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Dettaglio seduta n.138 del 22/06/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GAVAZZA



(I lavori iniziano alle ore 10.30 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni ed interpellanze. In merito allo svolgimento delle interrogazioni ed interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interpellanza n.
748 presentata dal Consigliere Silvio Magliano a cui risponderà l'Assessore Maurizio Marrone; interpellanza n.749 presentata dal Consigliere Silvio Magliano a cui risponderà l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Prima di dare la parola al Consigliere Silvio Magliano ricordo che per le interpellanze è previste illustrazione da parte dell'interpellante per cinque minuti, la risposta da parte dell'Assessore per cinque minuti e la replica dell'interpellante per altri cinque minuti.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interpellanza n. 748 presentata dal Consigliere Magliano inerente a: "Compartecipazione al costo delle prestazioni sociali agevolate applicazione della normativa di cui all'art. 3 comma 6 DPCM 159/2013"


PRESIDENTE

Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Silvio Magliano prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore Marrone che oggi si occuperà di politiche sociali e di ambiente: è sempre un po' stucchevole vedere che, alla fine, è sempre lui a dover rispondere. Sarebbe importante che fossero presenti gli Assessori competenti per materia, per poi avere un dialogo rispetto alla replica che il Consigliere interrogante può fare.
Come ben sa, Presidente, questa è una materia assolutamente spinosa e importante. Il riferimento al tema dell'ISEE, quindi alla compartecipazione al costo delle prestazioni sociali agevolate, è un tema dirimente proprio perché, alla luce dalla norma nazionale e alla luce delle sentenze che io sono andato a riproporre all'interno di questo testo, in questo momento nella nostra Regione, abbiamo tutta una serie di conseguenze e di liberi arbitrii, diciamo così, utilizzati dei Comuni e dagli Enti gestori che, di fatto, non ottemperano a quello che lo Stato ha detto.
Ai sensi dell'articolo 2 del DPCM, quello a cui faccio riferimento, n. il 159/2013, "l'ISEE è lo strumento di valutazione, attraverso criteri unificati, della situazione economica di coloro che richiedono prestazioni sociali agevolate. La determinazione e l'applicazione dell'indicatore ai fini dell'accesso alle prestazioni sociali agevolate, nonché della definizione del livello di compartecipazione al costo delle medesime costituisce livello essenziale delle prestazioni, ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera m) della Costituzione, fatte salve le competenze regionali in materia di normazione, programmazione e gestione delle politiche sociali e socio sanitarie.".
In base all'articolo 14, comma 5 del DPCM 159/2013, le prestazioni sociali agevolate in corso di erogazione continuano ad essere concesse secondo le disposizioni previgenti, almeno fino alla data di emanazione degli atti anche normativi, conformi alle nuove disposizioni e comunque non oltre dodici mesi dalla data di pubblicazione della DSU e quindi non oltre il 31 dicembre 2015.
La Giunta regionale - qui faccio un po' di storia all'interno dell'atto con proprio provvedimento del 2015, ha deliberato le "Linee guida per la gestione transitoria dell'applicazione della normativa ISEE di cui al DPCM 159", demandando altresì al Direttore regionale alla Coesione Sociale la designazione dei componenti del tavolo tecnico. Il tavolo è stato istituito con determina n. 137 del 3 marzo 2015. Dal 2015 ad oggi la Regione, con varie determine, ha prorogato il regime di gestione transitoria di applicazione dell'ISEE.
L'INPS, con la circolare n. 137 del 25 luglio 2016, ha recepito le sentenze del Consiglio di Stato n. 838, 841 e 842 con le quali si stabiliva l'esclusione, ai fini del calcolo ISEE, dei redditi derivanti da pensioni e indennità a favore di componenti il nucleo familiare con disabilità.
Il DPCM 159 stabilisce che "il soggetto che si trova in convivenza anagrafica, ai sensi del DPR 223 del 30 maggio 1989, è considerato nucleo familiare a sé stante, salvo che debba essere considerato componente del nucleo familiare del coniuge, ai sensi del comma 2".
Il 7 agosto 2020 io avevo già presentato, al fine di sollecitare l'attenzione e l'interesse della Giunta sul tema, un'interpellanza avente ad oggetto "Applicazioni della normativa ISEE (DPCM 159/2013)"; la risposta dell'Assessore era stata oggettivamente un po' evasiva, nel senso che aveva fatto riferimento all'ANCI, al fatto che c'è una problematica importante e che bisognerebbe parlare con gli Enti gestori e con i Comuni. Detto questo con sentenza n.7850/2020, il Consiglio di Stato ha riaffermato alcuni elementi e principi che chiariscono ulteriormente gli aspetti determinanti relativi alla questione della compartecipazione al costo delle prestazioni sociali agevolate.
In sentesi, si dice che l'ISEE è il criterio al quale i Comuni devono attenersi per determinare l'eventuale compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini. I Comuni non possono introdurre altri criteri che tendano di fatto, a ridurre ciò che la legge ha stabilito essere parte integrante dei livelli essenziali delle prestazioni (ISEE); non possono rientrare quindi, in tali criteri le valorizzazioni delle provvidenze economiche fruite dalla persona con disabilità (esempio, pensione di invalidità civile, l'indennità di accompagnamento, ecc., pacificamente escluse dal calcolo del reddito ai fini ISEE, poiché non considerate una componente del patrimonio personale). A fronte di ISEE pari a zero, zero deve essere la quota di compartecipazione al costo.
Detto questo, io interpello la Giunta regionale per sapere se intenda adottare le misure necessarie, ed entro quali tempistiche, affinch l'assistenza domiciliare, ma tutto il mondo dell'assistenza di questa natura, sia riconosciuta a tutti i cittadini con i parametri previsti dalla riforma ISEE, DPCM 159/2013, e confermati dal Consiglio di Stato (sentenza n. 7850/2020) Presidente, le norme sono chiare. Noi, in questi anni, ad oggi, in Regione Piemonte, non siamo ancora stati in grado di dare indicazioni nette e precise a tutti i soggetti che si occupano di assistenza e di politiche sociali sui territori, onde evitare che accettano quello che viene detto in termini di ISEE; poi, però, si aggiungono altri criteri, altre fattispecie che, alla fine, fanno pagare la prestazione alle persone con disabilità.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione; la Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza delegando l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Grazie, Presidente.
Riporto la risposta scritta che mi è stata inoltrata dall'Assessore Caucino, competente per materia.
Posto che l'attuale disciplina regionale (DGR n.10-881 del 12 gennaio 2015, da ultimo prorogata con DGR 16-6411 del 26 gennaio 2018) contenente linee guida per l'applicazione della normativa ISEE, di cui al DPCM 5 dicembre 2013, n. 159, non ha né può contenere disposizioni in contrasto con quanto dettato in materia di compartecipazione alle spese da parte dei cittadini dalla normativa nazionale e da ultimo ribadite (in punto compartecipazione da parte di soggetti disabili) dalla citata pronuncia del Consiglio di Stato n. 7850/2020, si ribadisce che quanto disposto dal legislatore al riguardo (ossia che nel calcolo del reddito ai fini ISEE per la misurazione della compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini disabili sono escluse pensioni di invalidità civile, indennità di accompagnamento, eccetera) è direttamente applicabile sulla scorta dell'esplicito richiamo operato dalle deliberazioni di Giunta al DPCM stesso.
Ciò premesso, si rileva, inoltre, che l'assunto in virtù del quale la DGR 56-13332 del 15 febbraio 2010 ".prevede la partecipazione per la quota sociale della persona con disabilità, considerando reddito le indennità e le pensioni percepite per le disabilità riconosciute." e, conseguentemente determinerebbe il rientrare delle medesime nel calcolo del reddito ai fini ISEE per la misurazione della compartecipazione, non corrisponde al vero in quanto non solo la DGR de quo è stata adottata prima dell'entrata in vigore del DPCM n. 159/2013, ma soprattutto è stata da ultimo implicitamente abrogata dalla DGR n. 3-2257 del 13 novembre 2020, in specie nella parte in cui prevede che ".tutte le indennità concesse a titolo di minorazione dall'INPS (indennità di accompagnamento per invalidità civile e cecità assoluta, indennità speciali per ciechi ventesimisti, indennità di comunicazione per sordomuti) devono essere utilizzate per la copertura della componente sociale delle prestazioni di natura domiciliare.".
Pertanto, contrariamente a quanto sostenuto nell'interpellanza, non solo tali indennità non sono computate né erano computabili ai fini del calcolo del reddito ISEE per la misurazione della compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini disabili, ma - e ciò rileva ancor di più - la DGR n. 56 13332 del 15 quindici febbraio 2010 non è più in vigore ed efficace e nello specifico, nella parte in cui quest'ultima disponeva che le indennità di cui sopra dovessero essere utilizzate per la copertura della componente sociale delle prestazioni di natura domiciliare.
Provvederò seduta stante a consegnare copia scritta della risposta al Consigliere interpellante.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Maurizio Marrone per la risposta.
Il Consigliere Silvio Magliano ha richiesto la parola per una replica.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Prendo atto che l'attenzione nella risposta a questa interpellanza si è focalizzata nel primo punto del "rilevato che", in cui, di fatto, sostengo che rimanendo valida la deliberazione della Giunta regionale del 2010 n. 56 1332, la Regione prevede la partecipazione per la quota sociale della persona con disabilità, considerando reddito le indennità e le pensioni percepite per le disabilità riconosciute. Di fatto, si prende questo tema per non dare una risposta, fondamentalmente. Perché, discutendo con associazioni che continuano incessantemente questa battaglia contro l'inserimento di altri criteri, contro l'inserimento di altre caratteristiche, contro l'inserimento di altri quozienti affinché queste persone possano pagare, penso che su questo si sia persa nuovamente un'occasione per poter fare un approfondimento preciso e puntuale. Perch accade nella nostra Regione, accade in alcuni consorzi, accade con alcuni enti gestori, che a questi soggetti vengano richiesti più elementi legati al loro patrimonio. Ed è evidente che, da questo punto di vista, come Regione dovremmo prima o poi aprire un Tavolo con tutte queste associazioni e cercare una soluzione.
Chiaramente, sarà una soluzione che, in qualche modo, potrà costare. Ma è altrettanto vero che non possiamo immaginare che, come spesso accade nella nostra Regione, a costoro che chiedono la domiciliarità piuttosto che l'ingresso in strutture (centri diurni e non solo) gli vengano calcolati parametri che la legge non prevede.
Leggerò con attenzione quanto scritto dall'Assessora (peraltro, ringrazio l'Assessore Marrone se mi fornirà la risposta brevi manu). Mi pare, per che ci si sia soffermati su un pezzo dell'interpellanza che, in qualche modo, poteva essere fraintendibile per non affrontare il problema fino in fondo, cosa che, invece, a nostro avviso, è dovuta e doverosa.
Anche perché c'è proprio un'idea di fondo che ho approfondito insieme ai rappresentanti delle associazioni di questo settore: tutto quello che hanno queste persone in termini di patrimonio mobiliare, se cresce, prima o poi farà di fatto salire il loro ISEE; dunque, questa idea di inserire ulteriori coefficienti ha una natura anche sbagliata, perch fondamentalmente queste persone devono avere delle risorse, non gli si pu prosciugare tutto quello che hanno. Infatti, è con quelle risorse che possono comprarsi e pagarsi altre tipologie di cure e altre tipologie di beni e servizi di cui possono aver bisogno, proprio perché tutto l'impianto socio-assistenziale e sanitario della nostra Regione non prevede la gratuità di tutto quello che le persone con disabilità grave e media hanno bisogno.
Da questo punto di vista - mi avvio alla conclusione - mi auguro che si apra prima o poi un ragionamento fino in fondo e si tenga conto di quello che le associazioni stanno chiedendo. Altrimenti, Presidente, capiterà come spesso accade, che qualche associazione di volontariato particolarmente preparata e particolarmente puntuta si presenti di fronte ai giudici competenti e vinca: a quel punto, la Regione e gli enti di competenza dovranno adeguarsi.
In teoria - concludo, Presidente - la politica non dovrebbe aver bisogno di sentenze perché qualcuno gli ricordi che, forse, c'era un lavoro politico e legislativo da svolgere. Però questo è.
Leggerò con attenzione la nota redatta dall'Assessore Caucino, ma penso che in questi anni torneremo su questo punto fin quando non sarà fatta oggettivamente giustizia ed equità sociale. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per la replica.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interpellanza n. 749 presentata da Magliano, inerente a "Progetto di riattivazione degli impianti Kastamonu Italia S.p.A. di Frossasco, quale impatto sul territorio circostante?"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 749 presentata dal Consigliere Magliano.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione. Prego, Consigliere ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Questo atto riguarda una buona notizia, che però dev'essere gestita con tutte le attenzioni del caso.
Kastamonu Italia nasce nel 2017 con l'acquisizione del Gruppo Trombini da parte di Kastamonu Entegre, multinazionale specializzata nella produzione di pannello per l'industria dell'arredamento. Kastamonu Italia è proprietaria dell'area produttiva di Via Piscina 2-6 a Frossasco (Torino) attualmente non attiva ed estesa su 189.000 metri quadri (impianto ex Annovati e poi Trombini).
L'area, che produceva pannelli in legno truciolare e che dava lavoro a 128 dipendenti, era stata in attività per anni prima del fallimento del 2013.
Sempre questa azienda gestisce un altro impianto sul territorio nazionale sito a Pomposa di Codigoro (Ferrara) con una capacità produttiva annua di 480 mila metri cubi di pannello. Completano le proprietà lo stabilimento di Luserna San Giovanni nella provincia di Torino, presso il quale si producono colle e resine per la realizzazione del pannello e il Kastamonu Design Center di Pesaro, centro nevralgico della ricerca e sviluppo del gruppo.
Il complesso ex Annovati è stato acquistato da Kastamonu nel 2017 in occasione di un'asta giudiziaria. Rilevato che è ora intenzione dell'azienda rimettere in funzione l'impianto di via Piscina 2-6 a Frossasco, la domanda è stata presentata in data 28 aprile in Città Metropolitana con un progetto curato da Isonorma e da Sgi Iingegneria, di ripristino dell'impianto esistente; la relazione tecnica presentata dalla proprietà prevede la riattivazione dell'impianto esistente per la produzione di pannelli truciolari grezzi e nobilitati, attraverso il recupero di materia legnosa a seguito di un revamping degli impianti di produzione di pannello truciolare esistenti e una capacità di produzione di 360.000 metri cubi l'anno; tra gli obiettivi c'è anche la produzione di energia, mediante l'installazione di un nuovo Energy Plant (bruciatore di biomasse da 25 MW) per lo smaltimento di 66.960 tonnellate/anno di polverino dal sito produttivo e altre biomasse sempre dal sito produttivo (36.300 tonnellate/anno); l'azienda dichiara di voler raggiungere una produzione di pannelli truciolari grezzi e nobilitati pari a 360.000 metri cubi l'anno.
Da più parti si è espressa preoccupazione in merito all'introduzione del nuovo bruciatore che affiancherà il vecchio impianto di combustione.
L'impianto è complesso e contiguo ad aree agricole e residenziali, nonch ad allevamenti bovini finalizzati alla produzione di carne certificata di alta qualità. Preoccupazione è espressa anche in merito all'ipotesi di residui inquinanti o tossici nel sottosuolo dell'area produttiva. L'impatto in termini di traffico e transito di mezzi pesanti potrebbe non essere irrilevante sul territorio circostante.
L'attività di questo sito produttivo è stata più volte, in passato, al centro di polemiche relative alle emissioni prodotte nelle fasi di lavorazione. Tra marzo e aprile 2019 un incendio di grandi proporzioni aveva coinvolto le masse legnose (30.000 tonnellate circa, ridotte a 10.000 dalle fiamme) depositate nel cortile: l'incendio era durato per oltre una settimana, creando pesanti disagi alla popolazione. L'anno precedente, nel luglio 2018, un altro incendio era scoppiato nello stabilimento di Kastamonu a Pomposa di Codigoro.
Pertanto, interpello la Giunta regionale per sapere se la Regione sia a conoscenza delle intenzioni, da parte di questa azienda, di rimettere in attività gli impianti produttivi di Frossasco; se tale ripresa dell'attività sia considerata compatibile con la vocazione agricola e residenziale del territorio circostante, nonché con gli allevamenti attivi nel raggio di poche centinaia di metri, e se si ritiene che il territorio possa assorbire la presenza di un nuovo inceneritore. Quali controlli e quali misure si intendano garantire per tutelare la sicurezza e la salute della cittadinanza; come saranno rilevati i dati sulle emissioni; con quali modalità e con quale frequenza saranno resi noti alla cittadinanza; se siano previsti controlli e rilievi per verificare la salubrità del terreno e del sottosuolo di pertinenza dell'impianto.
Presidente, è sempre una buona notizia quando un'azienda vuole insediarsi o, in questo caso, ripartire sul nostro territorio, perché questo fa il paio con la possibilità di nuovi posti di lavoro, quindi nuovi lavoratori e lavoratrici in grado di poter lavorare e mantenere se stessi e le proprie famiglie, ma dall'altra parte c'è da contemperare alla preoccupazione soprattutto in aree di quel tipo, dei residenti, degli agricoltori e degli allevatori che questa tipologia di impianto non crei problemi dal punto di vista della salute.
Visto che questa interpellanza peraltro l'ho anche presentato in Città Metropolitana per capire che cosa stanno facendo per la parte di loro competenze e deleghe, chiedo anche alla Regione che cosa stiamo facendo su questo, considerato che sul tema dell'ambiente e degli insediamenti produttivi sono tante le deleghe che hanno un'afferenza a questo oggetto.
Questa è risposta che dobbiamo dare innanzitutto ai cittadini di quei territori. Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente Magliano per l'illustrazione. La Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza, delegando l'Assessore Marrone.
Prego, Assessore, ne ha facoltà per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Grazie, Presidente.
Vi riporto la risposta scritta che mi è stata inoltrata dall'Assessore Marnati competente per materia.
Sentite le strutture tecniche competenti, si riporta di seguito quanto di competenza dell'Assessorato all'ambiente. In coerenza con le disposizioni dell'articolo 50 della l.r. 44/2000, così come sostituito dall'articolo 24 della l.r. 1/2018, la competenza autorizzatoria per il progetto in oggetto risulta in capo a Città metropolitana di Torino.
Dalle informazioni in nostro possesso, in data 28 aprile 2021 il proponente Kastamonu Italia S.p.A. ha presentato istanza alla Città Metropolitana di Torino ai sensi dell'articolo 12 della l.r. 40/1998 e dell'articolo 23 ventitré del Decreto Legislativo 152/2006 per l'avvio della fase di valutazione della procedura di VIA e contestuale domanda di rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi dell'articolo 29 quater del decreto legislativo 152/2006. Il procedimento è in fase di controllo e verifica della completezza degli elaborati.
Dalla documentazione presentata dalla Società risulta che il Progetto consiste nella riattivazione del complesso industriale esistente ed attualmente non operativo (ma con ancora presenti gli impianti industriali speciali e funzionali al ciclo produttivo), strutturato per la produzione di pannelli in legno per il settore edilizia e arredamento, svolgendo le stesse attività produttive, riattivando gli impianti di processo, servizio utenze ed ogni elemento utile al ripristino del ciclo produttivo in sicurezza.
Si ritiene che la fase di valutazione ambientale, che coinvolge, nella Conferenza dei Servizi, tutte le autorità competenti titolate ad esprimersi, sia la sede opportuna in cui effettuare, sulla base degli elementi tecnici acquisiti, il bilanciamento tra i possibili vantaggi e/o effetti positivi del progetto e le potenziali ricadute negative sulle diverse matrici ambientali. Il procedimento, infatti, è finalizzato all'espressione di un giudizio inerente la coerenza nei confronti degli obiettivi di salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente e di qualità della vita, nonché della valorizzazione delle risorse, e dell'interazione e compatibilità dell'impianto rispetto al territorio, nel rispetto delle normative comunitarie, nazionali e regionali.
L'istruttoria tecnico-amministrativa delle due procedure comprenderà anche l'acquisizione di tutte le ulteriori autorizzazioni, intese, concessioni licenze, pareri, concerti, nulla osta e assensi necessari all'esercizio ed alla realizzazione dell'opera.
Inoltre, l'Autorizzazione Integrata Ambientale prevede altresì che vengano individuate e adottate, da parte del gestore dell'impianto, le migliori tecniche impiantistiche disponibili che, per ogni specifico contesto garantiscono bassi livelli di emissione di inquinanti, l'ottimizzazione dei consumi di materie prime, prodotti, acqua ed energia ed un'adeguata prevenzione degli incidenti.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marrone per la risposta.
Ha chiesto di replicare il Presidente Magliano; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore di aver letto la nota dell'Assessorato competente. Da questo punto di vista, ci auguriamo proprio che l'attenzione sia massima un'attenzione massima che dobbiamo garantire ai cittadini di quei territori, a chi produce grazie ai propri terreni e a chi alleva i propri capi d'allevamento. Nello stesso tempo, la nostra forza politica vigilerà perché si può fare impresa rispettando le norme che tutelano il nostro ambiente e non possiamo permetterci che le valutazioni non siano fatte assolutamente nel modo più scrupoloso e attento. La nostra forza politica è a favore del progresso, del lavoro e dell'impresa, ma dobbiamo chiedere loro un insediamento il meno impattante possibile dal punto di vista dell'inquinamento, una condizione valida anche per loro per essere visti come un elemento utile, legato allo sviluppo, un elemento di crescita e d'innovazione per il nostro territorio.
Non possiamo permetterci che i nuovi insediamenti vengano visti con paura preoccupazione e disagio dai cittadini di quelle zone che, giustamente, si preoccupano per loro stessi, per la qualità dell'aria, per i loro figli per i loro anziani, perché è evidente che ormai l'accesso alle informazioni, di fatto, può creare delle grandi fake news o dare la possibilità di una formazione e un'attenzione molto più importante, molto più dotta ad ognuno di noi. Da questo punto di vista, quindi, dobbiamo essere anche noi garanti, come istituzione, nelle sedi opportune e spronare i soggetti che hanno una responsabilità, le Commissioni competenti, a fare tutto il possibile affinché questi imprenditori facciano il loro mestiere lo facciano bene e lo facciano rispettando l'ambiente, perché questo è ci che noi stiamo chiedendo a un'impresa matura. A quel punto, una volta che ci saranno tutte le garanzie, che saranno anche raccontate e spiegate ai cittadini attraverso i giornali, che so che stanno seguendo con attenzione quest'informazione, forse, spariranno un po' di preoccupazioni.
In conclusione, Presidente, il nostro obiettivo è far sì che ogni nuovo insediamento produttivo, cioè il lavoro, gli uomini e le donne che ricominciano a lavorare possano mantenere sé stessi e le proprie famiglie lo facciano in luoghi di lavoro salubri, rispettando l'ambiente circostante e che dunque possano integrarsi, come imprese, all'interno dell'ecosistema sociale ed economico della zona di Frossasco, che necessita di crescere necessita di investimenti; tuttavia, questi investimenti non possono mai, e questo l'abbiamo visto in questo Paese, fare a pugni con la salute di coloro che vivono in quelle zone.
È un paragone un po' forte, ma non possiamo più permetterci, com'è capitato in Italia con l'ILVA, che la gente debba decidere se lavorare o se respirare aria pulita; ci sono le premesse anche se non è ancora partito nulla: chiediamo che vengano rispettate tutte le norme, affinché anche i cittadini possano essere tranquilli per la qualità della loro vita e che gli agricoltori e gli allevatori possano essere tranquilli per la loro impresa, perché anche quelle sono imprese e la qualità dei loro prodotti va salvaguardata.



PRESIDENTE

Grazie.
Prima di chiudere la seduta, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via e-mail in visione a tutti i Consiglieri e che sarà pubblicato in banca dati dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti che dei componenti la Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la seduta delle interrogazioni e interpellanze. Alle ore 11.15 inizierà la seduta delle interrogazioni a risposta immediata.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 10.58 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

(I lavori proseguono alle ore 11.19 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 783 presentata dal Consigliere Sacco, cui risponderà l'Assessore Marrone; interrogazione a risposta immediata n. 782 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Marrone; interrogazione a risposta immediata n. 787 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Icardi interrogazione a risposta immediata n. 788 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 786 presentata dal Consigliera Rossi, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 785 presentata dal Consigliere Gallo, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 784 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Icardi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo fin d'ora che per le interrogazioni a risposta immediata è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per tre minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e non sono previste repliche.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 787 presentata da Magliano, inerente a "Tavoli Regionali delle patologie rare e delle patologie croniche complesse, quando si riuniscono e con quali modalità? "


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 787.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.
Prego, collega, ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Per malattia rara si intende una patologia che colpisca, nella Comunità Europea, meno di 5 persone su 10.000. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che esistano dalle 6.000 alle 8.000 differenti malattie rare e che circa il 10% della popolazione mondiale sia affetto da una qualche malattia rara. La rarità di tali patologie fa sì che i pazienti che ne sono affetti sperimentino maggiori problematiche rispetto ai pazienti affetti da altre patologie, sia per le difficoltà diagnostiche e le carenze di informazioni anche fra gli operatori sanitari stessi, sia per la carenza di opzioni terapeutiche, soprattutto farmacologiche, che per l'impatto emotivo e il vissuto di isolamento che affligge i pazienti e i loro familiari.
Premesso, altresì, che il 10 luglio 2018 sono state approvate le linee di indirizzo del Piano Regionale della Cronicità da parte del Consiglio regionale del Piemonte, con l'obiettivo di affrontare e fornire risposte appropriate all'aumento delle malattie croniche, un fenomeno che si sta verificando a livello nazionale ed europeo, strettamente correlato all'invecchiamento della popolazione. Si stima che almeno il 40% dei piemontesi con più di 65 anni soffra di una malattia cronica grave e che, a livello mondiale, circa il 70-80% delle risorse sanitarie sia impiegato per la gestione delle malattie croniche.
Constatato che dall'aprile 2008 le Regioni Piemonte e Valle d'Aosta hanno costituito un unico bacino di utenza e, in associazione, hanno istituito un Centro Interregionale di coordinamento per le malattie rare; le Regioni medesime hanno anche realizzato, congiuntamente, un Registro Interregionale delle malattie rare.
In ambito piemontese, la Giunta ha recepito la legislazione nazionale con due deliberazioni successive: la delibera del 2 marzo 2004, n. 22-11870 con la quale si istituisce la Rete Regionale per la prevenzione sorveglianza, diagnosi e terapia delle malattie rare, e la delibera del 12 aprile 2005, n. 38-15326, che ha istituito un tavolo tecnico-specialistico per supportare il Centro Regionale di coordinamento del monitoraggio delle malattie rare e ha esteso il beneficio dell'esenzione a 40 nuove patologie di notevole gravità clinica.
Constatato, altresì, che risulta essere stato istituito anche un Tavolo regionale delle patologie croniche complesse. Rilevato che l'istituzione del Tavolo tecnico-specialistico, formato dai referenti delle Aziende Sanitarie Ospedaliere, a supporto del Centro Regionale di coordinamento, è volta al monitoraggio delle malattie rare sul territorio piemontese, dello sviluppo del Registro regionale di cui alla DGR n. 22-11870 del 2 marzo 2004, dell'analisi delle schede di diagnosi e di percorso finalizzato all'appropriatezza del percorso clinico-diagnostico e terapeutico.
La deliberazione della Giunta regionale del 12 aprile 2005, n. 38-15326, ha disposto di aggiornare e/o integrare l'attuale sistema informativo regionale finalizzato alle attività di cui al punto precedente.
Considerato infine che - e concludo, Presidente - per affrontare questa tipologia di malattia occorre un particolare impegno congiunto, una conoscenza specifica e un'informazione capillare, da numerose - numerose segnalazioni si apprende che i verbali e le relazioni delle riunioni dei Tavoli sopra citati non sono resi pubblici e risulta difficoltoso il loro reperimento, anche a seguito di specifica richiesta (e su questo ho fatto un accesso agli atti), interrogo l'Assessore per sapere con quali modalità e tempistiche si riuniscono i Tavoli regionali delle patologie rare e il Tavolo regionale delle patologie croniche complesse.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione; la Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
La rete interregionale delle malattie rare ha definito, con la DGR n. 19 13605 del 22 marzo 2010, la costituzione del referente aziendale e del gruppo di lavoro locale relativo alle malattie rare.
La definizione dei referenti aziendali ha portato all'organizzazione di una serie di incontri con gli stessi. Nel caso delle Aziende Sanitarie Ospedaliere, i referenti sono gli stessi professionisti che costituivano il Tavolo di cui alla DGR n. 38 del 2005. Questi stessi professionisti erano coinvolti nei gruppi tecnici definiti con la DGR n. 36-5284 del 29 gennaio 2013, quindi c'è una coincidenza di professionisti.
Gli incontri, in epoca pre-pandemica, si sono sempre svolti con periodicità e sono sempre stati collegati con le diverse complessità relative alle malattie rare, e anche in stretto coordinamento con la rete interregionale.
In epoca pandemica, purtroppo, gli incontri sono stati sospesi, per non gravare, tra l'altro, sugli operatori sanitari già pesantemente impegnati nella cura del COVID. Si stanno organizzando nuovi incontri tra i referenti che, per motivi non solo di pandemia, ma di alternanza del personale anche per le ferie, ripartiranno dal mese di settembre. A settembre, quindi ripartiranno gli incontri di cui lei mi stava chiedendo.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Enti strumentali - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 784 presentata da Disabato Sarah inerente a "Ampliamento discarica Barricalla - quale parere da parte di Finpiemonte Partecipazioni S.p.A."


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
784.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Disabato. Prego Consigliera, ha facoltà di intervenire per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Come tutti sanno, Barricalla è la principale discarica in Italia ed è situata a Collegno, in un'area che ospitava una cava di ghiaia e che oggi si trova al nodo di congiunzione tra la tangenziale e l'ingresso ovest della città.
È una discarica molto grande, si estende per 150 mila metri quadrati e accoglie per lo più rifiuti speciali pericolosi e non, tra cui i fanghi da depurazione di acque, scorie industriali, ceneri di abbattimento fumi, ma anche amianto, terreni da bonifiche di aree inquinate.
In pratica, è successo che la società Barricalla, in data 18 gennaio 2021 ha presentato istanza alla Città Metropolitana di Torino per l'ampliamento di questa discarica e non è il primo ampliamento a cui assistiamo, nel senso che molti lotti, con il passare del tempo, sono andati in esaurimento e quindi sono stati richiesti altri spazi sul territorio.
Il progetto prevede la sostituzione dell'attuale attività di cavazione, che è presente nella località Ciabot Gay, con un impianto di discarica di rifiuti pericolosi, quindi andando ad ampliare effettivamente l'attività presente a Barricalla; ciò sfruttando, ovviamente, la presenza di un invaso esistente, da ampliare, per accogliere una volumetria complessiva di rifiuti pari a 1.220.000 metri cubi. È tanto, Presidente. Tra l'altro non so se conoscete il sito dove, in questo momento, è presente Barricalla, ma è un sito che già subisce un forte impatto ambientale dovuto anche ad altri impianti, per cui tutti i cittadini collegnesi e non, anche i cittadini dei paesi adiacenti l'area, stanno guardando a questo ampliamento con molta preoccupazione.
Non è una questione di tipo ideologico, ma è perché, effettivamente, c'è un sito che ha già subìto un carico ambientale di notevole impatto e si tratta di ampliare l'ennesimo impianto, tra l'altro sfruttando un'area che non è presente proprio nel sito dove in questo momento c'è la discarica, è a qualche centinaio di metri di distanza, quindi in realtà rimane sempre lì.
I cittadini sono molto preoccupati, tant'è che è arrivato anche il parere negativo del Comune di Collegno che, tra l'altro, aveva espresso parere negativo anche per il precedente ampliamento (questo sarebbe il secondo).
Le motivazioni del parere negativo sono le seguenti: l'area sulla quale insiste la proposta progettuale risulta già notevolmente compromessa a livello ambientale per la presenza di numerosi impianti tecnologici, quali: la discarica per rifiuti non pericolosi di Cidiu in Druento, la discarica di rifiuti non pericolosi esaurita Cassagna in Pianezza, in Collegno: la discarica per rifiuti non pericolosi REI-IREN, l'impianto Green Up e la discarica per rifiuti pericolosi Barricalla, oltre ai siti di cava della Società Dual, Escoge e Cave Druento, la presenza, ovviamente, anche di importanti infrastrutture viarie e la centrale termoelettrica di cogenerazione Torino Nord; quindi non è sicuramente un territorio vergine su cui andiamo ad impattare per la prima volta. Questo sarebbe l'ennesima volta e io credo che sarebbe anche troppo.
Perché interrogo la Regione Piemonte? Perché Barricalla è una società a capitale misto pubblico e privato. Il capitale pubblico per il 30% è detenuto proprio da Finpiemonte Partecipazioni S.p.A., mentre il capitale privato (70%) è suddiviso in egual misura tra Sereco Piemonte S.p.A. e Ambienthesis S.p.A. La Regione Piemonte, essendo azionista all'83,218% di Finpiemonte Partecipazioni S.p.A., dovrà essersi espressa in qualche modo all'ennesimo progetto di ampliamento di questa discarica! Noi dunque interroghiamo la Giunta per sapere se e come Finpiemonte Partecipazioni S.p.A. si sia espressa sull'ampliamento della discarica Barricalla.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Sarah Disabato per l'illustrazione; la Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Fabrizio Ricca.
Prego, Assessore, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



RICCA Fabrizio, Assessore rapporti con società a partecipazione regionale

Ringrazio la Consigliera per il question time.
Con riferimento alla sua interrogazione relativa a "Ampliamento discarica Barricalla - quale parere da parte di Finpiemonte Partecipazioni S.p.A." sono ad illustrare la risposta predisposta dagli Uffici.
Finpiemonte Partecipazioni S.p.A., in qualità di socio, non si è espresso sul progetto di ampliamento della discarica in quanto non tematica di competenza assembleare. Sul progetto di ampliamento della discarica si è invece espresso il CdA di Barricalla, composto anche da rappresentanti del socio di Finpiemonte Partecipazioni, approvando il necessario progetto di ampliamento, al fine di poter proseguire il proprio core business.
Il progetto descritto non è stato presentato agli organi competenti della Città Metropolitana di Torino per l'avvio dell'iter autorizzativo; è stata presentata agli Uffici della stessa unicamente istanza per l'avvio della fase di specificazione dei contenuti dello studio di impatto ambientali, ai sensi dell'articolo 11 della legge regionale n. 40/1998 e successive modifiche e integrazioni dell'articolo 21 del DL 152 del 2006, con riferimento alla localizzazione descritta nelle vostre promesse sia con riferimento ad altra localizzazione.
Mi permetto di ricordare che la quota "pubblica" all'interno di Barricalla è minoritaria, consta intorno al 30% e anche così è distribuito il Consiglio di amministrazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Fabrizio Ricca per la risposta.


Argomento: Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 783 presentata da Sacco Sean inerente a "Rispetto delle disposizioni normative della legge regionale 9/2016 'Comminazione delle sanzioni come previsto dall'articolo 11 della legge"


PRESIDENTE

Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Sacco.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ho deciso di depositare questa interrogazione dall'oggetto "Rispetto delle disposizioni normative della legge regionale 9/2016 'Comminazione delle sanzioni come previsto dall'articolo 11 della legge".
Premetto che la legge regionale 9/2016, recante "Norme per la prevenzione del contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico", già dall'articolo 1 prevede che "nell'ambito delle competenze spettanti alla Regione in materia di tutela della salute e di politiche sociali, detta norme finalizzate a prevenire il gioco d'azzardo patologico (GAP) e a tutelare le fasce più deboli e maggiormente vulnerabile dalla popolazione nonché a contenere l'impatto delle attività connesse all'esercizio del gioco lecito sulla sicurezza urbana, sulla viabilità, sull'inquinamento acustico e sulla quiete pubblica".
Il legislatore, nella legge regionale n. 9/2016, al fine di rendere effettivamente consistente l'azione amministrativa nell'ambito della lotta al gioco d'azzardo patologico, ha previsto all'articolo 11 una serie di sanzioni per il mancato rispetto delle previsioni di legge.
Considerato che con il disegno di legge n. 144, presentato dalla Giunta il 21/05/2021, si vuole andare a modificare l'impianto normativo sulla tutela del GAP, abrogando di fatto buona parte della legge n. 9/2016.
Considerato che, nonostante la discussione del nuovo disegno di legge, le disposizioni normative della legge regionale n. 9/2016 devono essere rispettate, perché sono attualmente in vigore, e i trasgressori devono essere sanzionati ai sensi dall'articolo 11 della legge regionale. In particolare, si vuole porre l'attenzione sull'articolo 11, comma 1, e sulla scadenza della proroga per il rispetto dell'articolo 5 della stessa norma sulle distanze, come stabilito nell'articolo 13, comma 2, per due motivi: il primo, perché le leggi si rispettano; il secondo, perché qualcuno si è già adeguato a questa legge e ha fatto degli investimenti in tal senso, per cui è giusto che si veda tutelato nei confronti di chi, invece, non ha ottemperato a quanto previsto dalla legge e ad oggi sta esercendo al di fuori di quella che è la concessione normativa della nostra Regione.
Al riguardo, interrogo la Giunta per sapere se la Regione Piemonte abbia verificato il rispetto o meno delle norme della legge regionale n. 9/2016 con particolare riferimento all'articolo 5 e alla scadenza di cui all'articolo 13, comma 2, sanzionando o facendo sanzionare dagli organi competenti i trasgressori e specificando l'ammontare previsto. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sean Sacco per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Grazie, Presidente.
In riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto, si precisa che le funzioni di vigilanza e controllo sull'osservanza delle disposizioni della legge regionale n. 9/2016 sono esercitate dai Comuni, ai sensi dell'articolo 10 della legge medesima.
La Regione non ha quindi alcun potere sanzionatorio nei confronti dei Comuni, che, istituzionalmente, devono accertare che la collocazione degli apparecchi per il gioco lecito rispetti le distanze dai luoghi sensibili di cui all'articolo 5 della legge regionale n. 9/2016, ed applicare le sanzioni amministrative previste dall'articolo 11 in caso di inosservanza.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Maurizio Marrone per la risposta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Immigrazione

Interrogazione a risposta immediata n. 782 presentata da Grimaldi, inerente a "La morte di Adil Belakhdim tra caporalato, sfruttamento e paghe da fame"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
782.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Dopo l'orrore di cinque anni fa, quando, in provincia di Piacenza, un lavoratore fu ucciso da un TIR durante un presidio sindacale, la storia purtroppo si è ripetuta la scorsa settimana nel corso di una manifestazione davanti alla Lidl di Biandrate: un camion ha forzato il blocco e ha investito e ucciso un sindacalista di 35 anni, come tutti avete letto.
Avrete anche letto che la Magistratura sta accertando le dinamiche di questo fatto gravissimo, ma resta inaccettabile che un lavoratore perda la vita mentre protesta per i propri diritti.
Come sapete, se ci sarà lo sblocco dei licenziamenti comincerà davvero una stagione di lotte e questo clima di insofferenza verso chi, semplicemente chiede di lavorare con dignità, è molto preoccupante. I rappresentanti sindacali ci raccontano di una situazione di forte tensione che l'azienda non ha cercato di risolvere in alcun modo, restando sorda ad ogni richiesta di migliori condizioni per i lavoratori della logistica.
Sappiamo bene che la responsabilità penale di quanto accaduto è individuale, per cui è ovviamente in capo all'autista del mezzo. Tuttavia restano la rabbia e il dolore per una tragedia consumatasi in un contesto di esasperazione, legata alle condizioni insopportabili di sfruttamento.
L'altra settimana abbiamo anche appreso che per la prima volta la Procura di Torino ha contestato l'accusa di caporalato per i lavoratori dei supermercati, ipermercati e centri commerciali. Secondo noi è il momento di aprire una grande vertenza per denunciare e porre fine allo sfruttamento dei lavoratori della logistica, che, purtroppo, è una realtà quotidiana non solo delle grandi multinazionali di cui abbiamo parlato nelle scorse settimane, ma anche nelle cooperative e nelle imprese di dimensioni inferiori.
Vorrei contestualizzare un punto: il terribile omicidio di quel coordinatore del SI COBAS di fatto non è frutto di un incidente, né di una scheggia impazzita. Questo terribile omicidio segue, infatti, anche l'attacco squadrista subito qualche giorno fa dai facchini in sciopero della TNT di FedEx e tanti altri episodi che in questi anni hanno segnato l'escalation della pratica di attacchi violenti ai picchetti di sciopero nel settore dove più sono aumentati i profitti durante la pandemia, mentre i salari rimangono da fame e i ritmi di lavoro divengono sempre più frenetici.
Per questo, abbiamo chiesto nella nostra interrogazione a risposta immediata anche di valutare un'ipotesi: se, alla luce di quanto esposto nelle premesse, si intenda aprire una grande vertenza sullo sfruttamento e sul caporalato nel mondo della logistica, a partire anche dall'ipotetica costituzione di parte civile nell'ambito della vicenda processuale che si svilupperà a partire dalla morte del sindacalista Adil Belakhdim avvenuta venerdì 18 giugno scorso.
Il senso dell'interrogazione, come avrete compreso, è capire se la Regione vuole aprire davvero i riflettori sul tema della logistica, visto che è cambiato così tanto. E, oltre a tutto quello che c'è di direttamente legato alle singole imprese, c'è tutta una catena del profitto molto molto lunga che ha grandi sacche di sfruttamento. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Grazie, Presidente.
L'Assessore Chiorino, competente per delega in ambito di lavoro, comunica all'Aula e al Consigliere interpellante che sulla situazione contrattuale delle persone coinvolte nella protesta va sottolineato che la Regione non ha autorità per intervenire sulla modifica delle norme pattizie contenute in un contratto di lavoro. Però porterà il tema presso l'XI Commissione della Conferenza Stato-Regioni affinché lo stesso possa essere posto all'attenzione dei Ministri Orlando e Lamorgese, per evidenziare la necessità di adeguate normative.
Per quanto concerne le condizioni di sfruttamento dei lavoratori, la Regione, qualora venga a conoscenza di detti fatti - come in tutti i casi in cui emergono situazioni illecite - provvederà ad informare immediatamente le autorità preposte al controllo.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 788 presentata da Canalis inerente a "Cosa intende fare la Giunta Cirio per rafforzare i consultori?"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 788 presentata dalla Consigliera Canalis.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Canalis; ne ha facoltà per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
I due riferimenti normativi in materia di consultori familiari sono la legge n. 405/1975 e la legge regionale n. 39/1976. Sappiamo che i consultori sono realtà sanitarie molto importanti per le donne (e anche per gli uomini), che dovrebbero fornire una serie di servizi estremamente varia: dall'assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità e alla paternità responsabile, anche in ordine alle problematiche minorili, alla somministrazione dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte dalla coppia o dal singolo, in ordine alla procreazione responsabile, la tutela della salute della donna e del prodotto del concepimento, la divulgazione delle informazioni idonee a promuovere, ovvero a prevenire la gravidanza, consigliando i metodi ed i farmaci adatti a ciascun caso.
La legge regionale n. 39/1976 prevede che la Giunta, sulla base delle proposte dei Comuni, dei Consorzi di Comuni e delle Comunità montane - che oggi non esistono più - considerate le esigenze del territorio, rediga un programma annuale da sottoporre al Consiglio regionale. Considerando la multidisciplinarietà che caratterizza i consultori e considerando anche che i consultori fanno capo alle ASL, quindi sono competenza della sanità, e soprattutto alla luce del fatto che la legge prevede un consultorio ogni 20 mila abitanti, che la media nazionale è 1 ogni 35 mila abitanti (quindi ben al di sopra) e che il Piemonte, purtroppo, è ancora in una situazione peggiore, perché ha un consultorio ogni 36 mila abitanti, con picchi negativi nell'ASL di Torino Città e nell'ASL TO3, dove c'è un consultorio ogni 50 mila abitanti, con le conseguenti ricadute negative per l'offerta di servizi ginecologici ed ostetrici.
Alla luce di queste difficoltà e di questo depotenziamento dei consultori avvenuto nel tempo, si chiede alla Giunta quali misure intenda mettere in atto per potenziare il numero dei consultori familiari e il personale ivi impegnato. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Canalis per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Icardi.
Prego, Assessore, ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Abbiamo ricevuto ieri questo question time, che è arrivato oltre i termini ma non è questo il problema. Il problema è che non ha le caratteristiche di question time, perché qui si parla di un'attività di programmazione e precisamente "Cosa intende fare la Giunta per modificare l'assetto dei consultori?". È un tema tutt'altro che banale e che va affrontato in un ambito di riorganizzazione e di programmazione socio-sanitaria. Quindi, non credo che possa essere elaborato un piano in 24 ore. Ovviamente, stiamo già lavorando ad un assetto complessivo e che rivesta soprattutto le caratteristiche così urgenti.
Mi sono fatto premura di stampare l'articolo 100 del Regolamento del Consiglio, che precisa che "le interrogazioni a risposta immediata consistono in una sola domanda formulata in modo chiaro e conciso su un argomento connotato da urgenza e particolare attualità politica". Credo anche per rispetto dell'argomento trattato, che un atto di programmazione e di revisione di una rete del sistema dei consultori non possa essere affrontato con questa modalità. Certamente potrà essere oggetto di un'interrogazione ordinaria e certamente sarà oggetto del Piano socio sanitario, del quale sarà rivista anche la rete dei consultori, ma mi permetta di dire che una trattazione fatta in questo modo sarebbe riduttiva e irrispettosa anche del Consiglio e dei piemontesi. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Icardi per la risposta.
Facciamo cinque minuti di sospensione e poi riprendiamo i lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.48, riprende alle ore 11.53)


Argomento: Immigrazione - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 786 presentata da Rossi, inerente a "Vaccino per migranti privi di permesso di soggiorno"


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 786.
La parola al Consigliere Rossi, per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente. Chiedo scusa, ma ci eravamo organizzati con degli orari differenti.
Questa interrogazione riguarda la campagna vaccinale e prende spunto da un articolo apparso su un'edizione di un giornale nazionale, in cui si mettevano in evidenza alcune criticità presenti in alcune Regioni rispetto ad altre - e il Piemonte era indicato tra queste - relative alla somministrazione dei vaccini agli stranieri presenti sul nostro territorio privi dei documenti. Sappiamo che la strada maestra per uscire dalla pandemia che ha bloccato questo Paese è raggiungere il numero più alto possibile di persone vaccinate per arrivare all'immunità di gregge ed è chiaro che il virus non distingue chi ha i documenti da chi non li ha quindi è importante riuscire a raggiungere tutte le persone; per quanto riguarda l'Italia, si stima di dover raggiungere almeno 42 milioni di persone.
È chiaro che dobbiamo considerare anche la presenza di - così è la stima circa 517 mila cittadini stranieri privi di documenti regolari, ai quali vanno aggiunti circa 360 mila persone regolari, ma non iscritte all'anagrafe. In Piemonte, a fronte di una presenza di circa 430 mila stranieri residenti prima dell'inizio della pandemia, si stimano diverse decine di migliaia di stranieri privi di documenti.
Appare dunque evidente che ci sono due elementi, Presidente, che ci devono indurre a raggiungere anche queste persone. Il primo è di natura epidemiologica: come abbiamo già detto, il virus non guarda se una persona ha i documenti oppure no; l'altra, è di natura morale: non possiamo pensare che il vaccino sia un privilegio che riguardi soltanto alcune categorie e non altre. Questo vale a livello internazionale, ma vale anche sul nostro territorio. È importante che, al di là dei documenti, le persone possano ricevere il vaccino.
Sappiamo che uno dei problemi è legato alla tessera sanitaria, cioè i nostri sistemi di prenotazione si basano sul fatto che occorre avere il numero della tessera sanitaria e chi, invece, non ha i documenti non ha il numero per potersi registrare. Sappiamo, però, che altre Regioni hanno risolto questo problema: l'Emilia Romagna, in primis, che ha già superato questo problema già all'inizio di giugno e altre che lo stanno superando come ad esempio la Campania e la Puglia.
Questa interrogazione chiede all'Assessore competente quali siano i tempi e le modalità che intende adottare per procedere alla vaccinazione dei migranti presenti in Italia, senza un regolare permesso di soggiorno.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi, per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Credo che questa interrogazione sia quanto mai tempestiva dal momento che oggi pomeriggio, anzi adesso, alle ore 12.00 e anche domani, sono stati invitati, oltre al Presidente dell'Ordine dei Medici, anche il dottor Fornero, quali rappresentanti dell'OMCEO di Torino e dell'associazione "Camminare Insieme" che, congiuntamente alle altre associazioni di volontariato, quali "Rainbow for Africa", "Comitato di collaborazione Medica-AMREF, "Word Friends" e "Danish Refugee", hanno offerto la loro collaborazione per portare a compimento la vaccinazione dei migranti e dei senzatetto.
Proprio in questi giorni si stanno facendo le riunioni necessarie per stabilire i protocolli per vaccinare i migranti senza permesso di soggiorno e i senzatetto che, come ha correttamente detto, sono numeri necessari per raggiungere quell'immunità di gregge che noi tutti auspichiamo si realizzi prima dell'autunno.
Pertanto, sono in corso gli incontri per definire i protocolli.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 785 presentata da Gallo, inerente a "Quale futuro per l'Ospedale Civico Città di Settimo Torinese?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 785.
La parola al Consigliere Gallo, per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione è relativa all'Ospedale Civico di Settimo Torinese che è gestito attraverso una Società per azioni, la S.A.A.P.A SpA (Società Assistenza Acuzie e PostAcuzie), da due ASL, Città di Torino e ASL TO4, dal Comune di Settimo e da dei privati. In questi anni, l'Ospedale ha svolto su mandato di Regione Piemonte, l'attuazione di un programma sperimentale di gestione delle post-acuzie e della lungodegenza, quindi la continuità di cura post ospedaliera, con circa 235 posti letto, dando una risposta a un bacino di utenza, che è quello territoriale dell'area Settimo, Chivasso San Mauro, eccetera, molto, molto importante. I dati, infatti, evidenziano che gli accessi annui sono circa 1.800 e che le giornate di degenza sono circa 80 mila. Questo ospedale, a prescindere da tutto, è un punto di riferimento per il territorio come struttura sanitaria. Oggi, però, termina la sperimentazione gestionale di questo presidio e, in questi giorni, si andrà a definire il futuro dell'ospedale e di questa società.
La SAAPA SPA è a maggioranza regionale, attraverso le due Aziende ospedaliere, che hanno un ruolo di coordinamento e di controllo. L'Ospedale Civico di Settimo ha svolto un importante ruolo di prestito nel periodo della pandemia, aprendo alcuni reparti con posti letto COVID.
La preoccupazione del territorio, a prescindere dalle situazioni strettamente collegate agli aspetti societari, è di mantenere aperto il presidio ospedaliero e, quindi, di poter avere la garanzia della risposta sanitaria attraverso questo presidio di tutto il territorio che, come abbiamo visto, è stato molto importante negli anni.
Poiché proprio in queste settimane si definiranno le linee guida per il futuro dell'Ospedale, il question time verte proprio su una semplicissima domanda, ma nella sua semplicità anche molto complessa: quale strategia si intende indicare, come socio di maggioranza, da parte della Regione Piemonte, per garantire la continuità nei prossimi anni di questo presidio e, quindi, la garanzia dei servizi che oggi offre all'intera area? Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Raffaele Gallo per l'illustrazione; la Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Come ha correttamente detto il Consigliere Gallo, questo ospedale, dove si fa perlopiù riabilitazione, lungodegenza e CAVS, è gestito da una società privata, un soggetto tecnicamente privato che si chiama S.A.A.P.A, che è partecipato da due Aziende Sanitarie nella misura del 53%; un ulteriore 33 dal Comune di Settimo e poi un 16-17%, per la differenza, dalla cooperativa Frassati.
Questa società svolge e ha svolto le sue funzioni in un regime di sperimentazione gestionale, sperimentazione che si è conclusa durante la pandemia e che, di fatto, è continuata per ovvie ragioni, per il fatto che eravamo in emergenza.
L'amministratore ha scritto ai soci e ha convocato un'assemblea perch questa società ha un bilancio, oggi, in perdita di 4 milioni e 300 mila euro. Per cui, ha convocato i soci per discutere della perdita e il da farsi sul futuro. I soci sono l'ASL Città di Torino e l'ASL Torino 4, oltre il Comune e la Frassati. So che oggi pomeriggio c'è una riunione tra gli avvocati, proprio per definire il contesto della perdita.
Io condivido, con il territorio, la preoccupazione, ma, soprattutto, il mandato ai soci pubblici - ASL To4 e Città di Torino - dell'obiettivo primario di proseguire l'attività dell'Ospedale di Settimo. Per questa ragione, le ASL sono disponibili al ripiano della perdita del 50% circa (due milioni e rotti). Vedremo quello che sarà l'intendimento degli altri soci, perché è indispensabile il Consiglio d'Amministrazione per definire le strategie.
Gli avvocati si incontrano per trovare delle soluzioni, ma non è nelle mani della Regione questo; c'è un Consiglio d'Amministrazione di una società privata che sta decidendo del futuro, del patrimonio, delle perdite e dei ripiani. Ripeto, la mia personale, e dell'Assessorato, posizione è di trovare ogni utile strumento, giuridicamente legittimo, per la prosecuzione delle attività in qualunque forma (dall'internazionalizzazione ad altre sperimentazioni); però, proseguire l'attività dell'Ospedale perché serve al nostro territorio.
Detto questo, come le ripeto, c'è una società privata con un Consiglio d'Amministrazione e un amministratore che sta, con gli avvocati, cercando di definire le modalità, che ovviamente non sono appannaggio dell'Assessore e dell'Assessorato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.
Prima di chiudere la seduta, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via mail a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la seduta delle interrogazioni a risposta immediata.
Grazie a tutti e a tutte.
Alle ore 14.00 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Buona salute a tutti.



