Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.134 del 18/05/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.05 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e delle interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze, come recitano gli articoli n. 99 e 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute. Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione indifferibile e urgente n. 686, presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Tronzano; interrogazione indifferibile e urgente n. 699, presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Tronzano.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa richiesta di questa Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione, da parte dell'interrogante, per due minuti; la risposta dell'Assessore per tre minuti e non è prevista replica. Invece, per quanto riguarda le interpellanze, è prevista l'illustrazione, da parte dell'interrogante, per cinque minuti; la risposta dell'Assessore per cinque minuti e la replica dell'interpellante, se richiesta, per cinque minuti.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 686 presentata da Canalis, inerente a "Quale futuro per la stazione ferroviaria del Comune di Exilles sulla linea ferroviaria internazionale Torino-Modane?"


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Canalis, per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Come ha giustamente anticipato, l'interrogazione riguarda la stazione ferroviaria del Comune di Exilles, che si trova in Alta Valle di Susa.
Il Comune di Exilles è interessato dalla presenza del forte, un'opera straordinaria, il cui primo nucleo originario risale addirittura al 1155 quindi all'epoca medievale; è anche un paesino della Val di Susa che si trova lungo il percorso della Via Francigena, che quindi può avere una grande valorizzazione turistica e culturale.
Dal 30 ottobre 2019 il forte di Exilles è di proprietà della Regione Piemonte a seguito del trasferimento dal demanio; il paese di Exilles ha una stazione ferroviaria sulla linea SFM3 Torino-Bardonecchia, che è chiusa purtroppo ormai dalla fine degli anni Novanta, quindi da oltre vent'anni.
Perché noi chiediamo notizie rispetto a questa stazione ferroviaria? Perch potrebbe avere un valore propulsivo sia per il turismo non soltanto del Comune di Exilles, ma di tutta l'area, sia per la mobilità della popolazione. Quindi le domande che poniamo alla Giunta sono tre.
Anzitutto, se intende iniziare un percorso di riattivazione di questa stazione ferroviaria mediante un'interlocuzione con Trenitalia e di concerto con il Comune de Exilles, che è a conoscenza di questa interrogazione, al fine d'incrementare i collegamenti pubblici regionali durante il periodo scolastico e anche per incrementare la capacità attrattiva durante i weekend.
Seconda domanda. Se vi è la possibilità tecnica di fare sostare anche i treni Frecciarossa e i treni TGV in occasione di particolari eventi di richiamo. Infine, quali ulteriori azioni s'intendano mettere in campo, di concerto con l'Amministrazione comunale, per rilanciare l'accessibilità di questo forte.
Come sapete, mi sto impegnando un po' in generale per la valorizzazione delle fortificazioni alpine del Piemonte e quindi questo forte mi sembra particolarmente importante, perché addirittura e di proprietà del nostro Ente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Tronzano, per la risposta.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente. Ringrazio anche la Consigliera Canalis.
Per rispondere a questa interrogazione (naturalmente, a nome dell'Assessore Gabusi), è importante ripercorrere lo sviluppo della situazione negli anni.
La fermata ferroviaria di Exilles si trova sulla linea Torino-Modane tra le fermate ferroviarie di Chiomonte e Salbertrand. Dal 1999, la fermata non è più servita dai treni. Negli anni successivi, dal 2000 fino al 2006, è stata mantenuta la possibilità di effettuare delle fermate programmate a richiesta per i gruppi diretti alla casa Scout di Exilles. In seguito, la fermata è stata definitivamente dismessa; l'eventuale riattivazione necessita di effettuare interventi per adeguarla alle vigenti normative di sicurezza.
La ragione della dismissione della fermata di Exilles è essenzialmente il numero estremamente basso di utenti, dovuto: 1) al posizionamento dalla fermata rispetto al centro abitato. La fermata ferroviaria si trova lontano dalla zona abitata, a circa 1,5 chilometri dal paese (circa 25 minuti a piedi). La strada che la raggiunge è di ridotte dimensioni e caratterizzata da una forte pendenza: infatti, la fermata si trova a un'altitudine di circa 955 metri, mentre il paese è circa 80 metri più in basso, a quota 870.
2) Al ridotto bacino di utenza. La popolazione di Exilles è 251 abitanti in parte residenti in frazioni come Deveys e San Colombano, non accessibili dalla stazione ferroviaria.
Anche l'utilizzo della fermata a scopo turistico è limitato: il forte di Exilles si trova a circa 2,1 chilometri (30 minuti a piedi). La realizzazione di una navetta di collegamento permanente tra la fermata, il paese e il forte - suggerita dall'interrogazione - appare di difficile realizzazione; il ridotto bacino di utenza non la rende economicamente sostenibile in modo permanente.
In caso di eventi di grande richiamo al forte, sarebbe più semplice realizzare collegamenti con le fermate di Salbertrand e di Chiomonte.
Infatti, in questo caso, si potrebbero utilizzare bus di dimensioni standard da 50 posti e si avrebbero comunque tempi di percorrenza analoghi rispetto ai collegamenti con la fermata di Exilles: 9-10 minuti di percorrenza contro i 6-7 di un collegamento con la fermata di Exilles. Con tempi leggermente superiori e in modo altrettanto efficace, sarebbe possibile istituire un collegamento bus con Oulx, dove già attualmente fermano i treni a lunga percorrenza TGV e Frecciarossa.
Chiaramente, rimaniamo disponibili ad esaminare le varie ipotesi con il realismo che guida il nostro operato.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Opere pubbliche

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 699 presentata da Rossi, inerente a "Abbattimento muretti a secco strada provinciale 21 'Traversagna'" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Il Consigliere Rossi ha chiesto la risposta scritta via e-mail; pertanto verrà fornita risposta scritta.
Prima di chiudere la seduta, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta è trasmesso via e-mail in visione a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti che dei componenti la Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Allasia per la delega, dichiaro chiusa la seduta delle interrogazioni e delle interpellanze. Il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale alle ore 9.45, dopo il ricambio dell'aria.



(Alle ore 9.13 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 16 aprile 2021 n. 63, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale. La verifica delle presenze verrà effettuata mediante chiamata nominale. Le votazioni si svolgeranno attraverso l'introduzione del badge di ciascun Consigliere nell'apposito alloggiamento, con conseguente selezione del tasto presenza e della successiva espressione di voto.
Procedo ora all'appello nominale per la verifica delle presenze. Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Carosso Caucino, Icardi, Marin, Nicco e Ricca.
Il numero legale è, pertanto, 23.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



PRESIDENTE

Risultano presenti 42 Consiglieri.
Non vedo in aula gli Assessori esterni Gabusi, Marnati e Poggio.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ho depositato un atto di indirizzo, dal titolo "Politiche e strumenti a supporto della transizione del settore zootecnico ad allevamenti che non fanno uso delle gabbie". Si fa riferimento a un'iniziativa dei cittadini rivolta all'Unione europea, ma, in modo più preciso, si fa riferimento a un'iniziativa approvata in Emilia-Romagna, che porta proprio al superamento degli allevamenti in gabbia.
Credo sia il momento di avviare delle riflessioni in una regione come la nostra, nota e famosa per i suoi allevamenti e per le sue eccellenze nella zootecnia. Non possiamo sottrarci a ragionamenti di questo tipo, anche e soprattutto a tutela degli operatori che allevano in un certo modo. La pandemia ci ha insegnato che gli animali vanno trattati con rispetto; ne va, oltre che della sensibilità rispetto a tutte le specie viventi, anche della nostra salute. Credo, quindi, sia giunto il momento che anche il Piemonte prenda posizione rispetto a questo tema e segua la scia dell'Emilia-Romagna, approvando questo atto di indirizzo.
Pertanto, ne chiedo l'inserimento e, quando si potrà discutere, di avere il consenso dell'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Ho presentato ieri un ordine del giorno, che ha come oggetto "Potenziare la campagna vaccinale per consentire la ripartenza del comparto turistico e ricettivo". Vista l'attualità del tema del piano vaccinale durante il periodo estivo, ne chiedo l'iscrizione all'o.d.g. e, possibilmente, la discussione nella seduta di oggi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non so se l'Assessora Chiorino sarà in aula, ma ci siamo impegnati, mesi e mesi fa, affinché questo Consiglio regionale continuasse a essere vicino ai lavoratori e alle lavoratrici dell'ex Embraco.
Come avrete letto, il Ministro Orlando ha assicurato che nel disegno di legge "Sostegni" ci saranno misure che garantiranno ai lavoratori Ex Embraco qualche mese di ammortizzatori. Il 22 luglio è vicino e, al di là delle dichiarazioni, non esiste nessuna garanzia riguardo lo spostamento della data dei licenziamenti.
Però non sento, Presidente.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, fate intervenire il collega.



GRIMALDI Marco

Dicevo: certamente altri sei mesi di cassa integrazione sarebbero già un primo passo necessario per consentire una transizione, ma ci chiediamo che cosa ne sia del tavolo tecnico sulla proroga degli ammortizzatori che doveva coinvolgere i sindacati, il Ministero del lavoro, l'INPS e il curatore fallimentare. Questo tavolo annunciato, Presidente, e mai convocato.
Ricordiamo, soprattutto, che la Cassa serve a prendere tempo, ma deve essere finalizzata alla rioccupazione, quindi alla realizzazione del progetto ItalComp. I Ministri Giorgetti e Todde devono chiarire se si farà e se hanno, in caso contrario, un'alternativa credibile in grado di mettere in sicurezza i lavoratori dell'ex stabilimento di Riva di Chieri e anche quelli di Belluno.
Per questo chiederei, se è possibile, un aggiornamento da parte del Presidente e dell'Assessora Chiorino, perché di questa vicenda non possiamo dimenticarci e, soprattutto, vorrei, come ci siamo detti davanti a tutti quei lavoratori e lavoratrici, che si sentisse chiaro e forte il messaggio del Consiglio; quindi, qualora fosse possibile, siamo pronti anche a una discussione durante la giornata.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Se tenete sempre un comportamento idoneo all'Aula e rimanete al vostro posto, forse riusciamo ad ascoltare tutti gli interventi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Chiedo di poter inserire all'o.d.g., l'ordine del giorno n. 581, a prima firma del Consigliere Martinetti, inerente a: "Valorizzazione della linea ferroviaria Cuneo-Nizza-Ventimiglia, potenziamento dei servizi di linea e turistici".
Abbiamo deciso di depositare questo ordine del giorno, perché abbiamo capito che c'era la possibilità di trovare dei finanziamenti anche a livello statale, se il Consiglio regionale prendesse l'iniziativa di approvare gli impegni descritti nell'ordine del giorno, in modo da sfruttare anche questa occasione e inserirsi su quello che potrebbe essere "l'ammodernamento e il potenziamento di questa linea, coinvolgendo la Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché la Fondazione FS italiane, RFI, SNCF, lo Stato francese, le associazioni e i comitati promotori, anche al fine di sviluppare percorsi di partecipazione e compartecipazione finanziaria e garantire così l'effettiva attivazione del programma".
Questo atto di indirizzo ci consentirebbe di avvicinarci sempre di più al potenziamento di questa importante linea ferroviaria del Piemonte.
Intercettando i fondi che sono previsti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, potremmo fare un buon servizio alla Regione, approvando l'ordine del giorno e iniziando a lavorare, insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per trovare i finanziamenti che ci consentirebbero di riammodernare quest'opera.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo, ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Il Gruppo PD chiede l'inserimento di un punto all'o.d.g. Non più di due settimane fa, se ricordo bene, abbiamo discusso in quest'Aula del Recovery Plan, del Recovery Fund e delle prospettive di questo importante strumento che ha in mano l'Italia grazie ai Fondi europei.
Noi abbiamo depositato un ordine del giorno, che non credo sia ancora numerato (forse è stato depositato ieri sera o questa mattina), a prima firma del collega Ravetti, con il quale chiediamo l'istituzione di una Commissione speciale per il monitoraggio e la definizione della fase 2 del Recovery Plan, proprio per la strategicità e l'importanza che ricopre questo investimento.
Chiediamo di poterlo iscrivere già oggi all'o.d.g. e di discuterlo o in sede odierna o martedì prossimo. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ci sono quattro richieste di inserimento di ordini del giorno: quella della Consigliera Frediani, della Consigliera Biletta, del Consigliere Gallo e del Consigliere Sacco: inoltre, c'è la richiesta di informativa da parte della Giunta sulla situazione dell'Embraco. Se nessuno è contrario possiamo considerare accettate le richieste di inserimento degli ordini del giorno.
La Giunta è presente e se intende intervenire, lo può fare; altrimenti proseguiamo sull'ordine dei lavori.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

L'od.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che hanno chiesto congedo: Carosso, Caucino, Icardi, Marin, Nicco e Ricca.
È presente anche il Vicepresidente Graglia b) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
c) Processi verbali precedenti sedute È a disposizione e visibile sulla Intranet del Consiglio regionale, alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula", il processo verbale relativo alla seduta del 6 aprile 2021.
d) Non impugnatività Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 11 maggio 2021 la seguente legge regionale e ha deliberato la non impugnatività della legge 11 marzo 2021, n.6, "Misure per il turismo a fronte dell'emergenza epidemiologica da COVID 19".


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 30-31 marzo e 1 aprile 2021.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere se poteva concedere alcuni minuti di sospensione dei lavori per un confronto con i colleghi Capigruppo di maggioranza.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? Ci sono le condizioni per accogliere la richiesta del Consigliere Bongioanni; sospendiamo la seduta per qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa allo ore 10.18, riprende alle ore 11.09)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 99: "Osservatorio Piemontese di Frutticoltura 'Alberto Geisser' (Articolo 9, Statuto dell'Ente) Collegio dei Revisori Designazione di 1 revisore (II votazione)"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 104: "Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino (Articolo 12, Statuto della Fondazione) - Collegio dei Revisori dei Conti - designazione di un membro effettivo (II votazione)"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 137: "Associazione d'Irrigazione Ovest Sesia Consorzio d'Irrigazione e Bonifica (Articolo 25 Statuto dell'Ente) Collegio dei Revisori dei Conti - Nomina di un membro supplente (integrazione) - II votazione"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 111: "Associazione Museo nazionale dell'automobile Avvocato Giovanni Agnelli - 'MAUTO' - (Articolo 10 Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione - Designazione di un membro (II votazione)".


PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 138: "Musei Reali Torino (Articolo 7, Statuto dell'Ente) Comitato Scientifico - Designazione di 1 membro"


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 139: "Commissione di Garanzia (Articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) Elezione di un Avvocato con almeno quindici anni di esercizio"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 140: "Commissione di Garanzia (Articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) Elezione di un magistrato a riposo delle giurisdizioni ordinaria amministrativa e contabile"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 141: "Commissione di Garanzia (Articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) Elezione di due professori universitari di ruolo in materie giuridiche"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 142: "Consorzio Canale Demaniale di Caluso (Articolo 43 Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione Designazione di un rappresentante"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 143: "E.V.A.E.T. - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Novara (Articolo 8 Statuto dell'Ente) - Collegio dei Revisori dei Conti - Nomina di un membro effettivo e di un membro supplente"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 144: "Fondazione 'Torino Wireless' - (Articolo 6, Statuto della Fondazione) - Consiglio di Amministrazione - Nomina di un rappresentante

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 145: "Comitato Regionale per i diritti umani e civili (l.r. 4/2020) - Nomina di 20 esperti in materia di diritti umani e civili".

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 146: "Comitato Regionale per i diritti umani e civili (l.r. 4/2020) - Nomina di 2 Consiglieri regionali cessati dal mandato".

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 147: "Comitato regionale per i diritti umani e civili (l.r. 4/2020) nomina di 2 Consiglieri regionali di cui uno espressione della minoranza"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 148: "Associazione enoteca regionale del Barolo - (Articolo 6, Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione Nomina di un rappresentante"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 149: "Enoteca regionale del Biellese e della Serra - (Articolo 12, Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione Nomina di un membro"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 150: "Associazione enoteca regionale di Canelli e dell'Astesana - (Articolo 14, Statuto dell'Ente) - Consiglio direttivo - Designazione di un membro

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 152: "Associazione Enoteca Regionale di Nizza - (Articolo 17, Statuto dell'Ente) - Consiglio direttivo - Designazione di un membro"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Preioni; ne ha facoltà.
PREIONI Alberto



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Ho parlato con gli altri Capigruppo per chiedere di eliminare la scheda relativa all'Enoteca di Ovada, per poi in Commissione riaprire la possibilità di partecipare; c'è solo un candidato. Ci siamo confrontati su questo e ci siamo accordati. Grazie.



PRESIDENTE

Faccio presente che, in relazione alle schede di votazione dei seguenti enti: Osservatorio piemontese di frutticoltura "Alberto Geisser" (Collegio dei Revisori dei conti) Fondazione Museo delle Antichità Egizie" (Collegio dei Revisori dei conti) Associazione di irrigazione ovest Sesia (Collegio dei Revisori dei conti) Associazione "Museo Nazionale dell'Automobile Avvocato Giovanni Agnelli" (Consiglio di Amministrazione) In data 22 dicembre 2020 il Consiglio regionale aveva proceduto ad effettuare una prima votazione senza il raggiungimento del numero legale.
Pertanto, secondo quanto previsto dall'articolo 79, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale, risulteranno eletti i candidati che raggiungeranno nell'odierna votazione il maggior numero di voti.
Gli elenchi delle candidature, pervenute a seguito di avviso pubblico sui quali la Commissione consultiva per le nomine ha espresso parere favorevole, ai sensi dell'articolo 6 e 9, comma 6, della legge regionale 23 marzo 1995, n. 39, "Criteri e disciplina delle nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra Regioni e i soggetti nominati", sono stati messi a disposizione dei Consiglieri tramite pubblicazione su "Supporto alle sedute d'Aula".
Ai sensi dell'articolo 74, comma 2, del Regolamento, occorre procedere a votazione a scrutinio segreto, previo appello nominale.
Ricordo che, ai sensi del comma 1 dell'articolo 79 del Regolamento, nel caso in cui il Consiglio debba procedere alla nomina o designazione di due persone e non ne sia prevista la modalità di votazione, ciascun Consigliere limita il proprio voto ai due terzi degli eligendi, con arrotondamento al numero intero più vicino. Ai sensi del comma 3 dell'articolo 79, saranno conseguentemente eletti i candidati sostenuti dalle minoranze, fino a raggiungere la riserva di posti a questa riservata.
Invito quindi i Gruppi di minoranza, ai sensi del sopra citato articolo 79 comma 3, del Regolamento, di esprimere, se lo ritengono, le proprie proposte in conferimento alla nomina di 20 esperti in seno al Comitato regionale per i diritti umani e, ove previsto a favore delle minoranze, una riserva fino al massimo di 7 nominativi.
Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Bertola.
Possiamo procedere alla distribuzione delle schede ai Consiglieri.
Prego il Consigliere Segretario Bertola di procedere all'appello nominale.
(Il Consigliere Segretario Bertola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la votazione.
Do atto che hanno partecipato alla votazione 45 membri del Consiglio regionale.
Do mandato agli scrutatori, con l'ausilio degli Uffici, di procedere alle operazioni di scrutinio e, nel corso della seduta, procederò a comunicare gli esiti della votazione.
Passiamo al successivo punto all'o.d.g.


Argomento: Enti Locali - Forme associative - Deleghe: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di legge n. 100, inerente a "Disposizioni in materia di cooperative di comunità"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 100, inerente a "Disposizioni in materia di cooperative di comunità", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Comunico che il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione il 23 aprile scorso.
La parola al relatore di maggioranza, Consigliere Preioni, che ha facoltà di intervenire per 15 minuti.



