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Dettaglio seduta n.84 del 29/10/81 - Legislatura n. III - Sedute dal 9 giugno 1980 al 11 maggio 1985

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI


Argomento:

Approvazione verbali sedute precedenti


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
I processi verbali delle adunanze consiliari del 22 ottobre sono stati distribuiti ai Consiglieri prima dell'inizio delle sedute odierne. Se non vi sono osservazioni si intendono approvati.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Interrogazione dei Consiglieri Reburdo e Montefalchesi sulle esercitazioni militari nel Comune di Rorà


PRESIDENTE

In merito al punto secondo all'ordine del giorno: "Interrogazioni e interpellanze", discutiamo l'interrogazione dei Consiglieri Reburdo e Montefalchesi sulle esercitazioni militari nel Comune di Rorà.
Risponde l'Assessore Rivalta.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

L'interrogazione dei colleghi Reburdo e Montefalchesi si riferisce ai disagi che le attività di tiro creano nelle zone dei poligoni, in particolare si riferisce all'attività di tiro svolta al Frioland il 7 settembre. L'interrogazione introduce alcune considerazioni di carattere generale sul problema della servitù che le esercitazioni determinano rispetto alle attività pastorali e pone il problema del presunto inizio dei tiri prima che fosse stato completamente sgomberato il poligono.
A) Il Poligono occasionale del Frioland, posto nel territorio del Comune di Bagnolo, interessa di fatto (e in maniera più rilevante) altri tre comuni: Rorà, Bobbio Pellice e Villar Pellice.
E' usato dall'esercito da circa 20 anni, ma è dal 1977 che lo scontento delle popolazioni ha trovato espressione ufficiale, con interventi della Comunità Montana Val Pellice, dei Comuni, del Comitato per la difesa degli alpeggi (Codialp).
Nel maggio di quest'anno, infine, i quattro sindaci, a seguito di un ampio dibattito in seno ai Consigli comunali, sono venuti nella determinazione di chiedere la definitiva sospensione delle esercitazioni.
Nella loro lettera, inviata al Ministero della Difesa della Regione Piemonte, alla Regione militare Nord-Ovest e ad altri Enti e organizzazioni interessate al problema, comunicano i motivi della richiesta: 1) Le esercitazioni militari ostacolano la politica di sviluppo attuata attraverso il risanamento degli alpeggi e mirante ad incrementare il patrimonio zootecnico della valli ed a favorire quanti oggi intendono dedicarsi a questo delicato e critico settore.
2) Sono causa di disagi per la popolazione contadina, costretta ad evacuare le zone interessate alle esercitazioni militari.
3) Il perpetuarsi dei tiri militari, che distruggono la natura ed impediscono il formarsi della fauna, sono in contrasto con l'azione di conservazione del patrimonio naturale e dell'aspetto ambientale avviata dalla Comunità montana Val Pellice.
Verso fine agosto, inizio di settembre, con l'avvicinarsi del periodo delle esercitazioni (programmato per la settimana tra il 7 e il 12 settembre) la protesta si è fatta più vivace.
Il 3 settembre, in occasione dell'Assemblea della Guardie ecologiche della Comunità Montana tenutasi a Torre Pellice, alla presenza di quattro sindaci e del Vice Presidente della Comunità montana, un folto gruppo di valligiani ha ricordato ancora una volta i disagi che le attività addestrative militari comportano per la vallata, manifestando l'intenzione di occupare il poligono in coincidenza con l'inizio delle esercitazioni, al fine di attirare l'attenzione delle competenti autorità su questo annoso problema. In questa sede si è fatto presente da parte della Regione l'opportunità di evitare gesti che potevano soltanto creare frizioni prima ancora di sottoporre in termini reali il problema all'autorità militare.
Si è infatti tenuto a precisare che né i Comuni né la Regione hanno poteri in questa materia. Per quanto riguarda i Comuni esiste infatti un parere espresso ufficialmente dall' Avvocatura distrettuale dello Stato, in data 23 aprile 1979, che considera tutte le delibere comunali in materia di poligoni "inesistenti" o "assolutamente nulle" per carenza di potere.
Da parte regionale, poi, la materia è regolata dalla legge 24 dicembre 1978, n. 898, che istituisce i Comitati misti paritetici, coinvolgendo di fatto la Regione nelle scelte degli insediamenti e delle esercitazioni militari, ma attribuendo a questa partecipazione un potere unicamente consultivo.
Nell'assemblea di Torre Pellice la Regione ha assunto l'impegno di prendere immediatamente contatto con le Forze Armate per arrivare ad un incontro nel quale porre i vari problemi e cercare le possibili soluzioni.
I Sindaci, e tutti i presenti, mostrando una particolare sensibilità e buona disposizione nei confronti delle Forze Armate, si impegnavano ad impostare una trattativa garantendo nel frattempo il normale svolgimento delle esercitazioni ormai programmate.
In questo primo incontro, avvenuto in occasione della fase conclusiva delle esercitazioni, il 10 settembre, a Ruccas, frazione di Rorà, ho espresso, assieme ai Sindaci ed al Presidente della Comunità montana, i vari problemi che le esercitazioni comportavano. Da parte militare, il Generale Pezzopane, Vice Comandante della Regione Militare Nord- Ovest, ha offerto la piena disponibilità a porre rimedio ai disagi, partendo tuttavia dalla considerazione che il Frioland è ritenuto dalle Forze Armate, per diversi aspetti, un poligono irrinunciabile.
Nel mese di maggio si è svolto un convegno indetto a Roma dal Ministro Lagorio. Per la prima volta si è discusso dei rapporti tra i Comuni e le Forze Armate e si stabilì che è necessario operare per eliminare i disagi esistenti, ma che non è assolutamente possibile eliminare o ridurre i poligoni di tiro soprattutto in Regioni come il Piemonte. La politica nazionale che viene portata avanti, su sollecitazione di altre Regioni, è la ridistribuzione delle esercitazioni di tiro. C'è l'impegno di trasferire altrove una serie di esercitazioni che si svolgono in Sardegna e nel Friuli. Il Piemonte è considerata una Regione non toccabile da questo punto di vista.
In un successivo incontro, il 30 settembre, si è arrivati ad una definizione più puntuale della materia e delle possibili soluzioni.
1) PERIODO DELLE ESERCITAZIONI Occorre tenere presente che le due principali attività della zona sono rappresentate dalle cave e dal pascolo. I cavatori operano da maggio ad ottobre, i pastori operano da giugno a settembre. I militari si sono detti disponibili a concentrare le esercitazioni in due periodi: a giugno (anche a maggio, se è possibile) e dopo la metà di settembre.
2) INDENNIZZI Mentre per la categoria dei cavatori, i buoni sgombero sono abbastanza renumerativi (aggirandosi sulle 100.000 giornaliere), lo stesso non si pu dire per i pastori, costretti a muoversi con tutti gli animali, a trovare altri pascoli e a vivere per alcuni giorni lontani dalle loro abitazioni.
Occorre inoltre tener presente che l'indennizzo, in questo caso, deve anche comprendere la possibile perdita di una mingutura, ed i rischi cui sono sottoposti gli animali gravidi, ecc.
Pur essendo le tariffe stabilite per legge, da parte delle Autorità militari, si è manifestata la volontà di trovare forme più eque di indennizzo, da giudicare caso per caso, e di utilizzare personale militare (veterinari, ecc.) per l'assistenza allo sgombero.
3) DANNI I Sindaci hanno messo in evidenza come tutta la fase delle esercitazioni provochi vari danni al territorio (colpi esplosi fuori bersaglio) ed alle strade (per passaggio mezzi cingolati e continuo transito mezzi pesanti). I militari hanno offerto la possibilità di intervenire con opere del Genio militare, atte a ripristinare le strade sconnesse, e a renderne agibili altre, per l'uso civile, ora in disuso.
L'esercito potrebbe inoltre pagare una specie di affitto ai Comuni per l'uso dei terreni e per i conseguenti danni.
La riunione del 30 settembre ha mostrato la reale possibilità, per il Frioland, di una soluzione che alleggerisca i gravami imposti alle popolazioni, senza tuttavia mortificare (cosa impossibile per la Regione prima ancora che ingiusta) le esigenze delle Forze Armate. C'è infatti un impegno a ritrovarsi per discutere una proposta di convenzione, che stanno preparando i Comandi militari, volta a disciplinare la presenza militare nella zona, con particolare riguardo ai problemi suddetti, e cioè: periodi delle esercitazioni compensi, indennizzi, modalità di conteggio assistenza durante lo sgombero (veterinario, tende, ecc.) interventi di sistemazione e risistemazione.
B) In questo clima di disponibilità a cercare un accordo, mi ha stupito l'oggetto dell'interrogazione e gli articoli apparsi su "La Stampa" e su "Il Manifesto", che denunciano come le esercitazioni al Frioland, il giorno 7 settembre si sarebbero svolte "nonostante lo sgombero della popolazione nella zona interessata, non fosse ancora avvenuto, mettendo in grave pericolo l'incolumità della popolazione".
Mi stupisce maggiormente, in quanto, avendo io incontrato i Sindaci e le Autorità militari, come ho già detto, il giorno 10 settembre, questo fatto assai grave non sia stato minimamente accennato.
In una successiva richiesta di informazioni, sia all'Autorità militare sia ai Sindaci dei Comuni interessati, l'episodio è stato smentito da tutti, almeno nella formulazione riportata dall'interrogazione e dalla stampa.
Secondo l'Autorità militare il giorno 7 settembre le esercitazioni non sono potute iniziare come previsto alle ore 8 a causa di due pastori che per protesta non avevano rispettato l'ordinanza di sgombero. Costoro sono stati raggiunti dagli addetti al servizio si sicurezza e convinti ad allontanarsi. Solo quando i pastori ed il bestiame si sono portati fuori dai limiti di sicurezza, il direttore del tiro ha potuto dare inizio alle esercitazioni, sparando nella parte più alta del poligono. L'allontanamento dei pastori e del bestiame dall'area del poligono a tiri iniziati, non deve indurre in errore, perché essa ha avuto lo scopo di assicurare ogni garanzia per i tiri successivi, in corrispondenza della parte più bassa del poligono, che sono stati effettuati soltanto dopo il rigoroso accertamento delle più complete condizioni di incolumità per le persone e gli animali.
I sindaci, pur nella difficoltà a decidere quali siano le fasce di distanza di sicurezza appropriate, hanno sostanzialmente riconosciuto questa versione. Si è infatti rilevato come le operazioni di sgombero vengano generalmente seguite con scrupolo, ritardando spesso il previsto inizio delle esercitazioni. C'è una sostanziale concordia nel non attribuire all'episodio il rilievo ed il significato datogli dall'interrogazione.
C) Anche per il problema delle comunicazioni di sgombero, al Frioland non si lamentano gravi ritardi o carenze. Diversamente da altri poligoni (dove l'Autorità militare facendo ricorso all'urgenza evita talvolta la normale procedura di legge che stabilisce 30 giorni di preavviso) essendo le esercitazioni al Frioland programmate di anno in anno, in numero fisso (due all'anno), non ci sono gravi difficoltà nell'avvisare le persone in tempo utile. Inoltre l'esiguo numero di lavoratori interessati agli sgomberi (venti pastori in quattro Comuni) permette una facile diffusione dell'informazione. Mi farò comunque carico nei prossimi incontri del Comitato misto paritetico, di ritornare su questo problema, per chiedere per il Frioland come per gli altri poligoni, una maggior puntualità e capillarità dell'informazione.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Reburdo.



