemontesi una sanità efficiente, senza riduzione dei servizi, ma per fare questo è indispensabile avere un occhio attento alle risorse. La sommatoria dei piani di bilancio di previsione ipotizza una perdita di 450 milioni, cifra di cui prima o poi parleremo. È del 2019 e quindi, nel frattempo, sono passati due anni. Lui diceva di immaginare un piano condiviso e sosteneva: "Scorporare la sanità dall'assistenza ha portato la Regione a spendere di più e non di meno, com'era nella previsione. È mia intenzione, infatti, riunire tali ambiti, perché senza una rete di assistenza post-acuzie in strutture e a domicilio, è impossibile pensare a eventuali tagli di posti letto".
Di per sé, sono dichiarazioni del tutto condivisibili. Faccio sommessamente notare, come in parte ha fatto la richiesta di sospensiva del Consigliere Ravetti, che era intervenuto già in quella seduta.
RAVETTI Domenico (fuori microfono) Rivolgiti a me!



GRIMALDI Marco

Ah, non è la tua? È del Consigliere Sacco. Pensavo fosse tua.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Grimaldi, si rivolga alla Presidenza.



GRIMALDI Marco

Mi disturbano.



PRESIDENTE

Consigliere Ravetti, non importuni il Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Allora era del Consigliere Sacco. Se era sua, è più comprensibile.



PRESIDENTE

L'aiuto io; sta sostenendo la sospensiva Sacco.



GRIMALDI Marco

Pensavo fosse di Ravetti.
Stavo dicendo che sono convinto dell'esigenza di dover parlare del Piano Socio Sanitario. Sono anche quasi convinto della metà delle parole dell'Assessore Icardi del 2019 e faccio notare al collega Sacco, che giustamente ci ricorda che questa dovrebbe essere la priorità della Regione, che credo che il Piano Socio Sanitario non sia nemmeno in bozza anche perché, come dice l'Assessore Icardi, dovrebbe essere un grande piano condiviso, partecipato dai territori, le ASL.



(Commenti dell'Assessore Icardi)



GRIMALDI Marco

Ah, non vuole che sia partecipato!



PRESIDENTE

Scusate, fate intervenire il Consigliere Grimaldi, che sta concludendo il suo intervento.



GRIMALDI Marco

Allora, Assessore, se non ha mai detto che un Piano Socio Sanitario è condiviso, ritorni nel nostro server, dove ci sono i comunicati ufficiali della Regione, e cancelli un titolo che potrebbe essere fuorviante.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore regionale

