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Dettaglio seduta n.78 del 22/09/81 - Legislatura n. III - Sedute dal 9 giugno 1980 al 11 maggio 1985

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Signori Consiglieri, dovendo il Presidente della Giunta recarsi a Roma mi ha pregato di invertire l'ordine dei lavori.
In merito al punto primo all'ordine del giorno: "Approvazione verbali precedenti sedute", se non vi sono osservazioni i processi verbali delle adunanze consiliari del 9, 16, 23, 24 e 29 luglio 1981 si intendono approvati.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute

Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Passiamo pertanto al punto terzo all'ordine del giorno: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio".
Comunico che hanno chiesto congedo i Consiglieri Bastianini Biazzi,Carazzoni, Ratti, Sanlorenzo e Simonelli.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge: N. 137: "Istituzione della riserva naturale integrale della Madonna della neve sul monte Lera", presentato dalla Giunta regionale in data 29 luglio 1981 N. 138: "Modifiche alla L.R. 10 dicembre 1979 n. 72 'Contributi alle Comunità montane per attività divulgative della cultura e dell'informazione televisiva' presentato dalla Giunta regionale in data 29 luglio 1981 N. 139: "Anticipazione al Comune di Orta di L. 200 milioni per far fronte agli oneri di gestione dei beni ex O.N.P.I.", presentato dalla Giunta regionale in data 29 luglio 1981 N. 140: "Istituzione dell'area attrezzata Le Vallere", presentato dalla Giunta regionale in data 29 luglio 1981 N. 141: "Tutela e valorizzazione sul mercato della carne di razza bovina piemontese" presentato dai Consiglieri Bontempi, Ferro, Guasso, Acotto e Revelli in data 31 luglio 1981 N. 142: "Sottoscrizione di nuove azioni della S.p.A. Aeroporto di Cuneo Levaldigi" presentato dal Consigliere Majorino in data 2 settembre 1981 N. 143: "Integrazioni alla L.R. 22/11/1978 n. 69 (Coltivazione di cave e torbiere) e correlativa modifica degli artt. 48 e 55 della L.R. 5/12/1977 n. 56 (Tutela ed uso del suolo) in materia di licenza edilizia per l'attività estrattiva", presentato dal Consigliere Majorino in data 2 settembre 1981 N. 144: "Integrazioni alla L.R. 26/3/1976 n. 16 concernente l'istituzione di controlli da parte della Regione nei confronti della Società per azioni Promark", presentato dal Consigliere Majorino in data 2 settembre 1981 N. 145: "Integrazioni alla L.R. 30/10/1979 n. 62 (Disciplina dei mercati all'ingrosso) concernenti l'istituzione della facoltà di ricorso avverso provvedimenti dell'Ente gestore dei mercati", presentato dal Consigliere Majorino in data 2 settembre 1981 N. 146: "Modificazioni all'art. 37 della L.R. 17/10/1979, n. 60 (Norme per la tutela della fauna e la disciplina della caccia) relativamente all'assicurazione obbligatoria nell'esercizio venatorio", presentato dal Consigliere Majorino in data 2 settembre 1981 N. 147: "Norme per l'ampliamento dei casi di assunzione al lavoro con richiesta nominativa" presentato dal Consigliere Majorino in data 2 settembre 1981 N. 148: "Norme per lo svolgimento di incarichi di collaborazione nell'ambito dell'attività dell'Amministrazione regionale", presentato dalla Giunta regionale in data 11 settembre 1981 N. 149: "Norme in materia di opere pubbliche e di modifica della legge regionale 16/5/1975 n. 28", presentato dai Consiglieri Biazzi, Bontempi Ferreri, Valeri, Ariotti, Ferro, Avondo e Bruciamacchie in data 17 settembre 1981 N. 150: "Interventi sulla stampa periodica per l'informazione su proposte e iniziative della Regione", presentato dai Consiglieri Cerchio, Paganelli Brizio, Bergoglio, Petrini e Ratti in data 18 settembre 1981 N. 151: "Potenziamento del servizio pubblico televisivo per la diffusione della cultura e dell'informazione nelle zone montane", presentato dai Consiglieri Cerchio, Paganelli, Brizio, Bergoglio, Petrini, Ratti e Sartoris in data 18 settembre 1981 N. 152: "Qualificazione professionale per addetti alle emittenti radio televisive private", presentato dai Consiglieri Cerchio, Paganelli, Brizio Bergoglio, Petrini, Ratti, Fassio e Villa in data 18 settembre 1981.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

Il Commissario del Governo ha apposto il visto alla legge regionale del 25 giugno 1981: "Variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1981, relativamente all'iscrizione di contributi provenienti dal fondo sociale europeo" alla legge regionale del 25 giugno 1981: "Costituzione dell'Istituto Cartografico regionale" alla legge regionale del 9 luglio 1981: "Normative inerenti alle modificazioni del suolo in terreni sottoposti al vincolo idrogeologico" alla legge regionale del 9 luglio 1981: "Rendiconto dell'esercizio finanziario 1980" alla legge regionale del 9 luglio 1981: "Proroga e modifiche della L.R.
56/1979. Provvedimenti per l'incentivazione turistico-ricettiva" alla legge regionale del 9 luglio 1981: "Modifica agli articoli 5 e 10 della L.R. 22/11/1978, n. 69 in materia di cave e torbiere" alla legge regionale del 16 luglio 1981: "Svincolo di destinazione dell'Ospedale di Pra Catinat e sua ristrutturazione a fini socio assistenziali" alla legge regionale del 29 luglio 1981: "Norme per la costituzione ed il riparto del fondo sanitario regionale" alla legge regionale del 29 luglio 1981: "Proroga e modifiche della L.R.
22/8/1979 n. 48 'Provvidenze in materia di promozione e diffusione dell'informazione locale'" alla legge regionale del 29 luglio 1981: "Ulteriori modificazioni ed integrazioni alla L.R. 12/10/1978, n. 63 'Interventi regionali in materia di agricoltura e foreste'" alla legge regionale del 29 luglio 1981: "Adesione all'intesa interregionale per la navigazione interna sul fiume Po ed idrovie collegate" alla legge regionale del 29 luglio 1981: "Provvedimenti straordinari per il finanziamento di interventi in conseguenza delle calamità atmosferiche del periodo 28 marzo - 2 aprile 1981" alla legge regionale del 29 luglio 1981: "Completamento del piano di interventi di cui ai titoli II e III della L.R. 1 marzo 1979, n. 10 'Norme per la programmazione sportiva in Piemonte" alla legge regionale del 29 luglio 1981: "Partecipazione della Regione Piemonte alla S.p.A. STEF (Studi Tecnici Economici Finanziari) di Torino" alla legge regionale del 29 luglio 1981: "Inquadramento infermieri generici e psichiatrici delle Unità Sanitarie Locali, riqualificanti ex lege 3 giugno 1980 n. 243 e mediante corsi normali" alla legge regionale del 29 luglio 1981: "Modifica dell'art. 10 della L.R. 17/12/1979 n. 73 per quanto attiene le dotazioni organiche del secondo e terzo livello funzionale" alla legge regionale del 29 luglio 1981: "Modifiche ed integrazioni alla L.R. 21/1/1980, n. 3".


Argomento:

d) Deliberazioni adottate dalla Giunta regionale


PRESIDENTE

La Giunta regionale ha adattato le seguenti deliberazioni nelle sedute del 28 e 30 luglio 1981 - in attuazione dell'art. 7, primo comma della L.R.
6/11/1978, n. 65:



PRESIDENTE

SEDUTA DEL 28 LUGLIO 1981 64 - Integrazione progetto tracciato stradale superstrada Valle di Susa.
Variante Bussoleno - Lotti n. 2 e n. 3. Affidamento lavori di prospezione geologica alla ditta Sicos di Grugliasco per L. 43.843.000. (cap.
5700/1981).
CERUTTI Giuseppe 65 - Integrazione progetto tracciato stradale superstrada Valle di Susa Variante di Avigliana. Affidamento lavori di prospezione geologica alla Ditta Abrate di Carmagnola per L. 18.610.000 (Cap. 5700/1981).
CERUTTI Giuseppe 95 - Piani di assestamento forestale dei beni silvo-pastorali inseriti nel perimetro territoriale della Comunità montana Valli Chisone e Germanasca.
Affidamento incarico alla Società Cooperativa agricolo forestale s.r.l.
Spesa globale L. 521.525.000 (Capitolo 14145/80 e capitolo 3290 esercizi finanziari successivi).
FERRARIS Bruno, RIVALTA 109 - Parziale rettifica alla deliberazione n. 43 del 9/12/1980 relativamente alla Convenzione con l'Università di Torino per una ricerca su "Religione delle classi popolari in Piemonte".
FERRERO Giovanni 114 - Incarico allo Studio CGT per lo studio e la progettazione di un coordinamento iconografico dell'attività dell'Assessorato alla cultura.
Impegno di spesa L. 10.522.500 (IVA compresa) (Cap. 11755181).
FERRERO Giovanni 117 - Ricostituzione Commissione regionale per i mercati all'ingrosso. L.R.
30/10/1979 n. 62 - art. 9.
MARCHESOTTI Domenico 122 - D.G.R. n. 54-26866 del 12.2.1980 - Formazione atlante beni culturali ambientali, urbanistici ed architettonici della Regione Piemonte.
Riutilizzo fondi per L. 1.677.312 (Cap. 7050/80) e ampliamento incarico a consulenti in atto.
RIVALTA Luigi 145 - Rettifica, a causa di mero errore dattilografico, alla delibera della Giunta regionale n. 198 del 10.3.1981 concernente l'incarico di consulenza al sig. Guerci Prof. Carlo Mario (relativa alla definizione delle previsioni e delle scenari economici necessari alla redazione del Piano regionale di sviluppo per gli anni 1981185 e impegno di ulteriore somma di L. 1.500.000. (Cap. 2200/1981).
SIMONELLI Claudio 151 - conferimento incarico al Dott.Arch. Marcello Caretta ed al Dott.Arch.
Antonio Marchionatti per la progettazione dei lavori di sistemazione e ampliamento del Centro di formazione professionale di Ciriè. Spesa di L. 20 milioni oneri fiscali compresi. (Cap. 1000/1981).
TESTA Gianluigi 218 - Art. 22 L.R. 74/79. Autorizzazione ad usufruire del patrocinio legale al dott. Giuseppe Fornaro, funzionario dell'Assessorato alla sanità, ed affidamento incarico legale all'Avv. Angelo Simonetti.
TESTA Gianluigi 219 - Affidamento in sanatoria di incarico per consulenza legale agli avvocati G. Borio e G. Scalvini in ordine a problemi vari. Spesa lire 140.400 (Capitolo 1080/81).
TESTA Gianluigi 220 - Liquidazione di anticipi relativi a somme da liquidarsi a Prof. Avv.
A. Predieri per spese ed onorari di causa. Spesa L. 869.566 (Cap. 1080/81).
TESTA Gianluigi 221 - Liquidazione onorari agli avvocati G. Borio e G. Scalvini a seguito di assistenza in giudizio avanti il T.A.R. nelle cause: Dell'Arte Lamberto, Lencioni e Germinetti. L. 2.666.410 (Cap. 1080/81).
TESTA Gianluigi 222 - Liquidazione onorari agli Avvocati G. Scalvini e G. Borio a seguito di assistenza in giudizio avanti il T.A.R. nelle cause Gambetta, Comune di Crova, Riva ed altri, Finocchio, Scaggion, Monastra e Comazzi. L. 7.995.864 (Cap. 1080/81).
TESTA Gianluigi