REBURDO Giuseppe

Ringrazio l'Assessore per la dettagliata ed esauriente risposta all'interrogazione relativamente alla parte di carattere generale; tuttavia sussistono alcuni dubbi, proprio per difficoltà di informazione, che non tutto sia stato fatto perché venisse sgomberata in tempo la zona.
Chiederemmo una ulteriore informazione scritta sulle Servitù militari in Piemonte, sulle aree interessate, sul lavoro svolto dal Comitato misto paritetico previsto dalla legge 868.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione del Consigliere Carazzoni inerente l'occupazione nel Verbano Cusio-Ossola


PRESIDENTE

Procediamo con l'interrogazione del Consigliere Carazzoni inerente l'occupazione nel Verbano-Cusio-Ossola.
Risponde l'Assessore Sanlorenzo.



SANLORENZO Dino, Assessore ai problemi del lavoro

La Regione Piemonte ha seguito presso l'Ufficio regionale del lavoro la crisi dell'azienda Panizza di Ghiffa, dando il proprio parere favorevole per il riconoscimento dello stato di crisi e la relativa messa in cassa integrazione guadagni di circa metà delle maestranze.
La chiusura dell'azienda è direttamente legata alla crisi di mercato del comparto di produzione dei cappelli, a fronte del quale altre note aziende del comparto stanno attuando programmi di diversificazione produttiva anche sostenuta da processi di riqualificazione professionale.
Negli incontri avuti con il sindacato l' azienda ha manifestato l'intenzione di non voler procedere a questa diversificazione, in parte già tentata negli anni precedenti, con la costituzione di una linea di pantaloni ed al completamento delle commesse, ma ha annunciato la cessazione dell'attività. Per la prosecuzione delle attività è stata proposta ai lavoratori la costituzione di una cooperativa di produzione.
Sono tuttora in corso trattative sindacali per definire i futuri assetti produttivi.
Per quanto concerne il secondo punto dell'interrogazione si rimanda alle varie note e documenti trasmessi al Governo, ai Ministeri del lavoro e dell'industria, in cui si ritiene prioritaria la risoluzione dei problemi del Comprensorio del Verbano-Cusio-Ossola.
Il settore tessile unitamente al settore siderurgico ed al settore chimico è fortemente in crisi con una drastica riduzione dell'occupazione negli ultimissimi mesi, oltre all'annunciata intenzione di chiusura della Panizza, è stata posta in liquidazione la Filatura Novatoce di Gravellona si è giunti alla chiusura della Unione Manifatture di Verbania, mentre è recentissima la richiesta di messa in cassa integrazione della Manifattura Borromeo di Gravellona Toce.
Darò ulteriori informazioni al Consigliere Carazzoni dell'incontro che ho avuto ieri con il Ministro Marcora.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante Consigliere Carazzoni.



CARAZZONI Nino

Innanzitutto devo chiarire che l'interrogazione si riferiva ad un caso specifico e non al complesso occupazionale del Verbano-Cusio-Ossola.
Sul caso specifico mi sembra di aver capito che sono in corso trattative per la formazione di una cooperativa fra operai per la gestione dell'azienda.
Se così stanno le cose, a me non resta che prenderne atto e augurare che l'operazione vada in porto, malgrado la mia dichiarata perplessità nei confronti di queste forme cooperative.
E' indubbio che una causa della crisi è data proprio dalla crisi del mercato del cappello in Italia e in Europa. Tuttavia, mi permetto di segnalare questa azienda in quanto l'industria del cappello nel Verbano aveva avuto in passato momenti di indubbio fulgore. La smobilitazione completa di ogni attività è un fatto grave, tanto più che a pretesto quasi di questa crisi viene adottato, da parte della Direzione aziendale, il danneggiamento delle scorte di magazzino e dei macchinari che sarebbe stato subito durante l'ultima alluvione.
Non posso che raccomandare agli organi regionali e all'Assessorato di avere nei confronti di questa azienda, come in genere delle aziende dell'Alto Novarese, una sensibile attenzione. Il problema è forse limitato quantitativamente (già un numero ridotto di lavoratori è stato messo in Cassa integrazione da lungo periodo), tuttavia è significativa per la zona la presenza di una industria del cappello che rappresenta l'ultima testimonianza di un passato che è stato indubbiamente interessante.


Argomento: Viabilità

Interrogazione dei Consiglieri Sartoris e Petrini inerente la circonvallazione di Bussoleno


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cerutti per rispondere all'interrogazione dei Consiglieri Sartoris e Petrini inerente la circonvallazione di Bussoleno.



CERUTTI Giuseppe, Assessore alla viabilità

Purtroppo devo rispondere in forma sintetica perché il problema inerente alla segnaletica stradale compete esclusivamente all'Anas.
In seguito alla presentazione dell'interrogazione e su sollecitazione del Comune di Bussoleno, abbiamo sollecitato l'Anas a provvedere alla sistemazione della segnaletica di Bussoleno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sartoris.



SARTORIS Riccardo

Prendiamo atto che la Regione non è competente in materia di segnaletica. Dal momento della presentazione dell'interrogazione ad oggi abbiamo rilevato che sono intervenuti alcuni miglioramenti in materia di illuminazione sulla nuova circonvallazione. Ci auguriamo che dopo questi primi interventi l'Anas ponga ulteriori rimedi a quell'innesto che rimane comunque particolarmente pericoloso.


Argomento: Viabilità

Interrogazione, dei Consiglieri Martini, Lombardi, Martinetti e Paganelli inerente la statale n. 22 del Colle della Maddalena


PRESIDENTE

Interrogazione dei Consiglieri Martini, Lombardi, Martinetti e Paganelli inerente la statale n. 22 del Colle della Maddalena.
Risponde l'Assessore Cerutti.



CERUTTI Giuseppe, Assessore alla viabilità

I colleghi interroganti con ogni probabilità si riferiscono alla Statale n. 21 del Colle della Maddalena.
Sono intervenuto presso l'Anas per sapere se esistono dei problemi di costruzione tali da non consentire l'utilizzo del tunnel, ma L' Anas ha risposto che non esistono problemi di questo genere e che l'utilizzo di quel tratto sarà possibile con l'approvazione di un progetto, che ci è stato sottoposto per un parere di competenza, in ordine all'aspetto forestale ed idrogeologico.
Ottenuto questo benestare, si dovrebbe passare all'esecuzione dei lavori che consentono l'innesto ed il collegamento con il tunnel.
Questo problema è stato dibattuto presso la Camera di Commercio di Cuneo. Per adeguare quel tratto al traffico, occorrono circa 40 miliardi.
Purtroppo, l'Anas non dispone dei finanziamenti necessari per assicurare il miglioramento della viabilità.
Nell'incontro presso la Camera di Commercio, presente la rappresentanza francese, si è stabilito di esaminare sotto l'aspetto tecnico le possibilità di miglioramento di quell'importante collegamento e di proporre soluzioni anche ricorrendo a finanziamenti internazionali. L'Assessorato ha esaminato nelle linee generali il tema dei collegamenti con gli altri Stati.
La problematica del Colle della Maddalena è vista in contrapposizione in collegamento o con il Traforo del Ciriegia o con il Traforo del Mercantur. Porterò all'attenzione del Consiglio le analisi e le indagini che sono state elaborate, al fine di evidenziare la necessità della sistemazione del valico rispetto a soluzioni alternative. Pertanto il tunnel delle Barricate sotto l'aspetto tecnico, dovrebbe trovare soluzione entro i primi dell'anno prossimo, mentre l'intera viabilità del passo dovrà attendere finanziamenti finalizzati o attraverso la Bei, oppure attraverso la famosa legge che stanzia mille miliardi, con lo sblocco dell'art. 18 bis.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martini.



MARTINI Mario

Non sono pienamente soddisfatto della risposta. L'interrogazione aveva due finalità, quella di interporre la mediazione dell'amministrazione regionale perché l'amministrazione dell'Anas, interpellata dalla Comunità montana, si degni di rispondere, e quella relativa al merito dei lavori che vengono eseguiti. Sono convinto che fra qualche anno la Giunta dovrà ricredersi sul giudizio dato in merito all'esecuzione dell'opera. Le frequenti contestazioni nei confronti delle pubbliche amministrazioni, non debbono sempre essere prese in considerazione e le forze politiche responsabili devono svolgere opera di mediazione: però gli errori tecnici possono essere valutati anche da persone inesperte ed ho la sensazione che in questo caso un errore tecnico ci sia. E' opportuno porre rimedio soprattutto per evitare che, a causa di un errore tecnico, si rinvii la realizzazione di un'opera che costa decine di miliardi e che è indispensabile per garantire la viabilità sulla Statale 21.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Interrogazione dei Consiglieri Martini e Lombardi inerente ad un contributo ai sensi della legge regionale n. 63/78 in favore del signor Camosso Sebastiano


PRESIDENTE

Interrogazione dei Consiglieri Martini e Lombardi inerente ad un contributo ai sensi della legge regionale n. 63/78 in favore del Signor Camosso Sebastiano.
Risponde L'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura

Questa è un'interrogazione alla quale si potrebbe rispondere in un minuto o anche in una mezz'ora.
La domanda del Signor Camosso Sebastiano, presentata il 4 dicembre 1979, è stata esaminata come richiesto dall'interessato. E' stata concessa l'autorizzazione provvisoria con la precisazione che non vi erano fondi e che l'amministrazione regionale non garantiva il finanziamento.
Il Consigliere Lombardi sa che la Giunta ogni anno fa il riparto dei fondi e lo porta all'esame della Commissione. I fondi, messi a disposizione dell'Ipa di Cuneo, potevano coprire tutte le domande presentate fuori piano aziendale fino al mese di giugno 1979 e, fino al mese di giugno 1980 quelle presentate con il piano aziendale di sviluppo. Questa domanda è stata presentata, come tante altre, il 4 dicembre 1979 e non ha ancora trovato copertura. Speriamo che la trovino nel prossimo riparto dei fondi nonostante i tagli e gli slittamenti del bilancio 1982.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martini.



