Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.109 del 29/12/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.00 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99, 100 e 101 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione indifferibile e urgente n. 481 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, alla quale risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interpellanza n. 456 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, alla quale risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione indifferibile e urgente n. 275 presentata dal Consigliere Daniele Valle, alla quale risponderà l'Assessore Luigi Icardi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa richiesta di questa Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per due minuti, la risposta dell'Assessore per tre minuti e non è prevista replica.


Argomento: Tossicodipendenza

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 481 presentata da Rossi, inerente a "Azioni a supporto del settore delle strutture socio riabilitative"


PRESIDENTE

In merito al punto inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze" iniziamo con l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 481 presentata dal Consigliere Domenico Rossi.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente. Cercherò di stare nei tempi.
L'interrogazione riguarda le strutture socio-riabilitative che si occupano in particolare, di persone tossicodipendenti.
Nell'interrogazione vengono citati molti dati che adesso non riprender altrimenti mi porterebbero via troppo tempo. Dico solamente che si parla secondo un censimento del 2018, quindi realisticamente attendibile, di cinquantacinque strutture residenziali, di cinque semiresidenziali e di cinque ambulatori, per un carico di utenti di circa 2.400 persone in Piemonte.
Qual è il tema, Presidente? A causa del COVID, anche queste strutture, in questi mesi, hanno dovuto rivoluzionare il loro modo di agire e la loro prassi, sostenendo, chiaramente, dei costi superiori a quelli ordinari, a partire, ad esempio, dai DPI, come tutte le strutture residenziali; hanno dovuto rivedere i protocolli; hanno dovuto adeguarsi ai vari protocolli nazionali, ai DPCM e alle ordinanze regionali, con un'attenzione particolare al fatto che in queste strutture (come in altre, ma queste in particolare) il contatto sociale, le visite, i contatti con i familiari e con gli operatori risultano veramente essenziali anche al percorso terapeutico, che chiaramente ne ha risentito.
L'interrogazione si basa soprattutto sui costi di natura economico finanziaria. È evidente che tutte le attività di prevenzione e di contrasto alla diffusione del contagio hanno portato a un aggravio dei costi e anche a un rallentamento delle accoglienze, con una conseguente ricaduta negativa sui conti di queste strutture.
Il settore delle dipendenze, a differenza di altri settori, vede assegnato un budget triennale declinato annualmente. Infatti, non è un caso che gli operatori hanno scritto e richiesto formalmente che il budget triennale al 31 dicembre 2020 fosse comunque erogato anche per quanto attiene i fondi a favore dei piani locali, ove presenti. Gli stessi hanno anche chiesto alla Regione che sia loro riconosciuto un pagamento maggiorato per i quattordici giorni di quarantena sostenuti dagli ospiti accolti presso tali strutture.
Questa interrogazione, al fine di tutelare un settore che si occupa della salute di una fetta importante dei piemontesi - fetta molto fragile, che va tutelata - chiede all'Assessore competente quali iniziative abbia messo in atto per rispondere alle richieste degli operatori del settore e salvaguardare un servizio che coinvolge migliaia di persone e famiglie, e sulla volontà e le modalità di spesa o erogazione del budget previsto entro il 31 dicembre 2020 e il pagamento maggiorato per i quattordici giorni di quarantena sostenuti dagli ospiti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per tre minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Di iniziative ne abbiamo messe in atto tante, per molte tipologie di strutture (in conclusione di risposta le citerò, in particolare, l'ultima).
Intanto iniziamo a dire che la DGR n. 1-2252 del 10 novembre 2020 già inizia a.



(Audio mancante o incomprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Quella del 1° dicembre, quindi molto recente, modifica della precedente DGR n. 1-2252, recante "Rimborso dei maggiori oneri per la prevenzione e il controllo dell'infezione da SARS-CoV-2 in strutture residenziali sociosanitarie e sanitarie per anziani non autosufficienti, disabili minori, dipendenze patologiche e patologie psichiatriche" proroga i termini per la presentazione delle istanze.
Con questa delibera, abbiamo già iniziato a stanziare oltre 14 milioni di euro, se non erro.
Con la delibera dirigenziale 15007 del 2 dicembre conseguente, recante "Rimborso dei maggiori oneri per la prevenzione e il controllo dell'infezione da SARS-CoV-2 in strutture residenziali sociosanitarie e sanitarie per anziani non autosufficienti, disabili, minori, dipendenze patologiche e patologie psichiatriche", viene approvato un nuovo modello di richiesta per il rimborso, in sostituzione di quello precedentemente avviato.
Il budget previsto per le dipendenze è stato riapprovato con DGR n. 45 del 29 maggio 2019, che conferma il budget per il triennio 2019-2021. Dunque tutte le ASL, in considerazione di questa DGR, devono trasferire le risorse stanziate ai Dipartimenti per pagare sia le rette presso le CT accreditate sia per finanziare il piano locale delle dipendenze, perseguendo gli obiettivi regionali che erano stati in illo tempore delineati.
Esula dall'utilizzo del predetto budget lo stanziamento di maggiori onori attraverso fondi dedicati per coprire quei maggiori costi derivanti dai quattordici giorni di quarantena sostenuti dagli ospiti.
La retta per queste situazioni è uguale a quella già stabilita dalla Regione, che è tuttora in vigore (varia, ovviamente, a seconda della tipologia di struttura terapeutica).
I costi differenziati porterebbero a significative differenziazioni tra strutture delle medesime aree socio-sanitarie, come per esempio per le strutture di tipo psichiatrico, che non possono essere ovviamente giustificati se non da evidenti situazioni di criticità per l'area delle dipendenze rispetto ad altre strutture. Anche questa tipologia di struttura è stata equiparata alle altre e verranno rimborsati i costi di quarantena e gli extracosti COVID.
Aggiungo che sono state implementate le risorse stanziate con le delibere che ho citato, proprio in ragione dell'ampliamento della platea dei beneficiari, comprese le strutture per le tossicodipendenze. È stato implementato il fondo, per cui la sanità ha stanziato trenta milioni di euro; ulteriori dieci arrivano dalle politiche sociali e dai canoni per i servizi idrici, per un complessivo di quaranta milioni, più un milione di sgravi IRAP.
Pertanto, la legge che stiamo per approvare dà un significativo aiuto a tutte le tipologie di strutture, proprio per i gravi costi sostenuti durante l'emergenza COVID. Se a breve, mi auguro a gennaio, verrà approvata questa legge, ci saranno quarantuno milioni a disposizione delle strutture tra le quali quelle che oggi sono in trattazione, cioè per l'area delle dipendenze, comprese anche i quattordici giorni per la quarantena.
Grazie, Presidente.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 456 presentata da Magliano, inerente a "Quanto raccolto? Quanto ancora da spendere? Facciamo il punto della situazione sulle donazioni durante la prima fase dell'emergenza da COVID-19"


ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 275 presentata da Valle, inerente a "Mappatura donazioni agli ospedali pubblici piemontesi durante emergenza COVID-19"



PRESIDENTE

Prima di procedere all'esame dell'interpellanza n. 456 del Consigliere Magliano, chiedo se il Consigliere Valle è collegato.
Si proceda con l'esame dell'interpellanza n. 456.
Ricordo che per le interpellanze è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per cinque minuti, la risposta dell'Assessore per cinque minuti e la replica dell'interpellante di cinque minuti.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Chiedo scusa, Consigliere Magliano e Presidente. L'interpellanza e l'interrogazione vertono entrambe.



PRESIDENTE

Assessore, non la sentiamo più. In ogni caso, il fatto di aver chiesto se ci fosse il Consigliere Valle in collegamento era proprio in quel senso. Se il Consigliere Valle fosse stato in collegamento, le potevamo esaminare insieme. Il Consigliere Magliano illustrava la n. 456 e il Consigliere Valle illustrava la n. 275, dopodiché lei rispondeva e davamo facoltà al Consigliere Magliano di replicare alla fine.
Possiamo aspettare un momento.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Possiamo procedere, Presidente. Rispondo a entrambe. Quella del Consigliere Magliano è più aggiornata.



PRESIDENTE

Do la parola al Consigliere Magliano e magari durante la sua illustrazione il Consigliere Valle si collega. Era solo perché anche quest'ultimo potesse ascoltare la sua risposta.
Prego, Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la disponibilità alla discussione. È evidente che questa interpellanza è un po' datata, però è meglio discuterla tardi che non discuterla affatto.
Nell'interpellanza pongo una serie di domande. Nel "premesso che" ad esempio narro che durante il periodo di emergenza tutti, dalle grandi alle piccole aziende, alle fondazioni e ai privati cittadini, hanno dimostrato grande generosità con donazioni grandi e piccole a favore di ospedali Croce Rossa, ASL e istituti di ricerca impegnati sia nel curare i malati sia nel contrastare il diffondersi del contagio del COVID-19.
Per decreto tutte le Pubbliche Amministrazioni beneficiarie di questa generosità da parte dei piemontesi a vario titolo, o sotto forma di donazione personale o attraverso le proprie aziende, durante la prima fase di emergenza della scorsa primavera, dovevano aprire un conto corrente dedicato, garantendo la completa tracciabilità di quanto ricevuto in donazione. Devono inoltre, sempre le Pubbliche Amministrazioni, pubblicare sul proprio sito web la destinazione delle liberalità entro la fine dell'emergenza stessa. Il decreto impone alle Regioni di rendicontare online l'utilizzo dei fondi raccolti - questo in linea ormai con quasi tutte le linee guida per la rendicontabilità delle donazioni fatte.
Infatti, dal 2020 ci sono dei criteri molto chiari su come trattare le donazioni che arrivano da privati.
Il decreto "Cura Italia" trasformato in legge impone di tenere tali fondi separati nel bilancio regionale e impedisce di utilizzarli per fini diversi dall'emergenza COVID-19. La Regione Piemonte ha dedicato un apposito conto corrente presso UniCredit Group alla raccolta delle donazioni a sostegno del Sistema Sanitario Piemontese. L'obiettivo era raccogliere fondi per acquistare dispositivi medici, come per sostenere le strutture sanitarie e il personale che, in quel periodo, stava combattendo una durissima battaglia contro il COVID-19 per curare i cittadini piemontesi. Da fonti giornalistiche, Assessore - mi riservo di accertare la veridicità del fatto e ho presentato l'interpellanza per approfondire - si è appreso che il Piemonte ha raccolto 21.289.500 euro e di questi risulterebbero non ancora spesi 6.789.500 euro.
Pertanto, interpello l'Assessore per sapere se l'ammontare delle donazioni corrisponda a quanto scritto dai giornali - perché è evidente che i giornalisti fanno il loro mestiere di raccolta d'informazioni, anche investigative in alcuni casi, però poi bisogna capire se l'accesso al dato è stato corretto. Chiedo, inoltre, di sapere a oggi come siano state spese le donazioni raccolte, cioè se le abbiamo usate solo per la sanità, se le abbiamo utilizzate per i bonus o se le abbiamo utilizzate per altro. Il vincolo era spenderle per l'emergenza COVID-19 sul sistema sanitario regionale. Chiedo, inoltre, quale sia lo stato dell'arte in termini di tracciabilità e rendicontazione dei fondi donati e impiegati, in base alle linee guida sopracitate.
Ho ascoltato la risposta dell'Assessore Tronzano al collega Grimaldi, che l'Assessore rimandava sul link di un sito della nostra Regione che però, di fatto, non teneva conto delle linee guida di rendicontabilità che ormai in tutta Europa applicano.
Infine, chiedo come questa Giunta intenda investire i fondi eventualmente rimasti.
Questo lo dico, e concludo, Presidente, proprio perché la generosità ormai dev'essere trattata con una modalità molto specifica, anche tecnicamente declinata, proprio perché se io dono, voglio sapere esattamente a chi è andato questo mio denaro, se è stato speso per inefficienza e se è stato scialacquato. Questo vale per qualsiasi cosa.
Noi stessi, come Regione, chiediamo alle associazioni no profit di avere un certo tipo di rendicontabilità dei loro bilanci e delle loro risorse.
Pertanto, ci mancherebbe che non fossimo noi come istituzione ad applicare gli stessi criteri e anche accordi, proprio per dare il buon esempio rispetto a come gestiamo queste risorse.
Mi taccio e, come sempre, chiedo all'Assessore se gentilmente mi vorrà trasferire la nota, in modo tale che questo mi permetta di essere anche più preciso nella comunicazione della risposta degli Assessori, quindi di non travisare le parole, ma avere esattamente quello che è stato detto dall'Assessore.



MAGLIANO Silvio

Questa è la mia domanda.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Poiché si è collegato il Consigliere Valle, gli darei la parola per l'illustrazione dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 275, che ha come oggetto "Mappatura donazioni agli ospedali pubblici piemontesi durante l'emergenza COVID-19".
Per quanto riguarda le interrogazioni indifferibili e urgenti, ricordo al Consigliere Valle che ha due minuti per illustrare l'interrogazione. Come abbiamo detto prima, finita la sua illustrazione, daremo la parola all'Assessore, che risponderà sia alla n. 275 sia alla n. 456. Dopodich daremo altri cinque minuti al Consigliere Magliano, poiché la sua è un'interpellanza.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Mi scusi ancora, ma ero convinto che cominciassimo alle 9.30, per un errore mio.
Molto rapidamente, con l'interrogazione volevamo acquisire più informazioni e più conoscenza circa il gran numero di donazioni che la Regione e gli ospedali direttamente hanno saputo raccogliere, grazie alla generosità dei piemontesi nei momenti più duri della pandemia.
C'interessava conoscere quanto ha raccolto la Regione direttamente, quanto hanno raccolto i diversi nosocomi direttamente, con il proprio rapporto con il territorio. Sappiamo di attrezzature comprate, di finanziamenti erogati c'erano tante notizie molto positive circa l'attivazione della comunità piemontese nei giorni più duri della crisi.
Ovviamente, c'interessa anche conoscere se di queste risorse è stato speso tutto, se ci sono degli avanzi e come si pensa d'impiegarle.
Parte di queste notizie, in realtà, le abbiamo già assunte nel corso di alcune Commissioni o da organi di stampa, però che a conclusione dell'anno viene proprio bene fare un riepilogo di tutto quello che la generosità dei piemontesi ha messo a disposizione per affrontare questa emergenza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
La parola all'Assessore Icardi, per la risposta congiunta all'interpellanza n. 456 e all'interrogazione n. 275.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione anch'io per ringraziare ancora una volta, viste anche le cifre importanti, la generosità dei piemontesi.
Le cifre che adesso andrò a spiegare non sono esaustive, nel senso che una serie di donazioni non sono neanche transitate sui conti della Regione.
Cito, per esempio, le OGR, che sono state pagate direttamente dal donatore quindi non trovano riscontro qui, ma sappiamo che l'entità è addirittura maggiore, maggiorata da quelle donazioni che sono andate direttamente a finanziare una precisa opera. Si tratta di quelle più importanti, quelle più grandi.
Consigliere Magliano credo che le notizie dei giornali vadano prese, in questi casi, un po' con le molle proprio per la complessità di rendicontazione complessiva del quadro delle donazioni.



PRESIDENTE

Assessore, non la sentiamo.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Tolgo il video, così mi sentite meglio.
Dicevo che il quadro è complesso, quindi parlerò subito in generale e poi entrerò nel dettaglio di quello che ha chiesto il Consigliere Valle sui singoli ospedali.
Condivido con il Consigliere Magliano che quando la Regione Piemonte chiede le rendicontazioni, chiede degli sforzi veramente notevoli e anche dovizia di dettagli, e ci mancherebbe altro che non fossimo precisi nel rendicontare le nostre attività.
Per entrare nel merito, la Regione Piemonte, con DGR 41112 del 10 marzo, ha autorizzato la Ragioneria di attivare un conto corrente bancario finalizzato a raccogliere le donazioni legate all'emergenza Coronavirus.
Alla data del 15 novembre, risulta che sono stati introitati su tale conto 21.291.000 euro.
Con propria deliberazione n. 5-1441 "Emergenza COVID. Disposizioni sull'utilizzo dei versamenti volontari a titolo di liberalità da parte di terzi" (proprio introitati su questo conto corrente o raccolti attraverso campagne avviate sulla piattaforma GoFundMe e non finalizzate a specifiche Aziende sanitarie), la Giunta regionale ha stabilito le modalità di assegnazione alle Aziende Sanitarie Regionali per la copertura degli acquisti di materiale e attrezzature che sono resi necessari per far fronte all'emergenza.
Con deliberazione dirigenziale 753 del 22 luglio, sono stati assegnati 5.635.000 euro alle aziende e quest'assegnazione è venuta sulla base delle indicazioni da parte delle Aziende sanitarie in risposta a una ricognizione effettuata dal Settore politiche degli investimenti. Tale assegnazione è stata valutata nel corso delle riunioni tecniche, soprattutto tecniche, tra gli Uffici della Regione Piemonte e l'ASL TO3, che, ricordo, era un po' il capofila per la distribuzione dei dispositivi, insomma faceva da collettore per l'Unità di crisi.
Con deliberazione dirigenziale n. 754 del 22 luglio, sono stati assegnati altri 42.841 euro e l'allegato, che oggi posso fornire, individua per ciascun'Azienda Sanitaria Locale di riferimento gli ospedali in cui sono state destinate le risorse, secondo le indicazioni riportate anche nella causale del donante; ovviamente, abbiamo tenuto conto anche della volontà di chi faceva la donazione. Con ulteriore deliberazione dirigenziale n. 817 del 4 agosto, sono stati assegnati ulteriori 2.259.000 euro a riconoscimento delle spese sostenute per acquisto di attrezzature e materiali in raccordo con l'Unità di crisi, quindi parliamo di dispositivi di protezione individuale. Sono stati dettagliati acquisti effettuati dalle ASL cui tali acquisti sono stati assegnati. Ovviamente, la TO3 ha sempre fatto per tutti. Con ulteriore delibera dirigenziale 1272 del 28 ottobre sono state assegnate, all'ASL Città di Torino, Dipartimento Interaziendale Malattie ed Emergenze Infettive (DIRMEI), euro 5.533.000, a copertura della spesa per allestimento posti di terapia intensiva e semintensiva, in attuazione a quanto disposto dalla DGR 51441 del 30 maggio e dalla DGR 12162 del 26 ottobre.
Con un'ulteriore delibera dirigenziale, la n. 1356 del 13 novembre, abbiamo ancora assegnato euro 109.395, a favore della Torino 3, per copertura della spesa sostenuta per tre nuove linee strumentali, per l'attrazione e amplificazione dei test COVID-19 a chimica libera, da integrare nei laboratori di Biella, Torino 3 e Mauriziano.
In attuazione di quanto previsto dalla legge regionale 17 aprile 2020, la n. 9, sei milioni di euro sono stati destinati alla Protezione civile per l'acquisto di mascherine a uso sociale per l'occupazione piemontese. Con determina dirigenziale 1068 del 18 aprile, sono state impegnate le relative risorse. Ancora: DRG 51441 ha destinato un milione e mezzo alla remunerazione, ai sensi della DGR 221133 del 13 marzo, delle prime prestazioni erogate ai pazienti COVID dalla rete privata e acquistate dalle ASL piemontesi, per cui le abbiamo utilizzate anche per pagare l'intervento privato, per la cura dei soggetti che la struttura pubblica ha destinato a quegli ospedali.
Ulteriormente, la DGR 132360 del 27 novembre ha provveduto a ripartire per le ASL il suddetto importo, in fase di perfezionamento della determina d'impegno dell'importo a favore delle ASL.
Le determine precedentemente citate sono tutte pubblicate in Amministrazione Trasparente, nella sezione Interventi Straordinari in Emergenza.
Il tetto alle risorse residua ancora di euro 210.676, che saranno distribuite in raccordo con le indicazioni del DIRMEI.
Questo è il quadro normativo con la macrodistribuzione. Veniamo alla parte ospedaliera. Non sto a leggerla, perché ripeterebbe la parte introduttiva alla risposta del Consigliere Valle, che posso tranquillamente fornire.
Voglio soltanto fare l'elenco delle Aziende sanitarie e della distribuzione, com'è stato richiesto, sulle Aziende sanitarie, cominciando dalla Città di Torino. In denaro, ci sono stati 1.503.000 euro, mentre in beni materiali valorizzati euro 958.884.
. Sulla Torino 3, destinati esclusivamente sulla Torino 3, euro 256.437 e sulla parte dei beni è ancora in corso un dettaglio di valorizzazione.
. Sulla Torino 4, 1.049.000 e 5.200 i beni materiali.
. Sulla Torino 5, euro 380.456 in denaro e 150 mila in valorizzazione beni materiali.
. Vercelli, euro 931.943 e in fase di valorizzazione la donazione dei beni materiali.
. Biella, 461 mila in denaro e 1.295.000 in beni materiali.
. Novara, 248 mila in denaro e 846 mila in beni materiali.
. Il VCO, 226 mila in denaro e 819 mila in beni materiali.
. Ometto i "rotti", perché diventerebbe un po' lungo.
. ASL-CN1, 1.066.000 in denari e 1.527.000 in beni materiali.
. ASL-CN2, 219 mila in denaro e 478 mila in beni materiali.
. Asti, 935 mila in denaro e 387 mila in beni materiali.
. Alessandria, 726 mila in denaro e 874 mila in beni materiali.
. Azienda Ospedaliera San Luigi, 385 mila euro in denaro e 705 mila in beni materiali.
. Novara, l'ASO Ospedaliera della Città di Novara, 1.698.000 in denaro ed è in corso di valorizzazione la parte dei beni materiali.
. Azienda Ospedaliera di Cuneo, 1.339.000 in denaro e 380 mila in beni materiali.
. L'ASO di Alessandria, 1.003.000 in denaro e 1.126.000 in beni materiali.
. L'Azienda Ospedaliera Mauriziano, 149 mila in danaro e 231 mila in beni materiali.
. Città della Salute, 1.545.000 in denaro e 194 mila in beni materiali valorizzati.
Questo è il quadro complessivo della distribuzione delle donazioni cui come ripeto, vanno aggiunte alcune attività fatte direttamente dal privato a favore del sistema pubblico, e pagate direttamente dal privato, senza che siano transitate sui conti della Regione.
Su queste vi posso citare le OGR e l'ospedale del Valentino. Iniziative importanti, che però non trovano riscontro nel bilancio regionale, proprio perché erogate direttamente dal soggetto privato.
Credo di aver concluso, ma sono a disposizione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.
L'interrogante Magliano ha a disposizione cinque minuti per la replica.
Prego, Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente; grazie, Assessore.
Chiedo all'Assessore di avere il prima possibile, se il collega Valle non ha nulla in contrario, anche già alla conclusione delle interpellanze, la documentazione che ha letto, in modo da poter leggere con attenzione tutti i numeri e tutte le cifre, anche perché l'Assessore ha citato in maniera precisa e puntuale la destinazione delle risorse e a chi sono andate.
Sarà importante verificare, come Consiglieri, come queste risorse sono state spese. Sarebbe altresì importante, magari in un altro momento, capire anche i criteri, nel senso che tutte le spese fatte sono evidentemente spese riconducibili a questa emergenza sanitaria, a questa pandemia, per cui capire anche il criterio con cui sono state distribuite è assolutamente importante.
Nello stesso tempo mi auguro - e lo dico con grande chiarezza - che, oltre alla rendicontabilità e alla visibilità di queste risorse.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Magliano.
Consigliere Riva Vercellotti, faccia attenzione con il microfono. Grazie.
Prego, Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Mi auguro che l'area del sito nel quale noi teniamo conto di questo sia aggiornata anche di tutti questi dati, perché questo viene chiesto a chi deve rendicontare denaro erogato e donato ai piemontesi e ai cittadini in generale. Queste comunicazioni devono essere messe sul sito e devono essere visibili ai piemontesi, in modo tale che ogni piemontese possa vedere come sono state spese queste risorse.
D'altra parte, sarebbe importante capire l'efficacia e l'efficienza della spesa di queste risorse. È evidente che noi oggi sappiamo dove sono andate e sappiamo a chi sono state destinate, ma vorremo anche capire - non era oggetto dell'interpellanza - i criteri che sono stati adottati per l'acquisto e la distribuzione, affinché questa mole di risorse, frutto della generosità, sia anche rendicontata dalle nostre strutture regionali e dalle nostre Aziende sanitarie nel modo più efficace e più sensato possibile.
Sappiamo bene, ma l'Assessore lo sa meglio di me, che spesso in tempo di crisi e in tempo di emergenza purtroppo il nostro paese ha brillato per inefficienza dal punto di vista della spesa. Con il fatto che si era in difficoltà e in emergenza i tempi erano ristretti e, spesso e volentieri si è rischiato di fare delle spese eccessive o di comprare attrezzature di cui non si aveva completamente bisogno, o che i prezzi di queste attrezzature non fossero assolutamente di mercato, ma fossero più dettati purtroppo, dall'avidità dei fornitori che approfittavano dell'attimo dell'emergenza.
A emergenza conclusa, sarà importante sarà capire, in totale trasparenza e in totale serenità, come siamo stati in grado di comprare il maggior numero di strumenti al miglior prezzo possibile. Certo, nelle prime fasi era molto complesso, questo è innegabile, perché sappiamo bene di tutta una serie di cartelli che sono nati per cercare di rivendere alle istituzioni al miglior prezzo queste tecnologie, su quelle per fare la diagnostica, piuttosto che i ventilatori, piuttosto che le CPAP per allestire nuove sale di rianimazione, intensiva o semintensiva.
Da questo punto di vista, Presidente, mi ritengo soddisfatto per i dati forniti. Certo è che sarebbe importante arrivare a una complessità del dato sia di denaro sia di servizi sia di beni che ci sono stati donati, in modo tale da capire fino in fondo. Giustamente l'Assessore diceva che ci sono delle donazioni che non sono neanche transitate da noi, ma sarebbe bello ai fini di un rendiconto di bilancio sociale, capire come il Piemonte ha risposto in tutti i suoi attori, dal singolo cittadino che dava cinque euro fino alla fondazione bancaria o alla grande azienda che ha messo milioni di euro.
Detto questo, mi auguro che l'Assessore tenga, comunque, sotto controllo la situazione e che venga fatto un monitoraggio a posteriori rispetto a come sono stati spesi questi soldi, per capire se queste spese sono state effettuate con criteri di efficienza ed efficacia e cercando di risparmiare il più possibile, comprando attrezzature e beni di qualità.
Se l'Assessore, come ho richiesto, invia la nota, ne sono assolutamente grato, in modo tale che possa leggere con attenzione sia la risposta che ha dato a me, sia le varie cifre sugli ospedali di cui ha parlato rispetto all'ottima interrogazione presentata dal collega Valle.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Invierò entrambe le risposte a tutti, in modo che il dettaglio possa essere esaminato. Questo dettaglio sarà approfondito nel servizio economico finanziario della Regione e nei bilanci delle ASL si possono trovare ulteriori dettagli di spesa.



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Per l'amministrazione trasparente c'è tutta la normativa. Ma le posso dire fin d'ora e le assicuro che sono stati spesi con grande oculatezza e che i servizi d'acquisto dell'ASL TO3 prima e delle aziende dopo hanno lavorato davvero con grande intelligenza e con grande senso istituzionale, quindi sono stati spesi bene.
Consigliere Magliano, se vuole approfondire ulteriormente, noi glielo forniremo, perché è tutto dettagliatamente registrato nei nostri Uffici.



PRESIDENTE

Ringraziamo per le repliche sia il Consigliere Magliano sia l'Assessore Icardi.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta che viene trasmesso via mail dall'Ufficio Resocontazione e in visione a tutti i Consiglieri è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che hanno risposto.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
Grazie a tutti e a tutte. A breve il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.



(Alle ore 9.37 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(La seduta inizia alle ore 9.48)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che, come stabilito in sede di Conferenza delle Presidenze dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante collegamento in videoconferenza.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 29 ottobre 2020, n. 160, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
Comunico che procederò all'appello nominale, sia ai fini della conferma della presenza sia ai fini della votazione, chiamando primi i Gruppi di maggioranza e poi i Gruppi di minoranza.
Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Caucino, Ricca e Tronzano. Pertanto, il numero legale è 25.
Per l'identificazione dei partecipanti chiamerò anche gli Assessori esterni all'esclusivo fine di consentire la rilevazione della loro presenza per il verbale.
Chiedo di mantenere attiva la telecamera del proprio dispositivo, di rispondere all'appello in modo intelligibile e di confermare la presenza in chat.
Procedo all'appello nominale.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mentre oggi nella trattazione dei question time affronto un tema molto delicato, inerente alle disuguaglianze all'interno della didattica a distanza e del mondo della conoscenza, come lei sa, abbiamo la possibilità di chiedere alla Giunta in modo urgente solo cosa sta facendo la nostra Amministrazione per ridurre tali disuguaglianze.
Avevo compreso - magari ho capito male - che, entro la fine dell'anno avremmo avuto almeno un confronto in VI Commissione per comprendere come affrontare la terza ondata, ma soprattutto quali misure mettere in atto dal punto di vista della logistica e dei trasporti, e, più in generale, insieme all'ex Provveditorato agli studi, alle Prefetture e ai Sindaci delle grandi città, come il mondo dell'istruzione riaprirà il 7 gennaio 2021.
Forse ho compreso male o forse adesso lei sta per dire a tutti che ci sarà un'informativa da parte dell'Assessora Chiorino. Ma non mi pare che questo confronto in sede di VI Commissione sia stato fatto sino in fondo. O meglio, forse ne abbiamo discusso en passant.
Apprendiamo da fonti giornalistiche che ci sono diverse ipotesi. So, almeno dalla lettura dei giornali di oggi, che è previsto un ennesimo screening di cui siamo ovviamente felici. Ricordo che un ordine del giorno a mia prima firma e di tutti i colleghi di opposizione aveva chiesto, visto che non eravamo in grado di fare uno screening di massa, di farlo almeno all'interno del mondo della sanità per i più fragili, quindi per gli over sessanta, ma soprattutto in tutto il mondo dell'istruzione, a partire dagli studenti, dagli insegnanti e dal resto del personale ATA.
Le chiederei, anche in accordo con la maggioranza, se ritiene utile sospendere la seduta per un confronto e discutere di questa tematica in giornata: anche se non in prima mattinata, possiamo decidere di inserire queste comunicazioni nel primo pomeriggio.
Credo che il mondo dell'istruzione - ma in generale tutti i piemontesi sia in attesa di capire se il 7 gennaio le scuole riapriranno totalmente oppure no.
Rimaniamo a sua disposizione per capire se questo confronto ci sarà (o se è previsto in Commissione e ci è sfuggito, insomma).



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente, e buongiorno a tutti.
Così come abbiamo fatto lo scorso Consiglio, esaurite le adempienze che dobbiamo ultimare entro fine anno e la scaletta che ci siamo dati in Conferenza dei Capigruppo, volevo chiedere la possibilità di utilizzare l'ultima ora dei nostri lavori per evadere qualche ordine del giorno importante e condiviso.
Mi viene in mente, nell'ordine, l'atto d'indirizzo inerente alla maculopatia, presentato dal Consigliere Stecco, che interverrà dopo di me spiegando in prima persona l'emergenza e l'esigenza di discuterlo; l'atto d'indirizzo inerente alla violenza di genere (ricordo che alcune settimane fa si è celebrata la Giornata internazionale contro la violenza di genere) l'ordine del giorno del Consigliere Marello, che dobbiamo terminare infine, l'ordine del giorno del Consigliere Magliano relativo all'emergenza armena.
Se, naturalmente, viene evaso l'ordine dei lavori concordato in sede di Capigruppo, penso che ci possa essere la disponibilità di questa maggioranza a voler dedicare l'ultima ora dei nostri lavori per discutere di questi importanti atti d'indirizzo. Peraltro, potremmo stabilire anche una sorta di metodo, secondo cui al termine di ogni Consiglio si possano evadere tre o quattro ordini del giorno e portarci avanti con i lavori relativi agli atti d'indirizzo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni, ma non è una modifica dell'o.d.g., è solo l'auspicio di svolgere degli ordini del giorno prima della fine della seduta. Però se il Consiglio approva o se c'è un accordo fra i Gruppi, si può sospendere l'attività legata alla parte legislativa per passare agli atti d'indirizzo, com'è avvenuto nella scorsa seduta.
Quando sarà il momento, farete presente alla Presidenza di sospendere e di iniziare la discussione. Nella fattispecie, c'era la richiesta, già approvata dalla Presidenza, di discutere, in primis, l'ordine del giorno sospeso del Consigliere Marello, il n. 404. Poi si può continuare a discutere sugli altri, come si è sempre fatto con alternanza fra maggioranza e opposizione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Volevo presentare una richiesta ufficiale al Consiglio, cioè di anticipare come ordine di trattazione, l'ordine del giorno n. 267, che riguarda "Implementazione della Rete Regionale Ambulatori Malati Complessi Transitional Care". È una proposta presentata a maggio e durante questa crisi COVID questo ambulatorio ha sofferto particolarmente, anche per carenza di personale, essendo tutti reclutati nella massima emergenza.
Diventa molto importante dare un segnale, come Consiglio regionale, anche a questa categoria di ammalati, che necessitano di un'attenzione particolare.
Pertanto chiedo, se è possibile, di anticipare l'ordine del giorno.
Ovviamente credo che per poterlo fare debba essere d'accordo il Consiglio ma si tratta di un argomento apolitico, tecnico e che riguarda una categoria particolare molto toccata anche dalle difficoltà che sono sorte con il COVID. Sono i malati complessi con malattie rare o con situazioni congenite, che necessitano di ambulatori particolari. In questo caso, si tratta di un solo ambulatorio piemontese e la proposta riguarda il fatto di allargare un po' l'offerta in quest'ambito.



RUZZOLA Paolo

Presidente, sono Ruzzola. Volevo solo confermare la mia presenza.



PRESIDENTE

Sì, ha confermato la presenza anche l'Assessore esterno Marnati, i Consiglieri Perugini, Giaccone, Marello e Ruzzola che ha preso la parola come sta facendo adesso anche l'Assessore Poggio.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Buongiorno, Presidente, a lei e a tutti i colleghi. Sono presente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Faccio mia in parte la proposta del Consigliere Grimaldi e avremo un question time proprio sul tema delle riaperture delle scuole, visto che mancano, di fatto, pochi giorni al 7 gennaio e visto che ne stiamo leggendo di tutto sui giornali, cioè una riapertura al 7 gennaio oppure una riapertura posticipata perché i presidi non sono pronti. Il sindacato si sta ponendo, da questo punto di vista, su altre posizioni.
Vi sono anche alcune affermazioni fatte da membri della Giunta rispetto a un allungamento del calendario scolastico, quasi a dire che la formazione a distanza non equivale alla formazione in presenza, cosa sulla quale potremmo anche essere d'accordo, ma non rispetto all'impegno che è stato messo dai docenti, dai ragazzi e dalle famiglie, che evidentemente sono quelle maggiormente in difficoltà da questo punto di vista. È evidente che la formazione a distanza per alcune categorie di studenti ha rappresentato un problema enorme. Abbiamo letto sui giornali di alcune famiglie nelle quali uno dei due genitori è dovuto rimanere a casa per seguire i figli.
Sul tema abbiamo presentato un question time, ma penso che, essendo l'ultimo Consiglio, forse sarebbe oggettivamente importante dire qualcosa di chiaro ai genitori e agli insegnanti rispetto a come riprenderanno gli studi all'interno delle scuole. Rimango oggettivamente perplesso e rimaniamo perplessi nel vedere che la data del 7 gennaio a oggi venga rimessa in discussione, perché questi mesi avrebbero dovuto essere utilizzati per prepararci alla riapertura con data certa.
Purtroppo la scuola è un settore che costantemente subisce variazioni interventi. Spesso non si tiene conto della sua importanza, perché forse la si sottovaluta e perché dobbiamo contemperare evidentemente a più esigenze in primis la sicurezza della scuola, ma anche di far sì che questi ragazzi che rappresentano il nostro futuro, possano ricevere un'istruzione degna e in presenza.
Presidente, concludo, chiedendo la possibilità di avere un'informativa su questo per fare chiarezza e per chiudere l'anno avendo informazioni certe su quello che riguarda la Regione Piemonte. È evidente che non posso chiedere a questa Giunta di dirci che cosa il Governo ha in mente, ma ognuno deve prendersi la sua dose di responsabilità e mettere sul tavolo le proposte affinché il sistema si possa preparare per questo ritorno a scuola, che penso sia oggettivamente importante e decisivo, perché l'anno scolastico va verso la sua conclusione.
Pertanto, poiché l'Assessore è presente e collegata, sarebbe davvero utile.
Si farebbe un bel regalo alle famiglie piemontesi se si facesse sapere loro se i loro ragazzi torneranno a scuola il 7 gennaio o meno, perché questo ha dei risvolti anche nell'organizzazione del lavoro dei genitori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Intervengo in merito alla questione degli ordini del giorno.
Al di là della proposta del collega Preioni, che valuteremo in corso di discussione, chiaramente discuteremo degli ordini del giorno della maggioranza e delle opposizioni in modo alternato ed equilibrato, ma toglierei da questo contesto l'ordine del giorno del collega Marello perché era già stato incardinato a fine novembre, rinviato e finito in coda all'assestamento di bilancio.
L'abbiamo discusso martedì scorso e per una mancanza della Giunta, anche se non in senso critico, ma la Giunta non aveva pronto il parere sull'ordine del giorno e abbiamo proposto di rinviare la votazione al martedì successivo. Per quanto riguarda il collega Marello, chiederei di iniziare subito i lavori con la chiusura della discussione e il voto sull'ordine del giorno, tanto la discussione generale l'abbiamo fatta e aspettiamo soltanto il parere della Giunta e di proseguire con i lavori gi iscritti all'o.d.g.
anche perché mi sembrava fosse l'intesa raggiunta in sede di Capigruppo: si tratta solo di un voto, ma chiudiamo una volta per tutte la discussione su quest'ordine del giorno.
Pertanto, lo tolgo dalla discussione, che ha aperto il collega Preioni perché l'ordine del giorno di Marello, alle sette di sera, non va a chiudere, essendo aperta, sulla vostra richiesta, la discussione da martedì scorso.
Su tutto il resto che hanno sollevato i miei colleghi d'opposizione ovviamente lo sottoscriviamo e sarebbe utile avere oggi anche un'informativa sul tema dei vaccini, per capire insieme il timing e come procede questa importante campagna vaccinale, fondamentale per tutti noi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere di aggiungere, al lungo elenco degli ordini del giorno inserendolo in coda agli altri, l'ordine del giorno n. 398. Anche questo come molti altri ordini del giorno, risale a parecchio tempo fa e riguarda il potenziamento e la ristrutturazione del laboratorio analisi dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino.
La richiesta risale, appunto, ormai a parecchi mesi fa, ma credo sia particolarmente attuale in questi giorni, in cui abbiamo avuto la gioia di assistere alla dimostrazione della prima somministrazione vaccinale proprio in quest'ospedale, che è forse il simbolo della lotta al Coronavirus in Piemonte.
La ristrutturazione di questo laboratorio, purtroppo, molto vetusto e necessitante di forti interventi, mi sembra che sia un tema che possa essere caro sia alle forze di maggioranza sia a quelle di minoranza.
Mettiamolo pure in coda, poi quando ci sarà tempo e modo, sarà un piacere discuterlo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Preioni, irritualmente, ha fatto una richiesta che non è di questa fase, ma ci sono ordini del giorno fermi da tempo e penso, nel mio caso, al tema dello screening neonatale, al NIT, come anche al tema degli screening universali, per esempio, per salvaguardare l'udito dei neonati.
Penso alla richiesta, per esempio, dell'istituzione di brigate europee che possano aiutare, come hanno fatto quelle urbane, nelle pandemie. Penso al tema del voto sulle iniziative per contrastare l'elusione fiscale e all'istituzione della pandemic tax che avremmo dovuto fare nelle scorse settimane, ma della quale vi siete completamente dimenticati.
Lo dico per chi ci sta ascoltando: l'unica proposta concreta per il Piemonte è quella che abbiamo depositato noi, perché possiamo farla noi eppure non mi pare che stia andando al voto ed è una legge che cambierebbe anche l'istituzione dell'IRAP, in questo caso, mentre l'unico ordine del giorno al voto in quest'Aula, entro fine anno è il nostro. Lo dico solo per tutti i giornalisti che hanno ripreso, tante volte, le vostre richieste: ve lo metto a disposizione anche nelle votazioni finali di questa giornata qualora voleste finire l'anno almeno con un atto d'indirizzo della Regione.
Attendo però di sapere che cosa ha deciso sulle informative, Presidente e magari, degli ordini del giorno ne discutiamo dopo.
Ho ribadito questi ordini del giorno per dire che, se facciamo la votazione finale di un'ora, noi siamo favorevoli e, aggiungo, magari facciamolo anche su cose che abbiamo annunciato e, se non vengono votate oggi, entro fine anno non si fanno, come la pandemic tax.



PRESIDENTE

Grazie.
Ricordo a tutti i Consiglieri che le modifiche possono essere considerate valide una per Gruppo.
Abbiamo ricevuto richieste di molte modifiche dai Gruppi. Indubbiamente c'è una richiesta unanime d'informativa della Giunta su vari argomenti. La Giunta è presente, ci sono gli Assessori Marrone, Icardi, Chiorino, Marnati e anche il Presidente Cirio che, se hanno la possibilità d'intervenire, si può lasciare loro lo spazio quando meglio credono.
Sull'ordine del giorno di Marello, la cui discussione era stata interrotta per il prosieguo della giornata odierna, attendiamo la Giunta affinch possa intervenire in merito sull'ordine del giorno n. 404, che è stato inserito come primo punto all'o.d.g. nella parte riferita agli atti d'indirizzo, per dare ordine all'o.d.g. stesso. Sapete benissimo che devono essere svolte prima le comunicazioni, poi gli atti legislativi e in seguito gli atti d'indirizzo, per avere un ordine. Di seguito, se c'è la volontà e la possibilità, da parte della Giunta, di rispondere e di concludere l'iter dell'ordine del giorno n. 404, la Giunta può riferire e si può procedere.
Successivamente agli atti legislativi, si può iniziare, com'è stato richiesto dai vari Gruppi, dalla discussione dell'ordine del giorno n. 267 quindi dal punto 33) all'o.d.g., come primo atto degli ordini del giorno nella parte successiva agli atti legislativi.
Per quanto riguarda gli inserimenti, possiamo considerarli validi, se non ci sono contrari, anche se è una seconda richiesta, perché già il Consigliere Gallo aveva fatto una richiesta d'informativa, come richiesta di modifica dell'o.d.g., però essendo considerata un'unica richiesta generale rivolta alla Giunta, con argomenti diversi, perché il Consigliere Gallo ne aveva chiesta una sulle vaccinazioni COVID che si vanno a effettuare nel prossimo futuro, si configura come una richiesta alla Giunta di relazionare su vari argomenti, dall'istruzione ai vaccini.
L'inserimento dell'ordine del giorno n. 398 può essere considerato valido non essendoci nessun contrario, al fondo dell'o.d.g., poi c'era ancora l'ordine del giorno n. 267. Pertanto, sono considerati validi.
Il punto 10) all'o.d.g., relativo all'ordine del giorno n. 406, è già inserito, quindi faremo alternanza tra maggioranza e opposizione nello svolgimento dei vari ordini del giorno. Proseguiremo con l'alternanza, per cui possiamo procedere con l'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Solo per una precisazione: abbiamo saputo, purtroppo dai giornali, perch non ci date informative, che oggi deliberete sullo screening verso le scuole. Abbiamo terminato la Conferenza dei Capigruppo in cui ci avete detto - come anche nello scorso Consiglio - che ci sarebbe stata data un'informativa sul tema del rientro a scuola.
Non so se quello che ho chiesto con i Consiglieri Gallo e Magliano debba bruciare la mia possibilità di iscrivere, per esempio, l'ordine del giorno n. 435 "Iniziative per contrastare l'elusione fiscale", ma se è così (e tutti ci stanno ascoltando), vuol dire che la Regione non voterà sulla pandemic tax. Pertanto, io mi brucio questa possibilità per cosa? Perch voi avete di nuovo fissato una conferenza stampa, domani, per dire a tutti che cosa farete sul rientro a scuola? Eppure, in IV Commissione forse c'è un piccolo pezzo di questa discussione con lo screening di massa degli studenti delle scuole medie inferiori e delle scuole primarie. Allo stesso modo, il tema dei trasporti e dell'istruzione non sono stati affrontati in nessuna Commissione e noi dobbiamo stare zitti tutto il giorno, per ascoltare la conferenza stampa di domani? O bruciarci la possibilità di richiederlo senza sapere se, in effetti, alla fine sarà data questa comunicazione? Non ho capito bene. Ce lo può spiegare lei? Continuiamo a non rispettare i patti da una Conferenza dei Capigruppo all'altra e da un Consiglio all'altro.
Mi sarei aspettato, come i Consiglierei Magliano e Gallo, che almeno di questa vicenda un'informativa venisse data nelle Commissioni competenti o in Consiglio, visto che deliberate oggi e visto che domani c'è già la conferenza stampa.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, sull'ordine dei lavori ricordo sempre che c'è un Regolamento, non che uno brucia o chiede cose diverse. La Presidenza e i Consiglieri cercano di rispettare il Regolamento. Poi capisco le contingenze dovute a varie situazioni politiche, strutturali e anche di emergenza sanitaria, però il Regolamento prevede che ci sia una richiesta per Gruppo. Si può considerare valida una richiesta da parte della Giunta di un'informativa generale riferita ai vari punti che avete chiesto, che sono sul mondo dell'istruzione, sul rientro a scuola e sulla campagna di vaccinazione, da parte di più Gruppi, però è una richiesta unanime di vari Gruppi.
Ho considerato valido l'ordine del giorno n. 398 della Consigliera Canalis.
Se fa richiesta d'inserimento di un punto all'o.d.g., Consigliere Grimaldi penso non ci sia nessun contrario a chiedere di inserirlo, basta solo essere.



