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Dettaglio seduta n.101 del 20/10/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.34 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e interpellanze, ai sensi dell'Articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione ordinaria a risposta orale n. 407 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Marrone.
Chiedo ai Consiglieri e agli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che per le interrogazioni e interpellanze è prevista l'illustrazione da parte del proponente di cinque minuti, mentre la risposta dell'Assessore e la replica eventuale dell'interpellante è sempre di cinque minuti.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interpellanza n. 407 presentata da Magliano, inerente a "Gestione dell'illegalità e delle occupazioni abusive delle case ATC"


PRESIDENTE

Iniziamo esaminando l'interpellanza n. 407 presentata dal Consigliere Magliano, che ha pertanto facoltà di intervenire per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti, a lei, agli Uffici e all'Assessore presente.
Quest'interpellanza nasce dalla conoscenza personale, anche alla luce di numerose segnalazioni che mi sono giunte da cittadini nella mia veste anche di Consigliere comunale, di quello che sta capitando nella nostra città.
Quello che sta capitando nella nostra città - e il COVID in parte l'ha aggravato - è questo fenomeno ormai non più accettabile delle occupazioni abusive. Sono occupazioni abusive evidentemente abbastanza diffuse sul nostro territorio, in modo particolare in alcune zone.
Preannuncio, Presidente, che sarà mia cura nel corso di questa legislatura portare in discussione in quest'Aula i luoghi precisi e concreti, non tanto perché la Regione Piemonte, nella sua qualità di legislatore, possa intervenire - per carità, potrebbe anche farlo dal punto di vista della norma che regola l'accesso alle strutture di edilizia popolare - ma perch l'ATC è un nostro ente di diretta emanazione. Potrebbe inaugurarsi una stagione un po' più attenta al diritto di chi avrebbe necessità di avere quella casa perché ne ha titolo e merito e, invece, se le vede occupate da chi, con violenza e forzatura, va a occupare i luoghi che dovrebbero essere di chi ha atteso con pazienza di accedere a una casa popolare.
In questo caso, parliamo delle case di via Aosta 31 e via Aosta 37, che vedono la presenza d'insediamenti costanti di persone di etnia rom, cui si lega eziologicamente il fenomeno dell'occupazione abusiva di unità immobiliari ATC, nonché la creazione di situazioni di degrado e di disturbo della quiete pubblica. Come scrivo nell'interpellanza, "al fine di sollecitare l'attenzione e l'interesse della Giunta sul tema delle occupazioni abusive d'immobili ATC", avevo depositato in data 9/12/2019 un'interrogazione a risposta immediata. In risposta a quell'interrogazione l'Assessora Caucino - probabilmente perché era all'inizio del suo mandato ci aveva raccontato che le occupazioni erano in diminuzione e, forse (si era lasciata scappare questa frase) era proprio merito del periodo in cui era Ministro dell'Interno il Presidente del suo partito, Matteo Salvini.
Dopo poco, nel 2019, le hanno spiegato che, invece, le occupazioni nella nostra città e, in generale, nella nostra provincia erano in forte aumento.
Forte aumento che mediamente dobbiamo valutare. Come ho provato a spiegare all'Assessora e come penso l'Assessore Marrone concorderà con me, non è un problema di quante unità, ma del trend di crescita e della percentuale di occupazione che si verifica mese dopo mese. Questo è il trend che ci preoccupa di più.
È vero che il numero di case popolari che abbiamo è veramente vasto, ma è anche vero che ne abbiamo tantissime, come sapete bene, che in questo momento non sono assegnate. C'è poi tutto il problema dell'autorecupero, di cui si era occupato l'allora Consigliere Marrone in quest'Aula, ma in questo momento siamo fermi. È vero che è stato annunciato un piano da decine e decine di milioni, ma per attuare questo piano, prima dobbiamo rispettare e riportare regole di diritto anche in questa città e in questa regione.
Con riferimento a questi due numeri civici di via Aosta, il 31 e il 37, mi hanno messo al corrente di numerose unità immobiliari ATC indebitamente occupate e di altre a oggi vuote, ma probabilmente a rischio di futura abusiva occupazione. Inoltre, si rileva un contesto di forte degrado e di costante disturbo della quiete pubblica da parte di soggetti che abitualmente stazionano con auto e caravan nelle pertinenze delle unità immobiliari. Ne consegue una forte e ingiusta contrazione della libertà personale nei confronti dei residenti in regola, che sono sistematicamente intimiditi, insultati e oltraggiati perché provano a spiegare a queste persone che dovrebbero comportarsi in un modo almeno degno. Pertanto, il senso di sicurezza è oggettivamente ai livelli minimi.
Considerato che l'occupazione abusiva degli immobili e delle loro pertinenze non può essere equiparata all'acquisizione di un diritto, come ogni tanto ho sentito dire da alcuni colleghi, e tantomeno può essere inclusa nel novero delle azioni legali, va contrastata con prontezza e senza ritardi con gli strumenti di cui è titolare questa Giunta, sapendo che una volta che occupano, usano anche l'acqua, il riscaldamento e tutte quelle utenze che sono poi pagate da coloro che, con fatica e con duro lavoro, cercano di onorare il proprio impegno rispetto all'affitto e a chi fornisce a loro utenze ed energia.
Pertanto, chiedo se questa Giunta abbia consapevolezza delle situazioni di degrado, d'insicurezza e d'illegalità sopra sinteticamente descritte, con riferimento ai compendi immobiliari di via Aosta 31 e 37 e relative pertinenze. Chiedo, inoltre, nel dettaglio, quale sia allo stato attuale il numero degli alloggi occupati abusivamente nella nostra regione. Ed è evidente che chiedo anche che cosa intendiamo fare, soprattutto perch questo era uno dei punti che ha contraddistinto la campagna elettorale di questa maggioranza.
Mi piacerebbe capire che cosa fare e mi fa piacere che a rispondermi, per scelta o per fortuna, sia l'Assessore Marrone perché so che di questi temi ne ha fatto spesso una propria battaglia politica. Mi auguro che ci sia un cambio di passo vero per dire a chi, con fatica e con dignità, si priva di qualcosa pur di pagare l'affitto e le utenze, che stanno dalla parte della ragione loro e non chi sfonda una porta, occupa un appartamento e ci porta dentro dei bambini. Accade questo, perché ormai sono diventati bravissimi e sanno come non farsi buttar fuori da questi posti: ci mettono dentro dei bambini o delle persone con disabilità o molto anziane, così noi non possiamo rimettere queste case nelle disponibilità non degli italiani ma di chi ne ha diritto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, ha chiesto di rispondere all'interrogazione l'Assessore Marrone, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Grazie, Presidente, e grazie all'interpellante.
Riporterò una nota che mi è pervenuta dall'Assessore Caucino, cui poi aggiungerò volentieri anche del mio, rispetto alla mia esperienza diretta.
Il problema delle occupazioni abusive di alloggi di edilizia sociale è ben presente a tutti i soggetti aventi competenze in materia, compresa la situazione degli immobili di via Aosta. Nel corso degli anni la Regione Piemonte ha costantemente monitorato il fenomeno dell'occupazione degli alloggi gestiti dalle ATC che, invero, non ha mai raggiunto livelli numerici considerevoli, se confrontati con quelli di altre Regioni.
Il momento di particolare crisi economica attuale ha portato all'incremento del numero di alloggi occupati. L'incremento dell'occupazione abusiva ha interessato soprattutto gli immobili siti in Torino e provincia e l'ultimo dato disponibile le quantifica in 136.
Per tale ragione, nello scorso mese di maggio, si è costituito presso la Prefettura di Torino un tavolo interistituzionale dedicato proprio all'analisi del fenomeno e delle misure necessarie per contrastarlo. Al tavolo partecipano la Prefettura di Torino, la Regione Piemonte, la Città di Torino, la Questura, il Comando dei Carabinieri, la Polizia Municipale e l'Agenzia Territoriale per la Casa, ed è in predisposizione uno specifico protocollo d'intesa. Per quanto alla competenza della Regione, l'apporto al tavolo è soprattutto di verifica delle eventuali possibili modifiche normative o regolamentari; ad esempio, nel corso degli incontri, la Città di Torino ha evidenziato i problemi inerenti agli alloggi di piccole dimensioni, non superiori a 30 metri quadri, assegnabili solo ai nuclei monocomposti. Quest'Assessorato regionale, con una nota del 7 ottobre, ha fornito opportuni chiarimenti in merito alla vigente normativa in materia atti a superare le difficoltà evidenziate dalla Città di Torino, tali da consentire lo scorrimento della graduatoria e l'individuazione dei nuclei numericamente adeguati per l'assegnazione degli alloggi ora inutilizzati.
Vorrei aggiungere, per entrare ancora di più nel dettaglio, e mi scuseranno i colleghi, anche una battuta dell'allora Presidente Berlusconi, che diceva: "In tempi di crisi, fanno fortuna i falegnami, perché ogni volta che c'è un problema, si crea un tavolo". Effettivamente, è giusto favorire il dialogo tra istituzioni, ciascuna delle quali riveste una competenza ineliminabile nella risoluzione del problema, però bisogna farlo anche davvero con cognizione di causa.
Per esempio, non credo sia una coincidenza che l'incremento dell'occupazione abusiva avvenga proprio a Torino e proprio in concomitanza con il superamento di alcuni tra i principali campi rom del capoluogo piemontese. Sinceramente, penso che, anche in tal senso, bisogna avere responsabilità nel gestire anche le dinamiche di ripristino della legalità altrimenti ci limitiamo a spostare il problema di legalità da un contesto quello dei campi, a uno in cui fa ancora più male, ancora più danni sociali, che è quello dei complessi immobiliari popolari di residenzialità sociale.
Sinceramente, ritengo che anche le misure che citava il Capogruppo Magliano, ovvero l'autorecupero, che era previsto da una legge regionale approvata nella scorsa legislatura e, quindi, con Chiamparino Presidente che però aveva visto una grande trasversalità - io, nel dettaglio, ero il relatore di minoranza - purtroppo è stata molto menomata nella sua applicazione, per esempio, dal Comune capoluogo, che è al centro di questo problema. Infatti, senza che la legge lo contemplasse, nell'assegnabilità è stato inserito il limite del fatto di essere già nella graduatoria definitiva, per cui è stata limitata a chi era già in fase di assegnazione perché è stata motivata con la necessità di approfondire la sussistenza dei requisiti, quando in realtà la verifica avviene anche su tanti, ai quali viene ridotto il punteggio e che, quindi, giustamente, non rientrano già nella graduatoria di assegnazione, ma sui quali viene verificata la sussistenza del punteggio.
Purtroppo, quest'applicazione, un po' limitativa, della legge regionale ha fatto in modo che di tanti alloggi liberi che vengono messi a bando (si tratta di un bando) dalle ATC alcuni, con una percentuale che si aggira attorno al 15-20%, vadano deserti. Poi, per carità, sono banditi di nuovo e sono già stati tra i 300-400, mi sembra, gli alloggi solo tra Torino e provincia assegnati con l'autorecupero, però la potenzialità di questa misura sarebbe molto più ampia. Concordo, su questo, con il Consigliere Magliano: ai tempi era stato un ragionamento che ci ha orientato tutti, che sarebbe questa una misura per contrastare e prevenire le occupazioni abusive, ma purtroppo non è stata attuata in modo corretto, dal mio punto di vista, o, comunque, estensivo.
L'altro ragionamento, che si rifà in particolare al tema delle occupazioni da parte di nomadi, o ex nomadi, risulta dal fatto che c'è un problema particolare, per i nomadi di cittadinanza comunitaria, a ricorrere a provvedimenti di espulsione.
Informo l'interpellante, perché lo ritengo pertinente al tema, che sul DDL a firma Assessore Ricca, sulla riforma della legge del nomadismo, io in particolare ho presentato, ed è ancora depositato, un emendamento che andava proprio a contrastare il fenomeno di chi, uscendo dai campi (magari anche adeguatamente remunerato, come nel caso torinese) sceglie di occupare abusivamente un alloggio popolare, ed è quello di dare attuazione a alla disposizione, prevista anche nella direttiva europea, di consentire in deroga l'allontanamento dal territorio dello Stato anche di un cittadino comunitario, quando si macchi della violazione di un diritto fondamentale nel Paese in cui è ospite.
Inoltre, dal mio punto di vista, credo che possa essere un'idea molto condivisa, perché di buonsenso, che l'occupazione abusiva di un alloggio popolare, da assegnarsi a un legittimo occupante (quindi, a una persona o a un nucleo familiare che è stato trovato in possesso dei requisiti giusti, a prescindere dalla sua nazionalità e che avrebbe diritto, nel rispetto delle regole, a quell'alloggio sociale) vada a violare un suo diritto fondamentale, che è quello della casa.
Pertanto, se decidessimo di concordare, tra maggioranza e minoranza sull'idea di dare priorità alla discussione in Commissione, senza forzature, ma all'interno della programmazione legislativa per portare in Aula, in tempi rapidi, quella norma, e se ci trovassimo d'accordo (magari anche con dei subemendamenti o dei contro-emendamenti) a presentare in ambito legislativo l'attuazione di questo tipo di documento, forniremmo a tutte le autorità che compongono questo tavolo (Prefettura, Questura, ATC) tutti gli strumenti per contrastare efficacemente un fenomeno che sta diventando preoccupante, e che denota la marginalità cronica degli occupanti abusivi. Infatti, un passaggio che è stato accennato è che storicamente, il Piemonte non aveva un tasso preoccupante di occupazioni abusive rispetto ad altre regioni.
Mi sono sempre risposto che questo dipendesse da quella norma intelligente non so neanche chi l'abbia fatta ma, essendo del 2010, è possibile fosse stato lo stesso centrosinistra - che sanzionava l'occupazione abusiva con l'esclusione dall'ipotesi di essere assegnatari legittimi in via di emergenza abitativa o bando. Tuttavia, questa è una misura che va a dissuadere quelli che hanno delle speranze o delle volontà di essere degli assegnatari legittimi. Qui invece, evidentemente, parliamo di persone alle quali non interessa porta di essere abusivi, magari, addirittura in eterno o per scelta, assolutamente deprecabile, di modalità di vita, o di chi magari, invece, si ritrova a non avere speranza in virtù di una legge l'attuale - molto macchinosa e non troppo razionale nell'individuazione dei requisiti di assegnazione.
Anche questo è uno spunto utile, per immaginare, anche in via prioritaria una soluzione del problema, perché ricordo che a dicembre o a gennaio è prevista la fine della moratoria degli sfratti e, quindi, ci ritroveremo verosimilmente di fronte a una durissima ondata di emergenza abitativa.
L'urgenza, che può sembrare non esserci (e invece c'è) è di rivedere la legge n. 3 del 2010 sull'assegnazione degli alloggi popolari.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'assessore Marrone per la risposta.
La parola al Consigliere Magliano, per la replica.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore, soprattutto per il suo contributo, perché se dovessi fermarmi alle parole che ha fornito con la nota l'Assessora Caucino metterebbero un po' i brividi. Se io dovessi fornire, come farò, la risposta al cittadino che mi ha fatto la segnalazione, è evidente che il cittadino potrebbe rispondermi: "Forse, questi, non hanno capito che cosa vivo dalla mattina alla sera"; "forse questi Assessori che stanno nei palazzi non si rendono conto di che paura ho quando invito qualcuno a casa o quando mi vengono a trovare i miei nipotini o quando accompagno mio figlio a giocare a pallone".
Assessore, sottoscrivo le sue parole, ma tutte le volte che c'è un problema o una crisi noi abbiamo più Tavoli aperti che problemi da risolvere e mi sarebbe piaciuto sapere che cosa vuol fare ATC. Noi sappiamo esattamente che, in base alla Presidenza che ha ATC, c'è un impulso più o meno forte su certi tipi di situazioni. Visto che è arrivata questa tipologia di maggioranza, mi sarei aspettato dal Presidente di ATC una nota che diceva: "Abbiamo 136 appartamenti occupati - penso siano aumentati, perché ogni giorno mi arrivano segnalazioni - e cercheremo di dimezzare questo numero entro sei mesi". Almeno questo mi aspettavo da una maggioranza che, in parte, ha la preoccupazione e la sensibilità per dire "riportiamo a uno Stato di diritto".
Sono d'accordo con lei che qualsiasi misura che possa mettere in difficoltà cittadini comunitari che non rispettano le regole è il modo migliore per garantire sicurezza per tutti, anche per chi la sicurezza non è in grado di garantirsela da solo. Questo è il grande tema. Siamo tutti convinti che la sicurezza non sia un tema di destra o un tema di sinistra: in teoria, la sicurezza è qualcosa che lo Stato dovrebbe garantire innanzitutto agli ultimi, a quelli che non sono in grado di pagare avvocati importanti, di avere consulenze importanti per garantirsi o vivere in un luogo che tuteli sé stessi, i propri figli e la propria famiglia.
Questo fa parte della narrazione di questi ultimi vent'anni, ma c'è chi invece, ha pensato bene che non intervenire con il pugno duro su queste situazioni forse avrebbe permesso a quelle comunità di ambientarsi meglio.
Ma questo è un approccio ideologico che spesso ho sentito in aula anche al Comune di Torino.
Detto questo, Presidente, se non nella parte propositiva legata a una modifica legislativa, non posso dire di essere soddisfatto della risposta.
Non mi si dice esattamente quanti sono gli appartamenti occupati oggi (erano 136 fino a qualche mese fa), non si dice in che tempi e in che modi noi ci faremo parte diligente a quel Tavolo di cui parlava l'Assessore Marrone.
Ieri in Consiglio comunale ho parlato di case occupate in via Bologna e mi hanno risposto che il problema non esiste quando ci sono le cantine che non sono più nella disponibilità dei cittadini torinesi. Oggi ho parlo di via Aosta e anche lì mi si risponde che bisogna monitorare, ma non so che cosa siamo ancora in grado di dire ai cittadini che si trovano l'appartamento di fianco occupato o la cantina occupata che noi dobbiamo monitorare.
Con grande dolore anche politico penso che, quando a governare è il centrosinistra o il Movimento 5 Stelle, si dice ai cittadini: "Non vi preoccupate, andate pure nelle braccia della destra". Se a governare la Regione è il centrodestra, l'unica soluzione che hanno quei cittadini è non credere più nelle istituzioni. Questo è l'unico rischio che io vedo Assessore. Alla fine della fiera, queste persone si chiederanno: "Perch devo far fatica a pagare l'affitto, a pagare le utenze in un periodo di crisi, magari rinunciando a qualcosa per comportarmi in modo coerente rispetto alle istituzioni che mi hanno dato una casa popolare?".
Spero che l'Assessore non me ne abbia, ma non posso concludere che con la totale insoddisfazione rispetto a una risposta che non ha dentro il futuro.
Ne ha in parte, come diceva lei, Assessore, rispetto a una legge che sarà da modificare, ma non è oggetto della mia interpellanza.
Come potremmo rispondere a queste persone che si vedono costantemente abbandonate e lasciate sole dalle istituzioni? Che cosa possiamo chiedere alla Giunta rispetto alla sua presenza al Tavolo prefettizio che, di fatto è composta da due soggetti, Regione e ATC? Rimango basito e perplesso perché mi aspettavo un cambio di rotta soprattutto una programmazione del tipo: "Consigliere, entro sei mesi entro il 2021, quelle 136 case occupate diventeranno tot. Quelle libere che non siamo ancora riusciti a chiudere ermeticamente rischiano di essere oggetto di ulteriore occupazione".
Ringrazio l'Assessore per essere venuto a rispondere, però rimango oggettivamente perplesso, perché cambiano le maggioranze, ma non mi pare ci sia intenzione di affrontare questo problema in modo deciso e netto creando in questo modo un discredito delle istituzioni e un'assoluta solitudine tra i cittadini.
Come Gruppo Moderati, continueremo a portare questi temi all'oggetto di quest'Aula e di quelle assemblee in cui abbiamo rappresentanza politica.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per la replica. Grazie a tutti e a tutte.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
Alle ore 10 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale. Buon lavoro a tutti.



(Alle ore 9.56 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai fini dell'appello nominale dei Consiglieri per la verifica del numero legale, comunico che sono in congedo Caucino, Chiorino, Cirio, Graglia Lanzo, Nicotra e Ricca.
Il numero legale è 23.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



PRESIDENTE

Il numero legale è 23 e sono presenti 25 Consiglieri.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione e chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Volevo comunicare all'Aula che ho presentato un ordine del giorno che ha come oggetto la questione del concorso dei docenti, che dovrebbe espletarsi dalla prossima settimana, dal 22 ottobre al 16 novembre. L'ordine del giorno l'abbiamo presentato ieri e se agli Uffici può servire una copia, la consegno.
Con quest'ordine del giorno chiediamo che la procedura sia trasformata in un concorso per titoli e servizi e che comunque sia rinviata, in quanto si stima che dovranno spostarsi circa 60 mila persone per svolgere il concorso. Lo chiediamo proprio per ragioni di tutela della salute e di tutti quelli che dovrebbero partecipare.
Se l'Aula acconsente, potremmo discuterlo già oggi. In tal caso, mi riservo di illustrarlo meglio in sede di discussione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Siamo molto d'accordo con la richiesta della Consigliera Biletta. In realtà, noi avremmo chiesto le comunicazioni all'Assessora Chiorino. Come lei sa, diversi Consigli regionali italiani, in ultima battuta quello della Sardegna, hanno chiesto di rinviare il concorso per la stabilizzazione dei precari della scuola in programma dal 22 ottobre al 16 novembre in tutte le Regioni italiane, poiché nella relazione presentata dai vari colleghi in diverse Regioni hanno fatto notare come, in questa fase di recrudescenza della curva del contagio da COVID, lo svolgimento di concorsi esponesse pericolosamente all'ulteriore aumento di casi positivi tra gli stessi partecipanti.
Ricordo, tra l'altro, che questa stabilizzazione non serve per l'anno in corso, nel senso che non sarebbe possibile utilizzarli subito nei plessi scolastici e nel piano attuale, per cui in realtà si potrebbe fare benissimo fra qualche mese. Per questo siamo disponibili a vedere il testo insieme con la Consigliera Biletta, ma vi chiederei se c'è un punto di vista della Giunta su questo tipo di manifestazioni e anche su questi tipi di assembramento, perché, di fatto, è quello che succederà fra una settimana.
Inoltre, in generale, chiediamo che il Presidente Cirio e l'Assessore Icardi, qualora non ci fosse l'Assessora Chiorino, esprimano il loro punto di vista. Il DPCM parla chiaro e credo che in automatico il problema posto dall'ordine del giorno della collega Biletta probabilmente sarà superato dai fatti. Proprio per questo, essendo l'ultimo Consiglio regionale possibile disponibile per discutere di questo concorso, chiederei di trovare lo spazio in questa seduta per avere una comunicazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Per noi non c'è problema a discutere l'ordine del giorno, se la maggioranza vuole.
Siccome abbiamo chiesto più volte di chiudere i lavori legislativi alle ore 17 e dedicare l'ultima parte del Consiglio regionale sugli ordini del giorno, credo che se si decide di discutere quest'ordine del giorno, si possano inserire dentro la discussione dell'ultima ora e mezza anche gli ordini del giorno delle opposizioni, fermo restando che la maggioranza difende le priorità che ha oggi e il percorso legislativo che si avrà in queste ore. Come voi sapete, l'ordine del giorno è uno strumento utile e utilizzato dalle opposizioni, in particolar modo in questa fase del Consiglio regionale.
Pertanto, se decidete di farlo, discuteremo nel merito quell'ordine del giorno, ma vi chiediamo di permettere in tempo utile la discussione di ordini del giorno delle opposizioni.
Ne cito uno in particolare, che il PD ha già depositato, ed è al punto 20) dell'o.d.g. odierno del Consiglio regionale, ma oltre a questi c'è un'altra serie di mozioni e ordini del giorno presentati dal nostro Gruppo e da tutte le opposizioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Intervengo per confermare l'interesse per la proposta che ha fatto il Consigliere Gallo. Di conseguenza, a noi sta bene quest'organizzazione dei lavori.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento, possiamo inserire l'ordine del giorno n. 423, avente come prima firmataria la Consigliere Biletta inerente a "Emergenza COVID-19 e concorso docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado" .



