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Dettaglio seduta n.120 del 01/04/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.15)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti.
Chiedo scusa per il ritardo, ma abbiamo prolungato i lavori dell'Ufficio di Presidenza per delle valutazioni tecniche sulla deliberazione relativa alle votazioni che sarà esaminata più attentamente nel corso della prossima Conferenza dei Capigruppo.
Dichiaro aperta la seduta.
Do il via allo streaming.
Comunico che, come stabilito in sede di Conferenza delle Presidenze dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante il collegamento in videoconferenza.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 18/12/2020, n. 185, integrata con le norme di comportamento durante le sedute consiliari da remoto previste nella deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 25 marzo 2021 n. 49, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
Procederò all'appello nominale sia ai fini della conferma della presenza sia ai fini della votazione, chiamando prima i Gruppi maggioranze o poi i Gruppi di minoranza.
Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Chiorino, Icardi, Protopapa, Ricca e Stecco.
Il numero legale è, pertanto, 23.
Procedo quindi all'appello nominale per l'identificazione dei partecipanti. Chiamerò anche gli Assessori esterni all'esclusivo fine di consentire la rilevazione della loro presenza per il verbale.
Chiedo di mantenere attiva la telecamera e il proprio dispositivo e di rispondere all'appello in modo intelligibile e di confermare la presenza in chat.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



(La seduta inizia alle ore 10.15)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Comunico che hanno chiesto congedo Chiorino, Icardi, Protopapa, Ricca e Stecco.



PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta del 30 marzo 2021.



PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori da dove avevamo interrotto ieri, quando è iniziato l'esame del disegno di legge n. 129 "Bilancio di previsione finanziario 2021-2023", di cui al punto 4) all'o.d.g.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, pensavo trattassimo eventuali richieste di integrazione all'o.d.g., ma mi sembra di capire che si continui con l'o.d.g. approvato nella seduta del 30 marzo 2021. Pertanto, avanzerò una richiesta sull'ordine dei lavori.
Capisco l'esigenza di accelerare o comunque di pervenire alla conclusione del disegno di legge in materia di bilancio in tempi utili per mettere a disposizione della Regione il bilancio nella sua integrità.
Credo, però, che la situazione dei nostri ospedali e della sanità in generale ci imponga di trovare lo spazio per fare insieme il punto sul sovraffollamento dei nostri ospedali in questa terza ondata di pandemia e su quanto intende fare la Giunta in merito a questa situazione, che emerge sia dalle cronache giornalistiche che dalle tante sollecitazioni che ciascuno di noi riceve quotidianamente.
Questa terza ondata, ahimè, è ancora nel pieno del suo effetto e quindi ci interessa capire e poter discutere in quest'aula su cosa intenda fare la Giunta per far fronte a questa situazione, stante la chiusura di alcuni Pronto soccorso per altri motivi, la non apertura di alcune strutture utilizzate alla fine della seconda ondata. Comunque, la situazione è sotto gli occhi di tutti e volevamo affrontare la questione in Aula.
Capisco che la situazione dei tempi, anche legata all'attività emendativa, impone di procedere sul bilancio, ma questa è un'emergenza di cui dobbiamo discutere e io chiedo di farlo oggi o insieme al Presidente Cirio o insieme all'Assessore Icardi. Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi sull'ordine dei lavori? Ha chiesto la parola il Presidente Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che il collega Gallo abbia ragione e le ricordo anche le richieste che avevamo fatto l'altro giorno. Siamo in attesa di sapere se troviamo un momento in giornata per poter votare da una parte gli ordini del giorno e dall'altra avere l'informativa dell'Assessore Icardi, come avevamo ipotizzato. Attendiamo, se capisco bene, un pronunciamento della Giunta in tal senso e poi un orientamento anche dei Capigruppo di maggioranza per sapere se in mattinata troveremo lo spazio per votare gli ordini del giorno, perché non sono collegati al bilancio. La ringrazio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Anche da parte nostra la richiesta è di poter fare in giornata compatibilmente con le esigenze dell'Assessore e dell'Aula, un'informativa legata alla situazione, perché oltre alla questione degli ospedali - come il Presidente sa, dato che avrà letto i giornali - c'è tutta la polemica autoinnescata, di fatto, sulla possibilità di vaccinare i maturandi.
Abbiamo associazioni di volontariato ed associazioni legate alla disabilità che denunciano che, come ho detto ieri, nell'ASL di Torino non sono ancora partiti i vaccini nelle strutture residenziali, e quindi neanche quelli a casa per le persone con disabilità. Volevamo capire se su questo una parola di chiarezza e di tempistiche potesse essere detta almeno in aula quest'oggi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi unisco anch'io alla richiesta allacciandomi all'ultima osservazione del Presidente Magliano rispetto alle vaccinazioni dei maturandi, anche per riportare al centro il tema della scuola: ricordiamoci che dalla prossima settimana, pur essendo in zona rossa, le scuole dovranno essere riaperte almeno fino alla prima media e non ci sarà possibilità per i Presidenti di Regione di imporre delle limitazioni. Quindi, vorrei capire come si posizioni il Presidente Cirio rispetto a questa scelta del Governo. Credo che sarebbe importante parlarne davanti ai cittadini piemontesi approfondendo i dati relativi ai contagi in ambito scolastico nella nostra Regione, cosa che chiedo da un po', ma che non abbiamo mai il tempo di fare. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La Giunta è collegata con diversi Assessori. L'Assessore Icardi è in congedo. Sia il Governatore sia l'Assessore competente ai rapporti con il Consiglio sono collegati e possono prendere nota e poi riferirci sulla loro disponibilità.
Ha chiesto la parola l'Assessore Marrone. Ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Presidente, già nella giornata di ieri ho riferito all'Assessore Icardi le richieste dei Gruppi di minoranza, ma mi è stata data risposta negativa.
Visto che siamo in convocazione di bilancio che prenderà tutto il tempo che richiede - sperando non sia esagerato - immagino sia proponibile un confronto in Commissione sanità.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 129, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2021-2023"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 129, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2021-2023", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Sono state svolte le relazioni di maggioranza e di minoranza. È terminata la discussione generale ed è seguito l'intervento dell'Assessore Tronzano.
Iniziamo con la discussione dell'articolato, partendo dall'articolo 4.
L'esame degli articoli 1, 2 e 3 sono sospesi e verranno esaminati successivamente alla discussione e alla votazione degli articoli aggiuntivi, in quanto ci sono i collegati e gli allegati al bilancio con gli stati di previsione.
ARTICOLO 4 Su tale articolo non insistono emendamenti.
Chiedo se vi sono interventi in discussione generale sull'articolo 4.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, se prendo la parola in questo modo, ma mi sono distratto un momento: può ripetere perché partiamo dall'articolo 4?



PRESIDENTE

Perché agli articoli 1, 2 e 3 ci sono gli allegati del bilancio e nell'eventualità dovessero essere approvati degli emendamenti e conseguentemente delle modifiche nell'articolato, andrebbero a sballare (volgarmente, detto male) le tabelle.
Se seguissimo l'iter dell'articolato dal primo al tredicesimo, come normalmente dovrebbe essere l'iter di una legge, non sarebbe più possibile fare modifiche; occorre quindi esaminare prima gli emendamenti e votare gli articoli e poi riallineare le tabelle, com'è sempre stato fatto.
So che in Commissione è stata seguita un'altra procedura, ma non erano stati approvati emendamenti tali da modificare le tabelle. L'iter più corretto è sospendere i primi tre articoli e, partendo dall'articolo 4 procedere su tutto l'articolato; in seguito, ci saranno gli articoli aggiuntivi e poi si ritornerà agli articoli 2 e 3, concludendo con l'articolo 1.



GALLO Raffaele

Lo chiedevo proprio per gli articoli aggiuntivi, perché mi sembra che siano.



PRESIDENTE

Gli articoli aggiuntivi sono dall'articolo 11 in avanti.



GALLO Raffaele

Lo chiedevo, perché ieri sono stati depositati 4-5 emendamenti da parte dalla Giunta sull'articolo 11 e quindi volevo sapere se c'è almeno il tempo di esaminarli o di subemendarli. Non c'è alcun problema, era solo per organizzare i lavori.



PRESIDENTE

C'è il tempo per farlo, prima di arrivare all'articolo 11 c'è qualche minuto, sicuramente.



GALLO Raffaele

Sono articoli importanti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Poiché non ci sono nostri emendamenti, mi ricorda quanti minuti ho sull'articolo? Intervengo sulla discussione generale e poi per dichiarazione di voto?



PRESIDENTE

Tre minuti in discussione generale e per la dichiarazione di voto due minuti: cinque minuti in totale.



GRIMALDI Marco

Li uso tutti insieme?



PRESIDENTE

Se vuole, sì.
Non essendoci emendamenti, ci sarebbe un'interruzione e le dovrei dare la parola subito dopo.



GRIMALDI Marco

L'articolo 4, come i colleghi sanno, riguarda soprattutto la Missione 20, relativa ai fondi e agli accantonamenti del bilancio di previsione e sapete che è approvato il fondo per la partecipazione finanziaria da questi Accordi di programma.
Abbiamo appreso lo stato delle cose per lo più da fonti giornalistiche: il documento d'indirizzo per la programmazione della politica regionale dei "Metodi e obiettivi per l'uso efficace dei Fondi comunitari 2014-2020" ha riconosciuto che lo sviluppo del Paese dipende anche dal contributo delle cosiddette "aree interne"; da qui, l'esigenza - abbiamo appreso da parte della Giunta - di valorizzare al meglio attraverso una serie di progetti condivisi.
Leggiamo, proprio in questo senso, che in Giunta recentemente sono state approvate le deliberazioni riguardanti gli Accordi di programma quadro sulle Aree interne relativi alle Valli dell'Ossola, alle Valli di Lanzo e alla Valle Bormida. Purtroppo, di questa notizia, che è di qualche giorno fa, non ne abbiamo discusso in Commissione, ma possiamo farlo adesso in Aula: "Si tratta di una sorta di riconoscimento di un'organizzazione fondata su "centri minori", spesso di piccole dimensioni, distanti dai principali centri di offerta di servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità) e che in molti casi sono in grado di garantire ai residenti soltanto una limitata accessibilità proprio a questo genere di servizi, con ripercussioni sul trend demografico di queste aree", così si legge in questo articolo.
Nel documento, che finalmente ho avuto la possibilità di leggere, anche se - ripeto - forse, sarebbe stato più giusto e, magari, ne parliamo anche con i Presidenti di Commissione se sono stati informati su tutto l'iter, il potenziale legato alle Aree interne è rappresentato dal capitale territoriale caratterizzato dalle risorse ambientali (risorse idriche sistemi agricoli, foreste, paesaggi naturali e umani) e risorse culturali (beni archeologici, insediamenti storici, abbazie, piccoli musei, centri mestiere) ovviamente, presenti in queste aree che menzionavo.
Per questo motivo, nel settembre 2012 era stata avviata la costruzione di una strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne (SNAI) confluita poi in quell'accordo di partenariato per all'impiego dei fondi strutturali d'investimento europeo, approvato proprio dall'Italia con la Commissione europea. Questo accordo ha sancito l'impegno congiunto di aumentare le politiche destinate alla riattivazione del capitale presente a livello territoriale e l'offerta di servizi pubblici privati e collettivi tra l'altro in questo accordo è previsto l'impiego di risorse ordinarie stanziamenti annuali della legge di stabilità e di risorse aggiuntive previste proprio nei programmi e obiettivi regionali del POR-FESR, del fondo sociale POR-FSE e nel Programma di sviluppo rurale (FEASR) del periodo 2014-2020 e questo è a copertura degli investimenti locali.
Per questo motivo ho preso la parola, perché l'accordo prevede l'attivazione di tutta una serie di progetti avviati grazie all'intervento a sostegno della Regione e il governo degli Enti locali; sarebbe molto importante capire questo punto: si dice che la legge di stabilità mette 1,3 milioni di risorse pubbliche locali, 11,4 milioni per la Valle Bormida, di cui 6,9 milioni di fondi strutturali e 3,7 milioni dallo Stato e attraverso la legge di stabilità ne mette altri 700 mila; mentre per le Valli di Lanzo, 10 milioni, di cui 6,5 milioni da parte della Regione, attraverso i fondi strutturali, 3,7 dallo Stato, attraverso la legge di stabilità e 570 mila dagli Enti locali.
Ho menzionato queste cifre, non così facilmente rintracciabili nel nostro bilancio, però sono state dichiarate dal Vicepresidente Fabio Carosso e dall'Assessore Tronzano, quindi immagino siano le cifre all'interno dei fondi strutturali europei che sono allegati, dei quali non abbiamo parlato a sufficienza, come spesso succede nella sessione di bilancio, ma mi sembrava giusto parlarne, soprattutto su questo articolo.
Anche noi, negli scorsi anni, abbiamo lavorato per dare spinte e completare l'iter di questi accordi; spero che il Vicepresidente Carosso valorizzi tutto quello che, gli scorsi anni, è stato fatto dall'Assessore Valmaggia e dall'Assessora Parigi, ma anche da tutti gli Assessori che si sono occupati di questo tema e che, insieme ai Sindaci, hanno apprezzato il lavoro progettuale fatto.
In particolare, per la Valle Bormida si tratta di un'occasione unica per dare vitalità a un territorio, secondo me bellissimo, che necessita ovviamente, anche di infrastrutture e di servizi d'interconnessione, ma soprattutto di una visione culturale e di una visione urbanistica e paesaggistica nuova.
Per questo, come vedete, il mio non è un intervento contundente, anzi voglio citare le parole dell'Assessore Tronzano, che dice che "Abbiamo il dovere di sostenere e aiutare le comunità locali e quelle numerose valli che compongono il nostro tessuto regionale, perché sono un vero e proprio tesoro, patrimonio di saperi e di pluralità culturali".
Anche noi crediamo che gli accordi siano fondamentali e utili, perch valorizzano al meglio il capitale territoriale; ma su questo, ovviamente abbiamo una visione diversa da quella del centrodestra e quindi continuiamo a pensare che è bene, proprio perché ogni territorio è diverso dall'altro che ci sia una condivisione con tutti i Consiglieri regionali e spero che soprattutto i Consiglieri regionali di quelle aree siano stati coinvolti e soprattutto che non ci sia uniformità: la pluralità non è solo un insieme d'identità territoriali, ma è una pluralità fatta di un ecosistema, di un tessuto culturale, e quindi anche di istituzioni, associazioni, territori cittadini che ne hanno dato il valore in tutti questi anni.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono richieste di intervento, chiedo alla Giunta se vuole intervenire, altrimenti proseguiamo con le dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di intervento, proseguiamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 5 Ci sono richieste di intervento in discussione generale sull'articolo 5? Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Sull'articolo 5, nel merito, non abbiamo nulla da dire: si tratta del fondo, più che opportuno, che va a coprire eventuali oneri derivanti da nuovi provvedimenti legislativi. Il consesso del Consiglio regionale fa provvedimenti legislativi e, quindi, nel corso dell'anno sicuramente ce ne saranno. Ho solo un dubbio, e chiedo un approfondimento all'Assessore Tronzano. Alcune proposte di legge delle opposizioni che abbiamo cominciato a discutere in Commissione, hanno l'esigenza di una copertura finanziaria e si era detto che si dava copertura, attraverso questo articolato, con un emendamento in Aula.
Non vedo emendamenti depositati, per cui volevo capire meglio questo aspetto; e, se non erano necessari emendamenti, la copertura di provvedimenti che abbiamo discusso venerdì dove la possiamo trovare? Grazie.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Posso, Presidente?



PRESIDENTE

Prego, Assessore.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Consigliere Gallo. Solo per confermare che l'accordo è rispettato e i soldi sono nell'allegato contabile che presenteremo, quindi li vedrà sulla missione prevista. Non c'è un emendamento specifico.



PRESIDENTE

Grazie.
Sì, è arrivato l'allegato contabile e gli emendamenti della Giunta.
Quelli sui fondi di riserva saranno caricati.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Dalle sue parole ho compreso che è arrivato l'allegato, nel senso che è stato pubblicato adesso?



PRESIDENTE

Sì, sì.



GRIMALDI Marco

Solo per capire e per avere il tempo di.



PRESIDENTE

Sì, sì, è arrivato dalla Giunta. Il tempo tecnico di metterlo sulla piattaforma e poi lo vedrete tutti e ci sarà il tempo tecnico per emendarlo.



GRIMALDI Marco

Sì, Presidente, volevo solo far notare - e credo che al Consigliere Gallo possa andar bene - che l'accordo era di vederlo contestualmente. Lei ci sta dicendo che è arrivato, ma deve essere ancora pubblicato?



PRESIDENTE

Sì.



GRIMALDI Marco

Le crediamo sulla parola.



PRESIDENTE

Sì, un paio di minuti. È arrivato dalla Giunta e deve essere visto guardato e poi caricato sulla piattaforma. Fra cinque minuti ci sarà.



GRIMALDI Marco

In teoria dovremmo sospendere cinque minuti, come da accordo, per visionarlo; però, vedete voi, non sono cinque minuti in meno che fanno la differenza.



PRESIDENTE

L'allegato è sull'articolo 2, e siamo sull'articolo 5.



GRIMALDI Marco

Sì lo so, però non so se ha colto, immagino di sì, il senso: noi avremmo dovuto vederlo contestualmente. Va bene così, ci fidiamo e lo leggeremo dopo, se il Presidente è d'accordo.



PRESIDENTE

Eventualmente sospenderemo successivamente, adesso proseguiamo, appena saranno messi in linea gli emendamenti della Giunta.
ARTICOLO 5 Ci sono richieste di intervento in discussione o dichiarazioni di voto? Non essendoci richieste di intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 6 Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 7 Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 8 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso). 9 ARTICOLO 9 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 10 Sull'articolo 10 non insistono emendamenti.
Chiedo se vi sono interventi in discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
L'articolo 10 riguarda la rinegoziazione dei prestiti con Cassa Depositi e Prestiti, rispetto al quale non abbiamo nulla da discutere, se non una precisazione e un collegamento alla discussione fatta sul disegno di legge dei medici di medicina generale, durante la quale abbiamo discusso per un mese e mezzo rispetto alla riduzione dei fondi legati al trasporto pubblico locale per finanziare quella misura.
Il dibattito è stato ampio anche così come le rassicurazioni della Giunta, dato che sono stati approvati degli ordini del giorno collegati che ci dicono che i primi 2 milioni li abbiamo "ristorati" - usiamo questo termine che va di moda - subito con un emendamento alla norma finanziaria e ne siamo stati felici e ringraziamo la Giunta. Sulla restante parte, si procede nel corso dell'anno o in assestamento di bilancio con le operazioni che si attiveranno sulla rinegoziazione di mutui di vario tipo.
Noi, come Regione, abbiamo mutui sia con Cassa Depositi e Prestiti sia di varie tipologie, con istituti bancari, e si era detto che le economie derivanti dalle operazioni di rinegoziazione sarebbero state destinate in prima parte a riallocare i fondi per il trasporto pubblico locale che, per quanto ci riguarda, è uno dei servizi strategici e più importanti rispetto al quale la Regione ha deleghe dirette.
Leggo in questo articolo che il comma 2 destina le riduzioni e tutte quelle che sono le economie derivanti dalla riduzione delle rate di ammortamento al finanziamento della spesa in conto capitale; va bene, nel senso che sicuramente abbiamo la necessità di finanziare gli investimenti nella nostra regione, anzi siamo noi i primi a denunciare una riduzione di spesa per investimenti in questo bilancio. Però rilevo - e lo lascio a verbale - che sicuramente potremmo trovare le coperture in altri capitoli in altre rinegoziazioni e in altre risorse, come peraltro siete riusciti a fare sui vari emendamenti che insisteranno sull'articolo 11, nel senso che quando si vogliono trovare le risorse, si ridestinano altre risorse.
Comunque anche i fondi presso Finpiemonte sono utilizzabili in vario modo ma lo discuteremo dopo sull'articolo 11.
Lascio solo a verbale che con l'approvazione di questo articolo, di cui non abbiamo problemi nel merito, mettiamo comunque da parte una delle opzioni che avevamo previsto per restituire i fondi al trasporto pubblico locale. Sicuramente ci saranno altre modalità, ma su questo articolo voteremo contro, in coerenza con il disegno di legge dei medici di medicina generale e i collegati ordini del giorno approvati. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di intervento, indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 11 Poiché non vi sono emendamenti, chiedo se vi siano dichiarazioni di voto in discussione generale.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo di nuovo sull'articolo 11 con un intervento fotocopia di quello per l'articolo 10, che coglie anche lo spirito della maggioranza.
Abbiamo discusso per un mese e mezzo (ci ascolta anche il Presidente Cirio): abbiamo detto che restituiamo i fondi al TPL e l'abbiamo votato con un ordine del giorno a mia prima firma (e va beh, siamo dell'opposizione) ma anche a prima firma del Consigliere Vercellotti o Biletta. E abbiamo scritto che "s'impegna la Giunta a restituire i soldi al trasporto pubblico locale - semplificando - rispetto alle decisioni assunte, per finanziare il disegno di legge sui medici di medicina generale, come priorità a fronte di ogni forma di rinegoziazione di mutui con Cassa Depositi e Prestiti istituti bancari e qualsivoglia forma di ristoro dello Stato alle Regioni a fronte della pandemia COVID e di dare priorità al reintegro del fondo per il trasporto pubblico locale.
È un ordine del giorno, e va beh. È un ordine del giorno a prima firma Gallo dell'opposizione e va beh; ma avete votato anche un ordine del giorno a prima firma - adesso non ricordo se di Biletta o di Riva Vercellotti.
Posso immaginare - non lo so, magari il Presidente Chiamparino ci pu aiutare - che i mutui con Cassa Depositi e Prestiti possano avere dei vincoli legati a investimenti, ma l'articolo 11 che riguarda la rinegoziazione dei prestiti con gli istituti di credito - ripeto, magari anche qui ci sono dei vincoli - dice la stessa cosa. Ma allora non capisco perché l'avete scritto nel vostro ordine del giorno. Il comma 2 dice la stessa cosa! "Le economie derivanti dalla rinegoziazione dei mutui - così dite nel vostro ordine del giorno (Riva Vercellotti o Biletta, adesso non ricordo) - "le restituiamo al trasporto pubblico locale". Oggi, qui, in una legge, scrivete: "sono destinate al finanziamento della spesa in conto capitale".
Quindi, chiedo ai colleghi: potete votare contro il vostro ordine del giorno? Noi voteremo contro e prendiamo atto che è così, ma siamo certi che troveremo le risorse e ce lo conferma anche il Presidente Cirio che ci sta ascoltando, all'interno del bilancio o in altri modi, però mi chiedo: come maggioranza, voi votate contro il vostro ordine del giorno di un mese fa?



