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Dettaglio seduta n.104 del 24/11/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.36 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e delle interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi, si provvederà a rispondere come segue: interrogazione indifferibile e urgente n. 483 presentata dal Consigliere Daniele Valle, alla quale risponderà il Vicepresidente Carosso; interrogazione indifferibile e urgente n. 469 presentata dalla Consigliera Francesca Frediani, alla quale risponderà l'Assessore Chiorino; interrogazione indifferibile e urgente n.
441 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, alla quale risponderà l'Assessore Gabusi e l'interpellanza n. 453 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, alla quale risponderà l'Assessore Gabusi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa richiesta di questa Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che per le interrogazioni e interpellanze è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per due minuti, la risposta dell'Assessore per tre minuti e non è prevista replica da parte dell'interrogante.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 483 presentata da Valle, inerente a " Nuova area per l'insediamento polo logistico del Comune di San Paolo Solbrito (Asti)"


PRESIDENTE

Iniziamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 483.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Una volta tanto vorrei cominciare questa interrogazione ringraziando l'Assessore per la sollecitudine, perché soprattutto il Vicepresidente Gavazza sa che mi lamento spesso dei tempi con cui mi rispondono alle interrogazioni, mentre devo dire che in questo caso siamo anche forse in anticipo rispetto ai tempi previsti dal Regolamento.
Di questo lo ringrazio sinceramente, perché la vicenda è importante ancorché riguardi un Comune molto piccolo del nostro territorio dell'Astigiano in particolare, dove si starebbe ipotizzando un grosso insediamento di un polo logistico legato alla distribuzione e alla catena del freddo, su un terreno che in questo momento ha una destinazione di carattere agricolo, e mi sento di dire anche di pregio, perché siamo proprio sul Pianalto tra Valfenera e Dusino San Michele, che per la sua conformazione è anche di discreto pregio dal punto di vista agricolo tant'è vero che in questo momento molti imprenditori agricoli sono piuttosto preoccupati.
Al di là delle preoccupazioni sorte nella comunità locale, in particolare dal punto di vista degli imprenditori agricoli, ma anche da quelli di natura ambientale, perché si tratta di un terreno vocato, in questo momento, a destinazione agricola, che sarebbe destinato ad altro, ci interessava sapere se ci sono interlocuzioni tra l'operatore economico che sta portando avanti il progetto e la Regione; se ci sono già state interlocuzioni tra la Regione e i Comuni confinanti e se è in corso un progetto di variante urbanistica, o cosa, per rendere compatibile questo tipo d'intervento che - è evidente dal tono delle mie parole - non mi sento di auspicare in quella locazione particolare.
Trovo molto interessante un insediamento produttivo che possa portare nuova occupazione in una zona dell'Astigiano, che, peraltro, ha avuto una sua vocazione industriale che ha avuto alterne fortune, ma sicuramente non lo vedo positivo su un terreno agricolo che dà già lavoro, economia e sviluppo.
Ricordiamoci che l'agricoltura è un mestiere e c'è tanta gente che ci vive per cui non possiamo continuare a erodere i terreni migliori che spesso sono, ahimè, anche quelli dove è più comodo costruire.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Valle per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto alla Presidenza di rispondere all'interrogazione delegando il Vicepresidente Fabio Carosso.
Prego, Vicepresidente; ne ha la facoltà per tre minuti.



CAROSSO Fabio, Assessore alla programmazione territoriale e paesaggistica

Grazie, Presidente.
Intanto volevo ringraziare il Consigliere Valle e gli Uffici per la celerità con cui hanno risposto, li devo ringraziare perché sono sempre molto attivi e, come si dice, sul pezzo. I nostri Uffici stanno lavorando molto bene e questo mi fa piacere.
Per quanto riguarda l'interlocutore con la società Ruscalla Renato S.p.A.
gli Uffici competenti della Regione affermano di non aver alcuna interlocuzione con detta società. L'unica interlocuzione sull'argomento in questione si è verificata durante l'incontro esplorativo, in modalità telematica, il 3 agosto 2020, organizzato dalla Provincia di Asti, su istanza del Comune di San Paolo Solbrito, ma in quell'occasione non si è palesato il proponente che oggi si apprende essere identificato con la società Ruscalla Renato S.p.A.
In occasione di quest'unico incontro è stato redatto apposito verbale agli atti del Settore Copianificazione urbanistica Area sud-est.
Per quanto riguarda le motivazioni sottostanti la scelta di costruire un nuovo polo logistico utilizzando terreni agricoli in luogo di terreni produttivi o già compromessi, nel corso del citato incontro è emerso che la localizzazione nel Comune di San Paolo sarebbe da ricondursi a motivazioni connesse con la prossimità di attività industriali già presenti, con la facilità di accesso alle principali autostrade (Torino-Piacenza e Asti Cuneo), con la presenza di uno scalo ferroviario e, infine, con la consistenza del bacino per il reclutamento del personale. Tali motivazioni sono state oggetto di mera illustrazione nell'ambito della presentazione di un'ipotesi d'intervento insediativo prospettato alla Regione.
Gli Enti (Comuni interessati e la Provincia) nell'illustrare la proposta durante l'incontro, hanno utilizzato stralci di cartografie alla scala macro, privo di logo della Regione. Lo ripeto: privo, perché ai nostri Uffici era stato chiesto se ci fosse stato qualcuno che avesse utilizzato il nostro logo, e da me sollecitato, perché chiaramente sarebbe stata una grave mancanza di rispetto.
Quanto alle opere supplementari necessarie per collegare il "polo" alle grandi vie di comunicazione regionali, nel corso dell'incontro è emersa la proposta di trasformare una strada comunale, attualmente sterrata, in un'arteria di accesso al futuro stabilimento per evitare il transito dei mezzi nel centro abitato e la realizzazione di rotatorie per la connessione alla viabilità provinciale sul territorio del Comune di Villanova.
Con riferimento al coinvolgimento dei Comuni limitrofi si evidenzia la partecipazione del Sindaco di Villanova a detto incontro. Inoltre, il Comune di San Paolo Solbrito sul punto ha fatto presente che, proprio in considerazione della pluralità degli interessi coinvolti, sia sua intenzione procedere con un accordo di programma che disciplini e distribuisca gli oneri ed eventuali compensazioni a carico di ciascun'amministrazione comunale.
Quanto al quesito se vi sia in corso una variante urbanistica al PRGC di San Paolo Solbrito, connessa all'area oggetto dell'insediamento, si osserva che al momento dell'incontro sono stati solo illustrati ed esplorati i diversi procedimenti eventualmente utilizzabili su iniziativa del Comune.
Sull'attività pianificatoria eventuale la Regione ha espresso cautela soprattutto qualora il Comune intendesse far ricorso all'accordo di programma, concludendo il verbale della seduta come segue: "I funzionari regionali, in ogni caso, fanno presente che un impegno di suolo così cospicuo deve essere adeguatamente motivato. Si tratta, infatti, di suolo di I classe indispensabile all'uso agricolo, e inoltre l'articolo 31del PTR impone il rispetto del limite del 3% d'incremento del consumo di suolo.
Occorre inoltre verificare se l'intervento non possa essere realizzato su aree già compromesse e non utilizzate, e in caso negativo adottare idonei strumenti di compensazione per la perdita di suolo vergine. Qualsiasi tipo di variante dovrà essere sottoposta alla normativa della VAS, di cui al D.Lgs. 152/06 per verificarne la sostenibilità ambientale.
Inoltre, viene chiarita la differenza tra procedura di variante all'articolo 17 comma 4, della legge regionale 56/77 (variante strutturale), che ha come effetto finale la sola variazione dello strumento urbanistico e le varianti semplificate di cui all'articolo 17 bis della legge regionale 56/77, che sono invece inserite in un procedimento che ha come effetto finale la realizzazione di un progetto. La riunione si conclude con l'intento di ritrovarsi per approfondire l'argomento disponendo anche di qualche documento di maggior dettaglio, una volta che l'Amministrazione comunale, acquisite le informazioni del caso, alla luce di quanto detto nella presente riunione, avrà definito con il proponente quale procedura di variante urbanistica intende intraprendere".Si rassicura pertanto l'Aula circa il corretto atteggiamento assunto dalla Regione e si dichiara la completa estraneità dai comportamenti posti in essere dalla società Ruscalla Renato S.p.A. rappresentati nella narrazione della presente interrogazione, restando a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Fabio Carosso per la puntuale risposta.


Argomento: Organizzazione scolastica

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 469 presentata da Frediani, inerente a "Problematiche relative agli istituti scolastici di Cigliano"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 469.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Accendo il video solo per salutare lei e l'Assessore, poi lo spengo altrimenti la connessione crea problemi.



PRESIDENTE

Grazie.



FREDIANI Francesca

Parliamo di una situazione che si è verificata, per l'appunto, nel Comune di Cigliano. I primi problemi si manifestano nel mese di luglio 2020 quando il Comune ha disposto la chiusura della scuola dell'infanzia Ortensia Marengo a seguito del rilievo di un'evoluzione preoccupante delle fessure sull'edificio e di cedimenti differenziali della struttura.
Il Comune ha disposto il trasferimento dei bambini in altri locali, tra cui quelli dell'istituto comprensivo Don Ferraris, sempre di Cigliano, creando ovviamente disagi alle famiglie; disagi che hanno innescato conseguentemente, delle proteste da parte dei genitori. Il tutto ha interessato - lo ricordiamo - sessanta bambini e le relative famiglie.
In tale istituto gli spazi a disposizione non possano garantire il rispetto delle disposizioni citate nelle premesse dell'interrogazione, che vi tralascerò per motivi di tempo. I locali, tra l'altro, sono anche risalenti al secolo scorso e non sono neanche concepiti strutturalmente per bambini che si trovano in un'età compresa tra i tre e i sei anni. Oltre alle famiglie, anche gli insegnanti hanno manifestato il loro disaccordo rispetto alla scelta dell'ente.
Ricordiamo che la scuola dell'infanzia Ortensia Marengo è beneficiaria di contributi regionali per un importo di 140 mila euro, che derivano dal fondo comma 140, disposto a favore di Province e Città metropolitane per interventi di edilizia scolastica (principalmente per l'adeguamento sismico e messa in sicurezza).
La soluzione proposta dal Comune prevede di chiedere alla Regione la deviazione di tali fondi per effettuare degli interventi sull'istituto Ferraris, in modo da poter ospitare temporaneamente circa ottanta persone in più (considerati i bambini e il personale della scuola dell'infanzia) in attesa di trovare una soluzione definitiva per la riapertura o per il rifacimento dell'Ortensia Marengo.
Questi interventi, che sarebbero pertanto provvisori, comportano però la rinuncia ad alcune aule, in modo da creare delle aule che siano a disposizione dei bambini della scuola dell'infanzia e si possano, in questo modo, rispettare tutte le disposizioni previste per prevenire il contagio e limitare i rischi di diffusione del COVID.
Questa proposta, proprio perché sottrae spazi, comporterebbe la rinuncia allo svolgimento di alcune attività. Gli interventi dovrebbero concludersi dalla primavera del 2021.
I genitori hanno messo in atto diverse manifestazioni per chiedere che il Comune chieda alla Regione di utilizzare questi fondi, che intanto dovranno essere aggiudicati tassativamente entro il 30 ottobre (l'interrogazione è stata depositata qualche tempo fa), per rendere nuovamente agibile la scuola dell'infanzia Ortensia Marengo.
Quando si parla di scuole, la situazione è sempre complessa, ancor più in questo periodo di pandemia, quando sono necessarie delle organizzazioni degli spazi diverse rispetto alla normalità.
Abbiamo visto che i termini per il finanziamento sono scaduti da qualche giorno, quindi chiediamo all'Assessore Chiorino di fornirci un aggiornamento rispetto a questa situazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'illustrazione.
Per la Giunta, si è resa disponibile alla risposta l'Assessore Chiorino prego.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Quello che dice la Consigliera Frediani è corretto e anticipo che l'Assessorato segue la situazione appena descritta dall'inizio del mese di agosto.
Il Comune di Cigliano è beneficiario di un contributo di 140 mila euro assegnato proprio a valere sul fondo comma 140, che è un fondo per interventi di manutenzione straordinaria finalizzati alla riqualificazione energetica, nello specifico proprio della scuola cui si riferisce la Consigliera Frediani, ovvero la scuola dell'infanzia comunale Ortensia Marengo.
È vero che anche le vigenti disposizioni ministeriali prevedono la perdita del contributo per i lavori che non siano affidati entro il 30 ottobre 2020. Attualmente, è all'esame della Corte dei Conti (questa è una parte dell'aggiornamento) il decreto ministeriale che proroga la scadenza per l'aggiudicazione dei lavori dal 30 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021, il cui testo, però non è ancora nelle nostre disponibilità.
Dicevo che è dal mese di agosto che l'Assessorato, con i funzionari regionali, segue la vicenda e siamo stati informati dal Comune di Cigliano all'inizio del mese di agosto sulla situazione relativa a questa scuola che è stata sottoposta a chiusura proprio a seguito delle aggravanti del quadro fessurativo con due ordinanze successive (n. 71 del 27 luglio 2020 e n. 93 del 23 settembre 2020).
Nella riunione tenutasi con gli Uffici regionali presso l'Assessorato, le opzioni prospettate sono state tre. Nello specifico, la prima riguardava l'opzione d'intervenire per ripristinare la scuola dell'infanzia, con un intervento presunto di circa 700 mila euro; la seconda di valutare e di affrontare una demolizione e ricostruzione in loco, quindi andando ad approfondire il piano di scavo, ma in questo caso i fondi si potevano ottenere richiedendo i fondi del conto termico, con un contributo massimo di 1,7 milioni di euro; infine, la terza opzione era quella di affrontare una nuova costruzione in un'altra area con un importo non quantificato, ma che indicativamente, valutando le quattro sezioni (già citate dalla Consigliera Frediani) si poteva ipotizzare in circa 1,2 milioni di euro e quindi, con una richiesta di contributo a valere sulla futura programmazione, a fronte della non convenienza delle opere di adeguamento dell'esistente, in questo caso. Ci riferiamo ancora al 2 settembre, quando erano state valutate tutte le possibilità d'accesso ai contributi a quella data effettivamente disponibili e, quindi, valutabili per la situazione.
Il Comune di Cigliano aveva prospettato l'intenzione di affidare lavori per convertire alcuni locali della scuola primaria a uso della scuola dell'infanzia. Come diceva la Consigliera Frediani, l'ipotesi di concedere un contributo straordinario regionale per lavori di questo tipo difficilmente avrebbe potuto concretizzarsi, data la temporaneità della soluzione, cui avrebbero dovuto seguire i lavori per ripristinare le destinazioni d'uso iniziali.
Ancora, in data 30 ottobre (per ritornare al contributo di 140 mila euro di cui si parlava all'inizio), il Comune di Cigliano ha effettivamente presentato l'istanza di proroga al Ministero dell'Istruzione e una contestuale richiesta di parere agli Uffici regionali per convertire in contributo concesso a valere sul fondo comma 140, dalla destinazione di efficientamento energetico a quella maggiormente consigliata d'interventi di messa in sicurezza di edifici scolastici, prevedendo, quindi, opere di adeguamento strutturale.
In merito alla richiesta di proroga, si evidenzia che la stessa è stata presentata in modo corretto al Ministero dell'Istruzione, che è competente in materia, però, evidenzia altresì che il Ministero non concede proroghe ad hoc, ma fissa un nuovo termine per tutti gli interventi finanziati con il nuovo provvedimento. La proroga di cui abbisogna il Comune di Cigliano pare, in realtà, essere assai più consistente di quanto previsto dal Ministero, cioè il Ministero prevede una proroga dal 30 ottobre al 31 gennaio, ma per il caso specifico di Cigliano noi riteniamo che anche il 31 gennaio sia una scadenza difficilmente rispettabile, relativamente alle azioni che il Comune ritiene di portare avanti. Infatti, il Comune di Cigliano, nella nota del 30 ottobre 2020, riferisce: "È intenzione dell'Amministrazione affidare l'iter di verifiche e studi resosi ora necessari riguardo l'intera struttura della scuola dell'infanzia, al fine di progettare gli interventi necessari a rendere nuovamente agibile e sicura mediante l'elaborazione di un progetto di fattibilità economico finanziaria".
È evidente che tale prospettiva implica che i lavori, di cui a questo punto non si conosce più la natura e neanche l'importo, ragionevolmente non potranno essere affinati prima della primavera del 2021, data l'azione che intende portare avanti il Comune di Cigliano con la nota con la quale c'informa di questa decisione.
In merito alla richiesta di trasformazione del progetto oggetto di contributo da efficientamento energetico ad adeguamento sismico (sono due cose differenti), la Regione, che in questo caso, effettivamente, è l'organismo competente alla resa dei pareri, in merito alle valutazioni progettuali, ha sempre e da sempre incoraggiato la trasformazione degli interventi da efficientamento energetico ad adeguamento sismico, proprio perché questi sono l'obiettivo primario della misura Fondo comma 140 e, tra l'altro, vengono anche premiati con un maggior punteggio nella graduatoria regionale, alla quale apparteneva anche l'intervento del Comune di Cigliano. Tuttavia, si rileva inoltre che la Regione fin da subito pu esprimersi favorevolmente in linea di principio, ma altresì può rilasciare il parere conclusivo solo a fronte del progetto definitivo approvato.
Al momento, per quanto riguarda l'Assessorato, quindi rispetto alla documentazione pervenuta e richiesta anche al Comune di Cigliano, non è disponibile neppure lo studio di fattibilità e non si sa se il Comune intenda recuperare l'esistente (quindi se abbia già fatto la valutazione che annunciava) o se orientarsi, invece, verso una demolizione e successiva ricostruzione e per quali importi. Questo a seguito della nota che vi ho letto testualmente, che il Comune ci ha inviato.
È evidente che, appena si avranno indicazioni più precise, anche l'azione regionale sarà di più facile finalizzazione anche nella ricerca di fonti di finanziamento, eventualmente, alternative al Fondo comma 140, ma per questo abbiamo bisogno che il Comune di Cigliano porti a termine quanto ci ha indicato nella nota che vi ho letto testualmente poco fa.
Ho concluso e ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Chiorino, per la risposta.
Procediamo con l'esame delle interpellanze.
Ricordo che per le interpellanze è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per cinque minuti, la risposta da parte dell'Assessore per altrettanti cinque minuti e la replica dell'interpellante per altri cinque minuti.


Argomento: Calamità naturali

Interpellanza n. 441 presentata da Avetta, inerente a "Precipitazioni del 2/3/4 ottobre 2020: come è stata gestita la situazione nel Canavese?"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 441.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione; ne ha facoltà per cinque minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Buongiorno a tutti; buongiorno, Assessore.
Questi sono fatti ormai superati, che risalgono al 2, 3 e 4 ottobre, giorni in cui in tutto il Piemonte ci furono danni devastanti e drammatici e anche nel Canavese. In particolare, nell'Eporediese ci fu una situazione molto delicata che, per fortuna, provocò danni più contenuti rispetto ad altre aree del Piemonte.
Nonostante questo ci fu, però, una situazione di grande disagio rispetto alla gestione della viabilità dovuta, in particolare, al fatto che improvvisamente, quel sabato mattina venne chiusa, almeno come ci risulta e senza nessuna particolare comunicazione preventiva, quel tratto di autostrada A5 Torino-Aosta, che riguarda proprio la zona, non a caso definita "nodo idraulico" di Ivrea. Quel tratto di autostrada venne chiuso quindi tutto il traffico autostradale, come potete immaginare, soprattutto il traffico pesante, venne riversato nel traffico delle strade provinciali e, addirittura, nelle strade comunali. I Sindaci di quell'area si resero conto che l'autostrada era stata chiusa nel momento in cui si videro passare tir e mezzi pesanti davanti alle proprie finestre.
Nell'interpellanza chiediamo di capire che cosa sia capitato, per quale ragione ci sia stata quella chiusura improvvisa dell'autostrada, se sia stata comunicata preventivamente e, soprattutto se, anche sulla base dell'esperienza vissuta in quei giorni, la Giunta ritiene di recuperare quel piano esistente, il Piano speditivo del 2013, per magari ridefinirlo insieme con gli amministratori locali per evitare, qualora sia necessario per tante ragioni, di richiudere quel tratto di autostrada che sappiamo scorre in un luogo definito - ripeto, non a caso - "nodo idraulico" di Ivrea. Un luogo soggetto a essere alluvionato in caso di forti piogge, che attende un intervento molto significativo da parte della Società Autostradale o di chi prossimamente si aggiudicherà il bando per la concessione autostradale.
Chiedevo se non c'è un interesse da parte della Giunta a riprendere in mano il Piano speditivo del 2013 e recuperare un po' le buone pratiche che sono sorte e nate durante le esperienze, anche drammatiche, che quel territorio ha vissuto, d'intesa, ovviamente, con gli amministratori locali che, nel caso di specie, si sono sentiti un po' lasciati soli durante quei due giorni.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto alla Presidenza di rispondere all'interpellanza delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Assessore, ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Avetta.
Rispetto all'interrogazione, che ha alcune richieste puntuali, e rispetto alla gestione dell'emergenza, ai compiti e alle mansioni di ARPA, cercher di puntualizzare in maniera da fugare almeno quei dubbi. È importante che tutti sappiano che se qualcosa non ha funzionato si può correggere, ma conoscendo il ruolo di ciascuno.
Cerco di essere puntuale e di leggere la risposta all'interrogazione, cosa che faccio raramente, ma vorrei evitare di dire stupidaggini, quindi preferisco leggere.
Rispetto all'attività del Centro funzionale di ARPA Piemonte, sulla base delle previsioni meteorologiche e delle valutazioni degli effetti al suolo il Centro funzionale ha operato coerentemente con le procedure previste dal disciplinare nel sistema di allertamento adottato dalla Regione Piemonte il 16 agosto 2018.
Il peggioramento delle condizioni meteorologiche e la previsione di effetti al suolo diffusi per il 2 e 3 ottobre sono stati segnalati già nel bollettino emesso giovedì 1° ottobre con uno scenario atteso di allagamenti, attivazione dei fenomeni di versante e innalzamento dei corsi d'acqua con esondazioni. Tale previsione è stata confermata il 2 ottobre con l'emissione di uno scenario di allerta arancione su gran parte della regione.
Ho portato di seguito i bollettini in cui si potranno verificare fenomeni diffusi d'instabilità di versante, localmente anche profonda, frane superficiali, significativi ruscellamenti, innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d'acqua. Gli effettivi danni sono stati allagamento dei locali interrati, allagamenti dei singoli edifici, interruzioni della rete stradale ferroviaria e quant'altro. In questo bollettino, emanato nelle ore precedenti, giusto perché tutti sappiamo cos'è successo, si capisce quali erano le attivazioni che si sarebbero dovute mettere in pista.
La fase di monitoraggio si attua successivamente alla precedente fase previsionale. Essa permette di seguire l'evoluzione dell'evento ed è caratterizzata dall'attivazione del sistema regionale di protezione civile.
Il Centro funzionale di ARPA ha intensificato il monitoraggio estendendo l'operatività h24 a partire da venerdì 2 e fino alla sera di sabato 3 ottobre. L'andamento temporale dei livelli idrometrici e l'intensità di pioggia della rete idrografica regionale sono riportati nella tabella di aggiornamento e pubblicati attraverso i canali sopra indicati.
Le tabelle contengono, inoltre, sia i superamenti delle soglie pluviometriche sia i superamenti di soglie idrometriche definite dal disciplinare. Per tutta la durata dell'evento, le stazioni di misura meteorologica e tutti gli idrometri della rete regionale, i radar meteorologici e i sistemi di acquisizione dei dati hanno funzionato regolarmente e non si sono riscontrate criticità nell'aggiornamento dei dati, quindi nessuno, almeno a noi risulta così, ha visto rallentamenti o dati che non arrivavano come può capitare a volte nell'emergenza. In questo caso, non c'è stata un'interruzione della trasmissione del dato.
Attraverso processi automatici e superamenti delle soglie pluviometriche, i dati sono stati notificati tramite sms o posta elettronica ai Comuni e agli enti territoriali in base al proprio territorio di competenza. Per i territori associati e gli strumenti idrometri e pluviometri individuati come rappresentativi, il disciplinare stabilisce che la notifica del superamento di soglia sia finalizzato ad avviare azioni locali di sorveglianza ed, eventualmente, aggiornare la fase operativa della propria pianificazione di protezione civile.
Complessivamente, sono stati emessi 9.083 avvisi automatici per segnalare il superamento dei livelli di guardia e/o di pericolo d'idrometri e 17.735 per segnalare il superamento di soglie pluviometriche.
La comunicazione al pubblico costituisce un elemento fondamentale del sistema regionale. Infatti, fornisce informazioni circa la previsione l'entità e la natura di eventi rischiosi per la pubblica incolumità. Lo scopo della comunicazione è evidentemente non solo di consentire l'adozione di comportamenti di autoprotezione, ma anche di aumentare la consapevolezza dei cittadini.
Rispetto al nodo idraulico di Ivrea, il bollettino emesso il giorno prima alle ore 13 prevedeva su tutta l'asta della Dora Baltea una piena di livello arancione tra le ore zero e le ore 12 di sabato 3 ottobre, ovvero comprese tra il livello di guardia e di pericolo. Lo scenario previsto era il seguente: la portata avrebbe occupato l'intera sezione fluviale con livelli d'acqua prossimi al piano di campagna, alta probabilità di fenomeni d'inondazione limitati alle aree golenali e moderati fenomeni di erosione.
Con riferimento alla perimetrazione del PAI, la piena transita generalmente all'interno della fascia fluviale B. In fase di monitoraggio, le previsioni sulla Dora sono state confermate e, infatti, i livelli hanno superato a Tavagnasco i livelli di guardia verso mezzanotte e sono rimasti arancioni per circa dodici ore, come evidenziato nei grafici riportati sul sito di



ARPA Piemonte.

L'andamento temporale dei livelli idrometrici dell'intensità di piogge della rete meteo-idrografica regionale è riportato nelle tabelle di aggiornamento e pubblicate sempre su Sistema Piemonte. I superamenti delle soglie idrometriche e pluviometriche sono stati notificati tramite sms o posta ai Comuni interessati.
Voglio arrivare al dunque, perché ho cercato anche di rendere onore a chi ha lavorato in emergenza e a chi ha fatto il suo compito. Su questo rispondo al Consigliere Avetta, poi naturalmente siamo disponibili a rivedere il Piano. Qui c'è un Piano speditivo del 2013, nel quale tra gli attori sono citati i Comuni di Banchette, Pavone Canavese, Montalto Dora Fiorano, Ivrea, i Vigili del Fuoco di Ivrea e la Guardia di Finanza. Ci sono una serie di referenti e di attori che hanno dei ruoli e che speriamo e crediamo siano stati informati rispetto a quest'allertamento.
È importante dire che anche le previsioni sono state rispettate, cioè dov'era previsto nel Piano speditivo e nei sistemi di allertamento che il fiume esondasse, effettivamente ha esondato, nelle aree golenali sostanzialmente, nella fascia B del PAI. Pertanto, è uno strumento che, al momento, sembra adeguato. Naturalmente registriamo una difficoltà di comunicazione, soprattutto da parte di Autostrade e questo ci dispiace, nel senso che, proprio perché le previsioni del PAI e le previsioni del Piano speditivo sono state rispettate, crediamo che la comunicazione - che, di fatto, c'è stata da ARPA, da Regione Piemonte e dal sistema di protezione Civile - debba prevedere anche che, se si chiude un'autostrada, i Sindaci siano informati per le ricadute che, a valle, ci sono. Naturalmente, se si chiude un'autostrada, i mezzi non si fermano, ma passano sulle strade comunali o provinciali.
Da questo punto di vista, verificheremo e cercheremo di sensibilizzare perché il Piano prevede le attivazioni, gli allertamenti e le comunicazioni bilaterali non univoche, ma noi dobbiamo fare in maniera che questo sia rispettato. Se poi c'è una richiesta da parte dei territori di rivedere quel documento, sono disponibile. Mi sembra che qui ci siano soprattutto gli elementi per chiedere una maggiore informazione più che per rivedere un Piano speditivo che mi sembra, per quanto sia un piano d'emergenza, abbia funzionato, nel senso che gli scenari previsti sono stati rispettati, a parte la scarsa informazione che, invece, tutti devono avere nei confronti degli altri attori del territorio.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Gabusi per la risposta.
Se l'interpellante lo richiede, ha la possibilità di replicare alla risposta.
Prego, Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto

Presidente, se posso, intervengo solo per ringraziare l'Assessore per la puntualità e anche la completezza dell'illustrazione, che peraltro, nel caso dell'Assessore Gabusi, è assolutamente consueta e questo glielo riconosciamo.
Mi permetto solo di dare un suggerimento, non certamente un consiglio rispetto alla capacità che l'Assessore esprime nel gestire situazioni anche complicate, che ha espresso in quest'ultimo anno, ma anche in tempi quando ancora né io né lui pensavamo di ritrovarci, a parti invertite, nei nostri rispettivi ruoli.
Non ho competenze per esprimere un giudizio sull'attualità di quel Piano speditivo, però non appena ci saranno le condizioni, visto che il trascorrere del tempo non aiuta a perpetuare le esperienze vissute, forse varrebbe la pena di riprendere, sui territori più deboli e più fragili da questo punto di vista, attività che non so se definire esercitazioni o comunque, riprendere con quei territori le buone pratiche e ogni tanto fare il punto della situazione rispetto all'eventualità che succedano emergenze da gestire. Forse questo potrebbe essere sufficiente anche su quei territori specifici che, se non è quest'anno, l'anno prossimo o fra tre anni, ogni tanto vanno a bagno. Su quei territori probabilmente sarebbe opportuno avere, non appena le condizioni lo consentiranno, un'attenzione particolare, anche dal punto di vista del coinvolgimento degli amministratori. Tra l'altro, c'è anche un tema che dobbiamo aggiungere cioè che anche gli amministratori cambiano. È vero che il Piano speditivo esiste e dovrebbe indicare a tutti i rispettivi compiti, ma può anche succedere che magari i nuovi amministratori si trovano con funzionari cambiati, situazioni cambiate per cui, essendo passati tanti anni, hanno bisogno di essere riconnesse per riattivare quella capacità di affrontare le emergenze che può essere espressa solo attraverso un continuo e costante monitoraggio delle relazioni tra gli amministratori.
Grazie.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 453 presentata da Avetta, inerente a "Linea su ferro Chivasso Asti: quale futuro ci dobbiamo attendere per questa ferrovia?"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame dell'interpellanza n. 453.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione; ne ha facoltà per cinque minuti.



