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Dettaglio seduta n.136 del 08/06/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.01 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e delle interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interpellanza n. 717 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Caucino interpellanza n. 718 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Caucino; interrogazione a risposta orale n. 721 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Gabusi interrogazione indifferibile e urgente n. 733 presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Gabusi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà di questa Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che per le interpellanze è prevista l'illustrazione, da parte dell'interrogante, per cinque minuti, la risposta dell'Assessore per cinque minuti e la replica dell'interpellante per altrettanti cinque minuti.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interpellanza n. 717 presentata da Magliano, inerente a "Chi ha preso parte al Tavolo regionale della protezione e dell'inclusione sociale?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'interpellanza n. 717, presentata dal Consigliere Magliano.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessora per essere qui a rispondere.
Certo, questa è un'interpellanza datata, risale a qualche mese fa e avrebbe giustamente potuto trovare una risposta in tempi un po' più celeri, anche per provare a fare chiarezza, da questo punto di vista.
Come scrivo nell'interpellanza, il decreto legislativo 15 settembre 2017 n.
147, "Disposizioni per l'introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà", prevede che le Regioni adottino con cadenza triennale, e in sede di prima applicazione entro 150 giorni dall'entrata in vigore del sopracitato decreto, un atto, anche nella forma di un piano regionale per la lotta alla povertà, di programmazione dei servizi necessari per l'attuazione del REI come livello essenziale delle prestazioni, nei limiti delle risorse disponibili, nel rispetto e nella valorizzazione delle modalità di confronto con le autonomie locali e favorendo la consultazione delle parti sociali e degli enti del terzo settore territorialmente rappresentativi in materia di contrasto alla povertà; che, nel rispetto delle modalità organizzative regionali e di confronto con le autonomie locali, la "Rete della protezione e dell'inclusione sociale" si articola in tavoli regionali a livello di ambito territoriale.
Ciascuna Regione e Provincia autonoma definisce le modalità di costituzione e funzionamento dei tavoli, nonché la partecipazione e consultazione delle parti sociali e degli organismi rappresentativi del terzo settore, avendo cura di evitare conflitti d'interesse e ispirandosi a principi di partecipazione e condivisione delle scelte programmatiche e d'indirizzo nonché del monitoraggio e della valutazione territoriale in materia di politiche sociali. Con la DGR n. 38-2015, "Patto per il sociale 2015-2017" si è costituito un Tavolo regionale finalizzato al contrasto e alla riduzione della povertà e dell'esclusione sociale. La stessa ha stabilito che tale Tavolo sia composto da: Assessorato regionale alle politiche sociali, della famiglia e della casa, cui spetta la presidenza; Assessore regionale all'istruzione, lavoro e formazione professionale; Assessore regionale alle politiche giovanili, diritto allo studio universitario cooperazione decentrata internazionale, Pari opportunità, diritti civili immigrazione; Direttore regionale della Direzione coesione sociale (e poi fa tutto un elenco di soggetti regionali e di dipendenti regionali); il coordinatore dell'Alleanza contro le povertà in Italia; quattro rappresentanti degli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali; un rappresentante dell'Ordine degli assistenti sociali del Piemonte; un rappresentante di IRES-Piemonte; un rappresentante di Fio.PSD; un rappresentante del Coordinamento dei Centri di servizio del volontariato del Piemonte; un rappresentante del Gruppo Abele e un rappresentante del SERMIG.
Considerato, inoltre, che è la DGR n. 51-6243 del 2017, "Decreto Legislativo 15 settembre 2017, n. 147: Rete della protezione e dell'inclusione sociale. Costituzione e funzionamento del Tavolo regionale Modifica DGR n.57 del 2015", che ha modificato il Tavolo regionale finalizzato al contrasto e alla riduzione della povertà e dell'esclusione sociale, nella rete della protezione e dell'esclusione sociale - Tavolo regionale, confermandone i componenti (quindi conferma questo tipo di componenti del Tavolo), la stessa ha incluso l'ANCI Piemonte quale membro effettivo della suddetta Rete.
Si rileva che - ed è qui, Presidente, che ci poniamo una domanda, anche sollecitati da alcuni partecipanti - l'ultimo Tavolo è stato convocato il 4 febbraio in videoconferenza e al suddetto Tavolo sono stati invitati non solo i componenti sopracitati, che hanno a buon diritto e a buon titolo la possibilità di stare lì, ma anche esponenti politici: abbiamo una mail, su cui abbiamo fatto l'accesso agli atti, per cui sono stati invitati Capigruppo piuttosto che Vicepresidenti di Commissione, tutti di centrodestra.
Teniamo conto del fatto che il compito del Tavolo è individuare le priorità e le azioni da attuare per valorizzare i cittadini con disabilità, partendo dalla scuola, dal lavoro, dai trasporti, dall'inclusione e dall'autonomia in quanto ogni disabilità è diversa e necessita di un percorso individuale che dev'essere seguito in maniera costante, avendo cura di evitare conflitti d'interesse e ispirandosi ai principi di partecipazione e condivisione delle scelte programmatiche e d'indirizzo, nonché del monitoraggio e della valutazione territoriale.
Alla luce di tali premesse, interrogo la Giunta regionale per sapere se sia buona norma, dopo essermi confrontato con esponenti dell'Ufficio di Presidenza di maggioranza di questa sede e con rappresentanti dell'istituzione Consiglio regionale - arrivando io dall'esperienza del Consiglio Comunale di Torino, mi era sembrato assurda come dinamica, perch mai capitata, perché se uno va a un incontro è per incontrare le istituzioni, non per una riunione di maggioranza - invitare esponenti politici al Tavolo, cui dovrebbero partecipare solo i rappresentanti delle associazioni che, a vario titolo, si adoperano sul territorio per contrastare il rischio di povertà e di esclusione sociale e avere un confronto con l'Assessore, che rappresenta tutta la Regione Piemonte, non una parte di essa, e chiedo per quale ragione siano stati invitati solo alcuni esponenti politici a partecipare al Tavolo e non tutti i Consiglieri regionali.
Queste sono le domande che mi sono sentito in dovere di fare, anche perch sollecitato da alcuni dei partecipanti del mondo del terzo settore, e non solo, che erano convinti di avere un incontro diretto con l'Assessore e non con esponenti di maggioranza che non c'entrano nulla con riunioni di questo tipo.
È la prima volta che capita che a un incontro del genere partecipino Consiglieri regionali.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza delegando l'Assessore Chiara Caucino.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore al sociale

Grazie, Presidente.
Il Tavolo regionale denominato "Rete della protezione e dell'inclusione sociale" è stato, da ultimo, oggetto della DGR n. 51-6243 del 22 dicembre 2017, che modificava la DGR n. 57-2667 del 2015 e può essere definito organismo di coordinamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali, ai sensi dell'articolo 5 del decreto legislativo n. 147 del 2017.
Come tale, di norma è stato finora convocato ai fini della predisposizione e approfondimento delle tematiche legate al reddito di cittadinanza e dall'elaborazione del Piano regionale sulla povertà.
La nomina formale del Tavolo, tuttavia, non preclude, Consigliere, la possibilità della convocazione di riunioni specifiche che coinvolgano soltanto alcuni componenti del Tavolo stesso al fine di acquisire elementi di approfondimento specifici, utili nell'elaborazione di strategie programmatiche regionali. Questo è quanto è avvenuto in occasione della convocazione dell'incontro del 4 febbraio cui lei fa riferimento, che è stato convocato, in analogia a quanto avvenuto nel 2020 nella prima fase dell'emergenza sanitaria in corso, per un approfondimento rispetto alla situazione di nuove povertà emergenti sul territorio regionale in conseguenza della pandemia.
A ogni modo, Consigliere, questo Tavolo è stato convocato al fine specifico di elaborare interventi a favore di soggetti che si occupano della distribuzione di derrate alimentari - quali, per esempio, il Banco alimentare e la Caritas - per mettere in campo una misura di natura e di carattere straordinario.
Com'è avvenuto nel 2020, anche in occasione della riunione del 4 febbraio sono emersi elementi molto utili di approfondimento sia rispetto alle tipologie di persone e famiglie che stanno riscontrando maggiori problemi in conseguenza della pandemia, sia utili proposte e sollecitazioni rispetto alle possibili azioni regionali da attivare nel tentativo di dare risposta a tali problematiche, rispetto alle quali vi è stato, in effetti, uno stanziamento straordinario sul 2021 di un milione di euro di risorse aggiuntive, suddivise in 200 mila euro per spesa corrente e 800 mila euro in conto capitale, destinate a trasferimenti a istituti sociali privati quali contributi per l'attuazione degli articoli 3 e 5 della legge regionale n. 12 del 2015.
In questo senso, Consigliere, non vi sono assolutamente ragioni ostative alla partecipazione di esponenti politici al suddetto Tavolo la cui composizione, come detto, può essere definita da assetto variabile, a seconda delle peculiari tematiche trattate. Invero, la ragione specifica per la quale all'incontro citato da lei hanno preso parte alcuni esponenti del Consiglio regionale è legata al fatto che un Gruppo consiliare di maggioranza aveva manifestato la propria volontà di destinare, anche su mia richiesta in qualità di Assessore al welfare, risorse aggiuntive del bilancio regionale per le suddette nuove povertà.
Pertanto, al fine di consentire a tale Gruppo di formare un'idea precisa del fenomeno e di comprendere correttamente il quadro entro il quale agiscono i principali attori che affrontano quotidianamente le criticità legate all'aggravarsi della povertà in conseguenza dell'emergenza pandemica, è stato rivolto l'invito a voler prendere parte alla riunione per le finalità che ho poc'anzi espresso.
In conclusione, ritengo che, in linea di principio, c'è assolutamente la massima disponibilità da parte dell'Assessore a prevedere la partecipazione a incontri specifici di tutti gli attori politici interessati, secondo le necessità che, di volta in volta, vanno a rappresentarsi.
Non c'è stata nessuna volontà di escludere la minoranza o di escludere altre componenti politiche, ma vi era solo l'esigenza, da parte di una componente della maggioranza, di trovare le modalità attraverso cui rendere maggiormente efficace la volontà di uno stanziamento straordinario che, in effetti, si è poi verificato.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta e l'interrogante ha chiesto di intervenire per la replica.
Prego, Consigliere Magliano; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Assessora, lei non ha compreso: non si preoccupi, ma le minoranze, se vogliono incontrare il mondo del terzo settore, lo incontrano. Se le minoranze hanno bisogno di discutere con le realtà che stanno a quel Tavolo, le incontrano. Molte di queste realtà le conosciamo da ben più tempo di lei, Assessore.
È un problema istituzionale. Lei non può, in una riunione di questo tipo portarsi un pezzo di maggioranza, il suo Capogruppo, la Vicepresidente della Commissione, l'altro Vicepresidente della Commissione; invitare perché abbiamo l'e-mail, il Capogruppo di Forza Italia e il Capogruppo di Fratelli d'Italia. Non è corretto istituzionalmente. Si confronti con il Presidente del Consiglio.
Non so se nella sua lunga esperienza politica di amministratrice locale questo è mai entrato nella sua dimensione di correttezza di rapporti istituzionali. Quelle realtà sono venute a incontrare lei, perché lei, in quanto Assessore, rappresenta la Regione Piemonte. Non sono venuti a incontrare la maggioranza politica di questa Regione, cosa che non è mai capitata.
Ripeto, non è mai capitato! L'Assessore Ferrari, quando incontrava queste realtà nello stesso Tavolo, non si portava dietro l'agit-prop della propria coalizione perché rappresentava l'istituzione.
Non è un problema di minoranza. Assessore, stia tranquilla, non ci siamo sentiti esclusi come minoranza, ma è scorretto istituzionalmente che delle realtà che vengono al Tavolo per discutere con lei, giustamente, delle sue priorità politiche e delle loro priorità per continuare a essere al servizio della nostra Regione, dei nostri poveri e delle persone con disabilità, sono stati i primi a sollecitarmi l'ambiguità di questa riunione dicendomi: "Noi eravamo convinti di parlare con l'Assessore che rappresenta l'istituzione, invece a questa riunione ci siamo trovati con esponenti politici. Mai capitato". Ora, se lei, con leggerezza, dice "in base alle riunioni, invito Tizio piuttosto che Caio", vuol dire che ha un'idea scorretta del suo ruolo.
Il Presidente del Consiglio regionale rappresenta tutto il Consiglio, anche le minoranze, e lei, come Assessore, ha il dovere, in queste riunioni, di rappresentare tutta l'istituzione. Forse non ha colto il senso dell'interpellanza. Il problema non è che non erano state convocate le opposizioni, ci mancherebbe! Non avrebbe senso e non sarebbe corretto che noi partecipassimo a quelle riunioni. Ognuno interpreta.
Fortuna vuole che uno si trova in una golden share e quindi arriva a fare l'Assessore alle Politiche sociali, ma non si può interpretare il proprio ruolo così. Lo dico per correttezza istituzionale, poi se lei non lo coglie, lo faremo notare, lo scriveremo e ci appelleremo alla Presidenza del Consiglio regionale, che su questo ci ha dato ragione, perché non è mai capitato; così come ci hanno dato ragione gli Uffici, perché è un problema di correttezza istituzionale.
Oppure lei ha bisogno di avere la sua maggioranza perché, magari, su questi temi, si sente in difficoltà, un po' più debole politicamente, quindi deve portarsi dietro chi, magari, le dà la linea, ma non mi pare che questo sia il suo atteggiamento in questi due anni. Mi pare, anzi, che lei abbia esercitato una propria autonomia politica su tanti temi e su tante battaglie che ha voluto intraprendere.
Forse non ha colto il senso dell'interpellanza o forse io ho un senso delle istituzioni più alto del suo, ma queste sono cose che, a mio giudizio, non devono capitare, perché non è corretto.



(Commenti dell'Assessore Caucino)



PRESIDENTE

Consigliere, prosegua.



MAGLIANO Silvio

Presidente, se posso finire.
L'interpellanza era volta a chiedere.



(Commenti dell'Assessore Caucino)



PRESIDENTE

Prego, Consigliere, prosegua.
Si rivolga alla Presidenza.



MAGLIANO Silvio

L'interpellanza era volta a chiedere una correttezza istituzionale all'Assessore. Pertanto, in queste riunioni devono partecipare quelli che il Tavolo ha deciso che fossero i componenti, attraverso una norma regionale. Non è allargabile.



(Commenti dell'Assessore Caucino)



MAGLIANO Silvio

Lei non si comporti da maleducata, perché capisco che.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore.



MAGLIANO Silvio

Guardi, mi auguro che chi ci sta ascoltando in streaming.



(Commenti dell'Assessore Caucino)



MAGLIANO Silvio

Sono assolutamente legati a giudizi politici.



PRESIDENTE

Consigliere Magliano, mi scusi.



MAGLIANO Silvio

Ma non mi fa finire? Ho cinque minuti e continua a interrompere!



PRESIDENTE

Scusi un attimo, poi le ridò la parola.
Assessore, lei ha avuto il suo tempo. Questo è il tempo dedicato al Consigliere Magliano per la replica. Lei, collega Magliano, prosegua senza interloquire con l'Assessore.
Prego, ha un minuto a disposizione.



MAGLIANO Silvio

Con quest'interpellanza chiedevo solo il rispetto della composizione di quel tavolo, che dev'essere un tavolo tecnico, presieduto dall'Assessore con i dirigenti regionali e con il mondo del terzo settore.
Mi sembra assurdo che a tavoli di questo tipo partecipino esponenti politici. Non è mai capitato. Se questa è la nuova forma di governo, ne prendiamo atto e prenderemo i nostri provvedimenti in tutte le sedi adeguate, compresa la Presidenza del Consiglio e compreso il Presidente della Regione Piemonte che, invece, deve garantire una terzietà di quel tavolo, che è garantita dal fatto che c'è l'Assessore che rappresenta tutti. Questo è il tema.
Evidentemente non ho scritto adeguatamente l'interpellanza, perché non ne è stato colto il senso. Il nostro problema non era partecipare a questi tavoli, perché a questi tavoli partecipa la Giunta, non i Vicepresidenti di Commissione, non i Capigruppo di maggioranza, perché non è corretto istituzionalmente. Tant'è vero che la segnalazione di tale aspetto così rilevante è giunta proprio da alcuni rappresentanti del Tavolo stesso.
Grazie, Presidente.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interpellanza n. 718 presentata da Magliano, inerente a "Stangata sugli inquilini morosi delle case ATC"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 718.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
In quest'interpellanza poniamo un tema che, devo dire, l'Assessore ha già affrontato e su cui ha provato a trovare una soluzione o, quantomeno, una modalità di gestione della problematica, anche alla luce del COVID.
Pertanto, ci rendiamo conto che la gestione di questa partita non è affatto semplice.
Con il Fondo sociale, la Regione Piemonte fornisce un aiuto agli inquilini in difficoltà nel pagamento del canone ATC o dei servizi accessori. I beneficiari della misura sono gli assegnatari di alloggi di edilizia sociale in condizioni di morosità incolpevole, in possesso dei seguenti requisiti: l'ISEE 2020 non superiore a euro 6.398,75, possesso del giustificativo di pagamento della quota minima pari al 14% del reddito (la somma non può, comunque, essere inferiore a 480 euro).
Considerato che il Fondo per la morosità incolpevole è stato istituito dall'articolo 6, comma 5, del decreto legge n. 102 del 31/8/2013, s'intende per morosità incolpevole l'impossibilità al pagamento del canone di locazione a causa della perdita o della consistente riduzione del reddito del nucleo familiare. La domanda di contributo da parte degli assegnatari dev'essere presentata alle ATC o ai Comuni solo nel caso di Comuni gestori in proprio.
Inoltre, ogni anno sono stanziate risorse regionali poi ripartite dalla struttura competente nelle rispettive Agenzie territoriali per la casa o ai Comuni gestori in proprio di alloggi di edilizia sociale, e la Giunta regionale ha deliberato in via straordinaria, stanti le limitazioni conseguenti all'emergenza epidemiologica presente nella Regione Piemonte di prorogare al 30 settembre 2021 i termini di pagamento della quota minima su questo, diamo atto dell'ottima scelta fatta dall'Assessore - e i termini di presentazione da parte degli assegnatari degli enti gestori della relativa documentazione.
Tale proroga si è rilevata una piccola boccata d'ossigeno, di cui dobbiamo dare atto all'Assessorato, per molti inquilini morosi, i quali hanno da poco scoperto - ed è questo il problema che, secondo me, l'Assessore dovrà affrontare sia sui suoi tavoli sia su quelli nazionali - che, se beneficiari del reddito di cittadinanza, per accedere al Fondo sociale della Regione dovranno versare un contributo più alto rispetto agli anni precedenti. Persone che già a stento riuscivano a versare la quota minima (480 euro), adesso si trovano a dover versare anche più del doppio della quota, perché il reddito di cittadinanza è entrato nel loro reddito. Stiamo parlando di persone alle quali il reddito di cittadinanza non è detto che venga dato totalmente.
Nonostante la proroga, della quale gli inquilini assegnatari non sono stati informati, non tutti gli inquilini morosi riusciranno ad affrontare questa spesa imprevista nel termine stabilito, perché facendogli cumulo evidentemente l'ATC, non potendo cambiare le regole del gioco, gli ha chiesto di intervenire con una quota più alta rispetto ai 480 euro.
Valutare una nuova scadenza potrebbe essere una soluzione da prendere in considerazione, cioè prorogare ulteriormente. Questo è il primo anno in cui si verifica tale situazione, dal momento che, fino allo scorso anno, gli inquilini percepivano il reddito d'inclusione, che non si sommava perch aveva un'altra tipologia di sommatoria e quindi non influiva in modo determinante sull'imponibile, anche perché era più basso.
Tra le parti coinvolte, si sta creando molta confusione nel definire la quota da versare per la richiesta del Fondo sociale. Tenuto conto del fatto che lo scorso anno in Piemonte erano state 6.358 le richieste di cancellazione dei debiti per una spesa di 7,3 milioni da parte della Regione - ne avevamo già parlato in Consiglio regionale - a causa degli effetti della pandemia, quest'anno si prevede un aumento delle domande.
Interpello la Giunta per sapere se sia intenzione di questa Giunta istituire un tavolo di confronto con i soggetti coinvolti, al fine di modificare le regole dell'accesso al Fondo sociale per gli inquilini morosi assegnatari delle case popolari. Su questo, i sindacati degli inquilini hanno più volte richiesto di iniziare questo tipo di ragionamento per affrontare il problema.
Interpello la Giunta anche per sapere se sia intenzione di questa Giunta intervenire per l'anno in corso a sostegno delle famiglie che, beneficiarie del reddito di cittadinanza, si trovano nella condizione di dover versare una quota minima maggiorata rispetto agli anni precedenti, magari - e questa è un'ipotesi - prorogando ulteriormente la scadenza del versamento in modo tale da poter mettere da parte, risparmiando, le risorse che serviranno per pagare.
Credo di pensarla come l'Assessore sul tema del reddito di cittadinanza nel senso che è una misura che oggi sta mostrando tutti i problemi che porta con sé, anche nel mondo del lavoro. Ci sono lavori che permettono di accedere a uno stipendio di un migliaio di euro e siamo a conoscenza di tanti che percepiscono il reddito e preferiscono poi magari fare un'aggiunta di lavoro nero. Questo è il tema che sta emergendo su tutti i giornali e il Sole 24 Ore oggi ha fatto uno speciale da questo punto di vista, secondo me, eccezionale.
Però il tema rimane, perché queste sono famiglie che erano convinte di dover dare 480 euro e con la sommatoria del reddito di cittadinanza, quindi non con quello d'inclusione, si vedono raddoppiato se non aumentato di molto di più quello che devono ad ATC.
Pertanto, il tema è: poiché l'Assessore ha fatto bene a prorogare i termini, si ha intenzione, come chiedo, di aprire un tavolo per capire fino in fondo come gestire questa problematica? Altrimenti, rischiamo oggettivamente di creare altre morosità e un altro danno per l'Ente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza, delegando l'Assessore Caucino, che ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Grazie, Presidente.
Le ricadute dell'introduzione del reddito di cittadinanza sul pagamento della quota minima sono state rappresentate all'Assessorato da più parti (Comuni, Caritas diocesana, organizzazioni sindacali) e sono state focalizzate su aspetti anche tra loro contrastanti.
Orbene, l'ascolto e il confronto con i soggetti interessati - lo credo personalmente e l'ho sempre ritenuto, perché questo è veramente il modus operandi della mia azione politica - ritengo siano fondamentali, e credo che anche lei, Consigliere, ben lo sappia, perché sono sempre stata molto disponibile all'ascolto anche con lei direttamente, in alcune circostanze rispetto a temi legati all'ATC. Lo ritengo, quindi, fondamentale, al fine di modificare eventualmente le regole per l'accesso al Fondo sociale per gli inquilini morosi assegnatari delle case popolari, proprio in una logica di equità e di sostenibilità del sistema. Rispetto a questo profilo possiamo assolutamente pensare di convocare un tavolo di confronto per i soggetti coinvolti e valutare, eventualmente, le modifiche da apportare.
Va detto, infatti, che il reddito di cittadinanza è una misura integrativa del reddito. Il beneficio economico - dobbiamo specificarlo si compone di due parti: una integra il reddito familiare, come lei ben saprà; l'altra, invece, che è destinata solo a chi è in affitto, incrementa il beneficio di un ammontare annuo pari al canone di locazione, fino a un massimo di 3.360 euro (stiamo quindi parlando di 1.800 euro per la pensione di cittadinanza).
In via generale - sotto questo profilo, credo che anche lei Consigliere, dovrebbe essere concorde - non riteniamo di dover intervenire o che sia equo intervenire, come lei suggerisce, a sostegno delle famiglie che beneficiano, appunto, del reddito di cittadinanza, o quantomeno solo rispetto a queste famiglie, perché si trovano certamente nella condizione di dover versare una quota minima maggiorata rispetto agli anni precedenti.
Infatti, a parità di reddito percepito, quindi indipendentemente dalla natura dello stesso, riteniamo che tutti gli assegnatari di alloggi di edilizia sociale debbano essere oggetto di pari trattamento. Mi stupisce quindi, che lei faccia un riferimento e una richiesta specifica solo rispetto alla categoria dei beneficiari del reddito di cittadinanza, a meno che io non abbia compreso nemmeno questa volta.
Del resto, da parte della struttura regionale c'è però una difficoltà a pensare di dover nuovamente procrastinare questo termine.
Da parte del mio Assessorato, c'è stata tutta la volontà di ascoltare e di cercare di percepire le difficoltà di questo momento terribile, perch come lei ben sa, la quota minima dev'essere pagata entro la fine dell'anno precedente. Abbiamo appunto concordato una proroga ad aprile del 2021.
L'abbiamo nuovamente posticipata alla fine di settembre di quest'anno, ma consideri che pensare di ri-posticipare anche solo di un mese o di un paio di mesi questa incombenza, non solo porterebbe degli scompensi enormi alle



