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Dettaglio seduta n.108 del 22/12/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 9.35)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Buongiorno a tutti.
Come preannunciato in sede di Conferenza dei Capigruppo, possiamo passare all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
È necessario procedere alle seguenti designazione e nomine:


Argomento:

Nomine

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 100 "Commissione Tecnico Consultiva per la Tutela del Patrimonio Speleologico della Regione Piemonte - Nomina di 3 rappresentanti, con voto limitato e due nominativi." XXXXX


PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 94 - Fondazione DOT - Donazione Organi e Trapianti Onlus - Nomina di un membro del Consiglio di Amministrazione.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 113 "Fondazione "Educatorio della Provvidenza": Consiglio di Amministrazione: nomina di 2 membri". XXXXX


PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 95 - Fondazione "Radici" per le memorie di Langhe, Roero e Monferrato - Consiglio di Amministrazione - Designazione di 1 componente.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 101 - Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese - ANABo.Ra.Pi. - Consiglio direttivo - Nomina di 1 rappresentante.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 106 - Fondazione per l'ambiente "Teobaldo Fenoglio" - Onlus - Collegio dei Revisori dei Conti - Nomina di 1 componente.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 112 - Collegio - Convitto Municipale Trevisio Di Casale - Consiglio di Amministrazione - Nomina di 1 membro.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 98 - Collegio - Convitto Municipale Trevisio Di Casale - Collegio dei Revisori (Art. 12 bis Statuto dell'Ente) - Nomina di 1 Revisore.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 103 - Fondazione per la ricerca l'innovazione e lo sviluppo tecnologico dell'agricoltura piemontese - AGRION - Consiglio di Amministrazione - Elezione di 3 componenti.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 107 - Ente di gestione dei Sacri Monti Comitato Scientifico - Designazione di 1 membro.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 109 - Ente Parco Nazionale della Val Grande Collegio dei Revisori dei Conti - Designazione di 1 componente.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 110 - Ente ACLI Istruzione Professionale ENAIP - Nomina di 1 Sindaco effettivo e di 1 Sindaco supplente.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 114 - Centro piemontese di studi africani CSA - Consiglio di Amministrazione - Nomina di 1 membro.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 108 - Parco Nazionale del Gran Paradiso Collegio dei Revisori dei Conti - Designazione di 1 membro.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 123 - Fondazione Funivie Oropa - Consiglio di Amministrazione - Nomina di 1 componente.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 124 - Associazione Abbonamento Musei Consiglio Direttivo (Art. 15 Statuto dell'Associazione) - Designazione di 1 componente.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 125 - Consorzio di bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese - Vercelli - Collegio dei Revisori dei Conti - Nomina di 1 membro effettivo in sostituzione della signora Paola Bordin.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 126 - Centro internazionale di studi "Primo Levi" - Consiglio Direttivo (Art. 14 Statuto dell'Ente) - Nomina di 1 Consigliere.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 127 - Fondazione "Cesare Pavese" - Consiglio di Amministrazione (Art. 11, Statuto Fondazione) - Designazione di 1 membro.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 104 - Fondazione Museo delle antichità egizie di Torino - Consiglio di Amministrazione - Designazione di 1 membro.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 105 "Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino - (articolo 12, Statuto della Fondazione) - Collegio dei Revisori dei Conti - nomina di un membro effettivo".


PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 99 "Osservatorio Piemontese di Frutticoltura "Alberto Geisser" - (articolo 9, Statuto dell'Ente) - Collegio dei Revisori designazione di 1 Revisore".


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 115 - Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta - Consiglio di Amministrazione - Designazione di 1 componente.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 97 - "A.T.C. del Piemonte Centrale - Revisore legale: nomina di un Revisore effettivo in sostituzione del signor Davide Nicco". XXXXX Proposta di deliberazione n. 96 "Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza CO.RE.SA. - nomina di un esperto in sostituzione del signor Giulio Titta". XXXXX Proposta di deliberazione n. 92 "Azienda Sanitaria Locale Città di Torino (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio Sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente. XXXXX Proposta di deliberazione n. 93 "Azienda Sanitaria Ospedaliera 'San Luigi Gonzaga' di Orbassano - (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio Sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente". XXXXX Proposta di deliberazione n. 102 "Associazione d'irrigazione Ovest Sesia Collegio dei revisori dei conti Nomina di un membro effettivo e di un membro supplente". XXXXX Proposta di deliberazione n. 111 "Associazione'Museo Nazionale dell'Automobile Avvocato Giovanni Agnelli - 'MAUTO" - (articolo 10 Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione - designazione di un membro".


PRESIDENTE

Gli elenchi delle candidature pervenute a seguito di avviso pubblico, sui quali la Commissione consultiva per le nomine ha espresso parere favorevole ai sensi degli articoli 6 e 9, comma 6, della legge regionale n. 39/1995 sono stati messi a disposizione dei Consiglieri tramite pubblicazione su "Supporto alle sedute d'aula".
Ai sensi dell'articolo 74, comma 2 del Regolamento interno, occorre procedere alla votazione a scrutinio segreto, previo appello nominale.
Ricordo che ai sensi dell'articolo 79, comma 4, nel caso in cui si debba procedere alla nomina di non più di due persone, saranno eletti i candidati che hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti, salvo per i posti riservati alle minoranze.
Se tale maggioranza non è raggiunta alla prima votazione, in seconda votazione saranno eletti i candidati che hanno riportato il maggior numero di voti.
Invito quindi i Gruppi di minoranza, ai sensi dell'articolo 79, comma 3 del Regolamento interno, a esprimere, se lo ritengono, le proprie proposte in riferimento alle seguenti nomine:



PRESIDENTE

. Proposta di deliberazione n. 100 "Commissione Tecnico Consultiva per la Tutela del Patrimonio Speleologico della Regione Piemonte - Nomina di 3 rappresentanti, con voto limitato e due nominativi."



PRESIDENTE

. Proposta di deliberazione n. 103 - Fondazione per la ricerca l'innovazione e lo sviluppo tecnologico dell'agricoltura piemontese AGRION - Consiglio di Amministrazione - Elezione di 3 componenti.



PRESIDENTE

In base a quanto stabilito in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari e come precisato nella delibera dell'Ufficio di Presidenza n.
160 e n. 185 del 2020, le votazioni si svolgeranno nell'ambito della seduta in videoconferenza mediante deposito della scheda nell'urna collocata in aula alla presenza del Presidente e di almeno due componenti dell'Ufficio di Presidenza.
Sarete quindi chiamati a recarvi in aula per il deposito della scheda nell'urna a gruppi e in periodi temporali definiti, di cui darò lettura.
È stato ipotizzato un calendario degli accessi che raggruppa i Consiglieri in base alla distanza dal Palazzo del Consiglio, per un periodo che va dalle ore 9.45 alle ore 11.40 circa; man mano che accederete all'aula, vi chiameremo nominalmente e vi saranno consegnate le schede per le votazioni.
Una telecamera riprenderà in videoconferenza le operazioni di votazione di ciascun membro del Consiglio, al fine di consentire la verifica del deposito delle schede e della regolarità della votazione. Dopo aver depositato la scheda nell'urna, ciascun Consigliere dichiarerà a microfono di aver reso il voto.
Ai fini dell'applicazione dell'articolo 5 della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 160 del 2020, è considerato presente il Consigliere che dichiara di voler non ritirare la scheda.
Al termine delle operazioni di voto, dichiarerò chiusa la votazione, dar atto del numero dei votanti e, successivamente, darò mandato ai componenti dell'Ufficio di Presidenza presenti in aula di procedere, con l'ausilio degli Uffici, alle operazioni di scrutinio.
Terminate le operazioni di scrutinio nel corso della seduta, procederò alla proclamazione in videoconferenza degli esiti della votazione.
Non essendo ancora le 9.45, ora prevista per l'inizio delle procedure di appello e di votazione, sospenderei la seduta. Alle ore 9.45 inizieremo le procedure di voto, con la chiama dei primi Consiglieri, che sono i membri dell'Ufficio di Presidenza.



CANE Andrea

Mi scusi, Presidente. Vorrei chiedere la parola per il collegamento.
Diversi colleghi mi hanno segnalato che ci sono problemi di collegamento dai cellulari.



PRESIDENTE

Grazie, ma alle ore 9.45 incominceremo le operazioni di voto in presenza perciò in questa fase non sarà richiesto il numero legale.
Sospendiamo la seduta per due minuti. Alle ore 9.45 inizieremo le operazioni di voto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 9.43, riprende alle ore 9.48)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procederemo all'appello nominale secondo l'ordine di votazione e gli orari prestabiliti e dati ai Gruppi consiliari e ai Consiglieri.
Procediamo, iniziando dai membri dell'Ufficio di Presidenza, quindi il sottoscritto e, successivamente, i colleghi Bertola, Gavazza, Graglia e Mosca.



(Il Presidente Allasia dà inizio alla votazione a scrutinio segreto per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Do atto che hanno partecipato alla votazione n. 48 membri del Consiglio regionale. Do mandato ai componenti dell'Ufficio di Presidenza, Consiglieri Segretari Gavazza e Bertola, con l'ausilio degli Uffici, di procedere alle operazioni di scrutinio. Nel corso della seduta, procederò a comunicare gli esiti della votazione.
Lo scrutinio sarà effettuato nel primo pomeriggio.
Comunico che procederò all'appello nominale, sia ai fini della conferma dalla presenza sia ai fini della votazione, chiamando prima i Gruppi di maggioranza e poi i Gruppi di minoranza.
Ai soli fini dell'appello nominale, comunico che è in congedo il Consigliere Ricca.
Il numero legale è, pertanto, 26.
Procedo, quindi, all'appello nominale per l'identificazione dei partecipanti. Chiamerò anche gli Assessori esterni, all'esclusivo fine di consentire la rilevazione della loro presenza per il verbale. Chiedo di mantenere attiva la telecamera del proprio dispositivo, di rispondere all'appello in modo intelligibile e di confermare la presenza in chat.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
La parola alla Consigliera Zambaia.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Intervengo sulle sue comunicazioni per chiedere subito l'inserimento e la discussione, se è possibile in modo assolutamente rapido, di un ordine del giorno che ho caricato questa mattina, relativamente al forte ritardo degli stipendi dei precari cosiddetti "COVID" del mondo scolastico.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei cogliere l'occasione per ringraziare la Consigliera Zambaia per la sua richiesta.
Tra l'altro, noi abbiamo depositato un'interrogazione indifferibile e urgente sullo stesso tema, quindi se ci sono delle comunicazioni da parte dell'Assessora su questo tema, noi siamo disponibilissimi ad ascoltare le comunicazioni per poi arrivare anche a una votazione di un atto condiviso perché credo che diverse forze politiche si siano attivate su questi ritardi.
Colgo anche l'occasione per capire se possiamo avere un confronto con la Giunta proprio sul tema delle crisi industriali, di quello che prima dell'emergenza COVID è stato dichiarato come "stato di calamità". Ricordo a tutti che questo è stato un anno terribile, che si è inserito in una crisi che era già in campo.
Le parole che abbiamo appena ascoltato io e il Presidente Allasia, qui fuori, da parte dei lavoratori e delle lavoratrici dell'appalto di pulizie dell'INPS testimoniano il fatto che questo Consiglio deve aggiornare non soltanto le sue linee d'indirizzo, ma anche le azioni che possiamo mettere in campo. Cioè, dovremmo dichiarare paradossalmente, soprattutto, perch siamo immersi in una crisi e non c'è solo il blocco dei licenziamenti, ma tutti gli enti pubblici non dovrebbero accettare ribassi.
Pensare che l'INPS abbia accettato un ribasso del 48% degli stipendi significa mettersi sulle spalle una responsabilità tremenda di lavoratori che già hanno pagato la crisi in precedenza. Loro vengono dall'esperienza come avete sentito della Manital, cioè devono ancora ricevere gli stipendi passati, gli hanno trattenuto il TFR e adesso sono costretti a lavorare per lo stesso perimetro di quelle aziende, per pulire le stesse stanze con il 30-40% di stipendio in meno, che era già da fame! Stiamo parlando di famiglie monoreddito e di donne che rischiano di vedere nella loro busta paga meno di 300 euro.
Che cosa le sto chiedendo, Presidente? Noi siamo sempre disponibili in questo frangente, in cui non c'è solo il COVID e non c'è solo la pandemia a sentire delle comunicazioni, da parte della Giunta, dell'Assessora Chiorino, che oggi si è impegnata a prendersi cura di questa vertenza.
Ripeto, dentro questa discussione generale, dobbiamo trovare il modo di parlare di queste crisi industriali, come abbiamo fatto altre volte, anche alla fine dell'anno. Penso agli ingegneri della Pininfarina, penso alla vicenda Auchan, di cui abbiamo parlato con la Consigliera Frediani, ma oggi c'è anche la vicenda Scarpe&Scarpe. Sono davvero tantissime le crisi dentro questa pandemia.
Le chiedo, insomma, se possiamo pensare anche a un momento di confronto con la Giunta su questo e di riaggiornare le nostre linee. Noi siamo pronti soprattutto, a fare tutta una moral suasion possibile verso gli enti pubblici, che sono i primi che non dovrebbero generare lavoro povero. Credo che questo sia chiaro a tutti, per cui le chiedo se non sia il caso di aggiungere questo punto alla seduta, qualora fossimo tutti d'accordo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Abbiamo condiviso, su un tema così delicato, le precisazioni del Consigliere Grimaldi su tutti i temi così importanti. Troviamo il modo all'interno di questa giornata e questo lungo pomeriggio, di affrontare questi argomenti.
Avevamo un ordine del giorno rimasto in sospeso circa un mese e mezzo fa prima dell'inizio dell'assestamento di bilancio, il n. 437, messo in secondo ordine rispetto alla discussione sull'assestamento di bilancio che ci ha visto impegnati fino alla settimana scorsa. Chiederemmo anche di esaminare l'ordine del giorno n. 404, così da poter discutere la questione delle corse ferroviarie sospese sollevata dal collega Marello.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Sono presenti sia il Consigliere Sacco sia il Consigliere Marello.
Ci sono altre richieste di modifica dell'o.d.g.?



GRIMALDI Marco

Presidente, secondo lei oggi voteremo ordini del giorno? Solo per capirci.



PRESIDENTE

Adesso procederemo in ordine all'attuale o.d.g.
Il primo punto, dopo le nomine, è la deliberazione sulla modifica dello Statuto del CSI e così continueremo.



GRIMALDI Marco

No, no, mi è chiaro, glielo chiedevo solo perché, come avrà capito dall'intervento del collega Gallo e dal mio, noi non abbiamo preclusioni a discutere l'ordine del giorno della collega Zambaia, ma un conto è se avviene alla fine di una discussione, interrompendo il nostro processo altrimenti l'ordine del giorno Zambaia va in coda come tanti altri che abbiamo.
Ne dico uno: io e la Consigliera Zambaia stessa ne abbiamo uno sullo screening sulle gravidanze. Mi pare che sia lì da mesi, ma voglio solo capire se, inserendo l'ordine del giorno Zambaia, accettiamo che ci sia un'informativa, come diceva il Consigliere Gallo, e colleghiamo altri ordini del giorno depositati da tempo. Era solo per capire l'ordine dei lavori prima che lei chiudesse il punto.



PRESIDENTE

Attualmente, la Consigliera Zambaia ha chiesto l'inserimento del suo ordine del giorno e la discussione. Se la Giunta riesce a trovare e fare il punto su una discussione generale, penso che possiamo anche mettere in discussione tutti gli ordini del giorno collegati. Se tutti i Capigruppo sono concordi, possiamo interrompere la trattazione delle deliberazioni che dobbiamo fare e discutere sulla richiesta fatta da più Gruppi sul confronto sulla crisi in generale. Nello specifico, c'è poi una serie di ordini del giorno, il n. 455 della Consigliera Zambaia, ma anche il n. 404 del Consigliere Marello e altri ordini del giorno collegati.
L'inserimento dell'ordine del giorno della collega Zambaia, se non ci sono contrari, avviene in coda degli altri ordini del giorno. Se, poi, ci fosse la possibilità di discutere l'informativa della Giunta, potremmo mettere in discussione tutti gli ordini del giorno collegati.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Se c'è un accordo tra tutta l'Aula per esaurire, come si era detto e concordato in sede di Capigruppo, sul finire della seduta, di parlare dell'ordine del giorno Zambaia e di quello sui trasporti, che dovrebbe essere dei colleghi del PD, il n. 404, può essere un'ipotesi di lavoro sul finire, per liberare l'Aula, anche perché siamo a fine anno e abbiamo tutte le deliberazioni di oggi e poi quelle del 29.
Mi associo anch'io all'appello del Consigliere Grimaldi, perché insieme abbiamo incontrato i lavoratori di questa cooperativa fuori dal Palazzo rispetto al dramma che stanno vivendo e all'assurdità del fatto di avere una procedura, anche in Italia, che prevede che aziende possano prendere i lavori con meno 40% di stipendio, che poi si riflette sulla vita e sui redditi già bassi di queste famiglie, in un periodo come questo.
Ho visto che è presente l'Assessore Chiorino, quindi l'attenzione c'è, è giusto dirlo in questa sede e alzare la questione anche a livello giornalistico, per cercare di dare una mano a questi lavoratori. Su questo penso che tutte le persone di buonsenso di quest'Aula possano essere d'accordo.
Pertanto, ci sarà la voglia di tutti di fare uscire, giornalisticamente ancora di più, sottolineando come queste cooperative vivono momenti difficilissimi e troppo spesso hanno trattamenti economici non sono degni del lavoro nel 2020.
Da questa maggioranza c'è massima disponibilità anche su quest'argomento. È anche vero che abbiamo ordini del giorno ormai di maggio; ricordo, ad esempio, quello del Consigliere Stecco, molto importante, che parla delle malattie rare.
Ci sarà l'esigenza, nei prossimi Consigli, di fare una o più sedute per esaurire tutti gli ordini del giorno molto importanti che ci sono e che sono rimasti in arretrato.
Se c'è la condivisione di mantenere l'o.d.g. che ci siamo dati in Conferenza dei Capigruppo e la sintesi che abbiamo trovato, da parte mia c'è disponibilità, a termine delle deliberazioni che dobbiamo approvare anche perché ci sono scadenze tecniche, di discutere e portare avanti qualche ordine del giorno. Tutto questo se, ovviamente, c'è la condivisione di tutti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, la Consigliera Zambaia ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Ringrazio il mio Capogruppo per quanto ha appena detto. Purtroppo mi sono sentita costretta a presentare quest'ordine del giorno perché si tratta di un tema estremamente urgente. Il Consigliere Grimaldi ha citato i nostri due ordini del giorno sul NIPT, ma ricordo al Consigliere che i nostri due ordini del giorno sono nel cassetto da gennaio-febbraio e, come giustamente ha detto il mio Capogruppo, l'ideale sarebbe dedicare una o due sedute di Aula per smaltire interamente tutti questi atti d'indirizzo ma, ovviamente non è questa la sede per discuterne.
L'ordine del giorno di cui ho chiesto l'inserimento oggi e la sua discussione nella seduta odierna riguarda una tematica estremamente urgente. Andando, di fatto, a chiedere il pagamento degli stipendi entro la fine dell'anno e non essendovi, prima della fine dell'anno, altri Consigli regionali convocati, non rimane che oggi la sede per discuterne.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Solo per dire che per me va bene se nell'ultima ora di seduta inseriamo l'ordine del giorno della Consigliera Zambia, perché è un tema che abbiamo condiviso con lei.
L'ordine del giorno.



(Audio mancante o non comprensibile)



GALLO Raffaele

Vediamo anche le risposte al question time del Consigliere Grimaldi ed eventualmente, un ragionamento sui temi che ha sollevato. Se ci teniamo l'ultima ora dei lavori di questa seduta, penso che dovremmo riuscire a fare tutto. Fermo restando che dobbiamo valutare un ordine dei lavori, ma lo vedremo nel corso della seduta.
Grazie, comunque, per la disponibilità sull'ordine del giorno n. 404.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Attendiamo la disponibilità della Giunta, ma penso che l'Aula sia concorde sul poterlo discutere. Vi ricordo anche di segnalare gli ordini del giorno che si collegano alla discussione generale che è stata richiesta sulla crisi industriale e occupazionale.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo Ricca.


Argomento:

b) Scomparsa di Franco Ripa, ex Assessore regionale


PRESIDENTE

Comunico la scomparsa il 15 dicembre scorso di Franco Ripa. Aveva 78 anni.
Ex Assessore regionale ed ex Sindaco di Monterosso Grana, già Segretario provinciale PSI, fu a lungo Consigliere comunale di Caraglio e Presidente UISP.
Procederò alla commemorazione appena sarà possibile riprendere le riunioni del Consiglio regionale in presenza.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Dichiarazione d'urgenza, ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno


PRESIDENTE

Ricordo che ai sensi dell'articolo 83, comma 3, la dichiarazione di urgenza comporta la riduzione di tutti i termini alla metà e l'autorizzazione alla Commissione di riferire oralmente.
Ai sensi dell'articolo 83, comma 2, il Consiglio regionale, alla fine della seduta nella quale è stata presentata la richiesta, delibera con votazione palese, dopo aver ascoltato un oratore a favore e uno contrario.
Pertanto, alla fine della seduta si procederà alla votazione per la richiesta d'urgenza.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 24 novembre e dell'1 dicembre 2020.


Argomento: Sistema informativo regionale

Esame proposta di deliberazione n. 116, inerente a "Modifiche allo Statuto del CSI Piemonte (articolo 1, comma 2 della legge regionale 4 settembre 1975, n. 48)"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 116, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla II Commissione a novembre 2020. Prima di dare la parola per l'illustrazione, ricordo che chi volesse intervenire può cominciare a prenotarsi sulla chat. Nel momento in cui si avrà la parola, dovranno essere attivati telecamera e microfono.
Chiedo alla Giunta se vuole intervenire per l'illustrazione della proposta di deliberazione. Qualche Assessore vuole intervenire? Altrimenti dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Rimaniamo in attesa che qualche Assessore trovi gli appunti per illustrarci il provvedimento. Tuttavia, senza l'illustrazione della Giunta, non possiamo procedere.



PRESIDENTE

Non è tanto la mancanza dell'illustrazione, ma è la mancanza della Giunta.
Capisco le modalità che, sono essendo da remoto, non sono qui...



GALLO Raffaele

Presidente, se ritiene utile sospendere il punto, procediamo con l'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Grimaldi ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

In realtà, il Consigliere Gallo mi ha anticipato. Siamo vicino a Natale non stiamo facendo polemiche, vorremmo parlare di tante cose, ad esempio di come evitare la terza ondata di pandemia. Abbiamo evitato di bloccare la mattinata, ragion per cui, per rispetto al nostro atteggiamento, vorremmo che ci fosse un atteggiamento conseguente.
Non ho dubbi che adesso l'Assessore Marnati prenderà la parola e ci farà una relazione. Non vivete questo Consiglio come un di più: è la sede più alta delle nostre istituzioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Scusi, Assessore Marnati, avevo chiamato "l'Assessore Ricca" non per simpatia o amicizia, ma perché, giustamente, la scorsa settimana aveva incominciato lui la discussione sulla deliberazione relativa alle modifiche dello Statuto del CSI.
Le lascio la parola, ricordandole che ha quindici minuti per illustrazione.
Prego, ne ha facoltà.