PRESIDENTE

SEDUTA DEL 30 LUGLIO 1981 38 - Inserzioni pubblicitarie tabellari e redazionali di carattere turistico su quotidiani e periodici. Affidamento incarico alla S.r.l.
Canard Advertising. Spesa di L. 159.267.310 (Cap. 8230/81).
MORETTI Michele 61 - Liquidazione onorari all'Avv. Alberto Romano a seguito di consulenza legale ed assistenza in giudizio avanti la Corte Costituzionale nel procedimento instaurato dal Presidente del Consiglio dei Ministri per ottenere la declaratoria dell'illegittimità costituzionale della L.R.
riapprovata dal Consiglio regionale piemontese in data 10.10.1979 concernente la classificazione delle aziende alberghiere. L. 3.296.000.
(Cap. 1080/81).
TESTA Gianluigi 62 - Liquidazione onorari al Prof. Avv. A. Comba a seguito di rappresentanza e consulenza nelle vertenze T.A.R. Peiretti, Soc. Cravetta Porro, Cambiano, Scaletti. Lire 4.013.960 (Cap. 1080/81).
TESTA Gianluigi 63 - Liquidazione onorari all'avv. A. Comba a seguito di consulenza legale ed assistenza in giudizio avanti il T.A.R. Piemonte nella causa promossa dalla Soc. Cravetta L. 534.430 (cap. 1080/81).
TESTA Gianluigi 64 - Liquidazione onorari all'Avv. A. Comba a seguito di consulenza legale ed assistenza in giudizio avanti il T.A.R. Piemonte nella causa promossa dalla Società Eridania Zuccheri S.p.A. L. 102.440 (Cap. 1080/81).
TESTA Gianluigi 65 - Liquidazione onorari all'Avv. G. Sertorio a seguito di consulenza legale e di assistenza in giudizio avanti il P.d.R. nella causa Allgeyer e avanti il TAR nella causa Fila Robattino ed altri L. 770.200 (Cap.
1080/81).
TESTA Gianluigi 66 - Liquidazione onorari all'Avv. G. Sertorio a seguito di consulenza legale e di assistenza in giudizio avanti il T.A.R. nelle cause Nelva s.a.s. Cave di Mongrando. L. 1.760. 000 (Cap. 1080/81).
TESTA Gianluigi


Argomento: Commemorazioni

e) Commemorazione del brigadiere Francesco Rucci, ennesima vittima del terrorismo


PRESIDENTE

Colleghi Consiglieri, è con profondo turbamento che ci accingiamo ancora una volta ad esprimere il nostro cordoglio e il nostro sdegno per una nuova vittima del terrorismo.
L'offensiva d'autunno è ricominciata a Milano con il consueto macabro rituale dell'omicidio.
Vittima degli assassini è stato un giovane di 25 anni, Francesco Rucci vicebrigadiere delle guardie di custodia del carcere di San Vittore. Lo hanno barbaramente ucciso mentre si recava al lavoro. Lascia la moglie all'ottavo mese di gravidanza.
Egregi Consiglieri, credo di esprimere i sentimenti di tutti rivolgendo le più sentite condoglianze ed i sentimenti del nostro cordoglio alla vedova di Francesco Rucci, ma al contempo voglio sottolineare il senso di impotenza, di smarrimento che colpisce ognuno di noi ogni qualvolta il nostro Paese viene colpito dalla ferocia terroristica. Sentiamo che ancora insufficienti si dimostrano gli strumenti per battere il terrorismo nonostante gli sforzi coraggiosi dei magistrati e delle forze dell'ordine che hanno pagato in prima persona la loro fedeltà alla Repubblica all'ordinamento civile e democratico del nostro paese.
Se ancora vi fossero dubbi, credo che l'attività terroristica di quest'ultimo anno abbia chiarito sino in fondo come il terrorismo non abbia nulla da spartire con gli obiettivi e le lotte dei lavoratori.
Ormai le azioni terroristiche si svolgono persino con tecniche identiche a quelle dell'omicidio mafioso. Non a caso i principali obiettivi del terrorismo sono stati via via le istituzioni democratiche, le fabbriche e le carceri. Non vi è dubbio che i terroristi siano oggi isolati nel paese e vi sia una generale condanna dell'opinione pubblica, ma proprio per questo vi è il rischio che ci attendano nuovi e più efferati delitti tipici di una linea strategica ormai priva di sbocchi e completamente slegata dalla realtà.
Desidero richiamare l'attenzione della comunità piemontese sulla necessità di accentuare ulteriormente la nostra mobilitazione contro il terrorismo. Seppure agonizzante il terrorismo è ancora in grado di agire con estrema ferocia. Il ritorno del nostro Paese ad una convivenza civile e democratica è il principale obiettivo che richiede l'impegno di tutte le nostre forze.


Argomento: Commemorazioni

f) Commemorazione di Cesare Chiapasco, funzionario del Consiglio regionale presso l'Ufficio economato, deceduto in seguito ad incidente automobilistico


PRESIDENTE

Desidero ricordare all'Assemblea la figura di un collaboratore del Consiglio regionale, il signor Chiapasco Cesare, recentemente scomparso in un tragico incidente automobilistico.
Cesare Chiapasco, cuneese della Langa, rimasto orfano in giovane età era politicamente impegnato in sede locale nelle file del P.S.I. Nelle ultime elezioni amministrative era stato eletto Consigliere comunale di Arguello e successivamente Consigliere nell'Unità Sanitaria Locale di Alba.
Attraverso questo impegno amministrativo e civile si dedicava, con grande generosità, alla propria gente ed al proprio paese.
Prestava servizio presso l'Economato del Consiglio sin dalla prima legislatura, svolgendo compiti di contabilità e di organizzazione occupandosi particolarmente delle missioni dei Consiglieri e del personale con la tempestività, l'impegno e la precisione che sono noti a tutti quanti.
Desidero infine ricordarlo per queste qualità, con mia grande stima ed anche perché questo è certo uno di quei casi che possono testimoniare quanto la meticolosità, il senso di responsabilità e la dedizione al proprio lavoro per l'istituzione, siano qualità ancora ampiamente diffuse fra i nostri collaboratori.
Rivolgo alla famiglia le più sentite condoglianze di quest'Assemblea.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale sull'incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri


PRESIDENTE

In merito al punto quarto all'ordine del giorno: "Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale sull'incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri", ha la parola il Presidente della Giunta regionale.



