Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.123 del 08/04/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do il via allo streaming.
Comunico che, come stabilito in sede di Conferenza delle Presidenze e dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante il collegamento in videoconferenza.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale, con le norme di comportamento previste da remoto inserite nella deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 49 del 25 marzo 2021, con le norme sulle forme di votazione palese, previste dalla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 54 del 6 aprile 2021.
Procederò all'appello nominale, sia ai fini della conferma della presenza sia ai fini della votazione, chiamando prima i Gruppi di maggioranza e poi i Gruppi di minoranza.
Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo Caucino, Chiorino Cirio, Protopapa e Ricca.
Il numero legale, pertanto, è ventiquattro.
Procedo, quindi, all'appello nominale per l'indicazione dei partecipanti.
Chiamerò anche gli Assessori esterni per la rilevazione della loro presenza per il verbale.
Chiedo di mantenere attiva la telecamera e il proprio dispositivo, nonch di rispondere all'appello in modo intelligibile e di confermare la presenza in chat.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale )



(La seduta inizia alle ore 9.47)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Caucino, Chiorino, Cirio, Protopapa e Ricca.



PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta del 6 aprile 2021.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravetti, sull'ordine dei lavori.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Brevemente, vorrei intervenire sull'ordine del lavori per provare a incidere proprio sull'ordine dei lavori richiamando, oltre che l'importanza dello strumento che ci apprestiamo a votare, che è quello del bilancio fondamentale per l'attività della Regione Piemonte, due questioni di fondo.
La prima riguarda lo stato della salute dei piemontesi in epoca di COVID e di tutte le procedure necessarie per metterli in sicurezza. Questioni che sono state riportate al centro della discussione ieri, proprio sul tema dell'ordine dei lavori, chiedendo all'Assessore Icardi una comunicazione in Aula; comunicazione che si è riservato di preparare nei prossimi giorni.
L'altra questione riguarda il lavoro, l'economia e la necessità di rimettere sui binari giusti l'economia e i grandi temi del lavoro per i piemontesi.
Ieri, sulle crisi industriali, sulle crisi del lavoro e su Embraco, in particolare, è stata chiesta una comunicazione in Aula da parte dell'Assessora Chiorino. Oggi, con altrettanta forza e determinazione siamo a chiedere una comunicazione in Aula dell'Assessora Chiorino sulla crisi della Cerutti, negli stabilimenti di Casale Monferrato e di Vercelli.
Sappiamo molto bene, Presidente, che per i lavoratori della Cerutti è stata prevista un'ulteriore deroga, la cassa COVID, per un altro mese. Lo dico con molta semplicità: grazie al lavoro dei parlamentari del territorio grazie anche ai Ministri Giorgetti e Orlando.
Vorremmo sapere, dalla Giunta e dall'Assessore competente, cosa realmente sta facendo la Regione Piemonte sulla crisi Cerutti, oltre a interviste e a dichiarazioni ai media. Lo vogliamo sapere perché questo è il momento di trasferire certezze ai lavoratori, per cui le chiediamo, Presidente, di riferire all'Assessora Chiorino, che oggi non è presente, come da sua comunicazione, di svolgere una comunicazione il più velocemente possibile nelle prossime ore, perché i lavoratori stanno aspettando, davanti agli stabilimenti, di ottenere risposte.
Termino dicendo che, il 22 dicembre, il collega Domenico Rossi aveva depositato l'interrogazione n. 551 per avere risposte; risposte che non sono ancora arrivate.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sono passate quarantott'ore da quando le abbiamo chiesto di fare un'inversione all'o.d.g., per autorizzare un'informativa che, ricordiamo per chi ci ascolta, è sempre possibile dare in qualsiasi momento del Consiglio, da parte dell'Assessore Icardi su due grandi temi: l'emergenza del sovraffollamento dei nostri ospedali, soprattutto del quadro allarmante dei Pronto soccorso, poi un aggiornamento istantaneo, come lei sa, che purtroppo non è avvenuto.
Apprendiamo oggi sempre dai giornali, che fanno bene il loro lavoro, ma siamo in un Consiglio regionale, che, a Torino, il 25% delle persone che potrebbe vaccinarsi con AstraZeneca ha rifiutato. Apprendiamo dalle stesse fonti giornalistiche (La Stampa, Corriere della Sera, Repubblica, ma su tutte le testate, da Torino Cronaca alle testate online) che abbiamo ancora metà - e dico metà - delle stesse dosi nei nostri magazzini, metà delle dosi di AstraZeneca.
Vorremmo comprendere, visto che è anche una situazione difficile nel quadro europeo, perché stanno cambiando alcune regole, tra virgolette, d'ingaggio e visto che mi pare che la priorità espressa, almeno dalle opposizioni, sia molto chiara, cioè provare, in questi mesi, a mettere al sicuro più persone fragili possibili e più anziani possibili, di evitare - evitare - che, in questi mesi, le persone più deboli vengano dopo le persone più sane.
So che l'Assessore Icardi due giorni fa ha dato la disponibilità a dare questa informativa; siamo qua. Nel frattempo, l'informativa è stata data da tutta la lunghissima catena di comando, dal DIRMEI alla futura ASL Zero.
Le chiedo se è successo qualcosa e se per caso qualcuno dei venti dirigenti, direttori, capi e sottocapi della Regione, o l'Assessore stesso vuole darci questa informativa. Noi siamo qua, siamo pronti.
Sulle sue comunicazioni devo solo constatare che, per l'ennesima volta, il Presidente Cirio non c'è. Poi ci dica se se una volta su tre, su quattro su cinque, o se durante il bilancio il Presidente Cirio verrà a fare una comparsata, anche solo per salutarci e dire cosa pensa; magari per votarlo non lo so.
Grazie.



PRESIDENTE

Solo per il verbale, il Governatore Cirio era presente due giorni fa, ma non è intervenuto.



GRIMALDI Marco

Ah, non l'abbiamo sentito. Scusi.



PRESIDENTE

No, non è intervenuto, però non era in congedo, era collegato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Demarchi; ne ha facoltà.



DEMARCHI Paolo

Grazie, Presidente.
Vorrei portare all'attenzione sua e degli Assessori competenti quella che è stata la scorsa nottata: una nottata eccezionalmente gelida, soprattutto a bassa quota, in tutto il Piemonte, con dei valori tipicamente invernali. In pianura sono stati superati anche i precedenti record di freddo di aprile almeno degli ultimi trenta-quarant'anni. Sicuramente nella giornata di oggi si vedranno i danni che hanno subito le colture, soprattutto la frutticoltura e la viticoltura.
Si è visto come in provincia di Asti si sia arrivati anche a -8 gradi centigradi; in provincia di Alessandria, a Melazzo, si sono superati i -6 gradi; in provincia di Torino e in tutto il Cuneese, a partire da Cuneo fino nell'Albese (a Roddi e a Barolo) si sono sfiorati i -4 gradi.
Sicuramente è stato un danno per tutte quante le piante in fioritura quindi si prospetta un'annata agraria, dal punto di vista frutticolo e viticolo, disastrosa, perché il Piemonte, purtroppo, non avrà produzione.
Chiedo agli Assessori competenti di farsi carico, nelle sedi opportune, di questo grido di dolore di molti agricoltori di tutto il Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo sul tema sanità. Ieri abbiamo visto, perché era su tutti i giornali, la presenza del Governatore Cirio presso l'ospedale Cottolengo ospedale che, ricordo, è di natura privata, anche se convenzionato, che darà la possibilità ai religiosi di potersi vaccinare. Nello stesso tempo abbiamo centinaia di religiosi (suore, preti e consacrati) che vivono in quelle case del culto, che penso i Consiglieri conoscano, che sono quei luoghi dove queste persone vanno a passare gli ultimi anni della propria vita. Sono tutti ultraottantenni ed è da gennaio che chiedono di poter essere vaccinati e di ricevere l'équipe dell'ASL, che con una visita sola sarebbe in grado di vaccinare trenta, quaranta o cinquanta persone, a oggi inascoltate.
Ben venga che coloro che possono muoversi abbiano l'opportunità di vaccinarsi presso l'ospedale Cottolengo, ci mancherebbe, ma, d'altra parte è da gennaio che costoro chiedono di poter essere vaccinati, come accade nelle RSA. Tecnicamente le case del culto non sono RSA, ma gli ospiti sono tutti ultraottantenni.
Su questo chiedo all'Assessore Icardi se vuole relazionare con un'informativa cosa intenda fare. Va benissimo trovare soluzioni grazie al privato sociale che va a supplire alcune mancanze che noi non siamo in grado di sopperire, ma stiamo parlando di centinaia di preti, di suore e di consacrati che attendono di doversi vaccinare.
In alcuni casi vi sono stati dei focolai, come sapete bene, perché sono stati anche oggetto di cronaca. Mi auguro che la Regione intervenga non solo con l'operazione Cottolengo, ma anche mandando un'équipe in questi luoghi che, dal punto di vista costi-benefici e tempi, è oggettivamente utilissima.
Ci tenevo, Presidente, a mettere al corrente lei e il Consiglio di questo problema, perché più passano i giorni, più rischiamo che queste persone si ammalino e poi muoiano, sapendo che già nel 2020 ne abbiamo persi tantissimi.



PRESIDENTE

L'Assessore Chiorino non è presente per le richieste di comunicazioni.
L'Assessore Icardi è in ascolto e, se ritiene, può riferire sui vaccini e fare un quadro generale emergenziale specifico sulle case di culto. Ricordo che anche l'Assessore Marrone è collegato.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Bongiorno a tutti e a tutte.
Come richiesto dal Consiglio, abbiamo sentito sia l'Assessore Icardi sia l'Assessore Chiorino. L'Assessore Icardi è assolutamente disponibile e pronto a dare le comunicazioni, tuttavia la nostra richiesta è di chiudere il bilancio, approvare gli ordini del giorno e poi in coda la comunicazione dell'Assessore Icardi. Se non riusciamo a fare in tempo oggi, eventualmente domani, dato che è convocato il Consiglio.
L'Assessore Chiorino è disponibile, anche in Commissione, a svolgere una comunicazione chiesta dal Consigliere Ravetti, quindi c'è disponibilità eventualmente, anche in Commissione (forse addirittura più interessante).
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 129, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2021-2023" (Atti d'indirizzo collegati)


PRESIDENTE

Procediamo con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 129 "Bilancio di previsione finanziario 2021-2023", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta del 7 aprile scorso è proseguito l'esame del provvedimento e si è proceduto con la votazione degli emendamenti relativi all'articolo 2.
Riprendiamo con gli emendamenti all'articolo 2. Avevamo finito di esaminare gli emendamenti alla missione 09.02, Titolo II.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 2) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 53) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 12) del Consigliere Bertola è stato ritirato dal proponente.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 9) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Gli emendamenti rubricati n. 11), 25), 10), 14), 8), 7) e 5) del Consigliere Bertola sono stati ritirati dal proponente.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 52) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Gli emendamenti rubricati n. 6) e n. 13) del Consigliere Bertola sono stati ritirati dal proponente.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
469), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



MARELLO Maurizio

Presidente, non mi appare il pannello.



PRESIDENTE

È in ritardo per una questione tecnica, ma sei le va dove ci sono i tre pallini in basso a destra dello schermo viene fuori l'opzione pannello.
Altrimenti ci dice come ha votato.



MARELLO Maurizio

Fatto tutto, ho anche scritto il voto favorevole.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
469), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Vi ricordo che il numero legale è ventiquattro.
Al momento, i funzionari collegati sono quattordici.
Vi rinnovo l'invito di mantenere il video attivo durante l'operazione di votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
467), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



MARELLO Maurizio

Presidente, giusto per verificare di aver superato i miei problemi, volevo avere certezza che il mio voto fosse pervenuto.



PRESIDENTE

Condivido con voi l'esito della votazione sull'emendamento rubricato n.
467).



MARELLO Maurizio

Grazie, così almeno evito di scrivere in chat.



PRESIDENTE

Il Consigliere Marello risulta aver votato.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
466), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
202), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
465), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
468), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
165), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
464), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 93) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
460), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 55) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
459), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
462), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
463), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
461), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 99) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
493), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
495), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 48) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
494), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Gli emendamenti rubricati n. 26), 27) e 31) del Consigliere Bertola sono stati ritirati.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
478), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
479), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
477), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
480), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
476), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
481), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 28) è stato ritirato.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
475), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
482), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
492), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
491), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



SARNO Diego

Non sono riuscito a cliccare "invia". Lo scrivo nella chat.



PRESIDENTE

Va bene, Consigliere Sarno.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
490), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
126), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
489), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 30) del Consigliere Bertola è stato ritirato dal proponente.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
488), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
487), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
486), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Mi scuso con il Consigliere Grimaldi, ma la richiesta è arrivata tardivamente.



GRIMALDI Marco

Non si preoccupi, ho dovuto "switchare" fra telefono e computer, per cui ho rischiato di votare due volte. Ho verificato e credo di aver votato solo una volta. Mi sono fermato sulla postazione del PC.



PRESIDENTE

Verifichiamo le ultime due votazioni.



GRIMALDI Marco

Non dovrei aver commesso errori.
Volevo solo comunicare che ho rischiato che la piattaforma mi buttasse fuori, perché si era impallato il computer e ho dovuto riavviarlo.



PRESIDENTE

No, quello lo lasci fare a me! È un piacere, semmai, sbatterla fuori!



GRIMALDI Marco

Lo so, lo so!



PRESIDENTE

Va bene.
Scusi solo per il ritardo della richiesta.



GRIMALDI Marco

Finisca prima con l'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Sì, parlerò con l'Ufficio di Presidenza.



GRIMALDI Marco

Quando l'Ufficio di Presidenza mi convocherà sarò pronto a difendermi! Grazie.



PRESIDENTE

Appena termineremo l'attività del bilancio di previsione, ci riaggiorneremo anche su quello.
Grazie per avermelo ricordato.
Proseguiamo con le votazioni sugli emendamenti.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
457), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
458), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 29) del Consigliere Bertola è stato ritirato.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
456), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
455), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
453), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
454), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Gli emendamenti rubricati n. 37), 33), 32), 23), 24), 36) sono stati ritirati dal proponente, Consigliere Bertola.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
549), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
548), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
550), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
552), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
553), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 62) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
551), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 58) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
554), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
558), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
555), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
557), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
163), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
556), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
546), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
545), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
547), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
579), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
578), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
580), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 60) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 59) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
560), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
564), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
561), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
563), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
562), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva).
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 56) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
122), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 88) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
195), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
130), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 57) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
170), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 97) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
570), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
565), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
566), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
128), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
569), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva (27 contrari e 18 favorevoli).
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 92) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
191), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
568), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
571), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
572), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
573), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Gli emendamenti n. 144) e 205) del Consigliere Magliano sono stati ritirati.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 96) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 95) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 94) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
534), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
535), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
533), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 64) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
532), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
531), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
530), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
132), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
103), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
111), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 98) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
112), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 158) del Consigliere Valle è stato ritirato dal proponente.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
124), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
106), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
184), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
133), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
143), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
140), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
141), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
162), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
173), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 196) del Consigliere Sarno è stato ritirato dal proponente.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
525), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
513), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
515), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
518), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
524), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



MARIN Valter

Buongiorno, Presidente.
Mi scusi, ma ho digitato erroneamente sul nome e non sul pallino, quindi non mi ha inviato l'esito del voto.
Volevo semplicemente esprimere il mio voto contrario. Grazie.



PRESIDENTE

Relativamente a quale emendamento?



MARIN Valter

In riferimento alla votazione sull'emendamento rubricato n. 524).



PRESIDENTE

Lo annotiamo. Le chiedo la cortesia di confermarlo anche in chat, così rimane a verbale.



MARIN Valter

Sì.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
522), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
523), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
512), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



CANALIS Monica

Presidente, mi scusi, mi è apparso uno strano messaggio. Vorrei solo essere sicura che sia stato recepito il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Controlliamo la sua votazione sull'emendamento n. 512) e segnaliamo il suo voto favorevole.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
511), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
514), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
516), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
517), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
526), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
508), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
509), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
510), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
581), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
582), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
583), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 66) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
125), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
197), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 73) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 69) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 71) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
148), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
577), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
574), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
576), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
575), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 67) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
541), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
540), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
539), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 35) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
131), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 1) del Consigliere Bertola è stato ritirato dal proponente.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 65) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 68) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 72) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
121), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
203), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
107), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
187), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
151), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 198) è stato ritirato.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
507), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
506), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
505), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
529), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
528), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Siamo arrivati alle ore 13.01.
Chiedo se si può procedere a un'altra votazione, oppure sospendiamo i lavori del Consiglio.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.01, riprende alle ore 14.45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Nella giornata odierna è proseguito l'esame del disegno di legge n. 129 "Bilancio di previsione finanziario 2021-2023", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Proseguiamo con le votazioni sugli emendamenti.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
527), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto la parola il Presidente Grimaldi, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Poiché sono riprese le votazioni, ho chiesto la parola in merito all'ordine dei lavori di questo pomeriggio. In particolare, volevo sapere se era prevista l'informativa dell'Assessore Icardi e qual era il programma per il prosieguo, anche in relazione al numero di emendamenti che dobbiamo ancora votare.
Glielo chiedo, perché è lei che ha il quadro generale di quante votazioni abbiamo ancora di fronte.



PRESIDENTE

Per rendere tutti edotti, dal momento che non tutti hanno la relativa tabella stampata (io sono tradizionalista anche in questo!), risultano ancora da espletare 32 votazioni di emendamenti sull'articolo 2; seguirà la votazione dell'articolo 2.
Vi ricordo che le votazioni sugli articoli e sull'intero testo di legge verranno effettuate con modalità verbale, perciò mediante appello nominale.
Rimangono ancora da votare gli articoli 3 e 1 (era rimasto in sospeso) seguirà l'illustrazione degli atti di indirizzo collegati e la relativa discussione. Al riguardo, vi rammento il contingentamento dei tempi, ma credo che vi siano le condizioni per lasciare alcuni minuti di illustrazione per ciascun ordine del giorno presentato (al momento sono 40 se ne potranno presentare ancora fino al termine dell'esame del provvedimento, ma non penso che arriveremo a cinquecento!).
Dopo l'illustrazione degli atti di indirizzo collegati, la Giunta esprimerà il proprio parere e si procederà con le relative votazioni. Seguiranno gli interventi in dichiarazione di voto sull'intero testo di legge e infine la votazione sull'intero testo. Mi sembrava che vi fosse l'intesa di effettuare la votazione sull'intero testo nella giornata di domani, perci rinvierei le dichiarazioni di voto sull'intero testo e il voto fonale a domani mattina.
Quanto alla richiesta sull'informativa, non conosco l'intenzione della Giunta in merito alla volontà di intervenire sul sistema vaccinale.
L'Assessore Icardi aveva già preannunciato la disponibilità a rendere un'informativa in merito anche nella giornata di domani.
Come ho già detto alla Giunta e ad alcuni Capigruppo, la giornata di oggi si interromperà anticipatamente rispetto all'orario previsto, perciò si ridurranno anche i tempi di lavoro di questa giornata. La mia indicazione era di concludere l'iter di tutte le votazioni; poi, se c'è la volontà da parte della Giunta di intervenire, può prendere la parola; in caso contrario, proseguiamo e interverrà domani mattina. La mia intenzione, come Presidente del Consiglio, era di concludere l'iter sull'articolato. Ciò che ne seguirà, dipenderà dall'intesa che i Capigruppo riusciranno a raggiungere.
Nel frattempo, proseguiamo con le votazioni dei rimanenti emendamenti che insistono sull'articolo 2.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
520), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
521), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
519), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 47) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
142), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 42) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
544), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
543), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
542), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
537), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
538), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
536), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
100), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 84) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
200), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
101), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
134), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
180), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 38) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 49) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 41) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento n. 167) del Consigliere Marello è stato ritirato.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
166), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 50) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
201), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 16) è stato ritirato.
L'emendamento rubricato n. 3 ) è stato ritirato.
L'emendamento rubricato n. 4) è stato ritirato.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
189), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 44) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 43) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
164), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
194), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
190), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 39) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 40) è stato ritirato.
L'emendato rubricato n. 34) è stato ritirato.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
150), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



AVETTA Alberto

Se non ricordo male ne ho ancora uno, altrimenti vuol dire che è già passato.



PRESIDENTE

Controlliamo solo.
L'emendamento rubricato n. 164) l'abbiamo votato, così come l'emendamento rubricato n. 150).
Grazie, Consigliere Avetta, non vorrei che facessero ricorsi che poi ci invalidano le 500 votazioni precedenti.
Mettiamo in votazione l'emendamento rubricato 585), all'articolo 2, comma 1 interamente sostitutivo presentato dalla Giunta Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 585) presentato dalla Giunta regionale.
Il Consiglio approva (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



GALLO Raffaele

Presidente, posso correggere il mio voto che ho sbagliato?



PRESIDENTE

Mi scuso con tutti, forse non sono stato chiaro per colpa della mascherina e del mio sbiascico italiano che è noto a tutti, ma era un emendamento della Giunta.
Correggiamo solo le votazioni di alcuni Consiglieri che hanno sbagliato.



CANE Andrea

Anch'io volevo votare favorevolmente.



PRESIDENTE

Mi aspettavo che sbagliassero i Consiglierei di minoranza.



RUZZOLA Paolo

Ho sbagliato anch'io, quindi il mio voto è favorevole.



PRESIDENTE

Scrivetelo in chat.
Prima dell'espressione di voto relativa all'articolo 2, anticipo che gli allegati 1, 2, e 3 citati quale parte integrante dell'articolo devono essere sottoposti alle necessarie modifiche di coordinamento, ai sensi dell'articolo 90 commi 1 e 3 del Regolamento, finalizzate a recepire nelle tabelle ivi allegate le variazioni conseguenti all'approvazione degli emendamenti 587 e 585.
Gli allegati 1, 2, e 3 nella loro versione coordinata sono reperibili sulla intranet consiliare, nella sezione "Supporto sedute istituzionali", in corrispondenza della seduta odierna.
Ricordo che il numero legale è 24 Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 586) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo il parere della Giunta sull'emendamento in questione.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
586), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Prima di passare alla votazione dell'articolo 3, è opportuno procedere al coordinamento tra le tabelle. Pertanto, sospendo la seduta per tre minuti riprenderemo i lavori alle ore 15.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.27, riprende alle ore 15.32)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prima dell'espressione del voto relativa all'articolo 3, anticipo che gli allegati 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15 e 16 citati a tale articolo quale parte integrante del medesimo, dovranno essere sottoposti alle necessarie modifiche di coordinamento ai sensi dell'articolo 90, commi 1 e 3 del Regolamento, finalizzate a recepire, nelle tabelle ivi allegate le ricadute conseguenti all'approvazione degli emendamenti 587 e 585.
Gli allegati 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15 e 16, nelle loro versioni coordinate, sono reperibili sulla Intranet consiliare al "Supporto sedute istituzionali", in corrispondenza della seduta odierna.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 3, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 1 Prima della votazione dell'articolo 1, do atto che, a seguito dell'approvazione degli emendamenti relativi all'articolo 2, gli importi dell'articolo 1 sono sottoposti, ai sensi dell'articolo 90, commi 1 e 3 del Regolamento interno del Consiglio regionale, alle seguenti modifiche di coordinamento: al comma 1 le parole "sono previste entrate di competenza per 19.904.448.968,42 euro e di cassa per 23.478.402.125,98 euro e spese di competenza per 19.904.448.968,42 euro e di cassa per 23.478.402.125,98 euro" sono sostituite dalle parole "sono previste entrate di competenza per 19.928.992.980,25 euro e di cassa per 23.502.946.137,81 euro e spese di competenza per 19.928.992.980,25 euro e di cassa per 23.502.946.137,81 euro".
Al comma 2 le parole "sono previste entrate di competenza per 18.993.061.490,09 euro e spese di competenza per 18.993.061.490,09 euro" sono sostituite dalle parole "sono previste entrate di competenza per 18.993.672.777,54 euro e spese di competenza per 18.993.672.777,54 euro".
Al comma 3 le parole "sono previste entrate di competenza per 18.723.729.438,08 euro e spese di competenza per 18.723.729.438,08 euro" sono sostituite dalle parole "sono previste entrate di competenza per 18.691.122.011,05 euro e spese di competenza per 18.691.122.011,05 euro".
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con la votazione dell'articolo 13, dichiarazione d'urgenza.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Prima di procedere con le dichiarazioni sul voto finale, passerei alla discussione sugli atti d'indirizzo collegati al disegno di legge n. 129.
Attualmente, alcuni atti sono ancora da caricare da parte degli Uffici.



