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Dettaglio seduta n.105 del 01/12/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.37 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e delle interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze, come recitano gli articoli 99, 100 e 101 bis del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interpellanza n. 463 presentata dal Consigliere Magliano, alla quale risponderà l'Assessore Caucino interpellanza n. 479 presentata dal Consigliere Avetta, alla quale risponderà l'Assessore Gabusi; interpellanza n. 482 presentata dal Consigliere Magliano, alla quale risponderà l'Assessore Gabusi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa richiesta di questa Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che per le interpellanze è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per cinque minuti, la risposta dell'Assessore per cinque minuti ed è prevista replica da parte dell'interpellante per cinque minuti.


Argomento: Edilizia e norme tecnico-costruttive - Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interpellanza n. 463 presentata da Magliano, inerente a "Immobili ATC ed eliminazione delle barriere architettoniche: un aiuto concreto per chi è in difficoltà"


PRESIDENTE

In merito al punto inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze" iniziamo con l'esame dell'interpellanza n. 463.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ho posto questo tema attraverso l'interpellanza, perché è evidente che iniziamo ad avere un problema che assume dimensioni rilevanti. Perché dico questo? Perché l'abbattimento delle barriere architettoniche sia negli spazi urbani sia negli edifici e uffici pubblici è un tema di primaria importanza, soprattutto per chi fa del tema della disabilità e del tema dell'accessibilità ai servizi pubblici e alle proprie abitazioni una bandiera e ne ha una sensibilità.
Personalmente ho sempre dedicato molta attenzione a quest'aspetto, perch so bene che il patrimonio degli immobili ATC risale spesso a tanti anni or sono. Sono case che vennero progettate e pensate per un altro tipo d'Italia, un'Italia in cui la persona con disabilità spesso finiva in una struttura. Spesso la grave disabilità, non essendoci una tecnologia medica o protesica che permettesse una vita sostenibile, purtroppo non consentiva di restare a casa. Forse c'era anche un'arretratezza culturale in base alla quale non s'immaginava che una persona con certe patologie avrebbe potuto avere una vita sostenibile dieci, venti o anche trent'anni.
In questo caso, faccio riferimento - per portare un caso evidente - al condominio ATC di via Pietro Cossa n. 280/29, che ha tutta una serie di problematiche legate all'accessibilità dello stesso.
Come l'Assessora ben sa - ormai in quest'anno e più avrà capito esattamente qual è la dimensione del problema - abbiamo un problema all'interno delle abitazioni. Come sa, Presidente, vi sono delle leggi e delle norme che permettono il rimborso degli interventi che un cittadino compie all'interno della propria abitazione, nel caso in cui voglia renderla più accessibile.
Pensiamo all'ampiezza delle porte e all'accessibilità dei servizi igienici.
Sappiamo che oggi vi sono delle carrozzine che permettono il trasporto delle persone in autonomia; alcune sono carrozzine elettriche, soprattutto per le disabilità più gravi. E in questo caso - ad esempio, in via Pietro Cossa - c'è un problema legato agli ingressi, che il più delle volte non hanno le pedane o hanno l'apertura delle porte oggettivamente troppo ristretta rispetto alle nuove tipologie di carrozzine. Inoltre, c'è il grande problema degli ascensori.
Come l'Assessora saprà, ci sono alcuni immobili di ATC - e, infatti, nel mio "interpella" allargo lo spettro a tutta la regione - che hanno voluto inserire in un secondo momento un ascensore all'interno della propria struttura, ma quest'ascensore arriva al mezzo piano, all'ammezzato, perch strutturalmente l'edificio non consente altro. Il problema è che, con l'arrivo degli ascensori all'ammezzato - in corso Grosseto vi sono delle rappresentazioni di quello che sto raccontando - sono state comunque introdotte delle barriere architettoniche, perché se l'ascensore arriva al mezzo piano, ci sono comunque cinque o sei gradini da percorrere in discesa o in salita da e verso la propria abitazione.
Siamo molto in ritardo rispetto alle risorse e alle richieste avanzate dai cittadini che sono intervenuti facendo dei lavori per rendere più accessibile l'immobile, che, comunque, essendo di ATC, nel caso in cui un giorno sarà destinato ad altri soggetti, avrà un livello di accessibilità più alto di quando era stato consegnato all'attuale utilizzatore.
Pertanto, interpello per sapere se ATC abbia già in carico i lavori di adeguamento degli spazi interni e abbattimento barriere architettoniche presso il condominio via Pietro Cossa, perché questo è il caso particolare da cui sono partito per fare il ragionamento, e con quali tempistiche s'intenda intervenire. Interpello anche per sapere quali altri immobili ATC si trovino nella stessa situazione del condominio di via Pietro Cossa, cioè di non aver abbattuto le barriere nel suo complesso, sia nelle parti comuni sia nelle parti interne.
In terzo luogo, chiedo quale sia il numero di abbattimenti di barriere architettoniche e i lavori di adeguamento effettuati negli ultimi cinque anni e il loro controvalore finanziario, questo a livello regionale.
Con il quarto punto, e concludo, chiedo quanti siano gli interventi di abbattimento barriere e lavori di adeguamento in lista d'attesa, che era lunghissima da quel che mi risulta, e se siano adeguati i fondi a disposizione e con quali tempistiche si pensa di procedere.
Fondamentalmente, l'interpellanza cerca di capire se questa maggioranza vuole dare un nuovo slancio a investimenti piccoli - perché per ogni caso stiamo parlando di 3/4.000 euro, non di più - ma che permettono di valutare un patrimonio immobiliare che in parte è anche nostro, soprattutto permettendo ai cittadini di rendere la propria casa accessibile.
Che cosa capita se non lo facciamo? Che le persone chiedono di essere trasferite in un altro immobile e, siccome ATC non ha a disposizione altri immobili e altri appartamenti, si crea un vero e proprio vulnus del sistema. Si parte, a mio giudizio, dalla necessità di uno Stato moderno di garantire le cure che permettono un allungamento della vita e, magari, un aumento della qualità della vita delle persone disabili o gravemente disabili e delle proprie famiglie, ma nello stesso tempo di garantire che questo possa avvenire in case accessibili.
Grazie, Presidente, scusandomi se ho usato qualche secondo in più.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per essere stato rigorosamente nei tempi dell'illustrazione dell'interpellanza.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza, delegando l'Assessore Caucino, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'interpellanza in oggetto, presentata oggi dal Consigliere Magliano, inerente a "Immobili ATC ed eliminazione delle barriere architettoniche: un aiuto concreto per chi è in difficoltà" espongo i dati che mi sono pervenuti dalle tre ATC piemontesi.
Per quanto riguarda il primo punto, l'ATC centrale, dietro specifica richiesta da parte degli Uffici regionali, ha comunicato che non risultano richieste di abbattimento delle barriere architettoniche per l'interno 29 del complesso di via Pietro Cossa n. 280, né per quanto attiene gli alloggi e nemmeno per quanto attiene le parti comuni.
Relativamente al complesso di via Pietro Cossa n. 280, più in generale risultano in tutto dieci domande, tutte di adeguamento degli alloggi, in particolare dei bagni rispetto alle mutate esigenze dei residenti, che risultano suddivise in questi termini: due richieste da via Pietro Cossa 280/13 e 280/43, inserite in un appalto in corso che prevede circa quaranta interventi; due richieste da via Pietro Cossa 280/41 e 280/25a inserite in un altro appalto in corso che contempla anch'esso circa quaranta interventi; due domande da parte di persone con invalidità totale in attesa di finanziamento e inserite, rispettivamente, nell'istruttoria 2020 (via Pietro Cossa 280/3) e in quella 2021 (via Pietro Cossa 280/41); quattro domande di persone con invalidità parziale ancora in attesa di finanziamento.
In media, si può calcolare per ciascun intervento un importo di circa 7.000 euro.
Il complesso di via Pietro Cossa non presenta - mi viene riferito particolari problematiche di accesso; il piano cortile è collegato agli ascensori per mezzo di rampe e gli ascensori hanno una dimensione adeguata a ospitare sedie a rotelle standard.
Da via Pietro Cossa n. 280, per quanto riguarda l'interno 1, risulta una richiesta di un assegnatario che, però, è inerente all'ingresso nella cabina dell'ascensore di una carrozzina motorizzata di dimensioni superiori a quelle standard normalmente contemplate. Questo per quanto riguarda il punto uno.
In relazione al punto due, sempre ATC del Piemonte centrale ha comunicato ai miei Uffici che non è possibile fornire indicazioni su quali altri immobili si trovino nella stessa situazione di quello di via Pietro Cossa n. 280/29, non risultando per tale immobile segnalazioni di problematiche di accessibilità, come evidenziato al punto uno.
Fondamentalmente, rispetto al punto tre, abbiamo una situazione più completa e complessiva che afferisce a tutte e tre le ATC del Piemonte quindi relativamente al numero di abbattimenti di barriere architettoniche o di lavori di adeguamento effettuati negli ultimi cinque anni e il loro controvalore finanziario, le ATC del Piemonte hanno comunicato i seguenti dati.
Per quanto riguarda ATC Piemonte centrale, in generale, per quanto concerne tutto il patrimonio di edilizia sociale gestita da ATC, gli interventi di eliminazione delle barriere eseguite fanno riferimento a due appalti distinti. Consigliere, le darò, ovviamente, copia: ci sono i codici degli appalti (EPM 2012, EPM 2016) e i diversi lotti cui poi lei farà riferimento.
Nel patrimonio di edilizia sociale di proprietà di ATC sono stati eseguiti trentasette interventi che sono suddivisi in questi appalti. Abbiamo con appalto EPM 2012-009 ventitré interventi (venti adeguamenti spazi interni uno elettrificazione avvolgibili, due rampe). Poi abbiamo con appalto EPM 2016-035 quattordici interventi complessivi per adeguamenti di spazi interni.
Nel patrimonio di edilizia sociale di proprietà della Città di Torino quindi stiamo parlando di domande da parte di utenti con un'invalidità al 100%, sono stati eseguiti quattordici interventi, suddivisi in altri due appalti: l'appalto con codice EPM 2012-009, con dieci interventi tutti di adeguamento di spazi interni, e con il successivo appalto EPM 2016-035 abbiamo quattro interventi, e anche in questo caso si tratta di adeguamento degli spazi interni.
L'importo di finanziamento dei due appalti è, per quanto riguarda l'EPM 2012-009, pari a 306.837,25 euro. Per quanto riguarda l'altro appalto (EPM 2016), abbiamo un finanziamento di 221.162,25 euro. Questo è il quadro complessivo per quanto riguarda l'ATC Piemonte centrale.
Per quanto concerne l'ATC Piemonte Nord, gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici di proprietà ATC e in quelli gestiti per conto terzi non sono quantificabili né in termini quantitativi e nemmeno di risorse economiche dedicate, in quanto rientranti nelle più generali attività di manutenzione ordinaria annualmente svolte.
In ragione delle disponibilità finanziarie di volta in volta recuperate



ATC Piemonte Nord interviene principalmente sulle parti comuni degli

edifici, autorizzando e sostenendo, di volta in volta, anche i lavori interni agli alloggi, a carico ovviamente degli assegnatari, nel rispetto delle normative vigenti. Laddove l'intervento non sia possibile, ATC propone però all'assegnatario un cambio alloggio in stabile che ovviamente, dev'essere adeguato alle esigenze dell'assegnatario stesso.
Per quanto concerne gli interventi in capo ad ATC Piemonte Sud, gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche negli ultimi cinque anni sono prevalentemente esterni alle unità abitative e sono consistiti nella realizzazione di rampe, di adeguamenti di accessi, di nuovi ascensori, d'installazione d'impianti montascale, oltre ad alcuni adeguamenti completi per bagni dedicati ai disabili. Questi interventi sono stati trenta, per un controvalore finanziario complessivo di 294 mila euro.
Gli interventi interni alle unità abitative, consistenti prevalentemente in sostituzione vasche da bagno con piatto doccia e altri sanitari installazione corrimano e allargamento porte, sono stati 200, per un controvalore finanziario di 300 mila euro.
Per quanto concerne l'ultimo punto dell'interpellanza presentata dal Consigliere Magliano, in ordine a quanti siano gli interventi di abbattimento delle barriere e lavori di adeguamento in "lista d'attesa", se siano adeguati i fondi a disposizione e con quali tempistiche si pensi di procedere, le ATC del Piemonte, anche in questo caso, hanno comunicato al mio Ufficio una serie di dati.
Per quanto riguarda l'ATC Piemonte centrale, ho un quadro sintetico della situazione. Se vuole, Consigliere, glielo leggo, è una tabella che ovviamente, lei avrà immediatamente a disposizione. Stiamo parlando di una serie di numeri di richieste che sono state presentate, con il relativo fabbisogno stimato, sia per quanto riguarda gli interventi all'interno degli alloggi sia per quanto riguarda gli interventi richiesti nell'ambito delle parti comuni.
Posso dare il quadro complessivo, poi nella tabella il Consigliere avrà la possibilità di individuare i riferimenti specifici delle diverse istruttorie, che partono dal 2017 e arrivano al 2021, per un totale di richieste presentate che ammontano a 125, di cui novantasette per quanto riguarda le richieste e le istanze d'intervento interno agli alloggi e quarantasette per gli interventi su parti comuni.
Il fabbisogno stimato, per gli interventi all'interno degli alloggi, è complessivamente di 775.500,00 euro, mentre per gli interventi nelle parti comuni, il fabbisogno complessivo stimato, per le istruttorie che partano dal 2017 fino al 2021, è di 486 mila euro.
Pertanto, la somma degli interventi all'interno degli alloggi e degli interventi su parti comuni risulta più alta del numero di richieste presentate. Questo perché? Perché è possibile che, nella medesima richiesta, il singolo assegnatario esprima la necessità di eliminare le barriere architettoniche sia nel proprio alloggio, sia anche, spesso e volentieri, all'esterno, quindi nelle parti comuni.
Vista l'esiguità di risorse a disposizione, l'Agenzia ha dato priorità agli interventi richiesti da persone con disabilità .



PRESIDENTE

Assessore.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Sì, purtroppo i dati sono numerosi. Non so, Consigliere, adesso siamo quasi arrivati.



PRESIDENTE

Prego, termini pure. Grazie.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Credo che i dati siano chiari e precisi. Poi vi è la situazione legata ad



ATC Piemonte Nord.

Per riguarda questi dati, si può stimare un numero medio di circa cento richieste, per quanto riguarda ATC Piemonte Nord. Gli interventi sono stati eseguiti nel complesso generale delle attività manutentive preventivate sull'immobile. In ragione delle dimensioni del patrimonio gestito, ATC stima una somma, da mettere in disponibilità, di circa 800 mila euro per i prossimi cinque anni.
Poi c'è la situazione di ATC Piemonte Sud, dove sono in attesa di realizzazione tre interventi, con richiesta di finanziamento ai sensi della legge 80/2014, lettera b), per un controvalore di 61.377 euro.
Vi sono, inoltre, cinque interventi in programmazione con risorse proprie e contributo da fondazione bancaria, per un controvalore di 230 mila euro.
Voglio comunque dare massima disponibilità da parte mia, da parte della mia struttura e, sicuramente, da parte della Giunta. Avrò poi modo anche di interloquire direttamente con il Consigliere Magliano, perché credo che l'abbattimento delle barriere architettoniche in questi immobili sia fondamentale e, soprattutto, sia necessario dare una spinta risolutiva a questo tema, perché sono troppi anni che c'è una situazione di stallo.
Girando spesso e volentieri, personalmente, queste realtà, e vedendo in prima persona che sovente questi alloggi sono in condizioni pessime, quando abituati da soggetti portatori d'invalidità, soprattutto se al 100 ovviamente è necessario dare servizi e la possibilità a costoro di potersi muovere con massima libertà. So di situazioni, all'interno di alloggi, in cui altre persone prendono in braccio questi invalidi e li portano fuori casa perché, differentemente, non avrebbero possibilità di uscire dalla propria abitazione.
Questa è sicuramente una situazione grave che va monitorata e do la mia parola che sarò in prima linea anche su questa partita, per far sì che più barriere architettoniche possibili siano eliminate per il bene degli invalidi e delle persone che, in questo momento, si trovano in una situazione di difficoltà in questo senso.
Grazie.
Consigliere Magliano, le faccio avere subito la risposta.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.
Ricordo ancora a tutti, possibilmente, di stare nei tempi.
Se l'interrogante lo richiede, può replicare per cinque minuti.
Prego, Consigliere Magliano; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Chiedo all'Assessore di potermi inviare subito le tabelle e la relazione che ha poc'anzi illustrato, perché è necessario guardare con attenzione i numeri e soprattutto guardare, con grande attenzione, da quando queste persone stanno aspettando.
È proprio così, Assessora, se non interveniamo con velocità. Lei pensi cosa significhi per una famiglia cui è stato diagnosticato che è in corsa dentro la situazione di una disabilità grave nel 2017: stiamo dicendo che, di fatto, sono quattro anni che sono prigionieri a casa loro perché in alcune situazioni si parla proprio di questo.
Spesso e volentieri ci siamo trovati di fronte a persone anziane, alcuni delle quali ho anche visitato personalmente. Il caso che mi ricordo con più commozione è di due anziani, uno gravemente disabile e l'altro non in grado di prendere in braccio il proprio marito o la propria moglie per salire le scale, quindi hanno ulteriormente bisogno di aiuti domestici che costano.
Spesso e volentieri la condizione di vita di una persona che vive in una casa ATC non è sicuramente quella interessata dalla patrimoniale sui grandi redditi, perché è una persona che vive in una condizione di disagio economico, altrimenti non vivrebbe all'interno di una casa ATC.
Ritengo oggettivamente - e su questo non posso dare una responsabilità all'Assessore - molto grave che sull'ATC di Torino abbiamo interventi fermi al 2017. Spesso e volentieri, proprio per la legge n. 80 di cui parlava l'Assessore, il cittadino interviene, anticipa, paga e poi con quelle fatture, una volta accettato l'intervento con una lenta burocrazia riceverà il suo ristoro economico. Noi dobbiamo fare in modo che questa graduatoria, tra le tante che ATC in questo momento ha ferme, sia la prima a essere esaurita.
Nel 2020, andando verso il 2021, non possiamo permetterci di avere persone prigioniere a casa loro. È evidente che noi non siamo in grado - lo stiamo vedendo con quello che capita in corso Racconigi, altro tema non legato alle barriere architettoniche, ma legato all'infrastruttura dell'involucro abitativo che non regge più - di avere così tante case inaccessibili. Le case completamente accessibili sono di recente fabbricazione. Invece il patrimonio dell'ATC, o che gestisce ATC, è un patrimonio vetusto progettato e pensato, come dicevo nell'illustrazione, per persone che non avevano disabilità.
Forse in passato si è progettato con poca lungimiranza e non si è immaginato che la nostra popolazione, anche se i dati erano molto chiari sarebbe invecchiata e che l'aspettativa di vita, per fortuna, sarebbe aumentata. Spesso gli ultimi anni della nostra vita li viviamo in una condizione di disabilità e abbiamo bisogno di più spazi e le carrozzine piuttosto che la protesica di cui i nostri concittadini hanno bisogno, sono ingombranti.
Dopodiché, rispetto al tema di via Pietro Cossa - la ringrazio per la puntualizzazione - è evidente, come ha notato lei, che è tutto accessibile per carrozzine standard, ma oggi vediamo che, fortunatamente, la tecnologia avanza, le carrozzine sono più grosse e addirittura un tetraplegico pu vivere una vita di accessibilità se gli permettiamo di avere attorno a s uno spazio vivibile. Mi lascia perplesso questa forma di federalismo dell'ATC per cui l'ATC Nord non è in grado di dirci quanti interventi ha fatto, ma loro quando c'è bisogno intervengono. Mi auguro che sia una questione di efficienza svizzera, ma mi pare che, per il fatto di non aver presenti tutti i dati e tutti gli interventi, gli Uffici dell'Assessorato possano chiedere un maggior approfondimento.
Quando si dice che quando c'è bisogno s'interviene, vorrebbe dire non avere liste d'attesa su ATC Nord, ma ATC Nord non ha tenuto uno storico, una giusta nota per capire quando è intervenuta, com'è intervenuta e con che risorse. Su ATC Nord pare che la risposta sia abbastanza fumosa, per cui la prego, da questo punto di vista, magari di fare un ulteriore approfondimento.
Detto questo, vado alla conclusione. Ringrazio per i dati. Questi dati dicono che noi dobbiamo lavorare in modo importante da questo punto di vista e, soprattutto, dare ai cittadini la certezza che, se si affidano alla legge n. 80, cioè prendono soldi di tasca loro e fanno gli interventi di adeguamento, poi non possono aspettare cinque, sei o sette anni per il rimborso. Assessore, è anche capitato che qualcuno abbia fatto l'intervento, abbia adeguato casa propria e poi la persona che avrebbe dovuto utilizzare quell'intervento dopo un po' di anni è mancata. Oggi abbiamo persone che aspettano il rimborso, ma talora la persona che ha beneficiato di questi interventi pagati dai cittadini, non c'è più.
Concludo, Presidente, e mi auguro che questo sia anche oggetto di un approfondimento in Commissione, luogo dove valutare le risorse. Le assicuro che il voto del Gruppo dei Moderati, per un aumento di risorse su questo tipo di tema e su questo tipo d'interventi, lo avrà sempre. Una società moderna sarà giudicata anche per com'è in grado di gestire queste situazioni e per com'è in grado di trattare le persone con disabilità.
Grazie, Presidente. Ho concluso e attendo la documentazione.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per la replica e continuiamo con l'esame dell'interpellanza successiva.


Argomento: Trasporti pubblici

Interpellanza n. 479 presentata da Avetta, inerente a "Caos TPL. COVID-19 e scuole"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 479.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione; ne ha facoltà per cinque minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente, e buongiorno a tutti e, in particolare, all'Assessore.
Con questa interpellanza riprendiamo una discussione che in certi momenti si è svolta forse con toni eccessivamente polemici, sull'utilizzo da parte della Regione dei fondi aggiuntivi che il DPCM del 7 agosto 2020 aveva messo a disposizione per il trasporto pubblico locale.
Durante la Conferenza Stato Regioni del 10 agosto la Ministra De Micheli aveva affermato e ricordato che il Governo aveva messo a disposizione 700 milioni per il 2020, 400 dei quali, se non ricordo male, per le Regioni.
La polemica si sviluppò sull'effettiva erogazione dei fondi con alcune Regioni che, di fatto, li hanno anticipati utilizzandoli per affiancarli alle linee tradizionali, quella degli autobus turistici, per esempio, o l'hanno fatto in modo più efficace, e altre Regioni, tra cui anche la nostra, che invece aveva a suo tempo rilevato la mancata erogazione concreta di questi fondi. Quello che è capitato è sotto gli occhi di tutti: abbiamo assistito a quegli affollamenti sui bus che abbiamo risolto, questo va detto francamente, solo con la didattica a distanza, risolvendo alla fonte il problema, cioè lasciando a casa i ragazzi.
Al di là delle polemiche cui ho fatto riferimento e che ormai sono superate, adesso guardiamo oltre e cerchiamo di contribuire a risolvere i problemi. Sarà argomento anche di oggi, perché è ragionevole presumere che anche oggi in Consiglio parleremo, seppur limitatamente, sulla riapertura delle scuole medie. Non stiamo ancora trattando sulla riapertura delle scuole superiori, che sono quelle che incidono maggiormente sul trasporto pubblico locale, in particolare sul trasporto extraurbano, ma è chiaro che dobbiamo porci il problema di quando e con che modalità affronteremo anche il tema della riapertura delle scuole secondarie superiori che, come detto incidono significativamente sul trasporto pubblico locale, come si è visto.
La domanda di questa interpellanza è la seguente: sulla scorta delle esperienze che anche altre Regioni hanno sviluppato, stiamo ragionando su un piano per farci trovare pronti e in sicurezza nel momento in cui riapriremo anche le scuole secondarie superiori, per evitare di ripetere i medesimi errori? Per carità, è dipeso da tanti fattori, ma gli affollamenti sui bus sono stati evidenti, in particolare su quelli extraurbani (sappiamo che sul traffico urbano la situazione è stata un po' diversa), dove evidentemente, si è rivelata molto critica la situazione del trasporto pubblico locale.
Come ho detto, le ragioni di questi disservizi sono state tante (gli orari delle scuole, il coordinamento con i dirigenti scolastici, eccetera, tutti aspetti che già conosciamo), però oggi sappiamo come affrontare la situazione? Abbiamo consapevolezza del problema nel momento in cui riapriranno le scuole? L'altra domanda è come intendiamo usare le risorse che comunque il DPCM, al di là dell'erogazione concreta, ha previsto appunto per il trasporto pubblico locale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione.
Per la Giunta regionale, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Gabusi Marco.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Cercherò di essere breve, perché le cose da dire sono tante.
Intanto partirei dal passato, anche se non mi appassiona più di tanto, ma è corretto fare un'analisi del pregresso. Il collega Avetta ha ricostruito abbastanza fedelmente la cronistoria, ma ha forse confuso qualche data: ad agosto c'erano i soldi, ma erano stati indicati come soldi per la mancata bigliettazione, quindi per mancati introiti.
Solo nell'incontro del 30 agosto, quello in cui si sono stabilite le linee guida per il trasporto pubblico e la capacità di riferimento all'80%, la Ministra si è impegnata a dire che una parte sarebbe stata destinata per gli scuolabus, per Comuni e Province, l'altra per il trasporto pubblico.
Tuttavia - non lo dico per farne una questione di principio - non è vero che in quella dozzina di giorni non abbiamo utilizzato quelle risorse. Noi ci siamo mossi sulla base di una promessa di emanazione di un decreto legge, che è poi arrivato l'8 settembre, e su una bozza di riparto che è pervenuta alla Commissione trasporti nella Conferenza del 1° ottobre e ha ricevuto l'intesa in Conferenza a fine ottobre. A oggi non ci risulta ancora emanato il decreto, quindi tutta questa certezza sui fondi - noi che ci muoviamo in questo mondo, sappiamo essere reale qualcosa quando vediamo un timbro su un pezzo di carta! - non c'è. E non abbiamo fatto niente di diverso da quello che hanno fatto le altre Regioni, nel senso che anche noi li abbiamo utilizzati.
Adesso vi dirò esattamente i numeri dei servizi implementati, ma parliamo di oltre 3.700 corse e di oltre 110 bus turistici. Abbiamo perci utilizzato quei fondi, ma l'abbiamo fatto sulla fiducia. Abbiamo fatto un lavoro importante e non abbiamo avuto disagi diversi da quelli delle altre Regioni. Ciò non vuol dire che siamo soddisfatti, tutt'altro. Vuol dire che per troppi mesi si è parlato senza avere chiaro il quadro, senza avere chiare le competenze.
È di oggi la notizia - certamente non è per causa del Piemonte - che sembra che la Ministra De Micheli e la Ministra Azzolina vogliano incaricare i Prefetti di mettere d'accordo il mondo della scuola e il mondo dei trasporti. Credo che questa sia un po' la rappresentazione corretta di quello che è successo.
Abbiamo diffuso centinaia di questionari: secondo i dati che mi hanno fornito, parliamo di 825 questionari alle aziende, 8.200 questionari ai dipendenti, 312 alle scuole di secondo grado, 148.000 questionari agli studenti. Tutto ciò è stato importante, ma, di fatto, non si traduce poi in atti concreti nel momento in cui c'è una mancanza di decisione. E vengo alla parte che invece m'interessa di più, ossia capire come affrontare il futuro.
Siamo la prima Regione - lo posso dire con orgoglio - che ha presentato una proposta in tal senso (l'abbiamo presentata ieri all'Ufficio Scolastico Regionale, perché rispettiamo le istituzioni). Oggi avremo un confronto con gli Enti locali e col mondo della scuola, con i sindacati della scuola, con i dirigenti scolastici provinciali e con gli Uffici Scolastici Provinciali per condividere quella che, a nostro avviso, è una proposta di metodo di lavoro concreta. I tempi della città e tutte quelle belle cose da convegno sono interessanti, ma rischiano di rimanere fattori avveniristici se non riusciamo neanche a immaginare di cambiare gli orari delle nostre competenze, più appannaggio del settore pubblico, dei centri urbani e delle scuole.
Facendo un grosso sforzo - perché il TPL ha fatto un grosso sforzo per il 1° e per il 14 settembre! - e capendo quelli che possano essere stati gli sbagli pregressi (perché è un'esperienza che abbiamo vissuto per la prima volta in tutta Italia!), abbiamo provato a fare una proposta diversa, che ufficializzeremo oggi ma che abbiamo già anticipato ieri al Dirigente regionale, dottor Manca, che spieghi come possiamo portare in sicurezza tutti i ragazzi delle scuole, che è l'obiettivo che abbiamo tutti, sia il mondo della scuola sia il mondo del trasporto pubblico. Come possiamo farlo .



(Audio mancante o incomprensibile)



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

. nonché nell'extraurbano e con il coinvolgimento anche di bus turistici per provare a dare un servizio importante.
Avrete letto sui giornali di oggi delle altre due idee che accompagnano e che non possono andare disgiunte da questo progetto di fondo. Una prevede di lavorare con gli Enti locali per immaginare di risolvere uno dei problemi che abbiamo personalmente riscontrato: mi riferisco all'affollamento alle fermate e alle salite dei mezzi. Diluendo e dividendo in due blocchi le classi, certamente si spacca a metà (o quasi) il numero di persone e di utenti interessati al servizio. Inoltre, se riuscissimo ad allargare i punti di carico degli autobus, laddove è possibile (naturalmente, non è corretto dire che si può fare dappertutto) riusciremmo a evitare la folla e la ressa alle fermate.
Veniamo al terzo aspetto sostanziale e fondamentale. Tolto l'urbano di Torino (anzi, gli urbani classici, ma quello di Torino è quello più problematico), sul trasporto extraurbano, dove si sono riscontrato molti problemi, abbiamo rilevato una criticità: abbiamo messo dei pullman a supporto, ma non siamo stati in grado di controllarne l'afflusso. Di conseguenza, spesso si vedevano i primi due pullman molto pieni e gli ultimi due pullman molto vuoti.
È una situazione che non possiamo permetterci, perché se anche aumentassimo il numero dei pullman, ricadremmo comunque nella fattispecie dei pullman affollati se non riusciamo a gestirli. Da un'esigenza è nata una possibilità: quella di creare ciò che abbiamo definito la "bolla" o il gruppo bus, sostanzialmente la prenotazione che riteniamo possa essere fatta per tutto l'anno, una formula che ci permetta, in primo luogo, di avere un tracciamento epidemiologico sulla bolla, diciamo così - nel caso d'isolamento di un positivo, infatti, non dobbiamo andare a inseguire 400 o 500 persone che possono aver condiviso il tragitto con lui, ma dobbiamo isolare solo il pullman - ma che, al contempo, garantisca a tutti i pullman (penso, in particolare, all'extraurbano) una distribuzione uniforme (quindi occupati da trentasette persone, e non qualcuno da sessanta e altri da quindici) rispetto allo sforzo che già è stato fatto, ma che oggi dev'essere più coordinato.
Sono idee molto pratiche che mettiamo a disposizione del mondo della scuola e su cui chiediamo, avendo fatto il massimo sforzo, di immaginarne uno che non è indifferente da parte della scuola, perché la modifica degli orari è certamente una cosa complicata.
Dopodiché credo che sia finito il tempo in cui il mondo della scuola dica al mondo dei trasporti "comprate i pullman e assumete gli autisti" o il mondo dei trasporti dica a quello della scuola "assumete i bidelli cambiate gli orari e andate al sabato e alla domenica". La gente vuole una soluzione e noi la proponiamo, cercando anche di non stravolgere la vita dei ragazzi, perché immaginare il sabato e la domenica - che credo fosse una provocazione - certamente stravolge la vita delle famiglie. Immaginiamo il minor disagio possibile, anche se non possiamo dire che non ci sarà un po' di disagio, perché cambiano un po' gli orari della vita degli studenti e dei docenti.
Abbiamo in testa - da quello che mi risulta, siamo i primi in Italia - una proposta che abbiamo già fatto ieri e che stiamo analizzando in questi giorni, che crediamo di poter mettere in campo da gennaio, se il mondo della scuola riuscirà a fare un'analisi delle sue capacità interne.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Gabusi per la risposta.
Se l'interrogante lo richiede, ha la facoltà di replicare per cinque minuti; prego.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Accolgo con favore lo sforzo dell'Assessore e anche la sua franchezza nell'ammettere che qualcosa non ha funzionato come avrebbe dovuto e che sia nella disponibilità dell'Assessore di far tesoro di qualche errore laddove sia stato commesso. Qualche errore comprensibilmente può essere anche giustificato e motivato dal fatto che ci siamo trovati di fronte a una situazione complicata.
Detto questo, ricordo solo, per amore di verità, che già nelle Commissioni di giugno e di maggio avevamo sollevato una serie di considerazioni e di messaggi d'allarme su cui prestare molta attenzione. Purtroppo questi messaggi di allarme - che, a mio avviso, sono stati un po' sottovalutati ci hanno visti impreparati all'appuntamento di settembre. A onor del vero è successo qui, ma anche in altre Regioni.
Sarebbe francamente difficilmente comprensibile - scusate il bisticcio di parole - che il problema ci ritrovasse impreparati al secondo appuntamento quando riapriremo le scuole; vedremo se sarà a gennaio, ma ci auguriamo il più presto possibile.
Prendo atto della proposta, che non abbiamo ancora visto e quindi non faccio considerazioni su una questione che l'Assessore ci ha sinteticamente illustrato. Mi attendo, però, che in Commissione trasporti ci sia qualche passaggio su questa proposta, prima che venga definita nei suoi dettagli perché credo che quello sia il luogo giusto in cui fare tutti gli approfondimenti, per dire quello che pensiamo e per provare a dare qualche suggerimento finalizzato a fare in modo che l'obiettivo di dare sicurezza ai nostri ragazzi, alle nostre ragazze, ai nostri studenti e alle famiglie quando transitano verso le scuole in presenza, sia un obiettivo condiviso sul quale varrebbe la pena che tutti - essendo un tema che riguarda tutti riducessimo la nostra vis polemica e aumentassimo la nostra volontà propositiva.
Anche il Presidente di Commissione Fava (che è collegato) potrà fare delle valutazioni, ma - non so se questo sia il contesto giusto - fin da subito gli chiedo un approfondimento in Commissione su questa proposta. Se affrontassimo in questo modo la questione, magari ridurremmo significativamente i disagi cui l'Assessore ha fatto riferimento e che purtroppo, abbiamo vissuto nelle settimane passate.