GRIMALDI Marco

È il n. 435.



PRESIDENTE

Va bene, lo inseriamo.
Ricordo sempre che, per correttezza di tutto il Consiglio, una richiesta vuol dire anche un intervento. Adesso siamo sotto periodo natalizio e siamo tutti più buoni, io indubbiamente più di tutti, essendo il Presidente, per prima o poi il Natale finisce per tutti.
Prego, Consigliere Gallo, le lascio la parola sull'ordine dei lavori e non sulle precisazioni, perché il Regolamento non prescrive nessuna precisazione.



GALLO Raffaele

Sull'ordine dei lavori, perché è stato Natale per tutti e siamo stati tutti più buoni anche noi dell'opposizione nell'ultimo Consiglio.
Solo per chiedere alla maggioranza, siccome siamo ancora nel periodo natalizio, sull'ordine del giorno del Consigliere Marello, non me ne voglia, di sentire l'Assessore Gabusi per dare il parere e poi votare. Ci impiegheremmo dodici minuti a votarlo, non di più, dato che la discussione l'abbiamo già fatta.
La preghiera è di non farlo cadere di nuovo, perché qui non ha risposto nessuno e io lo sollecito. Se l'Assessore Gabusi ci dice che il parere è favorevole, come sarà di sicuro, chiudiamo la discussione, lo votiamo e chiudiamo un punto all'o.d.g. in dieci minuti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Attualmente non c'è l'Assessore Gabusi. Se l'Assessore Gabusi ha delegato un altro Assessore della Giunta si può procedere, altrimenti attendiamo che ci siano indicazioni di quando potrà venire in Aula a relazionare e a proseguire l'esame dell'ordine del giorno Marello.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Noi non siamo ancora intervenuti come Gruppo.
Volevo solo ricordare che già da tempo chiediamo un'informativa in Aula rispetto al rientro a scuola. Abbiamo chiesto addirittura una Commissione congiunta sanità e istruzione, quindi IV e VI Commissione, ma non siamo riusciti a ottenerla. Mi sembra che sul tema scuola si stia cercando di soprassedere. Ho avuto la possibilità di ricevere alcuni dati grazie a un accesso agli atti e a una richiesta che ho fatto direttamente al CSI, ma trovo veramente assurdo che si faccia questa fatica a confrontarsi su questo tema.
Tra l'altro, ci sono molte incertezze, perché dall'analisi dei dati non è che possiamo stare così troppo tranquilli rispetto al rientro, quindi credo sarebbe il caso di confrontarsi apertamente in Aula e avere informazioni che, ripeto, ho ottenuto con un accesso agli atti. Trovo veramente incredibile che, in un momento come questo, un Consigliere regionale membro della VI Commissione, debba rincorrere a un accesso agli atti per avere informazioni.
Credo che oggi dovremmo dedicare almeno un po' di tempo a delle comunicazioni rispetto al rientro a scuola, perché questa è l'ultima possibilità, nel senso che poi non abbiamo più sedute prima del rientro dei ragazzi.
Colgo anche l'occasione per dire che da troppe settimane non si risponde a nessuna interrogazione del mio Gruppo. Noi abbiamo interrogazioni depositate da tempo, eppure non riusciamo mai a trovare spazio a inizio seduta, alle ore 9, perché non vengono date risposte. Adesso magari faremo un elenco delle interrogazioni inevase e lo faremo avere per la prossima Conferenza dei Capigruppo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Associamo la sua alle altre richieste di comunicazioni alla Giunta sul rientro a scuola come modifica all'o.d.g.
Non essendovi altre richieste d'intervento, l'o.d.g. è approvato, così come modificato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento interno del Consiglio regionale hanno chiesto congedo Caucino, Ricca e Tronzano.
b) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
c) Non impugnativa Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 18 dicembre 2020 la legge regionale n. 25 del 21 ottobre 2020, "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2019", e ne ha deliberato la non impugnatività.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

d) Impugnativa


PRESIDENTE

In data 23 dicembre 2020 il Consiglio dei Ministri ha esaminato la legge regionale n. 26 del 29 ottobre 2020, "Assegnazione delle grandi derivazioni a uso idroelettrico", e ne ha deliberato l'impugnatività.
Tale legge è censurabile con riferimento a numerose disposizioni che presentano aspetti di legittimità costituzionale con riferimento all'articolo 117 della Costituzione, comma 1 e 2, che impone il rispetto degli obblighi imposti dall'appartenenza all'Unione Europea e riconosce allo Stato la competenza legislativa in materia di tutela della concorrenza.
Risulta altresì violato il comma 3 dello stesso articolo 117 con riguardo alla materia produzione, trasporto e distribuzione nazionale ed energia e al coordinamento della finanza pubblica.


Argomento:

e) Dichiarazione d'urgenza


PRESIDENTE

La Giunta regionale ha trasmesso il seguente disegno di legge: "Misure urgenti per la continuità delle prestazioni residenziali di carattere socio sanitario e socio-assistenziale per anziani, persone con disabilità minori, persone affette da tossicodipendenza e da patologie psichiatriche".
È stata dichiarata l'urgenza ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno.
Ricordo che, ai sensi dell'articolo 83, comma 3, la dichiarazione d'urgenza comporta la riduzione di tutti i termini alla metà e l'autorizzazione alla Commissione di riferire oralmente.
Ai sensi dell'articolo 83, comma 2, il Consiglio regionale, alla fine della seduta nella quale è stata presentata la richiesta, delibera con votazione palese dopo aver ascoltato un oratore a favore e uno contro.
Pertanto, a fine seduta si procederà alla votazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sulle comunicazioni il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Mi collego alle sue ultime comunicazioni. Sorvolo sui giudizi circa l'impugnatività di diversi articoli sulla legge delle grandi derivazioni.
Sono temi che, in realtà, hanno seguito e sollevato già in sede di discussione i miei colleghi circa le perplessità che anche il mio Gruppo aveva sull'iter che stavamo seguendo.
Collego questa notizia all'assegnazione in discussione della legge che, in realtà, abbiamo già esaminato ieri nel corso delle prime determinazioni sui ristori per le RSA. Ieri abbiamo mandato in consultazione questa legge, ma ora m'interesserebbe capire, visto che buona parte - oltre sei milioni delle coperture finanziarie che quella legge prevedeva derivano dagli introiti previsti dalla legge sulle grandi derivazioni, se questo mette in discussione quella legge e se ha ancora senso l'iter di consultazione che abbiamo avviato ieri.
Sollevo tale questione un po' perché la notizia ci è arrivata adesso, un po' perché non avremo altre occasioni di rivederci in IV Commissione prima della fine delle consultazioni stesse, che finiscono dopo l'Epifania. Oggi è l'unico giorno in cui possiamo decidere come riorganizzare questi lavori e se vi è la necessità, ma di questo dovrebbe informarci la Giunta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
A noi risulta che su questo disegno di legge siano stati impugnati i seguenti articoli: 2, 4, 7, 8, 9, 11, 13, 14, 15, 16, 19, 20, 21, 22 e 23.
Credo siano rimasti fuori solo gli articoli 1, 3, 5 e 6.
Non entro nel merito del disegno di legge che ha impugnato il Governo perché l'ha seguito precisamente il collega Avetta. Tuttavia, mi sembra che questa Giunta abbia in generale qualche problema nella redazione dei testi di legge, perché non è la prima volta che si trova impugnata una legge.
Ricordo che sul "Riparti Piemonte", sul tema dell'omnibus, era stato impugnato uno dei vostri articoli bandiera "prima ai piemontesi", in merito al sistema degli appalti. Mi sembra che quasi mensilmente, su ogni vostra iniziativa di legge, ci siano dei problemi legislativi.
Noi abbiamo fatto un lavoro certosino per correggere tante delle questioni che ritenevamo fin dall'inizio incostituzionali. Nell'elaborazione di questo disegno di legge voi ci avete detto che stavate correggendo tutto quello che era stato sollevato, anche sullo stesso tema, in materia idroelettrico, sulla legge.



(Audio mancante o non comprensibile)



GALLO Raffaele

Mi sembra che non sia stato fatto un lavoro adeguato, se questo è il risultato. Poi vedremo l'esito alla Corte Costituzionale.
Certo è che questo si collega a un cambio di passo che avete avuto nelle ultime Conferenze dei Capigruppo e nell'ultima programmazione dei lavori di questo rush di fine anno, dove avete annunciato un disegno di legge da 41 milioni di euro sulle RSA, l'avete annunciato imminente e ci avete chiesto di deliberarlo in ventiquattro ore con una Commissione legislativa. Di questi quarantuno milioni, sei milioni e mezzo sono di copertura finanziaria e derivano dal disegno di legge dell'idroelettrico. Noi vi abbiamo sollevato la questione che sia su questo sia sul regolamento appena approvato non c'era la certezza della fonte finanziaria, oltre ad aver manifestato più volte la preoccupazione dei conti sulla sanità e anche sul prelievo di trenta milioni dal fondo sanitario per destinarli al bonus RSA.
Ci siamo dimostrati pronti a lavorare ventiquattrore su ventiquattro per capire e verificare le coperture finanziarie, ma voi avete rinviato la discussione a gennaio, incardinandolo ieri in IV Commissione, come diceva il collega Valle, per le prime determinazioni.
Faccio alcune considerazioni in merito: innanzitutto, prima di fare delle conferenze stampa - anche se siamo abituati! - sarebbe bene verificare le coperture finanziarie.
In secondo luogo, meno male che abbiamo sollevato qualche dubbio, senza neanche aver avuto modo di leggere troppo nel dettaglio il disegno di legge. Perché è nostro compito verificare bene, soprattutto quando si spendono cifre così ingenti.
La nostra preoccupazione - vengo alla terza considerazione - è come troveremo, a questo punto, le coperture su questo disegno di legge, su questo bonus che il mondo delle RSA aspetta e che oggi è all'esame della Commissione, ma che rischia di finire arenato in Commissione per le coperture finanziarie.
Quando si amministra - e chiudo, su questo - si devono avere delle idee, si devono presentare dei disegni di legge, ma lo si deve fare facendo i conti con la finanza pubblica e con il bilancio regionale. Purtroppo la Regione Piemonte non ha così tante disponibilità - noi lo sappiamo, avendo governato cinque anni - e voi negli ultimi dodici mesi avete speso circa 180 milioni in bonus, praticamente azzerando qualsiasi fondo e disponibilità finanziaria della Regione Piemonte.
Allora, l'invito che rivolgiamo è quello di fare un ragionamento complessivo sul bilancio regionale a gennaio, senza fare disegni di legge scollegati tra di loro. Perché non è che il disegno di legge sulle RSA da quaranta milioni non sta dentro il ragionamento relativo al bilancio previsionale 2021; anzi, ci sta eccome! Così come il disegno di legge sui medici di medicina generale: dieci milioni di euro, di cui almeno la metà prelevati dal TPL e la seconda metà prelevati dai LEA.
Noi non vogliamo fare ragionamenti in termini di bilancio scollegati tra di loro, ma fare un ragionamento unico sul bilancio, anche perché ci aiuterà a non commettere errori.
Questa volta siamo riusciti a non commetterli, anche perché abbiamo voluto controllare nel dettaglio e rallentare un attimo questa discussione.
Purtroppo, rimane l'amaro sul fatto che credo sia la quarta o quinta volta che scrivete e annunciate a mezzo stampa un disegno di legge che poi incontra qualche intoppo. E, in questo caso, parliamo di un intoppo non da poco, perché si tratta di una copertura finanziaria che a oggi viene a mancare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ricordo a tutti che i tempi per gli interventi sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio sono di tre minuti, così come stabilisce il Regolamento interno. È stata colpa mia, le ho lasciato qualche minuto in più perché ho fatto partire in ritardo il cronometro.
V'invito comunque al rispetto dei tempi.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Marnati, per un chiarimento; ne ha facoltà.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Mi sentite?



PRESIDENTE

Sì, prego.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Buongiorno a tutti.
Volevo solo fare una considerazione, perché in base a quello che ho sentito nelle comunicazioni mi sembra che si sia fatta un po' di confusione.
È stata impugnata dallo Stato la legge n. 26, che riguarda le grandi derivazioni, così come sono state impugnate tutte le leggi regionali italiane, perché lo Stato vuole riprendersi le competenze che aveva perso in merito alle grandi concessioni idroelettriche.
Questo nulla ha a che fare con le risorse delle RSA, che in realtà sono quaranta milioni, ma una parte riguardava la monetizzazione dell'energia gratuita, pari a sei milioni, che insiste su un'altra legge che non è stata impugnata (la legge n. 7, all'articolo 17, se non erro), per cui è attiva perché sono scaduti i termini.
È stato fatto un potpourri di normative e di regolamenti che, rispetto al bonus RSA, non hanno nulla a che fare.
È vero che in Regione Lombardia i player che dovrebbero pagare questa monetizzazione non vogliono pagare. Però oggi la legge è vigente e ci difenderemo articolo per articolo, perché riteniamo di avere ragione su tutto.
Non metterei insieme la legge n. 26 sulle grandi derivazioni, che abbiamo approvato a ottobre, con la legge sulle RSA (il cosiddetto bonus), che ha un altro finanziamento che non c'entra nulla.
Volevo solo fare questa precisazione per correttezza.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola l'Assessore Icardi; ne ha facoltà.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Solo una precisazione a seguito dell'intervento del Consigliere Gallo.
Per quanto riguarda la norma di ristoro, il cosiddetto "bonus sulle strutture socio-sanitarie residenziali", la sanità ha coperto per trenta milioni di euro con risorse una tantum a valere sul bilancio 2020.
Vorrei precisare che queste risorse ci sono, nonostante le difficoltà della sanità. Il fondo destinato ai convenzionamenti degli ospiti delle strutture consta di 265 milioni (vado a memoria). E proprio per il fatto che le RSA sono state colpite così gravemente dalla crisi (ma anche le altre strutture), non hanno registrato quegli ingressi di ospiti e, soprattutto quei convenzionamenti, per cui non hanno utilizzato una parte di questo fondo, che oggi viene invece utilizzato per dare loro un ristoro, vista la grave situazione economico-finanziare che stanno vivendo (con il rischio per molte strutture, di chiusura). Sono soldi che sarebbero comunque arrivati alle RSA: semplicemente, non li hanno potuti utilizzare. Vogliamo garantire la loro sopravvivenza utilizzandoli in questo modo, a valere - lo ripeto - sul bilancio 2020. Sono soldi a loro destinati per convenzionamenti, che non sono stati utilizzati.
Ho chiesto la parola solo per chiarire che la copertura finanziaria, per quanto riguarda i trenta milioni dalla sanità, c'è, è reale ed è concreta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Mi rendo conto che c'erano prima delle richieste d'intervento da parte di alcuni Consiglieri, però siccome gli Assessori avevano chiesto la parola per delle precisazioni, mi sembrava doveroso per una questione di procedura.
Chiedo comunque anche agli Assessori di rispettare l'ordine non tanto delle richieste, ma del Consiglio. Nel senso che adesso si stanno svolgendo gli interventi inerenti alle comunicazioni del Presidente del Consiglio.
Successivamente, se avranno intenzione di intervenire sulle considerazioni dei Consiglieri, potranno farlo, ma non in termini di risposte puntuali tra virgolette, di un Consigliere rispetto a un altro, perché, altrimenti non basterebbero due giornate per rispondere alle considerazioni di tutti! Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intervengo sulle sue comunicazioni.
Devo dire che siamo felici di non aver votato quel testo, in parte perch condividiamo le preoccupazioni dello Stato. Le condividiamo e, tra l'altro come sapete, abbiamo anche posizioni diverse sia sul federalismo differenziato, sia su questa materia, perché credo che sulle grandi derivazioni sia giusto che ci sia un ruolo attivo dello Stato italiano. Ci possono essere orientamenti diversi.
C'è chi, come voi, chiede poteri speciali anche se non sa gestire quelli ordinari e chi, come noi, pensa (secondo me, altrettanto legittimamente) che lo Stato debba continuare ad avere un ruolo centrale sulle grandi vicende energetiche del Paese. Vale per tutto il tema degli insediamenti petroliferi e quindi sulle trivelle, come abbiamo discusso qualche tempo fa, e vale ovviamente anche sulle grandi derivazioni.
Su questo, volevo solo che fosse programmato al più presto un confronto con l'Ufficio legislativo sia della Giunta regionale sia del Consiglio regionale, perché credo che questa impugnativa totale dimostri l'inadeguatezza di un gruppo dirigente, non certo dei nostri Uffici, che hanno sottolineato i possibili punti d'impugnativa. Certo è che se una Giunta vuole andare a sbattere a tutti i costi e la maggioranza vuole farlo per rivendicare il suo diritto a scegliere prima dello Stato, è legittimo.
Però adesso discutiamo seriamente anche sulle impugnative e su quanto tempo perderemo su questo.
L'Assessore Marnati dice che questa impugnativa non inficerà le entrate della legge precedente. Ce lo auguriamo, però con tutta calma ne discuteremo in merito al testo sulle RSA che stiamo per esaminare, perch non vorremmo che ci fossero ulteriori errori dopo quelli che abbiamo già visto più volte su questa materia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Buongiorno a lei e a tutti i colleghi Consiglieri.
Ho chiesto di intervenire sulla comunicazione dell'intervenuta impugnativa del Governo sulla legge relativa alle grandi derivazioni che questo Consiglio ha approvato lo scorso 29 ottobre, per aggiungere qualcosa a quanto già detto dai miei colleghi.
A gennaio di quest'anno avevo fatto un intervento in Consiglio, ponendo una questione relativa alla quantità della legislazione che la nuova Giunta Cirio, il nuovo Consiglio regionale e l'attuale Amministrazione regionale aveva posto in essere sino ad allora, evidenziando come, dal punto di vista quantitativo, rispetto alle altre Amministrazioni sia di centrodestra sia di centrosinistra che si erano succedute dai tempi del Presidente Ghigo e della Presidente Bresso fino a oggi, fossero decisamente inferiori. Anzi si contavano forse sulla punta delle dita di una mano i provvedimenti passati in Consiglio regionale. Da gennaio è trascorso un anno indubbiamente travagliato.
Detto questo, ci siamo trovati a votare alcune leggi e alcune leggine, non perché meno importanti, ma perché composte da pochi articoli e interventi mirati. La stessa legge sui bonus era un intervento mirato. Poi ci siamo trovati a votare non più di due o tre provvedimenti complessi, che riguardavano materie più ampie e che presupponevano un progetto e un programma politico da tradurre nel quadro di un provvedimento legislativo.
In tutti questi casi è emerso un problema non più di quantità, ma di qualità della legislazione della vostra Amministrazione, in quanto è stata oggetto puntualmente di impugnative molto significative.
Voglio ricordare, sotto questo profilo, il cosiddetto "Riparti Piemonte" che era stato colpito a luglio da una serie di impugnative che, fra norme effettivamente impugnate e norme che la Regione aveva modificato sulla base delle indicazioni governative, avevano toccato circa un 25% della legge che era già un dato molto significativo. Mi pare (vado a memoria) che qualcosa fosse anche intervenuto sull'omnibus. Oggi ci troviamo addirittura con una legge che viene sostanzialmente messa in discussione nella sua totalità.
A me pare che questo dato, emerso alla fine del primo anno completo di consigliatura e di Amministrazione Cirio, ci debba far riflettere, perch mentre la vostra Amministrazione ha dimostrato una certa brillantezza nella comunicazione, nella narrativa, nei proclami e nelle conferenze stampa ogniqualvolta si è trattato di affrontare e di fare quello che è il nostro dovere - risolvere i problemi e dare gli indirizzi fondamentali sulla base dei quali vive la nostra Regione - avete, invece, palesato un'inadeguatezza anche in relazione alla qualità legislativa.
Credo che questa sia una riflessione politica che porteremo avanti, anche alla luce del fatto che dovremo affrontare l'ambito di un esercizio provvisorio, anche se avevate annunciato che avreste approvato il bilancio preventivo entro fine anno, ma così non è stato. Dovremo poi affrontare la vostra prima vera programmazione, che è quella del bilancio di previsione contesto in cui vedremo che cosa verrà fuori. Sicuramente questi fatti non ci fanno stare tranquilli.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Sicuramente questa impugnativa, come hanno già richiamato molti colleghi, è la prova che tutti i dubbi e le perplessità - che, prima di noi, i portatori di interessi territoriali avevano ampiamente annunciato e formalizzato - non erano poi così peregrine, come qualcuno le aveva definite nel corso del dibattito in Aula.
Approfondiremo con calma su quali basi il Governo ritiene che la legge piemontese (addirittura 14 articoli) contempli profili d'incostituzionalità, ma è evidente che ci sono quelle riflessioni sviluppate durante il dibattito in Aula, anche sulla scorta delle indicazioni dei territori. Ricordo tra queste una relazione molto puntuale di UNCEM, l'associazione dei Comuni montani, che fin dall'inizio aveva evidenziato molte perplessità sull'impianto legislativo proposto dalla Regione.
Dicevo, approfondiremo su quali basi il Governo ritiene solida questa impugnativa, però oggi trovano riscontro e conferma queste perplessità in un'impugnativa che si concentra - è stato detto - sull'articolo n. 117 della Costituzione, laddove impone, da un lato, il rispetto degli obblighi imposti dall'Unione Europea e, dall'altro, riconosce allo Stato centrale la competenza legislativa in materia della concorrenza e poi la competenza riguardo alle materie di trasporto e di produzione dell'energia, anche con il coordinamento dei profili di finanza pubblica.
Noi sapevamo che sarebbe andata a finire così, perché abbiamo richiamato più volte un contesto normativo molto complesso e molto articolato e lo era già in quanto minato dalla sentenza del 21 luglio che aveva accolto il ricorso della Regione Toscana (n. 155 del 21 luglio), che aveva considerato incostituzionale l'articolo 11 quater del DL n. 135 (decreto semplificazioni, cosiddetta "Legge Salvini") che, di fatto, è la base sulla quale si è innestato tutto questo complesso articolato normativo. Ora, di fatto, quella sentenza aveva certificato quel ginepraio normativo che, poi appunto, è nato in seguito all'applicazione di quel DL n. 135, che si chiamava ironicamente "Decreto semplificazioni".
Inoltre, più volte abbiamo richiamato anche il fatto che questo Governo aveva già impugnato altre leggi analoghe alle nostre. Ricordate tutte le volte che abbiamo evidenziato il fatto che la legge del Piemonte sembrava quasi un copia-incolla di quella della Lombardia e che, poi, grazie al nostro lavoro e anche al lavoro dei portatori d'interesse territoriale e alle osservazioni svolte sono stati limitati i danni, però certamente tutti questi fatti avrebbero dovuto indurci a una maggiore prudenza. Invece questa Giunta a traino leghista, su tanti aspetti, ma su questo in particolare, consapevolmente ha scelto una strada che porta al conflitto con il Governo, che (e questo mi pare davvero difficile da smentire) non produce alcun effetto positivo per il Piemonte e per i piemontesi, anzi produce uno stop molto brusco a un tema che, invece, ha sicuramente aspetti rilevanti di grande interesse per il Piemonte che, francamente sarebbe stato meglio evitare.
Non mi dilungo ulteriormente e chiudo qui. Le considerazioni che ha fatto testé il collega Marello sono considerazioni che sarebbe opportuno che la Giunta prendesse in grande considerazione, perché è la prova che quando ci mettiamo a legiferare e quando questa maggioranza si mette a legiferare produce sempre situazioni conflittuali che vengono messe in discussione dalle altre istituzioni nazionali.
Queste considerazioni devono incominciare a farci preoccupare e far preoccupare anche questa maggioranza rispetto alla prospettiva della propria attività legislativa nei prossimi anni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Non ripeto alcuni passaggi già espressi dai miei colleghi, ma provo a fare una proposta.
Considerando l'importanza della materia e le infinite ore che abbiamo dedicato alla discussione, anche in Commissione, dei vari emendamenti e delle varie osservazioni che hanno posto le opposizioni e considerando il gran numero di articoli impugnati a livello centrale, sarebbe il caso di programmare la discussione su questo provvedimento già al rientro dell'anno nuovo, con l'inizio dei lavori del prossimo anno (che non è altro che fra poco più di una settimana) del Consiglio e delle sedute di approfondimento anche attraverso un gruppo di lavoro con l'Assessorato, i tecnici e i Consiglieri che hanno seguito l'argomento, per capire cosa c'è di salvabile e cosa realmente si rischia di andare a perdere del lavoro svolto e soprattutto, cosa si può modificare, considerato che tantissimi emendamenti non sono stati accolti.
Al di là del vizio di competenza che è stato sollevato dallo Stato, ci sono anche tutta una serie di aspetti che, almeno a nostro avviso, non sono stati sufficientemente tutelati, come quello della concorrenza in alcuni ambiti specifici.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Sulla sue comunicazioni, Presidente, ma brevemente, e mi fa piacere che gli Assessori abbiano voluto interloquire subito e spero che lo facciano anche su altri temi di cui abbiamo fatto richiesta.
Pareva anche a me che non fosse la stessa legge quella su cui andavamo a prendere i sei milioni, però, Presidente, poiché quella legge è all'o.d.g.
e l'Assessore Marnati ci ha specificato che si tratta un'altra legge, ma non ci ha tranquillizzato, perché, invece, pone il tema che i grandi player si stanno mettendo di traverso sulle derivazioni della Lombardia.
Se noi portiamo in Aula una legge e la votiamo, sapendo che chi dovrebbe adempiere quella legge non vuole adempiere e potrebbe adire le vie legali piuttosto che fare contrapposizione, per cui non avere questi sei milioni su questo chiedo a lei, Presidente, e anche alla Giunta, con quale tranquillità andiamo a votare una legge di tale importanza, legata al mondo delle RSA e al mondo dell'accoglienza, che ha assolutamente bisogno di questo intervento. Non vorrei che su questo si fosse scritta una legge sapendo che di una parte di questa legge, questi sei milioni che noi rivendichiamo, invece, ci vedranno poi a carte bollate con i player che in Lombardia si stanno mettendo di traverso.
L'Assessore Marnati ha risolto una questione legata alla legge di riferimento rispetto all'impugnatività e poi ognuno di noi, anche all'opposizione, può avere posizioni diverse rispetto a un federalismo più o meno temperato. Io non sono di sicuro annoverabile tra gli statalisti duri e puri, anzi ci mancherebbe, però ci ha aperto tutto un altro versante, Presidente, sul fatto che parte delle risorse che noi abbiamo sbandierato come possibilità di sostegno a questo mondo messo in crisi, in questo momento vediamo chi queste risorse dovrebbe versare non volerlo fare.
Su questo io mi taccio per non usare più minuti di quelli che il Regolamento prevede, ma penso che si sia aperto un altro tema, sul quale mi auguro che l'Assessore voglia intervenire e ci dica come pensa di portare a casa quelle risorse, se in Regione Lombardia sta capitando quello che lui ha detto a verbale.
Ho concluso, Presidente, e la ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Al di là di ogni strategia opportuna politica, sarà poi la Corte a decidere chi ha ragione tra lo Stato e la Regione, quindi oggi c'è un'impugnativa non è che c'è una sentenza o un parere terzo che ha definito che quegli articoli non vanno bene o che vanno bene. Aspettiamo l'esito. A oggi questa legge c'è e permane. Siamo convinti e felici che, rispetto ai sei milioni e oltre delle case di riposo e alla monetizzazione dell'energia gratuita, ci sia il fatto che sia su un'altra legge e non è stata assolutamente impugnata.
Questo è un dato. Stiamo ai fatti, stiamo ai dati.
Altro aspetto: è vero, i grandi player non vorranno pagare. Non vogliono pagare, c'è una legge regionale legittima: chi non vuole pagare, pagherà le sanzioni e gli interessi, perché le questioni sui canoni idrici e sui sovracanoni sono storie che chi ha svolto il ruolo di amministratore in montagna conosce bene. Sa benissimo che ci sono forti resistenze dei grandi player, però sa benissimo che, quando le cose sono legittime, ci sono delle leggi, che magari si può tirare po' per le lunghe, ma poi si arriva al dunque.
Proprio in questi giorni, nei nostri piccoli Comuni di montagna abbiamo recuperato importanti sovracanoni e anche lì vi erano state delle reticenze. Di fatto, i grandi player sono stati condannati a pagare, oltre alla cifra dovuta, gli interessi e le more. È così su ogni tassazione e su ogni normativa.
Penso, una volta che ci sia la legge, che il discorso di andarle a recuperare in maniera coattiva sia un discorso che viene dopo. Pertanto vedo alcuni dati positivi, tra cui quello che i soldi alle RSA ci sono devono esserci e dovranno essere obbligati a pagarle, perché lo dice una legge e deciderà poi la Corte se è competenza regionale, come speriamo noi in un'ottica federalista di avvicinare i centri di spesa di spesa ai cittadini, anziché un'ottica meramente centralista, dove Roma deve decidere per tutti e deve guardare a tutto, oltretutto risorse che riguardano la montagna e che riguardano le Alpi e gli Appennini italiani.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altre richieste d'intervento sulle comunicazioni, pertanto possiamo procedere con gli ordini del giorno.
Come già preannunciato, chiedo se la Giunta vuole intervenire sull'ordine del giorno n. 404. Chiedo all'Assessore competente Gabusi, se è presente altrimenti procediamo con gli altri punti all'o.d.g., per successivamente dare la parola all'Assessore Gabusi quando sarà presente.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Presidente, posso sentire l'Assessore Gabusi e recuperare una risposta.
Giusto per non imballare i lavori dell'Aula, credo si possa anche concordare, come si è fatto in passato, di tenere l'ultima mezzora dei lavori del Consiglio per gli atti d'indirizzo.



PRESIDENTE

Sì, com'è già stato richiesto, però se c'era già, giusto per licenziare l'ordine del giorno.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Comunque provo a sentire l'Assessore Gabusi.



PRESIDENTE

Grazie.
Proseguiamo con l'o.d.g. odierno.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame proposta di deliberazione n. 128, inerente a "Bilancio di previsione finanziario del Consiglio regionale del Piemonte per il triennio 2021-2022 2023"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 128, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione il 28 dicembre 2020. L'Ufficio di Presidenza, con deliberazione, ha approvato il bilancio di previsione finanziaria per il triennio 2021-2022-2023. Sul progetto di bilancio, il Collegio dei Revisori ha espresso parere favorevole, come da relazione trasmessa in data 28 dicembre 2020. La proposta è stata predisposta in coerenza con le regole e i principi contabili previsti dal decreto legislativo 20 giugno 2011.
Il bilancio di previsione finanziaria di durata triennale, con carattere autorizzatorio e aggiornamento annuale, anche ai sensi del nuovo Regolamento per l'autonomia contabile del Consiglio regionale, rappresenta il quadro delle risorse che s'intendono acquisire e del relativo impegno e impiego per programmi e attività che l'Amministrazione intende realizzare attraverso l'Ufficio di Presidenza.
Il bilancio trova articolazione nel documento tecnico di accompagnamento al bilancio, allegato ai fini conoscitivi al progetto di bilancio e soprattutto, nel bilancio finanziario gestionale, consistente nella ripartizione in capitoli e in articoli assegnati alle Direzioni competenti per la corretta gestione del ciclo entrate e spese, dove si può evidenziare che ha e non costituisce il fondo credito di dubbia esigibilità.
Non ha contratto alcun mutuo o indebitamento; non ha prestato garanzie principali e sussidiarie; non ha propri enti e organismi strumentali; non possiede partecipazioni di tipo societario.
Il fabbisogno finanziario da richiedere alla Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 42 della legge regionale 2001, è stato determinato sulla base dell'esame delle previsioni di spesa, come esposte al punto 3) della relazione. La corrispondente spesa per la Regione costituisce spesa obbligatoria. Per l'anno 2020 è stato di 48.300.000 euro e sulle previsioni dal 2021 al 2023 si passa dai 48.300.000 euro del 2021 ai 47.500.000 euro del 2023.
Per l'annualità dal 2020 al 2021 comporta un maggior stanziamento pari a 500.000 euro dovuto alla necessità di affrontare spese ulteriori nel settore del sistema informativo e della manutenzione degli edifici e impianti che, infatti, per il solo esercizio 2021 si accompagnano alle spese di completamento della manutenzione straordinaria degli edifici stessi, quelli di Palazzo Lascaris, del Banco di Sicilia e altre manutenzioni straordinarie.
Per la successiva annualità 2022-2023, il trasferimento, come dicevo, è di 47.500.000 euro. Gli ulteriori trasferimenti della Giunta riguardano le corresponsioni delle indennità di carica, di funzionamento e d'indennità di fine mandato degli Assessori, degli assegni vitalizi ex Assessori e dell'IRAP. Rimborsi e missioni che dal Consiglio regionale sono gestiti come partite di giro e quindi non rientrano nell'ambito del su descritto trasferimento ordinario.
Le entrate iscritte sul bilancio di previsione 2021-2023 per l'anno 2021 si completano come applicazione di avanzo presunto di amministrazione per 11.600.000 euro.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Dell'esercizio 2020 spostate sul 2021 a titoli di fondo pluriennale vincolato per euro 16.500.000, di cui 14 milioni per spese in conto capitale.
Altre entrate sono riferite euro a 394.000.
Le spese iscritte nel triennio 2021-2023 riguardano in gran parte la missione denominata "Servizi istituzionali, generali e gestionali". Le spese correnti per il 2021, ovvero quelle che riguardano il funzionamento ordinario del Consiglio regionale, ammontano a 54.208.502,97 euro, di cui effettivamente da finanziare con risorse fresche sono pari a circa 45.800.000 euro. Queste sono assolutamente in linea con quelle degli anni precedenti, mostrando una variazione percentuale dello 0,17% rispetto al dato assestato al 2020.
Tale contenimento delle spese correnti ormai consolidato consente, nel quadro di ampio rispetto degli equilibri generali di bilancio, di ottenere un margine ulteriore di entrate correnti da destinare alle spese d'investimento pari, per il 2021, a 2.200.000 mila euro. Le spese d'investimento, infatti, sono pari per il 2021 a 23.171.000 euro, che sono finanziate come segue: 2.200.000 risparmi previsti per il 2021, 6.900.000 spese in conto capitale finanziaria d'avanzo presunto dell'anno precedente sulle spese d'investimento, 14.000.000 sono spese in conto capitale e finanziate dal fondo pluriennale vincolato.
Le spese d'investimento principale sono divise fra l'immobile di via Arsenale 14, i lavori di Palazzo Lascaris, i lavori dell'ex Banco di Sicilia, sulla palazzina di piazza Solferino e sul piano di sviluppo dei servizi informatici CSI 2021-2023.
Il quadro del fabbisogno finanziario del Consiglio regionale, che richiamo ancora, conferma il trend di spesa complessiva degli ultimi anni di stanziamento necessario alle spese d'investimento ottenute mediante l'utilizzo di avanzi di amministrazione e i risparmi ottenuti dal contenimento delle spese.
Con questo, ho concluso. È aperta la discussione generale. Ci sono richieste d'intervento in discussione generale? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Solo per ringraziare lei e l'Ufficio di Presidenza per il lavoro che avete svolto insieme agli Uffici nel predisporre questo bilancio, che colgo positivamente per due motivi principali. Primo, perché mi pare di aver inteso, anche dalle sue parole ieri in Commissione, come il nostro Ente chiamato a legiferare sia uno dei meno costosi a livello nazionale specialmente se parametrato ai costi della Camera, del Senato o di altre Regioni italiane.
L'altro aspetto è l'indirizzo che è stato dato dall'Ufficio di Presidenza da quest'Amministrazione, nell'ottica di ridurre la spesa corrente per aumentare gli investimenti: le manutenzioni, gli esperti informatici e informativi, le reti informative.
L'invito, Presidente, è di lavorare in questa direzione, che mi sembra assolutamente corretta e coerente a un mandato che è quello che abbiamo espresso anche in Consiglio rispetto a una riduzione della spesa introduttiva, rispetto all'esigenza di efficientare dal punto di vista energetico il palazzo. Ricordo che ci sono ancora sedi dei Gruppi con situazioni piuttosto imbarazzanti, quindi mi auguro che con questi avanzi si possa intervenire anche per la manutenzione degli immobili in questa direzione, che è importante da un punto di vista ambientale.
Da ultimo, visto che credo che in questo 2020 sono stati decisi risparmi di spesa per via dello smart working, come ci saranno, ragionevolmente, nei primi mesi dell'anno che sta per arrivare, il suggerimento è di utilizzare queste maggiori risorse e minori spese proprio per il tema dell'efficientamento energetico e della manutenzione straordinaria dei nostri immobili e delle reti informative.
Grazie, Presidente, e complimenti ancora lei e a tutto l'Ufficio di Presidenza per il lavoro svolto.



PRESIDENTE

Grazie Ci sono altre richieste d'intervento in discussione generale? Se non vi sono ulteriori richieste, dichiaro chiusa la discussione generale.
Vi sono interventi per dichiarazioni di voto? Se non vi sono interventi, procediamo con la votazione per appello nominale sulla deliberazione n. 128.
Indìco la votazione per appello nominale sulla proposta di deliberazione n.
128, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist.

Esame disegno di legge n. 85, inerente a "Disposizioni regionali di modifica alla legge regionale 22 febbraio 2019, n. 5 (Disciplina dei complessi ricettivi all'aperto e del turismo itinerante)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 85, inerente a "Disposizioni regionali di modifica alla legge regionale 22 febbraio 2019, n. 5 (Disciplina dei complessi ricettivi all'aperto e del turismo itinerante)" di cui al punto 3) all'o.d.g.
Prima di dare la parola ai relatori, ricordo a chi volesse intervenire che può cominciare a prenotarsi sulla chat.
La parola al Consigliere Marin, relatore di maggioranza, che pu intervenire per quindici minuti.



MARIN Valter, relatore

Grazie, Presidente.
Cercherò di non utilizzare tutti i minuti a mia disposizione, dal momento che tale disegno di legge è già stato oggetto di esame e di discussione in ambito di specifica Commissione.
Anche a seguito di accordi intrapresi proprio nell'ultima Commissione, il decreto legge n. 85 del 23 dicembre 2020, di fatto, modifica la legge regionale n. 5 del 22 febbraio 2019, "Disciplina dei complessi ricettivi all'aperto e del turismo itinerante".
A seguito delle osservazioni e delle impugnative da parte del Governo - del MiBACT, soprattutto - direi che, sostanzialmente, si è trattato di un adeguamento della legge regionale n. 5 di recepimento di quelle che erano le osservazioni soprattutto in materia di salvaguardia e di tutela del paesaggio, in modo specifico in aree sottoposte a tutela e ai vincoli di cui al decreto legislativo n. 43/2004. Sostanzialmente, veniva chiesto che venissero recepite queste osservazioni e il disegno di legge così ha fatto.
Inoltre, c'erano alcuni passaggi che riguardavano aspetti di carattere più prettamente urbanistico ed edilizio (mi riferisco al tipo di permesso e alle relative autorizzazioni di rilascio in questo senso).
Il disegno di legge inizialmente prevedeva anche tutta una parte di normativa nuova, che peraltro considero innovativa e in linea con le indicazioni che il Nord Europa ha già avanzato in questi ultimi anni, oltre a nuove concezioni e nuovi tipi di turismo itinerante (si è fatto un riferimento specifico al garden sharing).
A fronte di questo, poiché le osservazioni non erano state contemplate precedentemente, in sede di Commissione si è analizzata l'opportunità di portare in approvazione in tempi rapidi (quindi entro la fine dell'anno) questo disegno di legge, rinviando a un esame più attento da espletare poi in sede di Commissione, sicuramente con il supporto e la collaborazione di tutto l'Assessorato al turismo della Regione Piemonte, le restanti ipotesi quindi non solo il garden sharing, ma anche qualche altra eventuale nuova opportunità pensata proprio nel periodo pandemico che abbiamo vissuto nel 2020. Sicuramente, il turismo va ripensato in modo più innovativo, anche in un contesto di connubio con l'ambiente naturale e l'aria aperta.
Sostanzialmente, questo testo recepisce le osservazioni mosse, in linea con quanto obiettato, e fa riferimento comunque alla legge madre, che è la legge n. 5/2019.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gallo, relatore di minoranza.



GALLO Raffaele, relatore

Grazie, Presidente.
Abbiamo esaminato questo disegno di legge, che sostanzialmente va a correggere alcune norme impugnate e altre indicate come da correggere senza impugnativa da parte del Governo, in particolare da parte del Ministero dell'Ambiente e della tutela del paesaggio. Inoltre, va a modificare l'ultima legge che avevamo scritto e approvato nella scorsa legislatura per ridisegnare il turismo in Piemonte.
Sono state approvate leggi inerenti, appunto, alla materia dell'extralberghiero, leggi in materia di agriturismo, leggi in materia di riordino anche del tema e del fenomeno meglio conosciuto come "airbnb".
Ricordo la legge che ha ridisegnato la governance del turismo con l'introduzione della DMO. Infine, ricordo quest'ultima legge, approvata a febbraio 2019, che ridisegna la materia del turismo itinerante.
Nella discussione all'interno della Commissione abbiamo approfondito meglio tutti i termini e gli aspetti dell'articolato e, come opposizioni, abbiamo chiesto di non entrare nel merito della revisione per .



