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Dettaglio seduta n.118 del 30/03/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 14.45)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do il via allo streaming.
Iniziamo una sessione di lavori molto impegnativa, come sapete. Esorto tutti ad attenersi alle procedure.
Comunico che, come stabilito in sede di Conferenza delle Presidenze dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante il collegamento in videoconferenza.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 185 del 18 dicembre 2020 integrata con le norme di comportamento della seduta da remoto previste dalla deliberazione dell''Ufficio di Presidenza n. 49 del 25 marzo 2021.
A specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale, procederò all''appello nominale sia ai fini della conferma della presenza sia ai fini della votazione, chiamando prima i Gruppi di maggioranza e poi i Gruppi di minoranza.
Ai soli fini dell''appello, comunico che sono in congedo Caucino, Carosso Cirio, Icardi, Mosca e Ricca.
Il numero legale, pertanto, è ventitré.
Procedo quindi all''appello nominale per l'indicazione dei partecipanti.
Chiamerò anche gli Assessori esterni all''esclusivo fine di consentire la rilevazione della loro presenza per il verbale.
Chiedo di mantenere attiva la telecamera e il proprio dispositivo, nonch di rispondere all'appello in modo intelligibile e di confermare la presenza in chat.



(Il Presidente Allasia procede all''appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Richieste di modifica dell''o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l''o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Come Partito Democratico, chiediamo l''iscrizione all''o.d.g. dell''ordine del giorno n. 110, a prima firma Valle, in merito all''intelligenza artificiale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
L'altro ieri è successo un fatto molto grave. Come sa, il Consiglio Generale dell'ONU ha votato un ordine del giorno sul tema delle sanzioni ad alcuni Paesi e l'Italia si è espressa in modo tale da respingere questa stigmatizzazione delle sanzioni verso Paesi come Cuba.
Noi abbiamo predisposto un ordine del giorno a oggetto "Voto contrario alla risoluzione A/HRC/46/L.4 sugli effetti negativi dell'embargo a Cuba". Non credo di dover ricordare che il 13 aprile scorso la brigata Henry Reeve è venuta, nel momento più buio della nostra storia, a dare un aiuto, credo unico e straordinario, che testimonia un impegno da anni, tra l'altro riconosciuto, di quella comunità, che secondo noi non si merita l'embargo da parte degli Stati Uniti né le sanzioni economiche.
Per questo, riteniamo davvero incredibile che non si è avuta neanche la generosità e l'intelligenza di evitare quel tipo di voto da parte del nostro delegato all'ONU.
Spero che il Governo italiano chiarisca presto, ma credo che sarebbe molto importante che, così come dice il nostro ordine del giorno, la Giunta regionale impegni il Piemonte a stigmatizzare con forza il voto contrario dell'Italia alla risoluzione e attivarsi presso il Governo italiano, e presso tutte le sedi competenti, al fine di sostenere, anche da parte del nostro Paese, l'assoluta necessità di rimuovere l'embargo commerciale economico e finanziario imposto dagli Stati Uniti d'America a Cuba.
Credo che questa comunità, questo Consiglio regionale, che ha dato anche un riconoscimento ufficiale a quei medici (ma l'ha dato a loro per ringraziare il Paese da cui provengono) sia pronto a prendere una posizione, farlo oggi e dire che il nostro Paese ha davvero sbagliato a fare quello che ha fatto al Consiglio delle Nazioni Unite, non solo perché quell'isola non si merita quell'embargo, ma perché, un anno dopo, sarebbe davvero da ipocriti non riconoscere quello che è successo e non impegnarci perché quelle limitazioni siano cancellate.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Prego, Consigliere Giaccone.
Nel frattempo, vi chiedo scusa per gli Assessori esterni: sono presenti l'Assessore Gabusi, l'Assessore Marnati e l'Assessore Poggio.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
La mia richiesta è relativa a un atto d'indirizzo che abbiamo appena deposito, che riguarda "Interventi a sostegno dei mercati". È il n. 532 ed è stato da poco registrato. Tutti abbiamo idea di quale sia la situazione drammatica in cui versa questa categoria, in alcuni casi anche con situazioni debitorie e molto difficili da affrontare. Si è generato - lo dico in estrema sintesi - una situazione asimmetrica, direi discriminatoria nei loro confronti, rispetto ad altri canali distributivi.
Il nostro ordine del giorno, che, tra l'altro, non avrei nessun problema a condividere anche con la maggioranza, visto che so che alcuni componenti di questa hanno sensibilità al riguardo, intende sostenere categorie così in difficoltà. Non ne faccio una questione di parte, ne faccio una questione di obiettivi comuni. L'impegno è di sostenere queste categorie, cercando di eliminare gli elementi discriminatori e penalizzanti per le categorie mercatali, con gli strumenti che ci sono consentiti, rispetto agli altri operatori della distribuzione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Gallo, dovrebbe solo controllare, perché il n. 110 è già stato approvato; penso che lei stesse citando il n. 384 del Consigliere Valle inerente a "La Regione si faccia promotrice di un percorso condiviso per portare a Torino il nuovo Istituto nazionale per l'intelligenza artificiale".
Se solo può confortare gli Uffici, perché l'hanno subito cercato e trovato fortunatamente.



GALLO Raffaele

Sì, sì, ma è colpa del Consigliere Valle, che mi ha dato un numero sbagliato.



PRESIDENTE

Va bene, grazie.
Prego, Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Chiedo l'iscrizione dell'ordine del giorno, del quale non posso ancora fornire il numero perché è appena stato caricato, inerente a "Sostegno all'emittenza televisiva locale e a garanzia della pluralità d'informazione".
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bongioanni.
Non ci sono altri iscritti a parlare.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Scusi, Presidente, se posso chiedere. Per la dichiarazione d'urgenza sul disegno di legge.



PRESIDENTE

Dobbiamo ancora arrivare al successivo punto.
Adesso siamo sulle richieste di modifica dell'o.d.g.
Se non vi sono contrarietà, considererei le quattro richieste d'inserimento degli ordini del giorno per approvate. Si tratta dell'ordine del giorno n.
384 del Consigliere Valle e di quello proposto dal Consigliere Grimaldi sul voto dell'Italia al Consiglio generale dell'ONU sulle sanzioni all'embargo a Cuba, di cui non abbiamo ancora il testo; poi abbiamo l'ordine del giorno 532 sugli operatori dei mercati del Consigliere Giaccone e l'ordine del giorno del Consigliere Bongioanni, "Sostegno alle emittenze televisive locali e garanzia della pluralità d'informazione", che non è stato ancora numerato e di cui attendiamo la numerazione.
Se non vi sono contrari, li darei per iscritti.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all''o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Caucino, Carosso, Cirio, Icardi, Mosca e Ricca.
b) Presentazione progetti di legge L''elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell''adunanza in corso.
c) Processi verbali precedenti sedute Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 23 febbraio e 2 marzo 2021.
d) Richiesta d''urgenza disegno di legge n. 132 La Giunta ha trasmesso il disegno di legge n. 132 "Modifiche alla legge regionale 1 ottobre 2020, n. 23 (Norme in materia di promozione e d''impiantistica sportiva) e istituzione della giornata in Memoria del Grande Torino".
Ne è stata dichiarata l''urgenza, ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno.
Ai sensi dell''articolo 83, comma 2, del Regolamento il Consiglio regionale, alla fine della seduta nella quale è stata presentata la richiesta, delibera con votazione palese, dopo aver ascoltato un oratore a favore e uno contrario.
A fine seduta si procederà pertanto alla votazione.
e) Non impugnativa Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 4 marzo 2021, le seguenti leggi regionali: legge 4 gennaio 2021, n. 1 "Disposizioni regionali di modifica alla legge regionale 22 febbraio 2019, n.5 (Disciplina dei complessi ricettivi all''aperto e del turismo itinerante)"; legge 4 gennaio 2021, n. 2 "Modifiche alla legge regionale 7 aprile 2020, n. 43 (Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento atmosferico. Prima attuazione del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria)".
Il Consiglio dei Ministri ha altresì esaminato, in data 25 marzo 2021, la seguente legge regionale: legge 26 gennaio 2021, n. 3 "Misure urgenti per la continuità delle prestazioni residenziali di carattere sanitario, socio sanitario e socio-assistenziale per anziani, persone con disabilità minori, persone affette da tossicodipendenza o da patologie psichiatriche".
In merito alle suddette leggi, il Consiglio dei Ministri ha esaminato ne ha deliberato la non impugnatività.
f) Incontro con delegazioni rappresentanze sindacali degli operatori mercatali Comunico che c'è stato un incontro, com'è stato definito anche dal Consigliere Giaccone, con gli operatori del mercato. Dopo la manifestazione in piazza Castello, c'è stato un incontro formale con la Giunta e con il sottoscritto in cui abbiamo espresso vicinanza e supporto ai commercianti ambulanti che hanno manifestato questa mattina per tornare a lavorare in sicurezza.
Il Consiglio regionale invita la Giunta a intervenire nei confronti del Governo nazionale affinché le categorie, ormai allo stremo, possano tornare in attività dopo le feste Pasquali. Gli addetti al mercato erano in piazza con le sigle sindacali GOIA, UBAT e APICAST.
g) Scomparsa dell''ex Consigliere e Assessore regionale Giovanni Caracciolo Vi è un'ulteriore comunicazione, purtroppo spiacevole.
Il giorno 20 marzo è scomparso, all'età di ottantasei anni, Giovanni Caracciolo. È stato Consigliere regionale nella VII Legislatura e successivamente, Assessore nella Giunta a guida Mercedes Bresso. Lo ricordo con piacere come Assessore regionale (all'epoca ero Consigliere regionale).
Desidero esprimere ai suoi familiari, a nome dell'Assemblea, le più sentite condoglianze. Ci sarà una commemorazione ufficiale in Aula quando ci saranno le condizioni per svolgerla con i familiari e con tutti i Consiglieri in presenza.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all''o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è stato approvato il processo verbale del 18 febbraio 2021.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 138, inerente a "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2021-2023 (Legge di stabilità regionale 2021)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 138, inerente a "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2021 2023 (Legge di stabilità regionale 2021)", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione in data odierna. Prima di dare la parola ai relatori, ricordo a chi volesse intervenire che può cominciare a prenotarsi in chat. Nel momento in cui si avrà la parola, dovranno essere attivati telecamera e microfono.
Do la parola al relatore di maggioranza, Davide Nicco, che ha facoltà di intervenire per quindici minuti.



NICCO Davide, relatore

Mi sentite?



PRESIDENTE

La sentiamo.
Prego, ha quindici minuti per il suo intervento.



NICCO Davide, relatore

Ho problemi.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Consigliere Nicco, non la sentiamo più.
Se ha problemi, proseguiamo col relatore successivo. Il bello della diretta ha i suoi pregi e i suoi difetti! Chiedo a tutti, Consiglieri e Assessori, di intervenire con connessioni stabili, come abbiamo chiesto nell'ultima delibera dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, per evitare situazioni come questa.
Non sentendo il Consigliere Nicco, passerei ai successivi relatori. Chiedo ai Consiglieri Grimaldi e Sarno, se sono presenti e attivi, se possono svolgere le loro relazioni.



BONGIOANNI Paolo

Chiedo scusa, Presidente. Mi ha chiamato il Consigliere Nicco: ha perso completamente il collegamento e si sta ricollegando adesso.



PRESIDENTE

Nel frattempo, se il Consigliere Grimaldi vuole intervenire.
So che non è prassi intervenire.



GRIMALDI Marco

Presidente, non è che non posso, ma sarebbe proprio inopportuno. È già successo altre volte, ma adesso anche sulla legge finanziaria.
No, per favore!



PRESIDENTE

Sia umano.



GRIMALDI Marco

No, ascolti.



PRESIDENTE

Si metta non dico nei miei panni, perché ci starebbe sicuramente comodo ma.
Va bene, ho capito, ho capito. Sospendiamo la seduta per alcuni minuti.



GRIMALDI Marco

No, le sto dicendo.



PRESIDENTE

Il Consigliere Sarno è pronto ed è presente, sempre.



GRIMALDI Marco

Ma io le sto dicendo che è proprio inopportuno, secondo me, dal punto di vista istituzionale, non dal punto di vista politico.
Fosse questo...



PRESIDENTE

Sospendiamo per cinque minuti la seduta. Nel frattempo, chiediamo al Gruppo Fratelli d'Italia di ristabilire la connessione in modo stabile.
Dopo l'intervento del Consigliere Nicco seguiranno gli interventi dei colleghi Grimaldi e Sarno.
Consiglio a tutti di mantenere stabile la connessione. Ancor meglio, di evitate di usare i cellulari e di prediligere i PC che il Consiglio regionale vi ha fornito, comprensivi anche di un cavetto di rete. In tal modo, la seduta sarebbe più fruibile.
Grazie a tutti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.11, riprende alle ore 15.32)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Do la parola al Consigliere relatore Nicco, che ha ristabilito la connessione.
Prego, Consigliere, ha quindici minuti a disposizione.
Consigliere Nicco, la vedo collegato, ma non la sento.



NICCO Davide, relatore

Mi sentite?



PRESIDENTE

Sì, adesso sì. La vediamo anche.



