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Dettaglio seduta n.13 del 24/09/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA



(I lavori iniziano alle ore 14.31 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta immediata n. 32 presentata da Sarno, inerente a "Priorità alla circonvallazione di Carmagnola (TO)"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 32.
La parola al Consigliere Sarno, per l'illustrazione.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione a risposta immediata verte sulla priorità della circonvallazione di Carmagnola.
La città di Carmagnola è in un'area di transito per i mezzi pesanti che si spostano tra le province di Cuneo e Torino. Questo determina una serie di problemi in termini di viabilità, ma anche d'inquinamento ambientale soprattutto nelle vie d'accesso.
Le Amministrazioni della Città di Carmagnola, negli ultimi anni, hanno tentato di ridurre il problema con la limitazione dei mezzi pesanti, con un'ordinanza del 2004, arrivando però alla conclusione che sia necessaria una soluzione strutturale. Questa soluzione strutturale ha fatto nascere nel 1999, un primo progetto di circonvallazione, che portò la formazione di un Accordo di programma con firmatari il Comune, la Regione, il Ministero Autostrade per l'Italia e l'ANAS, che prevede tre lotti; li cito per non sbagliare: la Bretella Sud, che avrebbe collegato le strade per Racconigi Marene e Sommariva Bosco, con l'autostrada tramite la costruzione di un nuovo casello, Carmagnola Sud; una nuova strada quasi parallela all'autostrada che avrebbe collegato la bretella Sud dalla strada del Molinasso e l'ampliamento della strada del Molino e suo prolungamento fino alla strada per Carignano.
Qualche giorno fa, con una lettera di alcuni Consiglieri comunali di Carmagnola, è stata inviata una lettera sia all'Assessorato regionale che al Ministero, per mettere in luce l'esigenza di una realizzazione strutturale di questa circonvallazione. Il 19 novembre 2018 si è tenuta a Carmagnola una riunione con tutti gli Enti coinvolti nella realizzazione di questo secondo lotto e poi è stata redatta e siglata una convenzione per la messa in opera dello stesso. Quindi, la circonvallazione sarà davvero efficace, Assessore, solo se completata.
Questo è un iter che ha diversi anni di gestazione; crediamo sia fondamentale dare voce ai territori; qui ci sono alcuni Consiglieri di Carmagnola che sono venuti ad ascoltare la sua risposta. Quindi s'interroga il Presidente e la Giunta per conoscere se la realizzazione della bretella Est e Nord della tangenziale di Torino verrà inserita nelle priorità della Regione per il mandato in corso.
Il question time in oggetto dimostra quanto occorra occuparsi dei territori e avere la capacità di stare sulle cose concrete di cui la Regione ha bisogno, soprattutto, gli Enti locali e le Amministrazioni comunali, veramente elemento di front office rispetto alle esigenze dei cittadini.
Dunque, chiediamo se questa realizzazione sta nelle priorità dell'Assessorato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sarno.
La parola all'Assessore Gabusi.



GABUSI Marco, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente.
Cercherò di rispondere in maniera puntuale, ma senza andare oltre quanto ci siamo detti nell'ambito della Commissione Infrastrutture e Trasporti, provando a darci un metodo per la legislatura, ma soprattutto per i primi mesi di legislatura.
Il tema di Carmagnola è ampiamente conosciuto dall'Amministrazione regionale e parlo della continuità amministrativa, quindi anche delle precedenti Giunte, e lo testimoniano gli atti sottoscritti, gli Accordi di programma, che nel corso del tempo si sono evoluti a certificare la difficoltà della realizzazione e soprattutto del reperimento dei fondi. Ma anche si può evincere dal documento che abbiamo presentato al Ministro ai Trasporti Danilo Toninelli, che avevamo concordato con l'Amministrazione comunale, nella fattispecie con la Sindaca di Carmagnola, rispetto alla tematica più recente e più cogente rappresentata dal primo lotto: dice bene il Consigliere Sarno, l'obiettivo sarà effettivamente raggiunto nel momento in cui la tangenziale sarà realizzata nella sua interezza, ma è anche vero che c'è un lotto più importante e più urgente, e che, soprattutto, ha già una copertura finanziaria o almeno un inquadramento condiviso da tutti gli Enti (Regione, Città Metropolitana, Comune e Autostrada dei Fiori) per cui c'è un Accordo di programma sottoscritto, che deve però vedere attuazione.
Noi abbiamo avuto rassicurazioni da parte del Ministero e anche dall'allora Ministro Toninelli e del dirigente Morisco sul fatto che questa postilla al contratto della concessione autostradale sarà realizzata in tempi brevi. Questo è lo start più importante per la Città di Carmagnola perché parte un progetto che certamente avrà uno sviluppo negli anni.
Parliamo invece delle parti più difficili da finanziare, che oggi non hanno copertura finanziaria o che non l'hanno avuta fino ad oggi, che per come diceva bene il Consigliere, devono trovarla per essere compiute. Penso che da questo punto di vista, avendo cercato di rispondere alla domanda perché se sta nel documento certamente è un tema importante per la nostra Amministrazione, devo anche provare a riprendere il discorso programmatico accennato in Commissione, di coinvolgimento delle Amministrazioni locali nella fattispecie Città Metropolitana e le Province, finalizzato all'individuazione di quelle che sono le priorità.
Non è un lavoro facile, perché se il documento che precede quello che vorremmo sviluppare è datato 2001/2002 evidentemente i Consigli regionali che si sono succeduti non hanno trovato un accordo su questo metodo di lavoro. Penso sia fondamentale approcciarsi in maniera analitica e scientifica a questo problema, perché altrimenti rischiamo davvero di avere tante Amministrazioni comunali per le quali certamente la necessità del proprio Comune è superiore a tutti gli altri, ma così rischiamo di non avere un approccio concreto e di brancolare nel buio o dire sì a tutti per poi non fare niente ed è quello che vorrei evitare di fare nei prossimi anni.
Come ho proposto in Commissione, cercherei di darci un metodo nel più breve tempo possibile, cioè quello di dare dei criteri alle opere per cui le Province e la Città Metropolitana possono proporci interventi con un ordine di priorità: certamente, il tema ambientale è un criterio e il tema infrastrutturale è un altro, perché abbiamo situazioni in cui vi sono ponti in condizioni di pericolo, lo sappiamo bene, sul territorio della Città Metropolitana di Torino, ma anche sul resto del Piemonte. Ci sono situazioni in cui la viabilità non è più sufficiente per collegare ad esempio i presidi ospedalieri che stanno nascendo o che sono nati nel corso degli anni. Dobbiamo anche valutare il numero di mezzi pesanti che attraversano i nostri centri, i centri storici e il numero di mezzi nel suo complesso.
Dobbiamo, in sostanza, dare uno strumento alle Province funzionale alla scelta delle proposte progettuali da realizzare,per elaborare il tema infrastrutturale migliore da far analizzare al Consiglio che poi approverà questo documento e che sarà certamente a beneficio di questa legislatura ma credo, visto quanto è durato quello precedente, anche delle prossime.
Quindi, penso che il tema di Carmagnola comprenda un po' tutti gli elementi; riguardo agli indicatori che dovranno essere alla base di queste scelte, la Città di Carmagnola li ha quasi tutti, perché se non ha un tema infrastrutturale di ponti, certamente ha quello ambientale, certamente ha il passaggio di mezzi pesanti, certamente presenta un numero di mezzi importanti che l'attraversano: credo quindi, a sensazione, che possa essere tra le priorità della Città Metropolitana di Torino. Quindi, rappresentando la Città Metropolitana di Torino il 50% abbondante del Piemonte - anche se dal punto di vista della viabilità provinciale è un po' meno perché ha circa tre mila chilometri di strade provinciali sui 13-14 mila complessivi certamente può avere buone possibilità di essere in cima alla graduatoria delle opere da realizzare.
Detto ciò non ci basta avere una tabella. A fianco alla tabella dobbiamo mettere un metodo di finanziamento. A questo punto è importante dire che così come il primo lotto ha trovato un finanziamento - lo dico incrociando le dita - rispetto al tema delle concessioni autostradali, la Città di Carmagnola da questo punto di vista è fortunata perché lì vicino passa una strada regionale, una strada che verrà riclassificata ANAS e quindi anche il secondo e il terzo lotto, la sua prosecuzione, potrà vedere un finanziamento nell'accordo di programma ANAS, se naturalmente il Consiglio deciderà che questa sarà un'opera strategica e un'opera prioritaria per il nostro programma.
Penso di aver risposto in maniera onesta e sincera, non dicendo che certamente sarà la nostra prima opera perché altrimenti non solo prenderei in giro i cittadini e i Consiglieri di Carmagnola, ma anche andrei oltre al ruolo che è poi del Consiglio regionale nella definizione di quei criteri e quindi darei un imprimatur che non mi sembra corretto dare né su Carmagnola e né su altri territori.



PRESIDENTE

Grazie Assessore.


Argomento: Commercio ambulante

Interrogazione a risposta immediata n. 34 presentata da Magliano, inerente a "Sviluppi sull'ordine del giorno n. 3 'Stop Suk'"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
34.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Prendo atto che risposta la darà l'Assessore Ricca quando anche a lei Presidente, dovrebbe apparire chiaro che i punti sono due. Il primo è chiedere in merito a quello che abbiamo votato il 1° agosto. Il 1° agosto si è votato l'ordine del giorno n.3 presentato dal Consigliere regionale Marrone, ordine del giorno sul quale mi ero astenuto e la maggioranza vot favorevolmente. In quel documento c'era tutto il grande tema dell'abolizione del SUK così definito e si impegnava la Giunta a modificare la DGR 11 maggio 2018 n. 126830 cassando la lettera b) del comma 2 articolo 1, capo 1 del documento allegato A) che era quello che prevedeva la possibilità di realizzare mercatini sociali di libero scambio.
Il secondo punto - questo sì, è assolutamente legato all'Assessore Ricca chiedeva formalmente al tavolo provinciale sulla sicurezza, presso la Prefettura di Torino, la chiusura immediata del progetto "Balù Green" e di qualsiasi voglia esperienza di libero scambio che contravvenga alle norme regionali e nazionali vigenti.
Se l'interrogante scrive all'Assessore al Commercio, in teoria l'interrogazione si assegna all'Assessore al Commercio. Questo lo dico anche per come avrete voglia, come Ufficio di Presidenza, di gestire le interrogazioni. Se l'Assessore al Commerciano non sa cosa rispondere o preferisce far rispondere l'Assessore alla sicurezza è un'altra cosa, ma penso che l'Ufficio di Presidenza dovrebbe leggere con attenzione cosa scrive un Consigliere.
Nell'interrogazione si chiede alla Giunta Regionale e all'Assessore al Commercio se abbiano adempiuto agli impegni assunti.
Dico già, Presidente, che il sottoscritto proporrà questo "question time" tutti i martedì, fin quando continueranno i toni roboanti che ho sentito in Aula. Nel "question time" ho posto alcune questioni a mio avviso da risolvere in modo puntuale e non solo con slogan come abbiamo fatto con quell'ordine del giorno. E' una questione urgente. Come sa l'Assessore e Capogruppo in Consiglio Comunale, Ricca, ad oggi, nessuno ha spostato niente.
L'unica cosa che chiederei, Presidente, visto che è un atto con delega dell'Assessore al Commercio, se questi non risponde perché deve rispondere l'Assessore alla sicurezza? Penso vi sia un problema su come assegnate gli atti, oppure è una vostra volontà preferire far parlare un Assessore piuttosto che un altro? Mi piacerebbe capire il motivo, se non lo si ritiene adeguato, tuttavia prendo atto che la risposta la darà l'Assessore Ricca.
Anche perché, e concludo veramente, sembrava che da un giorno all'altro la Giunta avesse la competenza e la possibilità di intervenire velocemente.



PRESIDENTE

E' volontà della Giunta, ovviamente, decidere l'Assessore che darà la risposta.
La parola all'Assessore Ricca per la risposta.



RICCA Fabrizio, Assessore alla sicurezza

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Magliano per aver presentato questo "question time" che ci dà anche la possibilità di raccontare cosa sta succedendo.
I quesiti posti potevano essere preceduti magari quando il suo Gruppo, che era rappresentato in Giunta, poteva attivare le procedure per far sì che il mercato di libero scambio fosse superato, ma questo non è mai stato fatto.



(Commenti del Consigliere Ravetti)



PRESIDENTE

Manteniamo un po' di calma.



RICCA Fabrizio, Assessore alla sicurezza

Presidente, se qualcuno ha la coda di paglia, abbiamo dell'acqua per spegnere il fuoco.
RAVETTI Domenico fuori microfono ..ma come si permette? Ma stiamo scherzando? Gli Assessori rispondono alle domande non fanno altro...



RICCA Fabrizio, Assessore alla sicurezza

Togliamo il caffè dalle macchinette perché sento agitazione..



(Commenti Consigliere Ravetti)



PRESIDENTE

Consigliere, lei non si permetta più di fare queste affermazioni, poi si ricordi il recente passato.
RAVETTI Domenico fuori microfono Io non mi permetto? Ma pensa te! Siamo arrivati a cose indicibili.



PRESIDENTE

Vuole che la faccia allontanare? Forse non poteva neanche essere presente.
Continui, Assessore.



RICCA Fabrizio, Assessore alla sicurezza

Grazie, Presidente.
Quando si lavora è cosi: qualcuno ci rimane male.
Al Consigliere Magliano rispondo che stiamo provvedendo a completare i passaggi tecnici per ultimare in tutti i suoi aspetti la delibera che porti al superamento del mercato di libero scambio. Sarà mia cura, appena essa sarà firmata, venire a relazionarla in Consiglio anche durante le comunicazioni e prima dell'inizio dei lavori. Questo possiamo concordarlo insieme e volendo apriamo anche un dibattito sul come.
Per quanto riguarda invece la parte di San Pietro in Vincoli, le interlocuzioni tra l'Assessorato e la Prefettura sono costanti. E' chiaro che lì si tratta di ordine pubblico perché quella è una parte già completamente abusiva, e quindi mi permetto di ricordare a tutti che la risoluzione di quel problema non dipende dalla DGR che noi portiamo in Giunta. Quella è un'area totalmente abusiva. Ricordo che il Comune Torino più di qualche mese fa ha deliberato la cessazione del mercato di libero scambio in quell'area, spostandolo totalmente in via Carcano e la DGR che abbiamo votato tutti insieme - lei, in maniera anche molto onesta intellettualmente, non ha votato contro l'ordine del giorno del Consigliere Marrone - fa riferimento esclusivamente all'area di via Carcano. Ripeto sarà mia cura venire a relazionarla immediatamente una volta approvata la delibera.



PRESIDENTE

Grazie Assessore.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 33 presentata da Valle, inerente a "Realizzazione Casa della Salute presso il Comune di Rivoli"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
33.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Nel 2015 con la DGR n. 25 -1653 la Regione adottava gli interventi regionali e le linee di indirizzo per lo sviluppo del nuovo modello organizzativo dell'assistenza primaria attraverso la sperimentazione delle Case della Salute, intese come l'individuazione di spazi fisici dove i medici di cure primarie potevano condividere spazi, alcune risorse per la diagnostica, alcune risorse amministrative, e la Regione poteva sostenere questo tipo di intervento su tutto il territorio (peraltro, sono stati attivati una serie di accordi locali attraverso le ASL, che hanno coinvolto più o meno tutto il territorio regionale).
In particolare, in questa interrogazione ci interessa puntare l'attenzione sulla struttura di Rivoli, che è oggetto di un protocollo d'intesa tra l'ASL TO3, la Città di Rivoli e l'Assessorato alla sanità stipulato nel 2016, che individuava, appunto, la possibilità della nascita di una nuova Casa della Salute in Rivoli da situarsi nell'edificio della Casa comunale.
Nello scorso ottobre è stato emanato dal Comune di Rivoli l'avviso di manifestazione di interesse per l'affidamento dell'incarico professionale per la progettazione, la direzione dei lavori e il coordinamento sicurezza inerente la realizzazione della Casa della Salute, ma mi risulta che quest'estate (in particolare durante il mese di agosto, poi ripreso dalle comunicazioni nel primo Consiglio di settembre di quest'anno) l'Amministrazione comunale di Rivoli abbia inteso sospendere i lavori di progettazione in capo alla struttura comunale che se ne occupa, perch intende ridiscutere o bloccare la progettazione di questa struttura.
Allora, la mia domanda è se la Regione ovviamente è a conoscenza di questo ripensamento, e in quali termini si colloca, perché non abbiamo notizie più precise. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
Risponde l'Assessore Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente e grazie, Consigliere Valle per aver presentato il quesito, perché almeno facciamo luce sulla vicenda della Casa della salute di Rivoli.
Ci sono due diverse strutture che attualmente interessano il Comune di Rivoli: una è proprio quella della Casa della Salute che lei ha citato illustrando tutto il percorso anche di approvazione che ne è seguito da parte della Regione in riferimento alla congruità dei contenuti della Casa della Salute da ubicarsi nella sede comunale, previa - ci tengo a sottolinearlo - un'importante attività di ristrutturazione.
Quest'attività non si è ancora conclusa; da questo punto di vista, noi siamo ancora in attesa - non sto qui a citare tutto l'iter burocratico e normativo che ha accompagnato la vicenda - ma per quanto riguarda la Regione è tuttora valido il progetto e non abbiamo ricevuto alcuna richiesta di modifica rispetto al progetto originario, autorizzato sotto ogni profilo.
Nel frattempo, però, è partito il progetto dell'antenna pediatrica, che è una specie di "succursale (la definisco impropriamente così), ma è una derivazione della Casa della Salute originaria, che sarà operativa nei prossimi mesi. Infatti l'ASL TO3 ci ha già comunicato che tutto è pronto si tratta solo di farla partire.
Le leggo il riferimento: "Quella che sarà l'attività all'interno dell'antenna della Casa della Salute pediatrica-età evolutiva, oltre a quelle di competenza dei PDLS, si evidenziano i seguenti campi di attività: attività infermieristica pediatrica, attività specialistica quali neuropsichiatria infantile, psicologia, allergologia, cardiologia ed altre attività erogate tramite protocollo d'intesa con l'ospedale di Rivoli attività del dipartimento di prevenzione finalizzate all'educazione per l'alimentazione materno infantile". Partirà a breve (nei prossimi mesi) ed è un arricchimento del progetto originario.
Per quanto riguarda la sua domanda, siamo in attesa di comunicazione del Comune di Rivoli sul completamento dell'attività di ristrutturazione perché oggi per noi resta fermo e autorizzato il progetto originario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Centri permanenza temporanea

