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Dettaglio seduta n.127 del 20/04/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.07)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti.
La seduta è aperta.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 16 aprile 2021 n. 63 a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale. La verifica delle presenze verrà effettuata mediante chiamata nominale. Le votazioni si svolgeranno attraverso l'introduzione del badge di ciascun Consigliere nell'apposito alloggiamento, con conseguente selezione del tasto presenza e della successiva espressione di voto.
Procedo quindi all'appello nominale per la verifica delle presenze. Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Cirio Fava, Icardi e Perugini.
Il numero legale è, pertanto, 24.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



SACCO Sean

Sacco "presente", Presidente, non funzionava il microfono.



PRESIDENTE

Sì, sì, ho visto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Semplicemente non funzionavano i microfoni mentre faceva l'appello.
Adesso funzionano; volevo solo sapere se c'era il problema di un microfono acceso che non faceva scattare i nostri o, semplicemente, è stato un problema momentaneo.



PRESIDENTE

Non lo so, verifichiamo; ma intanto vedevo che alzavate la mano.
Mi scuso.
Il numero legale è 24.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Devo abituarmi di nuovo all'aula in questa nuova modalità; buon lavoro a tutti.
Siamo impegnati sulla discussione riguardo alla legge sul gioco, ma ci sono tante questioni che, anche a mezzo stampa, interessano il Consiglio regionale. Una di sicuro è relativa alla riapertura delle scuole il 26 di aprile, momento in cui sarà inserita anche la zona gialla rafforzata.
Salutiamo con favore questa decisione, però sappiamo quanto è importante per garantire, non solo l'apertura, ma che non ci siano ulteriori stop e la massima sicurezza per tutti gli studenti, il tema dei trasporti.
Ne abbiamo discusso in tutto questo anno di pandemia e sappiamo che per quanto riguarda le scuole superiori, il tema dei trasporti è centrale in questo dibattito. Sappiamo che l'8 aprile scorso il Ministro ha convocato una riunione d'urgenza con tutta la Conferenza delle Regioni proprio per discutere di questo tema, sul quale sono state stanziate tante risorse. Si è discusso molto, ma ci sembra di capire non si sia trovata ancora la modalità organizzativa migliore per affrontarla e, allora, siamo a chiedere, proprio perché ci sono anche altri temi importanti di cui discutere, un'informativa urgente dell'Assessore competente, dato che lunedì sarà il 26, quindi si riapriranno le scuole, in merito al Piano dei Trasporti che è stato pensato, organizzato e ragionato in tutti questi mesi, per garantire la massima sicurezza ai nostri studenti che torneranno in aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mi faccia fare un ringraziamento non scontato ai nostri Uffici e a tutti quelli che permettono, in questo momento, questa seduta, e ovviamente anche ai colleghi che hanno fatto il tampone a tutte e tutti noi.
Vorrei chiedere l'iscrizione di un punto all'o.d.g., ma non solo chiederei di metterlo ai primi punti della discussione della seduta odierna, se è possibile. L'ordine del giorno di cui le richiedo l'iscrizione è il n. 465: "Monitoraggio della frequenza scolastica e contrasto all'abbandono scolastico". Il primo firmatario è il sottoscritto e gli altri firmatari sono Bertola, Giaccone, Marello, Canalis, Magliano Valle, Sacco e Rossi.
Come lei sa, il tema dell'abbandono scolastico è un tema centrale. Lo dicevamo con i colleghi qualche settimana fa: non è certo la pandemia che ha cambiato tutto, ma, al massimo, ha peggiorato, ha fatto da detonatore ad alcune disuguaglianze. É chiaro che il tema del digital divide, da una parte, e della didattica a distanza dall'altro, hanno fatto esplodere delle contraddizioni.
Come l'Assessora Chiorino saprà, ci sono territori del Piemonte che hanno problemi di banda larga, ma ci sono soprattutto tantissime famiglie che hanno avuto problemi di divide e di strumenti non utili alla didattica a distanza.
Poi c'è il tema del sostegno, ovviamente, del sostegno economico, delle risorse. Con l'Assessore Tronzano abbiamo discusso fino a qualche settimana fa proprio in termini di bilancio. C'è una posizione diversa fra noi: la Giunta esprime un bilancio che, secondo questa maggioranza, è il migliore possibile; noi crediamo che questo non si possa dire con 55 mila famiglie escluse dal voucher scuola. Stiamo parlando di famiglie che hanno 7.500/8.000 euro di ISEE e che attualmente non ricevono nessun buono né per acquistare i computer, né per i trasporti, come diceva prima il Consigliere Gallo ma, tanto meno, per tutte le attività che possono essere utili alla didattica.
Per molte famiglie la povertà e le fragilità sociali sono uno dei motivi principali che impediscono la possibilità di garantire ai propri figli di seguire quelle lezioni e, in particolar modo, la mancanza di strumentazione informatica pare, in tutti gli studi, la parte principale.
Tuttavia - chiudo visto che stanno passando i secondi - noi chiediamo alla Giunta di impegnarsi a mettere in campo ogni azione necessaria per contrastare l'abbandono scolastico e garantire il pieno diritto allo studio agli studenti e dare mandato, soprattutto all'IRES e all'Ufficio Scolastico Regionale, di procedere a una mappatura dettagliata delle presenze scolastiche tra gli studenti del Piemonte e uno studio sulle disuguaglianze sociali e territoriali, sullo stato di attuazione del diritto allo studio e sui voucher scuola in Piemonte.
Presidente, le richiedo di mettere questo al primo punto della discussione di oggi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio anch'io gli Uffici per il lavoro svolto, che ci ha permesso di tornare in aula quest'oggi e ringrazio anche i Consiglieri Giaccone Stecco e Salizzoni che hanno permesso che tornassimo in sicurezza. Li ringrazio per quanto hanno fatto.
Volevo, Presidente, chiedere l'attenzione rispetto a un'informativa su un tema che, a mio giudizio, dovrebbe interessare tutti noi. Le dichiarazioni della Giunta sono di un sostanziale equilibrio nel rispetto dei vaccini riguardo agli ottantenni, cioè coloro che hanno potuto recarsi nei punti vaccinali, ma rimangono ventimila "fragili" - definiti così - che sono in parte ottantenni allettati che non possono muoversi e in parte persone con disabilità che non possono essere trasportate.
Già la scorsa volta avevo posto il tema, tra l'altro, delle Case del clero che non sono equiparate a RSA, ma sono luoghi dove preti e suore consacrati, di fatto, vanno a trascorrere l'ultima parte della loro vita e che, ancora oggi, stanno chiedendo di poter essere vaccinati, sapendo che mandando lì un'équipe di vaccinatori noi siamo in grado di vaccinare un numero importante di persone. Secondo me è necessario che, oltre agli annunci roboanti per cui siamo riusciti a vaccinare tutti gli ottantenni si faccia chiarezza sulle tempistiche di vaccinazione di tutti coloro che non possono recarsi nelle strutture vaccinali. Questo lo dico perché sono persone, ahimè - questo è stato anche oggetto di comunicazione a mezzo stampa - e luoghi che possono essere soggetti a contagio. Penso alle Case del clero che, comunque, hanno del personale parasanitario che accudisce quelle persone e che potrebbe essere veicolo del virus.
Mi auguro che su questo, in queste ore, si possa almeno dare un timing e una serie di informazioni su come e quando verranno vaccinate anche queste persone. Il fatto che non si possano muovere, non può essere solo ed esclusivamente una discriminante per non garantire loro la sicurezza.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Sabato 17 aprile si è tenuta una manifestazione in piazza Castello e sono scese in piazza diverse Associazioni per chiedere un passo indietro rispetto all'attuazione della delibera del 2010, recante "Il protocollo per il miglioramento del percorso assistenziale per la donna che richiede l'interruzione volontaria di gravidanza".
Questa era una delibera ferma dal 2010, cui è stato dato seguito proprio in quest'ultimo periodo con una determina, quella del 1 dicembre 2020 e a seguire una stessa determina del 2021 che prorogava i termini per la partecipazione ad un bando per l'aggiornamento degli elenchi ASL delle Associazioni cosiddette pro-vita.
Devo dire che ho assistito a dichiarazioni davvero raccapriccianti: è stato chiesto alle donne di mettersi l'anima o il cuore in pace rispetto a questa decisione, addirittura sono state dette frasi della del tipo: "l'ideologia della morte non prevarrà".
Ritengo che parole del genere. dette da un membro della Giunta regionale siano gravissime, ma io non sono qua per chiedere all'Assessore Marrone di chiedere scusa alle donne perché lo dovrebbe fare a prescindere io sono qua a chiedere un'informativa dell'Assessore Icardi su questo tema di carattere sanitario. Si tratta di aggiornamento di elenchi che andranno ad inserire delle Associazioni in spazi sanitari, quelli dei Consultori che sono dei presidi territoriali che promuovono la salute psicofisica della donna e che accompagnano la donna in diversi percorsi, compreso quello dell'interruzione volontaria di gravidanza. Ritengo non sia accettabile che un Assessore alla sanità non riferisca all'aula in merito a questo atto, che è di carattere sanitario. Come non è accettabile che non si sia espresso quando l'Assessore non competente in materia sanitaria Marrone, ha deciso di non recepire le linee guida per l'interruzione volontaria di gravidanza emanate dal Ministero della salute.
Poiché so che è stata chiesta anche un'altra informativa in passato e anche a questa non è mai stato dato seguito, io vi chiedo di smetterla con le dichiarazioni sul giornale e di smetterla con questi atti di codardia e di venire a dirci in aula perché avete deciso di attuare questa delibera.
Vorrei che venisse anche riferito in aula come mai è stato scelto di attuare questa delibera e non quella che, per esempio, prevede la distribuzione di contraccettivi gratuiti nei Consultori. Qua facciamo figli e figliastri, per rimanere in tema rispetto alle delibere.
Tuttavia, quello che è grave, è che si sta prendendo una decisione su una materia sanitaria, senza aver consultato i luoghi competenti e il personale che opera nei Consultori, che è stato messo sotto pressione durante la pandemia e non solo, che meriterebbe, invece, di essere interpellato per approfondimenti in merito alla carenza di organico, alla carenza di strumenti per fare prevenzione. Soprattutto, io non accetto queste pratiche, non accetto questi atti che mirano a colpevolizzare le donne e a trasformare i Consultori da presidi sanitari a luoghi per il controllo delle nascite (queste sono le finalità che vengono dette dall'Assessore che sta promuovendo questa iniziativa). E la legge n. 194 che l'Assessore dice di conoscere benissimo, non lo prevede.
Io non ho molti timori rispetto a questo atto che molto probabilmente rimarrà su carta, visto che anche la legge 194 dice che i Consultori "possono" e non "devono" dotarsi di questi elenchi. Sicuramente rimarrà, io spero, soltanto carta, che utile per qualche comunicato stampa.



PRESIDENTE

La invito a concludere, Consigliera Disabato



DISABATO Sarah

Concludo, Presidente.
A bilancio non è stato previsto il potenziamento dei Consultori, non è stata finanziata la delibera che prevede i contraccettivi gratuiti, sono stati fatti tagli economici, - ripeto, tagli economici - ai capitoli destinati agli interventi per la tutela in materia materno-infantile: vi invito a fare meno proclami e a trattare il tema dal punto di vista sanitario.
Chiedo all'Assessore Icardi di venire a riferire in aula e dire che cosa pensa di questo atto, portato avanti da un Assessore che non ha competenza in materia.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ringrazio anch'io, ovviamente, tutto il personale del Consiglio che ha consentito il rientro in presenza, e i colleghi Giaccone, Salizzoni e Stecco per aver eseguito i tamponi: speriamo di poter continuare a lavorare con serenità, anche se è un po' strano vedersi attraverso questi vetri; è una visione un po' surreale di quest'aula, ma ci abitueremo anche a questo (del resto, ci siamo abituati a tutto!).
Si parla tanto di riaperture in questi giorni e mi unisco, ovviamente alla richiesta del Presidente Grimaldi relativa alla riapertura della scuola; tema rispetto al quale, tra l'altro, ho un question time depositato proprio per oggi.
Dicevo, si parla tanto di riaperture di attività commerciali, però non si parla di riaperture delle RSA alle visite dei familiari. Quello che vorrei chiedere è un'informativa dell'Assessore competente rispetto a questo tema, per capire quale sia la situazione attuale dal punto di vista delle vaccinazioni nelle RSA e quali saranno le condizioni che consentiranno la piena riapertura.
Ci sono strutture che hanno già iniziato, in qualche modo, a creare nuovamente un legame o un'occasione di incontro tra familiari e ospiti, ma molte altre sono ancora chiuse. E questo genera, ovviamente, grande preoccupazione nei familiari che non hanno neanche più modo di verificare le condizioni dei loro parenti o la situazione all'interno delle strutture.
Vorrei che si aprisse un capitolo rispetto a questa situazione e che si portasse anche questo tema al centro del dibattito rispetto alle riaperture. Spero che ce ne sia la possibilità di discuterne già oggi: chiaramente, si parla soprattutto di strutture private, però ricordiamoci che sono strutture che operano nell'ambito di servizi che sono sotto il controllo della Regione, quindi credo che dovremmo interessarci di quanto succede tra quelle mura, visto che è proprio all'interno di quelle mura che si sono verificati i casi più gravi di trasmissione, e dove, purtroppo abbiamo registrato il maggior numero di decessi.
Cerchiamo di ripartire e di far ripartire anche le RSA: cerchiamo di monitorare la ripartenza, ma cerchiamo anche di consentire agli ospiti di poter riabbracciare in sicurezza i loro parenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Io volevo esprimere solidarietà alle centinaia di lavoratori onesti che in questo momento stanno manifestando davanti il Palazzo: penso che sia opportuno, alle ore 13.00, riceverli e ascoltare le loro ragioni. In queste settimane se ne sono sentite dire di tutti i colori, per cui ritengo sia giusto che possano esporre anche le loro ragioni. È giusto non avere lavoratori che rischiano il posto di lavoro, lavoratori di serie A e di serie B. Chi lavora nella legalità deve avere la stessa dignità.
La Lega esprime quindi la massima solidarietà e avanza richiesta di riceverli, per capire, scevri da strumentalizzazioni e da facili banalizzazioni, le loro richieste di tornare a lavorare, e per non rischiare di perdere 5.000 posti di lavoro in un momento storico come questo.
Grazie.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi, sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Su questo punto, Presidente, credo che sia il caso di convocare una Conferenza dei Capigruppo. Nelle scorse settimane, insieme i colleghi avevamo richiesto a lei di trovare delle formule, anche on line, per ascoltare e audire i tanti operatori e le associazioni che nella scorsa seduta avevano manifestato per chiederci di non modificare la legge del 2016.
Come lei sa, abbiamo opinioni diverse, è inutile negarlo: noi crediamo che quella legge abbia portato meno slot, meno povertà e meno malattie.
Crediamo, altresì, che ci sia stato tutto il tempo anche per adeguarsi ad una norma che tante Regioni e tante città ci invidiano. Dopodiché, siamo pronti al dialogo, soprattutto con i lavoratori e le lavoratrici, sia per spiegare le nostre ragioni sia per affrontare con l'Assessora Chiorino e con l'Assessore Icardi i punti cardine della legge e anche i Tavoli di crisi, qualora fosse necessario.
Credo, però, che più che chiedere un confronto alle ore 13.00, sia opportuno confrontarci in una Conferenza dei Capigruppo. Troviamo il modo di dialogare anche con chi sta manifestando qui fuori - però non le chiederei una sospensione - per ragionarci insieme e per trovare delle modalità che garantiscano a tutti d'ascolto (ascolto che, peraltro, non c'è stato in queste settimane) e le audizioni (che pure si sono fermate).
Aggiungerei un'altra considerazione, Presidente, così non la disturbo più.
Pochi minuti fa, davanti all'Ospedale Valdese sono apparsi dei volantini molto brutti: "L'Italia ha bisogno di figli, non di aborti" o ancora "Figli per combattere, non pillole per abortire", "Libertà di vivere, non di uccidere".
Questi sono i messaggi (peraltro, non sono firmati) cui alcune forze politiche di questa maggioranza vorrebbero aprire le porte dei consultori piemontesi ad alcune attraverso le associazioni pro-vita.
Lo diceva prima la collega: su questa vicenda le donne e questo Paese meritano rispetto, non questi messaggi; messaggi davvero gravi, che minano le libertà delle donne e i principi della legge n. 194. Nonostante siano trascorsi più di quarant'anni dalla sua approvazione, la legge n. 194 è ancora sotto attacco da parte di forze reazionarie e oscurantiste allergiche ad ogni forma di libertà e, soprattutto, allergiche l'idea che le donne siano artefici del proprio destino. Io ritengo che questo messaggio non possa passare sotto silenzio.
Spero davvero che la richiesta della Consigliera Disabato venga accolta e che su questo la maggioranza si chiarisca al proprio interno e soprattutto, la smetta di diffondere questi messaggi davanti ai Consultori o davanti agli ospedali pubblici piemontesi.
La ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie L'ho fatta concludere, ma il suo doveva essere un intervento sull'ordine dei lavori, non sulle richieste di altri Consiglieri avanzate ad inizio seduta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie.
Ritengo di perorare nuovamente la richiesta di audizione dei lavoratori alle ore 13.00 Non mi pare opportuna una sospensione che rallenterebbe i lavori di quest'Aula, che sono massicci.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Presidente Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Per noi va benissimo ascoltare tutte le voci e le persone che sono fuori, ma chiediamo di farlo alle ore 12, visto che avremo una giornata intensa di lavori in aula, in modo da poter ricominciare con il question time e con i lavori del pomeriggio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anche noi siamo disponibili ad ascoltare tutti, anzi avremmo dovuto farlo con un iter normale della legge, non con questa forzatura. Avremmo ascoltato tutti in Commissione e ci saremmo sicuramente chiariti meglio le idee rispetto a certi argomenti.
Anche per noi sarebbe ottimale sospendere i lavori dell'Aula leggermente prima, per avere il tempo sufficiente di ascoltare le parti che hanno chiesto di essere audite; in ogni caso, non chiuderemmo né oggi n domani. Penso che un'ora per ascoltare qualcuno si possa assolutamente dedicare. Grazie.



PRESIDENTE

Com'è prassi, nella pausa audiremo i manifestanti e valuterò, nel corso della seduta mattutina, se interrompere anticipatamente la seduta prima delle ore 13 o eventualmente alle ore 13 - pausa concordata. Li audiremo com'è sempre stato fatto con tutti. Poi se c'è l'accordo su un prosieguo dei lavori senza interruzioni, possiamo tranquillamente interrompere anticipatamente la seduta.
Sono state presentate alcune richieste di informativa della Giunta, che è presente in numero cospicuo di Assessori, che possono prendere nota: dal Consigliere Gallo sulla riapertura delle scuole e sul trasporto pubblico dal Consigliere Magliano sui vaccini per anziani fragili; dalla Consigliera Disabato, all'Assessore Icardi, sulla determina per le associazioni pro vita nei consultori. L'informativa presentata dalla Consigliera Frediani è sulle vaccinazioni nelle RSA e sulle riaperture.
C'era la richiesta di iscrizione come primo punto all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 465 del Presidente Grimaldi inerente a "Monitoraggio assistenza scolastica ed abbandono". Metterei in votazione la richiesta di inserirlo come punto 2) all'o.d.g. prima della proposta di legge n. 99 e dopo le Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione dell'ordine del giorno n. 465 al punto 2) all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'Assessore Chiorino non ha votato e, per il verbale, segnala l'astensione.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Cirio, Fava, Icardi e Perugini.



PRESIDENTE

Comunico che nella notte del 18 aprile è scomparso, all'età di 67 anni Nicola De Ruggiero, Sindaco di Rivalta di Torino. È stato Assessore all'ambiente durante la Giunta a guida Bresso.
Nell'esprimere il cordoglio dell'Assemblea, rivolgo un pensiero di grande vicinanza ai familiari e a quanti hanno condiviso con lui percorsi di vita e ideali. La commemorazione ufficiale, come per altri Consiglieri e Assessori scomparsi durante quest'anno di pandemia, si svolgerà in Aula quando ci saranno le condizioni, con la presenza anche dei familiari.
Sulle comunicazioni ha chiesto la parola il Presidente Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo sulle sue comunicazioni per fare un intervento nel merito delle comunicazioni. La nostra attività della settimana scorsa è stata ostruzionistica e lo sarà anche questa settimana. Abbiamo, però, più volte sollecitato la presenza del Presidente Cirio nell'Aula virtuale. La scorsa settimana era impegnato con il Generale Figliuolo su tutto il tema dei vaccini e degli hub vaccinali - e ci mancherebbe altro, visto che la pandemia ha la priorità su tutto. Però leggiamo sui giornali che il Presidente Cirio ha modo, tempo e modalità, e ben venga, di incontrare la sua maggioranza per trovare le intese e per provare a ricomporre la sua maggioranza, che oggi è spaccata in tre tronconi, se non di più. Ben venga perché fa parte dell'attività, però ci sembra un po' strano che oggi, alla ripresa dei lavori in presenza, non abbia potuto essere presente in quest'aula e non sia presente ormai da settimane al dibattito, insieme alle opposizioni, su un tema così importante e così delicato come la modifica della legge 9 del 2016.
Il mio intervento è per sollecitare il Presidente Cirio a trovare lo spazio, il tempo e il modo per venire in aula a rappresentare le sue posizioni anche a noi e non solo alla sua maggioranza e per poter discutere nel merito con noi, nelle sedi istituzionali, la riforma che lui ha proposto. Infatti, questa è una proposta della maggioranza della Giunta Cirio, che però non ha la totalità del supporto dei Gruppi politici della maggioranza - e questo è già particolare - e chiediamo che venga a spiegarci la sua posizione su questa riforma, in modo che non la si debba solo leggere sui giornali o la si apprenda per "sentito dire", visto che il Presidente trova il tempo di incontrare la sua maggioranza, ma non per confrontarsi con tutto il Consiglio regionale e con le opposizioni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non ho sentito dalle sue Comunicazioni la richiesta del nostro Gruppo di richiamare in aula la legge sull'innalzamento dell'IRAP per i grandi colossi dell'e-commerce; probabilmente, era appena arrivata e non l'ha ancora letta. E poi, colgo l'occasione per non prendere più minuti sulle stesse Comunicazioni. Abbiamo ancora 2 minuti?



PRESIDENTE

Tre minuti. Come potete vedere, potete sbagliare difficilmente guardando il monitor: più grande non ci stava, avremmo dovuto togliere una piglia.



GRIMALDI Marco

Non si preoccupi, ho 11 decimi - a differenza sua.
Presidente, credo che quanto ha detto Gallo poc'anzi, in termini molto pacati e istituzionali, sia il pensiero di tutte le opposizioni: riteniamo davvero incredibile che il Presidente Cirio non si sia degnato di venire in tante sedute d'aula sul nostro bilancio - e questo è già di per sé un fatto insolito - tra l'altro, considerato che eravamo online e che sarebbe costato davvero poco intervenire, discutere e ascoltare le parole delle opposizioni. Tuttavia, è peggiore il fatto che nelle ore successive la maggioranza, tra l'altro senza nessun confronto con le minoranze e senza avere neanche la condivisione all'interno della maggioranza, abbia provato un blitz, "al buio" come si dice, chiedendo d'inserire nella calendarizzazione innumerevoli Consigli regionali, annullando così tutto il lavoro legislativo, tutte le audizioni che avevamo in campo, tutte quelle legittime richieste delle opposizioni di portare a termine alcune proposte di legge, che voi tra l'altro avevate accolto: penso a quella del Consigliere Ravetti sulla parità salariale, penso anche a tutta la discussione, che non abbiamo potuto fare, sui vaccini. E penso a tutto quello che dovremo fare su alcune grandi crisi come la vicenda Embraco penso ancora a cos'è successo nelle ultime quarantott'ore con il "balletto" fra Giorgetti e il sottosegretario; penso alla vicenda Stellantis e alla Gigafactory. Insomma, tutto quello che non c'è è chiaro, ma anche l'assenza del Presidente è molto chiara e molto visibile.
Abbiamo appreso da fonti giornalistiche che vi siete incontrati ieri e che alcuni dicono che si è arrivati a una mediazione, che non abbiamo visto negli emendamenti; altri suppongono che andrete avanti con la proposta di legge di Leone: il Presidente Cirio non solo dovrebbe venire qui, ma dovrebbe convocare una Capigruppo politica e dirci esattamente qual è l'orientamento, anche per capire come lavoreremo nelle prossime settimane.



PRESIDENTE

Grazie.
Sul richiamo in Aula, essendo pervenuto alle 10.12 a Consiglio iniziato, era difficile poterlo inserire, ma lo sarà nelle prossime comunicazioni.
Sulla dimensione dell'orologio, dato che c'è stata una richiesta esplicita da parte di tutti i Consiglieri che non riuscivano a vederlo.
Fortunato chi non ha giocato in gioventù con la propria vista; il sottoscritto l'ha fatto e gli occhiali purtroppo deve tenerli.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere, sull'ordine dei lavori.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io per stigmatizzare, ancora una volta, il congedo e l'assenza del Presidente Cirio.
Faccio una domanda: conta qualcosa la politica che facciamo qui dentro? Conta? Vale? Io penso di sì. Vale perché è un'Assemblea legislativa e la prova del suo valore è il fatto che oggi ci si trovi qui, fisicamente; potevamo benissimo farlo ancora ciascuno dalla propria casa o dal proprio ufficio ma siamo qui. Siamo qui perché è importante quello che stiamo facendo e colgo l'occasione per ringraziare tutte le persone che grazie al loro impegno ci hanno permesso di riunirci di persona: gli Uffici e il Direttore del Consiglio regionale, in una situazione che non è quella che sogniamo di notte, ma l'unica possibile.
Dicevo, la politica che si fa qui conta. La politica è fatta di pubbliche relazioni, di parola, di comunicazione; la comunicazione passa attraverso gli organi di stampa ed è importante per i politici, per i cittadini e per gli elettori. Oggi, la comunicazione è anche "disintermediata" rispetto alla stampa e alle TV perché si fa anche direttamente sui social network; tutto è importante, ma è importante la politica che si fa qui.
Quindi, una politica fatta di comunicazioni che passano soltanto attraverso comunicati stampa o social network è incompleta: la base dev'essere ciò che facciamo qui, in aula e nelle Commissioni, e poi si comunica; se c'è soltanto quell'altra comunicazione e non c'è la politica qui dentro, allora non stiamo rispettando il mandato che ci hanno dato i nostri cittadini.
Lo dico perché in quest'aula c'è già stata la possibilità di esprimersi sulla proposta di legge Leone, non perché si sia andati al voto, perché non si è ancora aperto il provvedimento, ma in queste schermaglie iniziali ci sono già state delle votazioni, signori! C'è stata la votazione sul richiamo in Aula del provvedimento. Chi si è espresso in quel senso esternamente poteva farlo qui, con un voto, con una decisione.
Ci sono state le votazioni sulle questioni pregiudiziali, di cui la proposta di legge 99 è costellata; allora poco valgono le dichiarazioni esterne se poi, quando è il momento di votare o non si esprimono o si esprimono in modo difforme da quanto detto all'esterno Poiché noi crediamo ancora nella politica fatta qui dentro con parole e gesti concreti, che in aula si chiamano voti, noi stigmatizziamo l'assenza del Presidente Cirio.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Anch'io, in premessa, ringrazio gli Uffici per averci permesso finalmente, di rientrare in aula e anch'io intervengo sulle sue Comunicazioni, Presidente; concordo sul parere che alcuni colleghi hanno espresso, non soltanto sull'assenza del Presidente Cirio, ma anche di quella dell'Assessore Icardi; ricordo, colleghi, che la legge 9 del 2016 ha un unico fondamento, quello sanitario. Pertanto, credo sia da stigmatizzare e da sottolineare allo stesso modo l'assenza dell'Assessore di competenza rispetto a quella legge e, quindi, alle modifiche di quella legge; credo sia anche da sottolineare la forte assenza da parte di questa maggioranza che anche con le sue assenze sta parlando e fa emergere la presenza di una linea non univoca.
Come i colleghi, anche noi abbiamo letto sui giornali l'intesa fra la Lega e Forza Italia -così c'è scritto - ma non sappiamo se queste siano parole corrette, poiché da quando abbiamo iniziato questa discussione, già dall'anno scorso, con quell'emendamento, si era iniziata questa discussione.
Vorremmo capire dal Presidente Cirio qual è la linea. Qual è la linea di questa maggioranza? C'è un accordo tra due delle tre forze politiche di maggioranza? Non c'è? Su quali elementi? Dobbiamo scoprire che, magari nottetempo, sono stati presentati degli emendamenti che cambiano la proposta di legge e che dovremo rincorrere quegli emendamenti per presentarne, evidentemente, dei nostri a sostegno o per modificare gli stessi? Penso che il Consigliere Bertola abbia ragione: abbiamo bisogno di ridare dignità a quest'Aula.
In conclusione, Presidente, occorre ridare dignità al Consiglio dall'inizio di questa legislatura ci siamo accorti che quest'Aula per molti è un orpello formale e fastidioso da vivere, perché le decisioni vanno prese fuori da quest'Aula e semplicemente comunicate successivamente.
Allora, ritengo fondamentale avere qui il Presidente Cirio e l'Assessore Icardi; li metto sullo stesso piano, per quanto dicevo.
Infine, ringraziando lei, Presidente, e tutta l'Aula per la solidarietà espressa al sottoscritto rispetto al fattaccio che è capitato sui miei social network qualche giorno fa: so che quel fatto non riguarda una categoria, lo dico con estrema chiarezza, però mi permetta di dire Presidente, che quel fatto (termino e mi scusi se ho preso venti secondi in più) è anche una responsabilità collettiva per i toni che utilizziamo nel confronto politico. Lo dico con estrema chiarezza: da una parte, ci sono persone che non vogliono tutelare il lavoro e, dall'altra, ci sono persone che, invece, lo vogliono tutelare. Credo che certe parole e certi toni siano sbagliati e che fomentino e avvelenino i pozzi di una discussione che, a volte, si traducono in elementi esagerati da un punto di vista personale e non collettivo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Valle.



VALLE Diego

Grazie, Presidente.
Ringrazio anch'io, non formalmente, tutti i dipendenti del Consiglio non solo per il lavoro svolto, che ci ha riportato in aula oggi, per il lavoro paziente di accompagnamento in questi mesi da remoto, ma soprattutto in questi ultimi giorni con l'enorme carico di lavoro cui li abbiamo sottoposti con la nostra attività emendativa, che peraltro mi pregio di segnalare in questo momento non è accessibile sulla Intranet, e pertanto penso che non potremo cominciare i lavori fintanto che questi non saranno disponibili a tutti i Consiglieri.
Sempre dal punto di vista organizzativo, mi sento di fare una sollecitazione: sarebbe opportuno, nelle prossime sedute, ripristinare il posto vuoto tra un Consigliere e l'altro; se ci guardiamo intorno, la maggior parte di noi, in questo momento, è dietro la barriera di plexiglass, perché stiamo seduti così, in aula. Capisco che c'è la difficoltà legata alla postazione, ma si può sicuramente risolvere dal punto di vista informatico; diversamente, per noi in questo momento non cambia niente rispetto alla situazione normale: abbiamo soltanto le mascherine.
Rivolgo un ringraziamento anche ai colleghi che ieri e oggi si sono prestati e si presteranno nei prossimi giorni a permetterci di effettuare uno screening periodico e, quindi, di aumentare il livello di sicurezza non so se tutti quelli che ieri hanno fatto il tampone vogliono ringraziare il collega Giaccone, ma io lo faccio lo stesso.
Vengo alla mia richiesta d'intervento sulle Comunicazioni, questo perché.



