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Dettaglio seduta n.119 del 31/03/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.00 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione indifferibile e urgente n. 614 presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Matteo Marnati; interrogazione indifferibile e urgente n. 628 presentata dalla Consigliera Francesca Frediani, cui risponderà l'Assessore Matteo Marnati; interrogazione indifferibile e urgente n. 610 presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Chiara Caucino interrogazione indifferibile e urgente n. 606 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interpellanza n.
609 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interpellanza n. 656 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione indifferibile e urgente n. 659 presentata dal Consigliere Alberto Avetta cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione indifferibile e urgente n. 650 presentata dal Consigliere Gallo, cui risponderà Marco Gabusi; interpellanza n. 590 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.


Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 614 presentata da Valle, inerente a "Linee a chimica aperta di estrattore e termociclatore e sistema modulare opentrons"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 614, presentata dal Consigliere Valle, inerente a "Linee a chimica aperta di estrattore e termociclatore e sistema modulare opentrons"." Prima di dare la parola al Consigliere Valle ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per due minuti e la risposta, da parte del componente della Giunta, per tre minuti e non sono previste repliche.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Valle.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per due minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
La vicenda è nota perché ne abbiamo discusso a lungo, ed è uscita anche sui giornali. Si tratta della questione relativa all'installazione di quelli che abbiamo chiamato maxi laboratori, tanto per semplificare, quindi i macchinari necessari per allestirli.
Sappiamo che la Regione aveva proceduto - non è proprio così, ma chiamiamola così - a una manifestazione d'interesse, chiedendo alle ASL chi fosse interessato a poter ospitare questo tipo di strutture. Volevamo sapere chi aveva risposto come, se c'erano disponibilità differenti e, nel caso, come si è scelto tra queste.
C'era notizia sui giornali, poi a un certo punto si è persa, perché nella nostra interlocuzione abbiamo sempre parlato di Novara e La Loggia, anche dell'eventualità dell'acquisto di un laboratorio per Biella. Di questo volevamo avere notizie, se era posticipato nel tempo, se si era ritenuto alla fine di non procedere e come siano stati suddivisi i costi rispetto alle strutture e ai macchinari tra la Regione e coloro che ospitano i macchinari, che sono, nella fattispecie, sicuramente ARPA e UPO e, nel caso di Biella, punto interrogativo.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Valle per l'illustrazione.
Ha chiesto di rispondere all'interrogazione l'Assessore Matteo Marnati.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La risposta è un po' più lunga di tre minuti, ma cercherò di stare nei tempi.
Con riferimento alla nota, s'informa che le seguenti ASL hanno dato riscontro a tale nota. Sono l'ASL di Vercelli, l'ASL TO3, l'ASL di Alessandria, l'ASL TO4, l'ASL TO5 , l'ASL VCO, l'ASL Città di Torino, SCDO Microbiologia e Virologia, AOO Novara, l'ASL di Asti, l'ASO di Cuneo, l'ASL CN2, AO Ordine Mauriziano, AOU Città della Salute e AO di Alessandria.
Con deliberazione del Direttore Generale dell'ASL TO3 dell'8 luglio 2020 è stata affidata, per conto dell'Unità di Crisi, la fornitura in urgenza, di attrezzature a elevata processività, estrattori ad alta efficienza e strumenti di rilevazione PCR Real Time nell'ambito dell'emergenza sanitaria COVID-19.
Si riportano i seguenti esiti: due estrattori ad alta efficienza da RNA prezzo unitario 50.613 euro per un totale di 101.226 euro due strumenti di rilevazione PCR Real Time per l'amplificazione prezzo unitario di 27.500,00 euro per un totale di 55.000,00 euro Bio-rad laboratories, tre strumenti a rilevazione PCR Real Time prezzo unitario 19.200,00 euro per un totale di 57.600,00 euro (sono tutti iva esente) e tre PC correlati al prezzo unitario di 800 euro l'uno per un totale di 2.400,00 euro Opentrons, due piattaforme robotiche costituite da otto robots più due robots di back up inclusi accessori e spedizione per un totale di 50.951 euro unitario, per un totale di 101.902 euro Life Technologies, che è stato collaudo nella sede ARPA , a La Loggia, l'11 settembre 2020, mentre l'UPO il collaudo l'ha fatto il 15 settembre 2020 per Bio-rad Laboratories, il collaudo Università è avvenuto il 16 settembre 2020 e il collaudo di ARPA Piemonte il 31 agosto 2020.
A seguito dell'acquisto di queste attrezzature, si è fatta una gara aperta per venti operatori economici per la fornitura di kit di estrazione e di amplificazione e reagenti da utilizzarsi sulle strumentazioni aperte sopra indicate.
Per quanto riguarda il punto due dell'interrogazione, non si è proceduto all'acquisto del sistema modulare Opentrons anche per il laboratorio di Biella poiché le nuove condizioni di mercato permettevano di acquisire una strumentazione aperta Life Technologies dotata di maggiore processività e minore complessità d'utilizzo. La decisione è stata formalizzata con nota della Direzione Sanità regionale il 29 giugno 2020.
A ottobre abbiamo valutato il monitoraggio dell'attività produttiva dei laboratori e venivano indicati i seguenti laboratori come sede di nuove installazioni: l'ASL TO3, il Mauriziano e l'ASL di Biella. Sempre in quel periodo, il 26 ottobre veniva richiesto di provvedere all'estensione della fornitura per la piattaforma di estrazione acidi nucleici DNA/RNA lotto 2 e un sistema di amplificazione lotto 3, e l'ordine è stato emesso in data 4 novembre 2020.
La spesa per l'estensione delle attrezzature aperte (ASL TO3, ASL Biella Mauriziano), ditta Life Technologies - Thermofisher è stata di 234.339,03 euro ed è stata finanziata dalle famose sponsorizzazioni o contributi volontari di Assicurazioni Generali e Banca Intesa San Paolo.
Perché si è scelta ARPA e UPO? ARPA ha fornito immediato riscontro a una richiesta che avevamo fatto a tutti coloro che potevano costruire un laboratorio, confrontandosi con le funzioni attribuitele dalla legge, progettando un nuovo fronte di attività la virologia ambientale - per fornire informazioni utili nell'ambito di una relazione ambiente-salute fondamentale per la prevenzione.
L'ARPA, integrando conoscenze ed esperienze consolidate di rilevazione della qualità dell'aria attraverso valutazioni di analisi chimica e fisica con il laboratorio di virologia ha integrato così conoscenze di tipo biologico attraverso la rilevazione di RNA di virus sino ad arrivare al loro isolamento mediante colture cellulari.
Per quanto riguarda UPO, anche il nuovo laboratorio COVID di Novara è stato predisposto ad hoc dall'Università del Piemonte Orientale (UPO) su esplicita richiesta della Regione Piemonte (con nota prot. 36084 del 18/4/2020), al fine di potenziare la capacità di diagnostica molecolare nella prospettiva di una possibile recrudescenza del COVID-19.
Il laboratorio COVID è stato allestito presso il centro CAAD un'infrastruttura di ricerca (IR) pubblica che possiede le competenze e i servizi idonei per l'esecuzione di test molecolari basati sulle metodiche di RT-PCR. Inoltre, la presenza di ambulatori del SSR presso il centro ha facilitato l'interfacciamento informatico con la rete di AOU Maggiore della Carità di Novara.
Il contributo di strumentazione da parte della Regione Piemonte ha permesso lo scale up delle attività ed è stato necessario per garantire in tempi rapidi l'elevata capacità di analisi (1000 test/die).
In merito al punto quattro, la soluzione ha trovato rapida realizzazione utilizzando il bilancio dell'Agenzia per la progettazione e i lavori edili e impiantistici che sono stati realizzati nell'estate 2020 e hanno consentito l'inaugurazione del nuovo laboratorio in data 2 settembre 2020.
Il ripristino in esercizio dei locali di proprietà a La Loggia ha determinato una spesa quantificabile in 48.214,00 euro per la progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudo, e di 152.933,87 euro per la realizzazione dei lavori edili e impiantistici.
Per quanto riguarda l'allestimento strumentale, la spesa fu finanziata da Assicurazioni Generali e Banca Intesa San Paolo e permise l'acquisizione della strumentazione necessaria. Il completamento del laboratorio con piccola strumentazione e con il raddoppio della linea Thermofisher di estrazione e rilevazione PCR per incrementare la capacità produttiva richiesta nell'autunno 2020, ha richiesto una seconda ulteriore spesa complessiva a carico del bilancio dell'ARPA di 164.146,86 euro (per estrattori, microcentrifuga, stampante per etichette, ecc.).
Quanto al laboratorio di UPO, la richiesta della Regione Piemonte offriva una dotazione strumentale di avvio per lo scale up delle attività necessarie a individuare e monitorare i soggetti che, per professione o per situazioni contingenti, sono a rischio di COVID-19. Per garantirne la piena operatività, l'allestimento dei laboratori è stato completato con strumentazione (cappe bio-hazard, congelatori e ultracongelatori centrifughe, eccetera), servizi, reagenti e materiale di consumo i cui costi sono stati sostenuti in toto da UPO.
Al 31 dicembre 2020, esclusi i costi del personale reclutato ad hoc, UPO ha sostenuto una spesa quantificabile in 562.509,26 euro.
Per quanto riguarda la strumentazione fornita dalla Regione Piemonte l'acquisizione è stata curata dalla centrale di committenza dell'Unità di Crisi con l'effettuazione di procedimenti d'acquisto unificati per il laboratorio di UPO e dell'ARPA. La spesa è stata finanziata da Assicurazioni Generali e Banca Intesa San Paolo.
La spesa di attrezzature per ARPA La Loggia è stata di 234.873,92 euro quella per Novara è stata di 168.702,29 euro, per un totale effettivo di 403.576,21 euro, finanziata da Assicurazioni Generali e Banca Intesa San Paolo.
La spesa per le attrezzature aperte (Novara, ARPA), ditte Opentrons Biorad, Life Technologies (Thermofisher) è stata di 318.129,00 euro. La spesa per le piccole attrezzature (Novara, ARPA) è stata di 85.447,21 euro.
La differenza rispetto al totale inizialmente ipotizzato è dovuta all'importo in euro più dettagliato nell'ordinativo Opentrons rispetto all'importo approssimativo della delibera di affidamento e al differente rapporto di cambio euro/dollaro tra delibera e periodo di consegna sul territorio italiano.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Matteo Marnati per la risposta, sebbene si sia dilungato un pochino. Vista l'importanza dell'argomento, abbiamo concesso una deroga.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 628 presentata da Frediani, inerente a "Ulteriori precisazioni in merito alla destinazione dei rifiuti speciali pericolosi contenenti amianto presenti nel sito industriale di Salbertrand"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 628 presentata dalla Consigliera Frediani.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Francesca Frediani, che ne ha facoltà per due minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente. Buongiorno, Assessore.
Torniamo su un tema che ho già posto qualche tempo fa rispetto alla destinazione dei rifiuti speciali pericolosi contenenti amianto nel sito di Salbertrand.
Nell'area industriale di Salbertrand, che, come tutti sanno, è un sito individuato come cantiere presso il quale si dovranno svolgere alcuni processi relativi agli scavi della nuova linea Torino-Lione, sono presenti dei materiali classificati come "rifiuti speciali pericolosi contenenti amianto".
Avevamo già chiesto in un'interrogazione di qualche mese fa quale fosse la destinazione di questi rifiuti (ricordiamo, infatti, l'interrogazione n.
265 depositata nel maggio 2020, quindi quasi un anno fa). Volevamo per l'appunto sapere quale fosse la destinazione di questi rifiuti speciali che devono essere trattati in un modo particolare e destinati soprattutto a depositi adeguati, e la risposta dell'Assessore Marnati era che fosse competenza di Itinera tutelare la salute e non recare pregiudizio all'ambiente, in questo caso, dal momento che Itinera era la detentrice dei materiali presenti nel cumulo.
Dalle informazioni fornite per vie brevi, sempre secondo quanto riferito dall'Assessore in risposta alla mia interrogazione, risultava che fossero iniziate le attività di cantierizzazione in data 6 maggio 2020, mentre le attività di scavo e movimentazione sarebbero state avviate a partire dal 1 giugno 2020.
Il materiale sarebbe stato poi caratterizzato e i rifiuti contenenti amianto sarebbero stati insaccati e inviati allo smaltimento. La destinazione, secondo sempre quanto riferito dall'Assessore, doveva essere la discarica per rifiuti pericolosi di Collegno (discarica Barricalla).
Sono emerse però informazioni in base alle quali la discarica di Collegno non accetterebbe più rifiuti pericolosi e pare che non ci siano più destinazioni alternative all'estero, a seguito della chiusura alle importazioni da parte degli impianti tedeschi.
Ci chiediamo quale sia stata l'effettiva destinazione degli 8.000 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi contenenti amianto soprasoglia - quelli che chiamiamo rifiuti pericolosi - e se sia emerso dalle successive analisi compiute dopo l'asportazione di questo primo strato, quindi al di sotto di esso, altro materiale classificabile come tossico-nocivo.
Se fosse possibile avere la risposta scritta, Presidente, la ringrazio perché ultimamente non le ho più ricevute. So che lei è sempre molto attento, ma da alcuni Assessori non mi sono mai arrivate.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Frediani per l'illustrazione.
Sarà mio compito farle arrivare le risposte scritte.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Marnati.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per tre minuti.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente. Ho già dato l'incarico di mandare le risposte scritte via e-mail.
Rispetto al punto uno, le competenze sul controllo delle operazioni in corso di rimozione dei materiali e dei rifiuti ivi depositati sono in capo a SPRESAL ASL TO3, ARPA Piemonte, Città Metropolitana di Torino, per cui agli atti della Regione Piemonte non ci possono essere risultanze e riscontri di competenza.
In merito all'effettiva destinazione degli 8.000 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi contenenti amianto soprasoglia, a oggi sono stati smaltiti circa 18.400 tonnellate di terre e rocce contenenti amianto e sono così ripartiti: circa 5.800 tonnellate a Barricalla - Collegno (TO) come destinazione finale di smaltimento circa 2.800 tonnellate a Geiger Italia Srl - Agnosine (BS) come operazione di smaltimento preliminare provvisoria, con destinazione finale a discariche collocate in Germania circa 9.800 tonnellate a SG Srl - San Zeno Naviglio (BS) come operazione di smaltimento preliminare provvisoria, con destinazione finale a discariche collocate in Germania.
Relativamente alla discarica di Collegno (Barricalla), dalle informazioni acquisite, la discarica risulta operativa e sulla base delle autorizzazioni vigenti può ricevere rifiuti pericolosi.
Per quanto riguarda il punto due, ovvero se sia emerso, dalle successive analisi compiute dopo l'asportazione di tale strato, al di sotto di esso altro materiale classificabile come tossico-nocivo, dai sondaggi profondi effettuati fino a quota piano campagna e dalle successive analisi di laboratorio condotte non è emersa, a oggi, presenza di materiale classificabile come pericoloso.
Infine, in merito al citato caso della Galleria di Cesana Torinese, si precisa che si tratta di un intervento autorizzato dalla Città metropolitana di Torino nel 2008 e il deposito sotterraneo dei materiali contenenti amianto è ormai da tempo in fase di gestione post-operativa. La scelta progettuale di realizzare un deposito ad hoc fu motivata da valutazioni di tipo economico e ambientale, legate soprattutto al maggior vantaggio di evitare il trasporto dei materiali. Non ci sono relazioni tra tale progetto e la disponibilità di stoccaggio in discarica.


Argomento: Nomine - Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 610 presentata da Valle, inerente a "Svolgimento dell'attività di revisione dei conti presso l'Agenzia territoriale per la casa ATC del Piemonte centrale da parte di un revisore non nominato dal Consiglio Regionale"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 610.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Com'è noto, il Consiglio regionale procede ordinariamente alla nomina dei propri rappresentanti nei consigli di amministrazione e nei collegi dei revisori dei conti di diversi enti strumentali o partecipate a vario titolo della Regione.
Tra questi ci sono anche le Agenzie territoriali per la casa, che sono un ente strumentale regionale, rispetto alle quali pochi mesi fa abbiamo nominato un revisore dei conti. In questo caso è arrivata a mia conoscenza una comunicazione del revisore che abbiamo nominato in sostituzione del collega Nicco. Si tratta del dottor Carmine D'Elia, il quale, secondo me in maniera un po' irrituale, specificava sostanzialmente all'azienda che tutta l'attività relativa all'espletamento del suo mandato sarebbe stata svolta da un suo collaboratore di studio e che pertanto chiedeva all'Agenzia di assisterlo per tutta l'attività che avrebbe svolto in sua vece, per qualunque richiesta d'accesso documentale e informativo inerente alle verifiche cognitive periodiche e istruttorie afferenti alla funzione di controllo.
Premesso che è evidente che ciascun professionista può organizzarsi liberamente all'interno del proprio studio per lo svolgimento dei suoi compiti, perché tanto ne risponde egli stesso, un conto è l'organizzazione interna e un conto, invece, è la relazione con l'esterno e la relazione, in particolare, con la partecipata nella quale si è nominati, tra l'altro, mi sento di dire, anche a seguito di un processo piuttosto stringente in termini sia di verifica delle competenze, dei curricula e di tutto quello che valutiamo nella Commissione nomine, sia successivamente attraverso il processo che porta i Consiglieri a esprimersi votando.
Pertanto, un conto è quello che succede nel backstage dell'ufficio del professionista, un altro conto è l'attività che si svolge fuori dall'ufficio e all'interno dell'ente partecipato, che ritengo essere di carattere assolutamente personale, rispetto all'individuazione che facciamo del professionista.
Volevo sapere se questo tipo di delega è compatibile con la nostra legislazione e con la modalità con cui noi effettuiamo le nomine.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Valle per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Caucino.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per tre minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Grazie, Presidente.
Considerato che alla Giunta regionale non sono demandati compiti inerenti alla nomina dei revisori legali presso le ATC.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Assessore, non la sentiamo bene.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Stavo dicendo che preliminarmente bisogna considerare che alla Giunta regionale non sono demandati compiti inerenti alla nomina dei revisori legali presso le ATC, che sono di esclusiva competenza del Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 31, comma 9, della LR n. 3/2010.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Assessore, provi a togliere il video. Grazie.
Prego, proceda.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Posso procedere da dove sono rimasta?



PRESIDENTE

Sì, magari spenga la telecamera.
Grazie, Proviamo così.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

L'ho spenta.
Nessun elemento è, a nostro avviso, da fornire in aggiunta a quanto già puntualmente ricostruito dal Consigliere nella premessa dell'interrogazione, laddove ripercorre le competenze della Commissione consultiva per le nomine e l'iter che ha portato alla nomina dell'attuale revisore dell'ATC Piemonte centrale.
Comunque, a seguito dell'interrogazione del Consigliere Valle, abbiamo provveduto, come uffici, a richiedere all'Agenzia di fornire chiarimenti e delucidazioni in merito. Di conseguenza, ATC Piemonte centrale si è limitata a trasmettere la comunicazione del 21 gennaio 2021 del revisore legale, dottor D'Elia, citata dall'interrogante, che alleghiamo anche alla risposta che sto appunto leggendo.
Si evince, quindi, da tale comunicazione, a nostro sommesso avviso, che il dottor D'Elia, richiamando proprio i principi di comportamento del collegio sindacale, che sono appunto raccomandati dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, dichiara che, per l'espletamento del mandato professionale, si avvarrà della collaborazione del collega e non, come invece affermato dall'interrogante, che non sarà egli stesso, personalmente, a svolgere il mandato professionale, per cui è stato nominato dal Consiglio regionale. Pertanto, queste due interpretazioni sono completamente, diciamo, difformi.
Invoca, quindi, il dottor D'Elia, l'articolo 2403 del Codice Civile laddove appunto prevede che, nell'espletamento di specifiche operazioni d'ispezione e di controllo, i sindaci, sotto la propria responsabilità e a proprie spese, possono avvalersi di propri dipendenti e di ausiliari che appunto, non si trovino in una delle condizioni previste dall'articolo 2399, che riguarda appunto le cause d'ineleggibilità e di decadenza, come sapete.
L'applicazione della disciplina prevista dagli articoli 2397 e seguenti del Codice Civile, in quanto compatibile, è espressamente prevista dall'articolo 31, comma 10 della nostra legge 3 del 2010. Questo richiamo per noi è altresì previsto anche dall'articolo 2 del regolamento sui controlli sulle ATC.
Resta, a nostro avviso, ferma l'ulteriore disposizione dell'articolo 2403 del Codice Civile, laddove appunto preveda che l'organo amministrativo possa rifiutare agli ausiliari e ai dipendenti dei sindaci l'accesso a informazioni riservate.
In conclusione, certamente si provvederà a richiedere ad ATC Piemonte centrale, che avrebbe comunque già potuto procedere autonomamente a verificare e puntualizzare, soprattutto in tema di richiamo alle norme del decreto legislativo n. 267 del 2000, invocate nella nota appunto del revisore, di sincerarsi che l'attività del collaboratore del revisore legale sia limitata ai soli compiti consentiti dal sistema normativo vigente, ovvero la legge regionale 3 del 2010 e le richiamate norme del Codice Civile.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Formazione professionale

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 606 presentata da Rossi, inerente a "Vigili del Fuoco Volontari. Rendicontazione determina n. 3388 del 17 ottobre 2017: come sono stati spesi i soldi della determina e quando potranno ripartire i corsi di formazione per chi vuole entrare nel corpo dei volontari?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 606, presentata dal Consigliere Rossi, che ha facoltà di illustrarla.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Per noi è un'interrogazione importante, anche perché si tratta appunto di capire qualcosa in più su come siano stati spesi alcuni soldi, su cui c'era stata anche un ampio dibattito e un'azione importante anche nella scorsa Legislatura.
Sappiamo che il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco è composto dai Vigili del Fuoco permanenti e da quelli volontari e che questi ultimi detengono gli stessi obblighi del personale permanente, dipendono dal Comando provinciale e possono operare tutti i giorni dell'anno.
I Vigili del Fuoco volontari lavorano in propri distaccamenti dotati di mezzi antincendio e partecipano alle operazioni di soccorso con proprie squadre d'intervento al pari dei vigili permanenti, ma nei comandi dove non esistono dei distaccamenti volontari i vigili volontari in servizio sono inseriti nelle squadre di soccorso dei vigili permanenti, quando ci sono catastrofi, calamità, eccetera.
Il Settore Protezione Civile della Regione Piemonte da diversi anni sostiene la componente volontaria dei Vigili del Fuoco, contribuendo con finanziamenti mirati all'acquisto di attrezzature, automezzi, alla manutenzione delle sedi, all'organizzazione di corsi di primo ingresso per i nuovi aspiranti vigili e i corsi per le patenti, perché senza questi corsi non si può entrare a far parte del Corpo.
Questi contributi sono gestiti, secondo le determinazioni dall'Associazione nazionale Vigili del Fuoco volontari, oppure dalla Direzione regionale dei Vigili del Fuoco. Con l'ultima determinazione a favore della Direzione regionale del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco (n. 3388 del 17 ottobre 2017) sono stati stanziati 200 mila euro per l'anno 2017 sul capitolo Formazione e 200 mila euro per il 2018 sul capitolo Automezzi e attrezzature; nell'anno 2017 sono state utilizzate tutte le risorse stanziate, ma a oggi, invece, non c'è riscontro per il finanziamento del 2018.
Abbiamo appreso, Presidente, che il contributo 2018, vista la grave situazione legata ai corsi di primo ingresso e patenti, a seguito di due incontri svolti in data 28 febbraio e 4 marzo 2020, si è concordato di chiedere, attraverso il Direttore regionale, alla Regione Piemonte, come previsto dall'accordo quadro, di spostare il capitolo di spesa da Automezzi e attrezzature a Formazione, per cercare di sopperire alle gravi mancanze proprio relative a questi corsi. E tenuto conto della situazione, il coordinamento regionale dell'Associazione avallava la richiesta del Direttore regionale, pregando di velocizzare il più possibile i tempi considerata la forte richiesta da parte del territorio.
Aggiungo che, benché siano passati più di due anni dallo stanziamento del 2018 e quasi un anno dalla richiesta di cambio di capitolato, non si conosce ancora come siano state spese le risorse della succitata determinazione, né si sa quando potranno ripartire i corsi di formazione per chi desidera entrare nel corpo di volontari; i pochi corsi che stanno facendo nei comandi dei Vigili del Fuoco del Piemonte sono, infatti organizzati esclusivamente con risorse dei comandi medesimi.
Tutto ciò premesso, s'interroga l'Assessore regionale competente per sapere come siano stati spesi i soldi della determinazione in oggetto e quando potranno finalmente ripartire i corsi di formazione per chi vuole entrare nel corpo dei volontari dei Vigili del Fuoco.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per tre minuti.



GABUSI Marco, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente.
Cercherò di stare nei tre minuti.
Il riassunto l'ha fatto molto bene il Consigliere Rossi, soprattutto citando le determine che hanno assegnato i finanziamenti.
Per l'annualità 2018, in effetti, ci è stato indicato quali sarebbero stati i corsi; anzi, è stato anche rendicontato, non il dettaglio, che però c'è ed è il dettaglio analitico che può arrivare a nostre mani nel giro di breve, se interessa, rispetto al numero dei docenti e dei corsi. Non ci è stato indicato dalla Direzione regionale, ma è rendicontato al Comando nazionale a Roma.
Sul tema dell'acquisto delle attrezzature ci sono stati gli acquisti anch'essi annunciati, quindi diciamo in una fase preventiva. A consuntivo non c'è ancora l'elenco perché, come immaginerete, il COVID ha rallentato anche alcune procedure. Dopodiché, credo sia importante, visto che abbiamo pochi minuti, giungere al nocciolo della questione, che è la disponibilità totale, anche su richiesta della Regione, della Direzione regionale. Avendo risparmiato soldi, e avendo fatto lo stesso numero di corsi di formazione che s'intendeva fare e che si era stabilito di fare con l'associazione dei volontari dei Vigili del Fuoco, oggi ci sono dei risparmi su quei 200 mila euro.
La Direzione regionale concorda con l'Assessorato, ma anche con le associazioni, di fare a breve un tavolo, in cui decidere, insieme alle associazioni, quale tipo di corsi far partire; se fosse il caso di acquisire altra attrezzatura più utile di farlo, ma, sostanzialmente di qualche decina di migliaia di euro che si è risparmiato, rispetto ai 200 mila, facendo comunque tutte le cose concordate e richieste con le associazioni. Avviare, quindi, un tavolo a breve, per definire come utilizzare queste risorse avanzate.
Rispetto alla programmazione dei corsi, sapete che la programmazione dei corsi di formazione non è della Regione, ma è di competenza del Corpo nazionale, che lo esercita tramite la Direzione regionale, ma con una forte spinta propulsiva da parte dei Comandi provinciali.
La situazione è variegata in Piemonte. Lo dico perché so che nella mia provincia, ad esempio, i corsi sono partiti, sotto forte spinta del Comandante provinciale. Ci sono realtà e necessità diverse e anche, come penso voi immaginiate e saprete, richieste di prolungare la permanenza di quei volontari che sono a fine carriera e che vorrebbero essere assimilati ai permanenti, cioè avere quei due anni di fermo in più. È una discussione in corso con il Comando nazionale, ma credo che la soluzione di tutta questa impasse possa stare nella regia che la Regione potrà fare insieme alla Direzione regionale dei Vigili del Fuoco e del volontariato, per definire come vanno spese queste ultime risorse residue del 2018 e concordare, con la Direzione regionale, come mettere in campo i nuovi corsi di formazione e, se c'è necessità, anche l'acquisto di attrezzature.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Chiedo gentilmente ai colleghi di concedermi due minuti di sospensione.
Sono le 9.30, riprendiamo alle 9.38.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 9.30, riprende alle ore 9.38)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 609 presentata da Avetta, inerente a "SFMA Torino-Ceres continuano disagi e disservizi. A quando una soluzione definitiva?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interpellanza n. 609.
Prima di dare la parola al Consigliere Alberto Avetta, ricordo che per le interpellanze è prevista l'illustrazione, da parte dell'interpellante, per cinque minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e l'eventuale replica dell'interpellante per altrettanti cinque minuti .
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.
Prego, Consigliere Avetta; ne ha facoltà per cinque minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente, e grazie, Assessore, per la risposta.
È un'interpellanza che risale all'inizio di febbraio e che raccoglieva, il disagio che era stato espresso, in particolare dai Sindaci delle Valli di Lanzo, che anche a mezzo stampa lamentavano disservizi particolarmente gravosi per i pendolari che ancora usavano la SFMA Torino-Ceres che, come sapete, è limitata a Borgaro, in attesa che siano completati i lavori per il passante ferroviario di Torino.
I Sindaci, insieme a UNCEM, avevano sollevato molte critiche al servizio perché risultavano tagli alle corse e modifiche agli orari, che rendevano molto disagevole utilizzare l'SFMA per raggiungere Torino. Tra l'altro, in quei giorni era anche successo che a Ciriè e a Ceretta di San Maurizio, se non ricordo male, alcuni abbonati erano stati lasciati a piedi perché era stato occupato il numero massimo di posti disponibili sugli autobus alternativi al servizio, che integravano il servizio.
Al di là del superamento, che immagino sarà avvenuto, dei singoli episodi quel che mi preme considerare è che la linea SFMA Torino-Ceres (e sono certo che l'Assessore condivide questa considerazione) e la Strada Provinciale 1 sono le due grandi infrastrutture di collegamento, una su ferro e l'altra stradale, tra le Valli di Lanzo e Torino.
A fianco a questo faccio anche una considerazione più di carattere generale, perché a chi ancora oggi sceglie di vivere nelle nostre vallate di cui è ricco il Piemonte, devono essere garantiti i servizi essenziali, e sicuramente i trasporti rientrano tra questi servizi. A maggior ragione, ne hanno diritto i piemontesi che vivono in un territorio alpino per eccellenza, per cui la Regione dovrebbe avere molto a cuore la qualità della vita dei piemontesi che ancora scelgono di vivere nelle nostre vallate.
Credo che anche attraverso la tempestività, la puntualità e l'attenzione che dimostriamo nei confronti di un servizio essenziale come i trasporti che si affianca ovviamente ad altri servizi essenziali che non sono citati per ovvie ragioni in quest'interpellanza (la scuola, la sanità e quant'altro), valutiamo l'attenzione che la Regione Piemonte ha nei confronti di chi sceglie di vivere ancora oggi nelle nostre vallate.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Grazie, Consigliere.
Come sapete bene, la direttrice SFMA Torino-Ceres in questo momento vede un traffico limitato per i lavori del passante di Torino in corso Grosseto quindi è evidente che ci siano disservizi. Questi lavori, infatti, non permettono ai treni di ripercorre la tratta Torino Dora- Venaria a causa dell'ammaloramento del ponte sullo Stura e poi, a causa di quell'ammaloramento, anche di percorrere la tratta Borgaro-Venaria. In questo momento, nella tratta Porta Susa e Venaria-Borgaro è garantito un collegamento bus in coincidenza con i treni che arrivano o che partono da Borgaro.
Nelle differenti fasce orarie il servizio è effettuato con uno o più bus secondo l'utenza e del numero dei viaggiatori che, come vedete dai dati ma anche dalla vostra percezione, è decisamente e drasticamente calato in seguito alla pandemia. Diciamo che le uniche punte sono state quando è ripartita la scuola, attorno al 18 gennaio, quindi quando il servizio è stato interessato da un flusso maggiore.
Naturalmente a inizio gennaio questo servizio è stato modificato nell'ambito del Tavolo prefettizio e si è cercato di calibrarlo in base alle esigenze dell'utenza. Nei primi giorni, com'è capitato in diverse linee, c'è stata una piccola revisione che ha cercato di essere più aderente alla realtà e che ha modificato quelle previsioni che già erano state rinforzate, ma che certo si possono poi articolare meglio, solo nelle prime fasi, con l'esperienza dei primi giorni d'inizio scuola.
L'Agenzia della mobilità, comunque, sta rivalutando la riprogrammazione dell'offerta complessiva di trasporto pubblico sull'asse Torino-Ceres, al fine di limitare ulteriormente disagi che sono derivati da una situazione infrastrutturale che è contingente. Credo che sia importante dire, e l'abbiamo detto in questi giorni sui giornali non tanto per l'interrogazione del Consigliere Avetta, quanto per una rappresentazione che vedeva l'aeroporto di Caselle che insiste su quella tratta come un aeroporto di serie B o non considerato a livello di Recovery Fund.
Se è vero che, di fatto, non è stato considerato, è altrettanto vero che l'aeroporto di Caselle sarà il primo in Italia a essere collegato, forse dopo Fiumicino, con l'alta velocità. A gennaio 2023 avremo un'opera in esercizio - salvo ritardi che in questo momento non sono prevedibili, anzi credo che stiamo rispettando i tempi - quindi avremo un collegamento con Porta Susa e con l'alta velocità, avremo un collegamento con il centro città nel giro di una ventina di minuti e avremo una linea altamente performante perché, con l'ultimo finanziamento recuperato tramite l'Unione Europea, avremo anche la banalizzazione dei binari che consente sostanzialmente, di viaggiare su entrambi i binari e in entrambe le direzioni. Questo limita molto le perturbazioni, soprattutto in caso d'incidenti o di disservizi.
Credo che su quella linea, anche con l'attestarsi della stazione a Ciriè abbiamo completato un percorso. Stiamo completando un percorso che si realizza, che non solo servirà all'infrastruttura aeroportuale importante che abbiamo in Piemonte, ma anche alle Valli di Lanzo con un servizio finalmente degno di una valle importante e di territori che certamente, se non avessero quell'infrastruttura, farebbero fatica, anche per il numero di utenti che entrano in Torino quotidianamente, ad avere un servizio degno e non sovraffollare, di fatto, l'arteria viaria, che è assolutamente inadatta a quel tipo di utenza se non ci fosse la linea ferroviaria.
I disservizi ci sono stati magari in qualche giornata particolare all'inizio della scuola. Crediamo oggi di aver restituito un servizio seppur non sotto stress, cioè su numeri molto bassi, che sia utile e che ci traghetti in quest'anno e mezzo all'uscita non solo dalla pandemia, ma anche all'uscita di questa cantierizzazione che sta volgendo alla fine e che soprattutto volge, non come capita spesso, a un'infrastruttura migliore e molto più efficiente per quel territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Se il Consigliere Alberto Avetta lo richiede, ha facoltà di replica per cinque minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Solo per ringraziare l'Assessore. Capisco la sua risposta e mi fa piacere che condivida - se interpreto correttamente quello che ci ha detto l'attenzione nei confronti di chi sceglie di investire i propri affetti e le proprie risorse affettive ed economiche nelle valli piemontesi.
Tuttavia, rilevo che la nostra interrogazione nasce non da una mattina che ci siamo svegliati, ma da una sollevazione capitanata dai Sindaci, che sono le sentinelle di quei territori, le sentinelle per eccellenza, cui evidentemente un ente istituzionalmente superiore come la Regione deve, per forza, far riferimento, ed è corretto che faccia loro riferimento, insieme con loro anche UNCEM. Stiamo parlando di disagi che è vero che l'Assessore giustifica, anche comprensibilmente, con i lavori, ma disagi che, in effetti, sono stati vissuti e per certi aspetti sono ancora in corso.
Bene le considerazioni che ha fatto l'Assessore Gabusi e sulle quali siamo d'accordo, per cui attendiamo anche noi con ansia che i lavori siano completati. Mi preoccupa un po' quando l'Assessore dice che il traffico è drasticamente calato perché questo preoccupa me, ma dovrebbe preoccupare anche la Regione, perché è evidente che quando il traffico è calato non significa che gli abitanti delle Valli di Lanzo non vengono più a Torino ma significa che vengono a Torino usando le vetture private o usando metodi alternativi (non credo vengano a piedi, forse qualcuno in bicicletta). È evidente che questa preoccupazione dovrebbe essere, in qualche modo, il filo conduttore delle azioni che ci apprestiamo a fare di qui alla fine di questa legislatura.
A mio avviso, la Regione deve investire risorse, tempo e idee per promuovere l'utilizzo del trasporto pubblico locale, in particolar modo l'utilizzo del trasporto su ferro. Credo che questo sia l'obiettivo che ci possiamo dare a conclusione della risposta a quest'interpellanza, di cui ringrazio l'Assessore.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per la replica.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 659 presentata da Avetta, inerente a "Linea Chivasso-Ivrea-Aosta: soppressione passaggi a livello"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 659.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione per cinque minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente, ma ne userò molti meno.
Credo che questa sia un'interrogazione e lo dico solo perché non credo di avere diritto di replica. La domanda è molto semplice: si chiede un aggiornamento sullo stato dell'arte di una questione molto rilevante per la sicurezza e l'efficienza di un'importante rete ferroviaria che collega il Piemonte alla Valle d'Aosta.
Nel 2019 sono stati firmati i protocolli che prevedevano la soppressione di quarantanove passaggi a livello ma, essendo ormai trascorsi due anni chiedo all'Assessore di aggiornarci sullo stato dell'arte, a che punto è l'attuazione di quei protocolli per capire se, nel frattempo, sono emerse criticità che possono aver rallentato o rallentare il percorso previsto dai protocolli d'intesa.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Avetta per la puntualizzazione, perché aveva a disposizione solo due minuti.
Per conto della Giunta, ha chiesto di rispondere all'interrogazione l'Assessore Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per tre minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente. Ringrazio anche il Consigliere Avetta e finalmente le darò una soddisfazione dopo tre interrogazioni.
Il Consigliere ha detto bene, perché abbiamo sempre citato la linea Chivasso-Ivrea-Aosta come una linea virtuosa, a differenza di altre che non sono riuscite a concordare gli interventi. Con determina dirigenziale dell'ottobre 2019, la Regione ha compilato, stabilito e determinato una graduatoria (poi approvata) di realizzazione delle opere, richiedendo allo stesso tempo, come previsto dai protocolli d'intesa, a RFI di avviare la progettazione definitiva per le opere classificate nel primo blocco dei quei quarantanove interventi. Nel primo blocco rientrano le opere realizzabili con le risorse a disposizione: cinque milioni di Fondi regionali, cinque milioni del Fondo Sviluppo e Coesione e 671 mila euro messi a disposizione da RFI per ogni passaggio a livello soppresso.
L'elenco citava nel primo slot d'interventi per due passaggi a livello a Ivrea, due nel Comune di Caluso e due a Strambino. Si tratta comunque d'interventi importanti, perché si tratta di sei passaggi a livello.
Al secondo posto, invece, risultano le opere nel Comune di Borgofranco, la cui realizzazione è subordinata agli interventi di ANAS per il lotto due della variante sulla Statale 26. Lo studio di fattibilità tecnico-economica di tale variante è nel protocollo d'intesa a carico di Città metropolitana di Torino, che non ha ancora dato riscontro a questa richiesta.
A causa dell'emergenza sanitaria in corso, sono stati accusati alcuni ritardi nella realizzazione della progettazione delle opere definitive.
Nonostante questo, per quanto riguarda le opere del Comune di Ivrea sono in corso i rilevi e i sondaggi; la progettazione definitiva, come comunicato da RFI, sarà disponibile sostanzialmente nell'estate, con l'identificazione del costo e di tutte le opere entro il mese di giugno.
Per il Comune di Caluso è prevista la soppressione di due passaggi a livello, ma dobbiamo ricordare che in questo paese si è verificato un disastroso deragliamento nel 2018, quindi parliamo di opere particolarmente importanti e sensibili.
Il progetto di fattibilità economica che individua le opere da realizzarsi è stato approvato il 5 marzo 2019. Il progetto definitivo, che ne ha quantificato un costo a vita intera pari a circa 8,7 milioni di euro, è stato approvato dal Provveditorato Opere Pubbliche in data 5 novembre 2020 ed è attualmente in corso la Conferenza di Servizi, che dovrebbe completare l'iter e l'affidamento dei lavori, salvo la richiesta di varianti significative, che auspichiamo non ci saranno, previsti entro fine di quest'anno, entro il 31 dicembre 2021.
Quando avremo completato, di fatto, tutte le progettazioni, potranno partire i lavori rispetto a quella somma (dieci milioni) più 671 mila euro per ogni passaggio a livello.
Non ci sono criticità particolari e credo che questo faccia il paio con il discorso che abbiamo fatto prima, dove identifichiamo delle priorità e la linea Ivrea-Chivasso l'abbiamo sempre identificata come una priorità, così come la linea Biella-Novara e così come altre, per cui interveniamo e interveniamo anche con finanziamenti.
È chiara la difficoltà che qui, rispetto ai quarantanove passaggi a livelli, è una cifra stimata che si avvicina ai 100 milioni di euro, quindi al momento facciamo un primo step e iniziamo a intervenire su sei passaggi a livello.
Come sapete bene, per ogni passaggio a livello che togliamo miglioriamo la percorrenza della linea e la stabilità, perché è evidente che riduciamo la casistica d'incidenti, di chiusura della linea e di rallentamenti soprattutto su una linea come questa che ha un binario unico e per cui l'intervento principe, successivamente, dovrebbe essere il raddoppio selettivo.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 650 presentata da Gallo, inerente a "Servizio Ferroviario Metropolitano SFM5. Qual è lo stato dell'arte dei lavori anche rispetto agli impegni dei singoli attori coinvolti?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 650, presentata dal Consigliere Gallo.
La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Credo sia la seconda o la terza interpellanza che presento da quando sono in Consiglio regionale sul SFM5, che è la linea ferroviaria veloce che collegherà Orbassano (Ospedale San Luigi) con Torino, quando saranno terminati i lavori relativi all'infrastruttura; in mezzo, saranno costruite due stazioni, una a Grugliasco (Le Gru), l'altra quella di San Paolo a Torino.
L'iter di tutta quest'opera, fondamentale per quel territorio e per il collegamento di una parte di Città metropolitana con Torino, è partito nel 2014, ma revisionato nel 2017 con un nuovo accordo di programma, che ha inserito all'interno di quest'opera le due fermate che non erano finanziate all'inizio del 2014, appunto San Paolo a Torino e Le Gru a Grugliasco, con la firma dell'accordo quadro di programma deliberato dai vari Comuni nel 2016 e firmato nel 2017, che definiva importi, ruoli, opere e la programmazione dei tempi per l'esecuzione delle opere che travalicava più o meno la messa in esercizio dell'intera opera per il 2024, con la fine della progettazione (vado a memoria) per il 2020 e l'avvio delle varie attività di appalto e quant'altro nel 2021 e poi, appunto, l'effettiva costruzione dell'opera nei due-tre anni successivi.
In seguito, i termini sono stati prorogati con un ulteriore accordo di programma nell'agosto 2020, che ha previsto anche un'estensione della spesa per l'opera, di cui si è fatta completamente carico Trenitalia. Nel gennaio 2021 è iniziata la Conferenza di servizi per la stazione San Paolo, il tavolo attorno al quale tutti gli attori dovevano definire in modo esecutivo l'opera per poi avviarla. In quella sede è stata sollevata la questione (devo dire dalla Regione, da Trenitalia e da tutti gli attori) del fatto che mancava - mi risulta - la variante urbanistica che indicava la localizzazione della stazione San Paolo all'interno del piano urbanistico della Città di Torino e, quindi, l'impossibilità di proseguire con i lavori messi a gara dell'opera, in quanto non era prevista ancora con un atto della Città di Torino all'interno del piano regolatore.
Al di là delle considerazioni personali, rispetto alle quali ho voluto ripercorrere l'iter degli anni per mettere in evidenza che è almeno dal 2017 che si sa che lì ci sarà un'opera, che è una fermata ferroviaria chiamata "San Paolo" ed è almeno credo dal 2019 che sappiamo di avere tutte le coperture finanziarie, perché RFI si è messa in carico tutti gli extracosti eventuali legati all'opera, non solo di San Paolo ma, in generale, della SFM5, vi è un po' l'amarezza (mio commento personale) del fatto che presso la Città di Torino ci si è resi conto solo l'11 gennaio 2021 che mancava la variante urbanistica, quando si poteva fare ben prima sapendo che c'era un accordo di programma firmato anche dalla Città di Torino e da tutti e che le risorse erano destinate, quindi non c'erano problemi di reperimento di risorse, perché la variante urbanistica si poteva fare anche prima.
Quanto alla preoccupazione da cui deriva quest'interrogazione, faccio una precisazione, perché la Regione c'entra poco. Se ho capito bene, è la Città di Torino che deve concludere un percorso, però ho interrogato l'Assessore regionale per avere delucidazioni sia su questo preciso aspetto, sia in generale sull'opera sull'SFM5. Diciamo che la preoccupazione nasceva dal fatto che, se si fosse votato a maggio, il Consiglio comunale sarebbe scaduto in questi giorni, quindi l'opera probabilmente avrebbe avuto un rallentamento di almeno sei mesi, perché non credo si sarebbe potuto fare una variante urbanistica in due settimane. Inoltre, il fatto che la scadenza elettorale sia stata spostata a ottobre, forse, aiuta anche l'iter del Consiglio comunale di Torino; fatto sta che, comunque, c'è un ritardo legato anche a questa esigenza.
Se così non è, chiedo di essere tranquillizzato dall'Assessore Gabusi e più in generale, a questo punto, qual è lo stato dell'arte della linea SFM5, perché mi risulta appunto che le risorse siano tutte garantite e stanziate, ma vorrei fosse fatto il punto sull'intera opera e, più precisamente, sulle azioni che i vari attori coinvolti devono fare sulla stazione San Paolo, perché non blocchi l'intero iter e affinché si arrivi prima o poi, anche alla messa in esercizio di tale importante infrastruttura.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Raffaele Gallo per l'illustrazione.
Come ha giustamente puntualizzato il collega Avetta, la sua era un'interrogazione indifferibile e urgente e non un'interpellanza, quindi ha diritto a due minuti per l'illustrazione e tre minuti per la risposta.
Mi permetto perché lei l'ha citata come interpellanza; fosse stata un'interpellanza, avrebbe avuto diritto a cinque minuti, come ha quasi occupato, per l'illustrazione, cinque minuti per la risposta e cinque minuti per la replica.
Grazie ancora.



GALLO Raffaele

Grazie per la disponibilità dei minuti in più.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per tre minuti.



