Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.103 del 17/11/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.42 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e delle interpellanze, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Oggi la Giunta regionale si è resa disponibile, in modalità da remoto, a rispondere come segue: interpellanza n. 406 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, alla quale risponderà l'Assessore Marco Gabusi interrogazione indifferibile e urgente n. 442 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, alla quale risponderà l'Assessore Marco Gabusi interpellanza n. 430 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, alla quale risponderà l'Assessore Icardi.
Invito gli Assessori e i Consiglieri di attenersi rigorosamente ai tempi. È volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che per le interpellanze è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per cinque minuti, la risposta dell'Assessore per altrettanti cinque minuti ed è possibile la replica dell'interpellante per cinque minuti.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 406 presentata da Avetta, inerente a "Biella tagli ai treni 14.09.2020"


PRESIDENTE

Iniziamo con l'esame dell'interpellanza n. 406 presentata dal Consigliere Avetta.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente, e grazie all'Assessore per l'attenzione.
Evidentemente, questa interpellanza è stata depositata nella fase di ripresa dal primo lockdown - fase in cui ci auguravamo di non arrivare al secondo lockdown - ed evidenziava i disagi e le difficoltà riscontrate dai pendolari della linea Biella-Torino nell'adattarsi ai tagli e ai nuovi orari che Trenitalia aveva previsto.
In particolare, lamentavano il taglio di un treno, quello delle 7.20, che collegava Biella con Santhià e consentiva un collegamento - sempre a dire dei pendolari che lo utilizzano, sia per motivi di studio sia per motivi di lavoro - tra Biella e Torino in orari di grande interesse.
Aggiungiamo nell'interpellanza che questi disagi erano vissuti in una provincia che, storicamente e inconfutabilmente, è deficitaria dal punto di vista delle infrastrutture e che, a maggior ragione, si aspetta un'attenzione adeguata dal punto di vista del trasporto pubblico locale (in questo caso, trasporto ferroviario) che può sopperire a quei disagi infrastrutturali che sono noti ed evidenti a tutti.
Oggi siamo in un nuovo lockdown, che probabilmente ha nuovamente modificato la situazione. Per questo motivo, oltre ad attendere la risposta dell'Assessore sulla specificità delle domande previste nell'interpellanza abbiamo l'occasione di fare il punto con l'Assessore sulla situazione attuale (che, evidentemente, in qualche modo, è influenzata dal nuovo lockdown) e capire quali sono le prospettive su questa linea e su questo collegamento fondamentale tra due città importanti come il capoluogo evidentemente, ma anche come Biella stessa.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione.
Per la Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Marco Gabusi; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Buongiorno, Presidente; buongiorno, Consigliere Avetta.
Cercherò di illustrare brevemente la situazione, che purtroppo è sempre in evoluzione, in questo caso soprattutto per l'utenza.
Dall'estate (da maggio, per la precisione) abbiamo ricominciato pian piano a inserire i treni che, giocoforza, abbiamo dovuto eliminare per la mancanza di utenze e per la mancanza di motivazioni per muoversi. Siamo arrivati a quello che oggi riteniamo lo sforzo corretto, cioè l'85% della produzione, ma soprattutto una risposta corretta all'utenza con l'inizio della scuola il 14 settembre, periodo in cui più o meno l'interrogazione veniva presentata. Quindi mi rifaccio a quel periodo, senza considerare che oggi l'utenza è ancora ridotta.
Su questa linea in particolare abbiamo tolto i treni del mattino presto uno da Santhià e uno da Biella, delle 5.50, mentre il treno di maggior oggetto delle richieste dei pendolari e del consigliere Avetta è il treno di rinforzo del mattino.
Devo dire che, rispetto ad altre linee, dove abbiamo fatto maggiori modifiche - penso a quelle che abbiamo completamente cancellato o a quelle su cui siamo passati da un servizio orario a un servizio biorario - questa linea, evidentemente, ha subito un numero di riduzioni minori.
Detto ciò, i treni attualmente programmati, cioè quelli che oggi continuiamo a garantire, nel periodo pre-lockdown (marzo 2019) portavano il 91% degli utenti. Non parlo di numeri in valore assoluto, perché sarebbe poco intelligente; sono momenti completamente diversi. Oggi abbiamo circa la metà degli utenti presenti e le corse sono praticamente tutte fatte. Per i festivi, qualche taglio maggiore c'è stato.
Devo dire, però, che la realtà dei numeri è un po' diversa da quella presentata dal Consigliera Avetta e anche dal Comitato pendolari. O meglio, il Comitato pendolari stesso, in un articolo del 14 ottobre che sono andato a riprendere, perché mi aveva fatto pensare che probabilmente la percezione fosse diversa dalla realtà, cita una decuplicazione delle utenze. In quell'articolo, che potete ritrovare, si dice che il treno delle 6.51 (considerando che quello eliminato è delle 7.20, quindi in mezzo a quelli cadenzati al minuto 51) ora ha più di sessanta persone e il treno successivo, quello delle 7.51, è arrivato a 80/90 persone, quindi è il numero decuplicato; voi comprendete bene che stiamo parlando di sessanta persone su un treno e di 80/90 sull'altro. Immagino che qualcuno certamente possa essersi mosso in macchina, ma credo che la maggior parte si sia ricollocata sul treno prima o su quello dopo. Parliamo di treni da 180 posti, quindi di un treno mezzo vuoto o certamente non pieno. Quindi oggi non possiamo immaginare che oggi ci sia una difficoltà su quella linea.
Naturalmente, ciò non significa che la linea dovrà rimanere sempre così, ma che, in maniera coerente con quanto stiamo facendo, aumenteremo o toglieremo in base all'utenza. Utenza che al 14 di ottobre, con le scuole e le attività aperte, non c'era e non era rappresentata anche plasticamente da questi numeri citati dal comitato pendolari.
A supporto del fatto che ci stiamo muovendo non dico bene, ma in coerenza con i dati che oggi ci dicono che, purtroppo, l'utenza ferroviaria non c'è per tanti motivi e non per colpa del servizio. Purtroppo, se non in modo molto parziale, ma per colpa del fatto che la didattica a distanza, lo smart working, la diffidenza e la paura ci portano ad avere una lenta ripresa del sistema trasportistico ferroviario, che dobbiamo sì incentivare, ma che in questo caso, anche alla luce dei numeri che ci sono stati evidenziati, non presenta criticità. Saremmo comunque coerenti anche con le misure nuove, cioè non più con la capienza dell'80% che era in vigore il 14 di ottobre, ma anche con la capienza nuova del 50%, ma non dei posti a sedere, rispetto a quello che è in vigore oggi, perché saremmo comunque conformi.
Ripeto, certamente qualcuno ha deciso di usare l'auto, ma i numeri sono parziali; il 91% delle persone servite nel periodo pre-lockdown ci dà anche il senso che i tagli, che numericamente possono essere percentualmente maggiori, non incidono in teoria su quei treni che sono maggiormente frequentati. Poi, è chiaro che qualcuno, probabilmente, rischia di non avere il servizio o, come abbiamo sempre detto, in una situazione di pandemia, ma anche nella contingenza del fatto che conosciamo bene - ormai l'ho detto tante volte - di un contratto di servizio, che è un contratto ponte, che non ci dà sicurezze e che, soprattutto, ci ha portato a un ricorso con Trenitalia, questo è il massimo sforzo che possiamo fare per tutelare l'utenza e per evitare sprechi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Gabusi, per la risposta.
La parola al Consigliere Avetta, per la replica, per cinque minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Due brevissime considerazioni rispetto a quanto detto dall'Assessore, che ringrazio per la consueta e puntuale, anzi, puntuale non tanto, perch intendo puntuale rispetto a questa mattina e non rispetto alla domanda, mi consenta una battuta, Presidente.
Dicevo, due brevissime considerazioni. Il fatto che l'Assessore dica che probabilmente, l'utenza sia ricollocata su altre linee e, di fatto l'ammissione che il disagio rispetto a quegli orari c'è stato è perché è evidente che, se si toglie il treno delle 7.20, si è costretti a usare quello delle 6.50, se non voglio arrivare in ritardo per ragioni di studio o di lavoro, ma non è detto che il treno delle 6.50 non comporti un disagio di carattere familiare o causare tutti i disagi che potete immaginare rispetto a una situazione precedente.
Insomma, la ricollocazione va bene, ma è evidente che il taglio di alcuni servizi e di alcune linee genera quel disagio che, di fatto, provoca l'abbandono o, comunque, il minore utilizzo del trasporto pubblico locale con tutte le conseguenze che sono note e che non è il caso di riprendere.
La seconda considerazione è legata alla prima: è un auspicio. Ci auguriamo tutti davvero, che non ci sia un approccio rinunciatario rispetto al trasporto pubblico locale. Noi dobbiamo fare tutti gli sforzi possibili assumere tutti gli impegni possibili e anche destinare tutte le risorse possibili per fare in modo che il trasporto pubblico locale, in questo caso il trasporto ferroviario, continui a essere utilizzato dai cittadini perché una volta che i cittadini utilizzano soluzioni alternative diventa difficile recuperarlo.
Vale sempre la stessa considerazione e chiudo: lo stesso punto di riferimento dev'essere la consapevolezza che è l'offerta che genera la domanda e, quindi, la qualità dell'offerta e dei servizi che mettiamo in campo generano la risposta dei cittadini e la domanda di trasporto pubblico.
Per le ragioni su cui, ne sono convinto, l'Assessore Gabusi concorda pienamente e che condivide, perché si è espresso in questo senso più volte e siamo tutti d'accordo su questo - ragioni di carattere ambientale, ma non solo, che rendono positivo l'utilizzo del trasporto pubblico locale - credo sia necessario non essere rinunciatari rispetto al recupero di quell'utenza che, invece, in questi mesi, abbiamo perso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta, per la replica.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione indifferibile e urgente n. 442 presentata da Rossi, inerente a "Insufficienza del numero di corse sulla tratta Novara-Domossola e inadeguatezza dei convogli ferroviari"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 442.
Ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti sono previsti, da parte dell'illustrante, due minuti, mentre per la risposta dell'Assessore sono previsti tre minuti. Non è prevista la replica da parte dell'interrogante.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Con questa interrogazione torno a parlare di una tratta della quale, da anni, mi occupo e sulla quale continuo a presentare interrogazioni, ma purtroppo le cose non cambiano. Tra l'altro, anche in questo caso.



PRESIDENTE

La sentiamo molto male, Consigliere.



ROSSI Domenico

Anch'io la sento male, Presidente, a scatti, ma non so come fare. Provo a togliere il video.
Mi sento adesso? L'Assessore mi sente?



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Io la sento bene. Sento male il Presidente Gavazza.



ROSSI Domenico

Forse è il Presidente Gavazza che ha problemi di linea. L'Assessore mi sente?



PRESIDENTE

Adesso la sento.



ROSSI Domenico

Si tratta della linea Domodossola-Borgomanero-Novara, su cui intervengo da diversi mesi, senza purtroppo registrare dei miglioramenti.
Questa interrogazione è stata presentata l'8 ottobre - in un altro mondo perché non eravamo ancora in "zona rossa" - però la questione è sempre la stessa. Nel senso che quella è una linea utilizzata da diverse centinaia di pendolari, studenti e lavoratori; linea che, soprattutto all'altezza di Borgomanero, sulla tratta verso Novara, si riempie moltissimo. Questo ha creato diversi assembramenti, ed è il motivo per cui ho presentato l'interrogazione indifferibile e urgente perché, anche in una fase in cui crescevano i contagi, questo avveniva con una particolarità, che era poi quella che aveva fatto scattare l'esigenza, in maniera particolare, di questa interrogazione.
Mi era stato segnalato che nella tratta di ritorno Novara-Domodossola erano state soppresse due corse, quella delle 16.18 e quella delle 18.18, e che era rimasta soltanto la corsa delle 17.34. Potete immaginare che, passando da tre corse a una, questa è stata praticamente riempita all'inverosimile nonostante - questo lo metto in risalto - la situazione di emergenza sanitaria. Ho anche ricevuto della documentazione fotografica, ma la cosa che più mi ha fatto arrabbiare è che diverse volte questo treno viaggiava con un convoglio attaccato dietro, ma spento e chiuso. Avevamo un convoglio pieno e stracolmo, con le persone ammassate, anche in situazioni di emergenza sanitaria, e un altro spento e chiuso che viaggiava dietro, che non poteva essere utilizzato.
La domanda che ho rivolto alla Giunta era sapere quali azioni intende mettere in campo nei confronti di Trenitalia, al fine di migliorare l'offerta attuale - all'epoca si parlava di ottobre - sulla tratta Domodossola-Novara sia per quanto riguarda la disponibilità di un numero superiore di corse perché, ripeto, avevamo abolito due corse su tre, sia con l'introduzione di convogli a maggiore capienza o di un numero maggiore di convogli, in modo da consentire a tutti i viaggiatori .



(Audio mancante o non comprensibile)



ROSSI Domenico

Credo che qualcuno mi abbia disattivato il microfono mentre leggevo l'ultima parte della domanda, Presidente.
La domanda è capire che cosa vuole fare la Regione nei confronti di Trenitalia sia per aumentare le corse sia per aumentare la capienza o i convogli, così da rispettare le norme di sicurezza anti COVID per i viaggiatori.
Ho terminato, se l'Assessore ha sentito l'interrogazione e la domanda.



GABUSI Marco,Assessore ai trasporti

Ho sentito tutto.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Credo il Presidente mi abbia dato la parola, ma lo sento malissimo. Gli altri Consiglieri li sento bene, quindi è un problema di connessione del Presidente.
Cerco di rispondere nei tre minuti. Ci sono aspetti di similitudine rispetto all'interrogazione.
Non capisco se posso parlare o meno. Mi sentite?



ROSSI Domenico

La sento, Assessore. Secondo me, i problemi sono in Consiglio regionale perché io la sento.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Allora intervengo, se il Presidente mi dà la facoltà.



ROSSI Domenico

Io non sento il Presidente Gavazza, ma sento lei, Assessore.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Dicevo che questa interrogazione.



PRESIDENTE

(Audio mancante o non comprensibile)



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Presidente, non si sente niente cosa dice. Non sappiamo cosa sta dicendo.



PRESIDENTE

Finalmente ci sono! La parola all'Assessore Gabusi per la risposta; ne ha facoltà per tre minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Mi sono dimenticato persino la domanda nel frattempo, però cerco di rispondere.
Stavo dicendo all'inizio al Consigliere Rossi che, rispetto a quella del Consigliere Avetta,ci sono elementi di similitudine e altri di differenza.
Intendo dire questo: che su quella tratta, che è ancora molto più frequentata rispetto a quella precedente - adesso dirò anche i numeri - ci sono stati un po' di tagli.
Mi rifaccio a quanto dicevo prima. Qui abbiamo cancellato nella nuova programmazione il treno in mezzo e sono rimasti quello delle ore 17.34 e quello delle 19.15. Di fatto, abbiamo tolto quello delle ore 18.16. A dire il vero, abbiamo tolto anche quello delle 16.18 che, dal punto di vista dei lavoratori, incide forse fino a un certo punto.
Comunque, per onestà devo dire che nella nuova programmazione, quella che è ripartita con il COVID - che ci porta all'85% di produzione - abbiamo questi due treni in meno. Treni che avevano questi numeri nel periodo pre COVID, quindi a marzo 2019: circa 132 passeggeri di media su quello delle ore 16,18, su quello delle ore 17.34 e su quello delle ore 18.16,mentre quello delle ore 19.15 aveva novantasei passeggeri. Sono rimasti quello delle ore 17.34 e quello delle ore 19.15 per motivi di efficientamento, nel senso che i treni che vengono prodotti devono avere un senso per viaggiare.
Vi sono difficoltà anche da parte di Trenitalia ad avere il personale perché purtroppo si ammalano anche coloro che svolgono il servizio ferroviario. In quest'ottica, si è ripartiti con una situazione un po' inferiore. I numeri ci consentivano di fare questo ragionamento, perché vi dico che questi sono numeri pre-COVID, quindi la capienza è quella che dicevamo prima (180 persone), quindi i treni erano ampiamente sufficienti e soprattutto la capienza post Covid ha su questa linea trasparentemente una riduzione minore rispetto alle altre linee, ma comunque il 38% in meno rispetto al pre-emergenza.
Su quelle linee, nella prima settimana di ottobre - e abbiamo fatto questo studio perché vogliamo essere attuali, per cui non abbiamo analizzato i dati di questa settimana, nella quale evidentemente c'è meno utenza - i due treni che abbiamo ripristinato avevano presenti rispettivamente 139 e 80 passeggeri su un materiale utilizzato che ha 232 posti a sedere. Come dicevo prima, è ampiamente dentro la soglia del 50% che è quella in vigore adesso.
Naturalmente - specifico quello che intendevo dire - è evidente che qualcuno possa essere ricollocato, ma i numeri ci dicono, non solo in Piemonte ma in tutta Italia, che in questo momento c'è un'utenza mediamente inferiore del 50-60%. Questa tratta ha un'utenza un po' maggiore, cioè ha una minore diminuzione, ma comunque i numeri sono molto bassi. Pertanto,è evidente che bisogna cercare di aggregare i treni per evitare di avere treni con 30-40 persone.
Devo dire che quanto mi ha detto il Consigliere Rossi, che è un po' diverso da quanto diceva il Consigliere Avetta, mi lascia perplesso in positivo nel senso che comprendo quello che dice, ma su argomentazioni che non conoscevo. Se ho capito bene, i pendolari lamentano un convoglio chiuso.
Allora sì che in quella situazione vedo anche io che i numeri che ci ha comunicato Trenitalia potrebbero aver creato un disagio non perché manca il materiale, ma perché non è stato attivato. Quindi, sempre disagio è, per avrei difficoltà di comprensione a ricevere foto di persone ammassate quando, di fatto, i posti occupati sono meno della metà.
Probabilmente c'è questo problema, che segnalerò immediatamente a Trenitalia, perché questo non deve capitare. Lo dico assumendomene la responsabilità e prendendo per buona - come sicuramente è - la segnalazione del Consigliere Rossi, che però è un po' diversa rispetto al contesto generale, nel senso che i treni ci sono, viaggiano meno di prima ma comunque hanno una capienza sufficiente, perché lo dicono i numeri. Se per i vagoni sono chiusi, allora abbiamo la gente ammassata e questo non va bene e non deve essere consentito.
Rispetto al tema del materiale rotabile anziano, questo è un problema che dobbiamo risolvere e che stiamo cercando di risolvere in una sede che è complicata, come quella del rinnovo del contratto dei regionali e dei regionali veloci.
Lo ripeto per l'ennesima volta: il contratto ponte, che probabilmente l'Amministrazione precedente è stata obbligata a fare nel senso che non aveva altre soluzioni se non quella di tagliare pesantemente il servizio, è un contratto di quattro anni che abbiamo disdetto nell'ultimo anno, perch sapete che aveva la maxirata (l'ho già detto tante volte). Evidentemente questo non ha consentito a Trenitalia di fare investimenti, che noi vogliamo invece provare a fare, nel senso che vogliamo dare una prospettiva nel contratto di servizio e con i fondi che, parallelamente, stanno nascendo e crescendo nel Recovery Fund (con le incognite che avete visto ieri, ma immaginiamo che il Recovery Fund sia ancora uno strumento importante), i fondi FSC e tutto quello che ci consentirà sviluppi dei prossimi anni.
Questo si può fare, quindi il tema del rinnovo del materiale rotabile molto importante su quella linea, sulla Torino-Milano e su tante linee del Piemonte, su regionali e regionali veloci, è un tema che si affronta solo ed esclusivamente nel contratto di servizio, con il rinnovo del contratto di servizio, cosa per cui stiamo lavorando, ma che evidentemente non è facile, altrimenti l'avrebbero già rinnovato negli anni precedenti.
Non è facile, perché la differenza tra domanda e offerta, tra richiesta e proposta da parte della Regione e Trenitalia è ancora ampia. Tra l'altro sarà sempre più ampia se le compensazioni tariffarie, cioè se gli introiti da bigliettazione saranno molto scarsi, come quelli che abbiamo oggi. Il tutto si complica. Dopodiché, come ha detto qualcuno prima, non siamo assolutamente rinunciatari. Noi abbiamo ben chiaro l'obiettivo che vogliamo raggiungere, anche mettendoci la faccia e anche facendo manovre che spieghiamo a tutti, perché è importante alimentare il sistema ferroviario far viaggiare i treni e mettere del materiale rotabile decoroso dove c'è utenza, magari anche facendo delle scelte, come abbiamo fatto, di limitare gli sprechi - tra virgolette - o le inefficienze dove purtroppo i treni portano poca utenza e sono molto dispendiosi, perché sono ancora treni diesel.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.



ROSSI Domenico

Presidente, visto che nella risposta ci sono stati.



PRESIDENTE

Guardi, è già prestabilito che le manderà la risposta scritta via e-mail.



ROSSI Domenico

Perfetto.
Grazie mille, perché non si è sentito in alcuni passaggi e volevo solo rilevare questo.
Grazie.



PRESIDENTE

Verso la fine abbiamo perso qualche passaggio, comunque le sarà inviata la risposta via e-mail.
Ringraziamo l'Assessore Gabusi per la risposta e gli chiediamo gentilmente di inviarla via e-mail all'interrogante, così andiamo a sopperire alla mancanza di comunicazione verso la fine.
Grazie ancora.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 430 presentata da Magliano, inerente a "Ospedale Civico Città di Settimo, quale futuro?"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 430.
Ricordo che per le interpellanze, come in questo caso, è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per cinque minuti, la risposta dell'Assessore per cinque minuti e l'eventuale replica, su richiesta dell'interpellante, per cinque minuti.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Spero si senta bene. Lei mi sente, Presidente?



PRESIDENTE

Forte e chiaro.
La sentiamo forte e chiaro. Proceda.



MAGLIANO Silvio

Bene.
Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore della disponibilità a discutere questa interpellanza oggi; ho altre interpellanze con lui, mi auguro che nei prossimi Consigli si possano esaurire.
Quest'interpellanza, il cui oggetto era stato oggetto di un mio question time qualche mese fa, verte sul tema del futuro dell'Ospedale Civico Città di Settimo Torinese, ospedale che è frutto di una sperimentazione, poiché è gestito attualmente dalla società SAAPA S.p.A. (Società assistenza acuzie e post-acuzie), cui partecipano, come soci, l'ASL TO4 al 34%, l'ASL TO2 al 18%, il Comune di Settimo Torinese al 31,48%, la Cooperativa sociale Piergiorgio Frassati s.c.s. onlus al 16,5% e Patrimonio Città di Settimo Torinese allo 0,02%.
Il tema è questo. È stata una sperimentazione; una sperimentazione che ha portato dei risultati e dei frutti, soprattutto sul territorio. Questo è un ospedale che, come l'Assessore sa, nella fase pre-COVID (perché oggi sappiamo che un po' tutto il nostro sistema ha dovuto adeguarsi alle esigenze territoriali) è stato un ospedale assolutamente utile, soprattutto nella fase post-acuzie, appunto, o all'assistenza, da questo punto di vista, cioè la possibilità che gli ospedali del territorio, che sono riusciti a gestire la fase acuta della patologia, o della malattia, di un cittadino, possano poi, in un secondo momento, trasferire i loro pazienti in quest'ospedale, in modo tale da alleggerire il carico.
Detto questo, è finita la sperimentazione, come ci siamo detti, e siamo in fase di proroga; fase di proroga che ha visto, da parte della Regione Piemonte, la nomina di un nuovo direttore, che possiamo definire l'amministratore delegato di questa realtà, un amministratore delegato che ha un profilo oggettivamente molto più legato al management economico finanziario, piuttosto che quello sanitario (peraltro, un professionista di livello).
Questo forse ci fa intendere che ci sono delle volontà, da parte dell'Amministrazione regionale, da questo punto di vista, ed è per questo che presento l'interpellanza: non avendo nominato un manager della sanità ma una persona molto capace e molto competente dal punto di vista dei numeri, della gestione dei numeri e della gestione di due diligence, si vuole capire se la Regione aveva intenzione di capire quali erano i conti e le dimensioni economiche di quest'ospedale, per immaginare, magari, una cessione o una vendita.
In questo momento sappiamo benissimo che tante strutture possono essere interessanti e oggetto d'interesse da parte di grandi corporazioni e grandi gruppi nazionali che hanno intenzione di fare acquisizione sui territori magari per trasformarli in RSA. Pertanto, il mio tema è proprio questo.
Nel question time l'Assessore mi rispondeva (cito la risposta dell'Assessore) così: "Per quanto concerne SAAPA S.p.A., il termine ulteriormente prorogabile ai sensi di quanto disposto dall'articolo 1 comma 34, della legge regionale, è scaduto il 1° febbraio 2019. La decisione in ordine ai provvedimenti da assumere nella fattispecie risulta particolarmente complessa. In ogni caso, essa non determinerà la chiusura o la riduzione dell'operatività dell'ospedale di Settimo Torinese, ma solo una revisione delle modalità gestionali dello stesso, ai fini dell'obbligatoria chiusura della sperimentazione in corso".
Poiché sono usciti articoli di stampa che parlavano di una fatica nei conti e di un ritardo dei pagamenti (giornali che si occupano spesso e volentieri di questioni del territorio), interpello la Giunta, attraverso il suo Assessore, per sapere quali siano le intenzioni della Giunta regionale sul futuro dell'ospedale, ovvero se vi sia l'intenzione di mantenere l'attuale gestione o se sia al vaglio un'ipotesi di cessione.
Concludo, Presidente, dicendo che voglio capire, per tranquillizzare anche i territori e l'Amministrazione (il Presidente del Consiglio comunale di Settimo, su questo, mi ha segnalato una grande preoccupazione e anche una grande attenzione rispetto a questo plesso) se rimarrà pubblico (quindi daremo una certezza nei prossimi anni alle amministrazioni), se vi sarà una modifica all'interno della base societaria di questa realtà, o se è prevista una cessione.
Poiché il mio question time era datato 30 luglio 2020, volevo capire se da allora a oggi - compatibilmente con il fatto che il COVID abbia occupato gran parte della vita e del tempo dell'Assessore - si era mosso qualcosa in tal senso, se l'accertamento sull'equilibrio finanziario e sulla salubrità dei conti di quest'ospedale è arrivato a una conclusione, attraverso il professionista che in questo momento dirige l'ospedale, e se avete delle prospettive in merito.
Le chiedo come intende muoversi la Regione, perché penso che quel territorio abbia bisogno di quella struttura; struttura che, in questo momento, dà sollievo e sostegno agli ospedali limitrofi.
Attenderò con grande interesse la sua risposta, anche per comunicare ai cittadini di quella realtà, ma soprattutto ai Comuni di Settimo e a quelli limitrofi, il destino di quest'ospedale.
Ho concluso e la ringrazio.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
Per la Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Magliano.
Condivido alcune parti della sua interpellanza, soprattutto laddove recita "considerato che l'Ospedale Civico Città di Settimo Torinese svolge da anni un ruolo fondamentale per l'intera area di riferimento, tanto dell'ASL TO2 quanto dell'ASL TO4, essendo divenuto nel tempo punto di riferimento per i residenti di Torino e Provincia".
Come ho detto, condivido pienamente questa sua affermazione e le ribadisco il fatto che, proprio alla luce di questa condivisione - è ciò che ho detto il 30 luglio - la scelta sulla futura gestione non determinerà la chiusura o la riduzione dell'operatività dell'ospedale di Settimo Torinese, ma solo la revisione delle modalità gestionali, ai fini dell'obbligatoria chiusura della sperimentazione in corso.
Volevo brevemente riportarle la storia travagliata di quest'ospedale (sarà mia cura, comunque, fornirle il testo della risposta), così travagliata che addirittura ci sono ancora delle pendenze in corso (vi è ancora una causa aperta con chi aveva costruito la struttura).
Partiamo quindi dal 2009, anno in cui la Giunta regionale autorizzava, ai sensi dell'articolo 9 bis del decreto legislativo n. 502, le Aziende TO4 e TO2 alla realizzazione del progetto. Si sono poi susseguite una serie di vicende.
Con la legge regionale n. 1 del 31 gennaio 2012 era convertita e programmata l'attività da regime sperimentale a regime ordinario. Inoltre ai sensi dell'articolo 1, commi 2, 3 e 6, le sperimentazioni di nuove modalità gestionali e organizzative nell'erogazione dei servizi sanitari e socio-sanitari sono autorizzate dalla Giunta. In pratica, era stata avviata questa sperimentazione, scaduta poi nel 2009.
È più di un anno che siamo in una sorta di prorogatio. Complice anche la pandemia, non siamo ancora riusciti ad addivenire a una compiuta trasformazione della sperimentazione in corso.
La Giunta regionale, come dicevo, da un anno è chiamata a decidere, previa valutazione degli esiti della sperimentazione sotto il profilo della convenienza economica, della qualità dei servizi e della conformità alla programmazione regionale.
Il ventaglio di scelte si articola sostanzialmente in tre opzioni. La prima prevede di disporre il passaggio dal regime sperimentale al regime ordinario, così com'è accaduto per altre strutture ospedaliere (ad esempio il COQ di Omegna), previa scelta del socio privato tramite procedura a evidenza pubblica. Quando è stata avviata questa sperimentazione, il socio privato non era stato scelto con una procedura a evidenza pubblica, che invece sarebbe obbligatoria nel caso si passasse dalla sperimentazione al regime ordinario.
La seconda opzione è chiudere la sperimentazione prevedendo una gestione diretta da parte dell'ASL, con l'acquisizione delle quote sia del Comune sia del privato (una pubblica gestione, come tutti gli altri ospedali insomma). In questo caso, nascerebbe anche la questione dell'acquisizione dell'immobile, su cui grava ancora il mutuo, oltre che delle pendenze che dovrebbero essere acquisite in un'operazione unica da parte della SAAPA.
La terza ipotesi prevede la chiusura della sperimentazione con vendita del presidio ai privati. Mi sembra che questa sia la soluzione meno probabile.
In questo momento stiamo valutandole altre opzioni, cosa tutt'altro che semplice. Le posso dire che sono in corso delle valutazioni, ma una scelta vera e propria non è ancora stata operata.
Quello che è certo - glielo garantisco - è che l'ospedale di Settimo qualunque sia la forma gestionale che si andrà a determinare, rimarrà a effettuare le operazioni, il servizio e l'assistenza, perché è un ospedale per post-acuzie e.



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Assessore. Ma l'ultima parte .



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Io la sento bene.



(Audio mancante o non comprensibile)



MAGLIANO Silvio

Presidente, è il suo audio che si sente male. Io l'Assessore lo sento benissimo.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Ripeto volentieri l'ultima parte.
Dicevo che, alla luce delle tre ipotesi di cui ho parlato - che prevedono il passaggio da regime sperimentale a quello ordinario, il passaggio a una gestione diretta con l'acquisizione delle quote, oppure la vendita delle quote con gestione totalmente privata - in ogni caso le finalità l'utilizzo e il ruolo svolto dall'ospedale di Settimo non varieranno.
Semmai, potrà essere implementato, ma certamente non sarà trasformato in un'altra cosa; rimarrà certamente l'ospedale che oggi dà un servizio, devo dire anche indispensabile, a una certa porzione del territorio della provincia di Torino.
Tuttavia, una definizione di quale procedura adottare non è ancora stata identificata; la questione è molto complessa.
Inoltre, le posso dire che in questi giorni e anche durante l'emergenza COVID ho avuto occasione di ricevere i rappresentanti della cooperativa per definire e per occuparci della vicenda che, ai fini gestionali, pu diventare una problematica seria, riguardo al fatto, come lei citava, che i pagamenti da parte della società di gestione sono indietro rispetto alla cooperativa, e per trovare una soluzione che permetta anche al soggetto privato che oggi gestisce l'ospedale di non subire questa mancanza di liquidità. Abbiamo già programmato un incontro con l'amministratore proprio per risolvere il problema.
Per il resto, in riferimento all'oggetto della sua interpellanza, tutte le opzioni sono al vaglio, ma la Giunta non ha ancora scelto quale soluzione potrebbe essere quella più opportuna per la tutela della salute dei cittadini dell'area di Settimo.



MAGLIANO Silvio

Presidente, chiedo se è possibile ricevere la risposta via e-mail.



PRESIDENTE

Sì, certo.
Grazie, Assessore Icardi, per la risposta.
La parola al Consigliere Magliano, per la replica.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Aspetto che l'Assessore finisca la telefonata, in modo che possa ascoltare anche l'Assessore.



PRESIDENTE

Abbiate pazienza, ma abbiamo qualche problema di connessione.



MAGLIANO Silvio

Ecco, l'Assessore è tornato.
Nella mia replica, che sarà breve, ringrazio l'Assessore anche per la schiettezza con la quale ha posto le questioni sul tavolo.
Ho capito e ho colto una volontà di mantenere questa struttura sul territorio e mantenerla per l'attuale funzione e, magari, anche implementarla, perché è evidente che dopo questa seconda ondata di pandemia (ci auguriamo che sia oggettivamente l'ultima), forse anche il modello del territorio e il modello degli ospedali sui nostri territori dovranno cambiare, quindi magari potrà essere un modello che ha sì la fase post acuzie ma provando, anche all'interno della stessa, a trovare spazio per quelle realtà di territorio, che sono così in difficoltà e così necessarie per una gestione corretta del modello sanitario, perché più volte si è parlato di un rafforzamento del territorio.
Pertanto, oggi noi sappiamo che forse è difficile, in questo momento, per la Giunta prendere una decisione ultima su questo tema. Mi fa piacere che si stia trovando una soluzione anche per i ritardi nei pagamenti, perché è evidente che non possiamo ulteriormente stressare i soggetti che all'interno in quell'ospedale offrono servizi. Se si andasse verso una gestione, di nuovo, di mix di realtà che gestiscono lo stesso ospedale, si potrebbe addirittura immaginare o pensare a un maggiore coinvolgimento del privato sociale, che non è per forza mondo profit in assoluto, ma pu essere anche il mondo della cooperazione sociale, il mondo di coloro che in questo momento danno dei servizi attraverso la struttura cooperativistica.
Detto questo, mi fa piacere che l'Assessore abbia ribadito, dopo alcuni mesi, la volontà (da quel che ho capito) di non ridurre i servizi, di non togliere questo presidio al territorio, e vale la pena capire qual è la formula migliore.
Mi auguro che su questo, Assessore, al di là dell'interlocuzione che ha avuto con me in Aula, lei possa tenere anche in seria considerazione le preoccupazioni del territorio attraverso le sue istituzioni. La Sindaca di Settimo, Elena Piastra, ha su quest'aspetto con lei ha un'interlocuzione ma ci auguriamo che tutte le istanze del territorio possano essere comprese all'interno della soluzione che Regione Piemonte andrà a sviluppare.
Nell'attesa di ricevere la nota dell'Assessore, non posso che ringraziare sapendo che non è ancora chiaro (questo però mi rimane come punto di domanda alla conclusione della mia interpellanza) entro quando la Regione vorrà decidere, cioè entro quando l'Amministrazione regionale deciderà quale forma mantenere, se continuare la sperimentazione o se, invece acquisire tutto come Regione Piemonte, sapendo che, da quel che ho potuto immaginare e intravvedere, forse l'idea della vendita totale della struttura è l'ultima di queste soluzioni, è l'ultima delle possibilità.
Avere detto questo a verbale, Assessore, devo dire che le fa onore.
Ringrazio per l'attenzione e per la disponibilità. Mi auguro che si trovino le soluzioni migliori per questo territorio facendo assolutamente tesoro di quello che abbiamo vissuto in questi mesi e che stiamo ancora vivendo e affrontando. Soltanto da come abbiamo compreso che cosa non funziona e come migliorarlo potremo trovare le soluzioni adeguate per dare anche a Settimo alle realtà cittadine e agli altri ospedali vicini a quello di Settimo un sostegno sia alle strutture ospedaliere, sia ai cittadini che si vedranno ancora più sostenuti e ancora più tutelati da parte dell'Amministrazione invece che vedere il pubblico ritirarsi, che forse in questo momento non è assolutamente adeguato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano, per la replica e grazie, Assessore, per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
A breve, il Presidente aprirà alla seduta del Consiglio regionale.
Buon lavoro a tutti.