MARTINI Mario

Ringrazio l'Assessore della risposta.
Come estraneo al settore mi auguro che si varino delle norme tali che quanto meno non creino aspettative, ma che siano legate a prospettive di finanziamento che il bilancio triennale dovrebbe garantire.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Interrogazione del Consigliere Chiabrando relativa alla classificazione di zona sismica di buona parte del territorio pinerolese


PRESIDENTE

Interrogazione del Consigliere Chiabrando relativa alla classificazione di zona sismica di buona parte del territorio pinerolese.
Risponde l'Assessore Rivalta.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

Tralascio le questioni generali su questa materia, che sarebbero state comunque più proprie nel momento in cui abbiamo approvato la deliberazione con il parere della Regione richiesto dal Ministero per l'inserimento di 41 Comuni nelle zone sismiche di cui 40 nel pinerolese.
Il 30 agosto ho tenuto una riunione con i Sindaci e con i rappresentanti delle Comunità del pinerolese per cogliere la loro opinione sulla richiesta del Ministero. Ho sottolineato in quella sede l'esigenza che lo svolgimento delle pratiche inerenti a tale inserimento, fosse svolto attraverso un ufficio possibilmente staccato a Pinerolo.
La risposta all'interrogazione del collega Chiabrando è quindi affermativa.
Alla Regione competono compiti di controllo dei documenti riguardanti le progettazioni delle nuove costruzioni e delle opere di risanamento, il rilascio dell'autorizzazione ed il compito di verificare la realizzazione delle opere nel rispetto delle prescrizioni legislative.
Da una prima indagine sull'entità di tale lavoro, abbiamo rilevato che nella zona dei 40 Comuni pinerolesi, ogni anno vengono presentate circa 700 pratiche edilizie per nuove costruzioni e per opere di risanamento. Questo comporta la presenza di alcune persone nel Comprensorio di Pinerolo almeno due o tre giorni alla settimana.
L'iniziativa sarà messa in atto non appena il Decreto del Ministero sarà trasmesso. Si dovrà intervenire sulle costruzioni già in corso.
Abbiamo già informato i tecnici dei Comuni ed i progettisti di questa situazione. Nel prossimo mese di novembre si terrà una prima riunione a cui interverranno i professori Revel e Carraro che illustreranno le ragioni dell'inserimento dei comuni nella zona sismica ed i problemi relativi.
Probabilmente si terranno presso il Politecnico di Torino alcuni seminari per informare i tecnici comunali, gli amministratori locali ed i progettisti sulle tecniche da osservare, sulle normative da rispettare sulle procedure da seguire.



CHIABRANDO Mauro

Mi dichiaro soddisfatto.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri: Bajardi, Enrietti, Ferrero Simonelli e Testa.


Argomento:

b) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

Il Commissario del Governo ha apposto il visto: alla legge regionale del 22 settembre 1981: "Interventi straordinari a favore dei Comuni per attività socio-assistenziali" alla legge regionale del 22 settembre 1981: "Modifica all'articolo 6 della legge regionale 1215/1980, n. 38".


Argomento:

c) Mancata apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

Il Commissario del Governo non ha apposto il visto: alla legge regionale del 22 settembre 1981: "Anticipazione al Comune di Orta di lire 200 milioni per far fronte agli oneri di gestione ex O.N.P.I.".


Argomento:

d) Deliberazioni adottate dalla Giunta regionale


PRESIDENTE

La Giunta regionale nelle sedute del 13 e 20 ottobre 1981 - in attuazione dell'art. 7, primo comma, della legge regionale 6 novembre 1978 n. 65, ha adottato le seguenti deliberazioni:



PRESIDENTE

SEDUTA DEL 13 OTTOBRE 1981 53 - Applicazione della l.r. 12/10/78 n. 63 art. 41. Interventi a favore della valorizzazione del "patrimonio zootecnico piemontese" impegno di spesa - 20.000.000 cap. 3750 del bilancio 1981 (deliberazione Giunta regionale n. 126 del 29/4/1981).
FERRARIS Bruno



PRESIDENTE

55 - Applicazione legge regionale 12/10/78 n. 63 art. 41. Interventi promozionali a favore del settore lattiero caseario. Deliberazione Giunta regionale n. 125 del 29/4/1981. Impegno spesa L. 170.000.000 (cap.
3750/81).
FERRARIS Bruno



PRESIDENTE

109 - Conferimento incarico a professionisti vari per la direzione tecnica, artistica, strutturale ed impiantistica dei lavori di restauro e di ristrutturazione del fabbricato "B" del quartiere San Francesco delle ex "Caserme Bricherasio" in Pinerolo. Spesa di L. 52.740.000 già impegnata sul cap. 1000 dei bilanci '80 e '81.
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

130 - Autorizzazione a resistere in giudizio avanti il P.d.R. ed affidamento incarico legale al prof, avv. C.E. Maiorca. Ricorrente: s.p.a.
Casa di Cura S. Carlo di Arona avverso la deliberazione della Giunta regionale 7/7/77 concernente il diniego all'apertura e all'esercizio di un gabinetto di analisi a scopo di accertamento diagnostico. Spesa L. 300.000 cap. 1080/81.
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

133 - Autorizzazione a resistere in giudizio avanti il TAR Piemonte ed affidamento incarico legale all'avv. Marco Casavecchia. Ricorrente: s.p.a.
Centro Diagnostico Cernaia avverso le deliberazioni della Giunta regionale n. 38, 39, 40 del 28/10/1980. Spesa L. 300.000 (cap. 1080/81).
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

134 - Autorizzazione a resistere in giudizio avanti il TAR Piemonte ed affidamento incarico legale agli avvocati C.E. Maiorca e A. Crosetti.Ri corrente: geom. Massimo Mezzano (avv. Piletta) per annullamento D.P.G.R. n.
1578/73 del 25/10/1973. Spesa L. 300.000 (capitolo 1080/81).
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

135 - Autorizzazione a resistere in giudizio avanti il TAR Piemonte ed affidamento incarico legale all' Avv. Marco Casavecchia. Ricorrente: s.p.a.
Centro Diagnostico Cernaia avverso i silenzi-rifiuti formatisi sull'istanza avanzata dalla società ricorrente per ottenere l'autorizzazione all'apertura di laboratori d'analisi nei Comuni di Alessandria, Asti Moncalieri e Rivoli. Spesa L. 300.000 (cap. 1080/81).
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

136 - Liquidazione onorari all'Avvocatura Distrettuale dello Stato a seguito di consulenza legale e di assistenza in giudizio avanti il TAR Piemonte nella causa Comune di Cuorgné contro Regione Piemonte. Spesa L.
148.875 (cap. 1080/81).
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

137 - Liquidazione onorari all'Avvocatura Distrettuale dello Stato a seguito di consulenza legale e di assistenza in giudizio avanti il TAR Piemonte nelle cause Pecchenino, Zaro contro Regione Piemonte. Spesa L.
706.000 (cap. 1080/81).
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

138 - Parziale modifica delle deliberazioni della Giunta regionale nn.
163 e 164 del 6/8/81 relative alla liquidazione degli onorari agli avvocati G. Borio e G. Scalvini a seguito di assistenza in giudizio avanti il TAR nelle cause: Goffodio e Bertini ed altri.
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

150 - Gruppo di lavoro interassessorile per la redazione dei bilanci annuali e pluriennali: costituzione.
TESTA Gianluigi, SIMONELLI



PRESIDENTE

SEDUTA DEL 20 OTTOBRE 1981 66 - Modifica deliberazioni Giunta regionale in data 28/7/1981 n. 64 9115 e n. 65-9116 per quanto attiene l'incarico della Direzione Lavori.
CERUTTI Giuseppe



PRESIDENTE

101 - Stipulazione di una convenzione tra Regione Piemonte, Provincia di Torino, Accademia Albertina di Belle Arti, per la promozione culturale nel settore delle arti visive.
FERRERO Giovanni



PRESIDENTE

103 - Sistemazione del materiale entomologico delle spedizioni della sezione di Entomologia del Museo regionale di scienze naturali. Impegno di spesa L. 9.210.000 (Cap. 11665/1981).
FERRERO Giovanni



PRESIDENTE

104 - Legge 285/77. Occupazione giovanile. Liquidazione spese relative ai corsi di formazione. Spesa L. 4.991.122 (Cap. 5050/79).
FERRERO Giovanni



PRESIDENTE

106 - Esami per accertamento dell'idoneità alla professione di Guide turistiche, Guide alpine, Interpreti e Corrieri. Rinnovo Commissione. Spesa prevista L. 5.500.000 (Cap. 190011981).
MORETTI Michele



PRESIDENTE

107 - Affidamento alla Finanziaria Valtur Spa di Roma della consulenza per la definizione di uno studio di impostazione generale per il funzionamento del complesso di Pra Catinat-Fenestrelle. Spesa L. 17.250.000 (Cap. 2250181).
MORETTI Michele



PRESIDENTE

147 - Conferimento di incarico al Dr. arch. Cesare Volpiano per la progettazione dei lavori necessari per l'abbattimento delle barriere architettoniche nell'immobile sito in Torino, Piazza Castello 165. Spesa presunta L. 10.000.000 (oneri fiscali compresi) (Cap. 1000/82).
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

148 - Conferimento incarico agli architetti Giuseppe Veglia, Mario Moretti e all' ing. Gianfranco Del Col per la progettazione esecutiva delle opere di sistemazione dell' immobile sito in Verzuolo (CN) Via Don Orione 37, da adibire a Centro di formazione professionale. Spesa di L. 30.000.000 oneri fiscali compresi (Cap. 1000/82).
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

166 - Deliberazione della Giunta regionale n. 120-10534 del 6/10/1981 di conferimento incarico all'Avvocato Marco Casavecchia. Modifica.
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

171 - Autorizzazione a resistere in giudizio avanti il TAR Piemonte ed affidamento incarico legale al Prof. Avv. C.E. Maiorca. Ricorrente: Palazzi Enrico avverso D.P.G.R. n. 1337 del 31/1/80 concernente l'approvazione del progetto dei lavori d'ampliamento relativi al Cimitero di Pino Torinese.
Spesa di L. 300.000 sul cap. 1080/81.
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