GRIMALDI Marco

Presidente, posso chiedere una cosa?



PRESIDENTE

Prego.



GRIMALDI Marco

Non ho capito cosa ancora bisogna caricare. Nel senso che - se capisco bene adesso c'è la discussione sugli ordini del giorno, poi sospendiamo la seduta sul bilancio per procedere con l'informativa da parte dell'Assessore e riprendiamo sulle dichiarazioni di voto finale e il voto finale domani? Oppure votiamo gli ordini del giorno questa sera, dopo l'illustrazione? Inoltre, che cosa intendeva quando ha detto che stavano caricando gli ordini del giorno? Perché gli ordini del giorno che stanno dentro il contingentamento, tutti quelli che erano stati depositati, lo sono già dall'altro ieri, perché altri non se ne possono più depositare, come lei ci ha detto. Giusto?



PRESIDENTE

Sì. Sono stati accettati due ordini del giorno del PD.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì, però, se c'è il contingentamento, c'è il contingentamento. Io capisco tutte le procedure, però il contingentamento. Non ce l'ho con voi degli Uffici, ma con i Gruppi che continuano a mandare gli ordini del giorno: forse, non hanno ben chiaro il Regolamento. Se non va bene il Regolamento devono porre le questioni alla Giunta per il Regolamento per le modifiche.
Il Regolamento prescrive che gli ordini del giorno collegati devono essere presentati in tempi certi e chiari, per dare l'opportunità, sia agli Uffici del Consiglio sia alla Giunta, di valutarli; altrimenti poi dobbiamo sospendere la seduta, perché la Giunta non può dare un parere al buio. Il più delle volte, quando è stato dato un parere al buio, si sono create questioni politiche.
Invito tutti i Gruppi a fare chiarezza su questo punto al loro interno perché gli Uffici e la Presidenza hanno ben chiaro il Regolamento: non c'è la possibilità di presentare gli ordini del giorno. Ho concesso, in via del tutto eccezionale, al Partito Democratico di presentarne due, che sono stati presentati stamattina, quindi prima della chiusura delle votazioni dell'articolato, perché ritenevo che non fossero esclusivamente ostruzionistici e che si potevano concedere. Se continuano ad arrivare ordini del giorno, però, io interrompo; lascio 24 ore di tempo per presentare gli ordini del giorno e poi ci riaggiorniamo domani alle 16.00.
Questa è una concessione che posso fare in via del tutto esclusiva: chiudiamo la seduta in questo momento e ci riaggiorniamo a domani. Ditemi voi. Fate chiarezza tra i Gruppi e, nel frattempo, sospendo la seduta per cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.55, riprende alle ore 16.03)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Doveva intervenire il Consigliere Grimaldi (la mia era una proposta precedente rispetto alla sospensione). Volevo giusto chiedere cinque minuti di sospensione perché, comunque, durante la votazione ci sono state delle interlocuzioni con la Giunta, penso da parte di tutte le forze politiche per gli ordini del giorno. Per esempio, mandare delle modifiche degli ordini del giorno agli Uffici potrebbe richiedere qualche minuto, anche per facilitare eventualmente l'iter. Poiché abbiamo sospeso la seduta, non so che cosa sia successo nel frattempo.
Questa era la mia proposta; nel frattempo, noi abbiamo sfruttato quei cinque minuti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Per quel poco che conta il mio parere di quasi monogruppo, noi abbiamo inviato le modifiche che sono state richieste agli ordini del giorno e credo che sia corretto, rispetto al Regolamento, non accettare nessun altro ordine del giorno, al di là dei tempi del contingentamento. Mi sembra che la discussione sia già stata abbastanza lunga su questo provvedimento: sarebbe ora di concentrarsi anche su qualche altro tema, senza nulla togliere all'importanza del bilancio; il tempo per poter depositare c'è stato. Non voglio fare io la cattiva e non voglio rubare il suo lavoro Presidente.



PRESIDENTE

No, no, non volevo farlo io.
Proseguiamo, quindi, con gli ordini del giorno, che sono quelli che ho in tabella, con le eventuali modifiche. In totale, sono quaranta gli atti di indirizzo collegati: è già stata caricata una tabella divisa per argomenti.
Chiederei a tutti una breve illustrazione, dal momento che i tempi sono contingentati. Cerchiamo, quindi, di utilizzare al meglio i tempi rimanenti. Il Regolamento prevede dieci minuti per l'illustrazione, ma poiché siamo in fase di contingentamento, ne concederei comunque cinque per illustrare ciascun atto di indirizzo.
Partendo dalle politiche sociali, inizierei con l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 128, presentato dal Consigliere Valle; a seguire l'ordine del giorno n. 522, presentato dal Consigliere Magliano; l'ordine del giorno n. 523, presentato dal Consigliere Magliano; l'ordine del giorno n. 529, presentato dal Consigliere Magliano; l'ordine del giorno n. 530 presentato dal Consigliere Magliano e l'ordine del giorno n. 396 presentato dalla Consigliera Canalis.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente: gli ordini del giorno da discutere sono quelli che vediamo nella tabella? Glielo chiedo per mettere un po' di ordine.



PRESIDENTE

Sono stati presentati quaranta ordini del giorno, riassunti nella tabella, divisi per argomenti: prima si trattano le politiche sociali, a seguire i movimenti migratori, l'edilizia sociale, la sanità, le pari opportunità, l'istruzione e la formazione, lo sport, le attività produttive, le attività estrattive, la fiscalità e i tributi, il patrimonio, i trasporti, l'energia, l'ambiente, la montagna, l'informazione e la comunicazione, gli enti strumentali, la protezione civile e, infine l'agricoltura.



GALLO Raffaele

Va bene.



PRESIDENTE

Partirei dagli ordini del giorno inerenti alle politiche sociali.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Se preferisce, Presidente, illustro congiuntamente tutti i miei atti di indirizzo che interessano le politiche sociali.



PRESIDENTE

Sì, grazie.
Proceda all'illustrazione dei seguenti atti di indirizzo: . Ordine del giorno n. 522 presentato da Magliano e Canalis, inerente a "Contributi per il riconoscimento e la valorizzazione della funzione educativa, formativa, aggregatrice e sociale svolta dalle Parrocchie dagli Istituti cattolici e dagli altri Enti di Culto riconosciuti dallo Stato attraverso le attività di oratorio (l.r.26/02). Collegato al Disegno di Legge n. 129 'Bilancio di previsione finanziario 2021-2023'" . Ordine del giorno n. 523 presentato da Magliano e Canalis, inerente a "Progetti di Vita Indipendente. Collegato al Disegno di Legge n. 129 'Bilancio di previsione finanziario 2021-2023'" . Ordine del giorno n. 529 presentato da Magliano e Canalis, inerente a "Attuazione per tutti i Comuni della Regione Piemonte del 'Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche' (P.E.B.A.). Collegato al Disegno di Legge n. 129 'Bilancio di previsione finanziario 2021-2023'" . Ordine del giorno n. 530 presentato da Magliano, inerente a "Interventi a tutela della maternità e a favore della natalità. Collegato al Disegno di Legge n. 129 'Bilancio di previsione finanziario 2021- 2023'"



MAGLIANO Silvio

Partirei dall'illustrazione dell'ordine del giorno n. 522, inerente a "Contributi per il riconoscimento e la valorizzazione della funzione educativa, formativa, aggregatrice e sociale svolta dalle Parrocchie, dagli Istituti cattolici e dagli altri Enti di Culto riconosciuti dallo Stato attraverso le attività di oratorio (l.r.26/02). Collegato al Disegno di Legge n. 129 Bilancio di previsione finanziario 2021-2023".
Poiché durante la discussione sul bilancio abbiamo potuto riscontrare che questa legge è stata lentamente depotenziata (purtroppo è accaduto anche nella scorsa legislatura), perché le sono state tolte delle risorse questo ordine del giorno - al riguardo, ho inviato un'integrazione agli Uffici - "impegna il Presidente della Giunta e la Giunta Regionale a reperire ulteriori risorse nelle prossime manovre finanziarie preferibilmente in sede di assestamento di bilancio 2021, affinché siano incrementati i contributi a favore della legge regionale n. 26/2002 (Riconoscimento e valorizzazione della funzione educativa, formativa aggregatrice e sociale svolta dalle Parrocchie, dagli Istituti cattolici e dagli altri Enti di Culto riconosciuti dallo Stato attraverso le attività di oratorio)".
Ci tengo a sottolinearlo, perché credo che sia fondamentale, in questa fase, ripartire da luoghi come gli oratori, che sono spazi di aggregazione spazi in cui i giovani trovano possibilità di incontro, di coesione sociale, possibilità educative e formative; soprattutto, sono luoghi di contrasto alla violenza, sono luoghi di aggregazione.
Io chiedo che, nelle prossime sessioni legate all'assestamento di bilancio e alle variazioni finanziarie, possa essere integrato il fondo di questa legge, perché la dotazione oggi prevista è veramente esigua.
Nell'ordine del giorno n. 523, inerente a "Progetti di Vita Indipendente",ancorché abbiamo inserito, con un mio emendamento approvato in Commissione, 30.000 euro sui progetti di vita indipendente - proprio perché la vita è indipendente, come spesso ci siamo detti, con la possibilità di ragionare sul "dopo di noi", perché il "durante noi" è già stato vissuto e si è agito attraverso tutti i sussidi necessari - chiediamo al Presidente della Giunta e alla Giunta Regionale "di incrementare lo stanziamento annuale dei fondi regionali previsti per i progetti di 'Vita indipendente' al fine di garantire una 'Vita indipendente' a tutte le persone con disabilità aventi diritto".
Sono progetti che consentono ad una persona con disabilità, con certe caratteristiche (parliamo di soggetti che tendenzialmente riescono a seguire un loro percorso di autonomia), di poter vivere autonomamente, sia pure aiutati e sostenuti da altri.
Presidente, le chiedo scusa un secondo, il tempo di aprire il documento successivo.
L'ordine del giorno n. 529, inerente a "Attuazione per tutti i Comuni della Regione Piemonte del 'Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche' (PEBA)", fondamentalmente richiede alla Regione di trovare nuove risorse per permettere l'eliminazione delle barriere architettoniche soprattutto nei Comuni.
Come sappiamo, i Piani per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) permettono di rendere completamente accessibile almeno dal punto di vista della disabilità motoria, le istituzioni locali.
Altre Regioni già si sono impegnate su questo (ad esempio la Puglia, il Veneto ed altre ancora).
Nell'impegnativa chiedo, innanzitutto, di "verificare, mediante l'acquisizione di informazioni presso gli enti locali, quali siano ad oggi i Comuni in regola e quale sia lo stato di attuazione dei singoli PEBA" per capire a che punto siamo, da questo punto di vista, rispetto all'attuazione dei PEBA nel Comuni piemontesi.
Inoltre, "ad invitare i Comuni che ad oggi non siano ancora in regola ad adottare le misure necessarie al fine di regolarizzare la loro situazione ai sensi di Legge; a stanziare dei contributi regionali, come la Regione Veneto ed altre, a favore degli enti locali per la redazione del PEBA", perché sono innanzitutto da redigere.
L'ordine del giorno n. 530, inerente a "Interventi a tutela della maternità e a favore della natalità", è stato presentato proprio in riferimento a tutta la discussione che si è fatta rispetto all'associazionismo pro-vita delle ultime settimane. Nel testo descrivo le condizioni che in questo momento, di fatto, devono affrontare le donne che decidono di continuare la gravidanza. E chiedo, com'è accaduto peraltro in altre Regioni (pensiamo alla Regione Lombardia, con il fondo Nasko), di "reperire le risorse necessarie nel bilancio di previsione 2021-2023 affinché la Regione Piemonte fornisca un supporto concreto ed efficace alle donne in gravidanza e in condizioni di difficoltà economica o lavorativa".
Questo è quello che viene riferito dal mondo l'associazionismo, che si occupa, appunto, di questo tipo di assistenza; spesso, la decisione di non portare avanti le gravidanze è legata a situazioni economiche o alla mancanza di lavoro. Quindi si chiede alla Regione Piemonte di farsi portavoce e protagonista rispetto a questo tipo di attività con fatti concreti e non solo con affermazioni di principio. Questo è l'articolo 130.
Presidente, spero di non aver rubato troppo tempo, ma ho illustrato i 4 ordini del giorno della sezione politiche sociali. Ho concluso.



PRESIDENTE

. Ordine del giorno n. 396 presentato da Canalis, inerente a "Istituzione della figura del Disability Manager regionale e attuazione della Legge 68/1999 e della Legge regionale 3/2019" Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis sull'ordine del giorno n.
396.



CANALIS Monica

Questo ordine del giorno riguarda l'istituzione della figura del disability manager regionale e anche l'attuazione della legge n. 68/1999 e della legge regionale n. 3/2019, che rappresentano la cornice normativa di riferimento per le politiche sulla disabilità, tema sul quale mi pare possa essere riconosciuta una notevole convergenza di intenti e di ispirazione tra le diverse forze politiche che siedono in Consiglio regionale.
Va ricordato che il Piemonte è stato storicamente un apripista nell'istituzione della figura del disability manager e, in particolare, lo sono stati il Comune di Alessandria - che è stato il secondo Comune italiano ad istituire questa figura già nel 2010 - e poi il Comune di Torino che l'ha istituita nel 2018.
Che cosa chiediamo con questo ordine del giorno? Di dare seguito alle leggi vigenti e, in particolare, di applicare la legge regionale n. 3/2019 che prevede l'istituzione della figura del disability manager anche per l'Ente Regione Piemonte, con la finalità di promuovere e garantire i diritti delle persone con disabilità, anche all'interno della nostra istituzione.
Inoltre, chiediamo di redigere il Regolamento attuativo della legge regionale n. 3/2019 che ancora manca e di promuovere tra le imprese piemontesi la figura del disability manager e di mettere in rete le buone pratiche delle realtà sia pubbliche sia private del territorio.
Infine, chiediamo di promuovere un corso di perfezionamento post universitario per disability manager all'interno degli atenei piemontesi per consentire l'acquisizione delle competenze idonee alle funzioni di questa figura. Visto che si sta diffondendo nei vari enti (sia privati sia pubblici) del nostro territorio la presenza del disability manager, si rileva la necessità di formare adeguatamente chi andrà a ricoprire questo incarico.
Sono impegni che non comportano particolari costi per la Regione, perché la funzione di disability manager può anche essere svolta da personale interno alla Regione. Bisogna solo capire se oltre agli annunci e ai proclami di vicinanza più volte sottolineata al mondo delle disabilità, la Giunta Cirio e la maggioranza di centrodestra intende anche dar seguito a questi annunci con una corretta applicazione della normativa vigente. Grazie.



PRESIDENTE

. Ordine del giorno n. 541 presentato dalla Consigliera Frediani inerente a "Contributi in favore dei Comuni per la gestione dei flussi migratori" . Ordine del giorno n. 534 presentato dalla Consigliera Frediani inerente a "Utilizzo Voucher diritto allo studio per DAD" . Ordine del giorno n. 540 presentato dalla Consigliera Frediani inerente a "Contributi in favore del settore radiotelevisivo locale" La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie. Mi scuso se sentite qualche rumore, ma ho il solito cantiere sulla testa e spero che non parta il demolitore, per cui cerco di essere veloce.
Ho presentato tre ordini del giorno collegati al disegno di legge n. 129 per cui li illustro insieme. Il primo è l'ordine del giorno n. 541 che è quello inserito in questo ambito tematico dei movimenti migratori e che si riferisce a quello che sta succedendo sul confine francese e che chiede di avere particolare attenzione per questa situazione e, in particolare, per il Comune di Oulx, che è rimasto escluso dai destinatari dei fondi statali per gestire l'emergenza.
Crediamo che sia necessario un intervento della Regione, prima di tutto un intervento di coordinamento, per cercare di mettere insieme tutti i soggetti coinvolti in questa emergenza, tra i quali vi sono i Comuni e le varie associazioni che si stanno occupando dei migranti che cercano di oltrepassare il confine, rischiando la loro vita, considerando anche il calo delle temperature di questi giorni e il fatto che, sempre più spesso si vedono transitare famiglie con bambini. Penso che tutti ricordiamo la vicenda della piccola bambina afghana ricoverata sotto choc al Regina Margherita solo qualche giorno fa.
Pertanto, chiediamo alla Regione non solo di promuovere un coordinamento fra i vari soggetti in ambito territoriale italiano, ma anche di andare oltre confine e cercare degli interlocutori al di là delle Alpi per mettere in sicurezza queste famiglie e queste persone.
Presidente, gli altri due ordini del giorno si riferiscono ad un altro ambito tematico. Li posso illustrare in questo momento?



PRESIDENTE

Sì, prego. Stavo andando per ordine, ma solo perché mi hanno preparato la tabella in questo modo; se vuole illustrarli, lo può fare. Citi solo il numero dell'ordine del giorno.



FREDIANI Francesca

L'ordine del giorno n. 534 chiede di utilizzare i voucher scolastici anche per pagare le spese di connessione e le spese legate alla DAD, detto in estrema sintesi; quindi, sia la connessione sia la strumentazione che gli studenti devono avere a disposizione.
L'altro ordine del giorno è relativo ai fondi per le radio e le tv locali.
Non so se gli altri colleghi abbiano mantenuto i loro atti di indirizzo essendo passato l'emendamento a prima firma del Consigliere Ruzzola. Io ho scelto di mantenerlo, perché credo che le risorse potrebbero non essere sufficienti e, in uno dei due impegni dell'atto di indirizzo, chiedo anche di avviare un confronto con le emittenti, per valutare quali altri tipi di intervento straordinario si possano mettere in campo. Quindi, con l'ordine del giorno si chiede anche un confronto, che in realtà già avviene nella Commissione editoria; però crediamo che siano necessarie delle misure più idonee rispetto alla situazione di emergenza.
In sintesi, gli ordini del giorno sono questi tre. Mi pare di non averne altri.



PRESIDENTE

Questo era l'ordine del giorno n. 540 sul settore radiotelevisivo locale.
Ce ne sono altri tre dei Consiglieri Nicco e Magliano e della Consigliera Disabato sullo stesso argomento.
Passiamo ad un altro tema: l'edilizia sociale . Ordine del giorno n. 543 presentato da Gallo inerente a "Edilizia convenzionata. Attivare entro il 31 dicembre dell'anno in corso, il bando relativo alla legge regionale n. 28/1976 che prevede finanziamenti integrativi a favore delle cooperative a proprietà indivisa." . Ordine del giorno n. 552 presentato da Gallo inerente a "Sostegno alle imprese alluvionate attraverso accesso alla Misura idonea e attraverso la promozione di accordi con il sistema creditizio" . Ordine del giorno n. 553 presentato da Gallo inerente a "Garantire l'accesso al credito da parte delle PMI per evitare una stretta sul credito dovuto alla riduzione del fatturato 2020" . Ordine del giorno n. 527 presentato da Gallo inerente a "Prorogare il Superbonus 110% per interventi di efficientamento energetico" La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Presidente, illustro tutti e quattro gli ordini del giorno a mia prima firma, in modo da accelerare questa lunga discussione sul bilancio. Parto dall'ordine del giorno n. 543, che è collegato al bilancio, in particolare collegato allo stanziamento - sul quale abbiamo votato a favore - di 300.000 euro sul capitolo relativo agli interventi per l'edilizia a proprietà indivisa. Sono risorse che erano già stanziate nell'anno precedente e che dovevano dare seguito all'emissione di un bando per gli interventi a valere sulla legge n. 28, articolo 4 ter del 1976 che, con il cambio di Amministrazione e con l'evento della pandemia, non si è potuto emanare e, quindi, è andato in economia nel corso del 2020.
Nel corso del 2021 vengono stanziate queste risorse utili per far partire il bando e, quindi, dare una risposta al tema dell'emergenza abitativa e anche della riqualificazione urbana; può essere, anzi sarà di sicuro, anche un volano per lo sviluppo economico del settore.
Quest'ordine del giorno impegna la Giunta, dopo lo stanziamento delle risorse, a emanare il bando entro la fine dell'anno, in modo che queste risorse non vadano in economia, e che si possa mettere in atto, dopo tanti anni, questo tipo d'intervento, che ha un duplice valore: sia una risposta all'emergenza abitativa sia una risposta allo sviluppo economico, detto in estrema sintesi.
Il secondo ordine del giorno (il n. 527) è relativo all'ecobonus; abbiamo depositato quest'ordine del giorno insieme al collega Valle e al Partito Democratico, per fare intervenire la Regione Piemonte su un tema molto importante e di attualità, quale è l'ecobonus al 110% per l'efficienza energetica in due modalità.
Presidente, le chiedo se è stata recepita l'integrazione, che ho inviato, a quest'ordine del giorno, perché gli Uffici mi hanno detto che devo leggerlo in aula.



PRESIDENTE

Sì, è già stato modificato.



