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Dettaglio seduta n.75 del 24/07/81 - Legislatura n. III - Sedute dal 9 giugno 1980 al 11 maggio 1985

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI


Argomento: Comprensori - Organi, strumenti e procedure della programmazione

Esame delle deliberazioni per l'adozione del primo schema di piano socio economico territoriale dei Comprensori di Ivrea, Pinerolo, Vercelli, del Biellese, Borgosesia, Novara, del Verbano-Cusio-Ossola, Cuneo, Saluzzo Savigliano - Fossano, Alba-Bra, Mondovì, Asti, Alessandria e Casale Monferrato


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Proseguiamo con il punto sesto all'ordine del giorno: "Esame delle deliberazioni per l'adozione del primo schema di piano socio-economico territoriale dei Comprensori di Ivrea, Pinerolo, Vercelli, del Biellese Borgosesia, Novara, del Verbano - Cusio - Ossola, Cuneo, Saluzzo Savigliano - Fossano, Alba - Bra, Mondovì, Asti, Alessandria e Casale Monferrato".
Esaminiamo gli emendamenti proposti dal Gruppo D.C. al testo del deliberato generale per l'adozione dei primi schemi di piano socio economici territoriali di Comprensorio: 1) a pagina 3, undicesimo comma, delle Premesse: a) sostituire "non presenta" con "non contiene" b) sopprimere le parole "salvo alcuni casi".
La parola all'Assessore Simonelli.



SIMONELLI Claudio, Assessore alla programmazione

La Giunta accoglie l'emendamento a), mentre l'emendamento b) è superato.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento a).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 29 Consiglieri presenti in aula.
Il Gruppo D.C. ritira l'emendamento b).
Sempre presentati dal Gruppo D.C.: 2) a pagina 7, punto 1) della parte deliberativa: a) sopprimere le parole da "perché lo schema" ad "integrazioni" e sostituirlo con il seguente: "affinché costituisca, nei limiti che derivano dalla natura di tali documenti, il primo quadro di riferimento,..." b) dopo "quanto previsto" aggiungere "all'art. 80, settimo comma, della legge regionale n. 56 del 5/12/1977 e".
La parola all'Assessore Simonelli.



SIMONELLI Claudio, Assessore alla programmazione

Lo spirito degli emendamenti è accettato, dovremmo definire esattamente le parole.
Poiché non è possibile votare lo spirito degli emendamenti, prima di votare il testo completo della deliberazione definiremo il testo dell'emendamento.



PRESIDENTE

D'accordo.
Esaminiamo allora l'emendamento presentato dal Gruppo D.C.: 3) aggiungere il seguente punto 2: "di dare atto che, in assenza delle specificazioni delle prescrizioni immediatamente prevalenti nella disciplina comunale vigente, non sussistono le condizioni perché si producano gli effetti di cui al settimo comma dell'art. 80 della legge regionale n. 56, e che le indicazioni, dello schema di piano costituiscano il quadro di riferimento per la formazione e la valutazione degli strumenti urbanistici comunali, ai fini di non contraddirne i contenuti".
L'Assessore Simonelli richiede la sospensione momentanea dell'esame di tale emendamento.
Il Consiglio concorda.
Passiamo all'emendamento del Gruppo D.C.: 4) al punto 3), ora 4) della parte deliberativa, dopo la parola "metodologico" aggiungere le parole "ivi compresa la fornitura di idonea cartografia di base".
La parola all'Assessore Simonelli.



SIMONELLI Claudio, Assessore alla programmazione

La Giunta accetta l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 29 Consiglieri presenti in aula.
Per poter dare la possibilità di stilare i due testi degli emendamenti prima accettati nello spirito, sospendo per alcuni minuti la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 16,05 riprende alle ore 16,15)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Pongo in votazione l'emendamento n. 2, a) e b), nel testo così modificato: a pagina 7, punto 1), della parte deliberativa, sopprimere alla terza riga "VIII".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 30 Consiglieri presenti in aula.
Pongo in votazione l'emendamento n. 3 nel testo così modificato: a pagina 7 della parte deliberativa, aggiungere il seguente nuovo punto 2): "di dare atto che, in assenza di casi espressamente indicati nell'allegato A, non sussistono le condizioni perché si producano gli effetti di cui all'ottavo comma dell'art. 80 della legge regionale 56; e che le indicazioni dello schema di piano costituiscano il quadro di riferimento per la formazione e la valutazione degli strumenti urbanistici comunali, ai fini di non contraddirne i contenuti".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 30 Consiglieri presenti in aula.
La parola al Consigliere Genovese per dichiarazione di voto.



