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Dettaglio seduta n.100 del 13/10/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.38 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute. Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione indifferibile e urgente n. 371, presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Elena Chiorino.
Prego gli Assessori e i Consiglieri di attenersi rigorosamente ai tempi. È richiesto dalla Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.


Argomento: Asili nido

Interrogazione indifferibile e urgente n. 371 presentata da Avetta inerente a "Linee guida per le riaperture degli asili nido in Piemonte e adeguamento agli standard delle altre Regioni"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 371, presentata dal Consigliere Avetta.
Ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per due minuti, e la risposta da parte dell'Assessore per tre minuti. Non è prevista replica da parte dell'interrogante.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Buongiorno a lei, buongiorno ai colleghi e buongiorno all'Assessore.
Quest'interrogazione riguarda un tema che riteniamo di grande importanza oltre che di grande attualità: mi riferisco al tema degli asili nido e quindi, all'offerta educativa anche in quella fascia di età importante dal punto di vista educativo, ma certamente anche dal punto di vista del presidio del welfare familiare. Perché è evidente che, banalmente, i posti in asilo nido consentono ai genitori che non hanno altre modalità di gestione dei bambini piccoli, di continuare a lavorare, per esempio.
Sotto questo profilo, la Regione Piemonte risulta avere 25 posti ogni 100 bambini, quindi tra le Regioni del Nord è tra quelle che segnalano un dato non particolarmente positivo.
L'interrogazione, che s'inserisce nell'emergenza COVID, pone, infatti, due domande: la prima riguarda le linee guida che la Regione dovrebbe adottare sugli asili nido per quanto riguarda le aperture degli asili nido; la seconda domanda, invece, riguarda più una politica di prospettiva per adeguare l'offerta quantomeno a quella delle altre Regioni del Nord Italia quindi a un'offerta più significativa che risponda a quell'esigenza di welfare familiare che credo - anzi, ne sono certo - anche l'Assessore condivide.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'interrogazione.
Per conto della Giunta, si è resa disponibile alla risposta l'Assessore Elena Chiorino.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per tre minuti.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente, e grazie, Consigliere Avetta per quest'interrogazione che dà anche modo, com'è importante che sia, di illustrare quelle che sono quantomeno le linee guida rispetto a quello che il Consigliere ha appena definito il "welfare familiare".
Per rispondere più tecnicamente alla prima delle due domande, sappiamo che gli asili nido sono stati riaperti in Piemonte il 31 agosto, in seguito al decreto del Presidente Cirio del 27 agosto; data che era già stata preannunciata anche con una nota da parte della sottoscritta ai vari Comuni, in modo che potessero essere il più pronti possibile.
Non ci sono linee guida regionali in realtà, perché in Conferenza unificata Stato-Regioni si è definito di condividere e approvare le linee guida nazionali. Di conseguenza, sono queste quelle che sono state recepite.
Posso ulteriormente specificare che, a livello interregionale, è prevalso l'obiettivo di riaprire in sicurezza, quindi con l'osservanza dei parametri ordinari, anche nei termini del rapporto educatore-bambino, proprio per non gravare ulteriormente anche sui servizi educativi già pesantemente colpiti dal lockdown e ritenendo comunque che ci fosse adeguata sicurezza anche in questi parametri, ovviamente.
Per quanto riguarda la situazione e la volontà di migliorare i servizi, non penso che sia soltanto - anche se è importante, il mio "soltanto" non è per sminuire, ma per dire che ci sono diversi aspetti - una questione di welfare familiare rispetto alle attuali famiglie, ma che ci sia una questione che diventa ben più ampia, che è quella del grande dramma italiano della nostra denatalità.
Se vogliamo pensare di poter lavorare e invertire la tendenza, dobbiamo farlo partendo da quelli che possono essere i servizi per le nuove coppie che hanno voglia di mettere al mondo un figlio e che sono preoccupate dal farlo perché ci sono delle difficoltà (lo sappiamo tutti). Oggi come oggi una copia, soprattutto giovane, tendenzialmente ha bisogno di vedere entrambi al lavoro. Sappiamo bene che, a un certo punto, se si decide di mettere al mondo un figlio, le donne spesso sono costrette a rivedere anche le eventuali - più che legittime - ambizioni lavorative: perché magari la retta dell'asilo alla fine costa quanto lo stipendio; o perché se non si ha il grande - enorme - ammortizzatore sociale di questa nazione, che sono i nonni vicini, magari non basta soltanto l'asilo, che termina tendenzialmente tra le ore 16 e le ore 17, ma si ha ancora bisogno di una babysitter a supporto. Perché se si lavora in un ufficio, tendenzialmente prima delle 18 non si è finito di lavorare e magari si è a casa, se va bene, alle 18.30, con un'ora e 30 minuti di buco. In questo lasso di tempo in qualche modo, il bambino dev'essere gestito con un ulteriore costo.
Non voglio e non posso essere troppo lunga su questo, ma partendo addirittura da quel presupposto si sta lavorando perché ci possa essere un servizio dedicato davvero alla famiglia, sia per quella che c'è già, sia per quella che noi auspichiamo ci sia un domani, con un incremento della natalità, con tutte le risorse a disposizione che in questo momento - lo sapete anche voi - sono, ahimè, poche, ma per iniziare a lanciare dei segnali, che auspico possano diventare, effettivamente, aiuti concreti anche tramite la nuova programmazione.
Si lavora in termini di riduzione delle tariffe - quindi supporto economico per la riduzione delle tariffe, eventualmente - o, dall'altra parte, per un ampliamento dell'orario del servizio educativo. Questo, tra l'altro diventa un ulteriore supporto anche all'occupazione femminile, perché se si amplia l'orario dell'asilo nido, dando dei soldi e dicendo di tenerlo aperto per più ore, evidentemente ci sarà bisogno di alcune figure educative in più. E sappiamo bene che gli educatori, soprattutto negli asili nido, sono donne. Pertanto c'è, da un lato, maggior possibilità di occupazione e, dall'altro, la donna che lavora riesce magari a poter lasciare in asilo il bambino effettivamente fino alle ore 18 quando serve a parità di tariffe.
Questo è l'obiettivo cui si vuole arrivare. Non ci arriveremo quest'anno perché non ne abbiamo la forza economica, però la proiezione verso la quale vogliamo tendere man mano che abbiamo risorse economiche a disposizione è questa.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiorino per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
Alle ore 10 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.



(Alle ore 9.47 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai fini dell'appello nominale dei Consiglieri per la verifica del numero legale, comunico che sono in congedo Cirio, Icardi, Ricca, Salizzoni Stecco e Zambaia.
Il numero legale è 23.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
È dal 15 settembre che noi chiediamo, sistematicamente, in Aula e in sede di Capigruppo, la possibilità di avere un'informativa urgente da parte dell'Assessore Icardi o del Presidente Cirio sul tema della seconda ondata del COVID. In particolare, alla luce delle notizie stampa e delle notizie degli ultimi giorni, oggi è un mese che è riaperta la scuola...
Presidente, mi ascolti qualche minuto, perché è già passato il primo mese dall'inizio della scuola e ci risulta che il sistema dei tamponi, il sistema di monitoraggio e di quello che capita nelle scuole e tutte le procedure siano già in sofferenza.
Allora, noi ci chiediamo cosa capiterà, tra qualche mese, quando avremo effettivamente l'incrocio del picco d'influenza e del COVID, con una crescita ulteriore del COVID. Noi abbiamo bisogno di capire e vogliamo un'informativa urgente su questi temi e sulla situazione dei tamponi perché ci risultano dei disservizi e dei ritardi. Questa è la quarta volta che lo chiediamo! Inoltre, chiediamo di avere un'informativa precisa sui posti letto dell'andamento dei ricoveri e quant'altro. Non è possibile che non abbiamo mai ricevuto risposta. Non è possibile! È inaccettabile tutto questo perché prima di tutto c'è l'informazione e il dibattito in quest'Aula o in I Commissione su questo tema. Questo è il tema più importante e cruciale di questi giorni, perché tocca la vita di tutti noi piemontesi e, poiché ci risulta che il sistema sia già in sofferenza, temiamo che nelle prossime settimane la situazione peggiorerà.
Vogliamo capire e vogliamo discutere su questo tema. Neanche oggi, credo per la quarta volta, è presente l'Assessore Icardi per rispondere ai question time e alle interrogazioni. Chiedo al Presidente di farsi carico di questa richiesta per dare la possibilità alle opposizioni di avere un'informativa e un'informazione precisa su questi aspetti e di dibattere su come migliorare il sistema, che già oggi è in difficoltà.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Capisco che è insolito chiederle la parola con queste modalità, però noi siamo convinti che non vi sia nulla di più importante, che non vi sia nessun altro argomento più importante rispetto a quelli che il collega Capogruppo Gallo le ha esposto nell'intervento che precede il mio.
Sono convinto anche che i colleghi della maggioranza siano d'accordo con noi, perché c'è un solo modo per generare allarmismo di fronte a un problema: non parlarne. Per rassicurare i piemontesi rispetto alle caratteristiche del ritorno del COVID-19 c'è un solo modo: affrontare il problema, parlarne, dimostrare quali sono le caratteristiche, dimostrare come il sistema pubblico sanitario piemontese, integrato da quello privato sia pronto ad affrontare il ritorno del COVID-19.
Sono settimane che chiediamo, in Aula, una relazione specifica da parte dell'Assessore o del Presidente. Vorremmo sapere, com'è stato detto, quali sono le condizioni dei posti letto dedicati ai pazienti affetti da COVID 19, il numero di letti previsti per le terapie intensive e semi-intensive e non ci basta, le attrezzature a essi dedicate, perché i letti sono brande il personale. Vorremmo conoscere la situazione dei laboratori e dei reagenti per affrontare il necessario numero di tamponi, che è crescente e fino alla settimana scorsa, dalle analisi che abbiamo prodotto, quel numero ci pare essere in maniera proporzionale, non in linea con il numero di tamponi effettuati nelle Regioni più grandi del Nord Italia.
L'assenza del Presidente e dell'Assessore possono essere comprese, ma sarebbe sufficiente la presenza degli Assessori e del Vicepresidente in questo momento in Aula. Presidente, non so come possiamo esprimerci diversamente, però vogliamo davvero iniziare la giornata affrontando questo tema: ce lo chiedono i piemontesi e siamo certi che la Giunta e la maggioranza faranno il possibile per raffrontare il tema, già questa mattina, con una comunicazione.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Sono a richiedere un'informativa rispetto a quello che hanno detto i nostri colleghi e riprendo quello che ci siamo detti in Conferenza dei Capigruppo.
Non so, Presidente, ma penso che anche a lei e a tutti i colleghi inizino ad arrivare tutta una serie di segnalazioni un po' preoccupanti su come sono gestiti i tamponi nelle scuole. Sul tema della quarantena, se la quarantena parte da quando il tampone risulta positivo oppure dai primi sintomi; che cosa accade se c'è un bimbo positivo e che cosa accade ai propri compagni di classe e ai genitori dei propri compagni di classe. Sto sentendo diversi cittadini che ricevono risposte diverse, ma il soggetto è uno solo, cioè l'ASL. Abbiamo liberi professionisti positivi a casa che ricevono il tampone con esito indeterminato (mi hanno fatto vedere la cartella). Indeterminato e, quindi, non sanno come comportarsi e sono costretti a rimanere casa per giorni e giorni, per cui una quarantena invece che durare 14 giorni, per questi professionisti dura un mese, con il relativo problema legato alla non fatturazione e al fatto che non seguono i propri clienti.
C'è un altro aspetto che a me spaventa, non so se sia capitato anche a voi colleghi. Un papà mi ha detto che è arrivato l'esito del test, glielo hanno comunicato telefonicamente, ma senza alcun documento scritto. Ma se non si ha un documento in mano che mi dice se sono positivo o negativo, se sono in buona fede, come mi devo comportare? Se fossi in malafede, continuerei a girare, perché nessuno mi ha scritto nulla. Se non ho questo documento cosa posso dire al mio datore di lavoro? È basato sulla fiducia il fatto che sia positivo non avendo un documento che attesta che devo stare in quarantena? Dico questo, anche alla luce di alcuni pareri di professionisti e medici universitari del settore, che ci dicono che siamo indietro sui vaccini.
Presidente, vorrei che tutte queste problematiche fossero affrontate dalla Giunta in Aula, perché sarebbe gravissimo se questa seconda ondata non fosse gestita. Sulla prima si poteva immaginare una difficoltà perché non capitava da decenni che la nostra regione fosse pervasa da una pandemia, ma se sulla seconda ondata noi non siamo pronti, le responsabilità politiche saranno enormi. Se la catena di comando, questa volta, non dell'Unità di crisi, ma di una gestione corretta del fenomeno non sarà assolutamente adeguata, le responsabilità politiche saranno enormi e non potrete più dare la colpa a quelli di prima, che non hanno fatto le cose che dovevano fare e che non hanno messo insieme le procedure che dovevano attuare in modo adeguato.
Presidente, le chiedo di farsi portavoce non tanto delle richieste delle opposizioni o delle minoranze, ma delle richieste dei piemontesi che ci chiamano e ci chiedono lumi su come viene gestita questa partita. Non c'è niente di peggio che avere sullo stesso problema e sulla stessa metodologia posizioni diverse e flussi di servizi diversi. Noi dovremmo garantire a tutti lo stesso trattamento perché l'incertezza, in questo caso, produce più danni che un tampone positivo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non vorrei che le nostre richieste d'informative occupassero poi un mese di Consiglio con la presenza dell'Assessore Icardi perché, semmai si presentasse, è quello che rischiamo se lei somma tutte le richieste che abbiamo fatto negli ultimi mesi e le unisce alle assenze dell'Assessore Icardi. Assessore che non si presenta neanche nelle Commissioni sanità se non per mezz'ora e nella Commissione d'indagine sul COVID lascia soli i referenti, che siano tecnici, politici o capi dell'Unità di crisi.
Credo che abbiate un problema, ma il problema più grande, da parte nostra quello segnalato da diversi colleghi, è legato ai tempi di presa in carico dei pazienti sintomatici. Come hanno provato a spiegare le parole dette in Commissione, di per sé, sono già state smentite dai fatti. Se è vero che si dice che ci vogliono 48 ore dalla presa in carico del SISP al tampone, in realtà, da tutte le segnalazioni, a partire dal capoluogo torinese, ci vogliono dai quattro ai cinque giorni perché ci sia la presa in carico dei SISP. Credo che ci vorrebbe qualcosa di più di un'informativa perché, come diceva il Consigliere Gallo, saltano le quarantene, saltano le mutue. La mutua finisce e non è ancora stato fatto il tampone.
Guardate, colleghi, siamo in una situazione inaccettabile, perché i numeri rispetto a marzo ci confortano perché sembrano simili, ma sono molto diversi. Con il contact tracing oggi arriviamo a una cifra simile a quella dei veri contagiati, ma se passano settimane intere in cui nelle famiglie non tutti possono permettersi la quarantena, non tutti possono permettersi di andare oltre la mutua, che cosa facciamo? Pensiamo davvero, con questo sistema, di reggere l'urto quando arriveranno le influenze pesanti? Nelle informative noi continuiamo a chiedere cosa ne è dei vaccini antinfluenzali. Se riuscissimo almeno a somministrare i vaccini antinfluenzali ai cronici, ai più fragili, ma soprattutto a tutti quelli che lo richiedono, magari non mischieremmo due situazioni che non devono essere mischiate.
Per questo, Presidente, le avrei chiesto un'informativa su questo, ma in realtà noi le avremmo anche chiesto un'informativa sulla cosa gravissima che è apparsa ieri sui giornali. Da mesi chiediamo una rendicontazione delle risorse che sono state donate dai piemontesi. Durante la Commissione sulle mascherine ci avete detto che ci avreste dato subito i numeri, poi ci avete detto, quando si sono chiuse le OGR: "Non vi preoccupate, vi rendicontiamo esattamente le risorse che abbiamo speso sulle OGR". Poi vi abbiamo chiesto di mettere quattro soldi (250 mila euro), per gli indigenti che, proprio per la crisi del COVID, non sono riusciti neanche a pagare i beni di prima necessità e ci avete detto: "Non vi preoccupate, arriveranno quelle rendicontazioni".
Oggi siamo fra le poche Regioni italiane che non hanno rendicontato quelle risorse e che cosa appare sui giornali? Che, addirittura, abbiamo avanzato più di sei milioni di euro. Da una parte diciamo che non ci sono risorse e dall'altra, che le abbiamo avanzate e non sappiamo neanche come siano state spese.
Continuerei a chiedere delle informative all'Assessore Icardi, ma è assente. Chiederei all'Assessore cosa ne sarà di quei 12 lavoratori che attendono qui in Consiglio di essere auditi e che rischiano di andare a casa perché nessuno presidia politicamente quell'Assessorato.
Presidente Allasia, quante altre informative le dobbiamo presentare per dirci che c'è un problema nella catena di comando? Altro che Unità di crisi, altro che task force! l'Assessore Icardi è un desaparecido in questa Regione, non è presente in quest'Aula. E il Presidente Cirio, per non prendersi l'onere di rispondere al posto dell'Assessore Icardi, non si presenta neanche.
Veda lei, ci dia una risposta, anche politica, ci dica che, prima o poi l'Assessore arriverà e ci dirà qualcosa, magari non in piena seconda pandemia, magari fra qualche settimana, magari dandoci un po' di tempo per non fare quello che ha fatto l'altro giorno, cioè dirci che, forse, sarebbe stato presente mezz'oretta per poi dare la parola ai tecnici, senza ascoltare le parole dei Consiglieri.



PRESIDENTE

Grazie.
Comunico che sono presenti l'Assessore Caucino, i Consiglieri Riva Vercellotti, Bertola, Sacco e gli Assessori Marnati e Gabusi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Mi unisco alle richieste delle opposizioni sulle informative, soprattutto per quello che verte intorno anche a due question time che il mio Gruppo ha presentato. Sono settimane che i nostri cellulari squillano chiedendoci informazioni e delucidazioni; informazioni e delucidazioni che non siamo in grado di dare, perché non abbiamo informazioni. Non abbiamo informazioni su come s'intende gestire l'aumento dei ricoveri, non tanto delle terapie intensive, ma di gente che ha bisogno di essere ospedalizzata e di essere seguita in una struttura sanitaria. Stiamo andando molto velocemente alla saturazione dei posti letto e non sappiamo cosa succederà dopo, se ogni ASL sarà abbandonata a sé stessa, com'è successo nella prima ondata di COVID dove siamo stati anche abbastanza comprensivi, per quanto riguarda la novità, perché nessuno sapeva bene come affrontare la situazione, ma adesso abbiamo un'esperienza sufficiente per capire e prevedere cosa ci aspetterà nei prossimi mesi.
Non sappiamo dare risposte rispetto a questo e, soprattutto, ai disagi che devono subire i nostri cittadini piemontesi.
Ho guardato i siti delle altre ASL (il question time della collega Frediani verte proprio su questo) e in tante ASL c'è proprio l'indicazione su come ci si deve comportare in caso di tampone negativo, in caso di sintomi, ecc.
ecc. Qui, invece, non c'è nessuna indicazione: ogni ASL segue le indicazioni del proprio SISP, creando una fortissima confusione a livello piemontese. I tempi d'isolamento fiduciario, che vanno dal primo tampone negativo (perché adesso stanno chiedendo i due tamponi negativi anche quando non è mai stata confermata la positività), con magari l'isolamento fiduciario di tutta la famiglia, creano disagio, perché per una settimana che è il tempo che decorre fra un tampone e l'altro, un'intera famiglia si trova bloccata a casa, con disagi sia per questioni lavorative, con tutte le conseguenze legate ai mancati guadagni, sia per l'impossibilità di accedere a prestazioni previdenziali, perché non ci sono i presupposti normativi che dovrebbero essere perfezionati dall'autorità sanitaria. Per non parlare anche del disagio di persone che necessitano, per motivi personali o per seguire delle cure, di uscire di casa e recarsi nei posti dove espletare le cure.
È una situazione veramente difficile, una situazione pesante cui dobbiamo dare risposta oggi e dobbiamo capire, oggi, come affrontarla. Vediamo tutti l'aumento dei dati e il Governo sta prendendo dei provvedimenti, ma rischiamo veramente di ritrovarci in poco tempo in situazioni molto complicate. Se non abbiamo un piano, sarà peggio della prima volta.
Pertanto, chiedo con forza - e tutta l'opposizione lo sta chiedendo, ma credo possa essere utile anche ai colleghi della maggioranza - di capire come dobbiamo rispondere sui territori e dare anche una mano al sistema sanitario per fermare questa nuova ondata. Abbiamo bisogno d'informazioni e deve esserci un piano; se non c'è un piano, è molto grave.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Molto rapidamente, a integrazione di quanto detto dai miei colleghi dell'opposizione.
Sono due gli elementi che preoccupano il nostro Gruppo; in particolare, uno è la campagna vaccinale, sulla quale avevo già sollecitato l'Assessore Icardi, che in un primo momento aveva dato rassicurazioni, ma che adesso non possono più essere generiche, devono essere più precise, perché la prossima settimana saremo all'inizio della campagna stessa e, come l'Aula sa, ma anche l'Assessore, siamo particolarmente preoccupati della quota che riguarda l'accesso, da parte dei privati, alla possibilità di vaccinarsi e al fatto che non ci siano dosi sufficienti per tutti quelli che ne faranno richiesta.
Considerando che la quota destinata ai richiedenti è molto inferiore rispetto a quella degli anni precedenti, avrei avuto e avrei piacere di sentire rassicurazioni sull'argomento direttamente dalla voce dell'Assessore o da chi, eventualmente, sa quali sono i provvedimenti, nel dettaglio, che s'intendono mettere in atto per coprire questa necessità.
Il secondo elemento sensibile di preoccupazione riguarda uno dei comparti che in questo momento è sotto stress più di altri e che solo grazie all'impegno e alla volontà dei dirigenti scolastici sta tenendo. Riceviamo dai dirigenti di quest'ambito, sollecitazioni ed elementi di preoccupazione varia, sia perché non riescono ad avere protocolli di comportamento uniformi che li garantiscono, sia perché cresce il numero dei contagi, o cresce il numero dei tamponi da effettuare, e non c'è una precisa indicazione o, comunque, ci piacerebbe averla per poterla trasferire anche a loro, su come si procederà nelle prossime settimane quando presumibilmente, il fenomeno diventerà ancora più montante preoccupante da gestire.
Avremmo piacere di avere comunicazioni su entrambi gli argomenti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Come Gruppo della Lega, ci faremo carico di sentire l'Assessore Icardi affinché nelle prossime sedute possa venire a relazionarci. Ci mancherebbe è interesse di tutti, di questa maggioranza, però è innegabile che Regione Piemonte, in questi mesi, ha fatto sforzi incredibili. Abbiamo fatto salti mortali su quella linea che ha fatto sì che tutti i piemontesi fossero curati dalla pandemia COVID e dobbiamo continuare. Abbiamo detto, ridetto e stradetto tutto lo sforzo che si è fatto sulle subintensive e sulle intensive, ed è un lavoro che, se la situazione tornerà grave, servirà.
Abbiamo ereditato due laboratori di analisi e oggi, in Piemonte funzionano28 laboratori di analisi per tamponi, quindi ci sono stati dei dati precisi, ci sono dei fatti incontrovertibili. Siamo dunque sicuri come maggioranza, che questa Giunta e l'Assessore Icardi stiano facendo tutto il possibile e la situazione è assolutamente sotto controllo.
Ribadisco che è nostra intenzione, nelle prossime sedute, avere in Aula con noi l'Assessore Icardi affinché relazioni sulla situazione, perché, come ha ribadito lo stesso collega Grimaldi, sta aumentando il numero dei contagi.
Fortunatamente, le presenze in terapia intensiva sono nettamente inferiori rispetto alla prima ondata di marzo, dovuto al fatto che oggi la Regione e la sanità sanno rispondere meglio ai malati COVID. Prima era una malattia totalmente sconosciuta, oggi il fatto che ci siano molte meno persone in terapia intensiva è dovuto a questo.
Naturalmente, bisogna stare vigili e bisogna avere le idee ben chiare su come gestire le prossime settimane.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Hanno chiesto d'intervenire altri colleghi del Partito Democratico. Vorrei solo ricordarvi che è prevista una sola richiesta per Gruppo. Capogruppo Gallo, i suoi colleghi Sarno e Valle.
Peraltro, volevo anche svolgere la commemorazione, poi possiamo anche proseguire.
Prego, Consigliere Gallo, non voglio.



GALLO Raffaele

Ha ragione e chiedo scusa, per cui interverrò io al posto dei colleghi perché mi ha sollecitato il collega Preioni. Poi attendo da lei una risposta.
Collega Preioni, guardi che è una narrazione che non funziona più. È vero che abbiamo 28 centri per l'analisi dei tamponi, ma noi facciamo meno tamponi delle altre Province e tutti ci dicono che aspettano dai sette agli otto giorni per fare il tampone, più tre o quattro per l'esito. Facciamo prima a dirgli: "Fai la quarantena, a prescindere!".
Guardate che c'è molta confusione e disfunzione e io non so se possiamo permetterci, collega Preioni, di aspettare l'informativa nelle prossime settimane, perché sarà molto peggio! Noi la esigiamo subito o, almeno, la calendarizziamo per lunedì, la calendarizziamo immediatamente. Perché il problema è immediato e cogente.