GALLO Raffaele

Quest'ordine del giorno chiedeva due cose (ne è stata aggiunta una terza) alla Regione Piemonte: la prima è di farsi promotrice con la forza di tutto il Consiglio regionale, se si approverà quest'ordine del giorno, con il Governo per prorogare l'ecobonus, anche oltre la scadenza naturale del 31 dicembre 2021, con una finestra fino al giugno 2022.
Con la seconda richiesta si chiede di fare entrare in gioco, anche per agevolare le nostre imprese e per permettere che l'ecobonus venga utilizzato il più possibile sul nostro territorio, anche la nostra finanziaria Finpiemonte, sia come strumento finanziario che come strumento per agevolare e per semplificare le procedure e la burocrazia. Oggi, il Piemonte ha un numero basso di pratiche arrivate a buon fine dei cantieri avviati su questo tema e, per aiutare il nostro territorio, dobbiamo assolutamente incentivare a cogliere questa opportunità.
Il terzo impegno è relativo all'ATC per avviare un grande progetto di riqualificazione immobiliare, ma anche di efficienza energetica, perch penso sia necessario partire dai nostri immobili di proprietà, in primis della Regione Piemonte. Su quegli immobili di proprietà a metà tra ATC e i privati è già stato avviato il bando, che ha avuto un ottimo successo per iniziare l'iter dell'ecobonus; manca, ad oggi, un bando e la possibilità di attivare l'ecobonus su tutte quelle proprietà e tutti quei complessi immobiliari a totale proprietà ATC (100%); con quest'ordine del giorno chiediamo vengano messi nelle condizioni di utilizzare questo incentivo.
L'intenzione è di dare mandato alle ATC per attivarsi in questa direzione.
Questo ha un duplice scopo: sia di riqualificare il nostro patrimonio immobiliare di edilizia pubblica sia quello ovviamente di dare un ulteriore impulso al settore economico.
Abbiamo presentato altri due ordini del giorno. Il primo riguarda le imprese alluvionate; avevo depositato due emendamenti al bilancio, ma probabilmente sono argomenti per i quali non vogliamo chiedere alla Giunta regionale di stanziare nuove risorse o di studiare nuovi strumenti finanziari, ma di ampliare la possibilità di accesso al contributo in conto interessi, che già oggi è vigente per tutte quelle imprese che fanno investimenti per uscire dall'emergenza COVID e anche al fondo di garanzia anch'esso già esistente presso il Finpiemonte, per tutte quelle imprese appunto che hanno necessità di essere supportate nell'accesso al credito.
Le imprese che hanno subito l'alluvione dell'ottobre del 2020 hanno bisogno di un aiuto in questa direzione; molte attività, molte imprese hanno la possibilità di riavviare un investimento utilizzando fondi propri e fondi bancari, ma hanno bisogno di un'agevolazione in conto interessi, quindi, un aiuto a pagare meno interessi oppure una garanzia per accedere al credito bancario. Al di là della richiesta di contributi straordinaria al Governo e allo Stato per fare fronte all'alluvione, questo potrebbe essere uno strumento utile per le imprese per ripartire e lo si fa non stanziando nuove risorse, ma aprendo e ampliando la platea dei beneficianti di due misure, che già oggi esistono presso Finpiemonte.
L'ultimo ordine del giorno tratta un tema più generale, ma che ho voluto portare all'attenzione nel Consiglio regionale in questo momento e in questo bilancio, che è quello dell'accesso al credito per le piccole e medie imprese. Uno dei problemi più grossi, che ci troveremo a dover gestire come istituzione Regione, ma anche a livello di Stato ed europeo sarà probabilmente una restrizione dell'accesso al credito per le nostre imprese, dovuta inevitabilmente anche ai bilanci del 2020 che si stanno chiudendo in questi mesi e che avranno un impatto negativo rispetto ai conti a causa delle chiusure del 2020, del lockdown e della crisi legata alla pandemia da COVID-19. Questo impatterà sul sistema dei bilanci delle imprese e con esso sul sistema di rating che, in sintesi, è il meccanismo che regola l'accesso al credito delle imprese al sistema bancario.
Quindi, com'è capitato nel 2008 e nel 2009, nei prossimi mesi ci potremmo trovare in una fase di credit crunch, cioè di restrizione del credito, con ricadute ovviamente sulle imprese, ma anche sui lavoratori delle stesse imprese. Questo è un tema enorme che noi chiediamo, con l'ordine del giorno, non che risolva Regione Piemonte, ma diventi dibattito pubblico che Regione Piemonte e tutti insieme lo portino all'attenzione del Governo che sicuramente ci starà già ragionando, affinché si trovino soluzioni per far fronte a questa emergenza. Dall'altro lato, però, chiediamo, con gli strumenti che ha presso Finpiemonte, di mettere in campo politiche attraverso i fondi di garanzia, che anche in questo caso, come nel caso delle imprese alluvionate, possano sostenere le nostre imprese nell'accesso al credito e agevolare l'accesso al credito a quelle imprese che potrebbero diventare difficilmente bancabili; questo per evitare nei prossimi mesi una serie di situazioni spiacevoli come i fallimenti. Questi sono i quattro ordini del giorno a mia prima firma.
Presidente, se me lo concede, interverrò successivamente qualche minuto sugli ordini del giorno n. 528 e n. 548, quando il Consigliere Magliano li illustrerà.



PRESIDENTE

Va bene. Grazie.
. Ordine del giorno n. 528 presentato da Magliano inerente a "Riconoscimento formale della Case Maternità in Piemonte"



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Con l'ordine del giorno n. 528 chiedo il riconoscimento formale delle Case Maternità in Piemonte. Nel testo vado a esplicitare questa tipologia di opportunità per le donne partorienti, cioè quella di poter partorire in queste Case Maternità che, di fatto, sono già considerate dalle nostre normative, dalle nostre DGR. La prima che ne fa menzione è la n. 88-5989 del 7 maggio 2002, dove viene definito il profilo assistenziale per l'assistenza al travaglio e al parto fisiologico extraospedaliero.
Poi richiamo tutte le norme e gli atti che Regione Piemonte ha sviluppato nel 2009 e nel 2010, proprio perché la Regione si è dotata di una serie di norme che descrivono la tipologia di parto extraospedaliero. La Regione Piemonte, già nel Piano Socio Sanitario 2006-2010, aveva individuato nell'ambito dell'articolazione dell'area materno-infantile, i percorsi assistenziali e il Percorso Nascita. Con la DGR 34 del 12 maggio 2008 sono poi stati definiti e approvati gli obiettivi e gli indicatori del sopra citato Percorso Nascita, quale modello organizzativo e assistenziale che garantisce assistenza, accompagnamento e il sostegno alla donna/coppia proprio durante la gravidanza, il travaglio, il parto e il dopo parto, nel contesto del suo ambiente.
La DGR 38 del 2009 ha approvato l'Agenda di Gravidanza, che definisce le modalità di accompagnamento del percorso nascita regionale, che a partire dal 1° ottobre 2009 viene distribuita a tutte le donne in gravidanza. In questo documento sono indicati tra i luoghi del parto: l'ospedale, il domicilio e la Casa Maternità.
Le Case Maternità, dunque, sono di fatto normate e c'è tutta una serie di caratteristiche che possono permettere alle donne di utilizzare questa opportunità. In Piemonte, negli ultimi anni sono stati presentati diversi atti di indirizzo e proposte di leggi regionali volte a disciplinare organicamente la materia, promovendo la creazione di Case Maternità extraospedaliere nella nostra Regione, senza però reali e concreti esiti nella prassi.
C'è, quindi, una normativa definita, per cui queste Case Maternità devono essere a tot di chilometri di distanza dagli ospedali, la gravidanza non deve essere stata una gravidanza a rischio, per cui abbiamo tutte le caratteristiche ormai normate; l'assurdo di questa situazione è che abbiamo donne piemontesi che vanno a partorire in Casa Maternità in Lombardia e poi il sistema sanitario regionale Piemonte va a rifondere Regione Lombardia per queste prestazioni. Spesso e volentieri l'Assessore Icardi ha parlato di potenziamento regionale piemontese, proprio per non avere questi crediti in costante aumento verso altre Regioni.
Nell'impegnativa, quindi, chiediamo al Presidente della Giunta e alla Giunta regionale di riconoscere formalmente le Case Maternità; di integrare le varie DGR, ai fini di una revisione del protocollo sanitario extraospedaliero in materia; di reperire, nell'ambito delle risorse trasferite alle ASL, fondi necessari ad avviare una sperimentazione che consenta di analizzare l'efficacia del percorso e l'accesso al servizio da parte delle donne in gravidanza.
Ci sono già realtà di questo tipo sul nostro territorio, che però non possono svolgere, nella loro totalità, il parto in Casa Maternità; realtà nate nel privato sociale e, spesso, associazioni, quindi nel mondo no profit. Questo è l'oggetto dell'impegnativa. So che tanti colleghi si sono impegnati e si sono interessati a questo tema negli anni precedenti, sia nei vari Consigli comunali sia anche in quest'Aula.
Quindi mi auguro che, alla luce della sensibilità più volte espressa almeno da parte di alcuni rappresentanti della maggioranza, si possa finalmente porre fine a questa aporia, a questa condizione, per cui le donne piemontesi, per utilizzare questa opportunità, vanno in altre Regioni e poi noi dobbiamo ripagare e rifondere altre Regioni per il servizio offerto.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
. Ordine del giorno n. 397 presentato da Canalis inerente a "Attivazione nelle università piemontesi del corso di laurea triennale per la professione di Assistente Sanitario" . Ordine del giorno n. 521 presentato da Canalis inerente a "Acquisto di device per la didattica a distanza dei centri di formazione professionale del Piemonte Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Completerei la serie dei tre ordini del giorno che ho presentato.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, su questo ordine del giorno (il n. 558) interveniamo dopo, se qualcuno voleva intervenire? Prima della Consigliera Canalis?



PRESIDENTE

Li esaminerei per argomento; poi, se volete, potete intervenire singolarmente.



GALLO Raffaele

Va bene, perfetto.



PRESIDENTE

Alle 17 interromperei per l'informativa dell'Assessore Icardi.



GALLO Raffaele

Va bene.



PRESIDENTE

Al massimo, proseguiremo domani mattina sulle discussioni.
Prego, Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Io vorrei completare la serie dei tre ordini del giorno che ho collegato al bilancio. Tengo particolarmente al secondo, il n. 397, che riguarda la figura dell'assistente sanitario. Il Piemonte, purtroppo, su questo tema sconta un'anomalia.
Innanzitutto, spieghiamo di cosa parliamo. Parliamo di una figura istituita ormai 23 anni fa, con il decreto ministeriale n. 69 del 1997. Gli assistenti sanitari non vanno confusi con gli OSS e con gli infermieri sono figure a sé stanti che operano nell'ambito della medicina sociale dell'igiene e della sanità pubblica e ambientale. In particolare, i loro compiti specifici sono le vaccinazioni, i tamponi e le indagini epidemiologiche, quindi mansioni assolutamente cruciali ed essenziali durante le epidemie, durante fasi come quella che stiamo vivendo.
Ebbene, il 21 maggio 2020, il bando della Regione Piemonte volto al reclutamento a tempo determinato di assistenti sanitari per il nostro Servizio sanitario regionale poneva, come requisito all'accesso, la laurea di primo livello alla professione di assistente sanitario. La seduta del 18 giugno 2020 della Conferenza Stato-Regioni stabiliva il fabbisogno formativo delle professioni sanitarie per l'anno accademico 2020-2021 e al Piemonte venivano attribuiti 35 posti per la laurea triennale di assistenza sanitaria proprio per quell'anno accademico.
In Piemonte, questo corso di studi non è ancora stato attivato, nonostante sia stato sancito, da tutti questi documenti ufficiali, che ci sia un fabbisogno di queste figure professionali. Non ci sono corsi di studio universitari che rendano disponibile questo corso di laurea. La laurea triennale in assistente sanitario, invece, è disponibile nelle Università di tutte le altre Regioni italiane, fatta eccezione per la nostra e per la Compania. Pertanto, un vulnus per il nostro sistema sanitario, perch quando lanciamo bandi per reclutare queste figure siamo costretti a cercarle nelle altre Regioni e negli altri Atenei italiani.
Io chiedo un impegno della Giunta a promuovere, all'interno delle università piemontesi, l'attivazione di questo corso di laurea triennale quindi ad avviare un'interlocuzione con gli Atenei piemontesi affinch questo corso di laurea venga attivato per il prossimo anno accademico 2021 2022.
Poi chiedo che venga valorizzata questa figura professionale nei percorsi formativi piemontesi e, infine, chiedo di attivare processi di stabilizzazione contrattuale per queste figure all'interno delle nostre ASL regionali, in maniera tale da non disperdere le professionalità che abbiamo reclutato a tempo parziale durante l'emergenza COVID. Lo chiedo proprio vista la scarsità di queste figure.
L'ultimo ordine del giorno che ho presentato riguarda, invece, il tema della formazione professionale. L'avevo già presentato in forma uguale a dicembre 2020, collegandolo all'assestamento del bilancio 2020, e riguarda l'erogazione di fondi per l'acquisto di device per gli studenti della formazione professionale del Piemonte in obbligo di istruzione. Si tratta di circa 17.000 studenti, tra i quali si stima che circa 6.000 non dispongano di un PC o di un tablet per seguire le lezioni a distanza lezioni che purtroppo si sono svolte con questa modalità durante i periodi di zona rossa.
Questi ragazzi sono costretti a seguire o, meglio, spesso si trovano a non riuscire a seguire le lezioni proprio perché hanno a disposizione soltanto un piccolo schermo di smartphone.
Gli Enti di formazione professionale accreditati con la Regione non hanno anticipato i circa due milioni di euro che sarebbero necessari per dotare questi 6.000 ragazzi dei necessari device e non l'hanno fatto non avendo la certezza del rimborso da parte della Regione Piemonte. È vero, ci sono state svariate interlocuzioni con l'Assessorato, ma non è mai stato definito con precisione l'importo che la Regione intendeva riconoscere a questi Enti.
Io ho di nuovo presentato questo ordine del giorno, perché ritengo che il Piemonte sia in ritardo rispetto a questo tema e sia in ritardo rispetto alle altre Regioni italiane che, in larga misura, hanno già dotato di strumentazione informatica adeguata i loro studenti di formazione professionale nei mesi passati. Alcune Regioni, addirittura, lo hanno fatto durante la prima andata di COVID. Ritengo che questo tema sia prioritario perché la formazione professionale accoglie e forma molti ragazzi che sono a rischio di dispersione scolastica, quindi non dotarli di uno strumento informatico aumenta il rischio di questa dispersione e aumenta la disuguaglianza tra famiglie più abbienti e famiglie meno abbienti.
Ritengo che questo intervento, su una materia come quella della formazione professionale, che è di competenza esclusiva della Regione, quindi non è attribuibile allo Stato o ad altri organismi, sia un tema urgente. So che ci sono in corso delle interlocuzioni tra la Giunta e la Commissione europea per riprogrammare il Fondo sociale europeo e con questo fondo andare ad acquistare i device; chiedo, attraverso la presentazione di questo ordine del giorno, che venga confermata la volontà della Giunta e magari, vengano anche fornite delle tempistiche.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Salizzoni; ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

Voglio dare pieno appoggio a quanto sostenuto nell'ordine del giorno n. 528 dal Consigliere Magliano. Ho avuto la possibilità di visitare una Casa Maternità e mi sono reso conto che, pur non essendo una struttura sanitaria, ha una grande importanza e, soprattutto, non essendo una struttura sanitaria, può sgravare la rete ospedaliera, come diciamo sempre e come è sempre più urgente fare.
Ritengo che si debba fare un grande sforzo per introdurre anche in Piemonte, come peraltro in Lombardia come ha detto il Consigliere Magliano la diffusione delle Case della Maternità e, soprattutto, fare partire al più presto, sgravandola dagli intoppi burocratici, quella esistente in Torino.
Grazie.
PRESDIENTE Grazie, Consigliere Salizzoni.
. Ordine del giorno n. 128 presentato da Valle inerente a "Una nuova politica regionale per la non-autosufficienza" . Ordine del giorno n. 499 presentato da Valle inerente a "Riordino dei servizi socio-sanitari territoriali dell'ASL TO3 nel comune di Alpignano" . Ordine del giorno n. 551 presentato da Valle inerente a "La Regione si faccia promotrice del mantenimento dello strumento della Didattica a Distanza nelle Università della Regione Piemonte anche dopo la fine dell'emergenza sanitaria da Covid19" . Ordine del giorno n. 516 presentato da Valle inerente a "Ristori del Governo. Inserire nella lista dei beneficiari anche quelle attività che hanno subito un calo rilevante del fatturato a causa delle misure di prevenzione dal Covid-19 e che ad oggi non vi rientrano" . Ordine del giorno n. 531 presentato da Valle inerente a "Ripartizione regionale misure di sostegno ai Comuni a vocazione montana appartenenti a comprensori sciistici" Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Se me ne dà facoltà, Presidente, illustrerei tutti quelli di cui sono primo firmatario, così risparmiamo tempo e cercherò di essere il più rapido possibile.



PRESIDENTE

Va bene Consigliere.



VALLE Daniele

Comincio con l'ordine del giorno n. 128. Questo ordine del giorno, come lei ricorderà Presidente, in realtà era già collegato al bilancio scorso e poi anche all'assestamento. In entrambe le occasioni, avevamo invano chiesto di poterlo discutere in IV Commissione ma, a fronte dell'impossibilità - per carità, la IV Commissione è anche molto sovraccarica di lavoro - lo ricollego in questa occasione. L'ordine del giorno n. 128 è un documento che questo Consiglio ha già approvato nella passata consiliatura e l'ha approvato all'unanimità (lo dico all'Assessore Tronzano, tra coloro che hanno votato a favore, lo dico per memoria storica). Come allora, si propone di dare la piena attuazione alla legge regionale n. 10 del 2010 e a non suddividere la gestione della non autosufficienza tra i settori sanitari e quelli assistenziali, ma prevedere percorsi di cura integrati fra questi due mondi.
Il tema, ovviamente, è quello che era stato sottoposto al Consiglio regionale sia nella scorsa consiliatura sia in questa (a dire la verità prima che ci chiudessero con il Coranavirus), relativamente al vasto mondo associativo che sta dietro quella sigla che noi chiamiamo "Alleanza per la non autosufficienza" e che propone il modello degli assegni di cura come modello non soltanto da difendere, ma da esportare a tutte quelle realtà territoriali dove si erano praticati (e poi nella stagione del Piano di rientro erano venuti meno) o, addirittura, dove si erano soltanto sperimentati.
Con l'ordine del giorno n. 499, invece, che ho condiviso in particolare con la collega Disabato, interveniamo sulla questione sanitaria, e per questo era il primo di quelli tra la scaletta prevista, impegniamo la Regione a monitorare con attenzione la realizzazione del nuovo poliambulatorio ad Alpignano presso la struttura dell'ex Movicentro.
Questo documento era già collegato al disegno di legge n. 127 "Sviluppo delle forme associative della medicina generale" (forse più opportunamente lo ammetto, rispetto al bilancio) . Avendo però tralasciato quegli atti di indirizzo collegati, abbiamo ritenuto, insieme alla collega, di collegarlo a questo provvedimento di legge e a confrontarci attivamente con il Comune di Alpignano anche rispetto al futuro dell'immobile che in prospettiva verrà lasciato libero, cioè quello di via Philips, che ha ospitato fino ad ora i locali del poliambulatorio di Alpignano. Mi preme ricordare che non è una questione che riguarda solo Alpignano, perché in realtà quella struttura fa da riferimento ad una zona che va oltre i confini della cittadina e che fa da baricentro per tutti i Comuni del circondario. E' dunque importante che la Regione vi presti particolare attenzione.
L'ordine del giorno n. 551 non impegna direttamente le finanze della Regione (è per questo che mi auguro possa trovare un favorevole accoglimento). Però, ovviamente, anche tramite le sue politiche al diritto allo studio, la Regione non è insensibile a quello che accade nelle università, per cui riveste insieme a loro un ruolo di confronto e di elaborazione sulle politiche che possono rendere le nostre università più attrattive.
La Regione adempie al suo ruolo stanziando le risorse per il diritto allo studio, per le borse, per quello che riguarda l'accoglienza, eccetera.
Anche l'Università può fare tanto e la Regione può sollecitare l'Università in questo senso su alcune forme organizzative. Mi riferisco, in particolare, a quelle che sono state sperimentate durante questo anno di pandemia, cioè quelle legate alla didattica universitaria a distratta.
Perché se è vero, per chi può seguire le elezioni in presenza, che sono un minus (anzi, auspichiamo che il prima possibile le lezioni possano tornare in presenza), bisogna anche essere realistici e prendere il buono che si è acquisito da questa esperienza.
La didattica a distanza ha permesso anche a tanti studenti, in particolare a studenti lavoratori, di attendere all'università e di soddisfare un diritto che, diversamente, era garantito sicuramente sulla carta, ma che nei fatti, soprattutto negli ambienti di lavoro privati, non era così facile ottenere (mi riferisco, ad esempio, a tutte le ore che la legge riconosce agli studenti universitari, che non è sempre così scontato e facile in alcuni ambienti lavorativi, e non sempre c'è la flessibilità da parte del datore di lavoro e da parte delle strutture universitarie per venire incontro alle esigenze di questi studenti).
Mantenere questo tipo di organizzazione di servizi a disposizione degli studenti renderebbe sicuramente i nostri atenei più attrattivi nei confronti della popolazione universitaria, ma anche nei confronti di tutta quella vasta fetta di popolazione che potrebbe vedere nei percorsi universitari uno sfogo importante, ma che, per esigenze lavorative, non sempre riesce a conciliare (tanto che a volte - aggiungo - è costretto a ricorrere a percorsi universitari privati, pagando molto di più e - mi sento di dire - anche con qualità inferiore a quella che il pubblico pu offrire normalmente, perché le nostre Università non sono sicuramente seconde ad altre in questi campi), perdendo delle occasioni sia in termini di formazione che in termini economici.
Questo atto, in particolare, non chiede nessun impegno economico alla Regione; chiede semplicemente un'azione di moral suasion, fondata sul fatto che la Regione su altri campi invece interviene, e interviene economicamente in maniera importante, per cui può interloquire con autorevolezza col mondo universitario, facendosi carico di un'esigenza di tanti studenti.
Anche con l'ordine del giorno n. 516 - mi avvio rapidamente alle conclusioni - non chiediamo niente direttamente alla Regione. Chiediamo semplicemente di farsi carico con noi di un'istanza da portare al Governo.
Si tratta, peraltro, di un ordine del giorno che è già stato approvato in altre Regioni, anche di altri colori politici. Per esempio, è stato approvato non più tardi di dieci giorni fa in Emilia Romagna, tale quale quello che stiamo presentando oggi. Come vedete, non facciamo più parti in commedia.
Noi chiediamo alla Giunta regionale di condividere con noi un'esigenza importante. Noi abbiamo rilevato che nei ristori, nei risarcimenti, nei sostegni (ogni decreto portava un nome diverso), in generale nelle misure di sostegno economico alle attività imprenditoriali colpite dalla crisi del coronavirus, c'era indicato un limite di fatturato, in particolare superiore ai 5 milioni di euro, oltre al quale si rimaneva esclusi; limite che, in alcuni casi e per alcuni settori, poteva anche avere un senso, ma che non sempre invece aiutava ad individuare quelle realtà più bisognose di sostegno.
Mi riferisco, ad esempio, a coloro che lavorano in attività che hanno alti fatturati e alta movimentazione di risorse economiche (e non solo economiche), ma bassi ricavi (in pratica, ricavano poco movimentando tanto). Il settore della distribuzione alimentare ne è un esempio: è una realtà che ha subìto le stesse criticità dei ristoranti e dei bar, perch sono quelli che li riforniscono, senonché si trovano anche un po' a fare da "banca" a questi ultimi, perché sono costretti a fornire il materiale, ma sono obbligati ad aspettarne il pagamento ben più di quello a cui erano abituati in tempi ordinari. Tuttavia, per le dimensioni e per l'organizzazione di quel settore, si parla di soggetti dai fatturati importanti, che si sono trovati completamente esclusi da questo tipo di sostegno.
L'ordine del giorno n. 531 tocca un tema la cui risposta che ho percepito mi ha particolarmente soddisfatto, perlomeno anche a seguito di alcune interlocuzioni personali con la Giunta (tanto il Presidente quanto l'Assessore competente), che spero possa trovare poi accoglimento al Governo: mi riferisco a come verranno ripartite fra le Regioni le misure a sostegno dei Comuni a vocazione montana, che appartengono, in particolare ai comprensori sciistici.
La norma emanata dal Governo prevede, come criterio di ripartizione delle risorse tra le Regioni, il numero di "notti alberghiere", cioè il numero di notti trascorse nelle strutture ricettive. Si tratta di un criterio penalizzante per la nostra Regione, perché voi sapete che il comparto alpino piemontese si è sviluppato, in particolare, sul turismo di prossimità, cioè di gente che va a sciare in giornata o di gente che ha la seconda casa.
Il nostro è un comparto sciistico che pesca, in particolare, dal bacino della pianura padana e della Liguria, e poco oltre. Le nostre strutture alberghiere sono poche. È un problema storico ed è anche un problema prospettico di sviluppo del nostro comparto montano, su cui non sono mancate le occasioni di confronto.
Ho anche visto nei piani del Recovery che la Regione ha proposto delle misure in questo senso, perché è la diagnosi di una malattia che condividiamo. Però, adesso, al di là della prospettiva, il tema odierno è convincere il Governo a trovare dei criteri più equi di ripartizione delle risorse. In caso contrario, oltre la metà di quei 700 milioni di euro che il Governo ha stanziato per il comparto sciistico italiano andrà ad atterrare in Trentino Alto-Adige, che ha già risorse straordinarie per il fatto di essere una Regione a Statuto speciale.
Quindi, noi già dobbiamo competere dal punto di vista del turismo montano con le mani legate dietro alla schiena contro qualcuno che, invece, non ce le ha. Se poi ci mettono anche i pesi alle caviglie, la situazione diventa veramente iniqua. Immaginate che le stime approssimative ci darebbero le stesse risorse che riceverebbe la sola piccola Valle d'Aosta. Pertanto capite bene che è un lavoro che dobbiamo assolutamente condividere con il Governo, in particolare con il Ministero al Turismo e il Ministero allo Sviluppo economico e con tutti quelli che hanno presidiato l'ultimo Decreto "sostegni".
Come dicevo, ho sentito da notizie giornalistiche e anche da interlocuzioni personali che la Giunta si è già attivata in questo senso e che l'interlocuzione è in corso, ma penso che un atto condiviso dal Consiglio regionale che dia forza, conferendo mandato alla Giunta di muoversi in questo senso, possa soltanto giovare. Ho illustrato i 5 documenti.