(Audio mancante o non comprensibile)



GALLO Raffaele, relatore

Magari vi sono diversi punti di vista politici della nuova maggioranza rispetto al testo, perché oggi si vanno introdurre delle modifiche legate esclusivamente all'impugnativa del Governo e all'indicazione del Ministero senza entrare nel merito di scelte politiche legittime, anche della nuova maggioranza su questa materia, ma che abbiamo chiesto di rinviare a un disegno di legge nuovo che potesse intervenire su impegni come meglio ritengono i nuovi Gruppi di maggioranza, impegni sui quali però discutere nel merito.
Pertanto, in Commissione abbiamo fatto un'attività emendativa che ha portato a trasformare una parte del testo presentato dalla Giunta regionale, soprattutto le parti che ritenevamo essere, come abbiamo potuto verificare, scelte di carattere più politico che tecnico, in particolare nel normare una di quelle nuove iniziative e modalità di turismo che stava prendendo piede, ahimè, prima della pandemia. Poi vedremo come dovremmo normare e regolamentare anche il turismo a tutto tondo e vedremo come uscirà da questo periodo pandemico.
Nella legge del febbraio 2019 avevamo cercato di normare questo nuovo fenomeno, che è il garden sharing, dando delle regole, ma permettendogli di crescere e di rispondere a un'esigenza del mercato turistico molto richiesta. Tutta la normativa, non facile, che era stata introdotta sul piano del garden sharing, oggi non è stata oggetto d'impugnativa da parte del Governo. Ha cercato di porre dei paletti, ma anche di non soffocare un nuovo settore crescente. Su questi temi abbiamo fatto un'attività emendativa per rinviare a una discussione più ampia le eventuali modifiche.
Oggi portiamo in Aula un testo sostanzialmente tecnico - lasciatemelo definire così - e, con il lavoro degli Uffici, di coordinamento del testo complessivo rispetto al ridisegno e alla riscrittura di alcuni articoli richiesta dal Governo, permette di rendere operativa la norma, una volta approvato il regolamento attuativo, che risulta essere quasi pronto e che discuteremo nei prossimi mesi. Permette quindi di non ripartire da zero nella riscrittura di una nuova legge sul turismo.
Pertanto, abrogate tutte quelle parti di discussione che faremo più avanti nel merito delle questioni garden sharing e quant'altro, riteniamo che questo testo di legge sia un testo tecnico. Ha ancora solo un aspetto che ho provato a emendare e discuteremo dopo in merito all'articolo 7, comma 2 bis, che non era collegabile a nessuna indicazione del Governo rispetto all'impugnativa o a una richiesta di chiarimento dei vari Ministeri.
Chiederei, se il mio approfondimento tecnico è corretto - ma mi rimetto anche al parere della Giunta - di rinviare a una discussione politica più complessiva di ridisegno della materia. Di conseguenza, consegniamo all'Aula un testo tecnico che dev'essere approvato entro questa seduta per essere operativo nei termini corretti, previsti anche dalle scadenze della Corte Costituzionale, e che consegna al Piemonte una norma innovativa e nuova, corretta in alcuni aspetti perché, se si sbaglia o se magari non si fa chiarezza nello scrivere le norme, è giusto correggerle e non bisogna avere paura di farlo. Però permette al testo di vivere e di essere operativo.
Questo per noi è motivo di orgoglio, perché nasce da un'iniziativa legislativa della scorsa legislatura cui teniamo particolarmente.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Di Sabato, seconda relatrice di minoranza.



DISABATO Sarah, relatrice

Grazie, Presidente.
Non avevo chiesto d'intervenire, perché me ne ero dimenticata, quindi la ringrazio per avermi dato la parola.
In realtà, sarò ancora più breve, perché è stato detto tutto dai colleghi.
Abbiamo esaminato il presente disegno di legge in Commissione, nella quale abbiamo appurato che contiene al suo interno delle modifiche di natura tecnica volte ad armonizzare il contesto legislativo della legge stessa.
Questo è dovuto ad alcune osservazioni pervenute da parte di alcuni Ministeri e dell'Autorità garante, per cui in realtà abbiamo appurato la natura tecnica del provvedimento, volto a non inserire delle modifiche di tipo politico, anche se inizialmente una piccola modifica poteva andare in tale direzione.
Certo è che dobbiamo affrontare il provvedimento dal punto di vista "emergenziale", perché si tratta di recepire indicazioni da parte del Governo onde scongiurare delle conseguenze sulla natura e sul persistere di questo disegno di legge e della legge stessa. Chiaramente, per discussioni di tipo politico bisognerebbe appellarsi a dei tempi di discussione decisamente più lunghi, data la natura del tema, che non dovrebbe vivere di contrasti.
Noi dobbiamo prendere atto di quella che è la situazione vigente, non solo della situazione relativa alla pandemia, ma della rivisitazione di alcune politiche relative al turismo che potrebbero rendersi necessarie per i prossimi anni, anche in vista delle nuove sfide che abbiamo di fronte. Una discussione di questo tipo non sarebbe affrontabile in tempi così brevi. È chiaramente esclusa tutta la parte di tipo politico, che è soltanto rimandata. C'è e ci sarà tutta la disponibilità, da parte del mio Gruppo di entrare nel merito di modifiche di carattere politico su questa legge.
Noi oggi, di fatto, stiamo affrontando soltanto delle modifiche che ci sono state richieste da parte di alcuni Ministeri.
Pertanto, non abbiamo nulla da evidenziare, se non prendere atto che abbiamo cercato di velocizzare quanto più possibile l'iter, rimandando di fatto tutte le valutazioni politiche oggetto dei nostri rilievi sul tema del turismo, che siamo disponibilissimi e pronti a trattare nel prossimo futuro tramite una discussione appropriata e con tempi che ci consentano di portare avanti le nostre proposte, insieme con tutti gli altri Gruppi del Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
È aperta la discussione generale.
Non essendovi interventi in discussione generale, chiedo se alla Giunta se intende intervenire.
Prego, Assessore Poggio.



POGGIO Vittoria, Assessore al turismo

Grazie, Presidente.
Questo disegno di legge, com'è stato già sottolineato dai relatori e da chi è intervenuto, è stato reso necessario per armonizzare il contesto legislativo piemontese per quanto riguarda il comparto ricettivo all'aria aperta, ma anche per costruire una cornice giuridica al Regolamento che scenderà nel dettaglio delle singole riforme per quanto riguarda il turismo itinerante.
Proprio alla luce di quello che sarà l'incontro con la Corte Costituzionale, perché, come avete sottolineato, sono stati prodotti dei rilievi su alcune criticità della legge n. 5 del 2019, abbiamo dovuto rispondere per mettere a posto le cose, soprattutto dal punto di vista ambientalistico, dal punto di vista edilizio e anche dal punto di vista della sicurezza, quindi tutti quegli elementi che i vari Ministeri ci avevano richiesto.
Per alcuni aspetti contenuti nell'articolato che si era presentato anche con emendamenti da parte della Giunta, abbiamo ritenuto utile di farne un elemento di discussione, perché attenevano più a scelte politiche, per cui ci saranno i tempi e i momenti per andare ad analizzare meglio con tutto il Consiglio quello che sarà, per esempio, la questione del garden sharing che è vero che è sicuramente una nuova forma di turismo che sta prendendo avvio, ma è vero anche che in Italia non ci sono forme il turismo del genere, quindi faremo un'esplorazione, ci confronteremo e avremo modo nelle sedi e nei momenti giusti, di parlarne per valutarne l'efficacia.
Detto questo, l'articolato è composto da 16 articoli ed è stato licenziato in Commissione con l'aiuto delle osservazioni, delle indicazioni e del contributo fornito dalla Commissione. Ringrazio anche chi ha partecipato come il Consigliere Gallo, perché in questo modo abbiamo reso possibile il fatto di mantenere questa legge con delle correzioni, che erano quelle richieste dai Ministeri e, quindi, di arrivare in Corte Costituzionale con un quadro normativo più corretto senza dover riprendere una legge, la n. 54 del 1979, che trovo sia davvero appartenente al passato perché non risponde più alle esigenze del turismo, anche in un momento di grande difficoltà che stiamo vedendo e vivendo, ma sicuramente occorreva un aggiornamento e l'aggiornamento lo porta in questo momento l'articolato del DDL n. 85.
Ringrazio davvero chi ha contribuito alla discussione, ma poi ci saranno anche i momenti opportuni, com'è stato indicato, di valutare altri articoli per l'efficacia, soprattutto all'interno della nostra regione, nel consentire a più persone di fare turismo all'aria aperta, in campeggio, che è anche un campeggio itinerante, ma che sia sempre regolamentato nella tutela del paesaggio e delle misure ambientalistiche e di tutela della sicurezza del fruitore e del turista, come anche delle realtà dove vanno a fare campeggio i vari fruitori, dell'ambiente e dei nostri territori.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, si proceda con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 2 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 3 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 4 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passiamo alla votazione dell'articolo 5.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà



GALLO Raffaele

Presidente, non possiamo dare stessa votazione ai successivi articoli?



PRESIDENTE

Se tutti i Gruppi sono d'accordo, possiamo farlo. Non mi osavo a chiederlo io come Presidente, essendo una procedura che aveva la necessità della condivisione di tutti i Gruppi.
Se sono tutti favorevoli e nessuno è contrario, possiamo procedere a votare l'articolo 5 in modo tale che verifichiamo che tutti abbiano votato.
Successivamente, abbiamo altri undici articoli senza emendamenti.
ARTICOLO 5 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 6 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 7 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 8 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 9 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 10 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 10 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 11 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 12 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 13 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 13 bis Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso)



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore all'emigrazione

Chiederei di illustrarlo, anche per correttezza nei confronti dei Consiglieri.



PRESIDENTE

Prego, Assessore; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore all'emigrazione

È un emendamento che va a intervenire sul fronte dell'inasprimento delle sanzioni contro i fenomeni di abusivismo, in particolare di camper e roulotte, di cui stiamo trattando oggi, ahinoi, non solo relativamente al turismo, ma anche relativamente ad altri fenomeni, come ad esempio il nomadismo, in particolare nel tessuto metropolitano del capoluogo, ma che può valere per tutto il territorio regionale.
Dopo il superamento dei campi irregolari, spesso il fenomeno si polverizza andando a creare innumerevoli mini-insediamenti abusivi, soprattutto all'interno del territorio urbano e delle periferie. E i Sindaci e le polizie locali hanno, come unico strumento fornito dalle norme regionali la possibilità di comminare una sanzione pecuniaria al massimo di 1.000 euro, che chiaramente rimane in questi casi lettera morta e quindi non ha alcuna efficacia per impedire il fenomeno.
D'accordo con l'Assessore Poggio, con la quale ci siamo confrontati abbiamo predisposto tale emendamento che aggiunge come sanzione, oltre a quella pecuniaria, il sequestro amministrativo del mezzo, che consentirà quindi alle amministrazioni comunali di riuscire a fermare questi fenomeni di abusivismo di camper e roulotte prima che prendano piede e si stabilizzino in insediamenti più ampi e irreversibili. Pertanto, abbiamo previsto questo emendamento.
Trattandosi di contrasto all'illegalità, si vogliono dotare le Amministrazioni comunali, di qualunque colore politico siano, di strumenti efficaci che vadano a semplificare l'applicazione e il rispetto della normativa che stiamo approvando e che è già in vigore in parte nel territorio della Regione Piemonte. Auspico, dunque, una votazione trasversale dell'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 2).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 14 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 15 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 16 Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
È terminato l'esame dell'articolato, per cui possiamo procedere alle dichiarazioni di voto sull'intero provvedimento.



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, non ha dato la stessa votazione dove c'è stato un voto difforme sull'articolo?



PRESIDENTE

No, è l'articolo 13 bis, l'emendamento rubricato n. 2).
Era stato richiesto di mettere in votazione l'emendamento n. 2), che introduce l'articolo 13 bis, ed è stato votato in modo differente rispetto agli altri articoli.
Non essendovi dichiarazioni di voto sull'intero provvedimento, passiamo alla votazione.
Ricordo a tutti di confermare la votazione in chat.
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Esame disegno di legge n. 112, inerente a "Modifiche alla legge regionale 7 aprile 2000, n. 43 (Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento atmosferico. Prima attuazione del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 112, inerente a "Modifiche alla legge regionale 7 aprile 2000, n. 43 (Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento atmosferico. Prima attuazione del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria)" di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla V Commissione il 23 dicembre scorso. Prima di dare la parola ai relatori, ricordo che chi volesse intervenire può prenotarsi sulla chat.
Relatrice è la Consigliera Nicotra, che ha facoltà di intervenire; prego.



NICOTRA Letizia Giovanna, relatrice

Grazie, Presidente.
Oggi arriva in Aula il disegno di legge regionale n. 112 "Modifiche alla legge regionale 7 aprile 2000, n. 43 (Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento atmosferico. Prima attuazione del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria)".
Il seguente disegno di legge è stato esaminato e trattato dalla V Commissione, la quale ha chiesto il parere della I Commissione che, in data 21 dicembre 2020, si è espressa in maniera favorevole. In data 23 dicembre 2020 il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dei presenti da parte della V Commissione.
Le modifiche che il disegno di legge n. 112 intende apportare alla legge regionale 7 aprile 2000, n. 43, sono finalizzate, in primo luogo, a integrare le disposizioni inerenti alle modifiche di attuazione del Piano regionale di qualità dell'aria, con l'aggiunta all'articolo 6 dei commi che vanno dal 5 ter al 5 septies.
Il comma 5 ter stabilisce, infatti, che il Piano regionale di qualità dell'aria possa essere attuato anche attraverso le attività coordinate tra le Regioni del Bacino padano, unitamente alle eventuali adozioni di strumenti comuni, al fine di fronteggiare l'inquinamento atmosferico presente in tale ambito territoriale e assicurare il rispetto degli obblighi comunitari con modalità più efficaci ed efficienti.
Il comma 5 quater ha lo scopo di sperimentare modalità più efficaci di riduzione delle emissioni degli inquinanti connessi al traffico veicolare.
Istituisce un sistema informativo per rilevare e monitorare le percorrenze chilometriche dei veicoli, correlandole alle rispettive emissioni inquinanti e consentendo così di individuare modalità di utilizzo sostenibili e conformi con il Piano regionale di qualità dell'aria.
Per tale finalità, il comma 5 quinquies dispone che possono essere realizzati impianti di rilevazione telematica e installati, su base volontaria, dispositivi telematici mobili sui veicoli che monitorano gli stili di guida e i chilometri percorsi dai veicoli, consentendo ai veicoli stessi di verificare il loro effettivo potenziale inquinante.
Il comma 5 sexies dispone che, in fase di prima applicazione, la Regione Piemonte possa avvalersi di sistemi idonei già operanti presso altre Amministrazioni regionali e della relativa raccolta dati. Il comma 5 septies disciplina in merito all'adozione di ulteriori sistemi informativi per l'attuazione efficace del Piano regionale di qualità dell'aria e dovranno sempre garantire il rispetto delle disposizioni in materia di privacy.
Il disegno di legge dispone, quindi, l'aggiunta, dopo l'art. 7 della l.r.
43/2000 (Criteri per l'elaborazione e la definizione dei piani stralcio e de piano nel suo complesso), dell'art. 7 bis (Direttive in tema di prevenzione e riduzione dell'inquinamento atmosferico), che stabilisce che i controlli del rispetto delle limitazioni alla circolazione dei veicoli siano effettuati dai soggetti che svolgono servizi di polizia stradale, ai sensi dell'articolo 12 del d.lgs. 285/1992 (del nuovo codice stradale).
Infine, l'articolo 11 della legge regionale 43/200 viene sostituito integralmente da una disposizione finanziaria, andando così ad aggiornare la norma finanziaria, adeguandola alla normativa in materia di contabilità e finanza.
Nel disegno di legge n. 112 è stata posta particolare attenzione al trattamento dei dati personali, sottoponendo il testo all'attenzione del Garante per la privacy ottenendone parere favorevole.
Concludendo, signor Presidente, la finalità della modifica del disegno di legge n. 112 è quella di consentire l'adozione di strumenti più efficaci ed efficienti per perseguire la riduzione delle emissioni inquinanti sul nostro territorio, rispettandone sempre gli obblighi comunitari.
L'applicazione di soluzioni coordinate tra le Regioni del bacino padano unitamente all'eventuale adozione di strumenti comuni, non può che agevolarci nel raggiungimento di questo difficile obiettivo.
In particolare, l'approvazione del disegno di legge consentirà di adottare anche nella nostra Regione, soluzioni tecnologiche per rilevare e monitorare la percorrenza dei veicoli inquinanti, correlandole alle rispettive emissioni inquinanti, consentendo di condizionare le percorrenze dei veicoli stessi al loro effettivo potenziale inquinante. In questo modo potremo anche aumentare il livello di conoscenza sull'entità del traffico veicolare e sulle corrispondenti emissioni per intervenire con soluzioni sempre più mirate e corrette.
Ringraziando l'Assessore Marnati per l'attenzione, per la passione e per l'ottimo lavoro svolto fino a qui in materia di tutela dell'ambiente, si esprime parere favorevole al disegno di legge in discussione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, relatore di minoranza.



GRIMALDI Marco, relatore

Grazie, Presidente.
Constatiamo con sconcerto e stupore che questa maggioranza e l'Assessore Marnati perseguano le finalità di questo disegno di legge sempre al contrario, cioè sembra che la Regione Piemonte riesca, sui temi della qualità dell'aria, a fare soltanto il contrario di quello che potrebbe essere utile.
Siamo di fronte a una cosa, secondo me, piccola - molto piccola - ma che ha dell'incredibile: di fatto, siamo sempre davanti a dei disegni di legge su un tema così importante e impattante che hanno al centro un'unica ossessione, cioè quella della deroga. È incredibile! Siamo davanti a un doppio scenario, quello di un giudizio universale, in cui l'uomo c'entra (non è il fato, non è Dio), è un giudizio universale climatico. Siamo davanti all'impossibilità dell'uomo di sbagliare neanche più un colpo perché ormai il livello di transizione e di cambiamento in atto è talmente profondo e abbiamo bisogno altro che di deroghe, ma di mettere tutta la testa, le energie e le possibilità che abbiamo in una riconversione ecologica dei nostri stili di vita e dell'economia. Dovremmo dire che non c'è spazio, in questo senso, per il diesel e non c'è spazio per le deroghe! Non sono soltanto i nostri piani sulla qualità dell'aria, sui quali tra l'altro non facciamo nessuna riflessione. Lo dico perché anche i nostri piani spiegano quanto, per esempio, continuano a esserci ogni anno delle morti collegate alle cause del PM2.5. In Piemonte stiamo parlando di 3.686 casi, che non sono pochi, ma siamo davvero davanti a uno scenario incredibile e terribile, nel quale il tema dell'impatto negativo dell'inquinamento atmosferico in Piemonte e della qualità dell'aria nel Nord Italia sembra quella nuvola nera che spesso vediamo e che c'entra con la nostra conformazione geografica. Proprio per questo, invece che unirci alle scempiaggini della Regione Lombardia, continuiamo a copiare e a incollare scelte sbagliate, appunto, come quella di continuare a far circolare, in deroga ai limiti posti dell'accordo del bacino padano, i diesel più inquinanti.
Fatemi dire che è ancora più inquietante il fatto che ci sono numerosi studi scientifici che hanno messo in evidenza una correlazione tra la presenza di elevati valori d'inquinamento atmosferico e l'incidenza e la gravità degli effetti dell'epidemia del COVID. Ecco, sembra che non vi sia stato nemmeno utile convocare tante audizioni e tanti momenti di confronto con noi sul tema dei cambiamenti climatici.
Non è servito farvi assediare da Greta Thunberg in piazza Castello. Non sono serviti neanche gli studi scientifici, che eppure sono a nostra disposizione. Non avete neanche detto "bah" sul fatto che l'Italia stessa è stata condannata dalla Corte di Giustizia dell'Unione europea per la sua incapacità a rientrare nei limiti di legge previsti dalla direttiva del 2008, trasposta in Italia da una legge, la n. 155 del 2010, e che i ritardi dell'attuazione del piano regionale della qualità del Piemonte, con la sua prevista attuazione entro il 2030, è una delle ragioni citate nel dispositivo della sentenza tra quelli alla base della decisione di questa condanna.
Di fronte a tutto questo, cosa fate? Date - lo vorrei dire perché non so se è chiaro a chi ci sta ascoltando - 690 mila euro per il monitoraggio della percorrenza reale effettuate dai veicoli soggetti a limitazioni della circolazione, mediante installazione di dispositivi telematici a disposizioni attuative.
Vorrei che ci concentrassimo, in questa seconda parte della mia relazione di opposizione, sul fatto che non solo avete deliberato di trasferire 250 mila euro alla Regione Lombardia a titoli di compartecipazione alle spese per la realizzazione del progetto Move-In, senza che sia stato motivato alcunché in merito alle Regioni di tale spesa (e secondo me anche, lo dico sommessamente, in violazione della normativa nazionale), ma, soprattutto mi potete dire chi è ARIA S.p.A., questa società in house della Regione Lombardia su cui il Piemonte non esercita alcun controllo analogo e alla quale dobbiamo - a una S.p.A., ripeto - dare, se capisco bene nella nostra parte dispositiva della DGR, un progetto pari a 690 mila euro, di cui 250 da dare alla Regione Lombardia, 150 per le spese di comunicazione e 290 mila per lo sviluppo del software? Sebbene nella narrativa della DGR parrebbe che il progetto verte sulla cifra dei 250 mila euro, alla fine c'è un'incongruenza, perché parliamo di un progetto da 690 mila.
Noi siamo molto perplessi, nel merito politico e nel merito amministrativo.
Pensiamo che questa Giunta continui a non comprendere fino in fondo il contesto in cui siamo immersi, tra l'altro utilizzando strumentalmente il tema della povertà. Fatemelo dire con uno slogan: alla destra interessano i poveri solo quando devono cambiare la loro macchina usata, solo quando siamo davanti a dei diesel. A quel punto, ci preoccupiamo delle povertà.
Non un euro - lo dico ai giornalisti che ci ascoltano e ai cittadini - è stato messo nei nostri capitoli di bilancio per aiutare le persone bisognose, che dopo la pandemia hanno chiesto ulteriori aiuti, anche solo per arrivare a fine mese. Non un euro delle nostre richieste di opposizione è andato agli indigenti, eppure, quando parliamo di qualità dell'aria esistono i poveri: "I poveri non possono cambiare le macchine, per questo noi facciamo le deroghe. Per questo facciamo Move-In, per capire effettivamente quanto muovono le loro macchine".
Ah sì, finalmente ci occupiamo di loro.
È una vergogna utilizzare la povertà solo per continuare a essere ossessionati su quanto le deroghe del diesel saranno al centro dei nostri disegni sulla qualità dell'aria.
Chiudiamo proprio male quest'anno, perché non affrontiamo nuove strategie che ci permettano di rendere sempre più gratuiti i mezzi di trasporto pubblici e non troviamo risorse per quella riconversione ecologica dell'economia, anche trovando dei sussidi - per carità - per il cambiamento dei mezzi più inquinanti (io, come sapete, non ho dei pregiudizi n ideologici né tantomeno di tipo economico sul fatto che costi la transizione). È incredibile, anche lì, quanto il tema della giustizia sociale e della giustizia ecologica non c'entrino mai con chi è il produttore sia di quelle disuguaglianze sia dello stato del clima.
Se non mettiamo al centro il fatto che ci sono anche delle responsabilità sociali dell'impresa, questa riconversione ecologica non esisterà mai.
Esisterà solo e sempre un'etichetta buona all'uso, che è quella della green economy, per dire che dobbiamo sostenerla, ma non troveremo mai la giustizia, se non capiamo che parte di quella transizione deve essere finanziata e sostenuta anche dei privati che hanno fatto i profitti su queste diseguaglianze e su queste ingiustizie climatiche.
Per questo, noi siamo totalmente contrari a questo disegno di legge. Non siamo gli unici, siamo in buona compagnia e sono felice che i Friday for Future, gli Extinction Rebellion e "Torino respira" abbiano dato un giudizio negativo su questo progetto, perché, alla fine, l'unica cosa che il Piemonte riesce a fare sulla qualità dell'aria sono ulteriori deroghe e l'unica cosa che riesce a fare è continuare a copiare dal nostro vicino di casa. Eppure la Lombardia ci ha dimostrato, in questi mesi, che è una degli ultimi soggetti cui chiedere, per qualità dell'aria, per qualità della vita e, vista la vicenda del COVID, anche per questa pandemia. Tutto ci voleva meno che finire l'anno negando, per l'ennesima volta, queste correlazioni.
In più, fatemi finire: la smettiamo di dire che non c'è correlazione fra l'inquinamento e i mezzi privati? Anche lì, non capisco perché continuiamo a utilizzare così strumentalmente l'ARPA, perché è un ente strumentale, ma non va utilizzato strumentalmente così. Ossessivamente vogliamo comunicare che, in realtà, i mezzi di trasporto privati non incidono né nei cambiamenti climatici né nella qualità dell'aria. Sembra il vero mandato dell'Assessore Marnati, che a tutti i costi vuole ridicolizzare delegittimare e minimizzare quello che è un impatto devastante sia sull'ecologia sia su tutto quello che è l'aria che respiriamo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
La situazione è stata già descritta bene dal collega Grimaldi, ma provo ad aggiungere alcune considerazioni in merito a questo progetto di legge.
Parto proprio dal titolo, perché qualcuno può finalmente dire che la Regione Piemonte si occupa di un tema importante per la nostra regione. In realtà, come ha già sottolineato anche il collega Grimaldi prima, è uno dei temi più importanti di questa fase storica: tutela dell'ambiente e inquinamento atmosferico.
Alla luce dell'epoca e del momento che stiamo attraversando, con tutte le questioni a esso collegate, come quelle ambientali e sanitarie, non c'è solo il COVID (su questo tornerò dopo). Purtroppo, ancora una volta, e ribadisco ancora una volta, Presidente, come in altri ambiti, andiamo avanti a piccoli pezzettini, a piccole necessità che ogni volta emergono.
Mai, fino a questo momento perlomeno, abbiamo avuto il piacere di ascoltare su un tema una visione di questa Regione, uno sguardo non dico di lungo periodo, ma almeno di medio periodo. Quello che accade per la sanità, in cui andiamo avanti a piccoli pezzettini, sta accadendo anche per l'ambiente.
Che cosa facciamo noi per migliorare la qualità dell'aria e l'inquinamento atmosferico in Piemonte? Questa legge poteva essere un'occasione? Sì, ma l'abbiamo persa, come stiamo perdendo diverse occasioni anche in altri ambiti. Ecco perché un'occasione persa su un tema delicato come questo diventa, Presidente, un errore politico e amministrativo enorme.
Noi, e qui voglio ripetere i numeri che ha già richiamato il collega, siamo un paese, chiaramente non soltanto il Piemonte, ma in particolare tutta l'area che si affaccia sulla Pianura Padana, che ha un problema enorme e gigantesco rispetto all'inquinamento atmosferico. Un problema che ormai è riconosciuto a tutti i livelli: è dal 2014 che l'Italia è stata messa in mora per il continuo sforamento per i limiti sia giornalieri sia annuali di concentrazione di PM10.
Nonostante tutto questo, non riusciamo a intervenire in maniera strutturale. È dimostrato non solo che c'è un'incidenza per quanto riguarda il COVID perché c'è la questione del sistema respiratorio, ma anche per tutte quelle patologie che non riguardano il COVID e che generano delle morti che sono contate anno per anno rispetto alla salute dei cittadini.
Migliaia di persone muoiono prematuramente rispetto a quello che avrebbero potuto vivere, perché vivono in una condizione d'inquinamento atmosferico esagerato, superiore alla maggior parte degli altri territori europei.
È assurdo, dal nostro punto di vista, intervenire, in una situazione di questo tipo solamente per fare ulteriori deroghe. Lo abbiamo già visto perché la questione ambientale ed ecologica incrocia gli altri temi.
Abbiamo visto che incrocia il tema della sanità, ma anche quello della mobilità sostenibile.
È chiaro che se, quando discutiamo di trasporto pubblico locale, ci sentiamo dire che tanto non è possibile fare diversamente, allora è evidente che non si vede molto la luce in fondo al tunnel su questo tema.
Dobbiamo mettere seriamente mano alle emissioni in tutti gli ambienti e in tutti i settori, a partire dal trasporto pubblico, che è nodale, perch diventa importante sia perché collega i territori più periferici alle città sia perché attualizza il diritto di mobilità, ma anche perché, in questo caso, ci aiuta in maniera sostanziale a ridurre il movimento di mezzi inquinanti.
Il problema, e così arriviamo alla relazione di oggi, è che di tutto questo non c'è assolutamente traccia: non c'è in questo disegno di legge, non c'è nella discussione e non c'è nella programmazione. Ecco perché su un tema come questo noi non possiamo essere d'accordo ma solo perché, al di là del merito in sé, è un merito inserito all'interno di un'assenza che è assordante per quanto riguarda il tema dell'inquinamento atmosferico e della qualità dell'aria del Piemonte.
Per fortuna, nella scorsa legislatura siamo riusciti a terminare il piano dell'aria. Ora si tratta davvero di fare qualcosa in più, e questi mesi lo hanno reso ancora più urgente. Non deroghe, ma una visione coraggiosa, un po' più radicale, che ci permetta di vivere in una regione meno inquinata e dove anche il diritto alla salute sia più tutelato da questo punto di vista.
Ecco perché rivolgiamo anche una preghiera affinché questa discussione almeno si apra. Invece questo Consiglio, dopo che ha negato la dichiarazione di emergenza climatica, ha, di fatto, giocato in difesa su questo tema; ha giocato come se il problema dell'inquinamento atmosferico e dell'ambiente non esistesse. Questo non è più accettabile nel 2020, lo sarà ancora di meno nel 2021 e rischia di lasciare il Piemonte indietro rispetto al resto del mondo, che ormai a livello di coscienza planetaria ha maturato su questo tema che occorre un cambiamento strutturale.
Restano poi tutte le altre questioni legate agli articoli in sé, come ha già detto il collega Grimaldi, a partite dal rapporto che Regione Piemonte ha con una partecipata di Regione Lombardia: una quantità enorme di risorse se consideriamo il nostro bilancio per, di fatto, permettere delle deroghe.
Su questo noi non possiamo essere d'accordo, Presidente, e chiaramente lo faremo presente nel voto dell'articolato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Abbiamo sentito le relazioni dei colleghi dei Gruppi di opposizione che per buona parte, hanno espresso contenuti che condivido in pieno. Abbiamo anche sentito la relazione di maggioranza, che giustamente fa un'analisi più tecnica, una lettura pura più tecnica del disegno di legge. Disegno di legge che, come tutti i disegni di leggi, è scritto in "legalese", quindi è obbligato a fare dei rimandi e dei riferimenti a dei provvedimenti.
La prima domanda è la seguente: che cosa modifica questo disegno di legge? Modifica la legge regionale n. 43/2000, ovvero la normativa attualmente vigente relativa alla tutela dell'ambiente in materia d'inquinamento atmosferico.
Qualcuno dirà: "Finalmente! Finalmente s'interviene con una legge regionale sul tema della qualità dell'aria". Sarà perché un'emergenza non ne sospende un'altra? Perché l'emergenza da COVID non è che sospenda le altre! Purtroppo, non si può fronteggiare un'emergenza per volta, perché le altre non si fermano. È vero che esiste un'emergenza legata a una grave pandemia ma tutte le altre permangono! L'emergenza sui cambiamenti climatici ce l'abbiamo ancora, quella sulla qualità dell'aria ce l'abbiamo ancora.
Orbene, la Giunta regionale si sarà decisa a intervenire su quello? No quindi non sarà nemmeno perché studi sempre più avvalorati, sempre più confermati, sempre più approfonditi addirittura iniziano a correlare l'infezione da virus Sars COV-2 (Coronavirus) all'inquinamento atmosferico.
O, meglio, c'è una maggiore incidenza di contagi dove sussistono problemi con la qualità dell'aria. Perché l'inquinamento atmosferico agisce innanzitutto come booster, ossia come potenziatore dei problemi, ma anche come carrier, quindi proprio come trasportatore, come possibile trasportatore del virus.
Si sarà intervenuti per quello? No. In cosa s'interviene, allora? A cosa serve, in parole povere, questo disegno di legge? Serve a far sì che si possano utilizzare per un numero limitato di chilometri delle automobili che oggi non si potrebbero utilizzare, perch inquinanti. Di conseguenza, la Giunta regionale sta dicendo ai cittadini piemontesi: "Guarda, tu hai un veicolo inquinante che non potrebbe circolare. Se oggi rinunci a una parte della tua privacy, ovvero se accetti di metterti una scatoletta all'interno dell'auto che, in qualche modo, si fa i fatti tuoi, perché guarda dove vai, cosa fai e quanti chilometri fai puoi usare lo stesso l'automobile".
Vista l'emergenza sulla qualità dell'aria, la Giunta regionale sta intervenendo su una legge vigente semplicemente per introdurre una deroga.
Non è un intervento strutturale che prenda di nuovo in mano la situazione laddove ce ne sarebbe bisogno (ad esempio, servirebbero ancora i piani stralcio, che non ci sono), ma si modifica una legge per introdurre una deroga, oltretutto in modo sperimentale (sperimentazione che, peraltro costerà anche al Piemonte) e che si sta già portando avanti in Lombardia.
Capisco che quando si approva un disegno di legge vi siano delle esigenze di comunicazione, cioè si debbano fare dei comunicati stampa, che peraltro funzionano, perché si dice: "Cari signori, quei cattivoni non vi facevano circolare con la vostra auto - la vostra auto così preziosa, non avete nulla di più prezioso della vostra auto! - mentre noi siamo così buoni che vi facciamo circolare; se fate pochi chilometri all'anno, vi facciamo girare".
Capisco che dal punto di vista dalla comunicazione funzioni: è un argomento di pancia! Perché per i cittadini - è inutile negarlo - le automobili sono un argomento di pancia: toccatemi tutto, ma non la mia automobile! Lo capisco, ma allora bisogna anche fare degli altri ragionamenti, che forse sono un po' meno di pancia come primo impatto. Ma se si riflette un attimo lo possono diventare. Perché, a mio avviso, non c'è nulla che assomigli più a un discorso di pancia che l'aria che respiriamo, l'acqua che beviamo e il cibo che mangiamo, perché sono cose che assumiamo tutti i giorni.
Giustamente - l'hanno detto i miei colleghi in precedenza - si vuole dare l'impressione che chi ha di meno, chi non può permettersi di cambiare l'auto, sia interessante solo in quanto "possessore di un'auto". Cioè alla Giunta regionale interessa chi ha meno risorse finanziarie ed economiche solo in quanto possessore di auto. In altre parole, non m'interessa tanto se sei povero, ma se sei povero e hai un diesel. È il diesel che m'interessa, che è interessante. Ma non dovrebbe essere così.
Allora, per tornare al discorso di pancia, è un discorso che riguarda anche la povertà. Perché è vero che qui si sta strumentalizzando la povertà.
Peraltro, un discorso serio sull'inquinamento correlato alla povertà c'è perché ci sono degli studi fatti proprio a Torino nel 2016 sulla materia poi decideremo insieme se è un discorso di pancia oppure no.
A Torino c'era un tram della linea 3 (adesso il percorso è stato spezzato) che partiva dalle Vallette, quartiere super popolare, attraversava tutta Torino in modo orizzontale, passava da Corso Regina e Porta Palazzo, altro quartiere popolare multietnico, e arrivava fino alla pre-collina, in piazza Hermada. In pratica, attraversava tutta Torino in modo orizzontale.
Secondo uno studio che ha raccolto vari dati, da un estremo all'altro di Torino l'aspettativa di vita diminuiva man mano che ci si spostava con questo tram, quindi i poveri vivono in media quattro anni in meno dei ricchi. In pratica, c'è un'aspettativa di vita di quattro anni in meno di chi a Torino è più povero, rispetto a chi a Torino è più ricco.
Praticamente, cinque mesi di vita al chilometro, più o meno: così è stato stimato, per dirla in termini più comprensibili a pelle.
Questo è un tema importante, che riguarda la povertà e l'inquinamento. È un tema che magari richiede misure strutturali, perché diversamente - lo ripeto - stiamo andando ad apportare una modifica minima a un provvedimento che, invece, dovrebbe vedere delle misure strutturali.
Noi - lo dico chiaramente - non manifestiamo un "no" a prescindere su questa sperimentazione. Noi avremmo anche potuto dare la disponibilità a questa sperimentazione, ma nell'ambito di un provvedimento strutturale e complessivo sulla qualità dell'aria. S'interveniva su questo disegno di legge con delle misure serie, complessive e strutturali e, in più, si diceva: "Proviamo anche a fare questa sperimentazione". Se ne poteva parlare da quel punto di vista. Se, invece, con tutti i problemi che ci sono, l'unica cosa che viene in mente alla Giunta regionale è di introdurre una deroga, in questo caso oggi non riusciamo a dare un parere favorevole a questo disegno di legge.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
È aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Io penso, invece, che sia una buona legge e una buona iniziativa in un momento storico come questo. Mi pare che oggi non ci sia tutta questa emergenza di traffico e tra i vari blocchi, le zone arancioni e rosse e il fatto che l'economia con l'emergenza Coronavirus è in difficoltà, mi pare anche che l'ultimo dei nostri problemi sia quello di limitare il traffico e non avere il traffico.
Abbiamo, invece, oltre all'emergenza pandemica - che mi auguro, e siamo tutti convinti, che dopo l'arrivo del vaccino si risolverà - un'emergenza economica pesantissima, perché a Torino ogni giorno falliscono quattro aziende. Sono fallite in questa emergenza Coronavirus centinaia e migliaia di aziende in tutta Italia e anche nel nostro Piemonte. Quando si parla dei poveri, il centrodestra e la Lega ne parlano con estrema chiarezza e senza nessun retropensiero.
È vero che, rispetto all'acquisto di un'auto, che è un costo importantissimo, il fatto di vietare a chi non ha oggi la possibilità di comprarsi un'auto nuova o un'auto che inquina è un problema economico pesante e non lo si fa con nessun retropensiero o facendolo da furbi. È la realtà delle cose. Questo è un metodo di sperimentazione che ci dirà quanti chilometri percorrono realmente, perché magari da questa sperimentazione scopriremo delle situazioni che non conoscevamo o che non avevamo sotto controllo.
L'altro aspetto è che probabilmente l'inquinamento delle automobili non è tra le maggiori cause rispetto ai PM10, perché abbiamo visto che in alcuni casi l'inquinamento si è alzato anche quando il traffico era praticamente azzerato. Con questo non voglio dire che non si sta lavorando per costruire auto che inquinino sempre meno, e ci mancherebbe, però il tema reale delle città, delle zone urbanizzate e delle metropoli è quello dei riscaldamenti che innegabilmente ha ripercussioni sul PM10 e sulle polveri sottili nettamente superiori rispetto al traffico veicolare.
Ribadisco il concetto di prima: oggi non mi pare che ci sia assolutamente un problema di traffico, perché purtroppo abbiamo una situazione economica pesantissima dettata dalla pandemia e l'aspetto della povertà, come centrodestra e come Lega, lo rivendico con forza e con sincerità.
Questa è una misura nei confronti delle persone che non hanno le risorse per acquistare un nuovo veicolo, alle quali vogliamo dire: non vogliamo penalizzarvi ulteriormente e ci pare giusto ed equo dotarvi di uno strumento che possa essere una sperimentazione, permettendovi di circolare perché in un momento storico come questo imporre ancora limitazioni a persone che hanno meno risorse e meno possibilità di altre ci sembra illogico.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Di Sabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io nell'ambito di questa discussione per la modifica della legge regionale n. 43 del 7 aprile 2020. Ho ascoltato tutti gli interventi dei colleghi di Gruppo, che condivido, e ho ascoltato anche l'ultimo intervento, quello del Capogruppo Preioni.
Vorrei ribadire quanto ho già detto durante la Commissione consiliare competente a discutere su questa modifica. Ritengo assolutamente inaccettabile il fatto che si utilizzi il tema della qualità dell'aria e il tema della tutela e della salvaguardia ambientale come tema ideologico e di stampo politico. Questo non è un tema su cui maggioranza, opposizione centrodestra, centrosinistra e Movimento 5 Stelle devono avere una propria idea, perché è un problema che esiste ed è reale. Altrimenti potremmo abolire tutte quelle materie che sono insegnate all'università sull'igiene ambientale e sull'epidemiologia, che a questo punto sono ritenute di tipo ideologico, perché magari fanno parte di un pensiero politico piuttosto che un altro. A me questo sembra assolutamente assurdo, così come assurde sono le motivazioni portate a sostegno di provvedimenti di questo tipo, andando a giustificare, ad esempio, il fatto che non siano adottate azioni più incisive e più marcate in termini strutturali.
Noi dobbiamo ricordare e tenere in considerazione che viviamo in un territorio che ha una conformazione orografica particolare, che è predisposta per natura e per forma ad avere un impatto dell'inquinamento maggiore rispetto ad altre zone. Di questo dobbiamo tener conto.
Per questo, a mio avviso, non è conciliabile una politica di deroga, quindi di decisioni che vadano in deroga a dei blocchi o, comunque, delle misure che dovrebbero essere ben più restrittive. Non dobbiamo far passare queste misure come una punizione o come qualcosa di brutto per i cittadini. Noi come parte politica, abbiamo una responsabilità ben precisa, che è quella di spiegare alla popolazione il problema dell'inquinamento esistente nelle zone a livello di Pianura padana, di modo che le misure che decidiamo - che dovrebbero essere non di parte ma giuste e volte a prevenire malattie tutelando la salute della popolazione - siano accettate dalla popolazione.
E lo dobbiamo fare anche giustificandole e dando un peso politico alle parole che diciamo.
Negli ultimi mesi, sulla qualità dell'aria ho sentito "la qualunque", come anche sulle misure prese da parte del Governo. Mi vengono in mente - e l'ho detto anche durante la Commissione consiliare - tutti quegli attacchi che sono stati mossi nei confronti delle misure varate per l'acquisto di mezzi ecologici, anche i monopattini, così come vengono mossi attacchi su chi cerca di incentivare e di ampliare le ZTL. Vengono mosse critiche da parte delle forze politiche nei confronti di decisioni che, invece, dovrebbero essere prese, copiate e rese attuabili o comunque implementabili sul territorio. Con questo scontro politico che continuamente ritorna, non diamo sicuramente un messaggio di responsabilità ai cittadini per comprendere il problema.
I numeri del problema sono chiari, perché non è un "mi pare" del Consigliere Preioni, perché non credo possa dire "mi pare che l'inquinamento non sia un problema della nostra Regione", oppure: "mi pare che le macchine.", perché ci sono numeri oggettivi che dimostrano che, nel mondo, l'inquinamento dell'aria rappresenta la quinta causa di morte: dopo i problemi cardiovascolari, l'ipertensione, il fumo, il diabete e l'obesità, c'è la qualità dell'aria e questo lo dicono i report, lo dicevano nel 2017. Ci sono state numerose conferenze, a livello europeo e a livello mondiale, che mettono in guardia le Regioni, gli Stati, i Paesi del mondo sulle problematiche correlate all'inquinamento dell'aria. Sono inventate? Le fanno così, giusto per passare il tempo? A me non pare.
Ogni anno tre milioni di bambini (stiamo parlando di bambini!) muoiono nel mondo per malattie e altre ragioni causate dal rischio chimico associato a sostanze o a preparazioni in grado di arrecare effetti dannosi se immessi in ambiente, e questo riguarda anche l'inquinamento atmosferico e tutte le sostanze a esso correlate.
Direi che di dati ne abbiamo abbastanza, compresi quelli sulla nostra situazione territoriale e la nostra conformazione geografica per poter affermare che da noi il problema è reale, che causa delle morti e che queste morti non devono rimanere invisibili. Questi problemi a livello di salute ci sono sul territorio come nel resto del mondo, ma non possono essere affrontati o gestiti con misure che prevedano deroghe a misure più importanti e strutturali.
Concordo con quanto dicono i colleghi: se volete attuare questa sperimentazione, siete liberi di farlo ma non vendiamola come una soluzione ai problemi dell'inquinamento della Pianura Padana e, in particolare, del Piemonte, perché questo non è.
Insieme a un provvedimento del genere, mi sarei aspettata, a parte una comunicazione sostanziale e reale su tutti i problemi che ho citato prima sforzi tesi a rendere la popolazione consapevole e informata sui problemi a livello di salute e a livello di malattie correlati all'inquinamento della qualità dell'aria e, quindi, dare consapevolezza e non, invece, fare intendere che facciamo delle deroghe perché il problema non persiste perché se fossi un cittadino, questo penserei: "Fanno delle deroghe? Probabilmente, il problema non è così grave". Anche il problema del COVID è correlato a un peggioramento della qualità dell'aria, quindi a un aumento dei fattori di rischio che possono compromettere il sistema respiratorio e alcune funzionalità del nostro organismo.
Alcuni studi (citati prima dai colleghi) hanno dimostrato che il COVID è strettamente correlato anche al problema dell'inquinamento: sono fattori di rischio che concorrono all'aggravarsi delle condizioni di salute dei cittadini e di questo dobbiamo tenerne conto. Dobbiamo tenere conto del COVID, dobbiamo tenere conto dell'inquinamento e dobbiamo anche tenere conto che la concomitanza dei fattori di rischio aggrava la salute e potrebbe rendere il cittadino molto più vulnerabile al peggioramento delle condizioni di salute.
I livelli di soglia di tolleranza, se superati, sono molto pericolosi perché il nostro organismo è fatto in un determinato modo e questa è scienza, quindi non possiamo tollerare certi livelli d'inquinanti. Ci sono fattori di rischio che concorrono all'aggravarsi della questione, dopodich a un certo punto diventano irreversibili, questi problemi ce li teniamo e inoltre, in certi casi, portano alla morte di un soggetto.
Perché ho fatto tutto questo discorso? Perché ritengo la misura così come lo stiamo affrontando insufficiente. Purtroppo stiamo dando un messaggio sbagliato, e cioè che con le deroghe si possa gestire un problema di tipo ambientale, ma non è assolutamente così, perché non c'è nemmeno uno studio a supporto. Come dicevamo prima, è una sperimentazione e non c'è nessuno che possa dire quanto rimettere delle auto in circolazione (la deroga permette di lasciar circolare veicoli che non potrebbero farlo) aggraverebbe sicuramente la qualità dell'aria del territorio, perché sono auto che altrimenti non ci sarebbero e che, invece, potranno percorrere dei chilometri e ne potranno percorrere anche un bel po'.
Non nascondiamoci dietro a questo: stiamo inserendo una misura che permette di continuare a inquinare e non a migliorare la qualità dell'aria, quindi non inseriamo in questo contesto la frase "miglioramento della qualità dell'aria" associata alla parola "deroga", perché a mio avviso non è attendibile. Non è stato fornito alcuno studio. Ho anche guardato, sul sito della Regione Lombardia, i dettagli della misura, ma anche lì, a quanto pare, a livello di dati è tutto abbastanza scarso a supporto di tale misura.
L'indicazione è che con i cinquanta euro del costo dell'installazione della centralina si possa risolvere il problema, che si può continuare a inquinare e, magicamente, la qualità dell'aria migliora. No, non è così.
Noi come politici dobbiamo prendere atto della questione e comunicare quali sono i reali problemi del bacino padano e della nostra regione, senza paura e senza distinzione tra forze politiche. Dobbiamo essere tutti ugualmente responsabili, perché l'ambiente e la qualità dell'aria non sono temi su cui si possa fare propaganda politica o su cui si possano fare dei distinguo a livello di azioni politiche. Ci sono delle agende ben precise, ci sono state delle procedure d'infrazione, ci sono dati sulle malattie, sulle cause di morte, su quante morti sono correlate alla qualità dell'aria e su questo non esiste destra, sinistra, Movimento 5 Stelle o linea politica che tenga! Noi dobbiamo essere responsabili e attuare misure che siano di tipo culturale, che vanno spiegate alla popolazione proprio per renderle meno pesanti da ricevere, perché anche di quello si tratta.
Come dicevo prima, non trovo assolutamente utile questo provvedimento e mi auguro che si torni sui propri passi e che si possa intervenire con misure di tipo strutturale. La questione è grave, non dobbiamo sottovalutarla e non possiamo liquidarla con un "mi pare che non lo sia", perché ci sono dei dati e ci sono delle situazioni. Leggiamoli, approfondiamoli e cerchiamo di capire che, dal nostro approccio nei confronti del problema, dall'approccio politico dipende anche la possibilità, da parte dei cittadini, di comprendere le condizioni nella nostra regione.
Personalmente, sono fortemente contraria a questo provvedimento e mi auguro che il centrodestra e la maggioranza in Regione abbandonino la propria idea e la propria ideologia sul tema dell'ambiente, perché si tratta veramente di salute dei cittadini e le due cose vanno trattate nello stesso identico modo: senza ideologia, senza propaganda per attaccare un governo un'amministrazione o un'altra istituzione.
Oltre a quanto ho detto, il mio appello è: cerchiamo di essere responsabili.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Marnati.
Prego, Assessore.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Ho cinque minuti a disposizione, giusto?