Interrogazione a risposta immediata n. 37 presentata da Frediani, inerente a "Situazione di Deniz Pinaroglu nel CPR di Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
37, presentata dalla Consigliera Frediani, che la illustra.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente e buon pomeriggio, Assessore.
Torniamo sul caso delle CPR di Corso Brunelleschi, che, purtroppo, negli ultimi mesi è arrivato più volte alla ribalta delle cronache per gravi episodi, non ultimo l'episodio di decesso di un ospite della struttura.
In questi giorni abbiamo avuto notizia di un. mi verrebbe da dire "detenuto", ma in realtà non sarebbe il termine corretto (perlomeno non dovrebbe esserlo), insomma di una persona che si trova reclusa in questo centro ed è in attesa di un permesso che gli consenta di uscire e raggiungere la destinazione che si era prefissato di raggiungere.
Questa persona è un blogger e un giornalista turco, che, ovviamente, è fuggito dal suo Paese soprattutto per motivi politici (perché era un avversario di Erdogan, e quindi era riconosciuto come avversario politico).
È arrivato nel nostro Paese e la sua pratica è rimasta impantanata, diciamo così, nelle pieghe della burocrazia, non solo del nostro Paese, ma anche della Grecia, perché non si capisce bene quale sia, alla fine, il Paese che ha la competenza rispetto alla sua situazione.
Fatto sta, che noi siamo a conoscenza della situazione di disagio, per usare un eufemismo, che si vive in quella struttura, anche in seguito alla testimonianza del Garante, onorevole Bruno Mellano, che ha riferito quali siano le gravi criticità di questo centro, dove le persone permangono per numeroso mesi senza conoscere bene il loro destino.
Questo giornalista, Deniz Pinaroglu, ha deciso di iniziare uno sciopero della fame. Ormai si trova da un mese recluso nella struttura e le sue condizione di salute ovviamente stanno peggiorando giorno dopo giorno (perché lo sciopero si protrae già da alcuni giorni, credo siano ormai oltre dieci) e ha annunciato di voler iniziare anche lo sciopero della sete.
Questa sua intenzione l'ha dichiarata anche durante un sopralluogo di una Deputata del Movimento 5 Stelle, Jessica Costanzo, che ha avuto occasione di incontrarlo venerdì scorso.
Noi siamo molto preoccupati per le condizioni di questa personale. Siamo preoccupati ovviamente per il suo destino, perché vorremmo capire che cosa ne sarà di lui e quali saranno le sue aspettative rispetto al suo desiderio di raggiungere un altro Paese, ma nell'imminenza ci preoccupano le sue condizioni di salute.
Sappiamo che il centro è gestito da un soggetto privato, che ha anche competenza rispetto al monitoraggio delle condizioni di salute delle persone che si trovavano all'interno della struttura. Ci chiediamo, per se non sarebbe il caso di intervenire anche dal punto di vista sanitario Vado a concludere; abbiate pazienza, ma è un tema piuttosto importante anche perché rischiamo un altro caso.
Ovviamente, spero che la situazione si risolva nel migliore dei modi, per ritengo necessario intervenire al più presto per evitare complicazioni sanitarie. Chiedo se l'Assessore intende interessarsi. Vorrei anche capire se l'ha già fatto e se intende interagire con l'ASL per chiedere un ricovero di questa persona, per monitorare le sue condizioni di salute e quindi, cercare di garantire la sua tutela.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie Presidente.
Credo sia il secondo caso di persone che soggiornano in un Centro (c'è una nutrita schiera di tipologie di questi centri) di Permanenza per i Rimpatri.
Anche negli altri casi, abbiamo sottolineato come questi centri abbiano una gestione, privata o pubblica che sia, dove anche il personale sanitario e l'assistenza sanitaria è garantita dal soggetto gestore. Pertanto, il personale sanitario, i medici, gli infermieri verificano le condizioni di salute dei soggiornanti.
Credo sia più che evidente che il Servizio sanitario regionale è escluso da questa gestione e, tuttavia, è disponibile sia a forme di intervento d'urgenza sia di assistenza ospedaliera. Qualunque genere di assistenza ci venga richiesta dal personale sanitario della struttura, noi, ovviamente la mettiamo in atto.
Non mi sottraggo alla discussione sul fatto che, in questi casi, lo sciopero della fame o della sete, insomma il disagio psicologico di questi soggetti ponga una serie di interrogativi cui ognuno di noi deve rispondere in base alla propria coscienza. Credo, però, non sia neanche possibile entrare, noi, per un trattamento sanitario obbligatorio all'interno di una struttura.
Siamo disponibilissimi a ogni forma di collaborazione, ma in primis la richiesta ci deve arrivare da quei soggetti che oggi garantiscono e tutelano la salute delle persone soggiornanti all'interno dei centri.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione a risposta immediata n. 35 presentata da Martinetti inerente a "Chiusura del Castello di Serralunga d'Alba"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 35.
Risponderà l'Assessora Poggio.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Siamo venuti a conoscenza tramite alcuni amministratori del Comune di Serralunga d'Alba, un piccolo Comune a 10-15 chilometri da Alba, in cui è situato il castello (una delle principali attrattive del Comune), che questo castello rischia la chiusura alla data del 30 settembre.
È un edificio di proprietà statale e fa riferimento al Polo museale del Piemonte. Dal 2012 è gestito dalla Barolo &Castles Foundation, che si è aggiudicata il bando per la gestione e la valorizzazione.
Ci risulta che il bando sia scaduto nel giugno 2019 e che ci sia stata una proroga fino a fine settembre. Ad oggi, la situazione sembra essere bloccata, perché non è stata rinnovata alcuna convenzione e non è stato rilanciato alcun bando.
Questa situazione ha creato la prospettiva di una chiusura anticipata rispetto alla normale routine, che prevede la chiusura nei mesi invernali.
Perché lo consideriamo importante? Perché secondo i dati divulgati relativi al 2018, oltre 17 mila visitatori hanno potuto vedere questo maniero e i dati sono confortanti, perché sono costantemente in crescita negli anni.
Serralunga è situata in una zona.



PRESIDENTE

Per cortesia, chiedo un po' di silenzio, perché diventa complicato sentire l'interrogante. Grazie.



MARTINETTI Ivano

Serralunga è situata in una zona che, nel 2014, ha ricevuto il riconoscimento dell'UNESCO. La data di chiusura coincide con l'inizio della Fiera del tartufo, che sappiamo attirare migliaia e migliaia di turisti.
Pertanto, una breve considerazione: chiudere un castello o un'attrattiva di questo tipo in quel periodo sarebbe come chiudere le spiagge di Alassio a ferragosto! Mi rifaccio anche alle parole del Presidente Cirio, che all'epoca della costituzione della Fondazione disse che i nostri castelli non hanno nulla da invidiare a quelli della Loira: bisogna solo promuoverli di più e meglio. Quelli di Barolo, Roddi e Serralunga sono i primi che attraverso la nuova Fondazione mettiamo in rete, con l'obiettivo di estendere presto il progetto a tutto il sistema dei castelli delle Langhe e del Piemonte.
Interrogo la Giunta per sapere quali azioni intende intraprendere per evitare quest'eventuale chiusura, che sarebbe veramente dannosa per il territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Poggio per la risposta.



POGGIO Vittoria, Assessora alla cultura

Grazie, Presidente, e grazie al Consigliere Martinetti.
Il Castello di Serralunga è davvero un'eccellenza. La cronistoria è già stata fatta: il castello, però, è di proprietà statale ed è gestito, come ha già ben detto lei, dalla Fondazione Barolo &Castles a seguito dell'aggiudicazione del bando di gestione e valorizzazione, fino al 30 settembre 2019.
La Fondazione ha lavorato e operato per la valorizzazione del castello garantendone l'apertura, perché questo è indubbio, il servizio di visita guidata e anche attività che hanno mirato ad incrementare i servizi per intercettare un pubblico di stranieri, gruppi familiari con bambini insomma per aumentare la fruizione.
Come ha detto bene lei, in data 23 settembre (pochi giorni fa), il Polo museale del Piemonte cui il bene si riferisce ha pubblicato un avviso pubblico di ricerca di un partner per la gestione degli immobili, che è la cosa più importante per farlo fruire, anche ai fini della sua conservazione, perché per farlo fruire ovviamente deve essere manutenuto nella maniera più opportuna possibile. Tutto questo, come previsto dall'articolo 151, comma 3, del disegno legislativo n. 50 del 2016.
Io mi sono attivata in questo modo: ho interrogato per vie brevi (si pu dire così) il direttore del Castello di Serralunga d'Alba e posso anticipare in questa sede che il MiBACT si sta attivando. Questa è già una notizia, che ci dà più speranza per procedere all'auspicata soluzione di proroga della Fondazione Barolo &Castles, per consentire, intanto l'apertura del Castello, perlomeno fino al momento dell'aggiudicazione del bando.
Per cui è mia intenzione - questo ve lo garantisco - verificare la fattibilità della soluzione prospettata che ho comunicato, anche attraverso un appuntamento operativo richiesto dagli Uffici della Direzione Cultura.
Ritengo che questo sia un iter ragionato e ragionevole per cercare di chiedere una proroga che ne permetta la fruizione il più possibile prima dell'aggiudicazione del bando.
La ringrazio e preciso che ci sarò in altri momenti per aggiornamenti.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 36 presentata da Grimaldi, inerente a "Garantire il diritto alla mensa scolastica"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
36.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come l'Assessora sa, la legge regionale 28 del 2007 "Norme sull'istruzione il diritto allo studio e la libera scelta educativa" definisce gli interventi che sostengono il diritto all'istruzione e formazione, a partire dalla scuola dell'infanzia e fino al conseguimento del titolo di studio superiore. Essa, tra l'altro, all'art. 2 inserisce l'attribuzione di benefici economici per merito scolastico, erogazione di borse di studio e di assegni di studio a parziale copertura delle spese di iscrizione frequenza, acquisto di libri di testo e trasporto degli allievi in disagiate condizioni economiche, frequentanti le scuole statali e paritarie e i corsi di formazione professionale organizzati da agenzie formative ecc. ecc. Già oggi la legge inserisce, alla lettera a) del medesimo comma dell'articolo, le attività di assistenza scolastica volte a favorire il concreto esercizio del diritto allo studio, quali i servizi di mensa trasporto e residenziali.
Per quanto riguarda gli interventi citati alla lettera e), la legge istituisce, all'art. 12, un assegno di studio erogato direttamente dalla Regione, differenziato per fasce di reddito e finalizzato alla parziale copertura delle spese.
Per quanto riguarda il servizio di mensa, citato alla lettera a), la legge demanda invece l'organizzazione del servizio alla competenza dei Comuni e il suo finanziamento alle risorse da destinare agli enti locali, cioè gli articoli 31 e 32. Come lei sa, il diritto ad una sana e buona alimentazione è sancito dall'art. 25 della Dichiarazione Universale dei diritti umani ed è fondamentale anche dal punto di vista educativo. In base a questo articolo, tutti i bambini devono godere della stessa protezione sociale, il che si riferisce quindi anche all'alimentazione.
Come lei sa, le linee guida del MIUR configurano il quadro epistemologico nel quale collocare l'Educazione Alimentare nel Sistema Educativo e, come lei sa, questa discussione è esplosa, in tutta la sua recrudescenza, sul tema della libertà cosiddetta, almeno giornalisticamente, della scelta alimentare, definita "La libertà di panino".
Con la sentenza 20504, la Corte di Cassazione ha ribaltato il verdetto 5156 emesso dal Consiglio di Stato nel 2018, stabilendo che non esiste un diritto soggettivo a portare da casa i pasti da consumare nella mensa scolastica, bensì la gestione del servizio mensa rientra nell'autonomia organizzativa degli istituti scolastici di primo e secondo grado, in attuazione dei principi di buon andamento della pubblica amministrazione.
La sentenza, tra l'altro, afferma che la scuola è un luogo dove lo sviluppo della personalità dei singoli alunni e la valorizzazione di diverse individualità devono realizzarsi nei limiti di compatibilità con l'interesse degli altri alunni e della comunità, con regole di comportamento.
Al fine di consentire alle famiglie di fruire del servizio mensa, come opportunità di educazione, secondo noi le strade sono due: attuare quanto già c'è nella legge.



PRESIDENTE

Consigliere mi scusi, sono trascorsi già quattro minuti. Prego, continui.



GRIMALDI Marco

Non c'è il timer, se non me lo dice prima.
E non lo faccia da irritato come se fosse una cosa.



PRESIDENTE

Le ho detto di andare avanti; le ho soltanto comunicato i quattro minuti.



GRIMALDI Marco

Va bene. Se me lo diceva un minuto fa finivo prima.
Delle due l'una, Assessora: se vogliamo, possiamo ristabilire il principio della legge, cioè trovare il modo, anche attraverso l'assestamento, di dare le risorse agli enti locali, anche solo per il calmieramento del servizio mensa; altrimenti noi le abbiamo proposto, anche pubblicamente un'alternativa: facciamolo attraverso una legislativa, un decreto, una conversione di una legge, facciamolo anche in Commissione istruzione, se siete d'accordo, aggiungiamo le parole "e mensa" ai cosiddetti voucher così, oltre al tema del rimborso sui libri di testo, sui trasporti sull'iscrizione e frequenza, potremmo anche aggiungere il tema delle mense.
Credo sia una doppia opportunità che avete davanti. Ci piacerebbe sapere se vogliamo intraprendere questa strada, anche per dare una soluzione vera a quello che dice la Corte di Cassazione, per ristabilire il principio che la libertà sta dentro un diritto, un diritto che è l'istruzione, ma anche a una buona alimentazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Risponde l'Assessora Chiorino.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Guardi Consigliere, io ripeto tutti i passaggi normativi che lei ha già perfettamente citato. Le posso dire che ci sono dei punti che in questo momento - e ribadisco in questo momento - sono un po' complessi e vanno sicuramente sviscerati per capire quale possa essere la strada giusta e se percorribile. Le dico percorribile perché, tra le varie ipotesi, si potrebbe pensare di prevedere uno stanziamento di risorse al capitolo regionale che finanzia gli interventi alle Province e alla Città metropolitana. Ciò che però non mi conforta, nel dire che potrebbe effettivamente essere quella la strada percorribile, è lo storico dei finanziamenti regionali dovuti alle Province: nel 2010 avevamo quasi 16 milioni di euro e nel 2018 arriviamo con cinque milioni. Abbiamo già avuto tantissimi tagli rispetto a quelle che sono, come lei ben descrive e che mi trova assolutamente d'accordo, le necessità anche di aiuto che vanno portate alle famiglie, soprattutto in un momento delicato come questo e che si proroga nel tempo.
Un'altra problematica su cui bisogna fare delle valutazioni è che l'attuale struttura dell'Assessorato, per molti versi, sta facendo fatica a reggere.
Sappiamo bene, e l'abbiamo detto anche in Commissione, che il sistema dei voucher va ulteriormente migliorato rispetto al fatto che comunque man mano dei miglioramenti ci sono stati. Ci sono delle operazioni su cui varrà sicuramente la pena di ragionare. Tutto quello che può essere un aiuto e un supporto nel diritto allo studio, ben venga che ci sia. Cerchiamo di ponderare tutto quello che va ponderato, anche avendo ben presente che al momento, soprattutto nei trasferimenti alle Province e alla Città metropolitana, le risorse disponibili finanziano gli interventi per l'inclusione degli allievi con disabilità, in particolare nel trasporto e l'assistenza specialistica ed educativa e, ahimè, sappiamo che sono già risicati in questi termini. Per cui non è esclusa alcuna valutazione per riuscire ad inserirlo; dobbiamo cercare di farlo, in modo che effettivamente sia un aiuto e sia una strada percorribile e mi auguro che eventualmente in Commissione avremo modo di parlarne più approfonditamente ed individuare, se possibile, la strada migliore.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.13 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta inizia alle ore 15.18)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

La seduta è aperta.