Argomento: Boschi e foreste - Protezione civile

Interpellanza n. 482 presentata da Magliano, inerente a "Settore antincendi boschivi: qual è il futuro?"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interpellanza n. 482.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore anche per la velocità con la quale viene in Aula a rispondere. Non è scontato e lo ringrazio molto per essere con noi questa mattina.
Ho presentato questa interpellanza e nel "premesso che" ho riportato il quadro normativo generale. Sappiamo bene che c'è una legge dello Stato che disciplina quali sono le competenze nazionali e le competenze regionali. La Regione Piemonte, in ossequio alla normativa nazionale (la legge n.
353/2000) e regionale (l.r. n. 15/2018), coordina tutte le attività degli AIB (antincendi boschivi), redige gli strumenti di pianificazione del Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi richiesti dalle normative e ne applica i contenuti, promuove l'informazione e la divulgazione sulla prevenzione degli incendi, favorisce gli studi e le ricerche in materia AIB e, tramite apposite convenzioni, finanzia e coordina l'attività svolta dagli altri soggetti.
Nel "considerato che alla Regione compete" ho fatto tutto l'elenco delle misure che la Regione Piemonte deve sviluppare per quello che riguarda il contesto del sistema operativo AIB - che non vado a leggere perch l'Assessore l'avrà sicuramente letto e ne sarà a conoscenza.
Nel "considerato che" però ho inserito un altro aspetto.
Leggo testualmente. "Per quanto riguarda la lotta attiva agli incendi, la Regione ha i seguenti compiti (articolo 6 della legge n. 15/18): la Giunta regionale organizza il proprio sistema operativo AIB, individuando e affidando, tramite apposite convenzioni, i compiti e competenze sulla base di quanto indicato dalla normativa vigente. La Regione programma la lotta attiva agli incendi boschivi sulla base degli strumenti preventivi e di supporto alle decisioni e assicura il coordinamento del proprio sistema operativo AIB; istituisce e coordina la SOUP, avvalendosi delle proprie strutture nonché, a seguito di apposite convenzioni, accordi e contratti dispone di risorse, mezzi e personale delle Istituzioni dello Stato di cui all'articolo 2; di personale volontario di cui articolo 3 e di soggetti che svolgono attività in attuazione dei contratti, di cui all'articolo 1, comma 4. La SOUP è il centro di coordinamento interforze delle componenti del sistema operativo AIB, impegnate nelle operazioni di lotta attiva e sempre a questo soggetto compete l'allertamento immediato delle altre componenti del sistema operativo AIB, a seguito di ricevuta notizia di incendio, la gestione operativa dei mezzi aerei regionali, di cui all'articolo 1, e la procedura di richiesta al Dipartimento nazionale di Protezione civile dei mezzi aerei del Centro operativo aereo unificato. La Regione affida compiti e responsabilità di direzione delle operazioni di spegnimento sulla base di quanto previsto nelle convenzioni stipulate con le componenti istituzionali e volontarie del sistema operativo AIB".
Nel "tenuto conto" ho fatto un'ulteriore rappresentazione del nostro sistema e precisamente: "Il sistema operativo di lotta agli incendi boschivi del Piemonte è composto da soggetti istituzionali: Regione, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali e dal Corpo Volontari AIB del Piemonte".
Ho descritto, inoltre, a chi spetta fare che cosa e nel "constatato che" ho iniziato a entrare nel merito dell'interpellanza, dicendo: "La Regione nel 2019 ha istituito il Settore Antincendi boschivi, staccandolo, di fatto dalla Protezione civile" - questo è quello che si vede nella pianta organica - "Tale Settore a oggi è composto da tre dipendenti e da un Dirigente con l'interim su altri due Settori; alcune competenze del nuovo Settore sono rimaste in capo alla Protezione civile".
Inoltre, faccio un elenco di tutte le attività di competenza del nuovo Settore, che sono: programmazione e coordinamento delle attività di pianificazione, previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi; cura dei rapporti e delle mansioni tecnico-amministrative connesse con le componenti istituzionali, volontarie, tecnico-scientifiche convenzionate per le attività antincendi boschivi; promozione, sostegno e organizzazione del volontariato antincendi boschivi convenzionato e indirizzi per la sicurezza degli operatori AIB; formazione e informazione agli Enti Locali e ai cittadini; coordinamento del servizio elicotteristico antincendi boschivi; coordinamento delle attività connesse alla sala operativa unificata permanente; coordinamento, per quanto di competenza della formazione del personale adibito alla direzione delle operazioni di spegnimento e istituzione dell'albo regionale DOS; concorso, su richiesta alle attività di protezione civile.
Poi, nel "rilevato che" affermo che in questa fase, quest'ambito dev'essere oggettivamente valorizzato. Pertanto, interpello la Giunta al fine d'investire nella prevenzione dei rischi, per sapere quante risorse la Giunta abbia destinato al nuovo Settore Antincendi boschivi per lo svolgimento delle proprie mansioni.
Vista la complessità della materia e delle competenze in capo al nuovo Settore, chiedo se vi sia la volontà, da parte di questa Giunta, di aumentare il personale in capo al Settore Antincendi boschivi; come pensa di valorizzare il volontariato antincendi boschivi, al quale sono personalmente molto legato; se siano in previsione risorse da destinare al Settore Antincendi boschivi, al fine di sostituire mezzi e attrezzature ormai obsoleti.
Questo è un tema oggettivamente molto importante, perché l'Assessore sa bene che questi mezzi il più delle volte furono oggetto di acquisti grazie anche a fondazioni bancarie e spesso anche per le grandi emergenze abbiamo messo tante risorse pubbliche, ma questi mezzi ormai sono molto obsoleti come ho già detto.
Chiedo quando la Regione intenda provvedere alla revisione delle convenzioni con i soggetti afferenti al sistema Antincendi boschivi e se la Regione intenda ritornare sui propri passi e, quindi, unire nuovamente i due Settori, Antincendi boschivi e Protezione civile.
Presidente, vado alla conclusione.
So bene che le politiche del personale e il fatto di dividere i Settori spesso e volentieri hanno a che fare sia con un'idea strategica, sia anche per cercare di riposizionare dipendenti o dirigenti in altre strutture dove possono dare il meglio. Non sostengo il promoveatur ut amoveatur, ma si possono fare ragionamenti affinché le persone possano lavorare in base alle loro capacità e competenze.
Oggi, e concludo veramente, faccio queste domande perché il numero dei soggetti che si occupa di questa materia è, a mio giudizio, sottonumerato ma questo oggettivamente lo possiamo ben immaginare, perché tre unità per fare tutto quello che vi ho raccontato mi sembrano oggettivamente poche.
Allora, sto chiedendo, e concludo, e nelle mie domande c'è un aspetto relativo alla strategia: a questo Settore vogliamo dare più importanza? Se vogliamo dare più importanza, dobbiamo aumentare il numero di persone, in distacco o in comando, che arrivano a lavorarci. Vogliamo, invece, tornare sui nostri passi, rimetterlo insieme al sistema di Protezione civile? Questa è un'altra scelta strategica, che può fare l'Assessore.
Sono solo preoccupato - e concludo, Presidente, veramente - che dare tutti questi compiti e tutte queste mansioni a una realtà che, oggettivamente, è sottonumerata può significare due cose: non aver chiaro (e non credo sia così, conoscendo le competenze dell'Assessore) qual è il carico di lavoro l'impegno strategico e l'importanza di quello che fanno questi soggetti oppure avere una visione diversa, per la quale si dice che, in questa fase ci stiamo muovendo in questo modo, ma metteremo in campo nuove opportunità e una nuova ristrutturazione del Settore.
Concludo e ringrazio l'Assessore se vorrà inviarmi la nota che leggerà in Aula. Penso che questo sia un Settore assolutamente strategico, perché non possiamo preoccuparci dopo di fatti che spesso accadono se non siamo stati in grado di costruire un sistema numerato in modo adeguato che possa, a questo punto, far fronte alle emergenze in modo dignitoso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano, per l'illustrazione, chiedendogli gentilmente di stare, come suo solito, nei tempi.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Magliano m'interroga raramente, ma in compenso quando m'interroga mi rivolge domande importanti e, soprattutto, copiose; io cercherò di stare nei termini.
Il tema di fondo, che condividiamo assolutamente, è l'importanza e la strategicità del Settore Antincendi boschivi. Strategicità che abbiamo individuato anche noi, appena arrivati, nel momento in cui abbiamo deciso nella nostra testa e nel nostro raziocinio di dividere i Settori e di dare uno status non dico indipendente, ma autorevole, individuando una struttura autonoma. Questo si è tradotto, però, in una divisione che probabilmente gli Uffici - me ne assumo la responsabilità - hanno un po' tramandato e rimandato, arrivando a un organico solo di tre dipendenti. Dopodiché, la stessa Protezione civile, che certamente è più corposa, ma non sta meglio va anch'essa rimpolpata.
Credo che la domanda di fondo sia se la Giunta crede nel Settore e se intende investirci. Assolutamente, altrimenti non avrebbe di certo immaginato di dividerlo.
Quanto saremo in grado di potenziare questo Settore sta nella capacità d'individuare all'interno del piano assunzionale figure adatte alla materia specifica. Devo dire che qui ci sta la risposta un po' a tutte le interrogazioni del collega Magliano, nel senso che abbiamo la voglia d'investire, ma purtroppo oggi ci sono - e i dati lo dicono - alcuni Settori maggiormente colpiti; ora sono colpiti dalla pandemia, certamente ma alcuni sono stati colpiti, negli anni, da un depauperamento del numero di persone, anche se certamente la sanità ha la precedenza su tutto.
Credo che, al netto della valutazione dei dipendenti, il Settore è importante ed è strategico; tendenzialmente, l'idea di riunire i Settori dipenderà dalla capacità che avremo di assumere personale dedicato e competente per gli antincendi boschivi. Quelli che ci sono, però, sono molto bravi, tant'è che io qui ho elementi di risposta che mi hanno preparato rispetto a tutto quanto stiamo facendo.
Il Piano regionale, in via di predisposizione, contiene argomenti importanti, come la pulizia della sentieristica, il ripristino della manutenzione forestale, la manutenzione delle vasche per il prelievo idrico, la messa in sicurezza delle borgate. Esso è in fase di aggiornamento e prevederà, tra l'altro, anche la necessità economica, al fine d'incrementare ulteriormente le risorse a disposizione.
Lo dico perché sono orgoglioso di questo ed è importante a corollario dell'interrogazione: abbiamo deciso di aumentare le convenzioni di tutto il volontariato e anche del sistema di antincendi boschivi, donando loro 150 mila euro in più all'anno per i prossimi anni. Una cifra importantissima che fa il paio con l'altra scelta, ma che certamente denota un'attenzione importante da parte dell'Amministrazione al gruppo di volontariato, che ha necessità importanti in termini di mezzi, ma anche di DPI: la sicurezza di queste persone, dei volontari che mandiamo sul campo a operare (e inizia il periodo in cui purtroppo li manderemo spesso) è delegata non dico a noi, ma anche alle nostre scelte finanziarie. Li ho incontrati poco tempo fa quindi non solo l'aumento della convenzione per 150 mila euro per i prossimi anni (garantisco per gli anni della nostra legislatura, che vorranno dire oltre 600 mila euro per loro), ma anche sui progetti che spesso si fanno e che li vedono protagonisti.
Noi cercheremo di aumentare le somme a loro disposizione, perché crediamo che siano un'eccellenza piemontese che si fa riconoscere, non solo in Italia, ma in Europa. Questo lo diciamo noi perché siamo orgogliosi, ma ce lo riconosce anche l'Europa, con numerosi progetti che li vedono protagonisti e leader.
In tutto questo - lo dico perché le domande del Consigliere Magliano sono tante e non vorrei eluderne alcune - stiamo chiudendo l'accordo con i Vigili del fuoco, che scade al termine dell'anno in corso, e sono già in fase operativa le operazioni per il rinnovo; la convenzione con i volontari degli AIB, che è la più importante, che è in scadenza e sta per essere completata (ci siamo visti dieci giorni fa per chiarire alcuni aspetti, con me soprattutto quelli finanziari e le linee guida, ma con gli Uffici si sta lavorando e arriveremo nei tempi per farla, come sempre, e dare una prospettiva anche a loro), così come quella dei forestali, che non è di competenza dell'Assessorato, ma la convenzione è già stata trasmessa dall'Arma e credo sia in fase di sottoscrizione.
Nelle domande del Consigliere Magliano leggo una giusta preoccupazione di prospettiva. La prospettiva, oggi.



PRESIDENTE

Assessore, le chiedo se gentilmente può terminare.
Grazie.



GABUSI Marco, Assessore alla protezione civile

Sì, sì, velocissimo.
Non so rispondere se certamente i Settori rimarranno separati; so rispondere, però, che il Settore Antincendi boschivi e il gruppo di volontari saranno valorizzati, come abbiamo fatto in questo primo anno e mezzo e come vogliamo fare per il resto del mandato.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta e, se l'interrogante lo richiede, ha la facoltà di replicare per due minuti.



MAGLIANO Silvio

Sì.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere; ne ha facoltà per due minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie.
Ringrazio l'Assessore.
È evidente, Assessore, che tutto quello che si può mettere in campo per questo comparto è fondamentale, ma non vorrei solo che, da qui ai prossimi tre anni e mezzo, tutte le volte che qualche Consigliere pone l'accento su un Settore scoperto, inizi il mantra che riguarda i bisogni della sanità. È evidente che nella Regione Piemonte la sanità è importante, fondamentale e strategica, ma bisognava fare di più. Si sta facendo tutto il possibile, ma non possiamo poi utilizzare questo come scusa per il non intervento su altri campi.
È plastico e assolutamente visibile agli occhi di tutti che è un Settore di tre unità, con il rischio che qualcuno di questi vada in pensione nei prossimi mesi o nei prossimi anni. Questo crea un problema all'interno di questa legislatura.
L'idea di riunire o scegliere di aumentare il numero di persone su questo Settore, però, è un'idea che voi come Giunta e lei, Assessore, dovete farvi e farla in fretta, perché non possiamo pensare che basti solo l'aumento della convenzione, che è stata una scelta giustissima e assolutamente condivisibile e sottoscrivibile. È evidente che, essendo questo un Settore strategico (abbiamo tre unità su questo settore B, ma abbiamo decine, non molte persone, perché anche lì sono sotto numerate, legate alla Protezione civile), emerge con chiarezza dai numeri, dall'esiguità del primo gruppo della prima divisione rispetto alla seconda, che c'è un problema.
Questo problema deve essere affrontato. Non possiamo sempre fare affidamento sull'estrema qualità dei nostri dipendenti e sulla grande capacità professionale dei nostri collaboratori, chiedendogli di fare di tutto e di più, cercando di utilizzare al meglio il proprio tempo. Già lo fanno, per cui ringrazio l'Assessore per la risposta, e chiedo se i suoi Uffici possono mandarmi le risposte e le note nel giro di poco tempo, in modo tale che possa leggere con attenzione anche quello che l'Assessore non è riuscito a dirmi poc'anzi.
Penso che su questo sia necessario prendere una decisione: aumentiamo quel Settore? Bene, ci sono tante modalità per aumentarlo (concorsi, distacchi da altre istituzioni o comandi). Non vogliamo aumentarlo? Vogliamo fare una direzione generale o un settore unico, perché oggi ci sono le condizioni per farlo? Però facciamolo. Però facciamolo! Una delle due scelte dobbiamo prenderla, perché questo Settore è troppo importante e non c'è niente di peggio - e concludo, Presidente - per una classe dirigente, che affrontare l'emergenza, come stiamo affrontando l'emergenza gravissima del COVID, ma non usare parte, anche residuale del proprio tempo, per le altre emergenze che nel nostro Piemonte sappiamo che vi sono. Occuparsi degli AIB antincendi boschivi, quindi di tutto il sistema di tutela del territorio, prevenzione degli incendi, messa in sicurezza dei nostri territori, onde evitare che vi siano danni calamitosi è fondamentale, com'è fondamentale, da questo punto di vista, immaginare che futuro volete dare in questi tre anni e mezzo di legislatura che abbiamo davanti alla nostra Regione a questo Settore.
Mi auguro che quanto prima si prendano le decisioni, perché non possiamo chiedere a questo Settore di fare di più di quello che è in grado di fare in base al numero di persone che ha.
Ho concluso, Presidente.
Ringrazio lei e l'Assessore per la risposta.
Attendo i documenti.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per la replica e ricordo agli interroganti che, nel resoconto della seduta che viene trasmesso via e-mail in visione a tutti i Consiglieri dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione, poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Grazie a tutti e a tutte e, nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo. A breve, il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Buon lavoro a tutti.



(Alle ore 10.32 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.47)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che, come stabilito in sede di Conferenza delle Presidenze dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante collegamento in videoconferenza.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 29 ottobre 2020, n. 160, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
Comunico che procederò all'appello nominale, sia ai fini della conferma della presenza sia ai fini della votazione, chiamando primi i Gruppi maggioranza e poi i Gruppi di minoranza.
Ai soli fini dell'appello, comunico che è in congedo il Consigliere Ricca.
Pertanto, il numero legale è 26.
Procedo all'appello.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo Ricca.
Sono presenti gli Assessori esterni Marnati e Gabusi.
L'Assessore esterno Poggio non è presente.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Nella Conferenza dei Capigruppo di mercoledì avevamo inteso che oggi avremmo iniziato la seduta del Consiglio con un'informativa rispetto alla variazione del colore della nostra Regione da zona rossa a zona arancione.
Si attendeva questa comunicazione per venerdì, questo è avvenuto. Come rileviamo ormai da tre settimane, non c'è alcun tipo di condivisione con l'opposizione di dati, numeri e tendenze che abbiamo il piacere di leggere sui giornali e dalle conferenze stampa dei vari esponenti della Giunta.
Riteniamo utile una discussione con le opposizioni in Consiglio regionale per il rispetto del ruolo del Consiglio di questo passaggio importante che ci fa vedere un po' di luce in fondo al tunnel da zona rossa a zona arancione. Ma ancora di più alla luce degli eventi di sabato e domenica che hanno evidenziato una doppia posizione nel giro di poche ore del Presidente Cirio sul tema delle scuole medie. Come sapete, in zona arancione possono essere riaperte su indicazione non di chissà chi, ma del Comitato Tecnico Scientifico Nazionale dell'Istituto Superiore di Sanità in base al DPCM del 3 novembre, ma per scelta solo in Piemonte le scuole medie sono tenute ancora chiuse in questi giorni.
Non avevamo discusso in Conferenza dei Capigruppo su questo secondo tema ma è evidente che è strettamente collegato con il passaggio in zona arancione. Noi chiediamo un'informativa della Giunta regionale oggi per discutere di questo e sulla chiusura delle scuole medie. Ancora di più alla luce del fatto che le notizie giornaliste che ci giungono sono che addirittura - e questo è una buona notizia - abbiamo i dati pandemici da zona gialla, quindi probabilmente nelle prossime settimane il Piemonte tutti lo auspichiamo - passerà in zona gialla.
Crediamo che sia utile una discussione insieme su questi temi e, in particolare, sul tema delle scuole medie. Non chiedo nulla in più, se non quello che è stato già deciso in Conferenza Capigruppo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Presidente, mi permetto di chiederle un ragguaglio tecnico. Gli ordini del giorno collegati all'assestamento li dobbiamo comunicare adesso o più tardi?



PRESIDENTE

Anche successivamente.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Faccio mie le parole del Consigliere Gallo, tuttavia le chiedo la possibilità di inserire all'interno dell'o.d.g., l'ordine del giorno n.
440, inerente a "Prevenzione dei suicidi, urge anche in Italia una normativa nazionale: la Regione solleciti in questo senso Governo e Parlamento", firmato anche da alcuni colleghi, che ringrazio.
Penso che sia importante per questo Consiglio, visti i dati che stanno emergendo anche a seguito di questa emergenza sanitaria, provare a discutere di un tema come questo che penso sia uno dei temi di cui magari si ha più paura, perché uno non vorrebbe mai prendere atto di fatti come questi. Tuttavia, penso sia necessario provare a fare un ragionamento anche politico su questo.
Se fosse possibile inserirlo, la ringrazio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Riscontriamo dei problemi di audio: sarebbe preferibile disattivare il video. Non me ne voglia, non è perché non voglio vederla!



GIACCONE Mario

Disattivo il video, tanto lo spettacolo non è dei migliori!



PRESIDENTE

Lasci giudicare noi se lo spettacolo non è adeguato! Prego, adesso l'audio è buono.



GIACCONE Mario

Il collega Gallo ha già avanzato una richiesta di largo interesse in merito al passaggio della nostra Regione in zona "arancione" come argomento più vasto, così come avevamo già rilevato insieme in Conferenza dei Capigruppo.
Io invece chiederei un'informativa più circostanziata in ambito scolastico in particolare su due argomenti: uno è quello già richiamato precedentemente sulla mancata riapertura delle scuole medie, come il DPCM del 3 novembre avrebbe consentito di fare, in considerazione di diversi argomenti.
Oggettivamente, è dimostrato che la scuola media non è la "scuola del contagio": lo dice il CTS, lo dicono gli studi scientifici, lo dice anche il basso numero di contagi rilevati in quell'ambito. Inoltre, non è una scuola che comporta un sovraccarico in termini di trasporto: trattandosi di studenti molto giovani, spesso vengono accompagnati; in ogni caso, il più delle volte le scuole si trovano vicino a casa, quindi è difficile che il sistema di trasporto pubblico ne sia appesantito.
Inoltre, ci sono individui fragili che subiscono i danni di questa situazione, anche perché sono messe in difficoltà le famiglie, che, se da un lato cerchiamo di aiutare consentendo loro di tornare al lavoro dall'altro si trovano in difficoltà nel lasciare a casa questi ragazzi ragazzi che, a casa, non seguiti, nella migliore delle ipotesi fanno fatica a seguire le lezioni, se proprio non corrono pericoli più gravi.
Vorremmo quindi ricevere una comunicazione in merito, relativa proprio ai dati epidemiologici sui quali abbiamo basato quella decisione, e alle criticità che stanno alla base del mancato rientro.
Il secondo aspetto collegato alle scuole su cui si chiedono delucidazioni riguarda una notizia appresa dagli organi d'informazione e non, purtroppo da un confronto con i Capigruppo, come l'opposizione più volte avrebbe auspicato. Mi riferisco all'intenzione di modificare la calendarizzazione dei prossimi periodi di vacanza della stessa istituzione scolastica, come se non ci fosse stata una piena efficienza dal punto di vista didattico in tutti questi mesi.
Noi abbiamo ricevuto segnalazioni e lettere in merito. Abbiamo anche seguito in questi mesi l'attività dei dirigenti scolastici e ci siamo resi conto che questi hanno addirittura aumentato il tempo dedicato alla loro attività: sono rimasti attivi addirittura ad agosto per organizzare e coniugare la didattica con i protocolli di salute e di sicurezza, e per organizzare ingressi scaglionati e percorsi diversificati.
I dirigenti scolastici hanno dovuto smantellare le aule magne e i laboratori per allargare gli spazi e consentire agli studenti di poter frequentare in presenza ma in condizioni di sicurezza; hanno dovuto, nel corso del tempo, modificare quegli stessi protocolli, quando poi si è capito che non sarebbe stato possibile insegnare in presenza, ma solo da remoto; hanno ugualmente organizzato tutte le lezioni con un'attività frenetica che, nel giro di pochi mesi, ha completamente rivoluzionato l'assetto della didattica.
Addirittura, hanno dovuto tracciare i momenti in cui gli studenti si recavano ai servizi, per poter eventualmente individuare, dai loro incroci i possibili contagi (questo per descrivere nel dettaglio la nostra quotidianità); hanno dovuto moltiplicare gli incontri sulle piattaforme per consentire interrogazioni e verifiche; hanno dovuto moltiplicare enormemente il numero delle mail per continuare a mantenere le relazioni con i genitori e per coordinarsi con gli studenti.
Insomma, hanno garantito la didattica, le lezioni e la formazione in tutti questi mesi, con tanta fatica e con enormi sforzi. Sarebbe opportuno quindi, ricevere oggi una comunicazione in tal senso, perché vorremmo conoscere il motivo per cui adesso si mette in dubbio, per questi educatori e per gli stessi studenti, la possibilità di godere dello stesso periodo di vacanza previsto negli anni passati.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Buongiorno a tutti.
Sono a richiedere due inversioni punti all'o.d.g.: la prima riguarda l'ordine del giorno sulla violenza di genere. Il 25 novembre si è celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, per cui chiediamo che il relativo atto d'indirizzo sia messo in cima all'o.d.g., facendo salvo il principio che prima vengono le leggi e le proposte di legge.
La seconda richiesta d'inversione punti riguarda la mozione n. 406 inerente a "Sostegno della Regione Piemonte a Inserimento della Maculopatia Degenerativa Miopica e Senile nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)" che si chiede di posizionare in cima. Il collega Stecco saprà spiegare i motivi di quest'urgenza.
Infine - ultimo aspetto - mi auguro che il Governo possa decidere l'apertura degli impianti sciistici, perché, diversamente, sarebbe la morte della montagna e di un settore strategico per la Regione Piemonte e per molte altre Regioni dell'arco alpino, fermo restando che avremmo una concorrenza sleale della Svizzera e dell'Austria. Spero, quindi, che questo impegno sia mantenuto dal Governo, perché è un settore che fa girare miliardi di euro e sarebbe un disastro economico. Ovviamente, in sicurezza con le proposte che ha fatto la Regione Piemonte insieme con le altre Regioni al tavolo Stato-Regioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ovviamente mi unisco ai colleghi, ma avrei voluto prima di tutto sapere da lei cosa intende fare. Faccio anche notare un dato: ormai scopriamo le decisioni della Giunta dai mezzi d'informazione, come diceva il collega Gallo, ma iniziamo a scoprire dai giornali anche i piani operativi, che addirittura vengono ormai presentati solo durante le conferenze stampa.
Quando va bene, si tratta di conferenze stampa istituzionali; quando va male, sono addirittura conferenze stampa di partito.
Credo che la politica abbia un compito alto, tanto quanto altri soggetti quindi non dico al pari delle Istituzioni, ma ognuno giustamente prova in questa difficile pandemia a trovare soluzioni e a fare proposte. Ma sarà normale che, per quanto riguarda il Piano trasporti, di cui vi parliamo da mesi e mesi, dobbiamo apprendere dalle vostre conferenze stampa che addirittura è stato presentato ieri, fuori da qualsiasi discussione istituzionale? Per fortuna, il collega Avetta oggi aveva presentato un'interrogazione, altrimenti di queste vicende quando avremmo parlato? In più, collegate le cose in modo persino imbarazzante. La scorsa settimana vi ho sentiti dire che prima del Piano trasporti e prima di aver messo in sicurezza quella parte del nostro sistema, difficilmente avremmo potuto riaprire le scuole. Dopodiché, come faceva notare adesso il collega Giaccone, le scuole medie sono scuole di prossimità, per raggiungere le quali solo una piccolissima parte degli studenti fa tragitti anche con i mezzi di trasporto.
Tra l'altro, quando si parla di precauzione - e il principio di precauzione è per evitare che la curva risalga - siamo fra le prime forze politiche a dire che i principi di precauzione vanno utilizzati. Però mi permetta Presidente, vale solo per le scuole medie? Lo chiedo, perché non ho capito bene, ma mi pare che il nostro Presidente sia fra i capifila di quelle Regioni che chiedono la riapertura a Natale o a ridosso delle feste delle nostre stazioni sciistiche. Vi vedo molto impegnati a dire che i consumi devono ripartire e che finalmente lo shopping riapre. Poi il giorno dopo vi stupite che le vie del centro sono assediate. Anche in questo caso è una comunicazione fatta di ritualità. Tra l'altro, sono d'accordo con gli epidemiologici quando dicono: "Attenzione, non esageriamo a colpevolizzare la gente quando il virus s'insinua nei luoghi chiusi e non certo all'aperto".
Mi sembrate ossessionati dalla comunicazione. Quella comunicazione che porta il Presidente Cirio a solidarizzare con una ragazzina delle scuole medie, interrompendole la lezione e dicendole che stiamo facendo di tutto per riaprire mentre il giorno dopo - quando potremmo riaprire le scuole in sicurezza, magari perché abbiamo utilizzato quel lockdown per motivi sanitari, per fare il tracciamento e i test rapidi, per ritornare anche solo a utilizzare meglio i SISP e mettere soprattutto le persone in sicurezza, anche in quarantena, a casa - arriva un'altra soluzione, di cui non eravamo neanche informati, com'eravamo abituati, anche solo informalmente, qualche ora prima.
Presidente, veda lei: noi abbiamo chiesto nella Conferenza dei Capigruppo la convocazione di una Commissione sanità, proprio per evitare scioperi e per evitare anche dei palchi gratuiti che noi non siamo interessati a darvi. Volevamo avere delle informazioni, conoscere i trend, leggendo i dati insieme. Vi abbiamo dato la disponibilità di fare la riunione dei Capigruppo permanente e non l'avete utilizzata. Vi abbiamo chiesto di riunire permanentemente la Commissione sanità e non l'avete fatto. Mi dica lei come vuole utilizzare questo Consiglio regionale.
Io non le faccio neanche una proposta, perché la proposta l'ha fatta il collega Gallo. Non vorremmo, tra l'altro, sprecare il nostro tempo e la nostra possibilità di cambiare l'o.d.g. senza conoscere le vostre decisioni. Perché questa scelta l'avevamo già fatta nella Conferenza dei Capigruppo e non vedo perché adesso dobbiamo utilizzare una mattinata per dirci che cosa si doveva fare e cosa non si doveva fare. Vedete voi, poich continuate a chiederci favori, non ultimo le Commissioni legislative, non ultima la richiesta di fare entro oggi l'assestamento. Però ci vuole anche un po' di senno, perché noi siamo l'opposizione, non siamo i vostri o le vostre collaboratrici in questo momento storico.
Siamo a disposizione della nostra Istituzione, sempre e lealmente, ma non siamo ai vostri servizi. Sappiatelo!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo per quanto riguarda un fatto molto grave, a nostro avviso, che è emerso ieri, grazie alle indagini della Guardia di Finanza. Sono state eseguite quindici ordinanze di custodia cautelare che sono andate a colpire dei componenti di diverse Aziende ospedaliere e Aziende sanitarie della Regione Piemonte.
È abbastanza evidente che questa inchiesta fa emergere tutta una serie di aspetti, tra cui il fatto che non c'è un controllo sufficiente all'interno delle nostre Aziende sanitarie, anche perché se fosse stato un caso sporadico, potremmo dire che sia un'eccezione che conferma la regola del buon andamento. Ma sono stati diversi i funzionari colpiti da queste ordinanze e, tra l'altro, su diverse Aziende del nostro territorio.
Considerando che la Guardia di Finanza non ha risorse infinite e riesce a perseguire solamente una parte dei reati commessi all'interno della Pubblica Amministrazione, chiederemmo una comunicazione da parte dell'Assessore Icardi, anche per capire cosa intendiamo fare affinché tutto ciò non possa più avvenire.
A quanto pare, tutti i sistemi di controllo interno non sono sufficienti perché non è la prima volta che leggiamo queste cose sui giornali e purtroppo la frequenza è abbastanza alta. È chiaro che è un settore che fa gola, soprattutto all'interno di un sistema regionale, dove la sanità va a drenare la maggior parte delle risorse. Ed è un sistema che andrebbe maggiormente controllato, con un maggiore interesse, magari da parte della Regione Piemonte che, fino a oggi, ha decisamente lasciato un'eccessiva autonomia, dimenticandosi che le Aziende fanno capo alla Regione e non sono proprietarie di loro stesse. Tra l'altro, abbiamo anche visto fare delle scelte politiche da parte di alcune Aziende, ma questa è una questione che abbiamo sollevato già all'inizio della legislatura, precedentemente al COVID.
Penso sia il caso d'intervenire. Forse, questa discussione è stata rimandata eccessivamente, perché gli appalti in ambito sanitario drenano miliardi di euro. È il momento di fare un ragionamento a 360 gradi e mettere dei freni a questi comportamenti, ma soprattutto prevedere dei controllori, anche perché tante sono le persone che lavorano onestamente ma a quanto pare hanno dei vicini che, in alcuni casi, hanno dimostrato un comportamento che non dovrebbe essere tenuto da un funzionario pubblico.
Chiediamo quindi una comunicazione da parte dell'Assessore Icardi per discutere su questi aspetti che valgono miliardi e miliari di euro nei piani biennali e triennali delle Aziende, ma vorremmo anche capire come s'intende affrontare questo problema nel breve periodo, perché non possiamo più aspettare e perché abbiamo visto che neanche il COVID ha saputo fermare gli appetiti di certi personaggi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Mi associo all'appello del collega Preioni sugli impianti sciistici: noi abbiamo una grande responsabilità e quando questa responsabilità dobbiamo assumerla, intelligenza, responsabilità e buonsenso ci devono guidare.
Credo che la prima cosa importante sia conoscere e anche avere un barlume di come funzioni il mercato. A marzo siano stati investiti da questa drammatica pandemia che ha ci obbligati al lockdown; la Regione Piemonte è stata virtuosa e ha cercato di sostenere tutto il comparto produttivo erogando 136 milioni di euro. Il lockdown ha portato dei benefici: se ricordate, il 17 luglio avevamo un solo ricoverato in terapia intensiva con un decremento verticale dei contagi. Certamente, durante l'estate non c'è stata lucidità, siamo andati a riprenderci il contagio nelle discoteche di Ibiza, della Croazia e della Grecia e ce lo siamo riportati in Italia.
Il 12 settembre abbiamo riaperto le scuole e, se vi ricordate, il 24 settembre c'è stato un incremento abbastanza verticale dei contagi.
Parlo da padre che ha due figli a casa e uno, invece, che è in presenza che patiscono questa situazione.



(Audio mancante o non comprensibile)



BONGIOANNI Paolo

Io stesso detesto lo smart working, però, ripeto, bisogna avere lucidità e responsabilità.
Noi non possiamo imporre una pandemia più grave di quella che stiamo vivendo, che è quella economica, e qui apro il discorso sullo sci, per fare un esempio di come funziona il mercato.
Ho sentito il Presidente del Consiglio che, secondo me, ha fatto un po' di confusione, laddove accosta il cenone di Capodanno - fra l'altro, siamo tutti d'accordo sul no - con gli impianti sciistici che possono essere invece, vissuti con dei protocolli stringenti, laddove il punto di criticità (lo sanno i colleghi che conoscono questo mondo) è rappresentato dagli impianti di arroccamento; è lì che bisogna contingentare. Ma cosa rappresenta nel nostro mercato (faccio un esempio che vale per tutto) il mondo dello sci? Ebbene, in Italia il giro d'affari dello sci dal 22 dicembre al 7 gennaio, nelle vacanze natalizie, ha un indotto di otto miliardi di euro; di questi otto miliardi di euro, un miliardo è in Piemonte.
Che cos'è l'indotto dello sci? Il biglietto dell'autostrada Torino-Savona la pompa di benzina; l'outlet dove il turista sciatore va a comprare il maglione; il ristorante; il bar; le après-ski spa; il materiale tecnico; il tabaccaio; le gomme da neve che si montano; il porta sci che si va a comprare; l'affitto degli appartamenti delle agenzie immobiliari che non lavorano da un anno; l'affitto degli alberghi che sono il comparto più in crisi, che è quello turistico.
Vi faccio un esempio: la stazione sciistica di Limone Piemonte è stata alluvionata ed è in situazione di criticità e a Limone Piemonte lavorano 145 maestri da sci. Se lo sci non riaprirà quest'anno, 145 famiglie a Limone Piemonte non guadagneranno un euro e così succederà a Sestriere, a Bardonecchia, a Prato Nervoso e nelle altre quarantasei stazioni del Piemonte, come il Monte Rosa e chi più ne ha più ne metta.
Di fronte a questa situazione, credo che il buonsenso ci debba venire incontro e ci dice che noi dobbiamo cercare di mantenere tutte le forze per cautelare, limitare e calmierare i contagi, fino a quando saremo costretti ad aprire. Abbiamo visto che il 50% dell'indotto su un settore come questo ma questo vale anche su altri settori del commercio, si produce sotto Natale, quindi dobbiamo riuscire ad arrivare in questa famosa "zona gialla" che ci permetta l'apertura alla metà del mese di dicembre.
Credo, quindi, che se riusciremo a fare questo, sacrificando con sforzo e con pena la presenza fisica nella scuola a dei bambini di seconda e di terza media per altre tre settimane, avremo fatto un servizio importante a un settore che - ricordo - se non riusciamo.



(Audio mancante o non comprensibile)



BONGIOANNI Paolo

Questo vale per lo sci, ma vale per tutto il terziario, altrimenti non ci riprenderemo più e l'Italia non si riprenderà più.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Ho sentito che è stata fatta una richiesta sull'inversione dell'o.d.g.
relativamente all'ordine del giorno n. 42. A questo punto, chiederei se pu essere attratto alla discussione il mio ordine del giorno n. 446 "Contrasto a ogni forma di discriminazione".



PRESIDENTE

Va bene.