Non l'ho ancora detto! (fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Ah, non l'ha ancora detto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gallo, per l'illustrazione della sua questione sospensiva.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Arrivati a quasi 24 ore ininterrotte di discussione, ci tengo a presentare una sospensiva in merito al grande tema che dovrebbe essere al centro del dibattito del Consiglio, che è quello del lavoro. Mi riferisco in particolare, al coinvolgimento delle forze sociali di quest'ambito quindi dei sindacati, attraverso un tavolo di lavoro con loro, per definire insieme gli elementi centrali per ricollocare, qualificare e valorizzare le risorse umane, che sono i percorsi di aggiornamento e formazione dei lavoratori.
Sappiamo che nei prossimi mesi s'interromperà il blocco dei licenziamenti, quindi ci troveremo di fronte a un'emergenza lavorativa collegata a questo sblocco, così dovremmo fare in modo di avere in campo le misure e gli strumenti necessari per fronteggiare questa possibile probabile emergenza post pandemica, ma questo lo si può fare solo se lo si predispone per tempo.
La sospensiva mira a evidenziare la necessità di occupare queste ore di discussione non tanto alla modifica di una legge in vigore che funziona, ma alla definizione di questo tavolo di lavoro, per concordare nei dettagli nelle modalità, nelle tempistiche e nelle priorità quelli che potrebbero essere gli strumenti più utili per formare e aiutare le persone che magari saranno espulse dal mercato del lavoro, per aiutarle a essere ricollocate dando loro la possibilità di ripartire in un percorso lavorativo e di garanzia per il proprio futuro.
Queste situazioni così complicate non si possono improvvisare quando scoppia il fenomeno, ma vanno preparate, definite e predisposte per tempo.
Questo è il tempo e il momento attraverso il quale è necessario farlo.
Purtroppo, però, lo stiamo occupando con la discussione di una legge che non è la priorità dei piemontesi.
Questa sospensiva mira a far cambiare idea alla maggioranza di centrodestra e a fare in modo che ci si focalizzi e che si accenda un faro su questo importante tema.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani, sulla sospensiva Gallo.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo è un tema sicuramente importantissimo, così del resto come tutti gli altri temi che stiamo ponendo come sospensiva, che richiederebbero un approfondimento immediato e un impegno di tutta l'Aula.
Tra l'altro, è un tema che sicuramente ci troveremo ad affrontare magari, in una situazione emergenziale, quindi credo che sarebbe il caso di iniziare a programmare con calma gli interventi per dare risposte a tutti quei lavoratori che, purtroppo, nei prossimi mesi si troveranno ad affrontare delle difficoltà.
Abbiamo citato più volte in queste sedute la presenza della "Tenda del lavoro" in piazza Castello, sotto la Regione, un presidio permanente che da settimane stanno tenendo in piedi i lavoratori della ex Embraco, che chiedono alle istituzioni di sostenerli, di seguirli, di accompagnarli, di aiutarli per risolvere il loro dramma che, ormai, non so come definire in altro modo: una situazione di totale incertezza che si protrae da mesi.
Credo che, purtroppo, situazioni come quella dell'ex Embraco saranno molto più frequenti nei prossimi mesi e dovremo essere pronti con un grande piano di formazione che dovrà tenere conto delle competenze che mancano nella nostra regione e anche di quelle che sono presenti e che vanno valorizzate.
Alcuni anni fa, quando lavoravo nella formazione professionale iniziavano le grandi crisi aziendali che avevano coinvolto inizialmente la FIAT e ricordo i corsi di formazione che tenevamo ai lavoratori, che all'epoca avevano un profilo professionale molto alto; facevamo dei corsi ai dirigenti, tra l'altro persone che erano già abbastanza in età avanzata che dovevano di colpo ricollocarsi e dovevano imparare a utilizzare i computer, addirittura gli applicativi, perché non erano in grado, perch era un'attività che non avevano mai fatto, perché c'era sempre chi la svolgeva per loro.
Il rischio è questo: quando si svolge un'attività per molti anni si rimane fossilizzati in quell'attività e senza la formazione continua, che è stata abbandonata da molte aziende, anche perché ha dei costi e a volte non si vedono i benefici correlati, il lavoratore si ritrova in un'età piuttosto avanzata con competenze non più spendibili nel mondo del lavoro.
Credo che dovremmo prevenire qualsiasi situazione emergenziale che si potrà verificare nei prossimi mesi, ma dobbiamo iniziare a lavorare da subito su questo tema.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Il collega Capogruppo Gallo pone un tema di assoluta importanza in questa fase, speriamo, di completa ripartenza. Riguarda quello che dovremmo vivere appena il caldo ci lascerà e vivremo la stagione autunnale dove oltre al freddo, avremo a che fare anche con i brividi che ci verranno a causa di una crisi industriale che è dietro l'angolo, con la speranza che il Governo sappia tutelare e mettere a riparo soprattutto le parti più fragili della nostra società, tra questi i lavoratori.
Da questo, quindi, la necessità di mettere al centro il lavoro, la formazione e la riqualificazione del personale, in funzione del PNRR che se, come viene annunciato, dovesse davvero funzionare, avrà la necessità di riqualificare o qualificare diversamente il nostro personale.
Mi scuserà l'Assessore alla sanità Icardi che è al telefono, per voglio fargli sapere, Presidente, mentre parlo con lei, che formazione qualificazione e riqualificazione del personale riguarda anche la sanità.
In questo senso mi collego all'intervento precedente, erroneamente riferito a me, del collega Grimaldi sul Piano Socio Sanitario. Voglio essere molto chiaro.
Lo dico in questa fase e in questo momento: sono d'accordo, lo diciamo da mesi, anzi, da più di un anno, sulla necessità di avviare le procedure per un processo partecipato che porterà, al termine di quel processo, alla definizione e alla votazione in quest'Aula di un Piano Socio Sanitario.
Dentro quel Piano Socio Sanitario - chiariamoci - per me sarà fondamentale inserire un piano per la ricerca, qui in Piemonte, per la ricerca sanitaria e per la ricerca biomedica. Lo dico molto chiaramente: questo è un progetto che ha un profilo molto alto per qualificare la sanità nel suo insieme e gli operatori socio-sanitari che lavorano nel settore pubblico in particolare.
Pertanto, sì, il Piano Socio Sanitario, ma all'interno inseriamoci anche il Piano per la ricerca, che sarà fondamentale per tutto il Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credevo che fossimo rimasti intesi, con il Presidente Cirio, che la questione del lavoro, anzi, l'emergenza lavoro fosse la prima vera battaglia comune di quest'Aula. Com'è che l'avevamo chiamata, Consigliere Gallo? La dichiarazione di emergenza del lavoro.
Certo, abbiamo discusso di alcuni temi e, di sicuro, di alcune vertenze. Poco e male, perché la vicenda ex Embraco, per esempio, che è quella che ha visto più sedute coinvolte, se faccio bene i calcoli, è anche quella che sta finendo davvero come una delle pagine più brutte della storia di questo Piemonte.
Ci sarebbe tanto da dire sui tavoli di crisi, sul coinvolgimento, come diceva il Consigliere Gallo, dei percorsi d'aggiornamento e di ricollocazione dei lavoratori. Ci sarebbe anche tanto da discutere di quelle che sono alcune pratiche che non utilizziamo.
Ne dico una, di cui ragionavo con il Vicepresidente Carosso la scorsa settimana.
Come lei sa, mi sono occupato della possibile apertura di un nuovo stabilimento Amazon a Orbassano, che rischia di cancellare venti campi da calcio, tra l'altro di terreni agricoli, ma ciò che discutevo con il Vicepresidente Carosso era il fatto che mi sembrasse incredibile che, con tutti gli operai da ricollocare, con tutte le persone che hanno perso un lavoro, non si utilizzino, come si faceva per esempio.



PRESIDENTE

Per favore, chi è dietro al Consigliere Grimaldi può interrompersi nel dialogare con i vicini? Oppure si sposti, gentilmente.
Grazie.