(Alle ore 12.06 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 14.03)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Per la gestione della seduta, si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 16 aprile 2021 n. 63, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
La verifica delle presenze verrà effettuata mediante chiamata nominale. Le votazioni si svolgeranno attraverso l'introduzione del badge di ciascun Consigliere nell'apposito alloggiamento, con conseguente selezione del tasto presenza e della successiva espressione di voto.
Procedo ora all'appello nominale per la verifica delle presenze. Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Biletta Cirio, Icardi, Marin e Stecco.
Il numero legale è, pertanto, ventiquattro.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



PRESIDENTE

Sono presenti gli Assessori esterni Gabusi, Marnati e Poggio.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'ordine del giorno è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Tutta l'Italia, Presidente, è rimasta colpita e sconvolta da quanto accaduto di fronte al polo logistico di Biandrate in Provincia di Novara dove è rimasto ucciso Adil, un sindacalista dei Cobas mentre difendeva il diritto allo sciopero, i diritti dei lavoratori e protestava, insieme a tanti compagni di diversi sindacati, per migliori condizioni di lavoro in un comparto che, come sappiamo, nasconde molte sacche di sfruttamento e molti elementi di peggioramento per quanto riguarda le condizioni di lavoro.
È un comparto importante per l'Italia e per il Piemonte, ma questo non deve distoglierci da un'attenzione nei confronti dei lavoratori. Tutta l'Italia ha reagito, dal Presidente del Consiglio fino a tutti i cittadini.
Il nostro ordine del giorno vuole esprimere cordoglio per la vittima solidarietà alle forze sindacali e propone alcune azioni che la Regione potrebbe mettere in campo nell'ambito della logistica.
Ci auguriamo che, al netto delle legittime priorità della maggioranza, si possa, vista l'eccezionalità di quanto accaduto, dedicare qualche minuto per esprimere cordoglio e solidarietà e mettere in campo delle azioni per migliorare il sistema e i diritti dei lavoratori piemontesi.
Aggiungo che questa mattina il Capogruppo Gallo ha inviato, in via preliminare, ai Capigruppo di maggioranza il testo di quest'ordine del giorno, perché non vorremmo e non vogliamo che un tema così importante e così sentito dall'intera Nazione, che da giorni è sulle prime pagine di tutti i giornali, sia trattato né da noi né dalle altre forze politiche in maniera strumentale.
Vorremmo dedicare qualche minuto in maniera seria a quanto accaduto e riteniamo che anche il Consiglio regionale debba unirsi alle tante voci di chi, in queste ore, sta esprimendo cordoglio e sta chiedendo con forza che le condizioni di lavoro, nel settore della logistica, migliorino grazie al contributo di tutti, delle organizzazioni datoriali, delle forze sindacali e anche delle istituzioni, quali il Consiglio regionale e la Giunta regionale.
Ci sono tante cose che possiamo fare, a partire anche da un osservatorio permanente, visto che è un settore che è cresciuto e crescerà ancora nei prossimi anni.
Credo che non possiamo voltarci dall'altra parte: lo dobbiamo alle vittime e a tutti coloro che in quel settore lavorano duramente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Le chiederei d'introdurre all'ordine dei lavori un ordine del giorno che credo abbia il grande consenso, e spero abbia il grande consenso, di quest'Aula. Le chiederei, tra l'altro, se è possibile mettere all'ordine dei lavori quest'ordine del giorno in presenza anche degli Assessori competenti e, soprattutto, del Presidente Cirio. L'ordine del giorno è "Azioni della Giunta per la Gigafactory elettrica a Torino". Come l'Assessore Tronzano sa, perché ha risposto a un question time qualche settimane fa, inizia a salire la pressione, iniziano a salire le aspettative. ma inizia anche a scorrere il tempo, inesorabilmente. E rischiamo di non fare tutto quello che potevamo su questo tema.
Alcuni mesi fa - lo ricorderà il Presidente Allasia - la Sindaca di Torino ha scritto una lettera al Governo in cui ricordava la volontà francese e quella di Tavares di mantenere e sviluppare il ruolo della Francia come "nazione dell'auto", garantendo occupazione e impegnandosi nella ricerca nello sviluppo e nella produzione dell'auto elettrica.
Inoltre, in quella lettera della Sindaca si legge che sono state indicate diverse strade per raggiungere lo scopo: la promozione, da parte dello Stato, dell'uso e della mobilità sostenibile, a cominciare dalla rete nazionale per le ricerche; la ricerca e la realizzazione di una produzione autonoma di batterie con un polo europeo incentrato sui precedenti accordi tra Francia e Germania; il coinvolgimento di Renault; un'intesa strategica con la Total.
Che cosa voglio dirvi? È chiaro che c'è chi si sta portando avanti: di sicuro, nelle intenzioni del partner strategico di FCA - e, quindi, del nuovo azionista di Stellantis - sono certe le intenzioni, soprattutto sul tema delle batterie elettriche e sul ruolo francese. Al contempo, due mesi fa solo i vertici della FIOM piemontese insistevano sulla necessità di creare a Torino e in Piemonte una lobby per far atterrare qui la nuova Gigafactory europea che Tavares ha annunciato, appunto, agli azionisti.
Recentemente, alcuni parlamentari piemontesi, anche di diversi partiti (anche alcuni ex colleghi di questo Consiglio regionale), hanno finalmente iniziato ad annunciare la volontà di creare un comitato promotore della Gigafactory Stellantis a Torino, che operi incontrando i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei sindacati.



PRESIDENTE

La invito a concludere.



GRIMALDI Marco

Ho terminato, Presidente.
Dicevo, che operi incontrando i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei sindacati, lavorando all'interno delle Commissioni parlamentari e interloquendo con il gruppo, al fine di fare pressione sul Governo e sull'azienda per scegliere Torino come sede.
Proprio per questo, la invitiamo a iscrivere all'o.d.g. quest'ordine del giorno e a dedicare una parte di queste sedute, poiché ne avete previste tante, a uno degli obiettivi strategici del Piemonte, sia per le attività produttive, sia per la riconversione ecologica, sia, ovviamente, per quello che sarà il destino di questo territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani. Invito tutti al silenzio, però. Grazie.
Prego, Consigliera Frediani; ne ha facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Cercherò di rimanere nei tempi, perché non vorrei irritare i componenti della maggioranza, dal momento che dovremo convivere molte ore in quest'Aula, quindi spero che il clima sia il più possibile sereno e disteso.
Chiederei, se possibile, l'inserimento all'o.d.g. di un atto d'indirizzo che ho depositato questa mattina, dal titolo "Azioni contro malnutrizione e problematiche nutrizionali".
Si tratta di un atto d'indirizzo che si ricollega a un tema che è stato rilanciato in questi giorni relativamente alla nutrizione degli anziani nelle RSA (e non solo, in generale sulla nutrizione degli anziani).
Secondo un report della Direzione generale per l'igiene e la sicurezza alimentare del Ministero della Salute, dal titolo "Miglioramento della salute dell'anziano per gli aspetti nutrizionali, con particolare riguardo alla malnutrizione per difetto", si apprende come, purtroppo, il problema della malnutrizione per difetto sia piuttosto diffuso, e che molto spesso questo tema sia particolarmente sentito soprattutto negli anziani ospiti di RSA.
Ovviamente, la manutenzione per difetto ha un impatto piuttosto pesante sulla salute degli anziani. Dunque, quello che chiediamo, attraverso l'atto d'indirizzo, è di avviare una riflessione su uno dei temi che dovrebbe essere centrale in questo momento di.
Vorrei dire di post-pandemia, ma non oso arrivare a tanto.
Diciamo che la pandemia ha evidenziato come le RSA siano sicuramente un oggetto su cui dovremmo riflettere e confrontarci, anche e soprattutto in quest'Aula, magari prevedendo nuovi modelli, sviluppando nuove strategie e cercando di andare a correggere tutto quello che durante la pandemia è emerso rispetto alla gestione anche ordinaria degli anziani ricoverati. È un tema che, sicuramente, dovrebbe essere al centro dei nostri pensieri.
Questo della malnutrizione è solo uno degli aspetti che sono collegati a quest'importantissimo tema. In questo nostro atto d'indirizzo chiediamo di avviare una vera e propria attività di sorveglianza attiva, che preveda tutti gli ambiti d'interesse applicativo, sviluppando proprio dei modelli indirizzati alla popolazione con età superiore a sessantacinque anni.
Chiediamo, inoltre, di definire dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali.
Tra l'altro, chiediamo anche di rivedere i capitolati d'appalto per erogare i pasti in ospedali e nelle strutture assistenziali, che rispettino, oltre che i requisiti di sicurezza igienico-microbiologica, anche quelli di adeguatezza della dieta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento di un atto d'indirizzo all'o.d.g. dell'odierna seduta.
Mi riferisco all'ordine del giorno n. 594, avente a oggetto "La Regione Piemonte realizzi un'applicazione che accompagni le donne nel percorso della gravidanza".
Come sapete, colleghi, ci sono alcune Regioni che sono avanti da questo punto di vista, perché hanno realizzato delle applicazioni a mio giudizio molto interessanti. Penso all'Emilia Romagna, al Trentino Alto Adige e a quello che sta sviluppando in questi mesi l'Ospedale Fatebenefratelli di Roma. Si tratta di applicazioni che, da questo punto di vista, possono essere assolutamente utili, perché forniscono tutta una serie di servizi sia d'emergenza, sia di controllo della propria cartella clinica, sia del percorso della gravidanza e la possibilità di avere.



(Brusìo in aula)



MAGLIANO Silvio

Presidente, non riesco a parlare se i colleghi non abbassano il volume.



PRESIDENTE

Per cortesia!



MAGLIANO Silvio

La ringrazio, Presidente.
Dicevo, un'applicazione che fornisce tutta una serie di assistenze, di aiuti e d'informazioni assolutamente utili e soprattutto certificate dall'ente pubblico.
Spesso vi sono delle applicazioni fornite da realtà del mondo profit che hanno la finalità di vendere prodotti. Penso, invece, che questa tipologia di applicazione sia oggettivamente interessante se realizzata dal nostro sistema. Tra l'altro, si tratta di applicazioni - lo dico ad alcune colleghe e colleghi che sono qui in aula e che, da questo punto di vista so essere sensibili - che sono in grado di far dare una valutazione sul servizio che è stato offerto; servizio che, da questo punto di vista potrebbe avere anche una risposta dal punto di vista dell'eccellenza o meno di ciò che noi eroghiamo come servizio pubblico.
È un'applicazione che permette di contattare, ad esempio, il 118 in caso di necessità e, attraverso la voce "contatti", è possibile esprimere, come dicevo, la valutazione della propria esperienza in merito all'assistenza ricevuta nel percorso nascita, nell'ottica del miglioramento continuo del servizio sanitario regionale.
Come dicevo, anche il Trentino Alto Adige si è dotato di una realtà e di uno strumento di questo tipo, tra l'altro realizzato con la Fondazione Bruno Kessler, per consentire ai medici di accompagnare le pazienti in tutto il percorso della gestazione, seguendole anche a distanza tramite smartphone. Questo, peraltro, diverrebbe assolutamente opportuno anche tenuto conto degli ultimi due anni che abbiamo vissuto e rappresenterebbe un aspetto di telemedicina integrata.
Pertanto, l'ordine del giorno è un altro tassello che, come Gruppo proviamo a mettere nelle disponibilità dell'Aula, anche per provare, visto che si sta parlando tanto del tema maternità e del tema vita, a far atterrare in questa Regione qualcosa di concreto e di realizzabile. Tra l'altro, penso sia realizzabile anche in house grazie alle nostre realtà che si occupano d'informatica e di applicazioni.
Pertanto, mi auguro che ci sia la possibilità di affrontare l'ordine del giorno in queste due giornate di lavoro. Lo reputo assolutamente interessante e, soprattutto, un passo avanti rispetto alle tante parole che stiamo sentendo su questi argomenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola in qualità di Consigliere ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento nell'ordine dei lavori della seduta odierna dell'ordine del giorno n. 407, "Disposizioni per la pianificazione degli usi territoriali impattanti secondo criteri di compatibilità ambientale e di reale necessità e tutela delle falde acquifere profonde", presentato il 24 settembre 2020.
È un argomento molto importante dal punto di vista della tutela ambientale.
È un tema su cui abbiamo discusso più volte durante le sedute di Commissione, nelle quali si parlava di attività estrattive, d'impianti di gestione e smaltimento dei rifiuti e, in generale, di tutte le attività a rischio d'incidente rilevante. È un tema che attiene alla discussione in atto sul PTA (Piano Territoriale delle Acque); attiene alla discussione in atto riguardante le attività estrattive, giacché il disegno di legge n. 143 cosiddetto "collegato" oppure "omnibus" (come lo vogliamo chiamare) contiene disposizioni riguardanti anche le attività estrattive.
È un tema che attiene anche alle varie richieste che abbiamo visto in questi anni di autorizzazione d'impianti di trattamento dei rifiuti sul territorio piemontese, che insistono su aree di ricarica delle falde.
Tra l'altro, è un tema che oserei definire non divisivo, giacché sullo stesso tema altri Consiglieri si sono espressi in modo non dissonante rispetto a me, che sono il primo firmatario, e rispetto ai colleghi del Movimento 5 Stelle cofirmatari. Si sono espressi in modo non difforme quindi è un tema che accomuna e che interessa tutti. Abbiamo sentito interventi importanti al riguardo da parte del Presidente della I Commissione Riva Vercellotti, di Forza Italia. So che anche il Presidente della V Commissione Dago ha a cuore questo tema.
Da settembre a giugno sono passati nove mesi e visto che i nove mesi cadono proprio il giorno di San Giovanni, che è festivo ed è giovedì prossimo credo che possiamo anticipare in queste due sedute (oggi o domani) la discussione di quest'importante ordine del giorno.
Mi attengo scrupolosamente ai tempi dettati dal Regolamento, pertanto concludo il mio intervento nei tre minuti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Anche nel mio caso, si tratta della richiesta d'introduzione di un ordine del giorno, che è il n. 517. relativo alla possibilità di dotare il presidio ospedaliero di Ivrea (ASL TO4) di un apparecchio di risonanza magnetica. Le ragioni che sostengono questa richiesta sono semplici e lineari e, peraltro, condivise da altri colleghi soprattutto del territorio in questione, che l'hanno sottoscritta.
Faccio alcune brevissime considerazioni per sostenerla. Teniamo conto che nell'ASL TO4, quella in cui insiste il presidio, i presidi ospedalieri spoke sono tre (Chivasso, Ciriè e Ivrea). Ci sono due presidi ospedalieri a Lanzo e a Settimo e uno di area disagiata montana.
Se facciamo riferimento al bacino d'utenza, abbiamo l'area che riguarda Settimo e Chivasso che coinvolge circa 200 mila cittadini (199 mila per la precisione); l'area di Ciriè-Lanzo ne conta 122 mila, mentre quella di Ivrea-Cuorgnè 195 mila. In definitiva, la prima premessa è che ci troviamo di fronte a territori che sono comparabili dal punto di vista del numero di cittadini e, quindi, degli aventi diritto.
La seconda considerazione è che Ivrea, tra i Comuni cui abbiamo fatto riferimento, è il più distante dall'Ospedale San Giovanni Bosco, che è l'hub più prossima agli ospedali che ho elencato. Pertanto, ci troviamo di fronte a presidi che sono paritetici dal punto di vista del bacino cui devono far riferimento, ma non omogenei nell'equa distribuzione delle risorse tecnologiche. Nella fattispecie, stiamo parlando dell'apparecchio per la risonanza magnetica.
Peraltro, quest'apparecchiatura è già stata oggetto di richieste da parte dell'ospedale anche per altri presupposti. Infatti, sono addirittura 10 mila le prestazioni per pazienti esterni, i quali devono recarsi a Chivasso e spesso, essendo persone con patologie già gravi, mettono a repentaglio la loro stessa vita nella necessità di doversi continuamente spostare.
Aggiungo ancora che sono diverse le specialità e le branche nell'ambito medico che fanno riferimento a questo tipo di apparecchiatura, perché si tratta della neurologia, della cardiologia, della radioterapia e dell'oncologia. Tutte specialità - e le elenco non a caso - presenti nell'Ospedale di Ivrea.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento dell'ordine del giorno n. 590 come primo punto all'o.d.g., perché ritengo sia importante. Il titolo di quest'ordine del giorno è "Eurovision Song Contest 2022 - la Regione sostenga la candidatura della Città di Torino per ospitare l'evento".
Perché dico che è importante? Intanto il tempo scorre e bisogna posizionarsi con determinazione per dimostrare che non soltanto c'è la volontà da parte della Città di Torino, che si è già espressa, e in Commissione c'è un atto per manifestare la volontà della Città di ospitare quest'importantissimo evento, ma anche la Regione Piemonte dovrebbe sostenere il Comune in quest'operazione.
Considerate che è l'evento non sportivo più seguito al mondo e immaginate l'indotto che potrebbe generare, oltre a quello diretto, ovvero le persone che lavorano per l'organizzazione di quest'evento, ma anche la ricaduta dal punto di vista della visibilità di Torino e del nostro Piemonte. Tra l'altro, so che è una un argomento condiviso da tutti; è già condiviso in Comune dalle varie forze politiche e mi sembra di aver capito che c'è anche l'intenzione, da parte della maggioranza, di sostenere questo tipo d'iniziativa.
I giorni passano e noi, con il nostro ritardo nel sostenere quest'iniziativa, stiamo rischiando di perdere un evento che ci garantirebbe, secondo i dati stimati a livello internazionale, della visione dai 100 ai 600 milioni di spettatori. Immaginate l'impatto dal punto di vista del marketing che potrebbe avere la nostra Regione e Torino se riuscissimo a portare a casa un evento così importante come l'Eurovision Song Contest. Si tratta di una manifestazione organizzata dal 1956, uno degli eventi più longevi; l'unica data che ha dovuto saltare è stata ovviamente, quella 2020, per i problemi legati alla pandemia, ma adesso ci sono di nuovo le condizioni per organizzare questo importante evento.
Penso che dobbiamo dimostrare, come il Comune che lo sta già facendo, ma anche come Regione, tutto l'interesse di portare questo tipo di manifestazione nel nostro territorio. Non ci possiamo permettere, in un momento di così grande difficoltà per la nostra Regione, ma anche per tutta l'Italia.



PRESIDENTE

La invito a concludere.



SACCO Sean

Visto che abbiamo avuto la possibilità, poiché i Maneskin hanno vinto l'ultima tornata, di ospitare quest'evento, allora dobbiamo assolutamente mettere nelle condizioni la Città di Torino e anche la nostra.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Sacco, la invito a concludere.



SACCO Sean

Concludo.



PRESIDENTE

Però ha tre minuti! È già fuori.
Consigliere Sacco, le tolgo la parola.
Proseguiamo.



SACCO Sean

Va bene. Non parlo, non parlo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Gallo, su cosa chiede la parola?



GALLO Raffaele

Presidente, è inaccettabile questo comportamento della maggioranza!



PRESIDENTE

Su cosa chiede la parla?



GALLO Raffaele

Sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Ah. Bene.



GALLO Raffaele

È inaccettabile questo comportamento della maggioranza che batte il tempo.
Lei, in quanto Presidente, come può tollerarlo? Noi stiamo parlando di temi fondamentali del Piemonte e voi state annullando qualsiasi discussione in quest'Aula per portare ancora, per la terza volta, la legge sul gioco d'azzardo! Noi vi abbiamo bloccato la prima volta, un anno fa, dopo un emendamento fatto di notte. La seconda volta, un mese fa. Vi fermeremo anche questa volta! Perché noi siamo contro questa modifica della legge!



(I Consiglieri dei Gruppi di minoranza esibiscono manifesti di protesta)



PRESIDENTE

Ritirate i cartelli!



GALLO Raffaele

E noi faremo l'ostruzionismo e tutto quello che possiamo fare!



PRESIDENTE

Consiglieri, vi richiamo all'ordine! Consigliere Gallo faccia ritirare i cartelli, prego.
Togliete i cartelli! Sospendo i lavori per un minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14.32, riprende alle ore 14.34)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Eravamo fermi alle richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Abbiamo sette richieste d'inserimento.
Le procedure possono essere di due tipi: le mettiamo in votazione singolarmente, oppure le considero inserite per ordine di presentazione però - ovviamente - non ci dev'essere una richiesta d'inversione.
I proponenti facciano un cenno, in un caso o nell'altro.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Presidente, le chiederei, se è possibile, di votare.



PRESIDENTE

Va bene, le mettiamo tutte in votazione.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Anch'io faccio la stessa richiesta del Consigliere Magliano, perché magari la maggioranza fa valutazioni differenti. Ci tengo a dire che l'atto d'indirizzo che abbiamo presentato noi, vista l'importanza nazionale vorremmo votarlo in giornata.



PRESIDENTE

Sì. Li avrei considerati tutti inseriti, però c'è una richiesta esplicita di votazione.
Mettiamo le richieste in votazione in ordine di presentazione.
La prima richiesta è del Consigliere Rossi e riguarda l'inserimento all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 600, "Cordoglio per la morte del sindacalista Adil Belakhdim. Azioni per i diritti dei lavoratori nel settore della logistica in Regione Piemonte".
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 600.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Su cosa interviene, Consigliere Grimaldi?



GRIMALDI Marco

Sull'ordine dei lavori.
Visto che è stata una votazione un po' alla cieca e tutto ci saremo immaginati - credo anche il primo firmatario - tranne che il centrodestra votasse contro la solidarietà dopo un terribile omicidio come quello di Adil Belakhdim, non vorrei che sulla vicenda Stellantis, viste le ricadute così gravi.
Vorrei che la Giunta si esprimesse su questo voto. Credo che quello del centrodestra sia stato un fallo di reazione, perché votare contro l'inserimento di un ordine del giorno che parla del dramma della logistica è un fatto gravissimo e inaudito.
Credo che il centrodestra si vergognerà, nelle prossime ore, di quello che ha fatto.
Vorrei - e glielo chiedo formalmente, sull'ordine lavori - che la Giunta prendesse parola sugli inserimenti e sulle nostre richieste, perché sono vicende molto serie e crediamo molto più importanti che cancellare la legge sul gioco d'azzardo patologico.
Le chiederei la cortesia che gli Assessori competenti prendessero la parola per esprimere il loro pensiero.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi richieste d'intervento da parte della Giunta, procederei con la votazione sulla richiesta del Consigliere Grimaldi d'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 599, "Azioni della Giunta per la Gigafactory elettrica a Torino".
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 599.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con la richiesta della Consigliera Frediani d'inserimento all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 601, "Azioni contro malnutrizione e problematiche nutrizionali".
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 601.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con la richiesta del Consigliere Magliano d'inserimento all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 594, "La Regione Piemonte realizzi un'applicazione che accompagni le donne nel percorso della gravidanza".
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 594.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con la richiesta del Consigliere Bertola d'inserimento all'o.d.g dell'ordine del giorno n. 407, "Disposizioni per la pianificazione degli usi territoriali impattanti, secondo i criteri di compatibilità ambientale e di reale necessità e tutela delle falde acquifere profonde".
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 407.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con la richiesta del Consigliere Giaccone d'inserimento all'o.d.g dell'ordine del giorno n. 517, "Dotare il presidio ospedaliero di Ivrea (ASL TO4) di un apparecchio di risonanza magnetica".
Indico la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 517.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con la richiesta del Consigliere Sacco d'inserimento all'o.d.g dell'ordine del giorno n. 590, "Eurovision Song Contest 2022 - La Regione sostenga la candidatura della Città di Torino per ospitare l'evento".
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 590.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, hanno chiesto congedo Biletta Icardi, Marin e Stecco.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

È a disposizione e visibile sulla Intranet del Consiglio regionale, alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula", il processo verbale relativo alla seduta del 14 aprile 2021.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Intervengo sulle comunicazioni e lo motivo immediatamente.
Attiene al processo verbale in approvazione. Nello specifico, mi riferisco al processo verbale della seduta n. 125, dove si parla dell'ordine del giorno n. 465 "Monitoraggio della frequenza scolastica e contrasto all'abbandono scolastico", presentato dai Consiglieri Grimaldi, Valle Rossi, Bertola, Magliano, Giaccone, Canalis, Sacco e Marello, cui seguono interventi del Presidente Allasia e del Consigliere Giaccone, ancora del Presidente Allasia e del Consigliere Bertola, e qui si dice "eccepisce sulla modalità di votazione effettuata con sondaggio Webex e chiede di ripetere la votazione".
Ciò che si scrive nel processo verbale è corretto, tuttavia ritengo che si dovrebbe completare quella definizione in quanto non chiara per chi dovesse rileggere in un secondo tempo il processo verbale, quindi cittadini che, a pieno diritto, accedono ai processi verbali delle sedute di Consiglio.
Manca la motivazione della richiesta di ripetere la votazione. Motivazione che ho espresso durante la seduta, per cui chiederei di integrare con la seguente frase: "eccepisce sulla modalità di votazione effettuato con un sondaggio Webex e chiede di ripetere la votazione in quanto rileva che molti Consiglieri, al momento della votazione, avevano la telecamera spenta".
Ricorderete bene che si era di nuovo intrapresa la modalità di votazione per mezzo della funzione sondaggio di Webex e, non essendo possibile rilevare in maniera chiara la presenza fisica del Consigliere al momento della votazione giacché con telecamera spenta, chiunque poteva votare al posto del Consigliere, per cui si era giustamente chiesto, da parte dell'Ufficio di Presidenza, di tenere la telecamera accesa durante la fase di votazione.
In qualità di Questore d'Aula, avevo rilevato che, durante quella votazione, molte telecamere di Consiglieri erano spente, ragion per cui avevo chiesto di ripetere la votazione. Mi permetto di chiedere questa piccola integrazione poiché, come ripeto, ciò che è scritto nel processo verbale è corretto, ma non è completo rispetto a ciò che avevo affermato durante quella seduta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anch'io chiederei, se possibile, di meglio precisare quanto è riportato nel processo verbale della seduta n. 125. Nel passaggio a pagina 7 si dice: "Interviene la Consigliera Frediani ai sensi dell'articolo 71, comma 1 del Regolamento. Propone una sospensiva dell'esame della proposta di legge 99 per affrontare il tema del disagio che la pandemia ha avuto e che si è manifestato con un aumento dei suicidi, ludopatie" - combinazione, ne parliamo proprio in questi giorni in Aula - "e fenomeni di dipendenza acuta da smartphone e social media".
Probabilmente, deriva dallo stenografico. È vero che non sempre i ragionamenti e soprattutto l'enunciato sono così lineari, però la frase "per affrontare il tema del disagio che la pandemia ha avuto" a mio avviso è poco chiara; frase che - lo ripeto - non so se ho pronunciato io durante l'intervento, però scritta in questo modo non è particolarmente corretta.
Se è possibile, quindi, proporrei una correzione con "l'impatto che la pandemia ha avuto sul mondo giovanile". Peraltro, è un tema che sicuramente dovremo porci anche in occasione della discussione del provvedimento che ci accingiamo a esaminare.
Se fosse possibile, chiederei solo di chiarire meglio il contenuto utilizzando la frase "per affrontare il tema dell'impatto che la pandemia ha avuto sul mondo giovanile, magari accrescendo il disagio". Perch l'attuale formulazione è proprio scorretta dal punto di vista della sintassi e questo si riflette, di conseguenza, anche sul significato.
Chiedo, se fosse possibile, di modificare la dicitura.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Chiedo a tutti i Consiglieri di mantenere un tono di voce più basso, perch ho difficoltà a sentire. Vi pregherei anche di silenziare le suonerie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Anch'io mi riferisco al processo verbale n. 125, che è in votazione quest'oggi, in riferimento a una sintesi delle dichiarazioni che avevo fatto rispetto a una questione sospensiva, laddove è riportato: "Interviene il Consigliera Avetta. Ai sensi dell'articolo 71, comma 1 del Regolamento propone una sospensiva dell'esame della proposta di legge n. 99 per affrontare la problematica relativa ai tagli delle risorse destinate al fondo per la montagna da utilizzare per la riduzione dei rischi idrogeologici".
Volevo solo fare un chiarimento rispetto alla considerazione che avevo espresso. Posto che il fondo per la montagna è regolato da una legge specifica (legge regionale n. 14/2019) e da un regolamento che è stato assunto con decreto del Presidente alla Giunta regionale in data 25 giugno 2020, che riconosce gli obiettivi e le finalità del fondo regionale per la montagna, riportando, nello specifico, anche le macrotipologie a) e b) nella fattispecie a), iniziative di carattere e di livello istituzionale volte alla promozione, alla salvaguardia del territorio montano e alla valorizzazione delle risorse umane, culturali e delle attività economica delle zone montane; nella fattispecie b), iniziative rappresentative e significative in relazione alle politiche regionali di promozione e salvaguarda del territorio montano e di valorizzazione delle risorse socio culturale delle attività economiche delle zone montane - chiedevo se fosse possibile, diciamo così, emendare quel processo verbale, aggiungendo questa considerazione che nella mia esposizione di allora avevo fatto, e cioè per tutte le finalità, in modo che fosse più chiaro, anche per chi si metterà a confronto con questo processo verbale.
In pratica, laddove il processo verbale recita "relativa ai tagli delle risorse destinate al fondo per la montagna", chiederei di aggiungere la dicitura "da utilizzare per tutte le finalità destinate allo sviluppo e alla promozione della montagna, ex articolo 11, comma 2, lettera c) della legge regionale 14/2019 e del conseguente regolamento approvato con decreto del Presidente della Giunta regionale del 25 giugno 2020".
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire in Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Due osservazioni anch'io sul processo verbale già citato dai miei colleghi.
La prima riguarda pagina 7, laddove viene riportato: "Interviene il Consigliere Valle. Ai sensi dell'articolo 71, comma 1 del Regolamento propone una sospensiva dell'esame della proposta di legge n. 99 in merito alla possibilità di partecipare all'inaugurazione di uno degli hub di somministrazione vaccinale con il Generale Figliuolo".
Ricordo abbastanza distintamente due aspetti che volevo integrare in questo passaggio: il primo è che si trattava specificatamente dell'hub del Lingotto; il secondo è che avevo proposto, alternativamente, anche di sospendere i lavori in attesa del ritorno del Presidente Cirio e dell'Assessore Icardi, che, come di consueto (mi guardo un attimo intorno) disertano i lavori dell'Aula, non so se marcando o meno una distanza rispetto al tema in oggetto.
La seconda osservazione riguarda sempre il medesimo processo verbale. Non so se è prassi, però lo dico perché ci apprestiamo a una discussione analoga a quella che abbiamo affrontato in allora. Vedo che su diverse questioni sospensive gli interventi a sostegno o contrari dei colleghi sono riportati soltanto con la dicitura "seguono i Consiglieri" Tizio, Caio e Sempronio.
Sarebbe interessante dare atto anche delle motivazioni che ciascuno di noi ha addotto in quel momento. Lo dico rispetto a questo processo verbale, ma anche per i prossimi, perché è chiaro che non sfugge a nessuno che il nostro intento è offrire alla maggioranza il tempo per riflettere e riconsiderare le sue posizioni. Però lo facciamo anche portando dei contributi di merito che meritano di essere citati.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Quanti minuti ho a disposizione?



PRESIDENTE

Tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Presidente, ho notato di essere intervenuto tante volte in quella seduta (pensavo di essere intervenuto meno), ma la parte che non ricordo che sia andata esattamente così è la seguente: "Interviene il Consigliere Grimaldi.
Ai sensi dell'articolo 71, comma 1 del Regolamento propone una sospensiva dell'esame della proposta di legge n. 99 al fine di audire i Servizi per le Tossicodipendenze (SERT) e avere un confronto con l'Assessore alla sanità e gli altri Assessori competenti in materia)".
Se è possibile, Presidente, vorrei fare delle precisazioni al riguardo: intanto, credo che non sia andata così, perché probabilmente l'audizione non era dei SERT, ma dei SERD (Servizi per le Dipendenze). Chiederei, se possibile, una revisione in tal senso.
Come lei sa, è un po' come il distinguo fra le ex USSL e le ASL: la differenza sembra del tutto formale, ma in realtà non è così. Chiedo ovviamente scusa agli Uffici se non ho specificato il senso; ovviamente non è responsabilità di chi ha verbalizzato, ma solo nostra.
Però, per intenderci, i Servizi pubblici per le dipendenze sono diversi da quelli che erano, invece, i SERT, cioè i Servizi territoriali di cura e assistenza per le tossicodipendenze. Svolgono una funzione di rete e le unità operative di questo servizio pubblico hanno preso quasi tutto il lavoro che in precedenza era soprattutto di prevenzione e informazione sull'uso delle sostanze.
Inoltre, tale organizzazione consente d'integrare le politiche e gli interventi delle strutture relative alle problematiche derivanti all'uso non solo di droghe, alcol e fumo, ma a tutto il tema dei comportamenti dipendenti, come ad esempio il gioco d'azzardo, che oggi, forse, alla fine di tutta questa discussione, inizieremo a rimettere al centro di quella che dovrebbe essere la nostra azione. Tant'è vero che, grazie al Dipartimento dell'ASL 5, è nato il coordinamento degli operatori del GAP della Regione Piemonte, tuttora attivo in ambito regionale, che vede coinvolte varie unità locali già attive.
Per questo le chiederei, Presidente, se è possibile rivedere e cambiare quel punto del verbale fra SERT e SERD, spiegando che sono soprattutto quegli operatori quelli che si occupano di ludopatie e di gioco d'azzardo patologico.