(La seduta inizia alle ore 15.18)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Proseguiamo la serie d'interventi ex articolo 56, comma 2 del Regolamento sulle Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale interrotti nella seduta antimeridiana.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Avrei anch'io qualcosa da dire in merito al processo di verbalizzazione.
Innanzitutto, mi preme ringraziare gli Uffici e tutto il personale per l'ottimo lavoro che viene fatto in tal senso, perché è un lavoro puntuale che richiede molto impegno e precisione. Noi Consiglieri usufruiamo dei verbali delle sedute, che servono anche come oggetto di divulgazione delle Istituzioni all'esterno.
Personalmente, arrivo dall'esperienza di un Comune, dove l'impianto anche per una questione di risorse, non era così articolato; ad esempio mancavano le riprese dei Consigli comunali, cosa che invece qui succede.
Penso che tutto questo sia molto utile per noi Consiglieri, sia per approfondire quanto è stato fatto dalle sedute precedenti, ma anche come oggetto di divulgazione nei confronti dell'esterno.
Mi capita spesso e volentieri che le persone, i cittadini e le cittadine, mi chiedano conto del mio operato all'interno delle Istituzioni e spesso questi documenti, i verbali o le registrazioni. I cittadini non sono subito preparati all'immediata fruizione della documentazione o delle registrazioni delle sedute e, quindi, io le utilizzo come divulgazione del mio lavoro e della mia esperienza all'interno del Consiglio regionale. Devo dire che, da neo eletta, ho subito fruito di questi strumenti che trovo molto utili.
Tra l'altro, ringrazio la Consigliera Canalis, che non è qui presente perché il suo discorso mi è parecchio piaciuto, sull'importanza del processo di verbalizzazione come oggetto di comunicazione con l'esterno e con il pubblico. Forse, non ho la sua esperienza però ritengo che forse avrei dovuto prendere atto prima dell'importanza di questo impianto, anche per usufruirne e per rivedere i miei interventi o, comunque, anche gli interventi dei colleghi, per poter articolare delle riflessioni più profonde e per riuscire a prendere atto dei documenti e di quanto è stato detto durante le sedute.
Pertanto, ritengo sia uno strumento molto importante, anzi noi siamo al fianco degli Uffici e dell'Ufficio di Presidenza per quanto riguarda la valorizzazione di questi documenti: riteniamo che debbano essere facilmente fruibili per il pubblico, quindi più sono visibili, più sono fruibili, più vengono divulgati e più i cittadini possono usufruirne per capire quanto succede all'interno delle Istituzioni.
Come, per esempio, ciò che sta succedendo in questa giornata, perch facciamo fatica a comunicare quanto sta succedendo qui dentro ed è meglio che rimanga agli atti dei verbali delle sedute, per spiegare, nelle prossime settimane, ciò che è successo durante questa settimana, ovvero che il Consiglio regionale si è fermato per discutere un atto che non riguarda direttamente il Consiglio regionale, ma un argomento di stampo nazionale e quindi, non vogliamo che venga strumentalizzata questa esperienza, perch dev'essere chiaro quanto sta succedendo e, secondo me, il processo di verbalizzazione va proprio in questa direzione: i cittadini non possono confondersi ascoltando le nostre parole, ma rileggendo le nostre parole sapranno benissimo quello che è successo qui dentro durante questa settimana.



PRESIDENTE

Grazie, collega Disabato.
Come già detto, riprendiamo la discussione in base all'articolo 55 comma 2.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io mi unisco alla serie di riflessioni che sono state poste per quanto riguarda l'importanza di avere a disposizione i processi verbali.
Siamo un'Assemblea legislativa e, senza partire tanto dall'alto, partendo dalle più elementari forme di associazione, appunto, le associazioni ovvero, enti in cui una serie di cittadini si riuniscono per fare determinati tipi di attività, a seconda degli scopi associativi, già da lì il verbale che viene redatto è fondamentale per una serie di motivazioni soprattutto da dirimere quelle che sono le questioni all'interno delle discussioni fra i soci riguardo ciò che è stato deliberato nei verbali precedenti.
Io che sono stato presidente di diverse associazioni, addirittura mi facevo scudo del verbale in quanto il verbali era a garanzia non solo per tutti i soci, ma anche per il Presidente, per essere certi che la volontà degli associati fosse esattamente quella che era stata espressa nella seduta che era stata registrata dal segretario che steso il verbale. Qui certo il lavoro è molto più preciso, è molto più scrupoloso e di questo ringrazio gli Uffici.
Inoltre, vorrei far notare che la scorsa volta si era parlato di vitalizi e abbiamo approvato la legge sul taglio dei vitalizi approvata all'unanimità dal Consiglio regionale, ma diversi Consiglieri hanno fatto anche dei ragionamenti, condivisibili o meno, ma che è giusto che i cittadini abbiano la possibilità di andare a riprendere.
Qualcuno potrebbe dire che ci sono i processi verbali e che il Consiglio regionale viene ripreso e c'è la possibilità di andare a rivedere tutto quello che è stato detto all'interno del Consiglio regionale. Sì, è vero se si hanno diverse ore di tempo da dedicare alla visualizzazione del Consiglio regionale in replica, questo invece non può essere un discorso per chi ha la necessità di andare a recuperare una determinata posizione di un Consigliere che scorrendo il processo verbale in pochi secondi, se sa dove andare a guardare, e in qualche minuto se, invece, ha bisogno di una lettura più approfondita, in poco tempo ha la possibilità di andare a recuperare quello che è il pensiero del Consigliere al quale ha deciso di attribuire la preferenza o al partito politico che ha deciso di votare.
Anche per il lavoro del Consigliere è estremamente importante il processo verbale proprio per tutte quelle attività di comunicazione fra maggioranza e opposizione che possono riguardare le diverse posizioni tenute in Aula dai Consiglieri la volta precedente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Voglio fare anch'io due ringraziamenti: uno è rivolto al Consigliere Bertola per aver sollevato questa problematica che, come abbiamo sentito dagli interventi che si sono susseguiti, è più importante di quello che pu sembrare all'apparenza.
Un altro sentito ringraziamento va a tutte quelle persone che operano per farci pervenire i verbali. Il Consigliere Sacco ha usato delle parole che condivido assolutamente. Il verbale è una garanzia, lo usiamo anche nelle riunioni più semplici, quelle fra attivisti quando ci si trova incontra.
Così non si incorre in malintesi del tipo: "si era detto", "avevamo deciso di fare che.". Si scrivono due righe, si fa una sintesi, si scrivono le decisioni a testimonianza di quanto avvenuto.
Anch'io mi associo alla richiesta di altri Consiglieri sul fatto che non si possano reperire sull'intranet. I verbali devono essere fruibili non solo da noi Consiglieri per una verifica del nostro lavoro e di quello dei nostri colleghi o dei nostri avversari politici, ma proprio anche dai cittadini.
Ho apprezzato molto l'intervento del Consigliere Sarno quando, avvalendosi dell'enciclopedia Wikipedia, ha esposto cosa dovrebbe significare la trasparenza. Questi verbali sicuramente ci semplificano il lavoro perch succede in diverse occasioni che attivisti, amici, colleghi e simpatizzanti, magari leggendo delle notizie apparse sui giornali dove spesso il titolo è fuorviante rispetto al contenuto, possono verificare direttamente dai verbali quello che ha detto un Consigliere di stessa appartenenza politica o anche avversario.
Grazie ancora al Consigliere Bertola per aver affrontato questa importante discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Salizzoni, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
Sapete, da lungo tempo io sono tifoso del Consigliere Chiamparino e quindi mi associo all'autocritica che lui stesso ha fatto, di non avere mai valutato a sufficienza l'importanza dei verbali. In effetti mi ero convinto che fosse proprio così, di verbali ne avevo letto solo qualcuno (ho fatto il Consigliere comunale in piccole realtà), ma non ho mai dato grandissima importanza a quanto si era detto perché davo troppe cose per scontate.
Mi sono reso conto solo dopo che, in realtà, ho passato una vita a leggere e a fare verbali. Verbali medici, verbali operatori,i fondamentali perch servono non soltanto per evitare guai medico-legali, ma servono per spiegare bene ai colleghi cui sono indirizzati questi verbali, lo stato del paziente: cosa si è fatto e cosa si potrà continuare a fare per trattare al meglio una certa situazione.
Scusatemi il paragone se passo dall'ambito medico a quello del Consiglio regionale. Credo che qui si debba fare la stessa cosa e faccio autocritica per non averla, fino ad ora, mai valutata a sufficienza. In particolare essendo un componente dell'Ufficio di Presidenza, penso che debba fare io stesso molta, ma molta più attenzione a questo aspetto. Ho cominciato a rendermi conto dell'importanza della cosa nei momenti in cui sono arrivati i primi ordini del giorno di cui, dico la sincera verità, capivo poco all'inizio. Non è la materia che ho trattato per tanti anni e solo ad un certo punto mi sono reso conto, forse già troppo tardi, quanto lavoro venisse richiesto agli Uffici per fare quegli ordini del giorno così specifici, così dettagliati e, soprattutto, fatti in modo tale che, anche uno come me, assolutamente fuori dalle competenze fino a quel momento arrivasse, alla fine, a comprenderli e a capirli e, ad un certo punto anche a discuterli, a poterne parlare con i colleghi dell'UdP, ma anche con i colleghi del Gruppo e dell'opposizione di cui faccio parte.
Ad esempio, non mi ero reso conto che questi ordini del giorno andassero trasferiti e, comunque, comunicati a tutti i colleghi della minoranza che hanno cominciato giustamente a rimproverarmi del fatto che io non li trasmettessi loro. Era loro preciso dovere e loro preciso diritto avere a disposizione questi verbali su materie che, talvolta, non erano così ben conosciute da me.
Alla fine sono arrivato a comprendere che il termine verbale non è un termine spregiativo, tutt'altro, è un termine importante che bisogna imparare e che bisogna apprezzare. Apprezzare soprattutto il lavoro che sta dietro a quel verbale redatto con tanta attenzione e con tanta cura.
Prendo qui in Consiglio un impegno formale nel darmi molto più da fare e nell'impegnarmi a leggere con più attenzione e a discutere anche quegli aspetti che non conosco o che non sono arrivato a conoscere sino ad ora; a discuterli con i colleghi del mio Gruppo e con i colleghi della minoranza metterli a confronto anche con altri colleghi, in particolare su alcuni temi come quello sulla sanità. Questo sarà fondamentale e posso assicurare che lo farò. Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio dell'apporto tecnico e scientifico che porta sempre alla nostra attenzione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente e un saluto ai colleghi.
Non ho potuto ascoltare l'intervento questa mattina del Consigliere Bertola e me ne scuso, ma sono stato vittima di un incidente domestico, per cui ho dovuto ricevere le cure necessarie per poter partecipare ai lavori del pomeriggio.
Mi pare che non capiti spesso che in un'Assise, sia di Consiglio regionale sia di Consiglio comunale sia di Consiglio provinciale, per non citare quelle più alte del Parlamento, che si faccia un'approfondita discussione sul tema dei processi verbali, che, all'apparenza - ma solo all'apparenza - potrebbe sembrare una discussione ostruzionistica. Solo all'apparenza. Perché, in realtà, non lo è? Perché come diceva prima il collega Avetta - noi ne sappiamo qualcosa frequentando le aule dei tribunali - noi esistiamo perché ci sono i verbali. Altrimenti, noi non esisteremmo, né come Consiglio né come Commissioni né come cause. Il verbale non è un dato di forma, né un dato accessorio: è un dato di sostanza, è un dato fondamentale.
Mi sento anche di poter dire, per l'esperienza che ho maturato in questi anni nell'ambito di un'assise comunale, che sono rimasto francamente colpito dall'efficienza degli Uffici della Regione e dalla puntualità con cui vengono redatti i verbali, sia delle Commissioni sia del Consiglio, e anche dalla capacità di pubblicizzare, come veniva detto prima, la nostra attività attraverso il processi verbali, che, ovviamente, essendo di natura istituzionale, hanno un contenuto oggettivo.
Tutti noi informiamo gli elettori del Piemonte della nostra attività ma ciascuno lo fa guardandola, ovviamente, dal proprio banco, dal proprio Gruppo o dalla propria parte politica. In realtà, è fondamentale che sia l'istituzione a poter dare notizia e sostanza alle cose che facciamo in seno a questo Consiglio e alle Commissioni, ma anche a darne una corretta comunicazione.
Certo, si può sempre migliorare, è ovvio, per cui apprezzo l'impegno in tal senso che il Vicepresidente Salizzoni ha garantito di mettere in seno all'Ufficio di Presidenza. Ma mi sento di poter dire che per quanto riguarda la Regione Piemonte, per l'esperienza di questi pochi mesi, ci sia, da questo punto di vista, un bagaglio di professionalità di tutto riguardo e di tutto rispetto.
Colgo anche l'occasione, quindi, per ringraziare tutti i dipendenti che si prodigano nel loro lavoro e si occupano di questo importante e vitale settore per la nostra istituzione. Grazie.



PRESIDENTE

La Presidenza le augura una pronta guarigione per l'incidente domestico.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lanzo; ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
In effetti, la questione dei verbali in questa seduta è davvero fondamentale, perché finalmente potremo regalare ai posteri quelli che sono stati gli interventi sinora svolti dall'opposizione.
Sarebbe bello, poi, far leggere effettivamente questi verbali - redatti in maniera perfetta, pedissequa, parola per parola - ai vostri elettori: ne guadagnerete sicuramente.
Detto questo, intervengo sulla questione relativa alla questione pregiudiziale posta in essere dal Presidente Grimaldi sulla costituzionalità. Perché mi sembra, Presidente, che si possano discutere congiuntamente, visto che sono state aperte tutte e due.



PRESIDENTE

Si intendeva chiudere questa parte, ma penso che sia stata conclusa la richiesta.



LANZO Riccardo

Allora regalerò ai posteri il mio intervento sulla questione pregiudiziale in un secondo momento, così finiamo di discutere l'annosa questione dei verbali: vi stiamo ascoltando con assoluta attenzione.



PRESIDENTE

Stavo dicendo che sono terminate le richieste d'intervento di questo emiciclo. Non penso e non so se qualche altro Consigliere vuole relazionarsi o interagire in merito alla richiesta sull'articolo 55.
Terminata, quindi, la parte relativa all'articolo 55, faremo una valutazione, come Ufficio di Presidenza, sulla specificità che, da Regolamento, avete legittimamente sollevato.
Però, indubbiamente, invito tutti coloro che non hanno avuto la possibilità, o che non hanno una lunga esperienza come il sottoscritto e il Presidente Chiamparino, che invece abbiamo potuto vedere all'opera gli operatori stenografici con il sistema Michela, di visionare il sistema stenografico sul canale Youtube, oltre che in qualche museo.
Come dicevo, faremo una valutazione attenta, però mi sembra che fino ad oggi non ci siano state questioni o problemi sulla rendicontazione puntuale delle sedute.
Indubbiamente, come ho detto, faremo un'approfondita valutazione magari anche con l'apporto tecnico di altri Consiglieri (e non solo dell'Ufficio di Presidenza) per migliorare tutto il sistema.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Richiesta di questioni pregiudiziali e sospensive e questioni preliminari (articolo 71 del Regolamento)


PRESIDENTE

Proseguendo i nostri lavori, in funzione all'articolo 71 del Regolamento, c'era la richiesta di questioni pregiudiziali.
Ai sensi del comma 2, tutte le questioni hanno carattere incidentale.
La discussione non può proseguire prima che il Consiglio si sia pronunciato su di esse. Su tali questioni, può parlare soltanto un Consigliere per ciascun Gruppo consiliare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Poiché questa vicenda, ovviamente, è molto importante per noi, pu inoltrare a tutti i Consiglieri la nostra lettera (magari pubblicandola anche sulla Intranet), in cui spieghiamo i passaggi, visto che non sono riuscito a finire il senso della nostra richiesta dal momento che era terminato il tempo per l'illustrazione? La materia è molto tecnica, come avrà capito, e poiché ci sono alcune sentenze della Consulta, mi piacerebbe almeno che tutti i colleghi le avessero in mano. Grazie.