ATC - ma su questo potremmo anche ragionare con i Presidenti delle ATC

ma, proprio dal punto di vista della modalità, quando posticipiamo questo termine di pagamento della quota minima andiamo contestualmente a posticipare il termine di rendicontazione da parte degli Enti. Ci significa che, poi, la mia struttura regionale non avrebbe i tempi necessari per svolgere tutte quelle azioni (mi riferisco a quelle di controllo delle rendicontazioni e degli atti di liquidazione) per garantire la distribuzione di queste risorse. Il tema è semplicemente questo.
Possiamo ancora ulteriormente fare degli approfondimenti tecnici; possiamo pensare di metterci a disposizione per un confronto al fine di andare incontro il più possibile agli assegnatari, perché siamo consapevoli delle difficoltà che in questo momento stanno vivendo. Però, se facciamo un'operazione del genere, la estendiamo a tutti gli assegnatari e non soltanto ai percettori di reddito di cittadinanza.
Tuttavia, riteniamo anche che l'Assessorato, rispetto a questa partita abbia già fatto molto. Questo non significa che non potrebbe fare di più ma - glielo ripeto - le criticità ci sono, perché, evidentemente, ci porterebbe a tutta una serie di complicanze e di tempistiche che sarebbero aggravate. E poiché tutto questo ricade poi sulle spalle del mio Assessorato, non posso neanche permettermi di fare delle scelte politiche azzardate che poi, magari, porterebbero maggior nocumento piuttosto che vantaggio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.
L'interpellante ha chiesto di intervenire per una replica.
Prego, Consigliere Magliano; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Comprendo la necessità dell'Assessore di dover ricostruire i passaggi e quindi anche di dover ricostruire che cosa potrebbe accadere con un ulteriore slittamento, perché è assolutamente corretto che esisterebbe un problema di rendicontazione, oltre che un problema dal punto di vista finanziario di quando, materialmente, queste risorse intervengono.
Mi sono soffermato su questa misura solo perché è evidente che non ci si è resi conto che il reddito di cittadinanza, per com'è stato gestito (a mio giudizio male, anzi malissimo), andava in qualche modo a squilibrare alcuni benefici che le politiche sociali potevano dare da questo punto di vista perché aumentando, di fatto, la base imponibile del soggetto, veniva meno tutta una serie di trattamenti di beneficio.
Il reddito di cittadinanza, quando viene concesso nella sua totalità, si sviluppa su due parti: una parte direttamente di denaro per vivere e una parte legata agli affitti. Certo è, però, che il numero dei percettori del reddito di cittadinanza, come l'Assessore sa, a Torino è particolarmente alto rispetto ad altre realtà e ad altri Paesi; dunque, il numero di potenziali nuovi soggetti che vivono nelle case ATC e che potrebbero far fatica a pagare questi 480 euro (che non saranno ancora 480 euro, ma di più) potrebbe essere molto elevato.
Mi pare che la risposta dell'Assessore sia assolutamente politica e tecnica; nello stesso tempo, però, è chiaro che non è una responsabilità di questa Giunta, ci mancherebbe! Chi ha pensato al reddito di cittadinanza avrebbe potuto capire, a cascata, che cosa comportava per i territori aspetto che il Governo non ha voluto da subito guardare; nello stesso tempo, non si è avuta la capacità di vedere gli effetti che il reddito avrebbe avuto, in seguito, sulle politiche regionali e comunali.
Ora, mi auguro che non sia un numero così elevato: sembra irrilevante dirlo, ma risparmiare cinque, sei o sette euro a settimana per ciascuna famiglia che vive in condizioni di povertà.
Spesso - l'Assessore lo sa - sono famiglie che versano in condizione di povertà anche perché, magari, nella vita sono accorsi problemi anche di tipo sanitario; a volte la povertà è anche frutto del fatto che si ha con sé una persona con disabilità, quindi si è portati a spendere risorse per aumentare il livello di qualità della loro vita.
Tuttavia, il problema rimane. Prendo atto, però, della disponibilità dell'Assessore e le sarò grato se verremo messi al corrente degli esiti di un ulteriore incontro che l'Assessore vorrà convocare con i sindacati degli inquilini, che ci chiedono, così come Caritas e altri, di aprire un confronto su questo. Siamo d'accordo che non si possano fare discriminazioni tra inquilini che non hanno il reddito di cittadinanza e inquilini che lo percepiscono, però c'è un grande tema rispetto a come utilizziamo il fondo sociale, soprattutto - mi avvio alla conclusione Presidente - alla luce dei danni che la pandemia, oltre che sul piano sanitario, ha prodotto in termini economici.
È, infatti, evidente che le prime categorie aggredite sono proprio quelle che, di fatto, svolgono lavori molto umili, o che non hanno un lavoro; e non avendo un lavoro - del resto, è questo il motivo per cui percepiscono il reddito di cittadinanza - faranno fatica a essere riassunti con un'economia devastata come quella che in questo momento stiamo guardando che prova a rialzarsi, ma che spesso cerca qualifiche che non sono riscontrabili perché, purtroppo, non abbiamo politiche di upgrade degli skill dei nostri lavoratori, soprattutto quelli un po' più anziani.
Pertanto, non saranno certo questi i soggetti ai quali, purtroppo, sarà proposto un nuovo impiego, ma saranno soggetti più qualificati.
Mi auguro - e vado veramente alla conclusione - che l'Assessorato quanto prima provi a mettersi nella disponibilità di un ascolto e, soprattutto, di un ragionamento su come il fondo sociale possa trovare una dimensione ancora più inclusiva, certo tenendo conto che il reddito di cittadinanza per sua costituzione e per sua valenza, va ad aumentare il reddito di queste persone.
Non possiamo non considerare il fatto che rischiamo che queste persone non abbiano quelle risorse da dare in più. E questo potrebbe comunque portare nocumento all'Ente, perché se qualcuno poi dice "io più di 480 euro non riesco a pagare, perché con il reddito, magari, in modo molto corretto, ho provato a sanare i debiti pregressi", si rischia di creare un'altra tipologia di problema, cioè quello di avere persone che percepivano un aiuto grazie al fondo sociale che però iniziano a non poter pagare la quota in più dei 480 euro. Non credo che, in una visione globale, questo sia positivo, per cui bisogna tenere sempre presente entrambi i fattori.
Detto questo, la risposta dell'Assessore è stata politicamente netta e tecnicamente esaustiva.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per la sua puntuale replica.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione n. 721 presentata da Canalis, inerente a "A quando la fine dei lavori nella stazione ferroviaria Oulx-Cesana-Claviere-Sestriere?"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione n. 721.
Prima di dare la parola all'Assessore Gabusi, ricordo che per le interrogazioni a risposta orale è prevista la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interrogante per cinque minuti ma non è prevista l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente, e grazie, Consigliera. Anch'io mi aspettavo l'intervento della Consigliera Canalis, però meno male che il Presidente Gavazza ci ha illustrato il Regolamento.
L'interrogazione prevede due quesiti: uno riguarda il cronoprogramma dei lavori della stazione ferroviaria di Oulx-Cesana-Claviere-Sestriere l'altro il servizio di trasporto pubblico.
Per quanto riguarda i lavori in corso nella stazione di Oulx, si ricorda che l'intervento rientra in un vasto programma nazionale di rete ferroviaria italiana, definito "500 stazioni", che prevede l'abbattimento di barriere architettoniche, il riadeguamento delle stazioni l'innalzamento dei marciapiedi di circa trenta centimetri per consentire l'accesso al treno in autonomia anche agli utenti con mobilità ridotta oltre all'installazione di ascensori per l'accesso ai binari.
Nell'ambito di questo progetto la Regione, di fatto, è coinvolta solo per la valutazione della conformità urbanistica, perché è un progetto totalmente finanziato e governato da Rete Ferroviaria Italiana. Va sottolineato, in effetti, che i lavori hanno subito dei ritardi generati dalla pandemia in corso, non solo quelli su questa stazione, ma su tutto il piano delle 500 stazioni. Tuttavia, a oggi, risultano ultimati i lavori d'innalzamento dei marciapiedi e restano da completare le procedure amministrative per l'apertura al pubblico degli ascensori già installati.
Nella stazione di Oulx, inoltre, è prevista la posa dei rivestimenti del sottopassaggio e di adeguamento della sala d'attesa, attualmente in corso di ultimazione. Il termine dei lavori è previsto per la fine di giugno.
Inoltre, entro fine anno è prevista la realizzazione delle pensiline a protezione dei vani scala e delle banchine.
Per quanto riguarda la competenza più strettamente regionale, che è il servizio di trasporto pubblico locale, si specifica che la stazione di Oulx è servita dai treni della linea SFM3. L'orario è impostato con quello che viene definito "il nodo 30", cioè che tutti i treni che arrivano da Bardonecchia e da Torino arrivino al minuto 30 alla stazione di Oulx, in maniera da garantire le coincidenze. Il sistema, infatti, è stato studiato in modo da gestire l'interscambio al meglio sia con il sistema di bus sia con i treni.
I bus che arrivano qualche minuto prima dei treni e partono qualche minuto dopo fanno capolinea in stazione e partono garantendo le coincidenze con tutte le destinazioni limitrofe. Su questa base, fin dall'avvio del sistema ferroviario metropolitano sono state impostate nelle stazioni di Oulx le coincidenze verso tutte le maggiori località dell'Alta Valle di Susa, come Claviere, Cesana, Sestriere e Sauze d'Oulx. A partire dal 25 aprile inoltre, il servizio festivo sulla linea SFM3 verso l'Alta Valle di Susa è stato potenziato con l'aggiunta di una coppia di treni di rinforzo, con partenza al mattino da Torino alle ore 9.15 e al pomeriggio da Bardonecchia alle ore 17.21.
Naturalmente riteniamo questo un passo importante e riteniamo che questa zona sia sufficientemente servita. Siamo disponibili nel momento in cui - e lo speriamo tutti - ci dovessero essere flussi turistici importanti, come ci aspettiamo quest'estate, a potenziare soprattutto il servizio su gomma che è un po' più snello e necessita di meno autorizzazioni e ha meno complicazioni. È evidente che le tracce ferroviarie sono un po' più difficili da gestire e un po' più ingessate rispetto a quello che possiamo garantire su gomma.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Gabusi per la risposta.
Ha chiesto di replicare alla risposta la Consigliera Canalis; ne ha facoltà per cinque minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Rispetto al primo punto dell'interrogazione, cioè il completamento dei lavori iniziati il 2 maggio 2018 nella stazione di Oulx - che, come dicevamo, ha un valore strategico sia per le linee e gli scambi nazionali sia per quelli internazionali, in particolare con la Francia - prendiamo atto della risposta dell'Assessore e, in particolare, della responsabilità quasi totalmente in capo a RFI.
Il lavoro sui marciapiedi è già completato e va bene che quello sugli ascensori sia completato entro giugno, mentre ci preoccupa un po' che le pensiline siano completate solo per fine anno, considerando che Oulx è in alta montagna e quindi già da inizio ottobre fa freddo. Ci è stato infatti, segnalato un certo disagio da parte dei passeggeri nel trascorrere il tempo di attesa in luoghi non protetti e non sufficientemente riscaldati.
Riguardo, invece, il secondo punto, quello concernente le progettualità sul TPL, forse ho compreso male io, anche per la brevità e per la genericità dell'interrogazione, ma noi siamo più per il ferro e un po' meno per la gomma. Se però può farmi avere la risposta scritta che ha illustrato, sarà un po' più semplice riprendere i vari punti e fare delle riflessioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Canalis per la replica.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 733 presentata da Valle, inerente a "Chiarimenti sull'allocazione delle risorse erogate dal Governo per il potenziamento del trasporto pubblico locale durante l'emergenza Covid19" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In merito all'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 733, il Consigliere Valle chiede all'Assessore se può inviare la risposta scritta via mail. Grazie.
Prima di chiudere la sessione, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via mail a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
Grazie a tutti e a tutte.
Alle ore 10, dopo i quindici minuti di areazione, il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Buona salute a tutti.



(Alle ore 9.42 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.11)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 16 aprile 2021 n. 63, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale. La verifica delle presenze verrà effettuata mediante chiamata nominale. Le votazioni si svolgeranno attraverso l'introduzione del badge di ciascun Consigliere nell'apposito alloggiamento, con conseguente selezione del tasto presenza e della successiva espressione di voto.
Procedo ora all'appello nominale per la verifica delle presenze.
Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Carosso, Chiorino, Icardi, Nicco e Tronzano.
Il numero legale è, pertanto, ventiquattro.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



PRESIDENTE

Risultano presenti quarantatré Consiglieri.
Sono presenti gli Assessori esterni Gabusi, Marnati e Poggio.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Non abbiamo solo capito se ha già dato le comunicazioni o se lo farà dopo.



PRESIDENTE

Ho appena fatto l'appello, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Va bene.
Chiedo la parola solo per chiedere l'iscrizione di un ordine del giorno nella seduta odierna, che non so ancora se sia numerato perché l'abbiamo depositato ieri, che ha ad oggetto "Sostegno alla candidatura del capoluogo piemontese a ospitare la nuova Gigafactory di batterie del gruppo Stellantis". Inoltre, chiederei ai colleghi Capigruppo e alle forze politiche di discuterlo nella seduta odierna.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Chiedo di inserire l'ordine del giorno dal titolo "Eurovision Song Contest 2022, la Regione sostenga la candidatura della Città di Torino per ospitare l'evento". Non credo ci sia ancora il numero, perché è stato depositato questa mattina.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non so se avete letto i giornali questa mattina: tra segni della croce e invettive c'è stato un blitz dei "No Lombroso" al Museo di antropologia criminale di Torino.
Come sapete, già nelle scorse settimane abbiamo depositato un ordine del giorno per la difesa di un museo civico così importante come il "Cesare Lombroso", un museo che ha la partecipazione dei nostri atenei e ovviamente, il supporto istituzionale dei musei civici torinesi. Da sempre è un pezzo di storia della scienza e dell'umanesimo in Piemonte.
Come può immaginare, le idee del comitato scientifico, del suo direttore e degli esperti non c'entrano niente con alcune teorie, molto sbagliate anche dello stesso Lombroso. Come può immaginare, i musei sono nati per fare divulgazione scientifica, per raccontare anche gli errori della scienza e della ricerca e per mettere insieme non solo le ragioni, ma anche una parte della storia così importante.
Credo che occorra smetterla con gli attacchi a questo museo ed è davvero inaccettabile che ci siano ancora persone che credono che un luogo come questo debba essere chiuso.
Per questo, le chiederei di aggiungere all'o.d.g. l'ordine del giorno "Difendere e tutelare il Museo Lombroso di Torino". Poi vorrei, se è possibile, vista la presenza del Presidente Cirio, un segnale forte da parte di questa Istituzione, perché è davvero incredibile che nessuno si alzi per difendere quello che è un pezzo di storia della divulgazione scientifica torinese e, soprattutto, un museo che, oggettivamente, non c'entra niente con alcuni errori passati della nostra storia. È come se, in qualche modo, non ci rendessimo conto delle funzioni storiche che hanno i musei stessi, che raccontano anche di imperi e civiltà passate che facevano oscenità ben più gravi dell'aver pensato una teoria molto distante dalla realtà.
Chiedo semplicemente di inserire questo punto all'o.d.g. e di trovare anche un momento in giornata per inviare un documento di solidarietà verso questa istituzione, quindi le chiederei se è possibile di votarlo almeno in giornata.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Forse non ha seguito le cronache ma, come Presidente del Consiglio, ho dato solidarietà a nome dell'intero Consiglio al Museo Lombroso, che ho visitato, così come l'hanno visitato il Consigliere Valle e altri Consiglieri.



GRIMALDI Marco

Infatti parlavo della Giunta, Presidente.



PRESIDENTE

Io parlo per il Consiglio. La Giunta si esprimerà in altro modo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Sono a richiedere un'informativa urgente da parte della Giunta sul tema dei centri diurni per persone con disabilità. Ormai sta riaprendo tutto in questo Paese. Abbiamo una campagna vaccinale che, anche per merito di alcune strutture di questa Regione, sta andando a una velocità importante.
Ci sono famiglie, operatori, caregiver e utenti tutti vaccinati e l'idea di continuare a lasciare il 50% dei posti invece che il 100% a mio giudizio non ha più senso.
Questa è una richiesta che arriva non da chi gestisce i centri diurni, ma dalle associazioni familiari (penso all'UTIM, una su tutte). Forse su questo dovremmo, da questo punto di vista, fare un po' di chiarezza.
Siamo a richiedere un'informativa urgente perché le famiglie vogliono, da questo punto di vista, vedere garantiti i loro diritti. Mi auguro che su questo ci sia la disponibilità della Giunta a intervenire in merito proprio per dirci come e quando queste famiglie potranno rivedere un diritto loro concesso ma che, in questo momento, è loro negato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento dell'ordine del giorno che ho caricato ieri sera e del quale, quindi, non ho ancora il numero, ma leggo l'oggetto: "Completamento anello tangenziale di Torino".
Chiedo l'iscrizione di quest'ordine del giorno come primo punto da trattare appena finito l'approfondimento e la votazione dei tre provvedimenti legislativi che abbiamo iscritti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Solo per informare che ho depositato un atto d'indirizzo che vorrei collegare al disegno di legge n. 132, dal titolo "Azioni finalizzate al mantenimento della vitalità e dell'attrattività turistica del sito della Basilica di Superga".
Chiedo se è possibile collegare quest'ordine del giorno al disegno di legge. Ho già informato anche l'Assessore. Non è ancora numerato perch l'ho depositato questa mattina.



PRESIDENTE

Chiedo se vi siano altre proposte di modifica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Intervengo sull'ordine dei lavori.
Finché l'aria condizionata non sarà aumentata, possiamo chiedere gentilmente, di togliere le giacche, anche nel rispetto del decoro di quest'Aula? Quando si sentirà l'aria fresca la indosseremo tutti, in accordo anche con gli altri Consiglieri. Se è possibile, rimaniamo in camicia, oppure aumentate l'aria condizionata.



PRESIDENTE

Stanno aumentando il flusso di aria condizionata. Se posso resistere io che sono in sovrappeso, anche chi è più magro di me, come l'Assessore Ricca, non si può lamentare. Sicuramente possiamo resistere qualche minuto.
Nel frattempo, propongo all'Aula, se acconsente, di iscrivere ai lavori odierni la proposta di legge 145 "Modifica della legge regionale 9 dicembre 1981, n. 50 'Istituzione dell'Ufficio del Difensore civico", licenziato a maggioranza nella I Commissione nella giornata di ieri, 7 giugno 2021.
Chiederei di inserire questa proposta di legge dopo il punto 5) all'o.d.g.
Le richieste d'iscrizione degli ordini del giorno, se sono tutti d'accordo le inserirei in calce agli attuali ordini del giorno. Se ci saranno le condizioni e la volontà, alcuni li anticiperemo, com'è già stato chiesto.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

È un dettaglio. Non so se avete già fatto l'appello, ma ero assente perch stavo tamponando il Vicepresidente Graglia.



PRESIDENTE

Ho effettuato l'appello nominale, ma ho considerato sia il Vicepresidente Graglia sia lei come presenti. Comunque, riportiamo a verbale che il Vicepresidente Graglia e il Consigliere Giaccone sono entrati in aula.
La ringrazio per la disponibilità che dà tutte le volte, così come altri che fanno questo servizio per i Consiglieri.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, hanno chiesto congedo Carosso Chiorino, Icardi, Nicco e Tronzano.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

È a disposizione e visibile sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" il processo verbale relativo alla seduta del 9 aprile 2021.


Argomento: Commemorazioni

d) Scomparsa ex Consigliere regionale Gilberto Valeri


PRESIDENTE

Vi comunico che nella giornata di ieri è giunta la notizia della scomparsa all'età di ottantasei anni, di Gilberto Valeri. È stato Consigliere regionale del PCI dal 1980 al 1990 e, successivamente, ha ricoperto anche la carica del Presidente della Provincia di Vercelli.
Rivolgo ai familiari e a nome dell'Assemblea le più sentite condoglianze.
Come per altri ex Consiglieri, verrà ricordato in Aula quando vi saranno le condizioni sanitarie. Nelle prossime settimane valuteremo le scadenze per svolgere queste commemorazioni in Aula con le famiglie.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 7 e 8 aprile 2021.


Argomento: Albi professionali

Esame disegno di legge n. 115, inerente a "Disposizioni concernenti l'istituzione dell'elenco regionale dei dog-sitter"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 115, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Comunico che il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla III Commissione il 20 maggio scorso.
Do la parola al relatore di maggioranza, il Consigliere Ruzzola, che ha facoltà di intervenire per quindici minuti.



RUZZOLA Paolo, relatore

Grazie, Presidente.
Come i Consiglieri sanno - ne abbiamo già ampiamente discusso in Commissione - la proposta di legge che oggi è in esame in Aula, di cui auspichiamo l'approvazione, nel rispetto delle competenze regionali intende istituire un elenco regionale dei dog-sitter con cui offrire ai proprietari di animali da compagnia i nominativi dei soggetti professionalmente e debitamente formati.
Secondo un rapporto del Censis del 2019, in Italia gli animali domestici da compagnia sono circa trentadue milioni, di cui circa quindici milioni tra cani e gatti. Stiamo quindi parlando di numeri che, via via, sono diventati sempre più importanti. Quasi nel 52% delle nostre case è presente un animale da affezione e, come abbiamo visto, quasi una persona anziana su quattro ne possiede uno. Questo ci porta anche a riconoscere l'importanza del ruolo sociale che l'animale da affezione riveste, teso a compensare, in alcuni casi, la solitudine che ancor più si è aggravata e si è avvertita con la questione del COVID e dei relativi lockdown che si sono susseguiti.
È proprio a seguito di questo lockdown che è emersa l'esigenza di andare a riconoscere e a regolamentare una figura che, fino a oggi, non aveva alcun riconoscimento sotto quest'aspetto, per far sì che anche in quei momenti di blocco fosse identificata come figura professionale e, come tale, avesse la possibilità di continuare a svolgere il proprio ruolo.
Parliamo di un'attività che un tempo era derubricata come occupazione per studenti universitari o come attività accessoria, ma che oggi sta assumendo caratteristiche strutturate, tant'è che ha un suo codice specifico ATECO tanto da essere diventata per molti l'occupazione primaria, con la relativa iscrizione alla Camera di Commercio e con la dotazione di mezzi adeguati per svolgere professionalmente tale funzione.
I soggetti che maggiormente si rivolgono a questi operatori sono anziani e single, ovvero categorie che, per motivi di salute o lavorativi, ritengono utile appoggiarsi ai servizi garantiti dai dog-sitter. Come ho già detto si sottolinea il valore di tale attività durante l'emergenza epidemiologica da COVID-19, allorquando gli operatori sono stati da supporto ai proprietari degli animali affetti dal virus.
Il testo oggi all'esame dell'Aula è stato ampiamente dibattuto in Commissione e recepisce alcuni emendamenti presentati dai Gruppi consiliari di maggioranza e di minoranza, che tengono conto anche di alcune osservazioni raccolte in sede di consultazione da parte dei soggetti portatori d'interesse e dal Garante regionale per i diritti degli animali.
Avevamo lasciato in sospeso una parte in Commissione: fatti i doverosi approfondimenti, ci pare doveroso accogliere l'osservazione pervenuta in particolare dalla collega Frediani. Pertanto, come vedremo nel dibattito abbiamo presentato un ulteriore emendamento per modificare la prima parte del comma 1, per meglio identificare la figura che intendiamo valorizzare con questo riconoscimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Perugini, secondo relatore di maggioranza.



PERUGINI Federico, relatore

Grazie, Presidente.
Direi che la parte di relazione di maggioranza che mi può competere, a integrazione di quanto già detto dal primo firmatario, il collega Ruzzola vuole rivolgere lo sguardo e un approfondimento più di dettaglio all'obiettivo, allo scopo e alla ratio di questa proposta di legge. Questo lo vediamo non solo nell'oggetto e nella finalità, ma in tutto il ragionamento che è stato svolto nel corso delle Commissioni.
Questo testo, di fatto, ha un ruolo sociale molto importante e pu rappresentare un elemento fondamentale per la tutela degli animali.
L'istituzione dell'elenco dei dog-sitter in Regione Piemonte, pur nel rispetto delle leggi dello Stato, significa proporre un documento intelligibile ai cittadini piemontesi, in particolar modo delle grandi città, per conoscere a chi affidano il proprio animale.
L'animale d'affezione molto spesso è considerato parte della vita familiare. Perché ho detto che assume anche un ruolo sociale e di tutela della salute? Lo abbiamo visto in questo più recente periodo pandemico: laddove le persone sole o le persone anziane hanno avuto un animale d'affezione, pur con tutte le difficoltà a potersi muovere e a uscire dalle proprie case, hanno davvero trovato un momento di conforto. Ma quando questo animale lo devi affidare a una terza persona, vuoi che sia affidato a una persona che se ne prenda cura come te. Allora, istituire questo elenco di dog-sitter significa permettere una nuova professione, che, com'è già stato detto nella prima relazione, molto spesso era collegata a studenti universitari (una sorta di lavoro precarizzato), ma che in realtà si è sempre più strutturata. Di conseguenza, questa sua strutturazione richiede una riconoscibilità.
Ecco, quindi, perché è stato necessario approfondire con questa parte di relazione l'elemento di finalità e l'oggetto. Di conseguenza, diventa un invito affinché quest'Aula possa trasformare la proposta di oggi in una legge effettiva e fruibile per tutti i piemontesi.
Il Piemonte, poi, è grande, conta quattro milioni e mezzo di cittadini; le percentuali e i dati legati agli animali da affezione sono già stati forniti. Il fatto che gli animali d'affezione siano sempre più presenti nelle case delle persone anziane lo abbiamo già sentito da parte del primo relatore. Come ho detto poco fa, il Piemonte è così grande che è fatto di grandi città come di piccole realtà. Ebbene, nelle piccole realtà probabilmente, quando tu chiedi a qualcuno di prendersi cura del tuo animale da affezione nel momento in cui non puoi (per motivi di lavoro o per motivi di mobilità, come il caso degli anziani), lo stai affidando a una persona che conosci; in un piccolo Comune o in una piccola realtà magari di montagna, visto che il nostro Piemonte è terra di montagne, sai a chi stai affidando il tuo animale. Per contro, nelle grandi città per ritrovare questa riconoscibilità ti affidi al "sentito dire".
Che cosa offre oggi quest'Aula? Che cosa offre il legislatore piemontese ai propri concittadini? Un elemento di riconoscibilità oggettivo e di fiducia che, al netto delle leggi dello Stato, possa andare a iscrivere per tutti gli elementi che sono stati elencati nell'articolo 2, compreso il fatto di non avere mai commesso e avere precedenti penali per delitti contro gli animali, qualcuno che oggettivamente è riconoscibile come una persona per bene, che vuole bene agli animali, oltre alla professionalità in termini educativi e di cura degli animali stessi.
Quest'assemblea legislativa può andare a offrire - e sono certo che lo offrirà con il voto finale - l'opportunità ai piemontesi che vogliono bene agli animali di avere qualcuno che se ne prenda cura. Quando tale figura sarà professionalizzata e la si potrà riconoscere, sarà qualcuno che, come il proprietario di buonsenso quando porta in giro il proprio animale per le nostre città, rispetterà quelle che sono le regole amministrative e di decoro, perché se ne assume la responsabilità, poiché talvolta taluni non sempre lo fanno, proprio quando gli animali fanno i loro bisogni. Oppure sarà colui che, con professionalità, accompagnerà questi animali nei luoghi idonei per i vari sgambamenti.
In sostanza, oggi offriamo un'opportunità ai nostri concittadini. Nel ringraziare tutti coloro i quali hanno partecipato ai lavori di Commissione, le persone audite e chi ha dato dei contributi per apporre dei correttivi attraverso gli emendamenti, è inutile che ripercorra il testo articolo per articolo, perché lo conosciamo tutti. Questo è l'obiettivo e gli elementi oggettivi ci sono e sono riconoscibili, quindi ringrazio il Presidente, il primo firmatario, chi lo ha sottoscritto e lo voterà, perch andiamo nella direzione del sociale, della salute e della tutela degli animali d'affezione. Andiamo a rispondere a uno dei tanti bisogni dei nostri concittadini.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani, relatrice di minoranza.



FREDIANI Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
Abbiamo lavorato in Commissione su questo testo e abbiamo cercato di dare il nostro contributo. Ringrazio il primo firmatario, Presidente Ruzzola per aver raccolto alcune indicazioni e avere anche sottoscritto insieme con noi alcune proposte emendative.
È chiaro che si tratta di un provvedimento che non va proprio nell'ottica della delegificazione della nostra Regione, perché è una legge in più di cui forse avremmo anche potuto fare a meno, senza nessuna offesa per il primo firmatario. Però è anche vero che si tratta di un testo che ha una sua indubbia utilità, che è quella di dare una garanzia a tutte le persone che vogliono affidare il proprio animale d'affezione a persone fidate quindi a qualcuno che abbia il titolo, la capacità e la competenza di occuparsi di questi animali, senza avere dei pensieri e delle preoccupazioni.
Purtroppo la cronaca molto spesso ci consegna narrazioni di avvenimenti che riguardano violenze su animali, il non rispetto e alcune volte anche di animali che sono affidati con la massima fiducia ad altre persone che poi purtroppo, non li trattano nel modo più adeguato. Pertanto, speriamo che questa proposta di legge, che verrà oggi votata in Aula, possa dare un contributo in questo senso.
Oltre a questo, speriamo che possa avere anche un contributo informativo quindi che si possa creare un luogo in cui si possa effettuare una consultazione di nominativi e si possano scegliere i profili che risultano più compatibili con le esigenze dei cittadini e delle persone.
La pandemia, come dicevano i colleghi, ha messo in evidenza la difficoltà di alcune persone nel prendersi cura in modo continuativo dei propri animali, la difficoltà nell'uscire di casa, soprattutto per le persone anziane, senza pensare poi a tutti i casi in cui gli anziani sono stati ricoverati, ma non solo anziani. Anche persone più giovani sono state colpite da COVID, hanno dovuto abbandonare i loro animali a sé stessi e lasciarli nella loro abitazione o affidarli ad altre persone. Da queste riflessioni crediamo opportuno trarre un insegnamento e cercare di dotarci di uno strumento in più, proprio per intervenire anche in queste situazioni.
A tutto ciò si aggiunge il fatto che ci stiamo avvicinando a un periodo che spesso è molto critico per gli animali d'affezione. È il periodo delle vacanze, il periodo in cui, purtroppo, a volte le famiglie scelgono tra il fare una vacanza in libertà - anche se poi non è una vera libertà quella che spinge a privarsi del proprio animale d'affezione - oppure di poterlo affidare in mani sicure. Ci sembra questo anche un buon strumento per cercare di sostenere le famiglie e aiutarle in questa loro scelta e permettere un aiuto in più che possa consentire di superare il periodo estivo, senza incrementare il pessimo fenomeno dell'abbandono.
Non ho granché altro da aggiungere, perché sul testo abbiamo già lavorato lungamente in Commissione, attraverso un confronto costruttivo, come dicevo prima. Aggiungo solo che spero che si possa discutere al più presto la proposta di legge n. 34, che è già inserita nella programmazione (anzi, era nella scorsa programmazione), che va a modificare quella attualmente in vigore relativa alla tutela degli animali da affezione. Spero che in quella sede si possa affrontare anche il tema del benessere animale e inserire qualche tutela in più per quelli che sono, a tutti gli effetti, membri delle nostre famiglie.



PRESIDENTE

La parola Consigliera Disabato, seconda relatrice di minoranza.



DISABATO Sarah, relatrice

Grazie, Presidente.
Sarò breve, perché molte questioni sono già state trattate dai colleghi e dal primo firmatario di questa proposta di legge, che va a istituire l'elenco regionale dei dog-sitter.
È un elenco e non un albo, perché questa, come molte professioni, manca di una vera e propria disciplina a livello nazionale, rientrando un po' nel limbo delle professioni dimenticate. Però ritengo che sia importante e utile fornire uno strumento ai cittadini piemontesi, volto anche a valorizzare quei nominativi e quelle professionalità che sono i soggetti formati iscritti a un codice ATECO preciso, con una precisa partita IVA quindi che pagano le tasse per svolgere la propria professione.
In tal modo, si può scongiurare una delle tante piaghe che affligge non soltanto quest'ambito, ma quello di molte professioni, che è quella dell'abusivismo. Infatti, spesso chi si forma, chi spende delle risorse chi si mette in regola con la propria posizione lavorativa vede minata la propria professionalità e il proprio lavoro da figure che, invece, non sono formate e non hanno seguito corsi di formazione o di aggiornamento. Questo è un problema, per cui andiamo a cercare di evitare quantomeno che quest'attività possa essere svolta senza tutele e in modo abusivo.
Non ritengo che un registro sia uno strumento inutile, perché ho sentito dire che ci sono delle discipline, a livello regionale, che possono non essere effettivamente utili. Secondo me, invece, non è sbagliato, laddove la materia nazionale e le normative nazionali sono ferme per qualsivoglia ragione (a volte, le forze politiche di maggioranza e minoranza non trovano, a livello nazionale, un accordo per istituire determinate discipline). È giusto, quindi, che s'intervenga anche a livello regionale proprio per valorizzare queste figure.
Ho riguardato la proposta di legge, su cui sono pervenute memorie anche da parte di educatori cinofili, che giustamente sottolineavano la differenza tra la propria attività e quella dei dog-sitter, e altre memorie che andavano a sottolineare come questa sia una vera e propria attività di assistenza alle famiglie e alle persone, oltre che un'attività per assistere animali d'affezione.
Detto questo, non ho molto altro da aggiungere, perché ovviamente il contenuto della proposta di legge si limita all'istituzione di questo registro, però, per le motivazioni che ho appena espresso, su cui si sono soffermati anche altri colleghi, non troviamo una ragione per non votare questa proposta di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis, terza relatrice di minoranza.