PREIONI Alberto, relatore

Grazie, Presidente.
La proposta in esame, a prima firma del Consigliere Valle, è nelle corde del mio percorso amministrativo. Ho fatto il Sindaco per tre volte in un piccolo Comune, un Comune che è stato oggetto di fusione con un altro Comune. Un Comune delle Alpi piemontesi, che ha sofferto dello spopolamento e quindi in quegli anni abbiamo approfondito le tematiche per rivitalizzare questi borghi e riattivare un percorso, anche economico, per far rimanere i giovani sulle nostre montagne.
Tutte le proposte che arrivano in questa direzione le vivo come esperienza personale e come attenzione verso i territori marginali. Siamo il Piemonte: Torino è una capitale importante, ma abbiamo anche tanti territori rurali, di montagna e di collina, che invece hanno bisogno della presenza della Regione, perché necessitano di aiuto, di norme e di attenzioni particolari per far sì che la gente rimanga e che i borghi restino vivi.
Nel corso degli anni abbiamo promosso numerose iniziative e ne abbiamo copiate delle altre, come il progetto "Case a 1 euro". Abbiamo creato una delle poche Associazioni Fondiarie, finalizzata a recuperare la produttività dei piccoli appezzamenti frammentati; purtroppo, sarà un tema da riprendere insieme a tutto il Consiglio regionale. Sappiamo, infatti che in montagna e nelle zone rurali c'è uno frammentazione incredibile di fondi: l'Associazione Fondiaria ha dunque provveduto a sistemare e a mettere a regime tutti questi fondi, per poi affidarli in gestione agli agricoltori.
Le Cooperative di Comunità, che rappresentano il senso di questa legge nascono appunto per mantenere i giovani su questi territori e per aiutare le economie deboli; economie che, da sole o con le forme societarie normali, non starebbero in piedi. Insomma, offrono delle opportunità. La Cooperativa Valle dei Cavalieri, ubicata nel Comune di Succiso sull'Appennino tosco emiliano, ne è un esempio: ha fatto da apripista. È una cooperativa dove i giovani d'estate aprono l'albergo diffuso e noleggiano e-bike, mentre d'inverno svolgono altre attività; è un lavoro multifunzionale. Tutti i paesani si sentono membri della comunità, lavorano durante l'anno a seconda della stagione, a seconda delle attività, a seconda del flusso turistico, estivo o invernale (gestiscono gli impianti noleggiano attrezzature, ciaspole, sci da fondo, eccetera, eccetera). È un'attività molto variegata. Tutte queste piccole e microeconomie, messe insieme, creano un'opportunità di posti di lavoro stabili, ricchezza sul territorio, consentono di far conoscere anche i piccoli borghi.
Penso che sia questo lo spirito che ha guidato il collega Valle nel presentare questa proposta di legge; proposta che mi ha visto oltre che relatore di maggioranza, anche proponente di alcuni emendamenti, perché è un tema che conosco bene, che mi appassiona e che è importante per le zone in difficoltà del nostro Piemonte.
Contro lo "spopolamento" non c'è soluzione migliore che creare condizioni di lavoro, condizioni di ricchezza. Del resto, i paesaggi si vendono già da soli, perché le bellezze del nostro Piemonte hanno già una speciale attrattività. Oggi il turista è più consapevole, c'è comunque una ricerca forte anche sull'enogastronomia, sui prodotti di qualità, sui prodotti a chilometro zero; c'è una ricerca verso un turismo lento, un turismo che guarda alla storia e alla cultura.
Ebbene, le Cooperative di Comunità servono proprio a questo: a lottare contro lo spopolamento, a far sì che i giovani rimangano nei nostri territori, a mettere insieme tante attività che, da sole, non riuscirebbero a sopravvivere. Noi crediamo che questa legge possa anche finanziare e aiutare queste realtà, in collaborazione con i GAL; crediamo possa offrire delle opportunità, degli incentivi, dei contributi. Basta osservare l'esempio della Svizzera: per quanto sia ben tenuta e abbia un livello di vita altissimo, nelle professioni difficili, come l'agricoltore in montagna, c'è una contribuzione pubblica incredibile.
Senza contribuzione, anche i loro piccoli allevatori (o i piccoli hobbisti, perché c'è chi lo fa come secondo lavoro) non avrebbero l'opportunità di mantenere il territorio e di averne cura. Come dicevo, c'è una contribuzione pubblica incredibile: lo vediamo in Svizzera, ma lo vediamo anche in Tirolo, in Trentino Alto Adige, in Valle d'Aosta.
Questa non è una politica che riguarda la contribuzione agricola (abbiamo il PSR e quant'altro, ci mancherebbe!), ma è un aiuto al vero senso di comunità nei confronti dei territori fragili.
Ci sono anche tante politiche nazionali che promuovono lo stesso obiettivo: ricordo, ad esempio, la politica delle aree interne; in Val Maira è stato fatto un lavoro importante, che è sotto gli occhi di tutti adesso partiranno alcuni progetti in Val d'Ossola, ma se ne avvieranno anche altrove. Ricordo che questa Regione ha approvato la legge sui canoni idrici, che ha rappresentato un riconoscimento verso le province e i territori marginali che producono energia idroelettrica: è un altro esempio di aiuto reale e concreto che abbiamo offerto ai nostri territori.
Un altro aspetto sul quale mi soffermerò maggiormente in fase di illustrazione degli emendamenti riguarda la premialità ai residenti, il fatto di legare queste Cooperative alla comunità. Perché se vogliamo evitare lo spopolamento, le persone devono essere principalmente residenti.
L'attività delle Cooperative di Comunità dev'essere esclusivamente rivolta alle zone ad alto spopolamento, alle zone che necessitano di questo intervento: del resto, non avrebbe senso una Cooperativa di Comunità in una città viva o in una metropoli! Ha senso, invece, in queste zone rurali. Con quegli emendamenti abbiamo voluto focalizzarle sulle valli, sulle colline sui luoghi che hanno vissuto, purtroppo, lo spopolamento. La premialità dovrà riguardare in primis i residenti, non chi arriva da un altro territorio solo per questioni lavorative; puntiamo sulle famiglie che credono nel territorio, che risiedono in quel territorio, che intendono far rivivere quei borghi tutto l'anno. Anche perché - ribadisco il concetto di prima - essendo un'attività multifunzionale, si passa dall'albergo diffuso al noleggio, all'agricoltura, agli allevamenti, alle stalle; insomma, è una sorta di "ritorno al passato". Una volta nei nostri borghi c'erano le latterie turnarie; c'era lo stesso spirito. Poi negli anni sono nate le cooperative, che hanno gestito i nostri bar e le nostre botteghe.
Questo è un ritorno alle esperienze positive del passato, perché le economie deboli hanno bisogno di forze che si uniscano in maniera cooperativa e di sentimento del territorio e della comunità, per superare gli ostacoli che avrebbero nel rimanere in un'economia globale e in una tassazione italiana incredibile, nel rimanere sul mercato.
Lo spirito di questa legge mi è piaciuto molto. Abbiamo contribuito con gli emendamenti e siamo convinti che sia ben fatta. E' un'esperienza che a Borgo Mezza Valle - è il nome del mio comunello che ho nel cuore - è già partita con altri esempi positivi per ritornare a far fiorire i nostri borghi alpini, e non solo.



PRESIDENTE

Ha ora la parola il relatore di minoranza, il Consigliere Valle.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Inizio ringraziando sinceramente la maggioranza, in particolare il collega Preioni con cui abbiamo collaborato alla stesura e alla rifinitura del testo, e anche per la larga condivisione politica che ci consente oggi di poter portare in votazione questo testo. Ringrazio anche, non ultima, per l'interlocuzione positiva avuta in questo senso con l'Assessore Tronzano che ha permesso di individuare non solo una clausola finanziaria che consentisse l'operatività della legge, ma di entrare anche nel merito rispetto ad altre forme di sostegno che la Regione potrà individuare - c'è ancora un emendamento presentato oggi - per poter sostenere questo tipo di iniziative di imprese.
È molto importante, a mio giudizio, definire bene di che cosa stiamo parlando, proprio perché parliamo di una cosa che, come si diceva, è nuova ma è anche antica e, soprattutto, è difficilmente incasellabile in canoni stringenti. Avendo nella comunità territoriale il suo riferimento e la sua base - e poi diremo bene come - è evidente che il successo di questo tipo di imprese è strettamente collegato alla loro capacità di adattarsi al tessuto locale, territoriale, economico, imprenditoriale, sociale aggregativo e geografico. E possono avere successo solo quando c'è una perfetta corrispondenza tra questo tipo di iniziativa e le vocazioni e il know-how di quel territorio e della sua comunità.
A che cosa pensiamo? Pensiamo al fatto che il Piemonte, come altre Regioni italiane, proprio per la morfologia del territorio, ha delle aree fortemente urbanizzate e forti dal punto di vista della presenza dei servizi, mentre abbiamo altre zone della nostra Italia - e il Piemonte non solo non fa eccezione, anzi partendo proprio dal suo nome, è particolarmente caratterizzato da questa specificità di territorio scarsamente abitate e difficilmente raggiungibili. Sono territori nei quali è difficile sviluppare imprese ed economia e dove i fenomeni degli ultimi decenni hanno portato ad un progressivo spopolamento da parte della popolazione che va alla ricerca di condizioni di vita più agevoli, dove è più facile trovare lavoro, dove è più facile sviluppare la propria impresa dove è più facile condurre una vita vicina ai servizi che la società di oggi può offrire.
Non stiamo parlando di grandi servizi, non necessariamente la gente si sposta per andare vicino ad un'università, ma quando pensiamo ai nostri piccoli Comuni, pensiamo a situazioni dove non c'è più uno sportello bancario, dove non c'è più un ufficio delle Poste, dove non c'è più un panettiere e il bar è chiuso, dove magari la ristorazione è aperta soltanto nei week-end e non ci sono farmacie. Quelli che per noi sono esercizi commerciali e di riferimento della quotidianità che diamo per scontati, in alcuni territori, invece, sono difficili da raggiungere e, per una parte di questa popolazione, questa difficoltà può diventare importante. Questo vale per chi magari è più anziano e ha difficoltà a muoversi, ma ci sono anche le difficoltà di una famiglia con più figli, che deve gestire la logistica e la distribuzione del ménage familiare su un territorio più ampio, perch non è tutto raggiungibile a piedi o nell'immediato circondario.
Che cos'è la cooperativa di comunità? E' una cooperativa come le altre, ma nella quale i soci sono per la maggior parte individuati tra coloro che risiedono in un preciso bacino territoriale pre-identificato. Quindi, sono per la maggior parte quelli di quella zona lì, che si mettono insieme perché vogliono offrire più servizi alla loro comunità di riferimento. Si tratta di servizi che, presi individualmente e separatamente, non sarebbero economicamente remunerativi, perché se in un paese abitano 100 persone e si deve vendere il pane a quei 100, sicuramente non esce lo stipendio per la persona che fa quel mestiere. Se, invece, si uniscono a tanti altri servizi, tutti insieme raggiungono una dimensione economica significativa e sufficiente per garantire sia la remuneratività dell'impresa e la sua sostenibilità sia un contesto lavorativo e di sviluppo che può essere anche attrattivo per un giovane che voglia impegnarsi nella propria comunità e che non debba per forza andare a cercare la fortuna altrove.
La battuta con cui si raccontano queste cooperative è che sono quelle cooperative dove ogni giorno oppure ogni mezza giornata il socio lavoratore fa un lavoro diverso. Questo vale per i giorni o vale per le stagioni perché magari quella stessa cooperativa può occuparsi della messa a reddito del patrimonio boschivo (enorme nella nostra Regione) nelle stagioni invernali e di attività votate alla ricreazione, al turismo e all'accoglienza durante i mesi estivi.
Ci sono tantissimi comuni, dove peraltro sono attive cooperative o associazioni che addirittura tengono in piedi piccolissimi impianti di risalita, che però lavorano magari solo al sabato e alla domenica e neanche tutti, proprio perché da soli non bastano a remunerare. Quindi, c'è la Proloco, magari c'è la vecchia società operaia del paese oppure, come capita in alcuni paesi, c'è addirittura una vecchia cooperativa, perch come vi dicevo - è una versione aggiornata di una risposta che i nostri territori si erano già dati all'inizio del secolo scorso.
Molte di queste esperienze sono continuate e alcune di queste si sono esaurite. Oggi è in atto una riscoperta di quegli strumenti perch rivisitati e riadattati ai tempi di oggi, consentono un ritorno alla vita che si accompagna ad un rinnovato interesse della parte più giovane della nostra popolazione a ritornare a vivere in quelle porzioni di territorio in quanto se ne apprezzano i valori, la salubrità della vita e il contesto in cui far crescere la propria famiglia. Però tutto questo diventa appetibile soltanto a fronte del fatto di poter avere un contesto economico e di servizi alla vita quotidiana che sia almeno sufficiente.
Non basta solo questo, perché di questi temi abbiamo parlato altre volte.
Parliamo della connettività alla rete, parliamo delle reti stradali parliamo dei servizi scolastici. Tutto questo sta in un contesto più ampio e non sono questi strumenti che risolvono tutti i problemi, però offrono una prospettiva concreta e io direi anche sfidante e stimolante sia a chi già risiede in questi posti e non li vuole abbandonare e che ha bisogno di una prospettiva concreta, sia a chi invece li vuole recuperare, perch magari la sua famiglia, le sue origini sono afferenti a quel territorio o semplicemente, perché è interessato a cambiare prospettiva e ad abbandonare la vita di città; peraltro, l'esperienza di questo anno, anno e mezzo che abbiamo alle spalle ha dato e sta dando un forte incentivo a questo tipo di riscoperta da parte della popolazione e noi dobbiamo accompagnarlo.
Le cooperative di comunità sono delle cooperative esattamente come tutte le altre, ma accettano di darsi, nel loro statuto, alcune limitazioni, in particolare, come vi dicevo, al territorio di riferimento della maggior parte dei soci e a un territorio di riferimento per la maggior parte dei servizi; ripeto "maggior parte", quindi non si tratta di qualcosa di esclusivo, né per i soci e nemmeno per le attività, perché non vogliamo porre limiti alla crescita, ma al cuore, diciamo, è evidente e in questo legame strettissimo con la comunità d'appartenenza. Questo vale tanto per i soci lavoratori, ma soprattutto per l'altra figura di socio, che è tipica della cooperativa, cioè il socio volontario, colui che presta la propria opera volontariamente, perché sente un legame di appartenenza, in questo caso, con la cooperativa e con il territorio di riferimento della cooperativa. E soltanto in questo modo possono stare in piedi e costruire la loro sostenibilità economica.
Proprio perché lo strumento è già quello che esiste, non esiste ancora una normativa nazionale specifica, sono numerose le Regioni che, invece, sono già intervenute; penso alla Liguria, alla Lombardia, alla Toscana all'Umbria e alla Campania, che non soltanto hanno già normato lo strumento, più o meno come ci apprestiamo a fare anche noi, anche per evitare che il termine venga abusato e che, quindi, cooperative che nulla hanno a che fare con la comunità e con quel territorio si possano tra virgolette "fregiare" di questo titolo, inducendo in confusione l'interlocutore.
Lo hanno fatto (ed è quello che ci apprestiamo a fare anche noi), perch valutando positivamente quello strumento di contrasto allo spopolamento, di lotta al degrado edilizio, urbano, sociale e al mantenimento in vita nelle nostre comunità territoriali, hanno inteso sostenerlo anche economicamente con strumenti messi a disposizione. Da questo punto di vista - e concludo prima di passare ad anticipare l'illustrazione degli emendamenti in modo congiunto, per me è importante oggi non tanto quello che noi mettiamo in legge dal punto di vista degli strumenti a disposizione per il sostegno alla clausola finanziaria che abbiamo individuato, eccetera, ma è più importante l'individuazione di questa categoria giuridica, perché questa può entrare nel lessico, nelle priorità e negli obiettivi che la Regione già si propone con molti strumenti che ha attivi e che sta portando avanti per tutto quello che concerne il sostegno a chi abita in particolare nelle nostre zone montane, nelle zone a rischio di spopolamento e a bassa densità abitativa.
Abbiamo già gli strumenti; ora individuiamo un'altra categoria che di quegli strumenti può diventare un soggetto sostenuto e che può contribuire attraverso una prospettiva nuova, a lottare contro fenomeni che noi abbiamo già individuato come problematici e rispetto ai quali abbiamo già messo, su altre linee, risorse, strumenti, finanziamenti e interventi regionali a 360 gradi.
Illustro congiuntamente i tre emendamenti. Il primo. Abbiamo inteso, con il collega relatore Preioni, definire meglio l'ambito di riferimento della cooperativa di comunità, che non è soltanto in prevalenza quella di una porzione di territorio, ma deve avere al suo interno anche alcune caratteristiche; quindi, non vale per qualsiasi territorio, ma questo era già intuibile dalla descrizione che facevo poco prima. Nell'emendamento lo specifichiamo ulteriormente e definiamo che si tratta certamente di una porzione di territorio, che a questa deve afferire la maggior parte dei soci e la maggior parte delle attività, ma dev'essere anche una porzione di territorio con alcune caratteristiche ben precise, come il rischio di spopolamento, il degrado edilizio e urbano, eccetera.
Secondo emendamento. Dopo un approfondimento che avevamo lasciato sospeso in Commissione, avevamo ipotizzato di consentire a questi soggetti (tra le possibilità e non tra gli obblighi) di avere all'interno dei loro Consigli d'Amministrazione e tra i loro soci anche gli enti pubblici; però, già nelle audizioni erano arrivate alcune perplessità, rispetto alle quali, in questi mesi, ci siamo presi il tempo per approfondire la compatibilità con la legge Madia, relativamente all'ingresso di enti pubblici all'interno della compagine sociale e agli effetti che questo poteva produrre sulla natura giuridica del soggetto cooperativo. Abbiamo dunque preferito, in linea con le osservazioni dubitative che sia ANCI che UNCEM avevano avanzato, eliminare questo riferimento lasciandolo a un successivo approfondimento.
Infine, da veri piemontesi concreti, con un terzo emendamento, abbiamo anche specificato che la maggior parte dei soci deve essere afferente al territorio di riferimento, ma per i soci sovventori, cioè quelli che arrivano e portano le risorse, questo limite non lo applichiamo: ci vanno bene tutti, basta che abbiano piacere di contribuire. È una battuta, ma penso che faccia parte della quotidianità di molti di noi, che magari vivono a Torino, in una grande città, ma sono originari di altre zone del Piemonte: pur non essendo lì residenti, sono convinto che contribuirebbero e parteciperebbero più che volentieri alla rinascita del loro paese, della loro frazione e della loro piccola comunità. Quindi, visto che sappiamo che questo moto di simpatia lega molti abitanti della pianura e della città a tante località a margine del nostro Piemonte, da cui arrivano le nostre famiglie, porre un limite poteva essere veramente non soltanto ingiusto, ma anche limitante per lo sviluppo di questo tipo di attività, per cui abbiamo inteso specificare che i sovventori li prendiamo tutti: basta che portino risorse.



PRESIDENTE

Grazie.
È aperta la discussione generale. Non essendoci Consiglieri che intendono intervenire in discussione generale, prima di concluderla, chiedo alla Giunta se vuole prendere la parola. Dichiaro dunque chiusa la discussione generale.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Mettiamo a verbale la votazione favorevole del Vicepresidente Salizzoni.
ARTICOLO 2 Sull'articolo 2 insistono tre emendamenti del Consigliere Valle già illustrati.
Emendamento rubricato n. 2) presentato da Preioni, Valle.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 3) presentato da Preioni, Valle.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 4) presentato da Preioni, Valle.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Non essendovi richieste di intervento, procediamo con la votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Non essendoci richieste di intervento per dichiarazioni di voto, metto in votazione l'articolo 2).
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 3 Non essendoci richieste di intervento per dichiarazione di voto, pongo in votazione l'articolo 3.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) L'Assessore Tronzano dà per illustrato l'emendamento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n.1) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Non essendoci richieste di intervento per dichiarazione di voto metto in votazione l'articolo 4.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4 come emendato Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 5 Non essendoci richieste di intervento per dichiarazione di voto metto in votazione l'articolo 5.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 6 Non essendoci richieste di intervento per dichiarazione di voto metto in votazione l'articolo 6.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Non essendoci richieste di intervento per dichiarazione di voto sull'intero testo, metto in votazione l'intera proposta di legge.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
La proposta di legge n. 100 inerente a "Disposizioni in materia di cooperative di comunità" è dunque approvata.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Esame proposta di legge n. 98, inerente a "Sostegno alla coltura della canapa (Cannabis sativa L.) e alle relative filiere produttive"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 98, inerente a "Sostegno alla coltura della canapa (Cannabis sativa L.) e alle relative filiere produttive", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla III Commissione in data 13 maggio 2021.
Relatore di maggioranza è il Consigliere Gagliasso, che ha facoltà di intervenire per quindici minuti.