(Commenti della Consigliera Canalis)



VALLE Daniele

Chi c'era l'ha capito, Consigliera Canalis.
Ci troviamo nuovamente a discutere su questo tema, senza i principali responsabili delle politiche regionali in materia di sanità, e di coordinamento e promozione delle politiche regionali in toto, cioè il Presidente Cirio. Questo per noi è un fatto molto grave, dal momento che è un'interlocuzione per noi fondamentale, anche perché i due responsabili Cirio e Icardi, appartengono a due forze politiche che hanno avuto modo di esprimere difformità di vedute importanti nel corso dei giorni scorsi.
Sappiamo dagli organi di stampa che c'è un'intensa interlocuzione che forse, sta portando a una nuova proposta, a un cambiamento del testo di cui stiamo discutendo, ad un'attività emendativa importante da parte della maggioranza, ma non sappiamo se è condivisa, com'è avvenuta e quali sono i suoi contenuti. Esorterei i colleghi di maggioranza a esplicitarla adesso perché magari può aiutare l'evolversi dei lavori e ci aiuterebbe a lavorare in trasparenza, come chiedeva prima il collega Bertola, rispetto all'oggetto di cui stiamo discutendo.
In ogni caso, l'assenza dei principali responsabili politici della maggioranza in questo senso è qualcosa che non possiamo non stigmatizzare.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Mi lasci solo premettere, come hanno fatto i colleghi, un ringraziamento a tutti coloro che si sono adoperati per il ritorno in aula che credo sia importante e restituisca dignità al lavoro che cerchiamo di fare anche su temi delicati e importanti come quello che affrontiamo oggi.
Certo è che questo lavoro, per cui tutti stiamo ringraziando (e io sono anche un po' emozionata a re-intervenire in quest'aula), non ha lo stesso valore per il Presidente Cirio, che si ostina (a questo punto non ho altri termini) a disertare le sedute del Consiglio.
Oggi - devo dire la verità - ci ha stupito la sua assenza, perch avevamo dato per scontato, vista l'importanza, anche solo simbolica, del riaprire l'aula, il più alto luogo della democrazia piemontese, che ci sarebbe stato almeno un suo passaggio per sottolineare questa rilevanza. E non ci risultano eventi importanti estemporanei, come la visita della settimana scorsa del Generale Figliuolo; siamo assai dispiaciuti: non è possibile continuare a confrontarci e a impostare il lavoro sulla base delle notizie giornalistiche.
Ne approfitto anch'io, Presidente, per fare un passaggio su un'altra assenza, oggi molto ingombrante, dell'Assessore Icardi. L'hanno già detto alcuni colleghi prima di me, ma voglio ritornarci anch'io.
È vero che il tema è complesso, e il Consigliere Preioni ha fatto nuovamente riferimento al tema del lavoro, tema di cui avremo modo di parlare in termini seri, con numeri veri, nelle prossime ore, ma non dobbiamo dimenticare che questa è una legge che la Regione ha potuto fare sia quella che volete abrogare sia quella del Consigliere Leone, sulla base di competenze socio-sanitarie. Noi ci occupiamo di questi temi per il solo motivo che riguardano la sanità e le politiche sociali. Se così non fosse non potremmo occuparci di gioco.
Il fatto che se ne parli solo ed esclusivamente parlando di lavoro (è un artificio retorico, serve a costruire una narrazione che vi serve per l'opinione pubblica: va bene!), senza l'Assessore Icardi, riferimento principale, non solo da un punto di vista politico, ma anche tecnico, di quello che stiamo discutendo, è grave.
Oggi, quindi, non sono accettabili le assenze sia del Presidente Cirio sia dell'Assessore Icardi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Questa è l'ennesima assenza del Presidente Cirio, che per l'ennesima volta decide di non mettere la faccia su questo provvedimento. Penso invece, che dovrebbe essere qui per raccontarci quali sono le priorità di questa Giunta e per raccontarci come mai si debba impiegare tutto questo tempo, a livello di lavori del Consiglio, su un provvedimento che ha visto saltare tutto l'iter in Commissione, dalle audizioni delle associazioni agli approfondimenti, per noi Consiglieri, dei dati forniti dall'IRES, che meritano un momento di attenzione. Noi, invece, abbiamo deciso di concentrare tutte queste sedute in aula, quando le priorità dovrebbero essere altre.
Spero, quanto meno, che il Presidente e l'Assessore Icardi siano assenti per risolvere e per dedicarsi a tutti i problemi legati alla gestione dell'emergenza sanitaria e della campagna vaccinale; e in tal senso vorrei raccontarvi una storia.
Ieri ho accompagnato mia nonna al centro vaccinale. Lei mi ha chiesto di accompagnarla e di farle la prenotazione - quando la dottoressa le ha detto che doveva prenotarsi sulla piattaforma, mi ha chiesto che cos'era una piattaforma.
Mi occupo di tutto e l'accompagno al centro. Appuntamento fissato per le 14.30. Mia nonna entra, non la vedo per tre ore, Presidente. Io ero fuori, seduta sul marciapiede, ad attendere mia nonna, che è uscita alle 18 del pomeriggio.
Sono circa tre ore e mezza, quasi quattro, per un vaccino.
Se questa è l'altra velocità sbandierata dal Presidente Cirio fino a oggi, non soltanto per quanto riguarda la campagna vaccinale, ma anche per quelle che riguardano le priorità della Regione, dalla gestione della sanità all'ampliamento e al potenziamento della sanità territoriale diciamo che l'altra velocità non si vede né in un caso né nell'altro.
Visti tutti questi problemi, anche legati all'assunzione del personale (e voglio ricordare che ci sono 400 medici specializzandi al palo, che hanno dato la disponibilità per andare a potenziare i centri vaccinali e sono ancora fermi in attesa di reclutamento; e spero che, anche lì l'assenza sia giustificata per una risoluzione di questi problemi), anzich occuparvi dell'installazione delle slot vicino a luoghi sensibili, compresi gli ospedali, anziché occuparvi di dare il contentino alle associazioni anti-abortiste, dando loro spazi nelle strutture sanitarie, luoghi che sarebbero deputati a sviluppare la sanità territoriale che in questo momento tanto è carente, vi consiglierei di occuparvi di quelli che sono i problemi reali di questa Regione che attanagliano i cittadini, soprattutto i più fragili.
Vi invito, quindi, a tornare alla realtà, e al Presidente Cirio di metterci la faccia, finalmente, dopo settimane che lo chiediamo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Io chiedo, non dico sintesi, ma di rimanere sull'ordine dei lavori, siamo sulle comunicazioni, e anche di rimanere nei tempi prestabiliti.
Ha chiesto di intervenire in Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Sì, Presidente. Quanti minuti ho?



PRESIDENTE

Tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Anch'io per far notare questa doppia assenza, che mi auguro che durante la giornata trovi soluzione, quella del Presidente Cirio e dell'Assessore Icardi.
Oggi andiamo ad affrontare un tema che ha almeno quattro elementi di interesse: il primo è strategico sulle policy di una Regione su questo settore, e ha a che fare con la Presidenza; poi c'è il tema della sanità e quello cui può portare la ludopatia (noi qui siamo a parlare delle assenze ma ci sono anche delle presenze); il tema del lavoro, perché di questo parlava il collega Preioni prima (c'è l'Assessora Chiorino) e il tema delle politiche sociali, perché, come sa bene l'Assessora Caucino, il primo punto di impatto, il primo punto di accoglienza di queste fragilità è legato a tutta la realtà delle politiche sociali.
Mi pare che l'assenza del Presidente oggi abbia un po' una valenza anche politica. Senza citare un film che ha fatto la storia, quando un noto protagonista si chiedeva se lo si notava di più se veniva e stava in disparte o se non sono veniva proprio (film "Ecce bombo"), il fatto che oggi Cirio non ci sia deve porre delle domande a tutti noi: il lodo raggiunto, il lodo Ruzzola, il lodo Preioni, il lodo Leone, io non so quale lodo sia arrivato a compimento, però, il fatto che non ci sia il Presidente a dirci cosa ne pensa e l'Assessore Icardi a dirci che impatto avrà questo tipo di norma (e ci auguriamo parole di conforto e parole nel merito da parte degli Assessori Chiorino e Caucino sul tema) mi pare diventi un po' difficile, da questo punto di vista, continuare. Se addirittura chi ha il compito di governare questo processo non si presenta nel giorno in cui torniamo a celebrare questo nostro ritorno in aula, mi sembra un dato politico.
Alcune presenze in alcune manifestazioni sono dati politici; alcune assenze, in alcuni momenti istituzionali, sono anch'essi un dato politico.
Se non avete ancora chiaro come risolvere il problema, convocatevi parlatene, trovate una soluzione e metteteci a parte di questa, anche perché il garante, in teoria, del prosieguo dei lavori dovrebbe essere il Presidente della Giunta, che oggi nuovamente non è presente. Di sicuro si sta occupando di cose importanti, tuttavia mi pare sia importante anche capire se questa Giunta si rispecchia nella volontà di questa legge o meno tutta o parte di essa.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Prima di tutto permetta anche a me di ringraziare lei e l'Ufficio di Presidenza e, insieme a voi, tutti i dipendenti che si sono prodigati per consentirci di tornare in aula. Non aggiungo altro, mi sembra un bel segnale, e quindi grazie.
Secondo. Io non avrei motivo - dico la verità - di intervenire ulteriormente sulle comunicazioni del Presidente, sui congedi, perché i colleghi intervenuti hanno già esplicitato in modo molto chiaro i motivi per i quali sarebbe importante, in particolare oggi, per le ragioni simboliche che la giornata di oggi richiama, compreso anche la presenza dei lavoratori fuori del palazzo, la presenza dell'Assessore Icardi e del Presidente Cirio.
Intervengo perché vorrei che si capisse quali sono le questioni politiche oggi aperte. Da una parte ci sono 60 mila emendamenti dall'altra c'è una maggioranza che nel week-end ha cercato di ricomporsi ma che è sostanzialmente evaporata su questo tema perché ci sono tre posizioni. Una, della Lega, che vuole andare avanti ad ogni costo, anche se ha cambiato qualcosina, dettagli; un'altra, di Fratelli d'Italia che dice "non se ne parla"; e un'altra ancora, di Forza Italia, che ha detto "troviamo una soluzione, con una proroga".
Poi arrivano dai giornali piccoli segnali di piccole possibilità di intesa all'interno della maggioranza, che non rimuovono la questione politica di fondo, i 60 mila emendamenti. La questione che pongo è: se volessimo aprire un confronto serio, come possiamo farlo senza la presenza autorevole del Presidente Cirio,in modo da capire qual è l'asse della proposta sulla quale noi dobbiamo misurarci? Recupero anche i trenta secondi che ha concesso al collega Sarno e ne approfitto per esprimere anche qui la mia solidarietà, ma io vorrei che il messaggio che arrivasse fosse quello di fermare i lavori del Consiglio e riprogrammarli sulla base della disponibilità del Presidente Cirio di essere presente e per presentare a quest'Aula qual è la proposta sulla quale le opposizioni devono confrontarsi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Mi rallegro del fatto che questo rientro in aula abbia consentito di rivedere in contemporanea un così elevato numero di Assessori; ultimamente non era frequente nelle riunioni in remoto, ma devo dire anche nelle ultime in aula prima del lockdown.
È chiaro che anch'io sono stranito e un po' perplesso di fronte all'assenza del Presidente, per diversi ordini di motivi. Intanto, c'è una questione legata alle caratteristiche stesse della persona, nel senso che riconosciamo anche dall'opposizione, nei confronti del Presidente Cirio una capacità di interlocuzione, di sintesi e di capacità di compromesso che sarebbe tanto utile, soprattutto in questa occasione, che auspicheremmo potesse mettere a disposizione dell'Aula. Sia chi l'ha votato qualche anno orsono sia chi non l'ha votato, ora lo accetta e lo riconosce come Presidente. Il fatto che vengano sottratte delle risorse così preziose che per primo io riconosco al dibattito, su un tema che è tanto divisivo da dividere addirittura la maggioranza, oggettivamente è un peccato.
Aggiungo una riflessione. Questa mattina ho avuto il piacere, per un'oretta, insieme ai colleghi Stecco e Salizzoni, di fare i tamponi: in quel momento ci siamo riconosciuti come persone. Non che non riconosca come persone tutti i Consiglieri, ma c'è un momento di vicinanza emotiva nel fatto di fare un lavoro insieme e a favore di tutta la comunità di cui facciamo parte. Sia come persone sia come Consiglieri ritengo opportuna la presenza del Presidente al dibattito, che potrebbe essere utile ed importante.
Altra questione, di natura simbolica. Oltre agli aspetti, vorrei quasi dire pratici, ci sono aspetti legati al senso dell'istituzione che rappresentiamo, al fatto che ciascuno di noi rappresenta sensibilità diverse e diverse parti del territorio, ma che tutti questi elementi, alla fine, sono sintetizzati e rappresentati da un unico Presidente, che è il Presidente di tutti. Lo dico senza piaggeria, ma con una certa riconoscenza al Presidente Chiamparino, con il quale ci prendevamo in giro ieri. È chiaro che per me il Consigliere Chiamparino è "il" Presidente, non fosse altro perché è quello che mi ha chiamato a iniziare l'attività politica però - e chiudo perché ho finito i tre minuti - il Presidente Chiamparino era sempre presente. A volte, devo dirle, a fronte di interventi particolarmente coloriti dell'opposizione e per non mettere in imbarazzo l'Aula, usciva nel corridoio ma, di fatto, era sempre presente. La sua presenza gli consentiva di avere il polso della situazione, di capire quali erano gli umori e, in molte occasioni, di porre rimedio a situazioni che sarebbero state decisamente più compromesse e difficili in sua assenza.
Grazie, Presidente



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo per rimarcare e sottolineare l'assenza del Presidente Cirio, in primis. Ricordo che a inizio legislatura - devo ammetterlo - eravamo partiti bene, nel senso che abbiamo avuto più volte occasioni di confronto con il Presidente. Soprattutto a inizio pandemia più volte siamo stati convocati dal Presidente per confrontarci rispetto ad alcune decisioni che stava valutando. Sono un po' delusa per questo comportamento degli ultimi mesi, perché è comprensibile che ci siano mille incombenze cui sicuramente deve far fronte il Presidente, però è abbastanza difficile accettare che nel primo giorno di rientro in presenza, nel momento in cui andiamo a discutere un provvedimento che è così divisivo anche per la sua maggioranza, il Presidente non si presenti in aula.
Spero che nell'arco della giornata ci sia modo di vederlo arrivare tra noi e di ascoltare la sua posizione rispetto a quello che stiamo discutendo; è piuttosto deprimente per noi continuare a leggere aggiornamenti - tra l'altro non confermati - sulle testate giornalistiche.
La discussione in quest'aula, ovviamente, avviene attraverso i canali che il Regolamento ci consente: abbiamo moltissimi emendamenti depositati e la discussione non è ancora iniziata, quindi possiamo passare qui dentro, tra queste barriere di plexiglass, tantissime ore. Credo, però, che la politica sia soprattutto altro. La politica dovrebbe essere anche confronto con la maggioranza e con il Presidente di questa Giunta.
Anche l'assenza dell'Assessore Icardi è altrettanto rilevante soprattutto in un momento in cui il nostro primo pensiero dovrebbe essere rivolto a mettere in sicurezza la sanità, che va tutelata e protetta. Ogni modifica alla 9/2016 rischia di impattare fortemente sul nostro sistema sanitario.
Quelle due poltrone vuote - che, per combinazione, sono pure vicine pesano decisamente; pesano proprio per il fatto che non sono occupate dalle due personalità che dovrebbero occuparle.
Si parla di posti di lavoro, quindi vedo con piacere la presenza dell'Assessore Chiorino: non fossilizziamoci troppo ad affrontare questo tema da questo punto di vista, perché abbiamo detto che gli aspetti più importanti rispetto a quello di cui si sta occupando quest'Aula sono ben altri.
Per quanto riguarda i posti di lavoro, ricordo che qualche settimana fa qualcuno aveva detto in quest'aula, ad esempio parlando di Embraco, "Adesso ci pensa la Lega". Abbiamo visto come sta finendo, purtroppo, per i lavoratori Embraco, dopo che ci ha pensato la Lega (o dopo che non ci ha pensato la Lega, non so nemmeno io come dirlo).
So che oggi pomeriggio ci sarà un presidio degli insegnanti in piazza Castello: spero che il Presidente Cirio o l'Assessore Chiorino (o entrambi) possano riceverli, perché anche loro stanno vivendo un momento piuttosto difficile e vorrebbero poter interloquire con la Giunta. Mi auguro che la loro richiesta di audizione sia accolta dall'Assessore. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sulle sue comunicazioni. Mi si permetta di fare qualche osservazione. Sono molto contento di vedere gli Assessori in gran numero, ma considerato il tema che stiamo affrontando, al di là dell'Assessore Chiorino, non c'era tutta questa necessità di una presenza forzata. Posso capire che gli Assessori abbiano tante altre questioni da seguire e non possano essere sempre presenti in aula, ma su un tema del genere ci sarebbero dovuti essere almeno l'Assessore Chiorino, l'Assessore Luigi Icardi e il Presidente Cirio: l'Assessora Chiorino per la questione del lavoro sollevata da una parte dei colleghi di maggioranza; l'Assessore alla sanità perché chiaramente la passata legge, la 9/2016, è stata costruita soprattutto per risolvere un problema gravissimo dal punto di vista sanitario; il Presidente Cirio più che altro per fare un punto di sintesi tra quelle che sono le diverse posizioni della maggioranza. Forse la sua assenza ci fa capire che questo punto di sintesi non c'è. E forse la nostra opposizione sta quasi dando una mano alla maggioranza, concedendogli il tempo sufficiente per trovare una quadra rispetto alle loro posizioni.
Finché non ci sarà un'indicazione chiara del Presidente Cirio che ci consenta di interpretare le volontà di questa maggioranza su questo provvedimento, non possiamo che attendere e cercare di prendere tempo.
Anche perché, obiettivamente, non si riesce a capire quale sarà il punto di sintesi su questa legge: qualcosa esce sui giornali, ma mi piacerebbe discuterne in quest'aula, perché altrimenti siamo qui soltanto a perdere tempo e non ce lo possiamo permettere.
Per questo motivo auspico che almeno domani (o dopodomani) la maggioranza possa trovare un punto di sintesi e concedere al Presidente Cirio di essere presente per potercelo finalmente esporre. Come opposizioni il nostro lavoro l'abbiamo fatto; abbiamo chiesto dei momenti di confronto che ci sono stati negati; abbiamo chiesto delle audizioni per poter approfondire meglio le questioni e i temi. Sapevate da almeno due anni che la legge 9/2016 avrebbe prodotto l'effetto che voi state cercando di cancellare fra pochi giorni o fra poche settimane; se ci fosse stata la volontà e la lungimiranza politica di risolvere alcuni problemi, l'avremmo fatto per tempo. Ma, evidentemente, non è così.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Dico subito in premessa che se il Presidente Cirio è assente per problemi personali, non ho nulla da obiettare, nulla da aggiungere. Se invece è assente per impegni istituzionali ci piacerebbe sapere dov'è e cosa sta facendo.
In attesa di comprendere meglio quali saranno le risposte, le dico questo: non essendo io un devoto del Presidente Cirio, mi aggiungo alle invocazioni dei colleghi e delle colleghe, nella speranza di vederlo apparire qui in aula, almeno oggi pomeriggio, in questa liturgia stanca e civica che stiamo utilizzando per riuscire a capire qual è la posizione della maggioranza. Perché non stiamo parlando più della proposta di legge depositata a prima firma del collega Leone; stiamo parlando di qualcosa che non conosciamo, e che probabilmente non conosce neanche la maggioranza cioè l'oggetto di una nuova condivisione. Quindi non riusciamo a comprendere la ragione per cui, in questo momento, stiamo discutendo e siamo qui, fortunatamente di nuovo in presenza, ad affrontare un processo legislativo.
Allora, dico questo: se l'oggetto è qualcosa che manca, manca l'officiante e manca il chierichetto. Manca l'officiante, il Presidente, e manca il chierichetto, l'Assessore Icardi, che dovrebbero farci discutere di qualcosa di preciso. Questo è un problema, anzi è il problema di giornata.
Nel frattempo, spero per lo meno nella pausa di riuscire a capire le posizioni di qualche altro protagonista di quest'Aula, per dare un senso alla nostra presenza. Sapete quando manca l'officiante e quando manca il chierichetto nella liturgia civica, cosa è possibile fare? Scusate il paragone un po' troppo complesso e forse ambizioso. E' il rito collettivo del Rosario e quindi una prece alla tenuta della maggioranza che non c'è più.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Questo plexiglass rappresenta anche una sorta di barriera del suono.
Vorrei anch'io unirmi ai ringraziamenti a lei e all'Ufficio di Presidenza e soprattutto ai funzionari dell'Ente che, in questi mesi, ci hanno accompagnato a distanza, affrontando un'emergenza per la quale nessuno era preparato. Vorrei anche ringraziare per il servizio dei tamponi che ci permette di essere qui oggi in sicurezza.
Credo che la giornata di oggi sia la nostra riapertura. Noi parliamo tanto nel dibattito pubblico, giustamente, di riapertura degli esercizi commerciali, di riapertura delle scuole, di riapertura del mondo dello sport e via dicendo. Questa giornata è la giornata di riapertura del Consiglio regionale, e quindi assume quasi un valore di solennità per tutti noi, oltre chiaramente al carico di emozione che ci sta accompagnando quasi fossimo al primo giorno di scuola.
In un momento come questo, chiaramente non c'era un dovere istituzionale per il Presidente Cirio di condividere con noi questa occasione, ma c'era forse un debito di condivisione politica. Io mi sarei aspettata oggi la sua presenza qui con noi, per la solennità del giorno che stiamo vivendo. Quindi, lo devo dire, sono un po' delusa dalla sua assenza che si somma alle numerose assenze che abbiamo computato in questi mesi di collegamento a distanza. Inoltre, vorrei sollecitare il Presidente ad informarci sulle ragioni dell'assenza del Presidente Cirio, non soltanto perché il Presidente può aiutarci a capire qual è la posizione della maggioranza sul provvedimento che stiamo discutendo. Su questo mi discosto lievemente dalla posizione dei miei colleghi. Io ho proprio anche un interesse a conoscere la posizione personale del Presidente Cirio, perch io sono rimasta a quella che lui ha espresso in campagna elettorale, quando girava un video nel quale, in maniera un po' superficiale e anche molto ridanciana, il Presidente inneggiava ai casinò come modalità per il divertimento.
Io sono rimasta a quello, quindi vorrei capire se il Presidente non viene qui in Aula perché ha paura di affrontare una difficile mediazione con la sua maggioranza, e quindi si dimostra sfuggente, oppure perché non vuole ammettere che la sua è una posizione iperliberista, che quindi disconosce quei paletti e quei limiti all'iperliberismo che la legge n.
9/2016 ha posto, a mio modo di vedere, con molta saggezza e molto equilibrio. Ripeto, quella non è una legge proibizionista, ha semplicemente posto dei limiti.
Quindi, sono anche curiosa rispetto alla posizione personale del Presidente, senza dimenticare che Cirio, dopo le ben note vicende legate alla legalità - che, purtroppo, hanno interessato la Giunta regionale verso la fine del 2019 - si era proposto ufficialmente come garante per i temi della legalità. Il tema del gioco d'azzardo non riguarda solo il tema della sanità, il tema del contrasto alla povertà, il tema della perdita dei posti di lavoro - che, come esponente del Partito Democratico, assolutamente non sottovaluto - ma riguarda anche il tema della salvaguardia della legalità.
Non c'è una delega specifica in capo ad un Assessore, ma se n'era fatto garante il Presidente. Su questo chiederemo, Presidente Allasia, di capire se ci sarà modo di confrontarci con lui nel prosieguo della giornata o domattina, perché ne sentiamo fortemente l'esigenza. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulle sue comunicazioni, ma non prima di aver espresso i ringraziamenti, miei e del mio Gruppo, intanto per il lavoro di accompagnamento che è stato fatto in questi mesi in cui abbiamo lavorato per il Consiglio e per le Commissioni da remoto, ma anche e soprattutto per il lavoro che ci ha portato oggi in Aula, nuovamente tutti insieme. È sempre un momento interessante il confronto diretto ed è una cosa che mancava da troppo tempo, a mio giudizio, e che speriamo riprenda quanto prima anche per i lavori di Commissione.
Mi sembra di vivere un déjà vu. La settimana scorsa di nuovo sulle comunicazioni tutti i colleghi sono intervenuti relativamente all'assenza pesante del Presidente Cirio. In realtà, per onestà intellettuale devo dire che la settimana scorsa c'erano delle visite che forse richiedevano la presenza di un Presidente di Regione, perché quando il Commissario Straordinario viene sul tuo territorio a visitare i centri vaccinali e vengono aperti diversi centri vaccinali, è chiaro che bisogna dare ai cittadini un messaggio di speranza, facendo anche vedere che ci stiamo occupando in maniera seria del problema di questa pandemia e di come la vogliamo risolvere. Quindi, in realtà, forse era più giustificato di quello che potrebbe essere oggi, così come trovo poco giustificata l'assenza dell'Assessore Icardi e anche dell'Assessora Chiorino.
Il dibattito che dobbiamo affrontare rischia di essere lungo e complesso e non possiamo continuare ad apprendere le notizie dai giornali.
Quindi, sarebbe importante un momento di confronto con la persona che guida questa Regione, il Presidente stesso.
Conosco le posizioni personali del Presidente Cirio rispetto al gioco d'azzardo, che credo siano note a tutti. Mi occupo del gioco legale già da quando ero in Consiglio Comunale ad Alba: abbiamo organizzato anche diversi convegni e Cirio vi aveva partecipato come relatore europarlamentare. Mi sembra, però, che adesso lo scenario sia diverso: mentre allora esprimeva quella che era una sua opinione, adesso abbiamo a che fare con il confronto con i suoi alleati di governo; trovo assurdo dover apprendere dai giornali prese di posizioni che non so neanche a quanto corrispondano alla realtà.
Quindi, mi auguro che, sia il Presidente sia l'Assessore Icardi, che credo debba essere chiamato in causa proprio per gli aspetti che la modifica di questa legge porterebbero a tutto il nostro sistema sanitario e sociale, siano presenti nel pomeriggio in modo da poterci confrontare direttamente in quest'aula - che è assolutamente sicura.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio lei e tutto il personale del Consiglio per averci consentito di ritornare in aula e ringrazio anche il Consigliere Giaccone che ieri, come gli abbiamo già fatto notare, ha usato forse due pesi e due misure nel trattare i colleghi, perché alcuni sono stati molto soddisfatti e altri meno; detto questo, però, visto che i tamponi continueranno speriamo che le prossime volte ingentilisca la "manicatura" - e non so come dirlo in modo diverso.
Al di là delle battute, ringraziamo veramente il collega Giaccone insieme ai colleghi Allasia e Salizzoni per la disponibilità che hanno dato per farci ritornare in aula; ritorno che credo fosse fondamentale e importante.
Richiamo il Consigliere Giaccone anche su alcune sue considerazioni molto condivisibili; in particolare, quelle relative alla simbologia istituzionale che questo rientro in aula rappresenta per tutti noi simbologia istituzionale, che credo sia condivisa in modo ampio da quest'Aula, che credo non possa essere rappresentata se non dalla presenza del Presidente Cirio, per le ragioni che sono state già ben espresse.
Presenza che, a ben vedere, anche per l'importanza del tema che stiamo trattando in questi giorni, sarebbe forse molto utile al Presidente stesso perché noi crediamo, per il modo con cui abbiamo imparato a fare politica che soltanto ascoltando la posizione di tutti, attraverso la fatica del confronto e del dialogo, si possa trovare quella composizione, che è l'essenza della politica stessa e soprattutto l'essenza di una politica alla quale spesso ci ha richiamati, proprio in quest'aula, il Presidente Cirio, nelle sue frequenti riflessione sull'utilità del buonsenso.
Pertanto, Presidente e colleghi, credo che il buonsenso comune imporrebbe al Presidente Cirio e all'Assessore Icardi di essere presenti oggi, per celebrare il rientro in aula di questo Consiglio regionale discutendo una legge che si è rivelata, e si sta rivelando, assai importante anche per la sensibilità di tanti piemontesi.
Credo che l'assenza di oggi sia del Presidente sia dell'Assessore debba essere rimarcata dalle opposizioni, così come stiamo facendo.



PRESIDENTE

Non ho altri Consiglieri iscritti a parlare sulle Comunicazioni del Presidente.
La parola all'Assessore Marrone, per fornire alcune precisazioni.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
Intervengo per comunicare all'Aula, anche in virtù dei tanti interventi appena ascoltati, che il Presidente Cirio, in questo momento, è impegnato nel confronto con gli altri Presidenti di Regione, in vista dell'incontro previsto per questo pomeriggio con il Governo nazionale e il Presidente Draghi in Conferenza Stato-Regioni sul tema della zonizzazione dell'Italia e, quindi, delle riaperture di tutte le categorie.
Questo è l'impegno istituzionale dal quale, in questo momento, è trattenuto il Presidente, di assoluta importanza per tutto il territorio, e che quindi lo vede assolutamente giustificato.



PRESIDENTE

Grazie.
Ricordo a tutti che, sulle Comunicazioni iniziali (articolo 55, comma 2) si prevede che ogni Consigliere possa chiedere delucidazioni sulle comunicazioni. Su questo non voglio riprendere nessuno, ma ricordo che la maggior parte dei vostri interventi erano sull'ordine dei lavori. È stato concesso dalla Presidenza di poterli svolgere, ma cerchiamo di essere corretti dal punto di vista regolamentare.
Indubbiamente, mi associo a tutti i ringraziamenti e ringrazio il Presidente Chiamparino, l'unico che si è ricordato dell'attuale Presidente l'umile servitore del Consiglio, come mi sono già definito; mi associo a tutte le considerazione che avete fatto e ringrazio per primo, anche se nell'ordine dovrebbero essere tra gli ultimi, alcuni colleghi medici per aver svolto egregiamente un servizio sociale per i Consiglieri: il professor Stecco, il professor Salizzoni, il dottor Giaccone (mi scuso se ho sbagliato le varie diciture), avendo loro la possibilità dal punto di vista tecnico di farlo con professionalità sicuramente superiore della mia e del collega Ruzzola; i colleghi ringraziano per la leggiadria delle mani che hanno svolto la tamponatura di tutti i Consiglieri.
Ringrazio anch'io tutti gli Uffici che in questi mesi, in questo ultimo anno e nelle ultime settimane hanno permesso di rientrare in piena sicurezza; ricordo a tutti che le disposizioni che abbiamo, che sono dettate dall'ARPA e riprese poi dal DIRMEI e dagli Uffici sanitari locali ci permettono di avere con questi dispositivi tecnici (mascherine tamponatura dei Consiglieri settimanale e schermi per ogni postazione) la possibilità di essere in assoluta sicurezza più che in altri luoghi.
Abbiamo condizioni sanitarie migliori che in qualsiasi altro locale che possa esserci in Piemonte nel sistema sanitario per esempio un ospedale o anche nei classici supermercati o negozi di cui tanti di noi usufruiamo per andare a fare acquisti; pertanto, non possiamo assolutamente lamentarci.
La necessità di stare nella propria postazione, non distanziati, è data dal fatto che nella propria postazione c'è il sistema di votazione elettronica funzionante - qualche mese fa aveva creato qualche disguido.
Sul sistema della Intranet sono attualmente disponibili tutti gli emendamenti; come sapete, l'azione emendativa di 60 mila emendamenti caricati sul portale ha impegnato oltremodo il lavoro fisico e anche lo stesso sistema, che non dico sia in crisi, ma quasi, perché normalmente l'azione emendativa si raggira sui 60 o al massimo, com'è successo nell'ultima legge di bilancio, sui 600 emendamenti. Oggi siamo a oltre cento volte la normale azione emendativa. Questa è una riflessione necessaria, anche perché bisogna considerare che il sistema, pur aggiornato, deve avere una rivisitazione globale per concedere a tutti di accedere correttamente e dare la possibilità di operare nel pieno rispetto dello Statuto e del Regolamento.
Finite le Comunicazioni, possiamo procedere, se non ci sono interventi sull'ordine dei lavori.
Procediamo con l'o.d.g. esaminando le questioni preliminari sollevate dai Consiglieri.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Proposta di legge n. 99 "Contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico (GAP)" - Questioni preliminari


PRESIDENTE

. Questione preliminare sollevata dal Consigliere Grimaldi La parola al Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà per 3 minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come lei sa, io e i colleghi solleveremo diverse preliminari; le preliminari, come lei ci ha ricordato la scorsa volta, sono "su" come dovrà svolgersi la discussione e, soprattutto, se vediamo possibilità di confronto e di chiarimento proprio su questo tema; inoltre, se vediamo alcune vicende che sono successe in questa discussione e in questi lavori d'Aula che non ci hanno convinto.
Inizierei subito con una preliminare che riguarda l'articolo 35, ovvero la possibilità di fare intervenire la Giunta per il Regolamento.
Come lei sa, in seno al Consiglio regionale è istituita la Giunta per il Regolamento, che non soltanto elabora proposte relative al Regolamento ma esprime anche pareri sull'interpretazione dello stesso, dirime i conflitti di competenza tra le Commissioni; negli anni scorsi abbiamo utilizzato la Giunta per il Regolamento anche per esprimere interpretazioni sui lavori.
Come lei sa, è del tutto legittimo che un testo sia richiamato in aula ma poiché questo testo non è stato discusso in Commissione insieme agli emendamenti e poiché, per la prima volta, come ha appena ricordato, sono stati depositati decine di migliaia di emendamenti (adesso non so se esattamente quelli che lei ha poc'anzi citato sono tutti quelli depositati quindi oltre 60 mila) e poiché non ci sono ancora chiare alcune vicende sia su come si svolgerà esattamente la seduta e se c'è la possibilità anche in questo caso il Regolamento non è così chiaro - fino all'ultimo depositare con la firma di tre Capigruppo degli emendamenti che rischiano (ed è successo gli scorsi anni) di riscrivere l'intero testo.
A chi ci sta ascoltando vorrei dire che questo testo è stato richiamato in aula, senza passare dalle Commissioni e dall'approvazione delle Commissioni; tuttavia, sono stati depositati emendamenti quasi totalmente riscrittivi. Poiché sono stati presentati oltre 60 mila emendamenti per lo più sul testo depositato dal Consigliere Leone, ci sono alcuni emendamenti che rischiano di fare decadere tutti gli altri emendamenti: lei sussurrando, la scorsa volta ha detto che era importante dare cenno agli Uffici di trasformare gli emendamenti in subemendamenti.
Presidente, io vorrei che questa frase da lei sussurrata venga per iscritta nella Giunta del Regolamento, perché - lo dico così - qualora qualcuno tentasse di fare "canguri" e di riscrivere, per l'ennesima volta il testo, non vorrei che il lavoro di tutti noi, di tutti i nostri collaboratori, di tutti gli Uffici, venga buttato.



PREIONI Alberto, fuori microfono

Tempo, Presidente!



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente. Era solo per chiarire il tema.



PRESIDENTE

Concluda, però, perché sono già 4 minuti.



GRIMALDI Marco

Ho finito.
Ha compreso bene la richiesta e questa, per noi, è una preliminare; le chiedo se su queste possono intervenire anche i colleghi, come da Regolamento, o se c'è una discussione generale. Lo chiarisca adesso, per tutti e mi scuso se ho preso più tempo.