MARNATI Matteo, Assessore all'innovazione

Grazie, Presidente.
Confermo che la delibera è stata firmata da entrambi gli Assessori, diciamo che io mi occupo più della parte delle attività. Ovviamente è una società per cui comprende le deleghe di entrambi gli Assessorati.
La proposta è, tra virgolette, abbastanza semplice, perché c'è un percorso che è stato già avviato. Anzi, abbiamo già convocato l'assemblea del CSI dove ero presente come Presidente dell'assemblea stessa, e ho espresso il parere favorevole con riserva, perché aspettavamo, appunto, che il Consiglio regionale esprimesse l'ultimo voto perché così dev'essere.
Tutti gli altri enti si sono già espressi, per cui hanno già proceduto all'approvazione all'interno del proprio Consiglio comunale o del proprio C.d.A. In questo momento, manca solo il Consiglio regionale per concludere la pratica. Dopo questo voto, attraverso il notaio, andrò a validare negativamente o positivamente la modifica di questo Statuto.
La proposta - peraltro, l'avevamo già anticipato in sede di Commissione nasce dal fatto che è cambiato lo status giuridico del CSI. Si tratta di un atto necessario e coerente con la configurazione che il CSI è andato ad assumere nel tempo, perché è diventato soggetto dotato di personalità giuridica di diritto privato, inquadrato fra gli organismi che operano in regime di in house providing.
Orbene, modificare lo Statuto è necessario per recepire una modifica introdotta dall'articolo 77 della legge regionale 15/2020, relativa appunto, allo status giuridico del Consorzio.
L'articolo 77 recita: "Il primo comma dell'articolo 3 della legge regionale 4 settembre 1975" - quando è stato istituito il CSI, il Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione del Comitato provvisorio per la progettazione del sistema regionale integrato dall'informazione - è sostituito con la formulazione "Il Consorzio è un ente di diritto privato in controllo pubblico".
Questa è la modifica principale, volta a dare coerenza all'iscrizione del CSI nell'elenco dei soggetti operanti in regime di in house providing avvenuta con delibera ANAC n. 161 del 19 febbraio 2020. Con l'occasione visto che c'eravamo - sono stati inoltre apportati ulteriori adeguamenti al testo utili ad aggiornare gli articoli che disciplinano finalità e compiti del Consorzio, con l'inserimento di nuovi commi descrittivi delle attività svolte (sono sette ulteriori modifiche).
Il primo riguarda la modifica dell'articolo disciplinante la personalità giuridica in coerenza con la modifica già approvata dalla legge regionale n. 48/1975. Praticamente, viene riformulato l'articolo 3, comma 1: "Il Consorzio è un ente di diritto privato in controllo pubblico dotato di personalità giuridica di diritto privato". In pratica, è quello che vi ho già raccontato prima, la modifica più rilevante.
La modifica numero due non è altro che l'esplicitazione della connotazione di organismo operante in regime di in house providing a seguito del formale riconoscimento da parte di ANAC.
Vi è un'ulteriore modifica all'articolo 4, comma 2: "Il Consorzio svolge attività strumentali nei confronti degli enti consorziati operando secondo il modello dell'in house providing", di cui all'ordinamento comunitario e nazionale, ed è sottoposto al controllo analogo-congiunto di tali enti.
Un'ulteriore modifica riguarda la revisione degli articoli che disciplinano le finalità e i compiti del Consorzio, e prevede l'inserimento di nuovi commi descrittivi delle attività svolte, con riferimento in particolare a: supporto, innovazione e trasformazione digitale degli enti; connettività interoperabilità; cooperazione applicata; sicurezza; gestione di banche dati; riuso dei dati di software; diffusione del software libero; supporto ai consorziati per la digitalizzazione e l'innovazione dei processi secondo criteri di efficienza, efficacia e semplificazione; adeguamento della terminologia ormai desueta (dal 1975 sono cambiate tante cose!) sostituzione del termine "apparecchiature" con "infrastrutture e strumentazioni" (ovviamente, il tempo passa per tutti!).
Un'altra modifica prevede la razionalizzazione degli allegati del Piano annuale delle attività. L'attuale formulazione, che recita "Il piano di attività, corredato della relativa quantificazione economica, della proiezione della stessa su base pluriennale, del piano di investimenti e del piano degli acquisti", diventerebbe "Il Piano di attività, corredato dalla relativa quantificazione economica e finanziaria della proiezione della stessa su base pluriennale e della previsione di investimenti e degli acquisti di beni, servizi e lavori".
Viene inoltre aggiunto il termine "finanziaria" a precisazione del fatto che la quantificazione economica in allegato al piano di attività fornisce anche i dati di carattere finanziario.
È precisato che per "Piano" s'intende il piano di attività, quello che principalmente seguo io, mentre i dati e le informazioni relativi alle previsioni di investimenti, nonché quelli inerenti agli acquisti di "beni e servizi e lavori", ne costituiscono un allegato.
La successiva modifica prevede la riformulazione del comma 1 dell'articolo 14 del Consiglio di Amministrazione. L'attuale testo recita: "Il Consiglio di Amministrazione è composto da cinque membri, di cui.". Noi andremo a scrivere "due membri, nominati dalla Regione Piemonte, di cui uno anche in rappresentanza degli enti di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c)".
La proposta di elidere il termine "anche" perviene da un'osservazione di ANAC, che, in occasione dell'esame dello Statuto funzionale di iscrizione del CSI nell'elenco degli organismi in house, aveva rilevato come l'attuale formulazione possa far presupporre una predominanza della Regione rispetto agli enti consorziati, a scapito del requisito dell'effettivo esercizio del controllo analogo-congiunto da parte di tutti i soggetti aderenti.
La proposta di modifica si fonda sul fatto che il secondo componente di nomina regionale è effettivamente espressione delle ASL e dell'ASO, degli enti strumentali e delle società controllate dalla Regione Piemonte, che sono chiamati a designarla.
La successiva modifica riguarda l'attribuzione della revisione legale dei conti a una società di revisione o a un revisore esterno, escludendo l'eventualità di attribuzione della funzione al Collegio sindacale.
Questa proposta si fonda, in particolare, sulla considerazione delle dimensioni raggiunte negli anni dal Consorzio, in termini sia di fatturato sia di numero di dipendenti, oltre che sulla complessità gestionale derivante dall'applicazione del modello contabile del CSI, correlato all'applicazione del regime di esenzione IVA.
Un'ulteriore modifica prevede l'inserimento della possibilità di svolgere le sedute assembleari in modalità di audio-videoconferenza. Anche in questo caso, si vede come sono cambiati i tempi. Noi lo stiamo facendo, ma comunque andrebbe regolamentato, come stiamo facendo adesso in Consiglio regionale.
Queste sono le modifiche, ossia la presentazione che ha fatto la Giunta regionale. Ora aspettiamo il voto ufficiale del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marnati.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Il mio sarà un intervento breve, perché sull'argomento, com'è noto, abbiamo già discusso lungamente quando abbiamo modificato la legge istitutiva del CSI, per cui questa delibera non è che una conseguenza di quella discussione.
Ora come allora, dobbiamo rilevare che non abbiamo svolto intorno a tale questione la discussione che sarebbe servita. Questo è emerso anche nel corso del confronto con i sindacati.
Mi spiego meglio. Restando al merito, è evidente che l'arricchimento delle modifiche dello Statuto che ci ha illustrato poco fa l'Assessore, anche rispetto a quello che abbiamo previsto con la modifica della legge incontra la nostra valutazione positiva nel momento in cui va, comunque, a specificare la natura di Consorzio in house del CSI. Questo vuol dire garantire procedure più snelle agli enti pubblici consorziati per l'accesso ai servizi del CSI, che abbiamo collaudato noi stessi come Regione.
Pensate al grande apporto che ha dato il CSI nella gestione della pandemia ovvero poter ricorrere, senza gare e senza ulteriori lungaggini, a uno strumento operativo con il Consorzio. Questo lo rende anche competitivo nel conquistare nuovi consorziati. Infatti, ancora recentemente abbiamo letto che il CSI sta acquisendo nuovi consorziati e sta allargando la propria rete. Questo non può che farci piacere.
Il mantenimento della sua natura in house garantisce anche la natura pubblica del Consorzio, perché ovviamente soltanto i soggetti giuridici completamente privati possono operare in questo tipo di regime. Questo ci conforta ulteriormente.
Dopodiché è chiaro che il venir meno dell'esplicitazione della sua natura pubblica, per quello che ci è dato capire dal confronto che abbiamo avuto soltanto per garantire maggior coerenza rispetto ad alcuni contratti del Consorzio - in particolare, alcuni dei contratti di lavoro all'interno del Consorzio stesso che hanno una natura privatistica - ci pare una motivazione di per sé non sufficiente per condividere in pieno questo provvedimento.
Oltre a questo, esistono motivazioni di metodo che abbiamo già riscontrato perché ci piacerebbe avere una discussione più complessiva - ma possiamo anche recuperarla successivamente, perché resta una priorità del Consiglio almeno per parte nostra - sulle politiche industriali e le prospettive industriali del Consorzio, che ovviamente ci interessano e meritano di essere approfondite da questo Consiglio e poi condivise anche con i lavoratori, i quali, come ricorderete, avevano appreso della modifica della legge istitutiva soltanto nel momento in cui avevamo cominciato a discuterla. Questo ovviamente aveva provocato le nostre resistenze, atteso che era una questione che, ciclicamente, ritornava all'attenzione di questo Consiglio.
Per tutti questi motivi, il nostro è un giudizio che presenta dei chiaroscuri. Pertanto, il Gruppo del Partito Democratico non parteciperà alla votazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, presidente.
Come lei sa, siamo intervenuti con tantissimi ordini del giorno durante la discussione sull'omnibus, perché ci sembrava sbagliato cambiare la natura del CSI con un emendamento, tra l'altro apparso nella notte, mai discusso nelle Commissioni competenti e senza un confronto con i sindacati e le parti sociali. Quest'adeguamento statutario non è nient'altro che la trasformazione di quell'emendamento negli organismi statutari dell'ente.
Noi siamo intanto davvero felici che il CSI sia sopravvissuto a tanti tentativi, a destra e anche a sinistra, non ho paura a dirlo, di privatizzazione. Siamo orgogliosi che addirittura la Città di Milano, ma anche diversi enti pubblici guardino con interesse all'esperienza all'elaborazione e anche al destino futuro di questo Consorzio che ripetiamo, deve rimanere in house e deve rimanere pubblico.
Eravamo preoccupati che la natura privatistica in qualche modo cambiasse le sorti di questo ente, che ha bisogno soprattutto di strategia politica più che di continui rimbalzi di notizie, per cui spesso si pensa di farlo diventare uno spezzatino e lasciare i settori che producono utili per la maggior parte al mondo privato.
Lei lo diceva ieri con orgoglio, Presidente Allasia: se questo Consiglio regionale è stato il primo in Italia a essere online è perché dietro quella virtual room, dietro alcune delle caselline che vedete nello schermo ci sono tecnici, operatori e, io dico, nostri dipendenti, perché per me, per quanto la natura giuridica cambi, il CSI è Regione Piemonte. È un ente pubblico ed è soprattutto quell'ente che, dentro la crisi, ha saputo rispondere anche cambiando in corso, anche sbagliando, come dicevano i lavoratori.
Ogni tanto si sbaglia, si sbaglia nel privato e si sbaglia nel pubblico però è davvero irriconoscente il fatto che questa struttura, quando fa i "miracoli", sia considerata uno dei tanti protagonisti "eroi" di una crisi ma il minuto dopo si guardano solo le lacune. Ce ne sono anche nel CSI, ma è soprattutto il pubblico e i partner che devono stimolare il miglioramento continuo.
Bisogna rimarcare il fatto che quello dei dati è un tema sensibilissimo per le grandi holding internazionali, che farebbero di tutto per sostituire enti come questo all'interno della Pubblica Amministrazione. Bisogna essere conseguenti, quindi continuare a lavorare, affinché soprattutto nel mondo sanitario ci sia uniformità non solo dei trattamenti, ma anche dei dati (di cui parleremo forse di nuovo oggi pomeriggio), uniformità nel modo d'interagire con il pubblico. Se entrate nei siti delle ASL, vedrete quanto la proliferazione dei sistemi informativi autoctoni fuori dal CSI ha, in realtà, portato a errori più grandi.
Penso che, prima di dare colpe alle strutture, bisogna assumerci le nostre responsabilità e capire quanto possiamo ancora migliorare e quanto possiamo far diventare questi enti strategici, perché chi ha avuto l'intuizione tantissimi anni fa ha guardato lontano e, ogni tanto, noi pensiamo troppo nel breve tempo e non a media e lunga distanza.
Per questo motivo, continueremo a presidiare, affinché il CSI rimanga pubblico, affinché rimanga un ente che può fare innovazione nella PA, ma che soprattutto può portarci verso un domani che non è ancora scritto. Ecco perché la nostra attenzione c'è stata sin dall'inizio, intanto chiedendo un'interlocuzione con i lavoratori e le lavoratrici, che sono i primi a dire quali sono gli errori del CSI, ma anche a indicare le strategie che devono essere ancora rafforzate.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente, poiché sono in viva voce, quindi temo che ci siano troppi rumori di fondo, soltanto per ricordare che anche noi, con il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, abbiamo seguito da tempo la vicenda del CSI, in particolare nella scorsa legislatura, quando la questione era diventata particolarmente preoccupante per i lavoratori.
Questa modifica che stiamo votando adesso, come dicevano gli altri colleghi, è l'esito di un percorso, un percorso che in realtà noi non abbiamo condiviso per le sue modalità, perché ci è sembrato, come anche confermato dall'incontro con i lavoratori, che non ci sia stata sufficiente condivisione, per l'appunto, con i rappresentanti dei lavoratori.
Credo che dovremmo comunque tenere fermo un punto, che è quello che il CSI dev'essere una risorsa per la Regione e anche per tutti gli enti che appartengono al Consorzio, ma soprattutto una risorsa per i cittadini.
Questa è una realtà che, al suo interno, ha delle competenze altissime e non possiamo negare che è anche una realtà che negli anni, purtroppo, si è appesantita con delle figure che non sono propriamente tecniche. Credo che noi dovremmo cercare di valorizzare per rendere le più operative possibili tutte quelle competenze che, negli anni, si sono consolidate e che hanno potuto dare prova delle loro capacità proprio in questo periodo, a partire dai lavori del Consiglio regionale.
L'emergenza sanitaria ha messo in luce come le competenze digitali siano assolutamente fondamentali e, soprattutto, come gli strumenti diventino fondamentali. Ne è un esempio la formazione a distanza della scuola, che sta mostrando in tutti i suoi limiti; limiti non tanto dovuti al tipo d'insegnamento, ma proprio al fatto che non abbiamo gli strumenti adatti sia dal punto di vista delle dotazioni, sia dal punto di vista nel software e delle competenze associate.
Credo che in seguito a questa trasformazione potremmo iniziare a progettare una maggiore interazione degli istituti scolastici, delle nostre realtà nel campo dell'istruzione proprio con il CSI, per cercare di arrivare a un'uniformità anche nella formazione a distanza, pensando magari a una piattaforma regionale che possa essere distribuita attraverso i tablet e sulla quale i nostri docenti possano essere formati in modo uniforme, in modo che se un docente dovesse spostarsi da una scuola all'altra, possa già avere contezza dell'utilizzo degli strumenti. Questo ovviamente è solo uno degli esempi, perché ci sono anche applicazioni in ambito sanitario e nei servizi ai cittadini, come quelli che citava poco fa il collega Grimaldi.
Detto ciò, noi abbiamo grandi idee sul futuro del CSI. Speriamo che con questa trasformazione si possa rendere questa struttura più flessibile e soprattutto, non si perda di vista l'importanza di questo ente e si riescano a valorizzare sempre di più le competenze, anche con investimenti nella formazione di tutte le persone che ne fanno parte.
Manteniamo le nostre riserve rispetto al metodo utilizzato, ed è per questo motivo che anche il nostro Gruppo non parteciperà al voto.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altre richieste d'intervento, dichiaro conclusa la discussione generale.
Poiché non ci sono emendamenti, procediamo con ulteriori dichiarazioni di voto, dal momento che alcuni Gruppi si erano già espressi.
Non essendovi altre dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione.
Ricordo che durante la fase di votazione è necessario mantenere attiva la telecamera e, dopo l'espressione verbale del voto, occorre confermarlo in chat.
Indìco la votazione per appello nominale sulla proposta di deliberazione n.
116, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Enti strumentali - Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame proposta di deliberazione n. 119, inerente a "Bilancio consolidato della Regione Piemonte per l'esercizio finanziario 2019"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 119, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione in data 21 dicembre 2020.
Prima di dare la parola per l'illustrazione ricordo, a chi volesse intervenire, che può cominciare a prenotarsi in chat e che, nel momento in cui si avrà la parola, dovranno essere attivati telecamera e microfono.
La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Il bilancio consolidato della Regione relativo all'anno 2019, come sappiamo, indica la situazione economico-patrimoniale della Regione con quella dei propri enti strumentali. È un adempimento previsto dall'articolo 11 del decreto legislativo n. 118.
Gli enti e le società i cui bilanci confluiscono nel bilancio consolidato sono: 5T, AIPO, Agenzia della mobilità piemontese, Agenzia Piemonte Lavoro Agenzia regionale per l'erogazione in agricoltura (ARPEA), ARPA (Agenzia regionale protezione ambientale), Agenzia territoriale per la casa (gli ATC del Piemonte centrale, Piemonte Nord e Piemonte Sud), CEIPiemonte, CSI Piemonte, DMO turismo Piemonte, EDISU, Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
Finpiemonte S.p.A., IPLA, IRES, RSA, SGR e SORIS.
La differenza, rispetto all'anno precedente, è che questa è una deliberazione del Consiglio regionale e non una legge, perché lo scorso anno i Revisori dei Conti ci hanno chiesto, per evitare un appesantimento degli adempimenti burocratici, di procedere con una deliberazione di Consiglio.
I Revisori non ci hanno chiesto di apportare modifiche nella loro relazione, che è stata allegata al provvedimento.
Grazie mille.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.
Non essendovi Consiglieri che si vogliono iscrivere in discussione generale né richieste d'intervento per dichiarazione di voto, possiamo procedere con la votazione della delibera.
Indìco la votazione per appello nominale sulla proposta di deliberazione n.
119, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Mancando pochi minuti alle ore 13, sospenderei i lavori del Consiglio in modo tale che si possa procedere allo spoglio delle schede delle votazioni sulle nomine.
Alle ore 14 riprenderanno i lavori con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. Successivamente, si riprenderà l'o.d.g. del Consiglio con la discussione sull'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.58)



(I lavori proseguono alle ore 14.01 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ricevute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 543 presentata da Sarno, cui risponderà l'Assessore Icardi interrogazione a risposta immediata n. 544 presentata da Canalis, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 545 presentata da Valle, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 547 presentata da Magliano, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 548 presentata da Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 546 presentata da Sacco, cui risponderà l'Assessore Icardi.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Presidente, scusi se la interrompo, ma volevo dire che, rispetto all'interrogazione n. 548, abbiamo deciso che risponderò io. Ne ho già parlato con Marco Grimaldi, quindi è consapevole.



PRESIDENTE

Benissimo. Prendiamo atto che all'interrogazione n. 548 risponderà l'Assessore Marnati.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 543 presentata da Sarno, inerente a "Chiusura COVID Hospital Parco Valentino"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 543.
La parola al Consigliere Sarno per l'illustrazione.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Nel mese di novembre si sono conclusi i lavori nel padiglione 5 di Torino Esposizioni, il COVID Hospital.
Come sappiamo, il COVID Hospital ha iniziato ad accogliere i pazienti in data 22 novembre e, in particolare, lo scopo di quest'ospedale, cosiddetto "da campo", era soprattutto di alleggerire il carico ospedaliero arrivato nuovamente al limite del collasso.
Questa struttura ospita cinquantacinque tensostrutture fornite dalla Croce Rossa, dalla Provincia autonoma di Trento e dalla Regione Piemonte attraverso la Protezione civile e la Maxiemergenza del 118.
Sappiamo che l'allestimento dell'ospedale è costato un milione e mezzo di euro, soldi che sono arrivati dal fondo di beneficenza d'Intesa Sanpaolo mentre i lavori, per i quali abbiamo fatto i complimenti alla parte tecnica della Protezione civile, si sono conclusi in soli undici giorni.
Per far comprendere anche a chi ci ascolta la portata di questo lavoro, i posti letto disponibili sono 455, immediatamente (tra virgolette); di questi 350 sono quelli che sono dotati addirittura di una presa fissa per la distribuzione dell'ossigeno, mentre per i restanti sono utilizzate le bombole portatili. Questo per dare, Presidente, anche l'idea della mole e della qualità del lavoro svolto.
In data 22 novembre, contestualmente all'arrivo dei primi pazienti, il Presidente Cirio ha testualmente dichiarato che l'area resterà operativa fino a quando non saremo usciti del tutto dalla pandemia, ma che a fine dell'emergenza potrebbe diventare un centro per la vaccinazione contro il COVID.
Poiché l'obiettivo era di alleggerire il carico ospedaliero rispetto ai posti letto, nell'interrogazione abbiamo ripreso un esempio, cioè l'Oftalmico di Torino, dove ci sono tre piani a disposizione per l'emergenza COVID. A oggi (dati di giovedì e venerdì scorsi), nel primo piano ci sono sei pazienti attualmente negativi su venti posti letto disponibili, al secondo piano quattordici pazienti positivi in fase di guarigione su ventuno posti disponibili, al terzo piano ventuno pazienti positivi su ventuno disponibili. Di conseguenza, capiamo che i posti letto sono in sofferenza anche all'Oftalmico (citato come esempio).
Vado verso le conclusioni e alla domanda. Sappiamo che il picco di occupazione dell'ospedale da campo al Valentino è stato di soli ventuno pazienti ricoverati su 538 posti letto, quindi sostanzialmente neanche il 4% dell'occupato, e il Presidente Cirio precisa che la struttura non sarà mai smantellata.
Allora, se l'obiettivo era di alleggerire il carico ospedaliero appunto della disponibilità dei posti letto, non capiamo davvero perché l'ospedale da campo del Valentino di Torino Esposizioni venga chiuso e perch eventualmente, venga solo utilizzato rispetto ai vaccini. Pertanto, chiedo perché è stato chiuso e quali saranno gli obiettivi rispetto a questa struttura straordinaria realizzata per l'emergenza COVID, perché se sarà confermato che l'ospedale sarà chiuso, crediamo non sia un problema tecnico, ma sia stato, nuovamente, un problema di gestione dell'emergenza da un punto di vista politico e d'indirizzi politici, perché non sono stati spostati quei pazienti che negli ospedali stanno occupando i posti letto.
Chiediamo Presidente Cirio e all'Assessore Icardi di darci una motivazione reale di come mai un milione e mezzo di euro spesi siano oggi sostanzialmente bloccati.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Diego Sarno per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Buongiorno, Consigliere, ma devo purtroppo rilevare che le sue informazioni non sono tutte corrette. Intanto, nessuno ha intenzione di chiudere l'ospedale del Valentino, tanto per essere chiari, perché non è stato chiuso e non sarà chiuso.
Dato che lei ha citato l'Oftalmico, sono stati trasferiti tutti i posti presenti all'ex area delle OGR. Certo, quelli sono pieni, perché sono proprio posti destinati per il COVID.
Quello che dobbiamo sottolineare è che nelle ultime quattro settimane abbiamo dimesso oltre 1.500 persone, quindi c'è stata una riduzione importantissima della pressione sugli ospedali.
Ma veniamo, nel dettaglio, alla struttura del Valentino.
Colgo l'occasione per ringraziare Compagnia di San Paolo per la donazione generosa di un milione e mezzo di euro che ci ha permesso di realizzare quest'opera in tempi record, grazie al 118, alla Protezione civile e a tutti quelli che hanno lavorato, però è una struttura che nasce con la finalità di trattare soggetti a media e bassa complessità (infatti, lei ha citato il fatto che molti letti sono dotati di ossigeno) e che potessero beneficiare di una presa in carico sanitaria fuori da un contesto ospedaliero, ma non a domicilio, per l'impossibilità di eseguire l'isolamento e per particolari condizioni di salute, quindi per la media e bassa complessità.
Sin dall'inizio, questa struttura ha gestito circa cinquanta pazienti provenienti da tutta la regione, in un momento veramente di carico e di boarding molto importante dei pronto soccorso e di pressione elevata sugli ospedali, con un grandissimo apprezzamento da parte di tutti coloro che sono stati ricoverati e trattati nell'ospedale del Valentino.
Si pensi, per esempio, che in un ospedale come quello delle Molinette dotato di 150 posti letto COVID, nello stesso periodo sono stati ricoverati, dal pronto soccorso, quarantasei pazienti, quindi l'ospedale ha lavorato.
Il trend, come dicevo, è crescente: 1.500 su 5.000 (poco più di 5.000) già dimessi dagli ospedali piemontesi. Oggi, quindi, la tipologia dei pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere è diverso dal setting previsto per il Valentino: queste sono tutte persone che hanno bisogno di un setting assistenziale di media-alta complessità, mentre al Valentino è di medio bassa complessità.
Pertanto, la natura e la necessità di allocare dei pazienti è stata predisposta dal DIRMEI, quindi con una scheda di reclutamento clinico dei pazienti che consentisse una gestione oculata, nella massima sicurezza clinica e assistenziale. Questa scheda era molto rigida, quindi si potevano provvedere soltanto casi di bassa complessità. Oggi, anche alla luce delle condizioni, nel corso delle ultime settimane è stata rivalutata e alcuni aspetti sono stati modificati, essendo stati davvero previsti parametri molto rigidi, inserendo alcuni ulteriori letti ospedalieri più confortevoli, in sostituzione di quelli da campo presenti, al fine di allargare la platea dei pazienti elettivi da trasferire.
Il DIRMEI ha rivisto le valutazioni, davvero rigide, e nei prossimi giorni sarà utilizzato, non solo per sgravare, ma anche per quelle persone che non possono andare a domicilio.
Sono contento che lì tutto sia funzionante e pronto. Mi auguro di non doverlo utilizzare e che l'utilizzo resti quello che è, cioè molto basso perché anche in vista di una terza ondata, che tutti auspichiamo non arrivi, abbiamo la disponibilità di ulteriori posti letto e di dare una risposta adeguata ai piemontesi, così com'è sempre stata la rete ospedaliera nella prima e seconda ondata. I nostri ospedali hanno dato delle risposte adeguate e a tutti è stato dato un letto. Chi aveva bisogno di terapia intensiva è stato messo in terapia intensiva, in subintensiva e in ricovero ordinario.
Si è risposto alle esigenze di tutti, anche grazie alla realizzazione di questi ospedali da campo, prima le OGR e oggi il Valentino. Se saremo tanto fortunati da non averne bisogno nel periodo della vaccinazione, potrà anche essere utilizzato come area per la vaccinazione contro il COVID.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 544 presentata da Canalis, inerente a "Programma di recupero delle cure per le persone con malattie di Parkinson"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
544.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione a risposta immediata riguarda l'assistenza alle persone affette da malattie croniche e, in particolare, affetti da malattia di Parkinson, che nella nostra regione, soprattutto in provincia di Torino sono molto numerose: 22 mila a livello regionale e 7.000 a livello di provincia di Torino, secondo il censimento del 2017.
Durante l'epidemia di questi mesi, purtroppo, le cure e l'assistenza per tutti i malati cronici, e anche per questa tipologia, sono state ridotte o indebolite. Abbiamo assistito alla semichiusura delle attività specialistiche ambulatoriali, allo spostamento o alla cancellazione di visite. Di fatto, negli ultimi mesi sono state seguite, in maniera integra soltanto le casistiche più urgenti.
La malattia di Parkinson è un disturbo degenerativo e progressivo molto grave e l'impatto dell'isolamento, durante il periodo di lockdown, è stato particolarmente forte per questi pazienti, perché l'inattività, lo stress e la solitudine possono portare a un peggioramento dei sintomi e a un declino cognitivo ulteriore.
Anche la scelta di dedicare interi reparti, o di chiudere gli ambulatori ha comportato un rallentamento o, addirittura, un arresto dei percorsi assistenziali. In molti casi, purtroppo, non sono stati previsti servizi alternativi adeguati, quindi il rischio è che questi dieci mesi di emergenza sanitaria abbiano comportato forti rischi di peggioramento per queste persone.
L'Associazione Italiana Parkinsoniani e l'Associazione Amici Parkinsoniani Piemonte onlus hanno addirittura offerto alla Regione la disponibilità di mettere a disposizione le proprie sedi per svolgere le attività ambulatoriali che sono state fermate e anche per dare un supporto tecnologico necessario, fermo restando che la più grande emergenza è quella dell'assenza degli specialisti, ormai completamente assorbiti dal COVID.
L'interrogazione mira a capire quali sono le azioni che la Regione intende mettere in atto per garantire un piano di recupero delle cure che sono state rallentate o perdute in questi mesi per le persone malate di Parkinson, in maniera tale da evitare un peggioramento o un abbandono di questi malati cronici.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Monica Canalis per l'illustrazione e per essere stata nei tempi.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Condivido la preoccupazione per i pazienti di Parkinson, più in generale per i cronici e per tutti quelli che hanno dovuto, in qualche modo attendere e devono ancora attendere per le cure a causa dell'emergenza.
I pazienti affetti da Parkinson sono certamente una quota importante e significativa nell'ambito delle patologie neurologiche. In quest'ambito è in fase avanzata la realizzazione di un percorso diagnostico e terapeutico assistenziale che rinnova anche il modello precedente di PDTA. Purtroppo l'attuale emergenza internazionale sta mettendo fortemente sotto pressione tutto il sistema sanitario, non solo della Regione Piemonte, ma di tutta Europa, dalla prevenzione al territorio con i medici di medicina generale gli ospedali e le attività di pronto soccorso, il che rende necessaria l'attuazione di una serie articolata di provvedimenti sanitari.
Con nota protocollo 18-497 del 5 giugno la Direzione Sanità aveva trasmesso alle ASL indicazioni tecnico-operative per la ripresa delle attività sanitarie. Mi riferisco a tutte quelle sospese e ridotte a seguito del lockdown richiedendo, tra l'altro, all'Azienda l'adozione di un piano organizzativo aziendale per la ripresa delle attività, su base di una serie di precise indicazioni regionali.
Con DGR 6-1613 del 3 luglio, la Regione Piemonte ha dato avvio alle visite specialistiche ambulatoriali a distanza, la cosiddetta televisita, in conformità con le linee nazionali di telemedicina, quindi un'azione importante, fatta anche ai sensi dell'intesa Stato-Regioni del 20 febbraio e ha disposto indicazioni operative anche per l'utilizzo di queste modalità informatiche e digitali.
Con nota protocollo 28-568 dell'11 settembre è stato trasmesso al Ministero il piano per il recupero delle liste d'attesa, che è stato poi approvato e predisposto in ottemperanza al decreto 104, e tutti i modelli operativi e organizzativi prescelti, con i tempi di realizzazione, destinazione e così via. Sulla base delle considerazioni, il piano per il recupero delle liste d'attesa è stato dettagliato nell'allegato A, che è parte integrale del provvedimento e che, se la Consigliera vuole, posso anche trasmettere.
Purtroppo siamo poi ripiombati nella seconda ondata del COVID e, con nota protocollo 20-20 del 22 ottobre, l'Unità di crisi ha ribadito, in forza del fatto che siamo ripiombati nella seconda andata, le attività procrastinabili e quelle non procrastinabili. In tale contesto rimangono comunque, sempre conservate tutte le prestazioni di tipo U di urgenza, le B e i ricoveri urgenti e oncologici.
Peraltro in questa nota, è importante sottolinearlo, l'Unità di crisi ha confermato che i percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali sono da garantire qualora, come leggo testualmente, "la loro interruzione comporti un rischio grave per lo stato di salute del cittadino/paziente", quindi è vero che sono garantite le prestazioni di tipo U e B, ma anche quelle che in caso d'interruzione, potrebbero arrecare danno alla persona, per cui devono essere continuate.
È stata anche potenziata l'attività vaccinale contro l'influenza in base alle indicazioni del Ministero ed è stata fortemente raccomandata. Con la progressiva normalizzazione della situazione epidemica potranno, comunque essere riprese tutte quelle attività ordinarie, anche per quanto riguarda i pazienti affetti dal morbo di Parkinson.
In questo momento, mentre noi parliamo, alla luce del fatto che c'è stata un'importante riduzione della pressione ospedaliera, nonché una dimissione di oltre 1.500 pazienti malati di COVID, sono già iniziate, e in alcuni casi anche concluse, le attività di riconversione dei reparti da COVID a non COVID e stanno riprendendo le attività ordinarie, interventi in elezione, visite e quant'altro sia necessario alla tutela della popolazione non affetta da COVID, in particolare anche per la cronicità.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 545 presentata da Valle, inerente a "Gravi anomalie riscontrate tra il 18 e il 19 dicembre 2020 nella reportistica ufficiale dei dati COVID-19 relativi alla Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
545.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Daniele Valle.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Ogni giorno, com'è noto, il Ministero della Salute e la Protezione civile nazionale diffondono una tabella che contiene alcuni dati relativi alla diffusione dell'epidemia. Dati Regione per Regione.
Nella serata di venerdì alcune voci della tabella relative ai dati che riguardavano il Piemonte riportavano alcune anomalie che venivano poi spiegate da una nota a piè di pagina della tabella che indicava, appunto come alcune voci erano state rettificate per essere rese aderenti alle indicazioni ministeriali.
In particolare, dal conteggio complessivo del Piemonte venivano espunti oltre 200 mila tamponi effettuati dall'inizio della pandemia a oggi, oltre 100 mila casi testati, sempre dall'inizio della pandemia a oggi, e anche poco più di un migliaio di casi certificati di Coronavirus sempre conteggiandoli dall'inizio della pandemia a oggi.
È evidente che queste differenze cambiano significativamente la nostra percezione del problema, in particolare sulla nostra capacità di tracciare i casi piemontesi e di avere contezza della diffusione dell'epidemia sul nostro territorio.
Faccio un salto in avanti perché, in realtà, rispetto alla presentazione del question time, alcuni elementi significativi, a parziale spiegazione ci sono già stati forniti nel corso dalla IV Commissione di ieri, quindi trovo abbastanza positivo il fatto che il Piemonte abbia voluto, rappresentando i propri dati, caricare come positivi (mi pare di avere intuito) anche tutti coloro che erano positivi soltanto al test del tampone rapido, ma che per non erano stati sottoposti al test di conferma, in quanto erano già a contatto di un positivo, e le linee guida ministeriali permettevano di considerarli tali (anche se la circolare di ottobre, come dicevamo ieri conteneva più un auspicio che un'indicazione). Tuttavia, è sempre meglio abbondare in queste situazioni: è meglio peccare per eccesso, che non per difetto.
Mi preoccupano, in ogni caso, alcuni punti: in particolare, come Piemonte come mai abbiamo deciso nelle ultime tre settimane di fornire dei dati difformemente da come era stato indicato dal Ministero? Chi si è assunto questa responsabilità? D'altra parte, guardando invece i dati di questi ultimi giorni, cioè da quando abbiamo cominciato anche nei report della Regione Piemonte (Piemonteinforma piuttosto che Facebook) a distinguere tra tamponi antigenici e tamponi molecolari, come mai il Piemonte continua a fare molti meno tamponi molecolari rispetto alle altre Regioni? Perché siamo ultimi tra le grandi Regioni, e circa a metà tra le Regioni a noi paragonabili come la Toscana, l'Emilia e il Veneto (lasciando da parte la Lombardia che, per dimensioni, non è ovviamente comparabile al Piemonte).
L'interrogazione nasceva dalla necessità di avere maggiore chiarezza circa le difformità che i dati piemontesi avevano rispetto ai dati forniti dal Ministero.
Aggiungo, anche se in parte oggi abbiamo potuto leggere rassicurazioni in questo senso sui giornali, benché non sia specificato nell'interrogazione (del resto, le abbiamo dovute presentare prima della IV Commissione di ieri), che la difformità del numero di tamponi effettuati può cambiare significativamente la percentuale di positivi rispetto ai tamponi effettuati, aumentando il denominatore. Le chiedo, quindi, se questo pu aver variato uno dei tanti indicatori che servono per tenere d'occhio il diffondersi dell'epidemia interna piemontese.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Daniele Valle per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Quello sollevato nell'interrogazione è un argomento piuttosto caldo, che ha impegnato anche i giornali locali (e non solo locali).
Innanzitutto, bisogna dire che non c'è nessuna grave anomalia nella reportistica o nei dati; piuttosto - come possiamo definirla? - si è trattato di una comunicazione sbagliata. Proprio questa mattina, in Commissione sanità, lo stesso Rezza, Direttore Generale della Prevenzione al Ministero della Salute, l'ha definita una "anomalia comunicativa", che il Ministero si è impegnato a risolvere a breve.
Per quanto riguarda i dati che vengono comunicati non al Ministero, ma all'Istituto Superiore di Sanità, che è l'organo tecnico che poi redige il report, tali dati sono stati comunicati (e continuano a essere comunicati) prevedendo la sommatoria dei tamponi molecolari e dei tamponi antigenici effettuati con riferimento al link epidemiologico. Questo perché? Perch sia il CDC, cioè l'organismo europeo, sia la circolare ministeriale che ha ridefinito il caso, che, contrariamente a quello che dice il Consigliere Valle, non "auspica", perché leggo testualmente, affermano: "Si rappresenta che la definizione di 'caso confermato' dovrebbe essere aggiornata in relazione all'utilizzo dei test antigenici rapidi senza".



VALLE Daniele

Appunto, dice "dovrebbe".



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Sì. Allora, lo ripeto.