PRESIDENTE

No, non ha un tempo prestabilito, come Giunta.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie.
Cercherò, comunque, di essere breve, anche perché è già stata presentata dalla maggioranza.
Nel merito, questa modifica riguarda esclusivamente una modifica legislativa che ci permette di effettuare questo tipo di progetto, ma eventualmente anche altri tipi di progetti che riguardano il tema della privacy. Ovviamente è stato toccato il tema generale della qualità dell'aria, e questa è una delle tante misure che abbiamo messo in campo e che metteremo in campo come Giunta regionale. In realtà, si è parlato parzialmente di deroga, nel senso che il progetto, di per sé, entra a gambe unite contro - non a favore, ma contro - l'aumento delle emissioni delle polveri sottili e degli ossidi di azoto.
Perché? Perché, se mentre oggi le deroghe e le limitazioni del traffico vanno da ottobre a marzo, e vanno dalle otto del mattino alle 18.30 comunque nella fase lavorativa, con Move-In, per chi vorrà aderire su base volontaria, accetterà di avere un tot di chilometri in tutto l'anno, quindi 365 giorni l'anno e ventiquattrore su ventiquattro. Nel complessivo abbiamo previsto una diminuzione delle polveri sottili e degli ossidi di azoto. Pertanto, è una misura che va a favore della tutela ambientale proprio perché la estendiamo su tutto l'anno e non su un periodo limitato.
Volevo ancora dire questo: noi abbiamo presentato vari progetti, per quanto riguarda tema della qualità dell'aria e dell'ambiente, sul Recovery Fund di otto miliardi di euro, come Piemonte, su tredici miliardi richiesti.
Se, voi Consiglieri di opposizione, volete aiutarci, visto che fate parte di un partito che è in maggioranza, oggi l'Italia è l'ultimo Paese ad aver presentato progetti per il Recovery Fund. Noi, quindi, stiamo attendendo e sulla qualità dell'aria abbiamo messo due miliardi di euro.
È vero che una misura come Move-In da sola non può salvare il mondo, per sicuramente può incidere, insieme a tante altre misure. Richiediamo le risorse necessarie, che per Move-In non sono 690 mila, ma sono circa 400 mila in tre anni.
Al di là di questo, non è il tema di 100 mila euro in più o in meno, ma è l'efficacia del provvedimento: noi vogliamo arrivare a eliminare tutte le deroghe. Oggi abbiamo sessantasei deroghe totali che creano molta confusione sia tra chi deve controllare sia tra chi le deve attuare, invece con Move-In tu avresti una scatolina nera che costerebbe venti euro l'anno quindi una cifra irrisoria, se non per il primo anno che c'è anche l'installazione di trenta euro (quindi totale cinquanta euro il primo anno), che ti permette di circolare e permette a noi di effettuare dei monitoraggi.
Nel complessivo, se calcoliamo 365 giorni l'anno, e non solamente i mesi che vanno da ottobre a marzo, avere una riduzione (e questo è certificato anche con uno studio, ma basta vedere gli studi di Regione Lombardia, che ha anticipato di un anno la sperimentazione) e un beneficio ambientale.
Nel merito, le modifiche della legge vanno per integrare quanto ci ha chiesto il Garante della privacy, ma, in generale, è una delle tante misure che andranno a migliorare la qualità dell'ambiente.
Ho presentato i progetti del Recovery Fund, visto che avete citato i ragazzi del Friday For Future. Mi sembravano abbastanza contenti di quanto avevamo messo in campo, che erano 365 giorni e andavamo ad aggredire il problema, non solo dell'inquinamento, ma anche di un miglioramento della transazione energetica, perché noi abbiamo sempre detto che riconosciamo i cambiamenti climatici a livello mondiale, perché sono così, lo vediamo tutti gli anni anche in Piemonte (pensiamo alle alluvioni o ai cambiamenti climatici frequenti), ma in Piemonte dobbiamo fare azioni che siano efficaci. Per essere efficaci, non dobbiamo essere ideologici, ma dobbiamo essere concreti e aiutare le imprese, o anche i privati che vogliono e devono fare questa transazione energetica, a effettuare i giusti investimenti.
In questo caso, Move-In va a intervenire sul settore del traffico che ricordiamo, non è l'unica fonte d'inquinamento, perché, in Piemonte, la prima causa di PM10 è la combustione da biomassa e poi, via via, ci sono altri fonti che vanno a influire.
A breve usciremo anche con altre misure riguardo alla rottamazione, non solo delle auto (è andata molto bene in Piemonte sui tre bandi, quelli pubblici, quelli privati e quello per i cittadini), ma anche delle caldaie a biomassa.
È una serie di tante cose che faremo. L'obiettivo è di arrivare a una riduzione degli inquinanti prima ancora del 2030. Ce lo siamo prefissati. È un lavoro duro e difficile, ma senza le risorse del Recovery Fund non potremmo farlo, perché stiamo parlando d'interventi da otto miliardi, che il Piemonte aspetterebbe e che sarebbero utili proprio per fare quest'azione definitiva che tutti ci richiedono, altrimenti rimangono solo appelli. Noi, quindi, cerchiamo di essere concreti e non ideologici, per quanto riguarda l'aspetto dell'ambiente.
Vi ringrazio, comunque, per aver tirato fuori il tema in questo momento pandemico, che è correlato, perché ricordo sempre che, di conseguenza, le misure ambientali sono misure sanitarie, quindi dobbiamo intervenire concretamente e, secondo me, Move-In è una delle misure che andrà a migliorare la qualità dell'aria e non a peggiorarla, per quanto descritto prima.
Vi ringrazio per l'attenzione e ringrazio i Consiglieri che decideranno di sostenere questo tipo di progetto, che è utile per i cittadini, ma anche per il nostro ambiente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Essendo arrivate le ore 13, come convenuto alla Conferenza dei Capigruppo interrompiamo i lavori d'Aula, che riprenderanno alle ore 14 con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. Successivamente riprenderà la discussione sul disegno di legge n. 112, con il proseguimento dell'esame dell'articolato e le votazioni.
Ricordo che alle ore 13, chiusa la sessione d'Aula della mattutina, che riprenderà alle ore 14, inizierà la sessione legislativa in I Commissione.
Pertanto, i commissari interessati sono invitati a uscire dalla stanza virtuale dall'Aula e a collegarsi alla stanza virtuale della I Commissione che si svolgerà a brevissimo.
Auguro a tutti un buon lavoro e una buona giornata.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.03)



(I lavori proseguono alle ore 14.01 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 553 presentata dal Consigliere Domenico Ravetti, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 554 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 555 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Andrea Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 556 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Elena Chiorino interrogazione a risposta immediata n. 557 presentata dalla Consigliera Francesca Frediani, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 558 presentata dal Consigliere Ivano Martinetti cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 559 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Elena Chiorino.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, sulle interrogazioni a risposta immediata non sono previste repliche.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interrogazione a risposta immediata n. 553 presentata da Ravetti, inerente a "Necessità di chiarimenti circa il futuro del Teatro comunale di Alessandria. Il presunto progetto regionale di costituzione di una 'Fondazione' a quale fase di approfondimento si trova?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 553.
La parola al Consigliere Domenico Ravetti per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Utilizzerò pochissimo tempo per l'illustrazione. Ringrazio anche l'Assessore, che è presente per la risposta.
Il mio intento non è assolutamente polemico, anzi è un atteggiamento costruttivo il mio, di condivisione del progetto. Abbiamo la necessità come Consiglio regionale, di avere alcuni chiarimenti, anche perché ci accingiamo ad affrontare la fase di previsione di bilancio, ove potremo essere tutti attivi nel presentare dei progetti anche per il territorio.
In questa fase, dicevo, sarebbe opportuno avere chiaro qual è il punto di analisi e di approfondimento di questa ipotesi messa in campo dal Sindaco di Alessandria, evocata in un'intervista, sulla costituzione di una fondazione per la gestione degli eventi artistici all'interno di infrastrutture culturali; ipotesi che ritengo intelligente.
Mi piacerebbe capire qual è lo stato di approfondimento per essere, anche dal nostro punto di vista, utili alla causa.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Ravetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Ringrazio altresì il Consigliere Domenico Ravetti per la sensibilità rivolta su un tema che chiaramente è quello del Teatro di Alessandria.



PRESIDENTE

Mi scusi se la interrompo, Assessore.
Qualcuno ha il microfono acceso e si sentono dai rumori che disturbano la seduta.
Prego, può proseguire.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il Consigliere Ravetti Domenico, che da sempre dimostra una sensibilità che condivido sul Teatro di Alessandria, che davvero è una realtà importante per la città, ma per tutta la comunità. Pertanto rispondo volentieri all'interrogazione che è stata posta.
La Città di Alessandria - è già stato evidenziato dal Consigliere stesso si è distinta a partire dagli anni Settanta per un ingente investimento nel comparto culturale, costruendo una delle più rilevanti strutture culturali del territorio piemontese, che è appunto il Teatro comunale. Con questo strumento ha realizzato una continuativa attività locale insieme con iniziative specifiche sia di respiro locale, ma anche nazionale, in tutti i settori dello spettacolo.
Sicuramente, il Teatro Comunale di Alessandria vanta, come evidenziato dall'interrogazione stessa, una storia che ha qualificato la vita culturale alessandrina.
Con l'ATA (Azienda Teatrale Alessandrina) si sono sviluppati progetti di rilievo non solo locale (si ricordino il Laboratorio lirico e il Festival della critica cinematografica, che hanno affiancato la programmazione delle stagioni teatrali e musicali).
A questo percorso ha fatto seguito, come il Consigliere ben sa, la costituzione della Fondazione Teatro regionale alessandrino, nata il 17 luglio 2008 su iniziativa del Comune di Alessandria, del Comune di Valenza e dell'ATA S.r.l. (Azienda teatrale alessandrina). Successivamente alla costituzione della Fondazione hanno aderito alla medesima, acquisendo la qualifica di fondatori, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria l'AMAG S.p.A. e la Regione Piemonte. Questo per sottolineare l'importanza di una realtà che è rivolta a una comunità davvero di grande valore.
La Fondazione ha avuto una vita travagliata, anche breve, che ha conosciuto la sua crisi decisiva in due concomitanti elementi: da un lato, la contaminazione dell'amianto, che ha portato alla chiusura del Teatro nell'ottobre del 2010; dall'altra, la crisi finanziaria del Comune di Alessandria.
La crisi irreversibile ha portato alla messa in liquidazione della Fondazione nel 2013, ma questo è un excursus che sicuramente conosce. Lo dico per chi ascolta, per renderlo edotto.
Il recupero del Teatro comunale è connotato sicuramente da due aspetti tra di loro fortemente connessi: uno di carattere strutturale, l'altro di funzione culturale nell'ambito cittadino e territoriale. In particolare, in questa fase, a prescindere dalla soluzione e dalla strada che si vorrà intraprendere, devono essere chiariti i rilevanti problemi connessi alla disponibilità della struttura, alla proprietà e al diritto di superficie nonché all'iter connesso alla dichiarazione del fallimento di ATA S.r.l.
In seconda battuta, chiariti gli aspetti che ho appena descritto, proprio perché il Teatro comunale è patrimonio della comunità alessandrina, la Città di Alessandria sta immaginando un percorso di rilancio delle attività culturali nel cui quadro complessivo potrà trovare uno specifico ruolo il Teatro comunale. Parallelamente, la Città di Alessandria sta conducendo internamente uno studio di fattibilità volto a pubblicare un concorso d'idee riservato a professionisti del settore, per la riqualificazione e il riadattamento polifunzionale dell'attuale struttura del Teatro comunale.
Sicuramente sono percorsi ai quali la Regione presterà un'attenzione, che è dovuta, ma che dovrà costituire al tempo stesso anche un terreno di confronto tra le forze del territorio più attente al riavvio di una politica culturale organica, complessiva e qualificata.
Qualora supportato dalla necessaria volontà e visione prospettica, il percorso per il recupero dell'edificio e la sua restituzione ai cittadini e al territorio alessandrino dovrà infine volgere lo sguardo agli strumenti che saranno messi a disposizione dalla nuova programmazione dei Fondi Strutturali Europei per il settennio 2021-2027, che saranno operativi presumibilmente a decorrere dal 2022, cosa che precedentemente non era stata prevista nella programmazione 2014-2020. Per tale ultimo motivo, il 2021 dovrebbe essere utilizzato per ragionare in modo oggettivo sulle reali possibilità e soluzioni progettuali e gestionali per dare nuova vita a un edificio nevralgico nel tessuto urbano della città.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Poggio per la risposta.


Argomento: Rapporti Regioni - Enti pubblici nazionali - Norme generali sui trasporti

Interrogazione a risposta immediata n. 554 presentata da Avetta, inerente a "Futuro incerto per la sede piemontese dell'Autorità di regolazione dei trasporti: la Regione cosa pensa?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
554.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente, e buongiorno.
Ho depositato questa interrogazione urgente, perché il tema credo ci riguardi direttamente. Il fatto che l'Autorità dei trasporti abbia sentito l'esigenza, nonostante che in questi anni avesse mantenuto un ufficio nella capitale, di costituire formalmente una sede secondaria a Roma con una pianta organica di ventiquattro persone, dirigenti, funzionari e quant'altro, ha destato la nostra preoccupazione, perché in questo caso discutiamo del ruolo che il Piemonte e Torino, essendo il capoluogo intendono giocarsi in una partita territoriale molto complessa e anche molto competitiva.
Conosciamo tutti lo sforzo anche politico profuso nel 2013 per fare assegnare a Torino la sede dell'Autorità dei trasporti. Sarebbe davvero un peccato se gradualmente noi, in qualche modo, abdicassimo questo compito in favore di una città, pur degnissima, come la capitale del Paese. La nostra apprensione deriva dal fatto che non sarebbe nemmeno la prima volta che succede questo a Torino e al Piemonte.
Per questo motivo, pur senza invadere la legittima sfera di competenza dell'Autorità e anche consapevoli che si tratta soprattutto di un problema di peso politico più che di competenze tecniche nel merito, vorremmo sapere se la Regione condivide questa nostra preoccupazione e se abbia inteso o intenda quantomeno chiarire le intenzioni dell'Autorità in merito a questa scelta, che abbiamo appreso leggendo la delibera del 17 dicembre assunta dall'Autorità stessa.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Gabusi, che ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Avetta.
Utilizzerò meno tempo, perché credo che l'interrogazione e le premesse del Consigliere Avetta siano tutte condivisibili. Forse l'ho letta velocemente ma credo che ci sia più di un passaggio che m'induce a sostenere quanto dice il Consigliere Avetta, cioè che in un periodo in cui esaltiamo lo smart working, concentrarci su queste banalità delle sedi, come ritengono alcuni, o comunque immaginare una riorganizzazione degli Uffici parlando di sede secondaria piuttosto che di sede principale, mi sembra addirittura fuori luogo. Ancor di più se immaginiamo che la scelta di posizionare l'Autorità regolatrice del traffico e dei trasporti a Torino non è di tantissimi anni fa. Pertanto, credo che qualcuno ci debba spiegare cos'è cambiato in questi pochi anni.
Rispondendo all'interrogazione del Consigliere Avetta sul fatto che la Regione Piemonte è stata informata, posso tranquillamente dire che non ci risultano comunicazioni in questo senso. E devo dire che in questi giorni sono stato molto attento, perché, come immaginerete, soprattutto in merito ai trasporti scolastici siamo molto sollecitati, anche dal punto di vista delle PEC, e non mi risulta sia arrivata alcuna comunicazione in questo senso, che tra l'altro non è dovuta.
Credo che, però, dal punto di vista politico sia importante rimarcare che Torino e il Piemonte intendono continuare a rivendicare un ruolo, oltre a quelle unità di personale che andrebbero a spostare la loro attività da Torino. Pertanto, anche dal punto di vista dell'attività occupazionale credo che l'Autorità regolatrice dei trasporti dia a Torino e al Piemonte un ruolo che vogliamo rivendicare.
Cogliendo la sollecitazione del Consigliere Avetta e prendendone spunto chiederemo chiarimenti al Governo, all'Autorità e al Ministero dei Trasporti per capire quali siano le decisioni alla base di questa nuova scelta organizzativa, ancor di più, ripeto, in un momento in cui, grazie allo smart working, le modalità di lavoro sono molto cambiate e si sono molto accelerati i processi di digitalizzazione che dovrebbero favorire anche la possibilità di lavorare da Torino.
Ritengo importante che il potere decisionale non sia centrato anche fisicamente in un solo luogo, l'abbiamo detto tante volte e ne abbiamo parlato in tante circostanze. Credo che questo sia un esempio non soltanto di una mancata comunicazione, ma anche che la scelta presa così in fretta e furia a cavallo delle feste di Natale denoti una mancata condivisione con il territorio.
Magari, ci saranno motivi validi e vorremmo conoscerli. Chiederemo anche di valutare bene le scelte, perché potrebbe essere l'ennesima volontà - penso più ministeriale, più dirigenziale che politica, se devo dirla tutta perché non penso ci sia una strategia politica di qualche esponente - o una scelta di qualche grande dirigente di Stato, probabilmente o dell'Autorità stessa. Credo che vada, invece, rimarcata la nostra volontà di rimanere centrali nelle politiche programmatorie e regolative dei trasporti, quindi ci muoveremo in questo senso.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Gabusi.


Argomento: Antimafia

Interrogazione a risposta immediata n. 555 presentata da Rossi, inerente a "Impiego delle risorse destinate a interventi volti a consentire il riutilizzo sociale dei beni confiscati relative all'anno 2020"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 555.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ritorno su un tema a me molto caro e chi segue l'attività del Consiglio sa che, dal primo giorno in cui vi ho messo piede, nel 2014, quest'argomento è stato al centro della mia attività consigliare.
L'argomento è un tema importante, Presidente, perché riguarda il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, beni confiscati presenti in Regione Piemonte, per circa 200 unità. Quello delle mafie è un fenomeno che coinvolge tutto il Paese. Ormai sappiamo da oltre dieci anni, con certezza e con sentenze passate in giudicato, che purtroppo anche in Piemonte la nostra Regione, nonostante il negazionismo diffuso per anni, assistiamo a un forte radicamento delle mafie. È un fenomeno che si traduce, Presidente in meno diritti, meno economia pulita, più soprusi e più violenza, tutto a scapito delle comunità che noi siamo chiamati a governare.
Allora, un investimento in questo senso, oltre a essere un aiuto per i Comuni e per gli Enti locali che molto spesso hanno questi beni, è un forte messaggio di natura non solo simbolica, perché dice ai cittadini che lo Stato non si arrende e si riprende ciò che è stato sottratto appunto con l'illegalità e la violenza; dice ai cittadini che quei beni non solo non vengono abbandonati, come purtroppo a volte accade, ma possono diventare occasione di economia nuova, che coinvolge i giovani, di opportunità sociale e di cultura.
L'intervento sui beni confiscati, come abbiamo detto tanto e spesso in questi anni, anche se spesso dai più viene visto come una questione di nicchia, è in realtà uno degli elementi più vicini allo spirito dalla nostra Costituzione, all'insegna di uno Stato presente che vince a favore dei cittadini e, soprattutto, dei più fragili, creando occasioni di sviluppo, di cultura, di socialità, laddove invece le mafie avevano portato sopruso, violenza e negazione di diritti.
Pertanto, com'è la situazione in Piemonte, Presidente? E vado alla conclusione e alla domanda del mio question time.
Il Piemonte ha una legge che si occupa di questi temi dal 2007, la n. 14.
Per dieci anni, dal 2007 al 2017, nonostante la legge prevedesse interventi a favore dei beni confiscati, non sono mai state erogate somme per i beni confiscati, fino al 2017, nella precedente legislatura, quando grazie a un importante lavoro consiliare, poi condiviso da molte forze politiche riuscimmo a fare approvare un primo bando per l'utilizzo sociale di beni confiscati, che stanziava circa 150 mila euro a favore dei Comuni che, al loro interno, avevano beni confiscati, ma che non riuscivano a riutilizzare anche per mancanza di risorse. Con questa somma si copriva il 50% degli interventi, rimandando poi il Comune ad altre fonti di finanziamento.
Questo bando fu riproposto nel 2018. Ribadisco, è passato con una deliberazione di Consiglio regionale il 25 luglio 2017. Il bando fu riproposto al 2018, quindi per il secondo anno consecutivo, con la stessa somma. Nel 2019, probabilmente a causa del cambio d'amministrazione, è comprensibile, nonostante i soldi a bilancio fossero stati previsti.



PRESIDENTE

Consigliere, la invito a fare la domanda conclusiva. Grazie.



ROSSI Domenico

Presidente, concludo, ma ancora un attimo di pazienza, così capisce anche il ragionamento, ma ho finito.
Nel 2019, il bando non è stato approvato, nonostante le risorse a bilancio.
Anche nel 2020 sono state messe risorse a bilancio, ma siamo al 29 dicembre e il bando non è stato ancora emanato, nonostante le continue sollecitazioni anche del sottoscritto.
Arrivo alla domanda. Visto che mancano pochi giorni al fine d'anno 2020 e le risorse erano state stanziate, visto che nel 2019 non è stato emanato il bando, che cosa intende fare il Presidente? Poiché la deliberazione di Consiglio regionale demanda al Gabinetto della Presidenza della Giunta la gestione di queste risorse, che cosa intende fare, con quale tempistica e come intende utilizzare le risorse non ancora impegnate nell'anno 2020, per il riutilizzo sociale di beni confiscati? Insomma, questo bando si fa o no?



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Tronzano per la risposta.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Rossi per l'interrogazione.
Premetto che la Giunta regionale intende confermare l'impegno della Regione nella promozione degli interventi nel settore dell'educazione alla legalità, della prevenzione della lotta contro la criminalità organizzata e anche della formazione professionale e delle iniziative di sostegno alle vittime della criminalità, come previsto dalla legge regionale n. 14.
Rilevo nell'anno che sta finendo, a seguito delle drammatiche situazioni che si sono verificate e che tutti conosciamo, abbiamo concentrato le risorse finanziarie e organizzative dalla Regione nell'azione di contrasto agli affetti dalla pandemia e, quindi, la Giunta è stata impegnata in atti straordinari e non prevedibili che hanno conseguentemente determinato la rimodulazione degli interventi temporali prioritari.
Pertanto, a tutt'oggi per l'annualità 2020 non sono stati approvati provvedimenti finalizzati alla pubblicazione di un bando per l'erogazione di contributi per interventi volti a consentire il riutilizzo e la funzione sociale dei beni confiscati.
Nel confermare l'impegno da parte della Giunta sul contrasto alle attività illecite compiute dalla criminalità organizzata e i danni conseguenti verificato lo stanziamento delle risorse necessarie, cioè circa 150 mila euro nel bilancio 2020-2022, annualità 2021, sarà cura della Giunta provvedere, nella prossima annualità 2021, all'emanazione degli atti volti al finanziamento d'interventi per il recupero dei beni confiscati alla criminalità mafiosa.
La Giunta regionale s'impegna, altresì, a prevedere l'incremento dello stanziamento relativo all'annualità 2021, quale ristoro dei fondi non utilizzati nell'anno corrente.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.


Argomento: Organizzazione scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 556 presentata da Magliano, inerente a "È intenzione di questa Giunta regionale procedere a una riformulazione del calendario scolastico?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
556.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
È un tema di cui abbiamo già discusso questa mattina e c'è grande incertezza e grande preoccupazione.
Nelle premesse dell'interrogazione a risposta immediata vado a ricordare che, con la deliberazione della Giunta regionale 31742, la Regione Piemonte ha approvato il calendario scolastico 2020-2021. Le lezioni sono iniziate lunedì 14 settembre e si concluderanno, per le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, venerdì 11 giugno, mentre, per le scuole dell'infanzia, l'ultimo giorno dell'anno scolastico sarà mercoledì 30 giugno 2021.
Questo era il calendario approvato.
Alcuni giorni, fa il Ministro Azzolina ha confermato, in una dichiarazione a mezzo stampa, che si sta valutando la possibilità di posticipare la fine dell'anno scolastico 2020-2021 e che proporrà alle Regioni di adottare linee comuni per tutti. In questo modo, nell'intenzione del Ministero, si proverà ad andare incontro alle necessità di quegli studenti che, tra lezioni online e interruzione della didattica, si trovano in difficoltà e nella necessità di ulteriore tempo per recuperare. Tenuto conto che spetta allo Stato individuare il periodo minimo - minimo - dei giorni di lezione ed è poi compito delle singole Regioni stabilire il proprio calendario scolastico, consideriamo che - e vado a citare l'ordinanza 123 del 30/10 il Presidente Cirio ha stabilito che, a decorrere dal 2 novembre 2020 nelle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, statali e paritarie, comprese quelle in cui sono attivi i percorsi di secondo livello d'istruzione degli adulti (CPIA), l'attività didattica in presenza è sospesa e sostituita dalla didattica digitale a distanza fino al 24 novembre 2020, per tutte le classi di liceo di istruzione, fatte salve le attività curriculari di laboratorio previste (poi prosegue l'ordinanza).
Con l'ordinanza 132 del 28 novembre, il Presidente ha disposto il ricorso alla didattica digitale a distanza nelle classi secondare, e classi medie statali e paritarie, fino a mercoledì 23 dicembre, per cui, quando si riaprirà, è un tema da affrontare.
Rilevato che - e vado alla conclusione, Presidente - il Presidente Cirio ha annunciato di rimodulare il calendario scolastico in primavera, recuperando giorni persi e, ancora, di essersi mi sono già confrontato con il Direttore dell'ufficio Scolastico Regionale e di lavorare insieme per rimodulare il calendario, e da fonti giornalistiche si apprende che i segretari regionali del sindacato (e cito le sigle sindacali) hanno scritto al Direttore dell'ufficio Scolastico Regionale per contestare l'ipotesi di rimodulazione e ridefinizione del calendario scolastico, alla luce di tutto questo chiedo di sapere se è intenzione di questa Giunta rimodulare, ed eventualmente in che termini, il calendario scolastico.
Lo chiedo perché? Perché alcune sono responsabilità del Governo, e nel caso l'Assessore può tranquillamente farvi riferimento, ma in altri casi mi piacerebbe sapere cosa intende fare questa Giunta: uno, se la DAD ha un valore o non ha un valore; due, se aumentiamo i giorni di scuola e soprattutto, una parola chiara per capire se riapriamo il 7 o l'11 e se le famiglie dovranno cambiare nuovamente le loro abitudini.
Queste incertezze, nonostante giorni e giorni di chiusura, nei quali si potevano prendere tutte le misure necessarie per ripartire in sicurezza permangono ancora.
Il mio question time non ha alcun tono polemico, se non quello di capire come la Regione, anche rispetto a quello che intende o non intende fare il Ministero, si stia posizionando, affinché i piemontesi sappiano come comportarsi, perché la ripresa dell'anno scolastico e del lavoro è importante in termini di conoscenza.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Elena Chiorino.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
In realtà, penso che sarò molto più breve, perché a oggi non sono in programma revisioni del calendario scolastico, ma una disponibilità in merito, laddove se ne evidenziasse poi la necessità rispetto a quello che accadrà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Questo, in un'ottica di massimo supporto al mondo della scuola e nel massimo rispetto del lavoro che stanno portando avanti sia gli insegnanti con la DAD sia le famiglie, gli studenti e tutta l'organizzazione del mondo della scuola.
Non c'è, a oggi, nessuna previsione in questi termini. Anche in Conferenza unificata delle Regioni (l'ultima è stata il 23 dicembre) si è convenuto di essere disponibili, nel caso si evolvesse in un modo differente e dove emergessero necessità di questo tipo, a fare dei ragionamenti in questi termini. Questo anche rispetto alla IX Commissione, che è quella che va a riunire gli Assessori regionali all'istruzione nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni.
Detto questo, nulla di diverso a oggi. La Regione Piemonte, come le altre Regioni d'Italia, si mette a disposizione nella sua azione e i termini sono di supporto al mondo della scuola e di garanzia del diritto allo studio dei nostri ragazzi.
In questi termini, anche le dichiarazioni del Presidente Cirio sull'argomento, non di certo perché sia in atto, in questo momento, o ci sia la volontà, il desiderio o ritenuta la necessità di andare a variare il calendario scolastico.
Ho terminato, grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Elena Chiorino per la risposta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 557 presentata da Frediani, inerente a "Impegni della Regione relativamente allo schema di protocollo di intenti con TELT, per l'accompagnamento tecnico procedurale di installazione per fasi del cantiere nel Comune di Salbertrand"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
557.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Buon pomeriggio, Assessore. Leggo alcune delle premesse, perché si tratta di riferimenti a documenti molto precisi.
Partiamo dalla deliberazione della Giunta del 6 novembre 2020, che fa riferimento proprio al tema in oggetto, e in allegato approva uno schema di protocollo d'intenti, che riguarda "l'accompagnamento tecnico procedurale volto all'installazione per fasi del cantiere nel Comune di Salbertrand" e in particolare, "la rimozione dei cumuli, in coerenza con la prescrizione n. 9 della delibera CIPE n. 39/2018".
All'articolo 4 di questo protocollo d'intenti, la Regione Piemonte ha assunto impegni specifici sul piano tecnico e anche procedurale che riguardano la condivisione dell'approccio per fasi e la prosecuzione delle attività del tavolo tecnico che è stato avviato il 12 novembre 2019, oltre che alla richiesta al MIT/CIPE delle "eventuali risorse finanziarie necessarie e conseguenti all'attività del presente protocollo".
All'articolo 5 di questo protocollo d'intenti è citata la "conclusione della fase di verifica di attuazione relativa alla prescrizione n. 9, della delibera CIPE 39/2018, da parte delle amministrazioni competenti ciascuna per il proprio ambito di competenza".
In data 30 luglio 2020, TELT ha presentato alla Regione Piemonte, presente anche l'Assessore Gabusi, la situazione di stallo che si è ingenerata a Salbertrand proprio a causa della parziale indisponibilità dell'area destinata a contenere il materiale di scavo del tunnel di base del progetto



TAV Torino-Lione.

Questa indisponibilità pare che si protrarrà fino alla metà 2024, se non addirittura a metà 2027. Questo dipende dall'onerosità dell'operazione di rimozione di materiali preesistenti ed eventuale bonifica delle aree (tempo fa, abbiamo presentato anche un'interrogazione rispetto proprio alla presenza di questi materiali).
Le conseguenze di tali indisponibilità sono notevoli, ovviamente, e possono comportare l'esigenza di una variante del progetto definitivo (una variante non minimale, ma piuttosto ampia), con un impegno aggiuntivo e rilevante di aree nel Comune di Susa (quindi siamo ovviamente più a valle rispetto a Salbertrand) come dettagliatamente analizzato nel documento tecnico approvato dall'Unione Montana Valle Susa, inviato anch'esso ai competenti Uffici della Regione Piemonte. Questa variante avrebbe un impatto ambientale di grande entità, durata ed estensione territoriale. Si ritiene che questo impatto sia da esaminare nella sede propria, con una nuova valutazione d'impatto ambientale.
Tuttavia, a oggi, non risulta avviata da TELT alcuna procedura di VIA, di "verifica di attuazione" in merito a questa variante.
La nostra interrogazione è finalizzata a sapere in che cosa consistono nello specifico, gli impegni assunti dalla Regione Piemonte con il protocollo e se la stipula di tale protocollo presupponga l'accettazione della futura richiesta di "verifica di attuazione" da parte di TELT sulla variante necessaria, a causa dell'indisponibilità dell'area di Salbertrand.
Mi scuso per la lungaggine, ma sono documenti piuttosto lunghi e credo vadano citati per completezza.
Colgo l'occasione per augurare buon anno sia a lei, Presidente, sia all'Assessore, ma anche a Dana Lauriola, che si trova ancora in carcere.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'illustrazione.
Vi ricordo che quando avete finito il tempo ve lo comunico. Sta poi al vostro buonsenso continuare per quello che è dovuto.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha la facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente; buongiorno, Consigliera Frediani.
Rispondo perché è importante chiarire questo passaggio. Quando ho presentato e spiegato la delibera in Giunta sono stato molto chiaro: questo protocollo d'intenti serve, come scritto nel titolo, all'accompagnamento tecnico-procedurale e non è assolutamente una scelta aprioristica, ma un affiancamento al Comune di Salbertrand, che su un problema del genere ha molte difficoltà.
Difficoltà che sono strettamente legate all'ottemperanza della prescrizione n. 9 della delibera CIPE 39/2018, che già all'inizio di quest'anno ha visto un ragionamento rispetto all'opportunità di avvalersi di questo tavolo per risolvere le questioni dei cumuli di materiale depositato sul sito del Comune di Salbertrand che ha, come voi sapete bene, un'emergenza ambientale ben prima di quello che è successo per la TAV, che a noi risulta da decenni irrisolta e, tra l'altro, molto pericolosa.
La prescrizione specifica che i costi per lo sgombero dei cumuli di materiale depositato non sono a carico dell'opera ferroviaria e, in caso di mancata ottemperanza da parte dei soggetti obbligati e ogni adempimento in materia ambientale, in tempi coerenti con il programma dei lavori dell'opera della nuova linea Torino-Lione, TELT viene autorizzata a eseguire, in danno dei responsabili, le necessarie attività di rimozione dei rifiuti, di caratterizzazione ed eventuale bonifica del sito.
Considerata la gravità della situazione e delle eventuali implicazioni giuridico-legali del Comune di Salbertrand, nei primi mesi del 2020 è stato attivato un tavolo tecnico a seguito della richiesta di TELT con nota del 12 novembre 2019, con la finalità di accompagnamento e condivisione del percorso attuativo, con l'intento di proseguire con il metodo che ha ottenuto ottimi risultati nell'ottemperanza delle prescrizioni riguardanti i monitoraggi ambientali previsti da protocollo sottoscritto in data 2 ottobre 2018 tra TELT e Regione Piemonte per disciplinare l'attivazione di specifici tavoli tecnici di approfondimento relativi alle tematiche individuate dalla DGR del 2 febbraio 2018 e dalle delibere CIPE 19/2015 30/2018 e 39/2018.
La metodologia adottata e i risultati ottenuti non presuppongono - anzi non sono nati per quello - che si debbano bypassare le procedure autorizzative canoniche dell'opera, che restano tali sia giuridicamente sia amministrativamente. Nulla viene tolto, anzi si aggiunge un affiancamento tecnico, un confronto, come dicevo, esclusivamente tecnico sulle scelte progettuali che TELT intende intraprendere per ottemperare alle prescrizioni regionali.
I nostri impegni si evidenziano con questa delibera e la sottoscrizione non presuppone l'accettazione aprioristica della futura richiesta - perché non c'è ancora, a oggi - di "verifica di attuazione" da parte di TELT, che dovrà essere presentata ai sensi degli articoli 169 e 185 del decreto legislativo 163/2006, che il protocollo è stato sottoscritto in relazione all'insediamento dei cantieri TELT sulle aree di Salbertrand che non necessitano per ora di una variante non essendo modificata la loro localizzazione.
Tutto questo, che ho richiamato per evitare per evitare di omettere qualche dettaglio, vuol dire molto semplicemente che il Comune di Salbertrand fa fatica da solo ad analizzare tutti gli aspetti e anche le proposte di TELT.
Questo affiancamento tutela maggiormente gli aspetti ambientali e tutela maggiormente i cittadini della valle che, tra l'altro, hanno riconosciuto alla storia amministrativa, al rispetto delle regole da parte della Regione, la massima trasparenza e la massima equidistanza.
Credo che questo protocollo sia volto soprattutto a tutelare un Comune piccolo come quello di Salbertrand nei confronti di un colosso e di una società importante come TELT. Ma non tutelarlo da chissà che cosa, quanto da un'assenza di competenze tecniche all'interno del Comune stesso, che sono evidenti: un comune di poche centinaia di abitanti non può contenere al suo interno molte professionalità, che, invece, la Regione ha a sua disposizione, e che servono per aiutare a coadiuvare il progetto naturalmente a fianco e a margine del procedimento amministrativo che rimarrà esattamente lo stesso e che porterà alle decisioni che, come abbiamo già spiegato più volte, saranno condivise con il Ministero dall'Ambiente e con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Vi ringrazio e comincio a porgere i miei auguri intanto alla Consigliera Frediani; al Presidente non ancora, perché ho un'ultima interrogazione da evadere, quindi glieli farò successivamente.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Calamità naturali - Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 558 presentata da Martinetti inerente a "Riduzione del servizio ferroviario a causa dell'emergenza meteo"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
558.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente; buongiorno, Assessore.
Abbiamo appreso da fonti stampa, oltre che da segnalazioni di pendolari della cancellazione di trentotto treni del servizio regionale piemontese a seguito dell'introduzione del piano di allerta meteo per il trasporto su ferrovia attuato da Trenitalia. La comunicazione non troppo tempestiva ha creato nuovi disagi.In data 9 gennaio 2018 la Regione ha approvato l'ordine del giorno n. 1301 recante "Verifica e monitoraggio manutenzione ordinario e straordinaria dell'infrastruttura ferroviaria", con l'impegno di istituire un tavolo di lavoro permanente tra Regione Piemonte e RFI, al fine di analizzare le criticità e le azioni da intraprendere per risolverle, con la produzione di una relazione annuale sullo stato di affidabilità dell'infrastruttura ferroviaria regionale.
Il medesimo ordine del giorno impegnava la Regione Piemonte a sviluppare un sistema di controllo che accertasse il livello manutentivo della rete, al fine di evitare disservizi e disagi.
Considerato che sono stati previsti molteplici investimenti sulla rete ferroviaria piemontese, sia tramite la programmazione di fondi FSC, sia tramite il contratto di programma MIT-RFI, i disservizi verificatisi negli anni, soprattutto nel periodo invernale, dalle frane agli allagamenti delle stazioni e ai guasti alle linee aeree di alimentazione dei convogli, hanno sviluppato evidenti disagi sulla rete SFM e regionale.
I disservizi sulle linee sono in parte da imputare anche al materiale rotabile vetusto messo in circolazione da parte del gestore del servizio ferroviario.
Siamo un po' preoccupati, perché dal 7 gennaio dovrebbero riaprire le scuole e i servizi di trasporto pubblico risultano già in difficoltà considerata l'emergenza epidemiologica che ne riduce la capienza. Abbiamo istituito anche un tavolo di lavoro per affrontare le problematiche che l'Assessore Gabusi conosce bene.
Per questi motivi, crediamo che un'ulteriore riduzione di servizio dovuta alle emergenze meteo potrebbe creare ulteriori criticità al trasporto ferroviario.
Vengo alla domanda posta nella mia interrogazione, che è molto semplice: chiediamo all'Assessore di fornirci indicazioni su quanto durerà l'emergenza meteo in atto sul sistema ferroviario e quali azioni intenda intraprendere per evitare che si verifichino nuove cancellazioni al servizio di trasporto pubblico ferroviario.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ivano Martinetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque punti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Intanto partirò col chiedere al Presidente di fare qualcosa per il collega Martinetti, che è lì in mezzo a quelle vigne, al sole: non si può vedere con noi che soffriamo qua in ufficio!