(Alle ore 10.39 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.50)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Buongiorno a tutti. Ricordo a tutti i presenti alcune note tecniche per una migliore gestione della seduta. Per confermare la propria presenza occorre tenere la telecamera attiva, (oggi valuteremo la situazione man mano che andiamo avanti perché ci sono dei problemi di connessione, soprattutto a Palazzo Lascaris), utilizzando gli appositi pulsanti rosso (disattivo) e nero (attivo).
Il pulsante del microfono va attivato solo quando si ottiene la parola diversamente, il microfono va tenuto spento.
Per chiedere la parola occorre prenotarsi per mezzo della chat.
Sia la presenza sia la votazione vanno confermate nella chat. Vi prego di prestare particolare attenzione a quest'adempimento.
I documenti relativi agli atti da esaminare nel corso della seduta sono caricati nel supporto informatico delle sedute istituzionali, accessibili dalla Intranet. Al fine di velocizzare la distribuzione virtuale dei documenti, tutti i Consiglieri sono stati dotati di VPN, attraverso la quale sarà possibile accedere agevolmente alla Intranet del Consiglio regionale, per visionare i documenti caricati sul supporto alle sedute istituzionali.
La seduta è trasmessa in streaming, pertanto tutto ciò che è inquadrato dalle telecamere personali è visibile online. Prego, inoltre, di silenziare i cellulari ed evitare rumori che possono disturbare la seduta.
Do via allo streaming e all'inizio dei lavori.
Comunico che, come stabilito in sede di Conferenza delle Presidenze dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante collegamento in videoconferenza. Per la gestione delle sedute si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 160 del 29 ottobre 2020 a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale. Comunico che procederò all'appello nominale, sia ai fini della conferma dalla presenza sia ai fini della votazione, chiamando prima i Gruppi di maggioranza e poi i Gruppi di minoranza.
Ai soli fini dell'appello nominale, comunico che è in congedo l'Assessore Ricca.
Il numero legale è, pertanto, 26.
Procedo, quindi, all'appello nominale per l'identificazione dei partecipanti. Chiamerò anche gli Assessori esterni, all'esclusivo fine di consentire la rilevazione della loro presenza per il verbale. Chiedo di mantenere attiva la telecamera del proprio dispositivo, di rispondere all'appello in modo intelligibile e di confermare la presenza in chat.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione vittime attentati terroristici del 29 ottobre e del 2 novembre 2020


PRESIDENTE

Nelle ultime settimane l'Europa è tornata a essere sotto l'attacco del terrorismo islamico. Il 29 ottobre scorso all'interno della Cattedrale di Notre Dame nel centro di Nizza tre persone sono state uccise da un attentatore armato di coltello con cui, in un caso, ha cercato di decapitare una delle vittime. È stato invece di quattro morti il bilancio dell'attacco terroristico, sempre di matrice islamica, che ha colpito la città di Vienna la sera del 2 novembre, vittime tutte colpite da arma da fuoco.
I valori dell'Occidente e della cristianità, le regole della convivenza tipiche delle nostre democrazie occidentali sono ormai costantemente sotto minaccia. Non dobbiamo però permettere che il fanatismo prevalga, seminando terrore nelle nostre comunità.
Nell'esprimere ferma condanna, a nome del Consiglio regionale, colpito da queste nuove manifestazioni di folle e incomprensibile violenza terroristica e di odio, desidero esprimere la sincera vicinanza alle vittime, alle loro famiglie e al popolo francese e austriaco.
Chiedo al Consiglio regionale di voler osservare un minuto di silenzio.



(L'Assemblea osserva un minuto di silenzio)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola l'Assessore Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Grazie, Presidente.
Avendo appreso - e di questo ringrazio tutti i Consiglieri firmatari - che la mozione per il conferimento del Sigillo della Regione Piemonte al Commendator Colombino è stata firmata trasversalmente dai vari Gruppi siccome logica anche illustrata nella Conferenza dei Capigruppo era di poter pervenire al conferimento nello stesso anno, quello presente, in cui cade anche il 50° anniversario dell'istituzione della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore Marrone, non vorrei essere scortese, ma personalmente non ho sentito nulla.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Mi sentite?



PRESIDENTE

Qui non abbiamo sentito nulla, ma mi dicono che fuori del Palazzo sentono.
Il problema è all'interno del Palazzo, nonostante siamo collegati con la fibra veloce.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Volevo chiederle di inserire all'ordine dei lavori della seduta odierna magari dopo la proposta di legge già calendarizzata, la mozione per il conferimento del Sigillo della Regione Piemonte al Commendator Colombini in virtù dell'attività profusa nella costituzione e nella promozione dell'Associazione Piemontesi nel Mondo, del Museo dell'emigrazione piemontese e nella cura del Monumento agli emigrati piemontesi. Chiedo pertanto di poterlo inserire, in modo da votarlo nel corso della giornata odierna, sapendo che questo è il passaggio che, nell'iter istituzionale previsto dal Regolamento, precede il passaggio successivo della delibera.
In tal modo, si può pervenire entro l'anno al conferimento a livello di cerimonia.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Spero che mi senta.



PRESIDENTE

Sì, sento.



GRIMALDI Marco

Come lei sa, mentre a causa di questa pandemia il mondo sta sprofondando nella peggiore crisi economica mai vissuta dal secondo dopoguerra, come avrà letto, alcune multinazionali fanno profitti da capogiro, arricchendo i già ricchi proprietari e azionisti, accentuando ulteriormente le disuguaglianze esistenti. Per questo ci uniamo all'appello dei premi Nobel Joseph Stiglitz e Thomas Piketty - vedo che hanno conquistato anche il cuore, se non anche la testa, del nostro Presidente - a costituire una tassa sui profitti e contro i paradisi fiscali e l'elusione fiscale.
Ricordo, tra l'altro, che ci sono anche tantissime multinazionali che non c'entrano niente con la gig economy, che hanno spostato le sedi fiscali in Olanda. Penso a Exor, FCA, Ferrari, ENI, Saipem, Enel e Cementir, così come Campari, Mediaset e STMicroelectronics, tutte considerate italianissime, ma così non è, dal punto di vista fiscale.
Quello che le sto chiedendo, Presidente, visto che mi occupo di questa vicenda anche dal punto di vista delle nostre tassazioni, cioè quella dell'IRAP, è di depositare un ordine del giorno intitolato "Iniziative per contrastare l'elusione fiscale delle multinazionali".
A noi piacerebbe introdurre, così come ha chiesto Oxfam a livello mondiale una sorta di "pandemic tax", per tassare gli extra profit delle corporation per cure, vaccini e trattamenti per tutti; tutti utili da capogiro soprattutto nel campo della gig economy (non c'è solo Amazon, ovviamente, a costruire parte della sua fortuna attraverso gli acquisti online). Quello che le chiediamo è che si possa discutere quest'ordine del giorno nella seduta.
Tra l'altro, siamo ancora in attesa di un disegno di legge da parte della maggioranza, ma, se non arrivasse, invito tutti a leggere la nostra proposta che vi stiamo inoltrando, che non solo invita il Parlamento europeo e italiano a perseguire con maggiore forza una strategia di tassazione country by country , soprattutto il report country by country ma chiediamo alle multinazionali, che hanno sedi in Piemonte, anche operative, di modificare la web tax italiana, ampliando le fattispecie oggetto della tassa e, soprattutto, impegniamo la Giunta regionale del Piemonte a rivedere quella convenzione fatta negli scorsi anni, anche dall'Assessore Reschigna, con l'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza, per aprire un vero dossier specifico sulle grandi multinazionali che hanno sedi operative in Piemonte e che fanno anche loro profitti sul nostro territorio.
Grazie, Presidente. Sono sicuro, alla luce della discussione che abbiamo avuto nella Conferenza dei Capigruppo, che questo testo andrà in votazione quanto prima. Non ci sono arrivati altri testi, quindi ci sembrava giusto come abbiamo anticipato, depositarne un nostro. Spero che non solo le forze di opposizione, che hanno grande sensibilità sul tema, ma anche quelle di maggioranza, fulminate sulla via di Damasco, prescindendo ogni legame con il liberismo, siano pronte a sottoscrivere questo testo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Potrebbe inviare il documento, che attualmente non è ancora pervenuto? Adesso controlliamo, comunque.



GRIMALDI Marco

Assolutamente, subito.



PRESIDENTE

Va bene, così possiamo.



GRIMALDI Marco

Vi metto il titolo sulla chat come facciamo sempre.



PRESIDENTE

Sì, grazie, così lo trovano e possiamo inserirlo nell'o.d.g.
Ci sono altre richieste d'inserimento o di modifica dell'o.d.g. odierno? Se non ci sono, possiamo proseguire.
Prego, Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Volevo capire se fosse possibile affrontare, con un'informativa anche breve, il tema che si sta vivendo rispetto a tutti gli esami e le visite procrastinate nelle nostre strutture e nei nostri ambulatori, soprattutto per quello che riguarda le visite specialistiche.
Come sa, Presidente, in questi giorni i giornali hanno parlato diffusamente del rischio che il ritardo degli screening porti, in un futuro neanche troppo lontano, ma prossimo, all'aggravarsi di alcune situazioni o il rendersi conto che sono sorte delle malattie, spesso oncologiche, che purtroppo non siamo stati in grado di controllare con la modalità solita degli screening.
Nello stesso tempo, arrivano segnalazioni - penso che stiano arrivando a tutti i colleghi - anche per quello che riguarda i malati cronici e i malati che hanno malattie autoimmuni, per quanto riguarda, inoltre, tutto il tema relativo ai problemi dell'udito, quindi tutto ciò che riguarda ambulatori, per i servizi che noi davamo come ASL, per l'impossibilità di sentire, sia di bimbi piccoli sia di persone anziane.
Dal momento che sta salendo questa preoccupazione, rispetto a continui rinvii di queste visite, perché è evidente che vi sono dei problemi, da questo punto di vista, chiederei se fosse possibile tranquillizzare i cittadini piemontesi che vedono rinviarsi queste liste delle tipologie di cui ho parlato poc'anzi, e capire che cosa Regione Piemonte, potrebbe mettere in campo per far sì che in alcuni casi si trovi una risposta soprattutto per chi, se non visitato e se non curato, rischia un aggravamento o l'insorgere di patologie che sarà un problema gestire in un secondo momento.
Volevo capire se era possibile, da questo punto di vista, dare un'informativa, perché negli ultimi giorni i giornali hanno parlato molto di questo e mi parrebbe importante tranquillizzare i piemontesi su quello che stiamo mettendo in campo anche per queste tipologie di viste.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Gli Assessori sono collegati e avranno ascoltato. Se c'è la possibilità di avere l'informativa, sicuramente ci sono le condizioni per svolgerla.
Ci sono altre richieste d'intervento di modifica del Regolamento, oppure proseguiamo con le richieste già espresse? Prima c'era la richiesta dell'Assessore Marrone. Non vorrei fraintendere le sue parole, mentre ripeteva la sua richiesta, poiché non avevo sentito bene, d'inserimento della mozione relativa al conferimento del Sigillo del Consiglio regionale a Colombino, ma a che punto dell'o.d.g.? Assessore Marrone, chiedeva di inserirlo.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Chiedevo di inserirlo in una posizione che ne consenta la votazione odierna, essendo un atto condiviso. Se è possibile, dopo la proposta di legge, visto che comunque non c'è l'assestamento, che era stato messo in pre-segnalazione.



PRESIDENTE

La proposta di legge n. 60.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale L'unica che al momento è all'o.d.g.
Sì, grazie.



PRESIDENTE

Va bene.
Consigliere Grimaldi?



GRIMALDI Marco

Presidente, però noi non l'abbiamo letta. Probabilmente l'hanno firmata alcuni autorevoli esponenti delle opposizioni, ma prima di fare una cosa del genere, di solito sono consultati tutti i Gruppi con un testo definitivo.
So che è stato anticipato nella Conferenza dei Capigruppo, però chiederei prima di metterla al voto, che fosse almeno firmata da tutti i Capigruppo se c'è questa volontà. Infatti, non mi risulta che sia andata così, neanche il Consigliere Gallo ha visto il testo definitivo. Ci siamo appena confrontati e non c'è nessun motivo, tra virgolette, di polemica. Stiamo solo dicendo che, prima di andare al voto, vorremmo vedere il testo definitivo e far sì che tutti i Gruppi, così com'è sempre stato, siano allineati anche nell'informazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Assessore Marrone?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Ma sì, io credo sinceramente.
Ne abbiamo parlato in due occasioni diverse, in due diverse sedute della Conferenza dei Capigruppo.
In ogni caso, credo che l'inserimento all'ordine dei lavori non sarà al primo punto. Pertanto, questo particolare ci concederà, se non tutta la giornata, di sicuro diverse ore per condividere il testo finale, che ovviamente, non fa altro che riportarne la vita e l'impegno, insomma. Non ci sono, chiaramente, delle valutazioni politiche.
Come ricordavo, nessuno vuole mettere fretta: l'iter è quello previsto dal Regolamento, per cui ha seguito tutti i passaggi istituzionali precedenti.
Semplicemente, viste le difficoltà del remoto e tutte quelle che stiamo vedendo, e visto che poi c'è il passaggio anche della delibera l'intenzione è quella di non andare oltre l'anno in corso, dal momento che siamo già a metà novembre.
Credo, quindi, che si possano unire entrambe le esigenze.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi?



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sull'inserimento sono ovviamente d'accordo, nel senso che così diamo il tempo a tutti di leggere e magari anche di sottoscrivere il testo.
Ricordo che dopo l'attività legislativa, il primo punto all'ordine del giorno prevede l'esame di un atto d'indirizzo che avremmo dovuto votare già la scorsa settimana, presentato dal Movimento 5 Stelle, sulla richiesta di dimissioni dell'Assessore Icardi.
Non credo che nessuno di voi voglia prendere tempo su questa vicenda, ma che siate tutti d'accordo nel discuterla. Non vedo, quindi, perché dovremmo cambiare l'ordine dei lavori, ma chiedo conferma anche agli altri Capigruppo, poiché, nell'ultima discussione che abbiamo avuto fra noi, mi pareva che fosse chiaro l'ordine di lavori, quindi non vedo perch modificarlo in questo momento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Noi riteniamo, invece, che la proposta dell'Assessore Marrone sia accoglibile e di buonsenso. E più che le dimissioni dell'Assessore Icardi ci attendiamo quelle di questo Governo e del Commissario Arcuri, per tutto quello che non ha fatto e per aver lasciato la Regione Piemonte da sola a gestire la seconda ondata di pandemia COVID.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Sorvolo sulle affermazioni del Consigliere Preioni: avremo tempo per presentargli la realtà.
Per quanto riguarda la modifica dell'ordine dei lavori, rilevo che non se n'è parlato in Conferenza dei Capigruppo e, comunque, non siamo stati consultati nel merito e non abbiamo avuto la possibilità di consultare il testo. Volendo, la prossima seduta di Consiglio avremo tutto il tempo per approvarlo, nel caso in cui ci sia l'unanimità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Io non proverei a farne un atto di maggioranza e di opposizione trattandosi di una mozione che dovrebbe unire tutto il Consiglio, perch conferisce il Sigillo.
Chiederei all'Assessore Marrone e alla maggioranza di soprassedere sull'iscrizione di questo documento. Valuteremo poi l'andamento dei lavori dell'Aula, con la trattazione del DEFR e della proposta di legge n. 60.
Come sapete, dopo la trattazione di questi due punti è previsto l'esame dell'ordine del giorno del Movimento 5 Stelle già iscritto, quindi continuerei con quest'ordine dei lavori, fermo restando che, così facendo in questi giorni avremo il tempo di esaminare la mozione relativa al Sigillo e martedì prossimo potremo inserirla anche come primo punto all'ordine dei lavori, per approvarla tutti assieme.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono ulteriori interventi, direi di considerarla iscritto all'o.d.g., così come le altre richieste (mi riferisco alla richiesta del Consigliere Grimaldi di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno sull'iniziativa volta a contrastare l'elusione fiscale delle multinazionali e la richiesta del Consigliere Magliano relativa all'informativa sanitaria).
In merito alle richieste d'inserimento di nuovi punti all'o.d.g. - lo preciso, così eliminiamo ogni dubbio - ai sensi del Regolamento, le iscrizioni di nuovi punti non previsti nel programma in base all'articolo 58, comma 4, la proposta è approvata se ottiene il voto favorevole dei due terzi dei Consiglieri assegnati al Consiglio. Perciò o c'è una larga maggioranza oppure viene inserito e non viene.
Com'è stato richiesto dalla stragrande maggioranza dei Consiglieri possiamo proseguire con questo ordine del giorno.
Se poi vi saranno le condizioni e la condivisione dei Consiglieri, potremo eventualmente anticipare un punto rispetto all'altro.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Non ho capito se il punto viene inserito dopo la proposta di legge avente come primo firmatario il Consigliere Bongioanni oppure no.



PRESIDENTE

Viene inserito in fondo.



PREIONI Alberto

Non si può chiedere, come maggioranza, che si voti sul fatto che venga inserito dopo la proposta di legge del Consigliere Bongioanni?



PRESIDENTE

O c'è una larga intesa.
Ci vogliono i due terzi del Consiglio, perciò 34 voti. E oggi, come lei ben sa, la maggioranza conta 33 voti.
Cosa diversa, invece, è l'inversione.
Questo è un nuovo punto all'o.d.g. che viene inserito come gli altri.



PREIONI Alberto

Ho capito.



PRESIDENTE

Se poi c'è un'intesa successiva per discuterlo, penso si possa fare.
Ricordo che la votazione è propedeutica alla deliberazione sul Sigillo quindi non è l'ultimo passaggio per il conferimento del Sigillo alla persona interessata dalla mozione; la mozione prevede che venga effettuata una deliberazione che sarà votata in Aula.
La parola al Consigliere Gallo, sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere alla maggioranza di non fare forzature sull'inserimento all'o.d.g., perché è un ordine del giorno firmato dall'Ufficio di Presidenza, per intenderci, sottoscritto dai rappresentanti dell'opposizione e anche da altri esponenti delle opposizioni, quindi non rendiamo motivo di scontro politico quest'ordine del giorno.
Lavoriamo sull'ordine dei lavori stabiliti per questa giornata e iscriviamo la mozione sul Sigillo per martedì.
Poiché sono già le 11.30 e visti i tempi del Consiglio online, se vogliamo iniziare i lavori direi di iniziarli. Per martedì prossimo iscriviamo nell'ordine dei lavori la mozione, la votiamo e poi l'Ufficio di Presidenza farà tutte le deliberazioni necessarie alla sua attuazione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Grazie, Presidente.
Sinceramente, ho qualche difficoltà a comprendere se sia nell'oggetto condiviso o meno; sicuramente, proprio perché la finalità è quella di arrivare al risultato e i conferimenti delle onorificenze sono sempre dei momenti che dovrebbero vedere unita l'Aula e non divisa e avvertendo che non ci sono problemi nel merito, bensì al metodo, non ho alcun problema a soprassedere.
Faccio solo presenti le ragioni d'urgenza di natura oggettivamente solo cronologica, quindi quantomeno, rinviamolo con l'accordo, che ratificheremo in Conferenza di Capigruppo, di metterlo (a maggior ragione, data la condivisione trasversale) nell'oggetto, come primo punto della prossima seduta. In questo, allora, volentieri.
Sinceramente, spero che non finisca ingiustamente come oggetto di polemica in dinamiche d'Aula, perché non farebbe onore non soltanto all'oggetto della richiesta, ma proprio all'Aula stessa, visto che si parla di una ricorrenza da collegare al 50° anniversario dell'Ente.
Mi limito a dire che quest'oggetto era già stato presentato grossomodo oltre un mese fa, in due Conferenze dei Capigruppo e anche in III Commissione sul tema dell'emigrazione, quindi siamo tutti a conoscenza di quello di cui stiamo parlando. Facciamolo e spero davvero che non ci siano intenti dilatori o ostruzionistici anche su questo, perché allora sarebbe davvero un peccato per tutti noi, io penso.



PRESIDENTE

Grazie.
Il Consigliere Preioni rinuncia. Grazie.
Pertanto, possiamo considerare inseriti i punti all'o.d.g. e la richiesta del Consigliere Magliano sull'informativa della Giunta sulle visite ai malati cronici e autoimmuni.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

La Giunta è presente ma, come sappiamo, il Regolamento le concede d'intervenire quando meglio crede e quando riesce.
Do atto che l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 15, 24 e 29 settembre 2020, nonché dell'8 e del 13 ottobre 2020.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Ha chiesto congedo il Consigliere Ricca.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 20 ottobre 2020 e del 3 novembre 2020.


Argomento:

c) Comunicazione relativa all'articolo 30, comma 9, del Regolamento interno


PRESIDENTE

In data 5 novembre 2020 la II e la V Commissione consiliare congiunte riunite in sede legislativa, hanno approvato a maggioranza, la deliberazione legislativa avente a oggetto "Valorizzazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico".


Argomento:

d) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 13 novembre 2020 le seguenti leggi regionali ed ha deliberato la non impugnativa della legge regionale n. 21 del 1° ottobre 2020, inerente a "Ulteriori modifiche alla legge regionale 29 giugno 2018, n. 7 (Disposizioni urgenti in materia di bilancio di previsione finanziario 2018-2020)", e della legge regionale n. 22 del 1 ottobre 2020, inerente a "Modifiche alla legge regionale 15 maggio 2020, n.
12 'Primi interventi di sostegno per contrastare l'emergenza da Covid-19' e alla legge regionale 29 maggio 2020, n. 13 'Interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l'emergenza da COVID-19'".



PRESIDENTE

Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, proseguiamo con la proposta di deliberazione n. 80.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Abbiamo sentito le dichiarazioni di Marnati sulla qualità dell'aria e non ho sentito dalle sue parole, visto che è un tema così sensibile, un riferimento al fatto che ci siano state delle comunicazioni a lei, per spiegarci che cosa vogliamo fare sul tema.
Alcuni esperti del clima e, soprattutto, della qualità dell'aria ci dicono che la Regione farebbe meglio a mettere un Assessore alla sanità e lasciare libero l'Assessore all'ambiente che, anziché occuparsi di test rapidi dovrebbe interessarsi a mitigare gli effetti delle polveri. Così leggo sui giornali.
Chiedo se possiamo avere, da parte sua, l'assicurazione che l'Assessore Marnati dirà in Aula esattamente cosa pensa di fare, perché a noi non risulta che il traffico si sia fermato, che le auto non girino più, anzi l'azzoppamento del trasporto pubblico fa sì che anche dentro a questo lockdown tantissimi utilizzano il mezzo proprio, quindi sarebbe importante avere delle delucidazioni in Aula, perché non vorrei che su questi temi così com'è successo la scorsa settimana, sul Recovery Fund, il Consiglio regionale venisse a conoscenza delle strategie della nostra Regione soltanto attraverso i mezzi d'informazione.
Più volte abbiamo discusso in quest'Aula sulle norme per la qualità dell'aria; esistono dei semafori, anche in questo caso, con delle procedure che tutti noi abbiamo condiviso, soprattutto, le Regioni della cosiddetta Pianura Padana, ma non solo. Pertanto, vorrei sapere esattamente, poich non ne ha fatto riferimento nelle sue comunicazioni, se c'è un cambiamento delle nostre linee d'indirizzo sulla qualità dell'aria, se ci sono delle richieste da parte della Giunta di Commissioni straordinarie per capire se è il caso di chiedere delle deroghe al Governo.
Come lei sa, di questa vicenda dovremmo essere tutti informati. Tra l'altro, mi risulta che l'Unione Europea abbia confermato le sanzioni anche al nostro Paese, soprattutto per questi temi. Quindi c'è un po' una distonia fra quello che succede nel mondo e quella che è la vera qualità dell'aria del nostro territorio, ma vi ricordo che c'entra anche con la pandemia. Non è un caso che le vie respiratorie di chi vive nelle nostre Regioni siano così compromesse anche rispetto al COVID, oppure accettate la tesi più politica che il Piemonte e la Lombardia sono governate malissimo e per questo abbiamo più infetti.
Noi non vi abbiamo mai detto che il numero così alto d'infetti è legato a quanto siete scarsi politicamente. Diciamo che c'è ovviamente il carico antropico di molte attività produttive e della terribile qualità dell'aria nei nostri territori. Per questo le ribadisco se ci fossero comunicazioni da parte dell'Assessore Marnati sul tema della qualità dell'aria, di cui non ho sentito nulla dalle sue comunicazioni, ce lo faccia sapere quanto prima.
Grazie.



PRESIDENTE

Le richieste sulle comunicazioni sono inerenti alle comunicazioni che effettua il Presidente, non alle non comunicazioni. Questa può essere considerata una richiesta di chiarimento all'o.d.g. La discussione è stata recepita.



GRIMALDI Marco

Ho pensato che si fosse sbagliato lei.



PRESIDENTE

Non mi sono sbagliato.



GRIMALDI Marco

Allora si sarà sbagliato l'Assessore Marnati.



PRESIDENTE

Non lo so, non entro nel merito dalla Giunta. La Giunta è presente e ha ascoltato. Come anche il Regolamento le concede, se vuole intervenire pu farlo quando meglio crede, chiedendo la parola in qualsiasi momento del dibattito dell'Aula.
Il Consigliere Preioni rinuncia all'intervento.


Argomento: Organi, strumenti e procedure della programmazione

Esame proposta di deliberazione n. 80, inerente a "Documento di Economia e Finanza (DEFR) 2021-2023"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 80, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Prima di dare la parola per l'illustrazione, ricordo che chi volesse intervenire, può comunicare e prenotarsi sulla chat. Nel momento in cui si avrà la parola, dovrà essere attivata telecamera e microfono.
La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore alla programmazione economico-finanziaria