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
In realtà, il nostro dubbio è lo stesso del Presidente Gallo; dato che ci troviamo in una situazione di risorse scarse non possiamo pensare di rinegoziare i mutui all'infinito, anche perché adesso abbiamo dei buoni tassi a livello di mercato che ci consentono di procedere con la rinegoziazione con gli istituti di credito. Questi sono quelli al di fuori di Cassa Depositi e Prestiti e, comunque, mi sembra che anche su Cassa Depositi e Prestiti la parte che liberiamo di spesa corrente, legata alla restituzione degli interessi, possa essere svincolata, ma forse sbaglio: è una mia idea, ma non stiamo parlando di questo, perché qui siamo sull'articolo successivo.
Nutriamo delle preoccupazioni rispetto al trasporto pubblico: sì, sono stati presi degli impegni, ma se poi non sappiamo dove andiamo a prendere i soldi, questi impegni verranno per forza disattesi. E questa è una delle poche occasioni che abbiamo di prendere una parte di questi fondi legati alla rinegoziazione dei mutui, per trasferirli su quelle che sono state le decurtazioni quotazioni operate da questa Giunta al trasporto pubblico locale, per finanziare il disegno di legge sulle forme associative dei medici.
Sarebbe il caso di capire qual è la direzione di questa Giunta - a questo punto, mi chiedo dove andrete a prendere le risorse necessarie per far fronte a quell'ordine del giorno, considerando anche questo articolato per avere delle certezze sul fatto che non siamo stati presi in giro rispetto a quelli che sono stati gli impegni assunti da questa Giunta davanti all'intero Consiglio e non solo nei confronti delle minoranze, ma anche nei confronti della maggioranza.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Intervengo per sostenere in maniera puntuale e anche con determinazione quanto hanno già detto i colleghi Gallo e Sacco.
Non si tratta di fare una dichiarazione d'intenti e io non mi accontenterei di una dichiarazione d'intenti dell'Assessore o del Presidente, anche in questa sede, non perché non mi fidi, ma perché abbiamo approvato (opposizione e maggioranza) un ordine del giorno in cui abbiamo impegnato la Giunta a restituire gli 8 milioni presi dal TPL per la legge sui medici di medicina generale e abbiamo indicato delle vie precise, tra cui l'utilizzo di eventuali risparmi dalla rinegoziazione dei mutui.
Il collega Gallo ha giustamente distinto i mutui con Cassa Depositi e Prestiti da quelli con gli istituti bancari; non ho competenze tecniche sufficienti per dire se l'operazione che noi abbiamo individuato nell'ordine del giorno sia un'operazione possibile o meno, ma poich quell'ordine del giorno fu concordato anche con l'Assessore Tronzano e quindi, indirettamente, anche con gli Uffici, quanto scritto su quell'ordine del giorno io immaginavo fosse praticabile e rispettato.
Ora, attraverso l'approvazione di questi due articoli, noi non rispettiamo quello che abbiamo deliberato in quell'ordine del giorno e non lo rispettiamo come Consiglio regionale. Penso che questo modo di procedere non sia accettabile, al di là di quelle che sono le politiche che la Giunta sta portando avanti sul trasporto pubblico locale, che non condividiamo. Sono passate poche settimane dall'impegno che avevamo chiesto alla Giunta; oggi, quello stesso Consiglio regionale torna sui suoi passi.
Credo sia un'incoerenza nel procedere, che non possiamo assolutamente condividere e che vogliamo stigmatizzare sia con il voto sia con queste dichiarazioni.
Grazie.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Posso, Presidente?



PRESIDENTE

Grazie.
Prego, Assessore.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie.
L'ordine del giorno è corretto, non ci sono problemi.
La rinegoziazione dei mutui, che sarà poi utilizzata per spese in conto capitale, libera fondi regionali impegnati in conto capitale. Poi in assestamento, attraverso un articolo di legge, li metteremo direttamente in spesa corrente sul fondo TPL.
Questo il meccanismo; l'ordine del giorno è in linea. Ordine del giorno che, comunque, metteva in evidenza il fatto che dovevamo rimettere i soldi e lo faremo entro la fine dell'anno.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
E' del tutto legittimo che l'Assessore dica: "faremo", "immaginiamo" "pensiamo", "ci crediamo" e "sosteniamo", ma è l'uso del futuro, se mi permette Assessore Tronzano, che fa sì che le opposizioni non possono che votare "no" a questo articolo, perché ad ogni passaggio, di fatto, quei soldi non sono reintegrati. Speravamo di convincervi, durante la discussione del testo, a non attingere da quel fondo e speravamo di emendare ancora di più (c'è stato solo un piccolo avanzamento già allora).
Avete voluto a tutti i costi allegare un ordine del giorno, forse perché neanche la maggioranza si fidava così tanto di quel futuro. Diciamo solo che oggi siamo davanti a un disegno di legge, uno dei più importanti dell'anno, perché stiamo parlando della legge di bilancio e, ad oggi questo articolo smentisce, per ora, questi intendimenti.
Difficile credere che voi lo facciate nell'anno dopo l'esperienza dello scorso anno, in cui nel preventivo ci avevate spiegato che tutto era rimandato a una legge successiva (poi all'assestamento e poi all'anno successivo). Marello è stato molto educato e molto gentile nel dire "non è che non ci fidiamo, è che ad oggi abbiamo solo questo davanti". Ha ragione lui! Avendo solo questo davanti, non possiamo che votare "no", come hanno detto i colleghi Gallo, Sacco e tutti gli intervenuti.
Grazie.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Posso, Presidente?



PRESIDENTE

Prego, Assessore.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Concludo con la dichiarazione di ieri sera: non pretendiamo condivisione, ma pretendiamo rispetto. Siamo persone serie, Consigliere Grimaldi; persone serie, e faremo quello che abbiamo detto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Rapidamente, solo perché il mio Gruppo è stato tirato in ballo per un ordine del giorno che ha presentato la mia collega, che io ho sottoscritto e che la Giunta aveva accolto, che diceva cose non proprio identiche a quelle evidenziate prima.
Chiedevamo alla Giunta di valutare la possibilità di utilizzare lo strumento della rinegoziazione, della rivisitazione dell'obbligo di restituzione parziale delle minori entrate concesse dallo Stato, attraverso i provvedimenti finanziari legati all'emergenza da COVID-19 o altra modalità idonea, sia in sede di approvazione delle leggi di bilancio sia durante l'esercizio finanziario 2021.
Era un ordine del giorno molto - molto, molto - ampio.
Ci permetterete, come maggioranza, di fidarci ancora della nostra Giunta. L'indicazione che avrebbero trovato quelle risorse l'hanno data noi teniamo questa linea e ci fidiamo della nostra maggioranza e di quanto ci viene detto dai nostri Assessori.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Sì, solo sul concetto del rispetto. Ho massima fiducia nell'Assessore Tronzano e massimo rispetto per lui, per la Giunta e per il Presidente Cirio. Questo specifico rispetto non l'ho capito già ieri. Se è mancanza di rispetto avere posizioni politiche diverse e dire che noi avremmo fatto un altro bilancio, credo sia interpretare le cose in maniera diversa da come sono. Anche adesso, la nostra posizione non è mancanza di fiducia, ma noi siamo chiamati a valutare sugli atti e a giudicare gli atti.
Abbiamo preso una posizione su un ordine del giorno e vediamo che in questo momento, in questo preciso momento, questo ordine del giorno viene disatteso. Dopodiché, se verrà atteso a novembre nell'assestamento voteremo convintamente a favore di quella norma, con cui si ripristineranno i fondi presi al TPL. Lo dico con molta franchezza: c'è assoluto rispetto e assoluta fiducia; sono concetti che attengono alla relazione umana tra di noi, ma la relazione politica è un'altra cosa, credo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Per dichiarazione di voto e per replicare all'Assessore Tronzano, che mi invita ad avere rispetto nei suoi confronti.
Presidente Allasia, ormai è prassi invitarmi a usare altri toni, ma credo di aver usato dei toni in nessun modo contundenti nei confronti dell'Assessore Tronzano. Presidente, ci faccia solo capire a che gioco giochiamo, e se dobbiamo anche dire, ogni volta che interveniamo, "ci fidiamo degli Assessori, portiamo rispetto agli Assessori, facciano quello che devono, tanto hanno un anno di tempo davanti". Se vuole, Presidente Allasia, il bilancio lo votate da soli: noi ce ne andiamo un attimo, tanto ci fidiamo di voi, vi sosteniamo.
A questo punto credo che le opposizioni non servano più, perché tanto fiducia, consenso e rispetto sono la stessa cosa per voi. Avete scritto un disegno di legge sulle politiche territoriali della sanità (solo per capirci: per i colleghi che ci ascoltano e che non hanno acceso le videocamere poco importa, ma per i cittadini che ci ascoltano) in cui si è voluto attingere dal trasporto pubblico locale risorse utilissime; il centrodestra ha ribadito che era solo provvisoriamente un prestito, un po' come quando quei genitori prendono soldi dal salvadanaio del proprio figlio dicendo: te li darò, ma nel frattempo non è successo e quei soldi non sono stati rimessi lì.
Oggi siamo davanti un disegno di legge che doveva chiudere, sanare questa vicenda. Si decide di farlo a fine anno? Prendiamo atto, ma almeno, Presidente Allasia, non ci si inviti a portare rispetto, oltre a quello che già portiamo. Nessuno sta dando degli epiteti all'Assessore Tronzano: ha tutto il nostro rispetto. Tuttavia, ogni tanto, possiamo dire che non è detto che abbiamo fiducia in tutto quello che fate oppure è lesa maestà? Lo chiedo solo perché non vorrei che iniziassimo a non comprendere il ruolo delle opposizioni e della maggioranza.
La ringrazio, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Se non ci sono ulteriori interventi in dichiarazione di voto sull'articolo 11 lo metterei in votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



PRESIDENTE

Sospenderei cinque minuti l'Assemblea in modo tale che tutti i Consiglieri possano visionare gli ultimi emendamenti caricati sulla piattaforma e poi procederemo con altri emendamenti, con gli articoli aggiuntivi, dall'emendamento rubricato n. 63 in avanti.
Sospendiamo la seduta fino alle ore 11.40.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.32, riprende alle ore 12.00)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prima dell'articolo 12 ci sono emendamenti di articoli aggiuntivi. Il primo è l'emendamento rubricato n. 63) della Consigliera Disabato e l'emendamento rubricato n. 127) del Consigliere Magliano.
ARTICOLO 11 bis Emendamento rubricato n. 63) presentato da Disabato, Sacco, Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Presidente ci sono, chiedo scusa.



PRESIDENTE

Sì sì, prego.



DISABATO Sarah

Può ricordarmi soltanto il numero dell'emendamento? Perché, in realtà lo aspettavo un quarto d'ora fa.



PRESIDENTE

Mi scuso io.
Siamo all'emendamento rubricato n. 63), che introduce l'articolo 11 bis, relativo alla tutela del commercio in aree di cantiere.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
È un emendamento che avevamo già annunciato in sede di Commissione consiliare che introduce un tema molto delicato, quello relativo alla tutela degli esercizi commerciali che subiscono l'impatto di grossi cantieri sul territorio.
In Piemonte ci sono molte casistiche, in particolare in provincia di Torino: ricordo il cantiere del prolungamento della metropolitana, che ha interessato diversi Comuni e diversi chilometri di tratta; ricordo ancora il cantiere di corso Grosseto e tantissimi altri esempi.
Purtroppo, in questo preciso periodo storico il commercio vive un dramma nel dramma: oltre all'emergenza legata alla pandemia, oltre al fatto che il commercio stesse già patendo una crisi strutturale dovuta all'avvento dell'e-commerce, in alcuni contesti e in alcuni territori subisce un ulteriore impatto a causa dei cantieri in corso, con dei cali di fatturato che si aggirano dal 30% al 50%, se non di più (nella peggiore delle ipotesi hanno comportato anche la chiusura degli esercizi stessi).
Si tratta di un tema che era stato sollevato anche in passato e su cui l'Assessore Tronzano si era impegnato a garantire un sostegno. Capisco benissimo che in questo momento si sia in ristrettezza economica, però noi tenevamo comunque a portare all'attenzione dell'Assessore, della Giunta e del Consiglio questo emendamento, perché riteniamo che, se non adesso quantomeno a breve, dovremo comunque garantire un sostegno e delle risorse a tutti quegli esercizi che stanno patendo l'impatto di cantieri. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Se non vi sono ulteriori richieste di intervento passerei all'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 127) presentato da Magliano, Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la il Consigliere Magliano per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento, di fatto, traccia le stesse preoccupazioni e sostiene le stesse attenzioni che la mia collega Disabato ha poc'anzi espresso.
Registriamo tutta una serie di eventi che accadono sui nostri territori legati alle trasformazioni urbanistiche. Come lei sa, Presidente, in particolare Torino (nell'emendamento cito, ad esempio, corso Grosseto, via Nizza e altri esempi) verrà interessata da numerose trasformazioni urbanistiche importanti. È evidente che le trasformazioni urbanistiche portino un beneficio importante e decisivo sui nostri territori; tuttavia tra quando inizia il cantiere e quando finisce abbiamo assistito purtroppo, ad una moria di realtà del commercio, dell'impresa e dell'artigianato, proprio perché viene interdetta la possibilità di avvicinarsi anche solo con il proprio autoveicolo a questi esercizi commerciali. Abbiamo quindi assistito ad una moria importante di attività commerciali.
Detto questo, abbiamo chiesto l'inserimento di questo articolo 11 bis affinché si crei un fondo ad hoc per questi interventi, per far sì che queste realtà possano essere sostenute direttamente dalla Regione Piemonte oppure attraverso una riduzione della spesa legata alle tariffe e ai tributi che quei soggetti devono sostenere durante l'anno.
L'anno scorso e gli anni passati la Regione Piemonte su questo tema si era dimostrata oggettivamente sensibile; quest'anno, come abbiamo detto in Commissione, non vi è traccia di questa sensibilità per coloro sui quali impatta questo tipo di misura: abbiamo provato ad inserire questo emendamento per capire se la predisposizione per la maggioranza verso il popolo delle partite IVA, verso i commercianti, verso gli artigiani sia una realtà di fatto o solo un annuncio.
Grazie Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie. Non essendovi ulteriori interventi in fase di discussione generale, chiedo il parere della Giunta sui due emendamenti test illustrati, il n. 63) e il n. 127).



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

La Giunta esprime parere contrario sia sull'emendamento n. 63) sia sull'emendamento n. 127).
Vi sono richieste di intervento per dichiarazione di voto? Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Abbiamo chiesto di aggiungere la nostra firma a questi emendamenti. Non siamo intervenuti in fase di illustrazione, ma ovviamente li sosteniamo e quindi esprimeremo parere favorevole, poiché credo sia giusto tutelare le attività commerciali nelle aree dei Comuni di Torino e della Città metropolitana e ridurre l'impatto sull'economia delle zone interessate dai cantieri, soprattutto quelli connessi al prolungamento della metropolitana.
Presidente, possiamo fare un intervento unico in dichiarazione di voto?



PRESIDENTE

Sì sì; una dichiarazione unica. Prego.



GRIMALDI Marco

Crediamo che le attività commerciali ubicate nei pressi dei cantieri che interessano importanti modifiche alla viabilità - corso Grosseto, via Nizza, il prolungamento della metropolitana ne sono un esempio - subiscano importanti disagi.
Ritengo che entrambi gli emendamenti abbiano un giusto equilibrio.
Francamente, mi stupisce l'opposizione della Giunta, visto che l'Assessore Tronzano con me in Consiglio comunale per almeno un decennio aveva ribadito la necessità di sgravare dalle spalle di quei commercianti il peso di alcuni lavori senza fine. Come ho detto, mi spiace che nel frattempo l'Assessore abbia cambiato idea; speriamo che in qualche modo la maggioranza non segua questo parere. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
127), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 11 TER Emendamento rubricato n. 182) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Sarno, Salizzoni, Valle (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 199) presentato da Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Sarno, Salizzoni, Valle (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Ho visto che il collega Gallo è collegato, quindi lo illustra lui.



GALLO Raffaele

Grazie, Consigliere Marello, ho fatto un po' fatica ad accendere il video e non sono stato tempestivo.
Tenevo ad illustrarli personalmente perché sono due emendamenti sui quali abbiamo lavorato come Gruppo del Partito Democratico già nel disegno di legge sull'assestamento di bilancio e li abbiamo ripresentati oggi. Sono due emendamenti che vanno nella direzione di dare un sostegno alle imprese che hanno subìto l'alluvione nel mese di ottobre per aiutarle, oltre agli aiuti di Stato che arrivano, a rimettersi in pista e a ripartire.
Come? Con un emendamento attraverso l'ampliamento del fondo di garanzia già oggi operativo per le piccole e medie imprese piemontesi, che permette di avere una garanzia in più ed essere quindi bancabili in caso non lo siano, e quindi accedere al credito o a un finanziamento per rilanciare la propria attività.
Il secondo emendamento lo presento velocemente; anche qui, è per poter aprire una misura che, devo dire, funziona bene e che devo riconoscere è stata apprezzata dalle imprese, che è quella del contributo in conto interessi, quindi l'abbattimento del costo del finanziamento per le imprese; è operativo - mi pare - da settembre e con questo emendamento chiediamo di ampliare la platea dei beneficiari per fare entrare anche quelle imprese che hanno subito l'alluvione, per rilanciare queste attività.
Due interventi di ulteriore apertura di misure già esistenti presso Finpiemonte e presso la Regione Piemonte che, devo dire, ad oggi funzionano bene.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano altri che vogliano intervenire in discussione generale sugli emendamenti n. 182) e 199).
Chiedo il parere della Giunta.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Il parere della Giunta è contrario per entrambi gli emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Grimaldi, per dichiarazione di voto.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mi pare davvero strano che la Regione non sostenga le imprese colpite dai fenomeni alluvionali del mese di ottobre 2020, consentendo alle stesse l'accesso alla misura denominata "Sostegno al sistema di garanzie in favore delle PMI piemontesi attraverso l'integrazione dei fondi rischi dei Confidi", introdotta, tra l'altro, in attuazione dell'articolo 3 della legge regionale del 2018, n. 7.
D'altra parte, mi pare ci fosse un orientamento positivo alla fine dello scorso anno, anche in fase di assestamento, di rilevare in questa sessione di bilancio le misure necessarie e, quindi, davvero non capisco se c'è stato un cambiamento anche di pensiero o se ci sono altri fondi che si pensa di poter utilizzare per la stessa partita. Dato che c'è stato un laconico "no", forse, si pensa di utilizzare diversamente questo stesso tipo d'indirizzo politico o ci sono degli emendamenti nel maxiemendamento visto che questa è una dichiarazione di voto in cui noi diamo il nostro contributo da cofirmatari, chiederei, solo se è possibile, un'ulteriore replica da parte dell'Assessore, per sapere se ci siamo capiti male noi e se, oltre a questo emendamento delle opposizioni, ce ne sono magari alcuni presenti nel maxiemendamento che non abbiamo notato.
La ringrazio e termino.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano ulteriori dichiarazioni di voto, altrimenti procediamo con la votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
182), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passiamo alla votazione dell'emendamento rubricato n. 199).



GALLO Raffaele

Presidente, comunico che intendo ritirare l'emendamento n. 199).



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 199) è ritirato.
ARTICOLO 11 quater Procediamo con l'emendamento successivo, il n. 183), che introduce l'articolo n. 11 quater.
Emendamento rubricato n. 183) presentato da Rossi, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Gallo, Sarno, Salizzoni, Valle, Grimaldi (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi, per l'illustrazione.



ROSSI Domenico



PRESIDENTE

Non la sento.
Sulla discussione generale sull'emendamento? Prego, Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Allora, 183, "Piano straordinario di assunzione del personale medico sanitario e socio sanitario, al fine di garantire l'erogazione dei livelli dei LEA, dei livelli essenziali di assistenza, anche in relazione al COVID in deroga ai limiti previsti dalla legislazione vigente, con riferimento agli oneri per il personale del servizio sanitario, la Regione si impegna affinché venga adottato un piano straordinario che consenta di procedere all'assunzione di personale medico sanitario e socio-sanitario anche per il settore dell'emergenza-urgenza concernente il fabbisogno di personale rilevato dalle ASL, per il triennio 2021-2023, facendo ricorso soprattutto agli idonei delle graduatorie in vigore".
Questo è il dispositivo che intendiamo introdurre con l'emendamento.
Con questa proposta si vuole consentire alla Regione l'adozione di un Piano straordinario di assunzione a tempo indeterminato di personale medico sanitario e socio-sanitario, sulla base del fabbisogno rilevato dalle singole Aziende, al fine di supportare e rendere più efficiente lo stesso Servizio Sanitario Regionale, messo a dura prova in questo periodo emergenziale.
L'emendamento proposto presenta oneri finanziari diretti a carico del bilancio regionale e la copertura è da ricercarsi nel fondo strutturale per la riduzione della pressione fiscale, Missione 1, Programma 0103, capitolo 196378 del Bilancio di previsione 2021-2023.
Credo non sfugga a tutti quanti noi l'emergenza che stiamo attraversando, dal punto di vista del personale, e quanti notevoli problemi l'emergenza sta creando, in questa fase di COVID, alle strutture ospedaliere. Pertanto, noi abbiamo convintamente proposto questo emendamento, a prima firma Rossi, e auspichiamo possa essere condiviso anche dalle altre forze politiche che siedono in Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Parere della Giunta sull'emendamento 183? Non sento l'Assessore.
Sospendiamo la seduta fino alle ore 12.35.



