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Dettaglio seduta n.116 del 02/03/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.00 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione del sindacato ispettivo.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interpellanza n. 570 presentata dal Consigliere Avetta, cui risponderà l'Assessore Gabusi interrogazione indifferibile e urgente n. 615, presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interpellanza n. 607, presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Tronzano.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi, ed è espressa volontà di questa Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione, da parte dell'interrogante, per due minuti, la risposta dell'Assessore per tre minuti e non è prevista replica.
Invece, per quanto riguarda le interpellanze, è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante, per cinque minuti, la risposta dell'Assessore per cinque minuti e la replica dell'interpellante, se richiesta, per cinque minuti.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 570 presentata da Avetta, inerente a "Trasporti su ferro: c'è un caso Canavese?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interpellanza n. 570 del Consigliere Avetta.
Prima di dare la parola al Consigliere Avetta, ricordo ancora che per le interpellanze è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per cinque minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interpellante, se lo richiede, per altrettanti cinque minuti.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Buongiorno, Assessore, e grazie per la risposta che mi vorrà dare.
Quest'interpellanza è stata depositata il 15 gennaio scorso e in quel periodo si erano, com'è noto a tutti noi Consiglieri, alle persone che seguono questi temi e, ovviamente, all'Assessore, accavallati disagi e disservizi particolarmente evidenti e particolarmente sentiti; in particolare, sulla SFM1 Torino-Rivarolo c'era stato l'aumento del costo dei biglietti nel passaggio da GTT a Trenitalia e, contemporaneamente, si erano registrati molti ritardi e cancellazione dei treni.
Sulla SFMA Torino-Ceres c'era stata una dura presa di posizione, da parte dei Sindaci delle Valli di Lanzo, sui nuovi orari e sul disagio che questi nuovi orari generavano per i pendolari delle Valli di Lanzo in ingresso su Torino e anche, in particolare, quando i pendolari dovevano rientrare a casa la sera in orari ragionevoli. Inoltre, erano stati registrati forti disagi e disservizi sulla Torino-Aosta che, probabilmente casualmente, si erano concentrati proprio nella settimana in cui abbiamo depositato l'interpellanza.
In altre parole, si erano concentrati in un'area specifica, che vive in stretta sinergia con la grande area urbana di Torino una serie di difficoltà che, ovviamente, hanno animato il dibattito tra i comitati pendolari, tra i sindacati e, in generale, tra tutti quelli che potremmo definire portatori d'interesse. Proprio per questo e perché questa situazione si era venuta a creare in quel periodo specifico, abbiamo proposto un tavolo di confronto sul trasporto pubblico locale, in questo caso su ferro, ma che potrebbe tranquillamente essere allargato anche al tema del trasporto su gomma, che interagisce con il trasporto su ferro.
Peraltro, è di questi giorni la notizia che arriveranno parecchi soldi e anche su questo sarebbe opportuno fare un approfondimento, magari in Commissione.
Dicevo, abbiamo proposto un tavolo di confronto con una formula che peraltro, potrebbe essere allargata anche ad altre aree del Piemonte, che potrebbe consentirci di condividere in modo più specifico e diretto le scelte che la Regione compie sul trasporto pubblico locale e gli indirizzi che offre all'Agenzia dei trasporti. Credo una condivisione potrebbe garantire maggiore efficacia alle azioni che la Regione mette in campo.
Con tale interpellanza, che nasceva in quel periodo molto complicato, che peraltro si è ancora trascinato e non si è più registrato con quella dimensione, chiediamo all'Assessore cosa pensa di questa proposta.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
In maniera didascalica, rispetto alle due problematiche che afferiscono a un'area omogenea, seppure con caratteristiche diverse, sia per le linee sia per le valli, la linea Chieri-Torino-Rivarolo è una linea che dal 1 gennaio viene gestita all'interno del contratto di servizio Trenitalia dell'SFM (Servizio Ferroviario Metropolitano) da Trenitalia, che è il nuovo operatore. Ci sono stati i problemi, che ha elencato bene il Consigliere Avetta, rispetto all'adeguamento tariffario.
Devo dire che sono problemi che non abbiamo eluso, nel senso che è vero che c'è stato un aumento tariffario, dovuto al fatto che quelle linee gestite da GTT non erano allineate rispetto al resto della Regione, quindi entrando nel servizio di Trenitalia e avendo, finalmente (basta leggere nella rassegna stampa della settimana scorsa gli elogi ricevuti da molti pendolari) treni nuovi, avendo un servizio più ampio, essendo connessa con la rete nazionale, hanno adeguato le tariffe esattamente come qualsiasi altra tratta; sarebbe stata un'ingiustizia nei confronti degli altri utenti della rete, anzi era già, di fatto, che queste tariffe fossero disomogenee.
Dal punto di vista del servizio, al netto di qualche incidente di percorso dei primi giorni, credo - ripeto, basta leggere gli articoli di giornale di questi giorni - che ci sia soddisfazione da parte degli utenti che, a fronte di un adeguamento tariffario, hanno ricevuto però certamente un servizio migliore e treni più confortevoli. Tra l'altro, ce ne saranno ancora altri di treni, così come su tutto il nodo della città di Torino e del Servizio Ferroviario Metropolitano.
Diverso, invece, è quel che si deve dire per lo sviluppo e per la strategia della Chivasso-Ivrea-Aosta. È una linea che, intanto, è sul servizio ferroviario regionale, quindi con le difficoltà di bilancio che voi conoscete; difficoltà di bilancio che si vanno a innestare in mezzo alle difficoltà tecniche, che sono quelle di una linea in condivisione con la Valle d'Aosta.
Sapete che la Valle d'Aosta aveva dei treni, all'interno del suo contratto di servizio, e sapete ormai bene che i treni Torino-Aosta sono di diretta competenza della Regione Valle d'Aosta, mentre gli Aosta-Ivrea sono treni della Valle d'Aosta, che permettono l'interscambio a Ivrea, ma gli Ivrea Chivasso-Novara sono treni di nostra competenza.
Fatta questa piccola premessa, nel loro contratto di servizio e nella loro gara avevano stabilito di avere dei diretti che entravano a Torino in orari anche per loro decorosi. Noi, attraverso l'interlocuzione con la Regione abbiamo evidenziato che quella linea, così come non è della Regione Piemonte, non è della Regione Valle d'Aosta, e abbiamo sopperito a quel gap che avrebbe lasciato una serie di Comuni senza alcun tipo di servizio. In questo momento, forse anche grazie al fatto che c'è un'utenza minore rispetto ai primi giorni, quando tanti Sindaci e tanti utenti, giustamente si sono lamentati, abbiamo garantito un servizio minimo dignitoso per tutti, anche per la Valle d'Aosta, ribadendo che quella linea, come non è nostra, non è loro.
Sul tema della riapertura delle scuole, sapete che abbiamo attivato un'intensa attività di programmazione trasporti su tutto il territorio piemontese, insieme con i Prefetti, che hanno gestito i tavoli, ma anche insieme agli enti locali, all'Ufficio Scolastico Regionale, ai dirigenti scolastici e alle aziende di trasporto, un'attività che continua e che deve continuare per monitorare i servizi e intervenire nel momento in cui nascono difficoltà. Nello specifico, per le scuole dell'alto Canavese si è intervenuti in raccordo con i dirigenti scolastici, aumentando ed effettuando progressivi aggiustamenti dal 18 gennaio in poi, con il verificarsi dei disagi, cosa che è successa in tutto il territorio piemontese.
Concludo dicendo che sarei ben contento di parlare (in Commissione l'ho già anche detto e lo faremmo) sul tema del Recovery Fund, nel momento in cui il Recovery Fund contenesse quegli auspici che il Consigliere Avetta ha dato per certi. Al momento, posso dirvi che la versione vecchia, quella che era chiusa, ma che credo sarà riaperta, rispetto al Recovery Fund e rispetto alle linee d'intervento sulle linee ferroviarie, per noi, ma direi per tutta Italia, significa avere investimenti solo sulle linee concesse, al netto dell'alta velocità.
Per noi, le linee concesse sono la Torino-Ceres e la Canavesana, linee importanti, ma che certo non ci consentono di aprire lo sguardo a tutto il Piemonte e di andare a intervenire sulle linee, come ho detto tante volte della Chivasso-Ivrea-Aosta, della Biella-Novara, dell'Acqui-Ovada. Ci sono tante altre linee su cui dovremmo intervenire, che però non sono dalla partita, quindi questa partita dovrà essere affrontata nel contratto di programma di RFI, anche qui dandoci delle priorità e stabilendo quali sono le gerarchie che Regione Piemonte dà a RFI per investire e per migliorare l'efficienza del sistema ferroviario piemontese.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Se il Consigliere Avetta lo richiede, ha facoltà di replica per cinque minuti; prego.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per l'aggiornamento. Ben venga il fatto che si stia riscontrando un assestamento positivo sulla SFM1; ben venga anche l'attenzione sulla Torino-Aosta, che sarà pure una linea, come dice l'Assessore, molto valdostana, ma in realtà è molto utilizzata da tanti piemontesi, come sa bene l'Assessore, anzi in gran parte credo, perch percorre tanti chilometri sul territorio piemontese, in particolare sul territorio canavesano.
Per quanto riguarda i fondi, in realtà non mi riferivo ai fondi del Recovery Fund (forse non mi sono spiegato bene), ma mi riferivo a quelli sul trasporto pubblico locale, i famosi 112 milioni (che poi diventano 180), dedicati alla sostituzione degli autobus su gomma, che ovviamente interagiscono e intersecano il servito ferroviario.
Prendo atto, però, che non ha risposto sulla nostra proposta di tavolo di lavoro specificamente dedicato. Su questo ovviamente insistiamo, perché è un'istanza che cresce dal territorio e che credo sarebbe utile a tutti, a maggior ragione a partire da chi in questo momento governa la Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per la replica.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 615 presentata da Valle, inerente a "Ripartizione dell'area di cantiere dedicata alla gestione dello smarino e di produzione dei conci, provenienti dal cantiere TELT del Tunnel di Base, tra i Comuni di Susa e Salbertrand"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 615.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Com'è noto, rispetto al cantiere relativo al traforo della TAV, era originariamente prevista un'area cantiere in quel di Susa, proprio all'uscita del tunnel. Dopodiché, alcune osservazioni, in particolare delle prescrizioni di carattere legate al tema della suggestione della sicurezza del cantiere e alle contestazioni che conosciamo, avevano portato a ipotizzare lo spostamento del cantiere nell'area di Salbertrand, dove per nell'area individuata, insistono dei depositi di proprietà privata che difficilmente sarebbero sgomberabili in tempo per disporre pienamente di quell'area.
Adesso, l'ultima proposta, l'ultima soluzione per la gestione dello smarino, da un lato, la produzione dei conci dall'altra, e tutta l'area che servirebbe per farli asciugare, quindi un'area piuttosto estesa, è di rispostare una parte di quel cantiere a Susa, quindi lavorare su due situazioni: parte su Salbertrand e parte su Susa.
Questa, ovviamente, è una localizzazione nuova che prevede nuove necessità sia di organizzazione sia legata agli spostamenti: spostamenti tra questi due siti e spostamenti per portare lo smarino fuori dalla Val Susa. Ci sono forti perplessità anche da parte del Comune di Susa, rispetto a questa nuova localizzazione.
In questo quadro, ci interessava sapere, in primo luogo, se questo nuovo spostamento del cantiere su Susa sarà nuovamente sottoposto alla valutazione d'impatto ambientale, cosa che a mio giudizio dovrebbe, nella misura in cui è una nuova articolazione di un cantiere nuovo che prevede nuove dinamiche di spostamento, nuove lavorazioni e nuovi trattamenti organizzati in maniera diversa e di qualità diversa del territorio.
La seconda domanda è legata alle modalità di finanziamento del cantiere perché ovviamente la delibera CIPE parlava soltanto del cantiere di Salbertrand.
La terza domanda è quali prescrizioni di sicurezza questa volta si attaglierebbero rispetto alla vicenda di Susa, che è stata accantonata perché definita poco difendibile, ma adesso ritornerebbe un oggetto, in qualche modo, da difendere o, comunque, da garantirne la sicurezza.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Daniele Valle per l'illustrazione.
Per conto della Giunta ha chiesto di rispondere l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GABUSI Marco, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Valle.
Rispondo, seppure i quesiti siano difficilmente inquadrabili nelle competenze strette di una Regione. Si tratta, infatti, di un'opera internazionale, sulla quale in questo momento risulta complicato rispondere. Tuttavia, tengo a ribadire che non abbiamo eluso il problema.
Se non ricordo male, nel mese di luglio o, comunque, nell'estate, quando è emersa questa possibilità, abbiamo avuto un incontro con la comunità della Valle di Susa nella "Sala Trasparenza" della Regione. Abbiamo discusso in maniera trasparente le idee al momento in campo.
Nel merito, vi devo dire che, al momento, non esiste alcuna proposta di modifica al progetto presentato per il cantiere di Susa, mentre rimane invariato il quadro progettuale previsto dalla delibera CIPE n. 30 e n. 39 del 2018, oltre alla deliberazione della Giunta regionale del 2 febbraio 2018.
Inoltre, per quanto ne sappiamo noi, ma l'interpretazione deve darla naturalmente il Ministero dell'Ambiente e il Ministero delle Infrastrutture, non dovrebbe esserci uno spostamento del cantiere a Susa ma un'attività dilazionata a un secondo momento realizzativo per motivi di sicurezza. Per quanto consta a noi, l'attuazione di quel cantiere a Susa che, di fatto, è stata bloccata per motivi di sicurezza, rimane, comunque autorizzata dal CIPE, quindi l'area di Susa, al di là di non essere stata attivata, è un'area ancora nel progetto ed enucleata e determinata come cantiere.
Rispetto, invece, se è stata effettuata.
Nel testo, il Consigliere Valle ha giustamente fatto un discorso più ampio ma non voglio eludere nessuna domanda. La prescrizione 235 della delibera CIPE 19/2015, con il rispetto di quella delibera, non sta a noi, ma l'endoprocedimento regionale ha prodotto le proprie osservazioni e le ha rimesse ai Ministeri competenti con DGR verificando l'ottemperanza delle prescrizioni di propria competenza, mentre la 235, che è ministeriale risulta verificata dal Ministero competente.
Questo per dire che il tema è molto delicato ed è evidente che, per rispetto di coloro che abitano nella Val di Susa, tutti gli approfondimenti del caso sono doverosi.
Detto ciò, gli approfondimenti del caso saranno fatti dal Ministero dell'Ambiente e dal Ministero delle Infrastrutture, che certamente non trascureranno tutti gli aspetti ambientali, per poi dare alla Regione un ritorno rispetto alla procedura che s'intenderà seguire. Al momento per questa variante, se di variante si tratterà, non è ancora stata formalizzata e rimane a livello progettuale, per quanto ne sappiamo noi.
È vero che c'è un problema sul cantiere di Salbertrand, soprattutto legato ai tempi e legato al fatto che c'è da smaltire una quantità ingente di materiale inquinante o inquinato che, tra l'altro, è lì da una vita e che solo attraverso il cantiere della TAV si potrebbe avere l'opportunità di smaltire veramente. Non ci dimentichiamo che quel problema rimane ed è un problema importante per tutta la Val di Susa, seppur datato; un problema che, di fatto, non troverà soluzione se non all'interno del quadro economico della TAV.
È altrettanto evidente che, al momento, non ci sono, nel quadro economico risorse per smaltire tutto. Ci sono problemi di tempistiche di cantiere che non collimerebbero con i tempi della TAV.
Detto ciò, come ho cercato di spiegarvi in maniera molto trasparente, le nostre competenze sono decisamente ridotte. La cosa più importante che deve fare la Regione è continuare a garantire la trasparenza che nel corso degli anni, quindi ben prima che arrivassi io come Assessore, è stata riconosciuta ai nostri Uffici, anche dai Comuni meno affini all'opera e meno favorevoli alla TAV.
Da questo punto di vista, i nostri Uffici continueranno a fare il loro lavoro garantendo a tutti trasparenza e un processo amministrativo corretto.
Grazie.



PRESIDENTE

Congediamo l'Assessore Marco Gabusi e lo ringraziamo per la risposta.


Argomento: Cave e torbiere

Interpellanza n. 607 presentata da Rossi inerente a "Servizio di vigilanza regionale attività estrattive"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame dell'interpellanza n. 607.
Prima di dare la parola al Consigliere Domenico Rossi, ricordo che per le interpellanze è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per cinque minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica, se richiesta, dell'interpellante, per cinque minuti.
Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Domenico Rossi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'interpellanza in realtà nasce dall'ultima risposta a un'interrogazione che mi è stata data dall'Assessore Tronzano. Provo a entrare nel merito e a spiegare i motivi.
Nel 2016, il 9 novembre, la Regione si è dotata di una nuova legge sulle attività estrattive che metteva al centro una serie di aspetti tra cui oltre a quello della maggiore compatibilità ambientale dell'attività estrattiva, piuttosto che un ammodernamento dell'intero settore - la vigilanza. Si prevedevano, insomma, servizi di vigilanza di natura provinciale, composti da almeno tre soggetti a livello provinciale, perch la Provincia, già prima della legge 23 del 2016, con la legge n. 23 del 2015, autorizzava l'attività estrattiva e quindi viene spostato anche il controllo (prima era in capo ai Comuni).
Questa legge prevede, intanto, che ci sia un servizio provinciale di vigilanza che pianifichi annualmente l'attività, poi prevede anche che qualora la Città metropolitana di Torino e le Province non provvedano all'istituzione del servizio, le funzioni siano svolte dal servizio regionale di vigilanza. In tal caso, fino all'adempimento delle disposizioni del comma 2, gli oneri spettanti alla Città metropolitana di Torino o alle Province di cui all'articolo 26 sono destinati alla Regione nella misura del 50%. In tal modo, la Regione sostituisce le Province, ma incamera il 50% degli oneri.
È chiaro che, come dicevo, oltre a questo c'è anche la pianificazione.
L'Assessore Tronzano, in risposta alla mia interpellanza n. 560 del 3 febbraio, ha comunicato che l'attività di vigilanza delle Province è stata svolta con regolarità per il 2018 e per il 2019, mentre per il 2020 si stava aspettando il resoconto. Però mi ha anche detto che la Regione, oltre al servizio di vigilanza regionale, è stata delegata ad analogo servizio dalle Province di Cuneo, Novara, Vercelli e VCO, che hanno dichiarato di non essere in grado di espletare tale attività. Questa delega è iniziata nel 2019 con Vercelli e VCO, poi nel 2020 anche Novara e Cuneo hanno aderito.
È chiaro che buona parte del Piemonte in questo momento ha delegato il servizio di vigilanza alla Regione, che deve fare ciò che già gli competeva prima di queste deleghe, in più fare anche il controllo di queste Province.
Da questo punto di vista, si pone una serie di questioni: come fa il servizio di vigilanza regionale a occuparsi di quattro Province in più se non potenzia il suo personale e la sua strumentazione? Quest'interpellanza chiede da quante unità è composto il servizio di vigilanza regionale, con specifica del personale dedicato al servizio dal 2017 a oggi; come la Giunta regionale intende fronteggiare l'aumento di attività di vigilanza derivante dalle richieste delle Province che hanno delegato il servizio di vigilanza in termini di assunzione e d'investimenti tecnologici; come avviene la pianificazione dell'attività di vigilanza secondo quanto previsto dal comma 11 dell'articolo 36; infine, a quanto ammonta, in termini di risorse, la quota di oneri trasferiti dalle Province alla Regione per la sostituzione del servizio di vigilanza e come sono state destinate.
Ho terminato, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza delegando l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore alle attività estrattive

Buongiorno, Presidente; buongiorno, Consigliere Rossi.
Per quanto riguarda il primo quesito, il servizio regionale di vigilanza secondo la legge 23/2016, è stato istituito con determina dirigenziale del 30 ottobre 2017, ed era formato da nove funzionari regionali (il servizio presso il Settore Polizia mineraria).
A seguito dell'avvicendarsi del personale in servizio, con determina n. 271 del 26 giugno 2018 e con determina n. 405 del 9 luglio 2019, si sono individuati dodici funzionari regionali costituenti il servizio di vigilanza regionale.
Si segnala che, a seguito della mobilità del personale, è in fase di emanazione una nuova determina dirigenziale di aggiornamento del servizio di vigilanza regionale, che prevederà dieci funzionari regionali.
Sulla seconda domanda, per quanto concerne la strumentazione, si precisa che il Settore è già dotato delle strumentazioni adeguate per l'effettuazione di rilievi topografici e batimetrici; periodicamente si procede alla manutenzione ordinaria della strumentazione o al successivo aggiornamento e adeguamento tecnologico.
Per quanto riguarda le risorse umane, si precisa che la Direzione della Giunta regionale ha già in corso l'individuazione del fabbisogno di risorse umane per lo svolgimento delle funzioni conferite alle Province e alla Città metropolitana di Torino. A tal fine, si stanno già svolgendo incontri con le Province finalizzati alla formulazione di un accordo da ricondurre in sede di Osservatorio regionale, come previsto dalla legge 23/2015, per la condivisione dei fabbisogni e l'individuazione delle figure professionali da reperire.
Nell'ambito di tali incontri, si è già ipotizzata la riassunzione in capo alle Province dell'attività di vigilanza, una volta che, attuato il reperimento delle risorse aggiuntive, il personale a ciò dedicato sia adeguato a svolgere tali attività, o singolarmente per le Province maggiori (cioè Città metropolitane, Cuneo e VCO per la sua specificità e numero di attività) o mediante accordi, come Asti, Alessandria, Biella, Novara e Vercelli.
In merito alla terza domanda, come avviene la pianificazione dell'attività di vigilanza secondo quanto previsto dal comma 11 dell'articolo 36 rispondiamo come segue.
Come in parte già precisato nel riscontro all'interpellanza n. 560, per quanto concerne la vigilanza sulle cave di competenza regionale, queste sono controllate tutte con frequenza annuale. Circa i controlli sulle cave provinciali delegati dalle Province di Vercelli, Verbano Cusio Ossola Novara e da quest'anno anche per la Provincia di Cuneo, annualmente con la formulazione dei piani di lavoro si procede a individuare la percentuale di attività da sottoporre a controllo e, in seguito, si procede, tramite appositi programmi, all'estrazione casuale delle attività da controllare ai controlli a campione possono essere affiancati controlli sulla base di esigenze specifiche, anche su richiesta delle Province.
Sul quarto quesito, per quanto riguarda le Province di Vercelli e Verbano Cusio Ossola, la quota aggiuntiva di oneri del diritto di escavazione trasferita alla Regione in ragione della delega per il servizio di vigilanza è la seguente: oneri aggiuntivi versati sui materiali estratti nel 2018, per Vercelli 20.214,73, per il VCO 4.859,56; oneri aggiuntivi versati sui materiali estratti nel 2019, per Vercelli 17.289,64, per il VCO 4.639,24.
Le quote di maggiori oneri aggiuntivi versati sui materiali estratti nel 2020 saranno disponibili solo a partire dal mese di maggio prossimo venturo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.
Se il Consigliere Domenico Rossi richiede di intervenire per una replica ne ha facoltà per cinque minuti; prego.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intanto volevo ringraziare l'Assessore Tronzano, che è uno degli Assessori che risponde tempestivamente alle interrogazioni. Volevo rendergli merito perché spesso dobbiamo sollecitare le risposte, quindi lo ringrazio.
Accolgo con piacere che si sta ragionando con le Province per un ritorno delle funzioni, quando sarà terminato il percorso di potenziamento del personale, se non ho compreso male la risposta dell'Assessore. Questa, a mio avviso, è una notizia positiva, su cui è bene lavorare, perché il controllo fatto da chi conosce il territorio e da chi autorizza è molto più efficiente ed efficace.
Avrei solo una richiesta di precisazione - perché per un attimo è andata via la voce mentre l'Assessore rispondeva - in merito al personale previsto nella determina in fase di emanazione. Mi diceva nove nel 2017, dodici nel 2019, poi ha parlato di una determina in fase di emanazione che prevederà.
Poi è andata via la voce, quindi non ho capito di che numeri parliamo. Per il resto, immagino che mi sarà inviata la risposta, come spesso fa l'Assessore, per cui ancora grazie.



PRESIDENTE

Assessore, se vuole rispondere, ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore alle attività estrattive

Sì, grazie; sarò velocissimo.
Sulla determina in fase di preparazione, sono dieci i funzionari regionali.



ROSSI Domenico

Pertanto, abbassiamo di due?



TRONZANO Andrea, Assessore alle attività estrattive

Esatto. Nell'ambito di tale incontro, si è già ipotizzata la riassunzione in capo alle Province dell'attività di vigilanza. È corretto.



ROSSI Domenico

Insomma, c'è solo una diminuzione, da dodici a dieci. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Rossi e l'Assessore Tronzano per la risposta.
Ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta, trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri, è pubblicato in banca dati, dove è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
A breve, il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Buona salute a tutti.



(Alle ore 9.33 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 9.42)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do il via allo streaming.
Comunico che, come stabilito in sede di Conferenza delle Presidenze dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante il collegamento in videoconferenza.
Per la gestione della seduta, si applicano le disposizioni delle deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
Procederò all'appello nominale sia ai fini della conferma della presenza sia ai fini della votazione, chiamando primi i Gruppi di maggioranza e poi i Gruppi di minoranza.
Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo Caucino, Chiorino e Ricca.
Il numero legale è, pertanto, venticinque.
Procedo all'appello nominale per l'identificazione dei partecipanti e chiamerò anche gli Assessori esterni all'esclusivo fine di consentire la rilevazione della loro presenza per il verbale.
Chiedo di mantenere attiva la telecamera del proprio dispositivo e di rispondere all'appello in modo intelligibile e di confermare la presenza in chat.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Come Partito Democratico, chiediamo se fosse possibile avere un'informativa sulla situazione epidemiologica in Piemonte, anche alla luce del cambio di colore della nostra Regione e dell'evoluzione dell'epidemia e, di conseguenza, dello stato del piano vaccinale.
So che è stata convocata una IV Commissione per giovedì su questo tema, ma volevamo discuterne anche in Aula, se fosse disponibile l'Assessore Icardi altrimenti rimanderemo la discussione in Commissione. Volevamo affrontare il tema dell'evoluzione epidemiologica e delle prospettive in Piemonte anche alla luce di tutto quello che stiamo leggendo in questo periodo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Nel frattempo, si è collegata anche la Consigliera Disabato, pertanto comunico che è presente.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi unisco alla richiesta del Consigliere Gallo e aggiungerei, se possibile un approfondimento sul tema delle varianti e della scuola, perch continuiamo a leggere della diffusione delle varianti e, in particolare, si fa sempre riferimento alle scuole, che pare siano un oggetto di particolare attenzione, proprio perché sembra che consentano una più veloce e rapida diffusione del virus.
Sarebbe preferibile se quest'approfondimento su questo tema avvenisse in Aula, come ha detto il Consigliere Gallo, altrimenti aspetteremo la Commissione, anche se approfitterei della presenza del Presidente Cirio visto che si tratta di un tema che viene affrontato anche nel dialogo tra Regione e Governo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano, sull'ordine dei lavori.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Come Gruppo, vorremmo chiedere, se fosse possibile, un'informativa per fare un po' di chiarezza sul tema vaccini legato al mondo della disabilità e del volontariato.
Presidente, come sa, sono uscite tutta una serie di notizie negli ultimi giorni, in cui si pone l'accento sulla disponibilità a occuparsi del tema vaccinale legato al mondo della disabilità, che però non si circoscrive solo esclusivamente alle persone con disabilità che stanno nelle residenze ma riguarda anche tutti coloro che vivono la loro vita nelle proprie abitazioni. Nello stesso tempo, come ha visto, Presidente, tante associazioni di volontariato hanno dato la loro disponibilità ad aiutare la Regione sul piano vaccinale.
Certo è che questo necessita prima di un passaggio vaccinale, nel senso che sappiamo che i volontari che si sono occupati dell'ambito sanitario hanno ricevuto il vaccino, ma tutti coloro che si occupano di socio assistenziale, a oggi, non sono ancora stati inseriti. Pertanto, volevamo un'informativa legata a questi due mondi, che però sono fortemente collegati, perché i secondi, cioè i volontari legati alle associazioni socio-assistenziali, potrebbero essere di grande aiuto per la Regione e per il vaccino legato alle persone con disabilità.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come lei sa, abbiamo richiesto due informative, però non le ha lette quindi le ripeto, visto che abbiamo dato anche un'alternativa alla Giunta.
Da una parte, come lei sa, c'è stata una vicenda, secondo noi dirompente che ci fa anche dire che l'organizzazione dei test e dei vaccini continua ad aver bisogno di un aggiornamento e di una rapida inversione di rotta.
La prima informativa, se non la facciamo qui in Aula, era sullo stato dell'organizzazione dei vaccini, poiché ho sentito che la Giunta ha attribuito la responsabilità degli assembramenti della scorsa settimana in seguito a un tilt, diciamo così, del sistema informatico. Noi crediamo, e abbiamo sempre detto, che soltanto due centri in tutta la città di Torino sono davvero pochi. Tra l'altro, ho presentato un question time su questo tema, ma non ho avuto nessuna risposta.
La seconda informativa che chiedevamo, così mi collego alla richiesta del Consigliere Gallo, perché non è tanto dissimile, siamo di fronte non solo all'arrivo della zona arancione, ma a un'impennata nei contatti, dei ricoveri. Seppure sia vero che la vicenda degli over ottanta, del personale scolastico e, soprattutto, quello sanitario ci rassicura per il fatto che pian piano, dovremmo mettere in sicurezza la gran parte dei soggetti più fragili e chi lavora per tutti noi là fuori dall'inizio di questa pandemia nello stesso tempo continuiamo a non avere un quadro davvero completo su come si è trasformato il contact tracing e come, attraverso la costruzione di un tracciamento diverso dalla prima, ma soprattutto anche della seconda ondata, si farà fronte all'attuale terza ondata.
Forse, e lo dico al Consigliere Gallo, sarebbe bene unire queste due richieste d'informative, magari, in un aggiornamento unico da parte della Giunta anche adesso in Aula. Se poi è possibile vedere la presenza del Presidente Cirio, forse la cosa migliore sarebbe che, fra lui e gli Assessori Icardi e Marnati, si possa avere un quadro completo sia sullo stato epidemiologico sia sul tracciamento e, soprattutto, su come faremo fronte a questa terza ondata, pur sapendo e sperando che i vaccini in parte mettano in sicurezza la nostra popolazione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone, sull'ordine dei lavori.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Intervengo per rafforzare la richiesta del collega Magliano dei Moderati che è uguale alla mia, rispetto a un'informativa sul piano vaccinale per l'ambito socio-sanitario, soprattutto per quanto riguarda i volontari, che oggettivamente rendono un grande servizio al nostro territorio e alla nostra Regione, supplendo anche alle difficoltà che, legittimamente, ha il mondo sanitario nella copertura di tutto un insieme di servizi che devono interessarsi di queste persone.
Ci troviamo di fronte, e penso che tutti ne siamo consapevoli, a delle circostanze di molta maggiore fragilità e anche di molta maggiore necessità d'assistenza, quindi, per me, è urgente rinforzare lo stesso richiamo del collega, perché si tratta non soltanto di operatori, ma soprattutto di famiglie che già sono in condizioni di difficoltà normalmente ma che, a maggior ragione, lo sono adesso, perché si devono occupare di figlie e di parenti più fragili e anche meno protetti, perché loro stessi sono meno consapevoli dei pericoli cui vanno incontro.



PRESIDENTE

Grazie.
Nel frattempo, segniamo che è presente anche il Consigliere Martinetti.
La parola al Consigliere Preioni, sull'ordine dei lavori.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
C'è un accordo sulla disponibilità da parte dell'Assessore Icardi, perch oggi era molto impegnato per fronteggiare l'emergenza pandemica, per la mattina di giovedì in Commissione per definire e per aggiornare la situazione attuale.
Mi pare che, con alcuni atti, il Governo abbia cambiato passo. Ci sono ancora alcune partite aperte rispetto ai vaccini che, come sappiamo benissimo tutti, sono la via d'uscita da questo incubo. Regione Piemonte peraltro, è tra le prime Regioni d'Italia per numero di vaccini. Tante azioni stanno andando verso questa direzione, però per dettagliare, per avere tutti i dati tecnici e per avere tutte le riflessioni rispetto agli avvenimenti delle ultime ore, c'è la massima disponibilità dell'Assessore Icardi per giovedì mattina, per confrontarsi con tutti, perché la battaglia contro la pandemia è la battaglia di tutti, è la battaglia che dobbiamo vincere tutti insieme.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altre richieste di modifica dell'o.d.g., sui vari temi toccati, che vertono sui vaccini, sul sistema scolastico, sulla disabilità e sul sistema anziani, con tutti i disagi e i problemi che ci sono stati ricordo che oggi saranno esaminate cinque interrogazioni a risposta immediata in merito al sistema vaccinale nella sua complessità, presentate da vari Consiglieri di vari Gruppi. Inoltre, come già ricordato, giovedì mattina è stata convocata la IV Commissione, con la presenza dell'Assessore Icardi, per una relazione dettagliata e una pronta risposta alle vostre richieste.
Se non vi sono ulteriori richieste di modifica o d'intervento, do atto che l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Caucino, Chiorino e Ricca.
b) Processi verbali precedenti sedute Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" il processo verbale relativo alla seduta del 18 febbraio 2021.
c) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
d) Non impugnatività Il Consiglio dei Ministri ha esaminato, in dato 26 febbraio 2021, la seguente legge regionale n. 32 del 2020 "Modifiche alla legge regionale n.
13 del 2020 'Interventi di sostegno finanziario di semplificazione per contrastare l'emergenza da COVID-19'" e ne ha deliberato la non impugnatività.
Consigliere Valle, vuole intervenire sulle comunicazioni? Prego.



VALLE Daniele

Sì, mi scusi.
In realtà, volevo soltanto portare all'attenzione dell'Aula un tema che secondo me, è importante per tutti i Consiglieri, rispetto a una lettera che le ho inviato l'altro giorno. L'attività di monitoraggio di quello che sta capitando con la pandemia, e non soltanto quella, a dire la verità passa anche dalla possibilità, per i Consiglieri, di accedere ai dati e quindi, svolgere quello che è il loro sindacato ispettivo con efficacia.
Ho presentato diversi accessi agli atti e devo dire che secondo i casi, c'è una risposta diversa: alcune Aziende Sanitarie rispondono tempestivamente alle richieste, altre fanno estremamente difficoltà. In particolare, ho portato alla sua attenzione, con una lettera, il caso dell'Azienda Sanitaria di Cuneo che, prima, a fronte di una PEC, mi ha chiesto di inviare anche la carta d'identità; dopodiché, mi è stato detto che alcuni dati erano in disponibilità dell'Azienda, ma lo erano anche del CSI, quindi mi è stato detto di chiederli al CSI e di rifargli la stessa domanda, per sulla modulistica appropriata presente sul sito dell'ASL.
A me va bene tutto, sono tutti buoni modi per perdere tempo, però la realtà lo dico perché è lei che dovrebbe farsi garante di questa informazione a tutte le nostre articolazioni e di pretendere questo diritto con forza quando viene meno, ma sono sicuro che lo farà, ed è per questo che le ho scritto - è che quando chiediamo dei dati e delle informazioni non siamo neanche tenuti a chiederle all'ufficio giusto, perché è la Pubblica Amministrazione che deve farsi poi carico di trovare chi è il detentore di quei documenti e di quegli atti che stiamo chiedendo. Non siamo tenuti a chiederli sulla modulistica di nessuno e non siamo tenuti a presentare la nostra carta d'identità, perché è previsto dallo Statuto.
Tutto questo lo dico perché - e chiudo davvero - al di là delle informative che possiamo chiedere, sono sicuramente importanti, perché ci danno un panorama generale e la possibilità di confrontarci anche con gli indirizzi della Giunta.
L'accesso ai documenti per noi è davvero fondamentale, quindi mi auguro - e sono sicuro che lo farà - che lei sia tempestivo nel difendere questo diritto nei confronti di quelle Aziende che sono un pochino più farraginose, mettiamola così diplomaticamente, nel rispondere ai nostri accessi agli atti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle, ma devo puntualizzare che il suo intervento non era attinente alle comunicazioni. Non l'ho interrotta perché sembrava logico e poteva essere utile per le situazioni che potrebbero succedere in futuro, anche con questioni inerenti alla Giunta, che ci sta ascoltando perciò hanno preso sicuramente nota.
Abbiamo necessità, sicuramente nella prossima Conferenza dei Capigruppo, di ribadire il concetto e rimarcare la necessità degli accessi agli atti tutti di tutti i Consiglieri, in modo da proseguire più celermente con altre questioni e non sempre su quello che si sta ribadendo da un po' di tempo.
Non mi sembra che sia solo questa legislatura che tarda ad avere i dati dai vari enti.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Proseguimento esame disegno di legge n. 127, inerente a "Sviluppo delle forme associative della medicina generale"


PRESIDENTE

Procediamo con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 127 inerente a "Sviluppo delle forme associative della medicina generale", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Nella seduta del 23 febbraio 2021 è iniziato l'esame del disegno di legge n. 127.
Dopo lo svolgimento delle relazioni e la discussione generale, si è proseguito con l'esame dell'articolato e degli emendamenti a essi riferiti.
È stato votato l'articolo 1.
Proseguiamo con l'esame dell'articolato.
Ricordo a chi volesse intervenire che può cominciare a prenotarsi sulla chat.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 19) presentato da Rossi, Gallo, Grimaldi, Avetta Canalis, Ravetti, Sarno, Chiamparino, Marello, Valle, Martinetti, Sacco Disabato.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie.
È un emendamento per noi di merito, Presidente, e anche importante.
Riteniamo che, insieme con altri emendamenti che abbiamo presentato possa servire a migliorare il testo di legge, ma, soprattutto, gli effetti che questa legge avrà sul nostro territorio. Riguarda l'estensione degli incentivi previsti da questo disegno di legge anche per i pediatri di libera scelta.
In maniera, secondo noi un po' inspiegabile, Presidente, lo sviluppo delle forme associative del disegno di legge n. 127 è immaginato per i medici di medicina generale ed esclude i pediatri di libera scelta, che comunque lavorano sul territorio come i medici di medicina generale, anche se si occupano dei bambini. Anche nel loro caso, la medicina di gruppo associativa o cooperativa potrebbe costituire un passo avanti per la qualità dei servizi sanitari territoriali, quindi non capiamo davvero come mai si faccia un disegno di legge che, comunque, è un atto importante su cui è anche complicato tornare a intervenire, e perché si tenga fuori un pezzo importante della medicina territoriale, come i pediatri di libera scelta.
Ecco perché, dopo il comma 3 dell'articolo 2, aggiungeremmo, con quest'emendamento, il comma 3 bis, che recita: "Ai pediatri di libera scelta, in attesa di nulla osta per la costituzione di nuove forme associative di medicina di gruppo o per ingresso in quelle già esistenti sono riconosciute le medesime indennità previste al comma 2." Dal nostro punto di vista - è un emendamento condiviso da molti colleghi non possiamo fare un disegno di legge sulla medicina di gruppo e limitarlo solamente a una categoria ed escluderne una importante come i pediatri di libera scelta. Sarebbe davvero incomprensibile.
Ci auguriamo che su questo ci sia una convergenza.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, in questa lunga giornata che abbiamo di fronte interverremo con forza sugli emendamenti di merito, sui quali pensiamo che oggi la Giunta debba veramente fermarsi per ragionare insieme con noi se inserire nel disegno di legge questi interventi, perché lo migliorano e lo ampliano.
L'emendamento vuole ampliare la platea dei beneficiari e introdurre anche i pediatri di libera scelta nei beneficiari di questo disegno di legge ma, in realtà, nasconde una delle questioni che abbiamo sempre sollevato sia in Commissione sia martedì scorso in Aula e che ribadiremo anche oggi: facendo tanti disegni di legge spezzettati sulla riorganizzazione della sanità e sulla rivisitazione della rete territoriale, molto spesso si lasciano fuori dei pezzi, non si fa un ragionamento complessivo e non si fa un ragionamento organico.
Il fatto di aver lasciato fuori i pediatri di libera scelta ne è la dimostrazione. Noi pensiamo che, quando si riorganizza la rete territoriale, lo si debba fare, prima di tutto, con un Piano Socio Sanitario nuovo, l'abbiamo già detto, ma, soprattutto, tenendo insieme sia i medici di medicina generale sia i pediatri di libera scelta che fanno un comune servizio a fasce diverse di popolazione.
Il nostro intervento continuo con questo emendamento mira a sensibilizzare l'Assessore Icardi a valutare con attenzione la nostra proposta per rendere ancora più efficace questo disegno di legge nella risposta che, tutti insieme, dobbiamo dare all'emergenza COVID.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire anch'io sull'emendamento n. 19) per segnalare la grave mancanza presente nell'attuale testo, che omette di fare un riferimento esplicito anche ai pediatri di libera scelta.
Nella passata seduta di Consiglio regionale abbiamo già avuto modo di sottolineare che questo testo di legge non incontra di per sé l'opposizione dei Gruppi di minoranza, ma ci pare che sconti una sua frammentarietà, un isolamento rispetto agli altri interventi necessari per migliorare il sistema della medicina di territorio del Piemonte. Nella cornice di questa frammentarietà, va a inserirsi anche l'omissione del riferimento ai pediatri di libera scelta.
Quando noi parliamo di forme associative, non possiamo riferirci soltanto ai medici di medicina generale, perché c'è tutta una fascia di popolazione quella che va da zero a quattordici anni, che non si rivolge a questi medici, ma ai pediatri.
La proposta che noi facciamo - che è di merito, non ostruzionistica - è di chiedere alla Giunta di colmare questa carenza e di andare ad aggiungere anche questa categoria di medici.
Ci pare una proposta, ripeto, non polemica ma che può, in qualche misura migliorare il testo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Non interverrò su tutti gli emendamenti, ma cercherò di dare una mano ai colleghi del gruppo e delle opposizioni su quelli che loro ritengono più di merito rispetto ad altri e che possono, se si attiva una giusta riflessione, trovare le convergenze anche programmatiche con la maggioranza.
Questo è un emendamento molto significativo; è un emendamento che non pu non essere tenuto in considerazione dalla maggioranza e dall'Assessore perché, altrimenti, mette i margini, dimentica una figura di straordinaria importanza, sempre più ancora in questa fase di possibile ritorno del virus, con numeri di contagi molto preoccupante e che incontra, purtroppo terreno fertile anche tra gli adolescenti.
Una figura, quella dei pediatri di libera scelta, che deve entrare in rete con i medici di medicina generale per evidenti ragioni che sono talmente lapalissiane che non è nemmeno il caso di riprendere. Se volete interveniamo anche tutti, ma sarebbe sufficiente, se volete ottimizzare l'uso del tempo, che l'Assessore ci interrompesse per dirci: "Non solo teniamo in considerazione la vostra proposta" - che non è una proposta di parte politica, ma una proposta che raccoglie la disponibilità degli ordini professionali e dei singoli operatori che sono disponibili a dare una mano in questa fase - "ma andiamo oltre e votiamo a favore dell'emendamento".