PRESIDENTE

Poi possiamo proseguire il dibattito, seguiranno anche le mie comunicazioni da svolgere.
Se non vi sono altri Gruppi che desiderano intervenire, l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
È presente anche la Giunta, perciò ha annotato le richieste d'iscrizione che hanno avanzato i vari Gruppi consiliari.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che sono in congedo i Consiglieri Cirio, Icardi, Ricca, Salizzoni, Stecco e Zambaia.
Nel frattempo, è entrato in aula l'Assessore Protopapa.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione in memoria delle vittime del lavoro


PRESIDENTE

Care colleghe e colleghi, domenica 11 ottobre si è celebrata la settantesima Giornata nazionale delle vittime degli incidenti sul lavoro giornata che intende onorare la memoria dei caduti sul lavoro.
Anche quest'anno il Consiglio regionale vuole dedicare uno speciale momento di ricordo a coloro che in Piemonte hanno perso la vita sul posto di lavoro.
Ringrazio, anche a nome dell'Assemblea, per la loro partecipazione qui oggi, la dottoressa Vita Rocca Romaniello, Vicario della Direzione regionale INAIL, che fa le veci del dottor Giovanni Asaro, che non è presente per un inderogabile impegno sopravvenuto, e il Reggente Territoriale della Sede di Torino dell'Associazione Nazionale Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, Balistreri Elio, che è stato delegato dal Presidente piemontese Silvio Olivero, impossibilitato per motivi familiari.
La Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro è un'occasione preziosa per riflettere sui dati. Da quelli in nostro possesso, in Piemonte nel 2019, ci sono stati 47 infortuni mortali. I numeri ci dicono che, rispetto al 2018, si è verificato un lieve calo, ma sono tuttora preoccupanti e ci devono aiutare per far crescere la cultura e l'impegno della sicurezza nei luoghi di lavoro.
La sicurezza di chi lavora è una priorità sociale ed è uno dei fattori più rilevanti per la qualità della nostra convivenza. Non possiamo accettare passivamente le tragedie che continuiamo ad avere di fronte. Sono stati compiuti importanti passi in avanti nella legislazione, nella coscienza comune, nell'organizzazione stessa del lavoro. Ma tanto resta da fare.
Questo deve essere comunque un momento di richiamo forte al tema della sicurezza sul lavoro.
Il numero di questi incidenti, causati dal mancato rispetto di norme esistenti, resta, infatti, inaccettabile, ma possono e devono essere evitati richiamando alla responsabilità tutte le parti, politiche, sociali e imprenditoriali.
Il nostro pensiero va innanzitutto alle vittime e al profondo dolore dei loro familiari, cui esprimiamo una sincera vicinanza.
Ora, in ricordo delle donne e degli uomini, residenti in Piemonte, che sono state vittime d'incidenti sul lavoro nel 2019, darò lettura dei nomi: Lupia Giovanni, Elainine Adil, Canavero Simone, Dalmasso Danilo, Unia Giuseppe Cogno Giuseppe, Burdese Franco, Rubino Giuseppe, Fornelli Barra Giovanni Bertotti Bruno, Bollito Renato, Racca Daniele, Donetti Gabriele, Godio Daniele, Aprato Marisella, Butera Giuseppe, Brignardello Francesca Perissinotto Antonio, Gropcaj Alban, Mistera Slawomir, Ndou Kastrijot Bessone Aldo, Allat Mohamed Ameziane, Brankollari Festim, Peterlongo Maurizio, Serbout Abdellah, Libero Luigi, Andorno Sabrina Maria, Uglioni Pierantonio, Bonavita Elisa, Calì Tarcisio, Fregonara Giovanni Pietro, Di Lullo Franco, Zambrano Culqui Alessandro, Torre Fabrizio, Dirita Antonio Thani Aleksander, Barale Andrea, Picone Giovanni, Sava Dumitru Marius Square Ibrahima Kalil, Aimetta Paolo, Parodi Rosanna, Rathore Virendra Singh, Hamoudi Abderrahman, Ndreu Mark, Lekaj Gion.
Invito il Consiglio regionale a voler osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime sul lavoro.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 10.36, riprende alle ore 10.47)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 21 e del 28 luglio 2020.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 2, 7 e 14 luglio 2020.
Ricordo a tutti i Consiglieri, nel corso la seduta e prima dell'apertura di ogni votazione di verificare di esser collegati alla piattaforma Webex.


Argomento:

Questioni preliminari sollevate dai Consiglieri Sarno, Ravetti e Magliano


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sarno, sull'ordine dei lavori.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Scusi, poiché c'era un po' di brusìo, non ho capito se siamo alle comunicazioni.



PRESIDENTE

Le comunicazioni sono finite.
Se ci sono richieste d'intervento, prego.



SARNO Diego

Presidente, chiedo all'Aula, rispetto alle comunicazioni e quindi al passaggio sull'o.d.g., se da un punto di vista tecnico, posso chiedere una questione preliminare. Se è possibile fare la richiesta adesso, oppure dopo.



PRESIDENTE

Prego, può farla.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sarno, sulla questione preliminare.



SARNO Diego

Grazie.
La questione preliminare che pongo all'attenzione di questo Consiglio, in particolare, del Presidente e anche della Giunta è in riferimento alla situazione COVID del nostro territorio e, in particolare, sulla questione tamponi.
Nel primo dibattito di questa mattina, il Presidente Grimaldi ha usato il termine "desaparecido" rispetto all'Assessore Icardi. Collega Grimaldi, la parola desaparecido, come sappiamo, deriva dalle vittime del regime argentino, in particolare, ma non solo. Allora, Presidente, anziché usare il termine "desaparecido" bisognerebbe fare riferimento a un'opera teatrale, e lo dico anche al Consigliere Preioni, e cioè "Aspettando Godot".
Presidente, la questione preliminare è che non dovremmo iniziare il Consiglio, perché sono due mesi che chiediamo a "Godot" di presentarsi in Commissione o in Aula, per darci un'informativa. In questo caso, ve lo richiediamo con una questione preliminare e se non c'è "Godot", perch come dire? - ha altri impegni, ricordo che la Giunta è un organo collegiale e che, quindi, le deleghe non sono assegnate privatisticamente a un Assessore piuttosto che a un altro.
Qui ci sono, non come si è detto anche in precedenza, dei Gruppi di minoranza o di opposizione che vi chiedono, ma, ad esempio, leggiamo sul giornale di oggi un articolo il cui titolo è: "Niente tamponi a mio marito e sono già passati quattro giorni!". Abbiamo un caso in una scuola della provincia, nella quale, invece, sono sei i giorni e la quarantena, in teoria, oggi è di dieci giorni.
Presidente, davvero, ma non per una questione di opposizione o di maggioranza io chiedo alla Giunta - visto che oggi i banchi della Giunta sono popolati e visto che non si può porre una questione sull'Assessore Icardi - di fare un'azione di supplenza. Fate un'azione di supplenza. Non c'è l'Assessore in Commissione? Consigliere Preioni, non è che ci dovete dire oggi di nuovo: "Ci faremo carico delle richieste". Sono due mesi che vi fate carico delle richieste di questa informativa. Chiedo al Vicepresidente, all'Assessore Gabusi, a chi, in qualche modo, è coinvolto nella discussione rispetto all'emergenza COVID - che, purtroppo, rischia di tornare pesantemente - di darci delle informazioni.
Chiedo, Presidente, come questione preliminare, di affrontare la questione di affrontarla adesso e non martedì prossimo. Dobbiamo dare delle risposte magari l'Assessore ai rapporti con il Consiglio ci può dare una mano poiché è il suo ruolo.
Cara maggioranza, speriamo che questo Godot, prima o poi, arrivi in Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Approfitto anch'io dell'intervento sulle comunicazioni del Presidente proprio perché nelle sue comunicazioni non ho sentito una disponibilità dell'Assessore a relazionarci sulla situazione sanitaria attuale, che mi pare particolarmente inquietante ed emergenziale.
Faccio solo alcune considerazioni veloci. La prima è sulla ricostruzione della vicenda tamponi e sulla disponibilità dell'Assessore a discuterne.
Chi sta seguendo i lavori del gruppo d'indagine lo sa, ma noi abbiamo chiesto all'Assessore di venire a parlarci proprio della situazione ex ante, cioè della famosa questione per cui c'erano soltanto, teoricamente due laboratori in grado di effettuare i tamponi (probabilmente erano gli unici due che avevano i reagenti in casa). In ogni caso, abbiamo chiesto all'Assessore di venire a parlarci lui per primo, ma non abbiamo ancora avuto modo di concordare una data, perché lui stesso ci ha detto che doveva preparare una relazione sul punto che l'avrebbe impegnato parecchie settimane.
Noi stiamo andando avanti sentendo altri la cui competenza sul tema è inevitabilmente parziale, perché non ci possono ricostruire la situazione né quella di partenza né tutte le questioni che sono state messe in campo successivamente. Per questo, mi unisco al sollecito dei colleghi perch sarebbe utile, da questo punto di vista, ricostruire tutto con la presenza anche dell'Assessore nel gruppo di lavoro.
Il secondo punto su cui mi focalizzo è che noi possiamo continuare a raccontarci che il Piemonte ha fatto un lavoro eccezionale sul tema dei tamponi. Possiamo dirci che siamo passati da due a 28 laboratori, ma se poi i tamponi non li facciamo o li facciamo in ritardo, andiamo solo a tagliare dei nastri. Non so se vi è chiara la situazione. Sono mesi che sentiamo dire che siamo in grado di fare 15 mila tamponi al giorno, l'altro giorno ne abbiamo esaminati 6.000 ed era un record. Abbiamo strappato le bottiglie di champagne, ma gli altri 9.000 ce li teniamo in tasca? Questo non riesco a capire, se siamo in grado di farli perché non li facciamo e, se non li facciamo, il risultato è chiaro. Prendete i dati di ieri. Per la prima volta ieri abbiamo esaminato lo stesso numero di tamponi di Emilia e Veneto. Due Regioni diverse, anche di colore politico, ma per la prima volta ieri il Piemonte è arrivato lì (cento in meno, cento in più) ma, con il 30% in più di contagiati, con lo stesso numero di tamponi.
Questo vuol dire che nelle settimane precedenti non si è tracciato, il virus si è diffuso maggiormente e ora, quando facciamo un certo numero di tamponi, ne "becchiamo" molti di più. Questo è gravissimo, perché vuol dire che nelle settimane precedenti - quando noi vi dicevamo "come mai in altre regioni fanno 10.000 tamponi e noi 5.000?" - sostanzialmente non stavamo seguendo il virus sul territorio. Ed è quello che le notizie giornalistiche, e anche quello che sono sicuro anche voi state raccogliendo sul territorio, continuano a segnalarci quando ci dicono "non mi hanno chiamato", "la mia classe è rimasta in quarantena due settimane senza che nessuno ci abbia chiamato a fare il tampone", "il mio medico di base mi ha segnalato, ma sono passati cinque-sei giorni prima che il SISP mi richiamasse". E noi, oltre ad aprire tanti laboratori e comprare tanti reagenti - come mi auguro sia capitato, anche se non abbiamo le prove che questo sia successo perché continuiamo a non utilizzare quello che voi dite che siamo in grado di utilizzare - abbiamo messo qualcuno in più nei SISP? Se da quando il medico di base segnala a quando il SISP chiama passano quattro-cinque giorni, se i SISP, già oggi, hanno smesso di rispondere al telefono ai medici di base, come ci dicono segnalazioni dal territorio perché le linee sono intasate, è evidente che siamo di nuovo in affanno e non stiamo riuscendo a seguire il virus.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Solo per dire che forse il Consigliere Sarno ha ragione, probabilmente l'Assessore sarà in auto-quarantena non fiduciaria, in mutua senza febbre anche se sta benissimo (ed è importante che stia bene, questo glielo auguriamo) e speriamo che presto venga in Aula. Le ricordo, Consigliere Valle, che se ieri abbiamo fatto il record è semplicemente perché il lunedì diamo i numeri del sabato e della domenica.
Presidente, vorrei parlarle di un'altra vicenda. Come avrà visto, fuori dal palazzo ci sono 36 lavoratori della Edison Facility che, di fatto, ha vinto un appalto sulla manutenzione degli impianti di climatizzazione presso l'Ospedale Molinette di Torino. Come lei sa, quei lavoratori sono quelli che hanno fatto di tutto, tra l'altro, durante il lockdown e durante il periodo peggiore della nostra storia recente. Si sono trovati da soli ad affrontare un tema gigante come quello della gestione di una crisi che era entrata dentro le maglie del nostro sistema sanitario ma, addirittura dentro alle pareti di quei luoghi che dovevano essere inviolabili come gli ospedali.
Che cosa è successo, Presidente? Non so se sia riuscito a incontrarli e mi dispiace che nelle sue comunicazioni non ne abbia fatto menzione, ma sono qui fuori perché un terzo di essi rischia di essere escluso. Escluso perch non abbiamo messo le clausole sociali dentro una gara CONSIP, se capisco bene; esclusi perché, di fatto, nessun direttore ha fatto presente a Edison che sono presenti dei protocolli, siglati tra l'altro da CGIL, CISL e UIL e la Giunta precedente, ma ancora validi. Ci sono ben due delibere: una sulla giusta retribuzione e sull'applicazione delle clausole sociali in tutti gli appalti pubblici, votata all'unanimità da quest'Aula, e poi c'è una votazione sulla delibera, che è la n. 40, ancora valida, anche se è della scorsa legislatura, che chiede ai direttori delle ASL di non fare risparmi sulla pelle dei lavoratori.
Inoltre, come lei sa, abbiamo votato un ordine del giorno, durante quel momento, tra l'altro richiesto dal Presidente Cirio, sulla crisi occupazionale, in cui abbiamo chiesto a lei e impegnato la Giunta a rispettare non solo quei protocolli e quelle delibere, ma a far sì che nessun lavoratore rispondesse a quel ricatto, davvero vergognoso, di fare lo stesso lavoro precedente per meno ore, meno stipendio e magari meno personale.
Costerebbe davvero poco. Intanto mi rivolgo all'Assessora Chiorino, se è ancora presente, l'ho vista all'inizio, poi è entrata Chiara Caucino ed è uscita Elena Chiorino, ma questo è un altro sketch infinito di quest'Aula anzi, facciamo così: Caucino può uscire un attimo, così rientra.



PRESIDENTE

Mi scusi, se sta sull'argomento ha tre minuti, in ogni caso.



GRIMALDI Marco

Scusi, però stavo guadando lei, pensavo mi.



PRESIDENTE

No, no, no, ci mancherebbe, però, se sta sull'argomento.
Siamo sulle comunicazioni e ha tre minuti. Siamo a tre minuti e 48 secondi.



GRIMALDI Marco

Le dico che sarebbe il caso che nelle sue comunicazioni ricordasse che ci sono questi lavoratori e se è possibile sospendere adesso la seduta, o quando lo riterrà lei, per andare a incontrarli e chiedere all'Assessora Chiorino, se è ancora presente, di far presente all'Assessore Icardi che quelle delibere sono ancora attive.
Sapete cosa prevedono quelle delibere se i Direttori dell'ASL - e chiudo su questo - non le rispettano quelle delibere e fanno risparmi sulla pelle dei lavoratori? Che perderanno il premio di produzione. Voglio vedere l'Assessore Icardi e l'Assessora Chiorino fare presente al Direttore delle Molinette che, se non riattiverà il contratto di quei 12 lavoratori dei 36 perderanno loro stessi i premi di produzione.
Grazie.



PRESIDENTE

Il Consigliere Preioni rinuncia al suo intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Volevo porre una questione preliminare, Presidente.



PRESIDENTE

Prego.



RAVETTI Domenico

Grazie.
In premessa, prima delle sue comunicazioni, abbiamo fatto il possibile per convincere la maggioranza e la Giunta ad aprire un dibattito in Consiglio sul tema COVID-19 e sulla necessità di capire - non soltanto noi qui Consiglieri regionali, ma tutto il Piemonte che là fuori ci ascolta - in che condizioni siamo e a che punto è il sistema delle risposte. Speriamo di avervi convinto, però lo verificheremo con il voto sulle questioni preliminari, perché chiederemo il voto sulle questioni preliminari che abbiamo posto e stiamo ponendo alla vostra attenzione.
In questo caso, per essere precisi, Presidente, chiedo una comunicazione della Giunta, prima di affrontare i successivi punti all'o.d.g.
sull'opzione, che è nelle disponibilità del Presidente Cirio, di aggiungere, alle regole previste nell'ultimo DPCM, ulteriori regole più restrittive. Se questo dibattito all'interno della Giunta, o con i consulenti del Presidente e dell'Assessore, è già stato avviato, vorremmo conoscere a che punto è l'approfondimento.
Credo sia argomento di assoluta rilevanza e che debba essere trattato prima di ogni altro punto.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Porrei una questione preliminare legata a una pratica che, a mio giudizio dev'essere interrotta in questa fase.
Come sapete, colleghi, tanti volontari si stanno rendendo disponibili per guidare e portare il camper con i nostri infermieri per fare i tamponi sotto la casa di chi rischia di essere positivo. Tanti di questi volontari si occupano, nelle ambulanze dei soccorritori, di trasportare i nostri pazienti e coloro che sono in difficoltà in questo momento.
Da quello che ci risulta, Presidente, a questi volontari non viene fatto il tampone gratuitamente. Non stiamo parlando di infermieri, stiamo parlando di volontari che trasportano infermieri sotto la casa delle persone che hanno il sospetto di questa tipologia di malattia. Questi soccorritori quindi, gli autisti, stanno tutta la giornata insieme con infermieri che potrebbero, con il rischio in cui corrono stando tutto il tempo a contatto con potenziali cittadini affetti COVID, essere anch'essi contagiati.
Mi sono arrivate diverse segnalazioni che per queste categorie - per queste categorie - Regione Piemonte non ha previsto un tampone gratuito o una continuità di tamponi fatta con costanza. Ricordo che sono volontari quindi danno il tempo gratuitamente, e, nel dare il tempo gratuitamente vorrebbero, da quanto emerge e da quanto mi è stato detto, che la Regione riconoscesse questo valore, il valore del mettersi gratuitamente nelle disponibilità del nostro sistema sanitario e che, su questo, Regione Piemonte avesse un po' di attenzione anche alla loro salute.
Dobbiamo anche un po' smetterla con il ragionamento: ma non essendo dipendenti, non dipende da noi il loro problema legato alla sicurezza.
Su questo, Presidente, chiederei che si affrontasse il tema e che si trovasse una soluzione molto semplice. Mi ricordo che su un tema di questo tipo, come dei volontari che stanno nelle scuole paritarie, il Presidente Cirio, quando incontrò i rappresentanti della FISM (Federazione Italiana Scuole Materne) disse: "Parlerò con Icardi, non vi preoccupate: i vostri volontari, quelli che aprono le scuole, chiudono le scuole e fanno rispettare il distanziamento, riceveranno il tampone gratuito". Addirittura fece una battuta a verbale: "Noi garantiamo il tampone a chi torna dalle vacanze, ma non lo garantiamo a quelli che invece, gratuitamente, si mettono a disposizione sia del mondo scolastico paritario sia" - in questo caso che sto ponendo, Presidente - "dell'associazionismo di volontariato legato al mondo della sanità?".
Su questo, mi auguro che qualcuno della Giunta si faccia buon ambasciatore con l'Assessore Icardi, perché siamo al paradosso. Il paradosso è che a questa gente, questi volontari - padri di famiglia, madri di famiglia - che si mettono gratuitamente nelle disponibilità della Regione Piemonte per trasportare i nostri infermieri ad andare a fare i tamponi, non garantiamo un tampone o, meglio, "sì, se volete fare il tampone, pagatevelo".
Pertanto, chiediamo, di fatto, una tassa per fare volontariato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altri iscritti a parlare, possiamo mettere in votazione le questioni preliminari.
Chiedo se qualcuno vuole intervenire in senso contrario alla questione preliminare avanzata dal Consigliere Sarno.
Consigliere Grimaldi, su cosa desidera intervenire?



GRIMALDI Marco

Non ho capito.
Le ho chiesto delle delucidazioni sulle sue comunicazioni. Adesso lei sta già mettendo ai voti le questioni preliminari.
Prima, però, vorrei che lei rispondesse sulla prima parte, cioè sulla richiesta di delucidazioni rispetto alle sue comunicazioni.



PRESIDENTE

Per quanto concerne i lavoratori da lei ricordati, preciso che era mia intenzione incontrarli appena fossimo nel punto della discussione, in modo tale da potermi assentare e audire i lavoratori dal comparto degli impianti dell'ospedale Molinette, accompagnato eventualmente da qualche componente della Giunta e da qualche Consigliere che non partecipava direttamente al dibattito.
L'alternativa era quella di far aspettare fino alle 12.30-13 i lavoratori.
Ritenevo che si potesse evitare di farli attendere ulteriormente, per dar loro udienza e consentire le dovute valutazioni. Questa, però, era una mia ipotesi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Va bene la proposta magari di audirli adesso, durante il dibattito, in modo da non farli attendere oltre. Ovviamente, alcuni Capigruppo, che hanno seguito più da vicino quella vicenda, avranno piacere di essere presenti quindi nel rispetto di tutte le normative COVID definiamo luogo e ora dell'audizione.
Grazie.



PRESIDENTE

La effettueremo, allora, al termine della seduta, nella pausa.



GALLO Raffaele

Se la vuole fare durante il dibattito, chi vorrà partecipare si potrà allontanare un attimo dall'aula.



PRESIDENTE

Sì, ma dato che mi sembrava che ci potessero essere le condizioni, poich alle audizioni solitamente non partecipa tutto il plenum dell'Aula e poich dovevamo ancora terminare la discussione della scorsa settimana, ritenevo che si potesse organizzare l'incontro in Sala delle Bandiere, appena l'Aula lo consentiva. Infatti, volevo iniziare il processo naturale e normale dell'ordine del giorno.
Nel frattempo, possiamo mettere in votazione le questioni preliminari.
Vi sono richieste d'intervento in senso contrario sulle questioni preliminari avanzate dal Consigliere Sarno, dal Consigliere Ravetti e dal Consigliere Magliano? Ha chiesto la parola il Consigliere Lanzo; ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Voteremo in senso contrario alle questioni preliminari per il semplice fatto che rientrano tutte nella richiesta sulle comunicazioni precedentemente rese. Inoltre, è stata data ampia garanzia di dibattito su tutti i temi affrontati.
Pertanto, non siamo contrari ad affrontare i temi nel merito, ma non in questo momento e in questa seduta.
Voteremo in maniera contraria per questo motivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Non vi sono ulteriori richieste d'intervento, per cui possiamo porre in votazione le questioni preliminari.
Ricordo a tutti di avviare la piattaforma Webex. Procederemo con tre votazioni separate. Ricordo che il numero legale è 23.
Indìco la votazione sulla questione preliminare presentata dal Consigliere Sarno.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sono 25 i voti contrari.
Indìco la votazione sulla questione preliminare presentata dal Consigliere Ravetti.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sono 25 i voti contrari.
Indìco la votazione sulla questione preliminare avanzata dal Consigliere Magliano.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sono 26 i voti contrari.


Argomento: Calamità naturali

Proseguimento dibattito relativo a eventi alluvionali del 2 e 3 ottobre 2020 (atti d'indirizzo collegati)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Proseguimento dibattito relativo a eventi alluvionali del 2 e 3 ottobre 2020", cui sono collegati alcuni atti d'indirizzo.
Nella seduta dell'8 ottobre u.s. il Presidente della Giunta regionale Cirio, ha svolto la comunicazione sugli eventi alluvionali del 2 e 3 ottobre scorso. È iniziato il dibattito in merito, durante il quale sono intervenuti la Consigliera Disabato e i Consiglieri Perugini, Fava e Marin.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, forse mi sarò distratto, ma non ho capito l'esito della nostra richiesta, oltre all'intervento del collega Preioni. Non ho capito.



PRESIDENTE

Le questioni preliminari erano tre e sono state votate dall'Aula in modo contrario.



GALLO Raffaele

La mia non era una questione preliminare, ma una richiesta d'informativa non messa ai voti, ma rispetto alla quale mi aspetto una risposta dalla Giunta o dal Presidente del Consiglio. Non ho avuto risposta, se non un generico impegno del Capogruppo Preioni, che è ben accetto, ma la invito a circostanziare meglio che nella seduta di martedì prossimo se ne possa discutere.
Grazie.



PRESIDENTE

La Giunta è presente e se ha necessità e volontà di intervenire, può farlo sempre, come prescritto dal nostro Regolamento.
In merito al dibattito, ci sono richieste d'intervento? Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Presidente, non ho capito se si procede con l'elenco delle prenotazioni della volta scorsa.