PRESIDENTE

. Mozione 484 presentata da Rossi inerente a "Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza - Azioni in ambito socio-sanitario in Piemonte" . Ordine del giorno n. 544 presentato da Rossi inerente a "Richiesta di stabilizzazione del finanziamento del Programma triennale regionale per il settore Salute Ires Piemonte e all'ampliamento del piano del fabbisogno di personale dell'ente" . Ordine del giorno n. 505 presentato da Rossi inerente a "Proroga scadenze settore vitivinicolo" Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Se me lo consente, anch'io illustro i miei tre ordini del giorno. Parto da quello relativo all'ambito sanitario, ovvero la mozione n. 484, che era già collegata al disegno di legge sulla medicina di gruppo, ma che non siamo riusciti a discutere. La ripropongo in sede di bilancio, anche a fronte di alcune notizie odierne, ma che non discuterò nella presentazione della mozione.
Si tratta delle azioni necessarie in ambito sociosanitario in Piemonte relative al Piano nazionale di ripresa e resilienza che, al di là di questo piano, sono necessarie per il Piemonte. Cerco di andare veloce, Presidente andando direttamente al nocciolo della questione. Il Piano nazionale ci offre solo un'opportunità per metterci finalmente al lavoro e ridisegnare la nostra sanità, soprattutto quella territoriale, perché a parole ne stanno parlando tutti da quando è scoppiata la pandemia - anche noi ne stiamo parlando in Piemonte - ma nei fatti e negli atti questo tema ancora non è stato affrontato in maniera seria e soddisfacente.
Il Piano nazionale ci dà una opportunità, perché definisce alcuni passaggi molto chiari. Definisce che occorre potenziare l'assistenza domiciliare che occorre potenziare la telemedicina, ma poi entra nel merito di altri due elementi molto interessanti che sono le Case della comunità, luoghi di presa in carico della persona dal punto di vista socio-sanitario integrale e poi parla degli ospedali di comunità, che sono dei presidi sanitari a degenza breve, che devono essere interconnessi sia con i servizi sanitari e sociali e che hanno una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero.
Per questi elementi, fra l'altro, si parla di un ospedale di comunità ogni 80.000 abitanti, mentre per quanto riguarda le Case della comunità sono 1 ogni 24.500 abitanti. Capisce, Presidente, che se noi riuscissimo ad andare in questa direzione, saremmo di fronte ad una rivoluzione reale, e non solo a parole, del sistema sociosanitario piemontese. Il Piano dà un'indicazione di fare un action plan entro il 2022. Cosa vuol dire fare un action plan? Vuol dire definire intanto dove facciamo queste strutture e con quali tempistiche. Per cui è evidente che il Piemonte è già in ritardo su questa scadenza e, ripeto, al di là del Piano nazionale, sarebbe necessario che ci mettessimo al lavoro su questo.
Con questa mozione, pertanto, impegniamo la Giunta ad elaborare entro la fine del 2021 un Piano regionale di potenziamento dell'assistenza territoriale che preveda espressamente, in una cornice di integrazione sociosanitaria e di integrazione territorio-ospedale, la realizzazione delle Case della comunità e degli ospedali di comunità, in funzione dei bisogni di salute dei cittadini piemontesi. Inoltre, cosa essenziale, senza la quale tutto rimarrebbe sulla carta, ad adottare un piano di assunzioni del personale sociosanitario che sia capace di rispondere a questo potenziamento, perché senza tutto questo rimarremmo ancorati, se va bene al vecchio modello oppure neanche a quello.
Questa è la prima mozione relativa all'ambito sanitario. Ho altri due atti di indirizzo e presenterei l'ordine del giorno n. 544 relativo alla richiesta di stabilizzazione del finanziamento del Programma triennale regionale per il Settore salute dell'IRES Piemonte e all'ampliamento del piano del fabbisogno di personale dell'Ente. È risaputo che l'IRES è un ente strumentale del Piemonte, forse un po' meno che è suddiviso per settori. Il Settore salute di IRES Piemonte com'è finanziato? Con un finanziamento triennale regionale erogato in subordine all'approvazione del Piano triennale e del Programma annuale di ricerca che propone il repertorio dei progetti da curare con le risorse di cui al finanziamento regionale.
Per effetto della legge regionale n. 8/2013, sono state trasferite all'IRES Piemonte competenze in ambito sanitario e non mere progettualità da portare a compimento in modo episodico, quindi competenze strutturali. I progetti del Settore salute, di cui alle diverse edizioni del Piano triennale e del Programma annuale, sono infatti ciclici e, seppur con declinazioni o approfondimenti differenti, restituiscono annualmente, anche sotto forma di monitoraggi strutturati con aggiornamento annuale, aspetti della conoscenza in ambito sanitario, necessari alla Regione Piemonte per la definizione l'attuazione e la valutazione di politiche sanitarie.
La maggior parte del personale del Settore salute di IRES Piemonte è titolare di un contratto di lavoro a tempo determinato. Su 11 risorse complessive, una è quella del Direttore facente funzioni di Dirigente del Settore salute; una è quella di una Posizione organizzativa titolare di contratto a tempo indeterminato; due sono quelle di ricercatori assunti a tempo indeterminato nel mese di dicembre 2020 e 7 sono quale di ricercatori con contratto a tempo determinato in scadenza nel 2021, più alcuni contratti di collaborazione. IRES Piemonte, inoltre, con determinazione dell'attuale Consiglio di Amministrazione, ha dato avvio ad un percorso di stabilizzazione del personale precario non solo nel Settore salute.
Ritenuto che la modalità del finanziamento triennale regionale del Settore salute da reiterare non sia coerente alla natura di quanto conferito a IRES, che invece effettua da questo punto di vista un lavoro continuativo e non a termine, e che comunque questa ricerca possa essere migliorata, anche attraverso un finanziamento maggiore da parte della Regione verso IRES Piemonte, si impegna il Presidente della Giunta regionale a far convergere il finanziamento triennale regionale per il Settore salute dell'IRES Piemonte nel fondo ordinario dell'istituto stesso, in modo da perseguire la coerenza fra la natura di competenza di quanto è stato trasferito e la modalità di finanziamento della stessa; a sostenere l'ampliamento del fabbisogno di personale dell'IRES anche mediante l'incremento della capacità assunzionale, in modo da permettere lo sviluppo del percorso di stabilizzazione del personale precario, già avviato su determinazione dell'attuale CDA di IRES, con l'obiettivo di consolidare le competenze in argomento a favore dell'efficienza e della qualità delle procedure e dell'attività curata da IRES Piemonte nell'interesse della Regione stessa".
Questo era l'ordine del giorno.
L'ultimo che vado a presentare è il n. 505, "Proroga scadenze settore vitivinicolo".
Quest'ordine del giorno s'inserisce all'interno di altri atti che sono stati presentati anche dai colleghi, che chiedono di tenere conto della pandemia in corso, che ha creato dei danni a diversi settori, tra cui anche alle capacità di reinvestimento delle aziende vitivinicole.
Questo settore ha delle scadenze; per esempio, il Regolamento CE 2220/2020 ha prorogato le scadenze relative alle Autorizzazioni di Nuovo impianto e di Reimpianto in scadenza nel 2020 fino alla fine del 2021; tuttavia urge un'ulteriore proroga al 2022, diversamente il settore sarebbe in difficoltà.
La stessa situazione si verifica per quanto riguarda la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti, per cui la scadenza amministrativa del 20 giugno 2020 era stata prorogata al 20 giugno 2021; anche in questo caso servirebbe almeno una proroga al 2022; inoltre, anche per le domande OCM Vino investimenti è necessaria la stessa proroga.
Quindi, cosa si chiede al Presidente e alla Giunta? Di prorogare al 2022 le scadenze relative alle misure sopra indicate per quanto riguarda quelle di competenza regionale, e ad attivarsi presso il Ministero competente affinché si provveda a prorogare le scadenze del settore per le attività sopra descritte al 2022 e si mettano in campo tutte le azioni necessarie anche con le istituzioni sovraordinate per rendere operative le proroghe.
Grazie, Presidente; ho terminato.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altri iscritti a parlare, ma essendo giunte le ore 17.00 c'era l'accordo di lasciare lo spazio per l'informativa dell'Assessore Icardi pertanto sospenderei l'esame degli atti d'indirizzo e la loro illustrazione, che si concluderà nella giornata di domani, con il prosieguo delle votazioni, la dichiarazione di voto finale e il voto finale del disegno di legge n. 129.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Progressione Piano vaccinale, andamento epidemico e situazione ospedaliera"