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Pensavamo che quest'emendamento fosse già accolto nella discussione in Commissione.
Mi sembra pleonastico, se facciamo una rivoluzione dal punto di vista territoriale - oggettivamente, questo disegno di legge non è rivoluzionario se facciamo un investimento strategico sull'unione fra i medici di famiglia e i medici di base e proviamo a far sì che questi medici di medicina generale siano sempre più collegati con il nostro territorio e siano presenti all'interno delle case della salute piuttosto che in luoghi dove, insieme, fare in modo che quell'organizzazione migliori la qualità del servizio, magari, come sostengono il centrosinistra e le altre opposizioni, attraverso l'infermiere di comunità o l'infermiere di famiglia, per esempio.
Non comprendiamo fino in fondo perché da questa discussione sia assente tutta la parte di medicina specialistica, ma, ancora di più - ed è questo l'emendamento di cui parliamo - la pediatria.
Sappiamo benissimo - soprattutto in questa pandemia abbiamo colto quest'aspetto fino in fondo - che chi ne ha avuto l'opportunità, si è rivolto ai pediatri privati; chi ne ha avuto l'opportunità, ha ovviamente goduto di servizi diversi. Chi non ha potuto farlo, invece, ha usufruito dell'offerta pubblica, tra l'altro convenzionata, con operatori che, come sappiamo, sono liberi professionisti.
Non capiamo fino in fondo perché sul tema della pediatria non vogliamo fare degli investimenti strategici: ad esempio, uno di quelli di cui parliamo spesso sia io sia il Consigliere Rossi prevede di indirizzare delle borse di specializzazione sia ai medici di medicina generale, sia ai pediatri.
Perché? Perché parliamo di ruoli e di funzioni che solo noi possiamo indirizzare. E davvero la Regione ha bisogno di un investimento strategico in questo senso.
L'assenza dei pediatri - l'assenza di questo "oggetto" - ci fa capire che avete fatto in fretta e furia un disegno di legge senza comprendere fino in fondo le carenze del nostro territorio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente. Interverrò solo su quest'emendamento (o forse su qualche altro), quindi non c'è alcuna intenzione ostruzionistica.
Tenevo, però, a invitare nuovamente l'Assessore a riflettere sulla questione dell'esclusione dei pediatri di libera scelta. Perché se accogliesse quest'emendamento, darebbe il più bel segnale che questa legge in effetti, vorrebbe offrire, ossia quel respiro strategico che è stato dichiarato. Escludendoli, invece, si dividerebbe a metà la tanto (e giustamente) esaltata medicina di territorio. Pertanto, i ritardi del passato che devono essere recuperati, lo sarebbero soltanto in un'ottica di brevissimo periodo.
È giusto dare una mano e sostenere i medici di medicina generale impegnati direttamente nella pandemia. Ma sono direttamente impegnati anche i pediatri di libera scelta: dunque, coinvolgerli (come su altre questioni come l'incentivazione all'associazionismo, eccetera eccetera) darebbe un segnale che si vuol fare davvero una legge che guardi a uno degli elementi strategici della riforma del Sistema Sanitario Regionale.
Vi ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sull'emendamento, che è uno di quelli di merito cui probabilmente, teniamo di più. Anche perché è uno di quelli che prova a cogliere il senso del progetto di legge, che, per quanto minimale, segna comunque un momento di avanzamento rispetto alle questioni della medicina territoriale.
In questo senso, le problematiche legate alla presenza di medici di territorio e la loro possibilità di lavorare insieme, di offrire orari più accessibili alle famiglie, maggior reperibilità e, anche da questo punto di vista, di offrire un servizio che, al di là della situazione pandemica attuale, possa sollevare la pressione che, normalmente, finisce per riversarsi spesso impropriamente sugli ospedali, non solo non sono diverse per i pediatri, ma forse, se possibile, sono ancora più gravi. Perch l'accesso a questo tipo di servizi è diventato difficoltoso anche nelle città importanti, non ultima Torino.
È evidente che inserirli in questo disegno di legge, affinché possano beneficiare anche loro di questo tipo di sostegno e, in questo modo offrire un servizio più completo alla popolazione di riferimento segnerebbe davvero un passo in avanti.
Il ragionamento che si applica per i medici di base è esattamente lo stesso, ma, se è possibile, su una situazione che lo merita ancora di più.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Mi scusi se ho scritto in ritardo in chat.
Volevo anch'io aggiungere una considerazione rispetto a quest'emendamento che qualifica l'attività emendativa che abbiamo svolto in Commissione.
Abbiamo davvero delle difficoltà a capire la ratio di una legge i cui obiettivi - lo abbiamo sottolineato più volte, sia io sia altri colleghi sono condivisibili laddove questa stessa legge non contenga l'estensione appunto, ai pediatri di libera scelta.
Per tutte le ragioni che hanno già sottolineato i miei colleghi, credo davvero che diventi difficile comprendere, sia dal nostro punto di vista sia evidentemente dal punto di vista degli operatori sanitari - che peraltro, hanno sottolineato questa mancanza e quindi la possibilità e l'opportunità di integrarla nella bozza della proposta di legge che stiamo discutendo - la ratio di una legge che non parifichi il ruolo dei medici di base a quello dei pediatri di libera scelta.
Credo che quest'integrazione di merito, oltre a qualificare la nostra attività di opposizione, possa qualificare al meglio anche gli obiettivi che questa legge si pone, che, come abbiamo già detto più volte, sono condivisi: in primis, quello di offrire al territorio una medicina più efficace, più efficiente, più interdipendente e più integrata con l'attività sanitaria ospedaliera.



PRESIDENTE

Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento da parte dei firmatari dell'emendamento rubricato n. 19), chiederei alla Giunta di esprimere il parere.
Se la Giunta esprime il parere possiamo proseguire, altrimenti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Un attimo solo, Presidente. Perché mi è sfuggito.



PRESIDENTE

Assessore, se ha bisogno di un paio di minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

No, ci sono.
Quest'emendamento recita: "Ai pediatri di libera scelta, in attesa di nullaosta per la costituzione di nuove forme associative di medicina di gruppo o per l'ingresso in quelle già esistenti sono riconosciute le medesime indennità previste al comma 2". Ora, il parere della Giunta è negativo, perché sui pediatri ci sarà un altro provvedimento, che è già allo studio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
C'è sia la dichiarazione di voto sia la discussione generale sull'articolo?



PRESIDENTE

Sì, sugli emendamenti.



GRIMALDI Marco

Però adesso posso esprimere la dichiarazione di voto sull'emendamento e poi c'è la discussione generale sull'articolo 2, giusto?



PRESIDENTE

Adesso sugli emendamenti. C'è un solo emendamento all'articolo 2.



GRIMALDI Marco

Adesso intervengo su questo.
Ho solo chiesto se posso intervenire nella discussione generale sull'articolo 2.



PRESIDENTE

Non c'è la discussione generale sull'articolo, ma sugli emendamenti.



GRIMALDI Marco

Pertanto, c'è solo più questa dichiarazione. Lo chiedevo solo per dividere..



PRESIDENTE

È perché c'è un solo emendamento, quindi la discussione generale su un unico emendamento è un po'.
Però il Regolamento dice questo.



GRIMALDI Marco

Ma c'è sull'articolo?



PRESIDENTE

No, c'è sugli emendamenti. In questo caso, emendamento e articolo coincidono, quindi la discussione generale è una sola, perché c'è un solo emendamento sull'articolo.
La cosa particolare è che c'è un solo emendamento sull'articolo, a differenza dell'articolo 1, sul cui c'erano cinque emendamenti.



GRIMALDI Marco

Mi attengo a quello che dice lei e mi fido di quello che dicono gli Uffici.
Grazie, Presidente. Sono davvero un po' allibito, nel senso che, più andiamo avanti con questa discussione, più scopriamo che la Giunta ha mille altri progetti di legge e disegni di legge. È incredibile! Spero che il Vicepresidente della IV Commissione Rossi sia felice, perch praticamente a ogni nostro emendamento, invece di accoglierlo, che sarebbe cosa sensata nella nostra attività legislativa, la Giunta ci dice: "No, non vi preoccupate, Consiglieri, perché siamo pronti con un altro disegno di legge". E quindi siamo pronti a perdere altri mesi e mesi in attività di Commissione e di Consiglio, ma soprattutto siamo pronti a far perdere tempo alla nostra sanità territoriale.
Come? Non c'era un'urgenza strategica e un'emergenza che ci ha portato ad accelerare e addirittura a discutere questo disegno di legge prima dello stanziamento delle risorse a bilancio? Prima di qualsiasi altra discussione? E noi qui pronti da settimane a intervenire per provare a migliorare, come fanno tutte le forze di opposizione e, ci piacerebbe anche di maggioranza. Non so se l'avete notato, ma non si sente mai un intervento da parte della maggioranza, anche su questo tema così delicato come quello dei pediatri.
Guardo il collega Gavazza, perché ad esempio fra Settimo e Chivasso per arrivare fino ai Comuni più piccoli - penso a Verrua Savoia o a Brusasco lei lo sa quanti pediatri sono rimasti? Lei lo sa che se a Chivasso una pediatra per caso va in pensione, tutta la zona entra nel panico? E sa perché entra nel panico, Consigliere Gavazza? Perché, di fatto, non c'è ricambio. Non c'è ricambio generazionale, non c'è una strategia di fondo non ci sono investimenti, come vi dico spesso insieme al Consigliere Rossi sulle borse di specializzazione, ma soprattutto non c'è una strategia da parte della Regione.
Apprendiamo in questo istante che finalmente la Giunta avrà un disegno di legge tutto dedicato ai pediatri. Siamo felicissimi. Peccato, fatecelo dire, che questo disegno di legge è zoppo, perché non tiene conto delle vere necessità del territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto, ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Mi faccia dire che siamo stupiti in negativo dal parere della Giunta e ci dispiace di non conoscere l'opinione delle forze di maggioranza su questo tema.
Continua lo spezzatino della riforma della medicina da parte di questa maggioranza. Credo sia evidente a tutti che lo spezzatino non serva a nessuno e noi continuiamo a dirlo. Addirittura qui stiamo frazionando la medicina territoriale tra medici di medicina generale e pediatri prevedendo un altro provvedimento non si sa quando, come e con quali risorse, ma ci auguriamo non tolte al trasporto pubblico locale. Nel bilancio, per il 2021, non abbiamo visto fondi da questo punto di vista.
Forse è questa l'idea di semplificazione normativa che avevate in mente all'inizio della legislatura, quando ci è stata venduta come una legislatura che avrebbe semplificato le leggi di questa Regione. Invece vediamo che facciamo una legge per ogni categoria.
Sono mesi che chiediamo di sederci a un tavolo per predisporre il Piano Socio Sanitario e questa era l'occasione per inserire almeno i pediatri di libera scelta, che svolgono un lavoro pressoché identico a quello dei medici di medicina di base. L'unica differenza è che lo svolgono con i bambini invece che con gli adulti.
È davvero incomprensibile quest'atteggiamento e crediamo che davvero nuoccia al Piemonte questo spezzatino legislativo fatto di provvedimenti così che nessuno poi possa raccapezzarsi.
In ogni caso, voteremo convintamente a favore dell'emendamento e ci auguriamo che almeno su questi temi di merito così importanti per i cittadini ci sia un completo e radicale cambiamento di atteggiamento da parte dalla maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno dell'emendamento. Credo che manchi il confronto, oserei dire proprio in questa legislatura e non soltanto su questo tema. Mi sembra che ogni volta che si affronta un tema, lo si faccia sempre in modo molto parziale e molto settoriale, mentre servirebbe ogni tanto avere qualche occasione di confronto più ampio, allargando un po' lo sguardo e pianificando meglio gli interventi. Con il pretesto dell'urgenza rischiamo di approvare sempre dei provvedimenti che poi risultano monchi quando invece ci potrebbe essere tutta l'occasione per poterci confrontare.
L'atteggiamento delle opposizioni è sempre stato molto collaborativo. Anche noi abbiamo presentato diversi emendamenti in Commissione, ma non ne abbiamo portati in Aula, dove invece abbiamo depositato degli atti d'indirizzo collegati al provvedimento.
Tuttavia, vediamo che c'è sempre silenzio da parte della maggioranza e questo non consente nemmeno di comprendere quale sia l'idea, la visione e quello che si ha in mente per la nostra regione. Su questo tema, è molto grave che ancora adesso non si abbia una visione e che si rimandi sempre a un qualche provvedimento che verrà in seguito. Il tema dei pediatri è molto complesso e importante, perché sappiamo che i pediatri sono delle figure che vengono sempre meno sul nostro territorio e vengono a mancare. Nel momento in cui un pediatra va in pensione, rimangono molto spesso dei posti vuoti e i territori sono privati di questa importantissima figura, una figura certamente centrale, che molto spesso consente anche di alleggerire il carico sui presidi ospedalieri, soprattutto al di fuori delle grandi città.
Nel mio territorio ci sono stati diverse sperimentazioni di alcuni pediatri che si sono associati e questo è stato molto apprezzato dalle famiglie perché nel momento in cui manca un pediatra, ci si può rivolgere a un altro. Pertanto, bisogna solo dare una cornice salda e certa a queste iniziative e questa è un'occasione per farlo ma, purtroppo, è un'occasione persa.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano, per dichiarazione di voto.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vorrei annunciare il voto favorevole da parte del nostro Gruppo.
È evidente che la Giunta, dichiarando parere negativo, non tiene conto della complessità del problema.
Lo dico partendo da un aspetto molto semplice: penso che alcuni colleghi in Aula sappiano benissimo che proprio i medici di medicina generale, ormai si vedono arrivare nuovi pazienti sempre più giovani. Si trovano ragazzi e ragazze dai dodici ai quattordici anni, perché i pediatri sono pochi ragion per cui, quando un pediatra viene raggiunto dalla notizia che avrà altri bimbi appena nati di cui doversi occupare, cerca di fare uscire dalla platea dei suoi assistiti i ragazzi che sono più in là con gli anni caricando ulteriormente sui medici di medicina generale. Questo lo dico perché ho avuto notizia di casi come questo, che sono sempre numerosi.
Da questo punto di vista, con questo piccolo esempio emerge come tenere divise le due questioni e le due partite è assurdo, perché non si tiene conto del fatto che, non aumentando i pediatri, scarichiamo sui medici di medicina generale pazienti sempre più giovani, con tutte le difficoltà del caso, perché è evidente che la pediatria arriva fino a una certa età proprio per una questione scientifica e medica, come tanti colleghi possono ben comprendere.
Pertanto, voteremo favorevolmente, rimanendo un po' basiti per il fatto che oggi c'è l'annuncio che ci sarà un altro provvedimento solo sulla pediatria, quando il sistema della nostra medicina territoriale si deve tenere insieme.
Ringrazio i colleghi per aver presentato quest'emendamento e rimango stupito dall'affermazione della Giunta, perché sembra non tenere conto di quella che, invece, è la realtà, quella vera, quella che vivono le persone i nostri piemontesi sui territori.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato, per dichiarazione di voto.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo per annunciare il voto favorevole del mio Gruppo a questo emendamento e anche per ribadire quanto già espresso da altri sui contenuti di questo disegno di legge.
Come abbiamo già detto anche durante le scorse sedute del Consiglio regionale, ma anche delle Commissioni, ci saremmo augurati di portare a casa un provvedimento che contenesse tutte le componenti relative al miglioramento della medicina territoriale del Piemonte. Il problema è che se ogni argomento sarà trattato in un distinto disegno di legge, anzitutto si avrà una visione non organica di tutto il complesso e, soprattutto dovremmo occupare l'intera legislatura praticamente, perché se a ogni step e a ogni componente della medicina territoriale del Piemonte dovremo associare un disegno di legge per la riorganizzazione e per la sua collocazione nell'intera rete, immagino che alla fine della legislatura saremo ancora qui a discutere degli ultimi step.
Secondo me, avremmo potuto prolungare non di tanto, ma di un minimo, questa discussione, ampliare il raggio d'azione di questo disegno di legge e affrontare tutte le componenti in un provvedimento unico che, appunto avesse un'ampia veduta e, soprattutto, avesse un'ottica sul futuro di quelle che potrebbero essere le esigenze a livello di medicina territoriale.
Sinceramente, con il mio Gruppo, ma come hanno fatto anche altri, abbiano contribuito a questo disegno di legge proponendo degli emendamenti e portando all'attenzione dell'Assessore anche le proposte di modifica da parte delle organizzazioni sindacali e non solo, che a nostro avviso erano da ritenersi di buonsenso.
A mio avviso, si poteva ampliare di più la discussione, coinvolgere un minimo di più le opposizioni e ottenere un risultato che fosse favorevole per tutto il Piemonte, quindi per tutto il comparto. Così non sarà, quindi prendo atto del fatto che ci saranno altre discussioni e altri disegni di legge, però a mio avviso il risultato non sarà soddisfacente semplicemente, perché ogni provvedimento sarà a sé su un determinato argomento, non prevedrà e non terrà in considerazione l'ottica, che dovrebbe essere globale, su questo tema, quindi rischieremo di avere purtroppo, tanti settori frammentati e non collegati tra loro ma, come dicevo prima, ne prendiamo atto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per dichiarazione di voto.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ribadisco anche da parte mia il voto assolutamente favorevole a quest'emendamento, lo stupore e il dispiacere nei confronti del parere contrario della Giunta regionale, perché è veramente assurdo lasciare fuori i pediatri di libera scelta da un provvedimento del genere. Tuttavia questo rafforza ancora di più ciò che è già stato detto anche da altri colleghi in Commissione e vale a dire che, a questa Regione servirebbe un nuovo Piano Socio Sanitario, come serviva già nella scorsa legislatura.
Infatti, insieme con i colleghi avevamo già chiesto un nuovo Piano Socio Sanitario dopo l'uscita dal Piano di rientro, cioè dopo il riappropriarsi da parte del Consiglio regionale e non solo della Giunta, della competenza sulla sanità.
A maggior ragione, poiché il mondo è cambiato - questo lo sappiamo e sappiamo anche che questo cambiamento avrà effetti ancora nei prossimi anni oggi serve un provvedimento organico come può essere soltanto un Piano Socio Sanitario regionale, certamente un procedimento complesso, che avrebbe dei tempi adeguati di discussione in Consiglio e in Commissione però veramente un provvedimento complessivo e organico. Se la Giunta regionale immagina di andare avanti per singoli provvedimenti, in realtà non ci metterà di meno, ma ci metterà ancora di più, quindi si perderà ancora più tempo.
Penso sia veramente un errore scorporare una questione del genere.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Biletta, sull'ordine dei lavori.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Presidente, chiedo scusa, ci può dare tre minuti, al massimo cinque, per discutere all'interno della maggioranza?



PRESIDENTE

Sì.
La parola al Consigliere Grimaldi, sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Presidente, facciamo una doppia richiesta. Ce ne dà altri sette, così fanno dieci in tutto, così ci vediamo come opposizioni? Dieci minuti.



PRESIDENTE

Sette più cinque fa dodici.



GRIMALDI Marco

Ah, ho sentito tre minuti, non cinque.



PRESIDENTE

Sì, va bene.
Sospendiamo i lavori fino alle ore 10.50.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.37, riprende alle ore 10.51)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ci sono richieste d'intervento? Prego, Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Volevo solo dirle che sono presente, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie. Segniamo il Consigliere Marello fra i presenti.
Se non vi sono richieste d'intervento, proseguirei con i lavori con la discussione sull'emendamento rubricato 19).
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Rispetto a questi emendamenti, che trattano un tema per noi di assoluta importanza, volevo solo anticipare che presenteremo un ordine del giorno sulla tematica.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altre richieste d'intervento o dichiarazioni di voto sull'emendamento 19), procederei con la votazione.
Consigliere Grimaldi, sull'ordine dei lavori?



GRIMALDI Marco

No, avevamo compreso che i gruppi di maggioranza, tutti, si sarebbero espressi e forse - lo dico anche per un'armonia fra maggioranza e opposizione - anche un nuovo intervento dell'Assessore Icardi, magari per precisare esattamente di cosa parlava nell'intervento precedente, perch apprendere in Aula che c'è un disegno di legge nuovo - non so se per lei è così, Presidente Allasia - è una cosa un po' strana.
In più, le do una notizia: nessuno (non so gli altri Capigruppo di opposizione) è stato investito di questo confronto fatto in maggioranza e nessuno ci ha telefonato in questi dieci minuti che, per carità, sono stati utilissimi per noi per capire che andremo avanti sul tema dei pediatri, ma forse era anche utile comprenderci, altrimenti l'interlocuzione non serve.
La ringrazio, Presidente.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste d'intervento o possiamo procedere con la votazione? Proseguiamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 19) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Consigliere Grimaldi, chiede ancora di intervenire sull'ordine dei lavori?



GRIMALDI Marco

Chiedevo se posso intervenire, perché mi ricordavo che per gli emendamenti può esserci un giudizio diverso sulla dichiarazione di voto sull'articolo.
Non mi ha convinto la sua ricostruzione di prima. A seconda degli emendamenti, uno può cambiare dichiarazione di voto. Per esempio, mi sarei astenuto o avrei partecipato semplicemente al voto, invece adesso voglio votare contro l'articolo.
Ha capito il senso?



PRESIDENTE

Verifichiamo bene la norma. Nel frattempo, le do la parola per la dichiarazione di voto sull'articolo 2.



GRIMALDI Marco

Presidente e colleghi, il sottoscritto, come gli altri colleghi di opposizione, non voterebbe contro questo disegno di legge di per sé.
L'abbiamo trovato insufficiente, poco coraggioso, poco incisivo e con tante lacune. Abbiamo provato a migliorarlo e proveremo ancora a farlo sul punto relativo ai pediatri.
Abbiamo provato a emendare l'articolo 2, ma possiamo, soprattutto visto che era una derivata, aggiungere ancora nel testo delle caratterizzazioni più forti. Tuttavia, fatemi dire che, come avete visto, c'era un atteggiamento quasi neutrale sul voto finale, nel senso che ci siamo astenuti, abbiamo dato presenza, non abbiamo votato contrariamente, ma non si può bocciare un emendamento così di senso e quasi pleonastico, cioè aggiungere ai medici di medicina generale anche i pediatri.
Come dicevamo con il Consigliere Rossi anche in Commissione, potevamo fare un articolo ex novo. Così abbiamo fatto e ne discuteremo successivamente ma, se capisco bene, l'Assessore Icardi non ci sta dicendo che non va bene in quel punto del testo, ci sta dicendo che i pediatri devono essere tolti da questo disegno di legge, perché poi ce ne occuperemo più in là.
Posto che "ce ne occuperemo più in là" lo apprendiamo oggi, non è stato detto in precedenza in Commissione e non è stato detto nella discussione generale - andate a leggervi il verbale - siamo preoccupati e per questo voteremo contro l'articolo 2, perché così non va. Non va questo testo in generale e non va l'interlocuzione con voi ma, soprattutto, questa discussione è davvero avulsa dal contesto pandemico, anche dalle vere urgenze di questo territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Anche noi rifacciamo una dichiarazione di voto, perché sarà diversa la votazione sull'articolo rispetto a quella sull'emendamento. Noi non siamo contrari, lo abbiamo detto da subito, al disegno di legge. Abbiamo cercato di migliorarlo, in parte ci siamo riusciti: penso alla norma finanziaria che è migliorata e penso anche agli infermieri di comunità, ma questo lo diremo più avanti.
In quest'articolo, in particolare, non possiamo votare a favore Presidente, perché è un articolo sbagliato. Un articolo sbagliato, in quanto manca un pezzo fondamentale e, fra l'altro, mi permetta di dirlo discrimina una categoria: i medici di base riceveranno gli incentivi per fare la medicina di gruppo, assumere qualcuno, acquistare delle strumentazioni, i pediatri no. Qualcuno glielo dovrà spiegare fra quanto tempo i pediatri potranno fare ciò e con quali risorse.
Questo lo riteniamo profondamente sbagliato, quindi ci asterremo sull'articolo, non possiamo votare a favore. Riteniamo che la maggioranza sia inciampata su questo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Vi sono altre richieste d'intervento? Ricordo che l'articolo 85 ("Discussione sugli articoli e sugli emendamenti") del Regolamento del Consiglio regionale, che recita: "1.
Terminata la discussione sulle linee generali si procede all'esame congiunto di ciascun articolo e degli emendamenti e subemendamenti ad esso proposti.
2. Hanno diritto di intervenire per primi i presentatori di emendamenti e subemendamenti, nell'ordine stabilito dall'articolo 86, comma 3. Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 69, comma 6, il Consigliere primo firmatario di cui al comma 5 dell'articolo 84 ha diritto di intervenire per non più di tre minuti su ciascun emendamento o subemendamento; gli altri Consiglieri firmatari hanno diritto ad intervenire per non più di due minuti su ciascun emendamento o subemendamento.
Il comma 3 recita: "Conclusa la discussione di cui al comma 1, si procede alla discussione congiunta degli emendamenti o subemendamenti nel rispetto dei tempi indicati al comma 2. Il Presidente di ogni Gruppo o un Consigliere da lui delegato svolge un'unica dichiarazione di voto rispettivamente sul complesso degli emendamenti e sull'articolo. Per ogni dichiarazione di voto è prevista la durata di tre minuti".
Secondo l'articolo 85, comma 1, è un'unica discussione generale, un unico intervento in dichiarazione di voto sugli emendamenti e sull'articolo, come si è sempre svolto. In questo contesto, si è data un'ulteriore possibilità a quest'emendamento, dato che verteva su un tema di una certa caratura e sensibilità, tanto che sono intervenuto sospendendo la seduta e concedendo anche ai non firmatari d'intervenire in discussione generale.
Detto questo, se non vi sono altre richieste d'intervento, procediamo con la votazione dell'articolo 2.
Prima della votazione, l'Assessore voleva intervenire?



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Presidente, volevo intervenire.
Forse sono stato troppo breve prima nella precisazione.
Non si vogliono escludere i pediatri, tutt'altro. Il tema che forse è stato sottovalutato è che in tutta questa norma noi facciamo riferimento a un ACN, cioè a un accordo collettivo nazionale dei medici di base che è approvato con DPR.
Esiste un altro accordo collettivo nazionale per i pediatri, ma è un'altra legge, sono due cose distinte e separate. Hanno degli istituti simili, ma non sono uguali, quindi non possiamo fare un minestrone e mettere medici di base e pediatri, perché il riferimento agli istituti contrattuali nazionali sono diversi. Sono due leggi diverse, sono istituti diversi.
Non è corretto dire che non pensiamo ai pediatri, ma i pediatri devono essere trattati rispetto alla normativa specifica dei pediatri. L'ACN dei pediatri è un altro accordo. Ripeto, istituti simili, ma non uguali e anche le forme associative sono diverse. I pediatri sono in numero minore, è molto più difficile che ci siano delle forme associative, quindi gli incentivi che dobbiamo prevedere sono diversi.
Per questo motivo, il 4 dicembre abbiamo incontrato le associazioni dei pediatri, abbiamo spiegato loro che ci siamo accordati su tutta la materia e si è deciso di scrivere un provvedimento per loro.
Inserire oggi dei "pezzettini" all'interno di questa norma, che nasce per i medici di medicina generale, rischia di generare confusione e difficoltà interpretative. Stiamo già predisponendo un provvedimento per i pediatri.
Se fossimo partiti giuridicamente con un corpo unico già dall'inizio sarebbe stato diverso. Invece siamo partiti con quest'impostazione, laddove ognuno ha il suo riferimento, perché il riferimento nazionale è diverso e perché gli ACN sono diversi. C'è una legge per i medici di base e c'è una legge per i pediatri. Cercare di mischiare tutto in un provvedimento regionale rischia davvero di generare confusione.
Abbiamo sentito i pediatri, che sono d'accordo. Abbiamo sentito i nostri tecnici, che stanno predisponendo un provvedimento per loro. Insomma, non si può mettere tutto insieme, perché davvero rischieremmo di emanare dei provvedimenti difficilmente applicabili.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 2, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 3 Sull'articolo 3 insistono gli emendamenti rubricati n. 21), n. 7), n. 8) e n. 9).
Emendamento rubricato n. 21) presentato da Disabato, Canalis, Ravetti Sarno, Marello, Valle, Martinetti, Rossi, Sacco, Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
È un emendamento che abbiamo presentato anche in Commissione, che agisce sull'articolo 3 del disegno di legge.
Chiediamo di porre particolare attenzione sugli obiettivi contenuti in questo provvedimento, perché non vorremmo che con quest'articolo si andasse in contrasto con quelli contenuti nell'accordo nazionale dei medici di medicina generale.
È un monito che ci è pervenuto proprio dalle organizzazioni sindacali e non solo, perché si rischia, appunto, di creare confusione all'interno della norma.
Infatti, chi ha creato delle forme associative prima del presente provvedimento potrebbe avere degli obiettivi che, con l'inserimento di questi nuovi obiettivi contenuti nel DDL in oggetto, potrebbero non collimare, generando un problema nel contesto della norma.
Con l'emendamento chiediamo di abrogare questi obiettivi, facendo riferimento unicamente a quelli contenuti nell'accordo nazionale, onde evitare di creare eventuali contrasti.



PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Grimaldi, chiede d'intervenire ancora sull'emendamento rubricato n. 21)?



GRIMALDI Marco

Sì, Presidente. Mi conceda un attimo per aprirlo online.
Il senso, in qualche modo, è forse la formula più dura dei nostri emendamenti. In questo caso, cancelliamo, di fatto, gli obiettivi del comma 2 assegna ai componenti delle forme associative. Perché? Perché pensiamo che gli obiettivi assegnati ai medici di medicina generale a seguito dell'assegnazione degli incentivi di cui all'articolo 59 siano già molto dettagliati nell'articolo 54 dell'accordo collettivo nazionale vigente.
È un'interpretazione; interpretazione, forse, fra le più dure delle opposizioni. Ma mi sono sentito in dovere di sostenere l'ipotesi avanzata dal Movimento 5 Stelle, in particolare dalla prima firmataria, la collega Sarah Disabato, perché dalle audizioni abbiamo compreso uno dei limiti di questo disegno di legge: il fatto di vincolare l'assegnazione degli incentivi a ulteriori indicatori, non solo rischia - uso un termine meno perentorio della Consigliera - di violare l'accordo collettivo nazionale vigente e gli articoli 5 e 6 di quello regionale, che dal 2006, se non erro, dettagliano l'applicazione di quest'accordo, ma crea anche una sperequazione tra i medici che già beneficiano di questi incentivi ai sensi della norma vigente e quelli che potrebbero beneficiarne anche grazie a questa legge, che, a differenza dei primi, avranno degli impegni aggiuntivi. In questo senso, se poi colleghiamo quello di cui stavamo parlando negli emendamenti precedenti all'articolo 2, creiamo un pasticcio nel pasticcio.
Pertanto, prima di evitare i disastri, forse quest'emendamento, davvero un po' estremo rispetto alla solita attività emendativa, può essere preso in considerazione per non creare ulteriori danni.
Grazie.



PRESIDENTE

Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, proseguiamo con l'esame degli altri emendamenti che insistono sull'articolo 3.
Emendamento rubricato n. 7) presentato da Rossi, Gallo, Avetta, Sarno Chiamparino, Ravetti, Grimaldi, Canalis, Marello, Valle, Martinetti, Sacco Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 7) aggiunge una lettera al comma 2 dell'articolo 3 e riguarda gli obiettivi assegnati ai componenti delle forme associative. Si tratta di un aspetto importante, visto che questi saranno anche oggetto di una verifica.
In particolare, la lettera b), che viene aggiunta al comma 2, prevede tra gli obiettivi anche "la presa in carico della cronicità, anche attraverso la corretta gestione dei processi clinico-assistenziali e l'applicazione di specifici percorsi diagnostici terapeutici assistenziali definiti a livello regionale e aziendale, e formulazione dei piani assistenziali individuali previsti dall'ACN e dall'AIR vigenti;".
Riteniamo fondamentale che tra gli obiettivi delle forme associative si parli espressamente della cronicità, fra l'altro con il riferimento esplicito anche ai contratti sia nazionali sia regionali.
Se le forme associative non diventeranno un presidio fondamentale per la cronicità, rischiano di essere poco utili ai nuovi bisogni di salute. Ora avendo il Piemonte una popolazione che invecchia sempre di più e caratterizzata anche dalla presenza di forme di pluricronicità, è importante che l'investimento della Regione sotto forma di incentivi porti come risultato anche a una maggiore presa in carico degli aspetti cronici per alleggerire il peso di lavoro soprattutto sugli ospedali, che devono sempre di più dedicarsi alle alte acuzie.
Ci auguriamo che almeno su questo, che è un emendamento di merito, ci sia una convergenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 8) presentato da Rossi, Gallo, Avetta, Sarno Chiamparino Ravetti, Grimaldi, Canalis, Marello, Valle, Martinetti, Sacco Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

L'emendamento n. 8) è sostitutivo della lettera d) del comma 2 dell'articolo 3. In particolare, la nuova formulazione che l'emendamento prevede recita: "uso dei supporti informativi a sostegno delle attività cliniche e assistenziali previsti dall'ACN e dall'AIR vigenti;".
Qual è l'obiettivo di fondo di quest'emendamento? È quello di fare un esplicito riferimento sia all'accordo collettivo nazionale sia all'accordo integrativo regionale. Abbiamo pensato di presentarlo a seguito anche della lettura dei documenti presentati nelle audizioni da parte dei medici, in particolare su quest'aspetto. In più occasioni, infatti, era emersa la preoccupazione, condivisa anche da noi, che la legge andasse in contrasto con gli accordi nazionali o regionali perché non lo prevedesse in maniera chiara o, addirittura, in maniera contraria.
Pertanto, l'emendamento, facendo propria la richiesta scaturita durante le audizioni e le consultazioni, tende a rendere, dal nostro punto di vista più coerente il disegno di legge rispetto agli accordi nazionali e regionali vigenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mi dispiace che non sono intervenuto sull'emendamento precedente, perché ne avrei voluto discutere, ma ci ritornerò nella dichiarazione di voto. È un altro modo per reinterpretare quelle carenze e quegli errori di cui dicevamo prima e che con l'emendamento della Consigliera Disabato rimuoviamo dalla scena.
Quest'emendamento, invece, è un tentativo di implementare e sostituire con degli strumenti più aggiornati, fra cui quello di aggiungere supporti informativi a sostegno delle attività cliniche e assistenziali, previsti dall'accordo collettivo nazionale e dall'accordo regionale vigente. In questo senso, l'emendamento intende fare esplicito riferimento all'accordo collettivo nazionale e all'accordo integrativo regionale per evitare che ci siano fraintendimenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Già in sede di discussione in Commissione consiliare ci siamo lungamente soffermati su una serie di emendamenti, non soltanto del Partito Democratico, che insistono su questo punto, cioè sul richiamo esplicito, e ripetuto nel testo della legge, all'accordo collettivo nazionale e all'accordo integrativo regionale. Questo innanzitutto per evitare controversie legali successive, quindi per una questione giuridica, ma anche per evitare una sperequazione, cioè una disparità di trattamento tra alcuni medici che già beneficiavano d'incentivi, in virtù di questi accordi, e altri che ne beneficeranno a seguito dell'approvazione del testo di legge che stiamo discutendo.
Pertanto, ci pare non soltanto una questione formale e giuridica, ma anche una questione di sostanza, che può mettere al riparo la Regione da eventuali questioni legali e può anche rendere il testo meno attaccabile.