AVETTA Alberto

Come l'Assessore sa, c'è una sorta di trasversalità tra il Presidente, anzi addirittura c'è un interesse specifico del Presidente, che non a caso ha annunciato l'interpellanza con una certa enfasi. Al di là delle battute, il tema lo conosciamo molto bene e anche l'Assessore, che più volte ha già avuto modo di esprimersi.
Noi con questa interpellanza rileviamo una posizione di alcuni Sindaci, tra i quali anche di Comuni importanti come Chivasso, che pongono il tema della riattivazione di questa linea ferroviaria; tema, peraltro, posto, se non ricordo male, nel 2018, con una mozione assunta all'unanimità dal Consiglio metropolitano della Città metropolitana di Torino.
È un tema che è sul piatto, esiste e, sia pure con declinazioni a volte non totalmente univoche, è certamente di grande interesse per quel territorio.
In particolare - e mi riferisco all'ultima questione che ho sollevato con l'interpellanza - è di grande interesse anche dal punto di vista della mobilità tra la collina e la città di Chivasso, poi ovviamente l'asse verso Torino.
Un Sindaco, che ha un cognome molto noto anche in questi Uffici, il Sindaco di Cavagnolo, Andrea Gavazza (ma anche altri Sindaci) ha sollevato la questione anche degli autobus e dei collegamenti.
In attesa dell'auspicabile riattivazione della linea ferroviaria, è stato sollevato anche il problema dei collegamenti attraverso gli autobus, che risulterebbero non sufficienti tra la città di Chivasso e, quindi, il nodo verso Torino e i Comuni della collina, che vivono in un'area molto bella dal punto di vista naturalistica e ambientale, ma non particolarmente agevole dal punto di vista dei collegamenti viabili e di trasporto pubblico locale.
Questo è il tema che sottoponiamo all'attenzione dell'Assessore.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto alla Presidenza di rispondere all'interpellanza delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie.
In questo caso cercherò di non leggere e di stare molto attento alle parole, perché sono non solo sotto gli occhi di Alberto Avetta, ma anche del Presidente Gavazza, quindi cercherò di essere molto puntuale.
Voglio chiarire quanto probabilmente si è letto sui giornali e quanto in parte trapela da questa interrogazione.
Ho incontrato i Sindaci in un rapporto franco, che secondo me è il primo rapporto che si deve avere con il territorio, perché sono coloro che vengono nominati, al di là del partito che rappresentano o per cui svolgono attività politica. Li ho incontrati rappresentando la situazione in maniera trasparente e reale, credo almeno sette o otto mesi fa, dicendo loro che rispetto a questa linea, non vedevo e non vedo possibilità di riattivazione a breve. Non lo vedo perché investimenti sulla rete sono importanti; penso all'elettrificazione e al discorso della sistemazione della galleria di Bronzolo, ma, soprattutto, alla sistemazione della rete, perché sapete che dopo tanti anni ci sono interventi di manutenzione che erano e sarebbero stati ordinari, ma che diventano di manutenzione straordinaria, per i quali mi sembra di capire, rispetto alle frequentazioni ipotetiche, che ci siano altre priorità in Piemonte.
Le ho già citate mille volte e credo che sia opportuno rifarsi a quello che ho già detto: penso alla linea Biella-Novara e ad altre linee che portano tante persone, su cui i nostri occhi devono essere posti in maniera prioritaria. Credo che questo sia un sistema trasparente in un momento in cui i soldi non sono infiniti.
Poi c'è la gestione del trasporto su quei territori, nel senso che sulla rete ferroviaria sappiamo che nel 2011, quando c'erano dieci treni al giorno, viaggiavano circa 500 persone in totale, quindi circa cinquanta persone per treno. Capite bene che sono numeri molto bassi. Tra l'altro, il 50% di queste persone erano di Asti o di Chivasso, ma in mezzo purtroppo c'è poco, perché un'analisi ci direbbe che c'è poca densità demografica e ci sono, soprattutto nell'Astigiano, molte stazioni a fondo valle che, per essere raggiunte dagli abitanti, soprattutto anziani e quelli che non hanno la patente, si devono fare due, tre o quattro chilometri a piedi per arrivarvi. Evidentemente, ci sono problemi infrastrutturali; non è colpa di nessuno, ma sono da analizzare e nei numeri del 2011, quando la ferrovia era attiva, si sono riscontrati.
Vi è anche uno studio, che sapientemente il Consigliere Avetta non ha citato, sempre del 2018, che dice che la riattivazione di quella linea costerebbe, alle casse della Regione Piemonte, circa due milioni di euro in più all'anno di gestione. È un quadro - e anche qui non voglio ripetermi in cui non abbiamo un contratto: per regionali veloci con Trenitalia non siamo neanche vicini alla sottoscrizione e, peraltro, siamo in causa per i mancati introiti e per la mancata compensazione economica che non abbiamo garantito a Trenitalia, non per colpa o causa direttamente riferibile a quest'Amministrazione, visto che è un contratto ponte sottoscritto nel 2017.
Qui non siamo per cercare colpe, siamo per approvare a immaginare soluzioni.
In maniera trasparente ho detto che non posso pensare di prendere in giro Sindaci con tavoli di lavoro e accordi di programma che poi, di fatto, si traducono in niente, com'è stato nei cinque anni precedenti. Preferisco dire la verità, anche se a volte è cruda.
Naturalmente, come succede in altre parti del territorio, i Sindaci, al di là dell'orientamento politico e molto pragmaticamente, quando si sentono sbattere in faccia dalla realtà, pur cruda, decidono, o hanno deciso in alcuni casi (in questo caso in una fase) di pensare a uno strumento sostitutivo, che era la pista ciclabile. Alcuni hanno presentato un ordine del giorno, altri l'hanno scritto e poi ci hanno ripensato, ma è tutto legittimo, ci mancherebbe altro, perché nel frattempo si sono mossi Consiglieri regionali, Onorevoli, comitati dei pendolari e chi più ne ha più ne metta.
Legittimamente ognuno può avere idee diverse, ma io mantengo la mia idea che non è un'idea politica, è un'idea amministrativa, secondo cui i soldi per riattivare quella tratta non ci sono e non ci saranno nel breve, ma sfido il Consiglio regionale, nel senso che se poi il Consiglio regionale ha voglia di trovare quaranta/cinquanta milioni di euro in più per riattivare le linee sospese, per me sarà un onore poterlo fare. Di fatto purtroppo, né il Consiglio regionale in questi anni, né le Amministrazioni destra o sinistra che ci fossero, hanno aumentato il Fondo nazionale trasporti (negli ultimi dieci anni, è stato aumentato di un euro), quindi è evidente che non c'è solo la volontà politica, c'è anche la triste realtà economica che ci mette di fronte a delle scelte.
Da questo punto di vista, sono ancora disponibile e devo dire che nell'Astigiano mi sembra ci sia la volontà di immaginare di non lasciare ai rovi e alle ortiche quella tratta, ma di provare a immaginare un sistema di piste ciclabili. Credo che, legittimamente, i Sindaci del Torinese possano pensare ad altro e va benissimo.
Rispetto ai treni storici e all'utilizzo dei treni storici, ho sempre detto una cosa fin dall'inizio: non confondiamo i treni storici con il trasporto pubblico, nel senso che i treni storici sono altra cosa, tra l'altro gestiti dalla collega di Giunta Poggio. Per me nulla osta al passaggio dei treni storici, ci mancherebbe altro, ma non confondiamoli nel messaggio che se passa un treno storico può passare anche un treno normale, perch sappiamo che non è così ed è verificato. Penso alla Asti-Alba o alla Alessandria-Castagnole, dove sono passati tanti treni storici, ma non ci sono gli elementi di sicurezza per far passare i treni ordinari del trasporto regionale.
La riorganizzazione del trasporto pubblico è un'esigenza che non mi chiede solo il Chivassese o l'Astigiano, ma tutte le province del Piemonte.
Peraltro, è anche una di quelle cose che dobbiamo fare - e che vogliamo fare! - ma che spaventa un po' tutti, in primis il sottoscritto, perché è un lavoro importante.
Credo, però, che sia un lavoro sostanziale da affrontare - l'abbiamo detto tante volte anche in Consiglio - prima di arrivare alle famose procedure competitive e alle gare per il servizio su gomma. Lo dobbiamo fare lì come in altre parti del territorio.
Purtroppo il COVID ci ha rallentato, sia per le difficoltà a incontrarsi sia per le norme che hanno bloccato le gare. Naturalmente, oggi le norme sono l'ultimo dei nostri problemi, nel senso che noi, prima di mettere in gara un servizio, dobbiamo capire quale tipo di servizio mettiamo a gara e certamente non può essere quello di oggi - e quali introiti dalla bigliettazione ci immaginiamo, perché oggi il servizio non è più quello di un anno fa.
C'è, insomma, un grosso lavoro da fare sui territori e con i territori prima ancora che con le aziende di trasporto, per migliorare quel servizio soprattutto nelle aree periferiche, come può essere la collina del Chivassese per Torino, ma come penso sia il nord Astigiano o il sud Astigiano per la provincia di Asti e tante altre zone nel resto del Piemonte.
Dobbiamo fare questo lavoro e immaginarlo con i territori. È un lavoro che durerà parecchio, ma che ci porterà all'uscita del periodo della pandemia sicuramente - e soprattutto ci permetterà di bandire delle gare con un servizio moderno, efficiente e capillare su tutti i territori.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Gabusi per la risposta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta, per la replica.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Solo per ringraziare l'Assessore e per fare una considerazione finale rispetto alle informazioni che l'Assessore ci ha riferito. Peraltro, è anche apprezzabile la franchezza con cui l'Assessore ha illustrato le sue intenzioni; ne prendiamo atto.
Prendiamo atto, altresì, che se abbandonare la Chivasso-Asti non si tratta di una scelta, si tratta certamente di un orientamento a questo punto molto solido di questa Giunta.
Faccio solo rilevare due aspetti: il primo è che vale sempre la stessa regola, in particolare per questo tipo di servizi (non ci stancheremo mai di dirlo!), e cioè che è l'offerta che genera la domanda, non il contrario.
Di conseguenza, bisognerà fare delle scelte e tali scelte, in qualche modo creeranno le condizioni o l'ecosistema per fare in modo che quei numeri cui ha fatto riferimento l'Assessore (che sono numeri oggettivi, che riguardano questa linea come molte altre ancora attive), possano essere tra virgolette potenzialmente migliorati. E comunque sono segnali che vanno in una certa direzione piuttosto che in altre.
Apprezzo anche la disponibilità dell'Assessore sulla questione della pista ciclabile, anche se su questo tema confesso che, dal nostro punto di vista sarebbe necessario qualche approfondimento ulteriore. Però mi riesce difficile capire e cogliere fino in fondo le differenze di costi e d'investimenti per una pista ciclabile - che, evidentemente, dev'essere messa in sicurezza per renderla fruibile - rispetto alla messa in sicurezza della ferrovia. Perché, banalmente, se dobbiamo passare sotto una galleria non è che se ci passo in bicicletta la galleria non deve stare su, mentre se passiamo col treno invece deve stare su (l'ho detta in modo un po' semplice, ma era per capire cosa intendo dire). Questo, però, potrà essere oggetto di un approfondimento in Commissione.
Per il resto, prendiamo atto della situazione, ovviamente, ma nel caso di specie l'Assessore non mi trova d'accordo rispetto alla prospettiva complessiva, cioè al messaggio che noi diamo rispetto alle tratte ferroviarie. Credo che la Regione, con tutti i limiti che sono stati evidenziati, quindi anche quelli di risorse, in questo momento storico, dal mio punto di vista ma anche dal punto di vista della comunicazione e della prospettiva del messaggio che fa passare ai propri cittadini, dovrebbe investire con più forza sulla mobilità sostenibile.
Forse la mobilità su ferro è l'esempio più efficace e più efficiente di quel tipo di mobilità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per la replica.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro conclusa la trattazione del sindacato ispettivo.
A breve il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Auguro buon lavoro a tutti.



(Alle ore 10.28 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.38)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Buongiorno a tutti. Ricordo a tutti i presenti alcune note tecniche per una migliore gestione della seduta.
Per confermare la propria presenza occorre tenere la telecamera attiva utilizzando gli appositi pulsanti rosso (disattivo) e nero (attivo).
Il pulsante del microfono va attivato solo quando si ottiene la parola diversamente, il microfono va tenuto spento.
Per chiedere la parola occorre prenotarsi per mezzo della chat.
Sia la presenza sia la votazione vanno confermate nella chat. Vi prego di prestare particolare attenzione a quest'adempimento.
I documenti relativi agli atti da esaminare nel corso della seduta sono caricati nel supporto informatico delle sedute istituzionali, accessibili dalla Intranet.
La seduta è trasmessa in streaming, pertanto tutto ciò che è inquadrato dalle telecamere personali è visibile online. Prego, inoltre, di silenziare i cellulari ed evitare rumori che possano disturbare la seduta.
Do via allo streaming e all'inizio dei lavori.
Comunico che, come stabilito in sede di Conferenza delle Presidenze dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante collegamento in videoconferenza. Per la gestione delle sedute si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 160 del 29 ottobre 2020 a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
Comunico che procederò all'appello nominale, sia ai fini della conferma dalla presenza, sia ai fini della votazione, chiamando prima i Gruppi di maggioranza e poi i Gruppi di minoranza.
Ai soli fini dell'appello nominale, comunico che sono in congedo i Consiglieri Ricca e Stecco.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Scusi, ma non sono stato veloce nel fare la richiesta in chat.
Chiedevamo l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 437, che è stato depositato ieri ed è già caricato sulla Intranet, inerente a "Rinnovo concessioni per commercio su area pubblica", che va a incidere su un tema importante e delicato delle aree mercatali, rispetto alle quali va presa una decisione entro il 31 dicembre.
Chiediamo, se è possibile, la discussione di tale documento in data odierna, alla fine del pomeriggio o dei lavori sul DEFR.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
"Essendo rialzati da terra di pochi centimetri, garantiranno la massima libertà di movimento per quanto riguarda la salita e la discesa. L'assenza di sbarre permetterà di avere una visuale della stanza in cui trova qualora lo desideri, di recarsi da solo e in serenità, senza dover per forza ricorrere al pianto per richiamare la loro attenzione".
Io non so, Presidente, da quanto tempo Zulian non dorma, visto il forte stress, ma forse ieri su Report ha scambiato le barelle dei nostri ospedali con i letti montessoriani. Mi chiedo se si possa rispondere a un giornalista della RAI in questo modo: "Come faccio a sapere se si è conteggiato qui dentro o al mercato? Usi la logica".
Presidente, avete la più lunga catena di comando dai tempi dell'impero spagnolo del XVI e XVII secolo e, ogni volta, spunta un "viceré alla sanità" peggiore di quello precedente. Come si fa a rispondere così a un giornalista? Li cercate con il lanternino? Qualcuno di voi ha ascoltato ieri Report? Non so, sono state dette cose tali per cui, se fossi in voi darei subito un'informativa per smentire o per dare delle repliche al servizio pubblico.
Posso, Presidente? Ancora un minuto, riferisco alcune frasi: "Le palestre e la medicina riabilitativa sono state adeguate, ma sono inutilizzate perch non abbiamo le risorse infermieristiche. Siamo veramente allo stremo: molti colleghi si sono infettati, la rinnovazione era assolutamente allo sbando perché nei mesi scorsi non è stato aumentato il personale, non è stato programmato un piano per gestire con tranquillità il problema, ora lo stiamo gestendo con un sovraccarico di lavoro. Un solo bando è stato fatto a settembre, ma era dedicato alle scuole e l'altro a ottobre; solo a novembre tre bandi. Se uno pianifica per tempo, ha più tempo per fare le cose.", eccetera, eccetera, eccetera. Mi fermo qui.
Presidente, chiederei un'informativa, poiché ieri abbiamo avuto un primo confronto, ma non abbiamo avuto delle risposte alle nostre domande. Quante persone sono andate in pensione quest'anno e quante sono state riassorbite a tempo indeterminato? Quante delle persone che sono state assunte per tre sei mesi, purtroppo, se ne sono andate proprio perché hanno avuto altre offerte? Quanti sono i malati dentro il sistema sanitario? Intendo dire medici, infermieri e altro personale.
Vorremo che ci fosse inviato immediatamente un report scritto di tutte queste vicende di cui chiediamo da mesi, ma è incredibile che queste risposte che chiediamo da tempo non siano scritte.
Non volete darle a noi? Scrivete un bel comunicato in cui date al servizio pubblico, alla RAI, queste risposte invece di continuare a minacciare querele.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

In merito all'ordine del giorno del Consigliere Gallo, lo stiamo sottoponendo, in primis, all'Assessore Poggio, lo stiamo valutando come Gruppo e può essere sicuramente interessante da mettere all'ordine dei lavori. In questi minuti sapremo anche dare una risposta in merito alla nostra indicazione di voto, se favorevole, di astensione o negativa.
Riguardo, invece, all'intervento che mi ha preceduto volevo dire alla Presidenza che se devono essere delle richieste sono delle richieste, ma se vuole essere un comizio, si fa un comizio! Invito tutti, anche le persone che ci stanno seguendo, di guardare, oltre Report, anche l'interessantissimo servizio delle Iene che parla delle mancanze del Governo, del Commissario Arcuri e del Ministro Speranza che mi pare, sia dello stesso colore politico del Consigliere Grimaldi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Solo per ricordare al Presidente e all'Aula che lo scorso Consiglio il nostro Gruppo aveva chiesto un'informativa riguardo alla chiusura di tanti ambulatori che, in questo momento, fornivano fondamentalmente tutto ciò che era necessario e urgente per tanti malati. Pensiamo ai malati di malattie autoimmuni o a quelli che hanno patologie croniche.
Si ricorda, Presidente, che lei aveva accettato questo tipo di richiesta perché è vero che stiamo affrontando il tema COVID ma a mezzo stampa, anche in comunicazioni molto asciutte, si dice che questo rinvio di visite, di day hospital e di prestazioni sanitarie è rischioso. Pensiamo, per quello che riguarda lo screening, a tutta la serie di campagne di comunicazioni delle quali anche lei, Presidente, è stato anche un esimio portavoce, per una prevenzione serena.
Purtroppo in alcuni casi noi rischiamo di conoscere troppo tardi l'insorgenza di malattie oncologiche, piuttosto che una non gestione accurata, precisa e puntuale di tutti coloro che, in questo momento necessitano di cure e di trattamenti sanitari che abbiamo sospeso per la gestione COVID.
Volevo capire se era possibile - e concludo Presidente così non rubo altro tempo - avere un'informativa su che cosa sta facendo la Regione Piemonte per non lasciare queste persone sole.
Mi piacerebbe che l'Assessore, oltre a parlare di COVID, potesse rassicurarci perché riceviamo tantissime segnalazioni di cittadini cui viene rinviata la data della propria visita, senza avere una visibilità su quando potranno ripartire questi servizi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di modifica dell'o.d.g.? La richiesta del Consigliere Gallo mi sembra che sia in fase di discussione con la maggioranza, perciò può essere inserita all'o.d.g., per cui l'ordine del giorno può eventualmente essere già discusso nella giornata odierna, se l'Aula acconsente e trova l'intesa.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Sulle richieste d'informative da parte dei Consiglieri Grimaldi e Magliano la Giunta regionale è presente e se ci sono delle informative, come il Regolamento prescrive, si possono dare in qualsiasi momento della giornata odierna.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Ricca e Stecco.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 20 ottobre e del 3 novembre 2020.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", ci sono richieste di intervento? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Non ho capito una cosa che è già capitata la settimana scorsa, quindi prima che diventi prassi vorrei essere sicuro di aver capito bene. È da due o tre settimane che, quando viene richiesta un'informativa sulla modifica dell'o.d.g., lei ci dice che la Giunta, se vuole, può offrire l'informativa in qualsiasi momento. Ciò è vero, perché la Giunta può prendere la parola a suo piacimento, ma la richiesta è di modificare l'o.d.g. per inserire un punto "informativa" su un determinato argomento.
Stiamo modificando l'o.d.g. e quindi nell'o.d.g. di oggi sono inserite queste due informative, oppure no? Non so se mi sono spiegato. È una questione è di lana caprina, ma i due colleghi non hanno chiesto un intervento, hanno chiesto delle informative e se il Presidente dice ciò che ha detto, deduco che sono state inserite nell'o.d.g. di oggi e che quindi oggi si svolgeranno.
In altre occasioni ci veniva detto: oggi non è disponibile, la spostiamo in un'altra situazione, in una Commissione o in altro Consiglio. Ma non si risolve dicendo "se vuole, la Giunta parlerà a un certo punto", perch dobbiamo capire se nell'o.d.g. di oggi o in quale altra situazione ci saranno queste informative.
Mi sento di dirlo perché, dal mio punto di vista, le due informative richieste oggi, di cui una, quella del Consigliere Magliano, era già stata richiesta la settimana scorsa, sono collegate fra di loro, per chi ha avuto modo di vedere la puntata di Report di ieri.
La carenza del personale influisce sulla nostra capacità di continuare a garantire altri tipi di servizi, non legati all'emergenza Coronavirus. È chiaro, ne abbiamo parlato ieri in Commissione, quindi chi ha seguito il dibattito sa che i dati che abbiamo per adesso sul personale sono molto parziali rispetto all'esigenza complessiva di dati che abbiamo chiesto sicché non possiamo avere una contezza completa della situazione.
Ritorno alla mia domanda iniziarle: abbiamo modificato o no l'o.d.g. di oggi?



PRESIDENTE

La modifica, come sapete, da Regolamento deve essere votata. Se i proponenti vogliono votarla, si può votare.
Essendo una richiesta d'inserimento di comunicazioni della Giunta, la Giunta attualmente è presente e, se vuole intervenire e discutere dell'informativa, ne ha tutte le facoltà e le possibilità. Si è sempre ritenuto di non considerarlo come punto aggiuntivo, però se la maggioranza ritiene di inserirlo come punto all'o.d.g. si può tranquillamente votarlo e approvarlo come tale, ma non mi sembra che ci siano le condizioni affinch sia approvato.
Era un modo anche garbato, come si è sempre fatto anche nelle scorse legislature, di inserirlo e permettere a chiunque di poter discutere di un inserimento all'o.d.g. di un'informativa. L'attuale o.d.g. non prevede un'informativa della Giunta, però se i proponenti vogliono modificarlo, si può tranquillamente inserire. Non è la prima volta in una legislatura che si procede con questa metodologia.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Sì, sulle sue comunicazioni, anche se quello che ha appena detto il collega Valle, se è possibile - così non le chiedo la parola due volte - mi porta a dire che, a seconda di quello che lei decide, la mia richiesta è stata esaudita o no. O, comunque, se lei dice che in qualsiasi momento la Giunta può dare informativa, allora io posso chiedere ed utilizzare il mio tempo e la mia richiesta di cambiamento dell'o.d.g. per altre questioni. Sarebbe buon uso e costume decidere dall'inizio se quel punto è aggiunto o meno e piuttosto metterlo ai voti ma, a questo punto, le chiederei di votarlo.
Invece nelle sue comunicazioni non ho sentito il rinvio a una Commissione speciale o legislativa o, comunque, a un gruppo di lavoro, così come avevamo concordato, sul tema delle iniziative per contrastare l'elusione fiscale delle multinazionali e la pandemic tax. Visto che siamo venuti a conoscenza che ci sarà una conferenza stampa a pranzo, noi vorremmo dare un segnale. Lei non l'ha detto nelle comunicazioni, ma a noi risulta, almeno da comunicazioni dell'Assessore Marrone, che questa proposta di legge al Parlamento sarebbe stata votata in Giunta venerdì, anche se non ne abbiamo traccia.
Pertanto, le proporrei di spostare il punto 36) all'o.d.g., relativo all'ordine del giorno n. 435 presentato da me come primo firmatario e sottoscritto dai colleghi Sarno, Bertola, Rossi, Salizzoni, Valle, Ravetti e tanti altri colleghi, avente a oggetto "Iniziative per contrastare l'elusione fiscale delle multinazionali e della pandemic tax", così da avere quel confronto che ci avevate richiesto e che potremmo avere in Aula.
Prima di presentare alla stampa delle questioni che dovevano, in qualche modo, essere oggetto di nostra discussione, poiché si vuole fare per l'ennesima volta il più uno dopo che questa vicenda è stata affrontata nelle grandi elezioni americane appena finite, visto che l'Unione Europea sta per fare una proposta a tutti gli Stati membri e al G20, poich l'Italia è l'unico Paese ad avere una web tax e che sarà rivista in questa finanziaria e poiché si ha quest'urgenza, dopo che si sono passati tanti anni nell'Europarlamento senza dire niente, noi siamo prontissimi a discuterlo con un ordine del giorno, che è al punto 36) dell'o.d.g.
Se vogliamo, possiamo utilizzare questo inizio di mattinata per dare un paio d'indirizzi da parte delle opposizioni, poiché il confronto che aveva chiesto il Presidente Cirio non credo ci sia stato - o almeno io non ho fatto parte di nessun gruppo di lavoro - e poiché il nostro contributo è già scritto nero su bianco.



PRESIDENTE

La richiesta di modifica dell'o.d.g. sta avvenendo in una fase successiva all'approvazione dell'o.d.g. Dato che è stato approvato, è stato inteso che gli ordini del giorno presentati dai vari Gruppi fossero approvati anche dalla maggioranza e non mi è parso di ricevere una contrarietà a una richiesta dei Consiglieri dei Gruppi d'inserire i tre punti all'o.d.g.
Perciò sia l'ordine del giorno n. 437 sia le informative, com'è normale che sia, sono messe in calce dell'attuale o.d.g. ai punti 38), 39) e 40).
Pertanto, dobbiamo proseguire con l'o.d.g. approvato, altrimenti va a scemare tutta la questione regolamentare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Presidente, le chiedo scusa, ma la volta scorsa non avevo colto questo garbo istituzionale nella frase che lei giustamente aveva detto "se la Giunta pensa di dare questa informativa, lo può fare quando vuole". Di conseguenza, a questo punto, se possibile, d'ora in poi farò così. Visto che il tema penso stia a cuore a tanti di noi e fa parte di tante segnalazioni ricevute, chiederei che sia messo in votazione, in modo tale che ci sia anche una responsabilità e che la maggioranza e la Giunta dicano: "No, oggi di queste cose non parliamo, ne parleremo in un altro momento".
Le chiedo scusa, perché ero convinto che la sua interlocuzione fosse a seguito di un confronto, durante la pausa, tra la Presidenza e la Giunta per capire se quell'informativa poteva essere data o meno. Nel caso lei lo ritenga, si può tranquillamente mettere ai voti.



PRESIDENTE

Sì, lo ripeto, per garbo si è sempre considerato approvato e inserito al fondo degli altri punti all'o.d.g. che si comunica ai Gruppi nei giorni precedenti la seduta. Se si vuole inserire un punto all'o.d.g. prima di un altro, bisogna metterlo ai voti, come da Regolamento.
Come sapete, ci vuole la maggioranza del Consiglio per avere l'approvazione di un inserimento di un punto rispetto a un altro. Poi, ripeto, per garbo si è sempre messo e mi è sempre parso che maggioranza e opposizione non mettessero in discussione il fatto di inserire un punto all'o.d.g.
Sulla posizione di un punto all'o.d.g. rispetto a un altro, invece, è diverso e bisogna procedere alla votazione. Attualmente l'approvazione è stata effettuata in base al Regolamento e siamo al punto riguardante le comunicazioni.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
In realtà, il mio sarà un intervento brevissimo, solo per aggiungere un elemento a quanto già detto dai Capigruppo Grimaldi e Magliano sulla necessità di comunicazioni da parte dell'Assessore Icardi o del Presidente Cirio sulla questione sanitaria. L'elemento che aggiungo io è la questione relativa ai vaccini antinfluenzali.
Venerdì abbiamo appreso, tramite una conferenza stampa, che, nonostante le rassicurazioni che avevamo ricevuto alle diverse interrogazioni presentate sulle vaccinazioni antinfluenzale, non solo da parte del sottoscritto, ma anche di tanti Consiglieri, è stato scoperto che c'è un problema di approvvigionamento.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Rossi, su cosa sta intervenendo? Sull'ordine dei lavori? Sulle comunicazioni?