DISABATO Sarah

Grazie.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste.
Sulle comunicazioni, nella Conferenza dei Capigruppo di mercoledì scorso era stata mia facoltà, da Presidente del Consiglio - in quel momento era presente l'Assessore Marrone, che eventualmente può anche riferire sulla vicenda - chiedere all'Assessore stesso, in qualità di esponente della Giunta, se era possibile che nella giornata odierna avvenisse un'informativa sulla situazione del cosiddetto "cambio di colore", da zona rossa a zona arancione, per la Regione Piemonte.
Erano tutti d'accordo e l'Assessore si era fatto portavoce di questa richiesta unanime di tutti i Gruppi consiliari nella Conferenza dei Capigruppo di mercoledì. Non ho notizie in merito a una comunicazione odierna, perciò difficilmente ci sarà la possibilità di avere una comunicazione o un'informativa da parte della Giunta in merito.
L'Assessore Marrone è collegato; eventualmente, se vuole, poi interverrà ma in merito non ho avuto comunicazioni. Informalmente ci sarà, ma sarà un'informativa in Commissione, sulla vicenda del cosiddetto "cambio di colore" della Regione Piemonte, sull'emergenza COVID e anche sulle procedure che la Giunta regionale ha preso in esame per fare delle ulteriori restrizioni in merito all'emergenza.
Per quanto riguarda la richiesta d'inserimento e inversione, se non ci sono contrari, possono essere considerate accolte. Pertanto tutte quelle richieste dei gruppi consiliari, dall'ordine del giorno n. 440 del Consigliere Magliano all'inversione del Consigliere Preioni, con anche l'attrazione dell'ordine del giorno richiesto dalla Consigliera Disabato possono essere considerate accolte, se non ci sono contrarietà, altrimenti le metteremo in votazione.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni e all'inversione di punti all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, guardi, la ringrazio, perché c'è stato un ampio dibattito su cosa era successo in sede di Capigruppo ed è successo quello che lei ha detto oggi, quindi questa informativa era calendarizzata ed era prevista.
Dopodiché, rimango perplesso dal dibattito di questa mezz'ora, anche con i colleghi di maggioranza. Siamo anche un po' stufi di sollevare questioni e non poterne dibattere in Aula neanche con i colleghi di maggioranza.
Personalmente, credo che lo sci non c'entri nulla con le scuole medie.
Credo veramente che siano due discussioni separate, diverse e sono perplesso che vengano messe assieme. Sulle scuole medie abbiamo dei ragazzi ancora oggi davanti alla Regione Piemonte che manifestano. Abbiamo ricevuto tutte le indicazioni e le richieste, c'è una raccolta firme (10 mila) per la riapertura delle scuole medie e ci sono pareri tecnici scientifici che hanno portato a differenziare la zona rossa dalla zona arancione, proprio per il calo degli indici cui sono collegate le zone rosse e le zone arancioni, per cui si poteva tornare in classe nelle scuole medie.
È stato detto più volte che le scuole sono di prossimità e che i ragazzi di seconda e terza media vanno a scuola accompagnati, quindi non impattano sul trasporto pubblico, se non in minima parte. Noi vogliamo capire oggi almeno questo: perché sono state chiuse le seconde e le terze medie domenica, con un'ordinanza del Presidente Cirio? Di questo almeno dobbiamo discutere oggi, perché ce lo chiedono i cittadini piemontesi e perché noi, come opposizione, non siamo stati informati, non abbiamo notizie, non abbiamo informazioni e vogliamo capire qual è stato il motivo e i dati che hanno portato a questa scelta.
Poiché siamo andati quasi sempre di pari passo, per scelta probabilmente del Presidente Cirio, con le decisioni della Lombardia, va in controtendenza anche rispetto a quello che ha deciso di fare la Lombardia.
Siamo ancora in zona rossa o siamo in zona arancione e stiamo arrivando in zona gialla? Capiamoci, perché se siamo ancora in zona rossa rimaniamo in zona rossa, però senza lamentarci se ci mettono in zona rossa.
Di questo, noi vogliamo chiarezza oggi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Il mio è un intervento breve, ma si ricollega a quanto appena detto dal mio Capogruppo. Quest'assenza d'informativa, almeno per ora, nonostante fosse stato concordato nella Conferenza dei Capigruppo, apre una questione che vorrei porre alla sua attenzione. Lo faccio seriamente, Presidente, perch è normato dall'articolo 2 del nostro Regolamento, cioè il diritto all'informazione dei Consiglieri.
Le faccio questo esempio, ma è solo un esempio: lunedì scorso, non ieri, la settimana scorsa, abbiamo ricevuto un'informativa su alcune questioni dall'Assessore e anche dal Presidente Cirio. Sono stati presentati dei documenti e durante questa informativa ci è stato detto che ci sarebbero stati inviati. Nonostante le richieste del sottoscritto e del Presidente della Commissione, che istituzionalmente chiede questi documenti, i Consiglieri continuano a non ricevere questi dati, dati che invece sono stati dati alla stampa in diverse forme, sia per quanto riguarda i dati sulle assunzioni, nel caso specifico di cui sto parlando io, sia per quanto riguarda i dati epidemiologici.
È evidente che i dati epidemiologici ormai sono invecchiati, quindi non ci servono più, però credo sia lesivo, nei confronti dei Consiglieri di questa Istituzione, che lei in questo momento presiede, il fatto che si faccia fatica a fare le informative. Per tantissime settimane, Presidente, abbiamo ricevuto dinieghi della Giunta, che non veniva in Commissione a darci le informative perché impegnati nella pandemia e poi ieri mattina scopriamo che, invece di venire in IV Commissione a fare l'informativa sul passaggio nella zona arancione, con la promessa che l'avrebbero fatta oggi (e invece non la fanno), c'è stata una conferenza di partito rilanciata sui canali nazionali, del partito dell'Assessore alla sanità, cui era presente anche il Vicepresidente della Regione.
Pertanto, non si trova il tempo per venire in Commissione sanità (l'unico luogo deputato per alcuni ragionamenti); non si danno i documenti e le informazioni in Commissione sanità, nonostante le richieste, non solo delle minoranze, ma anche del Presidente della Commissione e non si fanno le informative.
A questo punto, Presidente, davvero mi rivolgo a lei, come Presidente del Consiglio regionale, come garante dei diritti di base di questo Consiglio ma anche di questa Istituzione, perché in questa maniera il Consiglio è umiliato. Credo che lei, Presidente, non debba, non possa e neanche voglia permetterlo.
Le chiedo un intervento in Aula, Presidente e, secondo quanto prevede l'articolo 2 del Regolamento, di intervenire sulla Giunta affinché i documenti siano consegnati quando richiesti e affinché vengano svolte le informative in Commissione e in Aula.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
In merito alla richiesta del Consigliere Rossi, ho già mandato sollecito alla Giunta e all'Assessore competente di reperire i dati, in modo tale che l'Assessore possa riferire al più presto sulla questione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Il mio intervento è rispetto a quello che sta capitando in Aula. Mi rivolgo al Presidente perché, per compito e per ruolo, è il garante anche di ci che noi decidiamo in Conferenza dei Capigruppo.
I colleghi Capigruppo ricorderanno bene che c'è stata una lunga trattativa che aveva a che fare sia con l'audizione dell'Assessora Chiorino rispetto al tema delle borse di studio sia rispetto all'ostruzionismo. Gruppi consiliari chiedevano, a fronte del ritiro dell'ostruzionismo, di aver delle leggi che potessero andare in Commissione, quindi essere licenziate per l'Aula.
Lei è stato garante di un accordo che avevamo trovato; un accordo che diceva fondamentalmente che, per senso di responsabilità, le opposizioni e le minoranze chiedevano dei passi politici in avanti rispetto ad alcuni atti e rispetto ad alcune informative che dovevano essere date poich necessarie (non ha senso che gli Assessori non vengano a discutere in Commissione durante l'assestamento). C'eravamo messi d'accordo che non saremmo andati in Commissione, ma che oggi ci sarebbe stata un'informativa sul passaggio di colore della Regione Piemonte.
Presidente, non posso che rivolgermi a lei, ma penso sia interesse anche dei Consiglieri della maggioranza avere informazioni di questo tipo all'interno del luogo istituzionale deputato.
È evidente, Presidente, che non ha senso mettere insieme tutto l'indotto del fatturato che nasce dal mondo dello sci, e sul quale noi siamo assolutamente d'accordo, con la scuola: è una fallacia di ragionamento che sento spesso in questi giorni. È proprio un'alchimia dialettica che ha il fiato cortissimo. Come abbiamo detto, e penso che su questo anche i colleghi di maggioranza converranno, le scuole medie, il secondo e il terzo anno, sono scuole di prossimità, sono scuole presso le quali i genitori portano i figli in macchina, a maggior ragione oggi in questo non piano dei trasporti che fino adesso nessuno ha voluto potenziare. Sono scuole talmente vicine a casa che i ragazzi ci vanno a piedi.
Il giochino di mettere l'opposizione nelle condizioni di chiedere ai ragazzi di tornare a scuola contro tutto il mondo dello sci, è una cosa che non regge, non tiene, non ha valore neanche dal punto di vista della ragionevolezza. Certo, magari c'è un'idiosincrasia da parte della maggioranza rispetto al tema della formazione, della cultura, del fatto che i ragazzi rimanendo a scuola in questa modalità non hanno la possibilità di apprendere appieno o fanno più fatica o sono reclusi in casa e, se riapriranno le scuole dopo l'Epifania, avranno fatto due mesi di DAD. Non so se anche a voi giungono segnalazioni di genitori preoccupati della tenuta psicofisica dei propri figli, non so se anche a voi arrivano segnalazioni di docenti che sono preoccupati per quello è capitato l'anno scorso quando, alla fine, avendo fatto lezioni così tanto tempo a distanza sono stati promossi tutti. Non so se su questo anche voi ricevete le stesse segnalazioni.
Presidente, mi sarei aspettato che, da questo punto di vista, oltre alla sua richiesta rispetto al fatto che la Giunta deve essere in Aula, imponga anche che questo luogo, il Consiglio regionale, sia sovrano perché è l'organo legislativo. Ringrazio il Consigliere Rossi, che cita l'articolo 2 del Regolamento, ma questa è una responsabilità enorme. La maggioranza non può fuggire da questo dibattito utilizzando altre forme di comunicazione verso i cittadini.
Mi auguro che, così come il Presidente Cirio ha interrotto una lezione di quelle due studentesse e del proprio insegnante, abbia piacere di interrompere anche questa lezione che stiamo facendo qui in Aula. Ci dica perché ha preso quella scelta; ci dica perché avete il terrore che gli studenti di seconda e terza media tornino in aula; ci dica se per lui questo non è un problema; ci dica che cosa c'entra il tema delle vacanze natalizie con il tema dell'indotto del mondo sciistico che ha tutto il sacrosanto diritto di chiedere di essere riaperto.
Mi lascia solo un po' perplesso che questi bambini che noi stiamo tenendo a casa siano poi gli stessi che andranno a sciare. A mio giudizio, a monte c'è un problema culturale, cioè una non considerazione del valore che ha il percorso della scuola media in questo momento da parte di questa maggioranza. Nel resto dell'Europa, la scuola è prioritaria.
Ricordo solo, e questo lo ribadisco più volte, che i gestori degli impianti di sci, gli imprenditori del mondo della neve di domani, potrebbero essere anche quei ragazzi cui noi in questo momento, essendo diventati zona arancione, neghiamo la possibilità di stare in classe.
Presidente, le chiedo un atto di forza rispetto alla Giunta affinché si possa discutere di questo. Tanti esperti, tanti psicologi vi stanno scrivendo, vi stanno segnalando queste problematiche. Non vorrei che per sciatteria o per iperprudenza non dovuta si neghi a questi ragazzi settimane di studio, che non sono solo due settimane, ma diventerebbero due mesi continuativi.
Nello stesso tempo, sarebbe assurdo immaginare ulteriori giorni di scuola perché, di fatto, affermeremo che il lavoro che si sta facendo oggi nelle nostre scuole è un lavoro che non ha valore. Mi auguro che, invece, la Giunta ci ripensi e che oggi si possa discutere anche di questo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, ma non avevo visto che aveva chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; prego, ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Non si deve scusare, Presidente.
Sull'inversione dell'ordine dei lavori ci terrei che alcuni ordini del giorno che rischiano di essere dimenticati dalla nostra discussione pubblica siano messi nell'ordine giusto. Per esempio, l'ordine del giorno n. 278, sulla richiesta di stabilizzazione del finanziamento del programma triennale regionale per il settore salute e l'ampliamento del piano organico del fabbisogno dell'ente IRES presentato dal Consigliere Rossi o lo discutiamo in queste sedute (magari chiedo al Consigliere di attrarlo all'assestamento), oppure rischiamo davvero di non discutere più del piano di stabilizzazione e rischiamo davvero di lasciare a casa tantissimi ricercatori dell'IRES.
Tra l'altro, mi giunge voce che stanno per fare un bando proprio per i dirigenti e sarebbe davvero ridicolo che si aprano dei bandi per dirigenti ma nel frattempo non abbiamo stabilizzato le figure storiche di quell'ente.
Questo per dirvi, Presidente, che farei una richiesta di una Conferenza dei Capigruppo, magari anche sospendendo adesso i lavori dell'Aula, per capire quante di queste discussioni vogliamo attrarre all'assestamento e se c'è anche solo una sintesi di quello che è stato quest'inizio di mattinata.
Glielo dico perché, se non avverrà quella comunicazione, noi continueremo: ci sono tutte le possibilità per farlo attraverso la presentazione di questioni pregiudiziali o richiedendo alcune inversioni punti all'o.d.g. o intervenendo sulle sue comunicazioni. Glielo dico perché la risposta della Giunta non può essere quella delle scorse ore, anche perché abbiamo una responsabilità. Mentre eravamo in zona rossa, potevamo spiegare ai genitori che dovevano pretendere lo smart working dalle loro aziende e potevamo dire che, in qualche modo, i congedi parentali potevano essere richiesti anche in deroga.
Rendiamoci conto che lasciare a casa dei dodicenni perché i genitori che non possono assentarsi dal mondo del lavoro vuol dire "abbandono di minori".
Si può essere d'accordo o meno sull'idea di chiudere le scuole medie, ma possiamo trovare un momento e uno spazio per discutere su come faranno quelle famiglie che non possono assentarsi dal lavoro a usufruire dello smart working e a lasciare dei ragazzini di dodici anni a casa? Che cosa facciamo, gli paghiamo noi la babysitter? Se sì, non lo sapevo. Non sapevo che questa fosse una nuova forma di didattica a distanza. Che cosa facciamo? Andiamo in deroga alle stesse regole statutarie e gli chiediamo di stare con i nonni? Gli stessi nonni che noi vorremmo tutelare proprio in vista del Natale, come dice il Presidente Cirio? Perché diamo per scontato che a Natale sia normale fare le cene in famiglia, quindi occorre evitare che si contagino in quei momenti, non mandando a scuola i ragazzi. Forse però, stiamo dando per scontato che siamo tutti d'accordo su quelle che saranno le azioni della nostra Regione nella zona gialla.
Pertanto, Presidente, le chiedo formalmente di discutere questa vicenda anche per evitare che nelle prossime ore si chiedano delle inversioni punti all'o.d.g.
Inoltre, prima la Consigliera Canalis le ha chiesto quando potremo attrarre gli ordini del giorno all'interno dell'assestamento. Volevo solo comunicare che c'è un atto d'indirizzo presentato da tutte le opposizioni proprio sull'assestamento e, in vista della terza ondata, proprio in tema prevenzione.
Le chiedo, quindi, se è questo il momento di comunicarglielo o se basta l'invio come .



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo intanto a sostegno delle considerazioni dei colleghi che mi hanno preceduto, nonché per rilevare che, al momento, gli unici dati in nostro possesso, relativamente ai contagi avvenuti in ambito scolastico derivano da una mia interrogazione di un paio di settimane fa.
Peraltro, durante questa interrogazione l'Assessore Icardi aveva dichiarato che i dati da me richiesti fossero già pubblici, aspetto che, in realtà non ha nessun riscontro reale. Motivo per cui ho portato avanti un'ulteriore richiesta di accesso agli atti verso il DIRMEI; in più ho cercato di reperire i dati anche in altre modalità, ad esempio attraverso la Commissione sanità, ma questi dati non ci sono.
Io credo che qualsiasi dibattito si voglia portate avanti in questi giorni non possa ignorare i dati; le famiglie e i ragazzi che adesso chiedono a gran voce il ritorno in classe hanno bisogno, comunque, di avere delle informazioni in più.
Non possiamo permettere che questo sia un confronto politico; dev'essere un confronto che tiene comunque al centro la sicurezza degli studenti. Invece purtroppo, vedo molta ideologia in questi giorni.
Intanto vedo una demonizzazione della DAD che non ha ragione di essere comprese le considerazioni sul fatto che vi siano, per l'appunto, dei giorni da recuperare: io vedo che le scuole comunque lavorano, i ragazzi studiano. Poi, sul fatto che la DAD non sia lo strumento migliore per garantire l'apprendimento, possiamo anche concordare, però demonizzarla al punto di dire che le giornate vanno recuperate, mi sembra un po' eccessivo.
Si tratta, ovviamente, di uno strumento temporaneo, ma che comunque pu sopperire, almeno in parte, alla didattica in presenza. È un utile strumento comunque. Anche il fatto di dire che solo la scuola in presenza è vera scuola, è un'affermazione che andrebbe perlomeno discussa. E potremmo discuterne anche noi, intanto valutando gli strumenti che sono a disposizione delle scuole, degli insegnanti e degli studenti proprio per praticare la DAD, quindi valutare se siano adeguati, se ci sia un piano condiviso e se si possa migliorare.
Il ragionamento sui dati, il ragionamento sull'attuale condizione, sul perché la DAD non sia in questo momento.



(Audio mancante o non comprensibile)



FREDIANI Francesca

. e possa costituire uno strumento di discriminazione e non garantisca in pieno l'accesso all'istruzione degli studenti. Questi sono i discorsi da fare. E poi, soprattutto, sarà opportuno capire come e quando s'intenda rientrare a scuola.
Anche oggi ho presentato un'interrogazione a risposta immediata su questo tema: tra l'altro, ho sentito anche diversi colleghi dire che le scuole medie sono "scuole di prossimità", che si raggiungono a piedi. A questi rispondo: provate a fare un giro fuori dall'area metropolitana e andatelo a dire ai ragazzi che non hanno la scuola media nel loro Comune e che devono ogni mattina prendere un pullman per recarsi a scuola! Perché non tutti hanno la scuola media vicino a casa. Viviamo in una regione con grandi aree montane, quindi non possiamo dire che la scuola media è una scuola di prossimità. Già solo nel mio Comune ci sono ragazzi che arrivano da due Comuni vicini e i pullman che arrivano al mattino sono pieni di ragazzi quindi quel servizio andrebbe potenziato se non vogliamo avere il pieno carico sui mezzi di trasporto. Considerate che la realtà non è solo Torino ma è un'intera regione che ha delle aree che non hanno proprio le scuole medie sotto casa.
Infine, vorrei vedere altrettanta passione ed entusiasmo magari per la riapertura dei musei, e non solo per le stazioni sciistiche. Dovete spiegarmi quale rischio si corre a entrare in un museo rispetto a fare la fila fuori da un centro commerciale o fuori da un negozio! Però abbiamo la testa soltanto rivolta allo sci e alle montagne. Per carità, sono il motore della nostra economia, però ai musei, ai teatri e ai cinema non sta pensando nessuno? Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Mi sono reso conto che si sta intervenendo non sulle richieste di modifica dell'o.d.g., ma sulle comunicazioni del Presidente. Chiuderei, quindi, la parte dedicata alle richieste di modifica dell'o.d.g. e procederei con le comunicazioni, in modo tale da proseguire in ordine corretto.
Perciò, non essendoci ulteriori richieste di modifica dell'ordine del giorno, e non essendoci state opposizioni alle richieste (non le metterei in votazione, ma agirei come da prassi), considererei accettate le richieste d'inserimento e d'inversione dei vari punti all'o.d.g., con l'attrazione, come avevo detto in precedenza, dell'ordine del giorno della Consigliera Disabato.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 17 novembre 2020.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Non impugnativa del Consiglio dei Ministri


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 24 novembre 2020 e ha deliberato la non impugnatività della legge n. 23 dell'1 ottobre 2020 "Norme in materia di promozione di impiantistica sportiva".



PRESIDENTE

La Consigliera Canalis chiede di collegare l'ordine del giorno n. 445 all'assestamento di bilancio ma, come abbiamo già detto, ci sarà modo per collegarlo successivamente.
Sulle comunicazioni, ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Viste le comunicazioni di questo inizio Consiglio e proprio perché non si deve fare confusione sui temi e sulle priorità - considerato che sono tutte priorità, ma con intensità diverse - ritengo che questa maggioranza, Giunta e Consiglio, stia sistematicamente prendendo in giro questa assise istituzionale. Lo dico con grande rispetto e grande serietà, perché quello che diceva poc'anzi la collega Frediani sui dati fa sorridere, fa un po' specie. E in questo momento il Presidente Cirio, invece di essere qui a discutere con la sua assise istituzionale, cui, insieme ai cittadini piemontesi, deve dare conto, è a parlare con quegli studenti, giustamente ci mancherebbe e meno male, così magari ne comprende le esigenze.
Cara collega Frediani, i dati li sta dando a loro. È giusto e corretto: i dati in base ai quali le scuole medie, secondo il Presidente, questa Giunta e questa maggioranza devono restare chiuse, li sta dando a loro, cioè agli studenti, esattamente come ha fatto qualche giorno fa scendendo dal suo ufficio in piazza per parlare e intervenire durante la lezione della studentessa Anita, dicendo (è un virgolettato uscito sui giornali): "I miei figli dovrebbero essere qua a manifestare con voi". Poi però il Presidente dopo due giorni cambia idea e tiene le scuole chiuse.
Capisce, Presidente Allasia, che è davvero irrispettoso? Non è più concepibile un atteggiamento del genere, ma lo dico davvero con grande rispetto di quest'assise. Continuo a dirlo ogni volta che intervengo: voi considerate il Consiglio regionale come un fastidioso orpello da sopportare. Non è comprensibile un atteggiamento del genere.
Ha ragione chi dice che non ha senso la riflessione fatta dal Consigliere Bongioanni di paragonare gli impianti con la scuola. Certo che sono due problemi, ma paragonare le esigenze delle scuole medie e di quei ragazzi mettendo a disposizione gli strumenti per arrivare a scuola in sicurezza agli impianti sciistici, da un uomo che ha vissuto la montagna per anni non ci ha vissuto, ma ha vissuto la montagna - capite che è una cosa assurda.
Da parte di persone delle istituzioni pubbliche non si può rispondere così come non si può rispondere oggi, dicendo che a gennaio avremo forse la struttura adeguata del trasporto pubblico per far rientrare gli studenti a scuola in sicurezza. Ma da maggio a oggi che cosa avete fatto? Come avete posizionato quella richiesta di trasporto pubblico adeguato per le scuole? Da maggio a oggi cosa avete fatto? Questo è il tema. Non è possibile rispondere che sarà in sicurezza da gennaio.
Mi scuso per i toni e concludo con più pacatezza, però veramente non sono più sostenibili risposte del genere, non è più sostenibile che il Presidente Cirio vada solo nelle conferenze stampa o in piazza a portare i dati e quando viene sollecitato non venga in Aula a darci le risposte. Date un po' più di senso istituzionale a quest'assise e al nostro lavoro di Consiglieri regionali.
Grazie.



PRESIDENTE

Il Consigliere Bongioanni ha chiesto la parola per fatto personale; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Presidente, se permette, rispondo solo al collega Sarno.
Non ho capito il senso del suo intervento quando mi ha citato, perch nessuno ha paragonato le scuole medie allo sci. Non so dove lui l'abbia sentito. Io ho solo sollecitato la prudenza e la massima attenzione verso la ripresa dei contagi. Se è stata assunta una decisione in questa direzione, lo sapremo quando ci sarà l'audizione con il Presidente - che nella Conferenza dei Capigruppo è stata calendarizzata in IV Commissione e avremo dei dati che ci diranno il motivo per cui le scuole medie sono state chiuse.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Spero di non obbligare nuovamente il Capogruppo Bongioanni a intervenire per fatto personale, però il suo intervento in realtà mi ha chiarito perch vi rifiutate di fare la comunicazione sul tema della scuola, così come ormai è emerso dalle richieste di tutti i Gruppi e mi chiarisce anche che state facendo una scelta che, al tempo stesso - mi permetto di dirlo - è sbagliata, e non uso parole più truculente, perché non è nel mio stile, e illusoria.
È sbagliata, perché il Consigliere Bongioanni, e mi permetterà, in sostanza ha detto che bisogna che i ragazzi delle medie (compresi i ragazzi delle seconde e terze classi e stiamo parlando, se non sbaglio, di una fascia d'età che comprende circa 60 mila ragazzi in Piemonte) facciano un sacrificio per far sì che, a metà dicembre o, comunque, in prossimità delle feste, si speri di poter entrare in zona gialla e poi - aggiunge - per aprire gli impianti sciistici, con tutto il discorso sull'indotto, ma questo è un altro ragionamento.
Questa è una scelta che, messa in questi termini, cioè se davvero fosse messa in questa scansione, trovo terribile da un punto di vista dei valori perché significa sacrificare anche solo una parte piccola dell'educazione e la possibilità di socializzare nella scuola per ragazzi che ne hanno particolarmente bisogno, perché chi è alle superiori ha già altri strumenti di socializzazione, ma per quei ragazzi è fondamentale poter andare a scuola.
Se fosse davvero così e si pensa di chiedere a questi ragazzi il sacrificio per cercare di riaprire un'attività economica, di cui nessuno si nasconde l'importanza (tra l'altro, lo dico e Bongioanni lo sa bene, siamo stati quelli che nei cinque anni precedenti hanno ripreso a fare investimenti sulle stazioni sciistiche, dopo che sono state bloccate dai tempi delle Olimpiadi), sarebbe terribile. Subordinare l'educazione agli interessi economici, da un punto di vista dei valori, io lo trovo terribile! Ma non è così, collega Bongioanni, e lei lo sa meglio di me, perché il discorso sulla possibile apertura delle stazioni sciistiche, che sta a cuore a tutti (non creda che stia a cuore solo a lei e ad Alberto Preioni), è un discorso totalmente sganciato dei risultati che potrà dare questo.



(Audio mancante o non comprensibile)



CHIAMPARINO Sergio

Non c'è nessuna dimostrazione scientifica per il lockdown per le seconda e terza media inferiore, e lo dicono i dati. C'è la dimostrazione scientifica che, da quando si sono riaperte le scuole, sono aumentati i contagi, è vero, ma non c'è nessuna dimostrazione scientifica che il luogo fisico dove il contagio è avvenuto siano state le classi e, in particolare, le classi di seconda e terza media: sono stati certamente i mezzi di trasporto.



(Audio mancante o non comprensibile)



CHIAMPARINO Sergio

Sono stati altri luoghi di socializzazione, come gli aperitivi che imperavano nel mese di settembre.
Allora, fate una riflessione, da un punto di vista - diciamo così - dei valori, cui credo tutti dovremmo fare riferimento: diciamo tutti che la scuola è al primo posto. E non prendiamo in giro la gente, però, per la miseria! Non prendiamo in giro la gente: se la scuola è al primo posto dev'essere al primo posto! Allora, almeno un supplemento di riflessione il Presidente Cirio la vuole fare insieme con noi, in questa sede istituzionale, oppure no? Oppure preferisce solo prendere in giro la gente, cercando sempre di cavalcare l'onda del consenso? Perché, guardi che, prima o poi, un'onda alla quale non riuscirà a stare in cresta verrà anche per lei.



PRESIDENTE

Grazie La parola alla Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io su questa infausta decisione della Giunta Cirio di mantenere chiuse le classi di seconda e terza media, nonostante, da domenica, il Piemonte sia passato in zona arancione.
Credo che abbiamo due ordini di divergenza tra la maggioranza e la minoranza. Il primo riguarda la gerarchia di priorità: il messaggio pubblico, il messaggio politico che il Presidente Cirio ha dato è stato: sì allo shopping natalizio e lo abbiamo visto invadere le strade domenica, sì alle piste da sci, no alla seconda e alla terza media! Questo è stato un messaggio molto chiaro e molto discutibile che è stato dato a tutta la popolazione piemontese e che noi riteniamo esecrabile, perché nella gerarchia di priorità i ragazzini di dodici e tredici anni, come quelli di seconda e terza media, vengano prima del garantire ogni forma di divertimento, per quanto anche queste esigenze meritino un'attenzione.
Il secondo ordine problematico in questa nostra discussione riguarda l'incapacità di gestire l'emergenza. Qual è l'argomento che Cirio ha usato per tenere chiuse la seconda e la terza media? "Non siamo in grado di gestire le conseguenze". Ma non sono i ragazzini dodici e tredici anni che devono pagare le conseguenze di un'incapacità gestionale di questa Giunta! Perché l'incapacità è della Giunta? Perché non stiamo parlando di problemi interni alle aule scolastiche, come ha già detto il Presidente Chiamparino non è lì che avviene contagio. Sfido qualsiasi epidemiologo o medico del Piemonte a dire che i contagi si sono originati all'interno delle aule: il problema non sta lì, ma sta in tutto quello che avviene fuori dalla scuola.
Allora, il tema di monitorare gli ingressi, il tema di monitorare i trasporti è anche in capo alla Regione, soprattutto per un ordine di scuola come le scuole medie, dove i trasporti sono gestiti dai Comuni, perché si tratta di scuolabus. Ha ragione la Consigliera Frediani: non tutte le scuole medie sono di quartiere o di vicinato, perché nei Comuni fuori dei grandi centri urbani si va alla scuola media con lo scuolabus comunale.
Allora, lì l'intervento della Regione è stato tardivo e oggi questo ritardo non può essere pagato dai ragazzini.
L'altra puntualizzazione che mi preme fare è che non possiamo equiparare le scuole medie alle scuole superiori, perché le scuole medie sono scuola dell'obbligo! Non possiamo permettere che aumenti la dispersione scolastica o la disuguaglianza sociale dovuta alla scarsa connessione in alcune aree del Piemonte o all'assenza di device informatici in alcune famiglie; non possiamo farla pagare ai ragazzi della scuola dell'obbligo, in un Piemonte dove la dispersione scolastica non esiste più; non possiamo far fare questo passo indietro alla nostra Regione, portandoci a livello di paesi in via di sviluppo! Noi ci rendiamo conto che non siamo ancora pronti per aprire tutte le scuole e, infatti, il DPCM consentiva soltanto l'apertura della seconda e terza media. In questa chiave progressiva e graduale, riteniamo che la colpa non possa essere addebitata ad analisi epidemiologiche (neanche documentate), ma sia tutta in capo alla Giunta.
La modifica del Piano dei trasporti dev'essere fatta con urgenza e il dialogo non va portato avanti soltanto con le famiglie di questi studenti ma anche con i Consiglieri regionali, perché viene da pensare che Alberto Cirio abbia paura di questo confronto e per questa ragione non venga qua a dire la sua.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Comincio con il rilevare che, se forse avessimo potuto contare sull'informativa e avessimo anche concordato (cosa che penso che troverebbe tutti d'accordo) di contingentare il dibattito, probabilmente avremmo impiegato lo stesso tempo, anche ai fini della produttività dell'Aula, che sicuramente sta a cuore alla maggioranza e alla Giunta. Saremmo esattamente allo stesso punto, ma probabilmente i lavori del pomeriggio sarebbero passati in maniera più fluida, perché è chiaro che questo, venendo meno ai patti, inasprisce i rapporti.
Dai colleghi di maggioranza abbiamo assistito allo spettacolo di quelli che guardano il dito anziché la luna. Il vero punto non è se sia più conveniente aprire questo o quell'altro, non aprire questo o non aprire quell'altro, ma il vero punto su cui dobbiamo interrogarci è come mai come mai - criteri di prudenza, nella migliore delle ipotesi, ci spingono a dover ancora assumere provvedimenti di carattere più restrittivi di quelli della normativa nazionale. Probabilmente perché, nonostante la fotografia che può essere accurata quanto vogliamo, dei nostri benedetti e super segreti ventuno indicatori ci faccia passare da zona rossa a zona arancione, probabilmente, anzi, evidentemente non siamo ancora pronti per questo passaggio. Non siamo pronti per i gravi deficit organizzativi e di programmazione che questa Regione ha dimostrato nel corso di questi mesi.
Oggi passiamo di zona, ma non c'è ancora un ospedale che sia completamente COVID free in tutta la regione e reparti sono stati allestiti ovunque nonostante il tentativo di portare a contingentare. Abbiamo ancora aperti dei COVID hospital interamente dedicati a questo tipo di attività e non è neanche lontanamente sul tavolo l'ipotesi di riprendere con tutte le attività sospese a causa dell'epidemia, perché lo sforzo per il personale e per le strutture è ancora tale che rende assolutamente improbabile cominciare a ragionare della riapertura di attività non urgenti sospese (pensiamo agli screening, alle attività ambulatoriali e quant'altro).
Vi faccio notare che a maggio, quando sono state adottate le prime misure di riapertura, peraltro dopo un periodo molto più lungo e con delle misure restrittive alle spalle molto più dure di quelle che abbiamo vissuto in queste settimane, i ricoverati in terapia intensiva in Piemonte erano 150/160. Oggi siamo a più di 400, che sono comunque più dei posti di terapia intensiva in dotazione ordinaria nella nostra regione, quindi ne abbiamo occupati di straordinari, di preparati ad hoc per l'emergenza.
Questo ci dà il grado della gravità della situazione che stiamo vivendo.
L'ospedale da campo attrezzato per l'emergenza, ancora (e anche su questo sarebbe interessante avere notizie più aggiornate) non sta svolgendo la sua funzione di polmone, non sta contribuendo validamente a svuotare i nostri ospedali e a farne recuperare la normale operatività. In tutto questo, a noi mancano informazioni per discutere serenamente di quello che sta capitando.
Il punto è soltanto questo e nient'altro: è inutile cercare di collegare la diffusione dell'epidemia con piste da sci, scuole, ristoranti o shopping tra di loro, perché anche statisticamente è piuttosto improbabile riuscire a fare delle connessioni di questo tipo. Il tema è un altro: non siamo pronti e non siamo pronti perché non siamo stati in grado di gestire bene questa epidemia.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Ho sentito alcune inesattezze e notizie che non sono reali.
Il Presidente Cirio è impegnato nella Conferenza Stato-Regioni, quindi è proprio impegnato anche per capire cosa si potrà fare per il prossimo DPCM quindi non sta vedendo e non sta parlando con qualche studente. Ci dispiace, naturalmente, della scelta sofferta rispetto alla chiusura.
Non è una chiusura, ma il mantenimento della DAD per la seconda e la terza media, però c'è stata un'indicazione da parte di medici e scienziati, non è che questa Giunta e questa maggioranza se lo sono fatti uscire dal cappello senza pensarci. È anche vero che ormai mancano pochi giorni alla pausa invernale, parliamo all'incirca di undici giorni. Sicuramente c'è un disagio per le famiglie, che riconosciamo e ci mancherebbe, lo sappiamo siamo anche noi padri e capiamo il valore assoluto della famiglia nel fatto di avere i ragazzi a casa e del fatto che ci sono molte famiglie che fortunatamente, hanno un lavoro e quindi una sorta di lavoro in più per il fatto di badare ai ragazzini, però c'è stata un'indicazione dei medici ed è di oggi la dichiarazione del dottor Giustetto, Presidente dell'Ordine dei Medici, che approva una scelta del genere.
L'altro aspetto è che la nostra preoccupazione verso gli impianti da sci è una preoccupazione, perché è innegabile che in tutti noi, dipendenti statali, c'è la certezza che il 27 del mese, fortunatamente, arriva lo stipendio, mentre, purtroppo, per tutte le altre categorie non è così quindi è naturale che richiediamo a tutti serietà e rispetto delle regole e rispetto a quanto si sta facendo.
È naturale che per tutte le altre categorie - bar, ristoranti e, speriamo perché sappiamo che a breve arriveremo in zona gialla, soprattutto il mondo dello sci - ne va della sopravvenienza di migliaia e migliaia di aziende e di posti di lavoro in un indotto di miliardi di euro.
La preoccupazione è tanta, perché si muore di COVID, ma non dobbiamo rischiare di morire di economia. Non dobbiamo rischiare che le nostre aziende vengano poi svendute a paesi esteri, perché stiamo comprimendo pesantemente la nostra economia, che non è già delle più floride, in settori strategici e difficili come quello dello sci, dove hai delle spese di energia elettrica pesantissime, dove hai delle spese di gestione pesantissime, dove hai delle aziende che hanno investito in neve artificiale, con tutti i costi connessi.
Lo sci non è solo lo sci in sé. Perlopiù si banalizza, sembra una faccenda sportiva e solo un'occasione per divertirsi. Invece lo sci è tutto quello che fa vivere la montagna, con gli alberghi e tutto un settore cui non bastano 1.000, 2.000 o 3.000 euro di ristoro che può dare questo Governo perché queste aziende hanno perdite di centinaia, se non di milioni, di euro.
Dobbiamo pensare anche al futuro economico del nostro Paese e della nostra Regione.
Ribadisco il dispiacere per i disguidi delle famiglie, però ci sono categorie statali che hanno degli stipendi fissi, garantiti e delle garanzie, ma c'è tutto un mondo di partite IVA e un mondo che tiene in piedi la baracca italiana e piemontese che non può non avere una risposta minima da questo Governo, perché è impensabile che si banalizzi il nostro discorso. La nostra è una preoccupazione pesantissima sulle ricadute economiche e sulle persone che possono perdere il posto di lavoro. Su questo ci vuole tantissima cautela.
L'altro aspetto da sottolineare che nessuno ha ancora sottolineato è che se siamo diventati zona arancione e presto diventeremo zona gialla è perch viene certificato il buon lavoro di questa maggioranza e della Giunta della Regione Piemonte nel gestire la seconda fase. Sicuramente è stata difficilissima, è stata in emergenza, alcune volte si è andati anche in tilt, ma il fatto che ci siano dati scientifici e medici che certificano che si sta uscendo finalmente da questa pandemia è il risultato che tutto quel che bisognava fare, e oltre, si è fatto. Di questo siamo profondamente contenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Richiamo e riprendo un po' le considerazioni che sono state svolte da molti miei colleghi. Credo che il modo con cui questa Giunta stia affrontando le questioni più rilevanti è davvero difficile da capire. Lo dico con molta franchezza e cercando anche di mettermi nei panni del Presidente, ben consapevole che il suo ruolo in questi tempi sia difficile. Mi chiedo come io, nelle stesse condizioni, mi rapporterei con il Consiglio e con gli organi istituzionalmente deputati.
Certamente non può funzionare così come sta funzionando. Lo dico davvero anche con grande dispiacere. Non può succedere che il Presidente Cirio trovi il tempo, pur legittimamente, per confrontarsi con i portatori d'interesse, quindi con i genitori, con il mondo della scuola e con gli studenti.
Per carità, è libero di confrontarsi con chi ritiene, ma è inaccettabile e anche incomprensibile. Mi pare evidente che cominci a trattarsi di una scelta ben precisa. Non è che non colga le difficoltà del confronto che, a volte, in quest'Aula, è stato, e lo è, molto aspro e non colga le scorciatoie che possono sembrare utili, utilizzando - scusate il bisticcio di parole - il dialogo diretto attraverso i giornali che può sembrare più facile (non mi soffermo sulla metafora utilizzata dal Consigliere Chiamparino). Altrettanto, poiché il Presidente Cirio è persona di grande esperienza, sa che quest'atteggiamento genera tra di noi delle barriere irrigidisce le posizioni, rende tutto più complicato. In altre parole, è un atteggiamento, quello del diniego al confronto, che non è utile a nessuno di noi. Non è utile nemmeno per tentare, ognuno per la sua parte, di dare un contributo a risolvere dei problemi che sono oggettivamente molto complicati e molto complessi.
Non colgo le provocazioni che ho ascoltato adesso dal Consigliere Preioni e non aggiungo altro su quanto affermato dai miei colleghi, sul messaggio molto discutibile che questa Giunta ha dato rispetto al confronto tra le condizioni di apertura della scuola e le necessarie, comprensibili e legittime aspettative di riapertura del mondo delle partite IVA, del mondo del commercio e delle piste da sci, perché non è qui c'è una parte che è contro qualcosa e qualcun altro che è a favore. Siamo tutti ben consapevoli delle difficoltà che vivono quotidianamente coloro che hanno la partita IVA e che aspirerebbero legittimamente a mettere a disposizione la propria attività, sia commerciale, sia produttiva, sia professionale, in modo che si possa ripartire.
Davvero non capisco, e mi riferisco ovviamente al tema dei trasporti, come il Piano trasporti, in vista della riapertura delle scuole superiori auspichiamo di ritornare in presenza anche con le scuole superiori - sia annunciato sui giornali prima di approfondirlo in Commissione. Credo che questo faccia un po' il paio con l'ormai consueta non disponibilità al confronto da parte di questa Giunta, peraltro per annunciare sui giornali le stesse misure che noi a giugno avevamo suggerito in Commissione, che non erano state adottate a settembre e il cui esito e i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti. Il tilt, il disastro del trasporto pubblico locale cui abbiamo assistito a settembre è sotto gli occhi di tutti e tutti ricordiamo ancora le scene e anche i videofilmati degli affollamenti sui bus, per non aver voluto raccogliere quei suggerimenti che proprio noi in Commissione avevamo avuto modo di dare.
Oggi noi prendiamo atto con favore che, finalmente, la Giunta si è decisa a mettere in campo quelle misure sul trasporto pubblico locale che abbiamo suggerito fin da giugno. Mi auguro che, a fronte di quella continua richiesta di dialogo e di collaborazione da parte della Regione, ci sia, da parte della Giunta, un atteggiamento coerente. Certo che così come stiamo procedendo mette in difficoltà tutti, mette in difficoltà i falchi e mette in difficoltà anche le colombe.
Credo, Presidente, che anche attraverso il suo ruolo super partes nella gestione di quest'Assemblea, ci sia la possibilità di trovare un punto di equilibrio.



