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Dettaglio seduta n.133 del 11/05/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 09.04 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e delle interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute. Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione indifferibile e urgente n. 613, presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà il Vicepresidente Carosso; interrogazione a risposta orale n. 653, presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Caucino; interrogazione indifferibile e urgente n. 698. presentata dal Consigliere Gallo, cui risponderà l'Assessore Tronzano.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi, ed è espressa volontà di questa Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione, da parte dell'interrogante, per due minuti, la risposta dell'Assessore per tre minuti e non è prevista replica. Invece, per quanto riguarda le interpellanze, è prevista l'illustrazione, da parte dell'interrogante, per cinque minuti, la risposta dell'Assessore per cinque minuti e la replica dell'interpellante, se richiesta, per cinque minuti.


Argomento: Informazione

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 698 presentata da Gallo inerente a "Situazione economica Radio e TV locali"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallo, per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
In due minuti provo a riepilogare il tema al centro di questa interrogazione, che è nata a seguito anche della discussione sull'emendamento che abbiamo fatto in sede di bilancio qualche tempo fa proprio rispetto alla situazione delle emittenti radiotelevisive locali.
Ricordo che questo è un settore che ha al suo interno 11 emittenti monitorate da Auditel ed è un settore importante per l'informazione piemontese.
Questa interrogazione, che è articolata in più domande, mira soprattutto a interrogare la Giunta per capire quali siano stati i meccanismi attraverso i quali sono state erogate le contribuzioni, se vi siano state politiche adeguate in questo ambito e in che modo si prevede di finanziare la legge regionale 25 del 2009 che riguarda il settore radiotelevisivo.
Questo per avere un quadro d'insieme rispetto a tutte le politiche e le norme previste nella legge regionale di questo settore e a sostegno anche di questo importante ambito d'informazione, che si vede in difficoltà anche a seguito del COVID e della situazione di crisi economico-sociale che stiamo vivendo in quest'ultimo anno.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Tronzano, per la risposta.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Cerco di rispondere in maniera rapida, perché la risposta è lunga e poi gliela consegno brevi manu.
La prima domanda è se corrisponde al vero che si sia preferito pagare la sanzione inflitta da AGCOM, eccetera. Su questo leggo, perché è importante essere chiari e precisi. Per quanto riguarda la comunicazione istituzionale, il decreto legislativo n. 177 prevede il 15% di spazi pubblicitari a favore delle TV e il 50% a favore dei giornali, come minimo le somme riguardano spese per l'acquisto di spazi pubblicitari. L'AGCOM con deliberazione n. 97 del 2015, ha sanzionato la Regione per la violazione dell'articolo 41 nell'anno 2013, quindi quello è l'unico anno in cui la Regione è stata sanzionata per non aver rispettato la percentuale prevista del 15%.
Considerata l'entità lieve, sempre riferita alla violazione del 2013, è stata applicata una sanzione amministrativa di euro 12.198. È opportuno sottolineare che, a parte il 2013, AGCOM non è mai intervenuta per la violazione di tali percentuali e che pertanto la Regione Piemonte ha sempre rispettato e rispetta il corretto riparto percentuale.
Per quanto riguarda, invece, la questione dei 2 milioni che si è verificata l'anno scorso (2020), era dedicata all'occupazione. Quindi, noi abbiamo fatto questa misura una tantum - e non ci sarà più perché, oggettivamente le risorse sono quelle che sono per il bilancio regionale - a favore dei dipendenti. Abbiamo scelto il criterio più oggettivo in assoluto, quello che non poteva essere discrezionale o considerato discrezionale, che è quello dei dipendenti e l'abbiamo parametrato al 7.70 del 2018. E questo è stato.
Certo che a qualcuno potevano sembrare più utili altri criteri o altri mezzi, però noi, anche attraverso l'ausilio dei commercialisti, quindi dell'Associazione nazionale commercialisti abbiamo preferito optare per quel tipo di cose. Perché? Perché salvaguardiamo i livelli occupazionali quindi diamo sostegno all'occupazione con il 7.70, e l'abbiamo dato in misura proporzionale ai dipendenti, con un criterio chiaro e oggettivo.
La terza domanda è: "se non abbia considerato la possibilità di pianificare una campagna pubblicitaria istituzionale"; in questo senso, dico con chiarezza che non era ancora partita la campagna di reclutamento, perché si è concretizzata solo a fine marzo 2021; quindi non era ancora partita.
La quarta domanda: "se corrisponde al vero la notizia secondo cui la Regione non ha mai colto la proposta di un incontro con gli editori".
Questo non è vero, nel senso che noi abbiamo sempre incontrato tutti perché è giusto fare così. Certo, abbiamo incontrato la FIBEG, ma abbiamo anche incontrato il Consorzio TV. Le prime volte abbiamo fatto insieme le riunioni ed era sempre presente comunque anche il Consorzio TV, per cui certamente li abbiamo incontrati e li incontreremo anche per le nuove attività che faremo: incontreremo i giornali, le radio, il web e le televisioni locali.
Poi si chiede "se s'intende provvedere finalmente al finanziamento della legge regionale n. 25". È stata finanziata in bilancio con 300.000 euro e questo sicuramente aiuta le televisioni locali, ma non solo, perché in quei 300.000 ci saranno anche le radio, quindi stiamo facendo un ragionamento di riparto che sia equo e sostenibile.
Poi si chiede "se la Giunta regionale ritenga utile e urgente un incontro con le emittenti radio locali, non solo per chiarire la situazione, ma anche per provvedere a una rilettura degli stanziamenti". No. Noi incontreremo le televisioni, così come incontreremo le radio, così come incontreremo il web e così come incontreremo i giornali. In quella sede cercheremo di fare le cose più eque possibile, in modo che anche lì non ci siano discrezionalità e che siano fatte le cose in maniera chiara.
Certo è paradossale che la Giunta di centrodestra, che si è occupata nel 2020 delle televisioni locali, sia forse la prima che veramente ha stanziato una somma importante, anche se una tantum, a favore di questo sistema; quindi tutti quanti, pur nella loro diversità, hanno ottenuto un sostegno vero e importante.
Nel 2021 abbiamo fatto altrettanto, perché i 300.000 euro a favore delle televisioni sono sicuramente utili e importanti. Vedrete che, alla fine, il sistema radiotelevisivo locale sarà soddisfatto, perché i soldi messi sono un buon numero e sono importanti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 653 presentata da Valle, inerente a "Programma di riqualificazione urbana nel Comune di Nole"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 653.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione. Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per due minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Il Comune di Nole, come altri della nostra regione, è stato oggetto di un finanziamento ministeriale che insisteva, in particolare, su alcune proprietà del Comune di Nole, di cui il soggetto attuatore, diciamo realizzatore dell'opera, sarebbe stata ATC.
In particolare, per quello che riguarda il Comune di Nole, si tratta di un fabbricato e, connesso a questo, il campanile della parrocchia del Comune.
I lavori sono stati eseguiti e il finanziamento pare sia stato revocato però, nel frattempo, ATC ha anticipato le somme necessarie per la realizzazione dell'opera.
Al momento in cui abbiamo presentato questa interrogazione a noi risultavano soltanto delle criticità espresse dal Ministero, mentre ora ci risulta che la situazione si sia evoluta ulteriormente. Ci interessa quindi sapere quale sarà la linea della Regione, rispetto al finanziamento ministeriale se dovesse venire meno, e come regoleranno i loro rapporti ATC, che ha già eseguito i lavori, e che comunque è un ente strumentale regionale, e il Comune.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Daniele Valle per l'illustrazione; la Giunta ha delegato l'Assessore Chiara Caucino per la risposta. Prego, Assessore, ne ha la facoltà per tre minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Grazie, Presidente.
Rispondo per quanto riguarda l'aspetto che è di competenza prettamente della Regione Piemonte, ovvero la gestione del finanziamento, come disciplinato dal decreto ministeriale 26 marzo 2008; dall'accordo di programma tra Stato e Regione del 3 giugno 2010 e dall'intesa del 30 novembre 2010 tra Regione Piemonte e Comune di Nole.
Esula, infatti, da tale competenza il rapporto contrattuale tra Comune di Nole e ATC Piemonte centrale, in merito sia agli incarichi di progettazione sia alle funzioni di stazione appaltante. Pertanto, voglio focalizzarmi sul quesito "come la Regione intende superare l'empasse del blocco dei trasferimenti ministeriali e come ritiene che si possano sanare le criticità rilevate dal Ministero".
Ricostruita la situazione degli interventi finanziati dal programma e l'ampio carteggio intercorso negli anni con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con nota del 1° ottobre 2020, finalizzata alla conservazione integrale dei finanziamenti, la Regione ha rappresentato al Ministero la sostanziale conclusione dei lavori, anche per i programmi per i quali era stata richiesta la rimodulazione.
Nella nota si prospettavano al Ministero alcune valutazioni, che qui brevemente richiamo, auspicando nella condivisione: la dilazione dei tempi che ha riguardato non solo la realizzazione degli interventi, che pure sono sempre avanzati, ma anche la dinamica dell'interlocuzione tra Regione Piemonte e Ministero, che non ha mai raggiunto un carattere di definitività, per la sempre reiterata richiesta di chiarimenti, ai quali la Regione ha dato, nel tempo, riscontro. Non è possibile, per la Regione, nel regime pattizio di disciplina dei programmi, procedere unilateralmente alla revoca da parte degli interventi, avendo la Regione, negli anni, condiviso le motivazioni addotte dai Comuni in sede di richiesta di rimodulazione degli interventi stessi. Né il decreto ministeriale né l'accordo di programma disciplinano poteri di revoca del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Non paiono esservi elementi tali da rendere inevitabile un provvedimento di revoca che avrebbe, in ultima analisi, conseguenze dannose, di rilevante carattere economico, nei confronti degli enti locali interessati dagli interventi, esposti direttamente nei confronti degli appaltatori. Un'intesa complessiva tesa a salvaguardare tutti i programmi, stante la situazione di fatto della loro sostanziale ultimazione, appare l'opzione più aderente allo spirito e alla lettera degli accordi sottoscritti.
Quindi, il 29 aprile 2021 è pervenuto a questa Amministrazione il decreto n. 37 del 15 marzo 2021, a firma del Direttore Generale per le Politiche Abitative presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, quindi ex Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del quale è stata data prontamente informazione ai Comuni interessati. Con tale decreto sono stati revocati alcuni interventi e ridotti alcuni finanziamenti, modificando, unilateralmente, l'accordo di programma sottoscritto in data 3 giugno 2010.
L'Amministrazione si riserva tutte le azioni utili a tutela della Regione Piemonte e delle Amministrazioni comunali partecipanti al programma. Nel caso di interesse dell'interrogante, viene mantenuto il finanziamento dell'intervento di edilizia residenziale pubblica realizzato dall'ATC Piemonte centrale, mentre è revocato il finanziamento della riqualificazione della piazza e della torre civica.
Consigliere, noi abbiamo già preparato una nota, una lettera che vogliamo inviare al Ministero, perché non siamo d'accordo con quanto il Ministero ha definito. Peraltro, ci ha inviato una comunicazione solo per conoscenza quindi dobbiamo capire se rivesta anche il carattere di notifica (a noi non pare proprio). In qualche modo, ci stiamo confrontando con l'Avvocatura regionale per capire quale strada è meglio intraprendere per tutelare gli interessi dei Comuni e, conseguentemente, della Regione.
Grazie, Consigliere.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.


Argomento: Parchi e riserve

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 613 presentata da Valle, inerente a "Chiarezza riguardo alla posizione della Regione Piemonte sul progetto WOLFALPS EU"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 613.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione. Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per due minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Nella prima interrogazione avevamo qualche criticità e poi è stato revocato il finanziamento; qua c'era qualche criticità e si è dimesso il Direttore: io non presento più interrogazioni, se funziona così.
L'interrogazione nasce - l'avrete seguito tutti - da un carteggio pubblico sui giornali, tra il Direttore e il Presidente di uno degli Enti parco, il Parco delle Alpi Cozie della nostra regione, e riguarda le valutazioni circa un progetto di cui il Parco Alpi Cozie è capofila, ma che coinvolge diversi Enti parco della nostra Regione, relativo alla gestione della presenza del lupo sui nostri territori.
Le valutazioni tra il Presidente e il Direttore, almeno in questo carteggio reso pubblico da entrambi, divergevano in maniera significativa. Era di nostro interesse capire dunqe come sanare questa frattura, che oggi si è risolta spontaneamente, anche se io personalmente non ne conosco i motivi quindi, se l'Assessore sa qualche cosa di più, può condividerlo con noi.
Adesso ci interessa la prospettiva, cioè come portare avanti un progetto che, in maniera larga e condivisa, è stato ritenuto estremamente positivo e apprezzato sui territori; come si può eventualmente implementare per sanare alcune delle criticità che, magari, più o meno correttamente, venivano sollevate; non far perdere ai nostri Parchi né le professionalità acquisite intorno a questo progetto né i finanziamenti che sono, in buona parte, di natura europea.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Daniele Valle per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando il Vicepresidente Fabio Carosso. Prego; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



CAROSSO Fabio, Assessore ai parchi

Grazie, Presidente e buongiorno.
Tengo a precisare che i progetti Life sono progetti gestiti e finanziati direttamente dalla Commissione europea in accordo con i nostri Parchi, che quindi presentano questi progetti in piena autonomia.
Detto questo, per quanto riguarda la domanda "qual è il giudizio rispetto al progetto Life" le posso dire che, giustamente, la Regione Piemonte ha su base scientifica, raccolto dei dati da questo progetto e noi siamo assolutamente convinti che sia un buon lavoro e sia stato fatto in questi anni un gran lavoro. Si sono dimenticati alcuni aspetti importanti, che abbiamo puntualmente segnalato all'Ente Parco e a tutti i nostri dirigenti che è quello di considerare il lupo oggi, nel 2021, con una situazione che non è analoga a quella del 2013, quando è partito il progetto del lupo.
Se nel 2013 c'erano pochi esemplari che potevano essere gestiti o, meglio studiati, oggi è indubbio che ci sono delle problematiche; quindi dobbiamo anche prestare molta attenzione perché sulle montagne e sulle nostre terre ormai anche in pianura, non vivono solo i lupi, ma ci sono anche tante imprese, tante allevatori che, con grande fatica, fanno il loro lavoro. È una gestione che va rivista e ristudiata e va divisa in due fasi: la prima quella dello studio scientifico, quindi il lupo sotto il profilo del suo studio, delle sue abitudini, dei suoi comportamenti, dei sui censimenti per capire quanti ne abbiamo e come si comportano.
L'altra, invece, è la problematica che il lupo può creare ai nostri allevatori. Stiamo facendo un grande lavoro come Regione, insieme all'Assessore all'agricoltura, per quanto riguarda anche i danni e, per evitare gli stessi, si è proposto anche una serie di interventi finanziando un bando per ripristinare i danni, per l'acquisto di recinti elettrici ecc., ecc. Siamo convinti che il progetto debba funzionare e debba andare avanti, ma va chiaramente affrontato nel 2021; questo è il dato per la prima risposta.
Per quanto riguarda, invece, la parte del Direttore e del Presidente delle Alpi Cozie, sappiamo che l'ex Presidente Deidier è dimissionario a causa di una malattia (ha preso il COVID e non stava bene); adesso è guarito, ma ha rassegnato le sue dimissioni, quindi oggi siamo un po' ritardo nella risposta, per essere precisi. Lui è arrivato un po' con forza a segnalare quello che, sappiamo tutti e abbiamo detto poc'anzi, cioè che nel 2021 c'è evidentemente una serie di problemi che non c'era prima. L'ex Presidente ha cercato di segnalare con forza questa posizione e, comunque, io ho fissato un incontro tra il Presidente Deidier e il direttore Canavese proprio nel mio ufficio, in cui si sono chiariti e entrambi hanno trovato la soluzione di affrontare in maniera molto leale e diretta questo tipo di problema.
Adesso non c'è più il Presidente Deidier e sappiamo che la funzione ce l'avrà il Vicepresidente; apriremo quindi di nuovo il bando e sicuramente troveremo un Presidente che, magari, accontenterà tutti (me lo auguro). È chiaro ed è evidente che la sua non era una posizione personale o troppo personale, ma era ampiamente condivisa da tantissimi allevatori e tantissimi Sindaci che vivono questo problema. Serve lavorare, serve incontrarsi, serve portare la discussione avanti il più possibile per risolvere questo problema.
Per quanto riguarda, invece, il rischio di perdere i finanziamenti, io non credo che ci siano queste problematiche, perché tutti i parchi continueranno i loro studi e le loro riflessioni; hanno le loro indicazioni che vengono date dal capofila, quindi Parco Alpi Marittime. Non è la Regione che decide chi deve stare dentro e chi deve stare fuori; tuttavia è indubbio che, se per qualche motivo, dovesse uscire dal progetto il Parco delle Alpi Cozie, ci dovrà essere un altro partner che prenderà il suo posto, ma non credo proprio che sia questo il problema.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Carosso per la risposta.
Prima di chiudere la seduta ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta è trasmesso via e-mail in visione a tutti i Consiglieri ed è pubblicato in banca dati, dove è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti che dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la seduta delle interrogazioni ed interpellanze.
Grazie a tutti a tutte e, dopo i quindici minuti di areazione, alle ore 9.45 il Vicepresidente Franco Graglia aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Buona salute a tutti.



(Alle ore 09.26 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA



(La seduta inizia alle ore 10.00)



PRESIDENTE

Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 16 aprile 2021 n. 63, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale. La verifica delle presenze verrà effettuata mediante chiamata nominale. Le votazioni si svolgeranno attraverso l'introduzione del badge di ciascun Consigliere nell'apposito alloggiamento, con conseguente selezione del tasto presenza e della successiva espressione di voto.
Procedo quindi all'appello nominale per la verifica delle presenze. Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Allasia Cirio, Fava, Lanzo, Ricca e Tronzano. Non è presente l'Assessore esterno Poggio.
Il numero legale è, pertanto, 23.



(Il Vicepresidente Graglia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



PRESIDENTE

Risultano presenti 42 Consiglieri.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere l'iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta dell'ordine del giorno n. 578, avente ad oggetto "La Regione Piemonte a fianco dell'AIDO Associazione Italiana per la Donazione degli Organi, Tessuti e Cellule".
Il tema è particolarmente importante perché attiene ad una questione sanitaria e riguarda una delle eccellenze della nostra Regione, che è l'adesione all'associazione AIDO (Associazione Italiana per la Donazione degli Organi, Tessuti e Cellule). Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Sono a richiedere un'informativa alla Giunta regionale in merito all'attuazione dell'ordine del giorno n. 548 votato all'unanimità in Consiglio regionale - lo ricordo anche ai colleghi di maggioranza - avente ad oggetto "Impegno concreto per realizzare il progetto della nuova sede del Reparto Volo VVF Piemonte. Collegato al disegno di legge n. 129 'Bilancio di previsione finanziario 2021-2023'".
L'ordine del giorno in oggetto impegnava la Giunta "a farsi parte diligente attivando ogni iniziativa politica anche a livello nazionale nonch valutando eventuali risorse finanziarie - affinché si porti a termine il progetto relativo alla collocazione del Reparto Volo dei Vigili del Fuoco del Piemonte presso l'Aeroporto di Torino-Aeritalia (ICAO: LIMA) "Edoardo Agnelli".
A quanto ci risulta, l'Assessore competente - penso sia l'Assessore Gabusi ad oggi non ha fatto alcun atto da questo punto di vista, né con il Ministero né con il Comando dei Vigili del fuoco: in pratica, da quando abbiamo votato l'atto di indirizzo ad oggi non si è mosso nulla.
Visto che è una questione cogente e di rilevante importanza - mi accingo a concludere, Presidente - e poiché mi pare che ci sia il consenso su questa ipotesi, cioè di spostare lì il Reparto Volo, e non a Caselle (questo è stato votato da tutta l'Aula), sono a richiedere un'informativa urgente per sapere cosa intenda fare l'Assessore oltre a quello che ad oggi ci pare non abbia fatto.
Il Ministero potrebbe scegliere nelle prossime ore il posizionamento del Reparto Volo. Non vogliamo che la volontà del Consiglio non sia, da questo punto di vista, incarnata dall'azione politica del nostro Assessore di riferimento.
Mi auguro che su questo ci possa dire che cosa sta facendo e, se non ha fatto ancora nulla, si metta in azione proprio per non venire meno all'impegno che il Consiglio regionale, che da questo punto di vista è sovrano, ha dato alla Giunta.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, mi permetto di sottoscrivere la richiesta e tutte le parole che sono state pronunciate dal Consigliere Magliano.
Inoltre, per conto del mio Gruppo volevo avanzare un'ulteriore richiesta di informativa. Ieri abbiamo appreso da notizie stampa che sono stati condannati in appello due ex dipendenti della Regione Piemonte per la vicenda del grattacielo.
Considerato che c'è stato anche un importante danno di immagine relativamente a quell'opera, ma anche per quanto riguarda le condanne che sono state inflitte ieri nei confronti della Regione Piemonte, riteniamo necessaria un'informativa da parte della Giunta per mettere a fuoco quelli che ancora sono dei nodi irrisolti.
Pensiamo che sia doveroso da parte della Giunta un chiarimento in Consiglio regionale. Vorremmo anche capire gli aggiornamenti rispetto alla data prevista per il trasferimento del personale regionale e alla destinazione degli eventuali risarcimenti che la Regione dovrebbe incassare a seguito del processo. Torno a sottolineare che è una vicenda che ci stiamo trascinando da troppi anni e questa sentenza della Magistratura ci richiede di rimettere a fuoco le operazioni che stanno avvenendo all'interno della Giunta per la prosecuzione dei lavori; soprattutto vorremmo capire quando finalmente potrà avere termine questa vicenda, che ci ha già creato troppi danni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Avrei bisogno di una comunicazione da parte dell'Assessore Icardi, che purtroppo non è presente in Aula, ma vorrei che rimanesse agli atti. Per carità, la questione non è fondamentale, ma è delicata e anche un po' spiacevole.
Come tutti in quest'aula sanno, sono settimane che sto facendo, insieme ai colleghi Stecco e Salizzoni, i tamponi ai colleghi. Questo perché c'è un'ordinanza del Consiglio di Stato che permette anche ai farmacisti, oltre che ai medici e agli altri operatori sanitari come gli infermieri, di effettuare il tampone. In base a queste premesse, per poter calmierare i prezzi dei tamponi è stato fatto, nella prima parte della settimana scorsa un incontro con l'Assessore. Il contenuto dell'accordo, sostanzialmente prevedeva che, a fronte di una diminuzione del prezzo sensibile e di un prezzo consigliato su tutto il territorio piemontese, che scendeva mediamente da 37 a 25 euro, la Regione Piemonte recepisse l'ordinanza del Consiglio di Stato e consentisse ai farmacisti di effettuare in farmacia il tampone.
Il frutto di questo accordo prevedeva i due aspetti: da una parte il calmieramento del prezzo e, dall'altra, la possibilità del farmacista di effettuare il tampone stesso. È stato comunicato l'accordo ai media e quindi, dal giorno, dopo i farmacisti hanno ridotto il prezzo, per continua a non comparire la circolare (non dico la delibera) che dà questa indicazione e che, di conseguenza, mette in sicurezza tutti i colleghi.
La cosa è particolarmente spiacevole, perché nel corso dell'accordo, alla presenza dell'Assessore, mia e di tutti i rappresentanti delle diverse parti in causa, l'impegno era che questo documento sarebbe uscito giovedì.
Oggi siamo al martedì successivo e ancora non c'è.
Concludo, dicendo che quel tipo di segnalazione l'avevo fatta agli Uffici legislativi in Aula già il primo giorno in cui abbiamo iniziato a fare i tamponi. Quindi, gli Uffici dell'Assessorato la conoscevano da tempo e peraltro, l'Assessore era già d'accordo in questo senso ormai da più di un mese e mezzo. Siamo in questa terra di mezzo piuttosto sgradevole, che continua a procrastinare i tempi della regolarizzazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Avanzo anch'io, per debito d'ufficio, una richiesta di informativa e soprattutto un aggiornamento. Se non potrà essere dato oggi in Aula, va benissimo anche in Commissione. Sono passati ormai più di tre mesi da quando quest'Aula ha votato due ordini del giorno a prima firma della Consigliera Zambaia e del sottoscritto sul cosiddetto NIPT (Non Invasive Prenatal Testing). In questi ordini del giorno chiedevamo che uno strumento di nuova generazione, proprio sui test prenatali non invasivi, diventasse una nuova frontiera anche in Piemonte. Come lei sa, attraverso l'analisi del DNA fetale, che avviene mediante il prelievo di un campione ematico della donna, si è in grado di valutare, con un'attendibilità che si attesta tra il 92% e il 99%, la presenza delle principali anomalie cromosomiche.
Oggi questo esame è erogato esclusivamente da soggetti privati e a costi decisamente elevati. C'è una sperimentazione, come ho ricordato insieme alla Consigliera Zambaia, proprio a Torino, al Sant'Anna. Per cui che il NIPT Test sia il test del futuro lo confermano le tante ricerche scientifiche e il lavoro quotidiano dei nostri esperti e dei nostri ospedali.
Chiediamo all'Assessore Icardi di aggiornarci sul tema, visto che da quell'ordine del giorno non abbiamo più avuto alcuna informativa. Spero che, appena possibile - non so se l'Assessore oggi sia in congedo o meno possa appuntarsi questa nostra richiesta, visto che continuano ad arrivare mail su mail di giovani coppie, famiglie e donne che chiedono cosa ne è di quell'atto di indirizzo. A questo punto, aspettiamo solo la delibera da parte dell'Assessorato. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere l'inserimento di un atto di indirizzo, che sto depositando dal titolo "Richiesta al Governo di riconoscere i vaccini come bene comune globale". Lo presento per chiedere che ci sia l'abolizione dei brevetti perché in questo momento credo che sia necessario rendere questo vaccino e quindi la possibilità di resistere al COVID - un diritto per tutti e aiutare il più possibile i Paesi nella distribuzione e nella somministrazione dei vaccini. Lo sto depositando, poi sarà numerato.
Grazie.



PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi.
Gli ordini del giorno presentati dalla Consigliera Canalis e dalla Consigliera Frediani possono essere inseriti al fondo dell'o.d.g. odierno.



(L'Aula, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Per quanto riguarda, invece, le richieste di informativa, chiederei alla Giunta, e in particolare all'Assessore Marrone, se può intervenire. Prego.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Sarà mia cura trasmettere ai colleghi e agli Assessori che non sono presenti in questa seduta di Consiglio le richieste di informativa dei Consiglieri che, per ovvie ragioni, non potranno quindi essere concesse in loro assenza.
Per quel che riguarda la richiesta di informativa sul procedimento penale che concerne il Palazzo unico della Regione, per la parte limitata al procedimento in quanto tale e alla costituzione di parte civile dell'ente della Regione stessa, recupererò le informazioni e sono disponibile a darne una nel pomeriggio. Chiaramente, però, lo dico al Presidente Sacco limitata a quella parte lì, perché invece la parte attuale di lavori e di logistica compete all'Assessore Tronzano.



PRESIDENTE

Grazie.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Allasia, Cirio, Fava, Lanzo, Poggio, Ricca e Tronzano.
b) Processi verbali precedenti sedute Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" il processo verbale relativo alla seduta del 01/04/2021.


Argomento: Commercio

Esame proposta di legge n. 123, inerente a "Disposizioni in materia di IRAP per commercio di prodotti via internet, rimodulazione per grandi imprese dell'e-commerce"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 123, inerente a "Disposizioni in materia di IRAP per commercio di prodotti via internet rimodulazione per grandi imprese dell'e-commerce", di cui al punto 2) all'o.d.g., richiamata in Aula, ai sensi dell'articolo 37, comma 4 del Regolamento.
Il provvedimento è stato richiamato in Aula, ai sensi dell'articolo 37 comma 4 del Regolamento interno, dal Consigliere Grimaldi il 20 aprile scorso. Pertanto, in quanto non ancora licenziato dalla Commissione, il provvedimento non ha relatori. Prima di dare la parola per l'illustrazione ricordo che chi volesse intervenire può cominciare a prenotarsi presso la Presidenza.
La parola al Consigliere Grimaldi, per l'illustrazione; ne ha facoltà per 15 minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come lei sa, abbiamo sospeso la seduta proprio su questo punto, in attesa di scoprire se nella maggioranza e nella Giunta ci fosse un intendimento favorevole.
Che cosa è successo, però, dalla scorsa settimana? Spero che tutti i colleghi abbiano letto: nel 2020, Amazon ha fatto registrare 44 miliardi di ricavi in Europa. Per intenderci, abbiamo passato un anno a dire che questa crisi ha picchiato durissimo sull'economia reale e sui fatturati; che ha sospeso decine e decine di migliaia di attività; che ha messo in ginocchio tantissimi nostri imprenditori, tantissime nostre imprese; che ha lasciato sulla strada tante, tante disuguaglianze che erano già lì presenti in questa crisi globale che, come abbiamo già detto, è una crisi climatica sociale e anche, in qualche modo, democratica. Sì, c'è anche un tema, che riguarda quello che è successo nel mercato: ci sono grandi oligopoli che avevano già conquistato posizioni dominanti prima della pandemia, ma dentro la pandemia hanno dato la zampata finale. Perché? Perché si erano portati più avanti e, mentre molti hanno dovuto chiudere, loro non solo sono rimasti aperti, ma hanno aumentato il loro fatturato.
Sapete quanto ha aumentato Amazon in un solo anno? I suoi ricavi sono aumentati di quasi 12 miliardi di euro. Una cifra stellare, soprattutto, se parliamo di ricavi - ripeto - e non solo di fatturato. Come ha rivelato il Guardian, nello stesso periodo, mentre i fatturati diventavano stellari e aumentavano i ricavi, la società non ha pagato nessuna tassa sui profitti in Lussemburgo. In Lussemburgo, attenzione! Luogo dove, grazie al tax ruling, la stessa azienda aveva contrattato quelle cifre, che solo i grandi potenti della terra possono contrattare. Già, perché la gran parte delle nostre imprese non hanno questa possibilità; non hanno la possibilità di trattare, da pari, con un Paese sovrano, anche all'interno della stessa Unione europea.
La verità è che questa vicenda ci porta lontano; ci porta al fatto che il valore di produzione.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, penso si sia spento il microfono.