GABUSI Marco, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente, ma recupero e sarò veloce, anche perché sono contento di rispondere, dopo una sfilza di domande di Avetta, al Consigliere Gallo.
Istituzionalmente, ha detto bene il Consigliere Gallo: è un'interrogazione che forse andrebbe più rivolta al Comune, rispetto all'iter che ha deciso di seguire e alla sua valutazione, ma cercherò di essere sintetico.
La progettazione definitiva, che è, come ha detto bene il Consigliere Gallo, in capo a RFI, è ultimata. È stato formalmente avviato l'iter autorizzativo presso il Provveditorato Opere Pubbliche Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria e contestuale attivazione delle procedure di cui agli articoli 2 e 3 del DPR 383 del 1994, circa l'accertamento della conformità urbanistica dell'intervento.
Nell'ambito di tale procedura, la Regione si è espressa favorevolmente con la DGR del 29 gennaio di quest'anno, e con tale deliberazione si è anche preso atto della volontà, da parte dalla Città di Torino, di sottoporre l'opera in oggetto alla valutazione del Consiglio comunale, per l'approvazione della deliberazione di accoglimento della localizzazione dell'opera, sostanzialmente quella che accerta la conformità urbanistica e definisce la variante con cui si potrà realizzare la stazione.
Allo stato attuale, per quanto ci risulta (forse il Consigliere Gallo ne sa più di noi) è in corso questo iter, quindi è una discussione democratica all'interno del Consiglio comunale di Torino e che si sta sviluppando, per quello che ne sappiamo, all'interno di quel consesso.
Lo stato dell'arte dei lavori è evidente che potrà un po' risentire di questo rallentamento. La progettazione esecutiva dovrebbe essere completata nell'anno 2022 e subito dopo si darà corso all'avvio dei lavori, con cantierizzazione che rimane prevista, come attivazione della linea, nel 2024.
Onestamente devo dire, anche per l'esperienza che abbiamo ormai acquisito tutti e tanti, che probabilmente slitterà di qualche mese. Formalmente oggi ci attendiamo ancora un'apertura nel 2024. Credo che, a causa di questi mesi di pandemia, perché non voglio imputarlo solo al Comune di Torino, questi rallentamenti potranno far slittare di qualche mese l'attivazione dell'opera, che certamente non è in discussione, perché è alle due combinazioni, cioè è strategica per tutti e anche finanziata.
Da questo punto di vista, mi auguro e spero che anche il Consiglio Comunale di Torino ne prenda atto e non si privi (e non privi la Regione e tutto il territorio) di un'opera così strategica.
Non la vedo come possibilità; vedo la voglia di approfondire ancora alcuni aspetti e, soprattutto in una fase di pre-campagna elettorale, di fare un ragionamento in quel consesso che, ripeto, al momento formalmente non ha allungato i tempi, ma credo che, nella realtà, di qualche mese li potrebbe allungare. Lo dico adesso per evitare che poi ci troviamo fra un anno e mezzo a dire che non ce ne siamo accorti. È chiaro che quando si perdono un po' di mesi (e un po' ne abbiamo persi per la pandemia), avevamo sbagliato la previsione all'inizio o qualcosa alla fine capiterà.
Pertanto, per quanto RFI abbia la volontà d'intervenire tempestivamente (e lo sta facendo in questo momento nella fase progettuale), qualche slittamento di qualche mese ci potrebbe essere.
Grazie.



GALLO Raffaele

Grazie, Assessore.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta e lo congediamo.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 590 presentata da Magliano, inerente a "Quali sono gli interventi previsti a sostegno delle autoscuole del Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interpellanza n. 590.
Prima di dare la parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione ricordo che l'interpellante ha cinque minuti, l'Assessore cinque minuti e l'interpellante, a sua volta, ha a sua disposizione cinque minuti per la replica.
Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Magliano.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Nel frattempo, ringrazio l'Assessora Poggio, che ha voluto essere qui con noi oggi, a differenza di altri colleghi, e risponde sempre in maniera precisa e puntuale o, almeno, dà la disponibilità a venire in Aula a farlo per cui la ringrazio molto.
Penso anche che abbia dato la disponibilità a rispondere per questa materia; materia che, oggettivamente, come ben capirà l'Assessora, è trasversale.
Nel "premesso che" ricordo che le autoscuole associate UNASCA hanno aderito alla manifestazione delle autoscuole torinesi, svoltasi in piazza Castello lo scorso 10 dicembre. L'iniziativa è stata organizzata per informare le istituzioni e l'opinione pubblica sullo stato di difficoltà in cui versa la Motorizzazione di Torino, perché questo è il tema, Presidente.
Il problema della carenza di esami è differente a seconda che si tratti di esami di teoria o delle prove pratiche di guida. Per gli allievi che sono in attesa di sostenere l'esame di teoria, le difficoltà sono iniziate a partire dal mese di giugno 2020, da quando, cioè, l'aula di teoria è stata dimezzata nel numero di postazioni, per garantire il stanziamento.
Alla riduzione del numero di postazioni non è corrisposta un'adeguata programmazione di sessione di esami tali da soddisfare le richieste, cioè sono state ridotte le aule, ma non vi è stato un numero adeguato di esaminatori della Motorizzazione che riesca a far sì che tutti questi esami siano rispettati. La conseguenza è stata una riduzione intorno al 25-30 che ha determinato un accumulo considerevole di allievi in attesa dell'esame di teoria, con la documentazione ormai prossima alla scadenza.
Come ben sappiamo, se entro un certo termine non si sostiene l'esame, scade la possibilità di dare il primo esame. L'emergenza relativa agli esami di guida è antecedente all'emergenza sanitaria ed è determinata dalla carenza di organico del personale esaminatore, conseguente al blocco delle assunzioni dal 1994 al 2018 per la Motorizzazione, quindi parliamo del Ministero dei Trasporti.
Alla fine del 2019 è stata rilevata una perdita di 1.700 posti d'esame rispetto al 2018. Nel 2020, la situazione è peggiorata ulteriormente, sia a causa dell'interruzione degli esami sia per la progressiva riduzione conseguente alla riorganizzazione dell'attività operativa degli esaminatori, con l'incremento del lavoro agile e l'estensione delle tutele previste per i lavoratori fragili, provvedimenti legittimi, ma incompatibili con l'espletamento delle prove d'esame.
Il risultato sono circa 13.500 allievi che devono sostenere l'esame di guida e, con gli attuali ritmi, saranno smaltiti in circa sette mesi.
Premetto che l'interpellanza è stata presentata a fine gennaio. Presumo che dal 27 gennaio 2021 nell'iter qualcosa sarà progredito, ma se i tempi di risposta all'interpellanza sono questi, è evidente che qualcosa poi va a migliorare o peggiorare. In questo caso, mi dicono che qualcosa sia migliorato, ma non siamo ancora nelle condizioni di garantire un servizio adeguato, negando così a molti candidati la possibilità di sostenere l'esame entro la scadenza del foglio rosa e impedendo a tutti di poter usufruire di una seconda opportunità in caso di esito negativo.
Vado alla conclusione, Presidente. Nel corso degli ultimi anni, con il blocco dei concorsi per l'assunzione diretta in Motorizzazione è stato inserito del personale ricorrendo alla mobilità da altri enti. Ultimamente si stanno scorrendo le graduatorie di altri concorsi per proporre l'assunzione di candidati rimasti tra i primi esclusi nella selezione presso altri enti.
Bene capirà il Presidente Gavazza quanto sia importante per alcuni accedere a queste patenti, sia a quelle ordinarie sia a quelle speciali, per iniziare a lavorare o per cambiare lavoro. Interpello la Regione se sia a conoscenza di tale situazione e se intenda avviare le opportune interlocuzioni a ogni livello istituzionale, al fine di individuare la soluzione più valida alle problematiche descritte.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per la puntuale illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore al commercio

Grazie, Presidente.
Grazie, Consigliere.
In risposta all'interrogazione del Consigliere Magliano e a quali sono gli interventi previsti a sostegno delle autoscuole del Piemonte sottolineo che, non essendo competenza diretta della Regione Piemonte, preciso quanto di nostra conoscenza.
Proprio facendo riferimento a quelli che sono stati i fatti che si sono verificati il 10 dicembre 2020, che sono quelli che ha indicato il Consigliere Magliano in cui c'è stata una manifestazione dei gestori delle autoscuole piemontesi, la Regione ha provveduto a inviare una nota informativa al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti all'allora Paola De Micheli, per manifestare la situazione di disagio in cui versava e versa ancora per certi aspetti, la sede della Motorizzazione di Torino.
A seguito delle nostre richieste il Ministero ha indicato, quale interlocutore, il dottor Giorgio Callegari, Dirigente della Direzione Generale dei trasporti nord-ovest della Motorizzazione Civile, e la dottoressa Stefania Bosio, Dirigente Coordinatore delle Province di Torino Biella, Novara, Vercelli e VCO.
Il 2 marzo scorso si è tenuto un incontro con i dirigenti sopra citati e il Presidente della Regione Alberto Cirio. L'incontro ha dato la possibilità di fare il punto per approfondire la tematica che tratta l'interrogazione.
In particolare, si è appreso che la Motorizzazione è sotto organico di numerose unità di personale: su quarantacinque posizioni aperte, a ora ne sono coperte diciannove. L'impegno dei Dirigenti è stato quello ovviamente, di continuare a ovviare alle problematiche che vengono segnalate e, sin dalla riapertura delle normali attività dopo il primo lockdown, la Motorizzazione ha sempre svolto il proprio lavoro in presenza esercitando anche migliaia di esami.
I dirigenti hanno, infine, richiesto di poter avere accesso alle graduatorie dei bandi emessi da altre amministrazioni dello Stato, fra cui gli Enti locali, poiché numerosi Comuni, purtroppo, non glielo consentono al fine di poter confrontare le domande con i profili di cui le sedi delle Motorizzazioni necessitano.
In questo senso, quello che voglio sottolineare al Consigliere è che la Regione si è fatta portavoce dell'istanza presso le associazioni di rappresentanza degli Enti locali affinché questa problematica trovasse, e trovi, una risoluzione.
Nella risposta che le sarà inviata via e-mail, sarà allegata anche la lettera inviata al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli giusto per sottolineare, da parte della Regione, un interesse dovuto alla categoria stessa e, soprattutto, di richiesta di risoluzione della problematica.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.
Se lo richiede, Consigliere Magliano, ha facoltà di replica per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Forse il Ministro nel frattempo è cambiato, perché penso che non sia più De Micheli, tuttavia mi pare, Assessore, che siamo oggettivamente allineati.
Ho trovato la sua risposta molto puntuale e molto precisa e mi fa piacere che agli inizi del mese di marzo ci sia stata questa interlocuzione, come mi fa piacere anche l'onestà intellettuale riportata dai Dirigenti della Motorizzazione, cosa che, peraltro, non ho potuto cogliere in un'audizione che invece vi è stata in Consiglio comunale a Torino.
Il problema è grave, il problema esiste ed è bene che lei e il Presidente su questo abbiate avuto un'interlocuzione molto franca e molto netta con la Motorizzazione, perché evidentemente c'è un problema di organico. Il Comune di Torino l'ha peraltro anche fatto, ma abbiamo il problema dei concorsi perché è chiaro che sono tutti a rilento a causa delle norme COVID, però mi pare che ci sia una consapevolezza rispetto al problema.
Problema che sembra per alcuni piccola cosa, per altri, invece, un problema enorme, anche perché dietro agli esami non eseguiti e dietro al rallentamento delle procedure ci sono autoscuole che, di fatto, mantengono famiglie, hanno dipendenti, sono dei piccoli imprenditori e ci si deve rendere conto dell'importanza di questo problema, che pare essere strutturale e anche legato al fatto che due anni fa vi fu tutta un'organizzazione legata alle revisioni che ha dovuto fare la Motorizzazione.
Sono abbastanza convinto che una città come Torino non possa rimanere sotto organico. È evidente che ci sono alcune città che hanno bisogno soprattutto una città come la nostra, la città dell'automotive, di non rimanere sotto organico. Leggerò con grandissima attenzione, Assessora, ci che lei mi vorrà inviare, lo comunicherò a coloro che dell'UNASCA sono stati con me in relazione su questo problema e mi auguro che, quanto prima si possa trovare una soluzione in cui ognuno faccia la sua parte.
In questo caso, la nostra è un'attività di pressione politica. Bene l'interlocuzione con il Ministro competente. Siamo aggiornati rispetto a questo tema, perché Torino merita di avere una pianta organica adeguata anche perché, e concludo, come l'Assessora sa, chi fa l'esaminatore non lo fa a tempo pieno: è personale amministrativo che ha anche la qualifica di "esaminatore", per cui, mentre fanno altro, ogni tanto sono programmate le loro attività.
Dobbiamo aumentare il numero dei soggetti e mi auguro che le amministrazioni che in questa fase stanno bandendo concorsi possano far usare queste graduatorie alla Motorizzazione, perché il comparto delle autoscuole ne ha oggettivamente bisogno.
Ringrazio l'Assessora per la risposta. Se me la può far inviare dai suoi Uffici quanto prima, la leggerò con attenzione e la comunicherò nel modo più adeguato.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per la replica.
Prima di chiudere la trattazione delle interrogazioni e interpellanze ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta, trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri, è pubblicato in banca dati, dove è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro conclusa la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
Grazie a tutti e a tutte. A breve, il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 10.31 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.33)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do il via allo streaming.
Comunico che, come stabilito in sede di Conferenza delle Presidenze dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante il collegamento in videoconferenza.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione n. 185 dell'Ufficio di Presidenza.
Procederò all'appello nominale sia ai fini della conferma della presenza sia ai fini della votazione chiamando prima i Gruppi maggioranze o poi i Gruppi di minoranza.
Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Carosso, Chiorino, Icardi, Mosca e Ricca. Il numero legale è, pertanto ventiquattro.
Procedo quindi all'appello nominale per l'identificazione dei partecipanti.
Chiamerò anche gli Assessori esterni all'esclusivo fine di consentire la rilevazione della loro presenza per il verbale.
Chiedo di mantenere attiva la telecamera e il proprio dispositivo, nonch di rispondere all'appello in modo intelligibile e di confermare la presenza in chat.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale" comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Comunico che hanno chiesto congedo Carosso, Chiorino, Icardi, Mosca e Ricca.



PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta consiliare del 30 marzo 2021.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi, sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Tre cose rapide per non farle perdere tempo.



PRESIDENTE

Prego.



GRIMALDI Marco

La prima. Ieri abbiamo inserito all'ordine dei lavori (ovviamente, oggi non possiamo più farlo) dei punti in più; uno di questi era un ordine del giorno per togliere l'embargo e le sanzioni economiche a Cuba. Essendo una tematica molto urgente e di attualità, volevo capire se c'era un intendimento ad affrontarla in giornata e a esprimere solidarietà in tal senso, che credo che, nel caso del Piemonte, valga il doppio, come dicevo ieri.
In secondo luogo, non so se l'ha notato, ma l'utilizzo dei fondali con l'immagine dell'aula consiliare, per evitare che ci siano icone e figure del Novecento, leader di partito eccetera, come dice lei, sta appesantendo il sistema. Alcuni ieri hanno scelto deliberatamente di togliere proprio lo sfondo, anzi praticamente di non presentarsi in Aula per tutto il tempo. Va bene, ma decida lei se è la soluzione migliore. Non sarò io a chiedere il voto con la presenza in viso, perché mi pare che tutti ci possiamo fidare l'uno dell'altro, anche se si è in macchina, come ho sentito ieri.
Però io glielo dico: secondo me, questo sistema sta appesantendo tantissimo Cisco Webex e oggettivamente mi pare anche eccessivo. Il buonsenso ha sempre prevalso in questi mesi, pertanto la invito solo a riflettere su questa cosa. Tra l'altro, il sistema ci sta dicendo di toglierlo ed è già la seconda volta che mi arriva la segnalazione che dice che è tutto molto pesante.
Terza questione, e finisco: non ho capito se, in questi due giorni, c'è ancora lo spazio di un'informativa da parte della Giunta sulle condizioni dei nostri ospedali e del loro sovraccarico. Abbiamo tutti letto ieri la denuncia dei sindacati, in particolare del NurSind, ma anche dei medici, e avete visto le barelle nei pronti soccorsi. Lo chiedo, solo perché poi possiamo farlo collegandolo a nostri ordini del giorno, ma la situazione è davvero ai limiti, quindi chiedevamo intanto un aggiornamento. Veda lei poiché non avremo Commissioni sanità urgenti.
Ci hanno detto che l'ospedale a Torino Esposizioni al massimo sarebbe stato riaperto, ma non abbiamo letto questa notizia. Pertanto, veda lei se è il caso di chiedere un'informativa dell'Assessore, anche solo di mezz'ora o un'ora, su quest'emergenza, poiché la situazione, oltre ai vaccini continua a essere molto grave e la pressione verso i pronti soccorsi molto alta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Per quanto riguarda le richieste nei confronti della Giunta, sono collegati vari Assessori. L'Assessore Icardi attualmente è in congedo, ma chiedo agli Assessori presenti, soprattutto all'Assessore Marrone, che ha la delega ai rapporti con il Consiglio, di prendere nota se ci sono le condizioni tecniche per svolgere un'informativa della Giunta sul sistema sanitario piemontese e anche sulle situazioni delle sanzioni economiche verso.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Per quanto riguarda i fondali, rassicuro.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Solo per dirle che ho preso nota e che sentirò l'Assessore Icardi.



PRESIDENTE

Grazie.
Solo per essere precisi, per quanto riguarda gli sfondi, il comma 2 dell'articolo 2 della delibera che è stata approvata prevede di rinunciare all'utilizzo di tale sfondo, se pregiudica la stabilità del collegamento.
In tal caso, il Consigliere si assicuri che l'inquadratura sia neutra e consona a garantire un'immagine istituzionale.
Non dico che ci sia l'obbligatorietà di utilizzare un'immagine istituzionale, ma è per semplificare la vita a tutti, perché si può capire che non tutti abbiano un luogo istituzionalmente neutro. Gli uffici dei Gruppi possono avere alcuni simboli di partito che non sono concessi dal nostro Regolamento, quindi non deriva solo dalla delibera per le sedute da remoto. Se ci sono condizioni tecniche che pregiudicano la stabilità del collegamento, come ho già detto più di una volta sia in Ufficio di Presidenza sia nella Conferenza dei Capigruppo sia in altre assemblee del Consiglio regionale, si può utilizzare lo sfondo del luogo in cui si sta svolgendo l'attività.
Nell'ultima delibera abbiamo anche specificato, per garantire la maggior stabilità, di evitare i collegamenti fuori sede, in modo tale che ci fosse la massima stabilità del collegamento.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Ho visto che la richiesta è allineata con quella del collega Grimaldi almeno per quanto riguarda gli ordini del giorno che abbiamo proposto ieri in particolare il n. 532 relativo al sostegno agli operatori di mercato.
Visto che la circostanza è di estrema attualità e in considerazione del fatto che anche lei ha fatto le comunicazioni ieri in relazione alle interlocuzioni che ha avuto, mi sembrava opportuno riportare ad attualità il tema. E lo faccio adesso, perché in altri tempi potrebbe essere di minore rilevanza, considerato anche che la sensibilità è comune. Le chiedo anche come intende muoversi in relazione a questo, perché ho visto che tale atto d'indirizzo è stato messo in coda a tutti gli altri ordini del giorno.
È solo per capire, perché nella riunione di ieri non ci siamo intesi su come procedere, però volevo avere da lei un cenno al riguardo.
Grazie.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Sarà un breve intervento, legato al tema di cui abbiamo parlato prima e di cui l'Assessore Marrone ha preso buona nota rispetto a un'informativa.
Penso che siano arrivate anche a lei, Presidente, le numerose segnalazioni per cui le vaccinazioni legate al mondo della disabilità nella provincia di Torino praticamente non sono partite tanto quanto sono partite nelle altre Province. Io ho ricevuto delle segnalazioni e su questo siamo in stand by.
Pertanto, volevo capire se l'Assessore Marrone potrà farsi latore per questa richiesta d'informativa oltre ai pronti soccorsi.
Avevamo detto che iniziavamo a vaccinare le persone con disabilità prima nelle strutture e poi a casa. Questo è partito, da quello che ci risulta nelle altre province e non nella provincia di Torino. Proprio questa mattina sono stato raggiunto da diverse richieste, ad esempio dall'ANFFAS che ha centri diurni, ai quali però non è ancora stato comunicato quando partiranno le vaccinazioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Sulle richieste, oltre a quelle rivolte alla Giunta e sui lavori d'Aula appena ci saranno notizie l'Assessore Marrone ce le comunicherà.
Sulle sanzioni economiche verso Cuba e sugli ordini del giorno dei mercatali e degli operatori del mercato, mentre si proseguirà l'esame del disegno di legge n. 138, cercherò di capire l'intenzione di tutti i Capigruppo e, se c'è un'intesa, nel pomeriggio potremmo eventualmente sospendere l'esame del disegno di legge o eventualmente, se il suo esame sarà terminato, fare il punto sulle sanzioni economiche a Cuba e sugli ordini del giorno relativi agli operatori mercatali.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 138, inerente a "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2021-2023 (Legge di stabilità regionale 2021)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 138, inerente a "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2021 2023 (Legge di stabilità regionale 2021)", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza in I Commissione, nella giornata di ieri. È iniziato l'esame della proposta di legge n. 138 e sono stati discussi e votati gli articoli 1, gli emendamenti e i subemendamenti 1), 2), 3), 4), 5), 9), 6) 18), 17), 16), 15), 7), 8) e 11).
Proseguiamo con l'esame dei subemendamenti 30), 27), 28) e 29) all'emendamento n. 14) del Consigliere Grimaldi.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Presidente, come procediamo? Qual è il suo suggerimento?



PRESIDENTE

Se, come ieri, vuole svolgere un'unica illustrazione dei quattro subemendamenti all'emendamento 14) e, ripeto, non staremo con la calcolatrice alla mano, ma essendo tutti sostitutivi può farlo, altrimenti ne trattiamo uno alla volta per tre minuti ciascuno. Ripeto, come ieri, non stiamo con la calcolatrice alla mano, poi c'è l'emendamento n. 14) che è a sé stante. Come vuole lei.



GRIMALDI Marco

Va bene. Sono le ore 10.50. Prendo una decina di minuti per illustrarli tutti.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dei subemendamenti all'emendamento n. 14) del Consigliere Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 14) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento rubricato n. 27) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento rubricato n. 28) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento rubricato n. 29) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento rubricato n. 30) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questi subemendamenti danno più possibilità alla nostra capacità impositiva che, come lei sa, è molto bassa, nel senso che relativamente all'IRAP noi possiamo, se non attraverso una variazione delle aliquote indicate nella normativa statale, per quanto faccia concessioni alle Regioni, indicare soltanto i soggetti, quindi i codici ATECO, e una variazione che va fino a più 0,92 oppure, in diminuzione, fino a meno 0,92.
In questo caso, vorremmo inserire quest'emendamento in una discussione più generale che abbiamo iniziato ieri. Vorremmo che l'aliquota dell'addizionale IRAP sia diminuita a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso, al 31 dicembre 2020, per quei soggetti di attività ricreative, artistiche e d'intrattenimento. Mi riferisco soprattutto a tutti quei codici ATECO che hanno visto l'organizzazione di grandi eventi, di eventi culturali, di spettacoli live, ma anche organizzazione di concerti, in alcuni casi, di matrimoni. In molti casi sono soggetti che stanno a pieno titolo nelle imprese culturali, quindi anche grandi direzioni di contenuti museali ed espositivi.
Come lei sa bene, queste imprese hanno scelto, negli anni, di vivere in questo territorio; alcune di loro, tra l'altro, gravitavano in altre grandi metropoli, penso che molte di loro venissero dalla Lombardia, dall'Emilia o addirittura dalla capitale romana. Molti di questi operatori, invece, sono nati e cresciuti qui, hanno avviato, tra l'altro, la loro attività dentro concessioni pubbliche, hanno rigenerato teatri e luoghi dello spettacolo dal vivo. In alcuni casi, alcuni di questi soggetti sono a pieno titolo dei nostri partner, hanno delle convenzioni con il nostro Ente e, come lei sa discuteremo di questo rispetto ai possibili tagli che la Giunta ha messo in campo anche in questo settore. Come abbiamo provato a dire in Commissione ci sembra davvero anomalo che in un anno così drammatico per la cultura non ci sia stato uno sforzo per avviare un piano, un piano davvero di emergenza cultura.
Qualche settimana fa, anzi ormai qualche mese fa, il Comitato emergenza cultura è venuto davanti a Palazzo Lascaris per fare alcune richieste. In quel presidio ci chiedevano d'investire in azioni culturali, di non abbandonare la cultura. Ci chiedevano perché la Regione non rispetta gli impegni presi lo scorso anno, perché non ha convocato un tavolo generale e perché non pubblica in anticipo i bandi dotati delle risorse previsionali.
Queste erano alcune delle domande scritte sul volantino che hanno distribuito.
Alla fine di quell'incontro, in cui l'Assessora Poggio si è prestata (spero che sia presente adesso anche per ricordare gli impegni presi) fondamentalmente ci chiedevano - ed è la domanda che faccio a voi - quando la cultura sarà riconosciuta come un'industria, con un suo indotto e le sue forti ricadute sul territorio, come diceva Gabriele Boccaccini, Presidente del Comitato che ha organizzato quella manifestazione. Ci chiedevano una cosa semplice, ci dicevano che avevano bisogno di segnali forti, ci dicevano che la Regione doveva convocare dei tavoli e che doveva pubblicare i bandi promessi. Credo che l'allusione fosse chiara. Infatti, ci diceva Fabrizio Gavosto di Mirabilia: "Fatelo prima che i nostri tecnici e i nostri attori siano obbligati ad andare a raccogliere pomodori".
Queste domande sono state raccolte da Vittoria Poggio, che diceva che questo tavolo sarebbe iniziato entro la fine dell'anno e che sarebbe continuato per tutto l'anno in corso, dando anche dei segnali molto importanti, dicendo che avrebbe fatto di tutto per non vedere tagliate le risorse. Peccato che poi abbiamo visto com'è iniziato quest'anno; è iniziato con un taglio alla cultura monstre. Credo che sia una scelta politica molto calcolata, cioè dare un segnale molto negativo, per poi ridimensionare il taglio, ma lasciare un taglio di fatto.
Il Comitato emergenza cultura, così come l'AGIS e tantissimi operatori, in queste settimane ci hanno scritto, chiedendo di dare una spiegazione alle recenti notizie che riportavano la previsione di tagli al comparto cultura per gli anni in corso.
Ci dicevano che nell'attuale situazione di profonda crisi che coinvolge tutta la comunità, in particolar modo i lavoratori del settore culturale ritenevano fosse indispensabile e urgente rivedere questa decisione.
Sino a oggi, il mondo della cultura ha cercato di mantenere il più possibile salde sia le imprese sia l'occupazione. Molti di loro hanno avuto il problema dei problemi, cioè i lavoratori intermittenti che non hanno avuto, per la gran parte di questo periodo, né un reddito di quarantena n un reddito di emergenza. Nonostante l'impegno per superare le enormi difficoltà di quest'anno, diversi componenti, le più deboli e le meno tutelate, hanno dovuto rinunciare alla propria professione nel campo culturale, perdendo anche la possibilità di una sussistenza dignitosa.
Pare per noi incredibile che, nonostante le argomentazioni per la coesione delle comunità attraverso processi culturali, patto ribadito a livello internazionale, con un'attenzione mirata allo sviluppo dell'educazione e della conoscenza dell'arte e della cultura nelle sue varie ramificazioni e in ogni luogo della società, tutto sia messo in dubbio da valutazioni che frenano il raggiungimento degli obiettivi da tutti auspicati per il prossimo futuro e il rilancio dell'economia.
La prospettiva di ulteriore difficoltà a procedere appare con uno sforzo non più sostenibile per l'anno in corso, quindi crediamo, come loro, che sia indispensabile che ogni componente del sistema culturale, delle istituzioni pubbliche, delle fondazioni bancarie e delle imprese collaborino per far fronte alle difficoltà economiche che potrebbero essere aggravate da una riduzione dei contributi, se l'Assessora Poggio non darà parere positivo ai nostri emendamenti o, meglio, se l'Assessore Tronzano non darà parere positivo ai nostri emendamenti, facendo sì che tutto sia ulteriormente compromesso.
Questo fatto andrebbe a sommarsi al deficit dato dall'impossibilità di lavorare, di riaprire quei luoghi dello spettacolo dal vivo, quindi di poter fatturare e trarre benefici dal mercato che vi piace tanto.
In questo momento sarebbe più che mai opportuno che fosse indetto dalla Regione Piemonte quel tavolo previsto dalla legge regionale n. 11/2018, per coordinare e promuovere il confronto fra tutte le componenti, al fine di individuare le possibili soluzioni che devono essere trovate sia a livello locale sia a livello nazionale, per quanto riguarda la promozione di una progettualità qualificata che ottenga il riscontro che merita.
Pertanto, vorremmo rivolgere un appello affinché venga rivisto in positivo l'investimento di questo bilancio di previsione, considerando che tutta la filiera e l'indotto, soprattutto in questo periodo di estrema criticità non possono subire ulteriori contrazioni, ma, soprattutto, vorremmo che prendeste in considerazione il succo di quest'emendamento: dobbiamo trovare le risorse necessarie per evitare qualsiasi ulteriore taglio, ma possiamo anche evitare di chiedere le stesse tasse dello scorso anno.
Se stiamo parlando d'imprese culturali - e qui, arrivo ai subemendamenti vi abbiamo dato la possibilità, all'emendamento che noi vediamo numerato come 30), ma che probabilmente in scaletta non è allo stesso modo l'emendamento 14), di prendere in considerazione riduzioni dello 0,52 dello 0,62, dello 0,72, dello 0,82 e dello 0,92 al massimo. Insomma, da 0,52, 0,62, 0,72, 0,82 e 0,92, avete più possibilità. Ovviamente auspichiamo che passi l'emendamento originale, il n. 14), richiesto da tutte le imprese culturali e da tutti i sistemi, come dicevo anche ieri editoriali, bibliotecari, insomma tutto il mondo culturale.
Crediamo che i luoghi dello spettacolo dal vivo debbano riaprire e vogliamo che siano messi in piena sicurezza entro l'estate. Speriamo che possano ritornare a vedere il loro pubblico, vedere i loro operatori di nuovo attivi, però abbiamo bisogno anche di segnali concreti. Per intenderci, le cifre sono davvero poche: questa riduzione dell'aliquota, in realtà, non porterà cambiamenti strutturali nei loro bilanci, però credo che anche per un'impresa culturale, dopo un anno così disastroso, poter non spendere quei 1.000-2.000 euro di IRAP sia altrettanto importante come ricevere un bonus che, tra l'altro, a oggi non è ancora previsto, nel senso che alcuni di loro - pochi - hanno preso i bonus lo scorso anno. Lo dicevo ieri: non tutti hanno un ristorante o un bar all'interno dei loro luoghi dello spettacolo dal vivo e alcuni di questi sono operatori senza luoghi, perch non tutti hanno in concessione spazi pubblici.
Per questo, riteniamo che il taglio dell'IRAP possa essere un segnale, un segnale che sarà raccolto da tutti, un segnale che dà un gesto e un sostegno concreto a imprese che hanno pagato duramente questa crisi e che devono uscire con dignità da questa pandemia.
La ringrazio, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Grimaldi, c'è l'emendamento rubricato n. 14). Vuole illustrarlo o lo considero illustrato come i precedenti?



GRIMALDI Marco

Avrei perso tre minuti in tutto, avendolo già illustrato, ma oggi sono generoso.



PRESIDENTE

Aveva detto che occupava dieci minuti.



GRIMALDI Marco

Poi mi sono fatto prendere, ma ne avevo quindici.



PRESIDENTE

Infatti, non l'ho fermata perché stava finendo il concetto.
Vi sono altre richieste di intervento sull'emendamento rubricato n. 14) e sui subemendamenti rubricati n. 30), n. 27), n. 28) e n. 29)? La parola all'Assessore Tronzano per il parere della Giunta.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

La Giunta esprime parere contrario su tutti gli emendamenti.



PRESIDENTE

Vi sono interventi in dichiarazione di voto sugli emendamenti? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non vorrei iniziare di nuovo male come ieri, ma è possibile - mi rivolgo senza polemiche all'Assessore Tronzano - avere una spiegazione un po' più larga e abbondante di un semplice no? Ovviamente è nelle sue disponibilità ma visto che l'Assessore è responsabile del bilancio regionale, non siamo stati noi a tagliare i capitoli, ma soprattutto le ex UPB, cioè le missioni e i programmi della cultura. Nelle stesse dichiarazioni l'Assessora Poggio ha poi detto che avremmo rimediato, che avremmo trovato altri strumenti e questi sono altri strumenti.
Vorrei capire, visto che l'Assessora Poggio, di fatto, non può mai intervenire o per scelta sua o per scelta della Giunta. Se è possibile vorremmo un'interlocuzione un po' più approfondita.
Questo è la mia dichiarazione di voto. Ovviamente noi voteremo favorevolmente e speriamo che nei prossimi emendamenti almeno ci sia qualche parola in più per noi.
Grazie.



PRESIDENTE

Devo fare una rettifica sui congedi.
I congedi sono Carosso, Chiorino, Icardi, Mosca, Ricca e Cirio.
Il numero legale rimane ventitré.
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
30), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
27), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
28), sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
28), sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
29), sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 14) sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 1 undecies Emendamento rubricato n. 12) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento rubricato n. 21) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento rubricato n. 22) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento rubricato n. 20) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento rubricato n. 19) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Stavo calcolando quanti emendamenti devo illustrare insieme ai subemendamenti, come ho fatto prima.



PRESIDENTE

È l'emendamento rubricato n. 12) e i subemendamenti rubricati n. 21), n.
22), n. 20) e n. 19).



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come i colleghi sanno e hanno già sentito nella discussione precedente, c'è la possibilità per la nostra Regione di agire sulla variazione dell'aliquota IRAP indicata dalla normativa statale, fino al massimo consentito alle Regioni, nei confronti dei soggetti indicati in alcuni codici ATECO. La possibilità è di aggiungere questi punti percentuali fino a 0,92 o sottrarre fino a 0,92.
In questo caso chiediamo che, a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso, al 31 dicembre 2020, l'aliquota dell'addizionale IRAP sia diminuita dello 0,92% per i soggetti quali associazioni sportive e dilettantistiche.
Lo sport di base ha subito uno dei più grandi contraccolpi nella storia di questo secolo, ma addirittura, come dicevano alcuni, è dalla Seconda guerra mondiale che alcune imprese non cadevano come dei birilli, proprio per impossibilità di fare tutto quello che è nelle loro potenzialità. Parliamo di deroghe che sono state fatte per i professionisti, di deroghe che sono state fatte per le grandi multinazionali, di deroghe ovviamente per tutti quelli che possono allenarsi all'interno di federazioni, ma la gran parte delle associazioni sportive dilettantistiche non ha avuto quest'opportunità.
Come sempre, faccio degli esempi. Mi riferisco a chi si occupa soprattutto di sport di base ed è abituato a svolgere una funzione sociale, di dopo scuola, di pre-scuola, oppure a chi si occupa di aggregazione d'integrazione e di quella promiscuità che fa sì che lo sport sia una delle più grandi leve per abbattere i pregiudizi e le distanze. Il mondo dello sport, come del resto altre realtà, ha dovuto fare i conti con questa pandemia, ovviamente con i campionati dilettantistici sospesi e con le conseguenti perdite economiche. Anche le partitelle a porte chiuse non sono consentite per questo mondo.
Sono problemi conclamati di cui tutti i media hanno raccontato, ma non sempre è nota la situazione degli sport più dilettantistici. Abbiamo visto spesso dossier sugli stadi vuoti, sui contraccolpi delle società big del nostro campionato di calcio, ma la verità è che chi fa lo sport, chi produce sport, chi produce cultura dello sport sono spesso i più trascurati dal mondo della politica, ma - lo dico anche ai media che ci stanno ascoltando - anche dell'informazione.
Molti ci hanno raccontato le testimonianze di alcune associazioni di Torino e provincia che stanno cercando di andare avanti, nonostante problemi come i tagli d'iscrizione. Leggevo lettere di associazioni alessandrine e novaresi: mancanza di spazi per svolgere attività all'aperto, perché molte delle regole che abbiamo dato, anche dentro il lockdown, non consentono questo tipo di azione.
Fino a qualche mese fa, si vedeva qualche palestra all'aperto, qualche attività organizzata nei parchi, ma molte società stanno lottando per la sopravvivenza e questo perché non è più consentito programmare: si può fare la programmazione se si hanno conferme e sostegni dai partner economici che certo in questo momento hanno altre priorità e non garantiscono certi appoggi, ma soprattutto lo fai grazie agli iscritti.
Oltre alle incertezze sul sostegno degli sponsor, le società hanno registrato altissimi cali degli iscritti: alcune palestre hanno visto le iscrizioni quasi azzerate, nel proprio quartiere, nella propria città.
Pensate che nella categoria under quindici, che spesso prevede il pagamento di quote d'iscrizione, la metà delle società sportive di calcio hanno perso circa il 50% degli allievi proprio a causa di questa pandemia.
Non abbiamo sentito molto le parole di Fabrizio Ricca in questa discussione sul bilancio, non credo perché l'Assessore Ricca non abbia una sua idea perché immagino abbia rilevato, come noi, alcuni di questi dati, anche se non li ho sentiti citare in Commissione, devo essere onesto, però credo che, come noi, potrebbe essere interessato a una discussione su questi emendamenti.
Il virus ha inciso anche sulle attività di tutte le squadre, non solo degli under quindici, di cui parlavo, ma anche le primavere e gli under diciannove. In questo senso, dopo la sospensione per COVID, le leghe nazionali dilettanti hanno diramato delle regole per ripartire, ma i Comuni, le Regioni e ovviamente i DPCM nazionali non hanno potuto, cioè non hanno voluto - più che altro - neanche aprire, di fatto, l'organizzazione di parte delle palestre.
La situazione è diversa per alcuni altri aspetti. I gestori sono spesso sul chi va là, molti hanno paura di mandare ai corsi i piccoli giovani professionisti, perché in realtà ci sono dei vuoti, se pensate al tennis che in teoria con un'iscrizione FIT ha risolto molti di questi problemi giustamente.
Tuttavia, molte sono le famiglie scoraggiate; in alcuni casi, come nelle palestre, i clienti sono scoraggiati da misure di sicurezza, da regole come la prenotazione di un orario tramite un'app anche per i professionisti che hanno deciso di spostare parte delle proprie attività in casa. Credo che la situazione sia molto chiara. Dopo l'interruzione dei mesi di lockdown iniziali pensavano a un'organizzazione diversa e, invece, adesso si deve iniziare tutto daccapo.
Presidente, il senso è che i danni sono enormi, che l'incubo pandemia rischia di gettare a carte all'aria la metà dei bilanci di questo sport dilettantistico; avrebbero bisogno di sostegni veri anche solo per i propri lavoratori. Lo sport dilettantistico italiano con il DPCM del 24 ottobre 2020 si è fermato e, di fatto, non ha mai ripreso l'attività appieno un'attività che ha vissuto sul filo del rasoio per i continui provvedimenti di prevenzione sanitaria; un'attività che potrebbe pagare un pesante ridimensionamento alla fine di questo difficile momento per tutto il Paese.
Non ci sono altri settori, se non la cultura e il turismo, che hanno pagato un prezzo così alto, devo dire, e nessuno può negare la pericolosità di questo virus, le conseguenze che sta lasciando e che lascerà sul piano psicologico, sociale ed economico su tutto il territorio nazionale europeo, ma credo anche mondiale.
Sarebbe però utile valutare lo sport per quello che è e che rappresenta cioè un potente elemento di coesione, d'integrazione sociale, un'area fondamentale del welfare nazionale e non per quello, invece, viene spesso considerato, cioè un'attività della quale, come per la cultura, si può fare a meno. Invece, sarebbe proprio utile, soprattutto per i contraccolpi psicologici che rischiano di essere gravissimi per gli adolescenti ripensare, soprattutto adesso che arriva il bel tempo, soprattutto adesso che i vaccini speriamo diano i propri frutti, sperando che soprattutto tutti gli over sessanta, entro un mese o un mese e mezzo inizino a macinare dei numeri che il Piemonte non ha fatto, finora.
Ecco, io credo che lo sport debba essere ripensato, a partire da quello dilettantistico, a partire da un ripensamento dei luoghi. Ricordo un emendamento, che è stato approvato, sulla legge sullo sport che con Ricca abbiamo rivisto, sulle dotazioni che la Regione potrebbe dare agli Enti locali per ripensare ai parchi. Ho la convinzione che tutto potrebbe ripartire anche da un ripensamento dei luoghi pubblici, quindi utilizziamo anche questa pandemia per riscoprire potenzialità enormi dei nostri territori, dei nostri boschi, dei nostri dei nostri prati, dei nostri parchi.
Insomma, c'è un'idea che si radica sempre di più nella mia testa, cioè utilizzare la pandemia come un grande strumento di ripensamento dei vuoti urbani, del nostro verde, delle nostre aree parco. Perché non riempirlo di quello sport dilettantistico che potrebbe davvero essere il motore di questa rinascita? Una delle idee che ho avuto è di fare come per la cultura. Purtroppo, non avete votato favorevolmente gli emendamenti precedenti, ma forse sullo sport avete una sensibilità diversa. Di solito è la destra a dire alla sinistra che si occupa poco di questo, non so perché continui a esserci questa finta polemica o, addirittura, reminiscenze storiche che continuano a dire che non si è fatto più abbastanza per lo sport, con battute davvero infelici del tipo "quando c'era lui, lo sport era un'altra cosa".
Presidente, Consiglieri e Assessori, avete un'opportunità, un'opportunità grande di dare a tutte le imprese dilettantistiche, a tutto il settore dello sport di base, una riduzione dell'IRAP dello 0,52, dello 0,62, dello 0,72, dello 0,82 e dello 0,92. Avete cinque possibilità diverse, ma soprattutto, avete la possibilità di dare un segnale per cui, per la Regione, quelle risorse in più non servono, soprattutto se rischiano di rappresentare un ulteriore sforzo per queste imprese, uno sforzo economico che dovremo considerare come uno sforzo non più necessario, se poi alla fine l'impresa l'anno dopo morirà.
Se è vero che metà di queste imprese scompariranno, in realtà a scomparire non saranno solo società sportive, ma saranno comunità, gestori che spesso utilizzano concessioni pubbliche, per far sì che quei campetti da calcio e da basket, piuttosto che palestre in disuso da parte alcune scuole ritornino al demanio, alle ex Province, alle Città metropolitane e ai Comuni.
Che cosa faremo? Faremo dei bandi pubblici per chiedere a loro di indebitarsi? Per dire a nuove leve di ricostruire società dilettantistiche magari dopo aver rotto un filo che rappresentava la storia, magari anche di un centinaio d'anni, di intere comunità e di quartieri? Già, perché le associazioni dilettantistiche sono un po' quella cosa lì, sono la memoria storica di alcuni nostri vecchi quartieri, di alcune zone e di alcune comunità.
Per questo, se il Presidente Allasia non mi stoppa continuo a parlare anche per i prossimi dieci minuti e saluto Gavazza.



PRESIDENTE

No, no.



GRIMALDI Marco

Ho finito.
Dicevo che mi piacerebbe vedere, da parte dell'Assessore Ricca, anche solo la capacità di prendere parola almeno sull'emendamento 12) o sulle tante possibilità, come per gli emendamenti 19), 20), 21) e 22), in cui vi proponiamo una riduzione dell'IRAP per tutti loro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Se l'Assessore Marrone riferisce all'Assessore Ricca che è in congedo almeno viene informato della questione degli emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, la parola all'Assessore Tronzano per il parere della Giunta sugli emendamenti.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Sì, ho già spiegato le ragioni in Commissione e in Aula precedentemente quindi il parere è contrario.
Faccio io un appello al Consigliere Grimaldi: è un corso un dibattito importantissimo all'interno del Governo tra Regioni e Governo sulle riaperture, che è l'unico vero traguardo che possiamo prefiggerci per cercare di aiutare queste persone sul serio, oltre che con i ristori perché, prima o poi, purtroppo i soldi finiscono.
Se ascolta il nostro appello, magari parli con il Ministro Speranza e provi a convincerlo che forse la situazione ha bisogno di un ragionamento completo e non solo più parziale, ascoltando anche altre voci che si levano dal Paese in modo importante.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi sono dichiarazioni di voto sull'emendamento e sui subemendamenti? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Quanto ho per tutte le dichiarazioni di voto? Una sola su tutte?



PRESIDENTE

Una sola.



GRIMALDI Marco

Quanti minuti ho, solo per non andare lungo e sapere quanto ho.



PRESIDENTE

Sono tre minuti.



GRIMALDI Marco

In tutto?



PRESIDENTE

Sì.



GRIMALDI Marco

Ma perché devo farne una unica?



PRESIDENTE

È il Regolamento.