PRESIDENTE

Lascio dunque lo spazio per l'intervento dell'Assessore Icardi, che è stato richiesto, e il successivo dibattito; prego, Assessore.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente Comincerei a parlare della situazione vaccini, che forse è quella che interessa di più, per proseguire poi con l'andamento epidemico e con altri dati, se per voi va bene. Silenzio-assenso: perfetto.
In primis, vi presento questa slide, che è aggiornata alle ore 16 di ieri 7 aprile. La Fondazione GIMBE non è molto tenera con noi, però vedete che in questo caso, anche se non si tratta di variazioni molto significative siamo tra i primi in classifica, con una percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale del 7,7%: siamo i primi in Italia, dati aggiornati a ieri. È vero che questo dato oscilla; vedete che le differenze sono leggere, ma ci fa anche molto piacere essere in testa alla classifica.
Questo dimostra che l'impegno che le nostre Aziende stanno mettendo per le vaccinazioni dà qualche risultato positivo: siamo i primi, mentre in precedenza eravamo dietro all'Azienda di Bolzano. Questo è in rapporto alla popolazione totale; poi, vedremo i dettagli di questa popolazione. Ma vi manderò le slide Ora passiamo al quadro complessivo delle vaccinazioni. Potete vedere che siamo quasi al milione e in settimana arriveremo a un milione di dosi inoculate in Piemonte, di cui 600.000 per la prima dose e 335.000 vaccinati con la seconda dose.
Il tema è che siamo molto avanti nelle province del Piemonte, anche per la dimensione e per i numeri; relativamente all'Area di Torino, Torino è quella leggermente più indietro, tant'è che abbiamo finito di inoculare la prima dose agli over 80 in alcune Province, come per esempio ad Asti, e finiremo, in settimana, entro domenica, in quasi tutte le Province del Piemonte (parlo di over 80); la settimana successiva, al massimo entro il 18, dovremmo chiudere la vaccinazione agli over 80 a Torino. Considerando che in questo momento si sta facendo carico di vaccinare anche un po' al di fuori di Torino, a Rivoli e anche in altri centri vaccinali, proprio perch la densità di popolazione è diversa, quello che deve affrontare l'Area metropolitana, che complessivamente è quasi la metà della popolazione piemontese, è uno sforzo ingente; però i numeri sono ottimi su tutta la linea: potete vedere i dati delle varie Aziende. Scorro velocemente perch tanto vi lascerò i dati.
Per quanto riguarda il personale sanitario, come mi era stato richiesto specificatamente, vedete, diviso nelle varie ASL e nelle varie ASO, quanto è stato inoculato, per un totale di 340.000 dosi. Quindi, 178.000 prima dose; 162.000 totalmente vaccinati.
La differenza tra la prima e la seconda dose ci dà il quadro. La differenza è minima la differenza: ci dice che sul personale sanitario è sostanzialmente conclusa. Abbiamo il turnover, quindi non è mai finita, in realtà, perché c'è chi entra e chi esce, per cui si procede in continuo, ma possiamo definire chiusa questa prima fase delle inoculazioni.
Tenete conto che noi abbiamo 55.000 dipendenti, a fronte di 162.000 vaccinati; in questa precisa fase, sono stati vaccinati tutti coloro che, a vario titolo, entrano in un ospedale e in una RSA, proprio perché vogliamo rendere più sicura, sotto ogni profilo, la struttura sanitaria.
Sappiamo anche che il decreto, dopo grande pressione delle Regioni, ha introdotto l'obbligo vaccinale per il personale sanitario, con delle sanzioni anche molto pesanti. Adesso non le elenco, però arrivano alla sospensione, senza stipendio, per coloro che rifiutano la vaccinazione. Un principio che viene tutelato è che negli ospedali si va per curarsi e non certo per essere contagiati, quindi la tutela del paziente è stato l'elemento dominante nelle varie discussioni. C'è stata un'intesa con le Regioni su questo decreto, che è stata importante, e credo anche che straordinariamente, un TSO (un Trattamento Sanitario Obbligatorio), in questo caso sia pienamente giustificato dalle motivazioni.
Qui vedete la situazione nelle strutture residenziali e semiresidenziali.
Per quanto riguarda gli ospiti, sono 59.300 dosi (quasi 60.000 dosi); per il personale, parliamo di 55.000 dosi. Come vedete, la differenza tra prima e seconda dose non è significativa. C'è ancora un po' di personale non vaccinato, che verrà chiamato per essere vaccinato, altrimenti la struttura ne deciderà il destino, se cambiare di mansione o fare altre operazioni.
Qui vedete una differenza più significativa, ma c'è anche un turnover nelle case di riposo. Anche qui, si continua a vaccinare, ma la vaccinazione si può definire conclusa. Il totale ammonta a 115.000 dosi inoculate, in piccola parte dalle ASL, ma quasi tutte dalle strutture che hanno vaccinato, al proprio interno, con il personale, anche con il supporto delle ASL, ma quasi tutte hanno organizzato per conto loro.
Qui c'è il dettaglio degli ospiti, un dettaglio su quello che avete visto prima: 29.000 la seconda dose (quindi anziani), e 26.000 la seconda dose nelle RSA. Insomma, 55.000, che è un quantitativo molto considerevole.
Sugli over 80 trasportabili. Come vi dicevo prima, tra le varie aziende sono 228.307 le prime dosi, 141.797 le seconde dosi, per un totale di 370.104. Tenendo conto che l'adesione totale è di circa 330.000 (poi ce ne sono ulteriori 35-40 mila non trasportabili), vedete che 228.307 è già una parte significativa; ma, ripeto, entro il 18 li concludiamo tutti, con la sola eccezione per i non trasportabili, perché la vaccinazione a domicilio è un problema: riusciamo a farne due all'ora, perché con vestizione svestizione e trasporto del personale, le squadre hanno un andamento molto più ridotto rispetto ai centri vaccinali dove, per esempio, abbiamo raggiunto anche un record a Cuneo, nella Caserma degli Alpini, dove si vaccina una persona ogni tre minuti.
Gli over 80 non trasportabili. Qui vedete un ulteriore dettaglio: siamo quasi a 13 mila dosi inoculate; 10 mila le abbiamo già fatte e siamo circa al 30% scarso di quelle che dovremmo fare, ma - ripeto - la difficoltà enorme è proprio doversi recare al domicilio, con tutta una questione logistica importante: vestiti e rivestiti per ogni dose, perché non vogliamo portare a un altro non trasportabile l'infezione, magari da un'abitazione all'altra. Il personale, quindi, continua a vestirsi rivestirsi, prepararsi e spostarsi. Il risultato, ripeto, è che ne facciamo due all'ora per ogni squadra.
Passiamo alle pre-adesioni. Abbiamo le pre-adesioni degli over 80: 327.000 personale scolastico 93.000; Protezione Civile 8.750 (l'altro non lo vedo bene). Il totale è 428.000. Qui credo sia doveroso fare un chiarimento, per quanto riguarda le circolari (o lo faccio dopo? Forse è meglio).
Forze dell'ordine. Anche qui: la seconda dose l'abbiamo iniziata ora, ma sono quasi completate. Quello che manca tra personale e Forze dell'Ordine da vaccinare su tutto il Piemonte, ammesso che tutti quelli che hanno fatto la pre-adesione vogliano farlo, sono 17.000 persone. Non sono molti, in pochi giorni questi possono essere conclusi.
Perché dico "possono essere conclusi"? Perché la circolare del 10 marzo, e anche l'ultima del Generale Figliuolo, dice di dare priorità, secondo un criterio che io condivido pienamente, a quelli che, se contraggono la malattia, hanno maggiore probabilità di sviluppare forme severe di patologia, anche con prognosi nefaste (over 80, estremamente vulnerabili ecc.), però dice contestualmente di completare quelle categorie che erano già state iniziate precedentemente.
Nel nostro caso, in Piemonte, avevamo iniziato le Forze dell'ordine e il personale della scuola, quindi dobbiamo concluderle, chiaramente dando priorità alle categorie più vulnerabili degli over 80, ma questi dobbiamo contestualmente concluderli.
Per la Protezione civile vale lo stesso discorso: quasi 7.000 vaccinati.
Qui sono stati approntati tre importanti centri vaccinali dove la Protezione civile, attraverso un po' di medici dell'ASL e un po' di volontari, ha proceduto, anche in modo molto autonomo, alla vaccinazione dei propri iscritti.
Qui ci sono le nuove coorti, cioè quelli che andiamo a vaccinare nelle prossime settimane che, come vi dicevo, sono i soggetti estremamente vulnerabili, secondo la circolare del 10 marzo, con grave disabilità.
Questi hanno, ovviamente, la precedenza e sono gli unici per cui la nuova disposizione sulle vaccinazioni prevede tassativamente una vaccinazione con vaccino RNA messaggero; in seguito, i relativi conviventi, familiari e caregiver: Sono 143.742 quelli che hanno dato la preadesione; 43.795 sono invece i conviventi degli estremamente vulnerabili. La categoria dei soggetti con età compresa fra 70 e 79 anni, di cui sono iniziate le vaccinazione (anzi ho saputo oggi dal professor Fazio che, addirittura, nel suo Comune hanno già terminato di vaccinare quella fascia di età) ammonta a 239.717, per un totale di 427.254 persone da vaccinare. Stiamo aprendo le preadesione alla categoria 60-70 anni per avere delle coorti più estese, anche in previsione dell'arrivo di maggiori dosi di vaccino che stiamo perorando da mesi.
Qui vedete i medici di medicina generale, abbiamo il numero di medici vaccinatori. Oggi siamo a 927 medici che hanno deciso di vaccinare nei propri studi, quindi noi ci avvaliamo del sistema di Federfarma, dei farmacisti con cui abbiamo fatto un accordo già a gennaio, per la distribuzione delle dosi. Consegniamo nei due punti di Federfarma, nei due magazzini, e il medico decide qual è la farmacia di riferimento. C'è già un software collaudato con il sistema delle vaccinazioni antinfluenzali secondo cui, sulla base degli assistiti delle categorie a rischio di un medico, noi riforniamo quel medico per vaccinare i suoi assistiti nel proprio studio, in studi associati, medicina di gruppo o quello che è.
Abbiamo altrettanti medici che hanno dato la disponibilità a venire a vaccinare nei nostri centri aziendali, nei vari Comuni, soprattutto in quelli che abbiamo definito "distretti mobili", cioè quando un Sindaco si organizza con la Protezione Civile e con i volontari per un centro mobile il medico di medicina di base è colui che poi va vaccinare fisicamente mentre l'ASL fornisce la logistica e fornisce il vaccino (parliamo dei vaccini RNA messaggeri). Questo distretto mobile vaccina le persone che chiedono di essere vaccinate e che hanno fatto la preadesione, sempre nelle categorie previste e con le priorità previste.
Questo è un gioco di squadra che sta dando grandissimi risultati, nel senso che c'è proprio un'adesione della Protezione Civile, del Comune, del Sindaco, di tutti, che spesso risolve la situazione; vi dicevo prima del Comune di Garessio, dove hanno addirittura già vaccinato tutti gli over 70.
Sui medici abbiamo circa il 50%, tra studio e adesione ai punti vaccinali che hanno aderito e che stanno collaborando nella vaccinazione.
Questa che vedete è una delle categoria più delicate, gli estremamente vulnerabili: qui siamo a 11.978 dosi inoculate; abbiamo già iniziato delle seconde dosi e andiamo avanti, perché questi credo che siano i soggetti oltre agli over 80, tra quelli più a rischio di contrarre forme severe di patologia.
Le persone della fascia 70-79 anni hanno fatto la preadesione nelle settimane scorse; abbiamo inoculato 30.000 prime dosi e abbiamo appena iniziato qualche seconda dose. Come vedete, stanno procedendo in modo spedito (a proposito di questi soggetti poi, magari, parliamo della nuova circolare dei vaccini) I centri vaccinali attivi. Vedete il numero: siamo a 178 della Regione, 9 privati, 4 equiparati, per un totale di 191 centri. Abbiamo inoltre 78 centri privati che attendono soltanto il nulla osta per partire e non glielo diamo perché non abbiamo i vaccini da consegnare. Abbiamo avuto dei momenti in cui eravamo al 99% di consumo, soprattutto di Pfizer e AstraZeneca, quindi abbiamo ulteriori potenzialità da sviluppare, oltre ai grossi centri pubblici; penso, per esempio, al Valentino, dove ci stiamo preparando per la trasformazione, se l'epidemia proseguirà nel calo.
Ripeto, abbiamo ulteriori potenzialità.
Stiamo anche facendo un nuovo accordo con i farmacisti perché, come sapete l'accordo nazionale prevede che il farmacista possa vaccinare dopo aver fatto un corso. Ovviamente, in Italia non ci facciamo mancare niente; i farmacisti hanno fatto un corso, ma adesso l'Istituto dice: "Il corso lo dobbiamo fare noi; ci doveva essere un'integrazione". Mi auguro comunque che molto presto partiremo anche con la vaccinazione in farmacia e questo sarà certamente un grande apporto e potremo certamente portarci su livelli molto più alti rispetto alle 22.000 vaccinazioni che oggi siamo in grado di fare.
Qui vedete gli erogatori privati, l'adesione di cui vi parlavo prima (79) poi ce ne sono altri che hanno già manifestato la volontà di aderire e faranno domanda a breve. I convenzionati in corso di convenzione sono 40 la capacità vaccinale è di circa 3.000 dosi al giorno, quindi 20.000 circa a settimana, ma è destinata ad aumentare (questo è un dato parziale).
Per quanto riguarda il bando dei volontari, quindi i volontari che hanno aderito, questo è un grande risultato: lla fine abbiamo quasi mille volontari che hanno aderito, di cui 416 medici, 190 infermieri, OSS odontoiatri (58) e altro personale di varia natura, anche amministrativi.
Una forza di mille persone che contribuisce volontariamente alla nostra vaccinazione. Qui li avete anche suddivisi per le varie Aziende Sanitarie.
Ora veniamo alle note un po' più dolenti, la situazione ospedaliera. In questo momento, come sapete, abbiamo molti indicatori positivi; l'unico indicatore preoccupante è certamente quello dell'occupazione dei posti letto ordinari e di terapia intensiva. Abbiamo un tasso di occupazione alla giornata di ieri del 67% della ordinaria e del 59% della terapia intensiva.
Sono cifre importanti e sono quelle che destano qualche preoccupazione.
Apro una piccola parentesi. Rispetto agli altri dati noi, per esempio registriamo una riduzione, rispetto alla settimana precedente, dei casi segnalati all'Istituto Superiore di Sanità; quindi, abbiamo meno 13% dei casi segnalati all'Istituto e degli altri casi, che hanno una selezione più restrittiva, 6,5% alla Protezione Civile.
La percentuale di positività dei tamponi resta sempre uguale (13.8%) ma si riduce il numero dei focolai attivi (la settimana scorsa, invece, era in crescita); così come si riduce il numero di focolai nuovi e il numero di persone non collegabili a catene di trasmissione certa.
Sono sempre 6 i giorni tra la data di inizio sintomi e la data di test.
Come dicevo, cresce di un punto il tasso di occupazione degli ospedali (da 66% passa a 67%), mentre resta invariato quello di terapia intensiva (59%).
Abbiamo un RT puntuale che passa da 0.96 a 0.9 (quindi ampiamente inferiore a 1), un intervallo di confidenza inferiore ad 1 e un TR medio che passa da 0.98 a 0.88.
L'incidenza calcolata dall'Istituto Superiore di Sanità (dati aggiornati ad oggi pomeriggio) è ampiamente al di sotto di 250 ogni 100.000 abitanti (per la precisione 238). Sono tutti i parametri che ci collocano pienamente in zona arancione. L'unico dato un po' fuori, peraltro anche un po' preoccupante, è quello relativo all'occupazione degli ospedali.
Tuttavia, secondo le disposizioni del nuovo decreto, queste percentuali (ricordo che abbiamo un rischio pari a 1, quindi molto basso) potrebbero dar luogo ad un passaggio da una zona meno grave ad una più grave, ma in questo caso potrebbe anche non essere ostativo per il passaggio da zona rossa a zona arancione da martedì. Probabilmente - e dico "probabilmente" il Ministero potrebbe collocarci in zona arancione. Questi dati, però, non sono ancora sotto il nostro controllo, nel senso che la scelta è nelle mani dell'Istituto Superiore di Sanità e del Ministro. Questo più o meno è il quadro.
Volevo inoltre mostrarvi la norma relativa alle vaccinazioni, che è molto importante. Vi condivido lo schermo e vi illustro la circolare (il documento è stato partorito questa notte; ieri siamo rimasti in Conferenza delle Regioni fino alle 22.00).
Ne do lettura: "Facendo seguito alla nota. sentito il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ribadendo che il vaccino AstraZeneca Vaxzevria, approvato a partire dai 18 anni di età, sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte dell'elevata mortalità da COVID nelle fasce di età più avanzate, si rappresenta che è raccomandato un suo uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni. In virtù dei dati disponibili chi ha già ricevuto la prima dose del vaccino, indipendentemente dall'età può completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino".
Segue tutta la spiegazione scientifica, che vi farò pervenire.
Questa circolare, come potete immaginare, ci induce ad una riflessione: due mesi fa (gennaio 2021) siamo partiti con il vaccino AstraZeneca che poteva essere somministrato solo a soggetti al di sotto dei 55 anni di età in Italia (all'estero il limite era 65 anni), perché le sperimentazioni di questo vaccino, eseguite su campioni di popolazione che contenevano pochi soggetti anziani, avevano dato luogo alla precauzione da parte di EMA e di AIFA nel dire: "Siccome non lo avete testato sufficientemente sugli anziani, lo potete usare solo sulle persone più giovani, quindi sotto i 65 anni".
Poi queste sperimentazioni sono proseguite e si è dimostrato che funzionava bene, quindi è stato liberalizzato, senza limiti di età (sopra i 18 anni), e si è proceduto così fino a ieri.
Ci si è interrogati anche col Ministro, e visto che anche all'estero si sono manifestati dei fenomeni di tromboembolia, soprattutto nelle persone più giovani (del resto, lo abbiamo somministrato quasi esclusivamente sui giovani), che hanno indotto a rivedere queste posizioni all'AIFA, da oggi questo vaccino è preferenzialmente raccomandato - quindi in via preferenziale e non tassativa - alle persone over 60.
Ciò significa che per le persone sopra i 60 anni sono disponibili tutti i vaccini, mentre per i soggetti al di sotto dei 60 anni dobbiamo ovviamente, rimodulare la nostra campagna vaccinale, perché dobbiamo preferibilmente usare un vaccino RNA messaggero, salvo loro diversa richiesta.
Questo aspetto complica un pochino le cose dal punto di vista organizzativo, ma si sta già lavorando in tal senso. La Direzione sanitaria e il sottoscritto hanno già fornito un'indicazione all'Unità di crisi riguardo a quale vaccino utilizzare (ovviamente, è stato un lavoro dei tecnici), suddiviso fra le varie categorie.
Il problema - lo ripeto - non è legato alle scuola o alle forze dell'ordine, che completeremo. Perché, come vi ho detto, constano complessivamente di 17.000 test, quindi di 17.000 persone, per cui in pochi giorni le concluderemo.
Concludiamo tutti gli over 80 con vaccino RNA messaggero, visto che siamo proprio agli sgoccioli, mentre per la fascia 60-70 e 70-80 utilizzeremo anche AstraZeneca (quindi utilizzeremo tutti i vaccini). Gli estremamente vulnerabili - questa è una norma tassativa - riceveranno tutti un vaccino RNA messaggero.
Questa incertezza sulla tipologia di vaccino crea certamente un po' di confusione nella popolazione; crea anche notevoli difficoltà tecniche nel riprogrammare le agende e rivedere le relative impostazioni. Certo non sarà una cosa facile, soprattutto modificare le aziende, ma ci stiamo attivando.
In questo momento i tecnici del CSI ci stanno lavorando.
Poiché mi è stato chiesto, volevo ancora farvi vedere l'andamento dei pronto soccorso. Condivido la slide del pronto soccorso e spero che si veda.
Questo è l'aggiornamento del boarding in pronto soccorso. Come vedete l'attività di pronto soccorso che nei giorni scorsi, come succede quasi sempre, ha un po' un andamento sinusoidale - ci sono delle punte e dei cali seguiva una tendenza molto elevata alla crescita. Le terapie intensive invece, sono sostanzialmente stabili. Oggi ne abbiamo qualcuna in meno e stiamo assistendo ad un calo del boarding in pronto soccorso, tant'è che oggi abbiamo 90 ricoveri in meno, forse 89 ricoveri in meno in terapia ordinaria e 5 in meno in terapia intensiva.
Vedete anche la linea rossa, che rappresenta i ventilati in terapia intensiva che stanno scendendo e lentamente stiamo incominciando la fase di discesa della curva, che è un ottimo segno. Però, come ripeto, negli ospedali l'occupazione è alta.
Domani in Giunta approveremo una delibera importante, sulla quale stiamo lavorando da un paio di settimane, per autorizzare le dimissioni protette attivando dei percorsi protetti dall'ospedale alle strutture sanitarie, in particolare le RSA. Questo è il primo percorso. L'altro percorso è verso il domicilio, con una presa in carico del paziente continuativa per almeno 30 giorni ed eventualmente prorogabile per ulteriori 30 giorni.
Questo si farà grazie a tutto un sistema di garanzie e di tutela, cioè il soggetto deve essere negativo e, se le condizioni cliniche lo permettono deve essere anche vaccinato e resta in quarantena nella casa di riposo in locali dedicati con personale dedicato. C'è tutto un sistema di garanzie e le Commissioni di vigilanza ovviamente faranno i loro accertamenti, per poter dimettere una serie di persone che sappiamo essere dimissibili, ma che non hanno quel percorso di continuità assistenziale che, invece, con questo provvedimento domani mettiamo in pista, dando 4 giorni di tempo agli ospedali per fare le valutazioni e renderli praticamente dimissibili per le strutture o per il domicilio, con una totale presa in carico da parte del Servizio sanitario.
Questo genera anche un impegno economico importante che, da una parte permette soprattutto di sollevare gli ospedali dal peso della presenza del 60% di pazienti COVID e, dall'altra, inserisce delle persone nelle strutture con il duplice vantaggio anche di dare una mano alle RSA e svuotare gli ospedali, ma soprattutto il principale vantaggio è di permettere la riconversione da reparti e letti COVID a reparti e letti no COVID, dando una risposta a tutte quelle patologie non urgenti che purtroppo, a causa dell'emergenza, sono state sospese o ritardate.
Volevo mostrarvi anche il secondo grafico, che è più diretto sulle terapie intensive e sul pronto soccorso. Come potete vedere, c'è una flessione della linea rossa delle terapie intensive e la flessione dei ricoveri ordinari che stanno convergendo verso il basso; anche per quanto riguarda le terapie subintensive, come vedete, la linea è molto più frastagliata e l'andamento delle terapie subintensive è molto più altalenante, ma comunque segue un calo.
Per quanto riguarda il boarding in Pronto soccorso, come vedete, gli accessi complessivi al pronto soccorso hanno avuto una crescita e adesso si sono stabilizzati e tendono a restare stabili. Spero che si abbassino nei prossimi giorni.
Credo di aver detto tutto, ma ricordatemi se ho dimenticato qualcosa altrimenti proseguo con l'andamento dell'epidemia e possiamo chiudere con quest'ultima slide.
Questa è la solita curva e i soliti grafici che prepara il SEREMI e il dottor Di Pietrantonj. Qui c'è la prima ondata, la seconda e la terza ondata, dove si vede già in modo abbastanza netto il fatto che è cominciata a scendere, fortunatamente. Questo è un grafico che ci dà l'idea della media, che è un po' sopra; come vedete, Cuneo e Torino sono sicuramente aree dove la situazione è un po' più critica. Qui c'è la stratificazione per classi di età, che è abbastanza coerente perché nei più giovani c'è stata una flessione. Ovviamente, una parte di questa flessione può essere pienamente giustificata dalla chiusura delle scuole, perché vedete che la flessione dei ragazzi giovani è stata più netta. La linea gialla rappresenta la fascia di età dai 14 ai 18 anni, che è quella che coincide con le scuole superiori, mentre per la linea rossa c'è stato un abbassamento. Noi abbiamo sempre sostenuto che la chiusura delle scuole primarie e delle elementari non avesse questo effetto così forte sulla riduzione dei casi e sui contagi, tant'è che hanno ascoltato le Regioni e le hanno riaperte prima, anche in zona rossa.
Qui vedete la linea più dettagliata sempre per fasce di età e il picco dei 19-24 anni che poi si è ridotto. Tutti tendono a convergere verso una riduzione. Queste slide ve le mando.
In questa slide c'è la situazione degli operatori delle RSA e anche qui c'è il picco nel periodo di novembre. Su questo, ovviamente la vaccinazione ha dato una grossa mano e vedete come gli operatori e gli ospiti delle RSA siano ben al di sotto del livello degli over 85 positivi.
Credo di aver concluso; forse ho dimenticato qualcosa, adesso faccio una verifica. Interrompo la condivisione delle slide e guardo se c'è altro da aggiungere. C'è la bozza dei luoghi di lavoro, ma non vorrei annoiarvi e magari lascio spazio alle vostre domande.
Presidente, concludo questa prima parte e sono disponibile per le domande.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore Icardi per la dettagliata informativa, sempre molto utile, perché ci aiuta anche a dare delle risposte ai tanti cittadini che giustamente, ci tempestano di domande. Cerco di andare veloce, perché ho visto che ci sono altri colleghi dopo di me, quindi non voglio rubare troppo tempo.
Partirei, Assessore, dal passaggio che lei ha fatto rispetto alle conseguenze della circolare di questa notte del Ministero della Salute successiva al pronunciamento di EMA su AstraZeneca e sulle conseguenze in Piemonte. E provo a spiegarmi.
Lei ha suddiviso le categorie tra chi riceverà il vaccino con RNA messaggero, quindi in questo momento Pfizer, Moderna e AstraZeneca; in realtà, lei non ha citato Johnson&Johnson, ma se io sto al suo ragionamento, anche Johnson&Johnson utilizza adenovirus come vettore, è simile ad AstraZeneca. Quindi, se il ragionamento che lei ha fatto - come immagino - varrà anche per Johnson&Johnson e cioè quand'anche Johnson&Johnson andrà per gli over 60, la mia domanda è: come facciamo poi a vaccinare quella vasta platea di under 60, se l'Unione europea ha puntato soprattutto su questi due vaccini e, quindi, dal punto di vista dei quantitativi che noi ci attendiamo - o che, comunque, avevamo previsto chiaramente, non sapendo, nei mesi scorsi, che avremmo avuto queste evidenze - come facciamo a vaccinare milioni di persone se di Pfizer e di Moderna non ce n'è a sufficienza? E' evidente che questo problema non lo risolve neanche la Regione Piemonte perché serve un diverso approvvigionamento, cioè servirebbe rivedere i contratti, acquistare più Pfizer e più Moderna, perché anche quello italiano, Reithera, se non sbaglio, è adenovirus e non RNA messaggero.
Quindi, se per gli under 60 noi dovessimo avere bisogno solo di RNA messaggero, che è quello che io ho capito dal suo intervento, credo che abbiamo un problema, che chiaramente non è un problema solo piemontese, ma è problema italiano, perché noi siamo dose-dipendenti, soprattutto da vaccini su grossi quantitativi che utilizzano come vettore adenovirus. Su questo tema le chiederei un passaggio ulteriore, perché io sono contento che finiremo gli over 80 con Pfizer e mi sento tranquillo fino agli over 60 sul fatto che non ci saranno problemi, ma per gli under 60 il suo intervento mi ha acceso una lampadina di preoccupazione. Le chiedo dunque come, non lei, perché - ripeto - questa non è una cosa che dipende solo da lei, ma il sistema intende sopperire a questa mancanza grave che, secondo me, mette a rischio, per i grandi numeri, gli under 60. Per carità sappiamo che sono quelli che rischiano di meno, anche se nella terza ondata abbiamo visto che l'età si è abbassata di molto, per cui sopra i 40 sarebbe bene trovare il modo di vaccinare le persone. Questa è la prima domanda.
La seconda domanda, Assessore, riguarda la "panchina"; è stato annunciato e noi siamo contenti, perché come lei sa noi la proponevamo da mesi, una panchina che ora sarà sperimentata con le iscrizioni degli over 60. Molti cittadini ci stanno facendo una domanda, che io pongo a lei; ci chiedono: se una persona si rende disponibile, quindi mette il flag su "panchina", ma poi, per un motivo qualsiasi, quando viene chiamato non può andare, è in difficoltà, finisce in fondo alla lista oppure segue il suo iter? Questa è una domanda che ci stanno facendo a cui noi, chiaramente, non sappiamo rispondere, sapendo che appunto è una sperimentazione che parte adesso e quindi, ci vorrà del tempo per capire.
Volevo farle una domanda ancora, Assessore, sui vaccini e poi l'ultima riguarda gli ospedali. Sui vaccini le faccio una domanda sulle carceri e sulle RSA.
Per quanto riguarda le carceri, volevo chiederle intanto come mai, a differenza di altre Regioni (Liguria, Trentino, Friuli Venezia Giulia Veneto, Abruzzo, Sicilia, Valle d'Aosta) che hanno completato il percorso vaccinale per i detenuti, Regione Piemonte ha deciso, invece, di fare diversamente e di non considerare - almeno, da una nota che ho anch'io del dottor Rinaudo - i detenuti tra la popolazione prioritaria, considerandoli come cittadini liberi, ignorando quindi che vivono in un contesto chiuso in base alle priorità degli altri cittadini. Volevo chiederle la ratio di questo provvedimento, anche perché altre Regioni hanno fatto diversamente e anche come si sta rispondendo ai diversi focolai che stanno nascendo in queste settimane e che pure il Garante dei detenuti sta segnalando, per una risposta tempestiva, a questi focolai.
L'altra domanda riguarda le vaccinazioni nelle RSA; per fortuna, abbiamo vaccinato quasi tutti, infatti i casi di persone che muoiono sono calati drasticamente e questo per fortuna. Però si sta ponendo un problema che non possiamo sottovalutare, vista la fragilità delle persone di cui stiamo parlando, che è legato al fatto che, nonostante le vaccinazioni, resta forte il problema della solitudine; solitudine che sulle persone con problemi mentali, con Alzheimer o molto anziane crea dei problemi di salute non sottovalutabili, al pari di quelli del COVID. Non ci sembra - ma questo lo chiedo a lei - che, nonostante siano arrivati i vaccini, sia cambiata la gestione, invece, dei rapporti tra le persone ospitate in RSA e il mondo esterno, magari anche con altri parenti vaccinati, perché ormai stiamo vaccinando anche le persone fuori. Chiedo a lei se si sta ragionando, se si può intervenire, in qualche maniera con forza, per superare anche questa difficoltà, che comunque sta creando dei problemi di salute psicosociali ma anche fisici molto forti tra le persone più fragili.
Infine, l'ultima domanda, Assessore, riguarda il tasso di ospedalizzazione.
Volevo chiederle qualcosa anche sulle farmacie e sui medici in pensione eccetera, ma lei ha già fornito dei dati, quindi mi fermo qui. Prendo atto che, da quello che lei ha detto, sono di più i volontari che hanno aderito rispetto ai medici di medicina generale. Lei ha detto che abbiamo 991 (se non sbaglio, vado a memoria), quasi 1.000 volontari; quindi, ci auguriamo faccio un appello anch'io, per quello che vale - ai medici di medicina generale di aumentare le loro adesioni.
Resta però un dato che, dopo un anno, almeno a noi, resta inspiegabile e non so se lei si è fatto un'idea; mi riferisco ai dati dei ricoveri che come lei ha detto, da noi sono ancora preoccupanti e parliamo di quelli generali e non delle terapie intensive. Continuiamo ad essere la Regione che ricovera di più. All'inizio non avevamo il territorio, adesso abbiamo le USCA, abbiamo creato il protocollo domiciliare. Se io guardo i dati degli ultimi quindici giorni, l'unica Regione che è sopra i 4.000, tra i 4.000 e i 4.500 ricoverati, è il Piemonte. Appena sotto di noi abbiamo l'Emilia-Romagna, che è arrivata a 3.500; poi il Lazio, tra i 3.000 e i 3.600; altre Regioni come il Veneto e la Toscana che sono sui 2.000 ricoverati e poi il Friuli Venezia Giulia che è sotto i mille (ma lasciamo stare quelli molto lontani).
Come mai il Piemonte, Assessore, continua a ricoverare tanto, e comunque di più di altre Regioni, anche con caratteristiche epidemiologiche simili (nonostante le USCA e il protocollo, che un anno fa non c'erano, ma adesso ci sono)? Questo è un dato a cui dovremmo riuscire a dare una risposta.
Anche sulla questione della cura a casa, magari ci sono ancora delle criticità, ma sicuramente, a distanza di un anno, qualche passo avanti l'abbiamo fatto; resta, però, un dato di ospedalizzazione molto forte.
Grazie, ho terminato.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altri iscritti a parlare, quindi facciamo un'alternanza ai Gruppi dando correttezza all'iscrizione a parlare.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
In realtà, molto è già stato detto dal collega Rossi, per cui vorrei spendere poche parole sul tema del reclutamento degli specializzandi.
È notizia del 23 marzo l'emissione, da parte del DIRMEI, del bando di reclutamento per queste figure che, a nostro avviso, sono fondamentali per procedere spediti nella campagna vaccinale. Sappiamo che ci sono molti centri vaccinali e carenza di personale. Ce ne sono tanti sul territorio magari allestiti dai Sindaci per raccogliere i residenti, e non soltanto per la vaccinazione, però, a oggi, abbiamo scoperto che gli specializzandi che avevano ricevuto messaggio di chiamata da parte della Regione, ancora non sanno bene come e quando verranno chiamati.
Volevo sapere dall'Assessore (poiché c'è stato comunque uno scambio nelle precedenti ore) se effettivamente gli elenchi di chi ha aderito a questi bandi sono stati inviati alle ALS e se le ASL potranno procedere con lo smistamento dei medici, che già erano stati reclutati durante le prime fasi della pandemia e si erano resi utilissimi, soprattutto per la gestione dell'emergenza ospedaliera. Adesso, rinnovano la loro disponibilità per le vaccinazioni. Vorrei sapere quando e come verranno chiamati e smistati nelle varie ASL di riferimento per avviare la campagna vaccinale.
Per quanto riguarda la questione delle ospedalizzazioni che ci ha sempre preoccupati, è evidente, ormai dall'inizio della pandemia, durante tutte le fasi si sono susseguite, le varie ondate, che il Piemonte soffre parecchio il dato delle ospedalizzazioni. Si è fatto quello che si poteva ovviamente, per potenziare la sanità a livello territoriale; si è fatto ovviamente, quello che si poteva fare dal punto di vista del personale però comunque noi spicchiamo sempre nella classifica delle ospedalizzazioni.
È stato emesso il protocollo di assistenza a domicilio; noi ci chiediamo quali risultati stia ottenendo, ma, in particolare, vorrei un approfondimento per quanto riguarda la sperimentazione della terapia sugli anticorpi monoclonali. Qualche settimana fa, l'Assessore ci aveva riferito che le dosi inviate al Piemonte non erano tante; volevo sapere se effettivamente veniamo riforniti, come Regione, al pari di altre, o se soffriamo di questa carenza di trasferimenti da parte del Nazionale e sapere se quelle che sono state utilizzate, o comunque le terapie somministrate, nel trattamento della malattia stanno dando i propri frutti.
Vorrei capire, quindi, se stiamo assistendo a un'applicazione che pu essere valida, soprattutto per ridurre la pressione sulle strutture ospedaliere, che è quello che in questo momento ci preme di più affrontare.
Concluderei qua, anche per non togliere altro spazio ai colleghi. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Disabato per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
In merito all'intervento dell'Assessore Icardi, ho due questioni da porre.
Ce ne sarebbero tante, ma le sintetizzo.
La prima è legata agli ultra ottantenni. Come ho avuto modo di segnalare ieri a mezzo stampa, Assessore, lei sa che ci sono ultratrentenni che sono a casa, ultra ottantenni che possono muoversi e poi abbiamo tutte quelle comunità di religiosi ultra ottantenni che, ormai, sono in queste comunità per trascorrere gli ultimi periodi della propria vita, che hanno scritto già da gennaio al DIRMEI e non riescono a trovare risposta.
Perché le pongo il tema? Perché con una sola équipe, andando in queste strutture, sareste in grado di vaccinarne decine, a differenza di un'équipe che va a casa di un solo anziano.
Pertanto, sono a sollecitare un'attenzione di questo tipo, perché, di fatto, sono delle RSA, ma non sono equiparate a RSA, Assessore, come lei ben sa. Stiamo parlando di centinaia e centinaia di religiosi e religiose che in questo momento sono in queste strutture, con il rischio che, se parte un focolaio in queste strutture, rischiamo una moria importante di soggetti, data l'alta fragilità delle persone in questione.
Avete preso in considerazione, visto che avete ricevuto numerose segnalazioni (io, poi, per diritto e tutela di privacy non sto a citare gli ordini religiosi che vi hanno scritto), di fare un'azione mirata su questi soggetti, visto che con una sola équipe, invece che vaccinarne uno (e lei dice, giustamente, che in ogni ora ne vaccinate due), ne vaccinate decine? Primo dato.
Il secondo dato che le chiedo, e che avrà certamente letto, è sul tema delle comunità per persone con disabilità. Avrà letto, sui giornali la scorsa settimana, la preoccupazione di ANFFAS e di altri, che particolarmente sull'ASL di Torino, ci sono difficoltà dal punto di vista della vaccinazione. Sono preoccupati perché, non essendo ancora stati contattati (questa è notizia di tre giorni fa), probabilmente anche la vaccinazione dei caregiver sull'ASL di Torino è a rilento.
Mi pare che nelle altre province stia abbastanza funzionando, ma vorrei da lei un focus su questo punto e capire se sull'ASL di Torino riuscite a mettere più forza, più energia o più attenzione, proprio perché siamo preoccupati che queste persone fragili non ricevano, né loro né gli educatori che li seguono, notizia di quando verranno vaccinati.
Io, per brevità di intervento, concludo Presidente. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'intervento.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Posso fare un giro di riposte?