ENRIETTI Ezio, Presidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, una delegazione della Giunta regionale ha avuto un incontro con il Presidente del Consiglio. Questa occasione mi consente di fare, seppur brevemente, uno spaccato sulla drammatica situazione dell'economia nazionale ed un'analisi sulla difficile situazione in cui si trova l'economia piemontese.
Va innanzitutto detto che l'alto contributo dato da tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale nel corso del dibattito sugli "84 progetti" ha consentito di sviluppare appieno l'azione volta a far prendere coscienza al governo nazionale dell'esistenza di un "caso Piemonte", per cui oggi il Governo deve dare una risposta alle proposte che il Consiglio regionale aveva allora definito. Il Paese si trova a dover combattere l'inflazione, a dover sostenere l'occupazione e ad attuare una politica monetaria che consenta il riequilibrio della bilancia dei pagamenti.
Il "caso Piemonte" è stato portato di fronte al Governo nazionale in tutta la sua drammaticità: sono stati rappresentati i riflessi dell'economia piemontese su quella nazionale, la situazione delle 245 aziende in crisi per 45 mila operai in Cassa integrazione speciale, e soprattutto i fenomeni di deindustrializzazione dell'economia piemontese.
Il Consiglio regionale sa che non siamo più in periodo di vacche grasse che le risorse sono poche. Occorre mirare in maniera precisa le poche risorse esistenti finalizzandole ad investimenti produttivi che consentano la creazione di un nuovo reddito, la lotta all'inflazione, il sostegno dell'occupazione.
Ovviamente non potevamo aspettarci dal Governo risposte puntuali e precise, vi è stata però l'individuazione di un metodo di soluzione e questo rappresenta un aspetto positivo.
Nella tarda mattinata di oggi avremo un incontro con il Ministro Di Giesi sui problemi dell'occupazione in Piemonte, e questo significa che dopo l'incontro con la Presidenza del Consiglio le cose si stanno muovendo concretamente.
C'è concordanza tra la linea di politica economica della Regione e la linea espressa dal Governo: combattere l'inflazione e sostenere l'occupazione facendo esclusivamente investimenti di carattere produttivo.
Abbiamo sentito dalla viva voce del Presidente del Consiglio le drammatiche cifre del debito pubblico nazionale (la cifra oscilla dai 65 mila ai 70 mila miliardi) e la necessità di far scendere il deficit a 50 mila miliardi. C'è lo spettro della bancarotta nazionale.
Tutti gli Enti locali debbono dunque fare uno sforzo congiunto per arrivare a quel risultato.
Non voglio entrare nella polemica su chi debba fare principalmente questo sforzo. Mi preme sottolineare che pure il Piemonte si pone nell'ottica di una politica nazionale prospettando in ogni occasione soluzioni ed iniziative di investimento, con forme di prestiti comunitari o con investimenti produttivi precisi.
L'occupazione in Piemonte resta il problema più grave e più scottante.
Abbiamo evidenziato la gravità della crisi del settore automobilistico abbiamo sollecitato l'attuazione del programma finalizzato per l'industria automobilistica, il mantenimento degli impegni sottoscritti tra Governo e Olivetti, la costituzione del consorzio Indesit-Voxon-Emerson per la produzione dell'elettronica civile, la verifica degli impegni assunti dalla Montedison, l'acquisizione del parere regionale e delle successive indicazioni per il programma aziendale del Gruppo Gepi, interventi urgenti per il comprensorio Verbano-Cusio-Ossola.
Su alcuni di questi punti abbiamo ottenuto risposte, su altri, impegni su altri ancora metodologie di lavoro. Per quanto riguarda gli interventi urgenti del Comprensorio Verbano-Cusio-Ossola, il ministro Aniasi, presente all'incontro, si è assunto l'impegno di riferire entro il mese le proposte operative della Commissione Interministeriale a suo tempo costituita.
Per quanto riguarda l'Olivetti, il Governo ha annunciato che quanto era di sua competenza è stato fatto, e che ora la questione è all'esame del Parlamento: è opportuno quindi che tutti, ciascuno nelle proprie funzioni facciamo pressione perché gli impegni del Governo, che devono trovare attuazione da parte del Parlamento, vengano assolti.
Problemi energetici. Ho già avuto modo di riferire sull'incontro avuto con i Ministri Pandolfi e Marcora. La Regione non ha ancora ricevuto ufficialmente il piano energetico nazionale, malgrado siano emerse indicazioni sugli organi di stampa. Abbiamo dimostrato la nostra piena e completa disponibilità ad affrontare questo tema in maniera decisa ed urgente, tenendo conto delle esigenze delle popolazioni piemontesi e sapendo del Consiglio regionale del 22 settembre 1981 alle ore 9,30.
Il problema energetico è per il Piemonte un problema prioritario.
Avendo ricevuto una dimostrazione di grande apertura da parte del Governo abbiamo espresso la nostra disponibilità ad ospitare sul territorio del Piemonte un insediamento di carattere nucleare.
In ordine alla grande viabilità del Piemonte, ed ai suoi punti caldi (infrastruttura del Frejus, Voltri-Sempione e Torino-Savona), alla presenza del Ministro Nicolazzi, vi è stato l'impegno a trovare immediatamente i finanziamenti necessari per dare inizio ai lavori.
Abbiamo sottolineato l'importanza di tale impegno sia dal punto di vista nazionale che dal punto di vista internazionale, insieme con l'indispensabile potenziamento dei porti liguri per il collegamento Europa Mediterraneo. Abbiamo trattato anche i problemi agricoli, ottenendo l'impegno ad un confronto specifico con il Ministro dell'agricoltura Bartolomei, che non era presente all'incontro.
Per quanto si riferisce all'edilizia il Governo si è impegnato a richiedere al Parlamento la corsia preferenziale per l'edilizia residenziale.
Ci è parso di registrare una maggiore disponibilità ed una decisa volontà di rifinanziamento di tutto il settore, a partire dalla legge 457.
Abbiamo puntualizzato anche la situazione dell'artigianato e del commercio, che necessitano iniziative concrete.
L'altro argomento, che è stato oggetto di grande attenzione da parte del Presidente del Consiglio, è stato quello relativo al progetto di ricerca scientifica Ignitor: a questo proposito il Governo si è impegnato ad un confronto con il CNEN.
Sono stati inoltre evidenziati al Presidente del Consiglio i problemi relativi alla Gazzetta del Popolo ed all'Ordine Mauriziano.
Mi pare doveroso fornire al Consiglio regionale alcune valutazioni politiche di carattere generale che emergono dall'incontro che la Giunta regionale ha avuto con il Governo.
Il primo dato è il riconoscimento da parte del Governo della validità dell'impostazione programmatoria regionale. La Regione Piemonte è stata scelta come Regione pilota nella definizione del piano triennale a medio termine, per cui la programmazione regionale potrà essere un supporto determinante alla programmazione nazionale.
Nell'incontro del Presidente del Consiglio con la delegazione dei Presidenti delle Regioni d'Italia, l'on. Spadolini, nell'illustrare gli interventi che riteneva opportuni per combattere l'inflazione e sostenere l'occupazione, ha toccato un punto che ritengo di sottolineare con forza al Consiglio regionale del Piemonte: il problema sanitario.
Ho la netta sensazione che con una manovra di carattere finanziario si prepari un attacco profondo alla riforma sanitaria, che rischia di inficiarne la stessa realizzazione. Quando ero Assessore alla sanità ho avuto modo di dire che l'attuazione della riforma sanitaria si poteva paragonare ad un treno in corsa a cui le Amministrazioni regionali dovevano cambiare le ruote.
La difficile operazione di passare dal vecchio al nuovo regime è ora aggravata dalla mancanza di carburante: è certo che i finanziamenti non sono sufficienti. Non credo che l'introduzione del ticket sia un rimedio sufficiente.
La riforma sanitaria è un problema politico tale, che deve essere affrontato con vigore, con precisione e con onestà morale. Su di esso non ci possono essere palliativi e tanto meno questi possono essere lasciati passare sotto banco. Se le Regioni non affronteranno questo argomento con il dovuto impegno politico, saranno le prime a soffrirne, e l'affossamento dell'Istituto regionale passerà attraverso la non corretta applicazione della riforma sanitaria.
Tutti noi abbiamo ben presente che i bilanci delle Regioni in materia sanitaria sono in deficit per le spese fatte prima dagli Enti ospedalieri e poi dalle Unità Sanitarie Locali.
Il Piemonte in questo campo può essere indicato come esempio per avere superato le spese in misura inferiore rispetto alle altre Regioni.
Nel 1980 il Piemonte ha chiuso il bilancio sanitario pressoché in pareggio, mentre la Regione Lazio ha accusato 1000 miliardi di deficit, la Regione Emilia Romagna 400 miliardi, la Regione Veneto 300 miliardi.
Pensare di poter effettuare tagli sulla spesa sanitaria senza affrontare il problema in chiave politica è prendere in giro l'utente, prendere in giro le Regioni, prendere in giro gli Enti locali.
E' giunto il momento di riprendere in considerazione tutta la problematica della sanità.
Ho confrontato questo discorso già nella conferenza dei Presidenti delle Regioni di venerdì scorso, ed in quella sede il problema è stato rilanciato drammaticamente a tutte le forze politiche e sociali del Paese.
Esso sarà pure oggetto di confronto nel corso del convegno dell'ANCI a Viareggio. E' un problema drammatico che ci farà discutere a lungo: non è soltanto questione di tagli più o di tagli meno, ma di impostazione generale della riforma sanitaria, occorre stabilire se essa può andare avanti o meno.
Un'ultima considerazione. Dall'incontro del Presidente del Consiglio abbiamo avuto la convinzione che le cose si stanno muovendo, anche se le difficoltà sono ben lungi dall'essere superate. Ma ora più che mai occorre il contributo di tutti. Non è il momento delle divisioni demagogiche. Così come abbiamo ottenuto il contributo di tutte le forze politiche durante il dibattito sugli "84 progetti", che sono il punto di riferimento dell'azione del Governo, alla stessa maniera con l'attivazione solerte di tutte le forze politiche e sociali nei confronti del Governo, la situazione drammatica del Piemonte può trovare una soluzione: non che il periodo delle vacche magre stia per essere superato, tutt'altro. C'è però la possibilità la speranza, la fiducia che con l'adesione di tutte le forze politiche si possano superare le difficoltà presenti.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARCHIARO



PRESIDENTE

Sulle comunicazioni del Presidente della Giunta è aperta la discussione.
Chiede di intervenire il Consigliere Montefalchesi. Ne ha facoltà.