ROSSI Domenico

Sto anch'io intervenendo sulla necessità, come i colleghi Grimaldi e Magliano, di un intervento dell'Assessore Icardi. Aggiungo, a quanto già detto da loro, il tema dei vaccini antinfluenzali, perché abbiamo scoperto come Consiglieri, dalla stampa, di questa mancanza grave.



PRESIDENTE

Però siamo sulle comunicazioni del Presidente.



ROSSI Domenico

Non ho capito.



PRESIDENTE

Siamo sulle comunicazioni del Presidente attualmente.



ROSSI Domenico

Sì, e non ho capito come mai.
Sto intervenendo a sostegno di quanto detto dai colleghi. Non posso Presidente?



PRESIDENTE

L'o.d.g. è stato approvato e siamo sulle comunicazioni.
Le comunicazioni erano riferite ai progetti di legge proposti dai vari Gruppi. I processi verbali sono stati approvati, siamo sulle comunicazioni.
Se c'è un tema, nell'o.d.g. sulle comunicazioni, si ha la possibilità di intervenire. Diversamente, se è un argomento sull'o.d.g., si pu intervenire sull'o.d.g., però, come da prassi, quando uno chiede di intervenire, specifica anche le motivazioni.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Ha appena detto che le informative non sono un'aggiunta all'o.d.g., quindi i colleghi stanno dicendo che se le informative possono essere sempre date almeno qualcuno ci dica se le date o no.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi?



ROSSI Domenico

Allora, Presidente, chiedo, in base all'articolo 71 del Regolamento, di intervenire. Mi dica lei quando posso.
Grazie.



PRESIDENTE

Sulle pregiudiziali? Finiamo le comunicazioni.



ROSSI Domenico

Allora intervengo dopo.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene.
Sì, infatti, mi sembrava più un intervento da questione pregiudiziale, o da sospensiva, però normalmente uno lo cita perché.



ROSSI Domenico

Va bene, intervengo dopo. Chiedo scusa se ho sbagliato momento.



PRESIDENTE

Va bene. No, no, si figuri, basta solo capirsi.
Va bene, grazie.
Consigliere Valle?



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Giusto perché così ci intendiamo per le prossime volte.
Nel suo secondo intervento ha spiegato meglio, secondo me su questo modo di fare possiamo intenderci. Se diamo per acquisito che le richieste d'informative sono comunque iscritte all'o.d.g., ancorché messe all'ultimo posto, allora ci siamo capiti; se invece ci intendiamo, come nel suo primo intervento, per cui sono richieste e poi, se si vuole, si danno (altrimenti vediamo), allora no.
Per prassi, se dobbiamo parlare di prassi, ormai qualche discreta esperienza l'abbiamo maturata, per cui, normalmente, quando s'intendeva non darle in giornata, le comunicazioni s'iscrivevano comunque all'ultimo punto all'o.d.g, oppure si concordava, più abitualmente, un altro momento (non oggi, ma la prossima volta; non oggi, ma in Commissione, eccetera).
Noi prendiamoci la briga per cui, o non s'iscrivono all'o.d.g., come mi pareva di avere intuito dal suo primo intervento, oppure - e secondo me è più corretto il suo secondo intervento - le iscriviamo comunque all'ultimo posto, sapendo che facilmente poi saranno date.
Sarebbe preferibile, in questo caso qui, provare a venirsi incontro e individuare momenti alternativi come - questo glielo dico io - si è sempre fatto.



PRESIDENTE

Assolutamente.
Nel mio primo intervento, come anche quello della scorsa settimana, avevo tralasciato una prassi consolidata nel tempo, anche nelle scorse legislature. Era evidente che il mio intervento era riferito a una metodologia già consolidata: nella richiesta dei vari Gruppi di inserire l'informativa, s'inserivano, ma, nello specifico, ribadivo il concetto che se era inserito all'o.d.g. al fondo, com'è stato sempre fatto nel tempo com'è successo un paio di settimane fa sulla richiesta di vari Gruppi d'informativa da parte dell'Assessore Icardi (non si era votato e non si era deciso), l'Assessore Icardi, in quella giornata, ha poi dato l'informativa nel momento in cui aveva maggiore possibilità.
Pertanto c'è stata, se vi ricordate, il lungo intervento sia dell'Assessore Icardi sia dei vari Gruppi di maggioranza e opposizione su tutta la questione riferita all'informativa richiesta. È evidente, quindi, che è stata anche una mia leggerezza nell'esprimermi, forse per cercare di arrivare all'approvazione, successivamente alle comunicazioni e, infine per entrare nel merito delle varie proposte.
Non dico che chiedo venia, ma chiedo di poter continuare a svolgere in modo lineare il Consiglio.
Continuiamo a rimanere sulle comunicazioni.
Se non ci sono altri interventi sulle richieste di comunicazioni, modifiche o altro sull'o.d.g., proseguiamo, perché mi sembra ci siano alcuni Consiglieri che vogliono fare delle proposte in base al Regolamento articolo 71, perciò chiudiamo le comunicazioni e proseguiamo sull'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Sì, Presidente.
Ci siamo chiariti e abbiamo voluto puntualizzare la questione delle informative e definiremo, nella Conferenza dei Capigruppo di domani, la programmazione dei lavori.
Noi ci fermiamo qua, non vogliamo fare ostruzionismo sulle comunicazioni però è evidente che l'informazione che ci è giunta stamattina, dalla conferenza stampa del Presidente Cirio, mi sembra alle undici e mezzo, su una proposta di legge che, tra l'altro, a noi non risulta neanche passata in Giunta venerdì, come invece è stato comunicato (almeno dall'o.d.g. della Giunta), ci ha particolarmente lasciato perplessi. Il tema è quello della web tax, su cui, nel momento in cui siamo entrati in zona rossa tre settimane fa, il Presidente Ciro, in una Conferenza dei Capigruppo, aveva comunicato che era disponibile a lavorare insieme sul tema e a fare un lavoro di Consiglio.
Non credo che il percorso scelto dal Presidente Cirio, cioè quello di annunciarlo urbi et orbi in conferenza stampa, e poi comunicarlo ai Gruppi (almeno di opposizione, spero che quelli di maggioranza ne fossero a conoscenza) sia il percorso migliore per trovare un ragionamento politico unitario su un tema così importante sul quale, tra l'altro, il Parlamento è già intervenuto. In Italia, infatti, esiste già una forma di "web tax".
Dico questo per rimarcare che, molto spesso, non ci capiamo e, dal punto di vista nell'informativa, credo sarà materia della Conferenza dei Capigruppo di domani definire in che momento della settimana prossima inserirla all'interno dei lavori programmati.
Per quanto ci riguarda, ci fermiamo qua. Ma abbiamo voluto sottolineare le rimostranze in quest'ambito senza riportare temi legati a Le Iene o a Report, che aprirebbero una discussione politica di ore e ore in questa seduta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Questioni preliminari sollevate da Rossi, Sacco e Grimaldi


PRESIDENTE

Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento sulle comunicazioni, darei la parola al Consigliere Rossi, ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento interno.
Prego, ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ribadisco quanto detto dal Consigliere Gallo: oggi nessuno vuole bloccare i lavori. Però, se mi permette, ci vuole anche rispetto per le prerogative del Consiglio.
Qui non è che interveniamo solo per far polemica, ma anche su questioni importanti. Relativamente alla questione preliminare, se posso intervenire in merito all'informativa, non possiamo accettare che molte delle questioni più importanti che afferiscono a questo Consiglio vengano da noi scoperte solo attraverso la stampa.
La questione dei vaccini antinfluenzali è gravissima. Perché è chiaro che la Regione, in questo caso, è vittima di un mancato adempimento, ma di tale situazione ne veniamo a conoscenza dalla stampa! Io ho già chiesto di parlarne in Commissione.
Sarebbe sufficiente, in presenza di una richiesta dei due Capigruppo Grimaldi e Magliano, o del sottoscritto, che qualcuno della Giunta intervenisse per dire "lo facciamo oggi" oppure "no, lo facciamo domani" o "lo facciamo giovedì", e non "se vogliono, intervengono", e basta. Perch questo non aiuta a mantenere buoni i rapporti, anche in una giornata dove le intenzioni sono le migliori, soprattutto su questioni importanti come la mancanza del vaccino antinfluenzale, con centinaia di migliaia di persone in attesa di farlo.
In più, oggi leggiamo su La Stampa che è stato dato mandato a SCR di fare già il bando per la prossima primavera, quando noi sappiamo che è l'AIFA che definisce quali sono i vaccini che si possono fare, perché il virus muta. Questo è un elemento in più perché la Giunta ci dica oggi, oppure al più presto, qualora oggi non ce ne fosse il tempo (ma la Giunta ci dovrà dire quando sarà disponibile a farlo) come risponderà a questi elementi insieme con quelli posti dai colleghi Magliano e Grimaldi. In questa maniera, è più semplice andare avanti.
Invece, dire solamente "se vuole interviene, altrimenti no", è un modo che non dà giustizia alle prerogative del Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Raccogliamo tutte le richieste avanzate ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento interno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io avrei una richiesta preliminare e mi collego a quanto detto dal Consigliere Grimaldi.
Stavamo aspettando, appunto, di essere coinvolti dal Presidente Cirio per lavorare insieme su questa proposta di legge legata alla tassazione dei big dell'e-commerce, diciamo così, visto che abbiamo sollevato tutta una serie di problemi che forse sarebbe stato il caso di sviscerare insieme soprattutto all'interno di una discussione consiliare, di una Commissione o anche di gruppo di lavoro.
Forse il gruppo di lavoro sarebbe stato il luogo più consono, considerando che oggi veniamo a sapere che le questioni sono cambiate e che il tutto verrà lanciato con uno "spottone", permettetemi il termine, attraverso una conferenza stampa, senza neanche aver potuto approfondire una proposta di legge che dovrebbe andare a sciogliere tutta una serie di nodi e soprattutto, che dovrebbe evitare che questa maggiore tassazione sia poi scaricata sui commercianti. Perché, poi, chi è che vende su Amazon? I commercianti. E noi sappiamo che se andiamo a colpire le grosse piattaforme, queste tenderanno a scaricare i costi su qualcun altro.
Sarebbe stato interessante capire la direzione che avevate in mente, che non fosse il solito slogan che poi non porta a nulla, se non all'inapplicabilità o - peggio - allo scaricare i costi sempre sugli ultimi. Ma siamo sempre gli ultimi a conoscere le proposte, forse perch avevate intenzione di nascondercele il più possibile, perché probabilmente non ne siete così convinti. Avremmo voluto discuterne prima, visto che è una questione importante: in poche ore di lavoro saremmo riusciti a fare il punto su quelli che sono i nodi maggiori.
Mi sembra di capire che non ce ne sia l'intenzione: è stata la solita rassicurazione che va a perdersi nel vuoto ancora una volta.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono ulteriori richieste di intervento in merito all'articolo 71 del Regolamento interno? Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non so come vuole programmare i lavori della mattinata; di sicuro la mia richiesta di prima sulle sue comunicazioni è giusto iscriverla ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento. L'avrei intesa, tra l'altro, anche come una questione preliminare al DEFR, nel senso che qualsiasi atto d'indirizzo, soprattutto su vicende economiche come le pandemic tax o come tutte le azioni che possono servire a tassare i profitti dove vengono generati.
Occorre rivedere l'IRAP - ricordo la vicenda Amazon, ma anche quella della grande distribuzione - ogniqualvolta ci sono anche dei luoghi fisici.
Ricordo che l'IRAP non è una tassa basata sulle sedi fiscali e legali, ma sulle sedi operative. Tra l'altro, noi abbiamo la fortuna di poter aprire un'interlocuzione con Amazon soprattutto qua, in un territorio dove c'è una grande sede e su cui bisognerebbe intanto avviare, come vi ho chiesto anche delle indagini conoscitive proprio sui meccanismi di elusione (e non evasione) dell'IRAP.
Dopodiché, Presidente, precedentemente all'avvio dei lavori sul documento di economia e finanza, ai sensi dell'articolo 71, se non è opportuno svolgere la discussione sull'ordine del giorno che abbiamo presentato la scorsa settimana e che si trova già nel nostro elenco, mi pare al punto 36), le chiederei se preliminarmente non si voglia svolgere una discussione in Aula o un approfondimento su queste strategie che sono volte a contrastare l'elusione fiscale delle multinazionali.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se ci sono altre richieste in base all'articolo 71.
Non essendoci altre richieste d'intervento, procediamo con la votazione sulle questioni preliminari dei Consiglieri Rossi, Sacco e Grimaldi.
Indìco la votazione per appello nominale sulla questione preliminare presentata dal Consigliere Rossi.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sulla questione preliminare presentata dal Consigliere Sacco.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sulla questione preliminare presentata dal Consigliere Grimaldi.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Con questa votazione, sono concluse le questioni preliminari.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Avevo chiesto in chat il risultato della prima votazione.



PRESIDENTE

Non l'ho vista, mi scusi. Erano 30 contrari e 18 favorevoli.



SARNO Diego

Grazie.



PRESIDENTE

Passiamo al successivo punto all'o.d.g.


Argomento: Stemma - Gonfalone

Esame mozione n. 433 presentato da Allasia, Marrone, Gavazza, Preioni Cerutti, Canalis, Mosca, Valle, Bertola, Fava, Cane, Salizzoni, Marin Biletta, Ruzzola, Demarchi, Gagliasso, Nicotra, Graglia, Riva Vercellotti Nicco, Bongioanni, Perugini e Zambaia, inerente a "Conferimento del Sigillo della Regione Piemonte al Comm. Michele Colombino, fondatore dell'Associazione Piemontesi nel Mondo"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 433, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ricordo che chi volesse intervenire può comunicarlo prenotandosi sulla chat. Nel momento in cui si avrà la parola, dovranno essere attivate e telecamere e microfono.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore all'emigrazione

Grazie. Presidente.
Ci tenevo a intervenire su questa mozione proprio perché, in qualità di Assessore all'emigrazione, felice e orgoglioso di aver sottoscritto insieme con tanti esponenti di tutti i Gruppi e le coalizioni politiche presenti nel Consiglio regionale, quindi in un clima di assoluta trasversalità, questa richiesta di conferimento del Sigillo della Regione Piemonte, massima onorificenza dalla nostra istituzione, al commendator Colombino.
Si tratta non solo di un riconoscimento per una persona che ha profuso un enorme impegno per i piemontesi nel mondo, ma simbolicamente anche per il suo lavoro, quindi per tutti i risultati di decenni d'impegno per stringere le relazioni e i rapporti tra il nostro territorio, la Regione Piemonte e le comunità di emigrati e di cittadini che hanno le origini proprio nel nostro territorio e sono sparsi in giro per il mondo. È una comunità immensa, che addirittura va a superare numericamente il numero dei cittadini piemontesi residenti in Piemonte.
Pertanto, credo che sia un riconoscimento opportuno e doveroso a chi ha fondato e, nel corso dei decenni, rafforzato l'Associazione Piemontesi nel mondo, ha dato vita al Museo per l'emigrazione di Frossasco, ove ho potuto presiedere, grazie alla mia delega assessorile, l'insediamento del comitato di gestione qualche settimana fa. Così come anche il meraviglioso monumento ai Piemontesi nel mondo nel Comune di San Pietro Val Lemina.
Valuto molto positivamente l'esperienza di quell'insediamento e anche il fatto di poter approfondire il lavoro di fitti rapporti con tutte le associazioni che, tra l'altro, hanno manifestato la loro vitalità nelle difficoltà del periodo COVID, partecipando da remoto. Per questo ringrazio lei, Presidente Allasia, per aver coinvolto tutte queste realtà nella celebrazione del 50° Anniversario della Regione Piemonte. Abbiamo visto esporre il drapeau piemontese in tante città dell'America Latina, degli Stati Uniti, dell'Asia e in ogni dove oltre gli oceani.
Credo che riconoscere al Commendator Colombino e alle realtà che lui ha promosso il Sigillo della Regione, proprio nel 50° Anniversario dell'Ente sia un segnale non solo di amicizia e di fratellanza nei confronti dei tanti piemontesi che mantengono vivi i legami con il nostro territorio anche oltre oceano, ma anche rispetto al grande lavoro fatto su questo, che dimostra quanta voglia di Piemonte ci sia e quanto sia forte l'attaccamento alle radici, che evidentemente sono così profonde da non gelare anche quando sono ampie le distanze geografiche.
È questa la ragione per cui vi ringrazio per aver manifestato la condivisione trasversale a questa iniziativa, perché credo che rappresenti perfettamente quello spirito comunitario che, al di là delle tante legittime divisioni di carattere politico, culturale e ideologico che possono attraversare, com'è normale, quest'Aula, si ritrova nei simboli comuni. Uno spirito comune di appartenenza a un territorio è davvero un ottimo segnale in una fase come questa, in cui i distanziamenti sociali mettono a rischio i rapporti umani. In tal modo, invece, dimostriamo di essere un Piemonte unito, anche al di là dei confini territoriali della nostra Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Salizzoni; ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

Concordo naturalmente con questo conferimento dato al Commendator Michele Colombino e ne approfitto per ricordare un altro conferimento di Sigillo che, a causa del COVID, non si è potuto assegnare, ed è quello a Liliana Segre, deliberato all'unanimità a gennaio dal Consiglio regionale.
Michele Colombino, storico Presidente dell'Associazione Piemontesi nel mondo, ha un giusto riconoscimento per una vita spesa nel ridare voce promuovere la cultura e le tradizioni dell'emigrazione piemontese. Negli anni ha dato vita a importanti iniziative che hanno valorizzato il patrimonio di piemontesità diffusa a livello internazionale. Ricordo la Festa del Piemonte, i numerosi gemellaggi tra Comuni del Piemonte e dell'Argentina e, naturalmente, il Museo dell'emigrazione di Frossasco già ricordato dall'Assessore Marrone. Grazie a lui si è mantenuto vivo il ricordo dei piemontesi emigrati.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Anch'io volentieri ho sottoscritto da subito la proposta della Giunta regionale di questo tributo al Commendatore Michele Colombino che davvero in tutti questi anni è stato un vero ambasciatore del Piemonte nel mondo.
Quindi, questo tributo non solo è doveroso, ma è persino tardivo.
Tra l'altro, il Commendator Colombino proviene proprio dalla terra da cui arrivo anch'io, dal Pinerolese, per cui sono particolarmente orgogliosa di poter riconoscere a mia volta un omaggio a questa figura così alta e così prestigiosa per la nostra terra. Sono stati tantissimi (diverse centinaia di migliaia) i piemontesi che nei secoli passati sono emigrati e riflettere su questo fenomeno ci aiuta anche a riflettere sulle emigrazioni dell'oggi purtroppo dei molti giovani che ancora lasciano la nostra regione per cercare un lavoro e un futuro in altre nazioni.
Il lavoro di Colombino è stato un contributo non soltanto culturale, ma anche di mobilitazione sociale. Pensiamo alle decine di gemellaggi di Comuni piemontesi con i Comuni di approdo nelle altre parti del mondo e pensiamo, come si è già detto, alla fondazione del Museo dell'emigrazione a Frossasco, che è un museo non comunale, ma regionale. Questo contributo ci aiuta a riflettere sul passato per leggere, in maniera più lucida e profonda, anche il presente. E, aggiungo, non soltanto un presente di emigrazione, ma anche un presente d'immigrazione, perché conoscere i sentimenti, conoscere le ragioni di chi in passato oppure oggi emigra, ci aiuta anche a capire i sentimenti e le ragioni che portano altri invece a raggiungere la nostra terra.
Pertanto, sono molto contenta che si sia arrivati alla concessione di questo Sigillo e credo che sia uno stimolo a lavorare di più e meglio su un tema così importante, che, ripeto, non è solo storico.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Mi fa particolarmente piacere intervenire in occasione del conferimento del Sigillo al Commendator Colombino, che non ho mai avuto la fortuna di conoscere, ma dico oggi grazie a chi ha fondato l'Associazione Piemontesi nel mondo.
L'importanza di questo premio è che viene conferito in un momento particolare della nostra vita, della vita di tutti noi piemontesi come di tutta l'umanità. È un momento in cui non ci possiamo muovere, abbiamo i collegamenti che sono interdetti per via del virus, più o meno giustamente e oggi andiamo a conferire il Sigillo a chi ha cercato di legare e di far ritrovare insieme le popolazioni, in questo caso dei piemontesi nel mondo.
Con questo Sigillo andiamo a celebrare un patrimonio straordinario, ed è il collegamento fra gli Stati, fra i continenti e fra gli uomini, come ha detto prima, nel suo intervento di apertura, l'Assessore Marrone.
Una decina di anni fa ho avuto la fortuna di organizzare un evento, il Campionato mondiale di supermoto, sul circuito internazionale di Busca. La manifestazione era stata trasmessa in America Latina e ricevetti, il lunedì successivo all'evento, una telefonata, in ufficio, dal Sindaco di una città argentina chi si chiama Cruz Alta. Il nome del Sindaco (nome che tradisce le sue origini) è Daniel Passerini, che mi raccontò tante cose, a parte la sua contentezza di aver rivisto nelle cartoline illustrative la sua terra.
Mi fece notare che gli argentini, tra immigrati di prima e seconda generazione, e fra oriundi, contavano tre milioni di piemontesi, solo in quella terra del Sud America. Un patrimonio unico di storia e di radici, un patrimonio veramente formidabile.
Questo che cosa ha poi generato? Che tanti Comuni hanno dato vita a gemellaggi che celebrano momenti di contatto con tanti altri Comuni chi vedono la presenza di Piemontesi nel mondo.
Faccio sempre un altro esempio sulla provincia di Cuneo, il Comune di Faule, capitale della bagna cauda. Quest'anno, ovviamente, lo è stato in forma ridotta e non ha celebrato gemellaggi, ma abbiamo vissuto questo momento gastronomico di celebrazione di un nostro prodotto tipico importante con altri colleghi, Gagliasso.
E arriviamo a un'altra città argentina, Humberto Primo. Pensate, un Comune argentino che veniva qua - il Sindaco con alcune delegazioni - per preparare uno dei piatti tipici, forse il piatto più celebre della nostra tradizione gastronomica, che affonda, fra l'altro, le radici della bagna cauda in antichi scambi commerciali. Un piatto che, a Humberto Primo ugualmente celebrano in Argentina.
Credo che questo sia un momento di un'umanità felice e, nelle difficoltà che stiamo vivendo, il riconoscimento al Commendator Colombino faccia nascere e scaturire un messaggio di cui in questa fase abbiamo estremamente bisogno.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Sì, grazie.
Il Gruppo della Lega è contento di poter votare favorevolmente questa importante onorificenza in Regione Piemonte. Si ricordano tutti i piemontesi nel mondo e si ricorda la laboriosità del popolo piemontese un'emigrazione eroica (pensate all'attraversata dell'Atlantico con le navi dell'epoca), veramente eroica. Persone che sono andate a lavorare nei paesi dove sono emigrati e hanno fatto onore al Piemonte e alle loro famiglie.
Molti hanno fatto anche fortuna, soprattutto in America e nei Paesi che si stavano sviluppando e stavano dando la linea allo sviluppo economico del mondo intero.
Vogliamo ricordare le nostre comunità. Come hanno già detto in tanti, noi abbiamo una comunità argentina amplissima di piemontesi nel mondo; c'è anche Casa Ossola, un'associazione che raggruppa tutti gli Ossolani andati in Argentina, precisamente a Buenos Aires.
È un riconoscimento a tutte quelle persone che, rimanendo nelle regole (erano anni bui, quindi hanno anche ricevuto trattamenti che non erano certo quelli che si meritavano, perché parliamo di un'emigrazione, in parte, all'inizio del Novecento, e più recentemente negli anni Sessanta dopo la seconda guerra mondiale), si sono distinte nel mondo per laboriosità, per il rispetto delle regole e per aver arricchito, sì, loro e le loro famiglie, ma anche i Paesi dove sono andati, in punta di piedi chiedendo permesso, e con i modi che si devono utilizzare, modi tipici dei piemontesi.
Grazie a tutti loro e alla loro memoria.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Anche noi, come Gruppo di Forza Italia, abbiamo accolto e sottoscritto con entusiasmo e con piacere la proposta da lei portata avanti, come Presidente del Consiglio, di poter conferire quest'onorificenza al dottor Colombino un meritato, meritatissimo riconoscimento al lavoro instancabile e soprattutto appassionato (perché chi fa questo, lo fa con grande passione) portato avanti dal dottor Colombino, ricordando i periodi in cui da tutta Italia, ma in modo particolare dal Piemonte (ho una zia che è emigrata in Argentina), gli italiani, ma in modo particolare i piemontesi, hanno dovuto lasciare i propri affetti, la propria cultura e la propria terra, perch c'era l'esigenza di andare a cercare lavoro altrove.
Pertanto, non esserci dimenticati di quelle persone, anzi, aver continuato a tenere i rapporti con loro, significa anche aver arricchito la nostra cultura con l'esperienza che, al contrario, loro hanno riportato.
Come già ricordava il collega Preioni, abbiamo dimostrato, come piemontesi nel mondo, di aver portato onore nel mondo. Era giusto riconoscere questi scambi culturali e professionali che ci sono stati e che hanno arricchito in ambo le direzioni: chi è andato via, ha portato un valore aggiunto in quelle culture e in quelle terre in cui è andato e, al contrario, abbiamo potuto conoscere, attraverso loro, altri mondi e altre culture.
Tutto questo non può che essere una questione che arricchisce tutti, quindi ringraziamo ancora, per quanto fatto, il dottor Colombino e siamo contenti di poterlo premiare con quest'onorificenza.
Grazie



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Per ribadire il sostegno, anche da parte del Gruppo dei Moderati, a questa decisione felice e necessaria. Ringrazio tutti coloro che hanno permesso che quest'atto giungesse in Aula oggi.
È evidente che il Commendator Colombino ha rappresentato e rappresenta il meglio di quello che siamo in grado di fare quando vogliamo tenere forte un legame con i nostri concittadini piemontesi nel mondo. Occorre ringraziarlo per la tenacia, per la forza e per la perseveranza, anche perché questo continuo ribadire della capacità dei piemontesi di giungere in altri Stati in altri continenti e portare con sé la propria tradizione, la propria storia e la propria voglia di costruzione è quantomai di monito ed elemento di speranza, soprattutto nella fase storica che stiamo vivendo, che è oggettivamente preoccupante. È l'emblema di chi vive un grande sogno, un grande ideale; un ideale fatto di lavoro e di affetti, per un futuro migliore per sé e per i propri cari, per costruire spazi di bene, spazi di benessere e, soprattutto, spazi di condivisione.
Il nostro voto sarà assolutamente favorevole e ringraziamo ancora il Commendator Colombino per il lavoro svolto in questi anni: ci auguriamo che questo tipo d'iniziative possano esprimere la qualità e la sostanza di cosa vuol dire, oggi, cercare un luogo migliore per sé e per i propri cari perché il luogo d'origine non offre quest'opportunità. Certo - come ribadiva qualche collega - sempre cercando di essere accolti nel modo migliore e rispettando i luoghi nei quali uno cerca di trovare un nuovo spazio per sé, sapendo anche che gli Stati devono essere in grado, nella legalità, di poter accogliere chi vuole portare le sue migliori energie all'estero per concedersi un futuro.
È importante - concludo, Presidente - che questo messaggio apra a una riflessione, soprattutto, come diceva la collega, sui tanti italiani e i tanti piemontesi che in questo momento, purtroppo, una volta laureati e quindi una volta formati spesso in modo eccellente, vanno a giocare le proprie carte e quindi ad arricchire il patrimonio professionale di altri Stati e di altri continenti, invece di trovare sul nostro territorio la possibilità di lavorare, di crescere, di far carriera, di mettere su famiglia e di rappresentare un'opportunità e una risorsa per il nostro Piemonte. Su questo dovremmo aprire una riflessione come Gruppi consiliari perché bisognerà lavorare e c'è tanto lavoro da fare.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Non accendo il video perché questa mattina ho problemi di collegamento quindi spero.



(Audio mancante o incomprensibile)



PRESIDENTE

Non sentiamo.



MARELLO Maurizio

Mi sente adesso?



PRESIDENTE

Sì, Sì, prego.