PRESIDENTE

Grazie.
Non ho altri iscritti.
Proseguirei con gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 9) presentato da Rossi, Gallo, Avetta, Sarno Chiamparino, Ravetti, Grimaldi, Canalis, Marello, Valle, Martinetti, Sacco Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso, proponiamo la sostituzione della lettera e) del comma 2 dell'articolo 3, che riguarda gli obiettivi assegnati alle forme associative.
Secondo il nostro emendamento, la lettera e) sostituita reciterebbe così: "e) effettuazione di iniziative di formazione e di audit ai fini del miglioramento previsti dall'articolo 20 dell'ACN vigente.".
Anche in questo caso, Presidente, non sono previsti oneri, non si tratta quindi di una modifica della norma finanziaria, ma anche qui il punto centrale era quello che citava anche la collega Canalis, ed è un po' un filo conduttore, un filo rosso di molti dei nostri emendamenti, cioè il riferimento esplicito all'accordo collettivo nazionale, proprio perché la preoccupazione della categoria dei medici è stata sottolineata molto nei documenti che ci hanno presentato e che hanno presentato alla Commissione.
La preoccupazione è di evitare che ci sia anche solo lontanamente poca chiarezza sul fatto che gli obiettivi della legge, in tutti i suoi aspetti non devono essere né in contrasto e nemmeno differenti da quelli previsti dall'accordo collettivo, altrimenti si rischia di mettere i professionisti in una condizione di paradosso, per cui, da un lato non possono non fare ciò che prevede l'accordo collettivo, dall'altro non possono non seguire le indicazioni dalla legge regionale, soprattutto qualora si aderisse, come noi auspichiamo, alle forme associative.
Anche qui si tratta di un aspetto tecnico, Presidente, che si fa carico di una richiesta della categoria dei medici.



PRESIDENTE

Grazie Poiché non vi sono ulteriori interventi sull'emendamento n. 9), procediamo con gli interventi sulla discussione generale.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Velocemente, vorrei ribadire due aspetti che hanno caratterizzato questi emendamenti.
Il primo, in particolare, riguarda l'emendamento n. 7), che è sulla centralità del tema della cronicità negli obiettivi che assegniamo alle forme associative dei medici. Lo riteniamo un emendamento di merito fondamentale; dev'essere esplicitato e dev'essere fatto con forza, perché è uno degli obiettivi di riequilibrio, quando parliamo di medicina territoriale rispetto agli ospedali.
Oggi abbiamo troppi ricoveri in ospedale legati alle cronicità che non trovano accoglienza sanitaria sul territorio e, così come, troviamo basse acuzie, anche se le basse acuzie non sono certo un tema che riguarda i medici di medicina generale, le cronicità, soprattutto nelle forme associative. A maggior ragione, con l'implementazione dalla telemedicina e della strumentazione a disposizione, devono assolutamente trovare più spazio insieme chiaramente allo sviluppo delle case della comunità, ma ne parleremo anche grazie a un ordine del giorno collegato alla presente legge.
L'altro tema riguarda gli accordi, sia quello collettivo nazionale sia quello integrativo regionale. Abbiamo voluto presentare una serie di emendamenti che coordinassero al meglio questi aspetti.
In conclusione, mi permetta una battuta. Certo, Assessore Icardi, gli accordi che riguardano pediatri e medici di medicina generale sono diversi ma bastava predisporre due titoli della legge, due sezioni separate, una dedicata ai medici di medicina generare e l'altra ai pediatri con espliciti riferimenti ai contratti. In tal modo, il provvedimento sarebbe rimasto lo stesso e si andava nella logica di una semplificazione normativa e anche di una contemporaneità degli incentivi che, invece, mancherà, perché l'altra legge dobbiamo ancora cominciarla.
Di conseguenza, non servono due leggi e rimaniamo convinti di questo: bastava dividere con due sezioni diverse, come succede in tantissime leggi differenziando il riferimento ai contratti.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che i miei colleghi, meglio di me, abbiano già spiegato i motivi per cui l'attività emendativa ci ha portato a sostenere l'esigenza di non entrare in contrasto con i contratti collettivi nazionali e con gli accordi integrativi regionali. Tuttavia, ci sembrava giusto mettere tanto la necessaria presa in carico delle cronicità, anche attraverso una corretta gestione dei processi clinici e assistenziali e l'applicazione di specifici percorsi diagnostici terapeutici assistenziali, definiti appunto a livello regionale e aziendale, quanto la formulazione di piani assistenziali individuali previsti dall'Accordo collettivo nazionale vigente.
Ci sembrava giusto l'effettuazione di iniziative di formazione e di audit al fine dei miglioramenti previsti dall'articolo 20 dell'accordo nazionale vigente; ci sembrava altrettanto corretto far sì che quella parte più importante dell'accordo collettivo nazionale, che vede i supporti informativi a sostegno delle attività cliniche assistenziali previsti dai due livelli, fosse integrata dentro questa proposta di legge.
Dopodiché, se, di fatto, non si vuole integrare, come dicevo all'inizio di questa discussione, si può abrogare, nel senso che per evitare che ci siano discriminazioni, in quanto l'indicazione dell'assegnazione degli incentivi è già prevista dall'articolo 59, possiamo direttamente togliere il comma 2 dell'articolo 3 e almeno evitare i conflitti, se non vogliamo integrare il testo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Sì, Presidente. Un minuto per sottolineare con forza l'importanza di alcuni emendamenti che abbiamo discusso in quest'articolato e sottoscrivere le parole del collega Rossi in merito al tema della cronicità, di cui all'emendamento rubricato n. 7), che vuole inserire quest'importante aspetto legato alla vita, alla quotidianità di oggi e alla sfida vera che ha il sistema sanitario regionale nel disegno di legge e negli obiettivi che assegniamo anche ai medici di medicina generale.
Affrontare, fin dalla rete territoriale, la cronicità in modo corretto, con una gestione corretta di tutti i processi clinico-assistenziali, non pu che essere il primo tassello per far sì che gli ospedali svolgano al meglio il compito di curare le acuzie e le situazioni più emergenziali e dare un'assistenza diversa dove richiesto.
Questo ci sembra importante - il mio intervento in discussione generale era per rimarcare l'importanza dell'emendamento 7) inserito in questa discussione - riportarlo al centro della discussione regionale nei vari ambiti sanitari che, ahimè, discuteremo spezzettati, perché è una scelta della Giunta, ma che poi tutti insieme, in linea generale, dovranno ridare un disegno e un quadro complessivo della sanità.
Sul tema della cronicità, dobbiamo fare molta attenzione e molte riflessioni, secondo noi, a partire dall'inserimento di tale obiettivo nel disegno di legge dei medici di medicina generale.
Grazie.



PRESIDENTE

Non ho altri iscritti a parlare sulla discussione, per cui chiederei il parere della Giunta sugli emendamenti riferiti all'articolo 3: 21), 7), 8) e 9).
Prego, Assessore.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Vado in ordine numerico.
Gli emendamenti hanno tutti più o meno una base comune di vincolare agli accordi ACN e anche all'accordo regionale, quindi all'accordo nazionale e all'accordo regionale.
Sugli emendamenti 7), 8) e 9) non l'abbiamo previsto per alcune ragioni.
Una di esse è che l'AIR vigente intendiamo modificarlo, intendiamo implementarlo, quindi mettere un vincolo così stringente per noi non va bene; poi ci sono altre forme che possiamo utilizzare come Regione, al di fuori anche dell'accordo, per cui lascerei.
È chiaro che la norma regionale, ancor più la norma nazionale, pone dei vincoli di rispetto; ci teniamo leggermente più liberi, sempre in accordo con le associazioni sindacali, di scrivere anche cose che potrebbero essere al di fuori.
Pertanto, sugli emendamenti 7), 8) e 9) non riteniamo necessario fare quest'ulteriore restringimento. Più che precisazione, è un restringimento di campo.
Per quanto riguarda l'emendamento che abroga il comma 2 dell'articolo 3 ovviamente parere negativo della Giunta. Riteniamo che sia importante specificare gli obiettivi, forse proprio perché il nodo più politico di questa legge è sugli obiettivi: noi diamo dieci milioni tutti gli anni ai medici, ma chiediamo anche che, a fronte di questo, si possano raggiungere anche obiettivi specifici. Forse è vero che, per un certo periodo, ci sarà un po' di discordanza tra vecchi e nuovi (discordanza nel senso che alcuni potranno avere qualcosa in più o qualche obiettivo diverso). Tuttavia, è certamente il modo per partire e specificare obiettivi regionali importanti che vogliamo siano anche funzionali, non solo per tutto quello che è stato detto e che è scritto (la presa in carico delle cronicità, la sostenibilità, il supporto informativo e tutto quello che è previsto nel comma 2 dell'articolo 3), ma anche proprio per arrivare a quella forma di medicina d'iniziativa, e non più d'attesa, che con questa legge spero si potrà implementare in modo significativo.
Per queste ragioni, il parere della Giunta su questi emendamenti è negativo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi sono dichiarazioni di voto sugli emendamenti e sull'articolo? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Solo per dire che ci asterremo e voteremo favorevolmente tutti gli emendamenti delle opposizioni. Riteniamo davvero incredibile che non ci sia quasi mai la volontà di addivenire a dei miglioramenti veri e reali del testo. Prendiamo atto che non si riesce mai a fare di meglio di quello che è necessario per questa discussione e per quello che abbiamo detto in queste settimane di Commissioni.
La ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi sono ulteriori interventi in dichiarazione di voto? Non essendovi altre richieste d'intervento, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 21) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 7) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 8) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 9).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 3, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 4 Sull'articolo 4 insistono gli emendamenti rubricati n. 13), n. 14), n. 12) e n. 11).
Emendamento rubricato n. 13) presentato da Rossi, Gallo, Avetta, Sarno Chiamparino Ravetti, Grimaldi, Canalis, Marello, Valle, Martinetti, Sacco Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 13) chiede di aggiungere, all'articolo 4, dopo le parole "Le Aziende Sanitarie Locali", le parole "strutture territoriali ed ospedali,".
L'articolo 4 del disegno di legge in discussione prevede che le Aziende Sanitarie Locali, sentito il Comitato aziendale di cui all'articolo 23 dell'accordo collettivo nazionale, possano mettere a disposizione il personale per progetti di collaborazione e implementazione delle attività delle medicine di gruppo nell'ambito dell'assistenza distrettuale territoriale e domiciliare.
Che cosa vogliamo specificare con quest'emendamento? Che quando parliamo di Aziende Sanitarie, stiamo parlando anche di ospedali e non solo di strutture territoriali. Questo perché? Perché riteniamo che anche nell'ottica della telemedicina, di cui parlavamo prima, e comunque di un'integrazione territorio-ospedale - ne abbiamo parlato molto nei vari dibattiti sulla sanità - non serve solo potenziare il territorio, ma serve che il territorio sia fortemente integrato con le altre dimensioni delle politiche di salute, dalla prevenzione all'ospedale e alla domiciliarità.
Ed è importante che queste diverse dimensioni parlino tra di loro, cioè che ci sia interazione, perché abbiamo visto che c'è una forte interdipendenza.
Non possiamo continuare a ragionare per compartimenti stagni o a canne d'organo, come si dice in questi casi. Dobbiamo fare in modo che le modalità e le capacità delle diverse dimensioni di comunicare tra di loro siano rafforzate.
Da questo punto di vista, è importante che non solo l'ASL, intesa come gestione dei distretti, collabori con queste forme di medicina associate ma soprattutto in alcune zone di area montana e interne, tramite la telemedicina, ci sia perlomeno la possibilità che queste forme di collaborazione siano possibili anche con il personale degli ospedali, che spesso fanno parte della stessa Azienda sanitaria, mentre in altri casi sappiamo che alcuni ospedali fanno parte di Aziende autonome.
L'emendamento in questione, secondo noi, serve ad ampliare questa possibilità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che l'emendamento sia talmente banale ma talmente giusto che interverrò per pochi secondi, forse un minuto, giusto perché mi pare semplicemente una dimenticanza da parte della Giunta e della maggioranza.
Credo sia necessario aggiungere, dopo le ASL, anche le strutture territoriali e gli ospedali. In questo senso, l'articolo 4 del disegno di legge n. 127 prevede che le Aziende sanitarie, sentito il Comitato aziendale, di cui all'articolo 23 dell'accordo collettivo nazionale possano mettere a disposizione il personale per progetti di collaborazione e implementazione delle attività delle medicine di gruppo nell'ambito dell'assistenza distrettuale, territoriale e domiciliare.
L'emendamento si riferisce all'articolo 4, che tratta delle ASL e parla delle strutture territoriali, nonché degli ospedali. Pertanto, immagino che su questo non ci saranno tentennamenti da parte dell'Assessore Icardi e che ci sarà un ragionevole parere favorevole a questo testo.
Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo se vi siano altri interventi sull'emendamento n. 13).
Non essendovi richieste, passiamo al successivo.
Emendamento rubricato n. 14) presentato da Rossi, Gallo, Avetta, Sarno Chiamparino, Ravetti, Grimaldi, Canalis, Marello, Valle, Martinetti, Sacco Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 14) è sulla stessa linea di quello precedente. In questo caso, le parole che sono aggiunte sono le seguenti: "nonché le aziende ospedaliere e le aziende ospedaliere universitarie".
Non mi dilungo molto, perché riguarda la stessa questione che affrontavo prima, cioè il fatto che queste forme di collaborazione e di messa a disposizione non riguardino solo le ASL, ma anche le Aziende ospedaliere o quelle ospedaliere universitarie, proprio perché è importante che ci sia la possibilità che l'integrazione, la comunicazione e la collaborazione della medicina di gruppo siano fatte anche con gli ospedali, soprattutto in alcuni territori ove diventa assolutamente necessario.
Pertanto, la maggioranza può scegliere tra quest'emendamento e quello precedente, cercando di capire quale dei due risponda meglio all'esigenza qualora sia condivisa, ma ce lo auguriamo.
Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo se vi sono altri interventi sull'emendamento n. 14).
Non essendovi richieste, passiamo al successivo.
Emendamento rubricato n. 12) presentato da Rossi, Gallo, Avetta, Sarno Chiamparino, Ravetti, Grimaldi, Canalis, Marello, Valle, Martinetti, Sacco Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 12) l'avevamo discusso anche in Commissione e lo riproponiamo, sapendo che probabilmente la posizione della maggioranza non è cambiata. Di fatto, prevede l'aggiunta della parola "dipendente" dopo la parola "personale", in tal modo specificando che si tratta di personale assunto in maniera dipendente e non di altre forme contrattuali, sempre in riferimento al contratto collettivo.
Sappiamo che su questo c'era già stato un parere negativo, ma abbiamo ritenuto di ripresentarlo perché lo riteniamo valido.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Le faccio solo notare che, quando chiede se ci sono interventi, dovrebbe lasciare almeno cinque secondi di tempo, solo perché altrimenti scrivo in chat due volte "parola" e lo avevo scritto anche su quelli precedenti.
Credo che il Consigliere Rossi li abbia spiegati talmente bene che non ci sia bisogno di aggiungere nulla al fatto che intendiamo che possa essere utilizzato il personale dipendente.
Glielo chiedo solo a beneficio dei lavori d'Aula, poiché non stiamo facendo ostruzionismo e stiamo presentando alcuni emendamenti di merito. La ringrazio.



PRESIDENTE

Mi sembrava di lasciare abbastanza tempo, alle volte anche più di cinque secondi, però dovete anche mettervi nei panni della Presidenza, perch gestire un'Aula da remoto senza la presenza dei Consiglieri è molto difficile.



GRIMALDI Marco

Siamo d'accordo; cinque secondi.



PRESIDENTE

Sto dando anche più di cinque secondi, perché quando do la parola a volte ci sono dei silenzi che chi ci ascolta da casa magari non capisce, per sono i tempi tecnici per prendere la parola o per leggere l'emendamento per discuterne, ma chi è al di fuori dell'Aula li interpreta come dei vuoti e dei silenzi assordanti.
Chiedo se vi sono ulteriori interventi sull'emendamento n. 12). Se non ve ne sono, passerei all'emendamento n. 11).
Emendamento rubricato n. 11) presentato da Rossi, Gallo, Avetta, Sarno Chiamparino, Ravetti, Grimaldi, Canalis, Marello, Valle, Martinetti, Sacco Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 11) è un'aggiunta importante per noi, perché aggiunge la parola "e di rete" alle parole "delle attività delle medicine di gruppo".
Questo perché, e su questo ci siamo confrontati molto anche in Commissione le forme associative sono diverse; ci sarà più tardi anche un emendamento sui medici, diciamo, sotto forma di cooperativa.
La medicina di gruppo è diversa dalla medicina di rete e noi qui aggiungiamo, anzi ci sembra importante e fondamentale aggiungerla, la possibilità della messa a disposizione del personale dell'ASL, di cui appunto parla l'articolo 4, non soltanto per la medicina di gruppo, ma anche per la medicina di rete. Questo perché, qualora dovesse nascere una forma associativa per i medici di base nella direzione della medicina di rete, riteniamo importante che possa esserci questa forma di collaborazione; diversamente, per come la legge è scritta in questo momento, questo potrebbe avvenire solamente per la medicina di gruppo.
Riteniamo importante questa piccola, ma significativa, aggiunta e ci auguriamo che almeno su quest'emendamento ci possa essere un parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Anche questo è un emendamento molto semplice: si chiede di aggiungere all'attività di medicina di gruppo anche quella di rete. Credo che faccia bene il Consigliere Rossi a far sì che, per definire meglio il carattere di questo testo, si faccia anche un po' di cultura generale. Il disegno di legge ha fra le sue finalità quella di sviluppare le attuali forme associative, ma precisa che per incentivare la forma associata non serve solo la medicina di gruppo, serve anche la cosiddetta medicina di rete.
Di conseguenza, riteniamo necessaria quest'integrazione, che senza dubbio sarà accolta dall'Assessore Icardi.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altre richieste d'intervento in merito all'emendamento n.
11), procederei con la discussione generale sugli emendamenti e sull'articolo 4.
Chiedo il parere della Giunta sugli emendamenti 11), 12, 13) e 14).
Prego, Assessore Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Sull'emendamento n. 11), bisogna tenere presente che se inseriamo anche il personale per la medicina di rete, anche se non sono fisicamente insieme perché nella medicina di gruppo c'è l'aggregazione fisica, ma nella medicina di rete l'aggregazione è telematica e, sostanzialmente, di condivisione dei contenuti, la parola "rete" non ha senso, cioè non ha senso mandare il personale, perché lo si deve mandare in tutti gli studi quindi su questo emendamento non posso dare parere favorevole, perché non è coerente neanche con lo spirito della norma.
Sull'emendamento n. 12), il personale dipendente è una sottocategoria del personale che l'Azienda sanitaria può utilizzare; potrebbe essere in convenzione, potrebbe essere anche sotto altre forme, potrebbe essere somministrata, potrebbe essere un'altra tipologia di personale, quindi non mi sembra opportuno limitare il personale che può essere fornito soltanto con la parola "dipendente", perché è una limitazione. Sarebbe meglio lasciare il ventaglio delle possibilità più ampio, quindi il parere è negativo.
Parimenti, è negativo il parere sull'emendamento n. 13), perché è stato specificato che le ASL sono inserite nelle seguenti strutture territoriali dell'ospedale, però "strutture territoriali e ospedali" crea confusione perché sono già facenti parte delle ASL, oppure di un'ASO. Nel caso di ASL confonde solo, perché il soggetto rappresentante, il soggetto giuridico, è l'ASL e poi predispone all'interno della rete ospedaliera di competenza ASL.
Per quanto riguarda le ASO, addirittura non hanno neanche il Comitato aziendale, quindi non avrebbe nessun senso parlare di ASL. Pertanto, crea solo confusione e il parere è negativo.
Sull'emendamento 14), nonché le Aziende Ospedaliere e le Aziende Ospedaliere Universitarie, vale il ragionamento dell'emendamento 13) perché il soggetto giuridico è l'azienda ASL. Le Aziende Ospedaliere ordinarie e le Aziende Ospedaliere Universitarie non hanno il Comitato Aziendale, anche per la definizione degli obiettivi.
In conclusione, su tutti gli emendamenti il parere è negativo per le motivazioni che ho appena espresso.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ci sono dichiarazioni di voto sugli emendamenti e sull'articolo?



GALLO Raffaele

Posso, Presidente?



PRESIDENTE

Prego. Sull'ordine dei lavori, Consigliere Gallo?



GALLO Raffaele

Sì, interverrà il collega Rossi.
Vorrei chiedere, se fosse possibile, che l'Assessore, in quest'ultima parte di discussione sul disegno di legge, potesse tenere accesa la telecamera in modo da poterci confrontare bene nel merito delle questioni e per interloquire, dato che entreremo su temi molto importanti che a noi stanno a cuore, quindi vorremmo essere certi che l'Aula virtuale ci ascolti tutta.
Il collega Rossi ha descritto con dovizia di dettagli gli emendamenti che abbiamo presentato di merito, ma il silenzio generale in cui stiamo discutendo questo disegno di legge ci lascia un po' perplessi. A noi fa piacere vedere sempre lei in telecamera e ci rassicura la sua presenza però se anche l'Assessore potesse rassicurarci sulla sua presenza e sulla sua attenzione.



ICARI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Io ci sono sempre.



GALLO Raffaele

Perfetto, così possiamo interloquire al meglio su questi temi così importanti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Prego, Consigliere Rossi, per le dichiarazioni di voto.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il Consigliere Gallo, perché rischia di essere un po' alienante questo tipo di discussione, in cui ascolto la mia voce e ogni tanto quella del Consigliere Grimaldi.
Per quanto riguarda la dichiarazione di voto, chiaramente voteremo a favore sugli emendamenti che abbiamo presentato, perché le argomentazioni dell'Assessore non ci convincono, ma non utilizzerei la dichiarazione di voto per aprire una discussione ulteriore.
Sull'articolo daremo presenza, Presidente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi sono altre dichiarazioni di voto gli emendamenti all'articolo 4? Non essendovi altre richieste, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 13) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 14) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 12) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 11) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 4, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 5 Sull'articolo 5 non insistono emendamenti.
Vi sono richieste d'intervento in discussione generale o per dichiarazione di voto? Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Voteremo favorevolmente, perché si tratta di un articolo che richiama il lavoro che abbiamo svolto in Commissione a proposito della figura dell'infermiere di famiglia e di comunità. È un'aggiunta che riteniamo importante e che crediamo abbia migliorato il testo.
Sicuramente, voteremo a favore di quest'articolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ribadisco un po' il nostro punto di vista: siamo di fronte a un disegno di legge di questa maggioranza e della Giunta dove, purtroppo, senza i contributi dell'opposizione non si sarebbe parlato, nemmeno in quest'aula virtuale, né di pediatri né di borse di specializzazione per giovani medici di medicina generale e pediatri.
Inoltre, prima dei nostri emendamenti, non erano nemmeno previsti gli infermieri di comunità e di famiglia; ancora, la Giunta - lo diremo tra poco - si era dimenticata addirittura delle case della salute. Almeno su questo punto, quindi, si è registrato un primo passo in avanti, nel senso che il disegno di legge è stato già emendato durante l'attività di Commissione.
Per fortuna, con quest'articolo si stabilisce che la Regione adotterà un piano di assistenza territoriale anche con la costituzione di servizi a gestione infermieristica. Certo, non è forte come speravamo, ma almeno si dice che si potenzierà.
Così come avevamo deciso, con una mediazione che aveva visto approvare subemendati - il mio emendamento e quello della collega Frediani, di inserire la dicitura "e con il potenziamento della figura dell'infermiere di famiglia e di comunità, al fine di implementare i servizi di assistenza territoriali e domiciliare".
Però vorrei che fosse davvero chiaro il punto. Come dicevamo anche in fase di discussione, ormai il riconoscimento di questa figura è scritto anche in alcune linee nazionali, non solo locali. Speriamo che si comprenda fino in fondo, così come diceva anche il collega Rossi in IV Commissione, qual è l'obiettivo. L'obiettivo è di arrivare a delle forme integrate di rete di medicina territoriale che vedano nell'infermiere di comunità un baluardo della parte informativa, della prevenzione e di tutto quel ruolo di frontiera che abbiamo compreso così bene soprattutto dentro questa pandemia.
Pensate al ruolo degli infermieri di comunità e quanto avrebbe potuto supplire a tantissime attività dei SISP e dei medici di famiglia. Pertanto spero che sia un punto di avanzamento e per questo motivo non possiamo che votare favorevolmente sull'articolo 5.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo per annunciare il voto positivo sull'articolo che ha recepito un emendamento a mia prima firma, ma sostenuto da tutte le opposizioni e derivante dal lavoro di tutte le opposizioni. Di conseguenza almeno rispetto a questo tema abbiamo avuto una piccola soddisfazione che in realtà, non è così piccola se pensiamo al vantaggio di avere una figura di questo tipo come presidio sul territorio.
L'unico rammarico è aver dovuto modificare l'emendamento in sede di discussione in Commissione, togliendo il termine "temporale". È il motivo per cui abbiamo ripresentato un atto d'indirizzo, sottoscritto anche da altri colleghi dell'opposizione, per tentare di ridefinire un orizzonte temporale relativamente a questa figura e anche di altri aspetti che ci sembra corretto andare a definire in tempi piuttosto brevi.
Quest'atto d'indirizzo, che è caricato sulla Intranet ed è collegato al disegno di legge, torna su questo tema, riproponendo quel dettaglio che è stato tolto durante la discussione in Commissione e che contribuisce a dare maggiore garanzia a questa importantissima riforma.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per annunciare il voto favorevole del mio Gruppo su questo tema sul quale, come diceva il collega Rossi, è stata recepita un'ulteriore sensibilità da parte delle opposizioni legata al fatto di fornire i nostri territori di una figura importante come questa. È una figura che sarà di aiuto e di sostegno ai medici di base e ai medici di famiglia sui territori, ma sarà in grado di fornire servizi e prestazioni, ci auguriamo in modo più veloce e più continuativo, affinché i cittadini piemontesi sappiano che, quando hanno bisogno, c'è anche questa tipologia di figura.
Esprimo il ringraziamento per aver accolto all'interno della norma questa tipologia, perché è un fatto politico iniziare a riconoscere una medicina territoriale più vicina ai piemontesi.
Pertanto, annuncio il nostro voto favorevole.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Chiedo scusa, Presidente, è solo perché ci stiamo avvicinando al termine degli articoli e non vedo nel testo di legge la clausola valutativa che era stata discussa nel Comitato di normazione insieme alla IV Commissione.
Ci saremmo aspettati di trovare almeno la versione depotenziata che non piaceva alle minoranze, ma che, comunque, è stata votata dalla maggioranza nel Comitato di normazione insieme alla IV Commissione. Però non la troviamo. Se così è, le chiederei intanto una spiegazione di questo e magari una breve sospensione, perché vorremmo inserire la clausola valutativa che non vediamo nel testo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Il Presidente del Comitato è il Consigliere Avetta che è collegato. Non era uscita una valutazione univoca e unanime e non si era sviluppata. Inoltre non è stato presentato nessun emendamento in merito. Se il Consigliere Avetta vuole ulteriormente specificare, ne ha facoltà.
La parola al Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto

Ci eravamo lasciati, Presidente, nel modo che lei ha ricordato. Non è stata assunta nessuna decisione, perché la maggioranza legittimamente ha ritenuto che non fosse condivisibile la posizione della clausola valutativa, così come avevamo proposto. Di conseguenza, avevamo rinviato la discussione a questa seduta.



PRESIDENTE

Quindi, all'Aula. Se viene presentato un emendamento, ma non è obbligatorio, si può tranquillamente procedere.



ROSSI Domenico

Presidente, chiedo scusa.
Solo per dire che, essendo stata poi votata la versione minimale, quella proposta dalla maggioranza, avevo dato per scontato che, essendoci stato un voto, fosse passata a maggioranza.
Prendo atto che, invece, se non c'è comunità d'intenti, il Comitato non spedisce l'articolato. A questo punto, chiederei, dopo la votazione dell'articolo, Presidente, una sospensione di dieci minuti per avere il tempo di presentare un emendamento, perché invece vorremmo discutere la clausola valutativa.
La ringrazio.



PRESIDENTE

C'è il tempo di farlo fino alla norma finanziaria, mentre ora siamo ancora nella fase degli emendamenti all'articolo 5, poi c'è tutta una serie di emendamenti aggiuntivi.
C'è ancora tempo per presentare eventualmente l'emendamento sulla clausola valutativa. Pertanto, proseguiamo, poi vediamo a che punto siamo. Se c'è necessità di fare una valutazione più attenta, possiamo sospendere i lavori.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Ho chiesto la parola per dichiarazione di voto.
Anche il mio Gruppo annuncia il voto favorevole a quest'articolo, che è il contenuto di un emendamento presentato da tutte le opposizioni. Chiaramente è stato reso più generico per essere attratto all'interno del testo e, come ha già suggerito qualche altro collega, manca l'attuazione in termini temporali della norma. Pertanto, essendo poco specifico, mancano alcuni dettagli che spero vengano resi noti nel corso di questi primi mesi, anche per dare rapida attuazione all'articolo.
Questo è uno degli esempi che, in realtà, smentisce quella che era la tesi portata avanti dalla Giunta sul fatto che un disegno di legge troppo generico andrebbe a perdere il suo contenuto e il suo intento. In realtà non è così, perché come abbiamo inserito il concetto della figura dell'infermiere di famiglia all'interno del disegno di legge, si potevano inserire tante altre questioni sempre relative al potenziamento della medicina territoriale, senza bisogno di attuare dei provvedimenti e dei disegni di legge appositi.
Noi, comunque, diamo il nostro parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori interventi in dichiarazione di voto sull'articolo 5, passerei alla votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con i successivi due emendamenti, che introducono l'articolo 5 bis.
ARTICOLO 5 bis Emendamento rubricato n. 5) presentato da Rossi, Gallo, Avetta, Sarno Chiamparino, Ravetti, Grimaldi, Canalis, Marello, Valle, Martinetti, Sacco Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 6) presentato da Rossi, Gallo, Avetta, Sarno Chiamparino, Ravetti, Grimaldi, Canalis, Marello, Valle, Martinetti, Sacco Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Presidente, se lei è d'accordo, essendo simili, perché cambia solamente la parte finanziaria, li presenterei insieme, chiaramente per usufruire del tempo.



PRESIDENTE

Va bene.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Anche proprio a dimostrazione che qui l'obiettivo non è perdere tempo, ma è migliorare il testo, questi due emendamenti sono presentati insieme.
Sono due emendamenti sul tema, come abbiamo avuto modo di affrontare in diverse occasioni, sia all'interno di questo disegno di legge, sia più volte nel bilancio e con diversi atti d'indirizzo, dell'imbuto formativo e della necessità di finanziare maggiori borse di studio specialistiche, sia per le specialità ospedaliere, quelle su cui c'è maggiore carenza, a partire da anestesisti, medici di pronto soccorso, ma anche per tantissime altre specialità e, in questo caso, anche per quanto riguarda i medici di base. Ecco perché questo tema, che affrontiamo come prioritario dall'inizio della legislatura (anche da prima, in realtà), trova in questo disegno di legge uno sbocco importante.
Perché è importante rispetto a questo disegno di legge? Perché, se è vero che questo disegno di legge, Presidente, ha l'obiettivo di rafforzare e migliorare quello che è uno degli aspetti della medicina generale.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Consigliere Fava, le chiedo di non interrompere e di chiudere il collegamento.
Prego, Consigliere Rossi. Mi scusi.



ROSSI Domenico

Dicevo, si tratta di un tema che anche in questo disegno di legge trova fondamentale importanza, perché - ne abbiamo parlato in discussione generale e anche in Commissione e riteniamo fondamentale riproporlo vogliamo potenziare con voi la medicina territoriale, a partire della medicina associativa.
Il problema però è che proprio i medici di medicina generale hanno elaborato diversi studi e ce n'è uno molto importante, elaborato già nel 2017, sulla carenza dei medici tra il 2017 e il 2032, legato a quella che viene chiamata la "gobba previdenziale" e, quindi, al pensionamento massiccio di tutti quei medici nati tra la fine degli anni Quaranta e la fine degli anni Cinquanta, che sono entrati nel Sistema Sanitario Nazionale tra la fine degli anni Settanta e la fine degli anni Ottanta e che sono in esponenziale uscita proprio tra il 2018 e il 2030. Pertanto, in questo momento, siamo proprio all'interno della curva che sta mandando in pensione moltissimi medici.
Le previsioni non sono rosee, perché ipotizzando un'età media di quiescenza di sessantotto anni, quindi un'età particolarmente a rischio e particolarmente appesantita in una fase di pandemia come questa, comunque si prevede che vada in pensione quasi il 78% in quindici anni: su un totale di 3.335 medici di medicina generale, ne andranno in pensione circa 2.627.
Che cosa significa questo dato? Perché è importante fare un ragionamento sulle borse di studio, ed è importante farlo con urgenza, in maniera strategica? Il rischio, Presidente, è di trovarci a finanziare e incentivare la forma associativa di medici, per cui probabilmente avremo anche dei medici che decideranno di mettersi insieme, ma saranno pochi, in generale, quindi cosa succederà? Succederà che proprio i territori che diciamo di avere più a cuore, quindi le aree interne e le Comunità montane territori che già oggi fanno fatica a trovare la disponibilità di qualcuno che decida di andare a fare il medico in una zona più remota e difficile da raggiungere, quando i medici saranno ancora di meno, queste forme associative si svilupperanno molto nelle aree urbane, dove i medici saranno di più e dove sarà anche più semplice mettersi insieme. Ora, lei s'immagini nelle aree interne, dove per mettersi insieme bisogna fare dei chilometri magari decine e decine di chilometri: lì sarà più difficile, magari sarà più facile qualcosa come la medicina di rete.
È chiaro che se avremo meno medici sul territorio, i primi a pagare il prezzo saranno le aree interne. È evidente che se, parallelamente all'incentivazione della medicina di gruppo e di rete, non mettiamo in campo strategie forti sul reclutamento dei medici di medicina generale, non avremo fatto bene il nostro dovere, perché avremmo lasciato sulla carta un incentivo che non produrrà gli effetti che vogliamo, soprattutto nelle aree più marginali, quelle che sono già adesso meno scelte da parte dei professionisti, sia per quanto riguarda l'ospedale sia per quanto riguarda i medici di medicina generale.
È chiaro che la responsabilità di questa situazione - questo lo dobbiamo dire - non è in capo alla Regione: c'è stato un errore di programmazione, a livello nazionale, nei decenni scorsi, sia da parte del Ministero della Sanità sia da parte del Ministero dell'Università, che ha generato il cosiddetto "imbuto formativo", per cui abbiamo sempre avuto un numero di laureati superiore al numero di borse di studio che, invece, il Ministero dell'Università metteva a disposizione per accedere alla specialità.
Cos'è successo in questi anni? Intanto, alcune Regioni hanno messo mano al proprio bilancio e finanziato un certo numero di borse di studio regionali da affiancare a quelle ministeriali e abbiamo Regioni che finanziano anche più di un centinaio di borse di studio regionali, da affiancare a quelle ministeriali. Il Piemonte ha cominciato l'anno scorso con un accordo con le compagnie e con le fondazioni bancarie, arrivando a finanziare quindici borse di studio, se non ricordo male, con le fondazioni.
Per fortuna, nell'ultimo anno, il Governo (diciamo anche in ritardo rispetto a quanto ho detto prima) ha invertito in maniera radicale la rotta e finalmente siamo di fronte a un investimento nazionale, che vede migliaia di borse di studio in più finanziate rispetto al passato.
Perché continuiamo a insistere su quest'argomento? Perché mentre il Governo ormai da un anno e mezzo ha capito che c'è questo problema e ha cambiato atteggiamento, e anche altre Regioni hanno aumentato le borse di studio, il Piemonte, secondo noi, su questo fa fatto troppo poco.
È importante, insomma, che anche il Piemonte faccia di più, da questo punto di vista, ma lo deve fare non per dare ragione a noi, ma perché ne abbiamo bisogno. Diversamente, potremo fare più ospedali, aumentare i posti letto aumentare, come in questo caso, le forme associative di gruppo, ma non avremo i professionisti che faranno questa scelta.
Qui stiamo parlando di un elemento essenziale.
Chiudo, Presidente, dicendo che ci sono due emendamenti, uno con una cifra di più di tre milioni, l'altro di circa la metà, di modo che, se la Giunta ha problemi di bilancio in questo momento, potrebbe anche scegliere l'emendamento con lo stanziamento inferiore. L'importante è che lo accetti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo con piacere su questi due emendamenti, presentati dal collega Rossi, e che ho firmato con convinzione, perché sono una delle battaglie che portiamo avanti ormai da qualche tempo in tutte le discussioni, sia di bilancio sia in materia sanitaria. Riguardano proprio la formazione specifica nella medicina generale.
Non c'è disegno di legge più opportuno che possa accogliere questi emendamenti se non il disegno di legge n. 127, in cui parliamo proprio dei medici di medicina generale, ma non affrontiamo il nodo cruciale che ormai da anni è uno dei problemi fondamentali della riorganizzazione della rete territoriale, cioè la mancanza di medici che sostituiscono, anche solo banalmente, coloro che vanno in pensione.
Abbiamo un problema di sostituzione del personale che va in pensione e un problema di potenziamento della rete. Certo è che possiamo mettere tutti gli incentivi che vogliamo (aggregazione per formare studi aggregati, case della salute e quant'altro), ma se poi non abbiamo le persone e i medici che possono presidiarle, non risolviamo il problema.
Quando affrontiamo un tema così importante come la riorganizzazione della medicina territoriale e dei medici di medicina generale, dovremmo partire da qui, cioè dalla formazione specifica e dalle borse di studio adeguate per continuare e riprendere una formazione adeguata anche nei numeri rispetto alla richiesta del territorio.
Questo è un emendamento che ha natura sia sanitaria sia finanziaria, perch l'efficacia delle politiche non la si ottiene solo scrivendo le norme sulla carta, ma anche dotandole di risorse finanziarie. Questo, quindi, è un emendamento per noi fondamentale.
Potremmo anche discutere in sede di bilancio, quindi di discussione più generale sulla legge che regola le partite di bilancio e le partite finanziarie. Tuttavia, poiché questo disegno di legge è stato anticipato per volere della Giunta, rispetto all'approvazione del bilancio regionale anche se poi - e lo discuteremo nell'articolo 7 - è stata inserita una clausola, lo dico anche a chi ci ascolta, in realtà tale provvedimento anche se approvato oggi, come ragionevolmente sarà, non avrà effetto sulla vita dei piemontesi e verso i medici di medicina generale fino all'approvazione della legge di bilancio che, ricordo, è ancora in fase veramente embrionale, perché è in I Commissione da solo una settimana.
Questa legge, in parole povere, non avrà efficacia per almeno un paio di mesi, però inseriamo quest'emendamento di natura finanziaria, dato che avete voluto anticipare la discussione legata ai medici di medicina generale.
Per noi è fondamentale che voi troviate queste risorse. Credo - adesso il collega Rossi non sarà tanto contento - che l'emendamento cui guardiamo con più attenzione è quello con lo stanziamento un po' più basso, perch conosciamo le caratteristiche del bilancio regionale. Crediamo siano risorse che debbano essere stanziate e che, se spese in questo modo possano dare un enorme beneficio alla nostra comunità piemontese, e possano davvero darci uno strumento in più per potenziare la rete territoriale di cui tanto parliamo da anni.
Interveniamo con insistenza su quest'emendamento, che è il terzo pilastro delle battaglie che abbiamo voluto portare avanti su questo disegno di legge. Il primo era l'infermiere di famiglia, che è stato accolto in sede di Commissione; il secondo, che abbiamo discusso, riguardava l'inclusione anche dei pediatri all'interno di questo perimetro del disegno di legge; il terzo riguarda la formazione specifica dei medici di medicina generale. In seguito, discuteremo delle coperture finanziarie nell'ambito del trasporto pubblico locale.
Chiediamo con forza all'Assessore, di valutare con attenzione, magari approfittando della pausa pranzo che avremo da qui a qualche minuto, questi emendamenti per poterli inserire nel disegno di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Anch'io volevo intervenire su questi due emendamenti che hanno lo stesso oggetto, ma una copertura finanziaria differente per prevedere una possibile mediazione con la maggioranza. Lo abbiamo fatto per il particolare contenuto di questi emendamenti, che speriamo non siano respinti in maniera frettolosa.
L'ha già spiegato molto bene il primo firmatario, il Consigliere Domenico Rossi. Il nodo è questo: oggi stiamo discutendo un disegno di legge che mira a potenziare le forme associative dei medici di medicina generale, ma se, parimenti, di pari passo, non interveniamo anche sulla formazione di questi medici e quindi sull'arrivo di nuove leve, il rischio è che questo disegno di legge non sia efficace o, comunque, non possa trovare una realizzazione concreta, perché mancherà la materia prima, cioè i medici stessi.
Come illustrato all'interno degli emendamenti, entro il 2031 rischiamo di vedere venire a mancare una media del 26% dei medici di medicina generale necessari alla nostra regione con, oltretutto, una certa disomogeneità tra le diverse Province. In particolare, il Consigliere Rossi ha segnalato il rischio che corrono Province come Biella o come Asti, in cui verrebbe a mancare un numero ancora più elevato di medici.
Se non affrontiamo questa gobba previdenziale, che porterà all'uscita dal mercato del lavoro di un grandissimo numero di medici entro il 2031 e non affrontiamo l'imbuto formativo che è quello che, negli ultimi dieci quindici anni, non ha finanziato un numero sufficiente di borse di specializzazione, davvero rischiamo di confezionare un disegno di legge tecnicamente interessante e anche utile, ma che non è aderente ai problemi della sanità, cioè la mancanza di personale.
In un emendamento, proponiamo di aggiungere tre milioni e 400 mila euro per aumentare le risorse sulla formazione, nell'altro un milione e 700 mila euro. Chiaramente, preferiremmo che fosse approvato quello con la cifra più alta, ma siamo anche pronti a una mediazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Essendo arrivati alle ore 13 e avendo alle ore 14 la trattazione dei question time, sospenderei la discussione sul disegno di legge 127 e la riprenderei oggi pomeriggio con l'intervento del Consigliere Grimaldi e successivamente, della Consigliera Disabato. Se vi sono altri Consiglieri che intendono iscriversi per le dichiarazioni di voto, potranno farlo successivamente.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.03)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.00 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 641 presentata dal Consigliere Daniele Valle, cui risponderà l'Assessore Fabrizio Ricca; interrogazione a risposta immediata n. 642 presentata dalla Consigliera Francesca Frediani, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 643 presentata dal Consigliere Mauro Salizzoni, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione a risposta immediata n. 646 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 647 presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n.
648 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 649 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione a risposta immediata n. 645 presentata dal Consigliere Paolo Bongioanni, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 644 presentata dal Consigliere Ivano Martinetti, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che per le interrogazioni a risposta immediata è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per tre minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e non sono previste repliche.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Interrogazione a risposta immediata n. 641 presentata da Valle, inerente a "Personale Corpo di Polizia locale della Città metropolitana"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 641.
Darei la parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.
Non vediamo il Consigliere Valle.