(La seduta, sospesa alle ore 12.31, riprende alle ore 12.35)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo con l'emendamento rubricato n. 183), su cui chiedo il parere della Giunta.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Prima si è parlato di rispetto, e in questo caso voglio richiamarmi anch'io a questa categoria. Di fronte a un emendamento che chiede un Piano straordinario di assunzione del personale socio-sanitario, che credo sia una delle questioni centrali e strategiche, non dico la più importante, ma una delle più importanti (e su questo credo che siamo d'accordo tutti) sentire solo "no" o "sì" ci sembra un po' poco.
Ci piacerebbe capire "no perché" , "no quando lo facciamo", oppure "si può fare solo in parte", "non lo facciamo in questa maniera, lo facciamo diversamente". È un tema che non vorremmo si liquidasse con un semplice "no, parere contrario", perché non stiamo parlando di 20 mila euro per una piccola cosa, stiamo parlando di una questione centrale per il presente e il futuro del Piemonte.
Magari non si può fare, per carità, però che ci venga spiegato e venga data importanza al lavoro che si cerca di fare su temi come questi, che sono di interesse generale.
Noi chiaramente voteremo a favore dell'emendamento, perché lo riteniamo una delle cose più importanti da mettere in campo. Non è un caso - e termino, Presidente - che negli ultimi anni il Piemonte abbia visto un calo di più di 4.000 unità tra personale medico e il resto del personale sanitario, e non è un caso che il numero delle persone assunte a tempo determinato, con vari contratti, in questi mesi, sia vicino a quel numero di unità che abbiamo perso negli ultimi anni.
Questo, forse, dovrebbe farci ragionare e mettere in campo delle azioni: magari non si possono recuperare tutti, ma almeno provare a fare una piccola parte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Salizzoni in qualità di Consigliere, ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

L'esempio più recente, che dimostra quanto manchi il personale, è la mancata possibilità di aprire il Valentino perché non si può attingere al personale della Città della Salute.
Il personale della Città della Salute, che conosco bene, è estremamente carente; ci sono corsie di 28 letti con un infermiere; mancano tecnici di radiologia, non è più possibile, o è difficilissimo, fare una radiografia al torace a letto perché manca il tecnico (non manca la macchina). Non se ne parla più di fare radiografie al torace all'esterno, a domicilio perché manca il tecnico. Ma questo avviene un po' in tutti i settori e la carenza di personale è assolutamente drammatica.
Penso che una notizia di questo genere non farà piacere, creerà non poco disguido tra gli infermieri, non soltanto delle Molinette, ma in generale tra il personale sanitario di tutti gli ospedali di Torino. Il personale è un punto fondamentale. Possiamo fare tante altre cose per la sanità, molto molto importanti, ma in questo momento la prima di tutte è rinforzare gli organici.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Salizzoni.
Ci sono ulteriori dichiarazioni di voto sull'emendamento rubricato n.183)? Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
183), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Emendamento rubricato n. 208) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Questo è un ragionamento che va a seguire delle indicazioni della Procura della Corte dei Conti e della relazione della Corte dei Conti che ci consiglia e ci dice che, quando le misure in Finpiemonte sono chiuse o comunque, non sono più attuali rispetto alle indicazioni, i soldi devono ritornare in Regione Piemonte e poi essere riappostate.
Questo emendamento, insieme ad altri due, fa parte di questo ragionamento.
Spero di essere stato chiaro.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.
Ci sono interventi in discussione generale? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Non ho chiesto la parola sull'ordine dei lavori ma per fare un intervento che riguarda l'emendamento rubricato n. 208), ma più in generale tutti gli emendamenti (208, 210, 211, 213 e 209) presentati dall'Assessore Tronzano, quindi dalla Giunta.
Questo corpo di emendamenti va ad allocare qualcosa come circa trenta milioni di euro nel complesso: 800 mila con l'emendamento n. 208 in esame poi abbiamo le Universiadi con 15 milioni di euro, altri 10 milioni di euro che poi vedremo di bonus, un milione e mezzo sul turismo, eccetera.
Quello che ci lascia francamente stupiti è che arriviamo da una lunga maratona in Commissione nel corso della quale, tra l'altro, molti di questi argomenti sono stati oggetto anche di trattazione perché, lo diremo dopo, su alcune questioni relative, per esempio, al sostegno ai lavoratori più fragili, relative allo smart working, relative anche al turismo, sono state oggetto anche di nostri emendamenti simili o, comunque, che toccavano questi argomenti e che sono stati respinti.
Ma, al di là di questo aspetto, ci stupisce il fatto che dopo avere a lungo discusso in Commissione, dopo aver centellinato le risorse, dopo aver discusso dei 50.000 euro al posto dei 70.000, dei 45.000 al posto dei 60.000, e via discorrendo, si ritrovino di colpo, all'inizio dell'esame del bilancio, questi emendamenti di Giunta per un complessivo di 30 milioni.
L'appunto che ci sentiamo di muovere è innanzitutto sul metodo; sul merito diremo dopo, anche perché ci sono aspetti che, evidentemente condividiamo pure, perché fanno parte di battaglie che abbiamo fatto in passato, ma anche durante questo bilancio.
Come dicevo, però, ci stupisce che questioni che potevano essere trattate già in precedenza, magari con un po' più di tempo e con un po' più di approfondimento (e non certo in dieci o quindici minuti che abbiamo avuto a disposizione per esaminare gli emendamenti e capire se c'era qualcosa da subemendare), non siano state sviluppate. Dunque, la censura che vogliamo riportare in questo momento è innanzitutto sul metodo che coinvolge il rapporto tra Giunta e Consiglio regionale, tra Giunta e maggioranza da una parte e opposizione dall'altra. Perché, francamente, ci sembra un metodo alquanto strano, soprattutto dopo che ci siamo sentiti descrivere una situazione di lacrime e sangue, con tagli un po' ovunque perché non c'erano soldi. Invece, poi, improvvisamente, dalla sera al mattino, sbucano dal cappello 30 milioni di euro.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Posso intervenire, Presidente?



PRESIDENTE

Prima ci sarebbe il Consigliere Sarno, sempre che non accetti di posticipare il suo intervento.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Posso anticiparla, Consigliere Sarno?



PRESIDENTE

Prego, Assessore.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

No, non sono nuove risorse.
Come dicevo ieri nell'intervento in discussione generale, è quel fenomeno che si chiama cash pooling, cioè il trasferimento da un conto corrente all'altro all'interno di Finpiemonte, senza farli ritornare in Regione.
Non si tratta di nuove risorse: si fa soltanto in modo che ci sia più coerenza rispetto alle normative. Quindi non c'è nessun tipo di finanziamento in più rispetto a prima. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Rispondendo all'Assessore Tronzano, gli emendamenti che ci saranno presentati nei prossimi minuti, quelli citati dal collega Marello, non mi sembrano tutti relativi al ritorno di finanziamenti, alla coerenza e ai conti correnti. Perché ci sono degli impegni di spesa (sotto alcuni profili anche interessanti, altri un po' meno) su alcune politiche che, tra l'altro, anche noi avevamo presentato in Commissione - penso, ad esempio allo smart working e al lavoro agile - e che la maggioranza aveva bocciato ma che oggi vediamo ripresentati all'ultimo minuto.
Vorremmo solo capire il contenuto economico di quegli emendamenti, uno dietro l'altro (nello specifico, su questo emendamento anticiperò una questione molto particolare).
Noi crediamo - lo ripeto - che le cifre che vedremo all'interno dei prossimi emendamenti siano nuove rispetto al maxiemendamento presentato e rispetto alla discussione avuta in Commissione. E, dal momento che questi emendamenti sono stati presentati sostanzialmente all'ultimo - è una riflessione che sollevo a caldo, per cui non l'ho condivisa - forse sarebbe necessario un approfondimento in Commissione. Sospendiamo un attimo il Consiglio regionale e facciamo chiarezza sul fatto che siano o meno fondi nuovi o fondi rientrati e sul perché li stiamo impegnando così.
Perché altrimenti, responsabilmente, da Consigliere, non riesco a comprendere che cosa sto votando.
Invece, relativamente all'emendamento in questione - lo annuncio perch non potrò intervenire successivamente - anticipo che presenteremo un ordine del giorno collegato sul tema della salvaguardia della clausola sociale. In pratica, se dovessimo spendere, e quindi entrare all'interno delle aziende in crisi, vorremmo che ci fosse l'attenzione di salvaguardare i posti di lavoro. Dal momento che questo aspetto non viene inserito, noi lo proporremmo come clausola vincolante rispetto all'utilizzo di quei fondi.
Anticipo, quindi, che stiamo predisponendo e depositeremo un ordine del giorno collegato per un'azione volta a vincolare quei fondi e garantire che chi rientrerà in quell'azienda con il nostro sostegno (quindi con soldi pubblici, evidentemente), dovrà salvaguardare i posti di lavoro di quella stessa azienda.
Lo stiamo preparando, evidentemente, in riferimento a questo emendamento; l'ho voluto anticipare affinché tutti i colleghi possano valutarlo, discuterlo in condivisione e votarlo. Grazie.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Posso ancora intervenire, Presidente?



PRESIDENTE

Prego, Assessore.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Facciamo un po' più di chiarezza.
Nel totale generale delle entrate abbiamo appostato in aumento 34.600.000 e in diminuzione 10.060.000.
Questo tipo di operazione significa che abbiamo 24 come saldo positivo: 14 sono quelli che rientrano da Finpiemonte per poi essere riallocati, e 10 sono statali. Questo è il motivo della variazione, che comunque cuba 20 milioni, ma che non significa nuove risorse, assolutamente. Significa soltanto che diamo coerenza alle norme e ad un suggerimento della Corte dei Conti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Non entriamo nel merito della spiegazione che ha appena rilasciato l'Assessore; una spiegazione legittima e comprensibile, dal suo punto di vista. Noi chiediamo formalmente di portare questi emendamenti in I Commissione, che potremmo, per esempio, prevedere alle 14,30 per una durata massima di 20-30 minuti, perché quello è il luogo deputato per un approfondimento su questi importanti emendamenti. Ritorneremo in Aula appena terminata la I Commissione. Ci sembra l'iter corretto per affrontare questa discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Mi collego anch'io alle richieste dei Consiglieri che sono intervenuti perché stiamo parlando di cifre importanti. Non è un emendamentino da 50 mila euro: stiamo parlando di diversi milioni di euro su cui non avevamo contezza durante la discussione anche abbastanza ricca di occasioni per illustrarci queste intenzioni della Giunta. Per cui anch'io penso che possa essere utile approfondirli in Commissione per una maggiore agevolazione dei lavori di Aula. Non stiamo, infatti, parlando di un piccolo aggiustamento: sono emendamenti importanti e credo sia giusto illustrarli prima ai commissari che, in caso contrario, si troverebbero a dover fare una valutazione in pochi minuti in Aula su cifre estremamente importanti per il bilancio della Regione.



PRESIDENTE

Per la questione della sospensione non c'è necessità, perché in sessione di bilancio non si sospende per trattare un emendamento allo stesso bilancio. L'unico motivo per cui il Regolamento ci impone di sospendere è fuori dalla sessione di bilancio, in base al comma 10 dell'articolo 84.
Ora siamo in una situazione in cui si sta costruendo il bilancio e la trattazione degli emendamenti è effettuata direttamente in Aula. Cosa diversa è se si vuole fare un approfondimento in sede tecnica e l'Assessore è disponibile, ma non come I Commissione.
L'Assessore cosa ne dice?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Mi dica, Presidente.



PRESIDENTE

Le stavo chiedendo se voleva lasciare maggiore tempo oppure sospendere l'emendamento. Se eventualmente vuole procedere con un maggiore approfondimento dell'emendamento, le lascio il tempo, altrimenti si prosegue.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

No, più di quello che ho già detto non posso dire, nel senso che è solo una questione tecnica.



PRESIDENTE

Non essendoci ulteriori dichiarazioni di voto ed essendo un emendamento della Giunta e il parere è favorevole, procedo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 208.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, a me non funziona di nuovo la chat. Prima ho provato a segnalarlo, ma non volevo interromperla per non essere maleducato....



PRESIDENTE

Adesso controlliamo.
Essendo arrivate le ore 13 sospenderei la seduta.



GRIMALDI Marco

Però, Presidente, se dovesse succedere di nuovo, scriviamo direttamente a lei o possiamo comunicarlo a qualcuno dei presenti? Solo per capire Presidente.



PRESIDENTE

Può scrivere a me o alla dottoressa Jannelli.



GRIMALDI Marco

Quindi, adesso sospendiamo e.



PRESIDENTE

Adesso sospendiamo.
Alle ore 13, c'è la riunione da remoto con la Giunta e con i Capigruppo e riprendiamo la seduta alle ore 14.30 con il prosieguo il disegno di legge sul bilancio.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.03, riprende alle ore 14.43)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Riprendiamo con il disegno di legge n. 129 "Bilancio di previsione finanziario 2021-2023".
È iniziata la discussione dell'articolato. Sono stati votati gli articoli 4, 11, 11 bis, 11 ter, 11 quater e 11 quinquies. Proseguiamo con l'esame dell'articolo 11 sexies.
ARTICOLO 11 quinquies Emendamento rubricato n. 210) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Chiedo alla Giunta se vuole illustrarlo.
Non ho notizie della Giunta, sospendo per cinque minuti la seduta.
Riprenderà alle ore 14.50.



(La seduta, sospesa alle ore 14.45, riprende alle ore 14.51)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Avevamo sospeso sull'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 210) sull'introduzione dell'articolo 11 sexies, presentato della Giunta.
La Giunta vuole intervenire?



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, prima che si colleghi la Giunta, chiederei alla Giunta se può presentarci tutto assieme, così anche noi inquadriamo un po' le scelte politiche fatte. Sarebbe più utile, vista l'importanza delle misure.
Grazie.



PRESIDENTE

Sì, grazie.
Assessore Tronzano, vuole intervenire sull'emendamento n. 210), che introduce l'articolo 11 sexies, o vuole intervenire su tutti in modo complessivo?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Sì, Presidente.
L'emendamento n. 210) riguarda la questione del contributo regionale alla candidatura per l'organizzazione dei giochi Universiadi 2025, soldi che sono già appostati.
Con questo emendamento la Giunta è autorizzata a stanziare, per il 2022 2025, la spesa annua di 1 milione 250 mila euro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Vuole illustrare anche gli altri, Assessore Tronzano, oppure uno alla volta?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Li farei anche una alla volta, va benissimo.



PRESIDENTE

Va bene.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Non so se Valle si è prenotato prima di me, non vorrei essere.



PRESIDENTE

Sì, ho aperto io tardi la chat, mi scuso, comunque intervenga e poi faccio intervenire il Consigliere Valle dopo.



FREDIANI Francesca

Come vuole lei.
Non so se mi sentite, perché ho la linea un po' lenta oggi.



PRESIDENTE

Sì, sì, si sente bene.



FREDIANI Francesca

Perfetto.
È solo per evidenziare che sul tema Universiadi, è vero che abbiamo avuto un confronto con l'Assessore Ricca e anche con l'Università, però è anche vero che non abbiamo mai avuto modo di vedere il dossier; ci sarebbe piaciuto, prima di parlare di risorse e di stanziamenti, capire quale sia nel dettaglio, la proposta riferita soprattutto agli immobili, che è il nodo più critico. Avevamo notato come si potesse evitare di stralciare il Maria Adelaide dal progetto e, quindi, cercare di salvaguardare la sua originaria destinazione, cosa che, tra l'altro, è anche prevista dalla delibera della Regione Piemonte per la messa in vendita.
Ci sarebbe piaciuto affrontare meglio questo tema prima di arrivare a parlare di risorse a bilancio. Adesso, ovviamente, ci troviamo di fronte a questo emendamento, quindi risulta un po' tardiva come affermazione, ma solo a monito per il futuro, per un immediato futuro, ci piacerebbe avere un confronto su questo tema, a meno che l'Assessore non abbia qualche informazione aggiuntiva da darci già in fase di votazione dell'emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo molto rapidamente, per esprimere il sostegno del Gruppo cui appartengo a questo emendamento; siamo convinti che l'appuntamento delle Universiadi, ancorché costituisca un minus rispetto alle Olimpiadi, per carità, sia una grande opportunità di visibilità del nostro territorio in Italia e all'estero, di un grande momento di promozione del nostro "sistema Città" e, in particolare, del nostro sistema universitario Abbiamo intuito nella presentazione che ha fatto l'Assessore in Commissione e poi nella successiva audizione del Presidente del CUS, che ci saranno anche ricadute importanti in termini di infrastrutturazione del nostro sistema universitario, che toccheranno non solo Torino, ma tutte le sedi universitarie e non solo UNITO e POLITO, ma anche l'Università del Piemonte Orientale e l'Università del Gusto - e questo per noi è interessante.
Vi chiedo anch'io, come la collega, la possibilità di poter visionare il dossier di candidatura in Commissione; quando ci siamo confrontati non era ancora disponibile e siamo pronti a sostenere la Regione in questa candidatura.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per dare anche il sostegno del nostro Gruppo a questa iniziativa poiché, come abbiamo detto in Commissione, pensiamo che sia un evento che potrà portare lustro non solo al movimento sportivo universitario, ma un ulteriore biglietto da visita di interesse per i nostri Poli universitari e quindi anche per la conoscenza della nostra eccellenza dal punto di vista dell'Accademia universitaria.
Apprezzamento per il lavoro che sta facendo la Regione Piemonte, e l'Assessore Ricca in particolare, perché pensiamo che sia un evento di cui abbiamo oggettivamente bisogno e che potrà essere anche il giusto riconoscimento per quanto il CUS e il sistema universitario hanno realizzato in tema sportivo in tutti questi lustri.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Vi sono ulteriori richieste di intervento in merito? Ci sono interventi in dichiarazione di voto? Essendo un emendamento della Giunta il parere è favorevole.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
210).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Emendamento rubricato n. 211) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

L'emendamento rubricato n. 211 è sostanzialmente uguale all'emendamento rubricato n. 208): cambiano solo le cifre rispetto all'intenzione di rientro da Finpiemonte e riallocazione Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono richieste di intervento in discussione generale? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Faccio un intervento perché di tutti questi emendamenti sicuramente .



(Audio mancante o non comprensibile)



GALLO Raffaele

. di importo maggiore che più ha attirato la nostra attenzione, non tanto per l'oggetto dell'articolo che va a inserire una misura di ammortizzatore sociale per tutti quei lavoratori e lavoratrici che sono in difficoltà a seguito del COVID, ma più che altro perché ha registrato, di fatto, lasciatemi dire, un fallimento della misura ideata nella legge regionale n. 13 del 2020 - il "Riparti Piemonte", all'articolo 26 - che prevedeva una misura a sostegno delle persone in difficoltà pari a 10 milioni che, tuttavia, come vediamo nella motivazione, ha avuto uno scarsissimo successo. Avete finanziato 579 domande .



(Audio mancante o non comprensibile)



GALLO Raffaele

. un'aspettativa di 16.000 Questo mi porta ad una considerazione: sicuramente è una misura rispetto alla quale noi voteremo a favore, perch va a tutela delle persone più fragili e più in difficoltà in questo momento.
Fermo restando che noi crediamo che la Regione non debba svolgere questo ruolo, ma che lo debba svolgere lo Stato - è un dibattito che peraltro, abbiamo affrontato tante volte anche in sede di discussione generale - e che questi soldi potevano essere usati diversamente, il mio intervento è per capire meglio se siamo certi che la targettizzazione di questa misura abbia poi un buon esito. Perché i risultati di quella precedente ci hanno lasciato un po' perplessi. Altrimenti, si potevano ipotizzare anche interventi diversi.
Rispetto a questo voteremo favorevolmente, ma vi segnalo che magari a settembre, a misura avviata, chiederemo una verifica dell'avanzamento della misura per capire insieme, magari in sede di assestamento, come meglio allocare queste risorse se si dovesse manifestare di nuovo una situazione come quella legata al "Riparti Piemonte".
Su questa misura non presenteremo alcun ordine del giorno, ma lo presenteremo in riferimento all'articolo che prevede l'inserimento della Regione nel capitale sociale delle imprese in difficoltà economica. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il Presidente Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anche il nostro intervento va nella direzione delle considerazioni che ha testé fatto il Presidente Gallo, in quanto ci troviamo oggi a discutere di questo emendamento senza aver fatto un approfondimento in Commissione rispetto ai problemi che hanno portato ai residui generati da un bando cui obiettivamente, non ha partecipato quasi nessuno. Se ci si aspettava 16.000 richieste e ne sono pervenute soltanto 1.500, vuol dire che qualcosa è andato male. I casi sono due: o i piemontesi non hanno difficoltà economiche, ma ne dubito, purtroppo; oppure c'è stato un problema di informazione. Perché non si capisce per quale motivo ci sia stato questo risultato e questa scarsa partecipazione al bando: solitamente, quando vengono erogati dei fondi per degli aiuti, soprattutto laddove non viene chiesta una compartecipazione da parte dei soggetti che partecipano al bando, vanno abbastanza a ruba - permettetemi di utilizzare questo termine.
Non so se è mancata la volontà politica di spingere su questo bando, o di spingere sull'informazione rispetto al bando passato (quello che ha avuto così scarso successo), perché, obiettivamente, stiamo ristanziando due volte gli stessi fondi, causando sicuramente un danno alla nostra Regione.
Ogni volta che teniamo fermi dei soldi, soprattutto in un momento di difficoltà economica, arrechiamo un danno non solo alla Regione, ma di riflesso anche ai cittadini piemontesi.
Più che altro, mi piacerebbe capire qual è il ragionamento della Giunta in merito al fatto che questo bando, a differenza a quello precedente dovrebbe funzionare così bene. Quali sono stati, dunque, gli aggiustamenti che ci consentiranno di esaurire il plafond messo a disposizione per questo genere di aiuti? Ho concluso. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento per dichiarazione di voto indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 211) della Giunta regionale.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 11 octies Emendamento rubricato n. 212) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola l'Assessore Tronzano per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Quale emendamento è, per favore, Presidente?



PRESIDENTE

È il n. 212).