CANALIS Monica, relatrice

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Ruzzola per l'illustrazione e per questa proposta di legge. È una legge semplice, ma che ha il merito di aprire un dibattito su un tema che può avere moltissime sfumature e addentellati, in particolare, come già detto da chi mi ha preceduto, con una forte ricaduta sociale, se pensiamo all'altissimo numero di persone anziane che nella nostra regione vivono sole e che hanno, nel loro animale d'affezione, quasi l'unico elemento di socialità o di relazione con il mondo.
Credo che questa legge, con l'istituzione di un registro regionale dei dog sitter, anche se con finalità meramente ricognitive, possa preannunciare magari con futuri provvedimenti, ulteriori possibilità di proposte e d'innovazione.
Riguardo all'articolato, mi richiamo in particolare alle osservazioni pervenute dall'ANMVI (Associazione Nazionale dei Medici Veterinari Italiani), che raccoglie tutti i veterinari del nostro Paese, che sottolineano, in modo specifico, come sia importante fare una distinzione tra la custodia dell'animale d'affezione, quindi l'assistenza che viene data alle persone proprietarie di questi animali, e la cura, che invece deve rimanere in capo ai professionisti che abbiano la necessaria formazione.
Non ci deve essere, insomma, una confusione tra assistenza ai proprietari che è il ruolo dei dog-sitter, e la cura dell'animale. Naturalmente, il dog sitter dev'essere attento al benessere animale, ma dobbiamo fare di tutto per evitare una sovrapposizione con i veterinari, e direi anche con gli educatori cinofili, già previsti dalla legge nazionale 4 del 2013.
Altre due puntualizzazioni.
La prima è sulla formazione dei dog-sitter, che necessariamente deve coinvolgere i veterinari comportamentalisti. Questo va previsto come requisito d'accesso per l'inserimento in questo registro e, inoltre, vanno definite meglio quali saranno le responsabilità, in particolare le responsabilità civili, di questa figura. Pensiamo ai rischi che possono correre nell'accompagnare l'animale fuori dall'abitazione del proprietario.
In particolare, credo che la criticità si situi nell'articolo 1, nei punti b) e c), dove si parla di tutela e benessere animale ed equilibrio psicofisico degli animali. Forse un riferimento alla distinzione rispetto al ruolo dei veterinari sarebbe stato opportuno.
Detto questo, non vediamo motivi d'opposizione da parte del nostro Gruppo consiliare. C'è, in generale, un apprezzamento per una proposta che verte su un tema che davvero può essere promettente anche per il futuro. Forse la legge poteva essere un po' più ambiziosa e un po' più precisa in alcuni punti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Canalis.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei iniziare l'intervento leggendovi una lettera.
"L'educatore cinofilo è un attestato rilasciato al termine di un percorso formativo e la principale attività è di aiutare a superare eventuali problemi comportamentali dell'animale. Non è detto che la legge proposta sia del tutto una valorizzazione del ruolo dell'educatore cinofilo, in quanto l'attività dei dog-sitter è un aiuto alle persone per fornire il sostegno per quelle incombenze da assolvere nel caso in cui il responsabile dell'animale sia impegnato e non possa dedicarvisi, mentre l'educatore svolge un compito più complesso.
Le attività di dog-sitter, solitamente, riguardano un tempo molto limitato e solitamente non prevedono azioni tese a migliorare il comportamento dell'animale. La formazione è assai diversa. Per attestato di dog-sitter è sufficiente un corso solitamente di qualche ora, mentre per l'educatore cinofilo, dopo un corso annuale, si deve superare l'esame e ottenere il riconoscimento di FICSS e CONI. L'attività di dog-sitter non dovrebbe essere equiparata all'educatore cinofilo; sono due azioni ugualmente utili ma con finalità molto diverse.
Le previsioni per l'iscrizione non preclude la possibilità di effettuare l'attività di dog-sitter, ma ne condiziona l'utilità della legge.
Per quanto riguarda la fauna, l'aumento della circolazione provocherebbe un disturbo notevole, incidendo sui tempi di vita quali quelli di riposo e delle altre attività, quali, ad esempio, la ricerca del cibo l'esplorazione territoriale e i rapporti sociali.
Le problematiche negative, che sono inevitabili, diventano poi, purtroppo di difficile quantificazione, perché s'innestano oggettive difficoltà di controllo del rispetto delle regole correlata alla deroga, dal momento che è un dato di fatto lo scarso numero degli operatori addetti al controllo.
Infine, si deve valutare il fatto che s'instaura una differenza notevole di utilizzazione dell'ambiente a tutto vantaggio di chi esercita attività venatorie, escludendoli di una simile facilitazione di diversi soggetti interessati a fruire degli ambiti naturali".
Queste sono le parole del Garante dei diritti degli animali e sono state messe nero su bianco nelle memorie depositate in Commissione. Ce ne sarebbero altre, e alcune sono state citate dai colleghi, ma non sono fra quelli che tende a sminuire proposte di legge più piccole, magari che riguardano un pixel di una fotografia più grande, però mi faccia dire che già la parola dog-sitter rischia, in qualche modo, di non far comprendere una complessità. Intanto, come ci dicono gli auditi, non parliamo di animali d'affezione e non abbiamo avuto la cura e la pazienza di contestualizzare questo tipo di legge che ha, fra le finalità, anche la tutela e il benessere degli animali d'affezione e le azioni tese a favorire l'equilibrio psicofisico degli animali d'affezione, in un contesto che non sia discriminante.
In che senso discriminante? Stiamo parlando di una legge, di fatto, sugli educatori cinofili? No. Stiamo facendo una legge sugli animali d'affezione? No. Come dice in qualche modo la proposta, sono disposizioni concernenti l'istituzione dell'elenco regionale dei dog-sitter. Si escludono, quindi altre categorie, non concentrandoci su quella degli educatori professionali e non rendendoci conto di tutto quello che c'è dietro al tema degli animali d'affezione. Insomma, c'è il rischio che non solo sia una legge un po' estemporanea, ma che ci porti, in qualche modo, a fare un tentativo di normazione di un quadro, tra l'altro azzoppando, se è possibile, una discussione pubblica che meriterebbe ben altre contestualizzazioni, ma anche distinzioni di quello che è il vero oggetto della legge.
Spero, vivamente, che il primo firmatario accolga lo spirito delle relazioni delle colleghe, che mi pare siano state puntuali e hanno spiegato anche i motivi per cui non vedevamo non tanto solo l'urgenza, ma l'urgenza di far finire un testo così in Aula, senza adeguate rassicurazioni rispetto al quadro delle memorie che ci sono arrivate.
C'è tempo e, se il Presidente e il primo firmatario Ruzzola lo ritengono si può anche sospendere in Aula questa discussione; si può, in qualche modo, rivedere il testo anche provando a renderlo più completo ma, di certo, non possiamo non ascoltare anche solo le poche parole che ci sono arrivate. Per questo, spero che il testo verrà emendato e, se si vuole andare al voto, renderlo più completo anche rispetto all'oggetto stesso di discussione.
Mi pare che vi siano state richieste non solo per cambiare lo stesso termine dog-sitter, ma per provare a capire qual è la vera finalità della legge ed evitare di escludere altre categorie o altri soggetti che, tra l'altro, si occupano del benessere animale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Innanzitutto devo dire che ritengo opportuno il provvedimento del collega Paolo Ruzzola credo e, benché si limiti a un discorso ad ambito regionale credo possa poi diventare anche un momento di stimolo a livelli istituzionali superiori.
È una legge che, ovviamente, non impatta dal punto di vista finanziario quindi non crea delle complicazioni sul bilancio e ha l'obiettivo di dare dignità e riconoscimento a un'attività che, oggettivamente, negli ultimi anni, è andata ad affermarsi e a crescere, quale quella del dog-sitter cioè quella persona che si occupa di accudire un cane.
Di fatto, non è più una figura improvvisata, ma una personalità che approfondisce studi e argomenti quali, per primo, il comportamento canino il rapporto fra uomo e cane e, di conseguenza, lavora nella direzione di mantenere e di creare un benessere per l'animale.
Chiaramente, questa è una legge che non richiede un riconoscimento professionale attraverso esami o attestati; questo compete a un'altra sede istituzionale, che è quella della legislazione statale. Questo è opportuno sottolinearlo, perché è una problematica delle professioni che si riverbera anche in altri ambiti. Sicuramente ci sarà poi da intervenire e da farsi portavoce, in sede romana, per quanto riguarda alcune professioni che si stanno andando ad affermare. Fra tutte, cito quelle nell'ambito turistico che oggi, purtroppo, non hanno ancora un riconoscimento, come non ha un riconoscimento questa figura di cui parliamo oggi, ma auspichiamo che, a breve termine, possa avvenire in Parlamento un'identificazione e un riconoscimento.
Oggi in Piemonte il riconoscimento è previsto solo per i negozi che fanno la toelettatura e la cura degli animali. Chi fa il dog-sitter non ha ovviamente un negozio, offre servizi, cioè porta a passeggio il cane, messo in termini spiccioli, oppure va a domicilio del proprio cliente per dare da mangiare al cane e occuparsi della sua cura.
Tuttavia, in base a quanto ci ha riportato la Direzione centrale dell'INPS l'attività di dog-sitter può essere ricondotta a una categoria generale come lavoro domestico. Proprio per queste ragioni, l'elenco che oggi ci apprestiamo ad approvare attraverso l'approvazione del documento di legge ha una funzione più che altro cognitiva, non riconosce ufficialmente questa tipologia di mestiere - cosa che, come ho già detto, competerà poi allo Stato - e solo chi è in possesso di partita IVA e ha un determinato codice ATECO, cioè quello dedicato alla cura degli animali da compagnia, potrà accedere. Per tutto il resto, sono esclusi i servizi che identifichiamo come servizi veterinari.
Direi che, comunque, il provvedimento del collega Ruzzola è importante e anticipo già adesso che approveremo chiaramente con convinzione questa legge, ma con un auspicio: che questa legge sia anche uno stimolo e rappresenti un pungolo per il Parlamento italiano, in modo che quelle persone che s'impegnano in quest'attività possano ottenere poi un riconoscimento che venga loro attribuito in modo ufficiale, in modo che si possa percorrere la strada per una maggiore professionalità per chi svolge questa tipologia di attività, con dei corsi dedicati, con degli aggiornamenti professionali, che sono pratiche non possibili fino a quando lo Stato non avrà riconosciuto il dog-sitter come una professione a s stante.
Ricordiamo sempre - chiudo con una battuta - che è un provvedimento dovuto in quanto il cane è sempre il migliore amico dell'uomo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, ringrazio tutti i Consiglieri che mi hanno preceduto per i loro interventi. Ci tengo solo a fare alcune puntualizzazioni rispetto quanto è stato testé ricordato da parte dei colleghi.
Praticamente la totalità delle osservazioni pervenute in Commissione dalle varie associazioni, di fatto, sono state accolte e, come ricordavo, il testo ne tiene già conto, a partire dai requisiti piuttosto che nei termini con cui è stato scritto.
Non era nel nostro spirito creare confusione tra il dog-sitter e l'educatore cinofilo, ancor meno tra il dog-sitter e il medico veterinario.
Mi pare evidente che comunque non fosse l'obiettivo che c'eravamo prefissati, tant'è che abbiamo presentato un emendamento (è a mia firma ma come dicevo, è stato sollecitato anche dai colleghi in Commissione), con cui si chiederà di modificare la lettera a) del comma 1 dell'articolo 1 che al momento recita: "1. La Regione, nel rispetto delle proprie competenze, con particolare riferimento alla materia delle professioni promuove: a) la valorizzazione delle competenze dei soggetti che conseguono l'attestato di educatori cinofili, al termine di specifico percorso formativo;". Con l'emendamento che proponiamo, chiediamo di sostituire il testo come segue: "a) la valorizzazione delle competenze dei soggetti che svolgono professionalmente attività di assistenza degli animali d'affezione;". Come avevo anticipato, era rimasto in sospeso questo punto che poteva eventualmente far insorgere dei dubbi, ma con quest'emendamento andiamo a chiarirli.
Ritengo anche utile chiarire quello che il collega Grimaldi ha ricordato leggendo la nota che ci ha fatto giungere il Garante per gli animali.
Nella prima parte della sua lettera, infatti, sottolinea la differenza fra "l'educatore cinofilo" e il "dog-sitter". Io credo che con quest'ultimo emendamento che ho ricordato in nessun modo andiamo a confondere o a sovrapporre le due figure; anzi, al contrario, nei requisiti precisiamo che chi ha la formazione, la preparazione e la qualifica di educatore cinofilo può immediatamente essere iscritto e svolgere l'attività di dog-sitter quindi abbiamo tenuto ben distinte le due figure.
Non so, poi, se il collega vorrà entrare nel merito dell'ultima parte della lettera del Garante. Non vorrei dire, ma credo che a ognuno di noi capiti con il copia-incolla di scrivere testi in cui magari pensavamo di rispondere a qualcos'altro. Mi riferisco agli ultimi periodi che, per quanto mi riguarda, non sono stato in grado di interpretare: "Per quanto riguarda la fauna" - per il prosieguo, credo che s'intenda la fauna selvatica - "l'aumento della circolazione provocherebbe un disturbo notevolissimo, incidendo sui tempi di vita quali quello del riposo e delle altre attività, quali ad esempio la ricerca del cibo, l'esplorazione territoriale e i rapporti sociali".
Poi prosegue: "Le problematiche negative, che sono inevitabili, diventano poi purtroppo di difficile quantificazione, poiché s'innestano oggettive difficoltà di controllo" - presumo sempre della fauna selvatica, però lo deduco io, sicuramente sbagliando - "del rispetto delle regole collegate alla deroga" - nel mio testo di legge non trovo nessuna deroga al riguardo "dal momento che è un dato di fatto lo scarso numero degli operatori addetti al controllo", e di nuovo credo che s'intenda il controllo sul territorio della fauna selvatica.
Conclude, dicendo: "Infine, si deve valutare il fatto che s'instaura una differenza notevole di utilizzazione dell'ambiente a tutto vantaggio di chi esercita attività venatoria" - personalmente, non comprendo come la proposta di legge si possa avvicinare all'attività venatoria - "escludendo da una simile facilitazione i diversi soggetti interessati a fruire degli ambienti naturali".
Per quanto concerne la prima parte della lettera, laddove ci sollecita in qualche modo a far chiarezza, lo abbiamo fatto. Per l'ultima parte probabilmente per mia incompetenza, non riuscendo a interpretarne correttamente il pensiero, che verosimilmente rispondeva a qualche altra istanza, non siamo intervenuti perché non sapremmo come fare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello, in discussione generale; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Buongiorno a lei e buongiorno a tutti i colleghi.
Intervengo in questa discussione generale riprendendo alcuni concetti che molto bene la collega Canalis ha introdotto e approfondito nell'ambito del suo intervento come relatrice di minoranza.
Non intendiamo sminuire l'argomento trattato, anche perché stiamo parlando di una tematica che, evidentemente, tocca sempre di più molte persone e molte famiglie; quasi tutti, ormai, abbiamo in casa un animale d'affezione.
La sensibilità e l'attenzione sono aumentate, anche se ricordo che siamo alla vigilia di un periodo - l'estate - in cui poi si manifestano anche atteggiamenti che, più che di sensibilità, parlano di crudeltà. Mi riferisco, ad esempio, all'abbandono dei cani, dei gatti o di altri animali domestici per andare in vacanza più o meno tranquillamente. Questo per dire che assistiamo ad atteggiamenti talvolta contraddittori.
Tuttavia, nel complesso questa sensibilità e quest'attenzione sono sicuramente migliorate, anche dal punto di vista delle cure: pensiamo a quante strutture nuove, che fino a qualche decennio fa o a qualche lustro fa neanche conoscevamo, sono nate proprio per seguire la cura di questi animali.
Con questa proposta di legge, sostanzialmente, s'introduce la novità di un elenco, che a oggi non esiste, in cui si possono iscrivere queste persone una sorta di "accompagnatori" di animali, i cosiddetti dog-sitter. Queste persone, come ricordava il primo firmatario, il collega Ruzzola, sono stimate in un numero molto significativo.
Pertanto, s'incarica la Giunta di istituire, nell'arco di un determinato periodo di tempo, questo elenco, dando alla Giunta le coordinate per poterlo fare.
Ciò detto, la legge non dice nulla di più. Qualche preoccupazione è già stata evidenziata dall'intervento dei colleghi che chiedevano come questa figura vada poi a interferire e come si coordini con altre figure, ad esempio con i formatori, gli educatori cinofili o addirittura con figure professionali del calibro dei veterinari.
Sono tutte preoccupazioni assolutamente legittime, ma mi pare che, per com'è configurata questa proposta di legge, siano preoccupazioni che guardano al futuro, ma che nel presente non ci siano. Al punto che - e lo dico con amicizia e con rispetto nei confronti del collega Ruzzola - mi pare che questa proposta di legge abbia più il contenuto o potrebbe avere il contenuto di un ordine del giorno con un impegno della Giunta che non di una legge vera e propria. Forse è un ibrido, una via di mezzo tra l'ordine del giorno e la legge vera e propria, perché in definitiva stabiliamo l'istituzione di un elenco che ha solo funzioni ricognitive, dopodich demandiamo alla Giunta di andare avanti.
I principi contenuti all'articolo 1 - che sono quelli che guardano alla sensibilità e alla valorizzazione di questo tipo di cultura nei confronti degli animali, che ormai fa parte della nostra civiltà - credo siano importanti e che vadano sottolineati. Talvolta dovremmo anche pensare di estenderli alle persone, perché a volte magari ce ne dimentichiamo. È una semplice battuta quella che faccio.
La posizione del nostro Gruppo sarà esplicitata da chi farà la dichiarazione di voto, ma diciamo che si tratta di una legge che, nella sostanza, pone questioni condivisibili. Nella forma, mi pare più un ordine del giorno che non una proposta di legge. In concreto, mi auguro che la Giunta assuma dei provvedimenti che facciano sì che ciò che diciamo in questa legge abbia poi delle gambe che la rendano interessante e utile, e che non sia semplicemente una dichiarazione di principio, come quelle che facciamo quando assumiamo dei provvedimenti anche all'unanimità di questo Consiglio che danno degli indirizzi al governo della Regione stessa.
Grazie.



PRESIDENTE

Nono essendovi altri interventi, prima di chiudere la discussione generale chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Non essendovi richieste, dichiaro chiusa la discussione generale.
Proseguiamo con l'esame dell'articolato.
Sull'articolo 1 sono stati presentati alcuni emendamenti, che però devono essere numerati e caricati.
Pertanto, sospendo i lavori per dieci minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.11, riprende alle ore 11.34)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 1) presentato da Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ruzzola per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 1).



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Come ho già avuto modo di dire nella discussione generale, con l'emendamento 1) si propone di sostituire la lettera a) del comma 1 dell'articolo 1 della proposta di legge n. 115 con la frase "La valorizzazione delle competenze dei soggetti che svolgono professionalmente tale attività di assistenza degli animali da affezione", andando a sostituire "La valorizzazione delle competenze dei soggetti che conseguono attestato di educatori cinofili".
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 3) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non so se sono segnati con l'ordine giusto, ma l'emendamento qui segnato come n. 3) all'articolo 1, comma 1, il punto b), è sostituito con le seguenti parole: "La tutela, la salute e il benessere degli animali d'affezione".
Ovviamente lo scopo è di tutelare, anche specificamente, la salute degli animali d'affezione, non solo i cani. Questo è l'oggetto della norma.
Come ha detto il primo firmatario, saremmo molto più sereni se questa norma ampliasse le definizioni perché - e dico "o" - c'è una possibilità di restringere il campo per non confondere i piani, per esempio con tutta la parte degli educatori cinofili, o fare una scelta come quella su cui vertono questi emendamenti, ampliando la definizione oltre i dog-sitter e l'oggetto in questo momento della legge.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 2) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

All'articolo 1, comma 1, punto 5), dopo la parola "affezione", sono inserite le parole "con particolare riguardo a evitare cause di stress".
L'emendamento ha lo scopo di tutelare gli animali d'affezione da queste cause.



PRESIDENTE

L'emendamento successivo è il 21), sempre a prima firma Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 21) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Prego, Consigliere, può illustrarlo.



GRIMALDI Marco

All'articolo 1, comma 1, al punto b), dopo la parola "affezione" sono inserite le parole "con particolare riguardo al benessere degli stessi".
Ovviamente lo scopo dell'emendamento è di riconoscere ulteriormente il benessere degli animali, quale obiettivo della legge regionale specificamente in relazione al possesso degli stessi.



PRESIDENTE

Ci sono dichiarazioni di voto sugli emendamenti? Prego, Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Le chiederei due o tre minuti per valutare gli inserimenti e dove, visto che non abbiamo avuto la possibilità di leggerli.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene, sospendiamo i lavori fino alle ore 11.45.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.40, riprende alle ore 11.45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto? La parola all'Assessore Marrone per il parere della Giunta sull'emendamento n. 1).



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è ventiquattro.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
La parola all'Assessore Marrone per il parere della Giunta sugli emendamenti rubricati n. 3), n. 2) e n. 21).



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 11) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 20) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 18) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 19) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 10) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Visto che non si è colto il senso della richiesta che abbiamo fatto al collega Ruzzola, allora abbiamo provato in un altro modo, nel senso che per non fare una sola legge sui dog-sitter, aggiungiamo, a titolo e ad esempio, "e dei cat-sitter".
L'emendamento n. 11) ha lo scopo di modificare il nome dell'elenco regionale e di aggiungere un oggetto, ma solo per spiegare al collega che ha poco senso, a nostro avviso, legiferare in questo modo.
Gli elenchi delle figure professionali che possono aiutare gli animali d'affezione possono essere tanti. A questo punto, aggiungiamo anche la parola "cat-sitter".



PRESIDENTE

Grazie.
Sugli emendamenti successivi vuole intervenire? Consigliere Grimaldi, desidera intervenire in merito all'emendamento rubricato n. 20)?



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
All'articolo 2, al comma 2, dopo le parole "corsi di formazioni" sono inserite le parole "alla presenza di educatori cinofili o veterinari comportamentali".
L'emendamento ha lo scopo di modificare i requisiti per l'accesso all'elenco regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
Passerei all'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 18), sempre dal Consigliere Grimaldi; prego, ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

All'articolo 2, al comma 2, dopo le parole "corsi di formazioni" sono inserite le seguenti: "alla presenza di educatori cinofili".



PRESIDENTE

Grazie.
Passerei all'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 19), sempre dal Consigliere Grimaldi; prego, ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

All'articolo 2, al comma 2, dopo le parole "corsi di formazioni" sono inserite le parole "alla presenza di veterinari comportamentali".



PRESIDENTE

Passerei all'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 10), sempre del Consigliere Grimaldi; prego, ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

All'articolo 2, al comma 2, la parola "sessanta" è sostituita dalla parole "novanta".
L'emendamento ha lo scopo di aumentare i requisiti per l'inserimento nell'elenco regionale previsto dalla legge.



PRESIDENTE

Vi sono ulteriori richieste d'intervento sugli emendamenti che insistono sull'articolo 2? In caso contrario, passerei alle relative votazioni.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Poiché non c'è una persona per la Giunta che stia curando con attenzione gli emendamenti, né la maggioranza ne fa le veci, spiegando il proprio intendimento, si trovi, se è possibile, un modo affinché non si sappia solo dall'instant poll l'esito della votazione .



PRESIDENTE

La comprendo, ma è una proposta di legge del Consiglio, perciò non c'è l'obbligatorietà che la Giunta si esprima.



GRIMALDI Marco

No, infatti lo proponevo come richiesta politica.



PRESIDENTE

Infatti ho chiesto se la Giunta desiderava intervenire.
Assessore Marrone, desidera pronunciarsi?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Intervengo solo per esprimere il parere contrario.



PRESIDENTE

Solo sull'emendamento rubricato n. 11) o su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 2?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Su tutti gli emendamenti che insistono sull'articolo 2.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, nel testo originario.
La votazione è annullata, perché si è bloccato il sistema.
La ripetiamo.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Il mio sistema non funziona, ma esprimo il voto favorevole.
ARTICOLO 3 Su tale articolo insiste una serie di emendamenti del Consigliere Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 6) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n.5) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 4) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 7) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 8) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è identico all'emendamento rubricato n. 9).
Emendamento rubricato n. 9) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è identico all'emendamento rubricato n. 8).
Emendamento rubricato n. 15) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 16) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 17) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 14) presentato da Grimaldi, Frediani, Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Iniziamo con l'esame dell'emendamento rubricato n. 6).
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Presidente, non ho capito se mi ha dato la parola.



PRESIDENTE

Sì, per la presentazione dell'emendamento rubricato n. 6).



GRIMALDI Marco

Grazie.
Quanti minuti ho a disposizione?



PRESIDENTE

Tre minuti.



GRIMALDI Marco

Il senso dell'emendamento è molto semplice: "All'articolo 3, comma 1, la parola 'novanta' è sostituita dalla seguente 'centoventi'". L'emendamento ha lo scopo di modificare i tempi stabiliti per i compiti della Giunta, in relazione alla presente legge.
Il senso è anche che immaginiamo che, con tutte le cose che ci sarebbero da fare in questa Regione, la maggioranza ha scelto di occupare il tempo del Consiglio regionale su quest'importantissimo e strategico tema, che immagino prenderà tutto il tempo di questa giornata.
Per questo, ci siamo posti anche uno scrupolo nei confronti della Giunta che immagino invece sia oberata da tutt'altro, ne abbiamo la percezione, ma magari non è così - che nei prossimi novanta giorni avrà solo in testa i dog-sitter, con tutto rispetto di questa materia così importante. Però ci siamo posti un tema di coscienza e abbiamo pensato che, invece di novanta giorni, diamo 120 giorni di tempo alla Giunta per superare l'estate e magari arrivare ai primi giorni d'ottobre per fare quello che chiede questa legge.
Pertanto, abbiamo solo modificato i tempi stabiliti per i compiti della Giunta, passando da novanta a 120 giorni. Negli ultimi nove secondi, dico anche che credo che questo sia un impegno che la Giunta possa considerare positivamente.
Grazie.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Purtroppo sono un po' arrugginita perché ero abituata con la chat del Consiglio a distanza. Vorrei apporre la mia firma su tutti gli emendamenti del collega Grimaldi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La aggiungiamo, ma non può intervenire in corso d'opera perché siamo già sull'articolo. Viene scritto che è firmataria, ma non può intervenire nella presentazione.
Le darò poi la parola quando saranno stati illustrati.
Prego, Consigliere Grimaldi, per l'illustrazione dell'emendamento n. 5).



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Visti i sorrisini dell'aula, se invece la Giunta è così performante dal voler prendersi tutta la giornata di tempo per fare quest'importantissima legge, se novanta giorni sono troppo pochi, potete fare il contrario, cioè possiamo diminuire il tempo: entro agosto vogliamo assolutamente che la Giunta si prenda l'impegno per regolamentare la funzione dei dog-sitter e soprattutto, addivenire a quelle che sono le finalità così importanti di questa legge, ossia la valorizzazione delle competenze dei soggetti che conseguono l'attestato di educatori cinofili al termine di specifico percorso formativo, la tutela e il benessere degli animali da affezione e le azioni tese a favorire l'equilibrio psicofisico degli animali da affezione.
Speriamo che la Regione lo faccia nel rispetto delle proprie competenze con particolare riferimento alle materie di professioni ordinistiche, anche perché la promozione di una legge che definisce le disposizioni concernenti l'istituzione dell'elenco regionale dei dog-sitter immaginiamo sia davvero quel che serve per uscire da questa pandemia.
D'altra parte, uscirne insieme, come diciamo noi, vuol dire anche uscirne assieme ai cani d'affezione a questo punto, se capisco bene dall'orientamento della discussione.
Per questo la Giunta, non volendosi prendere più tempo, se ne prenda meno.
Se non vuole prendersi 120 giorni, faccia così: in sessanta giorni regolamenti questo importantissimo elenco con cui, con le finalità di cui all'articolo 1 e di cui ho appena elencato, definirà l'istituzione di questi dog-sitter. Purtroppo ci siamo dimenticati dei cat-sitter, dei criceto-sitter e di altri ancora, ma su questo immagino che la Regione farà il massimo nei prossimi giorni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione dell'emendamento n.
4).



GRIMALDI Marco

Sempre meno: quello che si può fare in sessanta giorni si può fare in trenta giorni.
Poiché lo scopo principale di quest'amministrazione, che ha deciso di spendere questa bellissima giornata di giugno sulla spinta di uno dei Gruppi più importanti di questa maggioranza, anche perché è il gruppo del Presidente Cirio, noi diciamo che l'emendamento ha lo scopo di modificare i tempi stabiliti per i compiti della Giunta in relazione alla presente legge.
D'altra parte, se ci pensate, fra un mese dovremmo occuparci di altro, di come la ripartenza s'incroci con la fine del piano vaccinale e con tutto quello che, immagino, ci sarà da fare a luglio (ripensare a tutta la programmazione dei trasporti per settembre, a tutto il tema della scuola finalmente e solo in presenza, e su come utilizzare al meglio non solo le risorse del Recovery Plan, ma quella che sarà una discussione ampia sulla finanziaria di questo Paese), quindi non prendetevi tempo fino a ottobre per fare questa legge, fatela nei prossimi trenta giorni, così vi togliete il peso di questa legislazione.
Non ho ancora capito quale sarà l'Assessore di competenza, non lo so adesso vi guardo perché siete tutti attentissimi e immagino che fra gli Assessori Poggio, Caucino, Ricca, Protopapa e Marrone ci sarà in fretta un'intesa per capire chi di loro assumerà questo importante compito.
È scaduto il tempo, ma credo che in trenta giorni questa Giunta sia in grado di darci questo elenco e credo che le modalità di redazione, gestione e aggiornamento saranno facilmente regolamentate.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 7).



GRIMALDI Marco

Semplicemente, l'emendamento 7) me lo dà in altro articolo, quindi non si supera di solito l'articolo che stiamo discutendo.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 7) ce l'ho sull'articolo 3.