RICCA Fabrizio, Assessore alla polizia locale

Presidente, se ritiene, posso comunque rispondere all'interrogazione per il verbale.



PRESIDENTE

Aspetterei almeno due minuti accademici, prima di darle la parola Assessore.
Guardi, Assessore, le cedo la parola per la risposta; ne ha facoltà per cinque minuti.



RICCA Fabrizio, Assessore alla polizia locale

La ringrazio, Presidente.
Rispondendo all'interrogazione a risposta immediata del Consigliere Valle leggo la nota fornitami dagli uffici del Settore Polizia locale.
1) Con deliberazione del 2/10/2019, il Consiglio metropolitano di Torino ha adottato il "Regolamento del Corpo di Polizia locale della Città metropolitana di Torino", di disciplina, tra l'altro, dell'esercizio delle funzioni di polizia amministrativa locale conferite dalla Regione alla Città metropolitana di Torino (di seguito CM), in applicazione dell'articolo 1, comma 89, della legge n. 56/2014.
2) Successivamente all'approvazione di detto regolamento, la CM ha costituito il Corpo di Polizia amministrativa locale (di seguito Corpo CM) comunicando alla Regione, con lettera prot. n. 94089/2020 del 14/12/2020 l'intenzione di inserire in esso anche il personale di cui all'allegato 9 della DGR n. 1-2692 del 23/12/2015: vale a dire il personale in avvalimento presso la Regione per lo svolgimento dell'attività di vigilanza amministrativa a supporto delle funzioni conferite.
Tutto ciò premesso, fatta salva l'autonomia organizzativa della CM, non si può fare a meno di riproporre le eccezioni già formulate alla CM con mia nota del 12/01/2021 e con nota prot. n. 15248 dell'1/03/2021 del Direttore della Giunta regionale.
3) L'invito alla CM di rinviare il compimento di qualsiasi atto di disposizione del personale in questione poggia sulla corretta lettura dell'articolo 12 della legge n. 65/1986, "Legge quadro sull'ordinamento della Polizia municipale".
La norma non richiama per gli Enti locali diversi dai Comuni l'articolo 7 della stessa legge e pertanto: vieta ai medesimi (quindi anche all'Ente di Area vasta CM) di istituire corpi di Polizia amministrativa locale, concedendo loro solamente la possibilità di istituire appositi servizi interni cui attribuire lo svolgimento delle funzioni di polizia locale di cui sono titolari impone alla CM lo svolgimento in via prioritaria delle funzioni di Polizia amministrativa locale a essa spettanti per legge riconosce l'indennità di vigilanza unicamente al personale di vigilanza della CM facente parte dei servizi sopra ricordati che, a supporto dello svolgimento della prioritaria funzione di vigilanza amministrativa locale svolga effettivamente anche funzioni di PG, di Polizia stradale e ausiliarie di PS.
4) Da quanto sopra, ne discende che, non solo la CM non poteva e non pu istituire un Corpo di Polizia provinciale, ma anche che il personale di vigilanza riallocato può svolgere soltanto funzioni di vigilanza amministrativa e, a supporto di queste, anche le funzioni di PG nelle materie oggetto di riordino, che non sono materie proprie della CM, che sono tassativamente determinate e che, perciò, sono insuscettibili di estensione, come invece è intendimento della CM.
5) Diversamente opinando, del tutto illegittimamente, il personale citato presterebbe servizio in un ambito per materia diverso da quello previsto dal legislatore e coordinato da soggetti distinti da quelli che coordinano le funzioni conferite.
6) Quanto al merito della questione, esaminato l'elenco trasmesso dalla CM del personale di vigilanza in avvalimento presso la Regione e verificate le mansioni a questi attribuite dalla CM medesima, si è appurato che parte del personale di cui sopra è stato destinato allo svolgimento di funzioni di vigilanza in materia ambientale non previste da alcuna disposizione nazionale o regionale. Anzi, in palese violazione dell'articolo 10, comma 4, della legge regionale n. 23/2015, "Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni)".
Detta norma, infatti, prevede unicamente che in materia di ambiente la Regione concorre annualmente alle relative spese di personale per una percentuale massima del 40% della spesa complessiva sostenuta al 31/12/2015, ma non prevede la messa a disposizione di ulteriori risorse umane pagate dalla Regione. Il personale di cui all'allegato 9 della DGR n.
1-2692 del 23/12/2015 non è utilizzabile se non a supporto esclusivo delle funzioni conferite.
Parimenti, sia le leggi regionali istitutive delle aree protette provinciali sia l'articolo 12 della legge regionale n. 19/2009, "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità", stabiliscono che la gestione delle aree protette, compresa l'attività di vigilanza, fa totalmente capo all'Ente di Area vasta.
Di conseguenza, la CM non può prevedere lo svolgimento di attività di vigilanza sulle aree protette con il personale di cui all'allegato 9 della DGR n. 1-2692 del 23/12/2015, i cui costi sono a carico dalla Regione, ma solamente chiedere il ristoro parziale delle spese in materia ambientale nella quota indicata al punto precedente.
Rispetto alla comunicazione in ordine al presunto inserimento nei Corpi di vigilanza delle Province piemontesi del personale regionale in avvalimento si fa presente che tale comunicazione non è stata data alla Regione da parte degli enti interessati.
L'informazione sarà oggetto di un prossimo monitoraggio regionale. Si fa presente, infatti, che, in seno all'Osservatorio regionale, sono in corso tavoli tecnici volti a verificare il reale fabbisogno di personale necessario allo svolgimento delle funzioni conferite. In quella sede saranno monitorati gli atti di disposizione compiuti da tutti gli Enti di area vasta, nonché le attività facenti capo ad ogni singolo dipendente pagato dalla Regione.
Si rimane a disposizione per ogni eventuale chiarimento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Ricca per la risposta e, facendo un piccolo strappo alla regola, ha la parola il Consigliere Valle per due minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Purtroppo ho avuto dei problemi, perché avevo più sedute di zoom aperte e non riuscivo a collegarmi all'audio.
Spero di contare sulla risposta scritta, perché il tema è particolarmente complesso dal punto di vista tecnico e, purtroppo, sono riuscito a collegarmi a risposta dell'Assessore iniziata.
Mi premeva comunque intervenire e adesso, anche a valle della risposta dell'Assessore, resta comunque da affrontare e da risolvere adeguatamente il tema del completamento della costituzione del Corpo di Polizia metropolitana dell'area metropolitana di Torino e la conseguente assegnazione del corretto profilo professionale a coloro che ne fanno parte.
È qualcosa che già esiste, perché ci sono già delle persone dedicate che svolgono questa tipologia di ruolo dal punto vista concreto, ma dal punto di vista formale non è inquadrata nella maniera corretta. Questo pone una serie di limitazioni sia rispetto alla formalità del loro lavoro sia rispetto ad alcuni istituti di carattere contrattuale e anche economico.
Questo iter, peraltro, è già stato avviato e completato per quel che concerne l'inserimento dei Corpi di Polizia provinciale di altre Province.
Pertanto, il caso dell'area metropolitana di Torino ci sta particolarmente a cuore, anche perché ha diverse attività, non ultima quella di presidio di alcune aree ambientali che meriterebbe di essere formalizzata.
Rimango in attesa possibilmente della nota scritta dell'Assessore e mi scuso nuovamente per l'inconveniente.
Grazie.



RICCA Fabrizio, Assessore alla polizia locale

Presidente Gavazza, condivido la risposta con la Presidenza, sia per il Consigliere Valle sia per tutti i Consiglieri che lo ritengono necessario.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 642 presentata da Frediani, inerente a "Ritardi vaccinazioni over 80"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
642.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente. Saluto l'Assessore.
Nella mia interrogazione, nelle premesse ho riportato alcuni dati relativi alle vaccinazioni riferiti anche ad altre Regioni, quindi era proprio per sapere a che punto siamo in Piemonte. Devo dire che dai dati emerge un ritardo della nostra Regione, per cui siamo un po' preoccupati, nel senso che la campagna di vaccinazione contro il COVID prevede, a partire dal 15 febbraio, la possibilità per i medici di medicina generale di raccogliere l'adesione alla vaccinazione degli assistiti con più di ottant'anni. La somministrazione delle dosi per gli assistiti con più di ottant'anni è avvenuta quindi a partire dal 21 febbraio nei novantasette centri vaccinali individuati dalla Regione Piemonte.
Vediamo per l'appunto questo ritardo e sappiamo, tra l'altro, che devono essere vaccinati anche i cosiddetti soggetti vulnerabili. Abbiamo visto che, in un intervento del 28 febbraio, la Regione Lazio ha già informato che dal prossimo 4 marzo inizieranno già le prenotazioni per le persone vulnerabili, dal 5 marzo le prenotazioni per gli over settanta e dall'8 marzo quelle per gli over sessantacinque.
Pertanto, questo ritardo sulle vaccinazioni per le persone over ottanta potrebbe avere delle ripercussioni anche sulle altre categorie che ho elencato. Vorremmo solo capire quale sia, in primis, il motivo alla base di questa situazione che a noi appare come ritardo (poi magari l'Assessore mi smentirà), ma leggendo i dati questo è quello che emerge, a nostro avviso.
Vorremmo capire quali siano le ragioni e come s'intenda proseguire per evitare non solo di avere un ritardo e di terminare in ritardo la platea degli over ottanta, ma anche di andare poi a cascata ad avere ripercussioni sulle altre categorie di soggetti che hanno urgenza di essere vaccinati.
La ringrazio per la risposta.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Devo dire che mi ha stupito l'articolo intitolato "Il Piemonte: vaccini al rallentatore", così come mi stupisce il fatto che questi dati non siano confrontati in base alla popolazione. È chiaro che una Regione più popolosa ha un maggior numero di dosi a disposizione.
Come avviene la ripartizione delle dosi? Avviene sulla base della popolazione target, almeno per la fase 1 e 2. Di conseguenza, se abbiamo 350 mila anziani, c'è una proporzionalità e la Regione che ne ha 500 mila avrà proporzionalmente più dosi, quindi riceviamo le dosi per gli anziani proporzionalmente alla popolazione di anziani. I nostri dati collocano la Regione Piemonte come terza in Italia per numero d'inoculazioni e per velocità di vaccinazione, per cui non è affatto vero che siamo in ritardo anzi i nostri dati sono più che buoni. Ripeto, siamo al terzo posto a livello nazionale.
Relativamente agli over ottanta, le vaccinazioni sono in continuo divenire ma teniamo anche conto di tutti quelli che abbiamo vaccinato all'interno delle strutture di residenzialità che non sono computati in quel dato.
Queste vaccinazioni sono in divenire e permettono il ciclo completo di due dosi di vaccinazione con i vaccini Pfizer e Moderna, quindi teniamo conto delle dosi esclusivamente di Pfizer e di Moderna, non certo di AstraZeneca che viene utilizzato nelle fasi 3 e 4. Molti pazienti sono stati segnalati proprio dai medici di medicina generale e siamo già a oltre 270 mila pre adesioni, quindi non posso pensare di spingere oltre la vaccinazione.
Ho qui l'elenco di tutte le giacenze. Sulle giacenze, sapete che la gestione commissariale Arcuri aveva chiesto alle Regioni di mantenere almeno il 30% di dosi in magazzino per fare fronte alle seconde dosi o comunque, alle problematiche legate alle consegne. Vi assicuro che le consegne sono sempre molto irregolari, quindi è fisiologico tenere 60-70 mila dosi che, poiché facciamo 12 mila vaccini al giorno, corrispondono a cinque-sei giorni di flessibilità, cioè di capacità di vaccinare in caso di omessa o ritardata consegna dei vaccini.
Abbiamo un magazzino che, addirittura, è molto al di sotto del 30 previsto, inoltre siamo al terzo posto a livello nazionale per vaccini ovviamente, computato in modo corretto sulla percentuale di popolazione target da vaccinare, quindi certamente l'obiettivo ancora più ambizioso è di aumentare la potenzialità di vaccinazione, alla luce delle future dosi che arriveranno. Oggi stiamo facendo inoculazioni per le dosi che abbiamo quindi per aumentare dovremmo semplicemente avere più dosi.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 646 presentata da Rossi, inerente a "Ritardi nel coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale nella campagna vaccinale COVID-19"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 646.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Siamo di fronte a una serie d'interrogazioni di cui alcune si assomigliano altre rischiano di assomigliarsi, ma lo fanno solo apparentemente.
La mia interrogazione riguarda in particolare il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella campagna vaccinale. Sappiamo dall'Assessore dalla Giunta e anche attraverso diversi comunicati stampa che il 19 gennaio è stato firmato un accordo per il loro coinvolgimento. Addirittura la Regione Piemonte è riuscita a firmare quest'accordo prima del livello nazionale e questo sicuramente fa onore alla nostra Giunta. Abbiamo sempre atteso che l'obiettivo fosse quello di fare 10 mila vaccinazioni al giorno sempre insieme con altri obiettivi dichiarati dalla Regione, e che sarebbero state vaccinate oltre 80 mila persone entro la fine del mese di febbraio stesso.
Che cosa abbiamo osservato in queste settimane? Nella prima fase, quella in cui sono stati vaccinati solamente gli operatori degli ospedali, i socio sanitari delle ASL e gli ospiti delle RSA, la Regione Piemonte aveva raggiunto una percentuale di dosi somministrate rispetto a quelle ricevute superiore al 90%. Invece, da quando abbiamo allargato la platea avendo inserito gli ultraottantenni e da quando è arrivato il vaccino AstraZeneca e abbiamo cominciato la campagna con le forze dell'ordine e gli insegnanti questa percentuale si è abbassata.
Nonostante sia corretto quanto ha detto l'Assessore, cioè che la Regione Piemonte è tra quelle più performanti da questo punto di vista, rispetto alle percentuali che eravamo in grado di fare con gli operatori sanitari e le RSA, abbiamo fatto un passo indietro. Ciò che ci stupisce, su cui chiediamo in particolare una risposta da parte dall'Assessorato, è il coinvolgimento dei medici di medicina generale, che dovevano essere secondo le parole del Presidente Cirio, le nostre sentinelle sul territorio (3.200 sentinelle), che dovevano essere il nostro esercito per vincere la battaglia, ma a noi risulta che in questo momento, pur non avendo i numeri perché quelli li ha l'Assessorato che magari ce li fornisce, come sappiamo da diversi medici di medicina generale, che nonostante abbiano dato la loro disponibilità al coinvolgimento, in questo momento, le ASL non li stanno coinvolgendo, se non per caricare i dati sulla piattaforma. Di conseguenza non sono chiamati nei centri vaccinali e nemmeno sono mandati a domicilio per vaccinare le persone che non possono muoversi. Inoltre, stanno attendendo indicazioni che per adesso non sono ancora arrivate.
Abbiamo letto sui giornali che il responsabile della campagna, il dottor Rinaudo, dice che da marzo faremo 20 mila vaccini al giorno. Allora, o sappiamo che a marzo arriveranno sicuramente più vaccini, o sappiamo che a marzo avremo un'organizzazione migliore, ma non si capisce perché non possiamo farne qualcuno in più anche adesso, senza aspettare marzo (fra l'altro, siamo già a marzo), e come mai i medici di medicina generale non sono ancora stati coinvolti.
Chiaramente, il quesito è più specifico e chiede, in particolare, quale sia lo stato dell'arte sul coinvolgimento dei medici di medicina generale, con particolare riferimento al numero di professionisti coinvolti nelle diverse ASL, quindi ci piacerebbe avere i numeri di quelli che hanno aderito, il monte ore da essi dedicato alle vaccinazioni COVID e le modalità organizzative del coinvolgimento degli stessi da parte delle ASL.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Devo dire che i medici di base sono stati coinvolti sin da subito. Lei ha citato correttamente la DGR n. 11 del 19 febbraio sull'accordo integrativo regionale per la medicina generale, con cui è stata resa possibile l'effettiva partecipazione dei medici di medicina generale alla campagna di vaccinazione. Questa DGR affonda le radici nell'accordo sottoscritto il 19 gennaio tra la Regione Piemonte e le organizzazioni sindacali dei medici di base.
Pertanto, i medici di medicina generale sono già in campo, perché sugli over ottanta hanno partecipato a tutta la parte di pre-adesione, cioè hanno inserito nel sistema informativo tutti i soggetti fragili, dando loro anche delle priorità e indicando anche coloro che dovrebbero essere vaccinati a domicilio.
Molti di loro (nell'informativa vi darò poi i dettagli Azienda per Azienda, perché in questo momento non li ho) seguono il paziente nelle strutture vaccinali messe a disposizione dall'ASL. Il perché non abbiamo consegnato il vaccino direttamente a loro è chiaro e facilmente immaginabile: i vaccini Pfizer e Moderna hanno modalità di conservazione a meno 80 gradi, che non permetterebbero la distribuzione, come invece faremo con AstraZeneca, ai medici di base.
In questa fase, nella fase 1, 1C e 2, i medici di base saranno coinvolti in strutture dove la logistica e il personale infermieristico vengono messi a disposizione dall'ASL: noi andiamo nel punto vaccinale con i vaccini, si segue con i nostri operatori la diluizione del vaccino, il medico accompagna, non fisicamente, il paziente over ottanta alla vaccinazione con l'anamnesi ed esegue la pratica vaccinale. Insomma, viene già coinvolto.
Adesso non ho il dato di quanti, in questo momento, hanno aderito a questo tipo d'iniziativa, ma sono molti e vi farò avere il dato preciso nell'informativa.
In questa fase, possiamo coinvolgerli solo ed esclusivamente in questo modo, perché, ripeto, non possiamo pensare che gestiscano la logistica del vaccino Pfizer e Moderna per le ragioni che conoscete tutti.
La fase 3 e la fase 4 certamente li vedrà coinvolti, tant'è vero che in fase 3 abbiamo iniziato con il personale scolastico nei centri vaccinali parimenti (qui non sono compresi i medici), e inizieremo a breve, non appena avremo un numero sufficiente di dosi, la vaccinazione di altre categorie. Perché non li abbiamo coinvolti, per esempio, sulle forze dell'ordine, sui militari, i primi che sono partiti? Perché se li fanno da soli. Hanno già iniziato, ma domani anche a Moncalieri, con la presenza del Presidente, si vaccineranno i Carabinieri e si vaccineranno con personale proprio, coadiuvato dal nostro. Abbiamo consegnato loro i vaccini e procederanno in proprio.
Per tutte le altre categorie, inizierà la pre-adesione sempre sul medesimo portale e noi utilizzeremo i medici di base. Ho seguito e ho promosso l'accordo sia con i medici di base sia con i farmacisti, proprio perch ritengo che non possiamo affrontare questa campagna senza l'indispensabile aiuto dei medici di base, che nel periodo dell'antinfluenzale hanno saputo fare, nel giro di due mesi, un milione di vaccini, con un sistema di logistica gestito dei farmacisti. Abbiamo anche l'accordo con i farmacisti affinché il vaccino sia consegnato nelle due sedi, nelle due hub di gestione dei farmaci di Federfarma e dei grossisti dei farmaci, per poi essere trasportato nelle varie farmacie.
Noi daremo ai medici l'elenco delle persone, secondo le categorie previste dalla circolare, da vaccinare, con un sistema informatico che i nostri Uffici e il CSI stanno definendo per individuare le persone da vaccinare.
Tutta la logistica della consegna del vaccino è gestita dalle farmacie, con un software consolidato, che negli ultimi dieci anni ha permesso di distribuire il vaccino antinfluenzale senza problemi (a parte quest'anno che sono arrivate meno dosi), quindi un sistema collaudato farmacisti e medici di base per la gestione del vaccino e medico di base che fa l'inoculazione.
Su questo, credo che nei prossimi giorni partiranno, anzi, sono certo che nei prossimi giorni partiranno le pre-adesioni, quindi nella fase 3 ripeto: fase 3 - saranno coinvolti i medici di base, nella fase 4 stessa cosa per i medici di base, mentre sulla fase 2 il coinvolgimento è parziale, per le difficoltà di gestione e logistiche, proprio di gestione della catena del freddo dei vaccini Pfizer e Moderna.
Tuttavia, stanno già collaborando anche in questa fase.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 643 presentata da Salizzoni inerente a "Struttura complessa terapia del dolore ASL Città di Torino indispensabile riprendere le attività ordinarie"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
643.
La parola al Vicepresidente Salizzoni in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



SALIZZONI Mauro

Grazie.
Come le è noto, Assessore Icardi, la struttura complessa Terapia del dolore, costituita nel 2018, opera presso la Casa della Salute Valdese, con l'attività ambulatoriale e assistenza anestesiologica, nel centro Procreazione Medica Assistita e presso i presidi ospedalieri Maria Vittoria, Martini e San Giovanni Bosco, per l'attività chirurgica a maggior complessità in regime di day surgery e per assicurare l'attività specialistica di terapia antalgica ai pazienti ricoverati. L'organico era composto da un Direttore, quattro Medici algologi, specialisti in anestesia rianimazione e terapia antalgica, un psicologo con esperienza di psicoterapia antalgica, un coordinatore infermieristico, tre infermieri e due OSS. L'emergenza COVID ha imposto il blocco e la riduzione e rimodulazione delle prestazioni.
Nei mesi scorsi, alcune delle sedi afferenti alla struttura complessa Terapia del dolore hanno visto modificare temporaneamente la loro destinazione d'uso: gli spazi ubicati presso la Casa della Salute Valdese sono oggi adibiti ad attività non assistenziali e il day hospital del Martini e del Maria Vittoria sono chiusi.
Si è passati da un'attività pregressa in epoca pre-COVID di 5.600 prestazioni ambulatoriali annue a 450 interventi chirurgici in day hospital e a un'attività attuale di 2.200 prestazioni ambulatoriali e 100 interventi in day hospital. Ormai, i tempi d'attesa sono superiori ai due mesi per l'attività ambulatoriale e indefinibili per l'attività chirurgica in day hospital.
A fine gennaio, Assessore, lei ha comunicato che la Regione aveva disposto che le attività ambulatoriali e chirurgiche ordinarie potessero gradualmente riprendere, compatibilmente con la specifica situazione delle singole Aziende Sanitarie Locali. Dal momento che ci risultano proteste dei pazienti, che sempre più spesso si rivolgono a strutture convenzionate private, la interrogo, Assessore, per sapere quali sono i tempi previsti per una ripresa a regime dell'attività, al fine di garantire la piena accessibilità ai servizi e la continuità della cura.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Mauro Salizzoni per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Condivido le preoccupazioni del professor Salizzoni. Oltre a questa abbiamo dovuto ridurre molte altre attività, per patologie non COVID, per far fronte, con il personale oggi disponibile e che si può trovare all'emergenza COVID.
Tuttavia, è anche vero che nel mese di gennaio abbiamo dato disposizione alle Aziende per un graduale e progressivo ritorno alla normalità. Questo è stato fatto in molti casi e anche nel caso oggi in questione sia la SOC trapiantalgica sia il Dipartimento di area chirurgica hanno elaborato soluzioni che sono già in fase avanzata di applicazione, che spero siano adeguate per recuperare tutte le attività ambulatoriali e l'assistenza anestesiologica nel centro della procreazione medica assistita.
È vero che all'Ospedale Valdese sono state insediate alcune attività in più, ma certamente non a svantaggio di queste. L'attività chirurgica relativa.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Assessore, non la sentiamo.
Assessore, mi scusi, abbiamo perso il contatto quando parlava dell'attività chirurgica.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Va bene, ripeto.
Dicevo che sappiamo bene com'è critico l'andamento epidemico e l'emergenza nazionale ha imposto queste rimodulazioni delle prestazioni programmabili così come la necessità di mettere a disposizione quelle risorse umane e strutturali per contribuire ad affrontare una pandemia mai conosciuta prima. Molte delle risorse, comprese queste, sono state destinate ad altre attività.
Nei mesi scorsi alcune delle sedi afferenti della struttura complessa "Terapia del dolore" hanno visto modificare temporaneamente la loro destinazione d'uso e, nello specifico, gli spazi ubicati presso l'Ospedale Valdese, oggi adibiti ad attività non assistenziali, ma non certo a scapito di queste (certamente non abbiamo sottratto spazi a queste strutture) È, invece, corretto dire che l'Ospedale Martini - che sta facendo una ristrutturazione importante, necessaria e indispensabile - e il Maria Vittoria sono chiusi. La struttura di terapia antalgica e il Dipartimento di area chirurgica hanno elaborato soluzioni già in fase avanzata di attivazione e che sono adeguate per recuperare tutte le attività ambulatoriali e l'assistenza anestesiologica del Centro di procreazione medico assistita sito all'Ospedale Valdese, nonché tutta l'attività chirurgica relativa alla terapia antalgica a maggiore complessità in regime di day surgery, l'attività specialistica di terapia antalgica e i pazienti ricoverati presso i presidi ospedalieri Maria Vittoria, Martini e San Giovanni Bosco.
Abbiamo dato queste disposizioni, mi auguro.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Assessore, l'abbiamo di nuovo persa, ma credo fosse alla fine del suo intervento.
Assessore, mi scusi, ma l'abbiamo di nuovo persa.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Sto utilizzando la rete della Regione. Dove mi avete perso?



PRESIDENTE

Da "abbiamo dato queste disposizioni".



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Abbiamo dato queste disposizioni che mi auguro vengano ottemperate nel più breve tempo possibile, compatibilmente con l'avanzamento dell'epidemia che ahimè, è di nuovo in recrudescenza. Questo perché vogliamo, comunque garantire le patologie diverse dal COVID e sarà nostra cura vigilare affinché questo accada.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 647 presentata da Disabato, inerente a "Garantire a tutto il personale scolastico e alle persone over 80 la somministrazione del vaccino anti COVID-19 superando i limiti legati alla residenza e al domicilio"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
647.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Disabato.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
La mia interrogazione ha come oggetto la vaccinazione per gli over ottanta e per il personale scolastico non residenti nella nostra regione o comunque, non domiciliati in Piemonte, come nella fattispecie il personale scolastico che lavora fuori dalla propria regione.
Sappiamo che il 15 febbraio la Regione Piemonte ha avviato la fase di adesione alla campagna di vaccinazione per gli assistiti con più di ottant'anni e per tutto il personale scolastico docente e non docente quindi ognuna delle due categorie, tramite le modalità di accesso alle varie piattaforme o, nella fattispecie degli over ottanta, tramite il proprio medico di medicina generale, ha dato la propria adesione per la campagna vaccinale che in questi giorni sta andando avanti nelle sedi preposte.
Le problematiche emerse sono quelle relative per chi non è residente in Piemonte, per chi sta lavorando fuori dalla propria regione e sta lavorando in Piemonte perché, non essendo seguito dal Sistema Sanitario Regionale non sa come accedere alla vaccinazione.
Considerando l'importanza dell'immunizzazione in questo periodo, non si dovrebbe badare o, comunque, bisognerebbe superare tutti quei limiti legati alla problematica della residenza e al domicilio. Occorrerebbe fornire questo servizio a tutti i cittadini in generale, quindi ci chiediamo come la Regione si stia muovendo in tal senso per garantire la vaccinazione a chi si trova in Piemonte per motivi di lavoro o legati alle proprie condizioni familiari, evitando magari determinati spostamenti verso la propria regione di residenza. Spostamenti per la vaccinazione che, dal mio punto di vista, sono immotivati, perché si potrebbe fare in Piemonte.
Volevamo sapere come la Regione intenda garantire la somministrazione del vaccino anti COVID a tutto il personale scolastico e agli over ottanta presenti sul territorio piemontese senza la discriminante legata al domicilio o alla residenza.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Sarah Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Se per caso saltasse la linea mi avvisi, che io ripeto.



PRESIDENTE

Prego.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

La risposta all'interrogazione della Consigliera Disabato è certamente questa: la politica dalla Regione Piemonte, concordata in sede di Conferenza delle Regioni, è quella di vaccinare coloro che sono presenti sul territorio. Si passa da un concetto quantomeno di "residenza" a un concetto di "assistito".
Pertanto, tutti i nostri assistiti, coloro che si trovano nelle strutture e che, per motivi sanitari, hanno eletto il proprio domicilio nella struttura, e coloro che si trovano lì per lavoro, in pochissimo tempo e anche con poco aggravio burocratico, possono scegliere di essere iscritti e scegliere il medico in Regione. Questi sono gli assistiti.
La politica di tutte le Regioni è di vaccinare gli assistiti e non solo i residenti. Chi, per qualche motivo, non adempisse a tale obbligo - ricordo che dopo sei mesi c'è l'obbligo dell'iscrizione al Servizio Sanitario Regionale e della scelta del medico - viene comunque vaccinato e registrato. La registrazione, come d'accordo con la struttura commissariale, serve per la richiesta d'integrazione dei vaccini.
Mi spiego meglio: ci riferiamo, ad esempio, a studenti universitari, a personale scolastico, a tutti coloro che sono residenti in altre Regioni ma che sono vaccinati da noi. Poiché il computo su cui si basa la distribuzione dei vaccini avviene sulla popolazione residente, si ha la necessità di chiedere alla struttura commissariale un'integrazione di queste dosi; in pratica, si vogliono recuperare le dosi destinate a persone vaccinate da noi ma residenti in altre Regioni. E lo stiamo facendo, nel senso che abbiamo già scritto al Commissario. Peraltro, lo fanno anche le altre Regioni.
In pratica, li vacciniamo tutti, ma chiediamo un reintegro delle dosi se vacciniamo, per esempio, personale della Toscana o personale scolastico di altre Regioni. Chiederemo, cioè, la compensazione a livello nazionale della differenza di dosi. In ogni caso, noi li vacciniamo comunque.
Grazie per avermi permesso di precisare questa importante modalità di vaccinazione.
Ho concluso, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta all'interrogazione.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 648 presentata da Grimaldi, inerente a "Centri vaccinazione SARS-Cov2"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
648.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
L'Assessore conosce bene il tema di quest'interrogazione, anche perché avrà purtroppo letto i titoli di tantissimi giornali locali, ma anche nazionali: "Vaccini, caos assembramento nel punto anti COVID; dall'ASL mandano la polizia"; "Assembramenti durante la vaccinazione Covid; sistema in tilt lunghe file per i vaccini in via Gorizia a Torino".
Insomma, il tema è trattato da almeno cinque grandi testate nazionali, che hanno raccontato che centinaia di persone erano ammassate nei centri di vaccinazione, con la tensione alle stelle, tanto che è dovuta intervenire la polizia.
Parliamo soprattutto del centro vaccinale di via Gorizia, ma in realtà parliamo di un tema enorme. Da una parte, c'è la buona notizia - lo diceva adesso l'Assessore durante la risposta ad altri question time sul tema vaccinazioni in generale - che presto molti insegnanti forse usciranno dall'anno peggiore della loro vita, così come tanti ultraottantenni, così come tanto personale medico, su cui, come l'Assessore sa, non c'è polemica sul numero dei vaccini. La notizia brutta, però, è che per farlo molti di questi sono stati costretti anche a passare davanti a situazioni come quelle che abbiamo descritto.
Per evitare simili situazioni, pensavamo che serva almeno un centro per ogni circoscrizione, o almeno uno per quadrante, come le avevamo suggerito anche nelle Commissioni precedenti e in Aula.
Due soli centri per le vaccinazioni in una città da 900mila abitanti - lo diciamo in tutta onestà - a noi sembra una barzelletta. Certo, si pu provare a dare la colpa al sistema informatico, però dobbiamo ammettere che la responsabilità è anche di chi ha pensato a questa follia.
Assessore, se all'inizio il problema era che i vaccini arrivavano con il contagocce, c'è la possibilità, in una grande città come Torino, di avere almeno un grande centro vaccinazioni per ogni circoscrizione o, quantomeno di raddoppiare questi due? Anche perché, facendo una stima sui numeri vaccinare 160 mila persone vuol dire impiegarci almeno dieci mesi! Cerchiamo allora di concentrarci.
Si cerca in tutti i modi di evitare gli assembramenti. Rischiamo entro il weekend - lo ribadirà l'Assessore nell'informativa del pomeriggio, se vorrà di diventare "zona rossa"; rischiamo, addirittura, se capisco bene, di rimandare in remoto tutte le lezioni degli studenti, anche quelli in zona arancione, visti i balzi in avanti de contagi, per cui evitiamo gli assembramenti, evitiamo che succedano code come quelle viste la scorsa settimana.
I problemi informatici si superano, possono accadere; a mio avviso, il problema non è il "tilt" della giornata. In ogni caso - lo ripeto - due soli centri per tutta la città rischiano di essere inopportuni, insomma.
Troviamo almeno il modo di aprire un centro vaccinazioni per quadrante.
Proviamo ad anticipare quelle che sono le mosse della Protezione Civile e del Governo.
Tra l'altro, aveva anche dichiarato di voler utilizzare meglio il Valentino, ma non ho più saputo niente di questa vicenda, di come lo riorganizzeremo e di come riorganizzeremo i vari centri. Probabilmente, non è materia di sua competenza, avrà investito l'ASL di Torino e il suo Direttore generale. Però le chiedo umilmente, davvero, di trovare il modo di non scaricare sempre le responsabilità su qualcuno, tipo il CSI, in questo caso (l'ho letto sui giornali). Due centri non bastano, soprattutto se vogliamo fare un salto di qualità.
So che difenderà ovviamente d'ufficio i nostri lavoratori. Ma - lo ripeto non è un attacco ai nostri Direttori. Vorremmo solo un punto di avanzamento. Troviamo il modo di organizzarlo meglio e di individuare quei luoghi per facilitare al massimo le comunicazioni con la cittadinanza.
La ringrazio.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione n. 648 delegando l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Devo dire che capisco che non c'è nota polemica nelle parole del Consigliere Grimaldi, anche perché, purtroppo, è successo davvero quell'episodio in via Gorizia. È stato un errore informatico ed è stato risolto, ma certamente dobbiamo fare di più rispetto agli assembramenti che sono da evitare.
Condivido il fatto che due sole strutture per Torino siano poche, tant'è che siamo già intervenuti. Le strutture vaccinali le vogliamo implementare e abbiamo già chiesto di farlo alle ASL e alle Aziende ospedaliere. Sono i centri vaccinali ASL che avete visto, ma riattiviamo anche i centri vaccinali ospedalieri, che sono serviti nella prima fase a vaccinare i sanitari e li mettiamo nuovamente in pista - a Torino ce ne sono alcuni per vaccinare le persone non dipendenti del Servizio Sanitario Regionale e aumentando i centri vaccinali.
Abbiamo già dato disposizioni in questo senso ed è corretto quello che dice il Consigliere Grimaldi: dobbiamo avere più centri vaccinali per diluirli meglio. Vero è che i centri vaccinali in Piemonte superano il centinaio però un focus su Torino è stato fatto e sono stati previsti ulteriori centri ospedalieri.
Poi vedremo a livello piemontese con i Sindaci di organizzare proprio delle sedute vaccinali ad hoc in locali messi a disposizione dai Sindaci nelle province e in altri luoghi.
Proprio stamattina abbiamo chiuso degli accordi con le strutture sanitarie private, con il privato accreditato. L'accordo è in corso di perfezionamento per avere dei centri vaccinali e, ahimè, avere anche nuovamente la disponibilità di posti letto per l'avanzare dell'epidemia.
Dei medici di base ho già parlato prima, però ci saranno ovviamente anche le visite a domicilio. Presto inizieranno anche quelle per i disabili ricoverati in struttura.
È indispensabile che il flusso dei vaccini però proceda speditamente perché oggi siamo a 11-12 mila vaccinazioni al giorno e con l'attuale sistema è corretto l'obiettivo di 20 mila al giorno che ci siamo posti per il mese di marzo, anche perché è in relazione alle dosi vaccinali che otterremo.
Sulla possibilità di avere maggiori dosi e quindi fare di più, ho già parlato prima, ma forse c'è una cosa di cui non abbiamo parlato, cioè del personale. Aumentare i centri vaccinali significa uno sforzo notevole di personale e questo è possibile attraverso accordi che stiamo facendo, ad esempio, per l'utilizzo degli specializzandi degli USCA e il ricorso a prestazioni aggiuntive per il personale dipendente.
A tal fine, ho sollecitato il Ministro per avere il decreto che ci permetta di pagare le prestazioni aggiuntive ai medici e agli infermieri e l'utilizzo di volontari che presto incontreremo. I centri vaccinali messi a disposizione a livello piemontese sono, al momento, un numero sufficientemente ampio e stiamo aprendo altre strutture anche dei privati.
Su Torino, condivido il fatto che vadano implementati. A questo proposito le assicuro che i passaggi sono già stati fatti. Vedremo nei prossimi giorni l'attivazione di questi centri.
Ho concluso, Presidente, e la ringrazio.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 649 presentata da Magliano, inerente a "Quali misure per fronteggiare al meglio l'emergenza epidemiologica in corso considerate le necessità di sopperire alla carenza di personale sanitario e di accelerare la campagna vaccinale in atto?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
649.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
È evidente che parte delle risposte che ha dato precedentemente l'Assessore Icardi, che saluto, fanno parte dell'oggetto della mia interrogazione.
Sono rimasto particolarmente colpito da una nota stampa, che penso l'Assessore abbia letto con grande attenzione, pubblicata dal quotidiano La Stampa il 28 febbraio 2021, il cui titolo era: "Poco personale: l'incubo delle ASL. O si vaccina o si cura nei reparti".
Lo dico, perché nel "rilevato che" della mia interrogazione faccio notare che negli ospedali è iniziata la preparazione per la riapertura a breve dei reparti COVID, che è uno dei temi che all'Assessore interessa molto, cioè il fatto che c'è una pandemia in atto ma abbiamo reparti che devono riaprire, perché i dati sull'aumento di certe patologie e sull'aggravarsi di alcune patologie sono preoccupanti. Abbiamo tutto il problema dello screening e della Prevenzione Serena.
Detto tutto questo, ci sono tutta una serie di cose che vado a inserire all'interno del "considerato che", perché c'è l'intenzione di raddoppiare le vaccinazioni per arrivare a 20 mila dosi entro fine marzo, così è stato dichiarato. Il numero del personale sanitario al momento operativo è ben lontano dall'essere sufficiente per affrontare le molte e diverse necessità.
I medici di base sono attualmente impiegati a mezzo servizio. Questo emergeva dalle dichiarazioni che sono giunte a mezzo stampa e non è ancora stato loro consentito di somministrare il vaccino nei rispettivi studi.
Anche i farmacisti, con i quali la Regione aveva firmato un accordo a gennaio, attendono indicazioni. In altre Regioni (Emilia-Romagna e Lazio) come sa bene il nostro Assessore, i medici di famiglia hanno iniziato la somministrazione del vaccino.
Nel "considerato inoltre che" inserisco che appare necessario aumentare il numero di risorse, al fine di affrontare al meglio questa situazione emergenziale e salvaguardare la salute dei cittadini. Sappiamo che il personale aggiuntivo che dovrà giungere da Roma è poco, non basta, non è sufficiente rispetto agli impegni che la Regione si è posta verso i cittadini e per la loro salute. La Regione Piemonte deve predisporre azioni di sostegno, al fine di assicurare un adeguato numero di personale sanitario in grado di far fronte all'emergenza sanitaria.
Da qui interrogo l'Assessore Icardi per sapere, anche alla luce di quanto esposto in narrativa, quali siano le intenzioni della Giunta, al fine di sopperire alla carenza di personale sanitario, considerata la necessità di accelerare la campagna vaccinale e, dunque, di fronteggiare al meglio l'emergenza epidemiologica in corso, per garantire la salute per il resto delle patologie oppure accelerare sui vaccini.
Il tema del personale è cruciale, per cui alla luce del poco rassicurante articolo richiamato, secondo cui pare che Direttori o manager di ASL abbiano espresso le loro preoccupazioni, chiedo all'Assessore lumi su questo, per rassicurare i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Sui centri vaccinali e sulle modalità ho già parlato prima e non starò a ripetere quello che ho esposto durante la risposta al Consigliere Grimaldi.
Per quanto riguarda il personale, innanzitutto dobbiamo rilevare che purtroppo, dalla gestione Arcuri dovevano essere assunti 12 mila infermieri e 4.000 medici, poi distribuiti alle Regioni, per cui avremmo dovuto avere la disponibilità di oltre mille persone, ma in realtà non è stato così, ne abbiamo avuto una misura molto, molto inferiore: parliamo di assunzioni che vanno intorno a un quarto rispetto a quelle prospettate, quindi dobbiamo sopperire con le nostre risorse.
A questo punto, l'accordo fondamentale è utilizzare tutto il personale disponibile, dai pensionati ai volontari, dagli specializzandi, soprattutto delle Università, alle prestazioni aggiuntive. È stata mia preoccupazione sollecitare il Ministro per la pubblicazione e la redazione di quel decreto necessario per contrattualizzare le prestazioni aggiuntive d'infermieri e medici che, fuori dal normale orario di servizio, possono vaccinare nei vari centri vaccinali. Vale per personale dipendente, medici e universitari, quindi tutti possono fruire di questo extra pagamento, che vale cinquanta euro all'ora per gli infermieri e ottanta euro all'ora per i medici, quindi è anche ben pagato. Tutto questo lo stiamo realizzando con le sole forze della Regione.
Credo sia determinante, perché la pandemia richiederà reparti ospedalieri e non vorremmo trovarci di fronte alla cosiddetta "tempesta perfetta": da una parte l'epidemia che avanza e che assorbe risorse sanitarie, dall'altra, la necessità di fare le vaccinazioni.
Mi auguro che da Roma arrivi ancora, perché tutto era stato calibrato dalla gestione commissariale, il personale con le dosi, quindi il vulnus principale è quello della fornitura del personale attraverso la gestione commissariale Arcuri. Noi ci diamo da fare su tutti gli altri canali per avere il massimo personale possibile e raggiungere quegli obiettivi di vaccinazione di 20 mila che, a fronte delle 530 mila dosi che riceveremo nel mese di marzo, è indispensabile raggiungere per inoculare tutte le dosi, per mantenere al terzo posto in Italia la Regione Piemonte come numero di vaccini inoculati alle popolazioni-target.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Logistica