172 - Autorizzazione a resistere in giudizio avanti il TAR Piemonte ed affidamento incarico legale al Prof. Avv. Carlo Ettore Maiorca. Ricorrente: Rizzotti Giovanni avverso D.P.G.R. n. 3589 del 22/7/1981. Spesa L. 300.000 (cap. 1080/81).
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

173 - Autorizzazione a resistere in giudizio avanti il TAR Piemonte ed affidamento incarico all'Avv. Ugo Sogno Rata del Vallino. Ricorrente: Ospedale Maggiore SS. Trinità di Fossano avverso provvedimenti Co.re.co n.
8804 e 8805 del 7/10/74. Spesa L. 300.000 (cap. 1080/81).
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

174 - Autorizzazione a proporre appello incidentale avanti la Corte d'Appello di Torino ed affidamento incarico legale all'Avv. P. Manfredi ed al Dr. Proc. Tancredi Bruno di Clarafond. Appellante principale Impresa Costruzioni A. Caucino c/o Regione Piemonte e Comune di Valle Mosso per la parziale riforma della sentenza n. 97 del 24/2 24/3/81 del Tribunale di Biella. Spesa presunta L. 600.000 sul cap. 1080 del bilancio 1981.
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

176 - Parziale modifica delle deliberazioni della Giunta regionale relative alla liquidazione di onorari agli Avvocati G. Borio e G. Scalvini a seguito di assistenza in giudizio avanti il TAR nella causa Bordino.
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

186 - L.R. 19/11/1975 n. 54. Evento alluvionale del 22-23-24/9/1981.
Incarico professionale agli Ingg. Guido Buzio, Pietro Cavallero e Prof. Dr.
Franco Grasso per la progettazione urgente delle prime opere di sistemazione idrogeologici di somma urgenza in destra Torrente Chiobbia in Comune di Piedicavallo (VC) a difesa dell'abitato. Spesa L. 350.000.000.
SALERNO Gabriele



PRESIDENTE

190 - Autorizzazione a costituirsi in giudizio avanti il Tribunale di Vercelli ed affidamento incarico legale all'avv. G. Radice. Ricordo per accertamento tecnico-preventivo proposto dal Sig. Piero Rondolino nei confronti della Regione Piemonte e della Provincia di Vercelli. Spesa prevista L. 300.000. Cap. 1080/81.
TESTA Gianluigi


Argomento:

e) Deliberazione assunta dall'Ufficio di Presidenza


PRESIDENTE

"Affidamento ai prof. Guido Rossi e Dott. Gianluca Ottaviani di incarico di consulenza in relazione alla gestione del Fondo di previdenza e solidarietà dei Consiglieri regionali del Piemonte, di cui alle leggi regionali 12 giugno 1978, n. 32, 1 agosto 1978, n. 48 e 9 dicembre 1980, n.
77 e 78.
Spesa complessiva L. 6.000.000 comprensive di ogni spesa."


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazioni della Giunta regionale


PRESIDENTE

Procediamo con al punto quarto all'ordine del giorno: "Comunicazioni della Giunta regionale".
La parola al VicePresidente Sanlorenzo che ci riferisce in merito all'incontro con il Ministro Marcora sulla situazione occupazionale in Piemonte.



SANLORENZO Dino, Vice Presidente della Giunta regionale

Il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato accogliendo le sollecitazioni della Giunta regionale ha incontrato ieri a Roma il Presidente Enrietti, il Vice Presidente e Assessore all'industria e lavoro Sanlorenzo e l'Assessore al commercio e artigianato Marchesotti.
Nel corso dell'incontro il Senatore Marcora ha risposto alle specifiche richieste che i rappresentanti regionali gli hanno sottoposto, al fine di conoscere le linee di politica industriale che il Ministero dell'industria intende portare avanti per fronteggiare e superare la crisi che investe con particolare gravità il Piemonte, e di avere altresì concrete risposte sulle proposte avanzate in questo senso dalla Regione Piemonte.
Il Ministro, concordando sulla gravità dei problemi industriali del Verbano-Cusio-Ossola e, quindi, sulla necessità di attuare con urgenza le precise proposte di intervento avanzate dalla Commissione interministeriale, si è riservato di individuare e di coordinare gli atti di propria competenza con quelli che saranno adottati dalle altre Amministrazioni statali interessate e di fornire le necessarie indicazioni nel corso delle riunioni che il Ministro Aniasi, in relazione all'incarico avuto dal Presidente del Consiglio dei Ministri ha già programmato e dovranno svolgersi a tempi brevi. La prima è già convocata per il 5 novembre p.v.
I rappresentanti della Regione hanno espresso al Ministro l'opportunità di un incontro, da tenersi nell'Alto Novarese, con gli Enti locali interessati e con la Regione per l'illustrazione delle decisioni che saranno assunte.
Il Ministro ha dato alcune prime indicazioni su specifiche situazioni aziendali prospettate dalla Regione. Fra l'altro ha comunicato che il C.I.P.I. ha approvato nella seduta del 27 ottobre il piano di risanamento dell' azienda siderurgica Ceretti e, per quanto riguarda la Taban Montefibre di Verbania, si è impegnato a contattare immediatamente i Ministri delle partecipazioni statali e del lavoro.
Il Ministro ha dato alcune informazioni sul settore energetico. Il piano è stato approvato dal Parlamento con alcune modifiche. Dopo che le modifiche saranno acquisite, avrà inizio la fase operativa. Abbiamo sottolineato l'interesse che portiamo a tutte le decisioni che si assumeranno in ordine alla localizzazione delle centrali nucleari, agli impegni che ne deriveranno alla Regione, alle commesse e al lavoro che dal piano energetico deriverà. Ci siamo impegnati a presentare nostre proposte sugli impegni produttivi. Il Governo accetterà il confronto su questo aspetto del problema. E' stata ribadita la necessità di una rapida approvazione del disegno di legge 2383 che darà nuovi poteri alla Regione in materia energetica.
Abbiamo fatto presente che la copertura finanziaria in sede CEE dei progetti in campo energetico con l'appoggio del Governo, contribuirebbe, se non in maniera determinante, a risolvere l'impegno altrettanto importante di produrre energia prima del 1990.
Questo confronto ha fatto emergere il fatto che i singoli progetti delle Regioni vanno alla CEE all'infuori di un coordinamento da parte del Ministero dell'industria, il quale, benché al corrente di queste iniziative, non ha stabilito un ordine di priorità sulla qualità ed attuabilità dei progetti.
Sono necessari un coordinamento e la valutazione dei progetti in sede di Governo e che il Governo si faccia garante e sostenga i progetti stessi nei confronti delle autorità comunitarie. Il Ministro ha accolto tali proposte ed ha dato disposizioni perché i progetti del Piemonte siano vagliati entro la fine del mese e quindi sostenuti, se meritevoli di essere sostenuti, in un'ottica di politica energetica più ampia, non soltanto come progetti di interesse regionale, ma come progetti della Regione Piemonte e del Governo.
Riferendosi al settore automobilistico, il Ministro ha comunicato che la Fiat ha presentato alla Mediobanca domanda di finanziamento ai sensi della legge 675. Sulla stessa, ultimata l'istruttoria da parte dell'Istituto di Credito, si dovrà pronunciare il Comitato interministeriale e il C.I.P.I., sentite le Regioni.
Abbiamo fatto presente la necessità e l'urgenza di far sì che questi pronunciamenti avvengano a tempi brevi, perché del Piano auto se ne parla da anni.
Sulla possibilità di finanziamento di tale domanda - così come delle altre che saranno presentate dalle industrie automobilistiche - il Ministro ha tuttavia precisato che, nonostante che la legge 675 sia stata prorogata e che la legge 544/1981 abbia reso disponibili per la grande industria 600 miliardi, non esistono attualmente i fondi necessari. L'orientamento del Ministero è di far fronte a queste esigenze utilizzando, nel 1982, 1.000 miliardi del fondo globale destinato dalla legge finanziaria agli investimenti.
Da tempo si parla di un fondo di 6.000 o 4.000 miliardi e una decisione su questa materia deve essere presa durante l'approvazione della legge finanziaria, dato che ogni settore dei vari Ministeri, fa riferimento a quel fondo che risulta ormai estremamente modesto.
Per quanto concerne la componentistica, il Ministro ha comunicato che il Comitato di promozione previsto dalla delibera C.I.P.I. del 21 maggio 1981 sarà istituito in tempi brevi e che a tal fine, solleciterà gli Enti interessati ad effettuare le designazioni di propri rappresentanti.
Abbiamo fatto presente che sono già scaduti i tre mesi entro i quali la Commissione doveva essere istituita senza della quale non decolla la politica per la componentistica a cui siamo particolarmente interessati.
Sulle problematiche riguardanti il settore siderurgico, il Ministro ha comunicato che il C.I.P.I. nella seduta del 27 ottobre ha approvato il piano siderurgico. Per la Teksid, ha concordato sull'opportunità che nell'esame della domanda di finanziamento presentata dal gruppo ai sensi della legge 675, si debba tener conto della situazione che verrà a determinarsi a seguito dei nuovi rapporti tra le aziende pubbliche e private operanti nel settore.
La Regione ha chiesto un incontro con la Fiat, la Teksid, la Finsider e i sindacati prima che si assumano decisioni sull'operazione Piombino-Teksid dalla quale dipendono 3500 posti lavoro.
Per la Soluzione della questione Indesit, risulta confermato l'orientamento del Ministero dell'industria favorevole all'intervento della Gepi. L'orientamento non è quello che abbiamo approvato in Consiglio regionale. Abbiamo chiesto che la verifica della situazione non avvenga per dichiarazioni di questo o di quell'ente o di quella parte sociale o del Governo, ma avvenga con le organizzazioni sindacali e con le Regioni interessate entro la prossima settimana. Il Governo si è impegnato a convocare le parti per mercoledì o giovedì della prossima settimana in modo da non trovarci di fronte ad una decisione che farebbe scattare, nel caso non venissero accolte tutte le proposte avanzate, 2000 licenziamenti all'Indesit in Piemonte oltre ad altri altrove.
Sul problema Ceat, il Ministro, con riferimento alle specifiche domande prospettategli dalla Regione, ha assicurato un suo intervento sugli Enti pubblici - nei confronti dei quali l'Azienda vanta rilevanti crediti perch provvedano sollecitamente ai pagamenti di loro competenza: ciò vale in particolare per l'Enel, in relazione a provvedimenti specifici che saranno assunti a suo favore nei prossimi giorni.
Uno specifico intervento del Ministro sarà svolto anche sulle banche presso le quali è in istruttoria l'istanza di consolidamento dei debiti a breve termine, presentata dall'Azienda.
Per la Manifattura di Giaveno il Ministero si è impegnato a prospettare alla Federtessile l'esigenza di ricercare imprenditori interessati ad intervenire, considerata l'importanza che l'azienda riveste dal punto di vista occupazionale (500 lavoratrici donne, concentrate nel Comune di Giaveno).
Abbiamo chiesto l'impegno del Ministero per contribuire alla ricerca di un imprenditore che possa rilevare l'azienda.
Incontrandosi a Torino, il 19 ottobre scorso, con i rappresentanti della Giunta regionale, il Ministro Marcora aveva richiesto di quantificare le opere pubbliche in corso di realizzazione che, per la loro ultimazione necessitano di finanziamento. Accogliendo tale invito ho consegnato al Ministro Marcora l'elenco delle 14 aree industriali attrezzate già approvate e per la cui completa realizzazione occorre per gli anni 1982 e 1983, una spesa di oltre 26 miliardi. La costruzione delle opere necessarie per l'urbanizzazione di tali aree assicurerebbe un'occupazione di 300/350 lavoratori per ogni anno.
In materia di artigianato si è riscontrato che la proposta di legge quadro approvata dal Comitato ristretto della Commissione industria della Camera dei Deputati ristagna in sede legislativa, essendo stati presentati più di 200 emendamenti.
Al di là comunque degli apporti critici alla proposta in discussione il cui testo è certamente perfettibile, come dimostrano i suggerimenti presentati da più parti, si pone il problema di una sua rapida approvazione. In questo senso vi è l'impegno del Ministero a sollecitarne in tutti i modi e in tutte le sedi l'approvazione.
In merito all'Artigiancassa si è verificato che tutte le proposte avanzate dalla Regione Piemonte riscuotono il consenso del Ministero dell'industria.
In particolare, considerata l'esigenza di provvedere ad un congruo rifinanziamento dell'artigiancassa, già per le domande presentate nel 1981 il Ministro Marcora si è impegnato: 1) a richiedere un aumento, da 300 a 600 miliardi di lire, della quota prevista a livello nazionale all'interno del fondo speciale per gli investimenti, da destinare al finanziamento delle operazioni di artigiancassa 2) a rivedere il fido limite concedibile ad una stessa impresa artigiana (portandola ad almeno 200 milioni di lire per impresa) ed a diminuire la quota di contributo posta a carico del fondo statale per il contributo negli interessi, secondo le indicazioni emerse a Stresa nel corso della seconda conferenza regionale sull'artigianato piemontese 3) a rimuovere gli ostacoli che tuttora impediscono la presenza prevista dal D.P.R. n. 616/1977, dei rappresentanti delle Regioni nel Consiglio generale e nel Consiglio di amministrazione dell'artigiancassa in modo da realizzare un più soddisfacente decentramento delle funzioni di questo Istituto.
Questo rapporto con il Governo è metodologicamente nuovo e corretto. Si basa su confronti ed elaborazioni precise della Regione. Purtroppo il divario tra la quantità di domande che poniamo e la quantità di risposte è ancora molto rilevante: questo è il dramma della situazione industriale del Paese e credo che il Consiglio regionale e la Giunta regionale dovranno affrontare iniziative in qualche modo straordinarie, sulle quali la Giunta si riserva di presentare progetti e proposte nelle prossime settimane.