PRESIDENTE

Per cortesia, continui, Assessore.
Rimandiamo i colloqui a dopo, in separata sede.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Perfetto.
Il testo continua: "Si rappresenta che la definizione di 'caso confermato' dovrebbe essere aggiornata in relazione all'utilizzo di test antigenici senza una conferma di test molecolare".
Quando il Ministero scrive quello, cioè dice "Regioni, voi dovreste fare così", noi facciamo così. Tant'è che questa disposizione, che nasce dall'Europa, quindi dall'organismo europeo che definisce il caso, viene ripresa dal Ministero della Salute.
E, soprattutto, nell'interlocuzione tra le Regioni (quindi non solo il Piemonte) e l'Istituto Superiore di Sanità, che, lo ripeto, è l'organo che poi si occupa di stilare il report e di definire la zona gialla, rossa o arancione, sono comunicati tutti. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo quantomeno fino al 15 di gennaio, data in cui scade il DPCM e magari verranno modificate le regole.
Pertanto, i nostri dati sono sempre stati coerenti e abbiamo sempre comunicato quello che doveva essere cominciato.
Non solo. L'Istituto Superiore di Sanità, su nostra richiesta (gli avevamo richiesto una conferma in tal senso), ci ha scritto in modo chiaro (c'è stata una mail tecnica cui seguirà una documentazione ufficiale) di continuare a produrre test molecolari più test antigenici. Questa è la comunicazione ufficiale, quindi nessun maneggio di dati, nessun taroccamento, niente, nulla di nulla. I dati sono quelli e continueranno a essere quelli.
Parallelamente, il 3 dicembre il Ministero ci dice: "Comunicateci solo i dati relativi ai test molecolari". Abbiamo rifatto i conti e abbiamo comunicato, qualche giorno fa, i test relativi ai molecolari. Purtroppo ecco l'anomalia comunicativa - il bollettino della Protezione civile riprende solo il dato del molecolare e non dell'antigenico. Allora sembra che i dati siano stati maneggiati, ma non è così. In realtà, oggi, in Commissione Salute, abbiamo chiesto a Rezza di correggere quest'aspetto. Si sono impegnati a correggerlo inserendo una colonnina di fianco a "test molecolari" con "test antigenici" e "totale": così facendo, si fa chiarezza (solo dal punto di vista comunicativo) e, soprattutto, ci si riallinea ai dati che sono inviati all'Istituto Superiore di Sanità. Il tema è questo.
Non solo. Questa mattina, in Commissione, abbiamo chiesto al Ministero di inviarci una bozza di nuova circolare sui tamponi, che verrà trasmessa a tutte le Regioni e al coordinamento della Commissione Salute. La condivideremo. Avanzeremo le nostre proposte e ne usciremo con un documento condiviso sui tamponi, a maggior tutela non solo dell'efficacia della comunicazione dei dati, ma anche della rigorosa correttezza con cui non solo il Piemonte, ma anche il Veneto, il Trentino o la Sicilia (le Regioni che hanno inviato la sommatoria dei dati che hanno poi prodotto il report settimanale) si sono attivati.
Per rispondere alla sua ultima questione, faccio presente che abbiamo inviato sempre gli stessi dati: sono confrontabili. In ogni caso, se anche non avessimo mandato i dati degli antigenici, non si sarebbe registrata alcuna variazione sulla scelta delle zone o sull'indice RT. Anzi, aver inviato più positivi e più test antigenici dimostra proprio che il Piemonte è stato estremamente corretto e rigoroso nell'applicazione delle norme europee e nazionali.
Ripeto, non c'è stata un'anomalia di trasmissione o una grave situazione di dati che non coincidono, ma c'è stata un'anomalia comunicativa nel Bollettino Ufficiale della Protezione civile nel mettere soltanto i test molecolari e non gli antigenici. È tutto perfettamente regolare.
Pertanto, visto come i giornali hanno accusato il Piemonte, non tanto la parte politica, ma soprattutto i tecnici che si occupano di quest'aspetto e che sono stati gravemente offesi, pregherei tutti i Consiglieri, prima di fare dichiarazioni di questo tipo, di chiedere e di informarsi. In tal modo, sicuramente eviteremmo di infangare l'istituzione che rappresentiamo.
Se c'è una cosa in cui davvero siamo stati estremamente giusti e corretti è proprio la trasmissione dei dati all'Istituto Superiore di Sanità.
Grazie, Presidente. Ho concluso.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 547 presentata da Magliano, inerente a "Il COVID-19 non deve fermare le vaccinazioni dei bambini"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
547.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente. Visto che il mio question time e quello del collega Valle erano strettamente intrecciati e li abbiamo appositamente presentati insieme con due domande diverse per non indurre in errore i nostri atteggiamenti e per rispettare il Regolamento, essendo che è sullo stesso oggetto va benissimo se al mio risponde l'Assessore Marnati, ma sarebbe bene per i lavori dell'Aula che fossero almeno affrontati insieme.
Lo dico solo in termini di coerenza anche rispetto a quello che ho appena sentito, perché in parte nella risposta all'interrogazione del collega Valle c'erano anche alcune risposte dell'Assessore Marnati e l'Assessore Marnati, in parte, risponderà spero anche in base alle cose che gli ha detto l'Assessore Icardi.



PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, dando la parola al Consigliere Magliano, che illustra l'interrogazione a risposta immediata n. 547.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ho presentato questa interrogazione a risposta immediata proprio perch sono giunte segnalazioni che poi sono diventate anche oggetto di un approfondimento giornalistico per ciò che riguarda le vaccinazioni dei bambini. È evidente che l'emergenza COVID ha portato nel nostro sistema tutta una serie di problematiche, dettate anche dal fatto che il nostro sistema sanitario doveva, in qualche modo, adeguarsi all'emergenza che in questi mesi ha attanagliato il nostro Piemonte.
Certo è che una corretta programmazione della vaccinazione, soprattutto dei bambini appena nati, risulta essere assai necessaria e utile, proprio per mantenere quella profilassi che è tipica di un sistema sanitario evoluto che permette alle mamme e ai papà di sapere quanto prima quando i propri figli dovranno essere vaccinati, in modo tale che l'organizzazione di questo tipo di vaccinazione eviti assembramenti e problematiche legate alla non possibilità di vaccinare in tempo i propri figli.
Sappiamo bene che in questa fase creare problematiche legate alla mancata vaccinazione nelle tempistiche necessarie da parte del nostro sistema sanitario potrebbe far incorrere in casi oggettivamente funesti o di grande preoccupazione, soprattutto perché stiamo parlando delle primissime vaccinazioni. Sappiamo bene che i vaccini, soprattutto quelli obbligatori tutelano i bambini da tante malattie e la mancata vaccinazione entro i termini stabiliti dalla legge - perché di questo stiamo parlando - li espone a rischi di contagio, morbilità e mortalità. I richiami delle vaccinazioni obbligatorie sono altrettanto importanti, potenziando la copertura dei vaccini stessi.
Nel "tenuto conto che" dicevo che la chiusura totale o parziale delle strutture sanitarie e il rallentamento delle attività ambulatoriali, a causa del COVID-19, hanno, di fatto, creato una sorta di effetto imbuto con conseguente allungamento di tutte le liste d'attesa, compresa quella delle vaccinazioni. La seconda ondata pandemica ha ulteriormente allungato i tempi di recupero.
Nel "rilevato che" vado a raccontare il fatto da cui è nato tale question time, ma prima di scriverlo mi sono interfacciato e ho approfondito con altri genitori nelle stesse condizioni.
Fonti giornalistiche hanno raccontato la vicenda di una famiglia torinese la cui figlia di due mesi e mezzo non solo non ha ricevuto la convocazione per la prima vaccinazione - e questo, secondo me, è gravissimo - ma che dopo aver chiamato più volte l'Azienda Sanitaria Locale, non è riuscita a programmare in tempi certi, se non in tempi molto lunghi, un appuntamento.
Infatti, hanno detto "visto che non è arrivata questa comunicazione, se vuole, la programmiamo", ma sarebbe stata programmata per una data che era ben oltre il termine per fare in modo utile il vaccino. Nella stessa situazione si trovano o si sono trovate altre famiglie, alle quali non è restato altro che mettersi in coda fuori dall'ASL alla mattina presto con bimbi appena nati, creando peraltro assembramenti. Pertanto, se riuscissimo a programmare, evidentemente eviteremmo di avere code interminabili e di esporre al gelo dell'inverno bambini pur di riuscire a farli vaccinare.
Oltre a questo, c'è anche il dato di non creare assembramenti.
Nel "preso atto che" ribadisco che urge intervenire subito per tutelare, in primis, i bambini, i soggetti più fragili, ma anche per prevenire il rischio di diffusione di nuove e potenzialmente pericolose situazioni di contagio diffuso.
Chiedo all'Assessore, che ringrazio per essere qui quest'oggi, quali immediate azioni intenda intraprendere questa Giunta con interventi volti a evitare che le famiglie, in assenza di convocazioni puntuali, siano costrette a mettersi in coda nella speranza di ottenere quanto dovuto e affinché sia rispettato il calendario vaccinale. Questo lo dico perché i referenti ASL intervistati hanno rilasciato una dichiarazione che suonava come "faremo delle verifiche".
Soprattutto in questo periodo chiederei all'Assessore un'attenzione particolare affinché il calendario vaccinale sia il più possibile rispettato, ma che le famiglie siano convocate per tempo, cioè che arrivi alle famiglie dei bimbi appena nati una data certa su quando devono vaccinare i figli, per evitare che, nel momento in cui non arriva la convocazione, anziché programmare in tempo utile li si rimanda ben oltre la scadenza e si dice loro di mettersi in coda la mattina.
Visto che questi sono i fatti e conoscendo la sensibilità dell'Assessore mi auguro, chiedendo di avere la risposta scritta, che l'Assessore possa intervenire, nel caso non l'abbia già fatto.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ho letto l'interrogazione e ho ascoltato il Consigliere Magliano. Mi dispiace di questo fatto, anche perché la Regione ha scritto alle Aziende sanitarie di non interrompere le vaccinazioni pediatriche e, quindi, di svolgere normalmente l'attività di vaccinazione dei bambini, perch sappiamo tutti che ci sono tempi ben precisi per vaccinare i bambini per non esporli a certi rischi. Dal punto di vista degli indirizzi della Regione, le vaccinazioni pediatriche devono continuare a essere fatte con le modalità di avviso e di allertamento delle famiglie con congruo anticipo.
Mi spiace dei dati che lei ha citato. Se mi dà i dettagli, certamente verificheremo e non ripeto quanto le hanno detto i vertici aziendali. Non va bene che si mettano in coda, ma le sedute devono essere programmate per tempo, anche con cadenze temporali che evitino assembramenti, ma soprattutto vorrei capire dove si verificano queste anomalie e questi disservizi. Interverremo, facendo quanto è di nostra competenza per evitarli. La Regione, però, ha dato disposizioni molto precise e dettagliate di non interrompere il servizio nazionale per l'infanzia e di continuarlo regolarmente.
Comprendo che l'emergenza COVID possa aver causato (specie nei SIS, perch sono nell'occhio del ciclone per il contact tracing e per il lavoro contro il COVID) ritardi e incomprensioni, ma se si arriva a questo livello e se lei ce lo segnala, Consigliere Magliano, interverremo certamente anche a supporto con del personale, con delle attività di verifica e di aiuto per le Aziende che non riescono a soddisfare questa esigenza primaria della sua popolazione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 548 presentata da Grimaldi, inerente a "Capacità di processamento dei tamponi molecolari e tracciamenti dei contagi"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
548.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Il rapporto della Regione Piemonte con i tamponi è stato complicato fin dal principio e oggi, a dieci mesi dall'inizio della pandemia, questa Giunta continua a litigare, secondo me, con il monitoraggio quotidiano dei contagi. I proclami di Alberto Cirio spesso si sono rilevati delle bolle di sapone: la verità è che il Piemonte ancora oggi non è in grado di processare quotidianamente un numero adeguato di tamponi molecolari per far sì che il tracciamento sia davvero al centro di ogni analisi e di ogni previsione, ma soprattutto della nostra capacità di fermare una terza ondata, così come non siamo stati capaci di fermare la seconda.
Ritorniamo però all'oggetto del precedente question time, quello del Consigliere Valle. Vorrei che la Regione, oltre al danno, non aggiungesse la beffa, perché nessuno di noi è contrario ai test antigenici e ai tamponi rapidi, semplicemente non rendiamoci ridicoli! Il Ministero non ha ancora autorizzato quell'equiparazione; il Ministero, come vi ha già anche comunicato, arriverà prestissimo a mettere magari insieme quei risultati ma voi un mese e mezzo fa non potevate farlo e il Ministero ha corretto la Regione. Nessuno vi ha detto che avete barato, ma abbiamo semplicemente continuato a dire che il Piemonte si dimostrava, ancora una volta, una delle peggiori Regioni per il tracciamento, perché la capacità di processare i tamponi era ai minimi termini, tant'è vero che siamo la seconda Regione per morti e per contagi e siamo la settima (sul numero generale) per il numero di tamponi, tant'è vero che i test processati in quei giorni erano poco più di 8.000, cioè molto al di sotto dei grandi numeri di cui abbiamo spesso parlato.
Ma dico di più e lo dico anche rispetto a quanto dicevamo: togliendo 200 mila test, anche solo per dovere di cronaca e per equiparazione con i dati nazionali, i 1.380 casi spariti (perché ci sono 1.380 casi positivi), sono riconducibili a quei 200 mila? Abbiamo fatto 200 mila test in più per 1.380 persone che sono risultate positive, oppure i 1.380 che abbiamo espulso sono stati tolti (positivi) perché c'erano delle sovrapposizioni? Molti dei testi antigenici devono essere confermati dai molecolari e questa risposta per esempio, non ci è stata data. I 1.380 casi che non ci sono più chi erano? Perché non ci sono più? Inoltre, a noi davvero i proclami non interessano e lo diciamo all'Assessore Marnati, che risponderà per la parte che lo riguarda, ma vogliamo capire la reale capacità in questo momento di tracciamento. Ieri in ben quindici minuti avete chiuso questo caso, ma davvero ci chiediamo come mai non siamo stati in grado, in questi mesi, per esempio, a fare i test per tutti gli asintomatici, per le persone che stavano dentro i nuclei familiari con infetti e come mai non siamo riusciti con i nostri servizi neanche con i SISP, nemmeno a mandare una mail per dire che dovevano stare in quarantena se non magari in contumacia.
Ecco, con questo question time vorremmo sapere esattamente quanti test sono stati fatti, laboratorio per laboratorio, qual è la nostra vera capacità visto che si è detto e ridetto che potevano arrivare ben oltre i 10 mila ma la media continua a essere bassissima.
Ci chiediamo, inoltre, come mai continuiamo a portare questi test fuori dalla Regione; c'è stata questa grande discussione per cui sono raddoppiati, triplicati, centuplicati questi laboratori, ma noi continuiamo a portarli fuori dalla Regione e non si capisce davvero qual è la nostra grande potenzialità.
Anziché mettere in bocca parole all'Istituto Sanitario Superiore, invece di dire che lo Stato farà come noi, il punto è un altro, perché lo Stato aveva già detto che, prima o poi, gli indicatori sarebbero stati tutti uguali in tutta la nazione, così come si sta per fare nell'Unione Europea: peccato che voi non avreste dovuto farlo un mese prima, con dati che non erano omogenei.
Dopodiché, la domanda è un'altra: perché sono spariti quei 1.380 casi, ma soprattutto quali sono i numeri effettivi del tracciamento e dei nostri test molecolari? Insomma, quanti ne stiamo davvero facendo e quant'è la capacità, laboratorio per laboratorio, visto che ancora oggi continuiamo a essere il fanalino di coda del nostro Paese? Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Matteo Marnati.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore alla ricerca applicata per emergenza COVID-19

Grazie, Presidente.
Ovviamente, in cinque minuti è impossibile dare i dati come richiesti quindi ho già sentito il Consigliere Grimaldi e gli faremo avere tutta la documentazione, che è molto corposa, però in linea generale posso rispondere questo.
Prendiamo la seconda ondata, lasciando la prima, altrimenti dovremmo andare fino a febbraio, quindi partiamo dal 31 di agosto. Ogni settimana abbiamo una reportistica dei tamponi, in questo caso molecolari, perché, come ben sappiamo, quelli antigenici sono stati rendicontati a partire dal 24 ottobre in Piemonte. Siamo stati la prima Regione a farli.
Il totale, dal 31 agosto all'ultima settimana, quindi a domenica (non abbiamo inserito quelli di lunedì e di oggi), è di 1.025.537 tamponi molecolari. Il picco, cioè la settimana in cui ne abbiamo fatti di più, che poi è paragonabile anche all'andamento del numero dei positivi e del picco epidemiologico che avevamo in Piemonte, è stata la settimana che andava dal 9 al 15 novembre. Ne abbiamo fatti - è stato il record - 58.520. La settimana successiva, quindi dal 16 al 22 novembre, 98.466.
In effetti, le ultime due settimane di dicembre, quella che va dal 14 al 20 dicembre, ne abbiamo fatti 59.670, se prendiamo solo esclusivamente i tamponi molecolari. È un dato parziale del numero dei tamponi totali.
Tecnicamente uno può dire quello che vuole, ma, in realtà, sia per il tampone rapido sia per il tampone molecolare è stato decretato ufficialmente, l'utilizzo dal Ministero della Salute e dall'Istituto Superiore Sanità, che ci dice qual è l'indicazione per usare il molecolare o l'antigienico, secondo le varie condizioni.
Su questo, c'è la circolare del Ministero della Salute, che dice come utilizzare, e in che contesto, il tampone antigienico rispetto a quello molecolare, e dice che, dove ci sono asintomatici, o paucisintomatici conviene di più fare il tampone antigenico.
Se questo viene richiesto, noi diamo esattamente quello che è la domanda e la volontà del Consiglio. In questo momento, i nostri laboratori hanno uno standard di produttività giornaliera, che abbiamo definito come Regione Piemonte, ma non vuol dire che non se ne possono fare di più. Se ne possono fare di più, ma noi abbiamo dato uno standard, secondo il potenziale dei macchinari e del personale, di 9.314 tamponi giornalieri che possono fare i nostri laboratori pubblici. I laboratori sono l'ASO Molinette, l'ASO ASL Cuneo, l'ASO Novara, l'ASO Alessandria, l'ASO San Luigi, l'ASO Mauriziano l'ASL di Alessandria e di Tortona, l'ASL Città di Torino, l'ASL di Borgomanero, Novara, l'ASL di Biella, l'ASL di Vercelli, l'ASL VCO, ASL Torino 3, l'ASL Torino 4, l'ASL Asti, l'ASL Torino 5. Sono tutti laboratori pubblici cui si aggiungono i due che chiamiamo laboratori pubblici service quindi in supporto a questi laboratori che hanno i loro macchinari: il laboratorio ARPA e il laboratorio UPO, che hanno uno standard di produttività di mille tamponi (anche in questo caso cambia di giorno in giorno e vi forniremo ovviamente l'elenco preciso).
A questi si aggiungono i laboratori privati service che lavorano per conto nostro, che sono Candiolo, il Centro Antidoping, l'Istituto Zooprofilattico, Synlab, Dante e RDI, che sono altre grandi reti di laboratori a livello nazionale ed europeo. Dove poi vengono processati, a noi sinceramente non interessa, nel senso che loro hanno una grande rete in alcuni casi fuori regione e in altri casi in regione: Dante è in Abruzzo, Synlab ha una rete anche in Lombardia e in Veneto, RDI ce l'ha anche in Germania e in Svizzera. Noi, ovviamente, abbiamo poi il riferimento con ogni singolo laboratorio.
Abbiamo rinnovato una gara, con un prospetto di aggiudicazione, di SCR Piemonte. Hanno partecipato nove laboratori privati e il primo è risultato Dante LABS, per la capacità produttiva giornaliera e il costo. In totale abbiamo questi nove laboratori che potrebbero essere contattati da Regione Piemonte in caso di bisogno, ma prioritariamente utilizzeremo laboratori pubblici, che sono disponibili a effettuare 103.250 tamponi molecolari al giorno.
Questo è quanto c'è nel prospetto di aggiudicazione.
Il Piemonte potrebbe fare poco più di 9.000 tamponi molecolari al giorno nei nostri laboratori pubblici e, se necessario, avvalendoci degli altri laboratori che hanno partecipato, altri 103.250.
Diciamo, quindi, che la capacità di tracciamento, per quanto riguarda i laboratori e la produttività giornaliera, è molto alta. A qui, ovviamente va aggiunto l'aspetto del SIS, del contact tracing, dei medici di medicina generale e tutto l'aspetto di effettuazione fisica del tampone, ma è un'altra partita.
Vi aggiungo, visto che ci siamo, un dato recentissimo: da venerdì abbiamo aggiunto, rispetto a quello che era nei mesi passati, la possibilità (e questo l'ha fatto direttamente il DIRMEI) di aggiungere, oltre a effettuare il tampone molecolare o rapido ai sintomatici o ai paucisintomatici, anche ai casi stretti asintomatici e poi agli over sessantacinque (l'abbiamo detto in Commissione ieri). Vi do il dato da venerdì, perché è iniziato venerdì (e considerate che di domenica ne effettuano pochissimi): tra gli over sessantacinque, con patologie croniche asintomatici, ne abbiamo effettuati, già con prenotazioni, ottantanove, di cui settantasei sono negativi e tredici sono risultati positivi. La percentuale, quindi, è di circa il 14%, che è molto alta.
Noi abbiamo ampliato, adesso che abbiamo questa disponibilità, la capacità di tracciare molte più persone, oltre che sintomatici, anche gli asintomatici con determinate caratteristiche. Vi faremo poi avere il file richiesto, giorno per giorno, a partire dall'inizio della seconda ondata che è fine agosto, a oggi, così vedrete, giorno per giorno, quanti tamponi hanno processato i laboratori nostri e anche quelli privati. Tuttavia, il dato ufficiale totale è di oltre un milione di tamponi molecolari.
Riuscire a paragonare questo dato con altre Regioni è difficile, lo ha scritto anche con una postilla l'Istituto Superiore di Sanità, perché noi siamo molti più rapidi, a differenza di altre Regioni. Se sommassimo i tamponi rapidi, che sono altrettanto efficaci e, in alcuni contesti migliori, a quelli molecolari, vedreste che, poiché avete preso delle posizioni e dite che il Piemonte è ultimo per i tamponi molecolari, la Regione Piemonte risulta tra le Regioni che ha effettuato più tamponi (parlo della seconda ondata).
Spero di aver risposto, anche se in maniera generica, ma nel modo più dettagliato possibile. Comunque, riceverete la documentazione richiesta vie e-mail con un file excel.



GRIMALDI Marco

Ci potete dire questi 1.380 casi come sono spariti? Chi sono? Lo dico perché, nonostante due question time, nessuno ci ha risposto.



PRESIDENTE

Consigliere, questa non è la sede.



GRIMALDI Marco

In Commissione non ci rispondono, con i question time non ci rispondono!



PRESIDENTE

Ne prendiamo atto, mi scuso con lei, ma questa non è la sede.



GRIMALDI Marco

Sono sempre 1.380 casi spariti.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Matteo Marnati per la risposta.


Argomento: Trasporti su gomma - Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 546 presentata da Sacco, inerente a "Sentenza TAR Terzo Valico, respinto il ricorso di COCIV su trasporto smarino in modalità combinata ferro-gomma. Quali azioni previste dalla Regione per fare attuare la prescrizione"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
546.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Sacco.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente Con sentenza dell'11 dicembre 2020 il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte ha respinto definitivamente il ricorso n. 1114 del 2017 integrato da motivi aggiunti, proposto dal consorzio COCIV contro la Regione Piemonte, giudicando infondate tutte le obiezioni sollevate da COCIV nel ricorso.
Consideriamo che l'aggiornamento del Piano cave del relativo Piano del traffico della linea ferroviaria Alta-Velocità Alta-Capacità Milano-Genova "Terzo Valico dei Giovi", approvato con DGR 6863 dell'11 dicembre 2013, già prevedeva uno studio per il trasporto dello smarino in modalità combinata ferro-gomma, riguardante i lotti 1 e 2, e prescriveva in maniera cogente il trasporto combinato per i lotti 3-4-5. Testualmente della prescrizione n.
19: "Il materiale proveniente dagli scavi (smarino e inerte) dovrà essere movimentato nella modalità combinata ferro-gomma per l'intera durata dei lavori di scavo della galleria di valico a partire dalla riattivazione del raccordo ferroviario fra lo scalo area Cementir e la stazione di Arquata Scrivia".
Il Tribunale, infatti, sottolinea come questa deliberazione non sia stata oggetto di alcuna contestazione da parte di COCIV nel 2013. COCIV, invece ha chiesto all'annullamento del Piano cave e del relativo al Piano del traffico, in cui la Regione ribadiva l'importanza e la fondatezza delle previsioni del 2013 giudicandola "inderogabile": "Il proponente dovrà presentare alla Regione Piemonte Direzione Opere Pubbliche e Trasporti per l'approvazione in project review del 'Progetto dello smarino nella modalità combinata ferro-gomma' presentato in Conferenza dei Servizi, entro tre mesi dalla data di pubblicazione della DGR di approvazione del Piano Cave 3, 4 e 5 lotto, che prevedeva la realizzazione di interventi per il trasporto combinato anche in aree diverse dalla Cementir e la conseguente riformulazione del Piano del traffico. Cociv dovrà attuare la modalità del trasporto combinato ferro-gomma nel tempo massimo di nove mesi dalla data di approvazione della Regione Piemonte - Direzione Opere Pubbliche e trasporti".
Valutato che con nota della Regione Piemonte-Direzione Competitività del 30 marzo 2018 è stata fatta diffida al consorzio COCIV a presentare, entro sessanta giorni dal ricevimento della stessa, documentazione progettuale afferente all'implementazione del Piano dei trasporti in modalità combinata ferro-gomma, successivamente COCIV ha depositato dei motivi aggiuntivi per chiedere l'annullamento di questa nota chiedendo altresì la sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato nel ricorso, ovvero ha chiesto istanza cautelare.
L'istanza cautelare è stata respinta in data 14 giugno 2018 attraverso ordinanza del TAR Piemonte. Nell'ordinanza si legge: "Rilevato che il favor per l'uso del sistema ferroviario è stato chiaramente esplicitato dalla Regione Piemonte sin da deliberazioni del 2013, non oggetto di contestazione da parte della ricorrente, mentre le puntuali valutazioni di maggiore o minore impatto ambientale, fermi i non superati limiti di ragionevolezza, competono fisiologicamente all'Amministrazione".
Valutato che a maggio 2018 COCIV avrebbe già dovuto attuare le modalità del trasporto combinato ferro-gomma dello smarino, invece ha continuato ad agire in maniera indisturbata per più di tre anni, nonostante il TAR avesse respinto nel 2018 la richiesta di sospensione dell'efficacia della prescrizione, e quindi, per la legge, avrebbe dovuto, comunque, attuare le prescrizioni della Regione. Invece ha proseguito con il trasporto dello smarino su gomma, con evidenti ripercussioni ambientali negative (avevo anche già fatto un'interrogazione rispetto a quanto avvenuto nel 2019 ad Arquata Scrivia).
La Regione stessa ha avallato questa modalità proseguendo nei giudizi di compatibilità ambientale relativi ai vari siti di estrazione/deposito necessari al rilascio delle autorizzazioni, lamentando "l'impossibilità a esprimersi, vista la situazione d'incertezza giuridica, amministrativa e tecnica a causa dei ricorsi pendenti presso il TAR conto la DGR 1-5386 del 2017".
Valutato ancora che, con la sentenza definitiva del TAR Piemonte, COCIV è tenuto al rispetto di tutte le prescrizioni regionali, si fa presente che la stessa Regione ha condizionato la successiva progettazione all'attuazione delle prescrizioni definite in quella delibera di Giunta regionale, ovvero l'aggiornamento del Piano cave e relativo al Piano del traffico.
Pertanto, l'inottemperanza della prescrizione sul trasporto dello smarino in modalità combinata ferro-gomma fa venire meno i presupposti con cui è stato espresso giudizio positivo all'aggiornamento del Piano di gestione dei materiali e del relativo Piano del traffico da parte dalla Regione.
Considerato che fino adesso COCIV si è fatta, nel vero senso della parola "gli affari suoi" rispetto al Piano del traffico, andando contro prescrizioni (più volte è stata respinta l'istanza cautelare da parte del TAR e adesso è stata messa la parola fine rispetto a questo contenzioso sulla modalità di trasporto ferro-gomma), vorrei sapere se la Giunta intende sospendere il giudizio positivo e le autorizzazioni rilasciate in forza del Piano cave e relativo Piano del traffico, fintanto che COCIV non si sarà adeguato alla prescrizione di trasporto dello smarino in modalità combinata ferro-gomma.
Considerato che è già da tre anni che dovrebbe farlo, ritengo inutile continuare a permettere a COCIV di agire come meglio crede, nonostante i dirigenti della Regione Piemonte continuino a chiedere l'osservanza del Piano cave e del relativo Piano sul trasporto di smarino.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sacco per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Sacco.
Arrivo alla risposta precisa soltanto alla fine di un procedimento d'illustrazione molto tecnico, quindi mi permetto di leggerlo.
In relazione alla vicenda COCIV-Piano del traffico, di cui, per brevità, si omettono i dettagli in quanto conosciuti, va annotato preliminarmente che l'attuale legge n. 23/2016, all'articolo 13, non prevede dettagli circa le possibili conseguenze d'inosservanza delle prescrizioni limitative introdotte nei provvedimenti di approvazione del Piano di reperimento e gestione dei materiali litoidi. In particolare, non è prevista neppure la diffida.
Ciononostante, il TAR ha respinto anche il ricorso per motivi aggiunti riguardanti l'emanazione del precedente atto di diffida, con ci manifestando un'interpretazione della stessa come un corretto dare attuazione alla prescrizione dettata dalla deliberazione della Giunta regionale del 18 luglio 2017. Neppure sono previsti provvedimenti successivi più gravosi in caso d'inadempienza a quanto imposto nella diffida, come la sospensione dell'approvazione stessa o la sua revoca.
Invero, una delle motivazioni principali individuate dal tribunale come motivo dell'illegittimità degli atti finora adottati da parte della Regione, e quindi della reiezione del ricorso, è qui riportata.
Tra virgolette, cito che cosa dice il TAR: "Quanto richiesto dalla Regione va a incidere unicamente, per questo specifico aspetto, sul Piano del traffico; atto la cui approvazione rientra nella competenza regionale senza comportare una modifica localizzativa dell'opera, né è stata fornita la prova che la condizione apposta dalla Regione comporti una modificazione sostanziale del progetto approvato".
In questa logica, il TAR ha ritenuto che i provvedimenti adottati non costituiscano variante rispetto al progetto del Terzo valico, con cui anzi, si prescriveva al COCIV (a seguito della delibera di CIPE) quanto segue: "Per quanto concerne il Piano del traffico, si raccomanda al soggetto aggiudicatore di provvedere a ogni ottimizzazione possibile concordando con le amministrazioni anche eventuali limitazioni dei transiti a orari prefissati, nel rispetto dei costi e tempi di esecuzione dell'opera". Pertanto, l'attuazione delle prescrizioni dettate dalla Regione si configura come l'attuazione di ottimizzazioni concordate con la Regione stessa delle fasi di trasporto del materiale di risulta degli scavi e non interferisce con i tempi di esecuzione dell'opera, né con i relativi costi.
Quanto riportato in premessa dell'interrogazione (estratto delle premesse riportate dalla DGR del 31 agosto 2018 relative all'approvazione del giudizio di compatibilità ambientale per il sito di deposito di Cascina Pecorara in Comune di Tortona) fa riferimento alla nota protocollo del 9 maggio 2018 del Settore Infrastrutture strategiche della Direzione Opere pubbliche, con la quale si faceva appunto riferimento al contenzioso pendente sulla prescrizione in questione.
In quella sede si è ritenuto che tale contenzioso e la conseguente inottemperanza alle prescrizioni in questione non rappresentassero una condizione ostativa alla conclusione della fase autorizzativa per quel sito di deposito, così com'è accaduto per tutti gli altri siti attualmente operativi.
Poiché il progetto relativo al trasporto combinato presentato da COCIV con nota protocollo 17 ottobre 2017 non è stato approvato dalla Direzione Opere pubbliche, che aveva proceduto a redigere ulteriori richieste con note del 30 novembre 2017 e del 16 gennaio 2018, che erano state oggetto di ricorso per motivi aggiunti al contenzioso pendente, si è proceduto a richiedere a detta Direzione di esprimersi circa eventuali ulteriori richieste alla luce dell'attuale stato di avanzamento dei lavori.
Qui arriviamo alla risposta.
Si procederà quindi con un nuovo atto di diffida, fissando il termine per la redazione e l'invio di un nuovo progetto di trasporto combinato da sottoporre all'approvazione della predetta Direzione, come riportato nella prescrizione di cui il Tribunale amministrativo ha riconosciuto la legittimità. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.