Interrogazione a risposta immediata n. 645 presentata da Bongioanni inerente a "Corridoio logistico Torino-Savona"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 645.
La parola al Consigliere Bongioanni per l'illustrazione



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Il mio sarà un intervento sintetico e veloce, ma preoccupato, perché sono a chiedere chiarimenti sul potenziale corridoio logistico Torino-Savona, in quanto qualche giorno fa gli organi d'informazione del monregalese, la comunità dove risiedo, hanno riportato il resoconto di una diretta web in cui il Dirigente del Settore Trasporti della nostra Regione, il dottor Enzo Elia, ha sostanzialmente escluso la possibilità della creazione di un polo logistico o una piattaforma similare in provincia di Cuneo. Perché? Perch ha dichiarato che il corridoio che attraversa il Cuneese, l'asse Torino Liguria, è inevitabilmente di serie B a livello infrastrutturale, e così lo sarà per lungo tempo nei confronti di altri percorsi, come quello verso la Pianura Padana.
Sicuramente, è indubbio che il Terzo Valico, e ne siamo tutti a conoscenza sarà incardinato sulla tratta Genova-Rotterdam, però da cuneese, da abitante di una provincia che, ricordo, è quella con il più alto numero di partite IVA rispetto agli abitanti, una provincia perennemente esclusa dai grandi assi di comunicazione, che oggi è in una situazione precaria, il tema, che affronterò meglio andando avanti nella mia interrogazione sicuramente desta molto allarme.
Fra l'altro, ricordo anche le parole nel Commissario del Governo per l'alta velocità Paolo Foietta, il quale diceva che il porto di Vado Ligure sarebbe diventato, e di fatto lo è già, un nodo essenziale della rete di trasporto merci per il futuro europeo, ma che ha il problema di non avere il piazzale, quindi ha bisogno di un retroporto, in questo caso Mondovì o altre aree similari della Provincia di Cuneo diventano fondamentali.
Assessore, sono a interrogare e a chiedere se risponda al vero e alle politiche regionali che il corridoio che attraversa il Cuneese, con partenza dei porti di Savona e Vado Ligure e con direzione Torino, sia realmente di serie B e se debba rimanere tale, perché questo andrebbe a compromettere un territorio che lamenta, già da decenni, una dotazione infrastrutturale non adeguata con promesse, progetti e sondaggi. Ricordo che si parlava del Ciriegia, del Mercantour e dell'Armo-Cantarana.
Inoltre, la recente alluvione di ottobre - l'ho visto bene, perché insieme abbiamo accompagnato il capo della Protezione civile - ha visto scomparire il collegamento tra il Colle di Tenda e la Riviera di Ponente della Costa Azzurra, andando nella stagione del COVID a penalizzare l'economia già compromessa di questo territorio, che ha queste formidabili capacità produttive. Inoltre, questo farebbe anche svanire definitivamente la possibilità di posizionare Torino come crocevia internazionale, quantomeno dei trasporti su rotaia, che sarebbe almeno un recupero.
Lei potrebbe obiettarmi, Assessore, che i rappresentanti della Provincia di Cuneo, in sede romana o nei vari livelli istituzionali, non hanno saputo o voluto portare a casa il risultato, ma in Regione a fare la politica siamo noi, quindi è mio dovere lavorare per sdoganare l'isola produttiva più fulgida d'Italia, che ritengo sia la Provincia di Cuneo, dall'isolamento.
La domanda era proprio questa: sapere qual è la nostra posizione come Regione Piemonte sulle affermazioni del dottor Elia.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Bongioanni.
Cercherò di chiarire meglio le affermazioni del dottor Elia, che sono corrette per come sono state dette, ma non per come sono state riportate dai giornali. Due diversi giornali hanno riportato dichiarazioni molto diverse, ma basta sentire le dichiarazioni e ci si renderà conto che in un contesto, come spesso capita, non per malafede, ma per l'interpretazione di una materia complicata, possono esserci magari interpretazioni non esattamente aderenti alla realtà.
Non mi risulta che il dirigente Elia abbia detto "di serie B". Se l'ha detto, di fatto, ha semplificato un concetto con cui voleva chiarire sostanzialmente - questo, invece, è stato detto - che ci sono corridoi definiti "internazionali" - ormai fortunatamente lo sappiamo bene e conosciamo la materia - ossia il corridoio Mediterraneo della TAV e il corridoio Reno-Alpi del Terzo Valico. Si tratta di corridoi di primaria importanza, che hanno finanziamenti internazionali e che nel 2030 avranno un elevato standard di prestazioni e standard tecnologici (moduli da 750 metri, peso assiale di categoria D4); corridoi che sono stati finanziati molti anni fa e sono stati riconosciuti, a torto o a ragione (io credo fortunatamente, in Piemonte passano entrambi) come i corridoi più importanti d'Europa.
Rispetto a questi, è evidente che il secondo livello è, comunque, un transito importante. Questo era il senso di quanto detto dal dottor Elia.
La Torino-Savona è un corridoio di secondo livello, che però, grazie agli sforzi fatti in tanti anni, risulta importante, proprio per dare uno sbocco a quella che è una delle province più importanti del Piemonte e sicuramente, d'Italia in materia di produttività, di economia e di prodotto interno lordo.
Riconduciamo a un inquadramento corretto, insomma, quelle affermazioni che magari, possono aver destato preoccupazione.
La mia risposta potrebbe concludersi qui, ma vorrei argomentarla anche meglio. Abbiamo risorse FSC, citate nella risposta, che devono servire a progettare e implementare, per quanto possibile, tutti i miglioramenti di quella linea, che certamente non arriverà ad avere le prestazioni di corridoi primari, ma può avere prestazioni importanti che consentiranno al Cuneese di avere un polo logistico importante, che definiremo con il territorio. Anche questo è stato detto in quell'incontro.
Non abbiamo decisioni predefinite, sappiamo che quello è un territorio con quella vocazione, Insieme con gli enti locali e alle categorie produttive troveremo il sito migliore per fare atterrare quelle migliaia di container che potranno essere un'altra fortuna, l'ennesima fortuna, per garantire una maggiore efficacia ed efficienza alle aziende di quel territorio.
Naturalmente, queste sono azioni importanti e congiunte che dovremo condurre insieme con la Regione Liguria, che ha il medesimo nostro interesse, e che dovremo fare all'interno di un quadro complessivo che ci avvantaggia, nel senso che il vantaggio che abbiamo è di essere attraversati da due corridoi internazionali.
Tecnicamente, si definiscono di secondo livello, ma credo che qualunque altra Regione in Italia, o buona parte delle Regioni italiane, se avesse un corridoio di questo livello, sarebbe molto contenta. Stiamo facendo di tutto, con RFI, sollecitandola in tutte le sedi possibili di confronto, per avere interventi di miglioramento, che sono anche circostanziati.
L'adeguamento ferroviario della Torino-Savona, che potrebbe consentire di raggiungere una prestazione sufficiente ad aggiungere il ruolo di adduzione alla rete principale, sarebbe un gran risultato ed è il grande risultato che questo territorio si merita e si aspetta.
Ecco, quindi, che tutte le affermazioni del dottor Elia, ricondotte in questo quadro, hanno e assumono una luce decisamente diversa.
In questa sede del Consiglio regionale tengo soprattutto a chiarire che il nostro interesse è di percorrere queste linee che per noi, relativamente alla Regione Piemonte, sono di primaria importanza, nel momento in cui le altre due sono state finanziate e sono in corso di realizzazione da parte del Governo.
Pertanto, al di là di come uno le classifichi e all'impegno che uno ci metterà nel realizzarle, da questo punto di vista siamo tutti concordi e d'accordo che sarà una delle linee su cui dovremo puntare maggiormente l'attenzione e lo faremo tutti insieme, a partire dal Presidente Cirio e noi tutti a ruota.



PRESIDENTE

Ringraziano l'Assessore Marco Gabusi.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 644 presentata da Martinetti inerente a "Azioni di implementazione del servizio sulla linea Cuneo Ventimiglia-Nizza"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
644.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente; buongiorno, Assessore.
Vado un po' indietro nel tempo di qualche mese, a ottobre del 2020, quando questo Consiglio regionale approvò un ordine del giorno, il n. 416, il cui impegno era "venga urgentemente verificata la possibilità di ripristino e potenziamento del servizio ferroviario passeggeri sulla linea Cuneo-Limone Ventimiglia e venga sfruttata appieno l'infrastruttura ferroviaria per riconnettere il territorio colpito dall'emergenza di questi giorni".
I fatti erano relativi all'alluvione che ha visto protagonista il nostro territorio nel mese di ottobre. Questi avvenimenti, che hanno.



(Audio mancante o non comprensibile)



MARTINETTI Ivano

Per raggiungere la località di Limone Piemonte, i fatti hanno evidenziato l'importanza del potenziamento del sistema ferroviario, in particolare di questa linea che...



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, magari lì c'è vento. La perdiamo.



MARTINETTI Ivano

Mi sente adesso? Io la sento. Lei mi sente?



PRESIDENTE

Adesso sì. Proceda.



MARTINETTI Ivano

Risulta necessario e urgente un intervento di potenziamento per riportare appieno quello che è il servizio di questa linea ferroviaria. Abbiamo anche appreso da fonti di stampa - l'avevo anticipato all'Assessore Gabusi - che l'Unione Europea ha stanziato circa sessantacinque milioni di euro per intervenire sul versante francese, e in parte anche su quello italiano, per il ripristino e potenziamento di questa infrastruttura.
In base a queste premesse, a quanto abbiamo già scritto nel documento e a tutte le discussioni fatte sull'argomento, chiediamo che la Regione s'impegni ad aumentare le attuali corse, che sono assolutamente insufficienti, com'è emerso anche nella conferenza stampa di presentazione quando questo progetto della ferrovia è stato premiato e ha vinto il primo premio al concorso promosso dal FAI. Ora, 50 mila euro è una cifra di tutto rispetto, ma ribaltato su un settore come quello delle ferrovie è veramente poco cosa.
Pertanto, chiediamo all'Assessore come intenda muoversi la Regione Piemonte per implementare questo servizio e per far tornare questa ferrovia ai livelli che merita.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ivano Martinetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Sono contento che anche in questa fase di unità nazionale non mi manchino le interrogazioni del Consigliere Martinetti (consentitemi la battuta).
L'interrogazione sottolinea un aspetto focalizzandolo sulla Regione Piemonte, cioè quali siano le azioni messe in campo dalla Regione Piemonte.
Le azioni messe in campo dalla Regione Piemonte sono state immediate.
Abbiamo chiesto a RFI di dirci, nel momento in cui la tratta fosse ripristinata, quale fosse stata la capacità massima su quella linea.
Parliamo di quattro-cinque coppie di corse, che sono un po' più del doppio delle attuali.
Che cosa abbiamo fatto? Non possiamo fare niente, perché in questo momento la linea è chiusa. Al di là degli annunci roboanti da parte di alcuni Ministri, magari anche nostri, ma meno roboanti, e più roboanti - almeno a leggere la rassegna stampa - di quelli francesi, la tratta è chiusa. Gli aggiornamenti sono quelli che ho a mia disposizione. La CIG è stata convocata, mi sembra, per l'inizio di maggio, quindi lì avremo poi i dati ufficiali. RFI ha proposto diverse soluzioni progettuali per la tratta da realizzarsi a sud di Breil ed è ancora in attesa di ricevere l'autorizzazione della parte francese per effettuare i lavori con le squadre di RFI.
Inoltre, nella tratta a nord di Breil, sono stati riscontrati ulteriori danni a carico del muro ad arcate cieche che è particolarmente instabile e ha dissesti strutturali significativi. Pertanto, a quello che è il cronoprogramma attuale, fino ad aprile 2021, ma io credo anche più avanti visto che RFI non ha ancora ricevuto le autorizzazioni, non sarà possibile ripristinare la tratta.
Gli interventi più importanti di ripristino agli ottanta chilometri orari che più o meno si stimano in circa 130 milioni di euro, sono stati richiesti dai Ministeri, sono stati richiesti dall'Unione Europea, ma al momento non abbiamo comunicazioni in questo senso. Siamo contenti che la Francia abbia a disposizione queste somme. Le vedremo nella CIG, le abbiamo chieste con forza, ma chiediamo anche con forza che si lasci intervenire RFI urgentemente e si dia autorizzazione a RFI per intervenire rispetto a quel tratto che consentirebbe, intanto, di riaprire.
Il tema è più ampio e credo che in questo momento vada posto davvero al tavolo del Governo. Ho posto il tema infrastrutturale, quello che ci consentirebbe di avere non solo quelle quattro-cinque coppie di corse, ma anche di pagare quelle corse. Stiamo esaltando quella tratta come tratta internazionale, come treno delle meraviglie, come tratta che collega tutto il Nord-Ovest, non solo italiano, ma una fetta importante di Europa, per cui è molto difficile comprendere come sia solo il Piemonte a dover contribuire. Crediamo che questo tipo di collegamenti debbano essere quotati a parte, in un fondo ristretto da parte del Ministero delle Infrastrutture.
Al netto di questo, siamo pronti a fare la nostra parte, appena ci sarà data l'opportunità, cioè appena si potranno davvero pianificare i servizi ferroviari completi, quando la linea sarà messa in sicurezza e soprattutto, quando sarà aperta.
Siamo in attesa, siamo pronti a intervenire e chiediamo agli altri attori di fare altrettanto. In questo caso, credo che questo mese di cambio di Governo abbia un po' inciso e credo che nella CIG il Ministro delle Infrastrutture dovrà far sentire pesantemente la sua voce. La parte francese ha un po' meno interesse per andare da Breil verso la Liguria perché hanno un collegamento che da Breil va direttamente in Francia, ma ciò non può essere consentito, perché noi dobbiamo invece collegarci con Ventimiglia e la Liguria deve collegarsi con il Piemonte. Questo ci consentirebbe anche di avere a pieno regime, seppure a velocità ridotta tutta la tratta.
In questo momento, stiamo aspettando che la tratta, che è di proprietà di RFI e che RFI ha interesse a riaprire, sia messa a disposizione per poi insieme con Trenitalia, pianificare i trasporti, che certamente sono importanti nella misura in cui sono l'unico collegamento di quel territorio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, trasmesso via mail a tutti i Consiglieri e pubblicato in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Grazie a tutti e a tutte. A breve il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Buona salute a tutti.



(Alle ore 15.17 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Proseguimento esame disegno di legge n. 127, inerente a "Sviluppo delle forme associative della Medicina Generale" (seguito)


PRESIDENTE

Nella mattinata odierna è proseguito l'esame del disegno di legge n. 127 di cui al punto 2) all'o.d.g. Sono stati votati gli articoli 2, 3, 4 e 5 ed è iniziato l'esame dall'articolo 5 bis con gli emendamenti 5) e 6) a esso proposti. Dopo gli interventi del Consigliere Gallo e della Consigliera Canalis, si erano iscritti a intervenire il Consigliere Grimaldi e la Consigliera Disabato.
La parola al Consigliere Grimaldi, che ha facoltà di intervenire.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questa vicenda è una vicenda che viene da lontano. Non è stato usato il termine, ma stiamo parlando dei cosiddetti "camici grigi", cioè quei laureati abilitati, non ancora specializzati, che spesso sono finiti in quello che continuiamo a chiamare, da più di dieci anni, il vero imbuto formativo del nostro sistema, ma anche uno dei più grandi sprechi che il nostro sistema universitario e il Sistema Sanitario Nazionale ha prodotto.
Pensi, Presidente, che dal 2005 a oggi, ogni anno circa 2.000, 3.000 o 5.000 ragazzi sono, in qualche modo, stati in questo limbo, perché il numero di borse di specializzazione non è mai stato all'altezza della nostra sfida.
Sa cosa è successo, Presidente? È successo che molti di loro hanno avuto una doppia possibilità. Chi aveva strumenti e possibilità, è andato a operare all'estero, si è iscritto in una scuola di specializzazione all'estero, che a tutti gli effetti dei dottorati di ricerca e, in qualche modo, spesso anche un valore aggiunto per la dimensione europea e internazionale.
Altri, sperando di essere riammessi, anche perché laureati e magari anche con esperienze già nel territorio, hanno fatto parte di quella schiera di precari e gettonisti che il privato ha utilizzato e anche sfruttato. Vi parlo di questa dimensione perché la crisi e la pandemia ha visto tornare molti di questi ragazzi; ha visto utilizzare molte di queste figure professionali.
Allora, che cosa c'entra questa vicenda con la dimensione che stiamo discutendo oggi? Intanto - lo diceva bene il Consigliere Rossi - siamo davanti a un'altra vicenda enorme: il blocco del turnover da una parte, il pensionamento di tantissimi boomers, chiamiamoli così, dall'altra, di quella generazione che ha fatto grande questo territorio. Tra l'altro questo territorio ha saputo attrarre, fra gli anni Sessanta e Settanta, la gran parte dell'ultima migrazione all'interno del nostro Paese.
Pertanto, che cosa succede? Succede che molti medici di medicina generale stanno per andare in pensione. A questo punto, che cosa serve? Io e il collega Rossi lo dicevamo anche quando non c'era ancora Icardi, quando dall'altra parte della Presidenza c'era Chiamparino e non Cirio: volevamo a tutti i costi che la Regione Piemonte mettesse.



(Audio mancante o non comprensibile)



GRIMALDI Marco

Inizialmente ci siamo pure accontentati delle dieci borse che si potevano mettere in più, ma adesso non bastano più. Non bastano neanche le quindici cui siamo arrivati con le fondazioni ex bancarie. Vi preghiamo di trovarle queste risorse.
Ci proveremo di nuovo anche in fase di bilancio, perché a noi basterebbe in qualche modo, anche indirizzarle queste risorse. La dico così: proviamo a stanziarne dieci almeno per i medici di medicina generale e dieci per i pediatri, insomma una ventina di borse in più già adesso. Possiamo provare a indirizzarle? Magari nel bilancio ne troveremo altre venti o trenta ma intanto, arriviamo almeno a quella cifra simbolica di cinquanta borse da cui ricominciare questo percorso. Basta? No, non basta, ne servirebbero molte di più, ma sarebbe anche un modo per dire che dentro quelle borse di studio.



(Audio mancante o non comprensibile)



GRIMALDI Marco

Presidente Allasia, serve indirizzarle ovviamente su specializzazioni che servono alla nostra Regione. Cosa, se non il territorio? Cosa, se non i medici di medicina generale e i pediatri per fare tutto questo? Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Presidente, mi sente?



PRESIDENTE

Sì, prego.



DISABATO Sarah

Oggi non capisco il motivo, ma ho qualche problema di collegamento, quindi l'audio va e viene.
Intervengo per dare sostegno a questo emendamento, che tra l'altro aveva ricevuto l'apprezzamento mio e del mio Gruppo anche in sede di Commissione.
Riteniamo che incentivare le forme di associazionismo, ma rischiare a breve di non avere medici da fare associare, risulterà un fallimento. È chiaro insomma, che tutto quello che si può e si deve fare in questo momento oltre a stanziare risorse per permettere queste tipologie di forme di associazionismo, dovrebbe andare nell'ottica di dare al Piemonte nuove risorse in termini umani, quindi proprio medici e specialisti formati, per affrontare ogni esigenza.
La gobba pensionistica e la carenza strutturale - ormai lo evidenziano tutte le associazioni e tutti i dati elaborati dai vari istituti di ricerca ci mettono in allarme, in particolar modo sui prossimi dieci anni, su quelle che risulteranno le mancanze per ogni specializzazione. Chiaramente anche la medicina generale è coinvolta in questo tragico percorso.
Pertanto, se non si agisce nell'immediato andando a stanziare risorse aggiuntive, oltre a quelle nazionali, ma anche ricorrendo a quelle stanziate dai privati, che si sono fatti carico della situazione, rischiamo veramente, nei prossimi anni, di vedere realizzate quelle carenze e di non riuscire ad assistere, effettivamente, tutti i cittadini piemontesi per tutte le varie specializzazioni.
Chiaramente, stiamo per sparare una delle ultime cartucce, poi rimarremo senza munizioni per cui, a prescindere dalle risorse che sappiamo essere poche, è anche evidente che insistere a fronte di una carenza di risorse presenti a bilancio risulta quasi inutile. Però lo sforzo va fatto. Va fatto come abbiamo fatto durante la pandemia, stanziando delle risorse per le categorie colpite. I milioni si sono trovati. Qui stiamo investendo sul futuro dei giovani, ma soprattutto stiamo investendo in salute: questo dev'essere l'obiettivo prioritario delle politiche regionali.
Mi appello all'Assessore Icardi, che comunque si sta occupando della questione; lo invito soprattutto a non rimandare troppo. Negli anni effettivamente, si è rimandato troppo e adesso rischiamo di creare un danno inimmaginabile, non soltanto alle categoria degli specialisti, ma anche ai cittadini piemontesi, che tra pochi anni rischierebbero di non veder garantito l'accesso alle cure e ai servizi. Questo risulterebbe effettivamente un dramma.



PRESIDENTE

Grazie.
Non risultano ulteriori richieste d'intervento per l'illustrazione degli emendamenti, né in discussione generale.
Chiedo pertanto alla Giunta regionale di esprimere il parere sugli emendamenti aggiuntivi testé illustrati, il n. 5) e il n. 6), che introducono l'articolo 5 bis.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Sul tema del borse di studio condivido, quello che è stato detto prima.
Condivido anche l'appello della Consigliere Disabato sul fatto che non abbiamo più molto tempo, perché il gap formativo - o l'imbuto formativo degli ultimi anni non ce lo permette. Lo vediamo drammaticamente anche oggi, perché abbiamo bisogno di medici di medicina d'urgenza e di anestesisti per attivare posti in rianimazione, pediatri, medici di base.
In futuro sarà addirittura peggio, poiché a seguito del pensionamento di molti di questi soggetti, i problemi si creeranno certamente. Tutto è dovuto a questo imbuto formativo che negli anni non è stato colmato.
Ora, inserire all'interno di questa legge, seppur condivisibile, il totale di tutto quello che è stato detto, credo che sia improprio, anche perch qui parliamo soltanto della formazione dei medici, ovvero dell'imbuto formativo relativo ai medici di medicina generale e non di tutti gli altri di cui c'è davvero bisogno.
L'apertura che mi ero permesso di fare già in Commissione la ripeto oggi.
Possiamo anche predisporre insieme questa stesura, che non necessariamente dev'essere un provvedimento legislativo, ma può essere un provvedimento amministrativo che parte dal finanziamento, variabile tutti gli anni, da parte dello Stato per le borse di studio per gli specializzandi parametrato al fabbisogno della Regione Piemonte, con i vincoli che vorremmo inserire per quanto riguarda il fatto che le persone si fermino qui e non facciano le scuole di specialità e poi se ne vadano altrove.
Perciò, dedotte le borse di studio dei privati, possiamo mettere in piedi un meccanismo che determini il finanziamento annuale che la Regione Piemonte deve mettere sul capitolo delle borse di studio, per colmare al 100% il gap formativo.
Stabilire qui delle somme e stabilire adesso che in questa legge si decide che per i medici di medicina generale si fa quest'attività non è assolutamente esaustivo, perché dovremmo occuparci di tutte le specialità e non solo della medicina generale. C'è la disponibilità mia dell'Assessorato e anche della Giunta di studiare insieme, a stretto giro di contatti e d'interlocuzioni, un meccanismo che ci permetta di coprire attraverso un finanziamento ad hoc, tutte le specialità carenti e non soltanto i medici di medicina generale.
Rinnovo la mia disponibilità come avevo fatto in Commissione, però ritengo che non siano da inserire in questa norma, perché sarebbero già una risposta parziale che potrebbe poi dare fastidio a una gestione più globale e generalizzata delle borse di studio.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore. È stato espresso il parere negativo sugli emendamenti rubricati n. 5) e n. 6).
Chiedo se vi sono dichiarazioni di voto su questi emendamenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
È inutile dire che voteremo a favore di questi emendamenti, altrimenti non li avremmo presentati. Non ci convincono le argomentazioni dell'Assessore anzi le troviamo singolari, perché stiamo presentando da inizio legislatura emendamenti e ordini del giorno su questo tema. Siamo ben contenti della disponibilità dell'Assessore, ma visto che è lui l'Assessore alla sanità e noi possiamo solo fare delle proposte, non capiamo bene cos'altro possiamo fare, se non presentare emendamenti e atti d'indirizzo, come continueremo a fare.
Per quanto ci riguarda, nell'attesa di avere un provvedimento quadro, su cui siamo d'accordo, potremmo finanziare intanto qualche borsa di studio per dare un segnale con questo provvedimento e nel prossimo bilancio aumentare di qualche unità le borse di studio per le specialità ospedaliere.
Invece, il fatto di dire che qui non va bene e che lo faremo da un'altra parte e poi non lo faremo mai da nessuna parte, non capiamo dove possa portarci, se non al fatto che non avremo le borse di studio che ci servono.
Rimaniamo dell'idea che, intanto, sarebbe utile finanziare qualcosa con questa legge. Nel bilancio non mancheranno i nostri emendamenti per aumentare anche le borse di studio ospedaliere. Gli ordini del giorno sono già firmati e votati all'unanimità da tutto il Consiglio, per cui c'è tutto quello che serve per andare in questa direzione.
Grazie.



PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non sapevo se volesse intervenire prima qualche collega della maggioranza non volevo intervenire a rotta di collo subito dopo il collega Rossi, ma se non ci sono altri interventi.
La Giunta non ha niente da aggiungere? Presidente, stavo aspettando un suo segnale, altrimenti intervengo.



PRESIDENTE

Sì, le ho dato la parola.



GRIMALDI Marco

Ah, non l'avevo capito!



PRESIDENTE

La Giunta si è espressa e dalla maggioranza non vedo cenni di richiesta nella chat.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Continuiamo a pensare che si debba fare uno sforzo davvero consistente e bisognerà farlo attraverso questo disegno di legge e anche attraverso gli emendamenti al bilancio.
Mi dispiace non sentire la maggioranza su questo tema, poiché comunque non è un tema così politico da non comprendere i motivi che ci hanno portato in questi anni a provare un punto di avanzamento. Credo che tutti fossero presenti all'annuncio del Presidente Cirio quando ha detto che questa vicenda si sarebbe risolta con il contributo dei privati.
Così non è stato, fatemelo dire. Le fondazioni bancarie non hanno davvero supplito ai numeri e non hanno dato quel risultato che tutti speravamo, per cui, essendo una dichiarazione di voto, voteremo favorevolmente sugli emendamenti descritti dal Consigliere Rossi, ma speriamo che fino all'ultimo la maggioranza si esprima positivamente, cambiando il segno di questa discussione.



PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Solo per dire che il mio Gruppo voterà favorevolmente a questi emendamenti però ci terrei ad aggiungere una riflessione. Intendo dire che il mio Gruppo voterà favorevolmente a tutti i provvedimenti, indipendentemente dal colore politico, perché questo è un argomento che ci viene posto soprattutto dai giovani medici, dagli specializzandi e da quei ragazzi che escono dalle nostre università e sperano di trovare un posto in quelle scuole di specializzazione per prendersi, in futuro, carico della salute dei cittadini.
Pertanto, ritengo che non sia un tema politico, ma di buon senso e qualunque sia la proposta che arriverà da qualsiasi forza politica - ma spero che nessuno metta il cappello sopra un argomento del genere, perché è altamente condivisibile e riguarda il futuro dei cittadini piemontesi e della salute - noi saremo favorevoli. Anzi, daremo anche la nostra disponibilità in futuro per cercare delle soluzioni, collaborando con la Giunta.
Indipendentemente dagli emendamenti o dagli atti che potremo depositare sul tema, riteniamo che l'obiettivo vada raggiunto con il supporto di tutte le forze politiche, quindi tenevo a confermare il voto ma anche l'intento di raggiungere quest'importante risultato, spero nel corso di questa legislatura e magari anche durante l'anno corrente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anche noi voteremo in modo positivo su quest'emendamento e vorrei ricordare che anche noi, nella scorsa legislatura, abbiamo più volte sostenuto la necessità d'incrementare le borse di studio, quando sui banchi della maggioranza sedeva una maggioranza di centrosinistra. Purtroppo, è una battaglia che si porta sempre avanti e difficilmente si riesce a ottenere risultati.
Speravamo che la pandemia avesse contribuito a evidenziare meglio le priorità e che avesse indicato anche la giusta direzione per cercare di superarle; evidentemente, su alcuni temi, purtroppo, troviamo ancora non dico un muro di gomma, perché c'è stata un'apertura da parte dell'Assessore, però nel concreto non riusciamo mai a vedere realizzate le nostre richieste.
Voteremo a favore di quest'emendamento e, ovviamente, faremo la nostra parte anche quando si tratterà di discutere sul bilancio.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento per dichiarazione di voto procediamo con la votazione dell'emendamento n. 5).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 5) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 6) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 5 ter Procediamo con l'esame dell'emendamento n. 10), che introduce l'articolo 5 ter.
Emendamento rubricato n. 10) presentato da Rossi, Gallo, Grimaldi, Avetta Canalis, Ravetti, Sarno, Chiamparino, Marello, Valle, Martinetti, Sacco Disabato.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Velocemente, Presidente, nel senso che avevamo già spiegato in Commissione che, quando parliamo di forme associative, parliamo sia di medicina di gruppo sia di medicina di rete, ma anche della possibilità, per i medici di operare attraverso una cooperativa di soci.
L'articolo 5 ter, insomma, dà un'ulteriore possibilità, perché dal nostro punto di vista amplia e completa le possibilità previste dalle forme associative, che non sono solo un'unica forma, come quella di gruppo, ma prevedono gruppo, rete e società cooperativa.
Con questa componente mutualistica, ampliamo il ventaglio delle possibilità, fra l'altro già presenti in altre Regioni. Anche questo quindi, è un emendamento di merito, su cui ci auguriamo ci sia convergenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci altre richieste d'intervento, do la parola all'Assessore Icardi per il parere della Giunta sull'emendamento n. 10).