NICCO Davide, relatore

Ripeto le mie scuse per chi non avesse letto la chat: ero collegato in studio, ma è saltato il router per uno sbalzo di corrente e ho dovuto correre a casa per collegarmi.
Procedo con la relazione inerente al disegno di legge relativo a "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2021 2023 (Legge di stabilità regionale 2021)".
Il disegno di legge in esame è relativo alla legge di stabilità regionale prevista dall'articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi" a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42.
Il disegno di legge, originariamente di tre articoli, è stato sottoposto all'esame della I Commissione e inviato al Consiglio delle Autonomie Locali ai fini dell'acquisizione del parere di competenza. Nel corso dell'esame in Commissione è stato approvato un emendamento della Giunta regionale, che dispone la copertura finanziaria delle minori entrate relative all'articolo 1 applicate in favore di studi e ambulatori veterinari, e due emendamenti di minoranza, riguardanti modifiche alla legge 7/2020 sul tema degli incentivi per il rinnovo parco automobilistico e delle agevolazioni IRAP per l'incremento e la stabilizzazione dei rapporti di lavoro. Il provvedimento definitivo è stato licenziato dalla I Commissione permanente in data 30 marzo 2021.
Il testo così come licenziato dalla I Commissione si compone di cinque articoli strutturati come dalla seguente descrizione sommaria.
L'articolo 1 intende sollevare dall'obbligo del pagamento di una tassa d'importo esiguo (attualmente la tariffa annua è di euro 83,67) e che ha una ricaduta complessivamente stimata in un gettito pari a 64 mila euro riguardante una platea di circa 800 soggetti, parificando tra l'altro analogamente a come già è stato fatto in altre Regioni, il trattamento fiscale dei medici veterinari a quello già in vigore da decenni per i medici chirurghi.
L'articolo 2 opera due distinte modifiche sulla legge regionale 7/2020. Il comma 1 interviene in modifica dell'articolo 1, dedicato agli incentivi per il rinnovo parco automobilistico, disponendo di portare da tre a quattro le annualità di esenzione dal pagamento della tassa automobilistica per le autovetture per trasporto persone a uso privato di potenza non superiore a 100 kW di categoria euro 6 e superiori, immatricolate dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020, acquistate in sostituzione di autovetture di categoria euro 0, euro 1 e euro 2 avviate alla rottamazione.
Il comma 2 interviene in modifica del primo comma dell'articolo 15 dedicato alle agevolazioni IRAP per l'incremento e la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, estendendo da tre a quattro esercizi la concessione della deduzione dalla base imponibile dell'IRAP ai soggetti passivi che applicano l'aliquota ordinaria e che, alla chiusura del singolo periodo d'imposta.
Presentano, rispetto al periodo d'imposta precedente, un incremento almeno pari a un'unità lavorativa, come definita dalla deliberazione della Giunta regionale, per lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, anche derivante dalla stabilizzazione di rapporti di lavoro a tempo determinato preesistenti, o di lavoratori assunti con contratto di lavoro stagionale ai sensi dell'articolo 2, comma 29, lettera b) della legge 28 giugno 2012 n. 92, impiegati nel territorio regionale.
L'articolo 3 è dedicato all'adeguamento normativo della legge regionale n.
13 del 6 marzo 1980, al fine di allinearla alle norme di principio o specifiche presenti in tale materia sia nelle fonti statali sia in quelle locali attualmente in vigore per porre rimedio ai molti casi amministrativamente riscontrati nel tempo, che hanno generato difficoltà applicative.
L'articolo 4, considerato il perdurare dell'emergenza epidemiologica e degli effetti economici negativi ricadenti sulle attività commerciali e turistiche in conseguenza delle misure restrittive anticontagio disposte dagli organi di Governo e dalle autorità sanitarie, si rende opportuno al fine di prevedere la possibilità di sospendere fino al 30 settembre 2021 il pagamento del canone demaniale per i gestori delle attività che operano sui laghi e che utilizzano beni del demanio della navigazione.
Viene precisato che la facoltà di disporre la sospensione è demandata alle gestioni associate, alle quali spetta, appunto, la gestione delle concessioni demaniali di cui si tratta e che introitano i relativi canoni.
È altresì previsto che le gestioni associate possano applicare la sospensione anche solo ad alcune categorie di utilizzatori, in relazione alla valutazione delle specifiche situazioni territoriali. Il pagamento dei canoni sospesi, che potrà anche essere rateizzato previa prestazione di garanzia fideiussoria, sarà effettuato con le modalità stabilite dalle gestioni associate.
L'articolo 5, infine, inserisce la dichiarazione d'urgenza del provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha ora la parola il relatore di minoranza, Consigliere Grimaldi, che ha facoltà di intervenire per quindici minuti.



GRIMALDI Marco, relatore

Grazie, Presidente.
Inizio così: è certamente giusto e corretto iniziare una manovra di bilancio con dei dispositivi economici e finanziari e dei disegni di legge che mettano al centro la parte di previsione del bilancio, legato a una sorta di legge di stabilità, dove possono essere inserite le misure che riguardano di più i sistemi di tassazione piuttosto che delle verifiche e delle rimodulazioni, proprio per addivenire a previsioni di spesa più corrette o costruire delle politiche.
Per questo, abbiamo approfittato di questo disegno di legge - lo ricordo per i giornalisti che ci ascolta, ma anche per i nostri concittadini presentato all'ultimo, fra giovedì e venerdì. Pensavamo che, essendo un bilancio ormai in discussione da quasi un mese, ci fossero delle misure particolarmente urgenti e delle misure in campo economico, soprattutto dal punto di vista delle tasse, che potessero in qualche modo dare un segnale a questo bilancio di previsione. Non è stato così. Ricordo che durante la discussione, praticamente quasi da soli in questi tre giorni, abbiamo provato a proporvi delle misure diverse, a partire da una rimodulazione di una tassa come l'IRAP, che crediamo sia centrale dentro questa discussione.
Ci sono soggetti, come i colossi dell'e-commerce (Amazon in primis) ma anche le grandi case farmaceutiche o chi opera nella grande distribuzione penso a tutto il tema dei grandi discount e della logistica - che fanno profitti in Italia, continuano a ottenere incassi esorbitanti e hanno addirittura guadagnato dalla pandemia ma, grazie a pratiche spesso di profit shifting, sottraggono risorse preziose al fisco italiano. Per questo, agire sull'aliquota IRAP è l'unico modo con cui la Regione pu tentare di aumentare le tasse a multinazionali che, con questi comportamenti, contribuiscono a minare alla base anche il nostro sistema sanitario.
Lo dicevo proprio oggi: il nostro sistema sanitario è gratuito per tutti tanto per i miliardari come loro quanto per gli indigenti, ma non è gratis anzi viene sostenuto proprio dalle nostre tasse e, in particolare, da una tassa che serve per fotografare il volume di produzione (il cosiddetto valore di produzione positivo o negativo) e ridistribuire queste risorse.
Questa tassa è l'IRAP. Perciò far pagare le tasse, far pagare ai più grandi, a chi ha più reddito, a chi fa più utili e dividendi, non è solo un atto necessario, ma è un atto di giustizia.
Spero che in qualche modo la Giunta Cirio si ricordi delle tantissime promesse che il Presidente ha fatto spiegando che sarebbe stato giusto che anche loro pagassero la crisi, e ci dicesse esattamente che cosa è successo ieri. Lo dico perché, al termine della seduta della I Commissione, la maggioranza si è astenuta sul nostro emendamento al bilancio di previsione 2021-2023, con cui - pensate! - si sarebbe aumentata dello 0,92 punti percentuali l'aliquota IRAP per i soggetti operanti nel commercio al dettaglio di prodotti via internet in caso di un valore di produzione netto superiore a un milione di euro. Ma non solo! Abbiamo messo dei parametri molto, molto chiari anche sulla grande distribuzione sopra i 50 milioni di euro, o sulla grande parte logistica sopra i 100 milioni di euro.
Lo dico sinceramente: abbiamo sentito parlare la voce - possiamo dire biforcuta come una lingua della vostra maggioranza: fate i sovranisti quando vi fa comodo, spiegate e battete i pugni dicendo che è giusto che questi soggetti paghino in Italia e poi, alla prima occasione, vi riscoprire liberisti, come siete sempre stati. Già! Perché l'obiezione del sovranista Marrone è: "Attenzione, se aumentiamo le tasse ad Amazon qui poi se ne scappano in altre regioni". Certo, come se l'investimento appena fatto, proprio in Piemonte, con un polo logistico enorme, per qualche centinaia di migliaia di euro (ricordo che è lo 0,92 e che non stiamo parlando di miliardi, che in termini di cassa IRAP sono qualche centinaia di migliaia di euro) potessero prenderlo e spostarlo da un momento all'altro in un'altra regione! Ma la cosa più assurda è che questa stessa obiezione l'hanno fatta sulla grande distribuzione, come se, a un certo punto, e lo dico perché l'IRAP non c'entra niente con le sedi fiscali e legali.
Se volete dare un parere di Giunta, almeno studiatevi la materia! E la materia parla, ovviamente, di quelle che sono le sedi produttive e anche di quelle singole.
Per intenderci, se la singola impresa culturale, il singolo teatro addirittura il singolo sportello bancario paga l'IRAP, lo pagano anche i grandi colossi della grande distribuzione e questo vale per LIDL, vale per Conad, vale per Ipercoop, vale per tutta la grande distribuzione, ma non è che se aumentate l'IRAP dello 0,40, dello 0,50 o dello 0,92 - oddio! - non troverete più i supermercati LIDL, Conad o Auchan in Piemonte! Non funziona così. Spiegatelo al Consigliere Marrone, che fa il sovranista probabilmente soltanto sui social network.
Credo che, a un certo punto, bisognerà uscire dalle bolle di comunicazione di questa maggioranza, che non sa fare altro che fare annunci. Vi ricordate lo dico ai miei colleghi d'opposizione - quant'era ossessionato Cirio nel dire: "No, dobbiamo fare presto, dobbiamo fare presto: i gruppi di lavoro i gruppi di lavoro! Dobbiamo dire presto al Parlamento che bisogna alzare le aliquote!". Poi, il gruppo di lavoro è sparito, è stato riconvocato perché qualcuno gliel'ha fatto notare, come il Consigliere Gallo, la scorsa settimana e poi ancora oggi, di fatto, nessun gruppo parlamentare, se non qualche liberale, come lo stesso Brunetta (il più liberista di tutti voi) a un certo punto, anche lui voleva alzare l'aliquota, ma voi silenti.
L'unica volta che avete avuto l'occasione di fare qualcosa davvero - perch la verità è che voi siete incredibili: annunciate fuoco e fiamme quando a legiferare sono altri, ma quando tocca a voi colpite sempre a salve - non si capisce come mai, alla fine, su questa vicenda dell'IRAP non volete neanche aprire un'interlocuzione. Già! Perché noi vi abbiamo dato degli strumenti; vi abbiamo detto che se le grandi case farmaceutiche hanno fatto "super utili", quest'anno non possiamo praticare un aumento dello 0,92? Credo che la ridistribuzione in questo campo sia giusta.
Inoltre, abbiamo presentato emendamenti, soprattutto per il settore della cultura, per i luoghi dello spettacolo dal vivo, ma anche per lo sport di base, per quello dilettantistico, per le palestre, per chi fa pilates, per le piscine, per un teatro che, comunque, paga l'IRAP. Sì, ve lo dico: le imprese culturali pagano l'IRAP.
Ecco, ma non sarebbe più giusto che in un anno in cui c'è stata una serrata in cui loro hanno dovuto tenere chiusi i loro botteghini, in un anno in cui non c'è ticketing e al bancone non c'è l'entrata di un euro di birra per le loro attività e per i loro spettacoli dal vivo, non sarebbe più giusto fare una manovra ridistributiva in cui chi ha avuto di più nel lockdown dà qualcosa in più e chi ha avuto di meno paga un pochino meno questa tassa? Pensate che cosa rivoluzionaria! Ecco non c'è bisogno di avere delle grandi icone del Novecento, per me, per ricordarci chi abbiamo dietro le spalle.
Io me lo ricordo benissimo, siete voi però che fate propaganda e poi, al momento giusto, non sapete che fare delle leve economiche.
La verità è che questa manovra non esiste. Fate una manovra economica prima della legge di bilancio, senza contenuti. Per fortuna che ve ne abbiamo suggerito qualcuno e qualcuno l'avete pure accolto, come quello di aumentare ancora gli anni, per esempio, di detrazione per chi acquista un'auto ecologica o per chi fa assunzioni a tempo indeterminato. Se non fosse stato per le opposizioni, manco questo avreste fatto! Ve lo diciamo e adesso non so, Presidente, se sono finiti i nostri minuti ma ci prendiamo questo pomeriggio per rispiegarvi tutti gli emendamenti che abbiamo depositato e per dirvi quanto fate male a non ascoltare mai le opposizioni.
Non ci ascoltate mai e continuate a tirare dritto! Poi, a un certo punto convocate una conferenza stampa, spiegate grandi innovazioni, che finiscono nel nulla, com'è successo tante volte per la sanità, ma questo i piemontesi lo sanno bene, altrimenti i numeri sui vaccini e su tutte le previsioni che avete dato non sarebbero stati smentiti nei fatti e la gente saprebbe esattamente una storia diversa. Invece la gente conosce benissimo la realtà, la conosce molto bene e sa che spesso, dietro gli annunci, non c'è proprio nulla, così come in questo disegno di legge.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno, secondo relatore di minoranza.