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

L'emendamento n. 212) riguarda il fondo regionale per lo smart working (lavoro agile). È lo stesso ragionamento del precedente, perché rientra in quei tre emendamenti su Finpiemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

In discussione generale ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Come si può vedere dall'espressione di voto e dagli interventi che abbiamo fatto sinora, segnalo che la posizione del nostro Gruppo è tutt'altro che pregiudiziale rispetto alle proposte che arrivano dalla maggioranza, quando queste proposte sono condivise e, soprattutto, quando integrano delle battaglie su argomenti che abbiamo fatto in passato e nelle settimane scorse.
Questo vale ancora di più per l'emendamento n. 212) che riguarda il finanziamento, - 400 mila euro che residuano in Finpiemonte, più 100 mila euro che credo vengano messi dalla Regione, per un totale di 500 mila euro a sostegno del lavoro agile, dello smart working sia negli Enti pubblici sia nelle imprese e tra i lavoratori autonomi, di questo strumento che abbiamo "scoperto" in questi mesi di pandemia. Abbiamo visto che, se dosato bene, consente l'efficienza del lavoro, risparmi, anche dal punto di vista ambientale, ed anche una migliore conciliazione tra la vita professionale e lavorativa e la flessibilità organizzativa di tipo familiare.
Questo ci fa molto piacere, perché a queste posizioni che abbiamo sempre sostenuto sin dall'inizio, mi pare che la maggioranza e la Giunta ci siano arrivate nel tempo. Ricordo le valutazioni negative da parte di taluni Assessori sull'uso dello smart working anche presso il nostro Ente l'opposizione (ricordo gli articoli di giornale) di Assessori come l'Assessore Gabusi che giudicava negativamente lo smart working, anche perché pregiudicava, almeno in parte, altre attività lavorative, ad esempio le attività commerciali, di somministrazione e quant'altro che avrebbero subito dei danni, sia pure in forma indiretta.
Quindi, prendiamo atto positivamente che ci sia stata una maturazione da parte della maggioranza ed esprimeremo un voto favorevole sull'emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Anch'io intervengo su questo emendamento, perché ci fa piacere che venga incentivato lo smart working, che dovrebbe viaggiare in parallelo con il lavoro in presenza.
Questa pandemia ci ha forzato a casa e allo smart working, che forse non è ancora regolamentato in maniera sufficiente, perché tante volte effettivamente si rischia di lavorare quasi di più a casa che sul posto di lavoro, perché non si riesce a capire esattamente quando "si stacca".
Detto questo, pensiamo che il punto di equilibrio possa arrivare da una gestione mista tra lavoro in presenza e lavoro da casa, che consentirebbe di conciliare meglio (con uno smart working regolamentato) i tempi di lavoro e famiglia, oltre all'importante risparmio di tempo che avrebbero le persone dal fatto che non devono viaggiare per raggiungere il posto di lavoro. Questo consentirebbe anche alle persone di rimanere nella propria città. Faccio un esempio: se un lavoratore di una delle province di Torino lavora tutti i giorni a Torino, molto probabilmente sarà spinto a venire a vivere nel capoluogo per evitare di perdere 2 ore e mezza o tre ore al giorno della propria vita. Questo avviene perché per molti non c'è la possibilità di lavorare in smart working e, se questo viaggio si riducesse a 2-3 giorni alla settimana anziché 5-6, sarebbe decisamente più sostenibile. Quindi, si andrebbe anche incontro alle province nelle quali tanti abitanti lavorano nel capoluogo piemontese e soprattutto ci sarebbe anche la possibilità di decongestionare notevolmente il traffico. Sono tantissime le ricadute positive che si genererebbero con un'alternanza cosa che già fanno grosse aziende, ma bisogna dare la possibilità - e l'emendamento va in questa direzione - di inoculare la cultura dello smart working e dell'alternanza tra lavoro in presenza e smart working anche nelle altre imprese, ma soprattutto negli Enti pubblici. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

La ringrazio, Presidente.
Solo per annunciare anche il nostro voto positivo su questo emendamento che accogliamo con favore, soprattutto per il cambio di mentalità che pare esserci stato anche da parte della Giunta. Non ricordo se l'Assessore Tronzano si fosse mai espresso in merito, però ricordo anch'io alcune dichiarazioni di Assessori con diverse deleghe che non erano proprio orientati positivamente verso questa forma di lavoro.
Credo che siamo perfino un po' in ritardo nella nostra regione; è da tanti anni che si sente parlare di quello che un tempo era il telelavoro e oggi si chiama smart working, che ha sfumature un po' diverse di significato, ma tendenzialmente significa sempre l'utilizzo di strumenti telematici a distanza e quindi sviluppo - anche - di tecnologie. Sappiamo infatti che quando si sviluppa un settore, a traino si sviluppano tutti quelli collegati.
Questo consentirebbe anche una maggiore diffusione di nuove tecnologie e anche la formazione dei dipendenti, per cercare di fare quel salto di qualità nell'utilizzo delle tecnologie, che potrebbe agevolare anche alcuni servizi rivolti ai cittadini. Non dimentichiamo che se il cittadino riesce ad usufruire di tutti i servizi on line, sicuramente anche lui è avvantaggiato. Nel momento in cui abbiamo a disposizione delle banche dati e delle connessioni che funzionano bene, il vantaggio alla fine è per tutti e non si può più parlare di inefficienza nemmeno quando si parla di Pubblica Amministrazione, cosa che, purtroppo, in questi anni abbiamo sentito dire troppo spesso.
Credo, invece, che il Consiglio regionale dimostri che si possa lavorare a distanza e noi siamo stati i primi a dimostrarlo; tutte le persone che lavorano negli uffici hanno dimostrato che si possono fare dei lavori e delle attività anche molto complessi, come ad esempio, lavorare sul bilancio regionale coordinandosi, e senza far sentire la mancanza del lavoro in presenza. Quindi, si può benissimo investire su questa forma di lavoro, anche pensando soprattutto a quelle che sono state le principali vittime di questa pandemia dal punto di vista lavorativo: le donne. Cercare di agevolare il più possibile i tempi di conciliazione tra vita e lavoro, è uno dei grandi problemi di una donna che si trova a dover lavorare e dover anche gestire una famiglia, con tutti i limiti che s'incontrano quando ci si deve sottoporre a lunghi spostamenti nel corso della giornata per raggiungere il luogo di lavoro.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ancora un attimo e attivo anche la telecamera, appena riesco a ricollegare con il Wifi.
Mi permetta solo di dire che anch'io sono favorevole; come però hanno fatto notare i sindacati anche della nostra Regione, la Regione non ha ancora pubblicato il piano organizzativa del lavoro agile previsto da ormai due mesi: parlo della Regione Piemonte e non del Consiglio e, tra l'altro ringrazio ancora una volta tutti gli Uffici, i dipendenti, i funzionari e i dirigenti per il lavoro incredibile in presenza e agile in questi mesi anche per permetterci, appunto come dicevano i colleghi, di svolgere la nostra attività dall'inizio della prima ondata.
Purtroppo, però, sappiamo anche bene - e parlo soprattutto dei dipendenti dalla Giunta regionale - quanta discrezionalità ci sia ancora al momento sul tema smart working e quanto sia necessario avere chiare le attività che possono essere svolte da remoto, le misure organizzative, i requisiti tecnologici, i percorsi formativi del personale, ma anche gli strumenti di verifica dei risultati, ovviamente. Soprattutto, però, si continuano, secondo noi, anche a ignorare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici in smart working - uno smart working, come definivano alcuni colleghi, "emergenziale" - come appunto il diritto alla disconnessione, il diritto a un rimborso spese per le utenze domestiche e l'acquisto di strumenti di lavoro utili.
Quindi, per questo siamo molto, molto favorevoli a questo tipo di emendamenti e ne abbiamo altri predisposti per il pomeriggio.
Mi raccomando, però, di non fare anche azioni che possano risultare offensivi nei confronti dei dipendenti e parlo della nota della scorsa settimana: la Regione, sul piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza, appena pubblicato, fa riferimento allo smart working, invitando a rispettare i codici di comportamento responsabili per non cedere alla tentazione di comportamenti agili che non possano essere visti dagli altri, per esempio, resistere alle pressioni di conoscenti che chiedono l'accesso privilegiato ai servizi e a informative riservate. Per carità, tutte cose legittime, però questo atteggiamento moralizzatore. Ci sono cose che non sappiamo? Fateci capire anche perch invece, di offendere i dipendenti, la Giunta dovrebbe pensare a colmare i propri ritardi a proposito di quel piano organizzativo del lavoro agile previsto ormai da due anni, ma ancora in attesa di pubblicazione.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
212).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Emendamento rubricato n. 213) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Tronzano, per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento riguarda il bonus turismo; riproponiamo la buona iniziativa della legge n. 13 del 2020, mettendo 1,5 milioni su quella misura.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano interventi in discussione generale o per dichiarazione di voto.
La parola al Consigliere Valle.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Su questo emendamento voteremo presenza, pur apprezzando il lavoro svolto sul punto e lo strumento, che si è rivelato valido. Sul punto, in Commissione abbiamo provato a confrontarci nel merito, anche con dei nostri emendamenti che sono stati respinti senza neanche poter entrare nel merito e ora vediamo che la discussione si è improvvisamente riaperta. È per questo metodo che, come Gruppo, voteremo presenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono ulteriori interventi per dichiarazione di voto sull'emendamento 213)? Non essendoci altre richieste di intervento per dichiarazioni di voto procediamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
213).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 11 decies Emendamento rubricato n. 209) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 584) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Sì, Presidente.
L'emendamento n. 209) conferma che le leggi approvate prima del bilancio di previsione hanno lo stanziamento previsto; mentre l'emendamento n. 584) riguarda il fondo di riserva di cassa al bilancio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci richieste di intervento, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
209).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
584).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 12



PRESIDENTE

Ci son interventi in discussione generale o in dichiarazione di voto?



MARELLO Maurizio

Presidente, se l'Assessore è collegato volevo solo un chiarimento su questo articolo su cui ho buttato l'occhio.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Sulla questione della cifra? 186 e 184? È l'allineamento a seguito della richiesta del MEF. È un errore puramente materiale, quindi abbiamo corretto questa cifra su richiesta del MEF.



MARELLO Maurizio

Grazie, Assessore.



PRESIDENTE

Se non ci sono richieste di intervento metterei in votazione l'articolo 12.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



GRIMALDI Marco

Presidente, purtroppo ho sempre lo stesso problema di chat: ho provato anche ad attivare. a riavviare di nuovo. niente.



PRESIDENTE

No, devono farlo da qui i funzionari. Devono flaggare un'opzione.



GRIMALDI Marco

Era solo per dirglielo, grazie.



PRESIDENTE

L'articolo 12 è approvato.
Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Allegati al bilancio), dal momento che l'articolo 13 (Dichiarazione d'urgenza) verrà votato alla fine.
ARTICOLO 2 Presidente Grimaldi voleva intervenire sull'ordine dei lavori?



GRIMALDI Marco

Stavo guardando la tabella e non avevo colto il suo ordine.



PRESIDENTE

Stavo citando gli emendamenti che insistono sulla Missione 01.01.
Il primo emendamento è della Consigliera Canalis.



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente e scusi, Consigliera Canalis, è solo per capire: noi adesso guardiamo la tabella, giusto? E andiamo in ordine per quello che è il primo che vediamo in tabella, che è quello della collega Canalis seguirà quello del Consigliere Magliano e quelli del sottoscritto. È corretto?



PRESIDENTE

Sì, adesso li ho citato tutti. Siamo partiti dal primo blocco che insiste sulla Missione 01.01.



GRIMALDI Marco

Perfetto. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 146) presentato da Canalis, Valle, Gallo, Avetta Rossi, Chiamparino, Marello, Ravetti, Salizzoni e Sarno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 146) riguarda il finanziamento al settore radiotelevisivo locale piemontese. Credo che tutti i Consiglieri regionali negli scorsi giorni abbiano ricevuto una lettera molto dettagliata precisa e con i riferimenti legislativi e finanziari, da parte del Consorzio TV S.c.r.l. del Piemonte, che raggruppa una serie di emittenti locali piemontesi (faccio alcuni esempi: Rete 7, Primantenna, Telecity, ma ha aderito anche Telegranda, della provincia di Cuneo) che lamentano il fatto che Giunta e Consiglio regionale - no, veramente la lamentela è verso la Giunta - abbiano sostenuto esclusivamente il sistema dei giornali locali e non quello delle radio e TV locali.
Qual è il nostro riferimento normativo? È la legge regionale sull'editoria n. 25 del 16 ottobre 2009, quella che regola gli interventi a sostegno dell'informazione e della comunicazione istituzionale via radio televisione, cinema ed informatica.
Noi riteniamo che il patrimonio delle telecomunicazioni del Piemonte non vada penalizzato (a favore, invece, soltanto del cartaceo), ma vada anzi valorizzato e sostenuto, perché rappresenta una forma di pluralismo e anche una forma di produzione locale dell'informazione.
È un modo per dare voce a tutti i territori. Per forze politiche come quelle della maggioranza, che hanno fatto dell'attenzione al territorio e dell'autonomia locale uno dei loro cavalli di battaglia, dovrebbe essere importante questa battaglia quanto quella che stiamo facendo noi.
L'emendamento che propongo alloca 1.500.000 euro sulle prossime tre annualità. La cifra non è scelta a caso: è mirata ad equiparare la somma che noi rivolgeremmo al sistema radiotelevisivo rispetto a quella che nel corso del 2020 è stata destinata ai giornali locali e alle testate on line.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Canalis.
Emendamento rubricato n. 204) presentato da Magliano, Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
L'emendamento riguarda la stessa tematica testé esposta dalla collega Canalis. Siamo stati raggiunti da una comunicazione mail del Consorzio che raggruppa le realtà radiotelevisive piemontesi superstiti - dobbiamo dirlo! perché in questi ultimi anni, di fatto, si è registrata una moria di realtà che purtroppo non sono state in grado di reggere il confronto con le grandi reti nazionali. Ma queste realtà sono riuscite a mantenere un'occupazione, a mantenere un servizio che oggettivamente è pubblico perché spesso sono queste le realtà che raccontano la vita dei nostri territori, che raccontano la vita delle istituzioni territoriali.
A questo punto, siamo andati a chiedere un'equiparazione, o quantomeno un'integrazione, sulla legge 25/2009, specificando che queste risorse dovrebbero andare solo al comparto radiotelevisivo.
In questa missiva, tra l'altro, noi siamo mai stati messi a parte per il criterio che ha utilizzato questa Giunta per suddividere le risorse criterio che ci viene narrato non essere quello utilizzato a livello nazionale. A livello nazionale viene utilizzato un criterio per la suddivisione delle risorse che tiene conto dei contratti tipici (tempi indeterminati, part-time, full-time o tempi determinati) e non i contratti di collaborazione. Proprio perché non vogliamo togliere a qualcuno, ma sostenere la totalità dell'informazione nelle sue varie forme e nei vari mezzi, chiediamo di aggiungere almeno mezzo milione di euro all'anno sul triennio 2021-2022-2023 per sostenere queste realtà, che spesso i rappresentanti delle istituzioni sono contenti di utilizzare per raccontare la loro azione politica; poi, nel momento in cui bisogna sostenere questo tipo di realtà tutta piemontese, non si interviene.
Abbiamo una legge che è azzerata, non è mai stata finanziata. È una legge che viene applicata in una modalità che oggettivamente ci viene segnalata come iniqua. Chiederemo poi un'audizione in Commissione dei rappresentanti di questo settore, però mi pare sia passato un secolo da quando il centrodestra faceva del servizio delle tv private un sistema di lustro, un sistema importante anche di comunicazione politica.
Concludo, Presidente, dicendo che rimango di stucco quando vedo alcuni ordini del giorno della maggioranza. Alcuni li sottoscriverò anche, perch dicono una cosa molto chiara, cioè che bisogna sostenere queste realtà, ma è la stessa maggioranza che poi dice di avere sostenuto tutte le realtà e tutti i comparti che hanno posto con fermezza le loro necessità. Delle due l'una: o questa parte ve la siete dimenticata oppure c'è qualcuno di maggioranza che pensa che queste realtà non abbiano dignità e non abbiano necessità di essere sostenute come il resto del comparto.
Per cui mi auguro di trovare almeno il voto favorevole di coloro che ho visto firmare ordini del giorno a favore di questo comparto, perché penso che da questo punto di vista abbiano l'interesse che tale comparto non muoia, come purtroppo hanno chiuso tante realtà locali che non sono riuscite a far fronte all'impatto della crisi. Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 273) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se è ancora possibile aprire un'interlocuzione con la maggioranza credo che lo sia di sicuro su questi emendamenti. Non ho nessun dubbio che in qualche modo, ci siano nelle file dei tanti partiti della maggioranza e dei tanti Consiglieri una sensibilità particolare, come ricordavano il Consigliere Magliaro e la Consigliera Canalis.
Spero davvero che sia solo una dimenticanza, perché le radio e le televisioni locali sono una realtà di rilievo per il sistema italiano, in quanto danno voce alle nostre istanze politiche e alle tante istanze sociali, non solo movimenti e storie imprenditoriali, sindacali e culturali dei territori in cui operano, lavorano, ma hanno fatto anche tanta innovazione e ricerca nella loro produzione.
Loro esercitano un ruolo fondamentale tanto quanto la carta stampata e quanto i giornalisti - che vogliamo rivedere presto nella buvette fuori da questa pandemia, nelle nostre barcacce, al lavoro al nostro fianco. Molti di loro li conosciamo: sono il volto della diffusione dell'informazione della nostra prossimità, anche parte di quella salvaguardia del pluralismo e delle libertà di opinioni non solo in ambito locale e regionale e pluriregionale, come ci scrivono, ma penso anche al ruolo che svolgono per il Consiglio regionale.
Ci dicono che non è trascurabile il ruolo che l'emittenza locale svolge anche a livello di comunicazione commerciale. Ne abbiamo parlato, ma ovviamente è uno dei temi nei temi. Lo ricordo, perché si dice spesso che è uno dei piccoli ma fondamentali volani delle PMI del territorio che accedono ai mezzi radiofonici e televisivi per fini pubblicitari e di comunicazione. Tutto questo per fare cosa? Per crescere in visibilità e soprattutto di valore.
L'informazione delle tv locali si caratterizza non tanto e non solo per gli ambiti territoriali nei quali operano; una televisione locale ben radicata sul territorio e con un'utenza fidelizzata può produrre ottima informazione e soprattutto una costante consapevolezza della nostra popolazione. Pensate in questa pandemia quanto quella prossimità anche di informazione è stata utile. E l'hanno fatta alla stregua di aziende che operano in ambiti territoriali più vasti, anche per tipologia di aziende derivate da titoli concessori lasciati quando operavano in ambiente analogico.
Credo che bisogna essere molto onesti e concreti, perché queste tipologie di concessione, in particolare a carattere informativo, hanno inciso in maniera rilevante sull'attività aziendale e sulla struttura patrimoniale ed economica dell'impresa. Le televisioni locali a carattere informativo, proprio per adempiere agli obblighi di legge, nonché per poter ricevere i contributi da parte dello Stato, in virtù dell'attività informativa che svolgono, hanno creato e registrato proprie testate giornalistiche. L'hanno fatto presso i tribunali competenti del nostro territorio, si sono strutturate a livello aziendale, economico ed organizzativo ai modelli anche inclusivi di redazioni giornalistiche appositamente costruite con direttori responsabili. Hanno proceduto all'assunzione in qualità di lavoratori subordinati, iscritti all'Albo dei giornalisti professionisti o a quelli dei pubblicisti, oltre alle figure tipiche della produzione a trasmissione radiotelevisiva.



PRESIDENTE

Mi scusi, Presidente Grimaldi, siccome sono tre minuti ad emendamento fa una discussione unica sugli emendamenti?



GRIMALDI Marco

Sì, pensavo di parlare per 20 minuti.



PRESIDENTE

Era solo per sapere, così non la interrompo. Adesso sono passati 5 minuti.
Va bene, prosegua.



GRIMALDI Marco

Penso di averne sei o sette, ma adesso non ricordo.



PRESIDENTE

Sì, ma stavamo guardando alcune questioni tecniche e non mi sono accorto del tempo che passava. Superati i tre minuti, le avrei chiesto; se facciamo una discussione unica, prosegua pure.



GRIMALDI Marco

Come dicevo, ciò ha creato una vera e propria "catena" del valore dell'informazione su un territorio che ha consentito alle imprese televisive locali di trasmettere, nel tempo, informazione qualificata e soprattutto, verificata anche dal punto di vista delle fonti, in quanto frutto di un lavoro redazionale interno, che non tutti, di questi tempi possono ancora dire di avere: molte aziende sono state decimate e non hanno più avuto la possibilità di avere una redazione interna; spesso hanno esternalizzato, precarizzato o distrutto quel poco che avevano.
Si tratta di un'eredità normativa del settore, un patrimonio promosso dal legislatore, nel momento in cui ha scelto di privilegiare l'informazione quale genere caratterizzante e peculiare dell'attività delle TV locali; in definitiva, si può senz'altro affermare che le emittenti TV fanno informazione: questa è la loro grande missione.
Sono oltre 200 mila le ore d'informazione diffuse ogni anno dalle prime 150 circa TV locali del nostro Paese; ce lo ricordano in quella lunghissima lettera, dalla quale in parte sto prendendo spunto per farvi riflettere: emittenti che ormai sono digitali, discendenti dalla vecchia storia delle TV analogiche a carattere informativo, che diffondono perlopiù informazione autoprodotta; si calcola che il 50% sia legata al territorio e, quindi metà del tempo. di fatto. lo spendono per il nostro Piemonte.
Questa tipologia di emittenti, oltre a fornire informazione seria qualificata e, come dicevo, verificata, assicura una capillare copertura territoriale e consente ai cittadini di rapportarsi efficacemente con la realtà quotidiana, anche in un'ottica di salvaguardia e di valorizzazione delle nostre diversità culturali, artistiche, religiose, politiche, nonch etniche e linguistiche presenti nel nostro territorio piemontese: pensate alle tante cose che ci siamo detti durante il cinquantennale della nostra Regione.
L'impianto normativo e dei meccanismi attuativi collegati hanno affidato all'emittenza locale un ruolo centrale nel mantenimento del pluralismo informativo, un ruolo che appare confermato anche nel mutato contesto competitivo ed economico: il neoliberalismo dell'Unione europea addirittura ha accresciuto alcune competizioni. Come lei sa, io sono di altro avviso, ma questo è quanto è successo. Ma di più: la continua interazione e presidio del mondo del Web, lo streaming planetario in cui siamo immersi, il caricamento continuo di servizi sui nostri canali You Tube, Facebook, Instagram e quant'altro, ne fanno uno strumento formidabile, di esportazione di luoghi, di popoli, di territori, di cultura, ma anche di turismo. I Comuni e le Regioni hanno avuto una potenza nuova nelle loro mani. Ecco che il ruolo informativo di prossimità è irrinunciabile per i territori, anzi è un'eccezionale possibilità d'incremento del nostro livello produttivo di programmi e anche d'informazione locale. Mai come in questa pandemia si è evidenziato il lavoro del servizio di pubblico interesse. Pensate al tema dei COVID hospital, pensate al tema dei vaccini, pensate quanto oggi sia importante la vicinanza con la gente, pensate a quanto abbiamo dovuto comunicare in termini di ordinanze, di restrizioni, i confronti fra i DPCM nazionali e le ordinanze della nostra Giunta. Ecco, la capacità di comunicare con un'informazione tempestiva e verificata oggi andrebbe premiata e non lasciata nel dimenticatoio.
Credo sia ancora più importante.