GRIMALDI Marco

Dicevo che, come la Città metropolitana di Torino, anzi la ex Provincia di Torino, aveva fatto con Ikea, si potrebbero davvero attivare, non solo i tavoli con i sindacati per i percorsi d'aggiornamento e di ricollocazione dei lavoratori, ma utilizzare, per esempio, i centri per l'impiego, per far sì che questa funzione pubblica sia ridata in mano alle Istituzioni.
Non sarebbe magnifico che quei 200-300-500 posti lavoro, che i grandi della logistica stanno per mettere in campo, vedano ricollocati tanti di quei lavoratori che magari, nel frattempo, hanno perso il posto di lavoro e in qualche modo anche la dignità nelle altre crisi industriali?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega, perché il tema posto ha oggettivamente a che fare con il futuro della nostra Regione, con il futuro dei lavoratori di questa Regione, ed è il grande tema del rescaling e delle competenze che siamo in grado di sviluppare, utilizzare e valorizzare.
È evidente a tutti, in questa fase e in questo contesto storico, che abbiamo un grande problema legato alla possibilità e all'opportunità di cogliere fino in fondo la stagione, anche delle risorse europee, per dare ai nostri lavoratori quello che in alcune parti del resto del mondo è normalità, cioè una continua formazione, una continua implementazione delle loro competenze e delle loro capacità, che permetta loro di essere più competitivi, più concorrenziali e più attenti alle nuove dinamiche degli scenari mondiali e lavorativi.
Sono abbastanza convinto che tutte le crisi economiche potevano, in qualche modo, essere gestite (di sicuro non sviate, ma quantomeno affrontate) in maniera più competente se avessimo avuto maggiore capacità d'implementazione di formazione e di gestione delle competenze dei nostri lavoratori.
Spesso si è voluto parlare di politiche passive del mercato del lavoro e di politiche attive che mai sono state all'altezza, ma che sono sviluppate in campo europeo.
Mai come oggi dovremmo renderci conto dello scenario mondiale cui assistiamo e dei competitor mondiali che, di fatto, concorrono a erodere parte del nostro mercato interno e parte del nostro mercato dell'export perché, invece, questo lavoro lo fanno (peraltro, se anche non lo facessero, sarebbero comunque più competitivi per il costo del prodotto che realizzano).
Come si fa ad affrontare uno scenario di questo tipo? Investendo sul capitale umano dei lavoratori e delle lavoratrici. Questo, oggettivamente è un tema che in quest'Aula purtroppo non viene mai affrontato fino in fondo, ma forse dovremmo farlo oggi. Anche perché, se ci pensate, l'idea di aver perso cinque anni di tempo per la ricollocazione delle sale da gioco.
Il problema legato ai posti di lavoro in altri paesi viene facilmente affrontato: per ciascun lavoratore si cerca di capire che cosa è in grado o meno di fare e, attraverso una formazione pensata ad hoc su quel lavoratore, ci si attiva per garantirgli un'altra occupazione con una formazione adeguata.
Ben venga questa sospensiva per ragionare fino in fondo del bisogno assoluto che abbiamo di una nuova stagione della formazione per i nostri lavoratori.
Ho concluso, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta per illustrare una nuova questione sospensiva; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Il Consiglio regionale, con deliberazione del 19 aprile 2016, ha approvato il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani. Come sappiamo il suddetto documento è uno strumento di pianificazione che si pone obiettivi molto ambiziosi: dalla promozione della cultura ambientale alla riduzione dei rifiuti, in particolare per quanto riguarda i rifiuti organici, i rifiuti da imballaggio dei beni durevoli, il riuso, l'economia circolare.
In altre parole, ci siamo dati fin dal 2016 degli obiettivi che, come ho detto, erano e sono ancora molto ambiziosi (perché non li abbiamo ancora raggiunti), come la riduzione della produzione dei rifiuti a 455 chilogrammi per abitante e la raccolta differenziata per almeno il 65% di ogni ambito territoriale ottimale, per citare solo i due principali.
Nel dicembre 2019 è stato approvato il primo rapporto di monitoraggio ambientale, con cui viene monitorata, appunto, l'attuazione del Piano rifiuti e dei suoi effetti reali sulla gestione. Questo monitoraggio è destinato a verificare come viene attuato il Piano e se vengono raggiunti gli obiettivi che il Piano si propone. Inoltre, si pone come obiettivo la valutazione degli effetti ambientali che sono generati dallo stesso Piano.
Finalmente, il 12 marzo scorso, con deliberazione 14-2969 del 12 marzo 2021, la Giunta ha approvato l'atto d'indirizzo in materia di programmazione della gestione dei rifiuti urbani e delle bonifiche. Con questo documento si dà, di fatto, inizio - l'abbiamo detto prima - a un percorso di aggiornamento (rispetto al quale siamo già molto in ritardo) del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani.
Credo che questo sia un tema che dovrebbe qualificare l'azione politica di questa nostra Regione.
Noi ci troviamo di fronte a una sfida (nello specifico, quella della riduzione dei rifiuti urbani) che certamente s'inserisce in un contesto più ampio rispetto al Piemonte e alla sostenibilità ambientale che immaginiamo per le politiche di questa Regione.
Di fronte a questi impegni, che tutti noi abbiamo assunto con i piemontesi e con la sostenibilità ambientale del loro futuro, troviamo davvero incomprensibile come si dedichi tutto questo tempo per una legge come quella in discussione, anziché occuparci di una situazione che evidentemente, interessa tutti i cittadini piemontesi, sia quelli che votano a sinistra, sia quelli che votano a destra, sia quelli che votano in centro (seppur sempre meno).
Mi auguro che riflettiate su questa sospensiva e che la vogliate accogliere, affrontando i temi che interessano i piemontesi e non quelli che, invece, interessano le parti politiche.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Sono diverse le questioni sospensive che abbiamo posto oggi all'attenzione dell'Aula. Possiamo dire che la gran parte riguarda il tema sanitario, perché se la salute è la cosa più importante (dico un'ovvietà) anche la delega alla sanità è la più importante che ha la Regione, direi quasi la principale.
Anche il tema della gestione dei rifiuti, però, non è da poco: potremmo anche ignorarlo e metterlo in secondo piano, magari perché i rifiuti sono quelle cose che mettiamo lì perché non servono più, però rimangono lì e si ammucchiano in quanto tali.
È un tema che è un po' "sparito", anche per via del cambiamento di abitudini. I rifiuti sono ciò che sta a valle del nostro stile di vita quindi raccontano il nostro stile di vita.
Per capire cosa fa una persona, come si comporta, il tipo di acquisti che fa e come vive, si guardano i rifiuti che produce.