GRIMALDI Marco

Dicevo che il valore di produzione, soprattutto su una sede unica europea è ovviamente legato al cosiddetto profit shifting, cioè quanto possiamo sottrarre da quei ricavi le cosiddette perdite; ma nelle perdite, come sapete - e vale, purtroppo, anche per l'IRAP - ci sono ovviamente gli investimenti, il costo dei servizi, il costo del lavoro, eccetera eccetera, eccetera.
Diciamoci la verità: la più grande Internet Company al mondo non è certo l'unico caso ad avere la "testa" in un Paese a fiscalità agevolata. Non sto qui a ricordare parte della discussione che abbiamo già fatto la scorsa settimana, ma i gruppi italiani che hanno sede o filiali nei Paesi Bassi sono tantissimi. Ovviamente, i più conosciuti sono FCA e Ferrari che hanno qui la loro sede; la Exor, della famiglia Agnelli, quella fiscale; la sede legale è ad Amsterdam, per Mediaset.
Ad aver creato holding qui sono pure alcune delle più importanti partecipate italiane: ENI, Enel, Saipem. ENI, per esempio, si trova da qualche anno al 1725 di Strawinskylaan Street ad Amsterdam. Nella sede della holding olandese, fondata nel 1994, ENI International, una delle più importanti consociate della multinazionale italiana, controllata dallo Stato tramite il Ministero dell'Economia e dalla Cassa Depositi e Prestiti ha lì la sua sede.
In viaggio verso il Paese dei tulipani ci sono, da anni, anche grandi società del made in Italy: Campari, per esempio, ma pensate a Luxottica Ferrero, Illy, Telecom, Prysmian, alla Cementir di Caltagirone. Per intenderci, a causa del cosiddetto "profit shifting", l'Italia perde, ogni anno, il 19% delle entrate tributarie, ovvero, da questi grandi nomi del made in Italy, 7,5 miliardi di euro l'anno.
Lo dico sommessamente al Presidente Cirio e a chi è intervenuto la scorsa settimana: nessun Recovery Plan potrà funzionare senza una giustizia fiscale che costringa, la gran parte di questi soggetti, a fare la loro parte. Certo, le multinazionali hanno il diritto di avere delle teste anche nei Paesi stranieri, soprattutto se la gran parte delle filiere sono fuori però diciamoci la verità - diciamoci la verità - come si fa a essere alfieri del made in Italy e, di fatto, non pagare più le tasse in Italia? Come si fa a essere una partecipata dello Stato e non avere la percezione che questo è un danno doppio al nostro Paese? Non vorrei che questa discussione ci portasse troppo in là e, come abbiamo detto la scorsa settimana, cosa possiamo fare noi? Possiamo fare una proposta di legge al Parlamento. Possiamo ricordare che, mentre c'era chi faceva utili stellari e, come avete visto, non pagava le tasse in Lussemburgo, avrebbe almeno dovuto ricordare che da questa pandemia ha avuto un vantaggio e, quindi, proporsi anche per trovare una mediazione con gli Stati dell'Unione europea perché, lo ricordo: la nostra sanità è gratuita, ma non è gratis. É gratuita per i più ricchi, è gratuita per i più poveri, ma non è gratis.
Qual è la nostra proposta di legge? É semplicissima: vi chiediamo di non avere ipocrisie sul tema. Non si può essere dei leoni, fare propaganda come se gli altri livelli nazionali ed europei non facessero abbastanza e poi sparare a salve quando abbiamo un'opportunità.
È molto semplice: noi chiediamo semplicemente di aumentare dello 0,92 l'aliquota IRAP ai colossi dell'e-commerce che, come Amazon, come le Big Pharma, hanno fatto dei fatturati stellari. Mi direte - e chiudo - se aumentiamo dello 0,92%, quelli potrebbero andare nelle altre Regioni. Così ho sentito dire.
Guardate: qui non stiamo parlando di sedi fiscali e legali; qui stiamo parlando di investimenti miliardari che hanno visto il Piemonte al centro di alcune grandi operazioni. Voi pensate davvero che per non pagare 300.000 400.000, al massimo 600.000 euro in più di tasse, qualcuno prenda i miliardi e miliardi di investimenti fatti nella sede, a esempio di Torrazza Piemonte, per andarsene in Liguria o in Lombardia? Davvero pensate che logisticamente, questo regga? Credo che qualche dubbio vi sia venuto la scorsa settimana; per questo mi interrompo qua e attendiamo positivamente il dialogo che c'è stato fra di voi. Ricordo che abbiamo avuto questi dubbi anche nella scorsa legislatura (guardo il Consigliere Gallo e il già Presidente Chiamparino): se ricordate, abbiamo fatto la stessa operazione sulle banche, sulle assicurazioni e sulle autostrade che, come vi dicevo, non si possono certo spostare in altri luoghi.
Anche il sistema bancario e le assicurazioni non erano felicissime qualcuno ha anche detto: "Però così ci costringete a spostare le sedi".
Purtroppo, le sedi fiscali e legali, anche loro, le avevano già spostate e quelle produttive non avrebbe avuto senso spostarle per un aumento dello 0,92% dell'IRAP, e non è successo. E non è successo.
Quindi, lo dico così, e chiudo, Presidente. Credo ci siano tutte le opportunità per dare un segnale concreto. Sappiamo che non cambierà le sorti del nostro bilancio, non cambierà le sorti neanche di quello che è il dumping fiscale, che pure continua a esistere sul nostro pianeta, nella nostra Europa, nel nostro Paese e anche all'interno delle Regioni; però è un segno di giustizia fiscale, per dire che qualcuno, dentro questa pandemia, ha pagato doppiamente il prezzo di una crisi. Qualcuno ne ha avuto un vantaggio competitivo, anche grazie alle nostre ordinanze e alle scelte che abbiamo dovuto fare, dal punto di vista della sicurezza, ma credo che questo aumento sia del tutto inserito in quella pandemic tax e in quella discussione che ci chiede che, chi ha avuto di più, può dare di più soprattutto visto quello che abbiamo vissuto e visto quello che è l'orizzonte del prossimo futuro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello.
Prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire per dieci minuti.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Buongiorno a lei e buongiorno a tutti i colleghi e agli Assessori presenti.
La proposta di legge n. 123 che è stata richiamata in Aula. a prima firma del Consigliere Grimaldi, ma sottoscritta anche da altri firmatari come il Consigliere Giaccone, il Consigliere Rossi, il Consigliere Salizzoni e il Consigliere Sarno, rappresenta un modo concreto, per la nostra Regione nell'esercizio di quelle che sono le sue competenze fiscali - e parliamo di IRAP che è una tassa regionale - di cercare quella equità e quella giustizia fiscale che in questo Paese non sempre è presente e che la pandemia ha ulteriormente messo in discussione.
Portare l'IRAP a 0.92% per quelle imprese di commercio al dettaglio di qualsiasi prodotto via internet che hanno una produzione netta superiore a un milione di euro, quindi aumentare l'IRAP per quelle grandi imprese multinazionali che hanno delle sedi operative all'interno della nostra regione - il Consigliere Grimaldi ne ha citata una su tutte, Amazon, che ha avuto proprio nell'anno della pandemia 12 miliardi di euro di ricavi in più significa cercare quell'equità e quella giustizia fiscale che dicevo essere stata messa a dura prova.
La pandemia, infatti, come sappiamo, ha colpito in modo particolare il piccolo commercio, per rimanere nell'ambito del settore commercio, le piccole imprese, il commercio di vicinato, i negozi che nelle città e nei paesi sono stati chiusi, i negozi non alimentari, ma anche quelli alimentari che beneficiavano della presenza massiccia di turisti nelle nostre valli montane, nelle colline, presso i laghi. Turisti che ormai da più di un anno non abbiamo più visto e che speriamo di rivedere presto, se la pandemia smetterà di mordere.
Un intervento di giustizia, un intervento teso a chiedere di più a chi ha ricevuto di più e ha beneficiato di più in quest'epoca della pandemia, in modo tale da avere a livello di casse regionali degli introiti maggiori da poter utilizzare per le politiche di sostegno e di rilancio dell'economia piemontese (sappiamo quanto avremmo bisogno di queste politiche).
Nell'ultimo Consiglio regionale quest'Aula ha approvato una proposta di legge che veniva dalla maggioranza, che veniva dalla Giunta, tesa a proporre al Parlamento un inasprimento fiscale nei confronti delle aziende del digitale che utilizzano il commercio online, in modo tale da avere delle risorse per l'anno della pandemia da distribuire al commercio più piccolo. Una proposta che, dal punto di vista dei principi, non fa una grinza e che noi condividiamo sul piano dei principi; una proposta che, se ci saranno altre Regioni, almeno cinque, quindi altre quattro, che la porteranno avanti come sembra o, come forse è già stato fatto, investirà il Parlamento, che dovrà decidere se approvare questa proposta di legge oppure no.
Ebbene, noi abbiamo chiesto al Parlamento italiano di muoversi in questa direzione e di fare qualcosa, ma iniziamo noi a dare l'esempio. Sarebbe quanto meno paradossale ed incoerente che, come sembra - dico come sembra perché siamo all'inizio di questa discussione generale, quindi vedremo dai banchi della maggioranza quali saranno le posizioni dei singoli Gruppi - la maggioranza che governa il Piemonte di centrodestra chieda al Parlamento italiano di fare una cosa nella direzione della giustizia fiscale e dell'aiuto alle piccole imprese e, dall'altra, quella stessa maggioranza non assuma un provvedimento - che può assumere perché ne è competente - di aumento dell'IRAP nei confronti di quelle grandi imprese che hanno "beneficiato" del periodo pandemico.
Non stiamo parlando di pochi soldi, perché parliamo di un maggiore introito di IRAP che potrebbe andare da un minimo di 300.000-350.000 euro in un'annualità ad un massimo di 600.000-700.000 euro. Per una Regione che ha delle grandi difficoltà dal punto di vista di bilancio, che ha consumato tutto il tesoretto che aveva un anno fa con le politiche di sostegno dei bonus e che quindi oggi non è in grado, con le proprie risorse, di mettere in pista delle politiche di rilancio assolutamente indispensabili per quanto riguarda l'economia; per quella Regione, che è il Piemonte, avere un maggiore introito proveniente dall'IRAP di questa entità, dai 300.000 ai 700.000 euro, credo sia un'occasione da non perdere.
Non arrecheremo alcun danno, lo ha sottolineato il Consigliere Grimaldi, o non faremo correre nessun pericolo alla nostra regione nel vedere che improvvisamente, le grandi imprese che gestiscono la logistica, che gestiscono il commercio online - ricito Amazon - per effetto di un aumento dell'IRAP - neanche poi così consistente in rapporto ai loro bilanci possano pensare di prendere i capannoni che hanno costruito nella nostra regione con delle gru e spostarli in qualche altra regione dove, magari l'IRAP è più bassa. Questo è un rischio direi inesistente; anzi, io credo che questo provvedimento potrebbe essere di esempio per altre regioni che non lo hanno ancora assunto.
Noi del Partito Democratico, peraltro abbiamo dei colleghi che hanno firmato questa proposta di legge, la sosteniamo convintamente; crediamo che sia un atto concreto di assunzione di responsabilità di questa Regione rispetto a questo tipo di problematica: la giustizia e l'equità. È un atto di coerenza, perché se chiediamo allo Stato di fare qualche cosa, iniziamo a farlo noi.
Concludo questo intervento con una considerazione di carattere generale: in questa pandemia, mi pare che il nostro Paese (ma direi tutta la vecchia Europa) finora si sia dimostrato alquanto immobile nell'assumere provvedimenti di giustizia e di equità fiscale. Abbiamo ricevuto stimoli ed esempi da oltre oceano, in particolare dagli Stati Uniti, a guida Biden dove il Parlamento sta discutendo delle proposte (quelle sì!) molto molto radicali. A titolo di esempio, vorrei ricordare la proposta del Presidente della Commissione bilancio, Sanders, candidato anche alle primarie per il Partito Democratico, di tassare le multinazionali e i grandi patrimoni dal punto di vista fiscale, molto più di quanto non lo siano oggi. Rammento ancora, la stessa proposta del Presidente Biden, che in Europa abbiamo criticato molto, volta alla liberalizzazione dei brevetti dei vaccini chiamiamola così, che nell'immediato, forse, non risolve tutti i problemi.
Agli americani abbiamo risposto: "Voi proponete questo, ma siete i primi a non far circolare i vaccini". Credo, però, che questa proposta, anche dal punto di vista del principio, sia quanto mai significativa.
In un mondo in cui la forbice tra ricchi e poveri è sempre più ampia (peraltro, la pandemia l'ha profondamente amplificata), se vogliamo uscire da questa situazione ed essere migliori rispetto a prima, dobbiamo chiedere a chi ha di più di dare di più, in modo da promuovere delle vere politiche di sostegno e di rilancio per chi ha di meno.
È una questione di giustizia. È una questione di democrazia.
Siccome questi sono baluardi della vecchia Europa, sono principi nati dalla Rivoluzione francese - perché l'uguaglianza, la fraternità e della solidarietà sono nati qui - mi aspetto che da questa Europa vengano segnali meno egoistici (da tutti i Paesi, non soltanto dall'Unione Europea) segnali di profondo cambiamento del sistema economico; un sistema che già non funzionava prima, che già produceva scarto e povertà, e che dopo la pandemia rischia di produrne ancora di più. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Pochi giorni fa abbiamo sostenuto una discussione e un confronto in Aula in merito ad una proposta da presentare al Parlamento volta ad aumentare l'aliquota oggi individuata al 3% sulla web tax; un aumento molto importante, un aumento che, se applicato, potrebbe portare nelle casse dello Stato centinaia di milioni di euro (sempre che la norma non venga impugnata).
Spesso, purtroppo, chi troppo vuole, nulla stringe. Dunque, le possibilità che questa proposta diventi realmente concreta, visti gli impatti che si ripercuoterebbero sugli equilibri internazionali, vista la mole di risorse che andrebbe a drenare su un singolo settore - un settore molto potente, che ha delle controparti a livello globale pronte a difenderlo - e visto il rischio di danneggiare le nostre piccole e medie imprese che esportano in tutto il mondo, si sono notevolmente ridotte.
Mi si permetta di dire che la proposta del collega Grimaldi, invece, è molto più concreta, considerato che almeno sull'IRAP, anche se in maniera estremamente ridotta, abbiamo la possibilità di intervenire. Un aumento dello 0.92%...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Consigliere Sacco.
Chiedo gentilmente al Consigliere Ruzzola &company se possono andare a parlare fuori, per non disturbare. Grazie.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Dicevo che per quanto riguarda la proposta del collega Grimaldi andremmo semplicemente ad aumentare l'aliquota IRAP su questi colossi dello 0.92%, incremento che non andrebbe a colpire il fatturato o quant'altro, ma semplicemente l'imponibile IRAP, che sappiamo già essere scorporato da diversi fattori. Quindi, ipoteticamente, se non vado errato, andremmo ad incassare fra i 300.000 e i 400.000 euro all'anno a livello regionale: non è tantissimo, o forse sì. È vero che non abbiamo la possibilità di incidere maggiormente, rispetto a quanto prevede la proposta di legge del Consigliere Grimaldi, ma ci consente di farlo subito. Soprattutto, ci consente di farlo al riparo da ricorsi e da tentativi di ritorsione magari, nei confronti dalla nostra occupazione. Questo perché? Perché se andiamo a toccare una cifra piccola, per quello che è il fatturato dei grandi colossi del web, senza innescare quel meccanismo secondo cui, visto l'aumento dell'imposizione fiscale, conviene andare a produrre nella regione o nello stato vicino - del resto, dobbiamo considerare gli ingenti investimenti che queste piattaforme fanno sul nostro territorio - quello che andrebbero a perdere, dal punto di vista del vantaggio logistico che ne ricaverebbero dall'avere gli stabilimenti in Piemonte, sarebbe molto più alto rispetto a quanto previsto dalla proposta di legge del Consigliere Grimaldi.
Dunque, se anche andassimo ad imporre questa modifica all'aliquota IRAP, non ci sarebbero conseguenze dal punto di vista delle scelte di investimento da parte di queste piattaforme sul nostro territorio regionale.
Dirò di più: considerando che dall'imponibile IRAP si scorpora il costo del personale, e visto che sappiamo che alcune di queste piattaforme oggi hanno molti dipendenti ma in altri Stati investono molto di più sull'innovazione, anche per scelte politiche di contrattazione con le classi politiche di altri Stati. Nel caso in cui un domani dovessero creare dei problemi di occupazione, perché investirebbero su magazzini estremamente informatizzati e con soluzioni innovative che ridurrebbero la necessità di capitale umano impiegato, avremmo addirittura un aumento del ricavato della Regione, considerando che, avendo un minore costo del personale, chiaramente la base imponibile aumenterebbe notevolmente per quanto riguarda l'IRAP.
Questo ci consentirebbe anche di avere delle risorse necessarie per le politiche di ricollocamento di queste persone, nel caso un domani dovesse verificarsi un problema occupazionale. Sappiamo che bisogna essere in grado, anche a livello politico, di dare risposte celeri, perché purtroppo il mondo va avanti e spesso in modo poco etico, lasciando per strada alcune persone. Il compito della politica, invece, dovrebbe essere quello di ragionare con un'ampia prospettiva, per avere sempre le risorse e i piani necessari per rispondere alle variazioni di mercato.
Tornando alla proposta del Presidente Grimaldi, mi si permetta di chiedere a quest'Aula di non perdere un'occasione oggi. Abbiamo l'occasione di fare poco, ma di farlo concretamente; quindi, considerando che abbiamo chiesto molto di più allo Stato - cosa abbastanza difficile da realizzare - vi chiedo oggi di essere concreti e di approvare questa proposta di legge che sicuramente non andrebbe a risolvere tutti i problemi dei nostri piccoli imprenditori che sono stati colpiti dalla crisi, ma darebbe un segnale di giustizia per quanto è oggi in potere della Regione Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Mi pare che si sia giunti alla possibilità di prendere in considerazione culture e politiche diverse, raggiungendo un obiettivo di equità e di buonsenso, ma che soprattutto possa permetterci di dare un segnale forte a tutti coloro che in questo momento e in questi anni hanno visto ridotta in maniera importante la loro capacità produttiva e la loro possibilità di posizionamento sul mercato, perché quel mercato è sparito ed era impossibile da raggiungere alla luce della pandemia.
Il Presidente Grimaldi, con questa legge, ci chiede di modificare una volta per tutte l'impatto dell'IRAP sui colossi della grande distribuzione e soprattutto della grande distribuzione in delivery, quella che arriva nelle case dei piemontesi. Sappiamo bene che, quando si interviene su una tassazione che regola il mercato, ci sono più fattori in gioco. Il primo fattore evidentemente è dettato dal cliente. Le regole le fa il mercato e le fanno i clienti. I clienti che, in questo momento, scelgono di acquistare in delivery sono gli stessi che decidevano di farlo a suo tempo.
E anche l'acquisto di un prodotto, attraverso una piattaforma logistica, è una scelta politica. Questo dobbiamo ricordarcelo sempre. Nelle economie sociali e nelle economie circolari dobbiamo sempre partire dal fatto che in base alla modalità con la quale scelgo di acquistare e in base al tipo di prodotto che scelgo di acquistare, sto comunque compiendo un atto politico.
Noi cerchiamo però, al netto delle scelte del mercato che si autoregolamenta, di dare un segnale di forza e, soprattutto, di vicinanza a tutti coloro che, nei mesi e negli anni, hanno sentito, una parte di quest'Aula in particolare, parlare di sostegno al piccolo commercio, di sostegno all'artigianato e a tutti coloro che, non essendo nelle grandi disponibilità economiche di scalare la propria azienda o di moltiplicare i punti di vendita, si trovano invece nella condizione di fare il loro con la tecnologia, con l'ingegno e con le strutture e il personale che hanno evidentemente ridotto. Per cui noi siamo decisamente favorevoli rispetto alla scelta di aumentare l'IRAP dello 0,92%. Rimane poi una domanda: ad esempio, il collega Grimaldi pone l'accento sul tema sanitario. Si pu aprire invece tranquillamente una discussione su dove andare a ridurre l'IRAP ad altre categorie, alla luce dell'extragettito che potremmo ottenere con questa operazione.
Vedo che tra i banchi della maggioranza c'è un sommovimento politico per cercare di capire se ci sono le condizioni per votare questa norma. Io mi auguro di sì, perché non potrà uscire da quest'Aula una doppia sensibilità.
Andiamo a chiedere al Governo di intervenire in maniera importante con percentuali alte, perché la delega fiscale su questo tema è del Parlamento (e, quindi, su questo siamo molto coraggiosi); poi, quando dobbiamo farlo noi, ci sono tutti i timori e tutte le preoccupazioni, come spesso l'Assessore Tronzano ha esposto in Aula. Non abbiamo mai ben capito se la preoccupazione dell'Assessore Tronzano è una preoccupazione tecnica, se è una preoccupazione di calcolo o è una preoccupazione di tipo politico.
Sappiamo, però, che il primo che aveva delle remore a procedere su questo aumento dell'IRAP era proprio l'Assessore al bilancio.
Mi auguro, invece, che oggi si trovi il coraggio di affermare un principio.
È un principio che, purtroppo, possiamo affermare solo in questa misura e che comunque si scontra - e questo lo sappiamo bene - con la modalità con la quale l'Unione europea prevede le tipologie di tassazione negli Stati membri. Fin quando non vi sarà un sistema fiscale unico sull'Unione europea e sul mercato unico della nostra Europa, misure come queste potranno essere soltanto una misura locale e non potranno avere un respiro che, invece permette di giocare con le stesse regole e nella stessa modalità. Questo è uno dei vizi che, purtroppo, ha avuto l'Unione europea quando è stata costituita: un'Unione che, invece, di mettere dazi all'esterno, si è messa ad autoregolare troppo e in maniera troppo particolare i mercati interni senza intervenire mai su un sistema di fiscalità comune, di gestione dell'IVA comune e di pari opportunità e pari diritti e, soprattutto, di pari responsabilità e doveri da parte dei player economici.
Per cui, concludendo il mio intervento, ringrazio il collega che, con tenacia, ha continuato a credere in questa sua norma. Mi auguro che la maggioranza, che spesso si fa portavoce o si autoproclama paladina di quelle tipologie di attività che sono state danneggiate dalla pandemia e danneggiate dal delivery e dai soggetti che fanno arrivare a casa i prodotti, trovi il coraggio di votarla, così potremo dare unitariamente un segnale di vicinanza a questo mondo, ma solo ed esclusivamente se saremo in grado, però, di dire con forza dove metteremo l'extragettito.
Se mettiamo l'extragettito sulla sanità, è un ragionamento che può avere un senso, perché proviamo a dare queste centinaia di migliaia di euro, che non è tanto, sul sistema della sanità, oppure se, invece, decideremo che con quel extragettito potremmo andare a toccare, magari con la legge finanziaria successiva, delle categorie che sono state particolarmente danneggiate oppure categorie che pensiamo che siano una ricchezza e un'opportunità per il nostro territorio, come fece l'allora Partito Democratico. Ricordo che intervenne sull'IRAP, soprattutto sul tema del Terzo settore; quindi ci trovammo ad avere realtà del Terzo settore che si vedevano ridotta l'IRAP come tassazione e questo fu un aiuto e un respiro per quel Terzo settore che, circa due anni dopo, si è dimostrato una delle colonne portanti del sistema del welfare del nostro Paese e della nostra Regione.
Presidente, concludo il mio intervento dando questo contributo e ringraziando ancora il collega per la tenacia, con l'auspicio che anche la maggioranza voglia fare questo atto di coraggio e di generosità rispetto a tutto un tessuto produttivo che ne ha assolutamente bisogno.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo come firmatario e sottoscrittore di questa proposta di legge e lo faccio, Presidente, per sostenere la necessità che la Regione Piemonte adotti una scelta di questo tipo cioè l'aumento dell'IRAP - lo ripeto - per quelle aziende che mobilitano sul web fatturati superiori a un milione di euro; quindi stiamo parlando di grandissime aziende. Anche perché sono convinto, Presidente, che in questa piccola proposta di legge (due articoli soltanto), si nasconda o, se vogliamo, possiamo anche dire ci sia la possibilità di vedere una sfida molto più ampia che riguarda la trasformazione del mercato in questo momento storico, ma anche la trasformazione che le diseguaglianze stanno provocando in questo momento storico.
Tantissime persone e tantissimi settori, anche storici, in questi decenni in particolare, negli ultimi anni, si sono impoveriti, pure per ragioni strutturali, per come si sta organizzando il mercato e la proprietà in questa fase storica; altri, invece, si stanno arricchendo, ma con una peculiarità: chi si sta arricchendo in questo momento, si arricchisce tantissimo e velocemente, accumulando ricchezze non solo da un punto di vista reddituale, ma anche della proprietà, con una concentrazione tale che non conoscevamo da secoli. Cioè, stiamo tornando a punte di diseguaglianza che richiedono una visione nuova, prima di tutto culturale. Un grande pensatore dei nostri giorni dice che la diseguaglianza non è né economica né tecnologica, ma è ideologica e politica; cioè, questi temi si affrontano prima di tutto nel campo delle idee, dell'ideologia che giustifica un certo stato di cose oppure no, che chiede che questo stato di cose sia modificato.
Nel nostro piccolo, Presidente, questa proposta di legge (che, ripeto, è una piccola cosa, sono solo due articoli) chiede un piccolo aumento dell'IRAP per i grandi colossi, ma in realtà, ci fa inserire in questo dibattito che la politica dovrebbe fare di più, con più serietà e non soltanto nell'ambito di una propaganda, come hanno già ricordato i colleghi che sono intervenuti prima di me, per cui non si può usare questo argomento oggi, nel 2021, dopo la pandemia da COVID, dicendo soltanto che dobbiamo aiutare i piccoli commercianti. Certo che dobbiamo aiutare i piccoli commercianti, ma non è soltanto questa la posta in gioco, quando affrontiamo il tema della tassazione dei colossi web.
Non è un caso, come veniva citato prima, che siano questioni che riguardano non soltanto l'Europa, ma accordi tra gli Stati a livello planetario: si parla addirittura di un accordo su tutto il pianeta tra le grandi potenze che devono trovare il modo di tassare questi che sono soggetti che fanno il loro mestiere e che guadagnano. La politica, però, deve trovare il modo prima di tutto, di aspirare idealmente, e poi concretamente, a realizzare delle società più giuste, dove si parla anche di redistribuzione e dove l'eccesso di diseguaglianza va calmierato, va riequilibrato con un processo di redistribuzione verso una società più equa, che prevede che chi guadagna di più e guadagna troppo deve trovare il modo, intanto, di non far pesare questo guadagno sulle condizioni di chi lavora in queste aziende sull'ambiente che ospita queste aziende; ma, soprattutto, la politica deve trovare il modo per cui chi ha di meno, chi paga i prezzi più alti, chi ha meno opportunità possa ricevere le stesse opportunità e le risorse per poter fare una vita dignitosa.
Questa è la sfida di questo momento storico e questa proposta di legge ci dà la possibilità di portare questo dibattito in quest'aula, fuori dalla propaganda legata a piccoli comunicati stampa o conferenze stampa legate a singoli episodi. Come il collega Marello, sono convinto e curioso anche di ascoltare le posizioni dalla maggioranza su un tema così delicato e importante, perché ne va anche della serietà di questo Consiglio.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Brevemente, perché è stata già ben commentata la legge intelligente secondo me, e anche anticipatoria del collega Grimaldi, che ho firmato convintamente fin dal principio.
Penso che il tema della tassazione sull'e-commerce, specie per quanto riguarda le grandi imprese, non sia soltanto il tema del momento, cioè un tema attuale, ma sarà il tema del futuro, perché è innegabile che non possiamo fare diversamente; sarebbe sbagliato se volessimo fermare l'evoluzione dei tempi e anche l'evoluzione delle modalità con la quale i cittadini consumano e acquistano, ma è evidente che il mondo del commercio va in quella direzione: una buona quota di ciò che verrà traslato e trasferito, dei beni che i cittadini acquisteranno, sarà trasferito tramite questo sistema.
importante che fin da adesso, non solo a livello superiore, cioè a livello europeo, ma anche a livello locale, si cerchino correttivi ed elementi di riequilibrio delle possibili asimmetrie di natura fiscale che originano da questo nuovo mondo. In definitiva - non è solo questo il caso ma, a mio avviso, in questo caso è più evidente che in altri - il legislatore deve seguire con attenzione la realtà. Non può sempre anticiparla, ma deve comunque cercare di regolarla, riequilibrarla renderla più equa e più giusta con delle norme. In questo caso, è chiaro che si tratta di un piccolo passo che possiamo fare sul nostro territorio ma, come è già stato detto, è un segnale, un segnale di una maggiore sensibilità rispetto a questo tipo di temi che, come dicevo prima, saranno di sempre maggiore attualità e sempre più invasivi e pervasivi per la nostra società e per il nostro modo di consumare.
Come è già stato detto, mi fa piacere rinnovare l'attenzione su questo aspetto, perché è un segnale per tutti quei piccoli commercianti che soprattutto in questo momento di difficoltà, sono rimasti chiusi. Molti di loro, probabilmente, non riusciranno a riaprire; senz'altro tutti si sono impoveriti e hanno perso grosse possibilità di rimanere sul mercato in questo tempo. Anche per loro, quindi, questa legge diventa un segnale.
Peraltro, un effetto sui nostri territori deriva direttamente dallo spostamento delle modalità di consumo, perché la presenza dei piccoli esercizi, soprattutto alla periferia del sistema, rappresenta oggettivamente, il tessuto connettivo della nostra comunità. Non solo un tessuto che tiene insieme le persone, ma anche un tessuto di sicurezza perché in molti quartieri (come anche nei paesi e non nelle grandi città) la presenza degli esercizi di vicinato è un elemento di sicurezza e di incontro, dal punto di vista sociale.
Il fatto di dare un segnale a loro è un segnale a noi e al tipo di comunità che intendiamo costruire o preservare per gli anni a venire. In questo senso, dovremmo valutare quale potrà essere l'utilizzo delle cifre ipotizzate dal recupero dall'innalzamento dell'IRAP dello 0,92% sulle grandi aziende, del capitale ricavato. Se ce n'è una che il collega Grimaldi suggerisce, e che appare a tutti ovvia in ambito sanitario, io suggerisco anche una riflessione su un modello che riesca a sostenere, non solo con dei ristori, ma con dei progetti d'insieme e di rete, tutte quelle piccole attività che sono fondamentali, come abbiamo già detto, che sono insostituibili e che dobbiamo aiutare a sopravvivere, non tanto con un aiuto da un punto di vista del ristoro, ma con la costruzione di un modello di rete e di valorizzazione delle loro specificità, un patrimonio per la nostra Regione, ma non solo per questo.
Senz'altro, quindi, il nostro gruppo voterà convintamente a favore e auspichiamo che questo sia solamente il primo passo verso una maggiore cultura del modo in cui affrontare in maniera modulare, dal punto di vista fiscale, le diverse realtà commerciali che operano sul nostro territorio una maggiore attenzione proprio in questa direzione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Giaccone.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Aggiungo poche riflessioni rispetto a quanto detto dai colleghi, tutti fino in questo momento intervenuti a sostegno della proposta di legge, e lo faccio come cofirmatario. Lo faccio in scia alla discussione dell'ultimo Consiglio regionale, in cui ho già espresso alcuni meriti della proposta ricordando, come ha fatto il collega Marello, la differenza fra richiedere un intervento nazionale e, di conseguenza Presidente, costruire una politica immediata sul tema.
Oggi, come il primo firmatario ha ben argomentato, i numeri che raccontano di queste realtà, che giustamente usano il web per produrre economie e profitto, hanno avuto una crescita importante. Per citare di nuovo due numeri rispetto all'intervento che ho cercato di sviluppare nel passato Consiglio, ricordo in particolare due dati, che già una settimana fa riprendevo da un articolo del New York Times, nel quale si racconta che tra gennaio e ottobre del 2020, l'azienda più nota alle cronache, cioè Amazon, ha assunto 427.300 nuovi dipendenti in tutto il mondo.
Amazon aveva 1,3 milioni di dipendenti nel mondo; nel quarto trimestre del 2020 ha registrato ricavi, dalle vendite, per 125,6 miliardi di dollari.
Questo lo ribadiamo e lo ribadisco per dire quanto questa proposta sia certamente un pezzo di ragionamento sul tema, la cosiddetta web tax o comunque, una ridistribuzione del reddito e del profitto.
Crediamo che questa proposta sia utile, perché mette in concreto un'idea credo condivisa anche dalla maggioranza, dato che la maggioranza ha chiesto con un atto, la scorsa seduta di Consiglio, ai livelli nazionali di interagire e di legiferare sul tema. Chiedendolo a livello nazionale, per essere coerenti, e lo dico ai colleghi della maggioranza, per quanto possibile e per quanto di competenza, ritengo si debba quindi interagire con le leve regionali.
Noi siamo qui, Presidente, per costruire le politiche regionali e su questo c'è un'occasione, cioè l'occasione di questa proposta depositata, che oggi stiamo discutendo, che vede l'innalzamento dell'IRAP per le aziende che utilizzano il web per vendere e commercializzare i prodotti.
Quello che si diceva, cioè che questo innalzamento rischia di spostare le aziende in altri luoghi, credo che sia un finto problema. I numeri che vi ho citato, Presidente, 125,6 miliardi di dollari solo nel quarto trimestre del 2020, dicono che quell'aumento dell'IRAP proprio non fa "paura" a nessuno. La volontà, poi, di ridistribuire questo incremento di tassazione in particolare al commercio locale è un elemento che vede la cultura della redistribuzione del profitto e del reddito, in un momento di difficoltà come quello che ancora oggi si sta vivendo, alle piccole attività commerciali e le realtà di vicinato.
Crediamo davvero - termino, Presidente, prendendo molto meno del tempo che mi è concesso - che da una buona intenzione di chiedere a livello nazionale di interagire su questo tema ci debba essere un'intenzione, invece pragmatica e immediata di costruire una politica di questo tipo. Tuttavia sarebbe opportuno - lo dico ai colleghi - interagire sul livello europeo perché sappiamo che è quello il livello minimo. Noi possiamo contribuire in piccolo, con una buona pratica; la possiamo anche raccontare alle altre Regioni d'Italia nelle Conferenze Stato-Regioni, se questa proposta fosse approvata (lo speriamo davvero), ma poi c'è un'azione diversa, molto più importante, che è quella di interagire con i nostri colleghi europarlamentari. Quello è il vero tema: il tema di una regolamentazione europea.
Accompagnato a questo, non dimentichiamoci il tema del lavoro dentro queste aziende. Anche quello è un tema da trattare da un punto di vista politico e in collaborazione con i livelli europei perché, se è vero che abbiamo globalizzato l'economia, è anche vero che non abbiamo globalizzato i diritti. Dobbiamo avere la capacità di far sì che le persone che lavorano in Italia, piuttosto che in Germania, in Spagna, in Francia o in Romania possano avere già, all'interno dell'Unione europea, gli stessi diritti costruendo con un'Europa sempre più forte, la capacità di interagire anche con gli altri continenti e quindi con quei Governi e con quegli Stati che sono fuori dai nostri confini europei. Quello che abbiamo letto sui giornali internazionali sul tema del lavoro all'interno, ad esempio dell'azienda Amazon, ci deve far riflettere. All'interno dell'azienda hanno provato a costruire un sindacato interno, specifico rispetto a queste attività; sappiamo che questa prima fase ha avuto delle difficoltà ed è per metà fallita come obiettivo, ma quei lavoratori hanno bisogno anche di avere quella tutela fondamentale che hanno altri lavoratori.
Ecco perché crediamo che anche questa proposta possa mettere, come se avessimo un occhio di bue in un teatro, l'attenzione su questi temi e su queste economie. Ecco perché crediamo fortemente che questa proposta debba essere approvata e debba essere raccontata in giro per l'Italia e alle altre regioni d'Italia.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ovviamente intervengo anch'io a sostegno di questa proposta, che cerca di mettere un punto fermo rispetto a un tema che è diventato sempre più di grande attualità, soprattutto con la diffusione della pandemia: quello delle aziende che operano nell'e-commerce, molto spesso, anzi direi quasi totalmente, a scapito delle imprese che si trovano sul nostro territorio e dei negozi di prossimità, quindi di tutte quelle attività che sono state maggiormente danneggiate a causa delle chiusure.
Si tratta di un fenomeno che, ovviamente, difficilmente si può contrastare anzi, direi che, anche proprio per una questione di mentalità che ormai tutti noi abbiamo, è un fenomeno che tenderà a diffondersi sempre di più; è un fenomeno che sicuramente va governato e quindi credo che il ruolo della politica sia proprio quello di governare e di cercare di trarre il meglio dai cambiamenti che avvengono nella nostra società.
Sono cambiamenti che, ovviamente, stanno portando trasformazioni nel nostro Paese e che non sono iniziati adesso, anche se adesso si sono ulteriormente accentuati. Il ruolo delle imprese sul nostro territorio è cambiato tantissimo nel corso dei decenni. Ovviamente in Piemonte noi abbiamo un'immagine di azienda, che è quella olivettiana, che per noi è sempre un po' il riferimento citato ogni volta che si parla di buona imprenditoria.
Nel mio Comune, a livello un po' più piccolo rispetto a quello che si è verificato a Ivrea, abbiamo avuto un esempio di imprenditore che è riuscito a costruire l'abitato del Comune intorno alla sua azienda e ha poi lasciato in eredità la sua casa, che oggi è la RSA del nostro Comune. Si tratta di imprenditori che hanno fatto la storia del nostro Paese, una storia che abbiamo il dovere di difendere e cercare di tramandare.
È giusto intervenire con gli strumenti a nostra disposizione; intanto serve un richiamo a quella responsabilità sociale che ormai molte imprese hanno perso, quindi cercare di far capire alle aziende che non devono essere delle isole sui nostri territori, ma devono cercare di interagire e di migliorare i territori dove si insediano. In Piemonte abbiamo il grande insediamento di Amazon; poco fa il collega Sarno citava le condizioni di lavoro all'interno degli stabilimenti e sicuramente ci sono delle criticità, che vanno anche qui affrontate e risolte. Il livello non può e non deve essere solamente quello regionale.
Tuttavia, sul tema dell'IRAP, l'intervento regionale può essere immediato diretto ed efficace. Questa proposta di legge ha proprio questo scopo: intanto, cercare di far capire alle aziende che la Regione c'è, che la Regione guarda quello che fanno le imprese sul territorio e che la Regione sostiene un sistema di equità, equità sociale in particolare. Quello che può avvenire, approvando questa proposta di legge in modo immediato, è chiedere a queste aziende di dare indietro delle risorse - dico "indietro" perché sono risorse conseguenti ad un'attività sul nostro territorio quindi di restituire ai cittadini una parte del loro profitto, che, come dicevo prima, è aumentato soprattutto in questo periodo di pandemia.
Per quanto riguarda la destinazione di queste risorse, inizialmente si pu pensare alla sanità. Però potremmo anche valutare di andare a compensare quello che è stato, tra virgolette, il danno provocato dall'introduzione dallo sviluppo e dall'aumento dell'e-commerce rispetto ai soggetti che più hanno patito questo sviluppo, e quindi andare proprio a sostenere quelle realtà che citava anche il Consigliere Giaccone, le piccole attività del territorio, il tessuto sociale, il piccolo tessuto imprenditoriale che poi rende grande la nostra Regione. Dunque, sostenere queste imprese con tali fondi, cercando di creare, ovviamente, un effetto moltiplicatore, per cui creare nuovi posti di lavoro e incoraggiare magari l'assunzione di giovani anche per mantenere le tradizioni produttive che, molto spesso, purtroppo rischiano di essere un po' schiacciate proprio dalla presenza di questi giganti dell'e-commerce, che ormai riescono a far arrivare nelle nostre case prodotti da tutto il territorio nazionale (e non solo).
Credo che questa proposta vada valutata con attenzione e meriti la nostra approvazione; diversamente, significherebbe che la Regione non è pronta a sostenere questa battaglia, ma preferisce delegare verso altri livelli istituzionali quelle decisioni che, invece, potrebbe prendere in perfetta autonomia e in tempi rapidissimi.
Non ho ancora sentito interventi da parte della maggioranza; credo, per che la discussione sia aperta e che il primo firmatario abbiamo già avuto modo di confrontarsi anche con la Giunta. Il nostro augurio è che si riesca ad approvare questa proposta e si inizi, da subito, a dare un forte segnale alle imprese, ma soprattutto al nostro territorio piemontese.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo per dire che, in linea di principio, questa legge ci piace piace al centrodestra. Solo la scorsa settimana abbiamo votato una proposta di web tax, perché ci crediamo. Speriamo che altre Regioni ci vengano dietro e speriamo che il Parlamento sia maturo in questa direzione, perch queste sperequazioni ormai sono sotto gli occhi di tutti. Tutti hanno capito che il progresso e la comodità convergono sull'e-commerce, ma anche che la tutela dei piccoli commercianti, che arricchiscono i territori, che arricchiscono le bellezze delle nostre città, è fondamentale, è insita in chi conosce l'Italia, in chi conosce il tessuto sociale del nostro Paese.
Dunque, proprio perché vogliamo essere sicuri di andare a colpire, seppur in percentuali sostenibili, i grandi gruppi, vogliamo essere certi di non imporre ulteriori tassazioni alle piccole realtà che in Italia hanno già un carico fiscale notevole (sappiamo benissimo quante tasse ci siano nel nostro Paese!), vogliamo essere sicuri che la legge sia mirata, per cui i codici ATECO siano corretti, chiederemmo un approfondimento in queste ore.
C'è poi il discorso che Amazon, ad esempio, come altri grandi colossi, è arrivata sul nostro territorio solo negli ultimi anni, quindi c'è da capire anche questo aspetto rispetto alla proposta di aumento.
Penso di parlare a nome del centrodestra nel chiedere una sospensione del provvedimento dopo la discussione generale, per approfondire alcune questioni nell'arco di qualche ora ed arrivare, nella sessione pomeridiana con le idee più chiare.
Se lo spirito della legge è quello di andare a colpire con una maggiore tassazione i grandi colossi, senza compromettere gli investimenti, è sacrosanto e giusto, perché parliamo di centinaia di migliaia di euro in più, risorse preziose anche per il nostro bilancio; però sappiamo anche che, dall'altra parte della bilancia, c'è l'aspetto dei tanti lavoratori che questi colossi poi assumono sui nostri territori. Quindi bisogna essere sempre molto equilibrati.
Sappiamo degli investimenti importanti che stanno facendo in tutto il Piemonte, per cui se la bilancia è in equilibro, come Gruppi di maggioranza siamo soddisfatti di approvare una legge del genere.
Vogliamo però fare gli ultimi approfondimenti in merito ai codici ATECO per verificare chi si va a tassare ulteriormente, così da esprimere un voto positivo su questa proposta.
In sostanza, l'intenzione è quella di sospendere il provvedimento per riprenderlo nella seduta pomeridiana. Grazie.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo a seguito della richiesta testé avanzata dal Presidente Preioni.
Per il Partito Democratico va bene: l'importante è che si riesca a chiudere la discussione dentro questa sessione di Consiglio, considerato che questo argomento, in senso più ampio, l'abbiamo già aperto martedì scorso con la proposta di legge al Parlamento. Ha quindi un senso chiudere la discussione rispetto agli strumenti che chiediamo al Governo e rispetto a quello che possiamo fare noi come Regione.
Va bene, quindi, fare tutti gli approfondimenti del caso, per poi arrivare nel pomeriggio a discutere e a votare questa proposta di legge.
Mi rimetto comunque al primo firmatario, che è il collega Grimaldi, perch ovviamente la proposta è a sua prima firma.
L'importante, per il Partito Democratico, è che non si sposti in avanti di nuovo la discussione e la decisione, ma si arrivi ad un voto entro oggi.
Grazie.