MONTEFALCHESI Corrado

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, il balletto dei tagli alla spesa pubblica, al quale stiamo assistendo in questi giorni, assomiglia più che a un'operazione di politica economica, al gioco del cerino che rischia di scottare le dita a chi lo spegnerà per ultimo.
Ho apprezzato la chiarezza e il vigore con cui il Presidente della Giunta ha trattato la questione della sanità; mi auguro soltanto che altrettanto si faccia all'interno della compagine governativa. La nostra Regione sta attraversando una grave situazione economica che non dobbiamo affrontarla con allarmismo, ma con coscienza della realtà economica produttiva ed occupazionale. La crisi ed i processi di ristrutturazione dell'apparato produttivo determinano il fenomeno degli esuberi di manodopera col quale dobbiamo fare i conti perché non è riassorbibile in breve tempo come si pensava alcuni mesi fa. Né si intravede un'inversione di tendenza, anzi, nel settore dell'auto si chiede maggiore produttività per far fronte alla concorrenza a fronte della bassa crescita del mercato che crea ulteriori eccedenze di manodopera.
Gli Enti locali devono essere in grado di definire una proposta autonoma che scongiuri il rischio di un'ulteriore degenerazione dello stato assistenziale, che individui i settori da sviluppare e che allarghi l'occupazione. Questi obiettivi si raggiungono attraverso una programmazione dinamica ma, venendo al merito delle comunicazioni e del documento trasmessoci, rileviamo una contraddizione tra questa necessità e le proposte della Giunta. Mi riferisco alla questione energetica, perch nonostante la constatazione che il problema non sia più rinviabile l'esigenza di una programmazione in questo campo è smentita dalle venti righe che trattano il problema energetico.
Sul problema dell'energia il livello di programmazione si riduce a valutare quanti soldi è opportuno dare ai Comuni e quant'altro si pu offrire alle popolazioni per far accettare l'insediamento nucleare.
E' un salto di qualità negativo. Vengono progressivamente abbandonate fino a non parlarne più, le rituali richieste di sicurezza, comunque, non si accetta più l'insediamento nucleare subordinato a richieste di sicurezza. Anche se la formulazione del piano energetico nazionale è in qualche modo scontata, la si condiziona. Il Comitato misto, che doveva definire in via ultimativa la possibilità di installazione di una centrale nucleare nella nostra Regione, diventa un fatto formale ed avrà il solo compito di ratificare decisioni che sembrano già prese. Inoltre, anzich aprire il confronto e la partecipazione con le popolazioni interessate si cerca di comprarne il consenso.
Per tutti questi aspetti dobbiamo dire che la Regione ha fatto un salto di qualità negativo nella politica energetica.
La trionfalità con la quale viene richiesta l'installazione di una centrale nucleare ci sembra pari alla non volontà, alla non capacità, al non rispetto degli impegni assunti nell'ordine del giorno votato il 18 marzo scorso da tutti, ad eccezione del sottoscritto e del Consigliere Reburdo, nel quale la Giunta si impegnava a predisporre un piano energetico regionale e ad avviare un confronto con il Governo sui temi di politica energetica. Il piano energetico regionale non c'è e il piano energetico nazionale si riduce all'installazione di centrali nucleari. E non è il caso di tirare in ballo i progetti CEE, che sono interventi isolati, un fiore all'occhiello per mascherare un'opzione di fondo per una massiccia nuclearizzazione. Se si vuole credibilmente parlare di programmazione, di programma e razionale utilizzazione delle fonti rinnovabili, se si vuole realmente predisporre un piano energetico nazionale che permetta una reale utilizzazione di tutte le fonti energetiche, non bastano gli interventi isolati. Siamo e resteremo contrari alla richiesta dell'installazione di una centrale nucleare. E' necessario invece acquisire alcuni elementi essenziali per la predisposizione di un piano energetico regionale.
Che cosa sta facendo l'Assessorato? Una analisi dei consumi e delle esigenze e un'analisi delle potenzialità sono la base da cui partire per predisporre un piano energetico regionale aprendosi alla partecipazione di quanti sono in grado di dare un contributo nel campo delle fonti rinnovabili.
Sulla base di questo si potrà andare al confronto globale con il Governo e chiedere maggiori poteri di intervento per guidare questi processi.
In una situazione così drammatica per l'occupazione è grave che non venga colto il nesso tra la risposta al problema energetico e la possibilità di creare posti di lavoro con la costruzione di tecnologie per l'utilizzo di fonti rinnovabili. Perché non si tenta di capire che cosa vuol dire in termini di occupazione la costruzione di tecnologie appropriate rispetto allo sfruttamento delle fonti rinnovabili all'edilizia, al riassetto idrogeologico, all'elettromeccanica? Dalla possibilità di creare nuovi posti di lavoro può venire la risposta ad uno dei problemi fondamentali della nostra economia, all'occupazione e all'esubero di personale nell'industria. Che cosa ha fatto la Giunta? Mi auguro che ci siano delle risposte, mi auguro che il problema dell'occupazione non sia continuamente da trattare con slogans o con dichiarazioni di pessimismo.
Le proposte relative agli altri settori sono senza dubbio condivisibili anche se somigliano in qualche modo alla lista della spesa. Manca un'analisi completa dei comportamenti dei soggetti che devono decidere sulle realizzazioni degli obiettivi. E' giusto che la Regione chieda al Governo l'attuazione del piano auto, ma questo non basta, perché nel momento in cui ci saranno i fondi per il piano, se le aziende non avranno presentato i programmi pluriennali, il piano auto resterebbe inapplicato.
La Fiat non ha ancora presentato il piano aziendale pluriennale e non sembra neanche disponibile a presentarlo. Quali iniziative la Regione assume per sollecitare la Fiat? Problema Montedison e situazione dell'Alto Novarese, del Verbano-Cusio Ossola. La Montedison ha firmato degli accordi. La Commissione interministeriale aveva chiesto che, in attesa che il Governo prenda in esame le sue proposte, non venissero messe in atto decisioni che avrebbero ulteriormente pregiudicato la situazione. La risposta della Montedison è stata la chiusura del carburo di calcio a Villa d'Ossola, malgrado si fosse impegnata a cercare nuovi partners per mantenere la produzione del carburo di calcio. La Montefibre continua a chiudere i suoi reparti. C'è la tendenza alla costruzione di stabilimenti all'estero per la produzione di prodotti che sono commercializzati nel nostro Paese con quel marchio.
Che cosa intende fare il Governo? Per quanto riguarda l'Olivetti ed il Consorzio dell'elettronica civile concordiamo con le richieste. Ci sono però delle responsabilità e delle resistenze politiche di chi ha governato e di chi governa rispetto all'introduzione dei registratori di cassa. Rispetto alla partecipazione GEPI al consorzio Indesit-Voxon-Emerson, vi è un problema di rapporto e di voler privilegiare il rapporto con la Zanussi. Anche in questo caso bisogna mettere allo scoperto le responsabilità di quelle forze politiche che si oppongono alla soluzione di questo problema. I registratori di cassa significano lavoro per la Olivetti e realizzazione di una politica fiscale precisa. Il Ministro Reviglio che si occupava in modo approfondito del fisco non è stato confermato e queste cose bisogna dirle per scoprire le responsabilità.
Mobilità: fino a questo momento solo gli Enti locali hanno parlato di assorbimento di lavoratori eccedenti e in mobilità, ma è velleitario parlare di assorbimento negli Enti locali dei lavoratori in mobilità perch sappiamo che il 70 % dei lavoratori Fiat in mobilità non ha la scuola dell'obbligo. L'Unione Industriale non si è pronunciata al riguardo. La realtà è che l'industria non è in grado di assorbire i lavoratori in mobilità. E' necessario aprire un grande dibattito sui problemi dello sviluppo, della riconversione, è necessario coinvolgere le Organizzazioni sindacali, le forze culturali, le forze imprenditoriali per costruire le condizioni effettive della mobilità. Ho inteso fare questi rilievi importanti per indurre la Regione ad intervenire su tutti i soggetti interessati capaci di dare un contributo a far uscire la nostra economia dalla crisi.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

Mozione d'ordine.
La centralità del Consiglio si sottolinea con le presenze in aula e con il regolamento dei dibattiti. Il nostro Gruppo esce dall'aula e chiede la convocazione dei Capigruppo.
Il Consiglio è il centro della vita della Regione e non soltanto un luogo in cui si svolgono i rodei come dice il Consigliere Montefalchesi.



PRESIDENTE

Sospendo la seduta per un'immediata riunione dei Capigruppo.
(La seduta, sospesa alle ore 11, riprende alle ore 11,20)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Nella riunione dei Capigruppo richiesta dalla D.C. si è rilevato come effettivamente non sempre i Consiglieri e gli Assessori sono presenti alle discussioni. Non è la prima volta che facciamo questo richiamo. Non si pu assistere in modo passivo a dichiarazioni del Presidente della Giunta tanto importanti. E' un richiamo che rivolgo ai colleghi perché siano presenti e puntuali a tutte le riunioni.
La parola al Presidente della Giunta.



ENRIETTI Ezio, Presidente della Giunta regionale

Vorrei invitare il Presidente del Consiglio ad attuare un provvedimento, che può apparire impopolare, ma che potrebbe assicurare il regolare svolgimento dei lavori del Consiglio: impartire precise disposizioni per cui durante i lavori del Consiglio gli Assessori ed i Consiglieri non possono ricevere nessuno dall'esterno.



PRESIDENTE

Va bene. Evitiamo per quanto possibile, di fissare incontri durante i lavori del Consiglio.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale sull'incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri (seguito)


PRESIDENTE

Riprende il dibattito sulle dichiarazioni del Presidente della Giunta.
Ha la parola la Signora Vetrino Nicola.



