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Dettaglio seduta n.126 del 15/04/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 9.33)



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la seduta e do il via allo streaming.
Comunico che, come stabilito in sede di Conferenza delle Presidenze dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante il collegamento in videoconferenza.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni delle deliberazioni n. 185 del 2020, integrata con le norme di comportamento nelle sedute da remoto previste nella deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 49 del 2021, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
Procederò all'appello nominale sia ai fini della conferma della presenza sia ai fini della votazione, chiamando prima i Gruppi maggioranze o poi i Gruppi di minoranza.
Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Carosso, Chiorino, Lanzo, Marrone, Martinetti e Ruzzola.
Il numero legale è, pertanto, 23.
Procedo quindi all'appello nominale per l'identificazione dei partecipanti. Chiamerò anche gli Assessori esterni all'esclusivo fine di consentire la rilevazione della loro presenza per il verbale.
Chiedo di mantenere attiva la telecamera del proprio dispositivo e di rispondere all'appello in modo intelligibile e di confermare la presenza in chat.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento comunico che sono in congedo Carosso, Chiorino, Cirio, Lanzo, Marrone, Martinetti e Ruzzola.
Do atto che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta del 14 aprile 2021.
Consigliere Grimaldi, chiede la parola sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio?



GRIMALDI Marco

Sì, ho chiesto la parola sulle sue comunicazioni, Presidente, ai sensi del Regolamento.



PRESIDENTE

Sì, ma dovevo ancora finirle.



GRIMALDI Marco

Termini pure.



MARELLO Maurizio

Presidente, volevo solo segnalare la mia presenza. Prima non riuscivo a collegarmi.



PRESIDENTE

La aspettavamo per continuare.



MARELLO Maurizio

Ci mancherebbe!



PRESIDENTE

Comunico che i partecipanti sono 43.
b) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
È davvero un peccato che il Vicepresidente Carosso non sia con noi perché avrei chiesto di rettificare quanto ha detto ieri. Per me è molto grave - e lo dico al Presidente Cirio, che non ho capito se è in congedo o se è presente - durante l'appello nominale l'ho sentito. Quindi, se ci sta ascoltando.



PRESIDENTE

È un errore mio, è in congedo.



GRIMALDI Marco

Quindi, non ha risposto all'appello.



PRESIDENTE

No, non ha risposto. Difatti ho riletto i congedi, che sono Carosso Chiorino, Lanzo, Marrone, Martinetti, Ruzzola e Cirio.
Prego, prosegua.



GRIMALDI Marco

Dirò qualcosa anche sui congedi.
Stavo dicendo che è successo un fatto assai spiacevole. Come lei sa, di solito non è uso degli Assessori, dei Sindaci o dei Presidenti delle Regioni scrivere degli attacchi personali contro i Ministri del Governo. Di solito, si sta sulla politica e chi ricopre ruoli istituzionali dovrebbe in qualche modo, stare molto più attento alle cose che dice.
Il Vicepresidente Carosso sostiene questo Governo e io, lo dico, ho molto rispetto per il Ministro Speranza che viene dal nostro Gruppo parlamentare - non dal mio partito. Come sapete, noi non sosteniamo questo Governo, ma mi fa davvero specie che un Vicepresidente di Regione, che tra l'altro sta in una forza politica che sostiene questo Governo, scriva "Speranza getta la maschera, ha chiuso per imporre la cultura di sinistra" cioè che avrebbe fatto il lockdown per imporre la cultura di sinistra.
Ora, va bene se la scrivono i complottisti, o meglio va bene fino ad un certo punto, perché spero che in un Paese non ci siano i no vax, i no mask eccetera, però succede e la Costituzione e la nostra Repubblica è bella anche perché ospita tutte le opinioni, anche quelle dei negazionisti. Ma non va bene che un Vicepresidente della Giunta scriva delle nefandezze del genere. Io credo che occorra una sua smentita pubblica. O qualcuno gli ha rubato il suo social network oppure queste cose sono state scritte proprio dal Vicepresidente Carosso. Non ci sono molti fraintendimenti: viene citato un titolone di Libero in cui si spiega che Speranza getta la maschera: io lo trovo davvero indegno.
In seconda battuta, Presidente, non ho capito bene una cosa: metà della Giunta, praticamente, oggi è assente. Credo - ne discuteremo nelle preliminari e nelle pregiudiziali - sia necessario un confronto con tutti questi Assessori, dai temi del lavoro di cui abbiamo parlato ieri - sul quale spero che l'Assessore Chiorino prima o poi "batta un colpo" - al tema più generale dell'assenza costante del Presidente Cirio - che spero si scongedi e trovi un minuto per parlare con le opposizioni e con tutti noi per capire il suo punto di vista. È veramente incredibile che si possa pensare che in piena pandemia, con tutte le cose che dobbiamo fare nel prossimo mese, la Giunta non abbia un punto di vista. Il Presidente Cirio non ha spiegato il suo punto di vista in tutto questo. È del tutto legittimo che una forza di maggioranza abbia i suoi progetti di legge, ma è davvero incredibile che su questi non ci sia un'opinione univoca della Giunta.
Quindi, spero davvero che si possa trovare il modo per discutere con il Presidente Cirio e che si possano affrontare questi due punti delle comunicazioni. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Ricordo a tutti che sulle comunicazioni il tempo a disposizione è tre minuti. Volevo solo rettificare una cosa detta dal Presidente Grimaldi - e non me ne voglia - perché ha detto che metà la Giunta è in congedo. È un terzo in congedo.



GRIMALDI Marco

Scusi, ho fatto male i calcoli, ma un terzo mi sembra tantissimo lo stesso.



PRESIDENTE

Ho la calcolatrice sottomano.
Ha chiesto di intervenire sulle comunicazioni il Consigliere Valle; ne ha facoltà per tre minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io per stigmatizzare l'assenza della Giunta e, in particolare, del Presidente Cirio in questa discussione.
Lei ci ha detto che c'è un nuovo progetto di legge che contiene disposizioni emergenziali in materia di trasporti: possiamo supporre che sarà oggetto della prossima cavalcata delle prossime settimane sacrificando nuovamente il confronto e il dibattito. Manca l'Assessore che lo presenta, manca il Presidente Cirio. Abbiamo visto e notato un comunicato firmato da tutti i Consiglieri di un Gruppo, ma da nessuno degli Assessori che afferiscono a quel Gruppo, che mi pare si discosti in maniera abbastanza significativa dagli intendimenti del Gruppo di maggioranza relativa all'interno dalla maggioranza, cioè il Gruppo della Lega.
Sono questioni politiche su cui ci aspetteremmo se non una presa di posizione chiara, almeno quella chiarezza che deriva dalla presenza e dal "metterci la faccia" su questi provvedimenti. Anche solo il fatto che il Presidente Cirio ieri abbia rifiutato di incontrare i manifestanti, pur essendo nella stanza a fianco, mi fa percepire quasi una presa di distanza da questo provvedimento di legge. Questo ci fa piacere, indubbiamente, per vorremmo che questa presa di distanza venisse esplicitata o che questa adesione venisse altrettanto resa manifesta dalla sua presenza in aula a difendere la sua maggioranza e questo progetto che state portando avanti.
Grazie.



PRESIDENTE

Sulle comunicazioni ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anche quest'oggi una comunicazione che normalmente sembra neutrale e d'ufficio come quella dei congedi, ci riserva delle notizie interessanti: perdura l'assenza del Presidente Cirio che prima o poi - fermi restando tutti gli impegni importantissimi che ha in quanto Presidente e poi in quanto coinvolto in un'emergenza come quella legata alla pandemia, ma chiaramente in questi giorni anche con la presenza del Generale Figliuolo dovrà venire qui in aula a dire ciò che pensa. Perché ciò che pensa - io lo so, perché me l'ha detto - è un po' diverso dalla proposta di legge presentata dalla Lega e anche un po' diverso da ciò che dice il suo Assessore Tronzano Insomma, occorrerebbe sapere chi è al comando dell'operazione: sappiamo bene che Cirio, ad esempio, le slot nei bar non le vuole - tanto per fare un esempio, ma ci torneremo; e, poi, l'assenza del Vicepresidente Carosso.
Ho appreso anch'io con sconcerto delle dichiarazioni del Vicepresidente Carosso sul Ministro Speranza. Ora, Speranza non appartiene al mio schieramento politico o alla mia area politica e appartiene ad un Governo che non sostengo - giacché non sostengo il Governo Draghi, mentre la Lega sì - ma mi piacerebbe sapere se il Vicepresidente Carosso pensa che le chiusure, le limitazioni e le restrizioni sono state fatte per imporre una cultura di sinistra o per salvare la salute di milioni di italiani? Diversamente, non c'è una pandemia, c'è una dittatura comunista! Magari per il collega Gavazza c'è una dittatura comunista - visto che scuote il capo - però in questa dittatura comunista, in questo momento, c'è la Lega alleata con Speranza; sarebbe stato interessante conoscere l'opinione del Vicepresidente Carosso.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei intervenire sulle sue comunicazioni.
Qualcosa hanno già anticipato i colleghi; già ieri avevo chiesto di conoscere l'opinione del Presidente Cirio, visto che ci troveremo in aula a votare per qualche mese; magari, ieri il Presidente Cirio era impegnato, e visto che anche oggi è impegnato avremmo potuto rinviare la discussione di una settimana: tanto una settimana in più o una settimana in meno su 4/5 mesi di votazione, avrebbe cambiato poco.
Detto questo e considerato che il Consiglio regionale che lui rappresenta si troverà impegnato a discutere e a votare emendamenti su questa legge nei prossimi mesi, mi chiedo se anche per lui non sia una cosa sensata e se, magari, non sia meglio trovare un punto di convergenza per liberare spazio al dibattito in Aula su questioni che veramente interessano i piemontesi. Purtroppo, però, non siamo noi a decidere le priorità e quando imponete qualcosa in sede di Capigruppo siamo obbligati ad assecondare il Regolamento, che in quel caso è, ovviamente, dalla vostra parte.
Dunque, saremo bloccati, quando dovremmo risolvere i problemi veri dei piemontesi - ma non per questo possiamo far passare delle leggi assolutamente dannose per la salute dei piemontesi- : mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il nostro Presidente.
Mi conceda una parola su quanto ho potuto apprendere dai giornali; si sa che i titoli dei giornali sono spesso fuorvianti, ma condividerli in maniera così spudorata su un social media dicendo "Guardate cos'ha fatto il Ministro Speranza: ha chiuso per imporre la cultura comunista" - o di sinistra, scusate, ma potrebbe anche essere scambiata con l'accezione che è stata utilizzata. Mi chiedo quale sia questa cultura di sinistra: stare a casa è una cultura di sinistra? Allora ci sono molti più italiani di sinistra rispetto a quanto penso, visto che non tutti decidono di uscire alla sera o fare vita al di fuori delle mura domestiche in tanti frangenti della loro esistenza.
Questa è solamente una piccola osservazione, perché non capisco il nesso con questa cultura di sinistra; conosco la cultura di sinistra e conosco la cultura di destra, ma mi sembra che nessuna delle due abbia piacere a chiudere le persone in casa o, comunque, ad avere oltre ai problemi economici, anche a cercare problemi alle casse della propria Amministrazione, che sta gestendo, in questo caso, l'amministrazione statale. Quindi, non capisco il senso di questa "uscita" che trovo fuorviante e che lascia il tempo che trova.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Lei ha un'ampia, vasta, grande e lunga esperienza politica, quindi capisce benissimo che (naturalmente, mi lego alla sua comunicazione sui congedi) ieri è successo un fatto politico: ci sono tre forze che reggono quest'ampia maggioranza regionale e la Lega ha preso una posizione.
Ieri c'è stato un comunicato del Gruppo di Forza Italia - come è stato ricordato - che ha individuato un'ipotesi alternativa rispetto a quella che viene proposta dall'approvazione del testo del disegno di legge n. 99, così com'è. Una risposta del suo Gruppo di appartenenza della Lega Nord, che è molto critica e il silenzio assordante del Gruppo di Fratelli d'Italia infine, il silenzio, ancor più assordante, se posso dire, del Presidente Cirio.
Potremmo anche ragionare sull'ipotesi di trovare delle soluzioni Tavoli, eccetera - ma come sarebbe possibile se non c'è, in questa sede che è la sede politica, la sede istituzionale, una posizione chiara da parte del Presidente Cirio che dica dove vuole andare questa maggioranza? Ricordiamo il Presidente Cirio che in campagna elettorale invidiava la Svizzera, dove tutto è aperto, le case da gioco e altri tipi di case adesso sembrerebbe aver cambiato opinione, ma ce lo dica.
Francamente, credo, Presidente, che sarebbe sua responsabilità istituzionale, oltre che per esperienza politica, sospendere i lavori e procedere quando ci sarà la possibilità, compatibilmente con gli impegni numerosi e gravosi, da parte del Presidente Cirio di venire in aula a dire cosa pensa di questo disegno di legge.



PRESIDENTE

Grazie.
Presidente Chiamparino, come lei ben sa, io sono un umile servitore del Consiglio e dei Consiglieri.
La parola al Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sulle comunicazioni, per evidenziare, come hanno fatto i colleghi, la mancata presenza del Presidente Cirio, che crediamo sia ulteriormente di difficile comprensione dopo la giornata di ieri quando, come ricordava il collega Grimaldi, il Presidente Cirio, seppur vicino di stanza, non ha voluto ricevere la delegazione delle associazioni dei Sindaci - lo ripeto di nuovo - associazioni trasversali, associazioni del volontariato, associazioni cattoliche, associazioni degli Ordini degli psicologi, dei SERD - quindi non proprio associazioni caratterizzati da una parte politica; ieri c'erano i Sindaci di centrosinistra, della Lega della Lega! - c'erano Sindaci del Movimento Cinque Stelle, c'erano Sindaci di Liste civiche - c'erano diverse sigle, da questo punto di vista, di parte. Ieri, però questa delegazione è stata ricevuta dall'Assessore Tronzano, che ha detto in maniera molto chiara ai partecipanti "questa è una decisione politica".
Se, però, la decisione politica vede il partito del Presidente dire un'altra cosa rispetto all'Assessore dello stesso partito, forse, è bene farci un po' di chiarezza. Dico "farci", perché noi stiamo occupando - e termino, Presidente - l'Aula su una discussione con diversi emendamenti che avremo modo nei prossimi giorni di iniziare a discutere con una maggioranza che ha, all'interno dei singoli partiti, una visione un po' di diversa.
Tutto ciò è comprensibile, non è un problema - almeno per noi avremmo voluto avere il primo a rappresentare questa coalizione in Aula per discutere, per capire, per avere una linea della maggioranza e per costruire una relazione o una discussione su questo provvedimento.
Ovviamente, se il Vicepresidente esce con delle comunicazioni sui social network di quella natura, forse capiamo, di che cosa si sta occupando questa maggioranza: sicuramente non del bene dei piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anch'io ovviamente mi collego a quello che stanno dicendo i miei colleghi Consiglieri. Ho soltanto perso, durante l'appello, la presenza o meno dell'Assessore Icardi, perché non lo vedo tra i presenti e non l'ho sentito nominare entra gli Assessori.



PRESIDENTE

Non è in congedo.



FREDIANI Francesca

Non è in congedo, quindi immagino che stia seguendo la discussione; so che oggi il Generale Figliuolo è ad Alba e sicuramente lo staranno accompagnando, ma spero abbiano modo di seguire comunque la discussione perché questo tema è stato portato all'attenzione del Consiglio soprattutto per le problematiche legate al lavoro, motivo per cui mi aspettavo un'assidua presenza dell'Assessore Chiorino; tutti noi, in particolar modo, i Consiglieri già presenti nella scorsa legislatura sanno quale sia l'impatto, in termini di salute pubblica, delle possibili modifiche su questa legge.
Quindi, l'assenza dell'Assessore Chiorino è piuttosto rilevante e impatterà sicuramente sul modo in cui noi valuteremo le modifiche dal punto di vista dell'impatto sul lavoro nella nostra Regione; l'assenza in aula dell'Assessore Icardi per noi è un segnale preoccupante perché significa che si sottovaluta la conseguenza delle modifiche della legge n. 19 del 2016, che la legge 99 vuole modificare, per il Sistema sanitario regionale.
.Mi fa piacere sapere che l'Assessore Icardi è presente, anche se mi spiace per l'Assessore Chiorino e, ovviamente, ribadisco il dispiacere per la mancanza del Presidente Cirio, che in questi giorni non è riuscito a trovare neanche due minuti per esprimere la sua posizione rispetto a queste modifiche.
Per quello che riguarda il Vicepresidente Carosso, ovviamente, mi unisco a quello che hanno detto colleghi: trovo che il rispetto istituzionale dovrebbe essere sempre dovuto, in particolar modo, quando si parla di un Assessore e di un Ministro. Tra l'altro, suggerirei al Presidente Carosso, anzitutto di cambiare letture, perché leggere certi giornali e pubblicare certi titoli non gli fa onore; secondo, magari cambiare social manager, perché leggendo i commenti sotto il post rischia pure di beccarsi qualche querela, considerato che lo spazio in cui si ospitano certi insulti è uno spazio di responsabilità condivisa, quindi o cancella in fretta alcuni commenti, che ho letto, piuttosto pesanti oppure magari qualcuno può suggerire al Vicepresidente di rivolgersi nelle sedi opportune.
Infine, a lei, Presidente, vorrei dire: non si sminuisca così, perch lei non è soltanto un umile servitore del Consiglio; se siamo qui in Aula con doppia convocazione su questa proposta di legge è anche un po' grazie a lei, quindi non sia così modesto, perché questa discussione in Aula, con questo ritmo e con questa intensità, è dovuta anche grazie al suo intervento in sede di Capigruppo.



PRESIDENTE

Grazie.
Per la precisazione, l'Assessore Icardi ha anche risposto all'appello.
La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Anche da parte mia c'è la segnalazione di questo evento spiacevole legato ai contenuti presenti sui social di un rappresentante delle Istituzioni di questo Consiglio, che conosciamo anche per equilibrio misura e per aver saputo, nel corso del tempo, relazionarsi in maniera civile e direi senz'altro istituzionale con la controparte politica e con gli stakeholder del territorio. Quindi, devo dire che questo scivolone mi ha un po' sorpreso, proprio per la considerazione che ho della persona stessa e del modo in cui interpreta o ha interpretato fino ad oggi il suo ruolo; lo considero un incidente di percorso e per altro, faccio un po' fatica a spiegarmi, nel senso che penso che, alla fine, bisogna che anche i colleghi del partito della Lega si facciano una ragione del fatto che sono presenti al Governo e che hanno scelto di essere in quella compagine.
Quindi, da come vivo io questo tipo di esperienze, c'è anche un dovere di lealtà, di partecipazione, soprattutto in un momento di difficoltà collettiva per il nostro Paese. Non trovo particolarmente responsabile il fatto, per quanto non siano parole dello stesso Vicepresidente, di riportare determinate notizie e lo dico - poi chiudo su questo aspetto - a maggior ragione nel momento in cui c'è in Aula in discussione un argomento parecchio spinoso che già mette in difficoltà i rapporti tra opposizione e maggioranza. Il fatto di promuovere delle interpretazioni divisive e senz'alto a loro volta promotrici di nuovi attriti e di spiacevoli incomprensioni. non aiuta la possibilità di arrivare a una sintesi o a un minimo di elementi condivisi sul provvedimento di cui stiamo discutendo anzi, di cui, faccio notare, non abbiamo neanche ancora iniziato a discutere. Sarebbe utile che tutti avessimo un atteggiamento più collaborativo per trovare la sintesi.
A questo proposito - e termino l'intervento - anch'io preferirei vedere il Presidente Cirio in Aula. Capisco che la materia sia scottante; capisco che, non essendo la maggioranza granitica su questo argomento (anzi, il partito del Presidente rappresenta una voce fuori dal coro rispetto alle intenzioni del partito di maggioranza), ci sia una difficoltà, da parte del Presidente, a venire a spiegarsi, ma io ritengo che la sua presenza, e anche una considerazione, in tutta trasparenza, delle posizioni della maggioranza, aiuterebbero ad avviare un ragionamento, che in questo momento non parte perché siamo ancora nella fase di contrapposizione.
Ritengo che sia comunque necessario arrivare a un momento in cui parleremo degli estremi di sovrapposizione e di idee di ciascuno, ma per ottenere questo sarebbe importante che il Presidente facesse la sua parte e, con la sua stessa presenza, validasse e certificasse il percorso. Fino a quando lo stesso Gruppo consiliare avrà posizioni che non sono, come ho già detto, le stesse del partito primo socio di maggioranza, e queste cose non vengono rese palesi o chiarite, sarà difficile mettersi d'accordo anche con l'opposizione per procedere.
Grazie, Presidente, anche per il tempo concesso in più.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Sulle sue comunicazioni, rispetto a membri della Giunta che oggi non sono presenti. Continua questa latitanza. Penso sia opportuno che l'Aula venga messa a parte delle dinamiche che in questo momento stanno attanagliando la maggioranza. Abbiamo letto un comunicato stampa firmato da una forza politica che esprime il Presidente della Regione, che esprime l'Assessore al bilancio, non trovando, in calce a quella comunicazione, n la firma del Presidente né la firma dell'Assessore al bilancio. Vorremmo capire, quindi, se anche all'interno dello stesso Gruppo ci sono posizioni diverse. Ho capito la richiesta di mediazione e di sintesi fatta dal Capogruppo Ruzzola e dai suoi colleghi, ma vorrei capire se all'interno di quel Gruppo ci sono problematiche che portano il Presidente a non voler essere in Aula proprio per non mostrare questa ulteriore spaccatura all'interno del Gruppo come, a sua volta, la vediamo all'interno dalla maggioranza.
Mi pare che sul tema ci siano tre posizioni diverse; visto che il Presidente della Regione è il Presidente di tutte le forze, forse sarà questo il motivo - immagino, presumo, ipotizzo - della sua assenza. Altre assenze, come hanno detto i colleghi, legate al tema del lavoro, a mio giudizio non sono comprensibili se sono dettate dalla totale contrarietà di un Assessore, espressione di Gruppo di Fratelli d'Italia, a questa norma oppure perché sul tema della perdita dei posti di lavoro non ha ancora fatto alcun tipo di dossier e alcun tipo di report.
In ultimo, mi si permetta, Presidente, di stigmatizzare l'atteggiamento del Vicepresidente della Regione, in una versione oggettivamente dottor Jekyll e mister Hyde.
Tutte le volte che lo incontriamo in Commissione o in Consiglio è uno degli Assessori più disponibili e più pacati, che sta governando il Tavolo di monitoraggio tutti i venerdì, con grande attenzione e con grande cura ma per questo suo ultimo atteggiamento o denuncerà che qualcuno gli ha "hackerato" il proprio social network o, come è capitato ad altri Assessori, vedremo Uffici stampa e social media manager essere messi alla porta, oppure penso che sia un fatto grave perché, in qualità di Assessore è Assessore di tutti noi. Se si mette in aperto contrasto con un Ministro della Repubblica di un Governo che lo stesso partito sostiene, penso sia oggettivamente e istituzionalmente, uno scivolone che da lui e dall'Assessore non ci aspettavamo affatto.
Forse in questo anno e mezzo abbiamo conosciuto un'altra persona, che però non ha mai avuto questo tipo di atteggiamento. Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sui congedi e, in particolare, sull'assenza del Presidente Cirio. Anch'io voglio citare lo scambio - legittimo - tra le forze di maggioranza cui abbiamo assistito sui mezzi di informazione. Ci stupisce che venga fatto sui media e non in sede politica, ma, soprattutto ci preoccupa il fatto che, come abbiamo già denunciato altre volte, tutti i luoghi sembrano buoni per la discussione politica, tranne che il Consiglio regionale. Di cosa fare, come fare e come procedere se ne parla ovunque, ma non qui, fra l'altro su un tema così importante che, come abbiamo visto sta mobilitando tantissime categorie, dal mondo medico al mondo associazionismo, dalle fondazioni antiusura ai sindaci, anche di centrodestra. Sono decine e decine i Comuni, in Piemonte, che hanno votato atti di indirizzo in cui chiedono di non toccare la legge.
Qui si sta ignorando e passando sopra a tutto questo, perché non si sta negando solo l'azzardo, con la strumentalizzazione dei posti di lavoro su cui, fra l'altro, la Giunta non riesce a dare un numero (e su questo anche l'assenza dell'Assessora Chiorino continua a essere molto grave), qui si sta negando la possibilità di discutere, nei luoghi corretti e idonei, un tema fondamentale per la salute e anche per il lavoro dei piemontesi.
Vorremmo sapere, ad esempio, se il Presidente Ciro si riconosce nel comunicato che ieri abbiamo letto, della forza politica cui lui appartiene.
Per noi sarebbe importante; sarebbe importante sapere se anche il Presidente della Regione si riconosce in quello. Sarebbe un punto di partenza della discussione politica esageratamente importante che potrebbe cambiare tutto l'iter, però dobbiamo saperlo e il Presidente per deve dircelo, non può dircelo né al telefono né con messaggino, deve venire in Aula, bloccare i lavori e convocare una Conferenza dei Capigruppo; deve creare un luogo idoneo a questa discussione.
Così è davvero irriverente ed è una mancanza di rispetto, non solo verso il Consiglio, ma verso le forme della democrazia che tutti - ed è vero, ci credo - diciamo di voler mantenere.
Così diventa solo di facciata, invece abbiamo bisogno di confrontarci nei luoghi istituzionali. Per adesso non lo stiamo facendo e l'assenza del Presidente, ma anche dell'Assessora Chiorino in questo caso, è grave da questo punto di vista.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Faccio una riflessione sulle sue comunicazioni. Per competenze all'interno della Giunta questa materia che stiamo trattando riguarda la salute, quindi l'Assessore Icardi; riguarda il commercio, quindi l'Assessore Poggio; riguarda il lavoro, quindi principalmente l'Assessore Chiorino.
Sappiamo che il responsabile non solo politico della Giunta è il Presidente Cirio, e quindi dovrebbe portare a sintesi opinioni differenti oppure essere il portavoce di posizioni unitarie. francamente, in questa discussione, io non ho sentito la voce né dell'Assessore Icardi, n dell'Assessore Poggio e nemmeno dell'Assessore Chiorino. Aggiungo, né per sintesi e né per essere portavoce, nemmeno quella del Presidente Cirio.
Questo è un primo fatto politico che ci mette nelle condizioni di fermarci, di chiedere alla maggioranza di farci sapere quali sono le loro posizioni. Non mi sfugge che questa è un'Aula legislativa, e quindi ha un potere che è nelle mani dei Gruppi consiliari, ma, rivolgendomi per tramite suo al Capogruppo della Lega, la Lega non basta per far passare questa proposta di legge. Se non ho contato male sono 23 colleghi e non sono sufficienti. Perché dico questo? Perché non ci è chiara la posizione di Forza Italia, cioè ci è chiaro che il Capogruppo di Forza Italia non è d'accordo con la Lega, ma non abbiamo sentito la posizione di Fratelli d'Italia. Ma vi pare normale in questa fase? Noi non abbiamo capito cosa pensa Fratelli d'Italia della proposta di legge. Sentiamo Gruppi afoni in questa fase.
Vi ricordo che siamo nel bel mezzo di una pandemia, con un piano vaccinazioni che è all'inizio e noi dovremmo dedicarci soprattutto a queste vicende. Il problema non è all'opposizione perché, per Regolamento, i numeri ci porterebbero ad un certo punto ad adeguarci, ma il problema è a casa vostra. Siate responsabili, ve lo ripetiamo: siate responsabili!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo sulle comunicazioni del Presidente, ma uso questi tre minuti per chiarire anche al collega Ravetti quello che è chiaro fin dall'inizio della seduta di ieri: il Presidente Cirio non è d'accordo con questa battaglia della sua maggioranza.
È solo per questo che non viene in Aula, altrimenti sarebbe presente almeno all'inizio dei lavori della seduta di ieri sarebbe venuto in Aula a dare, con la presenza, anche un significato politico di compattezza della maggioranza. Nel corso della giornata, infatti, abbiamo visto che nella maggioranza non solo si è distinta una forza politica della maggioranza ma c'è stato anche un battibecco sui giornali e con i comunicati stampa tra le due forze politiche. Evidentemente il Presidente preferisce non partecipare a questo dibattito della sua maggioranza e a questa discussione in Aula (d'altronde, in questi due anni, lo abbiamo visto poco nell'Aula del Consiglio regionale e quindi ci siamo quasi abituati).
Dopodiché, considerato il numero di emendamenti e che la prossima settimana avremo qualche giornata di Consiglio regionale insieme, spero che la sua presenza possa essere garantita all'interno di quest'Aula per poter approfondire le posizioni politiche che emergeranno nella discussione generale dei vari Gruppi politici e quindi le varie sensibilità, compresa quella di Fratelli d'Italia, Forza Italia e di tutte le forze di maggioranza.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei intervenire nelle comunicazioni iniziali .



(Audio mancante o non comprensibile)



CANALIS Monica

. degli Assessori competenti in questa seduta del Consiglio regionale e, in particolare, anche come Vicepresidente della III Commissione consiliare, vorrei focalizzarmi sull'assenza, ormai promulgata dell'Assessore Chiorino.
Ho avuto modo di capire in confronti informali con il Gruppo di Fratelli d'Italia al quale appartiene questo Assessore, che Fratelli d'Italia è contraria alla proposta di legge del Consigliere Leone, quindi non propone neanche una mediazione come ha fatto Forza Italia, ma è proprio nettamente contraria.
Vi chiedo, quindi, se quest'Aula vuole evitare uno scontro di giorni e giorni, di settimane e settimane e vuole cercare una mediazione, anche con un'attenzione verso quello che è il tema più controverso, cioè quello del lavoro, come possa l'Assessore competente e con la delega al lavoro essere assente in questa discussione cruciale. Guardate, non vorrei azzardarmi a fare paragoni forse troppo audaci, ma questo conflitto su cui ci stiamo addentrando, tra il diritto costituzionalmente riconosciuto alla salute e quello al lavoro, è un conflitto che non è che si presenta per la prima volta, ma è lo stesso conflitto che abbiamo vissuto .



(Audio mancante o non comprensibile)



CANALIS Monica

. di Casale Monferrato e altre popolazioni hanno vissuto per l'Ilva di Taranto, quindi non è una questione nuova, c'è già una giurisprudenza, c'è già stata una discussione politica.
Il Partito Democratico che, con grande orgoglio, si fregia di essere un Partito che è anche a fianco dei lavoratori, oltre al fianco del diritto alla salute, è molto disponibile a fare una discussione sul tema della reindustrializzazione del settore del gioco, della riqualificazione di questo comparto produttivo. È molto disponibile anche a pensare a dei percorsi di formazione per chi fuoriuscirà da questo settore. Non siamo indifferenti alle sofferenza e alle fatiche delle famiglie che finora non hanno ancora perso il lavoro ma che, potenzialmente, potrebbero perderlo.
Ma se l'Assessore Chiorino, che è quella che ha la competenza, continua a essere assente in questo dibattito, "non pervenuta", non solo riteniamo di doverlo denunciare con grande convinzione e anche con grande rammarico, ma crediamo che forse le deleghe le debbano anche essere tolte perché non pu stare in silenzio su una questione così importante.
Anche per noi il lavoro è sacro, ma pensiamo che il lavoro debba essere svolto senza nuocere alla salute, alla libertà e alla sicurezza delle persone, così come previsto dall'articolo 41 della Costituzione.
Mi rivolgo all'Assessore Chiorino: viene in aula a parlare di questo e per trovare delle vie di uscita e delle mediazioni?



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Buongiorno Presidente, e grazie.
Come ha detto lucidamente il collega Bertola, in realtà le comunicazioni sui congedi quasi mai sono neutrali, perché normalmente nulla succede per caso. Credo che le assenze di oggi confermino la confusione che è stata ampiamente documentata dagli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto e che regna sovrana in questa maggioranza.
A questa confusione si aggiunge lo scivolone del Vicepresidente Carosso probabilmente, a detta di qualcuno, come incidente di percorso, perché il Vicepresidente è persona che si è fatta stimare in questi anni da questo Consiglio - che certamente rappresenta un episodio che, a nostro avviso avrebbe potuto e dovuto evitare, per rispetto del ruolo che ricopre. Poi si sa che i social sono argomento complesso e di non facilissima gestione, ma confidiamo che il Vicepresidente saprà recuperare questo scivolone e non caderne in altri.
Però, evidentemente, l'assenza del Presidente Cirio, proprio per le ragioni cui facevo riferimento prima, è chiaramente determinata dal fatto che sulle slot probabilmente il Presidente la pensa diversamente dall'Assessore Tronzano, che, a sua volta, non la pensa esattamente come il Gruppo di Fratelli d'Italia, i quali, a loro volta, non la pensano proprio come gli amici dalla Lega.
Tutti abbiamo letto il comunicato che ci ha lasciati sinceramente esterrefatti di Forza Italia, che non fa che confermare l'assenza di una linea. Se leggo testualmente quel comunicato, gli amici di Forza Italia indicano delle priorità per il Piemonte: i vaccini, il lavoro e le riaperture. E poi - non basta - si premurano anche di specificare che tra queste priorità sicuramente non rientra il gioco d'azzardo. Credo, allora che questo comunicato sia una conferma palese e plastica (non so come definirla meglio) di una totale assenza di linea condivisa da parte di questa maggioranza sulla discussione alla quale ci apprestiamo a dedicare probabilmente le prossime settimane.
Allora, alla luce delle urgenze che i cittadini piemontesi vivono sulla loro pelle quotidianamente, vi chiedo se abbia senso quello che stiamo facendo in questi giorni, e se abbia senso questo accanimento rispetto ad una legge che esiste, che funziona e che ha dato anche degli effetti positivi.
A questo punto, serietà e rispetto del ruolo imporrebbe al Presidente Cirio, per la piega che ha preso questa discussione, di venire in aula e di indicare una linea politica chiara e definita su questa legge. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Sto risolvendo i miei problemi con il video, quindi nel prossimo intervento sarò operativa.
Volevo intervenire sulle sue comunicazioni per sostenere quello che dicono i miei colleghi. Ho assistito ad un servizio del TG3 di ieri sera che riportava lo spezzone di un'intervista al Presidente Ruzzola di Forza Italia, che appunto indicava la sua posizione e quella del suo Gruppo su questo provvedimento e mi sembrava piuttosto chiara. Lo stesso ha riferito di avere un emendamento al testo.
Penso che a dover arrivare ad un punto sia proprio la maggioranza perché dopo il servizio di ieri sera viene ovviamente lecito chiedersi se è stato raggiunto un obiettivo comune all'interno di questa proposta di legge, se siano stati condivisi gli intenti o se ci sia ancora da lavorarci.
Noi ovviamente abbiamo lavorato al testo, presentando 36.000 emendamenti, come ben sapete (anche ieri è stato dichiarato sulla pagina del Consiglio regionale), per cui avrete sicuramente tutto il tempo per visionari (non so se tutti, almeno la gran parte). Vi inviterei, intanto, a concentrarvi su quelli che sono gli emendamenti di maggioranza, che, a mio avviso, sono dirimenti per srotolare la matassa che si è creata attorno a questo provvedimento.
A questo punto, però, si rende necessaria anche la presenza del Presidente, in quanto il Gruppo ha fatto una proposta e io penso che il Presidente stesso debba venire in aula a dirci quali sono le sue intenzioni su tale proposta. Perché noi siamo ben organizzati, abbiamo lavorato seriamente, quindi non ci muoviamo di un millimetro dalla nostra posizione però mi pare di capire che la maggioranza, invece, si muoverà eccome, a meno che non voglia rimanere in aula sei o sette mesi a votare lo stesso provvedimento.
Una nota, invece, su quanto è stato riferito dal Presidente Grimaldi in merito all'immagine che gira sui social, relativamente alla pagina del Vicepresidente Carosso. Al riguardo, non mi stupisco più di tanto, perch ciò che viene riportato su quella pagina è una modalità che utilizzano molti Consiglieri regionali per la comunicazione, cioè mettere un personaggio che non appartiene alla propria forza politica in prima pagina aggiungere una scritta gialla provocatoria e scatenare, se così possiamo definirla, una shitstorm sotto queste immagini e sotto questi meme. Lo fanno tutti.
Sinceramente, sono sconvolta da questa modalità comunicativa, e lo sono da mesi. In aula ci ripetiamo tante volte che è necessario porre un freno a tutte le violenze, di qualsiasi genere e di qualsiasi natura (verbale fisica o psicologica). Ebbene, questa è una violenza a mezzo social, perch scatenare commenti di questo tipo sotto immagini provocatorie che mirano a fare quello. non mi riferisco, come dicevo, soltanto alla pagina del Vicepresidente, perché le pagine dei Consiglieri di maggioranza ne sono piene. Noi siamo qua a rappresentare i cittadini. Volenti o nolenti, siamo un punto di riferimento per molti. Dobbiamo dare l'esempio. Quello non è l'esempio da dare, soprattutto non è istituzionale, assolutamente.
Condivido quanto detto dai colleghi, però il mio è un invito soprattutto ai colleghi di maggioranza di moderare un minimo il proprio modo di comunicare, perché questo è già un periodo difficile. La rabbia nei cittadini è tanta, l'importante è che la politica non la alimenti o che comunque dia il proprio contributo per evitare che certe situazioni degenerino. Questo è l'appello che rivolgo a tutti quanti.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Salizzoni, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

Anch'io mi stupisco che il Presidente Cirio non sia venuto a palazzo.
Perché partecipando ai nostri lavori in presenza avrebbe potuto vedere davanti al Consiglio i ragazzi della Gioventù Nazionale, che fanno riferimento al Gruppo di Fratelli d'Italia, con l'immagine di una slot machine con sopra scritto "Attenzione, infiltrazioni della criminalità organizzata". Mi ha molto colpito questo, ed essendo io notoriamente non di destra, lì per lì ho pensato: "Meno male, i nostri ragazzi si sono mossi".
E con grande stupore ho notato, invece, che non sono solo i nostri ragazzi a muoversi, ma anche i ragazzi della destra che fa riferimento a Fratelli d'Italia.
Quindi, vuol dire che questo tema è molto sentito dai due lati della politica e questo fa riflettere molto. Colpisce il fatto che uno di questi giovani sia qui a protestare in questo modo e mi ha dato molto da pensare e da riflettere. Inviterei tutti i colleghi, quelli che sono nel Palazzo di affacciarsi e vedere questi giovani. Quelli che non sono a Palazzo magari potrebbero farsi mandare via whatsApp un'immagine di questi ragazzi che si battono giustamente - esattamente come tutti i ragazzi che stanno dall'altra parte - contro questa legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente. Buongiorno a lei e a tutti i colleghi.
Anch'io voglio stigmatizzare l'assenza di taluni Assessori per il secondo giorno e anche l'assenza del Presidente Cirio per la seconda giornata consecutiva - o almeno mattinata, poi vedremo nel pomeriggio - in quest'Aula rispetto ad una discussione di grande importanza. Devo anche dire che, grazie alla nostra attività e al nostro lavoro, gli daremo modo di avere tanti giorni davanti per poter partecipare, quindi per riuscire a conciliare i tempi dei troppi impegni istituzionali e non, anche con quelli del Consiglio regionale.
Voglio però sottolineare anche un altro aspetto, già toccato dal collega Avetta, cioè sul senso di quello che stiamo facendo in questo momento in Aula, o meglio voi state facendo, e mi riferisco alla maggioranza, ma mi riferisco, in particolare, alla Lega, perché mi pare che le altre due forze politiche stiano subendo questa iniziativa di voler cancellare la legge n. 19/2016 e di tornare al far west nell'ambito delle slot e del gioco d'azzardo patologico.
Provengo da una provincia che in questo momento è ancora rossa e in questa ondata è stata colpita, come terza provincia in Italia, in maniera molto pesante. Ed essere zona rossa non significa soltanto avere le attività economiche chiuse, ma soprattutto significa avere ogni giorno decine di ricoveri, avere morti, avere persone che soffrono. Io affronto queste giornate anche con uno stato d'animo particolare, perché in questi giorni ho perso numerosi amici e conoscenti e altri stanno lottando tra la vita e la morte. Questa è la pandemia. Forse questo senso lo abbiamo dopo un anno perso e un po' ci siamo assuefatti ai numeri e, complice anche la stanchezza, abbiamo fatto l'abitudine ad una cosa a cui non dovremmo mai fare l'abitudine.
Per cui vorrei che in quest'Aula si ritornasse a parlare delle cose che contano e soprattutto a non porre le basi per una nuova epidemia, che è quella relativa alla piaga del gioco d'azzardo patologico che si è riuscita a contenere un po' in questi anni e che bisognava e che bisogna continuare a fare negli anni futuri.
Quindi, spero che il Presidente Cirio venga in Aula per parlare a fondo e seriamente di queste cose, al di là degli schieramenti politici e anche delle lotte intestine, che mi pare siano presenti nella maggioranza che ci governa.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Proposta di legge n. 99 "Contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico (GAP)" - Questioni pregiudiziali


PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Chiamparino Non ci sono altre richieste di intervento sulle comunicazioni, per cui passiamo alle questioni pregiudiziali e precisamente a quella presentata dal Consigliere Chiamparino.
Ricordo che, in base all'articolo 71, comma 1, la questione pregiudiziale significa che un dato argomento non debba discutersi, perci deve specificare bene qual è il tema e quali sono le motivazioni per cui non si debba discutere.
La parola al Consigliere Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio

Quanti minuti ho?