(Audio mancante o non comprensibile)



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, mi hanno interrotto.
Dicevo, pensate a quanto sia importante questo settore, ancor più in questo momento storico, invece di dimenticarsene, immagino per errore spero - materiale della Giunta o, comunque, della maggioranza: che alla fine della presentazione di tutti gli emendamenti verrà sanata. Credo che questa attività professionale, esercitata in una condizione tante così incerta con gli inserzionisti che spesso hanno disdetto e che disdicono in continuazione i loro contratti pubblicitari, perché magari gli esercizi commerciali di gran parte le piccole aziende sono chiuse, cosa avrebbe dovuto fare? Queste radio e queste tv locali dovevano smettere di svolgere il loro ruolo, perché noi, nel frattempo, magari chiudevamo quelle palestre, che erano una delle loro principali fonti di reddito? D'altro canto, se le emittenti radio volevano assicurare un costante servizio, una presenza sul territorio non potevano fare ricorso a sospensioni, anche sono parziali, delle loro attività e nemmeno agli ammortizzatori sociali. Cosa potevano fare? "Scusa, cara inviata al DIRMEI.", "Scusa, caro corrispondente nei nostri ospedali o delle Molinette, oggi siete in cassa integrazione perché non ci sono gli inserzionisti"? Nel 2020 il calo degli investimenti pubblicitari locali è stato stimato anche del 70%! Pensi, Presidente, che questo lavoro, che ci hanno illustrato le emittenti piemontesi, dice che il 90% dei cali li hanno avuti proprio in questo mese. Il ruolo svolto dalle tv locali è stato riconosciuto dai cittadini, con un'impennata degli indici di ascolto del comparto nel periodo del lockdown. I dati relativi delle più importanti TV locali hanno visto un'impennata degli ascolti; noi crediamo che questa vicenda vada ricostruita e che questi emendamenti vadano presi in considerazione.
Mi riservo ancora qualche minuto, alla fine di questa prima parte, per sentire la Giunta e fare le mie dichiarazioni di voto sugli emendamenti se lei è d'accordo, anche per interloquire e per prender fiato - perch come avrà capito, sono il primo firmatario di tanti emendamenti, ma vorrei anche ascoltare e trovare - speriamo - nelle parole della maggioranza, la dimostrazione che le orecchie sono ben aperte, ma, soprattutto, che si ha l'intenzione di aprire uno spiraglio di comunicazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Visto che la tematica dell'emittenza radiotelevisiva, sia dal punto di vista degli ordini del giorno (a breve c'è da presentare anche l'emendamento a prima firma Paolo Ruzzola, ma sottoscritto anche dagli altri Capigruppo di maggioranza) sia dal punto di vista informativo del rilievo e risvolto occupazionale (e poi, come diceva adesso Grimaldi, anche per quel piccolo orizzonte promozionale che rivestono) credo che una riflessione sull'informazione nel suo complesso sia d'obbligo. Le chiederei, quindi, almeno un quarto d'ora di sospensione dei lavori, in modo da fare un piccolo confronto anche con la Giunta, per vedere a che soluzione addivenire.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene, penso non ci siano problemi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno sull'ordine dei lavori.
Era sulla richiesta di caricamento dell'emendamento 587)?



SARNO Diego

No, no, era per intervenire come firmatario dell'emendamento Canalis.



PRESIDENTE

Va bene. Se vuole intervenga, poi sospendiamo.



SARNO Diego

No, no, se i Capigruppo sono d'accordo rispetto alla sospensione, ci mancherebbe.



PRESIDENTE

Allora sospendiamo quindici minuti.



FREDIANI Francesca

Presidente mi scusi, ho scritto in chat: quale sarebbe l'emendamento del Consigliere Ruzzola, che non lo vedo in tabella?



PRESIDENTE

Il 587). Dovete riaggiornare il programma, è stato già inserito.



GRIMALDI Marco

Presidente, possiamo riaprire alle 16.30?



PRESIDENTE

Sì, sì, tanto cambia poco.



GRIMALDI Marco

Ok, grazie.



PRESIDENTE

La seduta è riaggiornata alle ore 16.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.11, riprende alle ore 16.38)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Eravamo all'emendamento rubricato n. 587) del Consigliere Ruzzola.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Posso intervenire, Presidente?



PRESIDENTE

Sì, prego Assessore.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie.
Faccio un appello al Consiglio, perché le televisioni locali non sono state assolutamente dimenticate. Ricordo l'intervento di due milioni dello scorso anno, per salvaguardare l'occupazione. È stato fatto prima, anche perché, presumibilmente, non ce n'era bisogno, ma, in ogni caso, è stato fatto da questa maggioranza. Questa maggioranza, quindi, sul tema delle televisioni locali ha grandissimo rispetto e attenzione per il loro ruolo sociale, come dicono anche i Consiglieri di opposizione.
In questo senso, quindi, farei un appello al Consiglio: se io approvo anche solo un emendamento, vado fuori dall'accordo stabilito di fare tutto in Commissione. La Giunta aveva nella sua testa, già qualche giorno fa, di inserire i soldi per le televisioni locali, però cosa ha detto la Giunta in particolare io, come Assessore al bilancio? Ho detto "no", perch abbiamo un accordo in Commissione, con le opposizioni e con la maggioranza che prevede che gli emendamenti fossero trattati tutti all'interno della Commissione.
C'è una ragione tecnica, come sanno bene coloro che hanno amministrato: se io cambio anche solo di un euro un capitolo, devo rifare 24 allegati: gli Uffici si devono mettere lì, tutte le volte, e modificare completamente 24 allegati, perché cambiano le cifre.
Il mio appello, (lo faccio anche alla mia maggioranza e poi io mi adeguo, naturalmente, alla volontà della maggioranza) è di approvare il bilancio così com'è uscito dalla Commissione, com'è stabilito nell'accordo dopodiché, facciamo immediatamente dopo una legislativa, dove mettiamo i soldi che prendiamo dall'emendamento del Consigliere Ruzzola, Bongioanni e Preioni di 300 mila euro, e li mettiamo immediatamente sul capitolo attraverso una variazione di bilancio.
Questo l'appello, che, naturalmente, prevede il ritiro di tutti gli emendamenti presentati su questo tema e di tutti gli ordini del giorno relativi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
A questo punto diciamo che prendo la parola, non tanto per presentare l'emendamento, ma per dire che, qualora anche dai colleghi che hanno presentato ordini del giorno o emendamenti ci fosse un accordo, e quindi la disponibilità, tanto da parte loro quanto ovviamente da parte nostra, di ritirare gli ordini del giorno e gli emendamenti su questo argomento, per trovarci immediatamente dopo l'approvazione del bilancio a condividere una legislativa che vada in tal senso, noi siamo favorevoli.
A questo punto, però, mi sembra giusto che si esprimano i colleghi presentatori degli altri ordini del giorno ed emendamenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Io non ho presentato un emendamento, ho un ordine del giorno, ma devo dire che fatico un po' a capire i motivi per cui dovrei ritirarlo.
Chiederei, se è possibile, una piccola sospensione per confrontarmi con gli altri membri di opposizione che hanno presentato emendamenti o atti di indirizzo relativi a questo argomento.
Grazie.



PRESIDENTE

Sì.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Solo per capire la richiesta dell'Assessore Tronzano: voi decidete l'importo, decidete che l'emendamento che passa è quello del Consigliere Ruzzola e noi dovremmo dire "sì" e ritirare gli ordini del giorno di minoranza senza che. mi auguro che qualcuno di maggioranza chieda una sospensione e si possa discutere non dico qui, ma almeno in un colloquio quali sono le cose che noi possiamo fare.
Capisco la necessità dell'Assessore Tronzano; è una condizione che ha posto lui affinché si uscisse dalla Commissione con un testo definito, un accordo che le minoranze hanno accettato, di fatto, ma è anche vero che in questa fase, se c'è questa proposta, magari prima ci riuniamo come sottoscrittori dei nostri emendamenti e proviamo a trovare una sintesi con la maggioranza, ma non li ritiriamo a priori.
L'importo che ha scelto il Consigliere Ruzzola è diverso dagli importi che abbiamo ipotizzato noi. Il Consigliere Ruzzola mette un certo importo su quelle annualità e non la mette sulle altre.
Noi, invece, le abbiamo messe - penso al mio emendamento - per dare una stabilità al sistema su tutti i tre anni, per cui disponibilissimo Assessore, a ragionare, ma non ci può dire o così oppure ritirate tutto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Ha ragione il Consigliere Magliano, ci mancherebbe altro, sono stato impreciso io.
Certamente nel momento in cui c'è la legislativa, l'accordo lo si trova all'interno della legislativa. Per quanto riguarda i soldi, li prenderemo comunque dal fondo di riserva e comunque sia il fondo di riserva vorrei che rimanesse di una certa entità, anche per porre rimedio ad eventuali situazioni alluvionali o emergenze improvvise che possono accadere l'emendamento di 300 mila poteva essere giusto per i conti del fondo di riserva, ma è chiaro che questo spetterà al Consiglio, per cui non mi permetto di intervenire nel momento in cui si accettasse la legislativa.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

A questo punto raccolgo l'appello della Consigliera Frediani: fateci sentire fra noi. Ricordo solo, per debito d'ufficio e rispetto a tutti voi che io non ho fatto nessun accordo con l'Assessore Tronzano.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Non aggiungo molto rispetto a quello che hanno detto i colleghi; penso sia necessario uno step all'interno delle minoranze che hanno deciso di presentare degli ordini del giorno, degli emendamenti. Penso che sia un tema che si può definire di tipo comune e che sta a cuore a tutto il Consiglio regionale.
Auspico un momento di incontro con le minoranze e, soprattutto, un momento di confronto tra tutti i presentatori di ordini del giorno ed emendamenti e la Giunta, così cerchiamo di definire bene l'iter da qui fino alla legislativa o quello che decideremo di fare tutti insieme.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Innanzitutto a noi risulta, a differenza da quanto affermato dall'Assessore Tronzano, che nel 2020 la Giunta abbia erogato al settore radiotelevisivo 378 mila euro, quindi non la cifra che è stata citata, ma una cifra molto più bassa. Mentre per i giornali locali e le testate online erano stati erogati un milione e 960 mila euro.
Al di là di questo, anche noi avremmo voluto discutere di questo tema in Commissione, così come di una serie di altre proposte della Giunta alcune delle quali hanno ricevuto il voto favorevole, ad esempio, del nostro Gruppo consiliare. Eppure queste proposte non sono arrivate entro la giornata di giovedì scorso, quando si sono conclusi i lavori di Commissione.
Assessore Tronzano, il metodo è chiaramente corretto, quello di portare tutti i temi in Commissione, ma visto che si parla di rispetto, questo metodo va applicato da tutti. La lettera del Consorzio delle tv locali del Piemonte è arrivata dopo la fine dei lavori in Commissione ed è arrivata a tutti, non soltanto ai Consiglieri di minoranza, tant'è che c'è anche un emendamento del Consigliere Ruzzola, quindi di un esponente della maggioranza.
Prima di chiederci di ritirare i nostri emendamenti, vanno i chiariti i tempi di questa legislativa che vorreste convocare e anche gli importi che voi volete mettere in campo. L'emendamento Ruzzola prevede 300 mila euro su un'unica annualità, il mio e quello di altri Consiglieri di minoranza invece, prevedono fondi stabili sulle tre annualità e di importo superiore per superare l'iniquità oggi esistente tra radio-tv da una parte e giornali dall'altra.
Al buio, personalmente, non ritiro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Puntualizziamo alcune cose perché non ho voluto farlo nella discussione per non allungare i tempi.
I due milioni di euro stanziati a difesa dell'occupazione del 2020 sono stati stanziati con l'unico criterio oggettivo che poteva essere preso, cioè il numero di dipendenti: 770.
Questo tipo di ragionamento ha portato, visto che ci sono 52 testate giornalistiche, 24 radio e 9 televisioni locali, a una differenza per forza di cose, vista la dimensione numerica dei giornali locali, che è quella quantificata in 346.201 euro, cioè il 17,32% rispetto ai giornali locali che, naturalmente, hanno più personale e hanno 52 testate, che è stata di un milione e 209 mila euro, il 60,52% . Non c'era altro criterio oggettivo che quello dell'occupazione ed è per questo che è stata sperequata.
Un altro ragionamento che dobbiamo fare è sui bandi. È lì che la Giunta interverrà già prima di fare tutta questa discussione, perché questo era già nelle intenzioni, come già comunicato alle televisioni locali, di riequilibrare un po' il peso all'interno del mondo della comunicazione senza penalizzare nessuno, ma cercando di capire come migliorare questo tipo di rapporto, ovvero sulle televisioni locali portare a un terzo e sulla restante parte dei giornali locali, i due terzi.
Ma è un criterio che verrà stabilito nel bando a prescindere. La legge sulla quale incide l'emendamento Ruzzola è del 2009, non è stata mai finanziata, certamente quello potrebbe essere un capitolo che va anche alle televisioni locali, ma dentro c'è il sistema radiotelevisivo, quindi ci sono anche le radio che in Piemonte mi pare sono 24.
È la legge che porta poi a determinare il bando. Naturalmente in questi bandi, nel limite della legalità, faremo in modo - visto che il Consiglio è d'accordo e l'avete dimostrato con emendamenti e ordini del giorno - di riequilibrare il peso, come già detto anche nelle riunioni che abbiamo fatto insieme al sistema radiotelevisivo.
È una precisazione che volevo fare, perché il punto non è la cifra o dove è stanziata, ma sono i bandi che discendono dalle leggi che determinano il criterio di assegnazione.



PRESIDENTE

Grazie. Il Consigliere Sarno rinuncia all'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie. A nome della Lega, anche noi accettiamo la proposta dell'Assessore Tronzano, perché ci sembra di buonsenso. C'è un'ampia condivisione su questo tema nel voler dare una mano al sistema delle televisioni locali del nostro Piemonte.
Partendo come base dalla proposta del Consigliere Ruzzola (naturalmente le cifre si possono anche modificare), chiedendo la convocazione di una commissione legislativa di fatto il provvedimento diventa di tutti (perch devono essere d'accordo tutti i Capigruppo per convocare una commissione legislativa).
Penso che sia ragionevole chiedere l'eliminazione di questi ordini del giorno e di questi emendamenti.
Si fermino un attimo le minoranze: ragionino tra di loro e vediamo di trovare una quadra. Da parte nostra, mi pare un ottimo metodo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Solo per capire: di fatto ci state chiedendo di risolvere il problema? Questo problema si risolve se le minoranze sono d'accordo, perché la convocazione di una commissione legislativa può essere concessa solo se noi siamo d'accordo.
Per cui, Presidente, ragionerei in questo modo: prima ci sentiamo tra noi colleghi di minoranza; noi, però, delle garanzie rispetto a cosa si discuterà in commissione legislativa le vogliamo, perché non è che possiamo giocare al buio! L'ho detta male, ma mi piacerebbe capire poi chi ha sottoscritto questo. è il Presidente Bongioanni?



RUZZOLA Paolo

Io non sento!



MAGLIANO Silvio

Mi sentite?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

A tratti.



PRESIDENTE

Sì sì; prosegua.



MAGLIANO Silvio

Dicevo che vorrei avere un minimo di garanzia politica rispetto alla triennalità e rispetto all'importo, in modo tale da non dire "Va bene questo oggi non si fa", però poi ci rivediamo tra una settimana.
Vorrei avere contezza, ad esempio, se ragioniamo su una programmazione triennale e non su quella annuale, e se l'importo può o meno avere una variabilità, in modo tale che se veramente vogliamo fare una cosa che abbia un senso, che le opposizioni - che, di fatto, vi stanno concedendo di mettere una pezza! - siano oggettivamente tenute in buon conto, affinché in una discussione politica si trovi una soluzione comune. Tutto qui. Grazie.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Posso intervenire, Presidente?



PRESIDENTE

Prego, Assessore.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

I capitoli interessati da questa manovra sulle radiotelevisioni locali e sui giornali locali sono due: sono il capitolo 182510, che risponde alla legge 25, che riguarda complessivamente il sistema radiotelevisivo, che ha zero sul capitolo (la legge 25/2009 non è mai stata finanziata) e il capitolo 113168 dove ci sono 750.000 euro, naturalmente da dividere all'interno del sistema della stampa di senso lato, comprese le televisioni.
Queste sono le due cifre allocate oggi sui bilanci e questi sono i due capitoli interessati nei bilanci.
Per quanto riguarda la cifra, il mio suggerimento era di 300.000, ma soltanto perché, avendo contezza di quello che c'è sul fondo di riserva (perché li prenderemo dalla Missione 20.01), è una cifra che vorrei tenere ad un certo livello.
Il mio è un suggerimento, ma certamente non è Tronzano, che è in Giunta, a decidere la cifra da apporre, ma il Consiglio, visto che convocherà la commissione legislativa.
Poi, chiaramente, Tronzano, come Assessore al bilancio, potrà dire: "Forse è un po' troppo; se mettete 1 milione." oppure "se mettete 300.000 lo preferisco". Ma poi si adegua anche Tronzano, perché il Consiglio - lo ripeto - è sovrano. E il giorno dopo l'approvazione del bilancio si convoca la commissione legislativa: ci impieghiamo un quarto d'ora, ed è finita!



PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo.
Tra l'altro, mi era stata richiesta una sospensione della seduta.



GALLO Raffaele

Se sospendiamo i lavori ci parliamo un attimo, come opposizioni, sul tema.
Dico soltanto che se ci dev'essere una commissione legislativa dobbiamo essere tutti d'accordo, l'ha detto bene il collega Magliano.
Nel merito della discussione di quante migliaia di euro stanziare, in quale capitolo, in che modo e in che forma, se vogliamo stabilirlo oggi lo facciamo e sospendiamo la seduta. Però discutiamo .



(Audio mancante o non comprensibile)



GALLO Raffaele

. la questione con un provvedimento che sia di tutti, non solo di una parte politica, sia pure appoggiata da tutte le altre.
Credo che si potrebbe anche andare avanti; poi, se .



(Audio mancante o non comprensibile)



GALLO Raffaele

. siete in grado di approvare gli emendamenti, presentiamo un ordine del giorno comune collegato al bilancio. Dopodiché, se sarà necessario convocare una commissione legislativa, troviamo una formula giusta in base anche alle disponibilità di bilancio.
Se invece oggi si vuole affrontare la discussione nel merito, credo che non basteranno cinque o dieci minuti, per cui sospendiamo qua e ci prendiamo tutto il tempo necessario per definire la questione.
L'importante è che sia chiaro che la commissione legislativa viene autorizzata da tutti i Capigruppo, quindi devono essere d'accordo le opposizioni. E qualche perplessità .



(Audio mancante o non comprensibile)



GALLO Raffaele

. vorremmo arricchirla, anche sul triennale, e vogliamo ragionarci nel merito.
Decidete voi quando sarà possibile farlo.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Posso intervenire, Presidente?



PRESIDENTE

Prego, Assessore.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Il tipo di valutazione che vi ho chiesto è dovuto al fatto che vorrei che il bilancio andasse avanti per essere approvato la prossima settimana.
Se la sospensione è dedicata al fatto di dire "Ritiriamo gli ordini del giorno" e facciamo le cose che desiderate voi, tra maggioranza e opposizione, senza nessun tipo di problema, non è che dobbiamo prenderci una mezza giornata per discutere sul tema. Nella commissione legislativa decideremo anche la cifra. La triennalità di 750.000, comunque oggi è già garantita, quindi la riconfermiamo anche se dovessero essere aggiunte delle cifre che deciderete voi, su questo o su altri capitoli; riconfermiamo anche lì la triennalità. Questo è quanto. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Volevo darle ragione, Presidente Allasia. Interrompiamo i lavori, se no la facciamo troppo lunga.
Volevo solo far notare all'Assessore Tronzano - senza che mi replichi perché se no, alla fine, non ci capiremo mai - che lui può dare dei suggerimenti, ma non entriamo nelle dinamiche delle opposizioni. Perché già dire "Se ritirate gli emendamenti convochiamo la legislativa" mi indurrebbe a rispondere "Scusi, se non ritiriamo gli emendamenti, voi non convocate la legislativa e vi rimangiate la parola?".
Interrompiamo un attimo questo dialogo fra sordi e fateci discutere fra forze di opposizione, così tra pochi minuti riappariremo per dire quello che abbiamo deciso tutti insieme o separatamente, perché c'è anche il diritto di non scegliere tutti insieme la stessa strada.



PRESIDENTE

Grazie. Vi ricordo che siamo ancora in fase di illustrazione degli emendamenti all'articolo 2, e non siamo neanche a metà.
Lo dico giusto per intenderci: ne abbiamo trattati una decina e siamo ad un sessantesimo del nostro percorso di illustrazione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.59 riprende alle ore 17.21)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Presidente Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente, è per provare a fare una sintesi di quanto ci siamo detti tra opposizioni qualche minuto fa.
Pensiamo sia giusto mantenere i nostri emendamenti ed ordini del giorno, che sono frutto di un lavoro di queste ultime settimane e che hanno visto lavorare i Gruppi consiliari di opposizione su delle proposte. Si tratta di proposte che presentano, anche dal punto di vista della temporalità, delle risorse individuate più alte di quelle proposte e spalmate sui tre anni.
Se vogliamo andare avanti nella discussione di questi emendamenti e nella loro approvazione, noi guardiamo con attenzione anche l'emendamento del Consigliere Ruzzola, ma ha dei limiti. Lo vediamo con un po' di limiti perché non è su tre anni ed è di importo un po' più ridotto. Però se non viene ritirato e manteniamo i nostri, andiamo avanti nella discussione e vedremo l'esito delle varie votazioni. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 263) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Presidente, io questo emendamento lo vedo, ma nelle tabelle che ci date è tra l'emendamento n. 276) e l'emendamento n. 262). La differenza è che nell'emendamento n. 261), alla missione 1 e 01 al titolo 1, nel programma pluriennale ci sono 250 mila euro anche nelle annualità successive al primo.
A questo punto devo illustrare anche gli emendamenti n. 262), n. 261) e n. 260)?



PRESIDENTE

A quelli dobbiamo ancora arrivare. Ora stavamo finendo il primo blocco delle missioni 0101. Dopo di questa c'è l'illustrazione degli emendamenti alla missione 0108.