VETRINO Bianca

Ho apprezzato le comunicazioni che ci ha reso il Presidente della Giunta sugli incontri della Giunta con il Presidente del Consiglio dei Ministri. Vorremmo esprimere un breve commento non entrando nel merito dei problemi non ritenendo questo né un dibattito sull'occupazione né un dibattito sugli 84 progetti né sulla sanità. Peraltro il Presidente ci ha detto che c'è l'impegno di venire presto in aula per discutere lo stato di attuazione degli 84 progetti e le difficoltà che si stanno incontrando e la possibilità di sviluppo.
Per quanto riguarda la sanità abbiamo apprezzato le anticipazioni che ha voluto farci il Presidente. La stagione autunnale sarà foriera di ampi contributi rispetto a questo argomento nel momento in cui si andrà a discutere il piano sanitario regionale. Nonostante il piccolo incidente che ha turbato l'avvio dei lavori del Consiglio regionale, ci sembra di buon auspicio che la ripresa autunnale avvenga con le comunicazioni del Presidente sull'incontro della Regione Piemonte con il Ministro del Governo Spadolini.
In questa iniziativa della Regione Piemonte non abbiamo visto quel palleggiamento di responsabilità che qualcuno ha richiamato, lo riteniamo anzi, un fatto fondamentale attribuibile alle responsabilità che devono sentire tutte le forze politiche di un maggior raccordo tra la realtà locale e la realtà statale.
Concordiamo con il Presidente della Giunta quando egli ci invita a maggiori contributi nell'ambito del Consiglio regionale, così come è stato fatto nel momento in cui si sono dibattuti gli 84 progetti. Noi crediamo che la solidarietà che si è rivelata in quella occasione si dovrà anche rivelare nel momento in cui si discuterà il secondo piano regionale di sviluppo.
Sarebbe un errore se la Giunta non cogliesse la disponibilità "selettiva" dimostrata dal Governo Spadolini rispetto ai nostri problemi però questa disponibilità impegna maggiormente la Giunta ad orientarsi tempestivamente in ordine al secondo Piano di sviluppo perché se addirittura è lusinghiero che il nuovo Governo abbia scelto il Piemonte come regione pilota per modellare la programmazione nazionale in un confronto ravvicinato, è criticabile però il fatto che il secondo Piano di sviluppo non esiste ancora: abbiamo un piano a medio termine, esistono degli indirizzi ma le priorità da mettere nel Piano di sviluppo non ci sono ancora.
C'è poi un passo della relazione del Presidente della Regione sul quale vorrei soffermarmi quando egli dice che la Regione è anche disposta ad enfatizzare le sue competenze nel momento in cui vuole risolvere i problemi della comunità. Non mi soffermo su questa enfatizzazione e vado alla fase che segue quando il Presidente dice che la Regione vuole fare soprattutto le cose che deve fare. E' su questo aspetto che vorrei soffermarmi. Nel momento in cui si fa una dichiarazione di questo tipo bisogna essere coerenti con le cose che si dicono. Vorrei richiamare le responsabilità che innanzitutto la Giunta regionale ha rispetto agli atti finanziari da presentare entro l'anno. E' riconfermata l'intenzione della Giunta di presentare il bilancio 1982 entro il mese di settembre: questa dichiarazione la definisco quanto meno chimerica in quanto non abbiamo nemmeno i documenti per la definizione dell'assestamento di bilancio, il che significa che presumibilmente entro ottobre adegueremo il nostro strumento amministrativo finanziario che avrebbe dovuto essere presentato entro il 30 giugno. Il Presidente ha parlato di energia, di agricoltura temi che bene si modellano al piano a medio termine del Ministro La Malfa.
Vorrei anche aggiungere il turismo di cui non si è parlato e che viceversa, è una attività nella quale crediamo per un recupero di produttività, quindi, attendiamo quel dibattito che a giugno ci era stato promesso, al quale vorremmo anche dare un contributo. Credo che la presa di posizione del Capogruppo democristiano debba risvegliare in tutti noi una maggiore unità. Ci auguriamo che il P.C.I., che in sede regionale avanza continuamente proposte di unitarietà, e di confronto, voglia rivolgere questa posizione politica importante anche a livello nazionale nel momento in cui la nazione per la risoluzione dei suoi problemi ha bisogno del concorso reale di tutte le forze dell'arco costituzionale. Non intervengo sulla questione dei tagli, che sarà ripresa in occasione della presentazione dei documenti finanziari.
Mi auguro che la tensione morale del Presidente Spadolini e del Governo si ripercuota su tutti gli Enti locali e faccia fare ai governanti e agli amministratori la propria parte in un momento difficile per il Piemonte ma anche per l'Italia.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARCHIARO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

Nessuno più di noi può esprimere soddisfazione per il positivo rapporto che si sta instaurando fra Governo e Regione.
E' positivo che finisca il clima di contrapposizione strumentale che c'è stato in passato e ancora recentemente. Infatti il Vice Presidente l'altro giorno puntualizzava e criticava il presunto tentativo del Governo di scaricare sul Parlamento taluni ritardi di carattere legislativo, mentre oggi il Presidente della Giunta ha sottolineato che il Governo ha fatto la sua parte. Non mi dilungherò nei dettagli perché abbiamo già discusso le proposte della Regione al Governo ed in quella sede abbiamo dato i nostri contributi ed esposto le nostre valutazioni. Condividiamo l'impostazione del documento governativo sul contenimento della spesa corrente che ha l'obiettivo di contenere il disavanzo di parte corrente nel 2,4 % del prodotto industriale lordo e di mantenere nell'ambito dell'8 % il disavanzo per gli investimenti.
Il Presidente della Giunta condivide ora la priorità degli investimenti e il contenimento della spesa corrente che, dobbiamo ricordare, il nostro Gruppo aveva proposto al momento della preparazione del bilancio per l'azione della Regione. E' importante il collegamento fra il piano a medio termine che il Governo sta approntando e la programmazione regionale ed è importante il riconoscimento del "caso Piemonte" in questo momento. Non si possono però confondere gli 84 progetti, nati come progetti di pronto avvio, con il piano di sviluppo della Regione Piemonte. Sono due cose sostanzialmente diverse. Non possiamo fare o far fare a Roma il Piano di sviluppo del Piemonte. Dobbiamo costruirlo qui, con impegno, raffrontando i problemi di fondo della Regione. Gli 84 progetti erano stati presentati come progetti di pronto avvio, oggi, invece, li dobbiamo parzialmente inserire nella progettazione nazionale a medio termine contraddicendo la natura dei provvedimenti stessi.
Deve essere seriamente affrontato un discorso di fondo che riguarda la programmazione regionale. Con il nostro intervento vogliamo soprattutto richiamare il Consiglio regionale e la Giunta, alla prima seduta dopo il periodo feriale, sulla necessità che la Regione faccia la sua parte di fronte alla crisi del Piemonte. E' importante il rapporto con il Governo e il clima di collaborazione instaurato, ma è fondamentale che la Regione si muova sul suo terreno di operatività.
Dobbiamo dire che l'avvio post feriale, al di là dell'incidente di stamane, è in certa misura deludente. Di fronte alla crisi la Regione deve innanzitutto operare sul piano legislativo. Che cosa si sta facendo sul piano legislativo per contrastare la crisi? La modifica della legge 56 non va avanti. C'è una proposta del nostro Gruppo che non viene esaminata seppure si riconosca da parte del Vice Presidente della Giunta che l'edilizia sarebbe un volano indispensabile da utilizzare oggi per la ripresa economica della Regione.
Ma può essere la circolare di un Assessore, per quanto, pregevole ed attenta, a risolvere problemi sostanziali di normativa per consentire la ripresa di questo settore.
Anche la riforma della Legge 28 sulle opere pubbliche va a rilento.
Oggi si licenzia un intervento tampone, che avrà il suo peso, ma il rilancio delle opere pubbliche richiede un discorso molto più complesso ed idonee iniziative.
E così potremmo continuare all'infinito. Qual è la vera attività legislativa della Regione? Le responsabilità dei ritardi non possono che essere attribuite alla maggioranza.
Oltre all'iniziativa legislativa c'è il problema di accelerazione della spesa nell'ambito delle capacità regionali. Quando si discusse su questo tema, ne facemmo un elemento fondamentale proprio in relazione ai provvedimenti di pronto avvio. Proponemmo un impegno operativo della Regione affinché tutti i contributi della legge 28 e delle altre leggi di competenza regionale venissero determinati ed erogati entro il mese di giugno. Ci troviamo oggi, a settembre, di fronte a contributi ancora da assegnare, a Comuni che non possono presentare le domande alla Cassa depositi e prestiti, a ritardi, a lentezze, in sostanza al non utilizzo degli stanziamenti che per il 1980 furono assegnati nel mese di marzo prima della campagna elettorale. E' più importante la campagna elettorale della crisi in Piemonte? Occorre operare rapidamente perché questi stanziamenti vengano utilizzati con tempestività e con puntualità.
In merito poi al controllo della spesa abbiamo letto l'intervista dell'Assessore Testa che indica essere in atto un grosso sforzo per contenere la spesa corrente. Ci sono dei risultati e degli aspetti positivi, ma mentre ci compiaciamo di tali asserzioni, rappresentiamo l'esigenza di verificarle nella sede competente della I Commissione secondo un impegno dell'Assessore stesso che disse di riferire sull'andamento della spesa e sul suo controllo. La riduzione della spesa facile, delle pubblicazioni, delle spese correnti dà ragione all'impostazione e alla critica che avevamo fatto in sede di discussione del bilancio. Alle nostre critiche si era allora replicato affermando che non era possibile tagliare la spesa perché era già ridotta al minimo; oggi invece si evidenziano delle economie che se si fossero concretizzate opportunamente in fase previsionale, avrebbero consentito degli utilizzi diversi ed uno spostamento significativo dalla spesa corrente agli investimenti.
Infine assente è la programmazione. Le forze di maggioranza hanno voluto assumersi la guida dell'organo esecutivo ed anche del Consiglio hanno conseguentemente la maggior responsabilità delle disfunzioni che sono sotto gli occhi di tutti.
A livello di Commissione la poca produzione legislativa viene esaminata con una lentezza esasperante, nonostante che il Gruppo D.C. garantisca con la presenza massiccia il funzionamento delle Commissioni. Non possiamo non rilevare, come d'altra parte è emerso dall'episodio di stamattina, questo sfilacciamento nell'azione e nel lavoro regionale. Oggi, 22 settembre, ci riuniamo perché lo stabilisce lo Statuto, ma il Paese e la Regione attraversano una crisi estremamente pesante che ha bisogno di ben altro impegno. Invitiamo la Giunta ed il Consiglio ad operare sul terreno proprio, senza diversivi, di fronte alla crisi, perché una risposta è necessaria. Il Gruppo democratico cristiano assicura, come nel passato, il massimo impegno ed un apporto positivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Viglione.