Grazie, Presidente.
Il DEFR è il Documento di Economia e Finanza della Regione Piemonte, è stato approvato dalla Giunta entro i termini previsti del 30 giugno e ha avuto il suo iter classico e normativo previsto nelle Commissioni.
Il DEFR, solo come informazioni generale, è predisposto con il supporto dell'IRES ed è in sinergia anche con le singole Direzioni. È composto da tre sezioni, un quadro sintetico del contesto economico finanziario istituzionale, una seconda sezione che descrive gli obiettivi strategici e una terza che contiene l'analisi della situazione finanziaria della Regione Piemonte.
Partirei da quest'ultimo punto, perché siamo in una fase in cui si discute dell'assestamento di bilancio e si discuterà del bilancio preventivo. Ci sono fibrillazioni complessive sulla questione della tecnicalità esclusivamente tecnicalità, del bilancio di assestamento. Intendo comunque, far comprendere anche ai Consiglieri e a chi ci ascolta che l'anno che abbiamo passato e l'anno che verrà, compreso anche il 2022 comportano una situazione di questo genere.
Abbiamo mutui per 278.680 mila euro e abbiamo anticipazioni di 218.309 mila euro per un totale di quasi 500 milioni nel 2020. L'anno prossimo avremo una situazione ancora peggiore, perché tra mutui e anticipazioni si salirà a 557 milioni, cioè cinquantotto milioni in più rispetto al 2020. Nel 2022 rimarremo su quella quota arrivando, con un milione in più, a 558 milioni.
Questa situazione deriva dall'annosa questione accesa nel novembre del 2006 con la questione derivati e deriva dal decreto legge n. 35 del 2013, in particolare gli articoli 2 e 3, quando avemmo dal Governo un anticipo di liquidità per un totale di quattro miliardi e 826 milioni di euro. A fronte di questo, faccio ancora presente che le entrate a fine settembre 2020 erano già a meno 169 milioni di euro rispetto a quanto preventivato e c'è stato un parziale ristoro del Governo di 139 milioni di euro. Le entrate diminuiranno ancora e si presume di arrivare alla fine del 2020 con un tendenziale di 220-250 milioni - adesso stiamo verificando, perch chiaramente non si può verificare perché è in corso d'opera - di minori entrate.
Questa è la premessa necessaria perché, come Assessore al bilancio, ho il dovere di mantenere gli equilibri di bilancio, indispensabili per evitare le sanzioni.
L'appello che ho fatto, e che continuo a fare, anche alle forze di opposizione è che, a nostro giudizio, si potrebbe e si dovrebbe intervenire anche sulla questione dei bilanci, sulle sanzioni dedicate ai bilanci fuori controllo, che oggi sono di un certo tipo. Hanno caratteristiche compatibili con le situazioni ante COVID, ma certamente in un'emergenza di questo genere sarebbe quanto mai opportuno verificare che almeno nel 2021 se non si può nel 2020, ci possa essere una deroga, in modo da poter operare, assumendosi la responsabilità di mantenere i conti in ordine questo è evidente - con serenità e con la giusta attenzione che ci dovrebbe essere in questo periodo di pandemia, attraverso i bilanci pubblici.
Naturalmente, stante la situazione, il mio dovere e il mio compito, che perseguirò con assoluta inflessibilità - perdonatemi la parola, magari è un po' cruda - è quello di mantenerci all'interno del perimetro delle leggi attualmente in vigore stabilite dallo Stato.
Per quanto riguarda il ragionamento sul DEFR in senso lato, possiamo dire che il Piemonte è stata sicuramente tra le Regioni maggiormente colpite dall'emergenza sanitaria, all'interno di una nazione come l'Italia, che certamente è una delle nazioni che ha più patito l'aggressività del virus COVID-19. Tra le Regioni del Nord, il Piemonte aveva già una dinamica occupazionale, nonché economica, alquanto precaria e più debole sicuramente delle altre Regioni del Nord. I contraccolpi si sono visti. Pensate solo che, a seguito del DPCM del 26 aprile, il numero teorico di unità locali è risalito a ottantuno su 100 e soltanto il 23 maggio 2020 il tasso di sospensione è sceso al 2%.
La Regione cosa ha fatto in questo periodo? Si è mossa su tre direttrici perché era importante dare delle risposte che indicassero dei traguardi e delle speranze, ma che consentissero anche al tessuto economico di rispondere al lockdown generalizzato attraverso l'iniezione di liquidità.
Pertanto la Regione ha sviluppato un pilastro, che è stato quello del sostegno alla liquidità attraverso il Bonus Piemonte. Si tratta di 131 milioni di euro, che per le casse regionali sono una cifra enorme. Che un incentivo a fondo perduto non sia nelle idealità del centrodestra è chiaro ed evidente, però ci sono momenti in cui anche sulle idealità bisogna riflettere. Noi l'abbiamo fatto e abbiamo preso atto che il momento era drammatico e che dovevamo incidere in maniera il più possibile efficace sulla liquidità alle imprese. Ed è per questo che abbiamo studiato, grazie a un'intuizione del Presidente Cirio, della Giunta e della maggioranza, il Bonus Piemonte con l'iniezione di 131 milioni di euro. Certamente per le casse regionali è stata una cifra enorme, che però ha consentito a 80 mila imprese di avere il denaro sul proprio conto corrente in tre giorni. Anche questo rientra in un motivo di orgoglio da parte della maggioranza di centrodestra.
In secondo luogo, ci siamo mossi sul pilastro degli investimenti, perch gli investimenti rappresentano il futuro e non possono fermarsi. Pertanto abbiamo continuato a fare forza al fondo unico da 80 milioni di euro, che ha avuto un successo importante e che dimostra che ciò si può anche verificare andando in giro per il tessuto produttivo piemontese, cioè la solidità e la forza degli imprenditori piemontesi e anche dei lavoratori. È un tessuto solido che fa ben sperare, ma che dobbiamo cercare di evitare che si consumi e che si contragga. Di conseguenza, agire conseguentemente sugli investimenti sarà anche una priorità per il 2021 e gli anni a seguire.
Inoltre, abbiamo messo insieme il terzo pilastro - anche questo ha funzionato molto bene - che è il sostegno al credito, attraverso il pagamento a fondo perduto dei finanziamenti, del tasso d'interesse sui finanziamenti bancari, cui hanno avuto accesso le imprese. È evidente che per loro questo rappresenta un nuovo debito ma, attraverso tale sostegno al credito, abbiamo cercato di dare un sollievo a queste imprese già duramente colpite.
Oltre a tutto questo c'è stato anche il rafforzamento del sistema sanitario, che è al di fuori del perimetro del bilancio regionale, che per è stato efficace ed ha avuto un'ingente quantità di denaro per rispondere nella maniera più appropriata all'emergenza.
Pensate che il calo del PIL a livello nazionale potrebbe attestarsi almeno a meno 8,3%, ma visto questo nuovo mini lockdown - che speriamo possa finire quanto prima - potrebbe anche aumentare ulteriormente. A livello locale, le stime a oggi ci fanno pensare a un meno 7,9%. Il mercato del lavoro subirà, secondo le stime dell'IRES, una contrazione nel 2021 e porterà il tasso di disoccupazione al 10,2%.
Un altro tema alquanto importante, che è stato anche oggetto delle analisi sul Recovery Fund - lo ricordo al Consigliere Grimaldi, che su questo è particolarmente puntuto - la maggioranza ha il diritto e il dovere di fare delle proposte, che non sono la Bibbia e quindi non sono le tavole scolpite nella pietra, ma sono e saranno oggetto, come già detto più di un mese fa in Commissione, di un confronto anche con le opposizioni; cosa che peraltro, per adesso è mancata a livello nazionale, come tutti i giornali mettono in evidenza.
Pertanto, sarà nostra responsabilità - e lo faremo con piacere, perch il Piemonte ha bisogno anche del contributo dell'opposizione - in una prossima Commissione, credo la III, parlare di quanto il tessuto produttivo, non solo della Regione Piemonte, ha elaborato. Perché è stato frutto di un lavoro certosino, di oltre un mese, per farsi trovare pronti.
Ricordo, infatti, alle opposizioni e anche a me stesso che il Governo, in una prima fase, sembrava non avesse intenzione di utilizzare la collaborazione delle Regioni; dopodiché, secondo me giustamente, attraverso un'interlocuzione normale con i Ministri competenti, si è arrivati alla collaborazione.
Noi, comunque, ci siamo preparati prima di avere l'ok per la collaborazione e abbiamo elaborato, in oltre un mese di lavoro, delle schede che rappresentano realmente tutto quanto può essere utile allo sviluppo del Piemonte. Tra queste - e arrivo al punto - c'è anche l'attenzione al saldo demografico e, quindi, alla famiglia e a tutto ci che ruota attorno al tema della natalità.
Oggi, la natalità decresce, costantemente, dal 2008 e gli ultrasessantacinquenni, in Piemonte, sono in costante crescita e sono arrivati al 25,5% del 2018.
Che cosa stiamo pensando di fare e di avere come obiettivo? Certamente tutti i maggiori studiosi di economia, ma non solo, anche gli imprenditori che costantemente lavorano con l'Oriente, pensano che ci debba essere un ritorno della catena del valore anche a livello europeo. Io la definisco una second source, cioè un modo di "tranquillizzare" la produzione, avendo una sede in Europa.
Questa è un'opportunità importantissima e determinante per la Regione Piemonte, perché la Regione Piemonte vuole e sta lavorando per provare a riattrarre - il famoso reshoring - imprese che si erano trasferite all'estero, ma anche di attrarre nuove imprese a lavorare in Piemonte. È per questo che ha iniziato, grazie al bilancio preventivo del 2020, a dare un segnale attraverso il fondo per la riduzione della pressione fiscale e quindi, all'attenzione all'IRAP, che magari, dal punto di vista sostanziale, significa non tantissimo, ma, dal punto di vista del messaggio, è quel che questa maggioranza di centrodestra vuole far passare.
Dopodiché, anche noi stiamo lavorando da qualche settimana, per non renderlo improduttivo, un ordine del giorno sulla questione della "web tax", quindi bene ha fatto il Consigliere Grimaldi a proporre quest'ordine del giorno, ma certamente non ci sta trovando impreparati, perché il Presidente Cirio l'ha detto a chiare lettere qualche settimana fa. L'ordine del giorno è sostanzialmente pronto e chiederà al Governo alcune cose specifiche che poi diremo successivamente, probabilmente non in questa seduta.
I passaggi per ottenere questo miglioramento, a livello piemontese, sia nell'attrazione d'investimenti sia nel consolidamento degli investimenti presenti sia nell'affiancamento al tessuto produttivo piemontese da parte delle istituzioni (dico affiancamento, perché il pubblico in sé non pu creare lavoro, ma può consentire di lavorare meglio alle imprese), passa oltre che dal Recovery Fund, di cui parleremo in Commissione prossimamente anche dalla nuova programmazione.
È un tema che sta molto a cuore e che l'Assessore Marrone sta seguendo con grande sapienza, che è quello della semplificazione amministrativa.
La nuova programmazione del periodo 2021-2027.
Naturalmente, avremo un periodo di latenza, che sarà coperto nell'ultima fase del 2014-2020 con i POC, cioè i piani operativi complementari, e con la riprogrammazione degli FSC, cosa che è già avvenuta. Abbiamo avuto incontri su incontri e ringrazio i nostri tecnici, in particolare la direttrice Casagrande e la direttrice Fenu, per il grandissimo lavoro che hanno fatto insieme agli altri direttori, in particolare al dottor Lepri del bilancio. L'accordo con Provenzano porterà dei benefici, soprattutto per quanto riguarda i fondi per la transizione alla nuova programmazione.
Lo vedremo quando sarà pronto nel dettaglio e lo presenteremo anche alle Commissioni.
Dopodiché, cosa possiamo aspettarci dalla nuova programmazione? È possibile che arrivino, com'è successo nel 2014-2020, circa tre miliardi di euro tra FESR, FS e PSR. Cito in particolare il FESR, che ha sette assi, che sono: la ricerca e l'innovazione, l'agenda digitale, la competitività delle piccole e medie imprese, l'energia, il territorio, l'agenda urbana e l'assistenza tecnica.
In questo caso, nel 2014-2020 sono arrivati 966 milioni di euro. Noi speriamo e contiamo che l'Unione Europea, attraverso gli accordi che sono in fase di sviluppo, possa dare più fiato ancora alla programmazione sui FESTR, alle risorse presenti sui FESR, perché riteniamo che realmente siano una valvola fondamentale che, se aperta e utilizzata bene, sarà importantissima.
Vi posso garantire che ho fiducia nel poter spendere bene questi soldi perché il lavoro di programmazione che si sta sviluppando con il Documento Strategico Unitario, per la nuova programmazione, è un lavoro certosino magari non enfatizzato dal punto di vista mediatico, perché è meglio lavorare, in questi casi, ma credo che questo DSU sarà un documento completo che potrà tracciare anche la politica industriale dei prossimi anni del Piemonte; una politica industriale che, a mio giudizio, manca da tantissimi anni, cui gli imprenditori si aggrappano e sperano di poter avere al più presto, proprio perché questo è il modo di affiancare le imprese durante il loro percorso.
La Regione ha un compito, che è quello della programmazione, e vuole svolgerlo nel miglior modo possibile. L'unico modo dal quale partire è senz'altro l'ascolto, che è una capacità che questa Giunta e questa maggioranza hanno in abbondanza, e la traduzione di quest'ascolto in proposte politiche. Questo avverrà; avverrà nel Documento Strategico Unitario, com'è avvenuto all'interno del Recovery Fund.
La responsabilità della guida del Piemonte ci è stata affidata degli elettori; noi abbiamo il diritto e il dovere di fare queste proposte e poi di condividerle anche con i Consiglieri di opposizione, com'è sempre successo anche da parte della maggioranza di una volta in Regione o in Comune di Torino. Questo è sempre stato il modo di agire, quindi non vedo niente di strano, soprattutto non vedo perché continuare a fare una polemica in questo senso.
Semplificazione amministrativa: questo è un altro tema del quale, come dicevo, si sta occupando l'Assessore Marrone, che ci ha portato a occuparcene con grande attenzione sin dall'inizio, soprattutto a favore delle attività produttive, con l'obiettivo di rendere più facile il rapporto con la Pubblica Amministrazione. Questo è un elemento fondamentale, richiesto a gran voce da tutti. Nell'ambito delle possibilità legislative che abbiamo, stiamo lavorando per questo e abbiamo già lavorato per questo, come si è visto in altre leggi che sono state approvate nel tempo.
Il Piemonte ha 928 leggi e 255 regolamenti. Occorre una produzione controllata: quando si chiede - polemica legittima - perché facciamo poche leggi, rispondo che noi non dobbiamo fare nuove leggi, semmai dobbiamo rendere migliori le leggi che ci sono attualmente in vigore, ed eventualmente raccoglierle in un testo unico.
L'Assessore Carosso sta lavorando molto bene sull'aspetto dell'edilizia insieme al Consigliere Marin e altri, e presto anche su questo rapporto con l'edilizia ci saranno delle novità. Difatti, l'edilizia, come sappiamo tutti, è un volano di sviluppo e di occupazione fondamentale: se funziona l'edilizia, funziona tutto il resto.
Facciamo un passaggio anche sui dipendenti regionali, che a fine 2015 erano 2.268, un trend che si è interrotto successivamente. Nel 2016 c'è stato l'ingresso di 780 nuovi dipendenti dalla Città metropolitana e dalle Comunità montane e nel 2018 abbiamo avuto 401 unità in più dai Centri per l'impiego, di cui 388 collocati presso la Direzione Coesione sociale e sessantatre all'Agenzia Piemonte Lavoro.
Oggi i dirigenti sono solo più 97 e i non dirigenti sono 2.839: dunque circa 3.000 persone oggi sono al servizio della Regione, e li ringrazio.
Nel periodo della pandemia, l'home working ha toccato addirittura l'81,1 dei circa 3.000 dipendenti, a fronte di una media nazionale del 68,5%.
Partiranno quando potremo i nuovi concorsi per dirigenti. Abbiamo bisogno di un'iniezione di forze fresche, di persone che abbiano studi determinati e importanti cui i padri nobili, coloro che oggi sono prossimi alla pensione, possano insegnare e cui possano trasferire il loro sapere. Perch entrare in un ente pubblico, come sapete, non è semplice, non è una cosa banale.
Così come nelle grandi imprese, nelle imprese piccole e micro, c'è bisogno di un ricambio generazionale, ce n'è bisogno anche nella Pubblica Amministrazione. La Regione Piemonte, con l'Assessore Gabusi, ha bene in testa questo ragionamento. Cercheremo di fare in modo che il sapere delle persone più esperte sia messo a buon frutto per coloro che entreranno con i nuovi concorsi.
Dopodiché, il DEFR cita tanti altri aspetti. Vedo che il tempo è trascorso rapidamente, ma vorrei ancora sottolineare la vostra attenzione a pagina 55 sullo sviluppo sostenibile. Molte azioni sullo sviluppo sostenibile sono portate avanti dall'Assessore Marnati. L'economia circolare sarà uno degli elementi importanti, lo è stato nel Recovery Fund e lo sarà nella programmazione 2021-2027, perché è importante, come dice il DEFR, che ci sia una dissociazione tra la crescita economica e il suo impatto sull'ambiente. Non è un tabù per il centrodestra, non è una missione dedicata soltanto ad alcune parti dello spettro politico, ma il centrodestra ha assolutamente ben chiaro che l'attenzione sullo sviluppo sostenibile, così come sul benessere sociale e sugli anziani, dev'essere massima, e qui all'interno lo citiamo.
L'ultimo dato che vi cito è che il Piemonte emerge nelle sue competenze soprattutto nell'innovazione (al terzo posto), nell'agricoltura sostenibile (al quarto posto) e nelle città sostenibili (al quinto posto).
Il Piemonte continua a essere appetibile per le imprese: stiamo ricevendo tantissime imprese nazionali e internazionali che hanno piacere di investire in Piemonte, perché il benessere e lo scenario complessivo di questa straordinaria regione è gradito e appetibile per tutti. Stiamo cercando, nei limiti delle nostre facoltà, delle nostre capacità e delle nostre volontà politiche, che sono molto forti, di fare in modo che il consolidamento agli investimenti e l'attrazione degli investimenti sia al centro di questo percorso.
Il 2021 sarà ancora un anno molto difficile dal punto di vista del bilancio. Ma, al tempo stesso, grazie anche alle iniezioni che arriveranno dall'Unione Europea, che, insieme agli Stati, ha fatto un egregio lavoro in questa fase, sarà un anno nel quale, probabilmente, riusciremo a continuare a investire. Perché questo è il nostro orizzonte; questa è la nostra priorità: tornare a investire. Siamo riusciti a farlo nel bilancio preventivo sulla legge n. 18 (per citare un esempio), ma vogliamo continuare a farlo, nei limiti delle risorse di bilancio, anche nel 2021 2022 e 2023.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente e buongiorno a tutti.
Devo tenere il video attivo?



PRESIDENTE

Direi di no, visti i problemi di linea.



MARELLO Maurizio

Quindi lo tengo spento.



PRESIDENTE

Sì. Potete tenerlo acceso all'inizio, giusto per vedervi, e poi spegnerlo.
Grazie



MARELLO Maurizio

Perfetto.
Intervengo su questa delibera del DEFR che dovrebbe essere un momento importante nell'attività del Consiglio regionale. Dico "dovrebbe", perch purtroppo, considerando anche com'è stato vissuto quest'anno, quanto è stato proposto dalla Giunta in questo momento si è risolto e si sta risolvendo, con il voto di oggi, in una sorta di adempimento burocratico.
Il DEFR (Documento di Economia e di Finanza Regionale) è un documento programmatorio, nel quale dovrebbero essere indicate le proposte, le scelte politiche e le strategie politiche di un'amministrazione sulla base delle quali costruire i bilanci, costruire il bilancio preventivo, costruire le politiche economiche, le politiche finanziarie, le linee guida sulla base delle quali decidere dove e quante risorse allocare nell'ambito delle competenze regionali.
Capite allora che un documento di programmazione, specie quando si è all'inizio come siamo ancora noi, perché è passato circa un anno e mezzo dall'inizio di questa legislatura, è un documento importantissimo, ma è importante nella misura in cui lo si affronta per quello che è. Se invece lo si affronta come un adempimento burocratico, a questo punto lo si svuota, lo si svilisce e tutto l'aspetto programmatorio - consentitemi un'espressione, forse, non troppo tecnica, ma sicuramente efficace che rende l'idea - va a farsi benedire e la politica, alla fine, si riduce nella migliore delle ipotesi ad affrontare i problemi e i temi contingenti e, nella peggiore, a rincorrerli.
Nell'esperienza di quest'anno, intanto questo DEFR ha avuto una gestazione molto lunga, fin troppo lunga, e lo ha riconosciuto anche l'Assessore Tronzano in Commissione, quando si è impegnato per il prossimo anno non soltanto ad abbreviare i tempi, ma a far sì che nell'iter in Commissione questo documento possa essere oggetto di un dibattito ben più incisivo di quanto non sia accaduto. Infatti, è vero, complice anche il fatto che in questi mesi le Commissioni sono state, ovviamente, impegnate anche sull'emergenza, ma credo di poter dire che abbiamo iniziato a parlare del DEFR (correggetemi se sbaglio) intorno a giugno o luglio e poi si è andati avanti con una certa lentezza, si sono succedute le varie audizioni dei singoli Assessori che venivano, ciascuno per le proprie competenze e materie, a dirci che cosa inserivano in questo documento.
Mettendo assieme tutti questi "compitini" abbiamo assistito intanto a un copia-incolla. Di conseguenza, se andassimo a vedere il DEFR dello scorso anno, questo non è granché diverso dal punto di vista anche della formulazione letterale, oltre che dei contenuti, limitandosi a citare questioni relative all'ordinaria amministrazione e senza indicare per le singole materie (trasporti, agricoltura, formazione professionale, turismo e lascio da parte la sanità che, evidentemente, è stata oggetto in questi ultimi sette/otto mesi di un'attenzione particolare per i motivi noti a tutti), individuando in queste competenze delle strategie e delle politiche programmatorie, sulla base delle quali fare le scelte concrete, anche dal punto di vista economico.
Ripeto, è stato un percorso lungo e ordinario, che ci porta oggi ad approvare sostanzialmente un documento che è una sorta di copia-incolla di quello precedente e che indica una debolezza programmatoria molto, molto accentua da parte dell'Amministrazione che attualmente governa il Piemonte.
Questo fatto, che di per sé, sarebbe già negativo in tempi normali, lo è ancora di più in un momento come questo, in un momento in cui stiamo attraversando una crisi nuovamente di tipo sanitario, purtroppo, con questa seconda ondata; una crisi che costituisce, come abbiamo detto tante volte un punto di svolta nelle nostre società: svolta economica, svolta politica direi anche dei nostri modi di vivere.
Ciò che stiamo vivendo in questo momento avrà delle conseguenze permanenti ma non soltanto in termini di emergenza sanitaria, di emergenza economica o di perdita di posti di lavoro, ma conseguenze permanenti, direi, su un modello sociale ed economico che già prestava il fianco, negli ultimi anni a forti difficoltà, già prima del COVID, perché qualche problema ce l'avevamo, quando venivamo da delle crisi estremamente profonde (pensiamo alla crisi finanziaria del 2008), ma che il COVID sta stravolgendo completamente.
Pertanto, oggi è compito della politica a tutti i livelli (globale mondiale, europeo, nazionale ma anche, nel nostro piccolo, a livello regionale) darsi nuove strategie, provare a capire il senso dei tempi e provare a mettere in pista cose nuove. Questo è il nostro compito, che apparentemente può sembrare addirittura in controtendenza con le necessità del momento, perché siamo chiamati ogni giorno ad affrontare un'emergenza a trovare risposte sanitarie, a trovare i posti letto per i malati, le cure, eccetera, ma in realtà accanto a questo noi non dobbiamo perdere invece, la capacità che dovrebbe essere proprio tipica della politica quella più alta, quella più importante, di guardare avanti nel medio e nel lungo periodo e di porre in essere delle ricette che possano, in qualche misura, incidere positivamente sulle nostre comunità.
Ora, quale migliore occasione rispetto a questo poteva essere un documento di programmazione economica e finanziaria? Ricordo che ci troveremo, a breve, a discutere del bilancio preventivo nei prossimi mesi e nelle prossime settimane e ci troveremo ad affrontare delle scelte significative. Perché allora non utilizzare questo documento non per fare semplicemente un'analisi dei problemi? Anche lei, Assessore Tronzano ha citato una serie di problemi che, tra l'altro, ci sono ben noti, sono noti a tutti, da quello demografico a quello occupazionale e a quello economico. Ora, un documento deve, ed è compito della politica, dare delle risposte, oltre che fare l'analisi dei problemi. E sono proprio le risposte che mancano! Quali risposte diamo, ad esempio, a tutto il comparto del trasporto pubblico, così come ne sta uscendo e uscirà da questa crisi? Quali strategie nuove individuiamo? Quali risposte diamo al comparto - ne cito uno, economico, ma non a caso, perché è sempre più dimenticato - agricolo al di là delle politiche dei vari PSR e di tutto ciò che conosciamo da anni? Che cosa mettiamo in pista? Quali idee mettiamo in pista? Lo stesso vale per la formazione professionale e per il turismo. Abbiamo bisogno di affrontare queste nuove questioni alla luce della crisi epocale che ci ha portato il COVID. Fa specie che un documento che, ripeto, è da giugno e luglio che stiamo discutendo, tutto sommato sia un documento che prescinde dalla realtà concreta.
Aggiungo - vado a ultimare questo mio intervento - che la disarmonia tra le cose che troviamo scritte in un documento e le cose che sentiamo dire spesso dal Presidente Cirio, piuttosto che dagli Assessori e la realtà concreta, non è una novità. Ho ascoltato l'intervento dell'Assessore Tronzano, che ci ha ricordato alcuni interventi fatti nella prima fase dell'emergenza, come la politica dei bonus, che ci ha ricordato quello che avverrà con il Recovery Fund e via dicendo, ma ci ha parlato di cose che non riguardano e non troviamo prettamente in questo documento. Dico questo perché, in questi mesi, la vostra capacità di narrare e la vostra narrazione ha avuto una caratteristica ben precisa, cioè quella di prescindere dalla realtà e continua a farlo.
Narrate una situazione diversa da quella che è, purtroppo anche per il Piemonte, in campo sanitario, in campo economico; una narrazione che prescinde, scusatemi, anche dalle responsabilità. Cito due esempi. In questi giorni ho sentito dire dal Presidente Cirio che, di fronte a questa emergenza, dobbiamo essere tutti uniti, quindi basta con le critiche, basta che il livello regionale critichi il livello nazionale, basta con la faziosità politica, ma al Presidente Cirio dico: lei ha fatto esattamente questo fino a qualche giorno fa. Alla battuta che ha fatto poc'anzi il Consigliere Preioni quando dice "prendiamocela con Arcuri, che è la causa di tutti i mali", rispondo che continuate a fare quello che avete sempre fatto, cioè non assumervi le vostre responsabilità e scaricarle su altri livelli, siano più alti o più basse rispetto al vostro.
Una narrazione che prescinde dalla realtà quando sento dire, come ho sentito dire ieri dall'Assessore Icardi, che ha scoperto.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Marello, ma ha terminato il tempo.



MARELLO Maurizio

Dicevo, ho sentito dire dall'Assessore Icardi che, sulla "via di Damasco" ha scoperto che non bisogna più ricoverare la gente negli ospedali, ma potenziare la medicina del territorio. Sono mesi che abbiamo di fronte questo tipo di problema.
Costruire un documento programmatorio per la nostra Regione che prescinda dalla realtà, mi pare un fatto ovviamente molto negativo per la politica del Piemonte e per i piemontesi, ma in coerenza con il vostro approccio e con il vostro modo di narrare l'esperienza politica che state vivendo.
Dalle parole che ho detto si evince che il nostro voto, ovviamente, sarà contrario.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire a integrazione di quello che ha esposto poco fa il Consigliere Marello riferendomi a una parte specifica dell'illustrazione dell'Assessore Tronzano, cioè quella che attiene alla componente d'investimento e di rilancio.
In una fase come quella che stiamo vivendo, che ci porterà ad affrontare una grandissima crisi economica e una crisi sociale feroce, noi non potremo limitarci a proporre misure tampone, misure di sussidio, bonus che semplicemente, cerchino di tamponare e di dare un sollievo alle fasce di popolazione maggiormente in sofferenza. Sarà necessario mettere in campo delle vere e proprie riforme, dei veri e propri investimenti. La parola chiave per affrontare il 2021 è la parola riconversione, noi dovremo saper riconvertire il nostro tessuto economico e produttivo per uscire dalla crisi che sarà, assolutamente, molto profonda.
Tutte le voci d'investimento tra quelle che ha menzionato l'Assessore Tronzano, in qualche maniera, richiamano l'intervento dell'Unione Europea.
I fondi ai quali potremo attingere per fare investimento e non soltanto per andare a tamponare le emergenze, arriveranno dall'Unione Europea. Questo è il tema su cui vorrei soffermarmi. È dall'Unione Europea che arriva la più grande novità degli ultimi mesi, che non è così approfondita nel DEFR cui l'Assessore ha fatto riferimento e cui vorrei richiamarmi.
Siamo di fronte ad una svolta europea che è stata resa possibile dal cambio di Governo nazionale. L'Italia sarà il primo paese europeo beneficiario dei fondi del Next Generation EU, riceveremo infatti 209 miliardi, se il gruppo di Visegrad, guidato da partiti nazionalisti, lo consentirà. Quindi noi saremo il primo paese beneficiario non tanto perché l'Italia è guidata da forze politiche che sono organiche a chi oggi guida la Commissione europea ma perché, grazie all'attuale Governo italiano, si è data una spinta europeista per uscire dalla crisi. La grande novità è quella della contrazione di un debito comune comunitario, della sospensione del Patto di stabilità e dell'abbassamento dei vincoli sugli aiuti di Stato. Queste sono le assolute novità nel linguaggio e nelle scelte politiche europee. Se non ci fossero state le attuali forze politiche alla guida dell'Italia probabilmente non sarebbe stata possibile la svolta europea di cui l'Italia, e anche il Piemonte, beneficeranno fortemente. I filoni su cui interverrà il Next Generation EU sono filoni prioritari per la nostra Regione.
Siamo in ritardo nella banda ultralarga, nella metà del nostro territorio rappresentata dalla montagna. Pensiamo all'altissimo tasso d'inquinamento ambientale nelle aree urbane del Piemonte. Pensiamo all'isolamento infrastrutturale, dato anche dalla posizione geografica del Piemonte, o alle difficoltà con cui la sanità del Piemonte sta facendo fronte all'emergenza della pandemia. Tutti questi sono filoni su cui sarà possibile intervenire grazie alle risorse europee. Anche su altri filoni sui quali, invece, il Piemonte esprime delle eccellenze - penso alla formazione professionale e ad alcune sperimentazioni delle cure domiciliari per le esigenze di salute delle persone più fragili - sarà possibile un potenziamento grazie alle priorità date dal Next Generation UE.
Quello che mi ha stupito è stato sentir parlare per la prima volta delle proposte della Giunta regionale oggi, 17 novembre, quando queste proposte erano già state inoltrate al Governo nazionale, che avrà la titolarità dei progetti da presentare all'Unione Europea.
Credo che il Consiglio regionale non debba essere solo informato e, per di più, tardivamente, ma debba essere pienamente coinvolto nell'analisi dei bisogni del Piemonte e nella presentazione delle proposte progettuali perché il Consiglio rappresenta gli eletti scelti dalla popolazione piemontese. Pertanto, deve in tutti i modi essere reso partecipe di una fase così strategica per il futuro del Piemonte.
Inoltre, è anche la prima volta che sentiamo parlare di calo demografico.
Purtroppo in questo primo anno e mezzo di mandato della Giunta Cirio, di bambini si è parlato spesso in toni esclusivamente propagandistici, solo per puntare il dito verso presunte storture del sistema di tutela dei minori del Piemonte, mentre poco ci si è soffermati sulle modalità d'investimento sulla natalità, sul sostegno alle famiglie e sul sostegno a chi desidera investire sulla vita e sul futuro. Pertanto, mi ha fatto piacere sentirne parlare quest'oggi, però purtroppo devo anche denunciare il fatto che sia stata in assoluto la prima volta. E soprattutto ne ho sentito parlare da un Assessore al bilancio e quasi mai dall'Assessore preposto, che è quello alle politiche sociali.
Infine, vorrei davvero fare un appello, affinché questa condivisione progettuale - che io richiedo fortemente - e questa presentazione d'idee e di progettualità da parte della Regione al Governo nazionale avvenga con la massima sinergia tra i livelli istituzionali.
Non dobbiamo aspettare che sia il Presidente Mattarella a ricordarci che in questa fase così grave, in cui tra l'altro il Piemonte è recentemente diventata la seconda Regione d'Italia per numero di decessi da COVID, noi impegniamo il tempo in sterili polemiche tra la Regione e il Governo nazionale. È necessario che sia il Capo dello Stato a ricordarci che oggi è il momento della serietà e il momento della responsabilità, dell'unità d'intenti e di azione? Questo vale sia per far fronte all'epidemia, sia per stabilire quali sono i progetti da realizzare con i miliardi che arriveranno dall'Europa.
Mi ha fatto piacere oggi sentire far cenno a questi miliardi dall'Assessore Tronzano, ma ritengo che sia stata comunque un'informativa tardiva che necessita urgentemente di un correttivo e di un coinvolgimento del Consiglio regionale nelle sedi competenti, innanzitutto le Commissioni consiliari. Io sono disponibile a collaborare in tal senso, sperando che questa modalità di lavoro, che in qualche modo umilia il Consiglio regionale, non si perpetui ulteriormente.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Il DEFR, che oggi si vuole approvare, dovrebbe rappresentare il principale strumento della programmazione economico-finanziaria e indicare qual è la strategia economica e di finanza pubblica nel medio termine. Il documento che oggi la Giunta ci presenta è ben lontano da questi requisiti. Non presenta, secondo noi, i requisiti di sufficienza minima che sono richiesti per lo strumento politico principe di pianificazione.
È stato ricordato in tutte le Commissioni quanto sia importante questo documento. L'indirizzo della gestione della Regione è anche in termini di visione e di strategia, soprattutto per quello che riguarda i piani operativi. Le previsioni relative al quadro macroeconomico e al quadro di finanza pubblica sono farraginose, spesso impalpabili, quasi mai pertinenti rispetto alle strategie programmatiche dichiarate dalla Giunta, specie nelle previsioni espresse nel bilancio economico e sulle linee legislative da seguire. E raramente sono chiariti gli obiettivi sia macroeconomici sia di finanza pubblica, nonché tutta la parte che riguarda l'articolazione degli interventi necessari per aggiustare gli andamenti tendenziali allo scenario programmatico.
Gli obiettivi dichiarati sono quasi sempre descrittivi - l'hanno già ricordato nell'intervento sia il Consigliere Marello sia la Consigliera Canalis - e molto di rado entrano nel merito di come procedere alla loro vera realizzazione e di quali siano poi le risorse economiche operative che sarebbe necessario allocare per raggiungere questi scopi. I risultati attesi sono in gran parte aneddotici e non riportano chiari traguardi numerici o come quantificarli, né ci sono espliciti riferimenti al miglior standard di riferimento.
Ci sono dei diagrammi che ci possono aiutare in questa riflessione, perch i collegamenti tra il modello 3.1 di pagina 54 e i capitoli del DEFR sono in gran parte fumosi e privi di reali contenuti sostanziali. Il cruscotto di misurazione del benessere di pagina 58 indica impietosamente che il Piemonte non risulta nelle due prime posizioni nazionali su nessuno dei 14 goal individuati, cioè i traguardi che si dovrebbero raggiungere. Ma soprattutto nell'intero documento non sono chiaramente indicati i piani e le azioni che la Giunta intende mettere in atto per recuperare, in tempi ragionevoli, quelli che sono i maggiori gap, rispetto ai migliori standard di riferimento. Noi siamo indietro in sette traguardi su quattordici.
Leggendo questo "Cruscotto di misurazione del benessere" - che dovrebbe indicare qual è la strategia per arrivare a uno sviluppo sostenibile - sui capitoli "Istruzione", "Uguaglianza di genere", "Acqua" ed "Energia" vediamo quanto siamo distanti dal miglior risultato raggiungibile. La stessa cosa si può evincere, sempre da questo grafico, su altri punti, come ad esempio la produzione sostenibile di cui prima si è parlato. Sembra invece, dalla narrazione dell'Assessore Tronzano, che sia uno scenario diverso.
Bene la parte sulla nutrizione e sull'agricoltura, ma sul resto, l'energia ad esempio (altro argomento importantissimo) siamo ancora piuttosto lontani da quello che è il miglior standard di riferimento.
La sensazione che si ricava, a un'attenta lettura di questo documento, è di un "compitino" messo giù con scarsa lena. Se fossimo a scuola, ci faremmo dire che il ragazzo è intelligente, ma non si applica, e in modo anche piuttosto svogliato, giusto per assolvere a un dovere che gli è imposto.
Il giudizio complessivo su questo DEFR che ci viene sottoposto è completamente negativo. A nostro avviso, andrebbe profondamente ristrutturato per renderlo uno strumento di qualche utile praticità.
Dato che siamo quasi certi che quest'appello cadrà nel vuoto, ci permettiamo di consigliare agli Assessori, che hanno contribuito alla stesura di questo documento, di approfondire le caratteristiche fondamentali di un DEFR ben compilato, in modo da avere, il prossimo anno un documento di livello più consono rispetto a quello che ci è stato presentato.
Ho presentato alcuni emendamenti, che sono solo un piccolo contributo per cercare di migliorare quello che è stato - lo ribadisco e lo sottolineo definito, anche dal Consigliere Riva Vercellotti in Commissione in più di un'occasione, uno dei più importanti documenti programmatici di questo Consiglio, anche se, a mio modesto parere, dovrebbe essere riformato dalla base.
Siamo in un momento particolare, l'hanno ricordato un po' tutti, e la pandemia sta mettendo in ginocchio il mondo intero, non solo il nostro Paese, quindi questo documento sarebbe già debole di per sé in una situazione normale. Dovendoci trovare ad affrontare una situazione di emergenza mondiale, occorrerebbe veramente fare altre riflessioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
In realtà, anch'io intervengo a integrazione di quanto già detto, in particolare dal collega Marello, quindi non ripeterò il ragionamento generale che lui ha già fatto, ma intervengo per una sottolineatura, per un passaggio di merito metodologico.
Mi ha fatto piacere sentire l'Assessore Tronzano dire che anche per il centrodestra alcune questioni sono fondamentali e che non vengono delegate soltanto ad altri partiti politici appartenenti al centrosinistra riferendosi, in particolare, alla necessità di una riconversione del nostro modello di economia, ma anche di approccio alla realtà.
Mi ha fatto piacere sentirlo, però devo sottolineare che, nonostante quanto ascoltato dalla relazione, nei fatti, in quest'anno e mezzo di Giunta, non c'è nulla in questa direzione. Devo sottolineare che tutti i riferimenti all'interno del DEFR, che riguardano l'economia circolare.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Rossi.
Chi non interviene è pregato di spegnere l'audio.
Prego, Consigliere Rossi, continui pure.



ROSSI Domenico

Nessun problema. Grazie, Presidente.
In quest'anno e mezzo non c'è stato nulla di tutto questo e tutti i riferimenti, all'interno del DEFR, all'economia circolare richiamano i documenti dell'Unione Europea.
Faccio un esempio, ma io, ripeto, ho solo presentato una mozione, poi il piano dovrebbe farlo la Giunta, quindi non mi voglio intestare meriti.
Giace dall'autunno scorso, dal 2019, una mozione che chiede alla Regione di mettere in campo un proprio Piano regionale sulla bioeconomia e sull'economia circolare; documento che, qualora fosse esistito, qualora fosse stato messo in campo, avrebbe permesso alla Regione Piemonte, uno, di avere proposte e visioni per rispondere al Green New Deal, di cui si parlava a fine 2019-inizio 2020; due, di essere pronto anche per il Recovery Fund, di cui abbiamo parlato in queste ore e di cui l'Assessore Tronzano dice - e di questo sono contento - che ci sarà bisogno anche delle opposizioni.
Il problema è che noi abbiamo avuto tutto il tempo per programmare e pianificare insieme gli aspetti fondamentali che riguardano il futuro di questa Regione. Adesso sto parlando dell'economia circolare e della bioeconomia, su cui la Regione Piemonte non sta facendo nulla, su cui invece tutto il mondo, e l'Europa in particolare, sta facendo molto; su cui il Presidente Cirio aveva detto, nell'autunno scorso, "non c'è nessun problema, me ne sono occupato in Europa, vengo in Commissione a parlarne" ma non è mai venuto (questo anche prima del COVID). Ho dovuto richiamarla in Aula per disperazione; in Aula continua a essere calendarizzata in fondo, come una questione derubricata a poco importante, ma intanto sentiamo annunci reboanti.
Al di là della mozione, togliamoci anche gli alibi: questa Regione non ha una pianificazione vera e reale sul tema della bioeconomia e dell'economia circolare, ambito e argomento su cui tutto il mondo sta lavorando.
Se non volete fare la mozione pazienza, ma date via a un vero percorso di confronto con gli stakeholder, a partire dalle minoranze anche in Consiglio regionale, con le imprese, con la ricerca, con le varie associazioni e organizzazioni che si occupano seriamente di questi temi. Capiamo quali sono le caratteristiche del Piemonte e del nostro tessuto produttivo, qual è la nostra vocazione. Valorizziamo già le eccellenze internazionali che ci sono, ma diamo vita a una nostra visione che in questo momento - lo ripeto manca, tant'è che nel DEFR ci sono i titoli dei capitoli, c'è qualche accenno ai rifiuti (che cita, in realtà, leggi approvate nella scorsa legislatura) e si citano molti documenti europei, ma la strategia europea implica che ci sia una strategia nazionale (cosa che su bioeconomia ed economia circolare c'è) e anche delle strategie regionali, magari anche di macroregioni, che invece in questo momento mancano.
Su questo ci sarà sempre la nostra disponibilità massima, perch intervenire seriamente su questi temi significa intervenire sul presente e sul futuro, ma significa anche aver capito una grande lezione del COVID che ci chiede assolutamente un cambiamento drastico anche nell'approccio alle questioni economiche.
Non dico nulla, per questioni di tempo, sulla sanità e sul trasporto pubblico locale. Solo un accenno, come titolo, al ruolo del pubblico nell'economia.
Se c'è una cosa che questa pandemia ci ha insegnato è che il pubblico non può intervenire solamente per sanare le storture del mercato o quando c'è bisogno di "riempire i buchi". Il pubblico deve intervenire certamente sostenendo chi è in difficoltà, ma anche investendo e introducendo delle condizionalità su dove prevedere gli aiuti. E le condizionalità devono essere legate, appunto, a una conversione più ecologica dell'attività produttiva, a un rispetto maggiore dei lavoratori, a una riconversione dell'attività che si va ad aiutare.
Se oggi, dopo il COVID, non avremo capito questo, continuando magari a dividere i problemi e a lasciare ai privati soltanto i guadagni quando le cose vanno bene, commetteremo un errore gravissimo.
Noi dobbiamo aiutare chi è in difficoltà, a partire dal mondo delle imprese, ma dobbiamo farlo prevedendo delle condizionalità che hanno degli aspetti sociali ed economici. Questo credo sia un grande insegnamento che dobbiamo portarci a casa, ma purtroppo nel DEFR di tutto questo non c'è traccia.
Quanto la maggioranza vorrà davvero sedersi al tavolo per un confronto, noi ci saremo con le nostre proposte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo della Lega, voglio dire che il nostro voto sarà favorevole, perché riteniamo che l'iniziativa in campo economico che la nostra Giunta e la nostra.