PRESIDENTE

Consigliere Avetta, mi scusi, ma ha finito il tempo già da un po'.



AVETTA Alberto

Ho concluso. Mi affido a lei.



PRESIDENTE

Aspettavo che finisse la frase, ma conoscendo le sue doti da oratore avevo la certezza che superasse anche la mezz'ora. Ricordo a tutti che gli interventi devono essere di tre minuti, ma fino adesso, essendoci un clima non dico di serenità e di convivialità, ma abbastanza tranquillo, sto permettendo a tutti di andare oltre i tre minuti in modo tale da finire i propri interventi.
Ha chiesto intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Non so se posso esse considerato un falco o una colomba.



PRESIDENTE

Siamo sotto Natale, al massimo una pecorella.



RAVETTI Domenico

Decida lei l'animale, io mi adeguo.
Usavo la metafora del volatile perché ha ragione il collega Avetta. Avremmo bisogno di una Giunta in grado di volare un pochino più in alto. Invece sempre per restare sulle metafore, ci troviamo ad avere a che fare con degli Assessori che si svegliano al mattino, non sanno perché ma escono di casa e iniziano a correre, perché non sanno quale problema incontreranno per parafrasare un antico proverbio africano - ma c'è un problema che correrà più veloce di loro.
E questo perché capita? Il motivo è molto semplice: perché voi vivete con fastidio il confronto nelle Commissioni e in Consiglio regionale e avete quest'approccio nei confronti dei problemi che devono essere affrontati e condivisi non per vostra gentile concessione con le opposizioni, ma perch è lo Statuto che lo impone: sono le regole della democrazia a imporlo, che sono molto più importanti di noi e di voi, sono molto più importanti della forma. Ma non è forma, è sostanza.
Tra l'altro, le decisioni sono conseguenti al confronto, all'analisi e all'approfondimento. E la storia dimostra che sono sempre migliori rispetto a quelle che vengono assunte in percorsi solitari (voi, tra l'altro, di corsa, come vi ho detto prima).
Allora, se non è per gentile concessione ma è per metodo, credo che i colleghi che sono intervenuti prima abbiano con molta lucidità messo in fila le questioni che dovremmo affrontare, che sono molto significative, ma non per quell'esercizio politico del confronto che dobbiamo sviluppare noi dell'opposizione e voi della maggioranza, ma perché sono fondamentali per i cittadini piemontesi. E in quel confronto - non mi aiuto con nessun esempio potremmo provare a definire sulla linea del tempo una serie di scelte e di azioni, che, detto in un altro modo, si chiama "programmazione" programmazione con un pensiero, una visione e una prospettiva.
In questi tre minuti - non posso andare oltre, vero, Presidente? - quello che chiedo a lei è di aiutarci a convincere chi ha ruolo nella maggioranza quindi senza dubbio il Presidente della Giunta, che cambiare metodo non è una richiesta delle opposizioni, ma è una necessità dei piemontesi per scelte migliori, se fosse possibile.
Così, almeno, si fermerebbero anche un po' e non correrebbero sempre, a volte a vuoto.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io. D'altronde, sono le 12.20 e ognuno ha trovato lo spazio in questa discussione; discussione che si ripete ormai da settimane spaziando fra diversi argomenti: c'è la settimana dedicata agli estetisti la settimana dedicata alle scuole, la settimana dedicata al commercio di via, e così discorrendo. Poi, di solito, la settimana successiva si assiste alla settimana contro: se la settimana scorsa abbiamo parlato di commercio in questa parliamo della demonizzazione della gente che va a comperare. Se oggi si parlasse, invece, di sport montani e di sci, e dovessero riaprire le piste sciistiche, la prossima settimana si parlerà di quanto sono incoscienti magari i piemontesi ad andare a sciare tutti insieme.
Sinceramente, non riesco proprio a comprendere questo modo di fare.
Tuttavia, visto che ogni settimana ci dedichiamo a qualche tema, questa settimana mi vorrei soffermare su quello cui non ci dedichiamo: mi riferisco agli altri sport. Perché abbiamo parlato, per esempio, di sci e di sport montani, come volano dell'economia.
Ogni settimana abbiamo un volano dell'economia diverso. Ogni settimana, per parlare di uno, ne scontentiamo non so quanti altri. Questa è la verità perché è così che si va a finire. Qualcuno ha ben pensato di dire "parliamo un attimo di tutte quelle persone che sono impiegate nell'ambito del turismo montano", ma non si è pensato a tutti gli altri sport o impianti sportivi di ogni tipologia e di ogni ramo che sono chiusi ormai da mesi, a lavoratori e lavoratrici del settore che dalla Regione non hanno ricevuto un euro di ristoro.
Ogni settimana la Regione accusa il Governo per i ristori. Francamente sono basita, perché manca completamente il senso di responsabilità: ci stiamo facendo una guerra squallida. Inoltre, facciamo una brutta figura nei confronti di tutte queste categorie che, in realtà, dovremmo sostenere.
Dovremmo mettere in atto una strategia per uscire da questa crisi, invece stiamo qua a raccontarcela tra di noi per tre o quattro ore di fila, senza dirci nulla, avendo fatto magari uno spottone su un ambito ma avendone trascurati tanti altri.
Penso che questa sia una vera figuraccia che noi facciamo nei confronti di tutte queste attività, che dovrebbero essere strategiche per il Piemonte. È un'offesa al settore sanitario, che è ancora sotto pressione. Non dimentichiamo che mentre noi siamo qui a fare questo tipo di discussione ci sono 4.700 persone ricoverate, e 390 sono ancora in terapia intensiva! Noi oggi stiamo parlando di riaprire attività; parliamo del Governo come se stesse punendo dei settori piuttosto che altri. Ma non ci rendiamo conto che, in realtà, l'emergenza ce l'abbiamo ancora in casa! Gli operatori sanitari sono sottoposti a regimi di lavoro esasperanti da settimane e se oggi dovessimo aprire tutte quelle attività di cui parliamo, tra due settimane non avremmo la terza ondata, ma una vera catastrofe in Piemonte! Perché se i numeri sono questi, tra due settimane vedremo il corrispettivo delle azioni che noi mettiamo in campo oggi. Veramente, potrei sapere in anticipo quale sarà l'argomento della prossima settimana? Di quale attività parleremo? Così, almeno, mi preparo un po' e prima, e magari arrivo anch'io con lo spottone sul tema! Presidente, è una vera vergogna. Credo che alle 12.30 sia il caso di smetterla con questa situazione e dire che in realtà ce la stiamo mettendo tutta e stiamo facendo di tutto, chi a livello regionale, chi a livello nazionale, per uscire da questa emergenza.
Smettiamola di buttarcela addosso ogni settimana, perché davvero è un'offesa nei confronti dell'intelligenza dei cittadini ed è un'offesa nei confronti delle persone che sono in ospedale e degli operatori sanitari che vi operano. È un'offesa nei confronti di tutte quelle attività che stanno capendo benissimo qual è il gioco che si sta facendo qua dentro, quindi smettiamola e iniziamo a lavorare per il bene delle istituzioni, per il bene del Piemonte e per il bene dei cittadini, non per fare sport.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Non vi sono ulteriori richieste d'intervento sulle comunicazioni.
Passerei al successivo punto all'ordine del giorno, relativo al disegno di legge n. 119.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, posso intervenire solo un minuto?



PRESIDENTE

Sì, sull'ordine dei lavori.
Prego, ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Ho chiesto la parola sull'ordine dei lavori.
Concludiamo pure adesso questa discussione, perché è stata una discussione delle opposizioni. Ringrazio i colleghi Preioni e Bongioanni che sono intervenuti su temi totalmente diversi rispetto al tema della scuola, ma questo "non dibattito" con la Giunta dimostra solo una cosa: che volevate fare l'informativa oggi in Aula, perché sapevate che saremmo passati dalla zona rossa alla zona arancione, per auto-elogiarvi del passaggio in zona arancione. Poi c'è stato qualche problema sulla decisione rispetto alle scuole medie e non avete voluto confrontarvi in Aula. Questa è la verità e la sintesi di questa mattina.
A noi dispiace, perché questa è l'istituzione del Consiglio regionale e là fuori oggi ci sono un sacco di bambini, di genitori e di studenti in vari parti della nostra provincia e della nostra regione seduti fuori che chiedono di capire perché non possono andare a scuola.
Noi non siamo scienziati e non mettiamo in discussione i dati scientifici però almeno li vorremmo conoscere e li vorremmo conoscere per discuterli nelle sedi appropriate. Siccome però l'andazzo è questo, continueremo a dibattere e discutere sui giornali, dato che le sedute di Commissione e di Consiglio regionale non vengono usate per quello che sono.
Proseguiamo con i lavori dell'assestamento, anche se - lo comunico ai cittadini piemontesi - in quest'assestamento non c'è assolutamente nulla che potrà cambiare la situazione attuale.
Grazie.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 119, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2020-2022 e disposizioni finanziarie"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 119, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2020-2022 e disposizioni finanziarie", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Comunico che tale provvedimento è stato licenziato il 27 novembre u.s.
Chi volesse intervenire può cominciare a prenotarsi sulla chat e, nel momento in cui si avrà la parola, dovranno essere attivati telecamera e microfono Relatrice è la Consigliera Biletta, che ha facoltà di intervenire.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca, relatrice

Il disegno di legge relativo all'assestamento di bilancio che arriva oggi in Aula mira a recepire le modifiche atte a garantire il necessario aggiornamento delle previsioni di competenza e di cassa relative alle entrate e alle spese sulla base del rendiconto per l'esercizio finanziario 2019, in coerenza anche con quanto stabilito dalla Corte dei Conti con la parificazione e in ragione anche delle conseguenze finanziarie dell'emergenza dovuta alla perdurante epidemia di COVID-19.
Com'è noto, la manovra di assestamento consente di rimodulare le previsioni di bilancio alla luce delle nuove situazioni emerse in corso d'anno, nel rispetto degli equilibri.
In tale ottica registriamo minori entrate per circa 168 milioni di euro che trovano copertura per 139 milioni, in ragione dell'incremento del fondo a disposizione del comparto delle Regioni per l'espletamento delle funzioni istituzionali. Di fatto, il delta negativo, come riportato nelle tabelle e negli allegati, è di circa 28 milioni di euro in competenza 2020.
La manovra di assestamento s'inserisce quest'anno in un contesto eccezionale, in cui l'emergenza sanitaria in corso ha comportato una drastica riduzione delle entrate riferita ai principali tributi. Tale situazione s'innesta in una dimensione più ampia e altrettanto nota, ovvero quella della fragilità del bilancio regionale nel suo complesso, che mette il Piemonte in condizione diversa e più debole rispetto alle altre grandi Regioni del nord produttivo.
Non appartiene alla nostra cultura lo scaricabarile, ma considerato che durante il dibattito le opposizioni hanno parlato di una sorta di disarmonia tra i documenti di bilancio e la realtà, credo sia importante ricordare come la drammaticità del bilancio regionale sia emersa durante la IX Legislatura e che proprio in allora venne predisposto e avviato il piano di risanamento dei conti dell'Ente, proseguito in modo serio anche durante la scorsa legislatura.
Non è certo questa la sede, ma una rigorosa analisi dei documenti di bilancio farebbe emergere come il debito mostruoso, con il quale da circa dieci anni questa Regione si sta confrontando, deriva da una serie di scelte politiche riconducibili soprattutto alla sottoscrizione di strumenti derivati, a una delibera di Giunta con la quale sono stati disimpegnati e contestualmente reimpegnati 740 milioni di euro e alla prassi di utilizzare una parte delle risorse del Fondo Sanitario Nazionale a copertura delle spese e delle politiche sociali. Si tratta di azioni ascrivibili praticamente tutte all'amministrazione di centrosinistra tra il 2005 e il 2010.
Hanno anche ricordato alcune distonie, queste sì circostanziate, tra i reboanti annunci con i quali erano annunciati dal centrosinistra 1,5 miliardi d'investimenti in edilizia sanitaria e le schede tecniche della medesima delibera, da cui appariva chiaro come la gran parte di queste risorse non esistesse.
Dato che alcuni settori di questo Consiglio ritengono di essere gli unici alfieri della tutela dell'ambiente, cosa dire del Piano regionale per la qualità dell'ambiente o del Piano regionale amianto? Non si ricordano stanziamenti adeguati nei bilanci della scorsa legislatura, in epoca pre COVID, su questi grandi temi.
Questo per dire che, pur nelle reciproche posizioni, servirebbe davvero una maggiore aderenza alla realtà.
"Nessuno è tenuto alle cose impossibili", così dicevano i latini, eppure in questo contesto emergenziale rivendichiamo l'azione posta in essere dalla Regione, che si è impegnata soprattutto su tre fronti: innanzitutto una grande iniezione di liquidità con il "Bonus Piemonte" di 131 milioni di euro, per garantire la sopravvivenza di oltre 80 mila imprese, storicamente tagliate fuori da qualsiasi forma di contributo; il sostegno al credito attraverso il pagamento degli interessi e delle spese sui servizi bancari di cui possono beneficiare le imprese piemontesi; un'importante azione a sostegno degli investimenti, attraverso gli 80 milioni del fondo unico.
Si tratta di una risposta forte, con la quale puntiamo ad attrarre rafforzando gli investimenti, nonché in prospettiva della futura programmazione comunitaria, perché è chiaro che questo è un assestamento che, negli intendimenti della Giunta, ha tratti meramente tecnici. La visione complessiva è assolutamente e logicamente inserita in una dimensione interconnessa, in cui il bilancio regionale è complementare alla programmazione comunitaria e alle opportunità connesse al Recovery Fund.
È importante, inoltre, evidenziare come quest'assestamento contenga anche azioni di riduzioni improntate alla spending review e al taglio della spesa improduttiva. Non parliamo di grosse cifre, ma il segnale che vogliamo dare è chiaro. Scorrendo le tabelle fornite dalla Giunta, notiamo variazioni in diminuzione sui diversi capitoli dedicati a prestazioni professionali piuttosto che programmi dispositivi e pubblicazioni.
In ultimo, preme ancora ricordare come, anche in questo contesto, la Regione abbia sostenuto i territori colpiti dall'alluvione nello scorso mese di ottobre con dieci milioni di euro, a testimonianza della capacità della Regione di essere vicina concretamente alla propria comunità.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biletta.
Relatore di minoranza è il Consigliere Grimaldi, che ha facoltà d'intervenire.



GRIMALDI Marco

Presidente, non ho capito, scusi.



PRESIDENTE

Se è pronto, le darei la parola in qualità di relatore.



GRIMALDI Marco

Perché deve decidere lei quando? Quando la chiederò, me la darà.



PRESIDENTE

Come relatore.



GRIMALDI Marco

Ci sono prima gli altri; quindi, prima gli altri e poi io.



PRESIDENTE

C'è lei e poi ci sono gli altri.



GRIMALDI Marco

Presidente, tra un attimo intervengo, ma non è mai successo che decida lei l'ordine fra i relatori. Non le ho chiesto la parola, quindi la dia prima a chi gliel'ha chiesta.



PRESIDENTE

No, i relatori non chiedono la parola. Se vogliono intervenire intervengono adesso, altrimenti rinunciano.



GRIMALDI Marco

Le ha appena chiesto la parola il collega Valle! Perché, sta dando la parola a me, se non gliel'ho chiesta?



PRESIDENTE

Ci sono Grimaldi, Sacco e Valle, in ordine alfabetico. Se le va bene così se non le va bene, è così.



GRIMALDI Marco

Presidente, si sta inventando le regole. Mi dica in quale regolamento è scritto! Ci sono gli altri relatori che le chiedono la parola. Io non l'ho ancora chiesta.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Può succedere fino alla fine della parte dedicata alle relazioni.



PRESIDENTE

Io sono il Presidente e vi dico che i relatori intervengono in questo preciso momento. È intervenuta la relatrice di maggioranza, la Consigliera Biletta, adesso intervengono i relatori di minoranza e ho deciso che intervengono in ordine alfabetico: Grimaldi, Sacco e Valle.
Pertanto, adesso, ha a disposizione quindici minuti per intervenire come relatore. Non capisco qual è la polemica, la questione.



GRIMALDI Marco

La questione è che sta inaugurando una regola che si sta inventando sul momento. Pertanto, se le ha chiesto la parola il Consigliere Valle, dia la parola a Valle; poi, interverrò io, quando le chiederò la parola.



PRESIDENTE

I relatori non chiedono d'intervenire.
Se lei non vuole intervenire, non è un problema.



GRIMALDI Marco

Perché ogni volta deve fare l'arrogante sul niente? Ma perché deve creare ogni volta, una regola e decide.



PRESIDENTE

Non è mai avvenuto che il relatore chiedesse d'intervenire.



GRIMALDI Marco

È incredibile!



PRESIDENTE

Non c'è mai stato un relatore che chiedesse d'intervenire; i relatori intervengono all'inizio della trattazione del provvedimento. È intervenuta prima la relatrice di maggioranza e adesso i relatori di minoranza; ho predisposto che fossero disposti nell'elenco in ordine alfabetico. I relatori non devono chiedere la parola, assolutamente.
Non voglio dire al Consigliere Valle che ha sbagliato, ma la questione è che i relatori devono intervenire in questo momento. Se non vogliono intervenire e rinunciano al loro intervento come relatori, è un altro conto: non perdono la disponibilità di essere relatori.
Consigliere Grimaldi, è il momento in cui deve intervenire come relatore non deve chiedere la parola.



GRIMALDI Marco

Guardi, faccio finta di non averla ascoltata, perché il rispetto verso le Istituzioni è più alto di lei.



PRESIDENTE

Faccia quello che vuole, basta che intervenga per quindici minuti altrimenti lascio la parola a qualcun altro.



GRIMALDI Marco

Si taccia. Sto prendendo la parola io...



PRESIDENTE

Lei si taccia! Se no le tolgo la parola!



GRIMALDI Marco

Si taccia lei perché ho preso la parola in questo momento!



PRESIDENTE

La richiamo all'ordine! Sono io che do la parola.
La richiamo all'ordine.



GRIMALDI Marco

Mi dia la parola, allora, se vuole darmi la parola.



PRESIDENTE

Ha la facoltà d'intervenire per quindici minuti, in qualità di relatore.
Prego.



GRIMALDI Marco, relatore

Grazie Presidente.
I pochi che ci stanno ascoltando avranno capito lo stile, purtroppo, delle Istituzioni e, soprattutto, di questa maggioranza nelle Istituzioni.
Come sapete, stiamo vivendo un anno drammatico; questa pandemia si è inserita in una crisi davvero già devastante per molti dei nostri territori, e per molti settori del Piemonte.
Come sapete, anche per responsabilità, all'inizio di quest'anno, noi abbiamo fatto approvare il bilancio in pochissime settimane, anzi in pochissime sedute, proprio perché sapevamo che non avremmo potuto soprattutto all'interno del primo lockdown, nella prima ondata, mettere al centro altre vicende anche molto politiche, anche molto di senso, anche molto di scelta istituzionale dentro una pandemia in corso e l'abbiamo fatto con rispetto, anche se c'erano delle priorità; priorità che, tra l'altro, diventavano ancora più centrali dentro un mondo, quello delle disuguaglianze, reso ancora più evidente proprio dal COVID-19.
Noi abbiamo autorizzato, tra l'altro, settimane dopo il bilancio preventivo, la richiesta della maggioranza di provare a rideterminare subito delle risorse. Ricordo, però, che cosa diceva la maggioranza allora.
Vi ricordo che ci chiedevate di mettere sul turismo la gran parte delle risorse economiche e rammento la conferenza stampa di Cirio davanti a tutti noi: "Dobbiamo mettere tutte le risorse per riaprire! Riaprire! Riaprire! Riaprire!", ecco l'unico oggetto e ossessione durante quell'inizio di discussione, proprio sul bilancio.
Meno male, meno male che già allora le opposizioni vi dicevano: "Perch mettete i soldi sul turismo?". Stiamo parlando ancora della primavera di quest'anno. Vi dicevamo: "Ma cosa mettete sulla comunicazione delle risorse, perché non sappiamo nemmeno quando finirà questa prima ondata!".
Ricordo che allora voi non vedevate neanche la seconda, anzi non la immaginavate e non l'avevate neanche diagnosticata.
Avete voluto fare di più, subito dopo! Avete voluto riposizionarvi volevate dare soldi e investimenti in spesa corrente, per i ristori. E noi vi dicevamo: "Unitevi alle altre Regioni, per chiedere che quelle norme siano nazionali e utilizziamo le nostre poche risorse, peraltro, proprio per quegli investimenti utili alle riaperture, ma soprattutto alla sicurezza". Quei soldi servivano soprattutto per evitare secondi e terzi lockdown! Quelle risorse non le avete messe in campo, anzi le avete spesso sprecate e le avete date a soggetti che non hanno avuto neanche delle uscite o, addirittura, delle mancate entrate come oggetto di discussione.
Già, perché i bonus li avete dati a pioggia, a tutti! A prescindere da chi aveva chiuso prima, a prescindere da chi aveva magari dei fatturati stellari. Avete deciso di darli a tutti indistintamente, invece noi vi chiedevamo almeno di scegliere insieme alcune categorie, di non escludere alcuni codici ATECO. Anche lì non avete voluto ascoltarci, non avete voluto anche solo ipotizzare un ragionamento diverso.
L'importante era dare quelle risorse a pioggia, tra l'altro nascondendovi dietro una vicenda assai fastidiosa: quei soldi sono soldi d'investimento servivano non come ristori - e bisogna dirlo, prima che sia la Corte dei Conti a farlo notare a quei soggetti - ma esattamente a fare gli investimenti per rendere più sicuri quei luoghi, quelle botteghe e quei negozi.
Ripeto: la cosa più grave di quest'assestamento è che proprio in quella sessione, prima ribadito nel bilancio preventivo e poi ribadito durante il "Riparti Piemonte", avete detto che tutte le altre priorità sarebbero state messe in campo dentro l'assestamento. Parlo di cose rimaste lì sul tavolo prima fra tutti.
Guardate, noi abbiamo appena finito di chiedervi le comunicazioni sulla scuola, sul perché le seconde e le terze medie sono ancora nella didattica a distanza quando potrebbero rientrare dentro il parametro arancione della nostra Regione.
Già vi dicevamo: attenzione, ci sono famiglie sotto i 26 mila euro di ISEE che non vi hanno mai chiesto i voucher, ma quest'anno lo faranno. Lo faranno perché la didattica a distanza ha dimostrato quante disuguaglianze ci sono dentro le nostre case: dietro quelle videocamere, sono infatti esplosi quei numeri proprio nei mesi di giugno e di luglio.
Noi a luglio vi abbiamo di nuovo fatto una grande apertura. Vi abbiamo detto: proviamo, per la prima volta, a fare una variazione di bilancio lampo, mettiamo tutti i tredici milioni che mancano per coprire tutti i voucher scuola. Anzi, vi diciamo di più: allarghiamo il voucher scuola anche alle saponette, oltre che ai tablet, perché la gran parte di quelle famiglie ha problemi di connessione in quelle case.
Voi non ci avete ascoltato, anzi, avete fatto peggio: avete mandato una mail a tutti gli idonei dicendo che potevano avere il voucher, che l'avrebbero avuto e poi, con un'errata corrige qualche giorno dopo, vi siete detti: "No, abbiamo sbagliato, non ci sono le risorse, le abbiamo utilizzate tutti sui bonus".
Non era andata così, perché tutte le risorse dei bonus non sono state assegnate e noi - tra l'altro alle 14.30 avrò un question time in cui bisognerà rispondere a verbale - vi abbiamo chiesto esattamente quante risorse ancora ci sono in Finpiemonte, perché quella riassegnazione poteva essere fatta anche per altri investimenti.
Niente, non c'è stato risposto ancora niente, se non, informalmente, che forse ci sono due milioni di euro di avanzo. Guardate, le vicende sono ben più ampie di quelle che vi ho appena descritto: in assestamento avremmo potuto, per esempio, discutere di tutti quegli indigenti, di quelle nuove povertà che hanno costretto centinaia e centinaia di associazioni no profit, di circoli, di circoli ARCI, di circoli delle ACLI, di diventare degli snodi cruciali, soprattutto nel capoluogo torinese.
Sono orgoglioso di avere tante volte - tante e tante volte - informalmente detto alla Giunta dove stava sbagliando e cosa sarebbe stato utile fare. Ci sono stati alcuni sporadici eventi che hanno permesso questo dialogo, per dopo le dichiarazioni, dopo le telecamere, c'è l'impegno politico istituzionale e anche di persone che hanno messo la faccia.
Vi ricordate il Presidente Cirio e l'Assessora Caucino davanti a quegli snodi? Io c'ero. C'ero perché ho provato a fare quell'incontro, prima in piazza Castello, poi nei luoghi che la Città di Torino ha messo a disposizione come magazzini. Purtroppo, in quel momento abbiamo solo dato un anticipo di 250 mila euro, sui 500 mila euro che già la Città avrebbe dovuto avere proprio in bilancio, per utilizzarli, provvisoriamente, per gli indigenti. In quella riunione, davanti a quelle telecamere, la Giunta regionale ha detto: se ci sarà bisogno, altro che un milione, metteremo tutte le risorse necessarie per far sì che tutte le persone che non hanno beni di prima necessità, non solo alimentari, le avranno. Le avranno perché, come diceva il Presidente Cirio, dopo le bombe - facendo sempre la metafora della guerra - la gente muore poi di fame.
Ecco, succede anche questo nella pandemia. Ma com'è possibile - e lo chiedo a lei, Presidente Allasia, lo chiedo a lei, Presidente Cirio, e lo chiedo a lei, Assessore Tronzano - iniziare una discussione sull'assestamento intanto, a), negando qualsiasi discussione in politica perché, b) quest'assestamento secondo voi è tecnico perché, c), non avete utilizzato il giudizio di priorità per fare l'assestamento tecnico, ma oggi ci dite che non ci sono spazi per le variazioni, perché ormai non ci sono più risorse, le avete finite.
Eppure, tutti quei nodi sono ancora lì. Ieri abbiamo saputo dall'Assessora Chiorino, che invece di aumentare dagli 8.000 euro di ISEE sui voucher e arrivare almeno a coprire tutta la povertà assoluta, e magari un pezzo di povertà relativa, siamo ancora scesi: i voucher vengono dati, per tutte le famiglie che frequentano le statali, fino ai 7.000 e rotti di ISEE. Vuol dire che ci sono famiglie, dagli 8.000 fino ai 26 mila euro di ISEE che non riceveranno niente, se oggi in assestamento non passeranno i nostri emendamenti.
Io ve lo dico: voi davvero pensate di cavarmela facendo "pat pat" ad Anita e ai suoi amici studenti, non mettendo un euro per quella didattica a distanza? Non mettendo un euro e più per il diritto allo studio? Credo che sia questo l'assestamento che non c'è e vi dico di più: c'è un ordine del giorno che discuteremo più in là, che dice che anche le poche risorse che abbiamo potrebbero essere spese dentro quest'emergenza sanitaria, per evitare nuovi lockdown e per evitare quello che è successo in queste settimane, cioè di continuare a scaricare su tutti, meno che su voi stessi, le responsabilità.
Avete avuto una catena di comando sempre più lunga, ogni volta che prendete una scelta politica dite che è responsabilità dei tecnici, senza mai farvi scrivere niente, senza mai sottoporvi niente per iscritto. Tant'è che gli stessi scienziati oggi sui giornali vi dicono: "Calmi, noi vi diamo dei suggerimenti, ma se volete dei pareri tecnici adesso ve li metteremo per iscritto e, soprattutto, non tirateci per la giacchetta".
Noi abbiamo una proposta che vi facciamo come opposizione: utilizziamo tutte le risorse del fondo di riserva, ma anche del bilancio preventivo per fare quello screening di massa che può evitare la terza ondata. L'hanno fatto in Corea, l'hanno fatto in Slovenia, l'hanno fatto a Bolzano. Questo potrebbe essere uno degli oggetti di discussione per cui questo bilancio di assestamento lo mandiamo in porto sapendo che, con un investimento straordinario, potremmo evitare la terza ondata, magari utilizzando proprio il Natale per far sì che quello screening di massa parta e parta anche la quarantena.
Tutto si può fare, ma non continuare a dire che non ci sono risorse quando in questi mesi le avete date indistintamente a tutti, a tutte le categorie che avete voluto, tra l'altro in cinque passaggi e senza mai ascoltare davvero le opposizioni. Continuate a dire che non ci sono spazi di manovra quando ogni tre per due annunciate dei bandi senza neanche discuterne in Commissione (vedo quello di ieri, anche giustissimo, dei ristori per i lavoratori presentato dall'Assessora Chiorino).
Come ha dimostrato il dialogo fra lei e il Presidente all'inizio di questo intervento, ci vuole rispetto per le opposizioni, perché noi stiamo lealmente servendo la nostra Regione e vi stiamo semplicemente chiedendo di rispettare i nostri regolamenti, ma anche quella giusta prassi, perché nei momenti più difficili non solo ci si ascolta on demand, ma si prova anche a recepire parte dei giudizi degli altri.
Ogni qualvolta il Presidente Cirio ci dirà che, per motivi di precauzione si deve chiudere qualcosa o è giusto attuare misure anche più importanti e più stringenti rispetto ai livelli nazionali, noi staremo sempre ad ascoltarlo. Tuttavia, state attenti, perché i primi a non rispettare questa linea di pensiero siete voi. Ogni qualvolta vi abbiamo detto che facevate meno tamponi delle altre Regioni, avete detto che le vostre erano indicazioni nazionali.
Questo è il vostro concetto di autonomia: dove avete autonomia, non la utilizzate o la utilizzate male. Il Veneto e la Toscana, facendo più vigilanza attiva e più tamponi non è che hanno fatto qualcosa contro la Costituzione o contro il Ministero della Salute: hanno esattamente fatto quello che era nelle loro possibilità. Noi vi chiediamo, in questo bilancio, di analizzare bene quello che ancora è nelle nostre possibilità per ridurre le disuguaglianze, per far sì che questa pandemia abbia meno tempo possibile davanti, perché il tracciamento ritorni a esistere e perch ogni momento di restrizione delle nostre libertà - ricordo che questi momenti sono anche momenti di restrizione delle libertà - avvengano sempre il meno possibile.
Stiamo mettendo in campo tutte le azioni necessarie per ritornare a una vita diversa, non alla normalità di prima. La normalità di prima era piena di quelle disuguaglianze che questa pandemia ha fatto esplodere ancora di più.
La ringrazio, Presidente. Credo siano passati i quindici minuti, ma spero che questo dibattito abbia finalmente dentro di sé le radici di un dialogo diverso da quello che c'è stato. È incredibile che alle opposizioni si dica nel bilancio preventivo di discutere delle misure economiche negli omnibus negli omnibus si dica di ridiscuterne nel "Riparti Piemonte" e nel "Riparti Piemonte" si dica di discuterne in assestamento e poi finisce l'anno spiegando alle opposizioni che non possono presentare emendamenti.
Credo che la discussione dei prossimi giorni ci porterà almeno a rivedere quest'atteggiamento nefasto fra maggioranza e opposizione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Mancano sei minuti alle ore 13. Considerato che abbiamo concordato di terminare i lavori alle ore 13, non credo che il Consigliere Sacco voglia intervenire per soli sei minuti, quindi sospenderei la seduta, per riprendere alle ore 14 con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata e proseguire poi con l'intervento del Consigliere Sacco.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Grazie, Presidente.
Le chiedevo solo la possibilità di fare una velocissima comunicazione ovvero comunicare a tutti i Presidenti dei Gruppi consiliari la disponibilità del Presidente Cirio a fornire le informative richieste sulla situazione sanitaria in Piemonte, zona arancione e questione scuola all'interno di una Conferenza dei Capigruppo che potremmo convocare alle ore 18.
Ricordo che in questo momento il Presidente è impegnato in una lunga seduta di Conferenza Stato-Regioni, che contempla anche le scelte in materia sanitaria, quindi il Presidente potrà, visto che per le ore 18 sarà terminata, rendere anche un'informativa di quanto emerso in quella sede.
Grazie.



PRESIDENTE

Se nessun altro vuole replicare, sospenderei le attività del nostro Consiglio fino alle ore 14. Prendiamo come atto di buon auspicio la possibilità d'interloquire con il Governatore nell'ora prestabilita e proposta dall'Assessore Marrone.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.56)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.00 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo n. 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute come segue: interrogazione a risposta immediata n.
516, presentata da Magliano, risponderà l'Assessore Tronzano interrogazione a risposta immediata n. 517, presentata da Rossi, risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 518, presentata da Avetta, risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 519 presentata da Salizzoni, risponderà l'Assessore Icardi interrogazione a risposta immediata n. 520 da Frediani, risponderà l'Assessore Chiorino; interrogazione a risposta immediata n. 521 presentata da Grimaldi, risponderà l'Assessore Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 522, presentata da Sacco, risponderà l'Assessore Icardi.
Prego fin d'ora i Consiglieri e gli Assessori di attenersi ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che l'interrogante ha 3 minuti a disposizione per l'illustrazione mentre il componente della Giunta ha a disposizione 5 minuti per la risposta e non sono previste repliche.