PRESIDENTE

Assolutamente. Stanno caricando nel supporto Infoaula la lettera.
In riferimento all'articolo 71, ha chiesto la parola il Consigliere Lanzo; ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Semplicemente, la questione posta dal Presidente Grimaldi in merito alla inammissibilità o, comunque, alla incostituzionalità del quesito referendario proposto, è a sua volta inammissibile e irricevibile, per due ordini di ragioni: una di carattere pregiudiziale, l'altra nel merito.
Pregiudiziale, semplicemente perché non può essere richiesto in questo modo e nella maniera in cui è stata richiesta dal Presidente Grimaldi una questione di costituzionalità.
La legge, quindi la Costituzione, prevede esplicitamente l'iter per la richiesta di costituzionalità in merito ad atti che sono leggi o atti aventi forza di legge. La richiesta è stata posta, ma poi, di fatto, non si chiede come vuole essere conclusa in questa sede, se non con un parere immagino - richiesto agli Uffici, che di per sé non può essere fatta perch non può essere investito né il Consiglio regionale né alcun altro tipo di Ufficio, se non la Corte Costituzionale stessa, di una questione pregiudiziale di questo tipo.
Ma vado oltre, perché non è soltanto la modalità in cui è stata posta, che già di per sé dovrebbe rendere irricevibile e inammissibile la questione ma la base giuridica posta alla richiesta di incostituzionalità del quesito referendario circa un'incertezza secondo il Consigliere Grimaldi di quelli che sono, ad esempio, i confini ridisegnati dei collegi, addirittura c'è giurisprudenza costante e costituzionale che non prevede alla Corte Costituzionale stessa di entrare nel merito di una legge che, una volta abrogata o parzialmente abrogata, ha delle situazioni che possono ritenersi effettivamente incerte, ma che rientrano in un compito, ad esempio con delega al Governo, di ridisegnare questi confini.
Pertanto, la questione posta, a mio modesto parere, Presidente, non dovrebbe neanche essere discussa in questa sede, però giustamente diamo spazio anche a questioni che non dovrebbero essere poste, così come sono state messe. Per carità, sicuramente in un'assise di questo genere oggi ha più senso una richiesta di pregiudiziali di questo tipo rispetto alla questione dei verbali, ma tant'è; ovviamente, la richiesta o un'eventuale richiesta di parere o di consulto di qualunque tipo che non sia l'iter previsto dalla legge non può essere fatta.
Pertanto, la richiesta avanzata dal Consigliere Grimaldi va assolutamente rigettata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valle.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Non vorrei mettere in difficoltà il collega Lanzo, ma è il collega Lanzo che si sbaglia. Vado a leggergli l'articolo 71, comma 3, del Regolamento del Consiglio regionale, che riguarda precisamente le questioni pregiudiziali.
L'articolo 71, al comma 3, recita: "In caso di concorso di più pregiudiziali, il Consiglio procede a distinguere quelle di legittimità costituzionale e statutaria da quelle di merito e su ciascuna categoria si procede a un'unica discussione, con le modalità di cui al comma 2." eccetera.
Con ciò, mi pare abbastanza evidente che sia possibile, nelle questioni pregiudiziali - che arrivano prima delle questioni preliminari, che affronteremo dopo - la possibilità di sollevare da parte dei Consiglieri non una, ma anche più questioni pregiudiziali legate alla costituzionalità delle proposte che vengono portate in quest'Aula.
E pertanto, la richiesta del collega Grimaldi è assolutamente legittima anzi, dal punto di vista del merito che pone (adesso dirò anche qualcosa su questo) secondo me va a cogliere alcuni elementi salienti che forse non saremmo in grado di dirimere noi, qua, in maniera definitiva, ma sui quali mi pare giusto interrogarsi nel momento in cui abbiamo deciso di sacrificare quattro giorni dell'attività di Consiglio a occuparci di questo tema così importante, su cui siamo pressati in maniera così importante dai nostri concittadini.
E vengo al merito delle questioni di costituzionalità che sollevava il collega Grimaldi, perché è vero - come sappiamo tutti - che giurisprudenza costante della Corte Costituzionale ci richiama al fatto che le leggi elettorali devono sempre essere immediatamente applicabili e che qualunque intervento referendario o meno su queste deve comunque lasciare immediatamente applicabile successivamente una norma. Quindi, è evidente che un referendum non può lasciare il nostro ordinamento istituzionale senza uno strumento che ci consente immediatamente di andare al voto. Ed è vero anche che questo dubbio persiste nel momento in cui noi andiamo a eliminare la quota proporzionale (così mi pare di intuire dalla delibera che ci proporrete) dalla legge elettorale ora vigente.
È vero che il testo prevede una delega permanente al Governo per il ridisegno dei collegi, ma è vero anche che sulla legittimità di una delega permanente innanzitutto è possibile sollevare delle perplessità, se non altro, ed è comunque un fatto che una delega permanente non contiene necessariamente l'obbligo per il delegato ad agire. Quindi, è evidente che è possibile (concludo prima dei tre minuti), nel caso in cui questa proposta di referendum venisse approvata, nella delegatissima ipotesi i cittadini dovessero esprimersi a favore della proposta referendaria che viene presentata oggi, che non è detto che il Governo eserciti poi questa delega sulla cui legittimità ci sarebbe tanto da dire e quindi noi ci potremmo trovare in una situazione in cui non abbiamo i collegi disegnati pronti per andare al voto al momento della bisogna.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
In merito a questo, rimane il fatto che, nel caso di risultato favorevole del referendum proposto (mi collego a quanto diceva poc'anzi il Consigliere Valle), non vi sarebbero i confini dei collegi uninominali necessari per poter procedere al rinnovo delle Camere in ogni momento dovesse esservi la necessità. Occorrerebbe, infatti, attendere la determinazione dei collegi dando attuazione alla disposizione di delega, una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presentare della Repubblica, che dà atto del risultato favorevole del referendum abrogativo.
E, come è noto, l'esercizio della delega legislativa non è costituzionalmente vincolato nel nostro ordinamento, cosicché potrebbe spirare il termine per il suo esercizio senza che un decreto legislativo di rideterminazione dei collegi venga adottato o potrebbero, in ogni caso insorgere ragioni tali da non consentire l'esercizio della delega.
Vi sarebbe, quindi, un'incertezza normativa successiva all'esito referendario, che appare in contrasto con i principi cardine da sempre espressi dalla Corte Costituzionale (questo è un punto importante) relativamente alle necessità che la proposta di cancellazione non esponga un organo costituzionale o di rilevanza costituzionale alla eventualità anche soltanto teorica, di paralisi di funzionamento.
Questa è la sentenza n. 29 del 1987 e la n. 47 del 1991, che i giuristi in aula avranno avuto modo di conoscere e approfondire.
Relativamente al referendum abrogativo, ex articolo 75, si ricorda che la decisione sulla legittimità e conformità alle norme di legge delle richieste referendarie spetta, ai sensi dell'articolo 32 della legge 352/1970, all'Ufficio Centrale costituito presso la Corte di Cassazione decisione che deve avvenire non oltre il 15 dicembre con ordinanza definitiva, per le richieste presentate entro il 30 settembre.
Successivamente, non oltre il 20 gennaio dell'anno successivo, deve avvenire la deliberazione in camera di consiglio da parte dalla Corte Costituzionale, cui spetta la cognizione dell'ammissibilità della richiesta.
La Corte Costituzionale decide, con sentenza da applicarsi entro il 10 febbraio, quali, tra le richieste, siano ammesse e quali respinte, perch contrarie al secondo comma dell'art. 75 della Costituzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
In relazione a quanto introdotto dal collega Grimaldi, siamo un po' stupiti dell'improvvisa conversione di Salvini rispetto al maggioritario, dal momento che sostenne con forza il "no" al referendum costituzionale bocciando e travolgendo la legge maggioritaria stessa, cui adesso cerca di dare nuovo spazio.
Mi rifaccio alle parole del costituzionalista Stefano Ceccanti, per commentare, da un altro punto di vista, quanto già detto dal collega Marco Grimaldi.
"Questa conversione repentina deve fare i conti con una rigorosa giurisprudenza costituzionale sui referendum elettorali, che richiede un sistema immediatamente operativo, di modo che si possa votare anche senza nessun intervento successivo del Parlamento. In caso di quesito abrogativo che volesse eleggere tutti i deputati e tutti i senatori col sistema uninominale maggioritario, occorrerebbe disporre subito di 630 collegi per la Camera e 315 per il Senato, mentre ne esistono solo 232 e 116, e nessuno è in grado di crearli, anche perché la delega varata con la legge Rosato è scaduta.
I referendum di Pannella, cui Calderoli dice di essersi ispirato, furono infatti dichiarati inammissibili. Funzionò solo il referendum Segni del 1993, perché non cambiava il numero dei collegi che preesisteva, ma solo il quorum; e quello Segni del 1999, perché lasciava anche esso inalterato il numero dei collegi, limitandosi a sostituire, per la parte restante l'assegnazione proporzionale con quella dei migliori eletti nei collegi. Ne può servire allo scopo la delega contenuta nella leggina 51 del medesimo Calderoli, sia perché essa entrerebbe in vigore solo dopo quella della riforma costituzionale sul numero dei parlamentari, sia perché l'esercizio concreto della delega sarebbe comunque successivo al giudizio di ammissibilità".
Questa è un'ulteriore argomentazione, non solo a sostegno di quanto detto dal collega Grimaldi poc'anzi, ma anche al vicolo cieco nel quale ci stiamo infilando seguendo questo percorso e dedicando tutto questo tempo all'argomento.
Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
In collaborazione con i colleghi delle altre Regioni che si sono trovate ad affrontare questo testo abbiamo elaborato un documento che contiene un parere. Ne leggo solo alcuni passaggi, poi penso che nelle prossime ore nelle prossime giornate e nelle prossime serate avremo modo di approfondire l'intero documento.
"Il complesso normativo che residuerebbe dall'abrogazione referendaria all'esame del Consiglio regionale non sembra rispettare i rigidi presupposti di ammissibilità che la giurisprudenza della Corte Costituzionale ha tracciato, con riguardo all'autoapplicatività della cosiddetta normativa di risulta, per tale intendendosi l'idoneità di quest'ultima ad assicurare, in ogni momento, il rinnovo delle due articolazioni, articolazioni di cui si compone l'organo costituzionale del Parlamento. In particolare, nella fattispecie in esame, l'operatività della normativa di risulta parrebbe preclusa dalla mancanza dell'impianto normativo elettorale della ripartizione del territorio in collegi maggioritari, già disegnati e utilizzabili, ciò che, come precedentemente affermato dalla Corte, renderebbe inammissibile il quesito referendario".
Questo è soltanto uno dei numerosi aspetti elencati all'interno del documento che avremo modo di approfondire, ma qui il tema è se noi intendiamo veramente portare avanti la discussione e, stante i numeri presenti in Consiglio, l'approvazione di un quesito referendario che probabilmente sarà poi considerato incostituzionale. Il tutto dopo aver occupato, per quattro giorni, l'Aula del Consiglio regionale.
Noi stiamo per depositare numerosi emendamenti, perché questi non sono gli unici difetti che abbiamo trovato nel vostro documento; quindi, prima di pensare ai verbali che leggeranno i piemontesi, forse dovreste pensare al documento che volete approvare in Consiglio regionale. Di questo dovrete rendere conto ai cittadini piemontesi, innanzitutto perché è un documento che sono convinta non interessi più di tanto i cittadini piemontesi altrimenti vi sareste montati i vostri gazebo verdi e avreste raccolto le firmette, anziché occupare per quattro giorni l'Aula del Consiglio, perch non è così che funziona quando si vuole interpellare i cittadini.



PRESIDENTE

In base al comma 3 dell'art. 71 "In caso di concorso di più pregiudiziali il Consiglio procede a distinguere quelle di legittimità costituzionale e statutaria da quelle di merito; su ciascuna categoria si procede ad un'unica discussione, con le modalità di cui al comma 2, e quindi a due votazioni separate".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, devo porre una questione preliminare in base all'art. 71, ma al comma 5. Mi dica lei come posso porla.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Quelle preliminari sono successive; adesso siamo alle pregiudiziali di costituzionalità e di merito. Non ce ne sono. Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Per quanto sia contento che tutti i colleghi di minoranza abbiano letto attentamente la lettera, almeno due Consiglieri hanno aggiunto, a quei limiti di costituzionalità, altri due fattori, fra cui la descrizione, non solo delle caratteristiche dei Collegi, ma il fatto che nell'allegato non ci sia alcuna cartografia.



PRESIDENTE

La questione è a verbale, poi ricordo che era una legge delega al Governo sulla formazione dei collegi e successivamente, nell'eventualità si formulasse il referendum e dovesse passare, il Governo avrà la stessa delega per formare i collegi e con la cosiddetta cartografia, carta alla mano, dovrà studiare e fare le valutazioni, com'è stato fatto con il Rosatellum.



GRIMALDI Marco

Quindi, per il discorso d'Aula, finita questa parte sulla costituzionalità c'è un parere del Consigliere Lanzo che.



PRESIDENTE

Si prosegue con quelle di merito..



GRIMALDI Marco

E poi, al massimo, alla fine si fanno delle votazioni.. Ci spieghi un attimo.



PRESIDENTE

Le votazioni sulla questione pregiudiziale si fanno adesso: seguiranno quelle di merito, sulle sospensive e sulle preliminari.
Prego, Presidente Ravetti.



RAVETTI Domenico

Le chiediamo un minuto di sospensione, senza uscire dall'Aula.
Ci fermiamo qui un minuto.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.59 riprende alle ore 16.04)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Quando le chiedevo - fuori verbale - se non era il caso di fare un intervento a favore e uno contro, ho sentito che il collega Lanzo era contrario, ma volevo capire se l'orientamento della Giunta, ma soprattutto della maggioranza, fosse lo stesso, visto che è stato espresso in un solo intervento, e se tutti i dubbi sulla costituzionalità dell'atto, che comunque sono previsti nelle nostre richieste preliminari, di fatto vengono demandate in altre sedi e non c'è nessuna volontà di discutere nel merito, dal momento che avete già respinto l'ipotesi di discutere in Commissione quella del Consigliere Bertola. É così? Cioè, chiedo.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

No, è che non hai parlato a nome di Forza Italia e di Fratelli d'Italia. Non l'hai detto a verbale e volevo sapere se è così o no.



PRESIDENTE

Come ogni per Consigliere di minoranza o di questa parte di emiciclo è legittimo fare richiesta di interventi, penso lo sia anche dalla parte della maggioranza o di quella parte di emiciclo.
Indìco la votazione palese sulla pregiudiziale di costituzionalità sull'incertezza normativa successiva all'esito referendario, a prima firma Grimaldi.
Il Consiglio non approva.
Passerei all'esame della proposta di deliberazione n. 10.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente Ravetti.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Se nessuno alza la mano, io proseguo.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
L'articolo 71, che non leggo tutto per intero, al quinto comma dice che ".è inoltre facoltà di ogni Consigliere presentare al Presidente del Consiglio questioni preliminari, ossia attinenti alla conduzione dei lavori del Consiglio". In base a questo comma dell'articolo, Presidente, devo porre alla sua attenzione e all'attenzione dei colleghi del Consiglio una questione preliminare che solo in parte abbiamo trattato questa mattina e quindi, è forse bene entrare un po' più nel dettaglio di quanto capitato la scorsa settimana.
Lei ci ha convocati, Presidente Allasia (anche perché il Presidente Cirio non lo vedo), in Capigruppo a discutere sulla programmazione, dopo peraltro aver partecipato ai lavori di diverse Commissioni, nelle quali, in precedenza, avevamo provato ad individuare un percorso più o meno condiviso, per mettere in calendario qualche confronto di natura programmatica. Noi siamo venuti, opposizione e maggioranza, a discutere di questo; tra l'altro, proprio su proposta di alcuni Presidenti di Commissione di maggioranza, eravamo anche disponibili, in quella Capigruppo, ad affrontare le settimane successive, compresa questa. Non dimentico la Giunta per il Regolamento in questa settimana, dove avremmo dovuto affrontare la questione Autonomie, che il Presidente Cirio e tutta la Lega avevano posto alla nostra attenzione sin dal principio e anche lei Presidente, anche nel suo discorso d'insediamento.
In quella Capigruppo la guida politica della maggioranza, il collega Preioni, dopo un paio di minuti ha invitato la Presidenza a dedicare più Consigli regionali per approvare la PDCR, oggi all'o.d.g.
Presidente, insomma, se non è una questione preliminare questa! Siamo l'unica Regione dove non si è passati in Commissione per una verifica appropriata di tutto, comprese tutte le questioni, non soltanto quelle preliminari. Ci sarebbe piaciuto, com'è capitato in altre Regioni anziché ascoltare gli interventi di insigni colleghi, ascoltare quelli di insigni costituzionalisti rispetto al quesito referendario. Ciò non è capitato, per cui, Presidente, la questione che le pongo è la seguente: rinvii questo dibattito, si torni in Capigruppo e si permetta a questo Consiglio di riprogrammare i propri lavori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lanzo.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori.
La richiesta preliminare è inammissibile in quanto già discussa come pregiudiziale oggi, quindi.



(Commenti fuori microfono)



LANZO Riccardo

.quindi, di fatto, Presidente, a mio avviso non va neanche portato in discussione un argomento di questo genere. È già stata superata, con una discussione ampia su una questione pregiudiziale per riportare in Commissione.



(Commenti fuori microfono)



LANZO Riccardo

.riportare in Commissione questa PDCR; questione che di fatto è già stata respinta. Non è una questione che può essere ulteriore oggetto di discussione.