PRESIDENTE

È stata richiesta una sospensiva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei solo usare dei termini giusti: qualcuno ha detto "colpire", qualcuno "prendere".
Come sapete, sono molto duro sul tema della elusione fiscale, che non è evasione, perché è legale, ma comunque conosco benissimo i limiti della nostra Aula e di quello che può fare la nostra legislazione. Ringrazio una volta per tutte i nostri Uffici che mi hanno consigliato nel modo migliore.
Sono d'accordissimo nel prenderci ancora qualche minuto, se serve esattamente a quello che ci siamo detti, cioè per vedere i codici ATECO.
Ricordo anche che, nella seduta di bilancio, proprio per evitare di fare leggi ad aziendam - cosa che ritengo sbagliato - insieme ad altri colleghi abbiamo dichiarato che eravamo addirittura favorevoli ad aumentare le ipotesi ATECO, sempre tenendo alto il valore di produzione, per non colpire le aziende medie del nostro Piemonte, ma per dare un segnale ancora più chiaro che chi ha aumentato i ricavi dentro la pandemia, avendo anche un vantaggio competitivo non irrilevante, potesse semplicemente contribuire di più.
Io lo dico a tutti e lo dico anche alla Country Manager di Amazon, che dice giustamente che, in Italia, Amazon vende 250 milioni di prodotti e assicura che i profitti non vengono spostati in Lussemburgo, sede di Amazon Europa e precisa che "Amazon ha versato tutte le tasse dovute nel nostro Paese".
Le dico, come se fosse qua in Aula: "Ci mancherebbe, non abbiamo dubbi che sia così"; proprio per questo immaginiamo che aumentare l'aliquota dello 0,92% sia una goccia nel mare dei loro profitti, ma pure un piccolo grande gesto per chi, come il colosso di Bezos, ha aumentato i propri ricavi con la pandemia, anche grazie al lockdown.
Si può far sì che questa piccola proposta di legge - che è davvero piccola e probabilmente, come abbiamo già detto, non cambierà le sorti del nostro bilancio - sia però rivolta ai soggetti giusti? Benissimo, sospendiamo la seduta, guardiamo quei codici ATECO, guardiamo anche cosa hanno dichiarato in altre Regioni (Lombardia ed Emilia Romagna) e diamo un segnale. È un segnale, non è una rappresaglia; non ci sono Robin Hood qui dentro (dico ahimè, perché, come sapete, è una figura che a me piace molto). Qui non c'è nessun esproprio: vogliamo solo un po' di giustizia fiscale. Da questo punto di vista, ogni passo in avanti lo prendiamo per quello che deve essere, per cui va bene sospendere la seduta fino all'inizio del pomeriggio, per vedere esattamente quei codici ATECO e fare quelle stime.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Grimaldi per l'intervento.
Mi rivolgo ai Capigruppo: vogliamo sospendere qualche minuto per chiarirci o continuiamo? Sospendiamo la seduta per 5 minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle 11.30, riprende alle ore 11.38)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Il punto 2) all'o.d.g. è sospeso.


Argomento: Montagna

Proseguimento esame progetto di legge n. 60 "Interventi per la valorizzazione delle strade storiche di montagna di interesse turistico" (Richiamato in Aula ai sensi dell'articolo 37, comma 4 del Regolamento)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del progetto di legge n. 60, inerente a "Interventi per la valorizzazione delle strade storiche di montagna di interesse turistico" , di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nell'adunanza consigliare del 24 novembre, è iniziato l'esame del provvedimento; la proposta è stata illustrata dal Consigliere Bongioanni in sede di discussione generale, sono intervenuti i Consiglieri Canalis Marin, Disabato, Fava Ruzzola, De Marchi, Preioni e Bertola.
Il Consigliere Bongioanni aveva chiesto la sospensione dell'esame, per poter effettuare momenti d'incontro sulla fase emendativa.
Chiedo se ci sono interventi in discussione generale.
Ha chiesto la parola al Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà per 10 minuti.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per integrare quanto lei ha già enunciato e non per ribadire quali sono i punti cardini della proposta di legge che, come ha giustamente detto, abbiamo già discusso ed esposto. Abbiamo però avuto diversi confronti, anche con gli uffici, che hanno dato vita a una serie di emendamenti, vuoi di maggioranza e vuoi di minoranza; poi, in seguito al confronto con l'Assessore Poggio, si sono andati a individuare quelli che verranno accettati e quelli che, invece, verranno respinti.
Aggiungo anche che è stato effettuato il passaggio in I Commissione, per la verifica della norma finanziaria sull'articolo 11, su cui insisterà un emendamento di Giunta, a firma dell'Assessore Tronzano; adesso vediamo come interverranno i colleghi, ma penso, se lei lo ritiene, che si possa procedere con la discussione e la votazione degli emendamenti e, quindi dell'articolato.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato, sulla discussione generale.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Questa è una legge che è passata, forse, una volta in Commissione; quindi in realtà, sono tanti i dubbi che mi hanno mossa anche a presentare alcuni emendamenti in linea con le suggestioni da parte degli auditi, perché io condivido pienamente l'intento e gli obiettivi di questa legge, che vanno nell'ottica di una valorizzazione di un patrimonio storico e turistico, che può portare anche la nostra Regione a sviluppare un unicum nel suo genere.
Le strade storiche, lo sappiamo bene, in questo momento, hanno un valore di tipo turistico ma anche ambientale e paesaggistico; sappiamo anche bene che necessitano di risorse per manutenerle, per tenerle in ordine, magari anche a fronte degli eventi climatici e dei passaggi che si verificano su di esse.
Se l'obiettivo è di dotare di fondi gli Enti locali e i Comuni per la manutenzione, per rendere queste strade attrattive dal punto di vista turistico, io sono pienamente favorevole; ho però evidenziato delle criticità in questa norma e un passaggio riguarda l'ampliamento. L'ho sollevato anche con il proponente della norma, perché - appunto - non avendo avuto la possibilità di approfondire in Commissione, avrei gradito delle spiegazioni in più su che cosa s'intende con ampliamento, cioè in quali termini, con quali obiettivi, perché in quel caso non parliamo più di manutenzione, non parliamo più di messa in sicurezza, ma parliamo di qualcos'altro.
Avrei pensato anche di ricevere delle informazioni su quali potrebbero essere gli interventi; se sono state evidenziate delle criticità su delle strade che in questo momento ci sono e, quindi, capire in che cosa consistano gli interventi. E' chiaro che "ampliamento" messo in modo così generico può voler dire tutto, quindi bisognerebbe verificare se la norma sia in linea con quelli che sono i dettami, per esempio, del Codice della strada.
Oltre a questo, ho assistito anche alla deposizione di alcuni emendamenti da parte della maggioranza: anche lì, ho avuto la possibilità di confrontarmi con i proponenti riguardo alle modalità di censimento. Prima si parlava di un'altra cosa; adesso è stato messo agli atti il censimento di queste strade: vorrei comprendere quante sono, cosa riguardano e anche quali siano i criteri per definirle storiche, perché mi pare di capire che nella legge questo non sia definito. Inoltre, vorrei sapere, quale documentazione i Comuni dovranno presentare per rientrare in questo censimento e come dovranno attestare la storicità di queste strade, quindi sarebbe anche stato importante definire dei criteri al riguardo.
Inoltre, alle strade storiche di montagna, con un emendamento, sono state inserite anche quelle di tipo pedonale. Ho riscontrato che esiste una norma a livello regionale, la n. 12 del 2010, che già definisce i percorsi di tipo turistico e anche a livello escursionistico; quindi c'è già una norma che definisce questi percorsi. Pertanto, la mia domanda era anche se non fosse andata a scontrarsi con quella che è già una normativa vigente e come si integri, invece, a livello nazionale.
Questo per dire che condividiamo ampiamente l'intento, che è quello di valorizzare, di mettere in sicurezza, di promuovere dei percorsi di un valore turistico che per noi devono rimanere anche ambientali e di tipo paesaggistico, quindi ovviamente ci sono dei vincoli che non possono essere violati, cosa che noi non pensiamo nemmeno si voglia fare questo con questa norma, anche soltanto con l'ampliamento. Tuttavia, riteniamo necessari degli approfondimenti, anche in questa sede, per me va benissimo, per carità, non chiedo sicuramente un ritorno in Commissione per approfondire quelli che sono i miei dubbi: però, vorrei capire il perché di determinati contenuti all'interno della norma, anche per rafforzarne l'intento e condividerne il più possibile, anche con il Consiglio regionale, gli obiettivi.
Tra l'altro, ho saputo che verranno approvati dei miei emendamenti e sono contenta di questo, però le mie sono delle richieste di chiarimento che, a questo punto, avvengono in Consiglio regionale, perché adesso stiamo discutendo qui questa norma. Per me sono fondamentali, anche per capire come procedere sia sulla presentazione degli emendamenti. Mi sta fermando Presidente?



PRESIDENTE

Le chiedo di concludere, perché chi è già intervenuto nella precedente discussione generale, non avrebbe avuto, da Regolamento, diritto a intervenire (vale anche per la Consigliera Canalis); però, se proprio dovete, fate un intervento breve. Spettava intervenire al Consigliere Bongioanni; però così parliamo tutti ancora una volta in discussione generale: lei in rappresentanza del suo Gruppo e la Consigliera Canalis per il suo, così poi terminiamo.
Prego.



DISABATO Sarah

Comunque ho concluso, grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Disabato per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Effettivamente, avevamo già svolto la discussione generale nel mese di novembre 2020, quindi sarò veramente breve, perché su questa legge non ci sono particolari divergenze.
È una legge di cui rileviamo l'utilità, in particolare per lo sviluppo del turismo outdoor, per l'istituzione di un catasto delle strade storiche di montagna e, soprattutto, per l'impegno della Regione negli interventi di recupero di queste strade e anche di ricerca storica. Ne cogliamo il valore, quindi, non soltanto turistico, ma anche culturale.
Durante il dibattito abbiamo sottolineato un margine di potenziamento degli aspetti ambientali, che si è estrinsecato nella redazione di alcuni emendamenti. In particolare, abbiamo sottolineato l'aspetto dell'accesso a queste strade storiche in montagna. Sapete che è un tema che mi è molto caro, anche per il lavoro che sto facendo sulle fortificazioni alpine quindi è chiaramente connesso alla valorizzazione dei beni architettonici presenti in alta quota.
Credo ci sia margine per un'ulteriore discussione sull'articolo 6 collegato all'articolo 8. Sappiamo che l'articolo 8 prevede un regolamento attuativo che andrà a specificare anche le modalità di fruizione di queste strade. Credo che, tra maggioranza e minoranza, dobbiamo metterci d'accordo sul fatto che non si corra il rischio di un accesso indiscriminato, che possa nuocere alla tutela dell'ambiente. Su questo, forse, merita che la maggioranza ci conforti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per l'intervento.
Prima di chiudere la discussione generale, chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Non essendoci richieste di parola, passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 sono stati presentati due emendamenti.
Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, era solo per capire. Non intervenendo la Giunta, volevo capire dal primo firmatario se esprime il parere favorevole o negativo degli emendamenti adesso o in corso di votazione, in modo da capire insieme l'andamento della discussione sull'articolato.
Poi, ovviamente, il parere della Giunta a noi piacerebbe sentirlo, ma a questo punto ci affidiamo al primo firmatario, Consigliere Bongioanni.
Grazie.



PRESIDENTE

Prima illustra l'emendamento rubricato 5) il Consigliere Sacco e poi l'emendamento rubricato 24) il Consigliere Bongioanni.
Il primo firmatario dell'emendamento 5) è la Consigliera Disabato, mentre il primo firmatario dell'emendamento 24) è il Consigliere Bongioanni, che lo illustrerà.
Emendamento rubricato n. 5) presentato da Disabato, Sacco, Grimaldi Giaccone, Gallo, Canalis, Martinetti, Frediani, Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
L'articolo 1 della proposta di legge n. 60 è sostituita dal seguente.



PRESIDENTE

Collega, per cortesia, dovrebbe alzarsi in piedi.



DISABATO Sarah

Chiedo scusa.
"La Regione, in armonia con la normativa europea e nazionale, nonché in attuazione degli articoli 4, 5, 6, 7, 8 dello Statuto regionale, riconosce valorizza e tutela le strade storiche di montagna di interesse turistico e ambientale e gli ambienti naturali da essa attraversati, purché ciò non comporti impatti negativi a quest'ultimi, favorendo lo sviluppo del turismo outdoor."



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Disabato per l'illustrazione.
Emendamento rubricato n. 24) presentato da Bongioanni, Preioni e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bongioanni per l'illustrazione.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato 24) è semplicemente il recepimento dei nodi critici evidenziati dagli Uffici durante l'analisi e la lettura della proposta di legge. Precisa sicuramente meglio i termini, perché dopo la parola "outdoor" si aggiunge "turismo all'aria aperta", quindi dando un po' di italianità alla tipologia di turismo che verrà abbracciata dalla legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bongioanni per l'intervento.
Non essendoci richieste di parola in discussione o in dichiarazione di voto, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5).



PRESIDENTE

Scusate, la votazione è annullata.
La parola al Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente, intervengo per dichiarazione di voto: il parere è negativo sull'emendamento 5) ed è positivo sul 24).
Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Volevo solo comunicare il mio voto favorevole, perché il sistema non mi faceva votare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 L'emendamento rubricato n. 19) del Consigliere Alberto Preioni è stato ritirato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 6) presentato da Disabato, Sacco, Grimaldi Giaccone, Gallo, Canalis, Martinetti, Frediani, Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Questo è l'emendamento con cui noi chiediamo di abrogare la parola "ampliamento" dalla lettera a) del comma 1, dell'articolo 2, della proposta di legge n. 60.
Questo in linea con quanto detto poc'anzi, sul fatto che l'ampliamento debba essere ben definito. Inserito così nella legge può voler dire qualsiasi cosa e non si capisce nemmeno il perché una strada storica quindi definita in questo modo, debba essere ampliata con qualsivoglia tipo d'intervento. Essendo inserito nella norma in modo ambiguo, noi abbiamo chiesto di abrogare questo passaggio, in linea anche con le consultazioni e le audizioni che ci sono state.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Il parere sull'emendamento della Consigliera Disabato è negativo. Tuttavia ci tengo però a precisare che dobbiamo assolutamente andare verso il rispetto dell'ambiente e quindi il termine "ampliamento" lo definirà meglio il Regolamento attuativo, sul quale dovremo discutere, ma è esclusivamente limitato alla messa in sicurezza. Significa trovare tutti i sistemi affinché la percorrenza su queste strade sia il massimo sicuro possibile ma non vuol dire assolutamente strade nuove.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bongioanni Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 27) presentato da Preioni, Ruzzola, Bongioanni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 28) presentato da Preioni, Ruzzola, Bongioanni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Dago per l'illustrazione.



DAGO Angelo

Illustro - perché li ho seguiti io - gli emendamenti rubricati n. 27) e n.28), che insistono sull'articolo 3.
Si è voluto ampliare la definizione, per cui all'articolo 3, comma 1 lettera a), dopo la parola "stradali" , chiediamo di inserire le parole "nonché quelle pedonali".
Con l'emendamento rubricato n. 28), all'articolo 3, comma 1, lettera b) dopo le parole "più strade" , chiediamo l'inserimento delle parole "anche pedonali". Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 5) presentato da Disabato, Sacco, Grimaldi Giaccone, Gallo, Canalis, Martinetti, Frediani, Bertola.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è uguale all'emendamento rubricato n. 23), ritirato dal proponente.



PRESIDENTE

La parola la Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Alla lettera a) del comma 1, dell'articolo 3, della proposta di legge n.
60, dopo le parole "con i territori d'oltralpe" si aggiungono le parole "e d'oltreappennino".
L'emendamento proposto specifica che tra i collegamenti viari e stradali vi sono anche quelli con i territori d'oltreappennino.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 9) presentato da Disabato, Sacco, Grimaldi Giaccone, Gallo, Canalis, Martinetti, Frediani, Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 7) presentato da Disabato, Sacco, Grimaldi Giaccone, Gallo, Canalis, Martinetti, Frediani, Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Consigliera Disabato, se desidera può illustrarli insieme; prego.



DISABATO Sarah

Inizio dall'emendamento rubricato n. 7).
Al comma 2, dell'articolo 3, della proposta di legge n. 60, la parola: "infrastrutture" è sostituita con: "strutture contenute, eventualmente rimuovibili, possibilmente recuperate da manufatti esistenti".
L'intento è quello di evitare nuove costruzioni, privilegiando il recupero dei manufatti esistenti, impedendo una pratica scorretta di sviluppo di nuove infrastrutture viarie.
Posso illustrare anche l'emendamento rubricato n. 9), Presidente?



PRESIDENTE

Prego.



DISABATO Sarah

Alla lettera b), comma 1, dell'articolo 3, della proposta di legge n. 60 il periodo: ",anche collegate tra loro attraverso tratti di viabilità agro silvo-pastorale ed ordinaria che si sviluppano prevalentemente in ambienti naturali e semi-naturali, anche antropizzati;" è abrogato.
Con l'emendamento proposto si intende abrogare la parte in cui si prevedono deroghe ai limiti alla circolazione motorizzata, ora esclusiva degli aventi diritto. Se non fosse abrogata, si verificherebbe, come possibile conseguenza, il transito con mezzi a motore su tali tratti, cosa che creerebbe non pochi conflitti con il loro dichiarato valore naturalistico.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Sugli emendamenti rubricati n. 27), n. 2) e n. 8) esprimiamo parere favorevole. Sull'emendamento rubricato n. 9) esprimiamo parere contrario.
L'emendamento rubricato n. 7) è accettato con la seguente modifica: le parole "è sostituita" vengono sostituite con le parole "sono aggiunte".



PRESIDENTE

Gentilmente, potrebbe ripetere?



BONGIOANNI Paolo

Assolutamente, con piacere.
Esprimiamo parere favorevole sugli emendamenti rubricati n. 27), n. 2) e n.
8).
Esprimiamo parere contrario sull'emendamento rubricato n. 9).
All'emendamento rubricato n. 7) esprimiamo parere favorevole se le parole "è sostituita" vengono rimpiazzate dalle parole "sono aggiunte".



PRESIDENTE

Mi scusi, collega, ma l'emendamento n. 2) non lo vediamo, nel senso che non insiste sull'articolo 3). Forse è per quello che i colleghi non riuscivano a capire.



BONGIOANNI Paolo

Devo aver sbagliato io, allora.



PRESIDENTE

Provi a ripetere, così la seguiamo tutti.



BONGIOANNI Paolo

Mi riferivo ai due emendamenti il cui primo firmatario è il collega Preioni, rubricati n. 27) e 28): su questi, esprimiamo parere favorevole.
Sull'emendamento rubricato n. 8) esprimiamo parere favorevole.
Sull'emendamento rubricato n. 9) esprimiamo parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 7) esprimiamo parere favorevole, con una modifica: le parole "è sostituita" vengono sostituite dalle parole "sono aggiunte".