GRIMALDI Marco

Noi qui l'abbiamo sull'articolo 4. Adesso aggiorno.



PRESIDENTE

Se non vuole intervenire, proseguiamo.
L'emendamento 7) è sull'articolo 3.



GRIMALDI Marco

Arrivo, ma non me lo apre.



PRESIDENTE

Faccia un refresh, ma non è che la Presidenza deve preoccuparsi dei refresh altrui.
Prego.



GRIMALDI Marco

Grazie.
In questa lotta contro il tempo, in cui nei prossimi trenta giorni avremo le audizioni di così tanti operatori e soggetti interessati alla legge sul gioco d'azzardo, giacché entro trenta giorni avremo tutte le consultazioni più importanti degli operatori delle ASL e avremo tutta una discussione così profonda con la Giunta, che ha voluto dare all'Assessore Ricca il compito così gravoso di trovare una sintesi nella maggioranza (che avrà tanto da ascoltare e da capire come si mettono assieme i diritti costituzionali in quella che è una sanatoria spregiudicata e anche un modo per creare nuovi monopoli), essendo che questi trenta giorni saranno utilizzati per ascoltare, vi facciamo una proposta più unica che rara: approviamo oggi questo testo così importante e così strategico per la nostra Regione e datevi solo quindici giorni di tempo per fare la delibera.
Consigliere Ruzzola, è vero che, in qualche modo, spesso negli occhi della Giunta non c'è stata attenzione sufficiente nei confronti delle sue proposte di legge che sono state spesso al centro della discussione.
Pensate al tema delle strade di montagna, pensate al tema dei cinghiali pensate al tema degli oggetti motorizzati nelle nostre montagne e a quanto ne abbiamo discusso. Se la Giunta non l'ha ascoltata abbastanza, adesso deve farlo, e credo che sarà facile per loro pensare alle modalità di controllo, alle cause di cancellazione, alle modalità di presentazione della domanda d'iscrizione, le modalità di redazione, gestione e aggiornamento dell'elenco di cui vi abbiamo parlato poc'anzi.
Credo che quindici giorni, oggettivamente, siano tantissimi. Credo che L'Assessore Caucino in una giornata potrebbe farvi questa delibera, non diamo più tempo di quello che serve perché, in qualche modo, immagino abbia già nel cassetto le risposte per tutti voi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 8), identico al n. 9).



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
All'articolo 3, comma 1, la parola "informata" è sostituita dalla parola "sentita".
Il senso è di trovare la giusta definizione e modificare le relazioni con la Commissione consiliare competente riguardo alla presente legge.
Immagino che il Consigliere Leone, se ricordo bene, Presidente di Commissione competente, praticamente non ha altri impegni, se non questo nei prossimi trenta giorni in Commissione. Credo che il termine "informata" sia più corretto sostituirlo con il termine "sentita".
Se accetteremo che la Giunta in quindici giorni ci faccia il Regolamento entro trenta giorni la Commissione dev'essere ovviamente informata, sentita e, se è possibile, averne anche acquisito un parere.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Passiamo all'emendamento rubricato n. 15), perché l'emendamento rubricato n. 9) è identico all'emendamento rubricato n. 8).



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 9) è identico all'emendamento rubricato n. 8) e l'ha già illustrato.



GRIMALDI Marco

Nell'articolo 3, al comma 1 le parole "informata la" sono sostituite dalle parole "acquisito il parere della". Ora, "sentito" e "acquisito il parere della" sono diversi, ma forse sono io che ho due testi diversi. Se volete una sospensione della seduta.



PRESIDENTE

Nessuna sospensione. Per gli Uffici è la stessa votazione, perché "sentita" e "acquisito il parere della" è nella stessa forma, ma con parole diverse.



GRIMALDI Marco

Cioè se noi, d'ora in poi, scegliamo la parola "sentita" vuol dire, di per sé, "acquisito il parere della Commissione"?



PRESIDENTE

È così da sempre, non da oggi.



GRIMALDI Marco

Noi l'abbiamo voluto specificare meglio e abbiamo provato a trovare la definizione più corretta. Se ci dite che d'ora in poi vuol dire la stessa cosa, scriveremo solo "sentita la Commissione", che vuol dire "acquisito il parere".
Su cosa devo intervenire?



PRESIDENTE

Sull'emendamento rubricato n. 15) all'articolo 3.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
All'articolo 3, comma 1, alla lettera a) dopo le parole "aggiornamento" è inserita la parola "annuale".
L'emendamento ha lo scopo di modificare i tempi stabiliti per l'aggiornamento dell'elenco.
Crediamo, ovviamente, che con quest'aggiornamento, a questo punto, se dobbiamo proprio regolamentare l'elenco dei dog-sitter, almeno proviamo, in qualche modo, a far sì che l'aggiornamento avvenga annualmente, perché ogni anno decine e decine di persone faranno i corsi e faranno quello che non hanno fatto fino a ora.
Immagino che il tentativo del Consigliere Ruzzola - che non è stata ancora detto e dichiarato, ma immagino stia per emergere - è quello di fare uscire dal lavoro nero la professionalità di così tante persone che tengono alla cura dei nostri animali. Ecco che, per fare emergere dal lavoro nero e da un'identità precaria tali persone, credo sia importante che, annualmente questo registro venga rinnovato e aggiornato.
Quest'emendamento è oggettivamente nelle grazie del primo firmatario, che su questo avrà un'attenzione positiva.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 16).



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ci siamo posti il dubbio se, in qualche modo - facciamo un esempio - i corsi di formazione sono svolti nel primo trimestre e questo elenco è stato aggiornato a dicembre, una persona deve aspettare un anno per dire ai clienti, soprattutto ai cittadini piemontesi, di dover svolgere questa professione senza una vera tutela e anche una vera garanzia della professionalità, ragion per cui all'articolo 3, comma 1, lettera a), dopo le parole "aggiornamenti" è inserita la parola "semestrale".
Nel senso che, in questo caso, l'Assessora Caucino, che in quindici giorni farà questa delibera, aggiornerà semestralmente i prerequisiti di queste categorie e così l'emendamento ha lo scopo di modificare i tempi stabiliti per l'aggiornamento dell'elenco. Immaginiamo che per tutti quei professionisti che d'ora in poi vorranno, in qualche modo, regolamentare la loro funzione e la loro identità di lavoro, sarà importantissimo che quest'elenco sia aggiornato più volte l'anno, anche a garanzia dell'utente finale e dei cittadini che potranno verificare che quel dog-sitter effettivamente ha svolto le sue prerogative, ha partecipato ai corsi di formazione e, quindi, è una persona che, in qualche modo, ha un'esperienza tale che gli consente di offrire le proprie prestazioni di lavoro.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha di nuovo la parola per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n.
16); prego.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
All'articolo 3, comma 1, lettera a), dopo la parola "aggiornamento" è inserita la parola "semestrale".
L'emendamento ha lo scopo di modificare i tempi stabiliti per l'aggiornamento dell'elenco, come dicevamo negli emendamenti precedenti.
Ricordo che entro novanta, quindici o sessanta giorni - lo vedremo dall'approvazione di questa legge, informata la Commissione consiliare (o sentita, vedremo come sarà modificato il testo), la Giunta regionale adotta un provvedimento teso a definire le modalità di redazione, gestione e aggiornamento di cui all'articolo 2, le modalità di presentazione della domanda d'iscrizione e le modalità di controllo. E questo potrebbe essere fatto anche semestralmente, come chiediamo in questo emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Passerei all'illustrazione dell'emendamento successivo, rubricato n. 17) che insiste sempre sull'articolo 3.
Prego, Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Quello che si può fare due volte l'anno, si può fare anche quattro volte l'anno. A ogni stagione si potrebbe aggiornare regolarmente l'elenco, dando la disponibilità a un funzionario che, a questo punto, dovrà essere promosso in grado (immaginiamo che ci saranno posizioni organizzative sufficienti per affidare quest'importante compito sebbene, alla fine, le funzioni di aggiornamento di un elenco credo siano semplici).
Come ho detto, quello che si può fare annualmente, ritengo che si possa fare anche quattro volte l'anno. Basta, come dice lei, fare un refresh delle persone che hanno, nel frattempo, conseguito i titoli di formazione e che hanno, nel frattempo, svolto la parte più importante, che è l'iscrizione, aspetto che non costituisce requisito per l'esercizio dell'attività, ma che consente di presentare istanza d'inserimento all'elenco delle imprese di cui al codice ATECO 960904 con attività prevalente di dog-sitter regolarmente iscritta alla Camera di Commercio.
Tutte queste nuove aziende, imprese e immagino anche singole partite IVA vorranno essere registrate il prima possibile. Credo, quindi, che a ogni stagione potrebbe esserci un aggiornamento di questo elenco.
Grazie.



PRESIDENTE

Passerei all'illustrazione dell'emendamento successivo, rubricato n. 14) che insiste sempre sull'articolo 3.
Prego, Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie.
All'articolo 3, al comma 1, alla lettera c), dopo la parola "cancellazione" sono inserite le seguenti parole "e depennamento a causa della cessazione dei requisiti di cui all'articolo 2, comma 2".
L'emendamento ha lo scopo di definire meglio il punto in questione, nel senso che crediamo che sia importante, così come l'inserimento, anche l'eliminazione da questo registro.
Come sapete, l'attività di dog-sitter è molto precaria, soprattutto perch vive del passaparola. Ora, grazie all'intuizione del Consigliere Ruzzola immagino che ci sarà più stabilità. Dopodiché, non possiamo non chiederci che fine hanno fatto i tantissimi dog-sitter che, in qualche modo, hanno iniziato un'impresa, magari perché precariamente occupati, sottoccupati o disoccupati, e poi l'hanno cessata.
Per questo motivo, così come credo sia importante l'iscrizione, immagino sia altrettanto importante l'eliminazione dal registro in caso di cessazione dei requisiti, per non avere un elenco non corrispondente alla realtà.
Forse è un proforma, ma ci tenevamo ad aggiungere anche la possibilità di cancellare le persone da un registro qualora ne perdano i requisiti o chiudano la propria partita IVA o non siano più in quei codici ATECO.
Questo è un suggerimento al Consigliere Ruzzola, per esprimere un parere positivo a quest'importantissimo emendamento.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, chiederei alla Giunta regionale di esprimere il parere sugli emendamenti testé illustrati.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta regionale esprime parere favorevole solo sull'emendamento rubricato n. 15).
Sugli altri emendamenti, il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire per commentare gli emendamenti del Consigliere Grimaldi che ho avuto il piacere di sottoscrivere, per sottolineare alcuni aspetti che credo rafforzino il senso di tale insieme di emendamenti.
Il primo aspetto che non mi pare di aver colto finora nella discussione di questa mattina è che su questa legge, che istituisce un registro regionale dei dog-sitter, non ci sono state audizioni. Credo che questo vada sottolineato, perché abbiamo semplicemente accolto delle osservazioni scritte, ad esempio da parte dell'Associazione nazionale dei medici veterinari italiani, ma anche dei cinofili, ma non abbiamo avuto l'opportunità, nonostante fosse stata chiesta dagli esponenti delle minoranze, di ascoltare e interloquire con questi importanti corpi intermedi, che molto avrebbero da dire su un tema come questo.
Pertanto, in assenza di audizioni, credo che sarebbe stato non solo inclusivo, ma anche segno di grande dialogo con la società civile almeno accogliere alcuni dei temi che sono stati portati alla nostra attenzione in queste osservazioni. In particolare, avremmo anche gradito e ritenuto opportuno che si esprimesse, su un tema come questo, l'Assessore Chiorino.
L'Assessore Chiorino si sta rivelando davvero molto assente su tutta una serie di temi che la riguardano. Non entriamo nel merito della legge sul contrasto al gioco d'azzardo patologico, su cui non abbiamo ascoltato da parte sua neanche una parola. Purtroppo non è intervenuta neanche su questa legge, che - ricordiamolo - non riguarda la cura degli animali (per questo ci sono i veterinari), non riguarda l'educazione degli animali (per questo ci sono gli educatori cinofili e gli educatori delle altre specie animali).
Questa legge.
Scusi, Presidente, mi sto rivolgendo a lei.
Questa legge riguarda le persone proprietarie di animali, quindi mira - è il merito della legge - a dare un riconoscimento e, soprattutto, a registrare le persone che, in numero crescente, in Piemonte svolgono queste mansioni. Essendovi un impatto sul settore occupazionale, avremmo almeno voluto ascoltare oggi il parere dell'Assessore Chiorino, visto che non si è palesata in Commissione nelle sedute in cui abbiamo affrontato questo tema.
Non abbiamo avuto audizioni, non abbiamo sentito l'intervento dell'Assessore competente e, per quanto riguarda il resto della Giunta - mi riferisco all'Assessore Marrone - abbiamo sentito semplicemente un diniego oppure un consenso rispetto agli emendamenti, senza entrare nel merito e senza avere il piacere di ricevere delle argomentazioni. Che siano gli esponenti delle minoranze e, in particolare, il Capogruppo Grimaldi - che ringraziamo per aver illustrato e predisposto questi emendamenti - a dedicare tempo ed energie a un provvedimento della maggioranza quando la Giunta non lo fa, ci sembra non solo una mancanza di rispetto per il lavoro del Consiglio regionale, ma anche un segno di scarso riconoscimento per il provvedimento che stiamo affrontando. Questo in premessa.
Alla luce di questo, gli emendamenti che ha proposto il collega Grimaldi riguardano in particolare un rafforzamento del ruolo della Commissione consiliare competente, cui chiediamo che sia chiesto un parere preventivo e non soltanto che sia informata sulle decisioni della Giunta, come previsto dall'articolo 3, comma 1, del provvedimento, dove si dice oggi "informata la Commissione consiliare competente, la Giunta adotta un provvedimento".
No, noi chiediamo che, anche alla luce di quanto accaduto fino a oggi cioè che la Commissione consiliare non ha ospitato l'intervento della Giunta - questa Commissione non sia marginalizzata o ignorata o esclusa dal provvedimento che la Giunta vorrà adottare. Ci sono tutta una serie di emendamenti che insistono su questo punto e su cui io tengo a portare il mio sostegno e il mio rafforzamento.
L'altro aspetto è quello dell'aggiornamento, che oggi viene fatto senza prevedere una cadenza temporale. Mi riferisco all'articolo 1. L'emendamento n. 15), che prevede un aggiornamento annuale, è stato accolto dall'Assessore Marrone. Bene, ma non è stata illustrata la motivazione perché c'era tutta una serie di emendamenti riguardanti l'aggiornamento annuale, l'aggiornamento semestrale, l'aggiornamento trimestrale. Perch Assessore Marrone, ha scelto l'aggiornamento annuale, considerando che c'è un numero via via crescente di operatori che decidono di abbracciare la professione di dog-sitter? Ci sembra che sia un po' approssimativa e superficiale la partecipazione della Giunta al dibattito di questa mattina.
Infine, sull'articolo 3, "Compiti della Giunta regionale", dai veterinari in particolare erano arrivati alcuni suggerimenti che sono stati completamente elusi. In particolare, il coinvolgimento degli stessi veterinari nel percorso di formazione per la qualifica dei dog-sitter. Noi l'abbiamo detto: non ci dev'essere sovrapposizione tra i veterinari e i dog sitter, perché sono figure diverse che non devono essere confuse, ma è chiaro che il dog-sitter, nel momento in cui ha in custodia l'animale d'affezione (in questo caso il cane) debba essere in qualche modo formato anche a tutela del suo benessere di base. Di conseguenza, i veterinari comportamentalisti avrebbero dovuto essere menzionati. Per non parlare della responsabilità civile e penale cui vanno incontro i dog-sitter nel momento in cui hanno in custodia animali e li accompagnano fuori dall'abitazione dei proprietari.
Poi c'è un altro aspetto che non avevo ricordato nel mio precedente intervento, che è quello del numero massimo di cani che può essere dato in custodia a un dog-sitter. Questo, secondo me, non è un elemento di dettaglio. Credo che vada specificato per evitare che sia compromesso il benessere degli animali affidati a queste figure. Qualora il numero di animali fosse troppo elevato, credo che si metterebbe a rischio la possibilità di prendersene cura con la dovuta perizia e la dovuta attenzione. Pertanto, andrebbe introdotto un limite, che oggi non compare nel testo, e questo preclude in qualche modo un voto favorevole da parte nostra.
Grazie.



PRESIDENTE

Mi scuso con la Consigliera Canalis, ma stavamo guardando l'arrivo anche degli altri emendamenti. Giustamente faceva riferimento alla Presidenza che dev'essere attenta all'Assemblea. Chiedo però anche attenzione a tutti i Consiglieri, che, quando intervengono, si devono rivolgere sempre ed esclusivamente alla Presidenza.
Consigliera Canalis, le ho lasciato un paio di minuti in più, perché ho interpretato la volontà di fare un'interlocuzione globale sugli emendamenti riferiti all'articolo 3.
Avendo avuto il parere della Giunta, possiamo procedere alle votazioni.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Se è possibile, volevo intervenire sugli emendamenti all'articolo.
La Consigliera Canalis è entrata nel merito di alcune questioni della legge. Io volevo solo sostenere gli emendamenti che ha presentato il Consigliere Grimaldi, che mi pare siano, al di là di alcune alternative proposte sui termini e quant'altro, un tentativo di implementare un po' questa legge che, come ho detto nel mio primo intervento, contiene qualche buon principio - anzi ne contiene uno, quello di questo elenco - ma poi è parecchio scarna. Avrei gradito che la Giunta fosse più generosa nell'accogliere non soltanto l'emendamento n. 15), ma dando un parere favorevole anche ad altri emendamenti.
Siccome ci siamo soffermati molto su quest'articolo, aggiungo ancora un concetto che riprende quanto ho affermato in discussione generale. Prima ho detto che questa, più che una legge, ha il contenuto di un ordine del giorno, quindi di un atto d'indirizzo. Riprendendo alcuni concetti espressi anche dal collega Grimaldi, penso che non fosse necessario impegnare su quest'argomento il Consiglio regionale, ma che la creazione di questo elenco, magari alla luce di un ordine del giorno, potesse avvenire con un provvedimento che la Giunta nella sua autonomia poteva assumere. Proprio perché si tratta di un elenco che ha una natura puramente ricognitiva, ma che non ha nessun particolare valore giuridico, diventa un fatto quasi di routine nell'Amministrazione di un Ente come la Regione.
Quello che mi preme sottolineare, anche a futura memoria, è che in questo Consiglio dovremmo cercare di impegnare le nostre risorse in modo un po' diverso. Non mi riferisco all'argomento che, ripeto, ha una sua dignità, ma avrebbe potuto più utilmente e più celermente essere trattato direttamente in Giunta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, procediamo con la votazione degli emendamenti sull'articolo 3.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 16) decade con l'approvazione dell'emendamento n. 15).
L'emendamento rubricato n. 17) decade con l'approvazione dell'emendamento n. 15).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 3, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Passiamo al titolo, che ha una serie di emendamenti che sono decaduti, in quanto respinti dagli emendamenti di riferimento. Gli emendamenti rubricati n. 22), n. 23), n. 24), n. 25), n. 26) e n. 27) non sono ricevibili perch sono in contrasto con l'articolato già votato.
Vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto sull'intero testo? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Come anticipato nei miei precedenti interventi, pur apprezzando lo spirito della legge e la buona volontà del proponente, il Consigliere Ruzzola, che ringraziamo per il lavoro svolto e anche per la pazienza dimostrata, non potremmo dare un voto favorevole come Gruppo Consiliare per i punti che vi annoto nuovamente in modo molto breve e cui ho già accennato.
In particolare, a nostro modo di vedere, c'è un'insufficiente precisione su alcuni punti di carattere anche giuridico, come la definizione delle responsabilità di queste figure professionali e anche, a nostro modo di vedere, un'insufficiente precisione sui requisiti di accesso a questo nascente nuovo registro regionale; per non parlare del fatto che, come ci ha fatto notare il Consigliere Grimaldi, questo registro riguarderebbe solo i dog-sitter quando sappiamo che, ad esempio, sta emergendo anche la nuova professione di cat-sitter. Nel momento in cui introduciamo un nuovo registro che non esisteva in precedenza, sarebbe stato forse utile essere più inclusivi verso tutte le tipologie di animali d'affezione.
Non essendoci state audizioni, non avendo avuto modo di confrontarci con la Giunta regionale e, soprattutto, non essendoci una previsione di coinvolgimento non meramente informativo, ma veramente consultivo, della Commissione consiliare competente, non riteniamo di poter dare un voto pienamente favorevole, pur non sussistendo elementi di perplessità molto acuta.
Pertanto, il nostro Gruppo consiliare non darà un voto né negativo n positivo in merito alla proposta che è stata sottoposta oggi alla nostra attenzione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Vi sono ulteriori dichiarazioni di voto sull'intero provvedimento? Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo, innanzitutto, per ringraziare in anticipo tutti i colleghi e le colleghe che vorranno esprimersi a favore di questo provvedimento, in merito al quale, come tutti ben sanno, o almeno coloro che vi hanno partecipato, nelle sedute di Commissione, contrariamente a quanto è stato affermato, c'è stata ampia discussione.
Vorrei ricordare che questo provvedimento è stato in Commissione oltre nove mesi. Le relative consultazioni, come tutte quelle che si sono susseguite da un anno e mezzo a questa parte, ci sono state e sono state online, come per tutti i provvedimenti. Anzi, ricordo che, fuori dai termini, fu richiesto di ascoltare il Garante per gli animali, che, come ho avuto modo di sottolineare nella discussione generale, evidentemente con un copia incolla ha risposto a qualche altro provvedimento, almeno per una parte.
Al contrario, sono stati accolti tutti i suggerimenti positivi che i colleghi di maggioranza e di minoranza hanno voluto portare in Commissione tant'è che il provvedimento giunto oggi in Aula teneva già conto di tutti gli emendamenti che erano stati accolti in Commissione.
Ci viene sempre rimarcato che non facciamo bene il nostro lavoro e che non ci confrontiamo nelle Commissioni, ma quando lo facciamo - per carità, ci sta nella vita - ci troviamo ancora un ironico ostruzionismo. Nonostante tutto, per mia abitudine, anche quando si fa dell'ironia mista al legittimo ostruzionismo, provo sempre a vedere se c'è qualcosa di buono da cogliere tant'è che un emendamento è stato accolto.
Ho anche provato a chiedermi che cosa si voleva ottenere. Sostanzialmente mi sembravano tre cose: mentre ironicamente eravamo accusati di perdere tempo su questo provvedimento, i tre quarti del tempo li perdevamo per l'ostruzionismo di chi ci rimproverava di perdere tempo.
Ho altresì colto una doppia irrisione dei soggetti che erano coinvolti.
Come dicevo, questo provvedimento non nasce dalle nostre fantasie, né mie né del Gruppo che rappresento, ma nasce da un attento ascolto, in periodo di pandemia, delle due categorie coinvolte: da una parte, i soggetti che svolgono professionalmente quel lavoro; dall'altra, coloro che usufruiscono di quel servizio. Entrambi lamentavano la mancanza di un riconoscimento che portasse anche quelle categorie a essere esonerate dal lockdown, quindi a continuare a erogare il loro servizio a quelle famiglie, ma soprattutto a quelle categorie più deboli che sento sempre ricordare in quest'Aula quelle più fragili, come le persone anziane e le persone ammalate, che segnalavano che, nel momento in cui più ne avevano bisogno, si dovevano rivolgere a persone non riconosciute (magari non iscritte sotto l'aspetto professionale), che non potevano svolgere il loro servizio.
Da queste due esigenze, è nata la proposta di legge che oggi viene esaminata in Aula.
Oggi, invece, abbiamo sentito in parte irridere i dog-sitter. Al contrario vorrei far rilevare che quando qualcun altro facevo le battaglie per far sì che i rider ottenessero il giusto riconoscimento e fossero iscritti nessuno di noi si è sognato di irridere quella categoria, o di dire che sono pochi, sono tanti, sono troppo professionali, sono poco professionali.
Oggi ho sentito dire di tutto: in alcuni emendamenti si diceva che erano poco professionali, in altri che erano troppo professionali. Quando si tratta di riconoscere nuove categorie di lavoratori emergenti, che hanno il coraggio di mettersi in gioco, di prepararsi professionalmente, di iscriversi alla Camera di Commercio e di aprire una partita IVA, io per quelle categorie nutro rispetto, che siano una, dieci, cento o mille persone. Se con questo regolamento consentiamo a questa categoria di iscriversi, e, d'altra parte, mettiamo a disposizione degli utilizzatori un elenco cui attingere fra coloro che sono regolarmente iscritti, non lo trovo un aspetto secondario.
L'altra categoria che, in qualche modo, era irrisa sono gli utilizzatori.
Al contrario, abbiamo presentato questo provvedimento partendo proprio dalle loro istanze, quindi dalla necessità di usufruire di un servizio che non essendo in alcun modo strutturato e riconosciuto, non trovava spazio in quelle aperture professionali che potevano continuare a svolgere il loro lavoro durante il lockdown. Per quanto sia molto semplice, si tratta di un provvedimento che è partito proprio dalle istanze di persone che ne hanno bisogno, quelle persone che diciamo sempre di voler aiutare.
Abbiamo voluto farlo correttamente, in modo fattivo, seguendo tutta la procedura necessaria, partendo da una proposta di legge, andando in Commissione, ascoltando con attenzione tutte le categorie, ascoltando con attenzione i Consiglieri e le istanze pervenute, facendo tutte le audizioni che la legge prevede, per arrivare oggi in Aula e vedere finalmente - spero approvata.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sarò brevissima, anche perché siamo al limite dalla pausa pranzo.
È vero che in Aula molto spesso subentrano delle dinamiche tra maggioranza e opposizione che portano anche a interventi di ostruzionismo, ma oggi non me la sono sentita di appoggiare alcun tipo d'intervento, se non dare la sottoscrizione agli emendamenti che lecitamente il collega Grimaldi ha depositato.
Non me la sono sentita perché so quale lavoro è stato fatto in Commissione e so di aver collaborato con il Consigliere Ruzzola nel dare qualche definizione ad alcuni elementi del testo che non sembravano particolarmente definiti. Credo che questa volta non possiamo dire che non si sia lavorato in Commissione: è un aspetto rispetto al quale non mi sento di portare avanti nessuna osservazione particolare.
Pertanto, contrariamente forse ad altri esponenti dell'opposizione esprimerò un voto favorevole, pur avendo detto che non si tratta di una norma che cambierà il destino della nostra Regione, ma magari consentirà a qualche giovane impegnato in questo tipo di attività di essere maggiormente visibile. So che questo è un problema, perché in questi giorni ho avuto bisogno di effettuare ricerche sui dog-sitter, avendo da poco un cucciolo che è stato definito da un'addestratrice "egocentrico", quindi di difficile gestione, un po' come la padrona, forse - quindi magari sarò anche una delle prime utilizzatrici di questo registro, qualora fosse pubblicato in tempi brevi, prima che il cucciolo ci sbrani tutti.
Per questo motivo, darò un voto favorevole, non per il motivo che ho un cucciolo difficile, ma perché ho collaborato attivamente a migliorare il testo e ho visto recepite alcune istanze.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Presidente, visto che ci sono altri iscritti a parlare, lo vuole rimandare a dopo?



PRESIDENTE

No, prego, intervenga.



GRIMALDI Marco

Intanto, Presidente, mi faccia dire che la parola ostruzionismo dovrebbe essere utilizzata con cautela, perché se ci mettiamo una mezza giornata per fare un disegno di legge, significa che, tutto sommato, non siamo stati giorni e giorni sul testo. Avete deciso di mettere questo testo come priorità massima di questa seduta. È legittimo, però me lo faccia dire collega Ruzzola: trovi almeno le giustificazioni per rispondere a metà delle accuse che ci ha fatto.
Voglio solo assicurare che nel suo testo non c'è niente di quello che lei ha detto. Ma le dico di più. Consigliere Ruzzola, c'è il suo nome a prima firma o a sostegno di un emendamento sui bonus su questi codici ATECO? Sono andato a controllare. No.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, si rivolga alla Presidenza.