PRESIDENTE

Tre minuti.



CHIAMPARINO Sergio

Il tema che non si deve discutere è semplice: è quello del disegno di legge n. 99.
Le motivazioni per le quali, secondo me, non si deve discutere è che c'è un'altra questione che deve essere discussa - che, tra l'altro, credo sia molto più importante per l'obiettivo della creazione di lavoro, di occupazione e di sviluppo, a cui fanno riferimento anche i promotori del disegno di legge n. 99. Anzi, io sono stupito che questa questione non sia stata aggiunta di sua iniziativa per venire in Aula e fare una comunicazione. Mi riferisco ad un tema che so che è divisivo anche all'interno delle opposizioni, cioè quello della TAV.
E non lo faccio per parlare degli scontri che ci sono stati ancora una volta in Val di Susa, se non per esprimere la mia vicinanza e solidarietà prima di tutto ai lavoratori che sono costretti ad essere accompagnati dalla polizia per fare il loro lavoro e naturalmente alle forze dell'ordine che consentano che questi lavoratori possano lavorare, nonostante alcune decine di facinorosi che hanno scambiato la Val di Susa per una palestra di allenamento a pseudo rivoluzioni da salotto: questa solidarietà è già stata espressa anche da lei, Presidente, quindi non è questo il tema.
Il tema è che qui si continua a parlare di tempi non certi, di ritardi accumulati sulla previsione dei lavori su un'opera che io ritengo sia strategica per il futuro del Piemonte e del nord-ovest. E credo lo ritenga anche lei, Presidente, e so che non lo ritengono altri esponenti delle opposizioni, mentre lo ritengono forze di questa maggioranza.
Vorrei che il Presidente Cirio per la sua autorevolezza ed eventualmente anche gli Assessori competenti venissero in Aula e chiarissero, dopo un incontro con il Governo, qual è l'esatto stato di avanzamento di quest'opera sia nel traforo di base internazionale sia nella progettazione e nei lavori sulla parte italiana.
Credo d'aver raggiunto i tre minuti, ma credo anche di aver detto con chiarezza perché non si deve discutere del disegno di legge n. 99, ma di una questione che è davvero strategica per il Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, ma ho difficoltà a percepire le motivazioni, perché dovete entrare nel merito delle questioni pregiudiziali; questa non è una richiesta di sospensiva.



CHIAMPARINO Sergio

Che c'entra?



PRESIDENTE

Eh, no! In caso di questione pregiudiziale, dovete entrare nel merito dell'argomento e non citare.



CHIAMPARINO Sergio

Sono entrato nell'argomento, sia dicendo perché il disegno di legge n.
99 non ha un'importanza tale da essere discusso oggi sia dicendo che ritengo più importante che si discuta, invece, sulla questione della TAV.
Cosa devo dire nel merito? Me lo dica lei, visto che è così bravo.



PRESIDENTE

No, è lei che deve dirmelo. Io posso accettare o meno questa pregiudiziale, Presidente Chiamparino, ma è necessario entrare nel merito della questione pregiudiziale dicendo le motivazioni per le quali non si debba discutere una legge rispetto a un'altra.



CHIAMPARINO Sergio

Gliel'ho detto! La motivazione è che il disegno di legge n. 99 non è strategico per il futuro del Piemonte, mentre la realizzazione del collegamento con la TAV lo è, quindi chiedo che ci sia questa discussione sui tempi di realizzazione dell'opera in Consiglio.



PRESIDENTE

Io capisco le questioni ostruzionistiche, ma un conto è una questione sospensiva e un altro è la questione pregiudiziale. Dovette entrare nel merito della legge, non potete citare altre leggi o altri argomenti. Quello riguardava una questione sospensiva e difatti, ieri, l'azione che è stata fatta in base all'articolo 71 era sulle sospensive. Per quanto riguarda la questione pregiudiziale dovete entrare nel merito dell'argomento specifico. Altrimenti, ripeto, non ci sarebbe stata questa divisione esplicita nell'articolo 71.
Poi se avete necessità di cinque minuti per fare valutazioni ulteriori io sospendo la seduta e come minoranze fate le vostre valutazioni del caso sulle questioni pregiudiziali, ma io non posso accettare una questione pregiudiziale dove viene citato solo esclusivamente che non dev'essere discussa una legge per un motivo determinato, perché dovete entrare nel merito del motivo per il quale questa legge non deve essere discussa.
Io vi concedo dieci minuti di sospensione.



CHIAMPARINO Sergio

Sospenda pure, ma il motivo mi sembra evidente; gliene posso dare dieci mila motivi: perché non bisogna fare una sanatoria, perché è sbagliato.



PRESIDENTE

Allora, entra, ma non può citare un altro argomento.



CHIAMPARINO Sergio

Se ha un minuto in più io gliene dico altri mille motivi. Non voglio polemizzare.



PRESIDENTE

Io sono qui per fare rispettare il Regolamento.



CHIAMPARINO Sergio



PRESIDENTE

Sì, mi fa piacere, però devo far rispettare l'articolo 71.
L'articolo 71, fortunatamente, non sempre viene utilizzato. Lascio dieci minuti in modo tale - anche per quelle successive - che altri Consiglieri che vogliono sottoporre all'Aula delle questioni pregiudiziali chiariscano bene la parte e rivedano bene l'argomento dell'articolo 71 (lo cito più volte, così lo si rivede). Possiamo poi procedere con la questione pregiudiziale, che s'intende sostenere.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Va benissimo la sospensione, però voglio solo farla riflettere: la frase dell'articolo 71 è "La questione pregiudiziale, cioè che un dato argomento non debba discutersi.", quindi riguarda solamente un argomento che non debba discutersi.
Le faccio notare che se lei obietta, legittimamente, su che cosa per noi è importante, su cosa si debba o non si debba discutersi.



PRESIDENTE

Il comma 3 spiega bene.
Per quello vi lascio dieci minuti aggiuntivi.
"In caso di concorso di più pregiudiziali il Consiglio procede a distinguere quelle di legittimità costituzionale e statutaria da quelle di merito".



GRIMALDI Marco

Posso finire, Presidente? Mi faccia interloquire un secondo, non voglio farle perdere tempo. Le sto dicendo - e lei si è già portato avanti - che nel comma 3 si dice che questo tipo di pregiudiziali possono essere di tipo costituzionale, di tipo statutario, cioè vanno contro lo Statuto della Regione, la salute eccetera, di cui le parlerò a breve, ma possono anche essere quelle di merito.
Quella di Chiamparino è di merito e le dico di più: se lei legittimamente, ha questo dubbio e dice "no, questo merito è troppo lasco" sappia che sul tema del contingentamento il Regolamento è più chiaro ancora. Se si interpreta in termini restrittivi, visto che il contingentamento si fa per bilancio e leggi, diciamo, di straordinaria importanza, non è che lei, da una parte, decide di fare in un modo e poi dall'altra, decide di fare in un altro.
Ho capito la sua obiezione e adesso ce l'andiamo a rileggere bene. Le chiediamo dieci minuti di sospensione, ma attenzione a fare due pesi e due misure sull'interpretazione del Regolamento, perché il comma 3 dice che semplicemente lei avrà il diritto, giustamente, di dividere fra quelle costituzionali, quelle statutarie e quelle di merito. Chiamparino ha detto "nel merito", perché questa legge non dev'essere discussa, secondo lui, dal punto di vista, per esempio, della sostenibilità economica e della strategicità - mettiamola così. Mi pare un merito.
Poi, decida lei - e ci rivediamo fra dieci minuti - ma volevo solo ricordarle che se interpretiamo il Regolamento in modo restrittivo, ne riparliamo allora fra qualche ora, quando purtroppo, credo che saremo di nuovo di fronte a una vostra forzatura.



PRESIDENTE

Grazie.
Io ho specificato per evitare problemi e questioni che mi sembrava ovvio evitare, viste le condizioni ostruzionistiche che la minoranza sta effettuando - perché la presentazione di decine di migliaia di emendamenti è un'azione ostruzionistica - che il Regolamento ha difficoltà a vedere e gestire in modo normale. Comunque, il Regolamento, all'articolo 71, che viene citato, è scritto veramente in modo non poco chiaro, perché al comma 1 cita "la questione pregiudiziale", quindi "una" questione pregiudiziale mentre nei commi successivi parla di più questioni pregiudiziali. Risulta evidente, quindi, che l'articolo 71, come tutto il resto del Regolamento necessita di una rivisitazione; occorre chiarire molte parti, come quella relativa al contingentamento. Visto però lo Statuto, il Regolamento prescrive che "il Presidente del Consiglio fa rispettare il Regolamento" io non lo interpreto: nelle specifiche dell'articolo 71 non posso concedere a nessuno - soltanto al Presidente Chiamparino che ha esposto legittimamente una questione, a mio giudizio, sospensiva e non pregiudiziale. Al comma 3 citato da me e anche da voi, si parla di "procedere con le questioni di legittimità, costituzionale, statutaria e di merito". Ed è nel merito che bisogna entrare, nello specifico della legge.
Pertanto, è evidente che non si può, come nelle questioni sospensive richiedere una sospensione per discutere di altro; occorre entrare nel merito della legge, e l'articolo 71 è sempre stato utilizzato in questo senso sulle questioni pregiudiziali. Perciò, è inutile citare altre leggi o altri sistemi sui quali non ho la possibilità di anticipare valutazioni successive. Se ci sarà una situazione, si valuterà, come si sta valutando questa; ho chiesto a tutti di rivalutare e, se si vuole sottoporre al Consiglio, una questione pregiudiziale, di entrare nel merito di una legittimità costituzionale o statutaria: per il resto mi è difficile, come Presidente, prendere in considerazione la questione pregiudiziale.
Per evitare che i Consiglieri richiedano una questione sospensiva e non pregiudiziale e io debba, come Presidente del Consiglio, a norma di Regolamento, bocciarla, non discuterla e non votarla, sospendiamo dieci minuti, così tutti possono (chi vuole, non c'è obbligatorietà) sottoporre al Consiglio una questione pregiudiziale di merito, costituzionale o statutaria.
Fate le vostre considerazioni da Consiglieri di maggioranza o di opposizione, chi voglia farlo, per dieci minuti sull'articolo 71, sul comma 1 e sul comma 3 e, successivamente, riprenderemo la seduta con il Presidente Chiamparino che sottoporrà al Consiglio la questione pregiudiziale.
La seduta è sospesa fino alle ore 11.00.



(La seduta, sospesa alle ore 10.48, riprende alle ore 11.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Chiamparino, sulla questione pregiudiziale.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Mi pare che non ci sia ancora nessuno in aula. Comunque, avevo chiesto e avevo presentato la questione pregiudiziale; se lei non ritiene di accettarla, io mantengo tutti i miei dubbi: ritengo un delitto verso il Piemonte il fatto che si voglia discutere di una legge che impone una sanatoria e che rischia di violare articoli dello Statuto della stessa Regione Piemonte e non si discuta di altri temi importanti.
Comunque faccia lei, se ne assuma la responsabilità; io mi riservo di ripresentarne un'altra più avanti.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Chiamparino, lei ha detto che "lede lo Statuto della Regione". È già una questione pregiudiziale questa.



CHIAMPARINO Sergio

Infatti, ho detto che mi riservo - o alcuni miei colleghi compagni di Gruppo si riserveranno - di portarla più avanti. Volevo solo dirle, e la ringrazio per la cortesia, che se lei ritiene di non ammettere quella che ho avanzato sulla TAV come pregiudiziale, ancorché non sia d'accordo, prima o poi ci sarà un'interpretazione, come anche lei diceva, necessaria e approfondita di questo articolo e di tutto il Regolamento.
Io, comunque, non metto in discussione la sua autorità, mi riservo di ripresentarne un'altra. Per ora lascerei la parola ad altri colleghi che opereranno in questo senso.
Tutto qua. Se a lei va bene, mi sembra di essere rispettoso.



PRESIDENTE

No, no, è stato chiaro; adesso però andrei in ordine.
Farei come ieri: i Consiglieri intervengono sulla questione pregiudiziale che ha esposto il Consigliere Chiamparino, ritenendo che la proposta di legge n. 99 sia una sanatoria di quanto è stato fatto, ledendo anche lo Statuto della Regione.
Chi vuole intervenire sulla questione pregiudiziale del Consigliere Chiamparino? Alcuni Consiglieri chiedono di intervenire per esporre una questione pregiudiziale, ma adesso siamo negli interventi sulla questione pregiudiziale Chiamparino.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se è accettato questo punto, la pregiudiziale Chiamparino, io intervengo.



PRESIDENTE

Sì, perché la rettifica in modo più formale, in base all'articolo 71.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mentre Sergio Chiamparino chiedeva scusa, in realtà specificava meglio quanto ho inteso sin dall'inizio. Ha ragione sul senso più profondo.
Personalmente, non avrei parlato della seconda parte - come sapete, io e l'ex Presidente Chiamparino abbiamo opinioni diverse sulla seconda parte del suo intervento; di certo, dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista sostanziale, questo tipo di legge fa male agli interessi economici della nostra Regione e lede diversi punti dello Statuto; ma a breve, con i colleghi, vi diremo tante cose, sia dal punto di vista costituzionale sia statutario e regolamentare.
Credo che il Consigliere Chiamparino volesse sollevare un tema più profondo, emerso anche nei comunicati stampa delle forze del centrodestra: non c'è nessuna necessità di questa corsa contro il tempo. Non voglio rubare argomentazioni ai miei colleghi, ma è certo che cinque anni di tempo sono davvero tanti per potersi adeguare a una legge, e una corsa contro il tempo, per fare una sanatoria come l'ha definita il Consigliere Chiamparino, è davvero assurda.
Tra l'altro, non vi siete neanche attrezzati, né dal punto di vista legislativo né dal punto di vista giuridico, anche solo sulle motivazioni.
In questo ho letto le parole di Forza Italia -almeno loro hanno un punto di vista - dicono: c'è il COVID, ci sono stati problemi, rinviamo di un anno quella scadenza.
È un punto di vista legittimo, io non lo condivido perché cinque anni sono tanti, ma almeno non profuma o, meglio, non puzza di una sanatoria tombale su tutto il tema.
Non vorrei andare oltre a quello che diceva il Presidente. Il Consigliere Chiamparino sosteneva che ci sono ragioni economiche per spendere la gran parte del tempo nel prossimo mese e il pregiudizio è che questa legge non abbia nessuno degli interessi economici generali, che rispettano la nostra normazione e, soprattutto, i nostri impegni, non solo statutari e costituzionali, per mettere, prioritariamente, il Consiglio regionale nelle condizioni di doverla legiferare in fretta e furia, tra l'altro senza avere neanche avuto il contributo dei nostri Uffici per poter dire quanto questa normazione sta in piedi.
Ma non voglio rubare altro tempo, credo ci siano altri colleghi, quindi la ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie.
Ricordo a tutti che gli interventi sulle pregiudiziali sono di tre minuti per Gruppo.
Ha chiesto intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie.
La pregiudiziale posta dal Consigliere Chiamparino è particolarmente importante, perché fa capire alla maggioranza, a chi ci ascolta e soprattutto, all'Aula, che la vostra proposta è, nella sostanza, una sanatoria; una sanatoria di una norma in vigore, in particolare per le sale da gioco, su cui la maggioranza è più d'accordo rispetto alla proposta.
Avevano cinque anni per mettersi in regola, riposizionarsi e trovare una location. Lo dico anche per grande onestà intellettuale con cui stiamo discutendo questo provvedimento: in alcuni territori questo è capitato.
Penso alla mia città: c'è una sala da gioco che ha cambiato localizzazione si è spostata, quindi ha costruito le condizioni per essere coerenti ed essere pronti, a fine maggio, di rispettare la norma imposta dalla legge del 2016. Oggi spostare e annullare definitivamente questa norma all'interno della legge entro fine maggio, diventerebbe una sanatoria.
Questa sanatoria, nel contesto di questa pregiudiziale evidenzia - ma ci saranno altre pregiudiziali più specifiche - anche una differenziazione fra le attività. All'imprenditore della mia città - voi che volete difendere l'imprenditore - che ha spostato la sala, ha speso dei soldi, ha fatto un nuovo contratto, chi restituisce quei soldi? Questa sanatoria incide profondamente come una pregiudiziale che questa norma non debba essere portata all'approvazione in quest'Aula.
La pregiudiziale del Consigliere Chiamparino è davvero importante e speriamo che l'attuale maggioranza abbia la capacità di riflettere. A quell'imprenditore che cosa diciamo? "Ci spiace, è andata così". Ha lavorato per cinque anni per essere in regola con la norma e oggi, con un colpo di mano, con una sanatoria, si è risolto tutto.
Presidente, credo davvero che questa pregiudiziale sia molto molto puntuale e quindi chiediamo venga accolta per sospendere l'iter di questa discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sulla pregiudiziale del Consigliere Chiamparino il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Io mi ero prenotato inizialmente per una mia pregiudiziale per la quale mantengo la prenotazione, ma in questo momento intervengo sulla pregiudiziale posta dal Consigliere Chiamparino, assai sensata.
La pregiudiziale parla di una sanatoria, è di fatto lo è. Si legifera espressamente per disattivare la scadenza del 20 maggio per chi si doveva adeguare entro i cinque anni. Rispettiamo tutte le persone che stanno scrivendo e che lamentano problemi di lavoro e di occupazioni dal 20 maggio. Ma, scusatemi, la scadenza è da un giorno all'altro, ma chi si voleva adeguare non si è adeguato da un giorno all'altro; è impossibile cambiare casa in un giorno, figuriamoci spostare un'attività. Chi si voleva spostare - e qualcuno lo ha fatto - aveva già iniziato prima a trasferire la propria attività. Era impossibile che il 19 maggio non si fosse minimamente organizzato e poi si spostasse il 20 maggio. In questo senso è una sanatoria.
Questa proposta di legge della Lega conferma il vecchio adagio purtroppo, il vecchio stile di qualcuno nel nostro Paese: alla fine, chi si adegua alle leggi è sempre un "fesso, perché prima o poi c'è il politico di turno che fa una proroga o una sanatoria. Questo introduce un principio gravissimo e orribile dal punto di vista sociale.
È giusto porre come pregiudiziale la questione che questa legge introduce una vera e propria sanatoria per chi si doveva adeguare entro i cinque anni e anche per chi si doveva adeguare prima, ma non lo ha fatto perché cambia la legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, anch'io volevo intervenire sulla questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Chiamparino in quanto è una delle tante motivazioni per cui questa legge non dovrebbe essere discussa. Ha detto bene il Consigliere Bertola quando sostiene che se facciamo le sanatorie chi si adegua alla legge e chi rispettosamente fa ciò che viene prescritto è un "fesso" perché avrebbe dovuto appoggiarsi al politico giusto che quella legge gliel'avrebbe cancellata risolvendo ogni suo problema.
Questa è una legge per tutelare la salute delle persone - di questo parlerò in un'altra questione pregiudiziale. Ho ascoltato l'esempio del collega Sarno quando parla dell'imprenditore che ha spostato la sua attività in un luogo idoneo, rispettoso della norma e ha avuto cinque anni di tempo per riorganizzarsi dal punto di vista anche economico e sul piano imprenditoriale. Aggiungo sono .



(Audio mancante o non comprensibile)



SACCO Sean

. Se io sposto una sala da una parte o dall'altra



(Audio mancante o non comprensibile)



SACCO Sean

.. grossa verità che sanno seguire un determinato tipo di attività economica, quindi questa sanatoria non serve nemmeno per tutelare dei posti di lavoro perché, se si fossero adeguati, avrebbero semplicemente chiuso e riaperto in un altro luogo, come ha fatto l'imprenditore che ha portato come esempio il Consigliere Sarno, riassumendo gli stessi dipendenti che aveva nel luogo precedente. Le nostre città sono piene di locali sfitti, lontani da luoghi sensibili; sostenere questa sanatoria non ha nemmeno senso dal punto di vista di costituzionale o di qualsiasi altro tipo di valore. Secondo me è un affronto nei confronti di chi si è dimostrato attento alle leggi, ha capito qual era il problema e invece di cercare di far cambiare la legge si è semplicemente adeguato, esercendo in maniera assolutamente lecita la sua attività commerciale.
Sottolineo ancora l'importanza di evitare di discutere questa legge proprio perché fra i vari problemi che riporta, c'è la questione di una sanatoria; e, mi si permetta di dire, in questo Paese le sanatorie fanno solamente male e diseducano i cittadini al rispetto delle leggi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Consigliere Ravetti, il suo Gruppo è già intervenuto sulla pregiudiziale illustrata dal Consigliere Chiamparino.



VALLE Daniele

Presidente, avevo chiesto la parola per presentare una nuova questione pregiudiziale, quando sarà possibile.



PRESIDENTE

Sì, successivamente.
L'abbiamo già messa in coda, grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone, che interviene sulla pregiudiziale presentata dal Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Trovo rilevante la pregiudiziale avanzata dal Consigliere Chiamparino che essendo stato Presidente di Regione, e avendo il senso dello Stato, ha particolarmente a cuore il rapporto tra istituzione e cittadino.
Avendo rivestito per lungo tempo ruoli di grande responsabilità sa qual è il fondamentale elemento di fiducia che lega chi pro-tempore deve decidere per le sorti di tutti, e chi, invece, queste decisioni le subisce.
Il fatto che sottolinei come elemento pregiudiziale la sanatoria, è particolarmente importante. Perché la sanatoria compromette questo rapporto di fiducia; compromette questo rapporto di credibilità che il decisore pubblico, nella fattispecie in questa occasione la Regione, deve continuare ad avere nei confronti del cittadino. Perché, a quel punto - è stato già detto da altri colleghi - il cittadino che invece ha capito il senso e il significato della legge e, pagando del suo, ha deciso di reinvestire volendo continuare ugualmente ad esercitare la propria attività, dice: "È vero, potenzialmente questo esercizio può rappresentare un pericolo per le categorie fragili; ha degli effetti dal punto di vista sanitario ed economico che possono essere gravi - l'abbiamo già detto - e quindi comprendo quello che la Regione mi sta chiedendo di fare e decido investendo del mio, di spostarmi".
Questo cittadino responsabile, che si mette in sintonia con il mandato che l'istituzione gli dà, alla fine rimane non solo con un pugno di mosche in mano, ma rimane amareggiato perché questo tipo di relazione viene compromessa. Peraltro, chi invece pur avendo avuto il tempo di adeguarsi fino all'ultimo - perché la legge lo prevedeva - prova a forzare la situazione e pensa con una mentalità che abbiamo sempre criticato negli italiani, cioè quella di considerare il problema dopo che la scadenza è terminata, credendo a quel punto di potere trovare una scappatoia, trova complice per la sua scappatoia - proprio quello che dovrebbe aver controllato il percorso.
Mi sembra che l'elemento avanzato dal collega sia veramente strutturale e costituisca il nocciolo della questione. Perché nel momento in cui noi introduciamo questo tipo di concetto, compromettiamo per sempre la relazione con chi, invece, si aspetta da noi un rigore, una continuità di comportamento e di indirizzo, che è ovviamente dovuto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per sostenere con forza la pregiudiziale posta dal collega proprio perché mi pare che il tema della sanatoria e della retroattività evidenzi un rapporto che giuridicamente crea, purtroppo, un ulteriore elemento lesivo dei rapporti tra Ente regolatore, soggetti interessati e sistema del mondo del lavoro, anche in termini di concorrenza sleale.
Perché è evidente, come diceva il collega Sarno, che coloro i quali hanno voluto ottemperare in maniera precisa e puntuale al dettato normativo hanno sostenuto delle spese; spese che hanno impattato, evidentemente, nel proprio bilancio, nel conto economico e nel piano finanziario, anche addirittura nel business plan dell'investimento che fecero a suo tempo.
Questi costi, di fatto, hanno depotenziato la forza dell'impresa o del progetto imprenditoriale di costoro, mettendoli oggettivamente in una condizione di svantaggio rispetto a chi, purtroppo, ha deciso di non adeguarsi, a differenza di quanto fatto dai propri competitor semplicemente perché qualcuno gli ha spiegato che tendenzialmente sarebbe arrivata una nuova maggioranza che avrebbe proposto una sanatoria.
Perché questo è un mercato: sono opportunità che vengono fornite a coloro che vogliono giocare e questo dato, a mio avviso, è anche discriminante e lesivo dal punto di vista dell'efficacia della proposta che costoro applicano al loro settore merceologico (mi sia consentita questa similitudine). Penso quindi che sia assolutamente sensato.
Poi c'è tutto un dato antropologico per chi cerca sempre di trovare una "scappatoia", cercando nella politica strumenti che sanino atteggiamenti non corretti, atteggiamenti non corrispondenti alle norme e alle leggi.
Penso, quindi, che vi siano tutte le condizioni per cui questa pregiudiziale posta dal Presidente Chiamparino possa essere accolta proprio perché non vorrei mettere questa Regione nelle condizioni di subire ricorsi o dare vita a situazioni di scontro tra chi ha osservato la norma e chi non l'ha fatto. E chi è che ha dato la possibilità di non adempiere alla norma? Proprio la Regione, che è l'Ente regolatore.
Questo, di fatto, crea un corto circuito del quale non possiamo non tener conto.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Sacco Non essendovi ulteriori richieste di intervento sulla questione pregiudiziale avanzata dal collega Chiamparino, passerei alla successiva illustrata dal Consigliere Sacco.
Prego, Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Considerato che questa proposta di legge andrebbe a cancellare i benefici indotti dalla passata legge regionale sul contrasto al gioco d'azzardo patologico, votata peraltro da tutti i Gruppi, per quanto mi riguarda la mia questione pregiudiziale verte sull'articolo 32 della Costituzione. Perché - dati alla mano - abbiamo appurato un netto miglioramento sulla ludopatia, che rappresenta appunto una piaga dal punto di vista economico e sociale, che lede anche la salute psicologica non solo delle persone che ne sono colpite, ma anche delle loro famiglie.
La Costituzione, all'articolo 32, tutela la salute come "fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività"; peraltro, sostiene anche che "garantisce cure gratuite agli indigenti", ma quello che mi interessa è soffermarmi sulla prima parte di questo articolo.
È uno dei motivi per cui è nata la passata legge regionale. È il motivo per cui sono stati inseriti vincoli a quello che era il far west del gioco d'azzardo in questa regione - che si vuole far tornare.
Dal mio punto di vista l'articolo 32 parla chiaro; questa legge è la dimostrazione che siamo riusciti ad andare incontro a quelli che sono i valori tutelati dall'articolo 32 della Costituzione, cioè ridurre il numero delle persone affette da questa terribile patologia, che è la ludopatia.
Ricordiamo che quando si riaprirà tutto, ci saranno molte persone che hanno perso tanto, ci saranno tante persone in difficoltà psicologica. Il fatto di cancellare una legge che ha garantito una riduzione delle manifestazioni di questa patologia e anche delle nuove persone che si sono ammalate rispetto ai volumi di affari che si sono generati nelle Regioni che non hanno adottato questo provvedimento, mi fa dire che stiamo attentando all'articolo 32 della Costituzione. Stiamo cercando di cancellare una norma che ci aiuterebbe a ridurre i problemi legati alle ludopatie che avremo nei prossimi mesi e anni, soprattutto perché sappiamo che nei momenti di difficoltà, soprattutto economica, le persone sono più vulnerabili. E non vorremmo che questa legge approvata in questo frangente che secondo me è il momento peggiore - sarebbe sempre sbagliato approvare una legge del genere, ma approvarla adesso sarebbe ancora peggio per gli effetti nefasti che avrebbe sulla popolazione - andasse in totale contrasto con quello che recita l'articolo 32 della Costituzione italiana. Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi sulla pregiudiziale presentata dal Consigliere Sacco? Ha chiesto la parola il Presidente Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Anche nel caso della pregiudiziale sollevata dal collega Sacco trovo una particolare rilevanza, perché oggettivamente l'articolo 32 della Costituzione fa riferimento ad un diritto fondamentale per tutti i cittadini e ogni volta che noi attuiamo dei comportamenti o modifichiamo le norme che possono avere effetti diretti o indiretti sull'argomento salute dobbiamo sollevare un pregiudizio e fare attenzione a quello che facciamo.
Oltretutto, in questo caso, come abbiamo già detto altre volte e come abbiamo verificato, i vincoli introdotti dalla norma hanno anche scientificamente e numericamente abbattuto i numeri di chi manifesta questa patologia ai professionisti della salute.
Sono venuti a dircelo i medici, sono venuti a dircelo gli psicologi: l'aumento del consumo di farmaci per il sistema nervoso legato alla depressione - che ovviamente molto più facilmente coglie le persone che stanno perdendo tutto e che non hanno la forza di venire fuori da questo circuito negativo - testimonia che l'impatto del gioco d'azzardo e della ludopatia è grave sul nostro territorio e sulle persone che ci vivono.
Questa legge aveva contribuito a contenere il pericolo e gli effetti negativi.
La legge peraltro non è che avesse del tutto eliminato la pratica, ma aveva cercato, con successo, di limitarla. Ma oltre alle categorie professionali, erano anche gli istituti di ricerca (IRES e CNR) a portarci in più incontri, ai quali hanno assistito non solo i rappresentanti dell'opposizione, ma anche - mi viene da dire "mi sembra" - i rappresentanti della maggioranza, che hanno potuto sentire con le loro orecchie quali erano gli effetti positivi, tanto che la nostra Regione è stata presa come esempio. Non dico che sia invidiata, ma senz'altro ha destato l'attenzione di tanti altri legislatori e rappresenta in tutta la penisola un elemento di vanto essere riusciti, in qualche modo, a ridurre questa incidenza.
A questo punto se ritorniamo indietro con una decisione, come prevista da queste modifiche, che contraddice quanto fino a ieri abbiamo cercato di portare in fondo e di realizzare, anche nei confronti di chi sta combattendo la battaglia con questa patologia - che mi permetto di definire invalidante - quale tipo di segnale diamo? Quale tipo di indirizzo diamo? Visto che il nostro scopo è quello di consentire e garantire la salute di ogni cittadino, come ha ricordato bene il collega Sacco nell'introduzione alla sua pregiudiziale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla pregiudiziale posta dal Presidente Sacco per sostenerla, perché il giusto richiamo che ha fatto all'articolo 32 della Costituzione è un richiamo presente anche nel nostro Statuto regionale.
Quindi, c'è un articolo dello Statuto regionale che fa un giusto richiamo anche alla tutela della salute.
Perché è fondata? Perché la legge n. 9/2016 aveva come finalità la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico.
Si è legiferato sul tema della salute, perché la Regione non può legiferare sul tema dell'ordine pubblico e delle attività produttive. È più limitata in quei settori, ma può legiferare sulla salute. È stata quindi fatta una legge imperniata sulla tutela della salute e ci sono dati ufficiali, anche se non piacciono, che dicono che la legge è stata utile per la tutela della salute. Automaticamente una proposta di legge che la va a smontare e che la va a distruggere è un attentato alla salute pubblica. Quindi, come tale la pregiudiziale è più che motivata.
In questi anni mi è capitato più volte di partecipare ad eventi politici o anche più informativi e divulgativi sulla tematica del gioco d'azzardo patologico. La cosa che mi ha colpito di più e che mi conferma l'importanza di ciò che abbiamo fatto in questi anni, è che ogni volta che sono stato a uno di questi incontri pubblici, alla fine della serata almeno una persona mi ha preso da parte - persona che non conoscevo chiedendomi come poteva fare per essere aiutata. Io l'ho indirizzata ovviamente, a chi istituzionalmente si occupa di aiutare chi è affetto da gioco d'azzardo patologico; me l'hanno chiesto per un familiare o per un figlio, oppure mi hanno detto di continuare così.
Signori, chi manifesta, spesse volte, contro questa legge è una minoranza rumorosa; c'è una maggioranza silenziosa di persone che si vergognano ad andare in piazza a manifestare, perché, come tutte le dipendenze, anche la dipendenza dal gioco d'azzardo patologico ha un suo stigma sociale, quindi è difficile che vadano a manifestare in piazza, per quotidianamente manifestano le loro difficoltà e ci chiedono di difendere questa legge, perché tutela la salute.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sulla pregiudiziale Sacco.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti"; credo che questo articolo dica molto e che dica anche le ragioni vere di cui probabilmente non abbiamo parlato abbastanza nei mesi scorsi; penso che la pregiudiziale del collega Sacco ci racconti molto di più. Non so come mai molti colleghi, probabilmente anche della maggioranza non abbiano assistito a quello che ci hanno detto, soprattutto, gli operatori dei SerD.
Tra l'altro, Presidente, vado un po' fuori tema, ma rimango all'interno del tema della pregiudiziale Sacco, ricordo che una parte della legge che si vuole cancellare, peraltro non è stata ancora applicata del tutto.
Abbiamo un Piano sulla prevenzione del gioco d'azzardo patologico che necessita di risorse economiche dal punto di vista della prevenzione sanitaria che voi avete bloccato. Peraltro, il pregiudizio del Consigliere Sacco è anche un buon giudizio su di voi; se c'è un tema di natura sanitaria, che lede anche alcuni punti della Costituzione, la cosa che trovo più imbarazzante è che mentre voi volete fare una sanatoria, mentre voi volete cancellare una legge definitivamente, in questi due anni, non l'avete neanche applicata e, dal punto di vista anche degli indirizzi della Giunta in campo sanitario non avete esercitato il vostro controllo.
Presidente Allasia, non soltanto non dovremmo discutere di questo tema ma dovremmo trovare anche il tempo - e ne parleremo in altre pregiudiziali e, forse, anche nelle preliminari - di aprire un canale di confronto con il mondo sanitario, con gli operatori delle ASL, con gli operatori dei SERD andando a vedere il bellissimo lavoro che hanno fatto con le famiglie che hanno accettato di farsi intervistare. Molte delle ludopatie e di quello che sono gli effetti di questa azzardopatia non sono poi così dissimili da alcune altre dipendenze, e penso a quella dell'alcol, delle droghe pesanti.