PRESIDENTE

Prego, Assessore; proceda.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Parto dal Consigliere Rossi. La preoccupazione che lei ha espresso sugli under 60, quelli che potranno essere vaccinati allo stato attuale con un vaccino RNA messaggero, ce l'hanno anche i Presidenti di Regione, tant'è che nella Conferenza di oggi, che è stata piuttosto movimentata (ce ne sarà una straordinaria questa sera), è un tema assolutamente ben presente da parte delle Regioni. Credo che questa circolare che vi ho illustrato, sulla limitazione di AstraZeneca, sia al suo secondo atto, a cui ne seguiranno altri: sicuramente, ci sarà un'evoluzione.
Per quanto riguarda il vaccino Johnson &Johnson, noi riceveremo circa 13.000 dosi a metà aprile (15-16 aprile), ma non abbiamo le stesse limitazioni di AstraZeneca, nel senso che ogni vaccino ha la sua storia.
Quindi, prenderemo atto delle restrizioni eventuali che AIFA ci darà su questo vaccino e poi lo utilizzeremo secondo le indicazioni che ci saranno.
Al momento non mi pare di aver letto, a meno che mi sia sfuggito, che ci siano le medesime limitazioni; quindi, Johnson &Johnson potrebbe essere già utilizzato anche per età inferiore ai 60 anni.
Detto questo, tuttavia, anche AstraZeneca è preferibilmente consigliato sopra i 60 anni. Credo che sarà una cosa che nei prossimi periodi, con un maggiore dettaglio di accertamento rispetto agli eventi avversi che potenzialmente sono legati all'assunzione del vaccino, ci potranno essere delle modifiche; altrimenti veramente saremo in difficoltà. Su questo il Consigliere ha perfettamente ragione. I numeri sono numeri, le proiezioni per quanto riguarda gli arrivi dei vaccini e della popolazione da vaccinare, anche se presto raggiungeremo un milione di vaccinati in Piemonte (vaccinati almeno la prima dose) è, comunque, un tema molto importante, su cui tutte le Regioni stanno lavorando di concerto con l'Unità di crisi e con il Ministero. È una preoccupazione molto condivisa.
Relativamente alla seconda domanda del Consigliere. Per quanto riguarda la "panchina", in realtà sono due. C'è una panchina ordinaria, il cosiddetto overbooking, legato al fatto che ci sono, purtroppo, percentuali abbastanza significative di rifiuti e quindi ci troviamo, magari, con un'organizzazione che ha fiale ha disposizione, ma non trova le teste da vaccinare. Rispetto alla cosiddetta "panchina" (forse è più noto il termine overbooking), prenotiamo in più rispetto a quelli che non si sono presentati e la "dimensione" della panchina è la defezione del giorno precedente, dei due giorni precedenti, quindi c'è una proporzionalità tra l'overbooking e quelli che non hanno aderito alla vaccinazione.
Quello che il Consigliere sottolineava è il cosiddetto last second, dove noi chiediamo alle persone la disponibilità a venire a vaccinarsi nel giro di un'ora e mezzo al massimo, qualora anche questo primo sistema di panchina, di overbooking, non fosse sufficiente e ci fossero delle dosi in più, noi vacciniamo. Questo significa anticipare la data, non significa che si va in fondo alla lista, cioè l'ordinaria prenotazione di Domenico Rossi resta inalterata ma, se ha dato la disponibilità e una settimana prima o dieci giorni prima si verifica un evento per cui abbiamo delle dosi non somministrate e l'overbooking è già terminato, chiamiamo e nel giro di un'ora vacciniamo. È un sistema che anticipa la dose, non la ritarda: la prenotazione ordinaria viene mantenuta.
Per quanto riguarda il tema delle carceri, perché alcune Regioni lo hanno fatto? Perché era previsto nella circolare. Tutte quelle categorie che le Regioni avevano iniziato. Cioè se una Regione, ad esempio la Toscana, aveva iniziato a vaccinare la popolazione carceraria, per effetto del disposto della circolare deve finire. Il Piemonte non aveva iniziato le carceri. Io ho parlato anche con la Direzione nazionale delle carceri, dicendo che eravamo anche disponibili a farlo, con le priorità e secondo quel principio che è previsto nella nota, cioè il principio dominante è: vacciniamo prima quelli hanno più rischio di non uscire vivi da un'eventuale patologia, che hanno più rischio di avere delle forme severe e di andare in terapia intensiva. Questo rischio è, sostanzialmente, declinato nelle categorie 1,2, 3, 4 della circolare dell'Unità di crisi e del Ministero, l'ultima del 10 marzo e con il nuovo Governo. Per cui, noi arriveremo anche alle comunità, ma con quella scala di priorità. Dove poi si verifica un focolaio, dove ci sono dei soggetti particolarmente a rischio, certamente si vaccinano.
Ho parlato personalmente con la Direzione Generale delle carceri, dicendo: "Mandateci più dosi, in modo da non compromettere quelle priorità della circolare e noi li vacciniamo; quindi, fate anche voi un po' di pressioni per le dosi di questa popolazione target e anche il Piemonte li vaccina". È chiaro che non possiamo anteporre questo tipo di persone, di soggetti a fronte di persone che hanno maggiore rischi.
Sulle RSA condivido pienamente il pensiero del Consigliere. Il fatto di non vedere i parenti, i figli o i nipoti per un anziano è sicuramente motivo di tristezza e solitudine, che incide molto significativamente sul benessere della persona. Tuttavia è rimasto lo stesso limite per cui ho già risposto ad alcune interrogazioni. Il DPCM, di cui non ricordo il numero all'articolo 1, lettera bb), prevede che le visite siano consentite dalla Direzione della struttura, che se ne assume la disciplina. C'è una circolare dell'Istituto Superiore di Sanità che dà delle linee-guida; c'è una DGR che dà delle linee di indirizzo che, ovviamente, sono facoltative ma sono d'aiuto alla struttura per poter dare un'organizzazione compiuta alle visite, ma - ripeto - dipende dalla Direzione della struttura. Le famiglie possono andare dalla struttura e dire: "Voi dovete permetterci di far visita ai nostri parenti, perché la norma oggi vi consente di farlo, in estrema sicurezza. Quello che noi facciamo, per esempio, nelle terapie intensive. Dall'Unità di crisi è stata diramata una circolare per cui un familiare può, con una cadenza disciplinata dalla Direzione sanitaria ospedaliera, essere vestito di tutto punto, con tutti i DPI che devono essere adottati, e andare nella terapia intensiva o sub intensiva a far visita al parente. In particolare, per il fine vita le visite sono ancora più intensificate.
Per quanto riguarda il tasso di occupazione degli ospedali - i ricoveri ordinari - certamente registriamo un tasso molto alto di ricoveri. Al riguardo, con il DIRMEI e il Commissario Manno si sta cercando di indagare per scoprirne la motivazione.
Posto che la nostra è una popolazione molto anziana e che abbiamo molti fragili (rappresentano le categorie più a rischio, perché siamo secondi per alcune categorie e terzi per altre, quindi il Piemonte ha già una popolazione più soggetta), la mancanza di un'assistenza territoriale e di una continuità assistenziale territorio-ospedale-territorio è un dato di fatto, ce lo siamo detti più volte. Soprattutto, vediamo che dove il protocollo di cure domiciliari è stato applicato, sia pure con tanta fatica. I dati dimostrano che tale protocollo è stato applicato molto di più nelle aree non metropolitane del Piemonte, cioè fuori, nelle Province dove, guarda caso, la pressione è inferiore (l'Alessandrino ne è un esempio); tant'è che nella cintura torinese, dove non si riesce, per tanti motivi, a far decollare il protocollo di cura domiciliare, guarda caso si registrano i maggiori carichi negli ospedali, al punto che talvolta siamo stati persino costretti a spostare delle persone in aree più periferiche per fornire delle risposte un po' più omogenee.
Esiste dunque un collegamento diretto tra il funzionamento del protocollo di cure domiciliari e l'occupazione dei posti letto in ospedale. Questo dato è avvalorato dai nostri numeri. Ma non è la sola causa. Si sta infatti indagando sul fatto che i nostri ospedali, forse per qualche regola d'ingaggio troppo lasca, stanno ricoverando un po' di più rispetto ad altre regioni. Questo è indubbio e stiamo valutando le cause che possono aver portato a questa. non dico "anomalia", ma ad una maggiore occupazione, che dall'altra parte, sappiamo bene che genera maggiori ritardi nella cura di altre patologie. Questo, ahimè, è il danno più grosso che ne consegue.
Per rispondere ancora alla Consigliera Disabato, che poneva dei quesiti in merito agli specializzandi, faccio presente che si tratta più di un problema normativo. Gli specializzandi del secondo e del terzo anno già oggi possono essere contrattualizzati per 60 ore al mese (le Aziende Sanitarie sono già in possesso dei relativi elenchi). Quelli del primo anno, invece, non possono ancora essere contrattualizzati. Stiamo aspettando un piccolo emendamento alla norma da parte del Ministro Speranza, che è d'accordo (peraltro, ha ricevuto dalle Regioni la richiesta di modifica). Spero che nei prossimi decreti tale richiesta possa trovare accoglimento. Come ho detto, questo emendamento è già stato condiviso dalle Regioni.
Per quanto riguarda, invece, gli anticorpi monoclonali, in una prima fornitura ne abbiamo ricevuti 120; siamo poi passati ad un'ulteriore fornitura di oltre 700. Ricordo, comunque, che possono essere utilizzati soltanto in determinati momenti della patologia e in determinate tipologie di pazienti. Dunque, si chiede un numero di dosi rispetto a coloro che possono essere sottoposti a questa terapia. Al momento, non sembrano esserci criticità. L'unica considerazione è che probabilmente, con una maggiore sollecitudine da parte di AIFA, avremmo forse potuto riceverli prima, magari già nella seconda ondata. Forse.
Certamente sono molto utili, ma - lo ripeto - mi confermano i sanitari che hanno un campo di applicazione che non è rivolto a tutti i positivi sintomatici, ma solo ad una determinata categoria di persone.
Vengo ai quesiti sollevati dal Consigliere Magliano. Per quanto riguarda gli over 80 non trasportabili, farò presente la sua sollecitazione: se ci sono delle comunità di over 80 non ancora vaccinate, in particolare quelle religiose, lo farò presente al DIRMEI, perché tali operazioni devono assolutamente essere espletate in tempi rapidi. Trovo strano indipendentemente dalla tipologia o dalla denominazione della comunità, che non siano ancora state espletate. È un'anomalia sulla quale certamente interverrò, così come sulle comunità con persone disabili nella città di Torino. Come ripeto, anche la densità di popolazione crea, ahimè, delle problematiche proprio laddove c'è più concentrazione, quindi nell'area metropolitana. Anche su questo, sarà mia premura già oggi sottolinearlo al DIRMEI.
Le linee guida prevedevano che tali operazioni fossero già eseguite, quindi nei prossimi giorni dobbiamo assolutamente fare in modo che vengano effettuate. Anzi, le chiederei la cortesia di fornirmi un riferimento più preciso (anche tramite WhatsApp), così provvedo immediatamente alla segnalazione.
Vi ringrazio per le domande puntuali.
Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per le delucidazioni fornite.
Ha chiesto la parola la Vicepresidente Zambaia; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Grazie a lei, Presidente.
Volevo innanzitutto ringraziare l'Assessore Icardi per questa puntuale informativa e complimentarmi con lui, assieme ai miei colleghi (sicuramente lo farà anche il Presidente Preioni), per il lavoro che sta svolgendo.
I dati che ci ha illustrato nella sua informativa parlano chiaro, parlano da soli. Il fatto che il Piemonte si attesti come prima regione proprio sul fronte vaccinale, dimostra che il lavoro che è stato svolto è stato molto buono. Chiaramente, non è ancora esaustivo. Ma, come hanno detto anche i colleghi che mi hanno preceduto, seppur colleghi di minoranza, le problematiche che riguardano la vaccinazione non sono solo piemontesi; sono problematiche molto più ampie. Forse, ancora più che nazionali, oserei dire che sono problematiche dell'Unione Europea e di tutti gli Stati membri.
Tuttavia, il fatto che, come regione, ci attestiamo al primo posto significa - mi sorge spontaneo ricordarlo - che come Piemonte stiamo lavorando bene, perlomeno siamo sulla strada corretta.
Sono state citate le cure domiciliari, oltre ai vaccini, nell'informativa dell'Assessore Icardi, e io lo ringrazio per questo. Perché, come ho detto in altri precedenti interventi, il Piemonte è precursore anche nelle cure domiciliari.
Oggi in Senato è stato approvato un importante ordine del giorno, dove i Senatori chiedono che a livello nazionale si prosegua nello stilare un protocollo sulle cure domiciliari del tutto simile a quello della Regione Piemonte, che, come ripeto, è stata la prima anche in questo.
A tal riguardo, mi sorge spontanea una domanda, visto che i colleghi di minoranza che sono intervenuti prima di me hanno chiesto come mai dopo mesi di applicazione del protocollo, non ci sono ancora i dati perlomeno sperati al 100%. Siamo così sicuri che il protocollo regionale venga applicato correttamente? Perché il problema, a mio modo di vedere, non è la tipologia di protocollo, che è un protocollo assolutamente corretto e all'avanguardia, su cui l'Assessore Icardi con tutto il suo staff ha lavorato moltissimo. Conosco tutte le riflessioni che sono state fatte mesi fa, dietro alla redazione di questo protocollo. Ma siamo così sicuri che venga applicato al 100%? Lo chiedo, perché dai diversi territori mi è sorta voce che non viene applicato correttamente al 100%.
Per cui chiedo se ci sia una sorta di controllo da questo punto di vista perché è evidente che un protocollo sortisce i suoi effetti se viene applicato correttamente, ma se non viene applicato correttamente, è chiaro che l'effetto collaterale maggiore sono i ricoveri che tecnicamente non dovrebbero esserci. In verità, questo protocollo, per farci considerare una Regione all'avanguardia, ha prodotto dei risultati davvero entusiasmanti questo è già successo nei mesi precedenti, nelle provincie di Alessandria e di Asti: diversamente non avrebbe avuto un eco nazionale. Se, invece, lo ha avuto è perché nella sua fase di sperimentazione, i risultati entusiasmanti dal punto di vista dei ricoveri c'erano eccome. Però è chiaro - e, ripeto è una mia considerazione - che se non viene applicato correttamente, si possono creare anche delle falde.
Mi permetto, Presidente, ancora una valutazione sui vaccini. Sui vaccini come ho detto prima, stiamo facendo uno straordinario lavoro; insieme alle cure domiciliari costituiscono l'unica via di uscita dall'incubo del COVID.
Noi, come Lega, anche a livello nazionale, stiamo chiedendo a chiare lettere le riaperture. Non siamo più nella condizione di proseguire con mesi di chiusura, perché le persone hanno bisogno della normalità e hanno bisogno di tornare a lavorare. Ricordo, come faccio spesso, che ci sono categorie lavorative che non lavorano da un anno. Quindi, se la via per uscire da questo incubo sono i vaccini e sono le cure domiciliari, non solo la Regione Piemonte (che lo sta facendo), ma la nazione intera, l'Italia e l'Unione europea ci devono mettere realmente nella condizione di poter lavorare in questo senso. Sempre sul fronte vaccinale - e giungo alla considerazione che volevo fare - il concetto è semplice: non ci deve essere geopolitica sui vaccini. Ci sono più vaccini? Dateci i vaccini, metteteci nella condizione di poter vaccinare.
Anche sulle valutazioni e sulle considerazioni che sono state fatte sui volontari, purtroppo non possiamo solo noi, come Regione Piemonte scegliere quali possono essere le categorie di volontari che vanno a vaccinare. Devono essere gli Enti al di sopra di noi a metterci nelle condizioni di poter fare delle scelte entusiasmanti. Cito il caso dell'Inghilterra, dove non hanno reclutato solamente volontari tra le forze dell'ordine, oltre che tra il personale sanitario, ma per vaccinare hanno reclutato anche ragazzi che non appartengono a queste categorie e che sono fermi dal lavoro, ovviamente dopo un appropriato corso di formazione. Oggi l'Inghilterra fa 27 vaccini al secondo e, infatti, si ritornerà molto presto ad una vita normale.
I dati ci stanno dimostrando che con le cure giuste - perché oggi abbiamo scoperto e fortunatamente stiamo scoprendo sempre di più che curare il COVID a casa si può, ovviamente con le cure più adeguate - e con un piano vaccinale forte si può tornare alla normalità. E visto che noi, come Lega lo stiamo chiedendo a chiare lettere, vogliamo essere messi come Regione nella condizione di poterlo fare veramente.
Con questo intervento voglio anche lanciare un auspicio all'Assessore, nel ringraziarlo nuovamente, perché possa portare sempre di più la sua voce nei tavoli nazionali, affinché ce li mandino questi benedetti vaccini. Perché è anche un po' triste, mettendoci nei nostri panni, vedere che, invece, ci sono Stati non dell'Unione europea, che evidentemente sono slegati da certe logiche, che hanno la possibilità di reperirli meglio, di fare delle scelte sicuramente più entusiasmanti e, cosa più importante, di dare maggiormente delle risposte alla società che, ripeto, ha assolutamente bisogno di ripartire nel più breve tempo possibile e pienamente.
Grazie, Presidente e grazie ancora all'Assessore Icardi per il grandissimo lavoro che sta facendo per la nostra sanità.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Zambaia per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Inizio con due domande rapide e poi faccio una considerazione più di carattere generale, con una domanda un po' più complessa. La prima riguarda il "protocollo COVID scuole sicure" per capire se nel periodo che abbiamo di fronte - visto che le seconde e le terze medie frequentano in DAD come le scuole superiori - il protocollo è sospeso, se c'è intenzione di estenderlo, magari alle classi che frequentano in presenza in questo periodo. Quindi, chiedo quali sono le procedure su questo aspetto, atteso che tutta la nostra modesta esperienza fino a questo punto sul Coronavirus ci dice che, man mano che scendono i contagi, i ricoveri e tutto quello che sta intorno, diventa ancora più importante aumentare i test per tracciare e contenere la diffusione del virus.
Dico questo perché, soprattutto nella prima ma anche nella seconda ondata con il decrescere dei due picchi, la nostra attività di tracciamento si è un po' rilassata, mentre dovremmo cercare di tenere alto questo obiettivo e la scuola potrebbe essere uno dei versanti da monitorare. Però mi chiedevo se ci sono state delle riflessioni rispetto al protocollo, ad una sua estensione o sospensione o l'impiego di quelle risorse in altri ambiti che a giudizio dell'Assessore e del DIRMEI, in questo momento sia più interessante monitorare rispetto alla scuola, perché magari ci sono altri tipi di emergenze che l'esperienza ci ha posto in un grado più alto di priorità.
La seconda domanda è di carattere organizzativo. Al di là delle difficoltà verificatesi questa mattina di rodaggio della piattaforma di prenotazione il dubbio resta lo stesso, cioè se non sia possibile - adesso per gli over 60 che sono quelli che stanno cominciando a prenotarsi - poter implementare un meccanismo per cui, all'atto della prenotazione, venga comunicato anche dove e quando verrà somministrato il vaccino, come succede in altre regioni. Nella nostra esperienza - ma penso che questo sia capitato a tutti non avere un riferimento certo, soprattutto nelle persone più fragili e più anziane, ingenera una certa ansia ed una certa aspettativa e anche dubbi del tipo: "Ho fatto bene la procedura?", "L'ho fatta, come mai non sono ancora stato chiamato? Vedo un mio amico che è stato chiamato". Credo di aver citato esperienze che sono già capitate a tutti.
Terzo flash: i documenti che sono stati richiesti dal mio Gruppo non sono ancora arrivati. Il primo è quello che riguarda la versione finale del protocollo delle cure domiciliari; il secondo è quello sulla distribuzione dei 160 posti di terapia intensiva acquistati da SCR a dicembre, che erano stati richiesti nelle precedenti riunioni di Commissione e ancora non sono pervenuti. Quindi, se arrivassero alla IV Commissione, diventerebbero patrimonio comune di tutti i Consiglieri e penso che sarebbero sicuramente d'interesse: quello domiciliare, per i discorsi che si facevano anche prima, che facevano la collega Zambaia e lo stesso Assessore, sulla diversa distribuzione dei carichi degli ospedali rispetto all'efficacia o meno delle cure domiciliari; per quello che riguarda la distribuzione di questi posti in terapia intensiva, visto che viviamo comunque ancora un momento di sofferenza e di sovraccarico delle nostre strutture, può essere interessante vedere dove sono state implementate effettivamente.
Arrivo alla domanda un po' più complessa, con anche una punta di polemica perché è apprezzabile la classifica della Fondazione GIMBE che mostra il Piemonte primo classificato per le persone che hanno fatto la prima e la seconda dose vaccinale, ma andrebbe accostato alla classifica di GIMBE (che si trova scorrendo la pagina di qualche centimetro più in basso), che mostra il Piemonte penultimo per persone che hanno fatto soltanto la prima dose; solo la Calabria ha fatto peggio del Piemonte.
Questo ci porta, ovviamente, al fatto che il Piemonte non è affatto straordinario (mi spiace per la collega Zambaia); il Piemonte, per dosi somministrate, rispetto alle dosi ricevute, essendo primo per coloro che hanno fatto la prima e la seconda dose e penultimo per coloro che hanno fatto solo la prima dose e stanno aspettando la seconda, si colloca in realtà, complessivamente, undicesimo, in Italia, per dosi somministrate rispetto alle dosi ricevute. Quindi, dieci fanno meglio di noi e dieci che fanno peggio; una posizione media o mediocre, chiamatela come volete, per assolutamente media, in media con il Paese. Si poteva fare peggio, ma si può anche fare parecchio meglio.
Detto questo e ristabilita la realtà sui numeri, arriva una domanda sulla strategia, perché, se siamo primi tra coloro che hanno fatto la prima e la seconda cose, mi pare - probabile - che la strategia del Piemonte sia stata quella di completare il prima possibile i cicli di immunizzazione e invece, andare più lenti rispetto a coloro che hanno fatto soltanto le prime dosi; altrimenti non saremmo penultimi in Italia nella stessa classifica della stessa organizzazione che citava l'Assessore. Altre Regioni hanno fatto scelte differenti, privilegiando le prime inoculazioni e rallentando di più sulle seconde inoculazioni.
La dico male: noi abbiamo protetto molto meno persone, mentre altre Regioni hanno protetto meno più persone. Allora, mi chiedo se questo risponda a una strategia studiata; se sì, quali sono stati i ragionamenti che hanno portato a organizzare la campagna vaccinale del Piemonte in questo modo tanto difforme rispetto alle altre Regioni e se questo, secondo voi, ha provocato anche degli esiti in termini di maggiore efficacia della macchina o in termini di diffusione del contagio, perché voi sapete che chi ha avuto almeno la prima dose, comunque, ha una certa capacità di resistenza al virus, ancorché non efficace al 100%, come coloro che hanno ricevuto le due dosi: è parzialmente immunizzato.
Volevo dunque capire se questa strategia, tanto diversa rispetto agli altri, era progettata dall'inizio, per quali motivi e con quali finalità e obiettivi. Grazie