(Audio mancante o non comprensibile)



PREIONI Alberto

Siamo in un momento difficilissimo per tutti, in un momento di pandemia, in un momento pesantissimo, soprattutto per le partite IVA, che sono la colonna portante di questo Paese e di questo Piemonte. È a loro che dobbiamo dare delle risposte.
La Regione Piemonte, come ha ricordato l'Assessore, ha messo in campo un bonus, un "Riparti Piemonte" pesantissimo, un Piano Marshall che non si era mai visto nella storia regionale del Piemonte, nonostante il nostro bilancio, che era storicamente in difficoltà, sia un bilancio complesso anche per scelte scellerate del passato. Le responsabilità dei derivati sono in primis della Giunta Bresso: questa è storia, è realtà, sono fatti.
Purtroppo non si può tornare indietro con le lancette, ma la pesante eredità dei derivati la avvertiamo ancora oggi e dobbiamo assolutamente metterci in sicurezza.
Purtroppo, molti Enti locali sono stati vittime di queste porcherie finanziarie e ancora oggi ne paghiamo le conseguenze in maniera pesantissima.
Quando si accusa questa Giunta di essere iperliberista mi viene da sorridere, perché la Lega ha sempre dimostrato di essere pro local e, nei termini nobili, molto no global; siamo contro il globalismo economico.
È assolutamente necessario arrivare a tassare i colossi del web che purtroppo, sulle spalle dei nostri piccoli commercianti, faranno ancora introiti pesantissimi, visto che il lockdown, di fatto, ha negato la possibilità di andare ad acquistare nei piccoli negozi di prossimità; così facendo, Amazon e altri colossi faranno profitti pazzeschi.
Naturalmente, anche i nostri commercianti si stanno attivando e stanno nascendo fortunatamente anche delle piattaforme di prodotti locali, di artigianato locale.
Naturalmente, non si può andare contro il futuro e nemmeno contro le comunità, però è giusto che chi ha degli introiti pesantissimi nel nostro Paese e nella nostra Regione lasci.
Siamo uno dei Paesi più tassati al mondo e l'incombenza della tassazione non può ricadere solo sui piccoli e sui medi, mentre, di fatto, le grandi multinazionali, per schemi di bilancio, ne sono esenti.
Sicuramente, una pandemia del genere ci ha fatto capire che i tempi sono maturi. È naturale che la Regione Piemonte non possa farcela da sola: dev'esserci anche un Governo che porti avanti queste iniziative e che risponda alle esigenze dei cittadini, perché noi un primo aiuto pesante lo abbiamo già dato.
Oggi, stante che le zone le ha scelte Governo con i suoi DPCM, gli aiuti concreti che devono arrivare ai nostri imprenditori sono demandati a chi tiene in piedi questo Paese. Chi, come noi, al 27 di ogni mese prende lo stipendio, avverte dei meri disguidi nel vedere tutto chiuso, ma chi invece, si trova a dover pagare affitti, leasing, mutui e dipendenti si trova veramente in una situazione difficilissima e la politica oggi è demandata a dare delle risposte serie, veloci e concrete. Perché c'è il rischio che il sistema economico salti! Abbiamo parlato del nostro bilancio: purtroppo l'anno prossimo saranno previste meno entrate, nell'ordine di decine e decine di milioni di euro perché naturalmente ci sarà meno introito di bollo auto e meno IRPEF, che sono tra le nostre entrate principali. Confidiamo che ci sia anche un aiuto reale alle Regioni, perché è naturale che se a un bilancio mancano decine di milioni di euro, diventa difficile da chiudere.
Siamo contenti che l'Assessore Tronzano abbia deciso di accelerare su questo DEFR e sull'assestamento di bilancio, per arrivare veloci al bilancio preventivo. Ma per rimanere nei tempi prefissati dalla legge e per dare agli uffici meno incombenze, evitando di lavorare in dodicesimi, come purtroppo si è fatto per troppi anni, ci vuole anche la collaborazione e la serietà della minoranza. Perché se la minoranza intende fare un becero ostruzionismo (vedi i 250 o più emendamenti preparati sull'assestamento) mi fa un po' pensare che non si voglia tutto questo bene al Piemonte, e che non si voglia arrivare in tempi brevi all'approvazione né dell'assestamento né, tantomeno, del bilancio previsionale.
L'assestamento, come abbiamo detto, sarà pressoché tecnico; la maggioranza ci ha messo poco o niente in termini di scelte politiche, perché ribadisco quello che ho detto prima. Era invece interessante che la minoranza ritrovasse la serenità e la voglia di collaborare, soprattutto in un momento critico come questo, senza incaponirsi giornalmente sulla mozione di sfiducia verso l'Assessore Icardi, perché non esistono mozioni di sfiducia, perché è una nomina di Giunta, ribadisco.
Se, infatti, dovessimo fare polemiche, ne avrei e ne avremmo da parlare come Lega, su tutte le mancanze del Governo, del Commissario Arcuri, che ormai sono notizie e patrimonio di tutti, come abbiamo capito e sanno tutti.
Se vogliamo essere .



(Audio mancante o non comprensibile)



PREIONI Alberto

Dobbiamo dare risposte alle nostre partite IVA, perché, per fare polemica politica, siamo uguali: anche noi abbiamo molti elementi per quanto riguarda il Governo e lo Stato, su quanto non facciano in questa seconda pandemia.
Da parte nostra, c'è questa disponibilità, però è naturale che alla disponibilità debbano seguire degli atti concreti. Se le basi sono centinaia e centinaia di emendamenti, è naturale che se il buongiorno si vede dal mattino, non prefiguriamo belle giornate. A noi lavorare non spaventa; la minoranza ha la possibilità di presentare sui bilanci emendamenti su emendamenti, la maggioranza ha la possibilità di convocare Consigli su Consigli e Commissioni su Commissioni.
Tra persone intelligenti, si può trovare un accordo, si può trovare una quadra, si può trovare una sintesi; è naturale che la maggioranza ha interesse di dare atto alle sue politiche, anche economiche e la minoranza che giustamente ha ricevuto la fiducia parziale dei cittadini, è giusto che intervenga in maniera .



(Audio mancante o non comprensibile)



PREIONI Alberto

Mi auguro che nelle prossime giornate e nelle prossime ore si possa trovare una sintesi e si possa anche uscire un po' da questo schema di continuare a discutere su una mozione che manco esiste, che non ha più senso e, anzi che rischia solo di rovinare di più i rapporti, di portare via preziose ore di lavoro e, di fatto, non dare nessuna risposta né al sistema sanitario e neanche al sistema economico piemontese.
Ribadisco che la Regione Piemonte, con i suoi atti e con questo 2020, tante risposte ne ha date e abbiamo dato risposte a 80 mila aziende; una risposta veloce, tramite Finpiemonte con il bonus.
Tanti bandi stanno ancora partendo e sono partiti con gli altri 700 milioni di euro, che in prima istanza erano per un rilancio economico generale, ma quest'anno naturalmente ci siamo trovati a gestirli esclusivamente per la questione COVID, per dare un po' di fiducia alle aziende e alle persone che devono essere le più tutelate, perché in Italia c'è una disparità incredibile tra il lavoratore pubblico e l'impresa privata, e questa disparità è ora che venga colmata, ed è ora che le amministrazioni pubbliche si pongano in maniera diversa verso la partita IVA, perché la partita IVA è quella che tiene in piedi il Paese e non è quella che dev'essere continuamente bistrattata! Ciò che mi premeva sottolineare è la soddisfazione di questo aiuto concreto a queste 80 mila imprese e 80 mila partite IVA.
Mi auguro che il Governo faccia lo stesso, faccia tanto e che sia veloce perché ci sono troppi negozi, troppe partite IVA, troppi ristoranti che rischiano la chiusura, perché se oggi uno non è più che strutturato rischia veramente di chiudere e ne deriva una difficoltà per tutto il tessuto economico e produttivo, perché ci sono persone che lavorano, i dipendenti e ci sono tante persone, tante famiglie che dipendono da questo e dalle nostre partite IVA.
Il bilancio ha bisogno, però, di un ordine; la nostra Regione arriva da un piano di rientro della sanità, ne siamo usciti da tre anni, ormai, però ha bisogno di ordine e di rispettare i tempi del bilancio di assestamento e del bilancio previsionale. Quindi, questa è la richiesta di collaborazione di volontà di andare un po' oltre le solite polemiche e realmente munire i funzionari, la macchina del Piemonte di sistemi più veloci e più adeguati per dare risposte ai nostri cittadini.
Da parte nostra, questa possibilità c'è e volevo chiudere con questa disponibilità.



PRESIDENTE

Grazie.
Il Consigliere Sarno ha rinunciato a intervenire.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Non era mia intenzione intervenire, ma quando ho sentito le due parole "becero ostruzionismo" mi è scattato qualcosa dentro.
Vorrei solo ricordare al Consigliere Preioni che noi abbiano avuto un atteggiamento collaborativo fin da quando è iniziata questa emergenza e la discussione su alcuni provvedimenti, che sono arrivati in Commissione e in Aula, lo testimoniano. Rispetto a questo, credo che possiamo rispedire al mittente qualsiasi accusa.
Per quello che riguarda l'assestamento, noi abbiamo soltanto cercato di ottenere un minimo di trasparenza, motivo per cui abbiamo chiesto anche di avere un confronto, come si è sempre fatto, del resto, in ogni discussione relativa al bilancio, con tutti gli Assessori. Avremmo voluto confrontarci con gli Assessori per analizzare le singole voci di ogni tabella, per capire bene dove fossero le risorse, dove si potesse intervenire e capire quali fossero gli spazi di manovra per il Consiglio, quindi non tanto spazi di manovra per l'opposizione, ma spazi di manovra per trovare, tutti insieme, la migliore soluzione.
Invece, con questa definizione di bilancio d'assestamento tecnico, è stato praticamente azzerato qualsiasi confronto. Ancora ieri, in Commissione alcuni colleghi hanno chiesto di avere un confronto con l'Assessore Chiorino per discutere dei finanziamenti per le borse di studio, quindi rispetto ad alcuni temi che per noi sono cruciali rispetto al futuro del Piemonte. Ecco, di fronte a questi dinieghi, noi ovviamente abbiamo cercato di alimentare un dibattito, diciamo così, in Commissione. Quindi, l'unico strumento che ci rimane è cercare di ottenere un ulteriore confronto in Commissione e speriamo che l'Assessore Tronzano, prima o poi, ci ascolti e che si apra rispetto a questa prospettiva.
Vorrei solo capire, rispetto alla mozione di sfiducia, che tra l'altro è nell'o.d.g. di oggi, se veramente non esiste, perché c'è tutta questa paura a discuterla. Avremmo potuto già liquidarla; la maggioranza avrebbe potuto mostrare le sue ragioni, avrebbe potuto riconfermare la fiducia all'Assessore Icardi, senza nessun timore, a testa alta, difendendo qualsiasi scelta portata avanti da questa Giunta durante l'emergenza.
Pertanto, se veramente la mozione di sfiducia non esiste, discutiamone così la togliamo dal tavolo e possiamo andare avanti con il pieno sostegno di questa Giunta e di questa maggioranza alle azioni portate avanti dal suo Assessore.
Sul DEFR è già intervenuto il mio collega Martinetti e ribadisco che è un copia-incolla di scelte passate, non ha visione, non ha prospettiva, non ha nessuno sguardo lungo e nessun elemento d'innovazione rispetto a quello che sentiamo da anni in Aula.
Invece, in questo momento di emergenza, ci saremmo aspettati magari un briciolo d'iniziativa in più. Per voi è sufficiente mettere la parola "sostenibile" di fianco a qualsiasi termine e subito vi sembra di aver fatto chissà quale innovazione.
Ultima cosa, poi mi taccio, perché magari c'è ancora qualcuno che vuole intervenire dopo di me e prima della pausa, vorrei solo ricordare al Consigliere Preioni che se siamo in una fase di lockdown, se siamo catalogati come "zona rossa" non dipende dal Governo, dipende dai dati che sono stati analizzati relativi alla nostra regione che, a loro volta dipendono da azione o non azione del governo regionale. Smettiamola di ammiccare alle partite IVA, tra l'altro creando anche delle contrapposizioni tra partite IVA e personale dipendente o della pubblica amministrazione che non hanno nessun motivo di esistere, perché in questo paese ognuno fa la sua parte e ognuno va sostenuto, aiutato e deve sentire la presenza delle istituzioni.
Cerchiamo veramente di rimboccarci le maniche, cerchiamo di fare un minimo di mea culpa, e la mozione di sfiducia consentirebbe anche di fare qualche ragionamento in questo senso. Cerchiamo di lavorare seriamente e non per slogan come se fossimo al bar; bar che, peraltro, in questi giorni sono anche chiusi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo molto brevemente solo sulle ultime considerazioni rispetto alla discussione che abbiamo cominciato ieri sull'assestamento di bilancio che, inevitabilmente - in realtà, l'abbiamo già detto ieri finisce per inserirsi in un contesto di discussione più ampia sugli intendimenti di carattere economico e programmatorio della Regione.
Oggi affrontiamo il DEFR; nei prossimi giorni, anzi a cominciare da ieri parleremo di assestamento, ma sono altre le questioni sul tavolo. In particolare faccio riferimento al discorso, già citato da diversi miei colleghi, soprattutto dalla collega Canalis, sul Recovery Fund, ma ci aggiungo anche, perché ho ascoltato con attenzione la relazione dell'Assessore Tronzano, tutta la questione relativa alla nuova programmazione del prossimo settennato dei fondi comunitari su cui questo Consiglio, ancora, non sa niente, nonostante reiterate richieste sostanzialmente dall'insediamento. Appuntamento cui noi ci stiamo, nei fatti, presentando in ritardo, almeno dal punto di vista della socializzazione e dell'elaborazione, perché poi, magari, nelle segrete stanze la Giunta è molto avanti. Mi auguro che almeno i colleghi di maggioranza abbiano avuto dei confronti da questo punto di vista, se non altro in sede politica.
Lo dico perché poi ci troviamo, ed è già capitato ieri, a discutere d'interventi minimali di bilanci su cifre tutto sommato irrisorie, quando le partite sui soldi - permettetemi la grevità - veri si fanno altrove fuori dall'aula del Consiglio.
Ho percepito tutto lo sforzo umano del Capogruppo Preioni a lanciarci un sincero ramoscello d'ulivo, una sincera apertura alla discussione.
Tuttavia, Consigliere Preioni, il dialogo e il confronto si costruiscono in due. Ieri noi abbiamo sollevato alcune questioni all'Assessore Tronzano questioni che potrebbero essere non affrontate necessariamente con interventi di carattere emendativo, se ci verranno fornite le ragioni per cui questi interventi di carattere emendativo non saranno necessari. Se c'è anche l'indisponibilità a fornire le occasioni di confronto o d'informazione, è chiaro che noi non possiamo avere altri strumenti se non presentare degli emendamenti.
Prendo l'esempio, per sviscerarlo un pochino più approfonditamente, del diritto allo studio. Sia noi, sia il Movimento 5 Stelle, sia il Consigliere Grimaldi abbiamo presentato degli emendamenti per garantire la sostenibilità dell'ente EDISU in un momento in cui le richieste vengono meno, anzi, tenderanno a diventare più importanti stante la crisi economica legata al Coronavirus e, d'altra parte, in cui l'Ente avrà minori entrate perché una serie di servizi da cui introita una parte delle proprie risorse sono chiusi a causa delle restrizioni agli assembramenti che tutti ben conosciamo. Noi abbiamo queste legittime preoccupazioni, che l'Assessorato Tronzano esclude, ma noi gli stiamo semplicemente chiedendo, da ora a quando il disegno di legge approderà all'Aula, di avere un momento di confronto con l'Assessore Chiorino, con il Presidente dell'Ente del diritto allo studio e, possibilmente, anche con l'Osservatorio del diritto allo studio, perché se questi dubbi fossero fugati noi saremmo molto più tranquilli. Il tempo che impiegheremmo non lo sottrarremo alla discussione di altro, perché tanto è un tempo che noi siamo perfettamente in grado di impiegare ugualmente, rovesciandovi addosso una marea di emendamenti quindi sarebbe più proficuo per tutti: per noi che non ci "rompiamo le scatole" a presentarvi un sacco di emendamenti e a doverli illustrare in maniera reiterata, ma anche per voi, perché ci eviteremmo questo balletto e magari tutti insieme approfondiamo davvero qualcosa. Lo dico per il tema del diritto allo studio, ma ci sono altre questioni aperte che affronteremo prossimamente.
Per stare alla Commissione di ieri, sul Recovery Fund vi abbiamo chiesto soltanto, ripeto soltanto - poiché non avete neanche adottato una DGR in Giunta su un tema tanto importante e poiché la consultazione, l'ha detto l'Assessore ieri, con la società civile e le associazioni datoriali va avanti da settimane su quest'argomento - di poter godere di un'informativa in Commissione.
Quest'informativa sarebbe propedeutica a sciogliere le nostre preoccupazioni sull'assestamento di bilancio, dove noi non dobbiamo una particolare tensione legata all'investimento e alla prospettiva futura. Se invece, dovessimo renderci conto che è già sufficientemente accolta dall'assoluta lungimiranza di quello che avete voluto indicare, senza confrontarsi con il Consiglio sulle schede che avete inviato al Governo sul Recovery Fund, ecco che il nostro atteggiamento sull'assestamento cambierà.
Per farla breve, Consigliere Preioni e maggioranza in generale sull'assestamento non c'è nessuna volontà di fare ostruzionismo, ma l'accordo che ci propone l'Assessore Tronzano non è un accordo, ma è un prendere o lasciare: o si fa tutto esattamente come voglio io, alla virgola, compresa la calendarizzazione delle Commissioni e l'o.d.g. delle Commissioni, oppure niente. Capite bene che quando ci si mette d'accordo ci si mette d'accordo in due.
L'abbiamo già detto con forza ieri. Mi pare che il Consigliere Riva Vercellotti, che ha in mano la calendarizzazione delle Commissioni, abbia ben capito la portata e anche il sincero intendimento delle obiezioni che stanno muovendo le opposizioni. Mi auguro che adesso si sia potuto socializzare con tutta l'Aula, in particolare con i Capigruppo di maggioranza, e che nella Conferenza dei Capigruppo si possa trovare un equilibrio sufficientemente adeguato a garantire le esigenze di confronto e di approfondimento che le opposizioni hanno su un tema quale quello dell'assestamento. Continuiamo a raccontarci che l'assestamento è un atto meramente tecnico, ma sapete tutti che non è così, perché l'assestamento nasconde delle scelte politiche, così come le nascondono le assegnazioni e tutti quei capitoli su cui le assegnazioni non le avete fatte e quelle invece, dove le avete fatte. E sapete anche che l'assestamento ha per sua natura una proiezione pluriennale che ci ritroveremo nel bilancio di previsione che andremo a discutere da qui a poco.
Stiamo già precostituendo in parte le scelte su cui andremo a discutere.
Pertanto, tutto questo derubricare a questione meramente tecnica, da superare nell'interesse del Piemonte e su cui non ci sarebbe niente da discutere perché è già tutto perfetto, capite bene che, per il nostro ruolo di controllo e verifica, che è proprio dell'opposizione, non possiamo accettarlo.
Grazie.



PRESIDENTE

Sono ancora iscritti a parlare il Consigliere Bertola e il Consigliere Grimaldi. Essendo sopraggiunte le ore 13, come inteso sospenderei la seduta per riprendere alle ore 14 con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata question time e, successivamente, con la prosecuzione della discussione generale sulla proposta di deliberazione n. 80.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.59)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.04 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 494 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 495 presentata dal Consigliere Daniele Valle, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 496 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione a risposta immediata n. 497 presentata dal Consigliere Raffaele Gallo, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 498 presentata dalla Consigliera Francesca Frediani cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 499 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ne ha a disposizione cinque per la risposta.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, sulle interrogazioni a risposta immediata non sono previste repliche.
È volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Grazie a tutti per la collaborazione.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 494 presentata da Magliano, inerente a "Tutela di tutti i pazienti affetti da gravi forme di malattie croniche durante la gestione dell'emergenza epidemiologica"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
494, presentata dal Consigliere Magliano, inerente a "Tutela di tutti i pazienti affetti da gravi forme di malattie croniche durante la gestione dell'emergenza epidemiologica".
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Saluto cordialmente l'Assessore Icardi, che risponderà alla mia interrogazione, avente a oggetto "Tutela di tutti i pazienti affetti da gravi forme di malattie croniche durante la gestione dell'emergenza epidemiologica".
Perché ho presentato questa interrogazione a risposta immediata? Perché è evidente che stiamo concentrando tutti i nostri sforzi sulla gestione e sulla battaglia contro il COVID, ma abbiamo tutta una serie di pazienti affetti, appunto, da malattie croniche, che hanno bisogno di day hospital di follow-up e di gestione dell'evoluzione della malattia.
Parliamo di malattie che talvolta riusciamo a gestire con terapie immunosoppressive, che, oggettivamente, sono alla base del trattamento per questi malati, in modo tale da evitare degli esiti irreversibili della malattia. Rammento, inoltre, che per la diagnosi e il follow-up sono richiesti, normalmente, diversi accessi specialistici e ambienti dedicati sia per gli esami di secondo livello (come capillaroscopie ed ecografie articolari eseguite dagli stessi reumatologi), sia per i trattamenti spesso infusionali, che hanno necessità di stretto monitoraggio da parte di medici specialisti durante l'infusione stessa.
L'attuale emergenza ha richiesto un sacrificio per tutti i pazienti, ma l'impatto sui pazienti affetti da malattie croniche, in particolare diventa ogni giorno più gravoso per la natura stessa delle diverse patologie. Le sole patologie di tipo reumatologico sono oltre 120, ciascuna con bisogni differenti e, talvolta, ultraspecialistici.
Inoltre, con il picco della seconda ondata pandemica torniamo ad assistere alla progressiva chiusura degli ambulatori, dei poliambulatori, dei day hospital, dei day service e talvolta d'interi reparti, sicché un gran numero di specialisti degli ambulatori è destinato ad altre attività relative all'emergenza epidemiologica da COVID-19.
Alla luce di tutto questo e viste le comunicazioni che sono pervenute a questi pazienti (è per questo che mi sono permesso di presentare urgentemente questa interrogazione alla vostra attenzione), interrogo la Giunta per sapere con quali azioni la Regione intende intervenire per garantire sul territorio regionale la continuità assistenziale di tutti i malati cronici anche in questo periodo di emergenza da COVID-19.
È evidente che questi sono malati che peggioreranno per forza, se non garantiamo loro una continuità di cure (non possono certo aspettare!) causando, inoltre, un disagio enorme al malato stesso, nonché ulteriori interventi, forse più invasivi e anche più costosi e onerosi all'Amministrazione regionale.
Pertanto, chiedo che cosa l'Amministrazione stia mettendo in campo, al di là dell'aumento delle liste d'attesa, per dare una risposta a costoro, che non possono, per scelta, non essere curati e non essere tutelati.
Grazie, Presidente. Spero di non aver usato troppi secondi in più.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente Magliano, come sempre rispettoso dei tempi a sua disposizione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Come sempre, il Consigliere Magliano centra problemi di rilevanza e di portata veramente significativa.
Come sappiamo, l'emergenza internazionale da COVID-19 sta mettendo davvero sotto forte pressione tutto il sistema sanitario, non solo della Regione Piemonte, ma dell'intero Paese, dalla prevenzione al territorio con i medici di medicina generale, agli ospedali con le attività di pronto soccorso e di boarding molto importanti (anche se, fortunatamente, in diminuzione).
Tutto ciò rende indispensabile l'attuazione di un'articolata serie di provvedimenti sanitari. Vi farò un elenco delle disposizioni che abbiamo adottato.
Con la nota prot. 18497/A1400A del 5 giugno 2020, la Direzione Sanità e Welfare aveva trasmesso alle Aziende sanitarie le indicazioni tecnico operative per la ripresa delle attività sanitarie sospese o ridotte a seguito del lockdown della Fase 1 della situazione emergenziale COVID richiedendo tra l'altro l'adozione di un piano organizzativo aziendale per la ripresa delle attività, modulato - lo ripeto - sulla base di quei principi e di quelle regole dettate nei giorni precedenti, sulle singole specificità aziendali.
Successivamente, con DGR n. 6-1613 del 3 luglio, la Regione Piemonte ha dato l'avvio alle visite ambulatoriali erogabili a distanza (Televisita) in conformità alle "Linee d'indirizzo nazionali di telemedicina", ai sensi dell'Intesa Stato-Regioni del 20 febbraio 2014.
Inoltre, con nota n. 28568 dell'11 settembre è stato trasmesso al Ministero della Salute il Piano operativo per il recupero delle liste d'attesa, così come prevedeva il DL n. 104 del 14 agosto 2020.
Tutto questo secondo dei modelli organizzativi dettagliati, prescelti e secondo tempi di realizzazione e destinazione delle risorse. Sulla base delle considerazioni è stato approvato il Piano operativo regionale per il recupero delle liste d'attesa, parte integrante e sostanziale del provvedimento che ho citato prima.
Purtroppo, con la seconda ondata dell'epidemia di ottobre, l'Unità di crisi COVID, avente sede presso il DIRMEI, con la nota del 22 ottobre 2020 ha ribadito che le attività procrastinabili dovevano essere sospese. In tale contesto, rimangono comunque conservate le prestazioni di tipo U e B, i ricoveri urgenti, oncologici e, ovviamente, tutta la traumatologia urgente.
Con ulteriore nota n. 174824 del 31 ottobre, l'Unità di crisi ha confermato che i percorsi diagnostici terapeutici assistenziali regionali sono da garantire, qualora la loro interruzione comporti rischio grave per lo stato di salute, anche per quanto riguarda altre patologie come il diabete, la broncopneumopatia cronica e lo scompenso cardiaco, per assicurare quella continuità assistenziale sottolineata dal Consigliere Magliano.
In questo senso, è stata potenziata l'attività vaccinale contro l'influenza, abbassando pure gli standard, quindi rendendola gratuita per gli over 60 (prima era solo per gli over 65) e per tutti i soggetti che presentano patologie a rischio. Per tutte queste persone la vaccinazione è gratuita.
La trasformazione e la cessazione delle attività indifferibili sta avvenendo con grande gradualità: man mano che aumentano i malati COVID progressivamente si spengono altre attività. Si fa sempre non dico all'ultimo minuto, ma nel momento utile ultimo, proprio per continuare a garantire al massimo tutte le altre prestazioni, soprattutto rispetto a quei malati cronici che lei ha sottolineato. C'è lo sforzo massimo delle nostre Aziende sanitarie e dei nostri ospedali per continuare a garantire questi percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi, per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 495 presentata da Valle, inerente a "Sospensione dell'attività del CIAO (Centro Infantile di Audiologia e Otologia) presso l'Ospedale Martini"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 495.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.
Spero non abbia problemi a esporre la domanda.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Come le accennavo per le vie brevi, su Cisco ho sentito bene l'Assessore.
Registro però (simultaneamente, ho effettuato un controllo con il computer come mi ha segnalato il mio collaboratore) che purtroppo non si sente per niente la diretta su FB del Consiglio regionale, quindi penso ci sia un problema che non dipende dalla nostra connessione.



PRESIDENTE

Sì, l'abbiamo già rilevato. Grazie.



VALLE Daniele

Perfetto.
Pongo la domanda all'Assessore che riguarda il CIAO, la struttura cui è intitolata questa interrogazione, che si occupa di attività d'impianto, di screening, di diagnosi e di controllo successivo per gli impianti audiococleari, in particolare sulla prima infanzia che presenta problematiche di carattere uditivo.
Da che cosa nasce questa interrogazione? Questo centro trova la sua sede nell'Ospedale Martini, recentemente individuato tra i diversi COVID hospital della nostra Regione, il che ha portato anche alla sospensione del pronto soccorso. Pochi giorni dopo anche tutta l'attività ambulatoriale del Martini è stata riservata, con una nota dell'ASL, soltanto ai pazienti che fossero COVID positivi, proprio per tenere per quanto possibile, immagino separati i percorsi.
Mi risulta che le attività legate agli impianti e quindi di carattere operatorio siano state dislocate all'Ospedale Regina Margherita, mediante una convenzione che consentirà l'operatività delle circa venti operazioni già programmate per la fine dell'anno, però mi chiedevo che fine farà l'attività dell'ambulatorio, che non è spostabile, per una serie di macchinari piuttosto ingombranti e complessi necessari a questo tipo di attività. Non si può dislocare altrimenti, però è anche molto pericoloso pensare che possa essere sospesa per un tempo verosimilmente indefinito come quello che abbiamo di fronte, per quello che concerne tutta la gestione della seconda fase.



PRESIDENTE

Grazie per l'illustrazione.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Abbiamo affrontato già settimane fa il tema delle attività del Centro infantile di audiologia e otologia, che risponde all'acronimo CIAO, che effettivamente era dislocato presso l'Ospedale Martini.
Con l'emergenza COVID l'Unità di crisi, con nota 1-74819 del 31 ottobre, ha convertito il presidio ospedaliero Martini in un COVID hospital. Pertanto l'ASL Città di Torino ha provveduto alla riorganizzazione delle varie attività sanitarie che trovavano collocazione all'ospedale Martini.
L'attività in oggetto è stata ripartita in due sedi diverse. Come il Consigliere ha citato prima, l'attività chirurgica è stata trasferita, per quanto riguarda gli impianti cocleari e tutti gli interventi necessari per questa tipologia di patologie, al Regina Margherita e, dalla prossima settimana, inizieranno gli interventi che devono essere effettuati.
L'attività ambulatoriale, come mi conferma la Direzione generale dell'ASL è stata trasferita e funziona già da una settimana, per le prestazioni di tipo U e di tipo B, al Maria Vittoria, quindi le prestazioni urgenti e indifferibili sono, comunque, garantite.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 496 presentata da Rossi, inerente a "Attuazione piano vaccinale relativo al vaccino antinfluenzale previsto dalla Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
496.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Torno su un tema, l'Assessore lo sa, su cui ho già presentato diverse interrogazioni, solo che le prime le ho presentate quest'estate oppure a inizio ottobre, quando la situazione ospedaliera dei ricoveri non era quella attuale. Oggi il senso di questa interrogazione, chiaramente, è diverso, perché l'effetto di un'eventuale applicazione non al meglio del piano vaccinale sarebbe disastroso per i nostri ospedali.
Sappiamo tutti, da mesi, che quest'autunno sarebbe arrivata l'influenza insieme al Sars-CoV2 e che ogni anno la sola influenza aveva già messo in difficoltà la capacità del sistema ospedaliero di farsi carico soprattutto dei ricoveri. Quest'anno, nella consapevolezza di quello che era successo con la prima ondata, la Regione Piemonte ha acquistato 1,1 milioni di dosi con l'obiettivo di vaccinare il 75% della popolazione considerata a rischio, ha abbassato l'età dai sessantacinque ai sessant'anni, quindi si è mossa per fare in modo che non ci fossero problemi.
Il problema che ci viene segnalato tutti i giorni da medici e farmacisti è che ci sono delle difficoltà nella distribuzione del vaccino antinfluenzale, ci sono degli slot che si aprono per troppo poco tempo, i medici non sanno quante dosi arriveranno, non c'è un calendario da qui alle prossime settimane, per cui ogni settimana arrivano indicazioni che vanno vissute giorno per giorno. Non si trovano dosi, neanche a pagamento, per le persone non a rischio che avrebbero, comunque, diritto di vaccinarsi, anche pagando.
Sappiamo che c'è stato un accordo Stato-Regioni che prevedeva che una quota delle dosi acquistate dalle Regioni fossero messe a disposizione dei cittadini considerati non a rischio ma, in questo momento, è impossibile per un privato cittadino acquistare un vaccino, tranne alcuni casi di aziende o grandi gruppi che riescono, da quello che mi viene raccontato, a recuperare queste dosi. In alcuni casi è difficile, per medici e farmacisti, ricevere la distribuzione dei vaccini anche per le categorie a rischio, che stanno arrivando un po' a spizzichi e bocconi e, comunque senza una chiarezza di quello che accadrà settimana per settimana.
Con l'attuale stato dei ricoveri ospedalieri dovuti al COVID sappiamo che non saremmo in grado, in questo momento, di farci carico anche di ricoveri dovuti a un picco influenzale. Abbiamo già un tasso di occupazione dei letti di area medica superiore di gran lunga al 100%, siamo vicini alla saturazione dei posti di terapia intensiva, quindi si tratta di una situazione molto grave, che va assolutamente prevenuta, soprattutto per quanto guarda l'influenza. Visto che il vaccino l'abbiamo acquistato nelle dosi corrette, facciamo funzionare al meglio la distribuzione ma soprattutto, cerchiamo di mettere sul mercato anche le dosi per le categorie non a rischio.
Nella speranza di fare chiarezza anche per medici, farmacisti e cittadini che ogni giorno ci chiedono informazioni su questo, il question time di oggi chiede all'Assessore quale sia, a oggi, il numero di dosi distribuite e somministrate ai cittadini appartenenti alle categorie a rischio e anche a quelle non a rischio, sperando che nella risposta ci siano elementi di chiarezza per le prossime settimane.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto alla Presidenza di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Questo è un tema importante che in questi giorni occupa le pagine dei giornali. Ci sono effettivamente alcune richieste, quindi è bene fare chiarezza.
La Regione Piemonte si è attivata già ad aprile con una gara specifica e si è aggiudicata una fornitura di vaccino antinfluenzale, come lei ha ricordato, Consigliere Rossi, di un milione e 100 mila dosi aumentabili del 20% ai sensi di legge (arrivando quindi a 1.320.000 dosi), rispetto alle 713 mila complessivamente somministrate durante la campagna del 2019.
La campagna di vaccinazione è partita il 26 ottobre e la Regione ha ricevuto dalla ditta aggiudicatrice una prima tranche del vaccino destinata ai medici curanti, quindi a ogni medico è stato dato il 50% di quello che aveva fatto nell'anno precedente, pari a 400 mila dosi. La prima tranche è stata di 400 mila dosi.
Successivamente altre quattro forniture, per un totale complessivo di 700 mila dosi di vaccino antinfluenzale. Di queste, 683 mila dosi sono state consegnate ai medici, quindi quasi tutto quello che è stato fatto l'anno scorso, mentre 16.500 - perché devono essere confezioni monodose che arriveranno probabilmente mercoledì o giovedì - sono destinate alle farmacie e alla distribuzione sul libero mercato.
A queste si devono aggiungere ulteriori 78 mila dosi, già consegnate alle ASL per la vaccinazione di operatori sanitari ospiti di RSA e, in alcuni casi particolari, di cittadini e bambini a rischio.
Per quanto riguarda le vaccinazioni erogate a oggi, cioè le pratiche iniettive effettuate, risultano agli atti, cioè sui registri delle Aziende come comunicato dai medici di medicina generale, 423.269 soggetti ultrasessantacinquenni e 115.971 soggetti di età compresa tra sei mesi e sessantaquattro anni (soggetti a rischio) per un totale vaccinato complessivo di 539.240 persone.
Una cosa che tengo a sottolineare è anche il calendario delle forniture.
Nella settimana del 16 ottobre abbiamo ricevuto dalla Sanofi, che è la ditta che ha vinto l'appalto, 400 mila dosi distribuite ai medici di base.
Il 30 ottobre abbiamo ricevuto ulteriori 100 mila dosi sempre distribuite il 4 novembre 50 mila, il 6 novembre 75 mila, l'11 novembre 30 mila, il 12 novembre 22.500, il 13 novembre 22.500, per un totale di 700 mila dosi.
Alle ASL sono circa 78 mila. Il totale complessivo di dosi consegnate al Piemonte è di 777 mila, per cui siamo già oltre il massimo raggiunto nel 2019.
Ovviamente attendiamo settimana per settimana le dosi, che sono consegnate con una certa diluizione. Come sapete, quest'anno c'è una richiesta mondiale molto alta, per cui le case farmaceutiche fanno una certa fatica e consegnano settimanalmente. Con i medici di base si era fatto un accordo per diluire, sulla base delle consegne dell'azienda, la campagna vaccinale nelle settimane fino al mese di dicembre compreso, visto che l'influenza da noi non è ancora arrivata. E come sempre si vaccina in modo scaglionato.
Quando il vaccino viene consegnato, dai magazzini viene mandato alle farmacie, dove il medico va a ritirare il vaccino, previa prenotazione su uno specifico software che è a disposizione delle farmacie, quindi sulla base di quello il medico va a ritirarlo. Ora abbiamo inserito sul software anche degli ulteriori controlli per evitare che alcuni possano avere più fornitura mentre altri ne abbiamo meno, con un'evidente disparità. C'è anche una certa regolarità dei prelievi, che avvengono attraverso un software di Federfarma. I vaccini arrivano con gradualità, ma stanno arrivando.
Per quanto riguarda le dosi per le farmacie, in base all'accordo che facemmo in sede di Conferenza delle Regioni, siamo tenuti a consegnare delle nostre dosi (quindi della Regione), a vendere, a cedere alle farmacie 16.500 dosi, che sono poche, ma se potessimo ne daremmo di più. Per dobbiamo chiarire un punto: non succede e non è mai successo che la Regione si occupi di rifornire le farmacie. Le farmacie comprano direttamente i vaccini, attraverso i rappresentanti delle industrie farmaceutiche, e li vendono sul libero mercato. Quest'anno è un aiuto supplementare il fatto che le Regioni li diano alle farmacie, proprio per la difficoltà di approvvigionamento. Però non è certo compito della Regione rifornire le farmacie per la vendita ai soggetti non a rischio che vogliono vaccinarsi.
È una questione di libero mercato.
Oltre a queste 16.500 mila dosi, che rappresentano l'1,5% delle nostre, se con l'avanzare della campagna vaccinale vedremo che avremo lo spazio, ne daremo anche di più alle farmacie, fermo restando che abbiamo costituito a livello nazionale una cabina di regia (composta da un rappresentante della Regione) per la distribuzione e per il controllo dell'andamento della campagna vaccinale e proprio per favorire una corretta distribuzione.
Infatti, le Regioni, che magari ne hanno ordinate di più e che hanno una giacenza o un avanzo, possono essere solidali con altre Regioni che si trovano in difficoltà. Questo si fa anche per dare tutto quello che è possibile alle farmacie che, ripeto, avranno anche difficoltà a essere approvvigionate, ma è una questione che non può riguardare le Regioni che le acquistano per vaccinare i soggetti a rischio e ultrasessantacinquenni (quest'anno anche ultrasessantenni), perché questa è una prestazione LEA che le Regioni devono garantire.
L'altra parte riguarda il libero mercato, nel quale le farmacie si attrezzano e vendono ai loro clienti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Icardi per la puntuale risposta a questa interrogazione importantissima, che oggi è sul tavolo di tutti noi.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 497 presentata da Gallo, inerente a "Piano di garanzia sanitaria per i disabili minori, con particolare riferimento a quelli affetti da ipoacusia infantile, che prescinda dall'emergenza COVID-19 e assicuri loro ogni tipo di continuità terapeutica"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
497.
La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione va sul solco delle interrogazioni che ho presentato nelle scorse settimane sul tema no COVID, cioè tutto quello che non è COVID ma che, ahimè, come domanda sanitaria continua a essere presente e rispetto alla quale dobbiamo continuare a dare delle risposte.
Già oggi su tutto il tema del salvavita sono garantiti gli interventi e quant'altro, ma avevamo presentato un'interrogazione su tutto quello che non rientrava nell'ambito salvavita e che era rinviato (come successo già nella prima fase della pandemia) per capire in che modo si voleva intervenire, perché anche di quello dobbiamo parlare in questi giorni.
Con questa interrogazione entriamo un po' più nel merito, partendo anche dalla situazione già riscontrata dal collega Valle al Martini sull'attività del CIAO, che è già stata citata prima e su cui sorvolo.
Partendo da quella situazione, apriamo lo sguardo su tutti quelli che sono gli interventi sanitari per i disabili minori, con particolare attenzione all'ipoacusia infantile, iniziando dalla situazione dell'ospedale Martini ma in generale su tutti gli interventi sanitari che possono assicurare loro una continuità terapeutica e una risposta sanitaria alle loro esigenze.
Non voglio ricordare, perché l'ho già fatto molte volte, quanto sia importante tutto il tema dello screening. Sappiamo tutti quanto sia importante il tema dello screening, del monitoraggio, dell'assistenza e della continuità terapeutica, nonché gli interventi, ma ancora di più sui minori, perché questo può avere degli impatti nella loro crescita, nel loro percorso di crescita individuale.
L'interrogazione è focalizzata sul conoscere nel dettaglio quali attività intenda mettere in campo l'Amministrazione, affinché si possa avviare un piano di garanzia sanitaria per tutti i disabili minori, con particolare riferimento a quelli affetti da ipoacusia infantile, per garantire loro la continuità terapeutica e, quindi, anche farmacologica.
Grazie molte.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Raffaele Gallo per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ricalca un po' il tema dell'interrogazione precedente.
La Regione Piemonte ha sempre considerato della massima importanza la questione e la tratta con estrema attenzione, affinché alle persone affette da tutte le patologie continuino a essere garantiti, anche in questo periodo di emergenza, percorsi di continuità assistenziale.
La circolare del DIRMEI del 30 ottobre 2020 prevede, esplicitamente, che alcuni percorsi siano e continuino a essere garantiti anche attraverso prestazioni in telemedicina. Ricordo che sono state approvate tre deliberazioni importanti, che definiscono meglio il quadro normativo dell'attività della televisita, del teleconsulto, della telecardiologia della teledialisi e di altro ancora, per cui abbiamo dato gli strumenti per poterle effettuare.
In particolare, per quanto riguarda l'età evolutiva, sono state intraprese azioni di coordinamento delle prestazioni e dei servizi di neuropsichiatria infantile, che sono erogati sia in presenza sia a distanza.
Per quanto concerne la sordità infantile, la Regione Piemonte da anni verifica e orienta l'effettiva attuazione degli screening d'ipoacusia in tutti i punti nascita, attraverso il Piano regionale della prevenzione, che indica programmi, obiettivi e azioni da intraprendere nel quadriennio sulla base della situazione epidemiologica regionale.
Di conseguenza, la Regione effettua anche un monitoraggio dell'attuazione degli screening relativi all'identificazione precoce di alcune patologie e disturbi audiologici e oculistici, quindi screening oftamologico effettuato mediante esecuzione del riflesso rosso e screening audiologico mediante otomissioni.
Tutti i punti nascita piemontesi effettuano due screening e garantiscono le attività dei servizi ambulatoriali ospedalieri specialistici per tutte le prestazioni di categoria U e B.
Per quanto riguarda il Centro infantile di audiologia e otologia, ho già risposto prima: questi servizi ambulatoriali sono stati trasferiti al Maria Vittoria, mentre la chirurgia comincerà, dalla prossima settimana l'attività al Regina Margherita.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 498 presentata da Frediani, inerente a "Livello di contagio nelle scuole della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
498.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Buon pomeriggio, Assessore, non so se mi vede bene, ma l'importante è che mi sentiate.
Sono arrivata a questa interrogazione.