(Commenti fuori microfono della Consigliera Disabato)



PRESIDENTE

Sospendiamo la seduta per due minuti, per un verifica sugli emendamenti.
Grazie.



(La seduta, sospesa alle 12.07, riprende alle ore 12.10)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prendete posto.
La parola al Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Dopo un confronto con la collega Disabato, che è la prima firmataria dell'emendamento n. 7), la posizione è quella di respingerlo; quando saremo nella discussione dell'omnibus, si vedranno le eventuali possibilità di ulteriore correzioni. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PROTOPAPA Marco, Assessore regionale

Scusi, Presidente, ho sbagliato il tasto durante la votazione.
Il mio voto è favorevole.



PRESIDENTE

Prendiamo atto della votazione favorevole dell'Assessore Protopapa.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento n. 23) è stato ritirato dal proponente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 3, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



FREDIANI Francesca

Volevo correggere il mio voto con presenza.



PRESIDENTE

Va bene. Lo inseriamo a verbale.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 25) presentato da Bongioanni, Ruzzola, Preioni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bongioanni, per l'illustrazione



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
È un suggerimento che è arrivato anche questo durante l'analisi dei nodi critici da parte degli Uffici e si chiede di sostituire il vocabolo "catasto" con il termine "censimento".
Questo sia per una migliore armonizzazione del testo in direzione di quello che sarà il regolamento attuativo, ma anche per non creare delle commistioni con il Codice della strada.



PRESIDENTE

Grazie.
L'emendamento n. 20 del Consigliere Preioni è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 25.1) presentato da Bongioanni, Ruzzola, Preioni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bongioanni, per l'illustrazione.



BONGIOANNI Paolo

È lo stesso del punto precedente: si sostituisce il vocabolo "catasto" con "censimento".



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se qualcuno vuole intervenire in discussione o in dichiarazione di voto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25.1).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 4, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 11) presentato da Disabato, Sacco, Grimaldi Giaccone, Gallo, Canalis, Martinetti, Frediani, Bertola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 10) presentato da Disabato, Sacco, Grimaldi Giaccone, Gallo, Canalis, Martinetti, Frediani, Bertola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 15) presentato da Disabato, Sacco, Grimaldi Giaccone, Gallo, Canalis, Martinetti, Frediani, Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 12) presentato da Disabato, Sacco, Grimaldi Giaccone, Gallo, Canalis, Martinetti, Frediani, Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Disabato, per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Presidente, io li darei per illustrati.



PRESIDENTE

Va bene, grazie.
Emendamento rubricato n. 2) presentato da Ruzzola, Bongioanni e Preioni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 3) presentato da Ruzzola, Bongioanni e Preioni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 26) presentato da Ruzzola, Bongioanni e Preioni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 26.1) presentato da Ruzzola, Bongioanni e Preioni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
La parola al Consigliere Ruzzola per l'illustrazione.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Parliamo dell'emendamento rubricato 2).



PRESIDENTE

Scusi, collega, lei ha anche l'emendamento 3.



RUZZOLA Paolo

Sì; se per lei va bene, li illustro entrambi.



PRESIDENTE

Benissimo, proceda.



RUZZOLA Paolo

Stiamo parlando dell'articolo 5 "Gli interventi", quindi l'articolo che identifica dove e come si può intervenire con questa legge.
Abbiamo ritenuto di puntualizzare, non tanto per restringere, ma per ampliare ed evitare problemi, in futuro, di interpretazione su alcuni tipi di interventi.
Con l'emendamento chiediamo di sostituire la lettera c) del comma 1 dell'articolo 5 con: "alla realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria, compreso il recupero dei manufatti della viabilità". Con l'emendamento intendiamo ampliare, in modo che non ci si trovi poi a discutere se il muretto di un ponticello, piuttosto che i paracarri storici, piuttosto che tutti quei manufatti che troviamo lungo questa tipologia di strade, possano essere messi in discussione e non ricompresi all'interno della legge.
L'emendamento rubricato 3), che interviene sullo stesso articolo, va ad aumentare uno dei punti e recita: "Alla messa in sicurezza e al ripristino finalizzato anche all'omogeneizzazione della segnaletica stradale della cartellonistica". Visto che stiamo parlando di strade di valenza storica per le nostre montagne, è evidente che la cartellonistica e le indicazioni connesse hanno un significato non secondario, soprattutto visto che stiamo finalizzando la legge alla parte turistica. Crediamo, quindi, che sia importante indicare, in modo chiaro, che anche su quella parte si pu intervenire e fa parte di questa legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie collega.
L'emendamento rubricato n. 22) è stato ritirato.
Chiedo se qualche Consigliere vuole intervenire in discussione o per dichiarazione di voto.
Prego, Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Presidente, sperando di non fare confusione, l'emendamento n. 11) della collega Disabato è accettato con la richiesta di sostituire il periodo "delle caratteristiche proprie" con "nella salvaguardia delle caratteristiche tipologiche".
Gli emendamenti 2) e 3), a firma Paolo Ruzzola, sì; l'emendamento 10), a firma Disabato, sì; l'emendamento 15), a firma Disabato, no; l'emendamento n. 26.1) sì e l'emendamento 12) no.
Credo di averli citati tutti.



PRESIDENTE

Collega, vuole intervenire? Prego.



DISABATO Sarah

Sì, accetterei la proposta di modifica sull'emendamento 11).



PRESIDENTE

Bene. Procediamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), come modificato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Comunico il voto favorevole del Vicepresidente Salizzoni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Comunico il voto favorevole del Vicepresidente Salizzoni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ricordo il voto favorevole del Consigliere Salizzoni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26.1).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



(Commenti fuori microfono del Consigliere Stecco)



PRESIDENTE

Raccogliamo anche il voto del Consigliere Stecco (da negativo a positivo).
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente; intervengo sull'ordine dei lavori.
Mancano ancora otto emendamenti e cinque articoli, e forse avremmo potuto chiuderla per le ore 13.00. Tuttavia, visto che abbiamo assunto l'impegno di votare oggi la proposta di legge del collega Grimaldi, le chiedo se possiamo sospendere adesso l'attività di Consiglio, per permettere ai Capigruppo di maggioranza e di minoranza e al primo firmatario di fare un confronto sulla proposta di legge in oggetto e sulla relativa votazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Accolgo la richiesta del Consigliere Bongiovanni; pertanto, la seduta viene sospesa.
I lavori riprenderanno alle ore 14.00 con il question time e alle ore 14.30 con il prosieguo dei lavori.



(La seduta è sospesa alle ore 12.44)



(I lavori proseguono alle ore 14.05 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 734 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 735 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Tronzano interrogazione a risposta immediata n. 736 presentata dal Consigliere Marello, cui risponderà l'Assessore Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 738 presentata dal Consigliere Martinetti, cui risponderà l'Assessore Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 737 presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Protopapa; interrogazione a risposta immediata n. 729 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Protopapa; interrogazione a risposta immediata n.
739 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Chiorino.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta. Non è prevista replica.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 734 presentata da Canalis, inerente a "Progetto di discarica monodedicata per rifiuti di cemento-amianto Salussola (BI), località Brianco"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 734.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda il progetto di discarica monodedicata per rifiuti di cemento-amianto nel Comune di Salussola, in Provincia di Biella Località Brianco.
La vicenda risale al 16 maggio 2017, quando la Società Acqua e Sole S.r.l.
presentò alla Provincia di Biella questa richiesta di apertura di una discarica. Da quel momento si è creato un dibattito istituzionale con i Comuni e le Province, perché è coinvolta non soltanto quella di Biella ma anche quella di Vercelli, anche con il coinvolgimento della società civile perché questa discarica, soprattutto per il materiale che andrebbe a stoccare, comporta dei rischi sia agricoli per la coltivazione del riso di Baraggia DOP - che è un riso biellese e vercellese di eccellenza dell'agricoltura piemontese - sia per la tutela delle acque, perché c'è una falda acquifera profonda proprio sul territorio interessato da questa discarica.
Non mi dilungo sulle caratteristiche dell'amianto che, purtroppo, in una regione come il Piemonte sono ben note. Ricordo solo i passaggi istituzionali.
Nel 2018 la Provincia di Biella ha prodotto una determinazione che bloccava il progetto, poi c'è stato un ricorso al TAR e attualmente è in atto un ricorso al Consiglio di Stato da parte dei Comuni di Santhià, Verrone e Cerrione, quindi Comuni anche vercellesi. Intanto l'azienda ha presentato un progetto che è di nuovo in fase di valutazione.
Nel frattempo, cosa è successo? Che l'Ordine dei medici di Biella ha espresso contrarietà al progetto per ragioni di salute. Il Comune di Salussola e i Comuni limitrofi hanno fatto una delibera, negando il via libera al progetto. È stata fatta una petizione di ben 13 mila firme e anche una marcia pacifica nel dicembre 2019 con 2.000 persone per una protesta contro questa discarica. Infine, lo scorso 5 maggio, pochi giorni fa, si è svolto un sit-in di protesta del Comitato Salussola Ambiente e Futuro davanti al Comune di Salussola.
Pertanto, chiediamo alla Giunta quali azioni intenda mettere in atto a difesa, da un lato, dell'eccellenza agricola del riso biellese e vercellese Baraggia DOP, dall'altro a tutela delle falde acquifere, in coerenza con tre piani regionali, che sono il Piano paesaggistico, il Piano tutela delle acque e il Piano amianto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per l'illustrazione.
La Giunta risponde all'interrogazione, delegando l'Assessore Tronzano, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente, e grazie alla Consigliera Canalis.
Rispondo, leggendo la nota che mi ha fatto pervenire cortesemente l'Assessore Marnati.
Premesso che, in coerenza con le disposizioni dell'articolo 50 della legge regionale n. 44/2000, così come sostituito dall'articolo 24 della legge regionale n. 1/2018, la competenza autorizzatoria e il procedimento di VIA in merito alle discariche, risulta in capo alla Provincia di Biella.
Si ritiene che la fase di valutazione ambientale, che coinvolge nella Conferenza dei Servizi tutte le autorità competenti titolate a esprimersi è la sede opportuna in cui viene effettuato, sulla base degli elementi tecnici acquisiti, il bilanciamento tra i possibili vantaggi o effetti positivi del progetto e le potenziali ricadute negative sulle diverse matrici ambientali.
Il procedimento, infatti, è finalizzato all'espressione di un giudizio inerente alla coerenza nei confronti degli obiettivi di salvaguardia tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente e di qualità della vita nonché della valorizzazione delle risorse e dell'interazione nel territorio, nel rispetto delle normative comunitarie, nazionali e regionali.
Nello specifico, per quanto riguarda la tutela delle risorse idriche, si ricorda che la prima individuazione delle aree di ricarica degli acquiferi profondi a scala 1-500.000 era riportata nella Tavola n. 8 e nell'Allegato n. 9 del Piano di tutela delle acque, il cosiddetto PTA, di cui alla delibera di Consiglio regionale n. 117 del 13 marzo 2007.
L'articolo 24 delle norme di piano, al comma 4 stabilisce: "In attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo, la Regione procede, sulla base di specifici studi, a ulteriori delimitazioni a scala di maggior dettaglio". L'attuazione del comma 4 si è concretizzata con la determinazione dirigenziale n. 268/2016, con la quale è stata approvata la metodologia utilizzata e la delimitazione delle aree di ricarica degli acquiferi profondi a scala 1-250.000.
In merito all'attuazione del comma 6 del medesimo articolo 24 delle norme del PTA, con la DGR n. 12 del 2 febbraio 2018 è stata approvata la documentazione tecnica che disciplina i vincoli e le misure relative alla destinazione del territorio, nonché le limitazioni e le prescrizioni da inserirsi negli strumenti urbanistici comunali, provinciali e regionali sia generali sia di settore, relative a specifiche attività, tra cui le discariche che potenzialmente possono avere un impatto negativo sulla qualità delle falde profonde.
Il provvedimento prevede, inoltre, che, nelle more del recepimento degli strumenti di pianificazione, determinate misure valgano quale indirizzo in sede di procedimento autorizzativo, ai fini della corretta valutazione dei progetti, in modo tale che la loro realizzazione assicuri, in ogni caso, la salvaguardia delle acque sotterranee.
La delimitazione e la disciplina relativa alle aree di ricarica degli acquiferi profondi sono state inserite nella revisione del PTA, di cui alle DGR 64 del 2018 e 8 del 2021, attualmente all'esame del Consiglio regionale.
In particolare, la disciplina relativa alle discariche per rifiuti nelle aree di ricarica degli acquiferi profondi prevede, al punto 3, lettera c) tra le misure da inserire nella disciplina della pianificazione territoriale di coordinamento della Città metropolitana e delle Province il divieto della realizzazione di nuove discariche per rifiuti pericolosi a esclusione di discariche per rifiuti contenenti amianto, compresi i depositi sotterranei adibiti a discarica per rifiuti costituiti dai manufatti o simili contenenti amianto.
L'esclusione dal divieto per le discariche di rifiuti contenenti amianto è stata attentamente valutata alla luce del fatto che, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, non esistono evidenze di danno alla salute e, in particolare, di aumento del rischio di tumore conseguente all'ingestione di acque contaminate da fibre di amianto, come peraltro anche rimarcato sia dall'OMS sia dal Ministero della Salute, nel documento "Sintesi della conoscenza relativa all'esposizione al profilo tossicologico Amianto".
Per quanto riguarda gli aspetti del paesaggio, non essendo presenti nell'area d'intervento vincoli paesaggistici, per i quali è previsto il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica e considerato altresì che la variante urbanistica rientra fra i procedimenti disciplinati dall'articolo 17 della legge regionale 56 del 1977, per i quali non è previsto il coinvolgimento della Regione, essendo tali procedimenti assimilabili alle varianti parziali di cui all'articolo 17, comma 5, il Settore Territorio e paesaggio coinvolto dalla Provincia di Biella nel procedimento non è chiamato a esprimersi in seno alla Conferenza di servizi.



PRESIDENTE

Grazie.
Prego, Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Veramente, una cosa tecnica: tra mascherina, plexiglass e materia tecnica senza la parte scritta, non credo di aver capito.



PRESIDENTE

Le faremo pervenire il testo scritto.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Trasporti aerei

Interrogazione a risposta immediata n. 735 presentata da Magliano inerente a "Il servizio di controllo avvicinamento radar resti a Torino-Caselle"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
735.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
È evidente che, in questo caso, il question time chiede alla politica di fare la sua parte, non avendo una delega precipua sul tema in oggetto, ma penso esercitando, mi auguro, una preoccupazione per quello che l'ENAV ha deciso di fare.
Come scrivo in premessa, i vertici di ENAV (Società nazionale assistenza volo), la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, lo scorso 30 marzo, nel corso dell'audizione presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, ha ribadito l'intenzione di centralizzare tutte le attività sui centri di controllo d'area (ACC) di Roma e Milano.
Come emerso nel corso dell'audizione, l'aeroporto "Sandro Pertini" di Torino-Caselle rischia di perdere il servizio di controllo avvicinamento radar.
Il servizio d'avvicinamento radar di Torino, attivo sin dagli anni Settanta, vede impiegati trentasette controllori di volo che operano in due sale. Il servizio si occupa non soltanto del traffico di linea, ma anche della gestione dei voli di elisoccorso (spesso accade di utilizzare questo servizio per guidare gli elicotteri quando vi sono condizioni meteo di grande difficoltà), così come del transito dei veicoli delle Forze dell'ordine e di quelli delle scuole volo torinesi e piemontesi.
Tale servizio (quello di Caselle, appunto) si occupa dello spazio aereo sovrastante le province di Torino, Asti, Cuneo e parte di quella di Vercelli.
Tenuto conto del fatto che nelle intenzioni di ENAV vi è l'interruzione della fornitura sia del servizio di avvicinamento sugli impianti di Torino Napoli, Palermo, Genova e Firenze, sia del servizio di controllo di rotta sugli ACC di Brindisi e Padova, centralizzando appunto tutto su Roma e Milano, con il trasferimento del servizio di controllo di avvicinamento radar di Torino Caselle a Milano il centro di controllo torinese sarà ridimensionato e ci saranno soltanto due importanti centri di controllo Roma e Milano, coadiuvati da alcuni centri minori.
Il piano industriale di ENAV è stato approvato prima della pandemia dal precedente Consiglio d'amministrazione, ma a oggi le condizioni sono oggettivamente variate. Non si rilevano ragioni tecniche tali da motivare l'accorpamento dei servizi di avvicinamento radar.
Inoltre, tale scelta potrebbe creare conseguenze negative in termini di qualità del servizio, evidentemente, con dispersione di competenze e di un patrimonio di conoscenza del territorio maturata negli anni, indispensabile per garantire la sicurezza non solo delle rotte commerciali, ma anche delle operazioni militari e di elisoccorso. Come sapete, abbiamo un indotto, dal punto di vista dell'aviazione militare, nient'affatto banale sul nostro territorio, oltre a tutto il tema del soccorso nelle nostre valli e di tutto ciò di cui abbiamo discusso questa mattina, relativamente alla mia richiesta d'informativa.
In conclusione, ne deriverebbe un depotenziamento strategico e commerciale degli aeroporti coinvolti; tale operazione avrebbe un grave impatto anche sul futuro dei lavoratori, molti dei quali sarebbero trasferiti o demansionati se a Caselle non potessero più svolgere questa doppia funzione, che è loro attribuita, per la quale hanno una certificazione e un patentino per svolgerlo.
Interrogo per sapere se s'intenda preservare il servizio di controllo avvicinamento radar, eccellenza tecnica del nostro territorio, intervenendo affinché possa rimanere attivo a Torino Caselle, evitando così anche le conseguenze che il trasferimento di tale servizio provocherebbe sul futuro dei lavoratori, molti dei quali sarebbero trasferiti o demansionati.
Questa è la domanda che pongo alla Giunta per capire se si sta muovendo in questa direzione, in un'interlocuzione con ENAV; so che altri parlamentari piemontesi lo stanno facendo e chiedo poi, se fosse possibile, per gli stessi motivi che ha detto la collega Canalis, di avere la nota scritta già qui in aula.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Tronzano per la risposta.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Magliano.
Nell'ambito dell'autonomia di una scelta aziendale, la Regione Piemonte ha sollecitato ENAV - così mi dice l'Assessore Gabusi - attraverso la sua risposta, che cortesemente mi ha fornito, affinché non fosse diminuita l'importanza dello scalo torinese.
Ampie rassicurazioni ci sono state fornite anche in considerazione del fatto che tutti i maggiori scali italiani hanno già fatto questa scelta.
Preme, comunque, sottolineare come questo cambiamento operativo non pregiudichi in alcun modo le performance dello scalo piemontese, ma è esclusivamente finalizzato a migliorarne le capacità ricettive.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 736 presentata da Marello, inerente a "Soppressione POLFER presso stazione ferroviaria di Bra"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
736.
La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
L'interrogazione nasce da una serie di fatti che mi sono stati rappresentati in modo particolare dal Sindaco di Bra, il dottor Gianni Fogliato, con riferimento al presidio di Polizia ferroviaria che, da sempre, storicamente, è presso la stazione di Bra, che si compone di quattro agenti.
Un presidio importantissimo in uno degli snodi ferroviari più significativi della Provincia di Cuneo che, tra l'altro, a seguito dell'elettrificazione della SFM4 e del capolinea ad Alba, è un luogo particolarmente frequentato perché di collegamento con Torino, con la Stazione di Porta Susa e con l'Alta Velocità, quindi frequentato da studenti, da lavoratori e anche, per fortuna, sino a prima della pandemia, da molti turisti.
Il Sindaco di Bra ha ricevuto comunicazione, nei primi mesi dell'anno dalla Prefettura di Cuneo che c'era la volontà della Polizia di sopprimere questo presidio, volontà poi confermata nel corso di un Comitato per la sicurezza, appositamente convocato presso la Prefettura di Cuneo, dove è stata ribadita questa come una decisione irrevocabilmente presa.
Naturalmente, l'Amministrazione di Bra ha evidenziato la propria contrarietà per ragioni di sicurezza dei passeggeri, in ragione del controllo che gli Agenti della POLFER hanno sempre svolto nell'area della stazione, interna ed esterna; controllo che oggi non può essere completamente affidato alle altre Forze dell'ordine, che sappiamo avere organici carenti, ivi compreso l'organico della Polizia municipale di Bra.
Poiché, a oggi, il servizio è ancora in funzione, ho pensato di rivolgere alla Giunta quest'interrogazione, pur sapendo che la Regione non ha competenze in materia di polizia, ma ha competenze importanti in fatto di organizzazione dei trasporti. Siccome qui è in gioco la sicurezza dei passeggeri in un ramo particolarmente significativo del trasporto pubblico quale il trasporto ferroviario, con l'interrogazione voglio chiedere alla Giunta regionale di interessarsi alla questione e di assumere tutti quei provvedimenti, ove possibile (ancora possibile), per cercare di scongiurare la soppressione di tale importantissimo presidio.
Ricordo che negli ultimi mesi e nell'ultimo anno, la provincia di Cuneo come altre province, è già stata toccata, non con riferimento alla Polizia ferroviaria, ma con riferimento a presidi di Polizia stradale. Penso alla soppressione del presidio di Ceva.
È in corso un arretramento dello Stato estremamente preoccupante, quindi chiediamo che, in luoghi così sensibili, sia invece garantito il controllo e la sicurezza attraverso, come nel caso di specie, la Polizia ferroviaria.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il consigliere Maurizio Marello per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente, e grazie al Consigliere Marello.
Rispondo per conto dell'Assessore Gabusi.
Naturalmente, condivido il fatto che la Giunta sicuramente seguirà questa vicenda, ma al netto di quello che le sto dicendo, ovvero, come ha già detto anche lei, che l'attività di Polizia ferroviaria non è competenza diretta della Giunta e della Regione.
Pertanto, in questo caso mi limito a leggere la nota che lo scorso febbraio il Questore ha mandato in occasione dell'incontro con il Sindaco di Bra, in modo da illustrare quanto probabilmente già sa.
Rispetto al fatto che non abbiamo competenze, rispondiamo in questo senso.
Il Ministero dell'Interno ha da tempo avviato un processo di razionalizzazione - dice il Questore - e tale riorganizzazione è stata finalizzata a rivisitare l'impianto territoriale, con soppressione e accorpamenti di uffici, anche alla luce delle dislocazioni delle altre Forze dell'ordine già presenti, al fine di corrispondere le mutate esigenze del territorio sotto il profilo del controllo e della sicurezza dello stesso.
Le ragioni che davano luogo alla ridefinizione degli assetti muovevano anche dalla necessità di adeguare l'impianto di sicurezza al contesto economico e sociale. Pertanto, il Ministero dell'Interno, in base ad apposita direttiva del Ministro del 15 agosto 2017, procedeva a una rimodulazione delle strutture territoriali delle specialità della Polizia di Stato, cioè stradale, ferroviaria, postale e frontiera, che determinava in questa provincia, la soppressione del distaccamento stradale di Ceva e dell'ufficio di Polizia ferroviaria di Bra.
Al fine di meglio delineare gli aspetti concernenti tale determinazione recentemente il Sindaco di Bra ha richiesto un incontro, come dicevamo prima. Si è quindi svolta una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica il 12 febbraio u.s., con la presenza del citato Sindaco, al quale è stata rappresentata la situazione determinatasi.
Il Questore ha riferito, nell'occasione, che "parte del personale del posto di Polizia ferroviaria di Bra verrà assegnato al posto avanzato di Polizia amministrativa già istituita in città".
In quella circostanza è stato altresì rimarcato che "dette soppressioni consentono economie gestionali e operative, con l'ottimizzazione dell'impiego delle risorse umane disponibili, nonché una maggiore efficienza ed efficacia dell'attività di specialità, con la previsione di servizi di controllo dinamici, in sostituzione del presidio fisso e che come evidenziato al Sindaco di Bra, sul territorio sarà comunque garantita la presenza di personale della Polizia ferroviaria." "Quanto sopra premesso - dice sempre il Questore - si segnala che sono stati recentemente emanati, in data 22 febbraio u.s., i decreti del Capo della Polizia di attuazione della revisione in parola.
Con quello riguardante la specialità della Polizia ferroviaria, sono stati soppressi sul territorio nazionale una sottosezione e nove posti di Polizia ferroviaria, fra cui quello di Bra." Questo è quanto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta immediata n. 738 presentata da Martinetti inerente a "Tavolo Asti-Cuneo e azioni necessarie a ridurre l'impatto dei lavori sulla tangenziale di Alba"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
738.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente, e buongiorno Assessore.
Abbiamo appreso da fonti di stampa di quella che è la prima seduta del neonato Comitato di supporto ai lavori per il completamento dell'autostrada Cuneo-Asti, che si è tenuto alla presenza dell'Assessore Gabusi. Erano presenti anche rappresentanti della Presidenza dell'autostrada l'amministratore delegato e alcuni primi cittadini dei Comuni interessati da questa tratta: Alba, Bra, Grinzane Cavour, Roddi e altri ancora.
Dalle prime risultanze acquisite da questo tavolo, ci sono delle dichiarazioni dell'Assessore Gabusi, che apprendiamo sempre a mezzo stampa.
Sembra essere emersa la volontà di convocare questo tavolo almeno una volta al mese, per condividere le informazioni e i progressi dei lavori.
Da quest'ordine del giorno risulterebbero anche temi che riguardano tutti gli approfondimenti dei cantieri in opera, per quanto riguarda il cronoprogramma e la trasparenza, di cui abbiamo assolutamente bisogno per fare un quadro preciso di come stanno procedendo i lavori.
Il motivo dell'interrogazione riguarda uno degli aspetti che è emerso: l'impatto che si avrà per quello che riguarda i lavori della tangenziale di Alba: un cantiere che dovrebbe durare all'incirca ventidue mesi e che quindi bloccherà tutto quel tratto stradale.
Non sono chiari gli interventi che saranno messi in campo per garantire il minimo impatto ai cittadini, ai pendolari, a chi deve venire nella nostra città per la durata dei lavori previsti. Ormai insistiamo da tempo che bisogna potenziare tutto quello che è il discorso del trasporto pubblico locale, sui parcheggi di attestamento, sull'interscambio; reclamiamo da mesi collegamenti con gli autobus più fitti.
Chiediamo quali siano gli interventi che l'Assessore intende mettere in campo a questo riguardo e quali azioni per far sì che questo tratto di autostrada risulti completamente gratuito per tutti i residenti della zona.
Un'altra battaglia che sicuramente porteremo avanti è sulla gratuità di quel tratto. Lotteremo con le unghie e con i denti affinché sia portato avanti quello che è stato promesso, ma che non è ancora sottoscritto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Martinetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie Presidente, e grazie, Consigliere Martinetti.
Rispondo alla sua interrogazione con la nota che l'Assessore Gabusi mi ha inviato.
Il Tavolo è finalizzato, tra l'altro, a monitorare le eventuali criticità legate alla fase di cantiere delle opere relative al completamento dell'Asti-Cuneo.
Durante la riunione svoltasi il 4 maggio ultimo scorso è stato comunicato dal proponente che i lavori di adeguamento della tangenziale di Alba saranno realizzati senza interruzioni del traffico stradale lungo tale infrastruttura e garantendo la circolazione in contemporanea ai cantieri così come avviene generalmente per gli interventi che interessano i sistemi autostradali.
Si conferma che eventuali problematiche che dovessero emergere saranno approfondite nelle prossime riunioni del Tavolo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Volevo solo ringraziare l'Assessore per la risposta.