GAGLIASSO Matteo, relatore

Grazie, Presidente.
Gentili colleghi, oggi siamo qui per approvare una proposta di legge a prima firma del Consigliere Ivano Martinetti che ci permette di eguagliare altre Regioni italiane che su questo tema hanno già legiferato, come la Regione Veneto.
È un tema importante per i nostri territori, perché la stessa relazione che ci è stata fatta dagli uffici evidenzia quanto la coltura della canapa negli anni passati, prima del dopoguerra, fosse importante, perché offriva sostegno a molte famiglie piemontesi e garantiva possibilità di sviluppo per un territorio importante come la nostra Regione.
Questa proposta di legge, come ha anticipato lei, Presidente, è stata licenziata con favore da tutta la maggioranza e dall'opposizione. È stato un lavoro che è durato alcuni mesi e che ci ha visti comunque proporre emendamenti, sia da parte della maggioranza che dalla minoranza, per migliorare il testo; testo che oggi stiamo per votare e che ci aiuterà a colmare questo gap.
Presidente, mi consenta di leggere alcune delle finalità più importanti di questa legge, perché molto spesso, purtroppo, si confonde la coltivazione della cannabis con l'uso personale. Oggi non siamo qui per parlare di questo, ma della possibilità di creare delle filiere e ricevere anche dei contributi regionali per quelle imprese agricole che vorranno iniziare la coltivazione della cannabis.
La finalità più importante, a nostro avviso, è quella di favorire la creazione di filiere produttive che permettano al nostro territorio (vedasi, ad esempio, il distretto di Carmagnola) di creare possibilità di lavoro, non solo a chi lo produce, ma anche a chi la lavora e lo vende. Le filiere produttive della canapa possono infatti contribuire non solo all'aspetto agricolo, ma anche all'aspetto ambientale, perché la canapa pu essere usata anche per sostenere le biodiversità, che oggigiorno sono sempre più importanti all'interno del nostro territorio; parliamo, dunque di una coltura ecosostenibile. Si parla molto di ecosostenibilità, ma spesso non riusciamo a concretizzarne il principio.
Inoltre, promuovere anche lo studio e la ricerca. Dovremmo quindi incentivare gli studenti e le università a parlare e a lavorare su questo tema; la canapa, ad esempio, viene utilizzata anche per l'edilizia, per cui sia all'università che negli istituti tecnici può essere un buon mezzo per trovare delle soluzioni che magari oggi non vediamo, ma che in altre parti del mondo utilizzano già.
Negli ultimi anni il mercato mondiale della cannabis valeva circa 4,6 miliardi di euro e nei prossimi anni si prevede un aumento importante. Le filiere produttive di cui parlavamo prima sono importanti sia per l'aspetto lavorativo, ma anche per l'aspetto territoriale. Quello di Carmagnola potrebbe essere un esempio da divulgare, da far conoscere, un qualcosa di unico all'interno del nostro Stato che possa permettere a tutti di vedere finalmente i risultati di questa coltura, non solo sotto l'aspetto mediatico, ma anche dal punto di vista lavorativo.
L'ultima cosa su cui volevo soffermarmi, per non sforare i cinque minuti che mi ha concesso, Presidente, è proprio l'opportunità per molti ragazzi della mia età, che vedono l'imprenditoria agricola come una nuova frontiera, di poter coltivare la canapa: per quei territori spesso dimenticati, coltivare la canapa potrebbe rappresentare un buon mezzo per ottenere un sostegno finanziario alle aziende agricole.
Come abbiamo sottolineato in Commissione, il nostro Gruppo e tutta la maggioranza è sicuramente favorevole questa proposta di legge, tant'è che l'abbiamo votata e lo rifaremo anche oggi.
A tal proposito, vorrei ringraziare prima di tutto il proponente, il collega Martinetti, col quale abbiamo avuto un confronto importante, sia nella discussione in Commissione che in fase di trattazione degli emendamenti, anche per la sua apertura, che ci ha permesso di lavorare in un modo sereno. Ringrazio anche per le disponibilità economiche che assicurato la Giunta regionale, che non son poche: lo Stato su questo tema stanzia 750.000 euro, noi oggi ne andiamo a stanziare 84.000, cioè più del 10% di quanto prevede lo Stato. È senz'altro un aspetto importante. Bisogna comunque continuare su questo trend e non fermarci solo a questo. Anche in futuro, all'interno dei Piani di Sviluppo Rurale dovremo cercare di agevolare chi vorrà iniziare a coltivare la canapa, per far sì che tutti riconoscano l'importanza di questa coltura.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha ora la parola il relatore di minoranza, Consigliere Sarno. Il Consigliere Sarno cede la parola al Consigliere Martinetti, che ha pertanto facoltà di intervenire.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente e grazie anche al Consigliere Sarno che mi ha ceduto la parola.
La nostra proposta di legge, fin dall'inizio, ha avuto un solo intento quello di rilanciare l'antica tradizione piemontese della produzione canapicola. Se oggi verrà approvata questa proposta di legge sarà una vittoria per i piemontesi, una vittoria che andremo a dedicare al Piemonte perché quello dell'utilizzo della canapa agro-industriale è un settore importante dell'economia piemontese che nel passato è stato pesantemente penalizzato dalla concorrenza dei prodotti di derivazione sintetica. Ed è stato anche penalizzato, secondo me, da questioni ideologiche sbagliate.
Ad oggi, ha un futuro assolutamente in crescita e tutto da riscrivere perché se il mercato mondiale nel 2019 era stimato in un giro d'affari intorno ai 5 miliardi di dollari, si prevede che per il 2025 (che è domani signor Presidente) sia stimato intorno ai 26 miliardi di dollari. È quindi una crescita veramente importante.
Devo fare un plauso alla Giunta regionale che ha creduto in questo progetto, oltre che a tutti i Consiglieri con cui abbiamo collaborato per portare una legge utile alla nostra Regione. La Giunta, attraverso un emendamento, durante la discussione del bilancio di previsione, ha consentito lo stanziamento di 252.000 euro suddivisi nel prossimo triennio.
È una cifra che avremmo auspicato più alta, perché c'è veramente molto lavoro da fare.
Gli obiettivi principali li ha ricordati in parte il Consigliere Gagliasso e sono, tra gli altri, il raccordo delle filiere, ma c'è molto lavoro da fare anche per quello che riguarda la meccanizzazione nelle fasi di coltivazione e di raccolta, così come durante la fase di movimentazione e di stoccaggio, perché parliamo di un prodotto che, per sua natura, è piuttosto impegnativo ed ingombrante. Quindi, è necessario intervenire maggiormente dal punto di vista economico rispetto a quello che è stato fino ad ora. Era importante per noi dare un segnale di partenza su questo settore che da troppo tempo era in fase di stallo.
Daremo un sostegno concreto a questa filiera e, come abbiamo detto in Commissione, si auspica che si possa arrivare alla creazione di un distretto canapicolo che ci distingua anche in questo. Noi abbiamo tantissime eccellenze in Piemonte e chissà che veramente non si possa far tornare questa produzione ai fasti gloriosi che ha vissuto nel passato. È l'oro verde del Piemonte: è definito così questo prodotto per i suoi svariati utilizzi, dal settore agro-alimentare a quello biomedico, a quello tessile. Ultimamente è anche utilizzato in bioedilizia.
È un prodotto che rientra pienamente in questo particolare momento storico in cui tutte le forze politiche sembrano essere orientate ad una maggiore attenzione alla sostenibilità. Mi riferisco alla famosa "transizione ecologica" che dobbiamo veramente continuare a perseguire.
La canapa è un prodotto che ha delle caratteristiche che rientrano pienamente in questo progetto, per il basso utilizzo di acqua. Infatti, non ha bisogno di grandi fonti idriche e, soprattutto, di tutti quei trattamenti odiosi come pesticidi e fitofarmaci. Oltre a questo, ha anche la capacità di grande assorbimento di CO2 e fissa maggiori quantità di carbonio nel terreno rispetto ad altre coltivazioni.
Questo è solo un punto di partenza e credo sia necessario, d'ora in poi dare continuità a questa legge, che è veramente un primo step per valorizzare e promuovere questo settore. Dobbiamo continuare a lavorare su questa strada ad ogni livello. Noi abbiamo dato un segnale importante, così come altre Regioni, ma dobbiamo convincere anche il Parlamento della bontà di questo prodotto e di quelli che possono essere gli sbocchi di questo mercato. È necessario andare a svolgere un lavoro anche a livello europeo dove troppo spesso ci sono state delle incomprensioni. Bisogna veramente fare un lavoro a 360° per ridare a questo prodotto lo spazio che merita.
Rivolgo un ringraziamento doveroso a tutti i Consiglieri che hanno collaborato a questo progetto, alla Giunta e in ultimo, ma non ultimi, ai miei colleghi Disabato e Sacco che hanno creduto fin dall'inizio a questo progetto. Si tratta di un progetto a cui abbiamo lavorato per molto tempo.
Ringrazio anche i nostri collaboratori, il dottor Degiorgis e la dottoressa Clizia Nappi.



PRESIDENTE

Ha ora la parola il relatore di minoranza, Consigliere Sarno; prego.