PRESIDENTE

È la Presidenza che, eventualmente, fa la valutazione.
La posso interpretare come una valutazione contraria alla richiesta.
Non ho altri interventi.
La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Rispetto alla questione preliminare, Presidente, voglio fare rapidamente una considerazione. Il referendum abrogativo, all'articolo 75 della Costituzione, riserva l'iniziativa referendaria o al fatto che ci siano 500 mila elettori raccogliendo il consenso dei quali si arriva all'iniziativa Di referendum. Non mi sembra che siamo in questa circostanza ed è, tra l'altro, una circostanza che rammarica se non altro questa parte dell'Aula.
Vuole dire che in questo dibattito stiamo ragionando nel Palazzo, ma distanti dai cittadini. I cittadini non sono stati coinvolti in questa decisione e non sono stati neanche richiesti.
In seconda battuta abbiamo visto la possibilità, invece, di richiedere, da parte di cinque Regioni, il referendum stesso e di questo stiamo discutendo. Noi ci troviamo in Aula a ragionare sull'argomento, ma volevo fare una rapidissima carrellata sulle altre Regioni perché se una di queste, anche solamente una di queste, non arriva a conclusione del percorso, è inutile che le altre dedichino tempo all'argomento.
Ho già fatto un quadro di quale sia la situazione in Regione Abruzzo questa mattina, quando ho richiamato il fatto che presumibilmente non c'è una maggioranza sull'argomento. Dalla Regione Liguria arrivano notizie che costituzionalisti di livello e di rilievo stanno cassando o, quanto meno si dimostrano non favorevoli alla proposta e, come stiamo dicendo da questa parte dell'emiciclo, si pronunciano per un'incostituzionalità di questa richiesta. In Sardegna e in Basilicata, altre due Regioni coinvolte, gli stessi Consigli regionali stanno rinviando i termini. Se non altro, su quattro Regioni coinvolte, siamo indietro nei lavori e sapendo che si deve risolvere la questione per il 30 settembre, ci domandiamo se esisteranno alla fine di questa settimana, i presupposti perché questo referendum sia avviato. Ancora una volta richiamiamo il Presidente e i colleghi della maggioranza a ragionare sull'argomento e sul vicolo cieco - ripeto per l'ennesima volta - nel quale si stanno infilando. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Fin dal giorno dell'insediamento abbiamo rimarcato come lo strumento principale di garanzia e tutela delle opposizioni sia il Regolamento e noi effettivamente, da questa mattina, stiamo seguendo passo passo il Regolamento, utilizzando tutti gli strumenti che il Regolamento ci mette a disposizione per svolgere un dibattito il più possibile sereno e collaborativo. Noi ce la stiamo mettendo tutta cercando di rimanere nella cornice che il Consiglio regionale si è dato per garantire che i lavori proseguano nella maniera più corretta.
La seconda garanzia è il Presidente, in quanto garante anche del rapporto tra maggioranza e opposizione. La pregherei di non farsi scavalcare: nel momento in cui un Consigliere regionale pone una questione preliminare, e il parere sull'ammissibilità o sulla possibilità di discutere viene dato da un Consigliere della maggioranza, mi viene da dire che si sta prendendo delle prerogative che non gli appartengono. Avrà tutto il nostro sostegno nella misura in cui riuscirà a garantire il corretto funzionamento dell'Aula e applicare quelle che sono le sue prerogative di intervento.
In merito al tema sollevato dal Consigliere Ravetti, non posso che concordare con quanto detto. Noi abbiamo assistito ad una Conferenza Capigruppo a dir poco surreale. Avevamo già una programmazione dei lavori tra l'altro con dei contenuti piuttosto importanti, addirittura con appuntamenti con dei soggetti istituzionali esterni al Consiglio e, di punto in bianco, ci siamo visti recapitare tra capo e collo questo testo con l'imposizione non solo di discuterlo non in Commissione ma direttamente in Consiglio ma, addirittura, di approvarlo in tempi brevi cancellando tutta la programmazione e imponendo delle sedute di Consiglio, addirittura in seduta serale. Le sedute serali, da quando sono in Consiglio regionale e sono al secondo mandato da Consigliera (ho avuto anche un'esperienza precedente nello staff del Gruppo regionale) le ho viste soltanto in occasione della discussione del bilancio.
Se vogliamo, possiamo anche citare l'altro caso limite, l'approvazione della legge n.4 del 2011, ma anche in quel caso si potevano evitare sedute serali, tant'è che se non sbaglio si è arrivati al contingentamento.
E' una procedura sicuramente anomala e decisamente poco rispettosa delle opposizioni. Noi non possiamo fare altro che utilizzare tutti gli strumenti che il Regolamento ci offre, appellarci al ruolo di garante del Presidente del Consiglio e continuare a far presente le nostre osservazioni rispetto al testo presentato. Entreremo ovviamente più nel dettaglio quando illustreremo i nostri emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Come ha fatto la Consigliera Frediani, prima di ipotizzare qualsiasi altra vicenda preliminare, vorrei discutere - visto che si può intervenire un Consigliere per Gruppo - sulla questione preliminare posta dal Consigliere Ravetti. Intervento che posso fare perché così scrive il Regolamento.
Se la richiesta iniziale del Consigliere Bertola era quella di riportare la discussione in Commissione, quella del Consigliere Ravetti era riportarla alle funzioni della Conferenza dei Capigruppo. Non vogliamo fare in questo caso il toto Regioni, lo faremo magari più avanti, quando discuteremo concretamente se ci sono anche i presupposti per andare avanti, ma ve ne siete fregati sulle Commissioni e ve ne fregate sul tema della costituzionalità.
Perché vi invitiamo a riflettere e a riportare la discussione in Conferenza Capigruppo? Intanto ci sono delle evoluzioni, e poi perché la legislatura è lunga. Capisco che dopo la "fraccata di mazzate" che si è dato Salvini, e se l'è date tutte da solo, e siete finiti all'opposizione del Governo, non avete più un appiglio, ma state attenti. Proprio perché non avete un appiglio dovrete stare qua nei prossimi anni e prima o poi una cavolo di idea vi verrà fuori. Una delibera la volete fare? Una legge, la volete mettere nero su bianco? Siete proprio sicuri che volete mettervi contro la Conferenza dei Capigruppo, umiliandola come avete già fatto nelle scorse sedute? Presidente, lei ci aveva detto qualche mese fa che non avrebbe più abusato dei suoi poteri. Magari, come è successo qualche mese fa, per andare dietro, neanche a Salvini, ma al Consigliere Marrone, convocando un Consiglio d'urgenza. È successo così! Perché questi fanno niente, ma abusano della nostra pazienza da tempo.
In questi cento giorni, di abusi ne avete già fatti! Come quello di convocare un Consiglio straordinario in meno di 24 ore per finire una discussione di un ordine del giorno del Consigliere Marrone! E adesso che cosa avete fatto? Avete convocato una Conferenza dei Capigruppo, senza mettere un punto all'ordine dei lavori, senza neanche comunicarcelo! Anzi, facendoci lavorare per un'ora e mezza sulla programmazione, convocando le Commissioni, per poi dirci: "Sapete che c'è? La prossima settimana stiamo qua tutti i giorni fino a mezzanotte, tutte le ore, perché c'è una scadenza incredibile che, non da Papeete, ma da Pontida, ci ha detto il nostro leader".
Per favore, pensate bene alla richiesta che ha avanzato il collega Ravetti: ritorniamo in Conferenza dei Capigruppo prima che sia troppo tardi. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Marello, per quale ragione chiede di intervenire?



MARELLO Maurizio

Interverrei come Partito Democratico sulla questione posta dal Consigliere Ravetti.



PRESIDENTE

È già intervenuto il Capogruppo Ravetti.



MARELLO Maurizio

Lui ha posto la questione quale Consigliere regionale, ai sensi dell'articolo 71, comma 5. Successivamente, sulla questione posta da un Consigliere, tutti i Gruppi possono intervenire.
Credo che non vi siano dubbi su questo.



PRESIDENTE

È già intervenuto il suo Capogruppo.



MARELLO Maurizio

Lui ha posto la questione non come Capogruppo, ma come semplice Consigliere regionale, così come avrei potuto porla io: a quel punto, un mio collega di Gruppo avrebbe avuto diritto di intervenire. Mi pare assolutamente pacifico, ecco. Se mettiamo in discussione questo.
L'Ufficio di Presidenza ci ragioni, ma mi pare.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Proceda. Verificheremo.
Tanto non è un intervento in più che cambia.



MARELLO Maurizio

Ringrazio per la parola che mi viene data, perché vorrei rafforzare ulteriormente, se riesco, la richiesta avanzata dal Presidente Ravetti di un ritorno nella Conferenza dei Capogruppo - richiesta confermata anche negli interventi dei miei colleghi - per due ragioni, sostanzialmente.
La prima: questa è una strana procedura, in cui la fretta di obbedire agli ordini, ovviamente, è stata messa davanti a tutto, per cui in Commissione questa proposta non è passata.
Si è stravolto completamente quello che doveva essere il naturale ordine dei lavori del Consiglio regionale, mettendo da parte questioni che riguardano i piemontesi per anteporre quelle che riguardano un partito.
E' abbastanza curioso che in cinque Regioni non si sia arrivati ad una proposta precedentemente condivisa, ma con una proposta che arriva da un partito.
Aggiungo ancora un dato che conferma questa ultima mia considerazione: ho visto (peraltro lo abbiamo visto tutti noi!) che la maggioranza - è un suo diritto, ci mancherebbe - ha formulato due emendamenti che hanno, come dire, la finalità di raccordarsi normativamente con ciò che è in fase di approvazione nelle altre Regioni.
Allora, se nelle altre Regioni modificano ancora qualcosa, cosa facciamo? Ci ritroviamo, poi, la prossima settimana per rivedere quello che magari questa settimana siete riusciti ad approvare? Mi pare surreale - e chiudo - che una proposta di questo tipo non sia stata prima condivisa dai Presidenti delle cinque Giunte regionali o dalle Giunte e dagli Assessori competenti, portata poi all'esame dei Consigli regionali e, a quel punto sottoposta alle Commissioni. Su quella proposta avremmo potuto fare dei ragionamenti "a bocce ferme", fermo restando che, per parte nostra, com'è già stato detto più volte e come ribadiremo ancora, non condividiamo il fatto che i Consigli regionali siano costretti a discutere per una settimana, come se noi Consiglieri fossimo dei lavoratori a cottimo di Salvini, su un'iniziativa presa - lo ripeto - da un partito.
Credo che non sia mai capitato nella storia del nostro Paese, ma c'è sempre qualcosa di nuovo.
Credo anche che la nostra istituzione abbia una dignità, che lei Presidente, rappresenta prima ancora di appartenere ad un Gruppo politico e che la invito a tenere in considerazione e, quindi, a riconvocare una Conferenza dei Capigruppo per riprendere i ragionamenti fatti dal Presidente Ravetti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Abbiamo verificato e faremo una valutazione successivamente, perché non penso sia un problema un intervento in più o in meno sulla questione pregiudiziale. Sicuramente, penso arricchisca tutti un intervento a favore sulla discussione.
Metterei ai voti le tre questioni preliminari.
Ha chiesto la parola il Presidente Ravetti.



RAVETTI Domenico

Intervengo sull'ordine dei lavori.
Per chiarezza del dibattito, la questione era una, la mia. Ce ne saranno altre.
Adesso votiamo su questa, come lei ha.



PRESIDENTE

Sospendiamo i nostri lavori per due minuti, così ci raccordiamo un attimo per il prosieguo, per evitare incidenti sulle questioni.



(La seduta, sospesa alle ore 16.28 riprende alle ore 16.35)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Vi invito a prendere posto.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Lo dico per l'organizzazione dei lavori: intervengo sulla questione preliminare posta dal Consigliere Ravetti, perché ho capito che nella riunione che avete testé fatto con i Capigruppo - e la ringrazio - ci siamo dati anche un ordine dei lavori. Pertanto, intervengo rispetto alla proposta del Consigliere Ravetti.
Concordo assolutamente con lui: avremmo dovuto riaffrontare il tema nella Conferenza dei Capigruppo, proprio per come si è svolta la Conferenza dei Capigruppo stessa: ricordo questa scoperta, quasi nelle "varie ed eventuali", da parte del Capogruppo della Lega Nord, che porta questo atto.
Ricordo anche bene il tempo passato a discutere, che lei peraltro ci ha concesso, di sospensiva all'interno della Conferenza dei Capigruppo, per ragionare, come minoranze e poi insieme alla maggioranza, sulle strade da percorrere.
Pertanto, sono convinto che anche nelle prossime ore si potrebbe riportare il testo in Conferenza dei Capigruppo, ancorché, come lei avrà notato, vi era un primo testo protocollato da parte del Gruppo della Lega Nord; poi ne è arrivato un secondo. Anche qui, capire la differenza tra il primo e il secondo: si è cambiata idea, non si è cambiata idea? Era uno strumento dilatorio, uno strumento per delegittimare ancora una volta o cercare di delegittimare ancora una volta le minoranze? Non mi pare che questo sia il clima che lei ha voluto inaugurare, con il suo intervento, nella giornata del suo insediamento. Sono abbastanza convinto che, invece, potremmo prenderci del tempo ulteriore per affrontare il tema in Conferenza dei Capigruppo, perché è evidente che stiamo parlando di una questione che avrà un impatto importante, decisivo, sull'espressione del voto popolare e sulla possibilità dei cittadini di votare i propri rappresentanti.
Le chiedo di prendere ulteriormente in considerazione quanto le ha test chiesto il Consigliere Ravetti, perché penso si possa inaugurare una nuova stagione di collaborazione tra le minoranze e la maggioranza. Quando si prova a riscrivere le regole della rappresentanza è necessario mettere da parte ogni tipo di bandiera, di forzatura, perché tanto hanno fatto i padri costituenti per rendere questa nazione, la nostra patria, unita, quanto mi sembra, invece, che operazioni di questo tipo abbiano poco a che fare.
Presidente, mi scusi, ho ancora un minuto? Perfetto.
Mi pare che colpi di mano come questo non rappresentino la volontà di scrivere e riscrivere insieme le regole del gioco: ad un certo punto, una squadra che pensa di poter vincere le scrive a suo uso e consumo. Ricordo sempre che il sistema di contrappeso della nostra Costituzione permette anche a chi perde le elezioni di avere diritto di espressione, di rappresentanza.
Questo, fondamentalmente, non lo si vuole fare con tale atto e io le chiedo, la prego, la scongiuro di tornare nuovamente alla Conferenza dei Capigruppo e discutere legittimamente in modo franco, schietto e leale anche acceso, un tema che fondamentalmente rappresenta il primo atto di uno Stato democratico. L'espressione del voto, come esprimere il voto, con che modalità sentire rappresentate, vedere rappresentate le minoranze e anche in che misura essere rappresentate le maggioranze.



PRESIDENTE

Le chiedo di concludere.



MAGLIANO Silvio

.in questo Paese.
La ringrazio.



PRESIDENTE

Ci sono altre questioni preliminari? La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Avevo in mente di sollevare una questione preliminare e poco fa è uscita un'ANSA che mi dà ancor più ragione nel farlo. Nell'ANSA appena uscita leggo una dichiarazione del Presidente Cirio, che dice: "Forza Italia verso il voto favorevole" e poi parla di un problema; non di una non convinzione politica, ma dice: "Il mio partito non è convinto del testo".
Questa frase mi sarebbe piaciuto sentirla direttamente dalla viva voce del Presidente e non leggerla su un'ANSA, perché finora non abbiamo ancora sentito il posizionamento di Forza Italia rispetto alla richiesta di referendum e, adesso - vedo - anche in particolare rispetto al testo.
Questa premessa, per dire che, considerando anche l'iter che ha seguito questa proposta di deliberazione, quindi una sorta d'imposizione alla Conferenza dei Capigruppo, l'azzeramento di tutte le sedute di Commissione l'occupazione del Consiglio regionale con sedute serali per quattro giorni consecutivi almeno (vedremo fin dove dovremo arrivare), però vedo che c'è una poltrona vuota.
Considerando - come dicevo anche questa mattina - che questa procedura per la richiesta di referendum da parte di un Consiglio regionale e di una Regione finora è stata attuata soltanto per il referendum relativo alle trivelle, che raccoglieva delle istanze fortemente provenienti dal territorio, mi chiedo se non sia il caso che il Presidente Cirio si assuma la responsabilità di quello che sta avvenendo in quest'Aula. Vedere quella poltrona vuota mi fa capire che, in realtà, questa volontà di assunzione di responsabilità non c'è.
Pertanto, noi non possiamo continuare una discussione su un testo che sembra così importante per la nostra Regione, ma rispetto al quale perfino il Presidente nutre dei dubbi (proprio sul testo). Ci espone ad essere quasi ridicolizzati per il testo che approviamo, perché potrebbe contenere dei vizi formali, potrebbe essere addirittura incostituzionale.
Trovo che l'assenza del Presidente Cirio sia un'assenza pesante. Quindi come questione preliminare pongo il fatto che il Presidente Cirio dovrebbe essere presente in aula durante la discussione. Non vorrei dover leggere le sue impressioni, le sue dichiarazioni, soltanto attraverso l'ANSA; mi piacerebbe la sua presenza, anche a testimonianza della sua piena presa di posizione e di assunzione di responsabilità, nel momento in cui il Consiglio regionale va a discutere questo testo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Non ho avuto il piacere di leggere l'ANSA, quindi mi rimetto alle parole della capogruppo Frediani, ma evidentemente la questione della presenza del Presidente della Giunta regionale all'interno dell'Aula è una questione di primo livello, ancor di più se annuncia che ha qualche dubbio sul testo che si sta andando a discutere o ci si avvia a discutere nella discussione generale. Questo ancor di più se consideriamo, legittimamente, tutti gli impegni che ha il Presidente dalla Giunta regionale nell'essere sul territorio e nell'avviare la propria attività amministrativa, ma che nelle ultime sedute dell'Aula non l'ha visto presente molto spesso in Aula.
Spesso noi parliamo del Presidente Cirio, ma si pone una questione politica che ci piacerebbe si capisse nel merito, con le altre forze di maggioranza all'interno di questo Consiglio regionale. In particolare, ci piacerebbe conoscere cosa pensa, in generale, Forza Italia sul testo, e se è vero che ci sono dei punti non chiari, o che comunque non convincono. Vorremmo capire quali sono e perché non sono stati portati in correzione in emendamento (ma c'è ancora tempo).
Questo credo sia una questione preliminare di cui dobbiamo discutere e sulla quale dobbiamo interrogarci tutti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io mi unisco alla questione posta dalla collega sull'importanza di avere il Presidente in Aula, visto che stiamo parlando di una questione particolarmente importante.
In merito all'ANSA citata prima dalla mia collega, leggo (ed è una dichiarazione del Presidente Cirio): "La prima battaglia di Berlusconi da sempre - ha rimarcato Cirio, parlando a margine dei lavori dell'Aula - "è stata quella di un maggioritario puro, perché chi vince deve governare. La Costituzione dà ai Consigli regionali la possibilità di proporre il referendum. Con il provvedimento in discussione si sta semplicemente attuando la Costituzione".
Mi ricollego anche al discorso di prima: con il maggioritario puro si fa sempre fatica, date le circostanze costituzionali, considerato che è molto facile che si cada nel vizio. In secondo luogo sarebbe importante che ci fosse, sempre per questo, il Presidente in Aula, per spiegare quello che intende quando dice "Non è un diktat, se c'è una posizione politica di un partito è ovvio che arriva dalla Segretaria di quel partito ed è una posizione che io condivido pienamente, perché credo che chi perde le elezioni non debba andare a governare attraverso meccanismi di Palazzo come purtroppo vediamo oggi in Italia".
A parte che se qualcuno è andato a governare con meccanismi di Palazzo avendo perso le elezioni, è la "Lega Nord", perché ha preso il 17% l'ultima volta. La "Lega", scusate, sono un tradizionalista.
Consideriamo che le due forze che hanno preso la maggioranza dei voti alle elezioni parlamentari la scorsa volta sono stati il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. Poi si può essere d'accordo o no, però venga qui a spiegare questa sua dichiarazione "perché il problema è che non abbiamo raggiunto il numero sufficiente di voti per governare". Ma anche con un maggioritario puro, con il ventaglio che si è andato a creare nelle ultime elezioni, nessuno ha avuto la possibilità di andare a governare, a meno che non si fosse deciso di fare una legge elettorale totalmente incostituzionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
In relazione all'importanza della presenza del Presidente Cirio in quest'Aula, visto che, come ho già avuto modo di segnalare questa mattina senz'altro l'argomento è sentito, perché l'intera Giunta o, comunque, la stragrande maggioranza della Giunta è presente, come è stato presente anche il Presidente prima. Perché lo consideriamo fondamentale? Perché abbiamo dei dubbi su quanto lui abbia in mente, non solo in relazione a quanto è emerso dall'ANSA cui fanno riferimento i colleghi del Movimento 5 Stelle ma anche perché abbiamo la percezione che più parti del partito a cui lui appartiene abbiano delle perplessità sull'argomento.
Questa mattina ho già citato il Presidente Berlusconi, dimostrando come questo tipo di sensibilità sia trasversale, ma lo stesso numero due del partito di Forza Italia, l'onorevole Tajani, ha manifestato, nella medesima linea, perplessità sull'argomento.
Ora, avendo ancora detto di recente il Presidente Cirio che, malgrado le difficoltà interne al suo partito, comunque lui lì rimane, è apprezzabile la sua lealtà, pure in momenti di difficoltà per il partito, ci domandiamo se le sue opinioni siano coincidenti con quelle del numero uno e del numero due del partito stesso o se invece si adeguino a quella che sembra essere la tendenza generale di questa Aula, dettata dalla Lega.
Tuttavia, l'argomento non è solo legato alle eventuali difformità di giudizio all'interno di Forza Italia. Di Cirio, abbiamo avuto più volte occasioni di dirlo, abbiamo stima sia in termini di impegno sia in termini di correttezza istituzionale. Abbiamo apprezzato fin da subito il modo con cui si è posto con le minoranze: un atteggiamento di dialogo e di trasparenza. Essendo lui il garante e l'interprete della volontà della Giunta, consideriamo fondamentale la sua presenza, proprio per quanto riguarda questo argomento, perché cogliamo una discrasia tra ciò che appare, ciò che viene comunicato e ciò che invece avviene oggettivamente in quest'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Dove scappi Alberto? Dove sei, perché quello lì seduto nella posizione del Presidente, secondo me, non è Alberto Cirio. Cosa dice, Presidente?