Argomento: Calamità naturali

Interrogazione a risposta immediata n. 516 presentata da Magliano, inerente a "San Mauro Torinese sott'acqua lo scorso giugno: quanto si dovrà attendere per i risarcimenti?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 516.
La parola al Consigliere Magliano, per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ho voluto porre all'attenzione della Giunta questa interrogazione a risposta immediata, perché vorremmo fare chiarezza sulla possibilità di questa Regione di farsi parte attiva. Poiché a mezzo stampa abbiamo letto sui giornali locali che gli Assessori di questa Giunta si stavano impegnando anche per il popolo sanmaurese, volevamo chiedere conto di che cosa stesse facendo la Regione.
Come avete letto nel mio atto, riporto che, giovedì 9 giugno 2020, 21 famiglie sono state evacuate dalle loro abitazioni in via Sesia a San Mauro Torinese dopo la terza ondata alluvionale del rio Sant'Anna, avvenuta in meno di 24 ore dalle precedenti; oltre in via Sesia, si sono verificate frane anche in via Matteotti e in via Santa Maria Goretti; alle 5.15 il condominio Green River veniva allagato nelle parti condominiali (cortile box e cantine) da acqua e fango, per un metro e mezzo di altezza; un condomino, rimasto intrappolato all'interno di un ascensore, è stato liberato fortunatamente con l'intervento dei VVF, mentre l'acqua saliva dentro il vano; auto, bici, moto, mobilio, beni personali sono andati distrutti.
Inoltre, a causa del forte temporale che si è abbattuto sulla provincia di Torino lunedì 15 giugno 2020, il rio Sant'Anna è esondato per la quarta volta nello stesso mese; e qui ci piacerebbe -in altra sede - verificare se vi sono responsabilità di mancanza di prevenzione da parte del Comune di San Mauro rispetto a questi atti (mancanza di pulizia dei rii, mancanza d'intervento per tenere questi rii in assoluto controllo), onde evitare fatti come questo. A farne le spese questa volta, in particolare, sono stati gli inquilini del condominio Green River, che hanno visto allargarsi nuovamente l'intero piazzale, incrementando così i danni agli impianti condominiali.
Bisogna rilevare che il 10 luglio il Comune di San Mauro Torinese ha pubblicato l'avviso pubblico avente a oggetto: "Esondazione Rio S. Anna di giugno 2020. Fondo di sostegno alle famiglie colpite", nel quale ha previsto un contributo per i cittadini residenti in via Sesia n. 4, 6, 8 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15 e in via Torino n. 12, 14, 16, 18.
Preso atto che, per avere risposte certe e per fare luce su quanto accaduto il 9 giugno 2020 nel quartiere Sant'Anna di San Mauro Torinese, in data 10 luglio 2020, si è costituito il Comitato di residenti ".
Speriamononpiova" e già questo è emblematico di quanto si possano affidare all'Amministrazione comunale.
Considerato che i cittadini che hanno subito danni al patrimonio privato a seguito di eventi calamitosi possono segnalare tali danni presentando in Comune il Modulo B1 (abitazioni private) e C1 (attività economiche e produttive) e che il Comune a sua volta raccoglie tutti i moduli e presenta la ricognizione in Regione, interrogo per sapere in quali tempistiche e secondo quali priorità d'intervento i privati cittadini e le aziende riceveranno i risarcimenti.
Avanzo questa richiesta affinché si faccia chiarezza su chi deve chiedere che cosa e entro quando questi cittadini potranno avere una risposta dalla Regione Piemonte, che mi auguro si sarà fatta portatrice di questo tema in sede di Governo e che si possa dare una speranza a questi cittadini che fortunatamente, non hanno avuto morti, come purtroppo è capitato in altri luoghi del Piemonte, ma che a loro volta hanno avuto dei danni ingenti: ancora oggi ci sono i cittadini che non sono tornati nelle loro case perché non hanno il denaro per potervi rientrare.
Pertanto, mi auguro che l'Assessore possa dare risposta ai cittadini sanmauresi, come sembrava che la Giunta stesse facendo a mezzo stampa.
Chiedo, come ha detto il Presidente Gavazza e lo ringrazio, appena finita la discussione, di ricevere la nota che l'Assessore leggerà in Aula.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
La Giunta ha delegato per la risposta l'Assessore Tronzano.
La parola all'Assessore Tronzano, per la risposta.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Magliano. Rispondo naturalmente a nome del collega Marco Gabusi, leggendo la nota che lui mi ha fatto pervenire.
In data 15 giugno 2020, è stata inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Capo Dipartimento della Protezione civile una richiesta di stato di emergenza.
Per quanto riguarda la Città Metropolitana di Torino, veniva segnalato come la collina torinese sia stata interessata da piogge intense che hanno determinato frane, anche importanti, che in taluni casi hanno ostruito rii e impluvi, provocando colate di acqua e fango sulle zone residenziali.
Tra i danni più rilevanti si segnala l'evacuazione di 21 famiglie a San Mauro Torinese, per una colata di acqua e fango del rio Sant'Anna sulla borgata omonima con un battente superiore al metro; gli allagamenti hanno interessato sia edifici residenziali sia produttivi. Inoltre, nel Comune di Castiglione Torinese 23 abitanti sono isolati per cedimento sottoscarpa della viabilità. Nel Comune di Baldissero Torinese la sovrapressione di un tratto intubato di un rio ha determinato allagamenti in numerosi edifici residenziali di cui uno sgomberato.
In data 6 agosto, con protocollo n. 24-319, sono stati inviati al Presidente del Consiglio e al Capo Dipartimento della Protezione civile il rapporto di evento, il rapporto di ARPA, il quadro del fabbisogno e l'elenco delle ordinanze emesse dai Comuni interessati.
A seguito di quanto inviato, in data 25 agosto, sono stati eseguiti sopralluoghi da parte dei funzionari del Dipartimento di Protezione civile.
In data 22 ottobre il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per i Comuni di Baldissero Torinese, Castiglione Torinese e San Mauro Torinese, disponendo, come primo contributo per l'attuazione degli interventi da effettuare nella vigenza dello stato di emergenza, la somma di 530 mila euro. Con nota del 28/10, il Dipartimento di Protezione civile ha inviato alla Regione Piemonte lo schema di ordinanza per l'intesa e, con nota del 30 ottobre, il Presidente della Regione Piemonte ha espresso l'intesa allo schema di ordinanza inviato.
Attualmente, non è ancora stata emanata l'ordinanza del Capo del Dipartimento di Protezione civile che permetterà il pagamento, previo allocamento delle risorse, sulla contabilità speciale, ovvero gli interventi di: 1) organizzazione ed effettuazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata dall'evento; 2) ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche e attività di gestione dei rifiuti, delle macerie, del materiale vegetale o alluvionale o delle terre e rocce da scavo prodotti dagli eventi e alle misure volte a garantire la continuità amministrativa nei Comuni e territori interessati, anche mediante interventi di natura temporale.
Per quanto riguarda gli interventi di cui alla lettera c) del predetto comma, ovvero l'attivazione di prime misure economiche e immediato sostegno al tessuto economico e sociale nei confronti della popolazione e delle attività economiche e produttive direttamente interessate dall'evento, per fronteggiare le più urgenti necessità siamo in attesa delle successive quote di finanziamento che il Dipartimento di Protezione civile trasferirà alla Regione per il pagamento degli interventi di cui alle lettere c) e d) cioè realizzazione di interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo nelle aree colpite dagli eventi calamitosi, strettamente connesso all'evento, e finalizzati, prioritariamente, alla tutela della pubblica e privata incolumità, in coerenza con gli strumenti di programmazione e pianificazione esistenti.
Ad onor del vero, ci risulta che il Dipartimento nazionale non abbia più fondi a disposizione sul fondo dell'emergenza nazionale, tanto che stiamo ancora aspettando le risorse delle lettere c) e d) per gli eventi dell'ottobre e novembre 2019.
Per tale motivo, ci aspettiamo che il Governo rimpingui tali capitoli e metta in condizione il Dipartimento di Protezione civile nazionale di operare celermente.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 517 presentata da Rossi, inerente a "Programma di screening per la Polizia Penitenziaria"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
517.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Come ha già annunciato lei, si tratta di un'interrogazione che si occupa degli screening per gli agenti di Polizia penitenziaria. In realtà, mi auguro che sia l'occasione affinché ci sia maggiore attenzione per tutta la comunità penitenziaria: detenuti, operatori, insieme chiaramente agli agenti di Polizia penitenziaria, oggetto specifico del question time.
Abbiamo visto, secondo i dati diffusi dal Ministero della giustizia e ripresi anche dal nostro Garante regionale, che in questa seconda ondata rispetto alla prima, c'è un numero maggiore di detenuti e agenti della Polizia penitenziaria positivi al COVID-19. Tra questi, con i dati aggiornati al 22 novembre, a livello nazionale risultano 809 contagiati, di cui 766 asintomatici, 27 gestiti all'interno degli istituti e 16 ricoverati in ospedale.
Lo stesso report evidenzia che fra il personale, composto da circa 37 mila operatori della Polizia e quattromila del personale amministrativo e dirigenziale, 1.042 sono positivi, di cui 10 ricoverati in ospedali.
In Piemonte abbiamo 42 persone positive al COVID, nei tredici istituti penitenziari piemontesi, su più di quattromila detenuti.
Qual è la questione che pongo con l'interrogazione? Il problema è che con la DGR del 3 novembre, la n. 32190 "Attivazione di programmi di screening regionali mediante test rapidi per la ricerca dell'antigene Sars-CoV2 su tamponi naso faringeo", la Regione indica uno screening per le Forze di polizia. Il problema è che nell'elenco manca la Polizia penitenziaria; c'è Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia municipale Esercito, Vigili del fuoco e Uffici giudiziari, ma manca appunto la Polizia penitenziaria, tant'è che c'è stato anche un recente comunicato stampa per denunciare, da parte dei sindacati di Polizia penitenziaria, questa mancanza.
Il 10 novembre, il Ministro della giustizia, tramite Arcuri, ha fornito uno stock di quindicimila tamponi rapidi ai provveditorati regionali per attività di prevenzione dei contagi. In Piemonte ne sono arrivati 1.552; e lo scorso 20 novembre, con la DGR 2314, sono state recepite anche in Piemonte le linee di indirizzo sulla gestione COVID all'interno degli istituti penitenziari; linee guida in cui, però, non si fa riferimento alla somministrazione dei tamponi per gli agenti di Polizia penitenziaria.
È evidente che è una situazione di stress per gli agenti di Polizia penitenziaria che, Presidente, di fatto possono essere quasi equiparati a operatori delle RSA, se valuta il fatto che anche il carcere è un'istituzione chiusa, e che gli agenti, gli operatori, fanno avanti indietro interno-esterno, mettendo a rischio sia loro stessi e le loro famiglie sia il contesto penitenziario.
Questa situazione, sommata al sovraffollamento, che oggi nelle carceri italiane supera il 110%, insieme al fatto che anche le visite a causa del COVID, sono bloccate, non fa che aumentare gli stati di preoccupazione, di ansia e di agitazione, rendendo difficile la convivenza all'interno di un'istituzione complessa come quella degli istituti penitenziari che, va ricordato, sono ambienti chiusi e quindi, all'interno di questi ambienti la diffusione del virus avviene in maniera più veloce.
Questi luoghi vanno preservati, perché qualora scoppiasse un focolaio, ne pagheremo grosse conseguenze sia in termini di salute sia in termini sociali.
Il question time chiede, in particolare all'Assessore, come intenda la Giunta porre rimedio alla lacuna della DGR del 3 novembre, che non vede contemplati gli agenti di Polizia penitenziaria negli screening regionali e come intenda uniformare la prassi per la somministrazione dei tamponi al personale degli istituti di detenzione. Risulta, Presidente, che in alcune



ASL - faccio un esempio: quella di Novara - vengono forniti tamponi al

carcere, quindi in carico al sistema sanitario regionale, e in altre, come per esempio a Torino, questi tamponi non vengono forniti dall'ASL e l'Amministrazione del carcere ha dovuto provvedere autonomamente.
È evidente che non ha alcun senso una politica non uniforme sul territorio regionale. Purtroppo l'abbiamo già visto in altri contesti, ma anche nelle carceri avviene lo stesso.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione.
Per la Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Devo dire che mi ha un po' stupito questa interrogazione perché, in realtà non c'è alcuna lacuna nella DGR citata dal Consigliere Rossi; anche se non vengono specificati in forma espressa i termini "polizia penitenziaria" nella DGR del 3 novembre, la n. 3-2190, la polizia penitenziaria rientra pienamente nel novero delle forze di polizia, potenzialmente destinate, su richiesta, al programma dello screening. Infatti, si dice genericamente "polizia" cui segue un elenco, certamente non esaustivo, ma esemplificativo, delle forze di polizia interessate.
La dimostrazione è molto semplice e proprio a questo proposito si deve ricordare che la polizia penitenziaria ha già beneficiato dello screening sierologico offerto dalla Regione Piemonte nella scorsa primavera; quindi l'avevamo già contemplata e quando diciamo "polizia" intendiamo ogni sotto ordine, ogni articolazione della polizia.
Non ci sarà bisogno di alcuna modifica della DGR perché è già previsto che sia organizzata, tanto è vero che i programmi di screening vengono organizzati localmente dalle Aziende Sanitarie dove ci sono le strutture penitenziarie, previa sottoscrizione di un piccolo accordo, una convenzione bilaterale, su richiesta dell'amministrazione interessata, come è attualmente in corso anche per le altre forze di polizia. In tal senso le assicuro che ancora prima di questa interrogazione, erano già in corso le allocuzioni per siglare queste convenzioni per disciplinare tutte le necessarie attività nell'organizzazione dello screening COVID.
Credo che non ci sia nessun problema su questo e nessuno ha mai voluto escludere la polizia penitenziaria; anzi, come ripeto, l'abbiamo già fatto in primavera e stiamo facendo adesso l'attività di screening.
Circa l'affermazione per cui alcune ASL darebbero gratuitamente i campioni mentre in altre verrebbe richiesto il pagamento, si tratta di un evidente equivoco. Si deve sottolineare come siano ben diversi i programmi di screening come quelli previsti dalla DGR del 3 novembre, quella citata, per i quali la dotazione di tamponi è prevista dall'Amministrazione regionale e quindi vengono forniti gratuitamente. Dobbiamo differenziare dai tamponi che la stessa Amministrazione penitenziaria, invece, può utilizzare nell'ambito di un altro sistema di controllo, cioè della sorveglianza sanitaria sul personale dipendente a cura del proprio servizio di medicina competente. In questo caso, proprio ai sensi del decreto legislativo n. 81 gli oneri e l'organizzazione competono al datore di lavoro.
Sono due cose completamente diverse, gli screening che fa l'azienda, il datore di lavoro, ovviamente sono a carico del datore di lavoro, per gli screening organizzati dall'ASL in convenzione con la Regione ovviamente per effetto della DGR n. 3, i tamponi sono forniti gratuitamente: è un altro discorso sotto il profilo economico.
È questa la funzione degli screening ex decreto legislativo n. 81, ed è estranea agli screening regionali. Sono destinati 1.552 tamponi che il Commissario Arcuri ha destinato alle strutture penitenziarie piemontesi.
Vorrei subito far chiarezza su questo equivoco: gratuiti li fornisce la Regione su programmi di screening della DGR; quelli a pagamento li fornisce il datore di lavoro nell'ambito delle attività del medico competente.
Credo di aver risposto esaustivamente e la ringrazio Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 518 presentata da Avetta, inerente a "COVID-19 e la proposta di collaborazione degli informatori scientifici: La Regione che cosa ne pensa?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
518.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Avetta.
Prego, ne ha facoltà per tre minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Buongiorno Assessore e grazie per la risposta che ci darà.
Abbiamo appreso dagli organi di stampa che le Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco di Torino e sud Piemonte avrebbero offerto alla Regione un aiuto in un periodo molto critico come quello che abbiamo vissuto e che ancora stiamo vivendo, seppur con numeri che ci fanno ben sperare rispetto alle prossime settimane. Periodo che presenta ancora una situazione molto preoccupante.
Questo aiuto e questo supporto verrebbe offerto proprio sul fronte della gestione e del tracciamento dei contagi che, per tanti motivi, ha dato esiti che non erano quelli attesi. Molti medici autorevoli hanno evidenziato il fatto che il personale sanitario veniva spesso utilizzato soprattutto quando i numeri aumentavano in modo repentino come è avvenuto ad ottobre, con la seconda ondata in corso, più per questioni burocratiche e mi riferisco al caricamento dei dati e quant'altro - sottraendo questa attività alle funzioni più specificamente sanitarie in senso stretto.
Pensiamo che, sulla scorta delle esperienze maturate anche nelle altre regioni, questa offerta di disponibilità, questo gesto da parte degli informatori scientifici, possa essere accolto con favore; per questo chiediamo se e cosa la Regione intende rispondere - non è ancora stata data alcuna risposta alle Associazioni - a questa disponibilità, che potrebbe rivelarsi molto utile per sgravare la sanità in tutta quell'attività di tracciamento dei dati la cui tempestività di esecuzione è fondamentale per contribuire in modo più efficace a contenere il diffondersi della pandemia.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione e per conto della Giunta si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Intanto grazie per avercelo ricordato, ho qui davanti a me la nota inviata dalla dottoressa Chiara Carlucci e dal dottore Michele Garofano rappresentanti delle Associazioni Informatori Scientifici del Farmaco di Torino del sul Piemonte datata 11 novembre (l'ho ricevuta pochi giorni fa). Gli Uffici ci stanno lavorando, nel senso che stanno prendendo contatti: come dire "no" a persone anche qualificate che si offrono volontariamente di fare un'attività a sostegno - come mi scrivono rispondendo ad esempio ai call center, presidiando i vari check-point per il controllo degli accessi oppure nel tracciamento dei contratti? Sfondiamo una porta aperta: noi siamo assolutamente disponibili a collaborare e a far tesoro dell'aiuto che ci viene offerto.
Gli Uffici stanno già lavorando per contattare l'Associazione e per studiare un modo di impiego coerente delle capacità tecniche e scientifiche delle persone che si sono offerte per questa attività.
Le assicuro che è un graditissimo intervento, che noi cercheremo di utilizzare nel miglior modo possibile.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 519 presentata da Salizzoni inerente a "Epidemia da COVID-19. La Regione sta predisponendo il piano organizzativo e logistico per la campagna di vaccinazione anti-COVID?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
519.
La parola al Vicepresidente Salizzoni, che illustra l'interrogazione in qualità di Consigliere regionale.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente e buongiorno, Assessore.
Premesso che nelle prossime settimane dovrebbe essere completato l'iter autorizzativo del vaccino anti-COVID, con le necessarie approvazioni da parte delle agenzie regolatorie internazionali, se il cronoprogramma verrà rispettato, nel prossimo mese di gennaio dovrebbe prendere il via la campagna di vaccinazione. L'Unione Europea ha firmato un contratto con quattro aziende farmaceutiche, per cui il nostro Paese dovrebbe ricevere 3.4 milioni di dosi tra fine gennaio e metà febbraio.
Considerato che si tratta di organizzare, in un breve arco di tempo, la più vasta e impegnativa campagna di vaccinazioni di massa della storia considerato che il vaccino della Pfizer-BioNTech richiede di essere conservato a temperature tra i -70° e i -80°, ponendo complessi problemi di conservazione, trasporto, stoccaggio, distribuzione e somministrazione considerato inoltre che, secondo anticipazioni giornalistiche, a livello nazionale si ipotizza la creazione di un hub ogni 30.000 abitanti, la predisposizione di appositi hotspot per le vaccinazioni, l'impiego dell'esercito e il coinvolgimento dei medici di medicina generale considerato che le dosi di vaccino della Pfizer-BioNTech dovrebbero essere portate dalla stessa azienda in cento sedi già individuate; considerato che l'Assessore regionale alla sanità, nelle sue recenti comunicazioni in IV Commissione consiliare, ha annunciato che in Piemonte saranno ventisette le strutture sanitarie coinvolte nel piano vaccinazioni anti-COVID, piano che sarà gestito dal Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive (DIRMEI); considerato, peraltro, che con riguardo alla vaccinazione anti-influenzale si sono verificate in Piemonte gravi criticità; interrogo l'Assessore regionale competente in materia per avere chiarimenti sui contenuti logistici ed organizzativi del piano fin qui predisposto dalla Regione Piemonte in vista della vaccinazione anti-COVID 19; piano che risulterebbe essere stato inviato nei giorni scorsi al Commissario straordinario. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Mauro Salizzoni per l'illustrazione.
Per la Giunta regionale si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente e buongiorno, professor Salizzoni.
Intanto dobbiamo precisare, in premessa, che le criticità riscontrate nella vaccinazione antinfluenzale sono legate esclusivamente ad un mancato contratto di fornitura da parte della ditta - aspetto che ha creato notevoli problematiche.
Stiamo cercando il vaccino in tutto il mondo e mi auguro che nei prossimi giorni potremo addivenire al relativo acquisto per poter colmare quel gap che - lo ripeto - l'inadempienza del fornitore ha creato, quindi senza alcuna responsabilità di medici, di farmacisti o di altri, tantomeno della Regione, su questo tema. Lo ribadisco per precisione.
Venendo al tema che oggi l'interrogante ci sottopone, si precisa che su sollecitazione del Commissario Arcuri, che chiese alle Regioni informazioni circa la possibilità .



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

. la vaccinazione anti-COVID di operatori sanitari ospiti di RSA, e abbiamo provveduto ad inviare i questionari del caso a tutte le Aziende Sanitarie Regionali.
Gli esiti di questi dati, riassunti in una relazione fornita al Commissario, sono stati oggetto di riunione in Unità di crisi il 24/11 alla presenza di tutti i Direttori delle Aziende Sanitarie Regionali, per esaminare i dettagli delle loro risposte, con particolare riferimento all'utilizzo del vaccino prodotto da Pfizer, che richiede particolare attenzione, perché è quello che, dal punto di vista logistico, crea maggiori problematiche circa le modalità di consegna, di conservazione e di utilizzo: come lei stesso ha specificato, dev'essere conservato a -80°, con specifiche modalità di preparazione e con l'utilizzo di flaconi multidose da preparare al momento (ogni flacone contiene cinque dosi).
È emersa la necessità di prevedere una Fase 1 di somministrazione per il personale sanitario, per il personale ospite dalle RSA e anche per il personale socio-sanitario, per un ammontare complessivo presunto di circa 155.000 persone, e procedere inizialmente alla copertura di questi soggetti.
Si è proceduto a formalizzare un apposito gruppo di lavoro presso l'Unità di crisi, composto sia dai soggetti già utilizzati nella struttura sia da consulenti operanti presso le Aziende Sanitarie Regionali esperti di queste problematiche.
Sono già state comunicate al Commissario Arcuri le sedi ospedaliere di svolgimento delle attività vaccinali della Fase 1 e si è in attesa di conoscere dal Commissario stesso i particolari di consegna e stoccaggio.
Ciò permetterà di ottimizzare la Fase 1, per poi procedere con la Fase 2 per la restante popolazione. Tra l'altro, anche dal punto di vista informativo si sta lavorando per far parlare la piattaforma vaccinazioni con quella COVID, con una consolidata ed efficace struttura informativa.
Scendendo maggiormente nel dettaglio, al Commissario Arcuri abbiamo inviato i dati del personale, oltre al numero dei Presidi per provincia. Il piano logistico e organizzativo è stato non del tutto predisposto, in quanto manca ancora la nota del Ministro e del Commissario, che dovranno determinare ulteriori dettagli. In ogni caso, abbiamo già organizzato una videoconferenza con la Pfizer (cui seguiranno altre), perché consegnerà i vaccini presso il Presidio ospedaliero di ogni provincia indicato come hub per la successiva somministrazione.
La Regione ha individuato per ogni provincia i diversi Presidi ospedalieri da considerare hub - uno per ogni provincia, ad eccezione di quella di Torino che ne avrà 3 - e quelli da considerare spoke, secondo una tabella piuttosto articolata che posso inviare. La predisposizione del piano logistico è quindi condizionata al piano di distribuzione.
Un altro elemento che costituisce un dato condizionante è quello relativo alle RSA. Quasi 800 strutture residenziali sono sparse un po' uniformemente sul territorio regionale e ogni presidio residenziale deve poter essere raggiunto in tempi rapidi dai Presidi ospedalieri più vicini. Questo richiede l'individuazione di quelli che consentono il rispetto delle tempistiche di velocità e delle modalità di stoccaggio e trasporto.
Durante l'incontro sono emersi anche dei dettagli tecnici e a tal proposito ci hanno inviato le schede. Nelle borse di conservazione sono contenuti 5 vassoi, ognuno contenente 195 dosi; per cui, complessivamente, per ogni borsa avremo 4875 dosi. Il vaccino può essere mantenuto in queste borse per 15 giorni e, una volta estratto, si conserva in frigorifero. Questo implica la necessità di ulteriori frigoriferi, anche portatili, che stiamo già acquistando, per il trasporto ad ogni singolo presidio.
Tenga presente che in un frigorifero da 500 litri, togliendo i vassoi dalle borse - quindi stoccandolo in modo corretto - si possono far stare oltre 195 mila dosi. Il flacone è da 5 dosi, quindi gli spazi non sono neanche così esagerati per fare questa conservazione.
Fino a quando il Governo non ci fornirà dati più dettagliati, non si possono che fare ipotesi perché il Ministro .



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

. più dettagliato, che credo oggi o domani dovrebbe essere inviato alle Regioni.
C'è un'ulteriore ipotesi avanzata dalla ditta fornitrice - e mi riferisco in questo momento solo a quella che crea un po' più di difficoltà logistiche, la Pfizer - di una distribuzione, che tecnicamente potrebbe essere definita just in time: senza passare per l'hub, possono consegnare direttamente allo spoke. Stiamo vagliando se centralizzare maggiormente e poi distribuire, oppure far fare a loro la distribuzione diretta sul luogo che poi sarà lo spoke di consegna e di somministrazione.
Entrambe le ipotesi al momento sono applicabili, quindi non abbiamo problemi. Abbiamo in corso l'acquisto dei frigoriferi. In ogni caso abbiamo una dotazione a livello piemontese che ci permette già oggi di avere strutture in grado di ospitare e di mantenere anche nel tempo le dosi necessarie, quanto meno per questa prima fase.
Le faccio inviare le tabelle dagli Uffici; e speriamo che riescano a mandarle: la volta scorsa ho chiesto che fossero inviate, ma per qualche motivo non hanno raggiunto i destinatari. Ora cercherò di vigilare affinch la documentazione arrivi puntuale.


Argomento: Organizzazione scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 520 presentata da Frediani, inerente a "Svolgimento della didattica in presenza: descrizione dell'organizzazione regionale"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
520.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente, e buon pomeriggio all'Assessore.
Il tema dell'interrogazione avrebbe dovuto essere oggetto della discussione in Aula di questa mattina, però per essere sicuri di avere qualche risposta ho preferito presentare comunque un'interrogazione, anche perché il dibattito sta crescendo e le famiglie stanno anche iniziando a mettere in atto delle azioni nei confronti della decisione presa dalla Giunta regionale.
Questa interrogazione è finalizzata a sapere quale sia l'organizzazione che si prevede di mettere in atto nel momento in cui gli studenti ritorneranno in aula. Non si sa ancora, ovviamente, quale sarà la data esatta; alcuni auspicano che ci possa essere un rientro prima nella pausa natalizia. Mi sembra di capire che l'orientamento, invece, sia quello di posticipare fin dopo le vacanze natalizie e si parla di gennaio.
Noi vorremmo sapere quale sarà l'organizzazione - e qualcosa abbiamo già visto in anticipazione sulla stampa questa mattina - relativamente ai trasporti e alle ipotesi di scaglionamento. Speriamo che non si tenga fede all'annuncio di recuperare delle giornate che, in realtà, non hanno bisogno di essere recuperate, perché si sono svolte con una modalità di formazione a distanza che non richiede un recupero. Semmai, potrebbe richiedere un potenziamento, se questo strumento dovesse rimanere in compresenza con le lezioni in partecipazione.
Abbiamo sentito anche diverse affermazioni relative al trasporto per gli studenti delle medie. Ricordiamoci che il trasporto per gli studenti delle medie è un qualcosa che incide comunque nei Comuni che non hanno scuole medie diffuse su tutto il territorio. Infatti, ci sono degli studenti che già alle medie si spostano con i pullman e con mezzi che hanno necessità di essere potenziati, perché non consentono il distanziamento che, invece dovrebbe essere previsto in base al protocollo anticontagio. Quindi chiediamo un occhio di riguardo anche ai trasporti al di fuori delle grandi città, che ci sembra non siano debitamente considerati nel dibattito di questi giorni.
Inoltre, se fosse possibile, chiediamo di sapere se ci sia già qualche informazione rispetto ad eventuali protocolli di isolamento o di monitoraggio, perché uno dei grandi problemi delle scuole, in particolare delle scuole medie - che sono quelle che più a lungo sono state in presenza prima di passare alla didattica a distanza, come le superiori - è il tema dell'isolamento. È un tema piuttosto sentito, perché abbiamo avuto dei casi di studenti posti in isolamento per contagio diretto oppure per contagio presente in famiglia, che hanno atteso per lungo tempo l'esito del tampone quindi isolati in casa senza nemmeno poter accedere alla DAD. Per cui vorremmo capire se sia prevista una modalità che possa ridurre questi tempi di isolamento e magari anche tracciare i contagi in modo più efficace di quanto non si sia fatto nel primo mese di scuola.
Per cui, nei termini temporali consentiti per la risposta all'interrogazione, chiediamo di poter avere qualche informazione relativamente a tutte queste richieste. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha definito di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Chiorino, che ha pertanto facoltà di intervenire per 5 minuti.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Come diceva anche la Consigliera Frediani, in parte questa tematica è già stata trattata durante la mattinata, perché il Piano dei trasporti è strettamente complementare all'ambito del sistema scolastico e del suo miglior funzionamento possibile, anche in termini di tutela rispetto all'emergenza pandemica.
Siamo in fase interlocutoria: proprio in questi giorni, ma anche nello specifico, in queste ore, con tutti i vari enti, le organizzazioni, e non da ultimo (anzi, direi proprio in primis) con l'Ufficio scolastico regionale nella figura del dottor Manca, ma anche di tutte le rappresentanze sindacali, con i quali sono in corso confronti anche in questo momento e i vari dirigenti degli Ambiti territoriali provinciali.
I punti fondamentali: il Piano proposto dalla Regione per il rientro si basa, anche e soprattutto, come diceva anche l'Assessore Gabusi, questa mattina, sul potenziamento ulteriore del trasporto scolastico, prevedendo il carico al 50% e, di conseguenza, un doppio turno delle lezioni e prevedendo la creazione di "gruppi bus" che siano il più possibile stabili con una differenziazione delle fermate, ove necessaria, perché è lì che si è visto che si crea anche eventuale assembramento.
Quindi, per essere precisi, da parte della Regione, è bene ribadire che è già stata realizzata l'implementazione del numero dei veicoli negli orari d'ingresso e di uscita da scuola; l'Assessorato ai trasporti, già nell'estate, aveva infatti predisposto un Piano di rafforzamento delle corse, prevedendo un potenziamento che, in media, conta circa 480 corse in più al giorno, ricorrendo anche all'utilizzo di bus turistici. Uno sforzo che è stato fatto in un modo già importante, anche se poi si sono creati problemi di distribuzione non uniforme dei carichi, ad esempio (come penso abbia già evidenziato l'Assessore Gabusi questa mattina), a volte, c'era un bus dietro l'altro e si aveva il carico sul primo e vuoto il secondo. Su questo bisognerà cercare d'intervenire con una distribuzione uniforme dei ragazzi sui mezzi, e proprio questo è uno degli ambiti ai quali si sta lavorando, con l'integrazione istruzione-trasporti, affinché a sugli autobus ci sia una certa organizzazione dei ragazzi, con l'aiuto anche delle scuole. Questo, quindi, nell'ambito del Piano emergenziale del trasporto pubblico.
Si prevedono, inoltre, quelli che l'Assessore ha definito "bolle" o "gruppi autobus", ovvero gruppi di circa 35 studenti che utilizzano il trasporto pubblico con origine e destinazione analoghi e stabili nel tempo. Questo perché medici ed epidemiologici lo ritengono un metodo più sicuro rispetto ai vari gruppi eterogenei, in continuo rimescolamento.
Altro punto critico, come accennavo prima, sono le fermate. Per questo si ragiona su ampliarle ove possibile e di definirne eventualmente ulteriori.
Su tutto questo si sta procedendo con l'Ufficio scolastico regionale, anche per organizzare l'orario scolastico di conseguenza, che potrebbe prevedere un turno 8-14, che vuol dire portare a scuola i ragazzi entro le 8 e poi alle 14 il passaggio dell'autobus, e l'altro 10-16, indicativamente; ma su questo si sta ancora lavorando con tutte le parti che ho già menzionato in precedenza.
L'intenzione della Regione è intervenire per limitare il più possibile la diffusione del contagio e, contestualmente, non stravolgere la vita né dei ragazzi e nemmeno delle famiglie con l'ipotesi di frequenza della scuola nei weekend.
Non da ultimo, al fine di tutelare studenti, docenti e personale ATA impiegato all'interno delle varie strutture scolastiche e tutti coloro che le frequentano, si sta lavorando su un Piano tamponi straordinario riservato al mondo della scuola che deve addivenire ad essere pienamente integrato nelle varie procedure di tracciamento, al fine di rendere quanto più possibile capillare sia il monitoraggio sia la rilevazione dei contagi.
L'obiettivo di tutti è riuscire a portare i ragazzi in classe e fare in modo che si possa restare in classe, dove sappiamo bene che, per quanto ci sia lo sforzo davvero importante e ammirevole di tutti i docenti di ogni ordine e grado - che colgo l'occasione per ringraziare per il grande sforzo è altrettanto evidente che la didattica in aula e in presenza riesce ancora a essere lo strumento più valido ed efficace di espressione delle professionalità dei nostri docenti sia di opportunità di apprendimento e di confronto dei nostri studenti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Chiorino, per la risposta.


Argomento: Enti strumentali

Interrogazione a risposta immediata n. 521 presentata da Grimaldi, inerente a "Rendiconto dettagliato uscite Finpiemonte e donazioni liberali"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 521.
La parola al Consigliere Grimaldi, per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che la vicenda sia ormai nota all'Assessore; in realtà, chiediamo due cose molto semplici. Tra l'altro, siamo stati costretti a scrivere un question time, perché non abbiamo avuto il confronto che avevamo richiesto in Commissione su due temi che, secondo me, sono collegati al bilancio: da una parte, come lei sa, il 14 maggio abbiamo votato la legge regionale n.
12 del 2020, il cosiddetto "Bonus Piemonte", per garantire un contributo a fondo perduto per sostenere le imprese colpite dal lockdown, dall'altra proprio nelle stesse ore, la Regione Piemonte ha lanciato una raccolta fondi, "Insieme possiamo fermarlo" il cui obiettivo era raccogliere fondi per acquistare dispositivi medici, sostenere le strutture sanitarie e ovviamente, tutto il personale che in quei giorni stava combattendo una durissima battaglia e che purtroppo ancora oggi è impegnato contro questa pandemia.
La domanda è davvero banale: da una parte, abbiamo più volte cambiato il perimetro di quei primi 101 milioni di euro di Finpiemonte a favore dei principali settori colpiti; dall'altra, con gli articoli 4 e 4bis abbiamo autorizzato la medesima Finpiemonte a destinare la propria liquidità per lo stanziamento ulteriore, nel limite massimo di 15 milioni di euro, e alla riduzione del proprio capitale sociale nel limite massimo di altri 15 milioni di euro, destinando la quota di proprietà della Regione a ulteriori settori colpiti dall'attuale crisi economica.
Questa cifra monstre, in realtà, non ci è mai stata rendicontata successivamente, è stato detto che c'erano degli avanzi e li abbiamo messi sulle alluvioni; poi, per altri articoli sempre del "Riparti Piemonte", si sono estese le risorse ad altre categorie, però capisce quanto me Presidente, che sapere esattamente quante siano, ad oggi, le risorse spese presso Finpiemonte, è fondamentale.
Dall'altra, come lei sa, il "Cura Italia" prevede che la rendicontazione dettagliata delle risorse donate dai privati e le spese della Regione siano pubblicate sul proprio sito Internet, ma, per quanto riguarda il Piemonte tale rendicontazione è solo parziale: sappiamo che sui 21 milioni e 300 mila euro raccolti - nel frattempo, magari, sono aumentati - sarebbero stati spesi solo sette milioni di euro.
Da una parte abbiamo l'Assessore al bilancio che al massimo in una Capigruppo - ci ha detto che l'avanzo disponibile presso Finpiemonte è di circa due milioni e mezzo, ma immagino che oggi abbia delle cifre più chiare e più reali e che gliele abbiano scritte nero su bianco. È legittimo ripeto - che l'Assessore non sappia sempre a memoria tutto, per piacerebbe avere quel documento prima della fine dell'assestamento.
Dall'altra, siamo finiti già sui giornali. Addirittura la Gabanelli ha detto che siamo una delle poche Regioni che non ha pubblicato il bilancio delle donazioni dei privati.
Per cui, chiediamo semplicemente a lei - intanto di mandarlo a me, ma anche a tutti i colleghi - un rendiconto puntuale e dettagliato delle uscite, sia in spesa corrente sia in conto capitale, non visibili, in questo momento attraverso il documento di bilancio della Regione o, comunque, tramite i nostri accessi agli atti costanti, perché le misure relative al bonus Piemonte, e quelle derivanti dalla raccolta fondi, non sono nelle nostre disponibilità, se non attraverso accesso agli atti all'Unità di crisi piuttosto che a Finpiemonte, che noi vorremmo evitare di fare, perch abbiamo un'interlocuzione della Giunta e speriamo ci basti.
Grazie, Presidente, spero di essere stato chiaro.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione e la Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Grazie, Presidente.
131 milioni di euro la dotazione iniziale. L'importo erogato è stato di 101.944.600,00 e hanno riguardato 52.156 posizioni. L'economia risultante è pari a 29.055.400,00.
In questi 29 milioni ci saranno: il bonus artigiani, di 10 milioni e mezzo il contributo per l'alluvione di sette milioni e mezzo; l'azione sugli agriturismi di un milione e mezzo; il bonus turismo di sei milioni e mezzo e ulteriori beneficiari, circa 300, che devono ancora essere resi evidenti dalle procedure di Finpiemonte, perché borderline sui codici ATECO, per 750 mila euro.
Rimangono pertanto disponibili 2.280.400 euro, che sono le economie. La scelta dell'Assessore, al bilancio in questo caso, tenderebbe a risparmiarle, quindi a tenerle a disposizione del bilancio regionale che come sappiamo, è sempre non florido.
Pertanto, è una scelta che in questo momento ritengo giusto sia utile fare di 2 milioni e 280 mila.
Questa è la parte che riguarda il sottoscritto.
Per quanto riguarda la sanità, invece, non ho notizie sugli impieghi delle donazioni; bisogna chiederlo all'Assessore alla sanità.
Per quanto riguarda le liberalità, le donazioni (c'è un sito che metterò a disposizione del Consigliere che mi ha interrogato) vanno messe obbligatoriamente in questa sezione: trasparenza.regione.Piemonte.it/interventi-straordinari-e-di-emergenza; per quanto riguarda la risposta sulle entrate, cioè dalle fonti da donazioni c'è un altro link che è: trasparenza.regione.Piemonte.it/documents/97326/27185178/Rendicontazione+ent rate/8fe2af20-c71e-4136-abca-0a2d3989c455.
Queste le risposte che posso dare oggi sulla sanità; relativamente alle spese, o impieghi da donazione, non è nelle nostre competenze, quindi occorrerà richiedere al settore sanitario. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, solo per capire, perché è per la prima volta che mi succede che metà della risposta sia rinviata: lo fa lei? Si fa lei carico di chiedere a chi di competenza? Perché, in realtà, l'Assessore mi ha rimandato a dei link che io non ho e a delle cose che non abbiamo trovato.
Va benissimo, non chiediamo a Tronzano di leggere cose non sue.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Se va benissimo, Consigliere Grimaldi, le mando tutto per iscritto, così lei ha tutto.