SACCO Sean

Scusi, Presidente, chiederei cortesemente di ricevere la risposta scritta.



PRESIDENTE

Come sempre.



SACCO Sean

Grazie.



PRESIDENTE

Oltre alla risposta scritta, che si raccomanda sempre a inizio seduta ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta che viene trasmessa via mail in visione a tutti i Consiglieri prima della pubblicazione, è reperibile fin d'ora la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia degli Assessori.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata. Grazie a tutti e a tutte.
A breve, il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.



(Alle ore 15.10 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA ALLASIA STEFANO



(La seduta prosegue alle ore 15.19)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegno di legge n. 126, inerente a "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione per gli anni 2021-2023 e disposizioni finanziarie"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 126, inerente a "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione per gli anni 2021-2023 e disposizioni finanziarie", di cui al punto 6) all'o.d.g.
Comunico che il provvedimento è stato licenziato il 21 dicembre scorso.
Prima di dare la parola ai relatori, ricordo che chi volesse intervenire può cominciare a prenotarsi sulla chat e che, nel momento in cui si avrà la parola, dovrà essere attivata la telecamera e il microfono.
Relatrice di maggioranza è la Consigliera Biletta, che ha facoltà di intervenire per quindici minuti.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
Con questo provvedimento, in coerenza con le previsioni del decreto legislativo n. 118/2011 e dei principi della contabilità finanziaria, si va ad autorizzare l'esercizio provvisorio del bilancio 2021 dal 1° gennaio fino all'approvazione della nuova legge di bilancio e, comunque, non oltre quattro mesi, quindi non oltre il 30 aprile prossimo. Questo garantisce il funzionamento dell'Ente e la possibilità d'impegno nei limiti degli stanziamenti di spesa previsti per il secondo esercizio del bilancio di previsione 2020-2022, approvato con legge regionale n. 8/2020 e aggiornato successivamente con l'assestamento.
Il periodo che stiamo vivendo è attraversato da importanti timori e le conseguenze dell'emergenza sanitaria tuttora in corso stanno determinando grandi incertezze per le economie di tutto il mondo. Sullo sfondo intravediamo delle possibilità. La prima è rappresentata chiaramente dal vaccino, la seconda dalle potenzialità connesse alla prossima programmazione comunitaria e allo strumento finanziario di Next Generation EU. Starà a noi, starà al sistema paese nel suo complesso, alle diverse forze politiche ed economiche dello Stato essere all'altezza di questa sfida e portare l'Italia fuori dalla più grande crisi dal dopoguerra.
Come sappiamo, la situazione del prossimo settennato (il bilancio settennale europeo 2021-2027) e del Recovery Fund è ancora molto fluida e in divenire. Anche per questo motivo, per tentare di costruire un bilancio il più concreto possibile, è opportuno sfruttare le settimane che verranno per orientare al meglio le scelte che conterrà la prossima legge di bilancio, al pari di quanto accaduto almeno negli ultimi sette esercizi quando però non si era ancora in guerra contro il virus.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco, relatore di minoranza; prego.



SACCO Sean, relatore

Grazie, Presidente.
Ovviamente, anche l'auspicio delle opposizioni era di evitare questo provvedimento, portando già in discussione il bilancio previsionale e magari anche la sua approvazione. Certo, c'è stato un ritardo per quanto riguarda l'assestamento, che è arrivato molto tardi. È stato quasi un consuntivo più che un assestamento, quindi ci ritroviamo ad approvare un esercizio provvisorio. Sull'esercizio provvisorio non c'è molto da dire. Si sa, è provvisorio, per cui non comporta particolari modifiche, se non per andare a confermare quanto già previsto dal precedente bilancio previsionale.
Detto questo, auspichiamo di poter discutere al più presto il bilancio previsionale, già nel mese di gennaio, e fare una discussione approfondita e costruttiva in Commissione, magari dicendoci anche le cose subito, senza raccontare alle opposizioni che mancano delle risorse per poi trovarle puntualmente. Parlo di decine di milioni su altri provvedimenti, magari anche con finalità legittime, ma le necessità della Regione sono molte e tante sono state sottolineate anche dalle opposizioni.
Questa pandemia ha allargato la forbice sociale e ha costretto tante persone a cambiare anche il proprio stile di vita, affrontando in maniera differente le diverse situazioni della vita quotidiana. In alcuni casi purtroppo. Servono anche delle risorse per affrontarle in maniera differente.
Per questo motivo, chiederemo una maggiore attenzione durante il bilancio previsionale a tutte quelle categorie che, a seguito del COVID, hanno subito una maggiore riduzione della loro capacità e della loro possibilità di essere uguali agli altri, perché purtroppo le possibilità economiche creano delle differenze, che la pandemia ha aumentato. Spero che ci sia maggiore attenzione alle fasce più deboli nel prossimo previsionale, ma soprattutto di rispondere il più presto possibile. Pertanto, è fondamentale iniziare velocemente la discussione del nuovo previsionale della Regione Piemonte, sospendendo il resto dei provvedimenti.
Da parte nostra c'è questa volontà, ma soprattutto la volontà di andare incontro a tutte quelle famiglie che sono stremate da questa situazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Il relatore Consigliere Marello non è presente.
Ha chiesto di svolgere la relazione il Consigliere Sarno. Non potrebbe intervenire, se non in discussione generale. Seguiamo l'iter procedurale.
Non essendoci il Consigliere Marello, aprirei la discussione generale.
La parola al consigliere Sarno, sulla discussione generale.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Il collega Marello ha avuto un problema di connessione, quindi avevo chiesto la parola, non sapendo che non si potesse sostituire. Formalmente non sono il relatore, ma intervengo subito dopo il Capogruppo Sacco.
Rispetto questo punto all'ordine del giorno, anche noi del Partito Democratico vogliamo sottolineare il fatto (lo ricorderà molto bene l'Assessore Tronzano) che nei vari iter di approvazione e di presentazione delle deliberazioni, quindi delle proposte inerenti al bilancio l'Assessore Tronzano, in nome e per conto della maggioranza, ci ha sempre detto di non preoccuparci, perché il contenuto politico lo metterà nell'assestamento, poi nel bilancio previsionale, quindi si spostava sempre un po' più in là una vera discussione sul bilancio rispetto alle volontà alle linee guida e alle politiche della maggioranza rispetto al bilancio.
Assessore, siamo arrivati al dunque. Oggi, purtroppo, apriamo una pagina e chi è stato amministratore sa molto bene quanto il bilancio provvisorio sia di difficile gestione per un ente, perché si spende in dodicesimi, perch non si può fare programmazione, perché si mettono in difficoltà le politiche, in questo caso, della Regione e degli enti che vanno in esercizio provvisorio.
Con questo esercizio provvisorio, è evidente che rischiamo, e i piemontesi con noi, di nuovo di non avere in chiaro le linee guida politiche di questa Regione che, come abbiamo visto in altre circostanze, in particolare anche sulla pandemia, diciamo che naviga un po' a vista. Pertanto, abbiamo qualche dubbio sulla capacità di gestione, da parte della maggioranza, del bilancio e delle politiche della Regione, cambiando e annunciando di volta in volta interventi a spot e non interventi di sinergie e di struttura rispetto ai problemi che il Piemonte ha e che voi, secondo le vostre prospettive, proponete di risolvere.
Oggi, purtroppo ci troviamo in una pagina poco edificante di questa Regione, cioè un bilancio provvisorio. In questo bilancio provvisorio vediamo tutte quelle che oggettivamente sono mancanze al netto della pandemia, al netto di questo momento storico che comprendiamo essere un momento difficile per tutti gli amministratori, per i Comuni più piccoli per la Regione Piemonte, per il Governo nazionale.
Detto questo, come abbiamo più volte detto, ci troviamo a rincorrere le scadenze formali e a non avere una programmazione degli interventi strutturali di cui la Regione necessiterebbe anche per affrontare questa pandemia.
Entrando nel contenuto del provvedimento, e lo dico principalmente all'Assessore che darà risposte alle nostre domande e ai nostri quesiti chiediamo maggiori lumi sul comma 4 dell'articolo 1 e, quindi, vorremmo capire che cosa vuol dire, nell'ambito dell'esercizio provvisorio affermare che la Giunta regionale è autorizzata a effettuare le variazioni al bilancio, di cui al punto, nel senso che vorremmo capire un po' di più se ci troveremo ad avere, nei primi mesi del 2021, variazioni di bilancio di nuovo costruite a spot per esigenze formali, invece che, come auspichiamo, come l'Assessore Tronzano ha detto, almeno in teoria, di voler costruire un piano di lavoro per affrontare il bilancio previsionale, a partire dal ruolo delle Commissioni. In quest'anno e mezzo di lavoro è un po' mancata una programmazione di bilancio della Regione. Di conseguenza vorremmo capire un po' di più nei prossimi mesi a che cosa andremo incontro.
In conclusione, vorremmo riacquisire fortemente il ruolo del Consiglio regionale e delle Commissioni in termini, per quanto ci riguarda come opposizione, di controllo, perché questa è la funzione, Assessore, che viene attribuita alle opposizioni, alle quali viene dato il compito di controllare l'operato della maggioranza. Se però le Commissioni consiliari in particolare in materia di bilancio, non sono messe nelle condizioni di animare questa funzione fondamentale, diventa particolarmente difficile anche solo condividere un metodo che ci possa far lavorare e dare struttura e valore al ruolo che ci viene istituzionalmente riconosciuto nel rapporto tra maggioranza e opposizione.
In questo bilancio provvisorio vediamo - ripeto, al netto dell'emergenza pandemica - tutta l'incapacità di questa Giunta regionale a programmare come a prendere decisioni per, come avete detto in campagna elettorale strutturare risposte e risolvere i problemi del Piemonte.
Vediamo costantemente il Presidente Cirio, ogni volta che arriva qualcuno in piazza per chiedere sostegni, annunciare milioni di euro di bonus e contributi a fondo perduto, che trova (tra virgolette) dietro l'angolo nelle maglie del bilancio.
Se ogni volta che scende qualcuno in piazza c'è la capacità di avere venti trenta, quaranta o cinquanta milioni di euro per molte categorie, ma non tutte, per la verità, perché alcune categorie rimangono ancora fuori dei contributi regionali, ci chiediamo come mai non sia possibile costruire una pianificazione adeguata di un bilancio previsionale che possa mettere voi nelle condizioni di programmare e noi di controllare la programmazione dei fondi e delle politiche regionali.
Questa è un po' la sostanza di quello che vogliamo esprimere nella discussione su questo punto all'o.d.g., aspettando le precisazioni su quel comma dell'articolo 1 e anche - e chiudo - sull'articolo 2, per chiedere maggiori approfondimenti su quello spazio d'intervento d'imposta regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altri Consiglieri che vogliono intervenire in discussione generale? Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale e proseguiamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non vi sono emendamenti sull'articolo 1.
Ci sono interventi o dichiarazioni di voto sull'articolo 1? Non essendovi richieste d'intervento in merito all'articolo 1, procediamo con la votazione per appello nominale.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 2 Non vi sono emendamenti sull'articolo 2.
Ci sono interventi o dichiarazioni di voto sull'articolo 2? Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Presidente, va troppo veloce, non c'è il tempo di digitare sulla tastiera non trovandoci in aula.
Grazie della parola.
Volevo soffermarmi sull'articolo 2, solo per capirne la natura. Quando si va ad abolire un'imposta, siamo d'accordo e va bene, però va fatto in un quadro finanziario, che è quello che ha raccontato l'Assessore Tronzano in sede di assestamento di bilancio, che ci fa prevedere un bilancio non così roseo per il 2021. La Corte dei Conti ci chiede prudenza e le prospettive eventuali, di una terza ondata pandemica ci impongono di guardare a quel bilancio con attenzione.
Tra l'altro, si tratta di un disegno di legge di esercizio provvisorio che è un tecnicismo, perché i tempi di discussione dell'assestamento ci hanno portato troppo avanti rispetto ai tempi necessari per approvare il bilancio preventivo, quindi si va a fare un disegno di legge tecnico che ripartisce in dodicesimi le spese obbligatorie e le spese indifferibili e urgenti nei primi mesi del prossimo anno, in attesa che il Consiglio esamini il nuovo testo presentato dalla Giunta e, quindi, si approvi la legge di bilancio.
Il mio intervento è per capire come mai è stato inserito in questo disegno di legge così tecnico (proroga dovuta assolutamente per permettere alla Regione di continuare nelle sue funzioni basilari negli ultimi mesi) l'abolizione di una norma fiscale rispetto alla quale, ripeto, se abbiamo la possibilità di rivedere l'impianto di norme di competenza regionale, ben venga, ovviamente.
Anche noi, come opposizione, ci mettiamo a disposizione, nella discussione generale, con le nostre proposte e con il nostro un punto di vista rispetto a questo disegno di legge, ma se non c'è un'esigenza tecnica legata alla scadenza del 31 dicembre, forse sarebbe più utile ragionarlo all'interno di un disegno di legge di riordino fiscale, se è nell'intenzione della Giunta di fare, oppure all'interno dell'esame del disegno di legge di bilancio.
Così come, peraltro, abbiamo già fatto nel bilancio previsionale 2020, dove abbiamo ragionato su una riduzione IRAP e bollo auto di circa, se non ricordo male, quindici milioni di euro, e su uno stanziamento di risorse in quella direzione per andare ad abbattere l'IRAP sulle nuove imprese e sulle assunzioni di nuovo personale e ulteriori risorse per il bollo auto e per cambiare le vetture fino .



(Audio mancante o non comprensibile)



GALLO Raffaele

Il mio intervento è per capire meglio la natura dell'articolo 2 e, nel merito, per chiedere una discussione più ampia in un altro disegno di legge rispetto anche alla dotazione e alla capacità finanziaria di riduzione fiscale che abbiamo, sulla quale, come opposizione, intendiamo ragionare per andare nel prossimo anno incontro alle imprese e alle esigenze delle attività produttive.
In secondo luogo, lo faccio a mo' di battuta, ma non lo è, nel senso che noi continuiamo a dire che ci sono poche risorse e pochi strumenti finanziari a disposizione, ma poi abbiamo disegni di legge regionali che vengono preparati dalla Giunta e che esamineremo nelle prossime settimane uno addirittura da quaranta milioni di euro, ma avremo il bonus.



(Audio mancante o non comprensibile)



GALLO Raffaele

Inoltre, altri venti milioni di euro.
Bisognerebbe poi capire tutti insieme - mi rivolgo a lei, Presidente Allasia, che è il garante del Consiglio regionale, della maggioranza ma soprattutto, delle opposizioni - dov'è che andiamo a discutere effettivamente del numero complessivo del bilancio e degli equilibri stessi. Visto a pezzetti, non si ha mai un quadro di un disegno complessivo.
L'articolo 2 temo sia la dimostrazione, in generale, dell'approccio al tema. Anche in questo caso .



(Audio mancante o non comprensibile)



GALLO Raffaele

Ci costava fino al 10 dicembre, quando abbiamo approvato l'assestamento di bilancio, non era possibile neanche lontanamente immaginare.
Se, invece, è un tecnicismo assolutamente dovuto, chiedo all'Assessore di spiegarcelo più nel dettaglio, altrimenti propongo di rinviare la discussione politica su un'eventuale riduzione fiscale non solo in quest'ambito, ma in generale in campo regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste d'intervento sull'articolo 2? L'Assessore intende rispondere brevemente? Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Voglio tranquillizzare, come ho già detto in Commissione, sia il Consigliere Gallo sia il Consiglio che questa norma viene abrogata a seguito dell'articolo 109 previsto dal DDL della legge di bilancio di previsione dello Stato che sta per essere approvato. È una procedura d'infrazione comunitaria che ormai è una questione annosa, ma quest'anno si è finalmente trovato lo sbocco per l'abrogazione di questo tributo, che è l'imposta sulle accise sulla benzina per l'autotrazione, per essere più precisi.
Tuttavia - ed è qui il punto saliente, perché è giusto quello che diceva il Consigliere Gallo - c'è il ristoro completo da parte dello Stato. Noi cancelliamo la norma ma, al tempo stesso, per sempre, fino a che l'articolo è in vigore, viene ristorata alle Regioni - perché non c'è solo il Piemonte, ma sono sette o otto Regioni che hanno questo problema - la quota che proveniva dall'IRBA, che per il bilancio regionale è di circa 20 milioni di euro.
Da questo punto di vista, non c'è alcun tipo di saldo negativo e quindi procediamo a fare una cosa secondo me giusta, perché l'infrazione comunitaria ci è piombata sulla testa, quindi è giusto che, in questo momento, si proceda all'abrogazione e al ristoro, da parte dello Stato, di questa imposta regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Un minuto per ringraziare della specifica, anche rispetto agli equilibri di bilancio, quindi mi sembra di capire che in questa materia è il Governo che abbassa le tasse su quest'ambito specifico. Noi siamo parte operativa ed esecutiva di una riduzione fiscale decisa a livello governativo.
Grazie.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Certo, a seguito dell'infrazione europea.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento sull'articolo 2 né dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione dell'articolo 2.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 3 Non essendovi richieste d'intervento né dichiarazioni di voto, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 4 Non essendovi richieste d'intervento né dichiarazioni di voto, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passiamo ora alla votazione sull'intero testo.
Chiedo se vi sono dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Rispondo ai quesiti che giustamente mi aveva posto il Consigliere Sarno.
In riferimento all'articolo 1, comma 4, l'allegato 4.2 è sostanzialmente un principio contabile, cioè che ci indica che cosa si deve fare quando c'è l'esercizio provvisorio. Insomma, ci dice sostanzialmente "devi fare così".
Lo inseriamo all'interno del comma 4, articolo 1.
Sulle valutazioni politiche, dal punto di vista sostanziale dovete darmi atto e darci atto che abbiamo sempre cercato di arrivare a un bilancio preventivo nel più breve tempo possibile. Chiaramente quest'anno per una serie di concomitanze, non ultima la parifica avvenuta soltanto a settembre e, conseguentemente, anche al rendiconto e all'assestamento spostati più avanti, abbiamo fatto quello che abbiamo potuto. Però certamente la mia volontà e quella della maggioranza è di arrivare, prima o poi, a un bilancio preventivo entro il 31 dicembre.
Dobbiamo provarci, io ci proverò con tutte le mie forze, certo compatibilmente con il ruolo del Consiglio, che è sacro e sovrano, per quanto ci riguarda. Per fare questo, occorre cercare di accorciare, come abbiamo già detto in passato, anche le pratiche sul DEFR, le pratiche sul rendiconto, sul consolidato e sull'assestamento. Pertanto, nel 2021 cercheremo di riuscire a fare tutto, compatibilmente con le possibilità.
Dal punto di vista dell'opposizione, è legittimo pensare quello che ha detto il Consigliere Sarno sul fatto che non ci siano obiettivi, ma credetemi quando vi dico che quest'anno abbiamo fatto veramente tante cose precise, dirette e assolutamente in linea con la questione dell'emergenza.
È un'opinione e, come tutte le opinioni, è opinabile, ma naturalmente i fatti dimostrano quanto abbiamo fatto, in coerenza anche con le nostre priorità politiche.
Naturalmente il bilancio preventivo è stato approvato grazie al Consiglio e grazie anche al ruolo delle opposizioni che, continuo a ribadire, sarà un ruolo che nel bilancio preventivo avrà la sua valenza, naturalmente con le prerogative che la maggioranza ha e che ci sono date dal voto popolare, ma certamente non è pensabile che una parte importante del Piemonte sia esclusa dalla discussione sul bilancio preventivo. Questo non è mai stato nelle mie corde e neanche di quelle della maggioranza. Pertanto, cercheremo di fare il possibile.
Ricordo ancora - perché non è che ci s'inventa niente - che, nel momento in cui si devono fare delle scelte, si possono fare perché le risorse si spostano da una parte e dall'altra e, conseguentemente, possono essere fatte anche operazioni come quelle avvenute nel recentissimo passato. È chiaro che sono delle scelte. Noi abbiamo ritenuto, in questo caso, di farle in coerenza con le esigenze della situazione attuale del Piemonte e la stessa cosa dovremo fare nel 2021. Naturalmente questo non pregiudica quanto ho già detto nel recente passato, ovvero che la Corte dei Conti ci dice "siate prudenti" - e noi lo vogliamo essere - e ci dice "occhio agli equilibri di bilancio". Ma non lo dice solo a noi, lo dice a tutte le Regioni, e noi vogliamo attenerci a quanto ci chiede la Corte dei Conti.
Certamente il 2020 è stato un anno drammatico a causa della pandemia.
Abbiamo fatto scelte importanti e pesanti anche per il bilancio regionale ma siamo riusciti a mantenerci nell'alveo e nel solco di ciò che anche le precedenti Giunte hanno fatto, cioè quello della riduzione del disavanzo.
Questo non vuol dire che il 2021 sarà facile, anzi, lo dico in anticipo non sarà facile. Ci sono nuove rate di mutui che arriveranno sul bilancio regionale, in particolare saranno cinquanta milioni. Ci saranno esigenze ancora legate alla pandemia, però cercheremo di fare tutto, naturalmente ribadendo il ruolo di guida della maggioranza e delle scelte che la maggioranza ha il diritto e il dovere di fare, ma mai e poi mai questa maggioranza escluderà dal dibattito le opposizioni attuali, che rappresentano una parte del Piemonte. Non lo abbiamo mai voluto né lo vorremo.
È auspicabile che questo bilancio preventivo, se sarà affrontato nella maniera giusta, sia approvato nel più breve tempo possibile per dare certezza di risorse. Certamente io e noi maggioranza avremmo avuto farlo anche quest'anno. Non ne abbiamo avuto l'occasione, ma ci ripromettiamo di poterlo fare nel 2021.
Volevo ancora sottolineare una battaglia, che è quella dell'IRBA, perché ho dimenticato di dirlo prima al Consigliere Gallo. È stata una forte volontà della Regione Piemonte nella Conferenza degli Assessori regionali al bilancio. La Conferenza delle Regioni è riuscita a ottenere da parte del Governo questo tipo di ristoro, perché è assolutamente importante, proprio per mantenere gli equilibri di cui dicevamo prima.
Atre cose non mi pare di averle dimenticate, per cui concludo, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.
Ringrazio anche per le parole riferite al Consiglio regionale. Ritengo che il Consiglio sia sovrano, sacro non lo so. Staremo a vedere durante la legislatura se diventerà anche sacro.
Se non vi sono dichiarazioni di voto, metterei in votazione l'intero testo.
Ricordo di confermare in chat la votazione espressa verbalmente.
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
La parola al Consigliere Gallo, sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, vorrei sapere se ci sono gli esiti delle votazioni relativamente alle nomine.



PRESIDENTE

Poiché sono ventinove nomine, ci vorrà ancora un po' di tempo. Lo spoglio delle schede è iniziato alle ore 14. I Consiglieri Segretari, mentre seguivano i lavori del Consiglio e votavano, stanno ancora occupandosene.
Insomma, facevano il doppio lavoro. Ora stanno concludendo e stanno predisponendo i verbali.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame proposta di deliberazione n. 120, inerente a "D.lgs 1 18/2011, punti 4.1 e 6 dell'allegato 4/1. Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2021 2023"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 120, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione in data 21 dicembre 2020.
Prima di dare la parola per l'illustrazione, ricordo che chi volesse intervenire può cominciare a prenotarsi in chat e che, nel momento in cui si avrà la parola, dovranno essere attivati telecamera e microfono.
La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
La nota di aggiornamento al DEFR è la nota che avviene nella deliberazione di Giunta del 30 giugno di quest'anno, cioè nei tempi previsti. La nota aggiorna il quadro macroeconomico di riferimento (il quadro italiano, il quadro internazionale e anche quello regionale) e mostra il quadro degli stanziamenti di bilancio anche sul triennio 2021-2023. Questi stanziamenti sono articolati sia per fonti di finanziamento, sia per titolo, con un ulteriore dettaglio relativo ai trasferimenti correnti.
Su questa base c'è stata anche una valutazione del CAL, con il quale abbiamo interloquito sia in Ufficio di Presidenza sia in assemblea, dove il CAL delibera un parere favorevole a seguito di una serie di chiarimenti che ho voluto dare al CAL riunito.
In questo senso, si aggiorna lo scenario economico in merito alla pandemia cercando di mettere nella maniera più precisa possibile alcuni numeri relativamente al PIL sia a livello economico di scenario nazionale, sia a livello di scenario internazionale. Ricordiamo la questione del Recovery Plan e quindi del Next Generation EU con le sei missioni principali previste dalle linee guida del Piano di resilienza nazionale: 1) digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; 2) infrastrutture per una mobilità sostenibile; 3) parità di genere, equità sociale e territoriale; 4) istruzione, formazione, ricerca e cultura; 5) rivoluzione verde e transizione ecologica; 6) salute.
Ora non abbiamo ancora certezze su quello che sarà il ruolo della Regione.
Noi, comunque, ci siamo portati avanti presentando, come sappiamo e come ne abbiamo anche discusso in Commissione, 115 progetti, per un totale di tredici miliardi. È chiaro che sarà il Governo a stabilire quelle che saranno le risorse per il Piemonte e quale sarà il coinvolgimento delle Regioni all'interno di questo Next Generation EU.
Abbiamo anche inserito il rapporto del piano Provenzano, quindi la questione del FESR e FSE, che a seguito di quest'accordo verranno fatti transitare allo Stato e, conseguentemente, verranno poi rendicontate all'Europa dalle Regioni che avranno, in cambio, anche un bonus sugli FSC.
Abbiamo segnato una serie di cose sulla previsione di entrate tributarie sul recupero dell'evasione e un aggiornamento abbastanza puntuale, che si allinea agli eventi successi in questi ultimi sei mesi, dopo l'approvazione del 30 giugno.
Questo è quanto posso dire, Presidente. Se ci sono specificazioni o altro rispondo volentieri. In ogni caso, ne abbiamo già discusso in Commissione.
Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale.
Ci sono Consiglieri che vogliono intervenire in discussione generale sulla deliberazione n. 120? Non essendovi richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale e, non essendovi emendamenti, passerei alla votazione della proposta di deliberazione.
Ricordo che durante la votazione è necessario mantenere attiva la telecamera e che, dopo l'espressione del voto verbale, occorre confermarlo in chat.
Indìco la votazione per appello nominale sulla proposta di deliberazione n.
120, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Proposta di deliberazione n. 129 inerente a "Approvazione relazioni conclusive dell'indagine conoscitiva sul sistema regionale di segnalazione e presa in carico dei casi di abuso e maltrattamento sui minori, di allontanamento dai nuclei familiari di appartenenza e della collocazione in comunità o affido"


PRESIDENTE

Ricordo che con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 17 ottobre 2019, la n. 165, si demandava alla IV Commissione permanente lo svolgimento dell'indagine conoscitiva sul sistema regionale di segnalazione e presa in carico dei casi di abuso e maltrattamento sui minori, di allontanamento dai nuclei famigliari di appartenenza e della collocazione in comunità o affido, ai sensi dell'articolo 32, comma 3, del Regolamento interno.
La IV Commissione, in data 30 novembre, ha concluso la propria attività e ha trasmesso le conseguenti risultanze, al fine di riferire al Consiglio ai sensi dell'articolo 32, comma 3, del Regolamento interno.
Sono state presentate due relazioni, una sottoscritta dai Consiglieri di maggioranza e una dai Consiglieri dei gruppi di minoranza, la cui illustrazione e discussione è prevista al punto 9) all'o.d.g.
Invito la Consigliera Zambaia a illustrare la relazione di maggioranza prego.