SARNO Diego, relatore

Grazie, Presidente.
Con quest'intervento, si vuole raccontare qual è il modo con cui il Gruppo del Partito Democratico, dall'inizio di questa discussione in Commissione si è posto in relazione con questo provvedimento. Se la legge di stabilità è quel provvedimento che deve regolamentare le imposte regionali e, cioè le tasse regionali con cui, di conseguenza, muovere risorse economiche a favore dello sviluppo del Piemonte e dei piemontesi, allora questa legge dovrebbe avere l'idea e anche dare l'idea di quali sono le scelte politiche di questa Giunta e di questa maggioranza.
Se questo è vero, allora oggi ci troviamo davanti a un'occasione persa; a un'ulteriore occasione persa, Presidente, come tante occasioni perse in questi quasi due anni di legislatura. Vi rappresento e vi rappresentiamo quest'occasione persa attraverso un'immagine: avete posto sul balcone del Palazzo della Regione in piazza Castello, uno striscione bello colorato, all'inizio di questa pandemia, di questo momento difficile con scritto "Riparti Piemonte".
Ecco, quello è rimasto uno slogan; è rimasto uno striscione che forse, per coerenza e dignità nei confronti dei piemontesi, dovreste ritirare dovreste rimettere nell'armadio. Dovreste riguardare tutti insieme quello striscione e, a quel punto, ricostruire delle occasioni. Per fare che cosa? Per dare strumenti di vero sostegno ai piemontesi in questo momento storico difficile.
Parallelamente, oltre a interagire con l'emergenza, dovreste avere la capacità di costruire politiche fiscali. Ecco perché oggi interveniamo così sulla legge di stabilità (ci sarà poi tutta la discussione sul bilancio previsionale) con quelle leve fiscali capaci di fare che cosa, Presidente e cara Giunta? Di far ripartire davvero o, almeno, a mettere le basi per far ripartire economicamente il nostro Piemonte.
Quello che il Consigliere e collega Nicco ha letto nel suo intervento è un racconto piatto di quelle piccole scelte che avete fatto con questa legge di stabilità, che servono solo a dire che l'avete fatta. Formalmente, la legge è stata fatta, ma quelle scelte, che potevano dare una marcia in più una ripartenza proprio del Piemonte, sono rimaste tutte in quell'armadio dove dovreste riposizionare quello striscione.
Noi abbiamo provato, come diceva anche il collega Grimaldi, a darvi degli stimoli. L'abbiamo fatto nella discussione in Commissione e l'abbiamo anche fatto, in maniera sintetica, con due emendamenti che presenteremo nella discussione: un emendamento sulle imprese, sulla riduzione dell'IRAP e un emendamento, sempre sulla riduzione dell'IRAP, per quegli esercizi commerciali che sono rimasti chiusi, in questo periodo di lockdown all'interno delle cosiddette zone rosse.
Con questo provvedimento potevate lavorare sull'IRAP, sulla Web tax, sulle esenzioni per quelle categorie che hanno patito drammaticamente questo periodo. Potevate anche dare delle esenzioni per quella ripartenza e anche udite, udite - mettere le basi per aziende che vogliono arrivare a investire, nuove aziende che vogliono arrivare a investire sul nostro territorio. È stato fatto? Zero, nulla, tabula rasa. Nulla di quello che si poteva fare è stato fatto.
Noi abbiamo un compito, Presidente: poiché facciamo un'opposizione chiara siamo un'opposizione che vuole raccontare puntualmente quello che non sta andando in questa legislatura e non sta andando perché non cogliete le occasioni e perché avete speso un sacco di milioni di euro per dare semplicemente delle mance. Ma non si ragiona così, non si può più ragionare così.
I provvedimenti tampone, per restare in tema di pandemia, non sono più all'ordine del giorno delle politiche che oggi servono per questa Regione.
Avete dato, in quest'anno e mezzo di pandemia in particolar modo, grandi annunci sui media e sulla stampa, ma poi, quando gli annunci non si traducono in fatti, succede una cosa che investe tutti, purtroppo anche noi dell'opposizione, cioè il tema dell'autorevolezza delle istituzioni pubbliche.
Avevate detto che mettevate mano all'IRAP. Niente! Avevate detto che mettevate mano a delle esenzioni per portare nuovi investimenti. Niente! Questa è un'ulteriore occasione persa e noi siamo qui per dimostrarvelo con gli emendamenti, emendamenti che hanno anche una copertura economica emendamenti che potevano dare ossigeno e prospettiva anche in questa fase perché vale per la legge di stabilità, ma vale anche per il bilancio.
Non c'è una visione; non c'è una linea prospettica; non c'è un modo di interagire con il futuro di questo Piemonte. Ecco qual è il grande problema di questa maggioranza, perché non dite - e vado verso le conclusioni - che i soldi non ci sono, perché non è vero, perché quando avete voluto trovare i fondi, legittimamente, per i maestri di sci, nottetempo li avete trovati! E allora, se avete trovato milioni di euro per quella categoria giustamente da tutelare, perché sappiamo quanto, in questo momento, quella categoria è in difficoltà, non capiamo perché - anzi, lo capiamo e ve lo stiamo dicendo - non trovate le risorse per chi magari ha più bisogno o ha bisogno tanto quanto, che però dà una linea di visione, una linea di futuro, una linea di fase per ripartire.
Presidente, siamo molto convinti dei semplici due emendamenti che abbiamo presentato a questa legge di stabilità. Ve li racconteremo e, davvero, fate un favore ai piemontesi, alle istituzioni pubbliche, alla nostra, tutta, e alla vostra onestà intellettuale: ritirate quello striscione da quel balcone, toglietelo e rimettetelo all'interno degli armadi e poi, se qualche emendamento sarà approvato da parte della maggioranza, qualche emendamento che mette i soldi nei posti giusti, facciamo una promessa, e ve la faccio anche personalmente: vi aiuterò a rimettere quello striscione sul balcone. Verrò io con voi a rimettere quello striscione, ma fino a quel momento abbiate l'accortezza di non prendere più in giro i piemontesi e di riportare quello striscione, purtroppo, dove oggi merita, cioè in un armadio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Vi sono richieste d'intervento in discussione generale? Ha chiesto di intervenire, in discussione generale, il Consigliere Gallo che ha facoltà di intervenire per dieci minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Userò molto meno di dieci minuti, ma ci tengo a fare un breve intervento per dare supporto alle parole del Consigliere Sarno e dei colleghi che mi hanno anticipato, in particolare per porre una questione.
Questa è la legge di stabilità, è la legge che agisce, tra le altre cose sulla leva fiscale e sulle norme fiscali e tributarie della nostra Regione.
Sappiamo che, per costruire delle operazioni di sviluppo economico del nostro territorio, abbiamo in mano la leva fiscale e la leva economica quindi l'erogazione di contributi, bandi, finanziamenti agevolati e quant'altro, ma abbiamo in mano anche la leva fiscale. Se vogliamo provare a uscire da questa pandemia dobbiamo usare tutte e due le leve, sia una sia l'altra.
Soprattutto dopo due anni, dopo la seconda legge di stabilità, la domanda che mi viene da fare e che faccio adesso, nella discussione generale di questa legge di stabilità molto snella, che abbiamo discusso brevemente e che oggi andremo a completare, è la seguente: il cuore delle politiche del centrodestra da anni è sempre stato dietro lo slogan - scusate se semplifico - "meno tasse per tutti". Ora, perché quando governate e avete la possibilità di usare la leva fiscale e di abbassare la pressione fiscale in un momento così difficile per la nostra Regione, non lo fate? Perché non introducete delle misure - per carità, ce n'è una molto piccola sui veterinari - che vanno nella direzione di dare uno stimolo fiscale agli investimenti, uno stimolo fiscale alla crescita del nostro Piemonte? Questo è sempre stato il cuore della vostra battaglia politica, nazionale e regionale. Il Presidente Cirio stesso l'ha annunciato in una delle sue conferenze stampa all'inizio della legislatura, ma nei fatti concreti non si vede e non c'è questo fatto. Si annuncia quando non si governa, ma quando governate non lo fate.
In più, in questa legge, lasciatemi dire, collegata alla legge di bilancio in entrambe le leggi, che sono quelle più importanti per quanto riguarda la Regione Piemonte e il 2021, sapendo cosa ci aspetta nei prossimi mesi dal punto di vista economico e sociale, non c'è nulla rispetto a una nuova iniziativa di politica industriale, a una nuova iniziativa per uscire dalla crisi COVID. Non c'è nulla perché non ci sono né soldi stanziati su investimenti particolari o misure industriali particolari e neanche misure nuove pensate per andare incontro alla situazione che stiamo vivendo.
Discuteremo per tre giorni, forse quattro, dei documenti economici e finanziari più importanti per la Regione Piemonte: la legge di stabilità la legge di bilancio e dentro questi grandi contenitori dobbiamo discutere di come programmiamo in modo preventivo. Sono le leggi di previsione del 2021, le misure, le risorse, le riduzioni di tasse per i piemontesi. Di tutto questo noi non troviamo, ahimè, traccia e non accettiamo più l'idea di discuterlo in un altro momento, di parlarne in un altro momento.
Non troviamo nessuna traccia di lavoro e nessuna risorsa destinata a queste cose, per cui siamo molto preoccupati. V'invitiamo, quindi, a valutare con attenzione le proposte che abbiamo voluto fare perché, come sempre denunciamo la mancanza delle proposte da parte della maggioranza e della Giunta e ne facciamo di nostre. Abbiamo depositato pochi emendamenti, ma di merito, con coperture finanziarie che andremo a illustrare e rispetto alle quali vi chiediamo di approfondire con attenzione le proposte che vanno nella direzione di riduzione fiscale e di politica industriale diretta alla crisi economica sociale legata al COVID che stiamo vivendo.
Gli aspetti sono tanti ma, ahimè, vediamo un disegno di legge molto vuoto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ha chiesto di intervenire in discussione generale il Consigliere Magliano ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Anch'io faccio un intervento di merito rispetto a questa norma. Norma che di fatto, rappresenta, a mio giudizio, un'occasione mancata. Un'occasione mancata non solo ed esclusivamente per ciò che è stato enunciato poc'anzi dai miei colleghi, ma proprio perché, dal punto di vista della dottrina economica, della dottrina di gestione delle tasse che, di fatto, ha sempre in qualche modo incardinato il pensiero di una parte di questa maggioranza evidentemente c'è stata una controtendenza.
Noi, come Gruppo, siamo sempre stati favorevoli, e io personalmente, a sostenere con una detassazione chi investe, chi produce, chi sta sul territorio e cerca di promuovere il proprio prodotto, il proprio ingegno, i propri beni, i propri servizi proprio per essere competitivo. Arriviamo da un anno in cui, invece che sostenere gli investimenti, si è voluto, per scelta politica, sostenere a pioggia tutti coloro che facevano richiesta di risorse, partendo dai codici ATECO definiti. Questo modo di procedere viene definito helicopter money e ancora oggi non sappiamo, e non so neanche quando lo sapremo, se queste misure hanno, in qualche modo, dato una mano strutturale alle aziende perché, poco o a tanti, di fatto, non permette di sostenere alcuni cambi di passo. È stata una misura che ha permesso di dire, a tutti coloro che erano colpiti dalla pandemia, che la Regione era loro vicina.
Nello stesso tempo, ci saremmo aspettati, in questa nuova fase, un comportamento in cui si prova ad andare a premiare chi, invece, riparte riguardando al futuro con investimenti personali, investimenti privati e garantendo, da questo punto di vista, un nuovo sviluppo.
Avremo modo in questi giorni di sottolineare, parlando del bilancio, di come mancano le politiche industriali; solo ed esclusivamente sull'aerospazio abbiamo visto fare un ragionamento importante, un ragionamento strutturato da parte di questa Giunta. Usare la leva fiscale come forma d'incentivo e come forma di gratificazione per chi vuole continuare a investire, potevamo anche non essere d'accordo sulle categorie, potevamo anche non essere d'accordo sulle priorità, ma qui non vediamo priorità.
Certo è che si sarebbe potuto utilizzare la leva fiscale, come peraltro si è fatto in anni scorsi. Penso alla precedente legislatura quando si è intervenuto sul mondo del Terzo Settore. In questi casi si poteva intervenire verso quelle categorie e quelle realtà che sono state maggiormente danneggiate dalla pandemia. È un ragionamento che, a mio giudizio, fa completamente parte, come diceva il Consigliere Gallo, della storia politica anche dell'Assessore Tronzano.
È evidente che vogliamo andare a detassare, il tentativo è sempre questo provare a detassare coloro che si mettono nelle disponibilità di essere un valore aggiunto per la Regione e non soltanto ed esclusivamente un soggetto che chiede sussidi, che chiede possibilità di avere risorse, spesso e volentieri, per caratteristiche formali o per condizioni oggettive, che nulla hanno a che fare con l'ipotesi di ritornare a investire.
Dispiace, perché poteva essere un'opportunità in più, soprattutto per stanziare quella cifra che spesso ha contraddistinto un'impostazione oggettivamente e genuinamente liberale, per cui si va ad aiutare e a sostenere chi investe di più, si va a sostenere e ad aiutare con una detassazione chi mette in gioco di più le sue risorse, i suoi prodotti e i sui brevetti, e, fondamentalmente, si lasciano in una condizione di nulla di fatto coloro che, invece, essendo attività produttive.
L'intervento del collega Grimaldi, di fatto, racconta di pezzi della nostra società che spesso, purtroppo, sono visti come "attività non fondamentali" che invece fondamentali lo sono perché rappresentano comparti che sfamano centinaia e centinaia di famiglie e che rappresentano opportunità di lavoro per molti.
Il nostro è dunque un intervento critico, perché, prendendo atto delle condizioni del nostro bilancio, come spesso l'Assessore Tronzano giustamente ci fa notare in Commissione, che deve trovare il suo punto di equilibrio e di pareggio tenendo conto del piano di rientro, volevamo provare a ipotizzare o, comunque, essere messi al corrente e spettatori di scelte politiche molto chiare e molto nette, proprio per capire dove si vuole portare il Piemonte in questa legislatura.
Quest'aspetto per noi non è emerso con chiarezza, se non dalle minime misure attivate nell'anno scorso e quest'anno. Ci auguriamo, quindi, in questa fase, durante questi giorni di lavoro, di convincere questa Giunta se non su questa norma, a intervenire su altri punti che abbiamo messo all'attenzione dell'Aula con i nostri emendamenti.
È di queste ore - concludo, Presidente - il grido d'allarme del comparto della comunicazione radiotelevisiva: siamo stati raggiunti da una missiva che, di fatto, evidenzia un problema enorme da questo punto di vista.
La Giunta poteva scegliere due percorsi: sostenere con dei contributi quindi sostenere un intero settore con maggiori risorse, oppure pensare a una detassazione. Né l'una né l'altra è stata fatta.
Forse, da questo punto di vista, anche l'ordine del giorno presentato dal collega Bongiovanni a mio avviso è tardivo. Con queste due leggi dobbiamo dare un significato all'azione politica della Regione, cosa che in questo momento, ahimè, se non in piccolissimi casi, non vediamo.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri iscritti a intervenire in fase di discussione generale.



GRIMALDI Marco

Presidente, scusi se la disturbo e se intervengo così, ma è solo perch stava chiudendo: noi, come relatori, possiamo intervenire anche in fase di discussione generale?



PRESIDENTE

Sì, certamente. Qualsiasi Consigliere può.



GRIMALDI Marco

Allora potrei chiedere la parola?



PRESIDENTE

Sì, se la chiede.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Magari vedrò male, ma se può svegliare il "Bernie Sanders" che è lì dietro a lei.



GRIMALDI Marco

No, guardi, è uno in attesa dei vaccini.
È un over 80, lo lasci lì.



PRESIDENTE

No, no. Abbiamo emanato una delibera in tal senso. Cambi sfondo.



GRIMALDI Marco

Guardi, anche l'Assessore Tronzano non ha uno sfondo virtuale.



PRESIDENTE

Ma è neutro. È neutro.



GRIMALDI Marco

Guardi, a me non piace molto la magliettina che ha esposto lì dietro.



PRESIDENTE

È neutro.



GRIMALDI Marco

Mah, non lo so. Quella maglietta non è neutra, ha un colore ben chiaro.
Va bene così. Quindi se vuole toglierla.



PRESIDENTE

No, non va bene così.
Tolga lo sfondo che ha, e metta lo sfondo che abbiamo deciso in Ufficio di Presidenza.



GRIMALDI Marco

Lo facciano tutti e io lo farò di sicuro al prossimo intervento.



PRESIDENTE

Non ci sono altri che hanno uno sfondo diverso.



GRIMALDI Marco

Tantissimi suoi colleghi non hanno messo uno sfondo, quindi non vedo perché.
È come gli altri, solo che c'è una persona che deve fare il vaccino ed è lì.



PRESIDENTE

Allora, se vuole aver ragione, non ha ragione.
L'Ufficio di Presidenza ha deciso e deliberato una precisa disposizione.



GRIMALDI Marco

Sì, immagino.



PRESIDENTE

No, altrimenti le tolgo la parola e proseguiamo.



GRIMALDI Marco

Veda lei.



GIACCONE Mario

Presidente, però dietro al collega Grimaldi vedo l'aula.
C'è qualcosa che mi sfugge?



PRESIDENTE

No, guardi bene! Se guarda bene, tutti hanno.



GRIMALDI Marco

Presidente, si sta facendo una figuraccia, perché se non l'avesse fatto notare lei, nessuno avrebbe visto.



PRESIDENTE

No, la figuraccia l'ha fatta lei.



GRIMALDI Marco

Nessuno nella platea.



GIACCONE Mario

Le chiedo scusa, Presidente Ho capito, era troppo piccolo.



GRIMALDI Marco

Comunque, non credo che Bernie Sanders le faccia male.
L'unica cosa che fa male è la vostra ipocrisia: fate i grandi rivoluzionari ai distributori e poi davanti alle leggi fate i soliti conigli mannari.



PRESIDENTE

L'ipocrisia ce l'ha lei! Le tolgo la parola. Proseguiamo.



GRIMALDI Marco

Mi fa parlare o no?



PRESIDENTE

No, le tolgo la parola.
O lei cambia lo sfondo o le tolgo la parola. Punto. Finito. Abbiamo deciso.



GRIMALDI Marco

Sì, va bene.



PRESIDENTE

"Sì, va bene" niente, non lo dice a me!



GRIMALDI Marco

Guardi che sta facendo tutto lei!



PRESIDENTE

Le tolgo la parola.