PRESIDENTE

La parola al collega Viglione.



VIGLIONE Aldo

Le informazioni date dal Vice Presidente della Giunta portano a ritenere che il difficile quadro economico di quest'ultimo anno sia ulteriormente aggravato dai fatti emblematici della Ceat e della Pianelli e Traversa che rappresentano insieme occupazione per circa 8/9 mila dipendenti e che aggravano ulteriormente il fatto già noto della Fiat che partita dalla richiesta di licenziamento per cinque mila dipendenti, oggi è arrivata tra mancato tourn-over e Cassa integrazione a interessare 40 mila dipendenti.
Dobbiamo prendere atto che sta avvenendo nella nostra Regione una riconversione industriale.
La Fiat sta ristrutturando il processo di lavorazione. E' noto il processo di costruzione del veicolo "VSS"' La Fiat diventa un elemento di componentistica più che un elemento produttivo. L'Avv. Agnelli, parlando per apologo e non direttamente, ha detto che la Ford ed altri stabilimenti nel mondo hanno razionalizzato il processo produttivo e, per rendersi competitivi, hanno licenziato la metà dei dipendenti. Non disse che la Fiat avrebbe fatto la stessa cosa perché sarebbe stata una dichiarazione di eccezionale gravità.
Il processo di riconversione industriale nel settore dell'automobile interessa molti degli stabilimenti di cui abbiamo parlato, la Ceat, la Pianelli e Traversa, altre aziende che sono nella sfera della produzione automobilistica.
Non possiamo messianicamente rifiutare questo processo, dobbiamo invece coglierne la realtà e studiare i modi perché l'economia possa superare questo momento.
Negli ultimi 15/16 mesi la situazione si è via via aggravata nel campo dell'informazione, con la perdita del quotidiano "Gazzetta del Popolo", nel campo dell'industria. Ho già ricordato i licenziamenti della Fiat ed il ricorso alla Cassa integrazione.
Pertanto formulare proposte per il futuro, accogliendo questa realtà sarebbe corretto. I socialisti hanno individuato alcune strozzature ed hanno fatto proposte per quanto si riferisce all'azienda artigiana, che dovrebbe avere un'espansione maggiore attraverso la chiamata nominativa che consentirebbe di assorbire almeno 30 mila dipendenti nelle aziende fino a 50 dipendenti.
Il governo regionale però non ha coltivato questa nostra proposta, che noi riteniamo estremamente utile, per risolvere il problema occupazionale in centinaia di aziende.
Occorre il coraggio di dire che molte cose vanno cambiate, che i vecchi schemi sui quali anche noi avevamo basato la nostra linea debbono essere rivisti. Il ruolo della grande azienda non è più quello che prospettavamo un tempo, occorre prendere atto di questo processo tecnologico, non dobbiamo lacrimare su questo processo nuovo, ma valutare come riusciamo a superare la disoccupazione e la mancata occupazione.
L'impianto della terziarizzazione superiore nella zona di Torino non è ancora stato coltivato appieno.
Ringraziamo l'Assessore per le informazioni e attendiamo le risposte a quelle questioni che il nostro Gruppo ha posto da tempo.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARCHIARO



PRESIDENTE

Prima di dare la parola ad altri Consiglieri, vorrei invitare i colleghi al rispetto del regolamento. Sulle comunicazioni della Giunta è previsto che i Consiglieri chiedano chiarimenti. Qualora tre Consiglieri o rappresentanti di un Gruppo volessero aprire la discussione, il Consiglio dovrà pronunciarsi su come e quando si potrà fare la discussione.
Invito a limitare gli interventi a richieste di chiarimento, oppure posso convocare la Conferenza dei Capigruppo per fissare la discussione su questo argomento.
La parola al Consigliere Montefalchesi.



MONTEFALCHESI Corrado

E' giusto il richiamo al rispetto del regolamento del Vice Presidente.
A questo punto però il dibattito è già aperto.



PRESIDENTE

Consideriamolo non aperto.



MONTEFALCHESI Corrado

Un Gruppo ha già espresso le sue opinioni. Intendo fare alcune brevissime considerazioni che cercherò di limitare nel tempo. Diversamente sarà opportuno decidere se e quando aprire un dibattito.



PRESIDENTE

Lo suppongo anche perché altri Gruppi su questa materia desiderano avere il tempo sufficiente per documentarsi.



MONTEFALCHESI Corrado

Chiedo la convocazione dei Capigruppo perché su questo argomento è necessario calendarizzare un dibattito.
Le proposte del Gruppo socialista sono di grande rilevanza e su di esse il mio Gruppo ha qualche cosa da dire.
L'Assessore ha annunciato che la Fiat ha fatto domanda per il finanziamento sulla 675. Vorrei sapere, visto che l'istruttoria è in corso e che occorre il pronunciamento del Comitato dei Ministri, sentite le Regioni, se tale richiesta di finanziamento è già nota nel merito, quindi se la Fiat ha coinvolto la Regione oppure se siamo ancora al punto in cui eravamo quando si tenne la riunione con le Commissioni I e IV.
Se la Giunta non ha ancora espresso la sua posizione, sollecito quella riunione che si era ipotizzata tra le Commissioni I e IV, l'Assessore e la Fiat.
Vorrei poi un chiarimento rispetto al settore della siderurgia.
Il Cipi ha approvato il piano della Finsider il quale interessa drammaticamente il Piemonte a causa dei tagli occupazionali non indifferenti alla Teksid. La Giunta regionale ha espresso un parere per quanto riguarda i problemi concernenti i tagli occupazionali in Piemonte? Nel caso contrario, la Giunta ritiene di esprimere al più presto un giudizio e le sue proposte? Su questo argomento il sottoscritto, con i Consiglieri Reburdo e Salvetti, ha presentato un ordine del giorno che sollecita una presa di posizione da parte della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

Farò due brevi considerazioni di metodo e di sostanza.
Sul metodo ritengo che occorra distinguere le informazioni della Giunta. Dopo un'informazione di questa ampiezza non ci si può limitare a richiedere chiarimenti quando queste informazioni sono abbondantemente riportate su "Stampa Sera" di ieri, "Stampa" e "l'Unità" di questa mattina nello stesso ordine di elencazione che il Vice Presidente Sanlorenzo ha citato. Il Consiglio si trova in una situazione di inferiorità e nell'impossibilità di svolgere il proprio compito.
L'informazione del Vice Presidente, per venire alla sostanza, riguarda la vita della Regione, ma la vita della Regione non si limita ad una sorta di rapporti, di segnalazioni di posizioni della Giunta regionale verso il Governo. Anche se apprezziamo questo tipo di rapporto, diciamo che l'informazione implica un dibattito generale su ciò che si deve aver presente della situazione finanziaria globale.
Mi associo alla richiesta di un dibattito su questi argomenti, che deve essere calendarizzato al più presto possibile ed al quale il Gruppo della D.C. interverrà avendo elaborato il documento che è stato presentato nei giorni scorsi all'opinione pubblica.



BONTEMPI Rinaldo

Se vogliamo continuare a lavorare proficuamente dobbiamo intanto capirci.
Il richiamo al regolamento del Vice Presidente è fatto nell'interesse del Consiglio proprio per non correre il rischio che qualcuno patisca danni da equivoci di interpretazione su momenti che debbono essere assegnati per un tipo di discussione o per un altro. La proposta di un dibattito ci trova pienamente consenzienti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Alasia.