PRESIDENTE

Ha chiesto d'intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente. Solo una piccola precisazione.
Quando è intervenuto il Consigliere Bertola, lei o il Consigliere Bertola (non ricordo più esattamente), avete parlato d'interventi sulle comunicazioni. Credo che siamo invece alle osservazioni sul processo verbale, come da articolo 54, comma 4, perché quelle sulle comunicazioni riguardano l'articolo 55.
Per quanto mi riguarda chiedo, Presidente, una piccola aggiunta e rettifica a pagina 8 del verbale, dove si dice: "Interviene il Consigliere Rossi ai sensi dell'articolo 71, comma 1, del Regolamento propone una sospensiva dell'esame della proposta di legge n. 99 in merito all'adozione del Piano regionale per l'economia circolare e l'istituzione di un tavolo regionale sulla bioeconomia". Chiedo che dopo le parole "Piano regionale" s'inseriscano le parole "per la bioeconomia". Il Piano regionale non è solo per l'economia circolare, ma è anche per la bioeconomia.
Chiedo che sia aggiunta questa piccola parola e quindi la frase diventa "in merito all'adozione del Piano regionale per la bioeconomia e per l'economia circolare e l'istituzione di un tavolo regionale sulla bioeconomia".
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Anch'io chiederei, se fosse possibile, di fare un'aggiunta a pagina 8, dove è scritto: "Interviene il Consigliere Martinetti, ai sensi dell'articolo 71, comma 1 del Regolamento". Avevo proposto la sospensiva sull'esame della proposta di legge n. 99 per affrontare il tema delle dimissioni del Direttore Generale di Finpiemonte. In realtà, l'intento era più nobile e più approfondito che non andare ad analizzare semplicemente le dimissioni del Direttore di Finpiemonte, che tra l'altro adesso si sono concretizzate.
Avevo argomentato dicendo che era quasi un anno che si era insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione e non avevamo avuto il piacere di incontrare i componenti. Inoltre, si susseguivano articoli di giornale piuttosto preoccupanti e che andavano anche a snaturare un po' quello che è il grande impegno di questa nostra partecipata, forse la partecipata più importante della Regione Piemonte.
Il tema non era solo andare ad affrontare le dimissioni, anche magari dovute a dei conflitti interni e dei bisticci che sono quasi normali negli ambienti di lavoro. Il tema vero e proprio, facendo riferimento a quella che è probabilmente la partecipata più importante di questa Regione, era conoscere il Consiglio di Amministrazione e capire quali fossero le sue strategie, anche alla luce di questi eventi di cui leggevamo sui giornali.
Pertanto, se fosse possibile, chiederei di aggiungere, dopo la frase "per affrontare il tema delle dimissioni del Direttore Generale di Finpiemonte" le parole "e conoscere le strategie future di questa nostra importante partecipata".
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io chiederei una precisazione rispetto al riassunto del mio intervento, perché a un certo punto è stato scritto: "Interviene il Consigliere Sacco ai sensi dell'articolo 71, comma 1, del Regolamento e propone una sospensiva dell'esame della proposta di legge 99, al fine di dare priorità all'urgenza di una discussione sulla crisi lavorativa e le proposte di legge correlate".
In realtà, questo mio intervento è avvenuto dopo una richiesta d'inversione dell'o.d.g. con la quale avevo chiesto di anticipare la discussione della proposta di legge del collega Ravetti sulla parità salariale di genere.
Infatti, il mio intervento successivo, quando ho avuto la possibilità di proporre la sospensiva, era legato sì alla crisi lavorativa, ma avevo fatto un passaggio importante, collegandomi proprio alla proposta di legge del collega, sul fatto che questa crisi lavorativa ha colpito principalmente il mondo femminile, cioè sono state le donne quelle che hanno subìto maggiormente il peso della crisi legata al COVID. Infatti, la proposta di legge correlata era quella del collega Ravetti.
Per questo motivo, chiederei se fosse possibile specificare il fatto che non ho chiesto solamente una discussione sulla crisi lavorativa in generale, perché sarebbe stata sì importante, ma difficile da affrontare in quella giornata, ma avevo chiesto di poter entrare nel merito anche precedentemente della proposta di legge del collega Ravetti, perché mi riferivo soprattutto alla crisi lavorativa che ha colpito il mondo femminile.
Pertanto, chiedo che almeno venga specificata questa parte, perché ritengo che sia più rappresentativa del senso che ho voluto dare al mio intervento evidenziando un aspetto specifico che ha portato alla crisi COVID nel mondo del lavoro e, purtroppo, anche in Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo a tutti i Consiglieri di rimanere al proprio posto e di tenere un tono più basso, perché si sente brusio, disturbando chi interviene e chi deve audire.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Chiedo di porre una specifica nel processo verbale della seduta numero 125 in particolare a pagina 9, dove è scritto: "Interviene la Consigliera Disabato, che propone una sospensiva dell'esame della proposta di legge n.
99, al fine di approfondire il tema della crisi del settore dello sport e in particolare, la situazione dei collaboratori sportivi".
Sicuramente eravamo alla fine della seduta e avrei potuto esprimermi meglio in merito a questa richiesta. In realtà, non volevo soltanto chiedere di approfondire, ma d'interrompere la discussione per pianificare, tutti insieme, misure a sostegno del mondo dello sport e, in particolare, dei collaboratori sportivi.
So quanto la pandemia abbia inciso sull'economia di questa particolare figura lavorativa. Sappiamo anche bene che i centri sportivi sono stati chiusi per quasi un anno e che a livello nazionale sono state messe in piedi misure di tipo economico, dei bonus per i collaboratori sportivi però sappiamo anche che il prolungamento della pandemia potrebbe aver inciso negativamente sulla situazione finanziaria di questi lavoratori anche perché sappiamo bene che dei bonus da 600-800 euro possono colmare una situazione momentanea, magari relativa a un breve periodo, però farsi bastare 600-800 euro per un anno di fila mi sembra troppo.
Pertanto, proprio perché era stato discusso il "Bonus Piemonte", sul quale avevamo fatto proposte di modifica che chiedevano d'implementare i bonus destinati ai lavoratori del settore sportivo, non essendo però stati presi in considerazione, chiedevamo di sospendere per approfondire se a livello regionale si potesse mettere in piedi una misura specifica in supporto a quelle nazionali, per fare fronte alla situazione economica di disagio di queste figure, che sappiamo hanno ripreso a lavorare ormai da meno di un mese.
Auspichiamo che non ci siano più chiusure, che non ci sia più una ripresa della curva epidemica dovuta alle varianti, altrimenti mettere in piedi altre misure di sostegno per il settore sportivo e per il settore delle palestre andrebbe a danneggiare una figura lavorativa essenziale per la popolazione e per tutti i cittadini.
Questa è la specifica che volevo fare, dal momento che non era una richiesta di approfondimento, ma d'intervento rispetto delle misure da mettere in atto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per rettificare quanto riportato e da me detto nello stesso Consiglio regionale di riferimento, il n. 125, poiché a un certo punto come si può leggere, chiedevo una sospensiva dell'esame della proposta di legge n. 99, per effettuare un ulteriore approfondimento con le associazioni di volontariato, le fondazioni di natura privato-sociale. Su questo, chiedo una rettifica, poiché è oggettivamente una modalità di descrizione delle fondazioni non corretta e continuavo dire "i soggetti nel mondo dell'associazionismo e del volontariato che si occupano sia del tema della ludopatia sia del tema dell'usura".
Da questo punto di vista, mi sembra che la trascrizione sia un po' farraginosa, evidentemente, perché mi sono espresso male io e, quindi vorrei che ci fosse una redazione più lineare per effettuare un ulteriore approfondimento con le associazioni di volontariato, le fondazioni enti del terzo settore e i soggetti del mondo dell'associazionismo che si occupano di ludopatia e del tema dell'usura.
Questo lo dico per dare più coerenza all'intervento, anche perché, come sa Presidente, mi occupo di questi temi ormai da tempo e sul tema dell'associazionismo è importante che siano giustamente descritte ed enucleate le giuste diciture per inquadrare il mondo dell'associazionismo e del volontariato, cioè le organizzazioni di volontariato (ODV), il tema delle fondazioni enti del terzo settore, perché sappiamo che le fondazioni possono essere anche di altra natura, come fondazioni di origine bancaria o legate al mondo dell'impresa, che spesso vi sono.
Per quanto riguarda la materia dell'associazionismo legata ai temi della ludopatia e dell'usura, è necessario che vengano così descritte, proprio per non creare fraintendimenti e definire correttamente la tipologia di enti del terzo settore.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo ai sensi dell'articolo 54 sui processi verbali.
A pagina 8, in particolar modo, è scritto: "Interviene il Consigliere Sarno, ai sensi dell'articolo 71, comma 1 del Regolamento. Propone una sospensiva all'esame della proposta di legge n. 99, per effettuare un approfondimento dello studio di numeri forniti da IRES".
A questo punto ricordo bene che citavo, e ha un senso specificarlo, i dati relativamente soprattutto a un dato controverso rispetto alla discussione qui non sono specificati, ed è per questo che chiedevo la sospensiva altrimenti, sembrerebbe un elemento generico.
Considerato il tema, ci stiamo concentrando su questi processi verbali perché coerenti alla discussione di oggi: chiedevo una sospensiva sui numeri forniti da IRES relativamente ai livelli occupazionali. Questo perché, come sarà centrale in molti miei interventi in questa seduta straordinaria, invece che occuparci delle priorità del Piemonte, ci occuperemo della modifica la legge sul gioco d'azzardo, partendo dal dato della pubblicazione, appunto interessante, della CGA di Mestre, che vedeva contenuti e numeri diversi sul tema occupazionale.
È importante rendere più visibile e più chiara quella richiesta, perch alcuni di quei dati non sono stati accettati e approfonditi dalla maggioranza, ed è quanto tengo a sottolineare. Ricordo molto bene che eravamo ancora in smart working e, quindi, da remoto, era un tema che già faceva molto discutere da questo punto di vista, quindi è opportuno specificare nei processi verbali per averne memoria, anche per dare conto del fatto che le nostre non erano discussioni e richieste particolarmente solo formali e non sostanziali.
In questo senso, Presidente, ci tenevo a ribadire la necessità di specificare i numeri forniti da IRES, in particolare sul tema dei livelli occupazionali, nonché un ulteriore approfondimento effettuato da istituti in realtà istituzionali, come l'Università di Torino che, come citavo in quell'intervento, è ente ancora più istituzionale e terzo per risolvere quest' annoso dibattito e la differenza dei dati sui livelli occupazionali.
Ecco perché ho chiesto d'intervenire per specificare meglio il processo verbale in oggetto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Sì, grazie.
Intervengo anch'io sul processo verbale n. 125.
È una precisazione, perché capisco che possa essere sfuggita fra le comprensibili esigenze di sintesi, ma che, a mio avviso, è importante per ragioni analoghe a quelle che ha testé addotto il collega Sarno.
A pagina 8, al primo capoverso è scritto: "Interviene il Consigliere Chiamparino ai sensi dell'articolo 71" ecc. ecc. "Propone una sospensiva dell'esame della proposta di legge 99 per affrontare il tema del Recovery Fund e del Next Generation EU, nonché una discussione delle priorità da portare a Bruxelles e identificare le linee di risorse per creare lavoro ripartenza e sviluppo".
Chiederei che, tra le parole "da portare a Bruxelles" fossero inserite le parole "da portare all'attenzione del Governo italiano e a Bruxelles" e alla fine, prima della chiusura della parentesi e dopo le parole "ripartenza e sviluppo", le parole "per la nostra Regione".
Può sembrare pignoleria, però, in realtà, come diceva analogamente poc'anzi il collega Sarno, è una precisazione dovuta a un fatto molto semplice, che probabilmente tornerà anche in sede di discussione sulle sospensive in questi giorni, perché questo tema non è ancora stato affrontato.
Sappiamo che il Governo Draghi ha presentato a Bruxelles il PNRR; sappiamo che Ursula Von der Leyen ha risposto positivamente, dando tutte "a", come peraltro, agli altri paesi europei, ma se dovessimo dire quali sono le ricadute prioritarie per il Piemonte, non lo sappiamo ancora, perché non sappiamo cos'è partito da qui, se non quello che il Presidente Cirio ha definito un censimento dei bisogni del Piemonte.
Non sappiamo cosa ritornerà.
Questa precisazione, quindi, è a testimonianza di quello che il 14 aprile il sottoscritto aveva inteso sottolineare. Credo, quindi, sia opportuno e la ringrazio per l'attenzione.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Anche per me una correzione rispetto al processo verbale della seduta n.
125. In particolare, a pagina 4, nel momento in cui chiedo, insieme con altri colleghi (Sarno, Rossi, Magliano e Valle) l'iscrizione dell'ordine del giorno 532 "Interventi a sostegno dei mercati", presentato dai colleghi cui facevo riferimento, chiedo un'informativa in merito agli sviluppi e alle azioni messe in atto dalla Giunta a sostegno degli operatori mercatali.
Sappiamo che era un momento particolarmente delicato per quella categoria che forse solo adesso incomincia a riprendere fiato e può ricominciare a lavorare rispetto a quei momenti drammatici dei mesi che abbiamo appena per fortuna, lasciato alle nostre spalle, ma ricordo che in quel caso c'erano diversi Gruppi politici che contemporaneamente stavano avendo interlocuzioni serrate con questi rappresentanti, per dare voce alle loro preoccupazioni, alle loro urgenze e, alla fine, anche un grido drammatico che manifestava tutta la loro difficoltà.
Riassumere questi aspetti (l'ho fatto io per sintesi in quel momento, non certo i trascrittori, che senz'altro hanno trascritto correttamente quanto avevo affermato) nella semplice locuzione "un'informativa in merito agli sviluppi e le azioni messe in atto", al di là del fatto che "le azioni messe in atto" non suoni tanto bene, preferirei precisare e meglio illustrare quell'aspetto, facendo riferimento più a provvedimenti messi in atto, accordi o anche impegni, ma, comunque, elementi più caratterizzanti che diano non tanto la genericità d'indicazione delle azioni messe in atto ma quali siano le formalità specifiche con le quali si è cercato di andare incontro a questa categoria.
La mia richiesta è di correzione rispetto a quelle due affermazioni, non tanto perché possa essere stato travisato il mio intervento, e non correttamente trascritto, ma perché, nell'urgenza della sintesi, proprio legata alla drammaticità di quei momenti, io stesso mi ero espresso in maniera non completa e direi, anche dal punto di vista dell'italiano, non così corretta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Prego, Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Anch'io, in scia ai miei colleghi, vorrei intervenire sul processo verbale della seduta dello scorso 14 aprile, il processo verbale n. 125. In particolare, faccio riferimento a pagina 8 di quel documento. A un certo punto si cita il fatto che sono intervenuta, ai sensi dell'articolo 71 comma 1, del Regolamento del Consiglio regionale, per proporre una sospensiva dell'esame della proposta di legge 99, per dare priorità ad affrontare il problema della tutela dei posti di lavoro nel settore delle cure residenziali e nelle residenze sanitarie assistenziali, le RSA.
Se la memoria non mi fa difetto, la mia richiesta di sospensiva non riguardava soltanto la tutela dei posti di lavoro, per quanto molto consistente (sappiamo che in questo settore in Piemonte lavorano circa 40 mila persone), ma anche della qualità del servizio. Ricordiamo che quel periodo - metà aprile - era anteriore alle Linee guida nazionali del Ministro Speranza, che hanno nuovamente aperto alle visite nelle RSA ed era un periodo in cui ancora le vaccinazioni nelle RSA non erano completamente ultimate.
Ripeto: se si potesse integrare il processo verbale con riferimento anche alla qualità del servizio, e non soltanto ai posti di lavoro e alla tutela dei lavoratori, renderemmo il verbale più preciso e più fedele a quello che, perlomeno a memoria, mi sembra di ricordare.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi sono altre richieste di modifica del processo verbale? Non essendovi altre richieste, possiamo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Intervengo sulle comunicazioni, come da articolo 55.
Non sappiamo come interpretare l'assenza dell'Assessore Icardi. Oggi dovremmo discutere un disegno di legge firmato dalla Giunta, dall'Assessore Ricca, ma non abbiamo capito come mai è un argomento su cui le Regioni possono legiferare solamente in base alle facoltà in ambito socio sanitario. Già non capiamo come mai l'abbia firmato l'Assessore Ricca; già non capiamo come mai, in un mese, nei trenta giorni che hanno preceduto il richiamo d'urgenza in Aula, non abbiamo mai avuto il piacere di confrontarci con il titolare delle deleghe sulla sanità. L'unico motivo per cui ci occupiamo di questo tema è legato alla sanità, ma l'Assessore alla sanità latita su questa faccenda.
Oltre a non poterlo accettare, non riusciamo a capire la ratio. Non è che l'Assessore Icardi è contrario a questo disegno di legge? E, come altri Assessori che non erano presenti il giorno dell'approvazione in Giunta, ha delle riserve e non le vuole dire? Oppure ritiene questo tema di così scarsa importanza da non presiedere mai a nessun incontro in cui si discute di questo tema? Eppure la Giunta ha chiesto l'urgenza, ma se c'è un'urgenza relativa a un tema nell'ambito sanitario, può essere che l'Assessore alla Sanità non sia mai presente? Non è poco presente, non è mai presente! Su questo tema non abbiamo mai avuto il piacere di ascoltare la sua voce le sue idee, che cosa propone, come mai questo disegno di legge, da un punto di vista sanitario, sarebbe meglio per i cittadini piemontesi e per le persone ammalate di GAP. Dov'è il passaggio sanitario? Alla fine, anche se l'Assessore non è presente, è lui il responsabile delle politiche sanitarie in questa Regione.
Presidente, chiediamo, visto che anche il Presidente Cirio ci onora della sua presenza, che richiami l'Assessore alla sanità affinché venga in Aula ad assistere alla discussione su un disegno di legge che la Giunta ha definito urgente, che riguarda la salute dei piemontesi e su cui vogliamo conoscere la posizione dall'Assessore alla sanità. Non è possibile fare questa discussione con tutti, tranne che con il titolare.
Presidente, anche per il rispetto di questo Consiglio le chiediamo, anche come Presidente del Consiglio, di richiamare l'Assessore Icardi e di portare avanti la discussione che oggi dobbiamo cominciare sul gioco d'azzardo patologico solo alla presenza dell'Assessore Icardi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo in un'Aula un po' più silenziosa, perché i banchi della maggioranza si stanno lentamente svuotando. Speriamo che siano un po' più tenaci, perché dobbiamo andare lunghi stasera.
Intervengo anch'io sulle comunicazioni e vorrei capire per quale motivo discutiamo di un provvedimento come questo che, dal nostro punto di vista sicuramente avrà un pesante impatto sulla sanità, mentre questa maggioranza sta facendo leva soprattutto sul tema del lavoro ed entrambi gli Assessori competenti per materia sono assenti.
Fate leva sul tema del lavoro ma, in realtà, non abbiamo mai sentito l'Assessore Chiorino esprimersi a questo riguardo, quindi credo che sarebbe stato opportuno, sia durante le varie fasi di Commissione - che purtroppo sono state molto ristrette, non siamo arrivati proprio a una discussione in Commissione, poiché c'è stato il richiamo in Aula - sia in occasione della discussione del precedente provvedimento che poi avete sospeso. In entrambi i casi, non abbiamo mai sentito, dicevo, una parola dell'Assessore Chiorino rispetto alle ricadute sul mondo del lavoro delle modifiche che andiamo a discutere.
In effetti, credo che in questi giorni l'Assessore Chiorino abbia ben altro cui pensare e basta andare in piazza Castello e parlare con le persone che da settimane, sono in presidio nella tenda del lavoro. Quelle sono persone che chiedono la massima attenzione delle istituzioni, per cui credo che l'Assessore Chiorino abbia ben altre priorità, in quanto Assessore al lavoro della Regione Piemonte; sicuramente la sua massima attenzione, in questo momento, è rivolta verso quei lavoratori in particolare. Mi riferisco ai lavoratori Embraco, che stanno presidiando da settimane sotto la Regione in piazza Castello e chiedono di essere sostenuti dalle istituzioni.
Sappiamo che, in effetti, il Presidente Cirio e anche l'Assessore stanno seguendo attivamente il cammino di questi lavoratori che, purtroppo rischiano di arrivare verso un esito decisamente infausto, ma credo che tutti noi dovremmo dedicarci ad altro che la discussione di questo provvedimento. Tutti noi dovremmo concentrare i nostri sforzi nella ricerca di soluzioni e non solo per quei lavoratori, ma per tutti gli altri lavoratori che, nei prossimi mesi, subiranno l'impatto di questa pandemia e anche di una crisi che, purtroppo, periodicamente, ha colpito la nostra regione.
Vedo con piacere che l'Assessore Chiorino è arrivata, quindi spero che ci sia occasione di ascoltare la sua voce e la sua posizione in questa giornata.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anch'io ho chiesto di intervenire sulle comunicazioni ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento. In particolare, volevo un chiarimento sul congedo del Presidente Cirio: risultava in congedo, poi si è scongedato, ma non è presente. Dispiaciuto di vederlo in congedo, contento di vederlo scongedato, ma sarei ancora più contento se partecipasse alla discussione.
Mi pare sia un tema, ancorché divisivo, ma importante quello delle norme sul gioco d'azzardo patologico; di parole ne sono state spese tante, anche da lui lo scorso anno, dopo il primo tentativo fallito - poi è seguito il secondo, adesso siamo al terzo tentativo - di distruggere la legge regionale n. 9 del 2016.
Anche il Presidente aveva espresso delle opinioni sulla materia del gioco legale, non proprio in sintonia, assolutamente non completamente in sintonia con i vecchi falliti tentativi, ma nemmeno con il disegno di legge n. 144. Altresì, avremmo voluto vederlo presente durante le consultazioni giacché nessuno impedisce al Presidente Cirio di presenziare alle consultazioni relative a un disegno di legge perché avrebbe sentito IRES CNR di Pisa, SERD, Società Italiana Tossicodipendenze, Ordine dei medici Ordine degli psicologi, Ordine degli assistenti sociali, Fondazioni antiusura, Caritas, Libera, Avviso Pubblico, ACLI, Movimento focolari CGIL, CISL, UIL, Guardia di Finanza, CAL.
Anche il CAL ha bocciato il disegno di legge n. 144! Dicevo, avrebbe sentito dire da tutti questi soggetti (mi scuso con chi ho dimenticato, perché avrò sicuramente scordato qualcuno) che la legge 9/2016 è da difendere, non da abrogare. E si sarebbe reso conto - ma questo lo ripeteremo - che anche la comunità scientifica è concorde nell'esprimersi per la difesa della legge 9/2016. Dunque, chi lo nega, per me è diventato un po' come i "terrapiattisti", che sostengono che la Terra è piatta. Anche lui, quindi, essendo persona attenta e intelligente, si sarebbe reso conto di questo.
Pertanto, vorremmo capire se è congedato o meno; soprattutto, vorremmo vederlo partecipare alla discussione, così come vorremmo vedere partecipare l'Assessora Chiorino, che salutiamo, dal momento che è arrivata, così come sarebbe importante vedere l'Assessore Icardi. Perché la dipendenza da gioco d'azzardo patologico è una malattia, ma lui non l'abbiamo ancora visto parlare di un tema così attinente alla sanità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Spero che durante il mio intervento si verifichi il terzo miracolo del pomeriggio e appaia l'Assessore Icardi.
Lei aveva annunciato il congedo del Presidente Cirio e, francamente, il mio cuore si è riempito di gioia quando l'ho visto apparire. Sono certo, per riprendere le considerazioni del collega Bertola, che all'inizio della discussione vera sul disegno di legge saprà porre rimedio, da par suo, a questa presenza un po' svolazzante, diciamo così, in questa prima parte del pomeriggio.
Analogamente, la Consigliera Frediani ha evocato l'importanza della presenza dell'Assessore Chiorino, che si è materializzata. E questo, di nuovo, mi dà grande soddisfazione, perché vuol dire che forse abbiamo anche qualche potere paranormale che va al di là di quello che è il nostro potere di opposizione! Ora proverei a pronunciare la parola "Icardi": vedo, però, che non succede nulla, per ora.
Adesso non voglio fare una pantomima.



PRESIDENTE

Consigliere Gallo, faccia terminare il collega Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio

Il richiamo per favore non a me, perché io mi sono limitato a dire che.



PRESIDENTE

Ho richiamato il suo Presidente!



CHIAMPARINO Sergio

Ah, mi scusi, Presidente.
Dicevo, ho sperato ma nulla è accaduto, quindi non posso che far mie le parole che ha pronunciato prima il mio collega Rossi - non userò altro tempo, perché non voglio approfittarne - a proposito dell'importanza di una discussione di un provvedimento che, originariamente, è nato proprio per fronteggiare un problema di tipo sanitario, che riguarda i bisogni di salute dei cittadini.
Visto che ho ancora qualche secondo, le voglio solo dire questo: perch insistiamo tanto su questa presenza? Perché c'è un'importanza nel merito.
Il fatto che ci sia l'Assessore Chiorino serve per chiarire se sono vere le fonti delle ricerche pagate dalle organizzazioni dei distributori di macchinette o se sono vere, invece, le ricerche dell'IRES, per esempio.
La presenza dell'Assessore Icardi sarebbe importante per capire le considerazioni che hanno fatto i colleghi che mi hanno preceduto, compreso il Consigliere Bertola, che non ripeterò.
La presenza e, mi auguro, l'intervento inaugurale alla discussione del provvedimento del Presidente Cirio è importante per capire qual è la situazione politica in questo Consiglio regionale sul tema. Perché noi ogni giorno ne leggiamo una: trasmigrazioni, passaggi da una parte all'altra dei partiti politici. Di per sé, niente di grave e niente di nuovo sotto il sole. Tuttavia, dato che ci sono posizioni diverse sul tema, sarebbe importante ascoltare - mi auguro che ci sarà - la voce autentica di chi ha proposto questo disegno di legge, e cioè il Presidente Alberto Cirio.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sulle comunicazioni. Con mio piacere vedo che la Giunta è parecchio presente oggi: di solito, chiediamo la partecipazione della Giunta regionale ai Consigli e alle Commissioni perché abbiamo bisogno di interloquire sui principali temi che interessano la nostra Regione.
Vedo, per esempio, l'Assessora Poggio, con cui ho avuto una piacevole interlocuzione proprio sull'importanza di portare un evento come l'Eurovision sul territorio piemontese, ma anche di estenderlo ovviamente ai giovani musicisti che potrebbero esprimersi a Torino e in tutto il Piemonte; rappresenterebbe un volano per i giovani.
Vedo l'Assessore Protopapa, che la settimana scorsa era interessato dall'incolmabile emergenza cinghiali, tema sul quale sembrava non ci fosse un minuto da perdere, nel senso che abbiamo votato velocemente due atti d'indirizzo perché dovevamo trovare subito delle soluzioni al problema.
Invece oggi l'Assessore Protopapa è qui a fare presenza su questo disegno di legge.
Vedo l'Assessore Ricca: spero anche lui abbia di meglio da fare; in realtà è il primo firmatario di questo disegno di legge, in merito al quale non c'entra niente.
Vedo anche il Presidente Cirio presente con noi.
Non vedo, però, l'Assessore Icardi. In realtà, l'ho visto inaugurare l'Ecomuseo in vigna, ad esempio; l'ho visto inaugurare un sito di atterraggio notturno. Insomma, sta facendo di tutto tranne che esprimersi su questo disegno di legge, che riguarda, appunto, una materia di prevenzione e contrasto a una patologia su cui dovrebbe effettivamente esprimersi.
Eppure l'Assessore Icardi non c'è, così come non era presente nemmeno la volta scorsa. Non ha manifestato alcun interesse nei confronti di questo disegno di legge.
C'è, però, una considerazione da fare: tutti i dati, compresi quelli post pandemia, ci dicono che dobbiamo fare attenzione su questo tema - la maggioranza dovrebbe fare attenzione - perché i cittadini fragili sono tanti, così come sono tante le famiglie che rischiano di cadere nella rete del gioco d'azzardo patologico. Non ci sono soltanto i malati patologici ma anche i giocatori problematici, che sono tanti e spesso vengono ignorati, rischiando di diventare, invece, giocatori patologici.
Alla luce di tutto questo, dovremmo approfondire ulteriormente la questione; l'Assessore Icardi avrebbe dovuto ascoltare tutte quelle associazioni, tutte quelle realtà, tutti quei centri di ricerca e la Guardia di Finanza, che sono venuti qui a metterci in guardia. Eppure, pare che gli interessi fare di tutto tranne che parlare di questo tema.
Questo è un gravissimo problema, perché è lui il titolare della materia sanitaria in Piemonte. Ciononostante, il disegno di legge è stato firmato dall'Assessore allo sport e alle partecipate, che non ha alcuna competenza in materia sanitaria. Per carità, va benissimo così, le state tentando tutte. Però, almeno, non prendiamoci in giro: cerchiamo di metterci la mano sulla coscienza, perché con questa legge stiamo decidendo il futuro di numerose famiglie e di numerose persone che rischiano di cadere nella rete del gioco d'azzardo patologico.
Non possiamo farlo a cuor leggero; non ci potete chiedere di correre negli interventi, di essere rapidi. Dobbiamo invece prendere tutto il tempo necessario per approfondire e per cercare di far cambiare idea a chi invece, sta mettendo in difficoltà i cittadini piemontesi con questo provvedimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
È il Regolamento che concede tre minuti a ogni Consigliere, non sono la maggioranza o altri Consiglieri.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sulle sue comunicazioni per richiedere chiarezza su chi è in congedo e chi non lo è, però aggiungo anche il tema della formalità della presenza o meno, quindi del congedo o meno, come diceva il Presidente Chiamparino.
Adesso in Aula non c'è nessuno, Presidente, quindi forse il troppo richiamo ha poteri sovrannaturali e ha fatto riportare alla normalità la Giunta la quale, invece - per competenza diretta rispetto a questo disegno di legge sia per competenza sia per primo firmatario - è assente. In questo momento sia il primo firmatario, che non ha competenze dirette, sia quelli che potrebbero avere, come funzione di Assessorato, competenze dirette, non sono presenti.
Ci tengo però a chiederle, Presidente, se in qualche modo può verificare la partecipazione attiva, presente, perché la prima volta avete provato a fare un colpo di mano con un emendamento; la seconda volta avete provato con una proposta di legge.
Presidente, questo è un disegno di legge della Giunta. C'è proprio una sostanziale differenza fra il congedo o meno, la presenza o meno, almeno del primo firmatario, che dovrebbe essere presente per sentire che cosa dicono le opposizioni. Speriamo che, prima o poi, la maggioranza, o quello che rimane della maggioranza, possa esprimersi rispetto a questo disegno di legge. Perché, lo ripeto, è un disegno di legge.
Voi avete rinunciato all'azione legislativa del Consiglio e l'avete demandata totalmente alla Giunta, ma oggi la Giunta è assente. Pertanto Presidente, le chiedo di verificare come si vuole procedere, non solo rispetto a chi è in congedo e chi non lo è, e se il Presidente Cirio si è scongedato, se l'Assessora Chiorino si è scongedata, se prima o poi vedremo apparire, misticamente, anche l'Assessore Icardi per darci due informazioni.
Ormai sono due anni che tentate di portare questa proposta in approvazione e l'Assessore Icardi non ha mai parlato. Mai! Non una volta. Non ha mai parlato in nessun modo e credo, forse, neanche in Commissione, tranne dire: "Ma sì, andiamo avanti, capiamo e facciamo le valutazioni".
Presidente, le chiedo, relativamente alle sue comunicazioni, come vogliamo proseguire rispetto ai lavori e avere un'interlocuzione vera con la Giunta visto che questo, lo ribadisco, è un disegno di legge, non è una proposta di legge. Di conseguenza chiedo, rispetto alle sue comunicazioni, che non siano solo comunicazioni formali, ma siano poi comunicazioni che ci diano un metodo di lavoro puntuale e preciso per meglio discutere di questo provvedimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sulle sue comunicazioni e, nello specifico, nel merito dell'assenza dell'Assessore Icardi, forse uno dei grandi assenti in questa discussione e anche nelle audizioni che abbiamo avuto in questo mese.
Devo dire che il Presidente della IV Commissione ha condotto con estrema professionalità i lavori di Commissione, dando seguito a quelle che sono state le audizioni. Peccato, invece, che da parte dell'Assessore non ci sia stata una presenza. Mi sembra rilevante quest'aspetto, perché il disegno di legge questa volta non parte dall'Aula.
Prima avevamo in discussione una proposta di legge, quindi era una questione che sicuramente interessava la Giunta, però partiva dal Consiglio regionale. Diversamente, in questo caso stiamo parlando di un disegno di legge, quindi con il nulla osta da parte di tutti gli Assessori, compreso l'Assessore alla sanità e anche l'Assessore Chiorino, che sono i due Assessori di competenza di questo provvedimento.
Mi chiedo come possano astenersi rispetto alla discussione dello stesso considerando che non abbiamo ancora avuto modo di sentire il parere dell'Assessore Icardi rispetto a questo disegno di legge, che oggi anche lui presenta in quest'Aula, e neanche cosa ne pensi l'Assessore Chiorino poiché dovrebbe fornirci dei dati per fare delle valutazioni costi-benefici rispetto a quella che potrebbe essere l'introduzione di questa norma. Si è infatti, parlato fino adesso di potenziali posti di lavoro persi, ma non si capisce bene come siano stati calcolati. Cioè si sta un po' dando i numeri rispetto ai posti di lavoro e ognuno ha la sua interpretazione, mentre i numeri certi e chiari ce li hanno dati le persone che abbiamo audito in Commissione, che purtroppo l'Assessore Icardi non ha avuto il piacere di ascoltare.
Forse se ci fosse stata una maggiore partecipazione alle audizioni, che nella stragrande maggioranza andavano tutte nella stessa direzione - a parte, ovviamente, coloro che sono portatori d'interessi del gioco probabilmente oggi non saremmo qui a discuterne in Aula, perché questo provvedimento sarebbe stato ritirato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Anch'io, come i miei colleghi, intenderei reintervenire, sottolineando l'assurdità e l'abnormità dell'assenza dell'Assessore Icardi, che è il competente per materia, alla discussione di oggi. Non siamo nuovi alle sue assenze nel corso della discussione di questo particolare argomento, che è uno dei tanti, che però vi sta molto a cuore. Ora, è la terza volta che ci troviamo a discuterne in meno della metà della legislatura e a discuterne a lungo.
In realtà, non siamo noi a notare le assenze dell'Assessore Icardi anche oltre la materia del gioco d'azzardo, che evidentemente non gli sta a cuore. Ci giunge notizia che persino in Giunta non sia stato lui l'estensore e il propositore del disegno di legge, pur essendo titolare per materia della competenza e soltanto la sua competenza giustifica l'intervento della Regione in questa materia. Pertanto, quest'assenza è particolarmente significativa dal punto di vista politico e anche formale.
Però dicevo che non è soltanto su questo che l'Assessore Icardi ci ha abituato alle sue assenze, perché non più tardi di qualche giorno fa l'Assessore Icardi ha dichiarato che, d'ora in poi, non parteciperà più a nessun gruppo di lavoro in cui non si discuta sulla materia COVID, non fosse altro che non ci ha mai partecipato neanche prima.
Da quando l'abbiamo istituita a oggi (ormai ricorre un anno), Presidente non abbiamo mai avuto il piacere di avere nostro ospite l'Assessore Icardi.
Non mancano gli inviti in questo senso: a dicembre in quest'Aula l'Assessore Icardi ha detto che non era mai stato invitato, mettendo in discussione la parola dei dipendenti di questo Consiglio: un fatto gravissimo mai capitato prima. Da allora abbiamo utilizzato le PEC e le e mail affinché resti traccia, ma l'Assessore ugualmente ha ritenuto di non presentarsi.
La sua presenza in IV Commissione possiamo definirla quantomeno discontinua, nel senso che non riusciamo ad averlo tutte le settimane neanche per avere aggiornamenti su questioni di strettissima attualità: come sta procedendo la campagna vaccinale, come stiamo affrontando il tema delle varianti su cui il Piemonte è molto indietro sia dal punto di vista del tracciamento sia dal punto di vista dell'individuazione delle varianti non è mai possibile avere informazioni non dico tempestive, ma neanche in linea con la qualità, perché ci vediamo sempre in ritardo di una o due settimane, dopo suppliche e implorazioni.
Insomma, è diventata proprio cifra della sua azione politica, del suo comportamento il sottrarsi continuamente al confronto con l'Aula evidentemente per una ragione di manifesta incompetenza a reggere il confronto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei intervenire, ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento del Consiglio regionale, che si riferisce alle comunicazioni e ai congedi degli Assessori.
Anch'io, a costo di sembrare ripetitiva, vorrei chiedere conto dell'assenza dell'Assessore alla sanità della Regione Piemonte, Icardi. Lo chiedo perch finora non si è palesato in nessuna delle tre fasi in cui abbiamo affrontato il tema del gioco d'azzardo patologico; né lo scorso anno, n quando abbiamo analizzato la proposta di legge n. 99 del Consigliere Leone e nemmeno quanto abbiamo analizzato il DPR n. 144 a prima firma Ricca.
Mi sembra particolarmente grave, tenuto conto del fatto che nelle svariate audizioni dedicate al tema sanitario che abbiamo fatto in Commissione consiliare è emerso che in Piemonte le persone seguite dai SERD, organismi che sono diretta emanazione delle ASL ed enti governati dalla sanità quindi sotto la diretta guida dell'Assessore Icardi, sono più di mille quelle affette da gioco d'azzardo patologico. Erano 1.327 prima dell'entrata in vigore della legge regionale n. 9 del 2016 ed erano 1.054 nel 2019, dopo tre anni di applicazione di questa legge, quindi con una riduzione del 20,6%. Ma stiamo comunque parlando di mille piemontesi che soffrono e che hanno delle famiglie che soffrono insieme con loro.
Possiamo interpretare in due modi questa che io chiamo "latitanza" dell'Assessore Icardi: o si tratta di un dissenso rispetto al suo Gruppo consiliare e ci preoccupa che non lo possa manifestare, o si tratta di una totale indifferenza nei confronti di quello che stiamo discutendo e che, in ogni caso, avrà un impatto sulla sanità piemontese.
In entrambi i casi, ci pare un comportamento non all'altezza di un Assessorato come quello della sanità, che rappresenta l'80% del bilancio regionale e che è la seconda figura per importanza all'interno della Giunta, dopo quella del Presidente.
Lo chiedo anche a lei, Presidente Allasia: verifichi la possibilità nella giornata di domani, oppure nel prosieguo della giornata odierna, di avere con noi l'Assessore Icardi e, se è possibile, anche di conoscere la sua posizione sull'argomento di cui stiamo discutendo.
Ringrazio l'Assessore Protopapa per la sua presenza, ma non stiamo parlando di agricoltura. Ringrazio l'Assessore Poggio per la sua presenza ma non stiamo parlando di cultura.
(Commenti fuori microfono)



CANALIS Monica

Sì, il commercio in qualche modo può riguardare le sue deleghe, però i temi principali sono la sanità, le politiche sociali trattate dall'Assessore Caucino, il lavoro, ma anche l'Assessore Chiorino, dopo essersi scongedata immediatamente dopo è scomparsa.
Questa latitanza, quest'assenza compromette la relazione tra la Giunta e tutto il Consiglio regionale e non solo con le minoranze.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
A rischio di qualche ripetizione, anch'io mi riferisco all'articolo 55 del Regolamento, che ci consente di mettere in luce anche lo stile istituzionale con cui questa maggioranza (in particolare, mi riferisco all'assenza del Presidente Cirio e dell'Assessore Icardi), il Presidente e l'Assessore interpretano il loro ruolo, a maggiore ragione rispetto a una legge con implicazioni che sono state ampiamente illustrate dai colleghi che spaziano da un tema importantissimo, come quello del lavoro, ma coinvolgono anche temi che hanno la loro drammaticità, come quello delle dipendenze, che portano con sé aspetti sociali importanti e, soprattutto aspetti sanitari.
Ebbene, nonostante queste considerazioni, che sono inconfutabili, non abbiamo notizie né del Presidente né tantomeno dell'Assessore Icardi, che apprezziamo per il suo impegno su tanti fronti, da quello dei vaccini a quello dei tamponi, seppure con risultati altalenanti, però è un impegno che afferisce questioni che hanno una fenomenologia contingente.
Ci auguriamo tutti che, prima o poi, il fenomeno della pandemia sarà superato, mentre il gioco patologico è una questione che trascende l'ordinarietà e si colloca tra quei temi che, al contrario, qualificano l'azione politica di un ente come il nostro. Questo vale sia nel caso in cui si sia d'accordo nel contrastarlo, ed è stato ampiamente illustrato dai colleghi il fatto che la legge attuale, in questo senso, abbia funzionato ma anche tutti gli studi e le analisi confermano questa considerazione, sia se s'intendesse, come avverrebbe qualora quest'Aula approvasse il disegno di legge 144, favorire questo fenomeno.
Allora, credo che per queste ragioni, che stanno su due fronti opposti, la presenza in Aula dell'Assessore Icardi e del Presidente Cirio su una discussione così importante è indispensabile, sia per rispetto a quello stile istituzionale cui ho fatto riferimento, che sarebbe bene adottare per ognuno di noi, in ogni espressione di carattere politico.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Siamo davanti a un unicum. Mi spiace che la Giunta sia perlopiù assente, ma mi faccia rivolgere un ringraziamento all'Assessora Poggio, che è qui, e spero recepisca queste parole nel modo migliore.
Assessora, lei è stata esautorata dal suo compito, così come l'assessore Icardi, e invece di rivendicare materie che sono di vostra competenza invece di spiegare a quei bulli che hanno voluto fare una sanatoria fuori tempo massimo, purtroppo vi siete dovuti adeguare, così come il Presidente Cirio.
Mi faccia dire, Presidente, che la cosa è davvero ai limiti del disgusto istituzionale, perché non avevo mai visto una Giunta che, per le liti interne a una coalizione, si prendesse l'onere di fare sintesi (questo sì è successo altre volte nella storia anche di questo palazzo), ma poi decidesse di dare la delega al primo che passa, che non ha nessuna attinenza con la materia in corso, in oggetto di questa revisione e che nel frattempo, non si trovasse nemmeno un minuto di tempo per svolgere quella che è stata forse la più grave mancanza di questa vicenda.
Voi avete riscritto completamente un testo e non è passato nemmeno un minuto in Commissione, se non per le audizioni dei soggetti terzi. E così la Giunta non solo non si è presentata nella discussione generale, che non c'è mai stata, ma non ha avuto neanche la decenza, come abbiamo chiesto più volte in queste settimane, di rispondere ad alcuni nostri dubbi.
Per esempio, Assessora Poggio, glielo dico così: lei è convinta che, dal punto di vista del commercio, si possano fare sanatorie fuori tempo massimo e, addirittura, dare la possibilità, a soggetti che dovevano adeguarsi entro il 20 maggio, di diventare monopolisti? Ecco, Presidente, la dico così: mentre l'Assessora Poggio è almeno presente in Aula, e forse ci risponderà e risponderà a tutto quello che non siamo riusciti a chiederle in Commissione, l'assenza dell'Assessore Icardi è imbarazzante. È imbarazzante perché non avremo nessuna possibilità, nemmeno in Aula, di chiedere cosa pensa lui, il SERD e le ASL, rispetto a questa revisione.
Mi taccio perché sono finiti i tre minuti.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo per sottolineare l'assenza dell'Assessore Icardi.
Oggi, nei prossimi giorni e nelle prossime sedute, ci troveremo a discutere questa proposta della maggioranza, una proposta presentata a prima firma dall'Assessore Ricca, che purtroppo, però, tratta argomenti che mi sembra siano piuttosto lontani dalle competenze e dagli interessi cui dovrebbe rivolgere le sue attenzioni l'Assessore Ricca.
Questo provvedimento vuole andare a modificare una legge importante, una legge nata per contrastare il gioco d'azzardo patologico. È un tema che credo riguardi in prima persona l'Assessore Icardi. Nelle varie audizioni abbiamo sentito quanto questo problema vada a ricadere su tutte le nostre strutture sanitarie.
Come già sottolineato dai miei colleghi, l'assordante silenzio dell'Assessore sul tema ci preoccupa un po', perché non si riesce a capire che posizione intenda prendere per il futuro e se è d'accordo con questo provvedimento.
Dovremo affrontare una discussione che mi sembra sia partita piuttosto male, perché credo che ne avremo per diverso tempo, e non credo che avremo un parere dell'Assessore alla sanità, quale prima autorità coinvolta a dover, eventualmente, fronteggiare le ricadute della legge, se andremo veramente di nuovo a riempire i nostri locali di macchinette, così come ci è stato raccontato dalle varie associazioni intervenute in Commissione.
Credo, quindi, che sia quasi inutile discutere di un argomento di questo tipo senza l'attore principale, che dovrebbe spiegarci quali sono le sue intenzioni, le sue strategie e la sua posizione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Anch'io per richiamare le comunicazioni, anche in relazione alla presenza dell'Assessore Icardi, perché, per quanto abbiamo apprezzato il suo impegno (e senz'altro la sua devozione in questo difficile periodo della pandemia) spiace che su quest'altro argomento, che peraltro non lo coinvolge nell'iniziativa direttamente, ma negli effetti senz'altro lo coinvolge direttamente, non sia qui con noi. Lo dico perché sono sicuro che con la sensibilità che ha acquisito dopo oramai metà del tempo della legislatura trascorsa a occuparsi di sanità, senz'altro avrà ben presente che questa legge avrà, sul suo comparto, effetti molto forti, molto potenti e delle ricadute oggettivamente pesanti.
Le ricadute le avrà senz'altro - e lo abbiamo sentito dire da tanti professionisti - dal punto di vista sanitario. Ne abbiamo parlato in più occasioni, ma mi ha ancora colpito che gli Ordini dei medici, degli psicologi degli assistenti sociali abbiano ritenuto di dover nuovamente sollecitare l'attenzione sull'argomento nell'ultima audizione, che molti dei Consiglieri di quest'Aula avrebbero potuto ascoltare, perché sono stati particolarmente appassionati e forti nelle motivazioni.
Senz'altro ci stiamo riferendo a delle categorie che, per tradizione, hanno un'appartenenza politica o sono legate a una sfera d'influenza, ma che devono solo far riferimento alla propria coscienza e a ciò che quotidianamente osservano essere gli effetti della ludopatia, quindi sono oltremodo preoccupati di un possibile allargamento dell'accesso al gioco d'azzardo.
Mi ha colpito l'ultimo intervento nell'ultima audizione in considerazione del fatto che si erano già anche espressi, anche se attraverso documenti e non in un incontro diretto, ma evidentemente hanno ritenuto di dover ulteriormente sollecitare la nostra attenzione sull'argomento.
Rispetto alle comunicazioni dell'Assessore Icardi, faccio riferimento all'elemento sanitario, di cui abbiamo appena detto, ma faccio riferimento anche all'elemento economico, perché sappiamo che questa legge avrà un costo e che il costo sottrarrà risorse ad altre persone che già sono malate e per le quali non possiamo evitare la patologia. In questo caso, non legiferando possiamo impedire che si generino nuove patologie e soprattutto, che nascano nuovi malati piemontesi che ieri non c'erano.
Il secondo elemento di preoccupazione è quell'economico e dovrebbe far sì che l'Assessore alla sanità fosse qui presente con noi oggi per ulteriormente comunicarci, proprio sull'argomento perché, oggettivamente, è proprio lui che, indirettamente e involontariamente coinvolto, subirà gli effetti di questo provvedimento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giaccone.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo sulle comunicazioni del Presidente e, da questo punto di vista volevo stigmatizzare l'assenza dell'Assessore Icardi non tanto e solo perché, di fatto, non siamo riusciti a capire fino in fondo che cosa ne pensa veramente.
Per la verità, nei corridoi sappiamo bene che cosa ne pensa buona parte della maggioranza di questa legge e di questa forzatura, ma quando c'è da parlare di fronte a un microfono, vale la linea di partito. Le assicuro che sarebbe interessante capire fino in fondo cosa ne pensano alcuni membri della Giunta e alcuni Consiglieri che, di fatto, stanno destinando due settimane di tempo prezioso per questa ragione, per adempiere qualche intendimento politico, a qualche promessa elettorale.
In questi tempi e in questi termini spesso si utilizza un nuovo criterio di valutazione dell'economia e delle politiche sociali, che è quello dell'economia d'impatto, l'impatto sociale che viene codificato anche da standard che negli Stati Uniti sono più che mai utilizzati per verificare qualsiasi tipo d'intervento sia normativo sia economico.
Sarebbe interessante capire dall'Assessore Icardi se è mai stata fatta alla luce di questa legge, una valutazione d'impatto sociale da questo punto di vista. L'impatto sociale di questa legge potrebbe portare con s tanti elementi decisamente negativi, a nostro dire, che potrebbero ingenerare un aumento di costi al sistema regionale, in tutte le sue condizioni e in tutte le sue sfaccettature. Penso soprattutto all'aspetto sanitario e all'aspetto socio-sanitario e, quindi, anche a tutta la parte sociale di rilevanza assolutamente importante, ben più alta dal punto di vista economico della mole di risorse che, con questa legge, andiamo a ridurre.
Da questo punto di vista, sarebbe stato oggettivamente interessante sentire dalle sue parole se questo tipo d'approccio a questa legge era previsto era calcolato ed era, in qualche modo, approfondito.
Ho veramente paura che su questo tema ci sia un approccio più figlio di logiche politiche che di logiche di buonsenso e responsabilità di economicità del diritto, perché questo è un altro punto di vista. So che alcuni colleghi possono comprendere, quando si parla dell'economicità del diritto, di che cosa stiamo parlando e a che cosa mi sto riferendo, cioè al fatto che alcune norme possano portare un nocumento dal punto di vista economico, oppure un vantaggio dal punto di vista economico.
Dobbiamo capire solo a quanti anni vogliamo calcolare l'aumento dei costi o la riduzione dei costi. È evidente che il sistema sanitario è un sistema stressato perché, oggettivamente, costa molto e rischiare di aumentare il numero di pazienti non è di sicuro un'ottima scelta dal punto di vista delle casse.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente, e buon pomeriggio a tutti.
Se ben ricordo, nelle comunicazioni il Presidente, oltre ai congedi, ha anche evidenziato e comunicato al Consiglio l'assegnazione di una nuova PDL relativa ai disturbi dei comportamenti alimentari presentata dai Consiglieri del Partito Democratico, che è stata assegnata in IV Commissione.
Vorrei sottolineare questo mio intervento sulle comunicazioni che peraltro, non è disgiunto da quello che abbiamo fatto pressoché all'inizio di questa seduta, quando abbiamo esibito, in maniera chiaramente un po' irrituale, ma credo significativa, dei cartelli di cui forse, grazie al tempestivo intervento dei questori, Presidente, non è riuscito a leggere il contenuto.
In questi cartelli dicevamo che il Consiglio regionale, invece di dedicare giornate intere, come evidentemente farà a causa dell'insistenza dalla maggioranza, all'abrogazione, quantomeno al tentativo di abrogazione della legge sul contrasto al gioco d'azzardo patologico, potrebbe utilmente dedicare il proprio tempo a tutta una serie di argomenti che interessano molto di più i piemontesi e che sarebbero molto più utili al Piemonte.
Tra le varie competenze che la Regione ha, c'è anche un tema che noi attraverso la proposizione di questa proposta di legge, vogliamo porre in maniera dialogante e aperta con tutte le forze d'opposizione e di maggioranza in questo Consiglio regionale. Si tratta di una problematica e di una patologia che ormai tocca tantissimi giovani e anche persone non più giovani, quella dei disturbi dei comportamenti alimentare.
Il Piemonte, infatti, non dispone di una legge organica che affronti nel suo complesso quest'importantissima questione; legge di cui, ad esempio, di recente altre Regioni si sono dotate (ad esempio, la Lombardia). Sarebbe utile arrivare in fretta all'esame di questa legge in Commissione approfondirla, sentire le associazioni, gli ordini professionali e tutti coloro che si occupano di questa problematica che tocca la pelle di tante famiglie, di tanti cittadini e di tanti giovani.
Tuttavia, per farlo, dobbiamo accantonare alcune questioni che invece sembrano interessare di più la maggioranza, prima fra tutte quella sul gioco d'azzardo, che, a mio modesto parere, ci ha già tenuti troppo impegnati.
Pertanto, accolgo con piacere la comunicazione che lei ci ha fatto dall'assegnazione di questa nostra proposta di legge alla IV Commissione.



PRESIDENTE

Grazie.
Non risultano altri iscritti a intervenire sulle comunicazioni, per cui passerei al punto successivo.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame disegno di legge n. 144 "Contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico" (Richiesta richiamo in Commissione ai sensi dell'articolo 37, comma 5, del Regolamento)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale.
Su cosa interviene?



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Mi sembra che lei abbia chiuso il punto relativo alle comunicazioni.



PRESIDENTE

Sì, non vi erano ulteriori iscritti, perciò o entriamo nel punto o.
Su cosa chiede di intervenire?



BERTOLA Giorgio

Visto che lei sta correttamente seguendo l'ordine dei lavori procedendo con l'esame del punto 2) all'o.d.g., relativo al disegno di legge n. 144 intervengo ai sensi dell'articolo 37, comma 5, del Regolamento interno del Consiglio regionale, per richiedere il richiamo in Commissione del provvedimento.
Direi che le ragioni sono elementari; sono anche un elogio al lavoro svolto in Commissione - lo possiamo dire - perché sono state affrontate diverse audizioni e consultazioni.
Non è stato il classico giro di consultazioni su un disegno di legge, ma è stato un qualcosa di più approfondito, nonostante le difficoltà oggettive di non avere le persone in presenza, quindi di non potersi confrontare da vicino (alcune erano in Sala delle bandiere, altre a distanza dai loro uffici). Abbiamo comunque ascoltato relazioni molto interessanti.
Ora, se le consultazioni non servono a nulla, facciamo una modifica al Regolamento e le aboliamo, perché occupiamo del tempo direi inutilmente (tempo nostro che, peraltro, è ben pagato!), ma spendiamo inutilmente anche il tempo degli uffici.
Se, invece, servono a qualcosa, devono portare a qualche risultato. Siccome abbiamo poc'anzi citato un elenco di soggetti che sono venuti a dire che la legge 9/2016 va difesa (parlo di IRES, CNR, SERD, Società Italiana Tossicodipendenza, Ordine dei medici, Ordine degli psicologi, Ordine degli assistenti sociali, Fondazioni antiusura, Caritas, Libera, Avviso Pubblico ACLI, Movimento focolari, CGIL, CISL, UIL, la Guardi di Finanza, eccetera eccetera), questo dovrebbe portare a qualcosa.
In realtà non avevamo finito, nel senso che c'erano ancora dei soggetti da audire. Nondimeno, magari anche la Giunta regionale, per parlare finalmente di quei dati dell'Osservatorio regionale sul mercato del lavoro che sono un mistero, nel senso che sono noti, ma nessuno ha il coraggio di contestarli.
Dovevamo terminare queste audizioni; in più, dovevamo andare a un confronto in Commissione sul merito; confronto che non c'è stato e che, a mio avviso andava fatto e andrebbe fatto.
Per questa ragione, sperando di avere l'appoggio di almeno altri due Consiglieri, propongo il richiamo del provvedimento in Commissione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Consigliera Frediani, sottoscrive la richiesta?



FREDIANI Francesca

Sì.



PRESIDENTE

Grazie.



FREDIANI Francesca

Basta? Non posso dire più nulla?



PRESIDENTE

No, non c'è un dibattito sulla questione. Necessita solo di tre Consiglieri che sottoscrivano la richiesta.
Consigliere Rossi?



FREDIANI Francesca

Scusi, non posso esprimere le motivazioni per cui sottoscrivo la richiesta?



PRESIDENTE

No, sono già state espresse dal Consigliere Bertola.
Ai sensi dell'articolo 37, comma 5, non è prevista discussione da parte dei Consiglieri.



FREDIANI Francesca

Scusi, non ho sentito.



PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 37, comma 5, che recita "su richiesta motivata di almeno tre Consiglieri".
La richiesta l'ha già motivata il Consigliere Bertola. È implicito.
Nel Regolamento è esplicitato quando è previsto l'intervento di altri Consiglieri. In questo caso, invece, essendo una richiesta verbale e non scritta, chiedo semplicemente se vi sono altre sottoscrizioni.
Lei la sottoscrive, così come il Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Sì, Presidente. Volevo sottoscrivere la richiesta del Consigliere Bertola.



PRESIDENTE

Perfetto, ci sono tre proponenti.
Consigliere Grimaldi, su cosa chiede di intervenire?



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che, in questo caso, la forma sia sostanza: intanto c'è scritto "di almeno tre", quindi il Consigliere Grimaldi può essere il quarto. È giusto?



PRESIDENTE

Sì, non è un problema.
La sottoscrive.



GRIMALDI Marco

Non è un problema, certo.



PRESIDENTE

Qualcun altro intende sottoscrivere la richiesta?



GRIMALDI Marco

Volevo solo finire la frase.
Essendo che non c'è scritto da nessuna parte quello che dice lei, cioè che deve intervenire solo il primo proponente.
PREIONI Alberto (fuori microfono) Rispettate la Presidenza!



GRIMALDI Marco

Consigliere Preioni, può lasciarmi intervenire?



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, si rivolga alla Presidenza.
Si rivolga alla Presidenza, perché sto cercando di capire qual è.



GRIMALDI Marco

Sì. Allora, mi rivolgo a lei, però deve anche far sì che ogni tanto, quando il centrodestra ci parla sopra, lo interrompa. Perché non è che devo.



PRESIDENTE

Se devo interrompere tutti quando parlano anche quelli della minoranza non finiamo più.
Prego.



GRIMALDI Marco

Benissimo. Assolutamente.



PRESIDENTE

Stavo cercando di capire qual era.



GRIMALDI Marco

Stavo solo dicendo che se lei rilegge davanti a tutti il comma 5 dell'articolo 37, non c'è scritto da nessuna parte che solo il primo proponente può spiegare i motivi per cui chiede il ritorno in Commissione.
Se potesse per un secondo consultarsi con gli uffici o con sé stesso e rivedere il punto, solo per specificare dov'è il passaggio in cui si dice che interviene solo un proponente. Tutto qua.
Glielo chiedo: fra un secondo mi spiegherà dov'è scritto e ritornerò al mio posto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Scusate, se teniamo tutti un tono di voce più basso.
All'articolo 37, comma 5, non è scritto chi interviene. Perci implicitamente, non è previsto un intervento per tutti i Consiglieri che sottoscrivono la richiesta. Difatti, su altri punti del Regolamento è prescritto specificatamente che possono intervenire tutti i Consiglieri sulla proposta. Faccio l'esempio: per gli inserimenti uno per Gruppo, sulle comunicazioni ogni Consigliere può intervenire e per le pregiudiziali come sopra. Perciò è evidente che il legislatore che ha voluto scrivere questo punto di articolo era esplicito che non dovessero intervenire. C'è un proponente e ci sono come proponenti almeno tre Consiglieri. Si prende nota se ci sono altri Consiglieri che vogliono sottoscrivere la richiesta di rimandare il provvedimento in Commissione, proposta oralmente dal Consigliere Bertola. Essendoci tre richieste, sono messe agli atti e sono sottoposte al Consiglio.
Vi sono pareri contrari? No.
Non essendovi interventi, metterei in votazione la proposta del Consigliere Bertola, in base all'articolo 37, comma 5, di rimandare il disegno di legge n. 144 in Commissione.
Comunico che il numero legale è ventiquattro.
Indico la votazione palese sulla richiesta di rinvio in Commissione del disegno di legge n. 144.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame disegno di legge n. 144 "Contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico (GAP)" (Presentazione questioni pregiudiziali ai sensi dell'articolo 71, comma 1del Regolamento)


PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale posta dal Consigliere Rossi



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi. Su quale argomento?