ZAMBAIA Sara, relatrice

Grazie, Presidente.
Indubbiamente siamo di fronte a un'indagine che è partita mesi e mesi fa parliamo dello scorso anno, quindi è quasi passato un anno. Un'indagine nata su richiesta dell'allora Capogruppo di Fratelli d'Italia, l'attuale Assessore Maurizio Marrone, all'indomani dei casi di Bibbiano. Ovviamente non certo per dimostrare che anche in Piemonte esistesse un caso Bibbiano ma unicamente per andare a verificare, sulla base di quelli che erano i fatti che stavano succedendo nel resto d'Italia, in particolare in regione Emilia-Romagna, come funzionava il sistema dell'affidamento dei minori all'interno della nostra regione. Motivo per cui abbiamo fatto quest'utilissima indagine in IV Commissione, dove abbiamo audito moltissimi soggetti appartenenti a tutto il mondo che compone la materia dell'affidamento dei minori.
Siamo andati a udire la parte degli assistenti sociali, delle associazioni delle famiglie, come del mondo accademico, del mondo giuridico, del mondo dei tribunali e quant'altro. Tutti i soggetti ci hanno illustrato quelle che, indubbiamente, sono le materie di loro competenza, ma anche quelli che possono essere i nodi, così come le problematiche, che hanno riscontrato nei loro anni di lavoro all'interno di questo mondo.
Sono indubbiamente moltissime le cose di cui siamo giunti a conoscenza motivo per cui l'indagine è stata estremamente utile perché oggi ci pone ieri come commissari e oggi come Consiglieri regionali, nella conclusione di poter ristrutturare insieme questo mondo, andando in un qualche modo a fornire un ausilio per tutte quelle lacune che, in un qualche modo, ci sono state illustrate.
Prima di partire con un'approfondita analisi, tengo, a nome del mio Gruppo e a nome della maggioranza, a ringraziare moltissimo tutti i soggetti auditi. Come dicevo prima, sono stati indubbiamente moltissimi e il loro apporto è stato assolutamente essenziale per poterci mettere nella condizione di capire veramente che cosa sta vivendo questo importantissimo mondo e quelle che, per l'appunto, possono essere le direzioni in cui andare tutti insieme.
Come dicevo prima, Presidente, tutti i soggetti auditi - e questo non lo dico io in quanto relatrice di maggioranza, ma si può evincere dalle numerosissime pagine di verbale di tutti i soggetti che sono a disposizione di tutto il Consiglio regionale, e parliamo di una mole veramente immensa di materiale, oserei dire migliaia di pagine - in qualche modo ci hanno fatto capire tutti insieme che, all'interno di questo sistema, qualcosa che non va esiste. Con questo non voglio dire che è un sistema che non funziona, ma indubbiamente è un sistema che presenta delle problematiche.
Problematiche che ci sono state illustrate e che è indubbiamente scorretto negare che esistano.
Voglio partire, come ho già fatto all'interno della Commissione, da un dato regionale molto importante che è stato illustrato dal Settore per le politiche per la famiglia, che è quello delle motivazioni che concorrono ad allontanare i minori dal proprio nucleo familiare. Queste sono dovute indubbiamente, come dicevo prima, per il 56% dei casi a comportamenti non rispondenti alle necessità del bambino, tra cui trascuratezza, incuria e mancanza di una rete familiare adeguata; il 21% a problemi di salute dei genitori, disabilità fisica, psichica e dipendenze; il 15% a problemi psicologici fisici e comportamenti dei minori; il 14% a maltrattamenti in famiglia, anche psicologici e abusi sui minori.
Questo è un dato che mi sono comunque sentita di portare all'interno di questa seduta d'Aula perché, comunque, ci deve indurre alla riflessione.
Nessuno vuole dire che le carenze economiche e la povertà possano, in un qualche modo, essere motivo di allontanamento. Questo noi come Lega e come centrodestra non l'abbiano mai detto, era solo per il fatto che la legge lo vieta. Tuttavia questo dato, come dicevo prima, ci deve indurre a riflettere su una questione: tante volte queste problematiche possono mettere la famiglia nella condizione di poter avere, in un qualche modo delle ripercussioni dal punto di vista della crescita dei minori ovviamente in determinate situazioni molto delicate.
Questa statistica, in qualche modo, dimostra che la scelta dell'allontanamento è motivata solo in minima parte veramente dall'esigenza di evitare maltrattamenti e abusi.
Motivo per cui, Presidente, abbiamo fatto una serie di proposte, che elencherò in seguito, perché adesso mi preme elencare prima quelle che sono davvero le problematiche, che ci devono già indurre a un ragionamento di base. Noi, come legislatori, probabilmente dovremmo innanzitutto andare nella direzione di strutturare una serie di progetti, ovviamente di concerto con gli assistenti sociali, che sono i principali soggetti attivi di questo sistema; attivare una serie di progetti che mettono veramente le famiglie nella condizione di operare in determinate situazioni sicuramente più favorevoli, e non mi riferisco di sicuro a un eventuale reddito di cittadinanza.
Prima di avanzare delle proposte, andrei a elencare tutte le problematiche che abbiamo riscontrato all'interno di questa indagine conoscitiva. Come dicevo prima, Presidente, abbiamo audito una serie di soggetti, tra cui le Commissioni di vigilanza dell'ASL, e tutti ci hanno illustrato una problematica di base, cioè quella che, in qualche modo, sono carenti ma, al netto di questo, forse uno dei principali problemi che riguarda la Commissione di vigilanza è il fatto che non esista, a oggi, una Commissione di vigilanza unica regionale che le coordini tutte. Motivo per cui, forse andare in questa direzione sarebbe indubbiamente cosa saggia perché unire le esigenze di tutti i territori e avere un po' una cabina di regia, sempre dal punto di vista della Commissione di vigilanza, potrebbe, senza dubbio aiutare da questo punto di vista. La percezione che abbiamo avuto dai soggetti auditi, cioè dai soggetti delle ASL, è che lavorano in modo un po' isolato dal punto di vista territoriale, senza che fra di loro vi sia un filo conduttore. Questa è una delle principali problematiche che abbiamo dedotto dalle audizioni relativamente alla vigilanza.
Questo mi collega al fatto che manca, in un qualche modo, un organismo di controllo. Abbiamo visto che vi è realmente una moltitudine di soggetti che operano all'interno di questo mondo, ma la domanda che sorge spontanea è: chi controlla tutti questi operatori? Non lo dico dal punto di vista del controllare il loro lavoro in senso negativo, ma oggi manca un po', anche in questo caso, una cabina di regia che, in qualche modo, vada a coordinare il lavoro di tutti questi operatori. Motivo per cui una delle proposte che comunque ci sentiamo di fare è indubbiamente quella di riflettere e pensare a un soggetto specifico, una sorta di garante o anche solo un osservatorio collegiale, che controlli tutte le procedure intercorse che sono state espletate dai soggetti deputati a lavorare in questo modo, ovviamente - lo diciamo sempre, ma penso sia assolutamente doveroso ricordarlo - a garanzia del bene principale, che è la tutela dei minori e delle famiglie di appartenenza.
Un altro grandissimo problema che abbiamo riscontrato è relativo alla carenza di risorse: non mi riferisco solo e in particolar modo alle risorse economiche, ma anche alle risorse umane. Il problema principale è dettato dal turnover, come ci è stato esposto dai soggetti interlocutori. Spesso e volentieri, ci troviamo di fronte a casi che sono trattati nell'arco di anni e anni, creando indubbiamente delle ripercussioni negative sul minore anche e soprattutto a livello psicologico, e sulla famiglia.
Frequentemente, i casi vengono iniziati da un certo personale che poi, a causa del turnover, più e più volte vediamo cambiare all'interno dello stesso caso, generando, inevitabilmente, delle lungaggini burocratiche oltre al fatto che i vari operatori non risultano sempre sufficientemente informati sul caso, ma non perché sono poco competenti, ma unicamente perché non l'hanno visto nascere e non l'hanno seguito sin dall'inizio.
Questa è una problematica che ci è stata proprio illustrata da parte dei soggetti che abbiamo audito. Il problema del turnover porta inevitabilmente a una lungaggine ulteriore (oltre a quelle che già vediamo all'interno di questi casi). Motivo per cui una delle riflessioni che dobbiamo fare su questa problematica è proprio questa: evitare un eccessivo turnover e puntare al fatto che ci sia la garanzia che il personale sia sempre sufficientemente preparato nei casi da seguire.
Ne consegue che uno dei punti su cui dovremmo focalizzarci sarà anche quello della formazione: oggi non esistano dei veri e propri "corsi di formazione" per i soggetti che si trovano a seguire questi casi. Forse, è una riflessione che dovremo fare. Perché è chiaro che, più il personale è preparato, più è messo nella condizione di poter seguire dall'inizio alla fine ogni singolo caso, e più facilmente ci troveremo di fronte dei casi che sono seguiti nel migliore dei modi e, soprattutto, avremo di fronte dei minori che sono realmente tutelati.
Un'altra lacuna oggi esistente è quella delle "comunità protette dei padri". Noi sappiamo che esistono le "comunità madri-bambino", ma purtroppo esistono dei casi in cui il problema non è necessariamente il padre: a questo punto, ci troveremmo nella condizione di poter far vivere all'interno della comunità, un minore con il proprio papà. Quest'aspetto purtroppo, a oggi non è contemplato, per il semplice fatto che non esistono delle "comunità padri-bambino", cosa che invece bisognerebbe in un qualche modo progettare.
Un altro problema assolutamente rilevante, Presidente - cercherò di spiegarlo nel migliore dei modi, perché in sede di Commissione è stato male inteso, e lo dico in modo istituzionale - è relativo ai conflitti d'interesse.
Quando abbiamo audito il Presidente del Tribunale dei minori del Piemonte e della Valle d'Aosta - lo si evince dai verbali di Commissione - è emerso con una chiarezza assoluta e inconfutabile che, in un qualche modo, il meccanismo dei conflitti d'interesse va rivisto. Perché i soggetti sono unicamente chiamati a compilare una sorta di "autodichiarazione" dove devono inserire al suo interno che non sussistono conflitti d'interesse. A volte è anche difficile andare a controllare queste autodichiarazioni. La domanda che ci poniamo, dunque, è questa: veramente questo sistema va a tutelare al cento per cento il minore, ma anche, in generale, il soggetto che autodichiara? Non è forse il momento di andare a ridisegnare insieme il modo per controllare questi conflitti d'interessi? Non lo diciamo in modo provocatorio, lo diciamo proprio affinché tutti i soggetti (anche quelli che, giustamente, possono avere dei conflitti, perché operano su più parti) vengano messi nella condizione di poter lavorare serenamente e senza alcun dubbio.
Presidente, insieme alle problematiche ho già illustrato anche una parte delle proposte: ho accennato alla proposta d'inserire una Commissione di vigilanza regionale; l'istituzione di una figura di controllo, come un garante o un osservatorio regionale; il potenziamento delle risorse, non solo dal punto di vista economico (perché, ovviamente, c'è anche questa problematica), ma, più che altro, dal punto di vista delle risorse umane (abbiamo denunciato prima il problema del turnover e della relativa formazione). Ho parlato anche del problema dei conflitti d'interesse.
Un altro problema che abbiamo riscontrato è relativo all'omogeneizzazione dei dati: oggi, ogni territorio e ogni Provincia tratta i propri dati in modo diverso. I dati non vengono trattati in modo omogeneo.
È chiaro che, se vogliamo pensare a un sistema che lavori in modo corretto e omogeneo, dobbiamo anche muoverci in quella direzione: dobbiamo quindi mettere i territori e i vari interlocutori nella condizione di lavorare perlomeno nello stesso modo dal punto di vista della trasmissione dei dati ovviamente in senso telematico.
Principalmente, queste sono le problematiche che abbiamo riscontrato.
Ovviamente, riassumere in dieci minuti un'indagine durata mesi e mesi, con migliaia di soggetti auditi - ciascuno dei quali ha potuto portare la propria esperienza e illustrare in modo veramente esemplare il proprio lavoro nel quotidiano, con le relative problematicità - è veramente difficile in un tempo così breve.
Abbiamo comunque cercato di concentrare le nostre circa novanta pagine di relazione in pochissimi minuti. Spero, almeno, di essere riuscita a mettere l'accento - e di averlo fatto in modo più oggettivo che politico - su quelle che possono essere le problematiche di oggi.
Nel riassumere questa relazione, mi preme evidenziare il senso dell'indagine.
Noi non vogliamo dire che c'è un "sistema Bibbiano" in Piemonte. Non mi assumerei mai la responsabilità di dire una cosa del genere e mi auguro che le minoranze non ci mettano in questa condizione. Indubbiamente, non è questo il senso di questa indagine sui minori, che è nata unicamente per il desiderio di andare a scoprire come funziona realmente questo "mondo".
Perché rientra nel nostro ruolo di Commissari e di Consiglieri regionali cercare di capire come possiamo risolvere determinate problematiche.
I soggetti auditi ci hanno detto che esistono determinate problematiche.
Questo non significa dire che il sistema degli affidamenti in Piemonte non funziona. Significa semplicemente dire che, se c'è qualcosa non funziona il nostro ruolo di legislatori è di cercare tutti insieme di pensare quelle che possono essere le soluzioni, perché, come dicevo prima, l'unico obiettivo che dobbiamo sempre tenere presente è di salvaguardare la salute fisica e psichica dei minori.
Con questo, Presidente, la ringrazio, così come ringrazio nuovamente tutti i soggetti auditi e tutti coloro che, con me, hanno seguito nel corso dei mesi questa importantissima materia. Lascio la parola alla relatrice di minoranza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Zambaia.
Ora invito la Consigliera Canalis a illustrare la relazione di minoranza prego.



CANALIS Monica, relatrice

Grazie, Presidente.
È molto importante essere qui oggi, al termine di questo lavoro molto corposo che abbiamo svolto tra il mese di ottobre 2019 e quello di luglio 2020. La diagnosi dei Gruppi consiliari di minoranza, che esporremo adesso è in modo rilevante molto diversa da quella poco fa esposta dai Gruppi consiliari di maggioranza.
Infatti, ci è parso che la ricostruzione fatta dalla maggioranza sia piuttosto parziale e non così fedele alle ampie audizioni che abbiamo avuto l'opportunità di ospitare nei mesi scorsi nella nostra indagine conoscitiva regionale. Ho soppesato le parole nel dire questo, perché l'impressione che abbiamo avuto è stata quella di voler trovare, tra le righe delle audizioni, una giustificazione per una tesi precostituita, invece di aprirsi in maniera oggettiva e imparziale a quello che i nostri ospiti sono venuti a raccontarci.
Da cosa nasceva quell'indagine conoscitiva? Dal presupposto di una narrazione portata avanti da alcuni Assessori e Consiglieri di maggioranza che era al limite della propaganda - in merito alla presenza in Piemonte di allontanamenti di minori dalla famiglia di origine in numero eccessivo allontanamenti facili e dovuti a ragioni economiche. Tutti e tre questi assunti iniziali, dai quali era sorta l'indagine conoscitiva, sono stati confutati in maniera scientifica dai dati emersi durante l'indagine stessa.
Infatti, è emerso che il sistema piemontese è fondamentalmente sano, è un sistema ricco di professionalità multidisciplinari e stratificatesi nel tempo di prim'ordine. Questo è stato riconosciuto da tutti i soggetti che abbiamo ascoltato. È un sistema fondato su una tradizione non soltanto normativa, ma anche procedurale, accademica e operativa di terzo settore che, per molti aspetti, ha fatto del Piemonte un vero e proprio modello tra le Regioni italiane, un apripista seguito e imitato dalle altre Regioni.
Però questo sistema di tutela dei minori, nonostante sia un sistema di prim'ordine, oggi è affaticato - noi utilizziamo questo termine - e indebolito non tanto da errori - che, se dimostrato, non sono stati fatti in maniera superiore alla media delle Regioni italiane - quanto dalla carenza di personale, da un lato, e di risorse, dall'altro, e anche dalla scarsa omogeneità territoriale tra le buone pratiche e dalla scarsa integrazione tra il comparto sociale, educativo e sanitario.
Qual è il risultato di quest'affaticamento? Che gli allontanamenti non sono facili, quanto piuttosto tardivi. Non facili, ma semmai tardivi. Questa è in estrema sintesi, la diagnosi che abbiamo voluto pronunciare ed esplicitare.
Perché non possiamo parlare di allontanamenti facili in Piemonte? Perché il 96,44% dei 60.068 minori presi in carico dai servizi sociali al 31 dicembre 2018 era seguito in famiglia. Insomma, siamo di fronte a un numero molto alto di minori che necessitano del supporto dei servizi sociali e nell'amplissima maggioranza, questi minori sono giustamente seguiti in famiglia, come previsto dalla legge n. 184/1983, che è il faro nazionale sulla materia.
Il 58,17% dei restanti 2.597 minori, che in quella data erano seguiti fuori dalla famiglia d'origine, era riconducibile a tre tipologie molto precise.
La prima riguarda i minori stranieri non accompagnati, che noi riteniamo non dovrebbero neanche essere ricompresi nel computo dei minori allontanati, perché vivono lontani dai loro genitori naturali non per una scelta del giudice italiano, ma per altre ragioni.
La seconda tipologia è quella degli affidamenti intrafamiliari, quindi di affidamenti di minori a parenti fino al quarto grado, che rappresentano il 24,68% dei minori seguiti fuori dalla famiglia d'origine.
Infine, gli affidamenti consensuali, cioè quelli che avvengono con il consenso della famiglia d'origine, che sono il 15,82% dei minori seguiti fuori dalla famiglia. Ripeto, il 58,17% dei minori seguiti fuori dalla famiglia sono minori stranieri non accompagnati o affidamenti intrafamiliari oppure affidamenti consensuali.
Pertanto, gli affidamenti giudiziali extrafamiliari sono il 41,83% dei minori fuori famiglia, per cui parlare di bambini strappati e di un allontanamento facile o di una leggerezza nell'approcciare un istituto giuridico, che è un'extrema ratio in Piemonte, come previsto dalla legge, è davvero sbagliato e ci pare anche ingiusto nei confronti dei nostri operatori, che sono considerati professionisti di altissimo livello.
Il problema dell'eccesso di allontanamenti o anche dell'allontanamento fatto esclusivamente per una carenza di reddito è un problema che in Piemonte non esiste. È sbagliato portare avanti questo tipo di narrazione e, purtroppo, la propaganda, di cui si sono fatti portatori alcuni esponenti politici e anche alcuni giornalisti, rischia di nuocere gravemente a tutto il sistema dei servizi, che non sono soltanto sociali ma anche educativi e sanitari, e anche alla rete del volontariato, perch in Piemonte la maggior parte degli affidamenti di minori fuori dalla famiglia d'origine avviene in un contesto familiare, più che nelle strutture residenziali. Abbiamo la possibilità di avere un patrimonio di famiglie affidatarie molto numeroso e queste sono famiglie volontarie, che svolgono questo servizio, di fatto, a titolo quasi gratuito.
Di conseguenza, non è bene pronunciare sentenze che non tengano conto di quello che abbiamo ascoltato e che addirittura, in alcuni casi, pongano il diritto dell'adulto al di sopra del diritto del minore o considerino il minore di proprietà di qualcuno.
Il minore non è di proprietà di nessuno, né dello Stato né dei suoi genitori; il minore ha dei diritti in sé stesso, quindi è portatore intrinsecamente di diritti, è titolare in sé di diritti e va custodito con una responsabilità che, chiaramente, è in capo innanzitutto ai genitori, ma è in capo anche agli altri educatori, alle altre figure istituzionali che circondano la famiglia. Quindi è sbagliato contrapporre il diritto dei genitori al diritto del minore; sbagliato non capire che c'è anche il rischio di promuovere una sorta di pregiudizio verso i poveri. Quello che è emerso nel corso della nostra indagine è che, purtroppo, nel corso degli ultimi anni, sono affiorate tutta una serie di nuove fattispecie di disagio sociale e di carenza educativa. Pensiamo, ad esempio, al comparire delle separazioni conflittuali che, fino a qualche anno fa, erano in numero decisamente più ridotto rispetto a oggi.
La tipologia di minori in difficoltà è sempre più complessa e trasversale alle classi sociali, quindi non si può affermare che la povertà materiale delle famiglie e dei minori sia un presupposto frequente per gli allontanamenti, perché è chiaro che un adulto con scarse risorse economiche fatica a gestire il proprio quotidiano e anche le proprie responsabilità genitoriali, e che l'essere poveri può acuire o rendere più visibili i problemi. Tuttavia, un adulto povero non è automaticamente un genitore trascurante, questo lo vogliamo sottolineare con forza, perché vogliamo evitare che dal Consiglio regionale emerga un pregiudizio verso i poveri.
Non c'è alcun nesso causale, alcun rapporto consequenziale o automatismo tra la povertà e la difficoltà a essere genitore. Ci sono persone povere materialmente che, invece, hanno una grande capacità affettiva ed educativa, ma ci sono anche allontanamenti in famiglie senza problemi di reddito, ma caratterizzate magari da una forte conflittualità, a seguito di separazioni, di dipendenze, di problemi psichiatrici o di altre problematiche sociali.
Ci preoccupa questo pregiudizio verso i poveri; ci preoccupa il pregiudizio verso gli operatori che, purtroppo, sono anche stati accusati e denigrati come se non svolgessero con la massima diligenza il proprio lavoro. Per situazioni di questo genere ci si deve rivolgere chiaramente agli organismi giudiziari, ma il riconoscimento del patrimonio normativo, procedurale e operativo di cui ho parlato poco fa è il primo punto per investire sul nostro sistema, migliorarlo, potenziarlo laddove vengano ravvisate delle debolezze o delle carenze, ma se non c'è un riconoscimento dell'impegno e anche della professionalità dei nostri operatori, chiaramente sarà difficile ottenere dagli stessi operatori un ulteriore upgrading di quello che stanno facendo.
Infine, abbiamo, tra le righe, anche ravvisato un pregiudizio, comunque una diffidenza verso le famiglie affidatarie, che sono la colonna portante del sistema degli affidamenti piemontese, come dicevo. Sicuramente, ci sono anche molti minori ospitati in strutture residenziali, soprattutto quelli di origine straniera, ma la percentuale più elevata dei minori è ospitata in famiglie affidatarie, che sono selezionate, che sono formate aggiornate, supervisionate e che aprono le porte della loro casa a questi bambini con un atto di generosità e di dono che va rispettato, ma che addirittura andrebbe maggiormente promosso con delle campagne per aumentare il numero di queste famiglie.
In ultimo, ci è parso di scorgere, in alcune valutazioni fatte dalla maggioranza, una sottovalutazione della sfera di problematiche di carattere psicologico rispetto a quelle di carattere fisico e materiale. Attenzione che i problemi psichiatrici dei genitori, la violenza diretta, ma anche la violenza assistita, quindi quella di cui i minori non sono direttamente vittime, ma quella cui i minori assistono nel contesto familiare, pu nuocere allo sviluppo psicologico e fisico dei minori quanto la violenza diretta, quanto una mancanza o un maltrattamento di carattere materiale.
Questo ci è stato detto dall'Ordine degli psicologi come dalla Procuratrice Avezzù e dal Presidente del Tribunale dei minori Scovazzo. Noi siamo preoccupati che ci sia una sottovalutazione dei rischi di natura psicologica per lo sviluppo del minore. Talvolta, un allontanamento, se troppo tardivo, può creare una maggiore difficoltà a recuperare il trauma vissuto dal minore, quindi è chiaro che è difficile cogliere il momento giusto per interrompere l'attività di prevenzione e decidere che sia ormai necessario, temporaneamente, allontanare il minore dalla famiglia di origine. È difficile, ma è necessario, non tardare eccessivamente, perch quando l'allontanamento è eccessivamente tardivo è più difficile, come dicevo, recuperare i danni fatti dalla permanenza in contesti troppo difficili.
In tutto questo lavoro, abbiamo ravvisato che in Piemonte non serve tanto una nuova legge, essendoci l'impianto normativo nazionale che è ancora pienamente attuale, ed essendoci un impianto di protocolli, di linee guida di DGR, di accordi e di tavoli di lavoro a livello regionale ormai collaudato e decisamente all'avanguardia. Noi riteniamo che non serva tanto una nuova legge quanto nuove risorse; serva, innanzitutto, da parte della Regione, un impegno di bilancio effettivo, un impegno di bilancio consistente, per dotare di nuove professionalità, quindi non soltanto assistenti sociali, ma anche educatori, psicologi, neuropsichiatri infantili, le nostre ASL, che purtroppo nel corso degli ultimi anni sono state depauperate, i nostri servizi sociali e i consorzi socio assistenziali.
La prima necessità è di immettere nuove risorse. La seconda necessità è di individuare le progettualità più efficaci, come ad esempio il progetto "Pippi", su cui il Piemonte è stato una delle prime Regioni in Italia a lavorare, un progetto di prevenzione degli allontanamenti e di accompagnamento dei genitori in difficoltà, che oggi in Piemonte viene realizzato soltanto in nove territori.
Ecco, la necessità di estendere questo tipo di progettualità di successo in tutti i cinquanta consorzi socio-assistenziali, senza dimenticare, rispetto ai consorzi socio-assistenziali, perché il tema della raccolta e dell'analisi dei dati non è tanto su base provinciale, ma è su base di consorzio socio-assistenziale. Durante il mandato della Giunta Chiamparino, l'Assessore Ferrari aveva iniziato un lavoro di riforma di questi consorzi per razionalizzarli, riorganizzarli e renderli più omogenei tra loro e anche meno numerosi, per ridurne la frammentazione.
Questo lavoro, nell'arco dell'ultimo anno e mezzo sembra essersi arrestato mentre noi, come minoranze, vorremmo incoraggiare la Giunta e la maggioranza a riprendere in mano questa riforma, perché un'organizzazione migliore dei consorzi socio-assistenziali può permettere, tra l'altro non soltanto in materia di minori, ma anche di disabili, di anziani e di tutte le altre problematiche sociali, di portare avanti politiche più omogenee sul territorio regionale e anche di raccogliere i dati in maniera più uniforme e più organizzata.
Pertanto, oltre a queste cose che ho detto, ricordo ancora la necessità di promuovere nuove campagne di selezione e di coinvolgimento di famiglie affidatarie e progettualità più forti e più incisive di coinvolgimento del mondo della scuola.
Va ricordato che l'obbligo di segnalazione del disagio dei minori non è in capo soltanto agli assistenti sociali e ai servizi sociali, ma è in campo anche ai medici, ad esempio agli insegnanti e alle Forze dell'ordine.
Crediamo fortemente - e lo diciamo soprattutto alla fine di questo 2020, in cui purtroppo, per molti mesi, non è stata possibile l'attività in presenza della scuola, soprattutto in alcune fasce d'età - nel ruolo degli insegnanti e di tutti gli operatori educativi, per essere vicini ai minori ai loro genitori e per svolgere appieno il loro ruolo di accompagnamento educativo. La scuola è la seconda agenzia educativa per eccellenza, quindi riteniamo che sia necessario replicare progetti già esistenti di coinvolgimento degli insegnanti e fare iniziative formative e di aggiornamento per insegnanti, per ricordare quest'obbligo di segnalazione del disagio dei loro allievi.
Riteniamo che si possa anche, con semplici modifiche organizzative dei servizi sociali, migliorare le percentuali di rientro dei minori allontanati, nella nuova famiglia di origine, ad esempio istituendo due diverse équipe: una, che segua i minori prima dell'allontanamento; l'altra che segua la loro famiglia d'origine dopo l'allontanamento, per aiutare i genitori, che sono in un momento di difficoltà, a recuperare le loro capacità genitoriali e a ricostruire un contesto accogliente e adeguato per favorire il rientro del minore in un numero di casi superiore a quello attuale.
Davvero il primo punto, quello dal quale non possiamo prescindere, è l'allocazione di risorse. Senza risorse non si possono rafforzare né le professionalità in campo né le progettualità. Speriamo, quindi, che il lavoro svolto in questi mesi tutti insieme, maggioranza e minoranza, serva a sgombrare il campo da quei pregiudizi e da quelle sottovalutazioni al limite della propaganda, che purtroppo avevamo constatato in precedenza, e consenta a questo lavoro di ripristinare un clima di dialogo e di riconoscimento del lavoro che svolgono gli operatori sociali, sanitari ed educativi, perché è soltanto in un clima di maggiore fiducia e di maggiore distensione che si può investire sul miglioramento del sistema di tutela dei minori in Piemonte.
L'ostilità e la diffidenza non aiutano nessuno, in primis non aiutano i minori che hanno bisogno del nostro senso di responsabilità e del nostro lavoro, il più possibile collegiale.
Grazie.



MOSCA MICHELE



PRESIDENTE

Grazie alla collega Canalis.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Marrone.
Prego, a lei la parola, Assessore.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Grazie mille.
Intanto, voglio rivendicare con orgoglio i lavori di questi mesi. Sono fiero, ai tempi di quando ero Consigliere, di aver proposto quest'ordine del giorno, poi accolto dall'Aula, che è stato un lavoro proficuo in sede di IV Commissione, per cui ringrazio il Presidente Stecco per l'assoluto equilibrio, la dedizione e la precisione con cui ha condotto i lavori.
Condivido, in particolare, la sua scelta di non negare nessuna istanza istruttoria e nessun approfondimento, magari anche a costo di allungare un po' temporalmente i lavori. Condivido assolutamente questa scelta e ne spiegherò più tardi la motivazione.
Ringrazio davvero di cuore la Consigliera Zambaia, per aver portato avanti questo lavoro, in particolare dopo che io sono entrato in Giunta. C'è stata davvero grande sinergia, grande condivisione e anche grande assestamento di lavoro e di approfondimento, che non ho trovato spesso pari, se non in questi lavori d'indagine conoscitiva.
Sono contento che questi lavori d'indagine consiliare approdino all'Aula perché dopo la sede di approfondimento e di confronto di natura tecnica amministrativa e politica, si approda a una sede di dibattito ed è la sede in cui, anche di fronte alla cittadinanza piemontese, ogni singolo Consigliere, ogni Assessore e ogni forza politica può esprimere quello che è il suo giudizio o il suo parere su questo sistema di allontanamento di minori, di affidi, di comunità residenziali terapeutiche e assumersi anche la responsabilità di questo giudizio, da un punto di vista politico, nella massima serenità.
Vorrei ricordare, in premessa, che cosa ci ha spinto a iniziare questa indagine, di natura chiaramente amministrativa, ma non assolutamente penale o giudiziaria, perché non è la nostra funzione. Giustamente ed equamente non è stato fatto questo, però dobbiamo ricordare che l'interesse e l'attenzione su questo tema sono partiti dopo l'indagine e gli arresti collegati all'inchiesta "Angeli e demoni" a Bibbiano, che ha visto protagonisti anche delle realtà e degli operatori piemontesi, radicati con sede ultradecennale nella provincia di Torino, in Piemonte, che ci hanno posto l'opportunità e la necessità di approfondire quale fosse lo stato di salute di questo sistema e, soprattutto, la compagine normativa, la cornice di regole che andava e va a regolare un settore così delicato. In particolare, la coerenza con la norma nazionale, che veniva citata prima che dà indirizzi molto espliciti, anche se magari non così particolareggiati nella loro esecuzione.
Sinceramente mi sento di poter dire, nella massima serenità, che le audizioni, da un lato, delle famiglie che lamentano, hanno lamentato e continuano a lamentare gravi soprusi degli allontanamenti dei minori di appartenenza al loro nucleo familiare e, dall'altra, anche le tantissime audizioni degli attori di sistema, quindi protagonisti a livello socio assistenziale e a livello anche giudiziario, delle varie procedure di allontanamento, abbiano confermato i miei timori.
È stato lamentato un assoluto squilibrio nei rapporti che dovrebbero essere, se non di parità, sempre e comunque di contraddittorio e di coinvolgimento nei confronti delle famiglie che subiscono gli allontanamenti. Allontanamenti che spesso iniziano volontari, fanno statistica e continuano come non volontari, che vedono svanire progressivamente il coinvolgimento dei genitori naturali e che, invece di mantenere una natura provvisoria, troppo spesso mantengono una natura progressivamente e inevitabilmente definitiva.
D'altro canto, anche nei numeri e nelle percentuali. Ricordiamo che in Piemonte c'è un 3,9 per mille di allontanamenti su tutti i minori presenti rispetto a una media nazionale del 2,7. Mantengo la convinzione, sulla base di questa percentuale alta che, forse, qualcuno politicamente può ritenere un elemento e un indice di efficienza del sistema, che l'allontanamento sia sempre un fallimento e non un obiettivo, perché si ammette implicitamente che non si è riusciti a tutelare quel minore all'interno del suo nucleo d'origine, e diventa un fallimento a maggior ragione se andiamo a guardare le ragioni e le motivazioni che, in termini percentuali, motivano quest'allontanamento trovando, peraltro, nelle ultime posizioni - mi sembra sotto un misero 20%, quindi meno del 20% - i presunti, neanche verificati ma presunti addotti maltrattamenti e abusi.
Inoltre troviamo, in cima alla graduatoria in termini statistici degli allontanamenti, voci molto vaghe, fumose e discrezionali come i modelli educativi inadeguati, come la fragilità familiare, quindi tutte ragioni per cui non leggiamo scritto "povertà", ma ragioni inevitabilmente connesse alla fragilità economico-sociale.
Se è vero - e qui lo voglio ribadire - che la fragilità educativa non è indissolubilmente connessa con la povertà, ci sono tante persone in difficoltà economiche che sono assolutamente in grado di garantire l'educazione dei propri figli in famiglia, ed è quello che sosteniamo noi tra l'altro, contestando l'arbitrarietà di tanti allontanamenti. D'altra parte, dubito che, se potessimo scorrere a livello di privacy i cognomi dei nuclei familiari, troveremmo magari qualche Rockfeller tra coloro che hanno subito allontanamenti per inadeguatezza dei modelli familiari. Il rischio e il timore che la debolezza economica di tanti nuclei familiari li abbia esposti con maggiore facilità all'allontanamento dei loro figli e dei loro nipoti è una preoccupazione che rimane ed è anche rafforzata dopo questa indagine conoscitiva.
Anche dall'audizione degli attori di sistema - mi avvio alla conclusione è emersa un'assoluta assenza e mancanza di controlli di sistemi di verifica, di criteri messi nero su bianco. Noi ci troviamo di fronte a un sistema che agisce sulla base di linee guida assunte dalla scorsa Giunta, a pochi mesi dalle elezioni, forse con il Consiglio addirittura già congelato e sciolto, scritte a quattro mani in modo rivendicato, con attori che appartengono a consorzi che, tra l'altro, curiosamente, mischiano operatori pubblici a operatori privati, che quindi hanno anche interessi patrimoniali in queste dinamiche e che, dall'altra parte, sono stati, di fatto, resi protagonisti dell'andare a porre quel codice di disciplina in cui loro stessi si devono trovare a operare.
Sinceramente non c'è null'altro, perché poi non ci sono in realtà delle linee d'indirizzo nei confronti dei servizi socio-assistenziali, per esempio sull'individuazione delle risorse affidatarie quando parliamo chiaramente di affidi eterofamiliari. Non c'è un vero controllo effettivo al di là di quello che troviamo sulla carta, come hanno detto coloro che compongono la Commissione di vigilanza delle ASL sulle comunità. Non è stato ancora adottato un sistema sanzionatorio, al di là delle risorse che le stesse Commissioni hanno per i sopralluoghi, quindi una struttura ove sia trovato qualcosa che non funziona non può essere sanzionata e si pu solo arrivare al criterio estremo, e anche amministrativamente difficile e arbitrario, della revoca dell'autorizzazione (cosa che, peraltro, è stata fatta durante questa legislatura da parte di questa Giunta quando se ne è ravveduta la necessità).
Non c'è nemmeno una verifica sull'assenza dei conflitti d'interesse rispetto a figure che hanno un potere nodale rispetto alla decisione degli allontanamenti. In audizione il Tribunale ci ha detto che, per esempio, la circolare del Consiglio Superiore della Magistratura non prevede una verifica sull'assenza di conflitti d'interesse in capo ai Giudici onorari del tribunale minorile e ci si limita sono semplicemente alle autodichiarazioni. Ricordo anche che il Garante dei minori, non quello che ha nominato questa maggioranza politica in Consiglio, ma quello che era ancora in carica dalla scorsa legislatura, ha ribadito nella sua audizione la necessità di prevedere un controllo sulle motivazioni di ogni singolo allontanamento. Questo l'ha scritto in una relazione che ci ha consegnato e che è agli atti.
Questo sistema funziona? Un sistema in cui Hansel e Gretel che, al momento è a processo per l'inchiesta di Bibbiano e che si trovava a svolgere formazione agli operatori dei servizi sociali con crediti concessi dall'ordine professionale in sale pubbliche (per esempio, cito quella dell'ATC), con i patrocini istituzionali pochi mesi prima che scattassero gli arresti è un sistema dove tutto funziona? Dove gli stessi ordini professionali dei servizi sociali ci dicono.