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Sì, i leghisti ce l'hanno nel cuore Alberto! Io ve l'avevo detto, colleghi perché voi ci credevate alla storia del democristiano Alpitour, che fa il motivatore. Poi nelle interviste è simpaticissimo: parla di tutto meno che delle cose che farà da grande. Adesso leggo l'ANSA del Presidente Cirio che spiega che la prima battaglia di Berlusconi è da sempre il maggioritario però in un passaggio dice che la vicenda verrà trattata a livello nazionale e che dipenderà da quello che accade a livello nazionale, dove si stanno definendo gli aspetti tecnici della proposta. Ma è il vostro Presidente! Dice che la discussione qui poco importa, perché è una discussione nazionale e stanno anche risolvendo gli aspetti tecnici che gli abbiamo posto. Giustamente il Consigliere Lanza ha detto: "Ma che cosa chiedete le questioni pregiudiziali? Se ne occupano poi da altre parti". Presidente, ma quali sono queste "altre parti?" Perché al Papeete hanno già sbaraccato, a Pontida avete solo lasciato un po' di cartacce, però se la son già dimenticata.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Ah no! Tutto pulito! Tutto pulito a Pontida!



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Fate intervenire il Consigliere Grimaldi e lei, Consigliere, entri nel merito della questione.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Ma io sono contento. Se la maggioranza esiste e, invece di "bueggiare", una volta ogni tanto prendesse la parola, oltre al coraggiosissimo Consigliere Lanzo, per dirci come la pensa, io sarei felicissimo. Però stiamo ponendo un'altra pregiudiziale e, ve lo dico già, ce ne saranno 17 o 18, così arriviamo a mezzanotte e voi siete tranquilli. Però adesso stiamo al merito della richiesta della Consigliera Frediani. Chiediamo il piacere al nostro Presidente, perché è anche nostro, che venga in Aula, che la smetta di fare dichiarazioni sull'Ansa e si prenda la responsabilità di quello che sta facendo. Il bluff è finito! E' comandato a distanza da altri e non sa neanche che cosa fare. E che cosa fa? Scappa! Scappa lontano, Alberto.
Torna qua, torna in Consiglio regionale, che ti fa solo bene!



PRESIDENTE

Chiedo il rispetto per il Presidente della Giunta regionale. Comunico, dato che avete letto le agenzie precedenti sapete benissimo, che il Presidente Cirio è a Chiomonte ad incontrare il Presidente del Dipartimento Rhône Alpes. Fino a stamattina era presente in Aula e quando sarà finito l'incontro, sarà di nuovo in Aula. C'è il Vicepresidente Carosso e anche l'Assessore Rosso che è costantemente presente, avendo le deleghe dell'Aula.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervenendo sulla questione posta dalla Consigliera Frediani, ringrazio l'Assessore Rosso che viene sempre tirato in ballo, perché se c'è lui, vuol dire che c'è tutta la Giunta e giustamente l'Assessore Marnati potrebbe dire: "Ma allora cosa ci sto a fare qui, se basta Rosso per tutti?" Detto questo, Presidente, rispetto alle dichiarazioni fatte dal Presidente Cirio a mezzo stampa, quindi a mezzo Ansa, se sono vere queste dichiarazioni - cioè "Non importa quello che stiamo discutendo, poi verrà definito a livello nazionale" - mi chiedo perché stiamo discutendo di questo atto. Se ancora non è stata definita la linea politica tra la lista e il partito di cui è espressione il Presidente Cirio e l'azionista di maggioranza di questa coalizione, che cosa stiamo facendo in questo momento? Se le dichiarazioni del Presidente Cirio, on. Alberto Cirio, di fatto dicono "ma queste sono questioni solo territoriali, dobbiamo ancora trovare una sintesi con i leader della Lega Nord", allora stiamo sottoponendo noi ad una giusta opposizione e ad un giusto ostruzionismo rispetto ad una proposta che, però, non mi pare condivisa dai tre attori che in questo momento si considerano centrodestra. Questo lo trovo grave, perché se fosse così, cioè se fosse che Forza Italia e la componente di Forza Italia non è completamente convinta dell'operazione "Cinque Regioni per il referendum" noi stiamo sottoponendo ulteriormente le nostre Regioni, di fatto, ad un vilipendio istituzionale. Io sono convinto che se i tre leader fossero d'accordo, si poteva marciare uniti. Voi potevate marciare uniti e noi potevamo provare a fermare questo utilizzo improprio delle Regioni. Ma se così non è, mi chiedo: con quale faccia stiamo e state portando questo atto in Consiglio regionale? A me piacerebbe avere da parte del Capogruppo di Forza Italia o dal Presidente Cirio in questo caso, perché di lui stiamo parlando, una rassicurazione, almeno questo. Cioè, vorremmo sentire dalla sua viva voce dire: "Noi siamo assolutamente compatti con la proposta della Lega, perché tanto in questo momento siamo convinti di avere la maggioranza relativa nel Paese e quindi ci facciamo una legge elettorale che premia il nostro essere maggioranza relativa nel Paese".
Ricordo sempre quando Berlusconi propose, attraverso l'allora Ministro Angelino Alfano, l'emendamento "Salva Lega", che portava dal 5% al 3% la soglia di sbarramento per un partito che allora veleggiava sul 3%.
Ripeto, avrei piacere di sapere che cosa dice Forza Italia nella persona del suo Governatore, proprio per non perdere altro tempo. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Se sono finiti gli interventi sulla questione, pur importante, posta dalla Consigliera Frediani, avrei anch'io una questione preliminare da porre all'attenzione dell'Aula e, in particolare, riguarda in parte l'organizzazione dei lavori della VI Commissione, di cui sono Vicepresidente, e in parte l'organizzazione dei lavori dell'Aula. E magari ne approfitto anche per porre all'attenzione del Presidente un tema di calendario, che è già stato oggetto di confronto fra i membri della Commissione.
Sicuramente il Presidente saprà che mercoledì era in programma una VI Commissione avente, tra i vari punti all'o.d.g., anche la DGR n. 6-150 sul decreto legislativo n. 112/98, l'atto di indirizzo e i criteri per la programmazione e la definizione del Piano regionale di revisione dimensionamento della rete scolastica per la programmazione dell'offerta formativa delle Autonomie Scolastiche piemontesi per l'anno scolastico 2020 2021 e proposte al Consiglio regionale sulla relazione dell'Assessore Chiorino.
Senza entrare nel merito, poi c'erano anche degli emendamenti che abbiamo presentato, peraltro come Gruppo del Partito Democratico, che mi sembravano avere un buon grado di condivisione. Però, com'è noto, mercoledì la riunione della Conferenza dei Capigruppo è andata lunga; non è la prima volta che questo capita e, quindi, abbiamo potuto soltanto aprire i lavori della Commissione per interromperli un attimo dopo, rinviando la trattazione del punto a una nuova seduta di Commissione.
Allora, facendo solo un rapido inciso circa la richiesta, che penso le sia già arrivata o le arriverà da parte della nostra Commissione e di tutti i Commissari, di provvedere a una collocazione diversa della Commissione perché abbiamo scarsa fiducia nella capacità della Conferenza dei Capigruppo di terminare entro l'orario previsto, perché è già la seconda volta che capita questo inconveniente, modesto per carità. È vero che invece, la DGR di cui sto parlando è un atto importante e ha un certo grado d'urgenza, tanto è vero che la Conferenza dei Capigruppo aveva inteso metterla all'o.d.g. della Commissione per poterla portare in Aula già oggi.
Allora, la mia richiesta (e su questo posso anche fare un passo avanti sulla scia di quello che diceva Marco Grimaldi stamattina sulle comunicazioni) è che nella giornata di oggi o nella giornata di domani come ritenete, si sospendano momentaneamente i lavori del Consiglio per poter fare una rapidissima VI Commissione per affrontare la delibera di cui vi parlavo; poiché il livello di condivisione è alto, ci sono solo due emendamenti, ma possiamo anche impegnarci a non illustrarli o a illustrarli soltanto molto rapidamente e poter iscrivere la delibera all'o.d.g. del Consiglio, appena possibile.
Anche in questo caso, mi sento di parlare a nome delle opposizioni. Non ci interessa approfittare della delibera per fare ostruzionismo, quindi ci impegniamo a non intervenire o a fare un intervento soltanto a nome di tutte le opposizioni, se mai dovessimo avere l'occasione di poter discutere questa delibera; penso che sarebbe importante e - aggiungo un consiglio non richiesto dei tanti che penso vi stiano giungendo oggi - smonterebbe almeno in piccola parte quello che stiamo ripetendo da questa mattina, cioè che le questioni concrete d'interesse dei piemontesi e della nostra Regione in questa settimana stanno lasciando il passo a questioni che, invece, non interessano la nostra Regione e che rispondono meramente a dinamiche politiche d'interesse nazionale.



PRESIDENTE

Grazie.
Altri interventi sulla questione? La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anche questo, ovviamente, è un tema molto sentito, è una questione che ho seguito nella scorsa Legislatura in qualità di Vicepresidente della VI Commissione e, quindi, so quanto sia importante rispettare le tempistiche su certi documenti e, in particolare, sugli atti relativi al dimensionamento scolastico e alla suddivisione dei fondi in base alla legge 28, dei quali si sente particolarmente l'impatto sul territorio nel momento in cui non vengono rispettati, per l'appunto, i termini previsti. Mettiamo in seria difficoltà il Presidi, mettiamo in seria difficoltà gli studenti in generale, mettiamo anche in seria difficoltà le famiglie degli studenti.
La settimana scorsa la Capigruppo, ovviamente, ha generato grande confusione e quello che è successo ha provocato una piccola tempesta interna alla stessa Capigruppo, che ha comportato uno slittamento dell'inizio della VI Commissione; dopodiché, gli Assessori non avevano più la possibilità di dedicare adeguato tempo alla discussione delle delibere e per questo motivo è stata rimandata la discussione.
Rimandata a quando? Non si sa! Non si sa, perché questa settimana è interamente occupata dalle sedute di Consiglio regionale. Questo ovviamente è una grave conseguenza di una modalità di gestione della programmazione un po' raffazzonata e totalmente schiacciata da esigenze che arrivano da imposizioni esterne al Consiglio regionale.
Cerchiamo di non far pagare questa impostazione sregolata ai cittadini quindi, come chiedeva anche il Consigliere Valle, credo sia il caso di darsi una programmazione un pochino più certa, soprattutto quando ci vanno di mezzo le scuole. È responsabilità che tutti noi dobbiamo sentire e credo necessario, quindi, convocare al più presto una VI Commissione e approvare queste delibere.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Voglio intervenire a sostegno della proposta del collega Valle.
Io ero in Commissione e sono membro di Commissione, nonché anche portavoce del Gruppo del Partito Democratico e, guardate, anche su questo interveniamo correttamente per ribadirvi quanto stiate evidentemente sbagliando. Quella delibera, quell'atto sul tema del riordino delle scuole del ridimensionamento, eccetera, è un atto, come si diceva, che serve proprio per l'organizzazione del Comparto scuola.
In quella delibera mancano dei pezzi, quindi quand'anche dovessimo chiudere questa drammatica storia di questi Consigli regionali entro la settimana e dovremmo poi riorganizzare le Commissioni e, in particolare, la VI Commissione, quella delibera dovremmo discuterla, perché mancano dei punti. Vi siete dimenticati, ad esempio, di citare all'interno delle considerazioni di quella delibera tutte le aree interne, quindi non soltanto le aree montane; aree interne sulle quali c'è attenzione anche della normativa nazionale. Capite che entriamo nel merito delle questioni quella delibera non tiene conto del riordino delle scuole in queste aree.
Per tenerne conto serve tempo, perché bisogna modificarla. Quell'atto bisogna modificarlo e per modificarlo, visto che deriva dalla passata Legislatura, è un atto che dobbiamo condividere e per condividere ci vuole del tempo.
Ecco perché la richiesta del collega Valle è legittima. Il tema - non ricordo come l'ha chiamato Grimaldi, "coraggioso Lanzo" - Consiglieri, è proprio questo: stoppiamo un secondo questo dramma, credo, istituzionale andiamo in Commissione, approviamo in fretta quella delibera che serve alle scuole per organizzarsi e poi riprendiamo la discussione in Consiglio su questo atto drammatico e proviamo a costruire almeno un'azione utile, ve lo suggeriamo noi, per gli studenti e i docenti delle nostre scuole. Questo a sostegno della proposta che crediamo sia fondamentale recepire.
Presidente, chiediamo di stoppare la discussione, di andare in Commissione di approvare la delibera, per poi riprendere la discussione. La ringrazio della parola e gliela rilascio per continuare il dibattito.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Io ho un nuovo problema, diverso da quelli precedenti e spiego qual è. Di solito la Giunta ha l'unico buongusto di scrivere un comunicato stampa in cui dichiara le cose che prima o poi succederanno. Poi non arrivano in Commissione o in Aula, ma almeno le troviamo su internet. Bellissimo.
Piemonte Informa ci spiega tutte le cose che farete o che prima o poi faremo in Aula, c'è tutto lì. Abbiamo un ufficio stampa, bravissimo, come lo sono tutti i dipendenti del Consiglio regionale e della Giunta regionale.
Ho un problema, Assessora Chiorino: il sito è ancora aggiornato all'Assessora Pentenero e quindi non so più di che dimensionamento scolastico stiamo parlando, se è del 2019-2020. L'ultima dichiarazione risale a gennaio dello scorso anno dove dice: "Sale a 340 il numero totale di istituti comprensivi, di cui 162 nell'area metropolitana di Torino mentre le autonomie scolastiche passano da 540 a 534.ecc. ecc". Per quanto riguarda il primo ciclo si dice: "Vengono istituiti nove nuovi istituti, di cui sette a Torino, uno a Cuorgnè, uno a Valperga. Si accorpano due istituti comprensivi uno in Provincia di Novara." si prova a dare un quadro della vicenda. La richiesta del Consigliere Valle è la richiesta più di buon senso di tante altre che abbiamo mai avanzato. Avrebbero dovuto farla i Consiglieri che stanno in maggioranza.. Però, Presidente, se non mi ascolta! Già non c'è la Giunta, non è presente il Presidente Cirio, se non mi ascolta neanche il Presidente del Consiglio..