PRESIDENTE

Uno per Gruppo, ma se rimanete nei tempi, altrimenti vi tolgo la parola, perché sono tre minuti e arrivare a quattro non è accettabile.
Poi non so di cosa state parlando; del canguro? Parliamo di una proposta di legge, non di un disegno di legge Se qualcuno vuole intervenire, uno per Gruppo.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
La preliminare sollevata dal collega Grimaldi è centrale nella discussione di questa proposta di legge perché, giusto qualche minuto fa lei ci ha ricordato che, per la prima volta, sono stati depositati 60 mila emendamenti e che il sistema informatico è andato quasi in tilt per gestire tutti questi emendamenti. La possibilità di emendare una proposta di legge è prevista dal Regolamento fino a 24 ore prima dell'apertura dell'articolo di cui si discute, oppure con tre Capigruppo, fino al momento prima di aprire l'articolo.
Poiché stiamo parlando di una proposta di legge mai discussa in Commissione - mai, ripeto, mai - totalmente o comunque in gran parte riscritta con emendamenti depositati in aula all'ultimo minuto, dopo essere stata richiamata in aula all'improvviso due settimane fa; noi abbiamo dovuto rielaborare tutti gli emendamenti per trasformarli in subemendamenti. Ma non solo: abbiamo quasi avuto difficoltà a scoprire che questi emendamenti erano stati depositati, perché, proprio come dice lei quando ci sono 60 mila emendamenti è complicato scovarne uno presentato oggi, magari in questo preciso istante.
Io sostengo la preliminare del collega Grimaldi perché si chiarisca in fase regolamentare, per questa tipologia di attività, soprattutto sulle proposte di legge richiamate in aula, quali sono i termini e le modalità con le quali si possono presentare gli emendamenti, perché non discutiamo di "canguro", ma della proposta di legge n. 99, la legge sul gioco. Diciamo che i regolamenti si leggono, si utilizzano, si studiano e si interpretano e poi, attraverso i regolamenti, si regola la discussione dell'Aula.
Non vorremmo trovarci, un secondo prima della discussione dell'articolato, un nuovo emendamento che riscrive la norma. Pertanto, le chiediamo di convocare la Giunta per il Regolamento per chiarire bene questo aspetto, onde evitare confusione in aula - se mai dovesse capitare e permetterci di partire con i lavori nel modo migliore, perché oggi le opposizioni non sono nelle condizioni, con 60mila emendamenti caricati, di verificare ogni minuto il deposito di nuovi emendamenti, altrimenti istituiamo e ci diciamo che se si depositano nuovi emendamenti, si presentano prima del deposito e si sospendono i termini dell'Assemblea per permetterci la discussione.
Tutto questo - negli ultimi sette secondi - solo per spiegarvi il problema che avete creato nel richiamare in aula un provvedimento senza mai discuterlo in Commissione nel merito. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
I tempi di presentazione degli emendamenti sono dettati dall'articolo 84.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola di qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla questione preliminare posta dal Consigliere Grimaldi e poi ne ho già annunciata una mia.
È più che fondata la questione preliminare posta dal Consigliere Grimaldi ed è attinente alla conduzione dei lavori dell'aula poiché, come è stato richiamato, oltre al fatto che ci sono più di 60mila emendamenti questo testo è stato emendato in modo pesante da parte della maggioranza.
Ci sono tre questioni. Non è solo la questione dei 60mila emendamenti c'è la questione, seconda ma non ultima, che già così il testo non sta in piedi con gli emendamenti della maggioranza. Oltretutto, se è vera - e ripeto: la politica si fa qua e poi si comunica, non è che si comunica fuori e qui non si sa cosa succede - l'ipotesi di mediazione (chiamiamola così) tra tutte le anime della maggioranza, allora quella proposta non esiste, non sta in piedi e non c'è, se non è presentata per mezzo di un emendamento, emendamento che poi inficia, invalida e rende inutile, non solo tutta la discussione generale che possiamo andare a fare, ma anche la discussione sul testo e sugli emendamenti.
È più che fondato porsi questo problema nel momento in cui si sta per andare ad affrontare l'esame della proposta di legge.
Qui ci sta tutto il vulnus iniziale di partenza, perché oltre a essere una proposta di legge che, di suo, oltre al merito, ma qui siamo nel campo delle opinioni, è anche scritta male, così come sono scritti male gli emendamenti, perché anche a volerli, ammesso e non concesso che si vogliono approvare all'unanimità i primi emendamenti della maggioranza, quelli al momento presenti, sono, anche dal punto di vista formale, scritti molto male.
Questo è il problema di quando si fa una forzatura del genere, perch una legge così, se è rilevante e importante, viene elaborata e costruita in Commissione. In aula, il testo arriva pulito. In aula c'è spazio per qualche piccola correzione o per qualche modifica che arriva da una mediazione, all'interno delle forze di maggioranza o, come spesso accade e come è sempre auspicabilmente accada, con una mediazione anche con le opposizioni.
Noi, anche a voler dire che è condivisibile la proposta di legge n. 99 e non lo è - e sono condivisibili gli emendamenti a oggi presentati dalla maggioranza, non riusciremmo a portare avanti una proposta di legge del genere.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Sì, grazie.
Intervengo per sottoscrivere la richiesta del collega Grimaldi, proprio perché ci pare che questo iter legato al numero di emendamenti e alla modalità con la quale sono stati posti necessita di un approfondimento in Giunta per il Regolamento, proprio per darci una regola, una volta per tutte, rispetto ad atti normativi e leggi che verranno poste all'interno di quest'aula in futuro, affinché non si creino tutte le volte questioni che poi poniamo in aula.
Forse, fare chiarezza una volta per tutte su come, con che modalità e su che tipologia gli emendamenti è necessario presentare quando si vuole intervenire in modo preciso, puntuale e corretto su una norma, penso sia oggettivamente una questione preliminare che vale la pena affrontare.
È evidente che in questa fase ci siamo posti nella condizione di affrontare la legge posta dalla maggioranza con una forza di ostruzionismo proprio perché non ci pare che si siano, come dirò in una preliminare seguente, rispettati tutti gli iter e tutti gli spazi di discussione e di approfondimento necessari affinché questa norma possa trovare un compimento, una sua composizione in tutte le materie nelle quali la stessa entra in condivisione o entra a modificare le stesse.
È evidente che dietro questo tipo di norma vi c'è tutta una serie di settori, come ho provato a dire prima, Presidente, citando alcune deleghe degli Assessori presenti e non, che a mio giudizio è necessario approfondire.
Per cui, Presidente, sostengo con forza la richiesta del collega Grimaldi, proprio perché scrivere le regole del gioco, arrivarne a una fino in fondo, su come agire in questo tipo di situazione, può permetterci, per i prossimi anni di consiliatura, di procedere decisamente più spediti e non perdere tempo; tempo necessario per far chiarezza e per definire le regole del gioco, quanto mai necessarie, e in questo caso delicate, vista la materia, vista l'urgenza e viste le conseguenze dell'applicazione, o meno di una tal siffatta norma.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Anche il mio intervento vuole sottolineare l'importanza del ricorso a questa Commissione, perché ci troviamo di fronte a un provvedimento che anche per la sua importanza, si contraddistingue per un percorso un po' tortuoso (non voglio dire contraddittorio), ma, quanto meno, non del tutto lineare.
Abbiamo saltato la fase nella quale il provvedimento viene sgrossato e analizzato anche a lungo, come spesso accade, in Commissione e siamo arrivati direttamente in aula, dove ci siamo trovati di fronte la circostanza della presenza di numerosi emendamenti che hanno, in qualche modo, modificato anche l'opinione, probabilmente già non granitica all'inizio, della maggioranza, inducendo in questi il tentativo di trovare una soluzione, anche di compromesso.
Questo percorso particolarmente accidentato presenta, a nostro avviso diversi elementi di fragilità o anche di debolezza dal punto di vista normativo; a parte il fatto che non si sono palesati, c'è qualche cosa che in quest'aula non tutti sanno al momento: quali siano gli eventuali elementi successivi che intervengono per rappresentare, dal punto di vista normativo, la sintesi che la maggioranza ha fatto al suo interno.
Oltretutto, manca ancora un pezzo rispetto al percorso che abbiamo fatto fino ad oggi. Anche questo potrebbe essere, in qualche modo, motivo di inciampo se nella frenesia o anche nel giusto e legittimo confronto tra le varie parti, ripeto, in questo caso quasi più della maggioranza rispetto all'opposizione, dovessero essere fatte delle scelte che non sono vagliate che non sono passate all'analisi della Commissione stessa.
Quello sollevato dal Consigliere Grimaldi mi sembra un elemento assolutamente rilevante e richiama un principio di prudenza e anche di attenzione, al quale tutta quest'Aula deve rifarsi, in ogni sua decisione e, a maggior ragione, in decisioni che riguardano argomenti così delicati.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla preliminare sollevata dal Consigliere Grimaldi perché, come ho detto nei due interventi precedenti, non comprendiamo la fretta e le modalità con le quali si stiano portando avanti queste modifiche, che poi, di fatto, cancellano la legge sul contrasto al gioco d'azzardo patologico.
Una legge, come è stato dimostrato, che ha funzionato: ha ridotto i volumi di gioco, ha ridotto le persone in carico al Sistema Sanitario Regionale per quanto riguarda la cura della dipendenza e che quindi meriterebbe dovuti approfondimenti in Commissione, proprio perché ha garantito questi ottimi risultati nel tempo.
Non soltanto. Noi avevamo depositato inizialmente tre mila emendamenti alla proposta di legge, abbiamo assistito a un emendamento da parte del proponente, Consigliere Leone, che, di fatto, minava la ricevibilità dei nostri emendamenti, così abbiamo deciso di depositarne altri 33 mila. Il nostro intervento emendativo è proporzionale soprattutto al rispetto con il quale viene trattato l'argomento e con il quale vengono trattate le opposizioni.
Benché le modalità del Consiglio permettano questo richiamo in aula, io lo trovo del tutto inopportuno, soprattutto su un tema così delicato e di carattere sanitario che rischia di avere dei risvolti negativi sui cittadini che stanno vivendo situazioni di fragilità. Sicuramente dovremmo rivedere anche il testo perché sono sopraggiunti altri emendamenti che cambiano completamente la natura del provvedimento e che lasciano presagire che non ci sia un accordo, non sia stato raggiunto un obiettivo comune da parte della maggioranza. Quello che dicevo anche nelle scorse sedute è che stiamo perdendo tempo perché la stessa maggioranza, Presidente, non è d'accordo.
Mi chiedo, soltanto, quanto tempo vogliate far perdere, non soltanto a noi, ma anche ai cittadini, a tutti quei provvedimenti bloccati per colpa di questa discussione. Penso a tutte le proposte di legge che sono state approvate o, che, comunque, sono state avallate anche a seguito dell'approvazione del bilancio di previsione, sul quale abbiamo avuto un atteggiamento del tutto propositivo. Quelli sono gli atti che interessano i cittadini, sono altre le questioni prioritarie da risolvere e io ritengo che perdere tutte queste sedute su un atto su cui nemmeno la maggioranza è riuscita a trovare un punto di accordo, sia un'offesa nei confronti dei cittadini piemontesi e non soltanto delle minoranze.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Non vedo altri iscritti a parlare.
. Questione preliminare sollevata dal Consigliere Bertola Ha chiesto di intervenire su una nuova preliminare, il Consigliere Segretario Bertola, in qualità di Consigliere.
Prego, Consigliere, ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Volevo porre una questione preliminare che, come recita il Regolamento, è attinente alla conduzione dei lavori. Fuori dal palazzo c'è una manifestazione da parte di soggetti coinvolti e portatori di interesse coinvolti dalla proposta di legge n. 99. È stata annunciata la loro audizione, legittima: questo è un Consiglio regionale molto aperto - lo è sempre stato - ed è giusto che lo sia e lo sarà, pronto ad ascoltare tutti ma è chiaro che se audiamo una parte all'interno di una discussione di un provvedimento così divisivo e se audiamo solo quella, si crea una stortura. Si sa che in questi tre giorni si andrà all'esame del provvedimento, si affronterà, prima di tutto, una discussione generale e noi avremmo audito una parte e non tutte; quindi trovo che la situazione in qualche modo, sia un po' zoppa, un po' monca se non audiamo anche i soggetti che hanno manifestato la scorsa settimana, che sono i soggetti facenti parte del Terzo settore, associazioni, Libera e altre Associazioni.
Poco conta che siano state audite dalla Giunta regionale che ha fatto bene ad audire una delegazione, ma non sono state audite dal Consiglio regionale. Il Consiglio regionale oggi audirà una parte e non audirà un'altra. Questa la questione preliminare che porto all'attenzione dell'Aula del Consiglio regionale, che è attinente alla conduzione dei lavori su questa proposta di legge. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno di questa preliminare. ci sono dei capannelli.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, vi prego di non sostare nei corridoi. Le disposizioni prevedono che ognuno rimanga al proprio posto, composto, con le braccia conserte e con lo sguardo rivolto verso la Presidenza.



FREDIANI Francesca

Si potrebbe mettere qualcuno anche dietro la lavagna, in particolare l'Assessore in questione!



PRESIDENTE

Successivamente; ci siamo disponendo in Ufficio di Presidenza per portare una lavagna! Prego, può proseguire.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente, per aver riportato l'ordine, o almeno per averci provato, perché non mi pare abbia funzionato molto (mi spiace, non vorrei sminuire il suo intervento).
Intervengo - dicevo - a sostegno della questione preliminare posta dal Consigliere Bertola, perché credo che non sia corretto che l'Aula di Consiglio, che rappresenta per l'appunto diverse posizioni, soprattutto rispetto una discussione così approfondita e immaginiamo così lunga, si possa confrontare soltanto con una parte dei soggetti coinvolti.
La scorsa settimana, se non sbaglio, si è svolto un presidio in piazza Castello; ricordava il collega come la Giunta abbia incontrato alcuni esponenti delle associazioni del Terzo settore presenti in piazza, però il Consiglio non ha avuto occasione di farlo. Il fatto di essere tornati in presenza. credo sia un'occasione irrinunciabile.
Ovviamente, da remoto non avremmo avuto la possibilità di interagire con efficacia con i soggetti che venivano a presentare le loro istanze quindi gli appartenenti al Terzo settore e le varie associazioni. Però, dal momento che siamo tornati in presenza - e uno dei valori aggiunti è proprio potersi confrontare direttamente con le persone - credo che dovremmo pensare di pianificare nei prossimi giorni un incontro con questi soggetti.
Oggi, ovviamente, siamo disponibili ad incontrarli con le modalità e i tempi che la Presidenza riterrà opportuno, però non possiamo far sì che il Consiglio si confronti solo con alcuni e non con tutti.
Credo corretto, quindi, ragionare sulle modalità attraverso cui poter riconvocare tutte le associazioni e i soggetti presenti al presidio della scorsa settimana, e organizzare, per l'appunto, un incontro fisico con loro individuando gli spazi più idonei, garantendo sempre la massima sicurezza per tutti.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno dalla questione preliminare sollevata dal Consigliere Bertola perché dice bene quando afferma che sia doveroso, da parte del Consiglio, audire i lavoratori e gli imprenditori del gioco legale.
Il problema qual è? Che avremmo dovuto farlo in Commissione Presidente. Perché ad oggi stiamo audendo tutte le parti coinvolte una per una, chi la Giunta, chi i Consiglieri, chi i Capigruppo. Non si poteva fare, invece, un approfondimento in Commissione, visto che sono state sollevate tutte queste questioni e tutte queste perplessità? Non soltanto da parte dei lavoratori che portano la loro posizione, ma anche, per esempio, dall'Ordine dei medici, dall'Ordine degli psicologi, dagli assistenti sociali, dalle ASL, da chiunque.
Mi chiedo perché segare una discussione a metà quando si sarebbe potuta approfondire in quella sede, dove i Consiglieri avrebbero potuto fare tutte le loro valutazioni, prima di arrivare in aula; poi, ciascuno avrebbe presentato le proprie istanze. Se non altro, avremmo potuto approfondire la questione a trecentosessanta gradi, cosa che non è stato possibile fare.
Il mio Capogruppo Sacco parteciperà ovviamente all'audizione dei lavoratori, ed è giusto che sia così. Però esprimo perplessità sul metodo Presidente. Perché non si può scegliere chi audire e chi non audire.
Avremmo dovuto farlo in Commissione; avremmo dovuto evitare queste discriminazioni (perché altro non sono). Perché è giusto ascoltare i lavoratori, ma è altrettanto corretto ascoltare chi invece sostiene la legge del 2016, perché ha portato dei risultati, o perché ha paura che ci possano essere dei risvolti sanitari e sociali devastanti. Sinceramente ritengo che questo non sia il metodo giusto per affrontare la questione.
Abbiamo deciso di saltare tutti questi passaggi: ne prendiamo atto, per non potete pensare che il nostro atteggiamento sia propositivo anche alla luce delle mancate interlocuzioni che ci sono state con tutte le parti coinvolte su questa proposta di legge. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sappiamo bene che centinaia di persone sono scese in piazza questa mattina qui di fronte. Ci dicono che il loro gioco è legale, è tassato, è controllato, e che non c'è nessun motivo per impedirgli di lavorare.
Credo che abbiano ragione, e questa non è una notizia nuova per noi.
Vorrei che fosse chiaro che noi non siamo dei proibizioni; noi non chiediamo di tornare all'illegalità; semplicemente, rivendichiamo il diritto di un Paese che è passato da una manciata di casinò ad avere slot ad ogni angolo del territorio; rivendichiamo il diritto e il dovere dei Sindaci e della Regione di poter intervenire in termini di programmazione rivendichiamo il diritto di poter in qualche modo legiferare e di trovare delle sintesi virtuose.
Cinque anni fa l'abbiamo fatto. E l'abbiamo fatto ascoltando tutte e tutti; l'abbiamo fatto costruendo un gruppo di lavoro in cui sono state messe a disposizione le competenze di tutti gli scienziati, di tutti i ricercatori, di tutti noi colleghi e, insieme, all'unanimità, abbiamo trovato una sintesi. Dopo cinque anni alcuni di questi soggetti ci dicono che, in qualche modo, quella norma non andava scritta così, che avrebbe dovuto essere impugnata. Ricordo a tutti, però, che quella legge non è stata impugnata dallo Stato e che tutte queste vicende, che dovevano essere preliminari, sono state superate anche dal punto di vista legale.
Siamo disponibili - continuo a ribadirlo - a discutere tanto con i lavoratori, quanto con gli operatori, senza però mistificare il punto e senza decidere a priori, come diceva il Consigliere Bertola, che c'è una parte e non c'è un'altra. Perché io credo che si debbano ascoltare anche le tante voci dei SERD, degli operatori, delle ASL, i nostri Dirigenti, le associazioni che la scorsa settimana sono scese in piazza non solo perch si occupano di usura, ma perché si occupano di povertà, si occupano del fatto che nelle periferie delle nostre città in dieci anni è esplosa una bolla che si chiama "gioco d'azzardo patologico".
Per questo - e ho concluso - credo sia bene, prima di andare avanti audire tutti loro e ritornare lì dove abbiamo iniziato, con l'ascolto, ma di tutte e tutti.



PRESIDENTE

Ha chiesto intervenire il Presidente Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie. Sostengo questa richiesta preliminare con forza, perché sta alla base del processo legislativo. Ormai la mia richiesta di farlo a mezzogiorno mi sembra superata dai fatti e dal tempo, Presidente, anche se non ci ha dato una risposta. Ma alle ore 13 incontreremo giustamente le persone che qui fuori protestano, manifestano e che hanno chiesto di parlarci e di potersi confrontare con noi, che siamo in quest'aula a decidere le modifica di questa norma. E noi ci confronteremo con loro.
Il problema vero è che, per avere un quadro di insieme, noi dobbiamo fare una serie di confronti. Dobbiamo avere modo di discutere e di dialogare con tutte le parti e tutti i mondi che guardano questo aspetto questo fenomeno e questa situazione da vari punti di vista e da varie angolature. Abbiamo il compito di ascoltarli, di guardare il fenomeno a 360 gradi e di decidere.
Per cui la preliminare qual è? Al di là dell'ostruzionismo, è una preliminare che sosteniamo con forza, perché ci aiuta a ragionare, a decidere e a discutere nel merito della questione: tutte cose che avremmo dovuto fare in Commissione. Non me ne voglia, Presidente Leone, però se avessimo potuto discutere in Commissione, oggi non saremmo qui a fare un muro contro muro con 60 mila emendamenti.
Ascoltiamo le persone che manifestano qui di fronte, giustamente, ma ascoltiamo anche coloro che hanno manifestato la settimana scorsa, quando eravamo ancora in un'aula virtuale e non abbiamo potuto incontrarli; è giusto incontrare anche loro, è giusto che tutti coloro che dovranno schiacciare un bottone su questa tastiera possano avere tutte le informazioni complete, possano avere tutte le sensibilità, possano discutere con questi mondi e possano dialogare, non solo in forma passiva ma in modo attivo.
Questa è una cosa che abbiamo fatto negli anni. Questa è una legge, lo ripeto, in vigore dal 2016, discussa per mesi in quest'Aula e sulla quale tra l'altro, discutiamo da 5 anni, perché ogni volta che entra in vigore uno step di questa norma, discutiamo della sua applicazione.
Quindi, fermiamoci, Presidente; la preliminare sta in questo, nella conduzione dei lavori. Presidente, fermi l'Aula, ascoltiamo le persone che sono qui fuori, ma ascoltiamo e convochiamo anche coloro che hanno manifestato la scorsa settimana. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto intervenire il Presidente Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della richiesta della collega, perché è evidente che ascoltare, audire e potersi confrontare con tutti gli attori coinvolti in merito a questa norma, non è solo una questione di opportunità politica ma è oggettivamente doveroso e necessario, se si vuole portare fino in fondo il nostro compito con trasparenza, onestà intellettuale e, in qualche modo, rendendosi conto del florilegio di azioni ed effetti che può avere questa norma.
Cosi come oggi andremo ad udire - ha fatto bene il collega a sottolinearlo - coloro che in questo momento stanno manifestando, diventa però importante e non esiziale audire anche tutti coloro che non stanno manifestando, ma che sono arte in causa su questa norma e che saranno oggetto di modifiche profonde rispetto agli stili di vita.
Non stiamo parlando esclusivamente degli operatori e di quelle categorie a cui si riferiva prima il collega - quindi i SERD e tutto il mondo dell'associazionismo, il mondo del volontariato, della promozione sociale e di tutti coloro che si occupano di raccogliere i danni che fa il gioco d'azzardo - ma anche coloro che, dall'approvazione di questa norma ad oggi, si sono messi nelle condizioni di adempiere a quello che c'è scritto coloro che non hanno aspettato promesse elettorali per un'ulteriore deroga coloro che hanno deciso di prendere sul serio una norma - come, in teoria si dovrebbe fare in uno Stato civile normale. C'è una norma, mi adeguo, e provo magari a chiedere sia alle Istituzioni e alla politica di essere sostenuto in questo mio adeguamento, come spesso accade in tante altre circostanze.
La politica è il regolatore e il legislatore cambia ogni tanto le regole del mercato. Lo fa per una serie di motivi, ma fa sì che vi siano anche degli incentivi affinché l'adeguamento alle nuove regole si possa fare con il minor danno possibile per il giocatore all'interno del mondo del mercato lavoro dei servizi e delle opportunità.
Per cui incontrare e conoscere la posizione anche di chi, invece, si è adeguato, a mio giudizio, potrebbe essere assolutamente interessante.
Concludo per non rubare troppi secondi in più rispetto al tempo concesso dicendo che il capire e il comprendere è tipico di chi vuol fare bene il suo mestiere. Questo accade in tante situazioni della vita e in tante professioni. Solo chi, invece, non vuole fare questo approfondimento perché dettato dalla richiesta di fare in fretta, alla fine rischia - e l'abbiamo visto nelle norme e negli emendamenti che avete presentato - di produrre un prodotto normativo e legislativo di scarsissima fattura e di basso pregio normativo. Questo è quello a cui siamo di fronte.
Forse è necessaria l'umiltà di ascoltare di più e tanti altri soggetti come peraltro fatto dal legislatore precedente. Quel tempo lo potevate utilizzare negli anni di consiliatura, in cui, più di una volta, ci avete costretto a parlare di norme - ricordiamo la legge elettorale - che oggettivamente poco avevano a che fare con l'attività del Consiglio. Mi scusi, Presidente, ho usato qualche secondo in più.



PRESIDENTE

Ha chiesto intervenire il Presidente Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Senz'altro questo provvedimento richiama l'attenzione se non della totalità, ma di larghissima parte della nostra comunità e delle diverse sensibilità che vi sono rappresentate, perché è un tema che investe gli aspetti anche più intimi e delicati del vivere civile, cioè la possibilità che determinate concessioni statali producano effetti, se non regolamentate e contenute, devastanti sulla popolazione stessa che ne ha possibilità di accesso.
A conforto di quanto sto dicendo, abbiamo visto le manifestazioni di chi su questo argomento ha un'opinione. Nei giorni scorsi in piazza Castello abbiamo visto manifestare diverse sigle insieme. A me fa sempre pensare quando sigle, che non sempre sono sulla stessa posizione o che si interessano di aspetti diversi della società, manifestano tutte insieme perché vuol dire che il tema è talmente importante che fa superare precedenti legittime divisioni o precedenti differenti posizionamenti. E' come dire "L'argomento ci unisce talmente che ci permette di scavalcare elementi precedenti"; penso questo, dopo aver visto nella manifestazione dell'altro giorno le sigle di Libera, delle ACLI, di Federconsumatori ARCI, CGIL, "Gruppo Abele", SERMIG, Legambiente e qui mi fermo. Oggi, di nuovo, a conforto di quanto stiamo dicendo, vediamo altri manifestanti: le sigle sono delle associazioni che difendono i lavoratori che si occupano del settore o che hanno relazione diretta, perché si occupano degli esercizi nei quali è possibile praticare il gioco d'azzardo, oppure che sono legati alla produzione degli apparecchi che lo consentono.
È chiaro che, essendo la nostra un'istituzione democratica, è importantissimo poter interloquire con gli uni e con gli altri; è importantissimo poter avere una visione ampia e completa delle opinioni di ciascuno. Spesso, è proprio grazie all'interlocuzione diretta che la lettura dei dati o l'interpretazione degli studi seppure importantissimi dei ricercatori diventa più concreta più efficace. L'interlocuzione diretta spesso dà ragione degli aspetti invece umani, degli aspetti più specifici e precisi di un problema. Ed è per questo motivo che sosteniamo la proposta del collega Bertola, perché all'ascolto che andremo a fare, tra non più di mezz'ora, di questa parte notevole e importante di rappresentanze dei cittadini, vogliamo che possano essere associati anche quelli che sappiamo hanno da dire la loro, ma che non abbiamo ascoltato direttamente.



PRESIDENTE

. Questione preliminare sollevata dal Consigliere Chiamparino La parola al Consigliere Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Vorrei presentare una questione preliminare, ai sensi del comma 5 dell'articolo 71 che attiene alla necessità di sospendere i lavori del Consiglio in attesa che giunga il parere del Consiglio delle Autonomie Locali. So bene che il parere deve arrivare entro la conclusione, però io credo che su una legge così complessa, così discussa, sulla quale vi sono controversie molto radicali, il parere delle Autonomie locali può essere determinante. Quindi chiedo che prima che si entri nell'articolato sia possibile prendere atto della decisione del CAL.
Aggiungo anche, a ulteriore sostegno di questa mia questione preliminare, che come lei sa, come me, questa legge nasce all'inizio della legislatura scorsa proprio su richiesta dei Comuni; come ha ricordato in qualche altro intervento qualche mio collega (ricordo in particolare gli interventi di Sarno e di Rossi, ma anche di altri), tutto nasce dal fatto che di fronte all'invasione delle macchinette, i Comuni si sono difesi con propri regolamenti, con propri interventi di limitazione degli orari, che obbligavano i Comuni a costituirsi contro i ricorsi al TAR e ai vari gradi della giustizia amministrativa. Ed è proprio per far fronte a questo aspetto, che anche dal punto di vista economico, oltre che dal punto di vista amministrativo, non era semplice da reggere; specie per i Comuni più piccoli, c'è stata una richiesta corale e trasversale da parte di tutti i Comuni affinché la Regione legiferasse. E così si è avviato il percorso che ha portato all'approvazione della legge 9 del 2016.
Come vede, non c'è alcun intento ostruzionistico, perché non uso neanche i tre minuti che avrei a disposizione, però le chiedo che, ai sensi del comma 5 dell'articolo 71, lei prenda in considerazione seriamente e che orienti anche il voto della sua maggioranza, perché si sospendano i lavori del Consiglio e, prima di entrare nella discussione e nella votazione sull'articolato, sia acquisito formalmente il parere del Consiglio delle Autonomie Locali.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Essendo il mio primo intervento in questo Consiglio, anch'io voglio ringraziare lei e gli Uffici per avere predisposto quest'aula e averci consentito il rientro e ringraziare anche i colleghi che si sono adoperati per i nostri tamponi; io a differenza del collega Avetta, non ho dubbi sulla professionalità del dottor Giaccone e neanche, ovviamente, su quella del dottor Salizzoni, perché ho sperimentato quella del dottor Stecco e nulla ho da eccepire, se non ringraziare.
Detto questo, intervengo sulla preliminare che ha or ora illustrato e proposto il collega Chiamparino, per sostenerla e per evidenziare, come ha già fatto lui, il fatto che questa sia una legge che. Anzi, pardon, che la legge 9 del 2016, e quindi questa prima regolamentazione che la Regione si è data sul gioco d'azzardo patologico, sia stata ampiamente anticipata da una serie di provvedimenti, di ordinanze e di regolamenti dei Consigli comunali che i singoli Comuni avevano assunto a fronte di un dilagare di questa problematica. Qui non stiamo parlando del gioco legale, ma degli effetti patologici di questo gioco legale. Quindi ho trovato decisamente opportuno il fatto che lei, Presidente, la scorsa settimana abbia inviato al CAL questo nuovo provvedimento, che vuole cancellare la legge 9 del 2016, per averne il parere; i Sindaci sono degli interlocutori privilegiati in questa materia, sono protagonisti in quanto a loro viene, veniva e verrà dato il ruolo di vigilanza, di controllo, sanzionatorio e tutto quello che riguarda l'operatività di questa legge.
Peraltro, sottolineo il fatto che nella riforma a prima firma Leone, ad oggi, non sia più prevista quella possibilità di ordinanze da parte dei Sindaci, per quanto riguarda, ad esempio, gli orari, la loro regolamentazione e, tra l'altro, ho letto che sui giornali, proprio ieri sera e questa mattina, che sarebbe uno dei punti che in questa faticosa ricerca di mediazione all'interno della maggioranza verrebbe messo sul piatto. Questo a testimonianza del fatto che il parere del CAL è decisamente particolare e di notevole importanza in questa materia e pertanto, sostengo anch'io la necessità, anzi l'opportunità (non è un fatto di legittimità, ma di opportunità) di sospendere questa discussione, per ascoltare prima quello che il CAL ci suggeriva, in modo da inquadrare bene le necessità della materia.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere, sulla questione preliminare Chiamparino.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla questione preliminare posta dal Consigliere Chiamparino per la sostenerla e confermare che, a nostro avviso, è più che fondata.
Il CAL si esprimerà il 23 aprile, venerdì prossimo; prima del 23 aprile ci sono tre sedute di Consiglio regionale: questa in corso, una domani e l'altra giovedì. Io ritengo che, per quanto non vincolante, il parere del CAL sia importante ai fini della formazione dell'opinione e della volontà di ogni singolo Consigliere.
Quando arriva, di solito, il parere del CAL? Arriva quando si è all'esame dei provvedimenti in Commissione e, di solito, poco prima che ci sia il voto finale in Commissione. Quindi, prima di quell'espressione il Consiglio regionale e i Consiglieri hanno già avuto modo di esprimere votazioni sul provvedimento, ma lo hanno fatto in una Commissione, quindi in una sede non ancora definitiva; in questo caso, invece, noi ci appresteremmo a svolgere una discussione generale sul provvedimento (parte importante dell'esame di un provvedimento di legge), senza conoscere il parere del CAL, che non è vincolante, ma dovrebbe essere importante ai fini della formazione della volontà di ciascuno di noi.
Perché è importante tanto più in una proposta del di legge del genere? Beh, signori, la legge 9 del 2016 conteneva una norma precisa che diceva che i Sindaci, entro 60 giorni, dovevano adottare delle ordinanze che andassero a limitare gli orari del gioco nel proprio Comune; era importante perché l'avevano chiesta loro: Sindaci di centrodestra e di centrosinistra Liste civiche di tutti i colori, perché alcuni di loro avevano emesso delle ordinanze che poi erano state impugnate. Quella legge voleva dare un supporto legislativo voleva rendere più larghe le loro spalle; per questo motivo, gli effetti nefasti dell'eventuale approvazione della proposta di legge n. 99 cadrebbero soprattutto sui Sindaci e sulle Amministrazioni locali: Sindaci di tutti i colori, quindi, anche su quelli della Lega.
Quindi è importante ascoltare il parere del CAL prima di affrontare la discussione generale; per questo motivo la questione è più che attinente alla conduzione dei lavori dell'aula.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato, sulla questione preliminare Chiamparino.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Anche io mi accodo alle richieste dei colleghi; ritengo che sarebbe stato molto utile leggere il parere del Consiglio delle Autonomie Locali prima di portare il provvedimento in aula; questo sarebbe stato possibile farlo in anticipo, in un normale iter di Commissione e, invece, dobbiamo aspettare e attendere che questo parere arrivi il 23 aprile.
C'è una cosa che non riesco a comprendere: molti Comuni stanno approvando mozioni, ordini del giorno, stanno inviando lettere alla Regione, ai Consiglieri regionali, stanno esprimendo forti preoccupazioni e contrarietà rispetto alla cancellazione della legge del 2016 e lo stanno facendo in tutte le sedi e con tutti gli strumenti che hanno a disposizione, non ultimo - secondo me - sarà proprio il parere del Consiglio delle Autonomie Locali.
Tra le tante lettere che riceviamo ogni giorno, ce n'è una ricorrente io ne ho ricevute a decine e questa è una lettera sottoscritta da quattro Comuni, che recita: "Apprendiamo con sconcerto dagli organi di stampa la volontà del Consiglio regionale di accelerare i tempi." - perlomeno non di tutto il Consiglio regionale, ci tengo sempre a dirlo - ".per approvare le modifiche alla legge regionale del 2016 contro il gioco d'azzardo patologico, approvata nella scorsa legislatura all'unanimità. L'improvvisa urgenza di discutere la proposta di legge calendarizzata per mercoledì 14 aprile ha la conseguenza di far saltare del tutto la fase di ascolto delle associazioni e delle realtà del territorio previste in sede di Commissione Consiliare. I Comuni provengono da un'esperienza ormai consolidata di regolamentazione e contrasto delle forme del gioco d'azzardo patologico sia attraverso l'approvazione di regolamenti comunali sia grazie al fondamentale contributo della legge regionale in materia. Siamo fermamente convinti che la legge 9 del 2016 sia un'ottima legge che senza proibire alcunché regola in modo ragionevole l'offerta." e poi va avanti. Questa è firmata dai Comuni di Bruino, Piossasco, Rivalta di Torino e Volvera. Ne sono arrivate tantissime; ritengo che i Sindaci e le Amministrazioni vadano ascoltate.
Ritengo imbarazzante che un'Amministrazione che continua a ribadire quanto sia importante l'ascolto dei Sindaci sul territorio, abbiamo un Assessorato competente in materia che gira in tutti i Comuni, sapendo bene quanto sono importanti i feedback da parte degli amministratori locali decide deliberatamente di saltare l'iter in Commissione, non attendendo nemmeno il parere del Consiglio delle Autonomie Locali e arrivare in aula senza avere conferito parola o aver ascoltato le Amministrazioni locali che si stanno opponendo con tutte queste lettere.
Per me questo è un punto di forte imbarazzo. Dovreste essere imbarazzati voi della maggioranza per quanto state perpetrando ormai da giorni; attenderemo il parere, perché ci interessa e arriverà nei tempi che abbiamo detto, però davvero, io fossi in voi, su come vi state comportando nei confronti di quegli amministratori che vi stanno mettendo in guardia rispetto alla modifica di questa legge, un pensierino me lo farei.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che la richiesta del Presidente Chiamparino non solo sia accoglibile. Chiedo un po' di attenzione, se è possibile, ai colleghi di maggioranza e ai Capigruppo, soprattutto, perché vorrei farvi riflettere lo dico anche all'Ufficio di Presidenza - sull'opportunità che abbiamo.
Venerdì è convocato il CAL alle ore 14.30: perché non utilizzare la preliminare del presidente Chiamparino per sospendere i lavori, di fatto attendere l'esito del CAL e riprendere la discussione la prossima settimana? Che senso ha che noi utilizziamo questo tempo, tutti consapevoli che il CAL andava convocato, altrimenti non l'avreste fatto? Perché avete convocato il CAL venerdì alle ore 14.30, fuori dall'iscrizione in Consiglio di questo provvedimento? Di fatto, voi volete sanare così com'è avvenuto altre volte, ma senza riconoscere alle opposizioni il legittimo diritto di richiedere che il testo ritorni in Commissione per discutere, nel merito di quello che voi volete proporci, ma, soprattutto, sedi idonee, come ad esempio quella del CAL, che è fra le più importanti, visto che è una norma che ha cambiato tanti regolamenti in questi anni e ha cambiato tante possibilità che i Sindaci hanno avuto.
Colleghi, utilizzate, ve lo dico, non solo il buonsenso, ma anche l'opportunità che avete nell'accogliere la preliminare di Sergio Chiamparino, cioè di iscrivere subito questa audizione come primo passo verso un disgelo fra noi: bloccate i lavori d'aula; ascoltiamo venerdì questa audizione del CAL e riprendiamo la prossima settimana, trovando gli strumenti più giusti e anche l'iter più consolidato per ritornare a fare quello che siamo chiamati a fare, cioè buone leggi e, soprattutto provvedimenti che non cancellino quanto di buono abbiamo fatto in questi anni.