(Audio mancante o non comprensibile)



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Spesso il MIUR li ha esclusi dalla.



(Audio mancante o non comprensibile)



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale È un sistema normale? È un sistema che ha gli anticorpi giusti per evitare che delle singole.



(Audio mancante o non comprensibile)



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Sono contento che l'abbiamo fatto in modo così approfondito e, dall'altra parte.



(Audio mancante o non comprensibile)



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Si tratta di dover prevedere, invece, una norma che riporti l'attuazione.



(Audio mancante o non comprensibile)



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Va fatta quando davvero si tratta di tutelare in concreto l'incolumità e la sicurezza del minore stesso e che, dall'altra parte, anche quando l'allontanamento viene, invece, deciso in modo cautelare, dev'essere sempre comunque assolutamente.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Assessore Marrone, mi scusi, non si sente l'audio.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Adesso sentite?



PRESIDENTE

Adesso sì.
Se preferisce, può disattivare il video.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Concludo ancora con un'osservazione: anche qualora il numero di minori non accompagnati che rientrano nel sistema degli affidamenti fosse responsabile di uno sbilanciamento dei dati che citavo prima - ma non credo che sia così, perché allora non mi spiegherei come mai vadano tutti in Piemonte e non si distribuiscano omogeneamente secondo le quote e i flussi tra le varie Regioni italiane - rimango comunque dell'idea che sia un ulteriore campanello d'allarme.
Ricordo, infatti, che anche rispetto al dato dei minori stranieri non accompagnati c'è una percentuale preponderante, per non dire quasi assoluta, che trova accoglienza nelle comunità e invece una quasi assoluta mancanza di.



(Audio mancante o non comprensibile)



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Hanno potuto portare notizia delle loro disavventure alla nostra istituzione, e quindi possa essere uno strumento di.



(Audio mancante o non comprensibile)



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Sinceramente, ritengo che sia un elemento di dubbio.



(Audio mancante o non comprensibile)



GRIMALDI Marco

Presidente, non si sente!



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Si tratta di prevedere un cambio normativo che vada a garantire i minori del fatto che non siano allontanamenti arbitrari, a maggior ragione doveroso dopo quest'approfondimento d'indagine.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Cercherò di essere breve. Vorrei solo rispondere, punto per punto, a quello che ha detto ora l'Assessore Marrone.
Inizierei con un'affermazione: non è negando la sofferenza, non è negando il disagio che questo scompare. Purtroppo è molto duro ammettere che ci sono genitori affetti da malattie psichiatriche o da dipendenze, che magari solo temporaneamente, non sono in grado di svolgere la loro funzione genitoriale. È molto duro ammetterlo, ma è doveroso farlo, soprattutto nei confronti dei loro figli e dei minori.
Il dovere è di accompagnare, da un lato, i minori che si trovano in una situazione di disagio, e, dall'altro, i loro genitori. Ma non è negando le difficoltà di questi genitori che si dimostra responsabilità, né come legislatori, né come uomini e donne adulti, che, di fatto, verso i minori hanno una responsabilità particolare.
I punti sollevati dall'Assessore Marrone mi fanno pensare che non abbia proprio ascoltato quello che è stato detto in questi mesi. La prima questione riguarda quello che lui ha definito "soprusi", "errori" "conflitti d'interesse", e via dicendo.
Quello che ci è stato riportato - lo leggo, per essere maggiormente precisa è quanto segue: "Gli errori certificati di allontanamenti piemontesi disconfermati in sede giudiziale dal giudice superiore" - vale a dire la Corte di Cassazione e la Corte europea dei diritti dell'uomo - "non sono più numerosi di quelli riguardanti le altre Regioni italiane. E questo malgrado il Tribunale per i minorenni del Piemonte e della Valle d'Aosta abbia dichiarato l'adottabilità in numero superiore alla media nazionale".
Questo è emerso in maniera scientifica da ospiti indipendenti che abbiamo ascoltato durante le nostre audizioni.
Rispetto a quello che ha detto l'Assessore Marrone, cioè che la povertà è inevitabilmente connessa alla fragilità, frase che ritengo - questa sì molto grave e piuttosto pericolosa, faccio presente che la ricerca scientifica della professoressa Ricchiardi, che ha analizzato un campione consistente di minori piemontesi, ci ha riportato che uno su tre dei bambini presi in esame era allontanato in presenza di dipendenze e problemi psicologici gravi. E che i provvedimenti di messa in protezione del minore erano avvenuti con più fattori di rischio copresenti (i più frequenti, come dicevo, sono le dipendenze e il disagio psicologico grave) e in nessun caso i fattori di rischio erano le difficoltà economiche. Che cosa vuol dire? Che noi siamo in presenza di minori che vivono in abitazioni che talvolta non sono niente affatto "focolari domestici accoglienti e tranquilli", ma sono luoghi in cui i genitori, anch'essi in difficoltà (per cui vanno aiutati) perché affetti da malattie psichiatriche oppure da dipendenze, non riescono a prendersi cura dei loro minori.
Insomma, non ci sono soltanto abusi e maltrattamenti fisici. Ci sono anche l'assenza di affetto e l'assenza di cura. Mi dispiace molto che gli esponenti della maggioranza che ho ascoltato considerino l'assenza di cura l'assenza di affetto o il fatto che il minore non venga mandato a scuola come dei "fenomeni" così trascurabili. Sono fenomeni molto gravi, che possono segnare profondamente e in maniera molto dolorosa il vissuto di un minore. È doveroso intervenire in questi casi.
L'Assessore Marrone ha anche detto che spesso gli adulti vengono trascurati e non vengono rispettati nel procedimento che porta all'allontanamento.
Ecco, riporto.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Consigliera Canalis, la connessione è saltata. Non la sentiamo più.
Lascerei la parola al Consigliere Grimaldi, che ha chiesto di intervenire.
Se poi la Consigliera Canalis vorrà concludere il suo intervento, potrà ancora farlo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.
Nel frattempo, invito la collega Canalis a ripristinare la connessione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Consentitemi, intanto, di ringraziare le tante famiglie affidatarie, i tanti operatori, i tanti assistenti sociali che vedono, con la conclusione di questa campagna di odio, anche la fine di un processo che non si meritavano.
Credo davvero che la grave narrazione del centrodestra di una "Bibbiano piemontese" sia stata un boomerang e che oggi sia definitivamente superata.
Bisogna, come diceva giustamente la Consigliera Canalis e come dicevano i nostri colleghi del centrosinistra ma anche del Movimento 5 Stelle sostenere e ridare fiducia a un sistema su cui, purtroppo, proprio quella narrazione aveva messo un velo ingeneroso e non solo perché non se lo meritavano, ma inutile e dannoso.
Credo che le parole della nostra relazione dicano più di tante altre parole. Dei 60 mila minori che a fine 2018 erano in carico ai servizi sociali (pari al 9% della popolazione minorile) solo il 3,5%, come ricordava la Consigliera Canalis, è seguito fuori dalla famiglia. Il restante, quindi il 96,4%, è seguito all'interno del proprio nucleo familiare e dei 2.597 minori seguiti fuori dalle famiglie, il 58% degli allontanamenti riguarda minori stranieri non accompagnati, il 17,6 di affidamenti, intrafamiliari il 24,6 e affidamenti consensuali il 15,82.
È questo quello che emerge, al netto di tanta speculazione politica, dalla nostra relazione. Il centrodestra aveva costruito una narrazione e descriveva il Piemonte come una regione con troppi allontanamenti dalla famiglia di origine, troppo facili e per motivi esclusivamente economici.
L'Assessore Marrone - che, tra l'altro, inopportunamente continua a mischiare il suo ruolo da Assessore a quello di semplice Consigliere - non si rende conto che anche solo ritornando indietro sulla loro campagna di odio.



(Audio mancante o non comprensibile)



GRIMALDI Marco

C'è un'interruzione, Presidente, non so chi abbia il microfono acceso.



PRESIDENTE

Sì, non riesco a individuare chi è. Se chiudete il microfono, permettiamo di continuare.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Dicevo che per quanto l'Assessore Marrone ritorni su una campagna che prova a tirare in mezzo con termini, per fortuna, diversi - ricordo che, fino a qualche mese fa, parlavate di business e d'intrecci economici - i dati raccolti in un anno e mezzo dalla nostra relazione dimostrano esattamente il contrario. Non solo: emerge che intanto si privilegia quasi sempre l'accompagnamento in famiglia e che quando si è costretti a seguire i minori fuori, lo si fa cercando il consenso anche della famiglia d'origine.
Altro che orchi! Non esistono orchi in questo senso.
Se ci sono stati degli errori a Bibbiano, sarà la magistratura a chiudere quella vicenda. Ma in Piemonte è un sistema, tutto sommato, che ha degli anticorpi diversi ed è stato davvero sbagliato mettere tutti assieme sullo stesso piano, tra l'altro anche dando un'immagine errata delle famiglie affidatarie, che provano con tanta generosità - altro che per motivi economici! - a fare di tutto e di più affinché quei ragazzi magari rientrino nei loro nuclei d'origine e nelle loro famiglie d'origine.
Il nostro lavoro è di nascondere i limiti. Se ci sono dei limiti soprattutto in alcune strutture private che, in qualche modo, svolgono il loro lavoro non all'altezza delle esigenze, va benissimo che si aggiungano i controlli anche di qualità oltre che di quantità, ma bisogna cambiare non solo il tono e il registro, ma superare anche le parole d'ordine del presupposto che ha portato a scrivere una legge sugli allontanamenti zero.
Finché ci sarà privazione, finché ci saranno le tossicodipendenze, finch ci saranno alcuni dei presupposti che continuano a essere alla base degli allontanamenti, l'allontanamento zero non può neanche essere un auspicio come dite voi perché, più che parlare di allontanamento zero, bisognerebbe parlare in qualche modo dell'azzeramento di quelle difficoltà, di quelle sofferenze e di tutto quello che c'è alla base. E, ripeto, la crisi economica è una piccolissima parte di questa vicenda.
Per intervenire bisogna utilizzare nuovi strumenti. Fatemelo dire: come si può migliorare un sistema senza un concreto impegno di bilancio da parte della Regione? Al momento, a noi non risulta che siano previsti aumenti e senza un concreto aiuto, di fatto, si fa solo propaganda. Siete riusciti secondo me, a fare il peggio in questo senso.
Devo dire, invece, che le parole più piane della Consigliera Zambaia riportano la discussione a un livello che, un anno dopo, non è quello dell'intervento del Consigliere Marrone, che prova a ritornare lì, prova a ritornare sugli errori che avete già commesso. Vi siete messi contro tutti dai tribunali agli avvocati, dalle università alle famiglie affidatarie dal mondo cattolico a quello più laico. Non sappiamo più come dirvelo e davvero mi dispiace che le parole della Consigliera Zambaia siano state sovrastate dalla stessa narrazione e argomentazione che sentivamo un anno fa.
Per fortuna, c'è stato il nostro lavoro. Per questo, ringrazio tanto la Consigliera Canalis e il Consigliere Magliano, ma ovviamente anche i colleghi Gallo e Giaccone, insomma tutti quelli che sono intervenuti durante questa discussione in questi mesi nella nostra indagine conoscitiva.
Credo che le opposizioni abbiano dato in quest'occasione un aiuto concreto alla Giunta e al Consiglio di non perseverare in quella campagna d'odio e proprio per questo, credo che i servizi sociali minorili, i tanti Comuni le tante associazioni, i tanti enti, le tante esperienze di questo territorio meritano rispetto e sostengo. Di sicuro meritano di parlare di una riforma rivolta più all'aiuto concreto che ognuno di noi può dare a questa vicenda, ma questo non si fa certo né con le campagne di comunicazione, né con le campagne d'odio e nemmeno generalizzando alcuni fatti di cronaca per tutto il sistema.



PRESIDENTE

Grazie.
Nel frattempo, si è ricollegata la Consigliera Canalis, che può proseguire il proprio intervento; prego.



CANALIS Monica

Mi scusi, ma prima non so cosa sia successo.
Stavo dicendo che noi non poniamo in contrapposizione il diritto del minore e il diritto dell'adulto, ma riteniamo che anche i genitori vadano tutelati nel loro ruolo e nel loro legame con il loro figlio. Infatti, nel procedimento processuale italiano, applicato anche in Piemonte, il giusto processo, che l'avvocato Marrone dovrebbe conoscere, garantisce ai genitori e ai parenti che hanno avuto rapporti significativi con il minore di avere un avvocato che li rappresenti. Pertanto, all'interno della procedura processuale che conduce all'allontanamento, che - va ricordato - è sempre e comunque una decisione delle autorità giudiziarie, in questo procedimento è garantito il contraddittorio. La voce dell'adulto o del genitore non scompare, non è trascurata, ma viene ascoltata e collocata all'interno della decisione finale.
Rispetto alla percentuale degli allontanamenti in Piemonte non soltanto uno, ma diversi dei nostri ospiti che abbiamo ascoltato nell'ambito di quest'indagine conoscitiva hanno portato una lettura diametralmente opposta a quella di Maurizio Marrone, vale a dire che è proprio la maggiore attenzione al disagio minorile che conduce alla decisione di mettere temporaneamente sotto protezione e in sicurezza il minore allontanandolo dalla famiglia d'origine; quindi è la maggiore attenzione che conduce a un maggiore tasso di allontanamenti.
Chiaro che anche noi (lo abbiamo detto in apertura) riteniamo che il sistema di tutela vada potenziato, migliorato e perfezionato, quindi riteniamo debbano essere diffusi maggiormente i progetti di prevenzione dell'allontanamento, perché laddove c'è un allontanamento, sappiamo che, in qualche maniera, una situazione familiare ha fallito. Quindi siamo assolutamente favorevoli a promuovere progetti di prevenzione, ma laddove questa ormai non sia più produttiva di risultati, dobbiamo mettere in protezione il minore: questo ci dice la legge e questo ci dice anche un principio di umanità.
Rispetto al tema delle sanzioni, lo scorso 14 dicembre, in un'interessante IV Commissione consiliare, in cui tutte le forze politiche e il Partito Democratico hanno votato a favore di una nuova DGR dell'Assessore Caucino che vuole potenziare gli strumenti di vigilanza rivolti alle strutture residenziali socio-sanitarie e socio-educative, è emerso che la legge regionale n. 16, che è andata a modificare la legge regionale n. 1-2004 prevede già uno strumento intermedio di sanzione in capo alle Commissioni di vigilanza. Quindi, non soltanto la possibilità di autorizzare o di revocare l'autorizzazione alle comunità, ma anche la possibilità di dare delle sanzioni.
Ancora due appunti più mirati. Ho sentito dire che in Piemonte non si fa formazione agli operatori. Attenzione, non è così: noi siamo concordi sul fatto che si debba potenziare la formazione, ma già oggi gli assistenti sociali, gli psicologi e i neuropsichiatri infantili sono formati e se dicessimo il contrario non saremmo nel vero. Anche le comunità.



(Audio mancante o non comprensibile)



CANALIS Monica

Sono già previste dalla normativa piemontese dalla DGR n. 25 del 2012 (tra l'altro, sono state previste durante il mandato di una Giunta di centrodestra), devono essere maggiormente diffuse e potenziate, ma sono già previste.
La citazione di questa DGR mi consente di affermare nuovamente che davvero il Piemonte ha prodotto un impianto normativo di prim'ordine in questi anni e lo ha fatto - onestà intellettuale mi obbliga a dirlo - anche durante le Giunte di centrodestra (la nostra Regione è caratterizzata dall'alternanza al governo della Regione), quindi trovo che denigrare tutto il lavoro svolto in passato sia anche autolesionistico da parte delle forze politiche di centrodestra, perché ad esempio l'Assessora Cotto lavorò molto bene sul tema delle politiche dei minori, quindi gettare al vento un lavoro prezioso e certosino svolto in passato dal legislatore, oltre che autolesionistico è anche irrispettoso di questi nostri predecessori.
Insomma, davvero, lo dico nuovamente: è necessario che a questa materia ci si approcci con equilibrio non facendone uno strumento di propaganda perché il campo di miglioramento e i margini di miglioramento esistono e noi, come forze di minoranza, siamo anche disponibili a contribuire a migliorare il sistema. Non è negando quello che di buono è stato il fatto e che si fa che si contribuisce a costruire un clima di collaborazione, non soltanto tra le forze politiche, ma anche con gli operatori che cercano nella Regione un ruolo di regia, un ruolo di coordinamento e, di conseguenza, necessitano di una relazione di fiducia con il nostro ente. Se questa relazione di fiducia viene minata alla base da tesi infondate non mettiamo, di fatto, gli operatori in condizione di fidarsi di noi.
Pertanto, esorto davvero nuovamente a riconoscere le cose buone fatte, che possono magari essere migliorate, ma che esistono.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Spero di riuscire a intervenire, perché oggi ho gravissimi problemi di connessione, forse peggiori di quelli della Consigliera Canalis.
Ricordava l'Assessore Marrone, con assoluta onestà, da dove fosse partita questa iniziativa d'indagine conoscitiva: su richiesta, per l'appunto dall'Assessore, quando ancora non era Assessore, quindi i fatti di Bibbiano.
La premessa è che sicuramente, dopo i fatti emersi a Bibbiano, l'emotività gioca un ruolo pesante su alcuni temi, però il nostro primo dovere dovrebbe essere quello di lasciare da parte l'emotività e i pregiudizi e affrontare i temi nel modo più oggettivo possibile.
L'operazione fatta o, almeno, questa è la percezione che ho avuto durante tutta l'indagine conoscitiva, è stata di audire veramente tutte le voci che potevamo audire per cercare di comprendere meglio tutto il tema e per guardarlo da diversi punti di vista. Dal punto di vista della correttezza metodologica, quindi, non possiamo rimproverarci nulla.
Purtroppo, però, mi sembra di vedere che le conclusioni finali non siano perfettamente coincidenti. Questo potevamo aspettarcelo, perché abbiamo visioni diverse, dal punto di vista politico, però mi sembra che su alcuni aspetti manchi un po' di lucidità e di oggettività.
Intanto, colgo l'occasione per ringraziare la Consigliera Canalis per il lavoro che ha svolto sulla relazione finale che noi abbiamo sottoscritto perché condividiamo pienamente le conclusioni. Ringrazio ovviamente anche la Consigliera Zambaia, che anche lei ha affrontato un lavoro immane perché sia i verbali sia il materiale depositato costituivano una mole di documentazione veramente corposa.
Credo che, dopo tutto questo lavoro, il nostro compito dovrebbe essere quello di evitare di ritornare al punto di partenza, quindi ritornare ognuno sulle proprie posizioni, qualcuno magari più spinto da emotività o da pregiudizi, perché si tratta di comprendere i punti di forza e i punti di debolezza del sistema, ma dobbiamo anche trovare delle risorse per un concreto impegno di bilancio, come diceva il Consigliere Grimaldi.
Purtroppo, alla fine, il nodo rimane sempre quello delle risorse. Non è l'unico nodo, perché abbiamo visto che ci sono anche alcune problematiche di sistema, di relazione fra i diversi soggetti, di comunicazione e di raccolta delle informazioni e si può lavorare anche su altri aspetti, per il nodo delle risorse rimane comunque centrale. Abbiamo visto che le difficoltà maggiori nascono dalla mancanza di personale, dalla mancanza di risorse e, anche laddove ci siano famiglie in difficoltà economiche, anche se è emerso che l'allontanamento di tipo economico non è una realtà così diffusa come qualcuno pare credere.
Dobbiamo trovare il modo di sostenere le famiglie e cercare di migliorare il clima in cui queste famiglie si trovano a convivere. Questo deve avvenire indipendentemente dalla questione degli allontanamenti, perché il nostro dovere di Istituzione è, comunque, quello di sostenere le famiglie.
Purtroppo, abbiamo visto che non sempre avviene. Nelle recenti discussioni di bilancio, anche solo per fare un esempio, sul tema dei voucher e della scuola non c'è stato un serio impegno. Ma questo è solo un esempio, poi ci sono altre questioni, per cui dovremmo garantire un maggiore impegno da parte della Regione. Sappiamo che il prossimo bilancio previsionale potrebbe essere un primo passo per iniziare a prendere la giusta direzione.
Laddove non si riuscisse a sostenere la famiglia, bisogna ovviamente prevedere, come già si sta facendo, dei percorsi che abbiano, come ricordava spesso l'ex Garante, la dottoressa Turino, un approccio multidisciplinare, quindi cercare di avvicinare le questioni, di sostenere le famiglie coinvolgendo più soggetti con competenze differenti. Questo è un qualcosa che già si fa, però bisogna ovviamente lavorare per cercare di migliorare il sistema. A volte, la forma di tutela è proprio l'allontanamento, per cui, come diceva anche chi mi ha preceduto, prevedere un disegno di legge che possa avere un nome come "allontanamento zero" credo sia già un punto di partenza o di arrivo, a seconda di come lo vogliamo leggere, rispetto a una prospettiva errata.
La conclusione di questi lunghi lavori, considerando l'impegno di tutti noi, che ha portato a prese di posizioni differenti, con due relazioni distinte tra maggioranza e opposizione (questa è la prima volta che arriva in Aula, alla fine) è importante, perché è giusto rendere conto ai cittadini anche delle diverse visioni, come diceva prima l'Assessore Marrone, e ognuno si dovrà assumere le proprie responsabilità.
Sulle diverse letture, credo sia difficile riuscire a trovare una convergenza, però possiamo trovare sulle soluzioni. Credo che una prima soluzione potrebbe essere abbandonare qualsiasi appesantimento normativo.
Il Piemonte non ha bisogno di una nuova legge e, men che meno, di una legge all'insegna dell'allontanamento zero. Ciò di cui ha bisogno il Piemonte è di intervenire su punti ben precisi e di definire un migliore utilizzo delle risorse.
Spero, quindi, che ci siano degli spazi, anche adesso che l'indagine conoscitiva è conclusa, per potersi ancora confrontare sui singoli temi e cercare di trovare, tutti insieme, le soluzioni. Nel frattempo, ovviamente un sostegno dal punto di vista economico.
Ringrazio ancora tutti.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi delle due relatrici e anch'io mi unisco ai colleghi nel riportare i complimenti per il lavoro svolto.
È una tematica delicata con risvolti umani enormi e, proprio per questo, è una tematica di grande responsabilità. La responsabilità va in capo a chi legifera e quindi, di fatto, i responsabili siamo noi. Non è una tematica della quale mi occupo abitualmente, ma, come penso tanti di noi, sono stato avvicinato sia da famiglie sia da un ragazzo di sedici anni, dunque minorenne, che mi ha raccontato la sua storia e quella dei suoi fratelli (due fratellini di quattordici e undici anni e una sorellina di sei anni) chiedendomi aiuto.
Mi sono confrontato con il Garante dell'infanzia, persona estremamente disponibile, preparata, attenta e che conosceva perfettamente questa storia. Ho voluto anche confrontarmi con la mamma per capire, perché è opportuno cercare di approfondire, non per capire quale sia la verità perché le sensazioni che generano queste comunicazioni hanno il loro peso ma se ci può essere una via d'uscita per trovare una soluzione, laddove al politico viene chiesto aiuto, l'aiuto non si può negare.
Quello che voglio fare con voi colleghi Consiglieri è condividere la missiva che ho ricevuto alcune settimane fa da un ragazzo di nome "F", lo chiameremo così, di cui vi do lettura: "Buonasera, mi chiamo 'F' e sono il più grande di quattro fratelli di Cuneo e chiedo il suo aiuto. Nel 2018 i miei genitori si sono separati a causa di mio padre, che è sempre stato un alcolista e che ha abusato di me e delle mie sorelle. Dal momento in cui abbiamo raccontato a nostra madre quello che abbiamo dovuto subire, mio padre e i servizi sociali hanno deciso che eravamo stati plagiati dalla nostra mamma e per questo siamo stati affidati prima ai nonni paterni e poi divisi in strutture differenti.
Quello che è capitato ci ha fatto arrabbiare, abbiamo perso fiducia nella giustizia e in tutte le istituzioni. Siamo molto delusi e ci sentiamo abbandonati da tutti, non riusciamo a capire perché stia capitando tutto questo e tutto questo a noi, visto che non abbiamo fatto nulla di male se non raccontare la verità di quello che abbiamo subito. Non chiediamo solo di ritornare a casa da nostra madre, dai nostri amici e dai nostri cari, ma chiediamo di ritornare alla nostra vita. In questo momento nessuno di noi va a scuola perché non abbiamo la testa, non riusciamo a concepire di andare in una scuola che non è nostra e con dei compagni che non sono i nostri amici di sempre.
Dopo due anni di appelli abbiamo parlato finalmente con la Giudice, le abbiamo raccontato ciò che abbiamo subito da nostro padre ed è nostro desiderio tornare a casa, ma purtroppo siamo ancora qui.
Abbiamo estremo bisogno che qualcuno, finalmente, ci ascolti e provi che quello che diciamo è la verità, senza alcun pregiudizio. La stanchezza, la delusione, il senso di abbandono non ci lasciano mai, c'è solo una luce sulla quale ci concentriamo giorno e notte: la nostra mamma. Lei sta facendo di tutto per far sì che il Giudice, gli assistenti sociali e gli educatori possano capire che stiamo dicendo semplicemente la verità. Ci è stato assegnato un avvocato curatore che non abbiamo mai visto, non ha mai parlato con noi, eppure ha deciso, solo leggendo dei documenti - che, tra l'altro, sono falsi e scritti con pregiudizio - che non dovevamo tornare a casa da nostra madre.
Un nuovo provvedimento del Giudice ha deciso finalmente di farci incontrare tra fratelli, ma non con mia sorella più piccola di sei anni perché secondo loro noi potremmo influenzarla. Noi! Non ho ben capito questa loro decisione, anche perché mia sorella chiama mamma e papà due perfetti sconosciuti, quindi chi è che influenza mia sorella piccola? Io sono "F", il più grande dei fratelli, ho sedici anni e mi sto battendo per i miei fratelli più piccoli perché, a differenza loro io ho un cellulare.
Spero che questo mio messaggio possa arrivare a qualcuno che in qualche modo ci aiuti a tornare a casa.
Grazie".
A qualcuno è arrivato questo messaggio, perché adesso ne ho dato comunicazione all'assise regionale. Io non penso ci siano tante parole da aggiungere, ognuno di noi fa le sue riflessioni. Quello che sicuramente sarà il suo pensiero lo farà riflettere e lo consiglierà su questa lettura ma per me questa è una storia che fa venire i brividi, me li fa venire come genitore che è stato figlio e come uomo. Una storia che mi fa chiedere come sia possibile viverla. Ricordo che uno di questi quattro bambini ha sedici anni; sedici anni è l'età per cui molti chiedono il voto elettorale, quindi viene riconosciuta la maturità di pensare e di sapere cosa si vuol fare, ma poi gli si va vivere questo incubo.
In seguito, quando hanno visto che ho risposto, mi hanno mandato una seconda lettera - una lettera che sarò felice di dar lettura - rivolta al Giudice, che termina così: "Io so qual è la verità della mia vita, di mio padre e di mia madre. Non ho intenzione di ricevere il lavaggio del cervello che tutti gli esperti, e i nonni prima, hanno cercato di fare fino adesso su di noi, né mi serve una psicologa per sentirmi dire che sto male è normale. È normale che io sia arrabbiato con gli esperti che non hanno ascoltato e capito e sia giustamente arrabbiato per un avvocato che ancora non ho mai sentito e quindi non può certo fare i miei interessi e quelli dei miei fratelli.
Io ritengo che lei mi debba tante risposte, non smetterò di urlare al mondo intero la verità e, mi ci volessero anni, riuscirò a dimostrarla, ma non dimenticherò che avete lavorato in modo ingiusto e superficiale, tanto mi mancano solo due anni.
Aspetto delle sue risposte ufficiali e le chiedo con forza di fare qualcosa perché i nostri diritti siano rispettati. Le chiedo di farci vedere e sentire, meglio sarebbe iniziare dalla sorellina, che è sempre nostra sorella. Le chiedo di ampliare l'attività di contatto telefonico e di persona fra noi fratelli, le chiedo di farci vedere di più nostra madre, le chiedo di rimandarci a casa perché di stare qui non ce lo meritiamo.
Voi tutti state agendo con superficialità togliendoci alla nostra vita, a nostra madre e ai nostri affetti e questo è tremendamente ingiusto".
Ho ricevuto altri messaggi che sono ancora più tristi, avvicinandoci alla ricorrenza del Natale, ma la domanda che mi faccio adesso e che pongo a tutti voi e che ognuno si deve porre è: come crescerà questo ragazzo di sedici anni? Quali turbamenti si porterà dentro quando diventerà più grande, quando diventerà padre e quando invecchierà? Che eredità gli lascerà questa esperienza? Avete sentito cosa ha detto? Ha sedici anni! Io penso che sia sicuramente fondamentale la relazione tecnica, ma più di tutto vale la responsabilità che non ha un colore di destra o di sinistra ma è la responsabilità del legislatore e il legislatore siamo noi. Siamo noi che se facciamo una buona legge porterà dei buoni risultati, ma se facciamo una legge che non funziona, porterà dei risultati come quello di cui.