GRIMALDI Marco

Va bene, va bene.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Non c'è nessun rimando a niente, ci sono le risposte chiare e trasparenti come sempre noi usiamo fare.



GRIMALDI Marco

Va bene, siamo felicissimi.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Le mando tutto via email.



GRIMALDI Marco

Di sicuro la Gabanelli ha capito male. Come al solito, sono i giornalisti che fanno, secondo voi, un brutto lavoro.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Secondo me nessuno fa un brutto lavoro, perché nessuno ha detto questo.
Questo lo dice lei.



(Scampanellio del Presidente)



PRESIDENTE

Attenzione, per cortesia.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Mi faccia rispondere, Presidente, perché il Consigliere Grimaldi è sempre capzioso. È sempre capzioso; non so neanche cosa abbia scritto Gabanelli perché non guardo quei programmi, quindi non mi interessano. Dico solo che abbiano risposto puntualmente e riceverete la risposta via e-mail.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei e grazie a tutti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 522 presentata da Sacco, inerente a "Ipotesi di realizzazione di un progetto partenariato pubblico-privato per creare un centro clinico di eccellenza presso il Policlinico di Monza, in provincia di Alessandria"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
522.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente, e buongiorno Assessore.
Ho presentato questa interrogazione per vederci un po' più chiaro su quanto è emerso in queste ultime settimane - ma se ne parla da più tempo - in merito all'ipotesi di realizzazione di un progetto di partenariato pubblico privato per creare un centro clinico di eccellenza presso il Policlinico di Monza, in provincia di Alessandria. Lascio tutto l'excursus normativo per arrivare alla questione politica. Stiamo parlando dell'ospedale di Tortona, inutile girarci troppo intorno; tra l'altro, un polo ospedaliero che nel passato aveva sicuramente un'importanza maggiore, anche per tutte le specialità che vi si potevano trovare e che è stato poi depotenziato con la riorganizzazione della rete ospedaliera della passata Giunta.
In campagna elettorale tutti si sono spesi per la riapertura, per rimettere un po' al centro un importante polo ospedaliero, anche per ridurre la mobilità passiva verso la Lombardia, perché, molto spesso, i tortonesi o chi abita in quella zona si rivolge a Voghera perché non è sicura di ricevere presso l'ospedale di Tortona le cure rispetto a tutta una serie di patologie.
Considerato che sembrerebbe essere stata approvata una mozione dell'Assemblea dei Sindaci del Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale (CISA) per la realizzazione di un progetto di partenariato pubblico-privato per creare questo centro clinico di eccellenza e leggendo le note dei vari giornali, emergeva il fatto che si richiedeva che ci fosse l'intervento del privato, ma a parità di costi per il pubblico.
Mi permetto di fare un'osservazione perché se il problema è incrementare il servizio del presidio ospedaliero, vorrebbe dire aggiungere delle specialità ed aumentare i servizi, quindi è chiaro che andremo ad aggiungere dei servizi che oggi non ci sono, che è il vero fulcro del problema. Mi chiedevo quale posizione avesse la Regione in merito a questa apertura ai privati, considerato che nella campagna elettorale, quando si è andati a raccogliere il consenso dei tortonesi, non si era fatto cenno all'intervento di un privato ma, anzi, al ripotenziamento della struttura.
Sappiamo che i privati, giustamente, si muovono in un'ottica di profitto quindi un intervento in una struttura così importante ci vede alquanto preoccupati. Noi speriamo in un potenziamento all'interno del Servizio Sanitario Regionale che possa comprendere un intervento dell'ASL, più che del Policlinico di Monza.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sacco per l'illustrazione e per conto della Giunta si è resa disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Devo dire che gli assetti programmatori della rete ospedaliera, non solo piemontese, ma in ambito nazionale, sono stati formulati in ultimo dal decreto ministeriale n. 70 del 2015, cioè il cosiddetto "decreto Balduzzi".
In quest'ambito è individuata una serie di standard ospedalieri, su cui peraltro, esiste un dibattito in corso molto acceso in relazione all'impatto che l'emergenza COVID ha creato sulla rete ospedaliera nazionale più in generale (quindi vedi il decreto.



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

. del Ministero per il potenziamento della terapia intensiva e subintensiva ecc.).
Come voi sapete in Assessorato è stato istituito - l'ho istituito io - un Gruppo di lavoro sulla revisione della rete ospedaliera, coordinato dal dottor Monchiero, ovviamente in rapporto con il territorio. Tuttavia, le informazioni che ricevo dal Consigliere Sacco oggi non trovano riscontri all'interno né degli Uffici regionali né degli Uffici aziendali. In pratica, leggo anch'io dagli organi di stampa, ci sarà un documento dell'Assemblea dei Sindaci - o quello che è - che probabilmente mi invieranno nei prossimi giorni. Tuttavia, né l'Assessorato né l'Azienda alessandrina ha agli atti alcuna proposta di progetto da parte del Policlinico di Monza, quindi non avendo l'abitudine di esprimere pareri su una cosa che ancora non ho visto, ovviamente aspetteremo gli sviluppi e valuteremo con attenzione eventuali proposte che il privato vorrà farci così come in qualsiasi altro ambito, in un altro settore.
Se dovesse trattarsi di un partenariato pubblico-privato abbiamo dato un incarico generale - non su questo progetto che, ripeto, ancora non conosco di una valutazione da parte dell'IRES sulla congruità e sulle attività a 360°. Al momento, non posso esprimere alcuna opinione perché non so esattamente di cosa si parli, fino a che non ci verrà presentato un progetto articolato. Mi duole, ma non posso risponderle, Consigliere Sacco.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta che viene trasmesso via mail dall'Ufficio Resocontazione e in visione a tutti i Consiglieri prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che hanno risposto.
Grazie a tutti. Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la seduta delle interrogazioni e a breve il Presidente riaprirà la seduta.
Buon lavoro a tutti



(Alle ore 15.04 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.16)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 119, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2020-2022 e disposizioni finanziarie" (seguito)


PRESIDENTE

Nella sessione antimeridiana avevamo iniziato l'esame del disegno di legge n. 119 inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2020 2022 e disposizioni finanziarie", di cui al punto 2) all'o.d.g.
La Consigliera Biletta ha svolto la relazione di maggioranza, il Consigliere Grimaldi ha svolto la relazione di minoranza.
Ricordo nuovamente, prima di cedere la parola agli altri relatori, che chi volesse intervenire in discussione generale può cominciare a prenotarsi sulla chat. Nel momento in cui si avrà la parola, dovranno essere attivate telecamera e microfono.
La parola al Consigliere Sacco, relatore di minoranza.



SACCO Sean, relatore

Grazie, Presidente.
Purtroppo, come opposizione, anche quest'anno non abbiamo avuto grosse possibilità di manovra sull'assestamento di bilancio: è la diretta conseguenza di un previsionale dove le opposizioni sono state rassicurate sul fatto che alcuni aspetti sarebbero stati affrontati, ma poi, a fine anno, le cose sono andate diversamente.
La motivazione che l'Assessore ha addotto si riferisce al fatto che, a fine anno, non ci si poteva certo aspettare una situazione del genere: c'eravamo assolutamente accorti che non immaginavate certe previsioni, sebbene, in realtà, si sapeva benissimo che avremmo avuto un'ondata di ritorno, con le conseguenti problematiche dal punto di vista economico. Motivo per cui, se vi foste attivati prima su tutta una serie di aspetti, forse in assestamento non avremmo nemmeno avuto bisogno di discutere di determinate questioni.
Il nostro Gruppo aveva sollevato alcuni aspetti già in Commissione, dal sottofinanziamento della legge sull'usura - che in questo momento sarebbe estremamente importante per il sostegno ai piemontesi - ai voucher, dal diritto allo studio al dissesto idrogeologico (come sapete, nonostante i COVID, alcune avversità non ci hanno certo risparmiato, e il dissesto idrogeologico è una di queste).
C'era stato detto che le risorse erano finite e che purtroppo non c'era spazio di manovra: del resto, si sa che la destinazione delle risorse viene definita in sede di bilancio. Peccato che, com'è avvenuto durante la prima ondata, la Giunta si sia arrogata il diritto di stanziare decine di milioni di euro a tutta una serie di categorie: l'intento poteva anche essere nobile, ma quelle attività, in realtà, come hanno già sottolineato alcuni colleghi, hanno riscontrato grossi problemi ad investire tali somme per spese a cui erano legate queste risorse.
Ad esempio, per quanto riguarda l'erogazione di questo Bonus Piemonte peraltro, ci siamo confrontati anche con la Corte dei Conti - sappiamo che queste risorse, al di là di come sono state ripartite (abbiamo già discusso sul fatto che non eravamo d'accordo a fare "figli" e "figliastri" soprattutto senza una logica legata al quantitativo delle risorse erogate) dovevano essere destinate a spese per investimenti (trasferite sugli investimenti privati); investimenti che però dovevano avere una valenza di contenimento del COVID, quindi per spese che andassero a ridurre la possibilità di contagio all'interno dell'attività commerciale, ma che comunque non dovevano rappresentare beni di consumo, ma beni durevoli che superassero l'esercizio di bilancio.
Magari per le società a responsabilità limitata questi vincoli saranno stati accessibili - del resto, cambia anche la contabilità delle aziende ma per i "piccoli" destinatari di queste risorse forse questo aspetto non era così chiaro (o, perlomeno, non era comprensibile a tutta una serie di professionisti con cui ho avuto modo di interfacciarmi).
In pratica, è stato venduto come aiuto per andare incontro alle esigenze delle attività, quando, in realtà, non era esattamente così, perché si trattava di risorse che potevano essere spese solamente in un determinato modo. La conferma, purtroppo, la vedremo in fase di rendicontazioni delle risorse: invece di aver trovato una soluzione per tanti piccoli imprenditori, ho paura che si sia creato loro un ulteriore problema.
È un aspetto che avevamo già sollevato, ma va sempre bene rimarcarlo perché parliamo di decine di milioni di euro drenati dalla possibilità di essere spesi in attività che ci avrebbero consentito di ridurre realmente senza chiedere soldi indietro a nessuno! - la forbice sociale, che ovviamente, è aumentata ulteriormente a seguito di questa crisi sanitaria crisi sanitaria che poi si è trasformata, per ovvie ragioni, in crisi economica.
Noi auspichiamo che, a livello di bilancio previsionale, si abbia intenzione di Ammesso che a livello di bilancio previsionale si abbia intenzione di investire in partite che siano in grado di rispondere ai bisogni dei piemontesi e di quelli che fanno più fatica - e abbiamo degli indici per definire che sono persone in difficoltà - e soprattutto per garantire tutta una serie di diritti. In primis, anche quello alla salute, che dovrebbe essere uno dei fari che ci dovrebbero guidare nei prossimi mesi.
Soprattutto speriamo che ci si possa concentrare su quelle che sono le competenze della Regione Piemonte, anche in sede di bilancio dove si decide come destinare le risorse.
Purtroppo, ancora una volta le opposizioni sono state tagliate fuori dal processo decisionale su come allocare le risorse dei piemontesi, nonostante rappresentiamo una grossa fetta dell'elettorato piemontese - non la maggioranza, ma una grossa fetta - che chiede in continuazione aiuti e sostegno su questioni che sono prettamente regionali. Dobbiamo iniziare a capire che non possono esserci questioni su cui siamo d'accordo o siamo contrari a seconda che sia una competenza del Governo o della Regione.
Auspichiamo che la Regione torni a fare la Regione e si occupi di farlo assumendosi le proprie responsabilità, perché avete tutta l'autonomia che tanto avete chiesto in questi anni.
Purtroppo gran parte delle risorse della Regione sono già state scialacquate in maniera chirurgica, ma abbiamo ancora degli spazi di manovra e forse è il caso di trovare il coraggio di investire in temi un po' più utili e che vadano veramente incontro ai bisogni dei cittadini piemontesi. Non scendo nei dettagli, perché potranno farlo i miei colleghi anche nell'illustrazione degli emendamenti che abbiamo presentato come Movimento 5 Stelle, per dimostrare che abbiamo ben chiara quale dovrebbe essere la strada che auspicheremmo la Regione Piemonte seguisse, e dove sono nascoste le soluzioni - che questa maggioranza, ad oggi, non ha voluto perseguire o vuole ignorare - su problemi, purtroppo, sempre più evidenti.
Concludo, dicendo che il previsionale è dietro l'angolo. Sono state pronunciate le ennesime promesse non solamente agli elettori, ma ormai anche alle opposizioni, con tutta una serie di annunci sui quali vi aspettiamo in sede di previsionale, in modo da poter concretizzare tutte le rassicurazioni fatte dall'Assessore Tronzano sulla possibilità di destinare risorse agli aspetti che abbiamo sottolineato durante le discussioni in Commissione. Auspichiamo soprattutto che si possa aprire un discorso e concentrare sul lavoro legato al bilancio previsionale entro il mese di dicembre, perché ricordiamo che questo sarà un previsionale particolare nel quale avremo già qualche idea su come funzionerà il recovery fund, che saranno le vere risorse che avrà a disposizione il Piemonte e che verranno iniettate nell'economia piemontese. Ovviamente questo succederà in tutta Italia, ma noi ci occupiamo del Piemonte. Queste risorse, a seconda di come saranno spese, avranno o meno un aspetto positivo sull'intero comparto economico, ma anche culturale e sanitario della nostra Regione.
Auspichiamo un mese di dibattito e di approfondimento in merito a questi aspetti, perché i piemontesi hanno aspettato troppo per ricevere delle risposte concrete e speriamo di poter rispondere in maniera puntuale entro il mese di dicembre con un bilancio previsionale ben strutturato e con una discussione con le opposizioni degna di un Paese democratico. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele, relatore

Grazie, Presidente.
Devo dire che mi viene agevole collegare la discussione che stiamo per intraprendere con quanto abbiamo avuto modo di dibattere questa mattina.
L'avrei fatto comunque, ma quello che è capitato stamattina mi aiuta perché offre un esempio fresco alla memoria di tutti della scarsissima propensione di questa Giunta al confronto con l'Aula. In questo assestamento - è già stato ricordato anche dai miei colleghi - abbiamo assistito da una parte all'indisponibilità a trattare su qualunque emendamento, non soltanto su quelli che insistevano sulle poste di bilancio, ma anche su quelli di carattere normativo che insistevano sull'articolato. Alcuni li abbiamo riproposti oggi in Aula, ma non ci aspettiamo un miglior trattamento, ma saremmo felici di essere smentiti.
Non abbiamo avuto l'opportunità di poterci confrontare con gli Assessori, e anche questo costituisce un fatto assolutamente nuovo nel livello di interlocuzione tra Giunta e Consiglio, almeno nella mia modesta esperienza.
Ma devo dire che la cosa che mi ha sconvolto di più e più mi ha stupito è che lo stesso trattamento lo hanno subito i colleghi di maggioranza.
Quindi, mi viene da lanciare se non un appello almeno un caveat perché ogni volta che noi sacrifichiamo le occasioni di confronto in quest'Aula come questa mattina, ogni volta che offrite alla vostra Giunta l'occasione di sottrarsi al confronto, la giustificate o la definite in questo senso state in realtà pregiudicando anche la vostra capacità di incidere con il vostro lavoro in quest'Aula. Io non ho mai visto una maggioranza della quale non sia stato accolto neanche un emendamento, "spernacchiata" dalla sua stessa Giunta che la considera sostanzialmente irrilevante.
Vorrei dire una cosa con grande chiarezza, perché già immagino la vostra risposta: "Ah, ma abbiamo avuto ampi momenti di confronto prima, per cui sicuramente le nostre istanze sono state accolte prima di arrivare in aula". Non ci raccontiamo storielle, perché ho avuto l'eccezionale fortuna di poter partecipare, in orario di cena, ad un confronto fra Capigruppo con la Giunta; francamente, tanto sulla questione dell'assestamento, quanto sulle poste eventualmente ipotizzate per il bilancio di previsione, le risposte dell'Assessore Tronzano e dei suoi colleghi di maggioranza sono state dello stesso livello di chiusura e indisponibilità totale al dialogo forse, peggiori anche di quelle rivolte alle opposizioni, da questo punto di vista.
Non posso che riprendere la discussione dove l'abbiamo interrotta questa mattina; sta anche a voi, colleghi di maggioranza, difendere il ruolo di quest'Aula e quando lo difendete su un'informativa, sulla presenza di un Assessore in Commissione, sulla distribuzione di dati che ci vengono promessi ma che non ci vengono mandati, sulle slide che vediamo in Commissione e che ci vengono inviate dopo settimane - e potrei fare altri mille esempi - sappiate che in quel momento state difendendo anche la vostra possibilità di fare un briciolo - non tanto - un briciolo di differenza la prossima volta che discuterete il bilancio. L'alternativa è quella di oggi: verrete qui, schiaccerete dei pulsanti e non conterete assolutamente niente, come sta capitando.
Vengo al merito, perché oltre che essere una grande occasione persa di fare di questo momento di discussione anche un momento di confronto e non soltanto un momento in cui ci vomitiamo addosso le nostre considerazioni devo dire che trovo questo assestamento anche un'occasione persa per fare politica. È vero che si registrano alcune cifre importanti, ma sono variazioni fondamentalmente tecniche, come non ha fatto altro che ripeterci l'Assessore Tronzano, che registrano delle minori entrate sulla tassazioni legate, ovviamente, all'epidemia da COVID; si registrano, dall'altra parte i trasferimenti statali in entrata, i risparmi molto importanti sul blocco dei mutui e poco altro.
Trovo anche significativo comunque che .



PRESIDENTE

Consigliere Valle, non la sentiamo.



VALLE Daniele

. molto cari al centrodestra: vedo meno poste sulla cultura, meno sul diritto allo studio, meno sui fondi per la montagna, meno sullo sport, meno sull'edilizia scolastica, meno che meno sulla cooperazione. Insomma, si poteva fare questo lavoro di cesello su altri settori, invece, guarda caso si è insistito su settori del "tradizionalmente" sui quali questo centrodestra in questo anno e mezzo ha dimostrano di non credere e di non investire.
Spiace perché con una strumentazione finanziaria come questa, che ci consente uno sguardo lungo e, quindi, di discutere certo di assestamento ma di gettare le basi anche per un proficuo lavoro sul previsionale degli anni prossimi - perché il nostro lavoro ha una proiezione pluriennale forse poteva essere più facile provare almeno a costruire un terreno d'incontro e gettare le basi per il lavoro che andremo a fare prossimamente: non c'è stata alcuna sostanziale disponibilità.
E questo è ancora più grave, se lo assommiamo al silenzio assordante intorno a due temi fondamentali per il futuro e per i prossimi anni del Piemonte: la programmazione del prossimo settennato e il tema del Recovery Fund, che ricordava proprio poco fa il Capogruppo Sacco. Silenzio assordante, interrotto solo da scarne Commissioni che abbiamo potuto ottenere contro uno sforzo ostruzionistico che, francamente, non meritavano perché immagino siano dovute, solo dopo che la Giunta ha inviato le sue proposte ai Tavoli nazionali e solo dopo che la Giunta ha avuto modo di confrontarsi con parte delle rappresentanze della società civile, fuori dal Palazzo, le parti che ha prediletto, mentre altre rappresentanze importanti sono state escluse da questo confronto. E che hanno, anche in questo caso, portato la Regione - ma avremo modo ancora di parlarne durante la Commissione di domani e spero, francamente, in maniera più approfondita in altre occasioni - a presentare un lavoro tutto sommato piuttosto modesto, che alterna un'incredibile vaghezza su alcune poste molto importanti, segno di una carenza di progettualità o anche, forse, della più recondita intenzione di tenersi le mani libere e poter poi agire con maggior discrezionalità e, anche qui, fuori dal controllo di quest'Aula (nuova nota per i miei colleghi di maggioranza). Dall'altra parte, invece assistiamo anche a schemi di un livello di dettaglio imbarazzante, per chi si è preso la briga di compilarle e di inviarle, con interventi di poche decine di migliaia di euro, dove viene individuato il nome e cognome e il codice fiscale del destinatario. Da questo punto di vista, pensiamo davvero che il Piemonte meriti di più, perché al di là delle difficoltà del nostro bilancio, si tratta di risorse importanti che andrebbero programmate con coraggio, in maniera complementare a quello che noi facciamo con le nostre risorse ordinarie.
A questo sguardo sul futuro (chiudo su quest'ultima nota), ho la sensazione che mancherà anche uno sguardo sul presente, in particolare sull'emergenza che non sta assolutamente mollando la presa. Piaccia o non piaccia, le misure di maggior cautela, che lo stesso Presidente Cirio ha inteso adottare, dimostrano che l'emergenza non è affatto alle nostre spalle sarebbe interessante capire, in questo assestamento, che cos'è rivolto a questa crisi, perché siamo passati dalla narrazione per la quale la differenza in termini d'interventi sull'epidemia Coronavirus voleva pretendeva, ambiva, senza riuscirci, farla la Regione con gli interventi del famoso "Bonus Piemonte" (vanno bene, possono andare bene) a un assestamento dove, invece, il tema Coronavirus scompare del tutto, come se si trattasse di qualcosa ormai completamente alle nostre spalle come se, in questo autunno, in questa seconda parte dell'anno, non abbia già colpito duramente i piemontesi.
Mancano misure specifiche di sostegno ai settori in crisi, non abbiamo notizia dell'impiego dei fondi avanzati; oggi il Consigliere Grimaldi ricordava i dubbi relativi al reimpiego dei fondi avanzati da Finpiemonte ma ci sono anche fondi non avanzati da Finpiemonte; per esempio, il bonus cultura era completamente finanziato dai tagli alle Partecipate e ai bandi ordinari che, in questo modo, hanno cubato la cifra di circa 3 milioni di euro che dovevano finanziare questo strumento rivolto alle piccole associazioni, che ordinariamente non avevano sostegni dalla Regione. Questa misura ha avanzato poco meno di mezzo milione di euro, vale a dire un 15 abbondante; sarebbe interessante capire se questi soldi, li vogliamo mandare in avanzo per mettere in sicurezza il bilancio, o se invece, più opportunamente, non pensiamo di reinvestirli, riaprendo questa misura magari con risorse ulteriori, magari a cavallo tra il 2020 e il 2021, in modo da poter attingere a questi 400 mila euro e rotti avanzati sull'anno prossimo.
E questo era soltanto un esempio e si aggiunge a quelli già fatti prima sugli avanzi di Finpiemonte, su cui non c'è risposta perché, a quanto pare tutta questa ambizione di essere noi a rispondere alla crisi indotta dall'epidemia è venuta completamente meno e ci affidiamo completamente al Governo nazionale.
Ma vado oltre, perché in questo bilancio potremmo trovare altre risposte.
Trovo estremamente interessante la proposta che vi è stata avanzata questa mattina, contenuta in un documento collegato all'ordine del giorno, per attivare una campagna di screening straordinario nella nostra Regione attingendo ai fondi di riserva del bilancio regionale. Questo è qualcosa su cui forse, almeno al termine della discussione generale, si potrebbe orientare più o meno proficuamente anche la discussione in aula. Sarebbe il caso di ricevere una risposta; una risposta importante.
Ne aggiungo un'altra. L'abbiamo richiesto più volte in Commissione e soltanto ieri ce l'hanno ripetuto i tre principali sindacati di medici ospedalieri: il Piemonte ha bisogno di più specialisti. Con poche - poche risorse, noi potremmo finanziare ulteriori borse di specializzazione. Come ci l'ha insegnato questa crisi, è necessità ormai ineludibile per il nostro sistema. Altre Regioni hanno sopperito in maniera più importante alle carenze nazionali nel corso degli altri anni. Bene, non capisco perché non possiamo procedere ora.
Sorvolo - perché le trovo decisamente fuori luogo, anche rispetto al dibattito che stiamo facendo sul piano per la non autosufficienza - sulle parole della relatrice Biletta questa mattina, nella misura in cui mettiamo ancora in discussione un modello che, mantenendo le persone a casa e sostenendole nelle loro fragilità, ha dimostrato con le cure domiciliari e non con l'istituzionalizzazione, di essere più efficace in questo momento di pandemia e che, quindi, era giuridicamente sostenibile, come ci hanno detto un sacco di belle sentenze (non ultima quella del Consiglio di Stato), ma che soprattutto, dal punto di vista della risposta medica e sociale, al momento di una crisi come quella che stiamo vivendo, essere il modello giusto.
Anche su questo abbiano presentato degli emendamenti, anche nell'assestamento di oggi, però temiamo, come è capitato in Commissione che verranno respinti.
Concludo, Presidente, augurandoci davvero che il prosieguo di questa discussione, soprattutto quando entreremo nel merito degli emendamenti, mi possa vedere smentito e che alcune delle nostre proposte vengano accolte per una ragione di metodo e dignità del lavoro di quest'Aula, ma anche per ragioni di merito, perché pensiamo che il Piemonte, con questo assestamento, possa meritare di più.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.
Le ricordo che ha dieci minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente, ma ne ruberò decisamente meno.
È evidente che ci saremmo aspettati, dopo un primo anno, di vedere quali erano le indicazioni e gli adempimenti che questa maggioranza e questa Giunta volevano mettere in campo per dare anche corpo a un programma elettorale che aveva sviluppato ed è da qui che faccio mie le parole del Consigliere Valle.
È evidente che il primo problema ce l'ha questa maggioranza che, alla luce di questo bilancio di assestamento, definito tecnico, non è in grado, se non in alcune poste e in alcuni interventi che ha sviluppato in quest'anno di dare risposte a un elettorato e non è in grado di intervenire su questo bilancio.
Sono preoccupato, perché se a suo tempo ci venne detto che si poteva intervenire sull'assestamento tecnico, questo non ci è stato possibile, n a noi né alla maggioranza. Ricordo con chiarezza quanto è stato detto in quella conferenza dei Capigruppo, più volte citata, per cui anche sul 2021 si farà fatica.
Chiaro è che ci sono dei mondi che stanno aspettando delle risposte; ci sono interi settori che aspettano di avere un segnale di apertura, un segnale di investimento. Certo, noi come Gruppo siamo preoccupati da tutto il contesto che stiamo vivendo. Questo è un bilancio di assestamento tecnico, quindi tutta la confusione che ancora oggi c'è sul tema del Recovery Fund e su tutta l'apertura e la non certezza su come questa Regione vuole porsi sul tema delle risorse europee per la programmazione futura. Abbiamo la percezione che si viva alla giornata, come ad esempio la misura messa in campo a suo tempo con i bonus. É una misura utile, dal punto di vista emergenziale, ma essendo una misura a bonus, in teoria dovrebbe confliggere con le varie dottrine politiche che dovrebbero ispirare l'attuale maggioranza, penso almeno alla parte di maggioranza che si definisce, a volte secondo me a sproposito, liberale, perché l'approccio liberale all'economia non è un approccio legato ai bonus.
Detto questo, noi siamo preoccupati di alcune sottolineature che abbiamo sentito in questi giorni e in questi mesi rispetto alle priorità. Per noi rimangono sempre e comunque prioritari tutti gli investimenti che hanno a che fare con il capitale umano.
Purtroppo, continuo a vedere delle contrapposizioni, anche in termini di decisione, sul dove porre le risorse; una contrapposizione tra chi produce e chi, invece, è nella fase di studio per diventare un giorno un professionista, un imprenditore, un artigiano, ma anche un dipendente pubblico.
Il mondo della formazione a tutti i livelli, dalla formazione di base alla formazione professionale, alla formazione universitaria e alla formazione di alto livello post-diploma, rappresentano comunque un asset importante.
Noi siamo un po' stufi di sentir parlare del capitale dei nostri ragazzi come un elemento di importanza, un elemento strategico e poi non vedere risorse e non vedere un cambio di passo.
Di fatto, si stanno inseguendo le emergenze, ma non si vede e non si intravede un piano strategico. Una Regione che volesse dare oggettivamente un segnale di forza o, comunque, di decisività su alcune partite, dovrebbe decidere tre-quattro settori sui quali intervenire e su quelli mettere tutte le risorse che ci sono e quelle che possono ancora esserci.
evidente che tutto lo spazio di manovra che questa Regione aveva l'ha utilizzato per le politiche sui bonus e in parte utilizzerà, o ha utilizzato, le economie arrivate dalla liberalità dei piemontesi per andare a rispondere a bisogni concreti, ma non vediamo da questo punto di vista, un interesse per quello che per noi è decisivo e strategico: l'apprendimento, lo studio e la formazione dei nostri giovani piemontesi.
Detto questo, ci auguriamo, e lo dico con grande chiarezza, che vi sia un cambio di passo e che vi sia la possibilità, da questo punto di vista, di intervenire almeno sul 2021 perché abbiamo la necessità di sostenere alcune parti di questa Regione che, a nostro giudizio, sono strategiche. Prendiamo atto, come ha preso atto la maggioranza, che su questo bilancio di assestamento non c'è possibilità di manovra: siamo molto preoccupati che di fatto, sia la stessa identica situazione che ritroveremo nel 2021. Fosse così, vorrebbe dire che fondamentalmente non vi è nessun cambio di rotta nessuna differenza tra le politiche che sono state attuate negli anni precedenti.
Ci auguriamo, invece, che si possa aprire una discussione sui Tavoli di lavoro, su dove vogliamo portare il Piemonte nei prossimi quattro anni perché questo chiedono i piemontesi. Certo è che alcune sottovalutazioni di alcuni settori, come dicevano alcuni miei colleghi, ci preoccupano perché è evidente che ci sono sensibilità diverse ma, per l'ennesima volta, non vorremmo vedere contrapposto il giusto diritto all'investimento, il giusto diritto al lavoro e il giusto diritto all'intrapresa, contrapposto, come spesso abbiamo visto nella dialettica centrodestra-centrosinistra, al mondo della cultura, al mondo dell'università e al mondo del diritto allo studio.
Questa è una contrapposizione che non possiamo permetterci e anche un po' stucchevole rispetto a quello che oggi vediamo nel nostro Paese.
Presidente, la ringrazio per la parola e annuncio che il nostro Gruppo ha collegato a questa legge sull'assestamento di bilancio due ordini del giorno che poi avrò comodo di illustrare. Uno è legato al tema del calmieramento dei prezzi dei tamponi. È evidente, è sotto gli occhi di tutti in queste ultime settimane, che abbiamo assistito a un vero e proprio Far West di strutture private che si sono riconvertite; abbiamo visto che altre Regioni sono riuscite, attraverso un accordo quadro, tenere il prezzo di questi tamponi a cifre davvero basse, quindi raggiungibili anche dalla popolazione meno abbiente.
L'altro ordine del giorno chiede alla Regione che negli investimenti che farà sul trasporto e sui contributi che darà alle amministrazioni locali per il trasporto scolastico dei nostri ragazzi, dei bambini e delle bambine, tenga conto, solo ed esclusivamente se i mezzi che verranno acquistati sono mezzi .



(Audio mancante o non comprensibile)



MAGLIANO Silvio

. perché anche questa è una modalità con la quale si sottolinea la sensibilità della nostra Regione, come hanno fatto altre Regioni, per i bimbi e le bimbe che, purtroppo, hanno una disabilità e quindi possono e devono poter andare a scuola su mezzi che siano accessibili.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Ci sono altri Consiglieri che vogliono intervenire in discussione generale? Prima di chiudere la discussione generale, chiedo alla Giunta se intende intervenire.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Presidente, magari intervengo alla fine, al fondo della discussione degli emendamenti.



PRESIDENTE

Come vuole.
Assessore, adesso chiudo la discussione ed entriamo nell'articolato, vuole intervenire finita la votazione sugli articoli?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Se lei è d'accordo, farei così.



PRESIDENTE

Va bene.
Se non ci sono altre richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale e proseguiamo con l'esame dell'articolato.
Ricordo che gli articoli 1 e 2 sono stati sospesi.
ARTICOLO 3 Ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto sull'articolo 3? Ricordo di confermare in chat il voto espresso verbalmente.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 4 Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 5 Sull'articolo 5 insistono alcuni emendamenti.
Emendamento rubricato n. 34) presentato da Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che lo illustra in qualità di Consigliere regionale.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Fra gli emendamenti che ho presentato all'esame della Commissione questo è l'unico che ho deciso di portare anche all'esame dell'Aula, perché ritengo sia un argomento decisamente importante; non è un punto politico di parte ma è un qualcosa che dovrebbe appartenere a tutto il Consiglio regionale e fa seguito anche ad interventi che abbiamo tentato di riportare alla vostra attenzione nei mesi scorsi.
Conosciamo il momento difficile che attraversa la nostra Regione, il nostro Paese e la nostra economia. Giustamente, nei mesi scorsi le attività e le famiglie piemontesi sono state aiutate con dei bonus regionali e con altre forme di aiuto nazionali. È senz'altro corretto, abbiamo però dimenticato un aspetto: molti problemi che hanno riscontrato le piccole e medie imprese piemontesi costituiscono terreno fertile per la criminalità organizzata che offre facili soluzioni a problemi complessi.
Per fortuna, oltre alla legge nazionale, la nostra Regione ha approvato una legge regionale per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni dell'usura dell'estorsione e del sovraindebitamento. Come Consiglio regionale abbiamo istituito un Osservatorio sull'usura, rispetto al quale ho l'onore di avere la delega dalla Presidenza, insieme al collega Gavazza.
Noi continuiamo a chiedere un intervento sul fondo regionale: in questo caso, proponiamo nuovamente un incremento di 500.000 euro su un fondo che ne ha 300.000 e che ne ha spesi zero. Ne ha spesi zero! La Regione non sta facendo nulla a contrasto dell'usura.
Si è detto che le ragioni sono varie, alcune di ordine tecnico, ma ritengo che siano tutte superabili. L'abbiamo detto in Commissione; altri colleghi l'hanno detto dopo di me, non ultimo l'estensore dell'attuale legge regionale, colui che l'ha proposta nella scorsa legislatura: se ci sono problemi di ordine tecnico e legislativo li vediamo insieme. Se ci sono modifiche da fare, le vediamo insieme e le facciamo. Ma non possiamo lasciare il fondo usura in queste condizioni, perché non contrastiamo la criminalità organizzata in questo modo, e soprattutto perdiamo credibilità come istituzione.
Quindi ribadisco anche in Aula ciò che ho detto in Commissione: serve un intervento di almeno 500.000 euro su quel fondo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 41) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie Presidente.
È solo uno degli emendamenti che avevamo depositato in Commissione. Ieri abbiamo avuto diverse rassicurazioni da parte dell'Assessora Chiorino e da parte del Presidente dell'EDISU circa il sostegno e il finanziamento di tutte le borse di studio agli idonei. Come potete immaginare, noi siamo felicissimi di questo, anche perché da anni sosteniamo che solo il finanziamento del 100% delle borse di studio e solo la fine di quella categoria (davvero infelice) degli idonei non vincitori possa garantire al diritto allo studio il merito di essere un ascensore sociale utile a raggiungere i più alti gradi di istruzione. Per cui siamo davvero felici se riusciremo a confermare questi presupposti anche per il prossimo anno.
Però nutriamo un dubbio non tanto sulle borse di studio, che a questo punto, visto lo scorrimento della graduatoria, verranno pagate (stiamo parlando di quelle universitarie - lo dico per chi ci ascolta) ma del persistere del problema sui voucher scuola, quindi sulle cosiddette borse per tutti gli studenti che frequentano le scuole primarie e secondarie.
A questo proposito abbiamo depositato l'emendamento, perché, oltre alle borse di studio, ci sono altre politiche che EDISU porta avanti, a partire dalle mense. Come sapete, c'è uno sbilancio legato alle mancate entrate di quest'anno, visto che la gran parte delle mense sono state chiuse praticamente per tutto l'anno. C'è un problema di approvvigionamento in generale, anche rispetto ad altre entrate che l'Ente aveva e, in più ovviamente ci sono le uscite, perché le residenze continuano a costare anche se in parte non abbiamo potuto trattenere tutte le risorse delle borse, e, ovviamente, ci sono anche i costi di gestione. Per questo continuiamo a chiedere un finanziamento di 3 milioni di euro nel prossimo bilancio per non mandare in rosso l'Ente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 7) presentato da Disabato.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è identico all'emendamento rubricato n. 16) presentato da Gallo.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 16) presentato da Gallo, Valle, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente, la maggior parte degli emendamenti li illustro io al posto del collega Gallo, mentre su altri più specifici interverranno i miei colleghi per ragioni di economia dei tempi.
Anche noi abbiamo inteso intervenire sulla partita EDISU con questo emendamento, che stanzia la cifra di 2 milioni di euro, nonostante le rassicurazioni che abbiamo sentito l'altro giorno. Infatti, come da tradizione costante negli ultimi anni, abbiamo la sensazione che questo 100% verrà garantito erodendo ulteriormente i fondi di riserva dell'EDISU cosa che di per sé potrebbe non essere assolutamente dannosa, se non fosse che per la sua natura particolare - che è una natura particolare per i benefici che l'Ente va ad erogare - il bilancio si muove sulla base dell'anno solare, mentre i benefici erogati dall'Ente vanno a scavalco sull'annualità, perché insistono sull'anno accademico. Da una parte c'è questo fatto e dall'altra vi è l'impossibilità all'inizio dell'anno solare di poter prevedere i flussi delle richieste non solo in termini di numeri ma anche di qualità delle richieste, cioè se si tratta di più o di meno fuori sede, se si tratta di più persone che hanno l'accesso alla mensa o alla sostenibilità dei servizi. Immaginate la mensa e tutti i servizi accessori che offre EDISU: capite bene che questa sostenibilità dobbiamo garantirla, anche a fronte di un'imprevedibilità di questo tipo di flussi.
Ed è per questo che, a nostro giudizio, la dotazione che la Regione mette a disposizione dell'EDISU va assolutamente rinforzata. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 11 presentato da Frediani, Bertola, Disabato Martinetti, Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
È un tema di cui abbiamo lungamente discusso anche in Commissione, dove ho presentato una lunga serie di emendamenti con varie rimodulazioni della somma. Questo emendamento che abbiamo portato in Aula - giusto per poter riprendere il discorso in una seduta pubblica e quindi portare anche all'attenzione di chi ci segue questo tema che noi riteniamo fondamentale chiede una copertura di 12 milioni sulla graduatoria relativa al POF (trasporto scolastico) e quindi non a quella relativa ad iscrizione e frequenza, che ci risulta già coperta, ma l'altra graduatoria che, invece non è stata completamente coperta. È un grave danno per le famiglie soprattutto in questo periodo in cui si sono dovute spesso confrontare con delle spese o con difficoltà economiche derivanti dalla crisi.
Per cui crediamo che sarebbe il caso di fare uno sforzo maggiore per cercare di sostenere le famiglie, soprattutto quando si parla di diritto allo studio. Sappiamo che per l'anno scolastico 2020-2021 sono pervenute 103.874 domande e di queste risultano ammesse solo 90.585. Per cui sono molte le famiglie rimaste escluse da quello che è un diritto legato all'istruzione e alla formazione in obbligo formativo, perché ricordiamo che parliamo di studenti che si trovano ancora nella fascia dell'obbligo formativo. Per cui abbiamo provato a riproporre anche in Aula questo emendamento e speriamo che almeno questa volta ci sia accoglimento da parte della Giunta.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 11) presentato da Gallo, Valle, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Questo emendamento è perfettamente consonante con quello della Consigliera Frediani e con quelli che seguiranno del Presidente Grimaldi.
L'auspicio - lo dico quasi scherzando - è che, stante la modestia delle nostre richieste rispetto alle altre, possa essere accolto.
Lo dico scherzando, perché la realtà è che con l'esplosione delle graduatorie per gli assegni di studio legati al trasporto, ai libri e all'ampliamento del POF (esplosione dovuta sia alla maggior semplicità dello strumento sia al fatto che le risorse alle famiglie arrivano prima di spenderle e non dopo e, poi, non ultimo, anche al lavoro di conoscenza e di semplificazione dello strumento che la Regione ha portato avanti nel corso degli ultimi anni, unito - ahinoi - alla crisi economica ancora non superata, che coinvolge sempre più un numero maggiore di famiglie) è evidente che questo strumento ha necessità di essere ripensato. E di essere ripensato non in termini di quantità dell'assegno erogato o della modalità di accesso, perché su questo si è fatto effettivamente un ottimo lavoro anche di razionalizzazione delle specifiche e di tutte le varianti che contribuiscono a determinare l'ammontare preciso dell'assegno, ma una vera rivoluzione in termini di risorse impiegate, perché, il progressivo diminuire della fascia ISEE che si riesce a soddisfare lo sta rendendo nuovamente uno strumento ridicolo, com'era - mi sento di dire - quando l'abbiamo raccolto 6 anni fa, quando prevedeva soltanto un rimborso di spese già sostenute e il bando usciva 2/3 anni dopo rispetto l'anno scolastico cui si riferiva. Ormai non era più uno strumento credibile rischiamo che questo strumento molto apprezzato, come dimostra il numero di domande avanzate, diventi anch'esso non più credibile, una previdenza che i cittadini considereranno poco più che una presa in giro, se non riusciamo a investire una quantità di risorse degna di questo nome, che possa garantire un accesso a redditi certamente non abbienti, che di questa previdenza ha assoluto bisogno.
Quindi, al di là della cifra che imputiamo su questo emendamento e delle proposte dei colleghi, vorrei davvero che questa fosse l'occasione per ragionare per l'anno prossimo, su una spesa che sta diventando veramente strategica e uno strumento che, diversamente, sarà veramente svilito.



PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo all'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 52) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi, per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Scusi, ma vorrei essere certo che questo sia l'emendamento relativo alla somma di 12.124.082 euro.



PRESIDENTE

Sì, esattamente.



GRIMALDI Marco

Come avrà visto, è un emendamento si può definire "chirurgico", perch rappresenta, esattamente alle 8 di mattina di oggi, la cifra esatta per sostenere tutti i voucher scuola, cioè tutte le domande idonee - alle quali, tra l'altro, nel mese di luglio la Regione Piemonte ha mandato una mail dicendo "sarete sostenuti".
Lo dico, di nuovo, a verbale: questa è una sfida che ci riguarda tutti.
Capisco il vostro atteggiamento, ma oltre ad avere preso in giro i ragazzi della scuola media facendosi fotografare accanto a loro, sostenendoli nella loro battaglia per, neppure 24 ore dopo, lasciarli a casa, spesso, tra l'altro, come ci siamo detti, senza custodia e davanti a PC, ai cellulari imprestati dai familiari e a collegamenti improvvisati, questo rischia di essere un altro colpo mortale al diritto allo studio nella nostra Regione.
Se voi non darete aiuto a queste 43 mila famiglie piemontesi, tra l'altro tra le più povere, senza altro sostegno economico, la didattica a distanza diventerà un vero discrimine.
Sono pochi 500 euro? Sì, ma quelle famiglie si accontenterebbero anche di meno. L'Assessore Tronzano proponeva una mediazione: fatela voi. Noi abbiamo, da adesso in poi, diversi emendamenti anche di tipo economico, e riteniamo imbarazzante che davanti a un bilancio che ha visto assegnare a pioggia 120 milioni di euro di bonus ed esaurire la graduatoria delle scuole paritarie fino a 26 mila euro di ISEE, non si sia riusciti a trovare un euro in più e, addirittura, fermarci quest'anno a 7 mila euro di ISEE cioè ancora meno degli scorsi anni! Questo era l'anno in cui avremmo dovuto aumentare l'asticella per arrivare almeno alla povertà relativa, ma siamo sotto i livelli della povertà assoluta.
Quindi, per questo motivo presenteremo diversi emendamenti per fare ipotesi che possano almeno alzare quell'asticella.



PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo all'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 50) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi, per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Presidente, mi interrompa lei. Se vuole, mi dia una somma totale di minuti e li presento tutti insieme.



PRESIDENTE

Come vuole, Consigliere Grimaldi, non siamo al mercato.



GRIMALDI Marco

No. Mi dica quanti minuti ho e li presento tutti insieme, con un'unica relazione e, magari, avanzo anche del tempo.



PRESIDENTE

I suoi emendamenti sono 10, per 3 minuti l'uno.
Per procedere nella maniera più corretta, lei avrebbe 30 minuti a disposizione. Se vuole sfruttarli tutti, sono qui ad ascoltarla.



GRIMALDI Marco

Io sono generosissimo e sto già per concludere, almeno su questa sessione di emendamenti, perché - ripeto - il nostro intento è trovare una mediazione.
Crediamo che, in questi anni, dietro il tema del voucher ci sia stato un ripensamento, come diceva bene Valle. Abbiamo provato a far sì che non fosse più un rimborso allo studio, ma un sistema per erogare una sorta di mini-borsa che poteva essere utilizzata, ovviamente, per i libri di testo cosa che, tra l'altro, ci ha aiutato nel prendere e recuperare parte di queste risorse nazionali per metterle nel diritto allo studio. Ricordo, tra l'altro, che nelle poche risorse che abbiamo stanziato, la gran parte sono statali; quindi, non è stato un grande sforzo come l'Assessora Chiorino e l'Assessore Tronzano ci hanno detto, a differenza del diritto allo studio universitario, in cui, in effetti, le uscite sono diverse: sono un terzo del totale, ma è, comunque, una cifra considerevole e imponente.
Da questo punto di vista, abbiamo avuto un'esplosione; abbiamo intuito per primi che quest'anno le famiglie avrebbero chiesto più facilmente questo voucher, soprattutto per sostenere altre spese. Oltre ai libri di testo e ai trasporti, oltre alle gite, che ovviamente quest'anno sono tutte saltate, la spesa più considerevole è quella del cosiddetto "materiale didattico". Nel materiale didattico, per la prima volta sulla scena, è arrivata la didattica a distanza; una didattica a distanza che ha messo a nudo - possiamo dire - la povertà delle nostre famiglie e le disuguaglianze.
Credo che dietro a queste lacune ci sia sempre il limite di un sistema che non ha voluto creare un Osservatorio (e anche in quel caso ve l'avevamo già chiesto nel mese di maggio). Quelle disuguaglianze sarebbero dovute essere almeno fotografate, per dare una risposta a settembre. Oggi non so se avete ascoltato davvero quei ragazzi; quei ragazzi ci parlano di loro coetanei costretti a barattare uno smartphone con il proprio fratello più grande, che si alternano i telefonini con le mamme o i loro papà e, spesso in quelle famiglie non c'è il wi-fi. Si pensa che questi strumenti, ormai diventati strumenti di massa, siano a disposizione di tutti, ma lì dietro ci sono tante difficoltà, che noi avremmo almeno dovuto intercettare.
Mi risulta incomprensibile, soprattutto dopo la relazione di Tronzano al mio question time, che ha dimostrato che alcune risorse e investimenti ci sono, che non si provi a rispondere. I nostri emendamenti vanno da dodici milioni di euro a tre milioni di euro (quello da 3 milioni servirebbe almeno ad arrivare all'asticella dello scorso anno, cioè ai quasi nove mila euro di ISEE). Ci sono emendamenti da quattro milioni, da cinque milioni da sei milioni, sette, otto, nove, dieci, undici, fino a 12.124.082.
Con tutti i bonus che abbiamo dato, forse avremmo dovuto pensare a quelle famiglie che stavano sotto i 26 mila euro di ISEE, alle quali dovremmo rispondere noi, perché il diritto allo studio è una materia strettamente regionale, che andrebbe ancora riformata: lo sapete che avevamo anche proposto di aggiungere, fra le spese, quella delle mense? Vi chiediamo semplicemente di utilizzare e attingere (c'è un altro emendamento che depositeremo sulle spese obbligatorie) a quelle poche risorse che abbiamo di riserva e metterle lì. Trovare il modo di far sì che, in questo anno straordinario, chi è rimasto a casa, in quelle situazioni più difficili, venga in parte sostenuto da un - chiamiamolo "bonus scuola".
Ecco, io vi chiedo - così risparmio davvero tantissimi minuti e non vi tengo qua per una mezz'ora a discutere - almeno un'apertura. fatto Abbiamo avanzato questa proposta nel bilancio previsionale e, insieme al Partito Democratico, ai Moderati, alla lista Monviso e al Movimento Cinque Stelle vi abbiamo chiesto di mettere questo capitolo fra le spese obbligatorie.
Abbiamo accettato una mediazione e ci avete detto di discuterne nel "Riparti Piemonte".
La scuola non ha fatto parte di nessuna misura del "Riparti Piemonte" altro che ripensamento dei servizi e dei trasporti! Zero avete messo nel "Riparti Piemonte" sulla scuola pubblica piemontese; e poi è arrivata pure la beffa.
Credo siano molto legittime le richieste dei Consiglieri, anche dell'opposizione, come il Consigliere Magliano, con cui ci confrontiamo da una vita su questo tema, di esaurire le graduatorie per le scuole paritarie. E così avete fatto: avete fatto, fra settembre e ottobre, una bella delibera di Giunta, in cui tutte le risorse che avevate avanzato le avete utilizzate per far scorrere la graduatoria, così ad esaurire quella.
Non si fa. Tra l'altro ci sono sentenze del TAR, per esempio della Regione Lombardia, che dicono che questi atteggiamenti sono illegittimi. Ha senso esaurire una graduatoria fino ai 26 mila euro di ISEE, e lasciare nell'altra graduatoria di famiglie che vanno nelle scuole perlopiù statali bloccate a settemila euro di ISEE, senza un contributo per i libri di testo, per i trasporti, per il materiale didattico? Credo che non abbia senso e spero che vi sia anche solo una voce fuori dal coro del centrodestra che capisca e apra uno spazio di dialogo su un tema così delicato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 27) presentato da Gallo, Valle, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento andiamo ad appostare un ulteriore milione di euro sul capitolo relativo ai contributi per attività culturali e di spettacolo.
La ragione è presto detta. Secondo noi, il comparto culturale è stato uno di quelli più sacrificati nel novero dei provvedimenti di carattere straordinario in materia di emergenza da Coronavirus; sacrificato perch non sono state previste risorse aggiuntive. È stata prevista una misura aggiuntiva, quella del bonus, il cui finanziamento, però, è stato ricavato a scapito delle tradizionali forme di finanziamento, sia quelle alle associazioni, cioè i bandi ordinari, sia alle nostre partecipate o a coloro che hanno una convenzione con la Regione.
Riteniamo, invece, che era è l'occasione per investire maggiori risorse.
Questo milione, fra l'altro, per il quantitativo che rappresenta, rispetto alla varietà del comparto culturale, è poco più che simbolico, ma testimonierebbe un'attenzione e la possibilità di cominciare a riequilibrare questo squilibrio, ormai sempre più marcato (e quest'anno non fa eccezione), di risorse, per cui, sui bandi spostiamo progressivamente il peso dell'esposizione sul bando sull'anno successivo, per risparmiare soldi nell'anno in corso; tant'è vero che una piccola parte delle spese relative al dissesto idrogeologico, quest'anno viene ricavata anche con delle diminuzioni di posta sul bilancio per quello che concerne i capitoli culturali.
Con questo non solo andiamo a recuperare quel taglio, ma andiamo anche oltre nel recupero di risorse a disposizione; cerchiamo di dare un segnale ad un comparto che è particolarmente colpito e rispetto al quale, mi sento di aggiungere, noi abbiamo anche contezza di un avanzo importante sulla linea che si è chiusa da poco, il cosiddetto "Bonus Piemonte" che, avendo avanzato una cifra importante, quasi mezzo milione di euro, potrebbe costituire davvero una risorsa significativa.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
Passiamo all'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 30) presentato da Gallo, Valle, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Questo emendamento insiste sulla sfera culturale, che è già stata introdotta dal mio collega e cuba un importo abbastanza ridotto, quindi molto accessibile per il bilancio regionale: 150 mila euro da allocare sul 2020 e finalizzati al sostegno agli ecomusei, che sono una rete presente in tutte le province del Piemonte, di musei molto radicati sul territorio specifico in cui sono situati. Sono musei tendenzialmente piccoli, che preservano e sviluppano le tradizioni locali. Sono musei che nascono dalle comunità dei luoghi in cui sono insediati e che tramandano le tradizioni le specificità dei vari territori del Piemonte.
Purtroppo, anche a causa della pandemia che si è abbattuta sulla nostra regione e sul nostro Paese nel 2020, questi musei lamentano un calo dei loro introiti e quindi delle difficoltà di mantenimento degli equilibri finanziari. Proprio la preoccupazione per la prosecuzione del loro lavoro che è un lavoro spesso anche sostenuto da un contributo volontario delle popolazioni dei Comuni che li ospitano, noi abbiamo proposto questo piccolo sostegno da parte della Regione: ripeto, 150 mila euro, da dare già in questo anno.
Riteniamo che non possa essere rinviabile al bilancio preventivo del 2021 perché il rischio è che queste realtà chiudano già prima dell'inizio del nuovo anno, ragion per cui ci siamo permessi di fare questa proposta alla Giunta regionale che, ripeto, nella sua entità ci pare quanto mai accoglibile.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Canalis.
Passiamo all'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 10) presentato da Frediani, Bertola, Disabato Martinetti, Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo è un altro esempio di emendamento che abbiamo conservato più che altro per portare un tema in discussione in Aula, ovvero quello degli anziani che hanno patito sicuramente, come il resto della popolazione anche quella giovanile, l'isolamento di questi mesi. Noi riconosciamo l'attività importantissima che viene svolta da quelle realtà che sono le Università popolari della Terza Età, soprattutto nei piccoli Comuni dove sono dei veri e propri centri di incontro e un modo per trascorrere il tempo e anche per formare le persone anziane (e non solo, ovviamente perché i corsi non sono rivolti solo agli anziani).
Noi crediamo necessario un segnale di attenzione a queste realtà, e quindi abbiamo proposto una cifra piuttosto simbolica, di 10 mila euro per il 2020 e 20 mila euro per il 2021; un segnale di sostegno a queste importantissime realtà che, speriamo al più presto, possano riprendere le loro attività. Questa cifra potrebbe consentire magari di mettere in atto qualche iniziativa compatibile con le regole anti-contagio che, in questo momento, stanno regolando tutta la nostra vita sociale.
Abbiamo deciso di portare questo unico emendamento in Aula; ne abbiamo presentati tantissimi in Commissione e i colleghi sicuramente se lo ricorderanno, ma tenevamo a sottolineare l'importanza di questo tema e la nostra attenzione verso questa fascia di popolazione che non deve assolutamente sentirsi abbandonata in questo momento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Passiamo all'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 18) presentato da Gallo, Valle, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione



VALLE Daniele

Con l'emendamento rubricato n. 18 abbiamo inteso, già su questo assestamento, impegnare sul 2021, quindi non sull'anno in corso, delle risorse destinate al sostegno delle destinazioni e al marketing turistico (si tratta di due milioni di euro).
L'intendimento, da questo punto di vista, è reperire risorse importanti per il sostegno agli operatori di uno dei settori più strategici per l'economia piemontese che è stato, come molti altri, colpito dall'epidemia, ma che per noi, in questa fase invernale, subisce un colpo che invece molte altre destinazioni, penso quelle collegate al turismo marittimo, non conoscono o conoscono in maniera decisamente ridotta. Per noi, invece, è decisamente più grave e più importante da una parte, e dall'altra l'esigenza di appostarle sin da ora.
Ovviamente questo tipo di attività di programmazione, legata anche alla comunicazione e al marketing, necessitano di tempi di programmazione e di investimento tali per cui, se noi dovessimo reperire o impegnare risorse aggiuntive su questa materia soltanto nel bilancio previsionale verosimilmente rischieremmo di arrivare tardi o, comunque, quando non si può più impegnarle positivamente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle Passiamo all'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 3) presentato da Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Anch'io come i miei colleghi ho voluto presentare questo emendamento perché, secondo noi, è un settore importante che non doveva essere trascurato. Chiediamo per il 2020 uno stanziamento di 500 mila euro per contributi in capitale ai Comuni per quello che riguarda l'intero adeguamento della strumentazione urbanistica.
Sono state fatte delle modifiche importanti anche con il "Riparti Piemonte"; ci sono in ballo dei progetti altrettanto importanti che vedranno coinvolti i Comuni e le Amministrazioni locali per soddisfare le esigenze dei cittadini anche in termini di consultazioni urbanistiche.
Come abbiamo già spiegato ampiamente in Commissione (questo emendamento faceva parte di un pacchetto modulato con cifre diverse, proprio per stimolare la vostra attenzione sull'argomento), nel prossimo futuro sarà necessario adoperarsi per agevolare e accelerare gli adempimenti burocratici. Si è dimostrato di poter fare grandi cose al riguardo: i Comuni, se adeguatamente sostenuti con gli strumenti e il personale adatto possono veramente fare la differenza e ridurre i tempi di lavorazione delle pratiche (se prima duravano oltre un mese, adesso si può ottenere lo stesso risultato magari in poche settimane!).
Ho immaginato questo emendamento per trovare un varco nel muro che l'Assessore ha frapposto fra noi e quello che è il bilancio di assestamento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 39) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

L'emendamento n. 39) è abbastanza semplice ed è conosciuto da tutti voi.
Si riferisce al contributo che eroghiamo alle Agenzie Sociali per la Locazione (ASLO) - quelle che hanno poi sostituito o, meglio ampliato, quel lavoro pionieristico svolto dall'agenzia locale. Tali agenzie servono a dare contributi soprattutto alla locazione, specie per gli affitti concordati (ma non solo). Inoltre, servono ad assegnare risorse per i cosiddetti "salva-sfratti" e "salva-mutui".
Per noi era fondamentale prevedere un contributo aggiuntivo soprattutto in un momento di così grande difficoltà, che potesse servire sia come sostegno alla locazione sia per la realizzazione di affitti calmierati e concordati e sia per quei due bandi a sportello di cui ho parlato poc'anzi, il salva-sfratti e il salva-mutui. Adesso, formalmente abbiamo bloccato alcuni sfratti attraverso le leggi nazionali, ma poi i tempi decadono, le risorse si accumulano e se non prevediamo ulteriori economie anche solo per sostenere gli affitti o i mutui sulla prima casa nel 2021 quelle persone rischieranno di perdere la loro prima abitazione.
So della sensibilità di tanti colleghi; lo stesso Consigliere Segretario Gavazza ha seguito alcune crisi industriali nel suo territorio: sapete bene che ci sono alcuni operai che prima perdono il lavoro e poi l'ammortizzatore sociale per diversi mesi, in caso di fallimento o acquisizione (tre, quattro, anche sei nel caso della Comital), e nessuno glieli ridà indietro. Questo fondo salva-sfratti e salva-mutui serve proprio a dire: "Almeno quelle sei mensilità, visto che non riusciamo a garantirvi altri ammortizzatori, ve li diamo noi".
Tra l'altro questa proposta, unita alle risorse che, se ho capito bene l'Assessore Chiorino sta per bandire proprio per i lavoratori in difficoltà, potrebbe essere la manovra sociale che centrodestra centrosinistra e Movimento 5 Stelle scelgono come misura pioniera a livello nazionale per evitare che il 2021, per questi lavoratori, sia un anno senza uno sfratto e senza un'abitazione col mutuo evaporato dalla crisi.
Dopo queste difficoltà è un impegno che tutti noi dovremmo porci.
Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 6) presentato da Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato per l'illustrazione; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Mi spiace non aver potuto illustrare l'emendamento precedente, ma ho avuto un problema di connessione. Lo do quindi per illustrato.



PRESIDENTE

Se vuole illustrarlo lo può ancora fare.



DISABATO Sarah

In realtà ne abbiamo già parlato tanto (mi riferisco all'emendamento relativo ai trasferimenti all'EDISU). Siamo stati rassicurati dall'Assessore e dal Presidente Sciretti per quanto riguarda la copertura delle borse di studio del 2020. Tuttavia, abbiamo deciso di presentare comunque un emendamento in merito perché c'è ancora la partita del febbraio marzo 2021, per cui potrebbero rientrare nuove idoneità e potrebbero essere necessari nuovi fondi. Pertanto, abbiamo ritenuto comunque doveroso prevedere un ulteriore stanziamento per sicurezza, in quanto anche le richieste di borse di studio sono aumentati in questo anno accademico.
Auspichiamo comunque che ci sia una copertura totale anche per il prossimo anno.
Torno invece all'emendamento in oggetto, relativo ai trasferimenti per l'Agenzia Interregionale per il fiume Po per le spese di funzionamento e per l'esercizio delle sue funzioni all'interno del bacino del Po, che consistono nella progettazione e nell'esecuzione degli interventi sulle opere idrauliche e nei compiti di pulizia idraulica (quindi tutto quello che concerne anche la sicurezza del territorio).
È un argomento di cui si è discusso molto, perché, come si è potuto riscontrare, negli ultimi anni gli eventi calamitosi sono diventati sempre più consistenti e i danni sempre più ingenti; dunque è necessario finanziare le opere e gli interventi per la messa in sicurezza del territorio in generale. In un'apposita Commissione consiliare, dove abbiamo potuto audire i tecnici competenti in materia, ci è stato riferito che sebbene negli anni siano mancati dei trasferimenti da parte della Regione (fondi statali dedicati all'ente), causando non pochi disagi, l'ente è comunque riuscito a far fronte a tutte le opere necessarie, con grande impegno e dedizione. Dunque, non possiamo far altro che ringraziarli per l'impegno dedicato, nonostante la carenza di fondi.
In questo momento, però, occorre usare una marcia in più proprio in tema di sicurezza del territorio, perché non possiamo più permetterci di affrontare danni ingenti come quelli che abbiamo visto nell'ultimo evento calamitoso. Occorrono delle opere di prevenzione e di messa in sicurezza.
Sicuramente, l'Agenzia agisce di conseguenza e ha contribuito negli anni alla sistemazione idraulica del territorio, ma dobbiamo continuare a sostenerla con degli stanziamenti congrui per operare e per far fronte alle esigenze del territorio.
Abbiamo quindi riproposto questo emendamento com'è stato fatto in Commissione, accogliendo con favore il parere di alcuni colleghi di maggioranza sensibili al tema. Auspico che nella trattazione in Aula si possa arrivare ad una convergenza su questo emendamento.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 40) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questa è la nostra risposta più organica a quella lettera che migliaia di ragazzi e ragazze ci hanno scritto collettivamente. I giovani di Extinction Rebellion e di Fridays for Future ci hanno mandato una lettera qualche settimana fa, chiedendo di fare delle scelte oculate sia sull'assestamento sia sul Recovery Fund. Le opposizioni da settimane vi dicono di aprire un confronto con loro e soprattutto con tutta la comunità scientifica; ma eravate già poco attenti prima della pandemia, ma adesso che la pandemia ha preso tutto lo spazio pubblico di discussione, sembra che vi siate dimenticati di quella che è una delle sfide del nostro tempo.
Noi purtroppo siamo - lo dico spesso - un territorio di deindustrializzazione, di lavoro povero, spesso mal pagato. Siamo una delle terre che ha assistito più spesso sia a grandi momenti di assenza di acqua tant'è vero che il Piemonte è stato in allarme siccità per diversi mesi anche lo scorso anno - sia a quello che voi continuate a chiamare semplicemente "maltempo e bombe d'acqua". Invece, quel cambiamento climatico è, di fatto, già nelle nostre strade, nei nostri terreni; si sente quando produciamo meno miele, quando iniziamo a vedere le difficoltà addirittura in molti vigneti e nella produzione che, tra l'altro, è l'unica a doppia cifra, che ci procura numeri da capogiro sull'export. Oggi la situazione è assai diversa e, tra l'altro, questo clima rischia di far sì che i nostri figli non conoscano neanche quella che è una delle identità culturali del nostro Piemonte.
Questi 14 milioni di euro sono davvero bruscolini; sono risorse necessarie intanto per una risposta al tema importante delle risorse da mettere in campo per il dissesto idrogeologico, per le bonifiche ambientali e per quel piano straordinario di messa in sicurezza di cui vi parliamo spesso. Sono contento che, insieme alle opposizioni, questo tema è stato trattato dall'inizio alla fine in questa sessione di bilancio. Per l'ennesima volta ci avete detto che non ci sono risorse, che quelle che sono stanziate per l'emergenza e, da ultimo, per i bonus erano tutte quelle che si riuscivano a mettere. Noi continueremo a chiedervi, anche per il bilancio preventivo del prossimo anno, di dare dei segnali di cambiamento, soprattutto perch il Piemonte ha bisogno di mettere questo tema al centro, sia nei fondi strutturali europei sia nel suo bilancio, ma anche nel Recovery Fund.
Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 8) presentato da Disabato, Bertola, Frediani Martinetti, Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Stiamo parlando dei contributi alla biodiversità. Ho deciso di riproporre l'emendamento in Aula, in quanto sul tema dei Parchi della biodiversità ho notato in assestamento di bilancio un taglio consistente alle risorse.
Purtroppo è un tema annualmente ricorrente e abbiamo visto quanto tagliare sulla tutela delle aree protette e della biodiversità possa essere un passo falso, soprattutto in questo momento in cui i ragazzi del Fridays for Future e anche i cambiamenti climatici in atto ci imporrebbero, invece, di andare nella direzione opposta.
Purtroppo sono tanti i capitoli nei quali abbiamo assistito ad una riduzione dei fondi. Abbiamo assistito con dispiacere a questa decisione che più che tecnica, per quanto riguarda l'assestamento tecnico di bilancio, a noi sembra, invece, una decisione del tutto politica. In particolar modo, occorrerebbe incentivare politiche sostenibili, mettendo a disposizione dei Parchi le risorse necessarie per far fronte sia alle spese per il personale sia ad alcune opere di messa in sicurezza, perché gli eventi calamitosi hanno causato danni all'interno delle aree protette degli Enti Parco. Abbiamo anche saputo che sono state mosse delle richieste d'aiuto al Ministro Costa per i danni subiti da queste aree.
A noi pare, invece, in controtendenza il fatto che si sia andata a ridurre in modo così consistente la portata delle risorse. Abbiamo presentato anche degli ordini del giorno in passato per chiedere di investire in questi importanti Enti, in quanto garantiscono le finalità messe al centro da direttive europee e da normative nazionali. Per cui chiediamo di ripristinare quantomeno la portata dei capitoli.
Per quanto riguarda, invece, il bilancio previsionale chiederemo degli interventi strutturali per andare a finanziare con congrue risorse tutte le attività messe in atto dagli Enti parco, dal punto di vista della ricerca della tutela della biodiversità, ma anche per l'operatività di alcuni Enti e alcuni bracci che si muovono all'interno dei Parchi stessi. Mi vengono in mente i centri di referenza per la fauna, che sono diversi e csvolgono azioni di controllo sulla biodiversità. Riteniamo che si debbano andare a ripristinare nell'immediato le risorse e fare un ragionamento di altro tipo. Mi viene in mente anche la questione, per esempio, dei risarcimenti a danni da fauna selvatica. A tal proposito, ci sono appositi capitoli all'interno del contesto delle aree parco. Noi ci chiediamo come si possa andare verso una riduzione di questi fondi, quando i danni - e l'abbiamo visto nel corso degli anni - stanno aumentando sia all'interno dei parchi sia fuori. Quindi, è chiaro che occorre insistere su questo tema, affinch possano arrivare i giusti risarcimenti a chi ne ha necessità.
Pertanto, con questo emendamento speriamo di poter ripristinare il capitolo per far fronte a tutte queste esigenze, però, soprattutto auspichiamo che in futuro, queste modifiche di tipo tecnico (che tanto tecniche non sono) non siano ancora volte alla riduzione della portata dei capitoli, ma alla loro crescita.



PRESIDENTE

Grazie.
Passerei all'emendamento rubricato n. 9) della Consigliera Frediani identico al n. 29) del Consigliere Gallo.
Emendamento rubricato n. 9 presentato da Frediani, Bertola, Disabato Martinetti, Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 14 presentato da Frediani, Bertola, Disabato Martinetti, Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani, per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 9) chiede uno stanziamento di 500 mila euro. È di nuovo un tema che abbiamo più volte portato all'attenzione della Commissione nella fase di discussione di assestamento; il capitolo è il 151888, relativo al Fondo regionale per la montagna. Il nostro fine è quello di finanziare in modo mirato l'intervento, già avviato nel 2018, relativamente al "Buono trasporti per gli alunni delle scuole medie superiori". In questi giorni si fa un gran parlare del trasporto studenti e noi sappiamo che, al di là dell'emergenza in corso, il tema dei trasporti, soprattutto nelle aree cosiddette "marginali" delle aree montane è un tema piuttosto vivo e interessante. Quindi, crediamo necessario sostenere le famiglie e quanti scelgono di frequentare una scuola in area montana.
Questo è il primo dei due emendamenti e non so se collegarmi direttamente a quello successivo, il n. 14. Mi dica lei, Presidente.



PRESIDENTE

Se vuole collegarsi all'emendamento successivo.



FREDIANI Francesca

Concludo, perché l'argomento è lo stesso.
L'emendamento n. 14) prevede una cifra di 500 mila euro sul capitolo 156591 "Contributi per il mantenimento di servizi essenziali per la popolazione residente nei territori montani e rurali svantaggiati"; è una misura finalizzata al buono trasporti per gli alunni delle scuole medie superiori.
Abbiamo più volte ribadito come sia necessario mantenere attivi i servizi se vogliamo che le nostre aree montane non muoiano. Riteniamo quindi essenziali alcuni servizi come la sanità, i trasporti e, soprattutto, la scuola, un presidio importantissimo in territori che rischiano altrimenti di essere marginalizzati. Questi territori, tra l'altro, in questa fase di pandemia, hanno dimostrato di offrire la possibilità di avere degli spazi di vita e di convivenza che in futuro potrebbero diventare la normalità per molti di noi; molte persone stanno guardando alle aree montane come una possibilità per il loro futuro, per la loro vita: ci sono molte case in vendita e molte persone che cercano di trasferirsi in queste zone, che consentono uno stile di vita magari più difficile, perché i servizi per l'appunto sono carenti, ma sicuramente più a misura d'uomo e più vivibili.
Noi continueremo a sostenere le nostre aree montane e, soprattutto, a cercare di mantenerle vive; però, per mantenerle vive servono risorse quindi questa nostra richiesta d'impegno è una richiesta molto concreta che si aspetta una risposta altrettanto concreta da parte della Giunta.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 29) presentato da Gallo, Valle, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Canalis, per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 29), presentato da Gallo.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Questo emendamento prevede 500 mila euro per il 2020 sul Fondo regionale per la montagna.
Come vedremo dall'ordine del giorno collegato all'assestamento di bilancio che illustreremo più tardi, questi fondi ulteriori trasferiti alle Unioni dei Comuni montani sono vincolati non al mantenimento del personale delle Unioni, ma alla manutenzione .



(Audio mancante o non comprensibile)



CANALIS Monica

. grandissima e capillare rete sentieristica della nostra Regione.
Sappiamo, come abbiamo detto in molte occasioni, che la struttura orografica del Piemonte fa sì che la montagna, di fatto, rappresenti il 50 del territorio regionale. Noi abbiamo la fortuna di avere 4.700 sentieri che si sviluppano su ben 20 mila chilometri; tra questi sentieri ben il 30 è organizzato in veri e propri itinerari, che sono stati creati negli anni prevalentemente grazie ai fondi europei.
Purtroppo, a fronte di questi fondi per la creazione di questi itinerari che - non vi sfuggirà - hanno un potenziale non soltanto turistico, ma anche sportivo, culturale, storico ed educativo per le attività delle scuole, questi itinerari sono una minima parte del totale.
Quindi, mentre ci sono stati dei fondi per crearli, sono mancati in tutti questi anni, sia con la Giunta di centrodestra sia con quelle di centrosinistra, dei fondi mirati al ripristino e alla manutenzione, perch le intemperie o gli eventi alluvionali, che recentemente hanno nuovamente interessato il Piemonte, danneggiano e talvolta distruggono questo patrimonio inestimabile, che ha anche un potenziale inespresso, sul quale dovremo lavorare molto, per creare delle attrazioni più identificabili nel nostro territorio montano.
In particolare, la legge regionale n. 12 del 2010, dedicata all'escursionismo, non è mai stata finanziata; quindi, proprio perché ci sembrava più difficoltoso e anche lungo creare un nuovo capitolo di bilancio dedicato a quella legge (sarebbe stato il percorso più corretto) per velocità, abbiamo pensato di aumentare la cifra destinata al Fondo per la montagna e di vincolare l'utilizzo che ne faranno le Unioni dei Comuni.
In quale maniera vincolarli? Al rimborso spese dell'attività volontaristica effettuata dai rilevatori del CAI e della Protezione civile. Già oggi molti uomini e donne, a titolo gratuito, percorrono i sentieri, ne verificano le condizioni e ne segnalano l'eventuale deterioramento. Credo che come istituzione a queste persone dobbiamo almeno un rimborso spese e, come vedete, la cifra prevista è davvero esigua: parliamo di 500 mila euro, per l'acquisto dell'attrezzatura necessaria e anche per l'abbigliamento di protezione.
Perché abbiamo messo questa cifra nel 2020 e riteniamo che, anche in questo caso, non si possa aspettare il bilancio preventivo 2021; gli ultimi aggiornamenti che ho ricevuto ci dicono che, purtroppo, molti sentieri soprattutto nelle province colpite dall'alluvione, sono davvero in pessime condizioni. Quindi, se si dovesse tardare a intervenire, il prossimo anno potrebbero non essere più recuperabili. Noi, quindi, avremmo la responsabilità di perdere una delle attrazioni del Piemonte, soprattutto in una fase in cui il turismo di prossimità viene riscoperto e in cui i grandi circuiti del turismo, non soltanto nazionale, stanno puntando sulle forme di turismo outdoor, all'aria aperta.
Riteniamo che una cifra così piccola sia assolutamente alla nostra portata e che sia, anzi, un dovere cercare di essere vicini a queste forme di volontariato che fanno anche risparmiare molti soldi alle Istituzioni.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 22) presentato da Gallo, Valle, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 20) presentato da Gallo, Valle, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Se a lei va bene, Presidente, li presenterei insieme, perché insistono sullo stesso capitolo.



PRESIDENTE

Sì, va bene, prego.