ROSSI Domenico

Presidente, le chiedo di intervenire su una questione pregiudiziale in base all'articolo 71.



PRESIDENTE

Prego, ha la parola.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Come lei sa, torniamo a occuparci di questo tema per la terza volta. È stato ricordato più volte anche durante la seduta. Questa pregiudiziale riguarda un tema specifico, che è l'articolo 32 della Costituzione e il diritto alla salute sancito per tutti i cittadini.
Interveniamo perché crediamo che questo disegno di legge sia in contrasto con l'articolo 32, che recita: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti".
Perché riteniamo che questo disegno di legge sia in contrasto con l'articolo 32? Perché riteniamo che non tuteli la salute. Ma non lo diciamo noi, Presidente. Durante i trenta giorni in cui abbiamo potuto ascoltare solo parzialmente alcune delle voci esterne al Consiglio regionale, ci hanno detto con chiarezza, anche superiore alle nostre aspettative, che il disegno di legge presentato dalla Giunta, rispetto alla legge in vigore per quanto riguarda le persone affette da GAP è peggiorativo.
Se dovesse entrare in vigore questo disegno di legge, avremmo un aumento della ludopatia, avremmo un aumento dell'offerta di gioco e un conseguente aumento della domanda, che eravamo riusciti a contenere solo parzialmente con le limitazioni della legge n. 9. Ce l'hanno detto tutti, Presidente: l'Ordine dei medici, l'Ordine degli psicologi, l'Ordine degli assistenti sociali, le associazioni che si occupano delle persone sovraindebitate e usurate, le associazioni che si occupano dei poveri. La Caritas ci ha detto che il 10% delle persone che si rivolge a loro ha problemi di gioco e ci hanno chiesto tutti unanimemente di non modificare la legge.
Questo Consiglio, in particolare la maggioranza, approvando questo disegno di legge - e noi ci batteremo affinché non avvenga - sta facendo un vero e proprio attentato nei confronti della salute dei piemontesi; non perché lo diciamo noi, lo ripeto, ma perché ce l'hanno detto gli Ordini professionali e tutte quelle persone che si prendono cura e in carico le persone fragili.
Tra l'altro, riguarda la salute soprattutto delle fasce più deboli. Ce l'ha spiegato anche la coordinatrice dei SERD piemontesi, la quale ci ha detto che con il disegno di legge che stiamo discutendo andremmo a influire negativamente sulle condizioni epidemiologiche di dipendenza dei cittadini piemontesi.
Ecco perché, Presidente, le chiediamo, e lo chiediamo a tutte le forze politiche - sappiamo che anche nella maggioranza ci sono, per fortuna, dei dubbi su questa questione - di fermarci un attimo. Ascoltiamo quello che ci è stato detto e tuteliamo la salute dei piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola in qualità di Consigliere penso sulla pregiudiziale presentata dal Consigliere Rossi.
Prego, ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Sì, intervengo a sostegno della pregiudiziale del Consigliere Rossi, che è condivisibile e posta in modo corretto, in base l'articolo 32 della Costituzione italiana, quello che riguarda la tutela della salute.
Signori, ne eravamo già convinti e, per quanto mi riguarda, avevo già avuto modo di approfondire l'argomento negli anni scorsi, dovendomene occupare da Consigliere regionale e da rappresentante dei cittadini nelle istituzioni ma ne ho avuto una conferma ulteriore nel corso di queste consultazioni sentendolo dire da chi per anni si è occupato di azzardo patologico, come operatore dell'ASL TO3, precursore e pioniere del contrasto al gioco d'azzardo patologico in Piemonte. Sto parlando del dottor Jarre, ora ritirato dal lavoro, ma che comunque ha rappresentato nelle audizioni la Società italiana tossicodipendenze.
Le sue parole sono state chiare: "Gli apparecchi automatici per il gioco sono delle droghe pesanti". Sono delle droghe pesanti. La Regione Piemonte cos'ha fatto? Ha fatto una legge per regolamentare, non già proibire, ma regolamentare, perché non poteva proibire, perché ci sono norme nazionali questa droga pesante. E adesso? Questo disegno di legge cosa fa, per contro? Se la legge n. 9 del 2016 regolamentava una droga pesante, questo disegno di legge deregolamenta e liberalizza maggiormente una droga pesante e, allora, qui il contrasto con l'articolo 32 della Costituzione è fortissimo.
Questa è la ragione per cui sosteniamo e sostengo con forza questa pregiudiziale costituzionale, che va su ciò che di più importante c'è: la salute. Nulla può e dev'essere in concorrenza con la salute. Nulla!



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla questione posta dal collega, perché oggettivamente quanto abbiamo ascoltato durante le audizioni ha a che fare con l'articolo 32 della Costituzione e, quindi, con il diritto alla salute.
Abbiamo saputo da tutti i soggetti che abbiamo audito come questa legge possa mettere ulteriormente a repentaglio la salute dei piemontesi, dopo anni di fatica, anni in cui si è cercato d'impedire in maniera precisa e puntuale che altri piemontesi si ammalassero.
Da questo punto di vista, mi pare necessario che questa pregiudiziale sia discussa con attenzione in quest'Aula da tutti i colleghi, per capire fino in fondo che cosa ci è stato detto, che cosa c'è stato non solo detto, ma anche rappresentato con dei dati molto precisi. Chi l'ha fatto, l'ha fatto guardando la ludopatia da angolature e sfaccettature molto diverse: approccio sociale, approccio clinico, approccio psichiatrico e psicologico.
Questo fondamentalmente fa sì che questa legge rischia di andare a cozzare con l'articolo 32 della nostra Costituzione.
Mi auguro che ci sia la possibilità di fermarsi per ragionare e approfondire. Quando s'iniziano le audizioni e ci si rende conto che la stragrande maggioranza degli auditi, da punti di vista diversi, occupandosi di materie diverse, di pezzi di società diversi, però insistono sul rischio che questa problematica diventi ancora più grande e ancora più impattante chi governa ha la responsabilità di fermarsi, di guardare con attenzione e cercare di capire se ci sono altre vie per tutelare un altro diritto costituzionale, che è il diritto al lavoro e non vi è dubbio su questo.
Parte della maggioranza dice che il tema del diritto al lavoro è uno dei motivi che sprona la maggioranza a portare avanti questa legge. Tuttavia di nuovo, ci troviamo, com'è emerso discutendo di un'interpellanza su un altro tema, a mettere contro due diritti costituzionali: il diritto alla salute e il diritto al lavoro.
La capacità della politica è di evitare che, in questo Paese, questi due diritti debbano costantemente essere messi uno contro l'altro. La capacità di programmazione di questa Regione, la capacità di lettura dei dati della realtà avrebbe messo ognuno di noi e, soprattutto, i membri della Giunta o del Consiglio in maggioranza, nelle condizioni di non trovarsi in questo momento, a questo punto, dovendo ulteriormente forzare la mano, perch bisogna rispettare qualche premessa o qualche accordo elettorale.
Presidente, ringrazio quindi il collega di aver posto il punto di pregiudiziale rispetto all'articolo 32 della Costituzione, perché penso che sia oggettivamente uno dei punti sui quali è necessario riflettere.
Noi non possiamo mettere a repentaglio la salute, ancorché sia una scelta libera iniziare a giocare o no, ma sappiamo oggi quali sono le conseguenze: mettiamo a rischio la salute di coloro che, fino a oggi, grazie all'attuale legge in vigore, siamo riusciti a preservare.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo su questa pregiudiziale che richiama l'articolo 32 della nostra Costituzione, forse uno degli articoli più importanti, perché parla della Repubblica che tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività.
Qui non stiamo solamente parlando della salute delle persone travolte dal gioco d'azzardo patologico, perché ci è stato spiegato per quale motivo queste macchinette sono così pericolose e compulsive nel richiamare il giocatore, ma anche per quanto riguarda anche un danno che ne riceve la collettività e non solo il singolo giocatore. Sappiamo anche delle difficoltà delle famiglie che si ritrovano con un giocatore patologico in casa.
Di sicuro, questo provvedimento, aumentando le possibilità di gioco e facilitando l'accesso e il rischio di attrazione compulsiva dello stesso giocatore, non solo ci porta a minare la salute psicologica che diventa fisica della stessa persona, ma anche di quella dei loro familiari: non c'è solamente il problema legato alla dipendenza, ma c'è anche una questione legata ai conseguenti problemi economici.
Ci è stato spiegato come le persone che si approcciano a questo tipo di gioco spesso sono persone con pochi mezzi per difendersi da questa patologia; sono persone che appartengono alle fasce più deboli e che hanno anche redditi più bassi, quindi fanno parte di famiglie che già partono da una difficoltà economica. In questo caso, l'articolo 32 della Costituzione calza a pennello, perché ci richiama anche nella legislazione a valutare l'impatto che abbiamo sulla salute dei singoli cittadini, ma anche sull'intera collettività, perché se qualcuno sta male, se qualcuno ha un problema, anche tutti quelli che sono intorno a lui condividono il problema, soprattutto le persone che gli sono più vicine.
Pertanto, ringrazio il collega per aver sollevato la questione pregiudiziale in oggetto, a mio avviso e anche del nostro Gruppo fondamentale per impedire la discussione di questo provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Era oggetto del mio intervento precedente il tema legato alle ricadute sulla salute della collettività relativamente alle modifiche di questa legge. Per non ripetere le stesse cose, a fronte dell'intervento che sto per fare, ho ripreso sia l'articolo 32 che recita: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti".
Siamo d'accordo, ma riprendo la spiegazione che dice che cosa significa. Ci sono due righe che colpiscono e rendono l'idea di come sia pertinente l'argomento che ha introdotto il collega Rossi.
Mi riferisco al punto che recita: "La Corte Costituzionale ha sottolineato che la salute non deve essere intesa come semplice assenza di malattia, ma come stato di completo benessere fisico e psichico".
Al di là di tutto ciò che ho già detto prima, cioè di come i sanitari, i medici, gli infermieri e gli assistenti sociali ci hanno segnalato di profili oggettivamente di patologia, come non possiamo non accorgerci che un giocatore, anche prima di essere patologico, è già sul ciglio della patologia, quando ancora non l'ha neanche raggiunta? Senz'altro non è una circostanza di completo benessere fisico e psichico. Anzi, è già in una situazione in cui lui stesso è a disagio, come ci è stato detto dagli assistenti sociali, perché si sente intrappolato e in difficoltà prima ancora - direi con termine medico - che quella stessa circostanza gli venga diagnosticata.
C'è un secondo aspetto, sempre nelle spiegazioni, a mio avviso (ovviamente e probabilmente ad avviso della parte d'Aula nella quale mi trovo, ma ho impressione anche nella parte d'Aula sull'altro lato dell'emiciclo nel quale non mi trovo), che dice: "La giurisprudenza ha iniziato a considerare il diritto a un ambiente salubre come premessa necessaria per rendere effettivo il diritto alla salute".
Anche in questo caso, mi sembra che emerga chiaro che ci troviamo di fronte alla violazione di quest'articolo, perché non possiamo certo definirli salubri dal punto di vista psichico (non voglio dire che non siano rispettate, ovviamente, tutte le norme igieniche che devono essere rispettate per legge nei locali in cui si esercita). Senz'altro non ci troviamo in un luogo salubre per la salute emotiva, spirituale e intellettuale della persona che ha a che fare, per lunghe ore, con apparecchi che, alla fine, lo intrappolano nel meccanismo ludopatico.
Su quest'ultimo tema, che è quello dell'insalubrità dei luoghi, ripeto, non perché non lo siano e non ci sia premura a mantenerli tali, ma perché lo sono dal punto di vista ambientale, è sensato richiamare l'articolo 32 quindi sono d'accordo anch'io con l'introduzione dell'argomento da parte del collega Rossi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della pregiudiziale indicata dal collega Rossi perché centrale e fondamentale rispetto a questo disegno di legge. È già la terza volta che ne discutiamo e l'abbiamo sempre sollevata.
Questo disegno di legge viola l'articolo 32 della Costituzione, che prevede la tutela della salute. Ma perché? Perché tutti i report, tutte le associazioni che abbiamo audito e tutte le persone che si occupano di questo tema ci indicano che una legge, quella in vigore, la legge del 2016 che tutela la salute, ha prodotto dei risultati, ha ridotto i pazienti ludopatici e, quindi, sta svolgendo la sua funzione, mentre la nuova legge pregiudicherebbe quei risultati.
Quella era una norma pensata a tutela della salute, quindi nata per andare a contrastare una malattia, la ludopatia, che si stava diffondendo molto nel nostro territorio. Quella norma ha prodotto risultati, ormai possiamo dirlo. Sono passati cinque anni e possiamo fare un bilancio giusto corretto ed equilibrato di cosa ha funzionato e di cosa non ha funzionato.
Questa proposta di legge, che mira a smontare la legge in vigore e a modificarla radicalmente, viola l'articolo 32 della Costituzione perché va di nuovo, a riportare la situazione ex ante, a prima dell'introduzione di questa norma di legge e, quindi, pone le persone, in particolare quelle più fragili, nelle condizioni di essere di nuovo attirate rispetto alla ludopatia e, quindi, incrementerebbe di nuovo questa patologia.
Per tutti questi motivi, poniamo questa pregiudiziale e porremo con forza le nostre ragioni e i nostri principi per contrastare questa modifica alla legge 9 del 2016.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Visto che ho la possibilità di vedere tanti colleghi in Aula non presenti durante le audizioni, vorrei riportare, se è d'accordo Presidente, per dare forza alla pregiudiziale del Consigliere Rossi.
Posso?



PRESIDENTE

Sì, scusi, ma sentivo un forte brusìo. Se rimanete a posto e contenete il brusìo, è meglio per tutti.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Dicevo che, dopo l'approvazione della legge ancora in vigore sul gioco d'azzardo patologico, in Piemonte si è giocato meno che nel resto d'Italia.
Questa cosa, in parte, la sapete, ma forse non avete letto i numeri di quante persone in meno.
Se si fosse giocato come nel resto d'Italia, in Piemonte, almeno una volta avrebbero giocato in più 350 mila persone. Tra queste, diverse migliaia di minori; decine di migliaia di anziani e molti che, così, si sarebbero incamminati inesorabilmente in una carriera di gioco problematico e patologico.
Chi scrive questo? Lo scrive il Direttore dei nostri Servizi delle Dipendenze. Ma vi dico di più. La minore prevalenza generale di comportamento di gioco è un dato, incontrovertibile, dell'efficacia preventiva di questa legge.
Continuo con questa relazione, relazione che forse avreste dovuto almeno prendere in considerazione. Di certo, l'avrà fatto l'Assessore Icardi, che forse ha fatto, a questo punto, l'operazione più sensata, cioè ha colto il problema ed è scappato. È scappato dalle Commissioni; è scappato dalla discussione generale e oggi non è presente in Aula. Peccato che, come diceva il Consigliere Rossi, la salute è l'oggetto di questa legge. Così come dovrebbe essere l'oggetto del porci davanti al gioco d'azzardo patologico. Com'è possibile - lo chiedo a lei. Presidente - che un argomento che non è stato impugnato solo per i motivi di salute pubblica oggi è l'unico assente dalla discussione generale?



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Mi scusi, Presidente.
Rispetto a congedi e non congedi, ho visto che il Presidente Cirio ha votato.



PRESIDENTE

Nelle comunicazioni avevo annunciato che il Presidente Cirio non era in congedo.



SARNO Diego

L'ha annunciato dopo? Me lo sono perso?



PRESIDENTE

Si è scongedato ancora prima che..



SARNO Diego

Ed è l'unico che si è scongedato rispetto al calcolo del numero legale?



PRESIDENTE

Il numero legale non è cambiato. Come accade nell'ultimo periodo, prima di fare l'appello nominale, cito preventivamente i Consiglieri in congedo per far capire in primo luogo il numero legale sull'appello nominale, in secondo luogo per evitare di citarli e chiamarli nell'appello nominale.
Successivamente, in base all'articolo 55 del Regolamento, comunico i congedi e in quella fase avevo comunicato che erano in congedo la Consigliera Biletta e i Consiglieri Icardi, Marin e Stecco, ma non ho citato il Presidente Cirio. L'avevo citato preventivamente prima dell'appello nominale, ma il numero legale è rimasto ventiquattro.



SARNO Diego

Grazie, Presidente. Mi scusi.
. Questione pregiudiziale posta dal Consigliere Sacco



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Vorrei porre all'attenzione dell'Assemblea un'altra questione pregiudiziale inerente all'atto di derivazione dell'articolo 32 della Costituzione, ma in questo caso parliamo dello Statuto della Regione Piemonte, che all'articolo 9 recita: "La Regione promuove e tutela il diritto alla salute delle persone e della comunità. La Regione organizza gli strumenti più efficaci per tutelare la salute e garantire la qualità degli ambienti di vita e di lavoro. Il sistema sanitario regionale opera nel quadro del sistema sanitario nazionale".
Prima ho voluto sottolineare la ricaduta dal punto di vista della salute che potrebbe avere - anzi, che molto probabilmente avrà - l'introduzione di questa legge cancellando i buoni risultati che finora abbiamo avuto. Se confrontiamo gli andamenti del gioco in Piemonte rispetto alle altre Regioni, vediamo che abbiamo un andamento positivo, proprio grazie alla legge del 2016 che in questi anni, per step, è riuscita a ridurre l'offerta.
La Regione Piemonte ha in carico i costi del servizio sanitario, non solo quelle che potrebbero essere le difficoltà dei nostri Sindaci che abbiamo sostenuto tante volte, come per esempio quella di andare incontro alle problematiche delle famiglie, perché si sa che le prime persone cui si rivolgono le persone che finiscono in disgrazia sono i Sindaci dei nostri Comuni. Vi è anche l'impatto che questa patologia ha sul sistema sanitario perché poi queste persone, a un certo punto, sono prese in carico spesso quando ormai si è molto in là con la patologia.
Vedendo le riduzioni degli accessi da parte dei SERD, sicuramente anche da quel punto di vista abbiamo avuto un risparmio per il Servizio Sanitario Regionale. Se questa legge avesse la possibilità di continuare ad andare avanti completando l'iter iniziato nel 2016, nei prossimi anni vedremmo un ulteriore risparmio grazie alla tutela della salute che deriverebbe dalla completa applicazione della legge n. 9 del 2016.
Non solo dal punto di vista della salute delle persone, ma anche dal punto di vista dell'economia del Sistema Sanitario Regionale, la tutela della legge 9 del 2016 ha una doppia valenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire a sostegno della pregiudiziale proposta dal Consigliere Sacco riguardante l'articolo 9 dello Statuto della Regione Piemonte riguardante la tutela della salute dei cittadini.
L'abbiamo già detto prima: questa non è una legge sul commercio, non è una legge sul lavoro, è una legge sulla salute. È una legge che mira a prevenire e a contrastare il gioco d'azzardo patologico in piena coerenza con l'articolo 9 dello Statuto della nostra Regione.
Noi poniamo una questione pregiudiziale sul fatto che non si siano ascoltati gli Assessori competenti e che si sia ignorato il cuore, la materia fondante e centrale del provvedimento, che è la materia sanitaria.
Eppure abbiamo fatto diverse audizioni in Commissione con soggetti che ci hanno fornito numerosi dettagli su questa materia. Pensiamo, innanzitutto ai SERD, che sono di diretta emanazione del nostro Ente; pensiamo all'IRES Piemonte, che ha focalizzato la propria ricerca proprio sugli aspetti sanitari; pensiamo alle associazioni che si occupano, come espressione del terzo settore, di accogliere e di accompagnare le persone affette da questa patologia.
Tutto questo sembra che non abbia interessato i Consiglieri di maggioranza che molto spesso neanche hanno partecipato alle audizioni in Commissione consiliare, in totale sfregio di tale articolo dello Statuto regionale.
Noi chiediamo, e poniamo quindi la questione pregiudiziale ai sensi dell'articolo 71, comma 1 del nostro Regolamento, che quest'argomento non debba discutersi, proprio perché non è stato impostato nel modo corretto coinvolgendo l'Assessore competente e tenendo conto delle evidenze emerse nelle discussioni in Commissione consiliare.
Pertanto, chiediamo che questa pregiudiziale sia votata. Come esponenti delle minoranze, la voteremo convintamente in modo favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno di questa pregiudiziale, che va a citare lo Statuto della nostra Regione, all'articolo 9, "Tutela della salute dei cittadini", dove si definisce che la Regione promuove e tutela il diritto alla salute delle persone e della comunità.
Stiamo parlando di un provvedimento che ha un fortissimo impatto sulla comunità, perché stiamo dando una risposta a persone che, legittimamente hanno manifestato dei timori rispetto al loro lavoro, alla loro occupazione, al rischio di perdere il loro sostegno economico. Stiamo dando, però, una risposta sbagliata. Invece, stiamo togliendo una risposta giusta - cioè la legge 9/2016 - a quelle persone che, invece, subiscono gli affetti della ludopatia.
Credo, quindi, che stiamo dando - anzi, che stiate dando - risposte sbagliate sia agli uni sia agli altri. E fornendo queste risposte sbagliate, andate proprio contro di quello che è previsto dallo Statuto che prevede, appunto, il diritto alla salute delle persone, ma soprattutto della comunità.
Una persona che cade nella rete della ludopatia è una persona che porta un danno non solo a sé stessa, ma anche alla sua comunità (quindi alla sua famiglia) e alla comunità intera dei cittadini piemontesi. Perché una persona di questo tipo ha bisogno di un intervento sanitario, di un sostegno, quindi va a pesare sulla sanità; sanità che, in questo momento avrebbe bisogno, invece, di concentrarsi su altre problematiche.
Credo che questa sia una risposta che dovremmo evitare di dare. Dovremmo cercare di aiutare quei lavoratori, ma intervenendo con altri strumenti.
Guardate che di strumenti ce ne sono: la Regione ha a disposizione molti strumenti che in questi anni abbiamo visto utilizzare in occasione di diverse crisi aziendali.
Non capisco, quindi, perché non si vada a intervenire su questi lavoratori che - lo ripeto - hanno dei timori legittimi, anche se non so quanto fondati, rispetto alla loro situazione lavorativa, ma si preferisca stravolgere un impianto normativo che, invece, funziona e che fa il bene della comunità. Non riesco proprio a capire quest'aspetto. Mi chiedo peraltro, se l'Assessore Chiorino non abbia qualcosa da dire al riguardo non abbia da proporre qualche soluzione sul fronte lavorativo che non comprometta il buon funzionamento della norma, che, da quanto risulta anche in seguito alle audizioni, sta funzionando bene sul nostro territorio.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Poiché è presente il Presidente Cirio, vorrei ricordargli, proprio al fine della richiesta sospensiva sui temi della salute, un'altra delle vicende che, soprattutto i SERD, ma anche le comunità che hanno ospitato tantissimi giocatori d'azzardo patologico, gli operatori, i medici, i professionisti gli psicologi, ci hanno, di fatto, ricordato nelle ultime audizioni.
Presidente Cirio, c'è una considerazione che mi ha ovviamente colpito (peraltro, ne eravamo già convinti): quella della prossimità. Tutti i professionisti che sono venuti in questa sala ci hanno detto che, di fatto si creerebbe di nuovo una pericolosissima e rilevante prossimità, a partire dai tabaccai.
Presidente, ha notato quanti tabaccai ci sono in Piemonte? Sono più di 3.800. Se moltiplichiamo per 3.800 tabaccai le slot che voi volete prevedere, parliamo di decine e decine di migliaia di nuove slot.
Le dirò di più: se lei avesse voglia di leggere - impiegherebbe un secondo quanto dichiarato dai professionisti che sono venuti in questa sala scoprirebbe che il tema dei tabaccai non è solo legato a quella prossimità ma anche al fatto che, vendendo tabacchi, in considerazione della rilevante comorbidità tra il tabagismo e il gambling, c'è un effetto di potenziamento reciproco fra le due patologie, già presenti tra l'altro nella vendita di molti altri prodotti di gioco.
Molte tabaccherie ci hanno raccontato che erano diventate vere e proprie sale da gioco di quartiere, dove s'innestava ovviamente il vizio del fumo e il vizio della macchinetta.
Per fortuna che non vi è saltato in testa di ritornare sulla legge Sirchia perché quell'effetto devastante dei casinò francesi anni Novanta - ve lo ricordate? - era l'ultima cosa che potevate fare per far male alla salute dei piemontesi.
Per questo, Presidente, credo che della salute ve ne siate davvero fregati pochissimo. Ed è per questo che chiediamo subito che questa pregiudiziale sia messa ai voti e si sospenda questo provvedimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Ovviamente, sostengo la pregiudiziale sollevata dal mio Capogruppo Sacco perché sulla tutela dei cittadini non possiamo scendere a compromessi.
A tal proposito, abbiamo però pensato di coinvolgere i cittadini su questo tema, che hanno risposto in modo molto attivo.
Abbiamo organizzato una raccolta firme che si chiama "Fuori gioco"; abbiamo montato tanti gazebo nelle principali piazze del Piemonte e stiamo ricevendo le firme di tantissimi cittadini.
Volevo raccontare un episodio che mi è capitato di osservare in uno di questi gazebo. Tra le tante persone che si sono fermate a firmare, mi ha colpito un giovane di poco più di vent'anni, accompagnato dalla fidanzata.
Ha letto il volantino che gli è stato consegnato da uno dei nostri giovani attivisti (perché anche i giovani stanno combattendo contro questa proposta di modifica) e, guardandoci, ci risponde: "Firmo perché mi sono rovinato mi giocavo tutto". E fa veramente impressione, Presidente, vedere come un giovane abbia risposto in questo modo, perché dire a quell'età "mi sono giocato tutto" e vedere la fidanzata al suo fianco che era piuttosto pietrificata e quasi iniziava a tremare, fa capire come intere famiglie siano segnate dal gioco d'azzardo patologico, che è una vera e propria patologia.
Lo dicevamo prima: il gioco d'azzardo, come diceva qualcuno, viene accomunato a sostanze d'abuso, come l'eroina e la cocaina. Diventa una vera e propria dipendenza. Una volta veniva definito un "vizio" e si diceva "quella persona ha il vizio del gioco". No, non è così, è una patologia.
Ogni stimolo piacevole che proviamo attiva una serie di neuroni. È un sistema che viene definito "sistema della ricompensa" e le dipendenze da sostanze, come anche i comportamenti, attivano questo sistema più di tanti stimoli naturali che riceviamo normalmente in natura. Ma cosa succede al cervello se viene stimolato in modo ripetuto e con stimoli molto intensi? Succede che il cervello pensa che la normalità sia lo stato di eccitamento dovuto alle sostanze o a quei comportamenti. Ecco spiegato perché il gioco patologico viene accumunato all'utilizzo di sostanze stupefacenti, proprio perché il meccanismo d'azione è lo stesso.
Noi, purtroppo, dobbiamo trattarlo come tale: è un problema sanitario che va tenuta sotto controllo, proprio per la tutela dei cittadini. E non parliamo soltanto di quelli che sono giocatori patologici, ma parliamo anche di quelli che sono problematici, come dicevo prima, che non sviluppano subito una vera e propria patologia, ma che grazie, anzi per colpa della disponibilità e della proposta di gioco d'azzardo nelle varie attività, si avvicinano al gioco e iniziano a giocare. I giocatori problematici sono quelli che iniziano ad avere problemi personali ed economici, perché cercano di recuperare il denaro per soddisfare questo stato di eccitamento che ormai per il cervello è normale. Di conseguenza già lì vengono implicati i rapporti personali.
Pertanto, sono assolutamente d'accordo - e dico anche grazie a tutte le persone che stanno venendo a firmare ai nostri gazebo e a dirci che state sbagliando - e ritengo che la proposta di pregiudiziale del mio collega sia più che opportuna e giusta e che questo disegno di legge debba essere ritirato e mai più riproposto.
Grazie.



PRESIDENTE

Sulla pregiudiziale Sacco, ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Rispetto a quanto ha posto il collega, penso che sia comunque doveroso intervenire per ribadire, rispetto all'articolo 9 dello Statuto, "Tutela e salute del cittadino", come questa pregiudiziale sia necessaria nella sua affermazione e nella sua discussione.
È evidente che stiamo parlando di una pregiudiziale che ha a che fare ulteriormente con il tema della salute, perché forse è una delle cose che maggiormente interessa in questa fase, perché abbiamo la preoccupazione e la necessità di affrontare con serietà il tema della salute e, soprattutto il fatto che non vi siano nuovi cittadini piemontesi e nuove cittadine piemontesi che, purtroppo, in tutte le fasce d'età rischiano di essere affetti dalla ludopatia. Infatti, alla luce di quello che si sta proponendo, si rischia di avere troppo facilmente sottomano la possibilità del gioco.
Sappiamo che la possibilità di giocare è ormai raggiungibile attraverso decine e decine di strumenti, modalità e tipologie di giochi diversi e tipologie anche d'accesso ai giochi online. Trovare un nuovo modo, aprire un'altra via o riaprire una via che in passato era presente, ci pare quanto mai assurdo, proprio perché andrebbe in contrasto con la finalità dell'articolo 9 del nostro Statuto. Pensando a chi aveva scritto quell'articolo, a che cosa aveva in mente, a che cosa si proponeva, a quali erano gli auspici del legislatore costituente della nostra Regione, l'idea di continuare a procedere in questa direzione mi sembra quanto mai miope assurdo e non rispettoso dei più alti intendimenti che i legislatori costituenti della nostra Regione hanno immaginato e pensato.
Pertanto, mi auguro e spero che quest'Assise possa prendere fino in fondo in considerazione questa pregiudiziale, farla propria e far sì che ci sia un momento di ulteriore riflessione, dibattito, confronto e approfondimento di questa materia. È una materia che, come abbiamo avuto modo di discutere affrontare e approfondire nelle molte audizioni, di fatto mette un pezzo di questa maggioranza - mi auguro non tutta - con le spalle al muro rispetto a una visione ideologica e pretestuosa. È una visione reale, realistica, di realtà, perché i dati della realtà parlano oggettivamente molto chiaro e c'è qualcuno in quest'Aula, purtroppo, che non li vuole vedere.
Presidente, non riesco a intervenire, perché c'è un brusio di fondo. Se pu richiamare i colleghi.



PRESIDENTE

Sì, c'è brusio.
Scusate, colleghi, se rimanete al vostro posto e tenete il tono di voce più basso, si riesce a interloquire meglio ed evitiamo perdite di tempo. Lo dico anche alla maggioranza, dato che riprende sempre sui tempi giustamente, facendo rimarcare il tempo ai Consiglieri di minoranza.
Prego, Consigliere Magliano, prosegua.



MAGLIANO Silvio

La ringrazio, utilizzerò i secondi che non ho potuto utilizzare nel mio intervento.
Mi auguro che, da questo punto di vista, si abbia voglia anche in maggioranza, oltre a occuparsi penso di tutt'altro in questi minuti e in queste ore, di ascoltare le richieste che arrivano dall'opposizione, perch sono richieste che, il più delle volte, fanno parte di percorsi personali di studio e di lavoro. Si cerca, come possiamo, di offrire anche il nostro portato professionale ed esperienziale all'interno dell'attività di lavoro e di rappresentanza istituzionale.
Mi auguro che questa pregiudiziale possa essere ascoltata, presa sul serio fino in fondo, quanto prima discussa e che ci sia un ravvedimento da parte della maggioranza, affinché si prenda in considerazione l'ipotesi di fermarsi e guardare fino in fondo quanto la tutela della salute del cittadino possa essere messa in discussione da questa tipologia di legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto intervenire il Presidente Giaccone; ne ha facoltà.
Una volta terminato il suo intervento, sospenderei la seduta per il ricambio d'aria.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Non è in relazione con l'effetto del mio intervento, spero.



PRESIDENTE

No, assolutamente. Non la conosco così bene, ma se vuole posso citare altri Consiglieri che conosco meglio e che sicuramente m'indurrebbero a fare il ricambio di aria più sovente.



GIACCONE Mario

Mi ha già sentito più volte, quindi ormai ci conosciamo abbastanza bene.
Anch'io sostengo la pregiudiziale del collega in relazione all'articolo 9 dello Statuto per le ragioni per le quali sono intervenuto su quella precedente, cioè sull'articolo 32 della Costituzione, e per la ragione per la quale sono intervenuto ancora prima, quando ho richiamato il grido d'allarme che le professioni sanitarie hanno levato anche solo dal punto di vista cronologico nell'ultima audizione di pochi giorni fa.
Medici, infermieri e assistenti sociali ci hanno segnalato come le loro esperienze indichino che un cambiamento della legge com'è adesso non avrebbe senz'altro un effetto orientato alla maggior tutela della salute dei cittadini e come un cambiamento dell'assetto di questa stessa legge non sarebbe, di nuovo, orientato al mantenimento del diritto della salute a favore dei cittadini.
Inoltre, in relazione all'articolo 9 dello Statuto la Regione, faccio un richiamo anche al secondo comma, che recita: "La Regione organizza gli strumenti più efficaci per tutelare la salute e garantire la qualità degli ambienti di vita e di lavoro".
Come ho già detto nell'intervento precedente, a mio avviso, ripeto, non perché non siano garantite le norme igieniche fondamentali all'interno dei locali nei quali si può giocare, ma perché il gioco stesso a livelli patologici, ma purtroppo anche prima, inquina gli ambienti e le menti, come ci confermano i professionisti, a discapito della libertà personale di ogni cittadino piemontese e, quindi, anche se in maniera metaforica, pur in verità molto reale e concreta, anche in questo caso, violiamo ciò che è indicato nello Statuto della Regione Piemonte, per quanto riguarda la conservazione della salute dei cittadini e il fatto che possano non solo lavorare, ma anche vivere (perché si parla di ambienti di vita e di lavoro) in ambienti salutari, come dice la Costituzione, e di qualità come dice il nostro Regolamento.
È chiaro che, nel momento in cui introduciamo strumenti che mettono a rischio la salute psichica, e non solo, dei cittadini, stiamo parlando di ambienti che non sono né salubri, né salutari e nemmeno di qualità per la vita e per il lavoro.



PRESIDENTE

Grazie.
Essendo giunti all'ora prestabilita, come annunciato, sospenderei i lavori per quindici minuti, per il ricambio d'aria.
Chiedo a tutti di uscire dall'aula in modo ordinato per favorire il ricircolo dell'aria.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.17, riprende alle ore 17.40)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
. Questione pregiudiziale posta dal Consigliere Marello



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marello, che aveva chiesto di intervenire per presentare una pregiudiziale.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
La pregiudiziale riguarda un tema parecchio dibattuto, almeno così mi è stato riferito proprio in sede di esame di questo disegno di legge, nel Consiglio delle Autonomie Locali, ossia il CAL. Riguarda il tema del potere di ordinanza dei Sindaci su questa materia, che costituisce un fatto non soltanto legato al merito o, meglio, all'opportunità o meno, ma costituisce un fatto di legittimità stessa, perché è un potere che non è comprimibile specie in una materia del genere dove, tra l'altro, i Sindaci, com'è noto hanno un potere di vigilanza, di controllo e anche sanzionatorio rispetto alla legge stessa.
L'attuale legge, la n. 9 del 2016, prevede, all'articolo 6, il fatto che i Sindaci possano intervenire per motivi legati a loro competenze specifiche che sono la salute pubblica, la quiete pubblica e la circolazione stradale ad esempio, con specifiche ordinanze che possono prevedere periodi di chiusura dell'attività del gioco lecito, per periodi che non siano inferiori alle tre ore. In questo contesto e in base ovviamente al contesto sociale del Comune che ciascun Sindaco rappresenta, hanno quest'importante possibilità d'intervento.
Nel disegno di legge che oggi ci viene proposto all'esame di quest'Aula non troviamo più questa normativa, che viene abrogata, ma ne troviamo un'altra che è l'articolo 14, che disciplina direttamente le interruzioni dal periodo di gioco.
Sostanzialmente, ci dice che nelle sale giochi e nelle sale scommesse restano chiuse dalle due di notte a mezzogiorno, se ho capito bene, e per le altre tipologie di esercizio pubblico può esserci, anzi, c'è un'interruzione di due ore dalle 12.30 alle 14.30.
Questo fatto è stato evidenziato al CAL ed è stato uno degli elementi più importanti che ha portato il CAL, che rappresenta, com'è noto a tutti noi le autonomie locali, a un pronunciamento negativo sulla legge. Questo spoglio che i Sindaci subiscono, a nostro modo di vedere, ha anche una rilevanza di tipo giuridico che va a inficiare, dal punto di vista della distribuzione dei poteri, delle competenze e della legittimità, questo provvedimento di legge al nostro esame.
La pregiudiziale, quindi, ha questo contenuto: vuole rilevare il fatto che la legge si palesa illegittima e anche incostituzionale sotto questo profilo, perché va a ledere l'autonomia delle autonomie locali (mi sia consentito il gioco di parole), con particolare riferimento ai Comuni e ai poteri dei Sindaci.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno di questa questione pregiudiziale, perché mi pare più che motivata, corretta e logica.
Facciamo un passo indietro, alla situazione anteriore rispetto all'approvazione della legge regionale 9 del 2016.
Avevamo una situazione di Far West del gioco sul territorio e avevamo Sindaci in Piemonte, un po' di tutti i colori politici, che, preso atto di una situazione grave (qui ci sono persone che sono stati Consiglieri comunali e Sindaci, non solo da questa parte dell'emiciclo, ma anche dalla parte della maggioranza, per cui sanno benissimo che la persona che ha un problema non è che poi va dal Presidente della Regione o dall'Assessore, ma va dal Sindaco), preoccupati, avevano coraggiosamente iniziato a fare ordinanze riguardanti gli orari dell'esercizio degli apparecchi esercitando il loro potere d'ordinanza sugli orari del commercio, diciamo così.
La legge regionale 9 del 2016 voleva dare un supporto anche a loro, voleva dare loro la forza di dire: "Sto facendo un'ordinanza per limitare gli orari di esercizio degli apparecchi da gioco, perché me lo dice una legge regionale, quindi ho la Regione che mi chiede di farlo".
Questo è importante perché, signori, per un piccolo Comune, anche solo la minaccia di un ricorso al TAR è qualcosa di pesante, perché resistere al TAR costa, ha un costo che è uguale per un Comune di 500 abitanti e per un Comune da un milione di abitanti. Resistere al TAR costa e i Comuni spesso hanno difficoltà in questo. Oltretutto, la legge 9 del 2016 dava potere ai Sindaci d'individuare, conoscendo il loro territorio, anche luoghi sensibili diversi e ulteriori rispetto a quelli elencati all'interno di un articolo della legge 9 del 2016, possibilità che con il disegno di legge n.
144 sparisce.
Questo è il principale rilievo portato dal CAL, che ha fatto sì che il Consiglio delle autonomie locali bocciasse il disegno di legge n. 144, alla faccia di tutta la retorica: "I Sindaci, i nostri Sindaci, noi siamo federalisti", e via dicendo.
Le autonomie locali vogliono la difesa della legge 9 del 2016.
Questa questione pregiudiziale è più che motivata.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Riprendo le considerazioni svolte dal collega Marello su questa pregiudiziale, che è di grandissimo interesse rispetto alla discussione che stiamo svolgendo oggi, perché coinvolge direttamente la Regione nei suoi rapporti istituzionali con i Comuni, che dovrebbero essere improntati alla lealtà, alla correttezza, al massimo coinvolgimento possibile e ai rapporti di questo ente in particolare con i Sindaci, che, così come gli uffici che loro rappresentano, dovrebbero essere punto di riferimento per questo ente per i suoi uffici e per le sue politiche. A maggior ragione, come ha detto bene il collega Bertola, per una maggioranza politica che a gran voce, con grande enfasi e generando anche attese molto alte, ha addirittura istituito una Commissione, in questa legislatura, dedicata all'autonomia degli Enti locali.
Questo per rimarcare un'attenzione che vorrebbe essere molto determinata e molto profonda nei confronti dei Sindaci e dei Comuni, ma che, in realtà nel suo sviluppo concreto, si rivela non così attenta. Per questo è davvero singolare che, per la prima volta in questa legislatura (non ricordo a memoria un caso del genere e il CAL l'ho frequentato) non si sia trovata una soluzione all'interno del CAL.
Tendenzialmente si trova sempre una soluzione, ma se questa volta non abbiamo trovato una soluzione per dare un parere in qualche modo rabberciato e condizionato, significa proprio che quei Sindaci li abbiamo fatti davvero arrabbiare. Trasversalmente, dal punto di vista politico, è questa la cosa che dovrebbe preoccupare di più questa maggioranza.
È davvero singolare che il CAL si sia espresso in modo negativo evidenziando quegli aspetti che il Consigliere Marello ha ben messo in evidenza con grande lucidità e che denotano una grave mancanza di sensibilità rispetto al ruolo del Sindaco che, a parole, come ho detto, per tutti noi, rappresenta un elemento irrinunciabile nel rapporto dialettico tra le istituzioni.
Al fianco di quella sottrazione di prerogative cui è stato fatto riferimento, che i Sindaci subiranno se questa legge vedrà la luce, il CAL ha evidenziato anche un altro aspetto che forse è addirittura più grave, ed è quello che ha rimarcato, e lo voglio risottolineare, il collega Bertola cioè quella carenza di risorse per sostenere i Comuni nella gestione dei servizi sociali volti alla prevenzione del gioco, al recupero delle persone coinvolte e al sostegno delle relative famiglie.
Credo che questi siano, insieme allo spoglio sulle ordinanze cui è stato fatto riferimento, i due aspetti determinanti che dovrebbero indurre questa maggioranza - davvero ce lo auguriamo nel lavoro dei prossimi giorni - a spendere un'ulteriore riflessione sul disegno di legge su cui stiamo affrontando la discussione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno della pregiudiziale del Consigliere Marello che da ex Sindaco ha vissuto in prima persona - ricordo bene le vicende per provare ad arginare un fenomeno che creava assolutamente problemi anche sul nostro territorio, che è quello di una cittadina piuttosto fiorente che non ha grossi problemi di disagio sociale, ma nonostante questo ci si era da subito resi conto, ascoltando il territorio, che la ludopatia e il gioco d'azzardo patologico erano una piaga che doveva essere arginata in qualsiasi modo.
Lo facemmo in un'epoca in cui ancora non c'era neanche una legge regionale che ci poteva aiutare, quindi con grosse problematiche e grosse preoccupazioni per quello che potevano essere i ricorsi ai tribunali amministrativi regionali.
Quando si dice che bisogna ascoltare i territori - sentiamo spesso questo mantra e l'abbiamo vissuto anche con la discussione sul PNRR - non possiamo non fare riferimento a quello che emerge dalla discussione con il CAL, che ha dato la sua completa contrarietà al provvedimento perché riguarda soprattutto la riduzione del ruolo dei Comuni, con la limitazione del potere d'ordinanza da parte dei Sindaci, che poi sono i primi referenti quando c'è un problema.
Solitamente, quando qualcuno ha un problema anche di tipo economico, una delle prime persone cui ci si rivolge è il prete o il Sindaco. I Sindaci sono esautorati anche dal potere d'incidere sulle fasce orarie sull'interruzione del gioco, che prima poteva essere anche uno strumento che, facendo rete tra i vari amministratori, era un valido deterrente per evitare il pendolarismo del gioco che si è verificato anche nelle nostre zone. Senza contare che non sembra siano stanziati fondi sufficienti per intervenire sui possibili e sicuri problemi sociali che verrebbero a crearsi se andassimo ad approvare questo provvedimento, nonostante ci vogliano spiegare in tutte le maniere che, rispetto a quello che è stato presentato qualche mese fa, è nettamente migliorato.
Il provvedimento migliore che abbiamo è quello attuale, cioè la legge regionale n. 9 del 2016.
Chiedo che questa pregiudiziale sia votata e accolta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che tutti i colleghi abbiano letto attentamente il comunicato stampa di questo Consiglio che ricorda che il Consiglio delle autonomie locali presieduto da Davide Crovella, dopo un ampio dibattito e con sei astenuti ha espresso parere negativo in merito al disegno di legge n. 144 sul contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico.
Precedentemente, sullo stesso disegno, era stato respinto a maggioranza un parere favorevole condizionato. Perché è successo tutto questo? Lo descriveva bene il Consigliere Marello. La contrarietà al provvedimento è stata non tanto su motivi sanitari, non tanto su motivi anche di merito come in parte diremo fra poco ma, soprattutto, per la riduzione del ruolo dei Comuni con la mancanza del potere d'ordinanza da parte dei Sindaci per individuare ulteriori luoghi sensibili e in ordine alle fasce orarie d'interruzione dell'esercizio del gioco. Così abbiamo appreso.
Questa vicenda non mi stupisce, anche perché, se avessimo letto attentamente quello che molti degli auditi ci hanno detto, la legge che si rischia di andare ad abrogare - e che spero voi vi convinciate a tenere in piedi - in realtà è stata anche una grande opportunità per tantissimi Sindaci di fare regolamenti consiliari e iniziare a sperimentare con delle ordinanze, anche diverse territorio per territorio, alcuni orari ma soprattutto, abbiamo dato la possibilità a tanti Comuni che avevano già provato a seguire la stessa impostazione già negli anni precedenti.
Il collega Preioni viene da una Provincia dove i primi regolamenti consiliari risalgono al 2005: il Comune di Verbania, ad esempio, con il regolamento del Consiglio comunale n. 86 provò già nel 2005 a normare questa materia. Ce ne sono altri, come il Comune di Stresa, dove il Consiglio comunale, con il regolamento n. 10 del 2011, provò in qualche modo ad attuare questo tipo d'iniziativa.
Sono tantissimi i Consigli comunali che rischiamo di tradire - termino la frase, perché mi dispiace non lasciarla a verbale - se noi, in qualche modo, andremo avanti con questo disegno di legge.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega per aver sollevato questo tipo di pregiudiziale perché, oggettivamente, mette al centro uno dei poteri che, di fatto, con questa norma, sarebbero limitati da parte di chi è chiamato ad amministrare. Mi riferisco ai Comuni e alle loro derivazioni (pensiamo ai Comuni più grandi, quelli che hanno le circoscrizioni, le zone o i quartieri).
I Comuni sono il primo nodo in cui l'amministrazione esercita il patto che ha stretto con i cittadini in nome di una maggior capacità di realizzare progetti, di garantire sicurezza, di garantire luoghi e modalità con le quali i cittadini riescono a esprimersi. Il tema sollevato dal collega sulla riduzione della competenza della tutela della salute e dell'ordine pubblico dei Comuni stimola in noi una certa riflessione. E la stimola faccio mie le parole del collega Grimaldi - anche rispetto a quello che i nostri Comuni e i nostri amministratori locali avvertono in termini di preoccupazione reale.
Noi possiamo tranquillamente emanare leggi da questa sala e da questi scranni, ma poi queste norme impattano sui territori, diventano cogenti e imperative rispetto a un'azione di governo dei territori attraverso appunto, i Comuni, che sono il primo luogo con il quale il cittadino s'interfaccia per chiedere giustizia, per chiedere possibilità di benessere, per chiedere di non essere lasciato solo.
Nello stesso tempo, dopo una serie di sentenze che abbiamo visto in questo Paese, mai come oggi i Sindaci hanno tutto il carico di responsabilità del governo di quelle città (grandi o piccole che siano) e l'onere di portarsi sulle spalle scelte anche dolorose. Ora, dobbiamo permettere loro di agire in qualità di rappresentanti dei cittadini, per tutelare sì le attività commerciali, ma soprattutto la salute dei propri amministrati.
Con questa pregiudiziale, si pone l'accento su un tema che non possiamo eludere. Molti in quest'Assise hanno ricoperto il ruolo di amministratori per cui sanno bene che cosa vuol dire amministrare un Comune, grande o piccolo che sia; sanno bene quali sono le istanze emerse negli anni sul tema dei distanziamenti o sul tema della protezione di alcuni luoghi (mi riferisco al distanziamento dai luoghi di culto, al distanziamento dalle scuole, tutti luoghi da cui tener lontana, da questo punto di vista, la possibilità o l'opportunità di iniziare a giocare), ma mi viene da pensare che, forse, per qualcuno della maggioranza non sia più così.
Penso sia fondamentale che diventi oggetto di riflessione profonda da parte di quest'Aula. Ringrazio il collega per aver posto questo tema.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Ringrazio il Presidente per la parola, ma ringrazio anche il collega Marello per aver sollevato il tema della riduzione delle competenze della tutela della salute e dell'ordine pubblico dei Comuni. Effettivamente, come richiamava il collega Magliano, una volta che noi legiferiamo, chi poi subisce, nel bene o nel male, gli effetti, a caduta, di ciò che decidiamo anche se attraverso una lunga e attenta valutazione, facendo comunque del nostro meglio, sono coloro che governano il territorio a livello locale: sono loro a dover gestire gli effetti di quanto decretiamo.
È stata già richiamata la preoccupazione che il Consiglio delle autonomie locali ha manifestato attraverso un parere negativo rispetto all'orientamento sul tema di cui ci stiamo occupando.
Sono preoccupati sia in ordine alla salute - tema che abbiamo già ben sviscerato, ma che probabilmente avremo occasione di trattare ulteriormente in queste lunghe convocazioni - sia in materia di ordine pubblico, perch sono poi i Sindaci che, localmente, devono prendere le decisioni al riguardo, devono modularne gli effetti e, al tempo stesso, gestire le difficoltà dei cittadini - cittadini con i quali noi abbiamo una relazione più da lontano rispetto a quella che hanno i Sindaci nei piccoli Comuni di cui devono prendersi carico in prima persona in maniera diretta.
Oggettivamente, alla luce dell'orientamento negativo sul disegno di legge e della riduzione delle competenze in materia di tutela la salute e di ordine pubblico degli amministratori, mi sembra una pregiudiziale assolutamente di buonsenso e di rilievo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non risultano altri iscritti a intervenire su questa pregiudiziale.
. Questione pregiudiziale posta dal Consigliere Avetta Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo per illustrare e motivare una nuova questione pregiudiziale.
Nella giurisprudenza dalla Corte Costituzionale, sul tema affascinante almeno tanto quanto complesso della regolazione dalla concorrenza e del libero mercato, fra le tante sentenze ce n'è una molto interessante, la n.
97 del 2014, che afferma alcuni principi che riteniamo importanti per la discussione che stiamo affrontando in questa giornata, ma anche per il futuro della legge che questa maggioranza si appresta a varare.
La giurisprudenza della Corte è, infatti, costante nell'affermare che la nozione di concorrenza, richiamata nel secondo comma, lettera e) dell'articolo 117 della Costituzione, riflette quella operante in ambito comunitario, quindi finisce per comprendere sia le misure legislative di contrasto - mi riferisco a tutte le norme relative all'antitrust - sia le misure legislative di promozione, cioè quelle destinate a eliminare i limiti e i vincoli alla libera esplicazione delle capacità imprenditoriali e della competizione tra le imprese, ovvero ad assicurare che ci sia la più ampia apertura del mercato a tutti gli operatori economici, che evidentemente devono essere posti nelle identiche condizioni d'ingaggio rispetto alla loro attività economica.
Pertanto, ed è per quanto ci riguarda la parte più interessante della sentenza, questa materia potrebbe interferire, come scrive la Corte Costituzionale, anche con le materie di competenza legislativa residuale delle Regioni: "Queste ultime potrebbero dettare solo discipline con effetti proconcorrenziali, purché questi effetti siano indiretti e siano marginali e non si pongano in contrasto con gli obiettivi posti dalle norme statali che tutelano e promuovono la concorrenza".
Se facciamo mente locale rispetto alle considerazioni svolte dalla Corte Costituzionale in questa sentenza e se facciamo mente locale rispetto allo schema normativo che proponete di adottare con il disegno di legge n. 144 è evidente come tale schema normativo si appalesi come lesivo della concorrenza, perché in contrasto con quell'identità di condizioni d'ingaggio cui ho fatto riferimento.
Di fatto, come abbiamo avuto modo di sviluppare nelle nostre discussioni e anche nelle precedenti occasioni in cui ci siamo soffermati su questo disegno di legge, come ben sapete e come ricorderete tutti, si pone una sostanziale differenza tra chi la legge la sta rispettando e l'ha rispettata e coloro che, invece, al contrario, hanno "scommesso" (lo dico tra virgolette) e hanno confidato nella sua modificazione.
Per le ragioni che ho cercato sinteticamente di illustrare, questo disegno di legge, a nostro avviso, si deve ritenere in contrasto sia con la Costituzione, sulla base delle considerazioni della Corte Costituzionale sia con l'assetto normativo europeo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Sostengo la questione pregiudiziale sollevata dal collega Avetta e non penso sinceramente di riuscire a spiegarla meglio di lui che, tra l'altro è del mestiere. Posso, invece, dire quello che penso e che ho sostenuto fino a oggi, cioè che ci sono delle attività che si sono adeguate a una norma che il Consiglio regionale ha approvato nella scorsa legislatura a maggioranza, anche con il voto favorevole delle forze politiche che oggi invece, sono qui a chiederne la modifica.
Ci sono degli imprenditori che si sono adeguati, che hanno investito e hanno speso ingenti risorse per adeguarsi alle norme e che oggi rischiano di vedere i propri investimenti andare all'aria. Di fatto succederà questo perché questa norma apre effettivamente a una concorrenza sleale - se così possiamo vederla da un punto di vista normativo - in quanto va ad annullare gli investimenti fatti da queste attività. Ci sono degli imprenditori che hanno deciso di adeguarsi e degli imprenditori che hanno, invece, sperato in una forza politica che modificasse quella norma.
Penso che, da che mondo è mondo, le norme vanno rispettate e non modificate all'ultimo, magari a cavallo di una scadenza. Non so se a livello elettorale siano state fatte delle promesse o ci fossero dei punti del programma del centrodestra che promettevano la cancellazione di quella norma. Se così fosse, è un grosso problema, perché non si sta facendo soltanto un torto ai cittadini fragili, ma anche a quelli che voi definite gli "eroi", cioè le partite IVA, gli imprenditori che, invece, quella norma l'hanno rispettata. Di questo dovete assumervi la responsabilità e prenderne atto.
Voi, con questa modifica, state liberando un sacco di attività che potranno ripristinare i dispositivi e ricominciare a operare, a scapito di attività che hanno investito tanti soldi o per spostarsi o per riconvertirsi in altro. Infatti, abbiamo visto dai dati di IRES che i posti di lavoro si sono riconvertiti e non sono soltanto andati perduti, come invece qualcuno sosteneva, dicendo che si erano persi migliaia di posti di lavoro. No, quei posti di lavoro sono stati recuperati in altro e probabilmente quei posti di lavoro sono proprio quelli relativi alle attività che si sono ricollocate o che si sono adeguate alla norma che voi oggi volete cancellare.
Pertanto, quando dite di essere dalla parte degli imprenditori e dalla parte di chi fa girare l'economia, state mentendo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che i colleghi, soprattutto quelli della Lega, che non contenti di questa legge sono pronti addirittura a estenderla e a riportare le slot nei bar, dovrebbero guardare un po' quello che è successo nei tanti quartieri e nelle tante città, anche quelle governate dalla destra. Ne cito una, ad esempio Biella.
Una delle contestazioni degli imprenditori è avvenuta proprio lì, una delle prime città a intraprendere un'accesa battaglia contro il gioco d'azzardo.
Dopo il flash mob organizzato nel 2013, in questi mesi e nel tempo dei contagi e della distanza sociale, la sfida è di nuovo social.
Proprio quei bar ci ricordano una cosa: che senza slot quello spazio è stato occupato dalle persone. Lo dicevano quegli imprenditori, sia quelli delle sale scommesse, sempre nel Biellese, sia quei tabaccai che hanno convinto pian piano i propri utenti a non spostarsi da altre parti e a smetterla con il gioco delle macchinette, sia di quei bar che ci ricordano che cosa è successo.
Fa davvero rabbia pensare che qualcuno si sia adeguato nei primi mesi di una legge, cosa di cui non avete mai parlato. Pensate a che cosa state facendo. I bar si sono adeguati in poco tempo; in poco più di un anno e mezzo pian piano hanno iniziato a capire che prima toglievano quelle macchinette e prima potevano godere di una nuova clientela. Poi sono arrivati i tabaccai e, infine, i centri scommessa.
Immaginatevi chi ha investito per spostare l'attività e oggi si trova davanti a una truffa, una vera truffa, perché non saprei come definirla in altro modo, che pone tre aspetti. Il primo riguarda gli introiti: tutti i maggiori introiti, anche dei centri scommesse, per quello spostamento, di fatto, sono stati incamerati e basta. Qual era la scommessa che i colleghi fanno finta di non sentire, anche se c'erano colleghi Consiglieri, perch la Lega, Fratelli d'Italia o Forza Italia c'erano anche nelle scorse legislature.