Con la pandemia, è cambiato il nostro stile di vita, per cui è cambiata anche la produzione dei rifiuti: magari, meno rifiuti nei centri cittadini perché ci sono meno persone in giro che mangiano fuori e, quindi, meno ristoranti che generano rifiuti, ma più rifiuti prodotti in casa, si spera ben differenziati (è più facile differenziare in casa che fuori). Una modifica di abitudini.
Anche fare un'analisi attenta di questi comportamenti ci darebbe dei dati molto importanti, interessanti e utili, tuttavia c'è la questione del Piano rifiuti. Il Piano rifiuti vigente, 2015-2020, è chiaro che va aggiornato e non possiamo fare un Piano 2020-2025 partendo dal 2022 altrimenti siamo già indietro. Un Piano rifiuti è importante, era mancato per diversi anni e nella scorsa legislatura è stato approvato con un lavoro anche piuttosto lungo in Commissione, giacché non è una questione da poco quindi ritengo che questo sia uno dei temi da affrontare prioritariamente per il Consiglio regionale, assai più importante del tema che stiamo dibattendo.
Anche porre l'attenzione su questo tema, chiedendo che si cominci a parlarne in V Commissione, ritengo sia cosa utile e ringrazio il Consigliere Avetta per aver presentato questa questione sospensiva.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Avetta ha posto una questione fondamentale per la nostra Regione. In questa legislatura ci siamo già occupati un po' di rifiuti parlando, soprattutto, di organizzazione nell'ottica di rivedere la legge sui Consorzi. Tuttavia, sappiamo benissimo che tutto il tema della transizione ecologica, che è stato ben affrontato anche da chi mi ha preceduto, poi si scontra con le pratiche concrete e reali che noi abbiamo di gestione del rifiuto.
Un nuovo Piano oggi è necessario per due motivi. Prima perché gli obiettivi indicati in quello esistente parlavano del 2020, abbiamo superato la metà del 2021 e quindi dobbiamo metterci attorno a un tavolo per capire quali obiettivi vogliamo raggiungere in termini di rifiuti urbani in Piemonte nei prossimi cinque-dieci anni, ma consapevoli che, rispetto al 2016, quando abbiamo approvato quello attuale, il mondo è cambiato e anche la consapevolezza su questi temi, per fortuna, è cresciuta. Oggi credo che possiamo osare a degli obiettivi più alti e cercare di raggiungere quelli che ci vengono richiesti dall'Europa.
Sappiamo che il Piemonte è, purtroppo, un po' a macchia di leopardo, da questo punto di vista. Abbiamo realtà molto virtuose e realtà un po' meno virtuose e, fra l'altro, la questione del ciclo dei rifiuti urbani s'intreccia con la questione dei rifiuti speciali su cui sappiamo che il Piemonte è in debito con le altre Regioni (esportiamo tutti i rifiuti sanitari), ma s'intreccia anche sul piano dell'impiantistica. Tema molto complesso, che ogni volta solleva anche discussioni con la popolazione: basti pensare - non c'entra nulla con l'impiantistica di rifiuti urbani - a tutto il tema, per esempio, del Centro nazionale per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari.
Apprendiamo da qualche comunicato ANSA che, forse, la Regione ha terminato un documento, ma scopriamo queste cose quasi per caso, nel senso che non vengono quasi mai informati la Commissione e i Consiglieri, per cui ci auguriamo ci possa essere spazio anche per essere informati. Se la Regione ha finito un dossier su questo tema, vorremmo essere messi al corrente in maniera ufficiale, perché sappiamo che è un tema che sta molto a cuore ai cittadini.
È molto importante fermarsi e dedicare qualche ora alla questione del Piano dei rifiuti urbani.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Di questa vicenda, purtroppo, abbiamo davvero parlato pochissimo in questi mesi. Il punto non è solo aggiornare il Piano rifiuti urbani e gli obiettivi fermi al 2020, ma credo sia in generale aprire una discussione sullo stato del nostro sistema e delle nostre partecipate.
C'è una gigantesca questione d'investimenti. Vengo da un'esperienza in un grande Comune, quello di Torino, in cui gli investimenti delle ex partecipate per acquisire quote rilevanti del termovalorizzatore - parlo di IREN, degli sforzi per comprare TRM e per venire incontro ad altre necessità di bilancio del Comune di Torino - hanno, di fatto, piantato tutti gli investimenti del gruppo sulla differenziata, sul porta a porta.
Penso a un dato incredibile: se fino a metà degli anni 2000, nella prima stagione Chiamparino, la Città di Torino era una delle più virtuose in cui addirittura metà dei quartieri della città già facevano già la raccolta differenziata, il porta a porta, se non ancora quella efficiente di oggi, comunque una raccolta importante per un grande Comune, oggi ovviamente non farebbe notizia, ma nel 2005 quell'obiettivo era un grande obiettivo; quindici anni dopo tre grandi quartieri hanno attraversato questa trasformazione. Gli investimenti sono stati molteplici, spesso anche sbagliando l'organizzazione proprio del sistema e non si è voluto, tra l'altro, cogliere la grandissima esperienza del settore.
Pensate a quanto è diventato grande il Progetto Cartesio e quanto è diventato anche un modello a parte rispetto a quello di Amiat e rispetto anche alla velocità, del resto, del porta a porta. Perché dico questo? Perché, in qualche modo, non serve solo aggiornare un Piano dei rifiuti urbani, ma ci sarebbe tantissimo bisogno, e non voglio rubare ulteriormente tempo, che cambino le strategie della Regione e che questo dibattimento pubblico diventi centrale anche nella nostra assise, ma soprattutto che si apra finalmente una grande discussione sullo stato delle nostre partecipate in questo settore.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Quello sollevato dal Consigliere Avetta è un problema importante.
Stiamo parlando dell'aggiornamento del Piano dei rifiuti urbani.
Purtroppo leggiamo tante volte sui giornali e spesso si vocifera anche di nuovi impianti di smaltimento e addirittura di nuovi termovalorizzatori.
Spesso ci sono questi spot, secondo la provincia in cui devono essere realizzati, ma in realtà abbiamo degli obiettivi che sono fermi al 2020.
Anche in questo caso, richiamo la mole d'investimenti che avremo per rendere la nostra economia più verde, più circolare e più al passo con i tempi e più al passo con il tempo, direi anche.
L'aggiornamento del Piano rifiuti urbani è un passaggio fondamentale per la programmazione e per gestire il futuro degli impianti sui nostri territori. Sono impianti che, come abbiamo visto, spesso generano grosse tensioni nei livelli locali, anche perché non riusciamo a far combaciare la programmazione con quelle che possono essere le facoltà di autorizzare determinati impianti. E, soprattutto, un altro aspetto che avevo sottolineato diverse volte è il fatto che non utilizziamo tutte le risorse che derivano.
Scusate, non riesco a sentire me stesso.