PRESIDENTE

Forse mi sono espresso male. Avevano chiesto d'intervenire la Consigliera Disabato e i Consiglieri Perugini, Fava e Marin.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.
Prima di darle la parola, ricordo che il tempo a disposizione per l'intervento è di dieci minuti.
Chiedo inoltre al Consigliere Segretario Gavazza di venire a presiedere.
Chi volesse venire in Sala delle Bandiere, c'è l'audizione dei lavoratori del sistema di climatizzazione delle Molinette e possiamo svolgerla durante il dibattito.
Prego, Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Torniamo sul tema dei drammatici eventi che hanno colpito il nostro territorio all'incirca dieci giorni fa. A oggi, abbiamo la conta dei danni che si sono riversati sul nostro territorio. Si tratta di quasi 360 interventi urgenti da attuare immediatamente e circa un miliardo di euro di danni subiti dal territorio. Si tratta di cifre altissime che, a mio avviso, rispecchiano la realtà dei fatti, perché effettivamente ci sono state delle province colpite duramente. Si tratta non soltanto di opere pubbliche, ma anche di danni ai privati, alle imprese agricole e a tutto il comparto privato. Questa è un'emergenza che arriva dopo quella sanitaria che ha colpito la popolazione a livello mondiale.
Non possiamo ignorare la richiesta di aiuto del territorio, perché non possiamo permettere che, a distanza di un anno, due emergenze che hanno creato ingenti danni a livello economico, sia alle imprese sia a privati si riversino sui cittadini. La richiesta che arriva dal territorio è una richiesta d'aiuto e le Istituzioni e lo Stato devono esserci.
Anche se sono passati dieci giorni, voglio ringraziare tutta la macchina dei soccorsi, la Protezione civile, i Vigili del fuoco, ma ringraziare anche i Sindaci che, sul territorio, non si sono risparmiati e si sono fatti trovare presenti. Noi non dobbiamo dimenticare questo impegno e nemmeno dimenticare che la loro presenza è costante. Non possiamo ricordarci di loro soltanto quando avvengono queste tragedie o quando si è in regime d'emergenza.
Mi ricollego anche a quanto è stato detto la settimana scorsa da diversi Consiglieri, ma non soltanto la settimana scorsa, anche a distanza di un anno dall'ultimo evento calamitoso che ha colpito il nostro territorio, che era all'incirca lo scorso novembre. È stato detto che non bisogna lasciare le Amministrazioni locali da sole a gestire questi drammatici episodi; è stato detto che i Sindaci vanno supportati e aiutati.
Un anno fa, in risposta a una mia interrogazione all'Assessore Gabusi, mi era stato risposto che i Comuni andavano supportati perché spesso non hanno le strutture adeguate per procedere, per esempio, con la pianificazione e la progettazione delle opere di prevenzione, che sono essenziali, perch sono quelle che garantiscono la prevenzione su eventi come questo. La prevenzione, a dire il vero, costa meno dell'emergenza, però è più efficace e non possiamo pensare che i Sindaci e le Amministrazioni possano farcela da soli a pianificare e a progettare questi interventi, e non è niente di diverso da quello che ha detto il nostro Ministro Costa.
Ho sentito un passaggio del Presidente Cirio, durante le comunicazioni della settimana scorsa; il Presidente ha detto che si sentiva in dovere di difendere i Sindaci da alcune affermazioni del Ministro Costa. Io quest'affermazione non l'ho gradita e mi dispiace che il Presidente Cirio non sia in Aula; gli avrei fatto notare che le stesse parole sono state dette da due esponenti della maggioranza e anche della sua Giunta e, per giunta, dello stesso partito! Affermazioni che condivido, tra l'altro perché dettano una richiesta d'aiuto e di supporto agli Enti locali, il che non vuol dire affermare che gli Enti locali non sono in grado e che non spendono le risorse, ma vuol dire che noi dobbiamo supportarli con le risorse e permettere loro di progettare le opere per poterli spendere. Non è niente di diverso da quello che ha detto il Ministro Costa. Ora, se vogliamo utilizzare due pesi e due misure, possiamo anche farlo in quest'Aula, ma non è corretto.
Condivido quello che ha detto il Ministro e condivido quello che hanno detto i colleghi: dobbiamo dare un supporto e un sostegno agli Enti locali soprattutto quando si tratta di prevenzione che, come dicevo prima, è fondamentale per evitare tragedie, ma anche a volte, purtroppo, la perdita di vite.
Questo ha certamente un costo e richiede anche delle tempistiche per la realizzazione. Si pensi che sul nostro territorio, a volte, la realizzazione di queste opere, che sono fondamentali, avviene dopo anni quasi quanti ne passano per il superamento della loro necessità, perch spesso la pianificazione territoriale va oltre: si realizzano opere laddove erano previste, invece, opere di prevenzione e questo rende inefficaci gli interventi di prevenzione, proprio per il tempo che viene richiesto per la realizzazione degli stessi, perché è un periodo molto lungo e per i problemi di cui abbiamo detto prima. I problemi sono relativi alla realizzazione dei progetti, problemi relativi al realizzare le opere pianificate e progettate e problemi, a volte, anche nello stanziamento e nella fornitura dei fondi necessari.
Questo è un aspetto sul quale la Regione può intervenire, come deve intervenire il Governo. Come dicevo prima, il Governo c'è ed è presente sulle opere di prevenzione, in particolare, presso il Ministero dell'Ambiente sono stati destinati degli Uffici specifici per dare supporto agli Enti locali e ai Sindaci che chiedono il sostegno per la pianificazione. Ed è ciò che ho chiesto pure io con un ordine del giorno destinato, invece, alla Giunta regionale, con il quale ho chiesto di fare altrettanto, cioè mettere a disposizione risorse, competenze e uffici per supportare gli Enti locali in quest'importante pianificazione.
La settimana scorsa, ho ascoltato con molta attenzione gli interventi dei colleghi e su alcuni temi sono anche d'accordo, però quando si afferma che quando avvengono queste tragedie sia colpa dell'albero, diciamo che mi viene un sussulto, perché ritengo che la problematica del dissesto idrogeologico abbia radici ben più profonde, che vanno ricercate nella pianificazione territoriale, nella realizzazione di opere del passato forse insostenibili dal punto di vista non soltanto ambientale, ma anche geologico.
In realtà, è un connubio di fattori che si vanno ad aggiungere, ovviamente a quella che è un'altra emergenza che stiamo vivendo, quella dei cambiamenti climatici. Basti pensare che sulle nostre Alpi si sta verificando un innalzamento di due gradi della temperatura media; due gradi possono sembrare forse pochi, se detti così, ma in realtà a livello ecologico-ambientale è un'enormità. Questo crea grossi scompensi e favorisce eventi come quelli che si sono verificati nei giorni scorsi perché il problema non è quantificare l'acqua che cade in un anno: il problema è verificare come cade e in quanto tempo. E gli episodi di dieci giorni fa ci hanno mostrato che, fuori stagione, si è riversata una quantità d'acqua esagerata, che ha causato tutti i danni che si sono verificati sul nostro territorio.
Purtroppo, i cambiamenti climatici sono in atto, noi lo sappiamo e ne abbiamo discusso un anno fa in quest'Aula all'attenzione dei ragazzi del Friday for Future, che ci chiedono in continuazione di non prendere sottogamba questo problema e di realizzare opere e d'intraprendere azioni a livello di Consiglio regionale, proprio per ridurre le emissioni e per andare incontro alle nuove sfide e le nuove esigenze di tutela ambientale.
Sfortunatamente, questi cambiamenti climatici sul nostro territorio noi li stiamo sentendo in una maniera a dir poco smisurata, perché se guardiamo la conta dei danni e se verifichiamo ogni quanto tempo si stanno verificando ormai questi episodi, capiamo bene che, alla lunga, non sarà più sostenibile economicamente andare incontro alle esigenze di riparazione dei danni provocati. Ecco perché, a mio avviso, bisogna prevenire questo livello di danno e, quindi, favorire le opere di prevenzione che possono andare a ridurre i costi che andremo a pagare in emergenza.
Anticipo che questo è uno degli impegni del mio ordine del giorno, come lo è il sostegno agli Enti locali per la pianificazione, perché non possiamo come dicevo prima, ricordarci di loro soltanto quando dobbiamo andare a visitare le aree delle tragedie. No, noi dobbiamo esserci sempre, dobbiamo dare il nostro aiuto, il nostro supporto e le nostre strutture a disposizione dei Sindaci, proprio perché la prevenzione, come abbiamo visto, è importante: un miliardo di euro è una cifra enorme e, purtroppo, è la richiesta - forse, anche sottodimensionata - dei danni effettivi, perch pensare che con quella cifra si possano riparare anni e anni d'impegno di famiglie, di aziende e di imprese che hanno visto perdere tutto, spazzato via dalla marea del fango e dalla marea dell'acqua, forse ci rendiamo conto che effettivamente è quasi poco.
Come dicevo prima, le province colpite sono tante, gli scenari sono apocalittici. Anche purtroppo in alta montagna la furia dell'acqua ha creato danni agli impianti di risalita, mettendo effettivamente in difficoltà la stagione invernale in arrivo. Sono episodi che non si verificano quasi mai in questo periodo dell'anno, ma sfortunatamente, come dicevo prima, l'ambiente si sta trasformando, i cambiamenti climatici ci pongono di fronte a queste nuove sfide e noi dobbiamo saperle cogliere ed essere coraggiosi sia, come dicevo prima, sia in tutta la questione delle opere di prevenzione sia nella pianificazione futura.
È chiaro che anche il consumo di suolo - non lo dico io, ma ce lo dicono numerosi esperti - contribuisce, purtroppo, al rafforzarsi e al verificarsi di questi eventi sul territorio. Non possiamo parlare di prevenzione, non possiamo parlare di opere se non pensiamo che la direzione giusta sia quella di andare verso un azzeramento del consumo di suolo. È verificato che, laddove c'è tanto cemento, purtroppo queste tragedie raddoppiano.
Un ultimo accenno vorrei farlo riguardo a un'affermazione che è stata fatta la settimana scorsa proprio sulla colpevolezza degli alberi. Ci sono delle proposte di legge che effettivamente sono in discussione in Parlamento e che prevedono tagli drastici, ma ritengo che qualsiasi decisione si debba prendere in quest'Aula la si debba assumere ascoltando tecnici e ascoltando esperti e non prendendo sottogamba le reali motivazioni. A volte potremmo anche compiere danni peggiori di quelli che, invece, si sono già verificati sul territorio.
Grazie.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Disabato per il supporto portato alla discussione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Federico Perugini; ne ha facoltà per dieci minuti.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
Cercherò di non occupare tutti i dieci minuti anche per permettere all'Aula di proseguire nei lavori all'o.d.g.
Facendo seguito all'intervento del Presidente Cirio e anche rispetto a interventi precedenti, il territorio novarese, che qui proviamo a rappresentare, ha alzato un grido di dolore, innanzitutto per il tema infrastrutturale legato alla questione del ponte caduto che collega la provincia di Vercelli con quella di Novara. Sappiamo del grande impegno che la Giunta sta profondendo per risolvere in tempi estremamente brevi ma soprattutto, anche il tema legato alle nostre campagne e alle colture risicole che rischiano di essere messe in discussione rispetto alla prossima stagione. Infatti, un altro tema, quello legato al ponte del canale Cavour, richiede un intervento immediato.
La questione del canale Cavour e dei successivi allagamenti che poi il fiume Sesia ha provocato attraverso vari torrenti e rivoli è un tema che purtroppo, non fa il paio con l'intervento che abbiamo appena sentito. In Aula qualcuno ha detto che si dà sempre la colpa agli alberi. Ora, nessuno vuole dare la colpa agli alberi, ma nessuno conosce il territorio più di chi lo abita e di chi lo lavora. È giusto e doveroso ascoltare i tecnici ma è altrettanto giusto ascoltare chi, in modo secolare, ha custodito le nostre campagne. Mi riferisco, ad esempio, ai risicoltori. Non più tardi di ieri, con dei colleghi del territorio e con l'Assessore all'agricoltura abbiamo fatto dei sopralluoghi e incontrato degli agricoltori che ci hanno fatto vedere, ci hanno mostrato dei piccoli rivoli e dei piccoli torrentelli che, con un minimo di manutenzione e pulizia, avrebbero certamente evitato di esondare. Quella pulizia significa potare gli alberi ed evitare che le eventuali ramaglie si ammassino in diversi punti, ma quando quelle ramaglie sui grandi corsi d'acqua diventano dei tronchi d'albero, buttano giù le infrastrutture.
Il vero tema di cui in quest'Aula dobbiamo prendere atto e, allo stesso modo, la Giunta regionale - mi pare che lo stia facendo toccando con mano e, di conseguenza, nella filiera di chi deve legiferare al Governo, ovvero il Ministro Costa, è che bisogna derogare, rispetto a necessità e bisogni la pulizia degli alvei dei fiumi, rispettare le regole tecniche, il che non vuol dire necessariamente arrivare all'estremizzazione di dragare i fiumi.
Lì è giusto e necessario ascoltare i tecnici, ci sono diversi livelli d'intervento ma, soprattutto laddove un corso d'acqua si capillarizza, c'è la necessità che questo sia mantenuto pulito. Diversamente, ci troveremo nella condizione in cui ci siamo trovati in cui, ahinoi, abbiamo registrato purtroppo qualche vittima sul territorio e, per fortuna, prevalentemente dei danni. Questi danni vanno evitati e soprattutto, riguardo al caso contingente, bisogna intervenire con tempestività. L'intervento tempestivo ci permetterà di non compromettere una stagione di un prodotto agroalimentare importante e fondamentale per il tessuto piemontese, come quello della risicoltura.
Arrivo al punto e provo a chiudere. Vediamo se siamo in grado, ciascuno di noi e con la propria responsabilità, di sostenere le richieste dirette di chi la campagna la abita, la vive e la lavora e non, per l'ennesima volta diventare vittime anche noi in quest'Aula di chi, invece, vive in un comodo appartamento o in un palazzo romano e non sta ad ascoltare puntualmente la necessità e il bisogno quotidiano. Questo lo possiamo fare solo insieme.
Girando nei territori che hanno subito le alluvioni, e parlo del Novarese abbiamo trovato una serie di detriti non solo per le strade che oggi sono accumulati, ma bisognerebbe davvero andare a vedere i detriti che si trovano nelle campagne (che abbiamo documentato) e che compromettono gli investimenti di chi deve lavorare, compromettono i macchinari. È un altro elemento che rischia d'intervenire e d'interrompere il tipo di produzione che abbiamo citato. Abbiamo trovato tronchi d'albero, ma anche inerti varie ed eventuali che si trovano in mezzo alle risaie, proprio a seguito degli eventi alluvionali. Questi elementi di risulta, quando sono visibili l'agricoltore li sposta, ma quando non sono visibili rompono le lame delle mietitrebbie, che costano un sacco di soldi, e poi, magari per vincoli e lacciuoli europei, non riescono nemmeno ad arrivare, attraverso il nostro lavoro in Regione, quelle misure che permettono di ottenere degli investimenti o di innovare e rinnovare in tecnologia.
Presidente, credo che oggi dobbiamo prendere atto, e mi riferisco al territorio novarese, di un bisogno e di una necessità. A supporto delle azioni in corso da parte del Governo regionale, alla fine delle scorsa settimana gli Assessori Protopapa e Marnati sono intervenuti, insieme alle associazioni di categoria, per cercare di accelerare queste istanze e per produrre quelle deroghe che stiano, comunque, nel rispetto delle vigenti norme e possano permettere di risolvere il problema.
In quest'Aula, da questa parte, non possiamo che esserci per sostenere questo lavoro. Allora parliamo come mangiamo, ma per fare così dobbiamo solo ed esclusivamente ascoltare chi il territorio lo conosce e chi ha saputo interpretare, in anni, i risultati.
Dalle nostre parti si dice che le risaie, quando sono allagate, sono il mare a quadretti. Con i suoi 110 metri cubi al secondo, il canale Cavour non è che ha allagato oggi le campagne, le ha allagate per un evento alluvionale, ma quando si allagano per il cambio stagionale, cioè quando si allagano le risaie, in realtà è un allagamento che è frutto di un lavoro e di una struttura territoriale secolare. Noi dobbiamo continuare attraverso questo solco tracciato; diversamente, se andremo a legiferare in modo restrittivo, limitativo e non risolutivo, saremmo complici.
Noi non lo vogliamo essere.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Federico Perugini per il supporto dato alla discussione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Fava; ne ha facoltà.



FAVA Mauro

Grazie, Presidente.
Volevo portare a conoscenza che, come si è parlato in quest'Aula di un evento alluvionale su tutto il territorio, non ho ancora sentito parlare del mio territorio, le Valli di Lanzo, per arrivare nel Canavese e nell'Eporediese, se non un cenno da parte del Consigliere Avetta sull'Eporediese, sul nodo idraulico.
Abbiamo avuto danni non indifferenti, forse meno evidenti perché sono serviti bene i lavori fatti negli anni, ma adesso richiedono delle manutenzioni, oltre a dove sono stati portate via scogliere e briglie nell'alta quota delle montagne della Valle Orco, Valle Soana e Valchiusella.
Ci sono stati danni che, forse, all'occhio della gente, passando quando piove, si vedono poco, ma oggi, se si passa, con i letti dei fiumi abbassati ci si accorge che in alta quota il livello del fiume o del torrente è sceso di qualche metro. Abbiamo due o tre punti evidenti dove è sceso di quattro o cinque metri, dov'è venuta a mancare, negli anni, la manutenzione. La manutenzione non è prevenzione; la manutenzione riguarda le opere fatte da anni nei nostri territori, ma dimenticate. Abbiamo delle briglie, nei torrenti di alta quota, che non vengono puliti sotto. La briglia è un salto che fa fare all'acqua di scendere, di fare la caduta caduta a morte, e di partire via. In questo momento sembrava un corso unico.
Questa è la mancanza di manutenzione che non prevediamo mai di fare una volta che le opere sono finite e stanno per decenni all'abbandono, poi causano quello che abbiamo visto nelle vallate un po' distanti da noi. Sono i primi danni causati dalla mancanza di manutenzione.
La prevenzione, come hanno detto prima i colleghi Disabato e Perugini dev'essere fatta dall'uomo. La prevenzione è sul territorio. Dato che mi sento un po' contadino, tra qualche settimana prenderò la motosega e andr a tagliare la legna. Oggi lo faccio per hobby, ma, ieri, i miei nonni e i miei genitori lo facevano per scaldarsi.
La manutenzione dei territori dev'essere fatta da noi; quando si passa in un bosco e si vede un pezzo di legno che va a ostruire un piccolo ruscello o una via di fuga che porta verso il corso d'acqua principale, bisogna toglierlo. I nostri vecchi lo facevano; i nostri vecchi recuperavano quei terrazzoni che ci sono lungo le campagne di montagna per piantare coltivazioni, le coltivazioni che potevano essere fatte nelle nostre vallate.
Era un gesto di mantenimento in piedi del territorio, di pulizia del territorio e di tutto ciò che andava a danneggiare queste strutture che loro facevano venivano eliminate, non perché lo diceva una persona molto più brava di noi che poteva essere un ingegnere o un geologo, ma perch ostruivano il lavoro fatto e gravitavano sulla sicurezza di chi abitava in quelle zone.
Se andiamo indietro negli anni, non è che le alluvioni non siano mai avvenute. Se prendiamo la quantità d'acqua scesa, stando al ricordo degli anziani delle montagne, tra gli anni Cinquanta e Sessanta era venuta una pioggia simile a quella di questo periodo, ma essendo le montagne più curate e più manutenute, i danni sono stati inferiori.
Tornando ai danni alluvionali nelle nostre vallate, noi abbiamo vallate dove gli alpeggi, con l'acqua caduta con forte intensità in alta quota sono stati completamente devastati. Abbiamo alpeggi dove una volta c'era erba, ma oggi ci sono pietre, perché la quantità d'acqua ha portato via la terra che permetteva di far crescere l'erba. Si va nell'alpeggio a mangiare, ma essendo in alta quota, c'è meno terra e più pietre: quando scivola via la terra, si arriva su e ci sono delle pietraie uniche.
Si parlava del dragare i fiumi. Certo che bisogna dragare i fiumi, ma occorre capire dove andarli a dragare, perché i nostri vecchi, quando andavano nei fiumi, portavano via la sabbia necessaria e la riportavano dove il fiume la portava via. La natura ci insegna che bisogna togliere dov'è non serve e portarla dove c'è necessità.
È un discorso che ho sentito fare dai vecchi, ma l'ho sentito fare anche da una persona che elogio, il geologo che l'altro giorno era con me a fare il sopralluogo nei territori. Mi ha riportato questa frase: la sabbia è da togliere via, perché abbiamo letti dei fiumi più alti degli argini del fiume e, a momenti, più alti dei Paesi che li confinano. Quello bisogna farlo, ma in alta quota, dove la sabbia o le pietre sono portate via da questi eventi alluvionali. Occorre riportarli. Bisogna andare a fare manutenzione a quelle briglie che i nostri nonni avevano fatto costruire.
Negli anni Quaranta e Cinquanta, quando si andava a fare i bacini idrici si creavano delle zone morte, che oggi sono sparite.
È una dimenticanza su cui tutti dobbiamo sentirci colpevoli, perch mancando quei sostegni dell'acqua, nel tempo, l'acqua scorre veloce, viene a valle e porta giù tutto quello che trova. Abbiamo territori che, come si diceva prima, non sono manutenuti, perché sono all'abbandono totale. Non abbiamo mai incentivato, negli anni, l'agricoltura o chi doveva fermarsi nelle montagne. Abbiamo le montagne spopolate e poi diciamo: non c'è nessuno che sta in montagna. È ovvio che non c'è nessuno, non abbiamo mai favorito a restare quelli che sono andati via.
Oggi queste sono le condizioni: vai in montagna e non trovi più nessuno che la cura e non trovi più sentieri, se non per qualche persona di buona volontà, che possono essere hobbysti che vanno sui territori, o le nostre squadre forestali che vanno a ripristinare alcuni sentieri, ma non puoi rifare un territorio vasto di foreste, che per il 50% del territorio è montano su tutto il nostro territorio. Bisogna mettersi in testa che occorre preventivare, fare la prevenzione, e fare la manutenzione alle opere che abbiamo, senza continuare a rimanere seduti sulle nostre poltrone parlo in generale - a guardare quello che possiamo fare o non fare, ma non lo facciamo, non viene fatto, non viene incentivato e non viene data la possibilità, a chi vive la montagna, di poter dare un servizio utile, non a noi, ma alla montagna.
La montagna è cosa ben diversa dalla pianura, perché in pianura fai dei servizi con comodità, mentre la montagna bisogna viverla. Io sono uno di quelli che la montagna la vive gran parte dell'anno; abito anche un po' più in basso, ma sono sempre in montagna. Per andare in montagna bisogna capire alcune cose: che non si va il sabato, la domenica o la settimana di ferie ma bisogna viverla quando hai un metro e mezzo-due metri di neve o quando ti arrivano le valanghe.
Nella mia vita ho passato, dal 1970 fino adesso, quattro alluvioni e una valanga che ci aveva completamente isolato. Avevo due anni. La prima alluvione nel 1977, poi nel 1993, nel 1994 e nel 2000. Le ho vissute come amministratore, ma anche come volontario, e quando ti vedi un'alluvione che ti porta via la casa, non è bello. Non l'ho vissuta sulle mie spalle, ma vicino a gente che viveva in queste condizioni. Ma perché queste condizioni? Perché il territorio non era né prevenuto né mantenuto in ordine. Noi dobbiamo imparare a fare prevenzione e, soprattutto, vista la quantità di opere che abbiamo, fare una manutenzione preventiva. È questo che chiedo alla Giunta e a lei, Presidente: nelle varie opere di sostegno che andranno fatte nei nostri territori, chiediamo che sia programmata una manutenzione preventiva.
Fatta una scogliera, se non vado a mantenerla pulita, tra un anno, due o dieci, alla prima alluvione sarà allo stesso punto di prima. Se vedo una scogliera bella in alto, ma poi in basso mancano due metri di materiale perché l'ha portato via il fiume, tanto vale che ci sia una scogliera! Impariamo che "prevenzione" e "manutenzione" sono due aspetti distinti, che devono però correre assieme. Questo è quanto vi posso raccomandare sulla base delle mie esperienze vissute.
Grazie, Presidente, e grazie a tutti.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Mauro Fava per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato attentamente tutti gli interventi, anche quelli dell'altra settimana. Inizialmente, non ero intenzionato a intervenire su questa tematica. Credo, però, che si debba fare un ragionamento come Consiglio regionale nel suo complesso.
Partirei proprio dal 1957. Ho una fotografia in bianco e nero di mio papà che, a Borgata Sestriere, nel 1957, con picco e pala interveniva a seguito dell'alluvione che, proprio in quella frazione, aveva fatto una devastazione. Ed è proprio da lì che, vivendo in montagna, si è formata una cultura a proposito della manutenzione costante dei canali e dei rii, e sulla necessità di salvaguardare tutto il tessuto idrografico dell'area montana.
Diventato Sindaco nel 1999 e nel 2000, come amministratore pubblico mi ritrovai a gestire un'alluvione che penso tutti ricorderanno essere stata devastante non solo per la parte valdostana, ma anche per la parte piemontese e alessandrina (quasi tutte le province del Piemonte sono state coinvolte).
Nel momento in cui divenni Sindaco, l'obiettivo primario era la pulizia di tutti i rii, degli alvei e dei torrenti del Comune di Pragelato in allora.
L'alluvione arrivò. Mi ricordo che i primi mesi peregrinavo in Regione chiedendo come potevo fare a ottenere autorizzazioni per la pulizia dei fiumi, perché mi ero reso perfettamente conto - me l'avevano evidenziato i cittadini - che c'era un problema su tutti i rii, sia quelli laterali al Chisone, sia sull'asta principale del fiume Chisone.
L'alluvione, fra l'altro, mi vide poi affrontare un processo per essere stato accusato di abuso in atti d'ufficio, perché avevo fatto chiudere un campeggio di 200 roulotte, situato in un'area pericolosa. Ho affrontato la vicenda e ne sono uscito a testa alta: quel campeggio non è mai più stato riaperto e oggi è una bellissima area restituita alla natura. Quello è stato l'unico caso in Piemonte in cui un campeggio in quell'occasione è stato chiuso e mai più riaperto.
Ho ascoltato i vari interventi: chapeau per quello del Consigliere Riva Vercellotti, dove si percepiva che c'era preoccupazione, competenza esperienza, ma anche cuore e animo nell'affrontare quello che è un problema che la cittadinanza, purtroppo, ha nuovamente sofferto in questo periodo.
Quando sento dire che è giusto sollevare certe questioni - parliamo di Euro 0, Euro 1, Euro 2, di nebbia in Val Padana, di CO2, eccetera - confermo che sono argomenti sicuramente importantissimi, che dobbiamo affrontare rapidamente, ma in questo momento.
Vorrei aver registrato alcuni interventi di Consiglieri e darli magari al Sindaco di Limone Piemonte (per citarne uno a caso, che ha visto la sua industria praticamente a terra e che dovrà ricostruire da zero). Forse lo stesso verrebbe qua in Aula a dire: "Senti, Consigliere, hai voglia di prenderti una pala e un picco e venire a darmi una mano sui miei territori?".
Questo lo dico perché? Perché credo che fra noi Consiglieri in momenti come questi non debba assolutamente esserci maggioranza e opposizione: ci dev'essere, invece, una convergenza totale e senza ombra di alcun genere.
Perché ci sarà tempo, eventualmente, per fare polemiche! Non è colpa dell'Amministrazione precedente, di quella futura o di quella che c'era dieci, 15 o vent'anni fa.
Questo ci deve insegnare. Il Piemonte ha fatto guida in Italia dal 1994. Lo stesso Presidente Cirio ha fatto presente che, in realtà, la Protezione civile del Piemonte da quegli anni è diventata leader non solo in Italia ma anche in Europa.
Allora chiedo a tutti, in modo serio e sabaudo, perché il sabaudo in questi momenti sa star fuori delle polemiche, di unirci e di concentrarci su quelli che devono essere gli obiettivi alti su cui si affronteranno le normative che necessitano, probabilmente anche concedendo molta più libertà ai Sindaci.
Quando si verificano le alluvioni, i Sindaci sono messi sul trono come veri paladini, i primi a essere in trincea. Ma quando questi momenti passano c'è sempre su qualche legge un qualcosa per cui viene da dire: "Bisogna stare attenti a come si comportano i Comuni". Come se non ci si fidasse della piccola amministrazione comunale.
Qui bisogna ribaltare il modello: più fiducia ai Comuni, più fiducia ai Sindaci e più possibilità d'intervenire immediatamente - immediatamente! su quello che il primo cittadino ritiene necessario per salvaguardare il suo territorio.
Penso che qui, a conti fatti, sia opportuno intervenire nell'emergenza. Ma sicuramente bisogna ragionare sul fatto di avere una programmazione su tutte le aste fluviali di tutto il Piemonte. E, possibilmente, inventarsi e trovare un modo - attraverso non solo i PMO, i fondi sulla montagna o quant'altro - per avere tutti gli anni un bilancio costante di spesa destinato a questo settore. Perché se non si comincia dalla montagna, non si salva mai, comunque, la pianura.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Valter Marin per l'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Carlo Riva Vercellotti; ne ha facoltà per dieci minuti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno - ne approfitto per comunicare che era sottoscritto anche da me, sebbene non fosse stata apposta la mia firma - vede come primo firmatario il collega Graglia.
È un ordine del giorno scritto insieme che riguarda una delle situazioni drammatiche che abbiamo vissuto il 2 e 3 ottobre e che ancora oggi stiamo vivendo, quella relativa all'enorme sofferenza che vivono oggi migliaia di famiglie e di imprese di tutto il Piemonte.
Il nostro Gruppo la scorsa settimana ha fatto un intervento in discussione generale e ha presentato un question time legato al tema della pubblica incolumità, in particolare del ripristino urgente degli argini. Oggi presenteremo un altro question time relativo al tema dell'agricoltura e ai danni enormi subiti, ma con quest'ordine del giorno vogliamo sollecitare la Giunta regionale affinché chieda al Governo e al Parlamento un'attenzione particolare per i danni enormi subiti dai privati e dalle aziende piemontesi.
La scorsa settimana questo Consiglio ha compiuto un gesto assolutamente ammirevole e importante, che è stato quello di mettere subito a disposizione la cifra di dieci milioni di euro proprio ai privati e alle imprese. Ciò che chiediamo la Governo nazionale sostanzialmente è di fare la stessa cosa, cioè un impegno da parte del Governo a fare esattamente quello che abbiamo fatto noi una settimana fa.
Abbiamo aggiunto una cosa. Abbiamo visto che nella conversione in legge del "decreto agosto", il Governo ha immaginato una norma che porta al 165% il superbonus a tutti i privati che hanno vissuto una situazione drammatica a causa dei terremoti, nel Centro Italia in particolare. Noi con quest'ordine del giorno chiediamo che i cittadini piemontesi siano considerati nello stesso modo dei cittadini del resto d'Italia che hanno vissuto eventi calamitosi. Non vogliamo avere di più, ma non vogliamo avere di meno.
Questo è l'appello forte che arriva dal mio Gruppo e mi auguro vivamente che il Consiglio regionale prima e il Governo poi lo accolgano.
Proprio ieri abbiamo ricevuto la notizia che l'ordine del giorno presentato da Forza Italia in Parlamento è stato accolto dal Governo. È un segno certamente importante, così come lo è il fatto che ci sia una spinta forte e corale anche della Regione Piemonte come istituzione e, soprattutto, che nella legge di bilancio per il 2021 ci sia, nero su bianco, l'equiparazione dei cittadini e delle imprese alluvionate in Piemonte ai cittadini e alle imprese terremotate in Italia. Non chiediamo di più, ma non chiediamo neanche di avere una considerazione diversa e inferiore ad altri alluvionati. Tutti coloro che hanno subito un evento calamitoso devono avere la stessa attenzione, senza alcuna differenza.
Pertanto, l'auspicio è che questo consesso possa accogliere il nostro ordine del giorno, che va in questa direzione. Ringrazio ancora il collega Graglia per l'attenzione dimostrata e i colleghi che hanno firmato insieme con noi l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Riva Vercellotti per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà per dieci minuti.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Sarò molto più sintetico. Solo per esprimere la soddisfazione per quest'ordine del giorno da parte del Gruppo Fratelli d'Italia. Ne abbiamo parlato con dovizia di particolari e con buon approfondimento nella scorsa seduta di Consiglio. E, ancora una volta, in occasione di un evento alluvionale forte, intenso e sicuramente differente da quelli vissuti in passato, il nostro territorio ha subito delle ferite gravi.
Sabato scorso il Capo Dipartimento della Protezione civile Borrelli, che ho avuto la fortuna di poter accompagnare a Limone Piemonte, ha evidenziato le problematiche legislative che incorrono quando si prova a mettere mano a una politica di manutenzione, di prevenzione, di pianificazione, di gestione e di pulizia degli alvei fluviali, dei versanti e delle sponde.
Noi questo dobbiamo arrivare a farlo ed è una risposta che dobbiamo dare al territorio piemontese e ai cittadini, perché la chiedono soprattutto coloro che, in questo momento, stanno vivendo le difficoltà enormi per essere stati colpiti dall'alluvione, con le loro attività distrutte e tante problematiche alle abitazioni, oltre che alla viabilità. Ho incontrato più di uno dei nostri amministrati che hanno perso l'abitazione.
Credo che quest'ordine del giorno nel suo impegno finale abbia un significato sociale, ma anche economico importante, cioè noi dobbiamo intervenire subito. Così come dobbiamo intervenire dal punto di vista legislativo per mettere in sicurezza il territorio, dobbiamo permettere a chi è stato danneggiato di riprendere la propria attività e di ritornare a casa sua. Pertanto, dopo l'importante intervento che abbiamo fatto la scorsa settimana in Consiglio, deliberando dieci milioni di euro a favore dei soggetti privati, come Regione Piemonte dobbiamo anche impegnarci affinché gli interventi che arriveranno dallo Stato - che Borrelli sabato ha garantito - siano destinati nella misura almeno del 30%, com'è stato detto, per le sedi aziendali e le abitazioni private.
Con questo, esprimo il parere assolutamente favorevole del mio Gruppo a tale ordine del giorno e ringrazio il collega Graglia per averlo presentato.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Bongioanni per l'intervento.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento in discussione generale passiamo all'illustrazione degli ordini del giorno.
. Ordine del giorno n. 412 presentato da Fava, Cane, Cerutti, Gagliasso Gavazza, Leone, Marin, Mosca, Nicotra, Perugini, Protopapa e Poggio inerente a "Evento alluvionale del 2-3 ottobre 2020 - cura e manutenzione del verde pubblico e privato lungo rade piemontesi" La parola al Consigliere Fava per l'illustrazione; ne ha facoltà per dieci minuti.