GRIMALDI Marco

Allora, concludo l'illustrazione. Stavo dicendo che questa road map porterà al rilascio della banda a fine giugno 2022 e gli operatori televisivi hanno avviato la costruzione delle nuove reti, rispettando tutte le scadenze previste. Come avrete colto, credo che abbiamo finalmente fatto breccia nella maggioranza. C'è tutto il tempo, spero, di rivedere durante questi minuti le tabelle successive, altrimenti non si capirebbe perch siamo qui tutti presenti a votare un bilancio anche in Aula. Lo diciamo con tutto il rispetto per l'Assessore Tronzano e per il lavoro degli uffici che dovranno armonizzare, dopo questi emendamenti, anche questa annualità con quelle successive al primo anno, anche perché per quanto sia positivo il fatto che ci sia un orientamento prevalente di bandiera verso l'emendamento del Consigliere Ruzzola, i nostri emendamenti hanno due pregi. Il primo è che sono pluriennali e il secondo è che, in qualche modo, hanno riaperto la discussione. Noi siamo disponibili a sub emendare, qualora il Presidente Allasia accetti questa nostra ipotesi. Comunque ci esprimeremo nelle dichiarazioni di voto, dopo che le opposizioni hanno ribadito di non voler ritirare gli emendamenti.
C'è sempre tempo per le Commissione legislative - tra l'altro, queste non le stabilisce la Giunta, ma le decidiamo insieme agli altri Capigruppo ma perché rimandare a domani una cosa che si può fare oggi? Non credo che il problema sia fare altre votazioni per armonizzare il testo, anzi do subito la disponibilità, perché qualora venisse approvato qualsiasi di questi emendamenti - che siano a firma del Consigliere Magliano, della Consigliera Canalis o dello stesso Consigliere Ruzzola - noi siamo pronti a sottoscriverli, ad armonizzarli e poi votare anche - lo dico per quanto riguarda il nostro Gruppo - con lo stesso esito sugli stessi emendamenti di armonizzazione.
Più di così non possiamo fare. La ringrazio e spero che questa discussione sia stata utile ed attendiamo le dichiarazioni di voto finali.
Grazie.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Scusi, Presidente, quando arriviamo al mio emendamento? Solo per illustrarlo.



PRESIDENTE

Si riferisce all'emendamento n. 587)?



RUZZOLA Paolo

Sì.



PRESIDENTE

Avevo chiesto prima chi voleva illustrarlo e non ho avuto nessuna risposta. Se vuole illustrarlo.



RUZZOLA Paolo

Non l'avevo illustrato, raccogliendo l'istanza dell'Assessore.



PRESIDENTE

Se vuole illustrarlo, ne ha facoltà per tre minuti.
Emendamento rubricato n. 587 presentato da Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso)



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Cercherò di essere molto veloce.
Ovviamente, quello di cui stiamo parlando è il sistema radiotelevisivo locale. Intendo sottolineare questo, perché il locale è quello che ci dà il valore aggiunto, soprattutto in questo periodo di lockdown e sappiamo che cosa ha significato questo sistema sul nostro territorio. In modo particolare, vorrei ricordare che proprio il sistema radiotelevisivo locale è quello che, soprattutto in questi anni e per i nostri territori, ha significato la salvaguardia della cultura e delle tradizioni dei nostri territori. Sono quelle emittenti che hanno dato la possibilità, agli Enti locali, alle associazioni, alla tradizione, alla cultura, alle fiere e quant'altro, quindi alla nostra tradizione, di poter vivere e di poter essere rappresentata, dando spazio e la possibilità agli imprenditori locali di poter trovare spazi in cui presentare e pubblicizzare i loro prodotti che, diversamente sulle grandi emittenti non avrebbero potuto fare. Quindi, credo sia importante sottolineare il valore che questo sistema radiotelevisivo ha dato in questi anni.
Noi, pur coscienti che con il "Riparti Piemonte" anche loro sono stati tra quei soggetti che hanno beneficiato, ovviamente, proporzionalmente, in quota parte molto ridotta, e in virtù, quindi, anche di una legge specifica (n. 25 del 2009) che questa Regione ha deciso di approvare anni fa crediamo giusto, in questo momento di grande difficoltà, sostenere la pluralità dell'informazione attraverso la fornitura di questa provvista al capitolo dalla legge di cui parlavo.
Parliamo di 300 mila euro: una somma che, in questo momento di grande ristrettezza per il bilancio complessivo è comunque sostenibile e crediamo anche che possa essere complessivamente una buona risorsa per le emittenti radiotelevisive, quelle che appunto ci hanno fornito quest'informazione puntuale, d'interesse soprattutto locale, oltre a quello che è il carattere generale, con le informazioni che ci danno a carattere generale. Sono quelle emittenti che hanno strutture complesse, in termini di tecnologia e in termini di personale assunto e anche questo vuol dire salvaguardare i posti di lavoro, salvaguardare l'occupazione che queste danno sul territorio.
In conclusione, aggiungo solo un elemento: noi abbiamo presentato l'emendamento che riguarda quindi la provvista di 300 mila euro (legge n.
25 del 2009), prevista sul capitolo 2021; qui, verbalmente, chiedo di modificarla e, quindi, che sia prevista anche per il 2022 e il 2023, quindi che i 300 mila euro abbiano un valore sul triennale.



PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Ruzzola, le chiedo se può inviare la modifica del testo scritto via e-mail o in chat, così non dobbiamo "rincorrere" il verbale.



RUZZOLA Paolo

Sì, certo; quanto prima.



PRESIDENTE

Grazie.
Proseguiamo con gli emendamenti del capitolo 01.08.
Emendamento rubricato n. 262) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 260) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 261) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi, per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Per facilitarvi la vita, direi che li illustro tutti assieme.
Mi dica quanti minuti ho.



PRESIDENTE

Va bene.
Tre minuti ciascuno; sono nove minuti.



GRIMALDI Marco

Prima ho sbagliato sulle dichiarazioni voto, perché quelle si fanno alla fine di tutto l'articolo?



PRESIDENTE

Sì, sì.
Adesso ci sono le illustrazioni, le discussioni generali sugli emendamenti, poi, c'è il parere della Giunta e, infine, le dichiarazioni di voto.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che è uscito fuori - diciamo così - dai nostri lavori di Commissione sanità e ringrazio tanto il Presidente Stecco quanto il Presidente Valle della Commissione d'indagine e conoscitiva sulla pandemia.
Questo tema credo sia centrale per tutta la discussione che abbiamo avuto su tantissimi punti, sui disservizi tanto del sistema ospedaliero quanto di quelli territoriali. Parliamo della necessità di un grossissimo investimento sulla spinta all'informatizzazione e all'implementazione - se possiamo dire così - dei sistemi informativi sanitari.
Intanto, colgo l'occasione per ringraziare il CSI Piemonte e anche tutti gli operatori che ci stanno seguendo in questo momento; ringrazio perché davvero con pochissimo preavviso in poco tempo hanno fatto di tutto per aiutare il SISP e il sistema DIRMEI e fare, anche con gli straordinari la differenza in questi mesi.
Consentitemi, però un'analisi un po' più spietata rispetto allo stato delle cose.
Noi abbiamo un problema di know-how per la gran parte degli operatori dei SISP, ma anche dei nostri medici di medicina generale: vi è la necessità di fornire strumenti alle segreterie di quegli uffici, la necessità di ricostruire anche dei meccanismi semplici, primo fra tutti, il tema ovviamente della cartella clinica elettronica; la necessità di avere delle interazioni con questi strumenti. Pensate a tutta la discussione che abbiamo avuto sull'app Immuni e l'impossibilità di organizzare anche solo una discussione pubblica, vera fra lo stato dei servizi delle nostre ASL lo stato dell'informatizzazione dei SISP e quello che è successo nella prima ondata.
Presidente Allasia, la porto a conoscenza di una discussione che lei sicuramente non avrà sentito, perché non era presente, in Commissione e ovviamente, non gliene faccio una colpa, perché il Presidente del Consiglio fa tante altre cose.
Anzitutto, abbiamo scoperto che, durante la pandemia, soprattutto nella prima ondata, non c'era un luogo centrale (a proposito di azienda Zero) non c'era un ufficio in Regione Piemonte, dentro la Direzione sanitaria che avesse il quadro completo dei nostri dispositivi di sicurezza, le cosiddette mascherine..
Immaginatevi la situazione - e, lo devo dire, in questo caso non c'entra niente il colore politico, perché immagino che questa situazione fosse così da anni.
Per intenderci, Presidente, la porto a conoscenza di un altro fatto: esisteva un Piano per la pandemia in Piemonte? Sì. Era obbligo di legge? Sì. La pandemia iscritta in quelle linee strategiche era la stessa pandemia che abbiamo conosciuto? Ovviamente no.
È come, Presidente (ho fatto questo paragone) se la nostra grande nave che ha un piano di sicurezza, delle scialuppe, e dei salvagente, sapesse di avere un piano per il mare a forza 6, a forza 7 e a forza 8, e invece siamo oltre la burrasca, oltre il mare forza 9. Ci siamo trovati in mezzo a una tempesta di dimensioni catastrofiche, uno tsunami, e scopriamo che il numero di salvagente e di scialuppe era tutto riassunto in alcuni fogli Excel, che dovevano essere messi insieme da parte dei Funzionari e dei Dirigenti della Regione.
Lei capirà che, quando parlo di implementare i sistemi informativi della Regione Piemonte dal punto di vista sanitario, parlo del fatto che probabilmente, dall'inizio della pandemia a oggi, è stata una necessità rivedere molte di queste lacune. È stata una necessità trovare il modo di mettere in un unico portale lo stato dei pazienti COVID e i cosiddetti cittadini positivi. Ma anche lì, Presidente, lei lo sa che, a proposito di informatizzazione, noi possiamo dire il numero costante dei contagiati e degli ammalati, ma abbiamo un sistema talmente farraginoso che il SISP ha comunicato alle persone, per problemi anche di imbuto informatico, che dovevano stare in quarantena perché in contatto con un contagiato diretto? Faccio un esempio, dei tanti che mi ricordo dall'inizio di questa bruttissima storia che è la pandemia: un Carabiniere che aveva fatto il turno, credo tre giorni su cinque, con un positivo (di cui non si era sentito più nulla, perché si era ammalato in maniera talmente grave da essere chiuso in una casa, di fatto, separato dalla famiglia), ha scoperto quasi una settimana dopo di essere entrato in contatto, cioè di dover rimanere fermo nella propria abitazione.
È successo così anche a degli insegnanti.
Descrivo, ovviamente, lo stato fra la prima e la seconda ondata, perch poi le cose sono migliorate in molti casi, soprattutto per i tracciamenti che riprendono quando i numeri calano.
Questo per dire, dato che ho iniziato dal sistema informativo, che c'è un problema di fondo: noi abbiamo bisogno di hardware e di software abbiamo bisogno di innovazione nella PA e di persone che la sappiano far viaggiare; abbiamo bisogno del CSI Piemonte, come Ente strumentale strategico per fare questi investimenti, ma abbiamo bisogno anche di tanti funzionari che sappiano dialogare con i tanti lavoratori e lavoratrici del CSI. Abbiamo anche bisogno che le ASL la smettano di muoversi come un'isola e non come un arcipelago, che in qualche modo discutano e decidano assieme queste reti di interconnessione.
Colgo positivamente che il CSI si allarghi, così come la sua base associativa, perché probabilmente arriveranno, non solo il Comune di Milano se non è già chiusa la discussione - e altri Enti pubblici, ma il punto continua a essere la sanità pubblica: dove i dati sono sensibili, dove è importantissima questa innovazione, cosa abbiamo deciso di fare? Abbiamo deciso di mettere adeguate risorse per fare questo salto? A che punto è la cartella sanitaria digitale? A che punto è il nostro sistema di informatizzazione? Presidente, ho ancora qualche secondo?



PRESIDENTE

Sì, prego.



GRIMALDI Marco

Sui vaccini, la gran parte dei soggetti, soprattutto quelli più istruiti, quelli che fanno un servizio alla comunità pubblica come gli insegnanti, hanno avuto la possibilità di accedere e di iscriversi. Questo non vale per le persone più fragili e per i più anziani. Noi abbiamo bisogno di un sistema informatico capace di agire su canali diversi; capace di avere interlocutori diversi o capace di avere degli snodi che facciano sì che questo digital divide venga abbattuto da strumenti che sanno anche interagire con i territori e con i medici di medicina generale, senza scaricare su di loro tutto, perché loro non possono fare quello che le famiglie non riescono a fare.
Questo emendamento, quindi, è fondamentale per il futuro della sanità territoriale, per i sistemi informativi anche delle ASL piemontesi e per tutti i Consorzi Socio Sanitari.
Per questo, spero che ci sarà un gran dibattito in cui potremo discutere tranquillamente di uno di questi emendamenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 102) presentato da Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'emendamento 102).



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sarò breve perché, come ho detto nel mio intervento iniziale in discussione, abbiamo scelto di riportare in Aula gli emendamenti presentati in Commissione, per riproporre temi rispetto ai quali crediamo serva un approfondimento anche davanti ai cittadini piemontesi. Credo anche, per che troppe parole alla fine facciano perdere di vista i contenuti e rischino di svuotare un po' il senso delle nostre sedute.
Per questo motivo sceglierò, di volta in volta, quali emendamenti illustrare.
Questo è uno di quegli emendamenti che ho interesse a illustrare perché è un emendamento importante, un emendamento che chiede di ripristinare le risorse sottratte, relativamente alle spese per investimenti sull'informatizzazione.
Arrivo da una professione che è quella di formatrice informatico; ho lavorato tantissimo nelle pubbliche amministrazioni qualche anno fa e già all'epoca si poneva fortemente il tema della formazione dei dipendenti soprattutto nella pubblica amministrazione, perché il nostro Paese purtroppo, è sempre stato un po' in ritardo rispetto a questo tema.
Io credo che, soprattutto in questo momento, dovremmo dare grandissimo valore alla formazione del personale e grandissimo valore agli strumenti.
Le competenze noi le abbiamo, il Consigliere Grimaldi prima citava il CSI e l'importantissimo ruolo che ha avuto nella fase più critica della pandemia e aggiungo quello che potrebbe ancora avere. Potrebbe ancora averlo per potenziare gli strumenti, per diffonderli maggiormente. Mi riferisco non solo alla sanità: ho sempre sostenuto che il CSI dovrebbe anche interessarsi all'ambito scolastico, quindi intervenire sulla possibilità di creare una piattaforma regionale comune da mettere a disposizione dei nostri studenti e dei nostri insegnanti.
L'emendamento in oggetto chiede il ripristino di risorse, parliamo di una cifra esigua - 19 mila euro - che probabilmente non troverà accoglimento da parte della Giunta proprio per il discorso che abbiamo fatto rispetto ai lavori che si sono svolti in Commissione, ma crediamo che sia comunque importante partire da queste discussioni per cercare di guardare già al futuro. Questa occasione di aula deve essere un'occasione per mostrare ai cittadini piemontesi i temi rispetto ai quali desideriamo impegnarci e speriamo che, al di fuori dell'emergenza e quindi al di fuori di questi tempi che sono sempre un po' ristretti e di queste modalità che non lasciano mai troppo spazio al confronto, speriamo che da qui in avanti chiuso questo bilancio, riusciamo a ripartire con margini di discussione un pochino più ampi.
Grazie.



PRESIDENTE

Passiamo agli emendamenti della missione 01.10 Emendamento rubricato n. 220) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 221) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 222) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.
Le ricordo che ha tre minuti per ciascun emendamento.



GRIMALDI Marco

Mi suggeriscono che sono quelli sulle nuove assunzioni perché io non li vedo.
È uno dei punti più chiave di quello che è successo negli ultimi vent'anni. Abbiamo parlato tanto del sottofinanziamento della sanità pubblica, abbiamo parlato tanto, grazie a questa pandemia, di uno dei dati più incredibili: siamo riusciti a chiudere il numero delle iscrizioni nelle facoltà universitarie di medicina, non abbiamo avuto la capacità di aumentare le borse di specializzazione e poi ci troviamo successo nella situazione in cui l'unione fra il blocco del turnover e questa incapacità di formare chi, in qualche modo, doveva prendersi cura di noi, ha costruito un pezzo del disastro attuale. Se non aprite l'ospedale del Valentino, tanto contestato dal nostro Gruppo, è anche per questo (non solo perché, oggettivamente, è un ospedale da campo davvero indecente per il nostro livello sanitario).
Arriviamo al punto. Se questo vale per la sanità pubblica, non è che per la pubblica amministrazione sia tanto diverso. Credo che le centinaia di assunzioni fatte a tempo determinato in Giunta siano esattamente il sintomo, una spia d'allarme, che ci fa dire che la Regione ha bisogno di essere rigenerata, ha bisogno di nuove conoscenze, nuove competenze; ha bisogno soprattutto di tutto quello che è, in qualche modo, il carico di entusiasmo, conoscenza e competenza di nuove leve, unita alla straordinaria professionalità dei nostri dipendenti pubblici. Già, i dipendenti pubblici sarà che sono figlio di un'assistente sociale che ha lavorato per il Ministero - allora si chiamava di Grazia e Giustizia - ma i dipendenti pubblici sono un po', anche loro, uno degli oggetti preferiti dei liberisti italiani, ma anche del pensiero unico, possiamo dircelo. Il centrosinistra e il centrodestra hanno fatto a gara a chi diceva cose più populiste contro i dipendenti pubblici, invece i dipendenti pubblici rappresentano quello che la società dovrebbe essere. Rappresentano un Contratto Collettivo Nazionale .



(Audio mancante o non comprensibile)



GRIMALDI Marco

GRIMALDI marco



GRIMALDI Marco

. di tante battaglie, di tanti movimenti, anche quelli operai, anche quelli studenteschi; rappresentano quello che dovrebbe essere il meglio del sistema Paese. Invece per anni ci hanno raccontato che gli atipici erano loro, gli anomali erano i nostri genitori che avevano troppi diritti, che avevano la sanità, avevano le ferie, la mutua, avevano - pensate! la tredicesima e la quattordicesima. A quel punto, dopo essersela presa con i Sindacati, prima di prendersela con la casta - perché poi c'è stato un periodo in mezzo - è arrivato tutto il tema del pubblico impiego: non ce lo possiamo permettere. Un libro di Rampini diceva: questo welfare non ce lo possiamo permettere, questo stato sociale non ce lo possiamo permettere questa spesa pubblica non ce la possiamo permettere, questi dipendenti pubblici. e cosa è successo? È successo che quasi per un decennio c'è stato, grazie alla rivisitazione di quel patto di stabilità, il blocco più devastante del turnover degli ultimi cinquant'anni anzi, dal dopoguerra ad oggi. Quindi che cosa è successo? È successo un disastro e non abbiamo neanche visto tutto il peggio di quello che dovevamo vedere. Adesso la leva dei boomers, cioè quella dei nostri genitori, andrà quasi tutta in pensione i miei, di fatto, l'hanno già fatto - ma chi è stato giovane fra gli anni '60 e '70 andrà in pensione, e quindi che cosa succederà? Succederà quello che già stavo raccontando della sanità pubblica.
Succederà, ancora di più, anche in Regione Piemonte.
Presidente, questa è un'occasione per chiederle se sa qual è lo stato dei pensionamenti della Regione Piemonte: conosce lo stato della nostra pianta organica? Lei, di sicuro, conosce la pianta organica del Consiglio regionale, sa come e se sarà giusto rinnovare anche il quadro dei dipendenti del Consiglio, che, tutto sommato, sono anche molto più giovani in alcuni casi, dello stato dell'ente in generale.
Però, siccome ritengo che anche in Consiglio regionale dovremmo fare assunzioni e continuare a promuovere questo ciclo virtuoso - non è che per anni si bloccano e poi si fanno tutte nuove assunzioni! - noi vi diamo la possibilità, in un'unica discussione su questi emendamenti, di discutere della pianta organica e di come evitare, di nuovo, la proliferazione di precari. Io ho veramente il timore che utilizzare la pandemia per fare delle assunzioni. non so se sapete cos'è successo alla fine dello scorso anno: di fatto, hanno aperto un bando per assunzioni a tempo determinato tra l'altro senza i crismi dei bandi tradizionali, perché in emergenza si dovevano trovare nuove professionalità. Vorrei solo sapere che cosa succederà di quelle persone fra un anno o due. Ci ritroveremo, di nuovo, a dover fare dei corsi-concorsi? Li stabilizzeremo? Io sono sempre a favore delle stabilizzazioni - lo ripeto - ma soprattutto, sono favorevole al fatto che i patti siano chiari, cioè che si capisca esattamente l'intenzione dell'Ente. Anche perché nel nostro Ente ci sono ancora delle stabilizzazioni da fare: c'è ancora chi aspetta una stabilizzazione da troppo tempo, c'è chi aspetta ancora la possibilità di diventare PO o di diventare dirigente. Soprattutto, c'è bisogno di nuova linfa, di nuovo sangue, come si dice, di quella promiscuità che fa bene agli enti pubblici come il nostro.
Per questo motivo dicevo che c'è bisogno di discutere dello stato dei nostri enti, dell'IRES, dell'EDISU, e delle stabilizzazioni al loro interno. Insomma, Presidente, c'è bisogno di cura. E la cura passa dal fatto che tutto quello che facciamo ha dietro tanti lavoratori e lavoratrici che lavorano per noi, che custodiscono il sapere, che custodiscono l'informatizzazione, che custodiscono dati sensibili, che custodiscono le nostre leggi. Non dimentichiamocelo mani. Non dimentichiamoci mai che tutto avviene perché c'è sempre un uomo o una donna dietro a tutto quello che facciamo.
Io non so se voterete a favore di questi emendamenti, ma sarebbe già bello che condivideste parte del senso e la smettessimo tutti assieme di trattare quelle persone come dei numeri, come quel numerino in basso a destra che fa chiudere a noi il bilancio.
La ringrazio e spero davvero, vivamente, che si apra una discussione sullo stato dell'Ente, sulla sua pianta organica, sul turnover e su quello che succederà dopo il pensionamento.
La ringrazio.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 185) presentato da Rossi Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Sarno, Salizzoni, Valle, .
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Chiedo scusa, Presidente: mi sa dire l'oggetto dell'emendamento? Perch non riesco ad aprirlo, ho problemi con la rete.



PRESIDENTE

Legge regionale 14/2007, contributi per l'istituzione della "Giornata regionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie".