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Nel corso della giornata interromperemo la trattazione dell'o.d.g. attuale dei disegni di legge e delle proposte legislative, quindi inizieremo prima la discussione dell'ordine del giorno n. 423 e, in seguito, degli altri ordini del giorno.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi articolo58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Caucino, Chiorino, Cirio, Graglia, Lanzo, Nicotra e Ricca.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Assessore e Consigliere regionale Giuseppe Cerchio e di Jole Santelli, Presidente della Regione Calabria


PRESIDENTE

Colleghi, il 3 febbraio scorso è scomparso, all'età di 77 anni, il dottor Giuseppe Cerchio, Assessore e Consigliere regionale nella II, III, IV e V Legislatura.
Nato a Moncalieri il 4 agosto 1942, è stato Consigliere comunale di Chieri membro della Direzione provinciale e regionale della Democrazia Cristiana.
Nel 1975 è stato eletto per la prima volta Consigliere regionale nella Circoscrizione di Torino, nella lista della Democrazia Cristiana, ed è stato componente della Commissione Bilancio, Turismo, Commercio e Sanità.
Rieletto nel 1980, è stato componente della Commissione Commercio e Istruzione e Vicepresidente della Commissione Cultura. Eletto nella IV Legislatura, è stato Vicepresidente del Consiglio regionale, componente della Commissione Cultura e Commercio.
Nel 1987 ha avuto l'incarico di Assessore all'Industria. Nella V Legislatura è stato eletto nella Circoscrizione di Torino, nella lista della Democrazia Cristiana, è stato Assessore al Lavoro sino al 1994 e componente delle Commissioni Ambiente, Sanità, Cultura e Agricoltura. È stato Vicepresidente della Commissione Permanente Adempimenti Legge n. 142 del 1990. Inoltre, è stato Consigliere della Provincia di Torino dal 1995 eletto con il Popolo della Libertà, con incarichi di Capogruppo e Vicepresidente del Consiglio.
Giuseppe Cerchio ha ricoperto altri importanti incarichi, tra i quali la Presidenza della Commissione regionale per l'impiego e membro del Consiglio Generale degli Italiani all'estero. È stato Presidente del Consorzio Insediamenti Produttivi del Canavese, Consigliere di Chind S.p.A. e di Bioindustry Park S.p.A.
Di recente, aveva pubblicato un libro dedicato alla Provincia di Torino alle sue trasformazioni avvenute nel corso degli anni, fino alla nascita della Città metropolitana.
Coloro che lo hanno conosciuto, come il sottoscritto, hanno apprezzato le sue qualità umane e politiche, la dedizione e l'impegno con cui ha ricoperto i suoi incarichi istituzionali, nei momenti più rilevanti dell'attività consiliare e della vita amministrativa della nostra Regione.
Con il Consiglio regionale del Piemonte ha sempre mantenuto uno stretto rapporto, sostenendo e partecipando attivamente alle iniziative dell'Associazione ex Consiglieri regionali, come componente del Consiglio direttivo.
Ai funerali, che si sono svolti giovedì 6 febbraio, hanno partecipato, in rappresentanza della Regione, il Consigliere Segretario Gianluca Gavazza l'Assessore Andrea Tronzano ed era presente il Presidente dell'Associazione ex Consiglieri regionali, già facente parte del Consiglio regionale del Piemonte, Luciano Marengo.
Alla moglie, la signora Carla, e al figlio Davide, che per motivi di emergenza COVID e dei dispositivi inseriti nel nuovo DPCM, non hanno potuto partecipare all'attuale seduta, desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze e la nostra più sincera vicinanza.
Inoltre, desidero ricordare Jole Santelli, Presidente della Regione Calabria, scomparsa prematuramente a soli 51 anni, nella notte, tra mercoledì e giovedì, del 15 ottobre.
Politico di lungo corso e componente del Parlamento per quasi vent'anni, ha lavorato sempre con grande passione, lottando per ciò in cui credeva. Amava profondamente la sua terra, al servizio della quale ha rivolto buona parte della sua vita, dedicandosi sempre con generosità, attenzione e impegno.
Jole Santelli, per chi l'ha conosciuta, come alcuni di voi e anche il sottoscritto, sedendo insieme con lei per lunghi anni nelle Aule parlamentari di Montecitorio, era una donna forte e tenace, determinata nella sua lotta contro un brutto male che l'aveva colpita da tempo, come nella passione che ha sempre contraddistinto il suo impegno politico caratteristica che tutti, indipendente dallo schieramento dei partiti di appartenenza, le riconoscevano.
A nome di tutta l'Assemblea, desidero esprimere il cordoglio più profondo e la più sentita vicinanza ai familiari, a quanti con lei hanno condiviso l'impegno politico istituzionale e anche a tutta la comunità calabrese, che pochi mesi fa l'aveva scelta come Presidente dalla Regione.
Invito l'Aula a osservare un minuto di raccoglimento.
Grazie.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 21 e del 28 luglio 2020.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 29 luglio, del 4 agosto e dell'8 settembre 2020.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Dichiarazione d'urgenza ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno


PRESIDENTE

Ricordo che ai sensi dell'articolo 83, comma 3, la dichiarazione d'urgenza comporta la riduzione di tutti i termini e l'autorizzazione alla Commissione di riferire oralmente.
Ai sensi dell'articolo 83, comma 2, il Consiglio regionale, alla fine della seduta della quale è stata presentata la richiesta, delibera con votazione dopo aver ascoltato un oratore a favore e uno contrario.
A fine seduta si procederà, pertanto, alla votazione.
Ricordo, inoltre, che nel corso della seduta ci saranno votazioni elettroniche per cui vi ricordo di aprire la piattaforma Webex tale da non arrivare all'ultimo momento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sulle comunicazioni, il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Presidente, nelle sue comunicazioni, di fatto, manca il dietrofront fatto dall'Ufficio di Presidenza o, meglio, da lei, immagino, sul lavoro in presenza. In particolare vorrei rivolgere un appello a lei e all'Assessore Gabusi - che, purtroppo, non è presente in Aula - sul fatto che dovremmo essere un po' conseguenti. Nelle ultime settimane si è avviata una campagna, anche mediatica, da parte della Giunta, contro il lavoro agile e contro, di fatto, la possibilità di continuare non solo un programma a scacchiera, ma un programma per tutti i nostri dipendenti che prevedesse ovviamente, anche l'utilizzo inevitabile dello smart working.
Nelle stesse ore, come sapete, una comunicazione del DIRMEI - così ci è stata comunicata nell'Ufficio di Presidenza - ci diceva di stare attenti anche ai lavori in presenza, soprattutto in sale come questa dove siamo, in questo momento, più di 50 Consiglieri.
Vorrei che fossimo un po' conseguenti. Chiediamo alla Giunta di stare attenti con le parole. Non si può chiedere ai dipendenti regionali di venire in presenza perché serve ossigenare il commercio. Per favore, i nostri dipendenti non sono semplicemente dei consumatori. Se il piano pandemico vale per tutti, vale anche per loro e quindi, così come dice il DPCM, ove possibile, il lavoro in remoto e il lavoro agile è un'alternativa anche per decongestionare i mezzi pubblici. Da una parte c'è proprio questo, cioè quello che dobbiamo fare noi, per far sì che tutti siano in sicurezza nelle proprie case e al lavoro e, dall'altra, noi stessi dobbiamo dare un esempio.
Credo che non dobbiamo dimostrare niente. I Capigruppo di opposizione hanno già detto che saranno presenti in aula finché sarà possibile, ma crediamo che l'idea, in qualche modo, di continuare in presenza a tutti i costi anche ignorando il concetto di precauzione, sia fortemente sbagliata.
Intanto il primo segnale che vorremmo dare è smetterla con quest'attacco frontale allo smart working e al lavoro agile. Lavoro agile non vuol dire "non lavoro", non vuol dire "fannulloni" di brunettiana memoria: abbiamo già sentito troppo campagne mediatiche contro i nostri dipendenti, per cui vorremmo che, da parte sua e da parte della Giunta, ci fosse una parola netta su questo.
Adesso vediamo che, per fortuna, l'Assessore Gabusi, che aveva deciso di fare ritornare tutti i dipendenti.
Peraltro, è incredibile che a luglio e ad agosto, con una curva pandemica ai minimi livelli dall'inizio, erano tutti in smart working, ma che adesso con la curva in rialzo, chiediamo a tutti di ritornare in presenza: follia! Per fortuna, adesso si rinvia di una settimana, forse perché si è capita la figuraccia.
Chiederei nelle sue comunicazioni un po' di coerenza, perché non si può in una Conferenza dei Capigruppo dire delle cose, com'è successo, e poi ritornare indietro. Proviamo a dare una percezione della realtà, non dobbiamo dimostrare niente, se non di essere una classe dirigente all'altezza della sfida.
Glielo dico, Presidente: siete 33 Consiglieri di maggioranza, ma iniziare ogni volta in presenza e vedere che non ci sono neanche 22 Consiglieri, un terzo in meno, non è segno di serietà in questa crisi. Ripeto, non è segno di serietà. Noi siamo qui a svolgere il nostro lavoro: saremo qui e lo saremo in remoto se sarà necessario, ma continueremo a svolgere la nostra attività. Vi chiediamo attenzione e un po' di consequenzialità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Mi unisco alle osservazioni del Consigliere Grimaldi, considerato che dovremmo essere noi a dare l'esempio di come ci si dovrebbe comportare in questo momento.
Sono giorni, se non settimane, che siamo già a livelli critici di gestione.
Una gestione che ha fatto tanto scalpore sui giornali ma non solo quello perché ha creato enormi disagi ai nostri cittadini, anche alla nostra economia. I disagi, alla fine, vanno a impattare anche su quello.
Riteniamo sia abbastanza logico, sappiamo in che direzione stiamo andando perché la curva è solo destinata a salire. Nella precedente ondata epidemica eravamo i primi, eravamo quelli che facevano da capofila e gli altri hanno avuto la possibilità di vedere da noi cosa sarebbe successo.
Devo dire che, per fortuna, siamo riusciti a gestirla molto bene.
In questa seconda ondata, invece, siamo quelli messi meglio, per adesso riusciamo ad avere un'idea, un feedback dagli altri Paesi che hanno iniziato l'incremento dei contagi molto prima di noi. Adesso la responsabilità è anche nostra nel dare l'esempio e nel capire qual è la soluzione migliore per frenare questa curva. Non la fermeremo, ma la dobbiamo frenare.
Assumetevi delle responsabilità. Non si capisce che cosa si voglia dimostrare nell'ostinarsi a richiedere la presenza e a richiedere assembramenti quando i lavori possono essere tranquillamente svolti in remoto, in totale sicurezza e in totale efficienza. Sottolineo in totale efficienza, perché se qualcuno si ammala, smette di lavorare.
Se abbiamo persone che lavorano in remoto, abbiamo la possibilità di ridurre i contagi, abbiamo anche un impatto positivo per quanto riguarda la produttività.
Vi prego, prima di trovarci ad affrontare casi spiacevoli, perché prima o poi, se andiamo avanti così, ci troveremo a trovare casi spiacevoli: prendiamo una decisione. Prendete una decisione, assumetevene la responsabilità e dimostrate di essere in grado di fare la scelta giusta e non quella più facile.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altre richieste d'intervento sulle comunicazioni? Sulla questione dello smart working, per le considerazioni sui dipendenti della Regione Piemonte, è presente la Giunta, che riferirà all'Assessore Gabusi.
Per quanto concerne la questione del Consiglio regionale, attualmente per lo smart working, viste anche le nuove disposizioni arrivate ieri in tarda giornata, si prescrive che almeno il 50% dei dipendenti sia in smart working. Già in Consiglio regionale, da tempo, la percentuale si aggira e si attesta più o meno (adesso statisticamente non stiamo a guardare le virgole) sul 50%. Sicuramente, c'è ancora un lavoro tecnico e anche culturale da fare, perché non tutti hanno la volontà di fare lo smart working, però vi è necessità, per situazioni non solo di legge, ma anche sanitarie, di svolgerlo.
Alla luce della situazione legislativa attuale, come Consiglio si stanno approntando le condizioni per cercare di arrivare alla soglia 50% e anche per superarla, ovviamente quando ci sono situazioni che lo concedono tecnicamente e anche di lavori per i Consiglieri.
Sulle comunicazioni del DIRMEI, sicuramente è stata una mia sopravvalutazione in Capigruppo, come ho già detto, perché era necessario fare una valutazione attenta al momento di avere effettivamente la comunicazione in mano.
Quando è pervenuta la comunicazione, con le giuste considerazioni che ha fatto successivamente il DIRMEI, c'è stata la mia volontà di dare la possibilità di svolgere le attività di Consiglio in presenza; non, come qualcuno pensa, con un colpo di mano, ma con una precisa deliberazione dell'Ufficio di Presidenza datata 10 luglio (e non 10 novembre), in cui l'Ufficio di Presidenza aveva preso in considerazione le disposizioni in ritorno alla normalità.
Ricordo che il Consiglio è funzionale, in normalità, in presenza.
Eccezionalmente, l'Ufficio di Presidenza dà la possibilità, in capo al Presidente del Consiglio, di disporre - eccezionalmente - il Consiglio in remoto. Pertanto, se c'è stato un peccato originale, il peccato originale eventualmente è stato fatto e svolto in occasione della Conferenza dei Capigruppo la scorsa settimana. Non è stata una volontà politica, posso considerarla una mia considerazione superficiale, non avendo le disposizioni del DIRMEI. Ribadisco il concetto che posso considerarlo un atto in buona fede. Poi le considerazioni politiche sono un'altra natura.
Oggi come oggi, abbiamo tutte le considerazioni fatte dagli organi competenti, dall'ARPA e dal Servizio sanitario, sui lavori in presenza in quest'aula, perciò possiamo tranquillamente procedere con le disposizioni che l'ARPA stessa ci ha dato.
Ho già ribadito il concetto che non ci saranno deroghe, come poteva succedere in precedenza, nei Consigli precedenti, nel dare la possibilità ai Consiglieri di fare assembramenti, di tenere il naso fuori dalla mascherina e altre situazioni che abbiamo visto in queste settimane. Il mio ulteriore invito è di mantenere la mascherina ben calzata sul viso e di non lasciare né bocca né naso fuori da essa. Se poi, in modo garbato e senza gridare, qualcuno notasse, sia della maggioranza sia della minoranza (perché ognuno di noi ha due occhi e possiamo considerarci fortunati su questo rispetto ad altri, per cui possiamo vedere solo alcune cose e altre no) alcune mancanze da parte di altri colleghi che tengono la mascherina calzata in modo non opportuno, aiuterebbe i lavori e l'Assemblea.
Sicuramente non aiuta, com'è successo altre volte, mettersi a gridare o agitarsi in modo poco garbato nei confronti dell'Assemblea stessa.
Proseguiamo con i successivi punti all'o.d.g.


Argomento: Problemi energetici - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Proseguimento esame disegno di legge n. 87, inerente a "Assegnazione delle grandi derivazioni a uso idroelettrico"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 87, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta del 13 ottobre è proseguito l'esame del provvedimento. Sono stati votati gli articoli 1, 2, 10, 11, 12, 13, 14 e sono stati sospesi gli articoli 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 9.
È iniziata l'illustrazione degli emendamenti relativi all'articolo 15.
Si riprende la discussione con l'esame dell'emendamento 57), relativo all'articolo 15, presentato dal Consigliere Grimaldi.
ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. 57) presentato da Grimaldi, Avetta Chiamparino Marello, Ravetti, Rosssi, Salizzoni, Sarno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
È un emendamento molto semplice: è la sostituzione della parola "dieci" con la parola "quindici". Vi chiederete che cosa vuol dire. L'emendamento serve esattamente ad aumentare quegli introiti che vi abbiamo richiesto nelle scorse sedute. Con quali finalità? Quelle di finanziare le opere ambientali dei corpi idrici. Tra l'altro, vi ricordo che questa discussione l'avete affrontata anche voi, non più tardi della settimana successiva, proprio quando parlavamo di alluvioni e dei cambiamenti climatici. Ecco, vi chiederei di essere conseguenti. Essere conseguenti vuol dire dare il via libera a questo emendamento, che ha lo scopo di aumentare la quota d'introiti derivanti dall'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche; dare, di per sé, già con questa motivazione, un indirizzo valido anche per gli altri emendamenti che ci porteranno a reinvestire parte di quelle concessioni e di quegli utili proprio per la messa in sicurezza del nostro territorio e per le opere di tutela ambientale dei corpi idrici. La ringrazio e spero che su questo punto l'Assessore Marnati e la maggioranza si prendano il tempo necessario per dare una risposta positiva.
Qualora ce ne fosse bisogno, visto che vedo agitazione in aula, potremmo anche sospendere su tale emendamento per ascoltare il parere autorevole dei nostri tecnici e del nostro Assessore.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Non vi sono altre richieste d'intervento.
L'autorevolezza della Giunta non è mai messa in discussione, ma non essendovi richieste d'intervento, procederei con l'illustrazione del prossimo emendamento, il n. 55), identico al n. 56), che insiste sempre sull'articolo 15.
Emendamento rubricato n. 55) presentato da Grimaldi, Avetta Chiamparino Marello, Ravetti, Rosssi, Salizzoni, Sarno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 56) presentato da Grimaldi, Avetta Chiamparino Marello, Ravetti, Rosssi, Salizzoni, Sarno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, presidente.
Ovviamente, l'emendamento è molto simile a quello precedente. Si tratta di una mediazione che è a vostra portata di mano: si chiede, nello specifico di sostituire la parola "dieci" con la parola "tredici".
Come potete immaginare, preferiamo l'emendamento precedente, ma ci siamo portati avanti proponendovi una mediazione, che è a portata di mano. Il senso è lo stesso, ovvero aumentare le risorse, aumentare la quota d'introiti derivanti dall'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche per finanziare, appunto, le opere di tutela ambientale dei corpi idrici.
Di per sé, l'emendamento non presenta oneri diretti o indiretti per il bilancio, in quanto si tratta di modifiche nell'ambito dell'applicazione del disegno di legge; semmai, porterebbe maggiori entrate da reinvestire nella tutela ambientale.
Lo ribadiamo, alla luce della discussione della scorsa settimana e visto altresì, che spesso ci troviamo davanti all'impossibilità di trovare risorse necessarie per fare quei tipi di lavori (qualcuno diceva di pulizia degli alvei, qualcuno diceva di messa in sicurezza delle sponde, ma non solo, dico io). Credo sia necessario dare il via libera all'emendamento per trovare le risorse necessarie anche da questo disegno di legge, ed essere lo ripeto - conseguenti.
È inutile piangere sul latte versato. È inutile dirci che non ci sono le possibilità per affrontare questi cambiamenti climatici. Iniziamo dando dei segnali a ogni disegno di legge e anche a ogni emendamento come questo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altre richieste d'intervento passerei al successivo emendamento.
Emendamento rubricato n. 54) presentato da Grimaldi, Avetta Chiamparino Marello, Ravetti, Rosssi, Salizzoni, Sarno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Lo do per illustrato.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altre richieste d'intervento sull'emendamento rubricato n.
54), passerei all'esame di quello successivo.
Emendamento rubricato n. 47) presentato da Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento, chiediamo che dopo il comma 2 dell'articolo 15 venga aggiunto il seguente: "2 bis. La Giunta regionale pianifica lo smantellamento e il ripristino dei luoghi per le opere e gli impianti giunti a fine vita".
La motivazione è che tale previsione si rende necessaria affinché la Giunta pianifichi, eventualmente anche attraverso la previsione di accantonamenti futuri, lo smantellamento e il ripristino dei luoghi per le opere e gli impianti giunti a fine vita. Questo per evitare che permangano "scheletri" di grossi impianti nelle nostre aste fluviali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 29) presentato da Grimaldi, Avetta Chiamparino Marello, Ravetti, Rosssi, Salizzoni, Sarno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Gli emendamenti sull'articolo 15 sono terminati.
Non essendovi richieste d'intervento in fase di discussione generale sugli stessi, procederei con le dichiarazioni di voto, partendo dall'emendamento rubricato n. 29).
L'Assessore desidera esprimere il parere della Giunta regionale?



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Su tutti gli emendamenti di quest'articolo, presentati dall'opposizione, il parere è contrario.
Poi, se su qualcuno di essi c'è qualche richiesta specifica, sono a disposizione per precisare meglio.