FAVA Mauro

Grazie, Presidente, ma sarò più breve.
Quest'ordine del giorno è per prevenire una delle principali cause dei danni arrecati alla rete di viabilità (strade comunali, provinciali o della città metropolitana, statali), verificatisi su tutti i territori.
Il nostro grosso peccato è che non tagliamo le piante sui cigli delle strade. Le ordinanze dei Comuni non vengono quasi mai rispettate da parte dei cittadini proprietari di questi terreni o, addirittura, dai singoli gestori delle strade. Ci sono piante che crescono sul ciglio della strada quasi sulla striscia bianca e questo non deve più succedere.
La scorsa settimana, venerdì 2 e sabato 3, ho percorso la strada provinciale e su 17 chilometri abbiamo contato 48 piante cadute; questo a causa dell'incuria di chi gestisce la strada, in primis, ma anche dei proprietari dei terreni che confinano con la rete stradale.
Quest'ordine del giorno sta per mettere in condizioni la nostra Giunta di accelerare i tempi di ripristino di tutta la vegetazione e delle piante ad alto e medio fusto lungo le carreggiate e tutta la viabilità, anche quelle dove ci sono i centri abitati, perché nel centro del paese non può stare un pino più alto del tetto delle case! Queste sono manutenzioni che devono essere fatte nell'ordinario: il taglio delle piante nei cigli delle strade dev'essere fatto a due, a tre se non a sei metri, perché alcune piante ad alto fusto, come i castagni o gli abeti che si trovano lungo le strade di montagna, cadono sulla strada, a causa delle pessime condizioni meteorologiche, come quelle avvenute lo scorso 2-3 ottobre.
Per fortuna, questa volta nessuna pianta è caduta sui mezzi che passavano in quel momento, ma si è trattato soltanto di fortuna, considerando che personalmente, ho contato 48 piante cadute; tuttavia, i mezzi di soccorso i Vigili del fuoco e le ambulanze che dovevano intervenire sui territori della vallata, nella casa di riposo o in altre strutture, si sono fermati perché non potevano percorrere quelle strade.
Per questo motivo, voglio che la Giunta comunale s'impegni verso le Amministrazioni inferiori, Province e Città metropolitana, ma in primis verso i Sindaci dei Comuni, a fare rispettare ordinanze che prevedono il taglio e la pulizia di tutti i cigli delle strade; sanno loro quali misure adottare, ma dev'essere evitato l'intralcio del traffico sia per permettere i soccorsi, sia per permettere la viabilità a tutti i cittadini che percorrono quelle strade quotidianamente per andare al lavoro, per turismo e per tante altre cose.
Bisogna evitare che le piante crescano sui cigli delle strade; questa misura deve avvenire nell'immediato, perché se ci saranno altri eventi come la neve o la pioggia, dal momento che pioverà, perché siamo in autunno o quant'altro, questo succederà di nuovo. Se sarà impossibile passare su una strada provinciale, o una strada qualunque, a causa di una pianta che è caduta, questo è solo colpa dell'uomo e non delle intemperie, perché ci sono delle cose da fare e bisogna farle: non bisogna fermarsi.
Questo fa parte non soltanto della prevenzione, ma della manutenzione, che è una cosa un po' diversa; la manutenzione dev'essere fatta e dev'essere a carico di tutti noi e di tutte le Amministrazioni. Prevenire è meglio che curare.



PRESIDENTE

Grazi, Consigliere Fava.
Ricordo a tutti i colleghi che la mascherina va portata sul naso e sulla bocca. Grazie.
. Mozione n. 413 presentata da Rossi, Gallo, Marello, Ravetti, Sarno e Valle, inerente a "Eventi alluvionali in Piemonte. Azioni necessarie".
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Con questa mozione proviamo a fare un ragionamento generale su due livelli uno sulle cause che hanno reso peculiare quest'alluvione rispetto alle altre alle quali abbiamo assistito negli ultimi decenni, sia per provare a fare un ragionamento sulle azioni che è necessario mettere in campo, anche come Regione Piemonte, per ridurre i rischi e i danni, anche per il futuro rispetto a eventi simili.
È evidente che la nostra regione, anche per l'assetto idrogeologico, è interessata spesso da queste situazioni di emergenza; situazioni che comportano, molto spesso, l'attivazione del Servizio nazionale di Protezione civile, l'assistenza alla popolazione e anche l'impiego d'ingenti risorse per il ritorno alla normalità. Appunto, proprio per le sue caratteristiche, come dicevo, sia geografiche sia climatiche, contiamo almeno cento eventi significativi, dal 1800 al 2018, Presidente, anche con una media comunque elevata, ogni 18-20 mesi. Certo è che le caratteristiche di questi eventi si sono modificate nel corso degli anni per le ragioni che vedremo.
Abbiamo visto che anche il bilancio di quest'ultimo evento è drammatico perché abbiamo visto la perdita di due cittadini piemontesi, ma anche perché sono centinaia i Comuni colpiti, con danni anche importanti: i numerosi sopralluoghi di questi giorni hanno visto molti di noi e diverse autorità regionali e nazionali visitare quei luoghi e hanno messo in evidenza danni per oltre un miliardo di euro.
Sappiamo, però, anche da recenti studi dell'ISPRA, che la nostra regione è ricca di aree a elevata criticità sotto il profilo idrogeologico e noi questo non possiamo sottovalutarlo, quando dobbiamo immaginare e programmare le politiche per il nostro territorio.
Secondo questi studi, in Piemonte circa il 12,7% della popolazione risiede in zone a elevato rischio idrogeologico, che rappresentano il 12,2% della superficie totale. È evidente, inoltre, come all'origine dell'attuale dissesto idrogeologico ci siano diversi fattori, Presidente. Prima di tutto, oggi non possiamo non citare il cambiamento climatico, come hanno già fatto alcuni colleghi e ho fatto anch'io durante il mio intervento sull'informativa del Presidente; lo ha fatto anche prima, con forza, la collega Disabato, ma anche tanti altri colleghi che sono intervenuti.
Purtroppo, relativamente ai cambiamenti climatici, che non possiamo più ignorare, all'inizio della legislatura questo Consiglio ha rifiutato di votare una mozione sull'emergenza climatica.
L'abbandono della montagna, un aspetto citato anche dai colleghi di maggioranza, è certamente un altro degli elementi che ostacola la cura del territorio, perché un luogo disabitato non è un luogo curato, non è un luogo manutenuto.
Poi, il tema dell'elevato consumo di suolo ha visto il Piemonte, ma non soltanto il Piemonte, perché abbiamo vissuto in una cultura, durante il XX secolo, nel dopoguerra in particolare, che non ha minimamente pensato alle conseguenze che un elevato consumo di suolo avrebbe portato nei nostri territori. Non ne faccio una colpa a chi negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta costruiva durante il boom economico, ma oggi non possiamo fare un errore neanche lontanamente simile a quello che è stato fatto. Oggi abbiamo tutti gli strumenti culturali e tutte le evidenze scientifiche per dire che quel tipo di consumo ha provocato danni enormi, prima di tutto ai nostri suoli e ai nostri terreni.
In base all'ultimo monitoraggio del consumo di suolo in Piemonte, noi sappiamo che, tra il 2008 e il 2013, è aumentato ancora dello 0,3%. Un incremento contenuto rispetto ai quinquenni precedenti che, valutato dal 1991 al 2008, ha visto un incremento del 6%. Comunque, anche negli ultimi anni, c'è stato un trend di crescita che noi dobbiamo trovare assolutamente il modo di arrestare, anche perché questa non è una questione che chiede l'opposizione in Consiglio regionale. Il tema del consumo di suolo, oramai è un tema riconosciuto a livello nazionale e europeo. Abbiamo obiettivi europei di consumo di suolo zero che siamo tenuti a rispettare, pena anche il pagamento di sanzioni, pena il fatto che renderemo il nostro territorio ancora più debole e fragile, quindi soggetto a danni maggiori, come abbiamo visto.
Da questo punto di vista, abbiamo l'obbligo e la responsabilità non soltanto di soffermarci sull'emergenza attuale. Sappiamo benissimo che sull'emergenza anche il Presidente Cirio, così come il Governo, si sono attivati e si stanno mettendo in gioco per superarla, ma noi dobbiamo andare oltre l'emergenza, soprattutto quando parliamo di atti d'indirizzo come quelli di cui stiamo discutendo adesso. Abbiamo delle risorse in arrivo, al di là dei tempi su cui si sta discutendo anche in questi giorni sui giornali. Penso al Recovery Fund, ma alcune situazioni le conosciamo già da tempo, solo che non sempre siamo intervenuti come avremmo dovuto.
Nel 2014 il Governo - all'epoca presieduto da Matteo Renzi - aveva istituito una struttura di missione definita "Italiasicura", che aveva l'obiettivo di mitigare il rischio idrogeologico su tutto il territorio nazionale. Purtroppo quella struttura di missione è stata abolita dal primo governo Conte e io mi auguro che questa emergenza possa far ripensare a quell'iniziativa ma, al di là della scelta di rimetterla in piedi oppure no, noi sappiamo, dallo studio di quella struttura di missione, che in Piemonte si prevedevano interventi per un miliardo e 500 milioni di euro da investire in opere di prevenzione al dissesto. Noi già sapevamo che solo in Piemonte avevamo da fare interventi per un miliardo e 500 milioni di euro.
Noi oggi in maniera particolare abbiamo l'obiettivo e il dovere Presidente, di non soffermarci all'emergenza, ma di guardare avanti e quindi chiederci che cosa possiamo fare, come Regione, per fare in modo che in futuro questi eventi avvengano con meno virulenza. Parlo del tema dei cambiamenti climatici, affinché facciano meno danni, quindi parlo del consumo di suolo, del ripopolamento delle montagne, di una maggiore manutenzione, anche di un intervento magari più efficace, come molti hanno sottolineato, sull'alveo dei fiumi, dove certamente dobbiamo ascoltare i tecnici, ma dove è evidente che qualche criticità in questi anni sulla gestione degli alvei c'è stata.
Noi riteniamo fondamentale che questo spirito di collaborazione tra le istituzioni vada anche oltre l'emergenza, che il dissesto idrogeologico sia messo al centro delle politiche future. Oggi dobbiamo avere il coraggio di cambiare radicalmente il paradigma culturale, le visioni che abbiamo sul territorio, perché se noi piangiamo i morti e piangiamo i danni, ma continuiamo a fare ciò che abbiamo fatto prima, è evidente che ci rendiamo corresponsabili di quello che accadrà in futuro.
Dobbiamo mettere in campo politiche più rigorose sulla riduzione del consumo di suolo, che tengano conto dei cambiamenti climatici, che sono un fatto. Se noi oggi ci comportassimo come se non ci fossero cambiamenti climatici, faremmo un grosso errore e ci renderemmo responsabili dei futuri danni. Dobbiamo sostenere maggiormente le comunità montane, renderle più desiderabili, fare in modo che le persone ci abitino in maniera continuativa e prevenire l'abbandono delle montagne. Occorre fare in modo che gli interventi sulla riva dei fiumi siano effettuati in maniera consistente.
Che cosa chiediamo? Non chiediamo solo soldi al Governo, ma anche di impegnare anche risorse della Regione nel prossimo assestamento di bilancio, utili a sostenere gli interventi per la messa in sicurezza dei territori. Chiediamo di ritagliare all'interno della nuova programmazione dei Fondi europei risorse finalizzate proprio alla prevenzione del dissesto idrogeologico sul territorio regionale.
Chiediamo alla Regione di promuovere politiche di riduzione del consumo di suolo, l'incentivazione della tutela e cura del territorio con particolare attenzione al ripopolamento dalla montagna.
Chiediamo - questo è l'ultimo impegno che chiediamo alla Giunta - di costituire una struttura di missione regionale, con l'obiettivo di supportare diversi enti e le amministrazioni locali in merito agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e assistere le amministrazioni locali nella progettazione di opere e strutture per la messa in sicurezza, al fine di intercettare i fondi disponibili a livello nazionale ed europeo.
Abbiamo visto e toccato con mano che i Sindaci, soprattutto nei piccoli Comuni, anche per l'indebolimento delle Province, in questi anni non sempre sono stati in grado di mettersi insieme tra di loro per opere che spesso vanno oltre il territorio comunale. Riteniamo che la Regione oggi debba sopperire con una struttura regionale ad hoc a supporto dei territori.
Grazie.



PRESIDENTE

. Ordine del giorno n. 414 presentato dai Consiglieri Graglia, Biletta Ruzzola, Riva Vercellotti e Bongioanni, inerente a "Alluvione del 2 e 3 ottobre 2020. Danni ai privati" L'ordine del giorno è stato presentato dal Vicepresidente Graglia come primo firmatario, ma lo illustra il Consigliere Riva Vercellotti.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per dieci minuti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Sarò brevissimo.
Per ribadire i concetti di prima, quindi do per illustrato l'ordine del giorno, visto che lo avevo già presentato prima.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

. Ordine del giorno n. 415 presentato da Martinetti, Bertola, Disabato Marello e Sacco, inerente a "Dissesto idrogeologico e consumo di suolo. Una correlazione che pretende azioni concrete" Illustra l'ordine del giorno il Consigliere Martinetti.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per dieci minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
La nostra regione si trova nuovamente ad affrontare una grave emergenza dovuta al maltempo - ne abbiamo parlato nel Consiglio scorso e continuiamo a parlarne adesso - che ha colpito duramente il nostro tessuto antropico già messo in difficoltà dall'emergenza sanitaria dovuta al COVID-19.
Abbiamo appreso alcuni dati dell'ISPRA, per fare un quadro più preciso. La Regione Piemonte presenta un rischio idrogeologico molto elevato. Infatti su oltre 25 mila chilometri quadrati di territorio, quasi il 5% è a elevato rischio di frane e l'8% è a rischio idraulico. Di fatto, quindi, il Piemonte è uno dei territori con la maggiore superficie a rischio.
Sempre da un rapporto dell'ISPRA, cogliamo alcune segnalazioni: su 1.201 Comuni del Piemonte, 1.133 (quindi parliamo del 94%) sono a rischio frana e a rischio idraulico elevato. È bene evidenziato che ci sono circa 70 mila abitanti a rischio, quasi 40 mila edifici e 5.000 imprese. Sono dati impietosi che necessitano una riflessione urgente, oltre che urgenti interventi strutturali.
Sempre da questo rapporto si evidenzia come, in Piemonte, la popolazione a rischio alluvione ammonti a circa 210 mila abitanti, 65 mila edifici, oltre a 20 mila imprese.
In particolare, il dato degli edifici e delle imprese porta il Piemonte a essere una delle regioni più a rischio, evidenziando come la selvaggia edificazione negli anni, che più volte abbiamo denunciato in questo Consiglio, ci porta ad avere un territorio che subisce, di continuo ingenti danni, direttamente collegati ai ragionamenti che ho fatto prima.
Sempre affidandoci ai dati dell'ISPRA, risulta un consumo di suolo, per il solo 2019, che ammonta a quasi il 7%, con un trend in continuo aumento.
Questo, facendo riferimento ai dati del 2018.
Si deduce e si evince che il Piemonte, negli ultimi cinquant'anni, ha subito oltre 120 eventi alluvionali, di cui molti estremamente gravi (e ne abbiamo avuto la dimostrazione anche solo in questi giorni), ma il trend non sembra assolutamente arrestarsi. Dalle più recenti formazioni degli eventi alluvionali di questi giorni apprendiamo che ci sono circa 360 interventi urgenti - urgenti! - da attuare immediatamente, con una stima preventiva che supera i 150 milioni di euro per le sole opere pubbliche, ma se andiamo a sommare anche i danni subiti dai privati, si arriva intorno al miliardo di euro.
Allora, colleghi, nonostante gli eventi di questi giorni fossero eccezionali, in quanto avvenuti in aree precise e con tempistiche immediate, c'è stato mostrato come i cambiamenti climatici e l'azione dell'uomo sul nostro territorio stiano amplificando e accelerando questi eventi, per cui è necessario non solo più intervenire a livello emergenziale, ma sono necessari precisi interventi strutturali.
È importante intervenire con politiche mirate a quella che è la difesa del suolo, alla riduzione dell'antropizzazione e dell'impermeabilizzazione selvaggia del nostro territorio. Sono molti gli articoli scientifici e le relazioni di importanti urbanisti e architetti che hanno messo in correlazione il consumo del suolo con il dissesto idrogeologico e un evidente aumento del rischio nelle aree più fragili, più antropizzate.
Crediamo, quindi, che il primo passo fondamentale per contrastare il rischio derivante dal dissesto idrogeologico è il controllo dello sviluppo territoriale e il controllo dello sviluppo urbano, non solo impedendo nuove costruzioni in zone a rischio, ma costruendo anche in modo corretto.
Abbiamo nuove tecnologie che ci possono veramente aiutare.
C'è una legge regionale sulla tutela del suolo che recita, all'articolo 1: "La Regione esercita le proprie funzioni in materia di pianificazione del territorio, disciplinando, con la presente, la tutela e la limitazione del consumo del suolo, al fine di giungere all'obiettivo di consumo zero".
Pertanto, riteniamo sia necessario aggiornare e rivedere la normativa urbanistica regionale, sempre nell'ottica della riduzione del consumo di suolo, garantendo una semplificazione, non nell'ottica della deregulation ma nell'ottica di un progetto di territorio che possa incentivare il riuso la ristrutturazione e il recupero di quello che è il nostro patrimonio.
Gli ultimi mesi hanno influenzato radicalmente il nostro modo di vivere e di abitare le città, mostrando l'importanza della qualità dell'ambiente in cui viviamo, la qualità dei nostri edifici e del nostro quartiere. Questa pandemia ha reso ancora più evidente le criticità degli insediamenti, che nel corso del tempo sono diventati sempre più fragili e poco attrezzati per affrontare le grandi sfide che il futuro ci pone davanti.
Il più recente Documento Economico Finanziario presentato dal Governo al Parlamento si concentra, infatti, sullo stato di vulnerabilità del territorio e sulla conseguente definizione di un piano straordinario d'interventi, specificatamente per il contrasto del dissesto idrogeologico e per la messa in sicurezza, soffermandosi su quella che è l'esigenza di uno sforzo coordinato da tutti i vari livelli di governo e sulla centralità di un sistema di monitoraggio.
Con tale ordine del giorno, chiediamo che venga rivista la normativa regionale sull'urbanistica, mantenendo invariato il principio del consumo di suolo zero e la de-impermeabilizzazione del tessuto antropico, puntando sulle nuove tecnologie di costruzione, affrontando in modo concreto il tema dell'assesto idrogeologico, in relazione al consumo e all'impermeabilizzazione del suolo, soprattutto nell'ambito della formazione.
In ultimo, chiediamo che si avvii un processo normativo che consenta la bonifica e il ripristino di aree del territorio attualmente identificate come edificabili, in aree agricole permeabili, e che si prevedano, inoltre premialità per chi rigenera, riusa e ristruttura e per quegli Enti locali virtuosi che disincentivano l'impermeabilizzazione del suolo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ivano Martinetti per l'illustrazione.
. Ordine del giorno n. 416 presentato da Martinetti, Bertola, Disabato Marello, e Sacco, inerente a "Potenziamento dei servizi ferroviari a supporto dei territori colpiti dall'alluvione. Potenziamento della Cuneo-Ventimiglia per far ripartire Limone Piemonte" Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti per l'illustrazione; ne ha facoltà per dieci minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Le premesse e le considerazioni sono le stesse che ho citato poc'anzi, per cui credo che ormai siano state colte da tutti i miei colleghi. Del resto sono giorni che le ripetiamo tutti.
Quest'ordine del giorno pone un occhio di riguardo sui fatti avvenuti a Limone Piemonte, una zona che abbiamo tutti visitato in questi giorni.
Sabato scorso molti di noi erano su quel territorio, insieme al Capo Dipartimento della Protezione civile, il dottor Borrelli. Ho accompagnato il Ministro della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone. Il sopralluogo che è stato fatto sul territorio riporta sicuramente tutte le azioni che andrebbero fatte e che ho anticipato nell'esposizione precedente.
Limone Piemonte, fiore all'occhiello del turismo piemontese (lo è sempre stata), è stata duramente colpita da quest'emergenza. In particolare, il crollo della "strada del mare" al Tenda ha isolato, di fatto, la zona, con danni incalcolabili che produrranno anche lo stop dei lavori in corso sui collegamenti dell'area.
Il crollo al Tenda renderà di fatto impossibile raggiungere le località turistiche.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Silenzio, per cortesia! Proceda, Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Ivano