PRESIDENTE

La vediamo e la sentiamo.
Prego.



FREDIANI Francesca

Sono a posto allora, grazie.
Sono arrivata a questa interrogazione un po' per disperazione, perché da qualche settimana sto cercando di ottenere dei dati relativamente ai contagi nelle scuole, dati che ho visto pubblicati su alcuni quotidiani quindi immaginavo che gli Assessorati ne fossero in possesso, motivo per cui prima ho indirizzato una richiesta all'Assessorato dell'Assessore Chiorino, ma senza successo. La risposta è stata che i dati non sono in possesso di quell'Assessorato e allora, attraverso la IV Commissione, ho tentato di riceverli dall'Assessorato alla sanità, ma per il momento non ho ancora ricevuto nulla.
Nel frattempo, ho anche avviato un accesso agli atti al DIRMEI. Poich proprio in questi giorni il tema della scuola sta tornando prepotentemente all'attenzione, perché ci sono alcune richieste pressanti di alcuni studenti per un rientro in aula (conosciamo la posizione del Ministro Azzolina, che io, peraltro, non condivido, perché un ritorno alla didattica in presenza a tutti i costi non credo sia la soluzione in questo momento) mi piacerebbe parlare di dati.
Vorrei sapere se l'Assessore Icardi è riuscito a ottenere - almeno lui questi dati e se può dirmi quali sono i numeri relativi ai contagi in ambito scolastico. È una definizione un po' vaga, perché ambito scolastico può voler dire tutto e niente, nel senso che potremmo avere indicazioni che derivano dalla manifestazione di sintomi durante l'anno scolastico, oppure potremmo avere indicazioni di studenti o, comunque, di cittadini in età scolare, che hanno segnalato all'ASL la loro positività o è stata riscontrata attraverso un tampone.
In ogni caso, credo sia il caso di iniziare a puntare l'attenzione su questo tema, per capire quale sia la reale incidenza dell'apertura o della chiusura delle scuole rispetto alla diffusione del contagio.
La ringrazio.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'illustrazione.
Per conto della Giunta si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
In realtà, questi dati ci sono e vengono anche pubblicati. Non vorrei che la Consigliera Frediani si disperasse. Io li ho tutti, ne leggerò alcuni e poi le invierò tutte le tabelle con il dettaglio delle singole province che non so se è il caso oggi di elencare perché sono parecchi, articolati per categorie di studenti.
Abbiamo l'indicazione del numero di studenti e del personale scolastico sottoposto a tampone e il relativo numero di positivi, sia come dato complessivo, dal 18 settembre al 16 novembre, sia come dato dell'ultima settimana, con la suddivisione richiesta per scuola dell'infanzia, asilo nido, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado e scuola secondaria di secondo grado.
Tutte queste tabelle le trasmetterò al Consiglio, ma anche a favore degli altri Consiglieri. Intanto, volevo già subito dare un primo quadro della situazione.
Complessivamente, come dicevo, tra le date che le ho citato, il numero di studenti sottoposti a tampone è 27.440, di cui 5.625 positivi.
Nell'ultima settimana abbiamo rilevato un numero totale di studenti sottoposti a tampone di 2.414, di cui 830 positivi (ometto la lettura dettagliata dei dati).
Per quanto riguarda il personale scolastico, il numero di personale sottoposto a tampone è 10.370, con 3.364 positivi.
Non andrei oltre, nel senso che sono tutti dati che potete evincere dalle tabelle che metterò a vostra disposizione.
Nell'ultima settimana il personale scolastico sottoposto a tampone è stato 1.428, con un numero molto significativo di positivi (720).
Consigliera Frediani, le trasmetterei tutti questi dati per le dovute considerazioni. Ci tenevo, però, a concludere questa interrogazione precisando che, come abbiamo sempre rilevato, non è tanto all'interno dell'istituto scolastico (quindi durante le lezioni), soprattutto nelle classi dove i ragazzi sono più giovani (mi riferisco alla scuola primaria dove sono molto diligenti e utilizzano la mascherina), il luogo primario del contagio, ma sappiamo bene, per usare un termine matematico, che è l'intorno della scuola a essere più pericoloso, cioè il prima e il dopo, il trasporto, tutte quelle attività connessa e conseguenti a essere fonte di maggior contagio.
Credo, comunque, di aver concluso la mia risposta. La ringrazio Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi, sempre puntale nelle sue risposte.



FREDIANI Francesca

Presidente, mi scusi, ho scritto in chat, ma forse non ha visto il messaggio.
Chiederei ancora all'Assessore di indicarmi dove sono pubblicati questi dati aggiornati.



PRESIDENTE

Prego, Assessore.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Nell'Unità di crisi c'è uno specifico settore che si occupa di questo; so che fanno delle comunicazioni al riguardo. Adesso, il dettaglio di dove pubblicano questi dati, onestamente, mi sfugge. M'informerò e glielo far certamente sapere.
Come ho detto, c'è una sezione che si occupa specificamente di scuole. Mi farò parte diligente nel chiedere a chi sono inviati i dati e con quali modalità.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore; grazie, Consigliera Frediani.


Argomento: Protezione civile

Interrogazione a risposta immediata n. 499 presentata da Grimaldi, inerente a "Problematiche relative all'area sanitaria COVID a Torino Esposizioni"


PRESIDENTE

Concludiamo i lavori delle interrogazioni con l'esame dell'interpretazione a risposta immediata n. 499, presentata dal Consigliere Marco Grimaldi avente a oggetto "Problematiche relative all'area sanitaria COVID a Torino Esposizioni".
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente; grazie, Assessore.
Come lei sa, lo spazio di cui parliamo è stato messo a disposizione dalla Città di Torino su richiesta dell'Unità di crisi, almeno così ci è stato detto.
Secondo le fonti giornalistiche che abbiamo letto già settimane fa, i primi sopralluoghi effettuati avevano sollevato alcuni dubbi in merito alla bontà della scelta; dubbi legati soprattutto al fatto che, comunque, si tratta di un luogo ipogeo, sotterraneo, con degli impianti che non sono certo all'avanguardia come quelli delle OGR e, comunque, che non sono stati pensati, costruiti e aggiornati alle normative vigenti del sistema sanitario.
Uno dei primi dubbi che abbiamo letto sui giornali verteva sulla rete idrica, che, dovendo servire una struttura sanitaria, andrebbe totalmente sanificata.
C'era, poi, il tema del riscaldamento: finora il padiglione è sempre stato riscaldato con un unico grande bocchettone. Ma, come lei sa, pare che i sistemi ad aria calda siano proprio controindicati in caso di COVID.
Vi è, poi, tutto il tema più generale dell'impianto di areazione di cui parleremo fra un attimo.
Da ex Consigliere comunale conoscevo alcune delle problematicità di quel luogo; avevo letto una relazione dello scorso anno del Politecnico di Torino che illustrava i fattori di vulnerabilità della struttura. E ogni volta che ho citato questi testi, l'ho fatto alla lettera, tra virgolette riportando interi stralci di quella relazione, che spiegava, semplicemente: "L'opera non è mai stata sottoposta a una costante manutenzione che garantisce un'adeguata condizione di sicurezza e l'ispezione delle travi del Padiglione V, costituito da un calcestruzzo con resistenza a compressione discretamente elevata e livelli di carbonatazione (che corrode le armature) relativamente bassi, ha rilevato che le iniezioni di malta all'interno delle guaine di alloggiamento dei cavi, fatte per proteggere l'acciaio di precompressione dalla corrosione e aumentarne la durabilità non sono andate a buon fine".
Ho citato questi studi per chiedere, intanto, se la Giunta ne fosse a conoscenza. E mi risulta che almeno l'Assessore Icardi non lo fosse, ma non è un problema, perché non sarà stato certo lui a scegliere quella struttura. E poi - la domanda era molto semplice - se dovevamo sperare che non ci fossero alluvioni o terremoti per escludere la possibilità che quella struttura non reggesse l'urto.
Quando parlo di alluvioni e di bombe d'acqua - mi rivolgo all'Assessore Gabusi, che mi ha già risposto pubblicamente - non parlo certo della piena del Po. Immagino che di alluvioni ne abbia già viste, e di solito il problema non viene dai fiumi (tra l'altro, non c'è di sicuro un Piano di esondabilità di quel luogo, sebbene sia molto distante dal Po). Il problema viene da sotto, cioè dal fatto che se nelle manutenzioni non si fanno le pulizie adeguate.
Credo che questa settimana siano state fatte delle canaline, ma in generale è un parcheggio ipogeo e, come lei sa, già lo scorso inverno c'era stata una polemica proprio su quel luogo, perché si erano formate grandi pozzanghere e si erano ospitati per qualche notte i senza fissa dimora, con la differenza che un conto è far sloggiare in poche ore delle persone che non hanno problemi di non autosufficienza, un altro conto è farlo ovviamente, con 450 posti letto. La nostra domanda era proprio legata al fatto di escludere qualsiasi possibilità.
Tra l'altro, il Commissario Coccolo ci ha risposto dicendo che avete chiesto un approfondimento all'ingegnere che aveva commissionato lo studio.
Ho letto quello che ha scritto lei, e cioè che non c'erano problemi di staticità, ma nessuno ha mosso obiezioni in tal senso. Noi vi abbiamo chiesto se in caso di alluvione, di bombe d'acqua o di terremoto quella struttura avesse delle idoneità, e dove fosse il Piano di evacuazione.
Le faccio rilevare un altro aspetto, che immagino lei conoscerà a memoria: dove ci sono le uscite di sicurezza, c'era discoteca che, tra l'altro, ha avuto anche seri problemi di abusi edilizi, proprio nell'area delle uscite.
Comunque, in seguito a questa vicenda, come lei sa, ho fatto dei sopralluoghi. Mi hanno assicurato che l'impianto di riscaldamento dovrà portare addirittura la struttura a 24 gradi, ma a quel punto mi sono preoccupato e mi sono chiesto: come possiamo risolvere i problemi dell'impianto di aerazione, dal momento che ci sono 450 persone positive e che i 100 operatori che ci lavorano, in teoria, devono essere messi in sicurezza? Di fatto, la persona che ha risposto a me e all'Assessore Icardi ha detto che avreste acquistato 100 maschere "autorespiratorie" o almeno ossigenati ma eravamo, ovviamente, in un sopralluogo e in un momento non formale quindi chiedo formalmente se c'è un impianto di areazione idoneo per far lavorare gli operatori. Se non è così, quali sono le maschere che saranno fornite? Sono le stesse che Raviolo ha utilizzato - per intenderci - per entrare dentro quella famosa RSA? Lo chiedo per capire e per confrontarci perché i question time e le interrogazioni servono a eliminare qualsiasi dubbio che abbiamo.
Su questo, Assessore, lo dico molto semplicemente: noi non siamo a conoscenza del parere dell'ASL Città di Torino o della Città della Salute su questo luogo, non conosciamo il protocollo e se lei ce lo vuole fornire saremo ben disponibili a leggerlo; non siamo a conoscenza di chi sarà chiamato a lavorare lì, oltre i volontari che sono citati negli articoli non ci risulta disponibile un piano di evacuazione dell'area del Padiglione V, ma di sicuro lei ci spiegherà come possono uscire in caso d'incendio o in caso di una bomba d'acqua.
I piani di evacuazione, come lei sa, devono essere fatti comunque e vorremmo sapere come si può evacuare un ospedale che in questo caso è da campo, ma soprattutto vorremmo avere, così come hanno chiesto ieri i sindacati, il piano di sicurezza per gli operatori sanitari e per i lavoratori che saranno impegnati in quel luogo. E in generale (questo è l'oggetto dell'interrogazione) se la Giunta non ritiene necessario approvare una deliberazione con tutti gli allegati di sicurezza e con le motivazioni che hanno portato alla scelta di quel luogo.
Concludo proprio con quanto le hanno detto le opposizioni: per noi, si poteva fare addirittura una piccola "figuraccia" per trovare dei luoghi pubblici o privati più idonei: magari tornare di nuovo alle OGR, oppure chiedere gratuitamente il Lingotto; provare a mettere in sicurezza alcuni luoghi già a nostra disposizione. Insomma, tutto ci sembrava meglio di un parcheggio sotterraneo con quelle difficoltà.
Noi crediamo che sia anche una questione di dignità e di rispetto. Visto che le OGR erano state già utilizzate, visto che il Maria Adelaide era già a nostra disposizione, visto che ci sono luoghi areati meglio, come il Lingotto e anche altri siti privati della città che potevano essere messi a disposizione, ci dica una volta per tutte come siete arrivati a questa scelta e se lei, oggettivamente, ha in mano tutte le carte per dire che quel luogo è idoneo a ospitare un ospedale da campo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi, per l'illustrazione.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente.
Cinque minuti sono pochi per rispondere a tutto quanto chiesto dal Consigliere Grimaldi che, come sempre, è molto abile. In questo caso, ci ha messo anche la contingenza del momento, nel senso che tutto quello che ha detto è un po' l'articolato dell'interrogazione, ma sull'ultima domanda "se la Giunta non ritiene necessario approvare una deliberazione", credo che lui probabilmente abbia saputo che la deliberazione è stata approvata già ieri e che era in costruzione in questi giorni. Quindi, di fatto, la mia risposta potrebbe essere semplicemente un "sì", perché la Giunta lo ritiene necessario, tant'è che l'ha già fatto ieri.
Nella deliberazione ci sono tutte le motivazioni, il percorso non solo verbale e orale, ma anche quello scritto con i protocolli che hanno portato a questa scelta, con le indicazioni dapprima dell'Unità di crisi che ci evidenziava la necessità di creare un numero maggiore di posti letto, con la disponibilità data dal Comune di Torino, che non è un soggetto qualunque.
Il Consigliere Grimaldi ha citato bene alcuni temi di protezione civile (alluvioni, esondazioni, eccetera), ma non ha citato il principio cardine in protezione civile e in emergenza ci si rivolge sostanzialmente sempre a chi ha a disposizione degli immobili, in questo caso la Città di Torino.
Abbiamo chiesto alla Sindaca, che è stata molto disponibile a darci gratuitamente e sine die la disponibilità del padiglione 5 di Torino Esposizioni. Ci siamo mossi, da un lato, per allestirlo velocemente e dall'altro, per fare il confronto con gli altri immobili.
Mi riferisco al Maria Adelaide, che però da un sopralluogo dei tecnici (documentato da fotografie) è risultato non idoneo, ma anche altri soggetti diciamo parapubblici, come la Borsa Valori e la Camera di Commercio, sono risultati essere non idonei. Si pensi che la Borsa Valori non ha neanche un accesso comodo, ma bisogna portare le barelle, in questo caso, per le scale. Lo stesso Maria Adelaide ha una situazione (documentata nelle foto allegate alla deliberazione di Giunta) assolutamente imbarazzante e non ipotizzabile per qualche mese di lavoro.
In questa sua interrogazione, lei ha fatto accenno e voglio rispondere perché è importante per dare trasparenza, all'operato non tanto e non solo della Giunta o dall'Assessorato alla Sanità o alle verifiche fatte dalle Opere pubbliche, ma anche dell'Unità di crisi.
Lei ha parlato di pulizie adeguate e di canaline. Naturalmente non abbiamo aperto il padiglione 5 tre giorni dopo, quindi la situazione che lei ha riscontrato o che immaginava di riscontrare e che ha toccato con mano nel suo sopralluogo precedente, come si è reso conto, ora non c'è più o, di fatto, è in via di risoluzione, perché tutti i drenaggi dell'acqua e tutte le pulizie sono state fatte. I suoi rilievi sarebbero stati esatti se avessimo trasferito i pazienti dopo tre o quattro giorni; in realtà, ci siamo presi giustamente il tempo per sistemare il sito.
Rispetto alle alluvioni, leggo perché così evito di dire delle stupidaggini: "Il Piano di calpestio dell'edificio presenta un franco di sicurezza idraulica di circa quattro metri rispetto ai livelli di piena calcolata con riferimento alla portata con tempi di ritorno duecentennale".
Inoltre, con riferimento alla sua considerazione rispetto alle ultime alluvioni, è vero che magari non sempre derivano dai grandi fiumi, ma spesso - anzi quasi sempre - derivano dai rii minori ma, in questo caso non abbiamo neanche questo tipo di problema.
Sul tema strutturale, lei ha citato in buona fede un articolo di giornale che era un articolo tecnico, cioè scientifico, ma che non era la relazione del Politecnico. Per inquadrare il comportamento dell'edificio bisogna riferirsi allo studio affidato dal Politecnico all'ingegner Barra di Pinerolo nel dicembre 2018, che ha valutato la fattibilità tecnica di qualificazione dell'edificio in argomento, per la realizzazione di aule per la Facoltà di architettura del Politecnico di Torino. In questo studio si verifica e si può leggere tranquillamente (noi l'abbiamo allegato) che le prove di carico eseguite nell'ambito dello studio affidato al dottor Barra hanno confermato, per la costruzione esistente in condizioni di esercizio statico, i risultati del certificato d'idoneità statica del 2003. Si tratta del certificato che, di fatto, tutti gli anni viene esibito per la manifestazione "Natale in Giostra".
Di fatto, le verifiche analitiche nello stato di fatto, in condizione di esercizio statico contemplato nello studio commissionato nell'anno 2018 non hanno evidenziato criticità sia in termini tensionali sia di fessurazione.
Cercando di essere rapido, sembra che voli un po' di qua e un po' di là, ma vorrei rispondere a tutto, per evitare che poi mi si dica che non abbiamo valutato tutto.
Rispetto alle documentazioni che, probabilmente, il Consigliere non ha visto in quel sopralluogo - anche perché, evidentemente, non le aveva richieste e quindi non potevano essere disponibili - e alle domande fatte puntualmente, rispondo che l'RSPP, l'ingegner Carlo Sala, ha pronto il documento delle valutazioni dei rischi per gli infermieri e per i medici così come il piano di emergenza ed evacuazione, che sarà illustrato agli operatori sanitari interessati il giorno prima dell'attivazione del sito.
In effetti, sulla gestione sanitaria, così chiariamo anche quest'aspetto c'è una nota che l'Assessore Icardi ha firmato in data 6 novembre, in cui si chiarisce che la gestione sanitaria della suddetta struttura temporanea nonché di tutte le attività correlate all'allestimento, quindi la sicurezza e altro e la gestione del padiglione, sono affidate all'Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza e all'ASL Città di Torino (naturalmente con la partecipazione di Raviolo).
Credo di aver trattato gli argomenti più scottanti in pochi minuti ma che ripeto, chiariscono una volta per tutte e tranquillizzano rispetto all'operato. Rispetto all'utilizzo dei DPI e a quanto riferito sulle maschere di ossigenazione, devo dire che il rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità di maggio 2020 - che indica l'utilizzo di protezioni per la Sars-Cov2 nell'attività sanitarie e sociosanitarie - ha consigliato l'utilizzo di filtranti facciali fp2 nell'area di trattamento dei pazienti Covid o Power Air Purifying o equivalenti.Nella fattispecie, la disponibilità sul mercato di nuovi dispositivi di protezione individuale in modalità "respiratore con cappuccio" è stato valutato positivamente, in quanto determina una riduzione del rischio correlato alla manipolazione dei filtranti facciali sia durante il turno di lavoro sia durante la manovra di svestizione, e determina un abbattimento del consumo di mascherine FP2 permettendo una sanificazione al termine dell'attività.
Si tratta di sistemi a pressione positiva che sono in grado di fornire area filtrata con un'efficienza pari al 99,95% all'interno del cappuccio, di garantire una protezione totale di viso e collo contro lo spruzzo di liquidi e consentire l'utilizzo degli occhiali personali in totale sicurezza e credo, mi risulta, anche una maggior "comodità" rispetto alla mascherinaFP2.
Ho elencato ed enucleato le scelte molto trasparenti che ci hanno portato a fare la scelta che ho spiegato e a verificare la sicurezza sia idraulica sia strutturale, ma anche impiantistica, seppur mediata da interventi che abbiamo fatto in questi giorni di lavoro.
Ringrazio coloro che hanno progettato, di fatto hanno lavorato, cioè la Protezione civile, il Centro dell'emergenza regionale, tutti gli operatori e anche le aziende private che, sollecitate, hanno risposto in tempi rapidi e mettendo tutte le squadre a disposizione.
In ultimo, ampie rassicurazioni, le più importanti oggi che siamo arrivati a questo punto, per gli operatori sanitari che lì dovranno operare e che dovranno curare i nostri pazienti.
Concludo dicendo che il ruolo della minoranza è certamente quello di fare le verifiche e di stimolarci rispetto a tutti gli aspetti di sicurezza soprattutto se parliamo di sicurezza delle persone. Ma credo che, a un certo punto, sia anche corretto, dopo aver fatto il proprio mestiere prendere atto e non dico stemperare i toni perché ognuno fa quello che vuole, ma rendere merito non alla Giunta regionale, ma a chi ha lavorato all'Unità di crisi e a tutti coloro che si sono impegnati in estrema emergenza per dare il maggior numero di posti letto al Piemonte. Che hanno fatto, a onor del vero, seguendo quello che vi ho detto contenuto nella famosa delibera che il Consigliere Grimaldi ci richiede, che abbiamo già prodotto ieri e che lascia tutti sereni sul fatto che si sia fatto il meglio possibile in questo periodo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Grazie a tutti e, nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
A breve riprenderanno i lavori sospesi del Consiglio regionale. Buon lavoro.
(Alle ore 15.04 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.08)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Organi, strumenti e procedure della programmazione

Esame proposta di deliberazione n. 80, inerente a "Documento di economia e finanza (DEFR) 2021-2023" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 80, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nell'odierna mattinata, dopo l'illustrazione dell'Assessore, è iniziata la discussione generale con interventi di alcuni Consiglieri.
Adesso sono iscritti a parlare il Consigliere Bertola e il Consigliere Grimaldi. Se ci sono altri iscritti, vi ricordo di iscrivervi tramite la chat.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà per dieci minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
C'è stata la pausa del pranzo, ma in me certamente non si è spento l'eco dell'intervento del Consigliere Preioni che, a tratti, ho trovato anche un po' surreale. Da parte delle opposizioni, specie della nostra, ma delle opposizioni in generale, mi sembra che ci sia stato, fin dall'inizio di questa emergenza, un atteggiamento più che collaborativo e responsabile.
Un atteggiamento collaborativo e responsabile che è iniziato quando è iniziata l'emergenza. Ricordo una seduta di Commissione sanità in cui, a un certo punto, dopo tre ore d'interventi, venne fuori che era stato diffuso dall'Assessorato un numero che non era corretto rispetto all'informazione relativa all'emergenza perché qualcuno - non dico chi - aveva visto quel numero in una chat delle mamme della Lombardia. Si è partiti da lì e non abbiamo nemmeno divulgato quell'errore clamoroso.
Citando il Consigliere Preioni, se il buongiorno si vede dal mattino, noi il buongiorno l'abbiamo visto un po' da lì, ma si è andati avanti. Si è andati avanti con un atteggiamento responsabile anche dopo perché, ricordo si sono approvati parecchi provvedimenti e vi abbiamo evitato di stare qui virtualmente, collegati a votare per mesi su provvedimenti che, oltre non essere accettabili e condivisibili - ma questo è nel campo delle opinioni non era nemmeno urgenti e utili in quel momento, ma rispondevano solo a vostre cambiali elettorali, cosa che avevate promesso, legittimamente, e che volevate portare avanti subito. Ricordo anche il Presidente Cirio che diceva alle opposizioni: "Siate ragionevoli voi, poiché non sono ragionevoli loro". Quindi, il nostro atteggiamento è più che responsabile.
C'è tensione sull'assestamento. Sì, è vero.
C'è tensione sull'assestamento perché abbiamo buona memoria e ci ricordiamo che la scorsa primavera l'Assessore Tronzano aveva detto: "Eventuali giuste questioni politiche relative a interventi da fare sul bilancio le vedremo in fase di assestamento". Adesso in fase assestamento non ne discute, ma dice semplicemente: "Non si può fare. Si fa così, come dico io e basta".
Pertanto, è ovvio che ci sia tensione e a me sembra che l'Assessore Tronzano sia messo un po' in condizione di non riuscire a lavorare bene sull'assestamento. Il Capogruppo Preioni adesso ha messo il Consiglio in condizione di non lavorare bene neanche sul DEFR e in tempi veloci, oserei dire. Tra l'altro, siccome si scaglia contro il Governo, se siamo nella zona rossa e siamo in questa situazione è perché quel "buongiorno che si vedeva dal mattino" è proseguito con provvedimenti portati avanti da questa Giunta regionale che non erano adeguati alla situazione della nostra regione. Invece di lamentarsi col Governo, vediamo cosa si può fare per uscire da questa zona rossa.
Comunico, nel frattempo, che sottoscrivo tutti gli emendamenti al DEFR presentati dal collega Martinetti e aggiungo che, all'interno di quest'assestamento, abbiamo posto delle questioni importanti e urgenti. Non è, insomma, un becero ostruzionismo, ma ci sono questioni importanti e urgenti che abbiamo esposto e che abbiamo più volte segnalato in Commissione.
Ne cito una per tutte: la questione delle risorse sul fondo regionale a contrasto dell'usura. È stata inviata anche una lettera dell'Ufficio di Presidenza per chiedere al Presidente Cirio e, di conseguenza all'Assessore Tronzano affinché si intervenga in modo tempestivo su questo tema. Sono questioni importanti e urgenti che abbiamo posto, ma che devono trovare una risposta ora e non più avanti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Devo dire la verità: se non fossi stato sollecitato dal collega Preioni probabilmente non avrei preso la parola e non l'avrei presa più volte in questa discussione sul DEFR.
Con i colleghi ci siamo confrontati, ma è incredibile come riusciate a farvi ostruzionismo e opposizione da soli. Oggettivamente - lo stava spiegando poc'anzi il Consigliere Bertola - troviamo davvero lesivo dei nostri diritti e davvero ingeneroso l'atteggiamento della maggioranza.
Questo DEFR arriva in Aula senza ostruzionismo da parte nostra e senza neanche un emendamento, senza una discussione rinviata o intenzioni dilatorie da parte nostra. Ci si critica già in anticipo rispetto a un assestamento di bilancio, ma lo spiegava bene il collega Bertola.
Noi abbiamo intenzione di discutere di politica e, finché è possibile vorremmo ancora discutere di vicende materiali e di vicende che, in qualche modo, mettono al centro la crisi di questo Piemonte, che non è solo legata alla pandemia, a questo lockdown, alla zona rossa, alla fine del contact tracing, agli hot spot che non funzionano, ai posti di prima emergenza che stanno collassando piuttosto che al 10% di posti liberi rimasti nei nostri ospedali.
Noi vorremmo parlare dell'altro volto, ad esempio quello che ci dice che per la prima volta, sono venti mila le domande di borse di studio universitarie, per cui un numero esponenzialmente più alto rispetto all'anno scorso. E che cosa abbiamo avuto da questa Giunta? Un confronto? Una discussione? Dei dati? Zero. Queste cose le sappiamo da noi, perché le abbiamo richieste, ma è incredibile che a una legittima richiesta di tutto il fronte delle opposizioni di incontrare l'EDISU, di vedere l'Osservatorio per il diritto allo studio dell'IRES, di incontrare anche solo le parti gli atenei, gli studenti e quelli che sono stati nominati dal Consiglio regionale o l'Assessora stessa, non solo non viene data risposta, ma viene rimandato il confronto, addirittura neanche a una variazione di bilancio così come abbiamo proposto con il collega Chiamparino, ma nel bilancio preventivo del 2021.
Tra l'altro, l'Assessore dovrebbe sapere che i nostri bilanci sono pluriennali, quindi se ci sta dicendo che i nostri emendamenti non vanno sul 2020, si possono spostare sul 2021 già in questa legge finanziaria, che discuteremo la prossima settimana. Ma la cosa assurda è che stiamo iniziando a discutere di assestamento mentre stiamo discutendo del DEFR per colpa vostra, perché l'altra cosa che inizieremo a dirvi è che nel DEFR bisognerebbe inserire delle politiche. E una delle politiche che noi avremmo messo al centro è, ad esempio, il tema della scuola e del diritto allo studio, che non è solo quello universitario.
Sapete cosa avremmo fatto? Avremmo anche inserito, se fossimo stati in voi la battaglia per il giusto ritorno alla didattica in presenza, che anche voi rivendicate - strumentalmente, perché l'unica cosa che v'interessa è polemizzare ogni tanto col Governo nazionale. Avremmo unito una richiesta delle opposizioni, cioè quella di fare un osservatorio sullo stato del diritto allo studio e della didattica a distanza, perché noi vorremmo sapere esattamente se ci sono zone del Piemonte in cui non funziona, se quelle diseguaglianze che abbiamo visto nella prima fase continuano a esistere.
Sapete che cosa ci fa venire il dubbio di avere ragione? Che anche in quel caso le domande di quel voucher sono aumentate di più di 40 mila. Quelle persone hanno bisogno di una risposta adesso e mentre l'Assessora Chiorino faceva contenti una parte di quegli studenti - quelli delle paritarie aggiungendo risorse senza discuterne in Consiglio regionale e facendo esaurire la graduatoria delle paritarie, non faceva altrettanto con gli studenti e le famiglie che frequentano la scuola statale, che per la prima volta sono bloccati a 8.000 euro di ISEE. La nostra legge porta questi contributi ben oltre i 20 mila euro di ISEE. Com'è possibile che per le paritarie si arrivi a 26 mila euro di ISEE e per chi va nelle scuole statali, se ha 8.500 euro, non prende il contributo? L'Assessore ci dice: "Discutetene il prossimo anno". Noi gli diciamo: "Col cavolo!". Col cavolo che rimandiamo questa discussione: quegli studenti e quelle famiglie hanno bisogno dei nostri voucher adesso; ne hanno bisogno per comprare dei laptop o anche solo un portatile, uno smartphone piuttosto che un tablet, per potersi collegare.
Noi vi diciamo che alcune cose si possono fare anche facilmente, magari facendo una "piccola" delibera, in cui aggiungiamo la possibilità di comprare altri device, fra cui le saponette che emettono il wi-fi, perch se c'è una cosa che non è giusta è che quelle persone siano a casa, quegli studenti siano a casa ma spesso, a casa loro, non c'è neanche la possibilità di connettersi al wi-fi.
Possiamo chiedervi di non rimandare a domani questa discussione? Ce ne sarebbero tante di vicende che vorremmo discutere con voi: dai temi ambientali a quelli dell'usura, di cui vi abbiamo parlato ieri. Noi crediamo che una discussione politica a un certo punto dobbiate farla perché se nel bilancio preventivo ci avete spiegato che non era tempo perché eravamo dentro una crisi e una pandemia, visto che non ci rendicontate i soldi che spendete, non ci rendicontate i soldi dell'emergenza, non ci rendicontate i soldi che avete in qualche modo chiesto con le donazioni private, sarà nostro dovere e diritto chiedervi se avete avanzato ulteriori soldi dai bonus, visto che continuate a ristanziarli nei bonus? Sarà nostro diritto e dovere chiedervi che quelle cifre di Finpiemonte siano messe a disposizione a tutti, non solo alle opposizioni come vi abbiamo detto, perché se ci sono degli avanzi vorremmo metterli adesso e sarà nostro diritto dire che noi li vorremmo nei voucher nelle borse di studio e vorremmo che l'EDISU non andasse in bilancio negativo? Sono solo due dei tanti punti che potremmo affrontare in questo momento.
Tutto si può fare tranne che, non solo non risponderci, ma spiegarci che tanto questo è un assestamento tecnico, tanto il DEFR non conta nulla, ci vediamo fra qualche settimana e poi vediamo se discuterne.
No, questi dati li vogliamo adesso, perché in politica si fa così, non si rimanda a domani quello che si può fare oggi, soprattutto se quelle persone sono senza diritti oggi; se sono senza wi-fi oggi; se sono senza voucher oggi; se sono senza borse di studio oggi.
Su questo continuerete a trovare i nostri volti di nuovo, di nuovo e di nuovo; di nuovo collegandoci con questo strumento e di nuovo chiedendovi intanto, di scoprire le carte. È inutile che ci dite che noi facciamo tafferugli, ostruzionismo e catenaccio. Guardate che siete voi che vivete solo di promesse e di false comunicazioni. Ma davvero Preioni ha la faccia di bronzo di dire a noi che dobbiamo affrontare la vicenda delle grandi multinazionali? Ma davvero? Ci avete tenuto a spiegarci in due Conferenze dei Capigruppo che eravate pronti a un disegno di legge rivoluzionario.
Guardate, per me continuate a fare quello che volete, a me non importa se fate finta di essere Stiglitz e Piketty per un giorno, ma se avete anche voi avuto dei ripensamenti, c'è il copyleft sulle cose buone e sulle politiche ci sarà sempre il copyleft, però iniziamo a interrogarci su quello che non avete fatto.
Avete aperto una vertenza sulle grandi multinazionali in questo territorio? No. Avete guardato attentamente i dati dell'IRAP? No. Avete osservato quello che vi avevamo già detto, cioè che le grandi imprese contribuiscono ormai per meno del 5% di tutti gli introiti, mentre fino a qualche anno fa erano più del trenta? No. Avete presentato degli atti? No. Avete rivisto la rimodulazione dell'IRAP? No.
Allora non prendeteci in giro; in più, se stavate parlando di un ordine del giorno, in tutto questo almeno depositatelo, confrontiamoci e vediamo qual è la vostra idea rivoluzionaria, ma non venite a vendere ai poveri commercianti piemontesi che avete fatto la tassa per Amazon! Ma cosa avete fatto? Non avete fatto un bel niente, li avete addirittura presi in giro spiegandogli che gli avreste dato dei ristori. Non gli avete dato dei ristori, gli avete dato dei soldi da investire per il COVID e adesso sono di nuovo chiusi anche per demerito vostro, perché voi continuate a prendervela con il Governo cinico e baro, ma guardate che non siamo finiti in zona rossa per colpa di parametri strani. Sarà responsabilità di tutti noi uscirne? Utilizzate bene il nostro tempo, di tutti; utilizziamo i momenti di bilancio per capire se si può fare di più. Noi siamo i primi a farlo e siamo i primi a chiedervi dei confronti reali. Guardate che a noi non frega niente di discutere in venti Commissioni bilancio queste cose. Noi avremmo voluto chiarire quei dati, farvi una proposta politica in una Conferenza dei Capigruppo e occupare tutto il tempo necessario a parlare di questa crisi che è sanitaria, ma anche economica.
Noi vorremmo soprattutto risolvere i problemi, e ve lo diremo in tutti gli istanti e in tutti momenti. Per esempio, possiamo iniziare a dire, a quelle 50 mila famiglie che sono in isolamento fiduciario, che, anche se non riceveranno la telefonata dai SISP, dovranno stare a casa loro e i loro congiunti, perché voi continuate a ragionare per termini assolutori: il contact tracing è saltato, ma non state facendo niente per risolvere tutto questo. Guardate, occupate il tempo come volete; dopodiché non diteci che è colpa nostra se perdete tempo in Consiglio regionale. Siete voi che vi costruite le armi peggiori e gli strumenti peggiori per dialogare con noi.
Avete tutti gli spazi per farlo in altre sedi e affrontare questa discussione con trasparenza in Consiglio regionale.
Noi ci siamo. Ci saremo quando vorrete discutere davvero di una svolta nella sanità; ci saremo quando vorrete davvero far saltare questa cabina di regia che non si capisce chi ha sopra e chi ha sotto (e parlo veramente dei problemi che ci sono nella vostra catena di comando); ci saremo se vorrete mettere delle misure urgenti per ridurre le disuguaglianze e far sì che questa crisi sia meno dura per i piemontesi.
Per tutto il resto, per tutte le polemiche che fa Alberto Preioni in anticipo sul futuro, le rispediamo al mittente, perché a noi l'opposizione non ci insegna nessuno a farla, la facciamo già da soli.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongianni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Se mi autorizza spengo il video, perché ho il segnale.