GRIMALDI Marco

Lei lo sa, Presidente Allasia, che i dog-sitter sono stati fra quelle categorie che hanno pagato due volte la crisi? Come lei sa, quei cani che spesso entravano nelle difficoltà quotidiane dei loro padroni, nei weekend pasquali, nelle vacanze di Natale, in un frangente lavorativo difficile con gli impegni di doversi spostare e andare a Milano o a Genova per lavoro facevano sì che quei dog-sitter lavorassero.
Consigliere Ruzzola, sa perché ci scivolano addosso le sue accuse? Perch lei non ha fatto niente per i dog-sitter, mentre i nostri emendamenti - i miei e quelli della Consigliera Di Sabato - in particolare su questo codice ATECO li avete respinti. Di conseguenza, non ci faccia la predica sul fatto che lei sta tutelando. Ha messo qualcosa sull'oggetto nascosto del suo desiderio? Perché noi abbiamo provato a stanarla e volevamo capire quanto ci tenesse a questa vicenda.
Lo sa che se c'è un'emergenza della vicenda dog-sitter è la precarietà che c'è dietro a quella categoria? Lei ha aggiunto termini come "salari minimi legali"? Ha aggiunto il fatto che la gran parte di quelle persone sono pagate in nero? Perché, secondo lei, con l'iscrizione a un registro, queste condizioni di precarietà assoluta cambieranno? Lei ha introdotto in questa discussione il fatto che ci sono architetti che hanno deciso di fare i dog sitter perché è più remunerativo solo per il motivo che quei soldi li prendono subito, a differenza delle fatture pagate a sessanta giorni? Lo dico solo per intenderci, perché se vuole un confronto serio anche su questa materia, lo faremo quando lei lo riterrà utile. In questo confronto alla vostra smania di comunicazione e al fatto di dire "dobbiamo regolamentare la vicenda dei dog-sitter" - e, per intenderci, stiamo facendo solo un elenco, perché tutta questa discussione è per fare un elenco di quelli che sono i dog-sitter - vi abbiamo sommessamente detto: "State attenti a non confondere i piani con chi fa l'educatore cinofilo piuttosto che con i ruoli che devono essere deputati ad altri livelli legislativi, come quello parlamentare". Vi abbiamo sommessamente detto che se volete fare un elenco, fatelo al momento attuale.
Non ho capito una cosa: adesso il conflitto è fra gatti e cani, davvero? Allora io che sono possessore di gatti, Consigliera Frediani? Non è giusto avere un elenco dei cat-sitter? Ma di cosa state parlando? E allora i furetti? I conigli? Non li volete? Vi abbiamo solo fatto notare che è un elemento un po' bizzarro fare una legislazione ad animale di cura.
Inoltre, ci siamo detti: manca la parte di garanzie salariali, manca la parte di rispetto contrattuale, manca una discussione vera su qual è lo status giuridico di questi soggetti. Avete voluto fare un elenco legittimo e vi abbiamo detto: almeno mettetelo per tutti, se è un inizio di discussione. Ma almeno non ci prendete in giro e non ci dite che il punto è far uscire dalla precarietà queste persone, perché di salari, Consigliere Ruzzola, lei non ha parlato neanche un secondo, dall'inizio alla fine. Di bonus non ha parlato dall'inizio alla fine e lei, l'unica volta che si è trovato davanti alla possibilità di dare dei ristori a questa povera gente ha votato no, come tutta la maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Ero già intervenuto in discussione generale, ma faccio ancora una battuta dopo aver sentito l'intervento del primo firmatario che ha illustrato le motivazioni ispiratrici di questo documento di legge. Mi complimento doppiamente, perché c'è l'attenzione verso i più deboli e l'attenzione verso la dignità del lavoro, riconoscendola come tale.
Sicuramente questa legge non darà vita a un riconoscimento professionale come abbiamo già detto, perché non ci sono né esami né il rilascio di attestati, ma dà vita a un elenco. E questo elenco è importante e farà piacere a chi quest'attività la pratica e, soprattutto, può rappresentare uno stimolo e un pungolo per il Parlamento. A Roma, se qualcuno si desterà dal torpore, potrà succedere che fra qualche anno per queste categorie di lavoratori ci sarà un riconoscimento ufficiale.
Pertanto, si apre la strada a una nuova professionalità e se questo a Roma succederà, sarà merito di questa giornata di Consiglio regionale. Per questo, ringrazio il collega Paolo Ruzzola per la proposta di legge che adesso, a maggior ragione, voterò con soddisfazione.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Con l'approvazione del provvedimento, sospendiamo i lavori, che riprenderanno alle ore 14 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata e, successivamente, con il prosieguo dell'o.d.g. già iscritto.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.14)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.23 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 765 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione a risposta immediata n. 766 presentata dal Consigliere Maurizio Marello, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 767 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n.
768 presentata dal Consigliere Daniele Valle, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 769 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio interrogazione a risposta immediata n. 770 presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo fin d'ora che per le interrogazioni a risposta immediata è prevista l'illustrazione, da parte dell'interrogante, per tre minuti, e la risposta del componente della Giunta per cinque minuti, ma non sono previste repliche.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 765 presentata da Rossi, inerente a "Copertura dei turni estivi del personale del 118"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 765.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Come lei sa, il 118 è un servizio che risponde alle emergenze sanitarie e molto spesso è un servizio da cui dipende il salvataggio delle vite dei nostri cittadini.
L'organizzazione di questo servizio ha un coordinamento regionale, ma, dal punto di vista del personale, le strutture complesse lo gestiscono a livello di quadrante: in pratica, ciascun quadrante ha una propria autonomia organizzativa e funzionale. Il personale medico può essere di natura dipendente oppure convenzionata.
Anche in questo settore, come in tutti gli ambiti sanitari, nel corso degli ultimi anni c'è stata una difficoltà a reperire il personale, al punto che diversi concorsi banditi sono andati purtroppo a vuoto.
Ogni anno nel periodo estivo si sono sempre riscontrate delle difficoltà a coprire tutti i turni, però si è sempre riusciti anche con dei contratti a tempo determinato; l'anno scorso, da quello che ci hanno raccontato, si è riusciti a risolvere il problema anche attraverso dei contratti agli specializzandi.
Quest'anno, invece, pare che queste soluzioni non siano più percorribili da un lato perché manca personale disponibile (anche per contratti a termine), dall'altro lato perché, se è corretto quello che ci hanno riportato, dalla fine del 2020 l'università ha richiamato gli specializzandi a operare nei propri reparti ospedalieri e quindi non c'è più la disponibilità a essere assunti per coprire questi turni di lavoro.
È chiaro che il periodo delle ferie estive, da un lato, aumenta la presenza, soprattutto in alcuni territori, grazie al turismo, dall'altro lato è anche il periodo in cui molti operatori chiedono legittimamente di consumare le proprie ferie, soprattutto in questo periodo post pandemico che ha visto nell'ultimo anno e mezzo tutti gli operatori socio-sanitari lavorare fino allo stremo. Di conseguenza, correttamente e legittimamente chiedono di andare in ferie.
Ci risulta, Presidente, che per quanto riguarda i mesi di luglio e agosto 2021 sarà sospeso il servizio 118 con medico a bordo sicuramente per le sedi di Gattinara e Omegna, per quanto riguarda il quadrante nord-est, ma ci segnalano che problemi analoghi si riscontrano anche sugli altri quadranti del territorio piemontese.
Questa situazione, oltre a privare i cittadini di un servizio essenziale influirà chiaramente anche sugli accessi al DEA del territorio. Perch sappiamo che quando si va a intervenire sui percorsi delle ambulanze, il numero di accessi ai diversi pronto soccorso può variare, comportando delle ricadute su tutto il sistema.
Speriamo che con quest'interrogazione ci sia anche la possibilità di ricevere una descrizione la più puntuale possibile di questi problemi e di queste criticità, ma la domanda che poniamo all'Assessore è volta a sapere quali soluzioni intenda mettere in campo per superare i problemi esistenti e ripristinare i servizi.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
In realtà, come ha sottolineato l'interrogante, il sistema di emergenza territoriale, come tutti gli anni, attraversa un momento difficile di carenza di personale medico, quest'anno particolarmente acuto proprio per il verificarsi della necessità di ripristinare cure ospedaliere e di avere maggior presenza negli ospedali.
Per garantire, come lei ha sottolineato, nel periodo estivo le dovute assenze per ferie a tutto il personale, che giustamente ruota perché il servizio non può essere interrotto, garantendo i riposi feriali e anche i riposi settimanali, il Dipartimento interaziendale del 118 ha provveduto a definire una serie di azioni volte a rimodulare la tipologia di mezzi senza mai sorprendere il servizio. Quando si trovano medici anche con contratti a tempo determinato, si sostituiscono; quando non ci sono, si rimodula il servizio.
In particolare, per i mesi di luglio e agosto, alcune postazioni saranno convertite da MSA (mezzo di soccorso avanzato con medico e infermiere) a MSAB (mezzo di soccorso avanzato con infermiere), quindi con la presenza di un infermiere specializzato. Si precisa che questi mezzi garantiscono, a tutti gli effetti, una risposta equiparabile ai mezzi di soccorso avanzato e sono supportati dalle automediche con medico a bordo, quindi anche da postazioni MSA vicine, nonché dal servizio di elisoccorso. Di conseguenza non c'è alcuna limitazione né interruzione di servizio, ma una rimodulazione.
Nello specifico, la postazione di Omegna, MSA h24, sarà così rimodulata.
Dalle 8 alle 20 MSAB, supportata dall'automedica di Gravellona, che dista sei chilometri, e continuerà a essere MSA dalle 20 alle 8 (nella fascia notturna). La postazione di Gattinara, anch'essa MSA h24, sarà rimodulata in MSAB h24, supportata dalle postazioni di Borgosesia, Cossato e Borgomanero, tutte equidistanti da Gattinara circa diciotto minuti. Le uniche due rimodulazioni al momento previste sulla rete del 118 sono queste.
In merito alla copertura regionale, si rammenta che in tutto il territorio regionale è sempre presente il servizio di elisoccorso, sostenuto da un elevatissimo numero di piazzole per l'atterraggio notturno, e che comunque sarà presente un costante monitoraggio sull'attività da parte delle centrali operative che raccordano e coordinano tutti gli interventi dei mezzi di soccorso nei quattro quadranti. Non c'è interruzione di servizio e non c'è neanche il pericolo di un diverso approdo verso i DEA o i pronto soccorso della Regione Piemonte. C'è una leggera rimodulazione proprio per la carenza di medici che non riusciamo a trovare. Nel momento in cui si trovino i medici, ovviamente queste rimodulazioni torneranno allo status quo ante.


Argomento: Sicurezza sul lavoro

Interrogazione a risposta immediata n. 766 presentata da Marello, inerente a "Infortuni sul lavoro"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
766.
La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
L'interrogazione, purtroppo, nasce dall'ennesima tragedia che si è verificata soltanto quattro giorni fa a Cossano Belbo, in Provincia di Cuneo, dove in una cantina sono morti due lavoratori, rispettivamente di quarantacinque e di cinquantotto anni, molto probabilmente a causa di esalazioni di gas provenienti da una cisterna.
Senza addentrarci ovviamente nella dinamica dell'incidente, che è ancora oggetto di valutazione e di accertamento, però è l'ennesimo caso. Per la verità, con questi due lavoratori, sono sedici le persone che dai dati ufficiali sono mancate sul lavoro in Piemonte dal 1° gennaio di quest'anno.
Erano quattordici all'11 maggio e, verosimilmente, con queste due nuove morti siamo a sedici.
Stiamo parlando di un Paese che, a parte la tregua dell'anno scorso dovuta in modo particolare al periodo del lockdown, in cui molte attività erano chiuse, ha una media di morti sul lavoro di tre lavoratori al giorno e dove sono centinaia gli infortuni con postumi permanenti.
L'interrogazione ha lo scopo di portare all'attenzione non solo dell'Aula ma della Giunta un problema che è una vera e propria piaga, rispetto al quale sicuramente tanti sforzi sul piano legislativo sono stati fatti in questi decenni nel nostro Paese, così come altrove, ma l'emergenza rimane alta e i numeri sono lì a dircelo. Ce lo dicono i sindacati, che spesso richiamano il mondo datoriale e quello della politica a una maggiore attenzione e ce lo dicono, purtroppo, i tanti fatti d'infortunio che accadono.
So bene che la Regione ha delle competenze puntuali e specifiche, ma l'appello che voglio rivolgere all'Assessore competente e alla Giunta è di mettere veramente in pista tutte le energie, le forze e le competenze che ci possono essere, ricordando in modo particolare tre aspetti che probabilmente devono essere rafforzati.
Il primo è quello della formazione dei lavoratori, che probabilmente anche nell'ultimo anno, a causa del COVID, ha subito dei rallentamenti, ma c'è la necessità di una formazione continua. L'altro aspetto è quello dei controlli, che devono essere assolutamente più stringenti di quanto non lo siano oggi. Inoltre, vi è un ultimo aspetto, sempre di carattere generale ma non meno importante. Spesso questi incidenti sono riconducibili a macchinari o a impianti - non dico che sia questo il caso di specie - che magari non sono più adeguati. Pertanto, c'è la necessità di sostenere anche investimenti nelle aziende che riescano ad assicurare delle condizioni di lavoro veramente sicure, che sappiamo essere un elemento di assoluta civiltà.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marello per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Questo è un tema particolarmente delicato e anche importante per la nostra comunità.
Condivido il fatto che lavorare in sicurezza sia un diritto fondamentale di ogni lavoratore e che ci siano ancora infortuni sul lavoro è una piaga che abbiamo, alla quale però ogni anno il sistema pubblico in generale cerca di porre dei rimedi. C'è una legislazione molto puntuale. Penso, per esempio agli infortuni di cui ci occupiamo oggi in ambiente confinato, al decreto legislativo n. 81, al decreto n. 177 e a tutta una serie di linee guida importanti che disciplinano proprio questa particolare casistica.
Mi concentrerei, diversamente da quanto affermato dal Consigliere Morello sul fatto che molti degli infortuni sono concentrati soprattutto in campo agricolo e in edilizia, mentre nel settore manifatturiero le situazioni essendo programmabili ex ante, sono decisamente migliori.
Nello specifico, l'infortunio sul lavoro per asfissia è un evento caratteristico. È stato in passato, ahimè, un evento caratteristico dei luoghi di produzione enologica ed è divenuto nel tempo, proprio grazie agli interventi normativi e agli interventi di controllo, sempre più raro e sempre più raramente ha portato a conseguenze mortali.
Ho fatto fare un'analisi degli ultimi dieci anni proprio su questo tipo d'infortunio, che ovviamente non ricomprende i casi di asfissia a seguito di seppellimento in edilizia, nelle trincee, però parliamo di asfissia in ambiente confinato (vasche, silos ed esalazioni come lei ha citato).
Questo tipo d'infortunio - per dimostrare come nel tempo si sia ridotto in passato mieteva molte vittime; ha avuto nel 2012 zero eventi; nel 2013 gli eventi sono stati due; zero eventi nel 2014 e nel 2015; un evento nel 2016; uno nel 2017, zero nel 2018 e 2019, due eventi nel 2020 e due nel 2021. I due eventi del 2020 erano in campo agricolo, precisamente in un silos, mentre nel 2013 sono avvenuti a distanza di pochi giorni uno dall'altro, uno in provincia di Cuneo e l'altro in provincia di Asti.
In uno dei due casi, l'infortunato si è calato nel contenitore che era privo di ossigeno; non essendo presente una percentuale sufficiente di ossigeno, è morto per asfissia.
Nell'altro caso, l'infortunato sarebbe caduto nel contenitore, anch'esso privo di aria, cercando di sostituire una guarnizione. Nel 2020 si sono verificate le due morti che lei ha citato, però nel settore agricolo.
Sulla tematica specifica, anche per migliorare l'efficacia dei controlli che, ribadisco, sono abbondanti e adeguati (ci sono i Carabinieri del NAS lo SPreSAL, l'Ispettorato del lavoro e l'INAIL che vigilano sulla sicurezza sul lavoro, in particolare lo SPreSAL, citando quello dell'ASL CN2, che è dotato di parecchi tecnici che giornalmente procedono nelle ispezioni) l'Assessorato, oltre a queste attività di ordinaria amministrazione routinaria, ha costituito il Comitato regionale di controllo sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sugli organismi collegati.
È in fase di attuazione, in collaborazione con INAIL, un piano mirato di prevenzione specifico sugli ambienti confinati in agricoltura in depositi silos, cantine ecc., proprio nell'ambito del Piano regionale di prevenzione, oltre ai due programmi già attivati, che riguardano il rischio muscoloscheletrico e il rischio chimico da cancerogeno.
Il Piemonte, inoltre, partecipa anche al lavoro del gruppo di lavoro di AGENAS per la definizione dei modelli organizzativi e delle dotazioni organiche degli SPreSAL.
Ci sono, quindi, azioni in corso da parte del nostro Assessorato e degli SPreSAL.
Sul caso specifico, oltre a stringersi al dolore delle famiglie di Gerardo Lodovisi e di Giovanni Battista Messa, che conoscevo personalmente, persone estremamente esperte e competenti, così come conosco anche il luogo dov'è avvenuto l'infortunio, un sistema di autoclave dove l'azienda ha investito milioni di euro, tecnologicamente avanzato, con delle - e lo dico perché le conosco - attrezzature e delle autoclavi progettate per essere gestite esternamente con un sistema automatico di lavaggio e tutto un sistema di garanzia e di sicurezza, per cui davvero stupisce quest'infortunio, è in corso un'indagine.
C'è la Magistratura, ci sono gli SPreSAL e i Carabinieri che indagano quindi aspetteremo la fine delle indagini per fare delle valutazioni.
Oltre al dispiacere per quello che è successo, dobbiamo dire che i controlli sono adeguati e che, a volte, il discorso della formazione è un discorso previsto per legge, quindi gli operatori devono essere formati.
Faremo tutto quanto è in nostro potere per migliorare ancora il livello dei controlli e dell'attenzione, perché è un fenomeno che va eradicato in modo complessivo. Spero che si faccia luce per quest'infortunio e, oltre al dispiacere e al dolore per questa perdita, credo che quanto fatto negli anni passati e la progressiva riduzione di questo tipo di morte per asfissia e anossia, dimostrato nel tempo, sia la prova provata di quanto il sistema pubblico ha lavorato in questo specifico campo per ridurre drammaticamente, questo fenomeno.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 767 presentata da Magliano, inerente a "Ospedale Mauriziano di Torino, a quando l'approvazione dell'atto aziendale modificato?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
767.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha la facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Avevamo già posto il tema in Aula con una richiesta d'informativa qualche Consiglio regionale fa.
Il tema è molto semplice.
Come l'Assessore ben conosce, il Gruppo italiano per la lotta alla sclerodermia (GILS), in accordo con la Direzione generale dell'Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, ha assunto l'impegno di ampliare l'assistenza sul territorio ai malati di sclerosi sistemica con una nuova Scleroderma Unit presso l'ospedale medesimo.
Si tratta della dodicesima Scleroderma Unit sul territorio nazionale.
Il progetto Scleroderma Unit nasce nel 2014 con l'intento di porre al centro gli ammalati e i loro bisogni e di garantire l'accesso preferenziale a un'assistenza guidata dall'équipe specialistica per favorire le diagnosi precoci e l'ottimizzazione del follow-up nell'ambito di un percorso terapeutico personalizzato.
Premesso, altresì, che la nuova Scleroderma Unit, con un ambulatorio dedicato alle persone affette da sclerosi sistemica e un team specializzato integrato in una realtà multidisciplinare, si prefigge di migliorare la qualità di vita dei malati fornendo il più alto standard di assistenza clinica, favorendo l'accesso alle cure e promuovendo corsi di educazione alla malattia per i pazienti e i loro familiari, la diagnosi precoce e il follow-up terapeutico sono fondamentali per il corretto trattamento di questa patologia autoimmune - ahimè - e per migliorarne il decorso.
L'approccio alla sclerosi sistemica è cambiato negli anni, concentrandosi sulla "diagnosi molto precoce di malattia", che peraltro può risultare difficile, dal momento che i sintomi tipici della malattia spesso compaiono in una fase più avanzata del decorso.
Attualmente, la sola strategia efficace nella sclerosi sistemica molto precoce è lo stretto controllo clinico al fine di rilevare "in tempo reale" l'insorgenza del coinvolgimento di organi interni, permettendo così un approccio terapeutico tempestivo ed efficace.
Lo scorso marzo, l'Ospedale Mauriziano ha modificato il proprio Atto aziendale su richiesta della Regione Piemonte, la quale invitava a trasformare in universitaria la reumatologia ospedaliera del medesimo, come deciso dalla Commissione paritetica Regione Piemonte-Università.
A seguito di tale decisione, la struttura semplice dipartimentale di reumatologia ospedaliera complessa si sarebbe dovuta trasformare in universitaria.
Ai fini della realizzazione del progetto della nuova Scleroderma Unit presso l'Ospedale Mauriziano, per la quale è necessaria l'approvazione da parte della Giunta regionale (noi abbiamo, come Gruppo, monitorato che la Giunta assumesse tale atto), è stato più volte rinviato. Tuttavia, la trattazione di tale punto è stata rinviata e nel question time indico metto le specifiche dell'atto stesso.
Nonostante la modifica richiesta sia stata apportata, a oggi il punto sopracitato non è più stato inserito nell'agenda della Giunta regionale.
Interrogo - e vado alla conclusione - per sapere quali siano le ragioni per le quali l'Atto aziendale dell'Ospedale Mauriziano di Torino su questo tema, modificato come da indicazioni della Commissione paritetica Regione Piemonte-Università, non sia ancora stato approvato dalla Giunta regionale.
In più, mi si permetta di dire che su questo tipo di patologie non possiamo che avere una grande attenzione proprio perché, Presidente, è notizia di pochi giorni fa che un'italiana, la professoressa Lagnocco, è diventata Presidente dell'EULAR, prima donna e prima italiana a presiedere questa realtà che si occupa della reumatologia, oltre che essere membro di comitati scientifici delle associazioni che si occupano di questo.
Pertanto, mi auguro di avere una risposta che dica che si può finalmente partire, perché questo dobbiamo a queste associazioni; soprattutto perch compatibilmente con il valzer delle Direzioni sanitarie che, in qualche modo, ha preso l'attenzione dell'Assessore e massmediatico, oggi quell'atto dovrebbe essere già stato approvato in Giunta e ci auguriamo che lo sia quanto prima, a meno che la Giunta decida di non procedere in tal senso, ma allora vorremmo capirne i motivi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Sarò molto più breve dei cinque minuti. Non vorrei che si facesse confusione tra attività di cura dei pazienti, come la sclerodermia e tutto quello che comporta quest'ambulatorio, e l'istituzione di una struttura a valenza dipartimentale, condivisa con l'Università, che è una struttura a controllo sostanzialmente universitario.
Le cure verso i pazienti rimangono inalterate, ma qui il tema è semplicemente quello di dire: questa struttura la trasformiamo in una SSD il cui primariato viene deciso dall'Università, secondo un concordato pieno d'interventi.
In realtà c'è stata una commissione paritetica che si è espressa a dicembre, che non ha richiesto l'Atto aziendale e ha espresso un parere favorevole. Leggo testualmente: "Con la presente si segnala che la Commissione paritetica - Regione e Università - nella seduta del 22 dicembre ha espresso parere favorevole in ordine al convenzionamento con l'Università degli Studi di Torino, limitatamente alla durata di un anno della struttura in oggetto".
Tale trasformazione deve prevedere la modifica dell'Atto aziendale, quindi una commissione tecnica ha dato un parere favorevole. Ne prendo atto, ma devo anche dire che la volontà della Giunta certo non è vincolata a un parere favorevole di una commissione tecnica, per quanto paritetica Università e Assessorato (o Regione, se volete). Pertanto, c'è stato un parere, c'è stata una proposta da parte dell'Azienda Ospedaliera Mauriziano e la Giunta, nel pieno della sua discrezionalità, deciderà se accoglierla o non accoglierla, fermo restando che la cura dei pazienti non è assolutamente in discussione in questo caso. A me risulta in questi termini.
Dopodiché, con tutte le valutazioni del caso, la Giunta procederà in un senso o nell'altro nell'ambito della propria discrezionalità e, ripeto, non trattandosi di incidere in modo significativo sulla cura dei pazienti deciderà quel che dovrà fare, ma non è una manchevolezza. Stiamo ribadendo soltanto l'autonomia decisionale della Giunta.



PRESIDENTE

Congediamo e ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta e, prima di proseguire i lavori, chiedo gentilmente ai colleghi di indossare la giacca, così come previsto dal Regolamento.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Interrogazione a risposta immediata n. 768 presentata da Valle, inerente a "Delucidazioni sulla riorganizzazione della Direzione Cultura Turismo e Commercio da parte della Giunta regionale"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
768.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Valle.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Sarò rapidissimo. Come penso sia noto a tutta quest'Aula, alcuni mesi fa il Direttore della Direzione Cultura è andato in pensione e, alcune settimane fa, si è aperta la procedura per la selezione del nuovo Direttore.
Abbiamo appreso da una determina dirigenziale che questa procedura è stata revocata in vista di una più complessiva riorganizzazione delle deleghe delle Direzioni che la Giunta avrebbe intenzione di adottare. In tal senso è stata inviata al Direttore del personale una nota direttamente dal Presidente della Giunta, Cirio.
Ne approfitto per esprimere la mia preoccupazione rispetto al fatto che è importante che la Direzione abbia al più presto un nuovo Direttore perch al di là di chi sta vicariando, è importante che ci sia una figura nel pieno delle sue funzioni per l'operatività del sistema, soprattutto alla luce del fatto che stiamo andando verso il periodo estivo.
Com'è noto, luglio, giugno e agosto, nel peggiore dei casi, rappresentano il momento in cui sono emanati i bandi relativi alle Direzioni, quindi chiedo al Presidente - ma vedo che è presente l'Assessore Poggio e quindi chiedo a lei - se possiamo avere qualche elemento in più sulla riorganizzazione delle deleghe che ha in mente di approntare la Giunta regionale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Valle per l'illustrazione.
La Giunta ha delegato l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Valle per avere richiesto dettagli in merito a questa riorganizzazione su cui, giustamente, occorre dare spiegazioni ai Consiglieri perché, ovviamente, riguarda tutti in maniera operativa, a partire dalla Giunta e poi, come ricaduta, dal Consiglio stesso.
In merito ai temi richiesti dall'interrogazione, preciso che a ottobre 2019 è stata approvata la riorganizzazione parziale delle strutture del ruolo della Giunta regionale, procedendo a una parziale rimodulazione delle attribuzioni di alcune Direzioni e di alcuni Settori regionali.
Nel corso del 2020-2021 la crisi pandemica ha colpito duramente il turismo a causa delle restrizioni che sono state introdotte per limitare la diffusione del virus COVID-19. A questo riguardo, la nuova programmazione dei fondi europei riveste un ruolo di primo piano nel sostenere e promuovere il turismo con l'opportunità di realizzare progetti specifici effettivamente in grado di valorizzare le peculiarità e le risorse turistiche del territorio piemontese. Pertanto, al fine d'integrare le politiche del turismo con le politiche complessive di programmazione europea e nazionale in fase di definizione e assicurare un costante coordinamento, risulta opportuno assegnare la competenza del turismo alla Direzione A21 ridenominata "Coordinamento politiche e fondi europei Turismo e Sport".
Al fine di addivenire a una più specifica distribuzione di alcune delle competenze ascritte al Settore A2101A, denominato "Affari internazionali e cooperazione decentrata", per caratterizzare in modo particolare le politiche d'internazionalizzazione attraverso quella che possiamo definire una promozione complessiva all'estero del territorio del Piemonte in tutti i suoi aspetti economico-produttivi, turistico-culturali, territoriali assicurando una sorta di unitarietà d'immagine e dell'attività internazionale regionale, e prevedere un'autonomia anche organizzativa nell'ambito delle relazioni internazionali e cooperazione, si rende necessario operare con la ridefinizione delle competenze con la ridenominazione in Settore "Promozione internazionale" e la creazione del Settore "Relazioni internazionali e cooperazione".
Al fine di operare una gestione necessariamente coordinata in materia di commercio, con l'attribuzione dell'organizzazione e coordinamento delle funzioni e delle attività in materia di tutela e difesa dei consumatori e degli utenti, si è reso necessario e opportuno, inoltre, modificare la declaratoria della Direzione A2000A e, in particolare, del Settore A2009A "Commercio e terziario", ridenominando il Settore "Commercio e terziario e tutela dei consumatori".
Tenuto conto delle nuove esigenze anche organizzative e dei mutati riferimenti normativi, si rende necessario operare delle modifiche alla declaratoria del Settore A2003B "Promozione delle attività culturali, del patrimonio linguistico e dello spettacolo", ridenominato in "Promozione delle attività culturali", che include il raccordo con istituzioni e organismi per gli italiani all'estero, attuazione della normativa regionale in materia di emigrazione e dei musei a essa dedicati.
In ragione delle modifiche sopra riportate e delle mutate esigenze organizzative, si rende necessario operare anche con la rimodulazione di carattere formale organizzativo delle declaratorie dei Settori A2001B "Promozione dei beni librari e archivistici, editoria e istituti culturali", A2002B, "Valorizzazione del patrimonio culturale, musei e siti UNESCO", e A2006B, "Museo regionale di scienze naturali".
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 769 presentata da Grimaldi, inerente a "Garantire l'accesso ai bonus piemontesi per il COVID-19 a tutte le APS"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
769.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Marco Grimaldi.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questa vicenda credo che sia conosciuta, almeno lo spero.
La legge regionale n. 12 del 15 maggio 2020, avente a oggetto "Primi interventi di sostegno per contrastare l'emergenza da COVID-19", era finalizzata a contenere gli effetti negativi sul contesto socio-economico regionale e adottava quelle misure finanziarie chiamate, appunto, "bonus".
All'articolo 4, comma 2, fra i beneficiari c'erano i titolari di codice ATECO 94.99, cioè le attività di somministrazione svolte da associazioni di promozione sociale (APS).
Come l'Assessora sa, abbiamo fatto un lavoro emendativo nelle sedute di Commissione, e al comma 3 del medesimo articolo si prevede che, qualora non si possa applicare alle APS il requisito dell'iscrizione al registro imprese, tali associazioni debbano risultare iscritte ai registri di cui all'articolo 7 della legge 7 dicembre 2000, n. 383.
Perché avevamo fatto questo, Assessora? Non so se lo ricorderà, ma le poche ASP iscritte alle Camere di Commercio erano iscritte perché svolgevano altra attività secondarie e non quella di promozione sociale.
In seguito all'entrata in vigore della legge regionale di cui parlavo risultavano regolarmente iscritti al registro nazionale presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Per il tramite della propria associazione nazionale di appartenenza, hanno provato a presentare le domande per il bonus tramite la piattaforma informatica allestita dall'Assessorato in accordo - credo - con Finpiemonte.
Il sistema informatico ha sempre restituito la seguente notifica: "Non puoi presentare la domanda: la tua azienda non risulta tra quelle che hanno diritto al contributo". Eppure, avevamo deciso che, in qualche modo, per quella categoria avremmo messo da parte più di un milione e mezzo, perch alla fine a ciascuno di quei soggetti doveva andare un migliaio di euro.
La fattispecie sollevata dalla presente interrogazione è già stata richiamata nell'ordine del giorno n. 453 approvato dal Consiglio regionale del Piemonte. Dunque, la vicenda è già nota, perché abbiamo già approvato quest'ordine del giorno.
Il 20 maggio scorso i vertici di ACLI Piemonte, ARCI Piemonte e AICS Piemonte hanno inviato una lettera ai Consiglieri regionali in cui denunciano la crisi drammatica e senza precedenti, che può soltanto peggiorare in assenza di un reale sostegno economico.
Tale lettera è solo l'ultimo atto con il quale i livelli regionali delle reti associative hanno segnalato che la procedura informatica di accesso al "Bonus Piemonte" non ha partorito, di fatto, nessun risultato.
La dico così: i circoli ARCI e AICS non hanno mai smesso, durante tutta la pandemia, di fare promozione sociale e di aiutare i più fragili. Ci troviamo nella pazzesca situazione per cui parte gran parte delle società operaie di mutuo soccorso e dei circoli ARCI, ACLI e AICS hanno addirittura trasformato i loro circoli per offrire sostegno a chi non aveva neanche la possibilità di mangiare a casa, consegnando i pacchi viveri. Quel riconoscimento di 1.000 euro era simbolico, ma era anche parte del fatto che, da una parte, erano esclusi dal "Bonus cultura", dall'altra non sono un ristorante che avrebbe potuto accedere addirittura a più risorse.
Le chiedo in che modo, Assessore, intende garantire l'accesso ai bonus visto che comunque era una scelta del Consiglio regionale, è una scelta della legge, è una scelta che abbiamo preso tutti insieme anche tramite quell'ordine del giorno.
Le chiedo, insomma, come possiamo sbloccare questa vicenda, perché nessuno di quei circoli ha preso quel contributo.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore al commercio

Intanto ringrazio il Consigliere Grimaldi.
Sul tema dell'accesso ai bonus, proprio a causa del COVID-19, avevo già in parte risposto in precedenza a tutte le APS.
I bonus regionali prevedevano, come lei stesso ha ricordato, contributi per le attività di somministrazione svolte proprio dalle APS, per quanto riguarda il "Bonus Piemonte", mentre per quanto riguarda il bonus cultura è stato erogato un contributo di 1.000 euro rivolto alle associazioni culturali che fanno promozione sociale.
Conosco perfettamente la situazione di difficoltà, però devo sostenere e sottolineare che risultano erogati contributi su entrambe le misure e le eventuali segnalazioni di problematiche relative all'accesso sulla piattaforma "FinDom" sono state gestite e prese in carico da Finpiemonte.
I vertici delle associazioni in rappresentanza del comparto hanno segnalato anomalie durante le finestre di erogazione del bonus, affrontando relative tematiche direttamente con Finpiemonte. Questa è una tematica giustamente sollevata dall'interrogazione del Consigliere Grimaldi per avere dei chiarimenti, per motivare e per sollecitare i soggetti che hanno titolo a dare una risposta, ma è un'interrogazione soprattutto di natura tecnico gestionale.
Rinnovo, come avevo già fatto nella precedente risposta ad analoga richiesta, la disponibilità assoluta dei nostri uffici e delle società gestori del bonus per verificare quanto richiesto ed eventualmente mettere in atto successive misure correttive, laddove si ritiene necessario.
Pertanto, la disponibilità c'è tutta.
Molto spesso si è verificato un problema tecnico-gestionale, laddove non sono stati erogati quei contributi che vanno sicuramente esplorati e soprattutto chiariti con il soggetto erogatore che ha titolo a predisporre il contributo. Comunque, da parte dell'Assessorato e degli uffici c'è assoluta disponibilità a eventualmente mettere in atto misure correttive.