PRESIDENTE

La invito a concludere.



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente.
È una vicenda molto, molto complessa di cui credo avremo modo di parlare, e credo che il Consigliere Sacco bene abbia ragione quando dice che questa pregiudiziale c'entra molto con l'articolo 32 della Costituzione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato, sulla pregiudiziale Sacco.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della pregiudiziale costituzionale sollevata dal mio collega Sacco, perché dobbiamo ricordarci che questa proposta di legge inizia il suo iter in Commissione sanità, com'è successo anche nella scorsa legislatura: non dobbiamo mai perdere di vista la finalità principale di questa normativa che è quella di tutelare la salute dei cittadini.
Abbiamo ricevuto diverse lettere in questi giorni, ma una in particolare da parte dell'Ordine degli psicologi e l'Ordine dei medici, che ci mette in guardia rispetto alle problematiche che ci saranno nel prossimo periodo, segnato da una profonda crisi economica, che inciderà sull'economia delle famiglie e delle persone, soprattutto, le più fragili e quindi non sarà assolutamente scongiurato il rischio di vedere molte persone accedere e entrare nella rete del gioco d'azzardo patologico.
Questo disturbo ha un'incidenza altissima: si hanno tassi del 3,4 negli adulti, ma si può arrivare all'8% negli adolescenti e studenti universitari; l'inizio dei disturbi di ludopatia è legato soprattutto a quel periodo; disturbi che vanno poi a cronicizzarsi.
Uno degli aspetti che detesto più di questa legge è il voler rinunciare a quelle distanze minime dai luoghi sensibili in particolar modo dalle scuole, soprattutto alla luce di questi dati, che sono alti nelle fasce di popolazione più giovane; io mi chiedo come sia possibile avallare una decisione di questo tipo.
Oltre all'aspetto costituzionale ritengo sia doveroso entrare nel merito di quelle che sono le affermazioni e i concetti sollevati da diversi ordini professionali, da diversi istituti di ricerca in ambito scientifico e medico: quello è l'ambito su cui ci dobbiamo concentrare maggiormente, in quanto questa legge parte dalla finalità di tutelare la salute dei cittadini.
Quindi, sono assolutamente anche in linea e concorde nell'approfondire il tema nel merito e che lo farò anche con le prossime pregiudiziali.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno, sulla pregiudiziale Sacco.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Questa pregiudiziale ritengo sia ulteriormente importante: se prima abbiamo trattato il tema della sanatoria, oggi trattiamo il tema fondamentale di questa legge, che è quello della sanità e del contrasto come abbiamo ripetuto ieri in piazza e ai media: la legge del 2016 interviene sul tema della patologia.
Per evidenziare questo aspetto, cosicché la maggioranza possa avere anche questo ritorno, ieri ho ricevuto diversi messaggi relativamente al nostro impegno in questa battaglia; il primo arriva da una persona che si chiama William (non cito ovviamente il cognome, Presidente, per logiche ragioni), che mi scrive: "Complimenti, perché mio zio si è messo nei guai è un gambler compulsivo"; poi, mi ha anche scritto Antonio che ci dice: "Assolutamente sì, sono fermamente contrario al gioco d'azzardo patologico ne so qualcosa, perché mia madre ne è stata vittima".
Vi ho letto questi due messaggi - non sono inventati e non mi permetterei mai, per rispetto di queste persone - affinché voi abbiate chiaro in testa che l'elemento fondamentale di questa legge è la patologia la difesa dei più deboli, della tutela della salute della dipendenza possibile non generalmente al gioco d'azzardo, ma a quello patologico quello compulsivo; le slot machine, le VLT, le AWP, situati in alcuni luoghi portano alla compulsività - e questi messaggi lo testimoniano e ce ne sono tantissimi altri che abbiamo ricevuto in questi giorni.
Questa pregiudiziale che va contro l'aspetto costituzionale della tutela della salute pubblica evidenzia aspetti che dovete tenere in considerazione; anche per noi è fondamentale tutelare il lavoro, ma mai e poi mai a discapito della salute pubblica, della tutela delle persone più fragili. Il messaggi di William e di Antonio devono riecheggiare in quest'aula, seppur virtuale; dovete assumervi la responsabilità di quello che state facendo, perché queste persone dichiarano, chiedono, urlano un grido di allarme, perché stiamo parlando delle sofferenze e non di altro.
Ecco perché, Presidente, questa pregiudiziale è tanto importante e oserei dire che è più importante, forse, di tutte le pregiudiziali che solleveremo: il tema della salute dev'essere al centro, così com'era nella legge 9 del 2016.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per sostenere con forza la richiesta del collega. É evidente che quello della salute è un tema che non possiamo non considerare, di cui non possiamo non tenere conto, così come ha cercato - devo dire ottimamente - il collega Sarno di esplicitare con fatti di vita concreta e vissuta. Oggettivamente, penso che ci sia un contrasto, che fondamentalmente obbliga a prendere in seria considerazione questa pregiudiziale.
Il tema della salute è un tema che non possiamo non considerare, anche per gli impatti oltreché legislativi, economici sui bilanci delle Regioni.
effettivo il dato secondo il quale le persone che si ammalano entrano a fare parte di una spirale di sostegno nel caso in cui abbiano il coraggio la voglia e i familiari riescano a portare queste persone a dichiarare lo stato di ludopatico - cosa tra l'altro difficilissima, perché, come avviene in tutte le dipendenze, il primo dato vero è che colui che ne è affetto nega l'evidenza.
I costi della salute sono costi che, fondamentalmente, noi dobbiamo tenere in conto, oltreché dal punto di vista del danno umano che si crea anche dal punto di vista di quanto impatteranno sui bilanci di Regione Piemonte o su quante risorse non riusciremo a collocare nei nostri bilanci per far fronte in maniera importante a questa ennesima piaga che alcuni stili di vita hanno portato, purtroppo, all'interno del nostro plafond di patologie, verso le quali deve rivolgersi la nostra attenzione.
Dunque, il mio intervento è di sostegno puntuale e preciso a questo tipo di pregiudiziale, perché penso faccia riferimento a un contrasto evidente agli occhi di tutti: solo chi non vuole vedere questo contrasto non sottoscrive e non sottolinea l'importanza di questa pregiudiziale.



PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Bertola Procediamo con la pregiudiziale del Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Chi protesta contro la legge regionale n. 9 del 2016, ripetendo un mantra fatto circolare dal centrodestra, soprattutto dalla Lega, parla di cancellare una legge retroattiva, retroattiva, retroattiva. É un mantra ripetuto un po' anche a rima, che però riporta un dato falso: non basta ripetere milioni di volte una cosa falsa per farla diventare vera.
Specifico qual è la pregiudiziale; in realtà, la retroattività viene introdotta dagli emendamenti n. 5.144) e 5.145); emendamenti che sono una fucina di pregiudiziali; io mi limito a esporne una, ma tutta la proposta di legge n. 99 è una fucina di pregiudiziali, in particolare, però, quei due emendamenti.
La pregiudiziale è quella sulla retroattività; quegli emendamenti praticamente riportano a una situazione antecedente: dopo l'approvazione si torna a prima della legge 9 del 2016 - per alcuni soggetti - quindi introducendo una vera e propria retroattività. La legge 9 del 2016 non era retroattiva, altrimenti sarebbe stata molto probabilmente impugnata. Non poteva essere retroattiva, non può essere retroattiva una legge che sostiene che certe attività si debbano adeguare entro diciotto mesi quindi non entro ieri - ma entro diciotto mesi, entro tre anni o entro cinque anni.
Non era retroattiva, aveva azione da lì al futuro, un'azione e misure scansionate nel tempo. La proposta di legge n. 99, specie se verranno approvati gli emendamenti n. 5144 e n. 5145, introdurrà elementi di retroattività.
Questa la mia questione pregiudiziale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se ci siano interventi in merito alla richiesta di pregiudiziale del Consigliere Bertola.
Prego, Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Credo che la questione pregiudiziale proposta dal Consigliere Bertola sia uno dei nodi, insieme a quello del lavoro, su cui meriterà che ci confrontiamo in maniera più intensa in queste settimane.
La legge 9/2016 non era una legge retroattiva nella forma, prevedendo all'articolo 13, una norma transitoria che concedeva un periodo, che arrivava per alcuni esercizi commerciali fino a cinque anni, per adeguarsi alle nuove prescrizioni. È un po' come quando - di nuovo consentitemi il paragone audace - si decide che gli euro zero non possono più circolare. È chiaro che chi ha comprato quest'auto in passato ha sostenuto un investimento, quindi il legislatore che cosa fa, nel momento in cui ne vieta la circolazione? Prevede un incentivo economico per la rottamazione o anche un lasso di tempo per adeguarsi.
Nel caso della legge 9/2016 si era deciso di non prevedere un incentivo economico, perché probabilmente sarebbe stato insostenibile per le casse della Regione, ma si era concesso un lasso di tempo per adeguarsi.
In questo senso la legge non è stata impugnata dal Governo, perché non prevede una retroattività formale.
Ci rendiamo conto, però, che la norma può essere stata, non nella forma ma nella sostanza, percepita come retroattiva da alcuni esercizi commerciali.
Pertanto, chiarito che non c'è una retroattività formale, le nuove proposte fatte dal Consigliere Leone nei due articoli (perdonatemi, non ricordo i numeri, citati dal Consigliere Bertola) invece sì, in questo caso, introducono una retroattività, che creerebbe una discriminazione tra gli esercizi che si sono adeguati e quelli che non si sono adeguati.
La pregiudiziale, quindi, sussiste ed è anche bella grossa, perch rischiamo di esporci a una impugnativa praticamente certa. Non disperdiamo il lavoro di queste settimane in una perdita di tempo, piuttosto cerchiamo di togliere dal tavolo questo elemento di retroattività e di lavorare sull'altro nodo cruciale, che è il lavoro, su cui anche noi, esponenti delle minoranze, siamo disponibili a fare qualche opera di mediazione.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altri interventi sulla pregiudiziale Bertola, passerei alla successiva pregiudiziale.



DISABATO Sarah

A questo punto interverrei sulla mia pregiudiziale.



PRESIDENTE

Sì, prego allora.



DISABATO Sarah

Però non sono intervenuti tutti su quella di Bertola credo?



PRESIDENTE

No, però non si.



DISABATO Sarah

Allora intervengo sulla questione di Bertola.



PRESIDENTE

Prego.



DISABATO Sarah

Grazie. Stavo leggendo le varie prenotazioni e non mi ero resa conto che ci fosse una pregiudiziale del Consigliere Bertola ancora da trattare.
Sono fondamentalmente d'accordo su questo tema; a mio parere, questa proposta di legge è stata pubblicizzata in modo errato da parte della maggioranza.
Se l'intento è di scongiurare un intervento retroattivo, allora dobbiamo partire dal presupposto che questo non lo è, nel senso che è stata interpretata male, come è stato ben spiegato sia dal Consigliere Bertola sia dalla Consigliera Canalis: non è questo il caso. Non si tratta di una norma ingiusta che ha puntato su un'applicazione retroattiva, semplicemente è stato dato del tempo, e anche tanto tempo, per adeguare i propri esercizi e permettergli di applicare la normativa nel pieno rispetto. Tra l'altro alcuni sono stati tempi lunghi, cinque anni, se un esercizio o un'attività vuole trovare il modo di adeguarsi, lo fa senza alcun problema. La verità è che si sperava tantissimo in questo intervento, da parte della Lega, di questa sanatoria, perché si pensava di evitare spostamenti e investimenti cose che altre attività hanno fatto negli anni precedenti, anche magari subito a cavallo della legge 9 del 2016.
Questo, quindi, porterebbe un grosso conflitto, perché c'è chi l'ha applicata subito, chi ha fatto subito l'investimento e chi spera, invece che questo si possa scongiurare o che non avvenga.
Sostengo pienamente la richiesta di pregiudiziale da parte del Consigliere Bertola. Io stopperei qua la discussione, perché le motivazioni che stanno alla base di questa legge non sono reali.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono ulteriori interventi sulla pregiudiziale Bertola? Prego, Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie.
Ringrazio anche il collega Bertola per aver sollevato questo nuovo elemento di debolezza e fragilità del provvedimento di cui ci stiamo occupando, che ci sensibilizza su un altro aspetto.
Ha detto bene prima di me la collega Canalis: le circostanze non possono essere confrontate, perché c'era un periodo in cui la legge 9/2016 prevedeva un adeguamento da parte degli esercenti che avevano al loro interno degli apparecchi che consentissero di giocare e quindi costoro hanno avuto - come ho già detto nel mio intervento precedente sull'aspetto legato alla sanatoria - il tempo per adeguarsi e quindi non si pu accusare, in quel caso, di un elemento retroattivo.
Mentre diversi sono gli elementi che vengono introdotti in questo caso, che mettono in discussione il rapporto tra istituzione e cittadino cui facevo precedentemente riferimento. Tutte le volte che noi cambiamo le regole in corso d'opera e modifichiamo. all'origine c'era l'intenzione di modificare il senso ma, di fatto, otteniamo delle ricadute sulle persone che discriminano i comportamenti o le decisioni precedenti; effettivamente creiamo un corto circuito tra istituzione e cittadini, tra istituzioni e imprenditori che non fa che peggiorare le relazioni tra gli uni e gli altri.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo a sostegno di questa pregiudiziale perché credo sia uno dei punti più controversi o, meglio, uno dei punti che più spesso viene citato quando si parla della legge 9/2016. In realtà, come diceva anche il Consigliere Bertola, la vera retroattività è introdotta dalla proposta di legge n. 99 che andremo a discutere in quest'aula nei prossimi giorni ma soprattutto, dai due emendamenti che ha già citato il collega, gli emendamenti a prima firma del Consigliere Leone, che introducono una vera e propria retroattività.
Noi crediamo che si siano fatte molte parole rispetto alla legge n. 9 del 2016 e all'impatto che ha avuto sui cittadini, soprattutto sul settore che andiamo qui a considerare e sui lavoratori. Tuttavia, entrando nel merito e andando a vedere esattamente quali sono gli impatti dal punto di vista normativo, ci rendiamo conto che la descrizione e la narrazione che ne è stata fatta non coincide perfettamente con la realtà, descritta invece all'interno delle norme e anche degli emendamenti.
Noi crediamo sia il caso di ritornare a esaminare bene il testo, quindi evitare una discussione in Consiglio che, probabilmente, si concluderà con delle forzature, e cercare di analizzare lucidamente il testo per correggere quella che potrebbe essere una direzione sbagliata. Noi, adesso stiamo intervenendo sul testo basandoci su pregiudizi e su notizie che non trovano fondamento nella realtà.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che la pregiudiziale Bertola sulla retroattività sia una delle pregiudiziali più sensate che dovrebbe indurre, soprattutto la maggioranza a sospendere subito la trattazione. È chiaro, non siamo nel campo delle sospensive, ma le pregiudiziali hanno un po' questo senso, cioè del "perch non dobbiamo trattare questo tema". Veda lei, Presidente Allasia, se è possibile anche solo una sospensione di 24 ore, o fino a martedì, per valutare, anche dal punto di vista di merito, il senso del tema posto dal Consigliere Bertola.
Credo davvero che siamo davanti a una delle cose più difficile da spiegare, soprattutto per tutti coloro che hanno avuto quattro anni di tempo e l'hanno utilizzato al meglio perché, in qualche modo, si sono adeguati alle norme. Penso al tema dello switch off, un tema che ha visto sparire dalla nostra città più di 30-40 mila macchinette.
La vera retroattività è dire che si è trattato di un passaggio invano dando, tra l'altro, una precedenza a chi aveva già cessato l'attività e adesso potrebbe, addirittura, riaprirla (così vediamo da alcuni emendamenti).
Presidente Allasia, credo che la pregiudiziale del Consigliere Bertola questo monito, vi dà l'opportunità di sospendere tutta l'attività su questo punto, rivedere insieme ai nostri Uffici - ricordo che avendolo richiamato in aula non ci sono neanche i pareri tecnici dati dai nostri Uffici nelle Commissioni - per capire se, effettivamente, questa pregiudiziale potrebbe, in qualche modo, anche inficiare l'intero lavoro legislativo delle prossime settimane.
Grazie.



PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale sollevata dalla Consigliera Disabato Passiamo alla pregiudiziale della Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Una delle motivazioni per cui bisognerebbe stoppare e non parlare più di questa proposta di legge, secondo me è legata ad un fatto importantissimo: i Sindaci e gli amministratori locali ce lo stanno chiedendo. Ce lo stanno chiedendo in tutti i modi, sono scesi in piazza, ci stanno mandando lettere, potrei fare un bel riepilogo di tutte quelle che sono state le rimostranze sollevate dai Sindaci sul territorio. Abbiamo ricevuto lettere in Commissione, ne abbiamo ricevute come singoli Consiglieri; le avrà sicuramente ricevute anche la Giunta, ma quello che sta succedendo nei Consigli comunali di tutto Piemonte è un fatto che dovrebbe farvi ben riflettere sull'impatto che avrà questa legge, semmai verrà approvata, sul territorio.
C'è una mobilitazione davvero massiccia e sono i nostri amministratori i primi a contatto con le fragilità del territorio con i cittadini, che vedono i segnali emergenziali intorno al tema del gioco d'azzardo patologico. Sono quelli che conoscono bene la situazione e che applicano delle ordinanze e che, se possono farlo, intervengono per tutelare i propri cittadini.
Ieri in piazza erano tantissimi, con le fasce tricolori e portavano l'appello di tutta la popolazione, di tutti i propri Comuni. Qualcuno è stato ascoltato, anche se ci è stato riferito che grossi spazi di manovra non siano stati posti da parte della Giunta su questa legge nonostante affermiate di essere un'Amministrazione che si pone come obiettivo quello di stare a contatto con i Sindaci, di ascoltarli. Avete un Assessorato che puntualmente, incontra i Sindaci sul territorio. Ebbene, questi appelli sono arrivati da Amministrazioni sia di destra sia di sinistra sia dalle liste civiche: quindi, se avete come obiettivo nei vostri programmi quello di ascoltare il territorio, non potete ignorare gli appelli che stanno arrivando da tutti i Comuni del Piemonte.
Se questa non è una buona ragione per interrompere l'iter di questa proposta di legge, oltre ovviamente a tutte quelle che abbiamo citato fino adesso, dalla questione sanitaria alla sanatoria a quant'altro, non so per quale altro motivo si possa interrompere.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Sulla pregiudiziale sollevata dalla collega Disabato ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo a supporto della pregiudiziale che ha proposto la collega Disabato. A prescindere dal fatto che sono anni che dite che ponete i territori e i Sindaci, anche dei piccolissimi Comuni, al centro della vostra attenzione, dell'ascolto, oltre che delle vostre politiche, su materie che impattano direttamente sulla vita dei Sindaci, e quindi sulla loro responsabilità, non li avete consultati, né presi in considerazione.
Rilevo anche che la norma oggi in vigore, la legge n. 9/2016 che voi volete abrogare, a suo tempo aveva raccolto le istanze e anche le proposte di iniziativa popolare di molti Sindaci che ci avevano trasmesso in Consiglio, insieme ai disegni di legge della Giunta regionale e ad altre proposte di vari Gruppi, che hanno portato ad elaborare un testo unico ed unitario che poi era stato approvato all'unanimità dal Consiglio regionale di allora.
In quel caso, avevamo ascoltato veramente le voci dei Sindaci, del territorio e degli Amministratori, che su questo tema chiedevano un intervento legislativo più alto, che andasse in quella direzione. Non solo noi le abbiamo ascoltate, ma abbiamo preso spunti da proposte di legge che loro avevano scritto e sottoscritto, sulle quali avevano raccolto le firme che sono diventate parte integrante della norma attualmente in vigore.
Allora, la pregiudiziale sta proprio in questo: prima di andare a smontare, a rivedere, a riscrivere, ad abrogare quella norma, dobbiamo assolutamente partire ascoltando i Sindaci e gli Amministratori locali. Per questo motivo sostengo questa pregiudiziale, che chiede di non partire con questa analisi della proposta di legge n. 99 senza prima di aver audito e approfondito con gli Amministratori e i Sindaci questi aspetti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Sulla questione pregiudiziale sollevata dalla Consigliera Disabato ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
È vero che dalla proposta di legge n. 99 spariscono i Sindaci.
Spariscono.
La Lega, quella che parla di politica dei piccoli Comuni, della politica territoriale, parla dei nostri Sindaci e dei Comuni, fa sparire i Sindaci dalla sua proposta di legge. Perché nella proposte di legge n. 99 si parla di "Comuni" solo in riferimento ad alcune misure del Piano integrato per la prevenzione e il contrasto e la riduzione del gioco d'azzardo patologico. Mentre nella legge n. 9/2016 i Sindaci avevano un ruolo attivo importantissimo: i Sindaci hanno chiesto la legge 9/2016.
Oltre alle famiglie in difficoltà, l'hanno chiesta anche i Sindaci, perch molti di loro, di tutte le colorazioni politiche, avevano già emanato delle ordinanze sugli orari sul territorio; ordinanze che erano state impugnate al TAR. Loro chiedevano un supporto, ci dicevano: "Voi fate una legge, così noi potremo emanare le ordinanze sugli orari e potremo dire che l'abbiamo fatta perché lo impone una legge regionale. Saremo più protetti".
È stato fatto anche per quello. È stato giustamente ricordato che i Sindaci avevano presentato una proposta di legge che poi era passata all'esame del Consiglio regionale, diventando parte integrante della legge 9/2016.
Signori, qualcuno di voi ha fatto il Consigliere comunale, qualcuno ha fatto anche il Sindaco, per cui sapete benissimo come funziona: la famiglia in difficoltà da chi va per primo? Va dal Consigliere regionale? Va dal Presidente Cirio? No, va dal Sindaco. Ciò che state facendo ricadrà sui Sindaci, anche sui vostri Sindaci, sui Sindaci della vostra forza politica.
Rifletteteci! Sono stati anche loro a chiedere questa legge, per cui non potete togliere loro il ruolo, almeno, di emanare delle ordinanze sugli orari.
È imperdonabile che questa legge escluda totalmente i Sindaci dall'ambito degli interventi sul territorio a contrasto del gioco d'azzardo patologico.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco, sulla pregiudiziale della collega Disabato; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
I colleghi sono stati molto chiari rispetto a questa pregiudiziale.
Devo rilevare che mi stupisce molto l'atteggiamento della maggioranza soprattutto della Lega, che sento ribadire quasi in ogni intervento l'importanza dei propri Sindaci, del loro lavoro, della loro vicinanza.
quando fa comodo, mi permetto di aggiungere.
In questo caso, probabilmente non fa comodo il loro coinvolgimento quindi li tengono fuori. È un po' come il discorso che abbiamo fatto l'altro giorno sugli studi: li prendiamo in considerazione solamente quando ci danno ragione oppure quando sono utili al perseguimento dei nostri obiettivi, per darci una mano a fare la scelta giusta. Per i Sindaci è un po' la stessa cosa, sebbene siano i primi responsabili della salute dei cittadini del loro territorio. Purtroppo, in questo caso, hanno pochi strumenti di difesa. Non possiamo pensare di legiferare come prima: questo è un momento molto particolare e i Sindaci avranno grosse difficoltà, come tutti noi, come tutta la politica in generale, a dare al Paese delle risposte precise e puntuali e, soprattutto, capaci di dare una speranza e un futuro ai cittadini, che io immagino anche con un contrasto al gioco d'azzardo patologico.
Quindi, oltre ad aver escluso i Sindaci, gli passeremo anche la palla del risolvere un problema che qualcuno in quest'aula pensa di liquidare in poco tempo - anche se non sarà così.
Invece i Sindaci si troveranno con il problema sul territorio, anzi con l'accentuazione del problema e invece di fare un favore ai poveri Sindaci che già avranno il loro gran da fare nei prossimi mesi e nei prossimi 2-3 anni, andremo a caricarli di un'ulteriore responsabilità e di un'ulteriore difficoltà rispetto al numero di persone che per "questioni matematiche" visto che i numeri per fare delle valutazioni li abbiamo - torneranno al gioco d'azzardo patologico, a seguito dell'introduzione di questa legge oppure si aggiungeranno a quelli che già attualmente giocano.
Concludo, dicendovi di ripensarci e di tornare sulle proprie posizioni non possiamo iniziare una discussione su una legge che vede un coinvolgimento così marginale dei Sindaci, che saranno i primi a rispondere delle conseguenze di questa legge sul territorio, oltreché, ovviamente, ai cittadini. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Sarò velocissimo, solo per dare ragione ai colleghi. Al centro di questa riflessione ci sono tante ordinanze, tanti atti e delibere e tante discussioni. Credo che questa legge abbia dato un presupposto normativo utile a sanare tutta la vicenda dei ricorsi, perché non era chiaro il ruolo dei Comuni e tanto meno non c'era la legislazione regionale.
Spesso si dice che abbiamo normato retroattivamente. No, abbiamo dato dei nuovi indirizzi, abbiamo regolamentato e non abbiamo proibito. Abbiamo dato la possibilità di intervenire sugli orari e sulla collocazione e facendo questo, abbiamo dato finalmente una programmazione.
Non coinvolgere i Sindaci, non tenere in considerazione gli anni difficili di regolamentazione è sbagliato. Faccio un esempio: se per le slot machine c'è stato uno switch-off durato 18 mesi, che poteva essere ulteriormente assorbito dentro alla regolamentazione comunale, immaginatevi il colpo al cuore che molti Sindaci hanno avuto, vedendo una legge che cancella totalmente un'altra legge. È come se, ad un certo punto, voi decideste, legittimamente, di cambiare la normazione urbanistica cancellando totalmente quella attualmente presente nella regione. Credo che dietro a questa pregiudiziale ci sia molto di quel lavoro legislativo istituzionale e di cura che adesso è nelle vostre mani.
Invito tutti i Consiglieri, soprattutto della Lega Nord - anzi, della Lega, visto che non si può più dire Lega Nord, che, tra l'altro, aveva votato questo provvedimento - e tutti gli amministratori leghisti a consultare i territori per capire che, qualsiasi sia la vostra posizione anche contraria a questa legge, si deve ripassare dal confronto con gli Enti locali e soprattutto con i Sindaci per rinormare questa difficile materia. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per sostenere questa pregiudiziale, anche perché potrebbe essere semplicemente risolta - per l'approccio giuridico che provo ad esprimere in questo intervento - attraverso un'affermazione della gerarchia delle fonti rispetto a questa pregiudiziale. È anche vero, Presidente, che quanto è stato testé esposto dai miei colleghi, di fatto dice che vi è tutta una serie di regolamenti, di norme, di regolamenti attuativi o di circolari che interpretano i regolamenti fatti dai nostri amministratori locali, che potrebbero andare in contrasto con quanto previsto e proposto da questa norma.
Spesso tutte queste attività di produzione normativa del diritto amministrativo sono state fatte cercando di non confliggere con i regolamenti e con le leggi sia regionali sia nazionali. Per cui pensiamo che in questa fase ci sia la necessità di un'apertura ad un confronto preciso e puntuale. Tanti colleghi che hanno avuto esperienza amministrativa sui territori sanno bene quanto sia stato complesso cercare di porre un freno e un argine a questo fenomeno, cercando di rispettare tutte le norme necessarie, il più delle volte in combinato disposto con ci che veniva esposto dalle Prefetture. Vi ricordo i conflitti che ogni tanto venivano sviluppati tra quello che veniva deciso o indicato dalle Prefetture e quello che i Comuni potevano proporre.
Per cui da questo punto di vista mi sento di sostenere questa pregiudiziale che, a mio giudizio, può portarci ad un ulteriore approfondimento e cernita di tutte le questioni che in questo momento sono in campo e tutti gli elementi che sono sul tavolo e che necessitano un'ulteriore valutazione da parte nostra, in quanto siamo i legislatori della regione piemontese ed è un ruolo dal quale non possiamo esimerci per rispetto e per dovere d'ufficio che ci è chiesto di corrispondere rispetto al nostro mandato legislativo ed istituzionale.
Queste sono le ragioni per cui penso, come ho detto in premessa e anche per onestà intellettuale, che il criterio della gerarchia delle fonti potrebbe far superare il problema posto dalla collega.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Anch'io sostengo quanto richiesto dalla collega Disabato.
Oggettivamente, se pensiamo ai primi rappresentanti delle istituzioni con i quali i cittadini, soprattutto nei Comuni non grandi, vengono a contatto e ai quali manifestano preoccupazioni e sofferenze, e che vengono anche monitorati da vicino - proprio perché magari in piccole comunità è più facile farlo - sono proprio gli amministratori locali. Alla fine, si caricano anche il peso delle preoccupazioni di ciascuno in un rapporto quotidiano, in un rapporto molto più vicino; per certi versi, noi siamo in una situazione intermedia tra il legislatore nazionale e l'amministratore pubblico e iniziamo già noi stessi, seppur con tutti i nostri sforzi, a patire la maggiore distanza dal cittadino, proprio perché lavoriamo tutti nella maggior parte del tempo a Torino ed è per questo che cerchiamo di tenerci libero il venerdì per poter avere relazioni con i territori. Molto spesso siamo, come è giusto che sia, chiusi, in questo periodo, in casa o in ufficio, ma in generale a Palazzo Lascaris o nelle nostre sedi dei Gruppi e facciamo più fatica rispetto a un amministratore locale ad avere il polso della situazione e quella presenza capillare che ti dà la vera capacità d'ascoltare e di comprendere le necessità e i bisogni dei cittadini.
Allora, se da questi amministratori vengono le sollecitazioni a un certo tipo d'intervento e a fare resistenza o comunque a rimodulare le modifiche che in questo momento i partiti di maggioranza sta cercando d'introdurre, forse è opportuno ascoltarli, forse è proprio del coraggio di ciascuno di questi, della buona volontà e della conoscenza del territorio non solo fisico, ma anche - direi - psicologico, legato alla presenza delle persone e, in generale di questa ricchezza, dobbiamo approfittare e lasciarci suggerire, proprio per questa presenza quotidiana, ci vogliono appunto quanto ritengono utile suggerire.
Quindi, trovo intelligente e utile la pregiudiziale sollevata dalla collega Disabato, e invito a tenerne conto.



PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Valle La parola al Consigliere Valle.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei porre una questione pregiudiziale rispetto al contrasto che questa legge ha con l'articolo 3 della nostra Costituzione.
Provo a entrare nel merito: l'articolo 3 della Costituzione, com'è noto, è quello che sancisce il principio di uguaglianza e, nella sua prima parte, individua dei criteri in base ai quali i cittadini non possono essere discriminati, in linea con tutte le Costituzioni liberali che ci sono in giro per il mondo.
Il comma 2 dell'articolo 3, però, va oltre e caratterizza la nostra Costituzione per la sua modernità - poi, molte altre si sono più o meno adeguate nel corso del secolo passato, sostanzialmente dopo la seconda guerra mondiale - perché individua in capo alla Repubblica anche il compito di agire proattivamente per costruire le condizioni di questa uguaglianza in particolare, la nostra Costituzione ha una formulazione molto aperta perché dice, com'è noto, "che rimuove tutti gli ostacoli di ogni ordine che limitano di fatto questa libertà e questa uguaglianza.
Quindi, da una parte, si dà la possibilità allo Stato d'intervenire con delle discriminazioni in senso positivo: fare regole diverse per fattispecie apparentemente simili, ma in realtà differenti. Pensate, ad esempio, quando riserviamo delle quote nei concorsi per coloro che hanno determinate caratteristiche, ma sulla scorta dell'assunto per il quale non c'è peggiore discriminazione che trattare nello stesso modo situazioni in realtà diseguali.
Venendo a questa legge, il punto vero è che noi, di fatto, riaprendo i rubinetti della distribuzione, della presenza di queste installazioni sui territori, sappiamo benissimo che andiamo a provocare effetti differenti sulla popolazione, a seconda dello stato economico, sociale, culturale e del livello d'istruzione delle persone che inciampano, incrociano queste macchinette. É un fatto. Sappiamo benissimo che chi ha meno strumenti culturali e d'istruzione ha meno strumenti per difendersi rispetto al potere attrattivo di questo tipo di gioco, rispetto alla possibilità di gestirlo con consapevolezza e anche di comprendere appieno anche soltanto i meccanismi matematici che governano e presidiano il campo delle possibilità di vittoria. Dall'altra parte, colpiscono diversamente, sulla base delle possibilità sociali, economiche, di censo, delle persone che si avvicinano a questi strumenti, perché è evidente che le cifre che si giocano sono sempre le stesse - non richiede l'ISEE per decidere quanto serve per attivare una macchinetta - ed è altrettanto evidente che chi ha meno risorse a disposizione si espone a un rischio di perdita che sull'economia sua, della sua famiglia e del suo nucleo ha possibilità d'impatto decisamente maggiori.
In tal senso, riteniamo che il legislatore cinque anni fa abbia fatto bene a limitare la presenza di questo tipo di installazioni e abbia fatto bene a prevedere del tempo per adeguarsi da parte dei gestori, nonch questa seconda scadenza - che è di questi giorni - per cui quell'effetto espulsivo delle distanze dai luoghi sensibili si applicherà anche alle sale e non soltanto più ai bar e alle tabaccherie, proprio perché pensiamo che allontanandoli dai luoghi della vita e dai luoghi della quotidianità e implicitamente, anche diminuendone il numero - un effetto non esplicito ma implicito della legge è stato anche quello - vengano meno le occasioni di giocare, di attivare percorsi di dipendenze e patologie cui riteniamo le persone fragili dal punto di vista sociale, economico, culturale e d'istruzione siano più sensibili e più vulnerabili, e che sono quelle che invece c'interessa maggiormente tutelare, proprio perché forse, da sole non hanno tutti gli strumenti necessari.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gallo, sulla pregiudiziale Valle.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Per sostenere la pregiudiziale che ha egregiamente illustrato il collega Valle.
Io non entrerò nel dettaglio e negli aspetti giuridici, che giustamente lui ha raccordato nel suo intervento, però mi sembra importante sottolineare che valutando la storia di questa norma e di questa legge dalla sua entrata in vigore ad oggi e considerando che compie ormai quasi cinque anni, e esaminando le proposte di modifica di cui staremo a discutere nelle prossime sedute e per le quali siamo stati convocati in questa seduta fiume del Consiglio regionale, è evidente che ci sono degli aspetti che vanno a ledere il principio di uguaglianza, cioè vanno a collocare in condizioni diverse situazioni uguali. Chi si è trovato a doversi adeguare all'applicazione di questa norma e chi con l'adeguamento alla nuova norma, invece, può non essersi adeguato; essere nelle stesse condizioni di chi ha dovuto correggere o modificare la propria attività e in questo caso, invece può non farlo, è chiaro che si va a ledere - al di là della norma - quei principi generali che regolano la vita e lo Stato in senso generale, uno dei principi fondamentali: quello dell'uguaglianza.
Quindi, forse, andrebbe fatto un approfondimento su questi spetti serenamente, prima di entrare nella discussione dettagliata, articolo per articolo, della proposta di legge, proprio per non andare contro questo principio basilare della nostra Costituzione.