ALASIA Giovanni

Devo anch'io rilevare, come ha già fatto il Consigliere Paganelli, che i chiarimenti non nascono nel grembo di Giove, ma dalla situazione. Nel rispetto del regolamento porrò alcune domande precise. Innanzitutto mi corre l'obbligo di ringraziare l'Assessore per l'informazione che ci ha dato e di esprimergli la comprensione per lo sforzo ed il grande peso che sta portando in questo momento. Sarebbe ingeneroso non riconoscere questo impegno. La prima osservazione che viene da fare è che in nessun modo l'attuale situazione, che coinvolge problemi di ogni settore, è gestibile con il solo impegno della Regione. Quindi non si tratta di lacrimare, caro Viglione. Ci sono impegni discussi e definiti dalla Regione a partire dagli 84 progetti. Ieri il Consigliere Brizio era con me e sa quanta fatica si fa a portare avanti il progetto sulla mobilità, altro che collocamento Viglione! Vengo alle domande.
1) Verbano-Cusio-Ossola. La Commissione Interministeriale ha terminato i lavori nel mese di luglio. Senza voler fare l'avvocato difensore, ricordo che la Giunta, il Consiglio e il Presidente della IV Commissione, avevano convocato il 26 maggio a Verbania il Presidente della Commissione Interministeriale. Il documento di quella Commissione è stato approvato a luglio. Non lamento né il solito ritardo, né questioni procedurali, lamento il fatto che le cose stanno andando in senso esattamente contrario a quanto è stato scritto nella memoria della Commissione Interministeriale. Domando.
Quello che ci ha annunciato Sanlorenzo circa l'impegno del Ministro Aniasi è un coordinamento interministeriale? C'è l'impegno del Governo, almeno in quelle situazioni dove ha le mani in causa, come la Montefibre di tenere le bocce ferme? 2) Auto. L'Assessore in un'informazione di fine luglio aveva detto, per dichiarazione del Ministro, che non c'era nessun piano Fiat. Leggiamo poi sulla "Stampa" che il 30 giugno, un mese prima delle dichiarazioni del Ministro, la Fiat aveva presentato alla Medio-banca domande punto per punto. Il Ministro dice che il progetto è pronto.
La Giunta ha avuto il progetto Fiat? Mi pare di no da quello che arguisco dall'Assessore, allora chiediamo che la Regione sia coinvolta nella procedura della legge 675 per conoscere i progetti presentati a giugno e che a fine luglio il Governo diceva non esistere.
3) Siderurgia. E' necessario discuterne per due ragioni fondamentali.
Il piano Finsider è noto da un anno, è stato portato in discussione dal Cipi martedì ed è stato approvato.
E' stato trasmesso alla Giunta ed è stato chiesto un parere. La Regione Lombardia lo ha ricevuto ed ha dato il parere motivato. Tra l'altro in quel parere si richiede che il Governo ritratti qualità e quantità della produzione decise a livello comunitario.
Inoltre la Regione Piemonte è fortemente interessata per presenza di aziende pubbliche e private (Italsider e Teksid) con un intreccio di rapporti fra progetti di assetti previsti e sistemazione ipotizzata.
E' stata presentata un'Istruttoria della Fiat-Teksid sulla 675? Se è stata presentata, la conosciamo nei dettagli? Quale rapporto ha con l'assetto previsto per la Finsider? Mi consta che il Ministro De Michelis avrebbe risposto in un primo tempo che il Piemonte non era interessato in quanto l'Italsider graviterebbe sulla Liguria.
E' stata interessata la Giunta? Quando? Il piano Finsider è stato approvato dal Cipi ieri ed è un documento esecutivo. Quando ne discutiamo? Mi pare di avere posto delle domande ben precise e ben motivate.



PRESIDENTE

Lo spirito del mio richiamo era quello di consentire lo svolgimento di un dibattito sereno e possibilmente esaustivo di tutti i problemi. Ci sono dei fraintendimenti. C'è ancora un Consigliere che chiede la parola dopodiché suggerisco una riunione dei Capigruppo per fissare la data della prossima riunione.



(Voci in aula)



BONTEMPI Rinaldo

Si vuol impedire di parlare?



VIGLIONE Aldo

Non dico questo. Non voglio giudici di quello che dico. Al Parlamento non ci sono dei giudici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sartoris.



SARTORIS Riccardo

Desidero chiedere un chiarimento di ordine tecnico. Ieri sera il Presidente Enrietti in un'intervista al TG 3 ha annunciato che nel colloquio avvenuto a Roma con il Ministro Marcora si sarebbe data assicurazione che l'Artigiancassa avrebbe aumentato il limite di finanziamento da 60 a 150/200 milioni. Vorrei un chiarimento sull'entità del finanziamento.
Devo anche fare una breve considerazione riferita al richiamo del Presidente dopo l'intervento del Consigliere Viglione. Ritorna in ballo il funzionamento del Consiglio regionale: o i richiami si fanno prima degli interventi, oppure una volta fatti, in qualche modo si deve consentire la libera espressione dei Consiglieri. Vi è stata la relazione, dopodiché il Consigliere Alasia è intervenuto continuando a fare domande e facendo seguire il suo personale commento. E' chiaro che gli altri Consiglieri si sentono in qualche misura limitati.



BASTIANINI Attilio

Chiedo la sospensione del dibattito e l'immediata convocazione dei Capigruppo. Lavorare in queste condizioni non è né possibile né opportuno per le istituzioni del Consiglio regionale.



SANLORENZO Dino, Vicepresidente della Giunta regionale

La Giunta si associa.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11,15 riprende alle ore 12)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Nella Conferenza dei Capigruppo si è discusso sul regolamento del Consiglio regionale in ordine alle comunicazioni della Giunta.
Non si è potuto raggiungere un accordo sul modo in cui si intende intervenire.
La Commissione regolamento esaminerà certe situazioni e modificherà, se sarà necessario, le norme vigenti.
Spesso la vivacità della discussione è necessaria; non pensiamo di imbrigliare le opinioni dei Consiglieri regionali i quali hanno ricevuto un mandato dai cittadini, quindi sono nella pienezza dei loro diritti. Ritengo necessaria una, revisione del Regolamento e può darsi che dall'esperienza che stiamo vivendo in questi tempi venga fuori una soluzione che soddisfi tutti.
L'incidente di questa mattina è superato con la riserva e con l'impegno di ritrovarsi in Commissione Regolamento per cercare di trovare soluzioni che permettano di portare su binari più rapidi i lavori del Consiglio.
La parola al Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

Signor Presidente, la realtà va affrontata in modo molto chiaro. Il suo intervento da buon padre di famiglia può essere apprezzabile sotto questa luce, ma di fronte alla situazione che si è determinata questa mattina è certamente inadeguato.
Nel sottofondo del malessere che serpeggia ci possono essere anche delle motivazioni di ordine politico. E' un malessere che non riguarda chi siede nei banchi dell'opposizione e non intendo rimarcare questa affermazione: non ci riguarda coltivare i malesseri.
Il funzionamento del Consiglio regionale, invece, è un fatto più grave di quello che lei ha cercato di far apparire. Il Consiglio regionale è invecchiato, è arrugginito e tutti assieme dobbiamo fare qualche cosa per farlo funzionare.
Queste due osservazioni le faccio nella veste di Capogruppo della D.C.
La terza affermazione la faccio invece a titolo personale. Nella riunione dei Capigruppo c'è stato un malinteso su mie affermazioni nei confronti del Vice Presidente Marchiaro. Non ho difficoltà a riprenderle qui esplicitando meglio quello che ho detto. Non ho nessun appunto da muovere al Vice Presidente Marchiaro verso la quale manifesto rispetto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Abbiamo sostenuto nella riunione dei Capigruppo che è urgente fare chiarezza sul funzionamento della Regione, sul suo assetto, sul potenziamento della struttura e sulla funzione del Consiglio e delle sue articolazioni.
Che ci siano delle difficoltà di funzionamento nell'assemblea mi pare indubbio. Le cause, le responsabilità e le proposte per superarle vanno portate avanti fino in fondo. Il nostro Gruppo non ritiene che i momenti di non funzionamento del Consiglio vadano attribuiti alla responsabilità dell'Ufficio di Presidenza.
Dico inoltre che il nostro Gruppo non avverte alcun malessere politico.
Il nostro Gruppo è componente di una maggioranza di cui ha approvato il programma e la gestione attuale e concorda sulla necessità .di un rapporto il più fecondo possibile con l'opposizione per portare avanti le responsabilità di governo che ha ritenuto di doversi assumere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Viglione.



VIGLIONE Aldo

Signori Consiglieri, ho già espresso il mio pensiero in sede di conferenza dei Capigruppo e desidero riesprimerlo in assemblea.
La caratteristica dei nostri parlamentari è che ciascun membro pu esprimere, nell'ambito del regolamento, le opinioni che crede e non pu essere soggetto né a limitazioni rispetto alle sue opinioni né a forme di censura. Questo è il principio delle grandi democrazie occidentali: ciascun membro e ciascun partito ha un unico limite, quello di pagare il prezzo politico per il proprio comportamento.
Un'osservazione del genere, invece, è stata fatta in sede di Capigruppo ed è stata ribadita in questa assemblea.
Siccome chi vi parla, come molti di voi, ha combattuto in molte occasioni negli anni della Liberazione (fui comandante di una divisione partigiana) e tutti quanti abbiamo inteso difendere in ogni istanza, in ogni assise questo sacro principio, lo voglio qui riaffermare perché non possa capitare che, anche di fronte a stravaganze o a fantasie parlamentari, nessuno possa in alcun modo né limitarle, né costringerle, n tanto meno eliminarle: chi le fa pagherà il prezzo politico e il suo raggruppamento politico dovrà, se crede, intervenire.
Qui siamo parte di un governo regionale, abbiamo però la nostra autonomia di Gruppo politico e la difendiamo al di fuori delle alleanze più o meno durature, più o meno momentanee. Chi vi parla non sarebbe più Presidente del Gruppo socialista se venisse una limitazione al suo Gruppo politico, sia pure nelle linee che il suo Partito gli ha indicato. Con questa autonomia, come hanno fatto in sede parlamentare nazionale e in modo più forte recentemente nel Congresso laburista e conservatore in Gran Bretagna, i Gruppi parlamentari si sono addirittura rifiutati di essere semplici esecutori della politica che il partito conduce, che non ha più autonomia all'interno del parlamento.
Il Gruppo socialista ha presentato un documento sul funzionamento del Consiglio regionale e lo ha fatto conoscere agli altri Gruppi politici da alcuni mesi, nel quale si auspica un Parlamento sullo stile delle grandi democrazie europee.
Il nostro Gruppo si farà carico di depositare tale documento presso l'Ufficio di Presidenza perché su di esso il Consiglio regionale si esprima.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vetrino.