GRIMALDI Marco

Cambi anche lei lo sfondo, perché non è all'altezza del suo ruolo, guardi! Se vale, vale per tutti allora.



PRESIDENTE

Va bene. Le tolgo la parola.



GRIMALDI Marco

Va bene, faccia lei.



PRESIDENTE

Le tolgo la parola. Proseguiamo.



GRIMALDI Marco

La tolga, la tolga.



PRESIDENTE

Proseguiamo. Vi sono ulteriori richieste in fase di discussione generale? Chiudiamo, allora, la discussione generale e do la parola.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Posso intervenire io, Presidente?



PRESIDENTE

Stavo dicendo che do la parola all'Assessore Tronzano.
Se mi fa finire anche lei, scusi.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Ah, scusi.



PRESIDENTE

Se ciascuno rispetta i propri termini e le proprie posizioni, forse riusciamo a proseguire.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Do la parola all'Assessore Tronzano, che chiede di intervenire.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Grazie, Presidente.
A fronte delle discussioni che ci sono state in questo momento, nel corso del dibattito iniziale, rimando alle valutazioni complessive al termine della discussione generale sul bilancio. Però alcune cose bisogna dirle, a fronte della narrazione di una verità che è, sostanzialmente, di parte. Noi ne vediamo completamente un'altra: crediamo di aver fatto delle cose specifiche e possiamo dirlo anche con orgoglio.
Nel 2020 abbiamo fatto azioni importanti, sia a livello di fondo perduto a favore delle categorie, sia a livello di sostegno al credito a favore delle imprese, sia attraverso il fondo di garanzia, con 64 milioni di euro, a sostegno del pagamento degli interessi a fondo perduto sempre a favore delle imprese.
Inoltre, abbiamo fatto anche azioni che dimostrano chiarezza d'intenti, che sono comunque investimenti. Dunque, abbiamo continuato a investire. Sono tre cose fondamentali che pensiamo di aver fatto in maniera adeguata e che sono oggettivamente servite alle imprese coinvolte.
Poi, all'interno della legge di stabilità dello scorso anno, abbiamo fatto anche una manovra fiscale molto importante (mi riferisco al bollo auto e all'IRAP, sia per chi s'insedia, sia sulle nuove assunzioni). Quest'anno la legge di stabilità, a seguito delle considerazioni che farò durante la legge di bilancio, è più contenuta rispetto allo scorso anno, perché le manovre fatte lo scorso anno sono ancora valide nel biennio successivo quindi nel 2021 e nel 2022.
Dopodiché ricordo ancora che noi non siamo lo Stato, lo ricordo al Consigliere Grimaldi e al Consigliere Sarno. Noi non siamo lo Stato e abbiamo due entrate fondamentali e determinate, che sono il bollo auto e l'addizionale IRPEF.
Ricordo che l'addizionale IRPEF è legata al DL n. 35, quello che ci diede qualche anno fa 4,5 miliardi di euro per coprire le perdite generate né da noi né dalle Giunte di centrodestra. Conseguentemente, abbiamo vincolato l'addizionale IRPEF a quel tipo di entrata. Non essendo lo Stato, non abbiamo delle leve fiscali importantissime, ma abbiamo due entrate sostanziali che ci consentono di mantenere i bilanci in equilibrio, che sono il bollo e l'addizionale IRPEF.
L'IRAP è una manovra che cuba circa tre milioni per il bilancio regionale.
Certamente è un punto su cui vogliamo intervenire, tant'è che con il Presidente Riva Vercellotti abbiamo attivato il tavolo sull'IRAP e prima o dopo - sicuramente prima che dopo - riusciremo a mettere in campo una modifica, che però valuti con grandissima attenzione che cosa si tocca. Lo dico, perché trovare un equilibrio sull'IRAP è molto difficile, a meno che non si voglia essere parziali. Se si vuole, invece, fare un discorso super partes, a beneficio delle imprese del territorio piemontese e di tutte le categorie, certamente bisogna andare con molta cautela.
Dopodiché posso ancora dire che nel 2021 abbiamo dato corso a una grandissima azione di relazioni con tutto il territorio produttivo piemontese. Il documento strategico unitario sarà disponibile e nelle corde del Consiglio regionale, che dovrà votarlo e approvarlo. In quel contesto confronteremo le attività politiche svolte in questi ultimi sei-sette mesi con le idee dell'opposizione. Vedremo chi avrà più talento e più capacità di esprimere la propria volontà sulla politica economica che, ricordo a tutti, manca ormai da tanti anni in Piemonte.
Presidente, concludo, dicendo che non abbiamo perso alcuna occasione e lo ribadiremo nella discussione sul bilancio, che metterà in risalto quanto questa Giunta e questa maggioranza hanno fatto e faranno a favore dei piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 L'articolo 1 non ha emendamenti.
Chiedo se ci siano interventi sull'articolo 1.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che l'Assessore Tronzano continui a non esercitare appieno i suoi poteri. Mi dispiace, so che lavora molto, so che aveva intenzione di fare un gruppo di lavoro sulla rimodulazione dell'IRAP. In parte, abbiamo iniziato questo lavoro, che si è infranto (possiamo dirla così) nella quasi impossibilità di fare manovre, se non quelle già previste nelle scorse leggi finanziarie.
Mi dispiace, perché una rimodulazione - l'hanno detto i colleghi in tante forme - era una delle possibilità che avevamo davanti in un anno in cui, di sicuro, le risorse dei bonus non erano più disponibili. In questo senso anche l'articolo 1 fa vedere tutti i limiti di una misura e di una manovra che non ha, di fatto, grandi sbocchi.
Avremmo voluto vedere altre manovre per le categorie che hanno sofferto.
Penso ai tanti esercenti che non hanno più alzato la saracinesca e a quelli che hanno visto crollare le vendite, ma soprattutto a quelli più svantaggiati, a quelli che hanno chiuso nel primo lockdown e non sono mai riusciti a riaprire. Penso a tutti quelli che non hanno mai avuto una tregua dentro questa pandemia. Per questo avreste potuto prendere delle risorse da chi ha fatto tanti utili e tanti dividendi e riequilibrare queste misure. Non lo vediamo nell'articolo 1 di questa legge finanziaria e non lo vediamo in tutta la manovra.
Per questo vi state togliendo una grande possibilità, perché quelle entrate potevano essere utili anche per coprire economicamente tanti emendamenti che discuteremo fra qualche ora e fra qualche giorno, durante la discussione di bilancio. Credo che dovremmo prenderci tutto il tempo necessario, soprattutto per gli emendamenti che saranno proposti dalle opposizioni nei prossimi minuti, per far sì che questa manovra cambi in meglio e si vedano delle misure davvero redistributive con una rimodulazione che voi non avete saputo fare.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste d'intervento sull'articolo 1? Non essendovi altri interventi, passiamo alla votazione.
Comunico che il numero legale è 23.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 1 bis Emendamento rubricato n. 1) presentato da Gallo, Grimaldi, Sarno.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Questo è uno dei due emendamenti che abbiamo preparato come Partito Democratico e che va nella direzione di usare, come si diceva prima, la leva fiscale, in questo caso quella relativa all'IRAP, abbinandola a misure di carattere economico, quindi erogazione di contributi, che la Regione Piemonte mette in campo.
Pensiamo sia necessario ottimizzare e concentrare le risorse, quindi anche le azioni della leva fiscale e di quella economica, dell'erogazione di contributi in poche misure mirate e ben calibrate, per rilanciare l'attività delle imprese e lo sviluppo economico del Piemonte.
Quest'emendamento vuole fare proprio questo: vuole abbinare un'esenzione dall'IRAP a un'altra misura, tra l'altro, già inserita nel disegno di legge "Riparti Piemonte", su iniziativa del Partito Democratico. Ringrazio ancora oggi l'Assessore e la maggioranza per avere accolto la nostra proposta, che è operativa da qualche giorno, e cioè il contributo a fondo perduto che la Regione eroga a tutte le imprese che compiono un aumento di capitale sociale per la capitalizzazione delle imprese, quindi che investono il proprio capitale privato nell'attività d'impresa e che otterranno un contributo del 30% a fondo perduto.
Prevediamo, cioè, l'esenzione dall'IRAP per tutte le imprese che beneficeranno di questo contributo a fondo perduto e che, di conseguenza effettueranno l'aumento di capitale sociale. Queste imprese avranno anche un beneficio fiscale in termini di esenzione dall'IRAP, quindi un doppio beneficio, diciamo, un altro modo da parte della Regione per essere al fianco delle imprese che decidono d'investire e che, in questo caso decidono di destinare parte del risparmio privato, che ha livelli molto elevati nel nostro Paese, e trasferirlo all'interno dell'impresa per il rilancio delle attività industriali.
Pensiamo sia una piccola, ma grande iniziativa anch'essa di politica industriale, che trova copertura nel fondo per la riduzione della pressione fiscale, istituito l'anno scorso, che oggi è a copertura del bollo auto e di alcune altre operazioni su questa iniziativa per le motivazioni che ho spiegato prima.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano altri interventi in merito all'emendamento n. 1), che introduce l'articolo 1 bis.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Faccio una breve considerazione che, peraltro, si estende anche all'emendamento successivo, poiché hanno una ratio in comune.
A noi sembra che in questa fase così delicata una delle maggiori preoccupazioni che hanno le imprese sia quella di dovere assolvere gli obblighi fiscali, senza che, purtroppo, a causa del COVID, non tutte, ma parecchie di esse abbiano grandissime difficoltà, sia di liquidità sia proprio di prestazioni lavorative, in quanto pensiamo (come vedremo in particolare sull'emendamento successivo) che tutto il mondo del commercio o, meglio, una parte considerevole del mondo del commercio sia stata colpita e non abbia lavorato in questo travagliato anno.
Pertanto, probabilmente, c'è una necessità, laddove è possibile intervenire non soltanto con misure che vadano a dilazionare e a spostare nel tempo questi obblighi, ma anche con misure che comprendano aspetti di esenzione come quello che andiamo a porre, sia in questo emendamento, con riferimento alle imprese che hanno scelto .



(Audio mancante o non comprensibile)



MARELLO Maurizio

Sia nel successivo emendamento, anche con riferimento ad altre realtà lavorative.
Pensiamo che questo possa essere, sicuramente, un modo d'intervenire, che comporta ovviamente degli oneri, e mi pare che entrambi gli emendamenti quantifichino un onere pari a circa 3,5 milioni, ma vorrei anche ricordare che, sotto questo profilo, la nostra Regione ha fatto uno sforzo ben più grande, ben più significativo con la politica dei bonus, che hanno di gran lunga superato complessivamente 100 milioni di euro.
In sostanza, pensiamo che questo potrebbe essere uno di quegli interventi tipici di una legge di stabilità che, purtroppo, non troviamo in questa legge di stabilità, per cercare, in una fase così straordinaria e delicata come l'attuale, d'incoraggiare concretamente il mondo delle imprese.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Non essendovi altre richieste d'intervento sull'emendamento, chiedo se ci sono dichiarazioni di voto sull'emendamento rubricato n. 1).
Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazioni di voto, la parola alla Assessore Tronzano per il per il parere della Giunta.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Premettendo che nessun'altra maggioranza ha ascoltato tanto quanto noi l'opposizione, su quest'emendamento il parere è negativo.



PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Grimaldi, ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori?



GRIMALDI Marco

No, mi scusi, era sulla dichiarazione di voto, solo che è intervenuto prima di me l'Assessore e non ho fatto in tempo, ma non si preoccupi, se non mi vuole dare la parola, non.



PRESIDENTE

Se vuole, sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

No, no, era solo per fare una dichiarazione di voto non essendo firmatario.
Le volevo chiedere se potevo.



PRESIDENTE

Se vuole farlo, lo faccia.



GRIMALDI Marco

Un secondo, sì, grazie.
Voterò a favore dell'emendamento proposto dai miei colleghi e vorrei anche lo scrivo adesso in chat - sottoscrivere gli altri emendamenti delle opposizioni.
Mi dispiace che l'Assessore Tronzano parli di ascolto. Di sicuro ci avete sentito perché non siete sordi, passate il tempo con noi, spesso le nostre misure vi danno un po' fastidio perché vi fanno, secondo voi, perdere tempo, però l'ascolto vuol dire comprensione e comprensione vuol dire condividere, non tutto, ma in qualche modo comprendere le ragioni per cui per esempio, nell'articolo 1, le finalità vostre sono veramente scarne e le nostre ipotesi sono diverse; così come ascoltarsi vuol dire comprendere le ragioni tanto del Partito Democratico quanto dei Moderati quanto di Liberi Uguali e Verdi e del Movimento 5 Stelle, che vi chiedono di usare una legge di stabilità (così l'avete chiamata voi, mica noi) per fare delle misure ridistributive e delle rimodulazioni.
Voi, di fatto, avete fatto poco o niente, per cui adesso non si offenda Assessore, se i colleghi d'opposizione proveranno a fare il loro mestiere suggerendo dei miglioramenti e dei correttivi che voi non avete saputo mettere in questa manovra.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Purtroppo ci sono dei ritardi nei messaggi e negli audio, perciò chiedo comprensione a tutti.
Se non vi sono ulteriori dichiarazioni di voto, procederei con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 1) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 1 ter Emendamento rubricato n. 2) presentato da Grimaldi, Gallo e Sarno.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Sarno per l'illustrazione.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento, come detto dai colleghi, va in scia alla riflessione sulle manovre fiscali, ma ha un obiettivo immediato. Mentre il primo era di prospettiva, questo ha un obiettivo immediato e di utilità rispetto a quelle realtà commerciali che hanno patito e sono ovviamente rimaste chiuse durante il periodo del lockdown, in particolare quando la zona rossa definita così, ha prodotto la totale chiusura delle attività. Per quel periodo di totale chiusura richiediamo una copertura economica per esentare queste realtà rispetto alla tassazione dell'IRAP.
Aggiungo, Presidente, che l'Assessore interviene per dare parere contrario al precedente emendamento in questi termini: "Mai nessuno ha ascoltato così tanto". Ribadisco un concetto che ho già sentito, Assessore: quando si ascolta vuol dire che si comprende, vuol dire che si va verso la persona che sta parlando. Quando si sente è un'altra funzione, è un altro elemento.
Ascoltare non vuol dire dare parere positivo immediato all'interno di un emendamento o per un emendamento. Tuttavia, proprio perché c'è mancanza di progetto, si parte dalle suggestioni, dalle politiche pubbliche promosse dall'opposizione e si costruisce un percorso. Se quella politica pubblica è utile secondo la maggioranza, si costruisce un percorso con le opposizioni e con tutto il Consiglio per dare risposte, se non immediate, perché si decide che non vi è copertura economica, almeno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Quando si vuole, le leggi si approvano, anche con impegni economici, com'è successo.
Il Presidente della I Commissione, Riva Vercellotti, ne è testimone, così come tutti noi, che negli ultimi giorni abbiamo approvato diverse leggi e quindi quando si vuole, quando si arriverà all'approvazione, abbiamo fatto un passo in avanti sulle proposte di legge delle opposizioni, il che vuol dire che, quando si vuole, si può. Vuol dire, se si vota semplicemente contro, che si è sentito quello che le opposizioni hanno detto, ma non si è ascoltato quello che le opposizioni hanno proposto: ecco la differenza rispetto a questi due aspetti.
Chiediamo che quest'emendamento sia ascoltato e votato favorevolmente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
Vi sono altre richieste d'intervento sull'emendamento rubricato n. 2)? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non so se mi ha già iscritto fra i sottoscrittori, quindi non sapevo se intervenire sulla dichiarazione di voto o in discussione generale. Mi dica lei.