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Valle per l'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha la facoltà per dieci minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Partirei da alcune questioni che sono state a malapena accennate, ma vorrei comprendere con l'Assessore, se riprende le slide che ci ha presentato, per parlare di casi concreti; parliamo dei soggetti estremamente vulnerabili e quelli con gravi disabilità.
Come lei sa, se avrà visto i dati pubblicati dall'Istituto Superiore di Sanità, l'età media dei decessi, a febbraio, nella terza ondata, è risultata di poco inferiore agli ottant'anni; il dato di marzo è sotto di poco e, soprattutto, il dato generale, da gennaio a oggi, la maggioranza la stragrande parte della maggioranza dei casi aveva più patologie.
Arriviamo dunque al punto della mia domanda. Se guardiamo le sue slide, ad Alessandria ci sono 15.013 soggetti con estrema vulnerabilità, per esempio a Torino, sono 31.063 (sto leggendo le sue slide); se guardo i vaccinati, a Torino città (ASL Città di Torino), sono stati vaccinati 1.628 vulnerabili molto fragili su 30.000. Questo è quanto emerge dalle sue dichiarazioni.
Tuttavia, se guardiamo Alessandria, il dato è ancora più inquietante: su 15.000 fragili, estremamente vulnerabili con disabilità grave, soltanto 45 sono stati vaccinati.
Allora, o le slide che aveva in mano hanno qualche difetto (non suo, ma nella rendicontazione) oppure già il dato di Torino è disastroso! Pensateci! 30.000 fragili, 1.200 vaccinati! Ad Alessandria (che tra l'altro balza subito agli occhi, perché ne ha 15.000, che rispetto ai 30.000 di Torino, è un dato ingente), i vaccinati sono 45! Mi dica lei che cos'è che non funziona, perché qualcosa, in tutto questo non gira; non gira, perché loro sono quelli più fragili e più vulnerabili perché. Adesso glielo dico, ovviamente, pur sapendo, ma l'Assessore lo sa che non tutta la responsabilità è sua; lo dico, perché lui sa bene che quando la gran parte della popolazione si arrabbia perché perde un caro magari ultrasettantenne o addirittura ultraottantenne, con più patologie o perché fragile, quando poteva essere vaccinato. E non siamo più nella prima ondata, lui lo sa bene, perché la gente questo dolore non riesce più ad affrontarlo! Quindi, lo dico all'Assessore, visto che parliamo di uno spread altissimo: 30.000 persone che lo dovrebbero ricevere e solo 1.500 che l'hanno ricevuto a Torino, o su 15.000 di Alessandria solo circa 50 l'hanno ricevuto, ovviamente, qualcosa non torna.
Il secondo dato torna, come torna anche a lei, e ci dice che nelle difficoltà abbiamo un problema relativamente agli over 80, che non finiranno entro il 15 aprile (che, poi, non è più il 15 aprile, ma il 18 aprile e doveva essere il 31 marzo); lo ricordo solo perché noi proviamo a studiare i vostri annunci, ma solo perché non li trattiamo come annunci, ma come verità. Poi le verità cambiano; le verità nascoste emergono.
Volevo solo dire: vaccinazione degli over 80 non trasportabili.
Glielo dico perché lei sa: non ha ricevuto da me una chiamata - ok? - in tutte queste settimane e a me pesa doppiamente addosso una vicenda personale, che è diventata pubblica e lo sa bene, di due genitori di una persona a me molto cara, entrambi morti negli ultimi venti giorni, Come lei sa, non ho fatto nessuna polemica personale, perché queste vicende toccano migliaia e migliaia di famiglie, quindi lei sa che io non mischio mai le due cose; non l'ho fatto nel chiedere cose prima; non lo faccio oggi, per glielo dico con tutta onestà. Se capisco bene, di 10.000 persone, ancora 8.000 over 80.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Dove sta leggendo?



GRIMALDI Marco

Siamo nella sua slide, sempre nella sua slide: 10.453 over 80 non trasportabili.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Quale pagina?



GRIMALDI Marco

Lo vede, Presidente? È una slide sua: over 80 non trasportabili. Sono 10.453 che hanno fatto la prima dose; 2.400 che hanno fatto la seconda dose. Sono quasi 8.000. Lei diceva: sono il 10%. No, sono di più, sono quasi 8.000 che non hanno fatto la seconda dose. Dico bene (se comprendo)? Io lo dico con tutta la pacatezza: dobbiamo fare qualcosa, escogitiamoci qualcosa. Se ci pensate, sulle RSA ci siamo concentrati per evitare gli errori della prima ondata. Questi sono rimasti a casa - lo dico - come le due persone delle quali avete letto su tutti i giornali, e perché sono morte? Sono morte perché quelle persone non possono andare a farsi il vaccino; aspettano che qualcuno di noi arrivi a dargli una mano, ma, nel frattempo, sono persone vulnerabili che spesso hanno una, due o tre persone che li assistono in casa. Tra l'altro - lo ricordo - costano di meno al pubblico, perché una ospedalizzazione o un'istituzionalizzazione di quel tipo di persone costerebbe il triplo, ma le famiglie li vogliono lasciare nelle loro case. Nelle loro case! È chiaro che noi dobbiamo fare qualcosa per raggiungerli, altrimenti, con quelle 8.000 persone - lo dico - non andiamo solo oltre il 18 aprile, ma andiamo ancora avanti per un mese e molti di questi, con questi picchi che abbiamo ancora, rischiano di morire, di rimanerci secchi, Assessore. Lei lo sa! Sto dicendo di trovare un mondo di affrontare questa ineluttabilità del dire: "Riusciamo a farne solo due all'ora".
Lo so che è difficile, non è che non mi è chiaro, però voglio porre l'accento sui vulnerabili di cui parlavo prima, che comunque non capiscono molte delle vicende (e non è colpa solo nostra), non capiscono perché un ricercatore dell'università che non ha patologia, magari di 35 anni, è già stato vaccinato e non capiscono perché lo è stato un insegnante, che poi è rimasto in didattica a distanza.
Lei lo sa. Però noi dobbiamo essere più chiari e chiudo, visto che ho ancora qualche minuto, Presidente, dicendo che il problema non è neanche troppo dell'Assessore Icardi, perché non passa giorno che il Presidente Cirio appaia sui giornali per lamentarsi di qualche mancanza che impedirebbe al Piemonte di raggiungere, finalmente, le 20.000 somministrazioni quotidiane, che avremmo dovuto conseguire il 31 marzo. Un obiettivo non certo sfidante, ma che comunque il Piemonte alla fine non ha centrato. Solo negli ultimi giorni arriviamo quasi a 19.000, ma mai a 20.000. Ma al Presidente non basta: l'annuncio sui social è il suo pane quotidiano. Ieri ha rilanciato; non siamo manco a 20.000 e dice che entro sette giorni arriveremo a 30.000 vaccini.
Boh! Chissà se qualcuno della sua lunga catena di comando., Perché poi non è l'Assessore Icardi, spesso, che fa questi annunci: glielo riconosco Assessore. Non le farò certo degli elogi come le ha fatto la Consigliera Zambaia, ma credo anch'io, come dice il Consigliere Valle, che basta vedere i dati completi per capire che, purtroppo, primi non siamo. La verità è che la vaccinazione nella nostra Regione non procede così uniformemente e, tra l'altro, non succede in tutte le ASL. I colleghi non lo hanno sottolineato come altre volte, ma so che è centrale in tutte le nostre discussioni: possiamo, una volta per tutte, discutere anche di come funziona, ASL per ASL? Sono felicissimo che in Regione Piemonte esistono i cuneesi, che spesso sono primi ed eccellano in tantissime partite, non solo quella vaccinale ma ci sono dei dati che, secondo me, meritano un po' di attenzione. Glielo dico: oggi siamo stati sommersi dalle segnalazioni di persone appartenenti alla fascia.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, mi scusi.



GRIMALDI Marco

Ho finito.



PRESIDENTE

Grazie.



GRIMALDI Marco

Dicevo che oggi abbiamo ricevuto tantissimi messaggi. Oggi è partita una campagna da 580,000 persone. Adesso non conosco il dato finale della giornata, se si è riusciti o meno, ma gli errori, tipo quello di oggi succedono. E noi non facciamo polemica su questo, perché, come dicevamo, un errore informatico o un problema di procedura non dovrebbero succedere, ma succedono, mentre alcune vicende, come quelle che ho sottolineato prima dobbiamo risolverle, perché sono lì, sotto gli occhi, da troppo tempo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Francesca Frediani; ne ha facoltà.
Assessore, mi scusi, possiamo finire il giro?



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Sì, va bene, dopo la Consigliera magari rispondo.



PRESIDENTE

Va bene. Prego, Consigliera.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente, e grazie Assessore. Io sarò molto breve, perch moltissime domande sono già state poste. Mi permetto solo di dire che non condivido, intanto (ma l'ho già detto anche al dottor Rinaudo), la modalità con cui si sta affrontando il tema delle carceri, perché credo che affrontare il problema solo nel momento in cui scoppia il focolaio non sia un metodo assolutamente adeguato. È vero che si tratta di persone che magari, non convivono con patologie, anche se in realtà sappiamo che ci sono patologie pure piuttosto gravi diffuse tra i detenuti, quindi non è sempre così vero, però è vero che vivono in uno spazio, in un ambiente che facilita la trasmissione del contagio.
Credo, quindi, che occorrerebbe contenere i focolai prima che esplodano cioè prevenire e non intervenire soltanto nel momento in cui il focolaio è già esploso. Questa è una modalità che - lei mi dice - è indicata dalla circolare; io credo che ci sia ampio margine per la Regione di decidere di intervenire in modo differente.
Avrei chiesto anch'io un aggiornamento rispetto al progetto "Scuola sicura", perché non abbiamo più saputo nulla. Devo dire che in molte scuole non è proprio partito, non sono arrivate comunicazioni alle famiglie, non è stato proprio avviato e le famiglie non hanno ricevuto nessuna informazione in merito.
Tra l'altro vorrei tornare - ma avrò poi le slide a disposizione - sulla slide che ha mostrato rispetto ai contagi: a me non sembrava che i contagi nelle scuole medie fossero così irrilevanti come l'Assessore ha dichiarato.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Mi scusi, ho detto le primarie, non le medie.



FREDIANI Francesca

Però ha detto che i contagi sono più alti nella fascia d'età delle superiori. Io ho visto una linea relativa alle scuole medie - ci sono ragazzi che tendenzialmente non si spostano con i mezzi pubblici - e non era così rassicurante. Tra l'altro, ho sentito dire da lei, poco fa, che avete chiesto di riaprire le scuole in zona rossa; io speravo che conoscendo la cautela che ha avuto il Presidente Cirio proprio a inizio pandemia rispetto alle scuole, ci fosse un atteggiamento un po' più cauto che non si premesse sul Governo per riaprire le scuole in zona rossa.
Speriamo comunque che vada tutto bene e che non ci sia un aumento dei contagi nei primi giorni di apertura. Lo valuteremo con i dati che immagino torneranno ad arrivarci quotidianamente, perché giustamente non li abbiamo più ricevuti, avendo gli studenti tutti a casa.
Rispetto alla struttura del Valentino, ho sentito che si parlava di una riconversione per centro vaccinale, quindi significa che si rinuncia totalmente ad utilizzarlo per i ricoveri, nonostante in alcuni ospedali ci sia una pressione ancora piuttosto alta. Si è deciso, quindi, in questo senso e volevo solo una conferma in proposito.
Ultima domanda rispetto a chi rifiuta il vaccino AstraZeneca. In questo periodo, c'è grossa confusione e io riesco anche a comprendere bene chi non se la sente di sottoporsi a questo tipo di vaccinazione, perché questa confusione genera timori ed è comprensibile. Volevo capire se chi rifiuta il vaccino viene messo in una graduatoria e successivamente accederà ad un altro tipo di vaccino e con quali tempistiche o se si valuterà ogni singola situazione e il grado di rischio e di conseguenza; poi, grazie anche all'intervento dei medici di base, si andrà a suggerire o persuadere in qualche modo la persona a sottoporsi al vaccino più adatto.
Ultima cosa. Qualche notizia sulla campagna di reclutamento, quella con l'immagine di Cavour: capire se ha avuto successo, se ci sono state delle adesioni e se sia manifestata la disponibilità degli informatori scientifici del farmaco, perché ho sentito alcuni esponenti di quel settore che si chiedevano come mai non fossero stati coinvolti in questa campagna di vaccinazione, considerate le loro competenze.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola. Prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire per dieci minuti.