Argomento: Contributi alle attività produttive

Interrogazione a risposta immediata n. 770 presentata da Disabato, inerente a "Misure economiche a sostegno delle attività commerciali artigianali adiacenti al cantiere di corso Grosseto"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
770.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Con il question time non raccontiamo nulla di nuovo all'Assessora, perch abbiamo affrontato la questione già in diverse situazioni, anche proponendo degli emendamenti al bilancio. Eppure ci ritroviamo qui a sollecitare un intervento da parte della Regione nei confronti di quei Comuni dove ci sono intere zone compromesse dal perdurare di cantieri di lunga durata.
Porto l'esempio di corso Grosseto, che ormai va avanti da diversi anni.
Potrei citarne tantissimi, non soltanto nel Comune di Torino, ma in tutta la Regione. Parliamo di questo, ma parliamo anche della linea 1 della metropolitana e anche della riqualificazione di via Nizza; come questi, ce ne sono tanti altri. Il problema qual è? Che stiamo affrontando questo tema anche perché l'emergenza pandemica ha inciso in modo negativo sulle attività economiche, in particolar modo quelle commerciali e artigiane della città.
I Comuni cercano, in qualche modo, di mettere in atto sgravi e finanziamenti nei confronti di quelle attività fortemente danneggiate non soltanto dai cantieri, ma ormai anche da una crisi che, senza eguali, si sta abbattendo sull'economia del Paese. Il Comune di Torino, ad esempio nella nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione del periodo 2020-2022, ha previsto delle agevolazioni TARI, CIMP e COSAP a favore delle attività insediate nelle zone della città nelle quali si svolgono i lavori di pubblica utilità, subendo notevoli disagi a causa dell'allestimento del cantiere per una durata superiore di sei mesi.
Noi abbiamo deciso di sollecitare, pur avendo già portato la problematica all'attenzione dell'Assessorato, a fronte degli ultimi movimenti che sono stati fatti sempre nell'ottica del cantiere di corso Grosseto. Non essendo un cantiere statico, ma che si evolve ed è in movimento, ha portato alla chiusura di diverse vie.
Penso addirittura a via Stradella, dove l'accesso ai pedoni da un lato è completamente bloccato e la viabilità è a senso unico. Però il problema è che il perdurare di questi cantieri sta rischiando di portare alla morte un'intera zona, perché non è soltanto la zona interessata dal cantiere a subire questo declino, ma anche tutte le aree adiacenti. È chiaro che se i cittadini prima percorrevano quella via, quel corso o quella strada e adesso non la percorrono più, proprio perché i disagi perdurano nel tempo e rischiano di rimanere bloccati nel traffico, tutta l'economia di quella zona va a risentirne.
È per questo che chiediamo alla Regione, com'è stato fatto anche in passato, di trovare le risorse per andare incontro a queste situazioni.
Parliamo di Torino, parliamo dei cantieri e parliamo anche di Collegno.
Anche Collegno si è adoperata per prevedere questi sgravi alle attività presenti nel Comune per la metropolitana, però pensiamo anche che tutto quest'aggravio non debba pesare soltanto nei confronti dei Comuni che, bene o male, quello sforzo lo fanno. Ci sono dei cantieri che sono proprio d'interesse regionale, come quello del cavalcavia di corso Grosseto, che è durato per anni, così come quello del grattacielo della Regione, che addirittura arreca problemi proprio ai residenti. Tra l'altro, ci sono dei membri della Giunta che avevano affrontato la questione e che addirittura chiedevano dei risarcimenti nei confronti dei residenti.
Ci rendiamo conto che sarebbe un intervento fuori portata per la Regione però lo chiediamo almeno nei confronti delle attività economiche commerciali e artigiane di quelle zone che hanno subito un forte declino in questi anni, che hanno subito gli effetti di una pandemia e che rischiano di non godere degli effetti positivi di quei cantieri, che è vero che porteranno sicuramente economia e sviluppo dopo la riapertura e la messa a disposizione della comunità, ma tante di quelle attività rischiano di non vedere la luce dopo il termine del cantiere.
Pertanto chiediamo, per l'ennesima volta, se la Giunta regionale abbia intenzione di predisporre misure economiche a sostegno degli esercizi commerciali e artigianali presenti nei pressi del cantiere di corso Grosseto. A questo punto, rivolgo un appello all'Assessore di fare una bella ricognizione a livello regionale, per cercare di fronteggiare quanto più possibile tutte le situazioni di disagio per tutte le attività nella Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Poggio, che ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore al commercio

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Consigliera Di Sabato, perché ha toccato un tema che considero molto importante, soprattutto in un momento di grande difficoltà per le attività economiche, commerciali e artigiane, particolarmente delle città e, in generale, per quelle attività che hanno un ruolo importante nel tessuto urbano stesso.
Negli anni passati era stata rivolta una particolare attenzione - è vero alle imprese commerciali e artigiane danneggiate da opere di cantierizzazione viaria in ambito urbano. C'era stata una delibera regionale dell'11 novembre del 2002, poi aggiornata e riformulata nel 2010 dove l'Amministrazione regionale aveva istituito, proprio nell'ambito del Fondo per lo sviluppo e la qualificazione delle piccole imprese, una specifica sezione denominata "emergenze", che aveva propria dotazione finanziaria e un apposito programma d'interventi.
Ovviamente, i beneficiari degli interventi erano, come lei ha già indicato microimprese commerciali o artigiane con sedi operative in Piemonte localizzate in quelle aree disagiate a causa d'interventi rilevanti per la riqualificazione, soprattutto strutturale, urbana e viaria, che compromettevano la normale accessibilità per un periodo superiore a sei mesi, per i quali il Comune aveva presentato agli Assessorati regionali competenti un apposito piano d'intervento.
Questa sezione ha avuto un'importanza notevole nel sostenere le imprese sofferenti a seguito di lavori di trasformazione urbana delle città, ed è un'esperienza che non voglio sottovalutare.
Pertanto, ribadisco che la Giunta regionale, compatibilmente con le risorse che saranno rese disponibili a seguito dell'assestamento di bilancio, come avevo già evidenziato durante i lavori di approvazione del bilancio 2021 2022-2023, intende prevedere risorse puntuali e specifiche per sostenere le attività commerciali e artigianali danneggiate dal perdurare di cantierizzazione urbana di lunga durata.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo e congediamo l'Assessore Vittoria Poggio.
Prima di chiudere la sessione, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via mail a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Grazie a tutti e tutte.
Alle ore 15.30, dopo il quarto d'ora di areazione, il Presidente riaprirà la seduta del Consiglio regionale.
Buona salute a tutti.



(Alle ore 15.14 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.39)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Norme generali sui trasporti

Esame disegno di legge n. 139, inerente a "Disposizioni urgenti in materia di trasporti"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 139, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Comunico che il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla II Commissione il 26 maggio scorso.
Do la parola al relatore Consigliere Gagliasso.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per quindici minuti.



GAGLIASSO Matteo, relatore

Grazie, Presidente.
Gentili colleghi, il disegno di legge n. 139 ha la finalità di disporre la sospensione di alcuni adempimenti a carico delle aziende di noleggio autobus e dei gestori di servizi di trasporto pubblico locale e regionale al fine di evitare ricadute sull'attività delle imprese che gestiscono tali servizi trasporto già fortemente colpiti dalla crisi economica conseguente al perdurare dell'emergenza epidemiologica e alle restrizioni imposte per il contenimento del contagio.
Il testo che oggi arriva in Aula consta di quattro articoli. Nel dettaglio dell'articolato, l'articolo 1 interviene sulla disciplina dei servizi di noleggio autobus con conducente di cui alla legge regionale 26 giugno 2006 n. 22. La norma dispone la sospensione dell'applicazione, per l'anno 2021 del requisito di cui all'articolo 4, comma 2, lettera d) della legge regionale 22 del 2006 che, insieme con altri requisiti, dev'essere obbligatoriamente dichiarato dal legale rappresentante dell'impresa al fine del rilascio dell'autorizzazione per esercitare il servizio di noleggio di autobus con conducente.
Il requisito in oggetto attesta sia il numero dei conducenti e la natura giuridica del rapporto di lavoro del personale, sia la percentuale di dotazione di personale in relazione agli autobus destinati a noleggio con conducente. La sua sospensione si è resa necessaria per evitare la revoca delle autorizzazioni da parte delle Province a quelle imprese la cui attuale organizzazione aziendale non consentirebbe di certificare la percentuale prevista per il rapporto mezzi-autisti, a fronte di blocco del settore.
L'articolo 2 introduce modifiche al comma 2 bis dell'articolo 19 della legge regionale 4 gennaio 2000, relativo a penali e sanzioni a carico dei gestori dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale, al fine di prevedere che le verifiche di adempimento degli obblighi di cui al suddetto comma siano effettuate a decorrere dal 1°luglio 2022.
Fermo restando l'obbligo di fornire alla Regione i dati e le informazioni sui servizi e sulle infrastrutture di trasporto necessari all'alimentazione del servizio informativo, con l'articolo 2 del disegno di legge n.139 si sospende temporaneamente l'applicazione delle sanzioni per non gravare ulteriormente i gestori di servizi trasporto pubblico locale e regionale già duramente colpiti dalla crisi economica conseguentemente all'emergenza epidemiologica in corso, come abbiamo già detto all'inizio.
L'articolo 3 è semplicemente la clausola di neutralità finanziaria, mentre l'articolo 4 prevede la clausola d'urgenza.
Il presente disegno di legge si è reso necessario, come già detto, per non gravare sui gestori di servizi di trasporto pubblico locale e regionale. La discussione in Commissione è stata utile anche per trattare alcuni emendamenti posti dalle minoranze, che ci hanno visto uniti sul discorso di ridiscutere tutte quelle linee dismesse delle ferrovie per fare sì che dalla Commissione, nei mesi successivi all'approvazione di questo disegno di legge, esca anche un documento concordato tra tutti i commissari e con il Presidente, in modo che questo documento vada a individuare la priorità delle linee da riaprire per il discorso delle ferrovie dismesse, in modo che, nel momento in cui dallo Stato arrivino più fondi, ci possa essere la possibilità di avere già un documento condiviso con tutti, in modo da operare in modo celere sul territorio.
Presidente, concludo ringraziando gli Uffici, la Giunta e i colleghi per il lavoro svolto che ci ha visto, anche in modo molto cordiale e unitario arrivare all'approvazione di questo disegno di legge.
In ultimo ringrazio lei, Presidente, per la parola.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta, relatore di minoranza.



AVETTA Alberto, relatore

Grazie, Presidente.
Questo disegno di legge rientra a pieno titolo tra le azioni che la Regione intende adottare e che ha adottato nel tempo per mitigare le conseguenze drammatiche della pandemia sull'economia piemontese, come ha spiegato ora il collega Gagliasso e come abbiamo avuto modo di approfondire in Commissione. Infatti, con questa legge, ci proponiamo di sospendere alcuni adempimenti che sono a carico delle aziende di noleggio autobus e dei gestori dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale.
Com'è stato ricordato dal collega Gagliasso, si tratta di novità che hanno la loro temporaneità legata all'emergenza COVID. Con questa norma ci si propone di sospendere, sostanzialmente, due adempimenti, che sono quelli riferibili al rapporto tra mezzi e autisti per quanto riguarda le aziende di trasporto, poi altri adempimenti che riguardano il debito informativo sui trasporti da parte delle aziende.
In II Commissione abbiamo avuto modo di evidenziare alcuni nodi critici che sono venuti al pettine, in particolare per quanto riguarda il rapporto tra mezzi e autisti, quella quota che va rispettata da parte delle aziende di trasporto e il cui controllo è demandato alle Province. In Commissione abbiamo evidenziato alcuni aspetti che sono, peraltro, quei nodi critici che anche le associazioni di categoria e, soprattutto, le parti sociali hanno voluto evidenziare, in particolare i sindacati. Mi riferisco alla circostanza che la sospensione di questi adempimenti e di questi obblighi seppure temporanea, può produrre delle ricadute negative in particolare per quanto riguarda i contratti a tempo determinato, quindi i contratti a tempo determinato che utilizzano le aziende di trasporto.
In effetti, lo stesso Assessore Gabusi ha dovuto convenire sul fatto che questo pericolo esiste, seppur sia un pericolo che, dal punto di vista dell'analisi, possa essere compensato anche da una realtà che potrebbe essere addirittura peggiore, cioè dal fatto che le aziende hanno vissuto e vivono ancora una tale difficoltà che, per certi aspetti, potrebbe anche rivelarsi irreversibile.
Noi, peraltro, nel corso del dibattito, oltre ad aver evidenziato questi aspetti negativi e aver condiviso queste criticità sulla base delle quali anche i sindacati si sono espressi nelle loro considerazioni, abbiamo proposto, sempre nell'ottica di dare sostegno alle aziende, di inserire un emendamento specifico - in questo caso, all'articolo 6 della legge regionale 1/2000 - sulla disciplina delle Comunità montane, che avrebbe consentito all'Agenzia regionale della mobilità Piemontese di autorizzare i gestori di trasporto pubblico del servizio passeggeri a trasportare anche le merci nei territori montani, che sono, evidentemente, aree a domanda debole. Questo, a nostro avviso, avrebbe sicuramente avuto un effetto positivo nei confronti delle aziende; inoltre, sarebbe stato un bel messaggio in termini di riduzione dell'impatto ambientale, che evidentemente, è legato al trasporto.
Quest'emendamento è stato respinto, con alcune motivazioni tecniche che peraltro, non abbiamo condiviso. Ma confidiamo che questo canale di dialogo aperto con l'Assessore Gabusi possa poi dare buoni frutti anche in tempi brevi, perché di questo si è trattato e perché questo è stato l'esito diciamo così, del lavoro che abbiamo svolto in Commissione.
Questa è una legge che consta di due articoli, quindi i temi trattati sono quelli che abbiamo sinteticamente focalizzato. Però, certamente s'inserisce in un contesto articolato e molto significativo, oltre che molto importante, rispetto alle competenze del nostro Ente, della Regione.
Orbene, confidiamo che questo sia un approccio giustificato dall'emergenza COVID e dalle tante urgenze che quest'emergenza ha generato rispetto a tanti settori (sicuramente il trasporto è uno di quelli più colpiti dagli effetti di questa pandemia).
Confidiamo, inoltre, che questa norma, che consideriamo disarticolata e adottata una tantum in un contesto che, invece, necessiterebbe di una maggiore organicità, sia il preludio e il presupposto per affrontare in modo organico un tema che giudichiamo centrale e importante rispetto alle politiche di questa Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani, relatrice di minoranza.



FREDIANI Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
Non ho molto da aggiungere a quello che ha detto il collega Avetta.
Abbiamo presentato alcuni emendamenti in Commissione e, dopo un confronto con l'Assessore, ci siamo trovati d'accordo sul fatto che si tratti di un provvedimento assunto in una fase emergenziale, quindi per cercare di sostenere un settore. Pertanto, alcuni temi che erano stati oggetto dei nostri emendamenti avrebbero trovato una migliore collocazione in altri ambiti (per citarne uno, le linee sospese più altri che avevamo posto sul tavolo e che speriamo di poter poi discutere quando si andrà ad approfondire il testo unico sui trasporti, oppure la nostra proposta di legge che auspichiamo possa essere portata in Aula in tempi brevi).
L'unico appunto che abbiamo mosso è stato proprio rispetto a uno dei temi che sollevava il Consigliere Avetta, che si riferisce alla possibilità che alcuni lavoratori siano danneggiati da quanto previsto da questa legge e dal mancato confronto con i sindacati, che mi è stato confermato dall'Assessore, un po' per i tempi ristretti, un po' perché si è scelto forse, di non avviare un percorso di confronto stante la situazione di emergenza.
Crediamo che ogni volta che si va a intaccare una norma che potrebbe avere delle ripercussioni sulla situazione lavorativa delle persone sia necessario, comunque, confrontarsi con gli enti che queste persone rappresentano.
Siamo un po' dispiaciuti dal mancato confronto, ma, al di là di questo comprendiamo la situazione emergenziale e chiediamo soltanto che ci sia un monitoraggio fra qualche tempo rispetto alle condizioni dei servizi e delle persone che potrebbero subire delle ripercussioni, quindi che ci sia la massima attenzione al tema e si vada a verificare puntualmente quale sarà l'impatto di questo provvedimento, e che s'intervenga prontamente qualora si accerti che l'impatto sia stato negativo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al terzo relatore di minoranza, il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano, relatore

Grazie, Presidente.
Su questo disegno di legge, che è composto da due articoli, abbiamo voluto fare un'analisi puntuale.
Per quanto riguarda l'articolo 1, la modifica che è stata sviluppata a causa della pandemia da COVID-19 prevede la sospensione del possedimento dei requisiti obbligatori per l'attività di noleggio autobus con conducente, facendo riferimento alla legge regionale 22/2006, con un ulteriore particolare ferimento al requisito indicato nella lettera e) dell'articolo 4, cioè quel requisito per cui l'azienda deve mantenere un rapporto non inferiore all'80% di personale in confronto al numero di autobus destinati al noleggio con conducente.
Per quanto sia comprensibile andare incontro ad alcune problematiche che si sono generate e che il settore ha dovuto affrontare, non è molto chiaro quale sia stata la logica di questa modifica. Provo a spiegarmi.
A nostro avviso, infatti, verrebbero a crearsi seri problemi di sicurezza.
Se l'obiettivo è quello di garantire alle imprese di sopravvivere, ciò non dovrebbe avvenire a discapito dei lavoratori, gli autisti, che rischiano appunto, turni massacranti con, come spesso accade, il mancato rispetto degli orari di riposo e di guida. Infatti, la deroga del rapporto all'80 autisti-mezzi non può che comportare, logicamente, una riduzione dei mezzi in circolazione e, di conseguenza, anche la relativa riduzione degli introiti per le aziende.
È un rischio veramente tangibile, tranne nel caso in cui, come talvolta succede, vengano assegnati a questi lavoratori turni massacranti, con il rischio di soprassedere alle adeguate ore di riposo.
L'aspetto più importante di tale modifica andrebbe a creare anche grossi problemi occupazionali per il personale assunto con contratti non stabili.
Anche in questo caso, si rischia il mancato rinnovo del contratto, che non diventerebbe più necessario per il mantenimento del rapporto autisti-mezzi con l'ulteriore rischio del venir meno della contrattualità con cui dovrebbero essere regolarizzati, facendo riferimento al rapporto di contratto a tempo indeterminato. Di conseguenza, si rischia veramente di dare un grosso colpo ai lavoratori e alle famiglie di questo comparto e non è neanche chiaro se questa modifica rientri nel quadro della normativa nazionale, più precisamente la legge n. 218/2003, per cui si ravvisa la necessità di un parere del Ministero competente, al fine di evitare eventuali impugnative.
Per quanto riguarda la modifica attuata con l'articolo 2 - e parliamo della deroga dei tempi sul debito informativo - non si capisce qual è stata la ratio di questa deroga, perché, secondo noi, proprio a causa dell'emergenza causata dal COVID-19, sarebbe fondamentale conoscere i dati sul trasporto pubblico locale per programmare e pianificare il rilancio del settore.
Questa deroga, secondo noi, andrebbe a creare un buco informativo e una mancanza di trasparenza che potrebbe comportare alla fine ingenti danni all'ente pubblico, il quale, tra l'altro, deve gestire questi dati per l'erogazione e il rinnovo dei contratti di servizio.
In questa discussione va però rimarcata una nota positiva, come avevano già fatto i miei colleghi e anche il Consigliere Gagliasso, perché siamo riusciti a ottenere un confronto e presto ci sarà un tavolo di lavoro per andare ad analizzare tutte le problematiche relative alle ferrovie sospese.
C'è un preciso impegno, da parte della Commissione, di andare a lavorare per analizzare nel merito quello che si può fare per ripristinare una situazione che, ormai, si protrae da troppo tempo. Si è consapevoli che forse, da qualche parte sarà veramente necessario mantenere i tagli che purtroppo, sono stati fatti, ma l'importante è che ci sia un confronto serio e nel merito, per andare eventualmente a ripristinare alcune linee che, a oggi, secondo noi, non hanno alcun motivo per rimanere chiuse.
Grazie.



PRESIDENTE

È aperta la discussione generale.
Vi sono Consiglieri che vogliono intervenire in discussione generale sulla proposta di legge? Non essendovi richieste d'intervento, prima di chiudere la discussione generale, chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Ha chiesto la parola l'Assessore Gabusi; ne ha facoltà.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per ringraziare i relatori sia di maggioranza sia di minoranza che hanno in pochi minuti rappresentato bene il quadro sia nel bene, ovvero la ratio di queste richieste di modifica normativa, sia di quello che non abbiamo potuto fare, perché i tempi di una richiesta così urgente che arriva dalla Giunta non consentivano una rappresentazione e un'analisi molto più ampia come necessiterebbe.
Confermo, ringraziandola della disponibilità, che almeno l'iter amministrativo propedeutico alla discussione sulla legge regionale n. 1 e sulla sua rivisitazione - che poi potrà o meno comprendere anche il testo che la Consigliera Frediani ha richiamato, ma comunque sarà una discussione molto ampia - sta proseguendo.
Ancora stamattina ho fatto alcuni incontri in Assessorato, perché vorremmo con un po' di calma portare in Aula questo provvedimento, che evidentemente ha delle necessità stringenti, per fare sia un'analisi sulla legge sia sul quadro e su quel lavoro che il Presidente Fava coordinerà con tutti i commissari presenti, rispetto alle linee sospese, in maniera da consentire all'Assessorato e alla Giunta di prendere delle decisioni anche su quella materia.
Pertanto, il mio è solo un ringraziamento e una certificazione che le relazioni sono state aderenti al lavoro di Commissione.
Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 non insistono emendamenti.
Chiedo se vi sono dichiarazioni in merito all'articolo 1. Non essendovi interventi, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Chiedo se vi sono dichiarazioni in merito all'articolo 3.
Non essendovi interventi, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Chiedo se vi sono dichiarazioni in merito all'articolo 4. Non essendovi interventi, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Vi sono dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge? Prego, Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Assolutamente il voto sarà favorevole.
È chiaro che questa non è una riforma legislativa drastica, non va a modificare l'impianto di quella che è la legge quadro regionale sui trasporti, ma va a posticipare alcuni adempimenti burocratici che vanno a gravare, in modo abbastanza pesante, sulle aziende del settore trasporti che, come sappiamo, sono fra quelle, insieme a tante altre, che hanno patito in modo pesante gli effetti della pandemia, con forti cali di fatturati. Ne ho visitate alcune nella provincia di Cuneo che mi parlavano dell'80%.
Non bisogna dimenticare che, per ottemperare a tutte le normative anti COVID messe giustamente in atto, abbiamo dei mezzi che oggi possono viaggiare al 50% della loro capienza. Quest' obbligo è verosimile che ce lo troveremo almeno ancora tutta l'estate, quindi in una stagione che, grazie ai flussi turistici - che sicuramente arriveranno - può, per le compagnie del trasporto pubblico, rappresentare sicuramente un introito importante.
Direi che sia l'articolo 2 sia l'articolo 1 vanno a intervenire per ridurre chiaramente è una riduzione temporanea, perché annuale - una serie di oneri burocratici che gravano su queste aziende.
Sono misure che per affrontare la crisi da sole non bastano, quindi anche qui l'appello è che, sempre a livello nazionale, s'intervenga maggiormente magari con qualche forma contributiva di una certa sostanza - questo è un appello che arriva dalle compagnie di trasporto - e che appena la situazione epidemiologica sarà migliorata - di fatto, sta migliorando, i dati di ogni giorno ci testimoniano un risultato importante nel decremento di contagi e di ricoveri sia in terapie intensive sia in ordinarie - possa essere aumentata - e qui faccio un appello all'Assessore Gabusi - la capienza disponibile sui mezzi. Se non arriveremo al 100%, quantomeno arrivare a una via di mezzo fra il 50% attuale e il 100%, affinché queste aziende possano riprendere a migliorare i loro fatturati.
Grazie comunque per il lavoro, Assessore, e ribadisco il voto assolutamente favorevole.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi sono altre richieste d'intervento in dichiarazione di voto sull'intero testo? L'Assessore Gabusi vuole intervenire.
Prego, Assessore.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Solo per rispondere correttamente alle osservazioni del Consigliere Bongioanni.
È una tematica che ci portiamo dietro dall'estate scorsa e che, come ha correttamente esplicitato il Consigliere, deve andare di pari passo con la percentuale di contagio, con l'aumento o con la diminuzione.
La Conferenza delle Regioni si sta battendo perché ci siano aggiornamenti continui e costanti, e lo avete visto sia sul tema dei ristoranti sia sul tema delle sale da ballo sia sul tema delle sale giochi. Parallelamente, al CTS abbiamo richiesto di aggiornare la tematica dei trasporti, perché è da un mese-un mese e mezzo-due mesi a questa parte che la situazione, come ha giustamente ricordato il Consigliere, sta mutando.
C'è il tema dei bus turistici, che hanno - è vero - percorrenze forse più lunghe, ma hanno anche la possibilità, proprio per loro caratteristica, di prevedere un tampone.
Pertanto, crediamo che, arrivati a compimento, da quello che si legge, con l'ultimo tema critico (quello delle sale da ballo, dove sembra, dalla rassegna stampa di oggi, che si potrà entrare, perché il CTS acconsentirà di far entrare i vaccinati), anche per la tempistica di viaggio soprattutto del trasporto pubblico locale, che tendenzialmente è sotto la mezzora, si possa arrivare a un coefficiente di riempimento maggiore che ci consenta, certamente, di gestire il periodo estivo, ma anche di prepararci e di predisporci al periodo di settembre e all'inizio della scuola, con un documento che non arrivi, come l'anno scorso, a fine agosto, ma che ci consenta, e consenta a tutte quelle aziende che hanno subito davvero una serie di provvedimenti (corretti dal punto di vista sanitario, ma che hanno indebolito la loro capacità finanziaria), di programmare e di non passare per una parte della pandemia, come coloro che diffondevano il virus.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altri interventi, procediamo alla votazione dell'intero testo del disegno di legge n. 139.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni - Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame disegno di legge n. 132, inerente a "Modifica alla legge regionale 1 ottobre 2020 n. 23 (Norme in materia di promozione di impiantistica sportiva) e istituzione della Giornata in memoria del Grande Torino, del Quadrilatero piemontese e delle vittime dell'Heysel" (Atti d'indirizzo collegati)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 132, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Comunico che il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla VI Commissione il 7 giugno 2021.
Do la parola al relatore, Consigliere Perugini.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire.