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



GRIMALDI Marco

Questa discussione vorrei concluderla, quindi la riprenderò nel prossimo intervento.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Credo che, dal punto di vista giuridico, ci sia poco da aggiungere alle giuste considerazioni del collega Avetta, citando anche un'interessantissima sentenza sui principi della concorrenza che, come ha ben detto, una Regione semmai può rafforzare e non diminuire.
Riprendendo anche il ragionamento del collega Grimaldi, il tema della concorrenza si pone in due direzioni. Una l'ha già sottolineata lui, cioè chi si è adeguato dal 2016 a oggi (tabaccherie e bar, che avevano un anno e mezzo di tempo, e anche le sale giochi e scommesse che avevano una licenza antecedente al 2014) ha sbagliato, perché questa legge pratica una sanatoria. C'è anche un'altra direzione, però, in cui la legge è lesiva della concorrenza, perché questa legge introduce un nuovo distanziometro e dice che ci vogliono 450 metri dai luoghi sensibili.
Allora, dovete spiegare perché un tabaccaio che aveva tolto le macchinette in virtù della legge 9 del 2016, che si trova a 200 metri da una scuola le può rimettere, così come una sala giochi che non le ha ancora tolte le pu mantenere, e chi vuole aprire una tabaccheria in quello stesso quartiere, a 200 o 250 metri da quella scuola o voglia aprire una sala giochi, non lo può fare. Non lo può fare! Insomma, è consentito a chi si doveva adeguare e non si è adeguato di rimanere, perché è una sanatoria, ma non è consentito a chi vuole aprire un'attività, e lo dico a voi che, ogni tre parole, ci ricordate l'impresa, la tutela dei posti di lavoro, eccetera. Se questo è lo spirito della legge, perché non si può fare? Penso che se si vuole uscire da questa ipocrisia e se volete andare fino in fondo nel vostro ragionamento, non dovete fare.
Questa è la terza volta che arrivate in Aula: fate una nuova proposta in cui semplicemente abolite la legge 16, togliete il distanziometro, così chi aveva tolto le macchinette le può rimettere con una nuova licenza, chi non le ha ancora messe le può rimettere con una nuova licenza, ma non chiamate legge di contrasto al gioco al gioco patologico una legge che consente di ritornare al Far West del 2016, perché questo è incostituzionale, come ha detto bene prima il collega Avetta, ma è anche una presa in giro - scusate nei confronti dei piemontesi, di quei piemontesi più deboli, che la legge 9 del 2016 voleva tutelare e che, invece, questa legge rimetterà (tra virgolette) in pericolo rispetto al gioco patologico.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della questione pregiudiziale posta dal Consigliere Avetta, perché penso sia evidente la violazione del principio di concorrenza.
Questo disegno di legge crea una situazione in cui, negli anni, qualcuno si è adeguato alla legge regionale nei tempi previsti (diciotto mesi per bar e tabaccherie, tre-cinque anni per le altre sale) e qualcun altro è stato lì è stato fermo. Perché è stato fermo? Perché qualcuno gli ha detto: "Stai tranquillo che poi andiamo là, andiamo in Regione e quando saliamo in Regione la legge la cancelliamo".
Riporto questa parola, perché l'ho sentita pronunciare: "La cancelliamo" non "la modifichiamo". La cancelliamo! La promessa era "la cancelliamo".
Così qualcuno è rimasto lì perché avrà pensato che, prima o poi, qualcuno sarebbe arrivato per fare una "proroghetta", la proroghetta dell'Italietta classica (vista la situazione di oggi, mi tenevo pure la proroghetta dell'Italietta, anziché questo), oppure che prima o poi arriva qualcuno che cambia la legge; staremo un tot di tempo nell'irregolarità, ma poi qualcuno cambia la legge. Allora, c'è qualcuno che si è adeguato, si è spostato magari in zone anche meno appetibili, e qualcuno che è stato lì: prima violazione del principio di concorrenza.
Seconda violazione: si crea una situazione in cui due esercizi che hanno sulla carta gli stessi diritti, gli stessi doveri e le stesse attribuzioni uno perché ha tolto gli apparecchi perché li aveva prima dell'approvazione della legge regionale n. 9 del 2016 li può rimettere, ma l'altro, no perché si deve adeguare alla nuova legge e, quindi, non è compatibile con il nuovo distanziometro.
In tal caso, si crea un'evidente disparità. Tra l'altro, non è solo una questione che a noi non piace. No! Diventa una cosa illegittima e impugnabile! La violazione del diritto di concorrenza non è una cosa trascurabile, ma è rilevante, perché poi viene impugnato.
Tra l'altro, aggiungo una cosa, ma questo è solo oggetto di un punto specifico: o è vero che, per l'articolo 18, chi aveva gli apparecchi li pu rimettere o è vero che non tutti li possono rimettere, perché nel frattempo una normativa nazionale ha ridotto il numero degli apparecchi sul territorio. È vera una o è vera l'altra! Non possono essere vere entrambe ma di questo parleremo diffusamente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Sulla violazione del principio di concorrenza, per quanto è stato detto dai miei colleghi con una formazione giuridica, condivido senz'altro il concetto legato al fatto che chi si è adeguato non viene trattato in maniera uniforme e omogenea e neanche equa nei confronti di chi, invece non si è adeguato e, quindi, introduciamo il concetto che si possono aspettare tempi migliori e non è detto che la cosa migliore sia, anche da un punto di vista della convenienza personale, seguire ciò che la legge indica, ma che si può anche fare diverso.
La seconda violazione è quella che richiamava anche chi ha parlato poco prima di me, ma l'aveva già illustrata bene il collega Marello: non c'è uniformità neppure tra chi era già aperto e aveva le macchinette all'epoca e chi, invece, ha deciso di aprire successivamente.
A questi due principi, che condivido, comprendo e che sono stati già ben illustrati, aggiungo solamente una considerazione che, dal punto di vista mio, che non sono un giurista di formazione, ma in questo caso sono un cittadino, un comportamento del genere, che riassumiamo nella parola "sanatoria", comporta una compromissione dei rapporti fiduciari tra chi gestisce la cosa pubblica e chi, invece, a questi deve fare riferimento perché significa che non c'è una regola certa neanche nel momento in cui questa viene scritta. Significa che, anche nel momento in cui c'è una legge, la legge può essere sospesa o scavalcata.
Questo mina, secondo me in maniera molto grave e compromissoria, il rapporto tra il cittadino e chi lo rappresenta, in questo caso nel Consiglio regionale piemontese.
Sapete tutti che, in questo momento, la crisi di relazione tra politica e cittadini è una delle crisi più gravi e più forti che il nostro Paese sta attraversando, tanto che i problemi d'identità di molte delle aggregazioni politiche, cui anche alcuni di noi fanno riferimento, sono tra i primi argomenti della cronaca politica.
Pertanto, non solo la considerazione di natura tecnica è legata all'elemento giuridico, ben illustrato e che è lineare e semplice, ma anche il fatto che un'eventualità del genere compromette il legame primario e fondamentale che la classe politica e il decisore politico ha con chi gli ha chiesto di essere rappresentato, proprio perché, attuando una legge del genere, veniamo meno al principio dell'equità e dell'uguaglianza di tutti i cittadini, che dovrebbe essere la base fondante non solo del rapporto tra noi e le istituzioni, ma tra le istituzioni e i cittadini stessi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
In merito alla pregiudiziale posta dal collega Avetta, mi pare che, dal punto di vista del diritto e della rappresentazione di quello che c'è oggettivamente in gioco, non ci sia nulla da aggiungere. C'è però un ulteriore punto, colleghi, sul quale dobbiamo, secondo me, riflettere.
Perché ci sia libera concorrenza è necessario che ci siano regole chiare. È evidente che il mercato si autoregola, ma fortunatamente siamo all'interno di un'economia sociale di mercato, per cui lo Stato è ancora in grado di mettere norme che vanno a delimitare e disegnare le regole del mercato stesso.
È uno dei motivi per cui le aziende estere fanno fatica a investire su questo Paese, anche perché regolarmente si cambiano le leggi tutte le volte che cambia una maggioranza di Governo. Questo fa sì che l'imprenditore cioè colui che ha il compito e la responsabilità di investire, non a breve termine, ma a medio-lungo termine, guardi con una certa paura e, dunque incertezza, gli investimenti nel nostro Paese.
Il caso di specie che affrontiamo oggi è abbastanza emblematico del fatto che, sostanzialmente, il principio di concorrenza in qualche modo viene violato, perché non diamo le stesse opportunità a entrambi gli esercenti, a entrambi gli imprenditori che hanno deciso, anni fa, di investire le loro risorse, giusto o sbagliato che sia, all'interno di questo settore.
Le motivazioni sono abbastanza chiare: chi si adegua alla legge oggi ha un problema perché, di fatto, vede coloro che non si sono adeguate alla legge che possono sperare, in nome di un programma elettorale e di un programma politico, di vedere questa legge, e alcune delle sue derivazione e delle sue azioni, creare la condizione per cui, chi non ha voluto adeguarsi alla legge, si trovi al punto di partenza, ma senza aver dovuto far nessun investimento e nessuna azione per far sì che la propria attività imprenditoriale fosse secondo la norma.
Hanno aspettato, si è aspettato che la norma cambiasse e in questo lasso di tempo non si sono fatti gli investimenti necessari per adeguarsi alla norma, perché ci si aspettava, con un cambio di maggioranza alla Presidenza della Regione Piemonte, di trovare una condizione più favorevole.
Coloro, invece, che hanno rispettato le norme, che in questo Paese passano sempre per fessi (ma alla fine sono coloro che invece testimoniano un affetto e il fatto che credono nelle istituzioni e nelle leggi che le istituzioni emanano), oggi si vedono magari un conto economico più povero perché hanno fatto una serie d'investimenti per adempiere i distanziamenti.
Ecco, questa è una palese violazione della concorrenza, perché nello stesso mercato c'è un soggetto che per adeguarsi alle leggi ha fatto investimenti e, quindi, adesso ha meno liquidità, mentre l'altro soggetto ha aspettato che arrivasse una maggioranza per non fare nessun investimento e trovarsi una bella sanatoria.
Questa è la tipica azione da "Italietta" che poi fa sì che gli investitori sul nostro territorio, non vogliano mai atterrare.



PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale posta dal Consigliere Chiamparino Ha chiesto di intervenire per presentare una questione pregiudiziale il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Guardi, m'inserisco in totale coerenza con la pregiudiziale presentata dal collega Avetta. Potremmo dire che questo disegno di leggo è a forte rischio di essere in contrasto come il combinato disposto, per usare una terminologia tecnica, degli articoli 41 e 3 della Costituzione.
L'articolo 41 - riassumo a senso, come si dice - prevede che l'iniziativa privata sia libera, ma che sia regolamentata dalla legge, al fine di garantirne l'utilità sociale; l'articolo 3 prevede l'uguaglianza dei cittadini, che non possono essere discriminati per ragioni di religione, di sesso, di collocazione sociale e di dignità personale.
Com'è già stato detto, quindi ripeto le stesse cose da una visuale diversa qui si fa una sanatoria, oltretutto dopo che i termini erano già scaduti.
Ci poteva ancora stare da un punto di vista di argomentazione politica (non ci stava nella sostanza), se prima del 21 maggio voi, interpretandola come una legge retroattiva, aveste detto: "Noi non facciamo una sanatoria, ma semplicemente restituiamo ai cittadini, che sono stati vessati da una norma ingiusta in quanto retroattiva, la possibilità di mettersi al riparo di questa norma".
Facendolo dopo il termine scaduto del 21 maggio, sarebbe stato un attentato all'uguaglianza dei cittadini anche allora, perché queste persone hanno avuto cinque anni per mettersi in regola. Com'è già stato detto prima dal Consigliere Magliano, anziché investire per ricollocarsi, hanno investito per far cambiare la legge, politicamente e legittimamente.
Ci poteva ancora stare, ma fatto mesi dopo la scadenza del 21 maggio, mi spiace, signori, è come dire che se qualcuno non ha mai pagato le tasse improvvisamente un giorno si decide che ha fatto bene a non farlo. Se questa non è violazione dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge io non so che cosa lo sia.
Nei quindici secondi che ancora mi rimangono, ci tengo a dire che sono talmente convinto che questa legge è in contrasto, da molti punti di vista con la normativa europea e con la normativa costituzionale che mi verrebbe voglia di dire: approvatevela, ma aspetto di vedere le vostre facce quando tornerà indietro con tutte le impugnative amministrative, costituzionali e civili.
Tuttavia, dato che noi siamo qui, è nostro dovere, come si diceva una volta, dire che: "Ce n'est qu'un debut, continuons le combact".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sulla pregiudiziale del Consigliere Chiamparino il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulla questione pregiudiziale che ha presentato il Consigliere Chiamparino, perché mi pare evidente che oggi, come in realtà già alcuni mesi fa, arriva il momento della resa dei conti rispetto a coloro che, in questi anni, hanno scommesso proprio sul fatto di "non essere uguali agli altri o di essere un po' più uguali degli altri", per citare un altro libro famoso.
Questo lo trovo particolarmente grave perché sapevamo, quando abbiamo fatto questa discussione, che inserire un termine temporale avrebbe portato a riaprire questa discussione. Ne eravamo consapevoli, l'abbiamo discusso e l'abbiamo anche condiviso con l'altra metà dell'emiciclo (ricordo che l'abbiamo condiviso e votato all'unanimità), ma ci siamo resi conto che proprio per tutelare l'investimento delle persone e volendo riconoscere anche alle ragioni avverse una sostanziale buona fede nel momento in cui ci ponevano le questioni legate all'occupazione e al ritorno dell'investimento, abbiamo detto: scommettiamo sulla buona fede di chi abbiamo di fronte e scommettiamo sulla schiena dritta della politica piemontese che in quel momento stava condividendo un percorso.
Si diceva, quindi, che anche se siamo abituati e stra-abituati che in questo Paese ogni scadenza viene poi procrastinata e rinviata e poi ancora rinviata, qui non lo stiamo facendo una parte contro l'altra, ma stiamo condividendo tutti insieme questa scadenza, quindi ci ritroveremo a fare questa discussione tra qualche anno. Abbiamo perso quella scommessa perch oggi ci ritroviamo con i nostri compagni di viaggio di allora - cambiano le persone, ma i partiti restano gli stessi, quindi sono sicuro che le linee politiche e la condivisione ci siano state allora come oggi - hanno invece cambiato completamente posizione.
Quella condivisione e quel senso di responsabilità che immaginavamo che al momento delle pressioni - che sapevamo sarebbero arrivate con il passare degli anni - avremmo fronteggiato tutti insieme, ecco che invece non abbiamo neanche provato a impostare: non c'è stato neanche il tentativo di resistenza. La falla nella diga è stata aperta direttamente dai nostri colleghi dell'altra parte dell'emiciclo e questo, ovviamente, fa sì che andiamo a penalizzare quei pochi che hanno creduto che, in quel momento quella condivisione avrebbe restituito un po' di serietà a un paese che questa serietà non riesce a darsela.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sulla pregiudiziale sollevata dal Consigliere Chiamparino, in quanto tocca una delle due questioni principali per cui questo provvedimento è fortemente sbagliato. Proprio perché stiamo trattando in maniera diversa due tipi d'imprenditori diversi, il problema è che non li stiamo trattando diversamente per qualche ragione che potrebbe anche non essere condivisibile, ma paradossalmente stiamo facendo un favore a chi non ha fatto quello che avrebbe dovuto fare e stiamo danneggiando invece, chi ha fatto esattamente quello che gli era stato richiesto dalla legge.
Chi si è comportato in maniera corretta, chi ha adempiuto anche in maniera preventiva rispetto a quello che era il termine di legge, oggi si vede arrecare un danno. Come possiamo, come istituzione, permettere una cosa del genere? Che esempio diamo ai cittadini attraverso una modifica di legge che porta un vantaggio a chi se n'è infischiato dei termini di legge e ha preferito aspettare che qualcuno gliela cambiasse, piuttosto di chi invece, ha capito quali erano le motivazioni che spingevano quella legge nonostante operasse all'interno di quel settore e ha voluto fare degli investimenti? Chiaramente la maggioranza ha cambiato idea su questa legge perché era stata votata all'unanimità dopo mesi e mesi discussione vera e dove c'era la volontà, da parte di tutti quanti, di trovare una sintesi, senza un pregiudizio. Infatti, non vi è stato pregiudizio, vi è stata un'analisi di un problema e l'individuazione di una soluzione.
Mi sembra che il pregiudizio, invece, ci sia in questo caso: non si vogliono vedere i dati che sono stati presentati e si vuole semplicemente fare un favore a dei gruppi di pressione che sono legati al gioco d'azzardo, che non vogliono rispettare la legge che era stata votata all'unanimità da questo Consiglio, e, paradossalmente, fare pure un danno ai loro colleghi che, invece, hanno voluto adeguarsi a questa norma aprendo in altri luoghi e continuando la loro attività economica.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se poi ci potesse dire chi non è ancora intervenuto, ci farebbe un piacere.
Lo so che non è il suo ruolo, ma.
Volevo concludere l'argomentazione di prima. Perché le pregiudiziali seppur diverse, hanno ovviamente un filo rosso precostituito da un'ingerenza - in questo caso da parte della Regione Piemonte - che è proprio legata a ciò che provavo a spiegare prima.
Un conto è cambiare la normazione, concedere ulteriore tempo per adeguarsi e far sì che i titolari di queste attività possano prevedere i loro investimenti e i loro ritorni. Paradossalmente, avreste fatto più bella figura ad abrogare la nostra legge, evitando di fare ciò che avete fatto.
Voi rischiate davvero - ne parleremo più avanti anche dal punto di vista finanziario - di gettare la Regione in pasto ai ricorsi. Perché dico questo? Perché, nel principio della libera concorrenza, chi si è adeguato a delle norme, rispettandole, non è che può vedersi umiliato due volte.
Voi non avete compreso due aspetti. Il primo: quando una legge viene votata all'unanimità e prevede degli anni per essere, in qualche modo, messa a disposizione di un territorio, la gente (almeno quella onesta) pensa che tutto sommato, quella legge resterà in piedi per molto tempo, per cui farà degli investimenti. E coloro che in questi anni hanno fatto investimenti ora si vedono addirittura beffati da una norma che dice: "Anche voi che avete dismesso potreste tornare indietro". Secondo voi, li state facendo felici o li state fregando due volte? Fino a ora abbiamo parlato di quelli che hanno rispettato la legge e di quelli che non l'hanno fatto. Ma che dire di quelli che della sanatoria non se ne vogliono neanche occupare, perché l'investimento lo hanno già fatto? Immaginatevi che beffa quando leggeranno, addirittura, che la sanatoria vale anche per loro, che le hanno dismesse! Che cosa vuol dire? Che devono ritornare nel centro scommesse che hanno abbandonato? Che cosa se ne fanno della vostra beffa? Sa che cosa succederà, Presidente Allasia? Succederà che quelle stesse persone che non vogliono tornare indietro e che non vogliono rifare l'investimento, denunceranno questa legge, la impugneranno e presenteranno dei ricorsi. La Regione pagherà carissimo quest'atteggiamento!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il collega per aver posto questa pregiudiziale, perché è evidente che il principio di eguaglianza - e quindi l'articolo 3 della Costruzione - viene messo oggettivamente in discussione da una legge che come testé ricordava il collega Grimaldi, di fatto non permette agli stessi player del settore di avere le stesse condizioni. O, meglio, permette a qualcuno di essere più libero - al riguardo, le parole del collega Chiamparino sono state, a mio giudizio, emblematiche - perché, in un certo senso, ha investito in un altro modo: ha investito il suo tempo, ha investito il suo denaro, ha investito in un'attività di lobbying (che in questo Paese viene fatta in maniera chiara e in maniera oscura), ha investito le sue risorse per far sì che questa legge, prima o poi, fosse cambiata.
Di fatto, quest'investimento va a nocumento dell'altra libertà di cui gode il soggetto meno libero; dico "meno libero" perché, dovendo osservare la portata normativa che questa Regione aveva emanato, ha magari fatto delle rinunce per realizzare scelte strategiche di business diverse: ha deciso forse, di prendere in considerazione l'ipotesi di spostarsi in luoghi dove i distanziamenti non confliggevano con lo sviluppo della sua attività commerciale.
Fondamentalmente, ci troviamo nella condizione di avere di fronte due cittadini che, rispetto alla norma, hanno gestito la loro libertà d'impresa e il loro rispetto della norma in maniera completamente diversa.
È evidente che, per rendere tutti più uguali e più liberi di agire dal punto di vista economico e imprenditoriale, la Regione avrebbe potuto stanziare risorse per permettere a tutti di potersi spostare o di trovare una soluzione o una collocazione diversa. Certo è che poi bisogna anche discutere dei fatturati che questi soggetti fanno: perché è evidente che lo Stato può intervenire in aiuto, sempre facendo attenzione al de minimis europeo, intervenendo però quando vi è un problema oggettivo di mancanza di liquidità, di garanzie o di possibilità d'azione.
Avremmo potuto fare almeno quel ragionamento. Si potevano fare tante cose dall'emanazione della legge a oggi. Di sicuro, l'unica cosa che, in qualche modo, era necessario non fare, era non dare un segnale in questa direzione.
Ho assistito ad alcuni convegni durante la campagna elettorale, ma anche in questi ultimi mesi, dov'era chiara una certa attività di lobby - uso volutamente questo termine, mi auguro che i colleghi lo comprendano rispetto all'attività di lobbying che viene fatta in maniera legittima presso le istituzioni europee, che in Italia è un'attività un po' più particolare, non ancora regolamentata - che, di fatto, ha garantito a costoro di trattenere il fiato per qualche anno perché tanto, poi, qualcuno avrebbe messo mano alla norma.
Quest'atteggiamento è oggettivamente lesivo del principio di uguaglianza come narrato dal collega Chiamparino.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo a tutti il rispetto dei tempi, quindi di rimanere nei tre minuti.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno della pregiudiziale del Consigliere Chiamparino e ovviamente non posso aggiungere nulla a quello che hanno già detto i colleghi, se non tentare di riassumere un po' i concetti espressi.
Il concetto è che si sta sicuramente commettendo un errore e si va anche a fare un torto a tutte le persone e a tutti quegli imprenditori che hanno compiuto una scelta in questi anni, nel rispetto della legge.
Credo che questo sia un grave colpo alla credibilità della Regione, perch immaginate un ente pubblico che, nel momento in cui dovrebbe andare a monitorare e a controllare l'esito di una norma, intanto da una parte verifica che la norma funziona, quindi verifica che effettivamente il tema di cui la norma si occupa - che è un tema sicuramente importantissimo e molto grave per la nostra Regione - sia contrastato efficacemente da quanto previsto. E come interviene? Interviene demolendo la norma che funziona e in più, andando anche a colpire quegli operatori che si sono comportati correttamente e hanno seguito le indicazioni date dalla Regione attraverso la sua legge.
Questo è proprio un problema di perdita di credibilità delle istituzioni perché nel momento in cui un'istituzione decide di dotarsi di una norma verifica che la norma funziona e va a colpire proprio le persone (gli imprenditori, in questo caso) che la norma l'hanno rispettata, credo che si ponga un grave problema di credibilità.
Non so quale sia la spinta che preme su questa maggioranza per cercare in tutti i modi di agire in senso esattamente contrario a quello che è il buonsenso e la ragione e che il desiderio di governare bene una Regione dovrebbe indicare. È evidente che ci sono state probabilmente delle promesse elettorali, come diceva prima il collega Bertola, che hanno fatto sì che alcuni imprenditori decidessero di non rispettare la norma vigente nell'attesa che si ponesse un rimedio e si andasse a modificare quanto previsto dalla legge.
Penso che siamo ancora in tempo per fermarci e tornare sui nostri passi perché, qualora si decidesse di proseguire, sarebbe un ulteriore passo verso la perdita di credibilità di quest'Aula innanzitutto, ma poi proprio dell'Ente Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Anch'io sostengo la pregiudiziale del collega Chiamparino rispetto al principio di uguaglianza e basta richiamare l'intervento fatto in precedenza per quanto riguarda un aspetto di questo tema, cioè il fatto che non tutti i cittadini e, nella fattispecie, non tutti gli imprenditori sono trattati in maniera equa e uniforme, ma sono trattati in maniera diversa a seconda di che cosa abbiano scelto prima e a seconda di che cosa decidano di fare adesso. Ed è chiaro che, in questa prima accezione, il principio di uguaglianza viene già violato, perché, di fatto - l'ho richiamato prima non c'è un'equità di comportamento dal punto di vista normativo e non c'è neanche, da parte del cittadino, la sicurezza di trovarsi di fronte a una regola certa e univoca.
Voglio introdurre rapidamente - perché mi rimangono due minuti - un secondo aspetto che, dal punto di vista sostanziale, mi preoccupa anche di più perché una legge del genere viola il principio dell'uguaglianza anche da un altro punto di vista. Sappiamo che non siamo tutti uguali, perché c'è chi può tutelarsi meglio, c'è chi può accedere a delle cure e, in questo caso anche a cure che consentano di recuperare dalla dipendenza in cui ci si trova, perché ci sono cittadini che possono studiare e nei licei che frequentano possono fare dei corsi specifici sulla dipendenza dal gioco e possono affrancarsene ancora prima di doverci cadere. A seconda della zona in cui nasci, anche solo a Torino ma anche in altre parti del Piemonte sarai informato diversamente e avrai informazioni diverse rispetto ai pericoli che questa terribile piaga rappresenta.
Noi non siamo tutti uguali: ci sono disuguaglianze di natura intellettuale di natura economica e anche di natura affettiva, perché è vero che una rete di relazioni e una familiarità che aiuti, garantisca, sollevi e sostenga ha un esito diverso sulla sorte di tutti noi.
Mi sembra che una legge che prende questa piega acuisca le discriminazioni e, ancor più - per rimanere nel senso, declinando in altro modo le intenzioni del collega Chiamparino - crei disuguaglianze tra chi è salvato e chi, invece, rimane sommerso e travolto, in questo caso dalla patologia del gioco d'azzardo.
. Questione pregiudiziale posta dal Consigliere Magliano



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Volevo porre una pregiudiziale in merito al rapporto tra questa norma e l'articolo 5 della nostra Costituzione. L'articolo 5 recita: "La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento".
Presidente, penso che quest'articolo 5 della Costituzione, in qualche modo debba essere tenuto in buon conto, soprattutto nel momento in cui voi con una legge, di fatto, interrompete la possibilità di un ente decentrato come il Comune di prendere iniziative e di avere la possibilità di azione amministrativa in merito alla tipologia di attività che dev'essere svolta dai Comuni. Pensiamo al distanziamento e a tutte le misure che i Comuni potevano attuare.
Da questo punto di vista, penso che ci sia da discutere rispetto all'utilità di questa legge in merito all'articolo 5, soprattutto per come tale articolo ha declinato le funzioni legislative e amministrative e tutta l'attività di decentramento che viene garantita dalla Costituzione italiana. Questa legge che voi, di fatto, state proponendo nuovamente all'Aula è una legge che il CAL, anche per queste ragioni, ha stigmatizzato.
Penso che l'articolo 5 sia oggettivamente in contrasto con quest'attività o, meglio, che questa norma sia in contrasto con l'articolo 5, perché non possiamo farlo attraverso una norma o, meglio, potete farlo potete votarla, ma poi bisognerà capire se sarà impugnata o meno.
Questo mi pare assolutamente importante ed è importante che oggi sia discussa in Aula anche questa pregiudiziale, almeno dal punto di vista dell'igiene giuridica e della pulizia giuridica. Se si ha in mente l'organizzazione del governo del nostro Paese e come quest'organizzazione legislativa dia spazio d'azione ai nostri Sindaci, non si può accettare una legge che toglie poteri ai Sindaci per intervenire su queste attività.
La pregiudiziale che pongo, Presidente, è sul contrasto tra questa norma che voi state proponendo, e l'articolo 5 della Costituzione, che ben declina il tema dell'autonomia, il tema del decentramento e la promozione delle autonomie locali, che devono avere la possibilità di vedere garantita la loro autonomia; nell'azione di questa legge e nell'azione di governo che voi state sviluppando con questa legge di fatto voi eliminate l'autonomia del Sindaco di fare ordinanze su questa materia.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere, sulla pregiudiziale Magliano.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della pregiudiziale posta dal Consigliere Magliano relativa all'articolo 5 della Costituzione.
Quando si citano i primi articoli della Costituzione, com'è stato fatto già con l'articolo 3 e l'articolo 5, significa che stiamo citando i principi fondamentali del diritto del nostro Paese. È evidente, anche qui, il contrasto con questo principio costituzionale sul decentramento, perch alla faccia - ripeto - della propaganda sul federalismo, sui maggiori poteri alle autonomie locali e ai Sindaci, qui si va ad agire in senso esattamente contrario.
Non solo! S'inseriscono ulteriori elementi di possibili contrasti impugnative, litigiosità dal punto di vista civile, penale, amministrativo e costituzionale. Ricordo che la legge 9 del 2016 aveva chiuso con quei contenziosi, vittoriosamente, perché non era stata impugnata dal Governo: ha vinto più volte al TAR, che tra l'altro ha detto, per ben tre volte, che nella legge 9 del 2016 non c'è nessuna retroattività. L'ha detto il TAR per tre volte! Il vero disegno di legge retroattivo è il n. 144, che è palesemente retroattivo.
Al di là di quello, la legge 9 del 2016, pur essendo - lo ricordiamo stata applicata per metà, nemmeno per intero (l'ultimo degli effetti ci sarebbe stato con gli esercizi che dovevano spostarsi entro cinque anni) ha chiuso tutti i contenziosi vittoriosamente. Con questo nuovo disegno di legge, apriamo un'altra stagione d'impugnative, di ricorsi e di contenziosi: niente che faccia bene al Piemonte, né dal punto di vista del merito di questo provvedimento e nemmeno dal punto di vista degli effetti che si possono verificare.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno, sulla pregiudiziale Magliano.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della pregiudiziale presentata dal collega Magliano in riferimento all'articolo 5, con la quale si esprime con chiarezza che la Repubblica è una e indivisibile e riconosce e promuove le autonomie locali che attuano, attraverso i servizi che dipendono dallo Stato, il più ampio decentramento amministrativo.
In questo senso, abbiamo bisogno di ridiscutere su questa legge, poich quanto la Repubblica riconosce, almeno secondo noi, rispetto all'articolo 5, in questo disegno di legge viene meno, proprio per quanto riguarda l'azione di decentramento amministrativo. Tra l'altro, questo tema è stato ripreso in alcune altre pregiudiziali, aggiungo, rispetto all'autonomia dei Comuni e delle loro decisioni. In questo senso, abbiamo la necessità di richiamare, come previsto dal Regolamento del Consiglio, una pregiudiziale che pregiudica il buon andamento e la buona applicazione di una legge.
Come diceva il collega Magliano, in questo momento le esigenze dell'autonomia e del decentramento vengono meno rispetto a questa legge.
Inoltre, c'è anche un elemento ulteriore legato al tema dell'autonomia, che è quello sul quale per alcune questioni questa legge potenzialmente fa spendere paradossalmente di più in termini economici e, quindi, va ad aggravare le spese locali.
Poiché riteniamo che il tema riguardi la sanità pubblica, delegittimare l'autonomia e il decentramento su alcune competenze, come la tutela della salute e dell'ordine pubblico rispetto alle amministrazioni, pregiudica anche il fatto che, come espresso in alcune audizioni e da com'è emerso da alcuni dati, ci sarà una spesa maggiore per alcuni enti decentrati, come le ASL, quindi quel settore sanitario che dovrà recuperare rispetto ai potenziali danni per un aumento della patologia del gioco d'azzardo.
Ecco perché crediamo che l'articolo 5 sia a fondamento di questa pregiudiziale, quindi chiediamo che sia accolta.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io mi unisco alle riflessioni dei colleghi, perché con questo disegno di legge stiamo disapplicando quello che prevede l'articolo 5 della Costituzione. Infatti, tale articolo esige l'adeguamento dei principi e dei metodi della legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Qui stiamo tornando un po' indietro, stiamo limitando quelle che possano essere le azioni dei nostri Sindaci. Non concediamo loro neanche la totale e libera scelta di intervenire, come invece si poteva fare in maniera abbastanza ampia con la legge 9 del 2016, per limitare il fenomeno sul loro territorio comunale, considerando che non solo non concediamo loro di intervenire sulle aperture in maniera totalmente libera, rispettando quelle che erano le fasce che prevedeva la vecchia legge, ma li graveremo ulteriormente di ulteriori oneri, com'è già stato detto, perché poi alla fine tutti gli argomenti sono collegati a un ragionamento che va a toccare tanti principi e valori che esprime la nostra Costituzione.
In questo caso, non solo andiamo a togliere potere ai nostri Sindaci, ma non diamo loro gli strumenti necessari per arginare quello che sarà, come diceva anche il collega Sarno, un aumento di spesa per le politiche sociali che dovranno mettere in campo. È una previsione, purtroppo, abbastanza semplice da fare; una previsione che possiamo tranquillamente azzardare a fare, a seguito delle audizioni che abbiamo avuto il piacere di ascoltare durante queste settimane.
Finora abbiamo toccato tutta una serie di principi e di valori che la nostra Costituzione va a fissare senza un evidente motivo, o senza un effettivo beneficio per la collettività, quindi chiedo che sia accolta anche questa pregiudiziale e che si sospenda la discussione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
È così gentile da aver già fatto trascorrere i secondi.
Il senso dell'articolo citato dal Consigliere Magliano è forse uno dei più fondanti di questa comunità, non solo perché la Repubblica è una e indivisibile e riconosce e promuove le autonomie locali, ma soprattutto perché dà il mandato a tutti noi di essere qui, di provare a trovare la giusta complementarietà con le regole dello Stato e con quello che proviamo a difendere con le unghie e con i denti nei Consigli regionali.
Vorrei anche far notare che non c'è solo la forza dell'unanimità che difende la nostra legge regionale, ma anche il fatto che, qualora fosse uscita dai termini di quell'accordo che, di fatto, stabilisce l'articolo 5 della Costituzione, il Consiglio dei Ministri, come ha fatto tante volte anche in questa consiliatura, avrebbe impugnato la legge.
Siamo davanti a una vicenda molto grave, perché rischiamo di vanificare tutto il lavoro fatto, il lavoro dei Sindaci e della Regione stessa, perch ogni tanto ci dimentichiamo che dietro questa legge hanno lavorato decine e decine di funzionari e dirigenti che, tra l'altro - non è un caso, lo dico al Presidente Allasia - in questo momento non paiono essere di particolare supporto alla Giunta. Avete notato? Avete notato che non si sono presentati i funzionari, i dirigenti e i direttori? Non ci sono nelle barcacce e non ci sono state nelle audizioni, perché la Giunta ha deciso di fare questo blitz, non perché c'erano dei difetti nella scorsa legge, non per rivederla (cosa che, tra l'altro, sarebbe anche auspicabile), ma per rispondere a delle logiche politiche.
Di solito, le Giunte non si muovono in tal senso, ma la cosa più grave come diceva il consigliere Magliano, è proprio la violazione dell'articolo 5 della Costituzione.
Mi fermo, Silvio, solo perché è finito il tempo, ma volevo dirti di più.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
In relazione all'articolo 5 della Costituzione, che richiama e che ci invita ad attenzionare il collega Magliano, osservo che, e l'ha già detto anche meglio di me lui stesso, in realtà si produce, con la legge che stiamo varando e che stiamo modificando, una sorta di corto circuito tra gli uni e gli altri.
Da una parte, l'articolo ci chiede di riconoscere e di promuovere dall'alto, stiamo nei luoghi (le autonomie locali e i Comuni) in cui si genera la partecipazione e il collegamento tra istituzioni e cittadini.
In realtà, stiamo creando un corto circuito, per cui, invece che crearsi il collegamento, c'è la ricaduta degli effetti negativi della norma che stiamo producendo.
Alla fine, sono i Sindaci e le autonomie locali a subire le conseguenze (l'ha già detto anche il collega Sarno) di natura economica, di natura sociale e di tenuta sociale delle nostre stesse comunità. È lì che questi effetti si producono in maniera più devastante ed è proprio lì dove invece dovremmo, attraverso il meccanismo che l'articolo 5 stesso richiama consolidare il rapporto e creare un legame che tenga tutto insieme.
Con l'occasione di questa pregiudiziale, ci rifacciamo al principio, che ho già richiamato prima, di una legge che, alla fine, da diversi punti di vista, mina e sfilaccia il rapporto da una parte tra il cittadino e l'istituzione Regione che in questo caso legifera, dall'altra tra quest'ultima e i livelli inferiori delle comunità dei Comuni, che subiscono gli effetti non positivi di questa legge, perché devono poi gestirne tutte le declinazioni a ricaduta sul proprio territorio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giaccone.
Passiamo alla questione pregiudiziale della Consigliera Canalis.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Grimaldi ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Poiché dobbiamo coordinare tanti emendamenti che stiamo scrivendo, le chiederei se è possibile, visto che abbiamo anche un'esigenza tecnica, cioè quella di fare la pausa alle ore 20 e senza rubare altro tempo, sospendere la seduta (anche mettendola ai voti), quindi allargando la pausa di mezz'ora in più.
Chiedo se è possibile di mettere ai voti la richiesta di sospendere i lavori mezz'ora prima per una riunione delle opposizioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Le tempistiche erano nella programmazione della Conferenza dei Capigruppo.
Qualcuno vuole intervenire in merito? Altrimenti manterrei la programmazione attuale.



GRIMALDI Marco

Presidente, come lei sa, da Regolamento questa richiesta la deve mettere ai voti.



PRESIDENTE

È una sospensiva, non è da mettere ai voti. Se mi cita l'articolo del Regolamento...



GRIMALDI Marco

La richiesta di sospendere per motivi politici e istituzionali, come lei sa, non è fra le sospensive. Articolo 30 del Regolamento.



PRESIDENTE

Proseguiamo con l'ordine dei lavori già prescritto dalla Conferenza dei Capigruppo.



GRIMALDI Marco

Ha fatto bene a richiamarci con il campanello, ma l'articolo 70 del Regolamento fa sì che io possa chiedere a lei, in qualsiasi momento, una sospensione dei lavori. L'abbiamo fatto tante volte. Se lei non la vuole autorizzare, la metta ai voti.



PRESIDENTE

L'articolo 70 recita: "Su tali richiami il Presidente può disporre la votazione", quindi è diverso. Non è che un Consigliere fa una richiesta e viene effettuata la votazione.
Proseguiamo con l'ordine dei lavori dell'o.d.g.
. Questione pregiudiziale posta dalla Consigliera Canalis



PRESIDENTE

Prego, Consigliera Canalis, ha facoltà di intervenire.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei sollevare una questione pregiudiziale riguardante i diritti sociali che ritengo ponga una questione di legittimità statutaria nei confronti dello Statuto della nostra Regione. In particolare, mi riferisco all'articolo 11 dello Statuto, che prevede che la Regione riconosca e promuova i diritti di tutti e, in particolare, delle fasce più deboli della popolazione, e al comma 3, che afferma che la Regione operi per rimuovere le cause che determinano le disuguaglianze e il disagio.
Credo di non essere troppo azzardata nel dire che, anche alla luce delle audizioni che abbiamo avuto modo di ascoltare, il disegno di legge di questa Giunta concorrerà ad aumentare la povertà in Piemonte. Concorrerà ad aumentare quelle disuguaglianze e quei diritti delle fasce di popolazione più disagiate che, invece, sono protetti dall'articolo 11 del nostro Statuto.
Ritengo che non si possa procedere con l'approfondimento di questo disegno di legge perché in piena contraddizione con gli obiettivi che la nostra Regione si è data più di cinquant'anni fa. Proporre un disegno di legge come questo, anche in un periodo normale, aumenta la possibilità delle persone di entrare in contatto con il gioco. In base a un automatismo che ormai è confermato da tutti i dati scientifici, cioè che, aumentando l'offerta, aumentano anche le percentuali della dipendenza, anche in un periodo normale aumenterebbero le persone che s'impoveriscono e che finiscono sul lastrico, tanto più in un periodo come questo.
Ci stiamo appena lasciando alle spalle una pandemia che nessuno di noi ha mai conosciuto in precedenza. Dico di più: se non credete a noi Consiglieri delle minoranze, credete alle parole dell'Ordine degli assistenti sociali che rappresenta 29.138 assistenti sociali del Piemonte che, non più tardi di una settimana fa, sono venuti a dirci che questa legge peggiorerà le condizioni di vita, soprattutto della popolazione più fragile.
Se non credete a me, credete a Pier Luigi Dovis, che rappresenta la Caritas di diciassette Diocesi del Piemonte, che ci ha detto testualmente che il gioco colpisce soprattutto le fasce medio-basse della popolazione. Non lo diciamo noi, lo dicono autorevoli esponenti della società civile piemontese. Se non credete a noi, almeno.