MARELLO Maurizio

Mi rifaccio a quel che hanno già detto i miei colleghi, anche se qualche pezzo d'intervento me lo sono perso. Volevo ovviamente unire anche la mia voce all'attestato di stima nei confronti della persona che oggi andiamo a onorare con quest'onorificenza molto importante, in ragione del grande lavoro che ha svolto in termini di collegamento con le tantissime famiglie italiane - e piemontesi in particolare - che vivono all'estero in ragione di una fortissima immigrazione che colpì anche la nostra regione soprattutto a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento.
Tenere questi collegamenti significa mantenere viva la presenza di queste persone anche nelle nostre comunità, continuare a farle sentire italiane e, nello stesso tempo, significa cementare attraverso i gemellaggi delle relazioni improntate al dialogo, al confronto; relazioni che costruiscono comunque la pace tra le comunità e tra i popoli, che ci aiutano soprattutto a conoscerci meglio, a conoscere meglio anche le situazioni, le realtà, le persone e le etnie che diversamente non avremmo conosciuto.
Voglio ricordare che tutto questo nasce proprio da una pagina tristissima della storia del nostro Paese: tra il 1860-1870, grosso modo, e il 1915 andarono via dall'Italia quattordici milioni di persone. Il Piemonte diede un contributo molto forte a questa cifra. Cito soltanto il numero di cuneesi che andarono via, che fu, grosso modo, la metà; cioè su una Provincia che aveva più di mezzo milione di abitanti, ne andarono via 250 mila. Ma non andarono via per scelta loro, magari perché volevano provare esperienze nuove. No, andarono via perché qui c'era la miseria c'era la malora, c'era il nulla dal punto di vista economico, il nulla dal punto di vista dei diritti, il nulla dal punto di vista sociale.
Purtroppo, tutto questo ci insegna che chi va via dal proprio paese in queste circostanze non lo fa quasi mai per scelta; nella maggior parte dei casi, si va via per disperazione, che è un concetto ben diverso.
I piemontesi, così come le altre persone di altri continenti che purtroppo oggi arrivano qua da noi perché fuggite dalla miseria, hanno vissuto in quegli anni sicuramente dei drammi molto simili a quelli che stanno vivendo gli immigrati che arrivano nel nostro paese, che arrivano nell'Occidente, e che vanno alla ricerca di fortuna, come si diceva all'epoca.
Com'è già stato ricordato, oggi viviamo anche un altro tipo di emigrazione, che non è legata ovviamente a condizione di miseria e di disperazione, ma è legata a una ricerca di lavoro, alla volontà di poter sviluppare le proprie capacità, di potersi formare dal punto di vista scolastico, di poter trovare spazi lavorativi anche in settori di avanguardia o di alto livello (pensiamo alla cosiddetta emigrazione di cervelli italiani in altri Stati). Ma questo è un capitolo un pochettino diverso rispetto a quello che il nostro Paese ha conosciuto nel secolo scorso. È un capitolo però assolutamente importante, perché in questo caso forse, questa gente non scappa da condizioni di miseria, soprattutto i giovani. La fuga dei giovani dal nostro paese impoverisce il nostro tessuto sociale, il nostro tessuto economico e culturale, che, invece, dovrebbe cercare di arricchirsene sotto ogni profilo.
Ho voluto fare queste piccole riflessioni perché il conferimento di un'onorificenza come questa ci aiuta anche a guardare al passato per comprendere meglio il presente e, soprattutto, per quanto ci riguarda, come classe politica, per porre in essere delle politiche che siano di crescita d'integrazione e di accoglienza; politiche che sappiano guardare al di là dei nostri piccoli orizzonti e farci capire che lavorare per le relazioni tra le persone e tra i popoli è un aspetto fondamentale per una buona convivenza e per la pace.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ovviamente, mi unisco ai ringraziamenti dei tanti colleghi e, per fortuna le parole del collega Marello mi hanno anticipato.
Ho chiesto la parola soltanto per ricordare a tutti quello di cui stiamo parlando: una traiettoria che ci ricorda ciò che siamo stati e che la povertà e la rabbia spinsero circa nove milioni d'italiani ad attraversare l'oceano tra il 1876 e il 1920. Fu davvero un'emigrazione che affrontava l'incognita di un viaggio lungo e straziante, per cercare migliori condizioni di vita.
Ebbe così inizio quella speranza, il grande sogno di una terra lontana dipinta come una sorta di paradiso terrestre. L'America era lunghissima larghissima e erano non soltanto gli Stati Uniti, ma anche l'Argentina e il Brasile. Questa storia si ripeté ancora, perché non finì certamente nel 1920. Penso sia stato uno degli esami più belli della mia vita quella di rintracciare le origini della mia famiglia argentina, del fratello di mia nonna e capire che cosa ne era stato di tanti nostri connazionali.
Presidente, sommessamente, nel ringraziare chi ha proposto questo Sigillo vorrei ricordare che questa storia vale un po' per tutti. Se dovessimo raccontare a mio zio, che purtroppo non c'è più, a quei tanti piemontesi nel mondo, immaginate che ad accoglierli ci fosse stato qualcuno che proponeva per loro magari uno o due anni di lavoro gratuito. Quei piemontesi hanno ricostruito La Rambla e La Boca e hanno rifatto i grandi porti di un intero continente, lavorando duramente, ma non credo - ripeto non credo - visto che sono passati più di 140 anni dall'inizio di questa storia, che quei tanti piemontesi del mondo si possano ricordare senza menzionare che questa storia è circolare e che vale per tutti.
Come quei piemontesi chiedevano dignità e chiedevano di non essere trattati come quegli uomini sporchi e neri, che venivano dall'altra parte dell'oceano magari a rubare le donne autoctone, poiché dei piemontesi nel mondo hanno ricevuto, come tanti altri italiani, alcune delle campagne peggiori dell'immigrazione, considerata clandestina anche allora, vorrei che questa memoria fosse scritta per quello che è, che questo Sigillo fosse preso per quello che è, ma anche ricordando, come diceva il Consigliere Marello, che questa storia è ciclica e che può capitare a tutte e a tutti.
Noi siamo fortunati di vivere in una parte molto, molto privilegiata, ma come ricordavano i colleghi, non lo è stato per sempre; tutti i luoghi che si pensano più sicuri possono essere luoghi dai quali si è costretti a emigrare. Purtroppo, per molti italiani, come lo ricordavano bene i colleghi, succede già così, magari, in una maniera diversa, perché sono italiani istruiti, che hanno fatto parte delle nostre migliori università e che, per assenza di opportunità, vanno via. Questa è l'unica migrazione di cui dovremmo avere paura perché, tra l'altro, ricordo che è in saldo purtroppo, negativo: spesso sono più i ragazzi che vanno via dalla nostra terra di quelli che vogliano entrarvi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.



(Audio mancante o non comprensibile)



GIACCONE Mario

Tutti i nostri conterranei hanno dato il giro non a un elemento di unità .



(Audio mancante o non comprensibile)



GIACCONE Mario

. trasferiti in tutto il resto del mondo, in tante diverse parti del mondo come mi colpisce il fatto che tutto questo sia avvenuto grazie al sogno e alla forte speranza di queste persone che non avevano alternative e avevano la necessità di cercare una speranza e una prospettiva fuori.
Faccio anch'io riferimento agli elementi legati alla capacità di accoglienza che altri luoghi.



(Audio mancante o non comprensibile)



GIACCONE Mario

. e dal quale dobbiamo anche prendere esempio, perché se tanti dei nostri avi hanno potuto realizzarsi in altri Paesi, è stato anche perché da questi Paesi sono stati raccolti e accettati e, quindi, non soltanto dal trasferimento dei valori voglio che prendiamo esempio in questo momento di comunanza, ma anche dall'accoglienza e dalla capacità dei .



(Audio mancante o non comprensibile)



GIACCONE Mario

. rispondere alle necessità delle persone che .



(Audio mancante o non comprensibile)



GIACCONE Mario

Lasciatemi fare solo un augurio: è stato organizzato un viaggio in Argentina da parte di alcuni rappresentanti del Consiglio che hanno dato la loro disponibilità proprio poco prima del primo lockdown. Spero che quando avremo superato questo momento così difficile e tragico per il nostro territorio, ma anche per tutto il resto del mondo, questo viaggio sia l'augurio e l'elemento di speranza per tutti noi di una ripresa della vita dei contatti e del trasferimento dell'esperienza dei valori com'è stata l'esperienza dei nostri avi all'estero.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altre richieste d'intervento, metterei in votazione la mozione n. 433, relativa alla richiesta di conferimento del Sigillo della Regione Piemonte al Commendator Michele Colombino.
Indìco la votazione per appello nominale sulla mozione n. 433, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



DISABATO Sarah

Scusi, Presidente, mi sente? Mi comunicano che ci sono problemi audio sin dall'inizio e me ne sono accorta solo adesso. Sto comunicando i voti in chat.



PRESIDENTE

Li ho visti, Consigliera, e segnalati tutti.
La mozione n. 433 è approvata all'unanimità. Indubbiamente esprimo il mio piacere, con tutti voi, con tutti i Capigruppo e i Consiglieri, per aver riconosciuto la proposta dell'Assessore Marrone che ha fatto ai Capigruppo e al Consiglio di conferire il Sigillo della Regione Piemonte al Commendator Michele Colombino, scaturita in questa mozione. Successivamente ci sarà anche una delibera dell'Ufficio di Presidenza per il conferimento effettivo.
Giustamente, com'è stato ricordato anche dal Vicepresidente Salizzoni, non è ancora stato conferito fisicamente il Sigillo alla Senatrice Liliana Segre per evidenti motivi sanitari. Ultimamente è stata anche sollecitata la possibilità di poterglielo conferire fisicamente, gli atti istituzionali e legislativi sono stati effettuati già da tempo, ma stiamo attendendo che ci sia la possibilità di farlo in presenza. Ci sembrava la cosa più logica.
Anche il conferimento del Sigillo di oggi sicuramente ci sarà la possibilità di farlo in presenza con tutti i Consiglieri che hanno voluto partecipare attivamente alla sottoscrizione della mozione e poi alla votazione, così com'è avvenuto poco fa.
Oltre al ringraziamento personale, sicuramente è stata assicurata la possibilità di dare un alto riconoscimento a una persona che ha portato a livello mondiale il nome del Piemonte, soprattutto di quel Piemonte che ha voglia di fare ed è operoso su tutti i fronti. Avete già espresso tutti voi gli apprezzamenti del caso, perciò possiamo proseguire i lavori della giornata attuale.


Argomento: Organi, strumenti e procedure della programmazione

Esame proposta di deliberazione n. 80, inerente a "Documento di economia e finanza (DEFR) 2021-2023"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 80, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ricordo che la delibera è stata licenziata a maggioranza dalla I Commissione il 9 novembre 2020.
Nella seduta del 17 novembre c'è stata l'illustrazione dell'Assessore Tronzano e si è svolta la discussione generale. Successivamente, è iniziato l'esame degli emendamenti e sono stati illustrati gli emendamenti rubricati dal n. 1) al n. 9).
Proseguiamo con l'illustrazione degli emendamenti.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Intervengo sull'ordine dei lavori.
Comunico il ritiro di tutti gli emendamenti, fatto salvo per gli emendamenti rubricati n. 15), n. 17) e n. 20).



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Grimaldi ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ci saremmo aspettati, come vi abbiamo già detto, un punto in settimana sullo stato delle politiche economiche finanziarie svolte dalla nostra finanziaria regionale, Finpiemonte. Vi abbiamo detto per più motivi, sia per il DEFR sia per l'assestamento successivo, nel senso che ci pareva utile confrontarci sullo stato dei bandi, sulle economie, soprattutto su tutte le politiche che vengono attivate ormai da anni presso la nostra finanziaria. Essendo che non abbiamo controllo delle informative, degli accessi agli atti e soprattutto .
Si è interrotto il video. Non so perché, Presidente.



PRESIDENTE

È saltato per un attimo il video e l'audio.



GRIMALDI Marco

Le dicevo che ci saremmo aspettati questo confronto prima.
L'Assessore Tronzano continua a ribadire in tutte le Commissioni che il confronto ci sarà poi, ci sarà dopo il DEFR, ci sarà dopo le Commissioni bilancio sull'assestamento. Credo che non si faccia così, che non sia n serio né corretto, ma non è neanche giusto dal punto di vista istituzionale e della nostra attività consiliare.
Pertanto, le ho chiesto la parola prima dell'inizio di questo nuovo punto all'ordine dei lavori per presentare nuovamente una richiesta preliminare ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento, e chiedere un confronto, anche in settimana, se è possibile, se sarà dato, sulle politiche della Regione Piemonte e la grande attività di bandi e fondi rotativi che ci sono presso Finpiemonte.
Tra l'altro, è un confronto utile sia per quella che è l'implementazione delle nostre disposizioni economiche e finanziarie che stiamo per votare ma anche per l'assestamento, in quanto, qualora fosse vero - così come abbiamo denunciato in più sedute - che ci sono risparmi anche solo dei bonus di tre-quattro milioni di euro, visto che ci sono alcune politiche attivabili da subito - faccio l'esempio del voucher e dello scorrimento per tante famiglie bisognose - credo che quest'audizione e questo confronto debba essere fatto prima di qualsiasi votazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento sull'ordine dei lavori proseguiamo con l'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 15) presentato da Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo venga aggiunta una frase a pagina 100 capitolo 3.3.2 dopo il paragrafo 3 dell'allegato 1 della PDCR n. 80. Dopo la frase "sviluppare azioni di efficientamento del sistema con la finalità di contenerne i costi" vorremmo aggiungere la frase "per diminuire le prestazioni che pesano sulle liste di attesa, la Regione si impegna a sviluppare: a) la telemedicina e il suo impiego sul territorio; b) le case della salute nelle diverse ASR, specie nelle aree a minore copertura".
Visto che parliamo di un documento che dovrebbe prevedere un'opera strategica a medio-lungo termine, crediamo che questi siano assolutamente dei provvedimenti da prendere.
Per quanto riguarda l'impiego di nuovi approcci per quella che è la triste storia delle liste d'attesa, che con questa pandemia ancor di più sono andate ad allungarsi, credo che la telemedicina abbia dimostrato tutte le sue potenzialità e la sua utilità. Anche in questo periodo di COVID laddove impiegata - perché purtroppo c'è ancora un basso utilizzo - ha risolto un bel po' di problemi anche al personale sanitario, che ha potuto intervenire senza dover per forza andare a casa dei vari pazienti.
Pertanto, crediamo che sia uno strumento che vada assolutamente potenziato.
Per quello che riguarda le case della salute - e faccio riferimento soprattutto al mio territorio - a me sembra che siamo ancora in alto mare.
Lo erano già prima della pandemia, quando, a mio giudizio, c'erano poche idee confuse. Quello che è successo non ha sicuramente aiutato a migliorare la situazione, per cui ho voluto presentare questo emendamento, perché lo ritengo veramente importante.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento in merito all'emendamento rubricato n. 15), passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 17) presentato da Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Con questo emendamento chiediamo che a pagina 136 del capitolo obiettivi dopo il paragrafo ultimo dell'allegato 1 sempre della PDCR n. 80, dopo la frase "rendere effettiva e libera la scelta educativa" si aggiunga la frase "sviluppare strutture e metodi per supportare la didattica a distanza e creare una webteca di videolezioni strutturate per argomento e livello di complessità".
Ribadiamo nuovamente che riteniamo necessario creare degli strumenti innovativi per supportare la didattica a distanza. Viviamo in un periodo d'incertezza e non si sa bene quando si potrà riprendere una vita "normale", per come l'abbiamo conosciuta fino all'inizio del 2020. Ci sono venuti in supporto questi nuovi sistemi, che però hanno portato alla luce anche alcune problematiche dovute alle dotazioni familiari che, purtroppo in molti casi si limitano a un semplice cellulare.
Tutto questo discorso è riconducibile anche al fatto che dev'essere creato proprio un nuovo sistema digitale, anche per gli studenti. Quando parliamo di creare una web-teca intendiamo che la lezione a distanza non deve essere una lezione fine a sé stessa, seppur importante, ma bisogna creare un archivio da cui si possa poi andare ad attingere informazioni anche in futuro.
Anche questo emendamento l'ho mantenuto in vita perché contiene una frase importante da inserire in un documento che deve avere una visione a medio lungo termine, come ho già detto prima.



PRESIDENTE

Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento in merito all'emendamento 17), passerei all'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 20) presentato da Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento, che è l'ultimo che vado a presentare, a pagina 153 sempre del capitolo obiettivi, paragrafo dell'allegato 1, dopo la frase "promozione del sistema logistico piemontese e del trasferimento" (poi la frase prosegue), chiediamo di aggiungere "rilanciare ed integrare la rete di interporti per l'interscambio ferro gomma e la gestione della logistica di vasto raggio verso l'estero", sempre nell'ottica di una programmazione che dia respiro e possibilità di ripresa e di sviluppo nel lungo periodo.
Crediamo che migliorare la logistica delle merci industriali in arrivo e in partenza, andando a incentivare, rilanciare e integrare questa legge interporti che sta nascendo (alcuni sono già stati addirittura completati) sia veramente importante, motivo per cui ho voluto conservare questo emendamento. Ritengo che non sia meramente ostruzionistico, ma entri nel merito e possa veramente creare dei benefici.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vi sono ulteriori emendamenti.
Se nessun altro intende intervenire, aprirei la discussione generale sugli emendamenti.
Se non vi sono richieste d'intervento, passerei alle dichiarazioni di voto sul complesso degli emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, la parola all'Assessore Tronzano per il parere della Giunta sugli emendamenti.



TRONZANO Andrea, Assessore alla programmazione economico-finanziaria

Il parere è negativo.



PRESIDENTE

Il parere è negativo su tutti gli emendamenti.
Mi scusi, Consigliere Martinetti, non vorrei essere frainteso, ma lei ha ritirato anche gli emendamenti già presentati dall'1) al 9) e rimangono solo il 15), il 17) e il 20)?



MARTINETTI Ivano

Mi sono perso un pezzo, Presidente, non ho sentito.



PRESIDENTE

Non vorrei essere frainteso, ma lei ha ritirato tutti gli emendamenti e rimangono solo gli emendamenti 15), 17) e 20)? Dall'1) al 9) li ritira? Sono stati ritirati?



MARTINETTI Ivano

Ma quelli li abbiamo già discussi.



PRESIDENTE

Sì, li dovremmo mettere in votazione.
Vuole che li mettiamo in votazione?



MARTINETTI Ivano

Sì, ormai li abbiamo discussi, io li metterei in votazione.



PRESIDENTE

Va bene.
Il parere della Giunta sugli emendamenti è contrario.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 1) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



MOSCA Michele

Scusi, Presidente, temo di essermi perso una votazione. Preciso che il mio voto è negativo.



PRESIDENTE

Va bene. Grazie Consigliere Mosca.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 2) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 3) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 4) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 5) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 6) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 7) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



SACCO Sean

Scusi, Presidente, posto che diamo la stessa votazione per tutti, potrebbe andare più lentamente? Perché, nel frattempo, li stiamo anche aprendo per verificare se ci sono delle dichiarazioni di voto da fare.



PRESIDENTE

Va bene.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, gli emendamenti rubricati n. 8) e n. 9) li possiamo votare sul serio con la chiama, cortesemente?



PRESIDENTE

Va bene.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 8) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 9) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
La parola al Consigliere Martinetti per dichiarazione di voto sull'emendamento rubricato n. 15).



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Il mio voto sarà sicuramente favorevole, ma approfitto per invitare anche i colleghi Consiglieri, vista la presenza dell'Assessore Icardi e del Presidente Cirio, di valutare veramente questo emendamento, perché andiamo ad aggiungere semplicemente che la Regione s'impegni su un periodo così lungo a sviluppare alcuni benefici che possono portare a un maggiore utilizzo della telemedicina e del suo impiego sul territorio. La nostra realtà sanitaria ha avuto dei veri pionieri in questo settore, ci sono state pubblicazioni anche sui principali organi che fanno riferimento al settore della nefrologia e della dialisi.
Credo che questo sia un emendamento da prendere in considerazione non come emendamento ostruzionistico, ma come un emendamento di merito, che s'inserisce in un contesto, come quello del DEFR, che riguarda proprio la programmazione e lo sviluppo.
Spero veramente che vada fatta una riflessione diversa espressamente su questo emendamento.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 15) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 17) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 20) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ci sono dichiarazioni di voto finali sull'intero provvedimento? Non essendovi dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione dell'intero testo.
Ricordo che durante la votazione è necessario mantenere attiva la telecamera e, dopo aver espresso verbalmente il voto, occorre confermarlo nella chat.
Indìco la votazione per appello nominale sulla deliberazione n. 80, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Siamo arrivati alle ore 13 e, come convenuto nella Conferenza dei Capigruppo, interromperei momentaneamente i lavori d'Aula per riprenderli alle ore 14 con la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata e successivamente, con il prosieguo dei lavori sul disegno di legge n. 117 richiamato in Aula dalla Giunta.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.59)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.00 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 505 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 506 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Fabrizio Ricca; interrogazione a risposta immediata n. 507 presentata dalla Consigliera Monica Canalis, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione a risposta immediata n. 508 presentata dalla Consigliera Francesca Frediani, cui risponderà l'Assessore Elena Chiorino interrogazione a risposta immediata n. 509 presentata dal Consigliere Carlo Riva Vercellotti, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 510 presentata dal Consigliere Ivano Martinetti, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n.
511 presentata dal Consigliere Domenico Ravetti, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 512 presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, cui risponderà l'Assessore Andrea Tronzano e interrogazione a risposta immediata n. 513 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, sull'interrogazione a risposta immediata non sono previste repliche.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 505 presentata da Magliano, inerente a "La continuità dell'attività ambulatoriale è fondamentale e irrinunciabile, anche in tempo di COVID-19"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 505.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore, che è presente di persona in Aula per rispondere ancorché Aula virtuale, a questa mia interrogazione a risposta immediata.
Fondamentalmente, conosciamo bene lo sforzo che Regione Piemonte sta mettendo in campo dal 31 ottobre 2020. In particolare, sono stati convertiti sedici ospedali piemontesi alla cura del COVID-19 (sabato e domenica abbiamo visto l'inaugurazione del nuovo ospedale da campo presso Torino Esposizioni). Questa Giunta regionale aveva deciso di convertire non solo interi ospedali, ma anche reparti all'interno di altri nosocomi: "Stante la rapida progressione della pandemia si è disposta anche la sospensione di tutte le attività ordinarie procrastinabili di ricovero e ambulatoriali".
Rilevato che, dalle informative pubblicate sui vari siti delle Aziende Sanitarie Locali cui ho avuto accesso, si apprende che, con decorrenza ai primi di novembre, tutte le attività ambulatoriali non urgenti (cioè priorità "D" differita, prestazioni da eseguire entro trenta giorni per le visite ed entro sessanta giorni per gli accertamenti specialistici e "P" programmata, prestazioni da eseguire senza priorità), sono temporalmente sospese, sembra - dico sembra, ed è questo l'oggetto del question time che sono invece garantite le prestazioni specialistiche ambulatoriali con proprietà "U" (Urgente) e "B" (Breve), le prestazioni a favore di soggetti affetti da diabete, BPCO, scompenso cardiaco, le prestazioni di oncologia screening oncologico, radioterapia, dialisi, ematologia, malattie rare (e altre che sono nel testo), prelievi ematici per INR, curva glicemica nella donna gravida e tamponi vaginali e tamponi oculari.
Considerato che questi provvedimenti ricadono nell'immediato sui cittadini ai quali sarà negata una prestazione sanitaria non urgente (come, ad esempio, le prestazione protesiche, ma sappiamo che la protesica ha più sviluppi e sa bene l'Assessore che vi sono alcune protesiche che sono assolutamente necessarie: pensiamo a quelle per chi non sente o per chi ne ha bisogno per camminare, che però sono prestazioni garantite dai LEA) e avranno come effetto, a lungo termine, l'incremento delle già lunghissime liste d'attesa.
Constatato inoltre, Presidente, che la chiusura d'interi reparti ambulatori specialistici, pur in una fase di emergenza, dovrebbe essere evitata stabilendo piuttosto criteri che rendano sempre più fruibili i servizi sanitari essenziali (e vado alla conclusione), per non congestionare ulteriormente il Servizio Sanitario Nazionale e Regionale, è assolutamente necessario continuare a programmare le attività e le prestazioni di assistenza.
Interrogo l'Assessore, che ringrazio nuovamente, per sapere quali sono le misure che s'intendono adottare affinché non siano interrotte le attività ambulatoriali con priorità "D", (differita) e priorità "P" (programmata) perché, come ho provato a spiegare, non è detto che la "D" e la "P", che sono differite e programmate, non portino sui nostri pazienti e sui nostri cittadini piemontesi gravi problematiche, che non hanno a che fare con il COVID o con malattie più gravi, ma sono legate alla vita quotidiana e forse, purtroppo, anche all'aggravamento di alcune condizioni che loro già stanno vivendo e che potrebbero poi diventare, per loro, un dramma personale, e, per noi, un ulteriore costo, se dovessimo affrontare patologie ancora più gravi.
Concludo e mi scuso, Presidente, se ho usato qualche secondo in più.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente, e grazie, Consigliere Magliano.
Condivido con lei l'importanza della continuità delle attività ambulatoriali, che è fondamentale e irrinunciabile anche in tempi di emergenza COVID. Purtroppo, l'attuale emergenza sta mettendo sotto pressione tutto il sistema sanitario della Regione, com'è sotto gli occhi di tutti, dalla prevenzione al territorio, ai medici di famiglia, agli ospedali e ai pronto soccorso, in particolare, rendendo necessaria un'attuazione articolata di una serie di provvedimenti, di cui lei ha già fatto menzione in parte, di riorientamento dei servizi sanitari.
In particolare, volevo citare la nota 18497 del 5 giugno con cui la Direzione Sanità e Welfare aveva trasmesso alle ASL indicazioni operative per la ripresa delle attività sanitarie sospese o ridotte a seguito della prima ondata, relativa al lockdown di marzo e aprile, richiedendo alle Aziende l'adozione di un Piano organizzativo aziendale per la ripresa delle attività, redatto su una serie di criteri, indicazioni e indirizzi che la Regione aveva fornito alle ASL.
Con la DGR n. 6-1613 del 3 luglio la Regione aveva anche dato l'avvio a quelle visite specialistiche ambulatoriali erogabili a distanza (televisita) per adottare un provvedimento che andasse nella direzione di smaltire quelle liste d'attesa che si erano formate, quell'accumulo dovuto alla prima ondata epidemica del COVID-19. Erano basate sulle linee d'indirizzo nazionali di telemedicina, che erano frutto di un'intesa Stato Regioni.
Successivamente, con la nota dell'11 settembre, è stato trasmesso al Ministero il Piano operativo per il recupero delle liste d'attesa.
Purtroppo, questo Piano operativo è durato poco, perché siamo ripiombati nella seconda ondata, con grande dispiacere e, soprattutto, con pregiudizio anche di queste visite che erano state sospese e che avrebbero dovuto riprendere in modo massivo. Avevamo ottenuto anche dei finanziamenti, ma non c'è stato il tempo di smaltire rapidamente quest'arretrato.
Quando è ripresa la seconda ondata di COVID-19, l'Unità di crisi, con nota 2020 del 22 ottobre, ha ribadito formalmente che le attività procrastinabili dovevano essere sospese. Però in questo contesto rimangono comunque conservate le prestazioni di tipo U e di tipo B, per ricoveri urgenti e oncologici. Anche la parte protesica, dalla cui mancata applicazione dovessero derivare dei pregiudizi (per esempio, per gli impianti cocleari per gli audiolesi), è comunque rimasta in attività.
È stata selezionata una serie di attività che devono comunque rimanere attive, nonostante l'emergenza COVID. Infatti, con successiva nota, l'Unità di crisi confermava proprio che i percorsi diagnostici terapeutici assistenziali regionali sono garantiti qualora la loro interruzione comporti rischio grave per lo stato di salute, anche per quanto riguarda patologie come quelle che ho citato prima (diabete, broncopneumopatia cronica, scompenso cardiaco), tutto questo per assicurare quel percorso di continuità assistenziale che, come lei diceva, Consigliere Magliano, è sempre un LEA.
Con la normalizzazione della situazione e della progressività epidemica adesso siamo in fase discendente, ma stiamo lavorando proprio sugli ospedali, soprattutto quelli più importanti, per sgravarli dal peso dei pazienti COVID e dare il maggior spazio possibile a quelle attività di continuità assistenziale, anche non U e B, che però è importante proseguire proprio per gli effetti che potrebbero causare in un secondo tempo dovranno essere riprese secondo queste modalità consolidate e mi auguro che ciò avvenga al più presto.
Alcune tipologie non sono state interrotte; altre, che non comportano rischio per lo stato di salute dei pazienti, sono state invece sospese. Mi auguro che al più presto anche queste possano essere riprese.
Grazie, Presidente.



MAGLIANO Silvio

Presidente, l'Assessore invierà la nota, giusto?



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Sì, le trasmetto la relativa nota, sebbene nella risposta sia andato un po' a braccio.



PRESIDENTE

Grazie per la risposta, Assessore.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Fiere, mostre e mercati

Interrogazione a risposta immediata n. 506 presentata da Avetta, inerente a "DGR mercatini del 3.11.2020: la Regione ha ponderato le possibili conseguenze?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
506.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente, e grazie anche all'Assessore Ricca, che saluto. Grazie per la disponibilità a rispondere a questa interrogazione.
La DGR oggetto dell'interrogazione riguarda un tema che è molto attuale tant'è vero che addirittura l'Arcivescovo Nosiglia ha espresso la sua preoccupazione con parole molto profonde e anche molto condivisibili sulle conseguenze possibili che questa delibera avrebbe comportato per le persone che traggono il loro reddito in particolare del mercato di via Carcano.
Il nostro stupore rispetto a questa DGR è duplice: lo è perché ci chiediamo se la Giunta abbia ponderato a fondo le possibili conseguenze della delibera che incide, fra le altre, su una realtà come quella cui ho fatto riferimento, che, tra l'altro, con il buon lavoro del Comune e della Prefettura, si è riusciti a gestire. Ma lo stupore deriva anche dal fatto che, secondo notizie a mezzo stampa, proprio dopo le riflessioni molto profonde dell'Arcivescovo questa delibera sarebbe stata sospesa.
Allora, la nostra domanda è la seguente (quella riportata nell'interrogazione): chiediamo se la Giunta abbia valutato a fondo le conseguenze di questa delibera; se abbia condiviso il percorso decisionale perché si riferisce in particolare alla vicenda di Via Carcano - con la Città e con il Prefetto; e, se posso, aggiungono anche una richiesta di chiarimento sull'eventuale sospensione dalla delibera stessa.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione.
Per la Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Fabrizio Ricca; prego, ne ha facoltà per cinque minuti.