MARTINETTI Ivano

Sto potando, Assessore! Sto potando!



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Battute a parte, Consigliere Martinetti, le dirò questo, che riassume un po' la risposta e, nel contempo, cercherò di spiegare qual è il modus operandi che si adotta in questi casi.
Il 25 novembre 2020 Rete Ferroviaria Italiana ha condiviso con Agenzia della mobilità piemontese e con Regione Piemonte il Piano neve gelo 2020 2021, ovvero il programma di azioni del gestore dell'infrastruttura e del gestore del servizio attivati preventivamente durante tutta la stagione invernale e in emergenza in caso di rilevanti nevicate.
In funzione dell'entità delle nevicate previste dai bollettini della Protezione civile, il Piano prevede diversi interventi, quali, ad esempio il presidio degli impianti, la preparazione dei treni, lo sgombero della neve lungo le linee, nei piazzali di sosta e nelle stazioni, eccetera.
Al fine di garantire la corretta circolazione dei treni, il Piano prevede anche una riduzione dell'offerta commerciale, di entità variabile secondo le zone interessate e dall'entità degli eventi atmosferici.
Nello specifico, nella serata del 27 dicembre, a seguito dell'allerta meteo, Trenitalia ha comunicato tempestivamente ad Agenzia della mobilità e a Regione Piemonte l'attivazione del Piano neve per la giornata del 28 dicembre. Nella stessa serata del 27 dicembre, Trenitalia ha trasmesso l'informazione, con il dettaglio dei treni interessati dai provvedimenti sui propri sistemi informativi. La soppressione ha riguardato quaranta treni del servizio regionale sui circa 620 previsti nei giorni feriali.
Ho verificato e ho anche una serie di screenshot che dimostrano che sulle app e sui siti l'aggiornamento avveniva in tempo reale. Il miglioramento delle condizioni meteo ha poi consentito di riprendere il servizio in maniera ordinaria dal 29 dicembre.
Se la domanda è "l'allerta meteo è finita?", in questo momento possiamo dire di sì.
Credo, però, che sia opportuno fare una precisazione, relativa non tanto al fatto che quaranta treni su 620 sono pochi o che il disagio si è limitato a un giorno. Piuttosto, sottolineo che abbiamo imparato che nelle emergenze è importantissima l'informazione preventiva, e in questo caso c'è stata.
Dobbiamo essere onesti: le valutazioni sono fatte per far viaggiare le persone in sicurezza e mai come in questi momenti sono opportune prudenza e cautela. È importante non mettere a repentaglio dei viaggi che potrebbero causare o subire incidenti o che potrebbero avere disservizi importanti e fermarsi in certi posti senza avere la possibilità di andare avanti o tornare indietro, lasciando i passeggeri per ore sul treno, com'è già capitato. Credo che il disagio ci sia per l'utenza, ma devo dire che è meglio averlo la sera prima, anziché andare alla stazione e non trovare il treno o rimanere a metà strada perché non si sa come muoversi. Ricordiamo che c'è stata una nevicata importante in una parte del Piemonte. In Lombardia, come avete visto, è andata peggio; ha nevicato di notte, quando ghiaccia più facilmente ed è quindi una neve un po' diversa da quella che incontriamo di giorno o in certi mesi dell'anno. Certamente non possiamo dirci soddisfatti se abbiamo ridotto l'offerta. Devo dire, invece, che siamo soddisfatti del sistema di allertamento, che ha funzionato e che ha retto.
In prospettiva, chiaramente ci auguriamo che non nevichi tante volte, ci auguriamo di avere il minor numero di disservizi. Però, a maggior ragione quando inizieranno le scuole dobbiamo essere certi che i treni viaggino in sicurezza su un'infrastruttura estremamente sicura. Dobbiamo esserlo tutti i giorni, anche se ci fosse un solo passeggero, ma dobbiamo esserlo ancora di più quando i treni cominceranno a essere pieni.
Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia sono lì per quello, non per fermare dei treni, ma per farli viaggiare in sicurezza, quindi credo che tutto quello che si può ancora fare come interventi di miglioramento infrastrutturale è in corso di pianificazione. Però dobbiamo sapere che in quelle tre o quattro volte all'anno in cui nevica - come, purtroppo succede per altri versanti con le alluvioni - dobbiamo essere pronti a intervenire in prevenzione per non piangere poi sul latte versato o sulle persone decedute.
È giusta la segnalazione del Consigliere Martinetti, se non altro per illustrare al Consiglio regionale la metodologia d'intervento adottata che dal punto di vista della Protezione civile, visto che ho anche questa delega, si può dire perfettamente riuscita.



PRESIDENTE

Ringraziamo e congediamo l'Assessore Gabusi.


Argomento: Organizzazione scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 559 presentata da Grimaldi, inerente a "Problematiche legate alla DAD e digital divide"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
559.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Purtroppo non so ancora se l'Assessora ci risponderà, dandoci un'informativa completa su questo tema all'inizio della seduta pomeridiana.
Intanto dico quello che sappiamo, cioè per adesso sappiamo del rientro fissato per il 7 gennaio, con studenti che dovrebbero rientrare nella prima settimana al 50% nel caso delle scuole secondarie di secondo grado e poi nel limite del 75%. A questo proposito, abbiamo potuto leggere i piani per il rientro a scuola di alcune Regioni e degli Uffici Scolastici Regionali in particolare, prima fra tutte, della Regione Lazio.
Come l'Assessora sa, il rientro a scuola si preannuncia piuttosto complicato, visto il perdurare della pandemia e le tante difficoltà organizzative per mettere d'accordo due mondi, quello dell'istruzione con quello dei trasporti, senza dimenticare le esigenze delle famiglie. Mi pare, Assessora Chiorino, che i sindacati abbiano spiegato bene qual è il problema in Piemonte. Sembra che l'approccio utilizzato finora e le ipotesi circolate sui mezzi d'informazione facciano sorgere, in qualche modo, il sospetto che l'obiettivo non sia tanto la ripresa delle lezioni, quanto piuttosto lasciare il cerino acceso ad altri soggetti.
Hanno ragione i sindacati? Intanto nelle scorse settimane ho rilevato che non ci sono, a nostro avviso, piani concreti dal punto di vista del.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, mi scusi, c'è qualcosa che disturba l'audio, anche in questo momento.
Prego, prosegua.



GRIMALDI Marco

Dal mio audio o da fuori?



PRESIDENTE

Non si capiva, ma adesso non si sente più. Prego, prosegua.



GRIMALDI Marco

Dicevo della notizia dello screening verso il mondo della scuola, del quale dovremmo essere i primi a conoscenza, perché abbiamo scritto un ordine del giorno votato all'unanimità, in cui chiedevamo lo screening non solo degli operatori scolastici, quindi degli insegnanti e del personale ATA, ma prima di tutto anche degli studenti. Di questo credo ci informeranno durante una conferenza stampa domani, ma sarebbe bene che, in qualche modo, il Consiglio fosse informato.
In generale, come lei sa, ci siamo occupati in queste settimane di provare a diminuire le disuguaglianze create dalla didattica a distanza riducendole al minimo, per esempio erogando i voucher a tutte le famiglie in difficoltà. Come sapete, la didattica a distanza ha lasciato davvero a terra tantissime famiglie, oltre alla difficoltà di non avere, ad esempio nella gran parte dei Comuni e delle Comunità montane, neanche l'accesso alla rete. In molte famiglie già bisognose, soprattutto le più povere questa distanza addirittura ha escluso parte di quei ragazzi dalle lezioni a distanza e ha allargato le disuguaglianze dentro ai generi. Le donne sono quelle che hanno patito di più della non possibilità di conciliare i tempi di vita e di lavoro.
Ci sono tante relazioni e report che chiariscono l'impatto della DAD sugli studenti piemontesi, in particolar modo quello riguardante non solo le difficili condizioni sociali, ma la costante ricerca di connessione e addirittura l'assenza di strumenti. Per questo abbiamo chiesto più volte di esaurire almeno la graduatoria dei voucher.
Come l'Assessora sa, avremmo voluto che la Regione s'impegnasse in una sorta di consultazione permanente, per capire quali sono i figli di questa diseguaglianza, per aiutarli e sostenerli. Intanto vorremmo sapere se l'Assessora conosce il numero degli studenti che non hanno potuto seguire le lezioni per motivi di digital divide. Se ha letto il rapporto dell'UNCEM, forse potrebbe iniziare da quello per risponderci, ma le chiederei se ha dei dati concreti e, visto che, a oggi, non abbiamo ancora fatto scalare la graduatoria dei voucher, soprattutto per chi ha difficili condizioni sociali, come possiamo ovviare a questo problema e quali saranno le risposte della Giunta in tal senso. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Chiorino, che ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Ricordo innanzitutto al Consigliere Grimaldi che il Ministero ha affidato i tavoli di coordinamento alle varie Prefetture e su questi tavoli la Regione Piemonte è assolutamente sempre presente, sia che si tratti dei tavoli regionali, sia di quelli provinciali, sui quali si sta continuando a lavorare per cercare di andare incontro nel miglior modo possibile alle esigenze delle scuole e, di conseguenza, dei docenti, per essere messi nelle migliori condizioni possibile, per insegnare, come anche dei ragazzi perché anche l'importanza della qualità che viene messa a loro disposizione per noi è sicuramente il punto focale di massima attenzione.
In questi termini, si sta lavorando tutti insieme coordinati sui tavoli delle Prefetture, ripeto, sui vari territori e poi regionalmente con la Prefettura di Torino.
Per quanto riguarda le tematiche legate alla connettività, sono assolutamente d'accordo con il Consigliere Grimaldi (e lui lo sa bene) quando evidenzia difficoltà di connettività che c'erano, che ci sono e che persistono.
Su questo, si è sollecitata più volte l'attenzione anche del Governo. Più volte sono stata in contatto e sempre coordinata anche con l'Assessore Marnati che anche lui, in prima persona, più volte ha sollecitato i Ministeri di riferimento e noi siamo, ahimè, fermi a quando con decreto del MISE il 7 agosto 2020 è stato approvato il cosiddetto Piano scuola, che prevede vari obiettivi di connettività, ovvero l'attivazione di un intervento per la messa a disposizione a favore di un numero minimo di 32 mila plessi scolastici pubblici, di servizi di connettività che garantiscano fino a un gigabit in download e banda minima garantita pari a a100/Mbit simmetrici; il collegamento di tutti i plessi scolastici delle scuole medie e superiori pubbliche su tutto il territorio nazionale; il collegamento di tutti i plessi delle scuole primarie e dell'infanzia pubbliche ubicate nelle aree già interessate da interventi infrastrutturali, nell'ambito del Piano banda ultralarga del Ministero dello Sviluppo Economico, relativo anche le cosiddette "aree bianche".
Alla luce del decreto del 7 agosto Infratel, su incarico del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) ha pubblicato il bando di gara nel mese di ottobre per l'affidamento dei servizi necessari a raggiungere gli obiettivi sopra indicati. E siamo fermi su questa situazione.
Sul resto, ci sono stati più interventi per la dotazione dei vari device nelle scuole; non da ultimo quello della Regione Piemonte, che ha ampliato la possibilità d'utilizzo dei fondi messi a disposizione all'autonomia scolastica per l'acquisto dei rilevatori della temperatura, ma anche per l'acquisto di ulteriori device, di schede e di tutto quello che poteva servire ed essere utile. Pertanto, le azioni sono state fatte e portate avanti anche in questi termini.
Il Ministero dell'Istruzione ha fatto i monitoraggi del caso, tramite l'Ufficio Scolastico Regionale. Alle Regioni non è stato fornito il dato sui vari territori, giusto per rispondere sui vari punti al Consigliere Grimaldi.
Ovviamente, l'auspicio è di vedere tornare i nostri ragazzi tutti in presenza quanto prima, nella massima sicurezza possibile, come vogliamo evidentemente che avvenga. Si sta lavorando per andare in questa direzione e, presumibilmente, si partirà in un modo graduale, come ben sappiamo ovvero inizialmente una ripresa al 50%, per quello che riguarda le scuole superiori e, sulla base dell'andamento della pandemia, ci si dovrà riunire per le decisioni successive che, sicuramente, hanno come obiettivo il rientro in presenza il prima possibile, ma anche in piena sicurezza.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Chiorino.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta che viene trasmesso via e-mail in visione a tutti i Consiglieri è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia, anche quest'anno, per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
A breve, il Presidente riaprirà la seduta sospesa del Consiglio regionale.
Non mi resta che augurare a tutti voi buona salute e buon anno a voi e alle vostre famiglie.



(Alle ore 15.02 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta riprende alle ore 15.08)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Esame disegno di legge n. 112, inerente a "Modifiche alla legge regionale 7 aprile 2000, n. 43 (Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento atmosferico. Prima attuazione del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria)" (seguito)


PRESIDENTE

Abbiamo terminato e conclusa la discussione generale sul disegno di legge n. 112, "Modifiche alla legge regionale 7 aprile 2000, n. 43 (Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento atmosferico. Prima attuazione del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria)" , di cui al punto 4) all'o.d.g.
Abbiamo già iniziato l'esame del provvedimento. Dopo lo svolgimento delle relazioni di maggioranza e di minoranza, è iniziata e conclusa la discussione generale, seguita dall'intervento dell'Assessore Marnati.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, si proceda con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 2 Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



RAVETTI Domenico

Presidente, volevo segnalare il voto contrario sull'articolo 2.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale che il Consigliere Ravetti ha espresso voto contrario all'articolo 2.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto sull'intero provvedimento? Non essendovi richieste d'intervento, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Relazione intermedia dell'indagine conoscitiva sulla gestione dell'emergenza sanitaria COVID-19 sul territorio piemontese


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare il punto 5) all'o.d.g., inerente a "Relazione intermedia dell'indagine conoscitiva sulla gestione dell'emergenza sanitaria COVID-19 sul territorio piemontese".
Ricordo che con deliberazione n. 108 dell'Ufficio Presidenza del 16 luglio 2020 è stato disposto, ai sensi dell'articolo 30, comma 2 del Regolamento interno, la costituzione di un gruppo di lavoro in seno alla IV Commissione per lo svolgimento di un'indagine conoscitiva diretta ad acquisire notizie informazioni e documenti relativi alla gestione dell'emergenza sanitaria COVID-19 sul territorio piemontese.
La citata deliberazione ha disposto che la IV Commissione concluda l'approfondimento dell'indagine conoscitiva non oltre il 30 giugno 2021 con la stesura di un apposito documento.
La deliberazione ha altresì previsto che la IV Commissione presenti al Consiglio regionale entro il 31 dicembre 2020 una prima analisi delle risultanze dell'attività svolta.
Do quindi la parola al Consigliere Valle, coordinatore del gruppo di lavoro; prego.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Richiamo anch'io, prima di iniziare, le disposizioni della delibera istitutiva, che appunto prevede al 31 giugno la scadenza per il deposito della relazione scritta, recante le conclusioni, le acquisizioni e le proposte elaborate dal gruppo di lavoro. Ma prevede, altresì, al 31 dicembre una prima analisi delle risultanze dell'attività svolta; analisi che ho illustrato sommariamente ieri in IV Commissione, rispetto alla quale, anche se non era previsto, ho ritenuto comunque di fornire una traccia scritta ai Commissari, che può servire sicuramente per avere una base e un riassunto di quello che abbiamo visto e ascoltato in questi mesi e può servire come base per le successive implementazioni che svolgeremo nei prossimi mesi, fino a giugno.
In questa relazione, ci sono alcune considerazioni che adesso mi accinger a illustrare, sulla cui parte preponderante sorvolerò, proprio perché ho consegnato a tutti i Commissari un documento scritto appositamente. Vi è anche un resoconto, assolutamente sommario, dove ho cercato, però, con il supporto degli Uffici del Consiglio regionale, di riassumere i passaggi, le questioni e i punti salienti degli interventi dei diversi auditi che si sono succeduti in questi mesi.
È stato un lavoro di sintesi lungo e complesso, perché anche se il gruppo di lavoro ha cominciato sostanzialmente a lavorare a settembre, in questi mesi ci sono state comunque dodici riunioni, nelle quali abbiamo audito oltre quaranta persone fisiche, rappresentative di una trentina di soggetti, tra sindacati, associazioni, ovviamente personale della struttura regionale e degli Assessorati, con una mole di dati, di considerazioni e anche di opinioni sicuramente significativa.
La prima considerazione che mi preme fare all'Aula, e in particolare a lei Presidente, che ne dirige i lavori, è che la calendarizzazione che la Conferenza dei Capigruppo e l'Ufficio di Presidenza hanno messo a disposizione del gruppo di lavoro ha rispettato pienamente le indicazioni e il mandato che c'eravamo dati sia con l'ordine del giorno che prefigurava la costituzione del gruppo di lavoro, sia con la DUP che l'ha istituito cioè l'idea che ogni settimana si riuscisse a individuare uno spazio di lavoro, e così effettivamente è stato. Le volte che non è stato così è accaduto o perché abbiamo concordato che per gli argomenti della IV Commissione era d'interesse comune lasciare maggior spazio alla IV Commissione, o per alcuni impedimenti tecnici, tipo l'areazione del locale insomma stupidaggini sicuramente non dipendenti dalla volontà di chi coordinava il gruppo, ma neanche di chi presiede la IV Commissione o la Conferenza dei Capigruppo. Questo è stato positivo e ci ha permesso di svolgere tutti i lavori di cui dicevo prima e di cui si trova puntuale relazione.
Per i mesi a venire, tuttavia, se dovessi fare un appunto per rendere logisticamente e organizzativamente più fluidi e più funzionali questi lavori - lo dico tanto a tutela dei Consiglieri, affinché possano così prepararsi prima circa gli interventi e le questioni da affrontare, quanto a tutela di coloro di cui chiediamo il coinvolgimento, l'audizione e la partecipazione ai lavori del gruppo - sarebbe auspicabile contare su un'individuazione degli spazi nel calendario settimanale con maggior preavviso rispetto a quello ordinario, che prevede che la Conferenza dei Capigruppo calendarizzi i lavori della settimana successiva.
Lo dico perché, rispetto ai lavori delle altre Commissioni, che ovviamente hanno tra i loro partecipanti principalmente i Consiglieri (e, quando serve, la Giunta o i funzionari che supportano la Giunta sui singoli provvedimenti), un gruppo di lavoro, per sua natura, vive della relazione con l'esterno, con personalità, realtà e mondi che coinvolge e ascolta sulla tematica indicata (in questo caso, quella legata a come abbiamo affrontato l'emergenza Coronavirus).
Devo rilevare, in questo senso, che anche la presenza degli Assessori sarebbe sicuramente agevolata dal fatto di poterli coinvolge con un preavviso maggiore, che renda compatibile la loro eventuale partecipazione con l'organizzazione dei lavori della Commissione e con la loro agenda, che naturalmente è piuttosto fitta. Oltre al fatto che, come dicevo, anche per i Consiglieri conoscere meglio e in anticipo le materie, gli ospiti e su quali tematiche intervengono, consente di attrezzarsi e di organizzarsi meglio per un più proficuo svolgimento dei lavori.
Sempre riguardo alle condizioni di agibilità dei lavori del gruppo, mi preme segnalare un aspetto: con la collaborazione degli Assessori coinvolti, abbiamo acquisito tempestivamente tutte le determine e le delibere relative alla gestione dell'emergenza già nelle prime settimane di settembre. Peraltro, diversi colleghi hanno richiesto l'accesso anche a tutti gli atti adottati dall'Unità di crisi nel corso della cosiddetta "prima ondata" (in realtà, lo hanno chiesto all'istituzione del gruppo di lavoro).
Alcuni Consiglieri - io sono uno di questi - si sono attrezzati individualmente con un personale accesso agli atti, individuando quei documenti che personalmente gli interessavano. Resta il fatto, però, che il gruppo di lavoro, e quindi tutti i Consiglieri, avevano richiesto l'accesso a questo tipo di documenti e questa richiesta resta inevasa. Anche perch ovviamente, quello cui ciascuno ha avuto accesso non è fungibile o interscambiabile con gli altri, perché è un accesso di carattere personale.
Pertanto, questa esigenza non è ancora stata completamente soddisfatta.
Proseguo con altre considerazioni. Su molte questioni - non poteva essere diversamente, perché abbiamo istituito questa Commissione nel periodo estivo, quando, anche se era prevedibile, non era del tutto certo quello che sarebbe capitato alla ripresa, nelle sue dimensioni e nella sua entità circa le problematiche che avrebbe sollevato - abbiamo ovviamente orientato i lavori di questo gruppo di lavoro quasi esclusivamente su quello che è successo da marzo a maggio-giugno. Dico quasi esclusivamente, perché poi in maniera naturale, gli interventi e anche le domande dei commissari spesso portavano a delle deviazioni sull'attualità. Però il focus principale era cercare di ricostruire quello che è capitato nel primo periodo della pandemia.
Questo ha fatto sì che su diversi argomenti arriveremo a delle conclusioni interessanti soltanto in questa seconda parte di attività del gruppo di lavoro, cioè in quella che andiamo a iniziare in questo momento, che ci permetterà di affrontare le questioni a bocce ferme.
Faccio degli esempi per esplicitare che cosa ho in mente. Se partiamo dalla questione dei tamponi, del potenziamento dei nostri laboratori, della nostra capacità di effettuarli, di processarli, ma anche di permettere ai cittadini di accedervi, ci sono diverse implementazioni che hanno riguardato la prima ondata e sulle quali abbiamo già avuto le relazioni dell'Assessore e dei tecnici competenti.
In particolare, rispetto al tema dell'accesso - mi riferisco agli hot spot e a quello che ne consegue e tutta la seconda parte, cioè a quest'autunno inverno - un bilancio complessivo lo potremo fare evidentemente quando metteremo in fila tutte queste questioni. Lo stesso vale per le politiche assunzionali o per le politiche che hanno riguardato le terapie intensive.
Pertanto, su molte delle questioni, il lavoro è sicuramente in itinere e non era questo ancora il momento per tracciare un bilancio definitivo, se si vuole fare ovviamente con serietà e con approfondimento.
Nel documento, nella traccia scritta che ho voluto anticipare ai Consiglieri, ho indicato, in termini di merito una questione che ritengo sostanzialmente esaurita, che però era stata molto sollecitata dai Consiglieri, ovvero la ricostruzione puntuale dell'evoluzione della catena di comando con cui la Giunta regionale ha affrontato l'emergenza.
Perché la ritengo conclusa? Perché, grazie alla collaborazione tra gli Uffici della Giunta e gli Uffici del Consiglio, si è fatto un positivo lavoro di ricostruzione di tutti i provvedimenti che hanno messo in piedi le varie task force, figure, dipartimenti e direzioni con cui abbiamo affrontato l'emergenza. L'ultimo di questi è di poco dopo la metà di ottobre, quindi mi pare che ormai si siano, se non cristallizzati, comunque definiti in maniera sufficientemente sicura, a oggi, quelli che sono gli strumenti con cui la Regione affronta e continua ad affrontare questa emergenza.
Oltre ad avere messo a disposizione dei Consiglieri una ricostruzione puntuale dei provvedimenti, in maniera che ciascuno possa fare le valutazioni del caso, due prime valutazioni mi sento di farle anch'io.
La prima è che spesso il susseguirsi di questi provvedimenti, che nella prima parte dell'emergenza è stata anche piuttosto incalzante, da una parte ha ingenerato una certa confusione, magari non dovuta al contenuto dei provvedimenti, ma alla comunicazione che di questi provvedimenti era data all'esterno. Di conseguenza, c'era la sensazione che ci fosse sempre un nuovo responsabile della situazione, un nuovo strumento risolutivo. D'altra parte, questi nuovi strumenti giuridici spesso andavano a inseguire le questioni e i problemi, piuttosto che anticiparli, che di per sé è positivo, in quanto si dà la risposta a un problema, ma alcune situazioni una su tutte le RSA, che hanno visto l'individuazione di un responsabile dell'Unità di crisi soltanto a fine aprile - erano facilmente prevedibili e anticipabili, quindi forse meritavano delle responsabilità ad hoc individuate con maggior preavviso.
Mi sento anche di dire - perché emerge dall'analisi dei documenti istitutivi e proprio perché, in realtà, in questi giorni parte dei risultati di questi lavori sono oggetto delle riflessioni del Consiglio che tra i vari strumenti a un certo punto sono stati istituiti due gruppi di lavoro, uno presieduto dall'ex Ministro Fazio e uno presieduto dal dottor Monchiero, che si dedicavano il primo a una rivisitazione della rete territoriale, l'altro a una rivisitazione della rete ospedaliera.
Mentre il primo, quello dell'ex Ministro Fazio, ha accolto lo spirito generale con cui la delibera che lo istituiva gli dava un mandato, cioè quello di riflettere su una riorganizzazione generale partendo dall'esperienza del Coronavirus ma guardando anche al dopo, e almeno in parte ha risposto con un primo prodotto che è quel progetto di legge di cui abbiamo fatto le prime determinazioni lunedì (probabilmente non sarà l'unico esito di quel gruppo di lavoro, ma il primo esito sicuramente è quello, con una prima parziale risposta), il gruppo di Monchiero, a differenza del gruppo di Fazio, ha addirittura anticipato i tempi ed è riuscito a produrre i suoi lavori prima della scadenza che la delibera stessa individuava, così permettendo, tra l'altro, al Piemonte di arrivare puntuale all'appuntamento con il cosiddetto Piano Arcuri. Però, dall'altra parte, si è limitato soltanto a un'individuazione dei nuovi posti di terapia intensiva per affrontare la seconda ondata di COVID, che sicuramente è un'accezione estremamente riduttiva rispetto al compito che la delibera immaginava, che parlava, invece, di generale riorganizzazione di tutta la rete ospedaliera.
Al netto di questo, penso che sarà utile - e speriamo, come gruppo di lavoro, di dare un contributo in questo senso - provare a formulare una riflessione che porti a sintesi questi due percorsi, perché uno dei problemi emerso da molte delle audizioni che abbiamo fatto è il forte limite della capacità della nostra rete territoriale. Questo è emerso con chiarezza, ma è emerso altrettanto con chiarezza che, complementare a questo punto debole, c'era la scarsa interrelazione tra il territorio e l'ospedale, come due mondi che non riescono a dialogare insieme.
Anche nella nostra riflessione, aver costituito due gruppi di lavoro ciascuno per ambito, contribuisce a perpetrare questo limite. Forse in emergenza lo si poteva fare in maniera diversa, ma sicuramente è un ambito su cui, come Gruppo di lavoro, speriamo, invece, di poter poi dare un contributo. Non si tratta soltanto di organizzare al meglio i nostri servizi di territorio, ma di renderli anche più funzionali e dialoganti con quelli ospedalieri.
Da ultimo, al di là delle questioni che richiamavo prima - i tamponi le assunzioni, i posti di terapia intensiva e le RSA, cioè i grandi temi su cui abbiamo discusso in questi mesi e le questioni più critiche legate all'emergenza - ho voluto provare a individuare anche un'altra serie di questioni, su cui il gruppo andrà a lavorare, raccogliendo quelle sollecitazioni e facendo anche ammenda di quelle sollecitazioni che non siamo riusciti a soddisfare in questi primi mesi, perché diversi Gruppi avevano sollecitato altre questioni che, per ragioni di tempo e di priorità, non sono state ancora affrontate.
Sotto questo profilo, penso, in particolare, alla questione delle carceri che aveva sollevato il Movimento 5 Stelle. Penso alla questione dell'associazionismo e dei trasporti dei volontari che aveva sollevato il Gruppo dei Moderati e ad alcune questioni che diversi colleghi avevano sollevato su alcuni singoli presidi ospedalieri. Si tratta di questioni estremamente specifiche che con i singoli responsabili contiamo di potere affrontare.
L'obiettivo è dedicare (spero che ci riusciremo) l'ultimo mese dell'attività del gruppo di lavoro, il mese di giugno, alla discussione terminando entro maggio i lavori di confronto, di acquisizione dei documenti, di pareri e di opinioni, in maniera tale da dedicare quell'ultimo mese alla discussione di una relazione che auspichiamo possa essere la più condivisa possibile. Se poi si debba, come spesso capita divergere tra le maggioranze e le opposizioni, sarà almeno possibile contare su un patrimonio di condivisioni comuni rispetto a cui ci si distinguerà rispetto alle conclusioni o alle proposte per l'avvenire.



PRESIDENTE

Grazie.
Assessore Icardi, preferisce intervenire adesso oppure attendere la fine degli interventi?



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Preferisco intervenire adesso, perché poi sarò in Giunta.



PRESIDENTE

Va bene.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ho sentito la relazione del Consigliere Valle, sulla quale, in Commissione avevo già presentato alcune perplessità e credo di dovere fare qualche puntualizzazione.
Nell'atto scritto che i Consiglieri hanno messo a disposizione si lamenta una mancata presenza degli Assessori. In particolare, sono citato.



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Siamo intervenuti tutte le volte che ci è stato richiesto d'intervenire.



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

In una Commissione d'indagine sembrava quasi un'intrusione intervenire all'interno di un'inchiesta che doveva accertare.



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Non mi è mai stata formalizzata una richiesta d'intervento e, infatti, non sono intervenuto.
Parimenti, gli Assessori interessati e cito Caucino, Chiorino o altri quando hanno avuto delle richieste, anche loro sono intervenuti diversamente, non ci siamo permessi di entrare all'interno delle dinamiche della Commissione. Credo che sia inappropriato lamentare nella relazione la mancata presenza degli Assessori.
Ciò detto, c'è stata la grande collaborazione da parte degli Uffici di Giunta e degli Assessorati nella produzione dei documenti, com'è anche stato correttamente rilevato dal Consigliere Valle, per cui abbiamo messo a disposizione tutti gli atti che abbiamo potuto mettere a disposizione.
È stata lamentata la mancata messa a disposizione degli atti dell'Unità di crisi.



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

È un'entità che comunque ha un suo protocollo e mi pare che consti di 12-13 mila atti protocollati tra entrate e uscite, quindi una mole consistente di documentazione, che però ovviamente dev'essere messa a disposizione. Credo che una sollecitazione alla struttura commissariale vada fatta e questi atti devono essere messi a disposizione della Commissione, del Consiglio e di chi li ha richiesti; su questo credo non ci siano dubbi, perché da parte nostra, li abbiamo ovviamente messi a disposizione.
Così come abbiamo anche prodotto quei documenti che anche se non dovuti richiedevano un'elaborazione da parte degli Uffici, quindi non accesso agli atti, ma elaborazione dei dati, con grande fatica, ricordando anche l'impegno dei nostri funzionari per la pandemia.
In ultimo, vorrei ricordare i gruppi di lavoro. La catena di comando contrariamente a quanto affermato, ma forse è più la comunicazione che l'effettiva catena di comando, ha funzionato, funziona.



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Sono diversificate così come diversificate sono le attività. Tuttavia, le due task force, quella sulla medicina territoriale e quella ospedaliera entrambe hanno lavorato correttamente. Vorrei ricordare un paio di progetti di legge prodotti da quella della medicina territoriale, ma è stato altrettanto svolto un enorme lavoro da parte di quella ospedaliera coordinata dal dottor Monchiero, che veramente è riuscita a fare uno straordinario.



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Sulle subintensive e ha prodotto in tempi record un provvedimento che è stato condiviso con il Ministero. C'è stata un'interlocuzione fino al 22 luglio quando è stato approvato dal Ministero il.



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Devo dire che aver raddoppiato le terapie intensive e triplicato le subintensive su tutto il territorio del Piemonte è un risultato di tutto rispetto. Ci siamo riusciti con la concordia e la condivisione di tutti i territori, senza sostanziali proteste, quindi è stato fatto un lavoro davvero importante.
Purtroppo, da settembre, con la ripresa dei lavori è ripartita la pandemia e poiché i componenti di questa Commissione sono pressoché quasi tutti impegnati in attività ospedaliere, è chiaro che c'è stato un rallentamento.
Tuttavia, sono certo, e posso dirlo con certezza perché li vedo, che stanno continuando a fare delle riunioni, stanno continuando a lavorare sul campo ospedaliero. Mi sembra ingiusto affermare che una task force ha lavorato una più dell'altra, quando invece entrambe hanno lavorato bene e stanno continuando a farlo. Questo solo per la precisione.
Nel merito delle audizioni e di quello che è emerso, credo prematuro fare delle valutazioni oggi ma, come ha ricordato il Consigliere Valle, ci sarà il tempo, nell'ultimo mese e negli ultimi due mesi, quando tutti gli atti saranno consolidati, entrare nel merito del contenuto delle audizioni e delle risultanze che la Commissione vorrà presentare al Consiglio.
Oggi, credo che queste due o tre piccole note di procedura di merito andassero sottolineate sia per il sottoscritto sia per gli altri Assessori per la documentazione e anche per la task force. Era giusto evidenziare il fatto che hanno lavorato correttamente, che abbiamo dato la nostra disponibilità e che, ogniqualvolta ci sarà richiesto di partecipare alla Commissione, parteciperemo. Anche se abbiamo titolo a entrare come Assessori, veniamo se ci dite che c'è una tematica, un problema e la necessita di spiegazioni. Noi siamo sempre stati disponibili.
La ringrazio, Presidente, per il tempo che mi è concesso e avrei concluso in questo modo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Il Consigliere Stecco vuole intervenire o do la parola al Consigliere Marello? Prego, Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Faccio un breve intervento, intanto per ringraziare il Consigliere Valle e tutti i componenti del gruppo di lavoro (io non ne faccio parte, ma ne ho seguito, sia pure non facendone parte, i lavori) per l'attività svolta. Non è stato facile, per le ragioni già bene esplicitate dal Consigliere Valle anche perché i lavori si sono condotti durante la seconda ondata. Posso immaginare, per averne parlato anche con lui qualche volta, che tutta una serie di attività che la Commissione desiderava fare proprio sui territori sui presidi ospedalieri, sulle RSA e sui luoghi in cui, in maniera talvolta anche drammatica, si è manifestata e si è svolta un po' tutta la vicenda della pandemia, non è stato possibile svolgerle. Eravamo nel bel mezzo della seconda ondata, che non è stata inferiore alla prima, anzi probabilmente è stata ancora più virulenta.
Tutto questo ha fatto sì che la Commissione si trovasse a lavorare in una condizione diversa da quella che probabilmente auspicava sin dall'inizio però è stato fatto un grosso lavoro in queste dodici sedute. Sono stati fatti, dal punto di vista della conoscenza, passi in avanti, ma non completi, come sottolineava il collega Valle, perché c'è ancora tutto il tema dell'accesso agli atti da completare e tutta una serie di approfondimenti da fare.
A questo punto, farei due considerazioni, una dal punto di vista procedurale e una di merito, senza voler esprimere in questa fase delle valutazioni, ma, come diceva prima l'Assessore Icardi, poiché lui qualche valutazione, seppure indirettamente, l'ha espressa, vorrei dirlo sin da ora.
La prima considerazione procedurale nasce proprio da quello che ho detto poc'anzi: questa Commissione è nata ed è stata pensata quest'estate a seguito di un dibattito, anche forte, in seno al Consiglio regionale tra opposizione e maggioranza. L'opposizione chiedeva una vera e propria Commissione d'inchiesta, poi si è trovato questo punto di mediazione, credo importante.
Quando è nata, si poteva ipotizzare una seconda fase, anche se nessuno chiaramente l'auspicava, una seconda fase che c'è stata e che non è ancora finita. Non saprei definire dove ci troviamo, se alla fine della seconda ondata o alle porte della terza, ma è indubbio che, in un quadro generale a livello nazionale, in cui abbiamo superato le 72 mila vittime (quindi forse la seconda fase ha fatto più decessi di quanti non avesse fatto la prima questa primavera, dove mi pare fossimo intorno alle 35 mila vittime) si marcia ancora a un ritmo di contagi (probabilmente oggi avremo qualche dato più attendibile, perché nei giorni festivi il numero dei tamponi si è ridotto di parecchio, come di solito prevedibilmente capitava nel fine settimana, la domenica), tra tamponi fatti e positivi, ancora alto in questi giorni. Ieri l'altro, addirittura, era al 12%; un ritmo di decessi veramente straordinario, anche rispetto ai contagi, che inizia a caratterizzare il caso Italia veramente come un caso particolare, a s stante rispetto agli altri paesi, perché in rapporto alla popolazione, al numero di contagi e alla cosiddetta popolazione anziana, abbiamo un numero di morti veramente eccessivo (mi pare che ieri fossimo tornati intorno ai 460). Anche sotto questo profilo, il Piemonte ha complessivamente raggiunto i 197 mila casi e 7.800 morti, quindi siamo al 10 o 11% rispetto ai numeri nazionali. Ancora ieri, anche se i contagi sono diminuiti (questo è un fatto positivo e sono anche diminuiti molto i tamponi: ieri ne sono stati fatti 5.000), abbiano ancora 205 persone in terapia intensiva, circa 3.000 ricoverati e 30 mila persone in trattamento domiciliare.
Ho ricordato a me stesso e a tutti voi questi dati per dire che siamo alla fine di una seconda ondata, o siamo comunque ancora nel bel mezzo di una pandemia che potrebbe durare ancora qualche mese, visto che l'inverno non è ancora terminato, anzi, ci siamo appena entrati.
Ovviamente, il dato positivo è l'inizio dall'esperienza vaccinale, delle vaccinazioni, ma, come dicono gli esperti, ci vorrà qualche tempo per vedere i risultati.
Perché ho detto tutto questo? Perché probabilmente - ed è la sottolineatura che volevo fare - sarà necessario rivedere anche i tempi che, quando è stato istituita questa Commissione d'indagine, erano stati pensati, in questo momento intermedio di fine dicembre, con una conclusione a giugno perché ritengo - almeno questo è mio parere personale - che questa indagine si debba concludere quando l'esperienza pandemica sarà sostanzialmente e definitivamente conclusa. Non è detto che questi tempi si debbano rivedere se la pandemia dovesse ancora proseguire in maniera significativa per qualche mese. A questo punto, magari dev'essere rivisto il termine dei lavori con una relazione conclusiva a giugno.
Dico questo, ed entro nella seconda considerazione più di merito, perch anche i lavori della Commissione si sono concentrati sul periodo marzo maggio, quindi sul periodo della prima ondata. Mi pare che siano state sotto gli occhi di tutti molte delle cose che non avevano funzionato in Piemonte nella prima ondata e che hanno continuato a non funzionare anche nella seconda.
L'elenco è noto a tutti: le problematiche dei tamponi che si sono ancora manifestate soprattutto nella prima fase della seconda ondata; il fatto che, a un certo punto e per tanto tempo, fosse saltato il tracciamento; il fatto che per queste ragioni abbiamo avuto, fino a qualche giorno fa persone che rimanevano in isolamento a casa in attesa o del tampone o del risultato di un tampone e, nel frattempo, l'isolamento di quattordici-venti giorni sostanzialmente terminava, magari senza che avessero potuto ricevere una risposta o accedere a quel tipo di analisi. Senza contare tutte le vicende legate alle RSA che, purtroppo, continuano a manifestarsi in taluni casi anche nella loro drammaticità e non solo con riferimento agli ospiti che sono affetti da COVID, ma anche con riferimento a coloro che da parecchi mesi non hanno più avuto relazioni o contatti con altri.
Sicuramente qualche passo avanti, l'ha detto l'Assessore, è stato fatto, ma abbiamo anche avuto nuovamente una situazione in cui i nostri ospedali si sono riempiti di malati COVID, non hanno potuto riprendere, com'era auspicabile, l'attività ordinaria e quindi le liste d'attesa si sono ulteriormente incrementate a causa della seconda ondata. Anche interventi importanti, come quelli realizzati a Torino, come l'allestimento dell'ospedale da campo - non sono un tecnico, ma credo si possa definire tale - per la tempistica che ha avuto e per tutta una serie di motivi che non conosco, è stato scarsamente utilizzato, almeno fino a qualche giorno fa.
Questa seconda fase ha manifestato tutta una serie di problematiche che meritano i giusti approfondimenti di un'analisi che non dev'essere solo conoscitiva, ma esprimere anche delle valutazioni. Qui non può finire a "tarallucci e vino". Certo, una Commissione d'indagine non è la Procura della Repubblica, non è un'indagine giudiziaria quella che viene fatta quindi non deve assumere delle conclusioni di responsabilità in tal senso ma un'analisi politica delle cose che hanno funzionato. Credo che debba essere fatta un'analisi di quello che non ha obbiettivamente funzionato, se vogliamo provare a migliorare la situazione, ed è l'oggetto.