PRESIDENTE

Grazie.
Prima di lasciare la parola al Consigliere Giaccone, ricordo che siamo nella parte delle richieste di preliminari che ricordo, dettate dall'articolo 71, comma 5, sono attinenti alla conduzione dei lavori di Consiglio. Il Consigliere Chiamparino ha richiesto ulteriormente una sospensiva, già richiesta nella seduta precedente dal Consigliere Marello che l'Aula ha già votato.
Proseguiamo con gli interventi sulle questioni preliminari.
Prego, Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Perché anch'io sostengo la questione sollevata dal collega Chiamparino? Perché effettivamente il Consiglio delle Autonomie Locali ha, per mandato normativo, la funzione di raccordo tra la Regione e tutti gli altri elementi che presidiano il territorio e che lo organizzano. Promuove il rapporto tra Regione e Province, Città metropolitane, Comuni, Unioni montane e fa in modo che le parti dialoghino per produrre un risultato normativo il più possibile vicino alle esigenze dei cittadini.
Ora mi domando: chi più di loro si rende conto, nei piccoli Comuni e nelle comunità montane, ma anche nella Città metropolitana stessa, di quali sono le sofferenze dei giocatori e delle famiglie, che sono cittadini che il Sindaco e altri rappresentanti delle Istituzioni incontrano in quei luoghi quotidianamente? Chi si rende conto degli effetti dell'indebitamento che questa attività produce di nuovo sui singoli cittadini e che ha il polso nella gestione quotidiana della stessa città? Chi ne conosce gli effetti, dal punto di vista negativo, nel momento in cui la disperata ricerca del denaro si trasforma in usura e dall'usura sfocia in elementi di criminalità organizzata? Alla fine, tutti questi rappresentanti istituzionali, in un momento o in un altro, incontrano la circostanza, incontrano la materia di cui ci stiamo occupando, nel suo sviluppo e nella sua evoluzione; mi sembra non solo rispettoso, ma anche prudente e intelligente aspettare tale espressione per compiere il nostro lavoro al meglio e nella una maniera più responsabile possibile.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie. Per ribadire l'importanza di avere questo tipo di collegamento e di confronto, il prima possibile, con il CAL, proprio per non trovarsi nella condizione di procedere nei nostri lavori e poi magari entrare, nel rapporto con questo Ente, che ha un'importanza strategica rispetto all'attività che svolgiamo, perché - e l'abbiamo visto, come lei sa Presidente, nell'affrontare alcune parti di questa norma - nel merito di questioni che un tempo erano nelle disponibilità dei Sindaci, e avere eliminato la possibilità, da parte degli stessi, di emettere ordinanze in merito.
Questo, a nostro sommesso parere, potrebbe portare il CAL a esprimersi in maniera controversa rispetto a questo tema. È questo su cui oggettivamente, mi pare opportuno approfondire e dare seguito alla richiesta del collega. Non possiamo non tener conto che la nostra produzione normativa e il nostro ruolo di legislatori va a impattare sulla vita quotidiana di amministratori che poi hanno connotazione politica delle più varie, e alcuni fanno parte, ancorché di liste civiche, ma comunque fanno riferimento a un'area di governo che in questo momento è quella che guida la Regione Piemonte.
Pertanto, il fatto di aver inserito questo confronto con il CAL questa settimana, ma a inizio discussione e durante la discussione, a mio giudizio porta in sé una problematica proprio su come noi pensiamo di coinvolgere.
Se prima discutevamo dell'audizione dei corpi intermedi e dei soggetti di riferimento legati a questo mondo, qui invece parliamo, in maniera importante, di coloro che invece poi dovranno applicare queste norme, che sono gli stessi, o le stesse figure istituzionali che avevano chiesto a gran voce che vi fosse una legge che dava loro la possibilità di intervenire sui territori.
Noi ce ne stiamo qui, ogni tanto andiamo a discutere con chi vive là fuori, ma, forse, l'operazione più importante e necessaria è proprio quella di discutere con le Istituzioni che, territorialmente, si occupano poi di sicurezza, di interventi a favore o a danno, in alcuni casi, di soggetti del proprio territorio.
Su questo, Presidente, mi pare che la richiesta del collega sia da esperire il prima possibile, in modo da avere certezza che la nostra e la vostra, o la scelta di una parte della maggioranza, di continuare in questa direzione, sia quanto meno condivisa e si trovi un confronto con questo soggetto.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

. Questione preliminare sollevata dal Consigliere Sarno Ha chiesto di intervento il consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
La mia preliminare va in scia a quello che lei ha voluto sottolineare con la preliminare Chiamparino.
L'articolo 71 recita, come lei ha detto, "È inoltre facoltà di ogni Consigliere di presentare al Presidente del Consiglio questioni preliminari, ossia attinenti alla conduzione dei lavori del Consiglio".
Questa frase pone diverse interpretazioni. Presidente, i lavori del Consiglio possono andare avanti senza una chiara definizione del CAL? Sì o no? Può, per favore - e chiedo ai colleghi di aiutarmi in tal senso, forse da neo Consigliere ho dei limiti da questo punto di vista, come tanti altri limiti - aiutare a darci un'interpretazione autentica del comma 5? In questo momento noi siamo impegnati a porvi e a porre alla Presidenza delle preliminari. Visto che ognuno di noi, ovviamente è così e lo sapevate, ci siamo preparati per porre all'Aula delle preliminari, non vorremmo solo farvi perdere del tempo e porre delle preliminari che poi non sono tali. Presidente, questo è il punto in questo momento in discussione in quest'Aula, non è un'interpretazione autentica sulla qualunque. Noi ci stiamo preparando e ci siamo preparati per porre delle questioni preliminari, dopo aver posto le sospensive e le pregiudiziali.
Le chiedo, Presidente, e lo chiedo anche ai colleghi di aiutarmi in questa richiesta, a capire se la mia interpretazione del Regolamento è un'interpretazione corretta per andare avanti su questo punto, perché per me la preliminare del Consigliere Chiamparino è una preliminare inerente lo ripeto, alla conduzione dei lavori del Consiglio. In questo momento il Consiglio può prendere una strada piuttosto che un'altra, arrivando ad un parere del CAL che modifica la discussione e l'operatività del Consiglio stesso.
Chiedo, in questo senso, di darmi e darci una mano, Presidente. Per me questa preliminare, in questo momento della discussione, è fondamentale altrimenti faccio fatica a comprendere quale possa essere la preliminare che avevo preparato e che ho tolto dal mio ragionamento, per richiedere invece, l'interpretazione della norma del comma 5 dell'articolo 71.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
C'era già stata una richiesta del Consigliere Grimaldi di richiesta della Giunta per il Regolamento.



SARNO Diego

Era diversa, era sugli emendamenti.



PRESIDENTE

Il Presidente non può indicare le preliminari, eventualmente le rende lecite o meno rispetto al Regolamento.
Attualmente siamo alla richiesta del Consigliere Sarno di una preliminare, anche se è volgarmente tirata un po' per la giacchetta, come anche le precedenti. Poiché l'intenzione di una parte dei Consigliere di questa Aula è di proseguire con l'azione dell'articolo 71 chiedo, in base all'articolo 71, se ci sono Consiglieri che vogliono intervenire per sostenere la questione preliminare del Consigliere Sarno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consiglieri, ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Giochiamo a carte scoperte, mi piace essere molto sincero. Giustamente lei ha detto che una parte di queste emiciclo e i Consiglieri d'opposizione vogliano portare avanti un'attività, pur legittima, di ostruzionismo ed è chiaro che quando ci si presenta di fronte a una situazione del genere dove è necessario contrastare un provvedimento di legge del genere, il Regolamento mette a disposizione degli strumenti, e non è un caso. Spesso ci si dice, vabbé, abbiamo la possibilità di presentare delle pregiudiziali, delle sospensive e delle preliminari, inventiamoci qualcosa.
In questo caso, signori, non ci siamo dovuti inventare assolutamente nulla perché le pregiudiziali, le sospensive e le preliminari erano già tutte lì erano tutte lì come fiori da raccogliere in un prato in primavera.
A me pare che né quella posta dal sottoscritto né quella posta dall'ex Presidente della Regione, nonché attuale Consigliere regionale Chiamparino né quella posta dal Consigliere Sarno siano questioni preliminari tirate per la giacca, inventate o senza un reale fondamento collegabile alla lettera del Regolamento.
Come forze di opposizione abbiamo un piccolo problema: siamo minoranza.
Siamo costretti a lavorare utilizzando il Regolamento nella sua versione più originale, interpretandolo alla lettera, non possiamo permetterci un'interpretazione estensiva o discrezionale del Regolamento. Purtroppo questo è accaduto e temo accadrà di nuovo, ma non voglio spoilerare nulla è già accaduto quando, invece, si trattava di articoli diversi, che riguardavano, per esempio, il contingentamento dei provvedimenti in Aula.
Li sì che la maggioranza ha, invece, portato avanti interpretazioni estensive alla lettera del Regolamento, fortemente discrezionali.
Questo noi non ci possiamo permettere di farlo perché siamo minoranza e infatti non lo facciamo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Se mi fate riferimento che l'interpretazione del Regolamento deve essere restrittiva, allora chiudiamo le discussioni sulle preliminari e accetto solo le questioni preliminari. Mi sembra che la Presidenza stia utilizzando il Regolamento a manica larga e concedendo, a chi vuole, di intervenire sulle questioni preliminari. Ribadisco il concetto che sto accettando, così come sulle le sospensive, sulle pregiudiziale e attualmente sulle preliminare, in modo abbastanza distensivo e di manica larga.
Ha chiesto di intervenire, sulla preliminare posta dal Consigliere Sarno, il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo su questo perché la pregiudiziale del Consigliere Sarno è diversa da quella del Consigliere Grimaldi. Entrambe si appellano alla Commissione Regolamento che, per inciso, forse, dovremmo cominciare poi a convocare perché doveva sciogliere alcuni nodi interpretativi, tra cui quelli che pone il collega Sarno, che propone e chiede un'interpretazione autentica sull'interpretazione di quel comma che ci aiuta oggi e ci aiuterà, penso, nei prossimi anni considerato un po'il clima che si sta generando in questo Consiglio regionale.
Prima intervengo a difesa, anche se non ne ha bisogno, del collega Sarno perché la sua preliminare è pienamente fondata ed è diversa da quella del collega Grimaldi che rimane veramente più di natura tecnico politico e sulla quale voi vorrei capire anche l'orientamento della maggioranza quando si voterà e, in secondo luogo, per sottolineare l'importanza di capire, quando si discutono provvedimenti così divisivi, dove le parti sono così lontane dal punto di vista del merito della questione, qual è l'interpretazione autentica che fa il Presidente fin dall'origine della discussione (peraltro, la discussione generale inizierà, ragionevolmente nelle prossime giornate).
Il Regolamento dà una potere molto ampio al Presidente del Consiglio regionale, che - lo riconosciamo - lo utilizza in modo equilibrato tra maggioranza e opposizione. Quindi, anche se molte volte è tirato dalla giacchetta da parte della maggioranza più che dall'opposizione, è equilibrato nel tutelare anche le opposizioni. Ma, in questo caso, mi lasci dire che la richiesta del Consigliere Sarno è assolutamente da valutare diversa da quella del collega Grimaldi, e assolutamente di importanza preliminare. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che il suo sia un atteggiamento ovviamente guidato dal Regolamento e dai limiti dettati non solo dalla Costituzione e dal nostro Statuto, ma anche dal buonsenso.
Per questo credo che, in realtà, la questione preliminare avanzata dal Consigliere Sarno non solo verrà accolta da lei, ma ne capirà anche il senso.
Il Consigliere ha semplicemente detto: "È chiaro che, in frangenti come questi, dove tra l'altro è importante, come diceva il Consigliere Bertola non solo interpretare alla lettera il Regolamento, ma anche comprendersi sulla vicenda delle questioni preliminari, così come su tutto l'iter di questa legge, sarebbe importante un momento di confronto sul Regolamento ma anche con lei, in merito a questa interpretazione, per sciogliere tutti i dubbi".
D'altra parte, il Consigliere Sarno non solo ha ragione, ma non c'è stato neanche un momento di chiarimento, anche di tipo istituzionale o più politico, come nelle Conferenze dei Capigruppo, su come sarebbe stato interpretato alla lettera il Regolamento.
Devo rilevare - ma non voglio precostituire una discussione, e nemmeno anticiparne i caratteri - che anche quando avete richiamato in aula provvedimenti non di Giunta, come in questo caso, cioè progetti di legge della maggioranza - non so se ricordate il cosiddetto "Papetellum" - siamo rimasti inchiodati per settimane. E ricordo anche, colleghi, che per due volte siete ritornati in aula perché non avevate voluto ascoltare (fino in fondo, secondo noi) i nostri orientamenti; anche in quel caso, ci siamo ritrovati in situazioni spiacevoli, perché fino ad allora, se si ricorderà Presidente, il Regolamento era stato interpretato in un modo, mentre da quel giorno il Regolamento lo abbiamo interpretato in maniera estensiva. Lo abbiamo fatto alla lettera? Non lo so, non abbiamo mai voluto andare per carte bollate.
Ne ricordo un altro di episodio, Presidente: rammenta quando il Consigliere Marrone (era Consigliere, non Assessore) per votare un suo ordine del giorno sul suk ha chiesto un Consiglio straordinario? Io nutro dei dubbi ancora oggi sul fatto che si potesse interpretare così il Regolamento, perché un Consiglio straordinario si convoca per fatti indifferibili e urgenti.
Se la rilevanza è solo quella politica, allora, Presidente, capisce che il Regolamento, che secondo il collega Preioni difende troppo le opposizioni, in realtà rischia di essere uno strumento solo nelle mani della maggioranza.
Scusi per i sette secondo in più.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste di interventi sulla questione preliminare avanzata dal Consigliere Sarno, anticiperei la chiusura della sessione antimeridiana per audire i manifestanti in Sala delle Bandiere. I Capigruppo che desiderano partecipare possono farlo sempre nel rispetto delle disposizioni sanitarie.
Sospendiamo la seduta, che sarà ripresa alle ore 14.00 dal Consigliere Segretario Gavazza con la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata. Successivamente, riprenderemo l'esposizione delle questioni preliminari che insistono sulla proposta di legge n. 99, a partire da quella presentata dal Consigliere Ravetti.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.53)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.00 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 700 presentata dal Consigliere Salizzoni, cui risponderà l'Assessore Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 701 presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 702 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Marrone; interrogazione a risposta immediata n. 703 presentata dal Consigliere Ruzzola, cui risponderà l'Assessore Tronzano interrogazione a risposta immediata n. 704 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 705 presentata dalla Consigliera Frediani, cui risponderà l'Assessore Marrone.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, sull'interrogazione a risposta immediata non sono previste repliche.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale - Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 700 presentata da Salizzoni inerente a "Rete oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta: quando e con che criteri verrà nominato il nuovo Direttore?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
700 La parola al professor Salizzoni, per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.
Dovrebbe accendere il microfono e dovrebbe rispondere in piedi.
Non la sentiamo, c'è un problema di audio.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
A seguito della messa in quiescenza a partire dal 1° marzo 2021..



PRESIDENTE

Professor Salizzoni, devo chiederle gentilmente di alzarsi in piedi.



SALIZZONI Mauro

Se mi metto in piedi, a nulla serve il plexiglass. Questo era il mio ragionamento.



PRESIDENTE

Mi mette in seria difficoltà a rispondere a cotanta esperienza.



SALIZZONI Mauro

Per me nulla cambia, però credo che sia più logico, per ragioni di sicurezza, stare nei limiti.



PRESIDENTE

Se mi permettete, a questo giro proporrei di fare come facevamo prima e alla prossima riunione Capigruppo presenteremo il problema. Capisco la difficoltà.



SALIZZONI Mauro

No, ma io non ho difficoltà.
A seguito della messa in quiescenza a partire dal 1° marzo 2021 del Direttore della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta, nessun provvedimento è stato adottato dalla Regione Piemonte, fatta salva la nomina di un facente funzione da parte del Direttore generale della Città della Salute e della Scienza di Torino.
In strutture organizzative così complesse, la mancanza di decisioni rischia di disperdere un prezioso patrimonio costruito negli anni. Inoltre nella sanità, in particolari in settori ad alta innovatività come l'Oncologia, ogni ritardo può apportare gravi danni alla qualità dei percorsi di cura per i pazienti.
Ricordo che la nostra rete oncologica è la prima nata in Italia; è un modello di riferimento nazionale, quindi un'eccellenza assoluta che non possiamo mettere a rischio, ma che dovremmo potenziare e valorizzare.
Lei, Assessore, rispondendo ad un mio precedente question time - era l'Assessore Icardi, ma ringrazio comunque l'Assessore che risponderà proprio su questo argomento aveva annunciato di voler dotare la rete oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta di un nuovo assetto organizzativo.
Pertanto interrogo l'Assessore per conoscere i tempi entro cui sarà indicato il nuovo direttore, i criteri con cui intende procedere alla nomina e i tempi entro i quali intende dotare la rete di un nuovo assetto organizzativo.
Grazie, Presidente e grazie, Assessore.



PRESIDENTE

Ringraziamo il professor Salizzoni per l'illustrazione. La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Tronzano che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente e grazie al Consigliere Salizzoni.
Rispondo a nome dell'Assessore Icardi.
La rete oncologica rappresenta un ambito di eccellenza per la Regione Piemonte. Allo stato attuale è stata individuata come direttore temporaneo la prof.ssa Franca Fagioli, di cui conosciamo esperienza e capacità Direttore della Rete Oncologica Pediatrica del Piemonte e della Valle d'Aosta.
La direzione della rete persegue una serie di funzioni, tra le quali sono particolarmente rilevanti: il miglioramento dell'efficienza gestionale; il miglioramento continuo della qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie con particolare riguardo all'umanizzazione dell'assistenza erogata; la razionalizzazione e lo sviluppo dei percorsi diagnostici e terapeutici e di quelli volti a garantire la continuità assistenziale; lo sviluppo di modelli operativi nella gestione della risorse, favorendo il lavoro di équipe interdisciplinare e multi professionale; il coordinamento e lo sviluppo delle attività di ricerca studio, formazione e aggiornamento.
Ne consegue che per quanto riguarda i criteri con cui intende procedere alla nomina devono essere considerate competenze tecniche, organizzative gestionali.
Sarà inoltre cruciale per il nuovo assetto organizzativo valutare gli esiti reali della pandemia sull'oncologia piemontese, offrire approcci diagnostico-terapeutici innovativi e profili terapeutici personalizzati e correggere i punti di debolezza indicati anche dal monitoraggio AGENAS relativi a: area struttura di base: la Rete Oncologia Piemonte e Valle d'Aosta non ha definito modalità tecnico-organizzative finalizzate a consentire l'integrazione socio-sanitaria ed a sostenere forme innovative di domiciliarità (oncologia di prossimità).
area meccanismi operativi: manca un sistema informativo di rete che garantisca una condivisione della diagnostica, una specializzazione di alcune sedi ed un uso più facile della second opinion.
area risultati: non è mai stata prevista una valutazione formalizzata e periodica dell'esperienza del paziente nel percorso di cura (ad esempio coinvolgimento nelle scelte terapeutiche, qualità percepita della relazione con gli operatori) coordinata a livello di rete, mentre è necessario che vengano valutati i risultati sulla base delle esperienze anche fatte dai pazienti in quanto incontrano quotidianamente problematiche non altrimenti rilevabili. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Tronzano per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 701 presentata da Valle, inerente a "Risposte urgenti circa l'attivazione di un Centro Vaccinale per l'area dell'ex distretto San Mauro-Gassino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 701.
La parola al Consigliere Valle, per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
È una domanda particolare, ma da questa proviamo a capire se ci sono delle linee d'indirizzo generali della Regione o almeno a livello di azienda. É un fatto che proprio in quell'azienda lì, in particolare, si assista a linee - diciamo - di condotta differente a seconda dei territori per cui in alcune aree sembrano essere prediletti grandi poli vaccinali e grandi aggregazioni territoriali, per altre invece si consentono, si sostengono e s'interviene anche con interventi particolarmente puntuali che riguardano piccole porzioni di territorio o piccoli Comuni.
Non è soltanto una questione di numeri, ovviamente, ma anche di accessibilità; è per questo che l'interrogazione riguarda quello che, una volta, era un distretto interno: riguarda all'incirca un campione di 50 mila persone che insistono su quel territorio - quindi non poche. Pertanto c'interessa capire quali siano le indicazioni che in questo momento la Regione sta perseguendo circa la politica con cui si aprono i punti vaccinali sul territorio e se s'intende privilegiare in grandi punti, i grandi hub di vaccinazione, oppure la loro disseminazione in piccoli interventi territoriali, magari aperti solo su parte della settimana e, in particolare, come questo si può declinare su questa porzione di territorio che ha avuto delle interlocuzioni con l'ASL, che non hanno avuto esito.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Tronzano, per la risposta.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Rispondo a nome dell'Assessore Icardi su indicazione del Commissario il dottor Luigi Vercellino.
In relazione all'oggetto, seguono le precisazioni dell'ASL TO4.
I centri di vaccinazione anti COVID massivi, gestiti in toto dall'ASL di riferimento per l'area dell'ex distretto di San Mauro Torinese sono Chivasso e Settimo, data la vicinanza geografica.
Vi sono stati richieste dei Sindaci della collina dell'area per avere un centro di vaccinazione anti COVID di prossimità gestito in autonomia dai medici di famiglia, con il supporto logistico e organizzativo dell'ASL, che fornisce, oltre ai vaccini, il materiale necessario, per venire incontro alle esigenze dalla comunità locale.
Si sono candidati i Comuni di Gassino a Castiglione, presso i quali è stato effettuato un sopralluogo da parte dell'ASL il 31 marzo a Gassino e il 14 aprile 2021 a Castiglione; tra i due siti è stato scelto, perché più rispondente ai criteri dei percorsi previsti dall'attività vaccinale quello di Castiglione.
Sei dei sette Sindaci della zona, escluso il Sindaco di Gassino, hanno espresso l'accordo su questa scelta; l'ASL darà tutto il supporto necessario per attivare il centro vaccinale di prossimità di Castiglione gestito dai medici di famiglia che hanno deciso di vaccinare presso il proprio ambulatorio ed eventualmente da medici volontari che si rendano disponibili.
Rimaniamo a disposizione per eventuali chiarimenti.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta immediata n. 702 presentata da Magliano inerente a "Realizzazione della Tangenziale Est di Torino o Gronda Est"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 702.
La parola al Consigliere Magliano, per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore Marrone che è qui a rispondere su una materia oggettivamente, non sua.
Nella premessa della mia interrogazione a risposta immediata cito il progetto del percorso della Tangenziale Est, che prevede la realizzazione dell'ultimo tratto, oggi mancante, che collega le autostrade A4 Torino Milano e A21 Torino-Piacenza.
L'investimento stimato è pari a 1,2 miliardi di euro; questo quanto è emerso dopo tutta una serie di approfondimenti che abbiamo fatto e che sono ormai all'onor del mondo e per un percorso di circa 22 chilometri, di cui 9 chilometri in galleria.
Il dibattito sulla realizzazione della Tangenziale Est di Torino va avanti oramai da decenni e sono circa una ventina i Comuni coinvolti dal passaggio della Tangenziale Est da San Raffaele Cimena a Chieri, con un bacino di circa 500 mila cittadini.
L'attuale sistema di tangenziale non soddisfa le esigenze di gran parte della collina torinese, che con la realizzazione della Tangenziale Est o Gronda Est (questa era un'ulteriore ipotesi) sarebbe, invece, finalmente connessa con la Torino-Piacenza e con la Torino-Milano, potendo inoltre contare su una direttrice verso Aosta, il nuovo collegamento potrebbe favorire la viabilità dell'area metropolitana e alleviare il carico di traffico su gomma delle provinciali pedecollinari e collinari.
Tenuto conto che la realizzazione di una nuova infrastruttura rappresenta, per un sistema produttivo, un volano per il rafforzamento e lo sviluppo del tessuto imprenditoriale, contribuendo ad agevolare l'attività delle aziende e rappresentando al contempo uno stimolo per l'insediamento di nuove attività produttive e considerato, inoltre, che l'inserimento da parte della Regione Piemonte, alla fine del 2020, della chiusura a Est dell'anello Tangenziale di Torino nella lista dei progetti infrastrutturali sottoposti al Governo per l'inclusione nel programma legato ai Fondi Next Generation UE; rilevato che i rappresentanti dell'Area Omogenea 10 della Città Metropolitana hanno ripetutamente espresso le proprie considerazioni in merito al documento "Osservazioni e contributi al piano strategico metropolitano", trasmesso anche alla Regione.
In conclusione, Presidente, tenuto conto che l'attuale situazione crea seri disagi non solo ai residenti, ma anche agli autisti dei TIR, costretti a passare nei centri abitati e in strade non sempre agevoli al loro passaggio - come emerso, inoltre, da una notizia di cronaca l'ennesimo fatto e il titolo di CronacaQui era "Quasi come nel canale di Suez Tir di traverso blocca la strada" e questo è accaduto nel Comune di Sciolze, ma quello descritto su CronacaQui è solo uno degli innumerevoli episodi simili; la questione del transito dei mezzi pesanti in collina angustia da tempo gli amministratori locali dei Comuni più colpiti che sono Sciolze Marentino, Andezeno, Pino Torinese, San Mauro Torinese, Castiglione Torinese, Gassino Torinese e altri.
Allora, interrogo per sapere se, vista la rilevanza regionale del progetto, questa Giunta abbia intenzione di attivarsi tempestivamente affinché sia colmata, dopo decenni di discussioni, questa grave lacuna infrastrutturale e affinché siano avviate le opportune interlocuzioni con le istituzioni del territorio, con l'obiettivo di giungere alla progettazione definitiva, mantenendo però le priorità già espresse dai rappresentanti del territorio.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Marrone, per la risposta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
Riporto la nota scritta inviatami dall'Assessore Gabusi, competente per materia.
Il tema della Tangenziale Est di Torino ha radici molto lontane e ci re offre l'opportunità d'illustrare la metodologia che quest'Amministrazione regionale sta perseguendo per migliorare il sistema di mobilità stradale piemontese.
Il progetto della Tangenziale Est di Torino risale, infatti, a molti anni fa, quando il settore investimenti si chiamava "Viabilità e sicurezza stradale" e finanziava, con la legge 4 del 1983 uno studio di tracciato predisposto dalla Provincia di Torino, per chiudere l'anello della tangenziale.
Successivamente, con i fondi Sviluppo e coesione del 2007-2013, il Settore Infrastrutture Strategiche ha finanziato un ulteriore studio predisposto dalla Provincia di Torino e da CAP (Concessione Autostradali Piemontesi) oggi non più esistente.
Dopo tale studio, che risale al 2013-2014, la discussione è andata scemando e il progetto non è mai stato più attivato.
Arrivando ai giorni nostri, quest'Amministrazione ha avviato un confronto con il territorio per capire quali siano le opere strategiche nell'ambito di un quadro complesso di necessità di migliorie e interventi in tutta la Regione.
La linea di lavoro che ci siamo dati ha coinvolto tutte le Province piemontesi nel delineare quali siano le prime trenta opere strategiche di carattere sovra comunale, su cui la Regione focalizzerà gli investimenti.
Anche se siamo al corrente di tutti gli interventi necessari per la nostra Regione, abbiamo voluto confrontarci direttamente con le Province che conoscono più profondamente tutti gli elementi di priorità e strategicità delle opere sovracomunali, per avviare una programmazione ragionata d'investimenti e realizzazione delle opere.
Abbiamo perciò chiesto quali fossero le opere maggiormente rispondenti a criteri di strategicità omogenei e ne abbiamo ricavato una lista di opere per ogni Provincia; nello specifico, 8 per la Città metropolitana di Torino.
Inizieremo a lavorare sul finanziamento prioritario proprio delle opere in elenco e, nel contempo, cercheremo di capire come procedere sugli altri interventi.
In questo percorso di condivisione il completamento dell'anello della Tangenziale di Torino non è stato incluso nelle indicazioni delle Province seppur presente nel confronto con il territorio avviato nel 2020 per la redazione del Piano attuativo del Piano strategico trasporti; in quella sede, i rappresentanti della zona omogenea, collina Chivassese del Comune di Gassino hanno richiamato il tema, che è stato anche segnalato dagli stessi, nelle osservazioni e contributi al Piano Strategico Metropolitano.
A livello tecnico, sarà pertanto valutato nel possibile coordinamento tra la pianificazione regionale e la redazione del Piano strategico e del Piano urbano della mobilità sostenibile.
Siamo consapevoli della necessità del territorio e non viaggiamo con il paraocchi sulle opere che non rientrano nell'elenco delle Province procederemo perciò tenendo sempre la linea che ci siamo dati su priorità e strategicità, ma analizzeremo anche le proposte che riterremo interessanti naturalmente in subordine a quelle sopra citate.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 703 presentata da Ruzzola, inerente a "Lavori di ammodernamento dell'Ospedale Infantile "Cesare Arrigo" (ASO di Alessandria) e relativa riorganizzazione"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 703.
La parola al Consigliere Ruzzola, per l'illustrazione.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione scaturisce da una sollecitazione del territorio che intende portare all'attenzione del Consiglio la situazione dell'ospedale infantile "Cesare Arrigo" di Alessandria.
L'ASO è composta da tre ospedali, quello Civile, quello Infantile, e il Borsalino, quale centro riabilitativo. In modo particolare, l'Ospedale Infantile Cesare Arrigo rappresenta una realtà d'eccellenza riconosciuta a livello nazionale e vanta numerose attività: area chirurgica pediatrica neuropsichiatria, terapia intensiva pediatrica e neonatale, medicina fisica e riabilitativa e radiologia dedicata. È importante evidenziare come questo ospedale infantile sia entrato in rete con l'Università del Piemonte Orientale, diventando anche un importante centro di formazione.
È bene ricordare che i Centri d'eccellenza deputati a curare un bambino costituiscono motivo di grande importanza per il territorio, al fine di rendere la nostra futura società più forte e sana, in quanto è riconosciuto come la prevenzione giochi un ruolo fondamentale in età pediatrica.
Considerato che gli ultimi importanti lavori di manutenzione risalgono ormai a oltre 25 anni fa, e più esattamente al 1994, la struttura necessita oggi d'interventi, tra i quali ci risulta esserci già la progettazione definitiva, e che le procedure abbiano subito un comprensibile rallentamento a causa del COVID.
Per queste ragioni, ben conoscendo l'attenzione dell'Assessorato rispetto agli importanti temi dell'edilizia sanitaria, ancor più quando rappresenta un'eccellenza, ci premeva avere un aggiornamento rispetto allo stato dell'arte dei lavori di ammodernamento dell'ospedale infantile "Cesare Arrigo".