RICCA Fabrizio, Assessore alla sicurezza

Ringrazio lei, Presidente, e ringrazio il Consigliere Avetta per l'interrogazione, che ci dà modo di poter dissipare i dubbi, soprattutto quelli che sono stati creati a mezzo stampa da alcune persone che probabilmente, non sapendo e non essendosi confrontati, avevano una visione parziale della situazione. Innanzitutto, mi permetto di ringraziare il Prefetto di Torino, sua Eccellenza Claudio Palomba, per il supporto continuo e costante che dà all'Amministrazione regionale anche su questo tema.
Per rispondere alla domanda: sì, assolutamente. Il percorso è un percorso in condivisione ed entro il 1° dicembre, in un tavolo istituzionale con la Prefettura e la Città di Torino, concorderemo le modalità di gestione della chiusura del mercato di libero scambio.
Ringrazio anche sua Eccellenza, l'Arcivescovo Nosiglia, perché le sue parole sono assolutamente da elogiare, in quanto riprendono esattamente quella che è la visione di questa Giunta. La "beneficenza pelosa" non è per noi. Noi vogliamo davvero aiutare chi è in difficoltà e non lasciare che le persone che definiscono poveri (molti in questa città) vadano a mendicare su lenzuoli sporchi o su un asfalto umido, all'interno di un'area che potrebbe essere adeguata e migliorata.
Ripeto, dato che a noi la beneficenza pelosa non piace, siamo disponibili a trovare una soluzione lontana da quelle vie, esattamente com'è stato liberato da Canale Molassi.
Riteniamo che se un percorso per salvaguardare le nuove povertà, come sono definite, verrà fatto, verrà fatto in maniera intelligente, istituzionale e, soprattutto, salvaguardando la dignità delle persone.
Ripeto, mi rifiuto di pensare che nel 2020, quasi 2021, ci siano persone che per vivere devono mettere lenzuoli sporchi su asfalto umido e cercare di vendere delle cianfrusaglie recuperate chissà dove.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Fabrizio Ricca per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 507 presentata da Canalis, inerente a "Supporto per l'esecuzione dei tamponi nelle strutture residenziali e semiresidenziali non dotate di personale sanitario"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
507.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Mi consenta, prima di illustrare l'interrogazione, di chiedere in modo specifico di ricevere la risposta scritta via e-mail, perché da quando siamo tornati in remoto purtroppo - parlo per me - non le ho mai ricevute.
Può darsi che sia un disguido o una difficoltà degli Uffici, ma chiederei di verificare che questo avvenga da adesso in poi. Confido in lei Presidente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, solleciteremo.



CANALIS Monica

Grazie.
Venendo all'illustrazione dell'interrogazione, riguarda il supporto all'esecuzione del tampone, alle strutture residenziali e semiresidenziali non dotate di personale sanitario. La DGR di riferimento è quella dell'11 novembre 2020, che ha tracciato le linee d'indirizzo per tutte le strutture residenziali e semiresidenziali, quindi quelle per anziani, disabili minori, area dipendenze, prevenzione e contrasto alla violenza.
Il problema è che tra queste strutture ci sono molte differenze: le strutture per anziani, ad esempio, le RSA, nella quasi totalità hanno al loro interno personale sanitario che possa effettuare direttamente il tampone (l'infermiere, per intenderci), invece nelle strutture residenziali e semiresidenziali per disabili, minori e anche quelle dedicate alle dipendenze, alla prevenzione e al contrasto della violenza, quasi sempre queste figure sanitarie sono assenti.
Anche queste strutture hanno ricevuto i tamponi rapidi forniti dalla Regione, ma non sono in grado di eseguirli in autonomia. Di conseguenza che cosa accade? Che, in alcuni distretti delle ASL, la richiesta di supporto, inoltrata dalle strutture alle ASL, ha un esito positivo, quindi in tempi rapidi viene un infermiere in struttura a effettuare i tamponi, ma purtroppo questo comportamento, questo modello virtuoso, non è generalizzato. Ci sono altri distretti, magari all'interno della stessa ASL, in cui questo non avviene, per cui ci sono dei ritardi, anche pericolosi in termini di contagi, nell'esecuzione dei tamponi o addirittura, nei casi in cui si deve effettuare un inserimento urgente di nuove persone in struttura, i responsabili delle strutture procedono a fare dei tamponi a pagamento, in regime privatistico.
Di fatto, manca un supporto della sanità pubblica, per cui chiedo all'Assessore cosa intenda mettere in atto per sopperire a questa differenza di trattamento tra le varie strutture, considerando che realtà come queste, in cui vivono nello stesso spazio molte persone, sono realtà a rischio contagio, sono sicuramente realtà che dobbiamo tenere nella massima attenzione.
Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Monica Canalis per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Prima solo una nota di merito.
Spesso rispondo alle interrogazioni senza preparare un documento scritto quindi quando non mandiamo il testo è perché a volte rispondo a braccio. Se dobbiamo organizzarci a farlo sempre scritto, lo faremo, non è un grosso problema, ma se non lo mandiamo è perché l'Assessore risponde con conoscenza della questione di cui trattasi e non prepara una nota scritta.
Solo per chiarire il tema.
Guardi, credo che la Regione Piemonte, nella volontà espressa anche in più forme, di verificare costantemente lo stato di salute degli ospiti presenti nelle strutture residenziali e semiresidenziali del Piemonte, ha predisposto un piano di screening veramente importante, inizialmente basato sul rischio della struttura e degli ospiti, poi esteso in maniera molto più pregnante. Per questo motivo, è stata anche differenziata la tempistica dei tamponi distribuiti alle strutture, quindi non solo le strutture per anziani, ma anche quelle per disabili, per minori e strutture del settore delle dipendenze, con una cadenza, secondo il rischio, di trenta giorni o di quindici giorni.
Noi, quindi, operiamo attraverso la Protezione civile, nelle oltre 800 strutture censite per quest'attività. Settimanalmente la Protezione civile va a consegnare gratuitamente i tamponi e i test rapidi antigenici per la loro esecuzione.
L'interrogante, correttamente, ci fa presente che non tutte le strutture hanno un infermiere presente all'interno in organico. Questo riguarda tutte le categorie che beneficiano dei nostri test rapidi che, ripeto e ricordo distribuiamo gratuitamente. Qui ci sono le strutture per minori, per disabili, ma anche molte strutture per anziani, molte RSA che per dimensione, o anche per intensità di cura, di bassa intensità di cura assistenziale (faccio l'esempio delle case famiglia o delle RA) non hanno l'obbligo di annoverare tra i loro dipendenti un'infermiera professionale.
Altrettanto correttamente la Consigliera Canalis ha rilevato che, in molti casi, prima della distribuzione dei test rapidi, alcune strutture acquistavano in proprio, pagandoseli, test rapidi per garantire nuovi inserimenti e attività di screening.
Posto che noi doniamo tutto, ma l'esecuzione dei test è un'attività a carico della singola struttura che, se è dotata di personale infermieristico, lo effettua con esso, altrimenti si convenziona per un paio d'ore ogni quindici giorni e trova un infermiere che esegua le attività di tampone che, tra l'altro, sono anche molto semplici. In caso non ci riuscisse, noi ovviamente diamo supporto.
Le ASL attraverso i medici di medicina generale e le USCA in particolare possono fornire supporto. È chiaro che questo dipende anche un po' dall'impegno e dell'attività delle USCA, tuttavia ci tengo a precisare che è un aiuto del tutto facoltativo, ma mi farò parte diligente per sollecitare sia le USCA sia l'organizzazione distrettuale nel mettere a disposizione, per quanto più possibile, personale a supporto nella struttura sanitaria, anche per effettuare i test antigenici.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 508 presentata da Frediani, inerente a "Salvaguardia dei lavoratori dell'azienda Auchan con sede in Torino Corso Romania"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
508.
La parola al Consigliere Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente; buongiorno, Assessore.
Colgo l'occasione per segnalare che non ho ricevuto la risposta all'interrogazione di questa mattina, ma immagino che sarà poi inviata in giornata.
Parliamo di Auchan, un tema che, per varie questioni, sto seguendo da diversi anni, prima per i trasferimenti di personale da Rivoli a Cuneo, poi la crisi denunciata dal gruppo che ha comportato, ovviamente, delle ripercussioni piuttosto pesanti sui lavoratori, coinvolgendo circa 1.500 dipendenti in esubero.
I punti vendita erano diversi sul nostro territorio. Abbiamo visto, ad esempio, a gennaio 2020, la chiusura dell'ipermercato di Rivoli con 176 dipendenti e che ha riaperto dopo qualche mese con il marchio Conad. Nel frattempo, i lavoratori sono stati ricollocati in parte nel punto vendita di Rivoli e in parte nel punto vendita di Avigliana che, a sua volta, aveva aperto.
A ottobre 2020 si è avuta, invece, la chiusura del supermercato di Venaria per il quale successivamente è stato reso noto il raggiungimento dell'accordo per il passaggio al nuovo gestore Conad Nordovest Tirreno e sono stati ricollocati, da quanto ci risulta, tutti i 200 lavoratori.
Invece diversa sorte è toccata all'ipermercato di corso Romania, che ha chiuso al pubblico lo scorso 7 ottobre e aprirà nei prossimi giorni con il nuovo marchio Conad in uno spazio di circa 5.000 metri quadrati, ridotto rispetto allo spazio che occupava precedentemente. Tra l'altro, non ci sarà più la galleria con i negozi e una parte dello spazio rimanente sarà occupato da un brand del settore abbigliamento.
Sui 260 dipendenti ex Auchan, solo 154 sarebbero ricollocati dall'azienda Conad Nordovest che ha rilevato l'ipermercato. Invece, per i 106 rimanenti lavoratori non c'è nessuna garanzia.
In questo periodo i lavoratori, sostenuti ovviamente dai sindacati, hanno fatto dei presidi e sono molto preoccupati. C'è grande incertezza sul destino di quei lavoratori, tra l'altro in un momento di crisi piuttosto diffusa e piuttosto preoccupante dovuta alla pandemia. Noi siamo certi che l'Assessore stia seguendo la situazione e volevamo sapere con quali strumenti s'intende intervenire e se l'Assessore sia in possesso di qualche informazione che possa dare un po' più di sicurezza e certezza ai lavoratori.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di risponde all'interrogazione delegando l'Assessore Elena Chiorino.
Assessore, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Innanzitutto volevo anticipare alla Consigliera Frediani che la risposta all'interrogazione arriverà sicuramente in giornata, quindi volevo tranquillizzarla sul punto.
Per quanto riguarda la situazione del gruppo Auchan, per fare il punto è bene ricordare che l'acquisizione del gruppo Auchan da parte di Conad quindi come società cooperativa, passa attraverso Margherita Distribuzione S.p.A., che è una società interamente partecipata e soggetta a direzione e controllo in BDC Italia S.p.A., società costituita da Conad per il 51% del capitale e per il restante 49% dalla lussemburghese Pop 18 che appartiene a sua volta, al WRM Group. Questo per dire che c'è, comunque, una struttura di un certo tipo che ha le sue complessità.
Margherita Distribuzione S.p.A. dal mese di ottobre 2019 ha effettivamente acquisito tutte le attività che in Italia facevano capo al gruppo Auchan.
Gli obiettivi allora dichiarati sono stati quelli di mettere in sicurezza l'azienda e di intervenire sulla realtà aziendale che era in profonda crisi attraverso interventi di risanamento e di ristrutturazione con una razionalizzazione dei costi e il rilancio delle attività commerciali in questione.
Tutto questo sarebbe dovuto avvenire secondo le linee guida di un piano industriale nel breve periodo, per una parte, e per un'altra di periodo medio-lungo. Il piano aveva, sostanzialmente, due prospettive temporali. Si prevedeva la razionalizzazione e il contenimento dei costi sia di struttura sia di gestione, ivi incluso anche il costo del lavoro da una parte e dall'altra, il recupero di marginalità e di profittabilità delle varie attività del business e l'adozione - questo è il nodo centrale - del modello operativo Conad soprattutto sul piano commerciale.
Conad è sostanzialmente una società di cooperatori, quindi potremmo definirla una federazione d'imprenditori che operano con autonomia nelle diverse parti d'Italia (sono sei le cooperative che costituiscono la Conad), mentre il modello Auchan prevedeva un'unica società centrale che operava attraverso filiali territoriali. Dal 2019 è stata avviata, ai sensi della legge n. 428/90, articolo 47, tutta la procedura sindacale di trasferimento dei rami d'azienda che comprendevano 109 punti vendita, tra cui quelli piemontesi. A oggi, risultano trasferiti in Conad, come punti vendita Conad, i siti di Torino, Rivoli, Venaria, Cuneo e Pinerolo, ma risulta ancora in corso la trattativa per la sede di Torino di corso Romania.
Tutti i trasferimenti avvengono in capo a Nordovest Insieme S.r.l., che è la società territoriale di riferimento per Conad. Invece il programma di ristrutturazione delle sedi ex Auchan è in capo a Margherita Distribuzione e da questo programma sostanzialmente dipendono le sorti delle sedi più grandi e la perimetrazione delle possibili acquisizioni da parte di Conad.
Il 21 ottobre, quindi parliamo di circa un mese fa, si è svolto un incontro al MISE, nel corso del quale Margherita Distribuzione ha evidenziato lo stato dell'arte del piano industriale e dei trasferimenti a Conad delle sedi di Venaria e di Torino e, nello specifico, proprio della sede di corso Romania. In quella sede, quindi il 21 ottobre, sono stati presentati entrambi al MISE come in avanzato stato di attuazione. Questo è quello che è stato detto il 21 ottobre in sede MISE.
Effettivamente per Venaria va come l'azienda anticipa e annuncia, perch avviene poi il trasferimento della totalità delle persone il 27 ottobre quindi nell'arco di sei giorni - effettivamente avevano parlato di un avanzato stato di attuazione - e, nel caso di Venaria, il trasferimento della totalità delle persone. Invece, per la sede di Torino corso Romania pare, da quello che siamo riusciti a recepire fino a oggi, che si sia pervenuti a una cessione solo del ramo food, che è il motivo del parziale trasferimento degli addetti ex Auchan. Pare però che nella sede di corso Romania siano ancora in corso le trattative per l'insediamento di altri operatori commerciali.
In tutto questo l'Assessorato segue passo passo tutte le vicende e i trasferimenti delle sedi dell'ex gruppo Auchan e del personale che vi faceva riferimento e vi operava. Siamo in costante contatto sia con le organizzazioni sindacali sia con l'azienda. Dopo la notizia del 21 ottobre che al MISE diceva "tutto in avanzato stato di trasferimento", il 27 lo abbiamo visto succedere su Venaria, ma non su Torino corso Romania. A questo punto, abbiamo attivato tutti i contatti per capire meglio. Quello che farà l'Assessorato nei prossimi giorni è la convocazione di un tavolo tra le parti per andare a verificare nello specifico proprio la situazione di Torino corso Romania.
L'intenzione è, ovviamente, quella di ricercare ogni possibile soluzione per salvaguardare l'occupazione e, di conseguenza, tutelare tutti i lavoratori che avrebbero dovuto essere riassorbiti - cosa che, a oggi, non è successa - ma anche cercare di capire se ci sono tempistiche differenti.
Questo è un dato ancora da chiarire, ovvero le notizie arrivate che discordano rispetto a quello che l'azienda aveva anticipato al MISE e sulle quali, di conseguenza, siamo attivi nel convocare a breve un tavolo per avere chiaro il quadro e capire se sia necessario un intervento della Regione. Se così fosse, ovviamente non ci tireremo indietro, ma la Regione Piemonte farà la sua parte a tutela dei lavoratori.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 509 presentata da Riva Vercellotti inerente a "COVID-19: stato dell'arte del piano vaccinale"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
509.
La parola al Consigliere Riva Vercellotti per l'illustrazione.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione si collega a un tema che è decisivo affinché il Piemonte possa definitivamente uscire dall'incubo COVID. È il piano vaccinale di cui tutto il mondo sta parlando in queste settimane e per il quale alcune nazioni più organizzate sono già partite. Tra queste non c'è l'Italia, ma ad esempio la Germania.
Abbiamo appreso da fonti giornalistiche che alcune Regioni tedesche hanno già definito nel dettaglio gli elementi organizzativi. Cito, ad esempio l'Assia, che ha fissato il traguardo di 30 mila vaccinazioni al giorno, a partire dal 15 dicembre (sette giorni su sette con operatività dalle ore 7 alle ore 22), distribuite in una trentina di grandi centri e con l'obiettivo di vaccinare il 60-70% della popolazione, raggiungendo così l'immunità di gregge entro l'estate.
La stessa cosa è stata programmata in Germania in tutti gli altri Länder tedeschi, dove è stata anche definita una task force per controllare monitorare e arrivare senza un solo giorno di ritardo. Il Governo tedesco ovviamente ha in mano tutta la regia, a partire dalla definizione delle priorità. In Italia, invece, la notizia di oggi è che siamo in ritardo. Non esiste ancora un piano italiano per la vaccinazione, mentre è evidente che la sfida mondiale è su chi si vaccina prima, perché avrà degli enormi vantaggi competitivi.
Questo è il motivo della presentazione del question time. Se a Roma non sono stati così rapidi, è comunque fondamentale predisporre in Piemonte con anticipo, e direi anche con maniacale organizzazione, un piano vaccinale che definisca in modo puntuale le modalità di acquisto, di stoccaggio, di conservazione, di distribuzione e di somministrazione del vaccino, a partire dal personale socio-sanitario e dalla popolazione anziana. Per questo, come anticipatole per le vie brevi, Assessore, è importante comunicare come la nostra Regione si sia organizzata, cosa è stato comunicato al Commissario Arcuri, secondo lo schema predisposto da quest'ultimo, e se è possibile renderlo pubblico. Ed è ugualmente importante sapere quali interventi ulteriori immagina il suo Assessorato per fare in modo che la nostra Regione non solo sia tra le prime a partire in Italia, come sono fiducioso conoscendo l'Assessore, ma garantisca un sistema di controlli, di supervisione e di verifiche che impedisca eventuali ostacoli e problemi.
Infine, se ha già individuato, all'interno del DIRMEI o dell'Assessorato un'unità operativa dedicata alla programmazione, al coordinamento e al controllo di tutte le fasi, come ho detto prima: acquisto, conservazione distribuzione e somministrazioni dei vaccini anti-COVID.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Carlo Riva Vercellotti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Intanto, grazie al Consigliere Riva Vercellotti, perché il tema è di grandissima attualità.
Proprio stamattina abbiamo fatto un ulteriore incontro, durato alcune ore con tutti i Direttori generali, presente il sottoscritto, l'Assessore Marnati e i commissari, proprio per fare il punto sulla situazione premettendo che la Regione Piemonte ha già comunicato, e anche in tempo utile, il piano polivalente sulla linea di quello che c'era stato indicato dal Governo. Ha risposto a tutte le questioni sottoposte e ha dato delle soluzioni. È un piano, ripeto, polivalente, anche perché le tipologie di vaccino, quindi di conservazione, di distribuzione e anche di somministrazione finale, sono differenti a seconda di quello che sarà la fornitura e l'approvvigionamento.
Si sono valutati tutti gli aspetti formali e operativi del Piano di vaccinazione COVID, sia per il 2020 sia per il 2021. In particolare abbiamo valutato la necessità di fare delle categorie di priorità e, in questo senso, il personale sanitario, il personale socio-sanitario e ovviamente, gli ospiti più fragili, cioè tutti gli ospiti delle residenze per anziani, come priorità per la vaccinazione, e poi si sta eseguendo una serie di valutazioni per proseguire questa scala di priorità dei vaccinandi.
Sono state messe le basi per la campagna di sensibilizzazione per il vaccino, perché non è detto che sia così facile raggiungere l'immunità di gregge, quindi è anche necessaria una campagna di sensibilizzazione.
Stiamo valutando, dal punto di vista legislativo, un intervento con una norma d'obbligo o di semplice raccomandazione, che quindi sarà modulata.
Abbiamo già identificato ventisette presidi ospedalieri e relative sedi dove poter somministrare il vaccino. Con i Direttori generali si sta discutendo e programmando le modalità con cui somministrare il vaccino.
Sono state analizzate tutte le diverse tipologie inserite dalle varie Aziende Sanitarie.
Per quanto riguarda il numero di persone da vaccinare, per adesso non siamo ancora arrivati alla definizione delle 30 mila vaccinazioni come in Germania, ma, per questa prima fase di vaccinazioni, valuteremo un adeguato dimensionamento.
È stata valutata anche tutta la parte del personale necessario presso le Aziende Sanitarie che complessivamente, come sapete, supera le 64 mila persone, compreso anche il socio-sanitario. Poi abbiamo valutato, insieme al CSI, una piattaforma che permetta di far parlare insieme, sia quella COVID attualmente, con tutte le autorizzazioni già funzionanti sulla piattaforma COVID, che possa andare a leggere, per esempio, l'anagrafe del personale sanitario o l'anagrafe del personale delle RSA, in modo da avere contezza del personale messo in priorità.
Un secondo tema che si è trattato, come già illustrato in conferenza stampa, è il distretto del freddo e come questo vaccino dovrebbe essere conservato. Qui, ripeto, facciamo una distinzione secondo il tipo di vaccino che sarà comprato, perché abbiamo quelli da conservare a meno 80 gradi e quelli per cui basta meno 20, quindi cambia la logistica, cambiano le attrezzature e cambia una serie di cose.
Abbiamo fatto queste valutazioni, identificando un punto nodale di approdo dei vaccini, le modalità di distribuzione nelle varie strutture hub e poi spot, le modalità di conservazione e di trasporto, il totale complessivo di operatori che dovranno essere vaccinati, i costi di gestione e di organizzazione del piano vaccini, un cronoprogramma di realizzazione dell'attività vaccinale e un'integrazione da inviare al Commissario Arcuri entro venerdì prossimo, che tenga conto di tutti questi aspetti.
Adesso non entro nei dettagli tecnici, ma ricordo soltanto gli argomenti che sono stati trattati. Ovviamente sono state approfondite le ipotesi come dicevo, della tipologia del vaccino, la modalità di acquisizione (in settimana sarà deciso se sarà una gara unica nazionale o se saranno le Regioni che potranno delegare per opzionare l'uno o l'altro vaccino, ma questo è in corso di definizione con la struttura commissariale di Arcuri) le modalità di conservazione (ovviamente i posti sono stati presi in esame), le modalità di somministrazione, perché alcuni vaccini sono in fiale da cinque, per cui è anche partita la ricognizione sulle siringhe e sul quantitativo di siringhe da acquistare subito per fare lo stoccaggio delle siringhe necessarie, posto che con una fiala vanno poi alimentate cinque siringhe, quindi ci sono delle modalità tecniche e delle necessità di stoccaggio importanti, il periodo di somministrazione (non appena ci sarà l'aggiudicazione della gara) e le sedi di somministrazione. Come dicevo prima, almeno identificati i ventisette presidi e tutta la parte informativa, per permettere anche la registrazione con il programma regionale delle vaccinazioni, che va integrato con l'anagrafe e con quello COVID.
Tutti questi argomenti sono stati trattati (parlo di questa mattina), ma si sta definendo una serie di aspetti.
Venerdì avremo il Piano completato e avremo il completamento da inviare alla struttura commissariale. Darò ulteriori informative e ulteriori spiegazioni su come sarà articolato questo Piano nazionale, che è davvero una partita importantissima e viene gestita all'interno del DIRMEI - per rispondere alla sua ultima richiesta - attraverso la concertazione e il lavoro dell'Assessore Marnati, del sottoscritto e di tutti i commissari avvalendosi delle figure professionali. È una condivisione importante anche con i Direttori generali delle Aziende e i Direttori dei SISP, che sono i titolari dell'attività vaccinale. Tutti insieme condividono i percorsi e le modalità di attuazione di questo Piano.
Le assicuro che, come si suol dire, ci stiamo lavorando davvero a pancia a terra.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 510 presentata da Martinetti inerente a "Ripristino del servizio sulla linea Cuneo-Ventimiglia"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
510.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Partirei dal 13 ottobre 2020, quando questo Consiglio regionale ha approvato un atto d'indirizzo a mia prima firma in cui s'impegnava a fare delle verifiche urgenti in merito alla possibilità di ripristino e potenziamento del servizio ferroviario passeggeri sulla linea Cuneo-Limone Ventimiglia. Con lo stesso atto si chiedeva, altresì, che fosse sfruttata appieno l'infrastruttura per riconnettere il territorio che in quel periodo era stato colpito da una gravissima alluvione.
Considerato che il crollo del Tenda ha reso, di fatto, impossibile raggiungere le località turistiche, creando un danno senza precedenti a tutta l'economia di quell'area e del Piemonte, e facendo anche riferimento alle ultime dichiarazioni del Ministro dei Trasporti, secondo il quale si sta lavorando per ripristinare al più presto queste infrastrutture, la questione è piuttosto grave e complicata, per cui necessiterà di un tempo imprecisato.
In questo momento, l'unico sistema di trasporto che non è stato messo in ginocchio risulta essere quello ferroviario: allo stato attuale, è l'unica vera soluzione per garantire un collegamento efficiente con quelle zone quindi sia con la zona alpina sia con la Costa Azzurra. Risulta quindi necessario e urgente un intervento di potenziamento per riportare a pieno ritmo questa tratta ferroviaria.
Di recente, abbiamo appreso da fonti di stampa che, oltre a quanto già messo in atto da RFI per ripristinare la linea e il servizio, anche la Francia sta facendo un grande lavoro, cofinanziando al 50% i trenta milioni necessari per il ripristino del percorso Breil-Tenda. Sempre da fonte stampa, apprendiamo l'intenzione della Regione Piemonte di intervenire sul servizio attualmente contrattualizzato con Trenitalia.
In base a queste premesse, sembra mancare la parte di competenza della Regione Piemonte, ovvero il ripristino del servizio ferroviario a pieno ritmo, a partire dalle cinque o sei coppie di corse giornaliere per arrivare almeno a otto coppie, che, a nostro avviso, sarebbero il minimo necessario per sopperire alla domanda del territorio.
Chiediamo all'Assessore quali sono le azioni, la programmazione e le eventuali contrattazioni in atto con il gestore del servizio per ripristinare il servizio passeggeri sulla tratta in oggetto di competenza regionale, facendo anche riferimento agli impegni già presi, e se sa cosa si sta realizzando da parte dei Governi francese e italiano.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ivano Martinetti per l'illustrazione.
Per la Giunta, si è reso disponibile a rispondere l'Assessore Marco Gabusi ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Martinetti.
Proverò a ricapitolare quanto è successo, anche per mettere in ordine un po' la cronologia degli ordini del giorno, degli interventi e di quello che è stato fatto in generale.
Il 5 ottobre io e il Presidente Cirio abbiamo scritto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, comprendendo la difficoltà di quei territori e avendo visto sul posto immediatamente nei giorni successivi la situazione, chiedendo la convocazione di una CIG Alpi del Sud urgente per affrontare un tema che certamente non può essere appannaggio di una sola Regione o di più Regioni, ma neanche di un solo Governo, essendo una tratta internazionale.
Quella tratta è stata colpita pesantemente da un dissesto. L'incontro della CIG Alpi del Sud è stato calendarizzato al 30 novembre, quindi è ancora da tenersi. In questa settimana si terranno (proprio domani) una serie d'incontri propedeutici a tal fine.
Al momento, tutto quello che abbiamo sono solo le dichiarazioni dei giornali, interventi che vediamo e di cui abbiamo notizia, soprattutto in territorio francese. Per il momento l'unica cosa che è stata fatta, su sollecitazione nostra e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stato un intervento della componente italiana, che è intervenuta tra Limone e Saint Dalmas de Tende per ripristinare una circolazione minima che serve certamente ad alcuni cittadini di Limone, ma che serve ancor di più a Tenda per uscire da un isolamento che, per i primi giorni dell'alluvione li costringeva sostanzialmente ad approvvigionarsi di viveri solo tramite elicottero, con molte difficoltà.
Devo rilevare che abbiamo fatto bene la nostra parte. Il 24 ottobre, quindi una ventina di giorni dopo l'evento alluvionale, RFI ha ripristinato quella tratta, seppur a una velocità molto ridotta. Considerate che, di fatto, per fare quel pezzettino lì ci va un'ora e quaranta minuti, mentre di solito bastavano quaranta o quarantacinque minuti.
Abbiamo attivato un servizio di due treni al giorno. Il tratto di linea dalla stazione di Saint Dalmas de Tende sino alla progressiva 59750 (cioè circa un chilometro e mezzo verso sud) invece oggi è impercorribile, perch interessato da molti dissesti, sui quali il Governo francese e il gestore della rete francese SNCF hanno dichiarato di procedere e di essere indicativamente pronti, salvo imprevisti, a fine gennaio.
Il tratto di linea a sud ancora di Breil è interrotto per la presenza di un grave dissesto di circa 160 metri intorno al chilometro 81 e i lavori per la riapertura di questo tratto sono gravati da quella convenzione famosa del 1970, per cui è necessario un accordo preventivo tra i due rispettivi Governi per capire chi paga (perché, tendenzialmente, i francesi hanno sempre scaricato i costi su di noi).
Il prossimo 30 novembre, in sede di CIG Alpi del Sud, cercheremo di capire intanto l'analisi dei danni fatta dal gestore di linea francese e cercheremo di condividere gli interventi che, invece, nella parte italiana sono già stati fatti.
Sempre nella stessa sede avevamo chiesto già in passato la messa in sicurezza di quella tratta, non solo con i soldi stanziati dal Governo italiano, ma anche con la compartecipazione da parte del Governo francese al fine di chiedere l'inserimento di quella linea nella rete comprehensive (una linea a supporto della rete principale europea), che ci consentirebbe di poter adire ad altri finanziamenti ancora più importanti.
Come dicevo, a oggi ci sono due coppie di treni, la linea Cuneo-Saint Dalmas che procedono ai trenta chilometri l'ora e a dieci chilometri l'ora per circa una decina di passeggeri per treno. Voglio però dire che ci siamo impegnati non solo scrivendo delle lettere, ma commissionando (tra virgolette) a RFI uno studio che ci dicesse, nel momento in cui questa linea sarà ripristinata con modalità pre-alluvione, qual è la capacità massima di questa linea.
Gli studi, che sono fatti da RFI e, purtroppo, non da me e neanche dal Consigliere Martinetti, dicono che al massimo ci possono stare cinque o sei coppie, quindi è comprensibile dire che l'ottimale potrebbe essere otto, ma potrebbe anche essere dieci, soprattutto in un territorio che non ha altra via d'uscita. Purtroppo, non ci stanno sulla linea, per motivi di sicurezza. Devo altresì dire che, se questa è la velocità che c'è tra Saint Dalmas e Limone, probabilmente ce ne saranno anche molto meno, perché non c'è lo spazio sulla linea. Io credo, però, anche per rendere onore a chi ha lavorato, in questo caso, soprattutto RFI, quindi i proprietari della rete italiana, si debba ringraziare coloro che hanno operato così velocemente, a differenza dei francesi, che sono un po' in ritardo.
Dire che "la linea ferroviaria non è messa in ginocchio" è complicato semmai possiamo dire che è meno compromessa di quella stradale, che rimane l'unica arteria su cui dobbiamo fare il massimo, ma certamente non potremo fornire un servizio efficiente, ma con un massimo di cinque o sei coppie di corse. Tuttavia, lo potremo fare non appena ci sarà la possibilità di farlo.
Pertanto, la rappresentazione dei Consigliere Martinetti, che tende un po' a dire che "tutti hanno operato e adesso la Regione cosa fa?" è assolutamente da respingere al mittente. Regione Piemonte ha sollecitato tutti a intervenire e, al momento, se anche avesse la disponibilità dei treni, non potrebbe metterli, perché non sappiamo quando i treni riapriranno, non sappiamo quale sarà la velocità consentita, non sappiamo quali saranno i sistemi di sicurezza.
Noi abbiamo richiesto al Governo d'intervenire con il suo omologo francese e questo è avvenuto per vie informali e nella CIG del 30 novembre sarà ribadito ufficialmente. Cercheremo di capire come potrà essere messa in ripristino, in condizioni normali, quella linea, sapendo che le condizioni normali sono purtroppo limitanti, che non consentono lo sfruttamento appieno di una linea, come se fosse una linea normale in cui ci potrebbero stare dieci/dodici coppie di treni. Sappiamo che però in questo momento è l'unica via d'uscita per questi cittadini, per questi abitanti e per il sistema turistico.
Posti tutti i discorsi che potremmo fare sull'apertura o meno degli impianti sciistici, noi ci impegniamo (noi, RFI, Trenitalia, la parte italiana) a potenziare quel servizio al massimo possibile, naturalmente facendolo in sicurezza e non ipotizzando numeri a caso che, di fatto, non solo non saremo in grado di rispettare, ma che metterebbero a repentaglio la vita degli utenti.
Inoltre, devo dire che il contesto è da comprendere, nel senso che a oggi purtroppo, per vari motivi, in primis quello della chiusura delle attività degli impianti sciistici che non hanno prospettive e degli alberghi che certamente non potranno ospitare molte persone in questo Natale, la problematica è capire quale sarà il futuro di queste valli. Noi abbiamo individuato una sede, che è quella della CIG. Abbiamo individuato una serie di emendamenti (lo dico al Consigliere Martinetti, che ha colleghi al Governo) per risolvere questa situazione.
Chiediamo degli indennizzi e penso soprattutto agli autotrasportatori, che tra la chiusura del Valico di Tenda, le limitazioni di traffico che ci potrebbero essere e che sono state richieste dal Sindaco di Barcellonette dal 1° dicembre rischiano di dover fare un giro molto ampio. Noi abbiamo chiesto, di concerto con l'Associazione trasportatori cuneesi, una sorta d'indennizzo sul modello ponte di Genova, perché in questi anni, nelle more del ripristino di quella linea o di un'altra linea stradale, ci possa essere un supporto economico ai trasportatori di quel territorio che altrimenti, sarebbero messi in ginocchio per costi esorbitanti che non graverebbero certamente soltanto sul sistema di autotrasporto, ma su tutto l'artigianato, su tutta la macchina produttiva della Provincia Granda.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Gabusi.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 511 presentata da Ravetti, inerente a "Per quale motivo l'Assessore regionale alla sanità ha deciso di commissariare repentinamente l'ospedale di Alessandria, struttura di riferimento del Quadrante Sud Est del Piemonte?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 511.
La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Comincio con una nota iniziale per proseguire con una premessa.
La nota iniziale è che rispetto alle risposte scritte, gli articoli n. 99 e n. 100 del Regolamento del Consiglio regionale vengono in soccorso dell'Assessore, perché disciplinano le eventuali modalità di consegna delle risposte scritte; se è possibile, ne avrei bisogno, ma in ogni caso faccia pure riferimento a quegli articoli.
La premessa: l'oggetto dell'interrogazione non ha nulla a che vedere con il soggetto individuato dall'Assessore a svolgere il ruolo di Commissario ad acta, perché non è dell'intero ospedale, ma è della parte che riguarda la gestione COVID-19, con tanto di vicario del Commissario. Né in comunicati stampa di questi giorni e nemmeno in questa interrogazione mi sono mai posto il problema della qualità del soggetto e mai, nella mia azione amministrativa, ho espresso giudizi su tecnici al servizio dell'amministrazione pubblica: i miei giudizi sono sempre di natura politica. Volevo precisarlo nella premessa.
Relativamente alla sostanza dell'interrogazione, Assessore, chiedo se è possibile commissariare per alcuni fatti o discipline una struttura ospedaliera? È già avvenuto nel passato? Sì. Può anche essere utile? Sì.
La domanda è evidente: perché non un affiancamento, un sostegno all'attuale Direttore generale, come avviene in tutti gli ospedali del Piemonte per questa crisi così complicata ed evidentissima dovuta dal Coronavirus e invece si è scelto di commissariare? Quello che io le chiedo è un po' la domanda che si fanno tantissimi cittadini.
Le risposte che abbiamo letto sui media, francamente, forse per gli spazi a disposizione, non sono state esaustive, nel senso che, rispondere "commissariamo perché ce n'è bisogno" sembra lapalissiano. Se si risponde "perché ci sono particolari difficoltà", su quelle particolari difficoltà vorremmo capire che cosa un Commissario, d'ora in poi, può fare e che cosa il Direttore generale non poteva fare al posto del Commissario.
Assessore, se in questo senso possiamo essere più puntuali, sarà d'accordo con me che forse eviteremmo anche un po' di allarmismo che può essere stato diffuso tra i cittadini.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ravetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Grazie per l'interrogazione del Consigliere Ravetti, che mi dà l'opportunità di fare chiarezza sulla questione.
Faccio una premessa: mi ha molto stupito la polemica che ho letto sui giornali e le dichiarazioni. Tuttavia, Consigliere Ravetti, ho letto la sua dichiarazione e ci tenevo a dirle che non ho mai pensato né penso che lei sia una iena o uno sciacallo. Tuttavia, qualcosa da dire ci sarebbe sulle valutazioni che il PD alessandrino ha fatto sul tecnico Raviolo. Le ho trovate un po' offensive nei confronti di Raviolo, ma è una questione che dovrà valutare ovviamente il diretto interessato. Io lo ritengo un tecnico di altissimo valore, che potrà davvero dare un aiuto considerevole all'ASO di Alessandria.
In seguito, le darò la nota scritta, in questo caso ce l'ho perché ho preparato il comunicato stampa.
La nomina di Raviolo, come precisato sia nella nota sia in delibera, è in funzione di supporto e affiancamento della direzione dell'ospedale di Alessandria che, in questa fase, è molto importante ed è fondamentale per garantire a quella struttura la possibilità di continuare a operare al meglio, a fare quell'alta complessità cui un ospedale hub è dedicato proprio perché è un ospedale hub. Sono prestazioni che, al più presto, noi vorremmo ripristinare e, ripeto ancora una volta, soprattutto negli ospedali ad alta complessità come i cinque hub che abbiamo in Piemonte e che magari nei presidi spoke e nei presidi minori non sempre sono effettuate. Operiamo in tutta la regione per unire le forze e mettere in campo tutte le migliori risorse disponibili della sanità regionale.
L'abbiamo fatto a Cuneo, l'abbiamo fatto nella prima fase dell'emergenza a Vercelli, l'abbiamo fatto sempre ad Alessandria, addirittura con due commissari e, lo voglio precisare, non è un atto di sfiducia nei confronti dell'attuale dirigenza. Quando l'ho fatto all'ASL di Alessandria, è vero che l'attuale dirigenza dell'ASO è stata nominata dalla precedente Giunta ma l'attuale dirigenza dell'ASL l'abbiamo nominata noi. Il commissariamento che feci a marzo-aprile nei confronti dell'ASL di Alessandria era proprio per significare un aiuto, un supporto, un sostegno, ma certamente non un atto di sfiducia. Così anche in questo caso.
L'obiettivo principale è proprio quello di liberare il più possibile energie sanitarie dell'ospedale dalle incombenze dalla pandemia, dai malati COVID, per ridurre la pressione sull'attività ordinaria e permettere un successivo sviluppo, un incremento dell'attività ordinaria, come per esempio l'oncologia, che non mi risulta sia stata sospesa. Quindi sia il dottor Raviolo, che è il direttore della struttura della maxiemergenza del 118, sia il dottor Ghiselli sono professionisti, come lei ha citato validi, che ritengo davvero possano dare una un aiuto fattivo.
Non è questione di manchevolezza, di mancanze della direzione ospedaliera ma piuttosto un supporto e anche un collegamento con l'Unità di crisi di cui il dottor Raviolo, commissario per Alessandria, fa parte, e coincide anche con l'apertura del nuovo ospedale di Torino. Noi siamo anche riconoscenti all'ospedale di Alessandria per aver accolto pazienti del Torinese quando il Torinese ne aveva necessità. Oggi abbiamo dei posti a disposizione, per cui credo sia anche giusto liberare l'ospedale di Alessandria riportando a Torino quei pazienti che erano stati accolti in allora e dare la possibilità all'ASO di operare correttamente.
Vorrei davvero che fosse chiaro che non ci sono questioni, anche per rassicurare la popolazione, di gravità, di mancanze o di sfiducia nell'attuale amministrazione dell'Azienda, ma è soprattutto un aiuto che vogliamo dare per liberare l'ospedale dalle patologie COVID e per riprendere al meglio le attività.
Infatti, già al primo giorno di lavoro i due Commissari, d'intesa con la direzione dell'ospedale, hanno liberato ventuno posti letto COVID all'interno dell'ospedale, trasferito quattro pazienti negativi in altri ospedali di area alessandrina, chiuso e sanificato due reparti (l'urologia e la geriatria) in modo da poterli riaprire ai pazienti e anche dare una maggiore tranquillità al personale sanitario che vi opera, nonché aperto un nuovo reparto per la ricollocazione dei pazienti dei reparti chiusi.
Sostanzialmente, hanno svuotato il pronto soccorso, ricoverato nove pazienti in lista d'attesa in pronto soccorso e trasferito una decina di altri pazienti in ospedali della zona e, se sarà necessario, anche nell'area torinese, oltre all'occupazione di alcuni posti messi a disposizione dai privati, in particolare nella clinica Salus di Alessandria.
Lo ripeto, mi ha stupito la polemica, ma vi assicuro che è un gesto di aiuto per incrementare quelle attività che gli ospedali hub dovrebbero riprendere nel più breve tempo possibile.
Sperando di essere stato esaustivo, le manderò la nota scritta.
Grazie, Presidente.