Il crollo al Tenda renderà di fatto impossibile raggiungere le località turistiche, stante la situazione attuale, creando un danno senza precedenti a tutta l'economia dell'area e del Piemonte, che era già in sofferenza a causa dell'emergenza sanitaria da COVID-19.
L'unico sistema di trasporto che non è stato messo in ginocchio risulta essere quello ferroviario: la linea Cuneo-Limone-Ventimiglia risulta essere così l'unica vera soluzione per garantire un collegamento efficiente sia con la zona alpina sia con la Costa Azzurra; linea che già in passato abbiamo chiesto che venisse potenziata, avviando un dialogo anche con la parte francese, che sembra essere, diciamo così, piuttosto restia al miglioramento.
Risulta necessario e urgente un intervento di potenziamento per riportare in pieno servizio la linea Cuneo-Limone-Ventimiglia, aumentando i treni viaggiatori e consentendo così di limitare l'isolamento dell'area in attesa del ripristino della viabilità, che attualmente è in seria crisi. Con quest'ordine del giorno, chiediamo che sia urgentemente verificata la possibilità di ripristino e potenziamento del servizio ferroviario passeggeri, che ho citato prima, e che sia sfruttata appieno l'infrastruttura ferroviaria per riconnettere il territorio colpito dall'emergenza di questi giorni, che in futuro, a nostro giudizio, sarà veramente un volano importante per il turismo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ivano Martinetti per l'illustrazione.
Sospendiamo i lavori del Consiglio regionale. Vi ricordo che alle ore 13.30 è prevista la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata, al termine della quale si provvederà al riciclo d'aria della sala. Dopodich riprenderanno i lavori del Consiglio.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.31)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 13.41 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale. Iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 444 presentata dal Presidente Magliano, cui risponderà l'Assessore Caucino; interrogazione a risposta immediata n. 445 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Caucino interrogazione a risposta immediata n. 446 presentata dal Presidente Riva Vercellotti, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 447 presentata dal Presidente Ravetti, cui risponderà l'Assessore Caucino; interrogazione a risposta immediata n. 448 presentata dal Consigliere Marello, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 449 presentata dal Presidente Sacco, cui risponderà l'Assessore Caucino; interrogazione a risposta immediata n. 450 presentata dalla Consigliera Frediani, cui risponderà l'Assessore Chiara Caucino interrogazione a risposta immediata n. 451 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 452 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Caucino.
Ricordo che gli interroganti hanno tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta e, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, non è prevista replica.
Chiedo ai Consiglieri e agli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interrogazione a risposta immediata n. 446 presentata da Riva Vercellotti inerente a "Quali azioni per garantire entro marzo la funzionalità del canale Cavour e della rete irrigua per la risicoltura e l'agricoltura piemontese"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
446.
La parola al Consigliere Riva Vercellotti per l'illustrazione.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Questo question time tratta di un tema assolutamente centrale per l'economia del nostro Piemonte. Riguarda, infatti, la risicoltura, che voi sapete essere uno dei motori dell'agricoltura piemontese. In questi anni i nostri risicoltori hanno già patito le pene dell'inferno con la concorrenza sleale proveniente dai Paesi del sud-est asiatico e certamente gli eventi alluvionali del 2 e 3 ottobre non ci volevano, perché hanno creato un danno senza precedenti alle imprese agricole e risicole e alle infrastrutture.
Ci sono molte imprese che non riusciranno più a riprendersi e non nego di essere molto preoccupato, perché gli ingentissimi danni alle infrastrutture idrauliche, se non rimessi in ordine entro il mese di marzo, potranno avere un risvolto purtroppo storico, cioè sarà la fine della risicoltura in Piemonte e, se vogliamo, anche in Italia, perché il ponte canale Cavour sul torrente Cervo è stato seriamente lesionato. Sapete che il canale Cavour che attinge le sue acque dal Po a Chivasso e tramite il canale Farini dalla Dora Baltea, è quello che consente alla risicoltura piemontese e lombarda di avere le acque nel periodo primaverile ed estivo.
Pertanto, va benissimo che la Regione abbia fatto l'intervento la settimana scorsa con i dieci milioni a favore dei cittadini e delle imprese, ma dall'altra parte c'è il Fondo di solidarietà nazionale, che però per l'agricoltura è stato una tragedia in questi anni. Una tragedia che fa sì che, ad esempio, se si ha un ammontare economico pari o superiore al 30 della produzione lorda vendibile annua, non se ne possa nemmeno beneficiare.
Vista la difficoltà enorme per le imprese risicole di ottenere qualche risorsa dal Fondo di solidarietà, ma grazie al fatto che la Regione interverrà per quanto riguarda i danni alle imprese, è importante capire che cosa s'intende fare sul tema delle infrastrutture. Chiediamo all'Assessore che cosa intendiamo fare per il canale Cavour e quali intenzioni abbia la Regione Piemonte nei confronti di tutta la rete irrigua secondaria, per risolvere prima di marzo la situazione davvero drammatica per la risicoltura e l'agricoltura piemontese e italiana.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Riva Vercellotti per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Gabusi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente. Ringrazio il collega Riva Vercellotti.
Rispondo avendo ricevuto una serie d'informazioni anche dal collega Protopapa rispetto ai temi più prettamente agricoli, anche se questa è una materia, come ha ben spiegato l'interrogante, che tocca in buona parte un'infrastruttura strategica per l'agricoltura ma, di fatto, il sostentamento di buona parte del Nord Italia.
Il complesso del sistema irriguo collegato al canale Cavour ha uno sviluppo di oltre 1.500 chilometri e comprende una zona irrigabile complessiva di 500 mila ettari. Al di là dell'alluvione del 2 e 3 ottobre, nell'ambito della ricognizione effettuata di recente per la definizione del Piano nazionale degli interventi nel settore idrico, il competente Ufficio dell'Assessorato all'Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca ha censito interventi di manutenzione straordinaria in corrispondenza delle infrastrutture irrigue, per un fabbisogno complessivo che supera i 700 milioni di euro, di cui 450 milioni sono relativi al sistema irriguo collegato al canale Cavour.
L'evento alluvionale del 2 e 3 ottobre scorso ha colpito duramente la rete infrastrutturale al servizio dell'agricoltura. Gli Uffici preposti dell'Assessorato hanno già attivato la procedura di ricognizione danni al comparto agricolo, ai sensi del decreto legislativo n. 102 del 29 marzo 2004 "Interventi al sostegno finanziario delle imprese agricole", rilevando tra le situazioni più preoccupanti quelle relative ai danni al ponte Canale sul torrente Cervo del canale Cavour.
Da sottolineare è il fatto che nei primi giorni dell'evento era quasi impossibile avvicinarsi al canale, perché la piena era ancora troppo elevata per quantificare bene i danni. Quello che stiamo facendo in questi giorni - e l'avete visto e percepito con tutti i tecnici della Regione pronti sul territorio, in questo caso sulle opere pubbliche e difesa del suolo - è fare una ricognizione puntuale dei danni.
C'è poi un altro tema: quale sarà lo stanziamento? Non è in discussione la dichiarazione di stato d'emergenza, ma è in discussione lo stanziamento che ne conseguirà per le somme urgenze.
Noi crediamo che ci siano opere che non possono stare al di fuori della somma urgenza, anche se di proporzioni ed entità importanti. Penso al ponte di Romagnano, penso ad altre circostanze che sono vitali per quei territori, ma penso certamente anche al Canale Cavour.
Al di là della competenza, che può essere al limite di un Assessorato o di un altro, noi avremo sul territorio, domani e dopodomani, i tecnici del Dipartimento nazionale, che verranno proprio per ispezionare le cose più importanti. Ho chiesto i miei Uffici di portare a vedere l'opera infrastrutturale, in questo caso, il ponte (quella più importante, direi) sul canale Cavour. Credo che la soluzione immediata debba essere una somma urgenza da attivare. Vedremo se sarà il Consorzio o chi potrà realizzarla ma credo che questa sia una di quelle opere che non può stare al di fuori dalle somme urgenze.
Attenderemo, evidentemente, quanto ci ha detto il Capo Dipartimento Angelo Borrelli: la dichiarazione che, se non avverrà questo giovedì, avverrà la settimana prossima. Credo che sia importante che la dichiarazione di stato d'emergenza avvenga velocemente, al pari che quella dichiarazione contenga le risorse necessarie che, in questo momento, purtroppo, mi risultano non essere presenti sui capitoli di bilancio dello Stato. Quindi, qualche ora in più potrebbe consentire di rimpinguare quei capitoli, perché ne abbiamo davvero bisogno.
Nel dettaglio di un ulteriore approfondimento da parte dell'Assessorato all'agricoltura, dopo aver spiegato qual è l'iter che intendiamo percorrere, cioè quello di una somma urgenza immediata nei prossimi giorni venerdì 9 ottobre si è svolta una riunione tra l'Assessore all'agricoltura e l'ambiente e le Opere pubbliche, con i rappresentanti nazionali dell'Ente Nazionale Riso, delle organizzazioni professionali agricole e della Coutenza Canali Cavour, soggetto quest'ultimo competente per la gestione del canale Cavour, al fine di fare il punto della situazione e di creare le opportune sinergie utili a consentire tempistiche rapide e coordinate per la rilevazione dei danni e l'esecuzione dei lavori di somma urgenza.
Nelle more del ripristino dell'opera, è stata proposta una soluzione alternativa, che prevedrebbe l'utilizzo del canale irriguo Regina Elena, a seguito delle necessarie autorizzazioni all'esercizio in condizione diversa dall'attuale.
Questo è quanto l'Assessorato all'agricoltura sta analizzando e valutando parallelamente al ripristino delle infrastrutture sul canale Cavour.
Abbiamo un quadro composito e complicato, che deve portarci, assolutamente entro marzo, ma se è possibile anche prima, a garantire l'efficienza di quell'infrastruttura. Credo che nei prossimi giorni sapremo quanto ci dirà il Dipartimento della Protezione civile e quanto la Direzione Agricoltura potrà valutare sul canale alternativo, in maniera da tranquillizzare e rassicurare le migliaia di produttori che si giovano dei benefici del canale.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Gabusi per la risposta.


Argomento: Calamità naturali

Interrogazione a risposta immediata n. 448 presentata da Marello, inerente a "Eventi alluvionali del 2-3 ottobre 2020 - Danni ai privati" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Per quanto riguarda l'interrogazione ordinaria a risposta immediata n. 448 presentata dal Consigliere Marello, avente a oggetto "Eventi alluvionali del 2-3 ottobre 2020 - Danni ai privati", l'interrogante chiede all'Assessore che gli venga inviata via e-mail la risposta in forma scritta.


Argomento: Difesa idrogeologica

Interrogazione a risposta immediata n. 451 presentata da Disabato, inerente a "Azioni di supporto agli Enti locali allo sviluppo e realizzazione di progetti di prevenzione del dissesto idrogeologico"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 451.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Sarò breve, perché la giornata di oggi è proprio dedicata al tema degli eventi che hanno colpito il nostro territorio nei giorni del 2 e 3 ottobre.
Come ricorderà l'Assessore, circa un anno fa, presentai un'interrogazione sulla questione dell'utilizzo dei fondi destinati alla progettazione per le opere di prevenzione del dissesto idrogeologico.
Durante l'esposizione, chiedevo lumi su quanto evidenziato dalla Corte dei Conti con un comunicato stampa del 6 novembre 2019, dove si dichiarava che era vigente uno scarso uso delle risorse e un'inefficacia delle misure adottate, sul dissesto idrogeologico, a seguito della relazione sul Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico 2016 2018, approvato con la deliberazione del 2019. Ecco, questi sono Fondi che sono stati stanziati proprio per la progettazione di opere di prevenzione e la Corte dei Conti evidenziava come ci fosse uno scarso utilizzo di queste risorse.
L'Assessore, durante la sua risposta, espose il problema proprio inerente ai Comuni, perché queste risorse ci sono, sono disponibili, ma il problema è che a volte ci si dilunga nei tempi di progettazione delle opere e questo, ovviamente, non è colpa dei Sindaci o dei Comuni che non vogliono agire, perché spesso sono impossibilitati a farlo, dal momento che hanno appunto degli Uffici con problemi di personale, che non possono supportare questa mole di lavoro. Di conseguenza, volenti o nolenti hanno bisogno di un supporto.
Poiché presso il Ministero all'Ambiente è stata costituita una task force per supportare e i Comuni nella fase di progettazione delle opere di prevenzione, per consentire loro di presentare questi progetti per tempo e di utilizzare quanto prima le risorse, volevo sapere brevemente che cosa sta facendo la Regione o come intende supportare gli Enti locali nella stessa mansione, quindi che cosa intende fare per supportare le esigenze di Comuni afflitti da problematiche dovute alle dimensioni ridotte degli uffici tecnici e al sottodimensionamento del personale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato, per l'illustrazione.
La parola all'Assessore Marco Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore alla difesa del suolo

Grazie, Presidente.
Credo che si deve partire da un po' più indietro o, comunque, rappresentare puntualmente quanto sta capitando.
Ci sono diversi miliardi a disposizione. Il problema (credo, condiviso da tutti e, se parliamo con i Sindaci trasversalmente, ce ne renderemo conto) è che ci sono programmi d'intervento molto complicati (penso al RENDIS) che presentano una complicazione progettuale per arrivare alla definizione del finanziamento, che hanno criteri legittimi e logici, ma che non sempre corrispondono alle esigenze reali del territorio. Penso, ad esempio, al tema dei ponti. Noi abbiamo diversi ponti che, in qualche maniera ostruiscono il deflusso delle acque, che andrebbero rifatti e che, per legittima scelta del Ministero, in anni passati - non parlo di questo Ministro, ma del Ministero in generale - non possono rientrare nel rifinanziamento RENDIS. Potrei fare altri mille esempi di cosa ritengo vada fatto.
Mi rincuora il fatto che giovedì ci sarà un incontro convocato dal Sottosegretario Morassut per parlare della semplificazioni in materia di dissesto idrogeologico; evidentemente, gli appelli fatti dal Piemonte in questi giorni hanno colto nel segno. A noi interessa poco la battaglia politica, ci interessa risolvere i problemi e credo che quel Tavolo sia una delle iniziative che iniziano a far riflettere sul fatto che i soldi sono una cosa, ma che sulla semplificazione normativa e sugli aiuti di cui necessitano i Comuni non decide il Ministero, ma devono essere concordati insieme ai Comuni stessi.
Qui vengo all'aiuto che, in effetti, il Ministero ha messo a disposizione con Sogesid, la società con cui ci si può convenzionare all'interno di quei finanziamenti di progetti e che supporta i Comuni, ma con una progettazione che fanno da Roma. Non credo sia questo l'aiuto di cui hanno bisogno i Comuni.
Credo che, e l'abbiamo chiesto, sarebbe più opportuno che, così com'è possibile e come faremo all'interno di quest'emergenza con la gestione del Commissario, si possa, con le somme accantonate, quindi senza toccare i soldi che vanno ai Comuni, all'interno del quadro delle esigenze del Commissario, assumere una task force a livello regionale che possa aiutare i territori e i Comuni sul territorio e non da Roma. È molto complicato pensare, prevenire, progettare il dissesto rimanendo a 500-600 chilometri di distanza. È qui che credo ci dobbiamo capire su quello che serve.
Serve, quindi, che quegli aiuti, che dal punto di vista economico sarebbero sufficienti, siano spostati a livello più periferico e non centrale. Serve che il Ministero dell'Ambiente comprenda come su alcune opere di canalizzazione - penso alle piccole difese spondali - la verifica di esclusione dalla VIA sia assolutamente inutile. Parliamo di un procedimento che dovrebbe durare 90 giorni, ma che prevede uno studio e una valutazione precedente che può impegnare i Comuni sette-otto mesi, spesso e volentieri facendoli desistere dall'intervento quando parliamo di interventi che, di certo, non hanno alcuna necessità di essere valutati dal punto di vista dell'impatto ambientale, perché parliamo magari di scogliere di 150-200 metri.
Ci sono cose che vanno analizzate nel dettaglio e che, magari, non fanno i titoloni sui giornali, ma servono per risolvere i problemi degli Enti locali e che limiterebbero la necessità di professionalità all'interno dei Comuni, visto che partiamo da un ragionamento di base comune a tutti. I Comuni hanno voglia di investire sul dissesto idrogeologico e hanno voglia di misurarsi anche su questo tema, ma naturalmente possono farlo nei limiti delle loro disponibilità economiche e di risorse umane.
Il Governo deve consentirci solo di poterlo fare. Noi lo faremo per l'emergenza del 2 e 3 ottobre creando una task force di uomini e donne che lavorano a fianco dei Comuni. È, infatti, evidente che i nostri Uffici impegnati a fare tutto, rischiano di tralasciare qualcos'altro, ma non possiamo permettercelo in questo momento, perché andremo a seguire le emergenze e non faremo prevenzione.
Poiché i soldi sono già accantonati, una misura che proporrò giovedì al Sottosegretario sarà a costo zero, chi vuole convenzionarsi con la struttura centrale nazionale lo potrà fare, ma deve darci la possibilità di farlo anche con una struttura periferica regionale che sia sul territorio e svolga lo stesso compito di quella nazionale, ma un po' più vicino ai nostri concittadini. Questo è quello che proponiamo. Stiamo già facendo un'opera che è quella che, invece, riusciamo a fare molto bene e che abbiamo fatto in decine di casi, che è di supporto alla rendicontazione economico-finanziarie.
L'altro aspetto molto farraginoso sono le procedure, che cambiano continuamente sulla rendicontazione dei fondi SC o di derivazione europea quindi si tratta una mole di rendicontazione molto ampia. I nostri tecnici da questo punto di vista, fanno continuamente riunioni prima e videoconferenze dopo per cercare di spiegare le modifiche normative e per affiancare i Comuni in quella che è solo l'ultima fase della rendicontazione, perché ci manca la fase di accesso al finanziamento, che è quella progettuale.
Credo che, con un piccolo sforzo - che parte da un ragionamento che credo abbiano condiviso tutti ormai, alla luce dell'incontro convocato di giovedì si possa arrivare alla soluzione e sicuramente migliorare la vita di quei Sindaci che vorrebbero intervenire, ma che sono impossibilitati a farlo per la mole di documenti che devono creare.
Grazie.



PRESIDENTE

Nel congedare l'Assessore Marco Gabusi, lo ringraziamo per la risposta.


Argomento: Organizzazione scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 444 presentata da Magliano, inerente a "Protocolli per la gestione dei doposcuola presso gli istituti scolastici e le associazioni di volontariato"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
444.
Illustra l'interrogazione il Consigliere Silvio Magliano; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
L'interrogazione a risposta immediata parte dal fatto che sia il Governo sia la Regione si sono occupati del settore scuola con grande attenzione e con gran dovizia di particolari. Cito nelle premesse dell'interrogazione che il 25 giugno 2020 il Ministro dell'Istruzione ha pubblicato il documento "Adozione del documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le istituzioni del sistema nazionale di istruzione per l'anno scolastico 2020-20212".
Il 6 agosto 2020 il Ministero ha pubblicato il "protocollo d'intesa per garantire l'avvio dell'anno scolastico nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento e la diffusione del Covid 19". Ancora sul sito del Ministero dell'Istruzione ci sono tutta una serie di FAQ che sono dedicate proprio ai servizi. Ad esempio, nella sezione "Rientriamo scuola domande e risposte" è presente una FAQ che afferma: "Saranno garantiti i servizi pre e post scuola, laddove esistenti? Sì, questi servizi resteranno, rispettando le indicazioni organizzative generali, come per esempio la necessità di avere attività strutturate per gruppi/sezioni stabili, con i medesimi adulti di riferimento e nel rispetto delle regole previste per la riduzione del contagio".
Ancora l'Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte ha pubblicato un documento denominato "Ripartire insieme-Una guida pratica per le scuole" quindi andando nella linea del Ministero.
La Direzione Sanità e Welfare della Regione Piemonte ha pubblicato il documento "Rapporto COVID-19, n. 58/2020 'Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Sars-Cov-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell'infanzia- Linee d'indirizzo per la riapertura delle scuole in Piemonte'".
Tutto il servizio pre e post scuola è fondamentale per le famiglie ed è fondamentale gestirlo con grande attenzione, anche perché, come immaginate non è detto che i bimbi che stanno nella classe stiano poi tutti nel pre e post scuola: a volte il pre e post scuola è composto da bimbi di diverse classi, venendo incontro alle esigenze delle famiglie sia nel portare prima i bimbi a scuola sia nell'andarli a prendere dopo, proprio in vista di quella conciliazione tanto decantata di famiglia e lavoro.
I succitati documenti non definiscono in maniera dettagliata le modalità di gestione dei servizi pre e post scuola. Insieme a un mio collaboratore, ho inviato alcune richieste di chiarimento all'Ufficio IV dell'USR Piemonte e all'Ufficio scolastico del Comune di Torino, chiedendo se vi fossero specifiche linee guida su organizzazioni dei dopo scuola, ma i suddetti uffici hanno confermato che non esistono - ho le e-mail - al momento specifiche indicazioni al riguardo, in particolar modo per le associazioni di volontariato e cooperative.
Come sappiamo, Presidente, spesso dopo la scuola, vi sono realtà del mondo del volontariato e della cooperazione, ossia del mondo del terzo settore che si occupano di assicurare questi doposcuola non nei locali scolastici.
In assenza di questi protocolli regionali o nazionali, è evidente che si crea un problema enorme per costoro, ragion per cui interrogo per chiedere quali protocolli debbano essere seguiti per l'organizzazione di attività pre e post scuola, svolti nelle scuole statali e private, nelle cooperative e nelle associazioni di volontariato in locali scolastici e non scolastici.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è resa disponibile alla risposta l'Assessore Chiara Caucino.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore al sociale

Grazie, Presidente.
Stante la situazione attuale, il quadro epidemiologico in continua evoluzione, e anche alla luce del DPCM firmato in data odierna, al momento non sono state approvate indicazioni specifiche rispetto alla gestione delle attività extrascolastiche e di doposcuola presso sedi diverse dai plessi scolastici, a cura di associazioni di volontariato e cooperative del territorio regionale.
Rispetto all'utilizzo dei locali scolastici, risulta a pieno titolo applicabile la previsione contenuta nel Documento per la pianificazione delle attività scolastiche educative e formative, in tutte le istituzioni del sistema nazionale d'istruzione, per l'anno scolastico 2020-2021, nel quale si ribadisce che resta ferma la competenza degli Enti locali nella concessione delle palestre e di altri locali afferenti alle istituzioni scolastiche di competenza, al termine dell'orario scolastico, operate le opportune rilevazioni orarie, nel rispetto delle indicazioni recate dal Documento tecnico del CTS, purché, all'interno degli accordi con le associazioni concessionarie, siano esplicitamente regolati gli obblighi di pulizia approfondita e igienizzazione da condurre, obbligatoriamente, al termine delle attività medesime, non in carico al personale della scuola.
A riguardo, con specifica nota di dettaglio, oggi presente sull'apposita pagina regionale dedicata alle indicazioni per il rientro in classe, è stato specificato che i locali adibiti ad attività scolastiche potranno essere utilizzati per altre attività (quindi stiamo parlando del pre e post scuola, attività sportive, ecc.), alle seguenti condizioni: gli utenti s'impegnano a effettuare, al termine delle attività, procedure d'igienizzazione, in grado di assicurare lo stesso grado di efficacia di quelle previste per le attività scolastiche.
Il gestore delle strutture (o l'Ente locale che con proprio provvedimento ha affidato gli spazi scolastici a terzi) è tenuto a verificare che tali attività siano effettivamente svolte nelle modalità indicate, al fine di assicurare le garanzie previste.
Ciò premesso e rilevato rispetto agli istituti scolastici, non si rintracciano particolari divieti rispetto all'esercizio di tali attività extrascolastiche fuori dagli immobili scolastici, così come confermato dal recentissimo documento dell'8 ottobre 2020, approvato dalla Conferenza delle Regioni e riguardante le linee guida regionali per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative.
Le linee guida della Conferenza Unificata confermano, nella sezione dedicata ai servizi per l'infanzia e l'adolescenza, l'utilità e l'opportunità di attività di socialità e di gioco a carattere diurno, per bambini e adolescenti, da attuarsi comunque e sempre nel rigoroso rispetto dei tre principali strumenti di prevenzione della diffusione da COVID-19 in uso, quali il distanziamento fisico, l'utilizzo della mascherina di protezione, la pulizia e la frequente reazione dei locali, con altre indicazioni che possono costituire elementi fondanti di definizione di protocolli anti contagio.
Consigliere Magliano, questo è il quadro generale.
Guardi, sostanzialmente abbiamo delle linee guida pronte rispetto a questo tema, ma non abbiamo voluto ancora approvarle per un semplice motivo. Sul punto, sarà il caso di confrontarci in modo più dettagliato, perché magari ho delle indicazioni che non sono in linea con quelle che ha lei.
Fondamentalmente, lo stesso mondo del volontariato, lo stesso mondo cooperativistico e lo stesso mondo che in qualche modo si occupa di gestire il pre e il post scuola, mi hanno chiesto o, comunque, tendono fondamentalmente a far sì che non debbano essere sottoposti a indicazioni troppo stringenti.
Pertanto, alla domanda se queste linee guida fossero necessarie, ripeto sono fondamentalmente pronte, ma per volontà del mio Assessorato non sono state oggetto di approvazione, la risposta è: attendiamo. Attendiamo che cosa? Attendiamo che il quadro epidemiologico sia maggiormente accentuato e grave, anche perché, d'altro canto, la richiesta di questo mondo è di dire: non poneteci di fronte a costrizioni eccessive, poiché le tre regole auree cui fare riferimento esistono, sono molto chiare e per questo mondo, da quanto ovviamente il mio Assessorato ha appreso dalle varie realtà interpellate, sono tre regole sufficienti, per quanto assolutamente necessarie.
Se poi lei ha un dato di ritorno diverso, ossia ritiene che queste linee guida siano invece necessarie, magari rispetto a un ambito più torinese piuttosto che provinciale.
Io, ovviamente, mi rivolgo al Piemonte tutto, quindi a distanze che ho potuto appurare a livello di tutto il territorio regionale. Abbiamo queste linee pronte, ma stiamo attendendo un quadro più grave a livello epidemiologico, poi stiamo rispondendo a un'esigenza di regole non eccessivamente stringenti, anche per quanto riguarda le attività pre e post scuola.
Questo è quanto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 445 presentata da Canalis, inerente a "Attivazione dell'assistenza domiciliare per le persone che abbiano ricevuto, dall'UVG e dall'ASL Città di Torino, una valutazione di non autosufficienza dopo l'1/7/2020"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
445.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, anche perché il question time è estremamente dettagliato quindi rimando alla lettura del testo.
Anticipo che chiederò all'Assessore di ricevere anche risposta scritta vista la tecnicità del quesito che ho posto, che riguarda le persone non autosufficienti, quindi a prescindere dalla loro età anagrafica, che risiedono nell'ASL Città di Torino, che è l'ASL più grande del Piemonte ed è quella che ha sperimentato negli ultimi anni, ormai quasi vent'anni questa esperienza di strumenti di assistenza a domicilio attraverso diverse tipologie: l'assegno di cura, quello del buono di servizio o quello del rimborso alla famiglia.
Ebbene, dal 1° luglio 2020 le persone che hanno ricevuto una valutazione di non autosufficienza dalle UVG non si sono viste attivare il piano di assistenza individualizzata, cioè il PAI. Noi temiamo che questo sia dovuto alla mancata approvazione, a oggi, del Piano regionale per la non autosufficienza e riteniamo che, se questo fosse il caso, sarebbe inappropriato. Infatti, nella convenzione che oggi è in essere tra l'ASL Città di Torino e la Città di Torino stessa, non è scritto da nessuna parte che i nuovi PAI sono subordinati all'approvazione del nuovo Piano regionale per la non autosufficienza (considerato anche che questo Piano è ancora all'esame della IV Commissione consiliare regionale, quindi ci vorrà ancora un po' di tempo perché sia licenziato, trasmesso a Roma e poi approvato dal Governo).
Noi rischiamo che un numero eccessivo di pazienti e di famiglie non ricevano il dovuto accompagnamento di assistenza in queste settimane. Dal 1° luglio sono già trascorsi ormai tre mesi e mezzo, quindi riteniamo che sia necessario un chiarimento.
Io dico sempre che questi sono fondi sociali, è vero. Ma sono fondi che sono sempre stati gestiti dall'ASL, cioè da un ente sanitario. Mi fa piacere che oggi sia l'Assessore Caucino a risponderci, ma credo, auspico e immagino che la risposta che riceveremo sia stata comunque mediata anche da un confronto con l'Assessorato alla sanità. Perché stiamo parlando di persone che hanno bisogno di un'attenzione sociale e, al contempo sanitaria.
Grazie mille.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Monica Canalis per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è resa disponibile alla risposta l'Assessore Chiara Caucino.
Prego, Assessore, ne ha facoltà per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore al sociale