PRESIDENTE

Su tutti gli emendamenti la Giunta esprime parere contrario.
Lo ripeto, perché si sentiva poco.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi, per dichiarazione di voto.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Visto che potremmo parlare anche un po' di più rispetto a quello che abbiamo fatto finora, possiamo barattare il fatto di parlare un po' meno con il fatto che gli Assessori, però, si prendano la briga di spiegare perché il parere è contrario? Non è che chiediamo chissà che cosa: abbiamo presentato "n" emendamenti, passare da dieci a 11, a 12, a 13, a 14, a 15.
Non è che sia proprio una cosa difficile da capire. Avete colto, colleghi? A me pare di sì.
Dicevo, mi pare che si sia colto sia il merito, sia il metodo. Perché, in realtà, abbiamo messo a vostra disposizione già la possibilità di mediazione. Penso che l'oggetto sia chiaro, e cioè aumentare gli introiti.
Tra l'altro, non ha oneri di spesa; al massimo, ha delle entrate in più per delle finalità che voi stessi dite che sono in contrasto con l'ordinamento nazionale, cioè la tutela ambientale (mi fa ridere, ma vi ricordo che cosa avete fatto sull'articolo 1). Dopodiché, qui non c'entrano niente le finalità. C'entra, invece, la volontà di utilizzare parte di quelle risorse appunto per finanziare opere di tutela ambientale dei corpi idrici.
Semplicemente, dato che c'è un parere contrario dell'Assessore Marnati, due parole in più sul fatto che.
Non si possono aumentare i canoni? Non è il caso di metterli sulle opere di tutela ambientale dei corpi idrici? Pensate che sia irragionevole rispetto ad altre Regioni? Ma devo trovarvele io le motivazioni per cui esprimete parere contrario? Assessore, trovi un minuto di tempo per spiegarcelo e va bene così.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marnati.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Avevo già accennato che sono a disposizione per spiegare la motivazione per la quale abbiamo dato parere contrario, quindi la esplicito per tutti.
Sull'emendamento n. 29), che riguarda il miglioramento e il risanamento ambientale, abbiamo dato parere contrario, in quanto il fatto di introdurre specificazioni limita il concetto di continuità fluviale. Per quanto ci riguarda, è meno estensivo e dunque sfavorevole per l'ambiente.
Per quanto riguarda l'emendamento n. 30), è già previsto alla lettera b) che peraltro tutela in modo più ampio tutta la biocenosi, non solo i pesci ma anche i macroinvertebrati bentonici, eccetera, senza i quali la fauna ittica non troverebbe un habitat adeguato.
Emendamento n. 31): anche questo è già previsto alla lettera c) in modo più ampio e di maggior tutela ambientale, perché, nell'occuparsi solo d'intasamento e non di altre dinamiche idromorfologiche - questa è un'ipotesi - la disciplina del livello d'invaso in caso di piena non è oggetto di attuazione della legge 12/2019, in quanto la materia è normata dalla Direttiva Alluvioni 2007/60/CE e dal Piano di gestione del rischio alluvioni, che già impone per i maggiori impianti a bacino un piano di laminazione.
Emendamento n. 32): anche questo è già previsto dalla lettera c) in modo più ampio esattamente come quello precedente e le motivazioni sono simili.
Nel merito tecnico, le attività di riequilibro del trasporto solido vanno adeguatamente valutate caso per caso, in quanto molto complesse e legate a condizioni specifiche dei singoli bacini, che possono variare notevolmente sul territorio regionale.
Emendamento n. 33): la formulazione non è attinente al punto elencato, che elenca singoli aspetti ambientali (continuità fluviale, idromorfologia trasporto solido) e non l'esigenza di compiere ulteriori studi. Non risulta poi chiaro a carico di quale soggetto. La pianificazione vigente individua tra l'altro, le misure da attuare nei vari punti del reticolo in ragione degli obiettivi ambientali previsti.
Emendamento n. 34): quanto suggerito già avviene comunemente per prassi, in ottemperanza alla norma nazionale "Regolamento 10/R/2003".
Emendamento n. 35): gli obblighi di misurazione dei prelievi sono oggetto del Regolamento 8/R/2007. In realtà, il problema tecnico è piuttosto complesso, specie in opere molto articolate come le grandi derivazioni o impianti a bacino che drenano interi versanti. Dire "misura a monte e a valle" rende inattuabile le specifiche tecniche e inficia il buon proposito espresso, così come andare nel dettaglio risulta peraltro molto complicato in una norma generale, poiché la configurazione dei bacini e degli impianti possono essere le più varie. L'introduzione di misure di telecontrollo potrà semmai essere valutata nel Piano tutela delle acque e per tutti gli usi, ma va regolamentata adeguatamente nel merito tecnico delle modalità applicative. Aggiungo che, in effetti, questa è una legge per il rinnovo delle grandi concessioni, non di tutte le concessioni idriche del Piemonte che hanno un piano a parte.
Emendamento n. 36): è già previsto dalle norme di conservazione delle aree in Rete Natura 2000. Tale formulazione rischia anzi di andare in conflitto con le norme sito specifiche e di creare incertezze applicative.
Emendamento n. 37): quanto suggerito già avviene comunemente per prassi, in ottemperanza alla norma nazionale Regolamento 10/5/2003.
Emendamento n. 45): la formulazione dell'emendamento non è attuabile letteralmente, in quanto sembra suggerita la presenza nel bando di gara di un report quando invece i contenuti minimi del bando di gara verranno definiti con il Regolamento regionale, di cui all'articolo 7, comma 1 che recita "acquisito il parere della Commissione consiliare competente". Se invece, si fosse inteso introdurre l'obbligo per i concorrenti, da riportare nei bandi, di redigere appositi report, sarebbe stato necessario prevedere espressamente tale obbligo, specificando i soggetti obbligati, le modalità e su quali aspetti va realizzato il report, con quali specifiche tecniche e a chi andrebbe trasmesso, eccetera. E, soprattutto, la correlazione con le varie normative vigenti, molte delle quali già prevedono obblighi di trasmissione dati e reportistiche di vario tipo per evitare incongruenze e accavallamenti, oltre che oneri di tipo formale.
I tre emendamenti presentati dal Consigliere Grimaldi di per sé non sono in contrasto con la formulazione già presente al comma 2. Noi abbiamo già deciso di raddoppiare dal 5 al 10% e abbiamo ritenuto che sia una quota ottimale in questo momento, proprio per fare quelle misure ambientali richieste di risanamento ambientale.
Emendamento n. 47): non è un'attività di natura pianificatoria e il ripristino dei luoghi e lo smantellamento delle opere è disciplinato dal Regolamento regionale 10/R/2003. Tali previsioni potranno, inoltre, essere inserite nel disciplinare di concessione all'atto del rinnovo del provvedimento.
Per quanto riguarda lo smantellamento delle opere non più utilizzate, è già previsto dalla normativa vigente che per le opere in alveo sarà compito dell'Autorità Idraulica valutare l'eventuale smantellamento e l'onere sarà a carico dell'attuale concessionario. Per quanto riguarda le restanti opere, si fa riferimento a quanto riportato nel disciplinare di concessione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altre richieste d'intervento sugli emendamenti n dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 29), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sono stati registrati 23 voti contrari.
RUZZOLA Paolo (fuori microfono) Presidente, le chiederei di controllare se il mio voto è stato recepito altrimenti dichiaro che il voto è contrario.
MARIN Valter (fuori microfono) Non sono riuscito a collegarmi. Il mio voto è contrario.



PRESIDENTE

C'è anche l'Assessore Carosso e lo segniamo per il verbale.
Procediamo con l'emendamento successivo.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 30), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Rossi dichiara per il verbale voto favorevole.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) I Consiglieri Sacco e Ravetti dichiarano il voto favorevole.
Il Consigliere Bongioanni dichiara il voto contrario.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 32), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Sarno dichiara il voto favorevole.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 33), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 34), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Volevo solo chiedere di fare rispettare le regole sulla tenuta della mascherina.
Grazie.



PRESIDENTE

Invito tutti i Consiglieri di tenere la mascherina ben calzata con il naso coperto.
Chiedo al Consigliere Segretario Gavazza di visionare tutti i Consiglieri e anche la Giunta, perché non vedo se tutti indossano correttamente la mascherina.
I Consiglieri Sarno e Gallo dichiarano per il verbale di aver votato favorevolmente.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 37), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 57), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Se non vi sono richieste d'intervento, procediamo con la votazione dell'emendamento rubricato n. 56), identico all'emendamento n. 55).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 56), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 54), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Comunico per il verbale il voto favorevole della Consigliera Disabato.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Con garbo le faccio notare, ma lo farò adesso.
Guardi, interromperò i lavori ogni volta che vedrò qualcosa che non va, a costo di risultare più rompiscatole del solito.



PRESIDENTE

Prego.



FREDIANI Francesca

Qua c'è un piccolo assembramento. Mi scuso con i colleghi se lo faccio notare, ma c'è un motivo se stiamo a distanza.



PRESIDENTE

No, no: ha ragione.



FREDIANI Francesca

Mi scusi, ma la responsabilità l'ha presa lei. L'ha detto prima, no?



PRESIDENTE

La responsabilità di mantenere l'ordine è mia, assolutamente.



FREDIANI Francesca

È una sua decisione. Le ricordo che ha la responsabilità per tutti noi, ma anche per tutte le nostre famiglie, quindi mi perdonerà se la interromper ogni volta che vedrò qualcosa che non va.



PRESIDENTE

Fa bene. Invito tutti a segnalarlo celermente, in modo da mantenere le distanze.
Non è che stiamo distanti perché non ci piace il vicino, può anche essere però non è una disposizione dell'Ufficio di Presidenza per antipatia, ma per emergenza sanitaria, perciò manteniamo le distanze e cerchiamo di tenere in modo corretto anche i dispositivi che ogni tanto scivolano.
Capisco che possono scivolare, ma come tirate su altro, tirate su anche la mascherina.
Gli emendamenti sull'articolo 15 sono conclusi, per cui possiamo votare l'articolo 15.
Prego, Consigliere Grimaldi, per dichiarazione di voto.



GRIMALDI Marco

Io invece ringrazio Gianluca Gavazza per il suo ruolo importantissimo perché se non fosse per lui, il rispetto di alcune nostre procedure non sarebbe così stringente.
Grazie, uno strumento alle ordinanze dei Sindaci, collega Gavazza. Grazie Presidente.
Purtroppo non possiamo ringraziare la Giunta, che non ha accolto nessuno dei nostri emendamenti. Anche le motivazioni ci paiono non sostanziate n da pareri tecnici negativi né da un'impossibilità politica ad aumentare quei canoni.
È vero che abbiamo già adeguato, in parte, queste richieste, ma a fronte di canoni molto in là nel tempo. Abbiamo fatto più ipotesi: 11%, 12%, 13%, 14 e 15%, che non è un aumento, perché l'aumento è dell'1%, del 2%, del 3 del 4% e del 5% in più rispetto alla proposta in campo.
Stiamo parlando, però, di un interesse privatistico molto forte. Ve l'abbiamo detto tante volte, per esempio, nel campo dell'imbottigliamento delle acque, che è un altro settore di cui spero, prima o poi, riusciremo a parlare. Guardate che non ci sono multinazionali che scappano, Assessore Marnati. Dove vanno? Prendono le nostre risorse idriche e le spostano in Svizzera? O alle Cayman? Non è che non partecipano alle gare, glielo assicuro! Siete sempre socialisti con gli interessi privatistici degli altri, è incredibile! Fate quelli che si spaventano: "Oh Dio! Spaventiamo i moderati, spaventiamo il libero mercato!". Assessore Marnati, non se ne vanno in un'altra regione! Le abbiamo noi quelle acque, abbiamo noi quella possibilità di dare le concessioni. Così come l'imbottigliamento: "Ah, la difesa occupazionale!".
Ma di cosa stiamo parlando? Hanno 20 dipendenti e fanno milioni e milioni di fatturato! Assessore Marnati, lo deve fare per noi, per gli interessi della nostra Regione, per la tutela delle nostre risorse idriche. Non gli abbiamo chiesto niente, una miseria! L'1% in più, il 2% in più, il 3% in più, il 4% in più.
Una mediazione! Ci è stato risposto di no: "No, perché se no gli diamo fastidio", "no, perché altrimenti se ne vanno in un'altra regione". Ma di cosa sta parlando, Assessore! Non vanno in un'altra regione, partecipano a queste gare, a questi bandi, e avranno tutto l'interesse anche di aumentare quelle concessioni, perché le vogliono a tutti i costi.
È questo che non capisco mai di voi: siete succubi di una mentalità che non vi porta neanche ad avanzare un po' col pensiero. Eppure siete anche immersi in un contenzioso fra voi, fra liberisti e sovranisti. Poi, per quando c'è da chiedere un po' di più al privato, tra l'altro, non è che dobbiamo pietirlo: se stiamo facendo una legge sulle concessioni è perch le mettiamo a disposizioni noi! E non riuscite neanche a trovare una mediazione con il vostro istinto naturale nel dire: "Non diamogli fastidio.
Oddio, cosa potrebbero fare!".
Sulle autostrade, sull'imbottigliamento e sulle grandi derivazioni, vi assicuro che i privati resteranno qua: magari vogliono portare le sedi fiscali da un'altra parte, magari non vogliono pagare le tasse, ma di sicuro, quando stiamo parlando di un bene pubblico, lo vogliono prendere a tutti i costi! Perché loro ci spiegano che sanno gestirlo meglio di noi quanto sono bravi! E certo, tanto lo fanno con quattro miserie, ci danno quattro soldi come per l'imbottigliamento e si fanno tantissimi utili. Sì perché di utili se ne fanno a palate, a palate! E poi quegli utili se li portano da altre parti, spesso in società di comodo nella nostra cara Unione Europea.
Per questo - lo ripeto - il nostro parere non è negativo, è negativissimo! Ma verso l'attitudine, non tanto verso il parere contrario a un emendamento. Altro che ostruzionismo!



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento sull'articolo 15, procederei con le votazioni.
Consigliera Frediani, aveva chiesto di intervenire?



FREDIANI Francesca

Mi faceva notare il Consigliere Gavazza che prima mi sono soffiata il naso togliendo la mascherina: non vedo altro modo di soffiarmi il naso. per rimanere nei limiti della decenza.
A questo punto, vorrei capire se il Regolamento prevede la richiesta di sospensione e l'uscita dall'aula ogni volta che ci si deve soffiare il naso, perché.
Ho visto che anche lei, tra l'altro, si è soffiato il naso prima.



PRESIDENTE

No, il Regolamento prevede il buonsenso.
Indìco la votazione sull'articolo 15, nel testo originale.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) I voti favorevoli sono 26.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

La Consigliera Frediani comunica la non partecipazione al voto.
AVETTA Alberto (fuori microfono) Se posso, forse anche io...
Non so se il mio voto è stato registrato.



PRESIDENTE

Non partecipa al voto sull'articolo 15 neanche il Consigliere Avetta.
Passiamo all'esame dell'articolo 3.
Su tale articolo insiste una serie di emendamenti.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

No, scusate, sono stato indotto in errore.
Dobbiamo procedere con l'esame dell'articolo 16.
ARTICOLO 16 Emendamento rubricato n. 38) presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta per l'illustrazione; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Siamo all'emendamento rubricato n. 38), Presidente?



PRESIDENTE

Sì, emendamento n. 38), che insiste sull'articolo 16.



AVETTA Alberto

Sì, grazie.
Con questo emendamento all'articolo 16 intendiamo sottolineare che le misure di compensazione ambientale e territoriale devono garantire l'intervento diretto sul recupero e sul miglioramento ambientale. A nostro avviso, non possono essere solo misure di carattere patrimoniale o economico. Infatti, proponiamo di sostituire il primo comma dell'articolo 16 con quello che vi leggo: "Le misure di compensazione ambientale e territoriale non possono essere di carattere meramente patrimoniale o economico. Devono piuttosto garantire l'intervento diretto sul recupero e il miglioramento ambientale".
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 39) presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento, che riteniamo molto significativo, intendiamo aggiungere, sempre alle misure di compensazione ambientale territoriale gli interventi previsti dal Piano Strategico redatto dalle comunità energetiche locali e approvato dalla Giunta regionale. Infatti, proponiamo che il comma 2 dell'articolo 16 sia sostituito con il seguente, che recita: "Le misure di cui al comma 1 sono identificate nei bandi di gara, con particolare attenzione agli interventi previsti dal Piano Strategico redatto dalle comunità energetiche locali e approvato dalla Giunta regionale".
A seguire gli altri commi, che sono "b) al ripristino ambientale tramite interventi a favore dell'ecosistema del bacino idrografico interessato; c) al riassetto territoriale, al paesaggio e all'ambiente urbano; c) al risparmio e all'efficienza energetica".



PRESIDENTE

L'emendamento n. 40) è irricevibile, in quanto l'emendamento è già contenuto nella legge, alla lettera b).
Emendamento rubricato n. 41) presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento, alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 16 proponiamo di aggiungere, dopo le parole "al riassetto territoriale,", le parole ", alla salvaguardia idrogeologica".
Pertanto, intendiamo aggiungere il tema della salvaguardia idrogeologica alle misure di cui al comma 1 identificata dai bandi di gara.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire su tutti e quattro questi emendamenti, che hanno una loro filosofia comune.
Noi diciamo molto semplicemente una cosa: che le misure che riguardano l'ambiente non devono semplicemente essere monetizzate, cioè essere oggetto di una compensazione di natura economica, che sarà spesa successivamente ma accanto a questo - che può essere una possibilità - inserire il fatto che possano consistere invece in compensazioni materiali; ovvero, come abbiamo specificato in maniera esplicita nell'emendamento n. 39) interventi di compensazione ambientale, tra l'altro da concordare con i territori, con le cosiddette comunità energetiche locali.
Abbiamo già discusso di questi emendamenti in sede di Commissione e in quella sede erano stati oggetto di una valutazione negativa da parte della Giunta che, immagino, sia confermata anche in questa sede, ma non riusciamo veramente a comprenderne il motivo, perché chiediamo semplicemente che ci possano essere le due alternative: la compensazione monetizzata dal punto di vista economico e la compensazione reale, cioè quella che consiste in opere e in lavori che vanno a tutto vantaggio del territorio interessato.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento sugli emendamenti dell'articolo 16 né dichiarazioni di voto, chiediamo il parere della Giunta.
Prego, Assessore Marnati.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Sull'emendamento n. 38) il parere della Giunta è contrario, perch riteniamo che non sia chiara la formulazione "garantire l'intervento diretto". Poco conta se il concessionario a suo carico interviene direttamente o indirettamente: conta l'obiettivo di compensazione ambientale e territoriale e tutte le modalità sono dettagliate nell'elenco al comma 1.
Sull'emendamento n. 39), il parere della Giunta è contrario. Per quanto siano importanti le comunità energetiche - e il Piemonte è stata una delle prime Regioni a livello nazionale a riconoscerle - a livello statale al momento la norma non le ha ancora inquadrate appieno come soggetto giuridico. Pertanto, non si ritiene opportuna l'inversione proposta in elenco, seppure riteniamo che siano importanti per il futuro.
L'emendamento n. 40), come detto, è irricevibile, in quanto già recepito dalla lettera b).
Sull'emendamento n. 41) il parere è contrario, posto che la mitigazione dei rischi idraulici è importantissima - e lo si vede anche in questi momenti alluvionali - e soggetta al piano di gestione del rischio alluvione (Direttiva 2007/60/CE), mentre la salvaguardia idrogeologica inserita nell'emendamento è un concetto molto vago. È un concetto che può anche essere fuorviante per i costi sproporzionati che possono esservi per far fronte a fenomeni idrogeologici, ad esempio frane, rischi di scivolamento dei versanti, colate di detriti eccetera.
Pertanto, non lo riteniamo attinente con l'uso delle acque per la gestione dell'idroelettrico.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Scusi, Presidente, faccio un intervento un po' al di fuori del Regolamento perché sarei dovuto intervenire prima, ma vorrei collegarmi a una cosa che ha detto l'Assessore.
Non ho capito il passaggio sulle comunità energetiche, perché a me risulta che, oltre a essere stata approvata la legge di recepimento della Direttiva europea sulle comunità energetiche, attualmente abbiamo anche i decreti attuativi. Di conseguenza, penso che sia assolutamente possibile - avviene già in altri Paesi all'avanguardia, per esempio la Germania - ragionare su un concetto di comunità energetiche anche per quanto riguarda le nostre grandi derivazioni.
Questo ci consentirebbe di massimizzare l'efficienza nell'utilizzo dell'energia e di ridurre le perdite di carico che abbiamo durante il trasporto della stessa, con un notevole impatto economico per l'intera comunità piemontese, ma soprattutto per quella comunità che andrebbe a formarsi come elemento principale di erogazione dell'energia, quindi la grande derivazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 41), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione dell'articolo n. 16.
Indìco la votazione sull'articolo 16, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 62) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Marnati per l'illustrazione.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
L'emendamento 62) prevede che il comma 2 dell'articolo n. 17 del DDL n. 87 è soppresso.
Con il presente emendamento, s'intende rendere l'articolo in questione maggiormente allineato con quanto previsto dall'articolo 12, comma 1 del D.lgs. 79 del 1999, che si limita a disporre il passaggio alle Regioni delle "opere bagnate", senza disciplinare ulteriormente il regime di tali beni.
Nel ricorso alla Corte Costituzionale, con riferimento alla disciplina delle "opere bagnate" contenuta nella legge regionale della Lombardia, lo Stato ha eccepito che le previsioni introdotte travalicano le competenze legislative regionali e la delega conferita dal legislatore statale nella parte in cui disciplinano la proprietà dei beni in questione, in quanto materia riconducibile all'ordinamento civile ex articolo n. 117, comma 2 lettera l) riservata alla competenza esclusiva dello Stato.