GRIMALDI Marco

Regolamento amaro, va bene, avrete modo di sentire ancora la mia voce nei prossimi minuti.
Presidente, ovviamente ascolterò il consiglio dell'Assessore Tronzano.
Roberto Speranza è un amico e un compagno dai tempi della Sinistra giovanile; è un Ministro di questa Repubblica ed è Ministro di un Governo che non sosteniamo, devo dire la verità, anche se siamo stati nella stessa lista elettorale di Liberi e Uguali. Come lei sa, il partito politico di cui faccio parte non ha votato la fiducia a questo Governo, a differenza del suo partito, Assessore Tronzano, però sarà mia premura dire al Ministro Roberto Speranza che deve fare di tutto per trovare il giusto equilibrio fra la cura, la riduzione del danno, la prevenzione e, ovviamente, la possibilità di riapertura.
Devo dirle la verità, Assessore: non è certo Speranza che decide di non riaprire i parchi, o non è solo lui che ha deciso di non aprire le palestre piuttosto che alcuni luoghi. C'è il CTS, esistono gli esperti e quegli stessi esperti sono in tre task force diverse nella Regione Piemonte.
Esiste poi il DIRMEI.
Credo che il problema non è dal punto di vista solo delle regole, il punto è delle certezze, di come ripartire e farlo attraverso regolamenti, anche regionali. Assessore e Presidente, non toglietevi sempre la capacità di immaginare un futuro diverso: ci sono Regioni italiane in cui dentro le maglie dei DPCM hanno ripensato il verde pubblico e i parchi pubblici.
Invece, Assessore Tronzano, noi spesso, a differenza dei DPCM, abbiamo chiuso anche i parchi. Per dare delle misure in più abbiamo anche chiuso quella possibilità di costruire, dentro il verde pubblico e all'aperto un'alternativa, ed è per quello che l'appello lo faccio a lei, lo faccio all'Assessore Ricca e lo faccio al Presidente Cirio. Utilizziamo questa primavera fino all'estate per unire il contrasto alla pandemia, l'inizio di una parte più massiccia, speriamo, dei vaccini non solo per gli over sessanta, ma per una grande fetta della popolazione per costruire un grande programma di sport dilettantistico lì fuori.
Ripeto, non capisco le sue parole, nel senso che non capisco perché non riusciamo a trovare quelle poche risorse per dire che chi è rimasto chiuso per un intero anno non può pagare le stesse tasse d'impresa che, invece hanno fatto altri. Le aziende e i ferramenti pagano la stessa IRAP dello scorso anno. È giusto? Sì. Le ristrutturazioni sono andate per lo più avanti in quest'anno? Sì. Lo hanno fatto molti soggetti per esempio dell'edilizia, ma anche molti soggetti di altri settori. L'esportazione dei vini ha rallentato? In parte sì ma, tutto sommato, il mondo dell'alimentare non ha avuto contraccolpi così pesanti.
La nostra proposta era di rivedere questa rimodulazione e provare a far pagare i più grandi, che hanno fatto profitti, come alcune multinazionali il carico di questi aumenti e togliere, di conseguenza, ai più piccoli, a chi ha visto solo le chiusure davanti, parte di quell'IRAP. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Vi sono ulteriori dichiarazioni di voto? Procediamo con la votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
21), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
22), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
20), sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
19), sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 12) sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 1 duodecies Emendamento rubricato n. 13) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento rubricato n. 26) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento rubricato n. 24) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento rubricato n. 25) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento rubricato n. 23) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Qui siamo di fronte a un tema molto simile a quello dello sport dilettantistico e parliamo di emendamenti che mettono insieme tante vicende.
Intanto a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso, al 31 dicembre 2020, per soggetti quali palestre, piscine, centri natatori centri benessere, centri termali e luoghi per la disciplina di yoga e pilates, l'aliquota dell'addizionale IRAP è diminuita di 0,92%. La Giunta regionale disciplina con proprio atto queste modalità attuative delle disposizioni di cui al comma 1.
Scusi, Presidente, ho avuto un'assenza di campo.



PRESIDENTE

Sì, difatti non si sentiva più. Prego.



GRIMALDI Marco

Dicevo che, come provavo a spiegare prima, la possibilità della Regione è di rivedere l'aliquota indicata dalla normativa statale fino al massimo consentito dalle Regioni sull'IRAP per i soggetti indicati. Parlo di una diminuzione o di un aumento fino a 0,92 punti percentuali e anche in questo caso, come vedete negli emendamenti dal n. 23) al n. 26), do la possibilità che questa riduzione sia da 0,92, a 0,82, a 0,72, a 0,62 fino a 0,52.
Parliamo di luoghi costosi da mantenere, come le palestre e i centri di pilates, ma soprattutto, oltre alle discipline che fanno più parte della ginnastica contemporanea. Parliamo di luoghi dal costo altissimo come le piscine, i centri termali e i grandi centri natatori o le palestre più organizzate. Parliamo di un contraccolpo economico, se è possibile superiore a quello dei cinema o dei teatri, dal punto di vista solo dei bilanci. Questo perché i cinema hanno sì dei costi tecnologici importanti ma una manutenzione che in qualche modo si può fare su un mono oggetto, che di solito è la macchina di proiezione.
Anche i teatri hanno spesso tecniche legate a dei service e hanno una manutenzione da fare, ma hanno più facilità a essere chiusi. Invece questi luoghi rischiano doppiamente, perché da una parte hanno l'assenza d'ingressi, di clienti e di iscritti, dall'altra hanno dei costi di gestione esorbitanti. È forse anche uno dei settori più bistrattati del Paese. Il comparto della neve ha ricevuto quasi 700 milioni di euro di rimborsi, il turismo qualcosina e il commercio e la ristorazione pochissimo. Lo sport praticamente quasi nulla, ma per i gestori di questi luoghi ancora meno. Per loro non si sono proprio viste alternative.
C'è aria di rivolta, ci diceva il presidente dell'associazione del settore forse perché alcuni di loro davvero non hanno più niente da perdere. Alcuni di loro, purtroppo, sono stati anche i peggiori (lo dico): ci dicevano che dei verbali non gliene frega niente, che bisogna sopravvivere. In realtà molti di loro hanno espresso solo a parole queste rimostranze e, alla fine non hanno - per fortuna, dico io - riaperto.
Stiamo parlando di un campo in cui l'esasperazione è altissima. Vedo collegato il collega Bongioanni, che conosce bene la situazione, essendo anche il Presidente della Commissione competente, e conosce bene l'esasperazione di molti di loro. È un'esasperazione che capisco, che non comprendo fino in fondo nei toni, ma che in qualche modo va incanalata anche in un dialogo.
Avete davanti un uomo politico che pensa che si debba dialogare con tutti anche con i ragazzi che hanno spaccato le vetrine, qualche mese fa, nel centro di Torino; credo che ci voglia il dialogo con tutti, anche con chi ha violato le regole, ma questi operatori non l'hanno fatto in stragrande parte. Ripeto, solo nei toni spesso sono stati esasperati: la gran parte di loro ha rispettato i DPCM, ha chiuso le palestre, ha chiuso i propri centri termali, ha chiuso le piscine private e quelle pubbliche che gestivano.
L'Italia è stata divisa per tanti mesi in zone, in zone arancioni, in zone gialle e prima c'erano i DPCM. Le ultime regole prevedevano la chiusura di palestre, piscine e molti di loro hanno respirato qualche mese, ma poi hanno dovuto chiudere la saracinesca.
La prospettiva per loro è la stessa di altri settori, cioè quella di riaprire dopo Pasquetta, però per il 40% le strutture sono già scomparse e di fatto, la riforma dello sport, che mira al miglioramento delle condizioni lavorative per i lavoratori, rischia di restare lettera morta anzi c'è il rischio che il 90% (così si stima) dei lavoratori di questi settori vada a gambe all'aria e venga licenziato o, finito il blocco dei licenziamenti, non trovi più collocazione nell'impresa, anche perché se è vero che un'impresa su due di questo settore sta per chiudere i battenti e sta per portare i libri in tribunale, c'è poco da fare.
Il problema è che, come dicevo prima, gli italiani sono già ammalati anche per altri motivi e non solo per la pandemia. In testa e fisicamente iniziamo ad avere anche l'accumulo di quest'anno di stress di un'obesità che ormai ha superato più di un quarto della popolazione e per loro i vaccini serviranno, ma non serviranno a tutto. In questo stato di cose dobbiamo fare un appello a tutti a riprendersi quei luoghi dello sport quindi non basta dire di andare in bici o a piedi e ricordarsi di muoversi in autonomia. Servirà un piano di comunicazione, ma servirà anche qualcosa di più.
Per questo ci uniamo agli appelli di Federnuoto. Se la cosa dovesse andare avanti, sarà un disastro unico, ma se in questo disastro non riusciamo nemmeno a dare un segnale positivo, riducendo l'IRAP di qualche punto percentuale per tutti loro, vuol dire che non abbiamo capito niente. Lo dico a quelli che hanno fatto i liberali per metà della loro vita e a coloro che ci hanno spiegato che bisognava ridurre le tasse a tutti. Ecco a noi queste ricette non ci convincono e non ci hanno mai convinto: pensiamo che ci siano sempre dei segni più e dei segni meno. C'è chi in questa crisi ha fatto megautili, megadividendi e si è arricchito.
Lo ribadiamo: sono i Big Pharma, sono alcuni luoghi della logistica, ma soprattutto dell'e-commerce. Sono alcuni grandi colossi che hanno sfidato le regole del gioco già qualche anno fa, che si sono organizzati per tempo per diventare dei monopolisti e, in questa pandemia, hanno fatto "all in".
In questo "all in" c'è, invece, chi ha pagato tutto, ha pagato tutto per il costo vero della loro attività. Sapete qual era? Era l'attività più comune dell'uomo, quella sociale, e il distanziamento fisico ha fatto sì che il fisico, il nostro fisico, non potesse più entrare in contatto con quelle attrezzature, con l'acqua di quelle piscine, con i tappetini, con le macchine che, in realtà, sono parte dei nostri luoghi d'aggregazione naturale.
Per questo, vi chiediamo di sostenere gli emendamenti che abbiamo proposto e mi dispiace che, nel frattempo, l'Assessore Ricca non si sia scongedato.
Parliamo degli emendamenti13), 23), 24), 25) e 26). Sono emendamenti che vi chiedono di ridurre l'IRAP dello 0,92, dello 0,82, dello 0,72, dello 0,62 dello 0,52 punto percentuale. Pensiamo che un segnale verso questi settori sia doveroso; pensiamo che la stessa attenzione che avete mostrato per la neve, per i maestri di sci e per tanti altri che si sono visti saltare una stagione dovrebbe essere messa a disposizione di un settore che non ha avuto una stagione di calo, ma ha avuto un intero anno di lockdown.
Per questo, ci sembra strano che nei vostri bonus non sia stato previsto praticamente nulla per loro, che nella vostra ricetta del ""Riparti Piemonte" non siano stati praticamente menzionati e perché, se non ci sarà un voto positivo su questi emendamenti, non solo non gli vorrete dare investimenti o ristori, ma addirittura chiederete le stesse tasse dell'anno precedente.
Credo sia una vergogna, ma prima o poi pagherete tutte queste contraddizioni e anche queste ipocrisie.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi sono interventi sulla discussione generale, altrimenti chiedo il parere della Giunta sugli emendamenti.
Prego, Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi per dichiarazione di voto.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Purtroppo, anche in questo caso, l'Assessore Tronzano non ha avuto l'attenzione che chiedevamo, non solo su un esito negativo su questi emendamenti, ma neanche credo l'umiltà e la capacità di mettere in discussione parte delle politiche di questo bilancio.
Allora, ve lo diciamo così: non è lo strumento dell'IRAP quello che voi privilegiate? Ci vediamo fra qualche ora nel bilancio generale dell'Ente.
Vogliamo capire se nel vostro ""Riparti Piemonte"", che è uno slogan ben congegnato dal vostro Presidente, c'è un'attenzione verso questi luoghi questi settori, questi operatori e queste imprese.
Credo che il vostro passo falso dello scorso anno, che è quello dei bonus a pioggia, tanto per dire che si sarebbe ripartiti, mostra il segno di un'ipocrisia che oggi si vede tutta insieme. Ripeto, i ristori, secondo me li devono mettere in campo i Governi nazionali, i grandi investimenti strategici dell'Unione Europea; a noi spetta l'ago e il filo di un rapporto, di una dignità e anche di un giusto equilibrio fra le nostre richieste e i nostri servizi, fra le nostre tasse e il nostro welfare.
Voi, non rimodulando l'IRAP, state dando un segnale molto chiaro. Le tasse dovrebbero pagarle tutti, ma, come sapete e come vi ho già detto, alcuni non le pagano strutturalmente. Per intenderci, un centro di pilates non sposta la sua residenza fiscale in Lussemburgo; una piscina non ha la propria sede legale nel Regno Unito; un centro benessere non sarà mai (magari, prima o poi, i più grandi lo faranno) residente in Lussemburgo o in Olanda. Questi operatori sono imprenditori normali, voi direste piemontesissimi, almeno nella loro parte d'identità e nella loro residenza anagrafica, se ce l'hanno da più di dieci, venti o trent'anni come piace a voi. Sinceramente, interessa pochissimo, so solo che pagano le tasse in Piemonte e che quest'anno difficilmente le pagheranno.
Dare un segnale in questo senso era un modo per dire: ok, abbiamo capito il problema, lo sappiamo, proviamo intanto a non prenderci la quota regionale perché sappiamo che non potrete pagarla.
Non riuscite a farlo? Non riuscite a dirlo? Avete altre idee? Mettetele in pratica, perché dal punto di vista sostanziale questo disegno di legge, che chiamate collegato alla finanziaria, misura economica necessaria per un bilancio, alla fine dimostra che non ci sono idee, non ci sono progetti ma, soprattutto, non c'è un segno, né positivo né negativo.
Insomma, anche se non l'aveste fatto, nessuno se ne sarebbe accorto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi sono altre dichiarazioni di voto? Non essendovi altre richieste, procediamo con la votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
26), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
24), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
25), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
23), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 13) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 2 Sull'articolo 2 non insistono emendamenti.



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, ma vedo l'emendamento rubricato n. 10).



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 10) insiste sull'articolo 4.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Sia l'articolo 2 sia l'articolo 3 non hanno emendamenti.



GRIMALDI Marco

Mi sono sbagliato io.



PRESIDENTE

Nessun problema.
Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 3 Anche sull'articolo 3 non insistono emendamenti.
Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 10) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questo è l'emendamento n. 10), con il quale chiedo che al primo comma dell'articolo 1 della legge regionale n. 7/2020 le parole "immatricolate dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020" siano sostituite con le parole "immatricolate dal 1° gennaio 2020 fino al 31 dicembre 2021".
L'emendamento ha lo scopo di aumentare le annualità di esenzione del pagamento della tassa automobilistica per le autovetture ecologiche prevista dall'articolo 1 della legge n. 7/2020.
Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo se qualcuno vuole intervenire sull'emendamento n. 10).
Non essendovi interventi, la parola all'Assessore Tronzano per il parere della Giunta.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Non essendovi dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 10) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Non essendoci dichiarazioni di voto sull'articolo, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 4, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 5 Non essendovi emendamenti, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Non essendovi dichiarazioni di voto sull'articolo, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Chiedo se vi sono dichiarazioni di voto per dichiarazione di voto sull'intero provvedimento.
La parola al Consigliere Sarno per dichiarazione di voto; ne ha facoltà per cinque minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Abbiamo provato a fornirvi strumenti utili per migliorare la legge di stabilità sia in Commissione sia in Consiglio. Abbiamo provato a darvi anche dei segnali d'apertura rispetto al voto in Commissione, dichiarando che l'avremmo approfondito in Aula, quindi non dando un voto contrario.
Abbiamo provato a darvi i segnali nei singoli articoli, dando il voto di presenza perché quelle norme inserite in questi articoli potevano dare alcuni elementi positivi all'interno della nostra Regione. Abbiamo provato con i nostri emendamenti e con il sostegno agli emendamenti delle opposizioni a darvi ulteriori segnali per migliorare questo testo fino all'ultimo voto ma, come abbiamo detto, la vostra visione su come costruire, attraverso le leve fiscali, un rilancio e una ripartenza della Regione è deficitaria.
È deficitaria perché quelle norme inserite, quindi quelle scelte sulle leve fiscali, inserite in questi cinque articoli sono norme parziali: non c'è un disegno, non c'è una strategia, non c'è una visione, non c'è neanche una coerenza rispetto alle vostre grandi strategie, da sempre, da quando governate. Prima di andare al governo, come vi è già stato detto, avete sempre dichiarato nelle campagne elettorali che, una volta al governo delle istituzioni, avreste diminuito le tasse e anche in quest'occasione. Ecco perché questa legge di stabilità la possiamo definire come un'altra occasione persa da parte di questa maggioranza.
Ve lo abbiamo detto metaforicamente, con quell'immagine chiara di ritirare quello striscione recante la scritta ""Riparti Piemonte" appeso sul balcone della sede della Regione Piemonte. Vi abbiamo chiesto di ritirare quello striscione, di metterlo nell'armadio e di ritirarlo fuori quando questa ripartenza potrà essere visibile ai cittadini piemontesi grazie alle vostre scelte. Lo abbiamo fatto cercando di convincervi che si poteva lavorare sull'IRAP, che si poteva lavorare sull'esenzione dell'IRAP o sulla diminuzione della tassazione, su quello su cui, da mesi, da quando ci siete, ad annunci volevate lavorare, ma oggi di nuovo non l'avete fatto nei fatti, e cioè sulla cosiddetta web tax. Non lo state facendo rispetto a delle esenzioni fiscali per le nuove attività che arriveranno sul nostro territorio; non l'avete fatto con questo provvedimento.
Ecco perché, dopo tutti i segnali che le opposizioni hanno cercato di manifestarvi, il nostro voto, Presidente, alla fine e, complessivamente, su questo provvedimento, sarà contrario, non perché quelle piccole e parziali norme non vanno bene, ma sono parziali: sono norme che riguardano e guardano una parzialità talmente piccola da non essere, secondo noi, in linea con le sfide dell'attuale periodo storico che stiamo vivendo.
Neanche in questo caso, come vedremo fra qualche ora nel bilancio di previsione, non c'è una visione, non c'è una strategia, non c'è né un modo di rispondere alle esigenze della pandemia, oggi, ma non c'è nemmeno una base sulla quale le scelte politiche permettano di costruire la ripartenza del Piemonte. Non c'è niente! Pertanto, è per questo motivo che, responsabilmente, per quelle persone per quei cittadini che ci hanno votato per essere opposizione a questa maggioranza, non c'è altro voto se non il voto contrario da parte del Gruppo del Partito Democratico, perché è un voto che vuole denunciare, con quest'intervento e con quello che abbiamo fatto in queste settimane, anche su questa legge di stabilità, che non c'è davvero un disegno, non c'è una visione. Noi avremmo fatto in maniera diversa e lo faremo quando torneremo al governo di questa Regione. Lo faremo quando torneremo a dare segnali di ripresa per questa Regione.
A oggi, questa ripresa non c'è; la maggioranza non ha nessun'idea per dare strumenti al settore economico, al settore sociale, al settore delle associazioni, al settore culturale, dell'intrattenimento dell'imprenditoria e del commercio. Non c'è base di ripartenza, ragion per cui il nostro voto, Presidente e Giunta, sarà contrario a questa proposta quindi alla legge di stabilità, e avremo modo per definire fortemente l'altra visione del Piemonte in occasione dell'esame del bilancio di previsione.
Ribadisco, quindi, che il nostro voto sarà contrario.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Richiamo quanto detto prima di me dal collega Sarno. Anche noi non abbiamo una valutazione positiva di questo provvedimento. Anche per noi si tratta più che altro, di aggiustamenti e non di provvedimenti che sappiano traghettare i nostri territori da un momento di grande difficoltà a un momento di ripresa.
L'opposizione ha provato a fare due generi d'istanze e di proposte, la prima in relazione alla proporzionalità dei guadagni, cioè a dire che ci sono settori che hanno avuto oggettivamente grossi vantaggi da questa circostanza, e che tra l'altro non si tratta neanche di privati, ma di società, molte delle quali con sedi anche al di fuori dei nostri territori quindi con la prospettiva di vedere un arricchimento che neanche ricade sui nostri territori e sui nostri cittadini.
Il suggerimento di tassare chi aveva avuto vantaggi consistenti da queste circostanze non è stato colto ed è stato indirizzato su realtà di grandi dimensioni, nella distribuzione, nell'e-commerce, nelle case farmaceutiche e negli ipermercati. Gli esempi sono stati numerosi, eppure, non solo si è deciso di non prendere in considerazione quest'aspetto (capisco la complessità nell'affrontare la materia, come ha detto l'Assessore al bilancio), però ritengo che in certe circostanze ci dovrebbe essere anche il coraggio di affrontare situazioni complesse e difficili da gestire.
Al tempo stesso, l'altro suggerimento è di sostenere ambiti che, intanto hanno un radicamento territoriale che serve anche a tenere insieme le nostre comunità che sono state danneggiate. In particolare, l'ambito dello sport e della cultura ha patito più di altri le ricadute della pandemia, ma anche in questo caso non si è deciso di rimodulare, altresì coraggiosamente, e di andare incontro a questi settori.
A noi spiace vedere che non solo non c'è stato un provvedimento che promuovesse uno sviluppo forte del territorio, ma neppure sono state attivate leve fiscali che dessero anche solo un segnale. Riconosco la complessità della circostanza e di certi effetti, però avremmo voluto e ci saremmo aspettati, da parte della Giunta e di chi governa questo territorio, non solo più visione, ma anche più coraggio.
L'impressione è che si abbia avuto l'obiettivo che, nella migliore delle ipotesi, era di essere dei buoni gestori del presente, ma non la capacità di essere innovatori e anticipatori del futuro e, quindi, capaci di trasferire un territorio in sofferenza verso una ripresa e un rilancio.
Non riteniamo possa essere questo l'atteggiamento in una fase così drammatica della storia del nostro territorio.
Per questi motivi, non possiamo votare a favore del provvedimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Per annunciare la nostra presa di posizione su questa misura. Anche noi non voteremo favorevolmente e sottoscriviamo parte delle posizioni tenute in modo assolutamente chiare e precise dal Consigliere Sarno, come facciamo nostre le preoccupazioni testé espresse dal Capogruppo Giaccone.
Appare, nonostante le misure che in questi due anni la Regione ha voluto porre in essere su questa legge di stabilità attraverso una serie di riduzioni che hanno fatto sì che questa Giunta utilizzasse l'anno scorso tutte le leve possibili, un dato estremamente chiaro: ci sono pezzi di questa Regione, ambiti, settori, storie culturali, storie imprenditoriali e del privato sociale e realtà sportive che non sono riuscite - e su questo cercheremo di capire di più e meglio - a entrare in sintonia con questa maggioranza e con questa Giunta.
Ci sono settori con cui, in modo molto chiaro, preciso e puntuale (a volte anche ridondante, in modo tale da poter chiarire bene concetti esposti dal Capogruppo Grimaldi) questa maggioranza non riesce a trovare un feeling non riesce a rendersi conto che rappresentano asset importanti per la nostra Regione, per storia o per impatto innovativo e sociale che portano o per quello che possono rappresentare per un'idea di Piemonte.
Si è persa un'occasione. Si poteva ragionare sulla leva fiscale, che noi prediligiamo, almeno come Gruppo, rispetto a contributi a pioggia e a azioni in danaro. È vero che la Regione si fa carico di una spesa fiscale cioè la dimensione in cui le risorse devono essere trovate dall'Ente stesso, poiché non avrà ulteriore gettito, ma poteva essere una grande opportunità, un'opportunità politica per parlare con alcuni mondi e dire loro che le loro lamentele, i loro problemi e le loro istanze non sono fuori dalla sensibilità di questa Giunta.
Così non è stato.
Avremo modo nelle prossime ore di rimarcare, attraverso una nostra attività emendativa, alcune di queste realtà e rimarcare alcune sensibilità che, a nostro giudizio, è doveroso avere.
Pertanto, Presidente, anche noi non voteremo favorevolmente su questa legge, ma ci auguriamo che il dibattito emerso in questa fase possa mettere degli accenti o possa far sì che questa Giunta applichi un'attenzione diversa a settori che, strutturalmente, rappresentano il nostro Piemonte nella sua storia, nelle sue tradizioni e anche nel suo futuro, perché tanti di questi sono i settori che normalmente frequentiamo e che normalmente utilizziamo e viviamo nelle nostra quotidianità.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Sono le ore 13.04, per cui sospenderei la seduta per la pausa fino alle ore 14, quando riapriremo con l'esame dei question time e con la discussione del disegno di legge n. 138.
Ricordo che, successivamente, procederemo con le prove di voto con Cisco.
Anticipo a tutti che dentro la stanza virtuale potranno essere solo collegati i componenti del Consiglio regionale.
Grazie e buona giornata.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.05)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.00 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 677 presentata dal Consigliere Perugini, cui risponderà l'Assessore Protopapa; interrogazione a risposta immediata n. 678 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Marrone interrogazione a risposta immediata n. 679 presentata dal Consigliere Marello, cui risponderà l'Assessore Marnati; interrogazione a risposta immediata n. 680 presentata dal Consigliere Sarno, cui risponderà l'Assessore Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 681 presentata dal Consigliere Riva Vercellotti, cui risponderà l'Assessore Marrone interrogazione a risposta immediata n. 682 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Marrone; interrogazione a risposta immediata n. 683 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Caucino; interrogazione a risposta immediata n. 684 presentata dal Consigliere Ravetti, cui risponderà l'Assessore Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 685 presentata dalla Consigliera Frediani, cui risponderà l'Assessore Marrone.
Visti i numeri di oggi, prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, sulle interrogazioni a risposta immediata non sono previste repliche.


Argomento: Contributi all'agricoltura

Interrogazione a risposta immediata n. 677 presentata da Perugini, inerente a "Misure a sostegno delle aziende vitivinicole"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 677.
La parola al Consigliere Perugini per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
Per quanto possa apparire inusuale che da parte della maggioranza si ponga un'interrogazione a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del nostro Regolamento, di fatto, però è proprio la motivazione che sta nel cosiddetto question time che mi ha portato a porre questo singolo quesito all'Assessore Protopapa, ovvero una particolare urgenza e una situazione politica che richiede un intervento, per quanto - lo dico in premessa - è di mia conoscenza, per il lavoro e le interfacce avute fin qui, anche con gli Uffici dell'Assessore Protopapa, ritengo ci sia una concretezza e un'attività in divenire che, appunto, credo sia necessario oggi giunga anche a tutti i soggetti e alle aziende interessate.
Il tema è proprio quello delle aziende vitivinicole che, come ben sappiamo sono parte della spina dorsale del sistema agricolo e agroalimentare del nostro territorio, che stanno per andare a incontrare delle criticità che spero, con l'azione dell'Amministrazione e dell'Assessore Protopapa possano trovare soluzione. Ovvero, c'è la forte crisi in corso legata al COVID, per cui le aziende vitivinicole, in molti casi, magari hanno avuto dell'invenduto o hanno dovuto rallentare gli investimenti.
Sulla base del Regolamento comunitario n. 2220/20 attuato con circolare AGEA n. 9066 del 10 febbraio, sono state prorogate le autorizzazioni di rimpianto e di nuovo impianto che avevano naturale scadenza alla fine del 2020, perché la conseguente riduzione delle vendite ha evidentemente rallentato la capacità di reinvestimento per lo sviluppo delle aziende del settore. E seppure il decreto ponesse il termine del 31 dicembre 2020 come data di pagamento, di fatto l'ente pagatore AGEA non ha erogato i fondi vuoi anche in forza, credo, di questo rinvio.
Ora, non si può chiedere alle aziende di utilizzare risorse proprie, perch oggi l'autofinanziamento è davvero difficile per queste aziende vitivinicole per esaurita capacità economica d'investimento e, quindi, per un rallentato fatturato. Tale circostanza è un'aggravante che rende incerto e preoccupa per il futuro, motivo per cui speriamo, anzi auspico che l'Amministrazione (questo lo sentiremo dall'Assessore) possa dare seguito alle richieste che il settore, le aziende, le imprese, le associazioni di categoria e gli stessi territori che hanno estensioni di vitivinicoltura, e intendo proprio i Comuni, quindi dove c'è un interesse economico, possano contare su proroghe fino al 31 dicembre 2021. Oltretutto, qualora non si stesse in questi termini, c'è il rischio d'incappare in sanzioni triennali quindi è evidente che si rallenterebbe tutto il sistema.
Qualora ci fossero queste criticità, invece che completare i lavori rischieremmo davvero di mettere in forte crisi il comparto e questo riguarda anche il tema degli OCM, come proroga, ma riguarda anche la ristrutturazione dei vigneti e i rimpianti 2020-2021, insomma tutto quel, e anche di più, che sta nelle premesse di quest'interrogazione. Pertanto, è quanto mai necessario che ci sia un intervento presso il Ministero delle Politiche agricole.
Come ho detto, seppure consapevole del concreto lavoro che l'Assessore Protopapa ha svolto, un po' perché ho verificato e un po' perché c'è stato un costante confronto, di cui ringrazio lui.



PRESIDENTE

Collega, concluda.



PERUGINI Federico

Chiedo che ci esponga quali iniziative intende porre in essere, al fine di salvaguardare questi comparti, perché sono tra i più importanti del tessuto economico e sociale del Piemonte, oltre a quanto evidentemente già fatto.



PRESIDENTE

Grazie per l'illustrazione.
La parola all'Assessore Protopapa per la risposta.



PROTOPAPA Marco, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
Un saluto ai Consiglieri presenti e cerco di meritarmi la fiducia annunciata dal Consigliere Perugini, comunicando che, il 5 marzo, è stata inviata una nota ufficiale al MIPAAF, alla luce delle richieste segnalate da vari comparti, dalle organizzazioni professionali agricole e, non in ultimo, anche dall'attenzione politica e della maggioranza stessa e comunque, da tutti i Consiglieri del Consiglio regionale per richiedere, in primis, alla Commissione europea, una proroga al 2022 delle autorizzazioni degli impianti con validità in scadenza 2021 e, come già avvenuto, per quello in scadenza 2020-2021.
Siamo tutti consapevoli della grave crisi e dell'esigenza di intervenire anche senza dare sostegni economici, ma almeno, visto che, purtroppo, su questo campo siamo tutti molto impegnati, dove si può agevolare, dove si può migliorare le attività, anche a costo zero, secondo noi è un'attività primaria da attuare, proprio in vista di un bene generale.
In seconda puntata, sempre al MIPAAF abbiamo chiesto di prevedere, sempre con la comunicazione del 5 marzo, una proroga per la presentazione delle domande di saldo delle misure di aiuto, ristrutturazione e riconversione vigneti e investimenti in scadenza 2021, in quanto ricorrono le medesime condizioni di emergenza dettata dalla pandemia verificatesi lo scorso anno assimilabili, quindi, con una causa di forza maggiore, che è la giustificazione e la possibilità di intervenire.
Non in ultimo (e questo ci fa piacere, perché una nostra istanza, tra l'altro, è stata anche espressa dalla Regione Sicilia), nella convocazione del Coordinamento Tecnico Interregionale del prossimo 2 aprile è già all'o.d.g. la discussione su questo tema, quindi sulle problematiche del settore vitivinicolo, con relative richieste d'intervento.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 678 presentata da Magliano, inerente a "Richiesta di inclusione del personale ostetrico nell'esecuzione dei tamponi naso faringei e nella campagna vaccinale anti COVID-19 a sostegno del Servizio Sanitario Regionale"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 678.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore Marrone per essere in Aula, perché penso non sia proprio una sua delega, ma interviene portando la risposta dell'Assessore Icardi, quindi lo ringrazio per questa sua gentile disponibilità.
Faccio una richiesta molto precisa e chiedo che cosa Regione Piemonte vuole fare da questo punto di vista.
Come previsto dal Piano stesso, il Piano strategico nazionale per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19, elaborato dal Ministero della Salute e dal Commissario straordinario per l'emergenza e l'Istituto superiore di sanità, AgeNaS e AIFA, l'8 febbraio 2021 è stato pubblicato il documento che aggiorna le categorie, l'ordine e priorità per la seconda fase della campagna vaccinale contro il COVID-19, in base all'evoluzione delle conoscenze e alle informazioni sui vaccini.
La Federazione Nazionale Ordini della professione ostetrica, dopo aver visionato il relativo Piano vaccinale, ha constatato che la professione ostetrica non è compresa tra le figure sanitarie coinvolte nell'esecuzione dei vaccini a sostegno del Servizio Sanitario Nazionale.
La Federazione ha più volte inviato richiesta d'inclusione del personale ostetrico nella campagna vaccinale anti COVID-19 alle sedi competenti: una prima richiesta il 18 dicembre, un'altra il 5 gennaio 2021 e, infine un'altra l'8 marzo 2021.
La professione ostetrica non è stata coinvolta neanche nell'esecuzione di test rapidi e dei tamponi naso-faringei per la diagnosi del Sars-COV 2. La Federazione delle ostetriche ha così avanzato la proposta di includere il personale ostetrico per fornire supporto anche in tale campo. A oggi, a tale richiesta non risulta ancora essere stato fornito alcun riscontro.
Visto che continuiamo a dire che non abbiamo personale che può vaccinare abbiamo a disposizione delle vere e proprie professioniste che sanno fare dei vaccini e che si rendono disponibili, ma in questo momento non stanno ricevendo nessuna risposta da parte del Governo.
Nel "tenuto conto che" dico che la richiesta della Federazione è supportata dalle competenze del personale ostetrico, tali da garantire qualità e appropriatezza anche rispetto all'esecuzione dei tamponi e delle vaccinazioni anti COVID-19, sulla base di specifiche competenze in tema d'interventi di educazione sanitaria nell'ambito della famiglia e nelle comunità.
Nel "considerato che" pongo che la crisi epidemiologica in corso sta colpendo in maniera drammatica strutture sanitarie e che appare necessario aumentare il numero di risorse, al fine di affrontare al meglio questa situazione emergenziale e salvaguardare la salute dei cittadini.
La Regione Piemonte, insomma, deve predisporre azioni di sostegno, al fine di assicurare un adeguato numero di personale sanitario in grado di far fronte all'emergenza.
Da qui la domanda, e ho concluso, Presidente, per sapere se s'intenda procedere a favore dell'inclusione del personale ostetrico nell'esecuzione dei tamponi naso-faringei per diagnosi e, soprattutto, nella campagna vaccinale anti COVID-19, a sostegno del Servizio Sanitario Regionale, come già avviene nelle Regioni sopracitate, anche in considerazione dell'incremento significativo dei contagi, con conseguente aggravamento dello stato pandemico.
Ci lamentiamo che non abbiamo soggetti in grado di fare i vaccini, ma abbiamo dei professionisti eccellenti che si danno disponibili. Che cosa stiamo aspettando a mettere in campo anche queste risorse? Presidente, ho concluso e chiederò poi all'Assessore se vorrà inviarmi la nota della risposta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

Grazie, Presidente.
Leggo la nota scritta che mi ha fatto pervenire l'Assessore Icardi competente per materia, che così dispone.
Per quanto concerne le vaccinazioni, tra le altre figure sanitarie che possono essere coinvolte nelle inoculazioni vaccinali potrebbero esservi anche quelle con il ruolo di ostetrica/ostetrico. Tuttavia, la normativa vigente non sembra prevederlo esplicitamente, come invece avviene per infermieri e assistenti sanitari, indicando che l'ostetrica/ostetrico pu svolgere attività infermieristica senza incorrere nell'ipotesi di reato di esercizio abusivo della professione, ex articolo 348 Codice Penale esclusivamente quando detta attività sia espletata nell'ambito delle prestazioni ostetriche.
Da quanto sopra, consegue che l'ostetrica/ostetrico è competente a eseguire vaccini esclusivamente in via occasionale e nell'ambito di prestazioni e assistenza ostetrica sotto il controllo del medico.
Per quel che concerne, invece, i tamponi, la DGR specifica, che è quella modifica a chiarimento della DGR 3-202190 del 3 novembre 2020 recante "Attivazione programmi di screening regionali mediante test rapidi per la ricerca dell'antigene Sars COV-2 su tampone naso-faringeo", indica testualmente che i test rapidi, basati sulla ricerca dell'antigene effettuati nell'ambito dei programmi di screening volontari da parte di tutte le strutture autorizzate per l'esercizio di attività sanitarie compresi ambulatori, poliambulatori, studi di medici di medicina generale farmacie o prestazioni socio-sanitarie, nonché gli esercizi commerciali, ex articolo 5 decreto legge n. 223 del 2006 convertito con modificazioni dalla legge 248 del 2006, ovvero le cosiddette parafarmacie o altre comunità possono essere effettuati mediante l'utilizzo di personale sanitario con la qualifica di medico o infermiere o da altre figure espressamente autorizzate, in possesso di adeguata competenza, presso locali appositamente individuati o a domicilio, assicurando l'adeguata applicazione di misure di prevenzione e controllo del COVID-19 con successiva valutazione medica sull'interpretazione del risultato.
Provvederò, come richiesto, a inoltrare la risposta scritta al Consigliere interpellante.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Maurizio Marrone per la risposta.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 679 presentata da Marello, inerente a "Indagine sul compost inquinante, traffico illecito di rifiuti"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
679.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Maurizio Marello.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
L'interrogazione nasce da una notizia che ha fatto scalpore tra l'opinione pubblica, apparsa all'inizio di marzo, in primis sul quotidiano La Stampa ma poi anche su molti altri quotidiani e settimanali locali, nella quale si dà notizia di una maxi indagine che i Carabinieri forestali del Piemonte hanno effettuato e all'esito della quale hanno annunciato, in una conferenza stampa, l'indagine stessa e anche di avere notificato undici provvedimenti di misure cautelari, tra cui due provvedimenti di arresti domiciliari riguardanti figure di spicco dell'azienda interessata.
Che cosa sarebbe accaduto in base a queste indagini? Saremmo in presenza di un traffico illecito di rifiuti e, più in particolare, della trasformazione di fanghi di depurazione, di natura industriale e non solo, in falso compost inquinante. Questo sarebbe accaduto presso l'azienda Olmo Bruno che si trova a Magliano Alfieri, con un impianto a Magliano Alfieri, non lontano da Alba, in direzione Asti. Una società che, peraltro, già da parecchi anni ormai è totalmente partecipata e posseduta da EGEA Ambiente ex Stirano, che fa parte del noto Gruppo albese EGEA S.p.A.
Qui, in base a quanto hanno riferito i Carabinieri, venivano stoccati rilevanti quantitativi di questi fanghi, trattati al prezzo di circa 100 euro la tonnellata, che avrebbero dovuto rimanere presso gli impianti novanta giorni ed essere trattati con il giusto quantitativo di verde in modo da abbattere la carica microbiotica e tutte le emissioni odorigene per poi essere ovviamente utilizzati sparsi nei campi come concime.
Pare che, invece, questi fanghi rimanessero pochissimo tempo, addirittura poche ore presso questo impianto, e poi, con la complicità di alcuni agricoltori che sono stati indagati e con la complicità di due laboratori di analisi che fornivano delle analisi false, uscivano come compost, anche se compost non erano, e venivano sparsi sui terreni.
Sono stati sequestrati quaranta ettari di terreno, in parte coltivati e in parte no, a cavallo fra le Province di Cuneo, di Asti e di Torino (parliamo della zona dell'Albese verso l'Astigiano); terreni posti in zone particolarmente fertili e coltivati anche con coltivazioni pregiate.
Su questi terreni posti sotto sequestro sono state trovate quantità fuori dalla norma di mercurio e di altri prodotti inquinanti, nonché plastica.
Siamo in presenza di un'ipotesi veramente vasta d'inquinamento ambientale che, in base a quanto affermano gli inquirenti, avrebbe addirittura reso circa un milione e mezzo di euro all'anno.
Questo fatto, che francamente a memoria non ricordo che fosse accaduto o comunque, si fosse ipotizzato un fatto di questo tipo nelle nostre zone dal punto di vista dell'inquinamento ambientale, credo che non possa non essere oggetto d'interesse da parte della Regione a fronte delle sue competenze ambientali. Un conto è l'indagine ambientale che andrà avanti e farà tutti i suoi accertamenti, ma è indubbio che sia un fatto veramente di altissima gravità, rispetto a cui chiedo all'Assessore Marnati se fosse informato e se abbia assunto dei provvedimenti.
Anche dal punto di vista dell'immagine, oltre che della sostanza importante di un territorio quale quello interessato da questa presunta ipotesi d'inquinamento ambientale, credo che anche sotto questo profilo sia.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Maurizio Marello per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Matteo Marnati.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Sarò più breve. La società è in possesso di un'autorizzazione al recupero tramite un'attività di compostaggio di rifiuti costituiti prevalentemente da scarti vegetali, rifiuti lignocellulosici e fanghi di depurazione rilasciata dalla provincia di Cuneo.
Premesso che le funzioni di controllo sulla gestione dei rifiuti sono attribuite dall'ordinamento nazionale alle Province e al Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente (articolo 197 del decreto legislativo 152/2006) e la Regione non ha alcuna competenza diretta, la vicenda richiamata dal Consigliere è nota agli Uffici regionali della Direzione Ambiente, Energia e Territorio, che seguono tramite la Provincia di Cuneo e gli organi di controllo l'evolversi delle indagini.
La promozione del compostaggio e quindi del recupero di materia è uno degli obiettivi prevalenti della pianificazione regionale in materia di rifiuti ma è necessario assicurare che tale attività, ovviamente, si svolga nel rispetto della tutela dell'ambiente e del territorio.
In merito a questo caso specifico, occorre tuttavia evidenziare, che le indagini da parte delle autorità di vigilanza e controllo sono ancora in corso e devono essere conclusi tutti gli accertamenti in atto, al fine di permettere alle autorità competenti (compresa la Provincia di Cuneo) di assumere tutti i necessari provvedimenti.
Purtroppo ne consegue che si ritiene utile attendere gli esiti di questa fase di accertamento per valutare, nell'ambito delle proprie competenze e in accordo con la Provincia di Cuneo e con gli organismi di controllo ulteriori e specifici provvedimenti o azioni della Regione.
Purtroppo non ho altri elementi da darvi, mi dispiace.
Ringrazio il Presidente per avermi dato la possibilità di intervenire.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Matteo Marnati per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 680 presentata da Sarno, inerente a "Progettazione definitiva ed esecutiva Ospedale unico ASL TO5"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
679.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Diego Sarno.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Mi spiace che non ci sia l'Assessore Icardi a rispondere (non me ne voglia l'Assessore Poggio, con cui abbiamo un ottimo rapporto). Mi spiace, perch l'interrogazione serve a fare chiarezza, Presidente, appunto sull'Ospedale unico dell'ASL TO5, dalla Regione identificato nell'area di Moncalieri e Trofarello, in merito al quale, su richiesta dell'Assessore Icardi, si è svolto uno studio tecnico del Politecnico che ha espresso parere favorevole d'idoneità all'area con dei lavori di consolidamento delle aree limitrofe previste, tra l'altro, già nel progetto di fattibilità.
Il progetto dell'ospedale ha (e aveva) due possibili strade di finanziamento: la prima era il partenariato pubblico-privato, con sessanta milioni da parte della Regione; la seconda prevedeva un finanziamento INAIL.
Sul partenariato pubblico-privato abbiamo votato in Consiglio regionale una delibera che sposta quattordici milioni dei sessanta su Valle Belbo, perch nella stessa delibera - leggo testualmente - "il suddetto intervento è inserito tra gli interventi di INAIL nell'ambito del piano triennale d'investimento". Orbene, per confermare questo investimento si deve procedere, per come INAIL intende, alla progettazione definitiva ed esecutiva dei 202 milioni (appunto di INAIL).
Su questo tema l'assemblea dei Sindaci dell'ASL TO5 il 25 marzo ha votato all'unanimità un documento, dove si richiede una serie di cose: poiché a oggi la progettazione non è stata avviata per confermare i soldi INAIL ma sono stati dirottati quattordici milioni in Valle Belbo, tra le richieste vi è, appunto, quella di ripristinare i quattordici milioni e di tenere fermi i sessanta. In alcune zone dell'area sud molti Comuni stanno approvando ordini del giorno al riguardo; è partita anche una raccolta firme cittadina, che è arrivata a circa 600-700 firme a sostegno dell'ospedale.
Veniamo, infine, ai tempi. Ciò che ci preoccupa, Assessore, sono proprio i tempi. Perché? Visto che avete presentato la Città della Salute entro il 2027, è ovvio che l'ospedale dell'ASL TO5 deve arrivare entro quella data altrimenti il carico per quella struttura centrale a Torino sarebbe maggiore, e questo non ce lo possiamo permettere. Pertanto, la preoccupazione è proprio rispetto ai tempi.
Con quest'interrogazione chiediamo le motivazioni e i tempi dello studio comparativo sulle altre aree che l'Assessore Icardi ha richiesto (parliamo di altre due aree che sono già state escluse dallo studio degli uffici tecnici regionali).
Inoltre, chiediamo informazioni circa i tempi dell'avvio del bando per la progettazione definitiva ed esecutiva dell'ospedale unico in zona Moncalieri e Trofarello - e termino davvero - per confermare i fondi INAIL di cui questa progettazione ha bisogno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Diego Sarno per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio; prego.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In risposta all'interrogante, leggo la nota che mi ha trasmesso l'Assessore Icardi, che detiene la delega alla sanità.
Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si precisa che l'Amministrazione regionale, a fronte della perizia idraulica, geologica e sismica prodotta dal Politecnico di Torino, relativa all'area di Trofarello e Moncalieri, consegnata all'ASL TO5 in data 4 gennaio 2021 e protocollata n. 151-2021, potrà procedere alle specifiche valutazioni relative all'area in oggetto come anche all'individuazione delle aree finalizzate alla realizzazione del nuovo ospedale dell'ASL TO5, come specificatamente richiesto dal Consiglio regionale, nonché alla conseguente definizione della tempistica delle successive fasi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 681 presentata da Riva Vercellotti inerente a "Obbligo vaccinazioni per il personale medico-sanitario"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
681.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Carlo Riva Vercellotti; ne ha facoltà per tre minuti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Il question time sull'obbligo vaccinale è l'occasione per portare in Consiglio un tema di evidente attualità. Ma lo faccio non prima di aver ringraziato la Giunta per come ha gestito la campagna vaccinale sino a oggi.
Vengo all'interrogazione presentata; presentata proprio nelle stesse ore in cui il Presidente Draghi annunciava l'emanazione di un decreto che dovrebbe essere firmato proprio in queste ore e che dovrebbe seguire la direzione auspicata di obbligo vaccinale per chi ha fatto della cura e della protezione del malato una missione di vita.
Prima dell'annuncio di Draghi abbiamo sentito diverse proposte al riguardo: quella della legge Pugliese, che anticipa la proposta nazionale; il disegno di legge della Senatrice Ronzulli, che ha fatto discutere anche per le vergognose minacce di morte. Al riguardo - mi rivolgo alla Giunta trasmetto la vicinanza mia, personale, e del mio Gruppo per quanto accaduto al vostro collega Icardi la scorsa settimana: più uno minaccia, più uno insulta e più questo ci deve dare la forza di andare avanti a testa alta.
Continuo dicendo che noi tutti dovremmo sapere quanto stabilisce la nostra Costituzione all'articolo 32, per quanto riguarda la tutela della salute intesa come "interesse della collettività". E sappiamo tutti che l'obbligo di un determinato trattamento è assolutamente consentito, se previamente legiferato, come nel caso dei trattamenti sanitari obbligatori.
Arrivo alla domanda, chiedendo alla Giunta e all'Assessore quale sia la situazione in Piemonte con riferimento al numero degli operatori sanitari e socio-sanitari che hanno rifiutato di sottoporsi al vaccino - sono fiducioso, saranno molto pochi, perché la stragrande maggioranza del nostro personale è serio e responsabile - e alle azioni avviate o che intende avviare la Regione per prevenire simili fenomeni.
Vede, Presidente, e concludo, io ho un'idea molto chiara: chi per scelta senza alcun obbligo, ha deciso di fare il medico o l'infermiere - e quindi ha deciso di fare della cura dei malati una missione - non può decidere di fregarsene della medicina, della scienza e del giuramento di Ippocrate.
Qualcuno non si vuole vaccinare, mettendo a rischio la vita degli altri soprattutto dei più fragili? Se ne vada da quei ruoli e, se non gli va bene, cambi lavoro. Ma tu no-vax non ti puoi permettere di entrare in casa di un anziano malato o in un reparto di ospedale che cura persone fragili ridendogli in faccia e dicendo che non intendi vaccinarti. E, aggiungo, tu no-vax non puoi fare il medico o l'infermiere, contrarre il COVID e prenderti anche l'indennità d'infortunio pagato da tutti i contribuenti.
Queste sono follie che devono finire!