PRESIDENTE

Se vuole intervenire in discussione generale sull'emendamento rubricato n.
2), lo può fare; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Ringrazio il Consigliere Sarno.
Mi pare una proposta di buonsenso il fatto che, al fine di sostenere la ripresa delle attività sospese per effetto dei provvedimenti non solo legislativi nazionali, ma anche regionali derivanti dalla pandemia, questa esenzione sia prevista almeno sulle imposte regionali sulle attività produttive e per favorire le piccole e medie imprese del settore del commercio pro quota per i mesi di chiusura in zona rossa.
Credo che queste minori entrate di tre milioni e mezzo di euro siano certo un segnale. Non è una misura che può cambiare le sorti, ma è un segno di attenzione, come hanno detto i colleghi, per far vedere che, in qualche modo, a favore delle piccole attività produttive del settore del commercio i mesi di zona rossa non vengono conteggiati. Ripeto: è un segnale di attenzione, un segnale anche di un fisco diverso che, in qualche modo, si fa carico dell'armonizzazione. Se ho colto bene l'intervento del Consigliere Sarno, di fatto proviamo a farci carico di un automatismo che dovrebbe stare nella nostra legislazione: ti chiudo, non paghi. Almeno quest'automatismo dovrebbe far parte del nostro modo di legiferare.
Ce lo dicono in tanti, ed è per questo che vi ho chiesto in altri emendamenti di sospendere tutto l'anno in corso, per esempio per le attività di pubblico spettacolo, piuttosto che quelle dello sport. Sei hai un anno di chiusura, che senso ha se, in qualche modo, c'è lo stesso tipo di numero a fianco al tuo codice ATECO? È giusto detrarre il possibile possiamo andare fino a 0,92, ma nel caso della proposta dei Consiglieri del Partito Democratico, chiedo di farlo pro quota per i mesi, se ho capito bene, del lockdown.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Chiedo se vi siano altri iscritti a parlare sull'emendamento rubricato n.
2).
La parola all'Assessore Tronzano per il parere della Giunta.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Ricordo solo che la legge di stabilità non è una legge che abbiamo voluto noi, ma è una legge prevista dal decreto 118 e noi l'abbiamo applicata per dare coerenza all'impianto normativo complessivo.
Il parere della Giunta è negativo.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste d'intervento in dichiarazione di voto in merito all'emendamento rubricato n. 2).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 2) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 1 quater Emendamento rubricato n. 3) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
L'emendamento propone che, a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello previsto attualmente dalla legge, cioè il 31 dicembre 2020, per i soggetti ai quali corrisponde il codice ATECO degli editori piemontesi l'aliquota dell'addizionale IRAP sia diminuita di 0,92 punti percentuali.
Qual è il punto? In parte, lo diceva prima il collega Magliano. Io credo che per i piccoli editori e produttori d'informazione, di tutti i giornali e le testate editoriali piemontesi, sia stato un anno molto duro. Il lockdown ha piegato molto di più alcuni consumi rispetto ad altri.
Ovviamente, nel caso degli editori piemontesi, la difficoltà di non avere neanche dei luoghi in cui far crescere la propria visibilità ha aggravato la situazione. Come sapete, la Fiera del libro è nata per questo, così come altre grandi attività come "Nati per leggere" per i più piccoli, o "Portici di carta", o come le numerose iniziative delle biblioteche civiche.
Quest'anno è stato un anno orribile anche per gli editori. Purtroppo nella pandemia hanno certo tenuto i volumi dei grandi bestseller, magari venduti da Amazon e dai grandi distributori, ma ha rappresentato davvero una tassa per i più piccoli e per i più fragili. In questo, i produttori indipendenti e i tanti editori indipendenti piemontesi hanno registrato delle cifre decisamente negative. Per loro, eliminare quel poco di addizionale aggiuntiva della Regione potrebbe essere un segnale di sensibilità anche straordinario.
Ricordo anche che questi editori non erano compresi nel "Bonus Piemonte" perché non si parlava di ristori ma, di fatto, erano degli investimenti per riaprire, e gli editori, ovviamente, non avevano questo tipo di possibilità. Così come nei bandi per la cultura.



PRESIDENTE

Consigliere Poggio, dovrebbe disattivare l'audio! Prego, Consigliere Grimaldi. Può proseguire.



GRIMALDI Marco

Dicevo che nei bonus non era previsto alcun tipo d'investimento per questa categoria, così come non era ricompresa nei bandi per la cultura, per lo spettacolo dal vivo e per le attività con finalità culturali, che l'Assessora Poggio ha messo in campo nei mesi successivi.
Ci chiediamo, quindi, se, in qualche modo, non si possano sostenere misure dirette: non ci sono bandi per loro, non ci sono sostegni come se fossero imprese.
Insomma, non sono imprese e non è cultura; diamo loro almeno un rimedio una sorta di "salvagente" all'ultimo, che potete lanciare con noi in quest'ultimo tentativo di sanare quella che è stata una dimenticanza degli scorsi mesi.
Auspichiamo che su questo punto l'Assessore Tronzano si senta subito con l'Assessora Poggio ed esprima un'indicazione positiva su questo emendamento.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, chiedo il parere alla Giunta regionale.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

La Giunta regionale esprime parere negativo.



PRESIDENTE

Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 3) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 1 quinquies Emendamento rubricato n. 4) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questa è una partita che vorrei affrontare, se possibile, separatamente Presidente, per cui partirei da quello che per noi è numerato come emendamento n. 4). In particolare, sosteniamo che, a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso, al 31 dicembre 2020, per i soggetti di cui ai codici ATECO 471130 (discount di alimentari), l'aliquota dell'addizionale IRAP, il cui valore della produzione netta è superiore a 50 milioni di euro, è aumentata di 0,92 punti percentuali.
Vorrei interloquire, se possibile o, come dice l'Assessore Tronzano, farmi ascoltare dalla Giunta. Intanto capiamo chi sono i grandi discount alimentari. Se non li conosciamo, sono quelle grandi catene che ospitano sia le grandi marche sia le grandi sottomarche. Se guardate i numeri di quest'anno, hanno introitato cifre da capogiro: addirittura nel primo lockdown hanno svuotato tre volte i loro magazzini in poche ore. Tra l'altro, come sapete, sono stati gli unici settori sempre aperti e alcune di queste catene - ma non quelle con il codice ATECO di cui parliamo oggi hanno avuto dei contraccolpi solo perché sono dentro ai centri commerciali ma ne parleremo successivamente.
Se guardiamo questa categoria ATECO, mediamente ha un valore di produzione sopra i 50 milioni di euro. Per intenderci, lo dico a tutte le persone collegate, FCA ha un valore di produzione addirittura negativo, perché il valore di produzione negativo è il megafatturato e la megaproduzione, tolti i servizi, i costi del lavoro e quelli che, in teoria, sono gli investimenti. Di conseguenza, questa categoria ATECO ha un valore di produzione sopra i 50 milioni di euro e stiamo parlando per il Piemonte di cinque-sei grandi player, che hanno fatto degli utili da capogiro.
Quest'emendamento, aumentando di 0,92%, porta che cosa? Porta fra i due e i tremilioni di euro dentro le casse della Regione, che sono distribuiti fra quei quattro-cinque attori che hanno fatto +17%, +25% e +34% di fatturato.
Insomma, è una percentuale che gli scivola addosso come marmo, Presidente.
Non c'è misura più giusta dal punto di vista economico, perché c'è stato un lockdown, molte delle attività erano chiuse e loro hanno incamerato più risorse.
Cosa c'è che non capite da questo equilibrio d'ingiustizia, chiamiamolo così, invece che di potenza? Credo che sarebbe opportuno condividere con noi una misura ridistributiva che parte dal fatto che chi ha guadagnato di più, pagherà per quest'anno, in cui c'è stato un lockdown permanente, 0,92 in più, così come chi, invece, ha chiuso, otterrà uno 0,92% in meno.
È una misura semplice, che vi parla delle tante cose che avreste potuto fare invece di spendere il bonus a pioggia per tutti, anche per chi non ha pagato la crisi.



PRESIDENTE

Chiedo se vi siano ulteriori interventi in illustrazione, altrimenti passiamo alla discussione generale.
Non essendovi altri interventi, chiedo il parere della Giunta sull'emendamento rubricato n. 4).



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Il parere è negativo.



PRESIDENTE

Non essendovi dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 4) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Emendamento rubricato n. 5) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In questo caso, a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2020, per i soggetti di cui al codice ATECO 47.11.20 "supermercati", l'aliquota dell'addizionale IRAP il cui valore della produzione netta è superiore a 50 milioni di euro è aumentata di 0,92 punti percentuali.
Parliamo del codice ATECO che aveva, in realtà, centinaia di soggetti, ma con un valore di produzione superiore ai 50 milioni di euro diminuiamo drasticamente questo elenco a undici casi; questo per farvi capire che gli undici grandi soggetti di supermercati internazionali, che hanno sede in Piemonte, hanno almeno una cinquantina di punti vendita. Credo che sarebbe assai sbagliato (ve la dico al contrario, questa volta) pensare che, in questo caso, il loro codice ATECO sia lo stesso di decine di migliaia di imprese piemontesi.
Già! Perché, se c'è una specificità del Piemonte (forse, l'Assessore Tronzano avrebbe dovuto dirlo nell'introduzione) è che i codici ATECO praticamente hanno quasi tutti una flat tax (la metto così), cioè una misura standard uguale per tutti.
Avremmo potuto cambiare quei codici ATECO aggiungendo, non per forza come propongo io, 0,92 ad alcuni e meno 0,92 ad altri, perché queste sono le due soglie massime e minime che si possono utilizzare, ma è oltretutto, secondo noi, molto strano che non si abbia la capacità, soprattutto in questo momento con la pandemia, di comprendere che quelle differenze c'erano, ci sono e che nella pandemia sono aumentate.
Pertanto, questa è una misura tutt'altro che "flat", come ovviamente avrete capito, ma in più dentro quel codice ATECO fa una differenza non scontata cioè dice: "Chi supera un valore di produzione di 50 milioni di euro".
Stiamo, infatti, parlando di undici soggetti, tutti quelli previsti in quel codice ATECO, ma soprattutto di undici soggetti che hanno decine e decine di luoghi di distribuzione in Piemonte e che (solo per dare due cifre al Consigliere Gavazza, che è lì che ascolta ed è molto attento su questa partita, e colgo l'occasione per fargli gli auguri per il suo compleanno) hanno fatto fatturati del 12%, del 16% e del 22%. Insomma, direi che in un anno di crisi, aumentarle solo del 10%, come lui sa, è già un grande successo. Se poi si aumenta del 16 o del 20% sei annoverato fra quei pochi che ce l'hanno fatta e che ce l'hanno fatta molto bene.



PRESIDENTE

Grazie.
Le chiedo anche d'illustrare l'emendamento n. 9), poiché gli emendamenti 4), 5) e 9) vertono tutti sullo stesso punto e introducono l'articolo 1 quinquies.
Pertanto, darei la parola al Consigliere Grimaldi, primo firmatario, se vuole illustrare anche il n. 9).



GRIMALDI Marco

Certo, Presidente. Non volevo mandarvi in confusione.



PRESIDENTE

C'è stato un errore; ho sbagliato io.
Emendamento rubricato n. 9) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In questo caso, a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2020, per i soggetti di cui al codice ATECO 47.11.10 "ipermercati", i grandi ipermercati, l'aliquota dell'addizionale IRAP, il cui valore della produzione netta è superiore a 50 milioni di euro, è aumentata di 0,92 punti percentuali.
Questo è il terzo emendamento di questo trittico. Gli ipermercati in Piemonte sono anch'essi tanti, più di una ventina di grandi imprese, ma quelle che hanno superato i 50 milioni di euro di valore netto di produzione sono i magnifici sette; quei magnifici sette che sono - non li cito per nome - gli iperstore più grandi e conosciuti del nostro paese.
Alcuni vengono dalle grandi centrali cooperative, altri vengono dal grande mondo produttivo del Nord-Est, altri sono entrati dentro il nostro sistema Italia scalando grandi posizioni e acquistando altri marchi storici.
In questa crisi, anche loro hanno avuto sicuramente dei contraccolpi, nel senso che stanno spesso dentro dei gigastore in cui vi sono alcune botteghe, ma devo dirvi la verità: sono andato a scoprire che loro, in realtà, hanno demandato a delle finanziarie, o a delle scatole immobiliari questo tipo di tassazioni. In realtà, quindi, non è così.
Ho guardato i dati degli iperstore e gli iperstore hanno avuto tutti delle impennate, perché anche lì è andata molto bene la spesa online e quella fisica. Inoltre, come avrete compreso, sono andate un po' indietro le loro società consorziate, i loro satelliti che avevano la parte più immobiliare.
Per questo, non ho voluto inserire anche quei codici ATECO.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi altri interventi in discussione generale sugli emendamenti 5) e 9), chiedo il parere della Giunta.
Prego, Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Il parere è negativo.



PRESIDENTE

Per quali emendamenti, scusi? Per il 5), per il 9) o per entrambi?



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Per entrambi, esatto.



PRESIDENTE

Va bene.
Ci sono dichiarazioni di voto sugli emendamenti?



GRIMALDI Marco

Presidente, le ho scritto in chat "sì parola".



PRESIDENTE

Scusi, ero girato a cercare i fogli per le votazioni.
Prego.