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste d'intervento, procediamo con la votazione dell'emendamento n. 62) interamente abrogativo della Giunta.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 62).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'articolo 17, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 18 Indìco la votazione sull'articolo 18.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 19 Emendamento rubricato n. 42) presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente Questo è un emendamento molto importante, perché riguarda le clausole sociali.
Con l'emendamento al comma 1 dell'articolo 19, proponiamo di sostituire le parole "promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato" con le parole "garantire la stabilità del personale impiegato".
Riteniamo che la formulazione proposta sia una formulazione che potrebbe rivelarsi alquanto debole dal punto di vista giuridico e, soprattutto incomprensibilmente debole su un tema così rilevante come la tutela dei lavoratori inserita all'interno della clausola sociale.
Questa è la nostra proposta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste d'intervento? La parola all'Assessore Marnati per il parere della Giunta.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Il parere della Giunta è contrario, in quanto è difficile garantire la stabilità con le leggi del mercato.
Per quanto ci riguarda, è inattuabile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire in favore dell'emendamento, anche se non sono riuscito a sottoscriverlo in quanto, purtroppo, vediamo spesso che nei bandi di gara ci si dimentica di tutelare il comparto del lavoro. Forse è impossibile assicurare il 100% della tenuta occupazionale, ma penso che il Consiglio regionale debba fare il possibile per garantire che questa stabilità sia obiettivamente rispettata.
Questo per dire che, nonostante anche molte norme approvate in questo Consiglio, spesso ci troviamo ad ascoltare rappresentanti sindacali che lamentano delle lacune all'interno dei bandi di gara e un'insufficiente protezione del lavoro. Penso agli ultimi metalmeccanici che sono venuti a trovarci (metalmeccanici nel senso che rientrano nel comparto del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici) e che lamentavano una difficoltà dal punto di vista della tutela, in parte legata a un contratto collettivo che, magari, dovrebbe e potrebbe essere aggiornato ma, come ci è stato detto, dal punto di vista del sindacato datoriale, ovvero della Confindustria, non sembra esserci accordo su queste maggiori tutele anche per quanto riguarda il comparto della clausola sociale.
Considerato che, a livello normativo, è prevista la clausola sociale per tutti quegli appalti ad alta intensità di lavoro, quindi dove più del 50 del costo della gestione è legato al costo del lavoro, in questo caso, non essendo sicuri al 100% di poter applicare la clausola sociale, penso sia il caso di prevederla dal punto di vista normativo con una legge regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io su questo emendamento, perché lo ritengo particolarmente importante.
Ringrazio, tra l'altro, il collega Avetta per averlo presentato, ma c'è certamente, come ha già detto il collega, una debolezza sul verbo "promuovere"; una debolezza giuridica, perché "promuovere", nel momento in cui c'è effettivamente da parlare di salvaguardia dei lavoratori, non significa nulla o può significare poco, e rimanda molto alla volontà di chi in quel momento si trova a decidere. Noi, invece, sappiamo che le leggi hanno il compito, tra gli altri, di tutelare soprattutto i più fragili, i più deboli. In questa situazione, sicuramente abbiamo il compito di dire con chiarezza che il lavoro e i posti di lavoro non vanno promossi quando parliamo di stabilità, ma vanno garantiti.
Il settore di cui stiamo parlando, Presidente, è un settore che non ha tantissimi rischi, come settore imprenditoriale; si tratta di vendere energia prodotta dall'acqua, che è lì, quindi riteniamo che si possa, senza alcun problema, rafforzare un passaggio che invece, per i lavoratori potrebbe diventare, in alcuni momenti, dirimente.
Lo dico tanto più oggi, senza fare nessuna forzatura, dopo aver letto i dati sul Corriere della Sera di ieri, che rivela un contesto in cui tantissimi aumentano le proprie ricchezze, anche in una situazione di crisi, scaricando sempre di più sul lavoro quelle che sono le fragilità delle varie epoche, dei vari momenti storici. Abbiamo il dovere e il compito di fare in modo che non si scarichi tutto sui più fragili, sui lavoratori, ma chi guadagna, chi legittimamente fa impresa, si faccia anche carico della stabilità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altre richieste d'intervento, mettiamo in votazione l'emendamento rubricato n. 42).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 42), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) FAVA Mauro (fuori microfono) Presidente, rettifico il voto, perché ho indicato favorevole, ma intendevo votare contrario.



PRESIDENTE

Va bene. Il Consigliere Fava esprime voto contrario.
Prego, Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Sì, ho sbagliato a votare, volevo dare voto favorevole.



PRESIDENTE

Voto favorevole per la Consigliera Disabato.
Indìco la votazione sull'articolo 19, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) RUZZOLA Paolo (fuori microfono) Presidente, non sono sicuro se il voto è stato registrato o meno. Era comunque favorevole.



PRESIDENTE

Va bene. Sia riportato a verbale il voto favorevole del Consigliere Ruzzola.
ARTICOLO 20 Indìco la votazione sull'articolo 20.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 21 Indìco la votazione sull'articolo 21.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) I voti favorevoli sono 25.
ARTICOLO 22 Indìco la votazione sull'articolo 22.
Il Consiglio approva (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) I voti favorevoli sono 25.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

In merito alla votazione sull'articolo 22, comunico che il Consigliere Grimaldi non partecipa al voto, così come il Consigliere Giaccone.
Sospenderei l'esame del Capo XIV, relativo alle norme transitorie e finali e riprenderei la trattazione dell'articolo 3, sul quale insiste una serie di emendamenti.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Perché abbiamo fatto mezz'ora di sospensione. Dalla mezz'ora di sospensione.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Perché sono norme transitorie, sono norme finali.
Come sapete, c'era l'intenzione - lo abbiamo anche preannunciato durante la Conferenza dei Capigruppo - di prevedere un momento di adesione al "Mese rosa", come Consiglio regionale, in Sala delle Bandiere. Valuterei un attimo l'andamento dell'articolo 3 e, nel frattempo, darei anche disposizioni di predisporre la Sala delle Bandiere.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Si farà nella Galleria Carla Spagnuolo.
Procederei quindi sull'articolo 3 per poi sospendere il procedimento, senza arrivare per forza alla terza ora di presenza in aula.
ARTICOLO 3 Come ho anticipato, sull'articolo 3 insiste una serie di emendamenti.
L'emendamento rubricato n. 64) della Giunta regionale è stato ritirato.
Restano da discutere gli emendamenti n. 67), 9), 65), 65), 10), 58), 51) 52), 53) e 66).
Emendamento rubricato n. 67) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola l'Assessore Marnati per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Intervengo sul nuovo emendamento, che recita: "Preliminarmente all'indizione della procedura a evidenza pubblica, anche sulla base dei dati e delle informazioni contenute nel rapporto di fine concessione, la Regione valuta l'eventuale sussistenza di un prevalente interesse pubblico a un diverso uso delle acque derivate, incompatibile, in tutto o in parte con il mantenimento dell'uso a fine idroelettrico, con particolare riguardo alle esigenze di approvvigionamento della risorsa idrica a uso potabile che devono essere soddisfatte in modo prioritario rispetto a ogni altro utilizzo.
Qualora per l'attivazione dell'utenza a uso potabile sia necessario avvalersi delle opere di presa o di derivazioni preesistenti, il loro utilizzo è consentito a titolo gratuito, fatte salve le cautele indicate dall'autorità concedente, al fine di garantirne il regolare esercizio".
La motivazione è che con il presente emendamento si stabilisce espressamente che l'uso potabile è prioritario e prevalente su ogni altro utilizzo dell'acqua.
Si prevede, inoltre, che qualora sia necessario attivare la derivazione a uso potabile, possano essere utilizzate le opere esistenti, senza che sia dovuto alcun compenso al concessionario idroelettrico.
Ovviamente, il presente emendamento non comporta oneri per il bilancio regionale.



PRESIDENTE

C'è una riscrittura dell'emendamento n. 67) da parte degli Uffici del Consiglio, che è stata già caricata.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Sì, ci sono delle modifiche più che altro lessicali.



PRESIDENTE

Sì, sono lessicali, ma era necessario per la correzione dell'intero testo.
Emendamento rubricato n. 9) presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta per l'illustrazione; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 9) insiste sulla lettera a) del comma 2. Noi chiediamo che in qualche modo si riformuli la dizione che è appena stata illustrata dall'Assessore (peraltro, ci sono molti emendamenti su questa parte).
Con questo emendamento proponiamo il seguente testo del comma 2, articolo 3, lettera a), che vi leggo: "In funzione del raggiungimento e mantenimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici di cui alla direttiva comunitaria 2000/60/CE nel rispetto alle previsioni del Piano di tutela delle acque e in coerenza con la pianificazione di bacino vigente, con particolare riguardo alle esigenze di approvvigionamento della risorsa idrica a uso potabile, che si riconosce concessa a titolo gratuito e prioritario su ogni uso, sulla base di un piano previsionale redatto e adottato dagli enti di governo d'ambito competenti per territorio".
Questo, in qualche modo, è un po' il cuore delle nostre proposte emendative a questa legge. Perché con l'emendamento, a nostro avviso in modo più chiaro di quanto non riesca a fare la proposta che l'Assessore ha appena illustrato, intendiamo rendere esplicito un concetto su cui mi pare che, a parole e in via di principio, tutti concordiamo, ossia l'assoggettamento del rilascio gratuito ai fini idropotabili dell'acqua invasata e destinata allo sfruttamento idroelettrico, cui aggiungiamo "sulla base di un piano previsionale elaborato dagli enti di governo d'ambito competenti". Perci aggiungiamo il coinvolgimento dei territori.
A nostro avviso, questa formulazione è molto più chiara e molto più esplicita rispetto a quella proposta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Come ha già detto il collega Avetta, questo per noi è il cuore della nostra proposta emendativa. Ed è per questo che intervengo, per rafforzare la nostra richiesta, augurandomi che la Giunta voglia accogliere la nostra riscrittura della lettera a) del comma 2 dell'articolo 3, perché se è vero che, dal punto di vista narrativo, siamo tutti d'accordo sul fatto che ci sia un interesse pubblico sull'uso delle acque, è molto importante che nella norma questa convinzione condivisa trovi la sua formulazione più chiara. Dobbiamo evitare ogni forma d'incertezza quando parliamo di un bene comune come l'acqua e quando parliamo del suo uso per l'acqua potabile.
Non voglio ritornare sul discorso che ho fatto anche in un precedente Consiglio quando abbiamo discusso di questa norma e abbiamo ricordato come l'acqua, non nel futuro ma già nel presente, sia uno dei beni per il quale si stanno combattendo delle guerre. In questo momento, noi non abbiamo questo problema di scarsità, ma è evidente che il cambiamento climatico e lo scioglimento dei ghiacciai ci mette in una condizione di prospettiva per cui dobbiamo considerare questo bene prima di tutto come prezioso ed esauribile, ma dall'altro lato immaginare che anche i nostri contesti potrebbero trovarsi nella necessità di un uso potabile.
Da questo punto di vista, è fondamentale per noi la riscrittura che proponiamo, ovvero che si riconosce "concessa a titolo gratuito e prioritario su ogni uso", chiaramente in base poi a un piano concordato con gli enti di governo d'ambito.
Ci auguriamo che almeno su quest'aspetto la Giunta accolga la nostra proposta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento e con quelli successivi entriamo negli articoli sui quali abbiamo lavorato di più e rispetto ai quali abbiamo più volte sollevato questioni di riscrittura, di specifica e di modifica delle norme inserite nel disegno di legge.
In particolare, partiamo dall'articolo 3, che è uno degli articoli più importanti del disegno di legge che stiamo esaminando, perché è d'interesse pubblico un diverso uso delle acque. Con questo emendamento vogliamo riscrivere, anche parzialmente e complessivamente e anche a seguito dell'emendamento della Giunta annunciato prima, il testo del comma 2 dell'articolo 3, proprio perché è importante per noi rendere esplicito questo concetto e renderlo scritto in modo adeguato all'interno della norma.
È importante che sia esplicito il rilascio gratuito per gli usi idropotabili dell'acqua, sopra anche qualsiasi tipo d'interesse legato all'idroelettrico, certamente legato a un piano previsionale, ma che identifichi con chiarezza, all'interno della norma, l'importanza e la priorità dell'interesse pubblico legato alle acque in determinate situazioni.
Crediamo che la riscrittura del comma 2 dell'articolo 3 debba andare in questa direzione e chiediamo alla Giunta, con la quale abbiamo dialogato e sollevato più volte anche le questioni che vedremo successivamente con gli altri emendamenti, di usare la pausa che a breve ci sarà per valutare ulteriormente i nostri emendamenti e l'accoglibilità di alcuni di questi perché vanno a migliorare il testo e vanno a perfezionare e a riscrivere un concetto sul quale tutti siamo d'accordo.
Pertanto, scriviamolo nel modo adeguato e nel modo migliore all'interno della norma, affinché rimanga scritto e diventi norma di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
È evidente che stiamo richiamando l'attenzione dell'Assessore e della Giunta, cercando d'intervenire su questi emendamenti, perché sono parte sostanziale della nostra attività di opposizione all'impianto generale di una norma che in troppi contesti non ci convince. Forse l'ora è anche quella giusta per un'ulteriore riflessione - è stato detto prima e lo ripeto anch'io - sulla necessità di prevedere nell'articolato (con questo emendamento lo rendiamo in forma esplicita) l'importanza dell'assoggettamento. Scriviamo "del rilascio gratuito ai fini idropotabili dell'acqua invasata e destinata allo sfruttamento idroelettrico, sulla base di un piano previsionale elaborato dagli Enti di governo d'ambito competenti".
Siamo convinti che su questo punto non vi siano delle differenze sostanziali tra maggioranza e opposizione. Per questo crediamo che la maggioranza, anche su invito dell'Assessore, si possa convincere ad approvare l'emendamento, rafforzando un principio che non può non essere condiviso, quello dell'importanza di un bene che è scarso e che va tutelato non soltanto come strumento per l'approvvigionamento idroelettrico, ma anche e soprattutto per la caratteristica della potabilità.
In questo senso, se trovassimo i minuti necessari per un confronto ulteriore, sarebbe un bene.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Mi scuso per l'intervento un po' estemporaneo, ma visto che si sta attenti a tutto, ho pensato d'intervenire.
Qualcuno ha detto che, forse, serve del tempo alla Giunta per riflettere un attimo su alcuni aspetti e alcuni articoli. Io dico che a qualcuno, forse serve anche la pausa del Consiglio per fumare una sigaretta. Io non fumo però mi segnalano - e l'ho visto anch'io parecchie volte - che c'è qualcuno che continua a fumare sigarette elettroniche nel corridoio del Consiglio.
Ricordo che, come Ufficio di Presidenza, nella scorsa legislatura abbiamo adottato un regolamento che chiarisce che nel palazzo è proibito anche l'utilizzo delle sigarette elettroniche. Questo vale ancora di più oggi perché chiaramente per fumare bisogna togliersi la mascherina.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
L'Ufficio di Presidenza ha mantenuto il divieto di fumo in questa legislatura, anche della sigaretta elettronica, per cui invito chi lo facesse nel palazzo e negli uffici di astenersi, altrimenti dovremmo agire in modo sanzionatorio, come prevede la legge.
La parola al Consigliere Sarno, sempre sull'emendamento n. 9).



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Ci tenevo anch'io a intervenire sull'emendamento, rispetto anche agli interventi dei miei colleghi, perché alla base dell'emendamento vorrei esplicitare la sua importanza alla maggioranza. Lo dico anche per la mia esperienza passata da amministratore locale, all'interno di questo tema e della gestione, ad esempio, dell'azienda che regolamenta l'utilizzo pubblico e quello potabile della nostra acqua, cioè il mio impegno e di tanti amministratori sul tema SMAT, il tema acqua bene comune, eccetera.
Credo davvero doveroso che, da parte della maggioranza, ci sia maggiore attenzione e riflessione, perché l'acqua è una risorsa che già in alcune parti del mondo (speriamo non nella nostra parte del mondo) è un tema di conflitto, di vero conflitto.
Si fa riferimento all'oro blu, rispetto alla risorsa che è fondamentale per la vita delle nostre città e per la vita degli esseri umani tutti.
Confermare e sostenere una maggiore attenzione rispetto alla gratuità che qui è posta, credo sia doveroso da parte della maggioranza, doveroso da parte della Giunta, doveroso da parte dell'Assessore competente e del Presidente Cirio.
Pertanto, chiediamo davvero un maggiore approfondimento e speriamo che questo emendamento sia approvato, perché continuiamo - e termino Presidente - a sentire parole volte alla salvaguardia di alcune tematiche ambientali non solo e poi, quasi sempre, quelle parole non sono confermate nei fatti e negli atti deliberativi di quest'Aula e della Giunta.
Per davvero, chiediamo maggiore attenzione e chiediamo che molti cittadini che, ad esempio, hanno sostenuto alcune battaglie nel recente passato della nostra Repubblica, abbiano spazio anche in quest'Aula in segno di rappresentanza, ad esempio, di quel voto storico sul referendum rispetto all'acqua pubblica. Evidentemente, è non un tema diretto, però è un tema collaterale su cui ci preme sia posta ulteriore attenzione da parte della Giunta, dell'Assessore, del Presidente Cirio e, ovviamente, anche di tutta la maggioranza.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vi sono altre richieste d'intervento sull'emendamento rubricato n. 9) quindi possiamo procedere successivamente.
Adesso sospendo i lavori e ricordo ai Consiglieri che in Galleria Carla Spagnuolo è possibile ritirare la maglietta a favore della prevenzione del tumore al seno, con una donazione di almeno 15 euro. All'inizio dei lavori d'Aula, dopo i question time, faremo le foto nei banchi del Consiglio e anche nel cortile per quei Consiglieri che vogliono avere il ricordo del momento e utilizzarlo sui propri social e su quelli del Consiglio.
Ricordo che l'esame delle interrogazioni a risposta immediata comincerà alle ore 14.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.52)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 14.06 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione n. 457 presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione n. 458 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione n. 459 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione a risposta immediata n. 460 presentata dalla Consigliera Francesca Frediani, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 461 presentata dal Consigliere Mauro Salizzoni, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n.
462 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, sull'interrogazione a risposta immediata non sono previste repliche.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 458 presentata da Magliano, inerente a "Tamponi gratuiti per i volontari, misura imprescindibile per preservare equità e salute"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 458.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Leggerò quanto posto all'Assessore in merito a un problema che mi è stato segnalato da alcuni volontari.
Premetto che varie sono state le misure fin qui adottate sia dal Governo sia dalla Regione allo scopo di contenere la diffusione del virus COVID-19.
Prevenire il più possibile i contagi è fondamentale, al fine di evitare l'impennata del contagio e, scongiurando fenomeni di sovraccarico del Servizio Sanitario Nazionale, consentire ai suoi operatori di dare assistenza adeguata a chi ne ha bisogno.
È fondamentale, al fine di prevenire contagi da COVID-19, non solo che siano rispettati tutti i protocolli di sicurezza sia all'interno sia all'esterno delle strutture ospedaliere e non, ma che tutto il personale sanitario e non, sia sottoposto a un'adeguata prevenzione sanitaria.
Il personale sanitario è regolarmente sottoposto a screening, ma constatiamo che verso i volontari che tutti i giorni sono in prima linea nelle ambulanze e nei camper COVID-19 a stretto contatto con il personale infermieristico e medico non è, a oggi, prevista la medesima attenzione, la stessa prevenzione e un monitoraggio di equivalente livello clinico rispetto a quanto riservato al personale sanitario stesso. Tuttavia, i volontari svolgono, gratuitamente, un ruolo imprescindibile e fondamentale per il buon funzionamento del servizio sanitario, con dedizione e senso del dovere, ben sapendo del rischio che corrono per sé e per i propri cari.
Operando gratuitamente e in modo volontario, guidano le ambulanze, fanno in modo che il nostro sistema sanitario possa fare i tamponi nelle case della gente portando lì l'infermiere.
È doveroso assicurare anche ai volontari lo stesso trattamento riservato al personale sanitario, al fine di garantire la personale incolumità degli stessi volontari, che sono mariti, padri, figli e che quindi necessitano di essere sereni quando tornano a casa dopo aver fatto un lavoro di encomiabile eccellenza, ma anche per evitare il cosiddetto effetto domino ossia il contagio in seconda battuta di personale sanitario, di pazienti non contagiati, di familiari e congiunti.
Interrogo l'Assessore per sapere se, come e quando s'intenda predisporre le misure necessarie affinché le ASL inizino a effettuare gratuitamente i tamponi a tutti i volontari che, insieme con il personale infermieristico e sanitario, operano quotidianamente nelle ambulanze e nei camper COVID-19.
Visto che l'Assessore in punta di diritto ci disse in Aula che il tema della sicurezza dei lavoratori è legato a chi è un lavoratore del Sistema Sanitario Regionale, e che quindi i medici di base non dovevano avere sussidi, aiuti e DPI da parte della Regione - almeno all'inizio, Assessore e tantomeno i volontari, le cui associazioni non sono dipendenti di Regione Piemonte, volevo capire se su questo, alla luce di questa precisa domanda e alla luce di ciò che i volontari hanno garantito e svolto durante l'emergenza COVID, c'è un diverso intendimento e una diversa indicazione.
Oltre a ringraziare queste persone, permettiamo loro anche di fare i tamponi quando ne avranno bisogno e se lo richiederanno.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Devo dire in premessa che mi fa sempre piacere rispondere alle interrogazioni del Consigliere Magliano, perché hanno sempre contenuti importanti e richiamano problematiche serie.
Quando le dissi che non potevamo dare i dispositivi di protezione individuale - non il tampone, ma altre cose - ai medici di base perch erano liberi professionisti, come ai volontari, è perché non c'era permesso. In seguito, abbiamo realizzato il contratto integrativo con i medici di base, abbiamo trovato le formule giuridiche e forniamo i DPI.
Nel caso di oggi, la Regione Piemonte ha previsto un programma di sorveglianza epidemiologica sul personale del Servizio Sanitario Regionale inclusa la convenzionata, quindi anche ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, al personale di continuità assistenziale (parliamo di RSA e case di riposo) e a tutto il personale delle strutture socio-sanitarie.
Stiamo estendendo questa convenzione con la possibilità di fare i tamponi anche a tutto il mondo del volontariato che, come lei ha sottolineato, è preziosissimo nella gestione sanitaria.
Gli Uffici stanno già scrivendo la convenzione e la ringrazio per questa sollecitazione, perché va nella direzione che lei indicava. Ripeto, gli Uffici ci stanno lavorando in questi giorni, quindi amplieremo la convenzione che oggi è dedicata ai medici di base, ai pediatri di libera scelta e al personale socio-sanitario, aggiungendo anche i volontari perché possiamo allargare le maglie, soprattutto oggi che cominciamo ad avere la disponibilità dei tamponi rapidi che ci permettono di dare delle risposte in tempi molto più ridotti e di aumentare anche la platea dei soggetti sottoposti a test di controllo sul COVID.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 462 presentata da Grimaldi, inerente a "Problematiche relative all'accesso agli hot spot scolastici"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
462.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Della vicenda l'Assessore Icardi sa già tanto, ma vorrei partire da una sua dichiarazione, poiché non avrò la possibilità di replicare.
Virgolettato dell'Assessore: "La situazione è grave. Noi eravamo una delle grandi Regioni del Nord con un quadro di rischio moderato fino a poche settimane fa".



ICARDI Luigi, Assessore alla sanità (fuori microfono)

Rischio basso.