(Audio mancante o non comprensibile)



BONGIOANNI Paolo

Sposo le parole dell'Assessore Maurizio Marrone e mi auguro che avremo la forza e la capacità di portare avanti una riforma legislativa che metta in ordine un sistema che, come mi ha fatto capire questa lettera, tanto in ordine in questo momento non è.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio i colleghi dell'opposizione, in particolare la Consigliera Canalis per il lavoro svolto, che è indice di un'attenzione, di una meticolosità e di una serietà nell'approccio ai numeri, ai dati e soprattutto, all'attenzione rispetto a ciò che abbiamo sentito durante il lavoro della Commissione e tutte le audizioni che abbiamo fatto.
Ringrazio il Presidente della Commissione, perché ha permesso veramente di fare un lavoro eccellente da questo punto di vista. Non entro nel merito della tipologia delle audizioni e su quello che abbiamo sentito, perché fa parte integrante della relazione.
Certo è, mi si permetta colleghi, e lo dico perché ho stima del Capogruppo di Fratelli d'Italia, che utilizzare una lettera di questo tipo forse è una caduta di stile, perché è evidente che è una storia di sofferenza. E mettere all'interno di quest'assise, in questo modo, quella storia di sofferenza - mi auguro che il Capogruppo abbia assunto tutte le informazioni del caso, ma proprio tutte, prima di aver portato questo documento e questa lettura in Aula - rischia, da una parte e dall'altra, di creare partigianerie sulla pelle dei ragazzi e sulla pelle delle famiglie.
Ed è proprio quello che non dobbiamo fare, se vogliamo essere seri e concreti rispetto a un tema come questo; tema sul quale, purtroppo qualcuno cerca e trova una visibilità politica.
Devo dare atto alla Consigliera Zambaia di come i toni, rispetto alla sua relazione, siano risultati molto diversi da quelli che avevamo sentito utilizzare nei primi momenti del "caso Bibbiano" e rispetto ad alcune affermazione fatte anche da alcuni colleghi.
Non vado a citare, come ha fatto il collega Grimaldi, affermazioni che comunque ritengo essere gravi rispetto ad alcuni interessi delle famiglie affidatarie o rispetto ad alcune logiche di business. Sono però dell'idea che chiunque provi a fare questo tipo di attività - quali che siano i fatti che rappresentano una violazione dei diritti delle famiglie e dei bambini vada perseguito, senza se e senza ma, sapendo, però, che l'artificio retorico di utilizzare alcuni casi di malagestione per dire che un intero sistema non funziona, è un errore enorme.
È un errore politico, è un errore di gestione legislativa, è un errore proprio perché non si rende fino in fondo giustizia a un sistema affaticato, a un sistema sul quale si è investito poco negli anni, a un sistema al quale dovremo mettere mano.
È un sistema che ci ha detto: "Abbiamo bisogno di più risorse, abbiamo bisogno di più attenzione, abbiamo bisogno di un collegamento più stretto con il legislatore". Non è un sistema che ci ha rappresentato nelle sue audizioni, tranne casi singoli di famiglie che abbiamo audito. Però è un sistema che, di fatto, non ci permette di dire che è tutto da rifare (perché queste erano le considerazioni iniziali del dibattito politico sul sistema degli affidamenti e dell'allontanamento dei minori). Io non mi sognerò mai di usare casi personali da portare in Aula, perch evidentemente, sono casi che non possono essere strumentalizzati e non possono essere usati per raccontare una "totalità".
Se vi sono degli errori, vanno perseguiti e vanno corretti. Se c'è qualcuno che sta abusando del suo potere, va fermato. Ma ci sono le sedi opportune per farlo. Noi siamo dei legislatori e abbiamo il compito - questo sì invece - di fare in modo che questo sistema venga sostenuto e aiutato con maggiori risorse, con maggiore impegno e con maggiore attenzione.
Le sfide che abbiamo di fronte sono epocali, perché è evidente che c'è un problema legato alla genitorialità. E solo chi non vuol vedere non riesce a coglierne il dramma, perché, evidentemente, c'è un problema anche sulla percezione dell'essere genitori e magari della mancanza di quei luoghi in cui le famiglie nascevano, erano accompagnate, aiutate e sostenute anche in momenti drammatici.
C'è un problema connesso alle dipendenze e alle malattie legate all'ambito della psiche. È evidente che chi ha dipendenze (pensiamo, ad esempio, ad alcune forme di ludopatia o ad alcune forme di malattia psichiatrica) rischia poi di entrare, purtroppo, nel mondo dalla povertà. Pertanto, da questo punto di vista, sono oggettivamente molto preoccupato del futuro che abbiamo davanti e sono anche molto preoccupato di quello che ci spetta come classe dirigente del Consiglio Regionale.
Mi si permetta, però, di ringraziare per quello che abbiamo sentito, per il racconto delle famiglie affidatarie: chi ha osato pensare o dire (se mai lo ha fatto) che le famiglie affidatarie facevano questo tipo di attività per un mero ritorno economico, di fatto dovrebbe vergognarsi. Abbiamo ascoltato storie di uomini e donne che aprono le porte della propria casa sapendo che il loro primo desiderio è che quei bambini e quelle bambine, quei ragazzi e quelle ragazze, possano tornare nelle famiglie d'origine.
Sogno un mondo in cui i bambini possano tutti tornare a casa propria, dai loro papà e delle loro mamme, se la condizione lo permette. Bisogna quindi potenziare l'aiuto alle famiglie - non c'è dubbio - e potenziare anche tutti i percorsi formativi e di sostegno, con un'attenzione particolare anche alle nuove forme. Consolidiamo, quindi, anche i centri e le case di accoglienza dove i padri possano stare con i loro figli.
Da questo punto di vista, mi auguro che si possano trovare tutte le soluzioni per rafforzare il sistema e per sostenere gli operatori che rischiano il burnout. Perché è evidente che dobbiamo consentire ai nostri operatori e agli assistenti sociali di far fronte a un bisogno sempre più grande. Senza aiuti, senza un sostegno e senza risorse umane a supporto, vi saranno sempre più problemi. Ci auguriamo che questo possa essere oggetto di un lavoro comune.
Allo stesso tempo, se vi fossero conflitti d'interesse, come spesso è stato richiamato, dobbiamo intervenire anche qui duramente, in modo chiaro e in modo netto. Non possiamo, né da una parte né dall'altra, pensare di fare politica sulle spalle di bimbi, di bimbe, di papà e di mamme. Perch l'allontanamento, evidentemente, è una sconfitta per tutti, sia per la famiglia sia per i parenti della famiglia. E, comunque, si genera un trauma rispetto al percorso adolescenziale di questi bambini.
Ringrazio ancora la Consigliera Canalis, perché ci ha permesso di mettere insieme, in modo ordinato, preciso e puntuale, tutto ciò che abbiamo ascoltato. Nonostante vi siano due relazioni divise - lo dico veramente di cuore - mi auguro che su questo tema si possa affermare un principio comune su cui realizzare grandi operazioni politiche nel nostro Paese: ciò che ci unisce è più forte di ciò che ci divide.
Mi auguro che quello che abbiamo ascoltato ci permetta di cambiare idea nel caso partissimo da alcuni pregiudizi, e di trovare le soluzioni migliori affinché anche il titolo di questa legge non sia "allontanamento zero" ma "pregiudizio zero", affinché non ci siano pregiudizi né dall'una né dall'altra parte rispetto a un sistema che va potenziato, aiutato e sostenuto, ma nella consapevolezza che esiste un solo obiettivo: che i bimbi e le bimbe che purtroppo vengono allontanati un giorno - si spera il prima possibile - possano tornare nelle famiglie di origine, sperando che in quelle famiglie possano trovare una mamma e un papà responsabili della grande ricchezza che è diventare genitori ed essere genitori.
Non è semplice - e concludo, Presidente - perché le condizioni moderne in cui viviamo oggi, di fatto, rendono sempre più difficoltoso l'essere padri e madri.
Noi abbiamo una responsabilità grande, che è quella di creare un contesto normativo, o rafforzare quello che c'è, per dare più forza a tutti gli attori di questa realtà. Questa realtà ha a che fare con il futuro della nostra regione e con il futuro del nostro paese, perché si parla di bimbi e di bimbe.
Ho concluso, Presidente. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Non toccherò i temi più tecnici sui quali la collega Canalis ha sviluppato il suo intervento. La collega ha soprattutto svolto in questi mesi un lavoro di grande responsabilità e di grande professionalità, analizzando le questioni relative all'affido dei minori sempre in maniera estremamente scientifica e anche umana. Pertanto, il suo intervento riassume bene tutte le nostre posizioni.
Le mie saranno considerazioni più politiche o, meglio, sul ruolo che la politica dovrebbe avere o non dovrebbe avere rispetto a tematiche di questo tipo.
Parto dal fondo per provare poi a risalire alla cima. Il fondo è l'intervento del collega Bongioanni, fondo in tutti i sensi, perché credo che si sia toccato il fondo nel momento in cui si porta una vicenda familiare in un'assise come la nostra, sia pure sotto il velo dell'anonimato. Anonimato fino a un certo punto, perché soprattutto per noi che veniamo dalla provincia di Cuneo, il caso che lui ha portato alla nostra attenzione è assai noto, in quanto balzato all'attenzione dell'opinione pubblica in questi mesi. In un'assise politica si porta una vicenda che è tutta familiare, che è dentro una separazione, che è dentro a una serie di conflitti che, purtroppo - lo dico anche con consapevolezza per il lavoro che faccio - si verifica spesso nell'ambito delle nostre famiglie, quelle famiglie che vivono la sofferenza del conflitto della separazione che si scarica sui figli.
Proprio su quel caso, la Procura disse ad agosto: "Tacete, state zitti, non parlate. Lasciateci lavorare". E oggi noi in quest'assise abbiamo avuto un collega che, invece, ha pensato bene di portare all'attenzione questo caso a mio avviso in maniera non solo inopportuna, ma anche al limite della legalità.
Sono partito da questo per dire che senza Bibbiano molto probabilmente non ci sarebbe stata la Commissione che abbiamo istituito e i lavori che abbiamo portato avanti, non ci sarebbero stati mesi di dibattito acceso sui giornali e non ci sarebbero stati mesi di strumentalizzazione politica.
Dico di più: se a Bibbiano ci fosse stato un Sindaco della Lega o un Sindaco di Fratelli d'Italia, non ci sarebbe stato tutto questo. Bibbiano è l'emblema di come la politica per "quattro voti" può vendersi alle cose più scandalose. E tra le cose più scandalose c'è la strumentalizzazione dei bambini, la strumentalizzazione delle famiglie che soffrono e delle persone che sono in difficoltà, che per "quattro vuoti" vengono accudite dalla cattiva politica. Politica che, in questo caso, ha dei nomi e cognomi, e i nomi e i cognomi sono soprattutto Fratelli d'Italia e la Lega.
Io non sono abituato a fare affermazioni così nette, ma ho sofferto in questi mesi, ho sofferto quando ho visto sul balcone della Regione Piemonte in piazza Castello citare Bibbiano. Pensavo che la nostra Regione, sia pure a guida di centrodestra, mantenesse una dignità nella sua vita politica e nel suo modo di approcciarsi alle persone. Non ha mantenuto questa dignità purtroppo.
Allora abbiamo iniziato a discutere, abbiamo iniziato ad analizzare e a capire, ma tutto è stato inquinato da quest'atteggiamento - che è venuto fuori in maniera tutt'altro che velata, anche dall'intervento dell'Assessore Marrone - di voler ricondurre tutta una serie di problematiche a questioni che sarebbero di responsabilità politica.
Per dire solo una parola nel merito, penso che il sistema degli affidi o il sistema della tutela dei minori sia assolutamente migliorabile, ma che nel panorama europeo sia uno dei sistemi migliori. E lo dico, provenendo, come il collega Bongioanni, dalla Provincia di Cuneo, che registra nella Regione Piemonte il maggior numero di affidi familiari, il maggior numero di comunità che prendono in affido i minori che arrivano da situazioni di difficoltà. Non credo sia un caso, perché penso che la Provincia di Cuneo con i suoi tanti piccoli paesi e con le sue realtà ancora poco metropolitane, abbia mantenuto un assetto sociale in cui la famiglia nonostante tutte le difficoltà presenti, abbia tenuto rispetto ad altre realtà. Tante famiglie si fanno carico di accogliere bambini minori che arrivano da famiglie con percorsi più difficili.
Se devo dare una testimonianza, devo dire che in questi mesi tanti amici che hanno in affido dei bambini mi hanno detto che l'unico problema non era quello di rallentare la procedura dall'affido, ma era di accelerarla perché spesso questi minori arrivavano nelle famiglie affidatarie con troppo ritardo, continuando pertanto a subire situazioni di conflittualità e di violenza, per loro negative.
Pertanto, il mio intervento vuole semplicemente, da un lato, sottolineare che l'Italia non sempre è fanalino di coda. In questo caso l'Italia, con tutti i suoi problemi, ha dato prova di essere capace, attraverso il sistema dei servizi sociali e della solidarietà familiare, di venire incontro, purtroppo, a situazioni estremamente difficili.
Contemporaneamente in Italia c'è stata questa strumentalizzazione becera che alcune forze politiche hanno fatto della vicenda di Bibbiano, per la quale ricordo che ci sono ventiquattro rinvii a giudizio e non ci sono ancora condanne. Aspettiamo di vedere che queste storie arrivino alla fine perché quando ci sono storie di conflittualità, ci sono anche situazioni in cui magari l'aspetto giornalistico si presta a enfatizzare parti di un discorso e non altre. Allora aspettiamo la fine di questa vicenda, nella quale, se emergeranno delle responsabilità, ovviamente andranno perseguite ma credo che partendo da questo, nel nostro Paese la politica abbiamo dato prova di comportamenti non all'altezza del suo ruolo.
Voglio stigmatizzare qui ciò che è capitato anche nella nostra Regione in questi mesi, cioè il comportamento di talune forze politiche di destra che hanno cavalcato questi fenomeni. Nello stesso tempo, voglio ringraziare e sottolineare il grande lavoro che tante famiglie, anche nel silenzio, e tante comunità portano avanti per alleviare la sofferenza dei minori.
Lavoriamo semmai per migliorare questo quadro anche dal punto di vista normativo, dal punto di vista delle regole e del buon funzionamento, ma non mettiamoci dentro i nostri bassi interessi elettorali, perché rischiamo veramente di farlo sulla pelle delle persone più deboli. E più deboli dei bambini in difficoltà, credo che assolutamente non ci sia nessuno.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bongioanni, per fatto personale.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Non mi abbasserò al livello del collega Marello per replicare, ma gli ricordo semplicemente e mi limito a una battuta, che arrivata da tempi lontani: "Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire", che si può anche interpretare come se qualcuno sente una campana, una voce diversa dalla sua la contesti e, anzi, usa il linguaggio che lui ha usato verso la mia persona.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Stecco.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Volevo fare un breve intervento intanto per ringraziare la Consigliera Zambaia, che ha svolto un lavoro di estrema attenzione, molto equilibrato nella sua relazione. Colgo anche l'occasione per ringraziare i commissari di tutti i Gruppi politici per la partecipazione fattiva e molto attiva, in un anno di lavori della Commissione di approfondimento che ho avuto l'onore di presiedere e che ha potuto lavorare nonostante il COVID e le difficoltà dei mesi dell'inverno scorso, però ha potuto lavorare in modo oggettivo e anche in modo responsabile. Tutti i lavori sono stati accompagnati dall'estrema attenzione e, soprattutto, anche da oggettività.
Chiaramente, è stata tentata la strada di una relazione unica, che non ha avuto luogo e di questo un po' mi dispiace, però capisco anche come, a volte, le posizioni e le analisi possano essere diverse.
Colgo inoltre l'occasione per rimarcare come fosse necessaria questa relazione, quest'analisi e quest'approfondimento. È stata necessaria perché, e mi riallaccio a quanto è stato detto precedentemente, se in assenza dei fatti di cronaca - qualcuno ha detto - non fosse avvenuta quest'analisi e quest'approfondimento, noi avremmo perso qualcosa.
Noi come Consiglio regionale, come IV Commissione, abbiamo avuto un arricchimento tutti noi commissari. Anzitutto un arricchimento normativo perché abbiamo capito meglio come funziona il sistema e quali sono i problemi; non solo a livello tecnico di comprensione di un sistema molto complesso, ma anche aver provato (questo è lo scopo della relazione finale della Consigliera Zambaia) di fare delle proposte di miglioramento, che credo non possano essere seppellite in quella che possa essere la normale dialettica, a volte, di contrapposizione politica, ma che debbano essere assolutamente evidenziate proprio per quello che sono, e cioè spunti di miglioramento.
Indubbiamente, sono emersi spunti di miglioramento legati soprattutto all'organizzazione, ai tempi, al potenziamento nello specifico delle Commissioni di vigilanza, all'istituzione di una figura di controllo e di garanzia o di osservatorio, com'è stata definita; al potenziamento delle risorse, com'è stato anche citato dai precedenti colleghi, sicuramente, ma l'obiettivo della Commissione e del gruppo di approfondimento che abbiamo portato avanti non è stato quello di trovare le risorse, ma d'identificare i problemi. Credo che questo sia uno dei compiti precipui che questo Consiglio regionale debba avere.
Rispetto al potenziamento delle risorse occorre anche capire dove sta la disorganizzazione di un sistema, dove può essere perfezionato un sistema e come investire anche sulla formazione del personale, proprio per dare una maggiore cospicuità e una maggiore intensità a quello che viene fatto come ad altri spunti che sono nella relazione della collega Zambaia. Credo che si sia fatto un buon lavoro. Le due relazioni hanno fatto un'analisi: ci sono due analisi politiche diverse, però alla base vi è la consapevolezza che qualcosa va migliorato e credo che questo sia comune a entrambe le relazioni.
Lo dico proprio con uno spirito costruttivo, ma anche con uno spirito anche oggettivo, che è quello per il quale questo tipo di analisi e di approfondimento, che magari all'inizio non tutti volevano fare, ha dato dei frutti, dei frutti che sono degli approfondimenti che dovranno essere fatti successivamente all'approvazione e al passaggio in Consiglio regionale frutti che possono andare nella direzione di migliorare il sistema nella tutela sia dei minori sia delle famiglie.
Credo che alla base ci sia lo stesso intento e la stessa volontà da parte di tutti. Non voglio sembrare eccessivamente buonista, però è così: durante i lavori ho potuto constatare che tutti volevano capire e volevano anche vedere dove potevano essere trovate le soluzioni ai problemi.
Concludo dicendo che credo che si sia fatto un gran lavoro. Credo sia stato necessario farlo e fare anche quest'analisi, come anche che il sistema, da quello che è emerso, debba essere migliorato. Non possiamo dire che non dev'essere migliorato, ma dobbiamo dire certamente che ha mostrato degli aspetti che necessitano dei miglioramenti.
Se i miglioramenti sono visti in modo diverso, questo sta anche nell'arco delle diversità di vedute che può avere la politica, però il risultato finale, il saldo finale di quello che è il lavoro di questa Commissione è stato un saldo positivo nei confronti della mole d'informazioni acquisite e per la qualità delle analisi che, comunque, sono state fatte. Il lavoro svolto è anche frutto del confronto che è avvenuto spesso tra le diverse posizioni politiche anche qui in Aula, ma sicuramente lo ritengo un momento di arricchimento per la politica piemontese e, in particolare, per la politica di attenzione ai minori.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Intervengo dopo il collega Stecco e devo dire che, non avendo sentito le sue parole prima di prenotarmi, non mi ero reso conto che l'intervento era decisamente simile, anche in relazione a ciò che era stato detto fino a poco prima, però penso sia significativo che, alla fine della discussione su queste due preziose relazioni, si esprimano, con toni e contenuti simili, due rappresentanti di diverse sensibilità del Consiglio regionale.
Sono rimasto colpito dalla relazione della collega Zambaia, perché, come ha già detto qualche altro collega, ho notato, non dico tanto un cambiamento in lei, quanto una percezione dei problemi e delle difficoltà che questo mondo ha, che non avevo percepito all'inizio della discussione un anno fa.
Devo dire, senza polemica, che è vero che, un anno fa, buona parte di noi aderiva a teoremi diversi, forse di natura più pregiudiziale o legati alla propria esperienza. Non faccio nessun commento sull'intervento del collega Bongioanni, ma dico solo che ho moltissimi amici che hanno accompagnato ragazzi in affidamento.
Questo pomeriggio è stato citato più volte il termine "fallimento". Io considero invece una vittoria il fatto che, in molti di questi casi, il ragazzo sia stato restituito, al momento della sua maggiore età, con una capacità di vivere all'interno del contesto civile che forse in altre circostanze sarebbe stata compromessa.
Ne ho esperienza diretta, ma non voglio portarlo come, perché poi si possono ingenerare malintesi, però volevo aggiungere alla parola fallimento che è stata usata, anche legittimamente in alcuni casi questo pomeriggio il fatto che non considero un fallimento, ma lo considero invece una vittoria, il fatto che, attraverso percorsi all'interno delle famiglie molti di questi ragazzi in difficoltà abbiano recuperato la possibilità d'interagire con la società, all'interno della quale si trovavano.
Anch'io sono d'accordo con quanto detto dal Presidente della IV Commissione Stecco: quest'anno di lavoro è stato estremamente utile per chi ha voluto farsi modificare le proprie opinioni, riuscendo, con onestà intellettuale ad accogliere e ascoltare i numeri. In questo colgo l'opera di quest'anno nelle parole della relazione della collega Zambaia, perché vedo che emergono consapevolezze, magari non nuove, magari che c'erano già, ma che certo non erano, a quell'epoca, manifeste.
La sintesi della relazione della collega Canalis evidenzia che si tratta di un modello che funziona, ma che è sotto stress, che non va smontato, ma rafforzato. Il fatto che debba essere rafforzato, anche con risorse economiche, è uno dei punti in comune a entrambe le relazioni: che ci sia la necessità di apportare risorse, da tutti i punti di vista, perch oggettivamente (l'ha detto bene nella sua relazione, ma l'ha ripetuto anche oggi) il sistema è fortemente stressato e in alcuni casi vicino al collasso.
È vero che il Piemonte è un esempio, nel resto d'Italia, per il modo in cui il sistema funziona. È vero che, rispetto all'uso degli affidi, si lavora bene, ma è altresì vero che ci sono errori e problemi.
Se vogliamo vedere le sovrapposizioni delle due relazioni, non è solamente il termine "risorse" che ricorre in entrambe, ma anche il termine "vigilanza". La collega Canalis aveva evidenziato gli aspetti fondamentali nella prevenzione e nell'integrazione degli aspetti sanitari, sociali ed educativi, nella vigilanza e nelle risorse. Alla fine, la collega Zambaia che evidenziava vigilanza, controllo e risorse, in parte si avvicina certo, non aderendo in maniera omogenea, da tutti i punti di vista, per evidenziava elementi comuni.
Considero anch'io che sia stato un utile lavoro, affinché ciascuno si potesse muovere dalle sue posizioni e addivenire a una materia più condivisa, affinché ci si allontanasse dal teorema dell'allontanamento zero (scusate la ripetizione) e si accendesse una luce più precisa e più puntuale su quali fossero i reali problemi. Di fatto, abbiamo ascoltato professionisti che operano quotidianamente in quel campo, che ovviamente non mentivano e hanno riportato statistiche e dati precisi, sui quali era difficile costruire teoremi diversi.
Spero, ma sono anche sicuro che non solo ci sia stato un avvicinamento grazie a questo lungo periodo di studio, ma che si possa lavorare insieme per cercare di non arrivare a risultati pregiudiziali, come forse abbiamo tenuto in un primo momento, quando ci si accosta in maniera decisamente forte all'argomento, e che invece adesso si possa, com'è stato detto da più persone, cercare insieme di fare il miglior bene possibile per tutti coloro che sono coinvolti in queste vicende, in queste tristi vicende.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Se non vi sono più richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale e procederei alla votazione delle relazioni di maggioranza e di minoranza.
Ricordo di confermare in chat il voto espresso verbalmente.
Indìco la votazione per appello nominale sulla relazione di maggioranza.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sulla relazione di minoranza.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



ROSSI Domenico

Presidente, scusi, nella votazione precedente non sono riuscito ad attivare il microfono. Sono contrario.



PRESIDENTE

Va bene. Sarà riportato a verbale.
Dichiaro concluso l'iter delle relazioni relative all'indagine conoscitiva.


Argomento:

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 3) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 100 "Commissione Tecnico Consultiva per la Tutela del Patrimonio Speleologico della Regione Piemonte - Nomina di 3 rappresentanti, con voto limitato e due nominativi." Proclamo nominati, nella Commissione tecnico consultiva per la tutela del patrimonio speleologico della Regione Piemonte, i signori Vinai Luca Gabutti Alberto, e Toffoli Roberto.
Proposta di deliberazione n. 94 - Fondazione DOT - Donazione Organi e Trapianti ONLUS - Nomina di un membro del Consiglio di Amministrazione.
Proclamo nominato, quale membro in seno al Consiglio di Amministrazione della Fondazione DOT - Donazione Organi e Trapianti Onlus, il signor Cozza Giuseppe.
Proposta di deliberazione n. 113 "Fondazione "Educatorio della Provvidenza": Consiglio di Amministrazione: nomina di 2 membri".
Proclamo nominati, quali componenti in seno al Consiglio di Amministrazione della Fondazione Educatorio della Provvidenza i signori Majorino Carlo e Falletti Giovanni.
Proposta di deliberazione n. 95 - Fondazione "Radici" per le memorie di Langhe, Roero e Monferrato - Consiglio di Amministrazione - Designazione di 1 componente.
Proclamo designato, quale membro in seno al Consiglio di Amministrazione Fondazione "Radici" per le memorie di Langhe, Roero e Monferrato il signor Mauro Davico.
Proposta di deliberazione n. 101 - Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese - ANABo.Ra.Pi. - Consiglio direttivo - Nomina di 1 rappresentante.
Proclamo nominato, quale rappresentante in seno al Consiglio Direttivo dell'Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese A.N.A.Bo.Ra.Pi. il signor Gallo Giorgio.
Proposta di deliberazione n. 106 - Fondazione per l'ambiente "Teobaldo Fenoglio" - Onlus - Collegio dei Revisori dei Conti - Nomina di 1 componente.
Proclamo nominato, quale membro in seno al Collegio dei Revisori dei Conti della Fondazione per l'Ambiente "Teobaldo Fenoglio" il signor Rizzello Paolo.
Proposta di deliberazione n. 112 - Collegio - Convitto Municipale Trevisio Di Casale - Consiglio di Amministrazione - Nomina di 1 membro.
Proclamo nominato, quale membro in seno al Consiglio di Amministrazione del Collegio Convitto Municipale Trevisio di Casale, il signor Gavazza Cristiano Proposta di deliberazione n. 98 - Collegio - Convitto Municipale Trevisio Di Casale - Collegio dei Revisori (Art. 12 bis Statuto dell'Ente) - Nomina di 1 Revisore.
Proclamo nominato, quale Revisore in seno al Collegio dei Revisori del Collegio Convitto Trevisio di Casale la signora Rondano Carla.
Proposta di deliberazione n. 103 - Fondazione per la ricerca l'innovazione e lo sviluppo tecnologico dell'agricoltura piemontese - AGRION - Consiglio di Amministrazione - Elezione di 3 componenti.
Proclamo eletti, quali componenti in seno al Consiglio di Amministrazione della Fondazione per la Ricerca, l'Innovazione e lo sviluppo tecnologico dell'Agricoltura Piemontese - AGRION i signori: Giacomo Ballari, Gianluca Griseri e Andrea Gamba.
Proposta di deliberazione n. 107 - Ente di gestione dei Sacri Monti Comitato Scientifico - Designazione di 1 membro.
Proclamo designato, quale membro in seno al Comitato Scientifico dell'Ente di Gestione dei Sacri Monti il signor Lorenzo Fecchio.
Proposta di deliberazione n. 109 - Ente Parco Nazionale della Val Grande Collegio dei Revisori dei Conti - Designazione di 1 componente.
Proclamo designato, quale componente in seno al Collegio dei Revisori dei Conti dell'Ente Parco Nazionale della Val Grande la signora Daniela Demichelis.
Proposta di deliberazione n. 110 - Ente ACLI Istruzione Professionale



ENAIP - Nomina di 1 Sindaco effettivo e di 1 Sindaco supplente.

Proclamo nominato, in seno al Collegio dei Revisori dei Conti dell'Ente



ACLI Istruzione Professionale EN.A.I.P. quale Sindaco effettivo il signor

Andrea Ricci e quale Sindaco supplente il signor Sergio Bisoglio.
Proposta di deliberazione n. 114 - Centro piemontese di studi africani



CSA - Consiglio di Amministrazione - Nomina di 1 membro.