Stante il quesito posto, l'Azienda Sanitaria Locale Città di Torino ha comunicato che nel periodo 1° luglio 2020-9 ottobre 2020 sono state valutate 561 persone anziane non autosufficienti per un progetto domiciliare, di cui 156 riconosciute con criteri di priorità. Di questi con le risorse regionali extra LEA stanziate per il 2020 e la necessità di garantire la continuità dei progetti in corso, sono state rilasciate 14 nuove autorizzazioni alla spesa.
Giustamente, la struttura complessa dell'ASL ha definito le risorse con cui eroga tali prestazioni extra LEA. Infatti, la figura dell'assistente familiare non è tra quelle riconosciute come socio-sanitarie (facciamo riferimento, appunto, alla legge 3/2018) e pertanto non può essere posta a carico del comparto sanitario.
Per sostenere le persone non autosufficienti con patologie croniche con progetti domiciliari di lungo-assistenza per la Città di Torino, si è trattato di produrre negli anni i fondi extra LEA, che hanno comunque trovato sempre copertura al di fuori delle risorse del Fondo Sanitario Regionale.
Ciò detto, a risposta puntuale di quanto richiesto, colgo l'occasione per ulteriormente evidenziare, come ho già fatto durante il dibattito in Commissione consiliare, che l'atto d'indirizzo regionale con il quale si vuole dare attuazione al DPCM del 21 novembre 2019 permetterà di far confluire presso gli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali ulteriori risorse utili su tutti i territori (quindi non solo sulla Città di Torino), al fine di garantire a tutti i minimi di aiuto economico definiti omogeneamente su scala nazionale (stiamo parlando, appunto, di un tetto di 400 euro), nonché di permettere anche l'attivazione di nuovi progetti di assistenza.
La Consigliera Canalis sa bene che ho tutta l'intenzione di operare - e lo sto dicendo a tutti i tavoli negli ultimi giorni - prendendo una volta per tutte in mano questo tema relativo all'integrazione socio-sanitaria, perch è un tema fondamentale che ci trasciniamo da anni. Lo sto dicendo a tutte le parti sociali coinvolte, dai sindacati alle associazioni per invalidi.
Questo sarà uno dei miei primari compiti.
Però, fondamentalmente, oggi è importante portare a casa il Fondo nazionale non autosufficienti. Poi, evidentemente, sarò anche al vostro fianco per una battaglia a livello d'integrazione socio-sanitaria, perché so che è fondamentale giungere finalmente a una definizione di questo problema, che giace sui tavoli della Regione da troppo tempo.
Su questo punto, ovviamente, ho tutta la collaborazione del Direttore Aimar e sto sollecitando anche il collega Luigi Icardi, che presenzierà a questi tavoli.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 447 presentata da Ravetti, inerente a "Necessità di chiarimenti circa le modalità di gestione operative dei Pronto soccorso dei presidi ospedalieri dell'ASL di Alessandria"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
447, presentata dal Consigliere Ravetti, che la illustra; ne ha facoltà per tre minuti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Velocemente, come lei ben sa, in provincia di Alessandria è presente un certo numero di presidi ospedalieri, i cui Pronto soccorso meritano particolare attenzione sempre, ancor più in questa fase di ritorno del COVID-19.
Non esprimo giudizi di alcun genere sulle attività interne. Voglio per utilizzare giusto qualche secondo per ringraziare tutti gli operatori che 24 ore su 24 sono impegnati davvero sul fronte.
Interrogo però l'Assessore regionale competente in materia"per conoscere nel dettaglio le attuali modalità di gestione operativa dei Pronto soccorso dei presidi ospedalieri dell'ASL di Alessandria, con specificazione circa il personale impiegato (se alle dirette dipendenze dell'ASL oppure no e in quale percentuale)".



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Ravetti per l'illustrazione.
Per conto della Giunta si è resa disponibile alla risposta l'Assessore Chiara Caucino.
Prego, Assessore; ne ha la facoltà per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Mi era stato girato il contenuto della risposta leggermente rimodulato.
Quanto alle gestioni operative dei Pronto soccorso dei presidi ospedalieri dell'ASL di Alessandria, con specificazione circa il personale impiegato riferisco qui di seguito la situazione suddivisa per il singolo presidio.
. DEA Casale Monferrato: due box visita 24 ore su 24, sette giorni su sette più OBI NON COVID con medico dedicato otto ore al giorno, più OBI COVID con medico dedicato 12 ore al giorno. Per coprire il fabbisogno medico, si è ricorso a cooperativa che copre 24 ore su 24 sette giorni su sette l'attività di uno dei due box.
. DEA Novi Ligure: due box visita 24 ore su 24, sette giorni su sette più OBI NON COVID con medico dedicato otto ore al giorno, più OBI COVID con medico dedicato 12 ore al giorno. Per coprire il fabbisogno medico si è ricorso a cooperativa che copre 24 ore su 24, sette giorni su sette l'attività di uno dei due box.
. Pronto soccorso di Tortona: un box visita 24 ore su 24, sette giorni su sette con medico fornito da cooperativa più un box per sei ore nei giorni feriali coperto da medici della medicina generale.
. Pronto soccorso di Acqui Terme: un box visita 24 ore su 24, sette giorni su sette più un box visita di 12 ore, sette giorni su sette.
L'attività è coperta da personale medico dipendente con minimo supporto da parte di personale convenzionato.
Pronto soccorso di Ovada: un box visita 24 ore su 24 coperto da personale medico dipendente e convenzionato con il 118.
Per quanto riguarda il ricorso a cooperativa, si fa presente che tale modalità è stata attivata a causa della gravissima carenza di organico medico. È un problema comune diffuso a livello regionale e nazionale.
L'Azienda ha, per parte sua, tentato di reclutare personale, espletando numerosi concorsi, senza i risultati attesi. È in corso un concorso il cui espletamento avverrà in questa settimana, da cui si spera di reclutare nuovo personale che inizierà a ridurre la carenza, senza purtroppo colmarla.
Allo scopo di intervenire sulle cause che determinano la gravissima carenza di personale medico, l'Azienda ha adottato, in data 6 ottobre 2020 con delibera n. 692 a oggetto "Atto Aziendale ASL AL adottato con deliberazione n. 711 del 06.10.2015 e s.m.i. - Deliberazioni n. 352 del 25.05.2020 e n.
411 del 25.05.2020 di proposta di modifiche - Presa d'atto della DGR n. 9 1784 del 31.07.2020 di recepimento delle proposte di modifica al Piano di organizzazione e provvedimenti conseguenti", una modifica dell'atto aziendale, mettendo in capo alla medicina e ai Pronto soccorso di Acqui Terme, Tortona e Ovada.
Ciò permetterà di reclutare più facilmente colleghi specialisti in medicina interna e specialità equipollenti e/o affini attirati dalla prospettiva di lavorare sia in un reparto di Medicina sia, per parte del loro tempo, in DEA Pronto soccorso, garantire uniformità di percorso diagnostico e terapeutico all'interno dello stesso presidio ospedaliero e, infine, dare continuità di gestione e supervisione, riducendo così il prolungato stanziamento dei pazienti in Pronto soccorso in attesa di ricovero.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Caucino per la risposta.
Sarà sua cura inviare la risposta via mail.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 449 presentata da Sacco, inerente a "Programmazione dei posti letto all'interno della rete ospedaliera in emergenza COVID-19"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
449.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ho deciso di depositare quest'interrogazione a seguito di una serie d'interlocuzioni che ho avuto con diverse strutture ospedaliere, le quali mi chiedevano quale fosse il Piano regionale per la rete ospedaliera legata all'emergenza COVID. Soprattutto non tanto per quanto riguarda i posti letto nelle terapie intensive e nelle terapie semi-intensive, ma quanto per tutti coloro che sono positivi e hanno una sintomatologia tale da necessitare un ricovero e che quindi occupano posti letto all'interno delle strutture ospedaliere, perché non possono essere mandati a casa per questioni mediche, oppure per questioni legate al fatto che sono soggetti positivi e necessitano di un certo grado di sorveglianza.
In data 8 ottobre 2020 risultavano 311 pazienti ricoverati con sintomi mentre nel mese di settembre ne risultavano solamente 100. Se andiamo avanti con questo livello di esponenzialità, il sistema andrà in crisi a breve, a meno che non si adotti un piano sufficiente a coprire le esigenze di ricovero dei pazienti COVID.
Ho visto che stamattina è stato girato il piano pandemico dopo molte sollecitazioni da parte delle opposizioni, ma mi sembra di intuire, da una rapida lettura, considerato che sono una settantina di pagine di documento che la soluzione che si va a prospettare non sia altro che un incremento dei posti letto per i pazienti COVID, togliendone però ad altri. Quindi non un servizio in più che si riesce a dare, facendo tutta una serie di convenzioni o trovando degli accordi con altre strutture, ma togliendo una parte di degenza ad altri pazienti.
Per questo motivo, interrogo la Giunta, in questo caso l'Assessore competente, per conoscere quale sia la programmazione dei posti letto all'interno alla rete ospedaliera in emergenza COVID-19 dedicati ai pazienti ricoverati con sintomi che non necessitano di assistenza in terapia intensiva o semi-intensiva che, appunto, sono quelli che, oggi stanno mettendo in più seria difficoltà le nostre strutture ospedaliere.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco, per l'illustrazione.
La parola all'Assessore Caucino per la risposta.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Con DGR n. 1-1979 del 23 settembre 2020 è stato approvato l'aggiornamento del Piano pandemico operativo COVID-19 che, tra l'altro, prevede i posti letto riprogrammati per ospedali della Regione Piemonte, in caso di iperafflusso di pazienti per emergenza COVID-19.
In base all'andamento epidemiologico, è prevista un'attivazione fino al 40 50% dei posti letto nei pressi di spoke e 35-45% dei posti letto nei prestiti hub, secondo la tabella riportata a pagina 61 dell'allegato alla DGR sopra menzionata.
Nell'immediato, in relazione ai piani elaborati in attuazione della nota del 28 aprile 2020, a firma del Commissario dell'Unità di crisi, come previsto dal punto 3), tutte le ASR devono programmare in forma modulare gli interventi previsti in relazione al fabbisogno di assistenza espresso.
Viene pertanto attivato un reparto di almeno 20 posti letto di degenza ordinaria, per pazienti COVID-19 per ogni ospedale, prontamente utilizzabili in base all'andamento dei ricoveri e progressivamente incrementabili in base al flusso dei pazienti.
Sono ulteriormente ribaditi gli ospedali di riferimento per l'emergenza COVID. Stiamo parlando di Saluzzo, Borgo Sesia, Carmagnola e Tortona: COVID Hospital, ai quali si aggiungono, per le specifiche peculiarità, l'Ospedale Amedeo di Savoia e l'Oftalmico di Torino. Ogni ASL sta attivando tutte le possibilità per reperire rapidamente posti letto di bassa intensità di cura e di assistenza alberghiera, quest'ultima ai sensi del decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020, convertito in legge n. 77 del 17 luglio 2020.
Attualmente, dal censimento puntuale effettuato dal Dipartimento DIRMEI per la Regione e aggiornato settimanalmente, i posti letto di media e bassa intensità dedicati ai pazienti ricoverati con sintomi che non necessitano di terapia intensiva e semi-intensiva sono superiori a 800, equamente distribuiti nei presidi ospedalieri della Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Caucino, per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 450 presentata da Frediani, inerente a "Richiesta tempestiva dei test diagnostici per alunni e personale scolastico con sospetta infezione da COVID-19"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 450.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sarò breve, perché in realtà sono diverse settimane che cerchiamo di ottenere comunicazioni in Consiglio dall'Assessore Icardi. Non riuscendo a ottenere comunicazione dall'Assessore Icardi, depositiamo dei question time, perché almeno immaginiamo che sia un buon modo per riuscire ad avere un'interlocuzione con l'Assessore, seppure con tutti i limiti delle tempistiche del Regolamento relative ai question time. Vedo, però, che non basta neanche presentare i question time.
Ora, con tutto il rispetto verso l'Assessore Caucino, che leggerà la risposta che le è stata preparata, spero veramente che l'Assessore Icardi si renda conto che, in questo momento, abbiamo più che mai bisogno di un confronto con lui.
Dico che ho fatto un question time e che non è la soluzione ottimale perché servirebbe un'interlocuzione, perché posso già immaginare che la risposta sarà piuttosto formale, con le procedure indicate, quando credo che servirebbe proprio uno scambio di diverse esperienze, perché tutti noi raccogliamo quotidianamente segnalazioni, viviamo anche direttamente delle esperienze, bene o male, frequentando le istruzioni scolastiche, poi leggiamo i giornali. Pertanto, credo sia a tutti ben chiaro che abbiamo un problema innanzitutto da affrontare e poi, sperabilmente, da risolvere.
Il problema è quello relativo alla gestione dei casi o dei sospetti casi che si verificano all'interno delle scuole, perché c'è grande confusione.
Noi riteniamo che questa confusione possa solo aumentare con l'aumentare dei cosiddetti malanni di stagione e poi dell'influenza. In questo momento ci sono varie differenze sul territorio piemontese; differenze che derivano dalle diverse impostazioni date dalle ASL e anche dalle diverse impostazioni date dai Dirigenti scolastici. Di conseguenza, abbiamo una situazione molto frammentata sul territorio e non c'è una procedura chiara di gestione dei casi sospetti che sono presi in carico.
I temi principali sono quelli relativi, ad esempio, a quanto tempo deve rimanere a casa uno studente o anche un insegnante che viene trovato positivo al primo tampone. Sappiamo che oggi è uscito il DPCM, che conterrà magari ulteriori indicazioni, ma il problema è che queste indicazioni, sul territorio, si declinano in modo differente.
Inoltre, il grave problema che dobbiamo affrontare adesso è quello dell'esecuzione dei tamponi. Abbiamo visto che ci sono i centri dove vengono eseguiti i tamponi che, già adesso, sono praticamente al collasso quindi non si riesce a dare risposte in tempi brevi e certi alle famiglie.
Questo, ovviamente, ha ripercussioni sulla vita di quelle famiglie, ma anche sulla vita di tutte le famiglie degli studenti e dei professori che sono a contatto con questi casi.
Pertanto, chiederei di partire oggi, facendo un po' di chiarezza su quello che è il quadro procedurale esistente. Però, veramente non è più rimandabile un confronto con l'Assessore Icardi che consenta un confronto e un'interlocuzione, con lo scopo di cercare di arrivare a soluzioni tutti insieme.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Frediani per l'illustrazione.
La risposta all'Assessore Caucino per la risposta.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
È una risposta anche stringata, Consigliera.
Le misure messe in campo per migliorare l'efficienza gestionale, la qualità delle prestazioni, per l'erogazione tempestiva dei test diagnostici per alunni e personale scolastico hanno riguardato l'emanazione di linee d'indirizzo regionale per la ripresa delle attività scolastiche, condivise con le associazioni, finalizzate a fornire indicazioni per aumentare l'appropriatezza delle segnalazioni e consentire l'effettuazione di tamponi mirati, la definizione di standard per assicurare l'efficienza della rete dei laboratori diagnostici, l'istituzione di hot spot scolastici che consentono di effettuare tamponi in modo prioritario agli studenti e agli operatori scolastici, la predisposizione di FAQ, in fase di pubblicazione per informare correttamente dell'operato.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 452 presentata da Grimaldi, inerente a "Riduzione dei tempi di attesa per il tampone"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
452.
Illustra l'interrogazione il Consigliere Marco Grimaldi; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Abbiamo parlato di questa vicenda in Aula poco fa. È una vicenda che ovviamente, ci tiene sempre molto in attenzione tutti noi. Nelle ultime 72 ore in Piemonte il numero di casi positivi al COVID è salito straordinariamente, facendo registrare oltre 400 nuovi contagiati al giorno. Come dicevo, sono diversi i numeri di oggi rispetto a quelli di marzo, anche solo perché siamo arrivati a fare quasi 6-7 mila tamponi al giorno, comunque al di sotto, come dicevamo oggi in apertura dei lavori dei numeri potenziali che sono, almeno quelli dichiarati dalla Giunta circa 15 mila.
Ovviamente la strategia del contact tracing ci porterà sempre di più a conoscere meglio il numero dei contagiati generali. Sappiamo, almeno dalle audizioni che abbiamo anche con i sistemi informativi, che da quando il SISP elabora la richiesta di tampone, passano fra le 24 e le 48 ore. Qual è il problema, Assessora Caucino? Che, da quando il medico di base fa la richiesta all'elaborazione del SISP, soprattutto nel quadro del capoluogo passano anche quattro-cinque giorni.
La situazione paradossale qual è? Faccio un esempio di tre persone che conosco. Il medico di base ha fatto la richiesta fra lunedì e martedì, la vicenda è stata elaborata fra giovedì e venerdì al SISP, ancora oggi quelle persone non hanno fatto il tampone. Qual è il punto? Che in alcuni casi c'è il problema della mutua. Nel frattempo, quella persona non ha più la febbre, ieri sono finiti i giorni di mutua (adesso forse con il nuovo DPCM verrà in automatico aumentare i giorni di mutua), ma non ha ancora fatto il tampone. Secondo, non tutti poi, come sappiamo, stanno in isolamento fiduciario e sono così attenti. È vero che aspettare qualche giorno in più quando non c'è la febbre così alta magari riduce il rischio di contaminazione e contagio, ma d'altra parte ci siamo detti che 48 ore devono essere 48 ore, non è possibile bruciare tre quattro giorni di tempo fra il medico di base e il SISP.
La richiesta che abbiamo avanzato all'Assessore Icardi è molto semplice, e mi rendo conto che non sia lei il soggetto che in Giunta può intervenire su questo tema, però quello che pensiamo è che se vogliamo davvero aumentare le possibilità di conoscere esattamente quali sono i gradi di separazione fra i contagiati e proviamo in qualche modo a ridurre questa bolla, l'unico modo ovviamente è che i tamponi non solo siano veloci ma, soprattutto, che siano fatti nelle immediate 48 ore dopo che il medico di base li ha prescritti. Quindi saltiamo un passaggio, il medico di base pu direttamente, senza passare dal SISP, ottenere almeno il luogo dove fare il tampone. Tra l'altro, non a tutti il tampone viene fatto a casa, la gran parte delle persone vengono chiamate per poi andarli a fare da qualche parte. Insomma, o troviamo un sistema oppure le persone, per velocizzare se hanno la prescrizione medica, si recano direttamente nella struttura dove possono fare il tampone.
Dobbiamo trovare il modo di uscire da quest'imbuto.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è resa disponibile alla risposta l'Assessore Chiara Caucino.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

Molto brevemente, Presidente.
L'aumento dei casi d'infezione e il sovraccarico del sistema legato all'elevato numero di segnalazioni da parte delle scuole hanno richiesto un grande sforzo sia da parte dei laboratori sia da parte dei servizi del Dipartimento di prevenzione delle ASL.
Le misure adottate o in fase di adozione sono le seguenti: miglioramento degli standard di laboratorio dal punto di vista della dotazione di strutture e risorse umane (indirizzo regionale in fase di adempimento da parte delle ASL); aumento degli organici delle ASL (bando DIRMEI da cui le ASL hanno attinto e stanno attingendo); semplificazione del sistema informatico e informativo con modifiche della piattaforma COVID-19, che consentirà di ridurre gli oneri burocratici riducendo la duplicazione d'interventi per l'erogazione del tampone.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.
Grazie a tutti e a tutte. Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
Dopo la mezz'ora di areazione dei locali, alle ore 15.20 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Buon lavoro a tutti.



(Alle ore 14.42 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.29)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Calamità naturali

Proseguimento dibattito relativo a eventi alluvionali del 2 e 3 ottobre 2020 (atti d'indirizzo collegati) (seguito)