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente della I Commissione Riva Vercellotti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marrone.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Grazie. Scrive l'Assessore Icardi, di cui riporto la nota scritta.
Trattandosi di vaccinazioni non obbligatorie, devono essere rispettate tutte le garanzie previste dall'articolo 32 della Costituzione Italiana che menzionava anche l'interpellante - che, in assenza di previsione di legge nazionale, non può obbligare nessuno a trattamento sanitario, neppure con finalità preventiva. È quindi fondamentale un pronunciamento normativo nazionale che possa rendere obbligatorie alcune vaccinazioni e/o, in alternativa, adibire gli operatori ad altre mansioni, in modo da rimuovere così il rischio di contagio dei pazienti.
Tale provvedimento fortemente richiesto dalle Regioni è attualmente al vaglio del Governo.
Grazie.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 682 presentata da Disabato, inerente a "Eseguire a domicilio il test molecolare per casi di infezione da SARS CoV-2 a chi non può raggiungere in sicurezza gli hot spot"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
682.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente. Nel titolo è scritto "chi non può raggiungere gli hot spot".
Potrebbe sembrare un'interrogazione banalissima, ma in realtà ci siamo resi conto, a seguito di un articolo uscito in relazione al nostro question time, che questi casi sono tantissimi nella nostra regione e arrecano un danno e un disagio a molti cittadini. Pertanto, poniamo questo tema all'attenzione dell'Assessore Icardi e, in questo caso, all'Assessore Marrone, perché a nostro avviso merita una risoluzione.
Tanti soggetti manifestano sintomi da COVID e hanno l'obbligo di comunicare questa condizione presso gli uffici preposti e all'Azienda Sanitaria Locale. Ovviamente, dopo la segnalazione avviene la prenotazione del test molecolare e in questo preciso momento viene eseguito all'interno degli hot spot. Di conseguenza, si dà per scontato che la persona debba prendere la propria auto o, comunque, con mezzi propri raggiungere un hot spot ed eseguire il test.
In realtà, durante le prime fasi della pandemia molti test molecolari erano eseguiti a domicilio, quindi c'erano vere e proprie unità mobili che raggiungevano i pazienti - in particolare quelli impossibilitati a muoversi per molte ragioni - ed eseguivano il test.
Ora ci risulta che in molte ASL non sia più così e che tutti i cittadini si debbano recare presso gli hot spot. Però ci sono tanti casi, sia in fase di tracciamento iniziale (e quindi di diagnosi del COVID), sia secondariamente quando c'è da verificare l'avvenuta guarigione. Molti cittadini non hanno la possibilità di recarsi agli hot spot, magari per sintomatologia piuttosto severa, per l'impossibilità di potersi muovere, per mancanza di mezzi privati. Pensiamo, ad esempio, ai lavoratori e agli studenti fuori sede. Questa problematica effettivamente esiste e colpisce tantissimi cittadini.
Ci risulta che a molti addirittura sia stato consigliato di raggiungere gli hot spot a piedi, nonostante intercorrano diversi chilometri di distanza in quanto non c'è un hot spot sotto casa di ogni cittadino. Inoltre, a qualcuno è stato addirittura consigliato di prendere un taxi. Mi auguro che siano solo delle problematiche di comprensione o di comunicazione, in quanto esistono delle convenzioni per prendere i taxi per andare a vaccinarsi, ma non per fare il tampone, perché il risultato potrebbe essere positivo. Pertanto, sarebbe meglio non farlo e comunque sia è vietato prendere mezzi pubblici.
A fronte di tutti questi casi che abbiamo rilevato e che ci sono stati segnalati, volevamo sapere se sia ancora attivo presso le ASL e, se lo è in quali ASL, il servizio per eseguire i tamponi o i test molecolari a domicilio, soprattutto per chi è impossibilitato a spostarsi per raggiungere gli hot spot.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Marrone.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Scrive l'Assessore Icardi la seguente risposta.
Per quanto riguarda il test molecolare a domicilio, per casi di infezioni da Sars-COV-2, a chi non può raggiungere in sicurezza gli hot spot, si comunica quanto segue.
Il servizio continua a essere erogato dalle ASL anche per il tramite delle USCA, anche se resta ovviamente preferibile l'hot spot per la migliore tempestività possibile. Le Aziende sanitarie continuano anche a concentrarsi sulle vaccinazioni contro il COVID, soprattutto per soggetti che realmente hanno scarsa possibilità di lasciare l'abitazione per motivi di salute.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Interrogazione a risposta immediata n. 683 presentata da Grimaldi, inerente a "Richiesta di chiarimenti in merito al presunto grave atto censorio da parte dell'Assessora alle Politiche della Famiglia, dei Bambini, della Casa, al Sociale e alla Pari Opportunità"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
683.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Dovrò intervenire a bassa voce e non so se mi sente.



PRESIDENTE

La sentiamo.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Abbiamo appreso che in data 8 febbraio l'Assessora alle politiche della famiglia e dei bambini e della casa avrebbe inviato - ovviamente uso il condizionale - una comunicazione via mail a numerosi funzionari regionali recante una puntualizzazione in merito alle modalità di gestione delle richieste da parte di soggetti politici, partitici o Gruppi consiliari.
Secondo quanto riportato dagli organi di stampa, nel testo si fornirebbe una precisa indicazione di agire come segue: "Ogni qual volta pervenga ai Settori di vostra responsabilità una richiesta orale o scritta relativa alla qualsivoglia informazione attinente alle materie di competenza rivolte dai soggetti che possono verificarsi come politici in senso lato inclusi esponenti di partiti, Consiglieri regionali" - attenzione - "di Gruppi di maggioranza e minoranza e simili, è strettamente necessario sottoporre tali istanze a valutazione preventiva della Scrivente per il tramite dell'Ufficio di comunicazione", quindi per la Segreteria dell'Assessore. "Il rispetto di tale condizione è essenziale per il rilascio delle informazioni".
Guardi, la gravità dell'atto che avrebbe compiuto (uso il condizionale) l'Assessora avrebbe indotto un funzionario della Regione Piemonte a rivolgersi, in forma anonima, a causa di un presunto elevato "rischio di ritorsioni" nei propri confronti alla redazione di un importante organo d'informazione per rendere pubblica la citata e-mail e per segnalare che, a suo avviso, la documentazione costituisce "ipotesi di reato", in quanto l'e mail inoltrata a "decine e decine di dipendenti regionali" ha lo scopo di "subordinare l'esercizio di diritto di accesso ai documenti e alle informazioni politici al suo" - di fatto - "benestare" e di "sindacare e vincolare arbitrariamente le richieste di accesso".
Ricordiamo - lo dico, ovviamente, al Presidente Gavazza - che la Costituzione italiana, all'articolo n. 97, sancisce: "I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione". Inoltre, la legge sul procedimento amministrativo n. 241 del 1990, all'articolo 1, individua la trasparenza tra i principi generali attinenti alle modalità di svolgimento del rapporto tra Pubblica Amministrazione e privati cittadini insieme con altri principi quali l'economicità, l'efficacia, la pubblicità e, agli articoli 22 e seguenti, disciplina il diritto di accesso ai documenti amministrativi, anche internamente al procedimento amministrativo stesso, quale "principio generale dell'attività amministrativa al fine di favorire la partecipazione e di assicurare l'imparzialità e la trasparenza".
Lo stesso testo unico degli enti locali - di fatto - dice che hanno diritto di ottenere dagli uffici, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti "tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all'espletamento del proprio mandato".
Inoltre, Presidente Gavazza (solo perché è lei che in questo momento svolge le funzioni di Presidente), lo Statuto della Regione Piemonte, all'articolo n. 19, recita: "I Consiglieri regionali hanno diritto di ottenere, ai fini dell'espletamento del loro mandato e secondo le modalità stabilite dal Regolamento interno del Consiglio regionale, le informazioni, i dati, i documenti e i provvedimenti, compresi gli atti in essi richiamati, connessi con l'attività della Regione".
Di conseguenza, l'articolo 2 del Regolamento interno del Consiglio regionale, che ha lì sottomano, stabilisce i criteri del diritto all'informazione dei Consiglieri.
Infine, visto che vogliamo fare luce su una vicenda, che se confermata, ma probabilmente, oggi l'Assessora Caucino dirà che quell'e-mail - almeno lo spero - non è mai partita, sarebbe di estrema gravità per l'indipendenza del Consiglio regionale del Piemonte, uno degli organi eletti, come lei sa a suffragio universale e diretto, con voto libero, uguale, personale e segreto da tutti i cittadini che hanno compiuto la maggiore età e per l'adempimento, appunto, delle nostre funzioni che siamo i rappresentanti dei cittadini.
Pertanto, interrogo l'Assessora se gli eventi in oggetto corrispondono al vero, o se è in grado di smentire quanto riportato da questa e-mail, ma soprattutto dagli organi di stampa che la riprendono.
Spero che l'Assessora Caucino possa chiarire il fatto e che possa dirci che tutto questo, in realtà, è stato un gesto.



PRESIDENTE

Consigliere, le chiedo di concludere.



GRIMALDI Marco

Lo spero per lei, altrimenti sarebbe di una gravità rispetto al nostro ruolo e ai rapporti fra il Consiglio e la Giunta.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Caucino per la risposta.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Grazie, Presidente.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Assessore, mi scusi, se può spegnere la telecamera come questa mattina magari la sentiamo meglio.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Adesso mi sente meglio?



PRESIDENTE

Sì, prego.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Bene.
Innanzitutto, io.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

L'abbiamo persa del tutto, adesso.
Assessore, l'abbiamo persa del tutto.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Adesso mi sentite?



PRESIDENTE

Adesso, sì. Non abbiamo sentito nulla.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

È perché sono in ufficio e, probabilmente, c'è un problema di connessione.
Volevo, in primo luogo, rivendicare con assoluta convinzione la bontà della mia iniziativa, perché con la nota inviata a quattro dirigenti del mio Assessorato ho inteso affermare un principio, che è il principio di legalità cui soggiace o, meglio, dovrebbe soggiacere la gestione dell'accesso alle informazioni da parte della politica rispetto alle strutture regionali. Nella piena liceità, in modo trasparente e chiaro ho inteso riaffermare la necessità che ogni istanza sia conosciuta e vagliata dal mio Ufficio di comunicazione a tutela, in primis, dei richiedenti verso i quali si ha ovviamente l'obbligo di fornire informazioni che devono essere puntuali e assolutamente verificate.
Voglio ribadire e sfido chiunque a sostenere, però, Consigliere Grimaldi documentalmente e non oralmente, il contrario, che da parte mia mai vi è stato un atteggiamento omissivo: gli atti che sono stati richiesti sempre al mio Assessorato sono stati trasmessi nel rispetto dei modi e dei tempi previsti dalla legge.
Credo che, però, sfugga (credo colpevolmente) alle opposizioni che il contenuto della mia nota del 20 novembre rispecchi fedelmente quanto prescritto dall'articolo 2 della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, la n. 239 del 7 dicembre 2017 e, Consigliere Grimaldi, non potrebbe e non dovrebbe essere diversamente, poiché se l'Assessore non fosse a conoscenza dei dati trasmessi o, ancora peggio, a conoscenza della trasmissione stessa dei dati, ovvero non potesse valutare gli stessi, come potrebbe risponderne? Posto che, comunque e sempre chiamata a dare conto politicamente - e io dico, giustamente - di tutte le informazioni, di tutti i dati, di tutti i documenti che la propria struttura trasmette.
Pertanto, devo - purtroppo - invece, sottolineare che, in molti casi, è emerso che le istanze e gli accessi non venivano affatto effettuati nel rispetto di quanto la legge prescrive, ovvero, in molti casi, l'Assessore non veniva affatto informata della trasmissione, come invece la legge impone, Consigliere Grimaldi.
In piena coscienza, ho reputato necessario intervenire fattivamente per mettere fine a quel malcostume, piuttosto in voga, posto in essere da molte figure politiche regionali e locali, di chiedere e ottenere dati e informazioni, anche di natura sensibile - ahimè - in modalità telefonica per le vie brevi, con l'impossibilità, per i funzionari, di identificare sempre e in modo corretto l'identità degli interlocutori.
Rimarco, infatti, che il diritto di accesso agli atti impone la completa e compiuta identificazione del richiedente ed è regolato, in via generale dalla legge n. 241 del 1990. In particolare, per quanto concerne il diritto di accesso da parte di Consiglieri regionali, si deve fare riferimento all'articolo 19 dello Statuto della Regione Piemonte, nonché all'articolo 5 del decreto legislativo n. 33 del 14 marzo 2013, che ha introdotto l'istituto dell'accesso civico generalizzato.
Alla luce di quanto detto, rimarcato e richiamato, appare quindi palmare di palmare evidenza, come la nota emanata altro non sia se non un mero richiamo a un maggiore rispetto della normativa di settore.
Ebbene, ben lungi dall'essere stata invece interpretata in questo senso l'attività della sottoscritta è stata pubblicamente tacciata di essere addirittura penalmente illecita. Questo è davvero - davvero inaccettabile.
Credo, inoltre, che questa nota sia stata strumentalizzata e utilizzata per gettare appositamente discredito.



PRESIDENTE

Assessore, le chiedo scusa. Può concludere?



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Sì, ho finito.
Sul mio operato, con una campagna stampa molto diffamatoria, in quanto destituita di ogni fondamento. In diversi articoli pubblicati su un importante quotidiano piemontese, per svariate settimane è stata puntualmente denigrata la mia attività politica. La falsità documentale delle affermazioni riportate in data 16 marzo dal suddetto quotidiano sono evidenti, in particolare nell'avere, negli stessi articoli, dolosamente taciuto che il provvedimento adottato prevede semplicemente, in modo evidente e inequivocabile, quanto richiesto dall'articolo 5 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, di cui la deliberazione della Giunta regionale del 23 dicembre 2019, la n. 8854, costituisce piena attuazione.
Dal Consigliere Grimaldi, e poi mi appresto a concludere, Presidente, e dalle opposizioni, per conto.



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Ho finito. La richiesta.
È grave la cosa, quindi mi scusi, ancora due minuti.
La richiesta di adottare regole ancora più rigorose e stringenti per tutti i dirigenti e i funzionari nell'accesso ai dati, fermo restando ovviamente, Consigliere, assolutamente il diritto all'accesso stesso, ma nei modi e nei tempi stabiliti dalla legge.
In conclusione, Presidente, a tutela del mio ruolo e della mia persona desidero rimarcare che ho agito, e che mi riserverò di agire anche successivamente nelle sedi opportune, nei confronti di tutti coloro che hanno leso (e che lo hanno fatto, ovviamente) o lederanno la mia onorabilità e recheranno nocumento alla mia azione politica, improntata sempre alla correttezza, alla trasparenza e, soprattutto, alla legalità.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.


Argomento: Nomine - Parchi e riserve

Interrogazione a risposta immediata n. 684 presentata da Ravetti inerente a "Dimissioni della Presidente dell'Ente di Gestione dei Sacri Monti Piemontesi"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 684.
La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente, e un saluto all'Assessora Poggio.
Potrei anche darla per letta, però ci tengo a precisare che ciò che ho rilevato è accaduto attraverso vari tipi d'informazione, per cui le mie notizie hanno quella fonte, una fonte pubblica, per cui il dibattito è un dibattito d'interesse pubblico sull'Ente Gestione dei Sacri Monti Piemontesi che, come sappiamo bene, sono sette e hanno un valore inestimabile, tant'è che sono tutelati dall'UNESCO. Sono beni pubblici che rientrano nelle proprietà e nelle disponibilità popolari, per cui ciò che accade all'ente che gestisce quei beni pubblici interessa non parti politiche, ma tutta la cittadinanza.
Dai giornali abbiamo letto che, dopo due mesi dalla nomina, la Presidente designata, di alto profilo peraltro, ha rassegnato le dimissioni. Se non riporto male il virgolettato, che ho ripreso da alcuni organi d'informazione, si dice "per mancanza delle condizioni necessarie per la prosecuzione del mandato".
Molto banalmente, interrogo l'Assessora per approfondire le reali ragioni che hanno convinto la Presidente a rimettere il mandato e se c'è la possibilità di capire che cosa succederà nel prossimo futuro.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Ravetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore al turismo

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il Consigliere Ravetti per fare chiarezza, giustamente, su notizie apparse su organi di stampa. Considerato il valore inestimabile soprattutto il valore d'interesse pubblico dei Sacri Monti, era giusta una risposta in merito.
Con lettera protocollata n. 17679 del 17 marzo 2021, la Presidente dell'Ente di Gestione Sacri Monti ha rassegnato, come lei ha detto, le dimissioni, in coerenza con quanto previsto dalla legge regionale n. 19 del 2009 e successive modifiche.
Le motivazioni delle dimissioni, che poi sono l'oggetto dell'interrogazione, sono riportate dagli organi di stampa, come lei ha prima indicato, che qui si vogliono riportare testualmente: "Mancanza di un Direttore plenipotenziario, vuoto di potere a causa della mancanza di un Direttore, non esercitabilità della rappresentanza legale da parte della Presidente, modalità di concessione e dell'aspettativa al precedente Direttore".
La lettera terminava manifestando l'intenzione di rimettere il mandato "non volendo" - come dice la stessa dottoressa Sgarbi - "in alcun modo rendermi responsabile di una situazione così complessa e che rischia di paralizzare l'attività dell'Ente".
Al riguardo, occorre ricordare che il Presidente dell'Ente di gestione dei Sacri Monti non ha semplici o meri compiti di rappresentanza dell'Ente. In particolare, ai sensi della legge regionale 19/2009, articolo 14, il Presidente svolge, oltre alla legale rappresentanza dell'Ente, le seguenti funzioni: "a) presenta le proposte di deliberazione relative agli atti di competenza del consiglio b) assegna le risorse necessarie al direttore dell'ente e propone al consiglio gli atti per la valutazione dei risultati, sulla base del programma di attività approvato dal consiglio medesimo c) autorizza le variazioni di bilancio tra capitoli della stessa unità previsionale di base e trasmette i provvedimenti adottati al consiglio per la necessaria ratifica da effettuarsi entro la prima seduta d) adotta i provvedimenti urgenti ed indifferibili di competenza del consiglio salvo ratifica da parte del consiglio medesimo e) svolge altresì le funzioni a lui attribuite dallo statuto dell'ente di gestione.
Anche ai sensi dello Statuto, articolo 6, il Presidente sovrintende al funzionamento generale dell'Ente stesso ed emana gli atti a lui espressamente demandati dalle leggi dal presente Statuto e dai Regolamenti.
Il Presidente impartisce al Direttore, sulla base delle direttive generali definite dal Consiglio, le specificazioni per l'azione amministrativa e la gestione e verifica la rispondenza dei risultati della gestione amministrativa alle direttive generali di competenza del Consiglio.
Riguardo alla segnalazione dell'assenza del Direttore si rende noto che il precedente Direttore dell'ente, dottoressa Elena De Filippis, con nota protocollata 4479 dell'11 dicembre 2020, ha chiesto un periodo di aspettativa di tre anni, a partire dal 1° febbraio 2021, per svolgere l'incarico di Direttore della Direzione regionale Musei Piemonte del MIBACT, avendo vinto apposito interpello.
Con nota n. 290 del 28 gennaio 2021, l'Ente di gestione dei Sacri Monti ha richiesto all'Ente di gestione del Parco paleontologico astigiano di poter garantire un impiego condiviso delle competenze del direttore dottor Graziano Delmastro nelle more dello svolgimento delle procedure per la sostituzione temporanea della dottoressa De Filippis, al fine di assicurare la necessaria continuità amministrativa delle attività dell'Ente stesso per un periodo di tre mesi, eventualmente rinnovabili.
L'Ente di gestione del Parco paleontologico astigiano, nello spirito di collaborazione tra gli enti, ha ritenuto di poter acconsentire a tale richiesta alla condizione che il dottor Graziano Delmastro svolga l'attività lavorativa presso l'Ente di gestione dei Sacri Monti per il tempo necessario al corretto svolgimento del suo compito. Il dottor Graziano Delmastro è attualmente direttore dell'Ente di gestione dei Sacri Monti, con decorrenza dal 1° febbraio 2021 al 30 aprile 2021, di cui ha la convenzione stipulata tra l'Ente di gestione del Parco paleontologico Astigiano e l'Ente di gestione dei Sacri Monti in data 28 gennaio 2021, a conferma della continuità presso l'ente nello svolgimento del ruolo di Direttore.
A tutt'oggi il Vicepresidente tuttora Antonio Maurizio De Paoli, dopo le dimissioni della Presidente, ricopre il ruolo di legale rappresentante dell'Ente, così come previsto dalla legge regionale 19 del 2009 all'articolo 14, comma 9.
Al proposito, si coglie l'occasione per informare che è di prossima pubblicazione sul BUR il nuovo avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni d'interesse per la nomina del nuovo Presidente dell'Ente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 685 presentata da Frediani, inerente a "Utilizzo ospedale V padiglione dell'ex area esposizioni del Valentino"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 685.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Francesca Frediani.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sarò molto più breve, così recuperiamo anche un po' del tempo non dico perso, ma utilizzato in questa lunga sessione di question time.
Sarò breve, perché in realtà l'illustrazione non prevede grandi preamboli.
Parliamo ovviamente di una situazione che vede le nostre terapie intensive e anche reparti COVID in grandi difficoltà. Abbiamo visto alcune dichiarazioni dell'Assessore Icardi risalenti a novembre relativamente al possibile utilizzo dell'ex area esposizioni del Valentino nel caso in cui ci fosse stata una terza ondata e la possibilità di utilizzare quest'area proprio per decongestionare gli altri ospedali, come anche il possibile utilizzo di questa struttura nella fase di vaccinazione, durante l'avvio del piano di vaccinazione.
A fronte di numerose segnalazioni che stiamo vedendo anche sui quotidiani sulle testate online e che riceviamo anche dai cittadini in merito a una situazione di saturazione o di quasi raggiunta saturazione di alcuni reparti, ci chiediamo per quale motivo non si sia ancora utilizzata l'area del Valentino che ha richiesto, tra l'altro, un investimento di risorse piuttosto ingente, anche proprio in vista di un possibile utilizzo che purtroppo, adesso dovrebbe rendersi necessario.
L'interrogazione è soltanto per fare il punto per capire se s'intenda utilizzare questa struttura e quale sia il motivo per cui non è stata utilizzata fino adesso.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Maurizio Marrone.
Assessore Marrone, ha facoltà di intervenire per cinque minuti; prego.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Grazie, Presidente.
Scrive l'Assessore Icardi, che ha trasmesso una nota a tal fine, che l'argomento è stato trattato più volte anche in ambito di Commissione sanità.
La struttura del Valentino è stata allestita in un'ottica di piano di emergenza intraospedaliero per il massiccio afflusso dei feriti, il PEIMAF ovvero in un periodo temporale in cui, per la gravità della pandemia, non fosse disponibile alcun letto ospedaliero necessario a fronteggiare situazioni di acuzie gravi, per cui si era reso necessario attivare urgentemente un setting assistenziale di emergenza assoluta, quale quello che si verifica in situazione di notevole iperafflusso, come ad esempio durante le catastrofi, utilizzando qualsiasi ambito prontamente disponibile.
L'attuale situazione, pur grave, non ha ancora raggiunto tale momento e i pazienti sono convenientemente curati in ospedale, pur rallentando temporaneamente le cure programmate, ovvero non urgenti o di emergenza.
La struttura del Valentino resta tuttavia in stand by, pronta a essere utilizzata con un tempo di ottimizzazione operativa nell'arco di quarantott'ore circa, sia per ricoverare pazienti, sia come centro vaccinale, non appena le condizioni epidemiche consentano di escluderne l'utilizzo ospedaliero.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Maurizio Marrone per la risposta.
Prima di chiudere la seduta, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta, trasmesso via mail a tutti i Consiglieri, è pubblicato in banca dati, dove è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la sessione dedicata alle interrogazioni a risposta immediata. A breve, il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Buona salute a tutti.



(Alle ore 15.05 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta prosegue alle ore 15.49)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 138, inerente a "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2021-2023 (Legge di stabilità regionale 2021)" (seguito)


PRESIDENTE

Nella mattinata odierna si è concluso l'esame dell'articolato. In sede di dichiarazione di voto sono intervenuti i Consiglieri Sarno, Giaccone e Magliano.
Vi sono altre richieste d'intervento in fase di dichiarazione di voto sul disegno di legge n. 138? Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per far sentire anche la nostra voce. Noi esprimeremo voto contrario al provvedimento. È vero che non abbiamo avanzato delle proposte in quest'ambito riferite a questo provvedimento, perché non avevamo necessità d'interferire con le scelte della Giunta in questa fase. O meglio, crediamo che in un momento come questo servano dei contesti di confronto fra maggioranza e opposizione più ampi e con meno limiti dovuti alle scadenze temporali. Il nostro auspicio, quindi, è che si riesca ad approvare in tempi relativamente rapidi la norma - ovviamente, vedremo come proseguirà la discussione anche del prossimo provvedimento, sia della norma che stiamo per votare, la legge di stabilità, sia successivamente del bilancio - e che ci si possa dedicare veramente alla ripartenza del Piemonte.
Noi non abbiamo ricette vincenti da suggerire alla Giunta, così come credo che non le avrebbe avute nemmeno la Giunta precedente, perché non abbiamo mai visto in questi anni provvedimenti che abbiano stravolto completamente il Piemonte e lo abbiano messo in condizioni di partire finalmente con il piede giusto per rilanciarne l'economia.
Sicuramente, la pandemia può essere un'"occasione" - tra virgolette - nel senso che è legata a un fatto fortemente negativo, però è pur sempre un'occasione per rivedere la situazione nella nostra regione e cercare realmente di cambiare qualcosa.
Tuttavia, è possibile cambiare intanto se c'è un grande consenso, quindi se i cittadini sono ben disposti verso le proposte di chi governa, e se c'è un grande consenso (non dico l'unanimità, ma almeno una sostanziale concordia) rispetto ai provvedimenti che si mettono in atto. Anche perché questa Giunta ha davanti a sé ancora circa tre anni di governo, dopodiché potrebbe esserci anche un'altra maggioranza al governo, quindi serve comunque continuità.
Il Piemonte ha soprattutto bisogno di stabilità e di continuità, non di una Giunta che arriva e stravolge completamente quanto impostato dalla Giunta precedente. Servono delle misure che non siano divisive e che guardino veramente all'interesse dei piemontesi. E quest'accordo si raggiunge soltanto con il confronto.
Purtroppo, in questo contesto, con tempi così ristretti e con provvedimenti che guardano soltanto ai numeri e alle cifre, per cui non sono provvedimenti di ampio respiro, con una visione di lungo termine, come ha detto il collega Sarno, questo spazio le opposizioni non l'hanno avuto. Ma crediamo che anche la maggioranza non abbia avuto il giusto spazio per potersi confrontare con noi.
Il nostro auspicio, insomma, è che si riesca a dare un bilancio alla nostra Regione in tempi relativamente brevi e che poi possiamo veramente metterci a lavorare, ma guardandoci in faccia, anche se a distanza, confrontandoci nel rispetto reciproco, cercando di mettere sempre al primo posto l'interesse dei piemontesi.
Su questo provvedimento esprimeremo comunque un voto contrario.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
La Lega voterà convintamente "sì" a questa legge di stabilità.
Naturalmente, la legge di stabilità comprende alcuni provvedimenti, ma il grosso arriverà con il bilancio, compatibilmente con l'era che viviamo e con la pandemia COVID.
Confidiamo che il nuovo Governo nell'arco dell'anno possa dare una spinta importante al Piemonte. Naturalmente è più semplice fare opposizione in questo caso: quando si governa, bisogna fare i buoni padri di famiglia e avere a che fare con i numeri. Si vorrebbero avere certamente più risorse però i numeri sono quelli, da lì non si scappa.
Nella legge di stabilità c'è un provvedimento importante che va a sospendere, ad esempio, la tassa demaniale sui nostri laghi, che vivono quasi esclusivamente di turismo, in particolare di un turismo nordeuropeo che quest'anno, per ovvie ragioni, non si è potuto spostare. Il fatto comunque di offrire l'opportunità di sospendere questa tassa ai nostri albergatori, ristoratori, a chi ha un'attività commerciale e turistica sul territorio piemontese e sul demanio dei laghi, è sicuramente un aspetto importante, che va nell'ottica di aiutare uno dei settori che è stato più colpito dall'emergenza COVID. Addirittura, tanti alberghi non sono neanche stati aperti perché hanno ritenuto che non ne valesse la pena.
Prima si è parlato di ""Riparti Piemonte": sebbene sia stata una misura a pioggia, un po' contraria al nostro modo di vedere lo sviluppo, è stato un provvedimento importantissimo, che ha aiutato migliaia e migliaia di partite IVA in maniera immediata e veloce; ha dato un po' di respiro e di fiducia alle tante partite IVA piemontesi, che sono quelle che tengono in piedi in Piemonte e l'Italia. Pertanto, quel provvedimento lo rivendicheremo sempre.
Oltretutto, è in dirittura d'arrivo (è stato votato pochi giorni fa in Giunta) il bando per il "Bonus montagna", quindi un aiuto ai territori di montagna, alle stazioni sciistiche, agli operatori montani, alle attività commerciali ubicate in montagna. Certo, sono aiuti di alcuni milioni di euro, non sono certo del volume che vorremmo stanziare. Però è comunque un aiuto rivolto alle categorie che riteniamo siano state tra le più colpite dall'emergenza COVID.
L'emergenza lascia degli strascichi, per forza di cose, anche nel nostro bilancio, che avrà delle entrate inferiori dovute al COVID e delle spese superiori legate certamente alla sanità. È naturale che ci sia una spesa sanitaria che aumenta in maniera importante, perché la pandemia COVID ha portato con sé delle spese importanti per fronteggiare un'emergenza del genere. In questo quadro si cerca di dare una mano, mettendo in campo delle misure economiche che possano aiutare i cittadini e le partite IVA piemontesi. C'è, quindi, un momento di compressione.
C'è però la massima disponibilità al dialogo con le minoranze, per ribadisco che il ruolo della maggioranza, in un momento storico come questo, è sicuramente molto più delicato e complesso del ruolo dell'opposizione, che può lamentare e chiedere di tutto e di più, ma purtroppo abbiamo a che fare con dei numeri stabiliti e con un bilancio ben prestabilito. Anche noi ci auguriamo di avere in futuro più risorse e più disponibilità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo per dire che voteremo no a questo provvedimento, non perché ci saremmo aspettati miracoli da questa maggioranza, ma nemmeno una totale chiusura nei confronti delle opposizioni.
Devo dire, per onestà intellettuale, che alcuni degli emendamenti del collega Grimaldi e dei colleghi del Partito Democratico erano assolutamente accoglibili e, se non li avessero presentati loro, lo avremmo fatto noi perché andavano nella direzione di chiedere un contributo a chi ha avuto grossi vantaggi in questo periodo di enorme difficoltà.
Va bene distribuire attraverso degli aiuti (poi mi permetterà un piccolo ragionamento su questo) le risorse dei cittadini piemontesi a chi è in difficoltà, ma non vedo perché non chiedere un maggiore sforzo a chi invece, ha avuto dei maggiori guadagni durante la pandemia. Ci siamo trovati a dover coprire delle spese con lo sforzo di tutti, senza chiedere un maggior impegno a chi, invece, in questo periodo si è gonfiato le tasche, in maniera assolutamente legittima, ma sfruttando il fatto che i più piccoli non hanno avuto la possibilità di alzare le saracinesche e di esercire la loro attività.
Ho ascoltato l'intervento del Consigliere Preioni, che ha parlato della diligenza del buon padre di famiglia nell'amministrare la Regione. Mi permetta una battuta: vedremo poi quando il buon padre di famiglia dovrà andare a chiedere indietro le risorse ai propri figli, perché, come abbiamo anche visto - ma, ahimè, era una questione annunciata - non tutti sono riusciti a raccogliere i giustificativi né tantomeno a utilizzare le risorse per come veniva chiesto dalla norma. In realtà, non abbiamo aiutato chi era in forte difficoltà, ma abbiamo dato un contributo agli investimenti per attuare gli adempimenti contro il COVID che dovevano assumere i commercianti e i professionisti cui sono stati erogati questi fondi.
Di conseguenza, nel caso in cui non presenteranno i giustificativi e avranno magari utilizzato queste risorse, ahimè, per pagare l'affitto oppure la luce o il gas, si troveranno costretti, in assenza di un giustificativo conforme a quanto previsto dalla legge, a dover restituire i fondi a Finpiemonte. Non credo che abbiamo fatto un grosso favore con quest'operazione, considerando che abbiamo distribuito decine e decine di milioni di euro che avremmo, invece, potuto utilizzare per interventi che realmente avrebbero potuto aiutare le nostre attività economiche a riprendersi e, soprattutto, non abbiamo dato un maggiore contributo a coloro che realmente avevano bisogno di adattare la propria attività ai nuovi tempi che stiamo vivendo in questi mesi.
Torno a dire che voteremo no, ma voglio essere onesto intellettualmente perché nessuno dice che se fossimo stati al posto alla maggioranza avremmo rilanciato completamente il Piemonte e avremmo fatto grandi cose. È un momento difficile ed è ovvio che, con una riduzione delle entrate, non si possono fare grandi cose, ma di sicuro è mancato il coraggio a questa maggioranza.
È mancato il coraggio di andare a tirare per la giacchetta coloro che invece, in questo periodo se la sono passata molto meglio - non per colpa loro, ma per una serie di eventi che si sono concatenati - e che avrebbero dovuto partecipare maggiormente alla copertura delle spese e alla solidarietà nei confronti di chi, purtroppo, in questi mesi ha vissuto momenti estremamente difficili e non sa se potrà riprendersi.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Oltre al coraggio che citava il Capogruppo Sacco, oltre alla lucidità che ricordava il Consigliere Sarno e oltre alla capacità di cui riferiva poc'anzi la Consigliera Frediani, mi spiace dover dire che la maggioranza come tante altre volte, ha fatto vedere il suo volto più ipocrita.
Dopo tanti annunci, la Giunta ha votato contro gli emendamenti che chiedevano di aumentare l'IRAP ad Amazon e compagni e a tutte quelle grandi multinazionali che hanno approfittato del lockdown per consolidare alcune loro posizioni di monopolio. E non ci sono solo i grandi distributori dell'e-commerce e le grandi multinazionali del commercio; ci sono, ad esempio, le grandi case farmaceutiche e tutti i soggetti che fanno profitti in Italia e continuano a ottenere incassi esorbitanti e che hanno addirittura guadagnato dalla pandemia, anche grazie, e lo continuo a dire a pratiche di profit shifting.
Non ho timore di essere portato in tribunale, perché credo, e lo dico sinceramente, che siano pratiche, purtroppo, e ripeto, purtroppo, legali sono pratiche elusive, che sottraggono risorse preziose al fisco italiano.
Noi possiamo fare qualcosa di più, tant'è vero che agiamo sul valore di produzione e sulle loro sedi cosiddette "produttive", ma possono essere anche punti di vendita. Ricordo che l'IRAP la pagano tutti, anche il vostro giornalaio, il vostro tabaccaio, ogni esercente, ma anche quelle palestre quelle piscine e quei luoghi chiusi da oltre un anno. Per questo motivo abbiamo chiesto, soprattutto per i luoghi dello spettacolo dal vivo, per la cultura e per il teatro di agire sulla leva fiscale. Togliere quello 0,92 rappresentava anche un modo d'interagire, un modo per restituire dignità e speranza a un mondo che ha vissuto un anno orribile.
Fatemelo dire: agire sull'aliquota IRAP è l'unico modo con cui la Regione può tentare di aumentare le tasse, appunto, alle multinazionali che, con i comportamenti che provavo a spiegarvi, contribuiscono a minare alla base anche il nostro sistema sanitario. Fare pagare loro le tasse non solo è un atto necessario, ma di giustizia.
Spero che la Giunta Cirio, a questo punto, taccia per sempre, perché ci mancherebbe altro che si rivedesse anche solo l'ombra di operazioni come quella di mandare al Parlamento delle nostre proposte di legge, quando avevamo la possibilità di fare qualcosa davvero di concreto.
La Giunta non solo ha perso un'occasione, dal momento che Alberto Cirio stesso aveva promesso di agire su questo tema e non lo ha fatto, ma appunto continuate ad annunciare fuoco e fiamme quando a legiferare sono altri, ma quando tocca a voi sparate sempre a salve: siete i soliti liberisti di sempre, di sempre! È inutile, potete fare finta di diventare sovranisti, fate finta di difendere gli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici e dei piccoli e medi imprenditori, ma siete sempre gli stessi: difendete sempre i più forti e non sapete fare altro, quando avete due solidi, se non dare il bonus, ma mica perché vi fanno riflettere quelle parole dure, mica perché avete capito la sofferenza: no, lo fate solo per il consenso! Mi auguro davvero che questa sceneggiata e questo vostro modo d'intendere la politica, prima o poi, diventi minoranza e noi proveremo a continuare a farlo con proposte molto, molto importanti in materia di bilancio.
Mi consenta, Presidente, d'interagire, grazie al mio ruolo istituzionale anche con chi mi ha attaccato nei minuti scorsi per una frase che avrei detto nell'illustrazione degli emendamenti. Nella discussione che ha citato l'Onorevole Montaruli mi riferivo, innanzitutto, a quei gestori di attività che, sull'onda dell'esasperazione, hanno dichiarato che non avrebbero chiuso durante il lockdown: frasi gravissime. In proposito, ho affermato che, a prescindere da quelle frasi, appunto sbagliatissime, bisogna dialogare con tutti.
A quel punto ho affermato, come lei avrà ascoltato, che diversamente da altre forze, noi crediamo che si debba cercare di ascoltare tutti, tutti anche i ragazzi che hanno commesso atti vandalici gravissimi nel centro di Torino. Perché ho usato queste parole, volutamente radicali? Perché credo che dovremmo veramente cercare di comprendere il disagio sociale, anche quando si manifesta in forme sbagliatissime. La politica ha il compito di interpretarlo e di dare risposte. Alle manette, lo ricordo alla parlamentare, ci pensano altri.
Che cosa significa per quei ragazzi attaccare un negozio? È una dimostrazione, secondo noi, di rabbia verso un sistema che promuove modelli cui non riescono ad accedere? Non lo so. Guardi, io non penso che quei ragazzi vogliano, come molti di noi, cambiare questo modello di sviluppo o far pagare, come avete sentito, le tasse a quei grandi marchi; io non lo penso, altro che riduzione. Io penso che quei giovani non siano contro il lusso, ma che lo desiderino. Ma mi piacerebbe saperlo da loro e discutere con loro.
Come ci suggerisce l'antropologo torinese Pietro Cingolani, secondo me sono frasi quanto mai illuminanti, che tutti voi dovreste leggere soprattutto il centrodestra. Andiamo a vederli quegli adulti, quella cultura dell'apparire o, meglio, del "se non posto, non appaio". La cultura dell'influencer non appartiene soltanto ai giovani di alcuni quartieri delle periferie. Altro che scoprire le periferie! Guardate questa società: ci sono persone di quaranta e cinquant'anni che convivono con la patologia della presenza.
All'accusa, quindi, di offrire sponda ai violenti da parte dell'esponente di un partito razzista, omofobo e sessista che, ogni giorno, soffia sul fuoco dell'odio nei confronti di qualche categoria, non rispondo neanche.
Chiedere scusa? Guardi, Presidente, in effetti, ho sbagliato: non è vero che sono pronto a dialogare con tutti. Con i "fascisti", come diceva Pertini, io e i miei nonni partigiani abbiamo smesso di parlare nel 1945.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri iscritti a parlare, procediamo con la votazione finale del disegno di legge n. 138.
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Questione pregiudiziale proposta dal Consigliere Grimaldi


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 129, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2021-2023", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Relatori di maggioranza sono i Consiglieri Biletta, Bongioanni e Perugini.
Relatori di minoranza sono i Consiglieri Grimaldi, Magliano, Marello e Sacco.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione il 25 marzo 2021.
Consigliere Grimaldi, vuole intervenire sull'ordine dei lavori? Prego.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sarei per dirle una pregiudiziale, se è possibile, poi mi dica se è lecito rispettando il Regolamento.
Avevamo appreso dagli organi d'informazione che l'Assessora Caucino avrebbe inviato una mail perentoria a decine di dipendenti, nella quale avrebbe precisato: "Ogni qualvolta pervenga ai Settori di Vostra responsabilità una richiesta relativa a qualsivoglia informazioni attinente alle materie di competenza, fatta da soggetti come esponenti di partito" -come noi "Consiglieri regionali" - come noi - "e simili di maggioranza e opposizione, è strettamente necessario sottoporre tali istanze a valutazione preventiva della Scrivente, per il tramite dell'Ufficio di comunicazione".
Ecco, questa ci sembrava una censura che francamente trovavamo ingiustificabile e inspiegabile, ma abbiamo voluto sottoporre la questione con un'apposita interrogazione, anche al dubbio che fossero frasi male interpretate o che il dipendente che ha denunciato questo fatto non avesse compreso o che gli organi di stampa avessero pubblicato una mail anonima mai partita dall'Assessora. L'Assessora, invece, ha voluto non solo precisare, ma ha rilanciato, dicendo che ci sono fatti incresciosi e malcostume anche da parte di molti Consiglieri regionali.
Ricordo che l'articolo 19 dello Statuto del Consiglio regionale dice alcune cose molto chiare: norma il diritto all'accesso agli atti dei Consiglieri ai fini dell'espletamento del proprio mandato e consente loro di richiedere e ottenere senza filtri - lo ripeto, senza filtri - informazioni, dati documenti e provvedimenti, compresi gli atti in essi richiamati, connessi con l'attività della Regione.
Non ci spieghiamo, quindi, uno scambio d'informazione trasparente e a che cosa dovrebbe servire, quindi, l'intervento di controllo dell'Assessora Caucino sulle telefonate e sulle mail, sia all'opposizione sia alla maggioranza.
Presidente, a pensar male dovremmo supporre che la gestione di questi due anni di legislatura non sia stata improntata alla correttezza e al rispetto del ruolo dell'opposizione. Ci convincono davvero poco le affrettate spiegazioni, prima dell'imbarazzata Chiara Caucino, oggi.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Grimaldi, può circoscrivere la questione pregiudiziale sul disegno di legge 129?



GRIMALDI Marco

La sto esponendo, Presidente.



PRESIDENTE

Sta ripetendo il question time.
Prego.



GRIMALDI Marco

No, Presidente, se vuole rispettare il nostro mandato, mi fa finire, anche perché le ho chiesto se potevo dire una pregiudiziale. Io chiedo la sospensione immediata del disegno sul bilancio e chiedo un confronto immediato con il Presidente Cirio e con lei, Presidente Allasia, perché il fatto adesso è confermato ed è gravissimo. Le parole dette dall'Assessora Caucino in un question time dovevano essere da subito interrotte, anche da lei, per parlarci dei malcostumi di cui lei stava, di fatto, ipotizzando.
La mail, se è andata così, se è scritta così (e lei l'ha confermato) è una mail gravissima e non devono essere le opposizioni a prendere provvedimenti, ma dev'essere lei, Presidente Allasia, dev'essere il Presidente Cirio, allontanando da subito quella persona dalla Giunta perché quella persona rappresenta tutti voi! Allora, Presidente Allasia, le chiedo, pregiudizialmente, di riascoltarsi il question time, di sentire se è vero che quella mail è stata mandata e se è stata inoltrata così, le chiedo, in nome del nostro Statuto e del nostro Regolamento, di interrompere i lavori e di aprire un chiarimento istituzionale e politico con il Presidente Cirio. È intollerabile che quella mail sia arrivata ai dirigenti, perché non solo lede i nostri diritti di opposizione e di maggioranza - ok? - ma li lede soprattutto rispetto a quei funzionari che non devono sentirsi in dovere di chiamare la loro Assessora e di rispondere per iscritto qualora qualcuno di noi chiede informazioni.
Ma stiamo scherzando? La Costituzione vale più delle parole dell'Assessora Caucino sì o no? Per questo io chiedo, pregiudizialmente, di affrontare questo punto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Da quel che interpreto, chiede una sospensione del disegno di legge n. 129 per convocare una Conferenza dei Capigruppo con il Presidente Cirio. Il Presidente Cirio è in congedo, comunque possiamo procedere con la sua richiesta.
Vi sono ulteriori interventi sulla richiesta di questione pregiudiziale? Altrimenti la mettiamo in votazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Non so se ho sentito male, quindi chiederei di verificare poi la registrazione, ma il Consigliere Grimaldi, prima della votazione sul disegno di legge n. 138, mi pare che avesse detto che la maggioranza difende i cosiddetti poteri "sporchi", ma non ho capito se diceva "s"ssporchi" o "forti". Chiederei di verificare nella registrazione, perch è importante capire cosa abbia detto.
Qualora io abbia capito male, chiedo scusa. Se invece fosse vero quanto mi sembra di aver sentito, vorrei che il Consigliere prima chiedesse scusa e dopo precisasse cosa intendeva per "sporchi".
Mi sembra di essere molto rispettoso nei confronti dei colleghi. Il Consigliere parla da nipote di partigiano, ma chi sta parlando è figlio di partigiano, quindi certe forme di rispetto, di democrazia e di libertà le conosce davvero molto bene.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marin.
Appena ci saranno le condizioni tecniche per riascoltare la registrazione lo faremo, ma adesso siamo in fase di registrazione ed essendo un unico file audio, non c'è possibilità di interromperlo.
Sulla questione pregiudiziale, nessuno chiede di intervenire? Possiamo mettere in votazione la richiesta di in base all'articolo 71 del Regolamento.
Indìco la votazione per appello nominale sulla richiesta di questione pregiudiziale proposta dal Consigliere Grimaldi Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 129, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2021-2023"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 129, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2021-2023", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Comunico che il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione il 25 marzo scorso.
Prima di dare la parola ai relatori, ricordo che chi volesse intervenire può cominciare a prenotarsi sulla chat e, nel momento in cui si avrà la parola, dovranno essere attivate telecamera e microfono.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Mi scusi, Presidente.
L'ha detto a inizio seduta e non l'ha più fatto. Ci può dire qual è il numero legale? Così non lo chiediamo tutte le volte. Quanti Consiglieri di maggioranza hanno votato?