PERUGINI Federico, relatore

Grazie, Presidente.
Oggi interveniamo sulla legge n. 23 del 1°ottobre 2020 che quest'Aula ha precedentemente approvato con delle modifiche, ovvero con la proposta del disegno di legge regionale 7 giugno 2021, n. 132.
Come interveniamo? Con la legge regionale che ho citato, "Norme in materia di promozione di impiantistica sportiva" , la Regione Piemonte ha operato un'importante riforma della normativa in materia di sport, avendo adottato in quest'Aula un testo che ha raggruppato le principali disposizioni contenute nelle norme precedentemente attuate, che hanno anche portato dei grandi risultati che datavano 1995 - la legge n. 93 - per venticinque anni.
Di fatto, andiamo a ottemperare a rilievi ministeriali, in particolar modo in materia finanziaria. Infatti, sono state fatte delle proposte perché il Ministero, in sede di esame governativo, ha sollevato dei rilievi alla presente legge. Nel dialogo istituzionale, invece di trovarsi un testo di legge impugnato, si è avviato il percorso che è passato attraverso le Commissioni e che oggi approda in quest'Aula, proprio per fare in modo di essere celeri nel risultato e apportare quelle modifiche che rendano efficace la legge già citata, ovvero la riforma della legge n. 23 del 1 ottobre 2020.
Di fatto e nella sostanza, l'elemento più rilevante dell'articolato, dato che il testo di legge si propone di dieci articoli, si trova all'articolo 4. All'articolo 4 si propone integralmente la sostituzione dell'articolo 15, ovvero con il punto 1 la Giunta regionale sarà autorizzata a stipulare convenzioni con l'Istituto per il credito sportivo con Finpiemonte, con Cassa Depositi e Prestiti, con la Banca Europea degli Investimenti e con altri istituti di credito individuati nel rispetto della normativa vigente anche in materia di contratti pubblici.
Con il punto 2, sempre la Giunta regionale potrà, nel rispetto della normativa vigente in materia di contratti pubblici, stipulare con Istituti di credito e società di assicurazioni e consorzi fidi iscritti all'Albo degli intermediari finanziari di cui all'articolo 106, convenzioni finalizzate alla concessione da parte dei medesimi di garanzie per l'accesso al credito, in favore dei soggetti che promuovano attività sportive o che realizzino investimenti negli ambiti previsti dalla presente legge.
Infine, al punto 3 del proposto articolo 4, la Giunta regionale potrà altresì promuovere la costituzione di un fondo di rotazione presso Finpiemonte per la concessione di finanziamenti e di garanzie fideiussorie nel rispetto della disciplina del decreto legislativo 118/2011, ovvero in materia di vincoli d'indebitamento.
In tutto questo contesto, in questa proposta, con l'occasione si potrebbe dire che prima la Giunta e poi la Commissione hanno inteso introdurre, come vediamo nel titolo, anche l'istituzione della Giornata in memoria del Grande Torino, del Quadrilatero piemontese e delle vittime dell'Heysel. Il senso è che la riforma dello sport approvata l'anno scorso e l'approvazione di queste modifiche diventerà utile strumento per spendere quelle risorse che necessiteranno allo sport, mondo che ne ha tanto bisogno anche per la rinascita e la ripresa del nostro sistema e del tessuto connettivo del nostro Piemonte. L'introduzione di queste giornate vuole assumere un significato particolare, legato, come detto, al senso della rinascita.
La Giornata in memoria del Grande Torino, come vediamo all'articolo 6, è inutile dirlo, istituisce una ricorrenza che si rifarà e verrà ricordata nel giorno del 4 maggio per rendere omaggio al valore etico e sportivo di quella grande squadra che, a seguito di una tragedia e con un colpo di mano, ha cancellato un pezzo di storia sportiva, ma anche del nostro Piemonte, in un batter d'occhio. Una tristezza che è arrivata fino ai giorni nostri ed è una storia che va sicuramente ricordata.
All'articolo 7, invece, la Giornata in memoria delle vittime dell'Heysel è frutto di un emendamento che è stato approvato in Commissione e proposto dalla Giunta. In questo caso, la Regione Piemonte vuole rendere omaggio alle vittime dello stadio Heysel e istituisce la Giornata in memoria delle vittime nella data del 29 maggio di ogni anno, ovvero la data in cui quel grave incidente è accaduto ma, soprattutto, si propone di istituzionalizzare il ricordo di quella tragedia con l'intento di promuovere i più alti valori dello sport, cioè quello che si giocava in campo e contrastare ogni forma di violenza nelle competizioni sportive.
E qui, concedetemelo, avendo l'opportunità di essere relatore di maggioranza di questo disegno di legge, all'articolo 8 viene introdotta anche la Giornata del Quadrilatero piemontese, un emendamento approvato in Commissione che è entrato a far parte del testo di legge, con cui la Regione Piemonte, nella data del 2 ottobre di ogni anno, istituirà la giornata dedicata al Quadrilatero piemontese, al fine di preservare la memoria storica, di diffondere la conoscenza e di rendere omaggio al valore etico-sportivo.
Il Quadrilatero piemontese, per chi non lo sapesse, di fatto, è la parte del Piemonte orientale, ma anche un pezzettino del sud del Piemonte, che vede protagonista quattro città, quattro squadre, quattro maglie che hanno fatto davvero la storia dello sport della nostra regione: Novara, Pro Vercelli, Alessandria e Casale Monferrato. Tutte sono ricordate per delle peculiarità davvero importanti.
Intanto il Novara, che è la mia città, è l'ultima squadra che ha giocato in Serie A di questo Quadrilatero, ma dire Novara significa dire Silvio Piola ed è inutile raccontarvi che cosa significhi, perché sicuramente anche in quest'Aula ci sono appassionati di sport, come probabilmente anche qualcuno che ci sta ascoltando. Dire Pro Vercelli significa dire sette scudetti.
Dire "Casale Monferrato", significa riportare alla memoria uno scudetto dire "Alessandria", significa riportare alla memoria una scuola calcio importantissima, ad esempio il primo pallone italiano, che è Gianni Rivera.
In occasione della proposta di quest'articolo 8 abbiamo tentato in Commissione, purtroppo senza successo, di istituire anche uno strumento utile che potesse permettere di avviare dei centri studi e sostenerli. Non è abbandonata l'idea, probabilmente la riproporremo: non ci sono state le condizioni perché intervenisse con questo testo, che è a invarianza finanziaria, ma la riserva di poterci lavorare rimane.
Tutto questo per dire che quando si parla di sport, sia con una proposta di legge, sia con quello che è lo strumento più utile, ovvero la possibilità di spendere dei soldi e sostenerlo, in realtà ci sono anche dei valori e dei temi culturali che lo accompagnano: quando si parla di sport raccontare la storia delle compagini sportive significa raccontare la storia del nostro tessuto.
Qualcuno in Commissione ha eccepito, nel caso di quest'ultima ricorrenza di quest'ultima giornata del ricordo, che il 2 ottobre è già la giornata dedicata ai nonni. Non dobbiamo preoccuparci se ci sono delle sovrapposizioni, perché, come ho detto, raccontare la storia delle storie può anche essere un trait d'union fra i due elementi, proprio in questa giornata, il 2 ottobre. Perché quando eravamo ragazzi, le storie ce le raccontavano proprio i nostri nonni, non solo le storie di vita vissuta magari le storie delle guerre che hanno vissuto e conosciuto, ma anche le storie sportive.
Dunque, il fatto di aver davvero introdotto, con l'occasione di questo testo, questi nuovi tre articoli e quindi questi tre momenti che hanno una rappresentanza e un significato particolare, non vuol dire aver aggiunto un qualcosa che apparentemente poco c'entra. In realtà, vuol dire avere introdotto un ingrediente che rende ancora più forte un testo di legge, che gli dà un significato e un valore.
Se poi qualcuno si chiedesse, rispetto alla storia del Grande Torino piuttosto che all'incidente dell'Heysel o al Quadrilatero sportivo, quali altre storie si possono narrare o quali altri valori si possono accompagnare raccontando la storia delle storie, non so quanti dei presenti sanno che il dirigente sportivo del Casale, lo storico presidente Jaffe, è morto deportato ad Auschwitz proprio nel periodo in cui faceva il dirigente sportivo. Spero vorrete convenire, quindi, che raccontare la storia delle storie, e - perché no? - la storia delle storie sportive, dal Grande Torino all'incidente dell'Heysel e al Quadrilatero sportivo, e ricordarle, è un'occasione davvero importante anche per consegnare ai nostri ragazzi uno scorcio del nostro passato, magari proprio nell'occasione in cui fanno sport, nell'occasione in cui si troveranno negli impianti sportivi rinnovati per quei soldini che abbiamo stanziato, per quell'attività e quel lavoro che la Giunta, con l'Assessore Ricca, ha portato in quest'Aula e che noi, spero con il numero più ampio possibile, andremo ad approvare e a sostenere.
Stiamo davvero superando un qualcosa che va oltre il materiale; ma nell'immateriale, in un momento in cui si perdono i valori di tutto e sono solo questi strani strumenti - i telefonini - a portare le informazioni forse la viva voce, il ricorda e il colore delle maglie diventano qualcosa di più importante e danno una percezione più profonda.
Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Perugini.
La parola alla relatrice di minoranza, la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah, relatrice

Grazie, Presidente.
Molte cose sono state già dette dal relatore Perugini, che, tra l'altro, ha messo tutta la sua passione, probabilmente coltivata anche durante il suo mandato da assessore allo sport, per cui non so se riuscirò a metterne altrettanta, come relatrice di minoranza. Cercherò, comunque, di dare anche il mio contributo alla discussione.
Su questo disegno di legge andiamo a recepire un'impugnativa avvenuta su alcuni articoli. Lo facciamo per andare a sbloccare anche gli effetti che questa legge può avere sul comparto sportivo, per la promozione e l'impiantistica sportiva in particolare. Ho dato un'occhiata agli articoli oggetto dell'impugnativa e, anche con un po' di sorpresa, ho notato che all'articolo 15 è stato impugnato il fondo regionale per il potenziamento e la qualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive.
Ci siamo sempre mossi nell'ottica di dare un sostegno alle associazioni e alle società sportive sia in periodo di emergenza COVID, ma anche in sede di altre emergenze, come fu per esempio quella degli eventi calamitosi di due anni fa, che portò al danneggiamento di tanti impianti e di tante attrezzature sportive afferenti a diverse società. Si tratta, comunque, di contributi che, a nostro avviso, sono molto importanti per mantenere in vita quel tessuto sportivo piemontese che tanto dà, soprattutto alle giovani generazioni.
Dico che è stato impugnato con mia sorpresa, ma si tratta ovviamente di questioni tecniche, quindi ci auguriamo che non finisca qui, ma che si trovino altre modalità per erogare dei contributi alle società e alle associazioni per, appunto, preservare le proprie attività e metterle a disposizione, ovviamente, di tutti i cittadini. Perché, soprattutto in regime di emergenza, questi fondi sono molto importanti, quindi il loro recepimento, oggetto di questa impugnativa, è quello che mi ha colpito particolarmente. Ma ce ne sono anche altri, per cui capisco benissimo l'urgenza di dover procedere con l'approvazione di queste modifiche al fine di far partire i bandi sempre a disposizione delle associazioni e delle società per erogare questi contributi.
Noi discutiamo di queste modifiche dopo un periodo di difficoltà per il comparto sportivo in generale, ma anche per tutte le persone che praticavano sport. È stato un anno molto difficile, dove l'attività in alcuni casi si è pressappoco azzerata, dove gli impianti sono stati chiusi i lavoratori sono stati a casa. Penso che questo sia anche un nuovo punto di partenza per pianificare anche il Piemonte dello sport del domani perché è chiaro che si deve dare una speranza a un comparto che ha molto sofferto degli effetti di quest'ultimo periodo.
Ci auguriamo che la discussione sul tema dello sport non si esaurisca oggi in questa sede, ma che ci possa essere anche nei prossimi mesi un dibattito per pianificare delle attività e delle azioni che possano permettere la ripartenza dell'attività fisica per le famiglie e per i ragazzi.
Al riguardo, ci sono state anche delle nostre proposte in passato, come l'istituzione di una "dote sport", per offrire un contributo proprio alle famiglie che potesse permettere ai giovani di praticare sport. Si tratta anche di occasioni che si possono portare sul territorio, attivandosi magari presso le federazioni oltre che presso la nuova Sport Commission per attrarre importanti eventi, ma anche quelli più piccoli, che permettano ai nostri ragazzi di potersi esprimere a livello territoriale con le loro capacità, sia pure in eventi più piccoli, ma con delle ricadute che sono importanti in ogni caso.
Noi guardiamo sicuramente al futuro con un po' di preoccupazione, ben sapendo che dovremo adoperarci per pianificare dei nuovi interventi per fronteggiare quelli gli effetti della pandemia, che possiamo ipotizzare e immaginare. Possiamo anche aver assistito a un cambiamento in questi mesi per quanto riguarda la pratica sportiva e anche il suo insegnamento.
Infatti, c'è chi durante la pandemia non si è fermato e ha provato ugualmente a fare attività; ci sono stati lavoratori che si sono reinventati nella loro attività e anche centri che hanno spostato la propria attività all'aperto.
Secondo me, bisogna fare uno studio nel profondo per capire come il mondo dello sport si sia evoluto, a fronte dei mesi della pandemia. Abbiamo depositato per questo motivo un ordine del giorno collegato al disegno di legge per chiedere, a seguito della discussione che c'è stata ieri sul programma delle iniziative di IRES Piemonte, di effettuare un vero e proprio studio sulle evoluzioni del comparto sportivo in questi mesi e sugli effetti subiti dall'intero comparto, da chi pratica a chi lavora nel mondo dello sport. Uno studio per capire tutto quel meccanismo che si è innescato che ha portato alla nascita di nuove professionalità e a nuovi modi di praticare sport, ma anche per capire quanto la carenza di attività fisica abbia inciso a livello di prestazioni e d'immobilismo. Pertanto abbiamo chiesto di attivarsi presso l'IRES, proprio per fare uno studio di questo tipo che, a nostro avviso, è molto importante. Tra l'altro, ci hanno confermato che sarebbe effettivamente un fenomeno da analizzare nel profondo.
Vengo adesso alle giornate istituite con emendamenti ma anche con nuovi articoli, ad esempio la Giornata sul Quadrilatero piemontese, che è stata illustrata dal relatore di maggioranza. È stato piacevole per me ascoltarne la storia che, devo dire la verità, non conoscevo così bene. Poi c'è la Giornata in memoria delle vittime dell'Heysel, che abbiamo commemorato presso il Palazzo della Regione Piemonte in presenza dei parenti e dell'associazione "Quelli di via Filadelfia". È una storia che colpisce anche a distanza di anni e ha colpito anche me.
C'è stato un periodo molto lungo in cui il mondo dello sport e anche degli eventi ha risentito di quella triste tragedia avvenuta il 25 maggio 1985 poco prima dell'inizio della finale di calcio della Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, allo stadio Heysel di Bruxelles. In quella circostanza morirono trentanove persone, di cui trentadue italiani che finirono in quel maledetto settore Zeta. Non si parlava di tifo organizzato, perché il tifo organizzato si trovava da un'altra parte dello stadio. Si trattava di famiglie e di persone che avevano acquistato il biglietto e che, forse, non tifavano nemmeno. Anzi, sicuramente non tifavano per forza Juventus, non erano tifosi di quella squadra, però erano andati lì per seguire un grande evento tutti insieme, anche a sostegno di una squadra italiana che, comunque, lega nell'orgoglio e nella passione molti sportivi e molti appassionati. È un evento che, purtroppo, è finito in grande tragedia e noi quelle vittime le abbiamo commemorate. Sosteniamo che si debba istituzionalizzare questa giornata in memoria di quello che fu.
Poi c'è la Giornata in memoria del Grande Torino, il cui percorso trionfale si interruppe tragicamente la notte del 4 maggio 1949 alle ore 17.05 con lo schianto sulla Basilica di Superga del trimotore che trasportava la squadra, i collaboratori e i giornalisti. Pertanto, istituzionalizziamo questa Giornata anche a ricordo di quella triste tragedia.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla seconda relatrice di minoranza, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo provvedimento è arrivato in Aula dopo un confronto in Commissione e dopo una breve fase di audizioni che abbiamo svolto. Si tratta di un provvedimento che, come hanno già evidenziato i colleghi, per una parte è semplicemente un adeguamento di tipo tecnico, mentre contiene tre articoli che hanno più un valore dal punto di vista della promozione di un certo tipo di cultura sportiva per la nostra Regione.
Ovviamente siamo favorevoli all'introduzione di queste giornate, ma faccio un piccolo distinguo, pur essendomi confrontata con il Consigliere Riva Vercellotti. Per quanto riguarda la Giornata del Grande Torino, ovviamente riconosciamo il valore e il messaggio che è contenuto nell'istituzione di questa Giornata e la sosteniamo. Abbiamo anche presentato un atto d'indirizzo, che illustrerò brevemente dopo, che chiede di valorizzare il sito dove tutt'oggi sorge il memoriale dedicato a quel tragico incidente.
Per quello che riguarda l'altro articolo, quello relativo all'introduzione della Giornata a ricordo del 29 maggio, ricordo che avevamo presentato un emendamento nel cosiddetto omnibus, nella legge regionale n. 23/2020, che chiedeva proprio l'istituzione di questa Giornata e che prevedeva anche la possibilità di organizzare delle giornate formative per educare principalmente i giovani (ma non solo) al contrasto alla violenza nello sport.
Credo che dovremmo cercare di promuovere il più possibile questo tipo di cultura che vede nello sport un'occasione di formazione, soprattutto del carattere e di rispetto delle regole. Questo vale non solo per gli sport di squadra, ma un po' per tutti. È chiaro che qui oggi discutiamo di un tipo di sport molto diffuso e che nel nostro Paese è lo sport per eccellenza forse perfino troppo. Io ho sempre praticato sport di squadra, quindi so quanto sia importante anche per imparare a rapportarsi con i compagni di squadra e con gli avversari, ma anche per imparare a rispettare le regole del gioco e riuscire a confrontarsi con altre persone nel rispetto di quelle regole. Che è un po' quello che dovremmo fare anche noi in queste Aule.
Ho fatto un distinguo rispetto alla proposta del Consigliere Riva Vercellotti, ma l'ho già fatto in Commissione, non tanto perché non condivida il fatto di ricordarsi della storia e della tradizione di queste grandi squadre del territorio del Consigliere Riva Vercellotti, con l'istituzione di questa Giornata, ma proprio perché non sono così d'accordo a istituire una nuova Giornata e, in più, istituirla il 2 ottobre che, come ho già fatto notare in Commissione, è la giornata della festa dei nonni.
Era già successo nella scorsa legislatura di spostare una data. Mi sembra fosse la Giornata della Pace: avevamo chiesto l'istituzione di questa giornata e l'abbiamo spostata perché cadeva proprio nella stessa giornata della festa dei nonni.
Anche stamattina, ragionando con il Consigliere Riva Vercellotti, abbiamo pensato che si potrebbe prevedere qualche manifestazione, qualche attività o qualche iniziativa che coinvolga i nonni, che possano raccontare com'era lo sport, qual era la modalità con cui si approcciavano allo sport e com'era diverso lo sport qualche anno fa rispetto a quello che i giovani conoscono oggi. Credo sia necessario mantenere il più possibile una cultura dello sport diffusa. Vedo una grande difficoltà, soprattutto nei paesi fuori dei centri urbani, nel praticare lo sport, proprio perché mancano le strutture. Abbiamo palestre fatiscenti e campi abbandonati.
Mi viene in mente quello del mio Comune, Condove, che in passato ha ospitato una squadra piuttosto gloriosa, non ai livelli delle squadre di cui stiamo parlando oggi, però a modo suo ha scritto la storia del nostro territorio dal punto di vista sportivo. Adesso l'impianto è abbandonato non è più utilizzato e si pensa addirittura di riconvertirlo per altro utilizzo.
Se si riuscisse a organizzare una regia, anche di tipo regionale, si potrebbe far dialogare anche tra loro società che, a volte, non si parlano da un Comune all'altro, quindi non si riesce ad avere il numero sufficiente di ragazzi e di bambini per formare squadre e offrire la possibilità di praticare sport.
Servirebbe proprio un'azione di coordinamento e magari qualche progetto mirato che possa consentire di recuperare gli impianti e poi di seguire questi ragazzi, che molto spesso sono soltanto oggetto di attività di un volontariato delle società, che non sempre riesce a garantire adeguata formazione.
Ovviamente daremo voto favorevole a questo disegno di legge e speriamo che queste giornate non rimangano giornate vuote e scritte solo sul calendario ma siano effettivamente il motore di un qualcosa e che la Regione sia parte attiva, soprattutto e non solo in quelle giornate, ma tutto l'anno, di una cultura dello sport che sia veramente sana e che ci faccia veramente ripensare ai tempi in cui lo sport era un qualcosa di più pulito, di più alla portata di tutti e, soprattutto, di più sano.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore Ricca per aver presentato questo disegno di legge e ringrazio i colleghi per aver affrontato la discussione in Commissione.
Ringrazio l'Assessore Ricca perché ci dà l'opportunità, oggi, di affrontare una discussione estremamente significativa, che cade in un periodo storico che merita una particolare riflessione.
Sono anche molto contento della presenza dell'Assessore alle politiche sociali della Regione Piemonte proprio in questo momento e proprio su questa legge, perché vedo connessioni tra le due competenze. Le vedo, le vedo per quello che sta capitando; le vedo perché stiamo parlando di un ambito, quello dell'impiantistica sportiva, che riguarda non soltanto le competizioni o l'agonismo, ma anche, dal mio e dal nostro punto di vista un altro tema fondamentale, quello della socializzazione, soprattutto delle generazioni più giovani, che hanno vissuto, in questi ultimi mesi, in questi ultimi due anni, la grande crisi sanitaria della pandemia, non potendo vivere, non potendo utilizzare gli impianti sportivi e non potendo fare quello che tutti noi abbiamo fatto, e anche le generazioni precedenti hanno fatto, nei campetti di calcio o nelle palestre. Ovunque è possibile praticare sport.
Questo disegno di legge non va a modificare solo criteri che riguardano il calcio, ma riguardano tutti gli sport e, quindi, mettere nelle migliori condizioni la Regione Piemonte di aiutare, anche da un punto di vista economico, con gli strumenti normativi adeguati ai nuovi tempi, le amministrazioni comunali e le associazioni sportive, a volte proprietarie e a volte soggetti gestori degli impianti sportivi.
In questa fase è anche un segnale utile nella discussione che dobbiamo affrontare.
Guardate, ci sono alcuni aspetti che dobbiamo tenere in considerazione in questa discussione. Il primo riguarda la crisi che ancora non abbiamo vissuto, perché la vivremo nei prossimi mesi, sul debito che interesserà le amministrazioni pubbliche, la Regione e le amministrazioni comunali. Che sia chiaro: rispetto allo sport sono stati agenti fondamentali per la socializzazione; molte volte sono state quelle istituzioni, le amministrazioni comunali, soprattutto quelle più piccole, in grado di offrire economie necessarie per portare in equilibrio i bilanci di quelle associazioni sportive che si sono impegnate e continuano a farlo per i settori giovanili. E anche qui non penso soltanto al calcio.
Le amministrazioni comunali nei prossimi mesi rischiano, se non adeguatamente sostenute, di non poter più svolgere quel ruolo così importante che riguarda non soltanto gli investimenti, ma anche la spesa corrente, quindi la gestione dell'impiantistica stessa. Dobbiamo tenere in considerazione questo fattore, per quelle che sono le competenze regionali e per quelle che sono le competenze politiche, che attraverso la Regione Piemonte possiamo utilizzare per convincere il Governo nazionale a non dimenticare le amministrazioni comunali che vogliono continuare a essere utili per lo sport, in particolare per quelle associazioni sportive che dedicano interessi e impegni per la socializzazione, per gli incontri e per le interazioni che, all'interno delle strutture sportive, soprattutto i giovani, hanno la possibilità di sperimentare.
C'è un altro fattore che riguarda la crisi e il rapporto che dovremo ricostruire tra gli Enti pubblici e in questo caso, Assessori, con le famiglie.
Molti di noi, l'ho detto, hanno praticato sport, io tra questi. Quando giocavo a calcio nei settori giovanili, l'ultimo dei problemi delle nostre famiglie era di sostenere economicamente qualcuno di noi nel partecipare a un'annata sportiva. Oggi il problema esiste.
Guardate che oggi il problema per una famiglia è affrontare i costi per l'attività sportiva dei loro figli e significa anche qui fare attenzione per evitare emarginazione ed esclusione sociale. È un tema che riguarda questa società, i valori della nostra società e i valori dello sport devono continuare a essere fondamentali nel profilo dei valori, nel carnet dei valori della società intera. Noi li mettiamo a rischio se non siamo attenti nel garantire quelle famiglie più in difficoltà.
Io ho un figlio, come molti di voi, che ha ripreso a giocare a pallone.
Guardate che mi è chiaro quello che succede nei settori giovanili dei luoghi non soltanto più periferici, ma anche delle città. Molti bambini hanno famiglie che devono finire di pagare la quota annuale o devono iniziare a pagare la quota annuale e non vengono ad allenarsi. E sono quelli che magari potrebbero farcela a trovare condivisioni sociali negli ambiti sportivi per migliorare non soltanto il loro destino, ma il destino della società tutta. Non vengono ad allenarsi perché, con dignità, le famiglie non hanno i soldi per pagare la quota. Non possiamo dimenticare quel pezzo di società; ripeto, non possiamo dimenticare quel pezzo di società.
Nel momento in cui individuiamo tre giornate che hanno come riferimento la storia del calcio del Torino Football Club, della Juventus e delle squadre del Quadrilatero lo facciamo per una storia sportiva, in alcuni casi tragica, ma lo facciamo soprattutto perché abbiamo individuato tre giornate che devono rappresentare i contenitori dei valori dello sport in Piemonte per quanto è di nostra competenza. Ebbene, nel farlo non dobbiamo essere dissociati dall'azione legislativa rispetto a ciò che capita nella nostra società.
Sono certo che questa legge avrà una condivisione in quest'Aula soprattutto perché terremo in considerazione l'importanza dell'allocazione di risorse per quanto riguarda l'impiantistica e il sostegno delle attività per quanto riguarda gli enti pubblici, le associazioni sportive e le famiglie più in difficoltà, e lo faremo anche nel nome e nel ricordo della straordinaria storia delle società sportive che prima sono state elencate.
Chiudo, Presidente, ricordando che tra quelle società sportive del Quadrilatero domani sera l'Alessandria potrà avere l'opportunità incrociamo le dita - di portare il Piemonte a un passo dalla serie B.
Forza, quindi, a tutte le squadre piemontesi, forza a tutte le associazioni sportive, non soltanto quelle di calcio - è evidente - e forza Alessandria!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Mi scuso con il Consigliere Sarno, ma non avevo visto che anche lui era relatore di minoranza, perciò darei la parola, come relatore di minoranza al Consigliere Sarno.
Prego; ne ha facoltà.