GENOVESE Piero Arturo

La nostra è una dichiarazione di voto comune per i 14 schemi di piano comprensoriali.
Osservo, innanzitutto, che purtroppo, in dichiarazione di voto non ci è dato di riprendere le considerazioni che sono state fatte dopo l'intervento del collega Picco, segnatamente quelle dell'Assessore Rivalta; quindi ci riserviamo le necessarie precisazioni nelle sedi che sono state indicate alla ripresa dei lavori del Consiglio, quando si approfondiranno i problemi di natura metodologica e strutturale e degli strumenti da attivare per passare alla definizione e alla stesura dei progetti definitivi di piano socio-economico e territoriale di Comprensorio. Alcune cose meriteranno un'attenta considerazione da parte del nostro Gruppo perché non ci sentiamo di dare per scontato ed accettato il significato che nella parte finale dell'intervento dell'Assessore Rivalta è stato attribuito ai piani a medio e a breve termine e quindi alle indicazioni di contenuto che ne scaturirebbero.
Il collega Picco ha sottolineato e fermamente richiamato il ruolo positivo e determinante che hanno svolto i Comitati comprensoriali e l'impossibilità di superare facilmente in futuro realtà territoriali, di coordinamento amministrativo e di programmazione che con l'istituzione dei Comprensori sono state introdotte.
Conveniamo sull'importanza del lavoro svolto dai Comitati comprensoriali, non solo per i contenuti specifici ma anche per il significato istituzionale che la fase di lavoro congiunto, regionale e comprensoriale, ha avuto e che costituisce un riferimento importante per l'attività della Regione.
Anche il nostro Gruppo ritiene di affermare che non solo non si sente estraneo, bensì pienamente partecipe del processo e della cultura della programmazione nella nostra regione. Nei riferimenti della maggioranza al passato si coglie sovente un motivo di polemica che non è solo di carattere culturale ma anche politico; sono riferimenti ad un passato in cui siamo stati attivamente partecipi in tutto il processo che ha accompagnato la crescita della programmazione e negli ultimi tempi, in particolare attraverso il lavoro svolto a livello di Comprensori e di Commissione consiliare regionale.
Credo che difficilmente il confronto in Commissione avrebbe potuto avvenire senza una ferma determinazione ed un serio, costante impegno del Gruppo della D.C., che in tutte le fasi del lungo iter di formazione non ha frapposto ostacoli e ha accettato le innovazioni procedurali proposte, pur di abbreviare i tempi dell'approvazione degli schemi di piano.
Nei limiti oggettivi e soggettivamente avvertibili degli schemi di piano, che sono limiti di contenuto, ma anche limiti di specificazioni progettuali e territoriali, non abbiamo registrato, al di là delle modifiche che abbiamo chiesto e che sono state tutte accolte dalla Commissione, motivi determinanti di diversificazione o di dissenso.
Tuttavia, come ha ricordato il collega Picco, il nostro sarà un voto di astensione sia sulla parte generale, sia sugli allegati costituenti i 14 schemi di piano socio-economico territoriale. I motivi di questo voto sono già stati precisati ma intendo richiamarli. Essi riguardano non tanto gli "schemi" quanto piuttosto: l'incertezza che accompagna il passaggio alla stesura dei progetti definitivi sia per i tempi di realizzazione e per il superamento, quindi del regime transitorio della legge n. 56, sia per le strutture tecniche e per i supporti metodologici e tecnici da assicurare ai Comitati comprensoriali, comprendendo tra questi la fornitura della cartografia di base e la definizione di organiche linee di assetto territoriale "regionale", sinora indefinite, in particolare per l'assenza dello schema di piano socio-economico e territoriale del Comprensorio di Torino la necessità di procedere a livello regionale e comprensoriale ad un approfondimento congiunto dei problemi di integrazione fisica ed economica con l'Europa, con la Liguria e con la Lombardia la necessità di meglio definire, anche nelle proiezioni territoriali i problemi e il ruolo di Torino sia in correlazione agli obiettivi di riequilibrio regionale sia come città "europea" - di governo del Piemonte e polo industriale primario della regione - strettamente interrelata con gli altri poli di sviluppo dell'alta Italia la necessità, infine, non solo di definire un sistema organico di formazione professionale ma di arrivare ad una chiara definizione del problema dell'Università piemontese che affrontato in modo generale gli "schemi" richiede l'esigenza di ulteriori, tempestivi approfondimenti.
Infine, riteniamo opportuna la proposta avanzata dal collega Astengo di preparare un seminario sulla pianificazione territoriale che consenta di mettere a confronto le diversità di valutazioni e di concezioni che sono emerse ben al di là degli schieramenti. Questo lo dico perché anche all'interno del nostro Gruppo registriamo l'esigenza di un approfondimento in ordine ai temi della pianificazione socio-economica territoriale.
A noi sembra che la contrapposizione tra un approccio alla pianificazione territoriale per progetti, sia pure di natura intersettoriale o per politiche di settore, e una pianificazione di vincoli sia in qualche misura forzata e che l'intento attorno a cui si deve lavorare sia quello della definizione di una linea di pianificazione territoriale che non può ridurne l'approccio alla sola considerazione dei progetti e delle politiche, che non sono esaustive dei problemi, ma che deve trovare un motivo di conciliazione generale all'interno di uno schema che non può prescindere dalla definizione di una piattaforma generalizzata di interventi anche territorialmente definiti e precisati, di riequilibrio di base a supporto dei progetti e delle politiche di settore che devono essere attivati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Astengo.