PRESIDENTE

Grazie.
La parola l'Assessore Tronzano, per la risposta.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Rispondo a nome dell'Assessore Icardi.
Nel luglio 2020, l'Azienda ospedaliera di Alessandria ha proceduto a contrattualizzare i servizi di redazione dello studio di fattibilità del progetto preliminare dei lavori di realizzazione del nuovo blocco operatorio del padiglione Bosio dell'Ospedale infantile Arrigo riorganizzazione del complesso ospedaliero, verifica di vulnerabilità sismica del medesimo presidio.
La necessità inderogabile di adeguamento e ammodernamento del blocco operatorio infantile - lavori prioritari - l'esigenza di riqualificazione del presidio dedicato all'assistenza pediatrica e relativo adeguamento sismico, insieme alla donazione ereditaria dell'importo di 3,5 milioni di euro elargita a favore del presidio hanno dato l'impulso all'avvio del progetto.
In data 26 ottobre 2020 il responsabile del procedimento ha definito favorevolmente concluso lo studio di fattibilità e il professionista ha potuto procedere all'elaborazione del progetto preliminare e alla verifica di vulnerabilità sismica.
Attualmente, sono in fase di verifica e di approvazione il progetto preliminare e la verifica di vulnerabilità sismica degli edifici.
L'elemento motore del rinnovamento dell'intero presidio è la realizzazione del nuovo blocco operatorio da realizzarsi al piano secondo del padiglione Bosio, nell'area attualmente lasciata al grezzo strutturale e, pertanto, immediatamente eseguibile.
Tale porzione di fabbricato di circa 1.200mq, permetterà di migliorare il servizio reso ai piccoli pazienti attraverso la realizzazione di un blocco operatorio moderno e sicuro, in linea con le esigenze attuali della medicina chirurgica. A completamento, è prevista l'intera riorganizzazione e ammodernamento del presidio, che verrà così organizzato per permeabilità e per intensità di cura con revisione ed efficientamento di flussi e percorsi, consentendo il massimo e il più efficiente ed efficace utilizzo degli spazi a disposizione, prevedendo anche interventi di miglioramento sismico.
Il costo complessivo stimato per la prima fase degli interventi di riorganizzazione, compreso il nuovo blocco operatorio interamente attrezzato, è di circa 16,5 milioni di euro, dei quali 4 milioni sarebbero destinati al miglioramento sismico.
I tempi per la realizzazione sono stati stimati in circa 2 anni; il piano finanziario ha già la totale copertura dei fondi necessari.
A breve, sarà affidata, infine, la progettazione definitiva ed esecutiva il cui impegno di spesa è di circa 1 milione di euro.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo in gentilmente, sia a chi illustra sia a chi risponde di aumentare un po' il tono di voce.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 705 presentata da Frediani, inerente a "Intendimenti per didattica in presenza dal 26 aprile 2021"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 705.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.
Prego, Consigliera, ne ha la facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Immagino di dovermi rivolgere all'Assessore Marrone, in quanto vedo che l'Assessore Gabusi non è presente anche se, in realtà, la questione è a scavalco fra più competenze, quindi coinvolge anche l'Assessore Chiorino per alcuni aspetti.
Abbiamo sentito parlare più volte in questi mesi della riapertura delle scuole ed è stato dato risalto a molte famiglie che hanno richiesto di rientrare in presenza. Chiaramente, la modalità di didattica in presenza è quella preferibile, però sappiamo anche che, in un momento di pandemia, la priorità deve essere garantire la sicurezza degli studenti, degli insegnanti e di tutto il personale scolastico.
Noi non siamo mai stati troppo convinti del fatto che le scuole siano state messe in condizione di operare in piena sicurezza e garantire sicurezza a tutti i soggetti che ho elencato prima. A maggior ragione siamo un po' preoccupati per l'annuncio fatto durante la conferenza stampa di venerdì 16 aprile dal Presidente del Consiglio dei Ministri, che ha dichiarato che dal 26 aprile riapriranno i ristoranti all'aperto e tutte le scuole in zona gialla e arancione. "Tutte" le scuole significa che anche le scuole superiori, ad esempio, non si alterneranno più con una didattica in presenza al 50 o al 75%, ma torneranno in presenza a tempo pieno.
L'aspetto più preoccupante è proprio quello che riguarda le scuole superiori, perché gli studenti, per raggiungere gli istituti, devono utilizzare i mezzi pubblici.
Sappiamo che il problema dei mezzi pubblici di trasporto, è stato centrale durante tutta la pandemia e ha influito molto sulle decisioni di apertura e chiusura delle scuole; tra l'altro, abbiamo letto una dichiarazione piuttosto preoccupata anche da parte dell'Assessore Gabusi che denunciava la difficoltà di poter passare dal 50% al 75% al 50% nelle condizioni attuali.
Abbiamo sentito questa mattina che oggi pomeriggio si svolgerà un incontro; vorremo capire se si sia già delineato un piano per il rientro in presenza al 100% di tutte le scuole.
Ovviamente, l'interrogazione è centrata sui trasporti, ma non è l'unico aspetto che ci preoccupa, perché sappiamo che anche la compresenza in un'aula di più studenti con professori, che tra l'altro sono stati esclusi dal piano vaccinale, è un qualcosa che ci preoccupa, e anche molto considerando che le nuove varianti, che purtroppo stanno arrivando anche nel nostro Paese, colpiscono anche i giovani.
L'interrogazione, quindi, è proprio finalizzata ad avere qualche informazione in vista di questa ipotetica riapertura.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'illustrazione; la Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Grazie, Presidente, e grazie Consigliera Frediani.
Come nelle scorse sedute, sono ancora delegato a sostituire i colleghi mi conforta sulla mia permanenza ancora in maggioranza.
L'Assessore Gabusi ci risponde: in vista della ripresa della didattica in presenza al 100%, annunciata per lunedì prossimo dal Presidente del Consiglio Draghi, siamo tutti in attesa di maggiori indicazioni e dell'ufficializzazione delle modalità di questa ripresa. Certamente accanto alla mancanza di spazio nelle scuole, una delle problematiche principali della riapertura è rappresentata dal trasporto pubblico locale che si trova nelle medesime condizioni del novembre 2020, ovvero con l'obbligo, a livello nazionale, di rispettare il carico dei mezzi pubblici al 50%, di quanto indicato nella carta di circolazione.
Il 30 novembre scorso, in funzione della ripresa della didattica in presenza della scuola superiore, avevamo proposto un piano per il trasporto scolastico, che potesse consentire il trasporto del 100% degli studenti con ingressi su due turni. Pochi giorni dopo, il 3 dicembre, è intervenuto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che ha indicato invece, il 75% e, a seguito delle osservazioni avanzate, è sceso ancora al 50%.
Va ricordato che la nostra proposta di novembre è prodotto di un importante lavoro di consultazione fatto nell'estate scorsa. Abbiamo fatto 312 questionari con le scuole di secondo grado e 148.000 con gli studenti oltre 825 questionari con le aziende e 8.200 con i dipendenti.
Il piano era ed è pronto a far fronte a un doppio scenario di ripresa della didattica in presenza nelle scuole superiori al 50% o al 75%, su due turni. Potremmo anche trasportare il 100% degli studenti, ma, a maggior ragione, è necessaria una riorganizzazione oraria delle lezioni su due turni, che sappiamo essere un problema per molti istituti scolastici.
In base alle indicazioni emerse nei Tavoli di lavoro guidati dei Prefetti abbiamo realizzato una consistente programmazione di servizi aggiuntivi. In tutto il Piemonte, per far fronte alla didattica in presenza al 50%, sono state predisposte 4.500 corse in più alla settimana, per il servizio autobus urbano ed extraurbano, di cui 1.690 per i servizi urbani ed extraurbani a Torino e 875 per la Città metropolitana di Torino; 100 per il Biellese; 256 per il Vercellese; 611 per il Cuneese; 137 per il VCO; 416 per il Novarese, 174 per l'Alessandrino e 243 per l'Astigiano. Inoltre, 55 corse bus aggiuntive al servizio ferroviario, con un costo settimanale globale di circa 800.000 euro.
Per quanto riguarda la didattica in presenza al 75%, i numeri sono decisamente più alti, con 30.580 corse autobus in più alla settimana in tutto il Piemonte, di cui 4.510 a Torino e 9.306 per la Città metropolitana di Torino, per un costo settimanale di 2 milioni 200 mila euro.
Oggi siamo nelle stesse condizioni dello scorso anno, non solo in Piemonte, ma in tutta Italia. Per poter rispettare le norme di contenimento del contagio, i mezzi possono trasportare il 50% del carico indicato in carta di circolazione sui mezzi, ovvero 37 persone su un bus extra urbano e una cinquantina sui bus urbani. Risulta perciò impossibile trasportare contemporaneamente tutti gli studenti, se le norme ci impongono di farne salire la metà.
Alla riapertura di gennaio abbiamo monitorato quotidianamente le linee bus e treni di tutto il Piemonte. Le criticità sono state davvero minime e sempre prontamente corrette in uno o due giorni. Il nostro progetto ha dimostrato che il sistema del trasporto pubblico locale regge bene il trasporto per la didattica in presenza al 50% e ci aspettiamo una buona tenuta anche per una presenza al 75%, ma abbiamo bisogno della collaborazione della scuola.
Oggi, come lo scorso inverno, ribadiamo che il trasporto scolastico per il 100% degli studenti si può realizzare solo a condizione di una riorganizzazione delle lezioni su due turni. Oggi, però, lo facciamo a valle dei Tavoli tecnici coordinati dai Prefetti in cui è emerso chiaramente che l'unica soluzione, seppur complicata per le istituzioni scolastiche, è quella di una riorganizzazione oraria del sistema scolastico.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Maurizio Marrone per la risposta.


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Interrogazione a risposta immediata n. 704 presentata da Grimaldi, inerente a "Quali azioni della Giunta per la gigafactory elettrica in Piemonte?"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 704.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Marco Grimaldi; prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non so se un pezzo importante del futuro dell'industria della filiera dell'auto italiana si deciderà davvero, nell'incontro previsto fra il Premier Draghi e i vertici di Stellantis. Di sicuro, con i Recovery Plan e la transizione ecologica, verranno destinati 80 dei 209 miliardi in arrivo dall'Europa. Le reali prospettive per l'innovazione e l'occupazione in Italia non lasciano, ovviamente, tranquilli né noi né i tanti lavoratori e i Sindacati di FCA e del Gruppo nuovo Stellantis.
Come lei sa e come ha dichiarato Tavares, il futuro della produzione dei modelli elettrici dovrebbe arrivare al 70% entro il 2030 l'Amministratore delegato del nuovo Gruppo ha detto che è necessario mettere in piedi e attrezzare degli hub per la produzione di batterie di nuova generazione, che assicurino l'indipendenza dal mercato asiatico.
Come l'Assessore sa, negli scorsi anni noi abbiamo chiesto con forza di non credere e di non fare gli addetti stampa del Gruppo FCA prima e del Gruppo Stellantis oggi; sappiamo bene che se questo sarà uno dei primi gruppi al mondo per produzione, per adesso, soprattutto nel nostro Paese FCA è stata leader solo nella cassa integrazione. Per noi il fatto che non ci siano alle porte tagli sul personale certo può essere una buona notizia ma, come sapete, i volumi attuali sia della manifattura centrale di FCA ma, soprattutto, dell'indotto sono talmente bassi da rischiare ancora di più il collasso, soprattutto se la transizione verso l'elettrico non trascinerà l'indotto e non porterà dei volumi diversi da quelli che creano ancora tanta cassaintegrazione a Mirafiori e a Grugliasco oggi.
Per questo non ci siamo mai accontentati delle promesse prima sulle auto di lusso e oggi non ci accontentiamo del pur necessario arrivo della 500 elettrica. Per noi è fondamentale dichiarare qui, e speriamo che l'Assessore in questo ci venga incontro e che le intenzioni siano le stesse, che le batterie sono tra le tecnologie chiave per far uscire, nei prossimi anni, il sistema di approvvigionamento energetico europeo dagli idrocarburi, sia sul fronte dei trasporti sia dell'energia elettrica.
Crediamo che l'Italia avrebbe le carte in regola per costruire, nella Penisola, una grande gigafactory di celle per le batterie delle nuove automobili. Una filiera che può incrementare l'occupazione in modo significativo.
L'Unione Europea attraverso il progetto European Battery Alliance" che riguarda sette Paesi europei fra cui il Belgio, la Finlandia, la Francia, la Germania, l'Italia, la Polonia e la Svizzera, finanzierà con 3,2 miliardi progetti di ricerche e sviluppo sulle batterie. L'unico Ateneo italiano, e lo sa bene l'Assessore, è il Politecnico di Torino che attraverso una docente associata di chimica applicata dei materiali che conosciamo bene, insieme agli altri Paesi europei, si occupa proprio di ricercare tecnologie capaci di rendere le celle più performanti dal punto di vista della quantità di energia immagazzinate, della vita della batteria, della sicurezza e della riciclabilità.
Ci sarebbe una forte competizione tra le sedi piemontesi della multinazionale e quella francese - e l'Assessore lo sa bene - per ospitare il nuovo polo produttivo che, se realizzato, prevedrebbe a regime 150 posti di lavoro e sarebbe il principale polo d'Europa di produzione di componenti per le batterie.
Finisco Presidente, ma è un tema delicatissimo. L'Italia e il Piemonte devono pertanto fare un deciso sforzo di natura economica e di investimenti sul nostro territorio, al fine di creare una vera filiera produttiva capace di costruire, in questa Penisola e in questa Regione, la gigafactory.
C'è stato un appello molto importante del Sindacato a partire dal suo Segretario regionale Giorgio Airaudo per dire: costruiamo una grande lobby, costruiamo una grande opportunità per il Piemonte e per il Paese. Io sono convinto, Presidente, che se l'Assessore è disponibile non solo gli chiediamo quali siano gli atti e le attività compiute per far questo, ma siamo davvero pronti e disponibili a costruire tutte le condizioni per questo dialogo sia con e il Governo sia con il Gruppo Stellantis per portare qui questa opportunità.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione, che anche questa volta è riuscito a sforare il tempo.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore allo sviluppo delle attività produttive

Grazie Presidente e grazie al Consigliere per questa interrogazione assolutamente opportuna, pertinente e utile.
Iniziamo con un dato. FAW è un risultato oggettivamente importante per quanto riguarda la politica industriale italiana: intervento della Regione per quanto compatibile con le sue professionalità, esperienze e competenze intervento del Governo e risoluzione di un tema che oggettivamente e strategicamente è importantissimo per l'Italia e anche per tutta la filiera.
Secondo aspetto: il Politecnico. Ho incontrato personalmente gli studiosi che il Consigliere citava, certamente sono utili all'interno dell'esperienza.
Il terzo argomento che cito in premessa è che volontà della Regione è fare sistema: mettere insieme tutti gli attori possibili per realizzare quella lobby che il Consigliere sostiene e che certamente è nella testa senza inutili protagonismi da parte della Regione, della Regione stessa.
Stiamo procedendo su quella traiettoria e certamente avremo dei risultati. L'obiettivo primario dalla Regione è avere una gigafactory in Piemonte. L'auspicio è che Stellantis produca più modelli e aumenti la produzione in Italia, ma questo è soltanto un auspicio perché non sappiamo che cosa stia succedendo realmente, abbiamo interlocuzioni continue con il Governo attraverso il Viceministro Pichetto, ma nel dettaglio cose concrete non sono ancora avvenute. Quindi l'auspicio è questo: aumento dei modelli.
Dopodiché l'auspicio è anche che la nuova Stellantis possa creare una fabbrica di batterie in Italia, in Piemonte in particolare, perché il Piemonte ha la filiera pronta a recepire questo tipo di opportunità - e credo che si sia tutti orientati verso questo tema. Sappiamo che può essere un periodo transitorio per l'elettrico - una quindicina o una ventina di anni - ma certamente saranno quindici o vent'anni assolutamente importantissimi.
Ci stiamo muovendo per parlare di sviluppo e di futuro, andando oltre l'elettrico, attraverso l'idrogeno. Ci siamo candidati come polo nazionale per l'idrogeno e abbiamo presentato all'interno del Recovery Plan anche la nostra proposta.
Nella sostanza, noi sul mercato elettrico vogliamo essere pronti. E come abbiamo provato ad essere pronti? Naturalmente, seguendo in primis le indicazioni del Ministro Giorgetti. Nella sua recente audizione in X Commissione della Camera sul PNRR ha detto: "Bisogna partire dall'assunto e dalla necessità di individuare progetti che siano effettivamente realizzabili, il cui stato di avanzamento dev'essere monitorabile, con cadenze precise molto serrate. Occorrono progetti realistici che siano in grado di produrre risultati".
Quindi ci stiamo tutti orientando verso queste soluzioni e se Stellantis ci proporrà delle idee in questo senso, saremo felici e lieti di dare una mano, perché ne abbiamo tanto bisogno.
Rispetto al territorio piemontese e, in particolare, al tema delle batterie, al momento il Piemonte figura nella partecipazione di un importante progetto europeo di comune interesse proprio su questo ambito con l'obiettivo di creare una catena del valore sostenibile e innovativo che porterà l'Europa a produrre materie prime (celle, moduli e sistemi di batteria di nuova generazione) e che consentirà la riconversione e il riciclaggio delle batterie con metodi innovativi e più efficienti. Tra le dodici imprese presenti in questo IPCEI c'è anche FCA/Stellantis.
In più, c'è tutto un ragionamento sull'area di crisi complessa. Stiamo arrivando alla conclusione del PRRI, un piano elaborato insieme al MISE, un piano elaborato insieme alle imprese del territorio, un piano elaborato insieme a tutti gli stakeholder torinesi e della sua provincia, perch crediamo che, da questo lato, possa partire anche una rigenerazione del sistema dell'automotive. I due pilastri (2 pillar) in questo senso sono proprio l'automotive e l'aerospazio. Con questi 160 milioni di euro che credo ci saranno concessi (fra tutte le risorse disponibili, naturalmente non solo dallo Stato), avremo grande possibilità e potenzialità di incidere. In più, le risorse attualmente disponibili potranno essere ulteriormente incrementate sia attraverso le misure nazionali sia attraverso la futura programmazione regionale di fondi europei Per quanto riguarda, invece, la Regione, ci stiamo muovendo per avere questa gigafactory. Per quanto riguarda l'attività della Giunta regionale sin da settembre abbiamo ricevuto un'indicazione dall'imprenditore Lars Carlstrom, su Italvolt in particolare, cui noi abbiamo cercato di dare sostegno attraverso Finpiemonte, ovvero individuando il sito che poteva essere il migliore possibile. L'abbiamo individuato in Scarmagno e questa iniziativa sta andando avanti. Noi, naturalmente, stiamo monitorando ma non stiamo partecipando, perché su questo siamo assolutamente spettatori entreremo in gioco nel momento in cui le cose dovessero essere realmente consequenziali rispetto alle parole lasciate.
Sappiamo che è pronto un business plan; pensiamo che quello potrà essere il momento utile per andare a parlare con il Governo per capire le reali intenzioni. Naturalmente, Italvolt non esclude altri progetti, e viceversa. Pertanto, siamo attenti a tutte le situazioni.
L'impegno è di mettere a disposizione strumenti adeguati di agevolazione che possano favorire gli insediamenti in Piemonte: contratti di attrazione e investimento, contratti di insediamento, che potenzieremo e di cui abbiamo chiesto risorse all'interno del Recovery Plan; una logica che naturalmente può essere seguita anche per il progetto di gigafactory di Stellantis, rispetto al quale bisogna innanzitutto comprendere il momento di concertazione sia nell'interlocuzione fra parte pubblica e parte private, sia nell'ottica di fare in modo che i vari progetti possano trovare adeguato sostegno all'interno del Recovery Plan, in base alla logica che dicevo prima del Ministro Giorgetti, di progetti che siano effettivamente realizzabili, il cui stato di avanzamento dev'essere monitorabile, con scadenze precise e molto serrate.
Siamo tutti impegnati - tutti, non solo la Regione, ma il Politecnico gli stakeholder, i corpi intermedi e non solo - per cercare di portare qui la gigafactory italiana, in Piemonte in particolare. Speriamo di riuscirci.
Siamo fiduciosi.
Le attività in campo sono numerose: vedremo, quando sarà ora, di chiedere al Governo un intervento preciso; sappiamo che il Governo francese, all'interno di Stellantis, ha oggettivamente una parte preponderante, per cui non possiamo essere impreparati.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.
Prima di chiudere la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta sarà trasmesso via mail a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, dove sarà reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Grazie a tutti e a tutte. A breve il Presidente riaprirà la seduta del Consiglio regionale. Buona salute a tutti.
Invito tutti ad uscire tutti dall'aula per quindici minuti per sanificare l'ambiente.



(Alle ore 14.52 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta, sospesa alle ore 14.52, riprende alle ore 15.19)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Proposta di legge n. 99 "Contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico (GAP)" - Questioni preliminari (seguito)


PRESIDENTE

. Questione preliminare sollevata dal Consigliere Ravetti



PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento interno del Consiglio regionale, aveva chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti per illustrare una questione preliminare; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Grazie per avermi dato la parola e grazie anche per la conduzione di questa mattina, dove ha tenuto in considerazione le ragioni che hanno convinto i colleghi a presentare altre questioni preliminari, in una interpretazione - la sua - che a me è parsa corretta e fedele al Regolamento, che è la sua guida.
La prego di aiutarmi a fare altrettanto rispetto alla proposta che le sto facendo, perché apparentemente potrebbe sembrare simile a quella presentata dal Presidente Chiamparino. Proprio in ragione della sua esposizione, credo di dover porre una questione preliminare alla sua attenzione che vada nel senso di condurre i lavori di quest'Aula, tenendo in considerazione la necessità - non di aspettare l'esito del CAL - ma di convocare la Commissione Autonomie Enti Locali per aprire una discussione approfondita e, se posso aggiungere, serena ed appropriata con gli Amministratori locali, il cui parere non può non essere tenuto in considerazione, visto che sono i soggetti istituzionali che, più di altri hanno la necessità di avere una legge regionale in grado di dare copertura alle loro responsabilità e alle loro ordinanze.
È questa la ragione di fondo che mi porta ad esporre in questo modo la questione preliminare, che è legata alla conduzione dei lavori d'Aula e che si lega a ciò che ho detto al principio dell'intervento, cioè che ho apprezzato molto il suo metodo, ho apprezzato molto il suo desiderio di ridurre le distanze tra le posizioni delle minoranze con quelle - che personalmente non ho ancora capito - della maggioranza.



PRESIDENTE

Chiedo se ci sono altri interventi sulla preliminare presentata dal Consigliere Ravetti. Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
La preliminare del collega Ravetti ci consente di fare alcune considerazioni, che riteniamo importanti nel sostenere l'interpretazione cui il collega ha fatto riferimento; interpretazione che lei ha avuto la bontà di dare al Regolamento rispetto alla discussione che sta animando queste giornate di Consiglio e che noi abbiamo apprezzato.
Questa questione preliminare, cioè il suggerimento di un approfondimento sulla possibilità di riportare questa discussione nella competente Commissione sulle Autonomie Locali, per le ragioni che brevemente cercherò di sintetizzare, è assolutamente condivisibile dal nostro punto di vista. Come ha già detto il collega Ravetti, si tratterebbe di una discussione approfondita e serena con gli Amministratori locali e crediamo che, per le ragioni di merito che si sono sviluppate durante la discussione di questi giorni, sia molto evidente la necessità di rapportarci con gli Amministratori locali. Avrebbe il vantaggio di generare un approfondimento proficuo, a nostro avviso, con quelle sentinelle del territorio che tanto spesso richiamiamo e il cui rapporto tanto spesso enfatizziamo, rapporto tra istituzioni superiori ed Enti locali e poi altrettanto spesso, nel concreto, ci dimentichiamo di citare e di coinvolgere.
Tra l'altro, avrebbe anche un benefico effetto su quella stessa Commissione, perché probabilmente sarebbe l'occasione per dare un senso compiuto alla Commissione Enti Locali che francamente, fino ad oggi, non ha avuto grandi occasioni per poter esprimere tutte le sue potenzialità, nelle quali crediamo e confidiamo.
La discussione su questa questione preliminare sarebbe anche molto in sintonia con il nostro Statuto. Mi riferisco, in particolare, all'articolo 3 che richiama il principio di sussidiarietà, a sua volta mutuato dall'articolo 118 della Costituzione, laddove prevede che la Regione legifera, ispirandosi però alla collaborazione con le Province, con i Comuni, con le Unioni montane e con tutte le forme associative comunali.
Dove, se non nella Commissione deputata, nella Commissione delle Autonomie Locali questa discussione può essere al meglio sviluppata? Questo è un po' quello che ci chiediamo e che, attraverso la sollevazione di questa questione preliminare, ci permettiamo di suggerire alla maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla questione preliminare posta dal Consigliere Ravetti. È distinta rispetto a quelle precedenti, perché riguarda la Commissione autonomia, la VII Commissione, che ha preso dalla I Commissione la competenza sugli Enti locali e gli affari istituzionali. Prima erano tra le competenze della I Commissione, poi sono passate alla VII Commissione quando è stata istituita.
La questione preliminare parte da questo presupposto: nelle more della riunione del CAL, quindi nelle more del parere del CAL su questa proposta di legge, e ferma restando l'altra richiesta attinente alla conduzione dei lavori che è relativa all'opportunità di non affrontare una discussione generale senza che noi si conosca il parere del CAL, chiede che, sempre relativamente alla conduzione dei lavori d'aula, si porti il tema all'interno della VII Commissione. Il motivo è che questa proposta di legge avrebbe un impatto fortissimo sugli Enti locali relativamente alla differenza rispetto a quello che accadeva prima, perché, tra le altre cose la legge n. 9/2016 affidava delle responsabilità specifiche ai Sindaci.
Erano responsabilità che facevano perno sull'allora competenza relativa alla disciplina degli orari del commercio, ma che li obbligava ad emettere delle ordinanze riguardanti la sospensione, per almeno 3 ore nell'arco dell'orario di apertura, dell'esercizio del gioco sul territorio del loro Comune.
Per fortuna, molti Comuni erano già partiti prima della legge n.
9/2016, ma, come dicevamo prima, non avevano una vera copertura legislativa. Erano quindi più deboli e più vulnerabili in caso di ricorsi.
Con quella legge, invece, hanno avuto una copertura legislativa e, tra l'altro, nella maggior parte dei casi, i Sindaci di ciascuna area omogenea si sono organizzati tra loro, affinché in quell'area la sospensione di tre ore dell'esercizio di apparecchi da gioco fosse anch'essa omogenea seguendo lo stesso orario, per evitare quello che si definisce il "pendolarismo del gioco".



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone, sulla questione preliminare Ravetti.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Perché è rilevante il tema introdotto dal collega Ravetti? Perché siamo in presenza di un tema che - vorrei dire in termini riassuntivi - è a scavalco, nel senso che è un argomento che ha una normazione a livello superiore, ma che va declinata secondo le sensibilità del singolo territorio.
A questo riguardo, riteniamo particolarmente importante portare in Commissione VII l'argomento di cui ci stiamo occupando; la declinazione locale è il modo d'interpretare una normativa generale fortemente caratterizzata e specifica, a seconda di come il territorio lo intende, di come il territorio vuole che si realizzi praticamente nelle sue province nelle sue città e nei confronti dei propri cittadini. Quindi, è chiaro che un richiamo di questo genere è particolarmente sensato, perché dà modo alla nostra Regione d'interpretare l'argomento in maniera identitaria.
Peraltro, ciò che non ci sorprende, ma che vorremmo assecondare, sono le volontà stesse della maggioranza: dare spazio e modo di operare alla medesima Commissione, che è stata fortemente voluta, creata appositamente e che fa parte - vorrei quasi dire - del programma elettorale o, comunque che è un elemento identitario del più grosso partito di maggioranza, cioè la Lega; sembra strano che in un'occasione come questa, in cui così fortemente l'elemento territoriale deve esprimersi, non si utilizzi una Commissione che, peraltro, è stata creata ad hoc e che prima non esisteva.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano, sulla questione preliminare Ravetti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vorrei ringraziare il collega e sostenere la sua proposta di discutere in Commissione VII; Commissione voluta con forza proprio da questa maggioranza - da una parte di questa maggioranza - proprio per rivendicarne il valore, la portata innovativa, e soprattutto, la metodologia con la quale si andavano a constatare ed esaminare tutte le varie deleghe concorrenti e quelle esclusive.
Il tema di questa legge mi pare non possa non passare da quella Commissione, proprio per la portata del tema stesso, oggetto della legge, e perché una Commissione come questa può enucleare ancora di più gli aspetti di forza e quelli di debolezza del testo precedente e degli emendamenti che vengono proposti a quella norma, riscrivendola di fatto in più forme.
Poi avremmo avuto modo - e questo lo dico anche rispetto alla Presidenza della Commissione stessa - di produrre un approfondimento giuridico da questo punto di vista, proprio partendo dalle competenze del Presidente della Commissione; avremmo potuto enucleare e sviscerare ogni aspetto di contraddizione e d'incertezza che in queste ore stanno venendo a galla e che in queste settimane ci sono parsi oggettivamente necessari di un approfondimento.
Pertanto, sostengo questa richiesta con forza; una richiesta che, a mio giudizio, in modo preliminare, ci permetterebbe di discutere anche con più calma, con più serenità, senza forzature, senza ostruzionismi. La competenza di quella Commissione ci darebbe più forza e più capacità di intellegere quanto nella norma potrebbe essere nostra materia o materia dello Stato e, su questo, essere ancora più tranquilli nel votare, ognuno in base ai propri intendimenti, in scienza e coscienza, ma almeno con un approccio il più possibile pragmatico e il più possibile aideologico perché su questo di posizioni ideologiche ne abbiamo sentite parecchie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco, sulla questione preliminare Ravetti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Più volte, abbiamo avuto modo di ribadire quanto sia mancato il confronto su questa legge; quanto sia mancata l'interlocuzione con tutti gli attori, e non solamente con gli amministratori locali, cioè coloro che hanno sollevato - in tanti - molte osservazioni e che sarebbe interessante ascoltare.
Purtoppo, non si vogliono neanche fare le audizioni: mi sembra il minimo poterci confrontare rispetto a quanto è sempre stato sostenuto dalla maggioranza, cioè l'importanza degli Enti locali e dei nostri Comuni; siamo una Regione ricchissima di Comuni e per questo penso che la questione preliminare sollevata dal collega Ravetti sia di assoluta priorità.
Convocare la Commissione VII - visto che l'abbiamo voluta, facciamola funzionare - per affrontare il tema nel dettaglio rispetto alle prerogative, agli strumenti che potremmo dare ai Sindaci per contrastare la ludopatia. Legge estremamente fondamentale, proprio nell'ottica di quanto sostiene la maggioranza e cioè che all'interno di questa legge ci sarebbero tantissime norme sul contrasto: ebbene, io non ho letto niente di eccezionale per quanto riguarda la parte che può è stata demandata ai nostri amministratori locali che, invece, avrebbero tutta la necessità di avere degli strumenti da parte del Consiglio regionale e da parte di una legge regionale per il contrasto alle ludopatie.
Penso che almeno un passaggio in Commissione VII sia dovuto rispetto alla complessità della materia, ma anche rispetto a tutta una serie di problemi che andremmo a creare ai nostri amministratori locali, nel caso in cui questa legge non fosse ben soppesata, perché sappiamo che nei momenti di difficoltà, come abbiamo detto più volte in quest'aula, i cittadini che si trovano in situazioni disperate si rivolgono proprio ai nostri Sindaci.
Ebbene, penso che dovremmo almeno confrontarci su quali sono gli strumenti che diamo in mano ai nostri Sindaci per il contrasto a questa piaga sociale e il luogo migliore per farlo è proprio la Commissione VII, come ha appena espresso il collega di minoranza Ravetti.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sulla questione preliminare Ravetti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come lei sa, in un'altra discussione, ho citato l'articolo 1 dello Statuto che recita: "Il Piemonte è Regione autonoma nell'unità politica della Repubblica italiana, secondo i principi e nei limiti della Costituzione." e poi all'articolo 2 recita: "La Regione opera nell'ambito dei poteri riconosciuti dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato esercitando la propria autonomia per realizzare l'effettiva partecipazione di tutti i cittadini.".
Colleghi, consentitemi una battuta: prima della pandemia, nella prima parte di questa legislatura, abbiamo passato la gran parte del tempo a discutere se dovevamo avere poteri ordinari, o poteri straordinari probabilmente, vi siete anche resi conto che i poteri ordinari non sono piccola cosa, vedi quello sanitario, e colti nella furia del voler copiare e incollare a tutti i costi le logiche di altre Regioni che avevano più richieste di autonomia, avete iniziato a scrivere di tutto; mancava solo che, anche voi, voleste riorganizzare i bagni pubblici nelle coste piemontesi - che, per la cronaca, non esistono, Assessori. Con questa legge, ciò che fate (ed è quanto mai opportuno il confronto che chiediamo nella Commissione Autonomia) è togliere ogni prerogativa che noi cinque anni fa ci siamo dati e che abbiamo dato ai tanti amministratori locali, e cancellarla, riconoscendo solo le leggi dello Stato che, nel frattempo, in cinque anni hanno ancora modificato il quadro normativo - come, in parte provavamo a spiegare agli operatori qualche minuto fa.
Colleghi, non so cosa vorrà fare il Presidente di questa Commissione ma è incredibile che, mentre chiediamo poteri straordinari, mentre chiediamo allo Stato di non essere - secondo voi, perché sono parole vostre così "invasivo" nelle nostre politiche economiche, su una materia abbiamo provato a dare il nostro punto di vista ed uno slancio che potesse non soltanto coordinarsi con la normativa statale, ma che provasse a non essere impugnata; io non so che cosa volete farne del testo di legge di Leone, ma mentre sappiamo che la nostra legge non è stata impugnata dallo Stato riflettete attentamente sul fatto di creare, dopo cinque anni, percorsi diversi per chi, tra l'altro, ha già rispettato la legge e per chi non si è mai messo in regola, perché non fa parte esattamente di quella concorrenza sleale che non dovremmo mai incoraggiare, né in economia e nemmeno nella società.