PRESIDENTE

Chiedo solo alcuni minuti di sospensione per mettere a posto alcuni documenti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14.32, riprende alle ore 14.34)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 739 presentata da Grimaldi, inerente a "Situazione ex-Embraco"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
739, presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Elena Chiorino.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come l'Assessore sa, all'inizio di gennaio del 2018, nonostante gli sforzi dell'anno precedente, durante il quale erano stati attivati i contratti di solidarietà e i corposi tagli degli anni precedenti, che avevano già ridotto di tre quarti i dipendenti, arrivò la notizia di un licenziamento di massa all'ex Embraco di 497 lavoratori su 537.
Se l'Assessore è d'accordo, salterei tutte le premesse, perché sappiamo benissimo come arriviamo al 15 settembre del 2020, con l'incontro presso la Prefettura di Torino, e come si arriva al Progetto ItalComp, che prevedrebbe investimenti per oltre cinquantasei milioni di euro funzionali alla generazione a regime di un fatturato superiore ai 155 milioni di euro annui e di una redditività allineata alla media internazionale del comparto.
Tale progetto richiedeva, però, la previa messa in sicurezza della società ACC, attualmente in amministrazione straordinaria, alla quale era affidata la missione di veicolare nel nuovo soggetto ItalComp i suoi asset industriali, affinché potessero garantire una piattaforma industriale comune su cui innestare le attività produttive e le risorse occupazionali del sito ex Embraco.
Benché l'ACC sia oggi in una condizione industriale positiva dal punto di vista dei volumi di vendita e di produzione in forte crescita, con la riconduzione in Italia delle produzioni e delle catene di approvvigionamento delocalizzate in Cina, essa versa in una condizione di marcata fragilità finanziaria.
Il Governo italiano, per sopperire all'assenza dei fondi di matrice europea, si era impegnato, con il consenso delle Regioni Piemonte e Veneto per l'attivazione a favore di ACC di tutte le misure rese disponibili dal Temporary Framework, così da consentire all'azienda la prosecuzione della sua attività industriale.
Tale intervento è necessario per la riattivazione del sito di Riva presso Chieri e per la conseguente assunzione dei lavoratori attualmente sospesi in CIGS e destinatari della procedura di licenziamento collettivo a opera della curatela fallimentare di Ventures S.p.A.
Il 9 febbraio il curatore fallimentare della Ventures Production (ex Embraco) ha comunicato l'avvio delle procedure di licenziamento collettivo per 398 lavoratori su 406 dello stabilimento nel Torinese.
Questa notizia è la prova che il progetto ItalComp, la nascita del polo nazionale dei compressori per frigoriferi che avrebbe dovuto salvare l'ex Embraco di Riva di Chieri e l'ACC di Belluno, sia molto in difficoltà, e che le fonti di finanziamento individuate per il progetto sono insicure.
Il 23 aprile scorso, alla presenza della Viceministra Todde, delle Regioni Piemonte e Veneto, dei Sindaci dei Comuni coinvolti e del Prefetto di Torino si era svolto un incontro, ottenuto dai sindacati dopo numerose manifestazioni, nel quale il Governo ha preso impegni precisi ed è addirittura circolato il verbale in carta bollata del Ministero, che rendeva nota l'esistenza dell'emendamento al decreto "Sostegni" che avrebbe salvato ACC e permesso la prosecuzione del progetto ItalComp.
Nei giorni scorso, fonti giornalistiche hanno tuttavia riportato che quell'emendamento sarebbe stato ritirato o - secondo il Ministro Giorgetti non sarebbe addirittura mai esistito, sebbene esso permetterebbe all'ACC di Belluno di accedere alle risorse economiche necessarie per pagare gli stipendi ai 350 dipendenti e saldare i debiti con i fornitori.
Il Ministro dello Sviluppo economico Giorgetti è intervenuto sulla vicenda il 5 maggio scorso - mi scusi se mi dilungo, Presidente, ma la vicenda è complicatissima - per la sessione di question time previsto alla Camera dei Deputati. In quell'occasione il Ministro ha ribadito la sua volontà di proseguire sulla strada della ricerca di un investitore privato: "Stiamo continuando a cercare un partner privato per dare un futuro alle centinaia di lavoratori coinvolti: una ricerca che coinvolge il MISE, la Regione e l'amministrazione straordinaria. Ma questo investitore ancora non è stato trovato".
Secondo quanto emerge dalla stampa nazionale, anche all'interno del MISE non vi è sintonia in merito alla strategia adottata dal Ministro Giorgetti.
Per la Viceministra Todde, infatti, la strada migliore sarebbe quella di rimanere fedeli al progetto iniziale, che prevedeva capitale pubblico per il 70% tramite il fondo crisi d'impresa e fondi regionali del Piemonte e del Veneto.
Tenuto conto che senza un intervento nazionale il Commissario straordinario dell'ACC a giugno sarà costretto a mettere all'asta l'azienda svendendola di conseguenza il progetto ItalComp sfumerà e, poiché la cassa integrazione per i lavoratori Embraco scade il 22 di luglio 2021 e le lettere di licenziamento sono già state recapitate, in mancanza di un prolungamento degli ammortizzatori e del mancato perseguimento dell'unico progetto con un avvenire - la nascita del polo italiano di produzione per compressori - per gli oltre 700 lavoratori il futuro sarà segnato.
Occorre quindi risolvere urgentemente la questione. La pandemia ha mostrato come delocalizzare la produzione di componenti sia del tutto miope.
Interroghiamo la Giunta regionale per sapere quali siano le azioni che intende intraprendere al fine di convincere il Governo e, in particolare il Ministero Giorgetti, a procedere con il piano di rilancio di ACC ed Embraco, accelerando la procedura per la costituzione della società ItalComp, con un capitale sociale formato per il 70% da risorse pubbliche per superare la logica di due disgiunti interventi di salvataggio realizzando un progetto integrato di politica industriale per la creazione di un polo italiano del compressore.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per la sua illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Elena Chiorino.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente e grazie anche al Consigliere Grimaldi per avermi concesso l'opportunità di ribadire l'attenzione della Regione dell'Assessorato e del Consiglio regionale tutto, evidentemente, al caso ex Embraco/ACC/ItalComp, perché sono tre realtà strettamente legate tra di loro che ci stanno a cuore in un'ottica di quella che è vera politica industriale.
Se mai, effettivamente, sorgesse il polo ItalComp, ovvero il riferimento italiano del polo del compressore, questo non solo sarebbe garanzia di una filiera italiana assolutamente salda, di qualità e tutelata, ma avrebbe anche la concreta ambizione di divenire il polo europeo del compressore, e non è un passaggio da poco.
I Ministeri coinvolti sono due, come ben ricordava il Consigliere, rispetto ai quali mi sento di dire che c'è ancora un'azione che la Regione Piemonte può portare avanti, che è quella di chiedere l'avocazione della crisi alla Presidenza del Consiglio per riuscire a ottenere quel tavolo interministeriale che in più occasioni, sia con una sorta di appello sia per lettera più volte scritta e ribadita, si sta chiedendo, evidenziando che un pressing importante andrebbe fatto al Ministro Orlando per garantire più tempo ai lavoratori. Mi spiego meglio. Si rischia che gli ammortizzatori terminino per i lavoratori ex Embraco il 22 luglio.
Evidentemente il progetto ItalComp ha necessità, data anche la pandemia perché se non ci fosse stata, i tempi sarebbero stati sicuramente sufficienti - di tempi più dilatati. Ora, fornisco un dato su tutti: la chiusura di ACC e di Embraco ha un costo, per lo Stato italiano, di 13,7 milioni di euro. L'operazione ItalComp ha un costo di 8,6 milioni di euro per tre anni e vuol dire dare strategie di politica industriale, vuol dire creare posti di lavoro, vuol dire sviluppare ulteriore tecnologia, in cui il Made in Italy è sempre stato una grande eccellenza. È quindi un'opportunità di ulteriore rilancio.
I termini per allungare i tempi degli ammortizzatori sociali sono legati a una diatriba tra INPS e Ministero del Lavoro ed è inaccettabile. Abbiamo INPS che ritiene che, per accedere alla cassa COVID, sia necessaria l'interruzione della produzione, come motivazione rispetto all'impatto pandemico.
Il massimo Dirigente del Ministero del Lavoro dice e dichiara, presente la sottoscritta, in un incontro organizzato dal MISE, quindi riportato su verbale MISE, che "è sufficiente che sia presente un rapporto di lavoro".
Di conseguenza, abbiamo INPS che dice una cosa e il Ministero del Lavoro che ne dice un'altra e stiamo semplicemente chiedendo al Ministero del Lavoro di trasferire l'indicazione a INPS, con gli atti che più ritengono.
Se dev'essere una circolare, se dev'essere un atto interpretativo, questo non diventa più competenza nostra, ma la questione è farlo e farlo in questi termini, insieme eventualmente alla possibilità anche di accedere ulteriormente alla proroga della CIGS per cessazione di attività, ma ripristinando le condizioni ante 2021, ovvero quando era previsto che gli oneri del TFR non fossero a carico della curatela, perché evidentemente la curatela, in questo momento, non riesce a sopportare il peso del pagamento di quegli oneri.
Da una parte, serve maggiore tempo ed è solo il Ministro Orlando che pu darlo ai nostri lavoratori ex Embraco; dall'altra, serve una marcata volontà politica che il Ministro Giorgetti ha ribadito esserci, ma rispetto alla quale la posizione dev'essere quella di individuare che sia un intervento a maggioranza pubblico, che crediamo sia auspicabile come la strada effettivamente e concretamente più percorribile.
Se non si trova un altro investitore, il concetto è che il rischio è di vedere due serie realtà di 700 cento persone (questo vuol dire 700 famiglie) che perdono il lavoro. E non solo si perde il lavoro, ma si perde quella grande opportunità che, invece, altri Stati che confinano con noi come ad esempio l'Austria, non vedono l'ora di poter cogliere, perch effettivamente quella diventa una quota di mercato fondamentale, su cui sviluppare volumi di produzione.
Siamo profondamente convinti che quei volumi di produzione debbano restare in Italia e che quella produzione debba essere messa nelle mani dei lavoratori di ACC e degli ex Embraco.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.) - Caccia

Interrogazione a risposta immediata n. 729 presentata da Disabato, inerente a "Procedura d'infrazione europea Eu-Pilot 6955/14/ENVI, quali azioni per tutelare le specie in cattivo stato di conservazione, in particolare la tortora selvatica, ed evitare la sanzione"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
729.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
In data 22 marzo 2021, il Ministero della Transizione ecologica, Direzione Generale per il Patrimonio naturalistico, ha trasmesso a tutte le Regioni una nota. Da questa nota si apprende che il Ministero ha avviato l'iter per l'adozione del Piano di gestione nazionale per la tortora selvatica, a seguito della richiesta di chiarimenti da parte della Commissione europea nell'ambito del caso Eu-Pilot, sulla non corretta applicazione di alcune disposizioni della direttiva 147/2009 e riguardo all'attività venatoria praticata in Italia su diciannove specie di uccelli in cattivo stato di conservazione, tra le quali vi è anche la tortora selvatica, specie che ha subito un rapido declino in gran parte del suo areale europeo.
Riguardo alle specie cacciabili ma in declino - perché ci sono queste fattispecie - l'articolo 7 della direttiva stabilisce come "le specie di uccelli indicate nell'allegato 2 possano essere cacciate purché ciò non pregiudichi la conservazione di queste specie". A questo scopo, la guida alla disciplina della caccia nell'ambito della direttiva 79-409 sulla conservazione degli uccelli selvatici della Commissione europea indica proprio come "nel caso di una specie in declino, la caccia non può essere per definizione sostenibile, a meno che non faccia parte di un adeguato piano di gestione".
Per tale motivo, nell'ottobre 2017 il Commissario europeo ha chiesto agli Stati membri un intervento volontario di moratoria del prelievo venatorio della tortora selvatica. A tale richiesta, il Ministero della Transizione ecologica ha risposto di trattare la questione con la massima attenzione e che in Italia sono già applicate specifiche misure di gestione.
Il Ministero, tra l'altro, ha provveduto a richiamare le Regioni alla rigorosa attuazione delle più idonee misure di gestione delle specie evitando di autorizzare la pre-apertura della caccia.
Il Ministero, inoltre, ha provveduto a redigere, congiuntamente ad altri piani e con il supporto di ISPRA, il Piano di gestione della tortora selvatica. Tale piano è stato sottoposto alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome per l'acquisizione dell'accordo, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo n. 281/97.
Con la nota richiamata in oggetto, è stato comunicato che le Regioni e le Province autonome non hanno però raggiunto un accordo in sede tecnica. In data 22 gennaio 2021 è pervenuta un'ulteriore nota della Commissione europea, nella quale si richiedono, tra l'altro, informazioni sulle determinazioni adottate dall'Italia sulla caccia alla tortora selvatica, in applicazione della direttiva n. 147/2009.
Il Ministero conclude la nota predisponendo: "Stante la situazione descritta e in assenza di un adeguato piano di gestione della tortora selvatica. appare ineludibile una moratoria dell'attività venatoria sulla specie. Tale opzione appare in linea con le previsioni della direttiva 2009/147/CE. Peraltro, si ricorda che sulla materia rimane ancora aperta nei confronti dell'Italia la procedura Eu-Pilot 6955/14/ENVI".
Considerato che come predisposto dal Ministero della Transizione ecologica in assenza del necessario Piano di gestione nazionale, la caccia alla tortora selvatica risulta completamente vietata, sia in pre-apertura sia in apertura ordinaria dell'attività venatoria, e che per uscire dall'infrazione europea, perché questo potrebbe avvenire nel caso non rispondessimo a tutte le domande in modo adeguato alla Commissione europea ed evitare eventuali sanzioni a carico della Regione Piemonte, è necessario che la Regione dimostri di aver attuato quanto in proprio potere per migliorare lo stato di conservazione delle diciannove specie di uccelli in cattivo stato di conservazione e aver applicato correttamente i dettami della Direttiva 2009.
Concludo interrogando l'Assessore competente, che vedo qui presente, per conoscere quali azioni la Regione Piemonte abbia intenzione di perseguire al fine di evitare future sanzioni. Ovviamente, queste sanzioni sono legate alla procedura che ho anche citato nel titolo, ovvero quali azioni abbia intenzione di mettere in campo per migliorare lo stato di conservazione delle diciannove specie di uccelli in cattivo stato, in particolare la tortora selvatica e quindi garantire la corretta applicazione della direttiva relativa alla conservazione degli uccelli selvatici.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Protopapa per la risposta.



PROTOPAPA Marco, Assessore alla caccia e pesca

Grazie, Presidente.
Nel particolare, rispondiamo al tema principale del suo intervento, che è la tortora selvatica.
In seguito alla nota del Ministero della Transizione ecologica n. 29730 del 22 marzo 2021, la Commissione Ambiente ed Energia, in data 23 aprile 2021 ha espresso all'unanimità dei presenti il proprio parere favorevole sul piano di gestione nazionale per la tortora selvatica, esclusivamente a condizione che sia prevista la possibilità di esercitare il prelievo della specie in pre-apertura per un massimo di tre giornate (con carniere giornaliero di cinque e stagionale di quindici capi).
Tale parere costituisce elemento prodromico per la definitiva approvazione in sede di Conferenza Stato-Regioni, avviando quindi il percorso di approvazione del piano di gestione nazionale per la tortora selvatica.
Sulla base di tale mutata situazione, la Regione Piemonte intende assumere atti finalizzati a tutelare la specie, limitandone il periodo di prelievo rispetto a quanto previsto in applicazione della legge nazionale 157/1992.
Per quanto riguarda il carniere giornaliero e stagionale, la Regione si atterrà a quanto previsto dalla Commissione ambiente ed energia.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Contratti ed appalti

Interrogazione a risposta immediata n. 737 presentata da Rossi, inerente a "Gara regionale centralizzata per l'affidamento dei servizi di pulizia sanificazione e servizi accessori"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
737.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Sono stato costretto a presentare un'interrogazione a risposta immediata nonostante che su questo tema ci sia già un'interrogazione che attende una risposta da oltre un mese. L'ho trasformata in un'interrogazione a risposta immediata, perché nei giorni scorsi, Presidente, è sopravvenuta un'informazione nuova e cioè la gara, di cui si occupa questo question time, è stata addirittura sospesa dal Consiglio di Stato.
In tutte queste settimane e in questo mese (adesso entrerò nel merito dell'oggetto), nonostante ci siano stati ricorsi, manifestazioni sindacali interventi del TAR e del Consiglio di Stato, l'unico soggetto che tace è la Regione Piemonte, benché la gara sia indetta proprio da Regione Piemonte.
Pertanto, ho dovuto trasformare l'interrogazione in question time, sperando così di ascoltare la voce della Regione Piemonte su un tema così importante che coinvolge, fra l'altro, centinaia di lavoratori; sto parlando della gara regionale centralizzata per l'affidamento dei servizi di pulizia sanificazione e servizi accessori a ridotto impatto ambientale per le Aziende del Servizio sanitario della Regione Piemonte suddivisa in cinque lotti: la gara 137 del 2018 indetta da SCR in data 5 dicembre 2018.
Questa gara è stata assegnata nei mesi scorsi ed è stata vinta, da quanto abbiamo appreso anche dagli organi di stampa, da una ditta con un ribasso del 30,12%, quindi è stata una gara al massimo ribasso proprio in un momento in cui i servizi di sanificazione e di pulizia, anche alla luce della pandemia, avrebbero dovuto essere un ambito in cui la Regione doveva investire di più e non di meno; invece, ancora una volta, siamo andati a risparmiare sui lavoratori e sulla sanificazione dei locali.
Non è un caso che le organizzazioni sindacali abbiano contestato l'assegnazione al massimo ribasso della gara e la CISL, in particolare, ha dato il via, da un lato, allo stato di agitazione, ma ha anche presentato una segnalazione in Procura, mettendo in evidenza la contraddittorietà di un appalto assegnato con forte ribasso proprio nel momento in cui le operazioni di pulizia e di sanificazione andavano intensificate, a causa della pandemia.
Su questa gara, inoltre, Presidente, ci sono stati diversi ricorsi al TAR e non è un caso che lo scorso 7 maggio il Consiglio di Stato abbia accolto il ricorso di quattro società e abbia sospeso la gara regionale. Pertanto, in questo momento, le ASL, le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere della nostra Regione hanno una gara di queste dimensioni - parliamo di più di 300 milioni di euro - sospesa.
Poiché siamo ancora in una situazione di COVID, non è il momento di risparmiare su situazioni come queste; fra l'altro, spetta al settore pubblico indirizzare il mercato verso buone pratiche e verso azioni che tutelino i lavoratori, evitando le gare al massimo ribasso. Inoltre, il Presidente e gli Assessori alla sanità e al lavoro possono intervenire per valutare e rivedere la gara, anche andando in autotutela, senza delegare una situazione così delicata completamente alla Legislatura.
Presidente, tra l'altro, le devo segnalare che questo Consiglio regionale insieme con la Giunta della scorsa legislatura, si è già espresso in questo senso con diversi atti: la Giunta ha approvato il 30 maggio 2016 un protocollo, insieme con i sindacati CGIL, CISL e UIL, "Linee guida in materia di appalti pubblici, concessione di lavori, forniture e servizi".
Il Consiglio regionale, dopo aver approvato una mozione il 3 marzo 2015, ha approvato una sua deliberazione il 24 ottobre 2017, che impegna la Giunta a inserire, tra gli obiettivi da assegnare ai Direttori degli enti strumentali, delle società, delle Aziende sanitarie regionali, degli uffici regionali e delle Agenzie delle Regioni, l'applicazione del protocollo d'intesa e l'applicazione delle condizioni contrattuali di maggior favore nei confronti del personale impiegato negli appalti pubblici.
A fronte di questa situazione, Presidente, ho chiesto anche una specifica informativa all'Assessore competente in Commissione, di cui sto aspettando la risposta, quindi spero, con il question time, di avere una primissima risposta.
Con l'interrogazione chiedo che cosa intenda fare la Regione Piemonte anche a seguito dalla sentenza del Consiglio di Stato, per garantire i servizi oggetto della gara, nel rispetto delle linee guida in materia di appalti pubblici e concessioni di lavori, forniture e servizi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Protopapa.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



PROTOPAPA Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Con la presente si comunica, in merito all'interrogazione a risposta immediata del Consigliere Domenico Rossi, che la gara regionale centralizzata per l'affidamento dei servizi di pulizia, sanificazione e servizi accessori è stata indetta dalla SCR tenendo conto di tutta la normativa nazionale e regionale vigente.
In particolare, si sottolinea che tale gara è stata aggiudicata all'offerta economicamente più vantaggiosa e non al prezzo più basso, attribuendo punti anche alle modalità di gestione del personale impiegato negli appalti in essere. La gara, inoltre, ha tenuto conto del protocollo d'intesa recante "Linee guida in materia di appalti pubblici e concessioni di lavori forniture e servizi", approvato con deliberazione della Giunta regionale il 30 maggio 2016, che, infatti, prevede l'applicazione delle condizioni contrattuali di maggior favore nei confronti del personale impiegato nell'appalto in questione, con il mantenimento delle medesime in caso di subentro di nuove imprese.
Tale impostazione è stata più volte illustrata alle organizzazioni sindacali di riferimento a livello regionale. Oltre a ciò, si evidenzia che l'appalto è stato oggetto di ben diciotto ricorsi avanti al TAR Piemonte tutti rigettati con ordinanze cautelari o sentenze di merito, alcune già confermate dal Giudice di Secondo Grado in sede di appello cautelare e che solamente due ricorsi, peraltro non coinvolgenti il lotto 5 aggiudicato a Markas, sono stati accolti, da ultimo, dal Consiglio di Stato, che, in esito a una cognizione sommaria dei fatti, ha provvisoriamente sospeso la gara, rinviando gli atti al Giudice di Primo Grado, per l'anticipazione del giudizio di merito, come richiesto, altresì, dai legali di SCR, alla prima udienza disponibile, che si auspica possa essere già quella del 23 giugno prossimo venturo o, comunque, a un'udienza compatibile con la scadenza del 1° agosto prossimo venturo, termine previsto per l'avvio dei nuovi servizi di pulizia, secondo standard adeguati alle esigenze determinate dalla pandemia da COVID-19.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Protopapa per la risposta.
Ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via mail a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15.20, dopo i quindici minuti di areazione, il Vicepresidente Mauro Salizzoni riaprirà la seduta di Consiglio regionale. Buona salute a tutti.



(Alle ore 15.02 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta riprende alle ore 15.24)



PRESIDENTE

La seduta riprende.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SALIZZONI


Argomento: Montagna

Proseguimento esame proposta di legge n. 60, inerente a "Interventi per la valorizzazione delle strade storiche di montagna di interesse turistico" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame della proposta di legge n. 60, inerente a "Interventi per la valorizzazione delle strade storiche di montagna di interesse turistico", di cui al punto 3) all'o.d.g.
La proposta di legge è stata richiamata in Aula ai sensi dell'articolo 37 comma 4 del Regolamento. Nella mattinata odierna è proseguito l'esame del provvedimento ed è terminata la discussione generale. È iniziato l'esame dell'articolato e sono stati votati gli articoli 1, 2, 3, 4 e 5.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Grimaldi ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In mattinata abbiamo interrotto la discussione generale sul mio disegno di legge e abbiamo detto che alla ripresa dei lavori del pomeriggio avremmo ripreso da lì, votando ovviamente l'articolato.
Sono ovviamente disponibile, se stiamo parlando di pochi minuti, a finire il disegno di legge del Consigliere Bongioanni, ma volevo capire quali sono gli intendimenti visto che, in teoria, avremmo dovuto riprendere dalla votazione del testo con cui avevamo iniziato l'o.d.g.



PRESIDENTE

Finiamo con la proposta di legge n. 60 e poi iniziamo con la proposta di legge del Consigliere Grimaldi.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 4) presentato da Ruzzola, Bongioanni e Preioni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 4); ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Sostituisco il Consigliere Ruzzola, che è il primo firmatario.
Solo per rendere edotti che l'emendamento, fra i beneficiari di questo disposto di legge e quindi dei relativi finanziamenti, oltre i Comuni e le Unioni dei Comuni, investe anche la Città metropolitana di Torino e le Province.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bongioanni.
Emendamento rubricato n. 29) presentato da Ruzzola, Bongioanni e Preioni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bongioanni per l'illustrazione.



BONGIOANNI Paolo

Lo darei per illustrato, perché riguarda semplicemente i nodi critici.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 21) è ritirato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 17) presentato da Preioni, Bongioanni, Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Dago per l'illustrazione.



DAGO Angelo

Avevo già illustrato i miei emendamenti.
Avevo gli emendamenti rubricati n. 27) e n. 28), gli altri li ho ritirati.



PRESIDENTE

Siamo sull'articolo 6, emendamento rubricato n. 17).
Passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 13) presentato da Disabato, Sacco, Grimaldi Giaccone, Gallo, Canalis, Martinetti, Frediani, Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Disabato dà per illustrato l'emendamento.
Emendamento rubricato n. 14) presentato da Disabato, Sacco, Grimaldi Giaccone, Gallo, Canalis, Martinetti, Frediani, Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Disabato dà per illustrato l'emendamento.
Vi sono richieste d'intervento in discussione generale o per dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Intervengo per dichiarazione di voto.
Sull'emendamento rubricato n. 4) il parere è favorevole.
Sull'emendamento rubricato n. 17) presentato dal Consigliere Preioni il parere è favorevole.
Sugli emendamenti rubricati n. 13 e n. 14, a firma della Consigliera Disabato, il parere è contrario.
Parere favorevole sull'emendamento rubricato n. 29).
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Rapidamente. Nell'emendamento rubricato n. 17) viene indicata anche la possibilità, a pagamento, del transito su queste strade storiche. Per esperienze che ormai il Piemonte ha iniziato a verificare, questi fondi potrebbero essere utilissimi per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle stesse strade.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste d'intervento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 21) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 6, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 7 Sull'articolo 7 non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 8 Sull'articolo 8 non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 30) presentato da Bongioanni, Ruzzola, Preioni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bongioanni per l'illustrazione.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
È semplicemente la riscrittura della clausola valutativa - e ringrazio il dottor D'Alonzo e il Presidente Avetta per aver provveduto a ratificarla che viene costruita in base a quelli che sono stati gli emendamenti approvati fino all'articolo 4, che vanno quindi a modificare l'articolo 9 secondo quanto è scritto nell'emendamento.



PRESIDENTE

Non vi sono altri interventi né dichiarazioni di voto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento è approvato.
Essendo totalmente sostitutivo, è approvato anche l'articolo 9.
ARTICOLO 10 Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 11 In merito all'articolo 11, la I Commissione, nella seduta del 26 aprile, ha espresso parere favorevole in merito all'emendamento n. 18), che riscrive integralmente la norma finanziaria.
L'emendamento n. 1) è quindi ritirato.
Emendamento rubricato n. 18) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento è approvato; essendo totalmente sostitutivo, è approvato anche l'articolo 11.
Emendamento rubricato n. 16) presentato da Disabato, Gallo, Giaccone Grimaldi e Sacco.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Tale emendamento riguarda il cambiamento del titolo del provvedimento.
La Consigliera Disabato rinuncia.
Deve confermare la modifica del titolo a verbale.



DISABATO Sarah

Presidente, confermo la modifica del titolo.



PRESIDENTE

Molto bene.
Procediamo con la votazione dell'emendamento n. 16).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con le dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge.
La parola al Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
È con piacere che mi accingo a votare e credo ci sia stato un sostegno da parte di tutto il Consiglio regionale, maggioranza e forze di opposizione che quindi per primi ringrazio; un ringraziamento che estendo agli Uffici legislativi, alla dottoressa Jannelli, al dottor D'Alonzo, che ha seguito integralmente la parte la clausola valutativa, alla dottoressa Salvai, che penso di avere annoiato a sufficienza nella fase emendativa, e al dottor Poppi, che oggi non è qui per problemi familiari, al quale auguro tutto bene possibile.
Detto questo, penso che oggi riusciamo a offrire al Piemonte una possibilità in più per quanto riguarda la crescita del turismo; quel percorso che era iniziato in modo straordinario una quindicina d'anni fa e che si è interrotto bruscamente con l'arrivo della pandemia.
Oggi, però, diamo una nuova opportunità su una proposta di legge che quando mi sono candidato mi sono prefissato di presentare all'Aula e mi fa piacere, come ho già detto prima, l'accoglimento positivo. Questa proposta di legge è figlia di un'esperienza che ho avuto la fortuna di vivere quando ero direttore dell'Ente del turismo, quando sviluppai un progetto che ho battezzato "Via del Sale", che alcuni dei colleghi la scorsa estate hanno vissuto e spero che potranno e saranno disponibili a rivivere anche quest'estate.
Che cos'è? Si tratta di prendere una strada, un percorso di una vecchia strada militare e farlo diventare un percorso turistico. Ho sempre usato lo slogan "ogni metro merita una fotografia", perché le nostre vallate, le nostre montagne, le nostre Alpi offrono degli scorci naturali, dei paesaggi e delle emozioni che sono talmente belli e talmente forti che valgono almeno un giorno di vacanza.
Credo che con quest'offerta non avremo più solo la Via del Sale, ma diamo ai nostri Sindaci, ai nostri amministratori, ai nostri Enti parco e alle nostre Province la possibilità di costruire dei percorsi che saranno venduti sul mercato turistico nazionale e internazionale, a partire dalle Alpi del mare, attraverso le valli olimpiche, per arrivare alle Alpi del lago.
Un'offerta nuova che sarà messa a disposizione delle ATL, dei Consorzi e degli operatori turistici, dei singoli imprenditori che potranno vendere un pacchetto di quattro, cinque, sei, sette notti, ripeto, nell'estate che andiamo a vivere sul mercato nazionale o quello di prossimità straniero, ma poi domani sul mercato internazionale di oltreoceano, quando quella luce che vediamo al fondo del tunnel sarà più chiara e saremo finalmente usciti dall'incubo della pandemia.
Sicuramente, c'è stato anche un impegno importante della Giunta, che ringrazio. È riuscito, ma voglio ringraziare anche l'Assessore Tronzano e tutta la Giunta, perché sono stati stanziati 1,5 milioni di euro, divisi in 500 mila euro per quanto riguarda la parte della promozione, che dobbiamo sempre ricordare essere fondamentale per far conoscere le nostre risorse e per poterle vendere, ma allo stesso tempo c'è un milione di euro di spese in conto capitale per il recupero, la gestione e la manutenzione di questi percorsi.
Il punto di arrivo quale sarà? Quello di arrivare a dei percorsi che siano regolamentati con regole precise di fruizione. Mi auguro che l'esempio della "Via del Sale" sia quello che faccia scuola, quindi di una fruizione limitata e pedaggiata per quanto riguarda i veicoli a motore (auto e moto) ma non esclusi, e che invece sia libera verso le biciclette, soprattutto quella a pedalata assistita, che rappresentano in questo momento di sviluppo del turismo outdoor una delle chiavi, secondo me, per vivere le montagne e le colline del Piemonte nella bella stagione, facendo diventare quelle salite, che una volta erano sicuramente per pochi, delle piste ciclabili per tutti.
Credo che oggi facciamo un regalo al Piemonte e sono sicuro che quando, fra un anno, cominceremo a valutare, tramite la clausola valutativa, quelli che saranno gli esiti di questa legge, scopriremo che avremo contribuito a far ripartire quel volano straordinario in termini di PIL per la nostra Regione che è il turismo.
Chiudo ringraziando ancora una volta tutti i colleghi per il sostegno, per il contributo con gli emendamenti e per il confronto che mi hanno dato.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Da parte mia e del Gruppo che rappresento, preannuncio il nostro voto ampiamente favorevole, non soltanto per quello che ha proposto, ma anche per il lavoro che abbiamo svolto insieme come firmatari di questa legge che mi permetto di definire una legge così semplice nella sua articolazione che spero sarà altrettanto efficace nell'attuazione.
In pochi articoli siamo riusciti a dare qualcosa di concreto, a dare delle prospettive di rivalutazione di quelle che sono le strade e di quel che pu essere l'economia della montagna nel periodo non solo invernale, ma anche in quello estivo.
Nel titolo della legge si dice, non a caso, "valorizzazione di strade storiche di montagna, al fine di favorire lo sviluppo turistico".
Tutti noi sappiamo, perché viviamo a stretto contatto o, comunque conosciamo la montagna, che parlando del turismo in montagna parliamo anche dell'unica o, comunque, della maggior fonte di economia e di lavoro per la montagna.
Le nostre montagne e le nostre strade che ci permettono di percorrerla sono ovviamente un valore indiscusso, un valore che molte volte ci parla della storia, dalla cultura e delle tradizioni passate in quei territori, ma anche del valore turistico; quello che, come abbiamo detto, è capace di creare un'economia, un'economia con cui potremmo essere in grado di esportare la conoscenza dei nostri territori, e non solo.
Già ci riusciamo molto bene, e lo diciamo con orgoglio, nel periodo invernale con tutti i nostri impianti sciistici, ma possiamo farlo rivalutando e creando un'economia anche nel periodo estivo.
Credo fosse un passaggio che in parte mancava. Abbiamo territori e montagne stupendi, meritevoli di essere conosciuti e di essere frequentati. Forse questo valore è addirittura più riconosciuto all'estero che da noi.
Infatti, quando percorriamo alcune di queste strade, è molto più facile vedere targhe straniere che non italiane.
Come ho detto in premessa, è una legge molto semplice, ma che ha messo a disposizione risorse economiche, quindi non è stata sterile, le abbiamo dato le gambe per camminare: un milione e mezzo di euro che si aggiungono alle risorse non indifferenti e ben superiori con la legge sui canoni idrici, o con le risorse messe a disposizione delle Province. Non ci dimentichiamo che il 50% dei canoni delle grandi derivazioni, come abbiamo scritto in modo specifico, devono andare a favore dalle strade di montagna e dei territori di montagna. Abbiamo anche dato indicazioni per la Provincia di Torino e la Città metropolitana, affinché una parte non significativa, pari al 10%, dovesse essere obbligatoriamente destinata alle strade bianche.
Pertanto, due testi di leggi che danno gambe e risorse alla nostra montagna e ai nostri territori, per creare del sano turismo; turismo che, come ho già detto, ma ci tengo a ripeterlo, è l'economia che può sostenere questi tipi di territori.
Siamo estremamente contenti e, come ha detto il primo firmatario collega Bongioanni, speriamo a breve di vedere i risultati e dire che è stato un grande successo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei, a nome del Gruppo del Partito Democratico, esprimere un voto favorevole per la proposta di legge del Consigliere Bongioanni, un voto favorevole a valle dell'accoglimento parziale dell'attività emendativa proveniente dai banchi della minoranza, soprattutto tesa a sottolineare maggiormente gli aspetti di tutela paesaggistica e ambientale.
Un voto favorevole legato alla centralità che questo testo dà alla montagna; montagna che, purtroppo, troppo spesso è assente nel dibattito pubblico, perché meno popolata, perché meno ricca, perché più marginale e periferica, ma non può essere marginale nelle scelte politiche di una Regione come la nostra, rappresentata per il 50% e più da territorio montano.
Il merito di questa proposta è restituire protagonismo alla montagna e, in particolare, fare un tentativo (vedremo nei prossimi anni se questo tentativo avrà successo, ce lo auguriamo) per valorizzare un patrimonio troppo frequentemente sottoutilizzato; un patrimonio che ereditiamo dal passato e di cui, quindi, siamo debitori verso chi ci ha preceduto, verso chi ha abitato le nostre terre nei secoli passati o nei decenni passati. È insomma, un patrimonio che abbiamo il dovere di valorizzare per fattori economici.
Sicuramente è stata una buona intuizione puntare sul turismo outdoor. La proposta risale a novembre 2019, quando poi la pandemia ci ha costretto a privilegiare lo svago e il turismo all'aria aperta, proprio perché comporta meno rischi sanitari rispetto al turismo al chiuso.
È una buona intuizione, però riteniamo che la legge non abbia soltanto un interessante e importante risvolto economico per il turismo, che è una delle vocazioni che si sta maggiormente sviluppando in Piemonte, ma anche sotto il profilo storico, culturale e naturalistico.
Davvero credo che la possibilità, ben regolamentata, di conoscere meglio le strade storiche d'alta quota del Piemonte possa contribuire anche alla tutela del paesaggio e possa contribuire, soprattutto per le nuove generazioni, a conoscere meglio la storia della nostra Regione, che ha alcuni passaggi molto significativi proprio in alta quota.
Un passaggio anche sul fatto che le strade storiche possono essere funzionali alla valorizzazione di un altro grande asse del Piemonte, che sono le fortificazioni alpine. Non siamo l'unica Regione ad averne assolutamente, pensiamo alla vicina Valle d'Aosta, ma siamo forse il territorio che ne è maggiormente ricco e che oggi non valorizza a sufficienza.
Credo che questa legge possa essere un punto di partenza per fare altre cose. Sarà importante - questo mi preme sottolineare - che la Regione abbia un ruolo centrale, quindi bene, nel rispetto dello spirito di sussidiarietà, che i Comuni e gli Enti locali sottordinati siano coinvolti direttamente nella posizione di definire alcune modalità di accesso, ma sarà importante - su questo ritorneremo quando ci sarà sottoposto il regolamento attuativo - che la Regione continui ad avere un ruolo di regia in coordinamento con gli Enti locali, ma anche da un punto di vista sovraordinato, con la possibilità di avere una visione d'insieme.
Non lasciamo solo ai Comuni, ad esempio, la regolamentazione dell'accesso a queste strade, che sono un bene collettivo e vanno anche protette, perch un accesso eccessivo, soprattutto in quelle più piccole, può comportare un deterioramento del bene.
Insomma, ci diamo appuntamento al regolamento, che arriverà in Commissione quindi ci faremo sentire anche in quell'occasione, perché il regolamento sarà veramente il banco di prova per dare gambe e piena attuazione a un'intuizione che riteniamo felice.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Vorrei ringraziare il proponente di questa proposta di legge e anche la maggioranza per averci concesso un dialogo per migliorare questa norma.
Penso che si sia ben compreso l'intento che ci ha spinto a fare delle proposte emendative, che è quello di salvaguardare il patrimonio ambientale e paesaggistico, ma anche storico di quei luoghi.
Accolgo con favore anche il fatto che il Consigliere Bongioanni si sia reso disponibile a eventualmente limare, successivamente o in altri passaggi alcune sottolineature che abbiamo fatto e che ci stavano un po' frenando sulla piena approvazione di questa legge.
Penso che chiunque abbia frequentato quei luoghi, anche per turismo o per altre ragioni, ben conosca il valore di quei paesaggi, quindi lungi da me pensare che, chiunque o una qualsiasi forza politica, possa prendere decisioni nell'ottica di snaturarli con qualche intervento che possa non essere in ottica di preservazione, ma anche alla luce di altre normative che esistono, che sono vigenti e che tutelano quei paesaggi.
In questi ultimi istanti mi sono confrontata con i colleghi alla luce dei propositi finora espressi da parte del Consigliere Bongioanni, ma anche della maggioranza, e riteniamo di poter dare voto favorevole a questa proposta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Farei un plauso al Consigliere Bongioanni per la gestione della proposta di legge e per aver fatto sintesi di tutte le voci del Consiglio.
Questa è una grande opportunità, che mette in rete una realtà che, ormai in alcuni territori del Piemonte - conosco bene la realtà della Provincia di Torino - è da anni che ci lavora e ci crede. Tant'è vero che, anche per rispondere ad alcune preoccupazioni di chi pensa che sia un "liberi tutti" in realtà sono già state chiuse delle strade ai motori che prima erano libere sette giorni su sette. È da anni che sul progetto dell'Assietta, che è diventato un progetto di vero e proprio prodotto turistico di valenza sicuramente internazionale, si sono concentrati sette Comuni e tre Unioni montane.
La chiusura programmata di queste strade, quindi alternando l'uso dei motori rispetto all'uso delle bici o dell'escursionismo a piedi, in realtà ne ha fatto aumentare la fruizione. Credo che questa sia la soluzione giusta. Avere un progetto che mette insieme tutte le strade d'importanza storica regionale può essere un vero e proprio prodotto turistico unico a livello mondiale, e non è un volare alto, ma è la realtà. Le strade storiche e militari che ha il Piemonte non le ha nessun'altra Regione d'Europa.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi altre richieste d'intervento, possiamo procedere con la votazione.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Commercio