PRESIDENTE

Il numero legale è 23, i voti della maggioranza sono 25.



SARNO Diego

L'aveva specificato a inizio seduta in alcuni emendamenti e poi non l'ha più fatto, quindi se può comunicarcelo ogni volta, ci fa un favore.



PRESIDENTE

La parola alla relatrice, Consigliera Biletta.
Ha facoltà di intervenire per quindici minuti.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
Il bilancio di previsione che discutiamo oggi in Aula definisce gli stati di previsione delle entrate e delle spese, in coerenza con i disposti del decreto legislativo 118 per il triennio 2021-2023. In modo particolare sono previste entrate e, di conseguenza, uscite, in competenza sul 2021 per 18,8 miliardi di euro e 14,9 miliardi di cassa, mentre per gli esercizi 2022 2023 sono previste entrate in competenza per 17,9 miliardi di euro.
La legge di bilancio in discussione s'inserisce quest'anno in un contesto dai tratti ancor più eccezionali rispetto al bilancio 2020 e all'assestamento 2020. Un momento in cui l'emergenza sanitaria, tuttora in corso, ha comportato una drastica riduzione delle entrate riferite ai principali tributi. Tale situazione s'innesta in una dimensione più ampia e altrettanto nota, ovvero quella della fragilità del bilancio regionale nel suo complesso, che mette il Piemonte in condizione diversa e più debole rispetto alle altre grandi Regioni del Nord produttivo.
Lo stesso Collegio dei Revisori dei Conti, con il quale correttamente la Regione ha un rapporto dialettico, nella sua relazione ha dichiarato che non può prescindere da ricordare che anche quest'anno tale documento è stato redatto in una situazione di ancora grande criticità, non solo regionale, ma nazionale e internazionale. E ha concluso affermando che le risultanze del bilancio di previsione finanziaria 2021-2023 sono tendenzialmente in equilibrio e le relative previsioni appaiono coerenti congrue e attendibili.
Pertanto, riteniamo doveroso un ringraziamento al prezioso impegno dell'Assessore al bilancio, che, con un lavoro certosino, di confronto e di sintesi rispetto alle diverse istanze proposte provenienti dai diversi Assessorati, dagli stakeholder e dalle forze consiliari, è riuscito a costruire un documento che garantisse da un lato gli equilibri di bilancio dall'altro le scelte politiche propedeutiche alla salvaguardia del tessuto sociale piemontese e alla ripartenza dell'economia regionale.
Non è stato certamente un compito facile, considerata la richiamata fragilità finanziaria dell'ente, che con un disavanzo di 6,5 miliardi, una capacità d'indebitamento pressoché nulla e le difficoltà legate alla liquidità, è caratterizzata da profonda rigidità.
Va anche ricordato che il periodo che stiamo vivendo è attraversato da profondi timori e grandi incertezze per le economie di tutto il mondo connesse alla pandemia da COVID-19.
Per queste ragioni, nelle more della definizione delle partite legate a quelle che sono le vere e grande opportunità per il prossimo futuro, ovvero le potenzialità connesse alla prossima programmazione comunitaria e allo strumento finanziario di Next Generation EU, pure all'interno di spazi finanziari limitati, abbiamo ritenuto di costruire un documento economico finanziario che desse risposte concrete ai piemontesi.
L'esame del provvedimento in Commissione, con un lavoro di oltre due mesi ha consentito di aggiornare alcune tabelle e di recepire, nella doverosa dialettica tra maggioranza e minoranza, alcune delle proposte provenienti dalle forze politiche presenti in Consiglio regionale.
A scanso di equivoci e ragionamenti dai tratti provocatori, nessuno è tenuto a fare l'impossibile. Pur riconoscendo la doverosa dignità alle proposte avanzate, si è fatto quindi il possibile. Tuttavia, si è migliorato il documento iniziale, tanto che oggi riusciamo a garantire maggiori risorse sui principali assi d'intervento della Regione: settantotto milioni sul diritto allo studio, di cui dieci sull'edilizia scolastica; quasi 225 milioni di euro sulle politiche sociali, di cui ventisette sulla disabilità; settantatré milioni sulle politiche per gli anziani; cinquantadue milioni per interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale; oltre ottanta milioni sulla cultura, con i quali puntiamo a sostenere un comparto costituito da un tessuto associazionistico ed economico completamente fermo; quasi trentasei milioni sul turismo altro settore trainante per l'economia regionale in estrema difficoltà ventisei milioni sulla difesa del territorio e il dissesto idrogeologico investiamo ventisette milioni sullo sviluppo sostenibile dei territori montani e dei piccoli Comuni, che rappresentano il vero tessuto connettivo della nostra Regione.
Con oltre 700 milioni di euro riusciamo a garantire gli stessi livelli dello scorso anno sul fronte del trasporto pubblico locale. E ancora, è stato possibile individuare risorse aggiuntive sullo sport, arrivando a 17,5 milioni a sostegno del valore che l'attività sportiva ha per il benessere psicofisico dei nostri giovani e delle persone, e dell'importanza del ruolo svolto dalle associazioni sportive attive nel nostro territorio.
Nel contempo, ben consapevoli delle difficoltà che stanno vivendo tante persone e tante famiglie, si è voluto prevedere un potenziamento delle risorse destinate ai banchi alimentari, con oltre un milione per contrastare le nuove povertà; una misura fortemente voluta da Forza Italia e accolta dalla maggioranza e dalla minoranza.
Ho terminato. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bongioanni, secondo relatore di maggioranza.



GRIMALDI Marco

Ci può solo specificare l'ordine d'intervento dei relatori? Così ci prepariamo.



PRESIDENTE

Proporrei il seguente ordine: Bongioanni, Perugini, Grimaldi, Magliano e Marello, in ordine alfabetico, fra maggioranza e opposizione.



GRIMALDI Marco

Grazie.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo, relatore

Grazie, Presidente.
Iniziamo i lavori sul bilancio previsionale 2021 - in premessa vi fornir qualche dato - che vede un'indicazione di pareggio a 18 miliardi e 828 milioni, ovviamente al lordo della quota vincolata relativa alle anticipazioni di liquidità alle partite di giro.
È opportuno segnalare che di questi diciotto miliardi, otto miliardi e 680 milioni vengono destinati alla sanità, anche questo dato al netto delle partite di giro. Registriamo entrate tributarie stimate in dieci miliardi e quarantasette milioni, con entrate per trasferimenti correnti di 972 milioni, cui si aggiungono 557 milioni di entrate extra tributarie ed entrate in conto capitale per 409 milioni.
Se poi diamo un'occhiata a quello che sarà il 2022 e il 2023, più o meno le cifre si ripetono: ci aggiriamo sui diciassette miliardi e 960 milioni come quota di bilancio al pareggio per il 2022, e sui diciassette miliardi e 955 milioni per il 2023, mantenendo sempre un'allocazione sulla sanità superiore agli otto miliardi di euro.
Perché ho guardato il bilancio? Le spese sono articolate in missioni e in programmi (queste sono le tabelle che sono state fornite durante i lavori di Commissione a tutti i Consiglieri). Penso sia comunque opportuno far notare, per quanto riguarda i trasferimenti dall'Unione Europea, che trovano copertura nel bilancio previsionale i completamenti sia del POR FESR (Programma operativo regionale cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo), sia del POR FSE (Programma regionale finanziato dal Fondo sociale europeo per la coesione economica e sociale), e tutto quanto ancora avanza della precedente programmazione che portiamo adesso a compimento (programmazione 2014-2020).
Voglio far notare che questi completamenti di attività vanno ad anticipare quelle che saranno le azioni che andremmo a costruire e a comporre quest'anno per quanto riguarda il settennato 2021-2027, sul quale penso in molti facciamo grande affidamento per aiutare la ripresa (sarà strategico in questa direzione) del nostro tessuto economico, e non solo quello.
Ovviamente, è un bilancio condizionato, perché è condizionato dagli obblighi del rientro da quel mostruoso disavanzo che è stato accumulato negli ultimi anni, con una cifra che quota più di sei miliardi di euro.
Tuttavia, nonostante queste criticità, siamo riusciti - dopo renderò merito a chi si è prodigato in questa direzione - a non fare tagli su quelle che sono le risorse destinate alle categorie più fragili. Parlo, prima di tutto, dei fondi extra LEA, in particolare per quanto riguarda gli assegni di cura e per i non autosufficienti, per i quali non solo non c'è stato alcun taglio, ma è prevista una copertura totale delle risorse fino alla fine dell'anno.
Sugli extra LEA - l'ha già ricordato la collega che mi ha preceduto - sono stati allocati quattro milioni di euro.
Nel tentativo di stare più vicino possibile alle categorie più deboli, non solo ci sono stanziamenti che non cambiano le azioni del passato, ma le migliorano in termini positivi e di crescita. L'esempio più eclatante credo sia - e tengo a rimarcarlo in modo forte - quel milione di euro individuato per sostenere le persone (parlo per lo più di famiglie italiane) che sono state colpite dalle nuove povertà, cioè persone che in questo momento hanno reale difficoltà a mangiare con continuità. Questo penso sia uno sforzo significativo che abbiamo fatto.
Un altro sforzo importante che voglio sottolineare sono anche i due milioni di euro destinati come fondi per le Agenzie territoriali per la casa.
Questi soldi andranno per la manutenzione degli alloggi, che è un intervento fondamentale per riuscire a rimetterli a disposizione di chi è stato sfrattato, di chi necessita un tetto e, confrontandoci con il Consiglio di Amministrazione delle ATC territoriali, siamo convinti che riusciremo a mettere un numero congruo di alloggi a sistema.
Pochi mesi fa ci siamo trovati in Consiglio a parlare del dopo alluvione 2020. Quello che ci ha insegnato il 2020 e quello che ci hanno insegnato le alluvioni del passato è che è fondamentale l'attenzione al dissesto idrogeologico, perché ne va della sicurezza di tutti, di chi vive in montagna e di chi vive in pianura. Ogni anno però siamo obbligati a spese importanti per la ricostruzione e per il ripristino dei danni, per cui diventano quanto mai opportuni i due milioni in più stanziati sul dissesto idrogeologico, che vanno a sommarsi ai ventiquattro milioni già previsti.
Siamo intervenuti in modo sensibile sullo sport, a favore delle associazioni sportive e dilettantistiche e per sostenere gli eventi. Sono allocati 17,5 milioni di euro.
C'è poi un tema sul quale mi sono speso anch'io e sul quale voglio soffermarmi un momento. Riguarda il fatto che sarà riproposto il voucher turismo, che testimonia per l'ennesima volta la vicinanza della nostra maggioranza alle imprese che stanno vivendo il loro momento più difficile dal dopoguerra a oggi.
La proroga del voucher turismo dà un sostegno importante a un comparto economico strategico, che - lo ricordo e non mi stancherò di ripeterlo genera il 16,5% del PIL del Piemonte. Il perdurare della pandemia fa sì che l'orizzonte che gli operatori del settore guardano è ancora cupo.
L'operazione di riproporre il voucher turismo è stata condivisa con Federalberghi e altre associazioni di categoria del settore, alla luce del fatto che il voucher 2020, grazie a un emendamento scritto dal sottoscritto al "Riparti Piemonte", ha registrato la vendita di 32 mila voucher con una ricaduta economica diretta di quarantotto milioni di euro. Tra l'altro, è stato anche premiato come miglior proposta voucher in Italia. Questo sarà uno strumento fondamentale insieme a quanto abbiamo stanziato per il turismo, per la sua promozione e per la ripartenza, che auspichiamo tutti sarà alle porte di maggio, stufi di un Governo che, con le sue chiusure spannometriche, ha dimenticato completamente questo settore.
Inoltre, non abbiamo dimenticato il settore dello studio, per il quale voglio mettere l'evidenziatore sui dieci milioni di euro che abbiamo allocato per l'edilizia scolastica, esigenza quantomai sentita e coralmente richiesta, alla quale non abbiamo fatto mancare la risposta.
Leggo brevemente com'è predisposto l'articolato. Il bilancio si articola in sette punti. L'articolo 1 dettaglia gli stati di previsione delle entrate e delle spese. L'articolo 2 elenca tutti gli allegati di bilancio, il prospetto di bilancio per titoli e tipologie per ciascun anno e il prospetto delle spese per titoli e missioni e il quadro generale di entrate e spese. L'articolo 3 approva il fondo per la partecipazione finanziaria agli accordi di programma. L'articolo 4 approva gli altri fondi occorrenti a far fronte agli oneri che si manifestano in esercizio, mentre l'articolo 5, dando attuazione alle disposizioni del titolo 2 del decreto n. 118/2011 autorizza la Giunta ad apportare con propri atti, nel rispetto degli equilibri economico-finanziari, le variazioni inerenti alla gestione sanitaria.
Infine, l'articolo 7 richiama la dichiarazione d'urgenza della legge.
Concludo con dei ringraziamenti che ritengo obbligati e doverosi. Il primo va all'Assessore Tronzano, che ringrazio per l'attenzione, per la dedizione, per l'impegno oltre che per la sua disponibilità, che sono veramente significativi e che, mi permetto di dire, mi onorano di potergli lavorare accanto e magari possono servire anche di esempio per qualcun altro.
Ringrazio il dottor Bottazzi per la sua disponibilità e la sua enorme pazienza. Ringrazio anche il dottor Giovanni Lepri, il dottor Mirizio e la dottoressa Gaidano. In ultimo, solo per ordine di elencazione, voglio ringraziare i due Capigruppo di maggioranza, i colleghi Preioni e Ruzzola con i quali abbiamo trovato facilmente una sintesi, un equilibrio e anche una serie di risposte che quando, fra qualche giorno, andremo ad approvare definitivamente questo bilancio, permetteranno di far fronte alle necessità e di garantire gli interessi dei piemontesi e del Piemonte tutto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Perugini, terzo relatore di maggioranza.



PERUGINI Federico, relatore

Grazie, Presidente, colleghe e colleghi.
Esordisco con un ringraziamento che dev'essere rivolto a tutti coloro i quali hanno lavorato nelle Commissioni competenti e anche ai Presidenti delle stesse, partendo dalla I Commissione, ma esteso a tutte le Commissioni interessate dall'analisi di questo testo di bilancio.
Il disegno di legge n. 129, com'è noto a quest'Assemblea, tratta il bilancio di previsione per il triennio 2021-2023. Possiamo dire con serenità che è un bilancio fondato sul rispetto, e questo lo si comprenderà durante la relazione.
Dal punto di vista dell'iter, è stato acquisito il parere del Consiglio delle Autonomie locali e, avendo avuto un'attenta analisi, è stato definitivamente licenziato il 25 marzo a maggioranza dalla I Commissione.
Gli allegati di cui il testo è corredato descrivono ed enumerano tutte le spese ripartite in missioni e programmi, ma questo l'ho già sentito nelle relazioni precedenti. Qui trovano la loro copertura economica e rientrano peraltro, anche il completamento dei POR FESR e FSE per la programmazione 2014-2020; questo lo troviamo agli articoli 2 e 3.
La proposta, che si compone complessivamente di 13 articoli, ha un suo equilibrio nei diversi esercizi per il 2020-2021 in euro 19.904.448.968 per il 20212-2022 in euro 18.993.061.490 e per il 2022-2023 in euro 18.723.729.438. L'equilibrio di cassa del 2021 si attesta a 23.478.402.125 euro. Per attestazione di equilibrio, tutti i colleghi comprenderanno s'intende chiaramente il bilancio tra entrate e spese.
Un profilo di grande concretezza nel contesto del p n. 129 qui oggi proposto e l'attenzione si trova sicuramente nel cosiddetto "maxiemendamento", si esprime, di fatto, nel maxiemendamento, ovvero un emendamento della Giunta regionale.
È ed è stato il frutto di un confronto proficuo nella maggioranza, nel rispetto delle prescrizioni della Corte dei Conti, ridurre la spesa corrente e garantire il finanziamento prioritario alle spese obbligatorie indifferibili. È evidente che la sanità ricopre un ruolo importante e incide significativamente ma, come sappiamo, non solo per il tema della pandemia, abbiamo l'obbligo e il dovere di non lasciare indietro nessuno e comunque, sono spese sicuramente dovute.
Nel maxiemendamento sono aumentate anche le risorse di un milione per i banchi alimentari, com'è stato accennato anche poco fa; infatti, abbiamo visto ingrossarsi le file alla distribuzione dei pasti gratuiti per i nostri concittadini e questa è una cosa che dobbiamo contrastare in modo molto deciso.
Due milioni in più per le manutenzioni degli alloggi delle Agenzie territoriali per la casa renderà, di conseguenza, disponibili gli stessi alloggi per gli sfrattati. Aumentano anche le risorse per gli extra LEA di quattro milioni e per la cultura più cinque milioni; più risorse per il turismo di 1,5 milioni; incrementati di oltre due milioni anche i fondi per il dissesto idrogeologico; risorse aggiuntive per 2,8 milioni per l'edilizia scolastica, così come sono aumentati gli accordi di programma in questo settore, per numerose Province piemontesi.
Per quanto riguarda le infrastrutture, un milione viene messo a disposizione per la progettazione, in modo da essere pronti quando arriveranno i fondi statali. Uno dei grossi problemi e una delle più grandi difficoltà, quando arrivano delle risorse, è quello di essere pronti e noi incolpiamo una burocrazia che, in effetti, è complessa nel nostro Paese e spesso ci rende vittime. Giocare d'anticipo vuol dire avere una visione sapere investire sulle progettazioni significa essere pronti per quando le risorse ci saranno, ed è evidente che anche il Piemonte ne riceverà come territorio.
Sul fronte del potenziamento e della riqualificazione dell'offerta turistica la nostra Regione ha destinato sei milioni di euro per l'anno 2020-2021 a sostegno delle attività di comunicazione, promozione e marketing. È prevista per il 2020-2021 una spesa di 2.252.000 euro per il funzionamento dell'Osservatorio del turismo, cui si aggiungono 2.064.000 euro destinati alla spesa regionale per le attività di promozione comunicazione, eventi e marketing aggiungendo impegni di spesa per 4.346.000 euro complessivi. Come abbiamo già anche sentito in Aula oggi visto il successo ottenuto nel 2020 dalla misura emergenziale voucher vacanze, è stato riconfermato dall'Assessore Poggio il finanziamento che per l'anno, in corso vede un'ulteriore spesa di 1.500.000 euro.
Particolare attenzione, con un lavoro concertato, sarà posta sulle vittime dell'usura, poiché l'emergenza COVID è involontario volano per il racket dell'usura, ma questo è chiaro: ogni volta che c'è una crisi economica attività chiuse, incassi mancati, spese che continuano a correre, la criminalità organizzata trova terreno fertile, che abbiamo il dovere di contribuire a rendere sterile. Questo terreno deve'essere reso sterile anche con il nostro contributo e con la nostra azione.
In tutto il contesto sono rispettate (di nuovo ricorre il termine "rispetto") le minoranze, di cui sono state accolte e, di conseguenza condivise istanze significative. Di questo credo siano tutti consapevoli i commissari che hanno lavorato, ma ancora nel bilancio previsionale che rispetta l'ambiente, il lavoro, lo sport, il sociale, la sicurezza, le infrastrutture, i piccoli Comuni.
Penso al finanziamento della legge n. 18, che ha già ottenuto un importante successo. Una prima tranche di rifinanziamento permetterà un completamento di una serie di piccole opere che, come sa chi ha fatto l'amministratore locale in Comuni grandi o piccoli, sono elementi importanti per la vita della comunità. E poi il rispetto per la montagna, i territori in senso più ampio, l'edilizia scolastica, la libera scelta educativa, l'agricoltura l'impresa, le categorie produttive e molto altro ancora tra diritti e tutele.
Ciascuno, nel dibattito che seguirà, potrà direttamente e indirettamente rivendicare, in relazione ad alcuni dei temi qui citati o anche non richiamati, la propria paternità, ovvero il proprio contributo al risultato contenuto nel bilancio previsionale di Regione Piemonte di cui al disegno di legge n. 129. Quando dico "ciascuno" intendo proprio i singoli componenti dei Gruppi, i Gruppi di maggioranza che hanno interagito, i Gruppi di minoranza hanno fatto proposte, poi condivise; in sostanza, il risultato di cui oggi andiamo a discutere, nei numeri e nei contenuti concettuali. Ognuno può dire di aver contribuito al risultato contenuto nel bilancio previsionale, il che significa avere ricevuto attenzione rispetto a fronte di una giusta istanza.
Pertanto, è chiaro che questo vuol dire aver rispettato i piemontesi che attraverso la rappresentatività espressa dentro e fuori da quest'Assemblea sono stati ascoltati, nel limite di quanto potesse farsi in un quadro così delicato e così indebolito come quello che stiamo ancora oggi affrontando a causa dalla forte pressione sul sistema sanitario per la pandemia da COVID-19.
Infine, è apprezzabile per il testo che abbiamo all'o.d.g. il lavoro di ogni singolo Assessore. Penso, in primis, sicuramente all'Assessore al bilancio, insieme con il Presidente della Giunta, ma tutti hanno saputo con serietà, nessuno escluso, rispettare i bisogni, le necessità e le indifferibili priorità dei piemontesi per il quotidiano e, nonostante tutto questo va sottolineato - con una visione di prospettiva ("nonostante tutto" è proprio per richiamare le difficoltà che sono contingenti e che investono pressoché tutti), credo anche con equilibrio e con rispetto.
A questo punto della presente relazione, che in premessa ha evidenziato solo i principali dati tecnico-numerici, niente di più. Invece successivamente, su parte dei contenuti che abbiamo ritenuto emblematici per quanto qui citati a spot, avremo un ampio dibattito sicuramente ricco a seguire. Auspico e auspichiamo che si sia compreso, perché lo possiamo definire un bilancio di previsione fondato sul rispetto nei confronti di minoranza, maggioranza, indicazioni della Corte dei Conti, del lavoro dei Commissari, delle istanze di chi, anche al di fuori dall'istituzione, ha chiesto di essere ascoltato e coinvolto, fino ai territori più remoti del nostro Piemonte. Un rispetto in questo contesto non sempre scontato sperando che lo stesso rispetto - questo è un invito, ma non ho dubbi pensando la serietà di ciascuno, conoscendoci - diventi la bussola per il dibattito che verrà e, soprattutto, per il voto finale.
Buon lavoro a lei, Presidente, e buon lavoro a tutti.



PRESIDENTE

Grazie.
Relatore di minoranza è il Consigliere Grimaldi, che ha facoltà di intervenire.



GRIMALDI Marco, relatore

Presidente, mi sente?



PRESIDENTE

Sì. Adesso sì.
Prego.



GRIMALDI Marco

Ho un po' di problemi di connessione.
Grazie, Presidente.
Credo sia importante partire da delle priorità e da quello che abbiamo provato a evidenziare durante la lunghissima discussione di questi mesi, da quando la didattica a distanza è entrata nelle discussioni quotidiane della pandemia e del modo di vivere degli italiani.
Come lei sa, lo scorso anno abbiamo più volte denunciato che, con le risorse stanziate, oltre 43 mila famiglie piemontesi, tra le più povere cioè sotto i 26 mila euro di ISEE, ma, soprattutto, dagli 8.000 euro di ISEE in su, sono rimaste senza alcun sostegno economico da parte della Regione, sebbene fossero idonei a ricevere il voucher scuola. Se si ricorda, proprio a fine luglio-inizio agosto la Regione aveva comunicato loro non solo di essere idonei, ma di essere i vincitori.
Una mail beffa, perché poi arrivò un'errata corrige e, invece di accogliere il nostro appello a cambiare, anche in una sola ora, quel bilancio di assestamento, avete voluto semplicemente chiedere scusa via mail e negare a 43 mila famiglie, quel voucher.
La cosa assurda sa qual è, Presidente? Che la Giunta pensa ancora di tagliare, rispetto al bilancio di assestamento, quasi tre milioni sul voucher, ossia sulla scuola pubblica, ed è successo proprio nei giorni, tra l'altro, in cui il mondo della scuola è tornato in piazza contro il ritorno della didattica a distanza.
Attenzione, come lei sa, io non demonizzo la didattica a distanza. Credo fosse fondamentale trovare tutte le misure necessarie per contrastare la pandemia, però abbiamo ripetuto tante volte che la didattica a distanza non è equa e impatta in maniera diversa sugli studenti, in relazione alla classe sociale delle famiglie e al luogo in cui abitano.
Basta pensare al nostro Piemonte e voi dovreste saperlo più di tanti altri: dico voi, e ai tanti Consiglieri regionali che non sono fortunati, come me di vivere nel capoluogo tutto cablato, dove non esiste digital divide.
Oltre al Piemonte diseguale, la mancanza di PC, di tablet e di schede SIM capaci di garantire una buona connessione a internet sono un ostacolo insuperabile per tante famiglie in difficoltà economica; come lo è l'inesistenza di connessione a banda larga nei territori meno centrali della nostra Regione.
A fronte di ciò, si pensa di passare da 9,2 milioni di euro a sei milioni.
Significa che, facendo alcune stime, Presidente, con tre milioni di tagli (e, se ricordo bene, più o meno la media dello scorso anno delle borse è stato sui 200/250 euro a studente), gli esclusi passeranno dai 43 mila dell'anno (cifra enorme) ai 55 mila di quest'anno. Non so come dirvelo forse neanche tutti le centinaia e centinaia di emendamenti che stiamo depositando mi serviranno a convincervi, ma noi ve lo diciamo: è inaccettabile.
Senza dimenticare i probabili altri mille esclusi delle graduatorie delle scuole paritarie, voi avete fatto un disastro (non saprei come dire diversamente). La Giunta lasci da parte la retorica su quanto la crisi colpisce gli adolescenti e trovi davvero le risorse che mancano.
Così come bisognerebbe iniziare una discussione seria di tutto quello che non avete voluto sentire nella discussione appena finita. Penso allo spettacolo dal vivo; a tutti gli operatori culturali che non hanno più visto nessun provvedimento dalle vostre aperture, da tutto quello che davanti all'emergenza culturale e ai vari operatori avete dichiarato.
Anche se sono un Gruppo di opposizione, delle minoranze, ho sempre pensato che bisognava darvi il tempo di rispondere al mondo dello spettacolo, ma la spettacolare assenza della Giunta fa capire che, non solo servirebbe un reddito di quarantena per la cultura e l'associazionismo, come diciamo da tempo ma, come dicevamo e lo diciamo ancora oggi, serve davvero una consapevolezza. Sono stati i primi a chiudere a febbraio scorso e molti non hanno fatto in tempo nemmeno a riaprire la scorsa estate. Ora, sono di nuovo chiusi da mesi a causa del vertiginoso aumento dei contagi.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Grimaldi, l'ultimo minuto non si è sentito perché è saltata la linea di Cisco di tutti.
Si segnalava che erano tutti saltati, doveva essere un problema della piattaforma Cisco.
Prego.



GRIMALDI Marco

Stavo già parlando di cultura?



PRESIDENTE

Sì.



GRIMALDI Marco

Va bene, provo a ripetere almeno le ultime parole, per non ripetere dall'inizio.
Dicevo che i luoghi dello spettacolo dal vivo e della cultura sono stati i primi a chiudere a febbraio. Molti non hanno fatto in tempo a riaprire nella scorsa estate e ora sono di nuovo chiusi da mesi, prima a causa dei vertiginosi aumenti dei contagi della seconda ondata, poi della terza.
Per la cultura, i circoli, gli spazi culturali e teatrali no profit serve un sostegno capace di generare redditi per le loro famiglie e per garantire che, dopo la pandemia, ci sia ancora un futuro. Non saprei come dirlo diversamente. È per quello che vi chiedevamo di abbattere almeno l'IRAP per loro.
L'unica assenza spettacolare in questo senso è stata quella della Giunta Cirio, che già durante la prima ondata ha affrontato con poco serietà il tema della tutela dei 20 mila laboratori piemontesi di questo settore.
Solo dopo un lungo braccio di ferro, colleghi e soci, siamo riusciti ad approvare i nostri emendamenti e i bonus Piemonte, che estendevano, per esempio, i benefici economici anche a tutti quei circoli e registri APS alle società di mutuo soccorso, ma, come si vedrà bene da questo bilancio vi siete di nuovo scordati di loro, e non solo di loro, ma anche degli operatori culturali, tanto anche gli enti locali non possono fare quello che la Regione non fa. La Regione allora ignorò una buona fetta dei molti lavoratori della cultura e di coloro che rendono possibile realizzare gli spettacoli dal vivo. Per esempio, fuori dall'emergenza, non ha ancora assegnato i fondi annuali ordinari per molti soggetti della cultura e dobbiamo anche registrare diverse difficoltà ad accedere alle risorse degli scorsi anni.
La pandemia ha portato in superficie le fragilità di un settore, quello dello spettacolo, dell'arte e della cultura, in cui la precarietà e la frammentazione dei trattamenti contrattuali e delle tutele è, ovviamente presente da sempre. Non è certo colpa vostra, continuo a ribadirlo ma, come dicevo prima per i lavoratori dello sport, per tutti quei luoghi come le palestre, come quei centri chiusi da tempo, dobbiamo essere in grado di garantire a tutti di superare questa situazione e anche di rendere il lavoro culturale, così come del mondo no profit e dello sport, sostenibile per i professionisti a emergenza finita.
Non so come dirglielo, Presidente, ma ci sono troppi vuoti in questa manovra finanziaria per non intervenire.
Poi c'è il tema della casa, dell'emergenza abitativa. Noi ci rendiamo conto, lo dicevamo anche all'Assessora aprendo un'interlocuzione, che vogliamo ovviamente aumentare le risorse per la morosità incolpevole, per tutto quello che riguarda, in qualche modo, il salva sfratti e il salva mutui. L'Assessora ci dice che, alla fine, non servono risorse in più perché lo scorso anno sono pochissime le aziende, cioè i cittadini piemontesi e le famiglie piemontesi che ne hanno fatto richiesta.
Che la legge salva mutui abbia aiutato, di fatto, solo una famiglia nell'anno passato sarebbe di per sé, Presidente, una buonissima notizia.
invece, più onestamente, visto che nello scorso assestamento ho dovuto lottare affinché fossero impegnate quelle risorse, è più probabile che sia una spia di un malfunzionamento. Non vorrei che l'Assessora Caucino si esasperasse come si vede spesso, perché non so perché non si riesce a trovare un dialogo collaborativo, trasparente e, tra l'altro, non si capisce perché, se abbiamo un buon rapporto con i dirigenti e i funzionari del suo Assessorato, lei pensi che l'unico modo di far sì che questo non avvenga sia interrompere i rapporti con gli stessi, se è questo il punto della sua e- mail, ma torno al merito del bilancio.
Non è credibile che durante il 2020 non vi siano state famiglie con problemi economici tali da dovere utilizzare le risorse regionali per non perdere la propria prima casa. Non è così. Più facilmente siamo di fronte secondo noi, a una legge giusta, che noi difendiamo, ma che dev'essere fatta conoscere maggiormente ai residenti in Piemonte e per la quale vanno allargate le maglie per l'accesso alle famiglie che, invece, continuano a rivolgersi agli istituti di credito solo per far fronte alle proprie difficoltà economiche, invece che alle ASL.
Spero che ci sia accordo con l'Assessora Cucino su questo tema. Sappiamo che il salva mutui è una norma nuovissima, è stata l'ultima legge approvata nella scorsa legislatura, è stata finanziata per la prima volta lo scorso anno e capiamo anche che abbia bisogno di un necessario rodaggio. Tuttavia negli emendamenti abbiamo previsto una revisione di una campagna informativa massiccia, perché tutti devono sapere che, in caso di difficoltà, nel pagamento del mutuo della propria prima casa, la Regione può dare loro una mano.
Per questi motivi, siamo disponibili a lavorare con gli Uffici e con l'Assessora alla revisione della delibera di Giunta - che, lo ricordo, non è colpa dalla legge - per ristabilire puntualmente i requisiti necessari per accedere al fondo salva mutui come accade per il salva sfratti.
Il primo passo è di mantenere le risorse già previste lo scorso anno. Se il 2020 è stato un anno particolarmente difficile, ma diverso dagli altri anche per il blocco dei licenziamenti - una misura che, dobbiamo ammetterlo, ha tutelato il reddito di molte famiglie - il 2021 rischia di essere molto più duro per le ricadute occupazionali e il salva mutui potrà essere un aiuto assolutamente essenziale. Anche per questo, vogliamo dare una mano all'Assessora Caucino, per fare in modo che in quel capitolo siano mantenute le stesse risorse dello scorso anno come minimo e, se possibile magari aumentate.
Presidente, non so quanti minuti ancora ho. Arrivo alla chiusura, perch non capisco il conteggio.



PRESIDENTE

È di nuovo saltato il collegamento per un minuto.



GRIMALDI Marco

Non so che fare, Presidente, stavo parlando del salva mutui, ma non so a che punto si è interrotto il collegamento. Volete sospendere un attimo per capire?



PRESIDENTE

Non dipende da noi, dipende da Cisco.



DISABATO Sarah

Ma io ho sentito e leggo che anche altri colleghi hanno sentito.



FREDIANI Francesca

Anch'io ho sentito tutto.



SARNO Diego

Anch'io ho sentito.



GRIMALDI Marco

Voi avete sentito tutto? Quindi è in Aula che non si sente. È possibile.
Vado alla fine. Quanti minuti ho?



PRESIDENTE

Sono collegato con il cavo di rete.
Ci sono stati degli sbalzi di tensione, adesso controllano.
Ha ancora due minuti, Consigliere.



GRIMALDI Marco

Se gli altri colleghi mi hanno sentito, eviterei di dire le stesse cose.
Arriviamo alla conclusione dicendo che sono tanti gli emendamenti, ce ne rendiamo conto, che abbiamo sottoscritto e quelli che vogliamo presentare ma i temi sono molto importanti. C'è, ovviamente, tutto quello che possiamo ancora fare sulle non autosufficienze. Bene gli emendamenti approvati, ma crediamo che possiamo fare di più. Bene, ovviamente, ogni tentativo che serva a fermare la "vampirizzazione" da parte delle mafie della nostra economia legale, quindi bene le risorse ovviamente che possono servire agli imprenditori per accedere al credito, ma vogliamo di più. Vogliamo un bilancio che abbia dei segni.
Un segno, per esempio, è quello di fare di tutto affinché questa pandemia in qualche modo, sia almeno utile a riconoscere il valore della sanità territoriale e l'esigenza di un turnover totale dei nostri operatori. Ora per fare questo servono delle assunzioni. Al riguardo, abbiamo stanziato delle risorse: le abbiamo stanziate anche per assumere in Regione, visto che, da tempo, non si fanno delle vere assunzioni (altro che tempo determinato!). Abbiamo stanziato delle risorse per le borse di specializzazione (ne parleremo più tardi con il Consigliere Domenico Rossi).
Abbiamo stanziato delle risorse, per esempio, per favorire davvero lo smart working. A tal proposito, ringraziamo tutti i dipendenti della Regione Piemonte e del Consiglio regionale, che quest'anno hanno fatto davvero gli straordinari, ma in tutti i sensi. Perché noi (parlo della Regione Piemonte, non del Consiglio regionale) non abbiamo dato loro risorse in più; non abbiamo costruito un vero piano per lo smart working.
Noi vogliamo non solo che loro abbiano questi diritti e queste possibilità affinché non sia tutto sulle loro spalle, a partire dalla materia viva cioè dai PC, ma vogliamo che questo venga promosso anche nella società. Per questo motivo, abbiamo presentato tanti emendamenti sul tema del lavoro e sul tema dell'occupazione giovanile. Abbiamo presentato tanti emendamenti che possono essere utili a cambiare il segno di un bilancio davvero senza idee. Sarà che le poche idee che avevate, cioè quelle di dare soldi a pioggia, sono finite in fretta.
Come vi facevamo notare, la cosa più grave che avete fatto è stata quella di utilizzare soldi d'investimento come se fossero ristori. Purtroppo, a pagarla saranno i piemontesi, perché le bolle di comunicazione (non le "balle", non vorrei venire male interpretato ogni volta che parlo!) a un certo punto esplodono: voi quest'anno avete fatto tanta, tanta comunicazione, ma non avete fatto davvero niente per cambiare le sorti di questo Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al secondo relatore di minoranza, il Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio, relatore

Grazie, Presidente; grazie, colleghi.
Anch'io inizio con un ringraziamento doveroso per i lavori svolti in I Commissione, per cui ringrazio il Presidente Riva Vercellotti e tutti gli Uffici che hanno permesso che il nostro lavoro faticoso e meticoloso d'interazione con la proposta di bilancio e con il maxiemendamento proposto dalla Giunta potesse avvenire secondo ritmi incalzanti, ma con scrupolo e attenzione verso tutte le proposte.
Da subito mi sento di reagire un po' agli interventi che mi hanno preceduto, soprattutto a quelli di maggioranza.
Mi rendo conto che ogni Gruppo di maggioranza debba rivendicare le proprie vittorie. Poi cercheremo di capire, nel corso del dibattito, a chi si riferiva il Capogruppo di Fratelli d'Italia, Bongioanni, quando ringraziava l'Assessore Tronzano facendo riferimento a "qualcuno che non lavora tanto quanto l'Assessore Tronzano"; capiremo se era un accenno a qualche collega di Giunta o a qualche Consigliere e avremo modo di approfondirlo nelle prossime ore.
Detto questo, mi rendo conto che ciascuno abbia voluto porre l'accento su alcune priorità che ritiene siano di necessaria importanza.
Noi pensiamo che ci sia una priorità che, in qualche modo, non è stata affrontata. È una priorità che, di fatto, è emersa con estrema chiarezza in tutta la sua crudeltà e crudezza attraverso il rapporto che l'IRES Piemonte ha pubblicato pochi giorni fa, legata al tema della bassa natalità in Piemonte.
Come sapete, rispetto a neanche quarant'anni fa si è dimezzato il numero di bimbi e bimbe piemontesi che vengono al mondo. È un dato che, a mio giudizio, dovrebbe guidare in qualche modo le leve di un'azione di governo della Regione. Perché è evidente che la denatalità porta con sé, a tendere tutta una serie di conseguenze devastanti, sia in termini di bilancio, sia in termini di gestione dei servizi, sia in termini di welfare, sia in termini di gestione vera e propria della nostra comunità.
È evidente che il tema pensionistico non sia di nostra competenza, ma è altrettanto evidente che una nostra preoccupazione sarà quella di come poter reggere un sistema che sta passando da una piramide normale, che era fondamentalmente la simbologia con la quale si è sempre rappresentata la nostra conformazione demografica, a una piramide rovesciata. Questo è uno dei punti sui quali la politica deve interrogarsi e su questo tema, ossia sul tema della denatalità e del sostegno alle famiglie, è evidente che in questo bilancio c'è poco o nulla.
Abbiamo provato (proveremo ancora nelle prossime ore) a convincere questa maggioranza che, oltre a fare grandi annunci legati alla possibilità di sostenere tutto l'associazionismo in favore della vita, questi rimangono affermazioni sterili che non portano a nulla se, in maniera molto laica non si mettono a disposizione risorse per chi decide di mettere al mondo dei figli.
Tra pochi mesi entrerà in vigore l'assegno unico, misura di cui adesso tutti rivendicano la paternità, ma della quale bisogna dare atto al Senatore Stefano Lepri per la tenacia con cui ha fatto questo tipo di battaglia. È un inizio di ragionamento; un inizio rivoluzionario su come possono essere fatte le politiche per la famiglia e a sostegno della famiglie, che è un luogo di coesione sociale, di welfare interno, ma anche di speranza.
Abbiamo provato, con i nostri emendamenti, a segnalare tutta una serie di problematicità legate alle fragilità. Perché l'altro dato che, a nostro giudizio, è oggettivamente drammatico, è l'invecchiamento della nostra Regione. Proprio in questi giorni abbiamo visto sui giornali le foto molto preoccupanti, sulle quali le autorità competenti faranno chiarezza, di un anziano bloccato e legato in un letto: è l'immagine emblematica di un rischio legato all'invecchiamento veloce della nostra popolazione.
Abbiamo un sistema sanitario forte, così ci aveva spiegato il professor Costa durante una Commissione; un sistema sanitario che permette una qualità e, soprattutto, una durata della nostra vita più lunga rispetto ad altri Paesi europei. Ma non possiamo non pensare che in questi bilanci non si possano stanziare risorse affinché proprio l'ultima parte della vita delle nostre nonne e dei nostri nonni sia vissuta in modo dignitoso. Su questo, servono risorse.
Anche la disabilità è un tema che, oggettivamente, ci sta a cuore e sul quale bisogna fare tanto e di più. Abbiamo proposto di inserire ulteriori risorse; abbiamo proposto di parlare di vita indipendente, perché senza l'idea di una progettualità di vita indipendente è impossibile parlare di "dopo di noi". Il vero tema è trattare il "durante noi". E se nel "durante noi" c'è la modalità per permettere a queste persone di vivere una condizione di vita indipendente, allora sì che le parole "dopo di noi" non rimangono una delle tante affermazioni pletoriche che spesso sentiamo da chi si approccia a quest'argomento in modo affrettato e poco puntuale.
Il tema della famiglia l'ho accennato ed era importante sostenere anche tutto ciò che è fragilità attorno alla famiglia. Da questo scaturiscono gli emendamenti che abbiamo proposto. C'è il tema della psichiatria infantile che continuiamo a considerare prioritario e sul quale abbiamo chiesto e chiederemo con forza più fondi, così come chiediamo più fondi per i pediatri.
Sono tutti temi sui quali è necessario lavorare con forza e, soprattutto riprendendo il concetto legato alle famiglie, avremo un grande problema legato alle malattie psichiatriche, che sono in aumento e rappresentano il grande nemico che dovremo affrontare. Sono malattie che fondamentalmente si affacciano per tutta una serie di motivi che facilmente possono essere compresi: la pandemia, la perdita del lavoro e la solitudine che questa tipologia di modello sociale che, purtroppo, si sta facendo largo nel nostro Paese, di fatto, lascia le persone sole. Questa è una tipologia di malattie che dovremmo affrontare non girandoci dall'altra parte e non riducendo posti letto su questo settore.
È chiaro che questo è un bilancio che passerà, all'interno del quale parleremo anche delle prospettive legate alla nuova programmazione europea al Next Generation EU, a tutta una serie di risorse che potranno potenziare quello che saremo in grado di fare e che avremmo in mente come società.
Ho visto nel maxiemendamento tante richieste, alcune condivisibili. Penso al tema dei banchi alimentari e quindi al sostegno per tutte quelle famiglie che, in qualche modo, non riescono neanche a procurarsi il cibo ma vedo pochissima possibilità di azioni di bilancio che permettano alla gente di rialzarsi. È necessario che la Regione Piemonte metta in campo risorse affinché le persone non siano abbandonate, non siano lasciate sole ma poi il problema è permettere a costoro di rialzarsi, perché non si pu vivere di sussidi. È meglio un piccolo lavoro che un grande sussidio.
Questa è una massima che penso possa essere condivisa da ognuno di voi.
Ci sono categorie oggettivamente dimenticate. Pensiamo al mondo dello sport, al mondo del sociale, al mondo dell'associazionismo. Anche su questo abbiamo proposto e continueremo a proporre emendamenti per far ripartire tutto un sistema che ha dimostrato di essere non solo più un luogo di svago, ma un luogo che fa parte integrante della dimensione sociale e di vita dei piemontesi. Mi riferisco allo sport, alle palestre, ai luoghi associativi, ai luoghi culturali.
Anche sulla cultura proponiamo degli emendamenti, perché pensiamo che quello sia un comparto che non può essere abbandonato. Nonostante una parte di tagli che inizialmente erano stati immaginati dalla Giunta, invece hanno trovato in qualche modo un rientro. È un rientro che però non basta, perch se la cultura, come il turismo, è uno degli asset strategici di questa Regione, non si capisce perché sul turismo aumentano le risorse mentre sulla cultura no.
Pensiamo che i luoghi in cui debba ripartire un'idea di Piemonte vincente ma nello stesso tempo capace di sostenere gli ultimi e chi vive una difficoltà, siano anche gli oratori. Purtroppo nella passata consigliatura la legge sugli oratori è stata lentamente depauperata, a mio giudizio in modo completamente sbagliato. Noi chiediamo che da questo punto di vista invece, si riparta da luoghi come quelli, che possono rappresentare un punto dove le persone non si sentono lasciate sole, in primis i giovani.
I giovani sono i primi a patire questa pandemia, come diceva il collega Grimaldi. La patiscono, perché spesso nella povertà e nel disagio economico è difficile seguire la scuola in DAD, perché spesso nel disagio economico è difficile riuscire ad avere opportunità d'incontro e di crescita. Pertanto sostenere i luoghi che rappresentano, invece, la crescita, l'unità e la solidarietà per le nuove generazioni, ci pare assolutamente fondamentale.
Nel corso della discussione che iniziamo oggi, avremo modo di discutere di fragilità e di come sostenere i servizi sociali sul nostro territorio. È questo che, a mio giudizio, un po' manca dal punto di vista della visione cioè manca il rendersi conto che la gestione dell'istante e la gestione dell'emergenza prospetticamente non porta però a un cambio di pelle e d'identità, ma a un cambio di vocazione che questa Regione deve trovare all'interno della nostra azione politica.
C'è il grande tema del diritto allo studio. Anche su questo non facciamo un passo indietro, perché affermiamo da tempo che il grande e unico vero ascensore sociale che hanno i nostri giovani è la possibilità di studiare ma di studiare nelle scuole e nelle università che maggiormente possono dare una chance in più, per avere un futuro personale, lavorativo, sociale e ideale.
Il tema della libertà di educazione è un tema che accomuna sensibilità del mio Gruppo ad alcune parti della maggioranza. Anche su questo, abbiamo proposto emendamenti e alcuni ordini del giorno che sarà interessante discutere, proprio perché ci sono alcune categorie che pensiamo siano state lasciate sole e abbandonate. Abbiamo proposto di lavorare su ordini del giorno legati ai giornalai e a tutti gli agenti di commercio. Sono tutte quelle partite IVA di cui la maggioranza spesso parla, che in qualche modo si aspettano, da chi regolarmente li vezzeggia, qualcosa di concreto, di significativo e di forte.
Queste sono alcune delle criticità che intravediamo in questo bilancio. È un bilancio non semplice, su questo il realismo dev'essere la nostra guida.
È un bilancio che porta con sé tutte le preoccupazioni e tutte le fatiche di un piano di rientro oggettivamente doloroso e assolutamente impattante sulla possibilità di scelta.
Certo è che avremmo preferito - e magari durante la discussione di queste ore avremo modo di farvi cambiare idea su questo - che la maggioranza e la Giunta ascoltassero le nostre proposte anziché definire il quantum per ogni forza politica e per ogni possibilità di azione delle forze politiche.
Avremmo preferito approfondire alcuni temi che, a nostro giudizio, potevano essere strategici e da questo punto di vista essere magari accolti lavorati o approfonditi dalle forze di maggioranza.
Come Gruppo dei Moderati, ma penso anche tutti i colleghi delle opposizioni, abbiamo una voglia enorme e appassionata di contribuire al rilancio della nostra Regione, contribuire al fatto che i piemontesi possano continuare a sentirsi a casa perché le istituzioni sono dalla loro parte e si rendono conto, in maniera simpatetica - quindi il più possibile vicino alle persone - di che cosa stanno vivendo, quali drammi stanno vivendo e quali fatiche sono costretti a sopportare nell'anno che ci accingiamo a vivere.
Su questo i piemontesi devono trovare un'istituzione attenta, che non pensa esclusivamente a sostenere uno o più gruppi d'interesse, una o più lobby (nel senso più nobile del termine), ma un'idea di Piemonte diverso, un'idea di Piemonte che sia solidale, avvincente per chi vuole venire a investire e, da questo punto di vista, progredito in termini di diritti e di rapporto tra profit e no profit, tra mondo dell'istituzione e mondo del sociale, tra realtà che in questo momento hanno bisogno di avere una guida e un sostegno più forte.