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
La forma di cooperazione è certamente utile, ma non è tra le tipologie previste dall'ACN.
I medici sono soci e utilizzatori della cooperativa, però non fanno parte delle forme associative che questa norma vuole finanziare, che sono forme associative che affondano la loro legittimazione giuridica nell'accordo collettivo nazionale, adottato con decreto del Presidente della Repubblica.
Può essere utile, ma è al di fuori del quadro normativo di questa legge perché in questo momento stiamo facendo un'altra cosa. Comprendo le motivazioni e tutto quello che è stato detto, ma in questo contesto non pu essere approvato.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono dichiarazioni di voto sull'emendamento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 10) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 24) è identico all'emendamento rubricato n. 25): sono due subemendamenti all'emendamento rubricato n. 23), sempre del Consigliere Grimaldi.
Subemendamento rubricato n. 24) presentato da Grimaldi, Canalis Ravetti,Sarno, Marello, Valle, Martinetti, Rossi, Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 25) presentato da Grimaldi, Canalis Ravetti,Sarno, Marello, Valle, Martinetti, Rossi, Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questa vicenda a voi è nota. Intanto, è un modo per includere le case della salute in questa discussione, di cui non abbiamo mai parlato. Occorre che le case della salute si dotino di figure professionali dipendenti delle ASL, fra cui infermieri, dei distretti, amministrativi, ma non solo, anche medici convenzionati, cioè medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti, ma ovviamente anche, se è possibile, dipendenti dei Comuni o di enti gestori dei servizi sociali, assistenti sociali o operatori socio-sanitari.
Questo subemendamento ha lo scopo di inserire, all'interno del disegno di legge, alcune specifiche riguardo al personale impiegato all'interno delle Case della Salute e, in generale, di affrontare il tema Case della Salute.
Noi vorremmo che, ogni volta che discutiamo di un disegno di legge, non si torni indietro su degli avanzamenti. Questo lo diciamo perché, come previsto dalla normativa nazionale e regionale e come ricavato dalle ricerche scientifiche condotte sul tema, crediamo che queste figure professionali debbano stare all'interno di luoghi diversi del territorio continuiamo a non vedere punti di avanzamento, lo diciamo in ogni occasione utile, sul tema casa della salute.
Per esempio, stiamo ancora aspettando che questa riforma entri nelle vere pieghe della nostra società. Io vivo da sempre in un quadrante del nostro capoluogo che ha bisogno di una grande casa della salute. Tra l'altro avremo a disposizione il Maria Adelaide come un luogo incredibilmente utile per ripensare a un punto di avanzamento, altro che le residenze delle Universiadi, (le Universiadi si possono fare, ma si possono trovare altri mille luoghi per le residenze universitarie invece del Maria Adelaide).
Tra l'altro, abbiamo anche la fortuna che, mentre facciamo la casa della salute al Maria Adelaide, potremo utilizzare bene i servizi di Lungo Dora Savona. Tutto questo solo per dirvi che non c'è solo il puntiglio di voler inserire il tema delle case della salute in ogni disegno di legge e per dirvi che non sarebbe meglio mettere, assieme ai medici di medicina generale, oltre all'hardware possibile e gli avanzamenti, anche i pediatri? Non è un bene che oltre a questi ci siano gli infermieri di comunità? Non sarebbe bene che ci fossero anche dei laboratori, dei luoghi con delle specializzazioni, magari una parte dei servizi sociali, oppure aggiungere un consultorio? Bisogna andare un po' oltre a questo disegno di legge, ma anche oltre il pensiero così piccolo degli incentivi per far stare assieme i medici di medicina generale. Per questo, sono contento che in questi due emendamenti abbiamo provato a stimolarvi anche su questo punto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Non essendovi ulteriori interventi in dichiarazione di voto sugli emendamenti, la parola all'Assessore Icardi per il parere della Giunta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Mi dispiace dover sempre dire che gli emendamenti sono al di fuori di questo provvedimento.
Sulle case della salute, ricorderete che in passato c'è stata una programmazione, un finanziamento del Ministero che ha previsto una serie di siti finanziati. Oggi abbiamo richieste per ulteriori case della salute, ne finanzieremo, ma certamente ci vuole un provvedimento articolato anche di edilizia sanitaria, oltre che di organizzazione all'interno del sistema di medicina territoriale.
Sarà oggetto, sicuramente, del lavoro del Dipartimento di Medicina del territorio, ma non può trovare collocazione in questa norma. Non che non sia condivisibile, ma dobbiamo andare in quella direzione, dobbiamo implementare i servizi territoriali, ma sicuramente il tema case della salute necessita di un approfondimento diverso e di una normazione diversa.
Il parere della Giunta è contrario.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ci sono interventi per dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Anch'io sono rammaricato.
Devo dire che non comprendo molto perché abbiamo voluto fare questo disegno di legge se ogni questione che poniamo non può essere affrontata in questo disegno di legge.
Non potevamo - mi verrebbe da dire - emendare un'altra legge e fare un piccolo testo, un emendamento ed evitarci questo supplizio di dover dire: "Siamo davanti alla riforma della medicina territoriale. Adesso arriveranno finalmente dei punti di avanzamento che non abbiamo mai visto in vent'anni". Alla fine, siamo davanti a degli incentivi ai medici di medicina generale per farli stare insieme - da vent'anni diciamo sempre la stessa cosa - ma ogni punto di avanzamento non si può fare.
A me va benissimo, Presidente, continueremo il nostro lavoro per renderlo migliore, continueremo a provare fino all'ultimo a convincervi, almeno per aprire le maglie di questo disegno di legge su alcuni dei temi che abbiamo provata a porvi. Certo, dire che il tema delle case della salute, di fatto non c'entra con i medici di medicina generale e con la riforma del territorio, mi stupisce. È vero, se ne occupa il nostro Piano edilizio, con gli investimenti, ma un punto di vista dentro questo disegno di legge su quei luoghi e quell'utilizzo, secondo me, andava fatto.
Voteremo, ovviamente, favorevolmente su quest'emendamento e ci dispiace per l'ennesima occasione persa.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Se l'Assessore mi ascolta, volevo dire questo a proposito delle sue considerazioni.
Assessore, io non la critico perché è in alto mare: la pandemia ha messo tutti in alto mare, in un mare in burrasca, soprattutto coloro che hanno responsabilità nell'organizzazione della risposta pubblica al virus. Lei si deve guardare dalle onde alte e non c'è bisogno di avere a fianco persone che la critichino. Però ci ascolti ogni tanto, perché è fondamentale l'ascolto in questo momento, proprio perché lei ha una parte del timone in mano.
Lei ha avuto una vita prima di questa, perché è stato un amministratore locale: quando si tratta di organizzazione territoriale dei sistemi sanitari, sa molto bene di cosa si sta parlando. Quando le si pone la questione della riorganizzazione di quei servizi attraverso un nuovo Piano Socio Sanitario, sa qual è l'argomento, perché ne è stato protagonista.
Non capisco perché, in questa seconda vita politica, lei ometta un fatto organizzativo e politico evidentissimo, e cioè che sul territorio, rispetto ai nodi della rete (in questo caso, la casa della salute), il ruolo dei medici di medicina generale all'interno di una casa della salute (e lei sa cos'è una casa della salute) è differente rispetto al ruolo che gli stessi hanno all'esterno.
Lei non può fare questa discussione dopo: lei è costretto, per il bene dei piemontesi, a farla prima. Lei banalizza questo disegno di legge, che diventerà legge, perché avete i numeri. La sta banalizzando, cioè diventa un "bonus", diventa un incentivo. È questo ciò che state facendo.
Se non coglie il tempo corretto per un confronto utile con chi le sta ponendo alcune questioni di fondo.
Sa che c'è, Assessore? Oggi se la porta a casa questa legge, ma non sta facendo un favore ai piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento in dichiarazione di voto sugli emendamenti, li poniamo in votazione, partendo dal subemendamento n.
24), identico al n. 25).
Indìco la votazione per appello nominale sul subemendamento rubricato n.
24), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 23) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 5 quinquies Emendamento rubricato n. 29) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 33) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 32) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 31) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Passiamo agli emendamenti successivi, rubricati n. 29), n. 31), n. 32) e n.
33).
L'emendamento rubricato n. 29) a prima firma Grimaldi è inammissibile ai sensi dell'articolo 84, comma 9, del Regolamento interno del Consiglio regionale, che prevede la facoltà per il Presidente di negare l'accettazione degli emendamenti preclusi da precedenti votazioni. La portata normativa dell'emendamento ha, infatti, contenuto analogo all'emendamento rubricato n. 19) già votato e respinto dall'Aula nella giornata odierna. Pertanto, è da ritenersi inammissibile, in quanto precluso dalla votazione negativa dell'emendamento n. 19) anche se insistente su altro articolo della proposta di legge, stante il medesimo contenuto normativo.
Conseguentemente, decadono gli emendamenti rubricati n. 31), n. 32) e n.
33), che introducono le disposizioni finanziarie collegate al contenuto dell'emendamento n. 29).
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi sull'ordine dei lavori immagino.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Solo per dire che non sono d'accordo, nel senso che il Regolamento parla chiaro e serve soprattutto per evitare che ci sia ostruzionismo, cioè quando si parla di articoli nuovi.
Faccio un esempio: sui codici ATECO abbiamo battagliato per tre ore di fila su dei codici ATECO su una determinata categoria (facciamo l'esempio dei negozi che vendono statuette di culto). Successivamente, se il Consigliere Grimaldi, potendo raggiungere degli articoli nuovi, inserisce lo stesso codice ATECO, sarebbe sbagliato.
In questo caso, abbiamo una situazione diversa e le spiego qual è. Un conto è voler emendare, come ha fatto il Consigliere Rossi giustamente, dicendo "mettiamo i pediatri esattamente nel luogo dove parliamo dei medici di medicina generale"; altro conto è dire - questa è la mia versione e lei secondo me, dovrebbe tenerne conto - che i pediatri avrebbero avuto dignità ad avere un articolo ex novo e avere anche delle parole diverse da quelle contenute nell'emendamento del collega Rossi, che aggiungeva delle piccole parole.
Con questi emendamenti, descriviamo come doveva essere scritto questo disegno di legge dall'inizio. Pertanto, un conto è, secondo me, l'attività legittima di mediazione fatta dal Consigliere Rossi, altro conto è dire che, proprio perché utilizziamo anche noi la parola "pediatra", non pu esserci un articolo solo sulla pediatria. Credo che sia sbagliato, perché è giusto che il Consigliere Rossi intervenga emendativamente con questa definizione dove lui ritiene opportuno, ma non è che se il Consiglio ha votato la parola "pediatra" poi non ci può essere un articolo ex novo sulla pediatria di base, fatto, tra l'altro, diversamente e, se lei lo legge, con parole diverse.
Questo vorrebbe dire che ogni volta, lo dico così, che parliamo di un articolo o di un emendamento sul diritto allo studio, poi non ci possono essere altri articoli che riguardano il diritto allo studio. Attenzione lo dico ai colleghi - ad avviare una pratica del genere, perché allora vale per tutto. Succede che poi di quella parola si può parlare una sola volta e tutto il resto decade se è collegato, perché avendo votato contro, non si può più discutere di quel tema. Io lo trovo sbagliato.
Vorrei anche che ci fosse un minuto di tempo affinché i colleghi guardino esattamente di cosa stiamo parlando, perché, ripeto, è un vulnus, non per me, perché tanto, se volete bocciare i pediatri, che li bocciate prima o dopo non cambia niente, non c'è bandierina che tenga. Il punto è che voi state avviando una pratica che, secondo me, è irricevibile da parte delle opposizioni, perché facendolo in termini così estensivi, varrà sempre, ma mi chiedo se è una pratica che il nostro Regolamento intendeva in questo senso. Io credo di no.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Sulla sua richiesta di inserire l'emendamento 29) e le norme finanziarie collegate con i tre emendamenti successivi n. 33), n. 32) e n. 31), non è la parola, ma è il concetto di inserire con parole diverse la stessa modalità degli emendamenti precedenti, perché si aprirebbe a chiunque la possibilità di continuare a emendare sugli stessi punti in modo quasi infinito, aggiungendo articoli su articoli.
Questo è evidente. Difatti, il Regolamento è ben preciso e spiega bene che questo non è possibile. Ho citato prima il comma 9 dell'articolo 84 che recita: "Il Presidente ha facoltà di negare l'accettazione degli emendamenti presentati dallo stesso Consigliere aventi tra loro contenuto alternativo e collegato in rapporto di subordinazione, nonché formulati con frasi sconvenienti o che siano relativi ad argomenti estranei all'argomento della discussione o privi di reale portata significativa, ovvero siano preclusi da precedenti votazioni".
Ritengo che gli emendamenti in questione siano stati preclusi da precedenti votazioni, perché riferivano la medesima motivazione con la quale è stato presentato l'emendamento n. 29), cioè l'introduzione dell'articolo 5 quinquies. Perciò ritengo che l'emendamento sia inammissibile, perché già descritto negli emendamenti precedenti e votati negativamente dall'Aula.
Proseguiamo con i successivi emendamenti.
ARTICOLO 5 sexies Emendamento rubricato n. 34) presentato da Rossi, Gallo, Bertola, Marello Avetta, Sarno, Valle, Canalis, Ravetti.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento propone d'introdurre una clausola valutativa nel disegno di legge sulla medicina territoriale. Noi pensiamo che sarebbe assolutamente opportuno, perché, proprio per una legge importante come questa, la clausola consentirebbe al Comitato per la qualità della normazione d'interpretare al meglio la funzione per la quale è stata pensata e per la quale esiste, cioè una funzione di organismo paritetico che è collegato, ma è diverso dalle dinamiche che regolano le Commissioni che sono dinamiche politiche, quindi diverse dalla funzione che svolge il Comitato, che si pone l'obiettivo molto ambizioso di migliorare la qualità della formazione, quindi favorire, in modo indistinto e cioè in modo trasversale, tutte le forze politiche che, di volta in volta, governano la Regione e di favorire processi decisionali più efficaci e più coerenti con la ratio delle norme che intendiamo adottare.
In altre parole, si pone l'obiettivo di capire e di approfondire gli effetti dell'applicazione concreta di una legge, che è un esercizio utile ai cittadini che sono o che crediamo dovrebbero essere i beneficiari della qualità del nostro lavoro, della qualità del lavoro che anche oggi stiamo svolgendo.
L'articolo45 del nostro Regolamento definisce la clausola valutativa come uno strumento di qualità sostanziale della normazione e noi pensiamo che in questa legge, più che in altre leggi, la clausola valutativa sia necessaria e sia posta nell'interesse dei piemontesi che, nei prossimi anni, si confronteranno con la medicina territoriale che, anche per certi aspetti, è fortemente innovata dalla legge che stiamo discutendo in questi giorni.
Un no alla clausola valutativa sarebbe, dal nostro punto di vista, davvero incomprensibile, salvo pensare che non abbiamo sufficientemente chiaro n quale sia il compito delle clausole valutative né quale sia il ruolo di un Comitato che non serve a fare critica politica, ma a migliorare gli strumenti normativi di cui dotiamo la nostra Regione e che servono a tutti indistintamente dall'appartenenza politica.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Vorrei fare un appello ai colleghi di maggioranza per evitare il solito modo per cui parliamo e l'Assessore ci dice di no a priori. Questo non va bene, com'è successo con i pediatri.
Non si può approvare una legge di questo tipo, che prevede un investimento di dieci milioni di euro su un'innovazione di una categoria specifica, cui diamo degli obiettivi da misurare in base a degli incentivi economici, ma non aggiungere una clausola valutativa che ci permetta, anno per anno, di verificare, anche come Consiglio regionale, se quei soldi sono stati investiti in maniera coerente a quanto prevedeva la legge. Questo sarebbe un vulnus enorme, che rischia di ipotecare tutto il disegno di legge.
Lo dico prima che l'Assessore Icardi esprima il parere e faccio un appello alle forze di maggioranza. Come ha detto bene il collega Avetta, la clausola valutativa non aggiunge nessun contenuto e non cambia la legge, ma dice solamente che possiamo attivare, come Consiglio, l'IRES e tutti gli strumenti per avere degli studi su come sta andando l'innovazione che stiamo approvando.
Dire di no alla clausola valutativa è un errore da un punto di vista normativo, ma anche politicamente nasconde non so quali paure! Quale paura potremmo avere di constatare se, dopo un anno, gli obiettivi sono stati raggiunti oppure no? Davvero, è un appello a tutte le forze di maggioranza su questo tema, che non aggiunge nessun contenuto, non toglie e non aggiunge nulla, ma è un'azione di correttezza metodologica e anche politica.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Mi dispiace che si debba ripetere anche in Aula la discussione già fatta in Commissione, dove c'è stata la possibilità di rimediare a questa grave mancanza, di rimediare nella discussione in Commissione e di rimediare nel Comitato paritetico, come ricordava giustamente il Consigliere Avetta, per la qualità della normazione.
Non si tratta di una posizione politica, quindi di un'attività delle opposizioni nei confronti della maggioranza, né c'è all'interno della clausola valutativa un'opinione politica, ma è la differenza tra chi comprende che oggi, più che mai, è necessario proseguire con la valutazione delle politiche pubbliche, e chi non comprende questo.
Mi spiace doverlo ripeterlo oggi, ma nel dibattito che c'è stato in Commissione l'Assessore scambiava la valutazione delle politiche pubbliche con un atto ispettivo e ha detto che i Consiglieri, se vogliono, possono presentare delle interrogazioni.



(Commenti dell'Assessore Icardi)



BERTOLA Giorgio

Mi scusi, Assessore, lei non può intervenire e non mi può interrompere!



PRESIDENTE

Consigliere Bertola, ha ragione.
Assessore, lasci concludere il Consigliere. Se poi vuole intervenire chieda la parola.



BERTOLA Giorgio

Altrimenti ci interrompiamo l'uno con l'altro!



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

In Commissione ha detto che se i Consiglieri vogliono, possono presentare un'interrogazione. Qualcosa di completamente diverso è un atto ispettivo anche discrezionale, di un Consigliere di maggioranza o di opposizione, da qualcosa che non attiene al campo della politica, ma al campo della sociologia, come la valutazione delle politiche pubbliche.
C'è un comitato paritetico e, proprio perché paritetico, ci sono membri d'opposizione e anche di maggioranza e si cerca di costruire una clausola valutativa, perché, com'è stato già detto, questa è una legge importante comunque la si pensi, che ha un impatto sulla nostra Regione. Questo impatto va verificato di anno in anno, va valutato l'effetto di questa legge sulle politiche pubbliche della nostra Regione.
Questo il motivo per il quale, a nostro avviso, è decisamente grave se questa legge non avesse in sé una clausola valutativa. È vero che, come ha detto il Presidente Allasia, inserire una causa in una legge non è obbligatorio, ma è fortemente necessario ed è importante per tutti inserirla in una legge del genere.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Spero che in realtà l'Assessore Icardi prenda la parola per scusarsi per il fatto che la Giunta non abbia pensato e riflettuto su quanto fosse importante aggiungere una clausola valutativa più rispondente a quello che è stato un lavoro, secondo me straordinario, da parte di una Commissione che è quella per la valutazione delle politiche pubbliche, quindi la Commissione per la formazione, che da tempo ci invoca di mettere sempre questa parte, anche per dare dignità al nostro ruolo, affinché la Giunta possa rendicontare periodicamente al Consiglio non solo le modalità di attuazione delle leggi e dei risultati ottenuti in termini di sviluppo delle forme associative dei medici e, in generale, dirci com'è migliorata l'effettiva realizzazione della continuità delle cure, la presa in carico della cronicità, una migliore accessibilità delle prestazioni, ma anche per dirci, effettivamente, se questo è avvenuto nei territori montani, o con caratteristiche di zone disagiate, come abbiamo discusso nella scorsa seduta, per la riduzione delle liste d'attesa.
Insomma, dovrebbe esserci un metro di valutazione e capire perché queste finalità non sono prese e rielaborate magari da organismi terzi, come in parte sono i nostri Uffici, perché, certo, gli Uffici sono alla dipendenza nostra, ma lo sono di tutti: lo è la terza età degli operatori dell'ASL e lo è l'Istituto di ricerche economiche sociali del Piemonte, IRES.
Credo che faremo cosa buona e giusta ad approvare quest'emendamento, che in qualche modo rende giustizia al nostro lavoro e ci dice anche cosa dovremmo fare in futuro, cioè avere una descrizione sintetica di questi contenuti avere i dati e gli elementi per la valutazione e, soprattutto, continuare ad avere il polso su una legge che può ancora essere migliorata nel corso degli anni.
Spero che presto la maggioranza si svegli da questo torpore pomeridiano e ci dia un segnale positivo.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi sono ulteriori inchieste d'intervento? Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Proponevo, se la maggioranza vuole, di sospendere un attimo per valutare insieme l'emendamento, dato che l'abbiamo depositato qualche ora fa.
Valutare insieme, magari anche subemendandolo in alcune parti o se va bene così, per trovare un'intesa sulla clausola valutativa, tanto siamo al fondo del disegno di legge, quindi potremmo anche prenderci cinque o dieci minuti per capire se riusciamo a trovare un'intesa sul punto.
Grazie. Sono intervenuto prima del parere negativo dell'Assessore.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Mi ha anticipato il Consigliere Gallo, perché volevamo chiedere alcuni minuti di sospensione per parlarci come maggioranza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, penso ci sia un'intesa.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Icardi; ne ha facoltà.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Sono un po' basito dagli interventi fatti prima, perché ne abbiamo parlato in Commissione, dove ovviamente non c'era nessuna intenzione e nessuna confusione tra sindacato ispettivo e la clausola valutativa.
Abbiamo anche trovato un'intesa: c'era un testo su cui si era convenuto e adesso trovo un emendamento completamente diverso. Sono d'accordo a inserire una clausola valutativa, che non significa le scuse dell'Assessore, Consigliere Grimaldi, nel senso che è utile, certamente non indispensabile in questo caso, ma è utile. Mettiamola e sono d'accordo.
Avevamo un testo condiviso in Commissione, su cui abbiamo lavorato, quindi trovo un po' singolare oggi non trovare il testo condiviso e trovarne un altro.
Sono d'accordo, fermiamoci dieci minuti, se il Presidente e il Consiglio sono d'accordo, e vediamo di trovare una sintesi sul testo attualmente proposto. Eventualmente, potrà poi esserci certamente parere favorevole della Giunta.



PRESIDENTE

Va bene, grazie.
Sospendiamo la seduta cinque minuti. Se poi avete necessità di ulteriore tempo, fatelo sapere e sospendiamo nuovamente.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.35, riprende alle ore 17.00)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Mi sembra si sia trovata un'intesa. Ci sono delle modifiche. Le predisponete in Aula? Possiamo proseguire con le valutazioni sugli emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Sì, Presidente.
Grazie per la sospensione, perché abbiamo trovato un dialogo e un'intesa con la maggioranza e con l'Assessore Icardi, che ringrazio, su alcune modifiche all'emendamento 34).
Lascerei la parola al primo firmatario, il Consigliere Rossi, per l'illustrazione, in modo da trovare il punto d'incontro su questa clausola valutativa, che sarà utilizzata nel corso del tempo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Prego, Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Presidente, non voglio rallentare, però mi mette un po' in difficoltà il mio Capogruppo, nel senso che le modifiche in realtà le propone l'Assessore al nostro emendamento. Io posso riportare quelle che ho capito, però le deve proporre la Giunta o il Gruppo della Lega.
Provo, comunque, a riportare quello che ho capito dall'interlocuzione.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Scusi, Consigliere Rossi.



PRESIDENTE

Assessore, se ce l'ha sottomano sì, perché abbiamo tutti difficoltà con la presentazione di documenti anche qui. Almeno le guardiamo con calma, perch abbiamo dei documenti che sono arrivati in PDF e in altri formati.
Dovrebbe avere gli stessi nostri emendamenti, così le guardiamo passo dopo passo.
Prego, Assessore.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Intanto, mentre si discuteva, ho inviato all'Ufficio Aula quel testo molto più stringato, tre righe, che si era condiviso in Commissione, perché poi per motivi a me sconosciuti, non è stato inserito nell'articolato di legge ma non importa. Se avete proposto questa clausola valutativa più articolata, a me va benissimo con le correzioni che abbiamo condiviso con il Consigliere Gallo, che vado a elencarle, per essere precisi. Cominciamo dal comma 2.
Il comma 1 rimane invariato, la clausola valutativa va bene.
Il comma 2 va bene. "Per le finalità di cui al comma 1, la Giunta regionale, avvalendosi anche dei dati e delle informazioni prodotte dalle ASL", "avvalendosi anche" non significa che dobbiamo far fare una ricerca dall'IRES, ma soltanto se è necessario.
Il comma prosegue con "presentata alla Commissione consiliare competente" in questo caso la IV Commissione - "e al Comitato per la qualità della normazione e la valutazione delle politiche". Questa parte abbiamo concordato di eliminarla, perché questo serve per produrre la clausola, non per valutare le politiche sanitarie sul territorio. Invece, " decorsi due anni dall'entrata in vigore della legge" resta invariato.
Le lettere a) e b) restano invariate.
La lettera c) recita: "una descrizione sintetica dei contenuti e delle modalità attuative del piano di assistenza territoriale"; la lettera d) recita: "i dati e gli elementi idonei ad una valutazione degli effetti finanziari derivanti dall'attuazione delle disposizioni della legge".
Riteniamo che la lettera d) sia inutile, perché è già previsto prima sappiamo che la consistenza delle linee di attività è di dieci milioni; se saranno in meno saranno sette, ma già lo citiamo nella parte precedente.
L'idea è di eliminare le lettere c) e d).
Rimane la lettera e), che recita: "il contributo dato dall'incentivazione delle forme associative della medicina generale al perseguimento delle finalità di cui all'articolo 1". Il comma f), che recita "una descrizione dello stato di attuazione della legge e delle eventuali criticità" , è già previsto sopra.
Anche il comma 3, "Le relazioni sono rese pubbliche unitamente agli eventuali documenti del Consiglio regionale che ne concludono l'esame", è già previsto, quindi viene tolto.
Il comma 4 recita: "I soggetti coinvolti nell'attuazione della presente legge, pubblici e privati, forniscono le informazioni necessarie all'espletamento delle attività previste dai commi 1 e 2". Poiché così si vincolano anche i medici a dare le informazioni necessarie, resta.
La struttura rimane, c'è qualche piccola correzione che abbiamo condiviso per me va anche bene così, anche se è molto più articolata rispetto a quello che era stato condiviso in Commissione.
Consigliere Rossi, possono andare bene le modifiche apportate?



ROSSI Domenico

Per noi è una sintesi su cui possiamo procedere e siamo d'accordo.
Presidente Allasia, possiamo procedere.



PRESIDENTE

Sul comma 2, su cui chiedevate di togliere il Comitato consiliare, il Comitato per la valutazione, va in contrasto con l'articolo 46 ter del Regolamento, comma 6, che recita: "Ai fini di cui al comma 1, il Comitato verifica il rispetto degli obblighi informativi stabiliti dalle clausole valutative nei confronti delle Commissioni e del Consiglio e ne esamina gli esiti", perciò non si può considerare lo stralcio.



ROSSI Domenico

Presidente, se all'Assessore va bene, anche per noi è neutrale quella presenza che l'Assessore aveva chiesto. Per facilitare abbiamo detto di sì ma è neutrale quella presenza. Se l'Assessore lo accetta, teniamo le altre modifiche e procediamo senza toccare il Comitato.



PRESIDENTE

Va bene, rimane così. Le altre modifiche.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Va bene.



PRESIDENTE

Ricordo che c'è un altro emendamento sul monitoraggio presentato dalla Giunta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

L'ho presentato perché, come dicevo prima, era quello che avevamo condiviso in Commissione, ma a questo punto lo ritiro e va bene così.



PRESIDENTE

Prendiamo in considerazione l'emendamento rubricato n. 34) con le modifiche accettate dal Consigliere Rossi.
Vi sono altre richieste d'intervento in merito all'emendamento 34) modificato con il parere favorevole della Giunta?



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Certamente il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, solo per essere precisi. Può anche chiedere le modifiche e poi l'Aula decidere come votare.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 34) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 28) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questo è uno degli emendamenti che insistono sul tema della copertura degli oneri finanziari.
Il testo recita: "Alla copertura degli oneri finanziari derivanti dalla presente legge, quantificati in euro 13.000.000,00 per l'esercizio 2021, si provvede per un importo pari a euro 11.000.000,00 mediante la riduzione di tale importo delle risorse stanziate nello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione finanziario 2020-2023, a valere sulla Missione 20 (Fondi e accantonamenti), programma 2001 (Fondo di riserva) e incremento delle risorse sulla Missione 13 (Tutela della salute), Programma 1301 (Servizio sanitario regionale - finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei LEA), e per un importo pari a euro 2.000.000,00 con l'iscrizione nelle entrate per l'esercizio 2021".
Il comma 2 recita: "Alla copertura degli oneri derivanti dalla presente legge, quantificati in euro 13.000.000,00 per gli esercizi 2022 e 2023, si provvede mediante riduzione di pari importo delle risorse stanziate nello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione finanziario 2021 2023, a valere sulla missione 13 (Tutela della salute), Programma 13.01 (Servizio sanitario regionale - finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei LEA)." L'emendamento ha lo scopo di rivedere le fonti di finanziamento. Come sa Presidente, siamo del tutto contrari a prendere anche solo temporaneamente delle risorse da capitoli così fondamentali come quelli scelti da voi.
A dire la verità - lo dico per la prima volta in Aula - non so neanche come vi sia venuto in mente di toccare il trasporto pubblico locale in questa situazione così drammatica. Lo dico perché se c'è un messaggio da dare al pubblico, visto che il trasporto pubblico rischia di non avere gli stessi flussi finanziari dalle entrate derivanti dal ticketing fino al 2023 (così si stima, e comunque anche dopo la pandemia, che speriamo di sconfiggere presto, ci saranno ancora dei seri ritardi), dovremmo fare di tutto per accantonare delle risorse straordinarie, provare a fare investimenti immaginare già delle politiche.
Non si capisce perché sul turismo avevamo fretta di stanziare subito milioni di euro per comunicare un grande piano turistico: ve lo ricordate? E tutti a dirsi: "Veramente, forse oggi non è il momento per farlo". Sui trasporti, laddove siamo immersi in una crisi devastante, in cui dobbiamo immaginare di coprire alcune risorse che non arrivano ovviamente dalle entrate dei biglietti, invece non facciamo nessun pensiero. Per questo motivo, abbiamo provato a emendare il testo anche in questa parte, che a mio avviso è la più delicata.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento sull'emendamento n. 28) passerei all'illustrazione del successivo.
Emendamento rubricato n. 27) presentato da Grimaldi, Canalis, Ravetti Sarno, Marello, Valle, Martinetti, Rossi, Sacco.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Consigliere Grimaldi, se vuole illustrarlo, ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Sì, sono molto gentile, anche perché la differenza in questo caso passa da tredici milioni a dodici.
Il senso dell'operazione è lo stesso. Sono tutti emendamenti che provano in qualche modo, a ridurre la portata del vostro impegno finanziario. Anzi più che a ridurlo, a diversificare le entrate.
In generale - lo dicevano anche gli auditi - credo ovviamente che le risorse bisognerebbe trovarle: o quelle generali - quindi dentro un quadro di bilancio in cui non stiamo sottraendo da capitoli così fondamentali come il trasporto pubblico - o risorse integrative del sistema sanitario nazionale, o quelle che metterà in campo questo Governo proprio sulla partita territoriale.
Insomma, non c'era nessun bisogno di fare in fretta e furia questo disegno di legge, per tanti motivi. Non siamo riusciti a trovare le risorse così strategiche e importanti per nuovi impegni (penso tanto a quelli hardware come la casa della salute, come a quelli su nuove frontiere, come la pediatria); non siamo riusciti a trovare risorse sul tema così importante delle borse di specializzazione. Invece, per quel poco d'incentivi che facciamo, riusciamo a trovare le risorse solo dai trasporti. Insomma, per me è un disastro, anche dal punto di vista mediatico, da parte vostra. Non comprendo questo incaponimento.
Per fortuna - non l'ho detto prima - nella scorsa Commissione abbiamo un po' ridotto il danno, provando a limitare i tagli al trasporto pubblico locale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento sull'emendamento n. 27) passerei all'illustrazione del successivo.
Emendamento rubricato n. 30) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Consigliere Grimaldi, se vuole illustrarlo, ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In quest'emendamento, invece che dodici, arriviamo a undici milioni di euro.
Le finalità sono le stesse, per cui non vi faccio perdere ulteriore tempo visto che le ore 18 si avvicinano e credo che avremo tanti ordini del giorno ancora da discutere e da votare prima della fine.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento sull'emendamento n. 30) passerei all'illustrazione del successivo.
Emendamento rubricato n. 17) presentato da Rossi, Gallo, Grimaldi, Avetta Canalis, Ravetti, Sarno, Chiamparino, Marello, Valle, Martinetti, Sacco Disabato.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Illustro io gli emendamenti che abbiamo depositato sulla norma finanziaria a prima firma del collega Rossi e di tutto il Gruppo del Partito Democratico, perché questa è stata una delle questioni più dibattute nelle varie sedi di Commissione del mese di gennaio. Lo ribadiamo in Aula, nel dibattito pubblico che stiamo facendo, anche se siamo alla fine dell'esame del provvedimento.
Con questo disegno di legge, la Giunta ha assunto una posizione chiara cioè quella di andare a prelevare dieci milioni di euro all'anno dal trasporto pubblico locale per finanziare questo disegno di legge. Gli atti parlano e la scelta della Giunta Cirio e del centrodestra è stata chiara nella scelta delle coperture finanziarie.
Noi pensiamo che sia un errore, non per il disegno di legge, al quale avevamo pensato anche noi quando abbiamo governato la Regione, perché pu essere effettivamente un incentivo e uno strumento utile per l'aggregazione dei medici di medicina generale per dare una risposta territoriale. Noi ci eravamo fermati per una serie di motivazioni, tra le quali le coperture finanziarie che non si riuscivano a trovare.
La Giunta attuale ha deciso di prelevarle dal settore del trasporto pubblico, che è uno dei settori più strategici per i servizi ai cittadini ma che più sta soffrendo in questo periodo di pandemia. Abbiamo fatto un'azione lunga nel merito delle questioni e anche delle coperture finanziarie, perché non avevamo e ancora oggi non abbiamo alcuna certezza nonostante le parole della Giunta, che questi dieci milioni all'anno - che sono venti milioni - siano ristorati (usiamo spesso questo termine) e quindi reintegrati nel fondo del trasporto pubblico locale.
Stiamo parlando delle risorse regionali, perché sapete che il Fondo nazionale dei trasporti viene trasferito annualmente alle Regioni ed equivale a circa 480 milioni di euro. La Regione storicamente ne aggiunge 50-60 per integrare i servizi ai cittadini. Dieci milioni di questi cinquanta-sessanta oggi, dopo l'approvazione di questa norma, saranno prelevati per dare gambe a questo disegno di legge. Ci siamo battuti in Commissione e siamo riusciti a far approvare un emendamento a prima firma del collega Rossi che riduce questo taglio di due milioni, riportandolo a otto, ma vogliamo avere la certezza della copertura dei restanti otto milioni di euro, perché a oggi non l'abbiamo.
Ci sono state delle interlocuzioni nel corso di questi due mesi di discussione e oggi con chiarezza dobbiamo dire che la priorità politica di questa Giunta rispetto ai fondi extra - che sicuramente il Governo darà alla Regione per affrontare la pandemia o con sospensione di rate di mutuo o con ristori alla Regione per le mancate entrate nel bilancio regionale dev'essere quella di destinarli subito a integrare il fondo del trasporto pubblico locale. E questo lo vogliamo approvare con un ordine del giorno affinché rimanga agli atti e impegni e vincoli la Giunta regionale.
Cogliamo l'occasione di questo disegno di legge per lanciare un appello ad aprire un ampio dibattito sul trasporto pubblico locale in Regione, perch è un settore al pari della sanità. Quelle della sanità e del trasporto pubblico locale, così come i fondi europei e lo sviluppo economico, sono due deleghe fondamentali che gestiamo. Del trasporto pubblico locale per abbiamo parlato troppo poco e dobbiamo fare una riflessione complessiva su come potrebbe cambiare il modello.
Oggi, con questi emendamenti, chiediamo con forza di trovare subito le risorse per coprire il trasporto pubblico locale. In assenza dell'approvazione di questi emendamenti, abbiamo depositato un ordine del giorno che impegna la Giunta comunque a ristorare e a reintegrare questo fondo con le prime risorse che arriveranno dal livello nazionale. So che ci sono già delle interlocuzioni in corso, quindi sono fiducioso che, anche con la nostra battaglia, queste risorse saranno reintegrate nel più breve tempo possibile, affinché il settore del trasporto pubblico locale possa guardare al 2021 con i fondi non toccati, affrontando l'emergenza come tanti altri settori stanno facendo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Il mio sarà un intervento breve, perché il Capogruppo è stato esaustivo nell'illustrazione. È solo per una sottolineatura sulla questione del trasporto pubblico locale. Noi abbiamo fatto questa battaglia per preservare il fondo per un settore che ha pagato molto la pandemia, ma anche per il suo rilancio. Ormai abbiamo capito che, quando si parla di transizione ecologica e anche di rientro in sicurezza a scuola o sul lavoro, tutto questo non si può fare senza un trasporto pubblico locale non solo non tagliato, ma rafforzato. Di conseguenza, non solo non bisogna tagliare, ma dobbiamo trovare il modo di investire.
Pertanto, non potevamo esimerci da questa battaglia, che ha portato a un primo risultato. Ci auguriamo che al più presto arrivino le risorse per ristorare gli otto milioni, ma anche per rilanciare. Poi, certo, non bastano le risorse, serve anche una visione e da questo punto di vista il trasporto su ferro ci sembra la parte più in crisi in questo momento, nel senso che su questo tema non sentiamo nulla in prospettiva. Questo ci preoccupa e ci auguriamo che la discussione fatta su questo disegno di legge - che, ripeto, tiene insieme la transizione ecologica, ma anche le politiche per la salute - possa mettere al centro anche il trasporto pubblico locale, soprattutto quello nell'interazione ferro-gomma che, in questo momento, ci sembra un po' sacrificato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 16) presentato da Rossi, Gallo, Grimaldi, Avetta Canalis, Ravetti, Sarno, Chiamparino, Marello, Valle, Martinetti, Sacco Disabato.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Lo diamo per illustrato, Presidente, come tutti quelli sulla norma finanziaria. Per quanto ci riguarda, la discussione per noi è unica.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Emendamento rubricato n. 15) presentato da Rossi, Gallo, Grimaldi, Avetta Canalis, Ravetti, Sarno, Chiamparino, Marello, Valle, Martinetti, Sacco Disabato.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 18) presentato da Rossi, Gallo, Grimaldi, Avetta Canalis, Ravetti, Sarno, Chiamparino, Marello, Valle, Martinetti, Sacco Disabato.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 16) presentato da Rossi, Gallo, Grimaldi, Avetta Canalis, Ravetti, Sarno, Chiamparino, Marello, Valle, Martinetti, Sacco Disabato.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tali emendamenti sono dati per illustrati dai proponenti.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 26) presentato da Rossi, Gallo, Grimaldi, Avetta Canalis, Ravetti, Sarno, Marello, Valle, Martinetti, Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questo è l'emendamento che prova ad azzerare il vostro taglio sul trasporto pubblico locale. Non aggiunge risorse, che erano quelle che avevamo stimato per metterle, per esempio, anche per le borse di specializzazione e per la pediatria. Insomma, avevamo pensato a un avanzamento utile per tutto il disegno di legge, ma non è stato necessario.
Quest'emendamento, se volete, è a impatto zero dal punto di vista del bilancio generale, ma prova anche a non attingere risorse dal trasporto pubblico locale. Direi che questa sarebbe almeno una buona premessa, se non una promessa, al bilancio di previsione che tra poche settimane arriverà in Aula.
Noi v'invitiamo ad arrivare in Aula senza un euro di taglio al trasporto pubblico locale e credo, tra l'altro, che così sarebbe salva un po' la vostra immagine, visto che questo disegno di legge fa acqua da tutte le parti. Almeno provate a non rendere ancora tutto meno raccontabile dal punto di vista della comunicazione pubblica.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento sull'illustrazione degli emendamenti, chiedo se vi siano richieste sulla discussione generale relativa agli emendamenti all'articolo 6, altrimenti chiedo il parere della Giunta.
Ricordo gli emendamenti: 28), 27), 30), 17), 16), 15), 18), 26) e 22).



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Sugli aspetti relativi al bilancio risponderei io.
Sugli emendamenti 15), 16), 17), 18), 22), 26), 27), 28) e 30) il parere è negativo.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano richieste d'intervento da parte dei Consiglieri per dichiarazioni di voto.
La parola alla Consigliera Disabato, per dichiarazione di voto.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
In realtà, pensavo ci fosse anche un nostro emendamento depositato, che non so se sia stato chiamato, però al momento non ho la possibilità di verificare, quindi non procederò all'illustrazione.



PRESIDENTE

Ah, scusi. Il n. 22). Ha ragione, perché non era del collega Rossi, ma era suo. Scusi, Consigliera. Se vuole illustrarlo e se vuole fare la dichiarazione di voto non dico che glielo concedo, però se vuole.
Mi scuso io.
Emendamento rubricato n. 22) presentato da Disabato Grimaldi, Canalis Ravetti, Sarno, Valle, Martinetti, Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



DISABATO Sarah

Ci mancherebbe, l'emendamento prevedeva un intervento sulla norma finanziaria con una nostra proposta e, chiaramente, poiché abbiamo visto il parere negativo per gli altri emendamenti, non ci aspetteremmo un parere differente per il nostro.
Tuttavia, agli emendamenti delle opposizioni, compreso il nostro, diamo un parere favorevole, benché sia stato già ripetuto il concetto che ben vengano gli stanziamenti di risorse per le forme di associazionismo per i medici di medicina generale, che sono delle risorse destinate anche allo scorrimento delle graduatorie, quindi per permettere a medici di creare queste associazioni, però riteniamo rischioso sottrarre queste risorse al trasporto pubblico locale.
Riterremmo rischioso e azzardato sottrarle già in una situazione di ordinaria amministrazione, quindi non in regime di emergenza, ma con l'emergenza pandemica si rende invece necessario implementare queste risorse e non spostarle su altri capitoli per consentire l'approvazione di una norma che, benché sia assolutamente giusta e di buonsenso, prevede un finanziamento economico che va a sottrarre risorse a un altro capitolo fondamentale, quello relativo a un servizio fondamentale per i cittadini piemontesi.
Anche noi abbiamo depositato un ordine del giorno nella speranza che si possano ripristinare queste risorse. Ovviamente, ci auguriamo che arrivino delle rassicurazioni in merito agli stanziamenti a livello nazionale quelli che erano stati citati dall'Assessore Tronzano durante la Commissione consiliare.
Detto questo, per noi non cambia il parere sulla misura e, appunto, con i nostri emendamenti saremmo intervenuti anche inserendo altre questioni relative al potenziamento della medicina territoriale, quindi riteniamo sia un disegno di legge con un buon intento, ma incompleto e, soprattutto finanziato, a nostro avviso, in modo non congruo e sostenibile nel tempo.
Pertanto, ci auguriamo che nel corso dell'anno e nel contesto dei bilanci in particolare di quello di previsione, possa essere ripristinata la dotazione finanziaria sui capitoli destinati al trasporto pubblico locale e ci auguriamo lo stesso per i futuri disegni di legge che sono stati annunciati dalla Giunta sempre sulla sanità territoriale, ma non solo, e che non si facciano scelte economiche di questo tipo che potrebbero gravare su altri servizi, altrettanto essenziali come il trasporto pubblico locale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, per dichiarazione di voto.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intervento soltanto per mettere a verbale il nostro rammarico per non per voluto ascoltare fino in fondo le nostre parole, per non aver tolto qualsiasi strascico della discussione avviata ormai qualche settimana fa in Commissione; il rammarico per aver sottratto al trasporto pubblico locale queste risorse; il rammarico per non aver trovato, tra l'altro, nelle parole dell'Assessore Gabusi, in I Commissione, neanche la speranza di vedere riportate queste risorse nel maxiemendamento.
Insomma, voi oggi state effettuando un taglio al trasporto pubblico locale.
Inconcepibile! È inconcepibile in generale, ma lo è farlo con un disegno di legge che dovrebbe essere espansivo sul tema della sanità e sul tema della riorganizzazione dei nostri territori.
Per questo motivo, voteremo contro la norma finanziaria, se i nostri emendamenti non saranno accolti e, ovviamente, voteremo a favore di tutti gli emendamenti presentati dall'opposizione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Un minuto solo per dire che anche noi siamo rammaricati per il fatto che ci fermiamo quando abbiamo recuperato soltanto due milioni di euro su dieci in questo momento, sul trasporto pubblico locale, quindi voteremo contro la norma finanziaria.
Crediamo sia un errore fare un prelievo di fondi dal trasporto pubblico locale, andando così a metterlo in difficoltà. Abbiamo discusso e posto questa problematica dal 29 dicembre, giorno in cui abbiamo incardinato il disegno di legge; oggi lo approviamo, quindi sono due mesi abbondanti che ne discutiamo. Confidiamo che la priorità politica di questa maggioranza e della Giunta sia di ristorare questi fondi con le prime risorse che arriveranno dal Governo.
Noi vigileremo su questo e staremo attenti, perché il trasporto pubblico locale è un settore strategico.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 28) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



ROSSI Domenico

Presidente, chiedo scusa.
Per quanto gli emendamenti del PD, se sono tutti d'accordo, daremmo anche la stessa votazione, così possiamo passare agli ordini del giorno.