PRESIDENTE

Ha ragione. Anch'io non capivo cosa diceva.
Per favore, chiedo un po' di silenzio.



SACCO Sean

Stavo dicendo che ho sollevato più volte in Consiglio la problematica che gran parte delle risorse che raccogliamo attraverso la tassa di conferimento in discarica non sono utilizzate al 100%, come dovrebbe essere per legge, per finanziare i consorzi e aumentare il riciclo dei rifiuti.
Questo è estremamente collegato all'aggiornamento del Piano dei rifiuti urbani, alla pianificazione e agli obiettivi.
È il caso di rimetterci un po' in pista per evitare di dover realizzare nuovi impianti di smaltimento di rifiuti e, soprattutto, impianti d'incenerimento. È assolutamente fondamentale pianificare, investire in economia circolare e ridurre la quantità di rifiuto prodotto attraverso incentivi virtuosi che possono far partecipare la popolazione al raggiungimento di tali obiettivi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo se vi sono altre sospensive da presentare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che questi giorni di euforia da zona bianca abbiano fatto sottovalutare probabilmente o non mettere a fuoco quello che sta succedendo in tutto il mondo.
Ormai in tutta Europa si parla di una quarta ondata del COVID. Possiamo toccare ferro, possiamo sperare che anche le varianti che stanno emergendo fra cui quella inglese, siano da considerarsi la coda di una vicenda drammatica che ha gettato nell'inverno e nel buio l'intero pianeta.
Si dice che la quarta ondata arriverà in autunno, arriverà dopo il momento estivo, in cui si abbasserà l'attenzione e la tensione, come in parte è successo lo scorso anno. Da quella vicenda c'è da imparare molto ma c'è anche da dire che il quadro è totalmente cambiato. Se - e dico se i dati che abbiamo in mano sono corretti, entro fine settembre il Piemonte raggiungerà la cosiddetta immunità di gregge.
Però è anche vero che abbiamo quasi due mesi di scarto fra quella che è prudenzialmente un'uscita dal buio e quello che potrebbe essere l'inizio di una quarta ondata. Che cosa intendo? Intendo che - lo dicevo già per la sospensiva Canalis - ci sono tantissimi anziani non vaccinati. Inoltre, ci sono anche tanti giovanissimi che si rischia di non mettere al riparo da oggi a settembre. Ci sono tutti i ragazzi che dovranno frequentare le scuole; ci saranno, purtroppo, tantissimi insegnanti e docenti che avevano una priorità A, tanto quanto il sistema socio-sanitario, e non si sono vaccinati.
Sembra qualcosa d'irrilevante rispetto allo stato del Piemonte dello scorso anno, ma l'organizzazione della quarta ondata ci suggerirebbe di parlare di tante cose, e lo dico all'Assessore Icardi: di come adeguare in parte, il Mauriziano lo sta facendo - i propri ospedali, di come ripensare i COVID hospital, di come ripensare il tracciamento, di come far sì che la vicenda dei vaccini non ci faccia dimenticare il fatto che il virus non è battuto.
Ho finito. Il senso della pregiudiziale l'avrà capito: è quello di chiedere all'Assessore Icardi un'informativa su questo tema e un confronto prima di trattare il tema del gioco d'azzardo patologico.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco, sulla sospensiva Grimaldi.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
La sospensiva che solleva il Consigliere Grimaldi, purtroppo, è uno dei temi sul quale ci dobbiamo confrontare prima o poi ed è meglio farlo adesso, considerando che abbiamo qualche mese di anticipo.
Purtroppo, i dati che ci arrivano da altri Paesi, ormai extraeuropei non sono confortanti rispetto alla diffusione delle varianti. Diversi esperti ci parlano di un rischio di quarta ondata, con annesse tutta una serie di problematiche. Fra l'altro, è vero che siamo vaccinati e si dice che il vaccino copre anche le varianti, per fortuna. Sembra avere una un'efficacia leggermente inferiore, ma comunque ci garantisce una maggiore copertura. Il problema è che se dovessero aumentare i ricoveri e le ospedalizzazioni - qui ci colleghiamo anche alla richiesta di sospensiva precedente rispetto alla vaccinazione degli over sessanta - a causa di una quarta ondata, c'è il rischio che il sistema sanitario in generale questa volta collassi veramente, non tanto per la sua incapacità di fronteggiare i nuovi ricoverati.
Soprattutto non possiamo permetterci di rinviare ulteriormente la prevenzione, gli interventi e le visite attualmente programmate considerando che già siamo in ritardo per quanto riguarda le liste d'attesa. Eravamo in ritardo prima; siamo in ritardo ancora di più adesso a causa del COVID, ma se ci fosse un'ulteriore quarta ondata, non le recuperiamo mai più.
Per questo motivo, sarebbe importante fare anche dei modelli previsionali su ciò che potrebbe accadere, sugli scenari per evitare d'intaccare eccessivamente la sanità, quella che viene definita ordinaria nel caso di un ritorno del virus.
Torno a ripetere, senza toni allarmistici, quello che dicono gli esperti. Questa quarta ondata sarà probabile, ma se si riesce ad andare avanti con le vaccinazioni e coprire buona parte della popolazione sicuramente sarà molto meno impattante di quelle precedenti; resta il fatto che abbiamo la necessità di fare programmazione per evitare di bloccare la sanità ordinaria.