SARNO Diego, relatore

Grazie, Presidente.
La proposta di legge, che abbiamo discusso in Commissione, ha diversi obiettivi, alcuni dei quali già citati dai colleghi. Nello specifico, ci teniamo, come abbiamo già fatto in Commissione, a dare sostegno a questa proposta e abbiamo anche introdotto un paio di emendamenti su un tema collegato e specifico. Una proposta che ha quattro caratteristiche, per noi positive, in particolar modo, e che risponde a quattro esigenze vecchie, da un lato, ma dando anche una risposta diversa e non scontata.
La prima è che questa proposta di legge, per la quale ringraziamo il collega Martinetti, proponente e primo firmatario, inserisce un'azione propositiva in risposta alla crisi pandemica. Sappiamo quanto, in questo momento, la perdita di molti posti di lavoro debba essere e sia una priorità della politica e delle istituzioni al fine di risolvere questo problema. La crisi pandemica, purtroppo, ha aggravato molte situazioni lavorative; molte persone, in particolare, le nuove generazioni, hanno perso occasioni di lavoro. Questa proposta di legge pone dunque le basi per ampliare e sviluppare uno spazio di mercato, uno spazio economico importante, ritornando anche al valore della terra e al lavoro della produzione agricola, ma non solo; apre spazi in termini di occupazione quindi dà una prima, ovviamente non esaustiva, risposta al tema della crisi. Pertanto, questa proposta trova il sostegno del Gruppo del Partito Democratico.
Il secondo elemento è lo sviluppo economico; sappiamo quanto, nel mondo, il tema della produzione della canapa sia oggi un asset strategico su diversi livelli, e questo lo si ricava soprattutto da alcuni dati. Pensiamo ai dati dell'ultimo periodo legato alla pandemia; ad esempio, in Canada ha trovato percentuali di crescita straordinari, aumentando del più del 50 l'occupazione, in particolare, dei più giovani.
In proposito, rivolgiamo un appello alla Giunta: la proposta partiva da una dotazione economica di 500.000 euro, ma siamo scesi a 84.000 euro l'anno. È ovvio che quegli 84.000 euro sono un punto di partenza, una sorta di start up per mettere gambe economiche a una buona proposta. Credo, però, che su questo punto il primo firmatario, ma anche l'altro relatore di maggioranza e tutti insieme. ci impegneremo per chiedere alla Giunta di aumentare la dotazione economica a sostegno di questa proposta, che fra poco diventerà legge della nostra Regione.
Il terzo aspetto è quello su cui, come partito, ci siamo soffermati e ringrazio il proponente, ma non solo, di aver accolto i due emendamenti che abbiamo proposto all'interno della Commissione, e cioè il tema della formazione. Se è vero che questo ambiente, se è vero che questo potenziale mercato, questa nuova struttura o sviluppo economico della nostra Regione è un settore che può sviluppare nuovi posti di lavoro e nuove economie, è anche vero che bisogna partire dalla formazione dei più giovani e delle nuove generazioni.
Come partito, abbiamo inserito, all'interno della proposta di legge, la volontà di costruire dei protocolli, sia con le Università sia con il mondo delle scuole superiori, ovviamente, coerenti per indirizzo - pensiamo al mondo agrario, ma non solo - proprio per costruire progetti formativi all'interno dei percorsi universitari o all'interno del piano dell'offerta formativa su cui, come Regione, abbiamo competenza.
Pertanto, abbiamo chiesto d'inserire questi emendamenti per costruire protocolli d'intesa e accordi per dire alle nuove generazioni di formarsi rispetto a questo mondo e al mondo della canapa, cioè partendo dall'età della formazione, di scoprire il mondo della canapa, di capire che cosa vuol dire la coltivazione, la produzione e la lavorazione della canapa rispetto a tutti i soggetti. a partire dall'edilizia piuttosto che su altri temi. Inserire questo prodotto formativo all'interno delle nostre università e delle nostre scuole superiori è un modo per far crescere quella sensibilità imprenditoriale e formativa su questo tema e rispetto a questo straordinario prodotto. Ecco perché abbiamo presentato quegli emendamenti, che sono stati ascolti.
Infine - e termino, Presidente, così uso meno del tempo a disposizione - il tema culturale, che, in parte, è già stato accennato. Questa proposta che parla della canapa in termini di produzione, in termini di coltivazione, in termini di lavorazione secondo diversi settori; questo apre una bella riflessione anche a livello nazionale sulla cultura generale della canapa.
Come regione, bisogna avere la capacità di fare un passo in più, perché la canapa vuol dire anche tanto altro; quindi, come diceva anche il collega Martinetti, forse, oggi insieme abbiamo abbassato un po' le barriere abbiamo crepato quel muro che sul tema della canapa, purtroppo ancora tanti hanno, sull'utilizzo in maniera diversa, che non è solo la produzione, che è l'oggetto di questa legge.
Ecco perché riusciamo - io spero - ad approvarlo all'unanimità: questa proposta e questa discussione in quest'Aula ha un elemento culturale importante e straordinario, cioè aprire una riflessione che vada oltre il contenuto di questa legge; spero che questo possa essere un elemento di confronto con gli altri Gruppi, con la maggioranza e con la Giunta per dare origine a un totale abbattimento (questo, Presidente, è un pensiero personale che tengo a manifestare), per ragionare insieme e senza preconcetti anche su quello che è il tema generale della legalizzazione. E' un tema che a me sta a cuore e mi piacerebbe, insieme ad alcuni, provare a costruire una riflessione, che nulla c'entra - lo ribadisco - con questa proposta di legge, ma mi piacerebbe, e con alcuni colleghi ne abbiamo parlato, aprire un tavolo di confronto, aprire una riflessione anche in questo senso.
Chiudo ringraziando davvero quest'Aula, ringraziando il collega Martinetti perché oggi facciamo un passo importante verso uno sviluppo economico straordinario e strategico che altri Paesi hanno già sviluppato. Noi, come Regione, come diceva il collega Gagliasso, ci arriviamo insieme ad altre Regioni; credo che questo faccia bene al Piemonte, ai piemontesi e permettetemi - anche e soprattutto alle nuove generazioni che si stanno affacciando a questo mondo e stanno investendo il proprio futuro e la costruzione della propria famiglia in questo ambito.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sono molto felice di contribuire a questo dibattito.
Con il collega Giaccone, già nel dicembre 2015 (quindi all'inizio della scorsa legislatura), abbiamo provato a dare un contributo alla discussione come dicevano i colleghi, anche dal punto di vista culturale.
Ha ragione il Consigliere Martinetti: c'è qualcosa di più che un'anomalia di mercato, per quello che è successo nel '900, dall'essere fra i più grandi produttori al mondo di canapa e fra i più grandi distributori di una materia che già allora dava diverse prospettive (da quella tessile a quella alimentare). Non c'erano ancora tutte le grandi innovazioni edilizie; non c'era ancora tutto quello che si poteva fare nel campo della bonifica, ma di sicuro, all'inizio del '900, tanto il nostro Canavese quanto i nostri territori come Carmagnola erano fra i più grandi produttori.
Lo dico ai colleghi: è inutile scindere le due discussioni. Questo testo giustamente lo fa - giustamente lo fa - ma le due discussioni sono collegate. Guardate che non è figlio di un'anomalia storica imprenditoriale, ma è figlia di una fatwa, una fatwa che proveniva dagli Stati Uniti, i primi che, tra l'altro, ne sono usciti con tanta più libertà.
Oggi, discutere negli Stati Uniti di questo mercato è qualcosa di normale dal punto di vista terapeutico, ma non solo. Di certo, la canapa lì ha dato mille sbocchi diversi all'imprenditoria. Fatemelo dire: poiché quella del proibizionismo è stata una stagione che ha fatto tanto male all'economia perché si è voluto anche dare un eccesso. Pensateci: i prodotti derivati dagli oppiacei hanno molte meno difficoltà a circolare, così come i suoi fiori, di quello che è successo per una piccola piantina.
Paradossalmente, questa pianta ha ancora tanta ideologia dietro. Ve ne racconto una, perché con il collega Giaccone, allora, abbiamo provato a rendere normale una cosa che non doveva neanche vedere in campo una legge.
Già da dieci anni era possibile prescrivere (come si dice Mario? Off label? Mettiamola così) i prodotti derivati dalla canapa. Siamo ancora in una vicenda assai strana, per cui in quegli anni, per fortuna, anche grazie a leggi come la nostra, si è riusciti a sminare quel campo ideologico, dando ovviamente la possibilità ai nostri medici di base e alle nostre ASL di prescrivere, per alcune malattie, la canapa terapeutica.
Perché parlo ancora di ipocrisia? Perché il progetto di legge Martinetti rischia di non bastare, se non facciamo tutti insieme un altro salto culturale? A voi sembra normale che, ancora oggi, la gran parte dei malati debba dipendere dalle importazioni straniere? Sarà normale che delle cooperative, che potrebbero autoprodursi un pezzo anche importante del nostro PIL, debbano ancora dipendere da autorizzazioni ministeriali che non arrivano mai e noi continuiamo a importare da multinazionali che stanno in Canada e che devono avere l'autorizzazione dei Paesi Bassi (unico Paese che ci ha visto un po' lontano, insieme alla Svizzera, che però sapete bene non far parte dell' Unione europea) per dare semplicemente una cura terapeutica? Voi sapete che, grazie proprio a quello che è stata questa pandemia, la gran parte di quel materiale è rimasto bloccato diversi mesi alle nostre dogane? Lancio una sfida all'Assessore Protopapa, ma più che altro perché inviti anche l'Assessore Icardi ad aprire una discussione (e lo faccia insieme agli Assessori competenti come Tronzano): perché non vogliamo dire davvero "yes we canapa"? Perché non possiamo insediare qua, in questo territorio piemontese, aziende che, non solo producano quel tipo di pianta per i destini tessili, alimentari e della bioindustria, ma anche dal punto di vista terapeutico? Perché non lo può fare un'impresa? Perché non lo possono fare i nostri Atenei? Tutto questo per dirvi che questa legge è necessaria ed è necessario andare ancora oltre per dare tutti noi un contributo alla discussione. Io vorrei lo dicevo al primo firmatario Martinetti, una DOCG della nostra canapa carmagnolese; vorrei rivedere il Canavese nei suoi grandi splendori di un tempo, ma, soprattutto, vorrei capire perché tutti insieme non facciamo questo salto di qualità. Perché non devono essere imprese italiane o cooperative italiane a dare un contributo, anche dal punto di vista della ricerca e medico? Perché dobbiamo stare lì, nel continuo conflitto? Perché anche la cannabis light, come sapete, più volte è stata messa in mezzo in questa discussione e più volte ha rischiato di chiudere tutta la filiera. Ecco, secondo me questa incomprensione va superata.
I militari di Firenze hanno dimostrato, con la loro produzione, che è possibile un'alternativa e non ci vogliono i muraglioni per lasciare fuori il peccato. Stiamo parlando di piante; stiamo parlando di medicina; stiamo parlando di uno sviluppo tecnologico che, ripeto, può portarci lontano tanto dal punto di vista alimentare quanto dal punto di vista tessile, ma soprattutto, dal punto di vista delle proprietà uniche di questa pianta per esempio, a bonificare siti inquinati o a essere un prodotto eccezionale per la nuova edilizia.
Per questo, ringrazio i primi firmatari e continuo a sperare che la Giunta possa convincere, prima o poi, i Ministeri competenti a insediare qua delle vere imprese, che facciano la differenza. Ce ne sono tante in Piemonte vanno aiutate a diventare più grandi, ma ci riusciremo solo se riusciremo ad abbattere gli ultimi tabù che continuano a esistere e questa ipocrisia tutta italiana, di comprare dall'estero quando, in qualche modo, gli insediamenti possono nascere di nuovo qui.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Vi ricordo di rivolgervi sempre verso la Presidenza quando parlate a microfono.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nicco; ne ha facoltà.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Ho chiesto ieri l'attrazione di questo disegno di legge con un ordine del giorno che ho presentato tre mesi fa e che, in qualche modo, ne costituisce il presupposto.
Dico subito, per chiarezza e per evitare equivoci, che l'ordine del giorno da me presentato si riferiva alla canapa industriale, quella tessile, cioè un tipo di coltura che forse è morfologicamente simile ad altri tipi di canapa, ma ha una quantità di THC nettamente inferiore, quindi non viene usata per uso psicotropo, ma per altri usi quali, in passato, la costruzione di cordami, tessuti ecc.
In tempi più recenti, in particolare negli anni '90, quando ha ricominciato ad essere coltivata dopo qualche decennio di crisi, è stata utilizzata anche in altri settori quale quello cartario, dell'edilizia e quello tessile. Nel 1998 si è fondata, per merito di alcuni carmagnolesi o degli abitanti del distretto carmagnolese, la principale Associazione a livello nazionale, l'Assocanapa.
Ricordo che solo nel 2019 sono stati coltivati ben 300 ettari da parte di 80 aziende nel Carmagnolese, ettari che nel 2020 sono diventati 500. Questo non è stata ancora sufficiente a soddisfare le richieste del mercato internazionale; occorre però fare una precisazione: cosa si coltiva nel Carmagnolese? Perché la filiera del Carmagnolese è una filiera di eccellenza a livello non solo piemontese, ma italiano? Non perché produce canapa, ma perché produce le sementi della canapa. Le sementi della canapa in particolare le due più pregiate, cioè il tipo Carmagnola e il tipo cosiddetto CS, vengono vendute ed esportate in tutto il mondo proprio dal territorio di Carmagnola e si coltivano successivamente in tutto il mondo.
Di conseguenza, è una coltivazione, non tanto quella della canapa, ma quella delle sementi della canapa, che ritengo che la Regione Piemonte debba supportare e debba incrementare, perché è una coltivazione sostenibile, biologica, tracciabile e, soprattutto, lecita.
Questo ordine del giorno, che spero sia approvato insieme alla proposta di legge che è venuta successivamente, chiede alla Regione Piemonte di fare tutto questo. La produzione di canapa e delle sementi dalla canapa è un'eccellenza che merita di essere valorizzata e supportata; spero quindi che venga fatto il primo passo con l'approvazione di questo ordine del giorno e con la legge che anch'io condivido e per la quale preannuncio il voto favorevole.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Nicco.
Sono iscritti ancora parlare in discussione generale il Consigliere Preioni e l'Assessore Tronzano ma, essendo oramai in dirittura d'arrivo alle ore 13.00, sospenderei la seduta per riprendere alle ore 14.00 con il question time e, successivamente, con il prosieguo della discussione sulla proposta di legge n. 98.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.55)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.05 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 741 presentata dal Consigliere Daniele Valle, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 742 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 744 presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 745 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n.
743 presentata dalla Consigliera Francesca Frediani, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 746 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi. Probabilmente, all'interrogazione a risposta immediata n. 743 della Consigliera Frediani risponderà l'Assessore Luigi Icardi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo fin d'ora che per le interrogazioni a risposta immediata è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per tre minuti e la risposta del componente della Giunta per cinque minuti; non sono previste repliche.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 742 presentata da Magliano, inerente a "Lunghe attese per le visite presso la Commissione Medica Locale Patenti di Torino e Collegno"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 742.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Come ben sa l'Assessore, la Commissione Medica Locale (CML) è la struttura costituita presso l'ASL Città di Torino che ha il compito di accertare i requisiti psicofisici in caso di revisione della patente di guida oppure in occasione del rinnovo, del conseguimento o dell'estensione della patente richiesti da persone con situazioni cliniche o età che possano far sorgere dubbi relativi all'idoneità e alla sicurezza della guida.
In Commissione Medica Locale Patenti sono valutati i seguenti casi: persone con perdita, limitazioni, difficoltà nel movimento e nel coordinamento degli arti, della colonna vertebrale e del corpo; persone con importante riduzione della vista; persone con riduzione dell'udito; persone affette da diabete, diabete con complicanze d'organo, epilessia anche pregressa malattie psichiche, endocrine o cardiovascolari; persone che hanno compiuto sessantacinque anni (per le categorie di patente di gruppo C) e sessant'anni (per quelle di gruppo D), nel caso in cui gli stessi intendano confermare le categorie superiori medesime; persone cui è stata disposta la revisione della patente (guida in stato di ebbrezza, detenzione e uso di sostanze stupefacenti, segnalazioni per invalidità, segnalazioni per verifica della persistenza dei requisiti d'idoneità psicofisica per la guida); persone segnalate dai medici certificatori.
Tali patenti "speciali" sono disciplinate principalmente dalla normativa contenuta nel Nuovo Codice della Strada.
Constatato che prima della pandemia la prenotazione della visita medica per i rinnovi/rilasci/revisioni delle patenti presso la CML da parte degli utenti avveniva direttamente presso gli sportelli di via Farinelli 25 e i tempi di attesa erano lunghi ma accettabili, a causa dell'emergenza epidemiologica attualmente gli sportelli sono chiusi, per cui è necessario inviare le domande tramite mail.
Rilevato che in seguito all'emergenza COVID-19 i tempi di attesa per ricevere appuntamento presso la CML Patenti si sono sensibilmente allungati, sono diverse le segnalazioni di utenti che da mesi sono in attesa di ricevere risposta alle mail inviate ai fini della prenotazione della visita medica presso la CML di Torino, via Farinelli 25, o utenti ai quali la CML di Collegno, via Martiri 30 Aprile n. 30, ha fissato un appuntamento a distanza di molti mesi (prime disponibilità a settembre).
I tempi d'attesa dovrebbero essere adeguati alle necessità degli utenti perché per molti di loro è lo strumento di lavoro, è lo strumento per condurre l'attività professionale. L'uso dell'automobile è spesso indispensabile per andare a fare la spesa, per andare al lavoro, per recarsi a fare qualche visita medica urgente.
Considerato che l'articolo 97 della Costituzione, come ben conosciamo, in linea con l'articolo 1 della legge n. 241/1990, prevede il principio di buon andamento della Pubblica Amministrazione, interrogo il Presidente della Giunta per sapere se questa Giunta abbia intenzione di intervenire nei confronti delle Commissioni Mediche Locali di Torino e Collegno affinché si eviti di accumulare ritardi nella programmazione delle visite mediche, creando situazioni di disagio tra gli utenti che invece aspettano solo la possibilità di essere esaminati per tornare ad avere la patente tornare ad avere la possibilità di lavorare e di muoversi utilizzando il proprio mezzo, avendo seguito il proprio percorso di riabilitazione o essendosi sottoposti al relativo esame.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Con riferimento alla sua interrogazione, ho voluto chiedere alle Aziende interessate, ossia alla TO3 e alla Città di Torino, notizie circa i ritardi da lei evidenziati.
L'ASL TO3 ci riferisce che in data odierna i tempi di attesa per la prenotazione dalla Commissione Medica Locale sono leggermente superiori (non gravemente peggiorativi rispetto al passato) a quelli degli anni precedenti. Questo, purtroppo, è legato alle modifiche gestionali dovute (tutte) all'emergenza COVID.
Per far fronte al distanziamento e alla necessità di evitare assembramenti sono state introdotte due nuove modalità riferite alle prenotazioni: dal 16 marzo la precedente modalità di prenotazione ad accesso diretto è stata sostituita da un servizio telefonico e da uno di posta elettronica. Per quanto riguarda le viste mediche, sono state sospese dal 24 marzo al 17 maggio. Purtroppo questo ha comportato dei ritardi (le visite, ovviamente sono state sospese a causa della pandemia). Alla ripresa delle visite quindi dal 17 maggio - si è provveduto, sempre in relazione alle tematiche emergenziali, a limitare il numero dei passaggi in Commissione (venti passaggi a seduta); successivamente è stato aumentato (attualmente da ventisette a trenta passaggi a seduta). Questo per necessità di sanificare e per esigenze legate al COVID.
Queste due componenti hanno fatto aumentare i tempi d'attesa. Nonostante queste difficoltà - riferisce la TO3 - si è cercato di mantenersi in media con i tempi d'attesa, anche con un'implementazione di una seduta settimanale, dal 19 febbraio al 31 luglio (tutti i venerdì mattina, a differenza di prima, è aperta questa sessione in più), per cui si spera di tornare a breve ai tempi canonici pre-COVID.
Tanto per citare due numeri: nel 2019 gli accessi presso la Commissione Medica sono stati 9.580, nel 2020 sono stati quasi 6.998. A oggi, sono stati significativamente di meno, cioè 3.540.
Si precisa ulteriormente che presso l'ASL TO3 vengono prenotati anche gli utenti di altre Aziende, di TO4 e di TO5, per cui c'è un notevole carico di questa Commissione. Adesso magari valuteremo una più equa redistribuzione.
Per quanto riguardale problematiche sottolineate dall'ASL Città di Torino ci riferiscono che per motivi di prevenzione COVID, onde evitare assembramenti nei locali d'attesa, le convocazioni al momento non possono essere superiori alle venticinque unità ogni quattro ore di attività. Il tempo di risposta alle mail, che è un sistema di risposta attivato, è di due-tre giorni lavorativi e il tempo di prenotazione della visita in Commissione Medica Locale è inferiore ai tre mesi. I tempi di attesa per il rinnovo patente all'ASL Città di Torino non sono aumentati rispetto a prima.
Si ricorda, infine, che in seguito all'epidemia COVID, che ha pressoch abolito per un anno le prestazioni sanitarie non urgenti, tutte le patenti sono state prorogate a più riprese in tutta Italia da circolari ministeriali ad hoc. Pertanto, le patenti scadute dal 31 gennaio al 30 giugno 2021 hanno goduto di proroga di almeno dieci mesi e, potrei dire tempi ben superiori ai tempi d'attesa della Commissione.
In ogni caso, vigileremo affinché siano implementate ulteriormente le sedute e si torni ai tempi di attesa pre-COVID e anche migliori compatibili con le esigenze dell'utenza.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 741 presentata da Valle, inerente a "Prestazioni aggiuntive personale infermieristico"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
741.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con quest'interrogazione ci interessava fare il punto circa le risorse che la Regione ha previsto con l'intesa del 9 marzo 2021 con le organizzazioni sindacali del comparto, relativamente alle prestazioni aggiuntive che alle professioni sono richieste per portare avanti la campagna vaccinale. Il 30 aprile, in particolare, la Regione deliberava, a seguito del recepimento di quest'intesa, uno stanziamento di un budget massimo di quattro milioni di euro, suddiviso ovviamente tra le varie Aziende, secondo l'impiego e delle necessità.
Atteso che la campagna vaccinale in realtà è andata avanti anche successivamente con un impegno molto forte e stante la preoccupazione che esiste nel comparto in questo momento, ci interessava sapere se la cifra è sufficiente, se è interamente impegnata, quali previsioni di spesa ci sono in generale e quali tempi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Valle per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente, ma sarò più breve.
Il budget dei quattro milioni, di cui alla DGR n. 113150, è finalizzato, in particolare, a fronteggiare le situazioni in cui non vi siano le condizioni per un rapido reclutamento di personale a tempo indeterminato o determinato, secondo i numerosi bandi emanati dal DIRMEI e dalle varie Aziende sanitarie.
L'importo è stato ripartito in relazione al tetto di spesa di ciascuna Azienda ed è stato ripartito in base al personale del comparto presente in ogni singola Azienda e anche allo storico delle attività svolte in prestazione aggiuntiva per gli anni 2019-2020.
La scorsa settimana è stata avviata presso le Aziende sanitarie una specifica rilevazione con scadenza al 21 maggio, finalizzata a definire con precisione i piani di attività programmata di prestazioni aggiuntive per l'anno 2021 e il consuntivo delle prestazioni aggiuntive per il mese di gennaio-aprile 2021, in modo da acquisire ulteriori elementi funzionali alla revisione del suddetto budget, anche in relazione alle differenti capacità assunzionali delle varie Aziende, quindi è una misura alternativa all'assunzione, questo va detto.
Pertanto, è stato assegnato un budget di quattro milioni, ma da ultimo, con nota n. 12494 del 31 marzo, la Direzione Sanità ha comunicato alle Aziende sanitarie, nelle more dell'adozione di specifico provvedimento, la possibilità di ricorrere alle prestazioni aggiuntive per le attività vaccinali (medici, personale infermieristico e assistenti sanitari) per un tetto massimo regionale pari a 7.364.000 euro, come da legge n. 178/2020 modificata dal decreto legislativo n. 41/21.
Devo anche ricordare che, oltre a queste prestazioni aggiuntive regionali che sono state da ultimo disciplinate con uno specifico accordo con le rappresentanze sindacali, ci sono ulteriori sette milioni, che sono stati distribuiti alle varie Aziende, di prestazioni aggiuntive che arrivano dal Governo. Di conseguenza, il monte delle prestazioni aggiuntive è piuttosto elevato, sono quattordici milioni, ma è uno strumento che dev'essere alternativo o, meglio, residuale rispetto all'assunzione di personale.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 744 presentata da Rossi, inerente a "Problematica distribuzione vaccini per i medici di medicina generale"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
744.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Sappiamo che la campagna vaccinale è nel pieno del suo svolgimento e rappresenta un complesso percorso, ma necessario per superare l'emergenza sanitaria ed economica legata alla pandemia da COVID. Alla data del 15 maggio, in Piemonte erano state somministrate circa due milioni di dosi pari circa al 90% di quelle consegnate.
Inoltre, sappiamo che, anche su indicazione del Commissario straordinario Generale Figliuolo, da lunedì a livello nazionale e per il Piemonte da venerdì, sarà possibile procedere anche con le vaccinazioni per gli over 40. Anche il Presidente Ciro ha dichiarato di voler garantire entro l'estate la almeno prima dose a tutto il Piemonte.
È evidente che, affinché il tutto possa procedere, è necessaria la collaborazione di tutti gli operatori sanitari e, in particolare, dei medici di medicina generale, con i quali la Regione Piemonte ha firmato un protocollo già il 19 gennaio 2021, prima Regione in Italia.
Purtroppo, però, proprio con i medici di medicina generale abbiamo un problema legato alle adesioni; da un lato, perché meno della metà (circa un terzo del totale) ha aderito e, dall'altro, perché, nelle ultime settimane il numero dei medici di medicina generale che aderisce alla campagna di vaccinazione è diminuito.
Do dei numeri: in base al report consegnato ai Consiglieri regionali ogni giovedì o venerdì, il 13 maggio risultavano 962 medici vaccinatori, mentre il 5 maggio 985 e il 26 aprile 1.012. Vedete come, andando avanti nel tempo, diminuiscono.
Questo è legato a diversi fattori, ma uno che ci viene segnalato Presidente, è legato alla difficoltà dell'approvvigionamento dei vaccini.
Questo ci viene segnalato sia medici sia dai Sindaci: succede che molti medici aderiscono, ma, per un accordo che la Regione probabilmente ha fatto con Federfarma, riescono a ricevere solamente un numero di dosi insufficiente per vaccinare un numero sufficiente di cittadini. Questa difficoltà dell'approvvigionamento, legata anche al fatto che ci sono differenze tra chi vaccina nel proprio studio ambulatoriale (quindi ha ricevuto perlopiù AstraZeneca e Johnson&Johnson) e chi invece va negli hub dove riesce a utilizzare Moderna e Pfizer, ha creato una confusione, con anche delle tensioni sia con i cittadini sia con i Sindaci, perché non si riesce a capire se, effettivamente, i medici di medicina generale riusciranno ad avere le dosi necessarie.
A questo si aggiunge, Presidente, il fatto che c'è una specie di doppio binario (almeno fino a oggi, vediamo se nelle prossime ore le cose cambieranno) legato alla condivisione delle agende, nel senso che anche nei passi avanti fatti dalla piattaforma, che finalmente aveva inserito la decade (forse adesso arriverà anche la data dopo quarantotto ore), avevamo un doppio binario tra chi veniva vaccinato dal SISP e chi invece veniva vaccinato e, quindi, richiamato dal medico di medicina generale.
Anche sulla questione delle agende, in realtà, è necessario fare chiarezza per i prossimi giorni, perché gli stessi medici non sanno ancora cosa succederà con le loro agende.
L'interrogazione, Presidente, è posta alla Giunta e all'Assessore competente per sapere come la Regione intende superare le criticità legate alla campagna vaccinale nella prossima fase, con particolare attenzione alla distribuzione dei vaccini ai medici di medicina generale e alla condivisione delle agende, al fine di consentire a tutti i cittadini di ricevere un appuntamento al momento della prenotazione del vaccino.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ci sono alcune piccole imprecisioni.
Siamo al 95% delle dosi somministrate e, per quanto riguarda i medici di base, che sono una risorsa per noi importante, ne abbiamo circa un migliaio che hanno aderito alla vaccinazione vaccinando nei nostri hub (qui il problema non si pone) e un altro migliaio e 980, che oscilla, come lei ha citato, che ha preferito vaccinare nei propri studi in modo organizzato.
Ho ben presente le difficoltà, però sono difficoltà - permettetemi di dire molto mutuate, quindi l'importanza del medico di base ce l'ho ben presente. Siamo stati i primi in Italia a fare l'accordo con i medici di base e i farmacisti, per una logistica: con i farmacisti, di distribuzione del vaccino; con i medici di base, per la vaccinazione. Questo è già successo a gennaio e lei lo ha citato.
Ci sono stati cambiamenti considerevoli: ricorderete che ci sono vaccini mRNA messaggeri che hanno una catena del freddo (da -80°, poi a -20°) che presentano difficoltà logistiche considerevoli. D'altra parte, si era deciso di dare ai medici di base i vaccini che avessero una catena del freddo diversa e una maneggevolezza migliore, come AstraZeneca.
Non ritorno su tutte le vicende che hanno coinvolto AstraZeneca, ma la stessa maneggevolezza ce l'ha Johnson&Johnson, che è un vaccino che oggi stiamo distribuendo, in via prioritaria, ai medici di base.
È vero quello che ha detto, cioè che ci sono agende parallele, ma il problema è che abbiamo poco Johnson &Johnson e tutto quello che abbiamo lo giriamo ai medici di base.
Un secondo tema importante è che AstraZeneca, a un certo punto, prima si poteva utilizzare soltanto per gli over 55, poi per gli over 65, poi a un certo punto AIFA ha ancora cambiato le disposizioni e adesso preferibilmente, per gli over 60.
Noi stiamo finendo quelle categorie e quindi, andando sotto gli over 60, il problema è ancora maggiore. La strada che stiamo percorrendo (e abbiamo un incontro oggi con Federfarma e domani con i medici di base) è di valutare la possibilità di fornire, ai medici di base, anche vaccini mRNA messaggeri, in modo da risolvere completamente il problema.
Abbiamo avuto contezza in questi ultimi giorni. Già da prima, sapevamo che EMA e AIFA stavano lavorando per una modifica delle disposizioni sulla conservazione di questi tipi di vaccino. Ci sono le prime anticipazioni di stampa, ma credo che nei prossimi giorni riceveremo queste modifiche che renderanno probabilmente possibile rifornire, attraverso il sistema di Federfarma delle farmacie, i medici di base dei vaccini. A questo punto, il problema sarà risolto e avremo la stessa possibilità di vaccinare negli studi e nei nostri centri.
Inoltre, volevo ricordare che, in questa fase, le dosi di Johnson&Johnson in consegna sono destinate allo sconfezionamento e alla distribuzione tramite le farmacie (come dicevo prima) e ai medici di medicina generale per la vaccinazione dei propri assistiti.
Pertanto, in attesa che arrivino ulteriori disposizioni di EMA e AIFA, noi riserviamo tutta la parte di Johnson&Johnson, cioè quella parte di AstraZeneca o Johnson&Johnson che è maneggevole e che oggi siamo in grado di distribuire, ai medici di base. Non appena - e credo che sia questione di qualche giorno - ci sarà la modifica della catena del freddo rispetto ad altri vaccini quali Pfizer e Moderna, allora con le farmacie, con cui stiamo parlando già da settimane, riusciremo a fornire i medici di base nonché le farmacie stesse, del numero necessario di dosi per eliminare questo problema, di cui ho piena consapevolezza.
Aggiungo, infine, che il tema vero non è tanto questo (senz'altro, dare i vaccini ai medici di base), ma il fatto che stiamo consumando il 95% delle dosi che riceviamo. Somministriamo 30-35 mila dosi al giorno, ma potremmo farne tranquillamente il doppio - non ho nessun problema ad ammetterlo - se riuscissimo ad avere sufficienti dosi, tali da poter fornire medici farmacie, altri cinquanta privati che stanno aspettando le dosi e anche tutte le aziende che, fra qualche giorno, potranno partire a vaccinare.
Certamente forniamo i vaccini ai medici di base in modo da equiparare le liste d'attesa e da non creare inconvenienti con una catena del freddo più agevole, così come sarà definita da EMA e AIFA ma, d'altro canto, il problema più cogente è il numero di dosi che sono a disposizione delle Regioni: le utilizziamo tutte.
Ripeto, potremmo fare il doppio, se ce ne dessero il doppio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 745 presentata da Grimaldi, inerente a "Stato di attuazione della gratuità del NIPT test in Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
745.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Marco Grimaldi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
L'Assessore sa bene che la medicina moderna offre alla donna un ventaglio di possibilità per arrivare a una diagnosi prenatale - ovvero un insieme d'indagini, sia strumentali sia di laboratorio - che hanno lo scopo di monitorare alcuni aspetti dello stato di salute del feto durante la gravidanza, dalle prime fasi dello sviluppo embrionale fino ai momenti che precedono il parto.
Secondo l'Istituto Superiore di Sanità, nella popolazione generale, la probabilità di avere un bambino con un problema presente dalla nascita (congenito) è pari a circa il 3%; nell'1% dei casi si tratta di anomalie che riguardano i cromosomi o il DNA, negli altri casi di malformazioni congenite o di altre malattie.
Non sto a ricordare tutto il senso che ci ha portato a dire che, tra gli strumenti a disposizione della medicina per giungere alla diagnosi prenatale più sicura possibile, ci sono il test integrato, il test combinato del primo trimestre, il tritest (o test di Wald), l'amniocentesi il prelievo dei villi coriali e il NIPT test.
Il NIPT test è un test prenatale che si effettua sul DNA fetale. Si tratta di uno screening prenatale non invasivo, quindi privo di rischi sia per il feto sia per la mamma, e che si effettua con un semplice prelievo di sangue materno periferico a partire dalla decima settimana.
In particolare, il NIPT test consente di prevedere, con un alto grado di attendibilità, alcune alterazioni dei cromosomi, cioè le trisomie 21 (sindrome di Down), la sindrome di Edwards e la sindrome di Patau già dalla decima settimana.
Per sua natura, il NIPT test è un esame importantissimo, in grado di identificare il rischio nel 99% ma, soprattutto, in tutta Italia - a eccezione della Toscana, che prevede un piccolo rimborso per reddito, e dell'Emilia Romagna, che ha finalmente deciso di renderlo gratuito indipendente dall'età - il test può essere eseguito privatamente.
Come lei sa, i costi sono altissimi. Proprio in Emilia Romagna l'introduzione del NIPT test è stata valutata positivamente e ha abbattuto drasticamente i costi nel privato. L'Osservatorio regionale per l'innovazione dell'Agenzia ha analizzato, assieme a un tavolo misto, i dati scientifici a livello internazionale e formulato raccomandazioni. Proprio per questo il Consiglio regionale del Piemonte il 3 febbraio ha approvato due ordini del giorno: il primo a mia firma, avente a oggetto "Gratuità del NIPT test per tutte le donne residenti in Piemonte"; il secondo a firma della Consigliera Zambaia, avete a oggetto "Valutazione della fattibilità dell'introduzione del test del DNA", dove s'impegnava la Giunta regionale a valutare l'introduzione del NIPT test per tutte le donne in stato di gravidanza residenti in Piemonte, indipendentemente dall'età e della presenza dei fattori di rischio.
Con il secondo atto, quello della Consigliera Zambaia, le chiedevamo di "farsi promotore, all'interno della sede nazionale competente" - cioè la Commissione Salute - "dell'esigenza di inserire il NIPT test all'interno dei LEA".
Che cosa le chiediamo, Presidente? Ci sono migliaia e migliaia di giovani famiglie che spendono dai 500 ai 600, 700, 800 euro privatamente per fare un test perché, comunque, è meno invasivo degli altri. Capisco chi ha delle remore dal punto di vista ideale e ideologico, anche se non le condivido credo che la struttura pubblica debba superare queste remore - ma il punto è che noi i test li facciamo e non è che non hanno un costo. Questo è considerato il test del futuro; addirittura, con la pandemia si poteva fare il prelievo a casa. Ora, è assurdo che solo chi se lo può permettere abbia questa possibilità.
Assessore Icardi, lei sa benissimo che al Sant'Anna sono già avanti con la sperimentazione, sono pronti a farlo anche su tutta la comunità torinese.
Noi le chiediamo semplicemente a che punto è la delibera e come intenderà dare seguito ai nostri ordini del giorno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ricordo bene che la discussione sui NIPT test è stata molto articolata.
In realtà, anche l'Emilia Romagna ha fatto una sperimentazione sull'area di Bologna, ma non c'è nessuna Regione che l'abbia attivato in forma gratuita su tutto il territorio e per un motivo anche molto semplice. Si tratta di esami che ancora non sono riconosciuti come LEA, ma sono degli extra LEA quindi hanno anche una disciplina diversa.
Presso la Città della Salute di Torino è stato identificato il Centro di riferimento regionale per la genetica medica, che si occupa anche della diagnosi prenatale di malattie genetiche, dopo i test invasivi.
A tal proposito, l'Assessorato alla Sanità, dopo tutte le discussioni e dopo tutti gli incontri che abbiamo avuto su questa materia, si è fatto promotore all'interno della sede nazionale competente - e cioè presso la Commissione Salute dalla Conferenza delle Regioni - dell'esigenza di inserire il NIPT test all'interno dei LEA proprio per dargli una valenza diversa, affinché tutte le Regioni italiane possano intraprendere il cammino verso la sua promozione, senza le limitazioni dei bilanci sanitari.
La fattibilità - quindi siamo anche stati promotori della fattibilità all'interno del Sistema Sanitario Regionale attraverso uno studio scientifico effettuato con i principali operatori del Progetto in Piemonte.
Relativamente proprio a questi impegni, l'Assessorato ha chiesto sia all'Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute la relazione di chiusura sulla sperimentazione sul NIPT test. Sulla base della sperimentazione, sono anche in corso valutazioni in merito all'introduzione del NIPT test sul territorio regionale. La difficoltà vera, però, è che non si tratta di un LEA, quindi fino a quando dal Ministero questo test non sarà inserito nei LEA, sarà un po' difficile inserirlo rispetto ai bilanci non solo del Piemonte, ma di tutte le Regioni.
Noi ci siamo fatti parte attiva e promotori di questo percorso e mi auguro che si concluda brevemente, perché condividiamo tutti il fatto che sia un test utilissimo da inserire nei protocolli che oggi prevedono test più invasivi e, quindi, anche meno piacevoli cui sottoporsi.
Questa è una tematica che, le assicuro, che seguiamo e che seguo personalmente.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Interrogazione a risposta immediata n. 743 presentata da Frediani, inerente a "Stabilizzazione del personale precario Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
743.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Non parliamo di trasporti questa volta, quindi siamo più tranquilli, forse.
Nelle premesse dell'interrogazione, si fa riferimento alla normativa che in questo caso, dovrebbe inquadrare la questione e quindi la riforma Madia le disposizioni per il progressivo superamento del precariato del personale della Pubblica Amministrazione e poi la circolare n. 3 del 2017, dove sono indicate le modalità per avviare le procedure di reclutamento speciale, per stabilizzare il personale precario.
Inquadriamo una questione che si verifica, invece, nella nostra Regione e che riguarda sette professionalità attualmente presenti in Regione, che prestano servizio, in taluni casi, da oltre un decennio, quindi possiamo anche immaginare la condizione mentale di precarietà continuativa di queste persone presso l'Ente che, a oggi, non hanno potuto fruire di alcune misure di stabilizzazione del personale precario, in coerenza con gli obiettivi previsti per tali fattispecie dalla normativa nazionale e comunitaria.
Sappiamo, inoltre, che la Regione ha bisogno di personale, tant'è che si dovranno svolgere prossimamente anche dei concorsi e, quindi, c'è bisogno anche di professionalità che abbiano già delle competenze acquisite.
Sarebbe veramente una diseconomicità per la Regione rinunciare a queste persone e a queste professionalità.
Quello che chiediamo in quest'interrogazione è se c'è l'intenzione di effettuare una ricognizione tramite apposito avviso pubblico del personale precario alle dipendenze della Regione Piemonte e, per coloro che dovessero risultare esclusi, una successiva procedura speciale di reclutamento, al fine di procedere con la stabilizzazione del personale, nell'ottica del progressivo superamento del precariato nella Pubblica Amministrazione previsto dalla normativa vigente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore al personale e organizzazione