GRIMALDI Marco

"Con un quadro di rischio moderato fino a poche settimane fa". È scritto virgolettato: "Eravamo una delle migliori, anche perché il sistema messo in piedi funzionava" - sempre al passato - "ma sapevamo che era inevitabile la ripresa dei contagi. Non potevamo rimanere isolati per tutti i motivi che conosciamo, nella ripresa della scuola, dal fatto che la Francia è attaccata a noi, dal cambio del clima che ci porta a stare in casa e nei locali. Situazione che ci ha portato a sospendere il sistema del contact tracing, per alleggerire la pressione sui laboratori. È inevitabile che i numeri crescano". Questo è il suo virgolettato mai smentito.
Il punto del mio question time è molto semplice: abbiamo assistito a una giornata di televendita, da parte del Presidente Cirio, immagino suffragata da dei dati tutti positivi che lui conosce, quindi questa crisi probabilmente il Presidente non la vede, ma, soprattutto, perch probabilmente il Presidente non ho avuto il piacere, come purtroppo alcuni torinesi, di stare qualche ora in un hot spot.
Le richieste sono semplici. Parto dalla domanda e poi arrivo al punto: corrispondono al vero le numerose fattispecie che rapidamente si raggiunge il numero massimo di tamponi e, pertanto, le persone sono rimandate a casa senza tampone e dopo aver passato alcune ore in coda? Questa è la domanda. Vorrei che fosse chiaro che è questa la domanda perch sembra che, a questo punto, un centinaio di famiglie a Torino raccontino il falso, perché centinaia di famiglie ci dicono che il medico di base fa una prescrizione e passa più di una settimana prima che il SISP la elabori (forse, da oggi, questa cosa si supererà). Mediamente, c'è tanta gente che aspetta più di una settimana per quel tampone e addirittura - e non era l'oggetto, in teoria, degli hot spot - le si chiede di prenotare. Scusate gli hot spot non servivano per non prenotare e presentarsi direttamente? Perché poi, anche lì, se non si fidate delle nostre parole, vi fidate delle immagini? Ieri non vi fidavate delle tabelle. L'immagine che mostro sul mio smartphone è di questa stamattina, ore 5.40: un parcheggio che sembra quello della Tirrenia il 14 agosto dei tempi che furono, perché spero che la Tirrenia quest'anno non abbia fatto questi pieni. Questo è un hot spot.
Ieri il Presidente si è pure offeso e mi ha detto: "Dov'è l'ospedale dove non riescono a processare tutti i tamponi?". Cavoli, è su tutti i giornali: l'Amedeo di Savoia e ci sono i nomi e cognomi di chi fa quelle dichiarazioni. Sono ricercatori che dicono: "Riusciamo a farne 1.300, ce ne arrivano più del doppio". Così dichiarano, ovviamente correndo il rischio.
Corrisponde al vero - e chiudo - che in via Negarville, alle 12.10, mentre l'orario è alle 15, si fermino i tamponi? Si siano fermati giovedì e venerdì? È possibile tutto questo? È perché sono finiti i tamponi? Cirio ha detto: "Non si azzardi a dire che sono finiti i tamponi. Non è vero". E allora, se non è vero, perché hanno detto una "balla" a quei genitori che sono dovuti tornare indietro e ritornare il giorno dopo? Assessore Icardi, io non ce l'ho con lei, glielo voglio dire, non me ne frega niente, lei poteva anche stare più di una settimana dov'era, non era questo il nostro intento: noi vogliamo semplicemente che siano smentite con i fatti e con nuove politiche queste cose che succedono ogni giorno.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Io quel virgolettato lo volevo solo correggere, perché ci sono delle imprecisioni. Noi siamo rimasti a rischio basso fino praticamente alla fine di settembre e poi siamo passati a rischio moderato, ma non è neanche vero che abbiamo sospeso il contact tracing. Il contact tracing, quando i numeri si fanno più importanti, viene trasformato e modificato. Abbiamo fatto delle modifiche sul contact tracing, soprattutto della scuola, ma non significa che l'abbiamo sospeso, anzi, abbiamo dato la possibilità di farlo in modo più efficace.
Gli hot spot, solo per una precisazione, funzionano. Sono nati a prenotazione, nel senso che o da parte del medico o da parte.
Se lei si riferisce agli scolastici.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Poi abbiamo anche dato la possibilità dell'accesso libero diretto. Che cosa succede quando si fanno queste cose? Che molte persone, senza passare dal medico o dal pediatra, vanno direttamente. Anche lì abbiamo previsto l'autocertificazione, ma con l'accesso diretto diventa molto più difficile la programmazione.
Più esattamente: l'accesso agli hot spot scolastici, ovviamente con l'arrivo delle patologie, con l'incremento delle patologie stagionali, non del COVID, è aumentato in modo esponenziale. Per un raffreddore, la tosse o, insomma, per motivi prudenziali, genitori e anche medici pediatri di libera scelta sono spinti a inviare all'hot spot scolastico per sottoporre a tampone, per sicurezza, molti bambini (e anche l'aumento dalla circolazione del virus fa la sua parte).
La Regione Piemonte, per ridurre i tempi d'attesa, ha previsto, come le dicevo, anche l'accesso libero, oltre la prenotazione, per cui ci sono le due modalità, che, se da un lato, hanno il vantaggio di non richiedere appunto la prenotazione, dall'altro, non sempre, come dicevo, rendono facile la programmazione del servizio da parte dell'ASL. Si sono verificati ed è possibile che si verifichino disservizi quando, ad esempio, dove è programmata un'attesa di 80 pazienti se ne presentano 200, come nel caso specifico.
Il caso che lei ci ha fatto è stato sottoposto all'attenzione della Direzione. Ho chiesto una relazione e, soprattutto, ho chiesto a tutti i Direttori che, quando si verificano episodi di congestionamento e di code.
Cito, per esempio, quello di Settimo di domenica in cui, per un errore, per un mancato rispetto della programmazione fatta, sono stati aperti meno hot spot rispetto a quelli che dovevano essere aperti. Qui abbiamo sollecitato i Direttori a rispettare le direttive.
Così, per il caso specifico che lei ha citato, ho chiesto una dettagliata relazione e ho chiesto che, ogni qualvolta si verifichino questi intasamenti, sia predisposta l'apertura o l'allargamento dell'apertura di nuovi hot spot o l'estensione dell'orario di hot stop congestionato.
È solo un problema di accesso, perché il fatto che siano mandati via perch sono finiti i tamponi, credo, in maniera molto onesta, che sia stata una scusa e neanche delle migliori. Pertanto, appena avrò la relazione Consigliere Grimaldi, gliela farò avere.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 457 presentata da Valle, inerente a "Riapertura a regime Poliambulatorio via Gorizia, Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
457.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Valle, che ne ha facoltà per tre minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Impiegherò anche meno di tre minuti. Questa interrogazione, come tante altre cui l'Assessore ha già risposto, riguarda la riorganizzazione dei servizi di uno dei tanti ambulatori minori che, ovviamente, nel periodo del COVID ha conosciuto una contrazione delle attività, cui la popolazione residente adesso guarda con preoccupazione.
Interrogo la Giunta regionale per conoscere se, come e quando quest'ambulatorio in particolare - in questo caso, si parla di quello di Torino, in via Gorizia 114 - recupererà la completa funzionalità.
È questo che andiamo a chiedere, sapendo che, con le prospettive che abbiamo di fronte, è immaginabile che ci possano essere anche dei passi indietro rispetto alla situazione attuale o a quello che è previsto nei prossimi giorni.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Daniele Valle per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Il presidio del Distretto sud-ovest di via Gorizia n. 114 è situato nella Circoscrizione 2 ed è stato chiuso durante il lockdown a seguito di precise indicazioni dell'Unità di crisi, finalizzate alla riduzione delle sedi territoriali (quindi allo sfruttamento del personale in modo adeguato al momento di crisi).
Le attività specialistiche, infermieristiche e del CUP sono state riassorbite dalla seconda sede distrettuale della Circoscrizione 2, presso il presidio Valletta, sito in via Farinelli n. 25, e, in parte minore, da quella di via Monginevro n. 130.
Durante il lockdown, a seguito dell'intensa attività di tamponamento eseguita anche a domicilio e in seguito con drive in, è sorta la necessità di un'equivalente sostenuta attività di back office amministrativo e infermieristico per la gestione corrente. Tale attività è stata collocata nei locali di via Gorizia n. 114.
In questa sede, inoltre, sono allocate dal periodo precedente al lockdown le due équipe infermieristiche delle cure domiciliari deputate all'assistenza nelle aree distrettuali sud dell'ASL Città di Torino.
Al momento della Fase 2 del periodo emergenziale, ripresa l'attività territoriale praticamente in toto (durante il lockdown sul territorio sono state garantite tutte le prestazioni da effettuarsi entro le 72 ore o nei dieci giorni, classi di priorità U e B), nel presidio in questione sono risultate allocate delle attività preesistenti (cure domiciliari), i cui componenti infermieristici (50 unità), associati a quelli amministrativi e medici, hanno richiesto per le norme di distanziamento una numerosità significativa di locali, superiore a quella precedente. E il servizio di back office sopra descritto è rimasto attivo e naturalmente a pieno regime sia per l'evoluzione della situazione epidemiologica, sia per l'attività di tamponamento introdotta dalle indicazioni per le scuole e per le RSA.
In questo momento, è in corso avanzato di definizione il trasferimento del back office delle attività di tamponamento con l'identificazione di due possibili allocazioni, per le quali sono in atto le verifiche tecniche.
Si prevede l'attuazione del trasferimento per la fine di ottobre. Attuato tale trasferimento, attraverso spostamenti all'interno del presidio del restante personale, è possibile riavviare progressivamente le attività di specialistica.
Dal mese di luglio presso via Gorizia sono state riavviate le attività di prelievi ematochimici, ambulatorio infermieristico, CUP, Casa dei bambini e dei ragazzi e salute mentale. Il recupero delle prestazioni specialistiche sospese durante il lockdown è stato affrontato a livello di ASL con il coinvolgimento dei privati accreditati e l'attivazione di prestazioni aggiuntive da parte degli specialisti dipendenti convenzionati. Molte cose quindi, sono state fatte.
I cittadini sono stati avvertiti dalla possibilità di fruire delle prestazioni prenotate con la prescrizione originaria (quindi senza dover tornare dal medico) tramite messaggi mediati dal call center del CUP unico.
Attualmente, a livello aziendale, è in corso l'effettuazione delle prestazioni specialistiche da recuperare e la prenotazione di quelle di nuova prescrizione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 459 presentata da Rossi, inerente a "Conseguenze relative alla scelta dell'Ospedale di Borgosesia come ospedale COVID di quadrante"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
459.
Illustra l'interrogazione il Consigliere Rossi, che ne ha facoltà per tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Come ha già preannunciato lei, si tratta di un'interrogazione a risposta immediata sulla scelta dell'ospedale di Borgosesia come ospedale COVID per il quadrante nord-est del Piemonte.
Sappiamo che nel giugno del 2020, con la delibera n. 7-1492, la Regione ha approvato il Piano straordinario di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza COVID-19, che ha proposto al Ministero ai sensi del disegno di legge n. 34 del maggio 2020.
Nella fase di elaborazione di tale piano alcune delle aree omogenee del Piemonte avevano già individuato i futuri COVID Hospital: l'area di Torino ad esempio, aveva individuato l'Amedeo di Savoia e il San Lorenzo di Carmagnola; l'area Piemonte sud-ovest l'ospedale civile di Saluzzo. Le altre aree omogenee, invece, avevano ritenuto non necessario in quella fase identificare l'ospedale COVID, riservandosi la scelta al momento dell'effettiva necessità.
Al di là della stranezza di fare un piano in cui alcune aree definiscono l'ospedale COVID e altre no, la situazione di queste settimane ha reso necessaria l'attivazione e l'individuazione di questi ospedali COVID anche per le aree che non avevano fatto questa scelta a giugno 2020.
Da quanto abbiamo appreso dai media, per l'area omogenea Piemonte nord-est è stato individuato il presidio ospedaliero Santi Pietro e Paolo di Borgosesia.
Servono alcune spiegazioni rispetto alla scelta che chiaramente l'Assessorato ha fatto con dei criteri, immagino, di natura anche scientifica; spiegazioni anche relative ad alcune domande che gli addetti ai lavori e i cittadini si fanno. Intanto, per esempio, il presidio ospedaliero identificato non ha al suo interno una struttura complessa di terapia intensiva e nemmeno il personale (almeno fino a questo momento della scelta) adeguato per il funzionamento di una terapia intensiva.
Non sono attualmente note quali siano le conseguenze di questa scelta sui servizi sanitari che l'ospedale normalmente eroga, cioè se saranno mantenuti dentro il presidio oppure dirottati in altri presidi ospedalieri.
In particolare, questa preoccupazione tra i cittadini esiste, con particolare riferimento, ad esempio, al pronto soccorso del presidio ospedaliero.
Dobbiamo anche ricordare che il presidio di Borgosesia è il punto di riferimento per una vasta area geografica, quella della Valsesia, e che le persone che abitano in alta valle, se non dovessero poter usufruire del presidio ospedaliero, sarebbero inevitabilmente costrette a percorrere decine di chilometri e, in certi casi, centinaia di chilometri. Con l'arrivo dell'inverno. Questa situazione potrebbe anche diventare difficoltosa.
Pertanto, Assessore, considerato che abbiamo bisogno di dare l'informazione più chiara possibile ai cittadini e tenuto conto che viviamo in un momento di emergenza e che la scelta viene evidentemente fatta in un momento di necessità, è importante che, mentre chiediamo uno sforzo ai territori e ai cittadini, siamo anche in grado di dire loro con chiarezza che cosa succede al territorio e al presidio ospedaliero per quanto riguarda i servizi sanitari normalmente offerti dall'ospedale.
C'è un altro aspetto che non è molto chiaro, relativo al rapporto tra la scelta dell'ospedale COVID di Borgosesia in rapporto alle terapie intensive degli altri ospedali di quadrante di Vercelli, Novara, Borgomanero Verbania e Domodossola. Infatti, non è chiaro com'è il rapporto tra le persone che sono ricoverate a Borgosesia rispetto a quelle che sono ricoverate magari prima negli altri ospedali che ho citato e poi spostate.
Se una persona si aggrava a Borgosesia, dove va, visto che lì non c'è la terapia intensiva? Alla luce di tutto questo, s'interroga l'Assessore per conoscere quali conseguenze comporti questa scelta, con particolare riferimento alle attività sanitarie normalmente erogate all'interno del presidio ospedaliero e ai rapporti con le terapie intensive degli altri ospedali di quadrante.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Rossi per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi, che ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
L'ospedale di Borgosesia è uno degli ospedali della rete ospedaliera della Regione Piemonte. Con la DGR n. 1-1979 del 23 settembre è stato approvato l'aggiornamento del piano pandemico fatto a giugno con il completamento anche di tutta la rete dei COVID Hospital, la cui creazione, ricordo, era una facoltà prevista dal decreto di maggio. Abbiamo fatto la scelta di crearli e in questo momento, dopo l'aggiornamento del 23 settembre, sono distribuiti su tutti i quadranti della rete sanitaria del Piemonte.
Con questa DGR, inoltre, è stato previsto che i posti letto riprogrammati per gli ospedali della Regione Piemonte, in caso d'iperafflusso dei pazienti da COVID-19, vadano negli ospedali spoke, in base all'andamento epidemiologico con un'attivazione fino al 40-50% dei posti nei presidi spoke e un 35-45% dei posti dei presidi hub.
Sono ulteriormente ribaditi gli ospedali di riferimento per l'emergenza COVID (Saluzzo, Borgosesia, Carmagnola, Tortona eccetera), quindi COVID Hospital - poi su Tortona faremo un altro ragionamento - cui si aggiungono per le specifiche peculiarità, l'Amedeo di Savoia e l'Oftalmico di Torino.
In tali ospedali può essere previsto un ulteriore incremento progressivo dei posti letto, fino a un completo utilizzo della struttura per pazienti COVID.
La struttura sanitaria adatta a essere adibita a ospedale COVID deve possedere dei requisiti di spazi e impiantistica, tali da definire aree e percorsi dedicati, dove i pazienti possano essere curati adeguatamente garantendo la sicurezza per loro e per gli operatori sanitari. Peraltro, i pazienti COVID presentano diversi livelli di gravità e di complessità quindi d'intensità di cura, e l'inserimento dei pazienti COVID negli ospedali COVID e non COVID deve avvenire tenendo presenti le capacità strutturali e tecnologiche delle strutture, anche per quanto riguarda l'ospedale di Borgosesia.
Apro una piccola parentesi. Nonostante sia in corso la modifica dell'atto aziendale per prevedere le strutture (le SSD o le SOC) anche per l'area di terapia intensiva, faccio presente che a Borgosesia sono previsti otto posti di terapia intensiva, che sono in corso di allestimento.
Com'è già per l'Unità di crisi, anche presso il DIRMEI è attivata una specifica area di riferimento formata da anestesisti e urgentisti, proprio con la finalità di coordinare e di gestire la logistica e supervisionare i flussi dei pazienti e di definire le modalità di attivazione dei posti letto nello specifico setting assistenziale, su tutta la rete degli ospedali del Piemonte.
Presso il DIRMEI c'è il coordinamento e il controllo anche di tutta la parte di logistica e di spostamento dei pazienti, non solo delle terapie subintensive o dei posti ordinari, ma soprattutto della terapia intensiva.
E, ripeto, Borgosesia sarà dotata, se non hanno già finito i lavori, di otto posti di terapia intensiva.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Icardi per la risposta.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 461 presentata da Salizzoni inerente a "Erogazioni liberali per sostenere il sistema sanitario durante l'emergenza Coronavirus - Perché in Piemonte non sono stati impegnati circa 7 milioni di euro di donazioni?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
461. L'interpellante Consigliere Salizzoni chiede che gli sia inviata la risposta via mail.
L'Assessore Icardi ha chiesto la parola per leggere la risposta; ne ha facoltà.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Mi sono un po' stupito di questa interrogazione, perché in realtà non è così. Non è vero che non abbiamo destinato questi soldi. La Regione con DGR ha autorizzato il Settore Ragioneria ad attivare un apposito conto corrente bancario finalizzato a raccogliere risorse a supporto delle strutture sanitarie, da destinare a iniziative connesse all'emergenza Coronavirus.
Nel mese di ottobre risultano essere stati introitati su tale conto circa 22 milioni di euro.
Con ulteriore deliberazione n. 5-1441, la Giunta regionale ha stabilito le modalità per l'assegnazione alle Aziende Sanitarie Regionali per la copertura degli acquisti di materiale e attrezzature che si sono resi necessari per far fronte all'emergenza COVID. La legge regionale n. 9/2020 ha destinato sei milioni di euro alla Protezione civile per l'acquisto di mascherine per la popolazione piemontese. Con successivi provvedimenti sono state assegnate alle ASR e all'Unità di crisi circa 8,7 milioni, per attrezzature e materiali.
L'importo dei rimanenti 7,3 milioni di euro è stato così stato destinato: per una quota pari a 1,5 di euro, è in corso la predisposizione di un provvedimento di assegnazione alle ASL, in coerenza con la DGR n. 5-1441 (personalizzazione delle cure COVID da riconoscere a tutte le strutture private); per una quota pari a 5,8 milioni di euro, è stata avviata un'ulteriore ricognizione con il Dipartimento Interaziendale Malattie Infettive (DIRMEI) relativa ad attrezzature da utilizzare nell'emergenza COVID, che sarà completata nel giro di qualche giorno. Parliamo di ventilatori polmonari e di attrezzature per la terapia intensiva e sub intensiva.
Pertanto, tutti i fondi che molto generosamente le persone hanno voluto donare per l'emergenza del Coronavirus sono stati correttamente impegnati e, nel giro di poco tempo, saranno liquidati anche i pagamenti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi, per la risposta.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 460 presentata da Frediani, inerente a "Potenziamento del servizio trasporto pubblico locale per le scuole"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 460.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Non starò a leggere tutte le premesse, ma riassumo soltanto i punti principali.
Ricordiamo che, nel maggio 2020, il Governo ha stanziato 500 milioni di euro, e per il Piemonte circa 30 milioni, con il DDL "Rilancio", per il ristoro delle perdite della bigliettazione alle aziende di trasporto perdite dovute all'emergenza COVID. Oltre a ciò, nella legge di bilancio sono stati stanziati 200 milioni per le Regioni e 150 per i Comuni e Province, per i servizi aggiuntivi di trasporto ritenuti indispensabili per l'avvio dell'anno scolastico. Le risorse già previste per i mancati introiti possono essere utilizzate anche per servizi aggiuntivi.
Con l'avvio delle scuole, abbiamo visto che sui mezzi, soprattutto in certi orari, ci sono evidenti problemi di sovraffollamento. Ora si sta studiando qualche soluzione e probabilmente, oggi uscirà un'ulteriore indicazione da parte della Giunta rispetto alla possibilità d'ingressi successivi alle ore 9.00 e anche di un ritorno, almeno parziale, alla didattica a distanza.
Tuttavia, ci chiediamo, intanto, se non fosse possibile anticipare questo problema e cercare magari di farsi trovare un pochino più preparati di quanto non si sia fatto trovare il sistema di servizio pubblico.
Inoltre, senza stare tanto a fare processi sul passato, perché i risultati sono purtroppo piuttosto evidenti, ci siamo trovati in una situazione di non adeguatezza del trasporto pubblico. Però, a questo punto, noi passiamo già oltre, quindi andiamo sulla parte propositiva e ci chiediamo quali saranno i prossimi obiettivi e le approssimazioni.
Sappiamo che alcune Regioni si sono già mosse e alcune anche per tempo, ad esempio, stringendo accordi con aziende che operano nel campo del trasporto turistico, per cercare di aumentare un po' i mezzi a disposizione e quindi, evitare che ci sia un eccessivo congestionamento sui mezzi.
Volevamo capire quali fossero le soluzioni immediate, al di là degli scaglionamenti per l'ingresso e per la didattica a distanza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Dividerei l'intervento in due parti.
La prima parte vuole inquadrare un aspetto tecnico, che diventa formale e sostanziale, che riguarda la capacità di carico dei mezzi all'80%. Un conto è parlare di capacità all'80%, altro conto è parlare di un metro di distanza tra i passeggeri e, come diretta conseguenza (poiché il metro ci è stato propinato, anche a ragione, come distanza corretta da mantenere spesso richiamata in molte linee guida) dell'allarmismo delle persone che si trovano sui mezzi di trasporto certamente non a un metro di distanza.
Questo è il primo tema che dobbiamo affrontare, perché sappiamo che con l'80% di capienza, anziché avere due metri quadri di spazio vitale, o 1,75 metri quadri, come calcolano i tecnici, ve ne sono a disposizione circa 0,35 metri quadri; questo senza violare alcuna norma, ma rispettando assolutamente le linee guida approvate dal CTS e imposte dal Governo.
Ci stiamo trovando in un contesto in cui c'è il rispetto delle leggi, le stesse leggi che danno diritto al sovvenzionamento di quei 200 milioni per i servizi aggiuntivi, perché devono essere motivati rispetto a un esubero di utenti rispetto all'80% e non rispetto al metro di distanza. Questo è il primo problema che noi comprendiamo bene, ma che è un po' più difficile da trasferire alle persone che si trovano in tutti gli altri ambienti (scuole ristoranti, eccetera) per mantenere il metro di distanza. Per correttezza è giusto inquadrare il problema.
In questo quadro, il problema viene ancora più acuito sui mezzi urbani e sulle linee tranviarie, dove la capienza è di circa quattro persone e mezzo per ogni metro quadro: si comprende bene di cosa stiamo parlando a livello di vicinanza tra le persone, seppure nel rispetto delle norme. In questo solco e rispetto di quanto diceva la Consigliera Frediani, noi da giugno ci siamo mossi in più sensi, con i questionari rivolti alle aziende, agli enti più importanti del nostro territorio e alle istituzioni scolastiche. Il problema vero è che si fa fatica a cambiare gli orari della città soprattutto, quando non sei tu a determinarli, ma devi rivolgerti alle autonomie scolastiche o ad altri enti che non sempre hanno ben presente il problema rispetto a quello che, in questo momento, è il più grave, quello del trasporto pubblico locale.
Nella seconda parte della risposta, vorrei fornire alcuni dati che avvalorano la tesi del fatto che noi quest'estate, insieme all'Agenzia della mobilità, che ha fatto un grande lavoro, abbiamo messo in campo tutte le risorse, prima ancora che il 31 agosto ci dicessero quali fossero le linee guida e quali i fondi a disposizione.
Come Regione e come Agenzia della mobilità, e il sistema del trasporto pubblico - quindi le aziende i consorzi che si sono attivati e con servizio extraurbano e Urbano regionale - abbiamo attivato complessivamente 3.729 corse aggiuntive con una media di 182 corse aggiuntive al giorno. Sono stati trasportati complessivamente sulle corse aggiuntive 86.595 viaggiatori con una media di 23 viaggiatori a corsa. La flotta è stata complessivamente potenziata con 83 veicoli immatricolati da noleggio (bus turistici) con un impiego quotidiano di 40 veicoli.
Mentre sul servizio urbano e suburbano di Torino nel periodo dal 14 settembre al 30 settembre sono state attivate complessivamente 2.942 corse aggiuntive bus con una media di 240 corse al giorno. Sono stati potenziati i servizi tranviari e la Metro con l'aumento delle frequenze delle linee in particolare nelle ore di punta. la flotta e? stata complessivamente potenziata con n. 27 veicoli immatricolati da noleggio (bus turistici) con un impiego medio quotidiano di 16 veicoli, impiegati sulle linee 14, 17b 35, 36, 36n, 46, 57, 61, 67. Il carico registrato sui servizi urbani e suburbani e? ad oggi valutato da GTT nel 49% rispetto al dato pre-COVID. Il coefficiente di riempimento delle singole linee e? variabile con punte massime dell'80% esclusivamente per la linea tranviaria. Il coefficiente di riempimento medio per singola linea non supera mai il 64 % del carico pre COVID. Il carico registrato sulla metropolitana e? mediamente 85.000 passeggeri giorno con un carico massimo in ora di punta pari al 60 % del carico registrato ante COVID.
Si sta discutendo in Conferenza dei Capigruppo e probabilmente emaneremo i provvedimenti nelle prossime ore, ma non diciamo che siamo i più bravi di tutti, ma diciamo che rispetto alle norme date e ai finanziamenti dati, che stiamo rispettando, e allo sforzo massimo che abbiamo fatto tutti probabilmente non basta, quindi dobbiamo agire diversamente. Probabilmente quell'80% fa percepire e probabilmente mette più a rischio di quello che ci immaginiamo, quindi noi dobbiamo agire da un altro punto di vista.
È evidente che siamo all'interno delle norme, ma dobbiamo direzionare la nostra capacità di incidere in una maniera diversa rispetto agli strumenti che abbiamo oggi a disposizione e che credo siano quelli di cui stanno parlando in questo momento in Conferenza dei Capigruppo con il Presidente.
Ci tengo a dire non tanto per avvalorare la tesi che la Regione si è mossa bene, ma quanto per rendere merito al sistema del trasporto pubblico, che si è adeguato in tutte le sue componenti, ha fatto uno sforzo incredibile ed è in grado di farlo ancora in base a quello che gli proporremo di fare nei prossimi giorni, e ha risposto con gli strumenti che aveva.
Concludo dicendo che sui bus turistici, come ha visto la Consigliera, dove si poteva, abbiamo messo a disposizione, ci sono difficoltà oggettive. Non sono bus adeguati, ad esempio, a fare percorsi cittadini in cui ogni due minuti si devono fermare per aprire le porte e far salire e scendere le persone. Non sono fatti per quello e rischiano di intasare il traffico delle città, rischiano di non far scendere le persone in tempo e quindi di creare problemi su problemi.
Questo non lo dico io, ma nella Conferenza delle Regioni di qualche giorno fa. L'hanno ribadito tanti amministratori, tanti Sindaci e anche il Presidente di ANCI, Antonio Decaro, che è un ingegnere dei trasporti e lo ha ribadito in base alla sua esperienza professionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Grazie a tutti a tutte.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15.30, dopo trenta minuti di areazione dell'aula, il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Chiedo a tutti i presenti di accomodarsi fuori dall'aula.
Grazie.