SARNO Diego, relatore

Grazie, Presidente.
Il mio intervento, ovviamente, sarà più breve rispetto a quello che avrei fatto, ma molte delle cose dette dal collega Ravetti non voglio ripeterle per non abusare del tempo e dell'attenzione dell'Aula.
Come già detto, il disegno di legge 132 recepisce degli elementi ovviamente nazionali, quindi ci tengo a specificare quello che in particolare il collega Ravetti ha espresso molto bene. Prima di questa esperienza in Consiglio ero Assessore allo sport della mia città e in quel caso abbiamo evidenziato, in alcune circostanze, il tema di costruire elementi di sostegno, in particolare per gli impianti sportivi, non solo quelli calcistici, ma in generale, e di mettere sostanzialmente le società sportive nelle condizioni di programmare, cioè di costruire investimenti che sono definiti privati perché sono delle associazioni, ma sono delle associazioni del territorio, sono quelle associazioni che il collega Ravetti ricordava rispetto a molti ragazzi che svolgono attività sportiva in senso di percorso educativo, di spazio e di crescita personale.
Le realtà associative territoriali devono contare su un fondo rotativo, un fondo capace di dare garanzia in una progettualità di lungo respiro.
Proprio oggi, per altri motivi, ho svolto una riunione con alcuni enti di promozione sportiva che hanno in gestione anche degli spazi pubblici, e allora in alcune città bisogna avere il coraggio di costruire delle politiche sulla gestione degli impianti che vanno oltre i tre, quattro cinque anni.
Quando si costruiscono impianti sportivi, come in questo caso, quando si va a stipulare convenzioni attraverso un fondo regionale rotativo, dev'essere un fondo che permetta alla realtà sportiva di sviluppare una programmazione di lungo respiro in termini di tempi. Quando si costruiscono progetti su impianti sportivi tra pubblico e privato - ripeto, il privato sono le associazioni delle città - che si prendono in carico la gestione e lo sviluppo di un bene pubblico e di uno spazio pubblico come gli impianti comunali, in questo senso si ha una capacità di sviluppare un progetto non di tre, quattro, cinque anni, ma almeno di dieci-quindici anni.
Tutto ciò - questo è il rimando per la mia esperienza passata, come amministratore, in particolare come assessore allo sport - permette di sostenere quelle famiglie che non possono pagare la retta o l'iscrizione ma che, con un progetto di più ampio respiro, riescono comunque a costruire delle economie, in accordo con gli enti locali e, quindi, grazie a questa modifica, anche in accordo con delle possibilità rispetto a questo fondo regionale.
Come Partito Democratico, esprimeremo il nostro voto favorevole. Lo faremo anche perché ci crediamo, come già detto dai colleghi. Mi avvio, quindi alle conclusioni, richiamando un elemento specifico collegato a questo disegno di legge: un ordine del giorno presentato, appunto, dal nostro Gruppo.
Ci tengo a dire che gli elementi inseriti in questo disegno di legge sull'istituzione di tre giornate regionali in ricordo e in memoria di alcuni fatti sportivi e tragici riguardano, appunto, le due società di calcio tra le più importanti (non uniche) del nostro territorio; questo è senz'altro un elemento d'importanza e di memoria, come hanno già detto i colleghi. Memoria che poi diventa coscienza collettiva. Memoria che funge da esempio, perché quel che è successo in particolare in quella tragica finale di Coppa dei Campioni è un elemento drammatico.
Abbiamo celebrato e ricordato solo la scorsa settimana l'anniversario dei trentanove morti, e quell'occasione mi ha ridato particolare mozione Presidente.
In quell'assise era presente, ovviamente, l'Assessore Marrone e alcuni colleghi e abbiamo ascoltato le parole di Tiziana, vedova di Domenico.
Domenico muore in quel tragico giorno; a casa c'era Tiziana, che aspettava il figlio di Domenico. Domenico non è rientrato a casa e non ha potuto vedere il figlio nascere; figlio che poi Tiziana ha voluto chiamare come il padre.
Come diceva la collega Disabato, in quel settore Z c'erano molti tifosi di calcio, ma non c'erano solo tifosi juventini. Questo ricordo e questa storia ci dimostrano come le persone che tifavano magari Fiorentina, Toro o Inter, erano andate a "vivere" un evento sportivo in quanto tale.
Guardando l'Assessore allo sport, spero che queste giornate possano mettere al centro il valore dello sport; un valore che rimetta negli occhi dei più giovani la bellezza di andare a "vivere" un evento sportivo indipendentemente dalla squadra per la quale si tifa, che sia di calcio che sia di basket, di pallavolo o di qualunque in sport, in generale, come diceva la collega Frediani, delle attività sportive e delle competizioni di squadra.
Per questa ragione, anche rispetto a quegli articoli e quindi alla voglia di far entrare nel calendario istituzionale della Regione questi tre momenti altamente simbolici, ma culturalmente importanti, il nostro voto sarà favorevole.
Termino, Presidente, con l'indicazione che poi discuteremo nella presentazione dell'ordine del giorno, in particolare sulla modifica dell'articolo 1. Abbiamo voluto intervenire non con un emendamento, ma con un atto d'indirizzo proprio perché su quell'articolo vi è una modifica in virtù della quale, nelle attività sportive, bisogna avere giustamente un istruttore specializzato per la qualità dell'attività stessa.
Avremo modo, nella discussione sull'ordine del giorno, di capire perch quest'atto d'indirizzo chiede alla Regione di dare un contributo attraverso i bandi, a quelle realtà associative che lo fanno non come attività di lucro o come attività agonistica, ma come attività sociale.
Dare una mano a queste realtà, per offrire un contributo relativo ai costi legati a quell'istruttore, crediamo che sia un elemento fondamentale e utile.
Termino, Presidente, ringraziando anche gli Uffici per il lavoro svolto perché c'è stata una discussione anche in Commissione.
Dichiariamo il nostro voto favorevole al disegno di legge in oggetto e agli articoli che - lo ripeto - ci pongono come attenzione il valore culturale dello sport e del tifo in senso trasversale e positivo nella costruzione culturale del nostro Paese.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola in discussione generale il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Presidente, colleghi, questo disegno di legge, come abbiamo detto, nasce per adeguare la legge n. 23/2020 alle modifiche conseguenti e ai rilievi ministeriali.
L'occasione è stata propizia per inserire tre giornate importanti di recupero della memoria. È bene allora ricordare il Grande Toro.
È bene ricordare la tragedia dell'Heysel, per contrastare ogni forma di violenza, dentro e fuori dagli stadi.
È bene fermarsi un giorno, consentitemi di evidenziarlo, per ricordare dove nasce il calcio italiano, in quel Quadrilatero piemontese, composto da quattro città di provincia: Vercelli, Novara, Alessandria e Casale.
Era un calcio distante dal lusso dei giocatori superpagati, distante dalle speculazioni finanziarie, distante dalle stragi e dalle violenze appunto fuori o dentro gli stadi.
Era un calcio genuino; era un calcio dove i campioni d'Italia erano piemontesi; era un calcio dove gli unici rivali degli inglesi erano piemontesi, ma dove in trasferta si andava in bicicletta, dove le rivalità tra città erano certamente accese, ma a prevalere erano gli sfottò, non certo la violenza brutale o addirittura i morti. Parliamo di un tempo dove il calcio italiano era il "Quadrilatero".
Sono convinto dell'importanza di questo ricordo, perché è giusto condannare la violenza negli stadi e le gesta straordinarie del Grande Torino. Ma dobbiamo anche ricordare proprio come quel Grande Torino affondasse le sue radici in quegli anni, in quei vent'anni dove in cima al calcio e allo sport italiano c'era il Piemonte e le squadre piemontesi. E nel Grande Torino giocavano tantissimi giocatori piemontesi. Io ne ricordo due con particolare affetto, perché sono vercellesi, della mia terra, Ferraris II campione mondiale dell'Italia nel 1938, ed Eusebio Castigliano, grande centrocampista di quel Torino. Entrambi iniziarono la loro carriera proprio nella Pro Vercelli.
In quei vent'anni di grande storia piemontese mi piace individuare un'annata simbolica, che è quella del 1921-22, che fu un'annata che port al successo (unica volta nella storia sportiva calcistica italiana) due squadre piemontesi, la Pro Vercelli e la Novese. Fu un campionato che iniziò il 2 ottobre, con addirittura sei squadre in quella che allora si chiamava Lega Nord, non come partito politico ma evidentemente divisione calcistica, quella più forte.
Le squadre piemontesi fecero un figurone incredibile; vinsero tutte la prima giornata, e tutte si piazzarono nelle primissime posizioni: Vercelli Novara, Alessandria, ma anche Casale, Torino e Juventus. Quel Casale raggiunse il suo scudetto nel 1914 e fu la prima squadra italiana a sconfiggere una squadra inglese. Furono anni incredibili, dove non soltanto c'erano delle squadre e degli scudetti, ma c'erano anche personaggi straordinari. Alcuni sono stati già citati, ma mi permetto anch'io di citarne uno, che probabilmente è il più rappresentativo. È Silvio Piola ancora oggi ineguagliato capocannoniere della serie A, con una quantità di gol che nessun altro nella storia d'Italia ha saputo superare, emblema di valori sani del calcio e dello sport. Quel Silvio Piola giocò a Vercelli giocò poi nel torneo di guerra del 1944, in quello che si chiamava non Torino, ma Torino FIAT. Giocò nella Juventus e concluse la sua stagione nel Novara. È quel Silvio Piola che regalò all'Italia il Mondiale del 1938 e che fu orgoglio non soltanto piemontese, ma dell'intera nazione, conosciuto in tutto il mondo.
La Coppa del Mondo in quegli anni si chiamava Coppa Rimet, perché il Presidente della Federazione era un tal Jules Rimet che, assieme all'allora Vicepresidente della Federazione (un piemontese, un vercellese), l'avvocato Bozzino, ebbe l'idea di fare una grande Coppa che unisse i popoli del mondo. Andò in Sudamerica e lì nacque l'idea della Coppa del Mondo, la Coppa Rimet. E c'è ancora il ricordo di quanti piemontesi giocarono in quelle nazionali del 1934 e del 1938 e che vinsero i Mondiali.
Poi c'è anche il fatto che, ancora oggi, celebriamo la Nazionale, l'Italia con la maglia azzurra di casa Savoia. Quest'anno si sono compiuti i 110 anni della maglia azzurra nazionale, inaugurata a gennaio 1911. E prima con che cosa si giocava? Si giocava con una maglia bianca, per ricordare una situazione un po' imbarazzante tra la Federazione e la squadra della Pro Vercelli che doveva vincere quel campionato e non lo vinse per una tensione con l'allora Federazione. Di conseguenza, estromisero tutti i giocatori della Pro Vercelli in quella prima partita della Nazionale, ma per cercare di recuperare i rapporti fecero indossare le bianche casacche. Ancora oggi l'Italia utilizza come seconda maglia quelle bianche casacche.
Vede, Presidente, dietro a quegli anni ci sono storie autentiche di uno sport sano, che i nostri nonni ci hanno tramandato e che ancora oggi possono tramandare ai più giovani, e ora, solo grazie al paziente lavoro di tanti giornalisti, appassionati e amanti dello sport, sono in parte recuperati con memoria condivisa di un tempo lontano quando lo sport era centrato sull'etica, sui valori e sull'agonismo e non certo sui soldi.
È per questo, Presidente, che ritengo importante quel ricordo da parte delle istituzioni, per cui non posso fare altro che ringraziare per la sua sensibilità l'Assessore Ricca, il collega Perugini e tutti i colleghi del Consiglio regionale di maggioranza e di minoranza, con l'auspicio che questa e le altre Giornate che abbiamo individuato possano essere in futuro l'occasione per promuovere e favorire lo studio, la conservazione e la valorizzazione di quei momenti, di quei personaggi e di quei valori.
Grazie.



PRESIDENTE

Vi sono altri interventi in discussione generale? Non essendovi interventi prima di chiudere la discussione generale, chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Ha chiesto la parola l'Assessore Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

Grazie, Presidente, e ringrazio tutti i Consiglieri.
Al netto delle modifiche tecniche che, all'interno di questa modifica recepiamo - modifiche proposte dal Governo per fare in modo di annullare l'impugnativa - inseriamo tre passaggi importanti. Il primo è nel ricordo delle vittime dell'Heysel, che comunque sta anche a simboleggiare la nostra lotta costante contro la violenza negli stadi e per dare il messaggio che lo sport, ma soprattutto il calcio e il modo di viverlo, è cambiato.
La Giornata del Grande Torino è perché possa essere un ricordo di tutto il Piemonte di una grande squadra che ha portato in alto i colori della nostra terra in giro per il mondo e che oggi merita ancora di essere ricordata.
Inoltre, come diceva giustamente il Consigliere Riva Vercellotti, ricordare i grandi fasti del calcio del nostro Piemonte, che ovviamente ci auguriamo tutti che possa tornare a essere così, non solamente grazie alle due squadre di Torino, ma che possa essere uno sprone per tutte quelle società che vogliono tornare a fare grande la nostra terra.
Ringrazio tutti i Consiglieri per i contributi dati sia in Commissione sia durante il dibattito in Consiglio e annuncio il parere favorevole a tutti e tre gli ordini del giorno, con la riformulazione della mia proposta rispetto a quella del Consigliere Sarno, così poi da votare velocemente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Dichiaro chiusa la discussione generale e proseguiamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Su quest'articolo non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Volevo dichiarare il voto favorevole sull'articolo 8.



PRESIDENTE

Registriamo per il verbale il voto favorevole del Consigliere Sacco all'articolo 8.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Prima di procedere alla votazione finale, esaminerei gli ordini del giorno collegati.
Vi sono tre ordini del giorno: . n. 589 presentato da Sarno, Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi Salizzoni e Valle, inerente a "Salvaguardia dell'occupazione e dell'attività sportiva di base" . n. 591 presentato da Frediani e Bertola, inerente a "Azioni finalizzate al mantenimento della vitalità e dell'attrattività turistica del Sito della Basilica di Superga" . n. 592 presentato da Disabato, Martinetti e Sacco, inerente a "Valutare con IRES Piemonte la promozione di studi, ricerche e pubblicazioni che assicurino il coordinamento, a raccolta e la disponibilità di dati ed elaborazioni statistiche relativi alla diffusione della pratica sportiva (durante e post lockdown) e degli stili di vita attivi propedeutici alla salute e al benessere delle persone" Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 589; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
L'ho già presentato all'interno della discussione generale sul disegno di legge. L'idea dell'ordine del giorno l'abbiamo anche condivisa con la Giunta e con la maggioranza.
Sostanzialmente l'articolo 1 va a imporre la presenza di un istruttore qualificato rispetto ad alcune attività sportive, in particolare le attività sportive all'interno di spazi pubblici. Questo vuol dire che in tutte le associazioni, anche quelle che lo fanno come volontariato soprattutto in relazione a un'attività magari più sociale - ce ne sono molte e molti ce l'hanno segnalato - coprire i costi dell'istruttore diventa, in alcuni casi, ovviamente oneroso, quindi rischierebbe di non far sviluppare e svolgere quell'attività che ha soprattutto un valore sociale oltre che sportivo.
Quest'ordine del giorno collegato al disegno di legge impegna la Giunta a valutare d'inserire un capitolo specifico all'interno della missione sport nonché a valutare le risorse economiche necessarie a supportare le associazioni sportive perché possano adeguarsi alla normativa, senza dover rinunciare a nessuna delle attività sportive stesse, ancorché gratuite.
Questo è l'ordine del giorno e chiediamo appunto al Consiglio di approvarlo e poi di lavorare nell'ottica del primo assestamento di bilancio ovviamente del 2021. Saremo pronti a presentare, se non ci fosse, degli emendamenti in questa direzione.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 591.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Come preannunciato durante la relazione del provvedimento cui quest'atto d'indirizzo è collegato, abbiamo pensato di cogliere l'occasione dell'istituzione della Giornata per il Grande Torino per portare l'attenzione sulla situazione del sito di Superga, che è un sito d'importanza non solo cittadina, ma regionale a tal punto che la Regione negli anni scorsi, è intervenuta a più riprese in vari interventi di restauro, ristrutturazione e valorizzazione.
Questo sito ha un'importanza culturale immensa sia per il valore della Basilica stessa sia per la presenza della tomba dei Savoia (anche qui gli interventi della Regione, finanziati con fondi anche regionali, hanno riguardato il restauro di queste tombe).
L'allarme è stato lanciato nei giorni scorsi, perché pare che non ci sia più la possibilità di celebrare la messa all'interno della Basilica proprio perché mancano le persone, quindi mancano proprio i religiosi che possano officiare la cerimonia. Pare, inoltre, che ci sia anche un problema di tipo burocratico con il demanio, con il Comune di Torino. In proposito bisognerebbe cercare di capire quale sia il problema e se, in qualche modo sia possibile superarlo.
Fatto sta che c'è grande preoccupazione tra i torinesi e tra tutte le persone che hanno a cuore questo sito, anche per la presenza del monumento che ricorda la tragedia della squadra del Grande Torino.
C'è grande preoccupazione, ovviamente, anche per coloro che hanno un'attività economica in questo sito, che è di grande potenzialità turistica: è meta di visite e sicuramente attira molti visitatori. Il rischio è che questo sito subisca una desertificazione e che, chiudendo la Basilica, venga a mancare uno dei requisiti di attrattività.
L'atto d'indirizzo, intanto, vuole portare l'attenzione del Consiglio su questa situazione e dare una risposta a quanti stanno cercando di ottenere l'attenzione delle istituzioni. Inoltre, chiediamo alla Giunta di avviare un dialogo con gli altri soggetti istituzionali (tra questi, ho citato appunto, anche il Comune di Torino), con i vari attori commerciali e gli imprenditori presenti sul territorio, al fine di promuovere azioni per mantenere la vitalità e l'attrattività turistica di un importantissimo sito della città di Torino.
Questo è il contenuto dell'ordine del giorno. Speriamo che ci sia accoglimento, in virtù del fatto che si è parlato fino a ora del grande valore che questo sito riveste per tutti gli abitanti di Torino e, direi di tutto il Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie.
Passerei all'illustrazione dell'ordine del giorno n. 592 della Consigliera Disabato.
Prego, Consigliera Disabato; ha facoltà di intervenire.



DISABATO Sarah

Presidente, in realtà l'ho già illustrato durante il mio intervento.



PRESIDENTE

Per prassi, chiedo comunque se s'intende illustrare ulteriormente.
Vi sono ulteriori richieste d'intervento in merito agli ordini del giorno? Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Volevo solo sapere, Presidente, se sono comunque previste le dichiarazioni di voto sull'intero complesso degli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Sì, terminata la trattazione degli atti d'indirizzo collegati.



BONGIOANNI Paolo

Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo alla Giunta regionale di esprimere il parere sugli atti d'indirizzo testé illustrati.
Prego, Assessore Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

Sugli atti d'indirizzo aventi come prime firmatarie le Consigliere Frediani e Disabato, la Giunta esprime parere favorevole.
Sull'atto d'indirizzo avente come primo firmatario il Consigliere Sarno, la Giunta esprime parere favorevole con la riformulazione che abbiamo già comunicato.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono ulteriori interventi in merito agli ordine del giorno passerei alle votazioni.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 589, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 591, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 592, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Terminata la trattazione degli ordini del giorno collegati, passerei alla votazione dell'intero provvedimento.
Vi sono richieste d'intervento per dichiarazioni di voto sull'intero provvedimento? Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato gli interventi in discussione generale dei colleghi e rilevo che c'è stata una condivisione e un'analisi, sia da parte dei rappresentati della maggioranza sia della minoranza, che ritengo assolutamente condivisibile, per cui sono felice di questa modifica di legge e soprattutto, dei due emendamenti che vanno ad aggiungersi.
Sono assolutamente importanti i bandi che poi nasceranno - per questo ringrazio l'Assessore Ricca - e speriamo di vederli pubblicati tra il mese di luglio e di agosto. Il primo è quello che riguarda l'impiantistica sportiva, quanto mai necessaria in questo momento, come ha detto giustamente il collega Ravetti, oltre che per lo sport agonistico soprattutto per il momento di socializzazione di cui i più giovani necessitano, dopo il digiuno di contatto che l'epidemia ci ha imposto.
Altrettanto importanti sono quei 3,7 milioni di euro che verranno stanziati per le associazioni sportive penalizzate dall'emergenza sanitaria soprattutto per l'impossibilità di lavorare di palestre, palazzetti e altre strutture simili, per un tempo veramente lungo. Forse è il settore più penalizzato in assoluto.
Devo dire però che sentimentalmente mi toccano di più le due manifestazioni che sono connesse alla legge e che tracciano e raccontano due pagine drammatiche dello sport italiano: quella del Grande Torino e le vittime dell'Heysel. Non nascondo la mia fede calcistica, che è quella granata.
Benché non abbia vissuto le gesta del Grande Torino, la data del 4 maggio 1949, come per tutti i tifosi granata e non solo, è una data simbolo perché restituisce la memoria tragica dello schianto a Superga di una squadra che era considerata una squadra d'invincibili.
Ricordo - l'ho letto tante volte - che tornavano dal Portogallo dove avevano disputato una partita amichevole di beneficenza, con la squadra del Benfica. Tornavano da Lisbona ed era stato il capitano del Benfica, il portoghese Francisco Ferreira - che era amico del grande Valentino Mazzola il numero dieci del Torino - a chiedere questa partita. E l'aneddoto particolare è che chiese questa partita in beneficenza per finanziare s stesso. Il cuore di Valentino Mazzola evidentemente non conosceva confini perché andarono a giocare questa partita e al ritorno l'aereo avrebbe dovuto atterrare a Malpensa. Furono poi i giocatori della squadra granata per velocizzare i tempi di rientro, che chiesero al pilota, dopo uno scalo a Barcellona, di arrivare a Torino, con il disastro che, purtroppo, ne seguì.
Voglio raccontare anche un aneddoto di casa mia. Benché mi stia avvicinando fra pochi giorni a entrare nel mio cinquantacinquesimo anno di vita, ho ancora la fortuna di avere il papà. E mio papà ostenta e porta molte volte con sé, soprattutto quando poteva andare allo stadio prima della pandemia un biglietto di una partita di calcio.
È un biglietto che risale al 10 maggio 1947, che nella storia del calcio è una data storica, per due ordini di motivi: il primo è che si disputò una partita dove esordì uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, Ferenc Puskás. Era un magiaro che fece crescere una squadra nella sua terra, la Honvéd, e approdato al Real Madrid vinse tre Coppe dei Campioni consecutive, diventando il più grande marcatore nella storia del calcio europeo. Pertanto, uno dei più grandi di tutti i tempi, ma soprattutto in quella partita ci fu un record. Il record era che prima, e mai più dopo nessuna rappresentativa azzurra riuscì a identificarsi in una sola squadra perché i dieci undicesimi della Nazionale italiana erano composti da giocatori del Grande Torino. L'unico che mancava all'appello era il portiere, Valerio Bacigalupo, in quanto il portiere di quella nazionale era Sentimenti Quarto, portiere della Juventus, noto anche perché era un portiere che parava e batteva i rigori.
Quello fu uno dei tanti record che il Grande Torino andò a scrivere e che hanno costruito anche la leggenda di questa squadra che, negli anni del dopoguerra e negli anni difficili della ripartenza, faceva sognare un'intera nazione. Pertanto, penso anche che questo rimando e questo richiamo con la ripartenza che dobbiamo vivere oggi, dopo che abbiamo vissuto la pandemia, che è stata come una guerra, sia probabilmente il momento migliore per dar vita a questa giornata di ricordo.
Infine, c'è la data del 29 maggio, quando saranno ricordate le vittime dell'Heysel, cioè di quei trentanove tifosi della Juventus che nel 1985 persero la vita durante la finale tra Liverpool e Juventus.
Ho sentito prima anche l'intervento della collega Frediani, che ha rimarcato molto l'importanza della lezione di vita e della palestra di vita e di rispetto che dev'essere lo sport. Credo che questa giornata potrà essere utilizzata per promuovere i più alti valori dell'etica dello sport che sono la lealtà, il rispetto dell'avversario - nella mia vita, la più grande palestra di vita è stata lo sport - e poi il contrasto a ogni forma di violenza, che dev'essere aborrita. Credo che questi due episodi che andremo a vivere nei prossimi anni, quello del 4 maggio e quello del 29 maggio, dovremo avere la responsabilità, come Regione Piemonte, di giocarceli bene, perché saranno un momento di ricordo, ma anche d'insegnamento per noi e per chi verrà dopo di noi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Volevo ringraziare l'Assessore Ricca per questo disegno di legge, che ricorda due tragedie, quella del Grande Torino e quella dell'Heysel. È un disegno di legge che era necessario, che rappresenta la storia del calcio e due eventi drammatici, ma che prende anche spunto dal "Quadrilatero" del calcio piemontese, quindi da grandi vittorie sportive che sono state fatte sul nostro territorio.
È un disegno di legge che parla d'impiantistica sportiva, e sappiamo quanto i territori aspettano i bandi. Noi, ad esempio, nel Verbano-Cusio-Ossola dobbiamo terminare l'unico nostro palazzetto dello sport provinciale di Gravellona Toce. Oltre a tutto, serve e ci gioca una squadra di basket di serie B, la Fulgor, una squadra prestigiosa che ha avuto grandi riconoscimenti.
Penso che, dal punto di vista sportivo, siamo sulla strada giusta, perch dopo il Giro d'Italia, dopo le ATP Finals di tennis, dopo le Universiadi sono stati raggiunti risultati importantissimi da questa Giunta e dal nostro Assessore Ricca. Sono risultati che sono arrivati in un momento di post-pandemia nel quale bisogna ritornare alla normalità, alla centralità dello sport per i valori importantissimi che rappresenta per i nostri giovani dal punto di vista della salute, delle regole e della disciplina.
Mi pare che siamo realmente e finalmente sulla strada giusta. È un Piemonte che, a livello internazionale, va a intercettare manifestazioni che portano sportivi di altissimo livello da tutto il mondo e questo fa anche da volano turistico, perché quando c'è un'attenzione mediatica così grande un'attenzione di tanti che seguono questi bellissimi sport, è anche un volano turistico. E sappiamo quanto il nostro turismo deve ripartire considerato che diventeremo zona bianca nel giro di pochi giorni. Anche questo è nell'ottica di ritornare alla vita, di ritornare a far lavorare le nostre attività commerciali e a far conoscere di nuovo il nostro Piemonte e Torino.
Probabilmente servirà arrivare ad avere - e questo lo lascio come ultima riflessione e ultimo spunto - anche a Torino un museo del Toro, magari al Filadelfia, come i tifosi chiedono da tanto tempo. Speriamo che la società e chi ha le redini possano finalmente dare un giusto spazio commemorativo e museale per quello che ha rappresentato il Toro in tutto il Piemonte e soprattutto, a Torino.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi altre richieste d'intervento in merito al disegno di legge n.
132, procediamo con la votazione dell'intero testo.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Difensore civico

Esame proposta di legge n. 145, inerente a "Modifica alla legge regionale n. 50 "Istituzione dell'Ufficio del Difensore civico"


PRESIDENTE

Come preannunciato e richiesto all'Aula a inizio seduta, e accordato all'unanimità con il silenzio assenso, passiamo alla discussione della proposta di legge n. 145, di cui al punto 5.1) all'o.d.g.
Comunico che il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione il 7 giugno scorso.
Procedo a una brevissima illustrazione dei contenuti della proposta di legge in cui, a seguito della rinuncia anticipata da parte Difensore civico rispetto alla scadenza naturale della nomina, che non può essere risolta con un'interpretazione legislativa, si va a modificare la legge n. 50 del 1981 su alcuni articoli.
L'articolo 15 recita: "Nel caso d'impedimento o congedo del Difensore civico, le funzioni, relative ad affari urgenti e indifferibili, sono svolte da un dirigente designato del Difensore civico". Invece non disciplina la condizione relativa al periodo intercorrente tra gli effetti della rinuncia, da parte del Difensore civico, in carico alla nomina del nuovo Difensore civico, che è la situazione attuale in Consiglio regionale del Piemonte.
Ne consegue che, al fine di colmare il suddetto vuoto legislativo, è necessario intervenire con modifiche su due distinti articoli della legge n. 50/81, perciò la proposta di legge n. 145, licenziata dalla Commissione nella giornata di ieri.
Consta di quattro articoli, di cui uno aggiunto ieri con la dichiarazione d'urgenza.
L'articolo 3 è la clausola d'invarianza finanziaria e gli articoli precedenti, l'articolo 1 e l'articolo 2, vanno a modificare gli articoli 15 e 19 della legge 50/81, per colmare il suddetto vuoto legislativo.
Ora do la parola alla relatrice di minoranza, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
Oggi ha fatto l'en plein air, è la quarta proposta di cui sono relatrice.
Molto brevemente, perché ovviamente condividiamo la finalità del disegno di legge, in quanto riconosciamo l'urgenza di ricoprire un ruolo assolutamente centrale e importante per la nostra Regione e per i cittadini piemontesi come abbiamo avuto modo di ascoltare e ne abbiamo avuto conferma, in questo senso, nell'ultima relazione del Difensore civico uscente, il dottor Fierro.
Tra l'altro, colgo l'occasione per esprimere nuovamente rammarico per le dimissioni anticipate del dottor Fierro. Credo che dovremmo tutti quanti riflettere sul ruolo non solo del Difensore civico, ma di tutti i Garanti della Regione Piemonte, che purtroppo molto spesso si trovano a operare in condizioni che rendono il loro lavoro molto difficile, sia per mancanza di risorse sia per mancanza di personale.
La figura che oggi stiamo cercando di sostituire, perché si tratta ovviamente di una sostituzione temporanea - speriamo di arrivare nel più breve tempo a una nuova nomina - è una figura assolutamente centrale soprattutto per il ruolo che svolge rispetto a questioni che hanno a che fare con la sanità, quindi con la difficoltà che i cittadini hanno nel rapportarsi con il nostro sistema sanitario regionale. Ma non è solo questo, ovviamente, perché il Difensore civico è una figura che riveste particolare importanza su svariati temi e che ha raccolto numerosissime segnalazioni, come abbiamo avuto modo di apprendere ascoltando recentemente la relazione del Difensore.
Abbiamo accordato la possibilità di usufruire di un percorso rapido per arrivare a un'approvazione del provvedimento nel più breve tempo possibile.
Anche oggi in Aula, ovviamente, daremo voto favorevole. L'auspicio è che si possa arrivare al più presto a nominare una nuova persona che possa ricoprire tale importante ruolo ma, anche, che si possa arrivare a una riflessione sul ruolo e sulle potenzialità inespresse di questo ruolo.
Questo può avvenire soltanto attraverso una revisione dell'intera normativa. Speriamo che al più presto si possa avviare questo iter in Consiglio, per cercare di dare migliori e più potenti strumenti a questa figura e anche alle figure degli altri Garanti regionali.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Chiedo se vi siano interventi in merito alla proposta.
Non essendovi richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale e passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto sull'intero provvedimento? Se non vi sono richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Abbiamo finito l'esame delle proposte di legge, per cui chiedo se c'è un'intesa per proseguire sugli ordini del giorno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Attendevo l'indicazione della maggioranza, ma mi sembra ci sia l'intesa di chiudere i lavori del Consiglio alle ore 18. Mi rimetto alla volontà della maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Va bene.



PRESIDENTE

Mi sembra che non ci siano le condizioni per proseguire. Sospendiamo i lavori del Consiglio. Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo è convocata nella giornata di domani.
Auguro a tutti una buona serata e un buon rientro.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.54)



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