PRESIDENTE

La parola al collega Rossi, sulla sospensiva Grimaldi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Il tema posto dal Consigliere Grimaldi è importante, perché leggiamo come alcune nazioni purtroppo già adesso sono costrette a confrontarsi con la crescita dei contagi. Per fortuna, le prime notizie che arrivano raccontano che, dove il tasso di vaccinazioni è alto, non c'è una proporzionalità tra aumento dei contagi e ospedalizzazione, quindi questa è la buona notizia nella cattiva notizia.
Qual è il tema per il Piemonte, Presidente? È un tema che, dal mio punto di vista, riguarda soprattutto il tracciamento. Su quest'aspetto sfortunatamente, da subito ci siamo accorti che il Piemonte è sempre rimasto un po' indietro rispetto alle altre Regioni; è un ritardo che non abbiamo mai recuperato. Mentre su altre questioni siamo partiti magari primi, poi siamo rimasti un po' indietro, poi siamo ritornati un po' capaci, invece, sul tracciamento, niente! Sul tracciamento, per motivi che ancora non ci sono chiarissimi, forse il gruppo di lavoro COVID riuscirà a portare qualche elemento, perché siamo sempre stati un po' gli ultimi soprattutto se paragonati a Regioni simili alle nostre. Questo chiaramente crea un problema anche sulle varianti, perché se abbiamo dei sistemi di tracciamento che, per qualità e quantità, non sono in grado d'intercettare le varianti, allora potremmo ritrovarci una quarta ondata senza accorgercene, perché abbiamo visto che quando i contagi salgono, lo fanno in maniera esponenziale e, quindi, la situazione cambia e si rivoluziona in negativo in pochissimi giorni o in poche settimane. Abbiamo visto come la curva scende molto lentamente, ma come al contrario sale molto velocemente.
La prima ondata ci ha preso alla sprovvista e questo chiaramente non è responsabilità di nessuno; sulla seconda potevamo essere inesperti, ma adesso non possiamo accettare neanche lontanamente di non occuparci di quest'aspetto. E visto che le notizie che arrivano, in particolare in questo momento, dal Regno Unito, ci dicono che il problema esiste e noi sulla campagna vaccinale siamo molto lontani dall'immunità di gregge abbiamo ancora tra gli anziani un target troppo alto di persone scoperte.
Questo ci dovrebbe preoccupare, perché bisognerebbe arrivare a un'eventuale nuova ondata con una percentuale di persone vaccinate molto più alta di quella attuale, ma soprattutto con un sistema di tracciamento in grado di rilevare le varianti e in grado di rispondere in maniera puntuale alla necessità di aumentare i tamponi.
Purtroppo, vediamo che il sistema, nonostante l'abnegazione dei sanitari, è affaticato, perché sono ormai quasi due anni che le persone lavorano a tempo pieno e sotto un forte stress, quindi sarebbe meglio prepararsi e organizzarsi per evitare di scaricare tutto sulle solite persone.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani, sulla sospensiva Grimaldi.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Credo che questa sia l'ultima sospensiva che richiama l'attenzione sul tema della possibile - purtroppo - quarta ondata.
Sicuramente, come dicevo in un precedente intervento, adesso sarebbe il momento di organizzarsi e di prepararsi, se non alla quarta ondata, almeno alla ripresa delle attività scolastiche a settembre. Questo è un tema che dovrebbe occupare gran parte della nostra attività come Consiglieri regionali, perché non possiamo più permetterci di sospendere l'attività scolastica. A questo punto, dovremo già iniziare a pensare a come sarà il rientro.
Tra l'altro, leggevo proprio adesso un'ANSA uscita relativamente alle vaccinazioni sui bambini. Anche qui, il Presidente Cirio annuncia l'avvio delle vaccinazioni sui bambini, ma c'è ancora grande incertezza sia rispetto al tema, sia rispetto al tipo di vaccino adottato, sia alle modalità.
Sappiamo bene che, quando parliamo di vaccinazioni sui bambini giustamente i genitori chiedono rassicurazioni, chiarezza e trasparenza quindi, prima di annunciare l'avvio delle vaccinazioni, senza aver prima pensato a un piano d'informazione e senza aver prima programmato anche la somministrazione di vaccini (in quale luogo e con quali modalità), credo serva un po' più di pianificazione, proprio perché sappiamo che le sensibilità dei genitori spesso creano problemi e tensioni, come abbiamo già visto in passato rispetto ad altri tipi di vaccinazione.
Legittimamente, chi decide per la salute dei propri figli ha diritto di chiedere maggiori informazioni e rassicurazioni.
Al di là del tema della scuola, ci sono ovviamente altri temi, come l'impatto sulla sanità di una possibile quarta ondata. Come dicevano i colleghi che mi hanno preceduto, occorre sicuramente lavorare sul sistema di tracciamento e anche capire bene qual è la situazione negli altri Paesi perché ci sono Paesi, come ad esempio l'Inghilterra, più avanti rispetto a noi su questa strada.
Purtroppo, come leggiamo dalle notizie di cronaca, quindi anche imparando da quello che fanno gli altri - non voglio dire dagli errori che fanno gli altri, ma dall'esperienza che vivono gli altri Paesi - possiamo arrivare a essere più preparati e, magari, cercare di evitare questa volta questa quarta ondata.



PRESIDENTE

Grazie.
Non ci sono altre proposte di questioni sospensive.
Sono state presentate sedici questioni sospensive, in base all'articolo 71, comma 4, del Regolamento interno, perciò procederei alla votazione di tutte le questioni sospensive proposte da - faccio un breve elenco - dal Consigliere Salizzoni, dal Consigliere Chiamparino, dal Consigliere Ravetti, dal Consigliere Rossi, dal Consigliere Magliano, dalla Consigliera Frediani, dalla Consigliera Canalis, dalla Consigliera Disabato, dal Consigliere Bertola, dal Consigliere Martinetti, dal Consigliere Sarno, dal Consigliere Marello, dal Consigliere Sacco, dal Consigliere Gallo, dal Consigliere Avetta e dal Consigliere Grimaldi.
Possiamo mettere in votazione le sedici questioni sospensive.
Prego, Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Scusi, Presidente, solo per chiedere se sulla questione che abbiamo dibattuto sull'articolo 72 non è cambiato nulla, cioè l'interpretazione è che non si possono fare dichiarazioni di voto?