Esame proposta di legge n. 123, inerente a "Disposizioni in materia di IRAP per commercio di prodotti via internet, rimodulazione per grandi imprese dell'e-commerce" (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 123, inerente a "Disposizioni in materia di IRAP per commercio di prodotti via internet rimodulazioni per grandi imprese dell'e-commerce", di cui al punto 2) all'o.d.g.
La proposta di legge è stata richiamata in Aula ai sensi dell'articolo 37 comma 4 del Regolamento.
Nella mattinata odierna è iniziato l'esame del provvedimento. La proposta è stata illustrata dal Consigliere Grimaldi. È iniziata la discussione generale, che è stata successivamente sospesa per un confronto.
La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Grazie, Presidente.
La proposta di legge, poiché non vede ancora dati certi sul 2019 in quanto ancora in fase di elaborazione da parte del CSI, vede, da parte del sottoscritto, la richiesta del ritorno in Commissione per approfondire in maniera più adeguata questi dati e fare un ragionamento più completo che eviti situazioni che, a oggi, non sono chiare e che quindi non possano essere oggetto di valutazione, in particolare da parte del sottoscritto.
Se la maggioranza fosse d'accordo (naturalmente il Consigliere Grimaldi avrà qualcosa in contrario), proporrei il ritorno in Commissione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

L'Assessore Tronzano ha chiesto il ritorno in Commissione della proposta di legge n. 123.
Vi sono richieste d'intervento? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Ribadisco con grande lealtà quello che ho già detto prima. A noi questa proposta piace, cioè applicare una tassazione maggiore a chi ha degli utili incredibili. Se l'Assessore chiede ulteriori approfondimenti e chiede ulteriore tempo, nella massima lealtà, nella massima sincerità, senza prendere in giro nessuno e senza prendere in giro in primis il primo firmatario Consigliere Grimaldi, accogliamo l'ipotesi di riportarla in Commissione in tempi stretti per far sì che l'Assessore abbia le proiezioni di questo nuovo scenario.
Come Gruppo della Lega, non vedo l'opportunità né di bocciare questa proposta di legge, né tantomeno di astenerci, che vorrebbe dire, poi, una bocciatura.
Approvo l'intenzione di dare realmente un piccolo quid come Regione sapendo che il tema è nazionale, se non sopranazionale. A livello nazionale abbiamo operato con la web tax, a livello sovranazionale speriamo che l'Europa si svegli su questo tema, perché l'attuale sperequazione è sotto gli occhi di tutti.
A livello regionale, visto che possiamo intervenire, agiamo in questo senso. Naturalmente, vorrei che l'Assessore e gli Uffici siano sicuri della strada che imbocchiamo e che abbiamo delle proiezioni in mano sulla bontà di questa proposta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Ci coglie un po' di sorpresa questa richiesta, perché la proposta di legge è iscritta all'ordine dei lavori del Consiglio regionale da circa un mese insieme alla web tax e alla proposta di legge al Parlamento.
Ne abbiamo discusso in qualche gruppo di lavoro in Commissione tra dicembre e gennaio (poi non è stato più convocato, ma ne abbiamo comunque discusso).
È un atto che va nella direzione di aumentare le entrate, quindi non capiamo quali debbano essere i ragionamenti di bilancio sulla copertura finanziaria.
Sinceramente, registriamo una velocità massima quando si deve fare una proposta di legge al Parlamento - proposta che, peraltro, non diventa effettiva, ma viene mandata in Parlamento e poi si vedrà quel che capita mentre quando dobbiamo fare qualcosa che agisca da subito e abbiamo le leve per farlo, si continua a rallentare.
Personalmente, ritengo sbagliato rimandare questa discussione in Commissione. Se ci sono degli approfondimenti da fare e oggi non riusciamo a farli, sospendiamo qui il punto all'o.d.g. ma lo teniamo in Aula, e martedì prossimo riprenderemo i lavori da questo punto.
Penso che tutti gli approfondimenti tecnici si possano fare in questi giorni. Peraltro, mi piacerebbe anche capire quali sono questi approfondimenti tecnici che s'intende fare, perché non vorrei che dietro l'approfondimento tecnico si nasconda un tema di scelta politica che magari divide le forze politiche di maggioranza.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come i colleghi sanno, a dicembre dello scorso anno abbiamo presentato una proposta di legge per dare un segnale chiaro, come avevamo fatto negli anni precedenti. È un segnale che dice una cosa semplice, e cioè che chi ha di più, chi macina profitti stellari, chi ottiene ricavi stellari, può in qualche modo contribuire di più al nostro sistema generale. In particolare se pensiamo all'IRAP, che è un'imposta che in tanti la considerano da superare, è una tassa che esiste e che serve soprattutto per contribuire e far contribuire al Sistema Sanitario Nazionale.
La pandemia e Amazon contano? C'entrano in questa discussione? Sì, come esempio. E lo dico ai colleghi: contano come esempio. Nel senso che c'è chi dentro questa crisi ha ovviamente ottenuto dei guadagni e dei ricavi molto importanti, legati non solo alle proprie capacità, al proprio posizionamento, all'essere dentro il grande mondo dell'e-commerce e della logistica, ma anche perché, in qualche modo, il lockdown ha ovviamente aumentato considerevolmente le transazioni e la vendita di prodotti.
Come vi dicevo prima, la country manager di Amazon ricorda, appunto, che i dati sono in crescita: sono arrivati a vendere quasi 250 milioni di prodotti. Non nutro dubbi - lo ripeto - sul fatto che i profitti non siano spostati in Lussemburgo: lo dice l'azienda; ovviamente saranno altri organi a fare queste verifiche.
Noi, semplicemente, chiediamo di aumentare dello 0,92% l'aliquota dell'addizionale IRAP (attualmente, è del 3,9% e la pagano già tutte le aziende piemontesi insediate in questa regione) a tutti i soggetti operanti nel commercio al dettaglio di prodotti internet e della logistica con valori di produzione diversi.
Colleghi, intendiamoci (mi rivolgo al Gruppo della Lega, a Fratelli d'Italia e a Forza Italia): che cosa volete sapere che non sappiamo? I codici ATECO di cui stiamo discutendo hanno un mega valore di produzione di 260 milioni di euro. Tutti questi soggetti - e parlo al plurale - fanno incassare alla Regione dieci milioni di euro. Se per tutti questi soggetti aumentassimo l'IRAP dello 0,92%, da dieci milioni vedremo aumentate le entrate generali di quasi cinque milioni di euro.
Se, invece di prendere tutto il settore dell'e-commerce e della logistica volessimo decidere che c'è un'asticella, cioè che non tutti hanno fatto quei profitti stellari, se l'asticella va a dieci milioni di euro di produzione, le entrate della Regione saranno tre milioni di euro e non ci sarà solo il grande colosso che conoscete e di cui abbiamo parlato, ma ci saranno altri che, tramite altre grandi piattaforme, quest'anno hanno fatto 18%, +22%, +26% di entrate.
Colleghi, però capiamoci: io non so queste cose perché sono un grande economista o perché, in qualche modo, sono Assessore al bilancio e alle attività produttive, ma semplicemente perché ho esaminato i dati; dati che tra l'altro, sono a disposizione di tutti, sia tramite le Camere di Commercio, sia tramite l'accesso agli atti. Ho fatto quello che ogni Consigliere poteva fare. Ho partecipato insieme con voi al gruppo di lavoro, quindi so bene qual è l'oggetto della richiesta del Consigliere Sacco, tant'è vero che il Consigliere Sacco diceva: "Oltre ai grandi big dell'e-commerce, colleghiamo a dei codici ATECO che sono, tra virgolette collegati, quelli dei grandi player della logistica".
Per intenderci, volete far pagare di più a chi ha le sedi fiscali e legali all'estero? Va benissimo. Attenzione, solo, che non tutte le strategie di tutte le multinazionali sono uguali. Nel caso della grande logistica e dell'e-commerce, spesso ci sono sedi fiscali e legali anche in Italia della loro consorziata. Anzi, in alcuni casi spesso il valore di produzione negativo è nelle cosiddette consorziate e il mega bilancio - che magari ha un tax ruling agevolato - invece fa utili. Ognuna ha una strategia diversa.
Però, attenzione. Volete alzare l'asticella a venti milioni di euro di produzione? Cioè stiamo parlando di quel colosso che ha fatto più di quattordici miliardi di ricavi lo scorso anno? Volete che, in qualche modo sia un oggetto legato davvero a una posizione dominante del mercato? C'è anche quell'emendamento.
Sono meno convinto di quell'ipotesi, l'abbiamo fatta anche solo per scuola nei vostri confronti, cioè per dire che c'è anche quella possibilità. Per non prendiamoci in giro: l'ho scritta a dicembre, gli emendamenti li possiamo produrre, se vogliamo capire qual è l'obiettivo. Vogliamo far pagare di più a chi ha guadagnato di più? Gli emendamenti sono lì.
Vogliamo fermarci un attimo per fare un approfondimento? Sospendiamo l'Aula, noi siamo pronti a riportare in Commissione una discussione che non abbiamo voluto affrontare né in sede di bilancio né durante la discussione dell'Amazon tax, com'è stata chiamata dal Presidente Cirio, perché è lui ad aver individuato il mono soggetto con cui discutere. Basta però che finiscano le ipocrisie, perché continuare a fare quello che è stato fatto cioè promettere fuoco e fiamme quando sono altri a legiferare e, alla fine quando si ha la possibilità di chiedere la miseria di 300-400 mila euro in più a chi ha fatto un mare di utili, basta solo che non proviate dispiacere per loro. Guardate che loro non piangeranno e non batteranno neanche i pugni, perché non potranno andarsene via dopo i miliardi d'investimenti che hanno fatto in Piemonte.
Questa è solo una piccola proposta di giustizia e voi lo sapete bene quindi siamo disponibilissimi a sospendere adesso la discussione in Aula ma non a ritornare daccapo a discutere di non so che cosa, perché credo che sarebbe una presa in giro che non possiamo permetterci. Pertanto chiariteci solo di che cosa stiamo parlando. Qual è l'oggetto? Qual è il vostro dubbio? A questo punto, decideremo se subemendare, se discutere in Aula o riportare in una sede anche laterale questa discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
In modo costruttivo e riprendendo quanto hanno detto i colleghi Gallo e Grimaldi, come primo intervento direi che non abbiamo un problema politico altrimenti potremmo dire "votiamo" e poi votare a favore o contro.
Mi sembra evidente che ci sia una volontà di approfondire perché, come ha ricordato il collega Preioni, è un qualcosa che ha suscitato interesse anche nella maggioranza. Ovviamente, come aveva già ricordato nel primo intervento di questa mattina il collega Grimaldi, è altrettanto evidente che non vogliamo fare interventi legislativi "ad aziendam". Questo è ovvio ma l'ha già detto il collega questa mattina.
Sono emersi però nella stessa giornata i ragionamenti che ha ricordato.
Siamo partiti ricordando l'e-commerce e siamo finiti a ragionare se poteva essere opportuno o meno aggiungere altri codici ATECO che potevano riguardare la logistica.
Dopodiché abbiamo anche parlato giustamente dei limiti economici dai quali eventualmente questa norma entra in funzione oppure no. In virtù di tutto questo, e confrontandoci anche con l'Assessore, non abbiamo avuto la possibilità di avere elementi che ci diano una certezza rispetto alle scelte che facciamo e quali possono essere gli sviluppi su cui si va a incidere, cioè su quali eventuali tipologie di aziende si va a incidere.
Quello che volevamo era avere dei dati ragionevolmente certi rispetto agli ultimi bilanci, che così ci danno un quadro di maggior conoscenza, per arrivare a ragionare avendo avuto a disposizione dati certi su ciò che andiamo a fare e quali sono gli elementi su cui andiamo a incidere.
Questa era la volontà e lo spirito con cui abbiamo fatto la richiesta. Poi che sia il ritorno in Commissione piuttosto che la sospensione finché non si hanno questi dati a disposizione, non è così strategico e fondamentale.
Quello che chiediamo, se lo ritenete, è di avere il tempo. In tal senso condividiamo la richiesta dall'Assessore di rinviare per avere dei dati certi che ci permettano di sapere in modo certo che cosa andiamo a fare.
Oggi ci sembra che non ci siano gli elementi per farlo, quindi qualche riflessione in più crediamo sia utile farla.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla scorta di quello che il collega ha appena proposto, perch leggendo la proposta di legge del collega Grimaldi si evince che è uno strumento che va incontro alla piccola impresa, quindi, a caldo, l'avevo accolta con positività. Si tratta semplicemente di aumentare l'addizionale IRAP a quei soggetti che fanno attività di commercio via internet, di qualunque prodotto e genere si tratti. In sostanza, va a colpire le aziende grandi che operano nel commercio del web.
Di fatto, però, nelle chiacchierate che abbiamo fatto a latere dell'Aula di questa mattina, sembra che le aziende che siano interessate dalla proposta di legge - e, ripeto, sembra - siano esclusivamente aziende italiane quindi con sede legale e fiscale sul nostro territorio. Inoltre, la soglia del valore della produzione è un parametro che, secondo me, va ancora approfondito per vedere su chi ricade nei vari livelli.
Pertanto, poiché la proposta del richiamo in Commissione nasce dall'Assessore Tronzano e aspettiamo che su questo si pronunci lui propongo di arrivare velocemente al voto. Dobbiamo sicuramente fare un approfondimento, Assessore Tronzano, e su questo concordo. Non necessariamente bisogna andare in Commissione. Forse qualcuno potrebbe dire che di gruppi di lavoro ne abbiamo già fatti troppi, però si può formare un gruppo di lavoro fra l'estensore della legge, i Capigruppo e i rappresentanti di Giunta che ritenete sia opportuno che siedano al tavolo per fare un approfondimento proprio su quali tipologie e su quali aziende ricadono, e sulla base di quello ritornare in Aula e pronunciarsi, senza un richiamo in Commissione.
Lascio all'Aula e la Giunta la facoltà di valutare questa proposta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il Consigliere Grimaldi per l'interlocuzione che abbiamo potuto avere questa mattina anche per migliorare il campo d'applicazione di questa norma.
Questa norma si basa su un concetto ridistributivo, perché prende un po' da chi ha straguadagnato in questo periodo di crisi, non perché più bravo, ma perché aveva l'attività giusta nel momento giusto, dal punto di vista economico, che gli permetteva di fare molti più profitti rispetto a chi era impedito di lavorare, ovviamente, per motivi sanitari; oggi, si chiede uno "zero virgola" di contributo per sostenere chi, invece, ha avuto e che ancora oggi sta vivendo momenti di forte difficoltà.
Non stiamo parlando della piccola azienda di trasporto o della piccola azienda che si occupa di vendita online, ma di grossi colossi. Stiamo parlando di società che, per meriti, assolutamente, hanno le spalle grandi e se si chiede un piccolo contributo per sostenere la società che ha permesso loro di diventare così ricchi e importanti, beh, penso che sia una questione anche etica, perché non vogliamo colpire una singola azienda anche se "colpire" non sarebbe neanche una parola corretta, ma chiediamo un contributo maggiore, un maggiore sforzo a chi se lo può permettere.
Questo è quanto dobbiamo fare oggi in un momento così difficile considerando anche che facciamo questo tipo di richiesta su una cifra che è veramente esigua rispetto al valore di produzione di queste aziende. Stiamo chiedendo veramente quello che per loro può essere un piccolo contributo magari per sostenere le nostre piccole e medie imprese, o possiamo immaginare di utilizzare queste risorse per fare dei bandi a sostegno di chi vuole ripartire, o di chi, finita questa crisi, non avrà più nulla.
Insomma, è un principio ridistributivo.
Se, poi, mi si dice che, considerando che c'è stata qualche modifica alla legge, che si vuole capire meglio chi si va a colpire, diciamo che è anche facile immaginarlo e non ci vuole neanche così tanto tempo per capire quali siano i grossi colossi che rientrano nei valori indicati dal Consigliere Grimaldi.
Se il problema della maggioranza è capire meglio quello che si sta facendo anche se torno a dire che non c'è tutta questa necessità di andare ad approfondire, perché non stiamo parlando di migliaia d'imprese, ma stiamo parlando di un numero d'imprese che possiamo contare sulle dita delle nostre mani, allora vi chiedo tempi certi, perché non possiamo ancora procrastinare ulteriormente, altrimenti rischiamo di fare - passatemi il termine - melina, senza arrivare a una soluzione concreta.
Se la proposta della maggioranza è di sospendere una settimana per cercare di capire quali siano gli scenari che si vanno a prospettare, allora posso anche essere d'accordo, ma se dobbiamo aspettare il prossimo mese, allora mi si permetta di dire "votiamo oggi", perché probabilmente non c'è la volontà di applicare la modifica all'IRAP.
Questo sarebbe un peccato, proprio perché, come si è detto questa mattina si è chiesto al Governo di fare un enorme sforzo con un intervento molto grande sulle aliquote per la web tax, ma chi in Piemonte ha avuto la possibilità di straguadagnare durante quest'ultimo periodo di crisi che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo, in quel caso non gli si vuole nemmeno alzare l'aliquota dello "zero virgola". Questo sarebbe un messaggio pessimo che lanceremmo ai piemontesi e, ovviamente, un'ulteriore occasione persa per recuperare risorse da destinare a chi ha veramente sofferto in quest'ultimo periodo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Nicco.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire per esprimere i miei dubbi rispetto alla formulazione letterale di questo tipo di proposta.
Direi di partire dal problema. Mi pare sia condiviso che il problema siano le società che operano da paesi stranieri, in prevalenza paradisi fiscali che operano e che ottengono utili in Italia e non vi pagano le imposte.
Questo è il problema da risolvere.
La domanda è: questa proposta di legge risolve questo problema? La risposta è no. Non risolve purtroppo questo problema. Innanzitutto, sgombriamo il campo da equivoci, perché l'IRAP non tassa le multinazionali straniere cioè le multinazionali straniere che dall'estero operano in Italia ottengono utili in Italia e portano gli utili nel paradiso fiscale dove vengono tassati o non vengono tassati. Come diceva, giustamente, Marco Grimaldi, non sono soggetti a IRAP. Pertanto, questa formulazione purtroppo, così com'è espressa, non risolve questo problema.
Chi va invece a tassare questa formulazione? Tassa le imprese con sede legale in Italia. Quali imprese, però, con sede legale in Italia? Quelle delle multinazionali? La risposta è no, ma tutte le imprese italiane sì o meglio, tutte le imprese italiane che rispondono ai requisiti, cioè che appartengono a due codici ATECO (per l'e-commerce si era ipotizzata la logistica) e che abbiano un valore di produzione, almeno nella prima formulazione, di un milione di euro.
Faccio presente che il valore della produzione non è l'utile, ma è l'utile più qualcosa, ad esempio, una quota di costo del personale, quindi un milione di euro non vuol dire essere una grande azienda, vuol dire essere una piccola-media azienda. In questo modo, andremmo a tassare tante imprese medie che lavorano in questi settori.
Faccio un esempio: il settore della logistica del freddo, in cui le aziende piemontesi sono famose e anche leader a livello nazionale, verrebbe colpito da questa tassa. Una tassa che - su questo concordo - riguarda delle briciole dell'imposizione del gettito fiscale, perché stiamo veramente parlando d'importi minimi, relativamente al gettito fiscale complessivo.
Come questione di principio, però, sottolineo che questa formulazione andrebbe a toccare delle imprese italiane, delle imprese piemontesi, non necessariamente delle multinazionali, anzi le multinazionali che hanno sede dall'estero no.
Faccio ancora una domanda: perché questi due settori? Il settore delle imprese farmaceutiche, ad esempio, ha fatto tantissimi utili, quindi mi viene da chiedere: perché viene scelto il settore dell'e commerce e della logistica e non altri settori? Mi pare che sia un'incongruenza, ed è per questo che bisognerebbe, a mio parere, approfondire l'argomento. Personalmente, lo dico già, da liberale sono contro le imposizioni o le eccessive imposizioni. Ci sono delle eccezioni, dove magari una ridistribuzione del reddito è opportuna, ma non credo, e questa è un'opinione personale, che si possa fare ridistribuzione del reddito con lo 0,92 dell'IRAP. Può essere un segnale, quindi sono anch'io aperto a eventuali altre soluzioni.
Concludo dicendo che questa soluzione mi pare carente e che debba, quindi essere approfondita, magari apportando dei correttivi che superino questi fattori di crisi che ho cercato, per quanto sono stato capace, di illustrare.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anch'io sono molto amareggiato e dispiaciuto per questa proposta di rinvio in Commissione del provvedimento, un provvedimento che mi vede convintamente favorevole.
La sensazione che abbiamo è un po' quella che hanno già descritto altri colleghi di opposizione: prima, voce grossa, molto grossa, anche relativamente all'importo della cosiddetta web tax, quando sono, al limite altri che possano fare e che devono fare (noi gli diciamo di fare quello poi vediamo), e quando sappiamo benissimo che, innanzitutto per loro caratteristica, le proposte di legge al Parlamento, così come le proposte di legge che fanno i Sindaci al Consiglio regionale in scala, vengono approvate così come sono o non vengono approvate.
Lì, quindi, il Parlamento non ha nemmeno la possibilità di dire: ok proviamo a modificarla. O la prova o la respinge o la mette in un cassetto terza ipotesi, spesso la più probabile.
Anche se quel provvedimento fosse approvato così com'è, come già è stato evidenziato, sarebbe a forte rischio d'impugnativa e d'illegittimità.
Oggettivamente lo sappiamo tutti, è il segreto di Pulcinella. Quando sono altri che devono fare, allora voce grossa, comunicati stampa, siamo belli siamo forti, la Giunta regionale, il Consiglio ha approvato quel provvedimento web tax, ma poi, quando è passato quel momento, quando c'è possibilità di discutere di qualcosa qui, di non chiedere ad altri di fare ma fare noi, di approvare noi, che incide veramente sulla politica regionale ed è direttamente una legge regionale (tra l'altro, possiamo dirlo, che ha margini d'illegittimità e d'impugnativa pari a zero, rientra pienamente tra le nostre prerogative), allora si dice di no. Anzi, non si dice nemmeno di no, perché dire di no sarebbe anche un dato politico.
Attenzione, va benissimo, è legittimo che voi diciate di no, che votiate contro, va benissimo, ma quello che dispiace è questo rinvio in Commissione, che sembra un po' dire: "Oggi non ti voglio far segnare questo punto", oppure "cerco di allungare il brodo".
Oggi questo provvedimento certamente doveva passare in I Commissione, al momento di trattare la clausola finanziaria. Poiché non è a invarianza finanziaria, si poteva arrivare fino lì e poi si andava a discutere la norma finanziaria in Commissione, anche se c'era la possibilità di approfondirlo prima, perché non è atterrato in Aula oggi da un altro pianeta. È stato possibile leggerlo e analizzarlo prima, quindi eventualmente anche risolvere prima e discutere prima di alcuni dubbi e di alcune perplessità. Così come l'Aula è anche il luogo in cui fare questi approfondimenti. Sembra un po' il voler rinviare il discorso per allungare il brodo e poi, alla fine, farlo finire in nulla. Speriamo di essere smentiti su questo.
Una piccola osservazione riguardo all'intervento del Consigliere Nicco. Lui dice: perché non farla per il settore farmaceutico? perché no sui Big Pharma? Sì, sì, vero, ha ragione, siamo d'accordo, Consigliere Nicco, ma perché allora l'avete bocciata quando si discuteva il bilancio? L'avete bocciata di là, mica di qua. Anche voi l'avete bocciata. C'è già stato, è già passato quel treno e non l'avete preso. Noi l'abbiamo preso e voi no quindi dirlo oggi, per chi ha buona memoria, suona anche (non era questa l'intenzione e ne sono convinto) come una presa in giro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale.
Prego, Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Grazie, Presidente.
A me interessa poco la questione titolo sul giornale o non titolo sul giornale o altre vicende. A me interessa che questa legge non danneggi il nostro tessuto produttivo, in particolare piemontese.
Oggi non ne sono certo e pertanto, occupandomi delle attività produttive assolutamente non sono disponibile ad approvare a scatola chiusa un provvedimento proveniente da una persona che, onestamente e intellettualmente, è capace, ma che vede la vita in maniera diametralmente opposta alla mia, dal punto di vista economico.
Pertanto, ho assolutamente bisogno di approfondire questa legge perché, a oggi, questa legge colpisce quattro imprese che si occupano all'e-commerce.
Quattro imprese, tutte italiane. Pertanto, assolutamente chiederei alla mia maggioranza di ritornare in Commissione, perché questa legge merita un approfondimento attento, molto attento.
L'altra settimana abbiamo giustamente approvato un provvedimento sulla web tax che chiede al Governo, e al Senato in particolare, di provvedere a questo tipo d'incisività su questo tipo di provvedimento e su questo tipo di settore merceologico, che condivido al 100%. Attenzione, non è che sono contrario, dato che il Consiglio europeo va anche nella direzione di una risposta globale a un fenomeno che, oggettivamente, è strabordato in quest'ultimo periodo e merita un approfondimento. Tuttavia, secondo me approvare una legge di questo genere, in questo momento, senza approfondimento, è oggettivamente un rischio che non voglio correre soprattutto per il nostro tessuto produttivo.
Chiederei alla maggioranza, se è possibile, di tornare in Commissione, di approfondire con calma i dati che arriveranno dal CSI (che non so se arriveranno in tempi rapidi, perché li stanno ancora elaborando). Nel momento in cui avrò questi dati, sarà mia cura, immediatamente, con la solita onestà intellettuale, provvedere a convocare subito la Commissione e discutere immediatamente il provvedimento.
Se la maggioranza non ha questa intenzione, vuole mantenere il provvedimento in Aula e vuole fare un approfondimento con il Tavolo tecnico, per me non c'è nessun problema, ma questo tipo di ragionamento merita un approfondimento in Commissione, perché vorrei che tutti i Consiglieri fossero coinvolti in questa valutazione.
È una questione troppo importante, troppo delicata. Non è che non vogliamo fare niente, vogliamo fare le cose in maniera informata, in maniera incisiva, che servano veramente ma, soprattutto, che non danneggino il tessuto produttivo piemontese.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Vi sono richieste d'intervento? Ai sensi dell'articolo 88 del Regolamento, metto in votazione il ritorno in Commissione. Bisogna definire il termine entro il quale la Commissione deve riferire. Ne hanno parlato il Consigliere Preioni e l'Assessore Tronzano quindi attendo.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Presidente, scusi, è mia ignoranza: mi può spiegare meglio che cosa vuol dire "riferire"?