VETRINO Bianca

Il Gruppo repubblicano ha apprezzato lo sforzo che lei, signor Presidente, ha fatto per sdrammatizzare l'incidente verificatosi questa mattina in aula e continuato e non risolto nella sede dei Capigruppo.
Da mesi auspichiamo un miglior funzionamento del Consiglio regionale e documenti in tal senso sono all'attenzione dei Consiglieri regionali.
Riteniamo che la gravità del fatto di questa mattina ci costringa a mettere in calendario al più presto questo dibattito e, se necessario, anche alla revisione del Regolamento del Consiglio.
Questa mattina si è parlato di malessere politico. Appartengo ad un partito che si trova all'opposizione che, naturalmente e democraticamente può aspirare a diventare maggioranza come tutti i partiti che siedono in Consiglio regionale. Tuttavia, per quello che sappiamo, in questo momento una maggioranza esiste. Noi la rispettiamo e siamo disposti a confrontarci giorno per giorno sul suo programma e sulle sue iniziative. Certo, dopo l'incidente di questa mattina, vorremmo che la maggioranza si rivelasse tale in ogni momento e non continuasse a lasciare nell'imbarazzo e nell'equivoco il Consiglio. Questo non è onesto né nei confronti del Consiglio e dei Gruppi che lo compongono né nei confronti della comunità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente, ho apprezzato un po' meno di altri colleghi quanto lei ha detto. Non sono assolutamente convinto cha la crisi del Consiglio regionale si curi e si risolva attraverso la modifica del regolamento. Ci insegnavano a scuola che le norme di procedura non fanno altro che consacrare un fenomeno culturale che è a monte, lo registrano, non lo creano. Quindi, cari amici, non andremo nel dibattito sul Regolamento a dare nuovi modelli di comportamento a noi stessi, nuovi modelli e nuovi livelli di cultura politica e di capacità di rispetto dell'avversario nelle istituzioni.
Faccio notare che il regolamento è stato modificato alla fine della passata Legislatura, quindi siamo in presenza di un Regolamento modificato di recente proprio per raggiungere la massima efficienza in Consiglio. La realtà è che la politica, così come è concretata nei parlamenti di tipo europeo, è in sostanza l'accorparsi del consenso in maggioranza da una parte e della critica del dissenso dall'altra; queste due forze si scontrano con vivacità nella misura in cui chi ha raccolto il consenso sappia dare al consenso che ha raccolto e alla maggioranza che ha concretato un supporto di temi, di entusiasmi, di capacità, di proposta e la minoranza deve avere la capacità di confrontarsi sulla proposta e essere portatrice di una proposta alternativa. La vivacità e il protagonismo del Consiglio e, se mi consentite, dei Consiglieri, avvengono sui temi che vengono proposti.
Quando il Capogruppo della D.C. parla di disagio della maggioranza non vuole strumentalizzare, come il mio Gruppo non intende strumentalizzare, n mettere in dubbio i rapporti tra i Gruppi di maggioranza, ma prende semplicemente atto che c'è una caduta di capacità di proposta da parte della maggioranza e del suo complesso, questa caduta di capacità di proposta avviene a tutti i livelli, in quest'aula, in Commissione, nei corridoi, nei rapporti all'esterno, avviene nel modo in cui si impostano i problemi più delicati.
L'Avvocato Viglione faceva presente la necessità che sui grandi temi venga fuori la proposta di una forza politica che tale si riconosca e si creda. Per esempio, mi sembra strano che per un problema istituzionalmente delicato come quello delle deleghe, venga proposto in forma estremamente curiosa un lavoro di Commissione, il quale lavoro di Commissione viene mandato ai Gruppi e ai Gruppi si chiedono le considerazioni. Un giorno o l'altro ci si troverà tutti alla Mandria a parlare di queste cose: questa è la fine del Parlamento, collega Viglione. A nostro modo di vedere sul problema delle deleghe ci vuole un progetto della Giunta, un progetto dei Gruppi, sui quali dibattere.
Non si tratta soltanto di incapacità del P.C.I., del P.S.I., del P.S.D.I. di trovare temi ed occasioni. Le occasioni ci sono, purtroppo non ci sono i temi per insufficiente maturazione delle forze politiche di maggioranza. E' grave considerare questo un problema di regolamento. E' un problema di crisi dell'istituzione regionale. Il dibattito non deve svolgersi sui comportamenti, ma sui temi di competenza, sulle linee di autonomia della Regione che dobbiamo difendere e conquistare, oppure questo si ridurrà come un cattivo senato della Repubblica, una seconda camera che non si capisce bene a che cosa serva rispetto alle competenze degli Enti locali e alle competenze residue del Governo.
L'avvocato Viglione ce lo diceva: i Gruppi devono assumere le responsabilità politiche dei loro comportamenti. Debbo dire che non vedo le forze della maggioranza andare al di là delle espressioni verbali ed assumere responsabilità politiche nei confronti della realtà, nei confronti dei loro alleati, nei confronti dei Regolamenti, nei confronti delle istituzioni. Se esiste disagio, se esiste insofferenza, se esiste la consapevolezza del ritardo sui temi e sui contenuti, le forze politiche abbiano il coraggio di pagare il prezzo politico che richiamava l'Avv.
Viglione. Il prezzo politico vuol dire rendersi conto che questa maggioranza non sa portare nel dibattito politico della realtà piemontese quegli argomenti, quella vivacità che facciano diventare questa un'assemblea, un Parlamento. In un anno lontano qualcuno aveva qualificato il Parlamento delle Nazioni in un certo modo. Quella frase ci offese tutti però quella frase rispondeva a una realtà. O questa assemblea torna ad essere al centro della realtà regionale o per molti di noi questa sarà un'esperienza che non giustifica l'entusiasmo, l'intelligenza, il tempo e l'energia che spendiamo noi e i cittadini che qui ci hanno chiamato ad essere presenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carazzoni.



CARAZZONI Nino

Nella riunione dei Capigruppo ci siamo fatti carico di richiedere una regolamentazione dei lavori del Consiglio regionale e di fissare sollecitamente la riunione della Commissione del Regolamento al fine di dirimere le molte questioni che si sono andate accumulando.
Voler ricondurre l'incidente di questa mattina, che è poi soltanto la conseguenza di una lunga serie di altri analoghi incidenti, a un fatto di funzionamento del Consiglio ci sembra veramente riduttivo e non serio.
In altre parole, un alibi che non può essere consentito in questa sede.
E' indubbio che al fatto regolamentare, pure esso importantissimo e di primaria importanza, si viene ad aggiungere, anzi, si viene a sovrapporre un fatto politico.
E' il disagio che si avverte all'interno della maggioranza. Non vogliamo per il momento, in questa sede, attribuire le colpe o a questa o a quella componente della maggioranza; facciamo però molto serenamente osservare che da almeno tre, quattro, cinque mesi il funzionamento del Consiglio regionale è ridotto a zero. E lo è in quanto non v'è iniziativa non v'è presa di posizioni, non v'è progetto che possa essere portato avanti in quanto in tutte le questioni principali assistiamo ad uno scontro, latente o meno latente, tra le componenti dell'attuale maggioranza. E di questo non possiamo farcene carico evidentemente, come Partito di opposizione: anzi come Partito di opposizione che, a differenza della collega Vetrino, non ha neanche aspirazioni di maggioranza in un eventuale ribaltamento di formule, ma di questo sono responsabili innanzitutto gli schieramenti dei partiti politici della maggioranza. Sta a loro chiarire questa situazione e consentire al Consiglio regionale di venire fuori da questa empasse che non solo rallenta la nostra vita, non solo annulla la nostra attività di Consiglieri regionali, ma soprattutto tanto contribuisce alla decadenza delle istituzioni, di quelle istituzioni che a parole tutti quanti voi dite e proclamate di voler difendere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montefalchesi.



MONTEFALCHESI Corrado

Vari sono i problemi che concernono il funzionamento del Consiglio e mi sembra sia falso rapportarli al disagio della maggioranza, anche se molti problemi concernono il ruolo che il Consiglio nella sua complessità deve svolgere. Il fatto di rivedere il regolamento per dare maggiore chiarezza al funzionamento del Consiglio, mi pare riduttivo. Lo scadimento del Consiglio deriva invece dalla sostanziale incapacità a rapportarsi alle istanze, ai problemi, alle domande della società, a confrontarsi. Mi riferisco anche al ruolo delle Commissioni in ordine ai rapporti ed alle risposte che in quella sede le forze politiche possono dare alla società.
Fintantoché le Commissioni metteranno i timbri sulle leggi e sui provvedimenti e non avranno capacità autonoma di elaborazione, di giudizio e di iniziativa, il loro ruolo nei confronti della società sarà sempre più scadente.
Il Consiglio è l'istituzione che rappresenta la società dalla quale è stato eletto, però la carenza è nel collegamento tra di noi, tra le istituzioni e le istanze della società. Non si tratta soltanto di numeri ma di contenuti e dicendo questo sento anche la mia povertà di proposta.
Occorre dibattere questi temi, dare tutti insieme il nostro contributo definire il ruolo del Consiglio, delle Commissioni nei quali anche le forze di opposizione possono svolgere un ruolo importante di governo e di controllo.
Propongo che al primo punto dell'ordine del giorno venga iscritto il dibattito sulle comunicazioni della Giunta che hanno toccato problemi di grande drammaticità, che richiedono risposte precise. Non ci possiamo esimere da questo compito. Non voglio anticipare giudizi, però devo dire che su alcune questioni siamo d'accordo, su altre no.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mignone.



MIGNONE Andrea

Dalla riunione dei Capigruppo non siamo usciti con molta capacità propositiva, tant'è vero che siamo a dibattere ancora i problemi che avevamo sul tappeto quando abbiamo chiesto sull'incontro.
Condivido il taglio che il Presidente del Consiglio ha voluto dare al suo intervento, nel tentativo di sdrammatizzare una situazione che non andava drammatizzata oltre i limiti consentiti.
Mi preoccupa il fatto che su tutte le questioni si cerchi sempre di portare il discorso sulla maggioranza. Anche oggi, se andassimo a valutare gli argomenti discussi, ci accorgeremmo di essere scivolati fuori dal tema in discussione. Si è parlato di malessere. Può anche darsi che ci sia. Il nostro Gruppo deve dire che fino ad oggi il programma è stato rispettato, e che, nel momento in cui avvertirà che non sarà rispettato, sarà il primo autonomamente, a fare le sue valutazioni. Sono d'accordo con il Consigliere Viglione quando dice che le maggioranze cambiano, durano più o meno a lungo. Se ci sono partiti che non si trovano d'accordo sulle scelte fatte sui programmi, lo dichiarino: il clima di confusione non può che generare ulteriore confusione. L'autonomia dei Gruppi è ampia, ed è distinta rispetto all'operato dell'esecutivo.
Non si può dire che vi sia una caduta di proposta politica partendo dalle informazioni della Giunta. Questa trasposizione non può essere consentita e comunque deve essere respinta. Al contrario devo dire che non soltanto con l'informazione della Giunta, ma nel complesso dell'attività della Giunta c'è una capacità di proposta. Bisogna far sì che tale capacità di proposta dell'esecutivo e dei Gruppi si trasformi in deliberati e in decisioni del Consiglio regionale. E' importante ridare al Consiglio regionale la capacità di tradurre proposte, indicazioni, elementi di giudizio e di valutazioni in decisioni, in atti esterni che incidano nella società.