GRIMALDI Marco

Avrei voluto sentire le parole dell'Assessore Tronzano nel merito, nel senso che ho capito che l'esito è di nuovo negativo, ma vorrei comprendere come la Giunta armonizzi il suo pensiero rispetto a quanto detto su Amazon e sugli altri grandi attori ieri e quello che è, di fatto, un atteggiamento ostile verso ogni emendamento sull'IRAP anche oggi.
Non comprendo quali siano i veri timori (cito Marrone, ma solo perché non sento le parole della Giunta in difesa del voto contrario). Per intenderci per chi ci sta ascoltando, ieri il voto della maggioranza è stato di astensione sui grandi attori come Amazon e invece contrario sui grandi ipermercati e supermercati, dicendo che il rischio era che alcuni di essi potrebbero scappare via dal Piemonte.
Dovete sapere che l'IRAP si paga non per sede fiscale o legale, ma per luogo, luogo di produzione. Nel caso degli ipermercati, che cosa sono? Non è la sede del gruppo - adesso ne dico uno - Auchan, Conad, Ipercoop o LIDL.
No, questi sono i singoli, cioè i grandi ipermercati hanno delle sedi in Piemonte e l'IRAP la pagano per quella sede lì. Poi il valore di produzione spesso è della catena o del gruppo, ma ogni sede produttiva ha il suo peso.
Pertanto, qual è il timore dell'Assessore Marrone? Che il LIDL di corso Belgio se ne vada a vendere a Milano? Che tutti i nostri grandi gruppi e gli ipermercati spariscano dal Piemonte, lasciandolo stare, perché la Regione Piemonte ha aggiunto lo 0,92 di IRAP? Vorrei che queste cose le diceste a verbale, per non rendervi quei fantasmi che vedo oggi. Siete gli stessi che tuonano delle misure più forti contro il colosso Amazon, perché ha preso tutte le commesse dei piccoli esercenti e poi oggi, che avete la possibilità di fare qualcosa, e vi diamo uno strumento molto semplice, siete silenziosi, non parlate? Anzi, spesso quando c'è l'appello nominale, non vi vedo neanche in video. A noi chiedete di togliere i nostri riferimenti culturali, come se doveste aver paura di Gramsci, Berlinguer e Pertini, ma non vi vedo. Non vi sento e non vi vedo.
Forse nella prossima votazione riapparirete tutti con questo sfondo virtuale e spero che il Presidente stia molto attento a questo, perch così com'è capace di andare dietro alle mie spalle per vedere se c'è qualche anziano in cerca di vaccino, spero che troverà tutti i colleghi di maggioranza dietro questo sfondo virtuale.
Grazie.
La sala è un po' vuota.



PRESIDENTE

Grazie.
Essendo in Italia, sembrava più un anziano che guardava un cantiere, ma questo lo lasciamo alle valutazioni di chi ci ascolta.
Chiedo a tutti i Consiglieri di non fare nomi di aziende e marchi per non offendere chi non viene citato, anche se posso essere fruitore di uno dei soggetti citati.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento per dichiarazione di voto sull'emendamento rubricato n. 5), procediamo con la votazione per appello nominale.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 5) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
La parola al Consigliere Grimaldi per dichiarazione di voto sull'emendamento rubricato n. 9.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che sia davvero un'opportunità unica quella di aumentare ai codici ATECO 471110, cioè a tutti gli ipermercati - non faccio nomi, ma li ho sempre fatti a titolo di esempio - l'aliquota dell'addizionale IRAP il cui valore di produzione netta sia superiore a 50 milioni di euro. Basta vedere i dati in Italia dei grandi bilanci, che sono pubblici, e basta vedere quanto, di fatto, siano in espansione alcuni grandi marchi per capire che un'IRAP aumentata di 0,92 punti percentuali, davvero pochissimo, faccia davvero poco per loro e tanto per noi.
Ricordo, così chiudiamo il cerchio, perché ne parleremo tra pochissimo quando affronteremo un'altra vicenda di altri grandi colossi, che molti di loro hanno spostato le sedi fiscali legali all'estero e mentre non possiamo, ovviamente, fare quello che sta nelle competenze dell'Unione Europea al massimo del nostro Paese, l'IRAP, invece, è una tassa che si basa sul valore di produzione e sulla presenza fisica di anche un singolo negozio, anche di una singola parte dell'impresa. L'IRAP la pagano tutti la pagano addirittura i grandi ospedali, la pagano addirittura le grandi società partecipate, quindi credo che aumentare l'IRAP di 0,92 sia quello che possiamo fare dentro una crisi per dire che chi ha di più, paga un pochino di più.
Le dico la verità, Presidente: votando favorevolmente i nostri emendamenti secondo me alcuni di questi attori lo farebbero anche volentieri, cioè sosterrebbero delle misure redistributive perché pensano di avere avuto tanto dal nostro sistema economico e sanno benissimo che, a differenza di tanti esercenti, non hanno dovuto chiudere e fare i conti con una crisi davvero lunghissima.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Mi sono informato e ho saputo che paga l'IRAP anche il Consiglio regionale del Piemonte come tutte le pubbliche amministrazioni.
Se non vi sono ulteriori interventi in dichiarazione di voto sull'emendamento rubricato n. 9), lo metterei in votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 9) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 1 sexies Emendamento rubricato n. 6) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Stiamo arrivando al clou di questa discussione. Credo che su questa vicenda in molti si siano espressi: il primo è stato proprio il Presidente della nostra Regione. È incredibile come sia passato il tempo. Purtroppo il Presidente non si vede più molto nelle nostre aule virtuali, ma di sicuro sarà alle prese con i vaccini e con la pandemia. Spero davvero che su quest'aspetto faccia di più rispetto agli annunci che ha fatto in questi mesi.
Continuo a dire che ci sono soggetti come i colossi dell'e-commerce e della logistica che hanno avuto una grande capacità di adattamento in questi anni. Sono diventati dei monopolisti; spesso, sono diventati i sostituti di meccanismi pubblici, come Poste Italiane; sono diventati delle alternative alla gran parte dei nostri esercenti, e lo hanno fatto ben prima di questa pandemia, ci tengo a precisarlo, perché è giusto riconoscere anche la capacità immaginifica di alcuni grandi monopolisti e colossi. Hanno fatto credere che, in qualche modo, quella gratuità a basso costo di quel tipo di servizio.
Spesso la percezione effimera di pagare meno dà la dimensione di aver ottenuto un pezzettino di giusta compensazione in un paese in cui i salari sono bassi, si lavora troppo o si lavora troppo poco; in cui, di fatto, lo sfruttamento è generalizzato per un bel quarto della nostra penisola.
Pagare meno su Amazon era anche un modo per sfuggire, ovviamente, da uno stipendio che talvolta tende persino a finire nella seconda o terza settimana del mese.
Qual è il problema? Che questa capacità immaginifica e adattiva dei grandi attori si è inserita in modo talmente potente dentro la grande distribuzione e dentro la logistica da diventare un attore che ha già diversi vantaggi rispetto al tessuto economico, soprattutto quello più piccolo, del nostro territorio.
Poi arriva la pandemia; una pandemia che getta nella serrata tantissimi piccoli imprenditori, che mette in crisi molte attività, che non riescono a fronteggiare tutto.
Che cosa succede? Succede che questi grandi colossi hanno due vantaggi: il primo è che gestiscono dei luoghi come le grandi fabbriche, che, come sapete, sono state chiuse per pochissimi giorni durante la pandemia. In secondo luogo, hanno il vantaggio di utilizzare.
Lo dicevano bene i lavoratori di questo settore. Ricordo che c'è stato uno sciopero in cui si sono fermati quasi 9.500 addetti ai magazzini e 15 mila fattorini di Amazon, proprio questo lunedì; lavoratori e lavoratrici che in queste settimane hanno raccontato di controlli ossessivi, di pressioni intollerabili, di carichi insostenibili che causano anche danni fisici e psicologici, di misure di sicurezza spesso insufficienti. Tutto questo grazie a un dumping che alcuni settori.
Presidente, scusi, sono un politico, sono un Consigliere regionale, quindi non vedo perché non fare i nomi, dal momento che non ho nessun timore di chiamare in causa alcuni soggetti.
Dicevo, tutto questo grazie al dumping che Amazon fa esternalizzando pezzi importanti e cruciali del proprio ciclo produttivo. E, a fronte di guadagni esorbitanti, paga al fisco italiano quanto un'azienda di medie dimensioni.
Voglio dirlo! Lo voglio dire con tranquillità, perché non ho timore che mi portino in tribunale. Poi mi portano in tribunale per dire che cosa, che ho ragione? Che spesso questi grandi colossi non hanno le sedi fiscali e legali nel paese dove generano profitti? Ecco, grazie al lockdown, che ha bloccato i negozi tradizionali, la pandemia ha visto le vendite di soggetti come Amazon salire anche del 40 ma le pratiche di elusione fiscale sono sempre le stesse! Insomma, la crisi ha fatto slittare addirittura il primo versamento della web tax da parte delle Big Tech. E mentre in Piemonte la nostra legge sull'IRAP è stata bloccata in un gruppo di lavoro inutile, noi abbiamo pensato che fosse giusto, a fronte della sbandierata proposta del Presidente Cirio relegata più alle rassegne stampa e ai giornali finiti nel "progetto cartesio", di proporvi degli emendamenti.
Questo è proprio uno degli emendamenti più importanti, perché propone per tutto il settore della logistica relativo alla distribuzione delle merci con valori di produzione netta superiori a 100 milioni di euro.
Scusate, stiamo parlando di soggetti che superano un valore di produzione di 100 milioni di euro! Stiamo parlando di cifre che non so se avete compreso fino in fondo: non è il fatturato, ma è il valore di produzione che è superiore ai 100 milioni di euro! Ecco, tutto questo per dire che possiamo al massimo aumentare a loro l'IRAP dello 0,92%. Non verseranno lacrime e non se ne andranno via, lo dico all'Assessore Marrone che è timoroso che se ne vadano via in Liguria e in Lombardia: non se ne andranno, perché fa molto comodo stare nei nostri settori logistici, in investimenti pubblici, dentro un settore produttivo ed economico come quello piemontese.
Per questo vi sfido e lo faccio perché avete parlato tantissimo e avete fatto tantissimi annunci. Ora vi vogliamo vedere alla prova dei fatti.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, intervengo in discussione generale su quest'emendamento.
Un minuto per ribadire il dibattito che c'è stato ieri in Commissione su questo tema e nella nuova puntata del gruppo di lavoro - che si era un po' arenato dopo la prima puntata del 9 dicembre ed è stato riconvocato ieri all'interno del quale abbiamo discusso di web tax, in realtà senza nessun tipo di approfondimento tecnico, rimandando la proposta di legge al Parlamento direttamente all'Aula consiliare, nella quale non credo e non capisco come si possa fare un ragionamento compiuto, approfondito e tecnico per andare a scrivere una norma rispetto alla quale il Partito Democratico è sempre stato attivo. Ricordo che, se in questo Paese entrerà in vigore una prima parte di web tax, pur piccola, lo si deve al Governo Gentiloni, a guida Partito Democratico e centrosinistra.
È una materia molto complicata, che di sicuro non si affronta con annunci ma con un lavoro tecnico, per capire effettivamente come impostare una tassazione di questo tipo, anche differenziandola nei diversi momenti storici. La proposta della Giunta è di raddoppiarla nei periodi di lockdown e di zona rossa.
Questi sono temi che vorremmo e vogliamo affrontare ma che, in realtà, il Partito Democratico ha già affrontato quando era al Governo ed è stato l'unico ad affrontare. Sono temi che vanno affrontati avendo un quadro generale e complessivo, che ci permetta di mandare in Parlamento una norma che possa essere di sollecito e di stimolo al nuovo Governo che vede al suo interno tutte le forze politiche, anzi la gran parte delle forze politiche.
Lo preciso, altrimenti i colleghi Grimaldi e Marrone giustamente mi segnalerebbero che non tutte le forze politiche sostengono il Governo Draghi, per cui, ripeto, dev'essere una norma che sia di stimolo e una base di lavoro per il Parlamento per valutare questo tema entro un contesto europeo.
In attesa di affrontare questo nodo in forma non di annunci, ma in forma molto più operativa e pratica, scrivendo una norma efficace, condivisa e non impugnabile, credo che un'azione sull'aliquota IRAP - che dipende solo da noi, dalla leva regionale - la si debba fare e la si possa fare già in questa sede o in sede di legge di bilancio, in questo capitolone di Consiglio regionale nel quale discutiamo delle norme finanziarie economiche e fiscali della nostra Regione.
Pertanto intervengo, come Partito Democratico, a sostegno di quest'emendamento, pur sapendo che l'esito sarà negativo, così com'è stato in Commissione, ma ribadendo la necessità di aprire una reale discussione e non solo un annuncio sui giornali su tale importantissimo tema.
Il Partito Democratico c'è per discuterne nel dettaglio.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Come diceva il collega Grimaldi, stiamo entrando nel clou della discussione e, visto che è stato citato il gruppo di lavoro sulla web tax e anche sull'IRAP, volevo dire anch'io qualcosa a sostegno, in primis dell'emendamento del collega Grimaldi.
Sicuramente non andrà a risolvere i problemi economici della Regione o a coprire tutti i voucher o a ristorare tutte le categorie colpite, ma sicuramente è un emendamento giusto ed equo, mi si permetta di dire questo.
Consentirebbe alla Regione di introitare qualche centinaio di migliaia di euro, ma soprattutto darebbe un segnale, cioè che, laddove si può, grazie a quel piccolo margine concesso dallo Stato per intervenire sull'IRAP, la Regione interviene, attuando una piccolissima operazione di ricalibratura rispetto agli extra guadagni che alcuni lecitamente hanno introitato, non per merito loro, ma per delle limitazioni imposte ad altri per motivi sanitari. Di conseguenza, dal punto di vista della correttezza dell'emendamento, non può che essere sostenuto.
Vi dirò di più: è impossibile pensare che una piccola variazione sull'IRAP che non si calcola sul fatturato, perché in quest'emendamento non siamo parlando del fatturato, ma del valore di produzione - vada a disincentivare coloro che un domani vorranno investire in Piemonte, perché avere un buon punto di smercio consente, soprattutto alle attività legate alla logistica di guadagnare milioni e milioni di euro e di sicuro non rinuncerebbero a questo tipo d'investimento solo perché c'è una piccola maggiorazione sull'IRAP, né tantomeno si andrebbero a spostare in altre regioni per ripicca nei confronti della Regione Piemonte, dovendo poi coprire milioni e milioni di euro di ulteriori costi per l'esercizio dell'impresa. Questa mi sembra una scusa molto debole.
Per quanto riguarda la tassa sui grandi colossi che abbiamo ipotizzato come Consiglio regionale, mi sembra che fossimo tutti d'accordo sul dare un indirizzo al Parlamento di legiferare con un aumento dell'aliquota. Bisogna capire però in che modo andiamo a definire quest'aliquota, perché, come giustamente diceva il Consigliere Gallo, è inutile che veniamo qui a "sparare" dei numeri.
Inoltre, è una legge che non sta in piedi dal punto di vista dell'equilibrio fra il criterio di ragionevolezza e il criterio di proporzionalità. Non ci si può alzare una mattina e dire "da oggi aumento del 20% l'aliquota a uno e del 15% l'aliquota all'altro", senza un minimo di nesso.
Dal punto di vista della ragionevolezza, c'è il fatto che obiettivamente qualcuno ha avuto dei vantaggi dalla pandemia da COVID, ma d'altra parte bisogna anche quantificare questi vantaggi e, quindi, aumentare un'aliquota, anzi imporre una maggiorazione dell'aliquota che sia anche proporzionata rispetto a quelli che sono i maggiori guadagni e non possiamo prendere una cifra a caso. E devo dire che non siamo stati messi nelle condizioni di capire, anche attraverso stime o analisi, quello che è stato l'andamento di mercato, durante le fasi di lockdown, di questi grandi colossi, per capire quale fosse la giusta aliquota da applicare.
Non possiamo passare una legge al Parlamento che è obiettivamente inapplicabile, ma dobbiamo passare al Parlamento una legge forte sia dal punto di vista costituzionale sia dal punto di vista normativo, una legge seria che non sia un annuncio. Diversamente, siamo qui a fare delle parole che però non danno risposte, non diamo risposte ai cittadini, anzi - peggio li prendiamo in giro, perché presentarsi con una proposta di legge del genere, senza fare un ragionamento forte e organico, anzitutto produce una legge debole, poi ancora farà perdere ulteriore fiducia nella politica da parte dei cittadini, perché si fanno annunci che non avranno seguito non per mancanza di volontà politica, ma per mancanza di forza tecnica all'interno della norma.
Abbiamo la volontà politica di chiedere un incremento dell'aliquota? Bene facciamolo, però facciamolo con criterio, altrimenti non si porta a casa il risultato, perché non credo che siamo pagati per portare a casa qualche titolo di giornale e per prendere in giro i piemontesi.
Pertanto, dobbiamo produrre un lavoro che sia forte, difendibile e soprattutto, sostenibile da tutti quanti nel momento in cui lo andiamo a presentare in Parlamento.