(Audio mancante o non comprensibile)



MARELLO Maurizio

Nelle ultime Commissioni sanità si è parlato di altri temi che dovrebbero fare riferimento a un più generale nuovo Piano Socio Sanitario. Sono tutte decisioni che credo debbano costituire, nel momento in cui finirà, speriamo presto, questa emergenza, uno degli oggetti principali del nostro lavoro del lavoro della Giunta e del Consiglio regionale. Ci sarà chi dirà che siete stati bravi, chi dirà che non lo siete stati. Tralascio le valutazioni di altra natura, ma il problema è dire come organizzare il sistema sanitario e socio-sanitario piemontese sia territoriale sia ospedaliero alla luce dell'esperienza fatta in questi mesi tragici che abbiamo passato.
Mi auguro che, da questo punto di vista, la Commissione, senza l'ansia dei termini che sono stati fissati, possa continuare nel suo lavoro sereno che ha fatto sinora, con una capacità d'indagine conoscitiva che sia all'altezza della situazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mi dispiace davvero che l'Assessore sia intervenuto solo per doversi giustificare delle sue assenze o che abbia preso la parola in Consiglio regionale nei mesi scorsi solo per ricordarci di quanto sono stati invece presenti nei comunicati stampa e nelle dichiarazioni, non ricordandosi purtroppo, spesso il contesto e anche il merito di quelle esternazioni.
Lo stesso Assessore non ricorda come mai siamo stati una delle Regioni peggiori - e su questo non credo di poter essere smentito - per tracciamento; una delle Regioni peggiori per quella che è stata una gestione quasi esclusivamente ospedaliera dell'epidemia; per la scarsa protezione del personale; per l'assenza di una strategia di gestione dell'epidemia sul territorio; per le RSA senza controllo.
Vi è stata una gestione dei casi emergenti davvero farraginosa, soprattutto nei primi mesi: nessun bollettino giornaliero sulle scelte strategiche d'intervento decise dall'Unità di crisi, i pochi tamponi, i dati incompleti, le protezioni insufficienti ai medici di famiglia ma soprattutto, per quei luoghi di frontiera come sono, per esempio, i senza fissa dimora o le carceri.
Guardate, l'elenco che ho appena fatto sono parole dell'Ordine dei medici del Piemonte, dei medici di base; sono le parole dei professionisti, di quelli che dovevate proteggere in questa prima ondata e anche nella seconda, e che spesso vi hanno suggerito delle strategie alternative a una catena di comando infinita. Tant'è vero che ancora oggi, se chiedete ai principali responsabili di questi ordini o dei sindacati degli infermieri e dei medici, anche i più informati non saprebbero ricostruire la catena di comando. Forse anche molti Consiglieri di maggioranza non sanno davvero quanto è stata lunga questa catena di comando della crisi, e ancora oggi si vedono gli evidenti limiti dello sdoppiamento (anche più di doppioni) che abbiamo visto nella gestione di questa crisi.
Vi sono ancora tantissime domande inevase. Ringrazio, ovviamente, il Presidente Valle per la serietà con cui ha gestito questa Commissione d'indagine conoscitiva.
Ringrazio il Presidente Stecco, perché credo che non ci sia stata nessuna ambiguità sul fatto che bisognasse trovare tutto uno spazio per capire come non commettere gli stessi errori nella Fase 2. Purtroppo, quella che doveva essere un'indagine conoscitiva sulla prima fase, in realtà, come diceva il Consigliere Marello, è entrata dentro le stesse maglie della seconda, con una differenza: ovviamente, i dispositivi di sicurezza erano nel frattempo arrivati, perlopiù; magari mancavano i grandi numeri soprattutto di FFP2 magari mancava la serenità e la tranquillità di luoghi che non dovevano essere "sporchi", come ci hanno spiegato tanti operatori; mancava la serenità del fatto che i tamponi che dovevano essere utilizzati per lo screening a un certo punto non arrivavano mai; addirittura ci sono molti operatori che lamentano che sono stati trattati anche peggio una volta fuori dal percorso di lavoro, magari perché costretti a casa, e non potevano neanche più riprendere le loro mansioni.
La cosa grave, per me, è che, oltre alla "annuncite acuta" di questa Giunta, non si sia fatto davvero tutto il possibile per quello che si è rivelato uno degli errori più grandi della prima fase. Insomma, il "caso Piemonte" nasce non solo per l'esclusiva operazione ospedalocentrica, come vi diceva prima l'Ordine dei medici, ma anche perché non siamo riusciti, a differenza di altre Regioni che hanno utilizzato meglio di noi i loro poteri ordinari (altro che speciali!), a fare quel tracciamento, quella vigilanza attiva.
Sarà un caso, ma ancora qualche settimana fa siete riusciti a fare un pasticcio sui dati - veramente un pasticcio enorme! - non rendendovi conto che, togliendo i dati degli antigeni (lasciamo perdere se era giusto o meno inserirli, posto che il Ministero vi ha più volte detto che non potevate farlo in modo diverso delle altre Regioni italiane, e che quindi era giusto segnalare a parte quei dati, e non mischiarli, ma tralasciamo un attimo questa polemica), emergeva una sola evidenza: dall'inizio alla fine di questa crisi, quindi dall'inizio dell'anno alla fine dell'anno, siamo stati fra le Regioni peggiori per tracciamento, vigilanza attiva e numero di tamponi.
Non l'avete giustificazioni per questo. Che cosa volete rispondere a tutto questo? Che non serviva una Commissione d'inchiesta? Avete vinto, siete riusciti a non istituire una Commissione d'inchiesta. Ma la Commissione d'indagine conoscitiva vi dice altrettanto chiaramente che non basta maledire il fato o la sorte, o scaricare sul Governo. Tutti noi sappiamo benissimo quanto questa seconda ondata abbia colto impreparata anche la stessa comunità scientifica, la stessa Europa, diversi paesi di questa Europa. E credo che tutti insieme, invece, dovremmo essere orgogliosi del fatto che questo Paese, anche prima di altri, anche con ordinanze territoriali, com'è il caso del Piemonte, abbia saputo sostenere delle scelte difficili come quelle delle chiusure. Perché l'obiettivo numero uno era fermare il contagio, fermare la curva epidemica. E io credo che l'Italia abbia dimostrato, anche meglio di altri paesi, di capire qual era la priorità.
Purtroppo, abbiamo dovuto scegliere fra la salute di tutti e l'economia. E quando scegliamo la salute di tutti, facciamo sempre la scelta più giusta.
Quello che però non avete compreso è che nessuno di noi ha ridicolizzato o minimizzato il compito dentro questa crisi. Se andate a leggere i nostri comunicati, se andate anche oltre, esaminando il nostro atteggiamento sempre collaborativo.
Perché noi, anche nella prima fase, vi abbiamo suggerito quali erano i problemi; vi abbiamo suggerito, prima della vostra maggioranza e prima dei mezzi d'informazione pubblica, qual era il problema dentro le RSA. Se voi aveste intanto protetto i più deboli e i più fragili, se aveste capito da subito che quelle rondini che dovevano riportarci la primavera, cioè i nostri medici e i nostri infermieri, andavano protetti più di altri proprio per evitare che si contagiassero e che contagiassero anche altri se voi aveste anche solo un po' ascoltato le nostre parole, se aveste provato in qualche modo ad accogliere il fatto che non bastava solo scaricare sul Governo o sulla Cina.
A un certo punto siete riusciti anche a dire che volevate processare la Cina in tutto questo! Rileggo quello che scrivevamo in allora. Ogni tanto sarebbe interessato che lo faceste anche voi.
Credo, soprattutto, che avreste dovuto fare una cosa: assumervi la responsabilità del comando di questa crisi. Invece avete utilizzato anche chi vi ha dato una mano generosamente nell'Unità di crisi, avete utilizzato anche strumentalmente chi generosamente è arrivato in corsa a darvi una mano. Parlo, per esempio, di tutti i professionisti, di quel lungo elenco di collaboratori non pagati che hanno provato a darvi dei suggerimenti e spesso, per quella "annuncite" di cui dicevo, voi avete copiato e incollato alcuni dei loro suggerimenti, ma sempre per parti e sempre senza farlo fino in fondo. Tant'è vero che la vicenda dei SISP anche nella seconda ondata è la dimostrazione del fatto che non avete compreso quello che vi dicevano.
È incredibile dire per diverse settimane, se non per più di un mese, che in due giorni i tamponi venivano fatti dalla segnalazione dei medici, per accorgervi, solo grazie alla Commissione d'indagine conoscitiva che, in realtà, i SISP erano diventati un imbuto troppo stretto.
Presidente, ho concluso. Credo che il vero ruolo della Commissione d'indagine conoscitiva non era solo far chiarezza su cosa era successo nella prima ondata. Credo che ci vorrà ancora tanto per comprendere come mai sono scappati i focolai, perché ancora oggi quel tracciamento non riusciamo a riprenderlo e come mai, ancora oggi, i numeri dei tamponi sono così bassi.
La cosa vera che tutti insieme dobbiamo comprendere è che la vicenda delle tante ASL, che si muovono ancora oggi in modo troppo scollegato dalla struttura centrale, è un problema che non va affrontato solo nei vent'anni di tagli, nei vent'anni di delegittimazione di un potere più grande a livello proprio centrale, sia dello Stato sia di corso Regina. La cosa che non comprendiamo fino in fondo è che quella solidarietà dev'essere al centro della vita del Sistema Sanitario Nazionale e, ovviamente, delle sue diramazioni regionali. Ora, la cosa che non abbiamo compreso fino in fondo è di utilizzare questa grande risorsa della nostra democrazia per far sì che nessuno venisse escluso, che nessuno venisse anche solo utilizzato strumentalmente o come figlio di un'altra storia.
Penso alla vicenda delle RSA, e chiudo con questo, perché la cosa più grave è che per settimane - vi ricordo la mail di Testi, in cui si diceva che non era responsabilità dell'Unità di crisi della Regione far fronte alla sicurezza di quei soggetti - voi avete spiegato dentro alla prima crisi che quei soggetti dovevano cavarsela da soli.
Oggi, per fortuna, avete cambiato idea e spero che quei quaranta milioni di euro non servano solo a far tacere alcune polemiche. Spero davvero che chi fa parte del sistema socio-sanitario non venga mai considerato figlio di un'altra storia, perché chi lavora per noi dentro ai dormitori, dentro alle RSA, dentro ai luoghi così difficili della psichiatria, a un certo punto di questa crisi si è sentito da solo. Anzi, nella Commissione d'indagine hanno detto: "Siamo stati lasciati soli come cani". Questa cosa non deve più accadere.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Non entro nel merito della relazione che ha ben presentato il coordinatore del gruppo, il collega Valle. Devo dire, però, che gli interventi che sono seguiti a quello del collega meritano un supplemento di riflessione. Mi ha colpito, come hanno già detto i colleghi, il fatto che l'Assessore Icardi si sia precipitato a intervenire a inizio di questa discussione, di fatto raccontandoci quello che, di solito, ci racconta - per carità, è nelle corde di chi fa quel mestiere - cioè che va tutto bene, che c'è stata massima disponibilità e che tutto ha funzionato, parlando anche al plurale.
Purtroppo, in realtà, così non è, nel senso che se c'è una questione su cui abbiamo fatto più fatica sia nel gruppo di lavoro sia in IV Commissione ancora di più nel gruppo di lavoro, ma ricordo che quest'ultimo è inserito all'interno della IV Commissione - è proprio la disponibilità dell'Assessore Icardi. Diverse volte la Presidenza ha chiesto una sua presenza ma non si è reso disponibile, anche in alcuni casi in cui non era impegnato altrove.
Abbiamo dovuto richiedere i documenti - e spesso ancora dobbiamo farlo per settimane e per giorni, insistendo ufficialmente e informalmente. In realtà, è come se stessimo abitando due case diverse o stessimo vivendo dei film differenti. Noi tutta questa disponibilità non l'abbiamo vista e sui documenti abbiamo sempre continuato a fare molta fatica. Anche i documenti che ci vengono presentati in Commissione, a fine seduta, a differenza di quanto fanno altri Assessori, non ci vengono spediti sempre con celerità.
E, ripeto, anche per quanto riguarda la disponibilità, spesso non è sempre così molto alta. La maggior parte delle notizie le abbiamo apprese dai giornali, anche stamattina ne abbiamo discusso parlando di altro.
Certo, il gruppo di lavoro ha dato l'opportunità a tutti i Consiglieri di maggioranza e di minoranza, in primis, di confrontarsi con diverse organizzazioni di medici, sindacati e molti altri, che ci hanno aiutato a capire meglio quanto è accaduto.
Il lavoro del collega Valle - che comunque non si è arreso di fronte al diniego dei documenti, perché li ha richiesti in diversi formati e poi se li è fotocopiati di persona - ha fatto sì che, finalmente, anche i Consiglieri potessero, almeno parzialmente, avere accesso alle questioni spesso richieste.
L'unica cosa, Presidente, che forse potrebbe valere la pena valutare per il prosieguo dei lavori è di evitare la sovrapposizione che spesso c'è stata tra il gruppo di lavoro e la IV Commissione, perché questo ha comportato che i lavori del gruppo di lavoro e della IV Commissione fossero entrambi erosi in maniera negativa, nel senso che non c'era abbastanza tempo per approfondire bene né i temi dell'una né quelli dell'altro.
Forse la Conferenza dei Capigruppo potrebbe valutare per un prosieguo dei lavori in cui, in maniera strutturale o perlomeno il più possibile, i due momenti si separino e non siano entrambi concentrati di lunedì mattina.
Potrebbe aiutare sicuramente a impegnarci meglio sia in Commissione sia nel gruppo di lavoro.
Credo che adesso, dopo questa relazione, dovremmo capire come proseguire nei prossimi mesi, anche perché c'è stata in mezzo la seconda ondata, tutti stanno lavorando per scongiurare la terza. Ci auguriamo che non arrivi e che ci sia lo spazio affinché la campagna di vaccinazione scongiuri questa terza ondata, però è evidente che quello che è successo tra la prima e la seconda ondata, quello che sarebbe dovuto succedere e che non è successo, è un altro dei temi che probabilmente questo gruppo di lavoro dovrà affrontare nei prossimi mesi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi, per fatto personale.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ho sentito le parole del Vicepresidente della Commissione Rossi. Per quanto riguarda la disponibilità, sulla Commissione di cui trattasi oggi, mai nessuno mi ha chiesto d'intervenire alla Commissione l'indagine. Io sarei intervenuto.
Personalmente.



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Il fatto che non siano state date informazioni.



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Il giorno dopo la conferenza stampa.



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Però le informazioni ci sono sempre state.
Riguardo agli atti, anche lì, sfido il Consigliere Rossi a dirmi su quali atti è stato negato l'accesso: tutti gli atti sui cui è stato richiesto l'accesso sono stati dati.
Sottolineo che la risposta scritta al question time non è un obbligo, ma nel momento in cui ho delle risposte scritte le fornisco volentieri. Quando do delle risposte a braccio, certamente non mi metto a scriverle per poi dare la risposta scritta oltre a quella orale, su questo non c'è dubbio.
Se il Consigliere Rossi si riferiva alle interrogazioni che sono in ritardo, è vero che lo sono, ma per un motivo molto semplice: il personale dell'Assessorato è impegnato in una battaglia, quello della seconda fase emergenziale enorme, eppure continua a produrre atti.
Quando si tratta di elaborare importanti masse di dati per dare risposte alle interrogazioni, sono io stesso il primo a dire: "Prima occupiamoci della sanità pubblica e di quello che dobbiamo fare, poi risponderemo alle interrogazioni non urgenti che ci vengono poste".
Questa è una responsabilità che mi assumo in prima persona, ma dire che c'è difficoltà nell'acquisizione dei documenti è una falsità. È una falsità che offende il sottoscritto, che offende anche gli Uffici che stanno lavorando anche il sabato e la domenica e che, molto spesso, elaborano degli atti forse anche oltre quello che sarebbe il diritto di richiesta dei vari Consiglieri. Per esempio, è stato richiesto un compendio dell'attività legislativa e normativa prodotta per il COVID, una cosa che richiede settimane di lavoro. Ci stanno lavorando, lo stanno facendo, ma certamente ci sono delle priorità cui gli Uffici, perché non è il sottoscritto, ma sono gli Uffici a produrre gli atti.
Il personale, nella sua scarsità, si dedica all'emergenza, che ha delle priorità importanti e, ovviamente, tralascia e rimanda altre cose.
L'accesso agli atti, cioè l'atto nudo e crudo, non è mai stato negato assolutamente. È sempre stato consentito in tempi rapidi. Quelli cui si riferisce il Consigliere Rossi sono le risposte ai question time. Lui lamenta il fatto che le risposte alle interrogazioni non sono date in tempo utile ma, tanto per essere estremamente chiari, in realtà avrebbe dovuto dirmi: "Ti chiedo, in questi momenti di difficoltà, una cosa in più. Se me la fornisci, bene. Se non riesci a fornirmela, va bene lo stesso".
Pertanto, respingo al mittente le accuse di non fornire la documentazione e tanto più le accuse di non aver partecipato alla Commissione, in quanto non invitato e non richiesto.
Per tutte le altre informative, sono sempre stato presente, compatibilmente con tutte le esigenze che derivano dal dover occuparsi anche di un'escalation, di una crisi e di una seconda ondata importante che abbiamo dovuto gestire. Questo ha determinato non solo la scarsa partecipazione ai Consigli - per forza, perché dovevo fare altre cose - ma anche un'attività d'informazione, che ho svolto con grande fatica, ma che è stata fatta.
In conclusione, le critiche che mi sono state rivolte oggi sono ingiuste per cui le respingo totalmente al mittente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Non intervengo per fatto personale, perché come non ho capito dov'è il fatto personale dell'Assessore Icardi, che ha chiesto d'intervenire per fatto personale, perché era un intervento di risposta politica, un intervento politico, ma non è necessario tirare fuori fatti personali che non esistono. Quindi, non le chiedo il fatto personale, perché non c'è fatto personale. Mi spiace.
Mi accusano di essere permaloso. Lo sono e forse non sono il solo in quest'Aula, ma visto che sono state citate alcune questioni, vorrei dire che non volevo fare polemica su questa cosa, poi certo l'Assessore non ci aiuta ad andare avanti nei lavori. Io non voglio parlare per altri, ma il coordinatore del gruppo di lavoro (se vuole, interverrà lui più tardi) quand'era già coordinatore del gruppo di lavoro ha inviato diverse richieste per avere gli atti dell'Unità di crisi. L'ha fatto per iscritto via PEC, via posta normale, via messaggio, ma questi atti se li è dovuti andare a prendere lui personalmente.
È chiaro che la giustificazione che le persone sono impegnate a fare altro e che in questo momento non possono rispondere, molto spesso risponde anche a verità, però o questo Consiglio, e non l'Assessore Icardi, decide che il diritto di accesso agli atti per la situazione pandemica che stiamo vivendo è limitato, diversamente da quanto è previsto dal Regolamento e dallo Statuto, oppure mi dispiace, ma l'Assessore Icardi non si può assumere questa responsabilità, perché questo è un diritto dei Consiglieri che, fra l'altro, quando fanno l'accesso agli atti sull'Unità di crisi o su quanto è accaduto, non è che lo fanno per diletto, ma lo fanno anche loro da un ruolo diverso, ma parimenti importante, di chi si sta cercando di occuparsi della salute pubblica.
L'unica cosa che non possiamo accettare, e non c'è nulla di personale in questo, ma è tutta politica, è che c'è qualcuno che ha un ruolo così importante che si può permettere di saltare le regole. Se c'è questa necessità, in questo momento, si ponga la questione in Consiglio. Vedremo se le forze politiche sono disposte a rivedere alcune cose oppure no, ma fino a quando le regole ci sono, valgono per tutti perché - ripeto - questi atti servono al Consiglio per fare bene il lavoro e per aiutare e sostenere il Piemonte, come fa l'Assessore Icardi, ma da ruoli differenti. Non c'è da arrabbiarsi.
Se poi si vuole entrare nel merito, non voglio creare divisioni dentro la maggioranza, ma dal punto di vista istituzionale, quindi non lo dico da un punto di vista politico: in più occasioni, e lo dico come Ufficio di Presidenza, così sto largo, abbiamo chiesto una presenza il lunedì mattina ma non c'è stata data.
Questo, checché ne dica l'Assessore, è agli atti. È agli atti e non voglio andare oltre, perché non voglio alimentare la polemica, ma una cosa è dire che l'Assessore alla sanità è molto impegnato e non sempre riesce a essere presente (questo è credibile ed è anche comprensibile); altra cosa è dire che è sempre stato presente e che ha sempre mandato tutti i documenti perché questo diventa quasi offensivo nei nostri confronti, perché non è che viviamo proprio sulla luna.
Facciamo fatica a confrontarci e, ripeto, accettiamo di più che ci sia detto, in questo momento, che è per il tanto lavoro che c'è da fare (faccio un po' di fatica anch'io). Qui non ci sono fatti personali, ci sono fatti politici. Noi dobbiamo fare il nostro lavoro e cerchiamo di farlo al meglio, come fa l'Assessore; magari con una maggiore collaborazione sarebbe meglio per il Piemonte.
Grazie.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Presidente, mi scusi, solo un momento.
Lei, Consigliere Rossi, si riferisce all'Unità di crisi, cosa che non controllo io. Io parlavo dell'Assessorato e dei nostri atti, che sono stati tutti puntualmente dati. Per l'Unità di crisi, dovete chiederli al Commissario.
Per carità, sono d'accordo che devono essere dati, ma non c'entro io. Mi date attribuzioni che non ho. Tutto lì.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Volevo parlare un attimo di questa Commissione conoscitiva.



(Audio mancante o non comprensibile)



PREIONI Alberto

Dando la presidenza, per equità, alle minoranze. Questo mi sembra un fatto molto importante, cosa che non è avvenuta a Roma o a livello governativo.
Noi abbiamo una visione della tematica nettamente diversa, perché vediamo che il Piemonte, con grandi difficoltà e con una situazione d'emergenza che è una situazione d'emergenza che ha investito tutto il mondo, è riuscito a curare tutti i piemontesi e a dare cure adeguate a tutti i piemontesi. Una cosa non da poco. Abbiamo curato persone anche da fuori Regione, giustamente, e mi sembra che, nelle difficoltà e nell'emergenza tutti (l'Assessore, l'Assessorato e la Giunta, tutti quelli che avevano compiti e posizioni di vertice) hanno dato il massimo. Abbiamo visto persone, anche da un punto di vista personale, molto stressate per una mole di lavoro impressionante che è arrivata, facendo fronte a una pandemia che tutto il mondo non era pronto ad affrontare.
Lì, abbiamo visto persone che si sono messe al lavoro.
Se vogliamo entrare nel teatrino della politica, siamo abili anche noi, ci mancherebbe, lo facevamo.



(Audio mancante o non comprensibile)



PREIONI Alberto

È facile accusare la maggioranza, in quel momento, di cose che non sono state fatte, perché noi potremmo parlare - e non lo faremo - delle mancanze del Governo, delle mancanze del Ministro della Sanità, delle mancanze del Commissario Arcuri, del fatto che Regione Piemonte si è dovuta fare da s come le altre Regioni italiane, camere di terapia intensiva in più, perch quelle promesse dal Governo non sono arrivate in tempi utili. Potremmo parlare di tantissime altre cose, però qui noi.



(Audio mancante o non comprensibile)



PREIONI Alberto

Mi pare che il sistema sanitario abbia retto e si siano date risposte importanti ai nostri cittadini, in primis, aver curato tutti con tutte le dovute cautele, aver fatto sì che tutti abbiano avuto la possibilità di andare in terapia intensiva, qualora ne avessero avuto bisogno, e nessuno è stato fuori dalla terapia intensiva, com'è successo purtroppo anche in altri paesi del mondo, dove a un certo punto hanno dovuto scegliere chi mandare in terapia intensiva e chi no.
Mi sembra che scene da sanità campana non siano avvenute in Piemonte perché, fortunatamente e culturalmente, non abbiamo una malasanità, ma noi abbiamo una sanità ben gestita. Noi abbiamo un sistema sanitario ospedaliero che funziona, che c'è e c'è una rete importante con strutture di grande eccellenza. In questo momento si è sfatato anche un po' quel mito che si è inseguito negli anni scorsi degli ospedali unici, chiudendo strutture ospedaliere, perché pandemie come queste hanno dimostrato quanto anche i piccoli ospedali di territorio servano per i posti letto e sono fondamentali.
Secondo noi, quello che non ha funzionato, o non c'era, è la medicina territoriale.
Tutti ci riempiamo la bocca con "medicina territoriale", ma, a mio avviso in Piemonte siamo all'anno zero e dobbiamo realmente crearla questa medicina territoriale. La medicina territoriale non può essere una bella stanza imbiancata che chiamiamo "casa della salute", con un medico che viene ogni tanto, come in troppi posti del Piemonte è così. Noi dobbiamo creare - e questa sarà la nostra sfida, come Regione Piemonte, nei prossimi anni e nei prossimi - realmente quella rete di case della salute territoriali e quegli accordi reali con i medici di base che sono fondamentali.
Oggi, la medicina territoriale è ancora troppo lontana da un'organizzazione strutturale capillare del territorio; di fatto, avendo poca medicina territoriale, rispetto ad altri territori (ad esempio, il Veneto), avendo ereditato questo, non si è potuto o si sono curate poco le persone a casa facendo sì che andassero in tilt gli ospedali, che hanno tenuto, essendo il nostro fiore all'occhiello.
Secondo me, la sfida di Regione Piemonte è organizzare la medicina territoriale e lavorare sulla medicina territoriale, figuriamoci in territori periferici lontani, dove la telemedicina per curare i cronici sarà fondamentale.
Oggi, le case della salute, quelle che funzionano, funzionano per buona volontà o per intuizione di qualche medico, in qualche zona particolare del Piemonte. Pertanto, ce ne sono ed è grazie a loro, però manca ancora una strutturazione, una legislazione che stimoli e sviluppi una vera rete di medicina del territorio in tutto il Piemonte, cosa che il Veneto ha già fatto e che, secondo il mio modesto parere, dev'essere un po' la linea che ci dovrebbe guidare per.



(Audio mancante o non comprensibile)



PREIONI Alberto

In più, quello che ci ha insegnato questa pandemia è che anche i piccoli ospedali di territorio hanno tenuto una rete di medicina territoriale fondamentale per la tenuta del sistema sanitario stesso.
Per il resto, al di là delle varie sfaccettature, mi sembra che ci sia l'intenzione di fare il massimo della chiarezza. Di fatto, il Consiglio regionale è un organo politico, è un organo decisionale, è un organo d'indicazione alla Giunta, è un organo esecutivo. Non siamo un organo di polizia giudiziaria, la polizia giudiziaria è in altri enti. La giustizia viene esercitata in altri enti, quindi mi auguro e spero che nessuno di noi pensi di fare attività da Procura della Repubblica, perché non è il nostro ruolo. Il nostro ruolo è di essere uno stimolo, di fare buone leggi e di dare buone indicazioni al sistema sanitario, perché va assolutamente migliorato e questa esperienza devastante ci ha insegnato che alcune cose andavano migliorate.
L'altro aspetto è che in questa fase, più che analizzare, più che mettere la lente d'ingrandimento sul contact tracing e su altro, spero che oggi siamo arrivati alla fase.



(Audio mancante o non comprensibile)



PREIONI Alberto

Oggi dovevamo essere attenti e puntuali a ricevere dal Governo, visto che la Commissione europea sta distribuendo i vaccini in tutta Europa, il maggior.



(Audio mancante o non comprensibile)



PREIONI Alberto

Occorre vaccinare in tempi celeri prima il personale medico e subito dopo sicuramente la fasce più a rischio come gli anziani pluripatologici.



(Audio mancante o non comprensibile)



PREIONI Alberto

Penso che la via d'uscita da questo brutto incubo in cui ci si siamo trovati sia organizzare al meglio la fase vaccinale. Oggi siamo in quella fase lì e sono sicuro che l'impegno di questa Regione sia volto a arrivare a gestirla al meglio. Finalmente vediamo la luce in fondo al tunnel e la soluzione di questo dramma che ha colpito l'Italia, il Piemonte e tutti noi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Gentili colleghi, intervengo brevemente. Gran parte delle cose le ha detto il Consigliere Preioni e quindi non mi ripeto su quei temi. Penso che sicuramente, quello che è capitato quest'anno - non stiamo a ripetere le stesse cose - è comunque un qualcosa di straordinario e ha trovato un sistema sanitario che veniva fuori da un periodo di Piano di rientro, ma non stiamo a parlare nemmeno di quello, perché ne abbiamo parlato più volte. Un sistema sanitario che viene fuori dal DM del 1970 con una parziale attuazione della componente territoriale legata poi alle decisioni ministeriali di quegli anni, che sono gli anni in cui è stata fatta una forte spending review a livello nazionale che si è ribaltata sulle Regioni.
Nel nostro caso, si è assommato anche il Piano di rientro.
È chiaro che in tutto questo contesto l'attività svolta dal gruppo di lavoro sull'approfondimento COVID coordinato dal Consigliere Valle ha iniziato a fare una disamina attraverso audizioni che sono riportate nel documento che oggi è stato presentato.
Sono andato a vedere la risposta di altre Regioni e, laddove c'è un'opposizione e una maggioranza, il COVID ha creato tensioni e dei j'accuse sia che l'Amministrazione fosse di centrosinistra, sia che fosse di centrodestra. È fisiologico, per un certo livello nella politica regionale: l'opposizione fa il suo lavoro e la maggioranza, sia di centrodestra sia di centrosinistra, amministra e chiaramente amministrare in questo contesto, per nessuna delle Regioni che ha affrontato la pandemia, è stato un compito facile.
Non lo è stato nemmeno per il Governo, perché il Governo ha affrontato, e anche su questo bisogna aprire un capitolo, la pandemia non avendo aggiornato il Piano pandemico per tantissimi anni. Questo riguarda tutta una serie di stratificazioni che, se sono avvenute a livello regionale, lo sono anche a livello nazionale; riguarda anche diversi sistemi sanitari, la robustezza della medicina territoriale, lo stato di salute della popolazione (se si hanno più anziani, se si hanno più anziani comorbidi, se hanno anche tassi diversi di ospedalizzazione e anche di complicanze).
Il discorso è molto ampio, la politica fa il suo lavoro, quindi a seconda delle posizioni in cui ci si siede si dicono delle cose, ma è corretto che si rivolgano delle attenzioni al sistema di risposta anche per migliorarlo.
Assolutamente sì.
Leggendo la relazione del Consigliere Valle, ma anche i verbali dei lavori di questo gruppo di approfondimento e per esperienza diretta, tocchiamo le incertezze con cui ci siamo trovati a disagio nella Fase 1 e che sono nate fin da subito: dalle disposizioni a chi e quando fare il tampone, ai cambiamenti drastici ai primi di marzo tra un modo di selezionare il soggetto cui fare il tampone e poi cambiarlo pochi giorni dopo, sempre a livello ministeriale.
Le Regioni, a seguito di questi cambiamenti, si sono trovate in una situazione molto sconosciuta, in una condizione naturalmente diversa Regione per Regione. Pensiamo all'uso delle mascherine, alle modalità d'uso, all'Organizzazione Mondiale della Sanità che dava delle indicazioni che poi ha dovuto modificare. Pensiamo anche all'attesa nel determinare la situazione emergenziale, ma anche ai meccanismi emergenziali che, a livello centrale, hanno condizionato successivamente anche le Regioni.
Se, infatti, da una parte qualcuno sostiene (non io, ma in Parlamento) che ci sono stati dei ritardi, non starebbe a noi dirlo, ma spetterebbe a un'eventuale Commissione in Parlamento analoga a questa doverlo valutare.
Ora, non mi risulta che sia stata varata a livello parlamentare una Commissione di analisi o un gruppo di lavoro, o come la si voglia chiamare.
Ecco però che i problemi ci sono stati, e le Regioni li hanno toccati con mano. Ricordiamo le requisizioni di materiale, le difficoltà interpretative su quando fare i tamponi, su come usare i DPI, i problemi di approvvigionamento. Ricordiamoci anche che molto probabilmente - ormai è un dato evidente a tutti - questi casi erano già presenti in Italia. Tuttavia i sistemi sanitari di riconoscimento dal punto di vista dell'analisi di quello che succede a livello sanitario in ciascun paese, se c'erano dei casi a novembre, a dicembre o a gennaio, ce ne si è accorti soltanto con il cosiddetto "primo caso" (chiamato così, ma probabilmente non lo era), a fine febbraio.
Il quadro è dunque molto complesso. In questo ambito, certamente una delle missioni che è stata attribuita a questo gruppo di lavoro, denominato "indagine conoscitiva" in seno alla IV Commissione, relativa alla gestione dell'emergenza sanitaria sul territorio piemontese, proposta da tutti i Presidenti dei Gruppi (se non sbaglio) e votata all'unanimità di questo Consiglio regionale, è stata quella della raccolta dati, che è molto importante.
Si esca, quindi, dal cliché opposizione-maggioranza e si vada, invece verso una reale analisi di quelli che potrebbero essere stati i meccanismi più critici, che, a mio avviso, molto spesso non sono meccanismi decisionali, ma di burocrazia. Sono meccanismi che riguardano il rapporto dello Stato nei confronti della Regione, in cui le competenze che avrebbero dovuto essere chiare non lo erano del tutto o, comunque, dove c'era competizione tra Stato e Regione per determinati approvvigionamenti, ad esempio sulle decisioni molto cangianti nel tempo, che si sono sempre seguite, tra l'altro quelle istituzionali e normative dei principali istituti nazionali, che hanno spiazzato tutto un sistema sanitario.
Allora, tra le richieste avanzate, che mi auguro si possano approfondire nel corso dei prossimi sei mesi, c'è anche questa: analizzare un po' più nel dettaglio quali sono e quali erano le competenze di Stato e di Regione.
Ovviamente, questa non vuole essere una critica, ma un "facciamo di più" su questo capitolo; capitolo richiesto, per esempio, dal Consigliere Lanzo all'inizio dell'avvio di questo gruppo di lavoro, per un approfondimento anche in senso giuridico.
La seconda richiesta riguarda una cosa che non è stata fatta, ma che invece andrebbe fatta, perché è stata riportata da molti colleghi nei vari interventi, ma anche dai soggetti auditi (da ultimo, dal Consigliere Preioni, ma anche da soggetti del settore sanitario): mi riferisco all'analisi storica delle politiche sanitarie regionali degli ultimi decenni che hanno determinato lo scenario nel quale l'emergenza si è poi sviluppata.
Se, infatti, non capiamo prima di tutto il contesto in cui si opera possiamo limitarci a dibattere, a litigare o a discutere su quella che pu essere un'interpretazione piuttosto che un'altra, una maggiore o una minore velocità, per carità. Non si può avere la certezza che tutto quello che si fa in una situazione nuova come questa sia giusto, ma sicuramente non è mancato l'impegno, che è stato del 200% da parte di tutta la struttura regionale. Possiamo cercare di migliorare quelli che sono stati i passaggi giudicati difficoltosi? Penso di sì, e questo riguarda soprattutto i passaggi che si sono poi sveltiti nel corso dell'anno e che hanno riguardato meccanismi come l'approvvigionamento, l'acquisizione, la governance nazionale e quella regionale, e così via.
Per esempio, uno dei punti richiesti, ma che non compare ancora in questo documento - chiedo che compaia nel documento finale che sarà approvato l'anno prossimo, perché è giusto che vi siano degli spazi diversi da quelli della collocazione abituale a ridosso dalla IV Commissione - riguarda, per l'appunto, l'analisi storica delle politiche sanitarie regionali.
Dobbiamo farla, perché vedere che cosa forse ha determinato l'outcome finale di quello che si fa conta molto nel contesto in cui queste cose sono fatte. Le stesse azioni fatte in contesti diversi, nate da stratificazioni di politiche sanitarie di diverse legislature, che non sono attribuibili a un partito o a un altro, a uno schieramento o a un altro, ma a uno storico di questa Regione, comportano risultati molto diversi (o che possono essere diversi). È chiaro che Regioni con un sistema territoriale più forte e sviluppato, come il Veneto e l'Emilia Romagna, hanno avuto una migliore risposta: sono un esempio di governo rispettivamente di centrodestra e di centrosinistra.
I temi sarebbero tantissimi. Certamente, la questione delle RSA, argomento molto importante, molto toccante e sensibile, ha rappresentato il punto più difficile di questa crisi in tutte le Regioni. In tutta Europa, nella Fase 1 la metà dei morti si sono registrati nelle RSA, perché il target colpito dal virus era quello: sono più anziani o più comorbidi in molti casi.
Evidentemente, il problema non è il sistema italiano delle RSA, perché lo stesso problema è stato riscontrato anche nella letteratura scientifica nelle RSA e nelle residenze sanitarie degli Stati Uniti e in molti altri Stati già nella prima fase, nella prima ondata. Le stesse statistiche europee lo dicono.
È chiaro che questo è stato un punto più caldo e più difficile anche umanamente per le perdite, che tutti noi piangiamo, di una generazione di persone che non ci sono più, perché il target di questo virus erano loro.
Questa categoria di persone, gli anziani, anche magari con un certo numero di patologie, siccome vivono tutti insieme, come succede in una residenza era ancora di più il target rispetto a un anziano che vive solo in casa.
Certamente questo cambierà l'approccio e la programmazione. Auspico che cambieranno anche - ed è un dibattito in corso a Roma in una Commissione specifica - le modalità di gestione e di approccio alla residenzialità e alla gestione del paziente non autosufficiente. Sono sicuramente delle prove che questa Regione ha affrontato con tutto quello che poteva essere utilizzato.
Però c'è ancora molto da fare dal punto di vista dell'approfondimento. Ho indicato due aree che, secondo me, vanno sviluppate ulteriormente, che sono quelle delle competenze e dell'aspetto delle competenze Stato-Regione soprattutto nel momento di una crisi pandemica, come il funzionamento e il coordinamento della Protezione civile a livello centrale, perché tutt'oggi anche la programmazione della vaccinazione anti COVID è demandata alla Protezione civile nazionale. È sicuramente importante metterlo a fuoco insieme alla stratificazione della situazione e alla fotografia reale della sanità piemontese, che in parte è già stata fatta, ma ne manca ancora un pezzo.
Grazie per l'attenzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani.
Penso che l'intervento scritto in chat del Consigliere Marello non fosse riferito a qualcuno che si udisse male, ma credo che fosse riferito al Consigliere Preioni, del quale si sentiva male l'audio. Lo dico, perch mandare un medico da remoto è difficile.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Mi scuso se non attivo il video, ma la connessione è, come sempre piuttosto instabile.
Intanto ringrazio i colleghi, con i quali abbiamo mandato avanti il lavoro di questo gruppo, che è stato veramente interessante e speriamo lo sia anche nei mesi a venire, perché siamo soltanto a metà di questo percorso.
Abbiamo avuto una serie di audizioni molto interessanti.
Non entro nelle polemiche su presenze e assenze dell'Assessore, perché non so in realtà quante volte l'Assessore fosse invitato a essere presente durante le sedute o se fosse scontata la sua presenza. Rispetto a questo non so esprimermi. Ringrazio però il coordinatore del gruppo, il Consigliere Valle, per aver ricordato una nostra richiesta, che è quella relativa alla situazione nelle carceri che, tra l'altro, è diventata sempre più di attualità. Ricordiamo anche recentemente un appello del Garante Mellano, che ha proprio messo in evidenza quali siano le difficoltà nelle nostre strutture. Credo che sia il caso di affrontare tempestivamente anche se, in realtà, ormai non siamo più così tempestivi - questa tematica che abbiamo riproposto in Aula in più occasioni nei mesi scorsi.
Torno sul tema della scuola. A me sarebbe piaciuto, durante il lavoro dei mesi scorsi, iniziare un po' ad analizzare la situazione nelle scuole, in particolare relativamente all'isolamento e al tracciamento dei casi, per vedere le varie evoluzioni. È vero che gli studenti sono stati a casa per la maggior parte del tempo, però sappiamo che alcune problematiche sono state evidenti già nei primi giorni di settembre, che non possiamo considerare oggetto dell'indagine del nostro gruppo. Però sarebbe stato forse importante affrontare quella parte, per avere almeno alcune informazioni sulle quali basare le decisioni relativamente al rientro che si stanno prendendo in queste ore.
Non so quale sarà l'intenzione rispetto alle politiche di tracciamento e isolamento alla ripresa dell'attività in presenza nelle scuole, però credo che sia uno dei grandi problemi che si dovranno affrontare, perché, al di là dei dati relativi alla possibilità di contagiarsi all'interno delle mura scolastiche, c'è tutto un problema d'isolamento dei ragazzi, dei contatti e delle famiglie che ha creato non pochi problemi, e anche problemi d'intasamento dei laboratori di analisi.
Nel momento in cui si va tracciare o a cercare la positività nei contatti di un ragazzo che frequenta una classe di venti o più compagni, con tutte le famiglie associate, nel momento in cui risulta una positività chiaramente la mole di lavoro, sia per i punti di tamponamento sia per i laboratori analisi, cresce in modo esponenziale e piuttosto rapido. Di conseguenza, sono anche un po' curiosa di capire come si organizzerà questo rientro scolastico. Sono curiosa e direi un po' preoccupata, perché spero che si sia considerato anche quest'aspetto, che non è secondario, dal punto di vista della continuità didattica.
Concordo con quello che diceva il Presidente di IV Commissione Stecco rispetto allo storico. Credo che sia importante, avendo questo gruppo di lavoro attivo, andare a vedere quale sia l'evoluzione delle politiche sanitarie nella nostra Regione negli ultimi anni, per cercare di capire come si sia arrivati a questa situazione, dal punto di vista della medicina territoriale. Però parliamo anche dei laboratori analisi, che sono stati uno dei nodi centrali in questa pandemia: avevano un ruolo assolutamente fondamentale, ma spesso sono stati in sofferenza. Si sono trovati in difficoltà. Penso anche solo al laboratorio analisi di Rivoli, che non riusciva molto spesso a gestire l'immensa mole di lavoro che si è dovuto trovare ad affrontare.
Per quanto riguarda queste sottocommissioni d'indagine che si portano avanti in modo congiunto tra maggioranza e opposizione, bisognerebbe, come diceva il Presidente Stecco, cercare di collaborare e di affrontare i temi al di fuori del cliché, come l'ha definito lui, maggioranza-opposizione.
Credo che siano un'ottima occasione per cercare di analizzare l'evoluzione dei fatti, per riuscire a ottenere dati che - purtroppo lo devo rimarcare molto spesso per altre vie non siamo riusciti a ottenere. Pertanto, per la parte futura di questa indagine spero che riusciremo ad avere in modo più continuativo i dati aggiornati a disposizione. Anche se stiamo lavorando sul passato, però credo che dovremmo iniziare a mantenere uno sguardo sulla contemporaneità, rivolto anche al futuro, altrimenti rischiamo di concludere quest'indagine e di trovarci congelati in qualcosa che è già successo, senza avere contezza di quello che ci sta succedendo intorno.
Per quello che riguarda gli spazi, credo anch'io che il lunedì mattina, a ridosso della IV Commissione, sia uno spazio che sacrifica troppo l'attività del gruppo, quindi bisognerebbe trovare il modo di trovare uno spazio un po' più ampio, per avere il tempo per poterci confrontare.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Valle.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Brevissimamente, vorrei ringraziare i colleghi del dibattito e naturalmente, accogliere le istanze che mi sollecitava il Presidente Stecco e rimarcati dalla collega Frediani, per dare anche a queste uno spazio nei lavori che andremo a produrre, chiedendo però il supporto nell'organizzare il dibattito e nell'individuare le persone giuste che ci possano accompagnare nella disamina di quel versante in particolare, perché è qualcosa che si può fare solo con un forte supporto da parte della struttura.
Ringraziando tutti, mi permetto, visto che c'è stato questo piccolo battibecco all'inizio, di dire che ringrazio, ad esempio, il collega Preioni, del quale non ho condiviso nel merito molte delle questioni che ha posto nel suo intervento, ma che è riuscito a porle nella maniera corretta cioè esprimendo le proprie opinioni, senza marcare la differenza da qualcosa che qualcun altro non ha espresso.
Mi spiego meglio. Sfido chiunque, sia nel mio intervento orale prima sia nella relazione scritta, a trovare una nota critica, per esempio un giudizio negativo, sul lavoro portato avanti dal gruppo di lavoro Monchiero. Non c'è; non c'è da nessuna parte. C'è la constatazione di un fatto inoppugnabile: i lavori di quel gruppo divergono rispetto al mandato che la deliberazione affidava a quel gruppo. Peraltro, scoprendo oggi che questi lavori vanno avanti, scopro anche che vanno oltre il termine che la deliberazione assegnava per la validità dei lavori di quel gruppo, che era il 31 luglio.
Su questo, come su altre questioni, valeva anche per il gruppo di lavoro.



(Audio mancante o non comprensibile)



VALLE Daniele

Si trattava di considerazioni legate all'analisi della differenza tra quello che è il prodotto (diciamo) dei gruppi di lavoro, così come ci è stato presentato, e quello che la deliberazione assegnava, che era di portata diversa e sicuramente più generale.



(Audio mancante o non comprensibile)



VALLE Daniele

Nel merito di quello che hanno prodotto, mi sono ben guardato dall'esprimere giudizi, anzi ho sottolineato che hanno permesso al Piemonte di arrivare puntuali a un appuntamento nazionale importante, che hanno concluso i lavori in anticipo rispetto al termine che la deliberazione assegnava, che normalmente.



(Audio mancante o non comprensibile)



VALLE Daniele

Circa le presenze e l'organizzazione dei lavori, l'ho già detto ieri in Commissione, però effettivamente lo rimarco anche per i colleghi che ieri non hanno potuto seguire i lavori della Commissione, anche perché ci siamo aggiornati dopo una pausa, quindi effettivamente non c'eravamo tutti.
Chi ha avuto piacere di leggere, vedrà che innanzitutto non mi sono permesso d'individuare nessun Assessore come responsabile della mancata disponibilità dei documenti. Rimarco semplicemente che questi documenti non sono stati messi a disposizione di tutti, ma sono stati invece acquisiti singolarmente e, quota parte, da qualche Consigliere, tra cui anche il sottoscritto, ma non solo da me, anche da altri. Rimarco però per precisione che quando si fa un accesso agli atti non importa chi viene.