MARELLO Maurizio

Presidente, aggiungerei solo il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Sì.
Il Vicepresidente Salizzoni ha risposto? Se sono tutti d'accordo, darei la stessa votazione dell'emendamento rubricato n. 28).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 27) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Possiamo dare all'emendamento rubricato n. 30) la stessa votazione dell'emendamento rubricato n. 27)?



ROSSI Domenico

Per noi va bene, Presidente, dare la stessa votazione.



GRIMALDI Marco

Non ho capito bene perché, ma tanto entro le 18 non si vota.



PRESIDENTE

La convocazione è fino alle 20.



GRIMALDI Marco

Ma alle 18 c'è la convocazione di una seduta straordinaria, su un tema straordinario.



PRESIDENTE

Si sovrappongono proprio perché ci doveva essere un'intesa per cercare di concludere, ma si può arrivare fino alle 20 con questa convocazione. Prima si conclude una seduta di Consiglio, poi si comincia con l'altra convocazione, se c'è il tempo.



GRIMALDI Marco

Non ho capito cosa sta dicendo.



PRESIDENTE

Non è una concessione della Presidenza, o lo fa o non lo fa. Per me gli emendamenti si possono mettere tutti in votazione, non ho nessun problema.



GRIMALDI Marco

Poiché ha chiesto il mio parere lo concedo, ma vorrei proprio capire cosa succede fra dieci minuti.
Grazie.



PRESIDENTE

Se c'è l'intesa di proseguire, proseguiamo. Se non c'è l'intesa s'interrompe il provvedimento. Mi sembrava che ci fosse un'intesa di proseguire e concludere l'iter del disegno di legge 127. Dato che i Capigruppo non sono in Aula e ci sono solo i funzionari e i dirigenti del Consiglio e, giustamente, loro non possono sapere e avere la sfera di cristallo, la convocazione del Consiglio, a rigor di logica, com'è stata inviata, è dalle 9.30 alle 20 con l'intermezzo del sindacato ispettivo.
La convocazione successiva del Consiglio regionale è sempre nella stessa giornata, perché così è stato deciso alla Conferenza dei Capigruppo, dalle ore 18 alle ore 20. Appena finisce il Consiglio regionale in seduta ordinaria, dato che siamo gli stessi Consiglieri convocati in seduta straordinaria, è normale che dobbiamo prima finire la seduta ordinaria e poi aprire quella ai sensi del Capo X del Regolamento.
È una cosa molto semplice da capire e interpretare.
Se non c'è l'intesa, si può concludere quando si vuole, oppure si prosegue fino al momento del voto finale. Ricordo che dopo gli emendamenti c'è la discussione degli ordini del giorno e c'è il voto finale del provvedimento oppure, eventualmente, come già successo in altre situazioni, si può finire la votazione degli emendamenti con le votazioni dell'articolato e successivamente, la votazione finale dell'intero testo del disegno di legge e si rimandano gli ordini del giorno a seduta successiva.
Attualmente siamo all'emendamento 30), si cerca di concludere l'iter di questo provvedimento. Se c'è un'altra idea e i Capigruppo me lo fanno sapere, sarei anch'io felice di proseguire con un iter un po' più condiviso.
Tutti noi stiamo cercando di interpretare e gestire l'Aula un po' a vista per cui chiedo a tutti i Gruppi e ai Consiglieri di fare nello stesso modo senza irrigidirsi.
Siamo all'emendamento 30). Il Gruppo del PD, nella persona del Consigliere Rossi, ha chiesto di dare la stessa votazione per i loro emendamenti, che sono gli emendamenti 17), 16), 15) e 18). Adesso ho chiesto se anche per gli altri emendamenti posso dare la stessa votazione dell'emendamento 27) che è stato votato da tutti i Consiglieri presenti. Ho chiesto, inoltre, se posso dare anche la stessa votazione per gli emendamenti del Consigliere Grimaldi e della Consigliera Disabato. Se così non è, proseguo con la votazione per appello nominale.
Mentre votiamo gli altri emendamenti, ditemi cosa fare, se trovate un'intesa: se proseguire o interrompere. Sono qui per cercare di trovare un'intesa con tutti.
Come inteso, diamo agli emendamenti 30), 17), 16), 15), 18) e 26) la stessa votazione che è stato data all'emendamento n. 27).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 30) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 17) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 16) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 15) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 18) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 26) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 22) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 6, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 7 Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Abbiamo terminato l'esame dell'articolato. Possiamo procedere con le dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge e con l'esame degli ordini del giorno collegati (ne sono stati presentati undici).
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Interveniamo adesso in dichiarazione di voto sull'intero testo di legge e dopo sugli ordini del giorno. Vero, Presidente?



PRESIDENTE

Sì, svolgiamo prima le dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge.
Seguirà la trattazione degli atti d'indirizzo collegati e le relative votazioni. Infine, procederemo con la votazione finale sull'intero testo di legge.
Se poi c'è l'intenzione unanime di proseguire e di trattare gli ordini del giorno nella prossima seduta, con la relativa votazione, fatemelo sapere.
Adesso può intervenire in dichiarazione di voto sulla legge; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Come abbiamo detto sin dall'inizio di questa discussione, non siamo mai stati contrari agli obiettivi e alla finalità di questo disegno di legge.
Le partite che abbiamo presentato erano tutte orientate a migliorare un testo che, purtroppo, ancora oggi, alla fine di questa discussione riteniamo incompleto e su alcuni aspetti inadeguato.
Abbiamo provato anche oggi a migliorarlo, e faccio riferimento, in particolare, a due questioni (non intendo riprenderle tutte perché ne abbiamo già ampiamente discusso). La prima riguarda l'esclusione dei pediatri di libera scelta, che davvero non comprendiamo. Il fatto di procedere con lo spezzatino legislativo non lo riteniamo un buon metodo e un buon servizio al Piemonte. Bastava scrivere due campi diversi della legge, uno dedicato ai medici di medicina generale e l'altro ai pediatri, e avremmo avuto un unico testo quadro sulle forme associative. Se la nostra proposta era inadeguata e insufficiente, la Giunta e la maggioranza avevano tutti gli elementi per portarla avanti meglio di noi.
La seconda questione riguarda la formazione dei medici. Come abbiamo spiegato più volte, rischiamo di mettere su carta un buon auspicio che poi si scontrerà con una difficoltà operativa: perché se i medici saranno numericamente inferiori al fabbisogno, è evidente che le forme associative si concentreranno nelle zone urbane e lasceremo scoperte le aree interne. E questo sarebbe un autogol o, comunque, uno di quegli effetti imprevisti che spesso accadono quando si agisce in ambito sociale. Saremmo di fronte a un'eterogenesi dei fini - così si direbbe nelle politiche sociali - perch pur non volendo raggiungere questo risultato, è ciò che accadrà se non si mette mano anche alla formazione dei medici.
C'è poi tutto il tema della norma finanziaria, come ha spiegato bene il nostro Capogruppo. Noi siamo stati sin da subito contrari al finanziamento di questa legge attraverso il fondo del trasporto pubblico locale.
Rimaniamo tuttora fortemente contrari e quindi l'insieme di queste criticità, per noi insuperate nonostante i miglioramenti che, anche grazie al nostro lavoro, sono stati apportati (penso all'infermiere di comunità penso alla clausola valutativa ma anche ad altri piccoli aggiustamenti che grazie alla nostra azione emendativa, hanno reso migliore questo disegno di legge), non ci consente di esprimere un voto favorevole all'intero testo Presidente.
Per questo motivo, il nostro voto sarà di presenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Volevo innanzitutto ringraziare il dottor Stecco per aver gestito in modo tecnico e puntuale la Commissione inerente a un mondo complicato che oggi vive un momento veramente difficile. Un grazie va anche all'Assessore Icardi per il lavoro che sta svolgendo.
Questa legge è un primo passo per rafforzare la medicina territoriale ed è un incentivo per i raggruppamenti di medici di base. Abbiamo visto quanto sia importante la medicina territoriale e abbiamo capito che tutto non pu essere retto dalla medicina ospedaliera e dagli ospedali. Questo è un primo passo che va in quella direzione e siamo contenti di approvare una legge in tal senso.
Abbiamo visto in questa pandemia che l'anello debole era proprio il territorio, per cui aumentando e incentivando le forme associative e facendo sì che più medici di famiglia e più specialisti possano riunirsi facciamo assolutamente un servizio al territorio, anche per combattere questa maledetta pandemia.
Sappiamo benissimo che il trasporto pubblico è fondamentale e sarà importante nei prossimi mesi, quando arriveranno i ristori dal Governo (si parla di decine di milioni di euro), rimpinguare quel capitolo, perch sappiamo quanto i territori siano legati al trasporto e quante aspettative ci sono. Realisticamente in quest'anno di COVID è innegabile che riduzioni significative ci sono state, però l'impegno di quest'Amministrazione e di questa maggioranza è di andare a sistemare questo capitolo.
Quello di oggi è un primo passo, e siamo contenti di averlo fatto, nella direzione della medicina del territorio, per rafforzarla, considerato che è quella che, purtroppo, è mancata nella Regione Piemonte, soprattutto per difenderci durante la pandemia.
È un primo passo cui si assoceranno altri passi ancora più spediti. Mi riferisco, ad esempio, all'Azienda Zero, che è una sovrastruttura che dovrà sovraintendere alle ASL piemontesi per dare ancora più efficienza e più risposte, con l'obiettivo di uscire realmente dalla pandemia il prima possibile.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Condivido le parole del collega Preioni sulla necessità ormai improrogabile del rafforzamento della medicina del territorio. L'epidemia che stiamo vivendo ha messo in evidenza la necessità, ormai obbligata, di andare a costruire un sistema di assistenza territoriale che sia, da un lato, in grado di individuare i casi sospetti di contagio e, dall'altro, di alleggerire un'eventuale congestionamento del sistema ospedaliero per chi il virus lo ha contratto.
Chi ha vissuto il COVID in modo un po' pesante - io faccio parte di questa categoria - sicuramente ha potuto constatare sulla propria pelle quanto sia importante avere un sistema sanitario evoluto e quanto fortemente dobbiamo lavorare per arrivare a un sistema organizzato in forme associative di attività medicali.
La medicina cosiddetta di gruppo è caratterizzata da sedi uniche ed è quella che andrà a garantire un maggiore livello e una maggiore efficienza delle prestazioni che si andranno a erogare.
La medicina di rete assicura un livello maggiore di prestazioni, delle quali abbiamo bisogno. Il passaggio dalla medicina di attesa alla medicina d'iniziativa è possibile solo attraverso delle modalità organizzative, come quelle che ho citato sopra, e potrà consentire, nel medio e lungo periodo una gestione ottimale delle patologie croniche e delle loro riacutizzazioni, ma nel breve periodo potrà anche intercettare con tempestività la criticità di oggi, ovvero i malati COVID.
Sono questi quattro punti che, alla fine, hanno dato il la a questa legge che credo vada nella direzione giusta. Si potranno fare ancora dei miglioramenti, ma si può dire che oggi si mette un primo mattone importante, che va a riconoscere nell'assistenza primaria il ruolo cardine dell'assistenza del territorio. Inoltre, va anche a sanare una falla, che in questa XI Legislatura abbiamo ereditato da chi aveva governato prima, ma con questo provvedimento di legge cominciamo a dare una risposta a chi sta soffrendo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Io credo, invece, che siamo di fronte a un disegno di legge nel quale non si parla di pediatri, di nuovo personale e di borse di specializzazione per giovani medici, tanto quanto di case della salute. È una legge direi piccola e anche pasticciata che, in prima battuta, violava addirittura i contratti nazionali dei medici.
Alcuni nostri emendamenti hanno sanato quest'assurdità e hanno migliorato la legge, inserendo, ad esempio, gli infermieri di comunità e di famiglia.
Nonostante questo, continua a essere una legge che definire incompleta è molto generoso, per la quale le poche risorse che la Giunta ha previsto sono pure tagliate dal trasporto pubblico locale.
L'abbiamo detto con tutta la nostra onestà: qualsiasi riforma sanitaria della Regione Piemonte che non mette un euro per assumere i cosiddetti camici grigi - quei medici che non riescono a lavorare per mancanza di possibilità di specializzazione o formazione - è una riforma che non ha futuro. Se non siamo in grado di sostituire i numerosi medici che stanno andando in pensione, anche le aggregazioni stesse dei medici perderanno efficacia, perché non ci saranno proprio le figure professionali che potranno associarsi.
La medicina territoriale, anche con la promozione delle associazioni dei medici, è senz'altro la strada da percorrere per sopperire a una crescente domanda di salute proveniente specialmente dai territori più marginali nella nostra regione. L'abbiamo detto e l'abbiamo sostenuto, non abbiamo mai detto di essere contrari a questa legge, ma semplicemente, farla in questo modo, senza una visione d'insieme e agendo su specifici settori singolarmente presi è il modo migliore per rinviare di mesi, se non di anni, la riforma della nostra sanità.
Questo è quello che ci amareggia di più, perché a ogni nostro emendamento ci è stato detto che lo faremo più in là, che lo faremo dopo, che ci sarà una nuova legge, che abbiamo già in mente altre cose. Eppure avevamo una grande occasione: l'avete chiesta voi, avete chiesto di sospendere tutta l'attività legislativa per fare questo, l'abbiamo fatto per settimane e settimane in Commissione. Credo che la pandemia ci ha dimostrato, ancora una volta, che servono più medici, più infermieri e più territorialità nei servizi sanitari.
Paradossalmente, dimenticare tutto questo in una legge regionale è assai grave, è un errore, ma farlo togliendo milioni di euro al trasporto pubblico è inammissibile.
Per questo motivo, non voteremo favorevolmente su questo testo di legge.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per annunciare il nostro voto, che sarà un voto di presenza e vado a spiegare le ragioni, che sono molto semplici, Presidente.
Di fatto, con queste risorse e con questo impianto della legge andiamo sì a sanare una mancanza di budget, ma solo ed elusivamente una mancanza di budget che non si era trovato quando iniziò l'esperienza della medicina di rete e della medicina di gruppo. Poi c'è un'aggiunta legata agli infermieri di comunità e di famiglia, che rappresenta una novità, forse l'unica novità presente all'interno di questa norma, che è stata frutto del lavoro delle opposizioni, ma per il resto non c'è altro.
Sono abbastanza preoccupato da alcuni toni trionfalistici dei nostri colleghi. In altre parole, con questi dieci milioni e con la medicina di gruppo e di rete, di fronte a un'ulteriore ondata di COVID o di altro avremmo messo al sicuro i piemontesi? Siamo in grado di sostenere veramente questo? L'unica preoccupazione che ho è capire se lo pensate veramente o se è la giusta velina giornalistica da fare nei pochi minuti prima che sia approvata questa legge, perché in questa legge non si fa riferimento, in alcun modo, alla pediatria. Poi si chiede di fermarsi un secondo, c'è una forza della maggioranza che chiede di fermarsi un secondo per ragionare se fare almeno un ordine del giorno sulla pediatria, che è importante che ci sia ma, come ho provato a spiegarvi, se il problema della pediatria non viene affrontato subito, già oggi si sta riversando sui medici di medicina generale e sui medici di famiglia, perché ragazzi sempre più giovani sono assistiti dai medici di famiglia.
Veramente pensate che con la medicina di gruppo e di rete si possa tamponare il problema dei medici che stanno nelle valli e nelle aree esterne? L'unico modo che abbiamo, da questo punto di vista, è intervenire con forza con nuove borse di studio e nuovi medici, com'è stato raccontato nei lavori, anche faticosi di questa giornata.
C'è un problema di pensionamenti, che è alle porte. Stiamo entrando all'interno della fascia di pensionamento di questi medici e questo invecchiamento, di nuovo, non fa parte di un ragionamento strategico. Oggi diamo dei soldi affinché dei medici si mettano insieme, abbiamo trovato una sintesi sulla clausola valutativa - meno male, perché è denaro pubblico - e su questo sono davvero preoccupato del fatto che non vi leggo una strategia. Ed è per questo che diamo un voto di presenza rispetto a questa legge, perché è certo che diamo più risorse ai medici di medicina generale per mettersi insieme in questa formula, ma sono abbastanza certo che ciò di cui avremmo bisogno è ben altro. Il problema è che "il ben altro" abbiamo provato a raccontarvelo nelle ore precedenti.
Da questo punto di vista, voteremo nella modalità che ho appena descritto ma è una mancata opportunità di riforme e di cambiamento e c'era tutto il tempo per trovare soluzioni diverse, per tenere conto anche di alcune osservazioni che le opposizioni hanno provato a fare in modo molto ragionevole e, in alcuni casi, anche adducendo ragioni di realtà scientifiche e statistiche, che potevano rendere questa norma una riforma del nostro sistema di medicina territoriale più forte.
In alcuni casi, sembra che alla fine di tutto il ragionamento si sia cercata questa soluzione per dire ai medici di base, con i quali parte della maggioranza di medicina territoriale se l'è presa, dicendo che non esisteva un presidio territoriale, che oggi, mettendo queste risorse saniamo un po' quello scontro politico che vi è stato e che ha raggiunto anche toni molto accesi. Mi sembra troppo poco rispetto ad alcuni annunci roboanti che abbiamo sentito e delle tante task force che si sono realizzate per creare veramente un altro tipo di sanità.
Nel caso in cui si voglia fare un ragionamento di questo tipo, sappiate che il Gruppo dei Moderati c'è e ci siamo per ragionare insieme su come rendere veramente la medicina di territorio vicina ai piemontesi, dalla telemedicina in poi, ma questo non ha a che fare con ciò che stiamo votando oggi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Biletta, per dichiarazione di voto.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
La pandemia da COVID ha evidenziato la carenza dei servizi territoriali di prevenzione e di assistenza sanitaria, però bisogna fare una precisazione a questo riguardo, perché, se da un lato è vero che l'emergenza sanitaria ha messo in evidenza tutte le contraddizioni del sistema, sarebbe per ingeneroso e falso dire che gli attori di quel sistema abbiano avuto qualche responsabilità di quanto accaduto. Semmai, è vero il contrario perché al netto di qualche fibrillazione che in periodo di guerra non dovrebbe esserci, ma che è quasi fisiologica, durante il COVID i medici di famiglia sono stati protagonisti, spesso in una solitudine disarmante, e hanno assistito i malati, per quanto è stato loro possibile.
Una pandemia come quella che stiamo affrontando, assolutamente non prevista, ha colto impreparato tutto il mondo e anche i Paesi con sistemi sanitari più evoluti, come anche quello italiano. Un sistema formato da eccellenze e professionalità purtroppo eterogenee, in una dimensione nazionale per problematicità endemiche, ma che è stato modellato negli ultimi anni su una visione ospedalocentrica e proprio quest'impostazione ha presentato un grosso limite per il COVID.
Il disegno di legge ha visto un lavoro molto importante da parte della Giunta regionale, del Presidente Cirio e dell'Assessore Icardi in primis impegnati in una proficua azione di confronto con le associazioni dei medici di medicina generale e con gli esperti del settore. Uno per tutti l'ex Ministro Fazio, assieme al quale ringraziamo tutte le professionalità che hanno contribuito a predisporre il disegno di legge, che mira a superare il corto circuito che si è registrato in tutte le Regioni attraverso un'azione tesa a sviluppare le forme associative della medicina di gruppo e della medicina di rete.
Il modello sanitario piemontese oggi si regge su due gambe: una rete ospedaliera eccellente, dal valore potenziale elevato,e una rete vicina di territorio, che, come invece accennato poco fa, costituisce la grande criticità, di cui la pandemia ci ha dimostrato la debolezza, fatta, per di medici e pediatri di valore, che vanno sostenuti e potenziati.
Se in Piemonte ospedalizziamo il doppio rispetto alle altre Regioni è perché manca il filtro territoriale che permette le cure a casa.
Èfondamentale proseguire nella riforma di questo sistema per ricostruire ciò che in decenni è stato smantellato.
Dalla crisi che stiamo vivendo nasce la possibilità concreta di cambiare il volto della sanità piemontese, restituendo, a ogni cittadino, il diritto alle migliori cure.
Come correttamente ricordato nella relazione del Consigliere Stecco sul disegno di legge, nei sistemi sanitari evoluti l'attività dei medici è prevalentemente organizzata in forme associative, in quanto tali modelli favoriscono una riforma più appropriata ai pazienti, con particolare riferimento ai pazienti pluripatologici. Inoltre, la medicina di gruppo e la medicina in rete assicurano un maggior livello e una maggiore appropriatezza delle prestazioni erogate, soprattutto in quelle zone in cui vi è una maggiore dispersione demografica e nelle aree disagiate.
Si badi bene che non abbiamo la presunzione di essere portatori della verità rivelata e, a differenza di qualche ex Assessore regionale, che in piena emergenza rilasciava interviste vantando una sorta di prima scrittura sulla medicina del territorio, ricordo a me stessa che le forme di collaborazione tra i medici e il lavoro di gruppo integrato nelle strutture sanitarie erano già contenute nella legge n. 833 del 1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, quindi oltre quarant'anni fa.
Le idee sono vere solo quando diventano azioni.
A differenza di quanto fatto in precedenza, con questo disegno di legge pur in un momento di grave crisi per le finanze pubbliche, la Regione mette dieci milioni di euro a copertura degli oneri necessari a dar gambe al rilancio della medicina territoriale.
Questa è una novità, dato che la scorsa legislatura eravamo abituati ad annunci roboanti sui piani per la cronicità, piani da un miliardo e mezzo di euro per l'edilizia sanitaria, tutti strumenti importanti che, a eccezione della Città della Salute di Torino e del nuovo Ospedale di Novara, non recavano le necessarie coperture.
Faccio un piccolo passaggio, in cui anticipo quanto discuteremo poi negli ordini del giorno.
Va bene prevedere un provvedimento specifico per i pediatri, come ci ha anticipato l'Assessore, però vorrei segnalare un tema molto importante, su cui spero che poi la Giunta ponga attenzione. Mi riferisco ai numerosi pensionamenti dei medici di base, che potrebbero determinare una carenza dei medici stessi, con le conseguenze che tutti ben possiamo immaginare.
È un tema molto importante e riguarda la presenza dei medici, la loro formazione e il servizio reso ai cittadini, per cui spero si possa poi affrontare il discorso in un'altra occasione, per una definizione sistematica.
In conclusione, questo disegno di legge s'inserisce in un processo ben più ampio di potenziamento di provvedimenti già attivati in questi mesi, come la telemedicina, l'accordo quadro sulle cure domiciliari, il nuovo portale SalutePiemonte.it sui servizi sanitari digitali. Restano aperte ancora alcune questioni, che non possono certamente essere inserite nel provvedimento di legge, ma che rappresentano tasselli fondamentali nell'azione già avviata dalla Giunta.
Ad esempio, sarebbe utile un'azione propedeutica a uniformare gli applicativi informatici dei singoli medici di medicina generale, piuttosto che una qualche formula che consenta un supporto e l'acquisto delle strumentazioni mediche come spirali ed ecografi, ad esempio, che potrebbero consentire un alleggerimento della pressione sui pronto soccorso e, cosa ancora più importante, un reale canale di comunicazione fra le ASL e i medici di medicina generale.
Per queste ragioni, Forza Italia voterà convintamente il disegno di legge.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Siamo arrivati al termine di questo iter. Noi abbiamo dato contributo, sia in Consiglio regionale sia nelle Commissioni, presentando emendamenti facendo delle proposte e portando anche delle problematiche all'attenzione dell'Assessore competente, proprio per non dimenticare nulla di quelle che sono le carenze a livello di medicina territoriale.
L'abbiamo sempre sostenuto: ben venga questo stanziamento che va a dare un contributo di dieci milioni di euro per la formazione delle forme associative di medicina di gruppo e di rete, che soprattutto consentirà di scorrere quelle graduatorie che da troppi anni sono ferme e non consentono ai medici di potersi dotare, ad esempio, di assistenti di studio e, quindi di potersi associare per dare un miglior servizio ai cittadini.
Qui stiamo parlato di una categoria che dall'inizio della pandemia è sempre stata in prima linea. Inizialmente hanno avuto difficoltà oggettive che si sono rapportate all'emergenza, talvolta anche con grosse difficoltà nel reperimento dei dispositivi di protezione individuale. Hanno avuto difficoltà di accesso alle varie piattaforme funzionali per l'emergenza e le hanno ancora in questi giorni, se pensiamo all'inserimento degli over ottanta nel contesto delle piattaforme (ci segnalano, addirittura, che se per sbaglio viene commesso un errore, anche a fronte dell'alto numero di aderenti alla campagna vaccinale, non si può correggere).
Queste sono altre questioni sempre legate al lavoro dei medici di medicina generale. Sono quelli che corrono anche dietro alle dichiarazioni, talvolta affrettate, della politica, perché ricordiamoci che ogniqualvolta effettuiamo qualcosa, ad esempio apriamo una campagna vaccinale e ci rivolgiamo alla popolazione, quella popolazione cosa fa? La prima cosa che pensa di fare è di rivolgersi proprio al medico di medicina generale perché è un presidio fondamentale per il cittadino e per il territorio.
Auspico che, d'ora in poi, anche le dichiarazioni da parte della politica siano ben ponderate, conoscendo l'importanza di questo presidio sul territorio, onde evitare di arrecare ulteriori danni o disagi in più rispetto a quelli che già ci sono, perché sono tanti e li abbiamo citati.
Le nostre proposte di modifica sono andate nell'ottica di implementare il raggio d'azione di questo disegno di legge, che non si può definire come un tassello importante della riorganizzazione della medicina territoriale perché così non è. Abbiamo proposto emendamenti per l'istituzione dell'infermiere di famiglia; abbiamo lavorato sugli obiettivi; abbiamo lavorato sulla norma finanziaria e abbiamo presentato proposte per implementare questa misura, ma, di fatto, non sono state prese in considerazione perché ritenute in più, perché si ritiene che, invece, si debbano fare disegni di legge appositivi.
Mi chiedo, come ho detto anche in altri interventi, come si pensi di ovviare a tutto questo sistema di riorganizzazione con dei disegni di legge singoli. Se dovessimo affrontare ogni criticità, come abbiamo già detto con questo metodo, non basterebbe una legislatura intera. Avrei preferito una discussione più lunga e più organica, coinvolgendo tutti gli attori e tutte le realtà in ambito socio-sanitario del territorio per contenere questa riforma all'interno di un unico provvedimento, ma così non è stato possibile e ne prendiamo atto.
Se fosse soltanto per l'intento di questo disegno di legge, avremmo comunque, votato a favore, nonostante si ritenga che ci siano delle limitazioni. Il problema è che non si può votare a favore, e lo abbiamo detto, perché la norma finanziaria è del tutto inaccettabile.
Quando si va a finanziare un disegno di legge che prevede l'implementazione di servizi fondamentali per il cittadino, è chiaro che si spera che le risorse siano in più, si possano incrementare quelle che già ci sono, ma non che vengano tolte a un servizio che è altrettanto fondamentale soprattutto in tempi di pandemia. Lo è sempre, ma in questo momento lo è maggiormente ed è un rischio che io, se fossi in Giunta, non avrei assolutamente voluto correre. Da dieci milioni che erano sottratti al trasporto pubblico locale, siamo scesi a otto, con la promessa di arrivare ad altri cinque in meno con dei contributi nazionali.
Oggi, per esempio, non ho sentito l'Assessore Tronzano prendere la parola per assicurare ulteriormente i Consiglieri che hanno chiesto un intervento in merito, ma abbiamo capito che la direzione è quella e abbiamo anche proposto un ordine del giorno in tal senso.
Vorrei dire che i problemi relativi alla medicina territoriale, purtroppo lo so benissimo, non si possono risolvere con uno schiocco di dita o con un provvedimento. Questo lavoro si sarebbe dovuto iniziare a fare tempo fa quando ci siamo accorti che iniziavano a mancare non solo i medici di medicina generale, ma anche di tutte le specializzazioni. Sono iniziate a mancare le borse di studio, come abbiamo detto, non sono state sufficienti e, nel giro di dieci anni, sappiamo benissimo a che cosa andremo incontro.
Stiamo dando dei fondi per permettere ai medici di associarsi ma, di fatto non sappiamo in quanti lo potranno fare in futuro, non sappiamo se quelli che stanno per andare in pensione, per esempio - e sono tanti - lo faranno.
Di per sé, prima di andare ad agire su questi provvedimenti, bisognerebbe partire dalla radice del problema, che è quello della carenza.
Questo tema non è stato affrontato in questo disegno di legge e mi auguro che l'Assessore, dall'alto della sua sensibilità, se ne prenda carico il più presto possibile. Noi l'abbiamo detto, senza voler mettere il cappello politico, perché non ci piace quest'atteggiamento. Noi contribuiremo, se possibile, anche alla ricerca di risorse, alla fattibilità della realizzazione di questa messa in campo delle borse di studio che, negli anni, andranno a risolvere il problema, ma è chiaro che dobbiamo partire da adesso, non possiamo più aspettare.
Tra le altre cose che mi verrebbero da citare, per esempio, ci sono le carenze strutturali. Ho portato diverse interrogazioni e anche un ordine del giorno, che oggi ho elaborato con il Consigliere Valle, proprio sulla mancanza fisica di presidi territoriali. Ci sono intere zone dove non vi è il presidio ASL. Questi sono temi fondamentali, in alcuni Comuni e in alcune zone non vi è un presidio dove andare a effettuare le visite e i prelievi. Ho portato all'ordine del giorno il problema di Santena, i cittadini che non possono pagare i ticket. Questi sono problemi gravi che lo diventano ancora di più in ambito di pandemia, ma vanno affrontati al pari di questo.
Speriamo che si possa mettere mano a tutte queste criticità nel più breve tempo possibile ma, per i motivi che abbiamo detto finora, ci sentiamo di dare soltanto un voto di presenza su questo provvedimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato tutti i nostri emendamenti e abbiamo avuto, per fortuna la possibilità di fare approvare il nostro emendamento sull'infermiere di famiglia e di comunità.
Come dicevo questa mattina, abbiamo presentato anche diversi ordini del giorno, oltre a quello che va a definire un termine temporale per la definizione di questa figura. C'è anche un ordine del giorno sulla telemedicina, che è anche un altro tema che abbiamo portato in Commissione e che, purtroppo, non ha riscontrato un interesse da parte della Giunta perlomeno all'interno di questo disegno di legge. Ci rendiamo conto che si tratta di un tema che sicuramente è all'attenzione dell'Assessore, ma nel concreto, fino ad ora, non siamo riusciti ancora ad avere segnali sul nostro territorio. Tenteremo di riportare all'attenzione il tema con quest'ordine del giorno che non so se andremo a discutere questa sera oppure la prossima settimana.
C'è sempre la sensazione di non aver discusso fino in fondo con la maggioranza, sembra sempre che manchi il confronto sia quando si è in Commissione sia quando si arriva in Aula. Questo, in parte, può dipendere dalle modalità di discussione, nel senso che siamo in remoto, quindi è anche più difficile cogliere i segnali dall'altra parte dell'emiciclo, ma sembra un po' che i disegni di legge siano già scritti e vadano in una direzione ben precisa e che difficilmente si recepiscano proposte migliorative da parte delle opposizioni.
Questa volta siamo riusciti a far passare la proposta sull'infermiere di comunità, seppure attenuata, ma la sensazione che non ci sia la reale volontà di confronto, di apertura e di collaborazione rimane sempre un po' ogni volta che arriviamo alla fine di ogni provvedimento.
Speriamo che l'atteggiamento cambi, anche perché siamo all'inizio della discussione di bilancio, quindi speriamo che le numerose proposte che andremo a presentare trovino accoglimento. In particolare, ovviamente cercheremo di rimettere fondi là dove servono realmente, perché anche noi sottolineiamo come non sia accettabile spostare fondi da voci che garantiscono servizi essenziali, come fatto in questo caso, quando si sono spostati fondi dal trasporto pubblico per metterli su questo disegno di legge.
Ci rivedremo ovviamente sia in Commissione sia in Aula e lì speriamo che nel concreto, ci si possa finalmente confrontare sulle reali priorità.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Non ho altri iscritti a parlare in dichiarazione di voto sul provvedimento.
Vorrei solo capire, dato che non riesco a interpretare se c'è la volontà di proseguire sugli ordini del giorno o si rimandano alla seduta successiva e si vota subito l'intero testo. Poiché non ricevo alcun cenno, mettiamo in discussione gli ordini del giorno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Siano in attesa delle indicazioni della maggioranza. Poiché ci sono degli ordini del giorno collegati di varie forze di opposizione legati al finanziamento del trasporto pubblico locale, ma anche nel merito di alcuni aspetti legati alla medicina generale, vorremmo trattarli congiuntamente al voto finale del disegno di legge.
Se c'è intesa, magari possiamo limitare la discussione e passare alla votazione in modo da chiudere il disegno di legge in tempi rapidi. Se poi altri ordini del giorno si possono rinviare, mi rimetto alle decisioni della maggioranza.



(Audio mancante o non comprensibile)



GALLO Raffaele

Noi vorremmo tenere l'ordine del giorno sul trasporto pubblico locale insieme all'approvazione della legge, perché sta dentro un ragionamento che riguarda il tema della copertura finanziaria, poi ce ne sono due di natura sanitaria.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei. Ci sono undici ordini del giorno.
Procediamo con le relative illustrazioni.
. Mozione n. 484 presentata da Rossi, Gallo, Canalis, Salizzoni, Ravetti Valle e Sarno, inerente a "Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza Azioni in ambito socio-sanitario in Piemonte".
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Gentilmente, Presidente, mi ripete il numero?



PRESIDENTE

Parliamo della mozione n. 484, inerente a "Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza - Azioni in ambito socio-sanitario in Piemonte".