PRESIDENTE

La invito a concludere, Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Solo più una chiosa finale.
Se non credete a noi, credete almeno ad alcune delle associazioni (sono più di trenta) che hanno sottoscritto un appello molto pacato, molto composto e molto rispettoso nei confronti della Giunta, ma che non ha ricevuto alcuna risposta. Sono quelle associazioni che poi si trovano a raccogliere materialmente le persone che finiscono sul lastrico a causa del gioco d'azzardo, ad accompagnare le loro famiglie e a cercare di risollevarle.
Sto parlando delle ACLI, sto parlando di Auser.



PRESIDENTE

La invito a concludere, perché ha già sforato di un minuto.
Le ricordo che il tempo a disposizione è di tre minuti.



CANALIS Monica

Credo che ci sia un pregiudizio di fondo, in origine, tra il testo che avete proposto, il contesto in cui siamo immersi e le condizioni di vita della popolazione più fragile del Piemonte.
Non si può andare avanti con la discussione!



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Direi che l'illustrazione della Consigliera Canalis non ha bisogno d'interventi. Tuttavia, intervengo sicuramente lungo la scia tracciata chiedendo anch'io di credere a tutte le persone che hanno partecipato alle nostre audizioni. Si tratta di persone che, peraltro, ai vostri occhi dovrebbero avere anche una certa autorevolezza, perché parliamo di Caritas parliamo di persone che vivono quotidianamente il territorio e si confrontano con i problemi delle famiglie; famiglie che, tra l'altro, più volte avete detto essere tra le priorità del governo di questa Regione e di questa maggioranza.
Guardo, allora, anche nella direzione dell'Assessore Caucino, perché so di incontrare una particolare sensibilità in tal senso. Immaginate cosa pu succedere in una famiglia quando una persona finisce nel baratro della ludopatia: chi saranno le prime vittime? I bambini come potranno vivere una situazione in cui, magari, un genitore si sta rovinando la vita per colpa del gioco d'azzardo? A mio avviso, dovremmo pensare soprattutto a queste persone, ai fragili e alle fasce deboli, che, come diceva la Consigliera Canalis, sono le prime a cadere nelle trame della ludopatia. E, all'interno di queste fasce dovremmo pensare a coloro che sono ancora più deboli, cioè i minori, i bambini, quelli che poi subiscono sulla loro pelle le conseguenze di situazioni familiari disastrose.
Se veramente avete a cuore la famiglia, se veramente avete a cuore i minori, come dichiarate da inizio legislatura, credo che non possiate voltarvi dall'altra parte e ignorare le conseguenze dell'impatto di una modifica su una norma che finora è andata proprio a tutelare quelle persone, quelle fasce deboli, quelle famiglie, quei minori.
Sarebbe molto più semplice e più utile per tutta la comunità andare ad aiutare quei lavoratori che hanno manifestato il loro timore di perdere il posto di lavoro: s'intervenga su di loro, si sostenga il loro futuro offrendogli una prospettiva, senza però andare a smantellare completamente una norma che, invece, tutela tutta la comunità.
Tutti noi paghiamo le conseguenze di quello che accade quando una persona diventa vittima della ludopatia. Voi avete voluto esporre in quest'aula un crocifisso: personalmente, mi chiedo per quale motivo l'abbiate voluto fare se poi non seguite nessun principio legato a quel crocifisso. Mi chiedo per quale motivo abbiate voluto esporre in modo ipocrita un simbolo, quando poi, se viene una persona che, per voce della Caritas, vi racconta quello che tutti i giorni fa nelle strade per aiutare questi soggetti deboli, voi non la ritenete nemmeno degna di essere ascoltata!



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Non sono io quella che si deve vergognare, assolutamente! Ha poco da mostrare l'orologio!



PRESIDENTE

La invito a concludere.



FREDIANI Francesca

Visto che ci credete, il crocifisso adesso guarda voi, non guarda certo me!



PRESIDENTE

La invito a concludere! Se poi evitate di commentare a voce alta.
Vi ringrazio.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Il mio ormai è un sentimento d'incredulità di fronte a quello che state facendo, perché davvero si vede che dal passato non avete imparato niente.
Avreste dovuto leggere, magari, quelli che sono stati gli effetti della crisi del 2008 per capire che state commettendo praticamente un atto irricevibile ai danni dei cittadini più fragili! Sarebbe bastato leggere quelli.
Dopo il 2008, anno della crisi che ha colpito il tessuto economico del nostro Paese, che cosa è successo? Che la disponibilità di gioco d'azzardo sul territorio è aumentata, anche a seguito dell'installazione delle videolottery (questo è testimoniato, non lo dico io, ma lo sostiene chi ha studiato il fenomeno a seguito della crisi economica). È successo che purtroppo, i cittadini più fragili, quelli indeboliti maggiormente dalla crisi economica, proprio nella ricerca di una ripresa, di un guadagno facile, di un desiderio di potersi riprendere dopo quella crisi, si sono riversati nel gioco d'azzardo. Dai 47,3 miliardi giocati a fine 2008 si è passati a 87,5 miliardi nel 2012! Vi rendete conto che si tratta praticamente, di un aumento dell'85% in appena quattro anni? Ditemi che differenza c'è, se non nella tipologia, tra quella crisi e quella che stiamo vivendo adesso, di cui ancora si devono manifestare gli effetti. Speriamo che siano soltanto questi e che non ci siano altre tornate; speriamo che non incidano le varianti, altre chiusure, altri effetti di una crisi economica che rischia di prolungarsi nel tempo.
Perché, altrimenti, le conseguenze saranno ancora più gravi. E noi che cosa facciamo, tra l'altro dopo una crisi sanitaria ed economica? Stiamo "servendo" un meccanismo che spolperà i cittadini delle loro ultime energie (a seguito di una pandemia), per cui li andremo a danneggiare, andremo a creare delle nuove fragilità, andremo a creare dei nuovi malati patologici.
Sì, perché, come dicevo prima, i cittadini che prima erano problematici poi diventeranno patologici, quindi a carico del nostro sistema sanitario.
Pensateci bene! Badate che non lo dico io, ci sono studi, ricercatori e scienziati che descrivono ciò che è successo nel 2008. Noi, invece, che cosa vogliamo fare? Vogliamo far rimettere le macchinette dov'erano prima andando ad aumentare l'offerta del gioco.
Guardate che non c'è più nulla su cui scherzare, non c'è più niente da dire, non ci sono pregiudiziali o preliminari da esporre: qui occorre veramente fermarsi un attimino e riflettere sui danni che rischiamo di causare - per fare che cosa? - per soddisfare qualcuno, magari con una promessa che è stata fatta in campagna elettorale, cancellando una norma che invece tutelava i cittadini.
Assumetevi le vostre responsabilità! Chiederemo poi di esaminare anche le ricerche di IRES, che descriveranno gli effetti del gioco d'azzardo sulla crisi economica del COVID, che forniranno dei dati addirittura peggiori di quelli del 2008: la responsabilità, anzi la colpa, sarà soltanto vostra!



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Credo che sia compito di ognuno di noi capire la differenza che una pratica come il gioco d'azzardo può mutare secondo il contesto e secondo le persone che si hanno davanti.
È un'esperienza comune a molti l'aver tentato di sfidare la fortuna attraverso l'acquisto di un biglietto della lotteria, l'aver scommesso su una competizione sportiva oppure compilato una schedina. Credo che anche lei, Presidente, l'abbia fatto, come l'ha sicuramente fatto ognuno di noi.
Si tratta di un comportamento, secondo alcuni, privo di rischi o conseguenze per la maggior parte di persone e, sotto certi aspetti addirittura funzionale. Peccato che giocare d'azzardo può offrire la possibilità di sperare con poca spesa e con poca fatica di cambiare la propria vita, magari di migliorarla, magari di realizzare un piccolo sogno di sfidare o interrogare la sorte o di vivere semplicemente un'emozione diversa.
Certo è che se questa scommessa la fa chi non ha niente e questa scommessa porta a spendere quel poco che si ha, magari smettendo di pagare le bollette o sottraendo quei pochi soldi che ci sono in casa, magari rubandoli ai propri figli, alla propria moglie o ai propri genitori e non a vent'anni, ma magari a quaranta o a cinquanta, scopriamo quello che ci ha detto Dovis.
Ci sono le parole della Consigliera Canalis che dovrebbero entrarvi in testa da adesso alla fine di questa discussione, magari anche con la possibilità di alcuni di voi di ritornare indietro su quello che avete fatto finora. Quando vi diciamo che non vogliamo tornare al casinò a cielo aperto della povertà è perché quelle slot machine, che vi piacciano o no hanno spazzato la vita di migliaia e migliaia di nostri concittadini. Hanno rotto gli argini e hanno reso ancora più ipocrita un paese che non riusciva a capire come mai le periferie si fossero trasformate in un duopolio: compra oro e centri scommesse.
Presidente, ho quasi terminato. Credo che questa sia una delle pregiudiziali più severe che avete davanti, quella che vi porta davanti a un'obiezione di coscienza: l'unica lecita in questa sala. Perché non c'è nessun rispetto verso la maggioranza, non c'è nessun rispetto verso il vincolo di mandato, ma un rispetto verso quello che è stato e verso questa pandemia anche voi dovreste averlo.



PRESIDENTE

Grazie.
Mi dispiace deluderla ulteriormente, ma non ho mai giocato una schedina del Superenalotto o comprato un biglietto della lotteria.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Mi pare che il riferimento all'articolo 11 del nostro Statuto, che parla di diritti sociali, fatto dalla collega Canalis, sia assolutamente pertinente sia per il fatto che la Regione riconosce e promuove i diritti di tutti, in particolare delle fasce più deboli, sia anche per quanto affermato al terzo comma: "La Regione opera per rimuovere le cause che determinano le disuguaglianze", ma direi, in questo caso, che determinano il disagio.
Con questa proposta di legge non si rimuove la causa che determina il disagio, ma la si reintroduce, perché evidentemente la legge n. 9/2016 aveva, con un percorso anche faticoso, centrato l'obiettivo o, meglio iniziava a centrare l'obiettivo di rimuovere una causa di disagio per tantissime persone, al punto che questa legge è stata presa come modello in altre Regioni. Se non erro, anche nella Regione Veneto c'è un dibattito proprio in questo momento in cui la nostra legge viene richiamata.
Questa legge - lo ricordiamo spesso, ma lo faccio ancora una volta - era stata approvata all'unanimità, quindi con l'unanime consenso di tutte le parti politiche che sedevano all'epoca in Aula. Al punto che la legge, in base a tutte le audizioni che abbiamo fatto, ha dato risultati indubbiamente positivi, quindi ci sono delle valutazioni positive.
Oggi voi andate a proporre un'operazione in palese contrasto con il comma 3 dell'articolo 11 del nostro Statuto. È un'operazione del tutto irragionevole, ripeto, volta non a rimuovere la fonte di un disagio, perch a questo ci ha pensato la legge n. 9/2016 tuttora in vigore, ma per reintrodurla.
Sotto questo profilo, riteniamo che questa pregiudiziale di contrarietà e d'illegittimità statutaria sia assolutamente fondata, per cui come Gruppo PD la sosteniamo convintamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Mi sembra che la pregiudiziale introdotta sull'articolo 11, quella che riguarda i diritti sociali, abbia una rilevanza e una pertinenza elevata rispetto al tema che stiamo introducendo, perché nel momento in cui al comma 1 si riconoscono e promuovono i diritti di tutti e, in particolare delle fasce più deboli della popolazione, significa che c'è un'attenzione da parte del nostro Statuto rivolta proprio verso chi è in una situazione di difficoltà, verso chi - come dicevo in un intervento precedente - non ha gli stessi strumenti degli altri.
C'è il desiderio di fare in modo di non mettere queste persone in situazioni di ulteriore difficoltà, anzi di tutelarle e di garantire loro la possibilità di vivere in maniera altrettanto libera e con le medesime opportunità che hanno gli altri cittadini che abitano nei nostri territori.
Com'è stato già sottolineato, è il comma 3 dell'articolo 11 che viene giustamente richiamato e al quale ci rifacciamo in relazione a questa legge. Nel momento in cui leggiamo l'enunciato che recita "devono essere rimosse le cause che determinano le disuguaglianze e il disagio"; in definitiva, come diceva bene la collega Canalis, è quasi una promozione della povertà, perché con questo tipo di gioco e di attività è dimostrato scientificamente che nessuno si arricchisce e che, anzi, tutti indistintamente s'impoveriscono, si aggiungono ulteriori disuguaglianze.
Con una legge del genere e con le modifiche che sono applicate facciamo sì che il più debole, il più in difficoltà e quello con meno risorse sia ulteriormente messo in difficoltà e ulteriormente messo in disagio: in pratica, non rimuoviamo le cause delle disuguaglianze, ma ne aggiungiamo altre, provocando l'apertura della forbice sociale tra chi, grazie alla sua formazione, grazie a circostanze meno disperate, grazie a una situazione più favorevole può permettersi di giocare senza avere conseguenze, oppure non gioca perché già istruito per non farlo e chi, invece, in situazioni di maggiore difficoltà per fronteggiare o sperare di risolverle, ancora maggiormente viene attratto e tentato da questo tipo di attività.
Pertanto, ritengo la pregiudiziale assolutamente pertinente con tutto il nostro sostegno.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo su questa pregiudiziale perché, come ho detto prima, rispetto all'impatto che può avere una legge di questo tipo, mette al centro ciò che dovrebbe interessare chi oggi ha il problema e l'ambizione di provare a fare politica che sia una risposta al disagio sociale nella sua totalità.
Nel cercare di rispondere al disagio sociale, però, mi pare assurdo fare una norma che questo disagio sociale lo possa aumentare, sapendo che abbiamo tutta una serie di problemi che questa Regione cerca faticosamente di affrontare; oggi, ad esempio, abbiamo affrontato il tema sull'ISEE e sulla domiciliarità attraverso un'interpellanza.
Abbiamo già un numero importante di cittadini piemontesi che hanno bisogno del sostegno di questa Regione e che hanno bisogno delle risorse di questa Regione, per cercare di costruire e approntare servizi degni di un paese civilizzato. Nonostante questo, ci andiamo a mettere nelle condizioni per affrontare un'altra tipologia di malattia, un'altra tipologia di difficoltà nell'approccio alla vita, nell'approccio alla socialità e alle relazioni perché sappiamo bene, come ha detto la collega Canalis in modo assolutamente compiuto e puntuale, che cosa si genera dal punto di vista degli effetti che la ludopatia porta in casa.
La ludopatia, purtroppo, porta in casa menzogne, porta in casa denaro che sparisce, porta in casa indebitamenti, porta in casa il rischio di indebitarsi anche con soggetti che non sono affatto riconosciuti dalla Banca Centrale Europea; porta in casa un disagio che, a sua volta, rischia di far crollare e collassare l'unico, fragile, ma ancora presente contesto di welfare, che è la nostra famiglia.
Su questo, anziché mettere in campo misure che possano sostenere e aiutare la famiglia nella sua strutturazione, nel suo compito di luogo accogliente che riesce a farsi carico dei disagi e dei problemi dei propri componenti e, nello stesso tempo, spronarli e aiutarli a crescere, facciamo una legge che potrebbe minare ulteriormente relazioni interpersonali, relazioni umane, relazioni all'interno della famiglia, ma anche all'esterno della stessa, quindi nella prima cerchia di amici e conoscenti e - perché no? anche dal punto di vista lavorativo. Questa è una legge che rischia di fare aumentare i poveri. Questa è una legge che rischia di distruggere ulteriormente alcune connessioni umane e sociali che ancora esistono.
Pertanto, ringrazio la collega per aver posto questo punto con grande attenzione rispetto all'articolo n. 11 dello Statuto sui diritti sociali non c'è niente di peggio di una maggioranza che pensa di approntare soluzioni e mettere in campo strumenti per sostenere le fragilità, ponendo all'attenzione di quest'Aula una legge che, invece, potrebbe ulteriormente mettere in difficoltà la tenuta stessa delle famiglie.
. Questione pregiudiziale posta dal Consigliere Sarno



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con la questione pregiudiziale presentata dal Consigliere Sarno.
La parola al Consigliere Sarno per l'illustrazione.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo per presentare una pregiudiziale relativa all'articolo 41 della Costituzione. In particolare, Presidente, ci terrei a specificare non relativamente all'intero articolo 41, ma al comma 2 dell'articolo 41.
L'articolo 41, al comma 1 recita: "L'iniziativa economica privata è libera". Il comma 2, sul quale vorrei concentrarmi, recita: "Non pu svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana".
Presidente, su questo vogliamo sfidare la maggioranza, anzi quello che rimane della maggioranza e, in particolare, la Giunta, anzi quello che rimane della Giunta, su questo provvedimento.
Se è vero che uno dei fondamenti di questo disegno di legge è l'iniziativa economica e l'aspetto economico e lavorativo, che volevate tutelare prima con quell'emendamento presentato nottetempo, poi con la proposta di legge Leone e, infine, con questo disegno di legge, tuttavia, dovete avere ben chiaro che questo tema - questo sicuramente ha valore positivo, in generale, non in riferimento a questo disegno di legge - non può svolgersi in contrasto con quello che l'articolo 41 esprime in maniera molto chiara.
Dovreste prendere esempio dai nostri Costituenti, perché è vero che dobbiamo tutelare l'iniziativa economica e, quindi, lo sviluppo economico ma senza creare danno alla sicurezza, alla libertà e, in particolare, alla dignità umana.
Sul termine "sicurezza" chi ha svolto ruoli amministrativi puntuali sa di che cosa parlo. Molte volte, Presidente, ho avuto modo, purtroppo, di verificare che molti di quei luoghi tendenzialmente rischiano di essere anche, non solo e non tutti, un problema di ordine pubblico (ecco il tema sicurezza).
Il secondo tema riguarda la dignità umana: quante audizioni abbiamo sentito con la partecipazione di psicologi, di medici e anche di associazioni di volontariato che si rivolgono alle vittime della patologia del gioco d'azzardo? Un problema di dignità umana. Quando una persona si trova a soffrire di una patologia e rischia di andare in sofferenza per i debiti accumulati per questo gioco d'azzardo patologico, la dignità umana purtroppo, viene meno.
Crediamo che questa sia una pregiudiziale puntuale e precisa e chiediamo che vada accolta, perché questo disegno di legge va in contrasto con l'articolo 41, comma 2, della nostra Costituzione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Sarno per aver posto una delle pregiudiziali più significative. Credo che, insieme con quelle sul diritto alla salute questa sia quella che mi auguro la maggioranza vorrà prendere in considerazione.
La voglio commentare, Presidente, richiamando quanto ci è stato raccontato dalle fondazioni antiusura in un'audizione.
In particolare una, se non guardo male i miei appunti, la Fondazione San Matteo, dice: "Guardando gli estratti conto delle persone che si rivolgono a noi per somme d'indebitamento, ci siamo accorti che ci sono tanti microprelievi nei bancomat vicino alle sale giochi".
Questo è un primo elemento che volevo riproporre all'Aula, ma la storia che ci ha colpito di più, nelle audizioni delle fondazioni antiusura, è quella che ha portato la Fondazione La Scialuppa, che ci ha raccontato la storia di una signora settantatreenne, con una pensione intorno ai mille euro circa, che ha dilapidato, solo giocando in tabaccheria, 38 mila euro di risparmi; poi ha fatto la cessione del quinto sulla pensione per 15 mila euro; in seguito ha fatto un prestito, in finanziaria, per 10 mila euro infine, si è rivolta a un'altra finanziaria per altri 15 mila euro.
Quando sono intervenuti, oltre a denunciare il tabaccaio, che pare ne avesse anche un po' approfittato, era evidentemente molto tardi, perché i debiti accumulati dalla signora avevano dilapidato, oltre che rovinare una vita, i risparmi di una vita e anche qualcosa relativo al futuro.
Voler rimettere le slot nelle tabaccherie, Presidente, è qualcosa che dopo racconti di questo tipo va davvero in contrasto non solo con la salute dei cittadini, ma anche con i diritti sociali e la dignità, e va a colpire proprio quelle fasce come quella della signora di cui ci hanno voluto portare un esempio. Non è un caso isolato, purtroppo: ci hanno parlato tanto di anziani soli che, a causa di un'offerta prossima ai luoghi della vita, sono caduti vittima di situazioni di dipendenza che hanno portato a dilapidare il patrimonio di una vita.
Vi prego: cambiate idea, tornate indietro, difendiamo queste persone e non lasciamole in balia del gioco d'azzardo patologico.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Se non ho capito male, è sull'articolo 41 della Costituzione.



PRESIDENTE

Comma 2.



SACCO Sean

Che sempre deve leggersi insieme al comma 1, per capire per quale motivo certe cose andrebbero limitate.
Anch'io volevo fare un ragionamento rispetto all'articolo 41, comma 2 della Costituzione.
La prima parte parla dell'iniziativa economica privata libera. Questo è sacrosanto, perché ognuno deve avere la possibilità di esprimere la propria iniziativa economica per concorrere al bene della società. Infatti, al secondo comma leggiamo: "Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana".
proprio per questo che è estremamente importante regolamentare certi campi. Sappiamo bene della difficoltà a regolamentare un campo come questo che, da una parte, va regolamentato per evitare che con il proibizionismo s'incentivi la criminalità organizzata e, dall'altro, va comunque dimensionata l'offerta per evitare che non ci sia un'eccessiva pervasione di questa pratica all'interno della nostra società.
Il contrasto all'utilità sociale è abbastanza evidente, nel caso in cui non si mettano regole chiare per limitare i danni, soprattutto per quanto riguarda il danno economico, che poi alla fine va ad arrecare anche alla parte dell'iniziativa economica privata produttiva, quella che concorre allo sviluppo e al progresso della nostra società. Sono grosse quantità di denaro che, spesso, sono spese da persone che non hanno una grande capacità di spesa, proprio all'interno di un'economia che non è minimamente produttiva e non genera filiere virtuose e un progresso, anche per quello che può essere lo sviluppo della società in cui questi soldi sono investiti.
Il discorso è particolarmente complesso e in tre minuti non riesco a esaurirlo, ma penso che in questi minuti abbiamo ben definito per quale motivo riteniamo che questa legge si ponga in contrasto con l'utilità sociale e rechi danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno della pregiudiziale proposta dal Consigliere Sarno.
L'articolo 41 è chiaro e descrittivo: "L'iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana". Mi pare che il disegno di legge n. 144 faccia tutto questo: sia in contrasto con l'utilità sociale e rechi danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana.
A chi compete il controllo, la verifica e il far sì che l'iniziativa privata non vada a detrimento di quanto abbiamo descritto? Al legislatore.
Al legislatore nazionale e al legislatore regionale per le sue competenze.
Questo il motivo che aveva spinto il legislatore regionale a legiferare nel 2016.
Perché dico che il disegno di legge n. 144 è in contrasto con l'utilità sociale e reca danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana? Lo dico perché, come ripeto e come è risultato chiaro, gli apparecchi automatici per il gioco sono una droga pesante. Questo disegno di legge porta liberalizzazioni ulteriori rispetto a una droga pesante. Vuol far tornare il Piemonte alla situazione del 2016, permettendo a chi aveva gli apparecchi di rimetterli senza che sia considerata nuova apertura, quindi arreca un danno.
Lo abbiamo sentito nei racconti delle fondazioni antiusura, che giustamente sono stati richiamati dal Consigliere Rossi, di chi si occupa quotidianamente di seguire queste persone. Ci hanno raccontato dei sovraindebitati che non sono nemmeno censiti nei giocatori patologici, ma che portano gli estratti conti bancari per farsi aiutare dalle fondazioni antiusura e loro vedono quei piccoli prelievi, quei piccoli ripetuti prelievi in orari anche a tarda sera, di notte, vicino alle sale da gioco.
Oppure il racconto di una signora che si è rovinata dilapidando totalmente il suo patrimonio, i risparmi di una vita, ha fatto ulteriori debiti, ha fatto la cessione del quinto, si è rovinata con il gioco nelle tabaccherie alla faccia di chi è venuto qua con qualunquismo a dire di stare tranquilli, che le macchinette nelle tabaccherie vanno bene perché tanto il giocatore patologico cerca la privacy. Cosa totalmente smentita da chi invece, parla con rigore scientifico, da chi si occupa quotidianamente di contrasto alla dipendenza da gioco d'azzardo, che ha detto che non è così.
Il giocatore patologico si affida anche al gioco di prossimità, agli esercizi di prossimità dove normalmente si reca anche per socializzare al bar o in tabaccheria.
Questo è assai evidente e, ripeto, questa pregiudiziale è più che fondata a nostro avviso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega per aver posto l'accento anche su questo tema. È un tema che oggettivamente mette contro, ma come questa norma sta mettendo contro fondamentalmente due aspetti della stessa condizione umana e li mette contro in maniera ideologica, in maniera a mio giudizio approssimativa e furbesca. Si tratta di una scorciatoia per non affrontare fino in fondo entrambi i problemi: il tema del lavoro che si perde e il tema della sicurezza e della dignità umana.
Ha detto bene il collega Bertola poc'anzi raccontando che cosa abbiamo dovuto ascoltare, a volte anche con fatica. Alcuni racconti che abbiamo sentito in Commissione di coloro che abbiamo audito e che abbiamo ascoltato con attenzione narrano, di fatto, di una condizione e di un sgretolarsi lentamente prima della propria psicologia umana, poi della propria dignità e poi dello sgretolamento di tutto quello che c'è attorno, con il dover chiedere aiuto, ma è un chiedere aiuto che, alla fine, porta non solo a chiedere, in alcuni casi, la possibilità di essere veramente aiutati, ma il più delle volte è un aiuto per essere messi nelle condizioni di giocare ancora. Questa, a mio giudizio, è terrificante.
L'idea che ci sia un contrasto tra l'iniziativa privata e l'utilità sociale e, nello stesso tempo, la dignità umana, dice di una crudeltà stessa insita nella legge, cioè la possibilità di dare a qualcuno una chance in più per fare business a qualcuno che non ha voluto adeguarsi alla norma ma nello stesso tempo, non abbiamo assolutamente contezza dei danni che questa legge potrebbe arrecare. Ed è questo che continuo ad affermare con forza nei miei interventi. Non c'è nessuno termometro, nessun calcolo, nessun indicatore che la Giunta e la maggioranza hanno in mano per dire che questa legge non creerà altri danni, altri problemi, altri drammi.
Questo, purtroppo, è figlio di una certa concezione un po' facile e un po' sempliciotta nell'affrontare problemi così complessi che, purtroppo, in questi due anni, abbiamo potuto constatare in alcuni passaggi chiave. Tutte le volte che siamo rimasti inchiodati ai nostri scranni per fare un'opposizione ragionevole e sensata, l'abbiamo fatto di fronte a norme che erano palesemente in contrasto con il buonsenso, palesemente in contrasto con un'idea di Piemonte sano, equo, solidale, che è in grado di far crescere e far correre l'economia, ma non a discapito di qualcuno.
Mi auguro che questa legge non sia approvata, altrimenti con che sguardo con che attenzione, con che animo guarderete all'aumento dei casi legati alla ludopatia? Questa è l'unica domanda che mi sento di fare in chiusura d'intervento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Noi sappiamo che il testo della Costituzione nasce dall'incontro tra idee politiche e impostazioni economiche diverse. Lo leggiamo nella prima riga dove si fa riferimento all'iniziativa economica privata e libera ma dall'altra parte, leggiamo un'idea diversa. Nella prima riga si concentra un'idea più liberista, nella seconda si concentra un'altra visione che cerca di contenere gli effetti della prima.
Se la legge, come l'avevamo fatta nel corso della legislatura precedente senz'altro non eliminava la libertà dell'imprenditore che privatamente decideva d'investire in questo settore, d'altra parte, per quanto riguarda il secondo comma, notiamo subito una contraddizione che gli effetti della modifica di questa stessa legge introdurrebbero, cioè non può svolgersi con l'attività economica privata, sia pur libera, non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale e non possiamo certo dire, perché in mille modi diversi l'abbiamo già sostenuto, che un'iniziativa economica del genere abbia una rilevanza sociale significativa.
Invece possiamo abbastanza tranquillamente dire - ma non lo diciamo noi, lo dicono tutte le associazioni, le professioni e le varie realtà che nella nostra comunità operano in quest'ambito - che, effettivamente, questa iniziativa economica è in rilevante contrasto con l'utilità sociale collettiva.
Al tempo stesso, ci dicono anche che - facciamo riferimento sempre alla stessa riga - recano un danno alla sicurezza, perché senz'altro una persona indebolita dal punto di vista economico, indebolita dal punto di vista psicologico, in situazione di oggettiva difficoltà a seguito delle perdite che ha avuto, è una persona meno sicura di sé stessa, ma anche meno sicura e garantita all'interno del contesto in cui si trova.
Inoltre, reca danno alla libertà del cittadino - prescrizione contenuta nell'articolo cui stiamo facendo riferimento - perché lo rende senz'altro meno libero: i professionisti sanitari hanno parlato specificatamente di una dipendenza. E la dipendenza è ciò che c'è di più lontano dal concetto di "libertà"; contravviene anche al concetto di dignità umana.
Tanti sono gli esempi che sono stati fatti di come la patologia legata alla ludopatia ridimensioni, anzi elimini, la dignità umana dei cittadini che ne sono affetti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Avevamo preannunciato la sospensione alle ore 20.30.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che la ludopatia ai tempi della crisi ci abbia ancora di più mostrato quanto la connessione fra sovraindebitamento e povertà sia centrale in questa riflessione.
Per questo il ragionamento del Consigliere Sarno è, non a caso, al centro di tante considerazioni che hanno fatto alcuni auditi.
Se prima parlavamo di quanto ha riportato Caritas o ACLI, vorrei invece farvi la fotografia di quello che ci hanno detto, per esempio, l'Ordine degli assistenti sociali del Piemonte. Di fatto, ci hanno spiegato quanto alcuni giocatori patologici abbiano aumentato il loro intenso rapporto con questa malattia soprattutto nella prossimità.
In particolare, coloro che fanno uso di slot machine e videolottery raccontano di perdere la dimensione del tempo quando sono intenti nell'atto di gioco. Loro ci ricordano che i colleghi che operano in quest'ambito raccolgono numerose testimonianze di persone che accedono ai locali per giocare e ne escono normalmente molte ore dopo, perché rimaste senza denaro, con la percezione che il tempo passato sia di gran lunga inferiore al tempo realmente trascorso.
L'alta velocità di gioco, le luci, i suoni ipnotizzanti, le piccole vincite, le quasi vincite sono solo alcune delle caratteristiche strutturali degli apparecchi di gioco che spingono il giocatore a mettere tutti i pochi soldi che hanno in quelle macchine.
Io credo che la dimensione della perdita di quella cognizione, con la perdita del denaro e del sovraindebitamento, sia una delle dimensioni più problematiche.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Li sta richiamando.
L'unico modo per farli star zitti è la campanella, se ho capito bene da questo gesto non verbale! Dicevo, Presidente, che.



PRESIDENTE

Era il Consigliere Valle che.
Prego, collega Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Finisco la riflessione.
Dicevo che la valutazione delle amministrazioni locali è ovviamente fondamentale per effettuare una lettura più precisa di quel territorio e definire azioni più specifiche. Ma la cosa ancora più importante è capire quanto una mancata riflessione su quello che è lo svuotamento dei bassi salari, della sottoccupazione, con quella voglia di giocare fino in fondo ci porti poi a sottovalutare quella che è la dimensione più grave di questa legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
. Questione pregiudiziale posta dal Consigliere Ravetti Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti, per esporre una nuova questione pregiudiziale; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Pongo anch'io una pregiudiziale che fa riferimento al comma 1 dell'articolo 5 dello Statuto della Regione Piemonte, che recita: "La Regione persegue la riduzione delle disuguaglianze e agisce responsabilmente nei confronti delle generazioni future".
Ero il Presidente della IV Commissione quando, all'unanimità, questo Consiglio adottò la legge che voi intendete modificare. Presiedevo, per questioni anagrafiche, una Commissione congiunta con la III Commissione presieduta dal collega Gallo nella scorsa legislatura, e non posso dimenticare - mi rivolgo alle colleghe e ai colleghi della maggioranza gli interventi dei colleghi allora in opposizione che, rispetto a questa legge, rifacendosi anche alle parole dei Sindaci di destra e di centrodestra del Piemonte che la chiedevano, evocavano il principio della buona amministrazione in nome e per conto delle nuove generazioni.
Son passati due anni e avete cambiato idea. Solo gli stolti non cambiano idea. Ma voi avete cambiato idea su un presupposto, su uno strumento e su un obiettivo che non tutela e non agisce responsabilmente nei confronti delle generazioni future. Vi spiego perché.
Voi non dovete dimostrare alle nuove generazioni che siete in grado di cambiare una legge che funziona: che dimostrazione è cambiare una legge che funziona? Tra l'altro, non è un'opinione del sottoscritto o che arriva dai banchi della minoranza: è un'analisi scientifica che vi è stata consegnata dagli strumenti operativi a disposizione della Regione, che voi - altro insegnamento sbagliato nei confronti delle nuove generazioni - non prendete in considerazione, perché tendete a considerare altri istituti, differenti da quelli istituzionali di Regione Piemonte.
State facendo questo sui dati che dimostrano che la legge funziona.
Soprattutto i Sindaci, le Aziende sanitarie e tutte le rilevazioni di ogni genere vi stanno dimostrando che, modificando questa legge, consegnerete alle nuove generazioni un mondo peggiore. E lo sapete! È incredibile il fatto che voi lo sappiate, però andate avanti, perché non tutelando ancora una volta le nuove generazioni, banalmente avete un'altra priorità. Ce la racconterete nel corso di queste ore e dei prossimi giorni che è una priorità che con la tutela della salute non c'entra nulla.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulla pregiudiziale che richiama l'articolo 5, comma 1 del nostro Statuto.
Vorrei aggiungere un'altra riflessione rispetto alla riduzione delle disuguaglianze e l'agire responsabilmente nei confronti delle generazioni future. Sappiamo che, per la loro caratteristica, tra i principali utilizzatori delle slot machine, delle VLT e dei macchinari su cui stiamo legiferando, ci sono, purtroppo, molti anziani e anche tante persone più giovani o prossime alla pensione o comunque madri e padri di famiglia.
Sappiamo anche cosa succede quando qualcuno cade nella spirale del gioco: perde tutto, ma non solo; si ritrova con debiti pesanti, che è vero che possono essere ristrutturati e in qualche modo si riesce ad aiutare queste persone, però tutto quello che hanno guadagnato in una vita, che magari avrebbero potuto lasciare ai propri figli e ai propri nipoti, non c'è più.
E non c'è più non perché hanno magari comprato una casa o fatto degli investimenti per queste future generazioni, ma perché si sono giocati i loro risparmi, in quanto si sono ritrovati in un momento di debolezza e non sono riusciti a fermarsi.
In un momento come questo, ci sono difficoltà economiche, magari qualcuno ha dei risparmi da parte, ma ci sono altre categorie che sono state molto colpite da questa pandemia. Pertanto, mi chiedo che servizio stiamo facendo a queste persone e che servizio stiamo facendo ai loro figli, che sono quelli che pagheranno le conseguenze di questa debolezza e di questa eccessiva semplificazione dell'accesso a un certo tipo di gioco, che sappiamo essere anche quello più pericoloso.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo a sostegno della pregiudiziale del collega Ravetti nella quale ha voluto specificare alcuni passaggi dell'articolo 5.
Tengo, Presidente, a specificare un passaggio. Quando si annuncia nell'articolato, credo al comma 2 ("La Regione concorre a. delle attività economiche nel rispetto dell'ambiente") a un certo punto si parla della tutela dei consumatori. In questo senso, è evidente quanto questo disegno di legge sia in contrasto con la tutela dei consumatori, ma è talmente in contrasto che nelle audizioni - e avremo modo di entrare su questo nella giornata di domani con altre preliminari o sospensive - che siamo riusciti ad ascoltare, perché la Giunta e la maggioranza hanno deciso di non ascoltare tutte quelle in elenco.
A un certo punto, anche nel recente passato si è ascoltato quello che le associazioni dei consumatori hanno detto. Ad esempio, il Movimento dei consumatori, che è venuto in Consiglio e in Commissione a esporre una serie di dati, ha detto in maniera esplicita che questo disegno di legge va in contrasto con la tutela dei consumatori.
L'elemento di base di questo disegno è la tutela dello sviluppo economico dell'imprenditoria, che è corretto se non va a discapito della tutela dei consumatori, come di altre tutele che in queste pregiudiziali abbiamo cercato di richiamare.
I dati che ci sono stati forniti in Commissione dal Movimento dei consumatori hanno dimostrato quanto questa patologia del gioco d'azzardo leda totalmente la tutela dei consumatori, perché porta i consumatori a non essere più dei semplici consumatori, ma l'azione diventa di abuso del consumo.
Sappiamo quanto la nostra società abbia un problema di abuso di consumo in generale. In questo caso, produce una malattia, che è riconosciuta da tutti gli istituti di ricerca e anche degli istituti medici. Ecco perché credo che l'articolo 5 sia fondamentale e, pertanto, chiediamo l'approvazione di questa pregiudiziale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola in qualità di Consigliere ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Le giovani generazioni, si diceva. Guardate, io sono figlio di operai, sono cresciuto in una periferia anche abbastanza degradata, con disagi da un certo punto di vista, anche se, per mia fortuna, non ho avuto i disagi che hanno avuto amici e persone vicino a me.
Questa periferia l'ho vista peggiorare negli anni; ho visto chiudere negozi per colpa di un'errata programmazione del commercio, che ha dato spazio ai centri commerciali e ha fatto chiudere i negozi di vicinato, creando gli spazi alle sale slot, e alle sale scommesse, e a quelle si sono aggiunte le tabaccherie e i bar, mettendo ognuna degli apparecchi, quindi un apparecchio ogni venti-trenta metri.
Ora, io mi chiedo: quale amministratore pubblico potrebbe desiderare una situazione del genere? Posso capire chi viene dalla montagna e che abita in un paesino in alta montagna,che magari non ha vissuto situazioni di degrado sotto casa, ma questo sono diventati i quartieri e le periferie cittadine! Mi chiedo quale amministratore pubblico possa volere una situazione del genere o possa volere vedere crescere dei giovani con difficoltà di socializzazione primaria in un ambiente del genere! Aggiungo a questo che, come legislatori, nel 2016 fummo così attenti da inserire nel dibattito della Commissione e, poi, in Aula l'articolo 8, che dice che è vietato consentire ai minori di anni diciotto l'utilizzo di apparecchi e di congegni per il gioco, di cui all'articolo 110, comma 7 lettera c-bis) del Regio Decreto 773 del 1931.
Quali sono - direte voi - le slot, le AWP, le VLT? No. Vi leggo quali sono e sono quelli previsti nel comma 7 c-bis): "Sono apparecchi meccanici ed elettromeccanici differenti dagli apparecchi di cui alle lettere a) e c) attivabili con moneta, con gettone, ovvero con altri strumenti elettronici di pagamento che possano distribuire tagliandi direttamente e immediatamente dopo la conclusione della partita".
Come si chiama quel tipo di gioco? Si chiama ticket redemption. Questi signori abituano i ragazzini a giocare e a mettere i gettoni lì dentro per ricevere un tagliando che dà diritto a un premio (una bambolina, un pallone) abituandoli al gioco d'azzardo! Così quando compiono diciott'anni si spostano alla macchina a fianco della slot! Il legislatore del 2016 fu così attento da vietare quel tipo di gioco, ma quell'articolo nel disegno di legge n. 144, ovviamente, scompare!



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Nell'articolo 5 dello Statuto della Regione richiamiamo il ragionamento di prima sull'articolo 41 della Costituzione, cioè la necessità di sostenere da un lato, lo sviluppo economico e sociale, in questo caso, del nostro territorio, come la Costituzione tutelava in un disegno generale a livello nazionale. Ci troviamo, di nuovo, di fronte al medesimo confronto d'impostazioni, perché potrebbe essere persino contraddittorio il fatto che il collega Ravetti richiami un articolo che ha per titolo "Sviluppo economico" nel momento in cui stiamo cercando di contemperare questo con la tenuta sociale delle comunità che ci sono affidate.
Eppure, dall'articolo 5 emergono diverse frasi che, alla lettura chiariscono le posizioni e quali sono i richiami cui dobbiamo rifarci. E anche qui, quando si parla di disuguaglianze, si parla di nuovo della necessità di contenere la divaricazione sociale che determinati fenomeni generano. Mi sembra che capiamo la logica cui si è richiamato il collega Ravetti nel momento in cui ha deciso di mettere la pregiudiziale su quest'articolo, perché effettivamente ci troviamo di fronte a un fenomeno quello del gioco d'azzardo, che queste disuguaglianze ancor più le crea.
Di nuovo, si dice che il decisore deve agire responsabilmente nei confronti delle generazioni future. Ebbene, questo è stato richiamato più volte e anche bene ed efficacemente nell'ultimo intervento del collega Bertola perché è proprio la tutela di questi, è l'attenzione particolare ai cittadini più fragili, che nella fattispecie, in questo caso, sono i minori, di cui dobbiamo tenere conto. Pertanto, se vengono meno i presupposti per contenere i rischi e per fare in modo che quest'attività non ricada sul cittadino più debole, allora vuole dire che viene meno anche il nostro rispetto dell'articolo 5 che a questo proprio ci richiama.
Tuttavia, ed è stato di nuovo detto anche questo, non si fa soltanto riferimento a questi due aspetti, come anche la tutela del consumatore. Qui richiamo nuovamente l'attenzione che il legislatore deve avere per tutelare, in tutti i modi, soprattutto il consumatore fragile, e per fragile s'intende quello più debole, che più facilmente può essere indotto al gioco.
È persino non voglio dire "ridicolo", però quantomeno particolare, il richiamo dell'articolo 5 in questo contesto a proposito dell'incentivazione del risparmio e alla garanzia della sicurezza sociale, perché se c'è qualcosa che va proprio in contraddizione con il risparmio è il gioco d'azzardo patologico, il gioco d'azzardo in particolare! Neanche se mi si dice d'investire tot per avere un multiplo di tot, so che questo è vero sapendo che tutte le statistiche e tutte le leggi della fisica e della matematica indicano che mai questo tipo di gioco comporta un vantaggio anche per chi volesse considerarlo un investimento.
In conclusione, sulla garanzia di sicurezza sociale qui di garanzie non ne abbiamo nessuna, anzi abbiamo la garanzia che, dal punto di vista sociale c'è un ulteriore impoverimento, un'ulteriore dilapidazione della materia sociale e uno sfilacciamento delle relazioni e delle sicurezze cui tutti i cittadini hanno diritto.



PRESIDENTE

Grazie.
Invito tutti i Consiglieri a stare nei tre minuti, altrimenti sar costretto a togliere la parola. Se è qualche secondo, è un conto, se andiamo oltre, no. Dovete fare interventi di tre minuti, perché lo prevede il Regolamento.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ciò che dovrebbe allarmare i decisori politici in primis noi e, poi, anche le famiglie piemontesi è che, soprattutto i nostri studenti, i minorenni nella fascia tra i quindici e i sedici anni si collocano tra quelli che, in Europa, sono con il più elevato tasso di pratica di gioco d'azzardo, ma proprio in termini assoluti! Che cosa vuol dire "pratica al gioco d'azzardo"? Significa aver puntato il denaro almeno una volta nell'anno precedente.
Nel dire questo, mi richiamo a uno degli studi ormai più citati in materia all'inchiesta di ESPAD sui giochi legali, quindi autorizzati dallo Stato in particolare le slot machine gestite in concessione.
In particolare, le scommesse che attraggono i nostri giovani ben oltre la media europea e le lotterie istantanee, quindi non solo le slot, ci dicono che i nostri adolescenti giocano d'azzardo assai più della media dei loro coetanei europei, con una differenza di ben dieci punti percentuale, il 32%, ovvero uno studente italiano.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Un'azione di disturbo del PD.



GRIMALDI Marco

Scusate, ma non ho capito cosa è successo.
Dicevo che il 32%, ovvero uno studente italiano su tre, ha giocato d'azzardo nell'ultimo anno. Questo dato ci colloca appena dietro agli studenti greci e ciprioti, il 33%, e pari agli studenti del Montenegro.
Che cosa si è sbagliato, si chiede, in sostanza, quest'indagine? Questi dati sono una palese dimostrazione del fallimento delle politiche distributive del gioco d'azzardo in Italia, in parte perché, come dicevamo in Italia si è passati, da qualche casinò, ad averne a ogni metro della strada. In più, c'è questa sorta di fenomeno tutto italiano, in cui c'è stata una rassicurazione, quella del "piccolo è meglio".
La percezione che non credo abbiate fino in fondo è proprio questa: un conto è avere dei luoghi adibiti distanti, dei luoghi in cui anche la scelta di non rispondere a regole genitoriali è una scelta che ti obbliga a violare le regole della famiglia fino a un luogo che è lontano; un conto è averne a ogni metro e vedere addirittura i tuoi zii e i tuoi vicini di casa fare le stesse cose.
Mi fermo, anche se la riflessione è ben più lunga.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega per aver posto questo tema rispetto all'articolo 5 del nostro Statuto. È vero che l'articolo 5 valorizza e sostiene tutta una parte delle attività che devono essere sostenute e valorizzate, legate al mondo dell'impresa, dell'artigianato, dell'imprenditoria, delle professioni e, di fatto, contribuisce alla realizzazione, in Piemonte, della piena occupazione, però anche attraverso la formazione e l'innovazione economica e sociale.
I temi delle generazioni future e dell'innovazione sociale messi al centro del dibattito di questa pregiudiziale fanno oggettivamente a pugni con l'obiettivo di questa norma.
In questa norma non ci troviamo nessuna innovazione sociale; non ci troviamo nessuna capacità di guardare a un futuro e a un'idea di società corretta, a mio giudizio.
Spesso, in quest'Aula, si sprecano tante parole legate al futuro delle nuove generazioni e a come le nuove generazioni debbano essere aiutate a crescere dentro un contesto sociale che li possa preservare da tentazioni che possono portarli fuori strada. Noi oggi già sappiamo che c'è tutta una serie di tecnologie che permettono alle nuove generazioni, se non ben seguite e se non bene educate dalle proprie famiglie o dalle comunità educanti di riferimento, d'incorrere in situazioni pericolose.
Il collega Bertola ha rappresentato in modo eccellente alcuni dei rischi che oggi corriamo, invece si tira dritto, ma in nome di che cosa? In nome di un accordo, di una posizione politica e di promesse. È questo tutto quello che, di fatto, nel giudizio stride, e stride proprio perché, alle parole, alle indicazioni e anche a un'idea, magari diversa dalla nostra che ha questa maggioranza rispetto al futuro, rispetto all'educazione rispetto alla tutela degli adolescenti e dei minori e rispetto a un'idea di società dove nessuno può essere lasciato indietro, segue invece una norma che, tendenzialmente, aiuta le persone a incorrere, purtroppo, in condizioni per cui verranno lasciate indietro.
Spesso e volentieri sappiamo che a rimanere indietro non è poi soltanto il soggetto che si ammala, ma è anche la stessa famiglia o la famiglia, pur di non rimanere indietro, rischia di disgregarsi dal punto di vista degli affetti e delle relazioni.
Pertanto, Presidente, penso che fosse quanto mai opportuno portare all'attenzione dell'Aula questa pregiudiziale sull'articolo 5, "Sviluppo economico e sociale", perché economia e sociale non possono essere messe una contro l'altra; cosa che voi, invece, fatte regolarmente tutte le volte che approcciate questa materia con questa modalità e con questa pochezza di sensibilità umana rispetto ai danni che questa norma potrà portare ai cittadini piemontesi e, soprattutto, a coloro che, magari in giovane età vedendo questa tipologia d'attività, potrebbero iniziare a incorrere in un inizio di patologia.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste d'intervento.
Essendo le ore 20.26, come concordato, sospendiamo per un'ora i lavori, che riprenderanno alle ore 21.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 20.26, riprende alle ore 21.31)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
. Questione pregiudiziale posta dal Consigliere Gallo



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Per riepilogare, è stata chiusa la pregiudiziale precedente?



PRESIDENTE

È conclusa. Sono intervenuti tutti i Gruppi.