VIGLIONE Aldo

Abbiamo giudicato estremamente positivo l'incontro della Giunta con il Presidente del Consiglio Spadolini. In verità si è verificata una corsa e rincorsa fra il Sindaco di Torino e il Presidente della Giunta regionale.
Probabilmente sarebbe stato più opportuno un incontro unico che avrebbe dato più forza e sostegno all'interessante iniziativa. L'obiettivo del Gruppo socialista in quest'aula è di sostegno al governo presieduto dall'on. Spadolini. Il P.S.I. vuole perseguire tale obiettivo senza infingimenti, senza manovre, senza doppi sensi, senza quell'armamentario politico-parlamentare che è spesso stato autore di cadute di governi e di motivi di ingovernabilità. L'incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri vuol essere da parte della Giunta regionale, o comunque da parte della Rappresentanza del P.S.I. a nome della quale parlo, di sostegno al governo, quindi, la nostra componente riafferma la volontà di non andare verso nuove crisi di governo, di cui si parla con insistenza ogni giorno.
Cogliamo la realtà del governo nuovo, diverso, presieduto, dopo un trentennio, da un uomo che non appartiene alla D.C. Questa interessante novità ha movimentato la vita politica degli ultimi mesi.
Non siamo per le elezioni anticipate, intendiamo portare a termine il programma e sostenere i punti fissati per il contenimento dell'inflazione.
La Regione Piemonte deve dare delle risposte. Si è parlato della questione morale. Debbo dire che il nostro Partito l'ha sempre perseguita nell'attività politica. La questione morale è legata strettamente alla questione politica.
Che cosa vuol dire la questione morale legata strettamente alla questione politica? Vuol dire che ciascuno fa il proprio dovere vedendo la questione morale non solo come è scritta nei libri di filosofia politica che compaiono tutti i giorni sui nostri tavoli, ma facendone un'arma per produrre effetti reali. Come questa mattina si è preteso che nell'aula ciascuno faccia il proprio dovere, così nei governi locali, nei Comuni e nelle istituzioni si deve pretendere che ciascuno partecipi degnamente concretamente e realmente alla prospettiva del rilancio dell'economia del Paese che il governo si è proposto.
Tutti si riconoscono nei quattro punti denunciati da Spadolini: lotta all'inflazione, al terrorismo, sviluppo dell'economia e degli investimenti.
La questione morale legata alla questione politica ed alla questione di governo non significa solo non compiere atti illeciti, non dare denari per rendere dei favori, ma anche attuare una politica, rendere un servizio al Paese spendendo fino in fondo le risorse destinate agli investimenti riducendo l'area dell'assistenzialismo e rendendo più produttiva la spesa.
Con lo spirito di sostenere, almeno come componente socialista, lo sforzo che il Presidente Spadolini unitamente alla coalizione di governo sta compiendo, il Gruppo socialista approva le comunicazioni e l'iniziativa che il Presidente della Giunta ha voluto assumere nei confronti del governo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI



PRESIDENTE

La parola al collega Mignone.



MIGNONE Andrea

Signor Presidente, il Gruppo socialdemocratico condivide le comunicazioni fatte dal Presidente della Giunta in ordine all'incontro con il governo Spadolini. Ci pare di dover sottolineare l'impegno della Regione nel voler collaborare con il Governo centrale per dare risposte concrete e precise alla difficile situazione economica che ha in Piemonte aspetti assai gravi, specie per il mantenimento dei livelli occupazionali e per il mantenimento di un adeguato livello tecnologico dell'apparato produttivo.
Giustamente è stato assegnato alla lotta all'inflazione un ruolo prioritario nella politica economica, scelta politica giusta poiché due fra i maggiori problemi economici e contemporanei, il ristagno produttivo e la disoccupazione, non possono essere risolti se il processo inflazionistico non è posto sotto controllo. Il tutto è aggravato dal fatto che l'inflazione genera quasi sempre distorsioni nella distribuzione delle risorse. Anche in questo caso, ribadiamo il giudizio, altre volte espresso che non basta la manovra monetaria e finanziaria a risolvere questo problema poiché da sola può fallire riuscendo insopportabile al sistema sociale ed economico, specie nei suoi aspetti più deboli e indifesi, il sottoimpiego delle risorse, quindi rischia di fallire se contemporaneamente non si attivano altre azioni di politica economica, di incentivo e di investimento nei settori produttivi. Alcune proposte indicate nella relazione del Presidente della Giunta vanno in questa direzione favoriscono la ristrutturazione dell'offerta futura, il potenziale di crescita e le possibilità di riassorbimento occupazionale attraverso il rilancio degli interventi produttivi diretti nei settori ad alta tecnologia ed indotti attraverso gli impegni per la grande viabilità. La terapia non può essere ricercata in ulteriori interventi assistenziali attraverso la spesa pubblica. Se vi è coerenza in questo difficile impegno, che deve vedere l'atteggiamento responsabile e collaborativo di tutti, forze sociali e politiche, se si punta ad un processo di ristrutturazione del sistema produttivo, l'impegno deve essere nel riconoscimento delle necessità di estese politiche di riqualificazione professionale, nel cui ambito la Regione Piemonte può dare un contributo, accompagnate alla crescita della mobilità del lavoro, all'allentamento della rigidità, alla riorganizzazione del mercato del lavoro stesso che punti ad adeguare l'offerta del lavori alle trasformazioni della domanda.
Ciò presuppone anche una forte volontà programmatoria, il Piemonte deve offrire la propria esperienza per una più decisa azione dello Stato, per un maggior raccordo delle varie politiche settoriali. Vorremmo che in questo quadro programmatorio non si mancasse di sottolineare la necessità del riequilibrio territoriale e del decentramento produttivo sottolineando in particolare le peculiarità negative che in questo quadro registrano zone come l'Alto Novarese e il Basso Piemonte. Sono argomenti forse un po' troppo in ombra per il quadro economico e nazionale difficile, ma che vorremmo fossero fortemente ripresi specie nella predisposizione del secondo Piano di sviluppo, esigenza non più dilazionabile per un quadro di riferimento delle priorità e delle compatibilità economiche conseguenti.
Crediamo si debba positivamente sottolineare l'iniziativa della Regione di voler aprire un dialogo franco e un confronto costruttivo con il governo centrale non per scaricare responsabilità proprie o per accrescere confusioni di ruoli e di competenze. E' una iniziativa che vuole solidarmente collaborare con il Governo in questa difficile azione di riduzione dell'inflazione, senza deprimere con questo gli investimenti nell'obiettivo di riqualificare la struttura produttiva e sostenere l'occupazione. La situazione dell'occupazione è più grave in Piemonte, in Italia e in Europa specie se è rapportata all'incidenza dei giovani nel complesso dei disoccupati.
Con gli 84 progetti approvati dal Consiglio, la Regione diede un'indicazione, una prospettiva, una linea che vede il Piemonte pronto a contribuire per la sua parte ad affrontare i problemi economici della Nazionale. E' certo che la Regione ha da fare appieno la sua parte. Il Consiglio deve tornare a pieno regime ad essere sede legislativa e deliberativa, approntando gli strumenti dell'urbanistica, dell'energia delle politiche per la casa e per la viabilità che possono contribuire all'azione nazionale: non elenco di buone intenzioni, ma impegno preciso su programmi concreti rivitalizzando la funzione ed il ruolo di un'istituzione quale quella del Consiglio, la disciplina dei cui lavori è necessità emersa anche nell'incidente di questa mattina. Lo stesso sta accadendo nella massima assemblea legislativa nazionale per la quale deve esserci l'auspicio che riprenda un lavoro serio e rapido nell'approvazione di leggi importanti, anche per la lotta all'inflazione, dal fondo IMI per la ricerca applicata, al fondo per l'innovazione tecnologica, allo sbocco della 675 e per la grande viabilità.
Positivo è, infine, l'aver posto l'attenzione sul "caso Piemonte" e l'aver offerto la collaborazione all'impegno che il Governo sta definendo per combattere la crisi economica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Signori Consiglieri, siamo d' accordo nel rilevare, come altri hanno fatto, il carattere di positività, di novità e di eccezionalità del rapporto della Giunta regionale del Piemonte con il Governo nazionale sui problemi del "caso Piemonte". Il Governo ha manifestato una disponibilità e una predisposizione nuova e positiva - tanto per sgombrare il campo dagli equivoci che in qualche caso hanno permeato altri interventi per cui a seconda dello schieramento nazionale si devono giudicare i fatti che succedono, per esempio, in Piemonte.
Detto questo, mi sia permesso di fare qualche osservazione su qualche intervento. Gli incontri della Giunta con il Governo non sono fatti né per abbattere né per sostenere il Governo, ma sono fatti per portare all'attenzione del Governo i problemi della Comunità piemontese. Abbiamo giudicato speciosa e sbagliata la polemica che è stata avviata dalla D.C. e da altri partiti sull'omogeneità delle Giunte.
Se così fosse, verrebbe leso gravemente il responso popolare. E' necessario avere omogeneità per non avere cavalli di Troia dentro un sistema di indirizzi e di programmi. Il caso dell'incontro della Giunta piemontese con il Governo dimostra che si può essere Giunta di sinistra ed avere attenzione alla correttezza dei rapporti istituzionali, che lasciano ai partiti e ad altre sedi il dibattito politico e anche lo scontro politico. Siamo in maggioranza insieme con i colleghi socialisti e socialdemocratici e non siamo qui per strumentalizzare nulla, ma per portare un contributo serio e autonomo per costruire la politica nazionale.
La Giunta ha sviluppato questa azione partendo dagli 84 progetti, che, per il loro carattere di pronto avvio, di operatività, di progettualità costituiscono possibili suggestioni, suggerimenti, indicazioni da cui il Governo può far nascere il piano a medio termine.
Sappiamo che per stare dentro ai programmi governativi, al documento presentato da Spadolini, agli impegni assunti in ordine alla legge finanziaria e al piano a medio termine, non basteranno gli 84 progetti, ma occorreranno scelte precise, si dovranno dire dei sì è dei no e queste risposte vanno date rapidamente. Dovere dei comunisti e interesse di tutti è di continuare gli incontri con i Ministri per riuscire a verificare le capacità di scelta del Governo. Noi, a quella capacità di scelta possiamo dare un contributo sia con le iniziative già assunte sia con le indicazioni programmatiche del Piano di sviluppo. Sapete che il primo piano di sviluppo cadde nell'assenza di programmazione nazionale e fu largamente tarpato nei suoi effetti. Ci auguriamo che con il piano a medio termine, con la capacità di scelta del Governo ci vengano delle risposte. Mi riferisco al consorzio dell'elettronica, ai problemi dell'Olivetti, al piano auto Fiat.
Dobbiamo conoscere la strada da percorrere, le decisioni da assumere, la parte che viene assegnata alla Regione.
In risposta alla D.C., secondo la quale i comunisti non avrebbero fatto la loro parte, vorrei ricordare che, pur con i loro limiti e con le loro contraddizioni, gli 84 progetti rappresentarono con largo anticipo la scelta della lotta all'inflazione, del riequilibrio della bilancia dei pagamenti. Sono stati una specie di indicazione progettuale sulla quale vogliamo marciare.
La Giunta e la maggioranza hanno operato in quest'ottica già dal mese di aprile e credo che sia giusto sollecitare oggi un'azione legislativa che mantenga gli impegni assunti che riguardano il Piano di sviluppo, la legge 56, le opere pubbliche, l'agricoltura. Non accetto la polemica della D.C.
Non accetto che, con una certa iattanza ci si venga a dire: "noi siamo a posto voi no" perché questo non corrisponde al vero. Credo sia dovere di tutti fare in modo che il Consiglio funzioni a pari grado: i progetti appartengono all'una ed all'altra sfera ideale e culturale. Quindi, caro Brizio, non si devono rivendicare meriti particolari, perché sono tutte le forze politiche che cercano di far funzionare questa istituzione. Certo tra le forze politiche, noi rivendichiamo una parte decisiva perché il nostro attaccamento allo Stato, che non è né epidermico né strumentale, è un attaccamento a ciò che lo Stato rappresenta per i cittadini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Le considerazioni sulla comunicazione del Presidente si sono arricchite di ulteriori annotazioni più significative rispetto a quella relazione per cui mi è difficile essere coerente nel mio intervento che, rispetto agli impegni presi, dovrà essere brevissimo.
Riteniamo, a differenza di qualcuno intervenuto qui, che il particolare momento di emergenza richieda comportamenti composti e coerenti, non unitari: il che vuol dire, andare ad esaminare se il senso dello Stato sia sufficientemente radicato in talune forze politiche da evitare che le stesse strumentalizzino, nei confronti e contro lo Stato centrale, le posizioni di potere che hanno nelle istituzioni, come la Regione Piemonte o in certe parti sociali, come i sindacati.
Le forze politiche hanno la capacità di essere protagoniste di questa vicenda senza lasciarsi andare a strumentalizzazioni di comodo? Questo interrogativo vale per le forze politiche di opposizione e per le forze di maggioranza a livello nazionale che non possono pensare di continuare a tutelare tutto, tutti e in tutte le situazioni.
La prima impressione che abbiamo avuto dalla relazione del Presidente Enrietti è stata estremamente positiva. Ci è sembrata estremamente corretta dal punto di vista istituzionale, poiché, non coinvolgendo le problematiche nazionali e regionali in un tutt'uno omogeneizzato e poco comprensibile riconosceva che lo Stato è un fatto organico, fatto di livelli diversi interdipendenti e non di livelli gli uni separati e indifferenti dagli altri. Questa constatazione è estremamente significativa soprattutto perch viene da una Giunta di sinistra. La nostra preoccupazione - l'ha detto il Consigliere Capogruppo comunista - è che la disomogeneità dei livelli legislativi e programmatori, possa determinare l'impossibilità di governo dello Stato nel suo complesso. Tutti sappiamo che non sarà possibile portare a compimento la manovra di contenimento della spesa pubblica senza la collaborazione e l'assunzione di responsabilità politica da parte degli Enti locali, i quali se non sapranno dire di no, alla fine indurranno lo Stato a dire di sì.
Questa annotazione positiva ci è rimasta fino all'improvvisazione fatta in aula dal Presidente Enrietti sulla sanità; improvvisazione che riprenderò in seguito.
L'altra annotazione che devo fare si riferisce all'uscita del Gruppo del PdUP dalla maggioranza di sinistra: questo va registrato una volta per tutte. Montefalchesi ha accusato la maggioranza di fuga indietro, di poca coerenza, di superficialità. L'uscita del PdUP dalla maggioranza dovrà avere le sue conseguenze anche a livello istituzionale, perché a noi preme sapere se le Commissioni sono presiedute da un esponente che rappresenta la maggioranza o da un esponente che rappresenta la minoranza.
L'altro elemento significativo di questo dibattito è dato dalla polemica, aperta e non larvata, sulla strategia di Novelli "superstar" questa specie di cometa che arriva a Roma prima dei Re Magi (salvo poi non posarsi mai perché se si posasse probabilmente si scoprirebbe che è soltanto gas). Mentre si parlava di questo, era presente in aula un personaggio che ha la massima responsabilità regionale della politica socialista. Se fosse ancora presente, gli direi che ho apprezzato la misura in cui ha ridotto al ridicolo le ipotesi di Novelli. Non ha voluto entrare in polemica per arrivare alle estreme conseguenze. Ritengo, invece, che un personaggio del suo calibro, stroncando l'ipotesi Novelli, avrebbe dovuto dichiarare che il P.C.I. non vuole lasciare decollare il quadro di razionalizzazione del sistema che ha predisposto il Partito socialista.
Non assumere le conseguenti decisioni politiche è atto di leggerezza politica.
Non è un caso che il Capogruppo socialista abbia detto che il suo Partito opererà all'interno della maggioranza di sinistra per la difesa del Governo (ho l'impressione che non si riferisse solo al Governo Spadolini in quanto governato da un laico). Se il Capogruppo Viglione ha dichiarato in quest'aula che lavora per evitare che l'istituzione regionale venga strumentalizzata contro il Governo, ergo contro lo Stato, c'è da pensare che la volontà di lavorare contro il Governo e contro lo Stato sia emersa nelle riunioni di maggioranza. Le parole e le affermazioni che esprimiamo in questa sede hanno un significato, una ragione, una motivazione.
Quindi, abbiamo ridotto la positività iniziale del giudizio sulla relazione di Enrietti, dopo aver sentito le preoccupazioni del Capogruppo Viglione. La conferma viene dal Capogruppo comunista il quale ha dichiarato che non si preoccupa della permanenza o meno di un certo Governo o di un certo personaggio di grosso peso alla Presidenza del Consiglio del Paese ma si preoccupa di sapere se agisce nell'interesse della propria istituzione, della propria Regione, della propria collettività.
Sono due punti di vista diversi che devono suscitare l'attenzione delle forze di opposizione. Per parte nostra staremo certamente molto attenti.
Sul contenuto delle dichiarazioni del Presidente della Giunta, far alcune brevi osservazioni. Non enfatizzerei il raccordo fra l'attività di livello regionale e l'impegno di livello nazionale. In questo condivido la critica venuta dal Gruppo D.C. In questo momento abbiamo sul tappeto non tanto la questione produttiva o quella economica, ma la questione finanziaria del Paese, la questione del contenimento della spesa pubblica è pacifico che nessuna leva sulla produttività e sui movimenti economici potrà giocare se la spesa pubblica continuerà a dilatarsi nei termini in cui si dilata. L'argomento è certamente interessante ma non è inserito organicamente nella manovra che il Governo, con un atto di vero equilibrismo, sta portando avanti.
Mi stupisco che il collega Montefalchesi sul problema dell'energia non abbia centrato un aspetto importante. Mi sembra curioso che il Presidente della Giunta, nel prendere finalmente atto che alcune forze dell'opposizione e della maggioranza dicono che la Regione Piemonte è in ritardo grossolano su questa problematica, commetta un errore di tipo istituzionale nel non rivendicare ed accettare precise responsabilità regionali. Dire che la Regione subisce e accetta una decisione dello Stato significa incominciare a provocare un movimento di opinione e comportamenti politici da parte del corpo sociale e degli Enti locali che possiamo immaginare quali siano. Mentre constato con soddisfazione che la Giunta prende atto del ritardo e della necessità di intervenire, mi lamento che non ci sia una sufficiente presa di responsabilità da parte della Giunta stessa.
Ho letto con estremo interesse per la prima volta nel documento della Giunta regionale il termine "autostrada" in ordine alla struttura Torino Bardonecchia; spariscono certi eufemismi tipo "arteria in sede propria grande viabilità, arteria attrezzata".