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Se l'Assessore Tronzano mi conferma che i 300.000 euro sono inseriti nel capitolo, ritiro l'emendamento.
Ho solo bisogno di una conferma da parte dell'Assessore.



PRESIDENTE

Assessore Tronzano?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Confermo, e dico anche dove.



PRESIDENTE

Rilancia?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Sono allocati sul capitolo 182350, altri 100.000 euro nelle tre annualità.



PRESIDENTE

Va bene.



ROSSI Domenico

Quindi, Assessore, "altri 100.000 euro" cosa vuol dire? Il totale sulle tre annualità a quanto ammonta?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Devo vedere il capitolo, solo un secondo.



ROSSI Domenico

Perché mi aveva detto. anzi, l'impegno del Presidente Cirio, poi ribadito da lei, era che i 150.000 euro dell'annualità scorsa sarebbero stati recuperati, per un totale di 300.000 euro nel 2021; ma poi sarebbero tornati 150.000 nel 2022 e nel 2023.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Guardi, io ho inserito 100.000 euro sulle tre annualità. Adesso guardo il capitolo.



ROSSI Domenico

Comunque va bene, Assessore: se ha aggiunto 100.000 euro è anche meglio.
Quindi ritiro l'emendamento n. 185).



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Perfetto, grazie.



PRESIDENTE

Perciò l'emendamento n. 185) è ritirato. Grazie.
Emendamenti riferiti alla Missione 04.04.
Emendamento rubricato n. 253) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 256) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 219) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 252) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 255) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 218) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 217) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione dell'emendamento n. 253) relativo al sostegno al diritto allo studio universitario.



GRIMALDI Marco

Volevo chiederle un chiarimento: non procediamo per Missioni?



PRESIDENTE

Sì, per Missioni.



GRIMALDI Marco

Non abbiamo appena chiuso una Missione?



PRESIDENTE

Sì, la Missione 01.11. Adesso procediamo con la trattazione della Missione 04.04.



GRIMALDI Marco

Quindi non facciamo votazioni in mezzo?



PRESIDENTE

No, è un unico articolo. Insistono tutti sull'articolo 2.
Anch'io pensavo di organizzare le votazioni per Missione. Invece gli Uffici mi confermano che, trattandosi di un unico articolo, si illustrano prima tutti gli emendamenti che insistono sull'articolo e poi si votano.
Adesso siamo alla Missione 04.04.



GRIMALDI Marco

Va bene. Quindi, devo parlare più o meno 40 minuti? A saperlo, mi prendevo una bottiglia di acqua.



PRESIDENTE

Guardi, le posso venire incontro, perché dopo i primi 7 emendamenti, ce n'è uno del Consigliere Magliano e poi può riprendere.
Sono 3 minuti ad emendamento, quindi circa 20 minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Come sa, questo è un pezzo della biografia della mia vita e quindi non ho difficoltà a parlare anche per un'ora, ma volevo essere sicuro di non dimenticare niente.



PRESIDENTE

Siamo qua ad ascoltare la sua biografia. Prego.



GRIMALDI Marco

Grazie. Dicevo che è parte della biografia politica della mia vita perché, come sapete, in questi vent'anni che faccio politica ho dato quasi tutto per il diritto allo studio universitario, in quanto penso che sia uno degli ascensori più importanti che abbiamo. È una delle leve che tutto il sistema occidentale ha messo al centro del proprio sistema di welfare e pian piano, per fortuna, non è solo più una questione legata a quella che era la vecchia tradizione dell'Unione europea, ma credo che il tema universitario sia, negli ultimi quarant'anni, diventato una leva straordinaria di emancipazione, di conoscenza e di capacità di cura della società.
Dicevo che è la biografia della mia vita, perché sono stato eletto per la prima volta all'interno dell'Ente al diritto allo studio vent'anni fa.
La situazione era quella di una Regione che aveva capito prima delle altre di dover avere un Ente al diritto allo studio unico, di dover uscire dalle vecchie opere universitarie per costruire un sistema unico sia di diritti ma anche di welfare studentesco. Allora si muovevano i primi passi per il cosiddetto sistema universitario piemontese. Di fatto la tripolarità di allora era dentro uno scontro centenario fra Università degli Studi e Politecnico, che pian piano hanno imparato a collaborare, hanno imparato a rispettare quella che era stata una prima gemmazione del sistema universitario, poi diventato un Ateneo fondamentale come l'Università del Piemonte Orientale, poi integrata con la neonata Facoltà di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Questo sistema universitario è cambiato tantissimo. L'ho visto da studente, l'ho poi visto lavorando all'interno della Regione, proprio sui temi del diritto allo studio e poi in qualità di Consigliere comunale e di Consigliere regionale con tutti voi. Il sistema è cambiato molto.
L'avanzamento più grande è stato fatto grazie alla capacità del Piemonte di capire, prima di altri, che l'attrattività era tutto.
Quando abbiamo costruito questo piano di riconversione delle residenze universitarie e il primo piano di riconversione di quei posti letto avvenuto a cavallo fra le Olimpiadi e le Universiadi di cui abbiamo parlato prima e abbiamo lanciato allora una campagna che si chiamava Stadi in Piemonte, il Rettore del Politecnico (per intenderci, Francesco Profumo) diceva una cosa, secondo me, tra le più sagge di un uomo della conoscenza.
diceva: "Guardate, noi abbiamo un problema, che è un problema tutto italiano: pensiamo che sia normale, anzi sia doveroso, che tutte le persone nascano, crescano e si formino sempre insieme nelle stesse comunità". E lui diceva: "C'è, però, un piccolo problema: che se si va dall'asilo all'università sempre e solo con le stesse persone, alla fine o non si ha più niente da dirsi oppure si dicono sempre le stesse cose".
Perché serve l'attrattività? Perché serve quella promiscuità? Perch serve a far sì che i nostri Atenei continuino ad essere "camminati" - uso questa metafora - da persone, etnie e studenti che provengono non solo da tutte le regioni italiane, ma da tutti gli angoli del globo? Perché serve esattamente quel mix esplosivo di saperi, di storie e di trascorsi che fa sì che l'esperienza universitaria sia un'esperienza universitaria piena dove tra l'altro ci sia anche quel "più", che è dettato dal fatto che una comunità universitaria è una comunità che mette assieme tanto i ricercatori quanto i docenti, tanto gli studenti quanto il personale tecnico ed amministrativo.
Per questo credo che il diritto allo studio - così questa volta faccio una relazione vera e ne discutiamo seriamente - significa di sicuro le borse di studio di cui parleremo fra poco. Il diritto allo studio è necessariamente la capacità di garantire a tutti i capaci e i meritevoli anche se privi di mezzi, l'opportunità di arrivare ai massimi gradi di istruzione, ma è anche tanto altro. È la capacità di rendere le mense universitarie dei ristoranti veri e propri, è la capacità di cambiare quei processi anche organizzativi.
Io sono d'accordo sul fatto che chi partecipa ad una gara di una mensa debba dare dei pasti sani, con dei calendari alimentari molto ben definiti.
Però c'è anche bisogno di quel sapere e di quell'innovazione che fa sì che un nuovo ristorante universitario diventi non solo una caffetteria, ma magari anche un pezzo di aula studio nelle altre ore del giorno. Questa innovazione va ancora esplorata, così come c'è bisogno di trasformare le aule studio in un "dentro e fuori" che non si è ancora conosciuto.
La gran parte dei nostri studenti ovviamente studia d'inverno soprattutto dentro le nostre aule studio fino all'estate; non lo fanno solo d'inverno, ma lo fanno anche quando c'è l'aria condizionata d'estate.
Abbiamo costruito dei meccanismi ancora troppo novecenteschi di percepire cosa siano le aule studio.
Io sogno un in Piemonte dove le aule studio sono nei parchi, nei luoghi anche i più strani della cultura piemontese. Immagino anche la capacità di una Regione di immaginarsi ogni angolo e ogni spazio pubblico, per creare davvero un'aula studio sia per gli studenti universitari, ma anche per le scuole superiori. Per fare questo ci vuole un ente al diritto allo studio all'altezza della sfida e credo che noi abbiamo il personale e la struttura anche per costruire questa sfida.
Per fare questo serve intanto capire quali sono gli investimenti. C'è da capire, per esempio, come mai da quando abbiamo fatto quel piano di riconversione dei media center universitari - quindi dei tempi di Bresso ai quali ho collaborato - se voi guardate a quei due mila posti letto ottenuti grazie a quella riconversione, noi sì abbiamo inaugurato delle residenze e anche la scorsa legislatura abbiamo provato a riammodernare la Verdi e poi a Novara abbiamo costruito. Però, non c'è mai stato un piano organico, un po' perché è arrivato il privato, anche il privato sociale a costruire delle residenzialità convenzionate, ma che alla fine non assolvono appieno il ruolo di calmieramento dei prezzi sul mercato. Così come, e lo dicevo anche quando abbiamo parlato con il CUS dell'esperienza delle Universiadi, anche nel dossier che abbiamo invocato prima. manca davvero una progettualità per capire come far sì che anche le residenze cambino il volto di alcuni quartieri.
Cosa c'è di più sicuro di un quartiere che sia - a me piace poco la parola "periferia" - decentrato, però vissuto da una comunità universitaria? Ecco, non è il mix più forte che possa esistere quello di vedere degli anziani pensionati insieme a dei giovani lavoratori, delle famiglie e anche degli studenti universitari, degli immigrati, insomma, non è quel mix incredibile fatto di generazioni diverse, conoscenze diverse che può trasformare anche la sicurezza urbana? Io credo sempre di sì e per questo credo che gli investimenti nel diritto allo studio siano una leva straordinario, non solo, come vi dicevo prima, per quell'ascensore sociale che deve continuare a essere mobile, perché anche il figlio dell'operaio deve essere edotto, ma credo che questa è una leva straordinarie per dirci che può essere il motore di tanto altro: di come rigenerare le PMI nel nostro Piemonte, troppo piccole, con poca conoscenza, spesso collegate male con l'estero. Vedete che gli studenti universitari possano e potrebbero servire anche a questo.
Gli studenti universitari, però, sono anche una leva incredibile per pensare a quello che sarà domani la società. Spesso questa discussione ci ha portato a capire meglio quali sono anche gli elementi d'innovazione proprio del nostro Continente.
Nel 2010 (mi pare) la Commissione europea diceva che per rilanciare e realizzare l'economia unitaria bisognava fissare il Piano Strategico dell'Europa 2020, quindi dieci anni fa si parlava di cosa sarebbe dovuto succedere oggi e uno di questi paletti è che in ogni Paese il 40% della popolazione nella fascia tra i 30 e 34 anni dovesse essere laureato. Ecco per avvicinare l'Italia a questo traguardo spesso si è evocato il diritto allo studio universitario, che doveva essere quella politica per ridurre le disuguaglianze sociali nell'accesso all'istruzione terziaria. Come dicevo è un diritto sancito dall'articolo 34 della Costituzione, che appunto ricorda bene perché i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno il diritto di raggiungere i gradi più alti d'istruzione, ma al di là dell'enunciazione, il punto è come si sostanzia nella pratica reale questo diritto? Quanti ne beneficiano? E soprattutto il Piemonte come si colloca nel panorama generale? Intanto, qual è la percentuale dei laureati nella fascia 30-34 anni in Piemonte? Noi abbiamo chiuso la Legislatura scorsa, affermando che in Piemonte il 30% della popolazione di età compresa fra i 30 e i 35 anni possiede un titolo di studio di livello universitario. Un valore appena sopra la media italiana, che mi pare fosse circa del 27%, ma inferiore a quello di altre Regioni benchmark; infatti, rispetto al 2010, la quota dei laureati è aumentata di 10 punti percentuali, analogamente alla Lombardia al Veneto e all'Emilia Romagna che pur partendo da una percentuale di laureati simili hanno conosciuto una crescita di oltre 13 punti.
Che cos'era successo? A me dispiace, dopo questa prima ricostruzione molto - se volete - istituzionale, dirvi che cos'era successo. In Italia il sostegno economico agli studenti meritevoli e privi di mezzi è affidato a quattro interventi in particolare: il principale è la borsa di studio assegnata per concorso a chi soddisfa determinati requisiti di merito ed economici, quindi gli studenti devono avere un certo numero di crediti all'attivo in relazione all'anno d'iscrizione e un valore ISEE indicativo di 26 mila euro.
Chi possiede questi requisiti, se fuori sede, ha diritto al servizio abitativo e se partecipa a un programma di mobilità internazionale riceve un contributo monetario integrativo. Se non ha la possibilità di stare in una residenza, avrà una borsa maggiorata e se, infine, ha necessità di mangiare fuori dal sistema di welfare familiare, perché appunto è fuori sede, ha accesso alla ristorazione, le cui tariffe sono agevolate per coloro che hanno diritto alla borsa - molto agevolate - e, in alcuni casi si trattengono addirittura la borsa, ma poi ci sono anche delle rimodulazioni per reddito e per gli studenti in sede.
Devo parlare di una cosa disdicevole: guardo una tabella che ci dice più o meno, il numero dei richiedenti e il numero delle borse di studio.
Quando ero rappresentante degli studenti all'Ente Diritto allo studio, le domande erano quasi 15 mila e gli idonei erano circa 12 mila. Il numero di borse era 12 mila. Devo dire la verità: in tutto quel mandato che ho fatto tra l'altro insieme al collega Magliano, se si ricorda, fino al 2004 tutte le borse erano state erogate. C'è un lieve calo di numeri di idonei, e quindi di borse, perché ricordo una storica battaglia che facemmo nell'anno fra il 2002 e il 2003, anche lì davanti a Palazzo Lascaris, occupando la via lì davanti, stando quasi una settimana a bloccare i lavori del Consiglio regionale. Cosa successe? Successe che per sei mesi il Consiglio non approvò una variazione di bilancio e, quindi, più di 4.000 studenti dal nostro bilancio preventivo dell'Ente di allora, erano rimasti esclusi.
Riuscimmo, convincendo l'allora maggioranza e l'allora Assessore Leo, a reintegrare quelle borse, ma ci fu un calo di idonei l'anno successivo perché alcuni di essi ottennero la borsa molto tardi e altri iniziarono a lavorare. Insomma, ci fu un piccolo calo rappresentativo di quello che non deve succedere.
Arriviamo agli anni successivi. Dal 2005 al 2010, per intenderci la cosiddetta "Era Bresso" il 100% fu sempre pagato.
Per intenderci, se volete due numeri, il numero di richiedenti è sempre stato fra i 14.000 e i 13.000 e le borse erogate sono sempre state intorno agli 11.000 (12.000 il picco fra il 2006 e il 2007) e, fino all'ultimo anno di Bresso, ancora con 11.000 e rotte borse di studio, sempre pagando tutti gli idonei beneficiari della borsa.
In realtà, fino ad allora, a questo punto si può dire che la figura dell'idoneo non vincitore non era mai emersa.
Poi vedete una curva, anzi, una brusca discesa: nel 2011 e nel 2012 Era Cota - il numero di domande arrivò a 14.000, il numero di idonei a 12.000, ma il numero di borsisti quell'anno calò a 4.000 borse di studio.
Per cui, 14.000 domande, 12.000 idonei, 4.000 borse di studio. Un disastro. Un disastro da tutti i punti di vista, perché che cosa è successo, Presidente Allasia? È successo un fatto terribile: siamo riusciti, in due anni di Giunta Cota, di Lega e soci, a distruggere una politica dei dieci anni precedenti e a tagliare le gambe a un'intera generazione che aveva attraversato il nostro Paese, magari anche un Continente, magari era anche venuto da fuori Europa, magari aveva già preso il primo anno di borse di studio, il secondo e magari era al terzo e, di fatto, solo uno studente su tre, nell'anno 2011-2012, prese la borsa di studio.
Questo che cosa ha voluto dire? Ha voluto dire che, per un anno e mezzo, la Lega di allora iniziò a inventarsi cose strane tipo: "ah vabbè diamo la borsa solo ai piemontesi" e poi si disse "no, ma c'è un problema di merito", quando il merito è nazionale è il numero di crediti, cioè di esami sostenuti.
La cosa più incredibile è che, non solo l'Ente al Diritto allo studio da Ente migliore italiano passò a essere uno dei peggiori, ma la cosa più devastante è che a quel punto iniziò una spirale distruttiva, perch ottenemmo anche un calo drastico delle misure nazionali, cioè della compartecipazione statale alle borse di studio.
Questo per dirvi che cosa? Per dirvi che questa brutta vicenda, che finì nel secondo anno di Chiamparino, perché nel primo arrivammo (guardo il dato), recuperammo con quasi sei/sette milioni di euro e arrivammo a un numero di idonei (il primo anno, appena entrati, con un disavanzo di tre miliardi di euro, se ricordo bene) e riuscimmo comunque ad approvare, tra l'altro un mio emendamento, a proposito Tronzano, di "Ah, ha mai visto in Aula approvare emendamenti superiori al milione di euro?", sì, era di sette milioni di euro per intenderci, quindi non mi intimoriscono le sue "forse nell'ultimo anno, quando è entrato all'opposizione, non è successo".
Il bilancio è aperto fino all'ultimo minuto proprio per poterlo cambiare, altrimenti siamo qui a fare niente.
Dicevo che, quell'anno, gli idonei erano 10.000mila e pagammo quasi 8.000 borse di studio. Dall'anno successivo, quindi dall'anno successivo della Giunta Chiamparino, fu una risalita senza mai fine, e siamo a dire che speriamo non si chiuda con quell'era, perché nel frattempo.
Ho ancora un po' di minuti, Presidente?



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, ha finito i tempi del suo primo blocco, diciamo o prosegue.



GRIMALDI Marco

Allora bevo un sorso d'acqua e poi proseguo.



PRESIDENTE

Grazie, allora lascerei la parola al Consigliere Magliano per l'emendamento 137).



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.



RAVETTI Domenico

Così poi perdiamo il filo, Presidente, glielo dico perché poi io mi deconcentro.



PRESIDENTE

Lo so, infatti ero preso ed ero quasi titubante a fermarlo, perch stava facendo una cronistoria temporale.



FREDIANI Francesca

Io voglio sapere come va a finire! È cronistoria temporale.



PRESIDENTE

Anch'io sono un po' emozionato.



GRIMALDI Marco

Ma pensate che non ho detto i fatti personali: io sono stato denunciato davanti a Palazzo Lascaris, mica le querele di Marrone.



PRESIDENTE

Siamo un po' tutti emozionati e ci stiamo tenendo per mano.
Emendamento rubricato n. 137 presentato da Magliano, Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Nel frattempo ascoltiamo il Consigliere Magliano sull'emendamento 137.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Il mio intervento rappresenta uno stacco pubblicitario tra la prima e la seconda parte della relazione del Consigliere Grimaldi.
Solo per fatto personale, è vero, eravamo insieme negli organi di rappresentanza, ma io non ho occupato le sale di Palazzo Lascaris, questo come ben comprenderanno i colleghi.
Nello stesso tempo, al di là di questo, tenevo a presentare questo emendamento perché come diceva il collega che mi ha preceduto il diritto allo studio ha subito, in questi ultimi vent'anni, una fase oscillante soprattutto la qualità del diritto allo studio che Regione Piemonte è riuscita a garantire.
È evidente che un buon diritto allo studio permette alle nostre Università di essere anche più competitive, poi io sono abbastanza convinto che ci siano una serie di questioni che dovranno essere affrontato mi auguro in questa legislatura - per quello che riguarda il diritto allo studio, cioè le borse di studio, ma anche il tema dei servizi. Ormai un'università che proponga un livello di eccellenza didattico non è più sufficiente, è necessario che attorno all'eccellenza didattica - che noi per fortuna abbiamo in tutti i nostri Poli universitari - porti con s anche tutta una serie di servizi in termini di logistica, in termini di appartamenti, in termini di mense e qualità delle mense, in termini di luoghi dove i ragazzi e le ragazze possano studiare per apprendere, quindi biblioteche universitarie. Siano tutti elementi che fanno parte del nuovo modello universitario sempre più vicino ai Campus universitari di stampo anglosassone e sempre meno alla vecchia modalità con la quale si immaginava l'università come luogo della scienza e della conoscenza, ma attorno non si costruiva un contesto.
Evidentemente le borse di studio permettono anche una migrazione da parte di altre regioni e anche altri Stati verso il nostro sistema universitario piemontese. Noi sappiamo, spesso e volentieri, che il migliore ambasciatore nel mondo delle nostre università sono proprio coloro che sono venuti a studiare nei nostri territori, si sono formati hanno acquisito le competenze che poi li hanno resi professionisti, dotti della materia che sono andati ad apprendere e racconteranno la qualità del nostro sistema universitario e quindi produrranno ulteriori possibilità di arrivo di nuovi studenti ma, nello stesso tempo, anche menti che formandosi nel nostro territorio, poi decidono di rimanere a investire il loro capitale umano così ben formato dai nostri Atenei sul nostro territorio.
Questo emendamento che va a portare due milioni e 250 mila euro per l'annualità 2021-2022-2023 li andiamo a prendere dal fondo di riserva e quindi l'obiettivo è proprio quello di destinare risorse più ingenti per il sostegno del diritto allo studio in ambito universitario proprio perch immaginiamo che questo sia uno di quegli asset strategici sui quali bisogna investire e continuare a investire sempre di più, anche perché, come ben immagina Presidente, abbiamo visto alcuni Atenei iniziare a fare delle joint-venture con il mondo dell'impresa, con il mondo dell'innovazione e con il mondo degli incubatori.
Di questo abbiamo bisogno ed è evidentemente un investimento che parla di futuro, parla di competenze, parla di capitale umano che formandosi poi può diventare innovatore e quindi permettere anche una trasformazione tecnologica, una trasformazione industriale, una trasformazione in quasi tutti i settori che oggi, di fatto, devono accettare la sfida del cambiamento. Per accettare questa sfida bisogna avere non solo la voglia ma anche la competenza per farlo.
Concludo qui il mio intervento e lascio ai colleghi alla seconda parte della narrazione del Consigliere Grimaldi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Passerei agli emendamenti successivi dal 254 fino al 225.
Emendamento rubricato n. 254) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 257) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 214) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 215) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 224) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 223) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 225) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

La vicenda che vi racconto è quella di questi ultimi anni. Gli idonei sono passati drasticamente da 8.000 , di cui vi parlavo prima, del 2015 sfiorando punte di 13.000 nel 2017-2018, arrivando ai 14.000 del 2018-2019.
E adesso arriviamo all'attualità.
Ovviamente noi abbiamo corso un rischio in questo primo anno e mezzo di legislazione. Intanto di non comprendere fino in fondo che il sistema delle borse di studio, di cui non vi ho raccontato abbastanza, è un sistema complesso, fatto di una tassa universitaria, più o meno sui 120 euro e voi immaginatevi cento mila universitari, anche di più, che di fatto contribuiscono con questa tassa che è una tassa redistributiva, che non pagano solo le prime fasce. Questo è un pezzo. Immaginatevi un terzo, un terzo, un terzo: un terzo è la tassa, un terzo sono le risorse regionali un terzo sono i fondi dello Stato che arrivano, tra l'altro, a generare un fondo che è progressivo a seconda di quante borse di studio (il 100%) che dobbiamo continuare a ottenere e ovviamente il numero generale, quindi il numero totale di quelle borse. Quindi c'è una percentuale sia sulle percentuali fra idonei e i vincitori e una sul totale degli idonei. Grazie a questi tre fondi, l'Ente non deve solo pagare il 100% delle borse di studio, tra l'altro ogni anno su due annualità. Per esempio, in questo bilancio di previsione noi, di fatto, mettiamo dentro non solo le borse di studio della seconda rata di quest'anno accademico, ma già dobbiamo stimare quelle dell'anno sul successivo. Per questo l'Ente al diritto allo studio ha bisogno di grande programmazione di un osservatorio per il diritto allo studio che, in parte, abbiamo incorporato dentro l'IRES, e anche di una politica che tenga conto che l'Ente al diritto allo studio, come vi raccontavo prima, non ha solo le borse di studio, ma ha la gestione diretta delle residenze, la gestione diretta delle aule e la necessità di far sì soprattutto nella pandemia.Presidente, quanti minuti ho in tutto perch non vorrei interrompere il racconto ai colleghi.