ROSSI Domenico

Grazie.
Si tratta di due emendamenti: uno aumenta le risorse di un milione, l'altro di un milione e mezzo, sulla missione 9 "Programma 0908". Perché stiamo proponendo questo emendamento? L'oggetto è legato al bando per la mobilità sostenibile, recentemente pubblicato dall'Assessorato all'ambiente.
Qual è il problema di questo bando, che abbiamo condiviso e condividiamo tuttora, Presidente? Il problema è, che con le risorse stanziate dall'Assessorato, questo bando, orientato a migliorare la qualità dell'aria nel bacino padano, che quindi prevedeva dei contributi per la sostituzione dei mezzi con veicoli a basso impatto ambientale, nel giro di pochissimi giorni (nel caso degli autoveicoli dopo due giorni) e solo dopo 164 domande ha esaurito il proprio plafond.
È evidente, come abbiamo avuto modo di discutere anche in Commissione (ed è il motivo per cui, nel merito, lo ripresentiamo qui in Aula, Presidente) che non si può annunciare un bando di questo tipo, come è stato fatto per settimane - tant'è che moltissimi Amministratori locali ci hanno cercato per chiedere quando sarebbe uscito il bando e in molti ci stanno chiedendo quando uscirà il bando e, uscito il bando in tutto il Piemonte, la parte relativa agli autoveicoli si esaurisce dopo due giorni, e non dopo migliaia di richieste, ma solo dopo 164.
Questo significa una cosa sola, che le risorse immaginate per quel bando sono state troppo esigue.
Non vogliamo pensare che la Giunta volesse fare uno spot o pura propaganda vogliamo credere che la Giunta davvero creda alla necessità di migliorare la qualità dell'aria in Piemonte, ma allora, per fare questo, l'azione messa in campo è assolutamente insufficiente, Presidente.
Le risorse che noi mettiamo in campo, infatti, non sono spropositate, ma servono a dare un senso, anche di rispetto, nei confronti di quelle migliaia di cittadini che hanno fatto domanda, perché invitate dalla Regione a presentarsi per rinnovare il parco veicoli inquinanti e poi, dopo poche ore, non hanno più potuto farlo, perché le risorse immaginate erano troppo esigue.
Noi chiediamo davvero che la questione ambientale, la questione della lotta al cambiamento climatico e della qualità dell'aria, anche per questioni di salute, sia messa al centro dall'azione di questa Giunta. Ci auguriamo quindi, che questi due emendamenti - o uno dei due - vengano accolti, così da dare fiato ad almeno qualche centinaia di cittadini piemontesi che, a oggi, si sentono presi in giro da una misura che dopo poche ore era già esaurita.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 36) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
L'emendamento 36) riguarda l'incentivo dei mezzi pubblici, tra l'altro strettamente collegato alla partita delle scuole medie superiori e medie inferiori e anche al tema dell'incentivo all'uso dei mezzi pubblici per i minorenni.
Questa misura a cosa serve? Serve a continuare negli incentivi sul cosiddetto "abbonamento studenti" e, dall'altra, a essere la prima Regione italiana che fa sì che, dagli zero anni fino ai 14 anni, prevede un'estensione e una gratuità legata, soprattutto nel caso delle scuole elementari e nelle scuole medie, all'abbonamento del proprio genitore.
Questo tema degli under 14 è fondamentale - ve lo dicevamo già sul tema della didattica a distanza.
Purtroppo, costringere le seconde e terze medie a casa vuol dire costringere anche ragazzi di dodici e tredici anni, ma, soprattutto costringere le loro famiglie a lasciarli senza una custodia. Come voi sapete, non solo non si possono lasciare a casa da soli, ma anche sui mezzi pubblici. Allora qual è il meccanismo? È che, a fronte di un abbonamento di un genitore o di un adulto (o di un fratello maggiore) scatta la gratuità dell'abbonamento annuale per gli under 14.
Credo che sarebbe una misura straordinaria. Ovviamente, Gabusi mi aveva confermato questa sperimentazione. Se vi ricordate, nel bilancio di previsione è passato l'ordine del giorno e poi l'emendamento che rendeva gratuiti, per tutti gli under 14, i mezzi di trasporto. Quest'anno avremmo dovuto utilizzarlo per fare la sperimentazione, il prossimo per mandarlo a regime e, a quel punto, la Città di Torino ci ha ricordato che sarebbe sbagliato non darlo anche a quelle famiglie che avevano già l'abbonamento nuovo.
Il punto è che non possiamo discriminare chi aveva già l'abbonamento e non dargli la gratuità - l'Assessore proponeva di dare la gratuità a ogni nuovo abbonamento - per cui abbiamo aggiunto un fondo perequativo e abbiamo pensato di farvi una proposta, valida anche per il bilancio di previsione utile soprattutto nel prossimo anno quando ripartiranno i trasporti (spero che presto presenterete anche a noi, non ad altri giornali, questo Piano) per un grande incentivo a superare quella che, tra l'altro, è una delle crisi più grandi e strutturali del trasporto pubblico locale dai tempi del dopoguerra - anzi, dalla crisi OPEC degli anni '70.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Passiamo all'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 2) presentato da Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Anche questo emendamento è stato ampiamente discusso in Commissione e fa riferimento al capitolo 174927 "Fondo a sostegno del trasporto ferroviario delle merci".
Mi ricollego a quanto detto dal mio Capogruppo in discussione generale: cerchiamo di spiegarvi qual è la nostra visione anche nell'ottica di una ripartenza di questo Piemonte. Una ripartenza deve passare anche attraverso un miglioramento dell'impatto ambientale, per cui andare a rinnovare, con questo "bonus ferro", il trasporto delle merci sul territorio regionale incentivando l'uso del sistema ferroviario, credo sia un mantra che ripetiamo da inizio legislatura. Continueremo fino alla nausea a ribadire quanto crediamo sia importante andare in quella direzione.
Va fatto uno sforzo da parte della Regione perché dare dei buoni consigli agli imprenditori affinché cambino la loro maniera di interpretare il trasporto delle merci va anche accompagnato da qualche gesto tangibile.
Siamo già in ritardo per quello che ci riguarda e con questo emendamento chiediamo di implementare il capitolo con 250 mila euro per ripristinare questo "bonus ferro" , che è stato un po' dimenticato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Passiamo all'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 4) presentato da Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento volevamo implementare un altro capitolo che fa riferimento alla quota di cofinanziamento regionale del Piano Nazionale della sicurezza stradale. Troviamo un po' incoerenti le scelte della Giunta: se si sceglie di abbandonare tutto il discorso del trasporto ferroviario e si decide di dirottare tutto sul sistema stradale piemontese che si sviluppa per decine di migliaia di chilometri, crediamo sia importante potenziare tutti gli interventi previsti dal piano della sicurezza stradale sulla nostra viabilità provinciale. Abbiamo dei progetti di sviluppo anche per il sistema ciclopedonale; abbiamo un'importante rete stradale che sempre più spesso rileva tutti i suoi problemi; siamo una delle regioni con il più alto tasso di incidenti stradali; la provincia di Cuneo ha anche la "maglia nera" per quello che riguarda i decessi sulle strade in caso di incidente.
Crediamo che se si vuole - è una scelta politica - dirottare sia il trasporto pubblico sia quello delle merci privilegiando il trasporto su gomma, bisognerebbe almeno rendere le infrastrutture sempre più sicure quindi, tagliare su questo capitolo va in po' in controtendenza. Questa è la ragion per cui abbiamo mantenuto un emendamento che abbiamo voluto ripresentare in Aula oggi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Passiamo all'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 32) presentato da Gallo, Valle, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Lo diamo per illustrato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
Passiamo all'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 23) presentato da Gallo, Valle, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Tutto il Gruppo del Partito Democratico ha molto a cuore questo emendamento. Come noterete, non prevede un importo irrisorio, come la maggior parte degli altri emendamenti presentati dal nostro Gruppo, ma un importo consistente.
Su questo emendamento intendiamo richiamare l'attenzione della maggioranza a differenza di quanto avvenuto nelle prolungate sedute di Commissione consiliare, perché abbiamo fatto nuovamente i conti e temiamo che, qualora la maggioranza dovesse respingere l'emendamento che sto illustrando, saremo costretti a denunciare che il tanto sbandierato aumento di risorse per seguire le persone non autosufficienti a casa, ma non solo, anche i gruppi appartamento di psichiatria, le ex comunità alloggio di psichiatria, gli assegni terapeutici di cura per la psichiatria, le borse di lavoro della psichiatria, la lungo degenza post-acuzie, i nuclei Alzheimer, le strutture per disabili e i nuclei temporanei per disabili, le tanto sbandierate risorse aggiuntive che l'Assessore Caucino si è intestata sui giornali e sui social, purtroppo non sono in gran parte risorse regionali, ma risorse statali.
Il fatto che si passi da un totale di 71 milioni del 2019 a un totale previsto di 82 milioni del 2020, quindi un apparente aumento, è dovuto soltanto al fatto che nel 2020 lo Stato ha garantito un impegno superiore rispetto al 2019, e quindi questo nasconde un disimpegno della Regione che con l'ex Presidente Chiamparino nella 2017 metteva 54 milioni di euro e 638 mila, mentre nel 2020, 37 milioni di euro.
Con questo emendamento chiediamo alla Regione non - e questo sarebbe anche accettabile in un periodo di pandemia con un aumento delle difficoltà per le famiglie - di incrementare il suo impegno rispetto a quanto faceva la Giunta di centrosinistra, ma almeno a mantenerlo inalterato. Qui non stiamo parlando di una gara deleteria o di una contrapposizione tra territori cui ci ha abituato l'Assessore Caucino, qui stiamo parlando di garantire le risorse preesistenti spese dalla Regione Piemonte. Non spese per dei vezzi o per delle voci di bilancio rinunciabili. Ripeto, stiamo parlando di persone non autosufficienti, di disabili e di persone con problemi psichiatrici o Alzheimer, quindi priorità trasversali a tutti i partiti politici e a tutte le forze che siedono nella nostra aula.
Noi chiediamo che non si continui a nascondersi dietro l'aumento di risorse statali garantito nel 2020, ma che si mantenga inalterato l'impegno della Regione Piemonte a favore di queste categorie sociali, non soltanto nella città di Torino, ma in tutte le 12 ASL del Piemonte.
Se questo non avverrà, purtroppo saremo costretti a denunciare pubblicamente il disimpegno di questa Giunta in un momento socialmente gravissimo come quello che stiamo vivendo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 42) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Di fatto, l'emendamento n. 42) ha la finalità di provare a rispondere a tutti gli indigenti e alle persone che hanno avuto difficoltà sia nella prima sia nella seconda ondata. Sono tantissime le famiglie assistite dai cosiddetti "snodi", cioè quella rete informale di associazioni no profit del terzo settore (Caritas, parrocchie, circoli Arci, Acli, Case di quartiere, ma anche istituzioni come i Comuni o il Banco alimentare). Ogni giorno questi aiuti vengono portati da decine di migliaia di volontari in tutto il Piemonte. Non faccio nomi, ma anche dentro questo Consiglio regionale ci sono persone che si impegnano quotidianamente in tal senso devolvendo anche cifre importanti a supermercati e ad alcuni Enti che stanno provando a costruire questa rete istituzionale e non.
Ricordo che lo stesso Presidente Cirio si è reso disponibile ad aumentare quel fondo; fondo a cui abbiamo dato un chip iniziale di 250.000, ma al quale non abbiamo più risposto. Avevamo detto che avremmo messo un milione di euro entro luglio, ma ciò non è avvenuto.
Come sapete, nella prima ondata i bonus del Governo sono volati in pochissime giornate (mi riferisco ai cosiddetti "buoni" per pacchi viveri).
In questo momento la vicenda è persino più grave dei primi due mesi, per la stratificazione delle problematiche. Tra l'altro - lo diceva bene uno dei responsabili della logistica di questi snodi - se all'inizio la gente aveva fatto delle scorte, queste sono ormai finite e oltre ai beni di prima necessità, in questo momento sempre di più gli snodi chiedono di tutto: dai pannolini agli assorbenti, al materiale per la pulizia della casa. Io credo che si debba compiere un ulteriore sforzo, perché immagino che non sia più sufficiente regalare solo le mascherine, sebbene siano molto utili visto che non tutti si possono permettere le FFP2 o le chirurgiche ogni giorno.
Questo fondo per gli indigenti, per le persone più fragili, per la vulnerabilità, dovrebbe essere iscritto nella nostra discussione e almeno trattato con la dignità che meritano tutti quei volontari che, contro tutti e tutto, stanno utilizzando ogni minuto del proprio tempo libero per dare una mano e far sì che questa notte sia un po' meno buia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 13) presentato da Frediani, Bertola, Disabato Martinetti, Sacco.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Direi che l'emendamento casca a fagiolo, come si suol dire. Perché la seduta di questa mattina è stata aperta con una richiesta da parte della maggioranza di inserimento all'o.d.g. di un atto di indirizzo che fa riferimento proprio alla giornata da poco passata del 25 novembre contro la violenza sulle donne. Direi, quindi, che è l'occasione per dimostrare concretamente attenzione verso questo tema. Come Consigliere abbiamo visto e partecipato alla campagna messa in atto dal Consiglio regionale: tra l'altro, colgo l'occasione per fare i complimenti a tutti coloro che hanno ideato e partecipato a questa iniziativa, che ha trasmesso dei messaggi molto forti e molto convincenti, di impatto.
Con la stessa convinzione presentiamo questo emendamento, che chiede di destinare 100.000 euro al fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità da destinare alla prevenzione e al contrasto della violenza contro le donne. Diciamo che è il modo migliore per "onorare" questa ricorrenza (onorare tra virgolette, perché non è che si possa onorare una ricorrenza di questo tipo!) e per mettere in atto concretamente quei buoni propositi condivisi trasversalmente da maggioranza e opposizione e da tutte le persone che appartengono a questa istituzione.
Abbiamo presentato questo emendamento per far sì che si possa dare anche un segnale concreto, oltre agli importanti messaggi che abbiamo trasmesso in occasione del 25 novembre. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 28) presentato da Gallo, Valle, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 28) riguarda un sostegno ai cinquanta enti gestori delle funzioni socio-assistenziali del Piemonte, quelli che noi siamo abituati a chiamare "consorzi socio-assistenziali".
La cifra prevista è 2 milioni di euro sulla competenza del 2020 ed è finalizzata a dare un ristoro per le spese straordinarie sostenute dai consorzi nel 2020 per l'acquisto dei DpI, per la sanificazione e per tutte le altre attività impreviste che la pandemia ha comportato.
Oggi ho trasmesso questa proposta di correzione del bilancio regionale ai Sindaci dei 312 Comuni della Città metropolitana di Torino e anche di altre Province, raccogliendo grande sostegno per questo progetto. Sappiamo infatti, che i consorzi socio-assistenziali vivono grazie al contributo comunale e molti di essi hanno già dovuto chiedere un aumento di questo contributo ai Comuni, che sono già gravati da spese aggiuntive dovute alla pandemia.
Noi riteniamo che la Regione debba supportare questi ristori così come sta facendo per le RSA e come prevede di fare per i Centri di formazione professionale.
Non possiamo dimenticare i consorzi socio-assistenziali, perché il rischio è che salti la loro sostenibilità finanziaria e che i Comuni, non potendo permettersi delle quote associative più elevate, si sgancino dai Consorzi.
Proprio in questi giorni abbiamo approfondito il tema delle politiche per i minori, che è soltanto uno degli esempi del lavoro fatto dai Consorzi. La nostra Regione è caratterizzata da 1200 Comuni, spesso molto parcellizzati e molto piccoli, che quindi non sono in condizione autonomamente di realizzare e di sviluppare delle politiche sociali efficaci e capillari.
Necessitano pertanto di un lavoro di rete e anche di professionalità più specifiche garantite dai Consorzi. Se però i Consorzi saltano, si rischia di far saltare le politiche sociali della nostra Regione che, ripeto, è caratterizzata da Comuni molto piccoli, a differenza delle altre Regioni italiane (fatta eccezione per la Lombardia). Per cui rischiamo di non riuscire più a realizzare quegli obiettivi che ci siamo dati nel Piano socio-sanitario. Due milioni di euro non sono niente a fronte dei rischi che corriamo, qualora saltassero i Consorzi. Questa cifra è importante soprattutto per le aree interne - quelle dove non ci sono grandi Comuni con maggiore solidità e consistenza di bilanci che possono far fronte in maniera più semplice alle nuove spese a cui si sta andando incontro - ma soprattutto per tenere a bordo anche i piccoli Comuni. Ci pare una cifra perfino sottostimata rispetto alle esigenze esistenti. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 25) presentato da Gallo, Valle, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che presentiamo ormai - credo - da un anno e mezzo. Non sappiamo più come dirlo; ci auguravamo che almeno la pandemia COVID facesse cambiare idea alla Giunta o alla maggioranza, ma purtroppo neanche la pandemia ci è riuscita. Riguarda l'aumento della quota dedicata al finanziamento delle borse di specializzazione per gli studenti laureati in medicina.
Come lei sa, in Italia c'è un imbuto tra il numero dei laureati in medicina e quelli che possono accedere alle borse di specializzazione, nonostante nel sistema sanitario nazionale servano i medici specialisti e i medici di medicina generale. Questo è un imbuto formativo che si è generato prima di tutto per un errore di programmazione nazionale - questo lo dobbiamo dire nel corso dell'ultimo decennio.
Il Governo, però, nell'ultimo anno e mezzo ha invertito la rotta. La Regione Piemonte, purtroppo, invece, rimane rigida su una posizione che la vede finanziare pochissime borse regionali. A fianco alle borse nazionali moltissime Regioni hanno deciso di finanziare delle borse regionali. La Regione Piemonte, purtroppo, resta ferma nella sua intenzione di finanziarne solamente 15, nonostante sia sotto gli occhi di tutti l'evidente carenza di specialisti, che non è più rinviabile. Visto che con il "decreto Calabria" e con le ultime norme addirittura si stanno facendo lavorare le persone iscritte al secondo anno di specialità, è evidente che anche gli studenti di queste scuole di specializzazione potrebbero essere utili nella situazione di emergenza che stiamo vivendo.
Inoltre, al di là dell'emergenza, sappiamo che c'è una carenza di personale medico e che nei prossimi anni andranno in pensione tantissimi dirigenti medici e medici di medicina generale. Questo renderà ancora più difficoltosa la gestione della sanità, anche in tempi ordinari. Pertanto crediamo che non ci sia più nessun alibi e che anche la Regione debba trovare il modo di aumentare i propri sforzi in questa direzione e non delegare tutto al Governo. Per le ragioni esposte ci auguriamo che, almeno per una volta, questo emendamento possa essere accolto. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 33) presentato da Gallo, Valle, Avetta, Canalis Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Abbiamo lasciato che sugli emendamenti la prima firma sia del nostro Capogruppo e li illustriamo di volta in volta con una rotazione.
Questo emendamento prevede l'allocazione di 500 mila euro aggiuntivi per l'assunzione di neuropsichiatri infantili, per cui si collega all'emendamento appena illustrato dal collega Rossi. Nell'attesa di poter affrontare seriamente l'imbuto formativo, aumentando l'accesso alle borse di specializzazione, noi riscontriamo un bisogno immediato. E' un bisogno già attuale che non ci consente di aspettare 4 anni per la formazione di nuovi neuropsichiatri infantili.
Abbiamo scelto questa categoria professionale in rappresentanza della molteplicità di professionalità che si rendono necessarie all'interno dei processi di valutazione sul disagio minorile. Siamo reduci da un'approfondita indagine conoscitiva, che si è svolta in Consiglio regionale da ottobre 2019 a luglio 2020, il cui esito verrà illustrato prossimamente in Consiglio regionale. È un'indagine che ha mostrato come la criticità più evidente e più acuta - su cui siamo concordi sia noi esponenti della minoranza sia quelli della maggioranza - sia la carenza di personale. Quindi, non soltanto neuropsichiatri infantili, ma anche psicologi, educatori ed assistenti sociali.
Abbiamo scelto di dare priorità all'assunzione immediata già in questo assestamento di bilancio, quindi già con competenza 2020, di neuropsichiatri infantili, perché tra le numerose necessità, le liste d'attesa più lunghe - forse anche più scandalose, visto che si parla di mesi - sono proprio quelle per una visita da un neuropsichiatra infantile.
Dal momento che abbiamo riscontrato che una delle ragioni più frequenti di allontanamento di minori dalla famiglia di origine è proprio legata alle problematiche di carattere psichiatrico e al disagio psichico, riteniamo che dobbiamo aumentare l'attenzione su questa voce di bilancio. Dal momento che questo emendamento è già stato bocciato nel bilancio preventivo 2020 e mi era stato detto che avremmo potuto discuterne in fase di assestamento prontamente l'ho riproposto.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 13) presentato da Frediani, Bertola, Disabato Martinetti, Sacco.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani, per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo è il mio ultimo emendamento e si riferisce alla legge n. 9 del 2018 una legge che portava la mia prima firma, approvata dal Consiglio regionale, ma che purtroppo non ha ancora visto adeguati finanziamenti. È una legge che riguarda le norme in materia di promozione dei metodi sostitutivi alla sperimentazione animale. Tra l'altro, è una legge che porta il Piemonte ai primi posti su questo tema nel nostro Paese.
In questo momento, in cui la ricerca scientifica e la ricerca in campo medico hanno assunto un'importanza assolutamente di primo piano, si fa un gran parlare dei vaccini, dei modi in cui vengono testati e sperimentati.
Nella stesura di questa legge abbiamo interloquito con personalità del mondo scientifico, con la dottoressa.



(Audio mancante o non comprensibile)



FREDIANI Francesca

. ad esempio, mi viene in mente, che si è collegata più volte con noi, ci ha indirizzato nella stesura di questo testo e ci ha dato numerose indicazioni prospettando anche la possibilità di sviluppare una vera e propria rete di ricerca; ricerca che sarebbe assolutamente all'avanguardia non solo nel nostro Paese, ma in tutta Europa.
Questa legge prevedeva uno stanziamento che potesse consentire l'istituzione di borse di studio per dei ragazzi e degli studenti che intendano approfondire i metodi sostitutivi. Metodi che sono sempre più moderni e attuali, proprio perché escludono tutta una fase di sperimentazione sugli animali, che è diventata assolutamente obsoleta e molto spesso, viene anche dimostrato come non sia compatibile con la ricerca medica relativamente agli effetti che, invece, le medicine hanno sull'uomo rispetto a quelli che hanno sugli animali.
Più volte, abbiamo proposto emendamenti di questo tipo, per finanziare questa legge; crediamo sia un buon modo sia per portare il Piemonte in prima linea rispetto alla ricerca scientifica sia per sostenere lo studio quindi la specializzazione dei nostri studenti e un emendamento illustrato poco fa dal collega Rossi ha ricordato come ci sia un gran bisogno d'investimenti in borse di studio.
Facciamo nuovamente appello a questa Giunta per accogliere le nostre richieste.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 37) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi, per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Purtroppo, ho presentato questo emendamento diverse volte - almeno quattro durante la discussione sui bonus e in Commissione. Si tratta di tutte le categorie ATECO che continuano a essere escluse, per motivi vari: magari perché Preioni, a un certo punto, si è alzato e ha deciso che alcune categorie se lo meritavano e altre no o perché qualcuno ha spiegato che qualcun'altra era più artigiana dell'altra o, banalmente, come ci hanno raccontato Poggio e Tronzano, perché le loro categorie di appartenenza non hanno specificato il loro codice ATECO.
Ognuno dei punti di vista emersi in Commissione mi fanno solo imbarazzare.
Devo dire la verità: se fossi in queste categorie vi avrei già portato davanti al TAR; qualcuno, in Aula ha osato dire che alcune categorie erano più meritevoli di altre, quando, tra l'altro, non stiamo parlando di ristori, ma d'investimenti. È vero che la nostra potestà legislativa pu decidere di sostenere i barbieri e - per intenderci - non le estetiste (cosa che, per fortuna, non abbiamo fatto, perché abbiamo dato a entrambe le categorie), o decidere di dare risorse a chi vende alcolici e non a chi vende l'acqua, però creare delle esclusioni, per chi vende sugoli o vario materiale fra cui oggetti ornamentali, piuttosto che i cosiddetti sex stoys, di cui abbiamo discusso più volte, perché, semplicemente, le loro macrocategorie non abbiano suggerito all'orecchio degli Assessori, lo trovo molto grave.
Penso che la nostra attività legislativa debba essere sempre orientata a un concetto di fondo: se un artigiano (questo è il senso delle bonus), un piccolo imprenditore o un piccolo commerciante deve fare investimenti per riaprire al pubblico, quei soldi dovevano arrivargli sul conto corrente come avete detto voi.
Questa è un'altra occasione che avete per chiudere questa partita, per evitare che ci siano degli esclusi e per evitare che ci siano, anche in futuro, dei pregiudizi dentro la nostra attività legislativa; questi potrebbero sì essere un vulnus che ci verrà ricordato anche in seguito. È un precedente davvero da non lasciare ai posteri.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con l'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 38) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi, per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

L'ho già illustrato insieme al n. 37): ho fatto un'unica illustrazione.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con l'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 5) presentato da Disabato.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Disabato, per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo lo stanziamento della cifra di 600 mila euro a sostegno del tessuto commerciale piemontese.
Come sappiamo, stiamo vivendo una crisi nella crisi; il settore del commercio di prossimità e di vicinato soffriva di una crisi ben più profonda e strutturale già prima dell'emergenza COVID; le chiusure hanno aggravato la situazione ulteriormente e molte attività non stanno riaprendo la saracinesca; e questo è dovuto a una crisi strutturale ben più profonda.
Pertanto, chiediamo d'incentivare azioni volte alla valorizzazione di questo importante tessuto, ma anche a opere d'aggiornamento delle imprese e di formazione; inoltre, chiediamo di andare incontro all'esigenza del mercato d'innovazione e digitalizzazione delle imprese e questo tramite un servizio che la Regione dovrebbe offrire a livello formativo, come è già avvenuto nelle altre Regioni, specie durante il lockdown, quando nonostante le imprese fossero chiuse, alcune Regioni si sono attivate per mettersi a disposizione con dei veri e propri corsi di digitalizzazione.
Questo potrebbe servire sia per il contrasto all'e-commerce, di cui si è tanto parlato anche in questo periodo sia per incentivare e spingere i cittadini verso un acquisto diretto presso i negozi sparsi sul territorio piuttosto che verso la GDO, che in questo periodo ha visto il proprio fatturato e i propri guadagni aumentare, a fronte di una chiusura delle attività di vicinato.
Chiedo che i capitoli destinati al commercio vengano fortemente finanziati.
Vedo che la Regione si sta muovendo in tal senso: ho visto prendere il via una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza verso le attività di commercio di prossimità, però quello che dobbiamo fare, a livello regionale, è sicuramente di aiutare queste attività, anche attraverso corsi di formazione e di innovazione. L'avevamo chiesto anche attraverso un ordine del giorno che fu approvato, che però, a mio avviso, non ha ricevuto l'attuazione o, comunque, un finanziamento congruo per far sì che gli impegni fossero concreti.
D'ora in poi dobbiamo dare gli strumenti e mettere una marcia in più per sostenere queste attività, che altrimenti, sia attraverso la crisi sanitaria legata al COVID sia attraverso una crisi che, come dicevo prima si protrae da tanto tempo, rischiano di vedersi danneggiati.
Pertanto, chiedo che vengano stanziati, innanzitutto, 600 mila euro per le attività che ho descritto fino adesso, ma che si avvii un dialogo presso la Commissione competente, per mettere insieme tutte le idee e consentire a queste attività di proseguire il loro operato sul territorio: la Regione deve attivarsi per incentivare e dar loro sostegno.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo al prossimo emendamento.
Emendamento rubricato n. 19) presentato da Gallo, Valle, Canalis, Avetta Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 21) presentato da Gallo, Valle, Canalis, Avetta Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliere Canalis per l'illustrazione dei due emendamenti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Ho ritenuto di illustrarli congiuntamente, perché sono due emendamenti che vertono sulla stessa materia.
Si tratta di tre milioni di euro sul 2021 e di una cifra analoga sul 2022 finalizzati al capitolo delle relazioni con le altre Autonomie territoriali e locali, vale a dire la relazione fra l'Ente regionale e le sette Province piemontesi e la Città metropolitana di Torino.
Qual è la ratio di questa cifra aggiuntiva che proponiamo di allocare sul 2021 e sul 2022? È l'assunzione di operatori faunistico-ambientali, che oggi sono in misura ridottissima. Pensate che, nel 2015, la Città metropolitana di Torino aveva 36 operatori faunistico-ambientali (che noi siamo abituati a chiamare Guardie provinciali), che sono utilizzati anche per l'abbattimento degli esemplari faunistici in sovrannumero, in particolare pensiamo al numero eccessivo di cinghiali che interessano il nostro territorio.
Oggi, dai 36 del 2015 sono rimaste soltanto 12 guardie provinciali. Come possono, 12 guardie, monitorare e presidiare un territorio che è grande come la Regione Molise? Il territorio della Città metropolitana di Torino è molto esteso e soprattutto, è caratterizzato da una notevole varietà orografica.
Pertanto, noi proponiamo, non soltanto di sostituire le guardie che vanno in pensione, ma di assumerne di nuove, perlomeno per andare a eguagliare il numero che era presente quando è nata la Città metropolitana, cioè nel 2015.
Riteniamo che le guardie ecologiche, le guardie provinciali abbiano le professionalità e siano le figure più adatte a controllare l'eccessiva presenza di ungulati, in particolare di cinghiali sul nostro territorio.
Invece di occuparsi esclusivamente di caccia o di liberalizzare eccessivamente la caccia, la Regione dovrebbe occuparsi di un rafforzamento di queste professionalità specifiche, che danno sicuramente più garanzie e sono sicuramente più rassicuranti per la popolazione, ben sapendo che i cinghiali stanno diventando un problema davvero troppo grande, non soltanto per i danni che apportano alle coltivazioni, ma anche agli allevamenti perché talvolta si intrufolano negli allevamenti di maiali, creando delle specie spurie, ma anche per il pericolo che arrecano alla viabilità e agli incidenti stradali che spesso provocano.
Riteniamo che la maniera più adeguata, più professionale e anche politicamente più corretta per affrontare quest'emergenza sia quella di assumere figure professionali specifiche, in capo alle Province e alla Città metropolitana.
Prché riteniamo che debba essere la Regione ad allocare queste risorse? Perché la materia è delegata dalla Regione alle Province e alla Città metropolitana, quindi il contratto di questi professionisti è fatto dalle Province e dalla Città metropolitana, ma le risorse devono essere messe dalla Regione.
Credo che anche questa misura riscontrerebbe un grandissimo gradimento e sarebbe - ripeto - più opportuna, che non la liberalizzazione della caccia.
Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Sono terminati gli emendamenti riferiti all'articolo 5.
Se nessuno vuole intervenire in dichiarazione di voto, prego l'Assessore di esprimersi con il parere.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Il parere è negativo.



PRESIDENTE

Su tutti gli emendamenti o sul.



GRIMALDI Marco

Presidente, può far fare un intervento all'Assessore su tutti gli emendamenti e magari non solo una dichiarazione unica?



PRESIDENTE

È difficile prendere.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Ma perché si può negare di parlare a qualcuno?



PRESIDENTE

No.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Non era Grimaldi che questa stamattina.



GRIMALDI Marco

Ma non intendevo quello. Ma Presidente.



PRESIDENTE

No, scusate.



GRIMALDI Marco

Però un po' di rispetto alle opposizioni. Non ho mica detto niente di strano. Ma porca miseria!



PRESIDENTE

Scusate, se mantenete la calma riusciamo a continuare in modo ordinato. Ho chiesto all'Assessore il parere sugli emendamenti e ha dato parere negativo.
Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis sulla dichiarazione di voto prego.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con l'Assessore Tronzano diverse volte in Commissione nelle due settimane passate, quindi abbiamo ascoltato le argomentazioni attinenti, perlopiù, ai vincoli di bilancio. Se potesse essere ripetuto l'intervento che abbiamo ascoltato in Commissione anche a beneficio dei cittadini che ci stanno seguendo in streaming sarebbe apprezzato da tutti, fermo restando che non possiamo imporre a nessuno di intervenire.
Grazie.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Presidente, come dicevo, se posso io interverrei al fondo degli emendamenti, a chiusura della discussione. Adesso io procederei con la votazione dell'emendamento, con parere contrario.



PRESIDENTE

Siamo all'emendamento 34, dell'articolo 5. Se non ci sono richieste di intervento in merito all'emendamento 34, lo metterei in votazione.



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, come funziona? Abbiamo una dichiarazione generale sull'intero articolo o possiamo reintervenire emendamento per emendamento? Non credo.
Immagino che ci sia una dichiarazione di voto finale. Oppure no?



PRESIDENTE

Dichiarazione in discussione generale e poi sull'insieme degli emendamenti.
La dichiarazione precedente è stata fatta, adesso c'è la possibilità di intervenire sul complesso degli emendamenti.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Non so, Presidente. Io non ho problemi a intervenire, ma chiedo di intervenire al fondo. Non riesco a capire questo tipo di.



PRESIDENTE

Assessore Tronzano, non c'è nessun problema. L'articolo 85, comma 3 del Regolamento recita ". il Presidente di ogni Gruppo o un Consigliere da lui delegato svolge un'unica dichiarazione di voto rispettivamente sul complesso degli emendamenti e sull'articolo. Per ogni dichiarazione di voto è prevista la durata di tre minuti".



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Presidente, "tagliamo la testa al toro", altrimenti non finiamo più. Chiedo scusa, faccio che intervenire così evitiamo. Veramente, è una questione che non capisco. Lo stesso Consigliere Grimaldi oggi le aveva detto, mi pare di ricordare, che nessuno può obbligare l'intervento di nessuno, ma vedo che adesso chiede la parola, quindi non vorrei di nuovo allungare i tempi inutilmente. Presidente, sentiamo cos'ha da dire il Consigliere Marco Grimaldi, dopodiché vedo se intervenire.
Veramente, non capisco questa discussione. Mi pare di ricordare che lo stesso Consigliere Grimaldi avesse chiesto la stessa cosa a lei questa mattina.



PRESIDENTE

Per procedere con ordine, senza nulla togliere all'Assessore, adesso darei la parola al Consigliere Grimaldi. Consigliere Grimaldi, vuole intervenire sull'ordine dei lavori o sulla dichiarazione di voto sul complesso degli emendamenti?



GRIMALDI Marco

Intervengo per dichiarazione di voto sul complesso degli emendamenti, ma poi se vuole rispondo anche all'Assessore Tronzano perché non capisco davvero perché sia così agitato.



PRESIDENTE

Intervenga intanto sul complesso degli emendamenti, sull'ordine dei lavori interverrà dopo. Ha tre minuti.



GRIMALDI Marco

La ringrazio.
Vorrei solo far presente che sono le 17.51 e in meno di tre-quattro ore abbiamo esaminato, di fatto, la parte più ampia dell'assestamento. Abbiamo presentato solo emendamenti di merito, molto meno di quelli che abbiamo presentato in Commissione. Ripeto, molto meno. Allora, che l'Assessore si arrabbi se gli chiediamo almeno di ripetere le motivazioni per cui ha espresso un parere negativo su tutto, indistintamente, senza interlocuzione. Ricordo che siamo nell'unica sessione di bilancio. Lo dico perché sono un giovane senatore di questo Consiglio regionale, nel senso che ho già fatto una legislatura, ma io non ho mai visto in cinque bilanci di previsione, ormai sei di assestamento, un bilancio in cui non si è presentato un Assessore, se non fuori tempo massimo, l'Assessore Chiorino per illustrare i suoi capitoli. Questo bilancio, come vi abbiamo detto, per noi non è un bilancio tecnico perché sono state fatte scelte politiche fra il bilancio di previsione e quello di assestamento.
Vi abbiamo fatto delle proposte che possono essere prese in considerazione solo ora. Per esempio, sui voucher, rimandare al prossimo anno vuol dire escludere tutte le famiglie dai 7 ai 26 mila euro di ISEE. Nel frattempo anche senza interlocuzione con le opposizioni, voi avete approvato delle delibere di Giunta in cui avete deciso se assegnare tutte le risorse basta vedere il braccio di ferro che avete avuto con l'Assessore Poggio se aggiungere altre risorse ad alcune ex UPB come avete fatto con l'Assessore Chiorino sulle scuole paritarie, ecc. ecc.
Non veniteci a raccontare che non ha senso discutere con voi di bilancio perché non fate scelte politiche; le fate tutti i giorni, solo che non le fate nelle sessioni più giuste, quelle dove noi possiamo anche incidere: i bilanci previsionali e quelli di assestamento.
Chiedo al Presidente solo un po' di rispetto perché mi pare che le opposizioni abbiano fatto il massimo per comprimere questa discussione in un'unica giornata.
Se le votazioni verranno rinviate a mercoledì prossimo, non mi pare una bestemmia visto che abbiamo fatto, per lo più, gran parte delle illustrazioni in meno di quattro ore.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? Se non ci sono richieste di intervento in merito all'emendamento 34 del Consigliere Bertola lo metterei in votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 34) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



BERTOLA Giorgio

Presidente, qualcuno ha detto "favorevole" al posto mio, ma vorrei votare io.
Complimenti a tutti quelli che hanno votato contro i fondi per l'usura compreso il mio collega Gavazza.



PRESIDENTE

Il Consigliere Segretario Gavazza si è astenuto.



BERTOLA Giorgio

Confermo, comunque, il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Gavazza; ne ha facoltà.



GAVAZZA Gianluca

Mi scusi, Presidente, ma come tanti miei colleghi in passato, ho sbagliato a votare nell'immediato, ma mi sono prontamente corretto. Grazie.



PRESIDENTE

La sua astensione è stata registrata. Come ho detto poc'anzi, la votazione all'emendamento rubricato n. 34) è stata respinta.
Essendo oramai le ore 18.00, se non vi sono ulteriori richieste di intervento interromperei la sessione odierna. Vi ricordo la consueta convocazione della Conferenza dei Capigruppo per domani, mercoledì 3 dicembre.
I lavori saranno aggiornati alla settimana prossima, per il prosieguo dell'esame del disegno di legge n. 119.
Buona serata a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.00)



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