PRESIDENTE

Assolutamente sì.
Prego.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Purtroppo non ho sentito completamente gli interventi del pomeriggio proprio per questi problemi di collegamento, però ho sentito che il Consigliere Grimaldi ha usato il termine "dialogo", che è un vocabolo che mi piace.
Ho sentito invece l'intero intervento del Consigliere Valle di questa mattina, un uomo intelligente - non che gli altri non lo siano, lo sono tutti - che ha evidenziato, come penso abbiamo fatto anche gli altri colleghi (mi scuso ancora per non averli sentiti), questo disagio nell'assestamento tecnico.
Quello che voglio dire - mi rivolgo principalmente ai rappresentanti della minoranza - è che quando l'assestamento tecnico crea disagio nella minoranza, lo crea anche nella maggioranza.
Fra l'altro, la maggioranza ha più Consiglieri rispetto alla minoranza che ascoltano il territorio, quindi assicura più istanze che arrivano sui tavoli del Consiglio e della Giunta. Però è stata una scelta obbligata.
Ricordo che questa primavera abbiamo investito a favore del sistema imprenditoriale della nostra Regione 130 milioni di euro: una cifra enorme! Siamo l'unica Regione d'Italia che è riuscita a fare un intervento così forte a favore della propria imprenditoria. E non dimentichiamo che trentasei milioni sono stati investiti per il "Bonus sanità", destinato agli operatori sanitari. Questo fa sì che dobbiamo accettare e, fra virgolette, digerire un assestamento tecnico. Ma questo non obbliga a non confrontarsi su quelli che sono gli interventi di maggioranza e ovviamente, di minoranza, laddove si trova la convergenza.
Io non sono un componente della I Commissione, per cui non partecipo ai lavori, ma mi sembra che il Presidente Chiamparino, uomo illuminato, aveva proposto di affrontare la tematica in una possibile variazione di bilancio.
Per quanto mi riguarda, è una proposta che resta ancora sul tavolo. Quindi come ha detto il collega Valle e come ha chiuso lo stesso Consigliere Grimaldi nel suo intervento, se l'offerta al dialogo è ancora aperta, e l'esperienza che abbiamo vissuto quest'anno ci conferma che attraverso il dialogo abbiamo ottenuto risposte migliori, gli spazi sono aperti per trovare soluzioni.
Se, invece, ci si arrocca dietro al fatto di voler affrontare una discussione sulla sfiducia all'Assessore Icardi, che mai arriverà, perch la maggioranza, coesa e compatta, gli riconoscerà sempre fiducia, ecco che si potranno aprire migliaia di fronti e si affronterà una discussione che resterà sterile, dove ciascuno rimarrà arroccato sulle proprie posizioni ma che al territorio non porterà niente.
Se mi mettessi a parlare di Arcuri, direi che è il commissario ai disastri che dovrebbe essere un grande manager, non un politico, ma un tecnico con grandi competenze e con capacità organizzative, quello che va a risolvere i problemi in situazioni di emergenza, com'è stato Bertolaso ai tempi di Berlusconi. Invece no, dico che Arcuri è quello che i problemi li crea! Ecco, se ci mettessimo su queste posizioni, non andremmo da nessuna parte: l'opposizione presenterà i suoi 300 emendamenti, li voteremo con i tempi che ci vorranno e non arriveremo mai a quelle soluzioni concordate che il Consigliere Valle auspicava questa mattina.
Detto questo, per riagganciarmi a quanto i colleghi hanno relazionato prima, vorrei però fare un inciso sull'intervento di questa mattina dell'Assessore Tronzano, in particolare sul punto del DEFR che riguarda gli strumenti per sostenere la competitività delle imprese. Perché ci troviamo in un contesto di crisi importante, che poi, di fatto, si riverbera sulla crisi occupazionale, dovuta sicuramente alle problematiche che vive la grande industria e, in particolare, per quanto riguarda la nostra regione il settore dell'automotive.
La Regione Piemonte intende intervenire mettendo in campo strumenti importanti per aiutare, sostenere e far crescere le nostre imprese. Gioca in anticipo rispetto alla crisi, cercando di affiancare gli imprenditori con esperti qualificati. Questo ha previsto per i periodi d'instabilità fra l'altro, delle aziende, per dare quei consigli che aiutino le aziende a cambiare rotta e a crescere in un momento difficile come quello che stiamo vivendo: andare a contrastare i processi di deindustrializzazione recuperare i siti industriali dismessi o quelli che - ne abbiamo tanti! sono a rischio di dismissione, cercare di salvaguardare il patrimonio delle conoscenze e delle grandi competenze professionali che custodiamo. Abbiamo dei centri di ricerca e di sviluppo in varie zone del territorio.
Tutto ciò per favorire, mantenere, migliorare e recuperare quella che è la criticità più importante che ci lascia in eredità l'epidemia: mi riferisco ai livelli occupazionali.
Su questo capitolo e sul sostegno alle imprese .



(Audio mancante o non comprensibile)



BONGIOANNI Paolo

Ci sono imprese che devono per forza passare da una ristrutturazione del debito, per riuscire.
(Audio mancante o non comprensibile)



BONGIOANNI Paolo

Lavorando attraverso la valorizzazione dei prodotti e dei servizi per cercare di alimentare speranze .



(Audio mancante o non comprensibile)