PRESIDENTE

Non è un'interpretazione, come ho già detto nella parte precedente, ma è l'attuazione del Regolamento.



ROSSI Domenico

Beh, lo è per forza, perché secondo me c'è scritto un'altra cosa quindi lo è per forza.



PRESIDENTE

È sempre sull'articolo 71, perciò non è che abbiamo cambiato articolo.



ROSSI Domenico

No, però l'articolo 72 vale per tutte le votazioni, quindi in questo senso è un'interpretazione, per forza, perché io lo interpreto diversamente, ma ci sta, Presidente.
Quando faremo la Giunta per il Regolamento, ci confronteremo.



PRESIDENTE

Come ho già detto, è pervenuta la richiesta di convocazione della Giunta per il Regolamento, in base alla discussione avvenuta in questi giorni sul disegno di legge n. 144, e più di otto Consiglieri chiedono la convocazione della Giunta per il Regolamento. Valuteremo di convocarla e apriremo la discussione su questo e altri punti, perché poi penso che ci siano anche altri punti d'interesse della Giunta per il Regolamento.
Possiamo procedere alla votazione delle sedici questioni sospensive con un'unica votazione.
Il numero legale è venticinque.
Indìco la votazione palese sulle sedici richieste di questioni sospensive.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Le questioni poste, soprattutto dai Consiglieri Rossi e Sarno, erano da affrontare diversamente. Le spiego il perché e vorrei un'interpretazione del Regolamento, se è possibile prima d'iniziare le preliminari.
Facciamo un esempio: il Consigliere Bongioanni - tra l'altro potrebbero essere anche di partiti di maggioranza e d'opposizione potrebbe chiedere d'iniziare un confronto in Commissione legalità, perch magari sono arrivati degli emendamenti proprio di Fratelli d'Italia, che io vorrei vedere, sui codici fiscali.
Faccio quest'esempio: il Consigliere Riva Vercellotti (anche lui è arrivato in Fratelli d'Italia) è, comunque, il Presidente della Commissione bilancio, potrebbe chiedere di attivare un confronto perché dai nodi critici, come abbiamo in parte detto, ci sono degli aspetti che devono.
Sono questioni che l'altra volta abbiamo trattato come preliminari (ad esempio, riprendere la discussione in una Commissione piuttosto che in un'altra).
Almeno sulle questioni preliminari possiamo auspicare delle votazioni diverse, o no? Mi pare - magari sbaglio - che l'altra volta si siano affrontate con più votazioni.
Tutto qua. Volevo semplicemente porre il problema anche perch paradossalmente, Gruppi diversi, preliminari diverse, per cui non si capisce perché dovremmo votarle tutto insieme, in un blocco unico.



PRESIDENTE

È come per lo scorso provvedimento, laddove il Consiglio ha utilizzato l'articolo 71, comma 5. "È, inoltre, facoltà di ogni Consigliere presentare al Presidente del Consiglio questioni preliminari, ossia attinenti alla conduzione dei lavori del Consiglio". Tali richieste devono perciò essere esclusivamente attinenti alla conduzione dei lavori del Consiglio, quindi riguardare questioni specifiche su questo tema.
Facendo riferimento all'articolo 71, la questione si tratta con unica discussione e un'unica votazione. Pertanto, come per le questioni pregiudiziali e per le questioni sospensive, ogni Consigliere può proporre una questione preliminare e un componente per Gruppo potrà intervenire per tre minuti. Seguirà un'unica votazione, come nelle precedenti questioni pregiudiziali e sospensive. Questo prevede l'articolo 71.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Oggettivamente, se due forze, magari una di opposizione e una di maggioranza, chiedono che proprio sulle.
Di fatto, le questioni preliminari vertono proprio sul metodo di continuazione di una discussione. Cioè uno può dire che va bene, ma che si vuole un confronto in Giunta per il Regolamento, e così via. Ricordo le preliminari che abbiamo presentato e non comprendo davvero, visto che possono esserci metodi alternativi, non sommabili e Gruppi diversi, sia di maggioranza sia d'opposizione, come sia possibile che si esprima tutto in una votazione unica.
Questo significherebbe che le preliminari sono tutte uguali e che vengono trattate alla pari: non ha molto senso, a mio avviso.



PRESIDENTE

Bisogna solo specificare che cosa si vuole fare: l'articolo 71 si riferisce alle questioni preliminari, cioè attinenti alla conduzione dei lavori del Consiglio.
O si utilizza l'articolo 71, e allora ogni Consigliere può esporre la propria questione preliminare e uno per Gruppo può sostenerla, come si è fatto fino adesso. Oppure, nell'eventualità in cui non si volesse utilizzare l'articolo 71, ogni Consigliere può proporre una questione per tre minuti, ma non c'è ulteriore incontro verso gli altri Gruppi. In questo caso, si affrontano votazioni singole.
Se volete, ogni Consigliere propone una questione preliminare e si vota singolarmente, però non viene utilizzato l'articolo 71. Così è, se volete distinguere le votazioni delle questioni preliminari.
Però l'articolo 71 prevede quello.



GRIMALDI Marco

Presidente, come avrà capito, le opposizioni saranno tutte unite nelle richieste che presenteranno. Tuttavia, come può immaginare, lei non pu parteggiare per una scelta o per l'altra. Ci potrebbero essere anche dei Gruppi che potrebbero voler dire: "Scusate, sospendiamo un attimo la discussione e ci vediamo per due ore in Commissione bilancio". È possibile no? L'abbiamo richiesto: è possibile che si chieda l'ausilio di una Conferenza dei Capigruppo? Ecco, non vedo come sia impossibile pensare che i Gruppi cambino orientamento secondo la proposta.
Comunque ho compreso il suo atteggiamento, non glielo vorrei dire, ma.