PRESIDENTE

Grazie.
. Questione preliminare sollevata dalla Consigliera Canalis



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei proporre una nuova questione preliminare legata al tema del lavoro e, in particolare, alla necessità, a mio modo di vedere, di portare la discussione della proposta Leone in Commissione III, che tra le sue deleghe ha anche quella del lavoro prima di procedere alla discussione in aula.
Perché dico questo? Perché è evidente, da questo dibattito, che si è sviluppato pubblicamente in queste settimane, che il nodo, forse il più controverso contenuto nella proposta Leone, è proprio connesso al tema del lavoro e alla tutela dell'occupazione. Un tema controverso che, invece necessiterebbe di un approccio sereno, di un approccio scientifico, basato sui dati anziché sulle voci di corridoio o sulle opinioni contrastanti destituite di fonti ufficiali oppure verificabili.
Innanzitutto, come Partito Democratico, riteniamo necessario approfondire il tema; la tutela della salute, il contrasto alla povertà e la tutela della legalità non devono avvenire a detrimento del diritto anch'esso costituzionalmente fondato - al lavoro. La stessa Costituzione rispetto a questo tema, ci dà delle indicazioni molto chiare: la nostra è una Costituzione né d'ispirazione statalista e nemmeno d'ispirazione liberista; è una Costituzione molto equilibrata, in cui l'articolo 41 stabilisce che l'iniziativa economica dev'essere libera, ma pone anche dei limiti a questa libertà, nel rispetto dell'utilità sociale, della sicurezza e della dignità dei cittadini.
Non è la prima volta che questo tema si pone all'attenzione della politica italiana, e direi piemontese; pensiamo al caso, che ho già citato durante i lavori di Commissione, dell'Eternit di Casale Monferrato; quella era un'impresa che dava lavoro a molte persone di quel territorio e quindi rappresentava la fonte di reddito per moltissime famiglie. Purtroppo, per il materiale con cui quelle persone lavoravano era anche, in modo molto diretto, causa delle loro difficoltà e dei loro problemi di salute.
Naturalmente, il paragone non può essere così diretto, perché ci sono molte differenze tra le due casistiche, ma il bisogno di contemperare il diritto alla salute e il diritto al lavoro è il medesimo, anche nella situazione in cui ci troviamo oggi.
Quindi, ritengo che bisogna evitare una discussione frettolosa che escluda sia le Associazioni che rappresentano i lavoratori impegnati nel settore del gioco, sia tutti quei mondi che, in questi giorni, hanno detto "no" alla proposta Leone; mondi molto variegati che appartengono sia alla sanità, sia alla difesa della legalità e sia al contrasto alla povertà, si sono uniti tutti in questo "no".
Penso sia necessario approfondire il tema, senza escludere queste realtà molto rappresentative della società piemontese e senza trarre conclusioni frettolose. Così come gli esponenti delle minoranze sono tenuti a non trascurare quelle sofferenze e quelle fatiche che ci hanno testimoniato i lavoratori che abbiamo incontrato oggi in pausa pranzo, allo stesso modo, io credo che gli esponenti della maggioranza non debbano trascurare le legittime e direi autorevoli istanze di chi ha portato i dati dell'efficacia della legge n. 9/2016.
Ripeto, sul tema del lavoro ritengo necessario un supplemento di riflessione e un supplemento di ascolto della società civile.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Rossi, sulla questione preliminare Canalis.



ROSSI Domenico

Grazie al Presidente Allasia e grazie anche al Presidente Chiamparino che mi permette di intervenire al suo posto.
Ho chiesto di intervenire sulla questione preliminare posta dalla collega Canalis perché è tutt'altro che di natura ostruzionistica.
Presidente Allasia, lei era con noi durante la pausa dei lavori e ha coordinato il confronto informale con i rappresentanti dei lavoratori e delle imprese e tutte le persone e le forze politiche che erano presenti se c'è un tema su cui questo Consiglio ha il dovere politico, ma direi anche morale, di fare chiarezza, è il tema della questione legata ai movimenti occupazionali del settore.
Non possiamo né, da un lato, sostenere il "cancelliamo tutto", n dall'altro, "teniamo tutto così com'è", senza avere di fronte responsabilmente, dei dati. Purtroppo, in questo momento, la volontà della maggioranza politica di questo Consiglio si sottrae a questo confronto, che pure oggi è stato richiesto anche dai lavoratori e dai rappresentanti il mondo delle imprese.
È chiaro che diventa una guerra di posizione questa, che non giova certamente ai piemontesi, quando invece dovremmo provare a spostarci dalle posizioni agli interessi. Ci saranno degli interessi condivisi o condivisibili, certamente il tema del lavoro, in equilibrio con il tema della tutela della salute delle persone, è un tema che, almeno teoricamente, ci trova interessati a trovare un accordo.
È chiaro, però, che per trovare un accordo occorre avere, una volta per tutte, dei numeri indipendenti, perché non possiamo basarci su numeri fatti e dati da soggetti privati che hanno fatto ricerche supportati dal settore delle imprese, che sono legittimi, ma il legislatore non può basarsi su quelli, ha bisogno di numeri istituzionali.
Ci ha colpito, lo dico senza polemica, ma per il ruolo istituzionale che ha l'Assessore al lavoro, che pure era presente in Consiglio, che non sia venuta questa mattina nella pausa a incontrare i lavoratori. È sempre stata prassi che, quando si incontrano le delegazioni di lavoratori, anche l'Assessore al lavoro sia presente.
Ci ha colpito. Ci siamo confrontati noi e abbiamo provato a spiegare ai lavoratori le nostre ragioni, ma è chiaro che, in questo momento, è l'Assessorato al lavoro il luogo e il settore che più di altri ci pu aiutare a fare chiarezza su questo.
Davvero questa preliminare non è ostruzionistica, è una condizione basilare per affrontare questo discorso, che è molto serio, perché è stato doloroso sentire dai lavoratori (e qualcuno ha messo loro in testa questa bugia) che perderanno il lavoro a causa della legge. Non è così. Non è così. O, se è così, portate i numeri, non le stime di studi privati che fra l'altro, ogni volta che vengono citati cambiano.
Io me li sono studiati bene quegli studi. c'è il Segretario d'Aula che richiama per. La ringrazio, se vuole le regalo un orologio, così lo pu fare sempre nel corso nelle prossime settimane, visto che staremo qui tanto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie. C'è già un orologio abbastanza visibile da ogni angolo dell'aula.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Per ringraziare la collega, perché mi pare che la preliminare posta porti con sé tanto di quello che, anche grazie a lei Presidente, abbiamo potuto audire nell'incontro che abbiamo avuto alle ore 13 con le rappresentanze dei lavoratori.
È proprio perché all'interno di queste rappresentanze c'erano i rappresentanti più in termini lobbistici, quindi capaci di utilizzare argomenti tipici di chi fa lobby e di chi si occupa di rappresentare un sistema (devo dire che alcune delle donne intervenute, parlando del loro lavoro, dell'amore per il loro lavoro, della loro famiglia, dei propri figli, hanno detto che questo loro lavoro viene messo in discussione da questa norma) avremmo dovuto e, anzi, ne sono ancora più convinto dopo un'audizione di questo tipo, affrontare con serietà il tema lavoro e il tema dell'occupazione, dell'occupazione messa in discussione, a loro dire da questa norma.
È evidente che quando si parla di lavoro è necessario essere oggettivamente il più seri possibili, i meno ideologici possibili, dire le cose come stanno e forse in Commissione lavoro avremmo anche potuto insieme all'Assessore, capire quali formule e quali strategie attuare per un restyling o per una riqualificazione dei lavoratori stessi o per capire che cos'è accaduto fino in fondo e perché questi imprenditori non sono stati in grado di delocalizzare, spostarsi o andare fino in fondo in un adempimento serio di questa legge.
Questo è un po' tipico di questo Paese: si cambiano le norme, la gente dovrebbe adeguarsi, i cittadini dovrebbero adeguarsi, invece non vedono l'ora di poter essere raggiunti dal politico che si candida per le elezioni della legislatura seguente, che dice loro: non vi adeguate perché tanto arriviamo noi e cambiamo le norme.
Forse, in Commissione lavoro avremmo potuto capire quali erano i motivi ostativi che non hanno permesso agli imprenditori del settore di fare delle scelte adeguate. Avremmo potuto esaminare, se vi erano, fondi o risorse per chiedere a costoro di delocalizzare e spostarsi per garantirsi una continuità occupazionale e anche una continuità d'impresa.
Sono tutti temi che avemmo potuto affrontare nella Commissione deputata e che chiediamo vengano affrontati nella Commissione deputata, perché siamo oggettivamente convinti che l'approccio serio, sistematico, puntuale e preciso a questo tema sia doveroso e necessario, a differenza di chi continua a propalare in giro posizioni, post o comunicazioni sociali che poi portano qualche scontro ideologico che ci hanno visto, tra l'altro dover esprimere solidarietà a un nostro collega ingiustamente attaccato.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Ho apprezzato oggi, nel corso dell'audizione, non solo l'intervento del collega Grimaldi nel momento in cui interloquiva e cercava di spiegare le proprie ragioni agli auditi, ma anche, e per certi versi soprattutto, per quanto riguarda il tema sollevato adesso dalla collega, l'intervento della collega Canalis, che giustamente ha detto: guardate, noi, per essere dei legislatori responsabili, dobbiamo decidere sulla base di numeri, sulla base di dati certi, per evitare, come sarebbe legittimo, che nella sede di audizione qualche audito ci dica che stiamo decidendo in base a pregiudizi o a precostituite posizioni ideologiche. Ma noi, tanto più siamo onesti tanto più facciamo bene il nostro lavoro (certo, ciascuno di noi ha una visione della società e questa cerca di portare in questo consesso) tanto più siamo credibili e tanto più facciamo un buon servizio ai cittadini, se basiamo le nostre decisioni su dati certi.
La collega ha ben evidenziato come, da un lato, alcuni dati siano oggettivi A meno che non si voglia mettere in discussione la credibilità l'attendibilità e la serietà di organi come il CNR e l'IRES; e mi riferisco soprattutto all'IRES, ente di ricerca direttamente collegato alla Regione: se mettiamo in dubbio ciò che emerge da quelle ricerche, mettiamo in dubbio meccanismi fondanti del nostro stesso modo di decidere e degli stessi enti cui deleghiamo le ricerche. Da un certo punto di vista, mettiamo in dubbio noi stessi.
Detto che da una parte ci sono dati certi, numeri evidenziati da ricerche professionistiche che quel lavoro svolgono ogni giorno e che dicono, in estrema sintesi (la ricerca è ben più raffinata e approfondita) che c'è una contrazione nei tre anni di applicazione del 20% del gioco, non possiamo dire la stessa cosa, invece, per quanto riguarda i dati che ci vengono riportati, senz'altro in buona fede e al quale senz'altro diamo un'apertura di credito, rispetto alla perdita dei posti di lavoro dei quali, però, non abbiamo da nessuna parte fonti certificate.
Questo non per dire che non siamo disponibili e aperti ad accogliere le istanze che ci vengono portate e anche ad ascoltarle e crederci, ma avremmo bisogno di capire, di indagare e di approfondire, proprio per il senso di responsabilità che deve contraddistinguere la nostra attività, i famosi 1.700 prima e 5.000 dopo, che sono ovviamente dati che ci preoccupano e che certificano una sofferenza cui non siamo assolutamente indifferenti, ma avremmo bisogno di capire meglio da dove originano.
Per fare questo, senz'altro ci sarebbe la necessità di riportare tutto il ragionamento all'interno di una Commissione opportuna, come senz'altro è quella del lavoro.
Grazie, Presidente



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io ho partecipato all'audizione, all'incontro - chiamiamolo come vogliamo - che si è tenuto dopo la seduta di questa mattina. Abbiamo ascoltato i lavoratori e abbiamo sentito anche l'esternazione di diversi dati. Tuttavia, su una cosa possiamo essere d'accordo, cioè che non c'è stato nessun tipo di confronto su questi dati. Non ci siamo confrontati sui dati, non siamo riusciti a fare delle valutazioni serie, non ci siamo confrontati in Commissione. Mi viene quasi da dire che non si vogliono vedere i dati o, comunque, si cercano di prendere i dati parziali solamente i dati che interessano per sostenere la propria tesi.
Se vogliamo aiutare i lavoratori, dobbiamo fare un ragionamento completo sulle effettive ricadute di questa legge dal punto di vista lavorativo. Mi sembra che alcuni numeri non tornassero durante l'incontro che abbiamo avuto poc'anzi.
Come ho già ripetuto diverse volte, non dovrebbe essere questa la sede per discutere di alcune questioni quando si porta un provvedimento in Aula.
Ormai il provvedimento è stato ampiamente discusse in Commissione, è stato ampiamente analizzato e modificato laddove c'era la necessità di modificarlo. Chiaramente, diventa anche abbastanza difficile riuscire a giustificare una norma, senza aver fatto un percorso di condivisione e di approfondimento su quelli che sono state e quelli che sono effettivamente adesso le ricadute della norma del 2016 sull'occupazione. Questo lo dico anche perché spesso ho sentito anche citare dei numeri che non sono scorporati rispetto alla situazione che stiamo vivendo. La crisi del gioco d'azzardo legale ultimamente è legata alla situazione del COVID perch sono stati chiusi per più di un anno. Obiettivamente, diventa difficile correlare alcuni dati rispetto ad una legge che, invece, è in vigore da molto prima.
Il tempo che ho a disposizione non è sufficiente per approfondire questo argomento che, invece, dovremmo approfondire in Commissione e spero che ci sia la possibilità, magari non riusciamo a farlo in Commissione, ma troviamo un momento di confronto, come ci è stato chiesto anche questa mattina dai lavoratori, per discutere sui numeri effettivi di questa legge e quali possono essere le soluzioni ai vari problemi concreti e certificati, che possiamo analizzare solamente se ci mettiamo a discutere intorno a un tavolo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulla questione pregiudiziale posta dalla Consigliera Canalis che è importante almeno quanto le altre e cruciale perché c'è anche una situazione un po' paradossale. Questa Regione ha legiferato sul tema del gioco a contrasto di una patologia e non poteva essere diversamente. Chi vuole portare un'innovazione legislativa su questo tema, quindi con la proposta di legge n. 99, lo fa titolandola al contrasto di una patologia e non poteva fare diversamente, ma si parla solo di lavoro. Allora non si capisce perché su questo c'è pochissima chiarezza signori. Questo percorso di critica, tentativo di distruzione delegittimazione di questa legge è iniziato molto tempo fa, è iniziato nell'autunno del 2018 quando doveva entrare in vigore la prima norma, che era quella sulle distanze dai punti sensibili per i bar e tabaccheria.
Anzi, è iniziata anche prima, è iniziata quando i Sindaci dovevano emettere le ordinanze sugli orari: la sospensione di tre ore al giorno degli apparecchi da gioco, avrebbe creato disoccupazione diffusa. Fame disoccupazione e carestia. È iniziato da lì. Si parla di lavoro, si parla di lavoro, si parla di lavoro, ma non ci sono i dati. Gli unici dati che abbiamo sono stati portati in Commissione quando c'è stata la clausola valutativa che hanno definito - parole non mie, parole da chi ha lavorato alla clausola valutativa - gli impatti sull'occupazione irrilevanti. Ora pare che, invece, gli impatti forti sull'occupazione siano su qualcosa che deve ancora accadere, quindi siano se entra in vigore l'ultima delle norme quella che entra in vigore a maggio del 2021, ma entra in vigore, signori in funzione di cosa? Per effetto di cosa? Per effetto di una legge in vigore da cinque anni. Qualcuno dice: "Domani perdo il lavoro eventualmente", ma sulla base del fatto che qualcuno, in cinque anni, non si è adeguato. Anche in questo caso, è bruttissimo il messaggio che diamo.
È bruttissimo il messaggio che viene dato, perché si dice: "Chi si è adeguato in questi cinque anni è un fesso, perché gli altri non si sono adeguati ma hanno aspettato il politico di turno che facesse la leggina o la proroghetta", vecchio stile italico-italiota.
Anche sui dati riguardanti il lavoro ci vorrebbe, finalmente, un po' di chiarezza, cosa che finora non è stata fatta.
Questo è il motivo per cui tale questione preliminare è di fondamentale importanza.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato le parole del collega Bertola. Intervengo proprio sulla preliminare della Consigliera Canalis, che ha ascoltato con me le parole dei lavoratori.
Fatevelo dire da una forza politica che ha difeso in quest'aula decine di migliaia di lavoratori, fossero lavoratori di grandi multinazionali o fattorini della GIG economy, braccianti di Saluzzo o lavoratrici e lavoratori dei nostri appalti, anche in questa sede del Consiglio regionale: noi abbiamo sempre provato in tutti i modi a difendere i loro salari, a difendere i loro interessi e, soprattutto, a difendere la dignità del loro lavoro.
Abbiamo dunque rispettosamente ascoltato le loro opinioni, che spesso però, erano le opinioni dettate da alcuni imprenditori che hanno avuto prima di tutto, la possibilità di interloquire con noi cinque anni fa - lo abbiamo detto molto chiaramente - perché non è vero che cinque anni fa non ci sono state le audizioni. E anche allora, cioè cinque anni fa - lo dico per ripercorrere un po' la storia che tracciava il Consigliere Bertola molti pensavano che tanto sarebbe arrivato lo Stato. Alcuni colleghi ricorderanno che, proprio ai limiti del mese del ricorso in cui lo Stato poteva impugnare la norma, era arrivata anche una sorta di interlocuzione diretta da parte del Governo che ci minacciava di cambiarla, a cui abbiamo risposto: "Guardate, se non vi va, avete la possibilità di impugnarla in Consiglio dei Ministri". Per trovare una mediazione fra i nostri orientamenti avevamo dato dei tempi; tempi che sono l'esatto opposto della retroattività. Noi non abbiamo detto che quelle leggi dovevano valere in quel momento o addirittura tre anni prima. Noi abbiamo concesso due o tre anni di tempo per alcuni, cinque anni per altri.
La preliminare della Consigliera mi pare abbastanza chiara: intanto noi vogliamo indagare sui numeri, sulle affermazioni. Non è possibile che qualcuno possa permettersi (non sono i lavoratori, spesso sono queste associazioni, come l'Astro) di dire che sono 1.700 i posti di lavoro persi in Piemonte in questi anni a causa della nostra legge.
Vogliamo vedere quei dati, li vogliamo vedere in Commissione lavoro perché l'IRES ci ha detto tutt'altro, il CNR ci ha detto tutt'altro.
Inoltre - ho concludo, Presidente - dire che si perderanno altri 5.000 posti di lavoro. ma suvvia! Non esistono 6.700 lavoratori di questo comparto, non ci sono proprio fisicamente! Allora, colleghi, vogliamo ovviamente aprire un dialogo con questi lavoratori; vogliamo la dignità e il rispetto anche del loro lavoro. Ma ribadiamo il fatto che i numeri devono essere chiari. L'Assessore Chiorino venga in Commissione ad interloquire con noi e ci dica quali tavoli di crisi sono stati aperti e quali tavoli di ricollocazione sono previsti per questi 1.700 lavoratori che avrebbero perso il lavoro. Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo il rispetto dei tempi, per rispetto dell'Aula e di tutti i Consiglieri che son qua ad ascoltare.
. Questione preliminare sollevata dal Consigliere Rossi Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi, per esporre una nuova questione preliminare; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Cercherò di stare nei tre minuti; anzi, glielo assicuro.
La preliminare che pongo alla vostra attenzione è molto seria. È un altro dei temi su cui ci si confronta troppo spesso citando frasi estrapolate dai contesti in cui vengono dette, di personalità anche molto autorevoli.
Non si studiano le carte, ma si citano solo pezzi di interviste.
"Tagliamo la testa al toro", come si suol dire in questi casi, e richiamiamo questa discussione nella Commissione legalità, di cui questo Consiglio si è dotato.
Chiediamo, anche grazie all'autorevolezza della sua figura, Presidente del Consiglio, e della Presidenza della Regione, di convocare un'audizione di tutti i rappresentanti istituzionali, della magistratura e delle forze di polizia (che noi sappiamo non essere tenuti a partecipare, ma sono convinto che se pregati, istituzionalmente parlando, parteciperebbero)e di porre loro una domanda molto, molto chiara: se esiste da qualche parte (perché fino adesso, al di là di ragionamenti generali sul fenomeno, non l'ha mai detto nessuno) una correlazione specifica e diretta tra l'applicazione di questa legge regionale (non dello stop a causa del COVID o di altre cose, non di proibizionismi che nessuno vuole) con un "ipotizzato" stimato aumento delle illegalità in Piemonte.
Questo è fondamentale, perché ad oggi le evidenze giudiziarie non ne danno traccia. Anzi, ci dicono - cosa molto scontata e semplice - che le mafie si adattano ai contesti normativi, che hanno un binario parallelo e lavorano tranquillamente sia sul gioco legale, infiltrandosi e riciclando sia su quello illegale, e che non è la nostra legge regionale ad incidere su questo. Anzi, nelle regioni dove non c'è la nostra norma, abbiamo le inchieste più importanti.
Se abbiamo un solo dubbio che la nostra legge aiuti il proliferare della illegalità, noi abbiamo il dovere di audire queste persone, così come abbiamo fatto nella scorsa legislatura, quando abbiamo invitato il Generale Comandante regionale della Guardia di Finanza piemontese - non citerò il nome, tanto è agli atti - a cui, a domanda specifica (è agli atti della IV Commissione della scorsa legislatura), "Questa legge e questa regolazione fa aumentare gli atti illeciti?", lui ha risposto "No. Sono aumentati i numeri - è agli atti del verbale - perché la nostra capacità di indagare e i nostri strumenti sono migliorati in questi anni". Questo rispose in IV Commissione.
Le cose potrebbero essere cambiate, però audiamole queste persone perché, altrimenti, continuiamo a sparare delle cifre e delle teorie che non hanno riscontro.



PRESIDENTE

Grazie. Ricordo che siamo sempre nella fase delle richieste preliminari in base all'articolo 71, che è già stato votato dall'Aula il rimando in Commissione e che il provvedimento era già stato assegnato alla Commissione Legalità.
Sulla preliminare posta dal Consigliere Rossi, ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente, cercherò di stare nei tempi.
Credo che la proposta del Consigliere Rossi sia molto appropriata perché una delle forme di dialettica più ricorrenti a cui stiamo assistendo in questi giorni è proprio quella che contrapporrebbe gioco legale e gioco illegale, come se, da una parte, la legge n. 9/2016 avesse incrementato il gioco illegale oppure, dall'altra, i sostenitori della tesi avversa.
Credo che non possiamo uscire da questo dibattito dicotomico senza chiedere aiuto agli esperti e di nuovo senza ospitare ed audire in seno alla Commissione regionale competente, che è la neocostituita Commissione permanente dedicata alla legalità, figure di spicco della società piemontese e del mondo delle professioni che ci possano supportare in questa decisione.
Attenzione, un dato certo c'è già e ci è stato fornito dall'IRES, cioè che non è avvenuto in questi anni un effetto di sostituzione con il gioco online. Quindi, la diminuzione del gioco fisico non è stata compensata in ugual misura dall'aumento del gioco online. Questo è già un dato certo che tutti dovrebbero riconoscere.
L'altro aspetto che riteniamo sia necessario chiarire meglio altrimenti continueremo ad avere due tesi speculari che si contrappongono in modo netto, è capire se, al pari di questa diminuzione del gioco fisico legale, ci sia stato un aumento del gioco fisico illegale. Questo è quello che sostiene la maggioranza e su cui la minoranza non è d'accordo. Quindi fino a quando non ci sarà un confronto, da un lato, sui dati e, dall'altro sulle testimonianze degli esperti del settore, rischiamo di parlarci uno sull'altro, senza riuscire ad argomentare in maniera scientifica.
Questo tema è particolarmente importante in una fase storica come quella in cui stiamo entrando. È una fase post-pandemica in cui - questo sì, è già certo - le imprese di qualsiasi settore sono particolarmente esposte agli attacchi della criminalità organizzata, a causa della carenza di liquidità e delle difficoltà economiche di questa congiuntura. Quindi, a maggior ragione in una fase così delicata, credo che il legislatore debba assumere delle decisioni in maniera non frettolosa e non approssimativa, ma confrontandosi con chi ha l'esperienza e la competenza approfondita sul tema della legalità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla questione preliminare posta dal Consigliere Rossi, che ritengo molto importante e ha una stretta attinenza con il proseguimento dei lavori dell'Aula: il tema legato all'illegalità.
Voglio citare l'espressione felice ed efficace che è stata usata da uno dei tecnici del settore, parlando di persone che si occupano quotidianamente del contrasto al gioco d'azzardo patologico, che ha detto testuali parole: "Non esiste nessun dato che vada oltre le chiacchiere da bar che riguardi un aumento del gioco illegale legato alla legge n.
9/2016". Nessun dato che vada oltre le chiacchiere da bar.
Ha fatto bene il Consigliere Rossi a ricordarlo: nella passata legislatura audimmo in Commissione gli esponenti delle Forze dell'ordine l'allora Comandante regionale della Finanza - di cui non abbiamo citato il nome, ma lo potremmo anche citare, perché mi risulta sia in quiescenza. In ogni caso, a domanda rispose: "No, non rileviamo nessun aumento dell'illegalità. Abbiamo potenziato i nostri interventi, anzi." e disse qualcosa che già conoscevamo e che possiamo conoscere facilmente leggendo anche fatti di cronaca "La criminalità organizzata è interessata anche al gioco legale". È interessata, perché è interessata a tutte le attività legali, visto che apre anche i bar, le pizzerie e gli autolavaggi, "ma è interessata a fare l'illegale nel legale, perché a fianco di un apparecchio completamente regolare, ce ne può essere uno identico che è collegato con un server in Russia e non con il server dell'Agenzia dei monopoli". Quindi è interessata a fare l'illegale nel legale, a fronte di tantissimi operatori del settore onesti. C'è chi non lo è e c'è anche chi utilizza questa attività del gioco legale per riciclare del denaro sporco - e questo lo dicono fatti di cronaca e indagini circostanziate.
Certamente non c'è un aumento dell'illegalità legata alla legge n.
9/2016, anzi. Poi è chiaro che non bisogna nemmeno prendere come riferimento questo periodo, perché in un periodo di lockdown e di chiusura di attività abbiamo visto anche dei ristoranti clandestini, quindi lo possiamo immaginare. Non è un tema che riguarda il periodo del lockdown, è un tema generale e, ripeto, non ci sono dati che parlano di un aumento dell'illegale.
Per questo motivo dovremmo meglio valutare la questione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo anche io a sostegno di questa proposta del Consigliere Rossi. E' da stamattina che stiamo portando avanti delle richieste tutte pertinenti e questo dimostra quanto sarebbe stato importante fare un passaggio in Commissione per andare a confrontarci con tutti i protagonisti. Con alcuni ci siamo confrontati nell'ora di pranzo.
La Commissione Legalità credo che sia uno dei luoghi più pertinenti. Il Presidente Rossi ha centrato in pieno il problema. Uno degli argomenti che spesso è venuto fuori è che il gioco legale si porta dietro degli strascichi troppo spesso dolorosi. Abbiamo affrontato in altre discussioni il grosso problema legato anche ai casi di usura che possono, in qualche maniera, essere ricondotti a questo tipo di attività, seppur legale.
Quindi credo opportuno fermarci un attimo, dopo aver sentito tutte le richieste dei Consiglieri di oggi, fare un passo indietro e affrontare questa discussione in una sede più serena, per avere modo di confrontarci con tutti i protagonisti di queste vicende; stiamo rischiando di creare una guerra tra poveri, dove i lavoratori rischiano di farne le spese e anche le persone che cadono nella trappola del gioco d'azzardo patologico. E qualcuno alle nostre spalle si fa qualche grassa risata, additandoci come quelli che potrebbero fare una cattiva politica, perché ci apprestiamo a discutere di un provvedimento, senza avere dei dati precisi in tutti i campi, siano essi relativi al settore occupazionale, siano essi, come diceva correttamente il collega Bertola, relativi a tutto quello che gira intorno al mondo del gioco d'azzardo patologico.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Rispetto all'argomento sollevato, cioè la convocazione in Commissione Legalità mi sembra, di nuovo, che sia una richiesta estremamente pertinente, e vado oltre le ragioni che già alcuni miei colleghi hanno illustrato, facendolo bene, come il collega Giorgio Bertola, che ha un fatto richiamo a elementi che riguardano la scarsa relazione tra il gioco legale e il gioco illegale, facendo riferimento al secondo argomento che riguarda quanto ci sia di illegale nel legale e quanto, cioè, possa attecchire anche all'interno di un tessuto legittimo e sano un elemento disturbante e inquinante; sono d'accordo anche su questo aspetto, ma c'è un terzo elemento, che so essere particolarmente caro al Consigliere e che è correlato indirettamente, ma anche pesantemente, ed è quello legato all'indebitamento e alla necessità da parte delle persone per alimentare questo loro esercizio, di avere sempre disponibilità di denaro nuovo che magari, necessariamente è fresco e che è necessariamente superiore a quello che sono in grado di produrre con le loro quotidiane attività e, quindi, al quale devono ricorrere tramite canali che sono già sul scivoloso pendio dell'illegalità e cioè l'usura.
Questo è un tema particolarmente preoccupante, perché mette in contatto una parte sana della nostra comunità, cioè i giocatori, penso magari a pensionati, penso a persone particolarmente fragili, che però non hanno nella loro storia un contatto diretto con il mondo criminale o con attività illecite, che però per effetto di questa circostanza si trovano così vicine e così - permettetemi il termine tra virgolette "in tentazione" da poterci cadere. Ed è nel momento in cui la parte sana s'inquina venendo a contatto che non solo mettiamo quelle persone fragili in una situazione di ulteriore e peggiore fatica e difficoltà, ma le mettiamo anche in contatto con una parte non sana e, anzi, inquinante della comunità stessa; quindi stiamo facendo un pessimo servizio non solo a loro, ma anche a livello generale della legalità della nostra comunità.
Mi sembra, pertanto, particolarmente pertinente il richiamo a questo tema, perché le ricadute a questo punto capillari, se pensiamo alla presenza così fitta, com'è stato detto bene oggi anche nel corso delle audizioni, della presenza di queste macchinette che sono dei luoghi in cui facilmente chi presta denaro a tassi folli trova i propri clienti, deve solo andare lì e "pescare" la persona in una situazione di debolezza e fragilità, che può abboccare alla tentazione che gli viene proposta.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vorrei sostenere questa richiesta preliminare rispetto al tema della legalità, un tema che in quest'aula più volte è stato affrontato in maniera puntuale e precisa. Sappiamo bene quali sono i rischi che si corrono all'interno del mondo dell'impresa, quando vi sono crisi economiche forti e non è possibile non rendersi conto di come questa tipologia di settore possa fare gola, da questo punto di vista, al crimine organizzato.
Chi in quest'aula ha parlato di più e meglio di me e di questo tema ha un'esperienza che ci permette di approfondire e di capire fino in fondo come realtà organizzate o criminali sono in grado d'insinuarsi nelle debolezze delle persone, nelle debolezze degli imprenditori e cercare di accaparrarsi un mercato lecito e illecito. Oggi abbiamo avuto un'ulteriore conferma nelle parole del collega, cioè la possibilità di entrare nel mercato lecito utilizzando vie preferenziali, utilizzando nuove modalità di riciclaggio e di elusione, perché sappiamo esattamente la capacità che hanno costoro di dotarsi di professionisti in grado di provare, tentare eludere i nostri sistemi di controllo e, poi, c'è tutta l'altra parte legata al mancato rispetto delle norme e, quindi, alla criminalità tout court.
Questo è il messaggio che, a mio giudizio, il collega voleva mandare e quindi, la necessità contingente e cogente di tornare in Commissione, e approfondire in maniera puntuale tutte le conseguenze di cui stiamo parlando. Il lavoro per il lavoro nonostante tutto e nonostante le norme e le regole non può essere definito come tale, ma può essere definito come una schiavitù. Chi di noi arriva dal mondo sociale e del volontariato ha avuto modo di raccontare e incontrare storie di redenzione rispetto al gioco che il crimine organizzato mette ormai su più settori e anche i più svariati, sappiamo bene come, a un certo punto, non è più la dignità del lavoro a essere al centro dell'oggetto della discussione, ma una lunga catena, più o meno lunga, che è tenuta in pugno da chi, attraverso la sua attenzione e la sua a forza, tiene bloccate le persone, tiene bloccata le imprese e le costringe a operazioni di dubbia legittimità, pur di ricavarne profitti molto importanti.
Quindi, bene ciò che è stato richiesto; bene anche il riferimento che ha fatto il collega Giaccone al tema dell'usura che è un'altra conseguenza e la conformazione degli spazi cittadini che oggettivamente si sono andati a creare a fianco a questi luoghi di scommessa: abbiamo visto benissimo la nascita dei "Compro oro" e la nascita di tutte quelle realtà che vanno a fare sì che la filiera dell'indebitamento e del depauperamento dei beni di una famiglia a causa di un giocatore sia sotto gli occhi di tutti.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come ci ricorda "Libera" questo è senz'altro uno dei temi più dibattuti che vede in campo posizioni diverse. La prima, sostiene che una forte limitazione dell'offerta del gioco legale possa incentivare i giocatori a spostarsi in maniera naturale verso altre forme illecite, più facilmente accessibili; la seconda, sostiene che più vi è offerta - mettiamola così e più facilmente cresce lo stimolo a usufruirne ed più probabile che cresca anche il desiderio di passare a canali illegali, che promettono vincite più facili e più immediate.
Questi i due grandi temi di dibattito; però la verità, se posso permettermi, è che alcune inchieste dimostrano che, oltre a queste due grandi teorie, c'è poi la pratica: è la stessa offerta del gioco d'azzardo legale che è diventata un'appetibile occasione di profitto, d'infiltrazione e di radicamento della criminalità organizzata. Dunque, limitare il gioco d'azzardo statale, va anche a limitare un pezzo soprattutto organizzato in quel liberismo sfrenato della macchinetta.
Che cosa voglio dirvi? Fatevelo dire da un antiproibizionista: voglio la cannabis legale e la voglio legata ai luoghi di produzione, come i Cannabis social club, ma da antiproibizionista io non vorrei che ad ogni angolo ci fosse un coffee shop, perché se ci fosse un coffee shop ad ogni angolo sarebbe più facile che il radicamento delle organizzazioni criminali fornisca parallelamente quel modo di stare dentro il mercato legale. Quindi, i distanziometri e la regolamentazione fanno sì che sia un po' più difficile per le organizzazioni criminali gestire alcune grandi offerte del gioco d'azzardo legale.
Credo pertanto opportuno chiedere che la Commissione Legalità istituisca un Osservatorio su questo tema: tutto possiamo accettare, meno che l'offesa che abbiamo sentito anche qui fuori, ovvero che la nostra legge ha permesso il radicamento delle organizzazioni criminali. Questo proprio non possiamo accettarlo.