PRESIDENTE

Grazie.
Ricordo a tutti di rimanere nei termini dei tre minuti previsti dal Regolamento. Vi ho lasciato qualche minuto in più per concludere il concetto.
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta.
Prego, Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Non essendovi dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 6) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 1 septies Emendamento rubricato n. 7) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento ho stupito parte della maggioranza, ma pare anche parte delle opposizioni, perché non tutti sapevano che le attività delle biblioteche, degli archivi, dei musei e di altri operatori culturali, che stanno dentro un unico codice ATECO, pagassero l'IRAP.
Eh, già! Dovete sapere che molte delle attività culturali, anche quelle che non sono riferibili a imprese classiche, pagano l'IRAP come tanti altri soggetti economici del nostro sistema piemontese.
Ci sembrava giusto, poiché la gran parte delle biblioteche, degli archivi dei musei e dei soggetti che a vario titolo fanno esposizione (penso alle tantissime forme ibride che ci sono nel nostro sistema piemontese: fondazioni di partecipazione, fondazioni private, ma anche musei non civici, musei di privati e musei che hanno dentro ex fondazioni bancarie insomma, tantissimi soggetti e tantissime imprese che fanno attività di questo tipo, oltre a molti soggetti pubblici e parapubblici delle nostre partecipate) purtroppo hanno dovuto chiudere i battenti.
Tra l'altro, molti di loro, Presidente, avevano diversificato le loro attività, quindi siamo nel paradosso per cui, se alcune di esse avevano dentro magari un bar, il bar ha avuto ristori da parte del nostro Governo (magari addirittura il "Bonus Piemonte"), mentre la gran parte di questi soggetti non ha ricevuto risorse né dallo Stato né dalla nostra Regione.
Sarebbe così impensabile, glielo dico in modo garbato, pensare che questi soggetti possano, non dico non pagare le tasse, cosa che, devo dire la verità, potrebbe essere anche un'ipotesi nemmeno così populista ("se mi chiudi, non pago", così come hanno scritto in molti manifestando davanti alle porte della nostra Regione), ma semplicemente fare leva su un'ipotesi che è quella di diminuire o di aumentare di 0,92 la percentuale dell'addizionale IRAP.
Noi chiediamo che la Giunta regionale disciplini, con un proprio atto, le modalità attuative di questa disposizione. Siamo convinti che questa sia davvero un'ipotesi di buonsenso, che tra l'altro porterebbe la riflessione anche a livelli superiori, perché sono convinto che se la Regione desse questo segnale, in tanti comprenderebbero cosa c'è dietro.
Credo che il punto di vista dell'Assessora Poggio, che non si è manifestata in tutta questa discussione (purtroppo, se ricordo bene, essendo un'Assessora esterna, non voterà), sarebbe davvero utile in questa vicenda e spero che l'Assessore Tronzano abbia voglia di cedere a lei la possibilità di esprimersi e di dare, finalmente, il primo parere favorevole della Giunta su un tema così delicato e così importante.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo ai subemendamenti dell'emendamento rubricato n. 7).
Consigliere Grimaldi, vuole illustrare anche gli altri subemendamenti?



GRIMALDI Marco

Come vuole lei, Presidente. Tutti?



PRESIDENTE

Sì, i subemendamenti 18), 17), 16) e 15).
Emendamento rubricato n. 7) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso).
Submendamento rubricato n. 18) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso).
Submendamento rubricato n. 17) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso).
Submendamento rubricato n. 16) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso).
Submendamento rubricato n. 15) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso).
Vuole fare un'unica illustrazione o singole illustrazioni?



GRIMALDI Marco

Come vuole lei.



PRESIDENTE

Se vuole farne una unica, le do sicuramente più tempo. Se ne fa una singola, devo rimanere nei tempi.



GRIMALDI Marco

Presidente, se posso darle una mano, come lei sa, sono il primo a.



PRESIDENTE

Non faccia come Gallo, che chiede un minuto e ne parla sei.
Sono tre minuti per emendamento, sono quattro emendamenti, quindi sono dodici minuti. Veda lei.



GALLO Raffaele

Presidente, pensi quando le dirò che parlerò tre minuti.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Partirei dal punto che chiudere la gran parte delle attività museali senza prevedere forme di contingentamento e anche la possibilità di poter utilizzare al meglio il nostro patrimonio artistico e culturale è stata una scelta semplice, dal punto di vista amministrativo, ma, secondo me, è assai miope, perché in un momento di crisi e di pandemia, com'è stata quella che abbiamo vissuto, avremmo potuto innescare meccanismi molto più intelligenti di utilizzo dei nostri beni culturali.
Ci sono stati alcuni paesi che hanno compreso che la cosa che si doveva evitare era la cosiddetta promiscuità, quindi hanno fatto ingressi cadenzati, separati, magari con il contagocce, provando ad aerare questi luoghi, a far entrare le persone solo con mascherine specifiche, magari con gli FFP2 e provando a far stare tutti in una rigorosa cadenza. Sarebbe stato anche un modo per dire che dentro la pandemia non è che tutto è vietato, perché le nostre attività sono state rallentate per quella capacità innata dell'uomo di mischiarsi, di scambiarsi opinioni, di fare cultura, di utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo del nostro modo di esprimerci, il nostro linguaggio corporale e verbale.
Credo che la cultura avrebbe meritato un'attenzione diversa. Invece è stato più semplice chiudere, chiudere tutto e la gran parte di questi soggetti ha pagato doppiamente il prezzo di una rivoluzione che c'è stata negli ultimi vent'anni.
Non so se vi ricordate com'era sostenuta la cultura all'alba di questo secolo. Fra il 2000 e il 2008, prima dell'arrivo del Patto di stabilità, la gran parte delle fondazioni culturali, dei musei di cui parliamo, delle biblioteche e degli archivi venivano sostenute in spese d'investimento.
Questa teoria era stata avanzata dai grandi Comuni che si credevano quasi delle città-Stato, avendo grande possibilità d'indebitamento.
Come il già Sindaco Chiamparino sa bene, era un modo per espandere questa possibilità e riconvertire la gran parte di quei luoghi che, ricordo, erano quasi tutti da ristrutturare. Oggi si attraversa il nostro capoluogo pensando che la Mole sia sempre stata così bella e che abbia da sempre ospitato un museo importante come il Museo del Cinema. Molti passano da Palazzo Madama, vedono il Polo Reale e pensano che sia sempre stato così.
Invece, se pensiamo a com'era vent'anni fa il Museo Egizio.
I musei che incontriamo nel nostro capoluogo erano quasi tutti da ristrutturare, da rinnovare e da rimettere nella mappa degli interessi culturali attrattivi dal punto di vista turistico.
Qual era la capacità di quegli anni? Era la capacità di far vedere che il pubblico ritrovava la possibilità di riconvertire parte delle attività economiche, anche grazie, si diceva, alla fonte energetica più importante dell'Italia: il nostro patrimonio culturale.
Stavo dicendo, per non perdere il filo, che c'è una beffa e la beffa è che noi, con il Patto di stabilità, abbiamo spiegato alla gran parte di queste fondazioni che non solo non c'erano più soldi d'investimento, cosicch avrebbero dovuto tenere quel patrimonio così com'era ed era stato messo in campo, ma avrebbero dovuto gestire la manutenzione ordinaria, avrebbero dovuto utilizzare meno spesa corrente di prima e quindi fare leva su capacità che non erano all'interno di quegli enti. Ognuno di essi ha iniziato a costruire dei CdA diversi, ad aprirsi al privato; ha provato a innescare meccanismi di fundraising; ha provato a immettere, così come stava succedendo in tutta Europa, anche dei meccanismi di approvvigionamento.
La gran parte dei musei europei ospita i più grandi ristoranti stellati dei capoluoghi, nei nostri casi qualcosa di meno, non tutti hanno avuto queste capacità, ma l'attività di guardiania si è spesso mischiata con quella del bar, con quella della caffetteria, con quella del merchandising.
Gran parte di queste attività sono diventate attività produttive, attività imprenditoriali, sono imprese culturali, quindi è incredibile che l'attenzione che si è avuta sulla cultura e sul suo valore, sulla capacità di costruire delle relazioni, di costruire il modo di rappresentare un paese è stata davvero un piccolo sforzo. D'altra parte, non siamo nemmeno riusciti a paragonarle ad altre attività produttive che hanno sofferto la crisi. Loro non sono scesi in piazza chiedendo ristori, non sono scesi in piazza dicendo che, in qualche modo, non comprendevano la cassa integrazione della gran parte dei loro dipendenti, eppure l'hanno pagata questa crisi.
Vi chiedo, proprio per questa storia che vi ho raccontato in breve, di pensare che questi emendamenti sono solo un'occasione. L'emendamento n. 15) vi chiede di diminuire l'IRAP di 0,82 punti percentuali. L'emendamento n.
16) fa un'ipotesi più bassa, di diminuirla dello 0,72; l'emendamento n. 17) idem, prova farlo per le attività tributarie contributiva perequativa del Titolo 1 e della tipologia 101 dei tributi, di sostituire la cifra di 0,92 dell'emendamento 7) in 0,62. L'emendamento numero 18) scende ancora, se non volete diminuire al massimo dello 0,92, prova a diminuire l'aliquota IRAP standard almeno di mezzo punto percentuale, cioè dello 0,52.
Credo che queste ipotesi vi diano l'idea di come per noi ogni mediazione utile a dare un segnale a questi soggetti è una mediazione che potremmo cogliere positivamente anche nel seguito della discussione. Qualora non fosse così, ovviamente, proveremo e ritenteremo anche nel bilancio generale dell'Ente a costruire dei meccanismi di sostegno per questi settori.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Vi sono ulteriori richieste d'intervento sull'emendamento 7) e sui subemendamenti all'emendamento 7) che introduce l'articolo 1 septies? Se non vi sono altri interventi, chiedo il parere della Giunta.
Prego, Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

La Giunta esprime parere contrario sugli emendamenti.



PRESIDENTE

Sia sull'emendamento 7) sia sui subemendamenti?



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Sì, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi per dichiarazione di voto.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mi dispiace - adesso andrò a bere un bicchiere d'acqua per rilassare anche le mie corde vocali - che, a fronte delle tante possibilità che stiamo dando a questa Giunta, anche di discutere con noi, non ci sia mai la volontà di andare oltre le due parole (oddio, fossero sì, mi piacerebbero di più delle lettere N-O).
Ci sarebbe piaciuto davvero un'interlocuzione anche solo di qualche minuto spiegare a tutta l'Aula come mai non c'è la volontà, in nessun caso, di ascoltare queste ipotesi di rimodulazione. Mi sarebbe piaciuto sentir dire dall'Assessora Poggio: "Va bene, non riusciremo a tagliare l'IRAP o a ridurre, in qualche modo, le tasse a queste imprese culturali, ma è pronta una misura per dei bandi culturali il prossimo anno, è pronto un bonus, è pronta una riflessione insieme al Governo nazionale su questi temi". Se il rispetto si basa solo sull'indicazione di voto negativa.
Per carità, non mi aspettavo un voto positivo su tutti questi emendamenti ma una riflessione e qualche giustificazione in più davanti a quel poco pubblico che ci ascolta, a mio avviso sarebbe stata utile.
Comunque, voteremo favorevolmente su questi emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo per dichiarare il nostro voto favorevole all'emendamento e ai subemendamenti relativi a un comparto molto importante, ma anche per lasciare una sorta di traccia su una questione piccola, che però denota il fatto non ci sia neanche un minimo di coordinamento - di sottovalutazione invece sì - su questo comparto, in particolare sulle biblioteche. Lo dico affinché i Consiglieri e magari anche il Presidente della Commissione competente Bongioanni sappiano, ad esempio, che in un momento in cui le biblioteche sono chiuse per gli eventi pubblici (come tante attività), ci sono dei fondi disponibili proprio per gli eventi da organizzare; eventi che, evidentemente, non si potranno organizzare.
Alla luce di ciò, la rete delle biblioteche in Piemonte ha chiesto di utilizzare tali fondi per acquistare strumenti per organizzare eventi online, ma a oggi la Regione non permette, con questi fondi, l'acquisto di strumenti per fare le classiche dirette Streaming, le dirette Facebook, o le dirette Instagram. Peraltro, sarebbe l'unico modo con cui le biblioteche del Piemonte potrebbero interagire con il proprio pubblico e con la propria utenza: ebbene, viene in parte impedito perché, a oggi, le direttive della Regione sono che questi fondi (fondi regionali, non altri fondi) si utilizzano per gli eventi o non si possono utilizzare.
Capite che è un po' quello che diceva il Consigliere Grimaldi a proposito della poca attenzione verso questi comparti, anche in una dinamica molto più attenuata rispetto agli emendamenti che sono stati presentati dal collega e che invece, quando arriveremo alla discussione del bilancio saranno molto più corposi e più incisivi da un punto di vista economico emendamenti che però già in Commissione, sostanzialmente, avete bocciato.
Speriamo, quindi, che dopo queste discussioni in Aula possa cambiare il voto.
Il mio intervento era proprio finalizzato a segnalare a tutto il Consiglio questo elemento particolare e per questo motivo auspico un voto favorevole su questi emendamenti.
Il Gruppo del Partito Democratico lo farà senz'altro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
18), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
17), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con la votazione dell'emendamento n. 7).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 7) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 1 opties Procediamo con l'esame dell'emendamento n. 8), che introduce l'articolo n.
1 opties.
Emendamento rubricato n. 8) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questo dovrebbe essere uno dei temi al centro di qualsiasi misura economica e finanziaria. Di fatto, l'emendamento dice che, a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2020, per i soggetti facenti parte della categoria delle grandi case farmaceutiche il cui valore della produzione netta è superiore a un milione di euro è aumentata di 0,92 punti percentuali l'addizionale IRAP.
Questo significa che crediamo sia utile, in un momento in cui le cosiddette Big Tech, anzi Big Pharma, già entro questa crisi hanno aumentato prima il loro fatturato e poi addirittura sono esplose. Non so se la gran parte dei colleghi conosca i dati in questa esplosione: una cifra che si aggira sui cinquantacinque miliardi di dollari di utili in più. Per intenderci, solo per Johnson&Johnson, presente tra l'altro nel nostro territorio, vuol dire passare più o meno da 14,5 miliardi di dollari di utili a 22 miliardi di dollari di utili. Solo in pochi mesi, 7,7 miliardi in più.
Se andiamo dentro i borsini di queste società, non solo si fanno utili grazie, ovviamente, a quello che è stato il boom dei vaccini, quindi vale per Pfizer e per AstraZeneca, ma, come sapete, è anche il business dei medicinali tradizionali e, quindi, dei numeri generali di queste grandi società farmaceutiche.
Ci sono Consiglieri ben più esperti di me e penso al Consigliere Giaccone che conosce bene la materia. Come sapete, le farmacie hanno fatto degli orari incredibili durante questa crisi. Abbiamo chiesto loro di essere sempre aperte, di essere sempre a disposizione degli utenti e adesso addirittura, s'ipotizza di tenerle aperte anche per fare i vaccini. Ecco pensate che in questa vicenda, fra i volumi ospedalieri, dei medici di base e dei farmaci da banco, le grandi multinazionali del settore hanno visto mediamente degli aumenti del 15-20%.
È stato un anno in cui si è fatta meno prevenzione, si è fatta meno diagnostica, si sono curate meno alcune patologie, ma, di sicuro, non è stato un anno in cui si è ridotto l'utilizzo di farmaci. È aumentato, è aumentato sensibilmente e sono aumentati i fatturati di queste aziende.
È impensabile pensare che chi, fra queste aziende, ha delle attività produttive in Piemonte, si veda aumentata l'IRAP dello 0,92%? È così impensabile che si aumenti meno dell'1% l'addizionale IRAP per tutti loro? Io credo di no. A mio parere, chi ha avuto questi mega utili e ha potuto dividere con i propri azionisti gli extradividendi a fine anno, potrebbe benissimo permettersi quest'aumento, che è meno dell'1%, dell'IRAP.
Spero che su questo la maggioranza dica qualcosa, abbia un'opinione e soprattutto, non rimanga questo silenzio assordante interrotto solo da dei rumori davvero poco istituzionali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi sono ulteriori interventi in discussione generale? Non essendovi alcuna richiesta, la parola all'Assessore Tronzano per il parere della Giunta.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Vi sono dichiarazioni di voto sull'emendamento n. 8)? Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ripeto: mi aspettavo un po' più di attenzione rispetto a questa ipotesi.
Stiamo parlando di un'ipotesi che molti parlamentari, tra l'altro anche del centrodestra, hanno per giorni sbandierato davanti all'opinione pubblica.
È facile parlare dei Big Pharma e dire che la crescita, che spinge il giro d'affari di 257 miliardi, rispetto ai 185 miliardi dello scorso anno registra numeri da capogiro, quando invece sarebbe opportuno dire che forse sarebbe utile non fare semplicemente pagare la stessa aliquota delle imprese normali. Perché il mio tabaccaio, il mio giornalaio o il mio macellaio devono pagare la stessa addizionale IRAP dei Big Pharma? Perch le case farmaceutiche, soprattutto quelle grandi, che hanno volumi d'affari altissimi, devono pagare la stessa addizionale? Credo sia ora che l'Assessore Tronzano rimoduli le addizionali IRAP e questi gruppi di lavoro che avete fatto per occupare del tempo e per dire all'opinione pubblica che, prima o poi, ci lavorerete, o forse semplicemente, per dare copertura politica all'ennesimo annuncio di Cirio non pervenuto, nel senso che la sua proposta politica non è arrivata in Parlamento, non è arrivata nei suoi Gruppi parlamentari, non è arrivata da nessuna parte, ma è arrivata solo in qualche lancio stampa e, per fortuna per lui, qualche titolo di giornale a quattro, se non cinque, colonne.
Purtroppo non è successo niente; non sono aumentate le tasse per chi ha fatto tantissimi utili in questo 2020, neanche a chi continua a farli in questo 2021, caratterizzato dal nuovo boom dei vaccini. Insomma, non c'è proprio la volontà, da parte della Regione Piemonte, di riprendersi quel pezzettino di addizionale IRAP in più che possiamo chiedere a loro semplicemente per sostenere, per esempio, la nostra sanità pubblica perché, lo ricordo a tutti, l'IRAP serve soprattutto a questo.
Grazie.