PRESIDENTE

Grazie.
Il successivo relatore è il Consigliere Marello, che ha facoltà di intervenire.



MARELLO Maurizio, relatore

Grazie, Presidente.
Intervengo volentieri, a nome del mio Gruppo, come relatore di minoranza sul bilancio di previsione 2020-2021 e sul bilancio pluriennale 2021-2023 introducendo così, con gli altri colleghi relatori, i lavori nel Consiglio regionale dopo circa due mesi o, forse, anche meno di Commissioni in cui abbiamo affrontato, dal maxiemendamento in poi, il bilancio, così come ci è stato presentato, su cui abbiamo svolto tutta l'attività emendativa che abbiamo cercato di portare avanti.
Inizio così a dare una risposta a una domanda che occorre farsi in questa circostanza. Che cos'è un bilancio preventivo? O, meglio, cosa dovrebbe essere un bilancio preventivo? Un bilancio preventivo è l'atto politico più importante di una qualsiasi amministrazione pubblica, di una qualsiasi azienda e, direi, di una qualsiasi famiglia. Un'azienda, un'amministrazione pubblica decide dove allocare le proprie risorse per raggiungere i fini, gli scopi e la missione che si è posta. Nel caso della politica, nel caso dell'amministrazione pubblica e nel caso di una Regione significa concretizzare il proprio programma elettorale. Durante le elezioni, la maggioranza, in questo caso la maggioranza di centrodestra, si è presentata con un programma, è stata eletta sulla base di quel programma. Ebbene, la programmazione, il luogo della programmazione in cui il programma si concretizza è proprio il bilancio di previsione.
Proprio per questo, il bilancio di previsione andrebbe approvato all'inizio dell'anno che si vuole programmare, Nel caso di specie, il bilancio 2020 2021 sarebbe dovuto essere approvato entro il dicembre del 2020, ma purtroppo da un po' di tempo a questa parte, per tante amministrazioni compresa la Regione Piemonte, non è così e si va in esercizio provvisorio per quattro mesi, fino alla fine di aprile, quindi questo lavoro programmatorio slitta di alcuni mesi. Questo non è bene e credo che occorrerebbe fare uno sforzo per cercare di tornare a una condizione di normalità. Di conseguenza, avremmo dovuto trovare l'anno scorso, come quest'anno, nel bilancio preventivo i contenuti delle promesse elettorali che voi avete fatto ai piemontesi.
Ebbene, né l'anno scorso e nemmeno quest'anno i contenuti di queste promesse noi non le abbiamo rinvenute. Lo abbiamo detto questa mattina parlando di legge di stabilità: voi avete promesso ai piemontesi la restituzione delle tasse, avete inveito contro l'IRAP, una tassa - penso anch'io - odiosa, come molte delle tasse, avete parlato di soppressione avete parlato di riduzione, poi avete parlato di rimodulazione, ma non avete fatto nulla, tant'è che questa mattina nella legge di stabilità non abbiamo trovato nessuna rimodulazione dell'IRAP.
Mi si potrà dire (faccio l'avvocato del diavolo): "Eh, Marello, c'è stata una pandemia!". È vero, c'è stata una pandemia. Quando capitano cose di portata così straordinaria, forse i programmi possono e devono cambiare, ed è vero. Se così fosse, dopo aver approvato lo scorso anno, lo scorso 12 marzo, un bilancio preventivo, diremmo "tecnico", dove tutti, noi compresi abbiamo abbassato le armi delle nostre proposte per favorirne l'approvazione, quest'anno, però, avremmo dovuto assistere all'approvazione di un bilancio preventivo che, come dire, guardasse al rilancio del Piemonte, che guardasse alla ricostruzione del Piemonte sulle macerie di quest'esperienza drammatica e traumatica che stiamo ancora vivendo. Ma così non è.
A me pare che questo bilancio prescinda dalla pandemia, non tenga conto della pandemia o ne tiene conto in maniera del tutto insufficiente e soprattutto, non guarda ai prossimi mesi, non guarda al rilancio dell'economia del Piemonte, non guarda al rilancio della sanità piemontese non guarda ai problemi delle famiglie e ai problemi del lavoro che si manifesteranno in maniera così drammatica, anche qui da noi e non soltanto.
A questo punto, dopo aver detto che cosa dovrebbe essere un bilancio preventivo, mi permetto di dire che il bilancio che ci avete proposto, sin dall'inizio e anche con il maxiemendamento, non integra questa fattispecie perché penso sia un bilancio che continua a essere soprattutto tecnico.
Oserei dire, così ringrazio anche i tecnici che hanno lavorato a questo documento, che probabilmente la politica ha inciso ben poco, che avete inciso ben poco su questo! Ho sentito relatori di maggioranza rivendicare un grande lavoro sul maxiemendamento, ma quanto sposta questo maxiemendamento? Quali scelte politiche si fanno con questo maxiemendamento? Si fanno delle scelte veramente di portata insufficiente, insomma di piccolo cabotaggio e non le scelte lungimiranti, scelte che vanno oltre la contingenza, scelte capaci di affrontare un momento così difficile.
Certo - e vengo a questo bilancio - che bisogna fare i conti con quello che si ha, è indubbio, però su quello che si ha bisogna anche cercare di fare delle scelte prioritarie, di fare le scelte che il momento comporta.
Il nostro è un bilancio che non è di diciotto miliardi, com'è scritto all'articolo 1, che recita che il bilancio pareggia a diciotto miliardi, ma se andiamo a togliere le partite di giro, gli accantonamenti e quant'altro le somme in realtà disponibili sono circa di dodici miliardi, di cui l'80 (otto-nove miliardi) servono per finanziare la sanità pubblica piemontese poi ci sono 3,5-quattro miliardi con cui, sostanzialmente, si coprono tutte le altre missioni. Questo, ovviamente, al netto di altri fondi che possono arrivare nel corso dell'anno e al netto anche di quella che sarà la programmazione europea 2021-2027.
Inoltre, sappiamo che questo bilancio ha anche dei margini anche più vincolati rispetto, forse, ad altre Regioni. Siamo in un piano di rientro.
Purtroppo, siamo in un piano di rientro perché la Giunta Chiamparino, che ringrazio, che voi quest'anno finalmente non avete più citato, ma che questa volta cito io, si era trovata un debito della giunta Cota, che invece, di essere di tre miliardi, come si pensava, era di circa otto miliardi, quindi ha dovuto fare un piano di rientro. Tutti gli anni dobbiamo pagare una rata in questo senso e sono somme sottratte alla disponibilità, agli investimenti e a quello che serve, ma meno male che è stato fatto, perché perlomeno cerchiamo di non lasciare alle future generazioni e a chi ci succederà i debiti che abbiamo ricevuto.
Il bilancio del Piemonte, quindi, è sottoposto a questo tipo di vincolo e sicuramente la pandemia non ci ha aiutato, da questo punto di vista, perch la pandemia ha comportato dei costi.
Devo anche dire che ci sono stati più trasferimenti da parte dello Stato per effetto e a causa della pandemia, e nella pandemia - qui sì - voi avete fatto delle scelte precise: avete deciso di spendere quei pochi soldi, o tanti che erano, in determinate direzioni. Lo voglio ricordare qui: sono soldi che oggi non abbiamo più.
Avete raschiato il barile, ma come lo avete raschiato questo barile? Avevamo le famose riduzioni di capitale sociale di Finpiemonte di svariati milioni, ma una parte significativa di questa riduzione è andata nei bonus.
Siete partiti pensando di cavarvela con qualche bonus, un anno fa, ai ristoratori che erano stati chiusi per tre mesi, poi avete aggiunto una categoria sull'altra, senza alcun tipo di progetto. Avete aggiunto categoria su categoria e alla fine abbiamo speso più di 100 milioni (100 o 130, non ricordo, 150 milioni), attingendoli da lì. Devo dire consentitemelo, in taluni casi dando anche un po' di fiato ad aziende e attività che sono ancora in difficoltà oggi, perché nel frattempo la pandemia ha avuto una seconda e poi una terza ondata.
In altri casi, mi è parso un atteggiamento più che altro clientelare.
Il risultato finale è che avevamo qualche cartuccia da sparare. L'abbiamo sparata subito all'inizio e poi ci siamo trovati senza fondi. Grazie al COVID, abbiamo avuto la sospensione delle rate di mutuo, ma, anche lì, le abbiamo subito usate. C'era la necessità e sono state usate in spesa corrente.
Avete fatto un'altra operazione lo scorso anno, ve l'avevamo già detto: a fronte di entrate presumibili (mi riferisco al tema dell'evasione del bollo auto di quaranta, cinquanta o al massimo sessanta milioni) avete messo una posta in entrata da 170 milioni dal recupero dell'evasione, nel periodo 2020-2021, fondi che si sapeva già che non sarebbero stati recuperati.
Tutti soldi, quindi, che alla fine sono mancati.
Da qui, in avanti, se guardiamo soltanto le rate di mutuo che non saranno più sospese e questa evasione gonfiata dei bolli auto, parliamo di circa 250 milioni. Se oggi dite che fatte il fuoco con la legna che avete, quella legna è quella che avete portato voi; è quella che vi è rimasta tra le mani dopo aver deciso, in maniera convulsa e senza nessuna progettualità in una fase delicatissima del nostro Piemonte, di spendere quei pochi soldi che c'erano (pochi o tanti), come li avete spesi.
Così ci troviamo con questi numeri e con un maxiemendamento. Ho sentito dei numeri, da parte della maggioranza; certo, ci sono delle poste importanti sui capitoli, ma i numeri vanno analizzati per quelli che sono e soprattutto, vanno comparati in maniera omogenea. Faccio un esempio concreto: facciamo la comparazione tra il bilancio preventivo del 2020 e il bilancio del 2021, quello che iniziamo a discutere oggi in Consiglio frutto del maxi emendamento. Che cosa troviamo? Vi leggo questo confronto plastico, perché va fatto tra i due previsionali (poi il prossimo autunno lo faremo tra l'assestamento dell'autunno scorso e l'assestamento nuovo, ma adesso il confronto omogeneo va fatto tra questi due bilanci).
Dall'anno scorso a quest'anno troviamo un milione e 600 mila euro in meno sulla sicurezza; otto milioni e sette in meno sull'istruzione; cinque milioni e tre in meno sulla cultura; diciannove milioni in meno sul turismo; sedici milioni e mezzo in meno sul territorio edilizia abitativa diciotto milioni in meno sui trasporti; quattro milioni in meno sul soccorso civile; venti milioni in meno sullo sviluppo economico, undici milioni in meno sull'agricoltura e pesca; sei milioni in meno sull'energia e sette milioni in meno sulle relazioni internazionali.
Questo è il vostro bilancio. È arrivato in Aula leggermente modificato leggermente migliorato (vi dirò dove), grazie all'attività emendativa che abbiamo fatto, ma questa è la realtà. Questa è la nuda e cruda realtà. Vi siete riempiti la bocca con le politiche sulla montagna per due anni e poi quest'anno abbiamo un taglio sulle politiche della montagna, sulle risorse per la montagna (faccio questo esempio per andare più nel dettaglio rispetto a quello che vi ho detto).
È del tutto evidente che questi numeri non hanno parte politica, ma ci dicono, con grande chiarezza, l'inadeguatezza di questo bilancio per affrontare il momento che stiamo attraversato.
Sì, abbiamo fatto dell'attività emendativa; abbiamo messo in pista, come opposizioni nel loro complesso, circa 350 emendamenti nelle Commissioni. È stata un'attività emendativa seria, non ostruzionistica, e abbiamo toccato argomenti che ci sembravano centrali, anche e soprattutto alla luce della pandemia: la scuola, i voucher, le famiglie illuse da voi attraverso quella lettera che avete mandato per sbaglio, dicendo che sarebbero stati pagati e avrebbero avuto il voucher per i libri e i trasporti, poi migliaia di famiglie sono rimaste senza. Abbiamo messo al centro il tema degli extra LEA.
Su questo tema, avete ricevuto una spesa storica di cinquantacinque milioni e siete arrivati, prima del nostro emendamento, con quarantanove milioni e sei milioni tagliati sul 2021, un taglio che andava a toccare, in particolare, il cosiddetto Piemonte due.
Ci siamo concentrati sulla cultura, su quei mondi che sono stati colpiti pesantemente più di altri dalla pandemia (lo spettacolo, i teatri, il cinema e le associazioni). Ci siamo concentrati sulla sanità sull'assistenza domiciliare e sul rilancio dell'economia, perché questo sarà il vero grande argomento e la vera grande sfida che toccherà i piemontesi, in modo particolare i giovani e le donne. Devo dire che abbiamo raccolto poco, ma qualcosa abbiamo raccolto. Abbiamo raccolto, ad esempio il fatto che sia passato un emendamento sugli extra LEA di tutte le opposizioni. Certo, servivano svariati milioni e su questo c'è un milione di euro, ma meglio di nulla.
Abbiamo raccolto, come opposizioni, un emendamento che mette 100 mila euro sul tema dell'usura; tema di grandissima attualità, perché, in momenti come questi, gli usurai fanno fortuna e la povera gente si trova in condizioni penose.
Abbiamo portato avanti proposte di legge che sono state anche finanziate se non altro in parte, come i 100 mila euro sulla PDL relativa agli anziani vittime dei delitti contro il patrimonio; quella sulla parità di genere sulle cooperative di comunità e tutto il versante del turismo, dove ci saremmo attesi degli interventi più risolutivi. Li abbiamo proposti, ma ci siamo accontentati di quest'emendamento a mia prima firma, che riguardava le città creative UNESCO.
Un'attività emendativa che, sia pure nel piccolo, ha cercato di migliorare questo bilancio e un'attività emendativa che ci sforzeremo, che proveremo ancora a fare, in maniera non ostruzionistica, in queste sedute d'Aula, in modo tale da poter migliorare ancora la legge.
Presidente, le chiedo solo un minuto per chiudere, perché sa che non sono troppo loquace, rispetto sempre abbastanza i tempi.
Chiudo con una considerazione. Penso che in questo momento abbiamo tutti quanti bisogno, ciascuno nel proprio ruolo, di tirare dalla stessa parte.
In questi due anni a me pare di aver assistito, invece, a un metodo di lavoro che non è stato utile per la nostra regione. Abbiamo giocato su due campi da calcio diversi: in un campo hanno giocato i Consiglieri regionali in un altro campo ha giocato la Giunta e il Presidente Cirio.
Vi faccio un esempio plastico che ha a che fare con il bilancio. In questi due mesi abbiamo lavorato sul bilancio nelle Commissioni e oggi siamo qui a discuterne. Il Presidente, con la sua Giunta, ha girato il Piemonte per raccontare ai piemontesi, alle forze economiche e produttive e quant'altro e va bene - i fondi europei e per raccontare i Fondi strutturali, ma anche per raccontare il Recovery Fund. Ho assistito ad alcuni di questi incontri - oggi, tra l'altro ho un incontro ad Alba - e ho tratto questa conclusione: è stato importante parlare di queste cose, ma quando si parla di queste cose bisognerebbe dire ai piemontesi la verità, le cose come stanno e non lasciare intravedere l'idea che in Piemonte, nei prossimi mesi, arriveranno per il Recovery Fund tredici miliardi di cui noi potremmo fare quello che vorremmo per realizzare tutti i sogni e tutte le cose che non siamo stati capaci di realizzare negli anni precedenti. Sappiamo che non è così.
Io mi auguro che, di qui in avanti, torniamo tutti a giocare nello stesso campo da calcio e ciascuno nel proprio ruolo, ciascuno nella propria squadra, ma ciascuno con l'impegno non di raccontare una storia ai piemontesi, per dare un presente e un futuro ai piemontesi in una congiuntura in cui sarà difficile, per tutti noi, non soltanto piemontesi italiani, europei, ma cittadini del mondo, pensare e avere un futuro.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco, ultimo relatore di minoranza.



SACCO Sean, relatore

Grazie, Presidente.
Non è facile intervenire per ultimo, sono già state dette molte cose dai collegi, ma ci sono altre questioni su cui vorrei rimarcare il punto.
Intanto vorrei partire dalle tempistiche di questo bilancio di previsione.
Considerato che l'anno scorso, l'anno appena passato, ci era stato chiesto anche di fare abbastanza presto sull'assestamento perché non c'erano molte risorse, bisognava dare il prima possibile ai piemontesi un bilancio di previsione. Per questo, abbiamo anche accolto questa richiesta da parte dell'Assessore dando la possibilità di far passare un bilancio di assestamento per programmare il prima possibile le risorse da destinare nel 2021-2022-2023, evitando l'antipatico esercizio provvisorio.
Invece, a quanto pare, non eravate pronti con il bilancio, c'erano ancora troppe cose che non tornavano e, nonostante la buona volontà delle opposizioni, la Giunta non è stata in grado di dare ai piemontesi, ma neanche di portare in Commissione, una bozza di bilancio previsionale che potesse essere approvata non dico entro il 31 dicembre - che sarebbe stato fantastico, veramente il massimo dal punto di vista della capacità amministrativa - ma almeno entro la fine di gennaio.
Almeno il primo mese ce lo possiamo giocare, ma arrivare a discutere in Aula, e non abbiamo ancora finito, il 31 marzo, di bilancio previsionale non è un grande traguardo, perché non si può dare assolutamente la colpa alle opposizioni di questo. Anzi, le opposizioni hanno fatto tutto il possibile per mettere nelle condizioni, anche la maggioranza, di arrivare in Commissione già l'anno scorso con un bilancio di previsione finanziario.
Auspico che almeno quest'anno andremo a discutere l'assestamento a settembre, così almeno potremo parlare di assestamento e poi magari iniziare a incardinare il bilancio previsionale a novembre, così probabilmente per gennaio riusciremo a dare finalmente un bilancio previsionale in tempi utili ai piemontesi.
Come diceva giustamente il Consigliere Marello, è un bilancio di previsione, andiamo a prevedere come saranno spese delle risorse, qual è l'idea che abbiamo di Piemonte per i prossimi anni. Infatti, è un bilancio su tre anni, è un bilancio che vede lontano anche se, effettivamente, tre anni passano molto in fretta.
Devo dire che non ho capito in quale direzione voglia andare la Giunta dal punto di vista politico. È stato detto bene dai colleghi che è un bilancio molto tecnico, con poche scelte politiche, se non tagli trasversali sulle missioni e sui programmi. Certo, siamo in un momento di difficoltà, ma spesso è proprio nei momenti di difficoltà che si trova il coraggio di cambiare e di dare una svolta a questo Piemonte.
Si è parlato tanto di Piemonte ad alta velocità, ma che si vada forte o si vada piano a me sembra che qui si stia andando in giro con i paraocchi senza ben capire in quale direzione stiamo andando, in quale direzione vogliamo portare il Piemonte.
Le misure adottate nello scorso anno per il contrasto all'emergenza sono state misure costose, assolutamente insufficienti e poco utili per il sistema produttivo e per le stesse persone che le hanno ricevute.
Come vi dicevo prima, molti rischiano di darle indietro perch obiettivamente, non so in che modo avrebbero potuto spendere queste risorse considerando che erano vincolate. Consideriamo anche che erano risorse che da una parte, derivavano dalla riduzione del capitale sociale di Finpiemonte, che non è un conto corrente, ma è capitale sociale di una società importante come Finpiemonte, un biglietto da visita, una garanzia un indice di solidità. Non è un qualcosa che si può utilizzare come un bancomat, a piacimento. Soprattutto, tutta la parte legata a quello che avrebbe dovuto essere il riacquisto del derivato della Regione Piemonte.
Ricordiamo che, ogni volta che andiamo a ridurre il debito della Regione andiamo a ridurre il debito alle future generazioni; andiamo ad alleggerire quella che è la spesa (perché poi, se aumenta il debito, si devono conseguentemente aumentare le tasse o ridurre i servizi; insomma, qualcosa bisogna fare). Questa non è certo un'amministrazione che possa essere presa ad esempio dalle future generazioni, perché si è cercato solamente di ragionare sul presente.
Capisco che sia stato importante cercare di dare delle risposte. Fra l'altro, devo rilevare che, con l'atteggiamento estremamente costruttivo che avete ricevuto da parte delle opposizioni, è stato sempre poco istituzionale venire a scoprire dai giornali cosa avevate in mente per rispondere a quella che era l'emergenza. Perché laddove bisogna mettere da parte l'astio politico, o comunque le divisioni, per dare delle risposte a una comunità in un momento di forte difficoltà, non bisogna approfittarne.
Permettetemi di dire che voi ne avete approfittato in diverse occasioni chiedendoci da una parte di darvi una mano, e, dall'altra parte, non coinvolgendoci.
Per non parlare del fatto che, come diceva giustamente il Consigliere Marello, siete andati in giro in questi mesi a parlare del Piano di resilienza, del Recovery Fund, di quelle che sono le richieste del territorio, senza neanche coinvolgerci nelle richieste pervenute dai territori, senza discutere quali saranno le richieste che andremo a spingere con maggiore forza al tavolo Stato-Regioni. Questo non lo sappiamo, perché siamo stati totalmente estromessi da quella che è la gestione delle risorse che, probabilmente, arriveranno in Piemonte nei prossimi anni.
Non mi sembra un grande atteggiamento da parte vostra: ho dovuto chiedere io in Conferenza dei Capigruppo di avere contezza di questi progetti, per poterli vedere e per cercare di capire cosa sta andando a chiedere la Giunta di un Consiglio regionale di cui tutti facciamo parte (vi ricordo che tutti noi siamo rappresentanti dei cittadini piemontesi), dovendo anche leggere sui giornali quello che rivendicano le varie amministrazioni locali, che, permettetemi di dirlo, a volte "sparano" delle notizie fuori da ogni logica umana.
Sappiamo benissimo che le risorse concesse dal Recovery Fund avranno delle tempistiche; i progetti che verranno finanziati dovranno rispettare delle tempistiche e una forma di presentazione; dovranno rispettare una certezza di esecuzione, dovranno essere cantierabili. Insomma, dovranno avere tutta una serie di aspetti che non siamo in grado di valutare, perché nessuno ci ha messo nelle condizioni di poterle valutare, perché si è voluto escludere totalmente le opposizioni dalle decisioni che sono messe in campo, oltre che dalla possibilità di intervenire a livello governativo per spingere alcune di quelli che possono essere, dal punto di vista del futuro della nostra Regione, buoni investimenti per i piemontesi.
Questo lo ritengo estremamente grave. Il fatto che, forse, domani ne parleremo, ovviamente dopo le sollecitazioni che ho mosso in Conferenza dei Capigruppo, lo ritengo comunque tardivo, visto che è convocato per la prossima settimana l'incontro in Conferenza Stato-Regioni. Quest'aspetto è senz'altro collegato al bilancio di previsione che stiamo discutendo oggi perché quelle risorse arriveranno nello stesso momento in cui andremo a spendere alcune delle risorse che oggi stiamo programmando (non quest'anno ma nel 2022 o nel 2023 sì).
Come Movimento 5 Stelle, abbiamo voluto pensare anche a quello che sarà il domani, a ciò che è importante tutelare dal punto di vista della nostra Regione soprattutto per quanto riguarda i piemontesi di domani. Si parla molto del futuro a proposito di questo Recovery Fund che dovrebbe aiutarci in questa transizione ecologica, per cambiare i nostri stili di vita e mostrare maggiore attenzione verso l'ambiente, che comunque ci sta voltando le spalle per come lo trattiamo.
Una volta esaurito il problema del COVID, ci ritroveremo ad affrontare le solite questioni legate al cambiamento climatico, che ogni anno (almeno negli anni precedenti alla pandemia) ci hanno trovato a discutere in Consiglio regionale su come affrontare diverse emergenze che si verificavano sul territorio. Da una parte, abbiamo voluto presentare degli emendamenti legati al Piano di tutela delle acque, ai parchi, alla biodiversità, ai trasporti, che sono stati fortemente colpiti da questa pandemia, ma dovranno essere un modello di sviluppo sostenibile: la montagna, la sicurezza stradale, le comunità energetiche.
L'energia, se non è il presente, sarà il futuro della crescita economica, ma anche dell'indipendenza dei vari territori: un territorio indipendente dal punto di vista energetico è un territorio molto forte.
Laddove si può distribuire energia attraverso questa nuova istituzione (almeno nuova per l'Italia, perché negli altri Paesi è assolutamente normale) delle comunità energetiche, avremo la possibilità di lasciare nelle tasche dei cittadini piemontesi milioni e milioni di euro che, a oggi, invece spendiamo per acquistare energia che deriva da fonti fossili acquistate all'estero.
Questo, quindi, non avrebbe solamente una ricaduta positiva sull'economia del Piemonte e dei piemontesi di domani, che potrebbero avere entrate alternative e anche produttive, non solo per le nostre imprese, ma anche per i cittadini privati, senza considerare l'enorme impatto positivo che avrebbe per quanto riguarda la riduzione delle emissioni di CO2 e di altri gas climalteranti, ma anche di emissioni nocive alla nostra salute e delle quali, vivendo nella Pianura Padana, conosciamo le ricadute sulla salute delle persone. Ci sono moltissimi studi che evidenziano quanto alcuni gas abbiano un impatto devastante sulla salute delle persone.
Un'altra cosa che dovremmo fare nei prossimi anni è sicuramente un intervento a supporto delle nostre piccole e medie imprese, ma anche di tutti quei piccoli imprenditori che questa pandemia ha messo sul lastrico.
Ci saranno molte persone che non avranno la possibilità di rimettersi in gioco.
Ho ascoltato l'intervento del collega Magliano che sosteneva che sia molto meglio un piccolo lavoro che un grande sussidio. Sono assolutamente d'accordo, ma bisogna dare la possibilità alle persone di potersi rimettere in pista. Un bellissimo strumento che consentiva alle persone di rimettersi in gioco era il microcredito regionale, che è stato istituito con legge più di dieci anni fa e che è stato anche finanziato con i fondi dei colleghi del Movimento 5 Stelle che hanno voluto destinare una parte delle loro restituzioni al fondo regionale per il microcredito.
La cosa estremamente interessante dal punto di vista della ripresa economica è che le imprese che avevano come imprenditore una persona che non aveva alcun tipo di garanzia da presentare alla banca, se non la propria idea e il proprio lavoro, sopravvivevano per più di tre anni nel 75% dei casi. È un tasso altissimo di sopravvivenza delle imprese. Eppure a oggi questa è una misura bloccata. Il microcredito non è mai ripartito ed è fondamentale farlo ripartire prima della fine di questa pandemia, perch bisognerà mettere ulteriori risorse su quella partita che aveva un effetto moltiplicativo per quanto riguarda le garanzie che erano concesse.
Mi sembra che fosse superiore al tre il fattore di moltiplicazione, che significa che se, ad esempio, abbiamo dieci milioni di euro su quel fondo possiamo dare 30-35 milioni di euro di prestiti attraverso le banche ai piccoli imprenditori piemontesi che non hanno garanzia, ma hanno voglia di lavorare, hanno qualcosa da dare alla società, sanno rimboccarsi le maniche e prendersi la responsabilità di ripartire.
Poiché la normativa bancaria è estremamente ferrea, bisogna dare loro la possibilità, attraverso questi fondi di garanzia, di rimettersi in pista.
Questa è un'altra delle proposte che presenteremo, proprio perché è una misura in cui abbiamo sempre creduto fortemente e che, in un momento del genere - soprattutto dopo una forte crisi economica come quella che stiamo vivendo e che ci lascerà il COVID - darà la possibilità a migliaia di piemontesi di rimettersi in gioco, di avere un reddito grazie a un lavoro di ritrovare la dignità, di tornare a pagare le tasse e di tornare a tenere la testa alta dopo un periodo veramente buio e difficile.
Queste sono alcune delle sfide che metteremo in campo e che speriamo la Giunta possa accogliere, perché metterebbero le basi per un Piemonte diverso e più forte. Arriveranno delle risorse che dovranno essere spese molto bene, perché non avremo una seconda occasione. Questa è l'ultima occasione che abbiamo per rimettere le cose a posto, per cancellare tante cattive gestioni che abbiamo affrontato fino a oggi e finalmente ripartire con obiettivi chiari, con una maggiore propensione verso l'ambiente, una maggiore attenzione verso le persone e una maggiore solidarietà dei piemontesi tutti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Sono conclusi gli interventi dei relatori.
È aperta la discussione generale.
Sono prenotati per intervenire il Consigliere Rossi e le Consigliere Frediani e Disabato.
La parola alla Consigliera Frediani; ne ha facoltà per dieci minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Molte cose sono già state dette dai colleghi e devo dire che le condivido.
In Commissione ci siamo confrontati lungamente su alcuni temi e abbiamo ottenuto anche qualche risultato, come quello sull'aumento delle risorse per gli extra LEA, che è stata una battaglia condivisa da tutte le opposizioni.
Abbiamo ripresentato circa un centinaio di emendamenti anche in Consiglio regionale, perché crediamo che sia doveroso portare la discussione che già si è svolta in Commissione anche di fronte ai cittadini piemontesi.
Ci sono alcuni temi rispetto ai quali crediamo che si possa sicuramente fare di più, ma soprattutto ci sono alcuni temi che chiedono la nostra attenzione e che, da adesso in poi, dovranno assolutamente essere al centro di ogni politica che sarà messa in atto dalla Regione.
Il primo ovviamente sarà il contrasto al disagio, che è causato anche e soprattutto da questa pandemia. Il disagio è, in primis, di tipo economico.
Abbiamo visto numerose categorie che sono scese in piazza nei giorni scorsi, ma hanno anche manifestato in altro modo la loro difficoltà a superare questo momento e hanno chiesto l'attenzione massima da parte delle istituzioni.
Pertanto, le prime azioni che la Giunta dovrà mettere in campo dovranno essere rivolte alla salvaguardia e alla creazione di posti di lavoro. Non possiamo dimenticare che ci sono aziende in grande difficoltà che chiedono la nostra massima attenzione e il nostro aiuto per evitare di provocare delle crisi che, purtroppo, sul nostro territorio incrementano la povertà una povertà che purtroppo si sta diffondendo e che molte famiglie iniziano a dover affrontare. Famiglie che, fino a oggi, non si sono mai trovate nell'indigenza, iniziano a scivolare, pian piano, nella povertà. Questa sarà la prima grande emergenza che dovremo affrontare.
Inoltre, c'è un disagio di tipo psicologico che colpisce un po' tutte le fasce d'età. Proprio ieri ho condiviso un articolo in cui si parlava della situazione degli anziani nelle RSA. Agli anziani dovremmo rivolgere la nostra massima attenzione, perché sono stati quelli che, più di tutti hanno sofferto questa pandemia dal punto di vista delle morti, quelli che hanno vissuto l'impatto maggiore con la loro fragilità, quelli che non hanno resistito all'arrivo di questa pandemia e che avremmo dovuto proteggere prima di tutti.
Penso che dovremmo rivedere il modello delle RSA, cercare di rendere queste strutture più aperte, più trasparenti, più vivibili, più a dimensione umana, magari con proporzioni più piccole e, a livello della conduzione anche con un numero minore di ricoverati. L'anziano non dev'essere visto come una risorsa sulla quale si possa guadagnare, ma come una persona che ha il diritto di vivere fino all'ultimo dei suoi giorni in modo dignitoso e vedendo tutelati i suoi interessi, cosa che, purtroppo, nei mesi scorsi non è sempre avvenuta.
Inoltre, c'è il disagio delle persone che perdono il lavoro; sicuramente, è il disagio dei nostri giovani. In questi ultimi giorni, si parla spesso di apertura delle scuole, si chiede a gran voce di riaprire le scuole. Credo che dovremmo non ridurre il disagio che stanno vivendo i nostri giovani soltanto alla mancanza della scuola, ma dovremmo riflettere anche su tutto quello di cui sono stati privati i nostri figli, per cercare di restituire una visione del futuro che, sicuramente, con la pandemia è venuta a mancare; restituire i loro spazi di socialità, cercare di ricostruire una fiducia, togliere loro la paura che si è impossessata dei loro pensieri.
Non dobbiamo ridurre i nostri pensieri soltanto al discorso scolastico, che è un discorso importantissimo e su cui bisogna lavorare molto, per rendere le nostre scuole sicure, anche al di là della pandemia, quindi con investimenti in edilizia scolastica, ma lavorare molto anche sulla cura dei nostri giovani per restituire una fiducia nel futuro e una visione che, al momento, non sembra così di lunga prospettiva. Bisognerebbe avere il coraggio di cambiare, di fare dei cambiamenti che siano coraggiosi.
Con i nostri emendamenti, abbiamo cercato e anche ottenuto un piccolo cambiamento, che però potrebbe dare inizio a un cambiamento più grande, che è un cambiamento nella ricerca scientifica e nella ricerca medica. In Commissione, siamo riusciti a fare approvare un emendamento che permette di stanziare fondi per borse di studio rivolte a giovani studiosi e a ricercatori per una ricerca più moderna e senza crudeltà, quindi una ricerca che non preveda l'utilizzo di animali.
Noi crediamo che questo sia il futuro della nostra ricerca e il Piemonte ha dimostrato di voler fare questo passo in avanti, di volere essere in prima linea rispetto a questo nuovo fronte, approvando, la scorsa legislatura, la legge 9 del 2018, una nostra proposta appunto. Adesso, finalmente, forse riusciremo a dare ossigeno a questa legge e riusciremo a creare le prime borse di studio per consentire ai giovani ricercatori di formarsi in un campo che ha grandi prospettive. Vorremmo che il Piemonte fosse al primo posto su questa linea, con coraggio, ovviamente, perché è una battaglia che non vede tutta la comunità scientifica ancora allineata, però per cambiare le cose ci va coraggio e in questo crediamo che il Piemonte possa dimostrare di averlo, come ha già dimostrato di averlo nel momento in cui ha approvato la nostra proposta di legge.
Ci vorrebbe un cambio di mentalità anche rispetto a un altro tema, che è il tema degli allevamenti. Abbiamo visto, credo tutti, quanto alla possibile origine della diffusione del virus, che molti collegano questa diffusione al passaggio del virus dalle specie animali all'uomo. Ecco, crediamo che anche rispetto al modo in cui trattiamo gli animali nei nostri allevamenti potremmo fare molto di più.
Di conseguenza, dovremmo cercare di rendere i nostri allevamenti dei luoghi dove non si guarda solo al guadagno, ma si voglia cercare anche di salvaguardare le condizioni di questi animali, che già purtroppo sono destinati a una fine non proprio felice, per garantire loro almeno una vita dignitosa, sia per il rispetto nei confronti dell'animale stesso, sia anche per rispetto verso noi stessi, perché abbiamo visto che, purtroppo, le attuali pandemie sono sempre più spesso legate al rapporto sbagliato che instauriamo con gli animali e al modo in cui li sfruttiamo.
Riteniamo che, al di là del bilancio che andremo a discutere nei prossimi giorni e che sicuramente vedrà nostre proposte anche su altri fronti, come quella dei voucher scolastici, come quelle relative alla cultura, al mondo dello spettacolo e al mondo dell'informazione, che è un altro mondo che sta chiedendo attenzione e sta chiedendo sostegno. Senza trascurare anche quello che si sta verificando nelle nostre frontiere, perché non dimentichiamo che siamo una zona di confine; un territorio di confine non solo rispetto alle altre Regioni, ma anche rispetto ad altri Paesi e, in particolare, rispetto alla Francia. Credo che nessuno possa ignorare quello che sta succedendo al confine con la Francia e quello che è successo a quella bambina traumatizzata che è stata ricoverata addirittura in ospedale sotto shock. Queste sono tutte realtà rispetto a cui non possiamo girarci dall'altra parte.
Pertanto, in questi giorni affronteremo questa discussione; parleremo dei nostri emendamenti, di risorse e di proposte, però vorremmo soprattutto parlare di una visione diversa. Ci aspettiamo che ci siano delle posizioni coraggiose da parte di questa Giunta, ma quello che mi piacerebbe vedere è anche il ritorno al confronto con la maggioranza, perché credo che, al di là di queste webcam che vediamo purtroppo sempre spesso spente, ci siano persone con cui dovremmo confrontarci e con le quali potremmo anche cercare d'individuare battaglie trasversali, che ci possano essere delle lotte che ci vedono uniti e che possano essere approfondite insieme, magari per trovare la soluzione migliore.
Vedo il collega Riva Vercellotti, con il quale ci siamo confrontati a lungo in Commissione e che ha condotto appunto i lavori in Commissione. Ecco crediamo che in questo momento sia possibile cercare di collaborare attivamente, al di là delle diverse visioni che, sicuramente, ci sono perché non credo che tutti siano disposti a rivedere, ad esempio, il modo in cui sono gestiti gli allevamenti in Piemonte, che sappiamo essere un tema piuttosto sensibile per alcuni di noi, soprattutto per chi proviene da alcune zone della nostra regione.
Sicuramente, il confronto tra le varie visioni può portare a risultati migliori, quindi ci apprestiamo a mostrare nuovamente, anche davanti ai cittadini piemontesi, le nostre proposte e speriamo di riuscire ad approfondirle in modo trasparente, chiaro e rappresentarle in modo convincente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io in discussione generale, ringraziando prima di tutto il collega Marello per il suo intervento esaustivo, sia dal punto di vista politico sia dei contenuti, per cui sottoscrivo ogni sua parola, che ha davvero messo in evidenza tutti gli aspetti che questa discussione merita di osservare da vicino.
Mancano, come ha detto molto bene il mio collega, una visione e delle scelte chiare. Ancora una volta, siamo di fronte a un bilancio di contingenza, com'è stato detto da molti che mi hanno preceduto, e non è un caso. La metafora usata dal collega (ed è l'ultima volta che lo cito in questo mio intervento) dei due campi da gioco, purtroppo non si applica solamente al bilancio, ma la estenderei a tutta la legislatura.
Certo, con una connessione da remoto si nota di meno, si notano meno le assenze, ma parlando del Presidente voglio citare una frase detta nella scorsa legislatura che mi è rimasta in mente.
Per me, la scorsa legislatura era la prima e ricordo che, all'inizio, il Presidente Chiamparino promise di essere presente la quasi totalità dei martedì, anche per invertire quello che era stato un atteggiamento dalla legislatura precedente, che aveva visto il Presidente Cota perlopiù assente dalle Aule del Consiglio (e questo, fra l'altro, aveva anche indebolito l'azione politica della Giunta).
Il Presidente Chiamparino ha mantenuto quella promessa e nei cinque anni è stato quasi sempre presente il martedì, molto spesso dall'inizio alla fine del Consiglio; ha risposto molto spesso in prima persona e sempre, quando si trattava di questioni importanti, a tutte le questioni poste soprattutto quelle di natura politica e istituzionale.
Devo dire che, purtroppo, anche quando eravamo in presenza, abbiamo visto poco il Presidente Cirio in Consiglio. Lo abbiamo visto passare, fermarsi qualche ora e poi andare via, ma da quando siamo collegati in remoto, per quanto mi riguarda da troppo tempo, poco o niente, qualche apparizione fugace, ma potremmo contare i minuti in cui il Presidente è stato collegato.
So che può sembrare una perdita di tempo collegarsi alla discussione del Consiglio, però, se lo è, dobbiamo avere il coraggio di dire che tutti stiamo perdendo tempo, anche i cittadini piemontesi, che ci hanno chiesto di essere in questo luogo e occuparci, tra le altre cose, anche del bilancio. Se non lo è, allora il Presidente ci deve essere e deve dedicare almeno nella giornata della discussione generale, come quella di oggi tempo ad ascoltare quello che viene detto.
Non si possono decidere le politiche in sede di maggioranza, di partiti politici di maggioranza, e poi delegare l'Assessore al bilancio, che mi permetto di ringraziare, perché con una pazienza infinita ha seguito tutte le Commissioni sul bilancio. Va riconosciuto all'Assessore Tronzano una presenza che la Presidenza e altri Assessori non hanno avuto.
In questo momento, quello che dico non vale certo per l'Assessore Tronzano anche se ci saremmo aspettati, e questo lo abbiamo anche chiesto, che oltre ai pareri negativi, quasi sempre dati, ci fossero state fornite anche ulteriori spiegazioni, cosa che invece è arrivata quasi mai.
Questo schema del campo di gioco plurimo non si applica solo al bilancio ma, purtroppo, all'intera legislatura. Questo è un problema per questa istituzione, Presidente, perché - noi lo abbiamo detto sin dall'inizio - il Consiglio non è un orpello, non è un fastidio da sopportare perché è previsto che le cose debbano passare di lì e quindi, obtorto collo, si fa in questa maniera. No, non è così, il Consiglio è il luogo più importante in cui fare la discussione, ma è chiaro che se il Presidente non c'è, vuol dire che chi rappresenta questa Regione si sottrae a questo confronto e, di fatto, toglie importanza a questo consesso e alle istanze poste, che invece devono essere poste in altri luoghi. Ora, questo non è corretto.
Chiaramente c'è tempo, c'è tempo per invertire questa rotta, ma è chiaro che la modalità a distanza - e io lo vedo adesso: c'è Gavazza con la videocamera accesa e tutto il resto è spento, quindi non so se qualcuno mi sta ascoltando, mi auguro di sì - non dà dignità a questo luogo.
Tra l'altro, mi sono informato con colleghi di altre Regioni e devo dire che la situazione è molto a macchia di leopardo, cioè non tutti sono a casa per il Consiglio e le Commissioni e qualcuno è in modalità mista. Adesso per carità, questo è un momento molto grave dal punto di vista dell'epidemia, ma questa scelta, per il Piemonte, è stata fatta anche in momenti in cui i contagi erano più bassi. Se vogliamo rilanciare il ruolo del Consiglio, oltre a chiedere al Presidente Cirio di essere maggiormente presente, sicuramente un rientro in Aula, appena le condizioni lo permetteranno, è doveroso.
Vado più nel merito di alcune questioni che riproporremo nella discussione in Aula, riguardanti emendamenti che, purtroppo, sono stati bocciati nella discussione in Commissione. Sono tanti e adesso non potrò richiamarli tutti. I colleghi hanno fatto un lavoro straordinario, ciascuno per il proprio ambito più di specializzazione e d'intervento. Abbiamo provato a fare quel lavoro politico di cui sentiamo la mancanza, cioè identificare delle priorità, e le abbiamo identificate nell'ambito socio-sanitario nell'ambito della cultura, della scuola e dell'ambiente. Lo abbiamo chiesto anche in altri ambiti, come in quello legato alla legalità, su cui c'è stata una risposta, impositiva, lo riconosciamo, anche se timida.
L'emendamento che abbiamo presentato con il collega Bertola - e chiaramente, con tutti i colleghi del PD, sottoscritto anche da tutti gli altri Gruppi di minoranza in maniera collettiva, non voglio rivendicare nulla per me - ha portato all'approvazione, da parte dell'Assessore Tronzano, di 100 mila euro in più sull'usura, è certamente un risultato importante che riconosciamo; non è sufficiente a dare una risposta alla condizione drammatica che vivono i cittadini piemontesi, anche dal punto di vista del sovraindebitamento e dell'usura, ma è sicuramente un piccolo passo.
Non capiamo, invece, la chiusura totale verso gli altri ambiti. Ne cito solo uno perché non voglio abusare del tempo, altri colleghi probabilmente torneranno su altri aspetti, ed è quello dell'ambito sanitario.
È il secondo anno consecutivo che in tutti i bilanci riproponiamo il tema dalla formazione dei medici, che è sotto gli occhi di tutti ed è uno dei problemi principali di questo momento storico, ma anche del futuro, se non ci mettiamo mano. Mi riferisco alla carenza di personale socio-sanitario non soltanto medico, per carità, ma abbiamo posto in questi anni il tema della terza "S", di maggiori corsi OS, di maggiore attenzione alle professioni infermieristiche.
Siamo riusciti a far inserire un passaggio importante sugli infermieri di comunità nell'ultimo disegno di legge sui medici di medicina generale anche se non capiamo l'esclusione dei pediatri, tant'è che anche in Aula ripresenteremo l'emendamento che permette di finanziare gli incentivi per la medicina di gruppo dei pediatri di libera scelta, perché rimane un non senso da parte della maggioranza.
Ritorneremo a discutere di queste cose, come ritorneremo a discutere di cultura, di assistenza domiciliare, di extra LEA, di scuola, di diritto allo studio perché, come diceva bene la collega Frediani prima di me, oggi il rischio è di farci polarizzare in una discussione che vede: scuola aperta, tutto bene; scuola chiusa, tutto male. Sarebbe bello se fosse così ma purtroppo non è così. Sappiamo che la scuola ha tanti problemi e su alcuni di questi la Regione può fare tanto.
Sul diritto allo studio e sui voucher, quindi su più risorse e su una capacità migliore di spenderli, c'è molto margine di miglioramento e ci auguriamo che questo avvenga, così come nell'ambito culturale che, forse, è uno di quelli che ha pagato più di tutti la crisi che stiamo vivendo. Così come c'è molto da fare nell'ambito dell'ambiente e della transizione ecologica, di cui tutti ci riempiamo la bocca, ma di cui in questo bilancio c'è molto poco.
Chiudo con una speranza: la speranza che questa discussione in Aula non sia un film già visto in Commissione, che stiamo rivedendo perché i regolamenti ce lo impongono. Mi auguro che questa discussione possa, in qualche maniera, riaprire su alcuni punti un dialogo e che l'esito non sia scontato. Se così fosse, se l'esito sarà scontato, allora significa che questo luogo ha poco senso, mi auguro di no. Mi auguro che ci sia un confronto autentico e che su alcuni di questi nodi si possano fare dei passi avanti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Molte cose sono già state dette dai miei colleghi, ma voglio intervenire anch'io per dare il mio contributo su questo bilancio di previsione.
Dall'inizio di questa legislatura il Piemonte ne ha viste abbastanza.
Partiamo dal bilancio di assestamento del 2019, dove abbiamo dovuto affrontare l'emergenza dell'alluvione, per arrivare al 2020, dove abbiamo visto prendere piede questa pandemia che ha messo in ginocchio una quantità esorbitante di imprese del territorio e non soltanto, cubando tantissime risorse verso, ovviamente, la gestione sanitaria su cui abbiamo dovuto implementare e raddoppiare determinati servizi, posti letto e quant'altro con l'aiuto dei contributi nazionale. La Regione ha dovuto fare sicuramente la sua parte e non è facile.
Stessa cosa per l'assestamento. Quest'anno, purtroppo, inizio 2021, siamo ancora qui a parlare di sottodimensionamenti dal punto di vista finanziario. Parto assolutamente da questo presupposto perché non voglio essere ipocrita. Ho una cartella sul desktop del mio computer con dentro una quantità esagerata di emendamenti (forse 500-600); li avevo preparati per l'occasione, ma se mi guardo allo specchio e decido di essere coerente oltre a depositare degli emendamenti, dovrei anche dire dove andare a prendere le risorse, su quali obiettivi puntare e che cosa fare.
Mi rendo conto che, in questo momento, forse è possibile fino a un certo punto, quindi ho deciso di presentare pochi emendamenti, ben consapevole che avrei potuto o dovuto fare di più, ma è quello che, secondo me, si poteva fare, anche per mettervi di fronte alle vostre scelte e alle vostre decisioni.
Il bilancio è uno strumento che, in gran parte, è politico. In realtà leggo questi capitoli e leggo queste vostre misure, ma mi chiedo: quanto effettivamente la Giunta ha inciso a livello politico? Purtroppo, ma anche per fortuna in alcuni casi, effettivamente è andata così. Mi sento di poter apportare delle modifiche con gli emendamenti che ho presentato, ma soprattutto farvi presente potenziali azioni da mettere in campo.
Sono anche consapevole del fatto che in questi dieci minuti non potrò farvi assumere determinate scelte, perché questo è un percorso che va fatto in maniera lineare, favorendo il confronto tra minoranze e maggioranze qualcosa che il mio Gruppo cerca di fare ogni giorno. L'ha fatto in tutto questo periodo di difficoltà e continuerà a farlo, consapevoli che possiamo dire la nostra, ma non sarà oggi che voi ci darete torto o ragione sulle questioni.
Dobbiamo partire da uno dei temi che, secondo me, è centrale e che rappresenta la preoccupazione un po' di tutte le forze politiche, che è quello della situazione delle imprese, che siano del commercio dell'artigianato o dell'industria. La pandemia, purtroppo, ci sta mettendo di fronte a delle sfide e sta ponendo le aziende, le imprese e i lavoratori di fronte a una sfida di resilienza incredibile, ma dopo questo, dopo i sostegni, dopo il bonus dovrà essere per forza una prospettiva che non sarà legata soltanto alla riapertura, perché riaprire ma non avere un giro d'affari, non poter riprendere le proprie attività appieno perché mancano risorse e quant'altro può essere davvero preoccupante.
Mi chiedo, infatti, quanto sia potuto servire un "Bonus Piemonte" come quello che abbiamo realizzato l'anno scorso, dove sono state dedicate tantissime risorse. Forse siamo andati oltre i 150 milioni, perché poi c'è stato il bonus all'artigianato. Abbiamo iniziato con i ristoratori, ma vi abbiamo corretto dicendo che se dev'esserci una misura di sostegno di questo tipo, dev'essere per tutti. Tuttavia, fare previsione su questo patto era difficile e siamo arrivati, comunque, a spendere milioni di euro.
Milioni che avremo potuto impiegare quest'anno per una ripartenza, per delle misure più strutturali e attrattive per le imprese.
È chiaro che partiamo con il sostenere le imprese che ci sono sul territorio per cercare di farle tirare avanti, ma il Piemonte, per risultare competitivo, dev'essere attrattivo, deve dare delle prospettive e delle misure strutturali su diversi comparti, deve creare leggi ad hoc su determinati comparti.
Se il Piemonte crede in certi settori, anche le aziende crederanno nel Piemonte. E allora verranno qua e svilupperanno le loro filiere, saranno un volano per l'economia di determinati settori che magari adesso sono sottodimensionati: pensiamo alla promozione del territorio e alla promozione turistica.
Peraltro, bisogna anche riconoscere quello che di buono avete fatto, perch non voglio essere distruttiva, ma costruttiva. Io plaudo a una misura come il "voucher turismo", che permette (speriamo, vista la pandemia) di rilanciare il settore turistico in Piemonte, cui si dovrebbe accompagnare una misura di promozione del territorio. Ma penso che una misura di quel tipo possa essere applicata a tante altre questioni. Non è il mero bonus concesso così, in termini di contributo perché, a ben vedere, con 1.000 o 2.000 euro chi è in grado di ripartire? Quella, invece, è una misura che va nelle tasche del cittadino che può investire sul territorio.
Avrei auspicato misure di questo tipo anche sul tema dello sport, ad esempio, su cui abbiamo presentato un emendamento che chiede l'istituzione di un voucher per le famiglie. Tra l'altro, è una strada che si sta percorrendo in tantissime Regioni: nel momento in cui si riapriranno le attività sportive, le famiglie potranno iscrivere i propri figli all'attività fisica. Anche quello, infatti, è un problema causato da questa pandemia: molti dovranno praticamente compiere delle scelte su dove andranno a pagare, su determinati consumi e su determinate attività. Questo è un rischio, specie per lo sport, che la Regione non deve correre.
Altri punti deboli di questo bilancio riguardano i contributi agli Enti locali, alle Province e alla Città metropolitana. Sebbene sia un tema che sta a cuore a molti Consiglieri, ogni volta che andiamo a vedere il bilancio, nello specifico i capitoli destinati al finanziamento di funzioni delegate, troviamo sempre un segno "meno" sul personale, sul risarcimento da danni da fauna selvatica, sul personale della Polizia locale, sul personale che si occupa dei servizi ambientali.
Per esempio, poco tempo fa è stata tolta la delega sulla formazione alla Città metropolitana: non ci lamentiamo, allora, se gli amministratori locali vengono sotto la Regione con il cappello in mano! Perché se, anno dopo anno, andiamo a sottrarre fondi e risorse, oltre a dover tagliare sulle funzioni, dovremo tagliare anche sul personale. Ed è quello che molti Enti locali e molte Province hanno vissuto negli anni, per esempio sulla tutela faunistica o venatoria, dove nel tempo era garantita una certa quantità di personale, abbiamo visto tagli su tagli. Purtroppo, chi è che andrà a risentirne? Ovviamente il territorio, che non sarà più presidiato né tutelato.
Lo stiamo vedendo anche sui fondi per i parchi e le aree protette, il polmone verde della nostra Regione: tagli sulla tutela ambientale; tagli sulla gestione ordinaria di questi enti strumentali che fanno tantissimo con il poco che hanno. Tra l'altro, riescono ad attrarre una cospicua quantità di fondi europei. Quest'anno abbiamo assistito, penso per la prima volta, a un presidente di un ente parco che attacca un altro ente parco per aver attratto fondi europei: cioè noi non soltanto non li stanziamo, ma riusciamo persino a criticare qualcuno perché ha avuto la capacità di attirare dei fondi europei! È un paradosso, Presidente, che continuo a denunciare. Non so se è presente l'Assessore Carosso, che tra l'altro in Commissione ci ha chiesto anche una mano per delle misure da realizzare per i parchi e le aree protette. Noi queste misure le abbiamo apportate, però a quanto pare l'Assessore non c'è quindi mi dispiace che non possa sentire questo discorso.
Con un ordine del giorno abbiamo chiesto l'istituzione, com'è successo per i parchi e le aree protette a livello nazionale, di zone economiche ambientali per il sostegno alle imprese che operano all'interno dei parchi che è un tema che sta molto a cuore all'Assessore (proprio per questo, gli avrei consigliato di ascoltare i nostri interventi odierni). Aree protette su cui, peraltro, persiste la tutela della biodiversità: lì si tagliano 100 mila euro. Già ce ne sono pochi, se poi critichiamo anche.
Inoltre, ho presentato un emendamento su cui, peraltro, vedo la condivisione di molte forze politiche, che verte sulla questione relativa al sostegno e alla tutela materno-infantile, materia finanziata da una legge regionale, su cui sono stati apportati dei tagli. Mi chiedo come sia possibile, cioè qual è l'idea di questa Giunta su un tema importante come la natalità e il sostegno alle famiglie? A livello nazionale stiamo assistendo a misure tramite l'istituzione della dote e il sostegno alle famiglie. Viene criticato, ad esempio, il reddito di cittadinanza, ma nel frattempo viene tagliato un capitolo del genere, salvo poi scoprire che la Giunta ha una splendida idea per garantire la natalità, che è quella di inserire le associazioni pro-vita o antiabortiste nei consultori. Però alla famiglia, dopo la nascita di un figlio, non viene garantito alcun supporto salvo vedere criticate tutte quelle misure come il reddito di cittadinanza a livello nazionale. Insomma, se lo fai, sono fatti tuoi. In realtà, ci sono molte donne e molte famiglie che puntano su queste misure e che invece, vedono solo tantissimi proclami.
Sul commercio ci siamo permessi di segnalare due questioni: una è quella del sottofinanziamento dei distretti del commercio, non perché siano state stanziate poche risorse, ma perché, a nostro giudizio, il commercio adesso ha bisogno di aria per i polmoni.
Sono molte le realtà e i comitati che stanno aderendo ai bandi per i distretti unici del commercio. Noi ci permettiamo di consigliare all'Assessore Poggio di rivedere un attimo quella cifra, perché se ci sarà questo boom, e sarà positivo, sicuramente ci sarà bisogno di risorse per attuare questi distretti unici.
Così come il tema del risarcimento o, comunque, del sostegno per quelle attività colpite da cantieri che perdurano nel tempo: un esempio è proprio il prolungamento della metropolitana in zona ovest, che perdurerà e causerà, appunto, delle problematiche.
Cerco di stringere, perché non so quanto tempo mi rimane. Sul tema del diritto allo studio, sia universitario sia di tipo scolastico, riteniamo che così come si dovrebbero sostenere misure volte a garantire alle famiglie le varie attività, anche in tema di diritto allo studio dobbiamo puntare sul futuro delle generazioni; dobbiamo sicuramente garantire il voucher a tutti ed evitare che ci sia la figura del "non beneficiario, ma idoneo".
Abbiamo anche segnalato la questione relativa al rimborso per gli studenti universitari che, durante la pandemia, hanno avuto il problema di pagare l'affitto. È stata una misura nazionale, ma ci siamo permessi di chiedere un'implementazione a livello regionale.
Un altro problema si è riscontrato sui fondi destinati alla montagna, altro cavallo di battaglia della Giunta Cirio, con tagli sia sui servizi essenziali sia sul fondo per la montagna; tagli anche per i tartufi, per cui il mio collega Martinetti non ha dormito per una settimana, lo ha detto anche in Commissione! Sono progetti che la Giunta ha sempre cercato di portare avanti, ma su cui in fase di bilancio si è fatto poco. Mi permetto di concludere dicendo che ci va sicuramente speranza per il futuro e vedo che c'è molta speranza sui fondi destinati al Recovery Plan. Però non possiamo nemmeno dire che tutte le misure le realizzeremo con quello, perché sappiamo benissimo che la Regione ha potere di monitorare e quant'altro, ma di incidere.
Speriamo di poterlo fare, però non rimandiamo a investimenti o a interventi sperando nel Recovery Plan, perché se quei fondi non dovessero arrivare per determinati comparti, ci potrebbe essere veramente un problema, magari comportato proprio dal sottodimensionamento o sottofinanziamento di quei capitoli su cui, invece, si sperava di poter ovviare grazie ad altri fondi che non sono regionali.
Concludo dicendo che, sia pure con un'umile quantità di emendamenti vogliamo portare una visione alla Giunta regionale. Come decido di farlo in questa sede, continuerò a farlo anche fuori, come ho sempre fatto, perch gli Assessori spesso e volentieri mi sentono, mi vedono (anche i colleghi di maggioranza), mi sentiranno e mi vedranno ancora più spesso, perch ritengo che sui temi che abbiamo sollevato oggi si possa fare tanto.
Pertanto, se serviranno dei chiarimenti e se servirà più determinazione, mi troverete pronta a dare il mio contributo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Sono certo che i colleghi della Giunta sono collegati o perlomeno sono certo che l'Assessore Tronzano è collegato. Voglio partire da lui ringraziandolo, perché c'è stata un'attività di ascolto e di presenza dell'Assessore Tronzano in tutto il tempo trascorso nelle Commissioni.
Sappiamo molto bene che i bilanci degli enti pubblici tutti soffrono, sono in sofferenza e hanno difficoltà. C'è un atteggiamento di natura politica nella contrapposizione tra le parti e spesso chi si trova seduto dalla parte della maggioranza si trova nelle condizioni, molte volte per scelte politiche ma molte volte anche per gli equilibri di bilancio, di dover rispondere negativamente alle proposte presentate dalle opposizioni. A ogni modo, per convinzione o per costrizione, la presenza dell'Assessore Tronzano è stata garantita. Voglio anche ringraziare il Presidente Riva Vercellotti per come ha condotto i lavori in I Commissione.
Ci troviamo in questa fase di Aula nella quale il dialogo è tra noi e per com'è possibile; consapevoli però delle priorità che stanno nella testa dei piemontesi, proviamo anche a parlare con i cittadini in maniera più diretta di come abbiamo potuto fare durante i lavori delle Commissioni.
Per i minuti che ho a disposizione, proverò a fare un ragionamento di natura politica. Sono molto interessato a fare il punto dopo due anni dalle elezioni, due anni di governo del centrodestra a guida del Presidente Cirio, ma a trazione leghista, e due anni di nostra opposizione, cercando di fare il possibile per riportare allo stesso tempo la discussione del programma che avete - mi rivolgo alla maggioranza - presentato ai piemontesi e che state tentando di realizzare. Come si dice in maniera un po' volgare, "promesse e fatti". Proviamo a fare questo esercizio politico cioè di allineare i due argomenti allo stesso tempo, quello delle intenzioni con quello dei fatti, cercando la pratica.
Rispetto alle intenzioni - lo dico perché ormai son passati due anni e sarete tutti d'accordo - quando il vento spira in una direzione ed è nelle vele di una forza politica e di una coalizione, il programma elettorale si può anche evitare di depositarlo. Lo si fa perché è una formalità prevista dalla norma. Avete scritto bene, anche graficamente bene, un buon programma elettorale, però in quel momento bastavano due righe e avreste vinto comunque, perché le condizioni erano a voi favorevoli e a noi sfavorevoli.
Però su quel programma elettorale, che ogni tanto vado a rileggere, c'è il vostro approccio, ci sono le vostre priorità e c'è anche un altro fattore cioè le aspettative che avete generato in Piemonte, ovvero i fronti sui quali i diversi interessi piemontesi hanno generato delle aspettative e delle attese.
Facciamo il punto in questi minuti che ho a disposizione. Qual è stata la grande aspettativa? Qual è stata la grande bandiera che avete sventolato e continuate a sventolare? Ce lo ricordiamo: la grande battaglia sull'autonomia, il nuovo rapporto tra la Regione Piemonte e il Governo centrale, la necessità di rendere più libero il Piemonte per fare della nostra Regione il campo delle opportunità. Che ciò non sia avvenuto nel passato, come voi dicevate, perché non c'era abbastanza autonomia, è un dato di fatto e continuate a dirlo.
Posso dire che in questi primi due anni, COVID o non COVID, questo è il vostro primo punto di caduta? Perché il tema dell'autonomia forse ce l'avete soltanto più in testa, ma nemmeno tra voi ne parlate più. E quindi nemmeno nel bilancio siete riusciti a trasformare quell'idea in azione. I tempi non coincidono sull'autonomia e questa è la prima grande delusione ma non nel rapporto tra noi: è la prima grande delusione tra voi e i piemontesi.
Posso dirvi anche che era un argomento, quello del Nord più autonomo, che vi teneva legati con Lombardia, Veneto, Liguria? Posso anche dirvi che c'era, due anni fa, in quel vento qualche folata che riguardava una discussione popolare sull'autonomia? In altre parole, avevate convinto che quella poteva essere una priorità. Oggi proprio voi del centrodestra, della Lega e delle Regioni del Nord, per come avete governato soprattutto in quest'ultimo anno - pensiamo a quello che è successo in alcuni frangenti cerco di essere un po' vago nell'ambito della gestione della pandemia avete diffuso una mentalità popolare che è neocentralista. Guardate, vado molto veloce, perché per il tempo a disposizione non posso dire molte cose.
Che aspettativa il Presidente parlamentare europeo ha nel rapporto con l'Europa? Ricordo un vostro passaggio elettorale, nel quale parlavate della lobby Piemonte come Baden-Württemberg e la Baviera. Che ne è stato di quello? Nel rapporto con l'Europa, cosa avete inserito in questo contesto di programmazione? Un altro punto di caduta della vostra azione politica. E poi il passaggio con le autonomie locali: oltre all'autonomia del Piemonte avete proclamato una Regione amica degli amministratori comunali. Ora, non solo non avete aumentato di un centesimo le missioni e i programmi relativi ai Comuni, ma non avete nemmeno depositato un'idea di riprogrammazione che avevate evocato due anni fa nel rapporto tra voi e le autonomie locali.
Anche quell'aspettativa, come dire, ha deluso; non sta deludendo nel rapporto tra noi - vi ho detto prima - e vado ancora più veloce, il piano strategico per il turismo e la riorganizzazione delle ATL. Devo dire la verità: abbiamo visto molta confusione, altro che riorganizzazione delle ATL! Nel vostro bilancio, in questo bilancio, non c'è nemmeno un centesimo in più e lasciamo stare la riorganizzazione: nemmeno un centesimo in più rispetto a quello che doveva essere un futuro più roseo.
Parliamo un'altra volta di sburocratizzazione, di semplificazione, di delegificazione. Ne parliamo un'altra volta, perché non è questo il momento. Per quanta aspettativa avete creato, però le leggi erano tante e continuano a essere tali, se non di più.
Nell'ultima parte di questo mio intervento, lasciatemi ricordare le aspettative che avete generato in quella campagna elettorale, che potevate anche non fare, perché tanto avreste vinto lo stesso per questioni ambientali che prescindevano dal Piemonte, sulla sanità.
La sanità: avete insegnato a tutti, anche nei bar, a parlare della 1-600 la sapevano dire tutti questa cosa. Non avete nemmeno modificato un numero niente! Altro che "pochi letti", "abbiamo bisogno di più specializzandi e di più medici". Un'aspettativa che non è stata soddisfatta nemmeno lontanamente. Un'altra velocità rispetto alla tenuta sociale; la legge 10 la necessità d'investire attraverso gli enti gestori delle politiche sociali e niente! Abbiamo dovuto presentare degli emendamenti (forse qualcuno passerà) per riuscire ad alzare un po' l'asticella dei tagli che avete fatto, per non lasciare fuori proprio tutti quelli che hanno bisogno delle risposte pubbliche.
Poi, lasciamo stare sulla riorganizzazione delle ATC e della politica per le case. Avete previsto un passaggio, nella vostra idea di futuro: addirittura la videosorveglianza in tutte le proprietà delle ATC. Se i programmi elettorali avessero un senso e se fossero calati sui bilanci che sanno di programmazione annuale e triennale, ci sarebbe da riempire le pagine di giornali, per trovare l'incoerenza.
Lasciamo stare anche l'annuncio del centrodestra e della Lega contraria al consumo del suolo. Anche qui, non ho trovato traccia nel vostro bilancio d'investimenti in questo senso o sul "Piano Marshall" sull'asfaltatura delle strade: avete scritto del "Piano Marshall" sull'asfaltatura delle strade. Ve lo ricordate? Andavate in giro a dire queste cose! Non c'è traccia, nel vostro bilancio, del "Piano Marshall" sull'asfaltatura delle strade. Banalizzo, però anche su questi fronti avete generato aspettative deluse e insoddisfatte. E potrei andare oltre, se non fosse che credo d'aver utilizzato a sufficienza i dieci minuti che giustamente, per Regolamento, il Presidente mi ha messo a disposizione.
Chiudo dicendo questo: chiedeteci d'impegnarci di più nell'assillarvi a trovare soluzioni; siate sfidanti in questo senso, perché insieme forse potremmo affrontare meglio i problemi dei piemontesi, ma se continuerete così a fare da soli non farete il bene dei piemontesi!