REVELLI Francesco

E' un errore, perché la legge nazionale parla di collegamento.



MARCHINI Sergio

Ne prendo atto. Se siamo negli errori e nelle responsabilità politiche chiedo al rappresentante della Giunta (non so chi sia in questo momento il rappresentante della Giunta perché non vedo presente né il Presidente né il Vice Presidente) di far pervenire ai Consiglieri i verbali della Commissione parlamentare perché vorrei sapere se è vero che i parlamentari piemontesi stanno sabotando il disegno di legge perché, a quanto si dice nei corridoi, si aspetta che l'Anas entri nella Sitaf. Chiediamo di conoscere queste cose dai verbali delle Commissioni. Se queste cose rispondono a verità, lo si dica. Non diciamo che è un problema di programmazione e di risorse. E' ancora una volta un problema di sottogoverno locale: anche questa è una questione morale.
Finisco con un'osservazione su una parte dell'intervento del Presidente Enrietti, che, come liberali che fanno parte del Governo nazionale, non possiamo lasciare passare sotto silenzio. E' incomprensibile, soprattutto da un esponente di un partito che certamente non ha lasciato un grosso ricordo al Ministero della sanità, ma che ha lasciato grossi problemi, che si impegni nei confronti di grandi categorie sociali chiudendo una controversia senza che ci siano i soldi a bilancio. Evidentemente dovrebbe far sì che il suo partito fosse molto attento nel lanciare dei messaggi oscuri come quelli che stamattina il Presidente della Giunta ha lanciato in questa sede.
Si è detto che ci sarebbe un attacco profondo alla riforma sanitaria si è richiamato il Governo e quindi il Ministro della sanità alla precisione, all'onestà, a non giocare sotto banco: questo linguaggio è inaccettabile per un'aula parlamentare come questa, soprattutto quando non si riesce a capire chi è il destinatario di queste osservazioni. Non è stato un atto di amore di Spadolini verso Zanone l'avere assegnato ad Altissimo, come ha dimostrato in passato, ha il senso dello Stato, pertanto attuerà la legge della riforma sanitaria. La riforma sanitaria ha molte smagliature che vanno superare sul piano della governabilità perché a nessuno è ignoto che viviamo in un Paese non più di repubbliche marinare Ma di repubbliche sanitarie cosiddette USL. Va respinto qualsiasi attacco ambiguo e poco corretto. Il linguaggio usato in ordine a manovre sotterranee del Governo, quindi del Ministro, ricorda il linguaggio degli anni '50 e siccome c'è nel Paese un certo Partito che è il più duro, il diverso, il migliore, per il quale c'è il regno dei cieli, che ha recuperato il linguaggio degli anni '50, non vorrei che i partiti partners fossero obbligati ad adeguarsi a quel linguaggio. Quando si parla di manovre oscure, di manovre sotto banco, mi tornano in mente le frasi che si leggevano sul "Travaso" quando nelle manifestazioni si sentiva pronunciare la frase: "Le forze oscure della reazione in agguato". Si dica piuttosto che i conti non quadrano e i conti non li ha fatti il Ministro Altissimo ma li ha fatti il Ministro precedente, la riforma non l'ha fatta il Ministro Altissimo, la gestisce. Respingo l'attacco portato al Governo della Repubblica, in particolare al Ministro della sanità che il Partito liberale ha l'onore di esprimere. Se il Presidente della Giunta fosse presente, ridimensionerebbe nella replica queste considerazioni perché sono così conscio della considerazione che il Ministro Altissimo ha presso l'Assessore attuale alla sanità e presso il precedente Assessore alla sanità, Enrietti, da pensare che questo attacco che è stato portato non attiene né alla persona né al partito, ma evidentemente a un complesso di situazioni il cui contenuto e il cui significato mi è sfuggito.