BONGIOANNI Paolo

. un pensiero, un sostegno e anche una speranza importante per il presente e quello che sarà il domani.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io volevo evitare di intervenire sul DEFR, ma mi vedo costretto a fare alcune puntualizzazioni.
Partiamo dal presupposto che il DEFR è il documento attraverso il quale si vanno a delineare anche i futuri bilanci, perché rappresenta gli obiettivi che la Regione si pone e che intende attuare attraverso degli impegni economici e finanziari.
Come hanno già sottolineato i miei colleghi, non è che ci siano grandi idee di sviluppo per la nostra Regione, se non quelle che siamo venuti a sapere dai giornali. L'Assessore Tronzano dice: "Noi abbiamo tutto il diritto di fare le nostre proposte al Governo". Certo, ce l'hanno assolutamente questo diritto. Ma anche noi dell'opposizione avremmo la necessità di poter dare le nostre indicazioni su quelle che potrebbero essere delle linee d'investimento utili allo sviluppo della Regione. Anche perché, superato il COVID, avremo la necessità - anzi, il dovere - di portare la nostra Regione fuori dalla crisi. Ed è inutile nasconderci che gli unici soldi liquidi che avremo la possibilità di utilizzare in maniera massiccia saranno quelli che arriveranno dal Recovery Fund, non certo aiuti millantati con soldi che obiettivamente, non ci sono! Questo denaro ci darebbe la possibilità di cambiare finalmente passo anche dal punto di vista dell'economia della nostra Regione, proiettandola sempre di più verso il futuro, per non essere tirati a rimorchio dalle tendenze dell'economia mondiale, e per ritagliare la nostra fetta di mercato nell'economia del futuro.
Capisco tante cose, capisco il momento difficile, capisco tutto, ma proprio polli non siamo: è chiaro che, nel momento in cui dovesse essere approvata da parte del Governo, la proposta sull'utilizzo del Recovery Fund, se i suggerimenti dovessero arrivare solamente dalla maggioranza, le minoranze sarebbero totalmente tagliate fuori da questo tipo di ragionamento.
Sull'assestamento di oggi, sappiamo che le risorse sono scarse e che lo sono perché ci si è impegnati a farle scarseggiare, in quanto arriviamo da dei provvedimenti che la maggioranza ha approvato, con tutta la legittimità del caso. Ricordo il comportamento di estrema responsabilità delle minoranze, perché, quando vi siete trovati a gestire una situazione obiettivamente complessa, che nessuno ci si aspettava, noi abbiamo dato il massimo sostegno, tante volte, anche quando non la pensavamo allo stesso modo, ma capivamo che era necessario dare subito delle risposte. Tuttavia questo è un meccanismo che non può durare da qui alla fine della legislatura, perché l'emergenza è tale quando non viene preannunciata, ma quando questa viene preannunciata, allora c'è una certa inerzia e una certa responsabilità.
Detto questo, mi spiace, ma ho sentito le parole del Consigliere Bongioanni che dice che anche per loro quest'assestamento in cui ci sono poche risorse è difficile. Intanto, per quanto riguarda la destinazione di 130 milioni di euro cui ha fatto riferimento, ricordo che sono stati reimmessi all'interno dell'economia non certo come degli aiuti, ma come degli investimenti, tra l'altro vincolati, perché erano vincolati a degli investimenti per sostenere azioni di contrasto al COVID da parte delle imprese e dei piccoli imprenditori che hanno avuto la possibilità di accedervi su beni durevoli quindi non per comprarsi il gel igienizzante, ma sono beni che superano l'esercizio di bilancio.
L'Assessore Tronzano dice che di questi bonus che sono stati concessi facendo un controllo su oltre 1.500 imprese, sono stati spesi esattamente come avrebbero dovuto spenderli. Devo dire che non è molto chiaro alla maggior parte degli imprenditori con cui ho parlato io; spero di sbagliarmi e lo vedremo il prossimo anno, anzi, lo vedremo nel 2022, ma spero che non andremo a richiedere indietro tutti questi soldi agli imprenditori, perch non era molto chiaro come avrebbero dovuto essere spesi.
Detto questo, la maggioranza ha avuto larga possibilità di erogare decine di milioni di euro dei piemontesi (tra l'altro, senza un criterio chiaro ma molto arbitrario), decidendo sulla quantità e sul tipo di codice ATECO a chi meglio hanno pensato di elargirli, tra l'altro, a mio modesto parere senza neanche far loro un grande favore, perché se il feedback che ricevo è reale, allora sarà un grosso problema quando Finpiemonte sarà costretta a fare i controlli su come saranno spesi questi soldi. Pertanto, permetteteci di poter dire la nostra, per quanto riguarda la situazione economica della nostra Regione e su come andrebbero spesi quei quattro soldi che sono rimasti a disposizione.
Inoltre, permettetemi di dire che la mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore Icardi, che qualcuno pensa sia totalmente inutile, ci permette di sottolineare tutta una serie di questioni, visto che non avete fatto altro che attaccare il Governo per essere finiti in zona rossa perché voi siete quelli dell'autonomia quando vi fa comodo. Infatti, quando c'è da vendersi per qualcosa di molto popolare, è stato fatto grazie al Piemonte! Quando qualcosa non va bene, nonostante sia materia per la maggior parte di competenza regionale, come la sanità, allora è tutta colpa del Governo! Dire che siamo nella zona rossa per colpa del Governo, che il Governo è cattivo, che avete fatto tutto quello che potevate fare.
Ma questo non è vero! Lo sappiamo benissimo che non è vero, perché basta vedere le altre Regioni dove la situazione non è come quella del Piemonte, come per esempio, il Veneto. Guardate i dati del Veneto, che fra l'altro è governato dal centrodestra e non dal Movimento 5 Stelle, dal Partito Democratico o da qualche altra forza diversa da quella che governa il Piemonte, eppure lì si sono organizzati leggermente meglio, ma giusto leggermente. Questo non per dire che non avremmo avuto nessun tipo di problema, ma se avessimo fatto quello che avremmo dovuto, soprattutto quando era tempo di farlo e non in ritardo, sicuramente non saremmo nella situazione in cui siamo oggi.
Mi spiace, ma non possiamo continuamente accettare un rimando delle richieste delle minoranze, perché abbiamo delle idee sugli investimenti abbiamo delle idee su come fare uscire il Piemonte dalla crisi e vorremmo partecipare a questi tavoli, ammesso che ci siano stati, su come poter destinare anche e soprattutto le risorse del Recovery Fund, che garantirà come ho detto prima, la vera liquidità che avremo la possibilità di gestire. Altrimenti, se continuate a tenervi la palla e a decidere in totale autonomia su come spendere il 100% del bilancio regionale, scusate ma chiaramente non possiamo andare d'accordo ancora per molto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Marin.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Direi che forse va fatta un po' di chiarezza, partendo da un po' più lontano, per poi tentare di dare risposte ad alcune obiezioni e osservazioni fatte da chi, da questa mattina, ho ascoltato attentamente prendendo appunti sugli interventi.
Perché bisogna partire da lontano? Perché, se in Regione Piemonte, oggi stiamo portando in approvazione un DEFR, il documento chiaramente in assoluto il più importante (ormai, si parla di bilancio pluriennale e non più non più di bilancio annuale), in quali condizioni ci si trova? Porrei prima una questione di carattere economico e, poi, andiamo anche sulla componente sanitaria che, comunque, vedo che, ogni volta che, giustamente si affronta il bilancio, sia di assestamento sia pluriennale, emerge costantemente.
Occorre probabilmente partire dall'amministrazione Bresso. L'accoppiata Bresso-Peveraro, con i famosi derivati, che cosa ha lasciato alla Regione Piemonte oggi? Da bilancio, se lo si andasse a verificare, abbiamo circa 339 milioni di mutui, di pagamento d'interessi e restituzione capitale nel 2021. Di quei 339 milioni, sessantadue milioni praticamente corrispondono a quanto si paga d'interesse e restituzione a tre banche (ricordo che sono sessantadue milioni all'anno). Vogliamo partire da questi sessantadue milioni? Questi soldi, se li avessimo in disponibilità, consentirebbero di attivare mutui per investimenti di circa 600 milioni di euro. Cambia. Se noi non avessimo trovato questa bella eredità, che ci lascia con un bilancio in gravi difficoltà, probabilmente potremmo ragionare in modo diverso, ed è fondamentale partire da quello.
In più, quest'Amministrazione regionale, questa legislatura, da quando è iniziata, in un anno e mezzo, ha dovuto affrontare due alluvioni e due ondate pandemiche una peggio dell'altra. Giustamente e sovente negli interventi i colleghi di minoranza fanno il confronto con le altre Regioni ma nessuna Regione è partita a marzo di quest'anno avendo solo due laboratori per quanto riguarda il processo dei tamponi, quando non si arrivava a 300 tamponi. Questo non succede né in Lombardia, che ha il doppio degli abitanti del Piemonte, ma neanche in Veneto, Emilia-Romagna e Toscana, tre Regioni molto simile a noi. Quando è partita la pandemia quelle Regioni processavano già 5.000 tamponi, ma noi avevamo solo due laboratori. Oggi abbiamo circa 28 laboratori, ma non si realizzano con una bacchetta magica, non si decide improvvisamente di farli e strutturarci per poter eventualmente intervenire.
Così come la medicina territoriale. La medicina territoriale era tutta basata sull'ospedalizzazione e lasciava scoperti i territori. Mi spiace non avere registrato un incontro che ho fatto con l'Assessore Saitta e tanti Sindaci, in cui avevo sollevato delle lamentele. Ricordo a tutti, e non mi stanco di ripeterlo ogni volta, che il Comune dove io ero Sindaco dista cinquantacinque chilometri dal primo ospedale. In quell'incontro, che cosa cercavo di far capire all'amministrazione regionale di quel momento? Che la telemedicina era l'unica soluzione che mi avesse consentito di non spostare gli anziani, anche solo per fare un'analisi del sangue, per cinquantacinque chilometri. Avevo anche proposto di portare personalmente in Consiglio regionale il Sindaco di Briançon e il primario di un ospedale di Briançon per "catturare" dei fondi europei che ci avrebbero messo in condizione di ragionare su una criticità territoriale diversa, ma non ho trovato chi mi abbia ascoltato.
È un'emergenza terribile, ma in questa emergenza ribadisco che è corretto cercare di essere uniti e limitarsi a quelle che possono essere polemiche che non aiutano a risolvere i problemi e non ci servono a sbloccare quelli che potrebbero essere eventualmente altri progetti o altre iniziative.
Ho sentito dire questa mattina dal collega Marello che, leggendo il DEFR non ci sono strategie, non si parla di agricoltura. Io direi che, forse bisogna essere un po' più attenti, perché la pandemia non ha concentrato solo risorse economiche, ma anche impegni di carattere psicologico, di energie, di persone. Quello è il vero problema di questo momento.
In realtà, nello stesso documento si legge che c'è una strategia. Che cosa abbiamo approvato fino a oggi? Faccio presente il disegno di legge n. 87 il progetto grandi derivazioni. Non è stata solo l'approvazione di una legge regionale finalizzata a dire: "Finalmente approviamo una legge che ci consente di avere risorse regionali". Lì parte una strategia, che si vedrà ancor più concretizzata quando parleremo del PEAR, Piano energetico ambientale regionale, che affronterà anche tutta la strategia in materia energetica delle fonti rinnovabili. Quello è l'inizio di un percorso che deve portare il Piemonte a essere leader in tema di energie rinnovabili.
Probabilmente la Giunta non ha avuto il tempo perché, giustamente, è concentrata su questa emergenza ed è giusto che su di essa si concentrino le proprie risorse, ma in realtà è da mesi che parliamo di un progetto strategico, che è il progetto "Turismo Piemonte". Qualcuno ha detto che non vede nessuna iniziativa sul turismo, ma quel progetto strategico è un progetto industriale, che ha come obiettivo un aumento del PIL del 7% a livello regionale. Fra l'altro, per questo progetto, ringrazio gli Assessori che mi hanno consentito un coordinamento in quel senso, quindi l'Assessorato al turismo e alla cultura, l'Assessore Poggio, il Vicepresidente Carosso per quanto riguarda tutti gli aspetti che riguardano la montagna e, anche e soprattutto, l'Assessore all'agricoltura Marco Protopapa. Credo che la Giunta abbia dato un primo segnale chiaro e tondo quindi vuol dire che il progetto strategico c'è.
Ricordo che è stato appena approvato in Giunta il regolamento dei Distretti del cibo. Qual è l'obiettivo? L'obiettivo entra in un progetto più strategico, in cui il Piemonte, in tema di sicurezza alimentare, sarà leader nel mondo, non solo a livello italiano. È chiaro che questo progetto non ha avuto, sostanzialmente, ancora il tempo di essere stato illustrato condiviso e sostanzialmente concertato con le minoranze perché è un progetto complesso, che entrerà chiaramente nella strategia e che ha iniziato i suoi percorsi a tutti gli effetti. Peraltro, è già stato illustrato a tutte le ATL del Piemonte.
Sostanzialmente, si tratta di aver fatto una pianificazione che non è stata annunciata, ma ha iniziato a essere attivata. Nell'illustrazione fatta anche a tutte le ATL piemontesi c'è stato un riscontro positivo nel comprendere che si va in quella direzione. Il turismo è un settore fondamentale e strategico, che ha ancora ampi margini di crescita.
Tuttavia, tra i settori economici, è quello che ha subito la batosta più pesante a causa della pandemia, che non sarà risolvibile nell'immediato, ma richiederà degli anni. Credo che prima di vedere turisti stranieri passerà probabilmente tutto il 2021.
Su questo - condivido il passaggio fatto dal collega Bongioanni e concludo il mio intervento, perché sto esaurendo il tempo a disposizione - ci dev'essere il senso di responsabilità di tutti, soprattutto nel momento in cui si fa un documento emergenziale come questo, che si concentra su quello che è fondamentale per sbloccare il bilancio e non andare in esercizio provvisorio - perché tutti sappiamo cosa significa - senza insistere su quello che eventualmente non è stato fatto o fatto di meno, ma aprendo un tavolo su tutte quelle che possono essere le variazioni di bilancio.
Ho percepito dall'illustrazione dell'Assessore Tronzano una disponibilità a sedersi al tavolo con maggioranza e opposizione per tarare, eventualmente correggere e mettere a punto alcuni capitoli di bilancio. Ma in questo momento, proprio perché siamo in emergenza, ci sono tutti gli elementi per poterlo serenamente approvare, lasciando comunque aperto il dialogo, che in questo momento diventa sicuramente importante e fondamentale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Ci tenevo a intervenire per sottolineare un paio di aspetti. Vedo collegati sia il Presidente sia l'Assessore Tronzano, che spero siano in ascolto reale.
Faccio una considerazione di premessa, partendo da lontano, perché parliamo di Bresso, parliamo di Chiamparino, ma sistematicamente ci dimentichiamo di Cota. Visto che non voglio stare sul piano della polemica, ma voglio entrare nel merito della questione all'o.d.g. e del DEFR 2021-2023, le faccio notare questo, Presidente. L'Assessore Tronzano stamattina ha sostanzialmente fatto una relazione in difesa e questa cosa mi lascia un po' perplesso. Assessore, le do un consiglio: dal momento che parliamo del 2021-2023, si faccia un po' più produttivo, perché stiamo parlando del futuro della Regione.
La percezione che ho dall'inizio di questa legislatura è che per questa maggioranza, il Consiglio regionale - continuo a dirlo e lo dirò tutte le volte che potrò - sia un fastidioso orpello istituzionale. Perché dico questo? L'ha dimostrato il collega Marin, che ha parlato del piano sul turismo, addirittura presentato alle aziende operanti nel turismo locale e regionale, ma in Consiglio regionale di questo non vi è traccia. Ci sono articoli sui giornali sul Recovery Fund di tredici miliardi e in Consiglio regionale non vi è traccia. Abbiamo la programmazione sui fondi europei lo diceva il collega Valle, tra i tanti - che è strategica e fondamentale per affrontare il futuro di questa Regione. Ci sono conferenze stampa e su questo non abbiamo un dato che sia uno, benché richiesto più volte al Presidente Cirio.
Pertanto, Presidente, su questo credo sia fondamentale capirsi, perché il piano 2021-2023 è uguale agli altri, è identico. Anzi, dico di più, provate a fare un gioco molto semplice, che permette la tecnologia, all'interno del documento PDF che ci avete mandato: fate una ricerca. Ritorno su un tema fondamentale, soprattutto se devo guardare questo documento e se questo documento non è un fastidioso orpello istituzionale che dovete portare nelle assise istituzionali, ma se è veramente un documento di lavoro strategico. Sottoscrivo quello che hanno detto i miei colleghi sui vari temi, ma aggiungo un elemento su un tema già trattato.
Facciamo così: prendiamo un tema, che è un tema di cui tutti parlano. Ieri in Prefettura hanno firmato un protocollo dove la Regione non c'era. È il tema dell'usura. Come mai non c'era? C'erano le banche, c'era la Prefettura, c'erano le associazioni di categoria. La Regione non c'era.
Prendiamo il documento, che dice come la Regione vuole lavorare su una delle priorità, visti i tanti soldi che si stanno immettendo nell'economia reale e visto quello che dicono tutti i giornali, tutta la Magistratura e tutti gli elementi di attenzione sul tema dell'usura.
Prendiamo questo documento PDF, clicchiamo il pallino della ricerca e scriviamo la parola "usura". Sapete quando viene nominata, in decine e decine di pagine, la parola "usura"? Dentro alla parola "chiusura". Cioè non esiste! Non c'è! Non c'è la parola "usura" e di quello che la Regione e questo governo regionale vorrà fare tra il 2021 e il 2023, non c'è niente.
Zero! Totalmente zero sul tema dell'usura.
È stato richiesto un intervento con una lettera dell'Ufficio di Presidenza ci sono degli ordini del giorno, c'è una legge inapplicata, vi sono emendamenti. Poi parleremo dell'assestamento di bilancio, ma se io voglio leggere le politiche pubbliche che la Regione vuole adottare su questo tema, in quelle decine e decine di pagine la Regione è a zero. A zero sul tema dell'usura. Non è neanche citata, zero! Concludo e mi scuso per il tono forse un po' alto, però davvero ne ho sentite molte e non solo dal collega Preioni, ma anche dalla prima relazione dell'Assessore Tronzano. Questo DEFR è inadeguato, un po' perch è una copia, un po' perché è ancora meno di quello presentato in passato perché non c'è un tema del genere.
Spero che almeno su questa sollecitazione, come sulle altre dei colleghi ci sia una volontà da parte della maggioranza di rispondere. Come andiamo a prendere i fondi europei? Come mai non c'è il tema "usura"? Come usiamo i tredici miliardi del Recovery Fund? Come usiamo il piano sull'emergenza e sullo sviluppo del turismo? Capite che se non ci sono neanche risposte di questo tipo sul futuro (non sul passato e non sul presente, ma sul futuro), se non c'è neanche questo tipo di risposte alle nostre sollecitazioni di oggi, vuol dire - e concludo, Presidente - che è confermata la tesi che, per questa maggioranza, il Consiglio regionale e le Commissioni sono un fastidioso orpello istituzionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
Permetta la battuta: la prossima volta non dia le spalle alla Presidenza dato che ho visto che ha inserito lo sfondo che concede il programma.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Stamattina ho sentito gli interventi di tutti e dell'Assessore Tronzano interventi tutti molto interessanti e ringrazio tutti i colleghi per gli spunti che mi permettono di giungere a una conclusione, che è la seguente.
Bene fin qui. A me piacerebbe - invito che rivolgo a tutti voi - utilizzare il tempo che ci rimane, da qui all'approvazione di questo punto all'o.d.g.
per alcune altre riflessioni, andando oltre quelle che, necessariamente sono state fatte sino a ora.
Dico necessariamente perché la politica, il confronto politico e il dibattito prevedono una fase iniziale, che è quella dell'attacco e della difesa, difesa che si sviluppa attraverso l'attacco rivolto alle Amministrazioni passate di segno opposto all'attuale.
È una scena che mettiamo sul palcoscenico da sempre e devo dire che non mi stufa, perché io sono uno degli attori protagonisti, anche se non con ruoli principali. Devo dire che ho come l'impressione che chi ci ascolta, i cittadini lì fuori, dopo aver ascoltato un po' di battute, conoscano il copione e poi si stanchino. Forse, se riusciamo a utilizzare il tempo che ci rimane per discutere anche d'altro, oltre a quello che abbiamo affrontato fino adesso, forse potremmo interessare i cittadini, che là fuori hanno bisogno di ulteriori riflessioni e di ulteriori spunti, anche per le loro imprese, quelle in difficoltà e quelle che attendono indicazioni fondamentali da parte del Consiglio regionale.
Resterei sull'oggetto, che è il DEFR.
In questo spazio, a me - a noi - dovrebbe interessare particolarmente un'analisi più approfondita degli indici che dimostrano lo stato di salute dei conti della Regione Piemonte. Mi piacerebbe un ulteriore confronto con l'Assessore Tronzano, per riuscire a capire a che punto siamo con i tetti d'indebitamento del nostro bilancio e a che punto siamo con gli equilibri.
Se proprio dobbiamo utilizzare questo spazio per parlare d'altro, e non specificatamente del DEFR, preferirei riuscire a capire qualcosa in più rispetto all'andamento generale del bilancio della nostra Regione.
Lo stato di salute di un ente come il nostro è l'unico documento concreto e reale che ci permette di andare oltre le parole, oltre le vaghe intenzioni e oltre le continue campagne elettorali per determinare il futuro, non soltanto per una vaga narrazione, ma per determinare il futuro.
Vorrei riuscire a capire qualcosa in più dell'Assessore Tronzano e dal Presidente della Giunta regionale, rispetto alla capacità, per esempio, di Regione Piemonte, di incidere rispetto alla riduzione del debito pubblico per il nostro Paese, che è vincolato da trattati europei. Vorrei capire a che punto siamo e qual è la reale capacità di incidere positivamente, da parte della Regione Piemonte e di questa Giunta. Su questo mi vorrei confrontare.
Vorrei un confronto altrettanto importante sulla nostra possibilità, in questa fase, di utilizzare spazi economici dovuti allo scostamento dal debito del bilancio, per iniziative precise e particolari che sono possibili, peraltro, in questa fase di crisi, non soltanto sociale ed economica, ma anche sanitaria, quindi contemplate dalla nostra Costituzione.
Vorrei capire, in questa discussione, qual è il contributo che il Consiglio regionale del Piemonte intende dare in un dibattito molto più ampio per l'utilizzo di questi fondi. Questo è lo spazio di discussione di un DEFR.
Vorrei capire qual è l'approccio delle forze di maggioranza rispetto, ad esempio, alla necessità di ulteriori investimenti, non sul bonus, perch fondi non ne avete più, ma sull'asse portante della struttura sanitaria della nostra Regione, che è quella pubblica, se lo scenario è quello della sanità.
Vorrei riuscire a capire davvero, nel concreto, quali sono le vostre intenzioni. Questo non è un processo, noi non siamo quelli che vi accusano e voi non dovete difendervi dicendo che state facendo il possibile e parlando di chi c'era prima di voi, addirittura andando alla ricerca di critiche che si perdono un po' troppo lontano nel tempo. Non c'è nessuno che vi chiede di difendervi; vi chiediamo un confronto sull'oggetto in discussione. Mi pare che sull'oggetto in discussione vi sia, d'ora in poi la necessità di discutere un po' più nel dettaglio. Ovviamente se siete d'accordo, altrimenti che dire? Mancano quasi due ore al termine di questo Consiglio regionale, ce ne saranno altri, approverete questo DEFR, si passerà al prossimo punto all'ordine del giorno, ma la centralità dalla politica continuerà a essere un problema.
Il nostro compito è esattamente quello di scegliere, ciascuno nel proprio ruolo, qual è concretamente la direzione che la nostra Regione deve seguire per essere utile ai cittadini e alle imprese.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lanzo; ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Ometterò il video per migliorare l'audio.
Innanzitutto ringrazio l'Assessore Tronzano che, di fatto, ha dimostrato chiaramente grande competenza tecnica in quello che ha spiegato, ma anche molta franchezza nell'esplicitare quelle che sono le strategie politiche dalla nostra maggioranza, una coalizione di centrodestra che governa la Regione da più di un anno.
Credo, fondamentalmente, che in merito alla domanda che ha posto poc'anzi il collega Ravetti, di chiarire quali sono gli aspetti principali per noi nei documenti di natura contabile, che, di fatto, esplicitano quella che è la nostra visione di Piemonte, la risposta si debba concentrare in un solo aspetto: la competitività.
Purtroppo si parla sempre troppo poco di competitività, soprattutto a livello nazionale. Credo, invece, che tutti gli sforzi che dobbiamo compiere, prescindendo chiaramente da quella che è la situazione attuale di contingenza e di emergenza sanitaria (torneò ancora sul punto), debbano concentrarsi, sostanzialmente, nel rendere la nostra Regione ancora più attrattiva: attrattiva per gli insediamenti, per il lavoro, sul punto dell'innovazione, sul punto della digitalizzazione. Credo che tutti questi progetti debbano essere portati avanti con dei fondi, che siano propri oppure che arrivino da sovvenzioni o contributi di natura europea.
Di certo, non ci aiuta in nessun modo l'indeterminatezza di questi fondi dovuta anche al fatto che lo stesso Governo nazionale, sostanzialmente, non chiarisce in maniera inequivoca che tipo di strumenti voglia utilizzare.
Sebbene il dibattito all'interno di qualunque coalizione porti, comunque, a valutazioni positive, ci vuole un'assoluta fermezza nella definizione di quelli che sono gli strumenti che tutte le Regioni, tra l'altro, stanno declinando con le proposte che faremo con l'eventuale utilizzo dei fondi derivanti dal Recovery Fund.
Dunque, ogni scelta che poi si tramuta in visioni e in proposte politiche è declinata da noi proprio sul piano della competitività, e credo che tutto ciò vada assolutamente condiviso con i nostri interlocutori: penso, ad esempio, agli Enti locali, che hanno tantissimi progetti per i territori che, di fatto, possono essere uniti in maniera sinergica a quelle che sono le azioni della Regione. Regione che, come ricordiamo tutti, ha come attività primaria la programmazione; quindi, di fatto, tutte le competenze amministrative sono chiaramente diversificate e declinate nei vari enti dalle Province ai Comuni.
Uscendo un pochettino dall'ottica dell'emergenza, questi documenti di programmazione economica, che sono su base pluriennale, devono far pensare al futuro; futuro nel quale ci auguriamo che prima o poi questa emergenza sanitaria abbia finalmente termine. Il nostro lavoro che si svolge tutti i giorni mira, ovviamente, a dare un futuro respiro al nostro Piemonte. E perché no, parlando anche, in tema di sanità, di competitività sanitaria.
Tema che probabilmente può sembrare paradossale, perché la stessa attività sanitaria, con l'edilizia sanitaria, la programmazione e tutti gli aspetti legati al mondo della nostra sanità, territoriale o ospedaliera che sia, di fatto, deve diventare attrattiva e funzionale.
Ci sono tanti progetti che si possono portare avanti e che noi avevamo già indicato nelle nostre intenzioni elettorali quando siamo stati eletti. Sono convinto che questa maggioranza abbia le idee chiare e precise, come sono state declinate prima dall'Assessore Tronzano: il confronto all'interno dalla coalizione è sempre valido e assolutamente efficace.
Condivido con il mio Presidente che, qualora la Regione vada in sofferenza su qualsiasi tipo d'iniziativa perché non gode di fondi tali da poterli sviluppare, la chiarezza e, soprattutto, la certezza di risorse che devono venire dall'Europa dev'essere al più presto discussa e condivisa chiaramente nelle Conferenze Stato-Regioni, ma principalmente con il Governo.
Pertanto, sosteniamo convintamente questo documento programmatico, che speriamo sia approvato al più presto e poi, chiaramente, inizieremo tutta la discussione sul piano del bilancio previsionale, che, nelle sofferenze e nelle contingenze che abbiamo, cercheremo di rendere quello che ci aspettiamo tutte le volte che discutiamo di questi argomenti, ossia innovativo e, soprattutto, all'altezza delle aspettative.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, presidente.
Ho ascoltato con molta attenzione tutti gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduta e ho deciso di fare un breve intervento, cercando di rimanere nel merito del DERF, perché si è parlato di tutto ma, a mio avviso, si è deviata un po' l'attenzione da quello che stiamo discutendo.
Prima di entrare nel merito, ci tengo a precisare che trovo davvero poco elegante far credere ai cittadini che qui si stia facendo melina o ostruzionismo, soprattutto su un tema del genere. Perché va bene tutto, ma dire che stiamo intervenendo per cercare di ostacolarvi nei vostri intenti lo trovo davvero poco appropriato. Siamo nel merito di un documento che è parecchio sanzionato e che abbiamo approfondito anche a livello delle diverse Commissioni: lo abbiamo letto, lo abbiamo esaminato e ritengo opportuno che tutti i Consiglieri possano esprimersi su questo documento.
Vorrei però fare una panoramica su quanto è scritto nel documento e su quello che, invece, si sta facendo a livello di assestamento di bilancio. È vero che qui si riportano linee d'indirizzo per la programmazione futura però è anche vero che se, dal punto di vista dell'assestamento di bilancio e sul bilancio in genere, si trovano politiche che vanno nell'ottica contraria o, addirittura, sui giornali si leggono dichiarazioni che vanno in senso opposto a quello che è scritto su questo documento. Abbiate pazienza, ma ci troviamo di fronte a delle contraddizioni e anche a delle ipocrisie.
Uno tra tutti è il tema, per esempio, dell'ambiente. Si parla di tutela e di valorizzazione del paesaggio, di preservare i paesaggi unici della nostra Regione, però vorrei ricordare che abbiamo approvato, poco tempo fa il "Riparti Piemonte", che in realtà si sarebbe dovuto chiamare "riparti cemento" per le norme contenute in termini di materia di urbanistica.
Ritengo che si debba far fronte ai macro argomenti con degli atti concreti e precisi da parte della Giunta, ma anche del Consiglio regionale e dei Consiglieri stessi.
Sulla tutela della biodiversità posso dire la stessa cosa, perché è un tema che viene riportato in modo roboante all'interno del DEFR, ma non si pu intervenire sempre con l'omnibus, con l'inserimento di sette specie nel calendario venatorio o leggere sui giornali i numerosi proclami della Lega nei confronti di una specie protetta come il lupo e invocare gli abbattimenti selettivi per poi, però, inserire la tutela della biodiversità come principio fondamentale all'interno del DEFR. Quello che vi voglio dire è che veramente sembra quasi che ci stiamo prendendo in giro a vicenda, ma in realtà stiamo prendendo in giro i cittadini.
Un'altra questione è la valorizzazione della rete dei parchi e delle aree protette, sostenendo tutte le misure economiche a favore dello sviluppo di questa rete, che svolge funzioni fondamentali, perché abbiamo tantissime aree parco e aree protette sul territorio piemontese. È chiaro che non possiamo abbassare la portata dei capitoli di bilancio, quando sul DEFR invece, scriviamo che dobbiamo andare nell'ottica della valorizzazione del sostegno di questi Enti. Eppure, a livello di assestamento di bilancio assistiamo a un taglio delle risorse proprio su questi capitoli in tema di assestamento.
Sulla qualità dell'aria potremmo dire qualsiasi cosa, caspita, Presidente! Perché a livello di documento economico troviamo il sostegno a politiche condivise a livello di bacino padano, abbassamento delle emissioni. Penso che se un ragazzo del Friday For Future leggesse questo documento economico finanziario direbbe "wow, finalmente!". Invece sui giornali leggiamo delle dichiarazioni, come quella dell'Assessore Marnati, che chiede delle deroghe sul tema dei blocchi del traffico sostenendo che questo non sia un problema rilevante come quello del COVID. Peccato che mi viene da dire, Presidente che i morti per COVID, a mio avviso, sono uguali ai morti per problemi d'inquinamento e sono tanti. Noi non dobbiamo dimenticarci di tutte le altre problematiche perché c'è una problematica sanitaria in corso, ma dobbiamo prendere delle decisioni a tutela del cittadino su ogni aspetto altrimenti rischiamo di guardare la punta del naso e non guardiamo quello che quello che c'è oltre. Quindi, anche qui, a livello di documento economico-finanziario professiamo di fare una cosa, quando in realtà chiediamo di fare il contrario.
Sulla riduzione delle emissioni, continuo a leggere sui giornali, a pappagallo, dichiarazioni contro questo benedetto bonus monopattino e Presidente, me lo faccia dire: ci siamo anche un po' rotti le scatole! Perché voi nei bandi inserite misure per l'acquisto di mezzi elettici, di biciclette e quant'altro e, quindi, insomma fate più o meno la stessa cosa soltanto che vi divertite a dichiarare il contrario sui giornali, quasi a random, però peccato che fate la stessa cosa a livello regionale.
Stesso comportamento sulle politiche giovanili e sul sostegno al diritto allo studio. Ieri mi sono sentita dire, in sede di discussione degli emendamenti di assestamento di bilancio, che il mio emendamento che chiedeva di aumentare la portata sul capitolo delle borse di studio era un emendamento di tipo politico. Ma come politico, Presidente? Scusi, il diritto allo studio universitario non può essere prerogativa solo di un partito o di una parte del Consiglio regionale, perché ritengo che sia un tema super partes che debba essere al centro dell'agenda politica di ogni Ente istituzionale.
Francamente, sentirmi dire che il mio emendamento riguarda scelte politiche sul tema del diritto allo studio mi fa rabbrividire, perché questo è un tema che affronto da quando ci siamo insediati. Ho chiesto, anche a settembre, la possibilità di ricevere un'informativa da parte dell'Assessora Chiorino su ben tre questioni che avevo già affrontato con tre question time diversi sulle residenze, sulle mense, sull'acquisto di materiale informatico, ma questa informativa non è mai arrivata; adesso si arriva all'assestamento di bilancio e mi viene detto che stiamo facendo emendamenti politici per fare ostruzionismo. Mi scusi, ma l'ho chiesto mesi fa di affrontare il tema e non si può arrivare ogni volta a cavallo di un provvedimento e cadere dal pero, proprio come ho sostenuto ieri.
Presidente, le rinnovo il mio appello: cerchiamo di non offenderci con queste affermazioni e con queste situazioni, perché c'è chi vuole lavorare nel merito delle questioni, c'è chi chiede un confronto agli Assessori e anche gli altri colleghi in Consiglio regionale. Purtroppo, com'è successo per la mia richiesta d'informativa sul diritto allo studio universitario le richieste non sono state colte, anzi si sono incancrenite all'interno di ogni Commissione e di ogni Consiglio regionale e ieri siamo arrivati a queste affermazioni.
Oltre a quest'appello che vi faccio, che è un appello al dialogo e al confronto su temi che non sono di tipo politico, ma come dicevo prima, sono temi che devono essere al centro dell'azione politica del Consiglio regionale e della Giunta, Presidente, le chiedo veramente di mantenere fede agli impegni che si prendono con questo documento economico-finanziario altrimenti state dicendo che stiamo perdendo tempo. Noi non scriviamo delle cose e poi con gli atti ne facciano delle altre. Chiedo e invoco coerenza.
Se non siete in grado di farlo, ritirate questo documento economico riscrivetene un altro che sarà meno appetibile per noi minoranze, tanto non lo voteremo lo stesso per i motivi che ho appena detto, perlomeno per quanto riguarda la sottoscritta, però almeno non ci facciamo prendere in giro. Scrivete quali sono i vostri reali intenti, che in realtà, a seconda delle vostre azioni, non sono quelli contenuti nel documento economico.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri iscritti a parlare, per cui possiamo dichiarare la chiusa discussione generale.
Passiamo all'esame degli emendamenti presentati alla proposta di deliberazione n. 80.
Procediamo con l'esame dell'emendamento rubricato n. 1, che è soppressivo.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento, chiediamo che a pagina 49 nel penultimo capoverso dell'allegato 1 della PDCR 80 venga abrogata la seguente frase: "Il settore pubblico non crea, di per sé, lavoro ma può e deve contribuire a creare un ambiente favorevole allo sviluppo dell'economia della libera iniziativa. Il primo requisito è quello di non ostacolare l'iniziativa privata e le modalità di organizzazione che la società è capace di darsi in autonomia per rispondere ai propri bisogni".
Secondo me, questo è un concetto espresso in maniera non corretta, perch il settore pubblico crea lavoro. Il settore pubblico deve dare dei servizi e, per dare questi servizi nel migliore dei modi, è necessario avere del personale.
Credo che questo concetto, così come espresso e riportato, non sia corretto, ragion per cui ne ho chiesto l'abrogazione con questo emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.
Vi chiedo di iscrivervi per tempo, così almeno riusciamo ad andare per ordine.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente, ma i tempi di connessione non aiutano anche quando si scrive in chat.
Intervengo a sostegno di questo emendamento, perché anch'io credo che esprima un concetto non propriamente giusto. Non è vero che il settore pubblico non crea lavoro: il settore pubblico è a supporto delle politiche che le istituzioni come la nostra, per esempio, devono perfezionare e per consentire che si crei un contesto adeguato anche all'iniziativa privata che non deve vedere il pubblico come un ostacolo, come un qualcosa che impedisce di svilupparsi pienamente, ma deve vederlo come una cornice entro la quale operare a garanzia di tutti.
Credo che la parte di testo che andiamo ad abrogare con l'emendamento parta da un presupposto sbagliato, che rischia di creare confusione. Ritorniamo anche al discorso della conflittualità che citavo nel mio intervento di questa mattina, di contrapposizione tra pubblico e privato, che è un qualcosa che non dovrebbe assolutamente essere alimentato in un documento approvato dal Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io volevo intervenire a sostegno di questo emendamento perché il concetto descritto è poco corretto, estremamente liberista e legato a una teoria economica ampiamente superata. Certo, purtroppo, non da tutti.
Il settore pubblico pone solamente un problema nel concetto "piccolo Stato grande privato". Non è propriamente quello che dovremmo comunicare come istituzione. Fra l'altro, vorrei sottolinearvi il fatto che anche noi siamo all'interno, in modo magari un po' più particolare, al settore pubblico.
È chiaro che il settore pubblico dev'essere visto come un ausilio anche alle nostre imprese e per questo motivo dovrebbe essere messo nelle condizioni di lavorare nella maniera più efficace possibile, proprio per essere messo nelle condizioni di dare le risposte necessarie, ma non visto come un intralcio; un intralcio perché, magari, il settore pubblico fa dei controlli o richiede alcune certificazioni che sono, comunque, necessarie per dare tutta una serie di permessi e quant'altro.
Per questo motivo, non possiamo pensare di risolvere tutta una serie di problemi riducendo il settore pubblico, anzi dovremmo aumentarne l'efficacia e l'efficienza, mettendolo nelle condizioni di lavorare con il giusto organico per dare le giuste risposte nei tempi corretti. Altrimenti è chiaro, Presidente, che non possiamo pensare di chiedere al settore pubblico di fornire un servizio alle nostre imprese se è sottodimensionato e non lo mettiamo nelle condizioni di operare ed erogare effettivamente questo servizio. È un aiuto, ma se messo nelle condizioni di aiutare.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anch'io penso che il testo del DEFR in questa parte sia da modificare.
Intanto perché dire che il settore pubblico non crea di per sé lavoro mi sembra un po' continuare la logica di chi, in questi anni, ha completamente voluto mettere in soffitta politiche economiche di tipo keynesiano che invece, tornano piuttosto in auge, ancora di più in periodi di difficoltà come questo, di una pandemia che ha creato e crea difficoltà anche a tutto il settore privato e al tessuto economico della nostra regione e del nostro Paese.
D'altra parte, abbiamo una Costituzione che dice esattamente il contrario.
Non dice che il pubblico non dev'essere di ostacolo all'economia privata all'iniziativa privata. La Costituzione dice che l'iniziativa privata è libera, ma non dev'essere in contrasto con principi di tipo pubblicistico quindi esattamente il contrario.
Ci leggiamo un po' la solita narrazione di questa Giunta regionale che vuole procedere per disegni di legge che vanno a cancellare leggi, a semplificare, in realtà a dare un via libera a cose che, normalmente, non si potrebbero fare perché, magari, vanno in contrasto con principi costituzionali o con esigenze della comunità, esigenze del pubblico.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Anch'io mi unisco ai colleghi del Movimento 5 Stelle. In queste ore proveremo a togliere tutta quell'infarcitura ideologica che avete voluto mettere in un DEFR che non ha contenuti dal punto di vista programmatico non ha grandi obiettivi e non ha oggettivamente grandi proposte di cambiamento per il Piemonte, soprattutto dal punto di vista economico, per è infarcito di frasi come "il pubblico non serve a creare posti di lavoro ma non deve essere da freno alla libera concorrenza, alla libera imprenditoria". Sembra la classica frase sui lacci e lacciuoli che il pubblico rappresenterebbe.
Meno male che il Consigliere Preioni ci aveva appena detto che loro sono no global - così ha detto - e che non sono certo dei liberisti. Se non sono frasi liberiste queste, non so quali lo siano. Sono comunque felice di condividere con il Movimento 5 Stelle quest'emendamento e spero che il Consigliere Preioni sia conseguente e chieda a tutto il Gruppo della Lega di togliere queste fesserie, scritte tra l'altro nero su bianco in questo DEFR.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Giustamente, laddove non si scrive il contrario di quello che si fa, sono inseriti degli ideologismi anche piuttosto azzardati e questo DEFR è proprio un disastro da quel punto di vista.
Sottoscrivo tutto quello che hanno detto i miei colleghi e, in particolare quello che ha detto il collega Martinetti che, a pagina 49 del penultimo capoverso dell'allegato 1, richiede di abrogare la frase: "Il settore pubblico non crea di per sé lavoro, ma può e deve contribuire a creare un ambiente favorevole allo sviluppo dell'economia e della libera iniziativa.
Il primo requisito è quello di non ostacolare l'iniziativa privata e le modalità di organizzazione che la società è capace di darsi in autonomia per rispondere ai propri bisogni".
Direi che si commenta da sé. Tutti sappiamo che, in realtà, il settore pubblico crea lavoro per offrire i servizi pubblici ai cittadini. Non so nemmeno di chi sia stata la decisione di inserire questa frase, che trovo piuttosto infelice. Pertanto, concordo nel richiedere l'abrogazione di questo capoverso.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento, passiamo al successivo emendamento.
Emendamento rubricato n. 2) presentato da Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo una modifica. A pagina 65, capitolo risultati, al paragrafo 3 dell'allegato 1 troviamo scritto "promozione e diffusione dell'edilizia sostenibile". Chiediamo che sia modificato con la frase "promozione e diffusione dell'edilizia ecosostenibile e a bilancio energetico nullo o positivo e limitazioni e restrizioni alla nuova edilizia progettata su base tradizionale".
Chiediamo di inserire questa frase, perché bisogna rendere più chiara la logica di quello che è lo sviluppo futuro del settore edilizio. Discutiamo sempre di problemi idrogeologici e di quanto sia necessario intervenire per un'edilizia sostenibile, per andare anche verso quello che è uno degli obiettivi della nostra Regione, cioè di limitare il consumo di suolo e tornare a un'energia che sia sostenibile.
Proprio in quell'ottica strategica, affinché siano chiare le intenzioni di questo Consiglio, crediamo sia opportuno aggiungere questa frase, perch con le parole "edilizia ecosostenibile e a bilancio energetico nullo o positivo" diamo veramente un indirizzo strategico inequivocabile.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Stavolta ho cercato di essere più tempestiva nella prenotazione.
Su questo emendamento torno a riprendere qualcosa che ho detto anche questa mattina, cioè il fatto che mettere la parola "sostenibile" un po' qua e là accostata ad altri termini, sembra dare l'idea per cui l'intero provvedimento sia improntato sul tema della sostenibilità. In realtà, la proposta del collega Martinetti definisce meglio quale dovrebbe essere l'orizzonte di sviluppo dell'edilizia: un'edilizia ecosostenibile con un riferimento anche al bilancio energetico.
Tra l'altro, ricordiamo che il Governo ha messo in campo degli strumenti piuttosto importanti relativamente al recupero energetico degli edifici.
Crediamo che quella sia la direzione da seguire, cioè che l'edilizia possa avere un futuro, uno sviluppo e possa essere realmente ecosostenibile se si va nella direzione indicata nelle modifiche richieste con questo emendamento.
Sottolineo, inoltre, la seconda parte dell'emendamento, che fa riferimento alle restrizioni alla nuova edilizia progettata su base tradizionale.
Questa pandemia ci ha insegnato che è il momento di dare una svolta anche al nostro modo di costruire o, meglio, sarebbe il caso di limitare il nostro modo di costruire e tendere sempre di più al recupero di ciò che è esistente, limitando il consumo di suolo e cercando di ottimizzare gli edifici esistenti. Anche questo potrebbe dare un grande impulso a tutto il settore dell'edilizia, diventando un vero e proprio volano per la nostra economia regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Non ripeterò quello che hanno già detto i miei colleghi, ma faccio un'aggiunta al ragionamento.
Con l'indicazione più precisa proposta da questo emendamento, avremmo anche delle case in grado di produrre più energia e non essere solo totalmente autosufficienti. In alcuni casi avere un bilancio energetico positivo significa produrre più energia di quella che consumano. Tutto questo nell'ottica delle nuove norme messe in campo dal Governo, perché con i decreti attuativi messi a disposizione da qualche settimana possiamo incentivare anche le nostre piccole comunità piemontesi a trasformarsi in comunità energetiche.
Queste non solo avrebbero un impatto positivo dal punto di vista del modello di costruzione e della sostenibilità ambientale, ma anche un ritorno economico, che ci consentirebbe di ridurre tutta la quota di import. Infatti, la gran parte dell'energia che consumiamo la dobbiamo importare per poterla investire all'interno del tessuto economico piemontese.
Per questo motivo, penso che sottolineare questo modello di costruzione sia assolutamente fondamentale, anche a seguito delle innovazioni, dal punto di vista normativo, messe a disposizione dal Governo, per consentire l'istituzione di comunità energetiche con un impatto estremamente favorevole, dal punto di vista economico.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
In effetti, mettere la parola "sostenibile" qua e là, così come capita, un concetto di per sé vago, sostenibile, è un po' come mettere la cipria. non dico dove, insomma.
Che cosa vuol dire edilizia sostenibile? È giusto cercare di specificare meglio, quindi è giusta la specifica offerta con il nostro emendamento.
In un documento di programmazione come questo, se lo si ritiene una cosa seria (e noi riteniamo che il DEFR sia una cosa seria e debba essere una cosa seria), allora è bene avere una visione che porti un po' più avanti un po' fuori dal cosiddetto business as usual; che ci porti veramente verso il futuro, anche con un settore, come quello delle costruzioni, che pu avere un grande sviluppo; che ci porti a delle costruzioni che siano a bilancio energetico nullo o positivo e che ci portino anche avanti, vista la possibilità di avere facilitazioni per questo tipo di costruzioni, di avere dei bonus che possano portare ad avere edifici che consumano meno o che non consumano, quindi ridurre un po' anche il fabbisogno energetico della nostra regione, oltre che contribuire a contrastare l'emergenza climatica.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Martinetti per questo emendamento, perché spesso e volentieri vediamo associata la parola "sostenibile", o "sostenibilità", a qualsiasi tipo di discorso.
Effettivamente, occorre essere consci di quello che s'intende fare: non basta soltanto citarla, occorre poi passare a fatti concreti; fatti concreti che devono poi essere avallati da azioni e da atti, in Consiglio regionale, da parte della Giunta.
Ritengo utile e sensato specificare quelli che devono essere gli obiettivi per il futuro. Tra l'altro, come dicevano anche i miei colleghi, il Governo si è fatto promotore di un'iniziativa importante con il bonus per l'edilizia, per cui noi dobbiamo neanche inventarci chissà cosa come Regione. Sappiamo tutti e siamo ben consci del successo che sta avendo questo provvedimento di cui, tra l'altro, non si parla, non viene mai citato all'onore della cronaca.
Pertanto, ritengo che questa specifica all'interno del documento economico finanziario, sostituendo la parola "sostenibile" con "promozione e diffusione dell'edilizia ecosostenibile e a bilancio energetico nullo o positivo e limitazioni e restrizioni alla nuova edilizia progettata su base tradizionale" possa risvegliare effettivamente le future sfide, quelle che mi auspico che la Regione e la Giunta prendano seriamente in considerazione, inserendole all'interno di questo documento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo anch'io che sia necessario emendare il punto e promuovere e diffondere l'edilizia ecosostenibile, soprattutto avviando qualcosa di più che il classico greenwashing. Lo dico perché chi ha scritto il testo è stato ovviamente indirizzato dalla politica, quindi non ce l'ho ovviamente con i funzionari e i tecnici, che hanno aggiunto la parola "sostenibile" qua e là, senza davvero delle linee d'indirizzo chiare.
D'altra parte, vi ricordo com'è iniziata la giornata, leggendo su tutti i giornali il grandissimo professor Marnati che ci spiega che alla fine l'inquinamento e le polveri sottili non c'entrano niente con i trasporti e con il traffico privato. Immaginatevi se il professore in questione non abbia indirizzato nel modo più giusto i nostri funzionari a scrivere questo DEFR.
Noi crediamo, soprattutto dal punto di vista del bilancio energetico, che serva un cambio di passo a questa Giunta, che vede solo le limitazioni e la crisi economica solo quando si deve trasformare parte del nostro patrimonio, privato o pubblico, riconvertendolo ecologicamente ed energeticamente.
In questo, spero che la rimozione di questi refusi sia approvata e che soprattutto, la Giunta sia indirizzata al meglio dal Consiglio, anche grazie a questo lavoro meritorio fatto dai Gruppi di opposizione.
La ringrazio, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Non ci sono altri iscritti, quindi passerei all'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 3) presentato da Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo sia aggiunta una frase.
A pagina 80, capitolo obiettivi, paragrafo ultimo dell'allegato 1, troviamo scritto "Promuovere e consolidare nelle politiche regionali", poi la frase prosegue. Chiediamo sia aggiunto "Creare in ambiti territoriali ottimali dei momenti di formazione per portare i cittadini a conoscenza dei piani antisismici e di prevenzione delle calamità naturali, mediante esercitazioni con la protezione civile e corsi nelle scuole di ogni ordine e grado".
Perché propongo questo emendamento? Perché il fine è di coinvolgere maggiormente la popolazione e i cittadini in quelli che sono i piani d'emergenza, non solo distribuendo opuscoli, come si fa quando sono rivisti questi piani anche a livello comunale, ma con esercitazioni vere e proprie che diano l'indicazione su cosa fare in momenti di emergenza.
Ricordo che nel 2016 c'era un serio rischio di esondazione ad Alba e in alcune zone ho partecipato, insieme alla Protezione civile, ad avvertire i cittadini di quello che capitava. Ho proprio notato una sorta di smarrimento: non volevano andare via dalla casa, non sapevano dove andare non sapevano cosa ne sarebbe stato di loro. Dunque, fare delle esercitazioni vere e proprie in momenti di pace, diciamo così, potrebbe salvare anche delle vite nel caso in cui si dovesse verificare un evento calamitoso e inaspettato. Pertanto, riteniamo veramente importante questo suggerimento.
Se ricordo bene, l'avevo proposto anche quando ero Consigliere comunale per cui ci credo veramente in questo progetto. Lo stesso Sindaco di Acqui Terme, Lorenzo Lucchini, aveva fatto fare alcune esercitazioni anni fa. Mi ero confrontato con lui e aveva ottenuto un ottimo risultato.
Per concludere, credo che questa frase vada inserita e che vadano creati dei veri e propri momenti di esercitazione con la popolazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno di questo emendamento, che giudico molto importante perché sappiamo quanto l'informazione corretta sia fondamentale soprattutto nei momenti di panico e di difficoltà. Il fatto di avere una popolazione formata e consapevole sulle azioni da mettere in atto nei momenti di emergenza rappresenta sicuramente un aiuto per la Protezione civile e per tutti i soggetti che entrano in campo nel momento in cui si manifesta l'emergenza.
In più, vorrei sottolineare la parte finale di questo emendamento, che verte sul coinvolgimento delle scuole, dove già normalmente si fanno delle esercitazioni e delle valutazioni per insegnare ai ragazzi e agli studenti come muoversi in caso di emergenza. Si potrebbe estendere questo discorso anche a loro, per istruirli rispetto ai piani antisismici e di prevenzione dalle calamità naturali. Perché sappiamo che non c'è modo migliore di informare le famiglie che attraverso la scuola, quindi attraverso i figli che vanno a casa e molto spesso raccontano quello che hanno vissuto e imparato.
La scuola viene dunque vista anche come uno strumento di appoggio e di sostegno per queste situazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sull'emendamento del collega, in quanto si sa che nel momento di panico spesso la reazione che si ha a livello istintivo è quella sbagliata. E il panico spesso si genera non solo per la sensazione di pericolo, ma anche per il fatto di non sapere cosa fare in quella circostanza.
Negli ultimi decenni sul nostro territorio si sono susseguiti diversi eventi sismici, non sempre particolarmente gravi, per fortuna (se non forse, dieci anni fa, quando il terremoto che aveva visto come epicentro Sant'Agata Fossili aveva colpito i territori in maniera importante). Penso quindi, che per la prevenzione dalle calamità naturali l'attività legata all'esercitazione rivesta un ruolo centrale, soprattutto perché viviamo in un territorio dove sovente ci troviamo a dover affrontare delle emergenze spesso ben gestite dalla Protezione civile, ma che purtroppo talvolta costano anche delle vite umane.
Sicuramente, passare dalla teoria alla pratica, con effettivi momenti di formazione e di esercitazione, ci consentirebbe di esser pronti soprattutto in un periodo storico in cui le calamità naturali sono sempre più ricorrenti e sapere cosa fare in quelle circostanze, in cui spesso ci si trova spaesati, potrebbe essere fondamentale, anche per aiutare altre persone che non sanno come comportarsi.
Se ci sono più persone formate all'interno della popolazione civile sicuramente il beneficio è collettivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Condivido integralmente quanto è previsto in questo emendamento.
Purtroppo, negli ultimi anni abbiamo assistito sempre più spesso a eventi di tipo meteorologico e alluvionale molto violenti, veloci, inaspettati.
Se, da un certo punto di vista, sono assolutamente necessari macrointerventi globali per contrastare i cambiamenti climatici che non dipendono ovviamente solo dalla Regione, sono altrettanto necessari degli interventi puntuali sul territorio per prevenirne i danni o contribuire, in qualche modo, a renderli meno pesanti quando accadono.
Certamente è necessario - questo si può fare, forse è la cosa meno difficile - preparare anche la popolazione ad affrontare questi momenti per capire cosa fare in quelle circostanze ed evitare che si tramutino in tragedie: se le persone sanno cosa fare nel momento in cui accade un evento del genere, si possono salvare delle vite umane.
Ben vengano i corsi di protezione civile, ma anche nelle scuole contribuiamo a creare proprio una cultura dell'emergenza, per saperla affrontare meglio. Peraltro, lo hanno già fatto anche altri paesi, che spesso sono soggetti a emergenze legate a terremoti o a calamità naturali.
Credo, perciò, che si possa assolutamente fare anche nella nostra Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
A mio avviso, questo è un emendamento molto importante, perché porta con s due obiettivi e finalità della stessa importanza.
Il primo è il tema della prevenzione, perché è fondamentale creare consapevolezza nei cittadini che decidiamo di formare, perch effettivamente, con un po' di prevenzione si possono evitare delle tragedie. Purtroppo il nostro territorio sempre più spesso viene compromesso o, comunque, coinvolto in fenomeni atmosferici, meteorologici e sismici, quindi è giusto sapere come reagire in queste circostanze.
Come dicevo prima, c'è anche un'altra finalità, che è quella del riconoscimento del valore sociale e fondamentale del volontariato e, anche attraverso la prima, sarà possibile avvicinare altri cittadini al tema del soccorso civile, quindi si possono reperire effettivamente nuove forze e nuove risorse umane, al fine di difendere e tutelare i cittadini dagli eventi che sempre più spesso colpiscono il nostro territorio.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri iscritti a parlare sull'emendamento rubricato n. 3), per cui procediamo con l'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 4) presentato da Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione



MARTINETTI Ivan

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo sia aggiunta una frase.
A pagina 81, capitolo risultati, paragrafo ultimo dell'allegato 1 della PDCR n. 80, dopo la frase "dare attuazione agli impegni assunti con la sottoscrizione del Protocollo d'intesa internazionale Under2Mou. Sviluppo e consolidamento del bilancio delle emissioni di GHG regionale", chiediamo di aggiungere le parole "Divulgare la conoscenza ai cittadini dei piani antisismici e di prevenzione delle calamità naturali, soprattutto nelle zone ad alto rischio".
Con questo emendamento, che è più concentrato su quelli che possono essere i danni prodotti dal sisma, facendo riferimento a quanto ho già detto prima, chiediamo che sia coinvolta maggiormente la popolazione sull'attuazione dei piani di emergenza.
Come abbiamo già detto, prevenire e tenere informate le persone su cosa fare in un momento di emergenza può veramente fare la differenza. Parliamo di terremoti, parliamo di gravi danni alle strutture o alle tubature del gas, per esempio. In questi casi, agire con incuria, entrando in locali che sono a rischio, perché magari è scoppiata la tubatura del gas, per recuperare oggetti cui si tiene particolarmente, è incauto e potrebbe creare un ulteriore danno, oltre a rischiare di perdere la vita.
Ritengo veramente importante, in questo momento, quando è tutto tranquillo quando ci sono le possibilità, fare affidamento su una corretta informazione su come bisogna comportarsi in casi di emergenza.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo un emendamento in linea con quello illustrato precedentemente, che veniva proprio a dare anche alla popolazione quella centralità e quel ruolo attivo che in un momento di emergenza può sicuramente fare la differenza.
Penso sia auspicabile divulgare la conoscenza ai cittadini relativamente ai piani antisismici e di prevenzione delle calamità naturali, soprattutto nelle zone ad alto rischio.
Sappiamo che in Piemonte ci sono molte zone ad alto rischio e, purtroppo la storia ce lo ha insegnato. Anche da queste esperienze dovremmo imparare che bisogna creare delle occasioni di formazione e di divulgazione per rendere i cittadini consapevoli delle azioni che devono mettere in atto. In questo modo, i cittadini diventerebbero degli alleati e delle persone che intervengono con professionalità e competenza durante queste situazioni emergenziali e potrebbero anche loro essere d'aiuto, se non altro iniziando a tutelare loro stessi, mettendosi in salvo da soli e, poi preoccupandosi anche delle loro famiglie.
La possibilità di mettere in atto comportamenti corretti in certe situazioni è decisiva.
Per questo motivo, chiediamo che in questo documento d'intenti, che è il DEFR, si presti una particolare attenzione e poniamo particolare accento sulla parola "prevenzione", una parola di cui molto spesso si abusa, ma che nella realtà dei fatti, purtroppo, non viene quasi mai messa in atto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso, ogni risorsa che metteremo a disposizione in questa direzione saranno soldi ben spesi, perché ci consentiranno di ridurre gli impatti devastanti delle calamità naturali attraverso la formazione.
Questo emendamento si differenzia da quello appena presentato, perché non parla specificatamente dell'esercitazione vera e propria, ma chiede che, in generale, sia garantita la divulgazione dei vari piani. Penso che almeno questo emendamento, che è meno impegnativo dell'altro, certo anche meno incisivo in un certo senso, possa essere accolto senza grossi problemi anche perché l'impegno che viene richiesto è sicuramente minore rispetto all'emendamento precedente. Certo avremmo piacere che fossero accolti entrambi, ma spero che lo sia almeno quest'ultimo, con il quale chiediamo una maggiore divulgazione della conoscenza nell'affrontare le varie calamità naturali.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento certamente s'inserisce nel solco di quello precedente in merito alle finalità che si vogliono raggiungere. Però, come ricordava giustamente il nostro Capogruppo, il Presidente Sacco, se già quello precedente ci pare assolutamente accoglibile e di buonsenso, perché non è una bandierina politica di una forza d'opposizione piuttosto che di qualcun'altra, ma pensiamo possa essere ampiamente condiviso, a maggior ragione con questo si chiede semplicemente di dare attuazione agli impegni che si sono assunti con la sottoscrizione di un protocollo.
Mi sembra veramente qualcosa di accoglibile e penso che un riferimento agli impegni assunti con quel protocollo sia doveroso all'interno del Documento di Programmazione Economica Finanziaria della Regione. Un documento che noi prendiamo sul serio e che riteniamo importante.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Concordo assolutamente con questo emendamento e sfido chiunque a sostenere che non si tratti di un'attività emendativa, ma di merito che tocca punti fondamentali in tema di sicurezza per i nostri cittadini.
Secondo me è un investimento volto a tutelare, a istruire i cittadini e a far conoscere loro i piani antisismici della nostra Regione. Secondo me è un investimento ben fatto, a maggior ragione se rispecchia un protocollo già in atto. Si tratta semplicemente di dare attuazione a una misura già prevista, quindi penalizzare un intervento all'attuazione di una misura già in essere.
Come per l'emendamento di prima, questo può essere un valore aggiunto proprio per avvicinare i cittadini al tema del soccorso civile, perché è proprio attraverso la conoscenza e lo studio di queste tematiche che forse, si riesce a trovare la passione e la volontà di porsi in prima persona e di mettersi a disposizione della comunità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Non vedo altri iscritti a parlare sull'emendamento n. 4).
Ha chiesto d'intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Considerato che ci sono ancora molti emendamenti sul DEFR, penso che anche la maggioranza abbia la necessità di discutere la mozione di sfiducia all'Assessore Icardi in modo da poterla affrontare con un tempo congruo.
Proponiamo la sospensione dei lavori sul punto per passare direttamente alla mozione n. 425.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Grimaldi ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Offro un altro strumento di riflessione. Nel senso che sarei disponibile a non intervenire su tutti i prossimi emendamenti, qualora trovassimo anche una sintesi su questo e sarei molto favorevole all'approvazione della proposta avanzata dal Consigliere Sacco.
Visto anche gli appelli della Lega a togliere dalla scena questa vicenda forse la cosa migliore è andare al voto, discuterla oggi e finire così la seduta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altri Consiglieri che chiedono di intervenire sulla proposta del Consigliere Sacco di sospendere la proposta di delibera del Consiglio regionale n. 80 e passare al punto 4) all'o.d.g., la mozione n. 425? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Non ci interessa la proposta di sospensione perché ci sembra un po' provocatoria e, dopo un atteggiamento del genere, non possiamo accettare una proposta del genere.
Grazie.