PRESIDENTE

Grazie La parola al Consigliere Sacco, sulla pregiudiziale Valle.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Sulla questione sollevata dal collega Valle ci sarebbe molto da dire.
Da qualunque aspetto si guardi, la violazione del principio di uguaglianza insiste su diversi aspetti e non solamente su quello legato alle persone: come giustamente diceva anche il collega, ci sono persone più nelle condizioni di difendersi dal rischio della caduta nel gioco d'azzardo patologico e altre, invece, che magari hanno meno strumenti, sia per una questione legata al livello dell'istruzione, ma anche per questioni caratteriali delle persone in generale. Non riesco a capire in quale modo si voglia risolvere questi meccanismi di disuguaglianza che si potrebbero andare a creare. Ma non solo: c'è anche una disuguaglianza dal punto di vista del trattamento, rispetto a chi invece abbia deciso di adeguarsi a quella che è una norma, ormai quasi in scadenza dal punto di vista del tempo di possibilità di adeguamento. Ebbene, questo mi sembra un altro aspetto su cui potremmo discutere per quanto riguarda la violazione del principio di uguaglianza: si trattano in maniera diversa senza neanche prevedere una sorta di compensazione per chi ha fatto degli investimenti per adeguarsi alla norma. Quindi c'è un una differenza di trattamento rispetto a chi diligentemente si è adeguato e chi invece ha aspettato che arrivasse qualcuno a risolvergli il problema, perché non aveva nessuna intenzione di adeguarsi alla norma che tutelava, appunto, la salute di molte persone.
In ogni caso, quindi, ho già avuto la possibilità in poco tempo di elencare due violazioni rispetto al principio di uguaglianza; due aspetti per cui non vedo correttivi all'interno di questa legge per andare a risolvere disparità di trattamento, dal punto di vista sostanziale, fra due categorie: gli imprenditori che si sono adeguati e i cittadini che, invece non hanno gli strumenti necessari per difendersi dal rischio di caduta nella patologia del gioco d'azzardo patologico.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere, sulla pregiudiziale Valle.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
La pregiudiziale di Valle, assai sensata, recita il principio di uguaglianza, che è un principio fondamentale della nostra Costituzione richiamato all'articolo 3, che giustamente, com'è stato detto, non è solo trattare allo stesso modo situazioni tra loro uguali, ma anche trattare in modo diverso situazioni tra loro diverse. È indubbio che non si pu riportare il Piemonte a un passato in cui quartieri, già messi in difficoltà da un cambiamento del tessuto sociale ed economico (faccio riferimento a quartieri che si degradano, negozi che chiudono per via dell'apertura dei grandi centri commerciali), con persone vittime di una certa - diciamo - "anomia" della vita di periferia, di chi, magari, è senza lavoro e fatica a trovare motivazione ed occupazione durante la giornata. Andare a riportare la situazione ex ante con una macchietta ogni 30 metri - ricordiamo che soprattutto nelle grandi città del Piemonte si arrivava ad avere fino ad un apparecchio ogni 120-130 persone, e invito a riflettere su questo - riportare la situazione in Piemonte a ciò, senza che negli anni - tra l'altro, questa non è una carenza della legge, ma è una carenza della politica piemontese - a mio avviso, non si è lavorato nella maniera migliore sulla prevenzione, sul contrasto, sull'informazione e sull'educazione, va certamente a violare il principio di uguaglianza inserendo un elemento di difficoltà e di rischio in quartieri che già hanno altri problemi e altri elementi di rischio, anche in conseguenza del momento di pandemia e di crisi economica che stiamo vivendo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone, sulla pregiudiziale Valle.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Sostengo quanto enunciato dal collega Valle, perché il principio di uguaglianza, violato, proprio in relazione al fatto che, in questo caso non tutti i cittadini sono uguali. Se noi abbiamo a cuore la tutela del più debole, la tutela del più fragile, l'attenzione a chi, per diverse ragioni è meno uguale degli altri, allora dobbiamo sollevare il problema - e bene fa a farlo il collega del Partito Democratico.
Sappiamo che, di fronte a questo genere di problemi, non siamo uguali ci sono elementi economici, come già è stato sottolineato. È chiaro che per alcuni, quel tipo di gioco, anche se la puntata è minima, volta per volta può, nel giro di breve, consumare tutte le risorse. Pensiamo ai pensionati. Questo era il motivo per cui abbiamo allontanato, con la legge 9 del 2016, dai zone in cui venivano ritirate le pensioni, la possibilità di luoghi aperti in cui si poteva giocare. Sappiamo che in quel caso le risorse sono scarse; sappiamo che la persona è particolarmente debole e particolarmente esposta, ma ha anche scarse risorse. Pertanto, quelle stesse risorse che servirebbero per sostenere la vita, le proprie spese necessarie e inevitabili nel corso del mese, magari vengono consumate nel giro di un solo pomeriggio o di un giorno.
Qui c'è già una prima asimmetria, perché altre persone, di fonte alle medesime spese, possono permettersi di andare avanti e giocare più a lungo senza trovarsi, necessariamente in tempi brevi, nelle ristrettezze economiche.
Ci sono anche elementi di differenziazione e di debolezza culturale perché è chiaro che quel tipo di modo per trascorrere il tempo, quando diventa eccessivo e patologico, è anche legato a un vuoto, a una necessità di colmare dei vuoti e la formazione propria personale, quindi elementi anche mancanti dal punto di vista culturale.
Sappiamo che il tempo trascorso davanti a questi apparecchi è inversamente proporzionale al livello di studio delle persone che praticano e che ci si dedicano.
È evidente che una maggiore consapevolezza, una maggiore preparazione e una maggiore conoscenza dei problemi a cui si va incontro tutela il cittadino che questo tipo di conoscenze, di informazioni e di consapevolezza di sé ce l'ha, a fronte di un cittadino che invece, da questo punto di vista, non ha i medesimi strumenti.
È anche per questo che noi, con la legge precedente, non abbiamo chiesto che venisse definitivamente escluso e cancellato questo tipo di gioco, perché siamo consapevoli che è una gestione da parte di cittadini cioè non vogliamo escludere la possibilità che cittadini consapevoli, e anche forse socialmente più maturi, possano intrattenersi in maniera equilibrata in questo genere di passatempi, ma sappiamo che chi non ha gli strumenti culturali può facilmente rimanere impigliato fino alle tragiche conseguenze che abbiamo illustrato in più occasioni nel corso sia nella giornata di Consiglio di ieri sia in quella di questa mattina.
Concludo dicendo che ancor più la simmetria riguarda chi cerca, in questo tipo di gioco, l'illusione di un guadagno facile, perché ha circostanze economiche che lo costringono a pensare e a cercare una scorciatoia, di nuovo con una simmetria di natura culturale, ma anche di natura economica.
È chiaro che chi già li ha e ha uno status diverso, non ha bisogno di cercare o di illudersi che questo tipo di pratica risolva i suoi problemi economici.
Giusto sollevare questa pregiudiziale, giusto parlare di uguaglianza e di disuguaglianza all'interno del nostro Paese e giusto portarlo come argomento valido nella trattazione della legge stessa.
Grazie, Presidente, e buon appetito a tutti.



PRESIDENTE

Grazie.
arrivato a quasi cinque minuti di intervento su tre che ne aveva. I colleghi non chiedano poi a me la responsabilità di non avere interrotto la seduta alle ore 13: è responsabilità del Consigliere Giaccone.
Questo era l'ultimo intervento sulla questione pregiudiziale Valle.
Successivamente, discuteremo la questione pregiudiziale Ravetti, Canalis e poi altre pregiudiziale già richieste.
Con questo sospendiamo i lavori e la seduta riprenderà alle 14.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.05, riprende alle ore 14.42)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Nella mattinata odierna sono state presentate e illustrate cinque pregiudiziali rispettivamente dai Consiglieri Chiamparino, Sacco, Bertola Disabato e Valle sulla proposta di legge n. 99, "Contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico". Avevamo concluso sulla pregiudiziale del Consigliere Valle.
. Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Ravetti Passiamo alla pregiudiziale del Consigliere Ravetti, su cui ha chiesto di intervenire; prego.



RAVETTI Domenico

Buon pomeriggio, Presidente, e un buon pomeriggio a tutte e a tutti.
Presidente, vorrei esporre le ragioni, un pregiudizio che ho maturato leggendo gli emendamenti presentati dalla maggioranza e leggendo il testo della proposta di legge. La natura della proposta volta a modificare l'impianto vigente mi porta a pensare che è possibile che sia contenuta, in quella proposta, la lesione di un principio che è quello della concorrenza che, da un punto di vista costituzionale e da un punto di vista normativo è ben definito dal trattato sul funzionamento della UE che, come sappiamo in diritto, è una fonte primaria paragonabile alle fonti primarie in essere nel nostro Paese.
Il principio di concorrenza, in economia, è quella condizione - non devo fare lezioni a nessuno - tale per cui le imprese hanno medesime possibilità, competono con pari diritti sul medesimo mercato e nell'incontro domanda-offerta, come ben sappiamo, non hanno condizioni differenti, se non quelle legate alle capacità di produzione di beni e servizi che sono legate al talento, all'intelligenza e alle capacità stesse di ogni singola impresa.
Dall'analisi che ho fatto, in particolare gli emendamenti che sono stati depositati, generano differenti condizioni al mondo delle imprese che hanno a che fare con l'oggetto di questa norma, ed è questa la ragione di fondo, Presidente, per cui sono convinto che il disegno di legge n. 99 non sia da discutere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis, ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Vorrei intervenire a sostegno della pregiudiziale presentata dal Consigliere Domenico Ravetti.
Credo anch'io che la proposta di legge n. 99 del Consigliere Leone ponga dei pregiudizi alla normativa europea sulla concorrenza. Infatti mentre la legge regionale 9 del 2016 dava ben cinque anni di tempo agli esercizi commerciali di precedente nascita per adeguarsi alla nuova normativa, la proposta di legge Leone, di fatto, creerebbe due canali diversi, due canali anche di condizioni economiche diverse per gli esercizi commerciali che si fossero già adeguati alla precedente normativa e a quelli che non l'avessero fatto, quindi con una lesione grave al principio della concorrenza su cui si è fondata l'Unione Europea.
Anche da un punto di vista strettamente e finemente giuridico, credo che quella proposta sia stata redatta forse un po' frettolosamente ed esporrebbe la Regione Piemonte a un rischio d'impugnativa, come anche per altri principi giuridici che abbiamo espresso in altre pregiudiziali.
Invito, davvero, non solo ad aspettare il parere del CAL, non solo a ritornare in Commissione per approfondire meglio con le parti sociali il contenuto nella norma, ma anche ad avviare, eventualmente, un gruppo di lavoro per trovare delle mediazioni con le minoranze e per rivedere alcuni aspetti giuridici, come quello della concorrenza, che nella nuova proposta dal Consigliere Leone sono piuttosto carenti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Aveva chiesto di intervenire anche il Consigliere Valle, ma per il suo Gruppo è già intervenuta la Consigliera Canalis.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
La questione sollevata dal Consigliere Ravetti non è di poco conto.
Credo si vada a intervenire in maniera, mi si permetta di dire raffazzonata e in maniera anche rapida, con una forzatura, all'interno dei vari organi deputati alla discussione delle leggi; si va incontro anche a quelle che potrebbero essere delle scorrettezze dal punto di vista della normativa sulla concorrenza.
È evidente, quando abbiamo affrontato l'aspetto costituzionale sul principio di uguaglianza e parità di trattamento da parte dei vari operatori, il grosso discrimine che si va a creare dal punto di vista della concorrenza. Andiamo a modificare le regole in maniera arbitraria durante un periodo in cui si sono susseguiti tutta una serie d'investimenti e di attività anche imprenditoriali a norma di legge che si trovano, oggi, ad aver fatto determinate scelte per il rispetto di una normativa che, se cancellata, andrebbe ad avvantaggiare, dal punto di vista economico soprattutto economico, chi non ha voluto adeguarsi a questa legge.
Questo arreca un grave pregiudizio, ragion per cui mi sembra molto corretto proporre al Consiglio una pregiudiziale dal punto di vista della concorrenza e della parità di trattamento che dovrebbero avere le attività d'impresa che hanno come oggetto lo stesso scopo e che quindi dovrebbero essere trattate allo stesso modo.
Era stata introdotta una legge che limitava tutta una serie di azioni.
Laddove si dovesse rimodificare la legge eliminando queste limitazioni, si creerebbe un discrimine fra chi ha rispettato quella norma in maniera corretta e giusta e chi non lo ha fatto.
È ovvio che questo creerebbe anche un vantaggio competitivo nei confronti di chi certi investimenti non li ha fatti, generando una disparità profondamente scorretta, sia dal punto di vista della correttezza in generale delle norme, sia dal punto di vista di come uno Stato tratta i propri imprenditori (perché sono comunque imprenditori).
Gli imprenditori che si sono comportati bene e hanno rispetto la norma.



PRESIDENTE

La invito a concludere.



SACCO Sean

Concludo.
Dicevo, gli imprenditori che si sono comportati bene e hanno rispetto la norma si ritroveranno con un danno; invece, gli imprenditori che questa norma non l'hanno rispettata si troveranno con un vantaggio competitivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Sulla questione pregiudiziale avanzata dal collega Ravetti, ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Quando avevo anticipato che i due emendamenti rubricati n. 5144) e n.
5145), così come il resto della proposta di legge n. 99, rappresentavano una fucina di questioni pregiudiziali, mi riferivo anche a questo: si viola anche il principio di concorrenza.
Nel momento stesso in cui si dice che due attività che dovrebbero avere le stesse condizioni, che hanno lo stesso codice ATECO, che pagano le tasse allo stesso modo, che sono analoghe e quindi dovrebbero poter competere in modo analogo sul mercato, devono invece avere delle differenze, perché una si trova in una condizione per cui, con una norma retroattiva, riacquisisce dei diritti, chiamiamoli così, di uno status che aveva antecedentemente all'approvazione della legge regionale 9/2016, mentre quella a fianco no perché si deve adeguare a un distanziometro, è veramente assurdo, non regge.
Non regge dal punto di vista politico; non regge dal punto di vista giuridico; non reggerà nessuna impugnativa, perché viola palesemente il principio di concorrenza, quindi è una pregiudiziale veramente pesante, e penso che debba essere presa in considerazione.
Al di là del merito - peraltro, abbiamo la facoltà di confrontarci sul merito e confrontare le nostre differenti opinioni - dobbiamo per licenziare una legge che magari non piace a tutti, ma che almeno è corretta dal punto di vista costituzionale; altrimenti renderemmo un cattivo servizio.
Orbene, al di là della questione di merito, quello è veramente un principio che non sta in piedi; è veramente un modo di legiferare che non sta in piedi, perché, tra le altre cose, si viola anche il principio di concorrenza all'interno di quella norma.
Avevamo parlato di retroattività e del principio di uguaglianza; adesso aggiungiamo anche il principio di concorrenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Sulla questione pregiudiziale avanzata dal Consigliere Ravetti, ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come sapete, questo è uno dei principi ormai costituenti delle nostre democrazie occidentali (dell'Unione Europea di sicuro) su cui si basa la gran parte dei trattati.
Tra l'altro, parla una delle poche forze politiche che pensa che il principio della libera concorrenza non sia sempre l'unico asse o l'unica stella polare su cui basare la gran parte della nostra attività legislativa. Certo è che, secondo il principio di libera concorrenza e di libero mercato, avere leggi che rischiano di creare delle forti discriminazioni può intanto esporre l'Amministrazione pubblica (quindi il Consiglio regionale, ma anche tanti Sindaci) a ricorsi decennali.
Lo dicevano alcuni colleghi anche in merito ad altre questioni pregiudiziali, per cui credo che il punto sia simile: se un soggetto (lo possiamo mettere in termini avversativi o in positivo) si è adeguato negli scorsi anni alla norma e, all'ultimo secondo o all'ultimo miglio, non solo arriva una sanatoria per chi non lo ha fatto, ma addirittura si blocca tutto il processo e si fa sì che chi ha fermato un'attività possa riavviarla, voi capite che c'è.
Qualcuno diceva che esistono aziende di serie A e di serie B; in realtà, qui ce ne sono diverse di possibilità: possibilità diverse per chi si è adeguato, per chi ha fermato l'attività magari anche per altri motivi e per chi, invece, ha aspettato fino all'ultimo una cosiddetta sanatoria.
Per il principio esposto dal collega Ravetti non dovremmo procedere perché pregiudizialmente dovremmo valutare questo tipo di azioni, insieme ai nostri tecnici (mi riferisco alla dottoressa Faina, come ai direttori che si occupano di commercio) e a chi ha seguito strettamente la questione per l'Assessore Poggio; azioni che rischiano di diventare anche molto onerose per la Regione.
Spendo gli ultimi dieci secondi per ricordare che la nostra legge non è stata impugnata. A chi dice "perché avete fatto cose retroattive?" rispondo che la nostra legge non è stata impugnata.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Come ha detto bene prima di me il collega Ravetti, è vero che nel provvedimento si ravvisano degli elementi di non rispetto della concorrenza, perché è altrettanto vero che all'interno del meccanismo che si verrebbe a creare ci sono dei soggetti che si avvantaggiano rispetto a terzi.
È innegabile che, nel legittimo confronto tra concorrenti, se si parte tutti dalla stessa linea di partenza, non ci sono elementi di contestazione. Se, invece, qualcuno non ha dovuto investire e impiegare risorse per spostarsi e per trovare altre soluzioni, mentre altri, grazie alla sanatoria di cui dicevamo stamattina, non si trovano nelle medesime condizioni, non rispettiamo quel principio.
Il sistema formativo europeo intende proprio come ratio evitare che ogni soggetto che svolga un'attività economica si trovi illegittimamente in posizione di svantaggio. Qui è doppiamente illegittima la posizione di svantaggio, perché è creata da una normativa che lo stesso organo regolatorio, che siamo noi, permette e promuove. Pertanto, non è solamente un elemento etico il tema della sanatoria che ci disturba e che troviamo particolarmente odioso, ma è anche l'elemento pratico ed economico, cioè mettere nelle stesse condizioni due imprenditori che si confrontano sul medesimo mercato, ma non si confrontano ad armi pari, perché in realtà la posizione dell'uno ha un vantaggio. Peraltro, ripeto, è anche un po' antipatico, perché non è un vantaggio di chi ha voluto adeguarsi nei tempi utili, ma di chi ha aspettato l'ultimo momento, quindi è maggiormente antipatico.
Di conseguenza, l'elemento discriminante cui faceva riferimento il collega Ravetti senz'altro esiste e permane. Per questo, la pregiudiziale mi sembra sensata e, come Gruppo, la appoggiamo. Grazie.



PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale sollevata dalla Consigliera Canalis Non essendovi altri interventi sulla pregiudiziale del Consigliere Ravetti, passiamo alla successiva richiesta di pregiudiziale presentata dalla Consigliera Canalis, che ha pertanto facoltà di intervenire.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Propongo una pregiudiziale dedicata ai limiti dell'iniziativa economica e quindi all'articolo 41 della Costituzione italiana che recita: "L'iniziativa economica privata è libera, non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana".
Lo dico, perché in questi giorni gli esponenti della maggioranza, che hanno invocato il cattivo effetto della legge n. 9/2016, l'hanno fatto sulla base del supposto danno arrecato agli imprenditori che avevano effettuato investimenti nelle loro attività commerciali prima del 2016. Va ricordato a questi esponenti della maggioranza che la Costituzione italiana è una Costituzione non statalista, che chiaramente tutela la libera iniziativa privata, ma non è neanche una Costituzione liberista, vale a dire che la libera iniziativa privata non può svolgersi in maniera non regolamentata e in maniera completamente priva di limiti.
L'ente pubblico ha il diritto - e direi, in alcuni casi, anche il dovere - di porre dei limiti e dei paletti alla libera iniziativa privata quando essa possa arrecare dei danni alla dignità, alla libertà, alla sicurezza dei cittadini, ma anche all'utilità sociale. È proprio il nostro caso: il fatto che le scommesse e il gioco possano rappresentare per molti dei nostri concittadini un rischio per la salute - e quindi anche un rischio per la salute pubblica - merita che l'Ente pubblico ponga dei limiti a questa iniziativa privata.
Pertanto, sulla compatibilità della proposta di legge del Consigliere Leone con l'articolo 41 della Costituzione pongo una pregiudiziale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
La collega Canalis ha posto una pregiudiziale fondamentale. Mi permetta, Presidente, non voglio giudicare le pregiudiziali degli altri nemmeno quella che presenterò io, ma probabilmente questo è il centro di tutta la discussione che stiamo facendo, cioè il rapporto tra l'iniziativa economica, da un lato, il diritto al lavoro, dall'altro, la tutela della salute, dall'altro ancora, e anche la tutela, come dice l'articolo 41 delle fasce sociali più fragili.
Invece in questa discussione surreale il tema è proprio questo. E dico surreale, perché abbiamo avuto due anni di tempo per affrontare queste cose, ma la destra, che adesso corre, è stata immobile su questo tema e avrebbe potuto produrre tutti questi report e questi dati, che adesso non ha, ma continua, tramite i giornali, a dare numeri sbagliati.
Ho visto un comunicato di oggi della Lega, che dice: "La legge approvata dalle sinistre recita.". Devo ricordare a tutti i colleghi della Lega che nel 2016 la Lega votò questa legge in Consiglio regionale consapevole del fatto che c'era un problema socio-sanitario e c'è tuttora ma dirò di più. Non si può neanche delegare questa scelta ai Consiglieri regionali dell'epoca - e vi farò vedere nelle prossime ore - perché c'erano delle posizioni chiarissime e fortissime del vostro Segretario, quello che voi chiamate "Capitano", nel 2013 ma ancora nel 2015, il quale, pochi mesi prima dell'approvazione della legge regionale, diceva (come fa di solito lui sui social): "Mentre lo Stato impoverisce i cittadini, noi in ogni Regione porteremo le leggi contro il gioco d'azzardo. Via le macchinette!".
Tutto questo lo ha detto Salvini in più occasioni e quindi la Lega, non le sinistre, ha approvato la legge nel 2016, perché all'epoca riconoscevano forse con più equilibrio, che c'era un problema di salute da tutelare.
Oggi prendiamo atto che la Lega usa il paravento dei posti di lavoro senza presentare nessuno studio, perché gli unici dati che abbiamo ci dicono tutt'altro. Ci dicono che le migliaia di posti di lavoro sono per adesso solo delle stime dette nei comunicati stampa e non abbiamo uno studio ufficiale che lo conferma.
In altre parole, con il paravento del lavoro, la Lega rimuove il tema del diritto alla salute - che aveva votato intelligentemente nel 2016 - e di fatto, si appiattisce sulle risorse di un settore economico molto forte.
A voi non interessano i lavoratori, ma solo il profitto, in questo caso di un settore che, negli ultimi anni, è diventato il terzo settore economico d'Italia e uno dei più importanti nel mondo.
È legittimo, in politica si possono fare le scelte, ma almeno non strumentalizzate i lavoratori o, comunque, presentate dei numeri oggettivi e non delle stime che poi cambiano a ogni comunicato, perché siete passati da 1.700 a 5.000 e non si capisce neanche più quanti sono. Soprattutto l'articolo 41 è il centro della discussione della Costituzione e il centro della discussione che stiamo facendo, per cui ci appelliamo alla coscienza di tutti i Consiglieri regionali.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere, sulla pregiudiziale Canalis.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Certamente è sensata la pregiudiziale proposta dalla Consigliera Canalis; siamo a parlare di un altro principio, l'ennesimo principio costituzionale, quello di cui parla l'articolo 41, sull'iniziativa privata.
Giustamente, si è detto che la Costituzione favorisce l'iniziativa economica privata, dice che è libera, però la limita. La limita o, meglio la regola, non la proibisce, ma la regola e dice che non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale, in modo da recare danno alla sicurezza alla libertà e alla dignità umana. La legge 9 del 2016 è proprio nel solco di questo principio costituzionale, perché dice che l'iniziativa economica privata è certamente libera, e del resto la legge regionale non pu vietarla, ma che viene regolata. La legge regionale 9 del 2016 non proibisce, ma regola un settore che era nel Far West, affinché non si svolga in contrasto con l'utilità sociale, con la libertà, con la dignità umana e con la salute umana. Questa è la ragione.
Ieri ho sentito una definizione di questa legge, da parte di un Consigliere della Lega, che l'ha definita "un'inutile proibizionismo retroattivo". In una frase, tre cose sbagliate su tre. Inutile? No, lo dicono i dati, è stata utile. Proibizionismo? No, non si proibisce, ma si regola. Retroattivo? No, la legge non è retroattiva, perché da dei tempi di attuazione scansionati, da diciotto mesi fino a cinque anni, anzi è retroattivo ciò che vuole la Lega.
Inoltre, come mi ha suggerito il Consigliere Rossi, il riferimento che fa la Lega nella sua comunicazione chiamandola "una legge della sinistra" è altrettanto sbagliato perché, ricordo e ripeto, l'hanno votata tutti nella scorsa legislatura: l'ha votato il centrosinistra, l'ha votato la forza politica di cui facevo parte, che non era certamente nello schieramento del centrosinistra e neanche di quello di centrodestra, ma l'ha votata anche il centrodestra. Una delle persone più attive nel gruppo di lavoro, che cito perché è una persona che è politicamente lontana da me, ma che stimo molto il Consigliere Vignale, era uno dei più attivi nel gruppo di lavoro ed è persona di destra, nemmeno di centrodestra.
Non escludo che i due rappresentanti della Lega nella passata legislatura possano non essersi accorti di cosa si votava in Aula. Pu anche essere, non lo posso escludere, ma quella legge è stata votata da tutti ed era la legge di tutti.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sulla pregiudiziale Canalis.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
L'articolo 41 della Costituzione certamente spiega quanto l'iniziativa economica privata sia libera e quanto non possa svolgersi in contrasto con l'utilità sociale in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana, ma soprattutto la legge determina i programmi e i controlli opportuni affinché l'attività economica pubblica e privata possano essere indirizzate e coordinate a fini sociali.
In questo senso - ve lo dice uno che si sente antiproibizionista e continua a pensare che sia giusto togliere dal proibizionismo molte delle attività ancora nell'illegalità, fra cui la legalizzazione delle droghe leggere - penso che sia un passo fondamentale, ma un proibizionista ha l'ossessione di dire che quel tipo di commercio deve rimanere nell'illegalità; un antiproibizionista lo vuole fare emergere, ma vuole anche evitare che diventi un danno sociale.
Perché ho fatto questo esempio? Perché io, che sono antiproibizionista non vorrei un coffee-shop a ogni angolo di questa città, non vorrei che si passasse dal proibizionismo al liberismo più sfrenato. Per questo, voglio ribadire un concetto molto chiaro: noi non abbiamo vietato niente, non abbiamo abolito il gioco legale, ma abbiamo provato a regolamentarlo abbiamo provato a indirizzare questo tipo di attività e a darle dei confini, dei confini che non era possibile stabilire se non grazie a un'attività legislativa come la nostra, che ha permesso a tanti Sindaci di mettere dei paletti.
Pertanto, credo che sia davvero importante comprenderci, perché abbiamo dato un'opportunità ai territori di costruire un rapporto anche di una nuova fiducia con questi soggetti, che avrebbero avuto il tempo per adeguarsi e il tempo per fare degli investimenti. Certo è che, dopo cinque anni, ora volere radere tutto, senza tra l'altro dare il giusto peso a quello che è successo, con un allarmismo che oggettivamente non comprendiamo, perché alcuni si sono invece adeguati alla norma e non tutti stanno aspettando il 20 maggio per capire se sono fuori legge o no.
Credo che oggettivamente dovremmo ricordare i principi costituzionali come ci ricordava la collega Canalis, per capire che non solo il nostro potere è indirizzare, ma la pregiudiziale che mettiamo in campo afferma che non bisogna andare in contrasto con quei principi, soprattutto rispetto alle tante cose costruite grazie alla nostra legge.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone, ancora sulla pregiudiziale Canalis.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Consigliera Canalis che ci ha dato modo di riflettere sugli elementi fondanti della nostra Costituzione e sull'equilibrio che i loro stessi autori hanno dimostrato di avere nel momento in cui l'hanno ideata.
Rileggiamo con attenzione l'articolo 41 della Costituzione: "L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana". Ci rendiamo conto che qui siamo oggettivamente di fronte a una circostanza del genere.
Ovviamente, come mi trovo per l'ennesima volta a ribadire l'iniziativa economica privata non va cancellata, ma se non è regolamentata, se non è opportunamente limitata, induce a una perdita della dignità della persona stessa, perché conosciamo bene le fragilità delle persone che, purtroppo, hanno la patologia della ludopatia. Che cosa c'è perdendo progressivamente il controllo di sé stessi, il controllo dei propri affetti e anche il controllo dei propri stessi personali interessi se non proprio una perdita e un danno della dignità personale e dei suoi fondamentali riferimenti? Che cosa c'è se, in casi come questi, se non la manifestazione di un danno alla libertà personale, perché ci rifacciamo a un concetto di tossicodipendenza e, quindi, di schiavitù nei confronti di una circostanza e di un'abitudine purtroppo dannosa? Che cosa c'è se non anche la perdita della sicurezza? È, infatti chiaro che, in queste circostanze di fragilità e debolezza, la persona stessa perde i riferimenti fondamentali del vivere civile, che le consentono di vivere in maniera equilibrata, insieme con i propri cari e la comunità all'interno della quale si trova.
Pertanto, più che mai puntuale è la riflessione che la collega ci invita a fare, perché è vero che il costituente ha voluto realizzare una sintesi tra la libertà d'iniziativa economica e la tutela della salute, di modo che il guadagno che si ottiene delle attività non danneggi i singoli cittadini in ciò che è per loro è più caro: dignità, libertà e sicurezza.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano, sulla pregiudiziale Canalis.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio la collega per aver posto questo tema che, partendo dal rango costituzionale, al quale lei si riferisce, incardina la problematica proprio all'interno di ciò che è prescritto nella nostra Costituzione, ci riporta in maniera precisa e puntuale a ragionare su che cosa e quale impatto potrà avere questa norma e su come questo problema in sé come potrà essere affrontato.
Come potrà essere affrontato? Mettendo, come ormai abbiamo visto in alcune pregiudiziali, più elementi insieme: l'elemento legato alla salute e quindi alla tutela della salute stessa; l'elemento della concorrenza l'elemento di una garanzia del mercato e della regolazione del mercato in quanto tale; il principio della libertà d'intrapresa dei cittadini italiani.
Su questo, mi pare che questa pregiudiziale dica della portata importante di questa legge e di quanto, invece, in modo veloce e forse con sufficienza è stato affrontato il tema, proprio giusto per dare una risposta veloce a impegni presi durante le campagne elettorali, legittimi per carità, ci mancherebbe altro, ma senza tenere conto della portata che questa norma e la modifica di questa norma poteva portare in sé e con sé.
Presidente, sono convinto che questo è un tema su cui, doverosamente dobbiamo fare tutti gli approfondimenti necessari, proprio perché troppo c'è in gioco. Come diceva prima il collega Giaccone, ci sono delle conseguenze che, in questo momento, con a volte troppa semplicità, sono sottovalutate da coloro che propongono la modifica della norma. Si tratta invece, di conseguenze che possono portare con sé danni, sia di natura economica, sia di natura sociale, ma anche legati ai principi di convivenza. È, infatti, evidente, Presidente, perché chi, come me, è in politica da tanto tempo e ha relazioni forti con i territori, sa bene quali sono i problemi che sono nati e che sono cresciuti in città e paesi con lo sviluppo non controllato di questo tipo di attività.
Pertanto, questa pregiudiziale mi sembra assolutamente sensata e puntuale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco, sulla pregiudiziale Canalis.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Penso che l'articolo 41 della Costituzione sia molto chiaro. Recita "L'iniziativa economica privata è libera", e fin qua penso che l'abbiano compreso tutti. Forse, è un po' meno di facile comprensione la seconda parte, cioè il fatto che "non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana". Credo che dovremmo avere tutti la possibilità di comprendere quello che dice questa seconda parte dell'articolo 41 della Costituzione, ma voglio spiegare meglio.
Come giustamente ha anticipato anche qualche collega, neanche noi del Movimento 5 Stelle siamo proibizionisti o chiediamo che venga vietato il gioco d'azzardo su tutto il territorio piemontese; sappiamo bene che il modo migliore di controllare è quello di legalizzare e regolamentare.
Questo è importantissimo, perché se non si regolamenta, non si riesce a creare quel giusto equilibrio tra quella che è la libertà d'iniziativa economica, soprattutto per alcuni tipi di attività economiche che potrebbero avere una ricaduta negativa sulla popolazione e sui cittadini rispetto al contrasto con l'utilità sociale di quest'attività economica perché potrebbe creare tutta una serie di problemi che vanno a ricadere sulla sicurezza, la libertà e la dignità della persona. Non parlo solamente delle persone che, alla fine, diventano ludopatiche, ma anche delle loro famiglie, che purtroppo, come ho già detto in altri interventi, sono trascinate in questa spirale.
Per quanto riguarda la questione della regolamentazione, com'è stato anche anticipato da altri colleghi, non si sta chiedendo di eliminare totalmente il gioco d'azzardo in Piemonte, ma semplicemente di dare tutta una serie di limitazioni, per evitare di mettere sotto il naso determinate possibilità a persone che potrebbero trovarsi in un momento di difficoltà.
Questo non vuol dire incentivare il mercato nero o la criminalità organizzata, come si farebbe nel caso in cui si vietasse totalmente l'esercizio di quell'attività, ma regolamentando si dà comunque la possibilità di continuare a svolgerla liberamente nei luoghi adatti, ossia non mettendo continuamente questo tipo di tentazione sotto il naso delle persone che potrebbero ritrovarsi, magari il giorno sbagliato, a sedersi davanti a una slot machine o in una sala scommesse e iniziare così il declino della propria vita.
Essere per una regolamentazione o una realizzazione non vuol dire mettere sotto il naso delle persone la continua tentazione di cadere in una ludopatia.
Questo è il senso della regolamentazione e della legge che voi oggi volete andare a cancellare, ed è per questo che è in totale contrasto con l'articolo 41 della Costituzione.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale sollevata dalla Consigliera Frediani Non essendovi altri iscritti a parlare, passiamo alla successiva pregiudiziale, presentata dalla Consigliera Frediani.
Prego, Consigliera.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Richiamerei l'attenzione per esporre la mia pregiudiziale all'articolo 7, in particolare al comma 5, perché credo che qui manchi un passaggio, che avrei ritenuto invece doveroso, con le Aziende Sanitarie Locali.
Abbiamo più volte sottolineato come la legge 9/2016 fosse una legge a tutela della salute, e che quindi la sua finalità fosse proprio quella, per cui crediamo che si andrebbe totalmente a stravolgere la finalità della legge che s'intende andare a modificare, se si togliesse quell'interazione necessaria con le ASL.
Nel comma si fa proprio riferimento a corsi di formazione che dovrebbero essere non solo pianificati, ma addirittura svolti entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente disposizione. Questi corsi devono essere proprio organizzati, oltre che da soggetti individuati con apposito provvedimento dalla Giunta (ma qui si va nell'indefinito), dal soggetto deputato a lavorare su questi aspetti, relativamente ai corsi di formazione, che sono le Aziende Sanitarie Locali.
Ci chiediamo se non sarebbe necessario un confronto con le ASL per definire bene se sia il caso di mettere, intanto, una tempistica di questo tipo, sei mesi, considerando che siamo in un periodo di pandemia e che le ASL hanno sicuramente altre incombenze che andare a pianificare strutturare e organizzare corsi di questo tipo. Parliamo di un orizzonte temporale piuttosto breve, perché parliamo di sei mesi, e in più parliamo anche di un lavoro, da parte della Giunta, rispetto ai corsi, definendone i tempi, i soggetti attuatori, i costi a carico dei soggetti gestori e le modalità attuative.
Noi ci chiediamo: nell'interazione tra Giunta e ASL o, meglio, nella mancanza d'interazione tra Giunta e ASL, non rischiamo di vedere un conflitto tra due realtà che dovrebbero essere invece complici nel perseguire lo scopo finale della salute pubblica della nostra Regione? Ci sembra che questo comma metta in secondo piano il ruolo delle ASL che invece dovrebbe essere di primo piano. Sicuramente le ASL dovrebbero essere coinvolte nella discussione di come pianificare questi corsi, invece siamo arrivati direttamente in Aula. Credo che questo passaggio non ci sia assolutamente stato e getta una grave ombra sulla proposta di legge.
Per questo motivo, la pongo come una pregiudiziale.
Grazie.



RUZZOLA Paolo

Presidente, solo per comunicare la presenza.