Grazie, Presidente.
La ringrazio, Consigliera, perché, fortunatamente, non parlando di trasporti, riesco forse a dare qualche risposta positiva, ogni tanto. Come anticipato qualche mese fa, mi sembra al Consigliere Grimaldi, forse in una missiva, non credo fosse un'interrogazione, questo tema era ben noto ai nostri Uffici, tanto che una parte di stabilizzazioni era già stata fatta negli anni passati.
Nello specifico, queste sette unità, come ha ricordato bene la Consigliera hanno svolto e continuano a svolgere il servizio, anche importante, in Regione da molti anni, ma, purtroppo, non hanno mai avuto la possibilità entrare in nessuna tornata di assunzioni per mancanza dei requisiti, cosa che invece sembra abbiano, a una prima visione, direi abbastanza approfondita, in questo momento. Tanto che nel Piano triennale di fabbisogno di personale che verrà approvato in Giunta nelle prossime settimane (non vi anticipo molto, perché c'è un confronto con i sindacati che si compierà nei prossimi giorni), è prevista nella nostra proposta una procedura concorsuale per esami per l'assunzione a tempo indeterminato di figure che hanno già svolto e, quindi, di coloro che hanno un contratto precario e che potrebbero partecipare a quel concorso.
Dicevo, a una prima valutazione sia della normativa, che ci consente di farlo, sia dei requisiti di queste sette persone, ci sembra (lo dico con certezza quasi assoluta) che tutti possano partecipare a questo concorso quindi ritengo che questa sia l'opportunità migliore, nel rispetto delle leggi, per stabilizzare questi lavoratori, che sono certamente importanti ancora di più in un momento in cui stiamo partendo con procedure concorsuali più ampie.
Pertanto, è corretto che chi ha lavorato, chi si è già speso, e se idoneo lo vedremo in quel concorso, possa avere un canale, tra virgolette preferenziale all'interno delle norme.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Problemi energetici

Interrogazione a risposta immediata n. 746 presentata da Avetta, inerente a "Quando saranno convocati gli Stati generali della transizione energetica"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 746.
La parola al Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione riguarda un tema molto rilevante e anche di grande attualità, peraltro anche in relazione alla recente discussione che abbiamo potuto sviluppare sul Recovery Fund nazionale e, in particolare, su quello piemontese.
La domanda all'interrogazione è questa. Sappiamo che abbiamo degli appuntamenti importanti: i diciassette obiettivi sullo sviluppo sostenibile di Agenda 2030, così come gli impegni dell'Accordo di Parigi sulla riduzione del riscaldamento globale, con il tendente progressivo azzeramento, per quanto possibile, dell'utilizzo di combustibili fossili quindi temi di grandissima rilevanza, sui quali anche una Regione come la nostra può dare il proprio contributo.
La Regione ha assunto delle deliberazioni, che l'Assessore conoscerà molto bene, rispetto alla programmazione delle azioni da adottare per raggiungere quegli obiettivi cui ho fatto riferimento (Accordo di Parigi e Agenda 2030). Con un comunicato stampa, l'Assessore Marnati, durante la discussione sul bilancio di previsione 2021, riguardo ai temi dell'energia aveva annunciato che avrebbe convocato gli Stati generali della transizione energetica, che, a nostro avviso, sono, sarebbero e saranno un appuntamento di grande rilevanza, perché potranno dare l'opportunità alle aziende, alle imprese e agli imprenditori che intendono investire sul settore green, per capirci, di sviluppare tutte le iniziative in tal senso.
Dicevo, l'Assessore ha annunciato che questi Stati generali della tradizione energetica sarebbero stati annunciati entro aprile ma, a oggi non abbiamo più notizie.
L'interrogazione mira a capire quali siano, su questo tema, le intenzioni della Giunta e, laddove è possibile, anche a capire quando saranno convocati. Proprio per le ragioni cui ho fatto riferimento, ma anche in merito alla discussione sul Recovery Fund, credo siano una grande opportunità per il sistema economico, sociale e politico, per definire le linee guida che nei prossimi anni ci consentiranno di raggiungere quegli obiettivi, che credo siano assolutamente condivisi da tutti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Un'altra buona notizia per il Consigliere Avetta, che ringrazio per aver presentato quest'interrogazione.
In questo caso, sono portavoce dell'Assessore Marnati, che ha il piacere di informare il Consigliere Avetta e tutti i membri del Consiglio regionale che il 30 giugno 2021 la Regione Piemonte organizzerà l'evento in streaming "La transizione ecologica del Piemonte".
Tale evento, che vedrà la partecipazione del Ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, era stato ipotizzato, come correttamente ribadito dal Consigliere Avetta, fra aprile e maggio e appositamente posticipato per garantire una coerenza programmatica con le azioni di sensibilizzazione già previste nel quadro della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile - i cosiddetti "vettori di sostenibilità" previsti nel mese di giugno 2021 - ma soprattutto per fare in modo che l'intervento previsto del Ministro Cingolani possa offrire spunti utili e maggiori elementi per i nostri stakeholder piemontesi rispetto a strumenti, modalità di partecipazione e tempistiche circa il coinvolgimento dei nostri territori nell'ambito del Recovery Plan e, nello specifico, la sua Missione 2, "Rivoluzione verde e transizione ecologica", che prevede di stanziare complessivamente 68,6 miliardi per migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico e assicurare la transizione ambientale equa e inclusiva.
Il piano prevede, infatti, investimenti cruciali anche per la ripresa del nostro Piemonte, nonché riforme indispensabili per l'economia circolare che ci potranno permettere di raggiungere target ambiziosi sul tema della sostenibilità ambientale ed energetica.
Quanto agli obiettivi specifici energetici, l'evento organizzerà un tavolo tematico ad hoc dal titolo "La transizione energetica: quali prospettive?" in cui si affronteranno temi e principi coerenti con i nuovi target previsti dalla nuova Pianificazione Energetica Ambientale Regionale, quali la riduzione del consumo energetico entro il 2030 e l'aumento della quota di consumi finali soddisfatti con l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Prima di chiudere la sessione dedicata alle interrogazioni a risposta immediata, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via mail a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Grazie a tutti e a tutte. Alle ore 15.15, dopo quindici minuti di areazione dei locali, il Presidente riprenderà la seduta del Consiglio regionale.
Buona salute a tutti.