PRESIDENTE

No, non è questione di atteggiamento.



GRIMALDI Marco

Sì, è di atteggiamento, perché.



PRESIDENTE

La questione è che quello che sta proponendo non è disciplinato dal Regolamento.



GRIMALDI Marco

Perché quello che dice lei non è scritto esattamente, è un'interpretazione.



PRESIDENTE

È un precedente. Questa metodologia è già stata applicata nella legislatura corrente, ma anche nelle precedenti, con un'unica votazione le questioni preliminari.
Se non si vuole procedere così, si può proseguire anche in altra maniera, ma non è disciplinata.
Perciò se si vuole singolarmente esporre una propria questione preliminare e richiederne il voto, posso anche concederlo: ogni Consigliere propone la propria preliminare per tre minuti e si vota. Ma non c'è il sostegno, come prescritto dal Regolamento ai sensi dell'articolo 71, di altri Consiglieri. In questo modo, però, le votazioni delle varie questioni preliminari si differenziano.
Ovviamente, dipende sempre dal fine che si vuole raggiungere.
. Questione preliminare sollevata dal Consigliere Bertola



PRESIDENTE

C'è qualcuno che intenzionalmente vuole proporre una questione preliminare? Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intendo proporre una questione preliminare che, come recita il Regolamento, è relativa alla conduzione dei lavori. Voglio farlo su una questione attinente alla discussione che dovremo affrontare, perché con l'intervento che faccio in Aula - che, quindi, ritroverò nel processo verbale dell'odierna seduta - ai sensi dell'articolo 37, comma 4 del Regolamento, richiamo in Aula la proposta di legge n. 53 a mia prima firma proposta di legge che riguarda, anch'essa, il contrasto al gioco d'azzardo patologico. Come recita il numero, è stata presentata tempo fa, quindi ancora prima della prima proposta di legge sullo stesso tema presentata dal Gruppo della Lega.
È una proposta di legge che va a modificare alcuni articoli della legge regionale 9/2016 e che ha ricevuto - questa sì! - il parere favorevole del CAL, giusto per inquadrare la questione.
C'è la legge regionale 9 del 2016, c'è un disegno di legge che vuole abrogare la legge regionale 9 del 2016 che è stato respinto dal Consiglio delle Autonomie locali, c'è una proposta di legge che vuole rafforzare le tutele della legge regionale 9 del 2016 e ha avuto parere favorevole del CAL. Mi pare che le Autonomie locali del Piemonte abbiano un'idea piuttosto chiara su cosa servirebbe.
Questa questione preliminare attiene alla conduzione dei lavori poich avendo questa proposta di legge lo stesso tema ed essendo, peraltro, stata presentata molto prima e riguardando in modo più diretto la legge regionale 9 del 2016 perché ne va a modificare alcune parti, chiedo che la discussione sia congiunta e chiedo una diversa modalità di svolgimento dei lavori d'Aula.
Tra l'altro, è una proposta di legge che semplicemente rafforza alcune tutele, aggiunge dei luoghi sensibili, chiarisce una situazione di distanze rispetto a Comuni confinanti. Sono norme che sembrano di dettaglio, ma partono dall'impianto della legge regionale 9 del 2016 per rafforzarne le tutele.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



SACCO Sean

Poiché c'è un'interlocuzione con i Capigruppo anche di maggioranza chiedo una sospensione del Consiglio per cinque minuti per poterci confrontare.



PRESIDENTE

Se c'è interesse per una migliore conduzione dei lavori e per evitare che mi presentiate una questione preliminare sulla cattiva conduzione dei lavori che posso svolgere nelle ore successive, sicuramente sospendiamo i lavori per alcuni minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 19.27, riprende alle ore 20.00)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Consiglieri, se prendiamo posto celermente possiamo procedere con i lavori. Vi ricordo che avevamo concordato la pausa alle ore 20.30.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi, scusate, ma abbiamo ancora qualche ora di lavoro davanti! Eravamo sulla questione preliminare sollevata dal Consigliere Bertola: vi sono richieste d'intervento a sostegno della questione preliminare del collega Bertola? Se non erro, c'era il Consigliere Sarno, che proponeva.
No, rinuncia. Il Consigliere Gallo? Scusate, vado a memoria.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, pongo in votazione la questione preliminare sollevata dal Consigliere Bertola, che chiede che la discussione sul disegno di legge n. 144 sia congiunta con la proposta di legge n. 53.
Ricordo che il numero legale è venticinque.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare proposta dal Consigliere Bertola.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 144, "Contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico (GAP)", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato richiamato in aula ai sensi dell'articolo 37 comma 4.
Prima di dare la parola per l'illustrazione, ricordo a chi volesse intervenire che può cominciare a prenotarsi presso la Presidenza.
Consigliere Preioni, su cosa desidera intervenire?



PREIONI Alberto

Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente.
Chiediamo la convocazione di una Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Attualmente? Subito?



PREIONI Alberto

Subito. Grazie.



PRESIDENTE

Va bene. Ci troviamo in Sala A? Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente: poiché ha testé convocato la Conferenza dei Capigruppo, se crede possiamo liberare tutti gli altri colleghi e chiudere il Consiglio. Diversamente, valuti lei.
Grazie.



PRESIDENTE

C'è un'intesa in tal senso da parte di tutti i Gruppi? Vedo annuire perciò possiamo svolgere la Conferenza dei Capigruppo in Sala del Consiglio o in Sala A.
Convoco immediatamente la Conferenza dei Capigruppo. V'informeremo sull'esito della stessa. Grazie e buona serata a tutti.
La seduta è tolta.
(La seduta termina alle ore 20.04) (La seduta termina alle ore 20.04)



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