RAVETTI Domenico

Presidente, ho un minuto per la replica?



PRESIDENTE

L'interrogazione a risposta immediata non prevede diritto di replica.
Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Artigianato

Interrogazione a risposta immediata n. 512 presentata da Disabato, inerente a "Tempistiche per l'erogazione del Bonus Piemonte per le imprese artigiane"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
512.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Il 2 novembre è giunta in Commissione congiunta I e III una delibera di Giunta che recava delle misure per estendere il bonus Piemonte alle categorie artigiane. Si tratta di una domanda secca, in realtà, perché dopo l'annuncio del 2 novembre sono usciti diversi comunicati stampa e non si è più saputo nulla, nel senso che questa delibera sarebbe dovuta arrivare in riunione di Giunta regionale proprio per un'approvazione e per una formalizzazione. Questo non è avvenuto.
Nel frattempo, si sono accumulate le richieste delle imprese e dei professionisti che operano nei settori interessati, che ci hanno chiesto che fine avesse fatto quest'aggiornamento. È stato espresso il parere preventivo dalle Commissioni competenti e noi abbiamo espresso, come al solito, il nostro parere, che era più o meno quello ricamato per le altre tranche del Bonus Piemonte. Ancora non abbiamo capito bene quale criterio ci sia alla base di questo provvedimento e la ratio che abbia spinto a scegliere alcune categorie piuttosto che altre.
Anche all'interno del Bonus Piemonte destinato alle attività artigiane ci sono alcune incongruenze. Ad esempio, non ho visto - o perlomeno, spero di non sbagliarmi - alcun contributo per gli autoriparatori piuttosto che per i fabbricatori di molti oggetti. Poi il criterio in realtà è cambiato nel tempo, perché abbiamo erogato questo bonus a chi durante il primo lockdown era stato costretto a chiudere; successivamente, abbiamo iniziato a erogarlo anche a chi è rimasto aperto, ma ha subito comunque delle conseguenze a causa della crisi economica dovuta all'emergenza sanitaria.
Alla base di tutto ciò ci sono queste incongruenze. Ad esempio, abbiamo erogato il bonus ad attività di produzione alimentare, mentre, come dicevo prima, non è stato dato per la fabbricazione di determinati oggetti. Ci sono molti codici ATECO esclusi. Peraltro, quando ne ho l'opportunità, ci tengo sempre a segnalare le problematiche dovute alle tranche precedenti.
Ad esempio, ci sono ancora delle attività di commercio ambulante (non sono tante) che hanno avuto problemi per via di questioni legate ai propri codici ATECO che alla Camera di Commercio, dopo tanto tempo, non si è ancora riusciti a risolvere.
La scorsa settimana è uscita la notizia della questione degli agriturismi.
Anche per quelle attività era stato destinato il bonus ma alla fine, anche in quel caso per problematiche legate ai codici ATECO, non è stato ancora erogato dopo tanti mesi, nonostante questa misura dovesse sostenere la ripartenza. Pertanto, ci si aspettava che venisse erogata dopo il primo lockdown.
Per carità, comprendo benissimo che si tratta di un periodo di emergenza e sono onesta intellettualmente, per cui dico che ben vengano le misure.
Certo, una ratio diversa, o comunque un'estensione a tutte le categorie con una revisione degli importi, sarebbe stata più opportuna, onde evitare di creare imprese di serie A e di serie B. Questo ci tengo a sottolinearlo.
È possibile che ci siano problematiche relative all'erogazione soprattutto in regime di emergenza, però questo è un annuncio fatto il 2 novembre.
Dopodiché non si è più saputo niente e le imprese iniziano a chiedere.
Pertanto, auspicherei - non so se ci saranno altre occasioni - che agli annunci seguissero poi delle tempistiche certe. Oggi ho assistito alla conferenza stampa del Presidente Ciro, che ha parlato di una proposta di legge recante una misura per una web tax di cui non ho il testo. Esco leggermente fuori tema, però è la verità. Non avendo il testo, non ho la possibilità di verificare queste cose.
Questo è un esempio per dire che agli annunci devono seguire effettivamente dei fatti, altrimenti le persone s'interrogano e noi cerchiamo di portare la loro voce all'interno delle istituzioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Disabato per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, ha chiesto di rispondere all'interrogazione l'Assessore Tronzano, che ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente, e grazie alla Consigliera Disabato per l'interrogazione, che mi permette di dire che questi non sono annunci, ma azioni concrete che si tramuteranno presto in realtà.
Partiamo dalla ratio. L'articolo 4 ter della legge n. 12 prevedeva la possibilità di individuare nuove categorie economiche cui destinare il bonus Piemonte, attraverso l'utilizzo delle economie. Dopodiché abbiamo attivato tutta una serie d'incontri con le associazioni di categoria dell'artigianato e, attraverso questi incontri, sono stati individuati i nuovi codici ATECO cui destinare il Bonus Piemonte. In data 19 ottobre Finpiemonte ha comunicato le economie esistenti e, sulla base dei suddetti confronti sulle economie presenti, è stata formulata una proposta di deliberazione, che poi è stata presentata in Commissione il 26 ottobre. Qui arriviamo al punto. L'operatività della DGR presuppone una serie di adempimenti di natura contabile, volti ad allineare le varie previsioni di spesa alle correlate fonti di finanziamento. A tale scopo, occorre adottare un impegno di spesa specifico per ogni tipologia d'intervento previsto agli articoli 3, 4, 4 bis e 4 ter della l.r. n. 12.
Su questo si sta provvedendo e si arriverà quanto prima, credo già in settimana, a definire i percorsi e successivamente a erogare il bonus.
Grazie.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 513 presentata da Grimaldi, inerente a "Sospensione dei servizi di radiologia a domicilio nella Città di Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
513.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come l'Assessore sa, con una deliberazione del 2015, il Piemonte ha approvato il programma d'interventi per il riordino della rete territoriale, nel quale s'individua la continuità tra ospedale e territorio come uno dei cardini principali.
Come sapete, le principali criticità di quest'ambito sono correlate alla difficoltà d'interazione fra le strutture, le funzioni ospedaliere e i territori. Però devo dire la verità: abbiamo, in realtà, molte professionalità che in questi anni hanno provato ad abbattere questa distanza. In particolare, per far fronte alle problematiche, tra i programmi e le iniziative già in corso all'epoca e da potenziare, la Regione ha individuato l'assistenza diagnostica e specialistica domiciliare. Si tratta di una delibera - non so se l'Assessore ha avuto il tempo di leggere - relativa all'effettuazione al domicilio dei pazienti d'indagini diagnostiche di semplice esecuzione, di basso contenuto tecnologico, a sostegno di percorsi di deospedalizzazione. In particolare trattasi di programmi di radiologia domiciliare, attività svolte da svariate reti specialistiche che operano anche interventi domiciliari di diagnosi e cura.
Per l'assistenza diagnostica e specialistica domiciliare, la Regione individuò all'epoca l'effettuazione al domicilio dei pazienti d'indagini di semplice esecuzione, di basso contenuto tecnologico. A partire dal 2016 è presente questo progetto, che si chiama R@dhome, Servizio di radiologia domiciliare, gestito dal centro di riferimento della Città della Salute destinato quasi esclusivamente ai pazienti della Città di Torino. Questo progetto è stato finanziato dalla Regione, tra l'altro con investimenti importanti di 230 mila euro in un'annualità. Per intenderci, dal 2016 a oggi ha garantito a più di duemila pazienti, residenti a Torino prestazioni, per la quasi totalità radiografia del torace, oppure per la radiografia dei segmenti ossei.
Con delibera del 16 maggio 2019, l'allora Assessore alla sanità aveva dato mandato di presentare, entro il mese di ottobre, un piano di estensione a tutto il territorio piemontese del progetto R@dhome.
Secondo le segnalazioni che abbiamo ricevuto - e adesso vi spiego il fatto increscioso - risulta che dai primi mesi di quest'anno, quindi prima del COVID, a Torino non sia stato più possibile avere una radiografia a domicilio, a cura della sanità pubblica.
Questo servizio, che è nato per le persone più fragili, non necessariamente in senso clinico, avrebbe potuto essere utile anche nella fase di contrasto al COVID, anzi, quelle radiografie toraciche sono spesso utilizzate per la diagnosi, quindi ci chiediamo come mai l'attività pubblica non sembra essere stata ufficialmente implementata, ma neanche sospesa. Di fatto, per quanto riguarda la Città di Torino, sembra non essere più accessibile.
Il servizio erogato all'interno delle Molinette, proprietaria di queste attrezzature, ha garantito per anni il servizio attraverso laboratori anche spesso precari, i cui contratti non sono, purtroppo, in questo momento più in essere. In questo contesto, i pazienti non trasportabili sono rimasti anche senza riferimento per effettuare radiologie a domicilio.
Ci risulta che le altre Aziende Sanitarie abbiano progetti dello stesso tenore: l'ASL TO3 e TO4 non riescono a garantire il soddisfacimento dei bisogni della popolazione di Torino. Ugualmente ci risulta che anche a Cuneo 2 e nel VCO vi siano strutture in possesso di mezzi e apparecchiature, ma il servizio è stato ugualmente sospeso.
Tale fattispecie è confermata dal fatto che, invece, molti servizi privati hanno colmato questa mancanza del servizio sanitario pubblico. Secondo noi il servizio di radiologia a domicilio potrebbe essere implementato con successo anche all'interno delle USCA, completando il percorso diagnostico dei pazienti COVID a casa o nelle RSA, se ce ne fosse bisogno.
Questa soluzione sarebbe un ottimo mezzo per contrastare il ricorso al pronto soccorso, come dice spesso l'Assessore, e anche alla sovente relativa ospedalizzazione dei pazienti.
Pertanto, interroghiamo l'Assessore per capire, in relazione alle problematiche relative a questa pandemia, se, invece di interrompere il servizio di radiologia a domicilio, non fosse il caso di implementarlo ulteriormente rispetto agli anni scorsi, anche attraverso una dotazione di nuovo organico e mezzi, dandogli un nuovo slancio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente, e grazie anche per la segnalazione di questo servizio.
Il Consigliere Grimaldi ha detto una cosa molto corretta, che era un servizio destinato quasi esclusivamente alla Città di Torino. In realtà quando ero Sindaco, nel 2016 fui uno dei primi a fare una convenzione con il nostro Comune, ma per tutta l'area delle Langhe, dove ci sono difficoltà proprio per avere questo servizio di radiologia domiciliare, che ritengo di una straordinaria utilità, soprattutto per non muovere pazienti e non destabilizzare anziani che magari sono allettati o che sono al domicilio.
Lo facemmo tra i primi. Ricordo che venne addirittura l'allora Assessore Saitta e inaugurammo, sperimentalmente, quest'attività. Pertanto, trova in me una persona estremamente convinta e disponibile all'implementazione di questo servizio.
A seguito della sua interrogazione, ho fatto degli accertamenti sulle motivazioni che hanno portato a una riduzione del servizio. Questo servizio è incardinato nella Struttura complessa di Radiologia 2 presso la Città della Salute e della Scienza ma, purtroppo, ha visto scadere i contratti dei tecnici di radiologia, assunti proprio per quest'attività, in un periodo molto difficile, cioè il 29 febbraio. Era prevista la stabilizzazione, ma con la crisi che c'è stata sono subentrate delle problematiche.
Pertanto, questa prevista istituzionalizzazione del servizio non ha potuto aver luogo proprio a causa della prima ondata che ha concentrato tutte le forze disponibili in quel momento sul fronte ospedaliero. È stata comunque mantenuta, in termini ridotti, anche in questa fase l'attività radiologica presso il servizio di ospedalizzazione a domicilio. Il processo d'istituzionalizzazione, cioè di stabilizzazione del servizio, ha ripreso dopo l'estate e, purtroppo e per sfortuna, ha subito una nuova frenata in questi giorni. Lo stiamo utilizzando, però, presso l'ospedale da campo del Valentino, dov'è attualmente concentrata quest'attività.
Non c'è dubbio che è interesse dell'Azienda, della Regione e dei piemontesi, un interesse primario, che questo dipartimento di diagnostica per immagini riprenda l'attività domiciliare, utilissima, come ha detto lei, magari anche strutturalmente e perennemente integrata nell'attività che poi potremmo anche rendere permanente, delle USCA, con un progetto più globale di riforma della medicina territoriale, magari con funzioni di coordinamento e con la possibilità di fare quelle prestazioni senza dover muovere dal loro domicilio, per esempio nelle RSA, gli anziani allettati magari anche in aree disagiate, per cui andare a fare una radiografia pu diventare un problema che coinvolge le famiglie.
Per tutte queste motivazioni - ripeto, già ci credevo parecchi anni fa e ne sono ancora più convinto oggi - mi farò parte diligente affinché questo servizio possa riprendere, e possa riprendere in modo importante ed essere permanentemente strutturato nelle attività domiciliari. Grazie, Presidente ho terminato.



GRIMALDI Marco

Presidente Gavazza, è un inedito, ma mi faccia dire grazie.
Grazie davvero, Assessore.



PRESIDENTE

Grazie anche da parte della Presidenza.
Ricordo ai Consiglieri, in attesa delle e-mail da parte degli Assessori che nel resoconto della seduta delle interrogazioni e interpellanze inviato di volta in volta dagli Uffici, potete trovare la trascrizione delle risposte date in diretta dagli Assessori.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro esaurita la trattazione del sindacato ispettivo.
A breve riprenderanno i lavori del Consiglio regionale. Auguro buon lavoro a tutti.



(Alle ore 15.27 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.47)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Nella sessione antimeridiana avevamo concluso l'iter del punto 3) all'o.d.g., relativo alla mozione n. 433, avente a oggetto "Conferimento del Sigillo della Regione Piemonte al Comm. Michele Colombino, fondatore dell'Associazione Piemontesi nel Mondo".


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Esame disegno di legge n. 117, inerente a "Modifiche alla legge regionale 5 agosto 2020, n. 19 (Disposizioni in ordine alla specificità montana della provincia del Verbano Cusio Ossola e interventi a favore dei territori montani e delle province piemontesi)"


PRESIDENTE

Proseguiamo i nostri lavori con l'esame del disegno di legge n. 117 "Modifiche alla legge regionale 5 agosto 2020, n. 19 (Disposizioni in ordine alla specificità montana della provincia del Verbano Cusio Ossola e interventi a favore dei territori montani e delle province piemontesi)", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella seduta del 20 ottobre scorso è stata votata l'urgenza del provvedimento, ai sensi dell'articolo 85 del Regolamento interno. Ai sensi del medesimo articolo, la dichiarazione d'urgenza comporta la riduzione di tutti i termini alla metà e l'autorizzazione alla Commissione di riferire oralmente.
Il provvedimento, con lettera del 19 novembre 2020, è stato richiamato in Aula ai sensi dell'articolo 37, comma 4 del Regolamento interno. Pertanto in quanto non ancora licenziato dalla Commissione, il provvedimento non ha relatori.
Prima di dare la parola all'Assessore per l'illustrazione, ricordo a chi vuole intervenire che può cominciare a prenotarsi nella chat. Nel momento in cui si avrà la parola, dovranno essere attivati telecamera e microfono.
La Giunta vuole intervenire per l'illustrazione? Prego, Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

Grazie, Presidente, e buon pomeriggio a tutti.
L'intervento normativo che discutiamo in questa seduta pomeridiana ha come obiettivo la precisazione dell'applicabilità della legge regionale n.
19/2020.
Intervengo rapidamente sugli articoli.
L'articolo 1 sostanzialmente riconosce alla Provincia del VCO i canoni idrici riscossi in competenza e non per cassa, in modo da definire con certezza quali siano gli introiti e quanto sia il trasferimento dovuto.
Negli articoli 2 e 3 si chiarisce che si tratta di grandi derivazioni idroelettriche, in modo da essere precisi e quanto più esaustivi.
L'articolo 4, analogamente a quanto previsto dagli articoli 1, 2 e 3 precisa che i canoni idrici sono riferiti sempre alle grandi derivazioni idroelettriche e sono corrisposti secondo quanto previsto dagli articoli 4 5 e 6 della legge regionale 19/2020, che, a memoria, riguardano la Provincia di Torino, Cuneo e Verbania.
L'articolo 5, invece, è il più importante, perché sostanzialmente è l'interpretazione autentica dell'articolo 8 della legge regionale 19/2020 e sostanzia che tutto decorre dal 1° gennaio 2020. Pertanto, le intese e i trasferimenti vincolati delle risorse dei canoni idrici decorrono dalla data del 1° gennaio 2020.
Questi sono gli articoli previsti nella legge che stiamo discutendo.
C'è poi la dichiarazione d'urgenza all'articolo 6.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Era solo per chiedere un chiarimento all'Assessore sul primo articolo.
Ha precisato che i trasferimenti avverranno non sul riscosso, ma sul previsto, in modo tale da garantire certezza dei trasferimenti.
Ha parlato solo del VCO, ma credo che sia scontato che valga per tutte le Province che devono incassare. Oppure per le altre quest'aspetto non vale e quindi avranno i trasferimenti sul riscosso? Grazie.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

No, no, vale per tutte, è fuor di dubbio.