PRESIDENTE

L'articolo 88, sul rinvio in Commissione, dice esattamente: "Il Consiglio può rinviare alla Commissione l'esame dell'intero testo o di singoli articoli quando gli emendamenti e subemendamenti proposti rendano necessaria e opportuna un'ulteriore istruttoria.
La Commissione riferisce al Consiglio entro il termine da questo stabilito.
Se gli emendamenti e subemendamenti comportano maggiori spese o minori entrate l'intero progetto deve essere rinviato anche all'esame della Commissione Programmazione e Bilancio".
La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Grazie, Presidente.
Purtroppo non posso essere preciso nei tempi, perché non ho idea di quanto ci metteranno gli uffici del CSI e gli Uffici fiscali dell'Assessorato a elaborare i dati. Pertanto chiederei, per essere tranquillo e con la possibilità anche di accorciarli, quarantacinque giorni di tempo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Prego, Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Chiedo scusa, ma essendo una Consigliera di prima nomina, avrei bisogno di un soccorso d'interpretazione regolamentare.
A mia interpretazione, l'articolo 88 recita che il Consiglio - quindi non il proponente, ma l'intero Consiglio - possa rinviare alla Commissione l'esame del testo o di singoli articoli quando gli emendamenti e i subemendamenti rendano necessario un'opportuna ulteriore istruttoria.
Il rinvio in Commissione è subordinato all'esistenza o al dubbio sugli emendamenti esistenti? Questa è una richiesta di chiarimento.



PRESIDENTE

Esatto. Infatti, penso che si debba votare.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente Fa specie che gli emendamenti li abbia chiesti la maggioranza. Ripeto l'emendamento che allarga al tema della logistica e al valore di produzione di venti milioni di euro.
Insomma, mettetevi d'accordo.
Il Consigliere Ruzzola, giustamente, da liberale com'è, dice: io non voglio leggi "ad aziendam", ma è d'accordo sul fatto che chi ha fatto profitti stellari dentro il lockdown, chi ha fatto ricavi incredibili anche grazie ai provvedimenti sanitari, paghi un po' di più. Da liberale dice, solo per farvi un riassunto, perché altrimenti non capisco: "Non alzate l'asticella tanto da farla diventare solo l'aumento dell'IRAP ad Amazon." Noi possiamo anche essere d'accordo, ci sono altri vettori, ci sono altri grandi poli della logistica che hanno fatto numeri e così la legge può passare: con dieci milioni di valori di produzione.
Se volete andare a venti milioni di produzione, non c'è bisogno che l'Assessore faccia l'estrazione dal CSI, l'abbiamo già fatta noi.
L'Assessore dice di non fidarsi, questo è legittimo, ma dovrebbe fidarsi di sé stesso: faccia una telefonata, faccia un'estrazione oppure, come dice il Consigliere Gallo, sospendiamo la trattazione della legge in Aula.
L'Assessore ci impiegherà più di una settimana a fare quello che abbiamo fatto noi in un'ora? Non ci posso credere.
Presidente, ci dica che cosa succede, perché se volete votare a maggioranza, avete i numeri; se vale il voto a maggioranza, perché non ho compreso se valga il voto a maggioranza. Nel frattempo, prima di arrivare in Commissione, tutti gli altri si mettano d'accordo, perché se la posizione è quella del Consigliere Ruzzola è un conto, se è quella del Consigliere Bongioanni è un altro. Tra l'altro, del tutto legittimo votiamo anche quella del Consigliere Bongioanni.
Se, invece, è quella del Consigliere Nicco, che ci spiega che alla fine non possiamo farlo, mi dispiace, non è così. Esiste un'Amazon Logisti. Esiste ha sede in Italia, a Milano, e una sede produttiva in Piemonte. Ha un valore di produzione di venticinque milioni di euro, pagherà un milione di euro di tasse e, se facciamo quest'aumento, anche loro pagheranno 300 mila euro in più.
Voi vi preoccupate per loro, ma non stanno piangendo, non vi stanno neanche telefonando, non gliene frega niente, ve l'assicuro. A noi, invece, importa molto e dovrebbe importare anche a voi, visto che per settimane ci avete spiegato che il Governo nazionale non fa abbastanza, che l'Europa non fa abbastanza, mentre voi, mamma mia quanto cose avete fatto! Presidente, ci dica esattamente cosa dobbiamo fare e a questo punto voteremo contrariamente, ovviamente, al ritorno in Commissione, ma immagino che il ritorno in Commissione porterà in fretta a scoprire che cosa, di fatto, non avete scoperto in cinque mesi.



PRESIDENTE

In base all'articolo 88, metto quindi in votazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Possiamo fare un'altra cosa: stipuliamo un accordo tra gentiluomini; a noi poco importa se viene riportato in Commissione, anche se magari è un po' inusuale che non sia il primo firmatario a consentire quest'approfondimento.
Si può anche decidere di sospenderne la trattazione e di passare naturalmente al punto successivo (lo dico tanto per essere chiari). E, con un patto fra gentiluomini, la maggioranza si assume la responsabilità di riportarlo in Aula non oltre i quarantacinque giorni.
Più o meno è la stessa cosa, per noi. Da una parte, non è un vero e proprio ritorno in Commissione, dall'altra la maggioranza e l'Assessore ottengono quarantacinque giorni per approfondire il tema e per sciogliere questi nodi.
Grazie.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste d'intervento? Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Per noi può andar bene, ma mi rimetto, ovviamente, al primo firmatario della proposta di legge. La teniamo iscritta all'o.d.g. dei lavori, un po' come la proposta di legge n. 99. Decorsi i termini stabiliti, magari con gli approfondimenti che possiamo fare in queste settimane, procediamo poi al voto della stessa proposta di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

A questo punto, direi di sospendere la trattazione del provvedimento in discussione e di passare al punto successivo all'o.d.g.


Argomento: Pari opportunità - Problemi del lavoro e della occupazione - Condizione femminile

Esame proposta di legge n. 101, inerente a "Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra i sessi e il sostegno all'occupazione femminile stabile e di qualità"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 101, inerente a "Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra i sessi e il sostegno all'occupazione femminile stabile e di qualità", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Relatore di maggioranza è il Consigliere Cane. Relatori di minoranza sono i Consiglieri Ravetti, Frediani e Sacco.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla I Commissione il 30 marzo 2021.
La parola al relatore di maggioranza, il Consigliere Cane.



CANE Andrea, relatore

Grazie, Presidente.
Questa proposta di legge si avvicina non solo ai miei temi, ma anche a quelli della maggioranza e di tutte le forze di questo Consiglio regionale.
Ritengo che la parità di genere sia un principio cardine della nostra società, un diritto fondamentale su cui si devono poggiare i pilastri di una società moderna, equa e giusta. L'uguaglianza fra uomo e donna rispecchia la nostra identità e ritengo sia una conditio sine qua non per un Paese prospero, competitivo e moderno, anche dal punto di vista economico (quindi non solo a livello valoriale).
La Regione riconosce la parità di genere (articolo 1) quale presupposto fondamentale per un sistema equo di cittadinanza e convivenza per lo sviluppo socio-economico del territorio, e promuove l'affermazione di un nuovo ruolo delle donne nella società e la diffusione di una cultura antidiscriminatoria a tutti i livelli.
Nel mondo del lavoro, in politica e in tutti i settori della società potremo definirci a pieno regime e al massimo potenziale solamente quando potremo utilizzare appieno tutti i nostri talenti, le nostre menti e le nostre diversità, che rappresentano la nostra vera grande forza soprattutto della nostra Regione.
La nostra Regione, nel rispetto di quanto sancito dalla Costituzione riconosce che la parità retributiva tra i sessi incide positivamente sul progresso paritario della società e favorisce il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione delle donne all'organizzazione politica, economica e sociale.
Nel 2021, purtroppo ancora tante (troppe) persone violano il principio della parità di genere, con una retorica maschilista e discriminatoria.
Cito il movimento statunitense "Me too", ma anche tutte le iniziative che ne sono derivate. Qualche mese fa abbiamo parlato di questi temi e si è parlato del movimento delle ragazze torinesi "Break the silence".
Tutto ciò ci ha fornito una dimostrazione concreta e inquietante di quanto siano ancora diffusi il sessismo e gli abusi che le donne e le ragazze continuano ad affrontare ogni giorno. Al tempo stesso, viene data alle donne in tutto il mondo la possibilità di rendere pubbliche le loro esperienze e di non sentirsi più sole e impotenti, ma di alzare la testa reagire e adire per vie legali.
La discriminazione assume varie forme e ritengo che la differenza nel trattamento economico sia assolutamente una di esse.
Il divario di genere si è praticamente colmato nel campo dell'istruzione ma è ancora presente nel mondo del lavoro, soprattutto a livello di retribuzioni. Ringrazio il collega Consigliere Ravetti per aver proposto questa proposta di legge, che mira a risolvere questo problema (mi riferisco all'articolo 2), favorendo le imprese pubbliche e private con meno di 100 dipendenti, con sede legale e operanti nel territorio regionale, che diffondono i dati relativi alla tutela della maternità, alla formazione e alla formazione professionale, alle iniziative per conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro, ai passaggi di categoria o di qualifica, all'equo riconoscimento della qualifica professionale e alla retribuzione effettivamente corrisposta, creando un registro di queste imprese (articolo 3), dandone ampio risalto, al fine di diffondere il più possibile questi comportamenti virtuosi.
Nel testo legislativo sono disciplinate delle misure per contrastare l'abbandono lavorativo delle donne (articolo 4), in particolare il fenomeno delle dimissioni in bianco e il licenziamento delle donne che si trovano nel periodo compreso tra il congedo di maternità obbligatorio e il primo triennio post-parto introdotte dalle disposizioni (articolo 5) per sostenere e valorizzare quelle imprese che assumeranno donne con contratti di lavoro indeterminato.
A tali imprese la Regione riconosce una consistente riduzione dell'aliquota IRAP e una premialità nella forma di punteggio aggiuntivo, ai fini della valutazione dei progetti presentati nell'ambito di avvisi e bandi regionali.
Proseguendo, saranno escluse da qualsiasi beneficio le imprese condannate nell'ambito di giudizi aventi a oggetto le dimissioni e i licenziamenti dichiarati illegittimi, in quanto posti in essere in violazione della normativa vigente in materia di tutela della maternità e della paternità. A tal fine, la Regione, anche in collaborazione con la Consigliera regionale di Parità, promuoverà la stipulazione di protocolli d'intesa con i Tribunali e le Corti di appello, con le articolazioni regionali e i servizi ispettivi nazionali e con le organizzazioni sindacali datoriali più rappresentative a livello nazionale, per la trasmissione di questi dati.
Gli atti emanati in applicazione della presente legge (articolo 6) che prevedono l'attivazione di azioni configurabili come aiuti di Stato, a eccezione dei casi in cui detti aiuti saranno erogati in conformità a quanto previsto dai Regolamenti comunitari di esenzione o in regime di de minimis, saranno oggetto di notifica ai sensi degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea.
Per quanto concerne il regolamento attuativo (articolo 7), la Giunta regionale, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, sentita la Commissione consiliare competente, adotterà un regolamento che conterrà la disciplina delle misure e degli interventi di cui alla presente legge, in particolare le modalità, i criteri e i requisiti per l'iscrizione, la tenuta, la pubblicazione e l'aggiornamento del registro delle imprese virtuose, le modalità e i criteri per il riconoscimento dei benefici per tali imprese e ogni altro aspetto necessario ai fini dell'attuazione della presente legge.
Concludo con un passaggio sull'Unione Europea. Possiamo dire che, andando un po' oltre ai nostri confini, l'Unione Europea è all'avanguardia nel mondo per la parità di genere. Si dice che quattordici tra i primi venti Paesi al mondo per l'attuazione della parità di genere sono stati membri dell'Unione Europea, grazie a una legislazione e a una giurisprudenza solida in materia di parità di trattamento, agli sforzi intrapresi per integrare la prospettiva di genere nei diversi ambiti politici. Possiamo dire che l'Unione Europea abbia effettuato progressi sulla parità di genere negli ultimi decenni, però rileviamo anche che nessuno Stato membro abbia raggiunto la piena parità di genere e che i progressi vadano assolutamente ancora a rilento.
Nell'indice sull'uguaglianza di genere dell'Unione Europea del 2019, gli Stati membri hanno ottenuto in media 67,4 punti su 100, migliorando quindi di appena 5,4 punti il punteggio dal 2005 a oggi. Penso che in sedici anni il punteggio di 5,4 sia comunque ancora basso. È pertanto indispensabile accelerare il passo per raggiungere il prima possibile una situazione di reale parità e uguaglianza, non solo a parole ma anche nei fatti.
Ben venga, quindi, questa proposta di legge - e mi sento di parlare a nome di tutta la maggioranza - assieme alle altre che mi auguro seguiranno e che possano mirare a centrare quest'importante obiettivo. Aggiungo che le future proposte di legge che arriveranno dovranno anche essere in linea con le attuali e future dinamiche del lavoro che avranno, per esempio, parole e concetti più presenti e più legati al passato recente, come smart working che saranno protagonisti del futuro non solo delle nostre lavoratrici, ma di tutte le nostre famiglie in generale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravetti, relatore di minoranza.



RAVETTI Domenico, relatore

Grazie, Presidente.
Ringrazio per la presenza l'Assessore Caucino, che è Assessore alle pari opportunità.
Questa proposta di legge riguarda sì le pari opportunità, ma è incentrata tutta sul mondo del lavoro. Ringrazio il Presidente Riva Vercellotti per come ha condotto i lavori della I Commissione e per averci dato la possibilità di approfondire tutti gli aspetti della prima stesura della proposta di legge, di cui sono il primo firmatario.
La prima stesura è stata oggetto di analisi e di confronto in I Commissione con le colleghe e i colleghi, ma, a partire dalle consultazioni non soltanto in una prima fase - perché correttamente è stata aperta una finestra ulteriore e successiva alla discussione generale in I Commissione questi confronti hanno determinato una condivisione che va ben oltre il confine di quest'Aula. È una condivisione che riguarda i soggetti organizzati che sono protagonisti in Piemonte, rispetto alle grandi questioni del lavoro e alla necessità di porre fine alla disuguaglianza tra uomini e donne.
Fatta questa premessa, per i minuti che ho a disposizione, non entrando più nel merito dell'articolato perché già fatto dal collega di maggioranza, mi sia permesso di esprimere alcune considerazioni.
Presidente, ci saranno luoghi in cui ognuno di noi vorrà essere sul piano politico, per le battaglie che ognuno di noi riterrà opportune o per le quali si sentirà più predisposto. Però sono convinto e siamo convinti che la storia ci obbligherà a essere sul fronte di alcune battaglie. Saremo obbligati, nonostante i nostri desiderata. Il primo, che quest'Aula ha già discusso, riguarda noi, in particolare la generazione appena dopo la nostra, i giovani di oggi, cioè la compatibilità, badate bene, non di rendere possibile la vita di qualsiasi essere vivente su questo pianeta, ma la possibilità per l'uomo di continuare a vivere gli attuali spazi di questo pianeta, la grande questione ambientale.
Vi è un secondo luogo del conflitto, dove noi saremo obbligati a essere presenti, e sarà il fronte dei diritti sociali. Ci piaccia o no, la politica, le istituzioni, a partire da subito, dovranno predisporsi diversamente da com'è avvenuto sino a oggi, per tutelare e difendere i diritti finora assicurati, soprattutto, qui in Occidente.
In questa fase di COVID, in questa fase dove stiamo provando a riprogettare e a riprogrammare la ripartenza, dovremmo essere inquieti rispetto alla fondamentale necessità di garantire i diritti, laddove quei diritti non saranno più certi.
Allora, proprio per discutere di questa proposta di legge, consapevoli che solo un passo nella direzione giusta non è la soluzione del problema, mi sia permesso di fare alcune valutazioni.
Questa proposta di legge riguarda gli elementi di cultura di un popolo Presidente. Gli elementi di cultura di un popolo sono la conoscenza, cioè la consapevolezza e la comprensione che aiutano le persone a orientarsi nel mondo, i comportamenti, oltre alla conoscenza, che sono le azioni che aiutano a riprodurre uno stile di vita ben preciso. Ebbene, rispetto a questa proposta di legge, circa la conoscenza abbiamo voluto contribuire a rendere pubblica la situazione, già oggi ingiusta, in cui vivono le donne nella società del lavoro, circa le loro retribuzioni.
Ebbene, ho detto sui comportamenti, un altro elemento della cultura del nostro popolo. Sui comportamenti, abbiamo voluto togliere il velo sulla riproduzione di uno stile di vita che trascina, giorno dopo giorno, una condizione sfavorevole alle donne. Ci sono, però, anche altri elementi che contraddistinguono la cultura di un popolo, anche il popolo piemontese ovviamente: le credenze, cioè le convinzioni o le opinioni che le persone accettano come vere; oppure i valori, altro elemento fondamentale della cultura di un popolo, che sono i principi fondamentali, radicati e utilizzati dalle persone per giudicare il mondo, soprattutto per quanto riguarda, Presidente, ciò che è desiderabile.
Ebbene, con la nostra iniziativa legislativa, abbiamo avuto la pretesa di mettere in discussione le credenze, cioè che l'emancipazione femminile avesse raggiunto livelli accettabili nel mondo del lavoro, ma così non è. E circa i valori, insieme abbiamo condiviso l'obiettivo che è giusto desiderare una società migliore, dove non esista differenza tra uomo e donna, con stesse mansioni e stesso talento sul lavoro.
Infine, Presidente, esistono altri due elementi di una cultura di un popolo, anche del popolo piemontese: i simboli e le norme. Per questo navigando, come abbiamo fatto, Presidente, in questa iniziativa che lei ha guidato in I Commissione, tra la cultura materiale e quella immateriale abbiamo prodotto questo testo, approvato all'unanimità, frutto di analisi di condivisione, di consapevolezza e d'indicazioni per nuove azioni, per cambiare convinzioni errate, per cambiare o arricchire l'insieme dei nostri valori, per avere una norma per la promozione della parità retributiva tra i sessi e il sostegno all'occupazione femminile stabile e di qualità perché, Presidente, come ho detto prima, serviva un passo nella direzione giusta.
Certo non è sufficiente, ma comunque un simbolo per la cultura del nostro popolo, un simbolo forte, in grado di evocare uguaglianza e giustizia sociale, perché i numeri sono stati già ricordati in precedenza.
Sono numeri che vanno oltre i simboli, in questo caso, simboli negativi.
Sono la dimostrazione che il nostro Paese deve fare ancora molta strada per riportare uguaglianza e per riportare parità retributiva tra i sessi perché, soprattutto nel settore privato, a parità di mansioni, i numeri sono lì a dimostrare che la differenza è una differenza inaccettabile inaccettabile! Anche qui in Piemonte, anche se i dati non sono gli stessi del Sud del nostro Paese, ma sono i dati in media con l'Italia: stiamo parlando, giusto perché credo sia corretto, se trovo ancora i numeri che mi sono stati riportati, di una disparità retributiva nel settore pubblico del 3,7% a parità di mansioni e, nel settore privato, una disparità del 19,6% a parità di ruoli e di mansioni.
Ora, le analisi rese pubbliche anche intorno al 1° maggio dimostrano che il Recovery può essere uno strumento fondamentale per utilizzare risorse per la ripartenza; in quel piano ci sono delle missioni specifiche che riguardano la parità retributiva di genere e l'imprenditoria femminile.
Ebbene, dobbiamo essere consapevoli che quei fondi devono essere utilizzati per centrare quest'obiettivo e che questa proposta di legge è nel solco giusto e va nella direzione auspicata, credo, da tutte le forze di maggioranza e di opposizione.
Dicevo, non entro nel merito dell'articolato e per gli ultimi istanti che ho a disposizione propongo queste riflessioni finali.
La prima, a proposito di lavoro. Un lavoro che questo periodo ha dimostrato che le donne, le nuove generazioni, ma in particolare le donne, vivono momenti di particolare difficoltà, non soltanto per la differenza retributiva, ma anche per il tasso di disoccupazione. Badate bene, sul fronte che dicevo all'inizio, dove noi dovremmo essere a tutela dei diritti, dovrà essere chiaro che, quando finiranno le tutele degli ammortizzatori sociali, nel nostro Paese succederà un'involuzione sociale che ci obbligherà a essere presenti con nuove misure, per evitare la deriva sociale, per evitare ulteriori fragilità, per evitare di frantumare i legami della nostra società.
Noi dovremmo tenere particolarmente in considerazione gli aspetti che riguardano le donne e le nuove generazioni, e ciò sarà possibile anche attraverso questa proposta di legge.
Negli ultimi minuti, Presidente, mi sia concesso di ricordare che, a proposito di lavoro, dobbiamo mettere al centro la sicurezza dei lavoratori. Non è un caso se intendo ricordare qui, con tutte e con tutti voi, la giovane ventiduenne, Luana D'Orazio, morta qualche giorno fa (i funerali sono stati ieri) in un ambiente di lavoro. Una giovane donna.
Mi sia permesso anche di ricordare, in quest'Aula, Teresa Noce, torinese partigiana, politica e antifascista, che fu fra le ventuno Madri Costituenti. Nel 1948 fu eletta nella prima Legislatura del Parlamento repubblicano. A Teresa Noce si deve la legge n. 860 del 1950, dal titolo "Tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri". Quella legge fu il testo base su cui, nelle legislature successive, si poggiarono altre iniziative a tutela delle donne.
A Teresa Noce si deve il divieto di licenziamento per maternità e il diritto al riposo retribuito per tutte le lavoratrici, obbligatorio e pagato al 100%.
A lei si deve la realizzazione dei nidi d'infanzia e le sale per l'allattamento nei luoghi di lavoro.
Presidente, non si dedicano le leggi, però un pensiero a Teresa Noce voglio davvero rivolgerlo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola alla seconda relatrice di minoranza, Consigliera Frediani.
Prego, Consigliera.



FREDIANI Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
Sarò breve, anche perché stasera fatico un po' a respirare con la mascherina, non so se l'aula inizia a essere satura.
Ringrazio il Consigliere Ravetti per questa sua proposta, soprattutto per il fatto che consente di affrontare un tema in quest'Aula che potrebbe sembrare scontato, ma che in realtà, purtroppo aggiungo, non lo è. È proprio il tema della parità.
Si fa in fretta a dire che tutti crediamo nella parità, che consideriamo la parità un diritto, che tutti siamo convinti che sia un criterio fondamentale da applicare in ogni decisione, ma poi, nella realtà dei fatti, purtroppo anche all'interno della Regione, e anche all'interno del Consiglio regionale, questa parità non sempre viene pienamente realizzata.
Basta guardare tra i banchi di questa legislatura per vedere che sono sedute ben poche donne, rispetto anche solo alla legislatura precedente. Le motivazioni ovviamente possono essere diverse, però è un dato subito emerso fin dall'insediamento, cioè il fatto che ci sia stato un calo della presenza femminile anche tra gli eletti in Consiglio regionale.
In questi giorni si è anche parlato molto delle nomine fatte in questi primi due anni di legislatura e del fatto che, purtroppo, le donne non siano state spesso considerate per dei ruoli di vertice. Credo che la vera parità si raggiungerà nel momento in cui non si farà più caso al fatto che si sia nominato un uomo o una donna, perché sarà normale decidere in base alle competenze. È chiaro che c'è un qualcosa, però, che ancora frena il riconoscimento delle competenze delle donne. Molto spesso, le donne non sono neanche messe in condizione di dimostrare le loro competenze e non possono dimostrarlo perché la competizione, chiamiamola così, per certi ruoli, quando avviene in ambito lavorativo, ma anche in ambito politico purtroppo danneggia la donna, che si trova spesso a dover farsi carico anche di altre incombenze che per tradizione, soprattutto nel nostro Paese vengono spesso considerate prettamente di competenza femminile.
Il problema di mentalità sicuramente è un problema che non si supera con una legge. Occorre lavorare molto, lavorare sull'educazione, sulla formazione e sulle nuove generazioni, però leggi come questa, e come altre già presenti nel diritto nazionale e regionale, sicuramente aiutano.
Occorrerà continuare ad approvare norme e chiederne l'applicazione, per consentire alle donne di riuscire a potersi ricavare lo spazio giusto che la società deve riconoscere.
In questo periodo è particolarmente importante parlare di questo tema perché tutte le cronache hanno evidenziato come le donne, dal punto di vista lavorativo, siano state le prime vittime della pandemia, dovendo spesso scegliere tra la cura della famiglia e il mantenimento del posto di lavoro.
La pandemia ha messo in evidenza i limiti dello Stato sociale, il fatto che nel momento in cui vengono a mancare, nel senso che non sono più disponibili per motivi di sicurezza, i nonni, e nel momento in cui sono chiuse le scuole, le famiglie, ma poi in particolare, come si è visto dai dati e dalle evidenze statistiche, le donne, si ritrovano a dover reggere il carico dei figli perché, banalmente, non sanno più a chi affidarli.
Bisognerà lavorare molto anche in questo senso e quindi, al di là delle norme e dei controlli che si possano attuare per monitorare l'equa retribuzione e le condizioni di lavoro che siano dignitose e rispettose delle competenze professionali, bisogna anche sostenere concretamente le donne, e le famiglie più in generale, proprio per far sì che non si debba più scegliere tra lavoro e famiglia o, meglio, che la scelta sia una scelta realmente libera.
Nella scorsa legislatura, solo per fare un esempio, abbiamo più volte proposto di aprire un nido aziendale nel grattacielo della Regione. Non siamo riusciti a ottenerlo. Non c'è neanche il grattacielo, in realtà, per il nido non è nemmeno inserito nel progetto.
Il nido non è nemmeno inserito nel progetto. Questo è un esempio di come la Pubblica Amministrazione potrebbe, invece, diventare un esempio per la società, quindi dare l'esempio di come una struttura che ospita anche molte lavoratrici donne possa mettersi al servizio della famiglia e offrire degli spazi per consentire alle famiglie di portare i bambini in una struttura vicina al luogo in cui si lavora.
Tra l'altro, sarebbe stata anche un'occasione per aprire il Palazzo unico alla popolazione residente nel quartiere, quindi consentire anche alle famiglie che vivono in zona di accedere o usufruire di questo servizio.
Qualcuno nel suo intervento ha nominato il tema dello smart working.
Iniziamo a pensare a come noi consideriamo lo smart working. Abbiamo avuto diverse discussioni in Conferenza dei Capigruppo ed è stato difficile, anzi non siamo riusciti a superare quella mentalità, noi per primi, che vede nello smart working una modalità di lavoro non efficiente e non utile. Il Consiglio regionale e la Regione hanno fatto grandi passi avanti in questa direzione. Adesso abbiamo un Ministro alla Pubblica Amministrazione che non è proprio propenso a questa modalità di lavoro, anche se c'è già stata qualche apertura rispetto a qualche anno fa, ma comunque con passi indietro rispetto al Ministro Dadone.
Noi, per primi, abbiamo un po' assecondato quell'immagine dello smart working che non consentirebbe di lavorare in modo efficiente. Direi che la prima riflessione dovremmo farla noi come Ente e noi come realtà in cui si possono anche avviare delle sperimentazioni e utilizzare degli strumenti che abbiamo a disposizione per poter anche testare delle modalità di lavoro.
Tornando al discorso della proposta di legge, abbiamo collaborato in modo propositivo, abbiamo ovviamente analizzato il testo e ne abbiamo sostenuto il contenuto. Abbiamo presentato anche un emendamento che fa riferimento all'Albo, quindi alle modalità con cui si andrà poi a perfezionare e a creare l'Albo delle aziende immaginando un percorso di certificazione che porti, successivamente, all'iscrizione all'interno di quest'Albo.
Rimane il fatto che la reale parità la raggiungeremo nel momento in cui non ci sarà più bisogno di consulte, non ci sarà più bisogno di manifestazioni di flash mob e forse neanche di leggi come questa, quindi credo che quello dovrebbe essere il nostro vero reale obiettivo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco, terzo relatore di minoranza.