(Audio mancante o non comprensibile)



VALLE Daniele

La norma prevede che posso rivolgere una richiesta di accesso agli atti sulle materie della sanità e l'Assessore all'ambiente.
Ed è l'Assessore all'ambiente che mi deve rispondere e che si deve premurare che l'Amministrazione mi risponda: vale per me come vale per il cittadino. Questo lo dico perché è già stato oggetto (proprio in tanti di quei miei accessi agli atti, cui faceva riferimento il collega Rossi) di alcuni confronti con alcuni dirigenti, che però evidentemente devono rassegnarsi al fatto che le norme sull'accesso agli atti funzionano così sia per i Consiglieri sia per i cittadini.
Detto questo, sulle presenze e sulla partecipazione non mi permetto assolutamente di accusare nessuno. Faccio riferimento al fatto che, in un'occasione, abbiamo chiesto la presenza dell'Assessore Icardi tramite gli Uffici ma, purtroppo, ci è stato risposto che non era disponibile nella settimana immediatamente successiva, quella di cui noi avevamo contezza di una convocazione. Non ho fatto io la chiamata, non ho parlato io con la Segreteria dall'Assessore, quindi ci sono delle persone che in questo momento sono in Aula a fianco del Presidente Allasia che possono raccontare i fatti. Non accuso nessuno, ed è per questo che mi permetto di sottolineare che sarebbe necessario poter contare su una calendarizzazione più a lungo respiro, perché consentirebbe a tutti di organizzarsi.
Faccio un esempio al contrario: quando abbiamo avuto l'occasione di avere il confronto con l'Assessore Marnati, lo abbiamo avuto perché mi sono preso la libertà d'invadere lo spazio della IV Commissione a distanza di due settimane, prima ancora che la Conferenza dei Capigruppo individuasse quello spazio per il gruppo di lavoro, quindi sono andato un po' oltre quello che si poteva fare, però.



(Audio mancante o non comprensibile)



VALLE Daniele

L'Assessore ha dato disponibilità per la settimana ancora successiva e quindi, abbiamo un po' forzato, ma ci è andata bene, perché la Conferenza dei Capigruppo non ha ritenuto d'individuare in quel momento questioni più urgenti nella calendarizzazione dei provvedimenti che la Giunta, invece legittimamente potrebbe individuare come più.



(Audio mancante o non comprensibile)



VALLE Daniele

Solo per questo mi permetterei di dire che sarebbe necessario, per quanto possibile, ovviamente e compatibilmente con le esigenze che di volta in volta si palesano, sapere che c'è un certo momento individuato, in maniera tale che si possa coinvolgere gli ospiti per tempo, perché quando audiamo delle persone, non è mai particolarmente educato convocare tre o quattro giorni prima, con tutte le necessità che il Presidente Allasia ben conosce perché c'è la lettera d'invito che va firmata dal Presidente del Consiglio.
Insomma, c'è la burocrazia da sbrigare, quindi poterlo fare con anticipo garantisce il funzionamento migliore della nostra macchina e garantisce anche i Consiglieri, che possono prepararsi meglio sugli argomenti e rivolgersi più appropriatamente a coloro che hanno di fronte.
Detto questo, ci tengo ancora a ringraziare sia i colleghi della partecipazione, che è stata assidua, sia la Conferenza dei Capigruppo e l'Ufficio di Presidenza, che hanno sempre garantito al gruppo di lavoro gli spazi necessari per lavorare. Questa era la condizione fondamentale affinché i lavori si potessero svolgere con la serenità e l'approfondimento necessario che fino adesso abbiamo potuto garantire.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vi sono altri iscritti a parlare, per cui possiamo dichiarare conclusa la relazione intermedia dell'indagine conoscitiva sulla gestione dell'emergenza sanitaria COVID-19 sul territorio piemontese.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

C'era un'intesa per proseguire con gli ordini del giorno? Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In questo momento non c'è la mia proposta di legge?



PRESIDENTE

No, c'è il proseguimento della legge n. 60 sulle strade storiche di montagna, però bisogna convocare la I Commissione.
Sospendiamo cinque minuti i lavori per attendere l'esito dell'incontro dei Capigruppo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.12, riprende alle ore 17.41)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
I Capigruppo possono fare la proposta, perché prima di terminare i lavori odierni c'è da votare la richiesta d'urgenza sul disegno di legge n. 128 in base al Regolamento.
Se non c'è nessuna proposta, metto semplicemente in votazione la richiesta d'urgenza e chiudo la seduta.
Prego, Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie.
Dato che la legge successiva.



PRESIDENTE

Se chiude il video, la sentiamo meglio.



PREIONI Alberto

La legge sulle strade storiche di montagna prevede un passaggio in I Commissione. Ormai siamo al 29 dicembre, quindi penso che se ne voglia parlare con tranquillità appena inizia il 2021.
Rimarco quanto ho chiesto a inizio seduta: utilizzare il tempo residuo per discutere qualche ordine del giorno, esaurire quello del collega Marello e naturalmente, per quanto riguarda la quota PD, è naturale che non conta quindi penso che i colleghi del PD ne proporranno un altro aggiuntivo. Il nostro, in primis, è quello sulla maculopatia, che è molto importante dal punto di vista sanitario.
Un altro tema che chiedevamo potesse essere trattato, anche perché mi pare ci siano ordini del giorno collegati e ci sia modo di fare un po' di sintesi, è la violenza di genere. Poi capiamo con gli altri Capigruppo quali esigenze ci sono e i tempi che abbiamo, se si ritiene di chiudere un po' prima o meno.
Insomma, passare all'ordine del giorno Marello, maculopatia, un ordine del giorno del PD, l'ordine del giorno sulla violenza di genere e poi, se riprendiamo, continuare con qualcos'altro se c'è tempo, perché bisogna essere anche realisti, rispetto a un minimo di discussione e di votazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie della proposta.
Procediamo, allertando la Giunta, e soprattutto gli Assessori competenti di prepararsi, in particolare sull'ordine del giorno Marello, il n. 404.


Argomento: Trasporti su ferro

Esame ordine del giorno n. 404 presentato da Marello, Avetta, Canalis Magliano, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno, inerente a "Ripristino delle corse ferroviarie sospese, cessazione della politica di tagli e progettazione di nuove strategie di potenziamento del servizio ferroviario post-COVID"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 404, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Nell'adunanza consiliare del 22 dicembre scorso è iniziato l'esame del provvedimento.
L'ordine del giorno è stato illustrato dal Consigliere Marello e successivamente, l'Assessore Tronzano ne ha proposto la sospensione.
Chiedo alla Giunta se ha intenzione di intervenire.
Prego, Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Ho parlato con l'Assessore Gabusi, che mi dice di riferire che l'Assessorato ai trasporti è al lavoro, da inizio mandato, proprio per dare solidità a un servizio ferroviario fino a oggi basato su contratti ponte che certamente non garantiscono investimenti e prospettive. Il periodo pandemico ha visto un calo drastico delle presenze nel trasporto pubblico causato sia dal lockdown sia dal timore dei passeggeri, oltre che dal dato dello smart working.
La riorganizzazione del TPL si potrà effettuare solo tenendo conto di tutti gli attori, siano essi su gomma sia su ferro. Pertanto, il parere della Giunta è negativo.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie.
Provo ad accendere il video, ma intervengo dopo aver sentito telefonicamente il mio Capogruppo, perché ha problemi di connessione quindi spero riesca a rientrare in Consiglio il più velocemente possibile.
Semplicemente per comunicarle, Presidente, che noi siamo d'accordo - mi dispiace di aver perso qualche istante dell'ultimo intervento, quindi non so se sto dicendo qualcosa fuori dal sacco - a trattare gli ordini del giorno. Ho capito che abbiamo ripreso da dove ci eravamo lasciati, cioè dall'ordine del giorno presentato dal collega Marello, quindi colgo l'occasione per dire che mi dispiace l'indicazione di voto negativa appena pronunciata dall'Assessore Tronzano per conto dell'Assessore Gabusi, per interverranno nel merito i colleghi, in particolare il collega Marello.
A noi interesserebbe, in questa sessione, poter trattare anche l'ordine del giorno, a prima firma Rossi, sulla bioeconomia (non ho il titolo dell'ordine del giorno) e anche quello a prima firma Canalis, che tratta l'argomento dei forti piemontesi. Anche di questo non ho il numero, ma credo di essere stato sufficientemente comprensibile nel dare le indicazioni.



PRESIDENTE

Ci sono richieste d'intervento dopo l'intervento dell'Assessore Tronzano che ha dato parere contrario sull'ordine del giorno n. 404? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se capisco bene la proposta del Consigliere Preioni stiamo, di fatto, per chiudere i lavori d'Aula con queste ultime due o tre votazioni.
Volevo prendere la parola sull'ordine dei lavori. Mi dica lei, Presidente se va bene in questo momento o subito dopo l'ordine del giorno del Consigliere Marello.



PRESIDENTE

Può intervenire, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Volevo solo dire una cosa. Intanto non so se qualcuno ci ascolta ancora, ma per l'ennesima volta non voteremo il mio disegno di legge sulla doppia preferenza in Consiglio regionale. Spero, nella prossima seduta d'inizio anno, di arrivare al voto o che la maggioranza riconvochi presto un tavolo per capire se è il caso di rivedere la legge elettorale.
Se non sarà così, noi chiediamo che questa sia l'ultima volta che questo tema viene rimandato, perché crediamo che, in qualche modo, siamo una delle ultime Regioni, se non l'ultima, a non avere inserito la doppia preferenza e crediamo che questa vicenda debba essere chiusa all'inizio del prossimo anno.
Sulla proposta avanzata va bene chiudere con la votazione degli ordini del giorno, tuttavia vi chiedo: che ne è stato della vostra volontà di chiedere al Parlamento una pandemic tax e quindi una tassa che vada a tassare gli utili, come scriviamo noi, e non le aliquote, sui maxi dividendi che alcuni grandi operatori hanno generato, fra cui ovviamente la più conosciuta Amazon? C'è un ordine del giorno inserito nei nostri lavori. Se volete votarlo, questa è l'ultima occasione di quest'anno per poterlo fare ed è sul nostro testo, non sul vostro, quindi vi chiederei solo di decidere se volete essere conseguenti ai soliti annunci che avete fatto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Non abbiamo preparato molti ordini del giorno perché avevo capito che ne avremmo discussi un paio in chiusura, quindi non pensavo ci fosse spazio per tutte le minoranze.
Se ne discutiamo ancora un paio va bene, altrimenti chiederei di inserire anche il primo in ordini di punti all'o.d.g. del mio Gruppo come alternanza maggioranza-opposizione.



PRESIDENTE

L'ordine dovete darlo voi.



SACCO Sean

Per esempio, l'ordine del giorno n. 23.



PRESIDENTE

Io ho una numerazione diversa. Per me è il n. 385, "Indirizzi per l'individuazione delle aree territoriali idonee e la predisposizione dei criteri per la mitigazione degli impatti ambientali e territoriali degli impianti di recupero della FORSU per la produzione di biogas e di biometano" Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Chiedo scusa, ma prima mi è saltata la connessione.
Credo che il collega Ravetti abbia indicato gli ordini del giorno che vorremmo discutere come PD in quest'ultima parte del pomeriggio.
Per quanto riguarda la proposta di legge del collega Grimaldi, che in realtà attrarrà altre proposte di legge anche del Partito Democratico in merito alla legge elettorale, rimarchiamo la volontà di riavviare la discussione in un tavolo di confronto con la maggioranza per arrivare a una soluzione condivisa in tempi ragionevoli e, quindi, dotare il Piemonte della doppia preferenza e di una serie di altre norme collaterali.
Pertanto, chiediamo di riavviare nel nuovo anno questo Tavolo di confronto e discutere anche delle proposte di legge del Partito Democratico già depositate.
Sugli ordini del giorno, confermo la richiesta avanzata dal collega Ravetti sul tema della bioeconomia e sul tema dei forti piemontesi.
Rimane il rammarico di aver perso una settimana per avere l'esito negativo da parte della Giunta sull'ordine del giorno n. 404 del collega Marello che potevamo chiudere anche nella scorsa settimana. Se volete ripensarci possiamo sospendere ancora qualche minuto in merito, ma credo che l'Assessore Tronzano abbia già giustificato e spiegato l'esito negativo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Prendendo atto della disponibilità del Capogruppo Preioni in merito al mio ordine del giorno legato alla Repubblica dell'Artsakh, volevo comunicarle Presidente, che quell'ordine del giorno deve trovare ancora una sintesi e una mediazione, nel senso che dovremo metterci ancora mano in modo tale da poterlo limare il più possibile affinché possa raccogliere il maggior consenso possibile. Lo terrei sospeso, a beneficio della disponibilità che aveva dato il Presidente del Capogruppo della Lega per poterlo votare.
Nel caso fosse possibile, lo sostituirei con l'ordine del giorno n. 440 "Prevenzione dei suicidi, urge anche in Italia una normativa nazionale: la Regione solleciti in questo Governo e il Parlamento".



PRESIDENTE

Va bene.
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, possiamo proseguire.
In merito all'ordine del giorno n. 404, vi sono altre richieste d'intervento o lo pongo in votazione col parere contrario della Giunta? Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire in discussione generale, se lei mi autorizza; anche perché è rimasto un discorso un po' spezzato.



PRESIDENTE

Prego, prego.



MARELLO Maurizio

Se non vi sono altri colleghi che intendono intervenire, ci terrei a fare qualche sottolineatura.
Intanto penso che il contenuto di quest'ordine del giorno sia stato, in campagna elettorale, patrimonio comune di tutte le forze politiche che oggi siedono in Consiglio regionale, nel senso che sul tema del trasporto pubblico ferroviario, del trasporto ferroviario e anche dalla sua integrazione con quello su gomma.
Non sostituzione, perché, purtroppo, l'Assessore Tronzano ha dato lettura del passo del suo collega Gabusi, ma in realtà abbiamo ormai capito in più di una Commissione che qui c'è una tendenza a sostituire il treno con i pullman in tanti territori della nostra Regione. Noi, invece, parlavamo d'integrazione.
Stavo dicendo che su questo tema, in particolare sul trasporto su ferro, in campagna elettorale abbiamo detto tutti un po' le stesse cose, che sono sottolineate nei tre punti dell'ordine del giorno. Innanzitutto, chiediamo di interrompere la politica dei tagli: l'abbiamo già conosciuta qualche anno fa e ha impoverito il trasporto ferroviario, soprattutto nelle aree interne, nelle aree di provincia, penalizzando fortemente quelle popolazioni. So che quello delle aree interne e del fatto che la gente possa continuare a vivere e ad avere servizi pubblici fondamentali, come il trasporto pubblico è un tema molto caro anche alla Lega.
In secondo luogo, siccome quest'ordine del giorno l'ho presentato a settembre, riapriamo il prima possibile le linee sospese di cui a settembre era stata confermata la sospensione a causa del COVID. Ricordo che sono state sospese parecchie linee nel Biellese, in provincia di Alessandria, in altre zone, in provincia di Cuneo: pensiamo alla Bra-Cavallermaggiore, o alla Saluzzo-Savigliano, sulle quali, tra l'altro, erano stati fatti anche ingenti investimenti.
Infine - terzo punto - pensiamo a delle nuove strategie, che non siano semplicemente "strategie soppressive del treno". Mi rendo conto - ne abbiamo già discusso anche in Commissione - che la vicenda COVID sta incidendo pesantemente sul trasporto pubblico, però non ne usciamo semplicemente facendo dei conti, ma cercando, in questa fase, di individuare delle strade nuove che possano non cancellare il trasporto ferroviario, ma implementarlo. Sappiamo tutti che è la forma di trasporto ambientalmente più compatibile. Pertanto, il parere dell'Assessore mi preoccupa, anche se non mi stupisce, perché è una posizione che l'Assessore Gabusi ha già ribadito in più circostanze. Mi pare, però, che sia un parere che cozza con gli orientamenti politici non soltanto dall'opposizione, ma che ho riscontrato anche in questi mesi di attività di Commissione in tanti Commissari di maggioranza.
Noi non possiamo più permetterci d'impoverire il trasporto ferroviario, che è un servizio pubblico. E chiudo su questo.
Tutti sappiamo che i servizi pubblici devono cercare di rispondere a criteri di economicità, ma sono servizi pubblici a domanda individuale: penso, ad esempio, ai servizi erogati dai Comuni, i servizi alla persona, i servizi culturali, gli asili nido, le mense, le biblioteche, i musei, i teatri. Se guardassimo semplicemente l'aspetto economico - cioè i più e i meno - questi servizi sarebbero chiusi. Invece, lo Stato questi servizi li deve garantire, perché hanno evidentemente delle finalità pubbliche che vanno oltre la semplice motivazione di natura economica. Lo stesso vale per il servizio di trasporto ferroviario.
Laddove negli ultimi anni invece di tagliare si è investito - penso, ad esempio, all'elettrificazione della linea Alba-Bra, che ha fatto sì che la linea Alba-Torino oggi faccia parte della SFM4, quindi del servizio metropolitano di superficie, che ha come centro Torino, o a linee che erano apparentemente in crisi e oggi sono tra quelle con più passeggeri, diciamo così, in rapporto alla popolazione del Piemonte - i risultati sono stati positivi. Dobbiamo avere il coraggio di investire. Cito tra le linee sospese ormai dal 2012 la Alba-Asti, che collega un capoluogo di provincia con la seconda città della provincia di Cuneo, e che consentirebbe, con la riapertura, di collegare Cuneo a Milano.
È chiaro che bisogna fare dei ragionamenti strategici, magari cogliendo anche le opportunità che in questo momento ci vengono offerte dai fondi che dovrebbero arrivare e che hanno proprio nella mobilità sostenibile uno dei.



(Audio mancante o non comprensibile)



MARELLO Maurizio

Io mi auguro, al di là del parere negativo dell'Assessore, che sull'ordine del giorno, per le motivazioni che ho illustrato, ci possa essere comunque una convergenza tra le forze politiche che siedono in Consiglio regionale.
Altrimenti, francamente, mi parrebbe una posizione tra virgolette innaturale, una posizione diversa proprio perché l'ordine del giorno non tende a giudicare l'operato della Giunta, ma vuole suggerire alla Giunta delle linee programmatiche che vadano nella direzione del rafforzamento e dello sviluppo del trasporto ferroviario e, ovviamente, del trasporto ferroviario integrato con le altre forme di trasporto, ivi comprese quelle su gomma.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Anch'io ero tra i firmatari di questo importante ordine del giorno del collega Maurizio Marello, che, partendo dai casi delle Province di Asti, di Cuneo e di Alessandria, ci consente, per analogia, di trattare il tema anche degli altri territori della Regione Piemonte.
Faccio riferimento, ad esempio, alla tratta Pinerolo-Torre Pellice; tratta che tutti i Consiglieri regionali eletti nell'ampio collegio della Provincia di Torino conoscono, che è stata sospesa nel 2012. Era ripresa nel contratto di servizio siglato all'inizio di ottobre da Trenitalia e, a oggi, purtroppo, non ancora riattivata.
Anche in questo caso la Giunta regionale, esattamente come in quelli molto bene illustrati dal collega Marello, sembra fare una scelta molto precisa e molto deliberata di sacrificio del trasporto ferroviario. È una scelta che a noi appare del tutto incomprensibile, perché è del tutto controcorrente rispetto agli indirizzi che vengono dati non soltanto dalle istituzioni europee, ma ormai dalle istituzioni di carattere mondiale, rispetto alla rivoluzione verde e alla tutela ambientale. Il treno è il mezzo di trasporto più sostenibile e più rispettoso dell'ambiente.
Pertanto, ci saremmo aspettati dalla Giunta, nel rispondere in merito all'ordine del giorno del collega Marello, piuttosto delle proposte emendative, delle proposte di modifica di queste linee ferroviarie, per renderle più fruibili, più moderne, più idonee alle esigenze attuali della popolazione, ma non una bocciatura secca, senza peraltro particolari argomentazioni - cosa cui ormai la Giunta Cirio ci ha abituato in quest'anno e mezzo - che ci lascia profondamente delusi e che chiaramente induce il Partito Democratico, come forza di opposizione in questo Consiglio regionale, a fare un serio ragionamento politico sul tema della viabilità e su come contrastare questa che ormai pare essere una tendenza consolidata della Giunta Cirio, che ci preoccupa alquanto.
Lo dicevamo questa mattina, discutendo d'inquinamento atmosferico. I temi dell'ambiente, dei trasporti, della sanità e anche del sociale spesso s'intersecano tra di loro. Favorire un certo mezzo di trasporto piuttosto che un altro non è una scelta soltanto trasportistica, ma anche ambientale sanitaria e sociale. Per questo motivo, non è da fare alla leggera e con superficialità.
Come Gruppo consiliare, siamo molto delusi da questa risposta così sbrigativa, nonostante questa settimana aggiuntiva che era stata data, che è il lasso di tempo intercorso dall'ultima seduta all'attuale. Siamo preoccupati, per cui ci riserviamo di rilanciare il tema e questo sarà il nostro modo per cercare di indurre la Giunta a una maggiore riflessività e a una maggiore profondità di azione su un tema così sensibile e rilevante.
Per parte mia, mi occuperò della Pinerolo-Torre Pellice.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno dell'ordine del giorno del Consigliere Marello.
Questo è un mantra che continuiamo a ripetere e non troviamo nessuno sbocco. Si tratta di andare a fare delle riflessioni comuni, così com'è stato detto prima sulla sottocommissione che si occupa del COVID. Anche su questo non possiamo più accettare delle giustificazioni del tipo "non ci sono i soldi, non si può fare, voglio essere realista".
Come ha ricordato il Consigliere Marello, ci sono tante attività che, se analizzate, risulterebbero non redditizie o senza un ritorno economico immediato, mentre il trasporto pubblico è un tema troppo importante soprattutto il trasporto ferroviario. Parliamo spesso - e abbiamo fatto anche un convegno - dell'importanza di riaprire le linee sospese. Ne abbiamo citata una in particolare, perché è quella che riguarda il nostro territorio, ma è tutta la regione che sta soffrendo questa situazione.
Credo che al posto dell'Assessore sarei stufo di sentir dire di metterci intorno a un tavolo e provare a riflettere per trovare una soluzione che non sia l'unica a senso unico, cioè quella di tagliare e di mettere una pezza, andando verso il trasporto su gomma. Sappiamo benissimo quali sono i problemi. Non intendiamo demonizzare un tipo di trasporto piuttosto che un altro, ma devono essere complementari. L'abbiamo detto in tantissime occasioni, così come quando si parlava delle piste ciclabili. Ci sembra veramente assurdo trovare su quest'argomento un muro di gomma.
Nei giorni scorsi si è chiuso il bando del FAI, quello che ha visto il progetto della Cuneo-Ventimiglia-Nizza arrivare al primo posto. Ho visto tutti esultare, perché erano tutti contenti. Faccio un po' fatica a capire perché, seppure siamo tutti contenti, non abbiamo voglia di investire in questo settore. È un settore che, come ha ricordato la Consigliera Canalis porta dei benefici sotto l'aspetto ambientale.
Adesso ci stiamo inventando le macchinette per vedere quanti chilometri si percorrono, chi inquina di più e chi inquina di meno quando basterebbe provare a fare uno sforzo, che invece viene fatto al contrario. Infatti vedo un grande sforzo nell'andare a cercare di convincere gli amministratori locali affinché sposino le nuove teorie di chiusura delle ferrovie, che tanto ormai non si possono riaprire, per fare le piste ciclabili.
Bisognerebbe fare uno sforzo al contrario, per il quale stiamo dicendo che siamo disposti a collaborare. Sono consapevole che probabilmente certe linee non sono così facili da riaprire e che nessuno ha la bacchetta magica. Se fossi al posto dell'Assessore Gabusi, non penso che potrei riaprire tutto quello che ho in mente, dalla sera alla mattina, però credo che uno sforzo in più, anche in nome di tutti gli investimenti fatti negli anni e che hanno prodotto dei benefici, andrebbe fatto.
È veramente un peccato che l'ordine del giorno non venga preso in considerazione, anche perché intanto è un ordine del giorno e si poteva agire in maniera diversa. Inoltre, perché portava a fare una riflessione tutti insieme su quello che potrebbe essere un sistema nuovo che porterebbe dei benefici in termini anche di salute, oltre che di risparmio economico ai nostri concittadini.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
La mozione illustrata dal collega Marello prende spunto da un problema contingente, cioè la soppressione di molte corse ferroviarie nelle province esterne alla conurbazione di Torino. Al contempo, offre l'occasione per fare un ragionamento un po' più ampio su come immaginiamo e, per conseguenza, come programmiamo la mobilità dei piemontesi in quella che come ci auguriamo tutti, prima o poi arriverà, cioè l'epoca post COVID perché di questo si tratta: agire sulle condizioni che determinano, possono orientare il nostro futuro.
Quando i Sindaci - tanti - sollevano la questione dei tagli sul trasporto su ferro, com'è avvenuto, per esempio, e la collega Canalis ne ha citato uno, ma io ne cito un altro e mi riferisco alla tratta Chivasso-Asti su cui il Sindaco di Chivasso, quindi non il Comune più piccolo di quell'area certamente, insieme con altri amministratori, ha assunto una posizione molto determinata in favore del ripristino della linea, oppure questi stessi Sindaci discutono d'ipotesi alternative, come la trasformazione di una linea su ferro in piste ciclabili, di fatto, ci stanno dando un messaggio: ossia, che la percezione del progetto di mobilità che questa Regione sta dando è ancora quella di un progetto molto al di là da venire di un progetto incerto.
Allora noi ci aspetteremmo, al contrario, una proposta di mobilità sostenibile che tenga conto dei dati riportati nella mozione, cioè i dati che la mozione evidenzia in modo chiaro, e anche i dati sulle condizioni ambientali che in Piemonte interagiscono con i dati sul trasporto.
Sappiamo, per esempio, che in Europa le emissioni di anidride carbonica del trasporto su ferro ammontano soltanto al 2,9% sul totale delle emissioni della mobilità. Sappiamo che le emissioni di CO2 di un viaggiatore che utilizza il treno sono mediamente il 75% in meno di quelle che avrebbe emesso se avesse usato l'aereo e sono 60% in meno di quelle che avrebbe emesso se avesse usato un'automobile. Il trasporto su ferro elettrificato può anche beneficiare di un mix elettrico che, a livello nazionale, impiega sempre più fonti rinnovabili che vengono stimati in oltre il 30%. Questi dati incrociati e messi in relazione con i dati sulla qualità dell'aria che respiriamo, in una realtà come la Pianura Padana, a nostro avviso ci dovrebbero indurre a fare qualche scelta in coerenza. A noi pare che oggi le sollecitazioni e (tra virgolette) le criticità che stiamo evidenziando e che sono bene evidenziate in questa mozione, al contrario, evidenzino un'azione antitetica a ciò che, a nostro avviso, sarebbe necessaria.
Lo dico un altro modo: è evidente che sul tema dei trasporti è l'offerta che genera la domanda. Se ai nostri cittadini garantiamo una rete capillare di trasporto su ferro che sia comoda, che sia pulita, che sia sicura le persone saranno indotte a usarla. Se invece diamo la sensazione, anche nella percezione collettiva, che tagliamo sul trasporto su ferro, che i treni sono pochi, che viaggiano in grave ritardo e che quindi che non c'è un'offerta adeguata a generare la domanda, diventa davvero difficile non immaginare che in un periodo come quello che stiamo vivendo di emergenza COVID i piemontesi non ritornino in modo massiccio al traffico su gomma con tutto quello che comporta, sia sulle conseguenze ambientali sia sulla straordinaria economia sostenibile che il trasporto su ferro è in grado di generare, come dimostrano tante esperienze a livello europeo. Per questo ci aspetteremmo che questa maggioranza elaborasse un progetto di mobilità che metta al centro il trasporto ferroviario.
Prendiamo atto che l'Assessore Gabusi in una delle ultime Commissioni ha detto che faremo un tavolo sulle dinamiche, sulla strategia dell'attuale maggioranza sul trasporto pubblico locale incentrato in particolare sul trasporto su ferro, ma certamente abbiamo bisogno d'incentivare, abbiamo bisogno di sostenere, abbiamo bisogno di promuovere in ogni modo il trasporto su ferro per le ragioni che ho cercato sinteticamente d'illustrare.
Noi ci attendiamo da questa maggioranza un progetto di mobilità che abbia queste caratteristiche, che sia un progetto di mobilità che tenda a dare prospettive per il futuro, cioè tenda a orientare il nostro futuro, il futuro del Piemonte e dei piemontesi.
Mi auguro che quel tavolo di lavoro, che è stato annunciato, abbia questo tipo di finalità e che consenta di prendere spunto anche da una mozione come quella proposta dal collega Marello, che si qualifica per un determinato problema contingente anche contestualizzato dal punto di vista dei luoghi interessati, dell'area piemontese interessata, ma che abbraccia un'idea strategica più ampia sul trasporto pubblico locale.
Noi abbiamo bisogno di ragionare in questo modo. Abbiamo bisogno che la Regione Piemonte si faccia carico di delineare politiche di sviluppo, in questo caso, di sviluppo sostenibile che ci consentano di vivere meglio e di migliorare la nostra qualità della vita, ma al tempo stesso di generare una buona economia locale.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altri iscritti a parlare sull'ordine del giorno 404 procediamo con la votazione per appello nominale, con il parere contrario della Giunta.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 404, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passiamo alla mozione n. 406.
Prego, Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Sì, scusi, Presidente, prima mi sono confuso: l'ordine del giorno che vorremmo trattare sulle malattie rare...



GRIMALDI Marco

Non ho capito, Presidente.



PRESIDENTE

Anche noi. Abbiamo sentito male, quindi cercavamo di capire.



PREIONI Alberto

È il n. 267.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame ordine del giorno n. 267 presentato da Stecco, Cane, Cerutti Demarchi, Gagliasso, Lanzo, Magliano, Marin, Mosca Perugini, Preioni e Zambaia, inerente a "Implementazione della Rete Regionale Ambulatori Malati Complessi - 'Transitional Care ' e facilitazioni per i caregivers"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 267, di cui al punto 33) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stecco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Grazie per avermi permesso di discutere quest'ordine del giorno, che riguarda una rete di supporto alle malattie rare e complesse, in particolare al progetto di riorganizzazione e potenziamento dell'attività dell'ambulatorio di Transitional Care delle Molinette, anche con un'estensione sul restante territorio.
Velocemente. Nel 2015, presso le Molinette è stato istituito il laboratorio di cure transazionali. La transizione che cos'è? È il processo di passaggio di competenze e responsabilità dal team socio-assistenziale pediatrico al team dell'adulto e il processo di assunzione di competenze e di responsabilità del paziente, inteso come soggetto autonomo.
Il contesto è quello di una gestione di malattie complesse e rare di soggetti che sempre in numero maggiore, a causa di malattie congenite o malattie rare, comunque arrivano dall'età pediatrica e diventano adulti perdono quella gestione in team che è tipica della gestione pediatrica.
Per ottemperare a questa gestione multifattoriale e multispecialistica, nel 2015 è stato creato quest'ambulatorio, che prosegue quanto fatto nell'età pediatrica e segue queste famiglie e questi pazienti nel tempo.
Il paziente con malattie complesse è un paziente che ha quattro ambiti in cui, in qualcuno di questi quattro ambiti vi sia una criticità, rientra in questa codifica di paziente con malattie complesse, che sono, appunto necessità e bisogni, una situazione di malattia, limitazioni funzionali e l'eventuale uso del sistema di cura.
Quanti sono questi pazienti che hanno un'elevata complessità medica e che necessitano di un'integrazione di cure primarie specialistiche con altre importanti aree d'intervento, quali unità di riabilitazione famiglia e scuola? Negli USA, per fare un esempio, le patologie così definite dalla letteratura di patologie complesse sono tre milioni su settantasei milioni di bambini.
In quest'ambito c'è la disabilità, che può essere fisica o anche intellettiva, che è una problematica che acuisce, ovviamente, le necessità di cure e di una gestione dedicata.
In Piemonte, stando alle statistiche ISTAT, nel 2018, considerando circa 200 mila residenti dell'età tra i venti e i ventiquattro anni, si pu pensare che per ogni anno vi siano 200 disabili gravi in età di transizione. Questi si sommano, naturalmente, anno per anno. Pertanto alcune centinaia di persone che hanno disabilità complessa raggiungono questa età di transizione in Piemonte ogni anno.
Alle Molinette questo lavoro è svolto egregiamente con grande dedizione del personale medico, infermieristico e di supporto, ed è un vanto per questa Regione. Grazie, quindi, per averlo istituito nel 2015, però non basta perché sarebbe opportuno allargarlo con delle antenne sul territorio, anche a distanza dalle Molinette, per fare le prestazioni meno complesse. Oggi il paziente che deve fare anche solo un prelievo del sangue o un esame abbastanza banale, ha comunque bisogno di un'assistenza e non può doversi recare, magari per fare delle prestazioni più di base, necessariamente solo a Torino. Questo se viene dal Verbano-Cusio-Ossola, dall'Alessandrino e così sia.
C'è anche la questione dei caregiver, che accompagnano questi pazienti. Di solito, sono caregiver familiari che vengono il giorno prima; prenotano una camera d'albergo, spendono dei soldi, perché comunque hanno la visita la mattina dopo. Una prestazione molto complessa che vede anestesisti specialistici e infermieri dedicati.
L'importante, in questo caso, è migliorare l'obiettivo di questi ambulatori per questo tipo di attività, migliorare la qualità della vita del soggetto ammalato, ma anche dei suoi familiari, e ridurre il più possibile le carenze assistenziali nelle fasi di passaggio dall'età pediatrica all'età adulta. Ripeto, il mondo di gestione pediatrica è organizzato in questa modalità, il mondo della gestione del paziente adulto no.
Nel territorio è già stata osservata la presenza di altre attività monospecialistiche dedicate ai pazienti fragili o a rischio, come per esempio possono essere alcuni esempi di odontoiatria a Torino o anche nell'ASL di Vercelli che si dedicano a pazienti fragili, con un team multidisciplinare per fare le prestazioni odontoiatriche, con personale dedicato.
Osservata la presenza di altri ambulatori che si sono creati nel tempo e che svolgono questo tipo di attività, è bene organizzare questo tipo di rete in un modo un po' più complesso e più organizzato, in particolare, ad esempio, istituire i gruppi interdisciplinari di transizione (GIT), che sono un'ipotesi che potrebbe andare di pari passi con i GIC per quanto riguarda le patologie oncologiche, quindi riconoscere quest'attività multidisciplinare che può riguardare più specialisti.
Inoltre, c'è il grande problema della mole di dati che accompagnano questi pazienti che, ricordo, vengono da vent'anni di esami e di visite specialistiche, con delle cartelle enormi e spesso cartacee, con la necessità di potenziare, in qualche modo, nell'ambito del fascicolo sanitario elettronico, un'area dove ritrovare anche questo materiale in consultazione pregressa. Sappiamo che oggi sono alimentati i fascicoli sanitari elettronici, ma tutto il pregresso no. Pertanto, per mettere in relazione pediatri, medici del territorio e specialisti per gli adulti, è fondamentale una rete organizzata.
Si tratta di valorizzare la prestazione multidisciplinare, creare delle antenne, oltre a far sì che l'ambulatorio Transitional Care delle Molinette possa avere un'attività continuativa sotto l'emergenza COVID e che, come tutti gli ambiti sanitari, ha sofferto. I medici sono pochi, sono sempre stati storicamente pochi, quasi sempre uno, ogni tanto due. Pertanto questa carenza si è sentita maggiormente nella crisi COVID, ragion per cui ho chiesto di poterlo trattare ancora durante la crisi pandemica.
Che cosa chiediamo alla Giunta regionale? È un tema di cui avevo già parlato anche con l'Assessore poco prima dello scoppio della crisi pandemica. Tale atto risale a maggio, dopo che avevo fatto diversi incontri con chi si occupa in ambito professionale sia di malattie rare sia di patologie complesse. Chiediamo di predisporre, sul modello dell'ambulatorio Transitional Care, una rete di primo e secondo livello, riconoscendo all'interno di quest'attività, una forma organizzata di team multidisciplinare come GIT e predisporre anche un'altra cosa che spesso manca, che in altre Regioni è stata fatta e che auspicherei arrivasse anche in questa, cioè se un paziente con una forte disabilità o con una patologia complessa si reca in un pronto soccorso perché ha un problema, non ci sono dei percorsi disegnati.
Chiediamo, oltre all'ambulatorio specialistico delle Molinette, almeno qualche spoke, chiamiamolo così, per quanto riguarda le patologie (spoke non tanto come ospedale, ma per attività), qualche antenna sul territorio soprattutto nelle zone distanti da Torino, per predisporre in quei posti delle prestazioni di primo livello e anche dei percorsi dedicati se si ha bisogno di un percorso anche di pronto soccorso. Una persona può, infatti avere una colica renale o problemi di terapia cronica legati alla sua malattia, perché a chi è in terapia cronica dalla nascita manca magari un sopporto ormonale a livello biologico, per cui è opportuno predisporre attraverso le Aziende Sanitarie Regionali, percorsi per quanto riguarda l'accesso al pronto soccorso.
Altro punto che si chiede è stabilire delle convenzioni laddove ci sia quest'attività e venga riconosciuta dalla Regione, in una rete rimodulata di patologie complesse e malattie rare. Esistono già delle reti dedicate ma si tratta di integrare le reti esistenti (la rete delle malattie rare già esiste ed esiste l'ambulatorio di malattie complesse che segue anche le malattie rare) e altre reti di supporto domiciliare. Queste reti vanno integrate all'interno di una rete globale che poi prende le convenzioni con gli alberghi per le famiglie caregiver che sostengono delle spese per tutti i loro spostamenti e per le visite trimestrali e semestrale, anche per chi è in terapia cronica o per chi deve rimodulare la terapia.
L'altra cosa importante, nell'ottica del fascicolo sanitario elettronico di cui tutti parliamo, è fornire alla famiglia caregiver, tramite le Aziende Sanitarie Regionali, un supporto amministrativo per quanto riguarda la possibilità di aiutarle a trasformare, a digitalizzare, a rendere più fruibile per l'interscambio il materiale clinico che le accompagna.
Sarebbe bello che la Regione desse un segnale importante a una categoria molto significativa per la complessità delle problematiche che riguardano le loro patologie. Dare questo segnale oggi sarebbe un segnale di attenzione, per impegnarci tutti a rimodulare questo tipo di attività e agganciare le singole attività e reti che esistono in un percorso più complesso e più organizzato, in modo che queste famiglie siano aiutate realmente e questi pazienti, che ormai sono adulti, siano effettivamente aiutati ad avere il minimo disagio possibile e il massimo servizio possibile.
Questo, secondo quello che abbiamo valutato noi, non necessita di un nuovo impegno di spesa, ma necessita di una riorganizzazione della filosofia di quest'ambito, per cui riteniamo che sia possibile e auspichiamo che si possa realizzare.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per ringraziare il Presidente Stecco per aver raccolto e portato avanti le istanze delle associazioni e dei familiari che abbiamo incontrato in occasione del convegno citato, che si è svolto a maggio, con la moderazione del dottor Lala, che tra l'altro è uno degli artefici del Transitional Care, questa realtà che sicuramente deve trovare maggiore sostegno nelle istituzioni e deve anche essere replicata sul territorio.
Il contenuto dell'atto d'indirizzo raccoglie pienamente le richieste pervenute in quella giornata; richieste che sono state condivise anche dagli altri Consiglieri che hanno partecipato e che, probabilmente interverranno successivamente a sostegno del presente atto d'indirizzo.
Il mio intervento era solo per annunciare il voto positivo da parte del mio Gruppo e sperare che questo impegno venga poi concretizzato e si possa finalmente attuale questa rete, che potrà consentire alle famiglie che devono convivere con delle difficoltà di poterle affrontare più serenamente e di ricevere un aiuto e un sostegno nell'accesso alla sanità e alle cure anche nel difficile passaggio dall'età pediatrica all'età adulta dei loro figli e dei loro cari.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo per annunciare il nostro voto favorevole e per ringraziare l'estensore dell'atto, perché ha colto nella sua essenza, come diceva la collega Frediani, tutte le preoccupazioni, i desideri e soprattutto, ciò che queste famiglie si aspettano su questo tipo di malattia da una Regione matura. Pertanto, ci tenevo a ringraziare e ad annunciare il nostro voto favorevole, perché cerca di trovare una strada nella quale inserire e portare avanti tutte le preoccupazioni che sono state espresse sia in quel convegno sia normalmente, quando si parla con realtà di quel genere.
Voteremo assolutamente in modo favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

In realtà, la mia è una dichiarazione di voto.
Anche noi ringraziamo il Presidente Stecco e voteremo a favore dell'atto d'indirizzo, perché sono anni che si è attenti su questo tema. Lo stesso collega Valle nel 2018 aveva presentato un ordine del giorno analogo quindi siamo contenti che oggi ci sia attenzione su questo tema.
Dunque, anche il Partito Democratico voterà a favore.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, chiederei alla Giunta regionale di esprimere parere sull'ordine del giorno n. 267, il cui primo firmatario è il Consigliere Stecco.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Se non vi sono ulteriori dichiarazioni voto o richieste d'intervento porrei in votazione l'ordine del giorno n. 267 con il parere favorevole della Giunta.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 267, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Esame mozione n. 113 presentata da Rossi, Avetta, Canalis, Giaccone Grimaldi, Magliano, Marello Ravetti, Sarno e Valle, inerente a "Adozione di un Piano regionale per la bioeconomia e l'economia circolare"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 113, di cui al punto 27) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Sono particolarmente contento di illustrare questa mozione, che ho presentato nel novembre 2019, quindi mi auguro che quest'arco di tempo superiore a un anno almeno ci metta nelle condizioni di approvarla.
L'oggetto della mozione è "Adozione di un piano regionale per la bioeconomia e l'economia circolare".
Brevemente, che cos'è la bioeconomia? La bioeconomia è un'economia che impiega le risorse biologiche provenienti dalla terra e dal mare come input per la produzione energetica, industriale e alimentare. Di conseguenza, è un settore particolare dell'economia, mentre l'economia circolare è una concezione dell'economia che supera quella precedente e lineare, che vede un processo d'ideazione, produzione e scarto.
Perché è circolare? Perché lo scarto, il rifiuto che, nella concezione di economia lineare va in discarica, in incenerimento e quindi fuori dal processo produttivo, nella concezione circolare dell'economia alimenta a sua volta lo stesso processo - per esempio, l'energia dello stabilimento oppure un nuovo processo produttivo. Già nell'ideazione dei processi produttivi ci immaginiamo di utilizzare come materia lo scarto di un altro processo. In questo senso, non c'è un rifiuto, ma c'è un circolo continuo che si autogenera. Questi due temi s'incrociano, perché la bioeconomia come settore si occupa anche dei rifiuti, cioè di produrre energia e alimenti dai rifiuti.
Si tratta di un tema non importante, di più, strategico, su cui fra l'altro si muovono miliardi e lavorano milioni di persone. Pertanto, oltre a essere un tema importante dal punto di vista economico, lo è anche da un punto di vista ambientale.
È evidente che in questo momento storico, a causa dei danni creati dal precedente modello economico - che ha dato la possibilità di crescere e di migliorare la qualità della vita di buona parte del pianeta - quel modello non è più sostenibile. Lo vediamo, non è più sostenibile né da un punto di vista ambientale né da un punto di vista sociale.
L'economia circolare si pone come un'alternativa anche ad altre visioni critiche al nostro modello, cioè non ci dice di tornare indietro, non ci dice di smettere di fare alcune cose, ma di farle in maniera differente.
Solo che occorre farle assolutamente con urgenza, diversamente rischiamo di arrivare troppo tardi.
In questi anni sono aumentate tantissimo le iniziative in questo senso.
Potrei citarne tante, ma ne cito una dell'OCSE, che in un rapporto che parla della bioeconomia al 2030 attribuisce alla bioeconomia "la capacità di imprimere una vera e propria spinta propulsiva verso una nuova rivoluzione industriale", cioè un cambiamento strutturale dei settori produttivi, ma che in questa maniera diventerebbero chiaramente più sostenibili e più compatibili con l'emergenza che stiamo vivendo.
In questo senso, le altre istituzioni si sono già attivate. L'Europa già dal 2010 ha presentato la strategia dell'UE per una crescita intelligente e inclusiva. Inoltre, nel 2018 la Commissione europea ha presentato un Piano d'azione per lo sviluppo della bioeconomia circolare e sostenibile, a beneficio delle comunità, dell'ambiente e dell'economia. L'Italia, dopo aver approvato nel 2016 il collegato ambientale, si è dotata di un Piano nazionale per la bioeconomia presentato nel 2017 e sottoscritto da moltissimi Ministeri. Questa strategia è stata aggiornata nel 2019, proprio perché nel 2018 è arrivato il documento della Commissione europea. Inoltre la Presidenza del Consiglio aveva attivato il Tavolo nazionale per la bioeconomia, diretto a facilitare e monitorare l'attuazione di questa strategia sull'intero territorio nazionale.
Il Piemonte è, in questo senso, una regione d'eccellenza, perché sono diverse le realtà piemontesi che operano a livello internazionale. A livello europeo, l'economia circolare cuba un fatturato di oltre 2.200 miliardi e fa lavorare diciotto milioni di persone. In Italia, in questo campo, siamo al terzo posto in Europa, dopo la Germania e la Francia, con un fatturato - adesso bisognerebbe aggiornare i dati perché è passato più di un anno - di circa 330 miliardi, che è cresciuto nel 2019 del 15 rispetto all'anno precedente e che genera l'8% delle start up ad alto valore aggiunto, secondo il Rapporto europeo sulla bioeconomia.
Secondo un rapporto curato dalla Direzione Studi e Ricerca di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Assobiotec, il settore della bioeconomia raggiunge in Italia due milioni di occupati. In Piemonte l'industria agrifood è costituita da circa 33 mila unità produttive con circa 135 mila addetti, mentre sono quasi 3.800 le imprese del settore della chimica verde, tra cui alcune eccellenze a livello globale. La Regione Piemonte nella scorsa legislatura, precisamente nel 2018, ha anche avviato una piattaforma sulla bioeconomia, stanziando quaranta milioni di euro.
È chiaro che in un momento in cui l'Europa e lo Stato hanno una strategia su questo, nel Green New Deal è stata data importanza fondamentale a quest'ambito e nel Recovery Fund per quanto riguarda il 2021 la rivoluzione verde e la transizione ecologica sono al centro dell'attenzione. Ora, avere una pianificazione regionale, definendo le strategie e gli obiettivi significa essere pronti a questa transizione, anche nel momento in cui dovessero arrivare sul nostro territorio degli investimenti, com'è successo sia con il Green New Deal sia adesso con il Recovery Fund. Diversamente, ci limiteremmo a dei piccoli passi, senza una visione sul Piemonte. Invece viste le eccellenze che già abbiamo in Piemonte, avere una strategia regionale ci darebbe un vantaggio anche rispetto ad altre Regioni limitrofe. Ed è anche compito del pubblico in questo momento indirizzare gli investimenti verso le soluzioni più sostenibili da un punto di vista sociale e ambientale.
C'è un motto dell'economia circolare, che è "riconnettere ambiente economia e società", che credo sia proprio il motto per caratterizzare tutte le azioni, anche produttive, da oggi in avanti. Diversamente, senza ambiente e senza società, non ci sarà nemmeno l'economia.
Concludo con gli impegni di questa mozione. Il primo è quello che impegna la Giunta a partecipare attivamente al "Tavolo di lavoro nazionale sulla bioeconomia", a istituire a livello regionale un tavolo sulla bioeconomia e l'economia circolare, proprio perché abbiamo delle eccellenze sul territorio che potrebbero anche coadiuvare l'Amministrazione nella valutazione della strategia e poi adottare un Piano regionale per la bioeconomia e l'economia circolare con l'obiettivo di definire le sfide in quest'ambito a livello regionale, la strategia, gli obiettivi e le azioni necessarie da mettere in campo in vista del raggiungimento degli stessi.
Sarà mia cura qualora, come auspico, ci sia un voto positivo magari chiedere in III e V Commissione di fare il punto sull'attuazione fra qualche mese.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altre richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta.
Prego, Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ho parlato con l'Assessore Marnati, che dice che è tecnicamente accoglibile, quindi nulla osta l'approvazione. Naturalmente, specificando che già il 27 settembre 2019 la DGR della Giunta forniva le prime disposizioni per la costruzione della strategia regionale di sviluppo ambientale. Per noi è comunque un paradigma importante quello che esprime il Consigliere Rossi.
Pertanto, questa mozione è accoglibile.