PRESIDENTE

Vi sono ulteriori dichiarazioni di voto? Prego, Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Sì, grazie, solo per dichiarare, a nome del gruppo del PD, il voto favorevole su questo emendamento, unitamente a una motivazione, una considerazione che vale per questo come vale per gli altri emendamenti che abbiamo presentato sia noi sia soprattutto il collega Grimaldi, e vale per ciò che abbiamo detto anche all'inizio della discussione generale rispetto a questa legge di stabilità.
Questa legge di stabilità sarà in vigore nei prossimi mesi, quando ci sarà speriamo - la fine della pandemia, quantomeno nella dimensione così critica che abbiamo conosciuto, e la necessità di una ripresa del mondo economico.
Dobbiamo fare una riflessione sul fatto che nell'anno che abbiamo passato al di là degli annunci, com'è stato detto, la nostra Regione, per la verità anche il nostro Stato, non ha fatto nulla per intervenire rispetto alle ingiustizie che la crisi ha prodotto, che erano nella crisi, nella pandemia, perché c'è chi ha lavorato di più, chi ha lavorato di meno, ci sono i grandi gruppi e i piccoli commercianti, in modo da avere un sistema fiscale che fosse più equo.
Non abbiamo fatto nulla e questa pecca ce la porteremo dietro nei prossimi mesi, quantomeno fino al prossimo anno, fino a quando decideremo di non intervenire. Non siamo andati oltre, anzi, non siete andati oltre gli annunci che ha fatto il Presidente.
In quest'attività emendativa c'è quest'amarissima verità per i nostri piemontesi e, più in generale, anche per gli italiani, ma non riguarda noi come Consiglio regionale, cioè l'incapacità della politica di affrontare questo tema in un momento così delicato, in cui le differenze sociali stanno emergendo ed emergeranno con una forza che forse non abbiamo mai visto nei periodi passati.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

La ringrazio, Presidente.
Com'è stato richiamato dal collega Grimaldi, a maggior ragione sosteniamo quest'emendamento, come abbiamo fatto con gli altri, perché, in un'ottica di solidarietà sul territorio, ci sono delle aziende, in particolare le multinazionali del farmaco, che hanno avuto incrementi enormi in termini di utili e fatturati come ha sottolineato bene il collega, e che l'hanno avuto in relazione a un singolo evento, alla pandemia, e in relazione alla produzione del vaccino.
In realtà, lo dico come informazione generale e anche per trasparenza tutte le altre categorie merceologiche che sono esitate negli esercizi privati, in particolare nei canali delle farmacie, hanno avuto una flessione sensibile proprio in relazione alla diminuita capacità di spesa dei cittadini.
Al di là del fatto che questa rete si sia tesa, com'è stato già detto anche con generosità sul territorio come tanti altri sanitari, anche rappresentati in questo consesso, in realtà l'incremento vero e l'utile vero è rimasto tutto da un'altra parte.
Lo dico per questo emendamento, come lo avrei anche sottolineato per gli altri del collega Grimaldi. In realtà si tratterebbe, anche dal punto di vista ideale, di una più corretta distribuzione delle risorse che sono arrivate solamente a certi settori e che drammaticamente, in altri, invece sono fortemente mancate fino ai livelli che noi sappiamo, alla difficoltà a rimanere in piedi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giaccone.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 8) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passerei all'emendamento rubricato n. 11) e, se tutti sono d'accordo sospenderei i lavori fino a domani mattina. Dovremmo sospendere i lavori della seduta per questioni tecniche ma, essendo arrivate le ore 18.44 chiedo se tutti i Gruppi sono favorevoli a sospendere la seduta.
ARTICOLO 1 novies Emendamento rubricato n. 11) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente ma non ho sentito la frase precedente in cui chiedeva l'interruzione.



PRESIDENTE

Per questioni tecniche dovremo sospendere la seduta, ma visto che sono le 18.44, sospenderei i lavori fino alla seduta di domani mattina per riprendere l'esame del disegno di legge 138.



GRIMALDI Marco

Certo, illustro l'emendamento n. 11) e poi chiudiamo i lavori, se è d'accordo.



PRESIDENTE

Si, gliel'ho proposto io. Illustri l'emendamento n. 11).



GRIMALDI Marco

Lei ha fatto la proposta, ci interrompiamo adesso. Non volevo fare il secchione.



PRESIDENTE

Lo propongo a tutti i Gruppi. È una domanda retorica, per garbo istituzionale. Finita l'illustrazione di quest'emendamento, chiudiamo i lavori.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intanto vi propongo un emendamento che chiede, per il commercio al dettaglio di qualsiasi prodotto via internet che l'aliquota dell'addizionale IRAP, il cui valore della produzione netta è superiore a un milione di euro, sia aumentata dello 0,92 punti percentuali.
Questa sta dentro l'altra grande dimensione. Abbiamo parlato dei grandi poli della logistica, della grande distribuzione del commercio. C'è tutto il tema di che cosa viene fatto grazie all'accesso al web, a quello che è l'e-commerce. Non tutti i produttori dell'e-commerce sono uguali, per quello abbiamo indicato il valore di produzione di un milione di euro. È un valore di produzione molto alto, lo ricordo. Il valore di produzione di un'azienda come FCA è zero perché spesso il valore di produzione è addirittura negativo. Un valore di produzione di un milione di euro è già un grande valore di produzione, soprattutto per l'e-commerce.
Noi crediamo che chi ha fatto utili da capogiro - ovviamente, non c'è solo la conosciutissima Amazon, ma ci sono altre aziende del settore soprattutto nel campo della gig economy, dove è pieno di operatori che attraverso il web, hanno incremento le loro entrate - debba contribuire di più.
Credo che sia una grande possibilità quella di rivedere l'IRAP anche in termini più progressivi; rivederla soprattutto per coloro che hanno costruito parte del loro megafatturato e dell'impennata delle loro vendite sulla pelle di chi è stato chiuso.
Questo esercizio retorico, utilizzato anche dal Presidente Cirio, mi è sembrato un po' assente durante la discussione. Perché non avete compreso fino in fondo che nella pandemia qualcuno è stato obbligato alla serrata qualcuno ha dovuto interrompere la storia di una vita! Penso, ad esempio, a un amico e un compagno che da sempre è stato uno degli operatori più conosciuti del mercato di Porta Palazzo: parlo di Marco Brusconi, ne avrete certo letto su tutti i giornali. La gran parte degli operatori come lui non potevano fare il delivery; la gran parte degli operatori come lui è stata falcidiata. E, come dice lui, chi era traballante purtroppo è caduto perlopiù.
La gran parte degli operatori dell'e-commerce invece ha utilizzato il suo vantaggio competitivo in un momento in cui non gli è stato negato quasi niente. Se ci pensate, hanno rallentato solo a un certo punto nel primo lockdown la loro distribuzione. In tutto questo, credo che sarebbe assai utile dare un segnale.
Noi non diciamo: "Prendete le tasse da loro per toglierle agli esercenti!".
Peraltro, è un'operazione che ha citato il Presidente Cirio e che valeva giusto il tempo di una sparata. Ora, visto che non facciamo i venditori di pentole, e non facciamo neanche i comunicatori di professione, ma siamo amministratori e Consiglieri regionali, questa è un'ipotesi che mi sento di suggerire e che dovreste accogliere positivamente, con un voto favorevole.
Infatti, la possibilità che questi operatori smettano di vendere i loro prodotti in Piemonte è minima, perché non farebbero mai torto ai loro fatturati, al loro borsellino.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, chiedo alla Giunta regionale di esprimere il parere sull'emendamento rubricato n. 11).
Prego, Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

La Giunta regionale esprime parere negativo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 11) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame disegno di legge n. 132, inerente a "Modifiche alla legge regionale 1 ottobre 2020, n. 23 (Norme in materia di promozione e di impiantistica sportiva) e istituzione della Giornata in memoria del Grande Torino" (dichiarazione d'urgenza)


PRESIDENTE

Come preannunciato a inizio seduta, poniamo in votazione la dichiarazione d''urgenza del disegno di legge n. 132 relativo a "Modifiche alla legge regionale 1 ottobre 2020, n. 23 (Norme in materia di promozione e di impiantistica sportiva) e istituzione della Giornata in memoria del Grande Torino".
La Giunta regionale ha trasmesso il disegno di legge in oggetto e, ai sensi dell''articolo 83 del Regolamento interno del Consiglio regionale, ne è stata richiesta l''urgenza.
Ai sensi dell''articolo 83, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale, occorre provvedere a deliberare con votazione palese, dopo aver ascoltato un oratore a favore e uno contrario.
Chi si vuole esprimere a favore? Nessuno? Qualcuno si vuole esprimere contro? Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.
Interviene a favore o contro la richiesta?



GALLO Raffaele

Per prima cosa, chiedo a lei, Presidente, una precisazione: non essendoci un relatore a favore, credo che non si possa.



PRESIDENTE

Non c''è un relatore, solo qualcuno che si esprime. E non è prevista l''obbligatorietà.



GALLO Raffaele

Ah, ecco. Perché dalle sue parole invece sembrava di sì.



PRESIDENTE

No, il Regolamento interno recita "con votazione palese dopo aver ascoltato un oratore a favore e uno contrario". Da Regolamento non c''è l''obbligatorietà di intervenire.



GALLO Raffaele

Va bene, però intervengo per manifestare tutta la perplessità del Partito Democratico sull''utilizzo sistematico, costante e a prescindere dagli argomenti, della richiesta d''urgenza.
Sinceramente è una proposta di legge che avete proposto ai Capigruppo a inizio febbraio per una legislativa. Per una serie di motivi, legati più che altro all''introduzione di una serie di norme che non prevedono nessun tipo di urgenza - quale l''indicazione, ad esempio, della Giornata in memoria del Grande Torino o, come si legge dai giornali, altre vicende abbiamo chiesto di fare un iter ordinario.
In realtà, questa proposta di legge non è mai stata incardinata in Commissione, quindi voi oggi ne chiedete l''urgenza, senza averla mai neanche incardinata in Commissione dove, secondo me, si poteva benissimo fare un iter ordinario per essere poi portata in discussione in Aula.
Dopodiché la richiesta d''urgenza è stata prevista dal Regolamento per motivi effettivi di urgenza e non per qualsiasi tipo di motivo. Per questo sarei curioso di ascoltare - e chiedo con forza che almeno su questo la maggioranza intervenga - le motivazioni che hanno spinto a richiedere l''urgenza su questo provvedimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Non vi sono ulteriori richieste d''intervento, perciò pongo in votazione la dichiarazione d''urgenza del disegno di legge n. 132.
Indìco la votazione per appello nominale sulla dichiarazione d''urgenza del disegno di legge n. 132.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Dopo questa votazione, sospendo i lavori odierni nella giornata e ci aggiorniamo per la seduta di domani mattina alle ore 9.30.
Ricordo che alle ore 9 è previsto lo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze e presiederà il Consigliere Gavazza.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19.00)



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