(Alle ore 14.50 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta prosegue alle ore 15.48)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Volevo ringraziare tutti i Consiglieri che hanno aderito alla campagna della Fondazione Candiolo del mese rosa, dell'Ottobre rosa, per la prevenzione del tumore al seno, una campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini per diffondere la cultura della tutela della salute.


Argomento: Problemi energetici - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Proseguimento esame disegno di legge n. 87, inerente a "Assegnazione delle grandi derivazioni a uso idroelettrico" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo il lavoro interrotto nel periodo antimeridiano, ritornando al proseguimento del disegno di legge n. 87, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta odierna sono stati votati gli articoli 15 e 22.
È stato sospeso il Capo XIV. È ripreso l'illustrazione degli emendamenti all'articolo 3.
Se non vi sono ulteriori interventi sull'emendamento n. 9), si riprende con l'esame dell'emendamento n. 65).
Emendamento rubricato n. 65) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La Giunta chiede di intervenire sull'emendamento 65)? Prego, Assessore Marnati.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Alla lettera a) del comma 2 dell'articolo 3 del disegno di legge n. 87 sono soppresse le parole ", con particolare riguardo alle esigenze di approvvigionamento della risorsa idrica a uso potabile, che devono essere soddisfatte in modo paritario e a titolo gratuito, fermo restando l'obbligo di pagamento del canone di concessione".
Il presente emendamento si rende necessario per adeguare il testo a seguito della modifica dell'altro emendamento, il n. 67), del comma 1. È un aggiustamento rispetto all'emendamento presentato precedentemente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Se non vi sono richieste d'intervento, passiamo al successivo emendamento.
Emendamento rubricato n. 10) presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
L'emendamento 10) propone una modifica alla lettera a) del comma 2 dell'articolo 3, che norma l'interesse pubblico a un uso diverso delle acque e propone di aggiungere, dopo le parole "con particolare riguardo alle esigenze di approvvigionamento della risorsa idrica a uso potabile" le parole "e irriguo".
Questo emendamento mira ad ampliare all'uso irriguo gli approvvigionamenti della risorsa idrica, quindi a tutelare anche questo tipo di uso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altri interventi, passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 58) presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Questo emendamento è una formulazione che riprende e integra quella di cui all'emendamento 9), che abbiamo illustrato nella seduta mattutina. Di fatto, è già frutto di una mediazione tentata con la Giunta. Infatti riconosciamo all'Assessore Marnati uno sforzo - a nostro avviso uno sforzo intelligente - finalizzato ad accogliere le sollecitazioni che abbiamo sviluppato, prodotto ed elaborato.
È un po' per questa ragione che continuo a non capire l'ostinazione (adesso leggerò l'emendamento) a non rendere esplicito il senso delle parole attraverso le quali abbiamo chiesto di emendare il testo di legge proposto.
Ci è stato detto che ci sono insuperabili questioni e motivazioni tecniche che, francamente, ho difficoltà a capire.
In ogni caso, l'emendamento che, ripeto, riprende e integra quello di cui all'emendamento 9), propone di modificare la lettera a) del comma 2 dell'articolo 3 in questo modo (stiamo sempre parlando dell'alveo dell'interesse pubblico a un uso diverso delle acque): "a) in funzione del raggiungimento e mantenimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici di cui alla direttiva comunitaria del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque, nel rispetto delle previsioni del piano di tutela delle acque e in coerenza con la pianificazione di bacino vigente, con particolare riguardo alle esigenze di approvvigionamento della risorsa idrica a uso potabile, che devono essere soddisfatte in modo prioritario e a titolo gratuito da parte del concessionario, fermo restando l'obbligo del pagamento del canone di concessione per i soli casi in cui non sia possibile effettuare il co-uso idropotabile e idro-elettrico".
Con l'emendamento crediamo si chiarisca in modo più esplicito e più chiaro (scusate il bisticcio di parole) la ratio della norma, che sancisce l'obbligo, per il concessionario, di garantire la gratuità dell'acqua rilasciata a valle dell'impianto di produzione idroelettrica.
Ripeto, l'emendamento previsto dalla Giunta è un emendamento che va in questa direzione, ma noi siamo convinti che questa formulazione, che è già una mediazione rispetto a quella illustrata precedentemente, possa rappresentare meglio, e in modo più chiaro, la ratio di questa norma.
Grazie.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Presidente, si può potenziare il sistema di areazione o possiamo toglierci la giacca, per favore? Stiamo morendo dal caldo.
O abbassate il riscaldamento, se c'è un energy manager.



PRESIDENTE

Prima che riprendiamo tutto, se volete togliervi la giacca.



GRIMALDI Marco

Allora la ringraziamo, noi siamo per toglierci la giacca con il suo consenso.



PRESIDENTE

Chi ha caldo; non tutti.
Possiamo proseguire con gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 51) presentato da Grimaldi, Avetta, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
L'emendamento 51) chiede di tener conto della durata di vita delle opere e degli impianti della concessione in scadenza, prescrivendo lo smantellamento e il ripristino dei luoghi per quelli giunti a fine vita o il trasferimento di quest'obbligo entro gli stessi termini al concessionario subentrante.
Direi che questa norma è parte del principio fondante di chi pensa che questo interesse pubblico possa essere messo in concessione. Nel senso che se fossero gestioni dirette dello Stato, non ci sarebbe ovviamente l'obbligo di scrivere questo tipo di restrizione. Ma basta pensare ad altri tipi di concessioni, come la vicenda degli impianti in mare in campo petrolifero.
Su questo tipo di articolo si basa tutta la discussione sul fine vita o no.
Perché, ovviamente, per non voler tornare indietro, per non voler smantellare quelle strutture, piuttosto si dichiara che sono ancora attive piuttosto si chiedono delle proroghe; piuttosto, addirittura, si accetta di riprenderle con le concessioni anche se non funzionano più, anzich prendere quelle strutture, smantellarle e ripristinarle.
Per questo, credo che sia necessario nell'articolo 3 tenere conto della durata della vita delle opere. Perché, altrimenti, il combinato disposto del fatto che prendiamo poco da queste concessioni, troppo poco comunque rispetto al rischio imprenditoriale, che è tutto sulle spalle del pubblico.
Ditemi che rischio vero corrono queste grandi imprese! Il vero rischio ovviamente, è che, a un certo punto, alla remunerazione del capitale investito non corrisponda solo un utile, perché in qualche modo c'è un interesse del pubblico, che è quello di rivedere o, almeno, riavere quelle stesse strutture indietro, o per delle nuove concessioni o, qualora davvero ci fosse il fine vita, per la rimessa di quelle opere e, quindi, per la rinaturalizzazione. Vale per altri grandi settori, quindi credo che debba valere anche per l'assegnazione delle grandi derivazioni a uso idroelettrico.
Auspichiamo, quindi, che la Giunta non solo esprima un parere favorevole ma che manifesti il suo punto di vista su un tema così delicato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Nel frattempo, invito tutti ad accedere alla piattaforma Webex per le future votazioni.
Emendamento rubricato n. 52) presentato da Grimaldi, Avetta, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Al comma 3, dopo le parole "propria deliberazione" , vengono inserite le parole "a seguito di un procedimento a evidenza pubblica".
Mi pare abbastanza chiaro. L'emendamento ha lo scopo, appunto, di specificare in legge la necessità di un procedimento di evidenza pubblica prima della deliberazione formale della Giunta regionale in merito a quanto previsto dal comma 1.
Ovviamente, tale emendamento è sostanziale. Crediamo che faccia parte di quello che chiediamo dall'inizio di questa discussione. L'esito della votazione finale dipenderà ovviamente anche da questi tipi di emendamenti: qualora fosse un esito negativo, voteremo contro l'intero provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 53) presentato da Grimaldi, Avetta, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Molto semplicemente, il rinnovo di una concessione è equiparato a una nuova concessione ed è soggetto alla valutazione d'impatto ambientale di competenza statale o regionale che deve precedere qualsiasi altra autorizzazione da parte dalla Giunta regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 66) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola l'Assessore Marnati per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 66) insiste sull'articolo 3. Dopo il comma 3 è introdotto il seguente comma: "3 bis. Il bando di gara per l'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico si conforma alla deliberazione di cui al comma 3".
La motivazione è che con il presente emendamento si specifica che il bando di gara dovrà tenere conto di quanto è emerso a seguito della valutazione di un interesse pubblico a un uso diverso delle acque rispetto a quello idroelettrico, espressa con deliberazione della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento in fase di discussione generale degli emendamenti, chiedo alla Giunta regionale di esprimere il parere sugli emendamenti testé illustrati.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Sugli emendamenti di Giunta, do per scontato il parere favorevole.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 64) è stato ritirato. Sull'emendamento n. 67)?



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Sull'emendamento rubricato n. 67) della Giunta, ovviamente il parere è favorevole.
Sull'emendamento n. 9) il parere è contrario, per la seguente motivazione: come descritto nell'emendamento 67), qualora sia necessario attivare la derivazione a uso potabile, possono essere utilizzate le opere esistenti senza che sia dovuto alcun compenso al concessionario idroelettrico. La legge prevede - anzi, obbliga - che ogni concessionario per ogni uso, ivi compreso quello potabile, è tenuto al pagamento di un canone, anche se in quota inferiore ovviamente all'utilizzo per il sistema idroelettrico.
Sull'emendamento n. 10) il parere è contrario, in quanto gli usi irrigui sono tutelati dall'articolo 13, che fissa in caso di crisi idrica particolari obblighi di rilascio a carico dei concessionari idroelettrici.
Va considerato che gli utilizzi irrigui hanno già apposite dotazioni previste in ciascun disciplinare di concessione in proporzione agli ettari irrigati e all'idroesigenza delle coltivazioni. Anzi, sono tenuti a razionalizzare l'impiego delle acque. Un eccessivo peso a favore dell'uso irriguo nelle gare di assegnazione dei rinnovi del grande idroelettrico rischierebbe di introdurre aspetti fuorvianti per l'esito delle gare.
Va tenuto presente che il gestore idroelettrico in regime ordinario è tenuto a ottemperare ai dettami di Terna, onde evitare lo squilibrio della rete di distribuzione nazionale. Pertanto, sarebbe improprio aggiungere un'ulteriore subordinazione all'uso irriguo.
Sull'emendamento n. 58), il parere della Giunta è contrario. Non si ritiene accoglibile la proposta, in quanto l'esenzione dall'uso potabile è in contrasto con i principi fondamentali statali operanti in materia individuati dalla giurisprudenza, dalla Corte costituzionale e dalla Corte di cassazione sull'onerosità della concessione e della proporzionalità del canone all'entità dello sfruttamento della risorsa pubblica e l'utilità economica che il concessionario ne ricava. Inoltre, tale esenzione comporterebbe un'agevolazione per le società che gestiscono il servizio idrico integrato.
Sull'emendamento n. 51), il parere è contrario. Il tema dello smantellamento delle opere, in caso di cessazione della concessione, è disciplinato dal Regolamento regionale 10/R/2003 (articolo 33).
Sull'emendamento n. 52), il parere è contrario. La Giunta regionale si pronuncia con deliberazioni che devono essere adeguatamente motivate e che sono pubblicate sul Bollettino Ufficiale Regionale al fine di garantire la più ampia tutela e conoscibilità da parte di terzi interessati.
Sull'emendamento n. 53), il parere è contrario, in quanto la sottoponibilità della valutazione d'impatto ambientale (VIA) del rinnovo delle concessioni idroelettriche è determinata in funzione della normativa nazionale vigente in materia e della Giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea.
Sull'emendamento n. 66), il parere della Giunta è favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Siccome stiamo chiudendo sull'articolo 3, mi sembrava giusto intervenire come relatore. Ho interloquito con le minoranze - mi rivolgo, in particolare, al collega Avetta - su una questione che è una preoccupazione comune a tutti i Consiglieri, cioè che nel momento in cui l'acqua viene utilizzata a uso idropotabile, questo non costituisca un onere per il suo utilizzo.
In realtà, si era ragionato di considerare che il rilascio a valle delle derivazioni fosse, di fatto, implicitamente indicato eventualmente con un comma nella stessa legge. Però direi che era decisamente superfluo, perch il concessionario, nel momento in cui rilascia, non ha più nessun titolo e credo che - cito in modo particolare l'emendamento n. 67) della Giunta indicare che "il loro utilizzo è consentito a titolo gratuito, fatte salve le cautele indicate dall'autorità concedente, al fine di garantirne il regolare esercizio", significa che l'uso a titolo idropotabile, di fatto non è oggetto di pagamento. Anche perché, essendo acqua pubblica, qualsiasi utilizzo si faccia, sia a uso idropotabile o eventualmente a uso idroelettrico, per legge è comunque dovuto.
Di conseguenza, riteniamo che con questo emendamento si sia sgombrato il campo sul dubbio che poi l'acqua eventualmente sia pagata due volte. Viene pagata una sola volta e, nel momento in cui è a uso idropotabile, mi pare che questo chiarimento aggiuntivo al comma 1 dell'articolo 3 sia tranchant.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 64) è stato ritirato.
Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) I voti favorevoli sono 23.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) I voti favorevoli sono sempre 23.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Stiamo cercando di verificare. Evitate di fare caciara, perché siamo pur sempre in un'assemblea legislativa e non al mercato.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

L'Assessore Marnati non può votare.
In questa votazione ci sono stati 21 votanti a favore; non essendoci il numero.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ventidue.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Adesso sospendiamo la seduta, per verificare le votazioni.
È meglio se state tutti seduti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.15, riprende alle ore 16.17)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.
Abbiamo verificato l'esito della votazione.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.17, riprende alle ore 16.43)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procediamo con la ripetizione della votazione dell'emendamento rubricato n.
65) presentato dalla Giunta.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 65).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) I voti favorevoli sono 25.
I Consiglieri Dago, Ricca, Biletta, Ruzzola e Gavazza hanno votato a favore.
C'era il numero legale con i voti contrari.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Adesso saranno 24-25, ma erano 19 i favorevoli. Di fatto, se noi non avessimo partecipato al voto, sarebbe caduto per la terza volta il numero legale.
A nostra tutela, noi del display di votazione avremmo proprio bisogno.
Posso anche "fregarmene" di perdere un pezzo di gettone, non me ne pu "fregar" di meno, non è quello il punto, ma il problema è che noi vorremmo votare, così come fanno tutte le opposizioni, dopo che la maggioranza ci fa vedere che è presente.
Certo che l'opposizione, da nostro Regolamento, può darvi un più uno, non so se mi spiego, e se io chiedo la verifica del numero legale, vengo conteggiato con la maggioranza.
Delle due l'una: o troviamo una soluzione per quel display o la maggioranza, ogni volta che cade il numero legale, lei stessa dovrebbe chiedere la verifica del numero legale per nostro rispetto. Non è che ogni volta dobbiamo garantirvi il numero legale. Questa volta ve l'abbiamo garantito noi, ma non basta dire, dopo una votazione negativa, "scusa volevo votare". Non funziona così! Presidente, credo che lei sia d'accordo con noi: troviamo una soluzione.
Siete in 33 Consiglieri; se a 33 sottraiamo 11 il totale è 22, cioè un terzo in meno, e 19 è meno di un terzo. No so come spiegarvelo. Lo so che siete presenti, ma bisogna stare anche attenti.
L'abbiamo già chiesto. Troviamo una soluzione, Presidente, non è che possiamo ogni volta giocare sul filo e chiedere la verifica del numero legale.
Adesso la prossima votazione non votiamo. Non è nel rispetto dei nostri diritti.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste d'intervento? Passiamo alla votazione dell'emendamento rubricato n. 10) del Consigliera Avetta.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sono 24 i voti contrari e 9 i favorevoli.
FAVA Mauro (fuori microfono) Presidente, ho sbagliato a votare. Ho indicato astenuto, ma volevo votare contrario.



PRESIDENTE

Sarà riportato a verbale.
Passiamo alla votazione dell'emendamento rubricato n. 58) del Consigliere Avetta.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 58), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) I voti contrari sono 25.
Passiamo alla votazione dell'emendamento rubricato n. 51) del Consigliere Grimaldi.
Se non vi sono richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 51), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Se non vi sono richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 52).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Solo una questione organizzativa.
Nella chat del sondaggio ci potete scrivere il numero dell'emendamento e il primo firmatario, così riusciamo a seguire un po' più agevolmente le votazioni, dato che saranno susseguenti, da adesso in avanti? Grazie.