RUZZOLA Paolo

Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Stavo esaminando il testo di legge e vorrei una precisazione maggiore sull'articolo 5, perché non mi è chiaro il motivo per cui risulta necessaria un'interpretazione autentica.
Peraltro, ho visto che è stato presentato un emendamento interamente sostitutivo, che fa da interpretazione autentica all'articolo 8 della legge 19/2020.
Grazie, Presidente.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

Noi trasferiamo circa sei milioni di euro alla Città metropolitana di Torino, ma, al tempo stesso, eliminiamo, come previsto dall'articolo 8, i due milioni che erano previsti da una legge precedente.
Il tema dell'interpretazione autentica è per chiarire con assoluta certezza, senza dare adito a interpretazioni diverse, che si parte dal 1 gennaio 2020, e non dall'approvazione della legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ricordo a tutti che la parola la concede il Presidente del Consiglio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Posso disattivare il video?



PRESIDENTE

Sì, prego.



SACCO Sean

Era solo per fare un commento.
È un provvedimento che va a integrare e a correggere quello che avevamo approvato alla fine della scorsa estate. Da parte del nostro Gruppo, come c'era condivisione sul provvedimento che avevamo approvato con larga maggioranza all'interno del Consiglio, c'è altrettanta disponibilità per correggere il prima possibile questo tipo di errore, tra virgolette, ovvero a inserire questa precisazione.
Speriamo che questa legge possa finalmente dare i suoi frutti e soprattutto, che i proventi che saranno riscossi dai canoni idrici possono essere realmente investiti per migliorare la situazione dei territori e delle Province su cui vertono questi canoni, anche perché, in un'ottica generale, sono andati a impattare sul bilancio regionale, ma speriamo appunto, anche in una logica di sussidio e di riconoscimento verso quei territori che hanno determinate caratteristiche, che si possano realmente usare questi diversi milioni per migliorare in maniera significativa la situazione sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista dello sviluppo sostenibile di questi territori.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bongioanni, in discussione generale.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Anticipo il voto del Gruppo consiliare del Gruppo Fratelli d'Italia, che sarà assolutamente positivo, com'è stato positivo l'accoglimento e il lavoro che ha portato, come ricordava il collega Sacco, alla fine di quest'estate, all'approvazione di questo strumento legislativo; uno strumento di legge che interessa e ridà dignità a tutte le Province restituendo competenze e denari, e si è visto come tutta l'assise regionale abbia sposato questo disegno di legge.
Tra l'altro, per quanto riguarda le Province di Cuneo e di Torino.



(Audio mancante o non comprensibile)



BONGIOANNI Paolo

Anche all'indomani dell'alluvione (parlo in particolare per la Provincia di Cuneo), che ha devastato la viabilità secondaria e anche quella primaria ma è la viabilità secondaria, che è di competenza delle Province, che trova in questa legge una risposta importante. Ben vengano queste modifiche legislative, per permettere nel più breve tempo possibile il trasferimento di risorse all'ente Provincia, affinché si possano trovare soluzioni laddove oggi la viabilità minore è ancora interrotta.
Pertanto, sarà un voto assolutamente positivo, che mi auguro sarà condiviso da tutto il Consiglio.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Preioni, in discussione generale.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo per fare una precisazione in merito ai due emendamenti che vanno a specificare che si tratta di canone proveniente dalle grandi derivazioni.
Come hanno già detto i miei colleghi, questa è una legge ampiamente voluta da questo Consiglio regionale, perché va verso l'autonomia delle Province e perché, finalmente, assegna venti milioni di euro a tutte le Province perché oltre al Verbano Cusio Ossola, Torino e Cuneo, che sono i grandi produttori di energia idroelettrica, prevede una compensazione anche verso gli altri territori e le altre Province di almeno 500 mila euro, anche se non era dovuta, perché non subiscono un danno ambientale e non hanno sopra le loro teste milioni e milioni di metri cubi d'acqua.
Tuttavia, in un momento in cui anche l'ente Provincia, negli ultimi anni, è stato messo fortemente in discussione, ci siamo sentiti di assegnare delle risorse, perché, a parte la retorica nata in questi anni, le Province spendono le risorse principalmente per le scuole superiori e per le strade provinciali. Sappiamo benissimo che se le strade sono ben curate e ben tenute, grazie agli investimenti importanti, sono fondamentali per lo sviluppo economico, turistico e, in generale, dei territori.
Siamo contenti, quindi, di aggiustare (tra virgolette) con questa precisazione, così dopo la votazione di quest'atto, l'Assessore Tronzano potrà comunicare i dati definitivi dei canoni riferiti al 2020 alle Province, anche perché in questi giorni le Province si trovano a votare vari assestamenti e variazioni di bilancio. Sapevamo benissimo che la scadenza era il 30 novembre e, di fatto, con questa legge diamo l'opportunità di mettere a bilancio venti milioni e con questa precisazione, finalmente, diamo queste risorse che, nel VCO sono essenziali per far vivere l'ente Provincia, per pagare i fornitori e per dare prospettive di sviluppo future.
Negli altri territori, sono risorse molto importanti, perché - ribadisco vanno a sanare una situazione veramente difficile che hanno affrontato le Province in questi anni di rivoluzioni e di riforme compiute solo in parte.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro conclusa la discussione generale.
Chiedo se la Giunta intende intervenire.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

No, grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, si proceda con l'esame dell'articolato.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Chiedo una sospensione per cinque minuti, perché ho un dubbio e vorrei interloquire con l'Assessore Tronzano.



PRESIDENTE

Va bene. Sospendiamo i lavori fino alle ore 16.10.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.01, riprende alle ore 16.09)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non ci sono emendamenti sull'articolo 1.
Chiedo se ci sono interventi o dichiarazioni di voto sull'articolo 1.
Nessuno intende intervenire, quindi procedo all'appello nominale per la votazione dell'articolo 1.
Ricordo che durante le votazioni è necessario attivare telecamera e microfono, ma dopo l'espressione verbale del voto occorre confermarlo in chat.
Procedo con l'appello nominale.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Mi scusi, Presidente. Sulla votazione precedente vorrei cambiare il voto in favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
ARTICOLO 2 Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 3 Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTCOLO 4 Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 1).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 1), appena approvato, è interamente sostitutivo dell'articolo 5.
ARTICOLO 6 Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto sulla dichiarazione d'urgenza, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero provvedimento.
Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione finale.
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Montagna

Esame progetto di legge n. 60, inerente a "Interventi per la valorizzazione delle strade storiche di montagna di interesse turistico"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del progetto di legge n. 60, inerente a "Interventi per la valorizzazione delle strade storiche di montagna di interesse turistico", di cui al punto 7) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato richiamato in Aula ai sensi dell'articolo 37 comma 4 del Regolamento interno, in quanto non ancora licenziato dalla Commissione. Pertanto, il provvedimento non avrà relatori.
Prima di dare la parola per l'illustrazione, ricordo a chi volesse intervenire che può cominciare a prenotarsi sulla chat. Nel momento in cui si avrà la parola, dovranno essere attivati telecamera e microfono.
La parola al Consigliere Bongioanni per l'illustrazione.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
La proposta di legge inerente a "Interventi per la valorizzazione delle strade storiche di montagna di interesse turistico" nasce da un esempio virtuoso che attualmente è in essere in provincia di Cuneo: mi riferisco alla "Via del sale", un'antica strada militare che collega Limone Piemonte con Monesi, per poi arrivare fino alla Riviera di Ponente, a Sanremo oppure con un percorso concentrico sul versante francese, passando da Briga e Tenda, per ritornare al Colle di Tenda e Limone Piemonte.
È un progetto che è stato richiesto dal mondo imprenditoriale e turistico del terziario che ha beneficiato dei risultanti turistici della Via del sale, soprattutto sul mercato centro-nord europeo, e auspica, attraverso questo strumento di legge (se verrà approvato), di andare a costruire un sistema Piemonte di strade turistiche che utilizzi le strade storiche di montagna, le quali possono generare un notevole indotto per i Comuni interessati all'interno dei quali sorgono.
Sostanzialmente, è un'iniziativa a favore del mondo imprenditoriale e turistico, inteso come ricevibilità, ma anche delle professioni turistiche che si stanno affermando, dagli accompagnatori cicloturistici e mototuristi all'affitto di biciclette a pedalata assistita.
Le strade alpine del Piemonte, che sono sempre state affascinanti e interessate dagli arrivi del Giro d'Italia e del Tour de France, sono sempre state ostiche per le famiglie e per chi non era allenato come un professionista, proprio per le loro pendenze. Tuttavia, con l'avvento delle biciclette a pedalata assistita di seconda generazione, sono diventate quasi delle piste ciclabili alla portata di tutti.
In questo momento il nostro sistema turistico - quello piemontese, ma anche quello nazionale e internazionale - non riesce più a reggere questa situazione. Sapete tutti che il turismo vive sulla circolazione delle persone e adesso che la circolazione non c'è, neanche il turismo c'è.
Aggiungiamo ancora che lo smart working, lo stop ai convegni, alle fiere e alle sagre hanno tolto anche una fetta enorme di fruitori dei nostri alberghi, soprattutto nelle zone di pianura e nelle zone montane.
Questa proposta di legge si prefigge quindi l'obiettivo di creare un nuovo prodotto turistico del quale il Piemonte potrebbe essere primo ambasciatore d'Europa.
Procederei velocemente con l'illustrazione dell'articolato, soffermandomi soprattutto sulle parti più essenziali e più caratterizzanti che identificano lo strumento di legge.
All'articolo 1 si chiede di riconoscere e valorizzare le strade storiche di montagna d'interesse turistico al fine di favorire lo sviluppo del turismo outdoor.
Quando ho iniziato a scrivere questa proposta di legge, depositata nel 2019, l'idea iniziale era quella di limitarla alle strade cosiddette bianche, cioè alle strade sterrate. Venne poi a trovarmi il professor Lingua del Politecnico di Torino, che aveva saputo, appunto, della mia intenzione di scrivere questo strumento di legge, e mi presentò uno straordinario sistema di georeferenziazione quadridimensionale legato a una strada asfaltata: era la strada del Vallone di Elva, in Val Maira, che penso tutti gli appassionati di montagna conoscano, perché chiusa al traffico. L'idea era di inserire, laddove il carattere turistico e storico fosse pregnante, anche le strade asfaltate.
Che cosa prevede la legge, come punti più importanti? Innanzitutto gli articoli 4, 5 e 6 sono più o meno il cuore dello strumento legislativo. La Regione dovrà istituire, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge, il "Catasto delle strade storiche di montagna di interesse turistico" presso l'Assessorato al turismo: ci sarà, quindi, uno strumento di catalogazione, per cui queste strade saranno censite. Chi sarà deputato a questo compito? I Comuni, le Unioni dei Comuni, gli enti di gestione delle aree protette (che sono quelli che ho previsto siano anche i gestori delle strade), e le Aziende Turistiche Locali (ATL), laddove le strade siano ubicate nel loro territorio.
Vediamo cosa si prevede come interventi. Gli interventi spaziano su alcuni settori, dalla promozione del valore culturale-ambientale e, soprattutto turistico, la mappatura e georeferenziazione, come avevo già accennato prima, per dare vita a strumenti cartografici che siano messi a disposizione dell'utenza, la diffusione e distribuzione di materiale promozionale attraverso le fiere di settore, la gestione e la manutenzione e questo è fondamentale, perché le strade di montagna dopo l'inverno necessitano d'interventi di recupero, della messa in sicurezza, del ripristino della segnaletica direzionale e di continuità, soprattutto anche dopo gli eventi di quest'autunno che hanno danneggiato questa tipologia di strade. Ovviamente, è necessario intervenire sulla promozione dei servizi turistici collegati alla fruizione delle strade di montagna una materia che ho toccato in apertura del mio intervento: sarà poi argomento di un'altra proposta legislativa rivedere e identificare le professioni turistiche.
Noi abbiamo visto, proprio con l'avvento, come dicevo, delle biciclette a pedalata assistita, l'affermarsi di una professione turistica, il cui patentino viene rilasciato dalla Regione Piemonte, che è quella dell'accompagnatore cicloturistico. Sicuramente, un sistema di strade turistiche di montagna a disposizione dei tour operator, delle agenzie di viaggio, dei consorzi e degli operatori turistici a sua volta si rifletterà sul lavoro per quanto riguarda questa tipologia di professione, che dovrà essere affiancata anche dall'accompagnatore mototuristico, in quanto alcune di queste strade sono percorse da mezzi a due ruote e l'accompagnatore mototuristico può diventare uno strumento fondamentale per aiutare a rispettare regole e la natura, in un'ottica di una maggiore sicurezza, da parte dei fruitori.
Questi interventi di finanziamento della Regione avranno dei criteri e di sicuro dovranno essere premiati laddove c'è una natura integrata dei progetti. La Regione si farà parte attiva nel sostenere gli Enti locali laddove dovranno acquisire, com'è stato il caso della Via del Sale, i beni dismessi dal demanio militare e poi dovrà anche favorire (lo farà tramite i suoi strumenti: il DMO o le ATL) la partecipazione alle fiere di settore che, a livello nazionale ed europeo, rivestono ancora una parte importante per quanto riguarda la promozione.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Consigliere Bongioanni, si è disattivato l'audio.



BONGIOANNI Paolo

Sono tornato?



PRESIDENTE

Sì, prego.



BONGIOANNI Paolo

Ero all'articolo 6, che è il cuore dello strumento legislativo, dove si parla di gestione e di fruizione.
Si prevede che i Comuni, le Unioni dei Comuni e gli enti gestori delle aree protette siano i soggetti competenti al fine della gestione. So che su questo punto, in particolare, ci sono degli emendamenti, che sicuramente saranno recepiti, allargando il compasso dei soggetti deputati alla gestione. Chiaramente, la gestione prevede una modalità di fruizione e questa è la parte, secondo me, più importante e più qualificante dello strumento di legge. In altre parole, per attingere ai vari finanziamenti e agli interventi della Regione Piemonte, i vari soggetti che gestiscono le strade devono andarle a regolamentare.
Le possibilità di deregolamentazione che ho previsto sono tre.
La prima è la funzione limitata, che è consentita a qualsiasi tipo di veicolo non a motore, comprese le biciclette a pedalata assistita; lo dico perché sono già sorte alcune polemiche, ma la bicicletta a pedalata assistita ha un motore elettrico e, quindi, devono essere comprese in questa tipologia di fruizione.
Poi, c'è un altro tipo di fruizione (com'è successo per la Via del sale) che è una fruizione promiscua, quindi possono andare più mezzi, ma è regolamentata e laddove possono passare mezzi a motore, questi devono essere pedaggiati (pagano per accedere) e contingentati nel numero dei passaggi, per quote, quindi per numero e per periodo. Faccio l'esempio semplice della Via del sale: i mezzi a motore possono accendere solo cinque giorni su sette, pagano quindici euro a mezzo, per un numero massimo di ottanta auto al giorno e di 150 fra moto e quad, con un.



(Audio mancante o non comprensibile)



BONGIOANNI Paolo

Infine, è previsto il percorso totalmente libero, laddove non si vogliono inserire regolamenti più stringenti o dedicati ad alcune categorie.
Questi soggetti (Comuni, Unione dei Comuni, Enti parco) dovranno approvare il loro regolamento di fruizione delle strade.
Perché si è arrivati a questo? Vi racconto un episodio che ho vissuto quando ho preparato il progetto della Via del sale.
Il primo confronto è quello con la base, quindi con gli imprenditori.
Quando riuscii a trovare un finanziamento europeo per lavorare su questo futuro prodotto turistico, incontrai tre imprenditori. Il primo era il gestore del Rifugio Don Barbera, Matteo Eula; è un rifugio che si trova a metà degli.



(Audio mancante o non comprensibile)



BONGIOANNI Paolo

Mi disse che avrebbe voluto avere.



(Audio mancante o non comprensibile)



BONGIOANNI Paolo

Per i dolori muscolari, questi erano stanchi morti, quindi si fermavano non solo per la cena, ma anche a dormire.



(Audio mancante o non comprensibile)



BONGIOANNI Paolo

Mentre tornavo indietro verso Limone Piemonte.



(Audio mancante o non comprensibile)



BONGIOANNI Paolo

Era una fruizione più ampia. Poi, mi fermai all'hotel Principe di Limone e il titolare mi disse: "Non voglio la bicicletta a pedalata muscolare perché non mi lasciano niente. Io voglio la moto perché arrivano svedesi olandesi e, soprattutto, tedeschi con le loro moto, si fermano a dormire da me, gli vendo una bottiglia di Barbera, fanno cena e mi lasciano un po' di soldi".
Scendendo a valle per tornare a Cuneo, mi fermai da Andrea Macario, il quale mi disse: "Vanno bene le moto, vanno bene le bici, ma voglio anche le auto, perché all'aeroporto di Nizza atterrano gli svedesi e gli americani con il portafogli bello pieno, che affittano 4x4 formidabili, che vengono per la Via del sale, si fermano un paio di notti da me, perché propongo loro altri due percorsi da praticare".
Questi confronti mi hanno fatto comprendere che la soluzione dell'utilizzo promiscuo, regolamentato e pedaggiato, con regole rigide, con una velocità per i mezzi a motore controllata, come quella prevista nella Via del sale che tra l'altro è controllata grazie al fatto che il percorso ricade .



(Audio mancante o non comprensibile)



BONGIOANNI Paolo

. esercitare questo controllo fosse la formula, forse la più felice, anche se non necessariamente dev'essere quella, perché le possibilità, come ho detto, possono essere tre.
Gli altri articoli saranno oggetto di discussione durante l'esame dell'articolato. Vorrei, però soffermarmi sull'articolo 9, che è riferito alla clausola valutativa, e voglio ringraziare il dottor Alonzo per il supporto su questa tematica, che è sicuramente molto tecnica e da addetti ai lavori.
L'articolo 9, come clausola valutativa, obbliga di fatto (fra virgolette) la Giunta a rendere conto periodicamente al Consiglio sulle modalità d'attuazione della legge e sui risultati per avere una maggiore fruizione e crescita del turismo outdoor e del turismo di oggi e di quello di domani per buona parte del nostro Piemonte.
Chiudo con l'articolo 10, che rappresenta un articolo importante. Era stato detto dal Presidente Cirio nel giorno dell'insediamento l'importanza di non fare leggi, se non se ne abrogavano. La proposta di legge n. 60 abroga la legge regionale n. 9 del 18 febbraio 2010, che prevedeva già iniziative per il recupero e la valorizzazione delle strade militari dismesse, alla quale però non è mai stato dato seguito e operatività.
Infine, l'articolo 11, che è la norma finanziaria, in cui si prevede siano stanziati 600 mila euro all'anno per spesa corrente, intesa come spesa.



(Audio mancante o non comprensibile)



BONGIOANNI Paolo

Con un milione e 100 mila euro all'anno per spesa in conto capitale che per la maggior parte, sarebbero interventi manutentivi e di recupero delle strade.
Su quest'articolo ci sarà un emendamento firmato dal sottoscritto, perch ho presentato la legge nel 2019 e allora si faceva riferimento al biennio 2020-2021. Di fatto, verrà traslata sul biennio 2021-2022.
Mi fermo, riservandomi di intervenire più avanti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Grazie anche al Consigliere Bongioanni per l'illustrazione del suo disegno di legge.
Questo strumento normativo che ci viene proposto oggi non è, a priori meritevole di una contestazione. Infatti, questo grande patrimonio di strade storiche di cui il Piemonte può vantarsi è sicuramente una ricchezza. Una ricchezza in una regione come la nostra che consta per il 50% di territorio orograficamente montano. Il Piemonte è una regione di confine, una regione con una storia militare, che, quindi, ha una tradizione di strade di montagna spesso militari che collegavano varie tipologie di fortificazione. Questo patrimonio, purtroppo, oggi è sottoutilizzato sotto vari profili. La legge il merito di volersi impegnare per utilizzare meglio e far scoprire questo patrimonio che, oggi purtroppo, non è sufficientemente conosciuto o fruito.
Apprezzabile l'istituzione di un catasto finalizzato a un censimento e a una mappatura di queste opere. Apprezzabile anche quella piccola annotazione iniziale dell'attività di ricerca storica. Apprezzabile anche che si voglia sviluppare il turismo outdoor, in particolare in un momento storico come quello che stiamo attraversando in cui, giocoforza, abbiamo imparato a valorizzare maggiormente il turismo lento, di prossimità e, in particolare, il turismo all'aria aperta, che è molto più sicuro per ragioni anche sanitarie.
Bene anche il riferimento alle attività di comunicazione e di divulgazione degli itinerari. Sottolineo questo perché nella nostra regione abbiamo tantissimi chilometri di sentieri e d'itinerari montani, ben 20 mila chilometri organizzati su 4.700 sentieri di cui il 30% strutturati in veri e propri itinerari. Si tratta, quindi, di una grande possibilità di rilancio turistico.
In questi anni il Piemonte è cresciuto molto in termini di visitatori e anche in termini di ritorno economico da turismo. Sappiamo quali sono le grandi direttrici del turismo piemontese: i laghi, le colline, la città di Torino con tutto il suo patrimonio culturale e poi la montagna. In riferimento alla montagna, abbiamo bisogno di specificare meglio quali sono i luoghi di attrazione più specifici, anche per creare dei veri e propri brand e per rendere più riconoscibile il Piemonte nei grandi mercati turistici, nazionali e internazionali.
Noi apprezziamo questi aspetti della legge. In particolare, forse l'aspetto più importante, è che s'incoraggia e si sostiene il passaggio di questi beni dal demanio alle municipalità o alle Unioni di Comuni locali. Perch questo potrebbe essere uno strumento molto utile? Perché consentirebbe, ad esempio, alle Unioni di Comuni o ai Comuni montani di riscuotere un pedaggio per l'accesso a queste strade di alta quota. Forse questa è la misura più innovativa che riscontra il maggior favore del Partito Democratico.
Ci sono, invece, delle criticità, perché è giusto sottolineare anche queste. Innanzitutto, il focus della legge è esclusivamente sull'interesse turistico tralasciando, invece, gli altri aspetti che la valorizzazione e la tutela delle strade di montagna coinvolgono, quindi l'aspetto culturale e, soprattutto, l'aspetto naturalistico. Ci duole sollevare che tutta la parte di tutela ambientale, di protezione del contesto in cui queste strade sono collocate, non ha la sufficiente attenzione in questo testo. A tal proposito, infatti, ci sono degli emendamenti che speriamo la maggioranza vorrà accogliere.
Un altro aspetto critico è che la quantità di risorse che si prevede di allocare alla fine della legge, quindi 600 mila euro per il biennio 2020 2021 che sono individuati nella missione 7, e poi il milione e 100 mila euro sempre per questo biennio, ci paiono del tutto insufficienti per far fronte alle necessità di ripristino e di manutenzione di queste strade.
Dobbiamo tener presente che i Fondi europei negli ultimi anni hanno dato un grande supporto per la creazione di nuovi sentieri montani, ma non per la manutenzione. Recentemente, infatti, ho incontrato alcune delle associazioni del terzo settore che si occupano di rilevare le condizioni della sentieristica montana e anche con il volontariato per la manutenzione, che mi facevano notare come, purtroppo, all'interno del bilancio regionale, in tutti questi anni non è mai stato individuato un capitolo destinato proprio a questa manutenzione.
La cifra che viene proposta ci pare insufficiente. Anche la scheda che abbiamo rinvenuto all'interno del pacchetto del Recovery Fund inviato dalla Giunta Cirio il 5 novembre al Governo nazionale, quella scheda dei cinquanta milioni proposti per la valorizzazione delle strade bianche, ci sembra, con una certa certezza che, probabilmente, non verrà accettata dal Governo, perché è uno strumento troppo specifico, che non viene inquadrato come una misura di respiro più ampio, come previsto dalle finalità del Recovery Fund. Su questo abbiamo numerose perplessità.
Un altro aspetto che ci lascia molto perplessi è l'apertura a un possibile ampliamento di queste strade di montagna. Un conto è valorizzare l'esistente, ripristinarlo, fare manutenzione, farlo conoscere e cercare di renderlo fruibile anche per il turismo; un altro conto è ampliarlo, quindi snaturarlo e stravolgerlo. Un conto è tutelare la dimensione storica di quello che la tradizione piemontese ci ha lasciato in eredità; un altro conto è ampliarlo.
Noi siamo contrari a questo, anche perché confliggerebbe con l'altro intento che riteniamo la legge debba avere, che è quello non soltanto turistico, ma naturalistico. Inoltre quell'articolo, su cui già il collega Bongioanni si è soffermato, cioè l'articolo 6 sulla gestione e fruizione, è troppo poco regolamentato. Riteniamo che la Regione non possa sottrarsi al compito di avere un ruolo di coordinamento rispetto ai Comuni, soprattutto considerando che in larga maggioranza i Comuni montani sono piccolissimi cioè sono dei microcomuni che non sempre hanno la capacità di svolgere appieno anche le funzioni di regolazione dell'accesso a questo straordinario patrimonio. Pertanto, riteniamo che si debba assolvere una funzione di coordinamento, ma che dobbiamo avocare all'ente regionale, che è un ente sovraordinato, questa funzione. Questo lo riteniamo un punto imprescindibile per dare il nostro voto favorevole alla legge.
Ultimo punto di cui non si parla negli emendamenti - ed eventualmente ne possiamo aggiungere uno - riguarda un aspetto molto pratico. Queste strade che abbiamo detto essere un patrimonio straordinario, sono tutte collocate ad alta quota. Va bene pensare a un ripristino e a una manutenzione, ma se le strade che consentono l'accesso dal fondo valle all'alta quota sono in pessime condizioni, come purtroppo accade in molti casi nel nostro Piemonte, sarebbe come avere una bella cattedrale in altissima quota con delle strade molto malandate per raggiungerla. Di conseguenza, meriterebbe accennare all'interno dello strumento normativo la necessità di individuare risorse per favorire anche la manutenzione delle strade di accesso da fondovalle, anche per rendere più praticabili tutti gli altri obiettivi che abbiamo illustrato.
Inoltre, credo che meriterebbe anche fare un collegamento maggiore, più di quello che c'è, con il tema delle fortificazioni alpine, perché è vero che le strade di per sé sono già un'attrazione, ma se riuscissimo a rilanciarle congiuntamente alle fortificazioni, che sono, insieme con quelle della Valle d'Aosta, un unicum del Piemonte - su questo sapete che c'è un mio ordine del giorno sospeso in Aula ormai da molti mesi - credo che aumenteremmo l'impatto di questa proposta di legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Non posso che fare un sincero plauso al collega Bongioanni, che ha preso spunto dalla Via del sale, ma tutte le strade bianche, le strade storiche e piemontesi sono un'unicità a livello europeo. Non ci sono casi del genere neanche in nazioni come la Svizzera, l'Austria o la Francia.
Faccio un esempio, per dare una risposta all'intervento della collega Canalis che condivido quasi totalmente. Nel 2005 - quindi vado indietro di quindici anni - due valli, Val Chisone e Valle Susa, e quattro Unioni montane avevano deciso di fare un progetto di valorizzazione della strada dell'Assietta. In tal senso, diffido del lasciare una regia regionale perché ci sono già tante regie per cui non mi sembra il caso di andare a impiegare ulteriori risorse di tempo dei funzionari regionali. Tra l'altro proprio la strada dell'Assietta parte a mille metri di quota, quindi sostanzialmente nel Comune di Fenestrelle (Val di Susa), sale ai 2.500 metri dell'Assietta - e credo che più storica di questa non ne siano altre visto che è stata il campo della battaglia del Piemonte per eccellenza cioè la battaglia dell'Assietta - e finisce a Sestriere a 2.035 metri.
Quel progetto, che comunque permane, ha, di fatto, portato a programmare la chiusura della strada i mercoledì e i sabati, con un divieto di transito ai mezzi motorizzati, proprio per fare in modo che fosse consentita una sua fruizione plurima da parte non solo degli amanti dei motori (delle moto e dei fuoristrada), ma anche degli amanti della bicicletta e della mountain bike e, in questi ultimi anni, della bici a pedalata assistita.
Purtroppo il COVID l'ha impedito, ma in base a un accordo tra il collega Bongioanni e il sottoscritto, avrei dovuto andare a percorrere la Via del sale e lo avrei ospitato assieme al collega Ruzzola della Val di Susa a percorrere l'Assietta.
Probabilmente per la prima volta avrebbe potuto partire un vero e proprio prodotto turistico - che non esiste in Europa e che sarebbe stato curato nel dovuto modo - che avrebbe interessato per il 2021 le strade storiche del Piemonte da frequentare, strade bianche e non. Condivido, infatti l'osservazione fatta al collega Bongioanni dal professore del Politecnico perché effettivamente diventa una risorsa.
È una risorsa che è vista come outdoor e spero che a Roma guardino con attenzione al mondo neve e arrivi qualche segnale un po' più positivo rispetto a quanto era stato annunciato attraverso le televisioni, e spiace sentirlo dalle televisioni. Sicuramente l'attività in montagna e anche in mezza montagna, per quanto riguarda le attività in outdoor, di cui le strade storiche sono uno di questi prodotti, va sicuramente valorizzata.
Pertanto, voglio fare un plauso e sottolineo che è giusto individuare i Comuni e le Unioni montane. Tra l'altro, mi sembra che ci sia anche molta attenzione, perché nel momento in cui le strade attraversano aree sottoposte a Natura 2000 o eventualmente a parchi naturali, la proposta di legge dice che siano poi i parchi eventualmente a coordinarsi con i Comuni quindi mai in modo isolato, ma unitario per proporre un prodotto che probabilmente ci invidia non solo tutta l'Italia ma tutta l'Europa.
Per tutte queste ragioni, esprimeremo con grande soddisfazione un voto favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Di Sabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Se mi consente, terrò il video spento, perché oggi ho evidenti problemi di collegamento.
Ho letto con molta attenzione la proposta di legge a prima firma Consigliere Bongioanni e ho anche espresso una sorta di dispiacere per il richiamo, legittimo, in Aula, perché mi sarebbe piaciuto approfondire la tematica nel modo migliore anche in Commissione, ma, ciononostante, non ci ha vietato di presentare emendamenti.
Approfitto per ringraziare i colleghi Capogruppo di opposizione per averli sottoscritti e per avermi permesso di poterli presentare in Aula.
Sicuramente, l'intento di valorizzare queste strade storiche è nobile perché, com'è stato detto prima dei colleghi, è molto forte su molti aspetti. Sicuramente, notevole è il valore culturale storico, perché sono strade che conservano una loro vocazione: basta verificare anche la quantità di costruzioni di tipo storico disseminate sul loro percorso. Si tratta, insomma, di mantenere vivo il ricordo storico e la vocazione di quelle strade, anche se il loro utilizzo, nel tempo, è ovviamente cambiato ed è stato orientato verso l'escursionismo e l'outdoor.
Poi c'è la tutela del valore paesaggistico e ambientale.
Com'è stato detto, molte di queste strade attraversano zone parco, zone della Rete Natura 2000, quindi occorre che sia un turismo perlopiù sostenibile e che la conservazione di queste strade sia conforme alla conservazione ambientale di certi luoghi.
La sfida che ci ha posto quest'anno in essere non è semplice, anche dal punto di vista turistico, e va affrontata con giuste mosse e giusti movimenti da parte della Regione. Una tipologia di turismo lento e sostenibile anche attraverso la scoperta e l'utilizzo di mezzi sostenibili quindi anche l'accessibilità a un turista diverso, che può essere anche quello della famiglia, perché queste strade si prestano anche per uscite in famiglia.
Questa legge dovrebbe rispecchiare anche il momento storico che stiamo attraversando, un momento difficile, dove dobbiamo effettuare scelte anche dal punto di vista d'investimenti di risorse in tema turistico.
È una legge che richiama a sé anche una quantità di fondi, perché è necessario destinare risorse per la manutenzione, ma anche per la messa in sicurezza, perché sono strade che, proprio per la loro locazione, sono sottoposte alle intemperie e alle modificazioni dovute a fenomeni di tipo naturale. Si tratta, quindi, di mantenerle in sicurezza, ma di conservarle e di non applicare delle modifiche, tant'è che noi abbiamo proposto emendamenti proprio in quest'ottica.
Abbiamo evidenziato, all'interno del testo, alcune questioni di cui vorremmo chiedere delucidazioni al proponente, per quanto riguarda l'ampliamento di queste strade, cioè che cosa s'intende con ampliamento perché a quel punto ci sarebbe uno snaturarsi di queste strade. Non riusciamo a capire quale vuole essere l'intento, se non quello finalizzato alla conservazione delle stesse.
Come dicevo prima, è auspicabile che vengano stanziate risorse congrue per il mantenimento e questo può essere possibile anche tramite la riscossione di pedaggi. Certo è che occorre trovare la modalità giusta - e su questo sono discordi tra loro - per far combaciare le tipologie di escursionistici. Ci sono escursionisti che utilizzano le bike e le frequentano anche a piedi, che nella maggior parte delle volte denunciano di essere disturbati da quella che invece è un'altra tipologia di turismo quello a veicolo, che anch'esso prende parte nel contesto.
Con le nostre modifiche cerchiamo di dare un contributo positivo al dialogo e alla discussione, perché comunque abbiamo a cuore questa tipologia di strade e questa tipologia di paesaggi, perché sono un unicum nel panorama nazionale, e non solo.
Siamo assolutamente concordi sul fatto che si debba pubblicizzare e spingere verso una tipologia di prodotto turistico, anche se di per sé è un prodotto naturale, perché offre una quantità di paesaggi unici, quindi rarità, e non ha tanto bisogno di essere promosso, perché già ampiamente conosciuto, ma bisognerà far collimare quella che sarà la fruizione con la conservazione del paesaggio.
Auspico venga data adeguata formazione, soprattutto in tema di sostenibilità e di tutela ambientale, alle guide cicloturistiche e a tutte quelle figure che si approcceranno in modo professionale alla tipologia di turismo evocato da queste strade.
Attenderò poi un parere da parte del proponente sui miei emendamenti premendo sul fatto che sono stati fatti per cercare di migliorare la proposta di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Fava; ne ha facoltà.