PRESIDENTE

Proseguiamo sull'ordine dei lavori, con l'esame della proposta di deliberazione n. 80.
Emendamento rubricato n. 5) presentato da Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo sia aggiunta una frase a pagina 86 del capitolo obiettivi, nel paragrafo prima del penultimo punto.
Dopo "riduzione dello smaltimento in discarica attraverso.", chiediamo che sia aggiunto "Promuovere l'uso di prodotti alla spina (saponi, detersivi dolciumi ecc.) e di prodotti riportanti il marchio UE Ecolabel (regolamento CE n. 66/2010)".
L'intento è chiarissimo: vogliamo favorire la diminuzione dell'impatto dei rifiuti da imballaggio e dei rifiuti da prodotti non ecosostenibili. Si è parlato tutto il giorno di sostenibilità e questo sarebbe veramente un obiettivo che ci porterebbe a diminuire i rifiuti e tutti i problemi collegati ai rifiuti, oltre ai costi, oltre a tutto quello che riguarda l'ambiente.
In qualche caso si è visto qualche negozio che ha fatto un tentativo di vendere prodotti alla spina, ma non ha avuto un grandissimo successo perch bisogna incentivare di più e bisogna farlo con delle risorse economiche.
Bisogna incentivare maggiormente anche con la promozione e anche cercando di imprimere un cambio culturale alla mentalità delle persone.
Siamo sempre più orientati alla grande distribuzione con l'illusione che crei veramente chissà quali posti di lavoro, ma alla fine è un cane che si morde la coda. Se vogliamo veramente provare a cambiare qualcosa, ad andare veramente a fare qualcosa che vada nella direzione della sostenibilità, di un mondo più ecologico e più sostenibile, crediamo che inserire questa frase dia un obiettivo preciso, che è quello di promuovere l'uso di prodotti alla spina.
Sarebbe veramente non solo un cambio culturale, ma una presa di posizione precisa su quello che vuole fare questo Consiglio per affrontare il grave problema dei cambiamenti climatici e di quello che è il nostro ambiente in questo momento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Devo dire che speravo, a questo punto, di poter passare alla discussione della mozione, quindi mi è un po' spiaciuto sentire, da parte del Consigliere Preioni, l'affermazione "non ci interessa". Come dire, facciamo finta che questa mozione non esista e andiamo avanti, ma spero che prima o poi arriveremo a discuterla e quindi ognuno metterà in campo le sue osservazioni rispetto a quello che sta succedendo fuori da queste aule virtuali e, soprattutto, rispetto a quello che è successo nei mesi scorsi.
Speravamo di riuscire almeno oggi a confrontarci dopo settimane in cui tentiamo di discutere questa mozione. Sinceramente non capisco quali timori abbia la maggioranza ad affrontare questo tema, per poterlo finalmente mettere da parte e passare oltre.
Al di là di questo, torniamo all'emendamento del collega Martinetti. Si tratta di un tema sempre molto caro al Gruppo consiliare cui appartengo.
Anche nella scorsa legislatura, e probabilmente ne parlerà il collega Bertola, si è parlato a lungo del tema dei negozi sfusi, quindi il fatto di poter acquistare prodotti senza dover acquistare anche l'imballo.
Ricordavano molto spesso i colleghi anche nella scorsa legislatura, durante le discussioni in Aula, che il miglior rifiuto è il rifiuto mai prodotto.
Pertanto, bisognerebbe cercare di responsabilizzare le aziende, perch quando producono non si fanno carico dell'imballo, per cui l'imballo è un qualcosa che viene associato al prodotto e, alla fine, rimane sulle spalle dei cittadini, perché lo smaltimento ricade su tutti noi. Attraverso la vendita di prodotti sfusi possiamo anche responsabilizzare il cittadino e dare un'alternativa che può essere assolutamente un grande vantaggio per l'ambiente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento, assolutamente condivisibile, riguarda la promozione dell'uso di detersivi prodotti alla spina, nell'ottica di una riduzione della produzione dei rifiuti, tema sul quale quest'Amministrazione regionale è totalmente assente.
Volevo cogliere l'occasione per ringraziare di cuore il Capogruppo Preioni per averci creato anche oggi la notizia e per averci creato la possibilità di fare comunicazione sull'Assessore Icardi.
Con tutte le persone preparate che avete sulla comunicazione, mi stupisco come nessuno abbia scritto al collega Preioni per dirgli che se questa mozione si vota e viene bocciata, poi dal giorno dopo non se ne parla più.
Invece voi ogni volta ci create la notizia e noi ogni volta possiamo ribattere su questa mozione e sulla paura che avete a discuterne, sulla non voglia che avete di discuterla.
Comincia a venire però il dubbio che non ne volete discutere, perché forse non siete sicuri di essere così compatti a difesa dell'Assessore Icardi.
Viene il dubbio che quei silenzi che denunciava il Consigliere Preioni in una passata seduta sul fatto che nessuno di loro ha potuto intervenire siano, in realtà, silenzi voluti e che, forse, nessuno voleva intervenire perché sostanzialmente non voleva mentire.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io, come i miei colleghi, speravo di poter discutere almeno in un'ora non chiedo tanto, la mozione di sfiducia, ma niente. Evidentemente, non è una questione di tempo dedicato alla mozione che crea problemi alla maggioranza o di quella che definiscono una perdita di tempo, ma diventa sempre più reale il sospetto che non si voglia andare al voto perché si ha paura dell'esito. Mi spiace, perché pensavo fossero più compatti e che si potesse archiviare la questione, se era una questione da archiviare per la maggioranza, per poter proseguire la discussione sul DEFR. Ma evidentemente non è così.
Torniamo all'emendamento. Parliamo di promuovere l'uso di prodotti alla spina che, tra l'altro, è un tema molto sentito dal Movimento 5 Stelle.
Addirittura nella scorsa legislatura si era lavorato nella direzione di una proposta di legge per andare a sostenere i negozi che vendevano prodotti alla spina, che poi si è cercato di far passare nella legge di bilancio.
Sicuramente questo andrebbe incontro a quella che dovrebbe essere un'economia sostenibile, riducendo gli imballaggi e, soprattutto, gli sprechi per un consumo più puntuale, senza le tonnellate di plastica veramente inutili che ci troviamo ogni giorno a dover portare al bidone della raccolta differenziata. Siamo un po' costretti dal marketing che promuove i prodotti, che spesso vede nel packaging gran parte della sostanza quando, in realtà, quello che importa è la qualità del prodotto.
Per promuovere l'uso di questi prodotti alla spina bisogna anche avere il coraggio di dare degli incentivi economici. E considerando che, purtroppo sono poche le realtà che oggi vendono prodotti alla spina, sicuramente l'impatto sul bilancio regionale non è così importante, ma darebbe un segnale a tutti i nuovi imprenditori che si vogliono affacciare su questo tipo di mercato. Pertanto, speriamo che venga approvata la promozione dell'uso dei prodotti alla spina per tutti i benefici che ho elencato nell'intervento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Anch'io trovo incredibile come si riesca di volta in volta a cambiare atteggiamento su una vicenda che pensavamo fosse chiusa, cioè la compattezza della Lega e del centrodestra per respingere le richieste delle opposizioni di far saltare questa linea di comando che non funziona. Tra l'altro, questa è una richiesta che ormai rimbalza ogni giorno da parte di qualsiasi categoria. È una linea di comando pletorica, che spesso riverbera delle decisioni anche in contrasto fra loro.
Dopodiché volete fare così, vedo che siete tutti intenti a cantare anche delle hit estive nostrane - perché la nota cantante ormai ha sede in Piemonte - dandovi dei "pezzi di m.". È veramente una bellissima hit estiva che credo felicemente voi vi cantiate durante le vostre riunioni, ma noi continueremo a fare il nostro lavoro di opposizione.
Per questo, sono felice di aver sottoscritto questo emendamento, un emendamento che riporta al centro tutto il tema del "senza peso", quindi di promuovere un'economia più leggera dagli imballaggi, ma non solo. Credo che nelle nostre linee d'indirizzo si debba interloquire anche con le nuove economie. Tra l'altro, la pandemia ha dimostrato che questi tipi di negozi anche leggeri, cosiddetti di prossimità, possano essere anche favoriti da una nuova riconnessione con i nostri quartieri.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno dell'emendamento del collega Martinetti, perché la tematica della vendita dei prodotti sfusi mi sta particolarmente a cuore.
Ancora adesso conosciamo i dati che riguardano l'inquinamento da rifiuti in particolar modo di quelli plastici, perché, diciamocelo chiaramente, il problema principale dell'inquinamento ambientale in questo momento è legato all'utilizzo degli imballaggi di materia plastica.
Su questo, la Regione, oltre a incentivare nuovi tipi d'industria, ma anche l'economia circolare, quindi quegli esercizi che decidono di andare verso il commercio dei prodotti sfusi, deve assolutamente sensibilizzare i cittadini nei confronti della problematica ambientale connessa allo sversamento dei rifiuti, in particolar modo nel mare.
A questo punto, mi si apre una riflessione molto profonda, anche perché ho scritto una tesi sull'argomento: non tutti lo sanno, ma il nostro mare risulta quello più inquinato, a livello di sversamento di rifiuti. Questo è un dato di fatto, si tratta dell'1% della quantità d'acqua totale mondiale ma del 7% in tema di microplastiche marine.
Magari è un problema che non ci riguarda direttamente, perché voi potreste dirmi che qui non c'è il mare, però, in realtà, ci riguarda, perché questo dipende dallo stile di vita e dagli incentivi che diamo per la produzione di questo materiale altamente inquinante. Pertanto, tutti quanti dovremmo affrontare il tema anche e soprattutto da un punto di vista morale, della tutela e della salvaguardia ambientale, perché dal nostro atteggiamento al riguardo dipende la vita di molti esseri viventi, compresa la nostra.
Se pensiamo che produciamo 396 milioni di tonnellate di plastica all'anno (che equivalgono a cinquantatrè chili pro capite), ci rendiamo conto che tutto questo non è sostenibile.
Ritengo, quindi, che questo tema sia doveroso inserirlo all'interno del DEFR, proprio in tema di sostenibilità. Sostenibilità è quella parola che avete ripetuto ottanta volte in quel documento, però - ripeto - non basta parlarne o citarlo, se poi non seguono azioni concrete.
Tra l'altro, sempre sul tema dell'attuale emergenza sanitaria, tengo a precisare che questi rifiuti, che riguardano appunto gli imballaggi, sono anche vettori di trasporto di numerose forme di virus e batteri che si propagano nell'ambiente, quindi contribuiscono a propagare virus e batteri all'interno del nostro ecosistema, ovviamente arrivando, com'è ovvio, anche all'uomo.
È una riflessione molto profonda su una tematica che dovremmo approfondire in Consiglio regionale, però, nel frattempo, ringrazio il collega Martinetti per aver portato all'attenzione di tutti questo emendamento, che condivido pienamente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altri interventi, proseguiamo con gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 6) presentato da Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
A pagina 87, sempre del capitolo obiettivi, paragrafo ultimo dell'allegato 1, chiediamo che la frase "produzione pro capite di rifiuti urbani non superiore a 420 kg/ab anno" sia modificata con "produzione pro capite di rifiuti urbani non superiore a 405 kg/ab anno;".
Sempre nell'ottica della sostenibilità, e ricollegandomi all'emendamento precedente, crediamo che, stante il risultato già raggiunto nel 2020, si debba abbassare l'asticella, creando una situazione in cui si produce meno rifiuti. Occorre responsabilizzare i cittadini, affinché se ne faccia veramente di meno.
Chi ha parlato prima di me ha ricordato la grave situazione che stiamo vivendo anche nei nostri mari: il Mar Mediterraneo è uno dei mari più inquinati dalla plastica, forse addirittura di più dell'Oceano Indiano.
Adesso abbiamo un ulteriore problema, che è quello delle mascherine che.
Purtroppo - qualcuno l'ha già segnalato - si vedono in ogni dove. Ormai la mascherina è diventato un accessorio che da quasi un anno dobbiamo indossare tutti i giorni quando siamo in contesti comuni o quando usciamo di casa. Ci sono delle regole ferree, per cui vanno sostituite di frequente, pertanto siamo andati a creare un ulteriore rifiuto, oltre a quello che già c'era sugli imballaggi e su tutto il resto di cui abbiamo discusso prima.
Crediamo che non ci si possa accontentare di questo risultato, ma occorra lavorare per abbassare ancora le quantità pro capite.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi unisco all'illustrazione e sottoscrivo le argomentazioni appena illustrate dal collega Martinetti.
Non so se questa parte di DEFR sia l'esito di un copia-incolla, per cui si ripropone lo stesso risultato anche per i prossimi anni, o se ci si accontenti di questo risultato. Fatto sta che noi chiediamo di modificare questo valore, perché crediamo sia necessario, almeno a livello d'intenti porsi degli obiettivi un po' più ambiziosi.
È un emendamento in linea sia con l'emendamento illustrato precedentemente sia con la nostra visione di politiche più adatte a intervenire sul ciclo dei rifiuti, per un intervento che consenta di misurare la quantità di rifiuti prodotti dai cittadini e che si ponga dei limiti ben precisi, in modo da poter misurare i risultati e, di anno in anno, andare a migliorare per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento chiede, giustamente, di modificare il riferimento alla produzione pro capite di rifiuti urbani, che nel testo attuale del DEFR è di 420 chilogrammi abitante/anno, e di sostituirlo con 405 chilogrammi abitante/anno.
È chiaro che, prendendo come riferimento il 2020 (parliamo, quindi di dati che ancora non conoscono, perché li sapremo solo tra qualche mese) registreremo delle variazioni significative in termini di produzione dei rifiuti, per ovvie ragioni. Probabilmente, si vedrà una riduzione della produzione di rifiuti indifferenziati, dal momento che le persone purtroppo, sono state più a casa.
Normalmente, intorno alla propria abitazione si percepisce una migliore gestione dei rifiuti rispetto a coloro che passano la giornata fuori e si appoggiano, necessariamente, a bar e ristoranti o gettano i rifiuti nei contenitori stradali (pensiamo alla produzione dei rifiuti legata al turismo, che esula un pochino dalla raccolta differenziata).
Certamente il dato del 2020 sarà anomalo; anche i numeri positivi che riscontreremo non saranno certo una buona notizia, perché significheranno soltanto che tutto il sistema era "fermo". Certamente saranno dati in qualche modo da non prendere in considerazione, sperando che il 2021 invece, ci presenti una situazione più vicina all'ordinario.
Parlando di come dovrebbero essere le cose nell'ordinario, quindi parlando di ciò che è successo nel 2019, il nostro sistema vede una produzione di rifiuti che pare ridursi, quindi dobbiamo essere conseguenti anche in un documento di pianificazione regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Mi ricollego alle parole del Consigliere Bertola: in effetti, è chiaro che stando a casa, la produzione di rifiuti indifferenziati si riduce, perch la gestione del rifiuto a livello domestico è molto più semplice, come ha anticipato il mio collega.
In ogni caso, speriamo di non vedere quest'anomalia anche nel 2021, perch vorrebbe dire essere finalmente usciti da questa piaga del COVID. A maggior ragione, questo vuol dire che dobbiamo aumentare il livello di ambizione in termini di riduzione del rifiuto indifferenziato. Anche perché è una lotta che si combatte non solo partendo da una buona differenziazione dei cittadini, ma anche sensibilizzando le imprese rispetto alla produzione del rifiuto. Perché spesso diventa anche difficile differenziare un qualcosa che non è appunto differenziabile.
Prima si parlava di packaging e dei tanti involucri in cui sono racchiusi i prodotti non sono differenziabili, perché fatti con degli accoppiati o quant'altro. Tutto ciò aumenta il carico di rifiuto indifferenziato che finisce in discarica o nell'inceneritore (perché, ovviamente, non rientra in un percorso virtuoso di economia circolare che consente di riutilizzare il rifiuto).
Per questo, dovremmo essere più ambiziosi nel DEFR e attuare delle politiche d'incentivazione non solo per la raccolta differenziata da parte del cittadino, ma anche per un'immissione ridotta di rifiuti indifferenziabili da parte delle imprese.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste d'intervento in merito all'emendamento rubricato n. 6), proseguiamo con l'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 7) presentato da Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Di nuovo, chiediamo una modifica a pagina 87 del paragrafo 1, al punto 2 dell'allegato 1. Si chiede di sostituire la frase "produzione pro capite di rifiuti residuali indifferenziati non superiore a 126 kg/ab anno;" con "produzione pro capite di rifiuti residuali indifferenziati non superiore a 123 kg/ab anno;".
Può sembrare una riduzione minima, ma in realtà parliamo di un abbassamento importante: tre chili in meno di rifiuti residuali indifferenziati non sono poca roba! Non va dimenticato che questo tipo di rifiuto non rientra in nessun circolo virtuale e non concorre sicuramente a un'economia circolare, perché finisce principalmente negli inceneritori, che sono una delle principali fonti d'inquinamento e, secondo diversi studi, anche di malattie di non poco conto.
Come ho detto prima, dobbiamo cominciare veramente ad abbassare quest'asticella, e far capire alle persone che se mantengono un comportamento virtuoso anche in termini di differenziazione dei rifiuti, ne trae beneficio tutto l'ambiente, aspetto che certamente si ripercuote anche sulla salute umana. Perché tutto concorre a migliorare quella che è la qualità dell'aria, che ormai raggiunge dei livelli insostenibili.
Pertanto, anche un piccolo gesto, fatto tutti insieme, può veramente fare la differenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Certo è un emendamento che chiede una riduzione di soldi tre chili di residuo indifferenziato per abitante.
Come diceva il collega, può sembrare poco. Ma tre chili per abitante in Piemonte vuol dire 12.900 tonnellate di rifiuti in meno; 12.900 tonnellate di emissioni in meno nell'aria, anzi di più, perché dopo la reazione di combustione gran parte delle altre molecole concorrono ad aumentare la massa dei gas emessi dagli inceneritori e, nel caso in cui dovesse essere smaltito in discarica, significa un volume considerevole di conferimento in meno.
Questo ci permetterebbe di recuperare tempo e spazio verso modelli di recupero molto più virtuosi e attenti all'ambiente. Anche in questo caso cerchiamo di essere un po' più incisivi; non è un obiettivo irrealistico non sono chiesti cinquanta chili in meno per abitante, ma soltanto tre.
Penso sia un emendamento accoglibile, perché con lo sforzo di tutti soprattutto, è un obiettivo raggiungibile, un obiettivo che non rimane scritto sulla carta, ma se c'è la volontà c'è anche la possibilità di raggiungerlo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento ricalca quello precedente: mentre prima si parlava della produzione annua di rifiuti per abitante, qui si parla della produzione annua di rifiuto indifferenziato per abitante, che ovviamente è un altro dei parametri fondamentali per misurare la qualità della gestione dei rifiuti su un territorio (Comune o Regione).
Innanzitutto, è certamente assai importante produrre meno rifiuti alla fonte, perché ci sono meno problemi da gestire, avendo una minore produzione di rifiuti alla fonte. Per questo motivo, servono certamente politiche a livello nazionale, ma sicuramente anche a livello regionale e soprattutto, che siano di supporto anche alle amministrazioni comunali che portano avanti campagne sulla riduzione dei rifiuti.
Parlando, invece, di rifiuti già prodotti, è chiaro che bisogna ridurre la quantità di rifiuto indifferenziato pro capite per anno, quindi del rifiuto che non può essere conferito alla raccolta differenziata, ma che purtroppo finisce nelle discariche oppure negli impianti d'incenerimento.
Il Piano regionale sui rifiuti dice espressamente che, dal 2033, in Piemonte bisogna finirla con la pratica dell'incenerimento dei rifiuti, non già perché si portano da altre parti, ma perché non ce n'è proprio bisogno.
In quest'ottica, a lungo termine, bisogna adattare, di anno in anno, le previsioni all'interno dei documenti di pianificazione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Condivido l'intento di questo emendamento, che chiede di ridurre di tre chilogrammi all'anno per abitante, perché è esattamente nell'ottica di quanto dicevo prima sull'accumulo dei rifiuti e dello sversamento, anche incontrollato, in ambiente, perché purtroppo la produzione di rifiuti è altamente connessa anche con quest'aspetto.
Secondo me, le istituzioni devono richiedere un impegno maggiore ai cittadini ma, soprattutto, devono fare la propria parte e questo a ogni livello di governo, dal nazionale al regionale: sono intenti che dobbiamo condividere, se vogliamo veramente andare in un'ottica di gestione del rifiuto che sia veramente sostenibile, ma anche gestibile.
In questi anni, abbiamo raggiunto un livello che, dal punto di vista ambientale, non è assolutamente accettabile, come sosteneva anche il collega prima, per cui la pratica dell'incenerimento dev'essere proprio l'estrema ratio con la quale gestire il rifiuto.
È chiaro che all'interno di questo documento economico e finanziario si debbano stabilire politiche e obiettivi ben precisi sia in merito a quello che vogliamo fare in futuro, sia in merito al miglioramento, appunto, della sostenibilità ambientale, non soltanto a parole e sulla carta, ma con i fatti.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ritorniamo al tema sul coinvolgimento dei cittadini, in parte, perché.



(Audio mancante o non comprensibile)



FREDIANI Francesca

La gestione del rifiuto indifferenziato richiede anche una forte collaborazione da parte dei cittadini, che parte dalla scelta del prodotto quindi, al di là della scelta da parte delle aziende sull'imballaggio del prodotto (quello è l'altro versante), c'è anche la scelta del cittadino nel momento in cui acquista il prodotto. In tal modo, anche attraverso politiche adeguate, accompagniamo il cittadino nella scelta del prodotto che consenta di produrre minore rifiuto e, soprattutto, com'è anche l'oggetto di questo emendamento, di produrre rifiuti che possano andare nell'indifferenziato e, quindi, finire nel famigerato inceneritore.
Si tratta proprio di una serie di politiche sulle quali cerchiamo d'intervenire inserendo nel DEFR alcuni spunti con quest'attività emendativa, politiche che tutte insieme dovrebbero portare a una migliore gestione di tutto il ciclo dei rifiuti e, ovviamente, a una riduzione del rifiuto. Sono politiche che richiedono l'impegno delle istituzioni, dei cittadini, delle aziende, ma tutti insieme. Se l'ottica è quella, se l'obiettivo finale è quello, si può arrivare alla fine a un risultato sicuramente soddisfacente.
Questo è soltanto un aspetto, uno dei tanti che abbiamo messo in luce attraverso l'attività emendativa e anche attraverso l'attività che abbiamo portato avanti negli anni in Consiglio regionale, per cui speriamo che possa trovare accoglimento in questo documento.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altre richieste d'intervento, procediamo con l'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 8) presentato da Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo di modificare la frase a pagina 88 dell'allegato 1 della PDCR n. 80 (paragrafo obiettivi punto 3), "favorire una sempre maggiore aggregazione nella gestione del servizio idrico integrato in funzione di una gestione unica a scala di ogni singolo ATO;" con la frase "favorire una sempre maggiore aggregazione nella gestione pubblica del servizio idrico integrato in funzione di una gestione unica a scala di ogni singolo ATO, dando piena attuazione al punto 1 del preambolo della direttiva europea 2000/60/CE e del risultato del referendum 2011 sull'acqua pubblica;".
Come saprete tutti, il tema dell'acqua pubblica è una delle nostre stelle principali, quindi crediamo sia necessario specificare la necessità dell'applicazione delle norme di legge a sostegno dell'aggregazione di quello che è il servizio idrico integrato.
Ne parlo con cognizione di causa, perché sul nostro territorio c'è una querelle che dura ormai da tantissimi anni sulla gestione dell'acqua. Ci sono state decine e decine d'incontri, ma crediamo che andare nella direzione del risultato del referendum del 2011, in cui più del 90% dei votanti si è espressa per avere una gestione pubblica dell'acqua, debba finalmente trovare una sua concretizzazione. Dobbiamo dare voce alla richiesta dei cittadini che hanno potuto esprimersi con uno dei sistemi più democratici al mondo, che è il referendum. Chiediamo che sia abolita questa frase, proprio per dare la linea della Regione su quest'argomento spinoso.
Non va dimenticato che in futuro l'acqua sarà più preziosa e non lo dico io, ma lo sostengono autorevoli scienziati e ambientalisti. Sarà veramente più preziosa del petrolio, per cui crediamo che si debba veramente dare atto all'esito del referendum del 2011.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io mi collego alle richieste del Consigliere Martinetti, che chiede di specificare da una parte la piena attuazione della direttiva, ma anche e soprattutto la parte riferita al referendum del 2011 sull'acqua pubblica.
Purtroppo sull'acqua spesso, e per fortuna, sono state fatte delle battaglie, ma non pienamente poi attuate, anche con il referendum del 2011 in cui gli italiani si sono espressi in maniera chiara sulla loro volontà di mantenere l'acqua pubblica.
Penso che tutte le istituzioni, di qualsiasi livello, debbano dare contezza di quello che è emerso dal risultato referendario. Soprattutto dobbiamo inserire, all'interno non solo dei nostri atti di programmazione in questo caso il DEFR, ma in ogni atto che andiamo a produrre all'interno dei Consigli regionali, comunali o comunque legato alla pubblica amministrazione, la volontà di mantenere la risorsa, in questo caso l'acqua, completamente nelle mani del pubblico. È una risorsa su cui non si può assolutamente fare speculazione, è una risorsa che non può essere cedibile e, come dice il collega, è una risorsa che sarà sempre più preziosa man mano che passerà il tempo.
Purtroppo le nostre acque le abbiamo spesso inquinate e le poche fonti di acqua potabile che ci rimangono vanno assolutamente gestite nella migliore delle maniere ma, soprattutto, con un'ottica di proprietà pubblica. Per questo, chiediamo di definire all'interno del DEFR il risultato del referendum del 2011.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
È sicuramente importantissimo anche questo emendamento, che riguarda un tema fondamentale come quello dell'acqua pubblica, quindi andare a integrare, meglio, specificare la frase inserita all'interno del DEFR che parla di una sempre maggiore aggregazione alla gestione del servizio idrico integrato in funzione di una gestione unica a scala di ogni singola ATO.
Nel nostro emendamento, si aggiunge un riferimento alla direttiva 2000/60/CE (Water Framework Directive), importante sia per la gestione dell'acqua sia per i riferimenti che ha alla qualità dell'acqua nei vari territori, quindi nei vari bacini idrografici nella nostra regione e soprattutto, del risultato del referendum del 2011. Esito del referendum che, a distanza di nove anni, è ancora ampiamente inattuato, quindi è importante riportare questo riferimento anche all'interno del DEFR perch tutte le amministrazioni, da quelle più vicine ai cittadini, comunale e regionale, al livello nazionale, devono ricordarsi che i cittadini italiani si sono espressi in modo chiaro e la loro volontà dev'essere rispettata fatta valere ed eseguita.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che sia chiaro agli amministratori regionali e, ovviamente, a chi ha redatto il documento, quanto la remunerazione del capitale investito sia stata sottratta da un voto popolare che ha inequivocabilmente ricondotto alla dimensione pubblica la gestione dell'acqua.
Credo che abbiano fatto bene i colleghi del Movimento 5 Stelle a ricordarvi che, in qualche modo, questa linea d'indirizzo non solo non è stata poi ribaltata negli anni, ma è una pietra miliare anche in quello che è stato il percorso di consapevolezza e di rimessa in discussione, tra l'altro, di alcuni dogmi del libero mercato. È vero che, di fatto, non c'è stata una conseguente discussione sui beni comuni, a partire da alcune battaglie che credo, per esempio, rivedranno al centro temi anche più trasversali.
Pensate al tema dei vaccini e a quanto oggi dovrebbe essere aperta una discussione sulla pubblicità di quei risultati scientifici e di quanto sia importante in questa pandemia discutere anche di questo.
Ritornando all'acqua, credo che si sia mosso l'inizio di un nuovo pensiero che dovrebbe essere al centro di tutte le nostre discussioni, a partire dalla finitezza di queste risorse. In parte ne abbiamo discusso qualche settimana fa durante il dibattito sull'idroelettrico e sulle grandi derivazioni. Anche in quel senso ci sembrava giusto ribadire qual è il principio cardine di fondo, per di più se in quel caso alla fine le concessioni sono tutte verso privati, che proveranno a remunerare il loro capitale investito.
In questo, spero che ci siano punti di avanzamento nella nostra discussione generale, ma intanto sono contento che sia sottolineato quello che deve essere un paradigma dal quale non tornare indietro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 9) presentato da Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
A pagina 88, nel capitolo risultati dell'allegato 1 della PDCR n. 80 chiediamo che la frase "miglioramento della qualità dei servizi erogati all'utenza;" sia modificata con "miglioramento della qualità dei servizi erogati all'utenza, anche attraverso l'aggiornamento delle carte dei servizi delle singole ATO piemontesi, in attuazione al D.L. n.163 del 12 maggio 1995 convertito nella Legge n.273 dell'11 luglio u.s., 'Misure urgenti per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e per il miglioramento dell'efficienza delle PA';".
Riteniamo veramente importante specificare che il miglioramento della qualità dei servizi passa anche e soprattutto dalle carte dei servizi degli enti pubblici, in ottemperanza alle norme di legge, per garantire sempre un maggior servizio ai cittadini, che sia chiaro e trasparente e che vada a vantaggio sia di chi eroga il servizio sia soprattutto di chi lo riceve che avrebbe sotto gli occhi uno screening del servizio creato e potrebbe misurarlo, in modo che, in caso di reclami o in caso di distorsioni, si possa procedere con carte alla mano.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io m'inserisco nella discussione o, meglio, a seguito dell'illustrazione dell'emendamento da parte del collega Martinetti.
In questo caso, secondo me, la specifica non è superflua, perché chiede l'attuazione della normativa nazionale riguardo alle misure urgenti per la semplificazione dei procedimenti amministrativi per il miglioramento dell'efficienza delle Pubbliche Amministrazioni.
Come detto in occasione del primo emendamento presentato dal collega, se riusciamo a sfruttare la ricaduta positiva che può avere la Pubblica Amministrazione sul miglioramento della qualità dei servizi, sicuramente riusciamo ad avere delle ricadute positive anche a livello economico e di gestione.
Il fatto di specificare che il miglioramento della qualità dei servizi passi attraverso le carte dei servizi degli enti pubblici, in ottemperanza alle norme di legge sopra citate, è una chiara indicazione di un metodo cioè in che modo noi vogliamo andare ad attuare questa previsione che inseriamo nel DEFR. Pertanto, è una specifica che dovrebbe essere, a nostro avviso, approvata.
Abbiamo detto che al documento mancano dei dettagli e questo è uno dei casi in cui possiamo andare a dettagliare maggiormente un'indicazione generica di previsione, per contestualizzare, in maniera più incisiva ma soprattutto più chiara, la volontà del Consiglio regionale sulla materia.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento, che riguarda la gestione dell'acqua, parliamo del miglioramento della qualità dei servizi erogati all'utenza, frase che ovviamente troviamo logica, condivisibile ed è giusto che compaia all'interno del DEFR. Noi proponiamo di modificarla per renderla più specifica e circostanziata, aggiungendo la frase "miglioramento della qualità dei servizi erogati all'utenza, anche attraverso l'aggiornamento delle carte dei servizi delle singole ATO piemontesi, in attuazione del decreto legge n. 163/95".
È un riferimento un po' più specifico all'aggiornamento delle carte dei servizi e alle normative vigenti.



PRESIDENTE

Non ho altri iscritti a parlare.
Essendo le ore 17.59, potremmo sospendere i lavori relativi alla discussione degli emendamenti. Siamo arrivati alla presentazione dell'emendamento rubricato n. 9).
Potremmo chiudere i lavori e riaggiornarli sulla base delle decisioni della Conferenza dei Capigruppo, che si svolgerà nella giornata di domani.
Non essendovi interventi al riguardo, auguro a tutti una buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.00)



< torna indietro