PRESIDENTE

Siamo all'emendamento 53) del Consigliere Grimaldi, con il parere contrario della Giunta.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 53), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Se non vi sono richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 66) presentato dalla Giunta.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 66).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Se non vi sono richieste d'intervento, pongo in votazione l'articolo 3.
Indìco la votazione sull'articolo 3, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 63) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Prego, Assessore Marnati, può illustrarlo; ne ha facoltà.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Il comma 2 dell'articolo 4 è sostituito dal seguente: "2. In via ordinaria la Giunta regionale ricorre alla procedura a evidenza pubblica di cui al comma 1, lettera a). Con provvedimento motivato, la Giunta regionale acquisito il parere della Commissione consiliare competente, può avviare la procedura di evidenza pubblica di cui al comma 1, lettera b), in ragione delle specificità territoriali, tecniche ed economiche delle concessioni da affidare, al fine di consentire il più efficace perseguimento degli obiettivi ambientali, energetici, socio-economici e finanziari".
La motivazione è che con il presente emendamento, in coerenza con il principio della tutela della concorrenza e della parità di trattamento tra gli operatori, è previsto che in via ordinaria le concessioni scadute siano affidate mediante espletamento di una gara a evidenza pubblica. Solo in casi eccezionali la Giunta regionale potrà far ricorso, con provvedimento motivato, all'affidamento a società a capitale misto pubblico-privato acquisendo, a tal proposito, il parere della competente Commissione consiliare.
Tale impostazione appare coerente con il disegno di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica in materia societaria perseguito dal legislatore nazionale da ultimo con il testo unico in materia di società a partecipazione pubblica e con i rilievi espressi dalla Corte dei Conti.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono ulteriori interventi, passerei all'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 11) presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta per l'illustrazione; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento al comma 2 dell'articolo 4, che regola le assegnazioni delle concessioni, proponiamo di sostituire le parole "è stabilita con deliberazione della Giunta regionale in funzione delle specifiche caratteristiche delle concessioni da mettere a gare" con le parole "stabilite con deliberazione del Consiglio regionale, in funzione delle specifiche caratteristiche delle concessioni da mettere a gara,".
Mi pare evidente l'obiettivo che ci poniamo con questo emendamento: affidare la scelta programmatoria sulle concessioni non alla Giunta regionale, ma al Consiglio regionale. Perché ci pare un modo più conforme alle facoltà, alle competenze e agli obiettivi che il Consiglio regionale deve porsi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Passerei all'illustrazione dell'emendamento successivo, che insiste sempre sull'articolo 4.
Emendamento rubricato n. 59) presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta per l'illustrazione; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Con questo emendamento al comma 2 dell'articolo 4 proponiamo l'inserimento delle parole "da affidare" dopo le parole "caratteristiche delle concessioni", richiamando le due diverse modalità di affidamento regolate dall'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), quindi quella attraverso il bando di gara o attraverso la costituzione di società.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo all'illustrazione dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 12) presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta per l'illustrazione; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Qui ci riferiamo al comma 3 dell'articolo 4, che proponiamo di sostituire con il seguente: "3. Ai fini di quanto previsto al comma 1, lettera b) previa deliberazione del Consiglio regionale che ne determina gli indirizzi, ivi compresi i criteri e le modalità di selezione del socio privato, la Giunta regionale, sentita la Commissione competente consigliare, può costituire una società per azioni o società a responsabilità limitata a partecipazione mista pubblico-privata alla quale affidare la gestione delle grandi derivazioni di acqua a scopo idroelettrico".
Con questo emendamento intanto investiamo l'organo collegiale, quindi il Consiglio regionale, della responsabilità dell'indirizzo alla Giunta. Per contemporaneamente, ci poniamo l'obiettivo di razionalizzare la gestione attraverso le società a partecipazione pubblica, evitando l'eventuale proliferare di numerose società piccole o società locali.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo all'illustrazione dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 60) presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta per l'illustrazione; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Con questo emendamento - poi illustreremo anche l'emendamento rubricato n.
61) - che insiste sempre sul comma 3 dell'articolo 4, proponiamo un'ulteriore integrazione rispetto alle considerazioni che ho già svolto per quanto riguardava l'emendamento n. 12).
Qui facciamo una proposta diversa, che è maggiormente analitica rispetto alle opzioni, che, ricordo, sono sempre quelle dell'affidamento attraverso dei bandi di gara o attraverso la costituzione di società.
Laddove si dovesse optare - questo è il testo dell'emendamento - per la procedura di cui al comma 1, lettera b), cioè quella della costituzione di società, al fine di affidare le concessioni, noi proponiamo di raggruppare tutte le concessioni che saranno scadute entro il 31 dicembre 2021, previa deliberazione del Consiglio regionale, che ne determina gli indirizzi, ivi compresi i criteri e le modalità di selezione del socio privato. La Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare, costituisce una società per azioni (quindi non più società per azioni, ma solo una per tutte le concessioni scadute al 31 dicembre 2021) o a responsabilità limitata a partecipazione misto pubblico-privato.
Anche con questo emendamento, che è una specificazione e un'integrazione a quello precedente, intendiamo evitare il proliferare di tante piccole società territoriali, da un lato ancorando la possibilità di costituzione delle stesse alla decisione del Consiglio regionale, dall'altro definendone un limite territoriale e, quindi, numerico nel massimo delle stesse.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con l'illustrazione dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 61) presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Consigliere Avetta, lo considera già illustrato con l'emendamento n. 60) o vuole fare ulteriori puntualizzazioni?



AVETTA Alberto

Vorrei, se posso, semplicemente aggiungere una considerazione, perch questa è la seconda opzione.
Laddove si opti sempre per la procedura di cui all'articolo 4, comma 1 lettera b), al fine di affidare le concessioni scadute successivamente al 31 dicembre 2021, in questo caso si possono costituire anche più società però nel limite massimo degli ambiti territoriali ottimali, che sono sei.
Noi - ripeto le considerazioni che ho fatto prima - con questo emendamento intendiamo ancorare la possibilità numerica massima di costituzione di società cui affidare le concessioni agli ambiti territoriali di gestione.
Questo ci consente di evitare il proliferare di piccole società locali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi sono ulteriori richieste d'intervento in fase di discussione generale, altrimenti chiedo alla Giunta di esprimersi in merito agli emendamenti.
Prego, Assessore Marnati.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Sull'emendamento n. 63) il parere è favorevole, in quanto presentato dalla Giunta.
Sull'emendamento n. 11) il parere è contrario, in quanto si ritiene improprio il riferimento a una delibera consiliare per l'esercizio di funzioni gestionali.
Sull'emendamento n. 59) il parere è contrario, in quanto la modifica comporterebbe una difficile riscrittura del comma poiché il testo modificato, se fosse approvato, diventerebbe "caratteristiche delle concessioni da affidare da mettere a gara al fine di", per poi proseguire.
Pertanto, non lo riteniamo accettabile principalmente da un punto di vista tecnico.
Sull'emendamento n. 12) il parere è contrario, in quanto la previsione di "sentire la Commissione consiliare competente" al momento della scelta tra le modalità di assegnazione è già inserita al comma 2, in accoglimento di un precedente emendamento presentato.
Sull'emendamento n. 60) il parere è contrario e anche sull'emendamento n.
61). La motivazione è identica, cioè la proposta presentata prevede un forte coinvolgimento del Consiglio - senza nulla togliere ovviamente al Consiglio, ma sulle questioni gestionali credo che sarebbe, forse, l'unico caso se fosse approvato - nell'ipotesi in cui si opti per la scelta del modello societario. Tuttavia, non si ritiene praticabile un modello in base al quale sia il Consiglio a scegliere, per ogni singola concessione in scadenza, le modalità di assegnazione, per cui è difficile capire il motivo della distinzione tra concessioni scadute prima del 31/12/2021 (comma 3) e dopo tale data (comma 4) Il modello prefigurato al comma 4 è da respingere, poiché non riteniamo idoneo legare il numero massimo delle società che possono essere costituite per la gestione delle concessioni idroelettriche negli ambiti territoriali ATO del servizio idrico integrato. L'estensione degli ATO e del sistema idrico integrato è, infatti, definita sulla base di parametri fisici demografici e tecnici, proprio perché il SII (sistema idrico integrato) nulla ha a che vedere con gli impianti idroelettrici. Perciò, in questo caso il parere della Giunta è negativo.
L'alternativa potrebbe essere quella di prevedere che l'assegnazione avvenga in via ordinaria mediante gara pubblica - questo l'abbiamo approvato con l'emendamento - e solo eccezionalmente mediante modello B ovviamente sentita sempre la Commissione consiliare competente.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento né dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 63).
Il Consiglio approva (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) I voti favorevoli sono 25.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) I voti contrari sono 25.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 59), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con la votazione dell'articolo 4, se non vi sono richieste d'intervento.
Indìco la votazione sull'articolo 4, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con l'esame dell'emendamento rubricato n. 13), che introduce l'articolo 4 bis.
ARTICOLO 4 bis Emendamento rubricato n. 13) presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Lo do per illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo il parere della Giunta.
Prego, Assessore Marnati.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Poiché non vi sono richieste d'intervento, procediamo con la votazione dell'emendamento n. 13).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con l'esame dell'emendamento rubricato n. 14, che introduce l'articolo 4 ter.
ARTICOLO 4 ter Emendamento rubricato n. 14) presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Lo do per illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo il parere della Giunta.
Prego, Assessore Marnati.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Poiché non vi sono richieste d'intervento, procediamo con la votazione dell'emendamento n. 14).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 15) presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta, per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Lo do per illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Non so se sia pervenuto il mio voto favorevole all'emendamento rubricato n.
14).



PRESIDENTE

Verifichiamo e, in tal caso, sarà riportato a verbale.
La parola all'Assessore Marnati per il parere della Giunta.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Il parere della Giunta sull'emendamento rubricato n. 15) è contrario.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'emendamento rubricato n. 15).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Passiamo alla votazione dell'articolo 5, su cui non vi sono richieste d'intervento Indìco la votazione sull'articolo 5, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 16) presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Lo do per illustrato.



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste d'intervento, la parola all'Assessore Marnati per il parere della Giunta sull'emendamento rubricato n. 16).



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

La Giunta esprime parere favorevole sull'emendamento rubricato n. 16).



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 16) del Consigliere Avetta.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) MARELLO Maurizio (fuori microfono) Presidente, ho sbagliato a votare. Il mio voto è favorevole.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole del Consigliere Marello sull'emendamento rubricato n. 16).
Non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto sull'articolo 6.
Indìco la votazione sull'articolo 6, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 43) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Disabato, Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento rubricato n. 43) chiediamo che il comma 2, dell'articolo 7 sia così modificato: "Il bando di gara può avere a oggetto più concessioni insistenti sul medesimo bacino idrografico quando la gestione unitaria risulti per l'amministrazione concedente opportuna sotto il profilo socio economico e produttivo, della tutela ambientale, della valorizzazione territoriale, nonché conveniente sotto il profilo dell'economia dei mezzi amministrativi, fatta salva la possibilità di partecipazione dei piccoli e medi concessionari al bando. In tal caso, la procedura di aggiudicazione è avviata cinque anni prima della prima scadenza delle concessioni messa a gara e la nuova concessione decorre dalla data di scadenza di quella con la scadenza posteriore".
Riteniamo necessario questo emendamento, affinché il bando di gara sia strutturato in maniera da salvaguardare la partecipazione alla gara dei piccoli e medi concessionari. Spesso, sono i piccoli e medi concessionari anche piemontesi, che possono essere un valore aggiunto, non solo per il nostro territorio, ma soprattutto per la concorrenza fondamentale per ottenere il massimo dalle concessioni.
Riteniamo che questa modalità, per come verrà strutturato il bando, per i limiti tecnici che potrebbero essere inseriti con l'accorpamento taglierebbe fuori gran parte di queste realtà, con un danno non solo alle piccole e medie imprese, ma al territorio stesso, avvantaggiando i grossi concessionari, che di sicuro non hanno bisogno di un aiuto con previsioni normative che vanno, in sostanza, a creare una barriera d'ingresso insormontabile per i piccoli e medi concessionari.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 436) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Disabato, Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Con questo emendamento chiediamo che, dopo il comma 2 dell'articolo 7, sia inserito il comma 2 bis: "Entro 180 giorni dalla data di approvazione della presente legge, la Giunta regionale disciplina le modalità di gestione in caso di presenza di concessioni idroelettriche di piccola derivazione tra due o più concessioni di grande derivazione".
Si rende necessaria tale previsione affinché la Regione preveda specifiche modalità di gestione in caso di concessioni idroelettriche di piccola derivazione tra due o più concessioni di grande derivazione. Questo sempre a tutela dei piccoli concessionari che, se non sufficientemente tutelati dalla normativa, potrebbero, anche in questo caso, subire un danno.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Il parere della Giunta sugli emendamenti? Prego, Assessore Marnati.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
L'emendamento 43) non è accoglibile, in quanto consentire la partecipazione di piccoli concessionari si pone in diretto contrasto con i requisiti minimi di partecipazione già stabiliti dalla normativa nazionale, quindi è in diretto contrasto con la norma statale.
Sull'emendamento 46), la legge nazionale riguarda l'assegnazione delle grandi concessioni idroelettriche e non demanda alle Regioni la disciplina anche delle piccole derivazioni, ancorché presenti tra due o più grandi derivazioni idroelettriche in rinnovo.
Il parere, quindi, è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Se non vi sono richieste d'intervento in discussione generale, procediamo con la votazione dell'emendamento 43) del Consigliere Sacco.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 43), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Se non vi sono richieste d'intervento, passiamo alla votazione dell'emendamento n. 46).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 46), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Passiamo alla votazione dell'articolo 7.
Se non ci sono richieste d'intervento, procediamo alla votazione dell'articolo 7.
Siamo quasi alla fine. Chiedo a tutti di rimanere al proprio posto; siamo riusciti a rimanere quasi in modo decoroso fino adesso.
Indìco la votazione sull'articolo 7, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Comunico che i Consiglieri Rossi e Avetta non partecipano al voto e la Consigliera Disabato vota contrario.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo a tutti di tenere la mascherina ben calzata sul viso, col naso coperto - non ce l'avevo con lei, collega Sarno - e di non fare assembramenti. Cercate di rimanere il più possibile al vostro posto. Vi ricordo che siamo in fase di votazioni finali.
Ha chiesto la parola il Consigliere Perugini; ne ha facoltà.



PERUGINI Federico

Presidente, le chiederei la cortesia di registrare il mio voto favorevole grazie. Perché col touch.



PRESIDENTE

Ha già spento il computer?



PERUGINI Federico

No, no; non l'ho spento.
Semplicemente non ha registrato il mio voto.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene. Anche il Consigliere Leone vota favorevolmente all'articolo 8 così come il Consigliere Perugini, che ha spento il computer.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 23 Indìco la votazione sull'articolo 23.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) V'invito a rimanere tutti ai vostri posti.
ARTICOLO 24 Emendamento rubricato n. 68) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Marnati per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
L'articolo 24, relativo alle norme finali del disegno di legge n. 87, con questo emendamento è soppresso.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione sull'emendamento n. 68).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'articolo 24 viene quindi abrogato.
ARTICOLO 25 Indìco la votazione sull'articolo 25.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) AVETTA Alberto (fuori microfono) Scusi, Presidente, non ho votato. Le chiederei di aggiungere la mia non partecipazione al voto.



PRESIDENTE

Il Consigliere Avetta non partecipa alla votazione, così come il Consigliere Sarno.
RUZZOLA Paolo (fuori microfono) Comunico il mio voto favorevole.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La votazione precedente era sull'emendamento n. 68). Qual era la sua posizione?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non partecipa.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Favorevole.



PRESIDENTE

Favorevole.
Consigliera Biletta?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole della Consigliera Biletta.
ARTICOLO 26 Procediamo con l'esame dell'ultimo articolo, relativo alla dichiarazione d'urgenza.
Indìco la votazione sull'articolo 26.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Abbiamo pertanto completato le votazioni sull'articolato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sul testo di legge.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Arriviamo, dopo questa lunga maratona, ad approvare una legge con la quale andiamo a disciplinare le modalità e le procedure d'assegnazione delle concessioni delle grandi derivazioni dell'acqua a scopo idroelettrico.
Credo che quello che non è stato discusso nella fase emendativa e nei vari momenti d'interlocuzione che ci sono stati, possa essere interpretato come un'occasione per andare a rimodulare una parte organizzativa del Piemonte.
Questo ci permette di guardare anche a un avvenire un po' diverso per coinvolgere in modo corale il territorio.
Faccio sempre riferimento al discorso della montagna e, in questo caso delle valli piemontesi, che noi qualifichiamo come territori e come aree interne. Sono aree a rischio, perché sono a rischio di abbandono e di desertificazione, c'è sicuramente un processo di declino. Come aree interne, hanno sicuramente le problematiche della marginalità dei centri di sviluppo e dell'offerta dei servizi essenziali, ma tutto questo non vuol dire che sono povere, perché la montagna è quel territorio che ci regala tante risorse, così come il paesaggio e il turismo. In questo caso, ci regala quella che è la risorsa più importante e più ambita, che è l'acqua.
Il concetto che mi piacerebbe introdurre è quello di un'energia distribuita che possa essere interpretata come mezzo da adottare per sviluppare il territorio, là dove ne ha bisogno. Noi abbiamo quella linea di confine che separa montagna e pianura, che è una città diffusa: la fascia pedemontana che, se avremo la capacità di coinvolgere grazie a questo strumento di legge, può diventare la cerniera per unire la spaccatura che c'è fra montagna e pianura e può andare a creare un modello di sviluppo nuovo per tutto il territorio.
L'occasione delle grandi derivazioni può essere il momento per impostare questo, cioè un nuovo modello organizzativo che dia un aiuto al territorio che produce energia - perché dobbiamo ricordare sempre da dove arriva - e di averne a disposizione una quota a condizioni economicamente competitive per promuovere sviluppo e occupazione. Ci dev'essere un'organizzazione che garantisca che quello che viene lasciato vada a promuovere gli insediamenti produttivi nella fascia di cui parlavo prima, la fascia pedemontana, dove si può lavorare sul settore secondario e nelle valli sul settore primario e terziario. In tutta l'area della fascia pedemontana ci sono aree industriali e artigianali che sono di vecchia data perché arrivano dal dopoguerra, ma possono diventare un volano di sviluppo importante sia per la pianura sia per le valli, se sapremo andare a intervenire e ad aiutarli in modo efficiente con questa legge.
Il territorio deve riuscire a organizzarsi e il modello di organizzazione che ho discusso più di una volta con l'Assessore Marnati, è quello delle comunità energetiche. Il concetto delle comunità energetiche è importante.
Su questo mi permetto di fare i complimenti a due Unioni montane della mia provincia, la Valle Maira e la Valle Grana, che hanno costituito quella che adesso è l'unica comunità energetica presente e vanno a rivendicare una storica occasione di rinascita del territorio.
La comunità energetica contemplata nell'articolo 16 della legge avrà, tra le altre funzioni, quella di svolgere un servizio pubblico di gestione dell'energia elettrica verso tutti gli utenti, ma soprattutto verso quei soggetti che in questo contesto troveranno un modo per insediarsi nel territorio. Credo che questo valore che, ripeto, non è stato così esaltato ed enfatizzato nella discussione di oggi, possa diventare forse l'occasione più importante custodita da questa legge per il Piemonte sia di oggi sia di domani.
Concludo con un ringraziamento all'Assessore Marnati per il grande lavoro svolto e mi permetto di ringraziare anche il dottor Mancini dell'Assessorato per l'estrema disponibilità di fronte a tutte le sollecitazioni, alle richieste d'informazioni, di modifiche e di chiarimenti, come per la professionalità che ci ha accompagnati fino a questo momento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Ci apprestiamo a licenziare una legge davvero importante per il Piemonte com'è stato ricordato spesso in queste sedute. Regolerà una materia importante - l'abbiamo detto tante volte - sia sotto il profilo economico sia sotto il profilo ambientale. Ed è per questo che abbiamo cercato di dare un suggerimento e un contributo e dirò, nello specifico, dove ci siamo riusciti e dove, invece, non ce l'abbiamo fatta. Però abbiamo cercato di migliorare il punto di equilibrio tra i due interessi che la legge si propone di regolamentare, cioè quello economico e quello ambientale.
Abbiamo cercato di svolgere un'attività propositiva e dobbiamo essere corretti nel riconoscere - l'ho già fatto in altra occasione - sia al collega Marin sia al Presidente di Commissione Dago ma, in particolare all'Assessore Marnati, che si sono dimostrati disponibili ad ascoltare i nostri suggerimenti.
In particolare, credo che siamo riusciti a trovare un buon punto di equilibrio sull'articolo 3, che regola l'interesse pubblico a un uso diverso delle acque. Credo che questo sia un po' il cuore di questa legge e dei ragionamenti che abbiamo fatto per quanto riguarda il rapporto tra l'uso idropotabile e l'uso idroelettrico. In questo caso siamo riusciti a trovare una formula che, a nostro avviso, è meno esplicita e chiara di quella che avevamo proposto. Introduce e regola - seppure in un modo che secondo noi, poteva essere fatto in maniera più esplicita - un concetto fondamentale che abbiamo condiviso con il collega Marin, con l'Assessore e con il Presidente di Commissione Dago: il concetto della priorità e della gratuità della risorsa idrica rispetto a ogni altro uso. Credo che questo sia un punto a favore che ci ripaga un po' del lavoro di queste settimane e anche del tempo che abbiamo dedicato alla discussione di questa legge, e dovremmo esserne tutti consapevoli.
Diverso è discorso sull'articolo n. 4 e anche qui sarò molto franco, perch rispetto a quest'articolo, davvero, non mi hanno convinto - non ci hanno convinto - le motivazioni che l'Assessore ha definito "tecniche", quelle hanno impedito l'accoglimento dalla nostra proposta che, a nostro avviso precisava meglio di quanto siamo riusciti a definire nel testo finale e soprattutto, a trattenere la possibilità, per la Giunta in futuro ricordiamoci tutti che stiamo legiferando per i prossimi quarant'anni augurandoci di rimanere qui tutti per altri quarant'anni, perché è ragionevole presumere che stiamo legiferando anche per chi verrà dopo di noi, quindi per le Giunte a venire - di costituire società alle quali saranno affidate eventualmente le concessioni. Noi abbiamo proposto, a mio avviso, una soluzione più conforme e anche più confacente, ma soprattutto più rispettosa del ruolo di questo Consiglio regionale; era nostra intenzione affidare, appunto, al Consiglio regionale l'opportunità di definirne gli indirizzi secondo criteri analitici per limitare quella possibilità che, con la proposta che questa maggioranza licenzierà, sarà invece affidata alla Giunta, per definire un percorso più ampio di quello che noi riteniamo fosse più corretto.
Così com'è diverso il discorso per tutti quegli emendamenti - mi rivolgo al Presidente ma lo dico anche al collega Bongioanni, avendo ascoltato le sue considerazioni - con cui noi avremmo voluto coinvolgere il territorio e quelle comunità energetiche cui il collega giustamente fa riferimento.
Infatti, ricordo all'Aula - lo ricordo anche al collega, ma non ricordo anche a noi stessi - che, nonostante tutte queste belle parole che spesso sentiamo spendere in Aula, in realtà, sono stati sostanzialmente respinti tutti gli emendamenti che avrebbero promosso, tutelato e incentivato il coinvolgimento delle comunità energetiche, quindi territori che le comunità energetiche rappresentano. Di questo ci spiace, perché ci pare che la proposta finale non sia coerente con le belle parole che ho ascoltato dal collega Bongioanni.
Per queste ragioni, poiché sono state considerate irricevibili le nostre proposte, daremo un voto di presenza; lo daremo per quel senso di responsabilità che contraddistingue la nostra opposizione, in particolare quando si tratta di legiferare su materie così importanti e con una prospettiva dal punto di vista temporale. Per questo senso di responsabilità con cui contraddistinguiamo la nostra posizione, daremo il voto di presenza, nella consapevolezza che si tratta di una legge importante per il Piemonte.
Mi spiace, però, perché con un piccolo sforzo in più avremmo potuto dare un segnale importante di condivisione di un percorso che abbiamo fatto e che ha raggiunto quegli obiettivi cui ho fatto riferimento prima. Purtroppo però, per tante ragioni - una l'ho appena ricordata un attimo fa - che sono state definite "tecniche", ma che a mio avviso sono ragioni assolutamente politiche, quindi sono scelte, questo percorso non si è completato positivamente.
Io credo, ripeto, che con un piccolo sforzo in più dal punto di vista della fatica politica, avremmo potuto approvare un provvedimento fondato sulla condivisione di questo percorso legislativo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Preioni, per dichiarazione di voto.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo della Lega, non possiamo che essere soddisfatti e felici di un provvedimento come questo e ringrazio l'Assessore Marnati, gli Uffici e la dottoressa Crotta.
Un provvedimento rivoluzionario, che sarà anche molto importante per le casse della Regione Piemonte, perché pensate alle 67 grandi derivazioni che potranno tornare a essere messe a bando diventando un bene comune, perch si parla appunto non di una proprietà dei gestori, ma di una concessione concessioni scadute da troppi anni e rinnovate a "babbo morto" per le quali l'Europa ha giustamente richiamato l'Italia più volte. Finalmente, anche la Regione Piemonte recepisce tutto questo, lo recepisce in maniera efficace e con l'opportunità di portare nelle casse di Regione Piemonte decine e decine di milioni di euro.
Si parla di "oro blu", un bene di tutti, un bene che arriva dalle nostre montagne. La necessità è aiutare le comunità di montagna, che hanno vissuto molti disagi, per avere sopra le loro teste i grandi invasi e gli elettrodotti, dando loro una sorta di compensazione ambientale.
Questo è un provvedimento che va nello spirito autonomista, nello spirito di dare forza, fiato e potere economico alle Regioni. È un provvedimento da noi molto auspicato a livello regionale e nazionale. Siamo contenti che con il veto di oggi si possa mettere la parola fine al fatto di continuare a rinnovare le concessioni a "babbo morto".
Questo provvedimento trova grande apprezzamento e ringrazio ancora l'Assessore e tutti gli Uffici che hanno lavorato a una svolta veramente epocale nel campo delle grandi derivazioni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco, per dichiarazione di voto.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Finalmente, arriviamo alla conclusione di una legge che si attendeva ormai da troppo tempo. L'Unione Europea, anzi la Commissione, ci ha intimato più volte di legiferare in questa direzione, in quanto tutta una serie di principi europei non erano garantiti dall'attuale assetto normativo della nostra Repubblica e delle Regioni, per quanto riguarda la legge sulle grandi derivazioni.
Siamo giunti al termine di un percorso che, nonostante alcune piccole modifiche che il Movimento 5 Stelle e altre opposizioni sono riusciti ad apportare, non posso dire che ci soddisfi pienamente. Per quale motivo? Per tutta una serie di richieste, è stato un processo molto lungo, mesi in cui abbiamo avuto modo di parlare, nonostante si sia cercato di fare una piccola forzatura durante i mesi del lockdown per paura di una sanzione da parte dell'Unione Europea in caso d'inadempienza, ma era ovvio che ci avrebbero dato un po' di tempo in più, vista la situazione. Tuttavia questo tempo in più ci ha dato la possibilità di approfondire tutta una serie di aspetti. Aspetti legati all'ambiente, alla tutela dell'acqua all'utilizzo e allo sfruttamento della stessa risorsa idrica, anche per scopi diversi a quelli cui era deputata questa legge.
Abbiamo approfondito i vari aspetti normativi per quanto riguarda la ratio di questa legge e quali erano i valori che andava a toccare, per cui si è cercato, con tutta un'azione emendativa, di migliorare alcuni aspetti soprattutto per quanto riguarda quelli ambientali, molto sentiti dal mio Gruppo. Abbiamo avanzato tutta una serie di proposte, ma la maggior parte purtroppo, sono state respinte, anche se relativi a principi che dovrebbero essere, invece, molto cari anche alla maggioranza. È pur vero che, come spesso ricorda il Consigliere Grimaldi, è una maggioranza che si divide fra sovranisti e liberisti, ma questo, comunque, non li dovrebbe esimere dalla tutela della concorrenza.
Le associazioni dei piccoli e medi concessionari ci hanno scritto allarmati chiedendo una maggiore tutela rispetto a una loro forte preoccupazione ovvero quella di rimanere fuori da alcune fattispecie di gare che, invece con questa norma, si va comunque a fossilizzare all'interno di un dettato normativo che, per com'è costruito - non stiamo azzardando previsioni - è abbastanza logico che costruisca una barriera d'ingresso al mercato della gestione delle derivazioni proprio per quanto riguarda i piccoli e medi concessionari, che non hanno la struttura per andare a competere in questi bandi di gara con altre realtà molto più grandi di loro e che conosciamo benissimo.
In questo modo, si arreca un danno non solo per la concorrenza, ma anche per quella che potrebbe essere una ricchezza e un valore aggiunto per il nostro territorio, coinvolgendo tutta una serie di.
Scusi, Presidente, faccio un po' fatica a parlare con questo brusìo.