ASTENGO Giovanni

Il Partito Socialista Italiano riconosce il rilevante sforzo compiuto dai Comitati comprensoriali nell'approntamento dei 14 schemi di piano socio economico territoriale e attribuisce a questo passo ufficiale dell'iter formativo dei piani territoriali dei Comprensori la dovuta considerazione sia perché l'approvazione degli schemi apre la fase conclusiva dell'approntamento dei piani, sia perché da questa fase conclusiva dovranno emergere le linee del piano di sviluppo e quella sintesi regionale della pianificazione economica e territoriale che dovrà riportare ad unitarietà e coerenza i piani settoriali e locali in modo da formare con l'auspicato quadro di riferimento, dotato di chiarezza e certezza, quegli operatori pubblici e privati previsti dalle nostre leggi.
Pertanto darà voto favorevole agli schemi di piano socio-economico e territoriale dei 14 Comprensori.
Non può tuttavia non rilevare che sussistono profonde divergenze concettuali sul significato, sugli obiettivi, sui contenuti della pianificazione territoriale quale essa è stata interpretata e guidata in questi anni dall'Assessorato alla pianificazione territoriale e quale si riflette negli schemi predisposti dai Comprensori. Si rammarica pertanto che nella replica l'Assessore Rivalta non abbia colto l'occasione per fornire qualche spiraglio sulla possibilità e sul momento in cui cercare il chiarimento su tali divergenze.
Sussistendo irrisolte queste divergenze, potrebbero pregiudicare gravemente lo svolgimento della fase decisiva della formazione dei piani territoriali. In particolare, si attende una precisa risposta che venga a fugare l'ipotesi che i piani territoriali si restringano alla sola previsione dei progetti di interventi senza la contemporanea affermazione di quella piattaforma equilibratrice di base estesa all'intero territorio regionale che è nello spirito e nella lettera della legge n. 56, senza la quale gli interventi regionali rischiano di galleggiare in un vuoto di scelte politiche che non potrebbe essere riempito altro che da forme di laissez faire o di autonome scelte locali.
Pur appoggiando quindi la messa in moto della fase decisiva e finale della pianificazione territoriale, il P.S.I. chiede con forza che siano prioritariamente posti sul tappeto i chiarimenti concettuali su obiettivi e contenuti, richieste illustrate nel nostro intervento come elemento preliminare da anteporre alla stessa definizione metodologica essendo evidente che i metodi di ricerca, di progettazione e di verifica sono da subordinare ai fini della pianificazione che si vuol perseguire.
Il P.S.I., consapevole del significato culturale e politico di questa prossima fase di lavoro, sollecita inoltre la Giunta e la Presidenza del Consiglio a che le proposte avanzate tendenti alla crescita culturale e alla preparazione professionale a mezzo anche del confronto fra varie esperienze in atto nel campo della pianificazione territoriale in Italia ed in Europa, siano prese in attento esame e si concretizzino, nei mesi autunnali, in precisi impegni di studio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bastianini.