PRESIDENTE

Il collega ha chiesto i documenti del Parlamento nazionale.
Provvederemo a distribuirli ai Consiglieri.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Majorino. Ne ha facoltà.



MAJORINO Gaetano

Signor Presidente, a brevi considerazioni sul merito del dibattito e sul documento presentato dalla Giunta, mi sento in dovere di fare precedere un'osservazione preliminare, apparentemente formale ma non tale nella sostanza.
Al punto quarto dell'ordine del giorno odierno sarebbe stato più esatto scrivere che, alle comunicazioni del Presidente della Giunta, sarebbe seguito un dibattito fra i Capigruppo o i loro alter ego. A mio avviso solamente i Capigruppo erano in grado.



PRESIDENTE

Il Capogruppo del M.S.I. non era presente nella seduta di oggi.



MAJORINO Gaetano

Sì, ma la mia considerazione è di carattere generale.
Ritengo infatti di essere nel giusto affermando che, oggi, il dibattito era sostanzialmente limitato ai Capigruppo, i soli erano in grado di esprimere sulle istanze che la Giunta ha presentato al Governo il loro pensiero con cognizione di causa. Infatti, solo i Capigruppo hanno avuto venerdì scorso la memoria illustrativa del Presidente della Giunta e la più parte dei Consiglieri di questa assemblea l'hanno avuta solo questa mattina. Anche i Consiglieri hanno la facoltà e il potere-dovere di intervenire nel dibattito, ma sono stati messi in grado solo, questa mattina di leggere la memoria: quindi, in buona sostanza, nei confronti dei Consiglieri di questa assemblea si è verificata una violazione del principio del contraddittorio in quanto si sono trovati in stato di manifesta inferiorità nei confronti della Giunta, la quale per due mesi ha avuto modo di sviscerare ed esaminare la motivazione delle istanze che sono state presentate al Governo.
A proposito di questa osservazione preliminare (che ritengo giusto di aver sollevato), mi consenta di dirle, signor Presidente, che accetto ed aderisco al suo invito fatto ai Consiglieri, dopo "l'incidente" di questa mattina, di partecipare assiduamente e con serietà alle riunioni del Consiglio e di seguire i lavori: ma sempre che si sia in grado di poterlo fare. Il metodo di esteriorizzare l'ordine del giorno 24 o 48 ore prima, di consegnare ai Consiglieri i provvedimenti legislativi o le memorie o le istanze od i documenti della Giunta, solo nel momento dell'apertura della seduta, non consente l'esercizio di un valido contraddittorio.
Fatte queste considerazioni, per quanto riguarda le richieste fatte dalla Giunta al Governo Spadolini, mi riservo, come hanno fatto i colleghi Vetrino e Brizio, di esaminarle nella sede più competente e più opportuna cioè quella della discussione sul secondo piano di sviluppo e su alcune leggi: prima fra tutte quella relativa alle modifiche alla legge urbanistica, che hanno un addentellato con questo pacchetto di richieste al Governo.
Mi limito ad una sola osservazione: nell'ambito di questa panoramica di richieste al Governo sarebbe stata opportuna un'altra richiesta, che mi ero permesso di suggerire attraverso un'interrogazione, e che potrebbe ridurre sia pure in limiti modesti, la disoccupazione nel Piemonte. Intendo alludere alla richiesta di un provvedimento legislativo (che tra l'altro richiederebbe poche righe e nessun impegno finanziario) che modifichi l'attuale sistema del collocamento con la richiesta nominativa anzich numerica quanto meno limitatamente alle imprese artigiane e alle piccole e medie imprese.
Desidero ricordare che su questo problema si è svolta un'indagine conoscitiva da parte di un importante quotidiano torinese, a fine luglio attraverso la quale è emerso che da parte di molti artigiani e piccoli imprenditori è stata prospettata l'esigenza della chiamata nominativa per il grande rilievo che ha nelle piccole imprese il rapporto di fiducia tra il datore di lavoro e il lavoratore. Essi hanno messo in evidenza che sovente, non istituiscono turni di notte e non assumono nuovo personale proprio perché il personale assunto attraverso il metodo che tutti conosciamo non lo ritengono idoneo alle loro aziende.
Questo argomento è stato ripreso e trattato da un convegno di quadri socialisti, tenuto a fine luglio o ai primi di agosto, i quali hanno confermato l'opportunità della chiamata nominativa per le piccole e medie industrie e per le imprese artigiane.
Penso che con un provvedimento del genere si possa, sia pure in maniera estremamente limitata, trovare assorbimento per alcune migliaia di disoccupati nelle piccole e medie industrie e nelle imprese artigiane del Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola per una rettifica, il Consigliere Montefalchesi.
Ne ha facoltà.



MONTEFALCHESI Corrado

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ho chiesto di intervenire per fatto personale visto che sono stato tirato in ballo in qualità di Presidente della Commissione. Devo deludere il collega Marchini, che è sempre attento e puntuale a sputare veleno su questa maggioranza, nel dire che non siamo usciti né intendiamo uscire da questa maggioranza, anzi riconfermiamo il nostro appoggio autonomo, il nostro partito a livello regionale ha sempre favorito la costituzione di Giunte democratiche di sinistra, pertanto il 30° voto a questa Giunta da parte nostra ci sarà sempre in termini di schieramento. Il nostro appoggio è autonomo, critico su alcuni aspetti, per esempio, sull'energia, costruttivo perché tutte le nostre posizioni tendono a fare delle proposte. In quanto alla inopportunità ad essere Presidente di una Commissione non deriva dal fatto di essere critici nei confronti della maggioranza, ma semmai dal fatto di non essere in grado di far funzionare una Commissione. Ricordo che su tre riunioni nella Commissione VII, in cui è stato costituito un gruppo di lavoro, il Consigliere Marchini ha partecipato una sola volta. E potrei aggiungere altro.



MARCHINI Sergio

Chiedo che vengano riversati i verbali dell'Intercommissione sui problemi dell'ambiente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Testa.



TESTA Gianluigi, Assessore al bilancio annuale

Vorrei fare due precisazioni rispetto agli argomenti che concernono direttamente l'Assessorato a cui sono preposto, Al Consigliere Vetrino devo dire che l'assestamento del bilancio è in fase di chiusura, anche se con difficoltà perché apportare i tagli significa incidere sulla carne viva d'altronde l'impegno preso era quello di chiudere entro 30 giorni dalla data in cui sarebbero divenuti definitivi i provvedimenti.
Per quanto riguarda il bilancio, quanto il Presidente ha anticipato nella Conferenza dei Capigruppo, probabilmente è stato equivocato nel senso che entro fine mese la Giunta darà l'impostazione al bilancio, infatti il giorno 29 si terrà una riunione della Giunta per determinarne le linee.
Per quanto riguarda l'osservazione sull'accettazione dei tagli, credo che la Regione Piemonte abbia sempre mantenuto un atteggiamento estremamente responsabile, non accettando i tagli senza consultazione preventiva.
Il Consigliere Brizio ricordava che, in sede di bilancio, avevamo detto che avremmo accelerato i pagamenti in modo da supplire a quelle carenze di competenza che già c'erano nel bilancio '80 per il fatto che gli stanziamenti aumentavano di una percentuale inferiore all'aumento dell'inflazione. Sono lieto di comunicare che a oggi i pagamenti della Regione sono aumentati del 50 % rispetto al 1980. E' un risultato notevole soprattutto considerato il fatto che, con i tagli che apporteremo adesso la cifra globale del bilancio rimarrà più o meno invariata.
Nel settore dell'agricoltura, nel 1981, siamo riusciti ad aumentare le erogazioni dell'80 % rispetto al 1980. Anche questo mi sembra un risultato rilevante.
Discorso dei risparmi. Nella presentazione del bilancio avevamo messo i capitoli di spesa al minimo compatibile con il minimo di attività che la Regione deve svolgere. Alle osservazioni che il Consigliere Brizio aveva fatto, che ha ricordato oggi, si era risposto che quei capitoli erano già stati messi al minimo. L'opposizione aveva osservato che probabilmente in sede di assestamento questi capitoli sarebbero stati reimpinguati perch non ce l'avremmo fatta a stare in questa dimensione.
Nell'intervista che ho rilasciato ho detto che questi capitoli non vengono toccati e di conseguenza la cifra spesa nel 1981 è quella che ho detto, che rappresenta un risparmio rispetto al 1980 e rappresenta il compimento della previsione contenuta nel bilancio. Quindi, da questo punto di vista, le previsioni di bilancio erano esatte.



PRESIDENTE

I lavori riprenderanno oggi pomeriggio alle ore 15,15.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13)



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