PRESIDENTE

Chiedo a tutti i Consiglieri e a tutti i Gruppi, maggioranza e opposizione di tenere un tono di voce basso perché il Consiglio Sacco deve continuare il suo intervento. Soprattutto chiedo a tutti di rimanere al proprio posto.
Capisco che la giornata sia lunga, ma c'è di peggio nella vita, ve lo posso assicurare, che fare il Consigliere regionale. Se oggi riuscite a stare sei ore, mal contate, seduti non mi sembra che sia una cosa.
Non capisco perché alcuni di voi non riescano a rimanere seduti in modo continuativo per tre ore! Se poi avete dei problemi di altra natura, avvisate la Presidenza, come ha fatto il Consigliere Gavazza.
Continui, Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ci saremmo aspettati uno sforzo maggiore anche da parte della Giunta per andare incontro a tutta una serie di questioni che sono state sollevate dalle varie associazioni, non solo ambientaliste, ma anche quelle che andavano a tutelare i piccoli e medi concessionari.
Per quanto riguarda tutto il discorso sulle comunità energetiche, devo dire che non mi ha convinto il rifiuto dell'Assessore ad accogliere alcuni emendamenti - che condividevo al 100% - del primo firmatario, Consigliere Avetta. Se non fossero stati depositati, avrei provveduto volentieri a farlo io, in quanto, considerato che stiamo ragionando in un'ottica di concessioni delle grandi derivazioni, introdurle in maniera chiara in un'ottica di gestione di comunità energetica, di una gestione più pubblica e collettiva, ci potrebbe anche spingere verso quella che viene definita una democrazia energetica.
Ci sono Paesi che non hanno neanche la fortuna di avere le nostre derivazioni in cui, sfruttando il vantaggio delle comunità energetiche, vi è un impatto economico estremamente importante sulle loro comunità.
Devo dire una cosa. Grazie a questo Governo e grazie alla legge che è stata approvata quattro mesi fa e ai decreti attuativi che risalgono a qualche settimana fa, oggi è possibile attuare al 100% le comunità energetiche, non solo quelle legate al semplice condominio, dove c'è una piccola comunità energetica, ma anche a comunità energetiche più complesse, che possono coinvolgere la partecipazione dei cittadini nella buona gestione dell'energia riducendo le perdite di carico sul trasporto dell'energia lungo la rete elettrica, concentrandosi, invece, su una gestione intelligente dell'energia sulle brevi distanze, con un'incentivazione all'autoproduzione e all'autoconsumo dell'energia stessa con - e vado a concludere, Presidente - un importantissimo impatto positivo, non solo per l'ambiente, ma anche per le casse degli stessi enti e degli stessi cittadini.
Avremmo potuto fare uno sforzo in più in questa direzione; ci prodigheremo anche nei prossimi provvedimenti per andare in questa direzione, perch abbiamo tutta una serie di strumenti per spingere il nostro Piemonte verso un futuro di democrazia, un futuro di consapevolezza e, soprattutto, un futuro più pulito.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altre richieste d'intervento, possiamo mettere in votazione l'intero testo del disegno di legge n. 87.
Ricordo che il numero legale è 23.
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
MARELLO Maurizio (fuori microfono) Non partecipo al voto.



PRESIDENTE

Anche i Consiglieri Sacco e Disabato non partecipano al voto.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Nel momento iniziale dei lavori d'Aula, è stato iscritto all'o.d.g.
l'ordine del giorno n. 423 della Consigliere Biletta, avente a oggetto "Emergenza COVID-19 e concorso docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado". Sembrava ci fosse l'intesa per poterlo mettere in votazione.
Consigliera Biletta, vuole illustrarlo velocemente? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
A inizio seduta avevamo condiviso di iscrivere all'o.d.g. e votare quest'atto d'indirizzo, ma ero intervenuto dicendo "però facciamo almeno una votazione di un ordine del giorno dell'opposizione", indicando quello al punto 20) all'o.d.g.
Se li illustriamo rapidamente entrambi e li mettiamo in votazione, facciamo in modo.



PRESIDENTE

Lei si riferisce all'ordine del giorno n. 404, "Ripristino delle corse ferroviarie sospese, cessazione della politica dei tagli e progettazione di nuove strategie di potenziamento del servizio ferroviario post-COVID" presentato da Marello e altri.



GALLO Raffaele

Va bene, era solo per ricordare com'eravamo rimasti intesi stamattina.



PRESIDENTE

C'è la richiesta d'urgenza da votare assolutamente a fine seduta, prima della chiusura dei lavori odierni.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Volevo solo chiedere una cosa: siccome credo che tutti noi abbiamo letto una notizia su un giornale, ma non so se sia confermato o meno, chiedo alla Presidenza se ha qualche elemento in più, rispetto alla manifestazione di alcuni sintomi compatibili con il COVID in un Consigliere regionale. Vorrei solo sapere dalla Presidenza se sia a conoscenza di qualche informazione più precisa, perché credo che tutti noi dovremmo, in tal caso, condividere l'informazione con lei.



PRESIDENTE

Se le notizie erano quelle di oggi a mezzogiorno, ho sentito personalmente le persone interessate e non hanno nessun sintomo COVID. È solo un sintomo pre-influenzale.
Sentito il medico, ha ribadito il concetto che, non essendoci nessuna condizione per effettuare il tampone, non c'è nessuna prescrizione che ci sia ulteriore questione riferita.
È una situazione giornalistica e anche lo stesso interessato si stupisce della fuga di notizie, però così è, è uno degli assenti in Consiglio. Non essendoci nessuna notizia, non dico con un riscontro reale.
Poi abbiamo già preannunciato che la prossima settimana - abbiamo sentito il DIRMEI - effettueremo ai dipendenti e al Consiglio, all'intero Consiglio, il tampone, quello veloce, o il sierologico.
Vedremo con la struttura del DIRMEI qual è la cosa più semplice e veloce per tutti, in modo da fare uno screening costante del Consiglio regionale e dei dipendenti.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 423 presentato da Biletta, Cane, Graglia, Riva Vercellotti, Ruzzola e Zambaia, inerente a "Emergenza COVID-19 e concorso docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado"


PRESIDENTE

Esaminiamo pertanto l'ordine del giorno n. 423, di cui al punto 28) all'o.d.g.
Prego, Consigliera Biletta, ha facoltà d'illustrarlo.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Se posso, lo illustro velocemente.
Il Ministero dell'Istruzione ha indetto, a partire dalla prossima settimana, un concorso per titoli ed esami per docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado, finalizzato all'immissione in ruolo e abilitazione all'insegnamento nella scuola secondaria su posto comune e di sostegno.
È previsto un calendario delle prove stabilito dai singoli Uffici Scolastici Regionali nelle date comprese tra il 22 ottobre - quindi lunedì prossimo - e il 16 novembre 2020.
Secondo alcune stime si parla di un concorso i cui partecipanti potrebbero essere oltre 60 mila.
Sono stati fatti accorpamenti di Regione: a titolo di esempio, un residente in Sardegna deve recarsi nel Lazio; Puglia e Sicilia sono state accorpate alla Campania, una delle regioni in cui si rileva oggi il maggior numero di contagi.
Proprio per queste ragioni, da più parti nei mesi scorsi è stata sollecitata una riflessione sull'opportunità dello svolgimento di questo concorso.
Abbiamo visto che anche molte altre Amministrazioni che avevano indetto concorsi che dovevano avere luogo in questi giorni li hanno rinviati, da ultimo forse anche il concorso dei magistrati.
Stiamo vivendo un'emergenza senza precedenti: la scuola è una priorità per il Paese, e tale deve rimanere. Non possiamo permetterci di sfidare il virus mettendo a rischio la salute delle persone.
Bisogna aggiungere ancora che chiunque sia in quarantena non potrà prendere parte al concorso, anche chi presenta ovviamente dei semplici sintomi, e non sono previste prove suppletive. Di conseguenza, chi non potrà prenderne parte, perderà l'occasione.
Con quest'ordine del giorno, chiediamo il rinvio della procedura, proprio per ragioni sanitarie.
L'ordine del giorno, inizialmente, aveva un altro impegno, nel senso che richiedevamo, come Forza Italia, la trasformazione della procedura in titoli e servizi. Lo abbiamo modificato per avere un consenso più ampio da parte dell'Aula. Lasciatemi però rilevare un certo stupore, perché abbiamo visto nei mesi scorsi (anche di recente) che esponenti del PD in Parlamento sono stati firmatari di emendamenti sul precariato (decreto scuola), con cui si sarebbero voluti assumere i precari con concorso per titoli e servizi. Non solo. Anche il Ministro Azzolina a maggio aveva espresso una prima apertura anche alle assunzioni per titoli e al differimento delle prove in caso di peggioramento della pandemia.
Oggi ci rendiamo conto, comunque, che l'emergenza sanitaria è la cosa principale, quindi chiediamo il rinvio della procedura, modificando, come ho detto, l'ordine del giorno.
Ci riserviamo però di tornare in futuro sul merito delle modalità di assunzione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Vi sono altre richieste d'intervento sull'ordine del giorno n. 423? Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Un inciso: a tutela ovviamente della pubblica sicurezza e delle migliaia di precari partecipanti, noi crediamo che sia giusto sospendere questo concorso, posto che la stabilizzazione dei precari dev'essere una priorità su tutto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Quanto tempo ho per intervenire?



PRESIDENTE

Cinque minuti.



SACCO Sean

Ho letto l'ordine del giorno e devo rilevare che, in prima battuta, si potrebbe anche essere d'accordo con questa direzione. Ma proprio perché non fa tutta una serie di considerazioni, mi sembra un mero strumento politico di attacco nei confronti della Ministra. Motivo per cui mi asterrò dal votare un ordine del giorno del genere.
Facciamo, però, un ragionamento: è un concorso che si terrà il 22 ottobre cioè dopodomani, per il quale il Ministero ha allestito 20 mila postazioni per cui ci saranno meno di dieci candidati per aula, a garanzia del distanziamento. Se qualcuno pensa che ci sia un problema a mettere più di dieci persone all'interno di un'aula, lo dica: possiamo anche essere d'accordo, però allora non dobbiamo nemmeno fare il Consiglio regionale visto e considerato che un concorso non si può fare se non in presenza, a differenza di un Consiglio regionale.
Allora dobbiamo rimandare tutti in concorsi? Rimandiamo anche quello per i Carabinieri? Perché sarebbe lecito rinviare, quindi, anche il concorso degli allievi Carabinieri, che non è dopodomani, ma è fino al 6 novembre.
Se vogliamo applicare un principio in maniera così scrupolosa, perché la convivenza di meno di dieci persone all'interno di un'aula si ritiene che possa essere fonte di pericolo, va bene. Però, allora, lo applichiamo per tutti, altrimenti c'è un problema di coerenza: raccontiamo una parte di verità ma ne lasciamo fuori un'altra.
È chiaro che per la dialettica politica questo potrebbe anche convenire a qualcuno, ma non mi sembra un buon metro di misura. Se si vota un ordine del giorno - e la maggioranza è d'accordo - sostenendo che meno di dieci persone in un'aula non possono convivere perché rappresentano un rischio sanitario, mi chiedo cosa ci facciamo qua: non è che qui in Consiglio il COVID non possa girare, mentre durante il concorso può diffondersi! Mi sembra un po' strumentale come posizione, considerato anche il fatto che questo concorso non lo volevate neanche prima del COVID. Pertanto, è ancora più strumentale.
Insomma, se vogliamo fare un ragionamento di buonsenso e organico facciamolo, ma applichiamolo, poi, su tutto. Altrimenti, fatto così, mi sembra un mero attacco politico al Ministro dell'Istruzione, non una reale preoccupazione dalla maggioranza per la salute dei cittadini.
Se mi spiegate che cosa non funziona nel protocollo che è stato individuato dal Ministero, potremmo anche fare un ragionamento in tal senso. In questo modo - scusate! - lascia un po' il tempo che trova come posizione.
Qualcuno, poi, ha interpellato tutti questi precari? Cioè facciamo un concorso per allievi Carabinieri ma ai precari non glielo facciamo fare? Qualcuno sa cosa ne pensano? Qualcuno gliel'ha chiesto? Oppure abbiamo sentito solamente una parte minoritaria che non è d'accordo a fare il concorso adesso? Sono domande cui spero che qualcuno mi possa rispondere non solo all'interno dalla maggioranza, ma magari anche dai banchi dei colleghi di opposizione.
Per questo motivo, penso che il voto che possiamo esprimere, proprio perch è una mera strumentalizzazione dal punto di vista politico, è una non partecipazione al voto: se si deve applicare un principio, lo si applica su tutto e non solamente su quello che fa comodo a qualcuno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
La prima premessa è che, come diceva il collega Sacco, stridono un po' i tempi. Se si vuole costruire una riflessione su questo, si costruisce almeno una riflessione dove c'è una condivisione almeno in Aula se non in altre sedi e non alle ore 18.28, quando il Consiglio sta sostanzialmente per chiudersi, almeno con la consuetudine con si è sempre convenuto in quest'Aula per la chiusura dei lavori all'ora stabilita dalla convocazione.
Questa è la prima premessa.
La seconda premessa, collega Biletta, è che ci vede perplessi proprio perché assume comunque un po' una strumentalizzazione mediatica e politica (due giorni appunto) rispetto al tema. In questo senso, è ovvio che portare a casa un elemento di contrapposizione con il livello governativo generalmente inteso ci trova molto perplessi, oltre che su alcune questioni anche di contenuto.
Entrando nel merito, non ho capito le modifiche e pertanto chiederei Presidente, se si possono nuovamente leggere, con un po' più d'attenzione da parte dell'Aula e anche mia - e di questo mi scuso - per capire se tali modifiche ci permettono un voto non contrario e quindi un'astensione oppure il non partecipare al voto. Lo dico, perché non abbiamo inteso fino in fondo le modifiche che la proponente ha espresso nel suo intervento. Una volta chiarito, ci approcceremo al voto in base a queste considerazioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo a tutti che, da Regolamento, bisogna votare la dichiarazione d'urgenza, perciò abbiamo pochi minuti. Di conseguenza, o si trova l'intesa per la votazione dell'ordine del giorno, oppure passerei direttamente alla votazione della dichiarazione di urgenza, che è prioritaria rispetto a qualsiasi ordine del giorno.
Ha chiesto la parola la Consigliere Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Se volete, ripeto la modifica. Forse non mi sono spiegata bene prima e chiedo scusa.
L'impegno recita: "Il Consiglio regionale impegna la Giunta ad attivarsi presso il Governo e le autorità sanitarie affinché la procedura concorsuale in premessa venga rinviata a tutela della salute dei lavoratori e delle lavoratrici", poi segue. Abbiamo eliminato la parte dove si diceva che la procedura dev'essere trasformata in un concorso per titoli e servizi quindi chiediamo soltanto un intervento della Giunta affinché la procedura venga rinviata.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Biletta.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 423, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) I voti favorevoli sono 28 voti, otto gli astenuti, due sono non partecipanti e due non hanno risposto.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Consiglieri, ditemi se riusciamo a esaminare l'ordine del giorno n. 404 e poi a votare la dichiarazione d'urgenza. In caso contrario, sono obbligato a passare subito alla dichiarazione d'urgenza, perché quella obbligatoriamente la devo mettere in votazione.



GALLO Raffaele

Presidente, ci dica lei quanti minuti.



PRESIDENTE

Abbiamo iniziato i lavori dell'Aula alle ore 16. Speravo si concludesse prima delle 19, però è andata così. Se volete, possiamo esaminare entrambe le questioni.



GALLO Raffaele

Chiedo al primo firmatario cosa intende fare, fermo restando che l'intesa era di esaminarli entrambi.



PRESIDENTE

Io sono disponibile.
Prego, Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Credo che sia bene, come abbiamo fatto la volta scorsa, mantenere i tempi di convocazione, per cui sarei disponibile a chiudere alle 18.30, votando prima la dichiarazione d'urgenza.
Chiederei però ai colleghi la cortesia che l'ordine del giorno n. 404, di cui sono primo firmatario, sia inserito come primo punto all'o.d.g. della prossima seduta.



PRESIDENTE

Grazie.
Sollecito la Giunta a dare il parere agli ordini del giorno per la prossima seduta, perché nell'immediatezza sarebbe stato sicuramente difficile avere il parere della Giunta.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Esame disegno di legge n. 117, inerente a "Modifiche alla legge regionale 5 agosto 2020, n. 19 (Disposizioni in ordine alla specificità montana della provincia del Verbano Cusio Ossola e interventi a favore dei territori montani e delle province piemontesi)" (dichiarazione d'urgenza)


PRESIDENTE

Esaminiamo il disegno di legge n. 117, inerente a "Modifiche alla legge regionale 5 agosto 2020, n. 19 (disposizioni in ordine alla specificità montana della provincia del Verbano Cusio Ossola e interventi a favore dei territori montani e delle province piemontesi)", di cui è stata richiesta la dichiarazione d'urgenza. La Giunta regionale ha trasmesso il disegno di legge sulle modifiche della legge n. 19. Ai sensi dell'articolo 83, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale, occorre provvedere a deliberare con votazione, dopo aver ascoltato un oratore a favore e uno contrario.
Chi si vuole esprimere a favore? Nessuno. Chi si vuole esprimere contro? Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Non mi esprimo contro, però ci piacerebbe sapere, al di là del titolo quattro parole sul contenuto del disegno di legge per poter valutare se votare o meno a favore dell'urgenza, fermo restando che la maggioranza è favorevole.



PRESIDENTE

Qualcuno vuole esprimersi in modo favorevole? Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

È semplicemente una presa d'atto e una maggiore specifica rispetto al provvedimento. Se ricordate, c'è questo capitolo della specificità montana che aveva quattro milioni per il VCO, che permangono, e ci sono due milioni per Torino. A Torino, avendo ricevuto il 50% dei canoni per le grandi derivazioni, non rimangono più. Questa è una specifica sui due milioni, che su Torino vanno nel bilancio generale e non rimangono più nel capitolo relativo alla specificità montana.
Il nocciolo della questione è questo, principalmente.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con la votazione della dichiarazione d'urgenza.
Indìco la votazione per appello nominale sulla dichiarazione d'urgenza.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Sia riportato a verbale il voto favorevole del Consigliere Magliano.
Possiamo, a questo punto, chiudere il Consiglio.
Ringrazio tutti per la pazienza e, soprattutto, ricordo a tutti di mantenere la mascherina con bocca e naso ben coperti.
Ricordo la Conferenza dei Capigruppo di domani.
La seduta è tolta.
(La seduta termina alle ore 18.37) (La seduta termina alle ore 18.37)



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