BASTIANINI Attilio

La dichiarazione di voto premette le motivazioni che come Gruppo e come Partito diamo alla conclusione di questa prima fase del dibattito.
Il nostro Gruppo voterà a favore della parte generale delle deliberazioni intendendo con questo testimoniare la piena partecipazione allo sforzo di costruire quello che questa mattina abbiamo chiamato un metodo di governo adatto alla complessità dei problemi da affrontare.
Questo voto favorevole deriva da una valutazione positiva sulla proposta presentata, da una valutazione positiva dell'accoglimento in sede di Commissione di nostre richieste di integrazione di modifica su tre punti qualificanti e dalla valutazione positiva anche su ulteriori precisazioni derivate dall'apporto della D.C.
Il Gruppo liberale voterà invece sulle singole delibere dei piani socio economico territoriali dei Comprensori, secondo quanto votato dai nostri rappresentanti nei singoli Comprensori: questo non perché si siano apprezzati alcuni sforzi di correzione di tiro che sono stati svolti dal lavoro di omogeneizzazione fatto da parte della Giunta, ma perché riteniamo che debba prevalere la valutazione e l'apporto che è stato dato dai nostri rappresentanti in sede di lavoro sui singoli Comprensori.
Farò ancora alcune brevi considerazioni sul clima politico in cui si è svolto questo importante dibattito, rilevando ancora una volta che è stata insufficiente la partecipazione delle forze politiche a questo tema. Troppe voci sono mancate ad un appuntamento così importante della traiettoria regionale per farci pensare che questo dibattito abbia consentito di raccogliere tutti i frutti di un lavoro lungo ed impegnativo che ci ha visti impegnati nelle realtà locali e nella realtà regionale; sottolineando che è stato distratto ed insufficiente, ed anche irritante, l'atteggiamento della Giunta riguardo a questo dibattito, presente sui banchi in formazione ridotta e sparuta, non capace di coprire la totalità dei problemi che nei piani territoriali e socio-economici dei Comprensori si venivano toccando.
Non si parlava soltanto di territorio, non si parlava soltanto di bilancio si parlava di agricoltura, si parlava di formazione professionale, si parlava di industria, si parlava della totalità dell'azione della Giunta regionale. E quando si parla della centralità del Consiglio, la centralità del Consiglio non si scrive sulle carte, la si pratica nei fatti costringendosi, anche se faticoso, a stare seduti ai banchi a cui siamo stati chiamati dagli elettori e a cui siete stati chiamati dalle regole della democrazia e approfondendo attentamente e con pazienza i contributi che possono venire dai banchi dell'opposizione e dai banchi della maggioranza.
Non voglio strumentalizzare questo atteggiamento da parte della Giunta.
Non si fa guerriglia in momenti di tanta importanza e su tematiche e politiche regionali. La problematicità complessa dell'argomento ci pu vedere divisi sulle strategie generali e sulla strumentazione tecnica per dare seguito alle strategie generali e credo che all'interno della maggioranza tra l'Assessore Rivalta e il prof. Astengo, che ha parlato a nome del P.S.I., ci siano due interpretazioni entrambe da approfondire sulla sostanza tecnica dello strumento per regolare la pianificazione del territorio del nostro sistema.
Dal dibattito di oggi sono venuti molti contributi, credo che la mia parte ne abbia dati, e che ne abbiano dati altre forze politiche di opposizione che hanno una rilevanza numerica superiore alla nostra.
Sfatiamo una volta per tutte che in quest'aula vi siano le forze del progresso e le forze della reazione: di fronte ai problemi del Piemonte vi sono atteggiamenti parimenti responsabili rispetto agli strumenti, agli obiettivi e al metodo da utilizzare per perseguirli. Una diversa attenzione avrebbe portato a comprendere fino in fondo il senso di novità che emerge da questo dibattito. Da esso le forze di opposizione escono più ravvicinate alle forze di governo, la loro capacità di esprimere un disegno alternativo per il governo della Regione cresce attraverso questi dibattiti, che ridanno dignità, che portano a confrontarci con la sostanza reale dei problemi. Le divisioni che ci sono all'interno della maggioranza devono essere rispettate dagli stessi partiti della maggioranza, così come avviene alle forze della minoranza. Ha detto bene Genovese, il cui intervento ho molto apprezzato: il tema della strumentazione per la pianificazione comprensoriale può anche creare delle divisioni all'interno del partito di maggioranza relativa in Consiglio regionale. Io stesso non ho nessun imbarazzo a dire che le tematiche che ho sviluppato in quest'aula trovano delle resistenze ad essere comprese e partecipate dalle nostre strutture periferiche, troppo spesso lontane da una sufficiente informazione su questo tema, ma proprio questo intreccio di posizioni culturali, di disegni strategici, di obiettivi di strumentazione ci devono convincere che è superata l'affermazione che in quest'aula vi sia un solo disegno di governo: in quest'aula ci sono forze politiche capaci di esprimere davanti alla complessità dei problemi disegni di governo anche diversi, anche alternativi, che potranno o non potranno avere seguito. Non per questo devono essere negati quando si manifestano con tanta chiarezza, tanta forza, tanto rispetto reciproco all'interno del dibattito del Consiglio.
Noi abbiamo fatto fino in fondo la nostra parte su questa materia e ci associamo alla richiesta del Consigliere Genovese non per un convegno celebrativo, ma per un seminario di riflessione e di studio sulla pianificazione comprensoriale. Un seminario è una cosa molto diversa dal convegno: nel convegno si confrontano certezze, nel seminario si confrontano dubbi.
Su questa materia è necessario confrontare dubbi e non certezze.