PRESIDENTE

Sì, ho letto, grazie. È scongedato, come anche il Consigliere Lanzo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Credo che questa pregiudiziale sia coerente a uno schema che purtroppo, questa proposta di legge ha, cioè che nel testo sono previste alcune scelte che non hanno visto un confronto con i soggetti, su cui queste scelte ricadranno nel prossimo futuro.
La pregiudiziale, quindi, è quanto di più attenta e precisa, perché il tema delle ASL è un tema, in questo momento, dirimente. In questo momento storico, dove le ASL sono oggettivamente sotto pressione, oggi, in particolare sul tema dei vaccini, è un tema che sappiamo quanto sia delicato: la gestione su tanti territori dell'arrivo dei vaccini e della gestione dei cittadini. Oggi, pensare che questi sei mesi siano sei mesi di facile gestione e di una programmazione rispetto all'articolo citato, su cui si basa questa pregiudiziale, dimostra quanto questa proposta di legge scritta qualche tempo fa, non abbia avuto il tempo della discussione, della riflessione, della condivisione e della concertazione con i soggetti su cui questa legge ricadrà.
Ecco perché questa pregiudiziale, con l'elemento centrale dell'ASL, è una pregiudiziale molto attenta.
Lo ribadiamo, Presidente: la legge del 2016 era una legge basata sul tema della sanità, della sanità pubblica, della tutela della sanità e questo elemento delle ASL dimostra quanto, per voi, il tema della sanità non sia centrale in questa proposta.
Dimostra quanto più questa proposta sia sbagliata e che questa pregiudiziale vi ponga l'obbligatorietà di pensare a come riprendere la concertazione con gli Enti locali, con gli enti territoriali e anche quelli sanitari, soprattutto con quelli sanitari, perché sono quelli che, sul tema lo ricordiamo ancora - del gioco d'azzardo patologico - patologico - è l'elemento fondamentale.
Pertanto, Presidente, speriamo che questa pregiudiziale sia ascoltata e non solo sentita dai colleghi della maggioranza e auspichiamo che la votazione sia positiva, per poi rimettere mano a questa proposta di legge.
Grazie.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sarno per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
La pregiudiziale sollevata dalla collega Frediani non è una questione di poco conto, anzi è una questione fondamentale se si vuole prendere questa proposta di legge in maniera seria e affrontarla sui punti che va a toccare.
Siamo in piena emergenza pandemica, non dobbiamo risolvere solamente i problemi economici delle persone, ma anche i problemi di salute. Le ASL adesso, sono fortemente responsabilizzate per quanto riguarda il contrasto alla diffusione dell'epidemia, ma anche alla cura di tutti coloro che sono stati contagiati; sono impegnate nella campagna vaccinale e, fino adesso abbiamo avuto più braccia che dosi per inoculare i vaccini, ma se quanto è stato annunciato dal Generale Figliuolo dovesse essere realtà, ci troveremo poi a dover gestire un forte ritmo vaccinale e per le ASL non sarà molto semplice gestire tutta la parte organizzativa, che assorbirà molto le energie di tutti coloro che lavorano all'interno delle nostre Aziende Sanitarie Locali.
La pandemia non finirà nel momento in cui saremo tutti vaccinati perché questo non lo possiamo sapere con certezza, può essere che poi bisogna programmare una successiva campagna vaccinale. Mi chiedo quanti fondi sono previsti per sostenere le ASL per, magari, trovare ulteriore personale quando è già difficile trovarlo per organizzare tutta la campagna di prevenzione per quanto riguarda il gioco d'azzardo patologico o comunque, tutte le attività che sono richieste da parte delle Aziende Sanitarie Locali. Secondo me, è una previsione giusto per dire che prevediamo anche qualcosa in quel senso, ma poi verrà estremamente ostacolata dalle condizioni in cui siamo, purtroppo, inseriti oggi dal punto di vista sanitario.
La pregiudiziale della collega ci mette un po' davanti all'evidenza dei fatti. Per questo motivo, non possiamo procedere con questa norma di legge anche per il fatto che non ci sono le condizioni, da parte delle ASL, per seguire in maniera adeguata al 100% queste attività. Anzi, non le caricherei di un'ulteriore difficoltà, considerato il grande lavoro che già stanno facendo per cercare di contenere la crisi pandemica.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sacco per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla pregiudiziale della Consigliera Frediani, il Consigliere Marco Grimaldi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come ricordava bene la Consigliera Frediani, il testo che rischiamo di dover discutere, ma spero ancora non succederà, assegna alle ASL un ruolo di organizzazione di corsi da svolgersi nei prossimi sei mesi. Con l'articolo 7 del comma 5 si dà, tra l'altro senza nessun confronto sul punto, senza nessuna analisi del contesto e in un momento come questo, un carico insostenibile da parte della Regione.
Presidente Gavazza, siamo nella situazione paradossale di toglierci la potestà legislativa, cioè noi, a un certo punto, leggiamo nel testo che, di fatto, demandiamo allo Stato tutta la possibilità di pianificare, di programmare, di mettere anche solo dei limiti nella contestualizzazione di quell'attività economica.
Ripeto, abbiamo deciso non di vietarla, ma di distanziare e invece che cosa facciamo? Scarichiamo tutto sulle ASL, con anche un'idea, se volete un po' assurda, di demandare al rapporto con le ASL quello che semplicemente, è il momento anche formativo e informativo degli operatori.
Cosa di per sé giusta, ma se noi togliamo tutte le altre barriere e l'unica cosa che diciamo implicitamente è che gli operatori dentro ai centri scommesse devono fare prevenzione e informazione, cioè li trasformo in soggetti attivi, è una misura comprensibile dal punto di vista anche ideale, ma non può essere l'unico strumento che diamo in mano alla Regione per regolamentare il gioco.
Alla fine, è come se non mettessimo nessuna limitazione e ritornassimo al casinò ogni cinque metri e dicessimo che però abbiamo formato gli operatori che dovranno spiegare ai loro utenti che il gioco fa male.
Ripeto, siamo davanti a una miopia - scusi, Presidente, se rubo ancora un secondo - ma, soprattutto, davanti a un'ipocrisia che, secondo noi, va fermata con la pregiudiziale che la Consigliera Frediani ha messo in campo.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla pregiudiziale della Consigliera Frediani il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo a rinforzo e a sostegno dalla pregiudiziale posta dalla collega Frediani.
È stato citato l'articolo 3, in cui si norma il piano regionale integrato a contrasto e prevenzione del gioco d'azzardo patologico. Piano che era già previsto nella legge regionale 9 del 2016, ma qui trova una diversa definizione. La pregiudiziale posta dalla collega Frediani è tanto più forte in quanto, a mio avviso, va vista anche alla luce di ciò che sta accadendo e che è accaduto.
Non solo le notizie e le informazioni che avevamo, ma anche a seguito di una risposta a un'interrogazione presentata dal sottoscritto mesi fa, lo stato di attuazione del piano triennale a contrasto e convenzione del gioco d'azzardo patologico in vigore, quindi quello in vigore dal 2017, era in larga parte inattuato. Non mancavano i soldi, anzi, perché la risposta dell'Assessore Marrone aveva evidenziato che c'erano dei fondi fermi, la campagna d'informazione e comunicazione ferma, in stand by.
Il marchio "No slot", oggetto già d'interrogazioni e informative, è ancora fermo, per cui si è dimostrata una certa inerzia, non tanto da parte delle ASL o dei SERD, che invece sono molto attivi, ma da parte della Giunta regionale nel dare gambe a questo piano, agli interventi in esso previsti; inerzia che, devo rilevare, è già cominciata alla fine dalla scorsa legislatura.
Alla luce di ciò che è già accaduto e di ciò che sta accadendo, e ritenendo di dover cambiare la legge regionale sul gioco d'azzardo patologico, dovremmo pensare invece a un potenziamento. Perché già quello che vediamo non è sufficiente; a maggior ragione, una legge nuova che permetta molto di più il gioco d'azzardo, ci farebbe tornare alla situazione ex ante, di una macchinetta ogni trenta metri.
Dobbiamo invece pensare a qualcosa di diverso, di più forte.
Grazie.



PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Salizzoni Non essendovi ulteriori richieste sulla pregiudiziale avanzata dalla Consigliera Francesca Frediani, ha chiesto di esporre una nuova pregiudiziale il Vicepresidente Mauro Salizzoni, che interviene in qualità di Consigliere regionale.
Prego; ne ha facoltà per tre minuti.



SALIZZONI Mauro

Intendo porre una nuova questione pregiudiziale basandomi sul fatto che lo Statuto della Regione Piemonte, all'articolo 9, enuncia il principio di tutela della salute.
Il gioco d'azzardo patologico crea - lo sappiamo bene - danni permanenti a livello fisico e altera i processi fisiopatologici dell'organismo, creando patologie cardiache, immunitarie e neurologiche.
Se analizziamo la letteratura in proposito, molti articoli dividono in sette fasi la caratterizzazione del decorso comportamentale del gioco d'azzardo: si va dalla fase euforica della vincita, fino alla fase di disperazione, a mano a mano che queste vincite non si presentano, andando in perdita.
La cosa grave è che, a partire dalla terza e dalla quarta fase, sono ben presenti in questi soggetti prima pensieri suicidi e poi, mano a mano che si va avanti nelle altre fasi, anche tentativi veri e propri di suicidio. Questo è già un elemento.
Inoltre, c'è un'alterazione dei neurotrasmettitori con la tensione psicofisica creata dal gioco d'azzardo. I neurotrasmettitori, ad esempio la dopamina, l'acetilcolina, la serotonina e la noradrenalina, sottendono a importanti e fondamentali funzioni, in particolare quelle che riguardano l'attenzione, la cognizione, la memoria e l'apprendimento.
E proprio l'alterazione della noradrenalina e della serotonina, che partecipano alla regolazione dell'arousal, alterano il ritmo del circadiano e della risposta allo stress in generale.
Sono fattori di cui tenere conto, anche perché la tensione psicofisica di cui ho appena parlato aumenta la produzione, chiamiamola così, di noradrenalina e del cortisolo: in sostanza, con l'aumento del cortisolo e dell'adrenalina, siamo a tutti gli effetti di quei pazienti che sono trattati con alte dosi di cortisone. L'aumento di questi due elementi porta a un aumento, ad esempio, della frequenza cardiaca, a un aumento della pressione arteriosa, a un aumento dell'arousal autogeno, con un'attivazione psicocomportamentale che altera le prestazioni e i compiti che ogni soggetto deve avere, e porta alterazioni importanti al sistema immunitario.
Tutto questo è dimostrato dalla letteratura ed è posto anche in visualizzazione dalla PET, che vede in questi soggetti delle vere e proprie alterazioni cerebrali, in particolare a livello corticale, soprattutto nel lobo frontale cerebrale.
Direi che basta la citazione di tutti questi elementi negativi per passare proprio da un'idea dei danni creati a livello di agitazione cosiddetti psicologici, a quella di veri e propri disturbi e danni fisici in sostanza. E questo è davvero molto importante.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, professore. Le abbiamo concesso un minuto e mezzo in più per il suo compleanno, che cadeva nella giornata di ieri.
Ha chiesto di intervenire sulla pregiudiziale testé illustrata il Consigliere Marello; ne ha facoltà per tre minuti.



MARELLO Maurizio

Presidente, ho visto che si è prenotato il collega Rossi, credo che abbia la precedenza.



ROSSI Domenico

Sì, intervengo io. Grazie, collega Marello.
Presidente, posso?



PRESIDENTE

Prego, prego.



ROSSI Domenico

Scusi, non volevo prendere la parola senza che mi autorizzasse.
Ringrazio il professor Salizzoni, perché ancora una volta ci ha dimostrato la sua grande competenza nell'ambito medico. Ma non c'era neanche bisogno di scomodare il professor Salizzoni, Presidente. In queste settimane stiamo ascoltando testimonianze dall'ambito socio-sanitario (direi quasi all'unanimità, perché abbiamo visto l'Ordine dei medici abbiamo visto chi per anni ha diretto il Settore regionale delle dipendenze, oggi abbiamo visto l'Ordine degli assistenti sociali, stiamo ricevendo segnalazioni dagli psicologi che seguono questi problemi) e in tutta Italia, quindi anche al di là della Regione Piemonte si sottolineano i problemi sanitari che si affiancano a quelli sociali di questa legge.
Che cosa voglio dire? Che lo stesso Stato, fra l'altro, un anno dopo l'emanazione della legge, ha inserito nei LEA il GAP, perché è proprio un fenomeno che è stato creato. Il GAP, in quanto patologia, è un fenomeno che prima non esisteva, almeno non nella forma in cui lo conosciamo oggi.
È stato creato da un eccesso di offerta che è avvenuto per due ragioni.
La prima è l'errore di fondo dello Stato, che ha sbagliato a considerare questo fenomeno non come un fenomeno da controllare e da attenzionare, ma come una semplice leva fiscale.
La seconda è l'aggressività del settore del gioco a livello internazionale, che ha portato a una crescita enorme e a un'offerta pervasiva che, come giustamente ha detto qualche collega, ha fatto in modo che in ogni angolo del Piemonte ci fosse un'offerta di gioco. Questo ha creato una malattia che prima non esisteva e adesso ipocritamente lo Stato mette dei soldi per curare una patologia, di cui si è reso correo.
Detto questo, è assurdo quello che sta succedendo, Presidente. Noi stiamo affrontando un tema di questo tipo con tutte le voci, anche quelle istituzionali del mondo medico, che ci dicono: "Attenzione, la legge funziona da un punto di vista di sanitario". E noi che cosa facciamo come Consiglio? Non parliamo neanche con queste persone, perché non le abbiamo convocate chiedendo cosa hanno da dire, ma sono costrette a dirlo sui giornali, perché il Consiglio, il luogo più alto dell'ascolto dei cittadini e della democrazia regionale, è esautorato dall'atteggiamento indicente della Lega. Questa è la verità.
Su un tema così importante per i cittadini, non possiamo affrontare questa proposta di legge senza confrontarci con i nostri medici che, quando ci va bene, diciamo che sono eroi, mentre quando non ci va bene, facciamo finta che non esistano.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone, sulla pregiudiziale presentata dal Vicepresidente Salizzoni; ne facoltà per tre minuti.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Non la sentiamo bene.



GIACCONE Mario

Mi sente?



PRESIDENTE

Adesso sì.



GIACCONE Mario

Ringrazio il collega Salizzoni, non solo perché attraverso la sua lettura scientifica ha dato una chiave d'interpretazione del fenomeno che fino a oggi, era rimasta un po' indietro, ma di questo gli sono grato perché mi ha riportato ai tempi della giovinezza e degli studi universitari, trattando con attenzione e intelligenza i diversi sintomi collegati a una malattia che, come diceva bene il collega Rossi poc'anzi in realtà è nuova.
Noi abbiamo creato con questa circostanza una patologia che prima non esisteva. Il professor Salizzoni ha messo insieme bene tutto un insieme di sintomi che a questa sono collegati, ma che sono solo per una parte riconducibili all'aspetto di una situazione di stress. In realtà, ci sono molti elementi diversi che, come lui ha detto bene, portano fino al suicidio, ma che partono da elementi legati all'agitazione, a un turbamento e a un aumento dei livelli di attenzione e di eccitazione dei primi momenti.
È chiaro che la modificazione dei neurotrasmettitori all'interno del nostro organismo modifica la capacità di attenzione e, quindi, modifica nella persona anche la sua capacità di interagire e di relazionarsi con coloro con cui s'incontra e con le situazioni con le quali ha a che fare dopo o al di fuori del momento in cui si avvicina agli apparecchi di cui è vittima.
Il problema è che l'aspetto patologico non si manifesta solamente nel momento in cui sta esercitando questo tipo di attività, ma la cosa peggiore è che gli effetti si protraggono nel tempo anche sul resto delle sue attività. Infatti, se la memoria viene modificata, significa che anche la sua capacità lavorativa o la sua capacità di applicarsi allo studio, se è giovane, sono ridotte e modificate. Anche la capacità di apprendimento si modifica, per cui in un giovane o in una persona che magari sta lavorando e che è nei primi anni di avvicinamento alla sua attività lavorativa, la capacità di comprendere ciò che sta facendo e di avere attenzione anche per non mettersi in pericolo viene modificata.
Non ci sono solo elementi legati alla sfera psichica, ma ci sono anche elementi legati al sistema..



PRESIDENTE

Concluda, perché ha terminato il tempo.



GIACCONE Mario

Mi dispiace, perché gli argomenti sono tanti e avrei potuto continuare.
La ringrazio e concludo, ma sul tema sanitario, rispetto alle pregiudiziali, torneremo nuovamente.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Giaccone per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla pregiudiziale del Vicepresidente Salizzoni il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Io non riesco nemmeno ad avvicinarmi lontanamente alla competenza medica di chi mi ha preceduto, del professor Salizzoni e anche del dottor Giaccone, però impegnandomi su questo tema da anni, ho fatto degli approfondimenti e delle letture che confermano ciò che ho appena sentito. È una vera e propria dipendenza, una vera e propria malattia, che modifica anche la struttura del cervello in modo permanente.
Del resto, purtroppo, chi progetta questi apparecchi lo sa bene e fa un uso molto attento anche dei colori e degli stati d'animo indotti dai colori. Chi progetta queste macchine sa benissimo quali sono i momenti in cui l'apparecchio deve mostrare dei colori caldi o dei colori freddi, a seconda se debba in quel momento eccitare il giocatore o se lo debba calmare. Tutto è studiato sulla psiche umana, sul cervello umano, per far sì che ci sia il massimo della resa da ogni apparecchio, non la tutela della salute, ma il massimo della resa, perché è una macchina economica. È un apparecchio, è un'attività economica, non è qualcosa che deve tutelare la salute.
Chi deve tutelare la salute? La salute la deve tutelare l'Istituzione e chi è deputato a fare le leggi. Noi lo siamo e lo abbiamo fatto correggendo in parte una follia. Io condanno la classe politica di questo Paese, che ha usato il gioco d'azzardo, il cosiddetto gioco legale, solo come leva economica, senza minimamente occuparsi di tutto il resto, che va anche a erodere la leva economica, perché assistere persone malate costa.
Il costo sociale è altissimo, anche da parte di chi non va a farsi seguire perché chi si rovina cade poi dentro altri problemi. Pertanto, condanno quella classe politica, senza dubbio.
Il legislatore regionale ha fatto una legge per tutelare la salute cosa che non può fare chi progetta quelle macchine, perché ha un altro interesse.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Bertola per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla pregiudiziale del Vicepresidente Salizzoni il Consigliere Sacco; ne ha facoltà per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io tengo a intervenire sulla pregiudiziale sollevata dal professor Salizzoni, in quanto conferma ulteriormente quanto questa legge sia dannosa nel caso fosse discussa e approvata.
Per quanto riguarda la questione legata alla ricaduta anche fisica del danno che provoca la dipendenza da gioco d'azzardo, direi che si è espresso già benissimo - chi meglio di lui? - il professor Salizzoni, ma vorrei soffermarmi anche su altri aspetti che, di conseguenza, non abbiamo preso in considerazione.
Prendiamo in considerazione il fatto che ci sono anche dei costi sociali legati al problema di salute di queste persone, ma non solo, anche di costi legati all'assistenza per aiutare queste persone a uscire dal tunnel, costi dell'assistenza anche per le loro famiglie e per il danno economico che le famiglie subiscono per il fatto che le macchinette o chi si è fatto coinvolgere da queste macchinette si sono "mangiati" i soldi magari anche di un'intera famiglia. Pensate, però, anche a chi magari ha un'attività e cade vittima delle ludopatie, che si ritrova senza un euro magari con anche delle ricadute sui propri dipendenti e sulla società perché magari aveva un'attività che aveva uno scopo sociale anche utile quindi pensiamo anche alle perdite che ha la società dovendo rinunciare a un attore all'interno dell'economia perché si è ammalato di questa ludopatia e magari ha perso tutto.
Al di là degli aspetti fisici, che derivano da dei danni anche psicologici che inducono queste macchinette ad alcuni soggetti, c'è anche la ricaduta di questi danni fisici e psicologici sulla società e sul benessere collettivo e non solo dal punto di vista della salute, ma anche dal punto di vista economico. Di conseguenza, se mettiamo sulla bilancia i costi e i benefici, in mancanza di una corretta regolamentazione, purtroppo i costi sono molto maggiori rispetto ai benefici, che sono molto facili da calcolare. La cosa più difficile da calcolare sono i costi, soprattutto quelli indiretti, di un'attività priva di una regolamentazione corretta e attenta.
Si può regolamentare e legalizzare il gioco, ma con dei paletti ben definiti e stando attenti soprattutto ad alcune categorie, altrimenti rischiamo che la cosa ci sfugga di mano, com'è già sfuggita di mano in passato.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sulla pregiudiziale Salizzoni.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Di questo tema, del quale ringrazio il Vicepresidente Salizzoni, ho provato in parte ad argomentare nelle scorse ore, ovviamente non con la sua professionalità e la sua esperienza.
Proprio perché non provengo dal mondo medico, ho provato a utilizzare le parole dell'IRES e dei tanti operatori che hanno dato un contributo davvero non irrilevante alla stesura, prima, poi all'analisi del report.
D'altra parte, in Piemonte il gioco d'azzardo legale era in forte crescita e dal 2013 al 2016 era aumentato esponenzialmente del 300%.
Possiamo dirci che il gioco d'azzardo patologico aveva raggiunto livelli allarmanti, negli anni in cui ci siamo messi a lavorare, soprattutto dal punto di vista della normazione del principio della salvaguardia della salute della nostra cittadinanza.
Ci siamo messi a guardare non soltanto quanti erano i giocatori problematici e una recente ricerca ci diceva che circa il 2% della popolazione compresa fra i diciotto e gli ottantaquattro anni, ovvero 50 mila persone, aveva un profilo di gioco problematico; va sottolineato anche il dato risultante dalla somma dei giocatori aventi il profilo di rischio moderato con coloro che, invece, hanno presentato una vera e propria condizione problematica patologica rispetto al gioco d'azzardo.
I dati della presa in cura dei giocatori presi in carico dai SERD (ex SERT), i servizi per le dipendenze patologiche, ci dicono che nei primi otto mesi del 2018 erano poco meno di un migliaio le persone, in gran parte uomini. Questo significa che il tema della presa in carico è un tema molto difficile, ed è per questo che è meglio prevenire, informare e ridurre le possibilità di gioco, anche perché è molto difficile prendere in carico e accettare intanto questa dipendenza, come tante altre. Come sapete - dal punto di vista sanitario, persone come Salizzoni e Giaccone lo sanno meglio di me - riconoscere la propria dipendenza, così come altre malattie che disturbano i comportamenti, è sempre la cosa più dura.
Sappia, Presidente Gavazza, che nel corso degli ultimi anni il numero di giocatori che ha ricevuto almeno una prestazione presso i SERD ha subito limitate oscillazioni e costituisce un piccolo sottoinsieme di quei 50 mila giocatori problematici stimati in Piemonte.



PRESIDENTE

Collega, ha già superato di un minuto il suo tempo.



GRIMALDI Marco

Come lei sa, questa vicenda mi appassiona moltissimo.



PRESIDENTE

E io sono appassionato a sentirla.
Grazie per il suo intervento.
La parola al Consigliere Magliano, sulla pregiudiziale Salizzoni.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Mi pare che l'evidenza delle ragioni scientifiche e mediche portate dal collega Salizzoni dovrebbe far fermare i colleghi che continuano con l'intendimento di portare avanti questa norma.
Mi pare che l'approccio del collega sia quello che dovremmo avere ancorché non siamo tutti evidentemente formati a conoscenza della mole d'informazioni che ha il collega Salizzoni; appunto, dovremmo avere questo tipo di approccio ai problemi. I problemi si studiano, si affrontano, non si guardano solo per un lato e per un verso, ma si cerca di guardare a 360 gradi quali sono le implicazioni, i danni, gli effetti, gli effetti collaterali che potrebbero esserci da una nostra presa di posizione.
Questo lo dico, perché abbiamo avuto un'espressione, abbiamo avuto una dinamica quest'oggi d'intervento da parte del collega, che un po' dovrebbe suggerire come ognuno di noi deve approcciarsi a qualsiasi tema che affrontiamo. Questo lo dico perché è un esercizio che a noi è chiesto di fare e spesso quest'Aula, purtroppo, non ha visto questo tipo di serietà questo tipo di attenzione che ha a che fare con la documentazione scientifica, con la documentazione dottrinale, con l'approfondimento di quello che, in questo caso, accade all'interno della dinamica di un ludopatico.
Mi auguro che, forse, le parole dette dal collega abbiano scalfito e fatto aprire una breccia, all'interno della decisione politica di una parte della maggioranza, per non continuare a procedere in questa direzione. Nel caso fosse accaduto, saremmo di fronte a una vera e propria onestà intellettuale, che è quella che ci aspettiamo da chi, avendo vinto le elezioni, deve rendersi conto che non sta governando solo ed esclusivamente per una parte piccola, ancorché importante, di cittadini piemontesi, ma per tutta la realtà piemontese, per tutti i nostri cittadini.
Questo c'è chiesto di fare: studiare, fare approfondimenti; se non si conosce una materia, approfondirla, entrare nel merito, cercare di capire quali sono gli effetti e i danni che può portare una nostra scelta, cosa che invece, in questo caso, non vedo fare. Non lo vedo fare e vedo, da questo punto di vista, una certa leggerezza nell'affrontare il problema che porta con sé tutta una serie di conseguenze spiacevoli, come spesso accade quando - mi si permetta il parallelismo - si fa il debito pubblico tanto poi saranno altri a risolvere i problemi, altri che poi saranno oggetto di un nostro interesse, se ancora saremo qui a governare il Piemonte.
Non è questo il metodo che mi auguro di trovare tra i colleghi; invece mi pare che il metodo posto dal Vicepresidente Salizzoni sia il metodo più adeguato.



PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Rossi Non essendovi più richieste d'intervento sulla pregiudiziale Salizzoni procediamo con la pregiudiziale del collega Rossi.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'intera proposta di legge n. 99 del Consigliere Leone, ma in particolare lo si diceva nella maniera migliore con l'emendamento n. 5.144) dello stesso Consigliere, è in contrasto con una norma nazionale Presidente, perché crea un conflitto tra Stato e Regione; di fatto, questa modifica non si può effettuare, proprio perché è un elemento tecnicamente pregiudiziale.
La norma nazionale che la proposta del collega Leone va a violare nello specifico, fra l'altro, del gioco d'azzardo, è la legge 208 del 2005 che è stata attuata solamente con decreto ministeriale del 25 luglio 2017 quindi un anno dopo l'approvazione della legge regionale.
Che cosa ha fatto questo decreto ministeriale, Presidente? Ha imposto un limite al numero di AWP autorizzati e autorizzabili alla data del 30 aprile 2018. La norma Leone, al contrario, prevede: "A far data dall'entrata in vigore della presente legge ed entro il 31/12/2021, i titolari degli esercizi pubblici e commerciali dei circoli privati, di tutti locali. dove alla data del 19 maggio 2016 erano collocati apparecchi per il gioco e che, in attuazione della legge regionale, hanno cessato l'attività, possono rivolgere istanza al soggetto competente per riavviare l'attività, senza che possa essere equiparato a nuova apertura".
Ora, questo non si può fare ed è sbagliato, perché ci fa tornare al Far West, al "Casinò Piemonte" e tutto quello che hanno detto i colleghi, ma non si può fare perché, dopo l'approvazione della legge regionale, c'è stato un decreto ministeriale nazionale che ha applicato una legge nazionale, che ha diminuito il numero delle slot in Italia. Tant'è Presidente, che se lei va a vedere la diminuzione di numero di AWP nelle Regioni d'Italia, in Piemonte e nel resto d'Italia, vedrà che queste non sono diminuite solamente in Piemonte, ma sono diminuite in tutto il livello nazionale, pur con una differenza, perché in Piemonte sono diminuite ancora di più e in modo più mirato: in tre anni, a livello nazionale, abbiamo avuto un calo del 46,52%, mentre a livello piemontese del 65,78%. Diciamo che in Piemonte sono diminuite di circa il 20% in più e le dico anche il numero preciso, Presidente: circa 7.000 macchinette in più.
In realtà, questo tentativo della Lega non riuscirà comunque, perch per fortuna lo Stato, dopo le Regioni, si è accorto e ha messo un piccolo limite. Noi cercavamo di regolamentare un po' di più e un po' meglio, ma comunque questa legge, così com'è scritta, è in contrasto con il dettato dalla legge nazionale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno, sulla pregiudiziale Rossi.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Questa pregiudiziale dimostra plasticamente che, già oggi, avete proposto all'Aula del Consiglio e ai piemontesi una legge in contrasto con la norma nazionale. Se state davvero ascoltando queste parole, dovreste far prendere la legge, ritirarla, riscriverla e portarla in Commissione, perch magari in Commissione ve l'avremmo detto. Capisce, Presidente, qual è il tema? È stata saltata la fase delle Commissioni dove, magari, avremmo detto che quello che state proponendo, e in particolare i Consiglieri della Lega propongono, è propaganda politica, e lo specifico con molta forza: le persone che saranno destinatarie di questa proposta non potranno farlo. Non potranno farlo! Non so se riusciamo a farvi comprendere che questa proposta è stata scritta male, perché è in contrasto con il dettato dalla legge nazionale.
Il collega Rossi ve lo ha dimostrato non con una valutazione politica, ma con riferimenti legislativi.
E allora, Presidente, faccio questo passaggio. Il collega Gagliasso dice, in una nota stampa: "Mi chiedo se i colleghi che siedono sui banchi della minoranza abbiano di recente aperto i loro profili social". Rispondo sì, Presidente, e abbiamo risposto a quelli che si sono fidati di voi della Lega, che state raccontando falsità, ma falsità a detta delle norme nazionali, perché la norma nazionale dice che anche quelli pre 2016 non potranno rimettere le VLT e le AVP, le slot machine.
Non potranno farlo, perlomeno non tutti, e allora, caro Presidente davvero le chiedo ulteriormente attenzione, anche ai suoi colleghi della Lega, che noi li apriamo i profili, le pagine, i commenti e rispondiamo quando non sono insulti. Lo dico perché stamattina la collega Disabato ha parlato della comunicazione che costruisce odio in rete e avremo modo di parlarne, Presidente, perché, come lei ben sa, c'è una proposta di legge proprio a tal riguardo, quindi sarà molto interessante discutere di quella proposta di legge.



PRESIDENTE

Collega Sarno, le chiedo di concludere.



SARNO Diego

Concludo.
Mi scusi, Presidente, mi sono un po' appassionato e mi sono infervorato, ma è il suo collega Gagliasso che mi ha fatto infervorare così.
Concludo dicendo che questa pregiudiziale è puntuale e precisa, perch è una pregiudiziale sulla base di una norma nazionale. Viola una norma nazionale, quindi bisogna ritirarla.
Grazie e mi scusi davvero per il tempo in più.



PRESIDENTE

Ma di nulla, ci mancherebbe.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Direi che l'esame di questa parte sulle pregiudiziali continua ad aggiungere ragioni per non proseguire nella discussione di questa proposta di legge. Secondo chi propone questa pregiudiziale, e la propone a buon diritto e in maniera circostanziata, questo Consiglio regionale, nel caso dall'approvazione della proposta di legge n. 99, approverebbe una norma in palese violazione di una norma nazionale, in palese violazione di un decreto ministeriale.
Non è impossibile, insomma, ripristinare la situazione ex ante, perch oltre a essere una questione retroattiva, c'è anche che nel frattempo sono cambiate le norme. Per fortuna, non ci possono più essere gli stessi apparecchi che c'erano prima sul territorio, non ci può più essere lo stesso numero di apparecchi. Non si può approvare una legge del genere. È giusto e ha ragione chi dice che probabilmente, in un esame in Commissione le questioni sarebbero venute fuori, invece in Aula bisogna metterle come pregiudiziali.
Al di là del merito, perché si può non essere tutti d'accordo, questo Consiglio regionale non approvi i provvedimenti in violazione di leggi dello Stato. Non lo faccia.
Prendo anche in riferimento ciò che ha detto Sarno sulla nota stampa del Consigliere Gagliasso, che non conoscevo e non l'ho letta, mi spiace ma non sono un assiduo lettore di Gagliasso, come forse lo è il collega Sarno. Io i miei social li leggo, ma mica mi spavento del branco che viene a commentare sotto ogni post che riguarda il gioco d'azzardo! Lo fanno da anni.
Le informazioni, i commenti stampa e i commenti che facciamo sul gioco d'azzardo finiscono sui siti specializzati, le persone le leggono lì, poi vengono a fare il branco sulla pagina Facebook e commentano. Non mi spaventano mica quei commenti, così come non mi spavento di altri messaggi molto meno simpatici e leciti che ho ricevuto. Non mi spavento, sono sicuro di ciò che faccio. Del resto, è difficile che una persona affetta da gioco d'azzardo patologico venga a commentare e dire "grazie, questa legge mi ha aiutato perché sono un giocatore patologico".
C'è lo stigma sociale sulle dipendenze: è più facile che altri vengano a lamentarsi.
Stiamo anche ricevendo mail di persone che scrivono dalla Liguria per dire: io lavoro in una sala slot in Liguria, non cambiate la legge. Stiamo parlando del Piemonte, quindi sui social c'è un po' di tutto, non ci spaventiamo di nulla.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Giorgio Bertola per l'intervento.
Non essendovi più richieste d'intervento sulla pregiudiziale Rossi, ha chiesto di esporre una pregiudiziale il collega Alberto Avetta.
Prego, collega; ne ha la facoltà.



GRIMALDI Marco

No, Presidente, siamo solo molto in differita. Guardi che sono arrivate diverse richieste d'intervento.
PRSEIDENTE Ah, scusi, abbia pazienza. Se potete segnarvi magari un po' prima, così evitiamo di sbagliare.
Mi scusi, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Non so se sono il primo, in realtà. Guardi lei, forse c'è prima Disabato.



DISABATO Sarah

Ho visto che si è prenotato prima il collega Sacco.