PRESIDENTE

Prosegua, Consigliere Grimaldi. Fortunatamente il buon Dio e mia madre mi hanno dotato di due orecchie, perciò posso ascoltare i due interventi.



GRIMALDI Marco

Ma ha anche due cervelli?



PRESIDENTE

Non si preoccupi quanti ne ho, pensi al suo. Prosegua.



GRIMALDI Marco

Non so se se ne sia accorto, ma il mio sta carburando lento. Noi siamo diesel ecologici, come piace ad Alberto Cirio, quelli che non inquinano.
Presidente, le stiamo facendo un'offerta unica. È proprio sicuro di non volerla cogliere? L'offerta del Consigliere Valle è unica: sospendiamo la discussione un attimo, convochiamo la VI Commissione, approviamo il dimensionamento scolastico, aggiungiamo domani un punto all'ordine dei lavori e lo approviamo senza un emendamento, senza un intervento in Aula e senza nessun intento dilatorio. Dimostrateci che ve ne "frega" qualcosa di una cosa oggettiva e reale visto che avete, come al solito, rimandato l'unica delibera che doveva finire in Aula. L'unica!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Presidente, mi consenta di dire le stesse cose ad un livello di tono di almeno dieci decibel inferiore, ma mantenendo ugualmente il senso della questione.
La delibera sul dimensionamento scolastico è fondamentale, ma invito tutti i Consiglieri ad una riflessione, sul fatto che l'ambito della formazione dei nostri giovani sia quello su cui si creano i presupposti per la crescita di domani e che la qualità del lavoro di tutti gli insegnanti e i professionisti che esercitano in questo settore, sia un aspetto non solo strategico, ma anche fondamentale dal punto di vista umano.
Guardate, nel corso della legislatura precedente abbiamo ricevuto diverse sollecitazioni dalle rappresentanze di questo ambito e sappiamo che, pur avendo un ruolo strategico, soffrono di uno scarso interesse e considerano di essere scarsamente valorizzati. Questo sarebbe senz'altro un segnale nei confronti di quel mondo perché interrompere, per un'urgenza di questo genere, la discussione che stiamo facendo, li conforterebbe e li gratificherebbe di un'attenzione particolare.
Ripeto, l'organizzazione e l'ordine ad un settore che è così strategico e che è in situazioni di oggettiva sofferenza, sarebbe un segnale di attenzione che non solo questa parte dell'emiciclo, ma l'intera Aula dimostrerebbe nei confronti di questo strategico ambito regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Per riprendere la questione testé esposta dai miei colleghi. Il tema del dimensionamento ha a che fare con i destini di tanti studenti e studentesse e i loro dirigenti scolastici che, in questo momento, aspettano dalla Regione di sapere come e in che modalità si svilupperà l'attività scolastica quest'anno e nei prossimi anni.
E' evidente che se noi mettiamo davanti al destino di queste persone e di questi studenti e studentesse piemontesi un argomento tutto politico peraltro alcuni di questi studenti non hanno neanche ancora l'età per esprimere il loro voto - mi pare un'inversione del metodo. Un'inversione di come noi oggi diamo priorità, e questa Giunta decide insieme alla sua maggioranza di mettere delle priorità che, oggettivamente, spiegate in un'aula scolastica, sarebbero quantomeno bizzarre e bislacche. Non avremmo da parte di coloro che attendono questo atto, un consenso ne tanto meno un gradimento rispetto a una scelta di questo tipo. L'idea di potersi fermare e approfondire con attenzione quel provvedimento che dovrebbe trovare un'approfondita e accurata disamina di ogni suo aspetto, per procedere speditamente come l'Assessora fondamentalmente pensa di dover fare.
Personalmente, ritengo che questo tipo di approccio sarebbe un approccio rispettoso: rispettoso dell'oggetto in sé, rispettoso per chi, dalla mattina alla sera, prova a dare una capacità, una competenza e una crescita, anche in termini di ascensore sociale, ai nostri studenti e alle nostre studentesse.
Così non è: noi oggi siamo qui e, invece di affrontare quel tipo di provvedimento, ne affrontiamo un altro, che poco ha a che fare con la vita di tutti i giorni dei nostri studenti. E sapendo che, invece, tanta della propaganda elettorale della maggioranza di quest'Aula era legata al "fare" e al provare a trovare soluzioni concrete.
Presidente, sta diventando impossibile intervenire.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Chiedo di abbassare la voce, perché c'è un brusìo abbastanza fastidioso.



MAGLIANO Silvio

Presidente, le chiedo anche se volesse fare una pausa, perché se i colleghi sono stanchi; possiamo fermarci un secondo e bere un goccio d'acqua o un caffè.
Capisco che non sia semplice, perché la politica non si fa solo nelle sagre, ma anche in Aula.
Detto questo, le chiedo ancora con forza di poterci fermare approfondire il provvedimento dell'Assessora e cercare fino in fondo di capire la portata e la qualità del provvedimento, e sospendere la discussione dell'atto legato all'indizione del referendum, perché sono abbastanza convinto che le priorità di questa Regione siano altre. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Presidente, vorrei porre un'altra questione preliminare, sempre ai sensi del Regolamento, se è possibile.



PRESIDENTE

Sì, prego.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
In realtà, sulla scia di quanto ha proposito il collega Valle, anch'io volevo chiedere alla Presidenza se è possibile analizzare questa situazione: era stato deciso, in sede di V Commissione, che proprio in questa settimana si sarebbe svolta una visita alla centrale nucleare di Trino. In calce a questa visita era stato anche richiesto, se non ricordo male, un incontro del Sindaco di Trino con i Consiglieri in visita, proprio per fare il punto e analizzare, insieme ai referenti e ai rappresentanti regionali, la situazione del sito che tutti sappiamo essere delicato sotto diversi punti di vista.
Si tratta di un tema che era stato affrontato anche nella passata legislatura e che sappiamo avere dei risvolti non solo nazionali, ma addirittura internazionali.
Rimanendo a livello dei risvolti nazionali, legato sicuramente al tema della centrale e della denuclearizzazione del Piemonte, c'è il tema del centro unico di stoccaggio che ancora, purtroppo, non è stato risolto.
Nella scorsa legislatura ho partecipato, insieme ai colleghi di tutte le forze politiche, ad una visita al centro di stoccaggio francese, durante la quale abbiamo avuto modo di approfondire le caratteristiche e l'organizzazione che la Francia ha deciso di affidare a quel cento.
Noi sappiamo che in Italia questo livello non è ancora stato raggiunto e che in Piemonte abbiamo dei siti che risultano inidonei ad ospitare i rifiuti nucleari.
Da questo punto di vista, chiedo se non sia più importante per i piemontesi, signor Presidente, mettere in campo questa visita domani o al massimo dopodomani, così com'era stato deciso dalla Commissione, impegno che, invece, abbiamo dovuto rinviare perché obbligati a discutere del referendum costituzionale.
Riteniamo che per i piemontesi sia più importante occuparci delle questioni che riguardano il nostro territorio, come lo sono sicuramente i rifiuti nucleari e il sito di stoccaggio. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo in merito alla richiesta formulata dal collega Rossi.
Intervengo anche perché nelle scorse settimane abbiamo avuto modo, in Consiglio comunale, di affrontare tutto il tema dello stoccaggio delle scorie radioattive e di come il nostro Paese non abbia ancora fondamentalmente adempiuto, da questo punto di vista, a quella che è una vera e propria necessità. E visto che in questa Regione abbiamo quel tipo di insediamento, questa visita, anche per come l'Amministrazione di Trino l'aveva immaginata, assume una valenza importante, anche per capire fino in fondo quale e che tipologie di problematiche abbia lasciato a chi a Trino ci ha vissuto. Abbiamo un Assessore che, da questo punto di vista, potrebbe raccontarci quali sono state le problematiche, e magari anche se ci sono stati purtroppo (lo dico in modo serio) dei danni alle popolazioni; danni che non sono solo fisici o della salute, ma anche psicologici; mi riferisco, ad esempio, al fatto di vivere in un posto che in questo momento ha ancora al suo interno una potenzialità di danno per le popolazioni.
Tutto ciò, evidentemente, rappresenta una priorità. Priorità che, come vedo, è anche confermata dall'Assessore Ricca, che su questo so che riserverà un'attenzione particolare, proprio per le sue deleghe, e per tutti coloro che in quelle zone vivono e in quelle zone, ad esempio, fanno attività sportiva. Ma stiamo sul tema.
Io penso che aver rinviato questa visita sia stato oggettivamente uno sgarbo istituzionale all'Amministrazione di Trino, e sia stato, come abbiamo fatto nel caso precedente, un voler mettere prima gli interessi del leader della Lega rispetto, invece, ad una problematica che dovremmo affrontare con forza. Anche perché - lo ripeto - il nostro Paese è ancora indietro sul corretto smaltimento e sul corretto stoccaggio.
Vi è, poi, una preoccupazione per coloro che vivono lì, o che vi hanno vissuto, e che in questi anni si sono preoccupati di questo tema.
Mi è sembrata un po' una leggerezza far passare in cavalleria questa tipologia di visita, per essere qui a discutere di questo referendum costituzionale. Se mettiamo a paragone il benessere di chi vive in quel luogo in quelle condizioni, con una riforma elettorale, mi pare che la diseguaglianza e la differenza di potenza rispetto ai temi sia significativa. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Mi sembra che l'Assessore Rosso sia cresciuto bene e in salute anche se a Trino.
La preoccupazione del Presidente Magliano è.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Sì, però il collega Grimaldi non mi fa parlare. Mi fa perdere tempo Presidente. Se mi mette nelle condizioni di poter fare l'intervento io la ringrazio.
Rispetto alla questione preliminare appena posta dal collega Rossi, le dico questo, Presidente: nella passata legislatura una delle giornate più importanti, credo di averla trascorsa nel visitare, in particolare nel pomeriggio, perché al mattino non ero potuto andare, il sito nucleare di Bosco Marengo in fase di decommissioning. Tra l'altro, considero opportuno prevedere, nei prossimi giorni, una visita sia a Trino sia nelle altre centrali, proprio per tornare al senso del dibattito che stiamo svolgendo oggi.
Lo dico ai colleghi della maggioranza: uno dei referendum più importanti per il nostro Paese, in questo caso promosso dai Radicali, fu quello sul nucleare. Ricordo il dibattito dopo Chernobyl, la pericolosità, eccetera.
Fu un referendum necessario per un dibattito popolare, che nasceva, sì, da preoccupazioni e paure, però verteva su un argomento di interesse nazionale.
La discussione che stiamo facendo oggi, la discussione che il capo politico di questo Consiglio regionale, il Capogruppo della Lega, impone è una discussione che interessa particolarmente quel Gruppo del Consiglio regionale e quel partito politico che una volta all'anno si incontra a Pontida e al Papeete.
Presidente, credo opportuno interrompere questa discussione per riprenderla più avanti nel tempo, magari dopo il 30 settembre, e nei prossimi giorni certamente l'Assessore Rosso, ma anche l'Assessore Marnati ci potranno accompagnare in questo tour piemontese.
Lei, essendo Presidente del Consiglio non può farlo, perché ha un ruolo terzo rispetto alle parti, ma dentro di sé, nella sua coscienza, io sono convinto - noi siamo convinti - che lei è disponibile a interrompere i lavori di questo Consiglio e convincere i colleghi della maggioranza che sarebbe buona cosa, prima di tutto, convocare una Commissione in visita a Trino e Bosco Marengo - tra l'altro chiedendo scusa al Sindaco di Trino che avevamo contattato per condividere anche con la sua popolazione.



PRESIDENTE

Le chiedo di concludere.



RAVETTI Domenico

Mi dica quando devo terminare.



PRESIDENTE

Concluda la frase.



RAVETTI Domenico

Ho concluso la frase.



PRESIDENTE

Grazie, gentilissimo. Sarà premura della Presidenza, con le Commissioni competenti, sollecitare SOGIN per un eventuale futuro incontro istituzionale, dopo il 30 settembre, con tutti i Consiglieri, nei siti nucleari piemontesi.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a nome del mio Gruppo sulla questione preliminare posta dal Consigliere Rossi, per sottolineare l'importanza che aveva il fatto di potersi recare a Trino e Saluggia. L'importanza che aveva, non solo per i componenti della V Commissione, ma, a maggior ragione, per tutti i Consiglieri di questa legislatura, molti dei quali anche nuovi, quindi sicuramente più interessati ad un'esperienza simile perché magari non l'hanno mai fatta. Ne parlavo proprio con la collega Disabato, che riteneva importante, come membro della V Commissione, prendere visione di quelle realtà, che si trovano alla vigilia di decisioni che verranno assunte a livello nazionale. Ancor più, perché da tempo, con quell'occasione, il Sindaco di Trino aveva richiesto un incontro con i Consiglieri regionali per porre delle questioni territoriali.
Quindi, da una parte è sicuramente anche uno sgarbo a un Sindaco del territorio dire: non veniamo, perché dobbiamo stare in Consiglio una settimana, per gli ordini di Salvini. Conta di più il territorio, contano di più i Comuni del Piemonte, le loro problematiche o stare qui una settimana per i diktat di Salvini? Ne faccio anche una questione di efficienza del Consiglio regionale e sull'efficienza tornerò più tardi quando porrò un'altra questione preliminare.
Mi sentivo di porre questa questione, di sostenere la questione del Consigliere Rossi, perché non possiamo pensare che da qui al 30 settembre finisca il mondo: si parla solo di questo e quindi non esiste più il resto del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Presidente, su ogni questione ho una cosa da farle notare ed è una sua fortuna.
Io, qua, ho una mozione -(la n. 9, perché nella scorsa legislatura, nei primi due mesi, non quattro, presentavamo anche mozioni e ordini del giorno) avente oggetto: "Denuclearizzare il Piemonte. Individuazione urgente del sito unico nazionale di stoccaggio delle scorie nucleari".
Data: 20 luglio 2014. Le va male, Presidente, che il primo firmatario sia proprio io.
Ne ho viste tante. ma non ancora l'idea di convocare i Sindaci, convocare un'azienda come SOGIN, fare il sopralluogo, confermarlo alla Conferenza dei Capigruppo e non avere neanche l'educazione e la decenza di dire che almeno gli impegni presi con gli Enti locali e con le società di Stato si rispettano, soprattutto non per delle "belinate" come quelle che stiamo facendo oggi. Tra l'altro, le faccio anche notare che avevate tutto il tempo, anche programmando le sedute notturne, anche andando avanti fino al 30, per evitare questo sgarro istituzionale.
Adesso, stiamo al merito dell'oggetto.
Governate questo Piemonte: vi è chiaro che sono scaduti i termini di tutte le scorie nucleari che in questo momento sono all'estero? Le faccio una metafora, anzi gliela racconto, altrimenti le metafore non le capisce! Presidente, le è chiaro che il 96-97% delle scorie nucleari detenute in Italia sono in un triangolo d'acqua? Le è chiaro che questo triangolo d'acqua è proprio in Piemonte, a Saluggia? Le è chiaro che per l'altro 98 delle scorie all'estero sono scaduti i termini e stanno rientrando qui, in Italia? Pertanto, non siamo noi che stiamo prendendo tempo, che abbiamo istinti dilatori; siete voi che state rimandando le questioni urgenti del nostro territorio. Fatemi un piacere: non avete convocato la Conferenza dei Capigruppo, non volete la I Commissione, non volete fare il dimensionamento; almeno evitate figuracce, come vi chiedono il Consigliere Rossi e tutti gli altri, sconvocando quel sopralluogo. Facciamolo facciamolo subito; ma, soprattutto, chiediamo da subito un sito nazionale di stoccaggio alternativo a quello di Saluggia.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Mi consenta, visto che già altri colleghi hanno fatto considerazioni generali di natura anche più politica, di riportarle qualche dato rispetto ai rifiuti radioattivi in Italia, che ci consentono di comprendere quale sia, non solo la gravità dell'argomento, ma anche la posizione difficile della nostra Regione al riguardo e di come la richiesta del collega Rossi abbia una valenza duplice, sia riguardante il dettaglio sia riguardante la sensibilità generale.
Io qui leggo: "Fonte ISPRA, Annuario dei dati ambientali" - anche se non proprio recentissimo - "Dismissione da centrale nucleare, in totale 1700 metri cubi di terza categoria, 26.500 metri cubi prima e seconda categoria.
La distribuzione percentuale" - è questo che mi interessava condividere con voi - "E', per quanto riguarda l'attività, del 71-62% in Piemonte, a volume 18 e 60; in Lombardia del 3 e 58, a volume 11 e 50; in Emilia Romagna dello 0 e 09; in Toscana dello 0 e 47; in Lazio dell'1 e 78; in Campania del 12 e 75; in Basilicata del 9 e 72; in Puglia dello 0 e 01".
Non sono dati insignificanti; sono dati che dimostrano come il Piemonte sia in prima fila e si trovi in una situazione particolarmente delicata rispetto a questo tema. Per questo motivo, l'invito del Consigliere Rossi di sensibilizzarci sull'argomento, è molto rilevante.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Mi ha sollecitato l'intervento del collega Giaccone di qualche minuto fa per cui ho fatto qualche approfondito sugli organi di informazione e ho trovato un po' di notizie che dovrebbero farci riflettere sulla necessità secondo me e pongo questa questione, di sospendere questi lavori dell'Aula.
Se è vero, come è vero, che per indire il referendum sono necessarie cinque delibere in cinque Consigli regionali, oppure 500 mila firme, voi, la Lega avete scelto di percorrere questa strada, senza percorrere quella che di norma si persegue per i referendum abrogativi, cioè raccogliere 500 mila firme sul territorio italiano.
Avendo scelto questa seconda strada, ed essendo qua a discutere da questa mattina su questioni preliminari e pregiudiziali, che non vado a ripetere ma che abbiamo approfondito bene, mi sorge qualche dubbio. Se andiamo a leggere i siti e le informazioni on line potremmo notare come la stessa proposta che si sta discutendo in altre Regioni, sia in Sardegna sia in Liguria (ma potrei andare a vedere anche nelle altre Regioni a guida Lega che ha bloccato i lavori di tutte le Regioni per portare avanti questa questione), si sia arenata.
In particolare, in Liguria è stata addirittura bocciata in Commissione e in Sardegna è andata sotto la maggioranza della Lega. Mi viene da porre questa questione: è opportuno continuare a impegnare l'Aula del Consiglio regionale, e tutti noi, in questa discussione, senza andare a guardare come procedono le discussioni negli altri Consigli regionali, e andando avanti in modo parallelo? Non vorrei che dopo "x" ore di Consiglio regionale (non ho contato quante ore staremo qui fino a venerdì alle 24), ci troviamo magari a essere, se arriviamo a fondo, l'unica Regione che ha completato con delle forzature incredibili, questo percorso.
Per cui l'invito è alla Lega, a Forza Italia e a Fratelli d'Italia che non si sono ancora espressi (anzi, Fratelli d'Italia sì, con il Consigliere Marrone), di esprimersi sull'opportunità di andare avanti, oppure di sospendere e portare avanti qualcuna delle questioni di merito poste prima (penso al dimensionamento scolastico, lo dico al Consigliere Grimaldi, non "demansionamento", e alla questione di Trino Vercellese, ma ce ne sarebbero tantissime altre).
La richiesta, quindi, è di sospendere i lavori in attesa di capire l'iter delle altre Regioni impegnate su questo provvedimento, per fare un discorso parallelo e non impegnare il Consiglio regionale in discussioni inutili.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Ho paura di darvi un suggerimento, ma a questo punto, purtroppo, il Consigliere Gallo ha chiesto una pregiudiziale su questo e devo svelarvi un problema della vostra delibera.
La vostra delibera non contiene il riferimento a quali altre Regioni approveranno l'atto. Perché, mi direte voi? Perché il Piemonte è il primo a fare tutto questo. Bene.
Cosa vi sta chiedendo, però, il Consigliere Gallo, posto che, immagino emenderete, o sarà in una fase successiva all'approvazione dell'atto, il fatto che altre cinque Regioni. Però stiamo al punto politico, se capisco bene, perché noi siamo scarsi e voi sarete i primi.
Facciamo finta che vada tutto bene in Veneto e tutto benissimo in Lombardia (e qua voi sarete i primi, non abbiamo dubbi, perché lo farete nella notte oggi, domani o dopodomani, e siete bravissimi), se per caso scoppia la vicenda Forza Italia - per caso - o se fosse già scoppiata, perché Toti, sì si, può anche ricevere il "pat pat" di Cirio, che tra l'altro è di Forza Italia, o il like di Salvini alla sua ricandidatura, ma Toti è Toti e non è Forza Italia, siete consapevoli che in una Commissione finita quindici a quindici, oggi l'atto in Liguria non andrà in Aula? Quindi vi serve un'altra Regione, l'Abruzzo. Sentite, amici abruzzesi, non sta andando bene, neanche in Abruzzo. Anche lì Forza Italia è spaccata. Eh sì all'inizio ha detto che avrebbe appoggiato la vostra vicenda, ma poi si è ritirata. E siamo sempre a 3. Ma c'è la Basilicata. Scusate, dimenticavo "C'è la Basilicata". Niente. Anche in Basilicata hanno rinviato la discussione in Commissione per vere divisioni nella maggioranza. Sapete su cosa? Lo dico al Consigliere Lanzo: sulla costituzionalità. E sapete che addirittura ci sono, come dicevano i colleghi, almeno due Regioni che hanno chiesto a degli eminenti costituzionalisti prima di andare in Aula. Ma questa è un'altra vicenda.
Io però sto all'oggetto proposto dal collega Gallo. Siamo proprio sicuri che preliminarmente non è il caso di dirci quali sono queste altre 5 Regioni? Non è che ci state facendo sprecare il tempo per fare i primi della classe? Per dire a Salvini che siete proprio bravi, ma poi alla fine questa cosa non si può fare? Perché non riuscirete a fare questa forzatura dovunque, non dovunque avete una Forza Italia così succube ed inutile da stare zitta per tre giorni in Aula, così come sta succedendo. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