(Alle ore 14.48 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 3) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 99: "Osservatorio Piemontese di Frutticoltura 'Alberto Geisser' (Articolo 9, Statuto dell'Ente) Collegio dei Revisori Designazione di 1 revisore (II votazione)" Proclamo designato, quale revisore in seno al Collegio dei Revisori dell'Osservatorio piemontese di frutticoltura "Alberto Geisser", il signor Costantino Giovanni.
Proposta di deliberazione n. 104: "Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino (Articolo 12, Statuto della Fondazione) - Collegio dei Revisori dei Conti - designazione di un membro effettivo (II votazione)" Proclamo designato, quale membro effettivo in seno al Collegio dei Revisori dei conti della "Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino", il signor Borasio Fabrizio.
Proposta di deliberazione n. 137: "Associazione d'Irrigazione Ovest Sesia Consorzio d'Irrigazione e Bonifica (Articolo 25 Statuto dell'Ente) Collegio dei Revisori dei Conti - Nomina di un membro supplente (integrazione) - II votazione" Proclamo designato, quale membro supplente in seno al Collegio dei Revisori dei conti dell'Associazione di irrigazione ovest Sesia - Consorzio di Irrigazione e Bonifica, il signor Rizzelli Paolo.
Proposta di deliberazione n. 111: "Associazione Museo nazionale dell'automobile Avvocato Giovanni Agnelli - 'MAUTO' - (Articolo 10 Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione - Designazione di un membro (II votazione)".
Proclamo designato, quale membro in seno al Consiglio di Amministrazione dell'Associazione "Museo Nazionale dell'Automobile Avvocato Giovanni Agnelli", il signor Tamagnone Edoardo.
Rammento, inoltre, che ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo n.
39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte dei soggetti nominati, sull'insussistenza di una delle cause d'inconferibilità, di cui al citato decreto, è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Proposta di deliberazione n. 138: "Musei Reali Torino (Articolo 7, Statuto dell'Ente) Comitato Scientifico - Designazione di 1 membro" Proclamo designata, quale membro in seno al Comitato Scientifico dei Musei Reali di Torino, la signora Roggero Costanza.
Commissione di Garanzia - elezione di un avvocato con almeno quindici anni di esercizio.
Proposta di deliberazione n. 139: "Commissione di Garanzia (Articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) Elezione di un Avvocato con almeno quindici anni di esercizio" Proclamo eletto, quale avvocato con almeno quindici anni di esercizio, in seno alla Commissione di Garanzia, il signor Caputo Antonio.
Proposta di deliberazione n. 140: "Commissione di Garanzia (Articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) Elezione di un magistrato a riposo delle giurisdizioni ordinaria amministrativa e contabile" Proclamo eletta, quale magistrato a riposo delle giurisdizioni ordinaria amministrativa e contabile, in seno alla Commissione di Garanzia, la signora Cervetti Fernanda.
Proposta di deliberazione n. 141: "Commissione di Garanzia (Articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) Elezione di due professori universitari di ruolo in materie giuridiche" Proclamo eletta, quale professore universitario di ruolo in materie giuridiche, in seno alla Commissione di Garanzia, la signora Mastromarino Anna.
Il secondo componente non risulta eletto per mancanza del numero legale previsto dall'articolo 3 della legge regionale 25/2006, che prevede i due terzi dei Consiglieri assegnati (34).
Sarà pertanto necessario procedere a un'altra votazione per la nomina del secondo membro quale professore universitario in seno alla Commissione di Garanzia.
Proposta di deliberazione n. 142: "Consorzio Canale Demaniale di Caluso (Articolo 43 Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione Designazione di un rappresentante" Proclamo designato, quale membro in seno al Consiglio di Amministrazione del Consorzio del canale demaniale di Caluso, il signor Alberto Franco.
Rammento, inoltre, che ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo n.
39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte dei soggetti nominati, sull'insussistenza di una delle cause d'inconferibilità, di cui al citato decreto, è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Do atto che, ai sensi del comma 9 dell'articolo 5 nel decreto legislativo 6 luglio 2012, n. 95 recante "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario", da ultimo modificato dalla legge del 7 agosto 2015, n. 124 sull'articolo 17, comma tre, al signor Alberto Franco comporta il conferimento all'incarico a titolo gratuito.
Proposta di deliberazione n. 143: "E.V.A.E.T. - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Novara (Articolo 8 Statuto dell'Ente) - Collegio dei Revisori dei Conti - Nomina di un membro effettivo e di un membro supplente" Proclamo nominato, in seno al Collegio dei Revisori dell'Azienda speciale della Camera di Commercio di Novara quale membro effettivo, il signor Agabio Simone e quale membro supplente il signor Ricci Andrea.
Proposta di deliberazione n. 144: "Fondazione 'Torino Wireless' - (Articolo 6, Statuto della Fondazione) - Consiglio di Amministrazione - Nomina di un rappresentante Proclamo designato, quale rappresentante in seno al Consiglio di Amministrazione della Fondazione Torino Wireless, il signor Cudia Francesco.
Rammento inoltre che, ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo 39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte dei soggetti nominati, sull'insussistenza di una delle cause d'inconferibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Proposta di deliberazione n. 145: "Comitato Regionale per i diritti umani e civili (l.r. 4/2020) - Nomina di 20 esperti in materia di diritti umani e civili".
Proclamo nominati, quale esperto in seno al Comitato regionale per i diritti umani e civili, i signori Palmisano Stefania, Guarimi Alessandra Milanesio Deborah, Artusi Maria Francesca, Geraci Bruno, Bertolotti Claudio, Bellin Nicoletta, Nuzzo Salvatore, Rastelli Massimiliano, Requema Arreaza Maria de Jesus, Raiteri Luca Cesare, Torrero Claudio Giuseppe Sivazliyan Baykar, Tawfik Youmis, Battaglia Alessandro, Dispenza Raffaella Ferrara Elena, Panero Tommaso, Borsotto Ivana e Salami Giulia Stella.
Proposta di deliberazione n. 146: "Comitato Regionale per i diritti umani e civili (l.r. 4/2020) - Nomina di 2 Consiglieri regionali cessati dal mandato".
Proclamo nominati, in seno al Comitato regionale per i diritti umani e civili, i signori Leo Giampiero e Bossuto Juri.
Proposta di deliberazione n. 147: "Comitato regionale per i diritti umani e civili (l.r. 4/2020) nomina di 2 Consiglieri regionali di cui uno espressione della minoranza" Proclamo nominati, in seno al Comitato regionale per i diritti umani e civili, i signori Zambaia Sara e Magliano Silvio; quest'ultimo in rappresentanza delle minoranze consiliari.
Proposta di deliberazione n. 148: "Associazione enoteca regionale del Barolo - (Articolo 6, Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione Nomina di un rappresentante" Proclamo nominato, quale rappresentante in seno al Consiglio di Amministrazione dell'Associazione Enoteca regionale Barolo, il signor Fazio Giampiero.
Rammento inoltre che, ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo 39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte dei soggetti nominati, sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Do atto che, ai sensi dell'articolo 9 e dell'articolo 5 del decreto legislativo 95 del 6 luglio 2012, e ultimo modificato dall'articolo 17 comma 3, della legge 7 agosto 2015 n. 124, il collocamento in quiescenza del signor Fazio Giampiero comporta il conferimento dell'incarico a titolo gratuito.
Proposta di deliberazione n. 149: "Enoteca regionale del Biellese e della Serra - (Articolo 12, Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione Nomina di un membro" Proclamo nominato, quale rappresentante in seno al Consiglio di Amministrazione dell'Associazione Enoteca regionale del Biellese e della Serra, il signor Cominetto Franco.
Rammento inoltre che, ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo 39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte dei soggetti nominati, sull'insussistenza di una delle cause di incompatibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Proposta di deliberazione n. 150: "Associazione enoteca regionale di Canelli e dell'Astesana - (Articolo 14, Statuto dell'Ente) - Consiglio direttivo - Designazione di un membro Proclamo designato, quale membro in seno al Consiglio direttivo dell'Associazione Enoteca regionale di Canelli e dell'Astesana, il signor Sima Ottavio Pierfranco.
Rammento, inoltre, che ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo 39/2013, la presentazione delle dichiarazioni, da parte dei soggetti nominati, sull'insussistenza di una delle cause d'incompatibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Proposta di deliberazione n. 152: "Associazione Enoteca Regionale di Nizza (Articolo 17, Statuto dell'Ente) - Consiglio direttivo - Designazione di un membro" Proclamo designato, quale membro in seno al Consiglio direttivo dell'Associazione "Enoteca regionale di Nizza", il signor Berta Franco.
Rammento, inoltre, che ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo 39/2013, la presentazione delle dichiarazioni, da parte dei soggetti nominati, sull'insussistenza di una delle cause d'incompatibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Nel corso della mattina odierna, il Consiglio regionale ha proceduto alla votazione delle nomine iscritte all'o.d.g. Nella votazione delle schede relative alle elezioni di due professori universitari di ruolo in materie giuridiche in seno alla Commissione di garanzia, è risultata eletta la candidata Mastromarino Anna, mentre non è stato possibile convalidare l'elezione di un altro candidato per mancanza del numero legale.
Pertanto, è necessario procedere alla seconda votazione per l'elezione di un professore universitario in materie giuridiche in seno alla Commissione di garanzia. Ricordo, a tal fine, che per l'elezione è necessaria la maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti del Consiglio regionale come stabilito dall'articolo 3 della legge regionale 25 del 26 luglio 2006.
Proposta di deliberazione n. 141: "Commissione di Garanzia (Articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) Elezione di due professori universitari di ruolo in materie giuridiche" Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Bertola di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Bertola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.
In riferimento alla nomina di un membro del Consiglio d'Amministrazione dell'Enoteca regionale di Ovada e del Monferrato, per la quale questa mattina non si è provveduto ai conseguenti adempimenti, su decisione unanime dell'Assemblea, chiedo all'Aula se intende procedere al rinvio in Commissione, al fine di ulteriori approfondimenti.
Se nessuno vuole intervenire, procediamo con la ripresa dell'esame della proposta di legge n. 98.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Esame disegno di legge n. 98, inerente a "Sostegno alla coltura della canapa (Cannabis sativa L.) e alle relative filiere produttive" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 98, inerente a "Sostegno alla coltura della canapa (Cannabis sativa L.) e alle relative filiere produttive", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Eravamo in fase di discussione generale e aveva chiesto di intervenire il Consigliere Preioni.
La parola al Consigliere Preioni; ne ha facoltà per dieci minuti.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
In merito alla questione di prima, va benissimo riportare in Commissione questa nomina, sulla quale abbiamo chiesto di soprassedere e di non avere la relativa scheda di votazione.
Per quanto riguarda la canapa, la canapa è una coltura storica e tradizionale del nostro Piemonte; una volta veniva tessuta, quindi è giusto ripartire con quella filiera, ed è un materiale che oggi viene utilizzato anche nella bioedilizia per le sue caratteristiche termiche.
Oggi c'è un modo consapevole di costruire le nuove abitazioni, c'è una cura relativamente al materiale naturale e, stante che il nostro territorio, le nostre montagne, le nostre colline e le nostre pianure erano realmente coltivate con ettari ed ettari di canapa, ci è sembrato giusto votare a favore di una legge del genere, perché dà una mano e cerca di ricreare questa filiera, altrimenti complessa e difficile.
In questi anni sono nate tante associazioni che si occupano di questo tema.
Nel Verbano Cusio Ossola, abbiamo fatto una sperimentazione con l'Università del Piemonte Orientale, quindi tanti Comuni si erano resi disponibili a reimpiantare i semi della canapa sativa con il bassissimo o nullo THC, naturalmente, perché di questo stiamo parlando, per tornare a coltivare una specie che era molto diffusa sul nostro territorio.
La piantagione è semplice, la pianta è robusta e non richiede particolari accorgimenti. Con quella sperimentazione ci siamo accorti che mancava appunto una filiera, perché si riusciva a coltivare, si riusciva a seccare c'erano tutti i sistemi per macerarla e per poi estrarre la fibra e tesserla. La stessa Università del Piemonte Orientale aveva provato a sperimentare gli impianti, ma non essendoci una vera e propria filiera, era difficile trovare chi mettesse in funzione i telai per tesserla.
La legge va dunque in questo senso, nel cercare di normare e mettere in rete questa coltivazione tradizionale, raccogliendo le esperienze positive maturate in questi territori e quelle delle università piemontesi.
La sfida di questo provvedimento è di realizzare una produzione circolare a chilometro zero, di un prodotto finito, partendo proprio da quello che dicevo prima: oggi, oltre al prodotto tessile, si è sviluppata una ricerca importante anche per quanto riguarda il materiale della bioedilizia, per le sue note caratteristiche.
Le prerogative ci sono tutte; del resto, il nostro territorio si è prestato per secoli a questa coltura e ci auguriamo che da oggi possa ripartire. Non va dimenticato che un altro utilizzo della canapa è a scopo alimentare, per la produzione di olio, per la preparazione di prodotti culinari.
È un provvedimento che ha visto la nostra partecipazione come Gruppo di maggioranza, che ha visto i nostri interventi e che ha visto impegnato anche il relatore in maggioranza, il Consigliere Gagliasso. Questa legge ci ha convinti, perché era un settore che seguivamo da diverso tempo.
Per questi motivi, il mio Gruppo voterà compatto in maniera favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento in discussione generale lascerei la parola all'Assessore Tronzano.
Prego, Assessore; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore allo sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese

Grazie, Presidente.
Grazie ai Consiglieri, e grazie al primo firmatario, Ivano Martinetti, per aver presentato questa proposta di legge, che è meritoria, tant'è che la maggioranza, come dicevano bene il Consigliere Gagliasso e il Capogruppo Preioni, è convintamente sostenitrice di questo provvedimento; sostenitrice non tanto per fare un piacere al Consigliere Martinetti, quanto perch s'incardina in una strategia che, all'interno del DSU (Documento Strategico Unitario) di cui stiamo parlando in questo periodo, ha la sua attenzione ha il suo spazio.
Innanzitutto, è importante sottolineare come sia necessario cooperare per competere; "cooperare per competere" significa anche inserire, all'interno di questa norma, la proposta della maggioranza di introdurre i "Distretti regionali della canapa", partendo dal cluster regionale per arrivare poi ai tre distretti locali. Perché questo permette alla filiera di disporre di tutti i passaggi, quindi non soltanto la coltivazione, ma anche la produzione e l'industrializzazione del prodotto, che poi è quello che manca.
Dalla metà del Novecento, questa coltura non ha più trovato spazio all'interno della nostra Regione. Oggi, attraverso questa legge, abbiamo finalmente l'opportunità, in un mercato che cresce notevolmente e che potrebbe pesare per circa cinquanta miliardi nei prossimi anni, di mettere a punto la ricerca, la coltivazione, la produzione e l'industrializzazione di questo seme in maniera chiara e utile all'economia. Dopodiché, si dà anche spazio, sempre all'interno dalla strategia del DSU, alla diversificazione, per presentarsi sul mercato con una serie di prodotti che rendano più appetibile la filiera piemontese e gli consentano di conquistarne di nuove.
Che cosa vuol dire questo? Vuol dire che se la canapa riesce ad attecchire e torniamo ad avere una coltivazione adeguata, la sinergia ad esempio con il tessile diventerà strategica. La canapa era stata surclassata, diciamo così, dalle fibre sintetiche. Oggi, ritornando ad avere una collaborazione con il distretto del tessile, riusciremo senz'altro ad avere un'arma in più, oltre alle nuove tecnologie emergenti che il nostro distretto tessile sta approntando, per diventare più forti a livello internazionale.
Non ultima, la specializzazione delle filiere produttive locali: il fatto di avere delle competenze e dei know how che devono soltanto essere rivitalizzati, riattivati e fatti riemergere, sarà senz'altro positivo.
Sarà un lavoro che, anche all'interno del Recovery, con la formazione, il reskilling, l'upskilling e una serie di azioni che verranno intraprese potrà senz'altro avere la sua valenza.
Ben venga, quindi, l'approvazione di questa legge; ben venga l'applicazione delle risorse, che, in una prima fase, come diceva il Consigliere Gagliasso, sono circa il 10% di quello che si stanzia a livello nazionale ma contiamo di inserire qualcosa in più su questa legge anche attraverso i fondi della programmazione europea.
Ben venga quest'approvazione, perché, a mio avviso, sarà foriera di ulteriore sviluppo di un altro distretto importante del Piemonte, di cui senz'altro sentivamo la mancanza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Proseguiamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 2 Non essendovi emendamenti, chiedo se vi sono interventi o dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Rinuncio all'intervento.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Presidente, se i colleghi sono d'accordo, può dare la stessa votazione per i rimanenti articoli.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Non essendovi dichiarazioni di voto, passiamo all'esame dell'atto d'indirizzo collegato.
Esaminiamo l'ordine del giorno n. 201 presentato da Nicco, Bongioanni e Marrone, inerente a "Difesa, tutela e salvaguardia della filiera della canapa industriale, risorsa ed eccellenza del territorio piemontese".
Ha chiesto la parola il Consigliere Nicco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Sono già intervenuto prima a proposito della legge e credo di averlo già descritto sufficientemente. In questo momento, mi limito a sottolineare come quest'ordine del giorno vada nella stessa direzione della norma che ci accingiamo ad approvare. Impegna la Regione a supportare e aiutare quest'importantissima filiera strategica per il Piemonte, in particolare come ho detto prima, più che nella coltivazione in sé, nella produzione delle sementi.
È un'eccellenza e un settore in grande crescita nella nostra regione, con particolare riferimento all'area del Carmagnolese, che negli ultimi anni è stata sede della principale associazione a livello nazionale, nella quale sempre più produttori e coltivatori investono e credono. Come credono i coltivatori e come crede l'area del Carmagnolese, mi auguro e sono sicuro che ci crederà anche la Regione che, con l'eventuale approvazione dell'ordine del giorno e della legge, testimonierà questa sua volontà.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Presidente, posso chiederle due minuti di sospensione? Non riusciamo ad aprire il link dell'ordine del giorno e vorremmo leggerlo meglio.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.11, riprende alle ore 16.14)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 201, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Nomine - Proclamazione degli eletti (seguito)


PRESIDENTE

Relativamente al punto 3) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 141 "Commissione di Garanzia (Articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) Elezione di un professore universitario di ruolo in materie giuridiche (Integrazione).
Proclamo designato, quale professore universitario in materie giuridiche in seno alla Commissione di Garanzia, il signor De Caria Riccardo.
Mi pare ci fosse l'intesa, da parte di tutti i Gruppi, di sospendere l'esame delle proposte di legge e di passare agli ordini del giorno.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 571 presentato da Frediani, inerente a "Abolizione vincolo quinquennale per i docenti"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 571, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Entriamo in una materia abbastanza complessa, perché il reclutamento dei docenti ha una normativa molto particolare e, ovviamente, facciamo riferimento a norme nazionali.
Qui chiediamo un impegno della Regione per cercare di trasmettere un messaggio preciso al Governo, un messaggio che riguarda il decreto legislativo n. 159 del 2019, che prevede quanto segue.
Il comma 3 dell'articolo 399 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia d'istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, è sostituito dai seguenti, quindi è una modifica su un testo relativo all'anno 1994, una modifica recentissima nel 2019, che però sta già dando conseguenze negative sulla vita dei docenti.
Com'è stato modificato questo comma 3? "A decorrere dalle immissioni in ruolo disposte per l'anno scolastico 2020 2021, i docenti a qualunque titolo destinatari di nomina a tempo indeterminato possono chiedere il trasferimento, l'assegnazione provvisoria o l'utilizzazione in altra istituzione scolastica, ovvero ricoprire incarichi d'insegnamento a tempo determinato in altro ruolo o classe di concorso, soltanto dopo cinque anni scolastici di effettivo servizio nell'istituzione scolastica di titolarità, fatte salve le situazioni sopravvenute di esubero o soprannumero".
Al di là della formulazione, nel concreto cosa significa questo? Lo troviamo nelle varie testimonianze che ho riportato in premessa: significa che un docente che viene assegnato su una certa cattedra in determinata Regione e in determinata Provincia, non può ambire a chiedere il trasferimento - normalmente si chiede il trasferimento perché ci si deve ricongiungere alla propria famiglia o, comunque, ritornare nel proprio territorio di origine - prima che siano trascorsi cinque anni.
Credo che questo sia un vincolo molto forte, perché cinque anni sono veramente tanti. In cinque anni si rischia di avere donne che rimangono lontane dal loro territorio (dico donne perché la professione di docente è ancora una professione che viene svolta principalmente dalle donne).
È vero che si tratta di un lavoro che poi consente una buona conciliazione dei tempi di vita e lavoro, ma è anche vero che in cinque anni non si ha il tempo e neanche le risorse necessarie di riprogrammarsi totalmente una vita. Si potrebbe pensare che nel privato si viene spesso trasferiti e ci si sposta con la famiglia, ma qui rischiamo veramente di avere uno spostamento d'intere famiglie con uno stipendio che, molto spesso, non corrisponde a quello di un'occupazione nel privato e, tra l'altro, non c'è neanche la garanzia di rimanere fermi sul territorio in cui ci si è spostati.
Crediamo che si debba dare un segnale deciso da parte della Regione e appoggiare tutti quegli insegnanti che hanno manifestato il loro disagio e hanno chiesto di ripensare a questo vincolo. È vero che dobbiamo anche tenere a mente il principio della continuità didattica, quindi è anche vero che bisogna tutelare gli studenti, tutelare i ragazzi e i bambini che nel nostro sistema di reclutamento molto spesso vedono cambiare frequentemente i loro insegnanti. Tuttavia, è anche vero che quest'aspetto non è legato unicamente a questo tipo di vincolo, ma è proprio legato al tipo di reclutamento e alle normative attualmente vigenti a livello nazionale e che, probabilmente, andrebbero riviste nella loro globalità.
Questo particolare dettaglio, che è andato a impattare così pesantemente sulla vita di molte famiglie e di molti insegnanti, crediamo vada assolutamente corretto e rivisto, perché ha creato un forte disagio; perch ha dimostrato che non si è tenuta in considerazione la vita di queste persone che, molto spesso, si trovano anche a dover subire il ricatto di accettare un posto di lavoro distante da casa per timore di rifiutare e di rimanere in qualche modo esclusi, di non avere poi più opportunità di trovare una cattedra.
Nondimeno, sappiamo che gli insegnanti devono anche essere motivati; gli insegnanti devono riuscire a trasmettere le nozioni ai loro alunni mantenendo una serenità e una stabilità di animo che, sicuramente, vivendo un profondo disagio lontano dalle proprie case, per un lungo periodo - come ritengo siano cinque anni - non possono conservare.
Poniamo questo tema all'Aula, ma sappiamo che, tra l'altro, a livello nazionale, lo stesso tema è posto da diverse forze politiche; è stato posto attraverso degli emendamenti da parte della Lega, di Fratelli d'Italia, di Forza Italia, quindi crediamo che sia un tema che sicuramente pu incontrare la sensibilità trasversale delle forze politiche presenti in Consiglio regionale.
Presentiamo questa discussione e speriamo che ci sia l'accoglimento e che riusciamo a dare un segnale per andare nella direzione dell'ascolto di chi sta vivendo sulla propria pelle per il primo anno le conseguenze di questa modifica a un piccolo comma, che però ha stravolto la vita di molte famiglie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Di sicuro tutti voi avrete letto le centinaia di e-mail che in questi giorni hanno raccontato la difficoltà dei tantissimi docenti - anzi, è giusto utilizzare il femminile, come ha appena fatto la Consigliera Frediani - delle tantissime docenti assunte lontano da casa e che sarebbero costrette a viaggiare quotidianamente, a percorrere, in alcuni casi, anche più di 200 chilometri per raggiungere il luogo di lavoro. Oppure fare un'altra scelta, mantenere magari due alloggi, con doppie utenze e con uno stipendio che, è bene ricordarlo, è tra i più bassi d'Europa.
In tutto questo, che ne è della continuità didattica e del diritto alla mobilità sancito costituzionalmente? Molti dicono: certo, ma hanno accettato. Guardate che la gran parte di questi vincitori, in realtà, sono stati tolti da continuità didattiche perché facevano già i docenti e lo facevano precariamente in altre sedi.
Per questo, in merito alla protesta delle insegnanti messe in ruolo nell'anno scolastico 2020-2021 cui il decreto legge 126 del 2019 impedisce di ottenere trasferimento, assegnazione provvisoria o impiego su altre classi di concorso vincolando per cinque anni al luogo di lavoro assegnato al momento del concorso, ci dev'essere un'alternativa. Per alcuni e alcune potrebbe addirittura essere quella di rinunciare a un ruolo ottenuto dopo tanti anni di precariato per restare accanto alle proprie famiglie o addirittura, a parenti non autosufficienti. Se avete letto l'e-mail, ci sono tante difficoltà perché in prima persona bisognosi di assistenza o addirittura, immobilizzati.
Con l'atto d'indirizzo di cui sono sottoscrittore con la prima firmataria Frediani, chiediamo semplicemente che il Governo accolga urgentemente la loro richiesta di aiuto e, aggiungo io, approvi un decreto d'urgenza perch sia loro concessa la mobilità straordinaria con assegnazioni provvisorie nell'attesa dell'abolizione, da parte del Ministero, di questo vincolo quinquennale.
Alla fine, sembra una questione meramente sindacale, ma c'è dietro anche la dignità del lavoro. In tempi come questo, dobbiamo ammettere che chiedere, per un lavoro magari a tempo indeterminato e più stabilità, di mollare tutto o, addirittura, di dividersi senza avere neanche le risorse per poterlo fare, è una richiesta che non ha elementi né di giustizia né di equilibrio e nemmeno di conciliazione.
Per questo motivo, credo che queste parole vadano ascoltate con attenzione e chiedo che sia trovata in fretta la soluzione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Zambaia.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Se è possibile, chiederei dieci minuti di sospensione per fare delle valutazioni su quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori per dieci minuti; riprendiamo alle ore 16.40.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.29, riprende alle ore 17.01)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Siamo sull'ordine del giorno n. 571, "Abolizione vincoli quinquennali per i docenti".
Ora c'è una proposta di riformulazione da parte della Consigliera Frediani che ha chiesto di intervenire; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Consultandoci con le altre forze della maggioranza e con l'Assessore abbiamo ipotizzato una modifica nell'impegno, che viene così trasformato: "Attivarsi presso il Governo al fine di ottenere l'abolizione del vincolo quinquennale, consentendo nell'immediato l'assegnazione provvisoria per il ricongiungimento familiare e il rientro nel Comune di provenienza o quantomeno, la riduzione del vincolo a tre anni, con assegnazione provvisoria e utilizzo consentiti, al fine di perseguire l'interesse dei discenti e la continuità didattica".