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Devo dire che la collega Frediani è stata piuttosto chiara sull'atteggiamento che abbiamo tenuto nella discussione su questo bilancio in Commissione e sulle tematiche che abbiamo deciso di portare all'esame prima in Commissione e poi dell'Aula, come sull'opinione che abbiamo riguardo a questo bilancio. Certamente, non è un'opinione positiva un'opinione che non era positiva all'inizio della discussione in Commissione e che non lo è dopo l'esame in Commissione.
Abbiamo deciso di presentare in Commissione un numero anche limitato - devo dire - di emendamenti (poco più di un centinaio) che peraltro, in proporzione alla consistenza del nostro Gruppo, erano anche tanti. Di fatto, siamo stati in proporzione il Gruppo sostanziale, sebbene Gruppo sostanziale e non formale, che ne ha presentati di più in proporzione al numero dei suoi componenti, ma appunto ci siamo limitati a un centinaio di emendamenti sulle questioni che ritenevamo più importanti.
Devo riconoscere che c'è stata un'attenzione e un ascolto costante da parte dell'Assessore Tronzano in Commissione. È stato molto presente, una presenza anche attiva, però, è chiaro che se possiamo rallegrarci della sua presenza, non possiamo dire che siamo soddisfatti del risultato. Mentre sentivo gli interventi di alcuni Consiglieri di maggioranza, che esprimevano anche legittimamente della soddisfazione e dei ringraziamenti mi veniva in mente una frase di Mister Wolf, nel film "Pulp fiction", che non si può citare, perché non è citabile all'interno di una discussione di un consesso istituzionale.
Siamo contenti, perché nell'ascolto attivo che ha avuto l'Assessore Tronzano è stata data risposta ad alcune richieste con l'accoglimento di alcuni emendamenti, ma chiaramente in misura non sufficiente dal nostro punto di vista, non solo per la quantità, ma proprio per l'entità dell'intervento.
Devo dire che abbiamo presentato in Aula più o meno lo stesso numero di emendamenti. Per quanto mi riguarda, ho ripresentato gli stessi della Commissione meno quelli che riguardavano l'usura; non già perché mi ritenga soddisfatto di quanto ottenuto in Commissione (ci arrivo tra poco), ma perché comunque ho ritenuto di non porre, almeno dal punto di vista formale degli emendamenti, nuovamente la questione anche in Aula. Sono emendamenti che ho presentato e che riguardano tematiche, così com'era stato per la Commissione, che, a nostro avviso, non vanno lasciate indietro, nemmeno in un momento difficile come questo.
Qualcuno ha detto che è un bilancio che non aiuta il Piemonte a uscire e a ripartire. È vero. È un bilancio che deve tenere conto di una pandemia.
Vero e chiaro, ma è un bilancio che, purtroppo, lascia anche indietro aspetti che non andrebbero essere lasciati indietro, nemmeno nella pandemia, perché poi tutta una serie di questioni le pagheremo dopo, le pagheremo care e le pagheremo per un certo numero di anni.
Mi sono concentrato, in particolare, sulle tematiche ambientali, ma non solo, anche su questioni che riguardano contingenze e che, al di là della pandemia, mettono in difficoltà categorie produttive. Un esempio è l'emendamento che riguarda il sostegno ai commercianti nelle aree interessate da cantieri, in particolare sul Comune di Torino; emendamento che non è stato approvato e che non andava, fermo restando lo stanziamento che c'era nel 2021 (che c'era ed è rimasto), a incrementare o ad aggiungere una posta anche per gli anni successivi.
Sappiamo che ci sarà bisogno di quel sostegno anche nei prossimi anni perché fortunatamente, anche se non voglio essere troppo ottimista, da ci che vedo, passandoci davanti, il cantiere di piazza Bengasi si sta smantellando, ma rimane ancora quello del grattacielo e poi corso Grosseto dove c'è un cantiere importante.
Sono tematiche che, come dicevo, non hanno trovato risposta e adeguata soddisfazione con l'approvazione di emendamenti all'interno della Commissione. L'aspetto che, invece, ha trovato parziale risposta in Commissione è stato quello della lotta al contrasto dell'usura. È stato approvato un emendamento a mia prima firma, poi sottoscritto da altri colleghi, che ringrazio, del Partito Democratico, che aggiunge 100 mila euro all'anno sul fondo regionale per il contrasto all'usura sovraindebitamento ed estorsione; 100 mila euro all'anno per i prossimi tre anni, che si vanno a sommare ai 300 mila euro già presenti.
Non è sufficiente, non basta e non basta, soprattutto, se poi non si spendano. Chiaramente c'è una legge, ma le leggi vanno innanzitutto finanziate e poi portati avanti gli interventi previsti da quella normativa. La legge 8 del 2007 ha avuto problemi di attuazione parzialmente superati con la firma del protocollo con il Tribunale di Torino, ma poi a quella legge va data gambe. Ho avuto un'interlocuzione anche con le fondazioni antiusura, che adesso hanno intenzione di stare con il fiato sul collo alla Giunta regionale, per vedere di portare avanti questi interventi.
Se pensiamo di rispondere a quest'emergenza, certamente sanitaria, ma anche sociale ed economica, solo con il meccanismo, pur necessario, dei bonus alle varie categorie produttive, sbagliamo, perché poi c'è qualcosa che rimane a valle, in termini di cittadini e di famiglie in difficoltà, di piccole imprese e imprese in difficoltà, che poi, purtroppo, vanno verso l'usura. La criminalità organizzata vive di occasioni; qualsiasi crisi è un'occasione per la criminalità organizzata. Oltre a dati che anche IRES ci ha messo a disposizione già lo scorso anno, basta leggere i giornali e aprire i vari siti per vedere come si sono moltiplicati i casi d'intervento delle Forze dell'Ordine su episodi di usura.
È aumentato il rischio d'infiltrazione della criminalità organizzata all'interno del tessuto socio-economico della nostra regione. Su questo occorre mantenere alta l'attenzione. Bene l'approvazione di quell'emendamento, ma non è ancora sufficiente.
Abbiamo intenzione di proporre all'esame dell'Aula anche i temi proposti in Commissione che non hanno trovato soddisfazione e che qui, in modo responsabile, giacché da parte nostra, come da parte di altri, non c'è stato nessun ostruzionismo in Commissione, vogliamo porre, augurandoci che trovino risposta, perché chiaramente vogliamo dare un bilancio a questa Regione in un momento così difficile.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Credo che a questo bilancio si addica il detto che recita: "Chi tardi arriva, male alloggia".
Ci troviamo a discutere un bilancio che sarebbe dovuto essere approvato alla fine dell'anno; un bilancio che dovrebbe parlare di programmazione dovrebbe darci un indirizzo politico per il futuro. Arriviamo al 31 marzo a parlare di una programmazione che si sarebbe dovuta prevedere con largo anticipo.
Viviamo in un momento di grande incertezza. Quello che vedo fuori, al di là delle discussioni dei palazzi, è questo grande clima d'incertezza che le persone vivono quotidianamente. Non riescono a capire cosa succederà, come andranno le cose e quando migliorerà la situazione. È vero che non possiamo, come Consiglio regionale, dare queste risposte, ma dare una parvenza di programmazione migliore di quella che abbiamo dato fino adesso sarebbe stato possibile. Invece, se si arriva in ritardo, così com'è stato fatto, alla fine i tagli sono lineari. Si è fatto quella che si chiama la media del pollo: si è preso più o meno un 10% di riferimento di tagli, per portare a casa questo bilancio, in alcuni casi anche superiore, poi lo si propone al Consiglio dove, in un modo o nell'altro, lo si fa approvare.
Una programmazione che manca in tantissimi settori, com'è già stato detto quindi non sto a dilungarmi. Lo vedo anche sugli aspetti sanitari, come la questione dei vaccini o la mancanza dei posti letto.
Un anno fa ci siamo trovati questa pandemia tra capo e collo che effettivamente era difficile prevedere, anche solo capire come comportarsi nonostante avessimo già degli esempi, ma è stato complicato per tutto il mondo. Di lì in poi abbiamo cominciato a dire che questa pandemia doveva insegnarci a ragionare in maniera diversa, ma è arrivata la seconda ondata e le cose sono andate più o meno alla stessa maniera.
Adesso siamo in piena terza ondata e continuano a esserci gli stessi problemi: mancano i posti letto, non si capisce se tutti gli ospedali abbiano fatto la loro parte, abbiamo aperto delle strutture che, secondo me, potrebbero essere utilizzate in maniera migliore e forse non lo sono.
Quello della programmazione, purtroppo, è un nervo scoperto da cui non riuscite a venire fuori.
Abbiamo presentato alcuni emendamenti. Di solito mi occupo maggiormente del tema dei trasporti, ma anche in questo caso, di nuovo, non siamo stati capaci di organizzare una programmazione più efficiente. Adesso abbiamo le scuole chiuse, ma dai dati e dai ragionamenti che mi è capitato anche di sentire, il grande problema dei contagi nelle scuole non sono le scuole in sé, ma il fatto che gli studenti, per andare a scuola, devono muoversi con i mezzi pubblici e sui mezzi pubblici. Probabilmente, non è stato fatto tutto quello che si poteva fare per far spostare gli studenti e i lavoratori in sicurezza, quindi questo si ripercuote sugli aspetti sanitari e sui contagi.
Insieme con i miei colleghi di Gruppo, abbiamo presentato alcuni emendamenti. Abbiamo veramente fatto un ragionamento per presentare alcuni emendamenti nel merito, proprio per provare a convincervi ad andare in una direzione diversa, ma sui trasporti continuiamo a essere indietro, non ci siamo ancora.
L'Assessore Gabusi spesso ci racconta che non ci sono i soldi, che il grosso problema è quello economico, ma anche laddove, secondo me, si potrebbe investire un po' di più, non si fa. Se nella tua linea politica non credi nel trasporto su ferro o non ne hai la possibilità e punti tutto sul trasporto su gomma, almeno proviamo a sistemare le strade che abbiamo.
Tanto più che, come ricordava qualcuno, anche in campagna elettorale, con il cosiddetto "Piano Marshall" ne avevate fatto un cavallo di battaglia. Il Consigliere Ravetti prima citava questo tema della vostra campagna elettorale.
Parliamo di rilancio, un rilancio che passa anche attraverso l'edilizia, di cui spesso vi occupate. Nel primo "Riparti Piemonte" abbiamo fatto dei capitoli interi che riguardavano l'edilizia. Vi abbiamo presentato un emendamento per dare una mano ai Comuni a potenziare i loro uffici tecnici perché adesso ci sono veramente decine e decine di milioni di lavori di cantieri aperti e dobbiamo dare una mano a questi uffici per operare nella maniera migliore, altrimenti rischiamo veramente di trovarci al palo.
Vengono presi i lavori e poi, dal momento che una parte di questi lavori devono passare, per forza, attraverso l'autorizzazione dei Comuni, i Comuni non si trovano la strumentazione adeguata per andare incontro alle esigenze dei cittadini, per cui rimaniamo di nuovo fermi al palo. Il Piemonte che corre, il Piemonte che doveva andare forte, alle volte mi sembra un criceto che corre sì forte, ma dentro una ruota e continua a girare lì dentro.
Condivido senz'altro tutti i ragionamenti che sono stati fatti sia dalla Consigliera Disabato sia dal Consigliere Sacco. Su Finpiemonte bisognava fare dei ragionamenti. Finpiemonte dovrebbe essere la nostra cassaforte, il nostro punto strategico, dove andare a erogare delle risorse per il vero rilancio. Invece mi sembra che sia stato scambiato - e l'ha detto bene il Consigliere Sacco - un po' per un bancomat, siamo rimasti fermi sul microcredito.
I soldi vanno dati nei momenti d'emergenza, non quando le cose vanno bene.
In questo momento, avere una fonte di finanziamento con dei crediti agevolati o che dà la possibilità alle imprese di provare a ripartire perché abbiamo le imprese alla canna del gas e lo vediamo tutti i giorni sarebbe stata un'opera utile. Vi abbiamo fatto queste proposte ancor prima della pandemia, ma sono rimaste inascoltate.
La stessa cosa vale per il Recovery Fund. Se n'è parlato tantissimo, avete fatto molti show in giro per il Piemonte ma, di fatto, questo dovrebbe essere un argomento trasversale, che dovrebbe passare veramente attraverso la Commissione.
Avremmo dovuto fare una Commissione al giorno su questi argomenti altrimenti ci troviamo tabelle come quelle che ho visto in cui scriviamo che interveniamo sull'adeguamento dell'edilizia ospedaliera, una cifra messa lì, ma non ho ancora capito se quei soldi li spendiamo a Cuneo, a Verbania o dove andiamo a spenderli.
Devo dire che un po' di coraggio lo avete avuto, almeno nei nostri confronti, dandoci la possibilità, venendoci incontro e approvando la proposta di legge che abbiamo presentato sulla cultura e la creazione di una filiera della canapa industriale. Questo mi ha dato grande soddisfazione, perché non abbiamo trovato il solito canale dove diamo dei soldi a qualcuno, il bonus di turno, ma vi abbiamo fatto una proposta coraggiosa: vi abbiamo detto di provare ad aprire un canale che ha delle potenzialità incredibile, che è in forte crescita, ma che va aiutato perch è assolutamente dimenticato. In questo vi riconosco un grande coraggio così come riconosco il grande lavoro che ha fatto l'Assessore Tronzano e il Presidente di I Commissione Riva Cervellotti, che ringrazio per l'impegno profuso. Credo, veramente, che da adesso in poi bisognerà fare ragionamenti più trasversali, perché su questa proposta di legge, che ritengo veramente utile per il nostro Piemonte, le idee ci sono, ma bisogna solo provare a svilupparle insieme.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
E grazie per questa discussione, soprattutto ai colleghi di opposizione.
Credo che le parole del Consigliere Rossi, ma anche alcune espressioni di frustrazione che ho avvertito negli interventi di molti colleghi di opposizione, siano legate un po' al vuoto che vediamo attorno a noi. A dire la verità, Presidente Allasia, lei ha dipinto nel modo migliore questo vuoto, come il vuoto che abbiamo alle nostre spalle, che è un vuoto plastico dell'aula vuota, vuota nei banchi della maggioranza.
Diciamoci la verità: questa discussione virtuale fa molto comodo perché basta staccare il computer e lasciare lei, Presidente Allasia, o il bravissimo e ottimo Gianluca Gavazza, a gestire la seduta e, di fatto assentarsi per ore. Sono felice che qualche collega ogni tanto lo accenda per vedere se va tutto bene; spero che adesso lo accenderanno tutti, pian piano. Ma l'assenza si è sentita, ed è pesante. Adesso spero che qualcuno di voi intervenga e ci dica che cosa pensa rispetto a queste tre ore di dibattito. Vi dico sinceramente che l'assenza è tutta politica, a partire dal Presidente Cirio.
Il Consigliere Rossi ha ragione: abbiamo provato a invertire la tendenza; probabilmente è servito anche a poco, e mi rivolgo, in particolare, al collega Sergio Chiamparino, già Presidente di questa Regione. Io sono fiero del fatto che lui abbia invertito questa tendenza che abbia provato a essere in Aula più volte possibile per rispondere ogni volta che qualche leader dell'opposizione provava a tirarci per la giacchetta su alcune questioni politiche.
Sapete qual è il punto? Che lui non ha fatto niente di straordinario ha semplicemente fatto quello che dovrebbero fare tutti i Sindaci, tutti i Presidenti, tutti i premier. E lo dico con grande dispiacere, perché credo che il Presidente Cirio lavori costantemente per il Piemonte. Ma il vuoto qui dentro è un vuoto politico. L'Assessore Tronzano, ovviamente, ha provato a colmare questo vuoto: ringraziamo tanto lui quanto gli Uffici per la presenza. Però aggiungerei anche "ci mancherebbe altro che, a questo punto, non ci fosse lui", perché questo vuoto, almeno dal punto di vista istituzionale, dev'essere colmato. Nondimeno, francamente, vi diciamo che una discussione così non va. A tal proposito, vorrei anche ricordarvi che cosa è già successo.
Nella prima ondata avete fatto approvare a questo ente il primo bilancio totalmente online e noi, per responsabilità, abbiamo fatto quello che tutte le opposizioni avrebbero fatto in quel momento: se vi ricordate in pochi giorni avete approvato un bilancio e abbiamo creduto a quello che ci dicevate allora. Era più di un anno fa (anzi, era proprio un anno fa!).
Ci dicevate: "Guardate che la gran parte delle misure le sposteremo sul cosiddetto "Riparti Piemonte", che era già in progettazione (in realtà avevate già presentato un'altra misura, ma era prima della pandemia). E così abbiamo aspettato il cosiddetto ""Riparti Piemonte".
Poi dal ""Riparti Piemonte" sono stati sganciati i bonus. Anche lì credo con tutta la responsabilità del mondo, abbiamo autorizzato più volte l'accelerazione del passo: prima sulle mascherine, quei cinque milioni di utilissime mascherine di stoffa, lavabili, arrivate ormai quando nelle farmacie si potevano comprare quelle chirurgiche a cinquanta centesimi! Poi ci avete chiesto di accelerare sui bonus, dove vi siete dimenticati di alcune categorie, poi di altre, poi di altre ancora.
Insomma, ci sono volute quattro o cinque sedute sui bonus. E ci avete spiegato che tutto quello che non poteva entrare in quella manovra sarebbe stato trattato in assestamento. Invece - la vicenda la conoscono bene i colleghi di opposizione - in assestamento non è stato possibile fare niente. Anzi, di fatto, avete fatto un blitz di poche ore, spiegandoci che era un assestamento tecnico. Poi avete presentato, di fatto, un bilancio finto, senza possibilità di discuterne, finché non è arrivato un maxiemendamento. Come diceva bene il Consigliere Marello.
Come si potrebbe definire? Lui l'ha descritto come un emendamento senza infamia né lode. Personalmente, non so se definirlo sciapo, incolore e insapore; diciamo che non ha affrontato nessuno dei nodi che questa pandemia ha posto.
Questa pandemia ha sollevato un problema di sbilanciamento dei generi: la gran parte delle ricadute occupazionali si sono riversate sulle spalle delle donne, che hanno pagato doppiamente, una crisi del lavoro e un'impossibilità di delegare anche solo parte di quella cura ad altri.
Questo perché, purtroppo, siamo un paese ancora molto patriarcale, con un welfare ancora troppo basato sulle spalle delle famiglie. E in quelle famiglie sono spesso le donne a dover rinunciare al lavoro. Perché? Perch viviamo in un mondo disuguale, in cui non tutti possono avere dei congedi parentali. Non tutti, facendo smart working, possono fare quello che abbiamo fatto oggi: c'è chi può permettersi di farsi dare una mano, chi magari può pagarsi una babysitter, chi, in qualche modo, può rischiare di affidare i propri figli ai genitori magari ancora non vaccinati. Ma non tutti possono farlo. In Piemonte la chiusura delle scuole ha rappresentato anche quest'emergenza.
C'è poi l'altra emergenza di cui continuiamo a parlarvi, che rimane inascoltata, sulla quale non avete voglia di stanziare neanche un euro in più. Ma di cosa dovrei essere contento? Abbiamo chiuso un anno drammatico con 43 mila famiglie che non avrebbero ricevuto il voucher, anche se beneficiarie. Quest'anno presentate un bilancio con addirittura meno risorse e con una stima al ribasso, perché quando dico che saranno 55 mila gli esclusi, succederà se non c'è una domanda in più dello scorso anno. E credo che, nel frattempo, la gente si sia pure impoverita, quindi le domande potrebbero essere ben di più.
Che cosa vi sto dicendo? Se bloccate l'ascensore sociale, se non volete dare a ogni capace e meritevole, anche se privo di mezzi, l'opportunità di arrivare alla fine del proprio ciclo scolastico, questo Piemonte, che era già nel fanalino di coda delle Regioni europee sull'istruzione superiore secondo voi andrà meglio? Secondo voi di quelle 55 mila famiglie non c'è nessuno che ha avuto problemi con la didattica a distanza? Che ha avuto problemi ad acquistare un computer in più, o magari una scheda SIM ai propri figli per connettersi? Siete sicuri che di quelle 55 mila famiglie anche con redditi di 7.500-8.000 euro di ISEE, nessuna avesse bisogno del vostro sostegno? E non si poteva proprio fare niente in questo bilancio? Non si poteva trovare qualche milione di euro come vi chiediamo in alcuni emendamenti? Se non volete fare il voucher, facciamo un bando. Costruiamo un bando almeno per dare.
Decidete voi: li vogliamo affittare, perché volete spendere ancora meno? Vogliamo trovare il modo di fare un bando unico, dando le competenze che ha l'Ente al diritto allo studio universitario magari anche alla parte scolastica? Volete cambiare il voucher? Lo sapete che sono decine di migliaia i bambini che, grazie al fatto che non c'è più la mensa scolastica, saltano anche una volta a settimana un pasto? Ma è normale in questo paese fare una cosa del genere e non pensare a quelle famiglie? Sono tantissimi i bambini che, grazie alle nostre refezioni, mangiano regolarmente, ed è in questo senso la nostra battaglia contro il panino libero e lo diciamo onestamente così? Sapete che ci sono famiglie che dichiarano che se i bambini non mangiassero quella volta a settimana il pesce o quelle due-tre volte la carne, non la mangerebbero a casa, perch non se lo possono permettere? Quant'è il nostro bilancio, lo sapete? Dieci miliardi? Tredici miliardi di euro e ci mettiamo anche tutto quello che non vediamo direttamente? Ma è proprio possibile che non si trovano risorse per loro? È davvero pensabile che delle famiglie che sono state piegate da questa crisi non abbiano una risposta da voi? Questo vale per la casa, per il diritto allo studio scolastico e vale per tante altre questioni che non avete voluto affrontare.
Nei cambiamenti del mondo del lavoro c'era bisogno di voi, c'era bisogno di un Assessore al lavoro che dicesse due cose, che ipotizzasse due strategie.
Voi ne avete sentito parlare? Lo chiedo ai colleghi: avete sentito parlare l'Assessora Chiorino di strategie per l'istruzione? Avete sentito l'Assessora Chiorino discutere di politiche per il lavoro? Avete conosciuto e siete in grado di dirci qual è il piano di rilancio delle attività produttive del Piemonte? Davvero sono esterrefatto. Sono esterrefatto della vostra pochezza, perch il problema per me non è mai la distanza ideologica, quella c'è e rimarrà.
Continuo a dire che siete dei liberisti, e lo dico al collega Marin che dice.
Io non ho detto che sostenete sempre gli sporchi: ho detto che continuate a sostenere i più forti e lasciate sempre indietro i più deboli. Potete anche andare al replay, potete chiedere il VAR e quello che volete. Il Presidente Allasia può andare a risentire l'intervento.
Il punto è semplice: fate i populisti, dite di essere dalla parte della gente, ma la gente è piegata da questa pandemia, una pandemia che ha innescato nuove disuguaglianze o che ha fatto emergere le vere disuguaglianze di questa società. È una società frammentata, in cui il lavoro autonomo è spesso più precario del lavoro dipendente. E lo dico da uomo di sinistra, che non ha paura di nascondere i grandi ritardi culturali che la sinistra ha avuto sulle partite IVA. Però, ogni volta noi ci caschiamo. Ma lo dico tranquillamente, sono un ottimista di natura.
Vi ricordate quando il Presidente Cirio ci diceva: "Facciamo una dichiarazione di emergenza sul lavoro. Lasciamo perdere quella ambientale".
Noi vi dicevamo: "Guardate che le due cose sono inscindibili. La riconversione ecologica dell'economia e la transizione sono centrali quanto le problematiche del mondo del lavoro". Voi rispondevate: "Va bene, ma proviamo in qualche modo a concentrarci sulla crisi del lavoro. Proviamo ad aprire un confronto fra noi". Siamo qui, l'abbiamo votato insieme quell'ordine del giorno ma, dopo un anno, non è successo niente.
Così come non è successo niente sulla tassazione dei grandi player che hanno fatto profitti in questa pandemia. Quando vi dico che sento il vuoto politico è perché non avete neanche la vergogna, non vi sentite neanche umiliati da quello che il Presidente Cirio vi ha fatto fare. Vi ha esposti per settimane sui media, dicendo "Il Piemonte varerà un'Amazon tax". Tutti a chiedersi: "Ma il Piemonte?". Poi si è scoperto che era una proposta al Parlamento. E poi che cosa è successo? Avete detto: "Abbiamo fatto un tavolo di lavoro!" Mamma mia, davvero notevole questo tavolo di lavoro che si è riunito due volte, dal quale si è capito che, alla fine, a livello regionale non volevate aumentare le tasse ai grandi player neanche di un euro, non eravate interessati a chiedere ad Amazon neanche 100 mila euro di tasse. Niente, neanche quello! Avete detto: "Però il Governo doveva fare di più!". Poi siete entrati tutti nel Governo, tranne Fratelli d'Italia - ma tanto era poco interessata all'argomento - ed è finita lì.
Colleghi, sapete che c'è? È che vi va tanto bene che nessun giornalista sta più seguendo questa vicenda o, se la sta seguendo, tanto sa che il direttore della propria redazione gli dirà che c'è poco da scrivere su questa seduta di bilancio e forse anche della prossima e di quella successiva.
Pertanto, Presidente Allasia, glielo dico: io lo faccio lo stesso, gli emendamenti li presento ugualmente e proverò a fare finta che qualcuno da quella parte ci ascolti. Proverò a far finta che questa discussione serva lo stesso, perché magari qualcuno di voi a un certo punto cambierà idea e magari anche solo 100 mila euro in più sui voucher li metterà. E, guardate sono contento comunque vada, perché se anche solo 100 famiglie in più prenderanno quelle risorse per mandare i loro figli non a scuola, ma a casa con qualche strumento in più, sarò felice.
Se ci sarà l'ennesimo annuncio del Presidente Cirio che dirà "adesso vacciniamo tutti i ragazzi perché devono tornare a scuola", io vi credo.
Fatelo e noi ci siamo. Volete riaprire il Valentino? Ci siamo. Volete riaprire il Maria Adelaide? Noi ci siamo. Volete fare le residenze per le Universiadi? Noi ci siamo. Tutte le vostre "balle" ce le beviamo tutte! Va bene, ci stiamo. Però accettate gli emendamenti, colleghi.
Vi ricordate le Universiadi? Vi ricordate la Commissione che abbiamo fatto due settimane fa?