PRESIDENTE

La parola al Vice Presidente della Giunta regionale.



SANLORENZO Dino, Vice Presidente della Giunta regionale

Il dibattito che si è svolto sulle conclusioni che il Presidente del Consiglio ha ritenuto di assumere dopo l'incontro dei Capigruppo, pu offrirci l'occasione di conclusioni positive e interessanti. Sono emersi problemi di carattere regolamentare. Non avranno la dimensione prioritaria che il Consigliere Marchini ci ricordava, ma esiste una serie di problemi che deriva dall'esperienza di questa legislatura. E' vero che il Regolamento l'abbiamo modificato alla fine della scorsa legislatura, è vero che siamo in una situazione nuova sul piano politico, sul piano dei rapporti fra le forze politiche, dei Gruppi ed anche persino del funzionamento del Consiglio regionale. Non è detto che debbano essere prese a modello le altre legislature. Bisogna tener conto dei mutamenti che sono avvenuti e se questi devono tradursi in modifiche regolamentari, ben vengano anche le modifiche regolamentari.
Mi associo a chi ha avanzato la proposta di convocare la Commissione Regolamento perché incominci ad istruire le modifiche che si possono apportare, frutto di questo anno di esperienze. C'è la richiesta da più parti avanzata di un dibattito sul funzionamento del Consiglio e, se i Gruppi lo riterranno, questo argomento, al di là delle questioni regolamentari, potrà essere posto al più presto all'ordine del giorno, il Capogruppo Viglione ha annunciato il documento del P.S.I., altre proposte possono aggiungersi. Quando si aprono i dibattiti si devono chiudere partendo dalle cose concrete che si sono discusse. Questa mattina si è discusso per un'ora sulle interrogazioni ed il ritorno di questo sistema lo saluto favorevolmente perché consente lo svolgimento degli altri punti all'ordine del giorno. Ho proposto al Presidente del Consiglio, se i Capigruppo lo condividono, di accelerare la discussione delle interrogazioni che giacciono da troppo tempo.
La Giunta è pronta a rispondere a tutte le interrogazioni. E' una proposta concreta che riguarda la presente contingenza dei rapporti fra i Gruppi e la Giunta regionale.
Bisogna modificare il Regolamento, bisogna dibattere fra di noi il miglioramento del funzionamento del Consiglio, bisogna rispettare i regolamenti fin quando non sono cambiati. Questo è un principio delle democrazie occidentali. L'art. 47 del regolamento stabilisce: "all'inizio di ogni seduta, dopo le comunicazioni del Presidente del Consiglio, ha facoltà di parlare per comunicazioni al Consiglio il Presidente della Giunta o un Assessore da lui incaricato. Su tali comunicazioni ogni Consigliere può chiedere chiarimenti".
Questa mattina c'è stata una comunicazione della Giunta. Si pu discutere della qualità dell'informazione. Gli interventi che ne sono seguiti sono stati dei chiarimenti? Chi ha la facoltà di decidere questo? Contesto che il Presidente del Consiglio non abbia altra facoltà che quella di dare la parola, infatti, il Regolamento precisa le funzioni del Presidente, che sono diverse da quelle di altri Parlamenti. Il Presidente del Consiglio regionale ha tanti compiti che sono diffusi in parecchi articoli e principalmente ha quello di moderare la discussione. Che cosa vuol dire moderare la discussione? Non vuol soltanto impedire che i Consiglieri eccedano o trascendano nel parlare spostando il dibattito dalle parole ai fatti. Vuol dire richiamare all'ordine del giorno perché non si debordi dal tema. Stamattina il Vice Presidente Marchiaro non ha n interrotto né censurato nessun Consigliere. Ha fatto soltanto un richiamo al Regolamento in modo del tutto corretto. Si può verificare a verbale se l'intervento del Consigliere Marchiaro, che in quel momento gestiva l'assemblea, era rispondente o no al regolamento. Il richiamo del Vice Presidente è corretto e qualcuno che vuole dimostrare il contrario deve basarsi ....



CARLETTO Mario

Non è corretto quello che stai facendo tu. Stai facendo il Presidente dell'assemblea.



SANLORENZO Dino, Vice Presidente della Giunta regionale

Perché? Il diritto di parola in quest'assemblea ce l'hanno tutti i Consiglieri e tutti gli Assessori e quando viene chiesto il giudizio sui rapporti fra maggioranza ed opposizione e si inserisce surrettiziamente un dibattito politico sulle questioni regolamentari, prima rispondo ai problemi regolamentari e poi rispondo anche ai problemi politici.



CARLETTO Mario

Cambia tono, sei arrogante!



SANLORENZO Dino, Vice Presidente della Giunta regionale

Non ho pensato minimamente di criticare le cose che hai detto tu e non mi sono permesso di criticare le cose che ha detto il Capogruppo della D.C.
Sto dicendo quello che penso io.



(Voci alte in aula)



SANLORENZO Dino, Vice Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente, non è consentito alla Giunta di interrompere quando qualcuno parla, vorrei che adesso fossero richiamati quei Consiglieri che non lasciano al Vice Presidente di dire quello che pensa sugli argomenti all'ordine del giorno. Siccome la questione posta all'ordine del giorno è la comunicazione del Presidente e siccome le comunicazioni del Presidente sono state l'occasione per un dibattito politico surrettizio, per cui non si è parlato affatto di Regolamento, ma si è parlato di maggioranza dell'attività della Giunta, di eccessivo protagonismo della Giunta e per altro verso di scarso protagonismo della Giunta, di maggioranze che stanno in piedi e di quelle che devono cadere, e, attraverso questa trasposizione del tutto illegittima del dibattito, si vuole impedire alla Giunta di dire il suo parere su questi argomenti, devo dire che questo non è consentito in nessun Regolamento e in nessun Parlamento dell'Europa Occidentale. Ragion per cui adesso la Giunta dice quello che pensa su queste questioni.



(Voci in aula)



SANLORENZO Dino, Vice Presidente della Giunta regionale

Calma, Consiglieri, avete trasformato le comunicazioni del Presidente in un dibattito di politica generale. Il Presidente aveva concluso la riunione dei Capigruppo ...



PAGANELLI Ettore

Non è stata raggiunta nessuna conclusione nella riunione dei Capigruppo.



(Il Gruppo D.C. abbandona l'aula)



SANLORENZO Dino, Vice Presidente della Giunta regionale

Finita la questione regolamentare, vorrei ricordare ai Consiglieri che il punto di partenza era il dibattito sulle questioni occupazionali, era il dibattito sull'informazione che la Giunta aveva fatto di un incontro svoltosi ieri con il Governo, questione da tutti ritenuta di grande portata, di grande rilevanza. Non voglio neanche per un minuto pensare che si voglia far scadere questa importanza e questa rilevanza a questioni regolamentari o a questioni di maggioranza. Nessuno ha proposto qualche cosa che riguardi il dibattito che è avvenuto sui problemi concreti. Mi permetto di avanzare, a nome della Giunta (non vorrei che qualcuno considerasse questa proposta di eccessivo protagonismo) di concludere questo dibattito.
Propongo che alla prossima seduta del Consiglio regionale vengano messe all'ordine del giorno le questioni che alcuni Gruppi hanno ravvisato non opportuno discutere perché impreparati e la Giunta si impegna a presentare i documenti aggiuntivi a quell'informazione per rendere possibile il dibattito.
Per quanto riguarda la maggioranza sono del tutto d'accordo con quanto ha detto collega Mignone. Questa maggioranza c'è, sta in piedi, la Giunta è qui che risponde della sua attività in Consiglio e fuori del Consiglio secondo quello che lo Statuto gli impone. Se qualche Gruppo consiliare intende provocare una verifica della maggioranza, la Giunta è pronta a discutere e a sostenere il dibattito. Se qualche Gruppo consiliare ha intenzione di modificare la maggioranza, ha nel regolamento una serie di strumenti per provocare questo: può presentare una mozione, può presentare un'interrogazione e troverà subito la conferma dei voti se ci sono o se non ci sono. Ciò che mi pare non dovrebbe essere considerato utile da parte di nessuno è che ogni questione che qui dentro viene discussa, dalla più piccola alla più grande, da quella regolamentare a quella parcellizzata diventi l'occasione per parlare di una crisi di Giunta e di una maggioranza, che non si ha il coraggio di verificare, alimentando un'azione destabilizzante che non serve a nessuna forza politica.
L'opinione pubblica di tutte queste cose, giustamente, non è neanche informata. Che immagine diamo quando, parlando di questioni serie, si va a finire sulle questioni regolamentari, che sono altrettanto serie ma non coerenti con l'argomento in punto? Se si vuole il confronto politico, si può fare tutti i momenti. Basta richiederlo. Si iscrive all'ordine del giorno, si verifica, si vota. I Parlamenti dell'Europa Occidentale funzionano bene quando funzionano così. In Inghilterra quando vogliono fare una verifica di maggioranza fanno così. In Norvegia fanno la stessa cosa.
La Giunta è disponibile sin dalla prossima seduta a verificare l'esistenza di questa maggioranza, l'esistenza di questa Giunta, l'attività che la Giunta fa, la funzionalità del Consiglio, la funzionalità delle Commissioni, la produttività della Giunta, tutto quello che i Capigruppo intendono fare, prima o dopo il dibattito sulla pace, sulla fame nel mondo su Amnesty International, secondo la scala di priorità e di graduatorie che i Capigruppo suggeriscono al Presidente del Consiglio.
La Giunta per conto suo propone il dibattito sulla situazione occupazionale, il dibattito sul funzionamento del Consiglio, la convocazione della Commissione regolamentare.



PRESIDENTE

Ritengo che anche questi chiarimenti siano utili. Vista l'ora la seduta è tolta.
I lavori riprenderanno alle ore 15.



(La seduta ha termine alle ore 12,50)



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