PRESIDENTE

La parola al collega Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, spero mi si rivolga la stessa attenzione che è stata dedicata questa mattina all'intervento del nostro Gruppo che, in aula, in Commissione e nei Comprensori è stato presente e determinante per il varo di questi importanti provvedimenti.
Farò due rapide considerazioni che mi sono state suggerite dagli interventi che mi hanno preceduto. Sono d'accordo con Genovese sul fatto che mantenere una contrapposizione schematica tra due modelli o due impostazioni sia un'operazione sterile ed astratta. Però non si può fare l'operazione alla rovescia. Nel momento in cui si rivendica la dignità di un'impostazione diversa, non si può non riconoscere l'elemento politico e determinante di questa operazione. Accolgo l'invito di Genovese.
Verifichiamolo: seminari, convegni, ne lasceremo la definizione al momento.
Una domanda dobbiamo porci. Se non avessimo dato questa impostazione saremmo arrivati oggi a questo punto? Saremmo riusciti ad innescare una fase operativa? Questo atto è parte di un atto più complesso che avrà i suoi sviluppi successivi sul piano di sviluppo. In esso ci sono quelle condizioni di un approccio che ha cambiato le cose, che ha prodotto fatti novità su questo terreno, ha cambiato la geografia della programmazione. Ho letto nell'intervento di Astengo che il rispetto non è mera attestazione formale: c'é tutta una vita, un'opera spesa per una certa impostazione. Non solo si deve aver rispetto, ma attenzione, c'è da ricavare, da imparare.
Dobbiamo ringraziare tutti noi Consiglieri quello che oggi non potremmo facilmente accettare, non potremmo capire, ma soprattutto non potrebbe capire la comunità.
Quello che non potremmo accettare è considerare questa fase come una fase solamente strumentale, un pezzo, una cosa da rivedere drasticamente.
Francamente non ci sto, non mi riconoscerei nel lavoro che io stesso, i miei compagni e quanti altri Consiglieri hanno fatto all'interno delle comunità. Sapete quanto sia dura la resistenza delle cose e del vecchio rispetto ai cammini nuovi.
Non volevo enfatizzare e riesprimere una convinzione personale, mi pareva di averlo già fatto, sudando, nell'intervento di questa mattina. Ma mi trovo a dover rispondere a certe posizioni che sono emerse dal dibattito. Mi ritrovo nella stessa convinzione, nella stessa valutazione e di fronte all'opportunità di sottolineare l'importanza del momento, della positività dell'approdo, della novità di questo voto. Se mettiamo insieme queste cose, non è difficile capire perché il "sì" è convinto e perché ci troverà impegnati a proseguire su questa strada.
Mi sembrava strano che il Consigliere Bastianini, anche su un argomento del genere non riuscisse, come gli è consueto, fare un gioco d'abilità, ma dato che a me piace ribadire la chiarezza delle cose, credo che non sia sufficiente, non sia soprattutto giusto rovesciare l'impostazione delle cose e rivendicare disegni di governo alternativi a forze che hanno parte e merito nel lavoro - l'ho riconosciuto già questa mattina - ma che si sono collocate con loro originalità, dentro un lavoro, un disegno, una costanza una coerenza che sono stati avviati dalla volontà politica della Giunta nel 1975 e proseguiti in questa legislatura. I fatti vanno giudicati da questo.
In realtà, questo disegno e questo lavoro sono frutti di quelle concezioni con una attestazione di fiducia che è stata l'elemento motore del nostro modo di intendere il rapporto con le istituzioni locali e di affidare loro parti rilevanti di responsabilità nelle decisioni e nella programmazione.
Mi rallegra che altre forze politiche rivendichino questo disegno come proprio.
Quindi non parliamo di disegno alternativo, parliamo di reali contributi, parliamo di espressione di una comunità ricca, pluralistica che non abbiamo mai ignorato, con la quale, anzi, ci siamo misurati proprio quando abbiamo scelto una certa impostazione metodologica e un certo metodo.
Il collega Bastianini, forse con qualche leggera forzatura, ha parlato di disattenzione. Convengo sul fatto che quando si parla di argomenti che si ritengono centrali, sarebbe auspicabile una diversa attenzione, si vorrebbe che questo "unicum" di energie, di intelligenze, di conoscenze, di esperienze e di volontà si fondesse in un dibattito con forza e slancio in una partecipazione corale. Sappiamo che questo è difficile. Il merito non è solo delle forze di opposizione. Le forze di opposizione hanno avuto un grande merito ma, come ha detto Genovese, adempiendo ad un dovere istituzionale. Abbiamo lavorato in Commissione, in Giunta, nel Partito. Il Gruppo socialista, il Gruppo comunista hanno garantito la presenza e attenzione su questi problemi. Questa Giunta e questa maggioranza non stanno in piedi perché la tenete voi, stanno in piedi perché hanno la forza, hanno le idee, hanno le prospettive.
Guai se ignorassimo i vostri contributi, se ignorassimo i vostri apporti e il ruolo che svolgete! Però abbiate un pochino più di modestia così come noi che non rivendichiamo tutto il lavoro, anche oscuro, che in tutte le sedi facciamo per l'istituzione e che facciamo senza particolare vanto.
A volte si può essere assenti in Consiglio o in Commissione, ma anziché cogliere tutte le occasioni per dare la piattonata d'effetto acconciamoci sui contenuti a quel gioco di fioretto in cui, avendo buone armi anche affilate, siamo nella prospettiva e nei contenuti in grado di sostenerlo pienamente.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la parte generale delle deliberazioni (Premesse) eguali per tutti i Comprensori.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 18 astensioni.
Sospendo la seduta per alcuni minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 17 riprende alle ore 17,05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Passiamo all'esame del primo schema di piano socio-economico territoriale del Comprensorio di Ivrea.
"Il Consiglio regionale visti gli artt. 4 (secondo comma), 39 (secondo comma) e 75 dello Statuto regionale visti i combinati disposti degli artt. 11, 12, 13 della legge regionale 191811977 n. 43 recante 'Le procedure della programmazione', e dell'art. 80 della legge regionale 511211977 n. 56 recante 'Tutela ed uso del suolo' e successive modifiche ed integrazioni esaminato il primo schema di piano socio-economico territoriale approvato dal Comitato comprensoriale di Ivrea con deliberazione n. 1 del 291211980 e costituito dai seguenti documenti: A) relazione sulla situazione socio-economica del Comprensorio e suoi prevedibili sviluppi futuri, per l'arco temporale di riferimento adottato B) indirizzi programmatici socio-economici ed amministrativi C) primo schema di piano territoriale di cui all'art. 7 (quarto comma) della legge regionale 5/12/1977 n. 56 e successive modificazioni ed integrazioni constatato che lo schema di piano in oggetto è stato sottoposto alle consultazioni di cui all'art. 7 della legge regionale 41611975 n. 41 recante 'Individuazione ed istituzione dei Comprensori' constatato che la Giunta regionale ha dato no tizia dell'avvenuta trasmissione dello schema di piano da parte del Comprensorio di Ivrea, con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 18 del 6/5/1981 preso atto delle osservazioni di merito espresse, ai sensi di legge dalla I Commissione consiliare e dal Comitato Urbanistico Regionale, e delle considerazioni parallelamente svolte dalla II Commissione consiliare preso atto che la Giunta regionale ha integrato lo schema di piano comprensoriale con proprie osservazioni formulate sulla base delle indicazioni delle Commissioni consiliari I e II e del Comitato Urbanistico Regionale; preso atto dell'esame effettuato dalla I e II Commissione consiliare del provvedimento della Giunta regionale di adozione dello schema di piano comprensoriale, apportando modificazioni ed integrazioni visto il parere favorevole espresso dalla I e II Commissione consiliare delibera di esprimere parere favorevole al provvedimento della Giunta regionale di adozione del primo schema di piano del Comprensorio di Ivrea di cui alla deliberazione n. 75/8541 del 16/7/1981 con le modificazioni ed integrazioni di cui in premessa, che sono allegate alla presente deliberazione per costituire parte integrante e sostanziale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 25 voti favorevoli e 17 astensioni.
In merito al piano socio-economico territoriale del Comprensorio di Pinerolo sono stati presentati i seguenti emendamenti dal Consigliere Chiabrando: 1) a pagina 7 dell'allegato A, punto 1), le parole tra parentesi tra la terza e la sesta riga sono soppresse 2) a pagina 7 dell'allegato A, dopo il punto 2), è aggiunto il seguente punto 3): "Potenziamento complessivo della S.S. 23" 3) a pagina 8, le parole dalla sesta riga alla sedicesima riga sono soppresse 4) a pagina 21, i punti 1-1, 1-2, 1-3 sono sostituiti dal seguente: "Politica di riordino industriale nei Comuni di Pinerolo e circostanti".
La parola al Consigliere Chiabrando per l'illustrazione.