PRESIDENTE

La Giunta esprime parere favorevole sull'ordine del giorno con la riformulazione proposta dalla prima firmataria, Consigliera Frediani.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 571, il cui testo, come riformulato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Calamità naturali

Esame ordine del giorno n. 463 presentato da Preioni, Lanzo, Perugini Cane, Fava, Mosca, Cerutti, Marin, Gagliasso, Nicotra e Stecco, inerente a "Danni alluvionali in Piemonte di ottobre 2020"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 463, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Preioni per l'illustrazione.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno è relativo all'alluvione che ha sconvolto il Piemonte nell'ottobre 2020. Bisogna lanciare un forte grido allo Stato affinché faccia il suo dovere. La Regione Piemonte raccoglie i dati, fa da filtro con i Comuni, raccoglie le richieste sacrosante dei privati e delle partite IVA che hanno avuto dei danni incredibili.
Negli ultimi giorni sono stato in una tipografia, la Saccardo di Ornavasso che ha avuto centinaia di migliaia di euro di danni. Sono anche stato alla Zinox Laser di Gravellona Toce, un'azienda leader nel taglio laser, con anch'essa un milione di euro di danni. A queste imprese dobbiamo dare delle risposte, ma per dare delle risposte dev'essere rimpinguato il capitolo romano; a oggi, abbiamo, come Regione Piemonte, in meno un miliardo e trecento milioni di euro (sono talmente tanti soldi e tante risorse che non riesco nemmeno a nominarle).
Abbiamo un miliardo di danni stimati dall'alluvione 2020 e abbiamo ancora un conto in sospeso dall'alluvione 2019. Per il 2020 lo Stato ci ha garantito, con il Conte due, quindici milioni di euro, quindi su un miliardo di danni, quindici milioni di euro è lo 0,15%.
Abbiamo settanta milioni di somme urgenze, destinate, ad esempio, a quando un Comune deve sgomberare la strada da una frana per fare uscire un mezzo.
Poi ci sono 200 milioni per la ricostruzione, perché una volta che la strada o il ponte è liberato, va rifatto il ponte, va rifatto l'acquedotto va rifatta la sede stradale e altri lavori.
A oggi, sono un miliardo nel 2020, come più di 300 milioni nel 2019 che devono ancora arrivare e abbiamo un saldo da Roma di quindici milioni.
Abbiamo ricevuto delle promesse, abbiamo delle prese di posizione forti, ne sono contento. Abbiamo delle indicazioni dal Capo della Protezione civile Curcio, e va bene, ma io dico a questo consesso regionale di gridare forte a Roma di fare in fretta, perché i nostri imprenditori, le nostre partite IVA e i nostri privati non possono più aspettare. Chi ha perso la casa (sette in tutto il Piemonte), chi ha avuto danni ingenti alla prima casa (decine in tutto il Piemonte) e le imprese piemontesi che hanno avuto danni per centinaia di migliaia di euro non possono più aspettare.
Siamo grati al Governo precedente che ha indicato il Presidente Cirio come Commissario; a dire il vero, ce lo aspettavamo come Commissario con poteri speciali (purtroppo non è il Commissario di Genova), ma ha solo poteri ordinari. È stato emesso il capitolo delle emergenze e va bene, ma questo capitolo va rimpinguato a Roma.
Ogni tanto leggo delle tirate di orecchie con cui la Regione Piemonte viene indicata come pressappochista o sento alcuni parlamentari che pontificano ma qui non c'è nulla da pontificare: i parlamentari stiano sul pezzo e chiedano a Roma, insieme con noi, quello che spetta a Regione Piemonte, ai suoi cittadini, alle sue imprese e agli amministratori.
I Comuni hanno, nelle loro facoltà, di fatto, i lavori di somma urgenza che sono stati eseguiti, perché hanno la possibilità di andare extra bilancio.
Tutti, naturalmente, oggi si stanno lamentando perché vogliono che queste risorse gli rientrino perché, anche se c'è questa facoltà, il bilancio dei Comuni, come giustamente ci hanno insegnato anni di esperienza d'amministrazione pubblica, dev'essere pulito, lineare e, fortunatamente alcune storture del passato non ci sono più. Tuttavia, va fatta tutta la parte di ricostruzione (200 milioni di euro) e ci sono centinaia e centinaia di milioni di euro di danni ai privati e alle aziende.
Pertanto, Roma, Governo italiano, Stato italiano vedano di rimpinguare con centinaia di milioni di euro quello che è sacrosanto, quello che non è un privilegio, ma un riconoscimento di un fatto avvenuto nell'ottobre 2020 e anche, purtroppo, nel 2019, che ha sconvolto le nostre comunità e che ha creato danni ingentissimi, quindi è solo il dovuto, un risarcimento dei danni ambientali e climatici pesantissimi. Purtroppo, i danni climatici con il cambiamento climatico (scusate la ripetizione), aumenteranno sempre di più e i fenomeni diventano sempre più intensi. Infatti, l'alluvione del 2020 ha registrato una quantità d'acqua e di precipitazioni impressionante: in poche ore, nelle nostre zone è caduta l'acqua di quasi un anno.
Questo sicuramente è da tenere in conto, così com'è da tenere in conto (non c'è questo nell'ordine del giorno, ma lo dico a verbale e lo dico a patrimonio di tutti) che bisogna - e voglio dare un suggerimento, anche se so che lo sta già facendo, all'Assessore Gabusi - uscire con un decalogo chiaro per tutti gli amministratori piemontesi su quello che già oggi si può fare, come demanio regionale, per la pulizia dei nostri alvei e cosa invece bisogna fare con la nuova normativa sia nazionale sia regionale per arrivare finalmente a pulire e dragare i nostri fiumi, compatibilmente con gli studi d'ingegneria idraulica seguendo studi ben precisi.
È banale, è palese ed è sotto gli occhi di tutti, però molti dei nostri centri abitati ormai sono al di sotto dell'alveo del fiume e non bisogna essere un ingegnere idraulico o il più grande scienziato di materia idraulica per sapere che, con la prossima alluvione, i nostri territori verranno di nuovo sconvolti.
Se non vogliamo trovarci a pagare centinaia e centinaia di milioni di euro e ritrovarci a urlare a Roma per avere riconosciuti i nostri sacrosanti diritti, dobbiamo essere maturi, dare l'opportunità in maniera chiara ai nostri amministratori per dire cosa possono fare, già oggi, nei nostri fiumi e nei nostri torrenti, perché la gente e i territori ce lo chiedono.
Dobbiamo anche capire quali storture della burocrazia italiana dell'estrema burocrazia italiana, ci bloccano per fare degli interventi che sono solo di messa in sicurezza, di salvaguardia e di diminuzione pesantissima del rischio d'incorrere in queste alluvioni che, purtroppo stante il cambiamento climatico, sono sempre più frequenti.
Insomma, Roma, batti un colpo! E inserisci centinaia di milioni di euro che il Piemonte sarà celere e veloce ad aiutare i propri cittadini e le proprie partite IVA, perché tutto quello che andava fatto è stato fatto, tutto è stato catalogato, tutto è stato inserito. Tutti i Sindaci dei territori e tutti i Presidenti della Provincia hanno benissimo chiara la situazione su chi va aiutato e le quote che vanno date a ciascuno; i Comuni hanno già provveduto alla somma urgenza, ma adesso serve la ricostruzione e servono le risorse per dare una mano ai privati e alle tante imprese che abbiamo visto sconvolte in queste due alluvioni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Vorrei subito fare una proposta a nome del Gruppo del Partito Democratico.
Noi stiamo parlando di fatti che risalgono al 2 e al 3 ottobre dello scorso anno e di un ordine del giorno che è stato depositato il 13 o il 14 gennaio di quest'anno, quindi qualche mese fa, quindi è proprio il caso di dire che, di acqua, sotto i ponti ne è passata parecchia in questi mesi.
L'ordine del giorno, a nostro modo di vedere, contiene, proprio per il tempo che è passato, alcune imprecisioni. Ne cito una su tutte: nell'ordine del giorno si fa riferimento a uno stanziamento di quindici milioni per somme urgenze, che ci risulta esserci stato per il Piemonte, ma c'è stato anche grazie all'operosità dei nostri parlamentari, gli Onorevoli Borghi e Gribaudo, uno stanziamento di 100 milioni, che, da quanto ci è dato di sapere e da quanto leggiamo, è a disposizione, dunque bisogna soltanto prenderli, bisogna fare tutte le procedure per prenderli.
Pertanto, le cose non stanno esattamente come recita l'ordine del giorno ma proprio per questo la proposta è la seguente: poiché ci teniamo anche noi, eventualmente, a che il Consiglio regionale assuma un provvedimento forte e unitario in questa materia, ma poiché quest'ordine del giorno anche per alcune ragioni, di cui dirò ancora, non siamo nelle condizioni di condividerlo e di votarlo così com'è scritto, la proposta è di sospenderlo e chiedere rapidissimamente che l'Assessore Gabusi o il Presidente Cirio ma può andare bene anche l'Assessore Gabusi, come Assessore competente vengano in Commissione e ci aggiornino sull'effettivo stato dell'arte di questa vicenda.
Non più di quattro o cinque giorni fa, abbiamo letto alcuni articoli che sono usciti sui giornali, dove abbiamo trovato delle prese di posizione molto forti, sia nei confronti della Regione, sia nei confronti dello Stato, da parte di numerosi Sindaci del Piemonte, sia di centrosinistra sia di centrodestra. Mi riferisco ai Sindaci, ovviamente, di Comuni fortemente colpiti dall'alluvione dell'ottobre dello scorso anno.
Abbiamo anche avuto una presa di posizione molto forte dell'UNCEM ma, di fronte a questo, abbiamo letto di posizioni diverse secondo cui la Regione tra virgolette, scarica il barile su Roma, ma i nostri Parlamentari ci dicono cose un po' diverse rispetto alla stessa gestione del dossier da parte della nostra Regione e della congruità della gestione di questo dossier in questi mesi.
Presidente, chiedo se può dire di abbassare un po' il volume del rumore di fondo, perché faccio fatica a sentirmi.



PRESIDENTE

Invito i colleghi a permettere al Consigliere Marello di proseguire il suo intervento, tenendo presente che, nelle attuali condizioni logistiche dell'aula, è più difficile parlare e ascoltare.



MARELLO Maurizio

Grazie.
Dicevo, quindi è dibattito di questi giorni, dibattito nel senso vero del termine, anche sui media, dibattito da cui vengono fuori posizioni che sono parecchio diverse.
Sotto questo profilo, penso sia utile e preliminare, tenuto conto di tutto il tempo che è passato dalla proposizione di quest'ordine del giorno, un incontro in Commissione, nel corso del quale fare magari un tentativo di confezionare un ordine del giorno che dia atto delle azioni che sono state intraprese e degli stanziamenti che sono stati erogati.
Si chiedano, ovviamente, le opportune integrazioni, perché, evidentemente l'entità dei danni che il Piemonte ha subito, sia nella parte pubblica sia nella parte privata, è ben maggiore degli stanziamenti che ci sono stati elargiti. Tuttavia, per usare la terminologia adoperata dal Consigliere Preioni, si dia la sveglia non soltanto a Roma, ma anche a Torino, perch credo che ci sia la necessità di un'azione politica più forte a tutti i livelli, rispetto a quella cui abbiamo assistito in questi mesi, tenuto conto della gravità dei danni che si sono verificati in maniera copiosa nel mese di ottobre.
La proposta che avanziamo è di sospendere la discussione di quest'ordine del giorno e di convocare al più presto in Commissione un'audizione con l'Assessore Gabusi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Comunico che il nostro Gruppo è favorevole a questa proposta. Anzi, ne approfitto per chiedere, se è possibile, di inserire anche il mio nome tra i firmatari.
Al Capogruppo Preioni, invece, alla luce di quanto diceva, che condivido chiederei di aggiungere nel dispositivo il riferimento a tutti i parlamentari piemontesi, perché diventa importante un loro coinvolgimento.
Se, infatti, è vero che qualcosa è stato stanziato in questi mesi, le cifre sono ancora insufficienti. Parliamo di fondi che, in parte, sono arrivati ma in larga parte non sono ancora stati assegnati.
I nostri Sindaci sono a lamentarsi che mancano i soldi; lo sforzo enorme che ha compiuto la Regione Piemonte per stanziare sette milioni e mezzo per i privati non è bastato a sanare i danni che hanno subito le nostre imprese.
Mi sia consentito, Presidente, segnalare un ulteriore aspetto, che ritengo delicato e imbarazzante per certi aspetti: anche laddove sono state assegnate risorse ad hoc, come per il ponte di Romagnano, in provincia di Novara, rimasto ad immagine fissa di quell'evento alluvionale del 2 e 3 di ottobre (lì i fondi sono arrivati ed è stato fatto il progetto), a distanza di mesi i lavori, di fatto, devono ancora partire. Francamente, è intollerabile! Sappiamo che l'Assessore Gabusi continua a chiamare Roma, così come continua a chiamare l'ANAS, ma i tempi sono assolutamente incompatibili con le esigenze di un territorio che ha bisogno di rimettersi in piedi, anche a seguito della grave pandemia che stiamo vivendo mentre i lavori sono fermi per colpa dell'inerzia o dell'incapacità di alcune strutture collegate allo Stato.
Permettetemi anche di evidenziare come il problema enorme per la risicoltura piemontese del danneggiamento del Canale Cavour, rimesso poi in piedi grazie agli sforzi degli operatori dei consorzi irrigui del territorio non abbia ancora ricevuto un finanziamento.
Mi sia consentito ricordare infine che tanti nostri Sindaci che hanno fatto lavori in somma urgenza, impegnandosi finanziariamente più del dovuto (anche i piccoli Comuni), stanno ancora aspettando che qualcosa arrivi.
Il nostro Gruppo era già intervenuto su questo tema lo scorso autunno proponendo con un ordine del giorno un "super bonus" sul modello delle realtà terremotate; l'atto d'indirizzo era stato accolto da questo Consiglio, ma anche in questo caso abbiamo visto poco.
È importante che il Governo dia la giusta attenzione a un'alluvione che non dimenticheremo, perché ha causato delle vittime, ha causato danni che difficilmente riusciremo a riparare in breve tempo. Servono risposte che non possono essere quelle che abbiamo ricevuto fino a oggi, sia in termini di risorse complessive messe a disposizione, sia in termini di velocità nel ripristino degli interventi; interventi che non hanno bisogno dei tempi di ANAS, perché sono tempi insostenibili, ma hanno davvero bisogno di un'altra velocità.
Ringrazio il collega Preioni per aver sollecitato questo Consiglio, in un momento lontano dalle piene alluvionali d'autunno, a riportare l'attenzione su questa tematica, che anch'io, assieme a tutto il mio Gruppo, ritengo centrale per il futuro della nostra Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola perché, a parte alcuni passaggi, condivido nel merito le richieste di quest'ordine del giorno.
Sebbene nel titolo si parli degli eventi alluvionali dell'ottobre 2020 ricordo che purtroppo abbiamo avuto anche degli eventi alluvionali nell'ottobre del 2019, quando, ahimè, ci eravamo insediati da pochi mesi: ho ancora freschi i ricordi della provincia di Alessandria, che era stata colpita in maniera veramente violenta. Lì i fondi delle somme urgenze sono arrivati, come in altri territori citati dall'ordine del giorno, ma il problema è che manca tutta quella parte di ristoro ai privati, che, ahimè è ancora ferma al Ministero.
Certo i tempi avrebbero dovuto essere un pochino più celeri, ma il problema è che poi c'è stata la pandemia e quant'altro, per cui rischiamo di accumulare un ammontare di richieste nei confronti del Ministero che non devono essere spezzettate. Ci andrebbe anche una sorta di "ordine cronologico", ma vorrei evitare di generare guerre fra poveri. Tuttavia chiederei di esercitare le stesse pressioni anche per gli eventi alluvioni del 2019, oltre che per quelli che abbiamo avuto nel 2020. Evitiamo che qualche territorio passi davanti ad altri e cerchiamo di tutelare tutti i territori allo stesso modo.
Se dobbiamo farci portatori di una richiesta dei confronti di Roma chiedo l'impegno di tutti all'interno di questo Consiglio regionale, perch sappiamo benissimo che quando la coperta è corta e ognuno ha delle richieste, alla fine il rischio è che il risultato a casa se lo porta solo quello che ha le spalle più larghe.
In questo caso, se riusciamo ad andare a definire bene le richieste - che tra l'altro, mi sembra che siano già state trasmesse per entrambi gli eventi alluvionali - da parte della Regione Piemonte rispetto alle ricognizioni sui danni ai privati e anche alle imprese, se arriva un messaggio diretto da parte del Consiglio e non ci limitiamo all'ordine del giorno, ma continuiamo a fare pressioni su tutti i nostri esponenti politici che sono a Roma, forse avremo la possibilità di ottenere queste risorse non solamente per l'alluvione del 2020, ma soprattutto per le alluvioni che ci hanno colpito negli ultimi due anni e mezzo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Penso che l'ordine del giorno illustrato dal collega Preioni, che fa riferimento agli eventi del 2 e 3 ottobre 2020, sia quantomai attuale e le motivazioni le hanno tracciate in modo chiaro e limpido sia il collega Riva Vercellotti sia il collega Preioni.
Noi, a distanza di tutti questi mesi, stiamo ancora aspettando. Aspettiamo Roma e aspettiamo l'ANAS, ma la risposta non arriva.
Si è parlato degli interventi legati alla somma urgenza. Bene, nella settimana successiva all'alluvione del 2 e 3 ottobre, insieme con il collega Demarchi, ho accompagnato l'allora Presidente della Protezione civile, Borrelli, sul Colle di Tenda, che è stato alluvionato. L'alluvione oltre a distruggere la stazione sciistica di Limone Piemonte, ha fatto scomparire la strada di collegamento fra la Provincia di Cuneo, quindi fra il sud Piemonte e la Costa Azzurra. A oggi, nonostante vari sopralluoghi e parole spese dal Presidente dell'ANAS, di segnali e di tempi di recupero viario non ne abbiamo.
Per quanto riguarda la somma urgenza, Borrelli in quella sede ci parlò di settantacinque milioni di euro. Qui ne sono segnati settantasette, che probabilmente è la cifra corretta. La somma urgenza ha visto l'impegno dei nostri Sindaci a intervenire immediatamente con le ditte che oggi stanno aspettando di essere pagate per il lavoro che hanno fatto, ma di quei settantasette milioni ne sono stati erogati quindici alla Regione Piemonte.
So che martedì scorso il Presidente Cirio si è recato a Roma insieme all'Assessore Gabusi, proprio per vedere se si riusciva a sbloccare questa'impasse, ma mi sembra che la fumata con la quale sono tornati a casa sia una fumata nera. Questo non possiamo accettarlo ed è inaccettabile che dopo tutti questi mesi, ci siano delle ditte, per di più nella stagione della pandemia, che stanno aspettando dei soldi che Roma non sblocca.
Va bene la pandemia e va bene che ci sono mille problematiche che il Governo ha da affrontare, ma penso che ci siano dei Ministri competenti e dei funzionari competenti al Ministero dei Trasporti. Non possiamo più permetterci di aspettare e sono stato anche protagonista di un'azione che interessa la Valle Tanaro, che oggi resta l'unica via di collegamento di una parte del sud Piemonte con la Riviera di Ponente.
La Strada Statale 28, per capirci quella del Colle di Nava, che già normalmente è interessata da flussi di traffico importanti, oggi ha cinque cantieri con cinque impianti semaforici, con delle code nel weekend (proprio adesso che ci si può spostare fra regione e regione) che arrivano a quindici chilometri.
Ringrazio dell'attenzione il Capo compartimento dell'ANAS, Angelo Gemelli che è intervenuto su una proposta che abbiamo formulato che riduce i cantieri da cinque a tre e mette a disposizione del personale, ma non basta. Noi dobbiamo avere le risorse per supplire a tutti questi disastri che sono dovuti anche al fatto che non si può intervenire in fase preventiva.
Adesso l'Assessore Gabusi ha predisposto un provvedimento che permette la rimozione puntuale di 10 mila metri cubi per ogni intervento di materiale lapideo all'interno dell'alveo fluviale, ma non basta. Noi dobbiamo riuscire a intervenire sul dissesto idrogeologico e sulla manutenzione fluviale in modo deciso, altrimenti al prossimo autunno ci ritroveremo nelle stesse condizioni e con gli stessi ritardi per quanto riguarda il trasferimento delle risorse.
Pertanto, quest'ordine del giorno è quantomai attuale e puntuale e lo voteremo sicuramente con piena convinzione. Ringrazio ancora il collega Preioni che l'ha proposto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola;ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Nel merito e nella condivisione, il parere l'ha già espresso il collega Riva Vercellotti.
Da parte mia, l'intervento è solo per chiedere la sottoscrizione dell'ordine del giorno.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la sottoscrizione dell'ordine del giorno anche la Consigliera Zambaia.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo per due precisazioni. La prima è che il tutto il Gruppo della Lega sottoscrive quest'ordine del giorno.
Con la seconda, chiedo di modificare, quindi di mettere a verbale, che inseriamo anche l'alluvione del 2019 e non solo del 2020, come giustamente proposto dal collega Sacco, e modifichiamo la cifra. Lì c'è scritto un miliardo di euro, ma diventano 1.353 milioni, che è il dato che comprende l'alluvione 2019 e l'alluvione 2020. Pertanto, il totale è 1.353 milioni e inseriamo anche l'alluvione 2019.
Da parte nostra, c'è la volontà di sospendere quest'ordine del giorno.
Perché? Perché è vero che, a suo tempo, erano stati stanziati 100 milioni di euro dal Governo Conte due, ma è anche vero che erano per tutta Italia com'è anche vero che non sono mai arrivati e che, ancora oggi, non ci sono i decreti attuativi. Di conseguenza, i soldi reali arrivati sul territorio piemontese sono quei miseri quindici milioni, per cui questo grido d'allarme sul fatto che il fondo dev'essere rimpinguato di centinaia di milioni di euro dev'essere assolutamente un grido fortissimo che arrivi a Roma, perché sono passati troppi mesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Era solo per chiedere al Capogruppo Preioni se riusciamo a inserire nel dispositivo, come anche lui aveva evidenziato, l'importanza di coinvolgere i parlamentari, quindi semplicemente di inviare quest'ordine del giorno anche ai parlamentari piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Va benissimo il richiamo ai parlamentari piemontesi, che devono essere parte in causa e ancora più protagonisti, battendo i pugni per fare arrivare le risorse al nostro territorio.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento, la parola alla Giunta per il parere in merito.
Prego, Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Sì, dall'Assessore Gabusi ci è stato comunicato parere favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 463, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Chiedo scusa, Presidente. Posso chiedere una sospensione di cinque minuti per una riunione con la maggioranza, per favore?