GALLO Raffaele

Mi prenoto per una pregiudiziale nuova, che è quella in merito all'articolo 119 della Costituzione.
Sappiamo che già da parecchi anni ma, in generale, la nostra Costituzione prevede un equilibrio di bilancio da prevedere a livello complessivo, al quale concorrono anche i nostri Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni che, è vero, hanno autonomia finanziaria d'entrata e di spesa ma sempre nel rispetto dell'equilibrio complessivo dei relativi bilanci e concorrono, così dice l'articolo 119 della nostra Costituzione, ad assicurare l'osservanza dei vincoli economici finanziari derivanti dall'Unione Europea.
Perché diciamo che c'è questa pregiudiziale rispetto all'equilibrio economico finanziario generale del nostro Paese? Perché con questa norma se diventerà legge, spenderemo maggiormente per curare le persone che si ammaleranno di ludopatia offrendo un servizio più pervasivo di slot e quant'altro. Torneremo ai valori di malattia e di ludopatia precedente alla legge 9 del 2016 e quindi, in generale, il nostro sistema sanitario stiamo sempre parlando di una legge con un'impronta sanitaria, quindi di tutela della salute dei nostri cittadini - avrà un impatto negativo, perch dovrà gestire e seguire più persone che si troveranno a essere in condizioni di dover essere curate per la ludopatia.
Questo va contro l'articolo 119 della nostra Costituzione e per questo introduciamo questa pregiudiziale, perché nessuna norma, nessuna legge, di nessuna Regione e nessuna norma amministrativa di nessun Comune, Provincia o Città metropolitana può e deve intaccare l'equilibro complessivo del bilancio, quindi compromettere l'osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall'ordinamento dell'Unione Europea che, come sappiamo, da parecchi anni, guidano anche le nostre iniziative e le nostre politiche generali a livello nazionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie per la presentazione.
Vi sono interventi a favore della pregiudiziale del Consigliere Gallo? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della pregiudiziale del Consigliere Gallo, che pone il tema dell'articolo 119 della nostra Costituzione.
L'articolo 119, che pone il tema dell'equilibrio dei relativi bilanci bilanci ovviamente di Comuni, Province e Città metropolitane, chiede che questi equilibri di bilancio, a livello nazionale, debbano essere sostenuti dalle autonomie locali, quindi Comuni, Province e Città metropolitane, in un'ottica di conformità all'ordinamento dell'Unione Europea.
Ecco che questo elemento di contrasto con l'articolo 119 impone alla maggioranza l'esigenza di una visione più ampia. Infatti, come diceva il presentatore, il Capogruppo Gallo, è evidente che questo disegno di legge sostanzialmente, rischia di determinare un rilevante aumento della spesa pubblica: liberalizzare maggiormente la possibilità di gioco d'azzardo patologico, attraverso il riposizionamento delle VLT e delle AWP all'interno di bar, tabaccherie, sale slot e sale scommesse, genera un pericolo maggiore rispetto alla spesa, in particolare alla spesa sanitaria.
Se dobbiamo affrontare questo tema, bisogna che questo disegno di legge abbia anche la copertura economica, copertura che oggi non c'è. Non c'è perché questo disegno di legge è monco, questo disegno di legge non prevede questo rischio; rischio che, invece, dagli interventi che abbiamo sentito da parte di molti soggetti in varie audizioni, è uno degli elementi centrali della loro opposizione, ma pone anche problemi rispetto ai Comuni che dovranno affrontare il tema dell'ordine pubblico e dalla tutela della salute.
Ecco perché un'altra pregiudiziale così centrale è importante da valutare.
Speriamo che la maggioranza abbia la capacità di valutare questa pregiudiziale e di approvarla, perché semplicemente rischiamo di avere una maggiore spesa nel bilancio pubblico, quindi quegli equilibri relativi ai bilanci potenzialmente non sarebbero rispettati. È una pregiudiziale conforme allo strumento delle pregiudiziali e chiediamo che sia approvata proprio perché il disegno di legge è in contrasto con l'articolo 119.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo a sostegno della pregiudiziale sollevata dal Consigliere Gallo in merito all'equilibrio di bilancio delle nostre autonomie locali.
In questo caso parliamo in maniera specifica dei Comuni, che si troveranno a dover rispondere a una maggiore domanda di prestazioni.
In questa legge non vediamo risorse stanziate a favore degli stessi Comuni che possano, in questo modo, andare a coprire le nuove spese che si dovranno sostenere per garantire il livello essenziale per quello che riguarda i bisogni sociali che derivano dalle difficoltà in cui si troveranno molte famiglie di giocatori ludopatici a seguito della cancellazione di tutte quelle norme che hanno consentito a una riduzione di buona parte - questo almeno è quello che ci dicono i SERD - delle prese in carico dei giocatori patologici.
Non abbiamo solamente un costo a livello sanitario, ma abbiamo anche un impatto sociale importante. Ce lo dice anche la Corte dei Conti: ogni volta che legiferiamo in una certa direzione, dobbiamo anche pensare alle ricadute economiche non solo dirette per la Regione Piemonte, ma anche a quelle dirette e indirette degli altri enti coinvolti dalla nostra legislazione.
Considerato che dovremmo legiferare assicurando ai nostri enti locali (che sono già in forte difficoltà di bilancio) la possibilità di garantire gli stessi servizi che assicuravano ex ante la modifica di legge che la Giunta vuole introdurre, in questo caso non stiamo rispettando questo tipo di previsione.
Vista anche la rigidità che hanno subito gli Enti locali in termini di possibilità di agire in maniera più flessibile rispetto ai propri bilanci diventa difficile capire come gli stessi possano mantenere lo stesso livello di servizi sociali che hanno garantito negli anni in cui è stata applicata questa legge rispetto a un incremento della domanda degli stessi servizi che non sono coperti dalle previsioni finanziarie che ha inserito la Giunta in questo disegno di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
È chiaro che c'è una relazione diretta tra l'applicazione di questa legge le modifiche proposte e l'equilibrio di bilancio complessivo della Regione in termini di conseguenze dirette.
Quando si parla degli effetti sulla salute dei cittadini in seguito a provvedimenti che li riguardano, è chiaro che, se da una parte si guarda alla qualità della vita e, quindi, alla preoccupazione per loro, d'altra parte si guarda senz'altro al fatto che, per recuperare la salute e per mantenerli in uno stato di sufficiente benessere psicofisico, sarà necessario spendere risorse (risorse che, in quel caso, non erano certo previste) per garantire un equilibrio di salute psicofisica.
Certo è che si tratta di una beffa: se da una parte c'è un'autonomia di gestione dal punto di vista finanziario e di bilancio della Regione dall'altra abbiamo una legge che induce maggiori costi, soprattutto in un ambito, quello sanitario, dove le risorse scarseggiano sempre. A maggior ragione, la possibilità di andare in controtendenza rispetto a questa direzione è importante. È questa l'intenzione sottesa alla legge che abbiamo varato nel corso della legislatura precedente.
Qui parliamo di costi che sono immediati: pensiamo, ad esempio, agli aspetti più evidenti del costo dei farmaci per recuperare le difficoltà di natura psicologica o le depressioni annesse a situazioni di particolare disagio. Se, invece, parliamo di costi sociali, che hanno comunque delle ricadute sul bilancio, sia pure indirette e più distanti, ma che gravano sempre sul bilancio della Regione, le vedremo nel tempo.
Pensiamo al costo rappresentato per una famiglia, o al costo rappresentato per un figlio che ha vissuto in una famiglia nella quale uno dei genitori giocava: è chiaro che ci sono riflessi che, per recuperare gli squilibri ingenerati in quella persona, avranno tempi di recupero molto più lunghi.
Un'ultima riflessione a questo riguardo: ci sono patologie metaboliche e patologie croniche indotte dal nostro stile di vita, ma è particolarmente spiacevole che sia una circostanza come questa a indurre patologie particolari.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo rispetto alla pregiudiziale sollevata dal collega, con una giusta preoccupazione rispetto ai costi che si genereranno alla luce di questa legge.
Sappiamo bene che ci sono dei costi che possono ingenerarsi proprio a causa del disagio e del malessere indotto dalla ludopatia attorno alla persona che gioca e alla persona che si ammala. E parliamo sia di costi personali sia di costi sociali; costi sociali che, peraltro, abbiamo visto e stiamo tuttora osservando con i servizi sociali, all'interno di quel dialogo che sviluppiamo con i soggetti territoriali delle nostre comunità.
Il fatto di non tener conto di questo, a nostro giudizio dimostra l'ennesima incapacità di analizzare questo fenomeno nella sua totalità.
Affrontiamo il problema specifico, ma poi, in qualche modo, non riusciamo a capire quale sarà l'impatto di questa norma.
Il punto che solleva il collega, a mio avviso, è ancora più stringente, è ancora più da analizzare; è questo ciò che mi spaventa di quest'approccio: la mancanza di analisi di tutte le conseguenze indotte da questo tipo di norma.
Penso, quindi, che questa pregiudiziale debba essere considerata nella sua interezza e nel suo peso, perché anche su questo abbiamo un lavoro enorme da fare, che non mi pare sia stato esaminato e accuratamente valutato.
Perché quando il collega, giustamente, pone il tema dei costi maggiori ricordo che, ai sensi dell'articolo 119, i Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa - si riferisce però al rispetto dei vincoli degli equilibri.
Sono abbastanza convinto che con questa norma la maggioranza sia convinta di risolvere un problema, ma ne creerà tanti altri. Perché il disagio porta con sé altre forme di problemi, altre somme di denaro pubblico che dev'essere speso, a meno che uno non decida di lasciare questa norma e di non fare nulla per contrastare la ludopatia, nulla per garantire servizi alle persone che vivono una difficoltà, nulla per generare processi virtuosi e positivi per l'accompagnamento di chi vive una difficoltà.
Questa, però, è una scelta; scelta che valuteremo anche dall'atteggiamento della maggioranza in merito a questa pregiudiziale. È legittimo dire "risolviamo un problema, ma ci disinteressiamo dell'altro"; peccato che "quell'altra tipologia di problema" è decisamente più importante e oggettivamente più faticosa da gestire nella sua totalità, perché di fronte a problemi complessi, non esistono soluzioni semplici.
Su questo vediamo una maggioranza cui piace portare in Aula soluzioni semplici, ma i problemi complessi rimangono tali come sono.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Mi pare più che fondata questa questione pregiudiziale. È chiaro che si spenderà di più e direi che infastidisce anche un po' leggere il titolo di questo disegno di legge, "Contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico", come se non ci fosse già una legge.
Una legge c'era e questo disegno di legge si occupa, in realtà, di altro cioè di far tornare il Piemonte alla situazione del 2016, mascherandolo da disegno di legge per il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico. Dico mascherandolo, perché ho sentito anche presentare questo disegno di legge in questo modo: "Facciamo un disegno di legge per contrastare il gioco d'azzardo patologico, tant'è vero che mettiamo questi stanziamenti". Le misure a contrasto del gioco d'azzardo patologico c'erano, ci sono già nella legge n. 9/2016 e vanno portate avanti. Certo vanno portate avanti.
Qualcuno vuole spiegare l'inerzia che ha avuto questa Giunta regionale nel portare avanti le misure a contrasto e prevenzione del gioco d'azzardo patologico in questi anni? A cosa sono legate? Al fatto che poi si voleva modificare la legge? Ma se si vuole modificare la legge, almeno in una parte di uno dei due pilastri della legge - la riduzione dell'offerta, da una parte, e il contrasto e la prevenzione dall'altra - se si voleva solo modificare la parte relativa alla riduzione dell'offerta, si poteva portare avanti e cercare di applicare l'altra. Invece c'è stata una pericolosa e preoccupante inerzia, messa in evidenza anche da un'interrogazione che presentai ormai qualche mese fa, se non un anno fa, alla quale la Giunta regionale, nella persona dell'Assessore Marrone, rispose che sul Piano triennale c'erano dei soldi fermi e non spesi.
Inoltre, il disegno di legge parla di nuovo del marchio "No slot", che era già presente nella legge n. 9/2016. Che cosa ha impedito a questa Giunta regionale di promuovere e di portare avanti questo marchio "No slot" dal 2019 a oggi? Che cosa ha impedito a chi ha governato il Piemonte nei cinque anni dal 2016 al 2021 di far venire alla luce questo marchio "No slot"? C'è bisogno di metterlo in un ulteriore disegno di legge e poi lasciarlo lì? Lo dico, perché avevo fatto una proposta, forse ancora nella passata legislatura e ormai le sovrappongo. Avevo proposto di farlo creare da gruppi di studenti per dare un premio a delle scuole. Qualcuno si scandalizzò e disse: "No, devono lavorare le agenzie di comunicazione".
Benissimo, siamo nel 2021 e dopo cinque anni questo marchio ancora non c'è.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Una battuta fuori sacco, Presidente: nel frattempo gli studenti di Bertola sono già all'ultimo ciclo dell'università, alcuni addirittura sono già alla specialistica.
Presidente, la cosa di cui probabilmente non si rendono conto "forza scommesse", "lega slot" e "fratelli di gioco" è che questa vicenda non conviene alla Regione in tutti i modi. Ve lo dico anche perché, mentre lo Stato, tutto sommato, dal gioco d'azzardo guadagna rilevanti somme ed è difficile tornare indietro, noi abbiamo, come diceva implicitamente il Presidente Gallo, solo gli effetti più deleteri, perché alla fine i costi delle ludopatie e della presa in carico di quelle migliaia di famiglie si uniscono - e ve l'abbiamo detto già in altre pregiudiziali - all'effetto deteriore, quello più sociale, quello delle relazioni umane, quello soprattutto dell'impoverimento della famiglia, della società e d'interi territori.
Non voglio anticipare temi e pregiudiziali di altri colleghi, ma davvero non c'è equilibrio di bilancio e non c'è equilibrio economico in questa manovra. Non c'è neanche l'interesse di comprendere come uscire dagli slogan che vi siete costruiti, tra l'altro in un modo davvero ipocrita perché avete avuto tutto il tempo per arrivare a una definizione diversa della nostra legge in vigore.
Credo che quel che ha di fondo questa pregiudiziale è che se voi aveste, in qualche modo, occupato il vostro tempo anche solo ascoltando gli scienziati, gli opinionisti, l'Università, l'IRES e la società civile, ma anche gli stessi funzionari della Regione e delle ASL, che dicono una sola cosa, cioè che la legge non si deve toccare perché funziona, se la Giunta Cirio avesse avuto interesse per i dati reali, sarebbe stata presente anche solo in una delle sedute fatte finora. Ma parlo anche delle sedute convocate per gli scorsi tentativi, perché, ve lo ricordo, ne avete già collezionati due e siete davanti al terzo fallimento. Ora, è evidente che non volete sentirvi dire che la legge sul gioco d'azzardo funziona e smantellarla è un atto irresponsabile e dannoso, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione.
I dati dell'IRES sugli effetti di natura economica sulla spesa relativa al gioco in Piemonte mostrano quell'inversione di tendenza che ha generato degli interessi particolarmente positivi anche per noi, nella presa in carico delle persone problematiche. Pertanto, credo che questa pregiudiziale debba essere votata e debba essere soprattutto riconsiderata anche nel quadro finanziario di cui parleremo prestissimo.
. Questione pregiudiziale posta dalla Consigliera Frediani



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per la presentazione di una questione pregiudiziale; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente, e grazie anche al Presidente Grimaldi che mi consente di parlare.
La pregiudiziale si riferisce al fatto che questo disegno è profondamente divisivo. È divisivo perché va a creare dei contrasti tra coloro che si sono messi in regola e coloro che, a oggi, non si sono messi in regola, tra coloro che hanno un'attività che si trova a una certa distanza rispetto ai luoghi sensibili e coloro che hanno un'attività che, magari per cinquanta metri soltanto, non sarà penalizzata dall'approvazione di questo nuovo disegno di legge.
È divisivo per voi, per voi maggioranza, perché sappiamo che non siete tutti d'accordo e che questo disegno di legge vi crea dei problemi interni.
Inoltre, dovrebbe essere divisivo anche per ogni singolo individuo, perch come ho detto nel precedente intervento, mi rendo conto che un po' per la stanchezza, un po' le ore che abbiamo passato in aula, un po' le mascherine che magari rendono difficile respirare e quindi l'ossigeno fatica ad arrivare al cervello e alcune parole sono fraintese.
Succede che si ascolta un intervento un po' distrattamente, un po' annebbiati. Un po' il plexiglass, un po' le luci e un po' la mascherina, si capisce tutt'altro e allora cosa si fa? Si aprono i social e si scrive la prima stupidaggine che viene in mente, invitando tutti a commentare dicendo anche che si è disgustati per l'intervento che ha fatto la collega in Aula! Mi spiace che sia uscito però il Consigliere "disgustato". Forse non sta bene e bisognerebbe andare a vedere se va tutto bene, se è fuori, se sta prendendo aria e se il disgusto l'abbia sopraffatto. Quando si ascoltano gli interventi dei colleghi, bisognerebbe capirne il senso, perché se io parlo di valori e dico che, secondo me, quel crocifisso è associato a certi valori, credo che quest'affermazione dovrebbe essere collegata al fatto che abbiamo ascoltato degli esponenti di quell'ambiente che si rifanno a certi valori e li esprimono, come ha ricordato anche la Consigliera Canalis citando il portavoce della Caritas. Mi stupisce che questa maggioranza non dia ascolto a persone che dovrebbero essere un punto di riferimento.
Devo dire, insomma, che sono piuttosto disgustata dal modo in cui le mie parole sono state travisate, sono state messe in rete. Vedo dei commenti adesso e tranquillizzo la signora, che non nomino, che ha commentato: "I miei figli lo fanno il presepe e sono contenti di fare il presepe"; la teoria gender è un qualcosa che qualcuno si è inventato, non lo so, ma i miei figli non hanno paura del gender e dormono tranquilli la notte, non so i vostri.
Continuate a commentare così! Più andate avanti, più si vede qual è la modalità di questa Lega, che non sa ascoltare, non ha saputo ascoltare nelle audizioni e che, in fondo, non ha a cuore veramente a nessun problema, non gliene frega assolutamente niente dei principi e nemmeno della famiglia! Non riempitevi la bocca in modo ipocrita e non fate battaglie che poi non siete in grado di continuare con coerenza nei singoli gesti che fate ogni giorno in Consiglio!



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco, sulla pregiudiziale Frediani.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Devo dire che condivido le preoccupazioni della collega in merito alla discrezionalità con cui s'inseriscono alcune modifiche all'interno della norma. Fra l'altro, discrezionalità che non ci sono state spiegate in Commissione e in nessun contesto di confronto, tantomeno in Consiglio regionale.
Sarebbe interessante capire la ragionevolezza dietro alla quale si nasconde la modifica della distanza, dal momento che con le vecchie disposizioni abbiamo avuto anche effetti positivi e dal momento che, rispetto alle nuove disposizioni di questa norma, diventa difficile capire per quale motivo vengono inseriti i cinquanta metri di differenza e qual è la previsione delle nuove aperture che si potrebbero concedere con questa norma, come se non fossero già sufficienti le previsioni che consentono di reinstallare le macchinette a coloro che già prima erano all'interno di quelle che poi sono state le distanze che hanno consentito di dismettere le slot e le VLT in tantissimi esercizi commerciali del nostro Piemonte e che ci consentono di avere risultati positivi in controtendenza - e sottolineo in controtendenza rispetto al resto d'Italia.
Legiferando un po' così - mi si permetta di dire - "a caso", con variazioni abbastanza arbitrarie, diventa difficile capire quale sia la ragionevolezza che si cela dietro la norma, quale sia il ragionamento dal punto di vista legislativo che ci consente di legiferare in piena correttezza, in quanto anche la nostra Costituzione prevede che si legiferi nei limiti della ragionevolezza della legislazione.
Quando, infatti, si fanno delle modifiche, è importante che s'inseriscano variazioni a una norma o che si preveda una nuova norma, che ci sia un ragionamento dietro che ci possa consentire di spiegare in maniera chiara l'obiettivo e per quale motivo si sia preso un determinato parametro anziché un altro.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere, sulla pregiudiziale Frediani.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della pregiudiziale posta dalla collega Frediani, che ritengo più che motivata, perché si crea - si è detto - un esercito di salvati per pochi metri. S'introduce, soprattutto, un elemento di confusione; ciò che notiamo principalmente è la confusione che si crea.
Si crea un elemento confusivo rispetto alle norme vigenti e, di conseguenza, una più difficile applicazione della legge, se questo disegno di legge diventerà legge, una sua più difficile applicazione e, di conseguenza, una molto più difficile rilevazione di eventuali abusi e di eventuali irregolarità.
Se si tira una riga e si dice che c'è un distanziometro, allora vale per tutti; ma se per qualcuno c'è, per qualcuno non c'è, per qualcuno è di 450 metri e per qualcun altro è di 500 metri, diventa un po' difficile anche per chi deve applicare la legge. Allora, forse, ci saranno meno controlli meno sanzioni e contenziosi in più.
Il cittadino comune, spesse volte, purtroppo, conosce poco ciò che si fa in Consiglio regionale. Tuttavia, parlando anche con persone che hanno seguito i lavori del Consiglio regionale e che conoscono le leggi regionali abbiamo visto che pochissime - pochissime - persone conoscono veramente il contenuto di questo disegno di legge anche perché, a nostro avviso, sono stati mandati dei messaggi, che fanno parte della comunicazione-propaganda politica, che volutamente hanno inserito elementi di confusione sulla natura e sugli intenti di questo disegno di legge.
Ripeto: la confusione è anche proprio nell'impianto normativo del disegno di legge, per cui la pregiudiziale posta dalla collega Frediani è più che fondata e mi auguro che possa, così come tutte le altre, trovare il favore dell'Aula nel momento della votazione.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, mi consenta di sottolineare che il lavoro che stiamo facendo non ha nulla a che vedere con i sentimenti personali come il disgusto l'apprezzamento o la condivisione religiosa. Non hanno davvero nulla, se però si ascoltasse con attenzione gli interventi che provengono dai banchi della minoranza, si noterebbe che gli argomenti che stiamo portando sono di carattere giuridico.
Le nostre questioni pregiudiziali partono tutte da elementi dello Statuto della Regione Piemonte o da articoli della Costituzione e, quindi, quello che ha suscitato disgusto nei banchi della maggioranza probabilmente era l'articolo 11 dello Statuto della Regione, quello che parla di diritti sociali.
Mi colpisce molto, perché le nostre argomentazioni riguardano l'aumento della povertà, l'aumento delle persone che poi richiederanno investimenti e spese, quindi un incremento anche dei costi di bilancio per la nostra Regione.
Spero, quindi, che non abbia davvero nulla a che fare con il disgusto tantomeno deve averlo l'argomento portato in questa questione pregiudiziale dalla collega Frediani, che riguarda le distanze.
Possiamo intenderci velocemente: ci sono due punti, nel disegno di legge della Giunta, il n. 144, che molto probabilmente saranno impugnati. È per questo che stiamo insistendo su questi due punti. Il primo riguarda il limite ai poteri dei Sindaci.
La Regione non ha la facoltà di limitare o di ridurre questi poteri. Questo quasi certamente sarà impugnato, a meno che non lo vogliate emendare. Ci abbiamo pensato noi con alcune migliaia di emendamenti; speriamo che almeno qualcuno sia accolto.
L'altro punto riguarda il trattamento diverso riservato agli imprenditori.
Non credo che nessuno dei partiti di minoranza stia approcciando il tema della riduzione dell'offerta di gioco d'azzardo in un'ottica anti-impresa o in un'ottica di pregiudizio aprioristico nei confronti degli imprenditori tant'è che ci sono molti imprenditori che in questi anni si sono adeguati alla legge regionale n. 9 del 2016, quindi c'è tanta brava gente anche lì.
Il punto è un altro: se voi, nel vostro disegno di legge, consentite, a chi non poteva mantenere il proprio esercizio commerciale a certe distanze, di farlo, oppure addirittura di re-installare l'esercizio laddove si trovava prima del 2016, lì sì che introducete una norma retroattiva, quindi incostituzionale, per cui incompatibile con l'ordinamento italiano. Lì sì che create una disparità di trattamento tra i diversi esercenti e quindi lì, vi esponente a un'impugnativa che arriverà. Arriverà su entrambi i punti, quello del limite al potere dei Sindaci e quello della disparità di trattamento agli imprenditori.
Per questo stiamo esponendo questioni pregiudiziali: meglio perdere qualche ora oggi, fermarsi in tempo e correggere il testo, per evitare che poi torni indietro dopo l'impugnativa del Governo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei tornare all'oggetto della richiesta della Consigliera Frediani; e della vicenda appena trattata dalla Consigliera Canalis vorrei fare proprio una pregiudiziale a parte, su un tema anche più complicato di com'è stato descritto finora da tutti noi.
Vorrei parlare proprio di quei luoghi che rischiano di creare dei salvati ma anche soggetti che, per cinquanta o 100 metri, rischiano di stare dentro o fuori la normativa. Avete voluto a tutti i costi.
Tutto bene, Consigliere Gavazza? È venuto minaccioso.



PRESIDENTE

No, prosegua, perché ci sono alcuni Consiglieri di maggioranza e di opposizione che hanno la mascherina alzata.
Invito tutti a indossare bene la mascherina.



GRIMALDI Marco

Può interrompere.



PRESIDENTE

No, no, non deve interrompersi.
Prosegua.



GRIMALDI Marco

Dicevo, Presidente, che c'è una sorta di elenco di salvati e altri che invece, saranno dentro o fuori dalla normativa.
Pertanto, anche a distanza di cinque anni, cambiando i 300 metri con i 400 e i 500 con i 400, rischiamo di generare una confusione al punto di rendere davvero difficile anche il ruolo dei Comuni.
Dobbiamo dirci una cosa una volta per tutte. Un conto è - lo ripetiamo dire che, secondo voi, una legge è sbagliata, tracciare una linea e avere il coraggio (cosa che non avete avuto) di dire, che d'ora in poi, c'è solo una legge nazionale. Sarebbe stato un azzardo, ma, paradossalmente, sarebbe stato un azzardo più lecito di quello che fate ora, perché voi avete il gusto tutto italiano di dire che è giusto fare le giornate no slot, è giusto fare tutto quello che possiamo contro le dipendenze, per poi far finta di attaccarvi a un principio assai strano, cioè la retroattività, e fare una retroattività doppia. Ma, soprattutto, è lì che è incredibile l'atteggiamento legislativo, che nessun funzionario del Consiglio regionale vi avrebbe mai fatto scrivere.
Ve lo dico: se aveste preso questo testo e vi foste rivolti agli Uffici della dottoressa Jannelli, nessuno dei suoi funzionari e posizioni organizzative vi avrebbe mai, e dico mai, autorizzato a scrivere certi abomini. In più, la cosa assurda è il buonsenso.
Presidente, mi lasci dieci secondi, vista l'interruzione.



PRESIDENTE

L'interruzione l'ha fatta lei in autonomia, nessuno l'ha interrotto.
Prosegua.



GRIMALDI Marco

Come nessuno mi ha interrotto! Mi ha interrotto il Consigliere Gavazza e anche lei.



PRESIDENTE

Prosegua, è già oltre di venti secondi.



GRIMALDI Marco

Stavo dicendo che proprio per il principio di volere per forza non lasciare la legge come tale, neanche modificarla, costringere tutti a modificare i distanziometri di cinquanta o 100 metri a ogni Comune vi porterà tantissimi ricorsi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Mi pare che la questione posta dalla collega non sia affatto una questione minimale. Si tratta di cambiare in corsa regolarmente. Stiamo parlando di distanze e di metri normati e descritti all'interno della norma, ma che cambiano rispetto al passato e che, di fatto, danno un'altra ipotesi geografica sul posizionamento di queste attività o, meglio, in un mondo perfetto, su attività che avrebbero dovuto essere altrove, cioè essere delocalizzate e che oggi, con questa legge, invece, si troverebbero in una condizione di maggior raggio.
Invece sappiamo bene che questa norma, di fatto, permetterà, a coloro che non hanno voluto, consapevolmente e colpevolmente, non rispettare la norma di riconoscere che hanno fatto bene a non rispettare una norma della Regione Piemonte, perché tanto arriva qualcuno che avrebbe permesso una sanatoria. Ma questo è un approccio che questa maggioranza ha su questo tema precipuo, cioè su quest'aspetto singolo, cioè il tema delle distanze che vengono ridotte e che vengono cambiate ulteriormente rispetto alla norma passata.
Penso che su questo, Presidente, sia necessario fermarsi e capire meglio. È chiaro, Presidente, che.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Guardi, non è l'unico. Purtroppo anche la Presidenza è disturbata direttamente dal collega Demarchi.
Ognuno ha i colleghi che si merita.
Prosegua.



MAGLIANO Silvio

Sottoscrivo, Presidente.
Detto questo, anche la modalità con la quale cambiamo questo tipo di norma di fatto, oltre che a creare confusione, crea di nuovo un'alterazione del mercato, un'alterazione della possibilità di giocare la stessa partita o esser messi nelle condizioni di fare una seria attività imprenditoriale.
Tuttavia sappiamo che, dal punto di vista dell'approccio a questa materia è oggettivamente un approccio un po' facile, un po' leggero, un po' semplicistico e troppo semplificante rispetto a un tema così complesso.
Devo dire che la collega su questo è stata oggettivamente anche molto gentile. C'è chi prova ad approfondire le norme, prova a studiarle e prova a leggere, e chi passa il tempo a fare il meme della settimana, ma ognuno ha il suo compito nella storia: c'è chi studia le leggi e chi scrive i meme da pubblicare sui propri siti e sui propri social.
Questo, secondo me, è un approccio sbagliato, perché vuol dire non provare come stiamo provando noi, a cercare la soluzione migliore, a cercare la soluzione più adeguata per non distruggere altre famiglie e altri cittadini piemontesi ma, nello stesso tempo, di trovare - abbiamo provato in tanti modi - soluzioni affinché quei posti di lavoro non vengano persi.
Sembra a voi impossibile che si possano tenere insieme i due aspetti. Per noi no, perché pensiamo che la politica sia anche questo: provare a mettere insieme due istanze e cercare un compromesso che faccia del bene a entrambi e non metta in difficoltà una delle parti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Mi consenta in questo breve intervento intanto di fare una considerazione iniziale, perché sono rimasto un po' spiaciuto dallo scivolone che si è generato in relazione ad alcune comunicazioni social.
Mi sforzo quotidianamente, quando le faccio - non sono senz'altro uno di quelli che li frequenta con grandissima intensità - di portare le ragioni senza offendere l'avversario, senza squalificare la persona che ha idee diverse dalle mie, anzi cercando di sostenere le mie. Penso che questo sia l'atteggiamento che si è manifestato anche quest'oggi ed è il motivo per cui siamo disposti - perché crediamo nelle cose che stiamo dicendo - ad andare avanti fino a quando sarà necessario per stare sugli argomenti, per stare sulle nostre motivazioni, in maniera pratica per opporci a questa legge.
Sono rimasto un po' oggettivamente spiaciuto del fatto che una collega di cui ho stima personale - indipendentemente da quello, ha diritto al rispetto, non solo della sua persona, ma anche e soprattutto delle sue opinioni - sia stata attaccata in maniera non proprio corretta.
Invito, in questo senso, a una maggiore attenzione, altrimenti, se scivoliamo in quest'ambito ripido, poi ci dobbiamo trovare a giustificare anche gli errori d'ortografia, la mancanza degli apostrofi e la mancanza degli accenti che, purtroppo, in certi post sono ricorrenti e che, alla fine, mancano di rispetto addirittura all'italiano. Soprattutto per chi dice "prima gli italiani", mi vien da dire "prima l'italiano". Se mia moglie, che è una professoressa d'italiano, andasse a vedere certi post troverebbe molti più errori che offendono forse altrettanto tutti noi, come offendono me, insieme alla collega.
Brevemente sulla questione. Anche per me c'è un evidente elemento di confusione, ma anche un elemento di discriminazione legato a questo continuo cambio delle distanze e al fatto che una manciata di metri possa mettere in circostanze diverse, in tempi diversi, modificando i termini in corso d'opera imprenditori che, alla fine, avrebbero il diritto di essere trattati in maniera uniforme e che, invece, in questo modo, non lo sono.
Grazie, Presidente.
. Questione pregiudiziale posta dal Consigliere Valle



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Se non ci sono altri interenti, pongo una nuova pregiudiziale.
Grazie, Presidente.
Anch'io ho il piacere di illustrare una questione pregiudiziale. La mia è relativa a un tema di carattere costituzionale. In particolare è collegata all'articolo 4 della Costituzione, che recita: "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società".
In particolare, è su questo secondo comma che vorremmo eccepire la possibilità di procedere alla discussione di questa legge, nella misura in cui siamo abbastanza convinti che riaprire alla diffusione di questo tipo d'installazioni sul territorio della nostra Regione, peraltro dopo averla fortemente limitata negli anni passati, possa non essere coerente con la finalità che la Costituzione riconosce rispetto tanto al progresso materiale, quanto al progresso spirituale.
Per quello che attiene il progresso materiale, è ovvio che parliamo del beneficio di pochi e del nocumento di tanti; oltretutto, si combina abbastanza evidentemente con un nocumento importante per le risorse pubbliche, perché si va a diffondere una patologia che poi tocca al sistema sanitario pubblico prendere in carico.
È già dimostrato - abbiamo avuto modo di vederlo anche nel corso delle audizioni - che anche il guadagno dello Stato, dal punto di vista dell'erario e delle tasse collegate a questo tipo di attività, non ripaga affatto l'investimento che poi il settore pubblico deve sostenere per pagare i danni di questo tipo di scelta.
Sarà più spericolato, forse, ma mi sento di oppormi, anche dal punto di vista del progresso spirituale, all'offrire, come unico soccorso alle persone che, evidentemente, scarse di mezzi tanto culturali quanto materiali, ricercano un miglioramento della propria condizione di vita strumenti come quelli del gioco d'azzardo, che comunque, in termini di calcolo delle probabilità, sono notoriamente a sfavore del giocatore e a favore di chi questo gioco lo organizza e lo trasforma in un'occasione di sfruttamento ulteriore delle classi sociali più in difficoltà.
È per questo che sottoponiamo tale questione pregiudiziale all'Aula, nella speranza che possa venire accolta e, in questo modo, interrompere la discussione di questo disegno di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi, a sostegno della questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Valle.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Valle per aver sollevato una questione profonda direi.
Proverò a sostenerla in questa maniera, Presidente, citando un testo scritto da due psicoterapeuti nel 2003, "L'epoca delle passioni tristi". In realtà, il titolo francese originale era più completo ("Le passioni tristi: sofferenza psichica e crisi sociale") e avanzava una tesi ancora valida dal mio punto di vista, all'interno di un filone che descriveva la fine della modernità.
La modernità era stata caratterizzata da un futuro segnato dal segno positivo: le persone guardavano agli anni a venire e vedevano un "più" vedevano un progresso promesso dalla politica, dalla scienza e anche dalla religione.
Che cosa succede con la fine della modernità? Avviene una crisi e questa credenza si sovverte, al punto che il futuro diventa minaccioso e dal segno "più" passiamo al segno "meno".
Vengono meno, quindi, le promesse che, attraverso la scienza, avremmo curato e guarito le malattie, che attraverso la conoscenza avremmo risolto tutti i problemi relativi alla nostra insufficienza e, attraverso la politica, avremmo creato dei luoghi con meno ingiustizie.
Il XX secolo è stato il luogo di questo capovolgimento e sono arrivate le "passioni tristi", non nel senso della tristezza, ma nel senso che aveva già indicato Spinoza, cioè dell'impotenza e della disgregazione.
Si chiederà, Presidente, perché ne sto parlando in questo momento, mentre stiamo trattando il gioco d'azzardo patologico, e perché ne sto parlando mentre sostengo una tesi del collega Valle sull'aspetto della crescita spirituale e del fatto che tutti dovremmo concorrere a questo.
Lo faccio perché se il futuro ha un senso negativo - se siamo stati traditi dalla scienza, traditi dalla politica e traditi dalla religione - non ci resta nulla in cui sperare, non resta che l'azzardo come dimensione dell'emancipazione individuale e collettiva.
Noi non possiamo arrenderci a questo sentimento di rassegnazione Presidente. Noi abbiamo il compito di rilanciare speranze concrete che passino attraverso il lavoro, lo studio e anche la conoscenza.
Forse, in maniera più semplice lo ha detto Francesco Guccini con una canzone che s'intitola "Addio", dove, a un certo punto, il cantautore dice: "Le lotterie, l'unica fede in cui sperare".
Noi non vogliamo credere, accettare e rassegnarci a un mondo in cui l'unica fede in cui sperare sia quella delle lotterie.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Rinuncerei quasi all'intervento, però credo che sia corretto.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate, lasciate intervenire la Consigliera Frediani.
Non capisco il motivo per cui tutte le volte che interviene la Consigliera Frediani s'innesca una.



FREDIANI Francesca

È così, c'è sempre dibattito, perché la parte sinistra è sempre stata un pochino più divisiva! Sono un personaggio fortemente divisivo.
Sicuramente, quello del Consigliere Rossi è un intervento su cui riflettere e su cui spero di non vedere post strani, perché credo che un minimo di ascolto e di riflessione sia doveroso.
È vero che stiamo parlando di leggi, di norme e di cavilli. Però le leggi se esistono, è perché devono tutelare certi principi e certi criteri che consentano alla società di vivere bene. In questo caso, la pregiudiziale presentata dal Consigliere Valle sicuramente s'inserisce in tale ambito che fa riferimento all'articolo 4 della Costituzione, che parla proprio di "progresso materiale e spirituale della società".
Di conseguenza, è chiaro che si può anche sconfinare nelle considerazioni filosofiche nel momento in cui ci poniamo di fronte a riflessioni sul tipo di attività che stiamo esaminando, che è un'attività che sicuramente necessita di una regolamentazione e di un controllo.
È vero che ognuno di noi è libero di fare delle scelte (ovviamente finch non vanno a ledere la libertà e la sicurezza del prossimo), però è altrettanto vero che ci sono delle persone che possono attraversare momenti di debolezza o possono essere più deboli proprio per natura e magari cadere in errore. È qui che il nostro ruolo è importante, perché dobbiamo tutelare le persone che abbiamo definito, anche negli interventi precedenti, come fasce deboli.
Questa pregiudiziale serve proprio a ricordarci che quest'attività pu essere svolta in un modo che non metta a rischio la sicurezza delle persone. E con "sicurezza" intendo la sicurezza da tutti i punti di vista sia mentale sia economica sia di stabilità personale. Oppure può essere svolta in un modo distruttivo e deleterio per la persona e per tutti coloro che la circondano.
Volando meno in alto del collega Rossi, sul mio territorio si usa spesso dire in questi anni che "c'è lavoro e lavoro" e noi lo diciamo, perch quando si parla di un lavoro che va contro l'ambiente o contro il territorio o che devasta il luogo in cui si vive, quello non si pu considerare un buon lavoro. Credo che anche in quest'ambito ci sia lavoro e lavoro, quindi se il lavoro è fatto in modo da non ledere il prossimo e non creare danno alla comunità, è un lavoro che si deve rispettare.
In questo caso, credo che rischiamo di dare troppo spazio a un'attività che potrebbe creare un danno e che, invece, al momento è ben regolamentata dalla legge esistente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
In quest'occasione è talmente lampante l'argomento ed è talmente sotteso alla breve definizione dell'articolo 4 della nostra Costituzione che probabilmente, tre minuti sono persino tanti per poterlo spiegare.
Infatti, nel momento in cui si dice "un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società", la risposta è evidente. Purtroppo, in questo caso - non certo per chi si trova in questa circostanza e non ne facciamo certo una questione di colpa - oggettivamente questo tipo di attività non porta alcun progresso di natura materiale a chi ne è coinvolto. In nessun caso si è potuto dimostrare che qualcuna delle persone che giocano abbia potuto vantare un progresso materiale nella propria vita.
Non solo non c'è nessuna prova, ma non c'è neppure nessun episodio singolo che lo dimostri, come anche - e mi pare quasi superfluo e ridondante doverlo sottolineare - è chiaro che ci troviamo di fronte a una circostanza, nella vita di ciascuno, che non produce un progresso spirituale, perché non solo (lo dico per sdrammatizzare) non mi risulta che qualcuno davanti a una slot abbia mai ricevuto l'illuminazione, ma neppure stiamo parlando di un'attività (come potrebbero essere altre) che produce un miglioramento, una crescita e uno stimolo alla ricerca personale e che effettivamente produca poi un riscontro, non solo e non tanto materiale ma anche spirituale, nel singolo cittadino.
In questo caso, mi sembra così evidente - e ringrazio il collega Valle per averlo sottolineato - la relazione tra l'articolo 4 e la pregiudiziale posta che è persino eccessivo parlarne ancora più a lungo.



PRESIDENTE

Grazie.
Ricordo a tutti di indossare la giacca, perché non è caso di toglierla, e la mascherina ben calzata.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Devo ringraziare il collega che ha posto questo tema di pregiudiziale rispetto all'articolo 4, che cita il progresso materiale e spirituale della società, perché ci porta un po' a una riflessione che, per la portata che ha, svolgere in tre minuti è oggettivamente ridicolo.
Ringrazio il collega Rossi per aver posto l'accento in maniera così dotta e, secondo me, anche evocativa di ciò che c'è in ballo.
Qual è la questione ultima della discussione di questa sera dentro questa pregiudiziale? Noi siamo chiamati a gestire il presente, ma dobbiamo immaginare un futuro. E immaginare il futuro mediamente è possibile solo se si ha una conoscenza dell'umano. La conoscenza dell'umano passa anche da un lavoro d'immaginazione su che cosa e per quale motivo vale la pena lavorare, per quale motivo vale la pena costruire una famiglia, per quale motivo vale la pena vivere. Ed è evidente che inserire e continuare ostinatamente a dire che la realtà è fatta così e che noi questa realtà non la dobbiamo guidare ma assecondare e, a nostro giudizio, un errore.
Il tema posto parla anche di un'idea di paese e di società, di un'idea di soluzione dei problemi con un fiato cortissimo. È evidente che giocare la fortuna, giocare con la sorte e immaginare di poter cambiare la propria vita grazie al gioco d'azzardo è una delle dimensioni che, in questo momento, un certo tipo di modello sociale sta dando a tutti i cittadini su più e più aspetti.
E questo accade anche sulle dimensioni lavorative, in alcune professioni ipotizzate o proposte. Pensiamo a tutto il tema dei social media manager piuttosto che ad altri lavori dove, alla fine della fiera, la fatica non conta, ma conta la possibilità di passare davanti agli altri così, di colpo, senza nessun percorso, senza nessuna preparazione, senza nessun lavoro da fare per raggiungere un risultato lavorativo. E l'azzardo è questo, l'azzardo è anche questo, oltre al fatto che però ha in sé un'altra ipotesi, un'altra speranza, quella della disperazione: "Provo ancora una volta per vedere se la mia vita potrà svoltare".
Anche il modello sociale nel quale fondamentalmente siamo immersi è un modello che, di fatto, ti dice che tu dal giorno alla notte puoi cambiare tutto. Così non è, perché il nostro Paese è diventato grande con la fatica e con il lavoro, è diventato grande con la preparazione, con lo studio e con l'ingegno.
Pertanto, sono abbastanza convinto che ciò che ha detto il Consigliere Rossi debba essere segnato come orizzonte e come prospettiva politica perché abbiamo il compito e la responsabilità di provare a disegnare gli spazi, da parte delle istituzioni, dove la gente sia più libera e non più schiava.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Credo che la prima volta che una persona entra in un casinò o si siede davanti a una slot machine di un bar o traccia dei segni su una schedina non abbia affatto le idee chiare su quello che sta facendo.
Alcune ricerche hanno scoperto che esistono delle cosiddette "basi biologiche", che predispongono determinate persone a giocare d'azzardo. Si tratterebbe di uomini e donne con una certa propensione al rischio e alla ricerca di sensazioni forti. Così dicono alcuni degli esperti che abbiamo audito, ma secondo me il gioco risulta anche essere un comportamento soprattutto appreso, perché fin da piccoli nell'ambiente familiare, oppure durante lo sviluppo o in età adulta, si può essere esposti al gioco d'azzardo e trovarlo assolutamente normale.
Molte persone giocano una volta alle slot machine una sola volta, si stufano e se ne vanno anche se vincono, altre invece provano qualcosa di diverso, rimangono segnate da quell'esperienza, iniziano un continuo pellegrinaggio verso i luoghi del piacere, del divertimento e dell'alienazione. Spesso, alla fine del percorso si ritroveranno con un pugno di mosche in mano, molti debiti e tanta sofferenza, ma all'inizio quegli effetti sono ancora troppo lontani, non possono spaventarlo.
Presto questi individui diventano dei veri esperti del gioco, arrivano a conoscere o a pensare di conoscere tutti i trucchi per vincere. Peccato però che non funziona quasi mai così, essendo quello del gioco d'azzardo un comportamento appreso nel tempo e in altrettanto tempo si può disimparare sostituendolo con attività piacevoli e salutari. È un lungo corso che si può iniziare in qualsiasi momento ed è lì che credo che l'obiezione del Consigliere Valle valga più di una sospensiva.
Perché occorre prendere il coraggio a quattro mani e dirsi che non è più opportuno continuare a giocare? Intanto, questa vicenda deve restare all'interno di un contesto in cui la limitazione diventa anche un punto di equilibrio nella società. Abbiamo provato a spiegare tante volte che chi, come noi, è antiproibizionista, chi non avrebbe nessuna vergogna a dire che la legalizzazione delle droghe soprattutto, quelle leggere, andrebbe in contrasto alle mafie, non vorrebbe certo passare da un sistema proibizionista e ipocrita come il nostro all'idea di vedere la proliferazione di cannabis shop ogni trenta metri.
Quell'equilibrio è fondamentale, perché dà anche l'idea di ciò che questa società ritiene opportuno relegare, cioè fare in modo che certi usi non diventino in nessun modo degli abusi.
M'interrompo, anche se non ho terminato il ragionamento.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengono stimolata dagli interventi dei colleghi, perché questo è un tema che tocca soprattutto la sfera sanitaria, che è di competenza diretta della Regione e, come tale, dobbiamo approcciarci a quest'aspetto.
Qualche collega, relativamente a un mio intervento precedente, mi ha fatto capire come mai una persona che gioca d'azzardo è maggiormente stimolata rispetto ad altri comportamenti naturali, che possono essere sempre di stimolo e di eccitazione al cervello. Perché si tratta di una patologia, di un comportamento scaturito da questo tipo di gioco, che è accomunabile come dicevamo prima, alle sostanze stupefacenti, diventa appunto qualcosa d'incontrollabile, che entra nella sfera personale e si protrae per tanto tempo, fino alla rovina. Per questo motivo, siamo chiamati a legiferare per tutelare i cittadini più deboli, senza lasciarli indietro.
Come dicevamo prima, tra l'altro, rischiamo di ripetere la situazione che si è verificata nel 2008, quando le dipendenze dal gioco d'azzardo si sono moltiplicate, le perdite si sono moltiplicate, ma anche il volume d'affari come anche le videolottery e le macchinette a ogni angolo della città di Torino e del Piemonte. Per questo, si è resa necessaria una legislazione di tipo regionale che andasse a disciplinare il tema dal punto di vista della salute e non dal punto di vista economico.
Tutti noi siamo chiamati a un senso di responsabilità e a bloccarci laddove rischiamo di far correre un pericolo ai nostri cittadini, quindi accolgo tutti gli interventi precedenti e do l'avallo per questa importante pregiudiziale posta dal collega.
. Questione pregiudiziale posta dal Consigliere Bertola