PRESIDENTE

Circa 27 minuti, sono già passati due minuti e quaranta.



GRIMALDI Marco

Ah, ne ho ancora 27.



PRESIDENTE

Ne ha 25 circa.



RAVETTI Domenico

Può andare un po' più piano, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Sono abituato a parlare molto velocemente. Adesso ci proverò.



PRESIDENTE

Consigliere Ravetti, non interrompa il Consigliere Grimaldi. La richiamo all'ordine.



RAVETTI Domenico

Chiedo scusa, era per seguire meglio.



GRIMALDI Marco

Dicevo che il sistema del diritto allo studio è un sistema talmente complesso che bisogna tenere conto dei costi di gestione dell'Ente, costi che, in qualche modo, dovremo studiare tutti insieme.
Intanto l'Ente al Diritto allo Studio ha residenze in tutta la Regione Piemonte; dispone di aule studio in tutta la Regione Piemonte; ha mense in tutta la Regione Piemonte; soprattutto, ha la necessità di programmare degli aspetti che spesso non vediamo, dalle utenze al costo di gestione della spesa dei servizi, delle strutture, degli investimenti in conto capitale e quant'altro.
C'è una vicenda che non vi ho raccontato; al riguardo, farei un flashback, se posso, Presidente: nell'era olimpica è vero che abbiamo costruito un programma di riconversione dei media center, ma non è che quei media center sono stati comprati dalla Regione Piemonte e donati all'Ente al Diritto allo Studio. È come se avessimo fatto una sorta di "debito fuori bilancio": cioè li abbiamo fatti in project financing.
Dunque, il solo costo di gestione di quelle tre residenze da quasi 2.000 posti - Borsellino, Villa Claretta e la cosiddetta ex Italgas chiamata Olimpia per una storica dirigente dell'EDISU (Olimpia Gambino) costa all'Ente al Diritto allo Studio 5 milioni di euro.
Vi dirò di più, così arricchite il vostro bagaglio culturale su quanto ci costa l'Ente: la spesa per servizi è passata da 21.424.265 euro nel 2018, a 21.852.751 nel 2019, a 22.289.806 nel 2020, a 22.735.602 quest'anno (dati che, peraltro, sarebbe stato interessante apprendere magari dalla bocca dell'Assessora Chiorino, la quale, invece, lo dico per inciso, di questi dati non ne ha mai fatto cenno in Commissione. Per carità, tanto ci sono Consiglieri che studiano, siamo qui anche per questo). Queste sono le spese per i servizi, Presidente.
Poi c'è la spesa per le strutture. Come dicevo, la spesa per le strutture è legata ai 5 milioni di cui parlavo prima, più 1 milione e 100.
Pensate a quanto ammonta la differenza tra i sistemi in project financing e i sistemi di gestione delle utenze e tutto il resto! Dicevamo, la spesa delle strutture è passata da 6 milioni e 100 nel 2018, a 6 milioni e 272 nel 2019, a 6 milioni e 398 nel 2020, a 6 milioni e mezzo di quest'anno.
La spesa in conto capitale è passata da 2 milioni, a 2 milioni e 40, a 2 milioni e 80, a 2 milioni e 120; più o meno il dato è stabile.
Il totale delle spese, a questo punto, ammonta a 29.573.000 nel 2018 30.000.000 nel 2019, 31.768.000 nel 2020 e 31.384.000 di quest'anno.
Veniamo alle entrate proprie: abbiamo ancora una quindicina di minuti immagino, quindi arriviamo ai problemi legati alla pandemia. Voi potreste dire: "Se teniamo tutto chiuso ed eroghiamo le borse di studio, che problemi potremo avere?". Avremo il problema delle entrate proprie. Perché? Perché l'EDISU, proprio perché è una comunità, si autorigenera anche grazie a quelle borse di studio. Perché crea le mense, ma poi ne prende una parte dalle borse di studio stesse; ha le residenze, ma si prende gli affitti anche dagli studenti. Insomma, è un ente che vive in osmosi con la propria comunità. Ovviamente, se ci sono meno uscite per le mense, ci saranno anche meno entrate, quindi meno possibilità di trovare partner strategici e sponsorizzazioni; ci sarà meno possibilità di integrare con il welfare studentesco, cioè con questi sistemi per cui chiediamo ai grandi capoluoghi di provincia di aiutarci. Di fatto, quindi, è una piccola leva in meno, che doveva essere di 6 milioni di euro in termini di entrate proprie. C'è per un punto interrogativo (qualcosa, ovviamente, Grimaldi non ce l'ha sottomano!) - ed è il dato delle entrate proprie: cioè io non so esattamente quante sono state le entrate proprie dell'EDISU.
Poi ci sono, come vi dicevo, le spese di provenienza extra regionale: c'è la tassa regionale per il diritto allo studio, cui facevo cenno prima che, per quei 120 euro della nostra comunità studentesca, ammonta a quasi 15 milioni di euro. Quindi consideriamo quella cifra. C'è poi il fondo integrativo statale del MIUR, quello di cui vi raccontavo, che più o meno vale 12 milioni di euro.
Come dicevo, l'Ente regionale è anche tenuto, per disposizione legislativa nazionale, a integrare la spesa per l'erogazione delle borse di studio nella misura non inferiore al 40% dell'importo fisso del MIUR, il che comporta una previsione di spesa di competenza regionale di tutto quello che diamo. Cioè se prendiamo le entrate statali e le entrate della tassa regionale, noi siamo obbligati a prendere una quota parte dei fondi che mettiamo nel nostro bilancio subito sulle borse di studio. Una volta chiusa quella partita, poi ci sono tutte le spese di cui vi parlavo prima.
A proposito, ad integrazione di quanto ho detto, se vogliamo stare in un programma che non vanifichi tutto il fondo di riserva, a nostro avviso dovremmo aumentare le risorse attuali previste nel nostro bilancio almeno di 3 milioni di euro. L'Assessora Chiorino non si è pronunciata ovviamente. Ha solo detto: "Sì sì, pagheremo tutte le borse di studio".
Cioè di tutta questa discussione in Commissione ci si è limitati a dire: "Va bene, va bene, pagheremo tutte le borse di studio".
Il problema è che se noi mettiamo esattamente le risorse fotocopia degli scorsi anni, non teniamo conto di tre cose che vi ho descritto, che probabilmente, per colpa mia, in questo fiume di parole non avrete colto: la prima è che comunque i costi dei servizi un po' aumentano. La seconda si riferisce al fatto che c'è un aumento fisiologico di queste strutture anche in termini costo del personale, parte energetica, eccetera. Inoltre, ci sono delle uscite in meno sulle mense, ma anche delle entrate in meno, come vi dicevo.
Ci sono i programmi di mobilità in meno, però abbiamo, per fortuna, una curva in salita ed è su quello che arrivo negli ultimi dieci minuti finali.
Il tempo è volato, è proprio vero che quando ci si diverte, il tempo vola.



PRESIDENTE

Lei è un passionario dell'EDISU, lo diciamo sempre. Guardi che un posto all'EDISU. possiamo riaprire il bando, se vuole.



GRIMALDI Marco

No, grazie Presidente, lotto per tutti loro ugualmente da questa postazione.



PRESIDENTE

Possiamo provare nella Capigruppo. Quando abbiamo finito l'illustrazione delle missioni 4.4, convocheremo una riunione dei Capigruppo..



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente, lo so che per togliermi dalle scatole di questo Consiglio potreste chiedere anche a Sciretti di fare le valigie, ma lo dico all'amico Sciretti: "Non si preoccupi, io rimango qua".



PRESIDENTE

Mi preoccupa se lo chiama "amico".



GRIMALDI Marco

No, infatti non siamo amici e scherzo.
Dicevo che una delle cose di cui dovete tenere conto non è solo l'aumento del costo dei servizi, delle spese strutturali e di tutte le componenti con le quali si costruisce il bilancio dell'Ente, ma dobbiamo pensare a questo trend di crescita, soprattutto delle borse di studio, che potrebbe in qualche modo influenzare negativamente i bilanci dell'Ente.
Da una parte è un trend positivissimo e vuol dire che più di 14 mila ragazzi faranno di nuovo domanda di borsa di studio (e quest'anno saranno anche 15 mila), ma questo piccolo trend di crescita è legato a due componenti. La prima è la costanza, cioè finalmente da quasi 5 anni ripaghiamo tutte le borse di studio. Quindi, noi siamo di nuovo uno dei sistemi italiani migliori, come era successo dopo l'era Bresso. Per cui la gran parte delle comunità universitarie italiane, anche in lockdown, sanno che il Piemonte ha dato una risposta straordinaria per mezzi, quindi per borse di studio, e anche per capienza. E con questo c'è uno dei rischi positivi, cioè che ci siano più domande.
La seconda componente è la seguente. Essendo che i nostri Atenei sono stati fra i pochi a costruire un sistema di didattica a distanza fra i più eccellenti del Paese, molte di quelle persone, anche se non abbiamo sufficienti posti letto, potrebbero chiedere da borsisti fuorisede la borsa di studio. In terzo luogo, c'è questa possibilità, secondo me straordinaria ed unica, di intercettare, per la prima volta dopo i grandi flussi dalle post-Olimpiadi in poi, una nuova leva studentesca mondiale, perché la pandemia ha costretto a fare un ennesimo salto tecnologico. Come sapete, al Politecnico già molte lezioni erano in inglese e adesso molte lo sono anche negli Atenei. L'interattività fa sì che ci siano anche altri salti tecnologici nell'informatizzazione e nelle traduzioni automatiche. Quindi uno dei nuovi scenari, visto attraverso gli studi dell'Osservatorio al diritto allo studio, è che ci sia anche una nuova popolazione universitaria straniera che viene a Torino e nelle altre sedi piemontesi.
Tutto questo per dire cosa? Che bisogna essere prudenti ed evitare di far collassare l'Ente del diritto allo studio utilizzando i fondi di riserva sia per la normale amministrazione e per il pagamento degli ultimi idonei. Bisogna evitare di prosciugare quel fondo di riserva, perché la cosa che forse non vi ho spiegato tecnicamente e che vale la pena dirvi è che quando un bilancio come il nostro comprende annualità diverse, bisogna tenere quel fondo di riserva - ovviamente nei limiti e nella compatibilità di quello che dice il Testo Unico su queste parti di normazione sul bilancio anche degli Enti strumentali - bisogna tenere quel polmone di ossigeno per far sì che ci sia anche il flusso di cassa necessario. Perch l'Ente al diritto allo studio fa una cosa che se noi riuscissimo. Adesso vi do una suggestione unica: perché l'Ente al diritto allo studio universitario non diventa un Ente di diritto allo studio generale, cioè che si occupa anche dei voucher scuola? Perché il tema dei flussi finanziari è fondamentale, cioè la borsa di studio deve arrivare prima, non come il voucher che arriva dopo. La borsa di studio deve essere effettivamente esigibile, perché è parte di un'idea di welfare universitario.
Per cui la cosa che vi chiedo sostanzialmente alla fine di questo discorso è: di cancellare per sempre la figura degli idonei non beneficiari e di approvare, prima che questi emendamenti, un'idea di fondo, che è quella costituita in un emendamento fantasma che avete già votato.
Presidente Allasia, le do una notizia. E lei mi dirà: "Perché ha parlato per 40 minuti?". La notizia è che io ho già vinto. Ho già vinto perché un emendamento che, grazie al Presidente Chiamparino e al Vicepresidente Reschigna, era stato approvato un anno e mezzo fa, è rimasto probabilmente in un brogliaccio del bilancio attuale dell'Ente regionale. E le do una notizia: quest'anno io non ho presentato l'emendamento che presentavo sempre sulle spese obbligatorie. Sa perché? Perché sono già obbligatorie. Cioè io non devo modificare il testo generale del bilancio perché le spese sono già obbligatorie. Quindi, qualora avessimo degli idonei in meno, l'Assessore Tronzano sarà costretto a prendere quel poco di fondo di riserva e metterlo lì.
E allora vi chiederete: "Perché ha parlato per 40 minuti se aveva già vinto?". Perché, in realtà, quella è sostanzialmente una pratica giusta cioè il fatto di dire che il diritto allo studio è una spesa obbligatoria e sacrosanta. E io vorrei che quest'anno facessimo un'ulteriore innovazione insieme, ma ve la racconterò dopo perché non voglio fare spoiler.
Altrimenti cosa succede nei prossimi giorni? Però perché presento degli emendamenti per aggiungere altre risorse? Perché bisognerebbe evitare di intaccare il fondo di riserva e dare certezza all'Ente, portandolo da quei 23 milioni ad un programma di gestione quasi da 30 milioni di euro. Adesso starete dicendo: "Diceva che ne bastavano 3 e adesso arriva a 7". Vi spiego il punto. Ho ancora un minuto?



PRESIDENTE

Sì, ne ha ancora 8. Diciamo che ha ancora qualche minuto.



GRIMALDI Marco

Ma 8 minuti sono tantissimi! Guardi, le faccio un favore: arrivo alla conclusione prima degli 8 minuti.



PRESIDENTE

Non faccia come il Consigliere Gallo che dice "parlo meno di un minuto" e poi arriva a 6 minuti.



GRIMALDI Marco

No, tanto ho chiaro il punto. Nella cosiddetta era Bresso le risorse date dalla Regione all'Ente diritto allo studio sfioravano i 28-30 milioni oggi veleggiamo sui 6-7 milioni di euro in meno, pur avendo - ripeto - più risorse dallo Stato. Perché? Perché sono aumentati gli idonei, come vi ricordavo, ma anche perché si sono abbassati i costi di gestione, cioè l'era Marta Levi, se vogliamo andare per cicli, ha abbassato tantissimo i costi di gestione, sia per le guardianie, sia per il modello di gestione delle residenze, ma anche perché, per esempio, rispetto ai tempi di allora e Magliano lo sa - ci sono anche tanti bandi in meno, oltre a quelli tradizionali: non ci sono i bandi per le attività universitarie studentesche, non ci sono alcuni bandi, purtroppo, per i laureati dei master, c'è pochissimo davvero dal punto di vista sulla mobilità internazionale. Ed è proprio lì che volevo aggiungere le motivazioni per cui andrebbero tenuti almeno 3 milioni di euro in più per coprire tutti gli idonei, evitando di utilizzare il fondo di riserva dell'EDISU o addirittura della Regione Piemonte.
Dall'altra, c'è una sfida più grande ed è questa: anzitutto, consentire all'Ente al diritto allo studio di tornare a indebitarsi - anzi, farlo per la prima volta - cioè dare l'autorizzazione a EDISU di costruire patrimonio, anzi le dico di più, Presidente, noi dovremmo dare una tranche unica all'Ente al diritto allo studio, per riacquisire quelle residenze, di cui vi parlavo prima, le residenze universitarie costruite durante le Olimpiadi, estinguere quel debito, quindi dargli fondi per investirli e per estinguere quel debito, per evitare che ogni anno ci sia un flusso di cassa di 5 milioni di euro, ma costruire una nuova programmazione di edilizia universitaria. Cioè, s'immagini che se oltre alla candidatura per le Olimpiadi e per le Universiadi il nostro Ente al diritto allo studio ritrovi la forza di costruire questi 2 mila nuovi posti (più o meno questa è la richiesta che abbiamo) per attrarre una popolazione studentesca che secondo noi, deve passare da 110 mila a 130 mila in Piemonte. Anzi, le dico di più: la sfida è arrivare a un Piemonte con centocinquanta mila universitari, cioè cambiare la pelle del nostro Piemonte, cambiare sostanzialmente anche la missione del Piemonte Orientale, di scienze gastronomiche, costruire un meccanismo per il quale il Politecnico possa fare l'ultimo salto che ancora gli è possibile, con un'alta scuola fra Torino e Milano dei due Politecnici e far sì soprattutto che l'Università degli Studi di Torino, insieme allora nuova grande stagione che sarà quella del Parco della Salute, costruire (questo è il mio sogno, Presidente Allasia) la più grande Facoltà di medicina in Europa. E le dico di più: sa che cosa dovremmo fare? Aumentare le scuole di specializzazione (ne parleremo dopo sulle altre borse) e far sì che quell'occasione unica porti ad avere una grandissima residenza affianco alla nuova Regione Piemonte, ma le dico ancora di più! Perché quello deve diventare la Terra di una Nuova brigata Ippocrate e ritorno alla vicenda cubana solo per un momento, per dire che, se costruiamo una leva internazionale di sanitari e, quindi utilizziamo il nostro welfare tradizionale, il nostro diritto allo studio tradizionale e lo mettiamo nelle leve del futuro io credo che la sanità pubblica e, a questo punto, la Regione Piemonte la deve mettere come uno degli assi strategici su cui puntare nei prossimi anni, a quel punto noi costruiamo anche un pezzo del futuro, non solo dell'Ente al diritto allo studio, non solo di una storia che ha, come avrà capito, mille rivoli positivi, ma soprattutto un tassello anche per l'ultima cosa che vi voglio dire.
Qual è l'unico errore che non dobbiamo fare? Dopo aver investito così tanto in formazione, far sì che l'immigrazione peggiore vinca. Qual è l'immigrazione peggiore? Non quella di cui vi lamentate spesso e anche molti del centrodestra, l'unica immigrazione che dobbiamo fermare è quella dei troppi giovani formati in questo Piemonte che, per assenza di opportunità, per precarietà, per quei blocchi del turnover di cui vi parlavo prima, non resta nel nostro Piemonte. Noi dobbiamo far sì che questa sia una Terra non solo di alta conoscenza, ma anche di alta professionalità e, quindi, se noi non alziamo i salari, se non torniamo a scommettere sull'economia diversa, c'è il rischio che tutto quello di buono che abbiamo fatto - insieme, perché io spero che continueremo insieme a sostenere quelle borse di studio - rischi di essere solo una parte di una storia che non si è compiuta del tutto.
Per questo e la ringrazio, Presidente, per tutti i minuti presi e per la pazienza dei nostri colleghi, io spero che inizieremo, anzi torneremo e per la prima volta ne parleremo nelle Commissioni, a parlare della storia dell'Ente al diritto allo studio e di quali saranno i suoi compiti per i prossimi anni, ma soprattutto di quale programmazione universitaria noi vogliamo costruire. Perché, io sono sicuro che dalla società della conoscenza, dai nostri quattro Atenei e da questo mix incredibile pu nascere di sicuro il Piemonte del prossimo secolo.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 82) presentato da Frediani, Bertola, Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani, per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sicuramente, il tema delle borse di studio è uno dei temi su cui in ogni occasione di bilancio cerchiamo di riportare l'attenzione della Giunta e rispetto al quale abbiamo più volte fatto proposte in Consiglio regionale e abbiamo anche chiesto confronti in Commissione con EDISU e con gli studenti, perché non dimentichiamoci che si sta parlando soprattutto in primis di studenti, quindi non di storia dell'EDISU, perché il rischio quando si discute troppo, quando si spendono troppe parole è che si perda un po' di vista il punto centrale.
Quindi, dopo così tante parole, io per rispetto soprattutto verso l'importanza del tema e consapevole che dietro queste webcam spente probabilmente, l'attenzione è già calata, giustamente, perché anche la mia attenzione è calata di molto e mi dispiace, perché invece sono temi che andrebbero affrontati a mente lucida: non ci si può perdere in mille parole su questi temi. Penso, soprattutto, che i cittadini piemontesi non abbiano nessun interesse, adesso, a quest'ora, di seguirci mentre spendiamo parole su temi che, invece, richiederebbero più dibattito e confronto.
Credo che il dibattito e il confronto non potranno avvenire in quest'Aula. Giustamente ognuno di noi porta le sue richieste e le sue istanze, ma noi abbiamo scelto, come ho già più volte detto in questa fase di rimandare il dibattito e il confronto ad altre fasi e ad altri momenti di lavoro in Consiglio e, soprattutto, in Commissione.
Pertanto, do per illustrato questo emendamento. Sottolineo soltanto l'importanza del tema anche per il mio Gruppo e cedo la parola al Presidente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Abbiamo concluso l'illustrazione degli emendamenti fino alla missione 04.04.
Mi sembra ci sia un accordo per sospendere la seduta e convocare una Conferenza dei Capigruppo, che sarà svolta in un'ulteriore stanza virtuale da remoto. È già stato mandato il link per accedervi, per cui concludiamo i lavori di questa giornata e saranno ripresi sicuramente la prossima settimana per continuare il disegno di legge n. 129, "Bilancio di previsione finanziario 2021-2023".
Con questo ho concluso e ringrazio tutti della disponibilità e del lavoro fin qua svolto.
Auguro a tutti, oltre a un buon weekend, una buona Pasqua e Pasquetta.
Auguro a tutti una buona serata e manderemo comunicazioni sulle decisioni assunte dalla Conferenza dei Capigruppo nelle prossime ore.
Grazie e auguri.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19.00)



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