PRESIDENTE

Perfetto.
Dico subito a verbale, Presidente, che c'è un refuso: nel testo si legge "rinascita", ma s'intende "ripresa". Poi ci auguriamo che coincida anche con una rinascita! Chiedo dunque agli Uffici di provvedere alla correzione sostituendo la parola "rinascita" con la parola "ripresa".
Questa mozione per noi è molto importante, Presidente, e proverò a presentarla in pochi minuti, perché nei contenuti è fondamentale.
Da tempo chiediamo il nuovo Piano Socio Sanitario e che il territorio si potenzi non soltanto con la medicina di gruppo, come abbiamo fatto oggi, ma mettendo in campo tutta una serie di azioni di medicina territoriale e di potenziamento del territorio. Riteniamo, inoltre, che il Next Generation EU, più noto come Recovery Fund, il Piano nazionale di ripresa e resilienza sia un'occasione da non sprecare.
Non sappiamo ancora come il nuovo Governo modificherà la missione sulla salute, ma per quanto possiamo saperne dall'ultima versione nota, quella approvata in Consiglio dei Ministri, che è comunque un atto ufficiale, per quanto in forma di bozza, sono previste alcune azioni importantissime anche con delle scadenze. Riteniamo che il Piemonte debba farsi trovare preparato a quest'appuntamento.
Vado velocemente a indicare i punti fondamentali. Che cosa prevede la missione salute del Recovery? Azioni innovative quali istituzione delle case della comunità, che sono un presidio socio-sanitario. Potremmo definirle delle "super case della salute", dove, oltre a un'offerta sanitaria, il cittadino viene preso in carico in tutti i suoi bisogni socio sanitari, quindi nascono delle case della comunità. Tra l'altro, il documento ne specifica anche la quantità: una ogni 24.500 abitanti.
Poi parla di un potenziamento dell'assistenza domiciliare integrata; un potenziamento della telemedicina; una rete di ospedali di comunità.
Gli ospedali di comunità sono a metà tra il territorio e gli ospedali; si tratta di presidi sanitari a degenza breve, che devono svolgere una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, perché da un lato sgraviamo gli ospedali dalle prestazioni di bassa complessità dall'altro diamo uno sfogo anche al territorio magari per quei ricoveri legati alle cronicità.
Anche sul tema degli ospedali di comunità, il Piano dà indicazioni precise: prevede che ce ne sia uno ogni 80 mila abitanti. Capite bene, quindi, che siamo di fronte a una rivoluzione. Immaginate cosa significhi per il Piemonte avere un ospedale di comunità ogni 80 mila abitanti e una casa della comunità ogni 24.500 abitanti! Significa anche avere l'opportunità di ridisegnare, riutilizzare e rigenerare alcune di quelle vecchie strutture che nel tempo sono state dismesse (penso anche alle aree interne e non solo), che potrebbero essere rimesse in funzione per dare una risposta primaria ai cittadini, soprattutto quelli delle aree interne, dove magari prima c'erano vecchi ospedali che, in quest'ottica di ospedale di comunità potrebbero tornare a essere attivi e dare una risposta ai cittadini.
Il Recovery, però, indica anche delle date: bisogna pianificare tutto questo entro il 2022 (siamo già al terzo mese del 2021), perché poi queste opere devono essere realizzate entro il 2026. È chiaro, quindi, che non possiamo non farci trovare pronti.
Visto che oggi parliamo di medicina del territorio, se facciamo solamente un provvedimento sui medici di medicina generale è come se mettessimo un pannicello caldo, cioè non risolveremmo nessun problema. Invece immaginatevi se fra tre o quattro anni avessimo in Piemonte una casa della comunità ogni 24.500 abitanti, un ospedale di comunità ogni 80 mila abitanti, un potenziamento della telemedicina e della domiciliarità: avremmo una sanità piemontese assolutamente rivoluzionata! Da questo punto di vista, con questa mozione chiediamo alla Giunta di elaborare entro la fine del 2021 un Piano regionale di potenziamento dell'assistenza territoriale che preveda espressamente, in una cornice d'integrazione socio-sanitaria e d'integrazione territorio-ospedale, il potenziamento dell'ADI, la realizzazione delle case delle comunità e degli ospedali di comunità funzionali ai bisogni della salute dei cittadini piemontesi, in base a quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Ancora, chiediamo l'adozione di un Piano di assunzioni del personale socio sanitario in grado di rispondere ai bisogni di salute e alle esigenze del nuovo sistema sanitario così disegnato. Perché tutto questo senza personale noi continuiamo a dirlo, e in Piemonte parliamo almeno di 4.000-5.000 unità - significa praticamente quasi tutto il numero delle persone che abbiamo dovuto assumere per fronteggiare il coronavirus.
Sappiamo che non si può fare immediatamente, ma nel tempo servirà un piano pluriennale. È allora evidente che, di fronte a queste esigenze, abbiamo bisogno di personale, quindi ridisegniamo la sanità e assumiamo le persone che ci servono.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
. Ordine del giorno n. 485 presentato da Ravetti, Canalis, Sarno e Valle inerente a "Progetti di collaborazione dello psicologo delle cure primarie con i medici di medicina generale nell'ambito dello sviluppo delle forme associative della Medicina Generale".
La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Ci sono. Chiedo scusa, Presidente.
L'ordine del giorno n. 485 ha come oggetto la figura dello psicologo delle cure primarie o dello psicologo di base, che noi riteniamo - speriamo che sia ritenuto da tutti - una figura fondamentale per i servizi socio sanitari territoriali.
In particolare, questo disegno di legge è un ambito legislativo che è proprio dell'attività dello psicologo e delle cure primarie, tenuto conto del fatto che solo alcuni paesi della nostra Europa hanno inserito formalmente nei servizi territoriali il contributo degli psicologi delle cure primarie. In Italia solo in alcune zone - e purtroppo devo dire in forma sperimentale - sono tenute in considerazione queste figura professionali così importanti Lo abbiamo capito da tempo, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione e lo abbiamo capito particolarmente in questo periodo, quando le costrizioni del COVID ci hanno obbligati nelle nostre case, con la paura per i contagi e il loro aumento, ma soprattutto per il legame che c'è tra le costrizioni, i DPCM, i tanti divieti, l'obbligo di rimanere in casa e le paure che si sono diffuse e che meritano un confronto con questi professionisti.
I medici di medicina generale nel 35% delle loro visite incontrano problemi di natura psicologica. Spesso, per l'esperienza maturata sul campo, hanno le risposte necessarie e opportune e costruiscono quelle risposte in forma differente (molte volte empirica) con un'attitudine che non può essere sviluppata quotidianamente, in quanto la loro formazione non è così specifica.
Questa è la ragione per cui, a partire dalla prevenzione sia primaria sia secondaria soprattutto nella gestione dei casi specifici, ma anche nelle relazioni tra psicologi di base e medici di medicina generale, tra le strutture semiresidenziali e residenziali e anche tra i centri di salute mentale e le strutture ospedaliere, avremmo bisogno in Piemonte di inserire nella rete dei medici di medicina generale - se vuole l'Assessore, anche in una prima fase sperimentale - gli psicologi di base.
Pertanto, chiediamo un impegno alla Giunta a promuovere, leggo testualmente, "nell'ambito delle forme di medicina di gruppo e medicina di rete i progetti di collaborazione fra medici e psicologi di base".
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

. Ordine del giorno n. 499 presentato da Valle, Giaccone, Salizzoni Rossi, Sarno, Disabato, Frediani e Canalis, inerente a "Riordino dei servizi socio-sanitari territoriali dell'ASL TO3 nel Comune di Alpignano".
Prego, Consigliere Valle; ha facoltà di intervenire per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato quest'ordine del giorno insieme a diversi colleghi, in particolare alla collega Disabato, con la quale l'abbiamo condiviso fin dall'inizio nella sua redazione - anche se qui si parla di un caso estremamente particolare - per andare incontro al tema di cui stiamo parlando.
Il rafforzamento della nostra rete di presidio territoriale passa inevitabilmente non soltanto da quello di cui abbiamo discusso, ovvero dal potenziamento e dalla possibilità per i medici di base di costruire una medicina di gruppo e sostenerla in questo modo, ma anche attraverso una presenza sufficientemente capillare di strutture legate alle Aziende sanitarie, che possano offrire servizi sul territorio e alla cittadinanza contribuendo in tal modo a offrire prime risposte, diagnosi e occasioni di cura di medicina d'iniziativa, senza gravare sui nostri presidi ospedalieri.
Questo è un caso particolare, perché riguarda dei lavori che devono iniziare per la realizzazione del nuovo poliambulatorio previsto dall'ASL TO3 in quel di Alpignano, rispetto al quale alcuni mesi fa, in base a un accordo con l'Azienda sanitaria, il Comune ha messo a disposizione un immobile, ovvero il Movicentro realizzato ad Alpignano, proprio per la realizzazione di questo poliambulatorio che viene ricollocato dalla vecchia struttura ormai fatiscente di via Philips.
Il punto è, in primo luogo, rispettare gli accordi per quanto riguarda i tempi, che hanno già subito nel corso degli anni, per responsabilità più o meno condivise, ritardi e diverse dilazioni. In questo momento il rispetto dei tempi è ancora più importante perché, nel frattempo, diverse attività degli ambulatori sono state trasferite a Pianezza e a Venaria, con notevoli disagi per i cittadini di Alpignano, in parte per il COVID e la riduzione delle disponibilità, in parte anche perché i locali di via Philips erano decisamente vetusti e necessitavano d'interventi di ristrutturazione.
Con l'ordine del giorno impegniamo la Giunta a monitorare con attenzione sulla conferma e sul rispetto del cronoprogramma già previsto e, d'altra parte, ad attivare quanto prima - e su questo siamo decisamente più preoccupati - un'iniziativa maggiore da parte nell'Amministrazione regionale e dell'Azienda sanitaria per dirimere quanto prima il futuro dell'immobile che adesso è stato lasciato libero, in quanto non più idoneo né per spazi né per stato manutentivo a ospitare il poliambulatorio.
È evidente che, senza un intervento preciso, una destinazione chiara e una condivisione di cosa fare di uno spazio importante come quello, il rischio è che la struttura possa andare incontro al degrado e all'abbandono, con tutto quello che ne consegue. Conosciamo già i destini delle strutture pubbliche che, una volta liberate, non hanno immediatamente individuato una chiara vocazione e un chiaro indirizzo di sviluppo, di ricollocazione, di riutilizzo o di valorizzazione in qualsiasi modo, purché condiviso ovviamente con l'Amministrazione locale.
Grazie.



PRESIDENTE

. Ordine del giorno n. 501 presentato da Frediani, Bertola, Canalis e Giaccone, inerente a "Erogazione di prestazioni di telemedicina".
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Se per lei va bene, avendo presentato tre atti d'indirizzo, li illustrerei insieme.



PRESIDENTE

. Ordine del giorno n. 502 presentato da Frediani e Bertola, inerente a "Implementazione della figura dell'infermiere di famiglia e di comunità" . Ordine del giorno n. 503 presentato da Frediani, Bertola, Canalis e Giaccone, inerente a "Implementazione di un Ospedale di Comunità nella struttura dell'ex Ospedale Maria Adelaide".
Prego, Consigliera.



FREDIANI Francesca

Parto dall'ordine del giorno n. 503, che è riferito all'Ospedale Maria Adelaide. L'ha citato anche il Consigliere Grimaldi in uno dei suoi interventi, illustrando un emendamento.
Noi chiediamo in modo piuttosto fermo e deciso che si definisca all'interno della rete di assistenza distrettuale della Città di Torino l'implementazione di un ospedale di comunità o di un'unità complessa di cure primarie presso la struttura che ospitava l'Ospedale Maria Adelaide.
Questo deriva da un confronto che c'è stato in Commissione sul dossier di candidatura alle Universiadi, nel quale pare ci sia l'ipotesi di utilizzare il Maria Adelaide per delle residenze per ospitare gli atleti e trasformarlo poi in residenza universitaria.
Noi crediamo, invece, che sia la cittadinanza sia la Regione come ente abbia tutto l'interesse a mantenere la vocazione originaria - che, peraltro è definita dalla delibera che ha messo in vendita il Maria Adelaide - che è quella sanitaria. Sarebbe veramente un peccato, oltre che uno spreco enorme, abbandonare una simile struttura e destinarla ad altri scopi. Noi crediamo che sia il caso di mettere un punto fermo. Non abbiamo avuto modo di vedere il dossier, perché pare che non sia ancora completo, quindi non conosciamo nel dettaglio quale sia esattamente il progetto, però sarebbe per noi consigliabile mettere oggi un punto fermo e definire, attraverso una votazione in Consiglio, trovando ovviamente l'accoglimento della Giunta, che il Maria Adelaide mantenga la sua vocazione al servizio dei cittadini, quindi la vocazione sanitaria.
Il contenuto dell'ordine del giorno n. 502 lo accennavo già durante l'illustrazione di un precedente emendamento relativamente alla figura dell'infermiere di famiglia e di comunità, che è la figura oggetto di un emendamento a mia prima firma, ma condiviso da tutte le opposizioni riguarda l'introduzione di questa figura. Per valorizzarla sul nostro territorio, chiediamo d'inserire il termine di sessanta giorni dall'approvazione del disegno di legge per presentare un piano per l'implementazione a livello regionale di questa importantissima figura.
Inoltre, prevediamo una pubblicazione trimestrale sul sito istituzionale di un report che contenga il numero degli infermieri di famiglia e di comunità attivati in modo da monitorare il progetto e vedere se ci siano delle criticità.
L'ultimo ordine del giorno fa riferimento alle prestazioni di telemedicina.
Anche queste sono state oggetto di un emendamento respinto in Commissione.
Riteniamo che la telemedicina debba assolutamente essere uno dei punti centrali dell'assistenza sanitaria nella nostra Regione e, quindi, tentiamo di riproporre questo tema attraverso un ordine del giorno e attraverso un impegno e, in particolare, lo colleghiamo al tema della medicina convenzionata.
Nell'impegno chiediamo che tutte le forme associative della medicina convenzionata siano messe nella condizione di erogare le prestazioni di telemedicina di loro competenza, previste nell'accordo sulle indicazioni nazionali per l'erogazione di prestazioni in telemedicina siglato tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.
Questo per inquadrare anche dal punto di vista legislativo il tema della telemedicina e associato al tema oggetto della discussione di oggi, quello della medicina convenzionata nelle sue forme associative.
Anche qui chiediamo un monitoraggio trimestrale, per valutare l'andamento di questo progetto ed eventualmente correggere e risolvere le criticità che si potrebbero manifestare.



PRESIDENTE

Grazie.
. Ordine del giorno n. 506, presentato da Gallo, Valle, Chiamparino Rossi, Avetta, Ravetti, Marello, Salizzoni, Sarno e Canalis, inerente a "Salvaguardare il fondo destinato al trasporto pubblico locale piemontese, ridotto per assicurare la copertura finanziaria del disegno di legge regionale n. 127 che incentiva lo sviluppo delle forme associative della Medicina Generale".
La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno ripercorre la discussione sulla norma finanziaria di questo disegno di legge, che è l'elemento cardine che ci ha messo nelle condizioni di mettere in atto un'azione ostruzionistica con l'intento di far cambiare idea alla Giunta regionale e per valorizzare quello che è realmente il trasporto pubblico locale.
Con quest'ordine del giorno si vuole impegnare la Giunta, come già detto nella discussione generale sugli emendamenti, a mettere come priorità politica di scelta di destinazione delle risorse il trasporto pubblico locale, qualora arrivassero delle risorse, che arriveranno, dal Governo o tramite erogazione di denaro per il ristoro delle mancate entrate dovute alla pandemia o per la sospensione delle rate dei mutui che abbiamo con Cassa Depositi e prestiti e altri istituti.
I risparmi che si verificheranno dovranno essere destinati subito al ristoro di questi otto milioni che mancano per completare il fondo per il trasporto pubblico locale.
In alternativa, il terzo punto dell'impegno dell'ordine del giorno è prevedere in assestamento di bilancio, a novembre, il reintegro delle risorse mancanti per il trasporto pubblico locale.
Questo può dare certezza delle risorse alle aziende che vivono un momento difficile, che possono così programmare il 2021 in tranquillità.



PRESIDENTE

Grazie.
. Ordine del giorno n. 508 presentato da Biletta e Ruzzola, inerente a "Sviluppo di forme associative anche per la pediatria. Atto di indirizzo collegato al disegno di legge n.127 'Sviluppo delle forme associative della Medicina Generale'" . ordine del giorno n. 509 presentato da Biletta, Riva Vercellotti e Ruzzola, inerente a "Sostegno all'azione della Regione per l'integrazione delle risorse per il Trasporto Pubblico Locale. Atto di indirizzo collegato al disegno di legge n.127 'Sviluppo delle forme associative della medicina generale'".
La parola alla Consigliera Biletta per l'illustrazione.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Li illustro entrambi, poiché sono uno di seguito all'altro.
Con l'ordine del giorno n. 508 vogliamo stimolare una riflessione che vuole portare il coinvolgimento anche dei pediatri nel modello di medicina di gruppo, che è alla base del disegno di legge che stiamo per approvare.
Come anticipato dalla Giunta regionale e dall'Assessore Icardi condividiamo l'analisi secondo la quale il COVID ha evidenziato la carenza dei servizi territoriali di prevenzione e di assistenza primaria nonostante la professionalità e l'abnegazione dei medici di base, proprio in questa pandemia, è stata la prima linea a essere travolta e a non aver retto, determinando criticità negli ospedali.
Il disegno di legge in approvazione va esattamente nella direzione di valorizzare, anche attraverso l'impegno economico, la medicina territoriale. Sappiamo che in Piemonte ci sono circa 3.500 medici di medicina generale che, grazie a questo disegno di legge, miglioreranno la capacità di risposta del sistema al paziente. Al tempo stesso, un ruolo analogo parimenti importante viene svolto da circa 390 pediatri, che rappresentano un punto di riferimento indispensabile per il bambino e la famiglia e che anch'essi hanno garantito un prezioso supporto alle attività della Regione e dell'Unità di crisi durante l'emergenza tuttora in corso.
Con quest'ordine del giorno riteniamo utile approfondire la possibilità di coinvolgere nel nuovo modello della medicina di gruppo, che sarà un modello vincente, anche i pediatri.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 509, come sappiamo e com'è noto una parte delle risorse necessarie per garantire la copertura del disegno di legge n. 127 sono state momentaneamente stornate dal programma del bilancio regionale dedicato al trasporto pubblico locale. L'avverbio "momentaneamente" è fondamentale, perché ascoltato il dibattito, sia quello di Commissione sia quello d'Aula, è bene rimarcare alcune cose. Come già detto più volte della Giunta regionale, il TPL resta una priorità un'assoluta priorità per quest'Amministrazione.
Come ben sa chi ha avuto l'onore e l'onere di amministrare la Regione Piemonte nella scorsa legislatura, il bilancio dell'ente è particolarmente ingessato, ma è altrettanto evidente che le conseguenze economico finanziarie derivanti dalla pandemia tuttora in corso hanno irrigidito ulteriormente tutti gli spazi di manovra e questo anche a causa delle minori entrate. Sappiamo però che il bilancio è uno strumento dinamico e che durante l'esercizio è prassi che possano essere perfezionati ulteriori trasferimenti da parte dello Stato, che si possono rinegoziare le condizioni dei mutui nel tempo contratti, liberando così anche delle risorse.
Esattamente come anticipato dalla Giunta regionale, è possibile riallocare sul programma del TPL le risorse utili a garantire un servizio essenziale per i cittadini e per il territorio.
Con l'atto d'indirizzo lo ribadiamo e confermiamo e sosteniamo l'impegno assunto dalla Giunta regionale, un impegno serio e ragionato, che non toglie un servizio essenziale per garantirne un altro.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
. Ordine del giorno n. 510 presentato da Disabato, Martinetti e Sacco inerente a "Reclutamento del personale sanitario per fronteggiare l'emergenza COVID e per sostenere la campagna vaccinale" . Ordine del giorno n. 511 presentato da Disabato, Martinetti e Sacco inerente a "Reintegro dei fondi destinati al Trasporto Pubblico Locale" La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Anch'io procederei con un'unica illustrazione.
L'ordine del giorno n. 510 tratta il tema del reclutamento del personale sanitario per fronteggiare l'emergenza COVID.
In questi giorni è in atto un'emergenza, un allarme lanciato dalle principali organizzazioni sindacali, e anche dall'Ordine dei Medici, sulla carenza di medici per fronteggiare una terza ondata all'interno delle strutture ospedaliere, ma anche per supportare la campagna vaccinale in atto nella nostra Regione.
Durante la pandemia sono stati reclutati medici specializzandi, o comunque neolaureati, che hanno supportato il personale sanitario in tutte le operatività, in particolare quelle legate all'emergenza sanitaria da COVID.
Ovviamente, con l'avvio dei concorsi per le scuole di specializzazione, i medici si sono dedicati al perseguimento delle borse di studio e al proseguimento nelle loro specializzazioni, causando una migrazione.
Negli ospedali si sta riscontrando un abbandono da parte di queste figure fino a oggi essenziali e importanti per le operatività legate all'emergenza, che rischiano di non essere reintegrate.
Ci sono stati degli sforzi, da parte della Regione e anche dal Governo nazionale, per integrare le risorse umane e anche per le nuove assunzioni ma è chiaro che questo non basta. Dovesse veramente ripartire l'ondata dei contagi, ma anche per garantire tutta l'attività non COVID e supportare la campagna vaccinale che, come dicevamo prima, in questo momento coinvolge determinate fasce di età e alcune categorie lavorative, per quanto tra un po' sarà aperta anche ad altre fasce e, in generale, a tutta la popolazione, si chiederà un impegno massiccio di risorse umane, quindi, non si potrà prescindere da quelle che sono anche le nuove forze, i giovani neolaureati e gli specializzandi.
Sappiamo che l'Assessore regionale, insieme alla Giunta, si è mosso nel mese di dicembre per iniziare a sondare il terreno, all'interno delle università, per siglare degli accordi che prevedano il reclutamento dei medici iscritti alle scuole di specializzazione e l'impiego di questi ultimi nello svolgimento della campagna vaccinale e nelle operazioni volte a fronteggiare l'emergenza sanitaria.
Sappiamo che questi giovani hanno dato l'anima durante l'emergenza e hanno affiancato i nostri medici e i nostri operatori sanitari in tutte le fasi senza paura e senza sottrarsi a quello che è un senso del dovere e di responsabilità. Questo è stato molto apprezzato, tant'è che si teme per il futuro e quindi, poiché non vogliamo correre il rischio di ritrovarsi nella drammatica situazione della prima ondata in particolare, che ha colpito particolarmente il sistema sanitario, vorrebbero avere delle risposte.
Da dicembre non abbiamo più avuto notizie in merito, quindi abbiamo deciso di portare all'attenzione dell'Assessore quest'ordine del giorno, proprio per chiedergli di attivarsi urgentemente con le università, al fine di siglare questi accordi, che prevedono il reclutamento dei medici, quindi iscritti alle scuole di specializzazione, e l'impiego nello svolgimento della campagna vaccinale nel fronteggiare eventualmente una terza ondata.
Chiediamo anche di valutare, come sta succedendo in altre Regioni e come sarà previsto dalla legge di bilancio, che però pare bloccata da un decreto attuativo, la possibilità di coinvolgere i medici ospedalieri nella campagna vaccinale in orario extra, applicando la remunerazione secondo quanto previsto dall'articolo 115 del contratto collettivo nazionale della dirigenza 2016-2018.
Sono due azioni che, sì, impegnano la Giunta, però potrebbero effettivamente dare risposta a un comparto che non può ritrovarsi nuovamente in crisi, che ha già risentito degli effetti dell'emergenza sanitaria e che probabilmente a breve sarà sottoposto a una nuova ondata sebbene si speri che con le vaccinazioni non ci sia l'impatto delle prime due ondate.
È giusto farsi trovare preparati e questi, secondo me, sono due segnali che noi possiamo tranquillamente dare come Regione.
Il secondo ordine del giorno, il n. 511, è analogo a quello presentato dal Partito Democratico, che richiede il reintegro delle risorse sottratte, per il disegno di legge n. 127, al trasporto pubblico locale.
Si tratta di quegli otto milioni che dovrebbero essere inseriti in modo prioritario nell'apposito capitolo destinato al trasporto pubblico, in modo da non gravare su un servizio che è altrettanto essenziale e, come abbiamo ripetuto ormai tantissime volte, fondamentale soprattutto in questo momento di crisi sanitaria.
Se mi permette, un ultimo accenno lo faccio all'ordine del giorno presentato dal collega Valle, con cui ho collaborato, che riguarda il territorio di Alpignano, sulla riorganizzazione dei servizi territoriali tramite la ristrutturazione del Movicentro, che sarà destinato al Poliambulatorio.
Tengo a sottolineare che in questo momento i cittadini hanno enormi difficoltà, perché si devono spostare in altri Comuni per ricevere delle prestazioni. L'impegno, se mi permette di dire, non è così oneroso, perch si tratta semplicemente di verificare e attivarsi presso l'ASL TO3 per far sì che sia rispettato l'inizio dei lavori, secondo quanto previsto dal cronoprogramma, nel mese di maggio 2021 e, ovviamente, attivarsi anche con il Comune, per affrontare in sinergia la questione relativa al futuro dell'immobile, prima sede del Poliambulatorio, cioè in via Philips 2, onde evitare che possa fare la fine di molti stabili presenti sul territorio, in particolare quello dell'ASL TO3, che sono in stato di degrado e di abbandono.
È chiaro che se si vuole evitare questa fine occorre studiare, insieme al Comune di Alpignano, una possibile soluzione per prevenire che il Comune si ritrovi uno stabile che, negli anni, richiederà ingenti risorse e ingenti forze anche per la ristrutturazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo alla discussione generale sugli atti d'indirizzo.
Se non vi sono richieste d'intervento, chiederei alla Giunta di esprimere il parere sulla mozione e sugli ordini del giorno. Mi scuso con il collega Rossi, perché era una mozione. Aveva ragione lei, purtroppo.



ROSSI Domenico

Presidente, mi capita quasi sempre di avere ragione. Non si preoccupi!



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, quando l'Assessore dà il parere, potrebbe ricordare anche i primi firmatari, così è più facile?



PRESIDENTE

La mozione n. 484 è del Consigliere Rossi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Il parere della Giunta sulla mozione n. 484 è negativo in attesa della riscrittura del PNRR, perché sappiamo che è in riscrittura.



PRESIDENTE

Il parere sull'ordine del giorno n. 485 del Consigliere Ravetti?



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Quest'ordine del giorno è corretto nell'intento, ma il parere è negativo perché non serve un ordine del giorno per collaborare, lo facciamo in ogni caso.
Apprezziamo, comunque, lo sforzo di sottolinearlo.



RAVETTI Domenico

Quindi gli ordini del giorno non servono a niente! Lo metteremo nel Regolamento del Consiglio.
Grazie, Assessore.



PRESIDENTE

Consigliere Ravetti, mi scusi, se vuole può chiedere la parola successivamente in dichiarazione di voto.



RAVETTI Domenico

Chiedo la parola successivamente in dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Il parere sull'ordine del giorno n. 499 del Consigliere Valle?



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Il parere è negativo. Il disegno di legge n. 127 non riguarda interventi immobiliari di edilizia, quindi l'ASL TO3, secondo la propria analisi dei bisogni e di assistenza della popolazione, valuterà la ristrutturazione dell'offerta sanitaria presso il Comune di Alpignano. È una decisione che spetta all'Azienda stessa.



PRESIDENTE

Il parere sugli ordini del giorno n. 501 e n. 502 della Consigliera Frediani?



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Il parere sugli ordini del giorno n. 501 e n. 502 è negativo.
Nell'ordine del giorno n. 501 si dice: "Il Consiglio regionale impegna la Giunta affinché tutte le forme associative della medicina convenzionata siano messe nella condizione di erogare le prestazioni di telemedicina di loro competenza previste nell'accordo sulle indicazioni nazionali per l'erogazione di prestazioni di telemededicina siglato tra Governo, Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano; affinché venga effettuato un monitoraggio trimestrale delle prestazioni di telemedicina previste nell'accordo sulle indicazioni nazionali per l'erogazione di prestazioni in telemedicina siglato tra Governo, Regioni.".
In realtà, è tutto già disciplinato in altra sede. È sbagliato, insomma individuare tutte le forme associative. La medicina di gruppo ha un senso ma non tutte le medicine di gruppo sono identiche, non hanno tutte il medesimo senso. Queste sono le motivazioni per cui non possiamo approvarlo.
Parere negativo sull'ordine del giorno n. 503.
Parere negativo sull'ordine del giorno n. 506 in tema di bilancio regionale, perché questa è una materia non di mia competenza, ma dell'Assessore Tronzano.
Parere negativo sull'ordine del giorno n. 507, per le stesse ragioni di cui ho detto per l'ordine del giorno n. 506.
Il tema dell'ordine del giorno n. 508 sarà trattato con legge ad hoc e l'abbiamo già detto più volte.
Il parere sull'ordine del giorno n. 509, in tema di bilancio regionale, è negativo, perché sempre di competenza dell'Assessore Tronzano, così come per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 511.



GALLO Raffaele

Mi scusi, Presidente, non ho capito la valutazione esito degli ordini del giorno in materia di bilancio: se il parere lo dà l'Assessore Icardi o l'Assessore Tronzano, che ha la delega al bilancio.



PRESIDENTE

È sempre la Giunta, non è un problema. Mi sono trovato un po' spiazzato ero fermo all'ordine del giorno n. 503 con parere contrario, ma c'era l'ordine del giorno n. 506 del Consigliere Gallo.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Naturalmente per quanto riguarda la mia competenza e non altro.
Se il Presidente mi dà conferma, esprimo un parere sull'ordine del giorno del Consigliere Gallo avente per titolo "Salvaguardare il fondo destinato al trasporto pubblico locale piemontese, ridotto per assicurare la copertura finanziaria del disegno di legge regionale n. 127 che incentiva lo sviluppo delle forme associative della Medicina Generale", sull'ordine del giorno della Consigliera Disabato sempre sul ripristino dei fondi al trasporto pubblico locale e, naturalmente, sugli ordini del giorno della maggioranza che riguardano il bilancio.



PRESIDENTE

Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Sull'ordine del giorno del Consigliere Gallo chiederei, se è possibile, una modifica al titolo, perché il tema è che il fondo del trasporto pubblico nazionale viene girato interamente alle aziende del TPL. Come Regione mettiamo quell'integrazione di circa sessanta milioni di euro all'anno che negli ultimi due anni, ricordo, abbiamo pagato puntualmente.
La volontà di ristorare questi fondi, quindi di ritornare alla normalità c'è ed è evidente, così tranquillizzo anche la Consigliera Disabato, che durante il dibattito del pomeriggio sottolineava un'assenza della voce dell'Assessore al bilancio. Chiaramente la Giunta ha interesse, così come la maggioranza, e la volontà di mettere i soldi sul TPL che, in questo momento, sono stati tolti per scelta a favore della medicina territoriale che, naturalmente, è predominante, vista l'emergenza in corso.
Pertanto, se il Consigliere Gallo vuole modificare il titolo in "Salvaguardare l'integrazione regionale al fondo nazionale destinato al trasporto pubblico", nell'impegnativa "prevedere il reintegro delle risorse regionali rispetto al fondo nazionale TPL" e nel secondo punto "a salvaguardare il fondo regionale destinato al trasporto pubblico locale piemontese", per me va bene, così specifichiamo meglio il tema, in modo da non avere equivoci e confusione. Non ci sono dubbi che il fondo nazionale viene tutto girato, non vogliamo neanche instillare questi dubbi.
La Consigliera Disabato ha presentato un ordine del giorno simile, quindi chiedo anche a lei di inserire questo tipo di ragionamento.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno della maggioranza, è perfetto quindi non ci sono problemi.
Se il Consigliere Gallo e la Consigliere Disabato apportano le modifiche richieste, per me non c'è nessun problema a dire che va bene, perché la volontà della Giunta è quella.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Abbiamo solo la necessità di modifiche scritte.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Mi scusi, Presidente. Posso intervenire?



PRESIDENTE

Prego, Assessore Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Sull'ordine del giorno n. 508 il parere non è negativo.



PRESIDENTE

Ah, va bene. Si era passati velocemente dal n. 503 agli altri, per cui avevo capito male.
L'Assessore Tronzano ha specificato ulteriormente sugli ordini del giorno n. 508 e n. 509, per cui il parere è favorevole. Sul n. 506 ci sono delle modifiche.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Posso ripeterle, Presidente?



PRESIDENTE

Sì.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Purtroppo non ho il numero, quindi mi riferisco al Consigliere Gallo.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 506.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Nell'ordine del giorno n. 506 - ma solo per questioni di forma, la sostanza non cambia - il titolo dovrebbe essere: "Salvaguardare l'integrazione regionale al fondo nazionale"; questa dovrebbe essere la modifica nel titolo, nell'oggetto.
Nell'impegnativa, "impegna la Giunta regionale a prevedere il reintegro delle risorse regionali rispetto al fondo nazionale TPL" o qualcosa di simile (ognuno ha la propria modalità di scrittura).
Nel secondo punto, "a salvaguardare il fondo regionale destinato al Trasporto Pubblico Locale piemontese". Questo per quanto riguarda l'ordine del giorno del Consigliere Gallo.



PRESIDENTE

Aspetti un attimo.



GALLO Raffaele

Per me vanno bene le modifiche, l'ho scritto in chat.



PRESIDENTE

Grazie.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

In merito all'ordine del giorno della Consigliera Disabato, lei scrive: "i fondi destinati al Trasporto Pubblico Locale siano reintegrati". Anche in questo caso, una preghiera di specificazione in relazione al fatto che le risorse sono di integrazione regionale al fondo di TPL nazionale. La metta come vuole, per me va benissimo, soltanto se può dirlo lei è meglio, così crea lei la frase (intendo "lei" la Consigliera Disabato, non "lei" Presidente).



PRESIDENTE

In pratica, "il Consiglio regionale impegna la Giunta affinché i fondi destinati al Trasporto Pubblico Locale".



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

La dicitura potrebbe essere "l'integrazione regionale al fondo dedicato al Trasporto pubblico Locale sia reintegrato" o qualcosa di simile, ecco.



DISABATO Sarah

Scusi, me lo può ripetere? Non riesco a starle dietro.



PRESIDENTE

Da remoto, senza i testi.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

L'ordine del giorno della Consigliera Disabato recita: "Il Consiglio regionale impegna la giunta affinché i fondi destinati al Trasporto Pubblico Locale siano reintegrati, entro la fine dell'anno".
Io proporrei una piccola correzione, come segue: "Il Consiglio regionale impegna la Giunta affinché i fondi regionali destinati al Trasporto Pubblico Locale siano reintegrati", per esempio.



PRESIDENTE

Quindi senza la temporalità.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie.



PRESIDENTE

La modifica può essere accettata dalla prima firmataria?



DISABATO Sarah

Va bene.



PRESIDENTE

D'accordo, allora eliminiamo la parte temporale.
Ha chiesto la parola Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Chiederei solo all'Assessore Icardi di ripetere il parere della Giunta regionale sull'ordine del giorno inerente al Maria Adelaide, perché non l'ho proprio sentito.



PRESIDENTE

Quindi sull'ordine del giorno n. 503.
Prego, Assessore Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Un attimo solo, recupero la nota relativa.
Il parere della Giunta regionale sull'ordine del giorno n. 503 è negativo perché al momento non lo possiamo fare. Al momento non è una cosa che possiamo fare. Ne potremmo discutere, perché c'è un altro progetto in corso, come lei ha sottolineato, però impegnarsi alla luce di un progetto già studiato dalla Giunta, ritengo che non sia possibile.



PRESIDENTE

Grazie.
Sull'ordine del giorno n. 510 della Consigliera Disabato, inerente a "Sviluppo delle forme associative della Medicina Generale - Reclutamento del personale sanitario per fronteggiare l'emergenza COVID e per sostenere la campagna vaccinale" il parere era contrario? Glielo chiedo per averne certezza.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Sì, il parere era negativo.



PRESIDENTE

Grazie, proseguiamo. Abbiamo ascoltato i pareri della Giunta, per cui adesso chiedo se vi siano richieste d'intervento in dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Lo sa, Presidente, che per scrivere quest'ordine del giorno ho impegnato delle ore?



PRESIDENTE

Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Mi ascolti, veramente, Presidente, non mi parli sopra.



PRESIDENTE

Stavo cercando il suo ordine del giorno.



RAVETTI Domenico

Grazie.
Già mi danno fastidio le quattro frecce in sottofondo, sembra quasi quando si va a comprare il pane, che si sta in fila e non si trova il parcheggio con la macchina! Ci va rispetto per il lavoro dei Consiglieri regionali, sa Presidente? Perché per redigere quest'ordine del giorno ho convocato delle riunioni, ho fatto delle telefonate, ho avuto modo di incontrare degli psicologi, che mi hanno fornito alcune indicazioni - forse perché questa maggioranza e l'Assessore non hanno abbastanza orecchie per ascoltare - per riuscire a provare a dare un contributo fattivo alle problematiche che hanno parecchi cittadini del nostro Piemonte. Mi hanno chiesto di attivare una strada, la più collaborativa e condivisibile possibile, per riuscire a incontrare le esigenze anche della maggioranza e della Giunta.
Di conseguenza, ho impiegato settimane, ho fatto il lavoro del Consigliere regionale di opposizione; insomma, un lavoro costruttivo, come sono solito fare, che prediligo rispetto all'ostruzionismo.
Sa, Presidente? Per chi ha fatto l'amministratore e ha avuto delle responsabilità, l'ostruzionismo è un peso; l'opposizione costruttiva o viene riconosciuta o premiata oppure c'è un problema, Presidente, e lo dico all'Assessore, perché questo lavoro non può essere giudicato così com'è stato giudicato.
C'è anche il Presidente Cirio che ascolta, immagino. In altre parole, va bene l'intenzione, va bene l'impegno, è tutto giusto, ma non serve l'ordine del giorno? Ma che motivazione è? Stiamo scherzando? Non serve lo strumento "ordine del giorno"? È tutto condivisibile, ma non serve lo strumento "ordine del giorno"? Guardi che, da un punto di vista politico, ritengo che un'espressione del genere, Presidente, sia al pari di un'offesa. È un'offesa per il lavoro che, insieme con tanti altri, abbiamo prodotto nel depositare quest'ordine del giorno.
Dopodiché finisce lì, si va avanti, ma si misura la qualità dell'azione politica e di governo di questa maggioranza. Nient'altro.
Buone frecce e buona continuazione.



PRESIDENTE

Grazie.
Interpreto l'Assessore Icardi che, a mio giudizio, intendeva che non bastasse un ordine del giorno. Come hanno detto altri prima di me e prima di voi, un ordine del giorno non si nega a nessuno.
Secondo me, su un tema del genere ci dev'essere un'attenzione diversa rispetto a una discussione che tratta l'ordine del giorno stesso, con una considerazione e una valutazione più attenta che un semplice ordine del giorno approvato da una Giunta e da un Consiglio. Come ha già ricordato lei, sono argomentazioni dettagliate e precise che possono anche servire. E mi sembra che anche l'Assessore Icardi abbia fatto menzione di quello che ha detto lei. Se c'è la possibilità di trovare un accordo, va bene altrimenti proseguiamo e lo porremo in votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Solo per cercare di favorire un ragionamento più approfondito - parlo del mio Gruppo - sui tre ordini del giorno di natura sanitaria a prima firma dei colleghi Rossi, Ravetti e Valle.
Se l'Assessore Icardi è d'accordo e li vogliamo stralciare, magari li possiamo ridiscutere martedì prossimo per approfondire questi temi, che sono importanti e sui quali i colleghi hanno lavorato, per capire quali sono le parti che non possono andar bene. Magari inserendo delle parole un po' più generali, l'impianto complessivo dell'ordine del giorno può essere accettato.
Mi rendo conto che sono le ore 19.25 e dobbiamo chiudere il disegno di legge e avviare la convocazione di Consiglio come da Capo X del Regolamento sul tema della legge elettorale. Tuttavia, prima di bocciarli, se l'Assessore Icardi ha voglia e modo di rivalutare gli atti d'indirizzo parlo per il Partito Democratico - potremmo stralciarli e rimandarli a martedì prossimo.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Presidente, posso intervenire?



PRESIDENTE

Prego, Assessore.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Accetto volentieri la proposta del Capogruppo Gallo di riportarli in discussione martedì prossimo. Possiamo valutarli meglio e condividere i contenuti sui quali si potrà trovare un'intesa. Su questo sono d'accordo.
Forse sono stato male interpretato e mi spiace che il Consigliere Ravetti se la sia presa, ma magari anche per la stanchezza le parole non sono state ponderate bene.
Non è che non serva il suo ordine del giorno. Assolutamente. Quei comportamenti e quelle azioni che ha ricordato, in parte le stiamo già mettendo in atto. Gli psicologi hanno avuto un ruolo al DIRMEI e stanno facendo delle azioni concordate con l'Unità di crisi e avremo anche la possibilità di approfondire temi importantissimi. Però, come ha ricordato interpretando bene, il Presidente, ci vuole un'azione più articolata.
Sono, comunque, disponibile a riportarlo in discussione martedì per rivederlo e per trovare i punti di contatto, magari emendando delle parti come proponeva il Consigliere Gallo.



PRESIDENTE

Grazie.
Se c'è l'intenzione di sospendere il lavoro sugli ordini del giorno, la procedura è di sospendere l'esame di tutti gli ordini del giorno e proseguire la discussione nella prossima seduta con più attenzione e votare il testo. Oppure li votiamo e vengono o bocciati o approvati in base alle indicazioni dell'Aula e in base al parere della Giunta per poi essere ripresentati come ordini del giorno slegati da un disegno di legge. Ci sono due strade che possono essere utilizzate.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Parlo per il Partito Democratico, quindi non interpreto la volontà del Movimento 5 Stelle e di altri Gruppi. Sull'ordine del giorno su cui c'è il parere favorevole, dato che è strettamente collegato alla discussione ampia..
E gli altri si possono stralciare.



PRESIDENTE

Però sono ritirati e sono ripresentati.



GALLO Raffaele

Non so quale sia il tecnicismo. Mi sembra di capire che i colleghi del mio Gruppo condividono, quindi, per lavorare con l'Assessore in questa settimana sui testi.
Se poi tecnicamente li devono ritirare e poi ripresentare, è un tecnicismo.



PRESIDENTE

Mettiamo in votazione gli ordini del giorno con il parere favorevole della Giunta.
Gli altri ordini del giorno li stralciamo e saranno trattati in altra sede.
Pertanto, proseguiamo votando la mozione n. 484 del Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

No, Presidente. Avendo parere negativo, rientra tra quelli rinviati.



PRESIDENTE

Mettiamo in votazione solo gli ordini del giorno sui quali c'è il parere favorevole.
Per praticità e velocizzazione delle procedure, non proprio correttissime ma in via del tutto eccezionale, vista l'intenzione di dover procedere con la successiva seduta come da Capo X del Regolamento sulla legge elettorale passiamo all'ordine del giorno n. 506 con le modifiche proposte dalla Giunta, sulle quali c'è il parere favorevole del presentatore, Consigliere Gallo.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 506, il cui testo, come modificato verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con la votazione degli ordini del giorno n. 508 e n. 509, con parere favorevole della Giunta.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 508, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 509, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Sospenderei l'esame dell'ordine del giorno n. 510 della Consigliera Disabato, per trattarlo la prossima seduta.
Procediamo con l'ultimo ordine del giorno, il n. 511 della Consigliera Disabato, con le modifiche richieste dalla Giunta e approvate dalla prima firmataria Disabato, quindi il parere della Giunta è favorevole.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 511, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Gli ordini del giorno n. 485, n. 499, n. 501, n. 502, n. 503, n. 510 e la mozione n. 484 sono sospesi per essere esaminati durante la prossima seduta di Consiglio.
Procediamo con la votazione finale sull'intero testo del disegno di legge n. 127.
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Sospendiamo così l'iter del disegno di legge, in quanto l'esame dei restanti atti d'indirizzo si svolgerà la prossima seduta.
L'intesa è di sospendere i lavori della seduta ordinaria per procedere con la nuova seduta ai sensi del Capo X del Regolamento interno.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19.38)



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