Proclamo nominato, quale membro in seno al Consiglio di Amministrazione del Centro Piemontese di Studi Africani - CSA, il signor Luciano Longo.
Proposta di deliberazione n. 108 - Parco Nazionale del Gran Paradiso Collegio dei Revisori dei Conti - Designazione di 1 membro.
Proclamo designata, quale membro in seno al Collegio dei Revisori dei Conti del Parco Nazionale del Gran Paradiso la signora Vacha Monica Maria Bianca.
Proposta di deliberazione n. 123 - Fondazione Funivie Oropa - Consiglio di Amministrazione - Nomina di 1 componente.
Proclamo nominato, quale Consigliere in seno al Consiglio di Amministrazione della Fondazione Funivie Oropa, la signora Federica Casalvolone.
Proposta di deliberazione n. 124 - Associazione Abbonamento Musei Consiglio Direttivo (art. 15 Statuto dell'Associazione) - Designazione di 1 componente.
Proclamo designato, quale componente in seno al Consiglio Direttivo dell'Associazione Abbonamento Musei, il signor Paolo Radosta.
Proposta di deliberazione n. 125 - Consorzio di bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese - Vercelli - Collegio dei Revisori dei Conti - Nomina di 1 membro effettivo in sostituzione della signora Paola Bordin.
Proclamo nominato, in seno al Collegio dei Revisori dei Conti del Consorzio di Bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese - Vercelli, in sostituzione della signora Paola Bordin, quale membro effettivo il signor Cristiano Baucè.
Proposta di deliberazione n. 126 - Centro internazionale di studi "Primo Levi" - Consiglio Direttivo (Art. 14 Statuto dell'Ente) - Nomina di 1 Consigliere.
Proclamo nominato, quale Consigliere in seno al Consiglio Direttivo del Centro Internazionale di Studi Primo Levi, il signor Lorenzo Papa.
Proposta di deliberazione n. 127 - Fondazione "Cesare Pavese" - Consiglio di Amministrazione (Art. 11, Statuto Fondazione) - Designazione di 1 membro.
Proclamo designato, quale membro in seno al Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cesare Pavese, il signor Claudio Lorenzoni.
Proposta di deliberazione n. 104 - Fondazione Museo delle antichità egizie di Torino - Consiglio di Amministrazione - Designazione di 1 membro.
Proclamo designato, quale membro in seno al Consiglio di Amministrazione della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino il signor Francesco Tiradritti.
Proposta di deliberazione n. 105 "Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino - (articolo 12, Statuto della Fondazione) - Collegio dei Revisori dei Conti - nomina di un membro effettivo".
Comunico che la votazione non è valida per mancato raggiungimento del numero legale.
Proposta di deliberazione n. 99 "Osservatorio Piemontese di Frutticoltura "Alberto Geisser" - (articolo 9, Statuto dell'Ente) - Collegio dei Revisori designazione di 1 Revisore".
Comunico che la votazione non è valida per mancato raggiungimento del numero legale.
Proposta di deliberazione n. 115 - Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta - Consiglio di Amministrazione - Designazione di 1 componente.
Proclamo designato, quale componente in seno al Consiglio di Amministrazione dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte della Liguria e della Valle d'Aosta il signor Fausto Solito.
Proposta di deliberazione n. 97 - "A.T.C. del Piemonte Centrale - Revisore legale: nomina di un Revisore effettivo in sostituzione del signor Davide Nicco".
Proclamo nominato, quale Revisore legale effettivo in seno all'Agenzia Territoriale per la Casa - ATC del Piemonte Centrale, in sostituzione del signor Davide Nicco, il signor Carmine D'Elia.
Proposta di deliberazione n. 96 "Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza CO.RE.SA. - nomina di un esperto in sostituzione del signor Giulio Titta".
Proclamo nominato, quale esperto in seno al Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza - CO.RE.SA., in sostituzione del signor Giulio Titta, il signor Claudio Sarotto.
Proposta di deliberazione n. 92 "Azienda Sanitaria Locale Città di Torino (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio Sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente.
Comunico che la votazione non è valida per mancato raggiungimento del numero legale.
Proposta di deliberazione n. 93 "Azienda Sanitaria Ospedaliera 'San Luigi Gonzaga' di Orbassano - (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio Sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente".
Comunico che la votazione non è valida per mancato raggiungimento del numero legale.
Proposta di deliberazione n. 102 "Associazione d'irrigazione Ovest Sesia Collegio dei revisori dei conti Nomina di un membro effettivo e di un membro supplente".
Proclamo nominato, in seno al Collegio dei Revisori dei Conti dell'Associazione d'irrigazione Ovest Sesia Consorzio d'irrigazione e Bonifica quale membro effettivo il signor Gabriele Gastaldi.
Proposta di deliberazione n. 111 "Associazione'Museo Nazionale dell'Automobile Avvocato Giovanni Agnelli - 'MAUTO" - (articolo 10 Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione - designazione di un membro".
Comunico che la votazione non è valida per mancato raggiungimento del numero legale.
Auguro un buon lavoro a tutti gli eletti.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Essendo arrivate quasi le ore 19, se c'è la volontà, da parte di tutti i Gruppi, chiuderei il Consiglio con la votazione sulla richiesta d'urgenza come prescrive il Regolamento.
Se c'è l'intenzione di sospendere gli esami delle proposte di legge e degli ordini del giorno, passerei alla votazione della dichiarazione d'urgenza richiesta dalla Giunta.
C'è il tacito consenso? Se nessuno prende la parola, proseguo con la votazione sulla richiesta di dichiarazione d'urgenza.
Prego, Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Mi scusi, ero in collegamento con qualche collega e stavamo cercando il nostro Capogruppo: lei adesso vorrebbe far votare la dichiarazione d'urgenza su cosa?



PRESIDENTE

Sullo sviluppo delle forme associativa della medicina generale.



RAVETTI Domenico

Perché adesso interverrà il nostro Capogruppo e dopo, se me lo permetterà vorrei intervenire.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie.
Mi ha anticipato il collega Ravetti e lo ringrazio.
Eravamo rimasti intesi che avremmo trattato i due ordini del giorno alla fine della seduta e sulla dichiarazione d'urgenza vorrei, però, aprire il dibattito.
Mi dica lei quando possiamo intervenire nel merito della questione.



PRESIDENTE

Non c'è dibattito su una dichiarazione d'urgenza. C'è un Consigliere a favore e uno contrario, e poi si mette in votazione, come ultimo atto prima della chiusura.
Se c'è la volontà di andare oltre e di passare agli ordini del giorno.



GALLO Raffaele

Chiedo scusa, ma se quello è l'ultimo atto del Consiglio, stamattina ci siamo detti che si sarebbero votati gli ordini del giorno della collega Zambaia e del collega Marello alla fine della seduta. Pertanto, prima di mettere in votazione e intervenire su.



PRESIDENTE

Quello sicuro.



GALLO Raffaele

Ah, ecco, volevo capire a che punto siamo.



PRESIDENTE

Infatti, ho chiesto se c'era un tacito accordo di proseguire sugli ordini del giorno, perché prima degli ordini del giorno ci sono delle proposte di legge di cui alcune sospese (richiamate in Aula e poi sospese come iter), e poi ci sono gli ordini del giorno.
Se vogliamo proseguire sugli ordini del giorno, e siamo tutti d'accordo procediamo. Altrimenti possiamo proseguire sull'ordine dei lavori come prescritto e poi a un certo orario, prima dalla chiusura, devo per forza come da Regolamento, mettere in votazione la dichiarazione d'urgenza.



GALLO Raffaele

Sì, ma vorrei capire, dato che eravamo intesi sugli ordini del ricorso, se la maggioranza.



PRESIDENTE

Se qualcuno.
La maggioranza ha chiesto la parola, grazie.
Scusate, sono stato abbastanza lungo nell'espletare la proclamazione degli eletti nelle nomine, perciò, se c'era l'intesa.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Volevo fare una proposta di mediazione ulteriore: tre votazioni senza presentazioni, prima i due ordini del giorno, poi la dichiarazione di voto e così chiudiamo la seduta.



PRESIDENTE

Sì, datemi solo indicazione sugli ordini del giorno, dato che sono qua e io ci sono.



GRIMALDI Marco

Zambaia e.



PRESIDENTE

Sì, sì, va bene, perché con questa modalità da remoto alle volte ci perdiamo, comunque sono già pronti. Va bene.
Prego, Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Va bene così. Grazie.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Esame ordine del giorno n. 455 presentato da Zambaia, Cane, Fava Gagliasso, Gavazza, Lanzo, Marin, Perugini, Preioni e Stecco, inerente a "Pagamento degli stipendi alle supplenze temporanee da parte del MIUR"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 455, di cui al punto 47) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Zambaia per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Sarò veramente brevissima. Come Lega e come centrodestra abbiamo voluto scrivere quest'ordine del giorno perché si tratta di una situazione delicata, ovviamente riconosciuta anche a livello mediatico. Si tratta dei cosiddetti supplenti COVID - possiamo definirli così - cioè quei docenti che stanno facendo la supplenza in quest'anno scolastico, che sono stati assunti anche in vista dell'emergenza COVID e che devono ancora ricevere lo stipendio. Migliaia e migliaia di docenti non hanno ancora ricevuto lo stipendio.
Volevo inserire all'interno del mio ordine del giorno, giusto per amore di correttezza e di trasparenza, una nota che magari per comodità posso scrivere all'interno della chat. Inserirei questa nota come ultimo punto in premessa, e cioè che in data odierna - il MIUR ha comunicato così dovrebbero essere accreditati anche gli altri stipendi, perlomeno tra oggi e domani, stando a quello che abbiamo appreso. Al termine della mia illustrazione, scrivo agli Uffici che cosa inserire in quell'ordine del giorno.
Per ragioni di ordine burocratico, come dicevo prima, ci troviamo ad avere ancora migliaia e migliaia di docenti che stanno prestando servizio dall'inizio di quest'anno scolastico, quindi da fine settembre ai primi di ottobre, che ancora non hanno percepito lo stipendio e, tanto meno ovviamente, la tredicesima. Motivo per cui, nonostante ovviamente la Regione non abbia una competenza diretta in questi termini, ci sembrava doveroso fare un atto in senso assolutamente oggettivo e molto poco politico dove, semplicemente, andiamo a esprimere tutta la solidarietà nostra come Consiglieri regionali e, soprattutto, a impegnare la Giunta nella fattispecie l'Assessore Chiorino, che già ringrazio in anticipo, di attivarsi con il Ministero per sincerarsi che tutti gli stipendi vengano correttamente erogati entro la fine dell'anno.
Da mezzo stampa, in alcuni casi si parla ancora del 2021 e noi vogliamo scongiurare questo punto, perché qualsiasi lavoratore che lavori da mesi è giusto che percepisca lo stipendio. Il senso dell'ordine del giorno è unicamente questo.
Scrivo all'interno della chat il punto che andrei a inserire, giusto per rendere maggiormente completo questo testo e posso tranquillamente concludere la mia illustrazione.
Sono stato brevissima.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi sono interventi sull'ordine del giorno? Se nessuno chiede d'intervenire lo metto in votazione con le modifiche apportate dalla Consigliera Zambaia.



ZAMBAIA Sara

Le sto scrivendo in chat, Presidente.



PRESIDENTE

Se vuole, sospendiamo un paio di minuti la seduta.



ZAMBAIA Sara

Pochi secondi e le vedrà comparire in chat. Lo ho inserite come punto 8 in "premesso che".
Ho messo in data odierna perché il Ministero ha comunicato così. Non so se questi stipendi siano stati effettivamente accreditati, ma faccio fede a quello che ha detto il Ministero. Auspico, soprattutto per le migliaia di lavoratori, che sia effettivamente così.



PRESIDENTE

Qualche Consigliere vuole intervenire sull'ordine del giorno? Altrimenti lo metto in votazione con la seguente modifica:"8. Avuto notizia che alla data di approvazione dell'ordine del giorno è stata inviata una nota al Ministero, dalla quale si evince che dovrebbe arrivare ultima tranche degli stipendi".
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, lo possiamo porre in votazione con la modifica proposta dalla Consigliera Zambaia.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 455, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Trasporti su ferro

Esame ordine del giorno n. 404 presentato da Marello, Avetta, Canalis Magliano, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno, inerente a "Ripristino delle corse ferroviarie sospese, cessazione della politica di tagli e progettazione di nuove strategie di potenziamento del servizio ferroviario post-COVID"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 404, di cui al punto 19) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Intervengo volentieri. Ho presentato questo atto d'indirizzo a settembre quando la Giunta aveva rinnovato le sospensioni di alcune tratte ferroviarie (penso alla Saluzzo-Savigliano, a Biella, ad Alessandria) e di alcuni viaggi in determinati orari in altre parti del Piemonte.



(Audio mancante o non comprensibile)



MARELLO Maurizio

Mi riferisco alle sospensioni che erano state fatte durante la prima parte dell'emergenza COVID, che poi sono rimaste da settembre in poi.



(Audio mancante o non comprensibile)



MARELLO Maurizio

Leggendo anche articoli sui giornali, si evince che ci sono situazioni di criticità, dal punto di vista delle linee ferroviarie, che si sono aggiunte anche negli ultimi tempi.
Avevo presentato tale ordine del giorno a settembre, dopo un'interessantissima Commissione che si era svolta con la presenza dei responsabili dell'Agenzia per la mobilità, dove veniva illustrata la situazione attuale e ci veniva detto che da questa emergenza saremmo tornati a uno stato di "normalità" non prima di tre o quattro anni. E ci veniva anche sollecitato il fatto di trovare delle nuove strategie per la mobilità pubblica, in particolare per quella su ferro, pena il fatto che tutto lo sforzo che era stato compiuto in questi anni per cercare di trasferire passeggeri dalle auto private al servizio pubblico, sostenendo politiche ambientali importanti, fosse vanificato da questa emergenza pandemica che stiamo vivendo.
In quest'ordine del giorno si chiedono delle cose molto semplici: la prima è di fermare questa politica di tagli e di sospensioni, che allontana sempre di più la gente dal servizio pubblico. Capisco che ci siano difficoltà, che si cerca di affrontare anche dal punto di vista economico però è evidente che se noi togliamo corse e servizi, i cittadini non usufruiscono più del servizio ferroviario.
La seconda cosa che chiedo in quest'atto d'indirizzo è di prendere in considerazione una serie di linee che in passato furono tagliate (non adesso, ma negli ultimi anni, a partire dal 2012, cioè da quando la Giunta Cota applicò un taglio molto pesante a una serie di linee periferiche rispetto a Torino, che riguardavano il Piemonte sud, il Piemonte nord eccetera, interrompendo, di fatto, dei collegamenti importantissimi).
Noi chiediamo che queste sospensioni siano revocate.
Ne cito una su tutte che conosco in maniera precisa, cioè quella che riguarda la linea che passa da Asti, prosegue per Nizza e arriva a Milano.
Dal 2012 è chiusa, necessita d'interventi strutturali, ma è una linea strategica per dei collegamenti importanti. Parliamo di Asti, quindi un capoluogo di Provincia, parliamo di Alba, che è la seconda città della provincia di Cuneo, ma parliamo anche di una rete ferroviaria del Piemonte che sostanzialmente collega Cuneo a Milano.
Quando ho presentato quest'ordine del giorno ricordo le dichiarazioni - tra l'altro reiterate nel tempo - dell'Assessore Gabusi che andavano nella direzione di sostituire i treni a delle piste ciclabili. Le piste ciclabili sono importanti, ma vanno fatte senza sostituire il trasporto ferroviario anzi ci deve essere una sostanziale e fondamentale integrazione fra questi due mezzi di trasporto.
L'ultima cosa dell'ordine del giorno, che non è l'ultima ma forse è la più importante, è che è evidente che questa vicenda del COVID ci stia interrogando e stia mutando complessivamente, tra le tante cose, anche il sistema della mobilità e che quindi sia necessario porre mano a nuove strategie e a una revisione complessiva della mobilità pubblica, cercando sotto questo profilo, di utilizzare tutte le migliori risorse che abbiamo a partire da quelle universitarie, dall'IRES e dagli altri contributi che ci possono arrivare.
Se pensiamo di affrontare un momento di difficoltà, in cui si è ridotto fondamentalmente il numero di utenza che usufruisce dei treni e dei pullman, semplicemente tagliando le linee, la fine è certa. La fine è che non c'è più un trasporto pubblico locale o, meglio, avremo un trasporto che sarà orientato prevalentemente e nuovamente sulla gomma e sulle strade cosa che dovremmo cercare di combattere invertendo una tendenza. Quindi, il COVID ci impone anche nuove strategie.
Pertanto, quest'ordine del giorno è orientato, credo in maniera molto laica, a chiedere alla Giunta uno sforzo sia nella direzione di cessare la politica dei tagli in relazione al trasporto pubblico, soprattutto quello ferroviario, sia nella direzione di trovare delle nuove strategie. Mi fa piacere sotto questo punto di vista, e concludo, che l'Assessore Gabusi che ho definito in un'interrogazione di settembre il "commissario liquidatore delle ferrovie del Piemonte" - abbia apprezzato il fatto che la linea Cuneo-Ventimiglia sia diventata patrimonio per il FAI, ottenendo anche un finanziamento.
Ho visto che l'Assessore Gabusi ha esultato sui suoi social. La cosa mi fa piacere e spero che non sia una conversione emotiva temporanea rispetto a questo importante fatto, ma sia una conversione definitiva per quanto lo riguarda, nel senso che le ferrovie sono un elemento fondamentale della nostra mobilità per il presente e per il futuro, sia quelle che riguardano l'alta velocità e le linee strategiche rispetto all'Italia e all'estero sia per quanto riguarda i trasporti regionali e le linee più di basso profilo che, in realtà, interessano tutti i nostri cittadini.
Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo se vi sono interventi in merito all'ordine del giorno n. 404.
Prima di mettere in votazione l'ordine del giorno, chiedo il parere della Giunta, visto che c'è un impegno della Giunta.



RUZZOLA Paolo

Presidente, le chiederei gentilmente se possiamo passare, prima di votarlo al punto successivo, così cerchiamo di avere il parere della Giunta.
Grazie.



PRESIDENTE

C'è una serie di ordini del giorno e posso anche passare a un successivo ordine del giorno, se me lo indicate, altrimenti passo alla votazione della richiesta d'urgenza che però, da Regolamento, è l'ultima votazione.
Se la Giunta ha necessità di verificare, sospendo la seduta cinque minuti.
Essendoci però una richiesta d'impegno della Giunta, c'è necessità del parere. Se si affida al Consiglio, possiamo anche procedere alla votazione.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Solo per dire che quest'ordine del giorno l'abbiamo indicato stamattina alle ore 10.
Capisco che la Giunta è poco interessata a rapportarsi con il Consiglio, ma le chiederei di non mettere in votazione null'altro fino a quando non viene votato quest'ordine del giorno, con l'espressione del parere della Giunta.
Attendiamo fiduciosi nei prossimi trentacinque minuti una risposta.
Grazie.



PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori per cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 19.26, riprende alle ore 19.31)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
L'Assessore Tronzano vuole intervenire per dare il parere sull'ordine del giorno n. 404 a prima firma del Consigliere Marello.
Prego, Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Chiederei due cose: o il presente Marello modifica l'ordine del giorno però sospendendolo per votarlo la prossima seduta, dopo aver sentito l'Assessore Gabusi, oppure la Giunta dà un parere di astensione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Sono già onorato di questo parere dell'Assessore. È da settembre che è lì latente, quindi attendo la Giunta e sospendiamo per approvarlo nel 2021 spero con il parere unanime del Consiglio e della Giunta.



PRESIDENTE

La prossima settimana ci sarà la seduta di Consiglio e se l'Assessore Tronzano s'impegna.



MARELLO Maurizio

Va bene anche la prossima settimana.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Farò le verifiche con l'Assessore Gabusi.



MARELLO Maurizio

Ringrazio l'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Prego.



PRESIDENTE

Grazie a voi.
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento o proposte di proseguimento sull'ordine del giorno, metterei in votazione la richiesta d'urgenza relativa al DDL sullo sviluppo delle forme associative di medicina generale, come ho già comunicato.
La parola al Consigliere Gallo, sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Non volevo intervenire sull'ordine dei lavori, ma per dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Scusi.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Esame disegno di legge n. 127, inerente a "Sviluppo delle forme associative della Medicina Generale" (dichiarazione d'urgenza)


PRESIDENTE

Come ho già comunicato, la Giunta regionale ha trasmesso il disegno di legge n. 127, "Sviluppo delle forme associative della medicina generale" su cui è stata dichiarata l'urgenza, ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno.
Da Regolamento, posso dare la parola a un Consigliere a favore e a uno contrario.
C'è un Consigliere che si esprime a favore? Do la parola al Consigliere Gallo, che ipotizzo intenda esprimersi in senso contrario.
È una mia supposizione; adesso l'ascolto e poi la connoterò nella giusta casellina.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Va bene che è Natale, ma non faccio la parte della maggioranza, perché non lo penso veramente e non lo pensiamo veramente, come Partito Democratico e immagino, come tutti i Gruppi di opposizione.
Per noi è diventata irricevibile quest'ennesima richiesta d'urgenza, figlia di un ennesimo disegno di legge in materia di sanità, che voi continuate a fare, a spizzichi e bocconi, nel corso degli ultimi mesi, per provare a ridisegnare i settori della sanità che meno hanno funzionato, ma senza un disegno complessivo. Non si può continuare a gestire la sanità e a gestire la programmazione della sanità facendo interventi spot, settoriali, una tantum e su questi chiedere pure l'urgenza della discussione.
Noi abbiamo bisogno, una volta per tutte, di fare un ragionamento organico su qual è il vostro modello di sanità e su qual è il modello di sanità certo anche territoriale, ma che sta dentro un ragionamento complessivo.
Questi sono ragionamenti molto importanti, come ha dimostrato anche l'esperienza di quest'ultimo anno, perché si va a toccare l'organizzazione la gestione della sanità, dei servizi ai cittadini, la capillarità di questi servizi che, di sicuro, non si possono fare a maggior ragione in trenta giorni, con un'urgenza di questo tipo.
Noi v'invitiamo a non chiedere l'urgenza su questo provvedimento, ma v'invitiamo per una volta, perché lo dovete fare, perché siete obbligati a farlo, a scrivere un Piano Socio Sanitario che è scaduto e che voi dovrete fare per mettere in fila tutto quello che andate a raccontare ai territori dalla modifica della famosa DGR n. 1-600, la famosa deliberazione che ha rivisto la rete dell'urgenza-emergenza degli ospedali, alla revisione del territorio, alla domiciliarità e a tutto quello che ruota attorno alla sanità, ancora di più oggi.
(Audio mancante o non comprensibile)



GALLO Raffaele

Indicando le risorse che arriveranno per la sanità, per ridisegnarla e per correggere gli aspetti che non funzionano.
Voi non potete intervenire sul tema sanitario a spizzichi e bocconi, con disegni di legge settoriali. Voi dovete fare il Piano Socio Sanitario ed è il momento di farlo. V'invitiamo a depositarlo, se avete veramente un'idea di sanità e se avete un'idea veramente di rivisitazione del modello di sanità che abbiamo lasciato noi, un anno e mezzo fa, ma di farlo interloquendo, discutendo nelle Commissioni e nel Consiglio regionale di disegno complessivo.
Noi non abbiamo capito cosa volete fare sull'azienda zero, sulla DGR 1-600 sulla domiciliarità, sui medici di medicina generale. Questo è un disegno di legge che dà delle risorse ai medici di medicina generale, ma non ridisegna e non traccia un quadro complessivo della rete territoriale quindi anche questo disegno di legge è un pezzo che non viene inserito in un contesto.
Pertanto, votiamo contro quest'urgenza per tutti questi motivi, perché non potete pensare di continuare a gestire la sanità così. Voi dovete arrivare in Consiglio con il Piano Socio Sanitario, perché è un obbligo di legge non essendo in piano di rientro ed essendo scaduto nel 2015.
Noi voteremo contro per tutti questi motivi e su tutti i disegni di legge che voi porterete sul tema della sanità terremo la stessa posizione, perch abbiamo bisogno di un disegno complessivo. Non pensate di portare un ulteriore disegno di legge per proporre l'azienda zero (noi lo leggiamo sui giornali, perché fate le conferenze stampa), ma portateci un disegno complessivo e portatecelo anche alla luce dei conti della sanità del 2020 di cui non abbiamo contezza, che vanno a impattare sulle risorse economiche della sanità sia nel disegno di legge sulle RSA, che discuteremo nei prossimi giorni, sia in questo disegno di legge.
Le opposizioni hanno l'esigenza e vi fanno la richiesta di vedere il complessivo, tutto assieme, non con l'urgenza, ma con la necessità di fare un lavoro veramente utile, preciso e organizzato in tutte le sue sfaccettature.
Noi voteremo contro per questi motivi e ne aggiungo un altro (lo dico a chi ci sta ascoltando): questo disegno di legge, al di là del merito, viene finanziato con il taglio dei fondi al trasporto pubblico locale: vengono tagliati i fondi al trasporto pubblico locale, per essere messi su questo disegno di legge, che è un pezzo di un disegno che noi non conosciamo complessivamente.
Per tutti questi motivi, vi chiediamo di fermarvi, di portare il Piano Socio Sanitario, di discuterlo con noi e di fare una volta per tutte un quadro complessivo della vostra idea di sanità, che dopo due anni di legislatura noi non abbiamo ancora capito. Tuttavia, ricordandovi che siamo quasi a metà legislatura, forse è ora che voi lo portiate in Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono ulteriori richieste d'intervento a favore? Prego, Consigliere Ravetti, sull'ordine dei lavori.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente, perché altrimenti le avrei chiesto la parola piuttosto dichiarandomi a favore e poi, a metà dell'intervento, mi sarei convinto da solo della necessità di votare contro l'urgenza, ma ritenevo opportuno intervenire.
Non mi rivolgo alla persona del collega Stecco, che stimo tantissimo (e poi non si esprimono giudizi sulle persone), ma sul ruolo della Presidenza della IV Commissione. Devo ricordare, non tanto a lei quanto alla Presidenza della IV Commissione, che questa è un'assemblea legislativa e che c'è un primato, che è quello del Consiglio regionale, che non lo è per mia definizione, ma per Carta costituzionale. Io chiedo, alla Presidenza della IV Commissione, di svolgere il ruolo che è proprio della Presidenza dalla IV Commissione, cioè di mettere nella condizione i Consiglieri regionali di svolgere la propria attività legislativa.
Non sta avvenendo. Non sta avvenendo! Su questioni così significative come quelli della sanità, per esempio, noi siamo sempre di rincorsa, perch questa è una legislatura della Giunta che - per mio giudizio politico commette errori e avrebbe bisogno del confronto che non sta avvenendo in Commissione.
Non sta avvenendo in Commissione! Il Capogruppo del Partito Democratico è stato molto chiaro: è arrivato il tempo di aprire una fase nuova di confronto, non soltanto all'interno del Consiglio regionale, ma anche con tutto il Piemonte, scrivendo, dal principio, un nuovo Piano Socio Sanitario.
Noi, l'ha detto il mio Capogruppo, siamo a disposizione con un patto, cioè completarlo in un tempo definito, con un voto in Aula, rivedendo tutte le parti più significative e sostanziali del sistema socio-sanitario piemontese, all'interno di un nuovo Piano Socio Sanitario. Ciò non sta avvenendo e la Presidenza della Commissione sanità non sta svolgendo il ruolo che dovrebbe svolgere quella Commissione.
Guardate, c'è un passaggio che mi ha colpito in questo Consiglio regionale Presidente Allasia, ossia l'intervento pacato e razionale del Presidente della Commissione, che tendeva a unire parti delle relazioni di maggioranza e di opposizione su un'indagine conoscitiva sui minori.
Ebbene, quell'intervento per me è stato un intervento significativo, tanto quanto il voto che è stato contrario, rispetto alla relazione di minoranza.
Credo ci sia stata una contraddizione logica. Una contraddizione logica! Guardate, voi adesso chiedete l'urgenza su un disegno di legge che meriterebbe di essere inserito in un contesto altro.
Voi state per inaugurare - e lo capirete meglio - una stagione di vera conflittualità all'interno del Consiglio regionale, se non metterete nelle condizioni migliori tutti i Consiglieri regionali di svolgere il proprio ruolo. Aprirete una fase di conflitto molto alta che non terremo, da un punto di vista politico, solo all'interno del dibattito d'Aula, perch faremo il possibile per convincere i piemontesi.
Guardate che i sindacati, nella lettera che vi hanno inviato oggi, su questo disegno di legge sono stati molto chiari: vi hanno detto di fermarvi. Vi hanno detto le cose che vi stiamo dicendo noi, ma per buonsenso, per logica. Non fate lo spezzatino della sanità: provate a mettere in campo una visione e confrontiamoci. Proviamo, in questo momento così delicato, a mettere insieme le nostre visioni, cercando punti di condivisione. Facciamola nella sede opportuna, che è la Commissione.
Ma urgenze di cosa? Voi, urgenze? State commettendo degli errori e vi prego vi preghiamo - di fermarvi. Riprendiamo questa discussione nei modi opportuni e basta con le conferenze stampa, dove raccontate che con questo disegno di legge voi riordinate l'assetto delle politiche socio-sanitarie territoriali. Ma cosa state dicendo? Cosa state dicendo? Prendete in giro noi? Per voi questo è un riordino delle politiche socio-sanitarie territoriali? È questo quello che avete in mente? No, Presidente! Presidente, so che lei ha l'obbligo di farci votare l'urgenza, il Regolamento questo le impone, ma io chiedo alla maggioranza di svolgere il ruolo che è necessario in questo momento. Abbiate coscienza del momento che stiamo affrontando e chiedete voi, per primi, alla Giunta il tempo di riflettere.
Che cosa state facendo?



PRESIDENTE

Grazie.
Passerei alla votazione della richiesta d'urgenza sul disegno di legge.
Ricordo di mantenere attiva la telecamera e, dopo l'espressione verbale del voto, di confermarlo in chat.



GALLO Raffaele

Presidente, scusi.



PRESIDENTE

Siamo in fase di votazione...
Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Un intervento, non dico tanto.



PRESIDENTE

Siamo in fase di votazione. Lo capisco, ogni Consigliere è autonomo di decidere se intervenire, ma se dobbiamo interpellare la Giunta, posso anche venire incontro e abusare del mio potere, però.



GRIMALDI Marco

Però, Presidente, quando si chiede l'urgenza, dovrebbe esserci qualcuno che abbia la decenza di spiegare l'oggetto.



PRESIDENTE

Sì, la richiesta è fatta dalla Giunta e non dal Consiglio, ma dato che siamo in fase di votazione, metterei in votazione e, non essendovi nessuno che ha chiesto di intervenire a favore, procederei per appello nominale sulla richiesta d'urgenza.



GRIMALDI Marco

Ma non è normale che chi richiede la richiesta d'urgenza.



PRESIDENTE

Sì, ma siamo sempre in fase di votazione. Non s'interrompono le fasi di votazione.



GRIMALDI Marco

Vabbè, Presidente, però davvero.



PRESIDENTE

Capisco, ma se la maggioranza vuole intervenire, ha la possibilità di farlo. Adesso la fase degli interventi si è conclusa e siamo in fase di votazione sulla dichiarazione d'urgenza del disegno di legge n. 127.
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Essendo arrivati alle 19.50, possiamo concludere la seduta di Consiglio in videoconferenza e ci si riaggiorna alla prossima settimana. Domani, alle ore 14, in Conferenza dei Capigruppo calendarizzeremo il lavoro per la prossima settimana.
A tutti quelli che ci ascoltano, ai dirigenti, ai dipendenti, ai Direttori del Consiglio regionale, a voi Consiglieri e, permettetemi una battuta agli Assessori presenti auguro Buon Natale.
Buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19.52)



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