SACCO Sean, relatore

Grazie, Presidente.
Dopo le relazioni esaustive dei colleghi, mi limito solamente a qualche riflessione e a riprendere qualche passaggio.
Intanto volevo ringraziare il Consigliere Ravetti per aver portato questa proposta di legge in Consiglio regionale e aver dato a tutti la possibilità di poterci esprimere su quanto sia importante la parità di genere, la parità sul posto di lavoro fra uomo e donna.
I dati, purtroppo, soprattutto in questo periodo, ci sottolineano un aggravarsi di questa disparità. Nel momento di crisi che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo, si sono evidenziate quelle che sono ancora le fragilità della nostra società dal punto di vista della conciliazione fra lavoro e famiglia. Purtroppo, quando abbiamo affrontato tutta la problematica legata alle scuole chiuse, c'è stato un maggiore carico nei confronti delle famiglie e chi si è fatto portatore di quest'ulteriore carico? Ancora una volta, le donne. Perché? Da una parte c'è sicuramente un fattore culturale ma, dall'altra, proprio la motivazione per cui questa legge è stata scritta, ovvero la differenza retributiva.
Quando si deve fare una scelta in famiglia e qualcuno deve rimanere a casa guarda caso rimane a casa proprio chi guadagna di meno. E noi questo lo dobbiamo evitare, non dev'essere una scelta che ricade sempre sullo stesso sesso. A volte alcune scelte vanno fatte in famiglia, ma è anche giusto che il carico spesso, anzi cinquanta e cinquanta, venga spostato sulle spalle degli uomini. Per fare questo dobbiamo garantire una parità retributiva non rendere obbligatoria quella scelta all'interno delle famiglie.
Questa legge, se approvata, dimostrerà che la Regione Piemonte ha una maggiore attenzione, rispetto alle altre Regioni, all'incentivazione della parità reale retributiva all'interno delle aziende. Dal punto di vista teorico, i contratti collettivi si applicano a tutti, sono uguali per tutti e la retribuzione è uguale per tutti, ma se poi andiamo a vedere nella pratica, non è così e i dati ce lo dimostrano.
Per questo, è importante individuare quelli che saranno i criteri che consentiranno alle aziende di far parte di questo elenco e di accedere, per esempio, allo sgravio IRAP del 50% sulle nuove assunzioni di donne lavoratrici per il triennio successivo alla data di sottoscrizione dei contratti di lavoro o di altre premialità che consentiremo alle imprese che faranno parte di questo elenco.
Molto bene, è un'ottima legge, ma che sia un punto di partenza e non un punto d'arrivo, che aumenti l'attenzione del Consiglio regionale. Possiamo fare tanto anche a livello di Consiglio regionale. La Consigliera Frediani mi ha anticipato, ma anch'io volevo ricordare la proposta che è stata fatta, come Movimento 5 Stelle, di aggiungere un nido aziendale nel grattacielo della Regione. Mi si permetta la battuta: in questo caso, la variante non è stata prevista.
Tuttavia, devo dire che possiamo ancora fare molto, qualcosa è stato fatto anche nella passata consiliatura dall'Ufficio di Presidenza; ricordo il punto per l'allattamento in Consiglio regionale, che è molto utilizzato.
Spesso mi è capitato di incrociare persone che erano molto felici di quest'attenzione alle mamme che girano per il centro di Torino, nei pressi della nostra sede.
Non ruberei ulteriore tempo, perché direi che i passaggi fondamentali sono stati toccati anche dagli altri colleghi.
Non perderei quindi altro tempo: concentriamoci per approvare questa legge e per farla funzionare il prima possibile.
Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ringrazio, ovviamente, il primo firmatario Ravetti, i colleghi e le colleghe intervenuti.
Come abbiamo provato a evidenziare nella discussione su quest'anno di pandemia, nel 2020, su 440 mila posti di lavoro persi, 312 mila sono stati di donne, pari al 70%, senza contare la crisi del lavoro autonomo, dove le donne raggiungono alte percentuali solo fra le partite IVA più povere. Così ci ritroviamo a sentire già circolare il triste epiteto di crisi di genere di recessione al femminile. Ma da che punto partivamo? Lo diceva bene la collega Frediani poc'anzi: la media nazionale di occupazione femminile nel 2018 era già del 53%, tra le più basse in Europa, come ci ricordava il primo firmatario. Ora è crollata al 48,6%.
La pandemia ha colpito in maniera più dura il lavoro delle donne concentrato nei settori più in crisi (commercio, turismo e ristorazione).
Soprattutto, i tassi d'inattività sono aumentati molto di più per le donne perché a seguito delle politiche di lockdown e della chiusura delle scuole la gran parte dell'incremento di lavoro domestico e di cura è ricaduto ancora una volta su di loro. E troppe, troppo spesso, hanno finito per rinunciare al lavoro.
È colpa di un welfare insufficiente, certo, laddove i costi degli asili nido pubblici sono così alti da assorbire gran parte di uno stipendio addirittura da mettere davanti la scelta di un part time involontario o di quella dell'asilo. Ma, come sempre, è anche colpa di un contesto sociale e culturale in cui il lavoro maschile è più pagato e quindi più irrinunciabile. Troppi uomini rifiutano di condividere, appunto, il lavoro domestico e di cura con le proprie compagnie.
C'è tanto da fare, e lo dico perché chi prova a essere un papà normale viene considerato spesso un "mammo". Questa parola andrebbe abolita: abolita dalla storia, abolita dal nostro dizionario, abolita dai sorrisini di altri uomini, che ritengono quel tipo di scelta una scelta non conforme a quella che è l'idea della paternità.
Lo dico perché ha ragione la Consigliera Frediani: non è vero che siamo tutti uguali e non è vero che in questo Consiglio - anche se spero ovviamente tutto il bene per questa legge e mi auguro che sia votata all'unanimità - la pensiamo allo stesso modo sulla parità. Non è stato così: non è stato così nella pandemia e non è stato così neanche nel comprendere fino in fondo quali erano le richieste di alcune nostre colleghe.
La crisi COVID, che ha rivelato un rischio estremamente diversificato molto più grave per le categorie maggiormente vulnerabili, ha quindi evidenziato la fragilità di chi ha figli minori a carico. Per oltre il 20 delle famiglie con minori di quattordici anni la necessità di accudire i figli ha portato a una riduzione dell'orario lavorativo o alla rinuncia del lavoro. E purtroppo ha mostrato che a rinunciare al lavoro, in parte o del tutto, sono ancora e quasi sempre le donne.
Ecco perché non posso che sostenere con forza una proposta come questa volta a contrastare questo fenomeno e a favorire l'occupazione femminile.
La proposta di legge n. 101 "Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra i sessi e il sostegno all'occupazione femminile stabile e di qualità", presentata appunto dal Consigliere Ravetti, pone degli ottimi punti di partenza: la promozione della parità salariale fra uomini e donne il contrasto all'abbandono lavorativo da parte delle donne tramite l'incentivo di buone pratiche fra le imprese e gli enti locali, il disincentivo di pratiche discriminatorie, la creazione di un apposito sportello presso i nostri centri per l'impiego.
Certo, dobbiamo cominciare da qui, nella consapevolezza che serve però una grande battaglia culturale a livello nazionale anche per arrivare a rivoluzionare il rapporto tra il tempo e il lavoro e l'istituire.
Lo dico così: è una grande scommessa, un grande patto civile di solidarietà l'istituzione di un congedo di paternità obbligatorio per tutti gli uomini.
Obbligatorio. E vi spiego perché: o troviamo il modo di renderla una scelta della coppia, e togliamo da quella discriminazione di genere quello che è uno dei tanti oggetti non detti di questa realtà economica, o continueranno a fare le stesse cose, a chiederti di essere di bella presenza, e, se hai fra i ventiquattro e i quarantacinque anni, a porti sempre e solo la stessa domanda: "Hai figli? Li vuoi avere?".
È inutile fare quelli che sostengono la famiglia e dividerci fra chi la sostiene al plurale, come noi, e chi sostiene la famiglia tradizionale. È del tutto legittimo, ma se non ci addentriamo in quello che succede ogni giorno nella nostra società, credo che non usciremo mai da quest'Aula con la vera consapevolezza che c'è chi si fa carico di tutto e di tutti.
Certo, non è stato sempre così. Credo, o almeno spero, che la nostra generazione di uomini (e parlo al maschile) abbia colto attentamente l'insegnamento delle nostre madri. E lo dico, perché credo che le battaglie femministe ci riguardano tutti e riguardano un'idea del mondo che ancora ha tanto bisogno di un vero ripensamento.
Anch'io preferirei non discutere dell'obbligatorietà di una parità di genere, ma ogni qual volta non diamo quella doppia possibilità, poi le cose continuano ad andare come prima. Basta vedere quest'Aula e basta vedere il fatto che, come ricordavano diverse colleghe, anche fuori da quest'Aula alla fine, siamo l'ultima Regione d'Italia a dover e a poter approvare la doppia preferenza di genere. Senza correttivi, alla fine, davanti a una scelta libera, questo Consiglio ha scelto per l'80-85% delle nomine di sesso maschile.
Ovviamente il Consigliere Ravetti non poteva occuparsi di tutto. Si è occupato di una delle questioni centrali, che riporta al centro questa discussione e tanti spunti ne potranno ancora venire. Credo che questa legge potrà essere migliorata negli anni e si potranno vedere i suoi effetti e se sarà centrale per tutti continuare a dirci che cosa non va nel nostro modello.
Spero che da questa vicenda ne scaturiranno altre, a partire dagli asili nido, dagli assegni di cura e da tutto quello che spesso anche in quest'aula non ci diciamo. Speriamo che la pandemia sia almeno servita a questo: per dirci che nel ripensamento dei tempi e degli orari, nel ripensamento del lavoro e nel ripensamento di quelle storture, qualcosa dentro di noi sia cambiato.
Per questo, ringrazio i colleghi che vorranno contribuire a questo dibattito e che continueranno con noi questa sfida.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
La proposta di legge che discutiamo oggi in Aula affronta un aspetto particolare di un tema ben più ampio e molto complesso, ovvero quello della parità di genere. È un tema su cui quella del Piemonte certamente è tra le Amministrazioni maggiormente all'avanguardia, con una sensibilità diffusa e condivisa tra le forze politiche e nel tessuto socio-economico.
È un tema su cui molto è stato fatto e molto resta ancora da fare soprattutto se consideriamo che, in alcune parti del mondo, le donne sono considerate come degli oggetti, delle proprietà. È necessario tenere alta la guardia, soprattutto se consideriamo che alla porta di casa c'è un Paese come la Turchia che decide di fare un grosso passo indietro, uscendo dalla Convenzione di Istanbul, che rappresenta un'importante garanzia sul cammino verso la reale parità di genere.
Senza ipocrisia, sappiamo che anche in Italia c'è molto lavoro da fare, in quanto in alcune aree e in alcuni segmenti della nostra società permane un retroterra culturale, in cui la posizione della donna è messa continuamente in discussione. Tuttavia, per affrontare un tema così complesso e articolato, è necessario un lavoro costante su più fronti.
In questa direzione si muove la proposta di legge del collega Ravetti, che reca "Disposizioni in merito alla parità retributiva tra i sessi e il sostegno all'occupazione femminile". Il tema è centrale, perché, secondo un report della Commissione europea, in Europa il tasso di occupazione femminile è del 67%, a fronte del 78% di quella maschile, mentre la retribuzione per le donne è del 16% inferiore rispetto a quella maschile.
Il tema è anche concreto, perché quando si parla di parità di genere, non ci si può limitare all'enunciazione di principi, sicuramente importanti e condivisibili, ma è necessario far sì che le idee diventino azioni; in questo caso, provvedimenti normativi con i quali introdurre un principio di equità assoluto, che rappresenta un tassello fondamentale nel grande mosaico della parità di genere.
Per questo, come Gruppo di Forza Italia, abbiamo lavorato attivamente con il collega Ravetti in Commissione sulla sua proposta, recependo anche alcune istanze provenienti dal CAL e dalle forze sindacali, al fine di rendere i contenuti della proposta maggiormente concretizzabili.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Non essendovi interventi da parte della Giunta, dichiaro chiusa la discussione generate.
Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 non insistono emendamenti.
Chiedo se vi sono interventi in discussione generale o in dichiarazione di voto sull'articolo 1.
Non vi sono richieste, pertanto passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Presidente, grazie per la parola.
Ovviamente, se la Giunta è d'accordo, io lo sono in quanto primo firmatario. Sia sugli articoli sia per gli emendamenti, per quanto ci riguarda, può dare lo stesso esito di votazione.



CAUCINO Chiara, Assessore alle pari opportunità

Presidente, posso intervenire?



PRESIDENTE

Prego.



CAUCINO Chiara, Assessore alle pari opportunità

La Giunta esprime parere favorevole per entrambi gli emendamenti, sia l'emendamento del Consigliere Ravetti sia l'emendamento della Consigliera Frediani.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 2) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 3, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 1) presentato da Ravetti.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Do per illustrato quest'emendamento, ma volevo segnalare il mio voto favorevole agli articoli e agli emendamenti, perché non so se è stato registrato.



PRESIDENTE

Sarà riportato a verbale.
La parola al Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Anch'io credo che il mio voto non sia stato registrato, quindi vorrei fosse messo a verbale che il mio voto è favorevole.



PRESIDENTE

Sarà riportato a verbale anche per lei.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 8, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Sia riportato a verbale il voto favorevole dei Consiglieri Sacco e Martinetti sull'emendamento n. 1) e sull'articolo 8.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
La parola al Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Visto che ero assente nella prima votazione, vorrei esprimere un voto favorevole su tutti gli altri articoli.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riva Vercellotti, per dichiarazione di voto.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Il testo approdato in Aula è il frutto di un lavoro intelligente, di partecipazione, di confronto, di ascolto, con l'obiettivo di porre un faro su un tema certamente attuale, ma un tema di visione, perché sempre più la società dovrà sensibilizzarsi, preoccuparsi di un rinnovato ruolo della donna nel mondo del lavoro e della sua reale affermazione.
Del resto, i numeri che abbiamo letto dell'Ispettorato del Lavoro per il 2019, quindi in epoca pre-COVID, già ci segnalavano come per le donne avere e tenere un lavoro e avere un'occupazione congruente con il proprio titolo di studio e adeguatamente remunerata fosse più difficile che per gli uomini. La situazione è andata sensibilmente peggiorando con l'arrivo del COVID, con donne sempre più discriminate in ambito lavorativo, perch aspettavano un bambino o perché si sono trovate a dover accudire un bambino a seguito del venir meno o della limitazione dei servizi all'infanzia.
Questa proposta di legge arriva nel momento in cui l'Europa e l'Italia hanno messo luce e centralità sull'equa remunerazione delle donne. Abbiamo letto come nel PNRR il sostegno all'occupazione femminile e all'uguaglianza di genere sia un asse trasversale che dovrà guidare gli obiettivi di policy e le decisioni d'investimento, cosa di cui siamo certamente lieti.
Lo stesso Presidente Draghi ha spiegato come occorrerà agire su più fronti.
La presente proposta di legge forse non ha l'ambizione di porsi a livello del Recovery, ma rappresenta comunque un contributo certamente utile, che nasce proprio dal paziente lavoro che abbiamo fatto in Commissione, in cui sono state accolte tante osservazioni pervenute in questi mesi.
Il mio Gruppo ha svolto, peraltro, un'intensa attività emendativa che unita a quella del proponente, porta un testo che ora ci convince, e ci convince perché sono stati espunti elementi pur seri, ma elementi ridondanti rispetto alla legislazione attuale.
Un bene, in particolare, è aver raccolto le indicazioni che sono arrivate dai referenti del Centro regionale antidiscriminazione, così come anche dei nodi territoriali, delle Consigliere di parità, dell'Agenzia Piemonte lavoro. Inoltre, ci convince perché gli elementi premianti per le imprese virtuose inserite nell'istituendo registro regionale superano gli elementi "punitivi".
Vedete, quando parliamo di parità retributiva, ritengo essere un grande male della nostra società distinguere un uomo da una donna. Entrambe sono persone e - badate - se una differenza c'è, la differenza è che la donna oltre al lavoro, ha sulle proprie spalle il carico familiare, che è un peso, un macigno enorme che noi uomini condividiamo ancora troppo poco e spesso, nemmeno capiamo.
Presidente, vengo a concludere questa nostra dichiarazione dicendo che le donne nel lavoro non vanno né punite, perché vogliono essere madri, n esasperatamente tutelate come fossero in un'oasi protetta. No, le donne vanno lasciate libere di esprimere i propri talenti e vanno lasciate libere di potersi costruire una vita.
Per questo, prima di ogni legge, ciò che serve è una grande rivoluzione culturale.
Oriana Fallaci diceva che la rivoluzione più grande è quella che cambia le donne e il loro sistema di vita. Io credo che il sistema di vita delle donne sia già profondamente cambiato, ora tocca alle Istituzioni della Repubblica favorire il pieno compimento di questa rivoluzione, anche favorendo un'occupazione di qualità e anche contrastando l'abbandono lavorativo delle donne.
Per questi motivi, il nostro Gruppo darà un voto favorevole alla proposta di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo della Lega, accogliamo con favore questa proposta, perch quando si parla di parità, quando si parla di temi sociali, un grande partito come il nostro, popolare, deve esserci e c'è. Abbiamo anche l'onore di avere l'Assessore competente in materia, che tanto si spende per questi temi. Naturalmente la Regione Piemonte, l'Italia, deve fare ancora passi in avanti rispetto ai Paesi del Nord Europa, dove la cura per le famiglie è nettamente migliore.
Guardiamo con grande attenzione quello che succede al Nord Europa, ad esempio gli asili nidi gratuiti, tutte attività che sono poi quelle che servono alla famiglia, per dare alle stesse la possibilità di lavoro, dando aiuti concreti per far crescere una società e far nascere i figli, perch hanno protezioni sociali e aiuti economici. Quando si parla di asili quando si parla di queste spese, sono spese che contano molto nel bilancio familiare e nelle tasche delle nostre famiglie. Per questo, l'Italia deve fare ancora molti passi e dobbiamo veramente guardare al Nord Europa, che è maestro in questo campo.
C'è la Francia, come diciamo spesso, dove, per quanto riguarda il quoziente familiare, ha una riduzione della tassazione in base ai figli che si hanno quindi politiche assolutamente condivisibili, che sono poi quelle concrete.
Bene gli atti d'indirizzo, bene i principi, ci mancherebbe, ma poi devono esserci gli aiuti economici e gli aiuti alle famiglie, altrimenti l'Italia non uscirà mai da certi problemi. Abbiamo un Paese che, purtroppo, ha una denatalità strutturale ormai da troppi anni e il COVID, di certo, non ha aiutato, addirittura ha complicato e negativizzato ancora di più questa situazione, quindi bene questo passo in avanti.
Anch'io condivido il fatto che le donne non debbano avere delle riserve indiane e, anche quando si parla di candidature, le donne devono avere le stesse possibilità. Oggi abbiamo una società fortunatamente evoluta e penso, e spero, che questi concetti siano patrimonio di tutti. Ormai la fetta di chi ha posizioni intransigenti, retrograde e medievali è realmente minoritaria. Oggi la società è sicuramente iper matura e ribadisco che le donne devono avere la parità, non devono avere riserve e, per avere la parità, la famiglia in generale, ma le donne in particolare, devono avere aiuti dallo Stato.
Dobbiamo guardare al modello del Nord Europa, che è certamente il modello da seguire.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento, procediamo con la votazione dell'intero provvedimento.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



BERTOLA GIORGIO


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame proposta di legge n. 82, inerente a "Misure di sostegno per gli anziani vittime di delitti contro il patrimonio"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di legge n. 82, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla IV Commissione il 23 aprile scorso.
Do la parola alla relatrice di maggioranza, Consigliera Zambaia.
Prego, Consigliera, ha quindici minuti di tempo.
Non c'è la Consigliera Zambaia, quindi procediamo con l'altra relazione.
Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele, relatore

Grazie, Presidente.
Nell'attesa che arrivi la relatrice di maggioranza, la collega Zambaia fatemi rivolgere un ringraziamento alle forze di maggioranza, e a tutto il Consiglio, per aver lavorato su questa proposta di legge n. 82, ma ovviamente anche alla Giunta, che ha lavorato insieme con noi in Commissione per parecchi mesi.
Si tratta di una proposta di legge che vuole aggiungere un piccolo tassello in più di welfare al nostro sistema piemontese. Un tassello che va nella direzione di dare una risposta, come istituzione, a un tema molto delicato e fondamentale, come quello dei delitti contro il patrimonio di cui sono oggetto spesso gli anziani e le persone più fragili. Parliamo di dare un sostegno a tutte le persone che sono state oggetto di truffa, di delitti contro il patrimonio e che, in quel preciso istante e in quel preciso momento, vivono un momento di difficoltà.
Questa è una proposta di legge cui tengo particolarmente, già pensata a fine della scorsa legislatura, che oggi finalmente arriva in Aula per la sua approvazione e che ha una disponibilità finanziaria, che abbiamo trovato nella discussione del bilancio dello scorso marzo, di 100 mila euro all'anno.
Una disponibilità finanziaria che permetterà di attivare la legge, ma che certo guarda alla prospettiva di essere ampliata. Questa risposta e questo strumento di welfare oggi guarda alle persone anziane che sono in un determinato disagio sociale e che hanno più di settant'anni. L'auspicio l'obiettivo e la sfida che ci poniamo tutti è quello di ampliare il più possibile la fascia di persone che possono accedere a questo strumento, ma questo va di pari passo con le disponibilità finanziarie che tutti insieme dovremmo trovare e saremo in grado di trovare.
Su quali pilastri si fonda questa proposta di legge e su quale presupposto? I pilastri sono sostanzialmente due. Uno è l'articolo 5, il cuore della proposta di legge, che è l'istituzione di un'assicurazione, da parte di Regione Piemonte, che possa essere attivata da tutte le persone che rientrano in questi parametri e che si trovano in una situazione di difficoltà (truffate, derubate). Queste persone hanno la possibilità grazie all'approvazione di questa legge e dei regolamenti attuativi, di guardare la Regione Piemonte come l'istituzione che dà loro una risposta attraverso un piccolo ristoro con l'assicurazione, ma che dà loro senso anche dal punto di vista della vicinanza e della, lasciatemi dire attenzione alla psicologia di queste persone rispetto al fatto di non farle sentire da sole. Questo è l'altro grande presupposto sulla quale si basa la legge e dal quale siamo partiti per elaborarla.
Il fatto di non far sentire sole le persone che si trovano in questo disagio è perché è fondato dire che molte persone più fragili, anziane oggetto di truffe e vittime di questi reati hanno poi degli impatti anche dal punto di vista psicologico nel proseguimento della loro vita.
La possibilità di appellarsi alla Regione, di vedere la Regione vicina in quel momento di difficoltà, ha un impatto sì certo economico e materiale con un piccolo ristoro, ma anche in particolare dal punto di vista della vicinanza e, quindi, del supporto dal punto di vista psicologico.
L'altro grande fondamento, l'altro grande pilastro sul quale si fonda questa proposta di legge è di dare un sostegno da parte della Regione insieme alle associazioni di volontariato che già oggi esistono e fanno tanto insieme alle forze di polizia che fanno corsi di sensibilizzazione e di formazione a queste persone proprio per non essere vittime di reati e di truffe. Insieme con loro, implementare queste campagne informative e formative, proprio perché, da un lato, si vuole prevenire quanto più possibile il fatto che gli anziani possano trovarsi in questa situazione e dall'altro, si vuole dare una risposta nel caso in cui capiti questo spiacevole conveniente.
Chiudo per ringraziare nuovamente la Giunta e tutte le forze politiche che hanno lavorato con me su questa proposta di legge. Oggi, se sarà approvata metteremo a disposizione del Piemonte uno strumento in più, uno strumento che dovrà essere valutato. Insieme a tutte le norme c'è una clausola valutativa (chiedo agli Uffici se hanno ricevuto l'emendamento ultimo che abbiamo visto insieme con il Consigliere Avetta del Comitato per la valutazione della normazione, che riscrive la clausola valutativa), proprio perché dobbiamo attivare questa legge e tra un anno verificarne gli effetti, verificarne l'efficacia ed, eventualmente, modificarla correggerla o rettificarla.
Ovviamente tutto questo viene dato adesso nelle mani della Giunta, perch lì dovranno passare i regolamenti attuativi e tutte le procedure per attivare l'assicurazione e quant'altro, quindi nei prossimi mesi sicuramente, anche assieme alla Commissione e alla Giunta, avremo modo di lavorare ai regolamenti attuativi.
Tuttavia, credo che oggi facciamo un passo importante per iniziare a dare una risposta a un tema fondamentale, ahimè, molto diffuso e che ha bisogno di un supporto forte da parte della Regione Piemonte.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Non vedo l'altra relatrice, la Consigliera Zambaia, per cui aprirei la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Sarò brevissimo per ringraziare il Consigliere Gallo di questa proposta di legge, perché mi pare centri uno dei punti che in questo momento, almeno in questi ultimi quattro-cinque anni, coinvolge il mondo del volontariato soprattutto quel mondo del volontariato che sta vicino agli anziani, che spesso li accompagna a fare le visite e che, di fatto, per molti di loro rappresenta l'unica famiglia con la quale riescono a sentirsi e con cui riescono a tenere una relazione stabile.
Spesso e volentieri i figli o i nipoti vivono in altri luoghi, in altre città, quindi l'idea di coinvolgere il mondo del volontariato e l'idea di iniziare a fare un lavoro puntuale e preciso, innanzitutto di allerta e di educazione soprattutto per tanti anziani che sono convinti di aprire la porta a persona che, invece, sono tutt'altro che amici. L'idea di fare una campagna di comunicazione, l'idea di tenere la guardia assolutamente alta è fondamentale, così com'è fondamentale dare un segnale del non essere soli di fronte a fatti del genere.
Come diceva il Consigliere Gallo, il furto e il raggiro rappresentano una maggiore violenza psicologica rispetto a quello che ti rubano. Vieni violato dentro il luogo e la dimora che, spesso, è l'unico luogo di protezione che riconosci come tale. L'idea di un aiuto, anche psicologico da questo punto di vista è fondamentale perché spesso, proprio perché il rischio che le relazioni interpersonali siano frammentate o non vi siano più, fa sì che la ricostruzione del sé e la ricostruzione dell'io e delle proprie sicurezze diventi oggettivamente complessa.
Ringrazio il collega per questo tipo di proposta e ringrazio anche per l'attenzione che ha voluto porre sul mondo del terzo settore, citando il Codice del terzo settore, mettendo insieme questa parte di mondo del volontariato che si occupa di terza età, che oggi rappresenta veramente uno dei pilastri non solo ed esclusivamente dal punto di vista logistico e, il più delle volte, anche per la possibilità che queste realtà di volontariato danno alle persone anziane e indigenti di raggiungere un farmaco o del cibo, ma soprattutto per la relazione umana che costruiscono con loro.
È bello, quindi, che quest'Aula possa, dopo quest'anno e mezzo in cui la pandemia ha ulteriormente allontanato i soggetti tra di loro (poiché erano interdette le relazioni con i soggetti fragili), offrire la possibilità di continuare a tenere le relazioni che avevano in precedenza.
Votare quest'atto mi pare assolutamente un segnale di speranze e di ricostruzione.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Magliano.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo quindi all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Su tale articolo non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 2 Sull'articolo 2 non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Se vuole dare la stessa votazione, sempre che la Giunta sia d'accordo, per noi va bene.



PRESIDENTE

Assessore Caucino?



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

La Giunta esprime parere favorevole all'estensione del risultato di votazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Grazie, Assessore Caucino.
ARTICOLO 3 Sull'articolo non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 4 Sull'articolo non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 5 Su quest'articolo non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 6 Sull'articolo non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 7 Su quest'articolo non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 8 Vi è un emendamento interamente sostitutivo dell'articolo 8, che riguarda la clausola valutativa.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Gallo.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Anche l'articolo 8 è approvato, essendo l'emendamento interamente sostitutivo.
ARTICOLO 9 Su tale articolo non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Prima della votazione dell'intero testo di legge, vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto? Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Concedetemi una battuta: oggi è Natale per le minoranze, per l'altra parte dell'emiciclo! Battute a parte, denota la maturità di questa maggioranza la non strumentalizzazione, ma la reale concretezza nel guardare i problemi dei cittadini piemontesi, nel guardare le proposte togliendosi i vestiti del tifoso, da una parte e dall'altra. È un modo un po' inusuale di far politica, però è quello buono, è quello che bisogna usare in quest'aula, un modo che non sempre vediamo nelle aule parlamentari o nelle altre maggioranze.
Voglio sottolineare la grande maturità di questa maggioranza che, quando vede una buona legge, si mette lì, la studia, la modifica, ma arriva ad approvarla senza fare tante questioni strumentali o politiche. È un elemento da rimarcare.
Mi auguro che tutta questa visione possa arrivare anche agli amici delle minoranze anche quando si parla di "Azienda zero", quando si parla di "allontanamento zero", ma anche quando si parla di un tema così difficile come quello del gioco.
Abbiamo visto che ci sono in gioco tanti posti di lavoro; noi abbiamo portato nella discussione degli elementi reali, non cose campate per aria abbiamo posto dei problemi reali. Mi auguro, quindi, che lo stesso atteggiamento responsabile, lo stesso atteggiamento scevro da strumentalizzazioni e da giochini di vantaggio politico momentaneo si possa trovare anche dall'altra parte. Anche perché, visto il periodo storico che viviamo, non è il momento di dividersi in tifoserie: è il momento di governare e di fare le cose giuste per i cittadini piemontesi, per l'economia, per il lavoro, per il sociale e per la nostra società; è un momento devastante sotto tutti i punti di vista, da quello economico a quello psicologico.
Voglio pesantemente rimarcare l'atteggiamento iper responsabile e iper costruttivo di questa maggioranza, un atteggiamento che probabilmente in quest'aula di Consiglio regionale si è visto ben poche volte. Pertanto vogliamo, tra virgolette, autoincensarci come maggioranza, per ribadire che quello di oggi è veramente un nuovo modo di lavorare.
Per entrare nel merito del provvedimento del collega Gallo, quando si parla di truffe agli anziani messe in atto da criminali che si approfittano dei più deboli, sia dal punto di vista economico sia psicologico, magari anche di chi può essere affetto da patologie come la demenza senile, l'Alzheimer o tante altre malattie che purtroppo colpiscono i nostri anziani.
Sono dei farabutti che devono entrare nelle patrie galere. Dobbiamo offrire degli strumenti - questa legge è un piccolo passo in quella direzione - a queste persone per salvarsi economicamente, una sorta di assicurazione che li aiuti, che dia una mano a queste famiglie che, magari già in condizioni economiche precarie, vengono presi di mira da farabutti (che sono bravi perché lo fanno di mestiere, sono dei professionisti della truffa!), che li avvicinano con metodi che vediamo nei vari TG o nei vari report giornalistici e televisivi. Dobbiamo dar loro una mano per difendersi da queste situazioni.
Quando abbiamo capito la bontà di questa proposta, quando l'abbiamo sviscerata, abbiamo ritenuto, come Lega e come maggioranza, che non poteva che vederci favorevoli e protagonisti di un'importante legge come questa che va ad aiutare le famiglie, le persone più fragili, vittime di questi disgraziati. L'opportunità di dare un sollievo anche economico è importantissimo, perché qualche migliaia di euro per alcune famiglie sono delle botte pesantissime che ti distruggono dal punto di vista morale e psicologico e non ti fanno più rialzare. Ci sono anziani che, per delle botte emotive del genere, rischiano di perdere le poche certezze rimaste e veramente di andare allo sbando.
Pertanto, convintamente il nostro Gruppo vota questa proposta, perch riteniamo che avere un'opportunità del genere, cioè questo contenitore che si può rimpolpare in base alle situazioni di bilancio e alle situazioni contingenti per aiutare una piaga sociale, sia un piccolo ma importante passo. Purtroppo, le cronache sono piene di reati del genere ed è giusto avere degli strumenti efficaci che non siano generici, ma vadano ad aiutare su questo tipo di truffe, destinando queste risorse alle categorie più fragili.
Per questi motivi, voteremo favorevolmente in maniera compatta, coesa e convinta.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi per dichiarazione di voto, passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Mi è parso di cogliere dei segnali che vanno verso l'intesa di chiudere la seduta odierna. Se non fosse così, chiedo di fare cenni in dissenso. Non essendovi contrarietà, possiamo concludere i lavori.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.23)



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