PRESIDENTE

Va bene.
CANALIS Monica (fuori microfono) Posso prima illustrare il mio ordine del giorno?



PRESIDENTE

È urgente, Assessore? Allora prima possiamo illustrare l'ordine del giorno della collega Canalis.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 578 presentato da Canalis, Ravetti, Avetta Chiamparino, Giaccone, Salizzoni e Rossi, inerente a "La Regione Piemonte a fianco dell'AIDO, Associazione Italiana per la Donazione degli Organi Tessuti e Cellule"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 578, di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno riguarda l'AIDO, Associazione Italiana per la Donazione degli Organi, Tessuti e Cellule, che senza timore non stento a definire come uno dei migliori esempi del terzo settore piemontese; un esempio virtuoso, efficace e concreto, che negli anni ha saputo estendere il proprio raggio di azione.
L'AIDO è un'associazione nata in Italia nel 1973 a Bergamo e subito dopo ha aperto una sede anche a Torino. In Piemonte, oggi sono presenti sette sedi dell'AIDO, tra cui quella di Torino, che è in condivisione proprio con il nostro Consiglio regionale.
L'Associazione, insomma, ha un radicamento storico molto forte nel nostro territorio.
In Piemonte, attualmente ci sono più di 99 mila iscritti all'AIDO, su un totale di un milione e 418 mila in Italia, quindi noi, come Regione percentualmente contribuiamo in maniera molto alta al totale italiano.
La nostra Regione vede anche dei dati in crescita, per quanto riguarda le donazioni di organi, tessuti e cellule, per cui siamo una delle Regioni più virtuose d'Italia, in termini di donatori.
Nonostante tutto questo, però, è importante ricordare che in Italia, alla data di stesura dell'ordine del giorno, quindi a inizio maggio, c'erano 8.382 pazienti in attesa di un trapianto. Sono ancora tantissimi e, per quanto sia aumentata moltissimo la cultura del dono, non si fa mai abbastanza.
Tra le varie modalità di espressione del proprio assenso alla donazione c'è il consenso al momento del rinnovo della carta d'identità, che si fa presso gli uffici dell'anagrafe dei Comuni italiani. Il Comune di Torino, ad esempio, adotta anche un'altra modalità: mandare ai ragazzi che compiono diciotto anni il tesserino di assenso, che quindi essi possono liberamente sottoscrivere.
Infine, sono stata promotrice, con altri Consiglieri del Comune di Torino di un'iniziativa di formazione, negli anni passati, dei dipendenti dell'anagrafe di Torino, proprio per migliorare la loro capacità di sensibilizzazione e di argomentazione sui motivi della donazione.
Che cosa propongo con quest'ordine del giorno? Alcune misure molto concrete. La prima, promuovere una campagna di comunicazione congiunta tra l'AIDO e la Regione Piemonte. La seconda, promuovere iniziative per incentivare la donazione anche nelle sedi ASL del territorio, quindi non soltanto nelle anagrafi comunali, ma anche nelle ASL, come già previsto dalla normativa vigente.
Propongo, inoltre, di coordinare l'estensione dell'ottima esperienza torinese anche in tutti gli altri Comuni del Piemonte, perlomeno in quelli un po' più grandi, che hanno un'anagrafe un po' più strutturata, così come di sostenere la promozione dell'app ibrida, recentemente realizzata dall'AIDO Piemonte, finalizzata a raggiungere in maniera più efficace il target giovane della popolazione.
Infine, propongo di promuovere, in vista dell'ultimo weekend di settembre che è la giornata nazionale AIDO, un evento congiunto tra AIDO e Regione Piemonte, sul tema della donazione.
Tengo particolarmente a quest'ordine del giorno, che mi pare possa trovare un favore trasversale dalle forze politiche, perché il lavoro di AIDO è mirato a diffondere la cultura del dono e a rafforzare i legami di comunità. Nel momento in cui sottoscriviamo l'assenso alla donazione dei nostri organi, tessuti e cellule, ribadiamo di sentirci parte di un tutto che è più grande della nostra stessa persona, anche dopo la nostra morte.
Va poi apprezzato lo sforzo di quest'Associazione di innovarsi, anche con strumenti tecnologici più moderni e più adatti al linguaggio delle nuove generazioni.
Credo sia importante un contributo del Consiglio regionale perché tutti quando parliamo di donazione degli organi, pensiamo a chi li può ricevere.
Ebbene, io credo che dobbiamo pensare a questo tema, non solo per gli altri, ma anche per noi stessi, perché ogni persona ha quattro possibilità di avere bisogno di una donazione, contro una possibilità di poterla fare.
Pertanto, nel momento in cui ci rendiamo disponibili a questo grandissimo atto di solidarietà e di comunione con il prossimo, ci rendiamo, di fatto anche disponibili a riceverlo, e questo tema non va rimosso dal nostro ragionamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Canalis.
Sospendiamo la seduta per cinque minuti, come richiesto dall'Assessore Tronzano, dopodiché riprendiamo con la discussione sull'ordine del giorno.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.40, riprende alle ore 17.47)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vorrei ringraziare la collega Canalis per aver presentato quest'atto d'indirizzo. L'Associazione AIDO, oggettivamente, rappresenta, come diceva bene la collega, una grande espressione del mondo del terzo settore, ma anche una grande capacità di visione e una grande capacità di aiuto e sussidio al nostro sistema sanitario.
Ragion per cui chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno e annuncio già il nostro voto favorevole, proprio perché la capacità e la forza di quei volontari di essere parte del sistema sanitario e di introdurre un'opportunità e una consapevolezza diffusa è qualcosa di cui abbiamo assolutamente bisogno.
Sarebbe bello portare avanti, com'è stato fatto in Consiglio comunale a Torino, delle campagne d'informazione aperte anche ai dipendenti della Regione proprio perché spesso e volentieri questo tipo di atto non viene fatto per non conoscenza e per mancanza di tempo. Invece, più è diffusa questa cultura, più è diffusa quest'opportunità, più ci saranno delle chance di sopravvivenza per coloro che avranno bisogno di un trapianto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io volevo ringraziare la Consigliera Canalis per aver depositato l'ordine del giorno, che chiedo di sottoscrivere. Si tratta di un'associazione che ho avuto anche l'onore di frequentare e cui ho avuto l'onore di iscrivermi. Spero che lo possano fare tutti, se non l'hanno già fatto in quest'Aula, perché è uno di quei gesti cui spesso non si pensa perché obiettivamente non ci avevo mai pensato nemmeno io, finché non ho conosciuto le persone che facevano parte di quest'associazione, che mi hanno anche un po' condotto nel mondo di AIDO.
Penso che la Regione Piemonte, visto che ci occupiamo di sanità, debba fare molto di più per quest'associazione e per sostenerla, come anche è ben descritto negli impegni di quest'ordine del giorno.
Concludo, per non rubare ulteriore tempo all'Aula e agli altri interventi.
Assolutamente, il nostro voto sarà favorevole su quest'ordine del giorno e torno a sottolineare il fatto che ci tengo anche a sottoscriverlo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
A nome di tutto il Gruppo di Forza Italia, anche noi esprimiamo un voto e una condivisione su quest'ordine del giorno.
Crediamo che la promozione e la sensibilizzazione sulla donazione degli organi sia veramente qualcosa che valga la pena di essere sostenuta e appoggiata per favorirne la conoscenza, perché, come tutti sappiamo, donare gli organi significa salvare delle vite umane.
Pertanto, su questo non possiamo che condividere ed essere d'accordo.
Sottoscriviamo e convintamente voteremo a favore dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Molto brevemente, Presidente, per sottolineare che anch'io convintamente ho sottoscritto fin dal principio quest'ordine del giorno.
Ritengo sia fondamentale sostenere AIDO, soprattutto alla luce di una considerazione che non ho sentito fino a oggi, ma che è importante.
Paradossalmente, con la crescita dell'efficacia di tutte le norme di sicurezza che abbiamo introdotto, come l'uso del casco per i motocicli per i giovani e non solo, ma anche con l'introduzione delle cinture di sicurezza, elementi di civiltà che hanno migliorato la sicurezza generale della nostra popolazione e dei nostri cittadini, paradossalmente è stato messo in crisi (dico che senz'altro è stato un elemento positivo) il sistema precedente, perché gli organi da donare sono, per fortuna, sempre meno in seguito al ridotto numero d'incidenti. A questo proposito, è ulteriormente importante, ed è questo il salto di qualità che dobbiamo fare rispetto a questo tema, perché, a questo punto, devono essere donazioni consapevoli da parte dei cittadini che dispongono dei propri organi rispetto a eventuali eventi, ovviamente, inaspettati e non desiderati.
L'importante è che proprio in tutte le sedi opportune, come anche nelle scuole, si possa fare una corretta informazione al riguardo per fare in modo che i cittadini non temano o, quantomeno, non abbiano una scarsa conoscenza dell'argomento e, di conseguenza, si possa creare un tam-tam e una diffusione sull'importanza di questo tema per tutti noi, proprio perch non solo queste iniziative salvano la vita - se devo dire, ne ho anche esperienza diretta in famiglia - ma sono un elemento di speranza per chi è in difficoltà e attende la possibilità di ricevere un organo in dono.
Ringrazio, quindi, la collega Canalis e tutti coloro che voteranno favorevolmente su quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Anch'io sottoscrivo l'atto d'indirizzo della collega Canalis, a nome mio e chiaramente, in rappresentanza di tutto il mio Gruppo consiliare.
Sicuramente, quello del sostegno di AIDO e dei volontari a incentivare la donazione degli organi è, direi, un atto obbligato.
Io l'ho vissuto all'anagrafe una decina di giorni fa, quando ho rinnovato la carta d'identità e la funzionaria mi ha fatto la domanda; chiaramente, a caldo fa un pochettino effetto, però penso che questo sia un atto di umanità cui nessuno di noi si può sottrarre.
Pertanto, grazie alla collega Canalis e sottoscriviamo convintamente il suo documento.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Anch'io e il Gruppo della Lega sosteniamo convintamente quest'ordine del giorno, perché è un tema ampiamente condiviso, un tema di grande umanità un tema importantissimo, quindi, se c'è da fare più sensibilizzazione meglio.
Oggi, appunto, al rinnovo della carta d'identità quest'importantissima domanda ti viene rivolta ed è giusto che nelle ASL e nei luoghi preposti dove si parla appunto di salute, ci sia ancora più consapevolezza e informazione su quanto sia importante questo dono e creare, da una disgrazia, nuova vita, dando opportunità a tante altre persone di vivere.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Vorrei annunciare la sottoscrizione dell'atto e, ovviamente, il voto favorevole.
Crediamo sia un atto d'indirizzo giusto e assolutamente condivisibile su un tema molto sentito e che richiede grande attenzione da parte delle istituzioni. Il fatto di chiedere una campagna rivolta ai più giovani e anche il fatto di cercare di raggiungere le persone informandole correttamente crediamo sia un'azione doverosa da parte del Consiglio regionale.
Di conseguenza, chiedo di sottoscrivere l'atto.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 578, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame ordine del giorno n. 583 presentato da Biletta, Riva Vercellotti e Ruzzola, inerente a "Potenziare la campagna vaccinale per consentire la ripartenza del comparto turistico-ricettivo"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'ordine del giorno n. 583, la cui trattazione era stata richiesta questa mattina dalla Consigliera Biletta di cui al punto 36) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Biletta per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Con quest'atto d'indirizzo intendiamo portare all'attenzione dell'Aula un momento centrale della campagna vaccinale contro il COVID. È evidente come in queste ultime settimane abbiamo assistito a un'accelerazione delle somministrazioni del vaccino, quindi è fondamentale proseguire in modo sempre più aggressivo quest'azione per togliere ossigeno al virus.
La campagna vaccinale, in modo particolare l'inoculazione delle seconde dosi, s'intersecherà inevitabilmente con le vacanze estive. È cosa nota che, accanto all'emergenza sanitaria, si è verificata anche un'emergenza socio-economica devastante, che ha messo in ginocchio interi comparti economici. Tra quelli più duramente colpiti troviamo il settore turistico ricettivo, un settore centrale per l'economia italiana e piemontese. Basti pensare che il comparto turistico piemontese conta oltre 46 mila imprese pari al 10% del totale regionale, e circa 153 mila addetti, l'11% del totale. Un settore che, fino al periodo pre-COVID, era in costante crescita e che rappresenta un valore d'indotto di 7,5 miliardi di euro, pari al 7,4 del PIL regionale.
Diventa quindi dirimente adoperarsi per trovare delle soluzioni che consentano di garantire la prosecuzione della campagna vaccinale con ritmi sempre più sostenuti e possibili e la ripartenza del settore turistico in Italia e in Piemonte in modo particolare.
Sappiamo che la questione è già all'attenzione della Presidenza del Consiglio, quindi del Governo e della Conferenza delle Regioni.
Con quest'atto d'indirizzo intendiamo dare maggior forza all'azione della Regione Piemonte ai tavoli nazionali, affinché siano adottati tutti i meccanismi possibili per garantire la ripartenza economica e la prosecuzione della campagna vaccinale.
Conosciamo bene l'attenzione e la sensibilità sul tema da parte del Presidente Cirio e dell'Assessore Icardi: sappiamo che la questione è anche alla loro attenzione.
Con quest'ordine del giorno, vogliamo dare maggior forza alla loro azione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Vi sono richieste d'intervento in merito all'ordine del giorno n. 583? Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Scusi, Presidente, può rileggere l'impegno dell'atto d'indirizzo in oggetto? Grazie.



PRESIDENTE

Prego, Consigliera Biletta.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Il testo recita: "Il Consiglio regionale impegna la Giunta a sostenere con forza, presso il Governo, la necessità di una modulazione della campagna vaccinale flessibile durante il periodo estivo, al fine di consentire la ripartenza del settore turistico-ricettivo".



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 583, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Con questa votazione, concludiamo i lavori dell'odierna seduta. La programmazione dei lavori della prossima settimana verrà stabilita domani nel corso della Conferenza dei Capigruppo, convocata alle ore 12.30.
Buona serata e buon lavoro a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.02)



< torna indietro