La questione preliminare posta dal collega Gallo è di assoluta importanza.
Io prego soprattutto i colleghi di Forza Italia e mi rivolgo al Presidente Cirio che è in Consiglio con noi e che ha seguito tutto il dibattito.
Presidente Cirio, Forza Italia in giro per l'Italia non si sta comportando per ora, come voi. Anche se non sono intervenuto prima sull'altra questione preliminare, è evidente che il suo comunicato stampa lascia ampi spazi alle interpretazioni. Nel suo comunicato stampa, lei sta dicendo: "Quel testo non mi piace per nulla. Se non interviene qualcosa di nuovo, per esempio un confronto tra il vertice nazionale di Forza Italia e il vertice nazionale della Lega, forse sarò costretto a votarlo".
Però, altrove, Forza Italia - o comunque il centrodestra, ciò che non è la Lega - a proposito di autonomia politica, sta bloccando questa operazione che non ha senso, così come è posta. Il "15 a 15" in Commissione in Liguria è palese. Nella discussione generale, vedremo quando ci sarà, io dir alcune cose, offrirò qualche spunto di natura politica rispetto al ruolo del Presidente, rispetto al ruolo di Forza Italia in questa maggioranza, ma anticipo che in questi mesi e in queste settimane mi pare molto evidente che altrove altri Presidenti di Regione di centrodestra, non della Lega dimostrano di poter calcare a pieno titolo il palcoscenico nazionale. In questo caso, considerato che Cirio è un esponente di Forza Italia, la sua incapacità di rendersi autonomo dai processi decisionali della Segreteria Nazionale della Lega, è lì a dimostrare che egli non è sullo stesso piano sullo stesso spazio in cui altri Presidenti di Regione, non della Lega ma del centrodestra, dimostrano di poter essere e di poter stare.
Questo è un problema. È un problema non per Forza Italia in Piemonte, ma è un problema per i piemontesi, perché io parlo di sudditanza politica.
Quindi, questa è una questione preliminare di cui dovremmo discutere.



PRESIDENTE

Consigliere Ravetti, dovrebbe concludere.



RAVETTI Domenico

Ho sempre tante cose da dirle, Presidente. Non mi fa terminare?



PRESIDENTE

Può finire la frase.



RAVETTI Domenico

Quando mi dice che devo finire, io finisco. Sono come Cirio con la Lega.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io mi unisco alle riflessioni su questo tema. Come qualcuno ha detto prima, ci sono delle difficoltà nelle altre regioni, che rischiano di modificare il testo. Nel momento in cui il testo viene modificato, tutto il lavoro di questi giorni viene vanificato. Per esempio, in Liguria la Commissione affari costituzionali ha bocciato il testo con 15 a 15, dopo l'audizione di illustri esponenti del mondo giuridico. E anche in questo caso, siamo sicuri che abbiamo ben compreso cosa stiamo facendo? Le questioni elettorali sono molto cavillose del nostro Paese: siamo sicuri che stiamo facendo la cosa giusta? Un illustre piemontese, Luigi Einaudi diceva "Conoscere per deliberare". Noi siamo sicuri di essere nelle condizioni per deliberare una proposta del genere? Abbiamo tutti approfondito nel merito i possibili vizi di questa norma? Secondo me, no.
Ed è per questo che la Costituzione parla di cinque Consigli regionali con un testo unico: cinque Consigli regionali devono approvare lo stesso testo deve esserci condivisione, deve esserci consapevolezza per portare avanti un provvedimento del genere.
A mio avviso, ma penso di parlare a nome di tutto il Gruppo, questa consapevolezza non c'è, ed è evidente. È evidente su diversi temi, non solamente sulla questione legata all'eccessiva introduzione del sistema maggioritario all'interno della legge elettorale che la può viziare.
Presidente, mi avvio alla conclusione ed invito nuovamente a ragionare, ad essere consapevoli di ciò che stiamo andando a richiedere e ciò che stiamo andando a deliberare nelle prossime sedute di Aula. Saranno giorni lunghi e proprio perché non si è voluto condividere in modo trasparente e pulito con le altre forze politiche una regola importantissima per la tenuta democratica del Paese, la necessità di riflettere su questa questione è imprescindibile e la conoscenza sulle norme è fondamentale per deliberare qualcosa di corretto nei confronti sia del Consiglio regionale sia dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
È evidente che la questione posta dal Consigliere Gallo non è di poco conto. Lo dico anche in termini politici: è chiaro che, visto che occorre arrivare a un quorum di cinque Regioni per poter dare il via a questo referendum costituzionale, ancorché vi siano dubbi sulla costituzionalità e tutto quello che ci siamo detti, , se il "capitano" (come lo chiamano) Salvini vuole sviluppare questo tipo di approccio politico, stando sui gradi, il "tenente" Preioni - grado subito dopo, ha la necessità di portare lo scalpo della Regione Piemonte al cospetto del suo "capitano", per dire "noi ci siamo riusciti e ce l'abbiamo fatta prima degli altri".
Tutto sembra, oggettivamente, una forzatura. Io fossi nel "tenente" e negli altri "sottotenenti" di questa maggioranza, cercherei di capire cosa sta capitando nel resto del Paese; non vorrei passare inutilmente le ore che abbiamo davanti - piacevoli, ci mancherebbe, per chi è di prima nomina come me, è un modo per capire, studiare, approfondire, leggere documentarsi. Però, se chiudessimo a quattro Regioni e non a cinque, forse un dubbio sulla grossa perdita di tempo per tutti i funzionari, dirigenti collaboratori del nostro Ente, tutti i collaboratori dei vostri Gruppi tutto quello che si sta muovendo quando si muove la macchina dell'Istituzione regionale, dovrebbe nascere.
Vorrei avere almeno la certezza politica da parte della maggioranza che quattro regioni hanno già votato lo stesso testo; ma il testo non c'è quindi navighiamo al buio.
Il 30 settembre si avvicina, non sappiamo se tutto il lavoro svolto porterà dei buoni frutti: la certezza sul fatto che noi saremmo la quinta regione mi pare doverosa e anche rassicurante rispetto alle fatiche che stiamo chiedendo a ognuno di noi e ognuno di voi per portare a casa questo risultato.
Io non ho certezza su questo. I miei colleghi m'informano di difficoltà in numerose regioni a maggioranza centrodestra; forse, anche per un rinsavimento della componente moderata all'interno del centrodestra, parlo di Forza Italia o di tante liste civiche, come la mia, che fanno parte delle coalizioni di centrodestra che, forse, preferiscono parlare di questo tema non con una forzatura, non con un colpo di mano, non con - di fatto una decisione presa in un luogo che tutto ha a che fare, ancorché bello piacevole per la villeggiatura e intendo Pontida, ma non un luogo delle Istituzioni.
Per cui, da questo punto di vista e concludo Presidente, mi auguro che arrivi presto su questa pregiudiziale un intervento del "tenente" Preioni che ci dica di stare tranquilli, perché le Regioni sono già quattro e manca solo il Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Avevo già avuto occasione in precedenza di esprimermi su questo argomento. Riprendo anch'io le perplessità manifestate dai miei colleghi.
Intanto, la difformità di posizionamento all'interno del centrodestra.
Riconosco al Capogruppo Preioni - non posso fare riferimenti alle esperienze militari, perché ho fatto il servizio civile alla Caritas e quindi, rispetto ai gradi militari e a come siano posizionati tra loro ho qualche difficoltà - l'autorità e l'autorevolezza per rispondere rispetto al tema che più Capigruppo stanno sollecitando, ed è il primo elemento di chiarimento che vorrei avere in relazione a quanto illustrato dal collega Gallo.
Il secondo elemento di debolezza l'abbiamo già più volte enucleato e riguarda la possibile incostituzionalità del referendum e di quanto richiesto.
Il terzo è quello di cui parlava il mio collega Magliano poc'anzi: se abbiamo deciso di rinunciare al fatto che siano i cittadini, 500 mila elettori, a intraprendere l'iniziativa di chiedere il referendum e abbiamo scelto, invece, la strada senz'altro più veloce, anche se a mio avviso con significato dal punto di vista della rappresentanza meno significativa, di fare in modo che cinque Regioni si esprimano in questo senso, quantomeno verifichiamo se queste cinque regioni esistono. A noi risulta che molte di queste siano quantomeno in dubbio sul percorso. Perché, se in Liguria, come abbiamo detto, costituzionalisti invitati a fare le considerazioni sull'argomento di merito hanno rappresentato tutte le loro perplessità, in Abruzzo sembra non esserci una maggioranza in relazione al tema - la partecipazione di Forza Italia al voto - in Sardegna e Basilicata si è deciso di rimandare di qualche tempo le considerazioni, perché non ancora in condizioni di decidere.
Quindi, la mia ulteriore sollecitazione è di rivedere il percorso molti sono gli ostacoli che si stanno prospettando su questa via e rischiamo di andare a disperdere un'enorme quantità di tempo, di energie e di risorse di questa Regione, per arrivare a un nulla di fatto finale.



PRESIDENTE

Grazie.
Altri interventi in merito alla questione preliminare del Presidente Gallo? No.
Passiamo alla prossima.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ha tre minuti ha. Presidente Bertola, esponga e poi chiudiamo.



BERTOLA Giorgio

Se è l'ultimo è meglio, perché lascio il tempo per riflettere, perch la questione preliminare che voglio porre attiene proprio ai lavori del Consiglio, non intesi come i lavori d'Aula di oggi, ma del Consiglio quindi Aula più Commissioni. Perché chi ha scritto il Regolamento del Consiglio regionale - e sono regolamenti mutuati dalla Camera dei Deputati dal Parlamento, come anche il Presidente Allasia ben sa, perché è stato parlamentare - aveva in mente un criterio di efficienza ed efficacia del Consiglio regionale.
L'articolo 13 del Regolamento del Consiglio ha per titolo "La programmazione dei lavori" e il comma 1 recita: "I lavori del Consiglio sono organizzati per sessioni quadrimestrali e per calendari bimestrali" il comma 2 recita: "Il programma dei lavori di ogni sessione e il calendario bimestrale sono definiti dal Presidente del Consiglio sentita la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari di cui all'articolo 12". Il comma successivo dice, ovviamente, che un quinto dei provvedimenti devono essere riservati alle opposizioni ecc. ecc.
Sono ormai tre mesi che il Consiglio si è insediato; è chiaro che non ci può essere una programmazione dei lavori appena si arriva, c'è la seduta di insediamento con l'elezione degli organi di Presidenza, c'è la seduta con le linee di mandato della Giunta ecc. ecc., ma poi, signori, bisogna iniziare a lavorare. E' passato tutto il mese di luglio, tutto il mese di settembre, mettiamoci dentro anche il mese di agosto, qualcuno è andato in vacanza, anch'io per fortuna, ma ho trovato il tempo per presentare una proposta di legge e per scriverne un'alta che presenterò. Adesso ci dovrebbe essere una programmazione dei lavori: non è una concessione, va fatta.
Se non ci sono provvedimenti da portare in Aula, sapete che si fa? Si convocano le Commissioni, ciascuna forza politica indica i suoi provvedimenti, se non ce ne sono di nuovi si prendono quelli delle riassunzioni e si convocano Commissioni fino a quando non c'è materiale da portare in Aula, e poi si convoca il Consiglio. Altrimenti sapete come finisce? Che questo Consiglio diventa il cortile di Salvini o il cortile di qualcun altro, perché, a distanza di tre mesi, non si è dato una programmazione dei lavori. Per questo noi chiediamo che non si prosegua oltre, fino a quando non c'è una programmazione dei lavori come chiesto all'articolo 13 del Regolamento interno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Condivido una considerazione con l'Aula.
Abbiamo deciso di interrompere i lavori alle ore 18.00 - perché i Consigli in seduta pomeridiana finiscono alle ore 18.00 - e di convocare la seduta serale alle ore 20.
Il problema è che uno fa cena dalle 18.15 alle 19,00: sarebbe opportuno spostare un po' in avanti il momento della ripresa, giusto per permettere ai Consiglieri di far cena e non doversi portare il panino per cena. Fare cena alle 18.00 mi sembra un po' prematuro.



PRESIDENTE

In Piemonte, in varie località, e sicuramente il Consigliere Chiamparino può ribadirlo, si cena anche qualche minuto prima delle 18.00. Avevamo concordato di interrompere i lavori dalle 18.00 alle 20.00, eventualmente valutiamo per domani se prolungare la pausa. Oggi manteniamo la pausa dalle 18.00 alle 20.00 Grazie.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.58)



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