CHIABRANDO Mauro

Gli emendamenti che presento sono tecnici e non di contenuto e danno maggiore linearità e maggiore corrispondenza ai passi del documento.
Il primo emendamento tende a sopprimere un'ipotesi di tracciato di strada che non ha senso e lo stesso Assessore Rivalta lo ammette.
Il secondo emendamento tende invece a chiarire la funzione della statale 23 del Sestriere. Nel documento è data in due soluzioni: da una parte si parla di potenziamento parziale, dall'altra parte si parla di potenziamento totale.
Propongo di semplificare indicando il potenziamento complessivo com' scritto in due punti del documento.
Il terzo emendamento riguarda la soppressione della parte non chiara della statale 23.
Il quarto emendamento riguarda la parte industriale. C'è una discordanza tra il testo della deliberazione che parla di "riordino" e la parte finale che fa un elenco tra cui anche una zona industriale nuova.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Rivalta.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

Sul primo emendamento la Giunta è contraria e intende lasciare la parentesi. Il collega Chiabrando solleva l'opportunità di ammettere un'ipotesi di utilizzo della strada esistente. Tale indicazione è nello spirito del piano ai trasporti e rientra nell'indirizzo di utilizzare al massimo l'esistente. E' posto in termini di verifica dell'ipotesi. Non è un'indicazione ordinativa.
Siamo d'accordo ad accettare gli emendamenti al punto 2) e al punto 3) con questa specificazione: che all'emendamento al punto 2) si aggiunga: seguendo le indicazioni del piano regionale dei trasporti.
L'emendamento al punto 24 faccio presente che i punti 1-1, 1-2, 1-3 fanno parte degli elenchi dei progetti che sono stati indicati dal Comprensorio. A tutte le delibere è stato allegato l'elenco indicato dai Comitati comprensoriali come promemoria delle indicazioni sintetiche proposte. Nella deliberazione ci sono delle indicazioni diverse, appunto la risposta della Regione.



CHIABRANDO Mauro

Ritiro il primo e l'ultimo emendamento.