PRESIDENTE

Grazie . Questione preliminare sollevata dal Consigliere Marello La parola al Consigliere Marello, sulla preliminare.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Mi pare che sul solco di quello che abbiamo sentito sinora, una delle parole che in questi giorni è emersa in maniera più ricorrente dal dibattito sia all'interno di quest'aula sia all'esterno è la parola "fermatevi"; il verbo "fermarsi", declinato all'imperativo. Lo stiamo dicendo noi dai banchi dell'opposizione; l'abbiamo sentito da due Gruppi di maggioranza, Forza Italia e Fratelli d'Italia; l'abbiamo sentito qualche giorno fa in piazza Castello alla manifestazione delle Associazioni contro il gioco d'azzardo patologico e che difendono la legge 9/2016 e l'abbiamo persino sentito dire poco fa, questa mattina, dagli operatori del settore che hanno detto queste testuali parole "siete in un pantano, in aula.
Fermatevi; uscite e trovate il modo di uscire dal pantano".
Noi attraverso queste pregiudiziali vi stiamo offrendo tante possibilità di ritornare nelle Commissioni; questa legge ha bisogno di essere approfondita sotto vari aspetti e io ne aggiungo uno: l'aspetto finanziario ed economico. Perché in questa legge si risolve in fretta il problema, all'articolo 13 si dice che è neutra: c'è la clausola di neutralità, perché questa legge non ha bisogno di soldi in più rispetto a quelli che già vengono stanziati Ora io ricordo che agli articoli 2 e 3 sono previste azioni ben precise: la prevenzione, il contrasto alle dipendenze, l'attività educativa, formativa rivolti agli operatori, alle famiglie, alla scuola l'attività formativa, l'attività di comunicazione periodica. È vero che queste risorse erano già previste dalla precedente legge, ma è altrettanto vero che, se si allargano le maglie del gioco, queste attività devono essere necessariamente potenziate e a dirlo non sono soltanto io, perché lo sento ripetere da qualche giorno dal Capogruppo della Lega Preioni, che dice "Noi metteremo più soldi ai SERD", usa questa espressione se non sbaglio. Allora qui bisogna passare dalle parole ai fatti, per essere credibili: non "metteremo", ma mettete! Quindi, credo che questa legge debba tornare in Commissione I per un approfondimento di questo tipo, e mi permetto un piccolo consiglio, se posso, alla maggioranza che sta discutendo per trovare un accordo: io credo che tra i vari punti che avete nell'elenco per un accordo ci debba anche essere questo, se volete essere credibili di fronte ai piemontesi e cioè che in questa legge, che ovviamente noi non vogliamo che sia approvata perché è abrogativa in questi termini della legge 9/2016, se ci tenete veramente alla salute dei più fragili, mettete adesso dei soldi per finanziare ulteriormente gli articoli 2 e 3.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Trovo molto suggestiva la proposta del collega Marello e mi ricollego a questa sua suggestione di matrice finanziaria anche per un altro aspetto.
Quindi, non soltanto sul finanziamento ai SERD, che peraltro sarebbe necessario non soltanto per la dipendenza da gioco d'azzardo, ma anche per le altre forme di dipendenza, anche perché non è da escludere che si valutino forme di premialità per quegli imprenditori onesti che si sono adeguati nei termini, alle scadenze previste dalla normativa vigente. La premialità può essere intesa sia in termini di orario di funzionamento degli esercizi, sia in termini di premialità economica, anche per confutare la tesi di chi ritiene che la norma del 2016 fosse retroattiva.
Su questo dobbiamo intenderci molto bene: quella norma nella forma non è retroattiva. Può essere percepita come tale, perché il cittadino medio è abituato a vedersi proporre delle forme di incentivo economico per adeguarsi a una modifica della normativa.
Facciamo l'esempio classico: il legislatore che stabilisce le norme decide di vietare la circolazione dei mezzi euro 0 perché particolarmente inquinanti. Lo fa, normalmente, abbinando a questa nuova regola un incentivo alla rottamazione e, nel contempo, definendo dei termini di scadenza per l'adeguamento.
Nella norma del 2016 non era stato previsto un incentivo economico per l'adeguamento alla nuova misura, però era stato previsto un incentivo temporale, vale a dire, era stato dato un periodo di tempo di cinque anni per adeguarsi.
In questo senso la norma non è formalmente retroattiva e, infatti, non è stata impugnata dall'Avvocatura dello Stato.
Su questo sarebbe necessario, se è possibile proprio nella sede della I Commissione consiliare, che ha la delega al bilancio, ma credo anche agli affari legali, fare chiarezza su questo concetto di retroattività purtroppo, soprattutto chi magari non ha la fortuna di aver fatto studi giuridici, e non sono le persone che siedono in quest'Aula, voglio sperare ma ad esempio possono esserlo i lavoratori del settore, questa mancanza di chiarezza sul concetto di retroattività può creare molta confusione.
In sede di I Commissione può essere fatta chiarezza, una volta per tutte, e possono anche essere studiate di nuovo, in chiave di mediazione forme di premialità o altre forme di variazione temporale che possano farci incontrare.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per tre minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo volentieri sulla questione preliminare posta dal consigliere Marello. Sì, certamente, così com'è, fra le altre cose, la proposta di legge n. 99 è ad invarianza finanziaria, e non si capisce come potrebbe esserlo.
Già prendendo come spunto l'articolo 3, che era l'articolo 3 anche nella legge 9/2016, si parla di Piano regionale a contrasto e prevenzione del gioco d'azzardo patologico ed è prevista tutta una serie di interventi che, nella realtà, hanno dei finanziamenti. Ci sono delle voci a bilancio quindi è piuttosto difficile che si vada a legiferare sul tema senza inserire una clausola finanziaria e senza dire, "per le finalità di cui all'articolo 3, provvede con le risorse assegnate alla missione x programma y". È certamente un'anomalia.
Dovremmo certamente ragionare di quello, ma anche ragionare, come giustamente è stato richiamato, su un potenziamento dei finanziamenti relativi a ciò che serve al contrasto e alla prevenzione, soprattutto in virtù del fatto che la proposta di legge n. 99 liberalizza fortemente l'attività del gioco sul territorio. In qualche modo, quindi, aumenta la necessità di intervento a contrasto del gioco d'azzardo patologico.
Non solo, potremmo anche riflettere sulla necessità e sull'opportunità di inserire incentivi per chi alla legge si è adeguato. Lo dico: la legge 9 del 2016 non lo prevedeva, ma se ci ragioniamo un attimo, sinceramente io preferisco aiutare imprenditori che devono adeguarsi alla normativa che potrebbe penalizzarli, che aiutare i giocatori patologici, non perché non li vogliamo aiutare, ma perché una dipendenza è difficile da debellare completamente se abbiamo sul territorio ciò che la scatena; è invece possibile andare a coprire situazioni di bisogno legate a una questione momentanea, relativa a una variazione legislativa.
Ben vengano, quindi, le riflessioni anche su questo; riflessioni che come sempre, sarebbe stato possibile valutare all'interno dell'esame di un provvedimento del genere in Commissione e che invece non è stato fatto.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Bertola per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Credo che a fronte di quello che abbiamo sentito sia assolutamente impensabile poter proseguire questa discussione senza fare un passaggio così come viene richiesto dal Consigliere Marello. Parliamo di un allargamento delle maglie, caldamente voluto da questa maggioranza, per cui, pensare che non vengano messe risorse a fronte dei problemi che sicuramente si verranno a creare, diventa impensabile poter ottenere un testo efficace; così come bisognerebbe ragionare, andando proprio a leggere quello che è stato scritto, su prevenzione e aiuti.
Tutto questo deve essere tradotto - passatemi il termine - in moneta sonante, perché altrimenti è la solita dichiarazione di intenti che poi si traduce in nulla.
Mi è molto piaciuto l'intervento della Consigliera Canalis, quando parla di premialità. Se vogliamo salvaguardare anche una parte di queste attività, che decise di non intraprendere un percorso vecchio, chiamiamolo così, dobbiamo aiutarli. Come li possiamo aiutare? Dobbiamo incentivarli e invogliarli ad andare a recuperare quello a cui loro rinunciano, decidendo di non mettere le macchinette nei loro locali, premiandoli in qualche maniera.
Credo che la proposta del Consigliere Marello, così come le altre che ho sentito, dovevano essere fatte nelle sedi pertinenti - e non sono state fatte. Proviamo a ragionare se riusciamo a riportare questa discussione laddove avrebbe dovuto essere prima ancora di arrivare in aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Martinetti.
Prego i colleghi di accomodarsi nei propri posti, grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sinceramente credo che la pregiudiziale del Consigliere Marello dovrebbe essere stata presa almeno in considerazione non solo dai nostri Uffici che, immagino, abbiano suggerito, ma in generale anche dal Presidente Riva Vercellotti che non vedo adesso presente, ma di sicuro ci ascolterà.
Io non ho mai assistito ad una discussione di questa portata, senza una vera discussione sui numeri, sui flussi, su quello che ha comportato tutta la manovra IRAP precedente. Il Consigliere Marello non l'ha citato prima ma ci sono anche tutti gli aspetti diretti e indiretti che abbiamo costruito negli anni. Per avvicinare tutta l'evoluzione della materia abbiamo abbassato l'IRAP a tutte quelle aziende che hanno tolto le slot machine negli anni precedenti, quindi prima dello switch-off, così come abbiamo aumentato l'IRAP a tutte le aziende che avevano le slot machine.
Pian piano abbiamo costruito un'operazione in cui anche i flussi finanziari erano legati a una scommessa sulla salute dei cittadini.
È vero, lo Stato guadagna tanto dal gioco legale, ma l'altra cosa che non abbiamo fatto pesare fino in fondo sono le ricadute anche economiche di quel costo sociale. Guardate, che non è che i SERD non costIno; guardate che non è che la nostra azione, in qualche modo, di mitigazione degli effetti non costa. Secondo voi in che bilancio dobbiamo iscrivere la separazione di una famiglia con, magari, la perdita del lavoro, con l'allontanamento dei figli? Dove la iscriviamo? Visto che voi siete quelli degli allontanamenti zero, quelli che discutono di come iscrivere questa vicenda solo nella componente economica. Questa vicenda non c'entra secondo voi nelle tante storie delle famiglie piemontesi? Avete presente il costo sociale che c'è stato nel decennio fra il 2007 e il 2017, prima dello switch-off? Avete visto i numeri pazzeschi delle nostre periferie? Dei "Compro oro"? Di che cosa è successo fra cassintegrazione.noi siamo stati la capitale della cassintegrazione, e lo siamo ancora.
finito il tempo, mi ero fatto prendere, Presidente.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Marco Grimaldi per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Credo sia opportuno discutere di questa preliminare proposta dal collega Grimaldi perché fare un passaggio nelle Commissioni competenti, in particolare in quella che ha indicato il Consigliere Grimaldi, è opportuno.
Ce lo siamo già detti molte volte in questo dibattito, ormai giunto alla terza giornata complessiva, nel quale abbiamo evidenziato tutti gli aspetti errati di metodo preliminare, pregiudiziale che avete impostato nella discussione. Tra l'altro, noto che è una discussione che interessa poco perché metà dell'Aula e della maggioranza non è presente in questo momento (di questo ci spiace).
Credo che molte delle questioni preliminari che abbiamo sollevato siano da tenere seriamente in considerazione. Ritengo che quella del collega Grimaldi sia molto importante per gli approfondimenti dovuti e necessari per poter prevedere effettivamente un quadro complessivo entro il quale ragionare, eventualmente di modifiche o di integrazione alla legge in vigore.
Con questo mio intervento faccio appello alle forze di maggioranza affinché ci ascoltino, perché non è solo una questione di ostruzionismo, ma è una questione anche di contenuto che noi stiamo portando in queste preliminari e che hanno tutte un fondamento giuridico, regolamentare e normativo che potrebbe essere utile alla discussione complessiva di questa norma.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Gallo per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire, sulla preliminare del Consigliere Marello il Consigliere Silvio Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Mi pare che la preliminare posta dal collega sia oggettivamente molto chiara. Si parla della possibilità di andare a ridiscutere in I Commissione, quindi la Commissione che in questo caso, come ben sapete colleghi, si occupa di bilancio. avremmo Nella I Commissione avremmo potuto svelare anche un po' una serie di intendimenti che abbiamo visto dire narrare e raccontare a mezzo stampa dalla maggioranza nel combinato disposto di questa legge. Si è parlato di mettere più risorse in contrasto alla ludopatia, addirittura si è paventato una legge sulla ludopatia abbiamo appena finito il Consiglio regionale sul bilancio preventivo, ma non è arrivata una richiesta di aumento dei fondi su questa tematica.
Non abbiamo visto un emendamento di maggioranza chiedere maggiori risorse per questa tipologia di settore, questo specifico, non parliamo di extra LEA, non parliamo di risorse aggiuntive sulle politiche sociali, ma una posta ad hoc su questo tema. È innegabile, Presidente, che avere chiesto l'accelerazione dei tempi di questa norma in questa modalità non poteva essere una scelta che si prende a cuor leggero dalla sera alla mattina, era tutto strategicamente già immaginato e preventivato, almeno dalla lista di maggioranza relativa all'interno della maggioranza che governa questa Regione, ma vi ricordo che neanche 72 ore prima si era conclusa una maratona sul bilancio preventivo in cui non abbiamo sentito alzarsi una richiesta per maggiori risorse sulla prevenzione, maggiori risorse su percorsi scolastici che aiutino a capire e comprendere i danni della ludopatia; un ragionamento razionale su come giocare può portare il soggetto a diventare dipendente, a diventare ludopatico, quali sono le modalità di gioco, quali sono, purtroppo, le opportunità che vengono offerte anche attraverso il mondo del web.
Nelle pregiudiziali citato il "Libro Verde" scritto dalla Commissione dell''Unione europea proprio su questo tema Il ritorno in I Commissione ci aiuterebbe a capire se è solo un'affermazione giornalistica per tener buone le centinaia e centinaia di realtà che vi hanno chiesto di fermarvi su questa legge, dal punto di vista delle risorse che volete andare ad imputare in merito al contrasto alla ludopatia, oppure se è solo un'altra affermazione buona solo per tutelarsi in qualche modo, da quelle persone e famiglie che hanno distrutto patrimoni, le proprie vite, i propri percorsi lavorativi e le proprie relazioni.
Questo svelerebbe l'intenzione di tanti cuori; ogni tanto, le "operazioni verità" fanno bene alla politica, fanno bene ai Consiglieri fanno bene ai Gruppi presenti in quest'Aula.
Per cui la preliminare del collega è quanto mai opportuna, perché ci permetterebbe di fare una chiarezza doverosa e necessaria, soprattutto per il tema e la delicatezza dell'oggetto di questa norma.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone sulla questione preliminare avanzata dal Consigliere Marello.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Userò anche meno di tre minuti. Ho chiesto la parola solo per una considerazione: anche a me sembra più che legittima la richiesta di riportare in I Commissione l'argomento, perché non possiamo ignorare le ricadute che questo tipo di provvedimento avrà sulla vita dei cittadini ricadute, in questo caso, soprattutto dal punto di vista economico.
Così come non possiamo - lo dico di fronte all'Assessore al bilancio che ringrazio per la sua presenza costante e la sua attenzione - non riconsiderare tutti gli altri ambiti e tutte le altre poste di bilancio che sono influenzate da questa scelta. Ne ha fatto cenno il collega Grimaldi: non è che una scelta del genere non abbia delle ricadute nell'ambito sociale o non abbia delle ricadute in ambito sanitario. Ogni nostra azione influisce (in questo caso più che mai) sulla salute dei cittadini. I tanti miei interventi della giornata sono stati l'occasione, essendo sensibile all'argomento, per ribadire come questa scelta, che direttamente sembra non avere riflessi, ha invece delle ricadute indirette sulla dimensione sanitaria della vita dei nostri cittadini. Ma non è solamente quello il punto: c'è anche un elemento legato al disagio sociale, ma anche, di conseguenza, all'ordine pubblico. Quanto ci costa il fatto di spingere l'acceleratore su questo tema, che, come ho già avuto modo di evidenziare insieme ai colleghi Bertola e Rossi, particolarmente sensibili all'argomento, ha delle conseguenze anche di ordine pubblico e dei riflessi sull'ambiente dell'illegalità e della criminalità organizzata? In questo modo, noi sosteniamo costi superiori per contenere il fenomeno dal punto di vista della crescita criminogena e, come dicevo nell'intervento precedente dell'inquinamento di parti sane della nostra società. Ci sembra inevitabile, oltre che responsabile, fare una valutazione anche da questo punto di vista, perché niente di quello che facciamo (a maggior ragione in questo caso) non ha un riflesso di natura economica che tocca le nostre tasche, oltre che la salute di tutti i cittadini.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Mario Giaccone per l'intervento.
Non vedo ulteriori richieste di intervento sulla preliminare del Consigliere Marello, per cui passerei alla successiva.
. Questione preliminare sollevata dal Consigliere Gallo Ha chiesto di illustrare una nuova questione preliminare il Consigliere Gallo; ne ha facoltà per tre minuti.



GALLO Raffaele

Presidente, ho chiesto la parola per illustrare una nuova questione preliminare, se posso.
Al di là di tutte le questioni che abbiamo sollevato in questo momento e in queste giornate, crediamo sia necessario, prima di avviare la discussione della proposta di legge n. 99, che si utilizzi il Regolamento per gli strumenti che ci concede.
Il Regolamento ci concede uno strumento importante, che abbiamo già usato in questa legislatura su richiesta dell'allora Consigliere Marrone oggi Assessore: mi riferisco all'indagine conoscitiva, ai sensi dell'articolo 32.
L'indagine conoscitiva è uno strumento utilissimo previsto dal nostro Regolamento, e permette alla Commissione competente di approfondire un tema con audizioni, con l'ascolto delle varie parti interessate, con l'approfondimento - sottoforma di indagine e, quindi, con una profondità di indagine importante, traendone delle conclusioni sulla base delle quali fare dei ragionamenti.
In allora, l'indagine conoscitiva in merito alla tema "Allontanamento zero" portò ad un disegno di legge che non ha avuto ovviamente punti di contrasto con le opposizioni e oggi è ancora in discussione in Commissione.
È uno strumento che ci può permettere di avere un quadro complessivo del fenomeno e del tema di cui dobbiamo discutere.
Al di là dei vari rinvii in Commissione, che poi magari si perdono nelle varie convocazioni, questa è una preliminare per chiedere veramente di poter discutere su questo tema attraverso lo strumento dell'indagine conoscitiva, che anche in materia di COVID, per esempio, sta funzionando molto bene con l'indagine conoscitiva presieduta dal collega Valle, perch ci permette veramente di entrare nel dettaglio delle questioni.
Quindi la richiesta è di sospendere i lavori e di verificare preliminarmente la possibilità di avviare questo tipo di ragionamento in III e IV Commissione, perché il tema della ludopatia tiene insieme sia la sensibilità e quindi le problematiche legate al tema socio-sanitario, ma ovviamente tiene insieme anche il tema del lavoro. Partendo da questi due presupposti, infatti, l'allora legge era stata incardinata in III Commissione lavoro e in IV Commissione sanità, e proprio su questi due fondamenti si è trovata la mediazione che oggi è in vigore con la legge 9/2016. In che modo? Dando una prospettiva di cinque anni per l'adeguamento graduale per l'entrata in vigore della norma di cui stiamo parlando proprio oggi.
L'invito che rivolgo negli ultimi quattro secondi, Presidente, è quello di prendere in considerazione l'avvio di un'indagine conoscitiva ex articolo 32 del Regolamento interno del Consiglio regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Gallo per l'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti, che interviene sulla questione preliminare presentata dal Consigliere Gallo.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



RAVETTI Domenico

Ci tenevo, Presidente, ad intervenire a sostegno della questione preliminare presentata del nostro Capogruppo, perché la riteniamo centrale nel dibattito di oggi, al pari di tutte le altre, ovviamente.
Siamo dell'idea di aprire un confronto con la maggioranza.
Quando si offre l'opportunità di aprire una fase di approfondimento su un tema qualsiasi, l'approccio politico è quello di apertura. Se posso anche dire, usando una parola non particolarmente cara a chi fa politica un approccio "umile", di disponibilità, senza pregiudizi o preconcetti, per poter affrontare un tema.
Un'indagine conoscitiva serve a chi fa la proposta e anche a chi è contrario alla proposta della maggioranza di modificare una legge che Presidente, sarà d'accordo con me - è una legge giovane, nel senso che non abbiamo avuto ancora modo di valutarne appieno tutti gli effetti positivi e, vista da chi ha depositato la modifica, anche gli aspetti non positivi.
Quindi, un'indagine conoscitiva non può che essere il luogo adatto per un necessario approfondimento. In questo senso vi sono alcune questioni preliminari che abbiamo posto che, lo capisco, possono non incontrare i favori della maggioranza, ma su questo solo la volontà di non approfondire il tema può far votare contro questa proposta.
Credo che non vi siano pregiudizi da parte delle opposizioni. Perch allora dover cogliere pregiudizi da parte della maggioranza o delle maggioranze su questa proposta di legge? E abbiamo capito che ve ne sono più di uno.
Presidente, faccia anche lei il possibile per convincere i Capigruppo di maggioranza ad accettare la proposta del nostro Capogruppo volta a porre la questione preliminare sull'indagine conoscitiva. Mi mancano due secondi quanto basta per terminare.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Ravetti per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla preliminare Gallo il Consigliere Segretario Bertola, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie.
Intervengo convintamente sulla questione preliminare posta dal Presidente Gallo, anticipandone una, che non posso presentare come mia preliminare perché ne ho già presentata un'altra. Però potrebbe essere una valida questione preliminare quella di chiedere che le riunioni di maggioranza si facciano a lavori di aula sospesi. Lo dico, perché in questo momento mancano il primo firmatario della proposta di legge n. 99, i Capigruppo di maggioranza e il Presidente del Consiglio: se 2 più 2 fa 4 c'è una riunione di maggioranza in corso, e magari si dovrebbe fare ad Aula sospesa. Questo è il rispetto per i lavori dell'Aula, nella convinzione ma questo lo capirebbe anche un bambino di cinque anni - che questi giorni siano serviti non a noi per fare dell'ostruzionismo, ma per dare del tempo a voi. Se la scorsa settimana, ad un certo punto, qualcuno di noi avesse detto: "Benissimo, Signori, votiamo!", da quella parte si sarebbe alzata la manina e qualcuno avrebbe detto "No, esageruma nen, aspettiamo un attimo a votare e poi vediamo". Comunque, c'è una riunione di maggioranza in corso e ne prendiamo atto.
Per tornare alla questione posta dal Consigliere Ravetti, devo dire che è assolutamente di buonsenso. Quando si contestano in maniera così forte da una parte, e senza riscontri e riferimenti oggettivi, dall'altra soprattutto per chi protesta da fuori, legittimamente, ma talvolta senza conoscere il provvedimento - è chiaro che probabilmente un'indagine conoscitiva può essere utile. Se non è bastata - e pare che non sia bastata la clausola valutativa della legge a dire che ha avuto degli effetti positivi e che quindi non è un'operazione utile e positiva andarla a cambiare, allora lo faccia un'indagine conoscitiva. Questo pensiero certamente non lo avremmo avuto mesi fa, ma è un pensiero che penso sia di buonsenso averlo maturato in questi giorni, dopo che, ripeto, non è bastata la clausola valutativa, non è bastato incardinare il provvedimento in Commissione. C'è questo richiamo in Aula e si continua ad andare avanti con degli slogan che non hanno alcuna attinenza con la realtà.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Bertola per l'intervento.
Si accontenti della mia Presidenza, abbia pazienza.
Ha chiesto di intervenire sulla preliminare posta da Gallo, il Consigliere Magliano; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega perché un'indagine conoscitiva sarebbe opportuna anche alla luce di quanto abbiamo sentito in queste ultime ore. Abbiamo alcuni dati che confermano la bontà della legge ed altri che vengono portati da coloro che giustamente manifestano e che confermano, invece l'inadeguatezza di questa norma. E mai come oggi, forse, vale la pena ragionare se un'indagine conoscitiva ci possa portare ad entrare nella disponibilità di dati più certi della realtà. È evidente che ogni parte porta i suoi dati, porta i suoi numeri, i suoi grafici e le sue ragioni, ma mai come oggi un'indagine conoscitiva potrebbe aiutarci ad approfondire in maniera tecnica, giuridica, precisa, minuziosa e puntuale, cosa che non mi pare sia negli intendimenti di chi vuole continuare sulla sua strada e sulla sua scelta di portare avanti un testo, che però si è tendenzialmente scontrato con le intenzioni di una parte della maggioranza e poi si è scontrato con le intenzioni di un'altra parte di questa maggioranza.
Forse l'indagine conoscitiva dovreste innanzitutto farla tra di voi per capire quali siano le regole di ingaggio e se avevate ben compreso il programma elettorale che stavate firmando. Lo dico a tutti, anche a coloro che da sempre sono stati contrari ad una riapertura e ad una riliberalizzazione del settore: forse dovevano fare dei ragionamenti su quali erano i compagni di viaggio e quali erano gli intendimenti di questi ultimi.
Però ringrazio il collega, perché l'indagine conoscitiva è uno strumento che ci è dato, che è nelle nostre disponibilità per capire conoscere, approfondire e sviscerare il tema, per arrivare poi a relazioni che possono avere colori e sensibilità diverse, ma almeno potremmo guardarci alle spalle e dire convintamente come stiamo esprimendo il nostro voto, se è favorevole o se è contrario. Quindi, di convinzione c'è solo quella del primo firmatario e di qualche suo collega, tra l'altro solo una parte e non tutta, perché sappiamo che ci sono anche all'interno del Gruppo di maggioranza una serie di distinguo, però almeno noi avremmo la dignità di poterci esprimere avendo fatto quel lavoro che è necessario quando il legislatore vuole mettere mano a un settore, qualsiasi settore ma questo in particolare, perché è evidente che andiamo a normare un settore molto, molto delicato; mai come in questo caso, una scelta che serve per tutelare alcuni o ristabilire una precondizione che è comunque legata a una minoranza rispetto alla Regione Piemonte potrebbe invece, a cascata, impattare sulla salute di molti - come sappiamo bene.
Quindi, ringrazio veramente il collega per ciò che ha richiesto e mi auguro che questo nostro continuare a porvi questioni preliminari sull'oggetto e sull'approfondimento porti, prima o poi, a fare breccia nelle noncuranti menti e noncuranti attenzioni di qualche collega che preferisce stare fuori dall'aula, anziché ascoltare i colleghi di minoranza.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone, sulla questione preliminare Gallo.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Il collega Gallo ci consente e consente a ciascuno di noi dell'opposizione di riprendere alcuni dei temi che abbiamo già sviluppato nel corso del tempo, ormai abbastanza lungo, di questi nostri incontri. Per quanto riguarda me, il punto cardine che sottolinea l'importanza del suo richiamo è legato al concetto di responsabilità: stiamo legiferando su un argomento così delicato con un impatto così forte sulla salute e sugli aspetti sociali dei nostri cittadini, che non possiamo prescindere (cosa che abbiamo fatto devo dire fino ad oggi, se non si fosse spesa l'opposizione in maniera pesante) da un dibattito, da un approfondimento e da una ricerca coscienziosa, puntuale e approfondita del fenomeno. Questo in quale altro luogo, se non attraverso un'indagine conoscitiva può essere fatto? Sono richiami che tanti di noi hanno già riportato nel corso di questo nostro lungo confrontarci; all'interno di un'indagine conoscitiva rientrerebbero senz'altro i dati cui abbiamo fatto riferimento, alcuni dei quali aspettiamo ancora le fonti, alcuni dei quali abbiamo certezza non solo delle fonti, ma anche dei risultati, un ascolto delle parti che abbiamo più volte sottolineato non essere stato completo, non essere stato diretto e non essere stato definitivamente utile, perché molte delle ragioni che oggi abbiamo compreso da una parte dei manifestanti nel corso dell'audizione nella pausa pranzo dovrebbero essere ulteriormente approfondite, come dovrebbero essere ulteriormente approfondite le ragioni di chi ha una visione del fenomeno del tutto opposto.
Quando ci siamo trovati di fonte alle eventuali responsabilità relative al modo in cui era stata gestita la pandemia, abbiamo optato per un'indagine e per una Commissione che è gestita dal collega Valle e che ha consentito, nel corso del tempo, non solo di rasserenare gli animi e chiarire tanti aspetti, ma anche di portare a conoscenza dei Consiglieri e forse a consapevolezza a tutto il nostro ambiente di quali erano stati non solo le manovre, ma anche gli eventuali errori nel corso della nostra campagna avversa al fenomeno pandemico. Quindi, mi sembra che la richiesta di questa ulteriore indagine, anzi di questa prima indagine (perch purtroppo "ulteriore" è un lapsus nel senso che non è ulteriore a niente perché non c'è stato niente in precedenza), sarebbe utile, importante e fondamentale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco, sulla questione preliminare Gallo.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Arrivare a dover chiedere un'indagine conoscitiva su una proposta di legge che avrebbe dovuto passare in Commissione ci fa già capire a che livello siamo dal punto di vista del dibattito.
Mi sembra il minimo sindacale che un'Assemblea legislativa prima di esprimersi possa conoscere su cosa si sta esprimendo, conoscere i dati confrontarsi con i vari attori, fare una serie di audizioni, una serie di approfondimenti, fare delle ipotesi di soluzione sui problemi che sono emersi; ma non abbiamo ancora fatto niente di tutto ciò.
Ci viene presentata una legge che dobbiamo prendere per buona con delle osservazioni che dobbiamo prendere per buone quando tutto il resto delle indagini che sono state fatte fino a oggi dimostrano altro.
L'unico modo che abbiamo per cercare di capire (ve lo dico anche in maniera estremamente costruttiva), se facciamo l'indagine conoscitiva, se troviamo un sistema di spostare la discussione su questa norma che tanto possiamo stare qui anche fino a Natale, ma poi non risolviamo assolutamente niente; se invece cerchiamo di trovare una soluzione e capisco che magari potrebbe essere difficoltoso un richiamo in Commissione, considerato che è la seconda volta che la richiamate in Aula, però almeno possiamo pensare di fare un'indagine conoscitiva o qualche altra forma simile per affrontare i passaggi che sfortunatamente, anzi che per volontà di questa maggioranza abbiamo saltato in Commissione. Questo ci permetterebbe di fare un lavoro costruttivo su questa norma, ci permetterebbe di affrontare tutti i problemi che tocca questo tipo di materia e non solamente quelli che interessano a una parte e arrivare magari con un testo condiviso, con un testo corretto, com'è successo per la legge 9/2016 dove dopo un'ampia discussione, un ampio dibattito si è arrivati a una legge che è stata votata dall'intero Consiglio regionale.
È cambiato qualcosa? Dobbiamo fare delle osservazioni? C'è da fare qualche piccola modifica alla legge? Ma per definire quale modifica dobbiamo fare, quali sono i problemi che dobbiamo risolvere e come possiamo migliorarla lo possiamo fare solamente attraverso un processo costruttivo che non può essere sicuramente l'imposizione di una norma a colpi di maggioranza in Consiglio, non funziona e, come vedete, vi state impantanando anche tra voi stessi, utilizzando questo atteggiamento e, di sicuro, non facciamo un grande servizio ai piemontesi che ci hanno eletto per risolvere i problemi con coscienza e non per imporre una posizione politica.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sulla questione preliminare Gallo.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ruberò pochissimi minuti per dire che se siamo arrivati a questo punto è perché c'è chi ha smentito i dati del CNR, c'è chi ha smentito i dati dell'IRES, c'è chi ha smentito i dati delle ASL, dei SERD; si è arrivati a dire al Consigliere Rossi che anche i dati del Monopolio dello Stato non sono dati corretti, e allora troviamo un luogo. È l'indagine conoscitiva o la Commissione d'inchiesta? Per noi tutti gli strumenti sono validi; se c'è un luogo - e l'indagine conoscitiva può esserlo - di confronto su quanto è successo e sui i dati reali dal punto di vista del lavoro, io voglio sapere esattamente se parliamo dei manutentori che si occupavano di quelle 60 mila slot o se parliamo esattamente delle 6.700/8.000 slot in più che abbiamo spento rispetto all'accordo nazionale; come dicevamo con il Consigliere Rossi stamattina. Voglio sapere esattamente se i dati sull'occupazione di cui ci parlavano oggi alcuni lavoratori sono collegati alla pandemia o alle scelte industriali dei loro imprenditori. Perch anche lì, e scusate colleghi, delle due l'una: o non si sono uniformati o non hanno spostato i loro luoghi oppure mi spiegate perché un centro scommesse che ha avuto esattamente in tutti questi anni meno concorrenti ragionateci su insieme a me - se noi abbiamo tolto le slot dai bar e dai tabaccai, come fanno i centri scommesse ad avere avuto meno fatturato negli ultimi 4 anni? Allora, o è cambiato qualcosa o qualcuno vi sta raccontando una balla, ma non solo a voi, anche ai lavoratori e alle lavoratrici! Oggi una lavoratrice ci diceva che negli ultimi 5 anni sono passati da 50 a 30 e poi a 15. Ma lei si è spostata? Perché se si è spostata, se è andata in periferia e dice che ha avuto meno flussi, allora ci sta. "No siamo rimasti lì". Allora, com'è possibile, scusi! Se abbiamo tolto le slot dai bar e dai tabaccai, ci sarà stata più gente che veniva da voi al centro scommesse, visto che ce l'avete in piena Barriera di Milano! O no? O no? Sì, Presidente, vogliamo una Commissione d'indagine conoscitiva, perch siamo stufi di essere massacrati pubblicamente per una legge che ha avuto buoni risultati e perché si continua a dire che ha provocato solo sciagure.
Così non è e proprio per questo dovremmo indagare fino in fondo.