PRESIDENTE

Va bene, adesso vi facciamo parlare tutti.
Diamo la precedenza alla collega Disabato.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
A sostegno di questa pregiudiziale, si sono aggiunti altri elementi di spunto interessante. Non sapevo di questa campagna mediatica da parte della Lega, se così si può definire, e se è così effettivamente, è rivolta a fare un appello a commentare i post dei colleghi. Ringrazio il collega Sarno per la citazione, proprio perché questa mattina siamo intervenuti contro questo tipo di comunicazione, che spesso e volentieri sfocia poi in commenti violenti e in modalità davvero poco accettabili e comprensibili.
Tra l'altro, colgo l'occasione, proprio perché non l'ho ricordato questa mattina, di condividere l'intento della proposta di legge del collega Sarno. Alla luce di questi sviluppi e alla luce di come si stanno mettendo le cose in Consiglio regionale, con meme che girano sulle pagine della Lega con inviti a commentare i profili social delle opposizioni, si rende quantomeno opportuna l'approvazione, come si renderebbe opportuno anche un corso di comunicazione per i social media manager e come si renderebbe opportuno un corso di comunicazione e di buonsenso per larga parte dei Consiglieri regionali che pubblicano porcherie sui propri mezzi di comunicazione.
Tuttavia, questo esula dal tema della pregiudiziale perché, da quanto riferisce il Consigliere Rossi, ci troviamo di fronte a una norma che violerebbe una norma nazionale e che metterebbe la Regione in imbarazzo, ma non soltanto: questo provocherebbe grosse problematiche laddove questa norma fosse approvata, cioè nel 2000 e mai.
Invito veramente la maggioranza, prima di depositare emendamenti, di studiare un po' le normative nazionali di riferimento per capire se non si stiano depositando effettivamente delle questioni davvero poco ricevibili dal punto di vista legislativo e, ovviamente, anche dal punto di vista della norma.
Avrei evitato quest'imbarazzo se fossimo andati in Commissione e ne avessimo discusso lì, anche se il ritorno in Commissione di un atto del genere lo scongiurerei non per saltare la Commissione, ma non l'avrei presentata né in Commissione né in Aula, perché è talmente una norma da respingere per tutti gli elementi che sono stati richiamati fino adesso.
Davvero mi auguro che, dietro le caselle grigie dei colleghi di maggioranza, ci sia qualcuno realmente attivo ad ascoltare, perché sono tutte questioni che non sono ostruzionistiche, ma sono indicazioni che stanno dicendo che state sbagliando. Come stiamo ribadendo qui in Aula, lo sta dicendo un mondo fuori, quello degli amministratori, quello del mondo sanitario, quello degli esperti e dei centri di ricerca.
Forse è il caso di farci un pensierino, anche alla luce della pregiudiziale sollevata dal collega Rossi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Sarah Disabato per l'intervento.
Comunico a tutti i colleghi che siamo tanto in differita, quindi se potete prenotarvi anticipatamente, è meglio.
Comunico anche al collega Sacco, che si era prenotato sulla pregiudiziale del Consigliere Rossi, che non posso farlo intervenire perch può intervenire un Consigliere per Gruppo.
La parola al Consigliere Marco Grimaldi, che ha chiesto di intervenire sulla pregiudiziale del Consigliere Rossi.
Prego, Consigliere Grimaldi; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mi dispiace se l'ho interrotta prima, ma semplicemente mi ero accorto del susseguirsi di richieste e ho capito che c'era una lieve differita fra la piattaforma e le nostre richieste.
Credo che la richiesta sia abbastanza chiara. Prima stavo finendo il ragionamento sul tema delle ASL, ma questa vicenda è ancora centrale.
Quando siamo intervenuti, di fatto, lo Stato da tempo cercava una mediazione, una forma di ponderazione, di mitigazione, ma venivamo davvero da anni e anni di Far West, in cui si è passati, in poco tempo, da cinque casinò in tutta Italia a slot machine che erano davvero in ogni tabaccheria, in ogni bar, tra l'altro con quest'alternanza fra i "compro oro" e i punti dei cosiddetti banchi dei pegni improvvisati nelle periferie. La situazione era davvero molto dura, complicata, per cui è chiaro che abbiamo fatto delle scelte importanti.
Ricordo, tuttavia, che abbiamo dato dei tempi di adeguamento e poi, nel frattempo, come dicevano i colleghi, è successivamente intervenuta anche una norma nazionale.
Voglio dire due cose. La prima. Per quanto lo Stato, di fatto, avrebbe potuto, e il Presidente Chiamparino lo sa, intervenire anche con un richiamo del testo, addirittura avrebbe potuto impugnarlo al Consiglio dei Ministri, non l'ha fatto. Non ci sono stati neanche ricorsi sulla legge in quanto tale e quelli fatti successivamente ai regolamenti delle città sono andati tutti in frantumi.
D'altro canto, c'è stata poi una legge nazionale che ha trovato anche un accordo quadro. Siamo nella situazione paradossale della pregiudiziale di cui parliamo adesso, in cui si vuole, addirittura, tirare una linea e ritornare indietro, anche prima della normativa nazionale. Un paradosso che vi avrebbero, in qualche modo, impugnato i vostri stessi Uffici.
Finisco, Presidente Gavazza, se ho ancora dieci secondi. Se voi aveste fatto un lavoro certosino in Aula, non sarebbero state le opposizioni a farvi notare questo, ma sarebbero stati gli Uffici legislativi della Giunta regionale e del Consiglio regionale.
Credo che il richiamo in Aula sia il minimo che potete fare, anche per evitare altre impugnative ma, soprattutto, altri ricorsi.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Marco Grimaldi per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla pregiudiziale del Consigliere Rossi il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Non faccio fatica ad affermare che ciò che ha detto il Consigliere Rossi, dunque la pregiudiziale che ha posto, è carico di tutta la competenza e la conoscenza che il nostro collega ha in materia. Mi auguro che questo sia oggettivamente motivo di riflessione da parte dei colleghi che stanno chiedendo ai soggetti interessati di scriverci mail, di scrivere sui nostri social. Non ricevevo così tante e mail, anzi ne ricevetti di più quando affrontammo il problema del Nagorno Karabakh: lì furono a migliaia questa volta sono state meno.
Da questo punto di vista, dico che se un collega già preannuncia che vi può essere un contrasto con una norma nazionale e se questa norma continuasse a stare qui in Aula e poi un giorno, tra settimane e mesi vedesse un voto favorevole di una parte dell'Aula - non sappiamo neanche se della maggioranza dell'Aula, visto com'è messa su questo tema la maggioranza consiliare - mi chiedo se ha senso procedere. Voi voterete questa legge, quando sarà, scenderete in piazza annunciando una vittoria per poi prendersela con il destino cinico e baro e un Governo cattivo ricordo che anche la Lega Nord è all'interno del Governo - che ha impugnato la legge.
Perché bisogna creare quest'artificio? Torniamo in Commissione e cerchiamo di capire come realizzare una norma che non dovrà essere impugnata perché non è contro una legge di rango superiore. Questo vi chiediamo. Come sempre, prevale la fretta per portare a casa un post in più o un post in meno (vedo che ci sono colleghi che passano buona parte del loro tempo a creare le grafiche dei loro post, piuttosto che studiare norme, piuttosto che approfondire regolamenti e leggi nazionali, piuttosto che riferimenti a normative vigenti in questo momento).
Se ciò che dice il collega Rossi è vero - mi auguro che il primo firmatario di questa proposta di legge, dopo aver sentito il suo intervento, stia facendo questo tipo di paragone normativo - evitiamo di far perdere tempo agli uffici e ai piemontesi. Evitiamo di perdere tempo anche noi, torniamo subito in Commissione e cerchiamo di dare dignità al percorso di questa legge che si occupa di un tema assolutamente importante perché si occupa di posti di lavoro. Ma non giochiamo, perché se fosse vero quello che diceva il collega Rossi, state giocando - voi! - con il destino e il lavoro di queste persone, e questo sarebbe inaccettabile.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Avetta Non risultano ulteriori richieste sulla questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Rossi. Pertanto, procederei all'esposizione della questione pregiudiziale del collega Alberto Avetta.
Prego Consigliere Avetta; ne ha facoltà per tre minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Porrei una questione pregiudiziale in riferimento all'articolo 11 del nostro Statuto.
È un articolo molto chiaro, come tutto il nostro Statuto (a differenza del Regolamento), e sarebbe bene che tutti ogni tanto andassimo a rivedere in particolare prima di scrivere delle proposte di legge che poi, dal nostro punto di vista, risultano in netto contrasto con i principi espressi in quella che è (o che dovrebbe essere) la nostra guida.
In particolare, in relazione alla proposta della legge di cui discuteremo forse nei prossimi giorni, l'articolo 11, che riferisce sui diritti sociali, si prevede che la Regione riconosca e promuova i diritti di tutti, in particolare quelli delle fasce più deboli della popolazione.
Al comma 3 dell'articolo 11 viene specificato che la Regione opera per rimuovere le cause che determinano le disuguaglianze e il disagio. Questo è il punto dirimente, a nostro avviso.
Sappiamo bene, com'è stato richiamato molto spesso durante la discussione di quest'oggi, che entrando nel merito di quel difficile equilibrio economico, sociale e culturale che riguarda le persone che purtroppo, loro malgrado, incappano nella ludopatia (in tutte le sue forme e in tutte le sue gradazioni), rischiamo, sostanzialmente, di fare esattamente il contrario di quello che l'articolo 11 del nostro Statuto ci imporrebbe, ossia di andare a rimuovere le cause che determinano proprio quelle disuguaglianze e quel disagio tra le persone, in particolare tra le fasce più deboli della popolazione, che noi dovremmo, a rigor di Statuto (articolo 11), andare a tutelare.
Partiamo dal presupposto che non stiamo parlando di un tema che non è normato. Non è un tema che è lasciato alla libera interpretazione dei cittadini piemontesi. C'è una legge, che peraltro sta funzionando: lo dicono tutti gli indicatori; lo dicono tutte le analisi terze rispetto all'efficacia e all'efficienza delle previsioni normative e agli effetti che questa legge ha indotto dal punto di vista della lotta alla ludopatia principi che, peraltro, sono condivisi, anche se leggiamo l'incipit e gli articoli iniziali del testo di legge proposto dalla Lega (quindi anche in questo ci sarebbe da sollevare, probabilmente, un contrasto).
Se facciamo queste considerazioni, vediamo che le condizioni che la proposta di legge della Lega propone nel momento in cui applica la sanatoria, o comunque consente di rimpolpare i numeri del gioco d'azzardo invece di essere rimosse quelle condizioni cui fa riferimento l'articolo 11, saranno probabilmente sollecitate. Anzi, saranno peggiorate.
Per questo motivo, crediamo che sia corretto sollevare una questione pregiudiziale, che davvero, per la ragione che ho cercato sinteticamente di esporre, mi auguro possa essere accolta da questo Consiglio.
Laddove andremo avanti con la discussione e laddove questa legge fosse approvata con le caratteristiche che sono state evidenziate nel corso della discussione di oggi (caratteristiche che andranno evidentemente ad aumentare i numeri del gioco e, quindi, andranno ad aumentare quelle occasioni rispetto a quella fascia debole dei cittadini nell'entrare purtroppo in contatto con la ludopatia e con tutte le conseguenze che ci comporta), andremo evidentemente ad assumere un provvedimento che è in netto contrasto con le previsioni dello Statuto di questa Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Presidente Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Intervengo volentieri e ringrazio il collega Avetta per aver posto una questione rilevante, relativa alla tutela del disagio sociale.
Questa legge fa esattamente l'opposto, perlomeno in due modi, uno addirittura in modo cinico. Perché anziché, fare come abbiamo cercato di fare noi con una legge del 2016, ossia dire "tu che sei ai margini della società, e che ti aggrappi a una macchinetta per cercare di entrare nella società, ti diamo una mano per cercare si sottrarti da questo meccanismo e da questo vortice infernale", con la vostra proposta di legge dite a queste povere persone, che già vivono condizioni di disagio e di marginalità per una serie di ragioni: "Fatevi assorbire in pieno da questo vortice; fatevi travolgere".
Dunque, andate contro quel principio che il Consigliere Avetta ha test ricordato, riferito all'articolo 11 dello Statuto.
Potrei anche aggiungere - credo di aver quasi esaurito il tempo, ma spero di avere occasione di intervenire in un altro momento - che un'altra forma di lesione dei diritti è stata realizzata da queste imprese, che hanno illuso i loro lavoratori. Perché anziché utilizzare i cinque anni che avevano per investire sulla riconversione e la ricollocazione di queste attività, li hanno illusi che, con un'attività di tipo lobbistico e politico, tutto sarebbe ritornato come prima.
Credo, invece, che questo non avverrà, anche per le cose che ha detto il Consigliere Rossi nella pregiudiziale precedente.
In ogni caso, credo che quest'attenzione al disagio sociale sia un tema che meriti la sospensione della discussione di questa proposta di legge.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Ne approfitto per dire che avevo scritto nella chat che mi ero scongedato e non so se l'ha letto. Stamattina ero in congedo, ma alle 14.30 sono rientrato.



PRESIDENTE

Sì, quando chiede la parola, si scongeda.



MARTINETTI Ivano

Intervengo anch'io per sostenere questa pregiudiziale del Consigliere Avetta. L'articolo 11 è in palese conflitto con quello che ci viene proposto. Al comma 1 leggiamo che la Regione riconosce e promuove i diritti di tutti, in particolare delle fasce più deboli.
In questi giorni di discussione, credo che sia emerso che le persone più colpite le possiamo individuare nelle fasce più deboli nel nostro Paese. Sono persone che, come qualcuno ha ricordato, cercano di migliorare la loro condizione economica e, non trovando sbocchi lavorativi, tentano la fortuna invano e provano a migliorare la loro condizione. E cosa succede? Succede l'esatto opposto, perché queste attività, avendo un fine di lucro non possono sicuramente permettersi di fare della beneficenza. Di conseguenza, s'innesca un meccanismo infernale e, invece di migliorare la propria condizione, si finisce in un baratro. Inoltre, s'innescano dei processi che portano anche a prendere contatti con persone del malaffare per cui si è parlato di usura. Ci sono diverse opportunità, che sono tutte negative.
Al comma 3 dell'articolo 11 dello Statuto è scritto: "La Regione opera per rimuovere le cause che determinano le disuguaglianze e il disagio".
Pertanto, se, come sta emergendo, l'attuale legge funziona, ha funzionato e i dati autorevoli dicono che probabilmente è un punto di riferimento per tutte le altre leggi regionali per i risultati che ha prodotto, credo che modificarla, così come viene proposto, significa andare esattamente nella direzione opposta di quella che dovrebbe essere la salvaguardia delle persone con diseguaglianza e disagio.
Per queste motivazioni, credo che sia più che pertinente la proposta di pregiudiziale posta dal Consigliere Avetta.
Grazie.



PRESIDENTE

Sulla pregiudiziale posta dal Consigliere Avetta, ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Mi pare più che corretto il richiamo all'articolo 11 dello Statuto della Regione Piemonte che, al comma 3, recita: "La Regione opera per rimuovere le cause che determinano le disuguaglianze e il disagio".
Certamente il legislatore regionale, con la legge n. 9/2016, si è mosso nel senso della rimozione delle cause che determinano le disuguaglianze e il disagio sociale. Si è mosso non certo con il pensiero, la speranza o la convinzione di rimuoverle del tutto, ma si è mosso in quella direzione cosa che, in parte, in questi anni è stata fatta.
Sono stati dimostrati gli effetti positivi della legge regionale n.
9/2016 e vale poco dire che sono pochi i giocatori patologici sotto cura.
Certamente dovrebbero essere di più, ma non perché devono aumentare le persone con dei problemi, ma perché bisogna essere attenti e sempre più efficaci nel far sì che le persone che hanno bisogno di aiuto chiedano aiuto. I giocatori patologici seguiti, così come tutte le persone affette da dipendenza in generale, quelle affette da tossicodipendenza e da alcool sono la punta dell'iceberg, sono solo ciò che si vede. Sono molte di più le persone affette da dipendenza che non sono a contatto con le strutture pubbliche e non sono seguite e aiutate semplicemente perché non hanno fatto emergere quel loro bisogno.
Operare in senso opposto, quindi andando a cancellare quella legge e ripristinando una situazione ex ante, con una macchinetta ogni trenta metri, agisce in senso contrario alla rimozione delle disuguaglianze e del disagio. Pertanto, si è in spirito palesemente contrario allo Statuto della Regione Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Sulla pregiudiziale posta dal Consigliere Avetta, ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
La Regione riconosce e promuove i diritti di tutti e, in particolare delle fasce più deboli della popolazione e promuove il rispetto di tutti i diritti riconosciuti dall'ordinamento, ma in particolare con l'articolo 11 del proprio Statuto dice: "La Regione opera per rimuovere le cause che determinano le disuguaglianze e il disagio".
Credo che non occorra essere moralisti su questi temi, per quanto sia vero che spesso il gioco d'azzardo, l'azzardopatia e la ludopatia sono figlie della voglia e della necessità di molti di riscattarsi, di avere un'occasione e quindi, spesso vengono anche vissute come tasse per la povertà. Però non vorrei neanche che confondessimo i piani, cioè credo che l'azzardopatia sia, purtroppo, un flagello che colpisce tanti e colpisce anche i molto benestanti.
È vero che però produce soprattutto non solo miseria, ma anche la polverizzazione di alcuni rapporti sociali e familiari e anche la rottura di legami. Ne parlavamo proprio l'altro giorno quando si parlava del fatto che ogni storia di gioco d'azzardo patologico equivale quasi sempre a una rottura, prima di tutto, dei vincoli d'affetto familiare.
Attenzione, non è l'affetto che manca, è che questa patologia spesso tende a consumare tutto, risorse economiche e legami di fiducia. Spesso ha comportato separazioni e difficoltà a incontrare i figli e spesso, tra l'altro, sono gli uomini quelli che hanno avuto più problemi.
Se guardate i dati dei nuovi ingressi fra i luoghi di prima prossimità soprattutto quelli che incontrano le nuove povertà, non è un caso che fra i promotori della manifestazione di ieri, come il Gruppo Abele, il SERMIG e la Caritas, ci siano soggetti che hanno riscontrato questa fragilità dentro le nuove povertà, il che vi fa capire quanto l'insediamento di quelle migliaia e migliaia di offerte dentro le periferie delle nostre città abbia gravemente attecchito.
PESIDENTE . Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Martinetti Procediamo con la pregiudiziale Martinetti.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Anch'io pongo una questione pregiudiziale che trova le sue motivazioni in una parte dell'articolo 5 del nostro Statuto, quando parliamo della tutela dei consumatori, incentivo al risparmio e agli investimenti.
Credo che continuare a discutere su questa norma faccia emergere grosse problematiche rispetto a quello che abbiamo indicato appunto nelle poche righe del comma 2 dell'articolo 5, che parla di sviluppo economico e sociale, per le ragioni che in parte sono già state espresse. Non credo che in questa maniera siano tutelati i consumatori, anche perché nella maggior parte dei casi, tolto forse qualche giocatore occasionale, il consumatore di solito si rivolge ai servizi sociali, perché il prodotto cui si è rivolto non ha dato i risultati che lui immaginava.
L'ho detto anche nell'intervento di prima sulla pregiudiziale del Consigliere Avetta. Abbiamo proprio pletore di persone che si rivolgono ai servizi sociali proprio a causa di queste macchinette, perché se si ha la sfortuna di cadere in queste trappole, si rischia veramente di creare dei danni non soltanto a sé stessi, ma anche alle proprie famiglie, che devono correre ai ripari e devono portarne le conseguenze. Sono percorsi veramente complicati. Non sempre si riesce a uscirne e questo è quello che ci è stato raccontato dagli addetti dei servizi sociali; anzi, molto spesso la situazione si aggrava, perché di fronte a un problema di dipendenza, in molti casi se ne aggiungono altri, fino ad arrivare anche a quelle che sono le estreme conseguenze.
Pertanto, per quello che mi riguarda, credo che questa pregiudiziale sia ampiamente sostenuta da quanto è scritto nell'articolo 5 dello Statuto quando si fa riferimento alla tutela dei consumatori.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone, sulla pregiudiziale Martinetti.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Mi consenta, nello stesso tempo, avendo perso un giro, di fare anche un brevissimo commento sulla pregiudiziale del collega Avetta, che quando sollevava il tema di rimuovere le cause di disuguaglianza e disagio, è chiaro che mette il dito nella piaga, perché individua un ambito nel quale al posto di rimuoverla, la Regione asseconda la promozione della causa della disuguaglianza e del disagio, perché è innegabile - come ho già detto in precedenza - che la differenza di strumenti, sia culturali sia economici.



(Audio mancante o non comprensibile)



GIACCONE Mario

Spesso si confonde questo tipo di tentazione con questo tipo di proposta, ma senz'altro tra chi ci cade e chi, invece, riesce a svincolarsi e a rimanere fuori, perché appunto.



(Audio mancante o non comprensibile)



GIACCONE Mario

Lo diciamo per l'ennesima volta, ma non ci stanchiamo, perché il fenomeno è talmente grave che vogliamo che il concetto sia ripetuto più volte. È chiaro che questo tipo di dipendenza causa degli effetti sulle relazioni sociali, sulle situazioni economiche, sul tessuto dei rapporti parentali, sulla qualità del lavoro e, alla fine, anche sulle prospettive di vita e di qualità di vita di ogni cittadino, tant'è che si può chiamare non solo "disagio", ma ben peggio che disagio.
In questo senso, anche la successiva pregiudiziale del collega Martinetti, che riguarda la tutela dei consumatori, se vogliamo, ricade nella medesima tipologia ed è generata dai medesimi presupposti. Se infatti, dobbiamo portare, giustamente, attenzione a tutelare i cittadini e ciascuno di noi, in quanto consumatori, perché nessuno di noi può sentirsi escluso da quella categoria, è chiaro che veniamo meno a questa necessità e a quest'imposizione di tutela nel momento in cui facilitiamo l'accesso a dei percorsi che sono tossici e nocivi per la salute, primariamente mentale, ma per diversi tipi di disagio legati alla salute del cittadino e del cittadino consumatore.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Marello, sulla pregiudiziale Martinetti.



MARELLO Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo volentieri sulla pregiudiziale del mio conterraneo, che ha giustamente sollevato i contenuti dell'articolo 5 del nostro Statuto "Sviluppo economico e sociale", evidenziando come la tutela del consumatore sia uno dei tanti obiettivi che il nostro Statuto si pone.
In quest'articolo si fa riferimento alla tutela dei consumatori e, tra le altre cose, si dice che la Regione incentiva il risparmio. Non è scritto che la Regione incentiva il gioco, ma che incentiva il risparmio, che è cosa contraria rispetto al gioco. Il comma 1 recita: "La Regione persegue la riduzione delle disuguaglianze e agisce responsabilmente nei confronti delle generazioni future". Mi pare che queste sottolineature dell'articolo 5, così ben scritto, si pongono in totale contrasto o, meglio, questa proposta di legge si pone in totale contrasto con l'articolo 5, perch questa PDL non tutela il consumatore, non tutela il cittadino, non incentiva il risparmio e non credo che ponga, nei confronti delle generazioni future, azioni di natura responsabile. Di conseguenza, mi pare che, anche con riferimento all'articolo 5, questa PDL non sia accettabile.
Guardate che è da questa mattina che insistiamo con queste pregiudiziali statutarie. Siamo in diciotto come Consiglieri d'opposizione ma se fossimo in trenta, potremmo tranquillamente presentare trenta pregiudiziali, citando un numero analogo di articoli del nostro Statuto perché questa proposta - e chiudo - è veramente in contrasto con i principi che fondano la nostra istituzione regionale e la civile convivenza tra i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere, sulla pregiudiziale Martinetti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Un'occasione importante anche per rileggere non solo la nostra Costituzione, che dovremmo tutti conosce e che conosciamo, perlomeno nei principi fondamentali, ma per rileggere anche lo Statuto della nostra Regione.
È stato fatto un richiamo al'articolo 5 che, fra le altre cose, al comma 2 dice: " La Regione tutela i consumatori, incentiva il risparmio e gli investimenti, sostiene lo sviluppo delle attività economiche garantisce la sicurezza sociale e salvaguarda la salute e la sicurezza alimentare".
Questa parte del comma 2 delinea una situazione di equilibrio, che è lo stesso equilibrio ricercato dalla Costituzione, quando dice che la libera attività economica è un diritto ed è garantita, ma non dev'essere in contrasto con altre finalità. Pertanto, l'economia e l'attività economica dev'essere libera e tutelata, però va tutelato il risparmio e vanno tutelati i consumatori.
Ripeto, era proprio l'obiettivo della legge 9 del 2016, quindi permettere l'esercizio di un'attività economica come quella del gioco legale, nell'ambito di una regolamentazione che prima non c'era: una regolamentazione che aveva come obiettivo la tutela della dignità della persona e della salute pubblica. Tutto questo impianto viene meno con la proposta di legge 99, perché c'è uno squilibrio, venendo meno uno dei due principi, che è quello della tutela del risparmio e della tutela dei consumatori. Sottolineo, tra l'altro, che diverse associazioni, anche quelle che combattono contro l'usura, sono preoccupate per la proposta di legge 99. Non a caso, stamattina abbiamo ricevuto la richiesta di una convocazione dall'Osservatorio regionale sui fenomeni di usura, anche in relazione alle modifiche legislative che il Consiglio regionale sta intraprendendo.
Ripeto, viene meno quell'equilibrio: si tutelano molto di meno i consumatori, si regolamenta in maniera molto più debole l'attività economica della nostra Regione e si tutelano meno la salute e la dignità della persona.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sulla pregiudiziale Martinetti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come provavo a dire prima, come avviene nel caso soprattutto di alcune dipendenze, così conosciute come le tossicodipendenze, chi soffre di questo grave disturbo mostra una crescente perdita di controllo nei confronti dell'oggetto che causa la dipendenza.
Aumenta così la frequenza delle giocate, il tempo passato davanti a quelle macchinette a giocare e, ovviamente, i soldi investiti in questa particolare attività, fino ad arrivare, nei casi più gravi, a coprirsi di debiti e a trascurare quegli impegni familiari e lavorativi di cui provavo a fare menzione prima.
Il gioco d'azzardo patologico è caratterizzato, inoltre, da alcune importanti distorsioni cognitive come l'illusione di poter controllare gli esiti delle giocate grazie a presunte capacità predittive o all'abilità d'interagire con l'apparecchio, e alla falsa percezione delle cosiddette "quasi vincite", ovvero di quelle situazioni in cui si verifica una combinazione che si avvicina a quella scelta dello scommettitore percepita come vicina a un successo. Si tratta di un chiaro incentivo a proseguire con le scommesse. La vincita è sfiorata e, comunque, intravista all'orizzonte e si rafforza, quindi, la convinzione che nella giocata successiva andrà bene.
Ho provato, in sintesi, a ritrarre il profilo psicologico di tanti di noi. Non vorrei che ci nascondesse dietro un dito: non parliamo di altri non parliamo di tossicodipendenti o di dipendenti; siamo noi e queste purtroppo, sono virtù e difetti di noi uomini.
Credo che lo Statuto della Regione, in questo senso, dica bene, perch quando tutela i consumatori sta tutelando degli uomini consumatori, degli uomini e delle donne consumatori, e quando incentiva il risparmio sta incentivando il risparmio di uomini e di donne, gli investimenti di uomini e di donne e sostiene lo sviluppo in questo senso.
In conclusione, Presidente, credo che lo Statuto della nostra Regione tiene insieme queste necessità, ricordandoci che dietro quelle dipendenze ci sono sempre degli esseri umani.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco, sulla pregiudiziale Martinetti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io volevo intervenire sulla pregiudiziale sollevata dal collega Martinetti, perché obiettivamente non capisco quale sia il controbilanciamento rispetto a quello che dovrebbe essere a tutela anche dei consumatori.
In che modo possiamo sapere che quelli che torneranno a giocare in alcuni posti avranno la possibilità di farlo, nonostante siano anche vicini a luoghi sensibili, siano lì liberamente e non vittime di una patologia magari con difficoltà a smettere o con la stessa compulsività? In mancanza di queste previsioni, non possiamo procedere sulla discussione di una legge che, non essendo neanche passata in Commissione ha tutta una serie di vizi, carenze e aspetti che non sono stati neanche presi in considerazione. Stiamo rischiando di fare un disastro, normando senza fare un lungo lavoro di confronto, come si era fatto sulla legge approvata nel 2016, una legge largamente condivisa anche dal centrodestra se non sbaglio, proprio perché lì si prevedeva tutta una serie di aspetti anche migliorativi, su quella che poteva essere la ricaduta sui consumatori e sulle persone.
In questo caso, questa legge è peggiorativa dal punto di vista della ricaduta sui consumatori e non ha sufficienti equilibri per tutelare e per essere sicuri che non stiamo andando ad acuire un danno sociale.
Per questo motivo, ribadisco con forza la richiesta del collega Martinetti di sospendere e di non affrontare la discussione su questa proposta di legge, proprio perché carente (abbiamo sentito diverse motivazioni di carenza, ma anche questa qui è una motivazione non di poco conto) relativamente alla tutela dei consumatori. Non sappiamo e non abbiamo mezzi sufficienti per garantire che, grazie a deroghe, le persone che giocheranno in quei determinati luoghi non siano lì sotto l'effetto di una patologia che li porta a essere compulsivi e a perdere tutto quello che hanno.
Grazie.



PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Gallo Se non vi sono altre richieste d'intervento, passerei alla pregiudiziale del Consigliere Gallo; prego.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Volevo sollevare una questione pregiudiziale che, riguardando anche per le future giornate di Consiglio e i prossimi appuntamenti che avremo il nostro Statuto, il nostro Regolamento e tutte le regole che ci diamo per il corretto funzionamento del Consiglio regionale, mi sono accorto che secondo me, è assolutamente da discutere nel merito e senza intento ostruzionistico.
Se guardiamo lo Statuto, l'articolo 2, comma 2, dice che la Regione riconosce la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche, alla funzione legislativa e amministrativa e al controllo dei poteri pubblici che è condizione essenziale per lo sviluppo della vita democratica e per la salvaguardia dei diritti di uguaglianza e di libertà di tutti i cittadini.
Questo principio generale viene applicato, nel nostro processo legislativo, anche e in particolar modo attraverso le audizioni che facciamo a soggetti interessati alle norme che toccano più da vicino la loro realtà, incontri piuttosto che informative e audizioni dei mondi esterni, proprio per permettere loro, secondo l'articolo 2, comma 2, del nostro Statuto, la partecipazione alle scelte politiche e alla funzione legislativa, atteso che rimangono poi in capo al Consiglio regionale e al potere legislativo del Consiglio le scelte, le decisioni e la stesura e votazione delle leggi, ci mancherebbe.
Mi sembra chiaro, però, che tale articolo, in questo processo legislativo, sia stato quantomeno dimenticato, se non violato, nel senso che non abbiamo, in alcun modo, avuto possibilità di confrontarci e di ascoltare le parti in causa, le associazioni e anche il mondo sindacale cioè tutte quelle persone particolarmente interessate a questa norma, che avremmo dovuto coinvolgere nel processo legislativo, così come si indica nello Statuto.
Credo sia opportuno, al di là dell'ostruzionismo, ed è per questo che sono intervenuto per ultimo rispetto agli interventi che hanno messo in campo le opposizioni; proprio per darvi il tempo, se volete anche di sospendere la seduta, di valutare insieme questa pregiudiziale, perché è effettiva ed è nel merito delle questioni. Secondo me è fondamentale perché crea un precedente che potrebbe - potrebbe davvero - generare uno spiacevole precedente.
Non solo. Devo dire che sarebbe utile anche per tutti noi ascoltare questi mondi e dare loro la possibilità di partecipare al processo legislativo, in modo da chiarirci tutti le idee, non solo attraverso i social o tutti i messaggi e-mail che ci stanno arrivando da un po' di settimane a questa parte, ma ascoltando veramente le associazioni e le persone che di questa materia trattano e che hanno qualcosa da dire, senza dimenticare.



PRESIDENTE

Se va a concludere, Consigliere Gallo, la ringrazio.



GALLO Raffaele

Senza dimenticare tanti amministratori e Sindaci, come abbiamo già detto in numerose altre pregiudiziali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo se ci sono altri interventi sulla pregiudiziale Gallo.
Prego, Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo perché credo che il Consigliere Gallo abbia posto un problema, che tra l'altro è anche già stato sollevato.
L'articolo 2, comma 2, del nostro Statuto, che parla di autonomia e partecipazione, spiega che la Regione riconosce la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche e alla funzione legislativa e amministrativa.
Secondo me, qui abbiamo un problema. Non solo non abbiamo ascoltato i cittadini, ma proprio non sono stati neanche ascoltati i Consiglieri. Se oggi siamo qui - lo hanno già ricordato i miei colleghi in diversi interventi - è perché non c'è stato nessun tipo di confronto in una Commissione. Capisco che sia, magari, un passaggio forse noioso, ma è indispensabile, è un momento di confronto dove avremmo potuto veramente esprimere le ragioni di quei cittadini e di quelle associazioni che adesso dobbiamo andare ad ascoltare in piazza, ma è un po' tardi.
Forse bisognava fare tutta una serie di passaggi prima, per poi arrivare a un testo che tenesse conto delle ragioni delle persone che abbiamo visto scendere in piazza nei giorni scorsi, che non avrebbero indicato una proposta di legge di questo tipo. Forse è anche per questo che si è venuti direttamente in Aula e ci staremo per diverso tempo, senza dimenticare che stiamo facendo un torto a tutti quei piemontesi che hanno altre priorità che non sapere se il bar sotto casa loro potrà rimettere la macchinetta dove tentare la fortuna con qualche spicciolo e, in molti casi dove provare a farsi del male.
Non mi risulta sia stato fatto nessun tipo di referendum, nessuna consultazione ufficiale. Abbiamo sentito in qualche audizione, ricordo forse in Commissione legalità, alcune associazioni che avevano già dato dei segnali negativi rispetto a quello che era un eventuale cambio di rotta o di modifica su quella bellissima legge. Bisogna anche dire le cose come sono, rispetto a quello che ci viene proposto: la legge 9 del 2016 è una legge bellissima. È stata concepita per la salvaguardia della salute delle persone e credo che abbia dato tutti i risultati che ci si aspettava.



PRESIDENTE

Deve concludere, Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Ivano

Invece qui mi sembra che siamo esattamente sul fronte opposto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sulla pregiudiziale del Consigliere Gallo il Consigliere Rossi; prego.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Il merito l'ha già spiegato il collega Gallo. La scelta della Lega e della maggioranza di saltare ogni forma di confronto interno ed esterno su un tema importantissimo e complesso non solo per la salute, ma anche per l'economia regionale, fa in modo che il dibattito si sia chiaramente spostato fuori.
Noi umiliamo chiaramente il Consiglio, lo svuotiamo della sua importanza e del suo ruolo e chiaramente le cose, come accade quando la politica fallisce, vanno da un'altra parte.
Che cosa succede? Succede che le persone stanno parlando da un'altra parte, lo hanno fatto anche in questi mesi, con ordini del giorno in tutti i Consigli comunali. Solo per fare alcuni esempi, Presidente, l'altro giorno l'Ordine degli Psicologi, con l'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Torino ha fatto un appello alla Regione Piemonte che recitava: "La legge contro il gioco d'azzardo non sia depotenziata o abrogata". Inoltre, i medici e gli psicologi scrivono: "Si tratta di un rischio i cui risultati scientifici e clinici, e richiami etici e di responsabilità professionale e sociale, suggeriscono di ridurre al minimo attraverso la promozione di percorsi virtuosi e alternativi, finalizzati all'incremento occupazionale, all'interno di un contesto di tutela dall'ambiente e delle persone" . Infine, auspicano un confronto più approfondito e di "lavorare tutti per la promozione e la tutela della salute pubblica, basato su evidenze scientifiche e cliniche" .
Oggi sono arrivati anche gli assistenti sociali che mettono in evidenza, anche loro, che "quando la vita è un gioco, è in gioco la vita".
Un organo istituzionale che rappresenta una categoria che fa un lavoro straordinario dal punto di vista delle politiche sociali, ci chiede di non depotenziare la legge.
Allora, forse, ci viene il dubbio che la violazione dell'articolo 2 dello Statuto sia voluto. Potrei leggere altre cose, ma il mio tempo è finito, quindi per adesso mi fermo, ma interverrò successivamente. Forse queste cose qualcuno non le vuole sentire. Peccato che non voler sentire nessuna voce va contro anche lo Statuto della Regione Piemonte, perché i nostri fondatori, chi ha scritto lo Statuto, invece, aveva più a cuore il pluralismo e la democrazia, di chi oggi invece ci propone questo iter forzato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sulla pregiudiziale del Consigliere Gallo il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Nel richiederle poi, quando vorrà, anche la mia pregiudiziale che è sullo stesso articolo, credo che arriviamo un po' al cuore della vicenda.
Il Consigliere Gallo dovrebbe colpirvi e credo, in qualche modo portarvi verso scelte diverse, perché il Consigliere ricorda che questa pregiudiziale è un po' il cuore dell'inizio del nostro Statuto, quando ricorda che la Regione riconosce che la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche, alla funzione legislativa e amministrativa e al controllo dei poteri pubblici è condizione essenziale per lo sviluppo della vita democratica e anche per la salvaguardia dei diritti di uguaglianza e libertà di tutti i cittadini.
Adesso ve la dico in un modo un po' più semplice di come l'ha detta il Consigliere Gallo. Se avete iniziato delle audizioni, di fatto, non le avete iniziate su un testo, ma su un'idea che, in qualche modo, era da cancellare una legge precedente.
Queste audizioni vi hanno dato un esito, non esito abbastanza univoco secondo noi: operatori, ASL, vostri funzionari, dirigenti, società civile e intellettuale hanno detto delle cose. Voi, di fatto, non li avete ascoltati, ed è legittimo. La democrazia è rappresentativa e, di fatto avevate tutto il diritto di andare avanti, ma la cosa che avete fatto richiamando il testo in Aula e presentando degli emendamenti completamente diversi da alcune impostazioni (ce ne sono almeno tre, di cui non parler adesso, che cambiano anche l'orientamento di parte di questa discussione) in un solo colpo avete fatto venire meno il rapporto con il CAL, con gli amministratori, con tutti quei Sindaci che, ripeto, negli scorsi cinque anni si erano impegnati nel regolamentare la materia.
Avete fatto venire meno anche le audizioni e le richieste che avete fatto, online e fisiche, in questi anni, ma, soprattutto, rischiate di compromettere un rapporto con il nostro Statuto, quindi con le funzioni del Consiglio regionale, che riconosce che la partecipazione dei cittadini alle nostre scelte è centrale.
Di fatto, si è interrotto un percorso: l'avete riportato dentro una "lavatrice" che rischia di non far capire a nessuno che cosa sta succedendo. Pertanto, Presidente, dato che ho terminato il tempo a mia disposizione, le chiediamo di prendere in considerazione la pregiudiziale presentata dal Consigliere Gallo e di interrompere il prima possibile questa lavatrice.



PRESIDENTE

Grazie.
Sulla pregiudiziale sollevata dal Consigliere Gallo ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questa era l'ultima pregiudiziale proposta dai Consiglieri del Partito Democratico; verte anch'essa sullo Statuto, in particolare su uno dei principi più importanti, quello dell'autonomia e della partecipazione.
Parliamo di una proposta di legge che - lo sottolineo e lo ripeto - non ha iniziato l'esame in Commissione, perché materialmente non si è aperto l'esame dell'articolo 1 della proposta di legge in Commissione, né si è aperta la discussione generale. Sono stati fatti dei passi: è stata correttamente riproposta la clausola valutativa, giacché la precedente era ormai vecchia di un anno, per cui si sono analizzati i dati del 2019, che hanno confermato il trend degli anni precedenti, quindi la validità della legge. Ma poi si è ragionato su determinazioni e su modalità di trattazione dell'esame delle proposte di legge in Commissione (giacché non c'era solo la PDL n. 99, ma anche la PDL n. 53 a mia prima firma), si è saltato tutto a piè pari e si è andati in Aula.
È chiaro che con un blitz del genere, su una proposta di legge così divisiva, che coinvolge una molteplicità di aspetti, senza garantire un minimo di partecipazione, si va chiaramente a ledere uno dei principi statutari.
Di conseguenza, accolgo la richiesta del Consigliere Gallo di fare un passo indietro e di cercare di ripristinare un minimo di dialettica democratica e istituzionale all'intero di questa discussione. Come se non bastasse tutto quello che abbiamo detto, questo provvedimento verrebbe approvato in palese violazione di norme di legge e di principi costituzionali.



PRESIDENTE

Grazie.
Sulla pregiudiziale sollevata dal Consigliere Gallo ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Il collega Gallo ha sollevato una questione non di poco conto.
Abbiamo visto tutta una serie di aspetti che non sono stati presi in considerazione; uno di questi verte proprio sulla partecipazione dei cittadini a questo processo legislativo.