PRESIDENTE

Chi è favorevole al secondo emendamento presentato dal Consigliere Chiabrando è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti in aula.
Chi è favorevole al terzo emendamento presentato dal Consigliere Chiabrando è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti in aula.
Vi do lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale visti gli artt. 4 (secondo comma), 39 (secondo comma) e 75 dello Statuto regionale visti i combinati disposti degli artt. 11, 12, 13 della legge regionale 19/8/1977 n. 43 recante 'Le procedure della programmazione', e dell'art. 80 della legge regionale 5/12/1977 n. 56 recante 'Tutela ed uso del suolo' e successive modifiche ed integrazioni esaminato il primo schema di piano socio-economico territoriale approvato dal Comitato comprensoriale di Pinerolo con deliberazione n. 10 del 23/2/1980 e costituito dai seguenti documenti: A) relazione sulla situazione socio-economica del Comprensorio e suoi prevedibili sviluppi futuri, per l'arco temporale di riferimento adottato B) indirizzi programmatici socio-economici ed amministrativi C) primo schema di piano territoriale di cui all'art. 7 (quarto comma) della legge regionale 5/12/1977 n. 56 e successive modificazioni ed integrazioni constatato che lo schema di piano in oggetto è stato sottoposto alle consultazioni di cui all'art. 7 della legge regionale 4/6/1975 n. 41 recante 'Individuazione ed istituzione dei Comprensori' constatato che la Giunta regionale ha dato notizia dell'avvenuta trasmissione dello schema di piano da parte del Comprensorio di Pinerolo con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 18 del 6/5/1981 preso atto delle osservazioni di merito espresse, ai sensi di legge dalla I Commissione consiliare e dal Comitato Urbanistico Regionale, e delle considerazioni parallelamente svolte dalla II Commissione consiliare preso atto che la Giunta regionale ha integrato lo schema di piano comprensoriale con proprie osservazioni formulate sulla base delle indicazioni delle Commissioni consiliari I e II e del Comitato Urbanistico Regionale; preso atto dell'esame effettuato dalla I e II Commissione consiliare del provvedimento della Giunta regionale di adozione dello schema di piano comprensoriale, apportando modificazioni ed integrazioni visto il parere favorevole espresso dalla I e II Commissione consiliare delibera di esprimere parere favorevole al provvedimento della Giunta regionale di adozione del primo schema di piano del Comprensorio di Pinerolo di cui alla deliberazione n. 7618542 del 16/7/1981 con le modificazioni ed integrazioni di cui in premessa, che sono allegate alla presente deliberazione per costituire parte integrante e sostanziale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 26 voti favorevoli e 17 astensioni.
In merito al piano socio-economico territoriale del Comprensorio di Vercelli sono stati presentati i seguenti emendamenti: 1) dalla Giunta regionale: a pagina 16, ottava riga, aggiungere: "progetti di sviluppare tenendo conto dell'opportunità di ripristinare la stazione sperimentale di risicoltura".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti in aula.
2) Dai Consiglieri Avondo e Borando: il punto 1) dell'allegato A alle deliberazioni di adozione del primo schema di piano socio-economico territoriale del Comprensorio di Vercelli, a pagina 9, è sostituito come segue: "La realizzazione di un insediamento universitario a Novara, già indicato come momento di decentramento dell'Università di Torino nell'area piemontese nord-orientale, necessita di ulteriore approfondimento a livello del Comprensorio di Novara e di Vercelli oltreché a livello regionale, per la definizione delle caratteristiche dell'insediamento e per la formazione di un progetto di fattibilità che tenga conto di una visione integrata delle due aree, da compiersi da parte di un gruppo di lavoro regionale e relazionato con quanto proposto o richiesto nell'ambito dell'intera regione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 27 voti favorevoli e 16 astensioni.
La parola all'Assessore Rivalta.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

Propongo il seguente emendamento da inserire nelle deliberazioni relative ai Comprensori di Vercelli, Verbano - Cusio - Ossola, Cuneo Mondovì, Asti, Alessandria e Casale Monferrato: a pagina 6, punto 1), seconda riga, dopo "completare" aggiungere: "secondo quanto previsto dai programmi di intervento in attuazione della legge regionale n. 9/1980".



PRESIDENTE

La parola al collega Picco.



PICCO Giovanni

Propongo anch'io lo stesso emendamento aggiuntivo: a pagina 6, punto 1), dopo la parola "completare" aggiungere: "secondo quanto previsto dai programmi di intervento in attuazione della legge regionale n. 9/1980".
Questo testo va inserito per tutti i Comprensori che hanno questo problema e cioé Vercelli, Verbano - Cusio - Ossola, Cuneo, Mondovì, Asti Alessandria e Casale Monferrato.