FAVA Mauro

Grazie, Presidente.
Sarò breve. Sposo in pieno il disegno di legge presentato dal Consigliere Bongioanni, perché è una cosa molto bella, ma volevo ricordare che dentro queste strade occorre inserire quelle strade che sono un po' dimenticate negli anni, quelle che portavano ai pascoli e agli alpeggi, che adesso sono tutte imboscate. La montagna è stata un po' lasciata andare e questo ha nascosto sentieri che erano veramente strade molto utili e che oggi potrebbero ritornare utili per far ripartire l'agricoltura e gli alpeggi in montagna.
Nel Parco Nazionale del Gran Paradiso abbiamo alcune strade molto importanti, come la Strada del Re, che arriva fino a 2.500 metri, perché il re andava a cacciare.
Senza cambiare le fisionomie di queste strade, occorre trovare dei fondi per ripristinarle tutte quante, proprio per agevolare quella parte di agricoltura che non va più negli alpeggi, già con tutti i problemi che ci sono, perché per arrivare in quelle zone, per usufruire delle baite e degli alpeggi più belli, le strade sono sparite sommerse dalla folta vegetazione e deteriorate dalle intemperie che negli anni ci sono state.
Ci sono strade che una volta si chiamavano "le strade delle mucche", larghe all'incirca un metro e mezzo (a volte anche due metri) ed erano strade sicure. Oggi non ci sono più, per cui chiederei di inserire anche queste strade, proprio per dare una possibilità in più al nostro territorio, ma a tutto il Piemonte, per valorizzare quelle situazioni che oggi non si vedono più.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo intanto per precisare che noi abbiamo sottoscritto e sosteniamo con forza questa proposta di legge avente come primo firmatario il collega Bongioanni. Crediamo che sia una legge che possa portare grandi benefici ai nostri territori.
Innanzitutto, credo che abbia in sé due aspetti di sistema molto interessanti: il primo è quello che prova a mettere insieme il nostro patrimonio, la storia, la montagna e il turismo per creare un sistema economico che possa aiutare e sostenere la nostra montagna. E lo fa cercando di incentivare e valorizzare l'economia dalla nostra montagna in un periodo che normalmente è più trascurato, ovvero quello estivo.
Purtroppo, in questo preciso momento, anche le nostre montagne e il sistema neve, che noi vorremmo ovviamente veder riaprire, sono in difficoltà parliamo di un'intera economia di vasti territori, con tutto quello che si porta dietro - mentre mi pare che a livello centrale ci siano ancora dei dubbi sulla riapertura invernale. Ma mentre nel sistema invernale l'economia è avviata e consolidata ormai da anni, quell'economia per gli stessi territori e per le stesse montagne in estate non lo è, sebbene, in termini di storia e di natura, offra spettacoli, io credo, unici al mondo in tutto il Piemonte. Per mia conoscenza, parlo in modo particolare delle montagne della Val di Susa, come ha ricordato il collega Marin.
Con questa proposta di legge si vuole offrire la possibilità di usufruire di queste montagne in termini di turismo eccezionali e straordinari, mentre oggi, probabilmente, non sono così utilizzate. È un sistema per portare un'economia su quei territori anche in un periodo, come dicevamo, meno utilizzato.
Rispetto a quanto è stato detto, credo che questa legge non possa che trovare compiutamente una risposta anche ad alcune osservazioni che la collega Canalis ha sollevato (alcune delle quali, peraltro, le condivido).
La legge 19/2020 che abbiamo approvato all'unanimità verteva su "Disposizioni in ordine alla specificità montana della provincia del Verbano Cusio Ossola", ma, sempre nel titolo, precisava "e interventi a favore dei territori montani e delle province piemontesi".
Vi ricordo, inoltre, che proprio con degli emendamenti presentati dal sottoscritto, e quindi dal Gruppo che rappresento, siamo andati a inserire che le risorse destinate alle Province devono avere obbligatoriamente - in questo caso, parlo in modo particolare della Provincia di Torino, ma il collega Bongioanni l'aveva presentato su quella di Cuneo e altre - una destinazione molto precisa, che è quella della manutenzione delle strade di montagna per i territori di montagna o premontani. E qui, a mio avviso, si trovano due risposte a quello che giustamente aveva sottolineato la collega Canalis e che noi avevamo già anticipato in quella legge.
Per la Provincia di Torino parliamo di risorse che vanno oltre i sei milioni di euro all'anno, che, dovendo essere investite sulla viabilità in termini di territori montani o prevalentemente montani, vanno a dare delle risposte e quindi a manutenere in modo corretto quelle strade che giustamente, fanno da accesso ai sentieri o alle strade bianche di montagna. Come ricordava il collega Marin, sia che si salga da Fenestrelle sia che si salga da Meana, per raggiungere la strada dell'Assietta (o "cavalcata dei Duemila") abbiamo prima tutto un percorso di viabilità di montagna, che ha bisogno di essere correttamente mantenuto.
Con quella legge, la Provincia ha tutte le risorse per poterlo fare. Sulla Provincia di Torino si precisa, in modo specifico, che almeno il 10% di quelle risorse devono essere destinate per la valorizzazione delle strade bianche.
A mio avviso, leggendo le disposizioni contenute nella legge 19/2020 e mettendole insieme al provvedimento di legge che oggi avviamo alla discussione, realizziamo compiutamente un progetto che vuole valorizzare quei territori, vuole portare dell'economia su quei territori, destinando ingenti risorse. Con questi due provvedimenti, la Regione mette a disposizioni ingenti risorse proprio per dare concretezza e dare gambe a quelli che sono i progetti che abbiamo previsto. Credo che queste precisazioni fossero opportune.
In merito alla legge di cui stiamo discutendo, abbiamo presentato due o tre emendamenti, uno dei quali risponde di nuovo all'esigenza di cui si parlava poc'anzi, quella di avere una regia anche sovracomunale per guidare questo percorso. Infatti, la legge parla di Comuni e di Unioni di Comuni, ma con un emendamento firmato da tutti e tre i Capigruppo proponiamo anche la Città metropolitana e le Province, quindi ampliamo anche alle Province (l'esempio è quello della Città metropolitana di Torino, che è proprietaria di oltre 200 chilometri di strade bianche sulle montagne) la possibilità di intervenire e di agire manutenendo le strade, prevedendo le adeguate indicazioni, la cartellonistica, il mantenimento di quelli che sono i manufatti e le grandi strutture che hanno rappresentato la nostra storia (mi riferisco, ad esempio, al Forte di Fenestrelle, alla battaglia dell'Assietta e a tutti i monumenti e i forti che per le nostre valli rappresentano un vero e proprio museo a cielo aperto).
Concludo, dicendo che una corretta lettura di queste due leggi insieme credo che offra una vera opportunità e le giuste risorse per rilanciare un'economia sui nostri territori e sulle nostre montagne.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire i Consigliere Demarchi; ne ha facoltà.



DEMARCHI Paolo

Grazie, Presidente.
Anch'io, come i colleghi che mi hanno preceduto, sono assolutamente favorevole a questa proposta di legge del Consigliere e collega Bongioanni.
Una legge che sicuramente porterà giovamento all'intera economia montana che ne ha assolutamente bisogno in un periodo come questo, in un periodo davvero difficile, perché riuscirebbe a trasformare il turismo outdoor in forza trainante per l'intera economia turistica.
Io provengo dalla provincia di Cuneo e poco tempo fa, insieme al Presidente Cirio, siamo stati in Val Varaita per vedere quella che sarà la ciclovia della Val Varaita, che parte da Busca per arrivare fino al Colle dell'Agnello. Sicuramente sono opere che non solo vanno finanziate, ma con questo tipo di legge vengono anche mantenute.
Un'idea, che è stata tanto cara all'allora direttore ATL, oggi Consigliere regionale, Bongioanni, di cui abbiamo discusso molte volte, è quella che speriamo vada in porto: l'intervalliva, cioè collegare tutte le valli con le strade bianche per il turismo outdoor con capacità recettiva per il turismo italiano e straniero. Un'intervalliva che vada dalla Via del sale quindi dalla Valle Vermenagna attraversando tutte le vallate, per arrivare fino alla Valle Infernotto, per collegarsi con il Torinese.
Sicuramente, questa sarebbe non solo un'ottima idea, ma speriamo che possa essere messa in pratica, perché davvero potrebbe essere un prodotto turistico unico, dove tutti gli altri avrebbero solamente da imparare.
Pertanto, il mio voto a questa proposta di legge sarà assolutamente favorevole.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Come hanno già detto i colleghi, ritengo sia una buona legge, molto interessante. A Cuneo e, in particolare, Bongioanni si sono già resi protagonisti di quell'operazione fantastica della Via del sale: è sotto gli occhi di tutti come una strada storica e una strada bianca possa diventare per il turismo e anche per l'azione economica sui territori. Le terre marginali, quelle periferiche, hanno bisogno di politiche del genere, come fanno già in moltissime altre parti del mondo.
Volevo anticipare che, al di là di questa legge, è nostra volontà politica in un futuro prossimo rivedere la legge sulle strade bianche agrosilvopastorali, perché oggi vi è l'impossibilità di accedervi da parte di chi non è proprietario dei fondi. Penso sia un'anomalia quasi del tutto piemontese.
Guardo con molto interesse alle normative di altre Regioni come la Lombardia, che demanda ai Comuni (i veri protagonisti sui territori) di definire queste strade. I Comuni possono definire se mettere una sbarra, un contenimento delle auto, un contenimento dei parcheggi, perché sanno se sul loro territorio sono strade molto frequentate o no; se demandare a un consorzio la gestione di queste strade, fermo restando che è normale che tantissime di queste strade non saranno mai collaudabili e permane la responsabilità individuale di chi vi accede, se succede qualche incidente.
D'altra parte, una volta normato quest'aspetto (che è già normato), è necessario avere un quadro preciso. Secondo me, è essenziale che si possa accedere a queste strade, perché oggi - diciamoci la verità - grazie a dei contratti di affitto fittizi (oggi basta prendere in affitto un metro quadro di terreno nel bosco, che neanche si sa dov'è) si aggira la normativa: oggi sta succedendo questo. Secondo me, invece, è interessante permettere alle persone o ai turisti di recarsi in quei luoghi per andare a funghi, per fare una passeggiata nel bosco, per andare a caccia, per godere delle bellezze naturali, oppure per fare delle fotografie in natura, perch queste strade sono per il rilancio turistico ed economico dei nostri territori e, soprattutto, delle terre marginali, le famose aree interne.
Pertanto, è bene approvare una legge come questa ed è un bene anche la legge precedente che, come si è detto, per Cuneo e per Torino porta già delle risorse importanti appunto su queste strade. Secondo me, il passo successivo è quello di uniformare la nostra legge alla legge lombarda, per bypassare finalmente quest'anomalia. Sono i Comuni che hanno contezza del loro territorio, perché sanno se hanno bisogno di vincolare il numero dei parcheggi, se quel territorio particolare (montagna o collina) è un territorio particolarmente preso d'assalto o no, ma secondo me è assurdo e anomalo che oggi possano accedervi soltanto i proprietari dei fondi.
Ribadisco che siamo di fronte al fatto che la norma viene aggirata con questi contratti d'affitto fittizi, perché abbiamo una normativa assolutamente troppo restrittiva, che comporta un arretrare di risorse, di ricchezza, di paesaggi che possono essere, invece, vissuti da tutti (residenti e non residenti) e, soprattutto, dai numerosi turisti che saranno e sono già oggi parte importante della nostra economia.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Prima di entrare nella fase emendativa dell'articolato, chiedo se posso avere a disposizione una quindicina di minuti per confrontarmi con i primi firmatari sugli emendamenti dell'opposizione, ovviamente, perché la maggioranza.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire brevemente su questa discussione generale. È già stata molto chiara la collega Disabato, anche riguardo alla nostra posizione.
Peraltro, ci sono degli emendamenti a sua prima firma, che condivido pienamente.
Sicuramente, da parte nostra c'è una condivisione, in parte, dello spirito che ha animato il primo firmatario di questa proposta di legge. Lui è partito dall'esempio della Via del sale. Tra l'altro, abbiamo avuto modo e occasione di vederci proprio su quella strada la scorsa estate, quando il Consigliere Bongioanni ha organizzato quella giornata che è servita anche per approfondire alcune questioni di persona; una strada che, peraltro conoscevo fin da bambino, quando era molto meno sistemata di così (diciamo così). Dev'essere chiaro che non tutto il Piemonte e non tutte le strade sono come quella, quindi c'è situazione e situazione, sia sulla base dell'esistente, sia su ciò che è necessario fare per rendere quelle strade fruibili.
Allora, se da una parte è giusto valorizzare quei percorsi e se è giusto far sì che possano essere una risorsa per il territorio, dall'altra non dobbiamo mai dimenticare anche l'altra esigenza, le altre "P": una è promuovere sicuramente, l'altra è proteggere. A mio avviso, ci dev'essere sempre un equilibrio tra quelle due esigenze e non sempre è possibile mantenerlo. In questo, sinceramente, rigetto un po' la logica esclusivamente industriale che si usa quando si parla di queste tematiche.
La montagna è l'ambiente aperto e non deve seguire una logica industriale deve seguire certamente una logica di promozione, può rappresentare un'occasione per il territorio, anche di business importante, ma pensare solo a una dimensione industriale, a mio avviso, è sbagliato. Bisogna conciliare l'esigenza di promozione con quella della conservazione e della protezione ambientale. Per questo motivo, dico non allarghiamoci, ma in tutti i sensi. Non allarghiamoci fisicamente su quelle strade, quindi rimaniamo sul percorso che hanno, anche relativamente alla possibilità di fare delle costruzioni, sebbene asservite alle strade, e non allarghiamoci in generale con le strade agrosilvopastorali.
Ho sentito il Consigliere Preioni e la nostra posizione su questa proposta di legge è in parte anche d'interesse e approvazione, ferme restando le proposte di modifica che abbiamo presentato.
Sul tema delle strade agrosilvopastorali, temo trovereste e troverete un atteggiamento molto diverso da parte nostra.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Il mio intervento è solo per chiedere di poter sottoscrivere gli emendamenti della Consigliera Disabato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Volevo capire se il Consigliere Bongioanni intendesse parlare solamente con i Presidenti dei Gruppi, perché se è sul merito degli emendamenti, forse è il caso che sia presente anche la prima firmataria, la collega Disabato.



BONGIOANNI Paolo

Assolutamente. Penso che il primo firmatario sia il primo interlocutore, se va bene per voi.



SACCO Sean

Grazie.



PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori per qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.34 riprende alle ore 17.59)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Eravamo in discussione generale. Altri Consiglieri hanno sottoscritto gli emendamenti della Consigliera Disabato: la Consigliera Frediani, il Consigliere Grimaldi e il Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Nel confronto che abbiamo avuto in merito agli emendamenti dell'opposizione, abbiamo pensato, se lei concorda, Presidente, di sospendere qui, con la discussione generale, la trattazione della proposta di legge n. 60. Nei prossimi giorni affronteremo una discussione in cui troveremo dei momenti d'incontro sulla fase emendativa.
Possiamo procedere con gli altri punti all'o.d.g.. Se non sbaglio, c'era un ordine del giorno del Consigliere Rossi.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Solo per sapere. A inizio seduta abbiamo iscritto l'ordine del giorno n.
437. Abbiamo avuto un'interlocuzione con la Giunta e mi sembrava ci fosse una disponibilità, oltre all'iscrizione, a discuterlo oggi.
Se ci fosse questa disponibilità, chiederemmo di introdurre, illustrare e iniziare a ragionare su quest'ordine del giorno.
Non so che cosa intendano fare gli altri Capigruppo, se sospendere la seduta o proseguire.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
L'accordo di sospensione della proposta di legge n. 60 del Consigliere Bongioanni per approfondimenti, per evitare di stare in aula due ore a discutere degli emendamenti, è anche legato alla sospensione del Consiglio.
Diamo la nostra disponibilità per introdurre l'ordine del giorno del Partito Democratico.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Preioni ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Per confermare la nostra disponibilità di trattare l'ordine del giorno dei Consiglieri del Partito Democratico. Abbiamo fatto ulteriori riflessioni e l'Assessore Poggio darà risposte per approfondire il tema.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste, sospendiamo la trattazione della proposta di legge n. 60 e proseguiamo con l'o.d.g.
C'è la richiesta di discutere anticipatamente l'ordine del giorno n. 437 che viene accolta dall'Aula.


Argomento: Commercio ambulante

Esame ordine del giorno n. 437 presentato da Rossi, Avetta, Canalis, Gallo Ravetti e Sarno, inerente a "Rinnovo concessioni per commercio su area pubblica"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 437, di cui al punto 38) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche i Capigruppo e le forze politiche per aver accettato di affrontare questo tema. Ci siamo preoccupati di proporre un ordine del giorno in aggiunta solo perché la questione ha una scadenza temporale che riguarda il 31 dicembre 2020, ed è proprio la concessione per il commercio su area pubblica.
Entro nel merito dell'ordine del giorno. Il tema è il rinnovo delle concessioni per commercio su area pubblica. Quella degli esercenti del commercio su area pubblica è una categoria molto colpita, chiaramente, nel 2020 per i vari mesi di blocco delle attività e per le restrizioni che quest'attività, come altre, ha dovuto subire per limitazione al movimento delle persone.
Teniamo presente che dall'ultimo censimento in Piemonte stiamo parlando, se prendiamo quelle iscritte alla Camera di Commercio, di 10.827 imprese quindi persone e famiglie che rappresentano questo mondo.
Qual è il tema dell'ordine del giorno? Il tema è questo: insieme alle difficoltà dell'anno in corso, che tutti ben conosciamo, questa categoria in questo momento è in una fase di forte incertezza per quanto riguarda il rinnovo delle concessioni. Queste concessioni, per tutta una serie d'incroci normativi - che qui non serve richiamare - scadono il 31 dicembre 2020 e in questo momento non si è ancora sbloccato il meccanismo per il rinnovo. Quindi, oltre al danno economico subito in questi anni, sulla categoria oggi grava l'incertezza per il futuro, in un momento in cui già l'incertezza per il futuro - per tutti, non solo per i commercianti su area pubblica - è l'elemento caratterizzante di questa epoca.
Pertanto, è molto importante trovare il modo di sostenere dal punto di vista economico queste categorie, ma soprattutto per toglierle dall'incertezza per il futuro, cioè devono poter sapere cosa succede il 1 gennaio 2021. Da questo punto di vista, ci sono già una serie d'iniziative che sono state prese, anche dal Governo, ma vado alla questione dell'ordine del giorno, che è la seguente. In realtà, il decreto legge n. 34/2020, poi convertito in legge n. 77 del 17 luglio 2020, ha già definito il rinnovo delle concessioni, tant'è che dice che queste concessioni sono rinnovate di fatto, come da dispositivo di legge per la durata di dodici anni.
Qual è l'inghippo? L'inghippo che sta bloccando un po' la questione è che questo rinnovo dovrebbe avvenire secondo le indicazioni delle linee guida adottate dal Ministero dello Sviluppo Economico. Queste linee guida stanno tardando ad arrivare e di fronte a questo ritardo - da quello che risulta a me come sottoscrittore dell'ordine del giorno - c'è un atteggiamento diverso tra Regioni e Regioni. Alcune Regioni ritengono che il decreto legge convertito in legge dia comunque già la possibilità di emanare il rinnovo delle concessioni perché in legge c'è già. Altre Regioni, come il Piemonte, ritengono, invece, che, in assenza delle linee guida, questo rinnovo non ci possa essere.
Visto che siamo al 24 novembre e che il 31 dicembre è molto vicino, abbiamo presentato quest'ordine del giorno e abbiamo chiesto che fosse discusso con una certa urgenza. Chiediamo che, nel caso in cui queste linee guida dovessero tardare ad arrivare o non dovessero arrivare per qualsiasi motivo, la Regione trovi comunque una soluzione nelle more dell'emanazione di queste linee guida (anche solo temporanea) e, nell'ambito sia della legge nazionale (che ho citato prima) sia delle nostre leggi regionali (che ci sono), di rinnovare le concessioni di queste categorie, che non possono farsi carico, oltre che dei danni economici del 2020, anche di un'incertezza del futuro, perché significherebbe devastarle.
Questo era il motivo della presentazione dell'ordine del giorno e credo di aver spiegato bene qual è la nostra richiesta.
Grazie.



POGGIO Vittoria, Assessore al commercio

Posso prendere la parola, Presidente?



PRESIDENTE

Certo, Assessore; prego.



POGGIO Vittoria, Assessore al commercio

Il primo firmatario dell'ordine del giorno ha bene elencato la normativa e ha sottolineato che è stata modificata in sede di conversione della legge n. 77/2020, che riguardava proprio le concessioni dei posteggi in area pubblica. Pertanto, riguarda i mercati sui quali sono impegnata dal mese di agosto, anche perché attraverso un contatto con le associazioni di categoria e con gli ambulanti, considerato anche il periodo di grande difficoltà, è fondamentale per loro avere certezza sul futuro e capire qual è la prospettiva.
Ho avuto tante interlocuzioni, anche con il Ministero, il quale aveva indicato che al 30 settembre avrebbe fatto pervenire alle Regioni quelle linee guida che sono essenziali affinché le stesse possano recepirle per poi procedere al rinnovo. A oggi, questo non è successo. Ho continuato nei miei contatti con i privati, quindi con gli operatori, ma anche con il Ministero per sollecitare l'invio di queste linee, che sono fondamentali per arrivare al rinnovo.
Sottolineo che la norma statale è prevalente su quella regionale.
Ulteriormente mi sono attivata per sollecitare, in accordo con le associazioni di categoria ma anche con l'ANCI, che ovviamente ha un problema proprio sul rinnovo. La sollecitazione è stata raccolta dal Presidente Bonaccini, che ha scritto una lettera proprio oggi insieme con l'ANCI per richiamare il Ministero a inviare alle Regioni queste linee guida che sono essenziali per andare a rinnovare.
Vi posso leggere la lettera del Presidente Bonaccini al Ministro, che recita: "In tale situazione, nonostante la sopracitata scadenza fissata al 30 settembre 2020, non sono state a oggi ancora emanate le linee ministeriali relative al rinnovo delle concessioni di posteggio, nonostante il profondo e costante impegno profuso dalle Regioni e dalle Province Autonome, nell'ambito del proprio coordinamento tecnico che, nei mesi scorsi, ha lavorato con i suoi uffici, al fine di pervenire in tempi rapidi all'emanazione del documento citato. Le Regioni conseguentemente non hanno ancora potuto procedere a loro volta a stabilire le modalità di propria competenza". Quindi, questo va a richiamare quanto ho detto in precedenza.
Proseguo con la lettera: "L'attuale assenza di disciplina d'altronde comporta l'impossibilità oggettiva per i Comuni di procedere al rinnovo delle concessioni di posteggio entro il termine del 31 dicembre 2020, per cui le Regioni, nel sollecitare l'emanazione delle linee guida del Ministero dello Sviluppo Economico, segnalano l'impellente necessità che il suo Ministero provveda a un'inevitabile differimento della scadenza delle concessioni stesse, sino a un termine che sia congruo con i successivi adempimenti regionali e comunali, in modo da garantire che le relative procedure si svolgano nel momento in cui il quadro normativo in materia sarà finalmente completo".
Ho tutto nelle mie mani, perché sto seguendo il tema e quindi sono, come lei, Consiglieri Rossi, molto impegnata. A questo punto, attendiamo la risposta, secondo me, da parte del Ministero. Se il Presidente della Conferenza Stato-Regioni ha inviato questa lettera, molto probabilmente, in tempi adeguati e opportuni, arriverà la risposta.
Pertanto, consiglierei di attendere la risposta del Ministero.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Prego, Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente, e grazie all'Assessore per l'approfondita risposta.
Sicuramente la lettera del Presidente Bonaccini, in qualità di Presidente della Conferenza Stato-Regioni, è un elemento di novità (essendo stata inviata oggi, noi ieri non potevamo esserne a conoscenza) che ci fa andare (ci siamo confrontati anche con il Capogruppo) nella direzione suggerita dall'Assessore. Poiché c'è questo elemento di novità, possiamo interrompere la discussione dell'ordine del giorno, Presidente.
L'obiettivo di sensibilizzare la Giunta, che evidentemente stava già lavorando, è stato raggiunto e dobbiamo capire se effettivamente le Regioni hanno uno spazio di manovra oppure no. La risposta a questa lettera sarà effettivamente dirimente, per cui aspettiamo e speriamo che magari arrivi già entro il prossimo Consiglio.
Comunque, ci aggiorniamo in base alle novità.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Se non vi sono altre richieste d'intervento in merito all'ordine del giorno n. 437, lo sospenderei per ritrattarlo in altro Consiglio, a seguito di maggiore approfondimento e interlocuzione con il Governo.
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, così com'è stato richiesto dai Capigruppo, possiamo chiudere la seduta.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, ci si riaggiorna alla Conferenza dei Capigruppo prevista per domani alle ore 14, sempre da remoto.
Auguro a tutti una buona serata.
Grazie a tutti e buon lavoro.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.15)



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