PRESIDENTE

Eravamo in discussione sugli atti d'indirizzo collegati alle comunicazioni sugli eventi alluvionali dell'ottobre 2020.
. Ordine del giorno n. 418 presentato da Disabato, Bertola, Marinetti e Sacco, inerente a "Riprogrammazione delle opere necessarie alla difesa del suolo dal rischio idrogeologico - Priorità di finanziamento e Programma regionale strategico" Prego, Consigliera Disabato, può illustrarlo.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
In realtà, sarò molto breve, perché ho già esposto l'intento dell'ordine del giorno durante la discussione sugli eventi alluvionali del 2 e 3 ottobre.
Noi chiediamo alla Giunta un impegno concreto nel sostegno agli Enti locali per la fase di progettazione e realizzazione delle opere di prevenzione che, come dicevo prima, sono fondamentali per evitare che si verifichino disastri come quelli che abbiamo visto. Chiaramente, è un impegno gravoso per i Comuni, realizzare questi progetti, soprattutto se si tratta di enti piccoli, che hanno da gestire un territorio invece molto vasto, che potrebbe subire grossi danni per conformazione e per localizzazione nel territorio piemontese.
Ci sono Comuni piccoli che non possono far fronte a queste fasi di progettazione da soli e quindi, secondo noi, la Regione deve ovviare a questo, mettendo in campo alcune forze che possono essere sia di tipo economico sia di risorse umane, ossia esperti da mettere direttamente a disposizione dei Comuni per questi progetti.
Lo dico perché circa un anno fa presentai un'interrogazione in merito, e l'ho detto anche durante l'esposizione del mio question time, perché da una relazione della Corte dei Conti si evinceva proprio che le risorse per le fasi di progettazione sono disponibili, quindi ne abbiamo, ma il problema è proprio portare a compimento la fase di progettazione.
Noi dobbiamo garantire ai Comuni la possibilità di presentare questi progetti e, quindi, andare anche veloci in tal senso, nel senso che spesso e volentieri, proprio per queste problematiche, i progetti si arenano e non riusciamo a portare a compimento queste opere.
Pertanto, oltre alle 300 opere di carattere straordinario dovute all'emergenza, dovremmo fronteggiare anche le opere che sono per la prevenzione, ancora più importanti, perché ci permetterebbero di avere un risvolto territoriale un po' mitigato, dal punto di vista dei danni causati da questi eventi meteorologici.
Con quest'ordine del giorno chiediamo, riportando tutti i concetti che abbiamo espresso fino adesso, che la Regione si attivi proprio per fornire questi strumenti, in termini di risorse umane, agli Enti locali, quindi per supportarli in tutta la fase: dalla progettazione alla realizzazione di queste opere fondamentali per il territorio. Chiediamo che siano previste adeguate risorse, in base ovviamente alle disponibilità di bilancio, per implementare la strumentazione e l'organico degli Uffici regionali.
Su questo si è aperto anche un dibattito con alcuni componenti della maggioranza, perché mi sembra che siano molto propensi a supportare gli Enti locali in tal senso, quindi fornire adeguato supporto e celere risposta agli stessi nelle fasi di progettazione di emergenza.
Poi chiediamo che si faccia parte attiva nella semplificazione delle procedure di autorizzazione degli interventi, recependo la legislazione nazionale in merito. Su questo, anche il Ministero sta facendo la propria parte perché, come dicevo prima, ha messo a disposizione proprio i suoi Uffici per andare incontro alle esigenze degli Enti locali, proprio per le fasi che citavo prima. Pertanto, anche il Ministero fa la sua parte, non soltanto con lo stanziamento di risorse, ma abbiamo visto anche una massiccia presenza di esponenti sul territorio, e questo ci fa ben sperare che venga ben compreso quanto è stato impattante l'ultimo fenomeno sul territorio piemontese.
Chiediamo che sia aggiornato il programma degli interventi di difesa del suolo e siano previste, infine, in base alle disponibilità di bilancio (l'ordine del giorno l'ho presentato la settimana scorsa, quindi in parte è stato anche fatto) delle risorse congrue per imprese e cittadini colpiti dall'emergenza, nel prossimo assestamento di bilancio regionale.
Sono impegni che, a mio avviso, sono condivisibili e anche l'Assessore Gabusi in parte mi ha dato una risposta positiva al question time, quindi vogliamo tenere alta l'attenzione sulle opere di prevenzione nel nostro territorio, che non possiamo sottovalutare per importanza. Non possiamo parlare d'interventi soltanto quando si verifica un'emergenza, ma dobbiamo pensarci tutto l'anno perché, come dico anche per altre questioni purtroppo gli stanziamenti per l'emergenza prima o poi non potranno più verificarsi, perché sono talmente gravosi, in termini di bilancio, che prima o poi le risorse andranno a esaurirsi o non ne troveremo.
Dobbiamo agire prima e prevenire certi eventi che possono comportare danni come quelli che abbiamo visto nell'ultimo evento alluvionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
. Ordine del giorno n. 419 presentato da Bertola, Martinetti, Disabato Sacco e Frediani, inerente a "Eccezionalità degli eventi meteorologici e cambiamento climatico" Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
La volta scorsa abbiamo avuto le comunicazioni del Presidente Cirio e viene normale e spontaneo a tutti, quindi non solo al Presidente Cirio, ma anche a noi, dire, parlando di questi gravi eventi alluvionali, che è successo di nuovo. La nostra regione ha una lunga storia di eventi alluvionali: qualcuno ha citato l'evento del 1968 a Valdilana, più recentemente parliamo dell'alluvione del 1994, del 2000, del 2016 e di altri eventi, magari più piccoli e più puntuali, ma che comunque hanno fatto dei danni.
Si tende a dire: è successo di nuovo, però è altrettanto vero che è successo, sta succedendo qualcosa che è molto diverso rispetto a quello cui eravamo abituati. Penso all'evento del 1994 o del 2000: si era nel mese di novembre, cominciavano i primi freddi, è arrivata una grossa perturbazione e ha portato le piogge. Di solito, in quei momenti, si diceva che l'elemento importante da tenere sotto controllo era il monitorare l'altezza dello zero termico. Quando c'erano quegli eventi a novembre si diceva che se lo zero termico si alzava troppo avrebbe fatto danni, perché anche in alto pioveva e non nevicava.
È successo di nuovo qualcosa di totalmente diverso, perché sembrano temporali della coda di un'estate, un evento che forse poteva capitare anche in estate perché, rispetto ad altre volte, e sempre di più, abbiamo eventi che vedono, non piogge prolungate (ricordo l'alluvione del 1994 e del 2000 con tre giorni di pioggia), ma piogge molto intense per un periodo molto breve, per poche ore, o poche ore in cui succede che cadono le precipitazioni che cadono in un anno, in una determinata zona, e molto puntuali.
È stato detto, forse dal Presidente Cirio o da altre persone che sono intervenute, che bastava spostarsi di cinque o dieci chilometri e magari un altro ruscello o un altro corso d'acqua non era esondato, non era successo niente; magari la pioggia non aveva nemmeno bagnato l'asfalto! Parliamo quindi, di eventi molto forti, molto brevi, molto intensi e molto puntuali.
È chiaro a tutti che ci troviamo nuovamente di fronte a una tendenza molto marcata del fenomeno del cambiamento climatico.
Noi qui facciamo politica, facciamo amministrazione: siamo il livello intermedio tra i Comuni e i Sindaci e il Parlamento nazionale. Essendo un livello intermedio, è chiaro che dobbiamo avere una forte conoscenza, una forte consapevolezza e una forte attenzione rispetto a quello che succede sul territorio, per garantire aiuto e sostegno. Dobbiamo stare vicini ai Sindaci, immedesimarci nelle loro attività. Molti riescono a immedesimarsi meglio perché magari hanno ricoperto il ruolo di Consiglieri comunali o di Sindaco. Noi dobbiamo supportarli. Dobbiamo destinare delle risorse regionali o far destinare delle risorse nazionali. Dobbiamo fornire conoscenze e competenze. Bisogna supportare anche l'attività delle Province.
Pertanto, servono certamente una serie d'interventi, piccoli o grandi che siano. Molti, magari, sono interventi piccoli ma puntuali, che servono subito e che costano; sono difficoltosi ma vanno portati avanti. Rientrano fra gli interventi di manutenzione del territorio.
Del resto, è un tema che è stato caro anche noi: già nella scorsa legislatura è stata approvata una proposta di legge del collega Mighetti poi diventata legge regionale, mi fa piacere ricordarlo! - sulla manutenzione del territorio, quelle piccole opere continue e costanti che aiutano a mantenere il territorio e a evitare problemi più grandi.
Dobbiamo supportare il lavoro dei Sindaci e dei Comuni, ma noi non siamo n Sindaci né Consiglieri comunali: siamo legislatori e, come tali, dobbiamo cercare di avere una visione certamente un po' più ampia di programmazione degli interventi, ma più ampia anche in termini di comprensione di un problema che diventa puntuale nel momento specifico (perché diventa puntuale su un territorio specifico dove c'è l'alluvione o su tutto il territorio della Regione quando manca l'acqua; perché qui o manca o ce n'è troppa, perché, di fatto, è così).
Dobbiamo avere conoscenza di quei fenomeni specifici, ma dobbiamo anche cominciare a ragionare su un orizzonte più ampio: ma non perché da soli possiamo invertire la rotta rispetto al cambiamento climatico (sarebbe da folli pensarlo!), ma perché, in quanto Consiglieri regionali e legislatori abbiamo il dovere di fare la nostra parte e, quindi, di mettere quel mattoncino insieme con altre migliaia di mattoncini per far sì che si crei una situazione che aiuti non dico a invertire la rotta - sarebbe già tantissimo - ma almeno a far sì che questi cambiamenti climatici non facciano danni più grandi.
Oggi siamo certamente a parlare di danni gravi per il territorio, di case che vengono giù, d'impianti sciistici e d'industrie danneggiate, di danni a privati, puntuali. Ma fra qualche anno, se ci limitiamo a occuparci solo delle singole cose e dei singoli interventi senza avere una visione più globale, parleremo della perdita delle nostre produzioni con i cambiamenti climatici. E non per l'alluvione, ma perché il clima cambierà. Le uve che fanno il Barolo, non lo fanno perché crescono a Barolo! Altrimenti basterebbe comprare un'isola nel Pacifico e chiamarla "Barolo" per fare quel vino. No, quel vino è così buono perché ci sono quelle caratteristiche nella terra, nel territorio, nell'acqua, in tutto. Noi rischiamo di perderlo; rischiamo di perdere tutta la ricchezza del nostro territorio quindi non solo di trovarci ad affrontare quelle emergenze contingenti, ma ad avere una situazione che a lungo termine diventerà preoccupante.
Badate che questa situazione non è tanto diversa da una pandemia: la differenza è che la pandemia ci mette di fronte a dei problemi in maniera più immediata e forte, ci sbattiamo la faccia contro, com'è successo lo scorso inverno, perché succede subito e ci costringe subito a cambiare abitudini e visioni. Questo è un fenomeno più lungo, ma non certo meno grave per l'economia e per la salute.
Poi è chiaro che fronteggiamo una pandemia che cerchiamo di contenere e di fermare; auspichiamo tutti che arrivino cure puntuali e più efficaci.
Arriverà - si pensa - anche un vaccino, ma nel frattempo stiamo già cambiando la nostra visione, stiamo cambiando qualcosa.
Allora, dobbiamo ragionare nello stesso modo, perché lì ce ne accorgiamo di meno. Insieme (e non al posto di) a quegli interventi di cui si è parlato oggi, c'è anche non dico l'unanimità, ma un sentire comune su molti temi: dobbiamo anche far altro come legislatori, come Regione.
Per questo noi pensiamo che siano necessari nuovi studi - studi! - sui rischi legati al cambiamento climatico nella Regione; nuovi dati di input strumenti informatici adeguati per calcolare i nuovi tempi di ritorno e una modellizzazione idraulica in tempo reale; un cambio di mentalità e un approccio politico compatto verso l'adozione di provvedimenti che blocchino l'impermeabilizzazione e l'artificializzazione del suolo; strategie per migliorare la gestione della rete irrigua e potabile, per mitigare gli scenari estivi siccitosi e l'aggravarsi dell'emergenza idrica.
L'ordine del giorno contiene cinque impegni e nell'illustrarli preciso già la lieve modifica che intendo apportare a uno dei cinque impegni, così com'è stato suggerito e richiesto di fare.
Con l'atto d'indirizzo, impegniamo la Giunta regionale "a compiere ogni azione necessaria al fine di commissionare celermente nuovi studi riguardanti i fattori di rischio territoriale per la Regione Piemonte legati al cambiamento climatico; a supportare" - e qui si modifica: le parole "anche economicamente" sono cancellate - "attraverso eventuali accordi con l'università, il Politecnico e gli istituti di ricerca, nuove modellizzazioni e strumenti informatici in grado di restituire informazioni utili a prevenire e mitigare gli eventi eccezionale derivanti dal cambiamento climatico, a correggere e adeguare quanto prima gli strumenti di pianificazione regionale, quali il PAI e il PGRA, nell'ottica delle modificazioni indotte dal cambiamento climatico, ad adottare una strategia regionale specifica, tesa a migliorare la gestione della rete irrigua e potabile per mitigare gli scenari siccitosi estivi e l'aggravarsi dell'emergenza idrica estiva; a strutturare le attività d'informazione e formazione rivolte ai cittadini piemontesi su come affrontare gli eventi avversi, al fine di aumentare la percezione del rischio nella popolazione e la conoscenza delle possibili conseguenze, a seguito di eventi meteorologici eccezionali e la consapevolezza della connessione tra uso dissennato delle risorse e salvaguardia dell'ambiente".



PRESIDENTE

. Ordine del giorno n. 420 presentato da Frediani, Bertola e Sacco inerente a "Grandi opere inutili e fondi per alluvione" La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Presidente, lo do per illustrato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno presentato dalla Consigliera Frediani.



PRESIDENTE

Non essendovi altri ordini del giorno da esaminare, passerei alla discussione generale.
Il Consigliere Bongioanni aveva chiesto di intervenire. Nel frattempo c'era una richiesta di modifica di un ordine del giorno da parte del Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Riguarda l'ordine del giorno n. 412 presentato dal Consigliere Fava. In accordo col proponente, chiedo che siano inseriti nelle premesse e nell'impegno i riferimenti alla legge regionale n. 22/2016, in quanto prevedono che la Regione individui obiettivi per la pianificazione, così come recita l'articolo 2, comma 3.



PRESIDENTE

Se il Consigliere Fava è d'accordo, lo può comunicare a microfono.



FAVA Mauro

Sì, sono d'accordo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Nell'ordine del giorno n. 418 presentato dalla collega Disabato chiederei se fosse possibile, dopo le parole "rafforzare e incrementare gli uffici regionali a favore della progettazione o dell'assistenza degli Enti locali", di aggiungere le parole "e/o Città metropolitane e Province".
Questo per dare la possibilità a tutti gli enti sovracomunali di essere organizzati in tal senso.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Intervengo sull'ordine del giorno n. 416 del collega Martinetti, che propone di incentivare e potenziare il collegamento ferroviario sulla tratta Cuneo-Ventimiglia-Nizza, che attraversa l'abitato di Limone Piemonte. Come tutti sapete, nello scorso weekend l'evento meteorologico si è accanito particolarmente sulla stazione sciistica di Limone Piemonte, che è uno dei fiori all'occhiello del nostro turismo, non solo invernale ma anche estivo.
Limone Piemonte genera un indotto sul Cuneese che può essere calcolato in circa 80 milioni di euro e ha come bacino turistico di riferimento uno dei più floridi d'Europa, quello della Costa Azzurra, del Monegasco e soprattutto dell'aeroporto di Nizza, che è il primo aeroporto turistico in Europa.
L'evento alluvionale, oltre ad aver danneggiato in modo pesantissimo tutti gli impianti di risalita della Riserva Bianca (così si chiama la stazione sciistica), ha dato un colpo terrificante alla viabilità, sia quella sul versante italiano sia sul versante francese, facendo scomparire quasi totalmente viadotti e sedimi stradali dal Colle di Tenda fino all'abitato di Tenda in Francia e portando via altri tratti di strada fino all'abitato di Breil. Questo fa sì che - nonostante ci sia stata una partecipazione fortissima e sensibile del Governo francese sul lato oltralpe con la presenza del Presidente Macron nell'abitato di Tenda e uno stanziamento immediato, mutuato dal nostro, di dieci milioni di euro - sicuramente per almeno tre anni (così dicono i tecnici) non rivedremo la strada della Val Roja. Quindi, l'abitato di Limone Piemonte, come tutta la provincia di Cuneo e una buona fetta del sud Piemonte, rischiano di perdere un indotto turistico importantissimo.
Penso che la proposta del collega Martinetti sia intelligente e utile.
Sabato mattina ne abbiamo discusso insieme all'Assessore Gabusi con il Capo Dipartimento della Protezione civile, il quale si è chiaramente impegnato ad adoperarsi in tutte le sedi in cui potrà intervenire, ma anche noi dobbiamo fare la nostra parte. Quello che possiamo fare è andare a potenziare questo percorso ferroviario, non solo aumentando le corse soprattutto per l'imminente stagione invernale che è alle porte - la cui apertura era prevista, prima dell'alluvione, per l'8 dicembre - ma anche ipotizzando corse particolari, quali potrebbero essere quelle del treno turistico. Questo è un onere che la Regione Piemonte ha sicuramente ed è un servizio che deve dare alla nostra comunità.
Sull'ordine del giorno presentato dal collega Martinetti, l'unica richiesta che avanzo come maggioranza è di aggiungere un comma in premessa, che è sicuramente un tema caro al Movimento 5 Stelle sull'uso del suolo che giustamente, è stato evidenziato e rivendicato. Chiedo di inserire la seguente premessa: "È necessaria una politica di pianificazione, gestione manutenzione e pulizia degli alvei degli argini dei versanti, obbligata per mettere in sicurezza cittadini e manufatti, tenuto anche conto di quanto previsto dalla legge regionale n. 22/2016".
Se il collega Martinetti è disposto ad accettare quest'emendamento, a nome di Forza Italia e, mi auguro, di tutta la maggioranza, esprimeremmo un voto favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Solo per confermare che sono d'accordo sulla modifica proposta dal Consigliere Bongioanni.



PRESIDENTE

Proseguiamo.
Chiedo se ci sono altre richieste d'intervento in sede di discussione generale, oltre alla richiesta di modifica.
Chiedo al Consigliere Fava di portare le modifiche all'attenzione della Presidenza, per l'inserimento.
La parola al Consigliere Demarchi.



DEMARCHI Paolo

Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo della Lega, accogliamo favorevolmente l'emendamento all'ordine giorno del collega Martinetti, presentato dal collega Bongioanni, perché riteniamo anche noi che la linea Cuneo-Limone Ventimiglia sia fondamentale, soprattutto in questo momento d'emergenza per quanto è successo nella Valle Vermenagna. Pensiamo che, con l'avvento di più corse del treno, ci sarà sicuramente una reazione positiva; questa misura non sarà risolutiva, ma è una cosa positiva soprattutto per il turismo invernale che è alle porte.
Ricordiamo che se il turismo invernale non riesce a riavviarsi quest'anno purtroppo, per quella vallata sarà davvero difficile ripartire.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Demarchi.
La parola all'Assessore Carosso, per alcune osservazioni sulla mozione n.
413 del Consigliere Rossi.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Vorrei suggerire un paio di modifiche alla mozione e più precisamente, dopo "Considerato, altresì", al secondo punto, "nel 2014 il Governo aveva intuito", eliminerei la parola "Renzi"; poi, eliminerei le parole "definitivo Italia Sicura" e anche "al primo Governo Conte, nel 2018". Poi in un altro punto, dov'è scritto "constatato che", inserirei "il Presidente Cirio ha avanzato", anziché "ha dichiarato" e "avanzerà". Infine, ancora due piccole osservazioni: dov'è scritto "impegna la Giunta", al primo punto, inserirei "a valutare", anziché "a impegnare" e, al terzo punto metterei "a promuovere la riduzione del consumo di suolo, attraverso politiche di riuso, riqualificazione dell'edificato e rigenerazione urbana incentivando anche le perequazioni intercomunali" e poi continua con "incentivazione e la tutela del territorio", eccetera.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Accettiamo le modifiche proposte dall'Assessore, se il parere della Giunta sarà positivo.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste d'intervento sulle modifiche agli ordini del giorno? La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Vorrei comunicare che ho provveduto a dare la copia aggiornata dell'ordine del giorno agli Uffici, recependo la richiesta di modifica del Consigliere Ruzzola, con alcune piccole modifiche nelle premesse e nelle considerazioni.



PRESIDENTE

Grazie.
Non ci sono altre richieste di modifica.
Possiamo procedere con la votazione degli ordini del giorno.
Chiedo il parere della Giunta sull'ordine del giorno n. 412 del consigliere Fava, con le modifiche apportate.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
In riferimento agli ordini del giorno n. 412, presentato da Fava, n. 414 presentato da Graglia, n. 416 presentato da Martinetti, n. 418 presentato da Disabato, n. 419 presentato da Bertola e relativamente alla mozione n.
413 presentata da Rossi, il parere della Giunta è favorevole.
Per quanto riguarda gli ordini del giorno n. 415, presentato da Martinetti e n. 420, presentato da Frediani, il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Procediamo con le votazioni.
Non vi sono dichiarazioni di voto sull'ordine del giorno n. 412, con il parere favorevole della Giunta e con le modifiche proposte e accettate dai firmatari.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 412, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà



GRIMALDI Marco

Solo in questo istante sono riuscito entrare nel sistema di votazione. Se è possibile, chiedo di inserire solo la presenza nell'ultima votazione.



PRESIDENTE

Il Consigliere Stecco dichiara per il verbale di votare favorevole.
Per quanto riguarda la mozione n. 413, sono state inserite le correzioni proposte dal Vicepresidente Carosso.
Indìco la votazione sulla mozione n. 413, il cui testo, come modificato verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Vi prego, Consiglieri: se teniamo un comportamento decoroso, riusciamo anche a procedere. Grazie. C'è un brusìo a dir poco fastidioso.
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 414, con il parere favorevole della Giunta.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 414, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Chiedo che venga aggiunto il mio voto che non sono riuscito a esprimere.
Non partecipo.



PRESIDENTE

Sarà riportato a verbale.
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 415 con il parare contrario della Giunta.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto sull'ordine del giorno n. 415, il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Chiaramente voterò in maniera favorevole e credo che sia una svista l'indicazione dell'Assessore. Chiediamo che venga rivista la normativa regionale sull'urbanistica, mantenendo invariato il principio di consumo di suolo zero e la deimpermeabilizzazione del tessuto antropico puntato sulle nuove tecnologie costruttive; di affrontare in modo concreto il tema dell'assetto idrogeologico in relazione al consumo e all'impermeabilizzazione del suolo, soprattutto nell'ambito della normazione.
Abbiamo chiesto che fossero previste premialità per chi rigenera, riusa e ristruttura e per gli Enti locali virtuosi che disincentivano l'impermeabilizzazione del suolo.
Chiedo ai colleghi di riflettere e di ripensare alla contrarietà che è stata espressa dalla Giunta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Vorrei dire, come mi suggeriscono, che è inaccettabile la posizione della Giunta, ragion per cui mi limito a prendere atto, a nome del Gruppo, che quando è ora di decidere da che parte stare, questa maggioranza non sta mai a favore della tutela del suolo.
Ci sembra evidente che l'intenzione scritta dal collega Martinetti sia evidentissima. Credo di aver compreso che il Consigliere sia anche disponibile a modificare nel senso indicato da qualche collega la parte iniziale del testo. Se c'è sempre qualche dubbio sulla necessità di tendere verso il consumo zero, dovete dirlo non in questi momenti, ma quando dite di voler difendere il territorio piemontese. Entrate in contraddizione con voi stessi, fate fatica a dirlo chiaramente.
Il nostro operato sarà sempre più costante per dimostrare, invece, che un conto sono le intenzioni, un conto sono i fatti.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Ho sentito gli interventi del Consigliere Martinetti e del Consigliere Ravetti, ma direi che la coerenza dovrebbe essere in un ambito bipartisan perché il decreto legislativo approvato dal Governo il 14 luglio 2020 esattamente il n. 73, ha cancellato un articolo che parlava dello spessoramento dei muri finalizzati all'efficientamento energetico, quindi per un miglior risultato della realizzazione dei nostri edifici (e stiamo parlando di nuove costruzioni). Ciò significa che, probabilmente, si dovrà andare a comprimere o a contenere in quelle che sono le volumetrie già esistenti. Pertanto, lascio immaginare, con il ritorno a muri di 30 centimetri, quali difficoltà poi a efficientare.
Ricordo perfettamente che il Vicepresidente Carosso, Assessore all'urbanistica, ha evidenziato la volontà di partire a breve - e so che stanno già lavorando gli Uffici - con la revisione della legge urbanistica n. 56, con l'obiettivo "consumo netto di suolo pari a zero entro l'anno 2050" dato dall'Unione Europea, su cui la Regione Piemonte farà sicuramente la propria parte per dimostrare che siamo coerenti fino in fondo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 415, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Passiamo alla votazione del successivo ordine del giorno, il n. 416, sempre del Consigliere Martinetti, con le modifiche proposte e con il parere favorevole della Giunta.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 416, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 418 della Consigliera Disabato, con le modifiche proposte e con il parere favorevole della Giunta.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 418, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Passiamo al successivo ordine del giorno, il n. 419 del Consigliere Bertola, con le modifiche proposte e il parere favorevole della Giunta.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 419, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Passiamo all'ultimo ordine del giorno, il n. 420 della Consigliera Frediani, con il parere contrario della Giunta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Scusi, Presidente, ma credo di non essere riuscito a esprimere il mio voto sull'ordine del giorno n. 419, che è favorevole.
Detto questo, volevo anche aggiungere sui lavori dell'Aula che capisco che fa un certo caldo qui dentro, ma le chiederei di far osservare a tutti quanti la regola dell'utilizzo della mascherina in modo consono.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha assolutamente ragione.
Chiedo a tutti di indossare la mascherina ben calzata sulla bocca e di coprire bene anche il naso, perché da qui vedo costantemente alcuni nasi fuori! Perciò chi ha il naso un po' più grosso faccia attenzione.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 420, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Con questa votazione, dichiaro concluso il prosieguo del dibattito relativo agli eventi alluvionali del 2 e 3 ottobre 2020 e l'esame degli atti d'indirizzo collegati.


Argomento: Variazioni di bilancio - Assestamento di bilancio

Esame proposta di deliberazione n. 89, inerente a "Variazione di assestamento del bilancio di previsione finanziario del Consiglio regionale per il triennio 2020-2022"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 89, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta del 5 ottobre scorso la I Commissione ha licenziato la proposta di deliberazione in oggetto.
Se l'Aula acconsente, darei per letta la relazione illustrativa svolta in Commissione. Altrimenti non ho problemi a illustrarla.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Scusi, Presidente, sulla votazione precedente ho sbagliato a votare: comunico che il mio voto era contrario.



PRESIDENTE

Mi sembrava.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate! Scusate! La richiamo, Consigliere Sarno! Mi sembra che ci fossero 35 o 36 voti contrari: in effetti, mi è parsa un po' strana la votazione.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Adesso guardiamo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Spero che non sia per la prima firmataria, altrimenti si creerebbe un problema.
Presidente Giaccone desiderava intervenire?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene, grazie, comunica che il suo era un voto favorevole.
Aveva chiesto la parola la Consigliera Frediani.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Adesso ce lo facciamo dire.
Consigliere Sacco, anche lei ha sbagliato a votare?



SACCO Sean

No, io non ho proprio votato, quindi.



PRESIDENTE

Va bene, il suo voto era.



SACCO Sean

Con questa procedura è un po'.
Sull'ordine del giorno n. 414 volevo esprimere la non partecipazione al voto (ho visto che non è stata presa), mentre sull'ordine del giorno n. 420 volevo esprimere un voto favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Sull'ordine del giorno n. 420 della Consigliera Frediani, risultavano sette voti favorevoli, 35 contrari e tre non hanno risposto.
La maggioranza si è allargata al 78% dell'Aula.
Il Presidente Cirio ringrazia, ma penso che ci sia stato un qui pro quo.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Non è stato acquisito il mio voto sull'ordine del giorno n. 414. Comunico anch'io la non partecipazione.



PRESIDENTE

Sarà riportato a verbale. Grazie.
Come vi dicevo, se volete illustro velocemente la relazione sulla proposta di deliberazione n. 89, altrimenti la do per letta e possiamo proseguire.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Allora farò una breve sintesi della relazione.
Ai sensi dell'articolo 50 della legge 118/2011 e dell'articolo 16 del Regolamento per l'autonomia contabile del Consiglio regionale, l'Ufficio di Presidenza con la deliberazione n. 129 del 10 settembre 2020 ha approvato la proposta di assestamento del bilancio finanziario 2020-2022 del Consiglio regionale.
Su tale proposta si è espresso il Collegio dei revisori dei conti, con parere favorevole rilasciato in data 24 settembre 2020.
La proposta di assestamento si compone, sostanzialmente, di due parti: l'aggiornamento delle previsioni di spesa, di entrata e le risultanze del rendiconto dell'esercizio precedente, e la destinazione delle parti dell'avanzo di amministrazione accertate col rendiconto stesso, che non sono state ancora applicata al bilancio, in particolare per la destinazione dell'avanzo libero o disponibile.
Autorizzare l'ulteriore variazione agli stanziamenti di entrate e di spesa che siano necessari in base alle nuove e maggiori entrate (nuovi finanziamenti e trasferimenti ricevuti) per iscrivere le correlate spese o più semplicemente per effettuare le variazioni compensative tra stanziamenti delle spese, tra titoli, programmi e missioni, ovvero quelle variazioni che richiedono il voto da parte del Consiglio regionale.
In merito all'aggiornamento della previsione di bilancio al rendiconto ricordo che con la deliberazione 72-10450 del 30 giugno 2020 il Consiglio regionale ha approvato il rendiconto generale del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario 2019, con cui è stato accertato un avanzo di amministrazione definitivo al 31 dicembre 2019 in 17.832.813,72 euro, di cui 8.689.324,73 euro di parte disponibile.
Con la proposta di deliberazione in discussione, tale somma è interamente destinata a spese in conto capitale, ovvero per i lavori di manutenzione straordinaria già in corso di esecuzione, nonché per i nuovi interventi in programma sugli immobili di proprietà regionale della Giunta e del Consiglio regionale.
Mediante l'utilizzo di quote di risparmi conseguiti prosegue, pertanto l'accantonamento di specifiche risorse destinate agli investimenti, così come richiesto dalla Corte dei conti nell'ultima relazione di parifica del bilancio regionale.
Per quanto riguarda le ulteriori variazioni agli stanziamenti di entrata e di spesa del bilancio 2020-2022, si registrano variazioni in aumento sugli stanziamenti di competenza dell'esercizio 2020 per euro 206.565, che finanziano maggiori spese e variazioni in aumento e in diminuzione su vari capitoli di bilancio che si compensano reciprocamente.
È aperta la discussione generale.
Non essendovi richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Ci sono dichiarazioni di voto? Non essendoci dichiarazioni di voto possiamo mettere in votazione la proposta di deliberazione n. 89, nonché la variazione di assestamento del bilancio di previsione finanziaria del Consiglio regionale per il triennio 2020-2022.
Indìco la votazione sulla proposta di deliberazione n. 89, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Problemi energetici - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Proseguimento esame disegno di legge n. 87, inerente a "Assegnazione delle grandi derivazioni a uso idroelettrico"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 87, inerente a "Assegnazione delle grandi derivazioni a uso idroelettrico", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il relatore di maggioranza è il Consigliere Marin, mentre relatori di minoranza i Consiglieri Avetta e Sacco.
Il disegno di legge è stato licenziato a maggioranza nella seduta di Commissione del 22/09/2020. Nella seduta del 29 settembre è iniziato l'esame del provvedimento e si sono svolte le relazioni e la discussione generale. Sono stati esaminati gli emendamenti relativi all'articolo 1, che è stato votato.
Riprendiamo pertanto con l'esame dell'articolato e relativi emendamenti.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 50) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Spero che quello che è successo la scorsa settimana porti il centrodestra a riconsiderare l'atteggiamento verso i nostri emendamenti. Penso di poter parlare per il Consigliere Avetta, ma anche per gli altri autorevoli membri dell'opposizione che si sono occupati di questo testo. Il nostro intento è semplicemente quello di recepire tutte le istanze che vengono dal territorio, che chiedono rispetto per le condizioni ambientali in cui sono inseriti questi tipi di concessioni. In questo caso, chiediamo di aggiungere al comma 1 dell'articolo 2, dopo le parole "irrigui" le parole "che non comportano aumento del prelievo dal corso d'acqua naturale corrispondente".
Vi chiediamo di ragionare sulla finitezza delle nostre risorse e di inserire dei limiti, così come vi chiederemo successivamente di stare molto attenti al livello minimo sul quale possiamo contare anche in futuro.
Chiediamo che non siano rinnovate in automatico queste concessioni, ma soprattutto con quest'emendamento vi chiediamo che la tutela della portata del corso d'acqua sia l'oggetto anche delle nuove concessioni. Anche se avete bocciato il tema della tutela ambientale nell'articolo 1, chiediamo un segno da parte vostra sul fatto che il rispetto dell'ambiente e delle future generazioni sia in qualche modo permeato nella discussione pubblica tra l'altro dopo i fatti della scorsa settimana, che ci dicono quanto il peso e l'impronta umana c'entrino con i cambiamenti climatici. Non ditemi infatti, che quella che abbiamo appena visto era solo maltempo o una bomba d'acqua. No, credo che tutti noi, nel considerare ogni azione pubblica svolta qui dentro, dobbiamo farci carico di quanto la finitezza di quelle risorse c'entri con la politica pubblica.
Grazie.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste d'intervento.
La parola all'Assessore Marnati per il parere della Giunta.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Il parere è negativo e specifico la motivazione.
La tutela della portata del corso d'acqua oggetto della concessione non ha alcun rilievo ai fini di quanto previsto dall'articolo 2, comma 1, che si limita a definire l'ambito di applicazione della legge, specificando che nel caso di impianti idroelettrici situati su canali irrigui, la potenza dei 3.000 chilowatt dev'essere riferita a ogni singolo impianto e non alla somma delle potenze di tutti gli impianti insistenti sul canale.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marnati.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 50), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'articolo 2, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Marnati.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Volevo comunicare all'Aula che questa mattina ci siamo visti anche con il Consigliere Avetta per quanto riguarda gli articoli 3 e 4, perché un po' da parte di tutti c'era l'esigenza di presentare degli emendamenti per chiarire meglio le finalità di quegli articoli.
Pertanto, abbiamo presentato tre emendamenti all'articolo 3 e uno all'articolo 4, però prima della votazione, se è possibile, chiedo cinque minuti di sospensione, affinché i Capigruppo possano verificare la consistenza di questi emendamenti, per trovare magari un accordo con le forze politiche.



PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori per cinque minuti, fino alle ore 16.42.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.36, riprende alle ore 17.05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Marnati; ne ha facoltà.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
La richiesta è di sospendere temporaneamente l'esame degli articoli 3 e 4 e degli emendamenti rubricati n. 13) e n. 14) e partire con la discussione e la votazione dell'articolo 5, emendamento n. 15).



PRESIDENTE

Gli articoli 3 e 4 sono sospesi, così come gli emendamenti rubricati n. 13) e n. 14).
Si prosegue dall'articolo 5 con l'emendamento rubricato n. 15).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In realtà non siamo d'accordo, nel senso che la proposta che abbiamo avanzato all'Assessore Marnati era diversa. Sono stati illustrati tre nuovi emendamenti presentati dal centrodestra, dalla maggioranza e dalla Giunta.
Dobbiamo prendere del tempo per valutarli, ragion per cui chiedevamo la sospensione dei lavori in questo istante.
Mi pare, invece, che il centrodestra si porti avanti dicendo di sospendere gli articoli 3 e 4, ma non vediamo le ragioni per iniziare a discutere dell'articolo 5 senza aver affrontato e sciolto i nodi dell'articolo 3 e dell'articolo 4.
Veda lei, Presidente, se mettere ai voti.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste d'intervento? Altrimenti proseguiamo con i lavori.
Si procederà alla votazione dall'articolo 10, essendoci gli articoli 6, 7 8 e 9 che fanno riferimento all'articolo 5 e all'articolo 3. In modo procedurale e corretto, passiamo all'articolo 10, in modo tale da non inficiare le votazioni legate all'articolo 10.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 17) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Credo sia stata una scelta corretta, perché è evidente che se avessimo votato l'articolo 5, che richiamava gli articoli 3 e 4, senza conoscere il testo definitivo degli articoli, sarebbe stato ovviamente un problema.
Non so se votando gli altri articoli non ritroveremo qualche altro...



PRESIDENTE

Prego chi sta interloquendo con altri Consiglieri di uscire dall'aula perché abbiamo difficoltà a sentire il Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto

Con l'emendamento n. 17), la lettera a) del comma 1 dell'articolo 10 "Criteri di valutazione e di aggiudicazione" viene così sostituita:"a) l'offerta migliorativa di produzione energetica e della potenza installata tenendo conto degli obiettivi minimi di cui all'art. 14 e contemporaneamente dell'offerta di soluzioni tecniche che contemplino anche solo potenzialmente, modalità di uso plurimo sostenibile delle acque".
Con quest'emendamento, intendiamo sottolineare la necessità che gli invasi si preparino ex ante all'eventualità di prelievo a uso idropotabile di acqua da questi invasi. Si è consapevoli che la Regione, per ragioni d'interesse pubblico, potrebbe dirottare le acque per far fronte all'emergenza, ma qui il tema posto è diverso, cioè si tratta di strutturare gli impianti in modo tale da poter fornire acqua a uso potabile nei periodi di crisi senza compromettere la funzione di produzione idroelettrica. Per raggiungere quest'obiettivo occorre scegliere dei progetti che siano in grado di assicurare la continuità della doppia funzione idroelettrica e idropotabile.
Sarebbe opportuno agire su questi criteri di aggiudicazione per mettere sullo stesso livello le esigenze di produzione energetica con quelle di uso promiscuo delle acque a fini idropotabile.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta.
Se non vi sono altre richieste d'intervento da parte degli altri firmatari passiamo all'emendamento 18 ), sempre del Consigliere Avetta.
Emendamento rubricato n. 18) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Siamo ancora sulla lettera a) del comma 1 dell'articolo 10.
Con l'emendamento, proponiamo di aggiungere, dopo la frase "tenendo conto degli obiettivi minimi di cui all'articolo 14" la frase "e di soluzioni tecniche volte all'uso e all'utilizzo plurimo sostenibile delle acque".
Anche qui vale lo stesso ragionamento di prima: intendiamo sottolineare il tema della necessità che gli invasi si preparino ex ante all'eventualità di prelievo a uso idropotabile di acqua dagli invasi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
L'emendamento rubricato n. 19), sempre del Consigliere Avetta, è da considerare non ricevibile, perché il contenuto della lettera c) è già previsto dalla lettera a) del disegno di legge.
Emendamento rubricato n. 20) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 21) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Qui ci riferiamo alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 10, sempre i criteri di valutazione e aggiudicazione.
Dopo le parole "modalità di uso plurimo sostenibile delle acque", viene aggiunta la seguente frase "con particolare attenzione al soddisfacimento dei bisogni irrigui dell'area sottesa alle opere di invaso".
È evidente che con quest'emendamento ci poniamo l'obiettivo di porre in attenzione il soddisfacimento dei bisogni irrigui dell'area che sta fisicamente sotto le opere di invaso dell'acqua.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
L'emendamento rubricato n. 22), del Consigliere Avetta, non è ricevibile perché il contenuto della lettera a) dell'emendamento è già previsto nella lettera e) del disegno di legge.
L'emendamento rubricato n. 23), sempre del Consigliere Avetta, non è ricevibile, perché il contenuto della lettera e) dell'emendamento è già previsto nella lettera g) del disegno di legge.
La parola all'Assessore Marnati per il parere della Giunta sugli emendamenti.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti 17) e 18) non sono accettabili, in quanto aggiungono un rimando agli usi plurimi che è già presente nella lettera c), che, in effetti, dice già "modalità di uso plurimo sostenibile delle acque".
L'emendamento 19) è irricevibile; l'emendamento 20), che è uguale all'emendamento 21), non è accoglibile, in quanto gli usi irrigui sono tutelati, in caso di gravi carenze, all'articolo 13. Sono importanti, ma hanno già apposite dotazioni di concessione previste nei singoli disciplinari, commisurati agli ettari serviti e al tipo di coltivazione, e sono tenuti a razionalizzazione dell'impiego dall'acqua in regime ordinario. Il gestore idroelettrico deve rispettare l'indicazione di Terna per garantire la tenuta della rete di distribuzione nazionale dell'energia.
Appare quindi anomalo obbligare, in sede di gara, ciascun concorrente a migliorare l'offerta in relazione a esigenze irrigue; meglio fissare la tutela degli usi irrigui in caso di gravi carenze, attraverso obblighi e limitazioni, come effettuato nell'articolo 13, normate e, quindi, omogenee per tutti i concorrenti.
Gli altri due emendamenti, il n. 22) e il n. 23), sono anch'essi irricevibili. Pertanto, i restanti tre emendamenti non sono accoglibili.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Se non ci sono richieste d'intervento, procediamo con le votazioni e prego tutti i colleghi di aprire la piattaforma Webex.
Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Precisiamo per il verbale il voto favorevole della Consigliera Frediani e dei Consiglieri Avetta e Marello.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Scusate, volevo esprimere il mio voto contrario. Non ho fatto in tempo a votare.



PRESIDENTE

Consigliere Lanzo?



(Commenti del Consigliere Lanzo)



PRESIDENTE

Grazie.
Sarà riportato a verbale il voto favorevole di entrambi.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'articolo 10, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 11 Indìco la votazione sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 12 Emendamento rubricato n. 24) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta per l'illustrazione; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento al comma 1 dell'articolo 12, sulla durata della concessione, noi proponiamo la seguente dizione: "La concessione è rilasciata per una durata compresa tra venti e cinquant'anni incrementabili fino a un massimo di dieci anni in relazione alla complessità degli interventi necessari e all'importo dell'investimento".
L'emendamento ha, evidentemente, in modo molto esplicito, lo scopo di prolungare la durata della concessione a fronte delle condizioni sopra richiamate.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola all'Assessore Marnati per esprimere il parere della Giunta regionale.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento non è accoglibile: lo riteniamo illegittimo, perché non conforme alla legge 12/2019.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 24), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sia riportato a verbale che Consigliera Frediani dichiara di non partecipare alla votazione.
Indìco la votazione sull'articolo 12, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 13 Emendamento rubricato n. 25) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
L'articolo 13 prevede gli obblighi e le limitazioni gestionali. Noi proponiamo emendamento di sostituirlo integralmente nel modo seguente: "Il bando per l'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico può prevedere specifici obblighi e limitazioni gestionali, ai quali sono soggetti i progetti di utilizzo delle opere e delle acque, con particolare riguardo: all'obbligo di riservare alle comunità energetiche locali misure compensative finalizzate a garantire il prevalente interesse pubblico, in misura non inferiore a quanto stabilito nel Piano Strategico della Comunità stessa approvato dalla Giunta regionale; agli obblighi e ai vincoli inerenti alla tutela della sicurezza delle persone del territorio anche con riferimento all'esigenza di laminazione delle piene; agli obblighi di cessione delle acque invasate, in presenza di situazioni di crisi idrica da destinare all'uso potabile e agricolo; al recupero della capacità utile di invaso, anche attraverso un'adeguata gestione dei sedimenti; al miglioramento delle modalità gestionali, con particolare riguardo alla modulazione dei rilasci, al fine di ridurre gli effetti delle variazioni di portata e garantire adeguati deflussi ecologici; agli eventuali obblighi riguardanti la cessione di acque in presenza di situazioni straordinarie, quali la prevenzione di calamità e degli incendi".
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta.
Emendamento rubricato n. 44) presentato da Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, chiediamo che al comma 1 dell'articolo 13 le parole "può prevedere" siano sostituite con le parole "deve prevedere", in quanto riteniamo che il bando di gara debba prevedere gli obblighi e limitazioni gestionali individuate nell'articolo 13, senza lasciare la discrezionalità d'inserimento del bando o meno. Questo perché tali limitazioni e obblighi si attiverebbero solo in caso di necessità: esigenze di laminazione delle piene, necessità per uso potabile e agricolo e garantire il deflusso minimo vitale e la prevenzione di calamità e d'incendi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sacco.
Emendamento rubricato n. 48) presentato da Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Con quest'emendamento chiediamo che, prima della lettera a) del comma 1 dell'articolo 13, sia inserita la lettera ".) la cessione gratuita e prioritaria delle acque a scopo idropotabile", in quanto tra gli obblighi e le limitazioni gestionali, di cui all'articolo 13, si propone la cessione gratuita e prioritaria delle acque a scopo idropotabile, così come suggerito anche dall'ATO3.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Emendamento rubricato n. 26) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Siamo sempre all'articolo 13, punto b), comma 1. Dopo le parole "in presenza di situazioni di crisi idrica" proponiamo con di aggiungere la frase "come siccità e/o scarsità di risorse idriche,". Pertanto, intendiamo ampliare e rendere più chiara la definizione delle situazioni di crisi idrica.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 27) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Sempre al punto b), comma 1 dell'articolo 13, dopo le parole "da destinare all'uso potabile e agricolo", proponiamo di aggiungere le parole "al fine di compensare i danni, tenuto conto di quanto previsto dall'art. 167 del Decreto Legislativo 152 del 3 aprile 2006 (Norme in materia ambientale".
Con quest'emendamento, s'intende far riferimento al DL 152/2006.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marnati per il parere della Giunta sugli emendamenti.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 25) non è accoglibile, in quanto le comunità energetiche peraltro non ancora un soggetto giuridicamente definito, sono oggetto dell'articolo 16, che vedremo successivamente, "Misure di compensazione territoriale".
L'articolo 13 riguarda obblighi generali che vanno applicati su tutta la Regione.
L'emendamento n. 44) del Consigliere Sacco non è accoglibile. La necessità di stabilire obblighi e limitazioni gestionali dev'essere valutata in funzione delle specifiche caratteristiche delle singole derivazioni da mettere a gara, anche in funzione del contesto ambientale nel quale le stesse sono inserite e non può essere prevista a monte come un obbligo generalizzato.
L'emendamento n. 48) non è accoglibile. Le cessioni delle acque a uso potabile sono già previste nella successiva lettera b) in presenza di situazioni di crisi idrica.
L'emendamento n. 26) non è accoglibile, in quanto il termine "crisi idrica", essendo maggiormente estensivo, si ritiene possa essere il più cautelativo. Non va dimenticato, inoltre, che il termine "scarsità" pu essere ricondotto anche a comportamenti poco virtuosi nell'uso, cioè l'acqua può potenzialmente risultare scarsa in un bacino, in quanto impiegata male da altri concessionari. Questo ingenererebbe il paradosso per il quale, a fronte di sprechi da parte di altri concessionari o altri usi che dovessero determinare una scarsità di risorsa, scaturirebbero limitazioni gestionali per il migliore classificato nelle procedure di rinnovo nel grande idroelettrico.
Neanche l'emendamento n. 27) è accoglibile: il riferimento al Codice dell'Ambiente rimanda alle procedure da attivare in caso di gravi carenze idriche, che rendono necessario ricorrere alla figura del Regolatore, per proseguire la gestione dei vari usi, in relazione a un evento specifico di siccità, in assoluto, con pochissima acqua, scarsità o meno acqua di quel che serve in relazione agli usi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marnati.
Procediamo con la votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 25), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 44), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 26), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sia riportato a verbale il voto contrario del Vicepresidente Carosso e il voto favorevole dei Consiglieri Disabato e Martinetti sull'emendamento rubricato n. 27).
Indìco la votazione sull'articolo 13, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sia riportato a verbale il voto favorevole della Consigliera Nicotra sull'articolo 13.
ARTICOLO 14 Emendamento rubricato n. 28) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
L'articolo 14 prevede i miglioramenti energetici, ambientali e misure di compensazione. Il testo dell'articolo al comma 1 prevede: "Il bando di gara indica gli obiettivi minimi da conseguirsi mediante interventi di manutenzione straordinaria e modifica degli impianti, ai fini del miglioramento sotto il profilo energetico dell'esercizio degli stessi, con particolare riferimento ai seguenti aspetti: a) incremento della producibilità e dell'efficienza dell'impianto" noi proponiamo di aggiungere: "a parità di risorsa idrica utilizzata e di capacità dell'invaso, attraverso interventi di revamping del complesso degli impianti di generazione, trasformazione e connessione elettrica".
Aggiungiamo la capacità dell'invaso, alla parità di risorsa idrica per l'incremento della producibilità e dell'efficienza.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marnati per il parere della Giunta.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Il parere è contrario, in quanto l'efficienza di produzione di misura, a parità di risorse idriche, e quindi d'impatto da prelievo, se s'impedisse in assoluto di incrementare le capacità d'invaso s'impedirebbe di accumulare gli sfiori, anche per la maggiore produzione in ottemperanza al Piano nazionale integrato energia e clima e di fare agire le dighe come sistema di laminazione delle piene.



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 28).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



AVETTA Alberto

Presidente, non riesco votare. Il mio voto è comunque favorevole.



PRESIDENTE

Va bene, Consigliere Avetta.
ARTICOLO 14 Se non vi sono richieste d'intervento, passerei alla votazione dell'articolo 14.
Indìco la votazione sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ROSSI Domenico (fuori microfono) Chiedo scusa, ma volevo solo segnalare che il sistema non ha preso il mio voto di non partecipazione.



PRESIDENTE

Il Consigliere Perugini dichiara il suo voto favorevole. Sarà riportato a verbale.
ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. d presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Facciamo riferiamo all'articolo 15, che prevede il miglioramento e il risanamento ambientale. Nello specifico, proponiamo di sostituire la lettera a) del comma 1 dell'articolo 15 con la seguente: "a) il mantenimento dalla continuità fluviale, la realizzazione e il mantenimento in efficienza nel tempo di scale di rimonta, laddove tecnicamente realizzabili;".
Con quest'emendamento, intendiamo ampliare la definizione degli obiettivi minimi da conseguire nel bando di gara.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 30) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
L'emendamento si riferisce sempre all'articolo 15, il cui comma 1 recita: "Il bando di gara definisce gli obiettivi minimi da conseguire mediante interventi di conservazione, di miglioramento e risanamento ambientale del bacino idrografico di pertinenza, finalizzate alla tutela dei corpi idrici e del territorio e alla mitigazione degli impatti".
La lettera "a)" l'abbiamo appena commentata. Alla lettera "b)", che è quella relativa a quest'emendamento, sono aggiunte le parole: "e la prevenzione di particolare rilasci in determinati periodi dell'anno per facilitare la riproduzione della fauna ittica, ".



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 31) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

In questo caso ci riferiamo alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 15 "Miglioramento e risanamento ambientale".
Dopo le parole "comprese le modifiche delle dinamiche di sedimentazione ed erosione dei corsi d'acqua a monte e a valle", proponiamo di aggiungere "e in caso di concessioni afferenti impianti dotati di bacino, la previsione di specifiche discipline per la gestione dei livelli d'invaso in caso di piena, finalizzate a contenere i fenomeni di intasamento del substrato a valle,".
Con l'emendamento, intendiamo fare esplicito riferimento, nel caso di concessione riguardanti impianti dotati di bacino, alla previsione disciplinata alla gestione del livello d'invaso in caso di piena.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 32) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Qui ci riferiamo alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 15. Dopo le parole "la ricostruzione del trasporto solido" sono aggiunte le parole ",e la possibilità di eseguire ripascimenti".
L'emendamento intende aggiungere la possibilità di eseguire ripascimenti a valle delle opere di sbarramento.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 33) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Qua ci riferiamo alla lettera e), sempre comma 1 articolo 15, cui aggiungeremmo il punto "e) gli obiettivi minimi per ciascuna concessione devono essere definiti caso per caso, a seguito di uno studio ambientale specifico".
Con l'emendamento intendiamo definire un sistema premiale in grado di promuovere le migliori prestazioni ambientali, anche progressive nel tempo.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 34) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Articolo 15, comma 1, lettera d) "Miglioramento e risanamento ambientale".
Viene aggiunto il punto "e) tali indicazioni di carattere generale devono essere inserite nei disciplinari di rinnovo della concessione, legando quindi il rispetto dei criteri minimi al mantenimento stesso della concessione;".
Con l'emendamento intendiamo definire un sistema premiale in grado di promuovere le migliori prestazioni ambientali, anche progressive nel tempo.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 35) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Con quest'emendamento intendiamo, sempre al comma 1 dell'articolo 15 aggiungere "e), installazione sia a monte che a valle di misuratore di portata abbinati a un sistema di telecontrollo, con immediato invio all'ente concedente dei dati istantanei con messa in rete dei dati degli impianti a disposizione della collettività (portata fluente, produzione istantanea, portata rilasciata) per permettere i controlli sul rispetto sia del flusso minimo vitale sia del massimo derivato".
Con l'emendamento intendiamo sottolineare l'importanza dell'installazione di misuratore di portata abbinata a un sistema di telecontrollo, così da permettere controlli sia del minimo deflusso sia del massimo derivato.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 36) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento proponiamo di aggiungere "e) previsione di procedure, in caso di bacini esistenti che rientrano tra le aree protette a livello nazionale e comunitario (aree SIC o ZPS), di gestione adeguata alla tutela degli ecosistemi degli habitat presenti".
Con l'emendamento intendiamo sottolineare l'importanza di prevedere procedure di gestione dei bacini esistenti in aree SIC o ZPS, in modo da evitare tutti quei progetti di ampliamento che comprometterebbero irrimediabilmente, gli habitat delle specie protette.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 37) presentato da Avetta, Ravetti, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Con questo emendamento proponiamo di aggiungere la frase, sempre articolo 15, comma 1, "e) inserimento della valutazione di incidenza in concessione delle prescrizioni".
Con l'emendamento intendiamo aggiungere l'inserimento, in concessione delle prescrizioni, della valutazione d'incidenza.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 45) presentato da Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

All'articolo 15, comma 1, chiediamo che dopo il comma 1 dell'articolo 15 venga inserito il seguente: "1 bis. Il bando di gara prevede, altresì, un report periodico sul raggiungimento degli obiettivi minimi di cui al comma 1".
Tale previsione è necessaria affinché il concessionario dimostri periodicamente, la progressione per il raggiungimento degli obiettivi minimi individuati nel bando. Tali report possono, altresì, essere un valido supporto in fase di riassegnazione della concessione.
Per questo motivo, chiediamo che si possa inserire dopo l'articolo 15 questa previsione, ovvero il comma 1 bis all'articolo 15, proprio per verificare il raggiungimento degli obiettivi minimi e, soprattutto, per avere dei report che possano essere utilizzati in fase di concessione.
Grazie.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sono le ore 18 inoltrate e, come da Regolamento e da prassi, le chiederei di interrompere qui i lavori.



PRESIDENTE

Sono sempre situazioni da prassi, non da Regolamento.



GRIMALDI Marco

Da prassi, infatti, le stavo dicendo che.



PRESIDENTE

C'eravamo anche prescritti che potevamo tranquillamente lavorare tre ore.



GRIMALDI Marco

Sì, però o mi sta togliendo la parola. e ne ha tutta la facoltà, visto che è il Presidente.



PRESIDENTE

Però se tutte le volte alle ore 18.



GRIMALDI Marco

Si può fare, Presidente: lo hanno fatto per decine di anni i Presidenti di questo Consiglio. Si può andare oltre se c'è l'assenso di tutti; se no non faccia forzature, visto che la prassi abbiamo detto che è consolidata.



PRESIDENTE

Non è una questione di forzatura. Non vi è alcuna forzatura.



GRIMALDI Marco

Va bene. Io le sto dicendo che è finito l'orario così come da convocazione, quindi le chiederei di sconvocare ora il Consiglio. La ringrazio.



PRESIDENTE

Il Consiglio non si sconvoca e si va avanti.
Prego, può illustrare l'emendamento rubricato n. 57).



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Abbiamo sempre detto, anche nel corso della Conferenza dei Capigruppo che avremmo lavorato tre ore il pomeriggio. Abbiamo iniziato alle 15.20 arriviamo alle 18.20. Mi sembra una cosa.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Allora nella prossima Conferenza dei Capigruppo metteremo le 20, così almeno saremo tutti tutelati. Perché il rispetto dev'essere da ambo le parti, Consigliere Grimaldi.
Il rispetto dev'essere da ambo le parti e non mi sembra che ci sia.
Abbiamo chiesto.
GRIMALDI Marco (fuori microfono) Faccia il Presidente.



PRESIDENTE

Faccio il Presidente e allora proseguiamo i lavori. Sono a presiedere l'Aula, quindi presiedo i lavori. Non è che.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Alle 18.20.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

No, altre volte non si è fatto e mi sembra una cosa normale. Se poi.
Ne abbiamo discusso più volte durante la Conferenza dei Capigruppo e non mi capacito perché non si possa lavorare per tre ore il pomeriggio.
RAVETTI Domenico (fuori microfono) E lei per venti minuti fa questo ambaradan!



PRESIDENTE

Se c'è qualcuno che interviene, proseguiamo; in caso contrario chiudiamo la sessione. Chiedo anche alla maggioranza di esprimersi in tal senso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Scusi, Presidente, in effetti anche noi avevamo detto che si lavorava queste famose tre ore (peraltro, se lavorassimo anche qualche minuto in più, non ci sarebbe alcun problema!).
Mi pare che siano state previste queste tre ore per consentire l'areazione, per cui ritengo che la proposta del Presidente sia di assoluto buonsenso e non possa che essere condivisa.
Se da una parte si fa tutto questo clamore per proseguire ancora per venti minuti, anziché interrompere qua, a noi verrebbe invece da dire: "Tutto questo clamore per lavorare quindici minuti in più".



(Commenti microfono del Consigliere Ravetti)



PREIONI Alberto

Ce ne sono di treni! Prendi il treno dopo.



PRESIDENTE

Dato che non voglio assumermi la responsabilità che qualche Consigliere perda il treno, chiudiamo i lavori.
Buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.05)



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