PRESIDENTE

Grazie.
. Questione preliminare sollevata dal Consigliere Magliano



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Magliano, per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Per porre una questione preliminare che, a mio giudizio, è importante proprio perché mi pare che quanto ha detto poc'anzi in conclusione del suo accorato intervento il collega Grimaldi, chiarisca quanto sia necessario per noi capire e comprendere se i mancati spostamenti, se le mancate delocalizzazioni riguardano ostacoli o impedimenti che le Amministrazioni comunali hanno messo agli imprenditori di settore, alla luce di piani regolatori che non permettevano questo tipo di spostamento o questo tipo di nuovo insediamento. Riportare l'oggetto nella Commissione regionale competente ci permetterebbe di capire fino in fondo quali sono state, se ve ne sono state, e se vi sono stati i motivi per cui i Comuni non sono stati in grado di permettere agli imprenditori di adempiere fino in fondo al portato della norma; se qualche amministratore, utilizzando un'interpretazione fallace della norma abbia impedito a costoro di adempiere fino in fondo al dettato normativo che gli era stato posto per tempo e con grande dovizia di particolari, visto che chi fa impresa non pu che non studiare fino in fondo la regolamentazione e le regole del gioco per poter fare profitti, perché questo devono fare giustamente: fare profitti, ma nel rispetto delle norme rispetto a tutto ciò che, in questo ambito, necessita loro per poter giocare alla pari con gli altri player di settore.
Quindi, Presidente, penso che sia necessario non trovarci nell'aporia nella quale ci si può trovare nel momento in cui una norma chiede di fare un atto sostanziale e, dall'altra parte, vi è un'altra norma che però non permette con velocità l'adeguamento e lo spostamento, in questo caso, la delocalizzazione in luoghi e ambiti che, da questo punto di vista necessitano di maggior attenzione.
Mi auguro che nella Commissione competente si possa affrontare il tema da questo punto di vista, sviscerandolo e, nel caso, immaginare delle varianti. Esiste tutta una serie di strumenti urbanistici - come sa Presidente - che possono permettere di accelerare alcuni procedimenti di nuovi insediamenti - come ad esempio le 106 - rispetto ai piani urbanistici, rispetto alle varianti che sono necessarie da realizzare. Ma da questo punto di vista, Presidente, sono convinto che sia necessario provare ad approfondire questo tema in Commissione: è preliminare riuscire a capire se la mancata ottemperanza della norma precedente sia stato motivo e oggetto non esiziale, ma fondante, del fatto per il quale questi imprenditori non sono stati in grado di potersi adeguare rispetto alla norma del 2016.
Lo dobbiamo a loro, lo dobbiamo al legislatori e lo dobbiamo a questa legge che se no ripercorrerebbe lo stesso problema.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
La parola al Consigliere Grimaldi, sulla questione preliminare Magliano.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Grazie all'intervento del Consigliere Magliano mi sono ricordato i primi anni di Consiglio comunale a Torino, in cui abbiamo provato, insieme ad altri Comuni della prima cintura a trovare delle possibili mitigazioni di quelli che sono stati i primi anni di espansione di questo fenomeno, di questa piaga.
Dal punto di vista urbanistico, purtroppo, sono stati gli anni in cui la deregolamentazione era totale; pensate a quante discussioni abbiamo avuto su temi analoghi e penso alla proliferazione dei cosiddetti frighi cioè di quei luoghi che non erano né spettacolo dal vivo né locale notturno: erano i primi momenti in cui arrivavano i rivenditori automatici di alcool. Però c'è poco da fare, in quel momento le regole dell'Unione europea e di alcuni Governi - posso dire molto tranquillamente parliamo degli inizi dell'inizio degli anni Duemila ed erano i Governi Berlusconi, ma la regolamentazione non è cambiata nei governi del centrosinistra, né nel Prodi cosiddetto bis, né tanto meno negli anni successivi, anzi, addirittura si è arrivati a un "liberi tutti" comprendendo, da una parte, la Bolkestein e, dall'altra, altre grandi Direttive europee.
Sembrava che l'urbanistica e il commercio non potessero più reagire era scontato che una volta liberalizzate le cosiddette licenze, la programmazione fosse completamente assente: non si potevano fare ordinanze, perché le ordinanze dovevano avere un tempo spazio temporale, e anche una contingenza, ma non si poteva fare una programmazione più territoriale.
Perché ho fatto questa introduzione? Perché le ragioni di Magliano sono fondamentali: solo grazie a una legge come questa si è potuto ridare in mano ai Comuni, e soprattutto alle Commissioni urbanistiche e ai piani regolatori, la possibilità di individuare quelle aree. Anche a Torino - lo ribadisco con forza - ci sono possibilità di coesistenza della nostra legge con i centri scommessa: basta volerlo, basta individuarli e basta, e soprattutto, fare delle scelte che possano continuare a prevedere la vita del gioco legale e la vita lavorativa di quelle tante lavoratrici e lavoratori.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Grimaldi per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie. Tenevo anch'io a intervenire a sostegno di questa preliminare perché credo sia uno degli aspetti che dovremmo approfondire maggiormente all'interno della Commissione competente rispetto al tema, che è l'urbanistica.
Abbiamo parlato spesso delle ricadute, in termini di posti di lavoro ricadute vere o presunte, come ha detto qualcuno nell'intervento precedente e abbiamo anche visto, però, che su alcuni aspetti si parla troppo spesso con frasi slogan che non hanno nessun fondamento reale.
Credo che, andando ad analizzare invece i dati più tecnici, quindi in particolare la disposizione dei luoghi in cui è possibile dedicarsi al gioco all'interno delle nostre città e vedere anche l'impatto di questa disposizione sui dati relativi alle persone che hanno magari avuto accesso ai servizi in quanto hanno avuto problemi, conseguenze e un impatto sulla loro salute, potrebbe essere un buon punto di vista, una buona prospettiva da cui partire per potersi confrontare.
I temi sono tantissimi, quello posto da questa preliminare è un tema tecnico sicuramente, un tema molto legato alla conformazione delle nostre città e delle nostre aree urbane, ma non solo, è sicuramente un tema che andrebbe approfondito prima di mettere nuovamente mano a una norma che come ha detto anche il Consigliere Grimaldi, in realtà è una buona norma e non dovrebbe essere stravolta. Noi riteniamo, ma non solo noi lo riteniamo perché lo dimostrano anche i dati che abbiamo esaminato interfacciandosi con gli Enti preposti dalla Regione per fare ricerche, indagini e offrire a noi basi su cui fondare le nostre decisioni, che sia una norma che ha prodotto effetti positivi.
Credo che ripartendo dalla II Commissione, quindi dalla Commissione Urbanistica, tornando a considerare le nostre città e le nostre aree urbane, ma anche extra urbane, in particolar modo le nostre periferie potremo sicuramente dare un valore aggiunto alla nostra discussione, ma soprattutto, riportarla a dati reali e non più soltanto a supposizioni o a impressioni create soltanto per dare fondatezza alla modifica di una legge che, invece, noi crediamo debba essere salvaguardata, tutelata e mantenuta.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.
Prego, Consigliera, ne ha la facoltà per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Credo anch'io, come ha detto poco fa la Consigliera Frediani, che la questione preliminare posta dal Consigliere Magliano sia meritevole della nostra attenzione e del nostro dibattito.
Il Consigliere Magliano ha sollecitato a portare la proposta di legge Leone in II Commissione consiliare prima di proseguire il dibattito in Aula. La II Commissione è quella che detiene la delega all'urbanistica tema che viene toccato, non tangenzialmente, ma in maniera diretta, dal tema del gioco d'azzardo.
La legge 9 del 2016, e anche la proposta Leone, pongono indicazioni molto specifiche sui luoghi in cui possano essere collocati i vari esercizi commerciali legati al gioco. Queste norme pongono distanze precise da luoghi sensibili, che sono centrali nella programmazione urbanistica delle nostre città, piccole o grandi che siano, pensiamo ai luoghi di culto, ai centri di aggregazione giovanile e anche ai centri di aggregazione delle persone anziane, alle banche, agli altri istituti di credito e ai cimiteri.
Insomma, è davvero una molteplicità di luoghi che rendono vive la nostra città, che però sono ritenuti sensibili perché il loro abbinamento, la loro vicinanza a luoghi del gioco può incrementare il rischio di cadere nella patologia.
Tutti noi abbiamo esempi e testimonianze di persone, ad esempio, che aspettano il 27 del mese, o il giorno della pensione, per correre a giocare; oppure pensiamo al luogo sensibile rappresentato dalle scuole quindi luoghi frequentanti da persone da tutelare, i nostri minori.
Credo che prima di inoltrarci nella discussione sarebbe opportuno capire, anche insieme ai Sindaci e alla Commissione urbanistica dell'ANCI in II Commissione consiliare, se le modifiche proposte dalla nuova proposta di legge siano migliorative oppure peggiorative rispetto alla situazione precedente, perché davvero potrebbero incidere e condizionare enormemente la situazione delle nostre città e, quindi, la qualità della vita di chi le nostre città le abita.
Questa riflessione sull'urbanistica non è meramente tecnica, ma ha anche un valore fortemente sociale, fortemente comunitario che ci dice qual è la nostra concezione del vivere insieme, della nostra convivenza.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Monica Canalis per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla preliminare del Consigliere Magliano il Consigliere Ivano Martinetti.
Prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Penso che lo spunto offertoci dal Consigliere Magliano sia assolutamente centrale ai fini del prosieguo della discussione su questa proposta.
Il tema dell'urbanistica è un tema che il centrodestra e questa maggioranza ha affrontato anche in altre situazioni. Ricordo, una su tutte il "Riparti Piemonte", circa una ventina di articoli che si occupavano di urbanistica. Ragion per cui fa strano che in un testo come questo, in cui l'urbanistica è sicuramente un punto cardine, non ci sia stato un confronto o non si voglia fare un confronto su questo tema. I Consiglieri e le Consigliere che hanno parlato prima di me hanno ricordato quali sono le problematiche legate ai luoghi sensibili che adesso sembrano essere spariti, alcuni non sono più considerati tali.
Per contro - faccio un attimo riferimento a quello che abbiamo vissuto oggi nella pausa pranzo, l'incontro con i lavoratori - cercare anche di capire se veramente abbiamo sbagliato qualcosa, se c'è qualcosa di sbagliato nelle nostre norme o in quelle che vanno ad applicare le amministrazioni locali. Se tutta una serie di imprenditori, di digestori non sono riusciti a spostare le loro attività, bisognerebbe veramente capire se c'è anche una responsabilità da parte delle nostre regole, regole che avremmo potuto approfondire nella Commissione pertinente, così come chiesto dal Consigliere Magliano.
Come Vicepresidente, faccio appello anche al Presidente della II Commissione, sono assolutamente disponibile a sospendere subito questa discussione per convocare eventualmente una II Commissione per approfondire i temi relativi a quello che dovrebbe essere il testo di legge.



PRESIDENTE

. Questione preliminare sollevata dal Consigliere Valle Ringraziamo il Consigliere Ivano Martinetti per l'intervento e ha chiesto di illustrare una preliminare il Consigliere Daniele Valle.
Prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire per tre minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Tra i vari punti di questa legge, noi abbiamo discusso principalmente di tutte quelle parti che hanno avuto attuazione, dividendoci circa gli effetti che hanno prodotto sul sistema economico e sociale da una parte o quelle parti che produrranno un effetto.
Mi riferisco, in particolare, alla scadenza prevista per l'applicazione del cosiddetto distanziometro alle sale gioco.
Non abbiamo discusso o, comunque, abbiamo discusso molto poco di tutte quelle parti di legge che sono state attuate solo in parte o non sono state attuate e che un po' ipocritamente, da tutti i punti di vista della discussione, abbiamo spesso tirato in campo come importanti, fondamentali un complemento fondamentale di questa legge rispetto alle quali per abbiamo dato poco seguito.
Nel proporre questa questione preliminare, Presidente, chiederei la possibilità di affrontare in VI Commissione - quella che, in particolare si occupa, tra le varie materie, di istruzione, formazione e sistema scolastico - tutti quei temi collegati alla materia del gioco d'azzardo patologico e alla formazione.
Sappiamo che la legge prevedeva il coinvolgimento delle scuole e una serie di azioni legate alla promozione del gioco consapevole, alla promozione dell'uso consapevole dei soldi, soprattutto legato alle giovani generazioni che devono imparare a gestire risorse finanziarie e come gestirle; era previsto il coinvolgimento delle scuole anche per le attività di carattere promozionale, la realizzazione di un logo, la costruzione di percorsi di formazione, anche legati alla questione dell'alternanza scuola lavoro. Una serie di interventi che, probabilmente, sono schiacciati mediaticamente nella discussione dalla questione più importante e sicuramente più appassionante legata alle scadenze, prima dei bar e tabacchi e ora delle sale. Siamo portati, anche come legislatori e come amministratori, a dare sempre più attenzione ai divieti, alle imposizioni e non alle attività di promozione che le iscriviamo in legge, ma si possono fare o non fare, c'è un po' questo non detto anche quando ne discutiamo. Come se fossero delle porzioni di attività legislativa che hanno una valenza inferiore.
Sarebbe, invece, il caso di poter tornare in Commissione ad affrontarle e a discuterle, proprio perché non sono soltanto un orpello della legge, ma sono un complemento fondamentale dell'azione che noi vogliamo fare per contrastare le patologie legate al gioco d'azzardo e la diffusione dell'uso consapevole delle risorse economiche e del gioco.
Grazie, Presidente, e scusi se ho sforato.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Daniele Valle per l'illustrazione.
Ha chiesto di intervenire sulla preliminare del Consigliere Valle, la Consigliera Frediani.
Prego, Consigliera, ha facoltà di intervenire per tre minuti



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anche questa preliminare richiama uno degli aspetti importantissimi della legge n. 9 del 2016, che è proprio quello relativo alla cultura. Per cultura intendiamo una mentalità, un modo di porsi di fronte a un tema e a un oggetto e, in particolare, rispetto alla diffusione del gioco d'azzardo.
Una cultura che, come diceva anche il Consigliere Valle, deve essere diffusa e sostenuta. Nel senso che i nostri giovani, i ragazzi, gli studenti devono imparare a conoscere le patologie che possono essere collegate alla diffusione del gioco d'azzardo e, chiaramente, devono essere accompagnati in questa conoscenza.
La legge prevede diversi strumenti per accompagnare gli studenti e per riuscire a costruire la loro consapevolezza; noi crediamo che tutti questi strumenti possano essere messi a rischio se mettiamo mano alla legge senza porci il problema di come salvaguardarli.
Oltre ad un dibattito in II Commissione per gli aspetti tecnici, legati al posizionamento delle macchinette, dei centri gioco e di tutto quello che può indurre le persone a giocare, bisogna anche lavorare molto sulla prevenzione. E "lavorare sulla prevenzione" significa creare la consapevolezza, far capire bene quali possano essere i rischi e i pericoli collegati alla diffusione del gioco d'azzardo. Tutto questo lavoro va fatto attraverso degli interventi che sono ben definiti nella legge 9/2016, che noi temiamo vadano persi rivedendo questo testo di legge.
La nostra richiesta, che si unisce a quella del Consigliere Valle, è di riportare la discussione in VI Commissione, perché si parla di istruzione ma anche di formazione, e noi intendiamo rivolgerci anche a quei soggetti che hanno un'età più adulta e che sono raggiungibili anche attraverso questi strumenti (per l'appunto la formazione in età adulta).



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Frediani per l'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco, che interviene sulla questione preliminare esposta dal Consigliere Valle.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Quello che ha sollevato la collega Frediani non è un aspetto di poco conto: possiamo lavorare sull'istruzione per formare i ragazzi sui rischi del gioco d'azzardo, perché è molto facile cadere nella patologia soprattutto in certi momenti della propria vita, soprattutto per chi non ha mezzi sufficienti per difendersi.
C'è però un aspetto altrettanto importante da valutare, e riguarda il fatto che non tutti sono raggiungibili attraverso la scuola. In che modo quindi, possiamo raggiungere le persone che oramai sono fuori del percorso scolastico? Spesso, quando parliamo di ludopatia, quando parliamo di slot machine, quando parliamo proprio della legge di cui stiamo discutendo, sono i soggetti più a rischio. Sono persone che magari non hanno neanche i mezzi per accedere ad altre modalità di gioco, per cui si trovano la slot sotto casa, o comunque in un centro vicino: provano una volta, poi, credendo di non essere stati abbastanza fortunati, ci riprovano una seconda e una terza. Magari alla quarta vincono pure qualcosa, ed è lì che si innesca il meccanismo, una sorta di appagamento dal gioco. È questo l'aspetto pericoloso.
Per evitarlo, bisogna spiegare alle persone quali sono i pericoli spiegargli che il banco vince sempre, spiegargli che non è un meccanismo che può dare speranza o garanzia di soldi facili. Soprattutto, bisogna spiegargli che bisogna stare estremamente attenti, perché è sempre meglio non approcciare a determinate dinamiche, perché nel momento in cui lo si fa, si possono innescare determinati meccanismi. E quando ormai è troppo tardi, purtroppo non si riesce più a recuperare con coscienza, soprattutto se non si è preparati precedentemente.
Questo pericolo può essere scongiurato solamente attraverso un'azione culturale, che vada a spiegare in maniera capillare i rischi cui possono incorrere tutti coloro che approcciano all'azzardo e soprattutto che l'azzardo non è una via d'uscita da momenti di difficoltà, né è un modo per fare soldi facili; anzi, è sicuramente un modo perderli tutti. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sacco per l'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone, che interviene sulla questione preliminare esposta dal Consigliere Valle.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Questa richiesta è particolarmente sensata, come tutte le sollecitazioni che arrivano dal collega Valle, perché è proprio in quell'ambito, cioè nell'ambito della formazione, del momento in cui si formano le menti, le sensibilità e anche gli aspetti emotivi dei nostri giovani, che noi possiamo mettere un seme e un elemento di attenzione rispetto ai pericoli che la vita riserva loro.
In particolare, faccio riferimento a delle esperienze particolarmente positive di seminari che vengono fatti in alcuni licei di Torino sul gioco compulsivo collegato al calcolo delle probabilità, cioè collegando l'elemento difettoso nel meccanismo a degli elementi che i ragazzi studiano quotidianamente. Perché se gli si fa capire che la matematica e la fisica sono strettamente collegate ad altri ambiti della vita quotidiana, come potrebbe essere quello del gioco compulsivo, e gli si fa vedere che la probabilità di avere un riscontro positivo rispetto a questo tipo di gioco è più o meno pari a quello di aprire la guida del telefono e, a caso indicare col dito il proprio numero, al ragazzo risulta chiaro che vincere è impossibile, per cui è inutile avvicinarsi a quel tipo di strumenti per sperare di incamerare dei guadagni facili.
Si tratta quindi di dare gli strumenti adeguati alle nostre giovani generazioni per affrontare questo tipo di pericoli nel corso della vita.
Aggiungo con dispiacere - è per questo che ha senso richiamare in VI Commissione questo argomento - che in realtà questo tipo di formazione a cui ho fatto riferimento avviene solamente in alcune scuole e in alcune luoghi in cui la sensibilità è maggiore, e forse anche il livello culturale generale è maggiore.
Il nostro sforzo, invece, dovrebbe essere improntato a tutelare tutte le fasce che, anche più frequentemente, per scarsità di sostegno familiare o per un contesto oggettivamente più difficile, possono incorrere in questo tipo di attività. Quindi, a maggior ragione, sarebbe importantissimo poter sostenere una campagna da studiare proprio nella Commissione che il collega Valle ha richiamato, sia su tutti i livelli scolastici sia in tutte le scuole, e non solamente in quelle in cui alcuni dirigenti illuminati hanno idea che questi approfondimenti e questa forma di cultura sia fondamentale.
Pertanto sostengo l'iniziativa del collega. Ho motivato il fatto che il provvedimento di cui ci stiamo occupando debba senz'altro essere richiamato in Commissione.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente Giaccone per l'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sapete qual è la cosa più assurda di tutta questa discussione? E' che noi ci siamo scervellati e spaccati la testa su quelle che dovevano essere le linee di indirizzo sanitarie sul gioco d'azzardo patologico, che doveva essere per noi al centro di un grande piano informativo e di riduzione del danno.
Posso avere un attimo l'attenzione dei colleghi della maggioranza, che credo stiano ascoltando tutti attentamente? Se la cosa che vi fa più incavolare è la retroattività e il distanziometro, mi spiegate perché ci sono dei soldi sul nostro bilancio bloccati da più di due anni? Sono soldi nazionali che servono per avviare una campagna sulla riduzione e il contrasto del gioco d'azzardo patologico con la costruzione di una campagna informativa, in cui addirittura mettere tutta la parte di logo sulle slot.
Come mai tutta quella parte di discussione della legge - che pure voi dite che non è la parte peggiore - non è stata nemmeno portata avanti? Ma come è possibile che ci siano delle risorse stanziate dal Governo, bloccate sui nostri bilanci, che servono a fare educazione nelle scuole e noi non le abbiamo nemmeno prese in considerazione? L'Assessora Chiorino, tra l'altro è Assessora al lavoro e all'istruzione. Com'è possibile che questa parte vi sia completamente sfuggita negli scorsi due anni? Vi dico di più. Come mai è totalmente assente dalla legge Leone? Perch se almeno la legge Leone riconosce il fatto che un'informazione verso gli operatori vada fatta, sembra che, a differenza di altre dipendenze. Perch noi siamo partiti da lì: siamo partiti da un'analisi dei SERD che ci spiegavano che questo tipo di dipendenze non era così dissimile da altri tipi di dipendenze, come quelle delle droghe, dell'alcol ed altre ancora perché non sono finite qua.
Il Vicepresidente Valle ci dice di riportare la discussione lì dentro dentro al valore aggiunto di una legge che ha, soprattutto nella parte educativa ed informativa, le sue colonne portanti, a fianco a quelle dei distanziometri e dei luoghi sensibili. Ci dice di andare oltre e soprattutto concentrarci su quello che possiamo ancora prevenire.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente Grimaldi per l'intervento.
Non essendoci altre richieste di intervento sulla preliminare Valle chiedo se c'è qualcuno che vuole illustrare una preliminare.
. Questione preliminare sollevata dalla Consigliera Frediani Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione di una preliminare; ne ha facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie.
Abbiamo offerto, attraverso numerose preliminari, anche alcune possibili via d'uscita dalla situazione che si è creata con il richiamo in Aula di questa proposta di legge. È una situazione che, tra l'altro, vede anche una spaccatura nella maggioranza, almeno secondo quello che ci viene raccontato dai media e anche quello che possiamo vedere dai movimenti che oggi interessano la parte destra dell'emiciclo.
L'ultima offerta, chiamiamola così, che ci sentiamo di fare è quella di utilizzare un metodo che abbiamo già utilizzato per molti temi ogni volta che si sente il bisogno di confrontarsi e di approfondire alcuni aspetti per cercare di arrivare ad una sintesi che possa, non dico accontentare tutti, ma rappresentare una buona mediazione.
Sto parlando di un tavolo, che può svolgersi al di fuori delle Commissioni - perché in un tavolo si possono esaminare più aspetti relativi ad una proposta - che può coinvolgere anche solo i Consiglieri che più hanno approfondito il tema. Questo anche per diminuire un po' il numero di interlocutori e rendere il confronto più snello, più efficace e più efficiente. È un tavolo che può avere una tempistica, quindi si definisce una durata ed un obiettivo, cioè quello di arrivare ad un testo il più possibile condiviso. È un tavolo intorno al quale ognuno può sottolineare gli aspetti che più destano preoccupazione e fare delle proposte attraverso un'interlocuzione che, di solito, è più informale rispetto alle interlocuzioni che possono avvenire in sala consiliare oppure all'interno delle Commissioni permanenti.
Questa è la preliminare che ci sentiamo di porre, relativa ad una richiesta che cerca di riportare un po' di serenità sia tra maggioranza e opposizione sia all'interno della stessa maggioranza, cercando di essere chiari e trasparenti, mettendo sul tavolo tutte le questioni e arrivare a quella famosa sintesi che credo tutti si aspettino, anche i lavoratori che questa mattina erano davanti al Consiglio e le associazioni. Credo che a nessuno faccia piacere saperci chiusi per giorni in quest'Aula con un muro di plexiglass contro muro.
Questa è la proposta che ci sentiamo ancora di fare.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Frediani per l'illustrazione.
Ha chiesto di intervenire sulla preliminare Frediani, il Consigliere Segretario Bertola, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
La questione preliminare posta dalla collega Frediani sembra un po' una conseguenza, un punto di arrivo rispetto a tutto quello che abbiamo sentito oggi da questi banchi, da questa parte dell'emiciclo: una serie di questioni preliminari che, come questa, sono fortemente legate allo svolgimento dei lavori dell'aula, che rendono chiaro come sulla questione fosse necessario un maggiore approfondimento, fosse necessario il lavoro della politica nel senso più alto di questo termine. Una politica che confronta le diverse posizioni, che approfondisce i temi, che lo fa in luoghi che non sono solo quelli del confronto formale e più - diciamo teatrale - come quello dell'aula, dove ciascuno di noi deve rappresentare al meglio e nel modo più efficace e comprensibile le sue posizioni, ma un confronto che potesse essere effettuato anche in Commissione e in tavoli informali, dove al di là del portare la propria opposizione c'è un atteggiamento più incline al confronto e all'ascolto dell'altrui posizione con l'obiettivo di arrivare a una sintesi e possibilmente a un compromesso alto.
Allo stesso modo, ritengo fosse un compromesso altissimo quello raggiunto 5 anni fa con la legge 9 del 2016, giacché - lo dico - non si partiva tutti dalla stessa posizione; c'erano idee e sensibilità diverse che hanno trovato un momento di confronto, di approfondimento prima all'interno di un Tavolo, poi all'interno della Commissione e poi ancora in aula, dove si è arrivati con il lavoro praticamente già fatto, giacché il provvedimento in aula non è più cambiato.
Tutti gli interventi di oggi hanno reso evidente come manchi questa parte e come fosse fortemente necessaria. Non soltanto per arrivare a un provvedimento più condiviso e, quindi, magari migliore, ma anche per arrivare a un provvedimento che stesse in piedi, giacché come abbiamo sottolineato un provvedimento portato così in aula e così fortemente emendato anche dalla maggioranza rischia di uscire dall'aula imperfetto e suscettibile di modifiche ulteriori indotte da impugnative da parte del Governo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sulla questione preliminare Frediani.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei precisare che la preliminare è della collega Frediani e non di Bertola.
Credo che la collega ci riporti al lavoro della scorsa legislatura.
L'abbiamo detto qualche volta: tutto nasce da una proposta di legge dei Comuni del Chivassese, che per quanto Gavazza presidi, da allora fino a oggi, continuano a essere contrarissimi alla proliferazione del gioco d'azzardo; e già allora i Comuni del Chivassese ci proponevano una legge ben più restrittiva di quella che abbiamo approvato successivamente.
Dopo quella proposta di legge dei Comuni è arrivata la proposta di legge del centrosinistra, è arrivata quella del Movimento Cinque Stelle, e la cosa che ci è sembrata più giusta e normale è stata quella di confrontarci in Commissione; a quel punto, è arrivata anche la proposta di legge del centrodestra. Vignale, che tra l'altro era fra coloro che avevano più dubbi su alcune misure che rischiavano d'intervenire sul tessuto già presente, è stato fra quelli che ha indicato dapprima la strada del gruppo di lavoro.
Noi in pochi mesi abbiamo trovato un punto di caduta sulle distanze, un punto di caduta intanto sull'individuazione dei vari soggetti (tabaccai bar, centri scommesse) perché non è vero - anche rispetto a quello che abbiamo sentito oggi - che non ci sono differenze, e abbiamo individuato una strategia di uscita e di ritorno a una normalità.
Per questo il gruppo di lavoro ha voluto dire tanto, e credo che bisognerebbe ritornare là, a un'esperienza unica, l'unica possibile, che possa ricomprendere le tante cose che abbiamo ascoltato oggi e la possibilità di trovare gli strumenti utili per conoscere il nostro territorio. Credo che quanto abbiamo sentito in queste ore sia una lettura molto parziale e molto miope: se tutti i dati ci dicono altro, significa che qualcuno ha raccontato bugie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altri iscritti a parlare procediamo con la votazione delle 12 questioni preliminari presentate dai Consiglieri dei vari Gruppi intervenuti finora.
La prima era del Consigliere Grimaldi, che chiedeva la convocazione della Giunta per il Regolamento; con la seconda si chiedeva di chiudere la discussione per audire tutte le parti interessate; la terza era del Consigliere Chiamparino che chiedeva di aspettare il parere del CAL; la quarta del Consigliere Sarno, che faceva riferimento all'articolo 71 sulle preliminari e che chiedeva di rispettare le condizioni del lavoro del Consiglio; la quinta preliminare era del Consigliere Ravetti, che chiedeva di condurre i lavori tenendo in considerazione la necessità di convocare la Commissione Autonomia, per approfondire il rapporto con gli amministratori locali; la sesta preliminare era della Consigliera Canalis, che chiedeva un supplemento di ascolto per fare chiarezza sui movimenti occupazionali del settore interessato della legge 9 del 2016; la preliminare del Consigliere Rossi chiedeva un supplemento di riflessione in Commissione Legalità, per valutare una correzione diretta tra questa legge regionale con stimato aumento dell'illegalità in Piemonte; quella del Consigliere Marello chiedeva l'istruttoria con le ricadute finanziarie, perciò un supplemento istruttorio in Commissione bilancio; la nona preliminare, quella del Consigliere Gallo, chiedeva di avviare un'indagine conoscitiva sul tema; la decima era quella del Consigliere Magliano, che chiedeva di riportare la discussione in Commissione Urbanistica, per comprendere le difficoltà dell'attuazione della legge 9 del 2016, con riferimento alle varianti legate all'urbanistica; l'undicesima è del Consigliere Valle, che chiede di affrontare in Commissione VI i temi legati alla materia del gioco d'azzardo e, in particolare, alla formazione; la dodicesima era della Consigliera Frediani, che chiedeva di aprire un Tavolo che coinvolga i Consiglieri che hanno seguito di più il tema.
Queste sono le 12 questioni preliminari poste dai Consiglieri che ho citato.
Se non ci sono richieste d'intervento la metterei in votazione un'unica votazione.
Il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sulle questioni preliminari sollevate dai vari Consiglieri.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Se non ci sono altre richieste, possiamo proseguire con l'ordine dei lavori.
Eravamo sul punto 2, proposta di legge 99 "Contrasto diffusione del gioco d'azzardo patologico", richiamata in Aula, ai sensi dell'articolo 32 comma 4 del Regolamento.
Dovendo procedere con la discussione generale, avendo certezza che dovrebbe perdurare diverse ore e poiché sono appena passate le ore 18 sospenderei la seduta odierna per riprenderla domani mattina e per fare un'unica discussione generale completa, senza interruzioni. Mi dispiace per chi si era già iscritto a parlare, ma preferirei procedere con questo metodo.
Se tutti sono d'accordo, chiuderei la seduta odierna per aggiornarla a domani mattina.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.06)



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