RUZZOLA Paolo

Sarò velocissimo. Intervengo per ringraziare, ovviamente, tanto l'Assessore quanto tutte le strutture, tutti i componenti della sanità piemontese per quello che stanno facendo. Questo in termini generali.
Detto questo, faccio una premessa. Credo che peggior comunicazione su AstraZeneca fosse impossibile farla: ogni giorno si mette in dubbio quello che si è affermato il giorno precedente.
Volevo porre una questione all'Assessore (non so se posso avere una risposta e quindi al limite diventa una considerazione): nell'ultima riga di quella comunicazione che avrebbero ricevuto questa mattina si dice che in virtù dei dati ad oggi disponibili, chi ha già ricevuto la prima dose del vaccino può completare il ciclo vaccinale con il medesimo vaccino. Vi assicuro che, rispetto ad altre domande e considerazioni, quelle che ho ricevuto in questi giorni, nei giorni precedenti, ma ancor di più in questi giorni, sono soprattutto di giovani donne, in giovane età che, come dichiarato in più occasioni, sono quelle più sensibili al problema che è stato riscontrato, le quali mi chiedono come possono andare serenamente a fare la seconda dose.
Ripeto, la mia è veramente una domanda che ho ricevuto da più persone, che mi chiedono, avendo ricevuto la prima somministrazione, se possono andare con serenità a fare la seconda dose. Diversamente, il rischio è di mettere le persone in uno stato d'animo che potrei anche ben comprendere nell'avere forti dubbi sul ricevere la seconda dose.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ruzzola per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni. Prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire per dieci minuti.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Anch'io mi associo ai ringraziamenti all'Assessore Icardi per quanto fatto finora. L'Assessore ha gestito il problema insieme a pochi, perch purtroppo abbiamo una struttura minore rispetto alle altre regioni italiane o regioni del nostro calibro, della nostra capacità; abbiamo un sistema ospedaliero che ha retto benissimo, ma sappiamo bene che per questo è venuta avanti la proposta di legge dell'Azienda zero, per dotare e ristrutturare la sanità piemontese.
L'Assessore Icardi si è dimostrato anche oggi persona attenta, persona che studia, persona informata, persona pacata, persona cristallina, che dà informazioni fornendo dati in maniera mai assolutamente faziosa o di parte ma realmente con la testa occupata a farci uscire da questa pandemia che ha sconvolto le vite di tutti noi.
Da una parte, c'è la pressione giusta nella gente, dei cittadini delle partite IVA, dei commercianti che vogliono riaprire, perché, oltre alla tematica sanitaria, c'è anche la questione economica pesantissima nel nostro Paese e nel nostro Piemonte. Fortunatamente, i dati di Regione Piemonte - ho letto l'Agenzia Ansa prima dell'Assessore Icardi - confermano che i dati sono da zona arancione; quindi ci auguriamo che il Governo possa certificare questo nelle prossime ore e arrivare a martedì ad aprire le nostre attività commerciali, con la dovuta cautela e sicurezza, ma oggi siamo preparati con tutte le azioni che si possono fare.
Quindi è sicuramente un dato confortante il fatto di uscire dalla zona rossa e ritornare in zona arancione, dare finalmente un po' di ossigeno alle attività commerciali che, in buona parte, tengono in piedi il bilancio del nostro Paese e della nostra Regione, e che ci chiedono fortemente di lavorare e di riaprire in sicurezza.
Sono positivi i dati che arrivano dalla campagna vaccinale; banalmente avevamo detto che tutto era determinato dalle forniture a livello europeo perché da lì non si scappa - però le dosi di cui dispone la Regione Piemonte vengono usate bene. Oggi, rispetto alla popolazione, è tra le Regioni più. anzi, è la Regioni che registra il maggior tasso di vaccinati con seconda dose, quindi parliamo di un sistema che è stato sicuramente efficientato.
Il sistema ospedaliero è stato messo sotto pressione: sapevamo di avere un sistema ospedaliero di qualità, ma si è dovuto fare un grande lavoro di messa in sicurezza, di medicina territoriale, di accordi con i medici di famiglia, e la strada non è ancora terminata. Si prosegue passo dopo passo e ogni giorno si fa un passo ulteriore.
Oggi sono 1.300 i farmacisti che aderiscono alla vaccinazione, mentre la percentuale dei medici di famiglia è ancora bassa. Sono sicuro che grazie ai continui appelli (anche nostri) qualcuno in più si aggiungerà, e contribuiranno a farci uscire da questa disastrosa pandemia.
Mi pare che la Regione Piemonte possa affermare di vedere la luce in fondo al tunnel, e che la situazione stia nettamente migliorando.
Nonostante il nostro sistema sia stato sottoposto a pesante stress, si sono adottate tutte le misure possibili per far fronte alle esigenze; abbiamo avuto la fortuna di aver allocato le persone giuste al posto giusto.
Si fa presto, naturalmente, dall'opposizione, a sottolineare le mancanze o le inadempienze. Ma quando si ha l'onere di governare, lo si deve fare anche in una situazione economica e sanitaria come questa, con una struttura - lo ribadisco - che non era proprio ottimale per la gestione di una pandemia del genere. Mi pare, però, che siamo assolutamente sulla strada giusta, perché i dati dell'uscita dalla zona rossa, i dati delle vaccinazioni, i dati dell'aumento dei farmacisti che andranno a vaccinare insieme ai medici di famiglia, sono assolutamente positivi e vanno sempre più sottolineati, nonostante la pesantissima pressione mediatica: facciamo tutti politica e ne conosciamo i meccanismi, sia quelli belli che quelli brutti. Sappiamo qual è il livello di attenzione dei media, sappiamo anche però, qual è il livello di strumentalizzazione che c'è sulla tematica "COVID". Così come sappiamo che alcuni (non dico che siano in questo Consiglio regionale, molti anche fuori) utilizzano la tematica del COVID che oggi è al centro delle discussioni politiche di tutta Italia, di tutta Europa e di tutto il mondo, per fare speculazione politica.
Fare speculazione politica è facile. Invece, risolvere le problematiche e portare il Piemonte in sicurezza, ritornare a lavorare, ritornare ad aprire le attività, è una cosa più complessa e sono felice di poter collaborare con una persona seria, integerrima, con la schiena dritta capace, che studia i movimenti, come il nostro Assessore Icardi. Se proprio dobbiamo muovergli una critica, è che è poco politico, probabilmente nel senso negativo del termine, cioè è poco comunicatore. Però nella vita nell'attività politica e nell'attività amministrativa devono contare i fatti. E i fatti positivi stanno arrivando.
Fortunatamente, il duro lavoro di tanti mesi sotto pressione e sotto stress personale (non invidio certo lo stress personale che hanno dovuto sopportare lui e i suoi collaboratori in questi mesi!) hanno portato dei risultati. Finalmente, in questi giorni si sta vedendo la luce in fondo al tunnel: i risultati che devono arrivare stanno arrivando, i fatti si stanno palesando.
È nell'interesse di tutti avere una sanità piemontese pronta, una sanità sempre più rivolta alla medicina territoriale, all'ascolto del territorio, alla vicinanza dei cittadini; una sanità che possa sgravare il nostro ottimo servizio ospedaliero regionale dalla pressione incredibile a cui è stato sottoposto; una sanità che col vaccino e con le cure.
Perché ricordiamo quello che si è fatto sulle cure monoclonali (idrossiclorochina). Oltre al vaccino, si sono fatti dei passi avanti anche sulle cure, perché saranno quelle le strade che porteranno alla soluzione al ritorno ad una vita normale. Leggiamo nelle cronache di questi giorni la pressione della gente per tornare, giustamente, alla vita normale, per tornare a lavorare, per tornare a scuola, per tornare a produrre. È pesantissima, è giustissima ed è sacrosanta. È certamente sbagliato quando sfocia nella violenza, ma per le tante persone che non sono garantite da uno stipendio fisso al 27 del mese, che devono fatturare per portare a casa la pagnotta per la famiglia, vedere dei risultati e una via d'uscita è fondamentale, perché, altrimenti, rischiano di cadere nella disperazione aggravando una situazione economica a livello italiano ed europeo che non era già delle migliori.
Grazie di cuore per tutto quello che stai facendo. Continuiamo su questa strada: sono convinto che tutti insieme, con gli operatori sanitari e con chi si metterà a disposizione, si riuscirà realmente a far tornare il Paese e questa Regione alla normalità e alla vita. Perché è quello che ci chiede la gente. È quello che ci chiede il Piemonte.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente Alberto Preioni per l'intervento.
In chiusura, darei nuovamente la parola all'Assessore Luigi Icardi per una breve replica; ne ha facoltà.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Spero di fare in tempo a rispondere a tutti.
Intanto volevo ringraziare la Consigliera e Vicepresidente Zambaia per le sue parole, ma anche per aver toccato un tema a me molto caro, che non avevo citato: mi riferisco al protocollo di cure domiciliari; un protocollo che trovo strano non abbiamo ancora inviato (l'abbiamo inviato praticamente a tutte le Regioni che ce l'hanno chiesto). È un protocollo molto articolato, lo ricordo a tutti.
Abbiamo iniziato il protocollo farmacologico ad aprile dello scorso: prima è stata tolta l'idrossiclorochina, poi è stata rimessa. È stata inserita anche una parte iniziale di logistica; poi è stata ampliata.
Insomma, siamo arrivati ad ottobre con un protocollo molto articolato, sia sotto il profilo farmacologico, sia soprattutto logistico, con la definizione di tutto quello che dev'essere fatto, chi lo deve fare, i ruoli, i medici di base, le USCA, il Distretto, il Direttore di Distretto la Centrale di coordinamento USCA, gli psicologi e quant'altro.
Questo protocollo, rispetto agli altri, ha avuto anche una validazione da parte della Prefettura e dei Prefetti. È stato condiviso tra tutti e quindi c'è stata un'assunzione di impegni, di diritti e doveri da parte di tutti compresi i medici di base e gli Enti locali. Ognuno si è assunto la responsabilità di farne un pezzo. È anche vero che non tutti poi lo hanno applicato completamente; soprattutto c'è stata una difficoltà di applicazione nelle aree metropolitane. In ogni caso, credo che i numeri del Piemonte per quanto riguarda la sperimentazione di questo protocollo siano un grande risultato, seppure senza quelle modalità di studio randomizzato che poi permettono di dare una validazione scientifica. Tutto quello che è stato provato in Piemonte dimostra che funziona e oggi la riduzione del carico e della pressione ospedaliera nelle zone dove maggiormente si applica è la dimostrazione ulteriore del fatto che funziona e anche bene.
Quindi, ringrazio la Consigliera per avermi permesso di ricordare che questo protocollo davvero può essere il futuro e deve essere implementato e finanziato. Lo è stato attraverso l'ADI COVID.
Per venire alle domande del Consigliere Valle, il protocollo "COVID scuola sicura" era previsto per un determinato periodo. La scorsa settimana o due settimane fa (non ricordo bene) abbiamo adottato una delibera di Giunta che lo proroga e lo amplia. Spero che la delibera venga pubblicata presto perché è già ripartita tutta la programmazione, ma i tempi tecnici della pubblicazione delle delibere - ahimè - sono piuttosto lunghi, dall'adozione della Giunta alla pubblicazione (a volte succede), ma può anche essere che sia già pubblicata e che sia sfuggita; quindi la invito a controllare e troverà la delibera di Giunta, nella quale c'è un punto sul protocollo "COVID scuola sicura", che è coordinato dal dottor Presti.
Sul contact tracing va dato un chiarimento. Innanzitutto, io non posso accettare che lei dica che il contact tracing si sia rilassato, perché non si è mai rilassato. Il contact tracing è, dopo il lockdown, la misura più efficace in assoluto per il contenimento dell'epidemia, tant'è che la letteratura scientifica ci dice che un contact tracing che funziona e che riesce ad intercettare il 90% dei contatti di caso è la misura più efficace. Quando superiamo le 2000-2200 persone al giorno, si comincia a non riuscire più a tenere i contatti, perché tenete conto che per ogni persona ci sono mediamente 25-30 contatti e la moltiplicazione è impietosa.
Quindi, su certi numeri la nostra capacità di personale e di strutture a quel punto flette un po'.
Oggi siamo a circa 1.300 casi, abbiamo un numero minore di casi e il contact tracing funziona perfettamente. Non abbiamo, infatti, gli indicatori del Ministero ed è rilevato in modo puntuale, anche nel report uscito oggi, il fatto che non ci sono casi di persone positive a cui non sappiamo attribuire una catena di contagi, ma è tutto controllato.
Funziona, non è che non funzioni, quindi è un po' ingiusto dire che si è rilassato. Non si è rilassato nessuno e funziona perfettamente. Ahimè quando i numeri aumentano, c'è un limite oggettivo di capacità che, in un certo periodo, quando i contatti erano 2,500, non riusciva ad intercettare tutti. Quindi, c'è una parte non intercettata, ma certamente eravamo a circa il 90% della intercettazione.
Per quanto riguarda la seconda domanda sulle persone over 60, io capisco ed è stato vero, che soprattutto per gli anziani over 80 il non sapere quando sarebbe avvenuta la vaccinazione era un problema, tant'è che già alcune settimane fa ci siamo posti il problema; a tutti è stato inviato il messaggio che diceva "Abbiamo ricevuto la tua prenotazione" e poi un secondo messaggio a tutti gli over 80 con il quale è stato comunicato con precisione il giorno e l'ora in cui sarebbero stati vaccinati. Abbiamo cercato di agire sulla sicurezza e togliere quello stato d'ansia che si generava dall'attesa. Quindi, anche quelli che saranno vaccinati nei prossimi giorni hanno già ricevuto la comunicazione da parte del sistema del CSI.
Tra le documentazioni che aveva ricevuto - se vuole, glielo mando anche su whatsapp fra un minuto - c'era anche il protocollo COVID Home di cure domiciliari, ma è già di dominio pubblico. Trovo molto strano che non sia ancora pervenuto alla Commissione. Lo stesso vale per il piano Livigni perché noi abbiamo mandato il piano Livigni sulle terapie intensive; chieda alla segreteria di Commissione, perché è da tempo che sono stati inviati.
Invece non riesco a comprendere il discorso della prima e seconda dose. C'è una circolare ministeriale che dice - e anche AIFA lo sottolinea - che c'è un tempo fra la prima e la seconda dose, un tempo minimo, un tempo massimo e un tempo ottimale. Questo è determinato e noi non abbiamo fatto nessuna scelta sui tempi tra la prima e la seconda dose: abbiamo semplicemente osservato quello che AIFA prescriveva per la prima e la seconda dose dei vaccini Pfizer e Moderna e parimenti sull'AstraZeneca che, ricordo, è di 12 settimane. Con AstraZeneca le seconde dosi sono appena iniziate, perché il tempo è molto più lungo.
Poi, se lei si riferisce all'Inghilterra, dove la scelta è stata "vacciniamo tutti con una dose per dare una copertura di minima", questa è una scelta che però deve essere assunta dal Governo e certamente non pu essere oggetto di scelte arbitrarie o facoltative delle Regioni. Non c'è stato nessun comportamento diverso dalla prescrizione di utilizzo del farmaco da parte di AIFA. Se altre Regioni hanno vaccinato in modo diverso qualcuno può averlo fatto, saranno ritardi sulla seconda dose, non certo politiche che le Regioni autonomamente non potevano applicare. Per cui è profondamente sbagliato dire che una Regione ha applicato il farmaco in modo diverso, perché il farmaco si applica nella maniera definita da AIFA.
Quando AIFA ha vietato l'idrossiclorochina, il giorno dopo l'abbiamo tolta.
Quando i giudici hanno detto che il divieto era nullo, il giorno dopo l'abbiamo rimessa, perché noi ci atteniamo scrupolosamente, soprattutto in un campo così delicato com'è l'assunzione di farmaci o di vaccini, a quello che dice AIFA. Quindi non è vero che esistono politiche diverse sulle prime e seconde dosi da parte delle Regioni. Può esserci qualche differenziazione, ma possono anche essere dei dati riportati sbagliati o letti in modo diverso.
Il tema della seconda dose, ripeto, sta in un range (non prima di. e non dopo al.), con una precisazione del periodo ottimale - questo fatto da AIFA che noi abbiamo puntualmente osservato. Quindi, che nessuno si permetta di dire che abbiamo fatto una politica dei vaccini relativa alla seconda dose diversa, perché questa è una falsità.
A seguire, volevo rispondere ancora al Consigliere Grimaldi. Quello che lei ha detto e cioè che abbiamo vaccinato prima del personale della scuola, dei ricercatori che, probabilmente, insegnano, quindi è personale docente (gli altri no), personale dell'università, è vero, Forze dell'Ordine, magari dei carabinieri e dei poliziotti giovani; ma non ce lo siamo sognati noi. Le ricordo che nelle prime settimane.



GRIMALDI Marco

Ma non ho detto questo; ho detto: "Stiamo solo attenti alla percezione" e parlavo dei vulnerabili: mi risponda sui vulnerabili.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, per cortesia: faccia finire l'Assessore.



GRIMALDI Marco

Sì, però non prendiamo delle frasi decontestualizzate, altrimenti.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, faccia la cortesia!



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Lei ha detto che non abbiamo vaccinato gli over 80, ecc., ma abbiamo vaccinato quelli più giovani; è vero, io non sto dicendo che non è vero.
Cos'è successo? Avevamo dei vaccini, uno era AstraZeneca, che era utilizzabile solo per le persone con età inferiore a 55 anni e poi inferiori a 65; poi, c'era il Pfizer. Quindi abbiamo utilizzato tutto (Pfizer e Moderna) per le categorie dei vulnerabili e per gli over 80 in particolare e poi, per precisa disposizione del Commissario Arcuri, abbiamo utilizzato AstraZeneca sui servizi pubblici, privilegiando, ma sempre secondo le indicazioni governative, le forze dell'ordine e il personale della scuola e dell'università.
Allora, certamente c'è stato, in un certo periodo, per effetto di queste limitazioni sui vaccini, una "Fase 1" relativa agli over 80 e, dall'altra parte, la fase 3 di quelli - ripeto - anche più giovani, che facevano parte dei servizi pubblici essenziali. Ma non si poteva fare diversamente - e lo ripeto - per effetto di disposizioni di legge sull'utilizzo dei vaccini.
Proprio oggi, la condizione si è ribaltata diametralmente, cioè, sono arrivati alla determinazione di dire che AstraZeneca si usa per gli over 80. Benissimo: finiamo con le categorie, come dice la circolare, e andiamo tutti sugli over 80, over 60, soprattutto sugli estremamente vulnerabili e sui vulnerabili (un'altra categoria ancora che vacciniamo); ma non è stata una scelta, è stata un'imposizione determinata dai vaccini, dalla possibilità di utilizzare un vaccino solo fino a una certa età. Questo è stato determinato dalle circolari del Commissario Arcuri che dicevano di vaccinare gli insegnanti, gli universitari, ma non è una scelta nostra altrimenti sembra che abbiamo privilegiato delle categorie, quando invece non è così.
Condivido pienamente sul fatto. E questa è una disposizione del Ministro in una nota che determina le priorità; quelle categorie che lei vede nella circolare del 10 di marzo sono un ordine di priorità, quindi, la prima categoria sono gli over 80, la seconda sono gli estremamente vulnerabili.
Siamo partiti adesso con gli estremamente vulnerabili, che vanno negli ospedali, potenziando di molto. Su questo io le do ragione, perché dobbiamo potenziare la parte degli estremamente vulnerabili, tant'è che abbiamo chiesto agli ospedali, dove queste persone normalmente si recano (parliamo degli oncologici, degli immunodepressi) per le loro terapie, di chiamarli e, mentre vanno a fare le terapie o altre cose, li vacciniamo. Quindi non soltanto le ASL, ma anche gli ospedali oggi convergono sulle persone estremamente vulnerabili.
Sono totalmente d'accordo con lei, ma nella nota del Ministro condivisibilissima - c'era scritto che se riusciamo a immunizzare tutti gli over 65 riduciamo la mortalità dell'87%. Si è dunque partiti (per indicazioni ministeriali) a vaccinare la categoria delle persone più anziane, scendendo per classe d'età e anche oggi facciamo la fascia 70-80 e scendiamo su quella 60-70, ma prioritariamente facciamo gli estremamente vulnerabili, e su questo lei ha totalmente ragione. La difficoltà di vaccinare queste persone è che, mentre - ripeto - quando si trattano le persone senza patologie, senza particolari problemi, nella fase vaccinale dopo l'anamnesi, mediamente in 5 minuti riusciamo a vaccinare una persona ma alcuni riescono a farlo anche in 3 minuti (come ho già detto prima), per queste tipologie di persone, proprio per la loro complessità, se ne riescono a vaccinare 5-6 in un'ora, anche nei centri ospedalieri. Quindi c'è maggiore difficoltà di vaccinarli e per questo motivo abbiamo ampliato i punti vaccinali dedicati alle persone estremamente vulnerabili.
Le ricordo la difficoltà organizzativa, e non voglio continuare a ripetere anche se è un dato di fatto, perché noi utilizziamo il 100% delle dosi che riceviamo, quindi faccio fatica anche a pensare che in qualche altra categoria siamo i penultimi (mi piacerebbe proprio capire quale). Noi utilizziamo il 100% delle dosi e parliamo di RNA messaggero. Su AstraZeneca c'è il problema, oggi, di una comunicazione che, come ricordava il Consigliere Ruzzola, è devastante, quindi c'è un'alta percentuale di rifiuto e questo comporta purtroppo una giacenza un po' più elevata.
Le 1.200 persone del Piano Arcuri, che avrebbero dovuto venire ad aiutarci non le abbiamo viste. Questo bisogna anche dirlo: tutto il personale che ci era stato promesso da Roma - non lo dico in tono polemico, perché anche loro hanno avuto molte difficoltà nel reclutamento - di quelle 14 o 15 mila che fossero, solo circa 3.000 sono state reclutate e a noi ne sono arrivate, forse, 150 complessivamente: un decimo del personale che la struttura commissariale ci aveva garantito.
Fortunatamente, ci sono i volontari, eccetera, però se oggi siamo a 22.000 dosi, è uno sforzo organizzativo importante, ma come ho detto in premessa se avessimo un maggiore numero di dosi, potremmo autorizzare tutte quelle strutture private, potremmo dare più dosi ai medici di base, potremmo aumentare domani mattina, per quanto riguarda la parte organizzativa: non lo facciamo, perché non abbiamo le dosi. Il motivo per cui gli over 80 oggi sono alla fine è perché è stata la categoria numero 1 da vaccinare; segue a ruota, anche come priorità, la categoria degli estremamente vulnerabili che sono identificati dal medico di base, il quale, sulla base della sua anamnesi, segna anche la priorità.
Ricordo che anche la priorità vaccinale è in capo del medico di base quando viene fatta la pre-adesione; temo che, nel caso da lei citato dell'amico, probabilmente, questa priorità, ma possiamo verificarlo, non è stata selezionata.
Per quanto riguarda, invece, i non trasportabili, sul numero dei non trasportabili stiamo facendo lavoro ulteriore. Vista la difficoltà, non solo di personale per fare le squadre per andarci, ma anche il numero esiguo di dosi che si possono inoculare per ogni ora, per i problemi che ho già citato, ognuno di questi, man mano che l'Azienda sanitaria procede telefona personalmente ad ogni persona per vedere se, effettivamente, ci sono le condizioni di non trasportabilità. Ne abbiamo molti che dicono: "Ma io, guardi, posso venire", per cui questi vengono immediatamente convocati nell'orario a loro più confacente e vengono vaccinati.
Pertanto, prenderei con estrema cautela quel numero totale di non trasportabili, perché stiamo cercando di ridurlo nei casi dove è possibile cioè qualora le persone vengano anche accompagnate e possano recarsi al centro vaccinale.
Il concetto che volevo far presente è che non sono scelte della Regione di andare a vaccinare l'insegnante giovane piuttosto che il giovane; sono tutte state determinate da effetti di norme, di circolari e anche di disposizioni di AIFA sull'utilizzo dei vaccini. Sarebbe piaciuto anche a noi partire con tutti i vaccini concentrati sulle categorie più deboli, ma non si poteva fare, perché avremmo fatto una violazione di legge. Ripeto stiamo facendo il massimo, ma con il rispetto sabaudo di quello che le disposizioni ministeriali, dell'EMA e di AIFA ci impongono.
Sul tema delle carceri, che mi ricordava la Consigliera Frediani, condivido il fatto che siano in spazi ristretti. Premesso che tutta la polizia penitenziaria è stata vaccinata, la trasmissibilità da fuori, quindi diventa anche molto più difficile nelle carceri. Siamo in accordo con la Direzione nazionale che, se riusciamo ad avere dosi aggiuntive, che non pregiudichino quella scala di priorità che la normativa nazionale ci impone, li vacciniamo, ma non sono grandi numeri. Il direttore generale mi ha detto che si impegnava, con il Generale Figliuolo, a provvedere a questo e noi possiamo anche farli in deroga a quello che la norma in questo caso prevede, sulle priorità, perché sono dosi aggiuntive.
Sulla scuola sicura ho già risposto, nel senso che è ripartito il progetto l'abbiamo rifinanziato e rideliberato con una DGR, che invito ad andare a vedere, ma che dovreste trovare. Per quanto riguarda la curva dei contagi non è che noi insistiamo perché - ripeto - questa è stata una richiesta delle Regioni, cioè dalla maggioranza delle Regioni, fatta al Governo, di riaprire le scuole. Ma quali scuole? Materna ed elementari, non oltre.
Infatti oggi sono aperte le materne, le elementari e la prima media, ma tutte le altre, che sono quelle che hanno comportato, non per effetto di quello che succede all'interno della scuola, ma per quello che è l'intorno della scuola, compresi i trasporti, un significativo aumento dei contagi dimostrato anche scientificamente. Per quelle, ovviamente, occorre scendere di fascia, almeno in fascia arancione, con didattica a distanza, ahimè.
Ripeto, siamo sempre stati molto prudenti e ci siamo fermati al discorso delle elementari.
Per quanto riguarda il Valentino, il DIRMEI, l'Unità di Crisi, in particolare il Commissario Manno insieme agli altri Commissari sanitari, al momento ne hanno escluso l'utilizzo per la tipologia di setting assistenziale non idonea, in questa fase, a ricevere persone che hanno una gravità superiore rispetto a quello che la struttura del Valentino potrebbe ricevere, posto che ci hanno anche scritto che la situazione dell'occupazione degli ospedali e il boarding del pronto soccorso, al momento, non richiede questa apertura. Quando ci escluderanno totalmente l'utilizzo, spero tra poco, perché la curva dei contagi scende, lo trasformeremo, com'era già previsto, in un centro vaccinale.
Sul rifiuto di AstraZeneca, di cui lei mi chiedeva, la persona che rifiuta viene richiamata successivamente una prima volta, ma, come lei potrà ben comprendere, non viene data la possibilità di scegliere un vaccino piuttosto che un altro, altrimenti - veramente - avremmo un rallentamento neanche ipotizzabile e certamente non accettabile della campagna vaccinale.
Passo all'ultima risposta al Consigliere Ruzzola, che ringrazio per le parole di apprezzamento. Sulla circolare c'è scritto effettivamente all'ultimo capoverso della lettera del direttore Rezza, che chi ha avuto la prima dose di AstraZeneca può fare la seconda. In realtà, anche il responsabile del Comitato Scientifico, durante una conferenza Stato Regioni, ha spiegato che, statisticamente, le persone che hanno avuto problemi li hanno manifestati dopo la prima dose. Secondo quello che ci ha detto - relata refero, quindi io riferisco un dato - chi non ha avuto reazioni avverse sulla prima dose, secondo quello che ci è stato riferito dal Comitato Scientifico, non dovrebbe avere problemi sulla seconda dose.
Questo giustifica quella dicitura che c'è sulla circolare.
Non mi addentro a fare valutazioni scientifiche, per carità. Mi limito a riferire quello che ci è stato riferito dal professore Locatelli in persona durante la Conferenza delle Regioni di ieri sera, in cui hanno presentato questa circolare, dicendo che le persone che non hanno avuto reazioni avverse alla prima dose possono fare la seconda dose di AstraZeneca. Credo sia specificato nel prosieguo di quella circolare, negli atti allegati, che mi pare vi abbiano indicato, però ho già detto prima che questo è probabilmente, uno dei tanti atti; ne vedremo ancora sicuramente altri sull'applicabilità a una certa categoria di persone di un vaccino piuttosto che l'altro.
Come vedete, la situazione si è ribaltata totalmente, mettendoci anche in grossa difficoltà e incidendo anche sulla vaccinazione delle categorie perché, oggi, questa circolare e questa limitazione over 60 vanno certamente nella direzione di un maggior rispetto del principio "vacciniamo prima le persone che possono avere conseguenze più severe dalla patologia e possono avere anche una prognosi nefasta". Prima, invece, non era così: dovevamo utilizzare il vaccino su persone anche più giovani, nonostante la lista d'attesa e la fila sugli over 80 e sulle persone estremamente vulnerabili. Spero di essere stato esaustivo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non avendo più richieste di intervento e finite le comunicazioni dell'Assessore Luigi Icardi, che ringrazio, come deciso dalla Conferenza dei Capigruppo,la seduta è terminata e riprenderà domani alle 9.30 con la conclusione dell'esame degli ordini del giorno collegati, le dichiarazioni di voto finali e il voto sul disegno di legge n.129.
Buona serata a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.17)



< torna indietro