PRESIDENTE

La invito a concludere.



GRIMALDI Marco

Ho finito. Ma non mi ha dato i minuti. Di solito, a un minuto dalla fine mi richiama all'ordine, pensavo.



PRESIDENTE

Normalmente, controllate voi. Comunque, se conclude.



GRIMALDI Marco

È questo vuoto che non mi fa sentire il tempo.
La ringrazio, Presidente; era per dire che noi siamo in formissima e che siamo pronti a iniziare a discutere gli emendamenti e gli articoli del bilancio.



PRESIDENTE

Grazie.
Prima di dare la parola al Consigliere Marin, ricordo che non c'è tanto vuoto fra noi, perché ci sono decine d'impiegati e di funzionari del Consiglio regionale del Piemonte che stanno lavorando in presenza e in smart working e che stanno ascoltando e lavorando per noi e per il Piemonte.
Pertanto, li ringrazio per il loro lavoro e ringrazio anche i dirigenti perché sono stati ringraziati i dirigenti della Giunta, ma si sono dimenticati di quelli del Consiglio. Mi dicono che questa è una prassi consolidata in tutte le legislature.
Andiamo avanti noi del Consiglio regionale.
La parola al Consigliere Marin.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Ero attento all'intervento del collega Grimaldi. Ho riascoltato la registrazione di questa mattina, in quanto avevo il dubbio di avere capito male; effettivamente, confermo che la parola detta dal Consigliere Grimaldi era "forti" e, quindi, mi scuso con il collega per quanto riguarda il mio dubbio.
Ne approfitto per dire che respingo il fatto che questo sia un Consiglio che guarda solo ai forti e credo che questo bilancio stia dimostrando e abbia dimostrato, in un momento di forte pandemia, che c'è stata un'attenzione verso tutti, indistintamente: verso i più deboli, verso le categorie, diciamo socio-economiche, che hanno sicuramente sofferto i momenti di crisi e nei confronti di tutti i sistemi di qualsiasi settore.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Riva Vercellotti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire per fatto personale, per come mi ha chiamato il collega Martinetti, ma devo dire che mi ha già chiamato per scusarsi e ho visto che ha scritto in chat, penso per questo motivo.
Vorrei intervenire in conclusione di questa discussione generale, perch vorrei innanzitutto rivolgere un sentito ringraziamento all'Assessore Tronzano per come ha gestito questo bilancio, che è un'opera difficile difficilissima in un'epoca normale, vista la situazione finanziaria che è stata ereditata e di cui alcune voci della minoranza, devo dire, isolate hanno perso totalmente, distrattamente e colpevolmente memoria. Un'opera ancora più difficile, mi viene da dire, alla luce della pandemia, i cui effetti non sono solo sull'economia reale, piegata dalle chiusure, ma su tutto il sistema pubblico, dal piccolo Comune allo Stato, passando ovviamente per la Regione, che ha perso gran parte delle entrate tributarie. Le imprese sono in difficoltà, il lavoro viene a mancare o a ridursi, il reddito diminuisce e le entrate delle autonomie locali, di conseguenza, si comprimono.
Ci sono dei meno nelle spese della Regione ho sentito. Beh, non c'è da stupirsi: se le entrate si riducono, non ci sono tante altre scelte e non si tratta di qualche 100 mila euro in meno, ma di decine, decine e decine di milioni di euro, come l'Assessore Tronzano ci ha spiegato durante l'illustrazione del bilancio.
Per riuscire a recuperare la capacità di spesa si sarebbero dovute aumentare sì tutte le tasse regionali, ma questo non è stato fatto. La scelta politica è stata quella di non aumentare le tasse: sarebbe stato certamente - lo sapete e lo dico a tante persone che hanno fatto gli amministratori - da un certo punto di vista, facile aumentare le tasse e con quelle risorse si possono fare tutte le marchette, le regalie elettorali, le promesse che sono state fatte, eccetera. Questo non è avvenuto, perché è stata fatta una scelta chiara e netta che è stata appunto quella di mantenere la tassazione com'era in precedenza.
È stata fatta un'altra scelta, che ritengo importante, poco comunicata forse, ma mi piace evidenziarla: è iniziato un percorso di compressione della spesa improduttiva che ritengo doveroso, ritengo assolutamente utile per non dire fondamentale. Il mio auspicio è che si rafforzi questa linea e cioè che - attenzione - vale per la Giunta, vale anche per il Consiglio regionale, perché sacche di spesa inutile ci sono ancora, che si annidano fanno resistenza, ma lì ci si può ancora lavorare. So che l'Assessore Tronzano su questo è molto attento.
Inoltre, è importante, a mio avviso, dare una spinta netta e forte per aumentare la spesa in conto capitale, per arrivare a comprimere le spese correnti. Che cosa intendo? Intendo, come ho già detto anche in Consiglio regionale, quando parlavamo, per esempio, dei temi ambientali: perché non sostituire il parco auto con mezzi ecologicamente più performanti? Questo potrebbe voler dire anche ridurre le spese. Perché non razionalizzare non soltanto la sede principale della Giunta regionale, ma anche sui territori? So che l'Assessore Tronzano lo sta facendo, anzi ne approfitto per dirgli grazie per il lavoro che sta facendo, per riprogettare alcune sedi sui territori, come quella dove io abito, Vercelli. E poi, ancora, il fatto che si sia provato a immaginare di creare per la prima volta un fondo di progettazioni che sia utile e importante nel momento in cui ci saranno i bandi, per cercare di attrarre risorse.
Nel momento in cui mancano risorse, cercare di inventarsi qualsiasi cosa per uscire ad acciuffare quelle risorse che arrivano dall'Europa o dallo Stato, in questo momento è assolutamente fondamentale. Allora, bene aver richiamato il fondo progettazione. Lo ha citato il collega Perugini, che è di Novara: è già stato dato come indicazione di usare una parte per opere strategiche per il Piemonte, come a Novara e Vercelli e mi fa piacere ricordarlo.
Questo bilancio, la cui analisi è stata fatta dall'altro relatore di maggioranza, dalla mia collega di Forza Italia, Biletta, in modo molto lucido e molto chiaro, insieme anche al collega Bongioanni, è un bilancio che, a mio avviso, va letto e compreso nelle sue due principali priorità.
La prima è quella finanziario-contabile. Certo è molto tecnica, perch arriva da una chiara indicazione normativa della Corte dei Conti, oltre che dei nostri revisori, ma ha dei risvolti evidentemente politici, perché quel controllo che oggi c'è su ogni voce di spesa è quello che è mancato nei decenni passati e ha condotto al disastro finanziario del nostro Ente.
È bene evidenziare come quell'attento controllo maniacale, se vogliamo, su cui l'Assessore Tronzano ha posto la sua massima attenzione, ha un risvolto politico.
Bene, dunque, mettere in sicurezza i nostri numeri.
Il secondo aspetto è riuscire a garantire il livello di servizi del passato, anzi, cercare di puntare su alcuni punti che la maggioranza ha ritenuto importanti, prioritari e strategici. Tra questi, lo ha accennato chi ha parlato dalla maggioranza prima di me: altro che pensare ai poteri forti, qui la maggioranza ha investito sulle nuove povertà.
L'unica scelta veramente strategica fatta sul bilancio è al contrario: le nuove povertà. Su questo abbiamo voluto investire come maggioranza. Viviamo un momento terribile ed è giusto essere vicini a quelle famiglie che vivono e vivranno momenti di grande difficoltà.
Abbiamo avuto tutti - dico tutti: Giunta, Consiglieri di maggioranza e minoranza - piena soddisfazione? Noi tutti? Credo che, intimamente, ognuno di noi sperava di ottenere qualcosa di più a partire dalla Giunta e dai nostri Assessori che hanno chiesto, ma la coperta è quella che è. Io stesso ho presentato molte proposte alla Giunta sui temi del sociale e della famiglia (Magliano prima parlava della denatalità, tema che ho posto anch'io ed è un tema certamente serio), la difesa del suolo, le infrastrutture, il territorio da cui provengo, le autonomie locali e l'ambiente.
Ebbene, se è vero che non tutto quello che ho presentato e che il mio Gruppo ha presentato è stato accolto, sono particolarmente contento che il fondo di progettazione è stato invece inserito; che la richiesta forte, da parte del mio Capogruppo, di investire sulle nuove povertà è stata inserita; che in questo periodo è stata fatta una DGR senza maggiori costi sulla pulizia dei fiumi e su cui è stata fatta - altro che tanta comunicazione! - poca comunicazione. L'invito che faccio alla Giunta è invece, di investire sulla comunicazione.
Mi rendo conto che altre proposte erano più complicate, perch richiedevano, da una parte, più risorse, quindi uno sforzo economico maggiore; dall'altra, certamente un'organizzazione e una regia organizzativa molto più complessa.
Vengo alla conclusione, Presidente. Capisco la logica politica o il giochetto politico di presentare centinaia e centinaia di emendamenti, non vivo su Marte, ma ne approfitto per ringraziare i colleghi di Commissione per avere gestito al meglio una mole di quasi 400 emendamenti, dando la giusta attenzione a molti temi anche rilevanti. Però, attenzione, serve serietà, perché presentare emendamenti in questa situazione da dieci, venti e cinquanta milioni no. Ecco, lì fatico davvero a condividerlo, perché sono totalmente fuori dalla realtà. Delle due l'una: o uno non conosce la situazione finanziaria dell'ente o uno spara grosso per guadagnare un post qualche like, ma io credo che perderà anche di credibilità.
Presidente, ho una bambina che non ha ancora quattro anni; è piccola, ma molto sveglia e combattiva. Ama il cioccolato e mi chiede sempre il pezzo più grande: io le dico di accontentarsi di quello più piccolo e le ricordo di fare attenzione al detto che recita "chi troppo vuole nulla stringe".
Lei allora inizia a urlare, a gridare sempre più forte, pensando che così gridando si porterà a casa quel pezzo di cioccolato più grande. Invece come finisce? Che non ottiene neanche quello piccolo, neanche il pezzettino piccolo. Zero.
Ecco, come gli Assessori e la Giunta hanno capito, come noi della maggioranza abbiamo capito e come buona parte della minoranza ha capito e ottenuto - e ottenuto - poco o tanto, sicuramente qualcosa di utile per tutti, perché alcuni emendamenti presentati anche dai Gruppi della minoranza hanno trovato il favore della maggioranza. Certo, chiedere cifre folli non va, poi non ci si può lamentare se non arriva nulla, perché c'è stata una mediazione che ho caldeggiato, che l'Assessore ha seguito, che ha condiviso con i Gruppi in maggioranza e che ha portato e porterà a più risorse in bilancio, anche per la minoranza, accompagnate da un'attività normativa che troverà la luce nelle prossime settimane.
Allora - e vengo davvero alla conclusione - voglio uscire dalla logica della retorica e del teatro della politica, perché non starò qui a raccontare tutti i capitoli aumentati rispetto a quelli di cui investiva la Giunta Chiamparino (e potrei farlo capitolo per capitolo), perché come sono infastidito a sentire polemiche sterili e infondate nei confronti della maggioranza, preferisco evitare di incorrere sullo stesso piano.
Resta un bilancio di cui raccolgo alcuni elementi che sono politici: si congela la tassazione, s'investe sulla riduzione della spesa improduttiva si cercano risorse per compensare la contrazione delle entrate e per favorire la programmazione e gli investimenti e s'investe nel sociale.
Questo mi basta per dire che, in una situazione economica di enorme difficoltà delle autonomie locali, compresa la nostra Regione, dopo un 2020 dove la Giunta, a mio avviso, giustamente ha dato un aiuto e un segnale concreto a decine di migliaia di attività piegate dalle chiusure (se non l'avesse fatto, provate a immaginare il "casino" che sarebbe capitato all'interno dal Consiglio regionale stesso), serve prendere atto della drastica riduzione delle entrate, serve limitare i danni finanziari e il poco disponibile usarlo, com'è stato fatto, per aiutare chi rimarrà indietro.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Riva Vercellotti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti per una precisazione poi lascio la parola al Consigliere Chiamparino.
Prego, Consigliere.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Come ha già anticipato il Consigliere Riva Vercellotti, ho storpiato prima il suo cognome nell'enfasi della discussione. Probabilmente ho un problema con i cognomi. Mi riprometto di lavorarci, non è la prima volta che succede, se ricordo bene, quindi adesso andrò a casa e scriverò cento volte "Carlo Riva Vercellotti". Ci lavoro e chiedo ancora scusa al Consigliere Riva Vercellotti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, faccia i compiti a casa, come dovrà farli anche il Consigliere Riva Vercellotti e dare il grosso pezzo di cioccolato a sua figlia.
Comunque, Consigliere Martinetti, ci aveva già comunicato la sua collega Disabato che lei dorme poco per via del tartufo, per cui con questo possiamo concludere la questione e lasciare la parola al Consigliere Chiamparino.
Prego.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa se mi sono iscritto all'ultimo minuto. In realtà, non avrei molto da aggiungere, anzi, non avrei nulla da aggiungere a quanto già detto dai miei colleghi intervenuti in discussione generale, a cominciare dal Consigliere Marello, di cui ho apprezzato la precisione, la finezza e la lungimiranza dell'intervento, però ci tengo a fare un intervento che prende spunto dall'intervento del Consigliere Riva Vercellotti.
Comincio con il dire in modo del tutto sincero - e ci tengo farlo qui in Consiglio - e non l'ho fatto in Commissione in cui ho seguito buona parte dei lavori, ancorché passivamente, che il Presidente Riva Vercellotti ha diretto in modo egregio i lavori di Commissione, in una costruzione del bilancio certamente non facile.
Non sfuggono a me le difficoltà della costruzione di un bilancio in cui, da una parte, pesano i vincoli - e su questo poi dirò qualcosa, perché non si possono dire cose infondate - delle gestioni del passato, sottolineo gestioni del passato e, dall'altra, pesano i vincoli della pandemia e anche le difficoltà della pandemia, che io ben capisco. Dico solo in questo contesto che, anche per tornare alla metafora su cui il Presidente Allasia ha ripreso la "cattiveria" del papà Riva Vercellotti, anche quei pezzettini piccoli di cioccolata che sembrerebbero essere arrivati anche grazie alle battaglie fatte in Commissione dalla minoranza, se non ci fosse stata una battaglia non ostruzionistica, ma certamente impegnativa, forse non sarebbero arrivati.
Prendendo spunto dall'intervento del Consigliere Riva Vercellotti dopo avergli reso, ripeto, omaggio per la sua capacità anche simpatica di smorzare le tensioni, osservo che quando parla di eredità del passato, gli cito solo due cifre e lui, essendo preparatissimo, capisce subito. Quando sono diventato Presidente mi sono trovato davanti alla Corte dei Conti con una cifra che diceva che il bilancio era di circa undici miliardi e mezzo e il disavanzo era di circa sette miliardi e mezzo. È chiaro cosa vuol dire? In una qualsiasi gestione aziendale quelle sono cifre in cui si prendono i libri e si va in tribunale.
Noi abbiamo fatto una scelta diversa, abbiamo fatto esattamente quello che lei ha detto che voi stareste facendo, cioè mettere sotto controllo le spese. Lo abbiamo fatto lavorando, tra l'altro, molto intensamente proprio con il Ministro Franco, che allora era Ragioniere Capo, e con il dottor Garofani, che era il Capo di Gabinetto del Ministro Padoan, e siamo riusciti a far sì che, se adesso si può discutere di pezzi grandi e di pezzi piccoli di cioccolato, caro Riva Vercellotti, è perché noi abbiamo fatto sì che l'uovo ci fosse, altrimenti non c'era neanche più l'uovo. È chiaro? Ciò vuol dire che, semmai, chi non aveva controllato le materie prime per fare l'uovo di Pasqua, erano quelli che c'erano prima. Quindi non si può scaricare.
Vede, Consigliere Riva Vercellotti, glielo dico anche per un'altra ragione.
Il suo discorso lucido, intelligente che ha fatto poc'anzi è la dimostrazione più palese della debolezza del vostro bilancio, perché quando uno cerca di scaricare sulle eredità ricevute le debolezze e le difficoltà del proprio bilancio, vuol dire che è consapevole delle proprie debolezze: difatti, io non l'ho mai fatto e non ho mai chiamato in causa le gestioni precedenti, se non a partire dai dati di verità.
Così come - ho finito, Presidente Allasia - ci tengo a dirvi, visto che ho l'occasione, che sono contento che finalmente parta il Parco della Salute di Torino e sono contento che abbiate sbloccato le difficoltà nell'avvio delle bonifiche. Tuttavia non si può far finta di non sapere che il progetto del Parco della Salute di Torino era nel dimenticatoio addirittura ancora dagli anni precedenti la Giunta Cota. Era entrato nel dimenticatoio allora e non era più uscito, ma l'abbiamo fatto uscire noi.
Secondo. Abbiamo trovato il meccanismo e i finanziamenti, cui voi avete votato contro nella scorsa legislatura. Terzo, abbiamo consegnato i meccanismi procedurali pronti per partire, compresi quelli delle bonifiche.
Se c'è qualcuno che ha perso tempo per andare dietro, magari, anche a qualche promessa elettorale, certamente non siamo stati noi. Sono contento che sia partito un grande investimento fondamentale per il Piemonte, ma è di nuovo come l'uovo di Pasqua di prima, caro Riva Vercellotti: non saremmo neanche arrivati a farlo partire se noi non l'avessimo preso dallo sgabuzzino dove era finito e l'avessimo messo in grado di farlo partire.
Sono molto onesto: le elezioni le ho perse. Sono consapevole che, quando uno perde le elezioni, ha sempre torto. In politica chi perde ha torto tuttavia sappiate che pensare di trovare una giustificazione alla vostra debolezza e alla vostra mancanza di visione scaricando sul passato indebolirà ulteriormente voi e, dato che avete l'onore e l'onere di governare insieme con noi, indebolirà anche il tema.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Chiamparino.
Non vi sono altre richieste d'intervento in discussione generale, per cui lascerei la parola all'Assessore Tronzano per concludere la discussione.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, fatemi partire dai ringraziamenti, in primis agli Uffici, al dottor Lepri, al dottor Bottazzi e al nuovo ingresso alla Ragioneria della dottoressa Gaidano: sempre efficaci con tutto il loro staff e molto attenti a ogni dettaglio.
Ringrazio anche il Presidente della Commissione Riva Vercellotti, il cui discorso è stato mirabile. Dico anche che non ho sentito critiche alla Giunta Chiamparino. Per nulla. Noi abbiamo sempre detto, e lo dico al Presidente Chiamparino che è intervenuto prima di me, che il precedente Assessore al bilancio, l'Assessore Reschigna, aveva lavorato bene e questo gli va riconosciuto. Non ho sentito, assolutamente, critiche nei suoi confronti.
Naturalmente ringrazio anche i relatori di maggioranza per quanto hanno detto e ringrazio chiaramente anche i Consiglieri di opposizione. Comunque il dibattito è stato arricchente, è stato utile, è stato foriero anche di suggerimenti. Ricordo solo che credo che nessuna maggioranza abbia ascoltato l'opposizione tanto quanto questa maggioranza. Credetemi. Sono stato un anno in Consiglio regionale e dieci anni in Consiglio comunale a Torino, ma non mi pare di aver visto azioni così dirompenti a favore delle opposizioni.
Noi, comunque, all'interno di quest'accordo, abbiamo approvato ben tre progetti, anzi, quattro progetti di legge. Progetti di legge in Commissione, non emendamenti. Non so se voi ritenete che questo non sia sufficiente per garantire e per manifestare attenzione e rispetto istituzionale nei confronti dell'opposizione, altrimenti non so che cosa possa valere. Dopodiché, naturalmente, ringrazio anche la Corte dei Conti.
Parto proprio dalla nota del 7 ottobre 2020, con cui la Corte dei Conti ci sta dando una grande mano (la sta dando a tutte le istituzioni locali) probabilmente, fosse stata presente prima, questi disavanzi non sarebbero arrivati.
Il tema della Corte dei Conti parte dalla circolare del 7 ottobre scorso, che rileggo a beneficio di tutti: "Per quanto possibile, il responsabile finanziario dovrebbe garantire il finanziamento prioritario delle sole spese obbligatorie e indifferibili, oltre che degli interventi richiesti dall'emergenza in corso".
Naturalmente questo viene anche trasferito all'aspetto politico: "I trasferimenti a soggetti esterni, prima di essere confermati nell'importo inizialmente previsto, dovrebbero essere oggetto di rivalutazione. Si dovrebbe comunque eseguire un ridimensionamento generalizzato, seppur non lineare, della spesa corrente non obbligatoria e non ricorrente almeno finché gli equilibri correnti non saranno ripristinati. Sarebbe significativo, naturalmente, che gli Amministratori dell'Ente avessero una chiara visione delle reali possibilità d'intervento di spesa o di rinvio e riduzione di entrate tributarie e tariffarie rispetto alle sollecitazioni provenienti dal territorio".
Questo per dire che, con questa nota, la Corte dei Conti ci ha messo sul chi vive. Pertanto, prima di tutto, abbiamo dimostrato quel coraggio che voi dite che noi non abbiamo. È veramente una visione opposta rispetto alla vostra: naturalmente è legittimo ed è normale che sia così durante le discussioni politiche. Ma il primo coraggio che abbiamo dimostrato è stato quello di non gravare sulle generazioni future con ulteriori debiti.
Questo, secondo me, è l'aspetto saliente e prioritario. Parliamo tanto d'inclusione delle giovani generazioni all'interno del percorso - e poi arrivo anche a questo - ma se creiamo altri debiti, chiaramente non le stiamo rispettando.
Il secondo motivo di coraggio che abbiamo dimostrato è stato il confronto. Noi non abbiamo mai smesso di confrontarci con nessuno tantomeno con l'opposizione, ma soprattutto con il mondo esterno. Il mondo oggi è complesso. A 360 gradi i problemi si trovano ovunque ci si giri quindi anche il coraggio di confrontarsi è un aspetto, a mio avviso importante. Abbiamo avuto anche il coraggio e la consapevolezza di riconoscere che questo è un momento difficile, dicendo quindi la verità.
Pongo l'esempio della cultura (poi arriveremo anche ai numeri della cultura, perché dopo questo preambolo faremo anche delle analisi su questo tema). Credetemi, l'Assessore Poggio, con grande dignità e con grande forza e consapevolezza, in un momento difficile, ha interloquito con tutti nonostante sapesse già di subire dei tagli, ma li ha annunciati con chiarezza e coraggio. Credo, insomma, che questi siano elementi assolutamente sostanziali.
E arrivo alle giovani generazioni. Non abbiamo visione, dite voi.
Questa è un'opinione, noi ne abbiamo completamente un'altra. La prima visione che possiamo dire con fierezza rispetto al percorso fino a oggi utilizzato, è che abbiamo ascoltato i giovani.
Nella programmazione europea - mi riferisco al Documento Strategico Unitario che sarà sottoposto all'attenzione del Consiglio per la sua approvazione, dove avremo modo di confrontarci realmente sulle politiche economiche nel prossimo futuro e non solo del prossimo futuro, ma dei prossimi decenni all'interno di questa Regione - abbiamo ascoltato ben 500 giovani in diretta streaming su temi strategici per il Piemonte, perché i giovani sono il nostro futuro. Questa è retorica, ma il futuro lo vivranno loro, non lo vedremo noi.
Come dice sempre il Presidente Cirio, ha senso fare una programmazione a dieci anni se i giovani non hanno la possibilità di essere inclusi in questo percorso? Poi, dal punto di vista sociologico, il Consigliere Grimaldi fa sempre le sue valutazioni. Ritengo che una delle difficoltà odierne è che i giovani non sono più protagonisti, né si sentono protagonisti. Questo è un modo per ridare loro protagonismo, per rimetterli al centro della discussione.
Poi tutto vale: chiaramente, tutte le opinioni sono lecite, legittime e assolutamente corrette. Però credo che questo sia uno degli elementi caratterizzanti.
Insomma, vogliamo rendere questa Regione più equa e più inclusiva soprattutto per le nuove generazioni: questo è un dato di fatto assoluto.
Lavoriamo anche per una politica industriale che duri oltre la maggioranza del momento.
Credo che abbiamo anche il coraggio - lo dico senza paura di essere smentito - di non cercare il consenso immediato, ma di guardare anche al futuro della nostra generazione, al futuro del nostro Piemonte. Credo che questo sia un altro elemento importante da sottolineare, perch oggettivamente, non è facile fare questi ragionamenti quando si è in politica.
Noi giriamo sul territorio: perché lo facciamo? Qualche Consigliere prima del dibattito ha detto: "Avete fatto le passerelle", o qualcosa del genere. Probabilmente la citazione non è letterale. Ma perché giriamo sul territorio? Perché questa è la nostra forza. Perché il confronto è innanzitutto indispensabile. In secondo luogo, abbiamo anche una rotta da raccontare al territorio, ai corpi intermedi, alle istituzioni. E certamente, questa rotta è oggetto di modifica. Anche qui, l'umiltà di cui si parlava prima; l'umiltà di ascoltare e di saper correggere le cose che qualcuno ha pensato, come noi che stiamo pensando alla politica industriale del prossimo futuro; l'umiltà di ascoltare e di trasformare l'ascolto in proposta.
Questo è un altro aspetto importante. Anche il coraggio dell'umiltà lo dico a chi sosteneva prima che non abbiamo umiltà - è un valore assoluto e noi pensiamo di averlo, perché siamo persone, dai Consiglieri di maggioranza alla Giunta, che nascono e crescono dalla gavetta, che hanno fatto gli amministratori locali, hanno lavorato continuamente, per anni, e quindi sanno bene che questo tipo di confronto è indispensabile e necessario.
Perché giriamo sul territorio? Perché una delle parole chiave dello sviluppo del Piemonte nel prossimo futuro sarà l'eliminazione delle diffidenze. Questo è acclarato da tutte le ricerche. Eliminare le diffidenze significa che le istituzioni vanno dalle istituzioni, vanno dalle imprese. In questo periodo credo di aver girato in più di 250 imprese del Piemonte.
Si sono stupiti che l'Assessore andasse presso le imprese per capire quali erano i loro problemi; si sono stupiti, e io mi sono stupito di questo stupore. Però sono stato contento, perché oggettivamente è importante che le istituzioni tornino sul territorio a parlare con le persone e con gli stakeholder che danno lavoro ai nostri figli e ai nostri nipoti e che sono in questo momento i veri eroi per la resilienza che hanno; un tessuto produttivo forte, coraggioso, che continua a fare profitto, che continua a fare fatturato nonostante le difficoltà, che continua a non licenziare i lavoratori non perché ci sia il blocco dei licenziamenti, ma perché vuole continuare a credere nel futuro di questa Regione.
Pertanto, abbiamo il dovere di seguire queste cose, abbiamo il dovere di andare sul territorio: non sono passerelle! Poi il coraggio di parlare chiaro. L'ho detto prima, citando l'esempio dell'Assessore Poggio. Così abbiamo fatto anche con le Province e con tutti coloro che hanno la necessità di sapere che cosa stiamo facendo e che cosa stiamo pensando. Inoltre, stiamo lavorando per eliminare i divari territoriali, che è un altro aspetto fondamentale dal punto di vista politico. Lavorare per eliminare i divari territoriali significa certamente lavorare per la fibra e qui arrivo a un ragionamento che faceva qualcuno all'interno del dibattito.
La Regione Piemonte sulla fibra ha stanziato 90 milioni di euro. Certamente la responsabilità in questo momento è di chi ha vinto la gara. È difficile lo capisco, perché il Piemonte e il territorio piemontese (ma anche italiano) è composto da tantissime zone di montagna e collinari.
Conseguentemente, è chiaro che anche per Open Fiber non era facile attuare questo percorso, ma oggettivamente i soldi sulla fibra la Regione li ha messi e continueremo su questa strada, senza tentennamenti.
Che cosa abbiamo fatto per eliminare i divari territoriali? L'Assessore Carosso ha stanziato ben dieci milioni e 700 mila euro per favorire l'insediamento dei giovani all'interno delle comunità montane o delle aree marginali. Questo è un altro aspetto fondamentale, che nessuno sottolinea ma certamente ha un senso vero, un senso di visione e di strategia. Noi dobbiamo evitare che le zone montane siano spopolate o si spopolino.
Che cos'altro stiamo facendo? Stiamo cercando di costruire una Pubblica Amministrazione che abbia al centro il cittadino, che sostenga il cittadino. È una Pubblica Amministrazione che, all'interno del percorso sulla digitalizzazione, sul Recovery Fund e sulla programmazione 2021-2027 avrà un ruolo chiave, perché dovrà essere rimpinguata dal punto di vista del personale. Purtroppo l'età media del pubblico impiego avanza e dobbiamo cercare di iniettare i giovani.
Il fatto che apriremo a dei concorsi per tutti i livelli è senz'altro positivo, e ringrazio l'Assessore Gabusi per aver voluto con forza questo tipo di percorso, perché credo che iniettare risorse giovani all'interno della Pubblica Amministrazione sia fondamentale per tutti noi. È fondamentale perché loro hanno il cervello sveglio come, parafrasando il Presidente Riva Vercellotti, sua figlia. Il cervello sveglio perché? Perch hanno una marcia in più, sono freschi di studi, hanno voglia di essere più proattivi e noi dobbiamo avere la forza di fare in modo che i padri nobili cioè coloro che hanno un'età un pochino più avanzata, possano insegnare e trasferire a loro le competenze che hanno in questo momento.
Poi arriviamo alle persone in difficoltà. L'hanno detto bene i Consiglieri Perugini e Bongioanni e anche la bravissima collega Biletta: in questo momento noi siamo al fianco delle persone in difficoltà. Le poche risorse che sono state inserite in questo bilancio e che avevamo a disposizione non ci sono bugie su questo, perché è così - le abbiamo messe, in primis sulle nuove povertà, come giustamente diceva il Presidente di I Commissione Riva Vercellotti, e in seconda battuta anche sulla manutenzione delle ATC altro aspetto fondamentale all'interno del percorso di aiuto alle persone più deboli.
Quanti alloggi sono sfitti? Lo sappiamo bene tutti, dal Consigliere Grimaldi al Consigliere Sarno, come tutti coloro che hanno fatto amministrazione all'interno della prima cintura di Torino e anche a Torino.
Quanti alloggi sfitti oggi non sono assegnati perché non sono manutenuti e non sono decorosi? Due milioni di euro all'interno di questo percorso non mi sembrano assolutamente pochi.
Un altro aspetto politico è che non abbiamo voluto togliere la dignità a nessuno. Anche i tagli che sono stati fatti, ad esempio, nel mondo della cultura, che sommano a tre milioni di euro - che non sono trenta o cinquanta, non ricordo il numero uscito sui giornali - certamente non hanno voluto penalizzare nessuno e questo l'Assessore Poggio l'ha spiegato benissimo a tutti gli stakeholder di questo mondo.
Abbiamo garantito le convenzioni e garantiremo i bandi, perché questo significa garantire la dignità di un futuro che, in questo momento, è oscuro per tutti, però certamente ha un supporto dalla Regione Piemonte. Si può sempre fare di più, questo è evidente e non ci sono dubbi.
Quanto abbiamo inciso? Lo dico al Consigliere Ravetti, che è sempre affascinante e che mi affascina con i suoi discorsi sempre centrati precisi e garbati. Però voglio rispondergli. Che cosa ha fatto il Presidente Cirio? Che cosa ha fatto questa Giunta con l'Unione Europea? La riprogrammazione dei fondi sull'asse 1 e sull'asse 3, per garantire che nella pandemia ci fossero le risorse necessarie per continuare a sostenere le imprese e la sanità, l'ha fatta il Presidente Cirio, insieme con la Giunta e la maggioranza. E senza una forza costante in Europa, non avremmo ottenuto questo tipo di situazione.
Pertanto, stiamo continuando a mantenere quello che abbiamo scritto nel programma. L'Europa è la nostra mamma, diciamo così, e noi dobbiamo comunque lavorare con essa per cercare di migliorare questo rapporto, ma siamo usciti a ottenere questo tipo di situazione.
Volevo citare anche il microcredito, perché questa è un'altra specificazione che volevo fare. Il microcredito oggi copre esclusivamente le imprese non bancabili, che è già una grande cosa, importantissima. Noi vogliamo estendere la copertura del microcredito anche alle imprese che hanno difficoltà alla bancabilità, seppur siano meno disperate di coloro che non sono bancabili, perché magari hanno altri tipi di difficoltà. La delibera di Giunta è già stata approvata, adesso siamo nella fase di discussione con l'Associazione Bancaria Italiana (ABI) per cercare di tarare gli elementi e poi partire, senza più nessun problema.
Perdonatemi, la faccio un po' lunga stasera, ma ogni tanto ci va anche questo. Certamente ho un cruccio, l'ha detto bene il Consigliere Sacco: è il tema delle date, delle scadenze. È vero, non possiamo approvare un bilancio il 1° aprile, il 5 aprile o quando lo approveremo. Non possiamo, è assurdo. E questo è un cruccio che ho veramente dentro il cuore e che vorrei provare a evitare che succeda anche l'anno successivo.
Certamente quest'anno ho ancora una piccola scusa che è derivata dalla pandemia, dal fatto della parifica dalla Corte dei Conti, da un rendiconto fatto soltanto (vado a memoria) verso settembre-ottobre, poi un assestamento complicato che ci ha portato a un'azione pesante da parte dell'opposizione, legittima ma certamente impegnativa, che perciò ha allungato i tempi oltre il 31 dicembre.
Questo è un tema che vogliamo affrontare, perché molte Regioni approvano il bilancio entro il 31 dicembre. Quello che chiedo è: nella legittima dialettica, che ci deve sempre essere perché è arricchente - l'ho sempre detto e lo sostengo a ogni piè sospinto - aiutateci ad arrivare ad approvare il bilancio il 31 dicembre. Noi quest'anno cercheremo di essere rigorosi nel rispetto delle date. Il 30 aprile ci sarà il rendiconto, ci sarà poi la parifica che speriamo avvenga il più in fretta possibile magari già ai primi di luglio. Poi ci sarà l'approvazione del rendiconto in Aula e successivamente l'assestamento di bilancio.
Se dovesse succedere di concludere l'assestamento di bilancio a ottobre abbiamo tutto il tempo nei mesi di novembre e dicembre per discutere con serenità il bilancio preventivo. Non sono date impossibili, certamente è complicato perché la pandemia rende complesso anche tutto il lavoro degli Uffici. Questo è vero, però vorrei arrivare a quel punto.
Se c'è una cosa di cui devo chiedere scusa, certamente è questa. Lo voglio fare e cercherò di fare il possibile per arrivare a fare tutto quanto entro il 31 dicembre.
Adesso arriviamo ai numeri, perché mi sembra importante che tutti voi sappiate. Abbiamo dato copertura alle spese essenziali e necessarie.
Personale, circa 200 milioni; mutui, circa 555 milioni; disavanzo, circa 323 milioni.
I mutui sono, come sapete, in aumento rispetto agli altri anni, perché la rinegoziazione dovuta ha avuto il suo effetto negli anni 2018-2019 e nel 2020 siamo tornati ad aumentare un po' la quota della rata e nel 2021 abbiamo più 100 milioni.
Inoltre, il bilancio regionale copre la non completa autosufficienza del sistema sanitario regionale. Noi paghiamo dieci milioni di euro per gli emotrasfusi. Abbiamo fatto questa difficile scelta, ma è una scelta importante, perché la medicina territoriale era da riorganizzare. Abbiamo dato dieci milioni di euro, presi dal TPL, che ci siamo impegnati a rimettere nel bilancio nel momento in cui recupereremo risorse. Tuttavia certamente questo appesantisce.
Ancora, ci sono i 218 milioni di euro del DL n. 35, la famosa liquidità dei 4,5 miliardi che ci è arrivata nel 2014. Non è colpa di Chiamparino, non è colpa di Cota, io non faccio altri nomi, ma voi avete capito. Credo che sul DL n. 35 una mano possiamo darla. Se volete, possiamo darla, ma dobbiamo rinegoziare il tasso, dobbiamo passare dal 4% all'1%. Noi ci proveremo, con tutte le forze che abbiamo; interloquiremo con il MEF e cercheremo di portare a casa questo tipo di situazione. Ricordate anche che, comunque, il DL n. 35 era per il 60% del debito maturato nelle ASL e questo è un altro aspetto.
Poi, c'è l'FCDE (Fondo Crediti Dubbia Esigibilità) di 123 milioni, anche lì, accantonati. Inoltre, c'è la questione dell'evasione del bollo quest'anno sono state sospese le cartelle, quindi il nostro introito sul recupero dell'evasione del bollo passa da 188 milioni a 120 milioni, quindi sessantotto milioni in meno di entrate rispetto a questa voce molto, molto importante.
Le entrate regionali, come sapete, sono quelle che sono. Abbiamo due grandi entrate: l'addizionale IRPEF e il bollo auto; sono quelle due e non abbiamo tanto altro. Pertanto, anche lì, manovre fiscali, manovre straordinarie eccetera, tutto si può fare, ma su queste entrate è molto, molto complicato farlo. L'abbiamo già fatto lo scorso anno, è ancora attiva quest'anno e lo sarà anche per il prossimo sull'IRAP, che è un'altra questione molto, molto importante.
Il Consigliere Grimaldi e non solo ci ha - diciamo così, devo trovare la parola giusta - "creato" qualche sensibilità in più sull'IRAP con tutti i ragionamenti che ha fatto, ma certamente è complicato modificare l'IRAP perché trovare un equilibrio razionale e sensato sull'IRAP non sarà facile.
Lo faremo, perché abbiamo già iniziato il tavolo e il tavolo continuerà il proprio lavoro, ma, credetemi, non sarà facile trovare un equilibrio fra le varie richieste che ci saranno all'interno del Consiglio regionale.
Inoltre, abbiamo aumentato il Fondo sul rischio di natura giudiziaria di 800 mila euro e anche questo è un aspetto molto importante.
Tutto questo fa il paio con due entrate per gli investimenti che non ci sono più: 90 milioni di euro di mutuo acceso dalla Giunta precedente (2018 2019, quarantacinque più quarantacinque) e i 200 milioni di euro di Finpiemonte di rientro di capitale.
Certo che l'anno scorso è stato un anno in cui - ci direte voi - noi l'abbiamo usato, ci mancherebbe altro, ma l'abbiamo usato scientemente perché in quel momento la risposta giusta era quella, però certamente quest'anno questo ci mancherà: 290 milioni di euro in meno sugli investimenti, ma non per colpa di qualcuno come la maggioranza, no, no soltanto che questi fondi si sono esauriti.
Nonostante questo, volevo fare un paragone. Se il 2020 è stato un anno diciamo così - un po' dopato da questi fondi (mutui e rientri Finpiemonte) volevo fare un paragone con il bilancio di previsione del 2019, perché i bilanci da paragonare sono il previsionale di ciascun anno, se vogliamo farlo, e per esempio sulla Missione 4, Istruzione, il 2019 aveva 68,8 milioni di euro, ma nel 2021 ci sono 79,6 milioni di euro. Lo dico al Consigliere Grimaldi che farà mille emendamenti (non lo so), ma sul programma 07 nel 2019 c'erano 25,3 milioni, sul programma 07 nel 2021 ora abbiamo 26,7 milioni. Allora, sostanzialmente, spendiamo 80 milioni di euro per l'istruzione, diciamo così, in senso lato, e 26,7 per il diritto allo studio.
Non so che cosa si possa fare di più con un bilancio con le nostre casse e con la nostra disponibilità: non siamo la Lombardia, non siamo l'Emilia Romagna, non siamo le Regioni a Statuto speciale. Consigliere Grimaldi faccia una riflessione su questo, poi lei è libero di fare quello che giustamente, ritiene di fare, ma mi creda: 79 milioni di euro (quasi 80) sull'istruzione con un bilancio regionale come il nostro non sono assolutamente pochi.
Su un'altra Missione sensibile per le opposizioni, la Missione 12 Politiche della famiglia, disabili e diritti: nel 2019, 164 milioni, nel 2021, 225 milioni, più sessantuno milioni. Sul programma 01, Infanzia e asili abbiamo messo 2,1 milioni in più. Sul programma 03, Anziani abbiamo messo 7,5 milioni in più. Sul programma 10, Diritti sociali, 1,33 milioni di euro in più.
Sono numeri e non sono polemiche; sono solo numeri per quantificare e verificare che noi non siamo contro di quello che voi ci dite che noi siano contro: noi stiamo continuamente cercando di mantenere quelle che erano le bontà delle precedenti Amministrazioni e molte volte anche di implementarle.
Sulla Missione 15, Lavoro e formazione: nel 2019, 273 milioni, nel 2021 402 milioni, quindi più 128,5 milioni. Sul programma 01, Disabili e APL 2,6 milioni in più; sul programma 02, Formazione 1,48 milioni in più rispetto al 2019. Questo solo per raccontare appunto alcuni numeri che mi sembrano importanti.
Il segno più è stato messo su tante cose e ha ragione il Consigliere Vercellotti: inutile elencarle tutte, ma certamente la povertà, certamente l'ATC, certamente il "Bonus turismo", certamente la cooperazione internazionale, certamente l'internazionalizzazione, certamente gli extra LEA, che certo - è vero - cinquantadue milioni era il bilancio degli anni buoni, ma noi cerchiamo di arrivare a quarantanove con l'emendamento che abbiamo accolto, che era voluto anche da noi della maggioranza, ma certamente è giusto che se lo intesti l'opposizione. Abbiamo aggiunto un altro milione e siamo arrivati a cinquanta milioni di euro che, credetemi è uno sforzo importantissimo che abbiamo fatto, perché volevamo tutelare.
Pertanto, da quarantacinque, previsto nel bilancio previsionale, siamo passati nuovamente a cinquanta.
Ricordo l'attenzione per l'opposizione: quale maggioranza ha dato un milione e mezzo all'opposizione, su una cosa che riteneva giusta come quella delle RSA? Un milione e mezzo! Non so, andate a vedere, nella storia del Consiglio regionale se qualche opposizione ha ottenuto un milione e mezzo, su una legge, dalla maggioranza. Emendamento Canalis.
Vi farei riflettere su questo, visto che inizieremo la discussione sul bilancio proprio domani con mille emendamenti, o quanti saranno, da parte del Consigliere Grimaldi.
Poi abbiamo fatto una scelta, perché l'edilizia per noi è importante: abbiamo spostato, dal capitale sociale delle cooperative alle cooperative a proprietà indivisa, 300 mila euro. Riteniamo che in questo momento sia prioritario, e nell'ambito delle risorse non potevamo fare diversamente garantire che questi bandi partissero. Dopo un'interlocuzione attenta con i corpi intermedi, che fanno riferimento alle cooperative, abbiamo fatto questa scelta.
Diamo coerenza alla normativa. La Procura della Corte dei Conti e la Corte dei Conti stessa ci chiedevano di mantenere poca liquidità in Finpiemonte per non aggirare la Tesoreria. Pertanto, stiamo dando la liquidità giusta a Finpiemonte.
In secondo luogo, sulle misure chiuse, la Corte dei Conti ci chiedeva che i bandi presenti in Finpiemonte tornassero in Regione. Abbiamo fatto questo tipo di ragionamento: ho fatto tornare i soldi in Regione, dalle misure chiuse di Finpiemonte, in modo che non ci fosse il cash pooling. Questo è un altro aspetto di coerenza normativa che abbiamo voluto fare per ringraziare e per rispettare le indicazioni della Corte dei Conti.
Insomma, tante altre cose non voglio dirle perché poi la facciamo per le lunghe e vi annoio, ma, credetemi, abbiamo fatto tutto - tutto - il possibile, nelle condizioni date. Quest'anno cercheremo di fare, come diceva il Consigliere Riva Vercellotti, alcune cose. Le spending review le abbiamo già adottate in altre occasioni; certamente sono stati capitoli tagliati, ma se guardate la dimensione dei tagli, sono veramente tagli minimi che non tolgono dignità a nessuno.
Speriamo, insomma, di avere rispetto, da parte dell'opposizione, per il nostro lavoro, non condivisione. Non ci interessa la condivisione, ma rispetto per il nostro lavoro, alle condizioni date, come noi, in passato l'abbiamo dato al Presidente Chiamparino nelle sessioni di bilancio.
Grazie e buona serata.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.
Sospenderei la seduta, essendo terminata la discussione generale.
Domani mattina, alle ore 9.30, riprenderà la discussione del disegno di legge n. 129, con il proseguimento dell'esame degli articoli e degli emendamenti.
Alle ore 9 di domani è convocato l'Ufficio di Presidenza e ci si riaggiorna con tutti in aula alle 9.30.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 20.15)



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