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
La pregiudiziale che intendo porre riguarda il disegno di legge.
Le audizioni che abbiamo ascoltato le scorse settimane, in Commissione sono state sinceramente molto istruttive, ovviamente, per chi le ha ascoltate, perché sappiamo che i banchi della maggioranza erano vuoti o semivuoti e che la Giunta regionale era assente, però chi ha avuto la pazienza di ascoltare anche opinioni diverse dalla propria, può dirsi arricchito.
Abbiamo ascoltato relazioni molto interessanti che, per quanto mi riguarda hanno aggiunto elementi che magari non conoscevo o che avevo visto distrattamente, pur avendo fatto parte del gruppo di lavoro sulla legge n.
9 del 2016. Non ho cambiato opinione sul tema, anzi ho rafforzato l'opinione che avevo, ma ho arricchito le mie conoscenze con ulteriori elementi oggettivi e anche scientifici riportati da persone che si occupano di contrasto alla dipendenza da questa droga pesante.
Si è parlato anche di comorbilità tra tabagismo e gambling, poiché il disturbo da gioco d'azzardo patologico spesso è associato ad altre forme di dipendenza; una di queste è una dipendenza, che può sembrare leggera, ma non lo è, che è il tabagismo (dipendenza da fumo). E immaginando di reinserire gli apparecchi da gioco praticamente in tutte le tabaccherie andiamo a ragionare su un effetto combinato di due elementi che creano dipendenza: il fumo di sigaretta e gli apparecchi da gioco. Nel tempo potremmo avere dei dati che cambiano relativamente alle risultanze di questa comorbilità in coloro che sono affetti anche da disturbo del gioco d'azzardo patologico.
Pertanto, ritengo necessario porre questa pregiudiziale, dal momento che ci stiamo occupando anche della salute dei piemontesi, anche se in totale assenza dell'Assessore Icardi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sulla pregiudiziale Bertola.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Il concetto di comorbilità o comorbidità - tranquillo, è lo stesso, non si stava sbagliando - in ambito sanitario indica la coesistenza di più patologie diverse in uno stesso individuo.
Questo termine può riferirsi a due o più patologie che coesistano simultaneamente, ma indipendentemente l'una dall'altra; oppure riferirsi a patologie che compaiono secondariamente all'insorgenza di una patologia di fondo.
Insomma, questa era una delle avvertenze, se i colleghi si ricordano, anche se molti, purtroppo, non hanno seguito, come me, il Consigliere Bertola e il Consigliere Rossi, tutto quell'anno e mezzo di audizioni e di analisi che ci spiegavano esattamente l'effetto che si era creato nei bar e nelle tabaccherie, cioè nelle piccole sale scommesse in pochi metri quadri, in cui alcol, tabagismo e gioco d'azzardo diventavano un tutt'uno.
Mi dispiace che lo scranno del Presidente Cirio.
Anzi, sarei molto felice che il Consigliere Ravetti fosse il Presidente per un minuto di questa Regione; probabilmente vi manderebbe a casa a dormire e la smetterebbe con questa seduta, ma mi dispiace che non ci sia il Presidente Cirio, perché non c'è quasi mai nei momenti importanti, se non davanti alla tv a blaterare di cose che poi non fa.
Sarebbe molto importante che ascoltasse questo punto, perché sui tabaccai non siamo noi a dire qual è l'effetto nefasto. Non è neanche il Consigliere Bertola, ma sono proprio l'Ordine dei medici, l'Ordine degli psicologi e gli stessi SERD che ci hanno ammonito, perché si creerebbe di nuovo una pericolosissima e rilevante prossimità, oltre alla diffusione. Immaginatevi solo a Torino: 500 luoghi che diventeranno 500 sale d'azzardo e, in più c'è il fatto di essere il luogo dove si vendono i tabacchi.
In considerazione della rilevante comorbilità tra tabagismo e gambling, c'è un effetto reciproco tra le due patologie. Già presente per la vendita di altri prodotti di gioco, molte tabaccherie erano state trasformate in sale scommesse di quartiere e con questa normazione - e ho finito - rischiano di ridiventare delle vere sale scommesse di quartiere, d'angolo e di prossimità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Guardi, Presidente, la questione posta dal collega Bertola è molto seria perché abbiamo, nella letteratura che riguarda le dipendenze (adesso anche il collega Grimaldi richiamava questi concetti), diversi studi che testimoniano come le persone che cadono in una dipendenza diventino sempre di più disponibili e predisposte a sviluppare altre forme di dipendenza.
Nella maggior parte dei casi, abbiamo persone che diventano dipendenti da diverse patologie o sostanze.
È chiaro che noi - e lo ripeteremo fino alla nausea, Presidente interveniamo sulla questione del gioco d'azzardo patologico solo in funzione delle nostre facoltà in ambito sanitario e socio-sanitario e non per altri motivi. Diversamente, non potremmo parlare di questi temi, perch sono temi che appartengono alla competenza dello Stato (quelli di natura commerciale, i monopoli ecc.). Noi parliamo di questioni sanitarie.
Noi abbiamo l'obbligo, ma ce l'avrebbe anche l'assessore Icardi a essere qui con noi qualche volta. Non c'è mai e ci auguriamo che magari l'Assessora Caucino, che è qui dall'inizio, gli farà un riassunto, una breve sintesi delle cose emerse e la ringraziamo per l'attenzione che ha dedicato tutto il giorno ai nostri interventi, però il titolare della sanità è un'altra persona, quindi siamo preoccupati del fatto che non abbia ascoltato nulla, non solo di quello che abbiamo detto noi, ma anche di quello che hanno detto autorevoli interlocutori durante i trenta giorni che hanno preceduto questa seduta, come l'Ordine dei medici, l'Ordine degli psicologi e l'Ordine degli assistenti sociali.
Tornando alla questione delle tabaccherie, questo disegno di legge, tra le peculiarità specifiche, contiene quella del rimettere le macchinette nel numero presente al 2016, sempre nei limiti della legge del 2017, quindi non potrà essere proprio identico, nelle tabaccherie.
Avevamo anche detto che lo salutavamo come un passo avanti rispetto alla proposta di legge n. 99, poi per fortuna gli esponenti della Lega, che spero non si disgustino troppo stasera, hanno specificato che loro presenteranno degli emendamenti per rimetterli anche nei bar. Giusto per dire che l'orizzonte è sempre la proposta di legge n. 99, per cui ringraziamo le altre forze politiche che almeno in Giunta hanno provato a fare un passo avanti.
Rimetterle nelle tabaccherie ha, dal punto di vista sanitario, questo elemento della comorbilità, che è problematico e che non possiamo accettare in base al principio della tutela della salute. Ci porta, quindi, nella condizione di opporsi con forza a questa richiesta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

La ringrazio, Presidente.
È intelligente la considerazione del collega Bertola rispetto alla connessione tra i due ambiti, cioè il tabagismo e il gambling, per quanto non identici. È evidente che non è una sua invenzione, ma fa riferimento a studi precedenti e a ricerche scientifiche che indicano la concomitanza dei due fenomeni.
Per combinazione, ho sott'occhio la tesi di laurea di una giovane, che si è laureata qualche tempo fa all'Università degli Studi di Trieste, che parla delle dinamiche psico-sociali rilevanti nella dipendenza da gioco d'azzardo.
È chiaro che se di dipendenza stiamo parlando, quella di cui ci stiamo occupando, relativa al gioco d'azzardo, è senz'altro una dipendenza, che diventa patologica, ma sappiamo anche esserla per dei meccanismi che s'instaurano, sia a livello psicologico sia a livello fisico, nel nostro organismo, per quanto riguarda quella relativa al fumo, tanto che ci rifacciamo proprio alla patologia del tabagismo.
La tesi che sostiene il Consigliere Bertola, a sua volta suffragata da numerosi studi, è che mettere in una certa circostanza ambientale una persona già predisposta alla dipendenza e già indebolita rispetto a questi meccanismi ripetitivi possa facilmente fare da moltiplicatore del fenomeno.
Se metto un tabagista - e, in quanto tale, già dipendente da una forma d'uso e, purtroppo, anche abuso di una sostanza - in una situazione di relazione diretta con la possibilità di esercitare la sua dipendenza in un altro ambito, questi può facilmente cadere nel medesimo meccanismo dall'altro punto di vista.
Si tratta di una rilevazione interessante e intelligente, perché ha un rilievo sia dal punto di vista pratico, perché stiamo parlando dello stesso ambiente nel quale il soggetto si viene a trovare, sia da un punto di vista metodologico e d'impostazione generale di vissuto dello stesso soggetto rispetto a due diverse forme di patologia che rappresentano, comunque sempre, una dipendenza.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo su questa pregiudiziale, perché devo dire che questo disegno di legge sta ampliando il campo veramente a tutto ciò che si sperava sarebbe stato archiviato. Fra l'altro, mi si permetta una piccola premessa: tra tutte le varie manifestazioni cui abbiamo assistito, non ricordo di questo tipo di pressioni nei confronti del Consiglio regionale quando ci sono state le prime tappe dell'applicazione della legge rispetto a bar e tabacchini. Fuori dal palazzo c'erano i dipendenti delle sale slot quindi non capisco neanche il motivo per cui bisogna infilare all'interno di questa legge anche i tabacchini, ma tanto lo sapevamo che sarebbero arrivati anche i bar, non l'avete data a bere a nessuno.
Per quanto riguarda la questione dei tabacchini, era un aspetto che avevamo anche già affrontato nella discussione che abbiamo posto sulla vecchia proposta di legge che è stata sospesa, per non dire ritirata, in quanto si rischia, come ha detto giustamente qualche collega, di creare dei veri e propri centri del vizio in quelle tabaccherie che andranno a installare le macchinette.
Non solo abbiamo, da una parte, la possibilità di un gioco d'azzardo compulsivo con giocate di pochi secondi fra una e l'altra e con la possibilità di buttare centinaia di euro in una sola giornata, senza che nessuno se ne accorga, ma anche, dall'altra, un'offerta di quelle che sono a tutti gli effetti, delle droghe legali proprio sotto il naso di ogni singolo giocatore.
Dal punto di vista dell'impatto sanitario, quello che dovremmo tutelare non è certamente edificante.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Mi pare che il tema posto dal collega sia un tema che, in parte, abbiamo potuto ascoltare con grande attenzione durante le audizioni. Durante le audizioni abbiamo iniziato a sentire che il tema della ludopatia, spesso e volentieri, come il tema delle dipendenze, è un tema che si lega a più dipendenze, quindi pluridipendenze che, di fatto, interessano lo stesso soggetto. Lo stesso oggetto che - in questo caso parliamo del rapporto tra gioco e tabagismo - inizia a dipendere da alcune sostanze, come l'alcool e la nicotina ma, nello stesso tempo, come giustamente diceva il collega ponendo la questione, ha una dipendenza psicologica psichiatrica dal gioco.
Il fatto che questi elementi inizino, almeno in questa pregiudiziale, a essere due e legati non può che non preoccuparci su quella che, invece, è stata oggettivamente una raffigurazione preoccupante; una raffigurazione che, di fatto, porta i soggetti a essere pluridipendenti.
L'idea di mettere macchinette da gioco all'interno delle tabaccherie, luogo dove si reca chi, in qualche modo, va a comprare prodotti da tabacco mette, di fatto, quel soggetto, che è già dipendente, in un'altra opportunità di dipendenza.
Dobbiamo renderci conto che questo può essere oggettivamente un problema può essere una condizione da gestire e da recuperare ancora più complessa perché l'attività per portare questi soggetti a una guarigione non sarà solo su una dipendenza, ma sarà su due. Bisogna, invece, ricordarsi che cosa avevamo visto quando le macchinette si trovavano all'interno dei bar dove le dipendenze erano anche altre.
Da questo punto di vista, ringrazio il collega per aver posto il tema perché, come sempre, dimostra una capacità di lettura delle sfaccettature della nostra realtà così complessa che parte da dati oggettivi. Dati oggettivi che sono stati trasposti però in noi attraverso le audizioni che abbiamo fatto; audizioni di soggetti che ci hanno posto con forza e con chiarezza anche questo tema delle pluridipendenze, che una volta non era così forte e accentuato.
Oggi, purtroppo, le persone vivono dentro una società in cui la solitudine è decisamente una cifra ben più forte di quella che era una volta e i luoghi in cui chiedere aiuto sono decisamente minori, se non per coloro che hanno già a che fare con un trattamento sanitario.
Penso che in questa fase porre l'attenzione su questo doppio tema e questa correlazione tra tabaccherie e gioco d'azzardo, tabagismo e gambling sia oggettivamente un elemento sul quale e per il quale vale la pena fermarsi e riflettere ulteriormente.
Grazie, Presidente.
. Questione pregiudiziale posta dalla Consigliera Disabato



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Illustrerei una nuova questione pregiudiziale.



PRESIDENTE

Va bene.



DISABATO Sarah

Scusi, non avevo capito se i colleghi volevano ancora intervenire sulla precedente, ma mi sembra che non ci sia questa volontà.



PRESIDENTE

Prego.



DISABATO Sarah

Intervengo soltanto per dire che la Regione è incompetente sul tema, perch lo sta trattando nel modo sbagliato.
Io non c'ero durante la scorsa discussione, perché sono una neoeletta in questo Consiglio regionale, però ho seguito con molto interesse i dibattiti della scorsa legislatura e se c'è una cosa che ho imparato dagli interventi dei miei colleghi che erano presenti nel 2016, cioè quando è stata approvata la legge, è che la Regione era competente per la materia sanitaria.
Questa è la ragione per cui la legge varata nel 2016 era sulla tutela del gioco d'azzardo patologico: perché la Regione poteva legiferare soltanto in materie di carattere sanitario. Ecco perché continuiamo a lamentarci per l'assenza dall'Assessore Icardi: l'unico modo in cui la Regione pu legiferare sul gioco d'azzardo patologico è attraverso la materia sanitaria, ma oggi l'Assessore competente non c'è.
Qual è il problema? Il problema è che magari la legge porta anche nel nome "Contrasto al gioco d'azzardo patologico", però non fate altro che ripetere che dovete tutelare i posti di lavoro e rilanciare l'economia che ruota attorno al gioco d'azzardo. Di conseguenza, in realtà non state legiferando utilizzando la materia sanitaria, ma state legiferando su una materia di tipo economico, che invece è di competenza diretta dello Stato, del livello nazionale.
Ecco perché la legge di allora non ha subito impugnative quando è stata approvata, nel 2016: non è stata contestata, benché, da quello che mi suggerivano prima i colleghi, che ringrazio per questo briefing storico sulla normativa, ci siano stati dei ricorsi, che però si sono conclusi con un nulla di fatto da parte dei proponenti. In pratica, reggeva l'ambito d'applicazione di tipo sanitario, che è di competenza regionale.
Noi, quindi, solleviamo questa pregiudiziale proprio per dirvi di stare attenti. Se state legiferando in ambito di sviluppo economico fate attenzione, perché l'impugnativa arriverà e vi bloccheranno, per tutte le ragioni che abbiamo esposto fino a oggi, ma soprattutto per questo motivo: voi dovevate trattare il tema dal punto di vista sanitario, ma non lo state facendo, tant'è che anche l'Assessore Icardi sta facendo altro probabilmente non ha capito che, invece, la norma andava affrontata in questo modo.
Adesso lascio la parola ai miei colleghi, i quali, avendo seguito l'iter legislativo nella scorsa legislatura, potranno confermare o meno quello che sto dicendo, e cioè che la Regione è incompetente sulla materia dal punto di vista economico, mentre lo è dal punto di vista sanitario.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Grazie anche alla collega Disabato, perché alle ore 23 finalmente possiamo svelare un ulteriore arcano su questo disegno di legge: ci avete ripetuto in questi due anni che questo disegno di legge andava a tutelare l'imprenditoria del gioco d'azzardo. Se anche avessimo voluto venirvi incontro rispetto a quest'esigenza, responsabilmente non lo potremmo fare.
Perché è davvero incomprensibile come questo disegno di legge possa essere di competenza della Regione, dal momento che la competenza rispetto allo sviluppo economico imprenditoriale di quest'attività è di competenza esclusiva dello Stato.
Quando nel 2016 i colleghi hanno votato all'unanimità questa legge, non c'è stato un solo ricorso che è andato a buon fine, perché la proposta, poi trasformata in legge del 2016, aveva come nucleo fondamentale il tema sanitario. Perciò, quand'anche qualcuno avesse tentato di presentare ricorso, questo non è andato a buon fine, perché la competenza esclusiva concorrente della Regione rispetto al tema sanitario è legittima.
Cari colleghi della maggioranza - di quella maggioranza che, su questo disegno di legge, rimane - e cari Assessori della Giunta - di quegli Assessori di maggioranza che, su questo disegno di legge, rimangono ancora tali - state andando incontro a un'illegittimità e, quindi, a un ricorso da parte dello Stato.
Ciò che state facendo è proprio una contraddizione, e non so come possiate prendere in giro i lavoratori che chiedono tutele dicendo loro che voi potete legiferare su questo tema, quando, invece, in maniera esclusiva non lo potete fare.
Sarà davvero molto divertente, se dovreste arrivare ad approvare questo disegno di legge, vedere per l'ennesima volta questi ricorsi (peraltro, ci avete già abituato a un sacco di ricorsi e d'impugnative da parte dello Stato, che poi sono andate anche a buon fine). Saremo molto contenti di vedere, fra qualche tempo, queste impugnative arrivare in Aula, seguite da una comunicazione del Presidente Allasia - caro Presidente! - che ci dirà che l'impugnativa è andata a buon fine. I colleghi della maggioranza dovranno andare in piazza e giustificare il fatto che avete fatto una legge che non è di vostra competenza, ma alcuni colleghi della maggioranza ve l'hanno già detto.
Grazie davvero, collega Disabato, perché finalmente con questa pregiudiziale che insiste sull'articolo 117 sveliamo quest'arcano.
Approvandola, vi evitiamo di fare una figuraccia fra qualche mese.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intanto, la definizione dell'articolo 2 mostra tutti i limiti di quello che diceva la Consigliera Disabato.
Per certi versi è persino più complesso di quello che ha detto lei, perch in realtà abbiamo davanti un ufficio giuridico che ha spiegato sostanzialmente, quali erano le finalità - le uniche possibili - per scrivere una legge, tant'è vero che all'articolo 1 le finalità sono ovviamente quelle di competenza in materia di tutela della salute e di politiche sociali, così come la Regione stabilisce le misure volte a contenere l'impatto negativo delle attività connesse alla pratica del gioco lecito sul tessuto sociale.
Che cosa intendo, Presidente? Intanto qui abbiamo il primo grande bluff cioè se guardiamo l'articolo 1 delle finalità c'era un solo Assessore della Giunta regionale che poteva in qualche modo disegnare questo disegno di legge. Ed è l'unico assente, quello che non si è mai visto in un'audizione.
L'avete notato? Non ha mai parlato di questo disegno di legge, ma non ha mai neanche menzionato gli unici uffici competenti per questa materia, le ASL e i SERD. Però perché dicevo che la Consigliera Disabato non ha solo ragione, ma ha qualcosa di più? Perché svela esattamente l'articolo 2. Un articolo 2 che, tra l'altro - lo diciamo solo per gli effetti della discussione - anch'esso sarà impugnato, perché prevede, come il solito, la megalomania di una Regione che non sa stare al suo posto. Perché? Perché la definizione di gioco lecito è già contenuta nell'articolo 110, commi 6 e 7 dell'allora legge n. 773/1931. E in ogni caso, come vi spiegheranno gli uffici competenti, oltre che tra i nodi critici del Consiglio regionale rientra nelle competenze legislative statali in materia di ordinamento civile, ai sensi dell'articolo 117, comma 2, lettera 1 della Costituzione.
Non solo sarebbe opportuno precisare che la ratio del legislatore regionale è quella di disciplinare solo la fattispecie di cui all'articolo 110, comma 6 della legge n. 773/1931, escludendo in tal modo gli apparecchi da gioco di cui all'articolo 110, comma 7. La cosa che dovreste fare è smetterla di fingere su quest'ambito.
Volete cancellare una legge? Cancellatela, ma non è che potete riprendere le finalità di questa legge per poi cancellare tutti gli sforzi che abbiamo fatto per contenere il gioco d'azzardo patologico.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, la invito a concludere.



GRIMALDI Marco

Non potete permettervi in una legge di scrivere una cosa e bleffare su tutto il testo.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi!



GRIMALDI Marco

Che cosa succede, Presidente?



PRESIDENTE

Le tolgo la parola perché ha concluso il tempo.



GRIMALDI Marco

Scusi, ero preso.



PRESIDENTE

Ha concluso il tempo perché sono tre minuti e ha già sforato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
È stato rilevato in questa questione pregiudiziale un difetto di competenza da parte della Regione a legiferare sul tema in quel modo. Certamente anche qui c'è una certa confusione, perché l'intento di chi ha legiferato in precedenza con la legge n. 9/2016 era chiaro. C'era un focus chiarissimo quello della sanità.
Il lavoro portato avanti nelle Commissioni IV e III è stato basato proprio sulla tutela della sanità, con partecipazione ai tavoli di lavoro di diversi tecnici e certamente anche dei Settori Commercio e Attività produttive, ma soprattutto del Settore Sanità e Politiche sociali.
Questo disegno di legge ha una paternità che è un po' incerta. Mater semper certa, pater incertus. Intanto mi scuso per aver sbagliato prima quando ho detto che questo è il terzo tentativo; in realtà, è il quarto, perché c'è la proposta di legge n. 56, l'emendamento all'omnibus dell'anno scorso, la proposta di legge n. 99, quindi questo è il quarto tentativo.
Tuttavia, è uscito un disegno di legge di Giunta. Di chi, si dirà? La Giunta certamente è un organo collegiale, perciò non dico nulla di strano o di offensivo se dico che l'Assessore Ricca non ha le deleghe. L'Assessore Ricca ha le deleghe alla sanità? No. Ha le deleghe alle politiche sociali? No. Alle attività produttive? No. Al commercio? No. E, infatti, gli altri Assessori non si sono visti e mi riferisco agli Assessori al lavoro, alle attività produttive, alla sanità, alle politiche sociali. Nulla! Se poi mi dite che va bene, allora significa che domani vedremo un bel disegno di legge sulla sanità da parte dell'Assessore Protopapa, che magari si sta già chiedendo cosa scrivere. Oppure un bel disegno di legge in materia di gestione dei rifiuti urbani da parte dell'Assessore Caucino e via dicendo. Non penso che succederà.
Questa è certamente un'anomalia, è un disegno di legge che sembra non avere padri, perché poi una parte della Giunta regionale era assente al momento della sua approvazione, ma anche un partito era assente. Altri dicono: "No io non voglio, è lui che s'impunta". Insomma, non si sa bene di chi è.
Questo è certamente un ulteriore elemento di confusione, che fa pensare anche a un difetto di competenza nel legiferare sul tema in quel modo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno della pregiudiziale della collega Disabato che credo, anzi sono sicuro, sia assolutamente nel merito, perché se stiamo a sentire il dibattito che ne è seguito e le considerazioni espresse dal Consigliere Sarno, dal Consigliere Grimaldi e dal Consigliere Bertola emerge che si è partiti assolutamente male.
Si è partiti male, perché fin dall'inizio sono state poste queste modifiche nei vari "assalti" che ci sono stati, non tanto con un provvedimento volto a limitare gli effetti del gioco d'azzardo patologico, ma è tutto stato buttato interamente sul piano economico e sul piano del lavoro, dicendo: "Quanti posti di lavoro andiamo a perdere? Le attività sono in sofferenza".
Abbiamo avuto stuoli di persone fuori da Palazzo Lascaris a protestare, ma in realtà quel che è di nostra competenza, la competenza di quest'Assemblea, doveva essere volta da un'altra parte, cioè agli aspetti sanitari che riguardano questo problema, anzi questa piaga, com'è già stata definita non solo da noi ma anche dal mondo cattolico, quel mondo cattolico cui tanto v'ispirate e che però poi non ascoltate.
Ritengo sia necessaria una riflessione seria e che sia necessario chiedersi se vale la pena continuare a discutere su questo provvedimento in questi termini, quando si rischia di andare verso delle impugnative. Discuteremo per giorni interi, anzi ci obbligate a discutere per interi giorni pomeriggi e anche serate su un provvedimento che ha dei fondamenti che non sono di competenza di quest'Assemblea.
Vogliamo fare delle modifiche? Questa legge va migliorata? Non possiamo partire da questi presupposti, cioè dobbiamo ritornare a ragionare sul vero senso di questa legge e cioè sugli aspetti sanitari che tutti hanno ricordato. Prima il Consigliere Bertola ha ricordato quali sono gli effetti, e cioè la comorbilità tra tabagismo e il gioco d'azzardo, ma possiamo anche metterci l'alcolismo.
I servizi sociali sono ormai pieni di queste persone che cadono in questo baratro e poi non solo questo.



PRESIDENTE

Consigliere Martinetti, la invito a concludere.



MARTINETTI Ivano

Sì, ma sono preoccupato per queste persone che fumano, giocano alle macchinette.



PRESIDENTE

Deve concludere, però.



MARTINETTI Ivano

Ribadisco che sono a sostegno della pregiudiziale posta dalla mia collega quindi spero che l'approviate.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie Presidente.
Perché diciamo che la Regione è incompetente relativamente all'articolo 117 rispetto al provvedimento di cui stiamo parlando? Semplicemente perché c'era una ratio sottesa ai ragionamenti precedenti che non abbiamo fatto sulla legge che abbiamo varato nella legislatura precedente. Questa ratio era legata alla dimensione sanitaria che, non solo a nostro avviso, ma com'è universalmente riconosciuto, è materia regionale.
La nostra preoccupazione era salvaguardare la salute dei cittadini che potevano essere coinvolti in queste pratiche e, quindi, limitare i danni per loro da questo punto di vista.
In questo senso, erano orientate indicazioni che riguardassero le distanze gli orari e i luoghi; era evidentemente il tentativo di limitare gli effetti negativi di una legge nazionale, in relazione alla materia sanitaria, e lo ribadisco, perché questa è la nostra competenza. Questo è l'elemento sollevato dalla collega Disabato, che ha una sua ratio, mentre la ratio sulla base della quale si stanno orientando gli indirizzi della maggioranza con queste modifiche è di natura squisitamente commerciale e legata al lavoro.
Niente in contrario ed è anche legittima la protezione da quel punto di vista, anche se non condividiamo il principio assoluto che muove ciascuno di noi in quest'ambito e quale sia quello prioritario, però stiamo parlando di due dimensioni che condizionano il ragionamento dei colleghi che non sono materia di nostra competenza, ma è materia di competenza nazionale.
In questo senso, il ragionamento della collega Disabato è pertinente, ed è questa la ragione per cui ne sosteniamo il principio, che sta alla base della proposta.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Mi pare che la pregiudiziale posta dalla collega Disabato riporti in quest'Aula tutta una serie di discussioni fatte sui grandi temi dell'autonomia.
Penso, però, che chi ha redatto tale atto, chi ha scritto questa legge farebbe bene a rispolverare un paio di rudimenti sul diritto costituzionale e su come la nostra Costituzione ha disegnato le materie esclusive e le materie concorrenti rispetto al Governo nazionale o regionale probabilmente, gli sarebbe necessario uno studio approfondito, una rispolverata di qualche elemento o rudimento di diritto costituzionale.
Lo dico senza polemiche, però c'è un grande aspetto di verità: è evidente che la materia sanitaria è nostra contrariamente alla materia legata al gioco d'azzardo, che non lo è affatto, perché non siamo noi a decidere cosa è o cosa non è, perché materia completamente ed esclusivamente del Governo centrale. Ecco perché chi scrisse la legge guardò a questa legge con un'unica e sola preoccupazione, quella sanitaria, perché materia regionale.
Il fatto di avere inserito nella vostra legge all'articolo 1 la preoccupazione, anzi la finta preoccupazione sanitaria - ripeto, finta preoccupazione sanitaria - per occuparvi d'altro dall'articolo 2 in poi per entrare nel merito di tutte le disposizioni che avete inserito in questo disegno di legge, la dice lunga su che fine farà rispetto al tavolo nazionale e rispetto a quando il Governo dovrà impugnare o no l'atto.
Tuttavia, c'è chi ama avere leggi impugnate, c'è chi ama mettere alla prova la capacità da giurista e dei giuristi della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Anche questo è uno sport e può piacere anche fare questo: vediamo quante leggi riesco a farmi impugnare! Bastava però avere chiaro quale fosse l'obiettivo della legge: se è sanitaria è regionale, se non è sanitaria allora è nazionale.
Penso che questa sia una pregiudiziale assolutamente importante, sulla quale mi auguro che qualche giurista o qualche appassionato di diritto presente anche nella maggioranza provi a riflettere per rendere edotti i colleghi sull'errore che si sta ingenerando, approcciando la tematica con questa modalità.
Ringrazio la collega Disabato, perché portare all'attenzione di noi tutti le competenze esclusive e concorrenti dell'articolo 117 della Costituzione fa svelare nuovamente che si sta approcciando un problema complesso con una scorciatoia e che, mediamente, quando si attua questo tipo di modalità, si va a sbattere.
. Questione pregiudiziale posta dal Consigliere Martinetti



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
È una pregiudiziale di merito, in quanto la norma finanziaria, da quanto abbiamo letto, dev'essere riformulata con indicazione precisa delle missioni e dei programmi di spesa da cui attingere le risorse. È una pregiudiziale che prende spunto da quanto segnalato dai nostri Uffici nei nodi critici.
Se i miei colleghi vogliono andare a prendere quanto è stato riportato nei nodi critici, facendo riferimento all'articolo 19, che è la norma finanziaria, possiamo vedere che, in ottemperanza a quanto stabilito dalla Corte dei Conti sulla copertura finanziaria delle leggi regionali, e come evidenziato dal parere preventivo obbligatorio di attestazione della regolarità e correttezza dell'azione contabile pervenuto dagli Uffici della Giunta regionale, la norma finanziaria dev'essere formulata con l'indicazione precisa delle missioni e dei programmi di spesa cui attingere le risorse.
Se analizziamo il provvedimento, risulta che gli oneri diretti e indiretti che sono a carico del disegno di legge, trovano copertura nei trasferimenti statali e ministeriali per la tutela della salute e il contrasto al gioco d'azzardo patologico previsti nel piano di contrasto, prevenzione, cura e riabilitazione della dipendenza da gioco d'azzardo.
Come evidenziato nel parere di regolarità contabile citato poc'anzi, tali risorse non paiono ancora risultare iscritte a bilancio, quindi occorre provvedere a una riscrittura della norma.
Pertanto, sarebbe necessario, signor Presidente, dato che prima si parlava di competenze (abbiamo poc'anzi discusso la pregiudiziale della Consigliera Disabato), tornare tutti quanti in I Commissione e discutere di nuovo di questa parte.
Come risulta da quello che ci dicono i nostri Uffici (non è che l'ho scritto io stamattina per perdere del tempo in questo frangente, ma è uno degli aspetti dei nodi critici), credo che occorra assolutamente prendere atto di questa problematica, andare in I Commissione o, se non altro accogliere questa pregiudiziale, affinché si presenti un testo che sia veramente completo e tecnicamente pulito.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega, perché riporta la discussione a una pregiudiziale oggettivamente tecnica, però non possiamo esimerci, dopo quasi due anni di lavoro all'interno del Consiglio regionale, di non avere come faro, almeno da questo punto di vista, il decreto legislativo n. 118 del 23 giugno 2011 che è il decreto che va a istituire, a normare e a rendere ancora più complessivo il bilancio dell'ente pubblico nella sua definizione e armonizzazione di programmi e missioni.
È evidente, come diceva il collega, che su questo dovremo fare un lavoro ed è pregiudiziale assolutamente non peregrina, perché è necessario, da questo punto di vista, andarlo a riscrivere, alla luce dell'intervento e di questo disegno di legge che la Giunta sta portando in Aula.
Questo lo diciamo perché, mai come oggi, il rapporto tra norma e risorse norma e disponibilità finanziaria e norma e impatto che la norma può avere in termini di bilancio, diventa oggettivamente essenziale.
L'economicità del diritto, che ho citato in uno dei miei interventi precedenti, dovrebbe essere anch'esso un criterio guida e cardine rispetto all'azione di governo di una Regione che vuole provare a rendere i suoi interventi armonici e coerenti all'interno di quel buon criterio che alcuni giuristi partenopei definivano come igiene pubblica o igiene del diritto cioè che tutto possa tenersi all'interno di un quadro chiaro, regolamentato e che la norma parli con il bilancio e il bilancio, declinati programmi e missioni, sia il più possibile adeguato e il più possibile corrispondente al portato normativo.
Così non è e, come dice il collega, quindi mi pare che la sua pregiudiziale ci imponga a fare un lavoro ben più serio di quello che abbiamo fatto fino a oggi e fino a queste ore serali, nella quali mi auguro che tutte queste pregiudiziali comportino la possibilità, per questa maggioranza e per questa Giunta, di prendere il meglio di quello che avete sentito. In alcuni casi è stato un ripasso, in alcuni casi ci siamo resi conto, da alcuni sguardi, che erano proprio notizie nuove, informazioni nuove che non avevate forse mai sentito.
Forse la giornata di oggi può portare, nella giornata di domani, a fare alcuni interventi e alcune modifiche che potrebbero rendere questa legge più adeguata e, nello stesso tempo, anche più realistica rispetto all'obiettivo che ci stiamo ponendo.
Pertanto, Presidente, concludo il mio intervento e la ringrazio per il tempo che il Regolamento mi concede, ma ringrazio anche il collega perch quest'accento su programmi e missioni ci pare assolutamente doveroso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Direi che la pregiudiziale sollevata dal Consigliere Martinetti dovrebbe indurci alla riflessione e, soprattutto, richiamarci al rispetto delle norme previste dalla nostra Regione, previste nell'approvazione delle leggi.
In questo caso, abbiamo avuto anche dei rilievi da parte degli Uffici delle note in cui vi sono osservazioni ben precise che fanno riferimento alla questione delle risorse che, peraltro, è una questione che molto spesso ci troviamo ad affrontare ogni volta che andiamo a discutere dei provvedimenti, anche se ogni volta che proponiamo emendamenti durante la discussione dei provvedimenti ci sentiamo dire, magari giustamente dall'Assessore Tronzano, che non si possono fare delle modifiche senza individuare eventuali coperture.
In questo caso, siamo di fronte a uno stanziamento di spesa triennale che viene quantificato in 955 mila euro per ciascun esercizio finanziario 2021 2023. In realtà, viene intanto rilevato che gli stanziamenti sui capitoli indicati per il sostenimento di queste spese, attualmente, sono pari a zero. Oltre a ciò, non sono neanche indicate con precisione quelle che saranno le missioni e i programmi di pertinenza dei capitoli di spesa quindi non solo, al momento, non esistono risorse disponibili e bisognerebbe indicare dove saranno reperite le risorse, ma nemmeno sono indicate missioni e programmi di pertinenza.
Credo che di fronte a un rilievo di questo genere ci si debba per forza fermare e non si possa far finta di niente, perché si tratta proprio di un aspetto tecnico che, tra l'altro, riveste una grande importanza.
Sapevo bene che in Consiglio siamo arrivati, dopo un lungo percorso, alla definizione delle modalità e dell'iter che si deve seguire esattamente per indicare le coperture e i capitoli per determinare dove si vanno a prendere le risorse ogni volta che si apre un provvedimento, ma affrontare così alla leggera questo tema durante la discussione di un provvedimento come questo credo che ci faccia partire con il piede decisamente sbagliato anche dal punto di vista formale e del rispetto delle regole.
Credo che questa pregiudiziale sia assolutamente da considerare e che vada a inficiare tutto il percorso successivo, quindi credo che se fossimo di fronte a qualsiasi altro provvedimento, magari di fronte a una proposta di legge dell'opposizione, non saremmo neanche arrivati a questo punto.
Infatti, in tali condizioni non sarebbe nemmeno uscita dalla Commissione.
Invece, ovviamente, essendoci stato un richiamo in Aula, non c'è nemmeno stato modo di confrontarci su quest'aspetto in Commissione e probabilmente, quest'elemento sarebbe emerso durante l'eventuale discussione in Commissione.
Invece ci troviamo in Aula, ormai a iter avviato e ci troviamo a dover affrontare questo tema.
Credo che dovremmo ascoltare il richiamo del Consigliere Martinetti e ponderare bene quest'aspetto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che bisognerebbe richiamare in campo il Consigliere Riva Vercellotti.
Adesso è molto conteso fra due squadre di calcio, ma è sempre il Presidente di tutti noi. Se il Presidente Riva Vercellotti avesse anche solo potuto analizzare con la I Commissione l'articolo 19, credo che sarebbe arrivato alle stesse parole degli Uffici regionali.
Facciamo un gioco insieme, visto che non c'è stata la possibilità di confrontarci. La norma finanziaria dice: "Dalla presente disposizione derivano oneri indiretti a carico della finanza regionale". Credo che una definizione così scarna, Consigliera Frediani, non solo non sarebbe uscita dalla Commissione, ma i nostri Uffici non ci avrebbero nemmeno fatto depositare il testo.
Avete presente, da quando è cambiata la normazione, com'è cambiato il modo di fare le leggi da parte nostra? Ho seguito, grazie alla dottoressa Jannelli e ancora ancor prima, all'inizio della scorsa consiliatura, quelle che erano un po' state le lezioni collettive fatte a tutti i Consiglieri sulle cosiddette ex UPB, nuove missioni e programmi. Già allora ci spiegavano che la normazione doveva avere un adeguato sostegno dal punto di vista economico.
Presidente Riva Vercellotti, rileggerei le parole dei nostri Uffici consiliari, che ci dicono: "In ottemperanza a quanto stabilito dalla Corte dei Conti sulla copertura finanziaria delle leggi regionali e come evidenziato dal parere preventivo obbligatorio di attestazione della regolarità e correttezza dell'azione contabile pervenuta dagli Uffici della Giunta regionale, la norma finanziaria deve essere riformulata con l'indicazione precisa delle missioni e dei programmi di spesa da cui attingere le risorse".
Ma non solo: "Dall'analisi del provvedimento risulta che gli oneri diretti e indiretti a carico del disegno di legge trovano copertura nei trasferimenti statali ministeriali per la tutela della salute e il contrasto al GAP, previsti nel Piano di contrasto prevenzione, cura e riabilitazione dalla dipendenza da gioco d'azzardo. Come evidenziato nel parere di regolarità contabile sopra citato, tali risorse non paiono peraltro, ancora risultate iscritte a bilancio. Occorre, pertanto provvedere a una riscrittura della norma finanziaria che identifichi una copertura certa e attuale degli oneri derivanti dal provvedimento".
Presidente, paradossalmente siamo passati dalla pregiudiziale a qualcosa di più, di cui vi parleremo fra qualche ora perché, di fatto, questa norma non poteva uscire così e non poteva essere richiamata in Aula così.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
È una pregiudiziale non di poco conto, dal momento che abbiamo già parlato di alcuni problemi legati agli oneri finanziari che potrebbe comportare questa norma. Almeno su quelli diretti, bisognerebbe fare un piccolo sforzo in più.
Considerato che la Corte dei Conti, più volte, ci ha richiamato sulla correttezza della scrittura delle norme finanziarie, sono stato uno dei primi a dire che i Consiglieri regionali avevano certe difficoltà a costruire in modo completo tutto quel che viene richiesto dalla Corte dei Conti per definire quelle che possono essere, per esempio, le coperture degli emendamenti o quant'altro. Ci manca lo strumento informatico che ci consente di fotografare nel momento esatto il bilancio regionale e capire dove andare a individuare delle risorse.
Tuttavia, in questo caso, la Giunta è l'unica ad avere questi strumenti informatici e ad avere la possibilità di realizzare un articolo legato alla norma finanziaria completo e puntuale rispetto a quelle che possono essere le previsioni di uscita e anche di copertura sulle missioni e i programmi del prossimo impegno finanziario triennale.
Magari, prima di procedere, bisognerebbe capire come risolvere quest'articolo per fare in modo che possa essere accolto, almeno dal Consiglio, dal punto di vista formale, poiché abbiamo saltato tutta la parte legata al parere in Commissione.
Dal momento che la I Commissione non si è espressa in merito alla copertura finanziaria, che arrivi almeno in Aula corretto, per consentire un passaggio per quanto riguarda la norma finanziaria che non comporti ulteriori approfondimenti che, appunto, sarebbero dovuti avvenire in I Commissione e non in Aula.
Direi che le osservazioni sono abbastanza chiare; tra l'altro, è anche chiara la soluzione: basterebbe presentare all'Aula un emendamento per capire bene dove si vanno a prendere le coperture di questa norma.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Le confesso che non pensavo più d'intervenire, stante purtroppo una certa sonnolenza dovuta all'età e ormai all'abitudine consolidata dal lockdown di andare a dormire prima delle 23.
Devo ringraziare il Consigliere Martinetti, perché con questa pregiudiziale, anche per il modo con cui l'ha illustrata, ha suscitato in me una sorta di "scossa adrenalinica", per cui sento proprio il bisogno di intervenire. E le spiego anche il perché.
Nel corso dell'ultima vostra proposta di legge (il secondo tentativo quello del collega Leone) presentai una sospensiva in cui mi ero permesso di evidenziare il fatto che la proposta di legge a prima firma Leone prevedeva l'invarianza dal punto di vista finanziario.
Mi ero domandato: come si fa a mantenere un'invarianza e a non prevedere dei soldi se, all'inizio della legge, ci sono una serie di articoli peraltro ribaditi e consolidatisi in questo disegno di legge, che prevedono tutta una serie di attività contro la ludopatia (attività formative eccetera eccetera)? Pensai che quella proposta di legge dovesse tornare in Commissione e che l'Assessore Tronzano dovesse mettere mano al portafoglio.
Mi fa dunque piacere - ringrazio l'Assessore Tronzano - che oggi, in questo disegno di legge, siano previsti non "zero euro", ma 990 mila euro (vado a memoria) distribuiti su tre anni, che, peraltro, alla luce degli impegni che con questo disegno di legge vi assumete di fronte ai piemontesi per combattere la ludopatia, e alla luce dell'incremento che ci sarà delle slot e il loro riposizionamento, se sarà approvato questo disegno di legge, mi pare una somma decisamente insufficiente. Certo, è meglio di niente.
Tuttavia, prevedere 300 mila euro all'anno credo debba essere visto come "atto di buona volontà", non come "atto risolutivo della necessità d'intervento".
Prendo atto che, da questo punto di vista, la Giunta qualche attenzione e qualche ascolto lo ha posto, quindi spero che nel prossimo disegno di legge il quarto! - si passi da 900 a 1.800 mila euro! In ogni caso, nonostante sia la terza volta che venite in Aula, vi siete dimenticati di circostanziare, ai sensi di legge, come ha sottolineato bene il collega (per questo ringrazio il Consigliere Martinetti, che mi ha rivitalizzato anche per questo motivo) il modo con cui andate a trovare i fondi. Ricordo - e chiudo, Presidente - che abbiamo passato un'interessantissima mattinata in Aula con i giudici della Corte dei Conti che ci hanno proprio spiegato come dovevamo scrivere le leggi dal punto di vista finanziario.



PRESIDENTE

La invito a concludere.



MARELLO Maurizio

Evidentemente, lo hanno spiegato a noi Consiglieri, che più o meno lo abbiamo capito tutti, ma forse ripassino farebbe bene alla Giunta, visto che in questo caso viene indicata una somma senza circostanziare i luoghi del bilancio dove attingere questi fondi.



PRESIDENTE

Concluda! Consigliere Marello, le tolgo la parola!



MARELLO Maurizio

Grazie, collega Martinetti, perché penso che questa pregiudiziale non sia affatto peregrina, ma abbia fondamenti significativi.
Grazie e chiedo scusa se ho sforato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà per tre minuti.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Ci sono due elementi che vorrei sollevare a questo riguardo sulla sollecitazione che il collega Martinetti ci ha fatto.
La prima è che ci troviamo nella necessità di stanziare delle risorse per contenere i danni di ciò che un provvedimento che noi stessi stiamo facendo, chiaramente allargando le maglie, produrrà. Cioè già mettiamo in conto che ciò su cui stiamo legiferando avrà degli effetti sulla salute pubblica; effetti che dovranno essere, in qualche modo, contenuti ammortizzati e limitati dalle risorse stesse che la Regione dovrà impiegare per tale tipo d'iniziative, perché all'articolo 19 si legge: "Dalla presente disposizione derivano oneri diretti a carico della finanza regionale ricavati dagli stanziamenti ministeriali per la tutela della salute e il contrasto al GAP, previsti nel piano di contrasto prevenzione cura e riabilitazione della dipendenza da gioco d'azzardo per uno stanziamento triennale".
Significa che sappiamo già che la materia cui stiamo mettendo mano ha degli effetti nefasti sulla salute dei cittadini piemontesi e che, per limitare in qualche modo il danno prodotto da questi effetti nefasti, dovremo spendere dei soldi. Questo è il primo punto che mi lascia perplesso, e ringrazio il collega Martinetti per averlo sollevato.
Ma c'è un secondo punto, che è di natura più specificatamente tecnica: la norma finanziaria dev'essere riformulata con l'indicazione precisa delle missioni e dei programmi di spesa da cui attingere le risorse. Cioè non solo dobbiamo mettere dei soldi per riparare ai danni che produciamo, ma non segnaliamo e non chiariamo in maniera precisa, come sarebbe necessario fare, dove andiamo a prendere queste risorse e come le disponiamo.
Sono due gli elementi che ci lasciano perplessi rispetto all'articolo 19 la norma finanziaria che regolamenta l'aspetto economico di questo provvedimento: uno è spendere soldi per una materia che contribuiamo a rendere più grave, l'altro è non chiarire in maniera dettagliata dove recuperiamo queste risorse e come le mettiamo a disposizione.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano altre proposte di pregiudiziale.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Mancano dieci minuti alla fine, cioè a mezzanotte, ma abbiamo due pregiudiziali ancora da svolgere. Chiedo se vogliamo chiudere adesso la seduta o se vogliamo proseguire, poiché le nostre illustrazioni durano circa venti minuti.
. Questione pregiudiziale posta dal Consigliere Grimaldi



PRESIDENTE

Chi interviene per illustrare la pregiudiziale? Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei iniziare a illustrare la mia pregiudiziale rendendo edotta l'Aula che non era presente stamattina, di un question time di un nostro collega.
Il question time di un nostro collega ci porta alla mia pregiudiziale e ci ricorda una cosa, cioè che la legge regionale n. 9/2016 recante "Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico" già all'articolo 1 prevedeva che, nell'ambito delle competenze spettanti alla Regione in materia di tutela della salute e di politiche sociali, la Regione Piemonte detta norme finalizzate a prevenire il gioco d'azzardo patologico e tutelare le fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione, nonché a contenere l'impatto delle attività connesse all'esercizio del gioco lecito sulla sicurezza urbana, sulla viabilità, sull'inquinamento acustico e sulla quiete pubblica.
Come sapete, il disegno di legge n. 144 che avete depositato vuole modificare quell'impianto, addirittura abrogandolo. Peccato che, nonostante la discussione in atto, le disposizioni normative di tale ipotesi non sono ancora applicabili e quelli della legge regionale n. 9/2016 devono essere rispettate.
A tal proposito, Presidente, vorrei che insieme leggessimo alcune disposizioni che sono ancora in vigore: "Entro cinque anni, ovvero entro il 20/05/2021 per i titolari delle sale.
Presidente, non riesco a intervenire.



PRESIDENTE

Lo so.



GRIMALDI Marco

Facciamola domani mattina. Che cosa cambia? Mancano cinque minuti facciamola domani mattina.



PRESIDENTE

No, prosegua.
Chiedo ai Consiglieri di stare al proprio posto e di fare la cortesia di indossare le mascherine in modo adeguato e correttamente calzate sul viso.
Prego, prosegua.



GRIMALDI Marco

Ripeto, perché i colleghi non hanno sentito. Dicevo: "Entro cinque anni ovvero entro il 20/05/2021 per i titolari delle sale da gioco e delle sale scommesse, nel caso in cui le relative autorizzazioni siano state rilasciate a partire dal 1° gennaio 2014".
Secondo punto: "Entro cinque anni, ovvero entro il 20/05/2021, i titolari delle sale scommesse, nel caso in cui le relative autorizzazioni siano state rilasciate tra il 1° gennaio 2015 e il 27 ottobre 2016, ai sensi del comma 2 bis".
Che cosa le sto dicendo, Presidente? Che finché analizzavamo la proposta di legge precedente eravamo nell'ambito di una cosiddetta sanatoria, cioè arrivavamo entro i termini massimi di una legge a fare una cosa molto grave, ovvero a dire: "Guardate, per gli ultimi che non si sono adeguati la legge, di fatto, non esisterà più". Di conseguenza, i cosiddetti "furbi all'italiana" cioè quelli che hanno aspettato le ultime istanze per regolarizzarsi, sarebbero stati, di fatto, salvati.
Presidente, perché chiedo l'interruzione, come chiedono, di fatto, le pregiudiziali, su questa norma? Perché siamo fuori di almeno un mese rispetto a questa normazione. Non siamo più dentro a un quadro di sanatoria, ma stiamo andando addirittura oltre. Infatti, in questo momento siamo in un'ipotesi molto grave e l'Assessore Marrone, facendo oggi scena muta, ha mostrato tutto il suo imbarazzo.
Stiamo legiferando potenzialmente per 200 soggetti che, in questo momento sono fuorilegge e che, ogni giorno che passa, potrebbero essere multati per migliaia e migliaia di euro.
È una norma che addirittura legifera in campo per evitare che ogni giorno queste persone prendano una multa. E oltre a fare una sanatoria senza un euro - cioè non pagheranno alla Regione niente per non aver rispettato la legge, perché di solito le sanatorie hanno almeno una contropartita economica - diventeranno monopolisti, perché rispetto a tutti gli altri che dovranno aprire delle nuove aziende, loro diventeranno gli unici detentori di quella licenza, anche retroattivamente.
Credo che qui ci siano tutte le condizioni per sospendere il provvedimento e far sì che il Consiglio di Stato e il Consiglio dei Ministri non debbano intervenire per l'ennesima volta per dirci che abbiamo davvero sbagliato tutto.



PRESIDENTE

Grazie.
Le ho lasciato qualche istante in più perché è stato interrotto, però vi assicuro, Consiglieri, che l'atteggiamento che state ponendo è irrispettoso verso tutti e verso il lavoro.
A queste condizioni non possiamo proseguire, perciò sospendo i lavori. Mi spiace per tutti quelli che avevano intenzione di proseguire negli interventi.
La riunione del Consiglio regionale è riaggiornata a domani mattina alle 9.30.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 23.54)



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