(Audio mancante o non comprensibile)



SACCO Sean

In Commissione non è stata trovata una sintesi fra maggioranza e opposizione, e allora, a quel punto, la maggioranza ha deciso di portarlo in Aula perché aveva già perso troppo tempo. Non è andata così: il provvedimento è stato portato direttamente in Aula.
Stiamo sollevando tutta una serie di questioni che abbiamo notato noi ma magari, attraverso le audizioni, avremmo ricevuto altre sollecitazioni il che avrebbe decisamente migliorato anche il nostro approccio legislativo a questa norma.
Invece, siamo in una sorta di autoreferenzialità all'interno di questo Consiglio, per cui, senza aver coinvolto le varie categorie interessate, ci troviamo oggi a discutere, a emendare e a presentare tutta una serie di pregiudiziali perché questa proposta di legge, che è stata portata in Consiglio in maniera così rapida, senza discussioni da parte della maggioranza, presenta numerose problematiche che ci mettono anche in difficoltà. Non solo perché lo Statuto prevede anche delle forme di partecipazione della cittadinanza alla stesura delle legge (attraverso appunto le audizioni), ma anche perché quest'aspetto avrebbe consentito anche ai Consiglieri regionali di arricchire il proprio bagaglio su questa materia e magari, in qualche caso, li avrebbe indotto a cambiare idea perché meglio si conosce un problema e più correttamente si possono fare delle valutazioni.
Ritengo una pregiudiziale assolutamente fondamentale quella sollevata dal collega Gallo, perché non ci mette neanche nelle condizioni di fare delle valutazioni a 360 gradi dopo aver ascoltato tutta una serie di soggetti che siamo abituati ad audire in Commissione prima di giungere in Aula e approvare qualsiasi atto avente forza di legge.
Ringraziandola per il tempo concesso, ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Appoggio questa pregiudiziale perché ha a che fare con il modo con cui decidiamo di interpretare il nostro ruolo all'interno di quest'Aula.
Abbiamo delle responsabilità nei confronti dei cittadini. Ogni volta che decidiamo, anche se con un travaglio prolungato, quelle regole che li mettono in relazione tra loro o, come in questo caso, che li mettono in relazione con i loro stessi vizi, diciamo così, abbiamo la responsabilità di valutare, nella maniera più approfondita, più trasparente e più forte possibile, le circostanze di fronte alle quali ci troviamo.
Non dobbiamo farci indurre.



(Audio mancante o non comprensibile)



GIACCONE Mario

Rischiamo di assumere scelte troppo veloci perché, magari, ci sono altri aspetti di natura più politica che ci inducono ad accelerare perch oggettivamente, il nostro ruolo ha una responsabilità forte nella vita di ciascun cittadino del nostro territorio.
Per questo motivo, non dobbiamo lasciare nulla d'intentato per chiarirci meglio le idee rispetto a ciò su cui dobbiamo decidere. Rispetto a questo, è rilevante ciò che solleva il collega Gallo, perché fa riferimento proprio a coloro che subiranno gli effetti delle nostre decisioni. Noi qui siamo una cinquantina, ma decidiamo per milioni di persone, che saranno coinvolte nelle nostre scelte e ne subiranno le conseguenze. Sono milioni di persone che sono magari meno giovani di noi meno forti di noi, anche in circostanze di maggior fragilità, senza averne responsabilità - ovviamente non do nessun giudizio - nei panni delle quali dobbiamo metterci per decidere.
Non credo che in quest'Aula qualcuno soffra di ludopatia, ma se decidiamo solo sulla base delle nostre sicurezze e delle nostre esperienze personali e non di quelle dei cittadini ai quali ci rivolgiamo nel momento in cui decidiamo, commettiamo dei tragici errori.
Temo che il tentativo di apportare delle modifiche a questa legge sia proprio un tragicissimo errore, che riporta indietro l'orologio del progresso che la legge precedente aveva portato avanti, ma lo riporta indietro ai tempi in cui i cittadini erano ancora più succubi e ancora più vittime di questo tipo di vizio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Penso che la pregiudiziale posta dal collega delinei come, nel modo più attento e preciso, sia necessario che ci approcciamo al ruolo che ci è chiesto di interpretare, il ruolo del Consigliere regionale, che evidentemente giunge in Aula attraverso un consenso personale, magari avendo alle spalle un'esperienza e un bagaglio professionale e di studi legato ad alcune tematiche sulle quali ha potuto connotare la sua competenza.
Detto questo, credo che l'incontro e il dialogo con i corpi intermedi con le realtà associative, con gli stakeholder e con tutti quei soggetti che vengono ritualmente auditi in Commissione come prassi, per cercare di capire da loro, di più e meglio, quali sono le condizioni, i rischi e i temi più approfonditi e più specifici in merito a una materia, sia oggettivamente doveroso.
Se questo non viene fatto o fatto in modo sbrigativo oppure viene fatto e sospesa questa pratica, perché ciò che ci viene raccontato non è ciò che si vorrebbe sentire dire, penso che sia un problema di onestà politica e intellettuale. Pertanto, quella che pone il collega Gallo, secondo me, è una pregiudiziale di contenuto, ma anche di metodo, rispetto alla modalità con la quale pensiamo di essere all'altezza delle aspettative di chi ci ha eletto in questa sala. Anche perché, Presidente, può accadere che, nel dialogo franco, schietto e sincero con chi andiamo a udire, possano verificarsi anche cambi di opinione o di posizionamento politico, proprio perché ci vengono posti dati di realtà incontrovertibili.
Per concludere, le chiedo di prendere in seria considerazione, e lo chiedo anche ai colleghi, l'ipotesi di dare seguito a questa pregiudiziale.
Grazie, Presidente, spero di non aver utilizzato troppi minuti in più.



PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Giaccone Non essendovi altri iscritti a parlare, passiamo alla successiva pregiudiziale posta dal Consigliere Giaccone, che ha pertanto facoltà di intervenire.



GIACCONE Mario

La ringrazio, Presidente.
La pregiudiziale che vado a presentare ha qualche relazione con quella che ha illustrato il collega in precedenza. Si riferisce alla necessità di ascoltare le categorie sanitarie che ci hanno sollecitati a fare attenzione rispetto alle decisioni che prendiamo sull'argomento. In particolare l'Ordine dei medici e l'Ordine degli psicologi hanno ritenuto di inviare una specifica lettera al Consiglio per illustrare quali sono i rischi e quali sono le valutazioni che loro stessi, dalla loro esperienza personale hanno fatto in relazione ai possibili effetti del cambiamento della legge cui stiamo facendo riferimento.
Mi ha colpito l'intervento di poco fa del collega Salizzoni, perché la trattazione tecnica e puntuale degli aspetti farmacologici e medici del tema ci ha senz'altro sensibilizzati e riportati con un'impostazione scientifica ai termini del problema.
Considerato che, in genere, ascoltiamo in maniera non pedissequa, ma molto attenta ciò che i medici ci dicono sull'argomento che per noi è più caro, cioè quello della salute, ritengo che le sollecitazioni che si stanno facendo debbano essere senza dubbio ascoltate.
Questi soggetti ricordano - e nella lettera è segnato - che la legge è diventato un punto di riferimento sia nazionale sia internazionale per il settore, ma che depotenziarla sarebbe particolarmente grave. Hanno presente che la ripartenza economica è un elemento importante e che c'è un indiretto condizionamento che la legge impone, ma ritengono che lo sviluppo economico non possa essere condizionato e non possa prescindere dalla tutela della salute, che è ciò di cui loro si occupano, proprio per mandato professionale.
Ricordano, com'è stato detto più volte in quest'Aula, che le ricerche del CNR e dell'IRES indicano una diminuzione del 20% della percentuale del gioco nel triennio 2017-2020, così come che è dimostrato che la diminuzione dell'accessibilità agli apparecchi effettivamente diminuisce il rischio dello sviluppo del disturbo.
Io c'ero quando questa legge è stata varata e devo dire che neppure io ero così convinto che gli effetti sarebbero stati così positivi. Molti di noi sono stati persino sorpresi da come i risultati emersi dalle ricerche degli enti cui ho fatto riferimento abbiano indicato che la scelta coraggiosa del Presidente Chiamparino dell'epoca abbia poi avuto dei risvolti positivi per la salute pubblica.
Infine, i colleghi sanitari, medici e psicologi estrinsecano un altro concetto e dicono: "In un momento sanitario così delicato, dove già altro genere di fragilità e altro genere di debolezza è stato indotto nel tessuto sociale ed è stato provocato dalla pandemia, mettere il cittadino fragile già indebolito e già al limite della disperazione, in condizioni di maggior rischio, senz'altro comporta la possibilità che questo più facilmente contragga la patologia a cui stiamo facendo riferimento".
Pertanto, la pregiudiziale che sollevo è a fare attenzione a quanto ci viene detto da professionisti che si occupano specificatamente degli effetti di ciò che noi stiamo per decidere, perché è l'elemento rilevante com'era quello che riguardava l'ascolto dei cittadini della pregiudiziale precedente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Valle, sulla pregiudiziale Giaccone.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Anch'io voglio intervenire su questa questione pregiudiziale, perché se è vero, in generale, che la mancanza di confronto, che ha caratterizzato l'iter legislativo, penalizza la possibilità di un testo corretto dal punto di vista legislativo e condiviso dal punto di vista dei contenuti, è vero anche che, a seconda delle questioni - non è la prima volta che ne parliamo individuiamo delle categorie o delle rappresentanze che, a nostro giudizio, hanno maggiore interesse e maggiore competenza a esprimersi sulle questioni di cui dovremmo discutere. Lo abbiamo fatto tante volte: qualcuno magari lo audiamo in forma fisica, altri con le consultazioni online.
Selezioniamo un po' quelle realtà che ha più senso che vengano audite proprio per l'apporto maggiormente qualificato che possono dare ai lavori del Consiglio.
In questo quadro, il confronto con i professionisti, dal nostro punto di vista, è davvero un elemento che non si sarebbe dovuto sacrificare anzi, forse è il principale, perché è vero che stiamo discutendo di una norma dal forte impatto valoriale e, se vogliamo, economico, ma trattandosi di salute, un approccio di carattere scientifico e tecnico è importante.
Soprattutto, avrebbe potuto dare ai Consiglieri elementi di valutazione integrativi e superiori a quelli di cui loro dispongono, invece, in quanto portatori di istanze raccolte nella società civile o come semplici cittadini.
Per questo, mi sento non solo di sostenere, ma di perorare davvero la causa che ha proposto il collega Giaccone e chiederei, quindi, almeno un momento di confronto con gli Ordini dei professionisti.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere, sulla pregiudiziale Giaccone.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Penso che sia più che corretto il richiamo del Consigliere Giaccone e quindi, sia più che corretta la sua pregiudiziale, che è questa: non si vada avanti prima di aver sentito il parere scientifico di chi si occupa quotidianamente di dipendenze o di chi ha delle competenze in campo medico.
Ci ha colpito l'intervento degli Ordini dei medici e degli psicologi che hanno messo in guardia dei rischi derivanti da un passo indietro così forte sul tema della tutela della salute in materia di contrasto e prevenzione del gioco d'azzardo patologico. Un aspetto, anche questo, che sarebbe potuto emergere in maniera facile e con una possibilità di confrontarsi, interloquire e discutere se avessimo approfondito l'esame del provvedimento in Commissione; cosa che, ripeto, con questo blitz e con questa forzatura non è possibile.
Resta come forte pregiudiziale, poiché direi che la tutela della salute deve sempre essere una condizione pregiudiziale quando, come rappresentanti dei cittadini e come legislatori regionali, affrontiamo qualsiasi questione.
Pertanto, penso che questa pregiudiziale abbia una forte valenza e debba essere approvata. Non sfugga il fatto che, quando si parla di Ordini professionali di medici e di psicologi, non stiamo parlando di chi vuole tutelare una sua parte politica, cioè insomma non parliamo di una parte politica o di interessi economici di una determinata categoria economico produttiva: qui siamo di fronte al mondo scientifico che s'interroga sui possibili effetti negativi di una legge del genere.
In sostanza, noi certamente li dobbiamo ascoltare.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sulla pregiudiziale Giaccone.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Penso che la pregiudiziale del Consigliere Giaccone sia un po' quasi con tutto il rispetto per il Consigliere Giaccone - la più semplice: alla fine, ci dice di ascoltare i medici, i sanitari, gli Ordini professionali che vi fanno riferimento.
Direi che, come dicevo forse all'inizio della discussione di ieri, è incredibile che i nostri dirigenti, i direttori delle ASL e tutto il lunghissimo elenco di esperti che vediamo nel report dell'IRES, non siano stati ascoltati.
Tra l'altro, avrebbero potuto dare dei consigli veri anche dal punto di vista della scrittura del testo. Ci avrebbero potuto ricordare (ne dico una) che le attività che non vengono regolamentate nei 250 metri della prossimità dei fattori di rischio cancellano totalmente il senso di questa legislazione, anche perché la riduzione della distanza a 250 metri non risponde all'intento dichiarato di fare prevenzione. Ci avrebbero anche ricordato che l'indagine epidemiologica del CNR mostra come l'81,5% delle persone che hanno giocato almeno una volta nella vita dichiari di aver giocato in luoghi di gioco raggiungibili a piedi entro i dieci minuti di camminata.
Ci avrebbero ricordato tante cose. Ci avrebbero ricordato le sentenze del TAR di Bolzano, di cui parleremo presto, del TAR del Lazio, del TAR del Piemonte, del Consiglio di Stato, come alcune sentenze del TAR di Bologna.
Ascoltare i medici e ascoltare i professionisti vuol dire anche ascoltare le persone che, in realtà, la materia la conoscono molto, molto bene anche dal punto di vista legislativo. Le case da gioco sono i casinò e in Piemonte non ci sono casinò e, magari, avrebbero anche fatto commettere errori meno madornali anche all'interno del testo del collega Leone, con una definizione giusta: probabilmente, avrebbero detto che la definizione giusta è quella di "sala da gioco".
Credo che, oltre agli errori grossolani, che avete scritto nel testo e che ricordo, perché sono stati alcuni degli errori già di cinque anni fa e vedo ripercorrere proprio alcuni scivoloni dal punto di vista tecnico.
Arrivo alla sostanza della richiesta di Giaccone, il cui senso non è un appunto tecnico-normativo, perché se aveste ascoltato i medici, vi avrebbero detto che, dopo i risultati ottenuti, non aveva nessun senso tornare indietro.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato, sulla pregiudiziale Giaccone.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla richiesta di pregiudiziale del Consiglio Giaccone e su un tema che è ritornato più volte durante la discussione, che è quello della consultazione dei professionisti degli Ordini dei medici e dei psicologi, come di tutti quei professionisti che operano anche nel campo di questa patologia, perché, lo ricordiamo, la ludopatia è una vera e propria patologia e come tale va trattata. Si tratta di persone che sono in grado di darci un quadro specifico sia sulla diffusione della patologia in s sia sulla frequenza e sul riconoscimento della presa in carico dei pazienti.
Davvero non riesco a capacitarmi del fatto che ci sia un vero e proprio negazionismo nei confronti di tale questione problematica, perché non è possibile che ci siano arrivate lettere e moniti senza che nessuno da parte della Giunta, né tantomeno da parte della maggioranza, abbia preso in considerazione la possibilità di convocare questi esperti per farci raccontare quali sono stati gli effetti della legge 9 del 2016 e quali potrebbero essere, invece, gli effetti negativi per mezzo della proposta di modifica presentata da parte della Lega.
Davvero, ritengo che si debba fare un passo indietro e che se si vuole affrontare una questione relativa a una modifica, lo si deve fare dopo aver audito, dopo essersi confrontati con tutti gli attori principali che operano nel campo del riconoscimento e del trattamento di questa patologia.
Pertanto, v'invito, se non lo avete fatto, a leggere le lettere e le relazioni che sono pervenute, ma anche quelle che si trovano in rete, che sono certificate, per farvi un'idea di quello che potrebbe essere l'impatto negativo, ma soprattutto v'invito a togliervi il paravento dagli occhi perché si sta parlando di un problema sanitario che potrebbe peggiorare anche alla luce dell'emergenza sanitaria ed economica in corso.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano, sulla pregiudiziale Giaccone.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per rafforzare la richiesta del Consigliere Giaccone, in merito al rapporto stretto che siamo tenuti ad avere se vogliamo comportarci secondo scienza e coscienza e secondo l'attitudine con gli ordini professionali che si occupano di materie sanitarie e non solo proprio perché la specializzazione e la competenza di questi professionisti ci può permettere di intervenire meglio nella nostra azione di governo e di legislatori regionali.
Mi pare una pregiudiziale quanto mai opportuna, proprio per gli effetti e per le condizioni che creerà questa norma e, come ho provato a dire in altre circostanze, Presidente, penso che sia necessario, da parte nostra essere quanto più possibile attenti e aperti a un confronto e a un dibattito e tenere in considerazione e in buon conto tutti coloro che possono, alla luce della loro esperienza, della professione e della loro serietà di approcci ai problemi, dare conto di tutte le informazioni di cui ci mettono a parte, perché questo è il compito di un legislatore che ha intenzione e la necessità di svolgere al meglio il suo mestiere. Secondo me, è importante, in base a quanto diceva il collega, farlo nel modo più aperto e nel modo meno ideologico possibile.
Stiamo leggendo di una nota che è uscita da poco, dove il Capogruppo della Lega annuncia una campagna verità social. A noi piacerebbe, anche alla luce di una pregiudiziale come questa, che la maggioranza e i suoi colleghi, Presidente, intervenissero per fare un'operazione verità, alla luce di questa pregiudiziale, qui in Aula, e che ci dicessero, in Aula oltre che, anche loro, ad apparire due o tre per volta mentre parlano i colleghi dell'opposizione, quali sono le ragioni di verità e le ragioni di contrasto alla ludopatia, le ragioni di contrasto e le azioni contro il crimine organizzato.
Lo facciano in Aula e così potremmo sentire dalla loro viva voce quali sono le condizioni, quali sono le motivazioni per cui pregiudiziali come queste non possano essere accettate per quello che sono; pregiudiziali serie che cercano di approfondire al meglio la materia.



PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Grimaldi Non essendovi altre richieste d'intervento, procediamo con la pregiudiziale successiva del Consigliere Grimaldi.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
La mia pregiudiziale non prendetevela come una beffa, perché, come sapete, sono un Consigliere regionale come voi e credo, ovviamente, anche all'autonomia della nostra Regione, ma cito proprio l'articolo 2 e il comma 1 dello Statuto, che dice esplicitamente che la Regione opera nell'ambito dei poteri riconosciuti dalla nostra Costituzione e dalle leggi dello Stato, oltre che esercita la propria autonomia per realizzare l'effettiva partecipazione di tutti i cittadini all'attività politica, economica e sociale della comunità regionale e nazionale.
È proprio con quest'autonomia che ci siamo presi una responsabilità ovviamente davanti alla possibilità che lo Stato impugnasse; cosa che ricordo, non ha poi fatto.
L'aspetto che crediamo più scorretto della proposta di legge Leone è che ci togliamo quella potestà; ci togliamo praticamente quell'autonomia cancellando tutta la legge che abbiamo fatto, dicendo che è solo lo Stato che autorizza e dà i parametri delle distanze e delle aperture.
Noi abbiamo, in un solo colpo, tolto tutta la nostra autonomia e la possibilità di legiferare, come abbiamo provato a fare (poi su questo si può dire bene o male). Avremmo capito una versione che riconoscesse almeno la nostra potestà, invece è come se parte della proposta di legge Leone mettesse in discussione lo stesso articolo 2 e lo stesso comma 1, quasi come se servisse solo a cancellare la legge precedente con qualche camouflage, dicendo che, sì, certo, ci sono altre cose che la Regione pu fare, ma, di fatto, demandando allo Stato tutte le prerogative sulle concessioni, sulle slot, sui centri scommesse; anzi addirittura, come hanno detto alcuni colleghi, andando a ritroso rispetto alla normativa che, nel frattempo, è cambiata.
Come dicevo prima, ci sono sentenze molto chiare che ci ricordano che non si può, perché l'esistenza di una precedente autorizzazione non pu giustificare una deroga permanente a una normativa successiva, volta a tutelare il bene della salute pubblica. In ogni caso, come evidenziato in due sentenze del TAR dell'Emilia-Romagna, la n. 61220 e la n. 64220 del TAR Parma, la dislocazione consente agli esercizi di proseguire le attività.
Credo, insomma, che sarebbe molto importante, per il rispetto del comma 1 dell'articolo 2 del nostro Statuto, che questa proposta di legge sia fermata e questa richiesta pregiudiziale sia accolta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
In effetti, con questa proposta di legge, il Piemonte nega la sua autonomia sulle materie rispetto alle quali la Costituzione garantisce una potestà legislativa alle Regioni.
Anni fa si è iniziato a porre il problema di come contrastare il gioco d'azzardo patologico, e non si era nemmeno nella scorsa legislatura.
Ricordo, poiché operavo già in Consiglio regionale, non come Consigliere, come rappresentante dei cittadini, ma come collaboratore del Gruppo Movimento 5 Stelle, Gruppo che poi ho avuto il privilegio e l'onore anche di rappresentare come Consigliere regionale, che già nel 2013 si parlava di misure a contrasto del gioco d'azzardo patologico. Allora si ragionava su un'addizionale IRPEF in più o in meno, poi non se ne fece nulla, o quasi.
Nella scorsa legislatura si è detto: il Piemonte ha una competenza? Le Regioni hanno una competenza sulla sanità? Vogliamo contrastare una questione che riguarda la sanità e la salute dei cittadini? Benissimo abbiamo la potestà legislativa, facciamolo. Ci si è messi insieme centrodestra, centrosinistra e Movimento 5 Stelle (di cui allora facevo parte). C'erano posizioni anche diverse, perché non avevamo tutti la stessa idea in Commissione: c'era chi era più severo, come il sottoscritto, e chi un po' più morbido su alcune questioni, ma si è trovata una soluzione.
Qualche mese di tavolo per lavorare e cesellare ogni singolo articolo, per vedere come scriverlo nel miglior modo possibile, tanto che poi in Aula non si modificò più assolutamente nulla, perché la legge andava bene così.
Pertanto, non è stata una parte politica, non è stato chi governava la Regione, ma i Consiglieri regionali, tutti i rappresentanti dei cittadini in Consiglio regionale, hanno riconosciuto la loro potestà legislativa in materia di sanità e hanno legiferato sulla materia.
Adesso si fa un passo indietro e si dice: no, il Piemonte non ha una legge sua e stiamo sulle leggi nazionali. Per carità, penso che ciò che è accaduto negli ultimi mesi possa anche riaprire il dibattito sul centralismo e sul regionalismo in materia di sanità o altro, perché certe gestioni regionali hanno un po' rinfocolato una tendenza centralista sulla sanità e su altre questioni che era un po' svanite. Se chiedessimo oggi ai cittadini italiani se preferiscono una sanità centralizzata o regionalizzata, non so cosa risponderebbero.
Al di là di questo, per fortuna la sanità è ancora una competenza in mano alle Regioni - per fortuna o purtroppo, dipende dai giorni - quindi questo è un passo indietro del Piemonte rispetto alla sua autonomia legislativa.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Intervengo volentieri sulla pregiudiziale proposta dal Consigliere Grimaldi, non senza sottolineare un aspetto.
Con questa pregiudiziale, insieme con le altre, abbiamo cercato di mettere in luce aspetti di contrasto, soprattutto dal punto di vista della legittimità costituzionale e statutaria, della proposta di legge n. 99.
Sono aspetti che, a nostro parere, sono estremamente fondati e seri per cui meritano un approfondimento, unitamente al merito della proposta di legge stessa, un approfondimento che non c'è stato. Mi fa piacere leggere come ho fatto tre minuti fa, un comunicato del Coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Fabrizio Comba, che dice di fermare questa proposta di legge, di riportarla in Commissione, perché forse come maggioranza questo tema non è stato approfondito bene. Il comunicato finisce dicendo che la posizione di Fratelli d'Italia sul gioco d'azzardo è sempre stata coerente rivendicando una cosa che la Lega si è dimenticata, cioè quella di avere votato la legge 9 insieme con tutti nel 2016.
Dopo Forza Italia ieri, adesso anche Fratelli d'Italia prende le distanze da quest'atteggiamento a tambur battente della Lega e dice di fermarsi.
Credo che, con molta onestà intellettuale, sia una posizione che prende in considerazione anche le tante cose che abbiamo cercato di evidenziare e non solo a fini ostruzionistici. A noi non piace questa proposta di legge vogliamo cercare di bloccarla a tutti i costi. Non vogliamo che da questo Consiglio regionale esca una legge così pasticciata, una legge con dei fondamentali d'illegittimità molto evidenti e una legge che danneggia fortemente la società civile piemontese.
Grazie



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo, ovviamente, a sostegno di questa pregiudiziale. Riprendendo le parole del Consigliere Marello, mi veniva in mente un film che ho già visto, ma non mi ricordavo bene dove, poi ci ho pensato bene ed è l'esatta copia della discussione sul referendum proposto dalla Lega alle prime battute della legislatura.
Mi spiego meglio. C'era un referendum tanto voluto da Salvini; peccato che gli alleati non fossero così tanto d'accordo. Infatti, non so se ricordate com'è andata la vicenda. A parte che venne cassata la richiesta ovviamente c'erano forze politiche che erano in disaccordo con quella proposta e hanno depositato diversi ordini del giorno in Consiglio come per dire "noi facciamo la nostra parte", ma c'era completo disaccordo sulla proposta.
Questa, più o meno, è la fotocopia di quella discussione. Tant'è che mi viene da pensare: quanto tempo volete farci perdere? Abbiamo capito benissimo che si tratta di un teatrino ben montato. Adesso la proposta è stata lanciata, quindi non si può mollare alle prima battute, ci sta dobbiamo fare un po' i duri e puri della situazione, quindi la tireremo avanti qualche settimana. Si arriverà a un punto in cui la Lega, ovviamente tirata per la giacchetta da Fratelli d'Italia e Forza Italia che lecitamente stanno sollevando dubbi su questa proposta, deciderà. Non ci credo, nemmeno se lo vedo, che voi rimarrete qui inchiodati a votare per sette mesi di fila: sarebbe ridicolo e irreale. Vi prenderebbero in giro tutti quanti, dalle Regioni, ai cittadini e da qualsiasi parte dell'Italia e non soltanto.
La pregiudiziale la trovo lecita, ma voglio avere una risposta, e la voglio avere adesso dai colleghi di maggioranza che stanno dietro alle caselle: siete seri? Vogliamo stare veramente qui setti mesi su una proposta che, probabilmente, è irricevibile perché contiene dei vizi all'interno del testo di cui voi non vi siete accorti e su cui avete depositato anche degli emendamenti che non erano approvabili.
Vi faccio una sola domanda e gradirei una risposta: siete seri? Ci state prendendo in giro? Se è uno scherzo, in piena pandemia, con i problemi che abbiamo in questo momento economici e quant'altro, è uno scherzo di cattivo gusto.
Ve lo dico chiaramente: se qualcuno apre in questo momento la pagina di Facebook del Consiglio regionale, ci prende per matti. Sono passati due giorni! Guardatevi allo specchio e ditemi se è il caso di andare avanti su questa legge. Altro che sospendere, pregiudiziali, preliminari. Di cosa stiamo parlando! Due giorni persi dietro a questa roba! Vogliono fare un'altra settimana dove ci prenderanno tutti in giro? Sospendiamo.



PRESIDENTE

Consigliera Disabato, la prego di entrare nel merito della pregiudiziale.



DISABATO Sarah

Smettiamo di prendere in giro i cittadini!



PRESIDENTE

Ha concluso il tempo. La prego di entrare nel merito.



DISABATO Sarah

Più nel merito di così, non so che dire, Presidente!



PRESIDENTE

Deve entrare nel merito della pregiudiziale, comunque ha concluso il tempo.
Grazie.



DISABATO Sarah

Ci sono tanti di quei pregiudizi su questa proposta, non siete d'accordo neanche voi. Andiamo avanti ancora.



PRESIDENTE

Ha concluso il tempo.
Ha chiesto di intervenire sulla pregiudiziale del Consigliere Grimaldi il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Entro nel merito, ma prima una piccola nota: volevo confortare la collega Disabato: rispetto al suo siparietto recente, non si senta così disperata perché.



(Audio mancante o non comprensibile)



GIACCONE Mario

Mi auguro che la resistenza e la reiterazione delle ragioni che in tanti e diversi modi, con sensibilità diverse e su argomenti diversi, ma tutti con il medesimo obiettivo stiamo portando, possano, alla fine, far breccia nella sensibilità dei Consiglieri più responsabili e condurci a un percorso meno kafkiano, come lei giustamente illustrava adesso.
Ne sia conferma quanto ha appena detto il Consigliere Marello, che indicava già qualche elemento, non voglio dire di cedimento ma, se vogliamo, di maggiore responsabilità da parte di alcuni componenti della maggioranza. In questa circostanza un po' contraddittoria, siamo ancora qui a chiedere ragione nei confronti della maggioranza, non tanto per evidenziare le contraddizioni, quanto proprio per riportarla nell'alveo di un ragionamento che sia nell'interesse reale di tutti i cittadini, come stiamo cercando di fare da tutta la giornata di ieri, e anche per la giornata di oggi. Tuttavia, tutto questo non lo considero tempo e lavoro sprecato.
Rispetto alla pregiudiziale del collega Grimaldi, leggo: "La Regione opera nell'ambito dei poteri riconosciuti dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato ed esercita la propria autonomia per realizzare l'effettiva partecipazione di tutti i cittadini all'attività politica, economica e sociale della comunità regionale e nazionale". Ha ben ragione a sollevare questa pregiudiziale perché mi sembra che, in questa circostanza l'articolo 2 non sia rispettato. Infatti, non siamo riusciti a coinvolgere i cittadini alla partecipazione di quest'attività politica, siamo andati con un'urgenza che, alla fine, sta creando danni non tanto in termini di tempo, quanto in termini di relazioni fra noi, che alla fine sappiamo avere anche una ricaduta su aspetti economici e sociali della nostra stessa comunità.
Pertanto, trovo il rilievo del Consigliere Grimaldi sensato, rassicuro la collega Disabato e auspico un rapido ravvedimento da parte dei colleghi della maggioranza e la possibilità di dialogare su una soluzione condivisa di una questione che ci tiene inchiodati ai tavoli dei nostri uffici ormai da due giorni.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giaccone.
Non risultano ulteriori richieste d'intervento sulla pregiudiziale sollevata dal Consigliere Grimaldi.
. Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Sarno Passerei ora alla successiva richiesta, avanzata dal Consigliere Marello.
Prego, Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Presidente, come ho scritto in chat, lascerei la precedenza alla pregiudiziale del collega Sarno, per ragioni logistiche.



PRESIDENTE

Va bene. Allora do la parola al Consigliere Sarno, per l'illustrazione di una nuova questione pregiudiziale; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Questa pregiudiziale insiste sull'articolo 3, lettera f), della proposta di legge avente come primo firmatario il Consigliere Leone.
Questa pregiudiziale verte, in particolar modo, sulla cancellazione della copertura legislativa di una possibilità che vi era precedentemente quindi entra in contrasto con una competenza specifica dei Comuni in termini di tutela dell'ordine pubblico, e non solo. Nel senso che questa pregiudiziale va proprio a insistere sul tema della copertura legislativa che comporta anche una non copertura legale sul fatto che i Comuni possano (e, nell'attuale legge, debbano) regolamentare in termini di tutela dell'ordine pubblico, in particolar modo relativamente allo spegnimento delle macchine di almeno tre ore.
Non essendo prevista dall'attuale proposta del primo firmatario Leone stiamo andando a togliere una copertura legislativa di legittimità ai Comuni. Invece, con la legge del 2016 si dava titolarità a questo elemento proprio ai Comuni stessi. In pratica, Presidente, si lascia un vuoto legislativo.
Precedentemente all'entrata in vigore della legge del 2016, i ricorsi di fronte al TAR di alcuni commercianti o aziende legate al gioco d'azzardo patologico rispetto alle macchinette avevano molta forza. Questo è un elemento decisamente pregiudiziale, perché la Regione, proprio per le sue competenze, sta togliendo una copertura legislativa che antecedentemente al 2016 non c'era - è vero - ma che da quando esiste, ha rappresentato un'ulteriore punto di forza in termini di competenza specifica del Comune.
Ecco perché è un elemento fondativo della richiesta - e termino Presidente - per ritirare, come fra l'altro chiede il Gruppo di Fratelli d'Italia, questa proposta, portarla in Commissione, ascoltare i Sindaci e quindi accorgersi che bisogna ridare la copertura legislativa.
Grazie e mi scusi se ho impiegato qualche secondo in più.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliera Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Mi pare che la questione sollevata dal collega Sarno non solo sia molto opportuna, ma sia anche molto centrata rispetto alle condizioni normative in cui ci stiamo muovendo, in particolare rispetto a un articolo del nostro Statuto che voglio richiamare, che è molto chiaro e che prevede il principio di sussidiarietà, che peraltro è mutuato anche dall'articolo 118 della Costituzione: la Regione conforma la propria azione ai principi di autonomia, di sussidiarietà, di differenziazione, di adeguatezza e di leale collaborazione. E questa collaborazione è centrata proprio sugli elementi che sollevava correttamente il collega Sarno, e cioè nella collaborazione con le Province, con i Comuni, con le Unioni montane, con le forme associative tra i Comuni.
Questa collaborazione viene garantita attraverso gli strumenti di cui la Regione si è dotata. Non è un caso che ieri il collega Marello abbia opportunamente sollevato la questione sul CAL - su cui potremmo aprire un'ulteriore riflessione - che è il luogo istituzionale deputato a mediare i rapporti tra il sistema degli Enti locali e la Regione stessa.
Il collega ha ben delineato cosa sta capitando e cosa capiterebbe se questa proposta di legge andasse avanti: nel momento stesso in cui attraverso il procedimento legislativo, non rispettiamo quel principio che è sancito anche dall'articolo 3 del nostro Statuto, ricadiamo nelle previsioni dell'articolo 71 del Regolamento, che, non a caso, consente a tutti i Consiglieri di sollevare questioni pregiudiziali, attraverso le quali si evidenziano le ragioni per cui non si dovrebbe discutere di quest'argomento.
Allora, se non consentiamo ai Comuni, com'è previsto in questa proposta di legge, di intervenire laddove è necessario che ciò avvenga, noi lediamo quel principio di sussidiarietà cui ho fatto riferimento e che è ben previsto dall'articolo 3 del nostro Statuto.
È evidente - lo dice la norma, lo dice lo Statuto - che questa Regione ha nel suo DNA il rispetto del rapporto con il sistema degli Enti locali.
Noi siamo convinti che attraverso questa legge andiamo a ledere quel rispetto e quel rapporto virtuoso che esiste tra la Regione e gli Enti locali. È per questo che, correttamente, è stata sollevata la questione pregiudiziale. Mi auguro che questo Consiglio la voglia non solo considerare, ma anche accogliere.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
In effetti, se fosse approvata la proposte legge n. 99, verrebbe meno la copertura legislativa per tutti i Comuni del Piemonte che hanno adottato delle ordinanze volte a limitare gli orari dell'esercizio degli apparecchi da gioco, in conformità all'articolo 6 della legge 9/2016, che prevede una sospensione di almeno tre ore nell'arco dell'orario di apertura previsto.
Questa norma l'avevano chiesta i Comuni, perché alcuni di loro coraggiosamente, avevano emanato delle ordinanze che poi erano state impugnate.
Chi di voi ha fatto il Sindaco o il Consigliere comunale - parecchi sa benissimo che un ricorso al TAR costa; resistere al TAR costa.
Resistere a un ricorso al TAR costa la stessa cifra per un Comune di 100 mila, di 800 mila o di un milione di abitanti, come per un Comune di 10 mila.
Un Comune piccolo, con la prospettiva di dover resistere al TAR e di dover pagare un avvocato dice: "Aspetta un attimo, io devo spendere 20 mila euro per resistere al TAR? Magari ci penso due volte prima di fare un'ordinanza del genere". Invece, con la legge n. 9/2016 semplicemente il Sindaco scriveva: "Ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 9/2016, emetto un'ordinanza che sospende l'esercizio degli apparecchi da gioco dalle ore 13 alle ore 16" e avevano la copertura, che adesso verrebbe meno. In questo modo, cadrebbero tutte le delibere e tutte le ordinanze fatte dai Sindaci in Piemonte, anche dai Sindaci della Lega.
Poi va anche detta una cosa: quando si richiama in Aula un provvedimento e si è la coalizione che governa la Regione - perché poi li richiamano anche le opposizioni per ovvi motivi - come minimo lo si è portato a casa con gli alleati. In questo caso non l'avete portato a casa con i vostri alleati, perché c'è Forza Italia che si smarca, c'è Fratelli d'Italia che si smarca. Ringrazio Comba, che è anche un concittadino, per il comunicato stampa che ha fatto per ribadire la posizione di Fratelli d'Italia.
Noi vi stiamo facendo un favore. Fino alle ore 20 di oggi vi portiamo noi, abbiamo fieno in cascina per portarvi fino alle ore 20 di questa sera.
Prendetevi questi giorni, parlate tra di voi, portatelo a casa tra di voi e poi scontratevi con noi che non siamo d'accordo, ma prima portatelo a casa tra di voi e poi ci confronteremo sul tema, preferibilmente in Commissione e snoccioleremo tutte le questioni. Tuttavia, il fatto che non l'avete portato neanche a casa all'interno della vostra coalizione di governo rende questa situazione paradossale e ridicola.
Noi vi togliamo da questo impaccio, vi portiamo fino alle ore 20 di questa sera, ma toglietevi un po' dall'imbarazzo anche voi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente. Le chiedo la possibilità di intervenire senza attivare la telecamera, come mi è stato concesso ieri.
Mi pare che la pregiudiziale posta dal collega Sarno dica anche dell'esperienza del collega dal punto di vista dell'amministrazione locale e dovrebbe far pensare il primo firmatario che ha proposto questa norma proprio perché togliamo un cappello di protezione giuridica ai Sindaci eliminando l'elemento della fasce orarie in cui questo tipo di attrezzature e macchinari non possono operare e non possono essere attivi.
Più volte ho sentito la parola "Far West" in quest'Aula e questo, di fatto, rappresenterebbe una deregulation. Pertanto non sta dicendo o affermando un principio, come ci viene detto a mezzo social network perch a oggi, non abbiamo sentito nessuno in quest'Aula dire qualcosa a favore di questa norma. Questo non vorrebbe solo dire tutelare o dire che la preoccupazione principale del collega sia di tutelare il lavoro, ma è quella di una vera e propria deregulation del sistema.
Il fatto di non avere inserito e non aver rimesso questo tipo di protezione di fascia oraria, di fatto, dice che uno non vuole tutelare i posti di lavoro, ma vuole aumentare in modo indiscriminato l'offerta di gioco a queste macchinette, da parte di chiunque, a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Questa è oggettivamente una preoccupazione che il collega ha fatto bene a sottolineare e a porre in termini così precisi e puntuali, perché questo fa ben pensare sugli intendimenti che, fino a oggi, per quello che abbiamo letto, erano tutti esclusivamente legati alla tutela dei posti di lavoro secondo una regolamentazione ben precisa e in contrasto al crimine organizzato, a favore di una sana e responsabile dimensione del gioco.
Mancando nella legge questo elemento, si apre invece tutto un altro scenario con tinte molto più fosche da questo punto di vista.
Mi auguro che quello che ha così ben espresso il collega Sarno possa essere preso seriamente in considerazione dal primo firmatario di questa norma, affinché corra subito ai ripari e cerchi almeno di emendare, così capiremo se la preoccupazione del collega fosse veramente relativa alla possibilità di ristabilire un'equità lavorativa per i tanti soggetti che vedono il loro lavoro messo in difficoltà, oppure fosse un aumento delle opportunità del gioco d'azzardo, senza neanche avere quel minimo di tutela oraria prevista dalla legge precedente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che la pregiudiziale del Consigliere Sarno sia emblematica perché tocca un altro punto che avevamo trattato solo marginalmente, che è quello della loro tutela dal punto di vista dei ricorsi e quello che possono fare gli Enti locali sull'ordine pubblico. Come citava il Consigliere riferendosi alla Carta degli Enti locali, togliendo la copertura legislativa, loro rischiano di non poter nemmeno fare ordinanze e regolamenti per chiudere per tre ore le slot.
In generale, credo che quando diciamo che la Regione rischia di far proliferare di nuovo un Far West, lo diciamo ben consapevoli, come diceva il Consigliere Rossi, che nel frattempo è arrivata a un accordo su parte della normazione, ma che non sostituisce dal punto di vista legislativo e non dà copertura legislativa a quei Sindaci.
Lo dicevo prima dal punto di vista dell'autonomia Regione-Stato, mentre giustamente la pregiudiziale di Sarno è Regione-Enti locali-Comuni. Di per sé, credo che siamo davanti a un voltafaccia e girare le spalle a questi Enti locali - lo dicevano stamattina i colleghi Marello e Avetta insieme con tanti altri che hanno fatto gli amministratori - è qualcosa che non ci possiamo permettere dal punto di vista dei rapporti istituzionali.
Ieri c'era una sospensiva sul tema del CAL. È chiaro che se il CAL fosse stato audito, le parole sulle pregiudiziali di Sarno sarebbero state le prime che il CAL ci avrebbe posto, perché togliendo dalla scena questa possibilità legislativa, la gran parte degli Enti locali si troveranno un muro, un muro fatto di slot, un muro fatto di nuovo da quelle tante possibilità di accesso e di quei casinò a ogni angolo che noi avevamo deciso giustamente di "switchare" o di spostare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Sacco, sulla pregiudiziale Sarno.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Con la pregiudiziale del collega Sarno, che è bene illustrata dai colleghi, si sottolinea ancora una volta una mancanza di questa legge, cioè un'insufficiente considerazione di quello che dovrebbero fare i Sindaci considerando che sono i responsabili della salute dei cittadini sul loro territorio.
È fondamentale, dal mio punto di vista, dare degli strumenti agli stessi, nel momento in cui, come abbiamo già più volte ripetuto, andremo a consegnare loro ulteriori problemi sociali sul loro territorio, senza dare neanche la possibilità d'intervenire in maniera sufficiente per calmierare almeno sotto qualche aspetto, la diffusione del gioco d'azzardo.
Penso che i Sindaci dovrebbero essere nostri alleati in questa battaglia; sono quelli che hanno il polso della situazione sul loro territorio comunale, perché sono quelli più vicini al cittadino, come giustamente dicevano anche i colleghi su altre pregiudiziali.
Chi ha delle difficoltà non viene in Consiglio regionale a dire che ha dei problemi, oppure che qualcuno della sua famiglia magari si è sperperato tutto al gioco o quant'altro. Spesso i primi che si trovano a dover affrontare queste difficoltà sono i Sindaci, ma anche le varie associazioni e, in tanti casi, addirittura anche i parroci, perché c'è anche chi va in cerca di un sostegno da parte delle confessioni religiose, perché in un momento di difficoltà non si sa a chi rivolgersi.
Ebbene, per me è una grave mancanza quella che ha sottolineato in maniera corretta il collega Sarno, che auspichiamo possa essere sanata almeno in parte qualora procedesse l'iter di questa norma. La vedo difficile, ma spero che questa richiesta sia accolta.



PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Marello La parola al Consigliere Marello, che la illustra.



MARELLO Paolo

Grazie, Presidente.
Vorrei affrontare un tema che, sotto altre sfaccettature, è già stato evidenziato anche dai miei colleghi in queste ore. Il tema è quello che è stato declinato con la parola "retroattività" di questa legge, laddove fa tornare indietro le lancette dell'orologio al 19 maggio 2016 e dice che con la nuova PDL tutte le attività che dovevano essere localizzate lontano dai luoghi sensibili possono tornare dov'erano nel caso in cui siano state chiuse o rilocalizzate, oppure possono continuare a rimanere dove sono, nel caso in cui - mi riferisco alle sale da gioco autorizzate dopo il 2014 continuino a essere dove si trovavano. In altre parole una sanatoria, è stato detto, su una norma, dove l'articolo 7 viola anche i principi di uguaglianza, di concorrenza e compagnia bella.
Quest'articolo 7 è ulteriormente specificato in un emendamento, che è già stato citato anche dal Consigliere Rossi, l'emendamento n. 5.144) a firma Leone, che si premura di specificare che cosa devono fare queste attività che avevano chiuso i battenti, cessata l'attività in questi anni dopo il 19 maggio 2016.
Il Consigliere Leone si premura di dire che queste aziende possono rivolgere istanza al soggetto competente per riavviare l'attività, senza che ciò possa essere equiparato a nuova apertura. In buona sostanza, si fa così rivivere o si tenta di far rivivere licenze e autorizzazioni che sono morte, magari morte e defunte da tempo.
Ora, questo comporta un profilo di totale illegittimità contro il testo unico di pubblica sicurezza, contro tutte le norme di rango statale che disciplinano l'autorizzazione dei giochi leciti; insomma, è un quadro d'illegittimità macroscopico, macroscopico! Allora, fermiamoci, perché questo colpo di spugna, oltre a essere del tutto inopportuno nel merito, è pure illegittimo, quindi, ancora una volta mentre siamo, anzi, siete in tempo fermatevi, e ve lo chiediamo noi del Partito Democratico. Lo stanno dicendo a voi della Lega anche i vostri alleati di Fratelli d'Italia e di Forza Italia, di cui potete sicuramente fidarvi di più, dunque fatelo.
Ritorniamo in Commissione, per quanto ci riguarda, lasciate perdere questa PDL e, in ogni caso, cerchiamo di discuterne nel merito e nella legittimità.



PRESIDENTE

Scusate, ma c'è un collegamento che non individuo. Qualcuno si è collegato con il nome di un altro esponente del Partito Democratico autorevole, ma non è un Consigliere regionale. Chiedo che si disconnetta dopodiché si connetterà con il proprio collegamento.
Vi sono interventi sulla pregiudiziale Marello? La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo io, intanto che si sistema il disguido che lei ha segnalato.
La pregiudiziale l'ha spiegata bene il collega, che non ha bisogno certo del mio supporto dal punto vista tecnico.
Sul tema della retroattività, Presidente, ci tengo però a fare un passaggio, anche perché è una delle questioni che viene citata più spesso anche dai detrattori della legge 9 del 2016.
Per esempio, questa mattina su un giornale novarese il collega della Lega Lanzo dice che non va bene la retroattività della legge 9, quindi quella attuale è per lui "un abominio giuridico". Lui è un avvocato, quindi diciamo che sarebbe più adatto a discutere con un Marello, un Avetta o i tanti avvocati di questa'Assise. Io però, da non avvocato, dico che questo tema della retroattività sulla legge 9 del 2016 è stato oggetto di ricorso da parte delle imprese del gioco in più ricorsi al TAR, ma il TAR del Piemonte, in più di una sentenza, ha detto a chiare lettere - io non ho le competenze, ma credo che il TAR del Piemonte le abbia - che la legge 9 del 2016 non è retroattiva, perché dispone pro futuro dando un tempo di adeguamento.
Pertanto, la legge 9 del 2016 non è retroattiva, ma la n. 99 purtroppo vuole esserlo, qui sì facendo un abominio giuridico, ossia non tenendo conto neanche dell'evoluzione che, in questi anni, c'è stata della norma a livello nazionale.
Si tratta di un elemento in più, Presidente, per fermare le bocce e chiarire anche questi aspetti, che non sono aspetti da poco, perch significa che magari si riesce anche ad approvare con una forzatura, ma poi c'è il ricorso al TAR e l'impugnatura del Governo.
Non ce la si può cavare con una forzatura di questo tipo, ma bisogna trovare una soluzione diversa.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone, sulla pregiudiziale Marello.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Apprezzo la considerazione sollevata dal collega Marello e trovo un aspetto di ricchezza nei componenti dell'opposizione, come del resto nei componenti di tutta l'Aula, perché oggettivamente vengono messe a valore le competenze di ciascuno.
Quando è stato il momento di sollevare elementi di natura sanitaria alcuni di noi si sono espressi, per cui apprezzo che le componenti di natura giuridica e la capacità di leggere le circostanze in maniera puntuale da parte dei colleghi che ne hanno esperienza e che hanno una laurea in merito mettano in guardia da potenziali pericoli rappresentati da ciò che si vuole modificare con l'emendamento n. 5.144) cui il collega Marello ha fatto riferimento.
Ora, anch'io, che non ho competenze giuridiche specifiche e che devo seguire quanto dicono coloro che ne hanno più di me, ugualmente rimango sorpreso. Capisco anch'io che c'è qualcosa che non funzionerà nel momento in cui, a fronte di attività che sono state chiuse, che si sono definitivamente esaurite, si decidesse che possono essere riavviate e che queste non sono neanche considerate come nuove aperture, ma che possono essere considerate delle attività che si sono interrotte per un periodo e che poi, magicamente, ripartono.
Senz'altro giustamente, il collega Marello solleva, dal punto di vista giuridico, un'illegittimità, a suo dire, ma senz'altro a ragione considerato che siamo, per la seconda volta, in spregio delle regole del vivere comune e dei presupposti di civiltà che regolano i nostri rapporti.
Questa mattina abbiamo già detto: "Guarda, cittadino che hai cercato di seguire la legge e che ti sei spostato, hai fatto la figura dello sciocco in relazione alle decisioni che adesso sta prendendo il Consiglio regionale". Non solo, abbiamo detto anche questo: "Guarda, cittadino che rispetti le regole, le regole non sono uguali per tutti, perché ci sono delle regole che valgono per alcuni, ma che per altri non valgono essendoci circostanze per cui noi le modifichiamo in corso d'opera e decidiamo che c'è qualcuno più uguale degli altri e qualcuno meno uguale degli altri", quindi creiamo una discriminazione tra gli "sciocchi" che seguono le leggi e seguono le regole stabilite e a queste si adeguano (e ci perdono) e chi, invece, in tutti e due i casi, quello cui facevo riferimento prima e quello illustrato adesso da Marello, hanno un vantaggio e non devono sottostare alle regole cui sottostanno tutti gli altri loro colleghi direttamente o altri cittadini in altre circostanze.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato, sulla pregiudiziale Marello.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
La pregiudiziale sollevata dal collega Marello è ritornata più volte e la discussione riguarda il concetto di retroattività; i detrattori della legge 9 del 2016 sono coloro che tacciano questa legge di retroattività, ma non si rendono conto che in realtà così non è, perché laddove sono previsti dei tempi per l'adeguamento, per la messa in regola e per adempiere alle disposizioni previste dalla leggera non può essere definita retroattiva perché ci sono delle tempistiche.
Tuttavia, gli stessi detrattori non si rendono conto che la norma che viene introdotta con la PDL 99 lo è, di fatto; non è soltanto retroattiva ma inserisce anche una sanatoria che, come diceva bene il Consigliere Giaccone, prima permetterà agli esercizi di non adempiere le regole stabilite dalla precedente, ma soprattutto in barba a tutti coloro che si sono messi in regola a seguito della legge, anche in tempi piuttosto celeri proprio per continuare a operare in tutta tranquillità, lontano dai luoghi sensibili, come veniva previsto, rispettando gli orari che erano definiti per legge.
Adesso si decide che, a un tratto, magari, quei pochi esercizi (non so bene quanti siano) che non si sono adeguati prima non si sa per quale ragione, magari perché inizialmente volevano addirittura cambiare, adesso potranno continuare a operare, quando invece molte attività affini o comunque, con stesso codice ATECO, si sono messe in regola.
Questo concetto di retroattività piace tantissimo alla maggioranza tant'è che lo sbandiera a sostegno della nuova legge che, invece permetterà a tutti quanti di continuare a portare avanti la propria attività, in barba a quelle definizioni. Tuttavia, poiché amo il concetto di retroattività, sono andata a vedere le dichiarazioni principali, anche negli anni precedenti, e qual era la posizione della Lega che propone questa modifica oggi? Che cosa diceva? Vi leggo una frase, così almeno vi fate un'idea: "Gioco d'azzardo e slot machine: in tutti i Comuni dove la Lega è presente saranno subito depositate mozioni anti gioco. In tutte le Regioni dove la Lega è presente, e dove già non sono in vigore, saranno presenti leggi anti gioco, mentre lo Stato, pur di incassare quattrini, se ne frega della salute dei suoi cittadini. La Lega dà battaglia".
Voi lo sapete chi ha scritto questo tweet? Se volete ve lo mando soprattutto a chi mi ha detto che nell'intervento precedente avrei dovuto prendere meno caffè.
L'ha scritto Matteo Salvini. Ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Sì, grazie, a sostegno della pregiudiziale posta dal Consigliere Marello.
È paradossale che si accusi la legge regionale 9/2016 di retroattività quando la sua non retroattività salta agli occhi di chi la legge attentamente e quando la sua non retroattività è stata certificata, oltre che da un Governo che non l'ha impugnata, anche da sentenze dei Tribunali amministrativi, che hanno detto che non è retroattiva, perché stabilisce regole per il futuro.
Lì, infatti, ci sono norme di applicazione per i Comuni, le famose ordinanze che erano effettuate dopo sessanta giorni, esercizi commerciali che si devono adeguare entro diciotto mesi, altri esercizi commerciali entro tre anni, altri entro cinque, quindi normava per il futuro.
Chi accusa la legge regionale 9/2016 di retroattività presenta poi invece, una proposta di legge che è super retroattiva e pretende di riportare le lancette della storia indietro di cinque anni, proponendo un provvedimento che è costellato di violazioni di legge, di principi costituzionali e che porterebbe questa Regione a doversene rioccupare da qui a pochi mesi, con un déjà vu rispetto a cose che abbiamo già visto in passato con l'opposizione, che vi rammenta "ve l'avevamo detto" e con la maggioranza che dice, pistola puntata alla puntata alla tempia, "entro una settimana dobbiamo cambiarla perché c'è l'impugnativa del Governo".
Le abbiamo già viste queste cose.
Al di là del merito, e sul merito siamo d'accordo, ci sono questioni oggettive che vanno prese in considerazione e le pregiudiziali finora illustrate lo fanno.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega perché, di fatto, pone un tema e accende un faro rispetto un ulteriore elemento oggettivamente preoccupante: questa sanatoria, questa possibilità, così proposta da un emendamento tirato fuori all'ultimo dal relatore della legge, permette la riapertura e di sanare situazioni già legiferate che trovavano una certezza del diritto.
Questa è una delle cose che, secondo me, il collega Marello ha posto con forza e denota una profonda conoscenza del diritto. La certezza del diritto dev'essere uno dei punti fondamentali sia per la regolazione del mercato sia per la regolazione dei diritti sia per il riconoscimento dei diritti, dei doveri, delle responsabilità e delle obbligazioni che nascono da un rispetto di una norma.
È questo uno dei punti sui quali dovremmo riflettere, rispetto alla pregiudiziale posta dal collega, perché penso che su questo sia necessario fare chiarezza, anche perché creerebbe un precedente, a mio giudizio, molto pericoloso. Se passerà questo principio, allora qualsiasi altra forma regolamentativa e qualsiasi altra forma legislativa potrà trovare spazio per cui ci saranno soggetti legislatori che, per andare incontro a esigenze più o meno importanti, più o meno interessanti, più o meno attinenti ai bisogni reali di una comunità, decideranno di dire che ciò che era chiuso e sarà riaperto non ha efficacia dal punto di vista della retroattività e non ha efficacia dal punto di vista di un dettato normativo regionale assolutamente molto chiaro.
Penso, insomma, che si crei un precedente giuridico che potrebbe destabilizzare il rapporto tra il soggetto cittadino, l'individuo, i suoi interessi, i suoi interessi patrimoniali, i suoi interessi economico finanziari e Regione Piemonte.
È un emendamento, a nostro giudizio (e ringraziamo il collega Marello) davvero molto pericoloso, perché apre scenari preoccupanti e, comunque pone questioni che devono essere affrontate in maniera più precisa e più puntuale, perché non possono essere affrontate con questa leggerezza giuridica; con questa leggerezza che, di fatto, non tiene conto della portata di questo sistema.
Ringrazio anche la collega la Disabato per aver citato, nel suo intervento, alcune posizioni importanti prese negli anni scorsi dal movimento che in questo momento esprime il Gruppo di maggioranza con più eletti, perché dice di una contraddizione, una contraddizione grossa come una casa che, a oggi, non riusciamo a capire come si potrà dipanare. La cosa è però interessante, perché siamo al secondo giorno di Consiglio regionale quando là fuori - e vado alla conclusione - si parla di vaccini e la Regione europea posiziona il Piemonte in una fascia di rosso scuro, a differenza di tanti ottimismi che ho sentito in queste ultime ore da parte di esponenti che guidano la Regione Piemonte.
Per l'Europa noi siamo rosso scuro. Questo dovrebbe essere il tema di cui occuparci oggi, forse in maniera preponderante rispetto al tempo che stiamo spendendo su questa norma.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
I colleghi hanno spiegato bene il tema della retroattività e le contraddizioni che abbiamo davanti. Retroattivo sarebbe stato unire, per gli anni precedenti, quello che avevano fatto. Noi non avevamo nessun intento punitivo nei confronti degli imprenditori del gioco legale; non avevamo nessun intento punitivo neanche nei confronti dei bar o dei tabaccai che avevano le slot, anzi, abbiamo dato loro la possibilità di non pagare l'IRAP, togliendosi, negli anni successivi, le slot, e abbiamo dato il tempo del cosiddetto switch off.
È una legge, insomma, che ha dato dei tempi anche giusti, secondo noi.
Abbiamo discusso, nei gruppi di lavoro, di quanto sarebbe stato congruo, e ricordiamo che l'ultimo termine perentorio dei cinque anni è stato stabilito dopo una lunga discussione.
Lo dico solo perché il tema della retroattività è davvero una cosa anche molto brutta da mettere sulle spalle degli avversari e lo ricordo solo perché oggi sembrano due fronti contrapposti, ma forse è necessario ricordarlo: quella legge è arrivata alla fine di un gruppo di lavoro durato più di un anno e adesso la Lega annuncia un'operazione verità. Ma voi pensavate di non aver avuto due Consiglieri regionali nella scorsa legislatura? L'operazione verità su che cosa? Continuate a ignorare dati e ricerche, pur di poter portare avanti il vostro blitz che, come ci dicono gli operatori delle ASL e dei SerD, manomette una legge del gioco d'azzardo che funziona.
Credo che siamo davanti a un vero rischio e credo che, in qualche modo quello che state facendo rischia d'invalidare anche il rapporto fra i legislatori e i cittadini. Sapete, qui non è una proroga, qui non siamo davanti alla proposta Ruzzola, la proposta Ruzzola può essere capita o meni.
Uno dice: c'è stata la pandemia, spostiamo di un anno il termine.
Questa cosa è successa più volte in Italia: mille proroghe, proroghe e proroghe. Guardate che l'idea di cambiare la norma a pochi secondi dagli ultimi che si stanno adeguando, addirittura azzerarla e addirittura renderla retroattiva rispetto a chi ha addirittura ceduto le attività o cessato le attività, è una cosa che non sta in piedi. Chiedetelo al nostro ultimo arrivato della Regione Piemonte, al nostro ultimo funzionario che ha fatto un concorso sul diritto privato e pubblico.
Credo di aver finito il tempo a mia disposizione.



PRESIDENTE

. Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Magliano Nel frattempo, si è iscritto a parlare il Consigliere Magliano per una pregiudiziale.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire.



MAGLIANO Silvio

Volevo porre una pregiudiziale proprio entrando nel merito, come lei ha posto, Presidente, all'inizio della discussione di quest'oggi sulle pregiudiziali, perché il testo della norma presentata con gli emendamenti posti dal primo firmatario, a mio giudizio, dovrebbe essere approfondito e messo in paragone con il "Libro verde" promosso dalla Commissione europea per ciò che riguarda il gioco d'azzardo. Noi dobbiamo, da questo punto di vista, fare in modo che la gerarchia delle fonti.
I colleghi hanno citato norme di diritto nazionale, norme in contrasto con la norma regionale o pezzi della legge che vanno in contrasto con lo Statuto della Regione Piemonte. Tuttavia, penso che ci sia anche da fare i conti con i regolamenti dell'Unione Europea e della Commissione di Bruxelles e che il "Libro verde sul gioco d'azzardo online nel mercato interno" debba essere un po' un punto di riferimento con cui fare i conti quando si entra a legiferare su questa materia.
Mi auguro che, da questo punto di vista, l'unico Gruppo che ormai sostiene questa legge, che è il Gruppo della Lega Nord. Lega Salvini Premier, mi scusi Presidente, fondamentalmente affronti anche questo tema.
Sono abbastanza convinto che una norma di questo tipo o va a sposarsi con il dettato normativo europeo, oppure rischia ulteriormente di trovare ulteriori forme d'infrazione e non vorremmo, da questo punto di vista oltre a essere in parte in contraddizione con una norma nazionale rispetto al contingentamento del numero di queste postazioni legate al gioco legale rischiare anche di entrare in contrasto con una normativa e con una regolamentazione europea che è stata racchiusa all'interno del "Libro verde". "Libro verde" sul gioco d'azzardo che, a mio giudizio, può essere un'ulteriore fonte normativa con cui potersi rapportare per trovare una migliore conformazione e un migliore atterraggio di questa norma nel panorama nazionale e, dunque, nel panorama europeo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sulla pregiudiziale del Consigliere Magliano, il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Trovo interessante questa pregiudiziale, intanto perché ci fa andare oltre i nostri confini, poi perché non è così banale il riferimento che il collega Magliano fa andando alla gerarchia delle fonti e alle normative europee, cioè al fatto di riuscire ad avere un'omogeneità che indubbiamente, è importante.
Si tratta soprattutto di cercare di avere una legislazione, così come il Piemonte ha oggi, che non soltanto sia in linea con tutti i principi che abbiamo detto di salute pubblica, principi anche legati a un'economia che deve avere necessariamente un risvolto sociale e una compatibilità sociale ma anche all'avanguardia.
Voglio ricordare che l'attuale legge è stata una legge all'avanguardia sul tema del gioco d'azzardo patologico e, proprio per questo, forse, non è stato semplice approvarla in quegli anni e ha richiesto molto dibattito.
Credo che quel Consiglio regionale che all'unanimità, quindi con il concorso di tutte le forze politiche, ha avuto la forza e il coraggio di elaborare una legge così moderna che, magari, altre Regioni non hanno avuto, a prescindere dal colore politico, il coraggio di fare, abbia affermato un valore importante. Tornare indietro in maniera del tutto ingiustificata, perché la valutazione della legge è assolutamente positiva significherebbe mettere da parte un'esperienza legislativa molto importante e all'avanguardia a livello nazionale, ma credo anche a livello europeo.
Il reiterato invito a fermarci trova, anche nella pregiudiziale del Consigliere Magliano, un'ottima motivazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anch'io trovo sensata la pregiudiziale posta dal Consigliere Magliano che, in qualche modo, allarga un po' il nostro sguardo anche a ciò che avviene in un contesto europeo sul gioco d'azzardo. È giusto far riferimento anche a ciò che i colleghi hanno detto ieri.
Se non ricordo male, il collega Rossi giustamente ieri diceva che l'Italia, grazie a queste politiche scriteriate portate avanti, è sul podio mondiale per quanto riguarda numero di apparecchi da gioco per abitante. In qualche modo, significa che il contesto europeo è ben diverso. Anche nei Paesi confinanti, come la Francia, se non ricordo male, non c'è assolutamente una situazione del genere dal punto di vista della collocazione degli apparecchi da gioco.
Per assurdo, forse era persino meglio quello che diceva l'Onorevole Berlusconi tanti anni fa, quando aveva stretto un contratto con gli italiani dalla scrivania in ciliegio, dicendo: "Facciamo un casinò in ogni Regione". Forse era persino meglio un casinò per ogni Regione di quanto non lo sia una macchinetta ogni trenta metri! Era meglio, perché per andare al casinò uno si deve almeno organizzare, deve partire, deve prendere la macchina. Invece, questi casinò li abbiamo polverizzati nelle città, perch li abbiamo messi ovunque: casinò everywhere! Questa è stata la politica portata avanti in questi anni, quindi il mio vuole essere il giusto richiamo a dare uno sguardo un po' più ampio su quanto avviene a livello comunitario in materia di apparecchi da gioco.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno della pregiudiziale del collega Magliano perché ha posto un tema assolutamente interessante.
È vero che ha allargato i confini, ma ci ha fornito anche degli spunti di riflessione. Noi stiamo discutendo praticamente da due giorni della proposta di legge n. 99 e già solo nelle questioni pregiudiziali sollevate oggi sono emersi numerosi contrasti.
Il Consigliere Magliano ha fatto riferimento a una normativa europea ma poc'anzi abbiamo discusso di diversi articoli del nostro Statuto regionale; sono state tirate in ballo alcune norme nazionali, per cui credo che veramente tutto questo dovrebbe darci la dimensione di quello che stiamo discutendo o, meglio, di cui non dovremmo più discutere, perch stiamo trattando un argomento che ha più conflitti che non benefici, solo dopo queste poche ore di discussione.
Pertanto credo, veramente, che la pregiudiziale presentata dal Consigliere Magliano dovrebbe essere assolutamente accolta, così come le altre che sono state presentate prima della sua.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Anche per me è rilevante quanto suggerito dal collega Magliano, che esprime capacità nel vedere oltre e ci richiama a un respiro più ampio sulle valutazioni che stiamo per fare, proprio in considerazione degli elementi di responsabilità anche individuale (e vorrei dire di Aula) che abbiamo rispetto a queste scelte.
Lui fa riferimento alla gerarchia delle fonti e ai regolamenti europei.
Il richiamo che sento dalla sua sollecitazione è legato al fatto che non siamo soli in questo tipo di decisione. Non siamo gli unici che decidono al riguardo: ci troviamo in una comunità che è una comunità nazionale, ma anche europea, che si muove con circospezione e attenzione in quest'ambito cosicché non possiamo prescindere dai diversi livelli di comunità in cui ci troviamo.
Peraltro, nel documento richiamato prima nell'ambito della pregiudiziale che avevo sollevato rispetto alla necessità di ascoltare anche i sanitari, ricordo che era stato lo stesso Ordine dei medici a dire che questa legge era apprezzata non solo a livello nazionale, ma anche a livello internazionale, quindi c'era un'attenzione che il legislatore europeo e i diretti interessati a questi temi avevano riservato al nostro provvedimento.
C'è un altro aspetto che vorrei richiamare, sempre in quell'ottica che, se ci pensate - non lo dico assolutamente in termini polemici - è stato già richiamato da altri colleghi nel corso della giornata: i Gruppi che sono in Aula in questa legislatura erano tutti presenti anche nella legislatura precedente (viceversa, ci sono alcuni Gruppi della legislatura precedente che non ci sono più) e, tutti insieme, in maniera univoca all'unanimità, avevano deciso in relazione alla legge, com'è stato richiamato. Quelli di oggi - lo sottolineo - sono di nuovo tutti d'accordo tranne uno, che, se andiamo a vedere, alla fine ha sostanzialmente cambiato idea.
Dunque, a questo tipo di rivalutazione della legge non solo l'opposizione non è decisamente d'accordo, ma neppure la maggioranza è particolarmente d'accordo.
Mi sorprende e mi stupisce osservare - me ne rendo conto adesso - che in realtà, c'è solamente un Gruppo che ha cambiato idea e che sta condizionando il ragionamento di tutti gli altri colleghi che sono rimasti fedeli all'interpretazione che dettero qualche anno fa per contenere il fenomeno del gioco d'azzardo compulsivo, per limitarlo e renderlo meno pericoloso.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Vi sono ulteriori richieste d'intervento sulla pregiudiziale avanzata dal Consigliere Magliano?



GRIMALDI Marco

Purtroppo, Presidente, nella chat non è più visibile l'opzione "tutti" quindi non riesco ad annunciarlo. Mi dica solo a chi devo segnalare la mia richiesta.



PRESIDENTE

Adesso segnalo l'anomalia e gli Uffici provvederanno alla relativa correzione.
Mi scuso, ma non ce n'eravamo accorti.



GRIMALDI Marco

Mi scusi, ma ho già provato a uscire e a rientrare nella piattaforma inutilmente.



PRESIDENTE

No, è un problema della piattaforma generale, quella principale.
Se desidera intervenire, ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Il 24 marzo del 2011 la Commissione europea ha adottato il "Libro verde", di cui faceva menzione Magliano, sui problemi di ordine pubblico e sui rischi sociali connessi alla crescita nell'Unione Europea dell'offerta dei servizi di gioco.
Di fatto, questo monito ci dà ampia discrezionalità circa l'approccio normativo da adottare nel rispetto dei principi fissati dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia europea. Proprio questa discrezionalità ha generato profonde differenze tra gli impianti normativi (questo è chiaro). Di fatto, il terreno fertile è quello del mercato transfrontaliero, mentre c'è un Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea rappresentato nell'articolo 56, relativo alla libera prestazione dei servizi. Questa norma consente agli operatori stabiliti in uno Stato membro di fornire i propri servizi, a meno che non siano presenti nell'ordinamento di questi ultimi dispositivi restrittivi.
Certo è che c'è tutto il tema della necessità, anche per il "Libro verde", di tutelare i consumatori. Prende, infatti, in considerazione i giocatori problematici che non riescono a frenare l'impulso al gioco d'azzardo e ricorda che la maggior parte dei siti per il gioco d'azzardo mettono a disposizione collegamenti ipertestuali e numeri di telefono, dove viene fornita l'assistenza ai giocatori che presentano suddette problematiche. Inoltre segnala, come diceva il Consigliere, che, secondo alcuni studi effettuati, ci sono analogie fra le patologie del gioco d'azzardo patologico e quelle delle tossicodipendenze.
E arrivo al punto finale: è per questo che l'Unione Europea favorisce i controlli effettuati mediante le richieste dei documenti, gli orari e soprattutto le distanze che avvengono fra i punti e gli altri. Di conseguenza, credo che la pregiudiziale del collega Magliano avesse molto a che fare con la discussione che abbiamo svolto oggi.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori interventi sulla pregiudiziale posta dal Consigliere Magliano, vi sono altri Consiglieri che vogliono presentare altre pregiudiziali? Diversamente, passiamo alle votazioni sulle pregiudiziali.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Presidente, intervengo sul tema delle votazioni. Come abbiamo visto ieri e come lei sa meglio di me, l'articolo 71 prescrive un'unica votazione, però distinguendo le questioni che hanno attinenza alla costituzionalità e allo Statuto e quelle di merito.
Chiederei solo di valutare se ci sono le due tipologie, oppure se c'è una tipologia sola.



PRESIDENTE

Sono state divise.
Quelle relative alla costituzionalità sono dieci, rispettivamente presentate dal Consigliere Sacco, dal Consigliere Valle, dal Consigliere Ravetti, dalla Consigliera Canalis, dal Consigliere Rossi, dal Vicepresidente Salizzoni, dal Consigliere Avetta, dal Consigliere Martinetti, dal Consigliere Gallo e dal Consigliere Grimaldi. Alcune sono anche abbastanza simili, per non dire analoghe.
Quelle di merito sono otto e precisamente quelle presentate dal Presidente Chiamparino, dal Consigliere Bertola, dalla Consigliera Disabato, dalla Consigliera Frediani, dal Consigliere Giaccone, dal Consigliere Sarno, dal Consigliere Marello e dal Consigliere Magliano.
Queste sono quelle di merito.
Pertanto, si effettuano due votazioni secondo i due diversi tipi di legittimità costituzionale.
Come ha ricordato il Consigliere Marello e com'è avvenuto ieri, in base all'articolo 71, comma 3 del Regolamento, votiamo prima quelle relative alla legittimità costituzionale, poi quelle di merito e le metterei in votazione per appello nominale, in quanto siamo quasi in chiusura dei lavori. Pertanto, chiedo a tutti di accendere la telecamera e di scrivere il proprio voto anche nella chat. Non usiamo il sistema del sondaggio.
Non essendovi altri interventi, passiamo alle votazioni.
Indìco la votazione per appello nominale sulle questioni pregiudiziali di legittimità costituzionale.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sulle questioni pregiudiziali di merito costituzionale.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi, sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Con i colleghi dell'opposizione, come lei sa, abbiamo tantissime preliminari sul testo da presentare.



PRESIDENTE

Non lo posso sapere, se non le presentano.



GRIMALDI Marco

Lei lo sa, perché ci siamo sentiti al telefono; non faccia finta di non avere le comunicazioni.



PRESIDENTE

Se lei svela le nostre tresche politiche.



GRIMALDI Marco

Lei fa bene il suo mestiere e ci mancherebbe altro che non conduca un'attività fitta, anche solo di relazioni, su come stiamo e se non si assicura se stiamo bene o no.
Le dicevo, essendo le ore 19.13 e avendo almeno diciotto richieste preparate per le prossime ore, non è il caso d'interrompere qui la seduta di oggi e, magari, avviare un confronto informale con la maggioranza per capire quando convocheremo le prossime Conferenze dei Capigruppo e i prossimi Consigli? Pertanto, le chiederei di fermare qui la seduta di oggi.



PRESIDENTE

D'accordo, ma vorrei che si esprimessero anche gli altri Capigruppo.
Come sapete, la seduta può anche andare avanti oltre le ore previste c'è solo da capire se c'è un'intesa o meno per concludere i lavori adesso e poi, eventualmente, svolgere la Conferenza dei Capigruppo questa sera o se svolgerla in un altro momento.
Ricordo ai Consiglieri, per evitare il disguido tecnico-regolamentare già avvenuto in precedenza sulle questioni pregiudiziali, che in base al comma 5 le questioni preliminari devono essere attinenti alla conduzione dei lavori del Consiglio e non aggiungo altro.
Se vi sono vari Consiglieri che, legittimamente, in base all'articolo 71, comma 5 vogliono svolgerle, ben venga, nessun pregiudizio e giustamente, dev'essere svolta anche questa parte di azione del Consiglio e dei Consiglieri.
Chiedo agli altri Capogruppo se sono d'accordo sull'interrompere adesso la seduta.



GIACCONE Mario

Siamo favorevoli.



MAGLIANO Silvio

Siamo favorevoli.



FREDIANI Francesca

Anche noi, Presidente.



GALLO Raffaele

Per noi va bene, Presidente.



PRESIDENTE

Vedo che anche le opposizioni sono favorevoli a sospendere adesso la seduta.



PREIONI Alberto

Sì, grazie.
Per quanto riguarda la Conferenza dei Capigruppo, questa sera o domani mattina. Ovviamente, è lei il titolato a convocarla.
Nonostante quanto abbiamo sentito oggi, noi rimaniamo sempre persone di cuore, soprattutto per i dipendenti, per i dirigenti e per lei che ha dovuto presiedere, quindi ci va bene sospendere a quest'ora la seduta.



PRESIDENTE

Va bene.
Il Consiglio sarà convocato nelle prossime giornate e svolgeremo la Conferenza dei Capigruppo domani mattina, così almeno diamo tempo ai vari Gruppi di organizzarsi politicamente e trovare un'intesa, che può essere anche una possibilità.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19.17)



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