PRESIDENTE

Grazie.
Poiché non vi sono altre richieste d'intervento, pongo in votazione la mozione n. 113, con parere favorevole della Giunta.
Indìco la votazione per appello nominale sulla mozione n. 113, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Problemi energetici

Esame ordine del giorno n. 385 presentato da Bertola, Disabato, Frediani Martinetti e Sacco, inerente a "Indirizzi per l'individuazione delle aree territoriali idonee e la predisposizione dei criteri per la mitigazione degli impatti ambientali e territoriali degli impianti di recupero della FORSU per la produzione di biogas e di biometano"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 385, di cui al punto 23) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno n. 385 presentato già qualche mese fa prendeva spunto innanzitutto da una situazione cui ci troviamo di fronte, ma anche a istanze territoriali da parte di comitati che abbiamo audito e che abbiamo audito successivamente relativamente ad altri casi anche dopo la presentazione dell'ordine del giorno, devo dire con grande attenzione da parte di tutti i Commissari e anche da parte della Presidenza della V Commissione.
Pertanto, si sollecita un'attenzione di tutte le forze del Consiglio verso i temi esposti da quei comitati che chiedono alla Regione d'intervenire con delle linee guida per la localizzazione d'impianti pretrattamento della FORSU (frazione organica dei rifiuti solidi urbani).
Oggi abbiamo uno strumento di pianificazione, che è il Piano rifiuti regionale vigente. Questo documento presenta degli scenari, calcolando il fabbisogno di trattamento della frazione organica al 2020. Dalle tabelle del Piano rifiuti risulta che le quantità già autorizzate per i diversi ATO, rispetto al trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, è molto elevata. Nella maggior parte dei casi è in eccesso rispetto al reale fabbisogno di trattamento calcolato 2020.
In teoria, già quello che abbiamo è sufficiente a coprire tutto il fabbisogno. Tuttavia, per quanto riguarda il fabbisogno, il Piano rifiuti ci dice che bisogna promuove la valorizzazione dell'impiantistica di trattamento già esistente su tutto il territorio regionale, al limite con dei potenziamenti, delle ristrutturazioni o dei cosiddetti revamping di questi impianti.
In assenza d'indicazioni regionali sulla localizzazione e sui criteri ambientali per gli impianti, le valutazioni sull'opportunità di nuove proposte progettuali che arrivano agli enti gravano tutte sulla Città metropolitana o sulle Province, che valutano caso per caso. Questo rischia di creare un disequilibrio sul territorio, perché chiaramente la Città metropolitana e le Province non ha una visione complessiva di pianificazione sull'intero territorio piemontese; pianificazione che, non a caso, è in capo alla Regione.
Sappiamo che questi impianti hanno degli impatti importanti come emissioni in atmosfera, o emissioni odorigene moleste, oltre a scarti solidi e liquidi, per cui, già da richiesta di questi comitati, ma anche da quanto è emerso durante quelle audizioni (su questo c'era pieno accordo da parte di tutti i Commissari), oggi è necessario intervenire come ente pianificatore ossia come Regione, con un minimo di criteri di linee guida.
Proprio perché ho già ricevuto un riscontro dalla Giunta regionale, ho delle proposte di modifica del dispositivo, che ora specifico.
Riguardo al primo punto del dispositivo, "a effettuare una ricognizione aggiornata dei fabbisogni di trattamento della frazione organica proveniente dalle raccolte differenziate", non ci sono modifiche, quindi rimane tale.
Il secondo punto viene riformulato con "ad approfondire le peculiarità della localizzazione degli impianti di recupero della frazione organica per la produzione di biogas e di biometano, al fine di valutare la necessità di definire eventuali e ulteriori criteri specifici di localizzazione".
Viceversa, il terzo e ultimo punto del dispositivo viene riformulato con "a specificare i criteri tecnici per la riduzione degli impatti ambientali con particolare riferimento alle emissioni di anidride carbonica, alle emissioni odorigene e alla concentrazione territoriale della stessa tipologia impiantistica, anche a scala sovracomunale, in coerenza con i criteri regionali, in merito alla localizzazione degli impianti".
Quelle che ho letto sono le proposte di modifica arrivatemi dalla Giunta regionale, anche grazie ai buoni Uffici del dottor Davide Balena, che quindi accolgono, da parte mia in pieno, le proposte di modifica da parte della Giunta regionale.
Se può essere utile anche agli Uffici del Consiglio, faccio un copia e incolla di questa proposta di riformulazione all'interno della chat Presidente.



PRESIDENTE

Assolutamente sì, grazie.



BERTOLA Giorgio

Grazie.



PRESIDENTE

Nel frattempo, chiederei il parere della Giunta.
Prego, Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Così come modificato, confermo che il parere della Giunta è favorevole.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono richieste d'intervento in merito? Non essendovi richieste d'intervento, proseguiamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 385, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Abbiamo ancora degli atti d'indirizzo in sospeso: l'ordine del giorno n.
435 del Consigliere Grimaldi, l'ordine del giorno n. 440 del Consigliere Magliano e l'ordine del giorno n. 275 della Consigliera Canalis.
Ricordo che sono già stati discussi due ordini del giorno del Partito Democratico.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 435 presentato da Grimaldi, Bertola, Ravetti Rossi, Salizzoni e Valle, inerente a "Iniziative per contrastare l'elusione fiscale delle multinazionali e 'pandemic tax"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 435, di cui al punto 38) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intanto parto al contrario, cioè dagli "impegni" e dagli "inviti".
Quest'ordine del giorno invita il Parlamento europeo e italiano a perseguire con forza l'obbligo di pubblicare i loro "country by country report" di cui vi parlerò fra pochissimi secondi; a istituire una tassazione che ha una base imponibile appropriatamente ripartita fra i paesi applicando un'aliquota minima del 25%; a modificare la web tax italiana ampliando le fattispecie oggetto delle tasse con un'aliquota maggiore dell'attuale; a introdurre una sorta di pandemic tax, un'imposta che riguarderebbe solo quelle società che negli ultimi mesi hanno realizzato in media utili maggiori rispetto a quelli del periodo precedente alla pandemia e non, ovviamente, alle piccole e medie imprese in difficoltà.
Impegniamo, tra l'altro, la Giunta regionale a rivedere la convenzione con l'Agenzia delle entrate e la Guardia di Finanza per aprire un dossier specifico sulle grandi multinazionali che hanno sede in Piemonte e che fanno profitti nel nostro territorio.
La base del nostro ordine del giorno era una base utile culturalmente e spero anche istituzionalmente e politicamente a inquadrare il tema di cui abbiamo parlato anche nei gruppi di lavoro. Il tema più ampio è quello del cosiddetto profit shifting, cioè delle diseguaglianze economiche generate da chi può scegliere, a differenza delle piccole e medie imprese del nostro Paese, dove pagare meno tasse e dove spostare le loro sedi fiscali e legali.
Pensate che un lavoro fatto con due ricercatori danesi da Gabriel Zucman cioè uno degli economisti più conosciuti sul tema delle disuguaglianze economiche e della lotta ai paradisi fiscali, stimava in quasi 200 miliardi di dollari l'ammontare dell'elusione, chiamiamola così, fiscale delle multinazionali e di quanti miliardi hanno spostato nei loro paradisi fiscali (parliamo di un quantitativo annuo di 650 miliardi di euro).
L'Italia è tra i paesi più danneggiati, si calcola che solo dalla parte web si rischiano di perdere, ogni anno, sei miliardi di tasse: una cifra enorme quanto una manovra finanziaria.
Pensate che la gran parte di questi paesi che hanno fiscalità avvantaggiata e parte dei paesi, chiamiamole isole del tesoro, non sono tutte fuori dall'Europa o in isole che assomigliano a quei nomi esotici di alcuni manuali dei paradisi fiscali fra cui le Cayman o le Bermuda, ma ci sono anche Stati europei che usano il cosiddetto cass ruling, cioè contrattano le tasse, anche non privando paesi come l'Italia di una chiara e trasparente pubblicazione dei bilanci.
Perché volevo partire da questo macrotema? Perché se non inquadriamo lì il tema degli utili e di chi, in questa pandemia, è uscito addirittura avvantaggiato, non inquadriamo bene l'oggetto di discussione. Per carità si possono tassare le transazioni, ovviamente se l'Unione Europea deciderà mai di arrivare a tanto; si possono tassare le aliquote nella discussione che abbiamo fatto anche con il Presidente Cirio, cambiare la web tax italiana che, tra l'altro, è una delle poche che esiste in Europa, alzando le aliquote, ma rischiando di fare, di fatto, una sovra IVA sul pagamento dei singoli acquisti.
Il problema, invece, è anche trovare il modo di tassare i profitti dove vengono generati. Soprattutto in un momento globale come questo, se non troviamo il modo di tassare quegli extra utili, rischiamo tra l'altro di essere fregati da uno stesso sistema per cui alcune di queste multinazionali - non faccio i nomi - magari chiedono dei prestiti, magari chiedono la garanzia dello Stato, ma nel frattempo i loro utili, senza essere tassati, vengono, di fatto, incamerati dalle stesse multinazionali senza, tra l'altro, che il paese che ospita parte delle attività produttive ne tragga un vantaggio. In tutto questo c'è la grande vicenda Amazon, è inutile nascondercelo. C'è chi è stato costretto a chiudere i negozi per la pandemia, ma c'è chi ha visto enormemente gonfiare le sacche del profitto.
Credo che questa vicenda sia centrale, vale per loro e vale per i grandi attori della gig economy, perché mentre molti Consiglieri comunali regionali e parlamentari continuano a trattare come lavoretti quelli del cosiddetto delivery, non capiamo che quelle bolle finanziarie, che stanno dietro a quelle multinazionali che spesso hanno delle piccole aziende nei paesi in cui, magari, far andare sotto i fatturati, anche in termini di bilancio, diciamo così.
L'IRAP spesso viene calcolata così: cioè quando c'è, di fatto, un valore di produzione negativa, non si paga neanche un euro di tassa nel paese in cui queste società satellite operano.
Il nostro ordine del giorno vuole dare anche una cornice organica alla discussione che abbiamo iniziato a fare in Commissione. Spero, ovviamente che ci sia l'accoglimento da parte della Giunta.
Inviterei anche ad aumentare l'IRAP a quei soggetti, ma visto che non volevo precostituire nessun risultato del gruppo di lavoro che abbiamo iniziato, intanto impegniamo la Giunta ad aprire un dossier con l'Agenzia delle entrate e con la Guardia di Finanza, perché molte di quelle multinazionali hanno sede in Piemonte, ma sarebbe assai grave se non pagassero almeno quanto è dovuto.
Spesso, infatti, l'oggetto è proprio questo (e chiudo su un tema tanto caro a chi ha una visione glocal, ma anche a chi ha pensieri molto distanti dai miei, come alcune forze sovraniste presenti anche in Consiglio): è giusto che la gran parte dei centri delle nostre città sia ormai stati assediati da alcune multinazionali - sono tante, soprattutto nel mondo della moda che, di fatto, pagano pochissime tasse? E anche se vengono chiuse dalle nostre ordinanze, subiscono pochissime perdite, perché, tutto sommato godono anche di ben altri benefici di cui parleremo in altre occasioni, fra cui alcuni ammortizzatori italiani, anzi italianissimi, che in altri luoghi non hanno. Eppure, la gran parte di quelle multinazionali pagano pochissime pochissime! - tasse in Italia.
Si è tanto discusso della vetrina rotta di Gucci, non capendo che molti di quei ragazzi lo vogliono quel lusso, altro che odiarlo! Ma la cosa su cui non ci siamo neanche soffermati un attimo è che quelle stesse imprese sono le stesse che hanno delle vertenze e dei precedenti enormi con lo Stato per cui, alla fine, si deve sempre arrivare in basso a destra per capire la transazione finale che hanno fatto dopo che la Guardia di Finanza ha aperto un dossier. È successo per molte di queste multinazionali, che hanno sede fiscale e legale in paradisi fiscali.
Ecco, il Piemonte potrebbe essere una delle prime Regioni che davvero vuole mettersi al tavolo con il Governo, con la Guardia di Finanza e davanti a quei dossier, per capire se questo sistema può continuare ad andare avanti così.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento sull'ordine del giorno n.
435, chiederei il parere della Giunta regionale.
Prego, Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Grazie, Presidente.
Stavo analizzando il testo e, confrontandomi anche con l'Assessore Tronzano, volevamo proporre al Consigliere Grimaldi un rinvio, non per dilazionare, ma proprio perché il testo è sicuramente interessante, da un lato, ma anche molto articolato (ci sono diverse impegnative).
Pongo un esempio, rispetto al suo intervento: l'ultima impegnativa dell'invito parla sì dell'esclusione delle piccole e medie imprese, per non fa riferimento esplicito alle multinazionali come soggetti cui applicarla.
Così come riteniamo doverosa una riflessione, visto che sarebbe un indirizzo politico oggettivo e non solo simbolico, sull'impegnativa rispetto al dossier: ci chiediamo se è nella nostra possibilità farlo e in che modalità, visto che si tratta di modificare comunque una convenzione anche con soggetti esterni all'ente, come l'Agenzia delle entrate e la Guardia di Finanza.
Chiederei un rinvio, ma con l'impegno che potremo confermare in Conferenza dei Capigruppo di inserirlo in cima agli atti d'indirizzo dalla futura seduta, giusto per avere occasione di un approfondimento reale che ne consenta, se non l'approvazione così com'è, almeno una proposta marginale di modifica o, comunque, di pervenire a una buona soluzione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Grimaldi, desidera intervenire sulla proposta della Giunta?



GRIMALDI Marco

Noi lavoriamo da anni su questo tema, quindi non abbiamo fretta di comunicarlo, come hanno avuto altri, purtroppo anche il nostro Presidente.
Dopodiché, quando saremo d'accordo, noi.
Tra l'altro, diciamo che le cose non cambiano. Se qualcuno è stato folgorato sulla via di Damasco come il Presidente Cirio, bene. L'Assessore Marrone è stato anche d'accordo in altre epoche sul tema delle multinazionali e sulla sovranità fiscale.
Dopodiché, se gli altri firmatari sono d'accordo, per me va bene anche discuterne all'inizio del prossimo anno. Come avrete capito, per noi l'urgenza è inquadrare il tema, che credo sarà il tema del futuro. Perch se l'Europa e i nostri paesi non troveranno il modo di ritornare davvero in questo caso, a una sovranità fiscale, il tema della redistribuzione dei nostri sistemi del welfare continuerà a non essere affrontato fino in fondo.
Se la Giunta ha bisogno di tempo, sappia solo che possiamo rivedere la convenzione con la Guardia di Finanza, perché siamo noi che abbiamo proposto quel protocollo.
Spero, però, che troverete una sintesi per addivenire a un testo che possiate votare anche per poi impegnarvi a modificare davvero la situazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
L'esame dell'ordine del giorno n. 435 viene sospeso e rinviato ad altra seduta.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Rapporti Regione - Parlamento

Esame ordine del giorno n. 440 presentato da Magliano, Canalis, Giaccone e Ravetti, inerente a "Prevenzione dei suicidi, urge anche in Italia una normativa nazionale: la Regione solleciti in questo senso Governo e Parlamento"; ordine del giorno n. 456 presentato da Frediani, Bertola e Martinetti, inerente a "Prevenzione suicidio in età adolescenziale"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 440, di cui al punto 42) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno inerente a "Prevenzione dei suicidi, urge anche in Italia una normativa nazionale: la Regione solleciti in questo senso Governo e Parlamento" nasce anche a seguito di un'audizione dell'associazione "La Tazza Blu" in IV Commissione.
Al riguardo, devo ringraziare il Presidente Stecco, perché ha voluto da subito audire questa realtà, che ci ha illustrato una parte ulteriore di questo problema dei suicidi, che, di fatto, si riferisce all'età adolescenziale. È stata una Commissione molto toccante, in cui ci è stato raccontato quali sono gli obiettivi, quali sono le problematiche e quale impatto ha rispetto alle cause di mortalità dei giovani il suicidio (è la seconda, di fatto).
Da questo punto di vista, che cosa chiede l'ordine del giorno? Nell'attesa di affrontare questa tematica anche in Regione Piemonte, magari con una legge ad hoc su questo tema, chiede al Parlamento di accelerare l'approvazione della legge n. 2151 "Disposizioni per la prevenzione del suicidio e degli atti di autolesionismo", peraltro presentata dall'Onorevole Romaniello l'8 ottobre 2019.
Questa legge, di fatto, ha negli obiettivi favorire la conoscenza del fenomeno del suicidio e i comportamenti a esso connessi, i fattori e le cause che possono determinarlo, migliorare i sistemi d'intervento e la formazione del personale, favorire la possibilità d'inserimento nel proprio contesto sociale, promuovere la ricerca scientifica, limitare i rischi causati dal cattivo uso della rete e l'istituzione di un apposito numero verde.
Inoltre, ho inserito nel "considerato che" una serie di dati.
In Italia si registrano ogni anno circa 4.000 morti per suicidio. Secondo i dati ISTAT contenuti nella "Indagine sulle cause di morte", nel 2016 perché purtroppo non abbiamo dati più aggiornati - nel nostro Paese si sono tolte la vita 3.780 persone. Il 78,8% dei morti per suicidio sono uomini soggetti più vulnerabili a fattori sociali ed economici. Il periodo di emergenza sanitaria da COVID-19 ha fatto emergere o esacerbare paure e/o disturbi mentali già presenti nella popolazione. Le cronache di questi mesi di pandemia hanno raccontato tante storie di sofferenza e si stima che, da marzo 2020 a oggi, in Italia si siano registrati settantuno suicidi e quarantasei tentativi di suicidio connessi in maniera diretta o indiretta al Coronavirus.
Constatato che le politiche di prevenzione del suicidio non possono essere confinate al solo ambito sanitario, ma devono tener conto anche dei potenziali fattori di rischio a livello di contesto sociale, economico e relazionale del soggetto, è necessario un intervento legislativo che miri nello specifico a prevenire il fenomeno del suicidio e degli atti di autolesionismo, chiediamo l'impegno del Presidente della Giunta e della Giunta Regionale a sollecitare il Governo e il Parlamento affinché sia approvata una normativa nazionale di riferimento in materia di prevenzione del suicidio e degli atti di autolesionismo.
Questo entra un po' nel solco delle preoccupazioni, che ho manifestato più volte in Aula, legate al tema delle malattie psichiatriche e dei disturbi psicologici che in questo momento attanagliano i nostri cittadini.
Sappiamo bene che sono malattie del nostro millennio e che stanno aumentando. Sappiamo bene che cosa il COVID può portare dal punto di vista dei danni permanenti. Gli studi, che più volte ho citato in Aula, compreso quello del San Raffaele, dicono che oltre il 51% di coloro che hanno avuto il COVID vive per un periodo disturbi psicologici, oltre a tutti i danni portati dalla crisi economica. Sono danni che, di fatto, vanno a impattare sulla psicologia e sulla salute mentale di coloro che, a causa di questa crisi economica, hanno perso lavoro, hanno visto l'azienda andare in crisi o hanno perso qualcuno della famiglia per loro fondamentale.
Alla luce di tutto questo, chiedo a quest'Aula di impegnarsi con quest'ordine del giorno affinché vi sia un mandato chiaro per la nostra Giunta di chiedere al Governo e al Parlamento di legiferare, perché tanto si parla di malattie visibili, che possono essere individuate da una lastra, da un'ecografia o da un esame del sangue, quanto c'è ancora troppa paura di parlare di questo tipo di causa di morte. C'è troppa paura nell'affrontare il tema e si preferisce non metterlo al centro di un dibattito, perché si dice "tanto a noi non capiterà mai", quando invece purtroppo, i numeri dicono che sta aumentando in maniera consistente e anche all'interno della popolazione giovanile.
Mi auguro che i colleghi possano trasversalmente votare questo documento e di conseguenza, il Presidente e gli Assessori competenti possano portare il prima possibile questa sensibilità anche in sede parlamentare, per poi magari un giorno affrontare il tema in Regione perché, a mio giudizio queste saranno tematiche di cui dovremo occuparci, purtroppo, nei prossimi mesi e nei prossimi anni. I dati lo dicono e, dal punto di vista scientifico, sappiamo che è fenomeno in aumento.
Ho concluso, Presidente. La ringrazio di aver inserito quest'ordine del giorno, sostituendo quello precedente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo alla Giunta il parere sull'atto d'indirizzo.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale L'Assessore Icardi mi aveva comunicato che il parere è favorevole.



PRESIDENTE

C'è anche l'ordine del giorno n. 456.



FREDIANI Francesca

Sì, Presidente, non è stato collegato, ma è sullo stesso tema.



PRESIDENTE

Se vuole, può intervenire.



FREDIANI Francesca

È depositato da una settimana.



PRESIDENTE

Sì, è perché non era collegato. Se vuole, può intervenire.



FREDIANI Francesca

Il primo punto ha lo stesso impegno dell'ordine del giorno presentato dal Capogruppo Magliano. Abbiamo pensato di ampliarlo ulteriormente dopo l'audizione dell'associazione "La Tazza Blu" e dopo il confronto con alcuni operatori. Non sto a ripetere le premesse che, nel contenuto, coincidono interamente con le premesse del collega Magliano.
Si tratta di chiedere un impegno alla Giunta per potenziare i servizi di psicologia dell'età evolutiva e di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza per una corretta ed efficace presa in carico dei soggetti maggiormente a rischio, come di prevedere la presenza di un gruppo multidisciplinare all'interno dei suddetti servizi delle ASL che si occupi in maniera specifica della presa in carico di famiglie e gruppo classe in seguito al lutto.
Questa è un'esigenza che era emersa anche durante le audizioni e abbiamo ascoltato come questo servizio, in realtà, al momento sia presente soltanto in alcune ASL, ad esempio nell'ASL TO3. Chiediamo, inoltre, di elaborare un piano per la prevenzione del suicidio da attuare soprattutto nelle scuole avvalendosi della collaborazione con le associazioni del territorio e l'Ordine degli psicologi regionale e nazionale.
Si tratta di tre impegni più rivolti alle azioni per attivare dei servizi all'interno delle scuole. Per l'impegno, riprende totalmente quello espresso nell'atto d'indirizzo del collega Magliano.



PRESIDENTE

Chiederei il parere della Giunta anche sull'ordine del giorno n. 456.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale A meno che l'Assessore Icardi non possa rendere il parere in questo momento dopo aver sentito l'illustrazione, non ho indicazioni in merito. Pertanto chiederei di sospenderlo solo per ulteriori approfondimenti. È lo stesso discorso fatto precedentemente per l'ordine del giorno del Consigliere Grimaldi.
Se, invece, in questo momento interviene l'Assessore Icardi per chiarire ovviamente non vale quello che ho appena detto.



FREDIANI Francesca

Non so se l'atto sia già visibile sulla Intranet, in quanto non è collegato. Volete che indichi gli impegni nella chat?



PRESIDENTE

Sì, grazie.
Mentre attendiamo l'Assessore Icardi, potremmo procedere con la votazione dell'ordine del giorno n. 440, con il parere favorevole della Giunta.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere quello, perché è vero che il tema è lo stesso, ma il mio chiede un impegno alla Giunta sul Parlamento e questo impegna la Regione. È un tema che avremmo voluto sviluppare in Commissione con il Presidente Stecco, magari utilizzando più tempo per addivenire a una legge nostra.
Di conseguenza, la ringrazio se mette in votazione questo documento.



PRESIDENTE

Poiché l'Assessore Marrone non si è ancora collegato con l'Assessore Icardi, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 440, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Consigliera Frediani, propongo di sospendere momentaneamente il suo atto d'indirizzo. Lei è d'accordo?



FREDIANI Francesca

Sì, certo.



PRESIDENTE

Nel frattempo, procediamo con l'esame di un altro ordine del giorno.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Esame ordine del giorno n. 275 presentato da Canalis, Avetta, Gallo Giaccone, Magliano, Marello, Ravetti, Rossi e Sarno, inerente a "Valorizzazione culturale, turistica e sportiva delle fortificazioni alpine piemontesi"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 275, di cui al punto 21) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno è stato depositato il 21 maggio scorso e riguarda un tema sul quale è sorta una convergenza d'intenti anche con l'Assessore Poggio e, spero, con la maggioranza consiliare.
Riguarda la valorizzazione culturale, turistica e anche storica e sportiva delle fortificazioni alpine piemontesi, che rappresentano un patrimonio non unico, perché è condiviso anche con la Valle d'Aosta, ma sicuramente distintivo della nostra Regione, caratterizzata dall'essere una terra di confine con una tradizione militare, proprio per ragioni difensive, in cui nell'arco dei secoli è stata eretta una straordinaria rete di fortificazioni che oggi hanno un significato e un valore turistico culturale e storico ma, come illustra il mio ordine del giorno, possono anche avere un valore sportivo.
In questa rete rientrano a titolo di esempio il Forte di Fenestrelle, che forse è la fortificazione alpina in assoluto più conosciuta, il Forte di Exilles, il Forte di Vinadio, il Forte Bramafam e il Forte dello Chaberton.
Alcune di queste fortificazioni versano in cattivissime condizioni nonostante ci siano numerose realtà associative che, nel corso del tempo hanno cercato di strutturale o, comunque, di limitare i danni del tempo.
C'è stato uno sforzo del terzo settore e delle comunità locali per preservare queste realtà, ma oggi - ed è questo l'obiettivo dell'ordine del giorno - è necessario un impegno maggiore da parte delle istituzioni, in particolare della Regione Piemonte.
Oltretutto, questo patrimonio è ancora sottoutilizzato. Se vogliamo fare una comparazione tra la Valle d'Aosta e il Piemonte, possiamo anche capire che i flussi turistici e di fruizione di queste strutture sono nettamente diverse, ma a svantaggio del Piemonte. Ad esempio, il Forte di Bard in Valle d'Aosta, che è stato riaperto nel 2006, a seguito di un restauro effettuato grazie a finanziamenti europei, è riuscito a superare i 300 mila passaggi annui, mentre nel 2018 il Forte di Fenestrelle, che forse è il forte più particolare e anche più valorizzabile del Piemonte, ne ha avuti soltanto 45 mila. Si tratta di un divario molto forte, che dimostra quanto ci sia da lavorare e da investire per migliorare la valorizzazione di questi forti.
Nell'impegnativa espongo una serie di proposte abbastanza articolate accettate della Giunta con alcuni emendamenti.
Pertanto, prima illustrerei le mie proposte e poi, così come da accordi con Davide Balena, leggerei anche gli emendamenti, a meno che il Presidente non mi dia indicazioni diverse.



PRESIDENTE

Prego, prego.



CANALIS Monica

Grazie.
Il primo impegno è di redigere un censimento delle fortificazioni alpine nel senso che ne abbiamo moltissime, sparse soprattutto tra la Provincia di Torino e quella di Cuneo, però non esiste oggi un vero e proprio registro che ne lasci traccia in maniera precisa. Per ogni infrastruttura, si tratta di indicare lo stato di conservazione e di accessibilità.
Il secondo impegno è di elaborare un progetto di valorizzazione culturale turistica e sportiva di questo patrimonio, valutando anche la creazione di un apposito marchio che identifichi queste realtà. Vi faccio anche dei suggerimenti che sono veramente proprio solo delle suggestioni, ad esempio il tour dei forti, oppure i forti del Piemonte, per valorizzare questa caratteristica specifica del Piemonte, così come negli anni passati si è fatto sulle Residenze sabaude.
Il terzo impegno è di valutare la creazione di un format turistico associato al trekking tra i forti del Piemonte. Questo l'ho proposto sulla base di alcune esperienze consolidate, come il sentiero delle fortificazioni, che è un itinerario di circa sessanta chilometri tra le Valli Maira e Grana, o anche sulla base di un'altra esperienza di grande successo come il tour francese del Vauban.
Il quarto impegno - questo sarà emendato - è di valutare lo stanziamento di fondi per la manutenzione ordinaria della sentieristica di accesso alle principali fortificazioni e per l'ammodernamento della segnaletica; la creazione di un tavolo di lavoro con i Sindaci dei Comuni interessati, con le Unioni dei Comuni montani, con gli enti di gestione delle aree protette con le ATL, con le associazioni del terzo settore che sono attive e anche con le fondazioni presenti sul territorio; valutare la candidatura della rete delle fortificazioni alpine piemontesi come patrimonio dell'umanità UNESCO. Su questo, mi soffermo un attimo. Non ho messo, come primo obiettivo, la candidatura UNESCO, perché richiede un investimento economico abbastanza ingente e perché il percorso dura alcuni anni, quindi ho messo in via prioritaria altri obiettivi, perché ritengo che siano più praticabili nell'immediatezza e quindi siano, di fatto, anche più sostenibili. Pertanto, non ho escluso anche la possibilità di percorrere la candidatura UNESCO, ma non l'ho indicato come unico obiettivo, perch potrebbe, se ci si concentra solo su quello, impedirci di fare altre cose che sono alla nostra portata, in un arco temporale più ravvicinato.
Ho proposto di valutare l'adesione delle principali fortificazioni alpine piemontesi alla rete dei siti fortificati italiani, che è già esistente collegare i nostri forti al tour francese del Vauban, vista anche la vicinanza geografica; valutare la promozione di mostre temporanee, come già si fa al Forte di Bard in Valle d'Aosta, in luoghi idonei all'interno o nei pressi delle fortificazioni, con l'esposizione di opere artistiche o di opere oggi conservate, purtroppo, nei depositi dei musei piemontesi progettare proposte formative, sia culturali sia sportive, per le scolaresche piemontesi, per far conoscere ai più giovani questo straordinario patrimonio e anche offrire l'opportunità di attività formative en plein air che sono, in questa fase pandemica, compatibili con il rischio di contagio.
Infine, prendere contatto con i vicini dipartimenti francesi Provence-Alpes Côte d'Azur e Auvergne-Rhône-Alpes, per la valorizzazione delle fortezze di confine e dei relativi percorsi di accesso, quindi con l'attivazione di specifici progetti d'intercettazione di risorse europee.
Tutto questo lungo elenco d'impegni che ho provato a illustrare deriva anche da un serrato confronto che ho avuto con le municipalità locali, con l'UNCEM, con le associazioni del terzo settore. Faccio un esempio per tutti: l'Associazione Progetto San Carlo, che da anni si prende cura del Forte di Fenestrelle in Val Chisone. Un serrato confronto che ha portato a questa proposta, che darebbe modo di rendere un po' più riconoscibile la proposta turistica e culturale del Piemonte, relativamente alla montagna.
Oggi il Piemonte è molto conosciuto per le attrazioni artistiche del suo capoluogo, la città di Torino, per l'attrazione delle nostre colline, in particolare Langhe, Roero e Monferrato e della nostra area dei laghi. La montagna è chiaramente un tratto distintivo della nostra regione, ma forse oggi manca di alcuni elementi caratterizzanti che possono rendere la montagna piemontese riconoscibile e anche distinguerla dalla montagna di altre regioni.
Non possiamo più permetterci di considerare soltanto lo sport montano come fenomeno di attrazione per la montagna. Anche la cultura può essere elemento di attrazione per turismo autoctono, ma anche turismo che provenga da altre regioni o da altri paesi, soprattutto in una fase in cui il turismo outdoor e tutte le attività all'aria aperta sono riportate alla ribalta dall'emergenza sanitaria che stiamo vivendo.
Se me lo concede, leggo le modifiche. Io sono favorevole a tutte.



PRESIDENTE

Sì, sì, prego.



CANALIS Monica

La prima modifica (se vuole, li posso anche mettere nella chat) propone nel primo punto dell'impegnativa, di aggiungere "valutare la possibilità di consentire di predisporre un piano di manutenzione straordinaria a salvaguardia del patrimonio storico turistico e culturale", quindi aggiunge quest'aspetto di un piano di manutenzione straordinaria.
Al punto 2, l'aggiunta della frase "valutando, inoltre, la possibile costituzione di un apposito consorzio che metta a sistema i servizi utili alla sua valorizzazione e la relativa promozione". Anche su questo, sono assolutamente d'accordo.
Al punto 4, non mettere "stanziare", ma "valutare la possibilità di stanziare".
Al punto 6 l'aggiunta "con le fortificazioni confinanti dei territori francesi", e il punto 10 lo scrivo in chat, perché è troppo difficile da spiegare. Lo scrivo in chat, ma se poi gli Uffici hanno bisogno, li posso mandare anche via mail.
Grazie.



PRESIDENTE

Sì, se tutte le modifiche le manda via mail o via chat, almeno rimangono agli atti.
Grazie.



CANALIS Monica

L'ho fatto.



PRESIDENTE

Grazie.
Il parere della Giunta? Prego, Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Come ricordava correttamente la Consigliera Canalis, con le integrazioni e le modifiche concordate, l'Assessore Poggio mi dà mandato di confermare il parere favorevole all'ordine del giorno.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste d'intervento? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Ho lasciato nel cassetto dell'ufficio a Torino tutte le varie osservazioni e appunti che mi ero preso alla luce della prima bozza dell'ordine del giorno della Consigliera Canalis, con cui abbiamo interloquito e che ringrazio. Sicuramente ci si è trovati sulla stessa lunghezza d'onda. Da montanaro aveva visto molto bene questa proposta e avevo ritenuto di indicare anche il più generico "fortificazioni piemontesi".
Cito la Cittadella in provincia di Alessandria, che è un qualcosa di veramente monumentale ed estremamente caratteristico, per fare in modo che il Piemonte ponga attenzione su tutte le grandi fortificazioni in un'ottica di valorizzazione nel suo complesso. L'obiettivo è promuovere un intero prodotto, che spazi dalla pianura alla montagna e giustamente varchi anche i confini nazionali, soprattutto verso la parte francese, e il Forte di Briançon è uno degli esempi più vicini a noi dal punto di vista della distanza.
Nel momento in cui sono state accettate queste osservazioni, anche il nostro parere è favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliera Canalis, vuole dire qualcosa in merito?



CANALIS Monica

Dall'interlocuzione che ho avuto con l'Assessore e con il suo collaboratore Broccatelli si diceva di mantenere la parola "alpine" nel titolo, visto che all'interno dell'ordine giorno si parla solo di quello.
Se l'Assessorato poi vorrà procedere alla creazione di un consorzio onnicomprensivo, chiaramente "nel più ci sta il meno", quindi non ci sarà appunto alcuna variazione rispetto all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La Giunta si è espressa favorevolmente.
Se non vi sono ulteriori dichiarazioni di voto, poniamo in votazione l'ordine del giorno 275 a prima firma Canalis con il parere favorevole della Giunta.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 275, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Rapporti Regione - Parlamento

Esame ordine del giorno n. 456 presentato da Frediani, Bertola e Martinetti, inerente a "Prevenzione dei suicidi in età adolescenziale" (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo all'esame dell'ordine del giorno n. 456, che era rimasto in sospeso, di cui al punto 42) all'o.d.g.
Assessore Marrone, qual è il parere della Giunta sull'ordine del giorno della Consigliera Frediani?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Mi sono confrontato con l'Assessore Icardi, che, sulle impegnative di competenza strettamente regionale, propone alla Consigliera Frediani di inserire una formula che le precede, tipo "valutare l'opportunità di." per dare, in questo modo, l'indirizzo politico, ma anche per consentire alla Giunta un po' di elasticità nell'attuazione.
Se la proponente accetta questa proposta dell'Assessore alla sanità, allora il parere della Giunta diventa favorevole.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Ringrazio l'Assessore Marrone per aver fatto da tramite con l'Assessore Icardi.
Diciamo che questo è uno dei casi in cui valutare non depotenzia l'impegno anzi dimostra che c'è l'intenzione di impegnarsi nella valutazione, perch si tratta di un tema non banale, quindi di un tema che va sicuramente affrontato con la dovuta serietà, per evitare che diventi un atto d'indirizzo che poi magari viene dimenticato nel cassetto.
A questo "valutare" do il valore di un impegno da parte della Giunta per cercare di affrontare questo tema, incidendo in modo serio sui servizi e cercando di implementare il più possibile tutti i servizi che possano arrivare a sostegno delle famiglie e dei giovani in difficoltà.
Rispetto all'"attivarsi" che coincide con l'impegno del Consigliere Magliano, non credo ci siano problemi, quindi si aggiunge il "valutare" rispetto ai tre impegni successivi.



PRESIDENTE

Si, "valutando l'opportunità di potenziare i servizi" con i tre impegni a livello regionale.
Pertanto, possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno con le modifiche proposte dalla Giunta.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 456, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame disegno di legge n. 128, inerente a "Misure urgenti per la continuità delle prestazioni residenziali di carattere sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale per anziani, persone con disabilità, minori, persone affette da tossicodipendenza o da patologie psichiatriche" (dichiarazione d'urgenza)


PRESIDENTE

Come ho già comunicato, la Giunta regionale ha trasmesso il disegno di legge n. 128, "Misure urgenti per la continuità delle prestazioni residenziali di carattere sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale per anziani, persone con disabilità, minori, persone affette da tossicodipendenza o da patologie psichiatriche", e ne è stata dichiarata l'urgenza ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno.
Se qualche Consigliere si vuole esprimere a favore della dichiarazione d'urgenza, può intervenire.
Non vedo richieste d'intervento. Analogamente, chiedo se qualche Consigliere si vuole esprimere in senso contrario.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Impiegherò un minuto per dichiarare il nostro voto contrario perché, come ho già fatto anche nella scorsa richiesta d'urgenza da parte di questa maggioranza di martedì scorso, noi pensiamo che questi temi legati al mondo della sanità e alla riorganizzazione sanitaria vadano trattati tutti insieme, in un quadro complessivo.
L'abbiamo detto, l'abbiamo chiesto in Commissione e continuiamo a chiedere anche in questa sede di non fare interventi a spot, divisi uno dall'altro ma di prenderci il tempo necessario per valutare veramente nel merito anche con le coperture finanziarie che si vanno ad assegnare, i vari disegni di legge e i vari interventi che si vogliono varare.
La sfida sui temi della sanità, del COVID e del post-COVID è troppo importante per trattarli sempre solo in termini di urgenza.
Per questo motivo, ma anche perché non si può ogni settimana chiedere un'urgenza su un disegno di legge - non vorrei che vi abituaste a utilizzare questo strumento che il Regolamento vi concede! - voteremo contro questa richiesta, per approfondire al meglio la tematica.
Aspettiamo con forza un disegno di legge organico, un Piano Socio Sanitario organico che ci dimostri la vostra visione della sanità e ci permetta di intervenire su questo tema a 360 gradi e non solo a spizzichi e a bocconi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione per appello nominale sulla richiesta d'urgenza del disegno di legge n. 128.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Con quest'ultimo atto relativo alla richiesta sull'approvazione d'urgenza del disegno di legge 128, chiudiamo i lavori del 2020. È stato un anno difficile per tutti, ma noi piemontesi ci auguriamo che l'anno nuovo ci porti nel più breve tempo possibile a una situazione di normalità.
A questo punto, saluto tutti i Consiglieri regionali, il Presidente Cirio, gli Assessori, tutto il personale del Consiglio, i due Direttori laterali, di memoria fantozziana (scusatemi, ma dopo tanto tempo che siamo a stretto contatto, ci permettiamo anche di andare oltre le situazioni istituzionali) e indubbiamente la Segreteria generale del Consiglio regionale, che in questi difficili mese ha garantito la continuità sia legislativa sia amministrativa.
Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie un buon inizio anno. Auguri a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 20.05)



< torna indietro