PRESIDENTE

Chi è favorevole all'emendamento presentato dall'Assessore Rivalta e dal Consigliere Picco è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 42 Consiglieri presenti in aula.
Vi do lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale visti gli artt. 4 (secondo comma), 39 (secondo comma) e 75 dello Statuto regionale visti i combinati disposti degli artt. 11, 12, 13 della legge regionale 191811977 n. 43 recante 'Le procedure della programmazione', e dell'art. 80 della legge regionale 5/12/1977 n. 56 recante 'Tutela ed uso del suolo' e successive modifiche ed integrazioni esaminato il primo schema di piano socio-economico territoriale approvato dal Comitato comprensoriale di Vercelli con deliberazione n. 28 del 23/111980 e 29 del 251311 98 0 e costituito dai seguenti documenti: A) relazione sulla situazione socio-economica del Comprensorio e suoi prevedibili sviluppi futuri, per l'arco temporale di riferimento adottato B) indirizzi programmatici socio-economici ed amministrativi C) primo schema di piano territoriale di cui all'art. 7 (quarto comma) della legge regionale 5/12/1977 n. 56 e successive modificazioni ed integrazioni constatato che lo schema di piano in oggetto è stato sottoposto alle consultazioni di cui all'art. 7 della legge regionale 4/6/1975 n. 41 recante 'Individuazione ed istituzione dei Comprensori' constatato che la Giunta regionale ha dato notizia dell'avvenuta trasmissione dello schema di piano da parte del Comprensorio di Vercelli con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 18 del 6/5/1981 preso atto delle osservazioni di merito espresse, ai sensi di legge dalla I Commissione consiliare e dal Comitato Urbanistico Regionale, e delle considerazioni parallelamente svolte dalla II Commissione consiliare preso atto che la Giunta regionale ha integrato lo schema di piano comprensoriale con proprie osservazioni formulate sulla base delle indicazioni delle Commissioni consiliari I e II e del Comitato Urbanistico Regionale preso atto dell'esame effettuato dalla I e II Commissione consiliare del provvedimento della Giunta regionale di adozione dello schema di piano comprensoriale, apportando modificazioni ed integrazioni visto il parere favorevole espresso dalla I e II Commissione consiliare delibera di esprimere parere favorevole al provvedimento della Giunta regionale di adozione del primo schema di piano del Comprensorio di Vercelli di cui alla deliberazione n. 77/8543 del 16/7/1981 con le modificazioni ed integrazioni di cui in premessa, che sono allegate alla presente deliberazione per costituire parte integrante e sostanziale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 25 voti favorevoli, 1 contrario e 16 astensioni.
Esaminiamo ora il primo schema di piano socio-economico territoriale del Comprensorio di Biella.
Vi do lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale visti gli artt. 4 (secondo comma), 39 (secondo comma) e 75 dello Statuto regionale visti i combinati disposti degli artt. 11, 12, 13 della legge regionale 191811977 n. 43 recante 'Le procedure della programmazione, e dell'art. 80 della legge regionale 511211977 n. 56 recante 'Tutela ed uso del suolo' e successive modifiche ed integrazioni esaminato il primo schema di piano socio-economico territoriale approvato dal Comitato comprensoriale di Biella con deliberazione n. 7 del 191311980 e costituito dai seguenti documenti: A) relazione sulla situazione socio-economica del Comprensorio e suoi prevedibili sviluppi futuri, per l'arco temporale di riferimento adottato B) indirizzi programmatici socio-economici ed amministrativi C) primo schema di piano territoriale di cui all'art. 7 (quarto comma) della legge regionale 511211977 n. 56 e successive modificazioni ed integrazioni constatato che lo schema di piano in oggetto è stato sottoposto alle consultazioni di cui all'art. 7 della legge regionale 4/6/1975 n. 41 recante 'Individuazione ed istituzione dei Comprensori' constatato che la Giunta regionale ha dato notizia dell'avvenuta trasmissione dello schema di piano da parte del Comprensorio di Biella, con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 18 del 6/5/1981 preso atto delle osservazioni di merito espresse, ai sensi di legge dalla I Commissione consiliare e dal Comitato Urbanistico Regionale, e delle considerazioni parallelamente svolte dalla II Commissione consiliare preso atto che la Giunta regionale ha integrato lo schema di piano comprensoriale con proprie osservazioni formulate sulla base delle indicazioni delle Commissioni consiliari I e II e del Comitato Urbanistico Regionale; preso atto dell'esame effettuato dalla I e II Commissione consiliare del provvedimento della Giunta regionale di adozione dello schema di piano comprensoriale, apportando modificazioni ed integrazioni visto il parere favorevole espresso dalla I e II Commissione consiliare delibera di esprimere parere favorevole al provvedimento della Giunta regionale di adozione del primo schema di piano del Comprensorio di Biella di cui alla deliberazione n. 78/8544 del 161711981 con le modificazioni ed integrazioni di cui in premessa, che sono allegate alla presente deliberazione per costituire parte integrante e sostanziale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 26 voti favorevoli e 16 astensioni.
Circa il piano socio-economico territoriale del Comprensorio di Borgosesia è stato presentato dalla Giunta regionale il seguente emendamento: a pagina 8, punto 3), aggiungere: "Si sottolinea, inoltre l'opportunità di promuovere l'adeguamento funzionale del laboratorio scientifico 'Angelo Mosso' del Col d'Olen".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 42 Consiglieri presenti in aula.
Vi do lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale visti gli artt. 4 (secondo comma), 39 (secondo comma) e 75 dello Statuto regionale visti i combinati disposti degli artt. 11, 12, 13 della legge regionale 19/8/1977 n. 43 recante 'Le procedure della programmazione', e dell'art. 80 della legge regionale 5/12/1977 n. 56 recante 'Tutela ed uso del suolo' e successive modifiche ed integrazioni esaminato il primo schema di piano socio-economico territoriale approvato dal Comitato comprensoriale di Borgosesia con deliberazione n. 3 del 20/3/1980 e costituito dai seguenti documenti: A) relazione sulla situazione socio-economica del Comprensorio e suoi prevedibili sviluppi futuri, per l'arco temporale di riferimento adottato B) indirizzi programmatici socio-economici ed amministrativi C) primo schema di piano territoriale di cui all'art. 7 (quarto comma) della legge regionale 5/12/1977 n. 56 e successive modificazioni ed integrazioni constatato che lo schema di piano in oggetto è stato sottoposto alle consultazioni di cui all'art. 7 della legge regionale 4/6/1975 n. 41 recante 'Individuazione ed istituzione dei Comprensori' constatato che la Giunta regionale ha dato notizia dell'avvenuta trasmissione dello schema di piano da parte del Comprensorio di Borgosesia con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 18 del 6/5/1981 preso atto delle osservazioni di merito espresse, ai sensi di legge dalla I commissione consiliare e dal Comitato Urbanistico Regionale, e delle considerazioni parallelamente svolte dalla II Commissione consiliare preso atto che la Giunta regionale ha integrato lo schema di piano comprensoriale con proprie osservazioni formulate sulla base delle indicazioni delle Commissioni consiliari I e II e del Comitato Urbanistico Regionale; preso atto dell'esame effettuato dalla I e II Commissione consiliare del provvedimento della Giunta regionale di adozione dello schema di piano comprensoriale, apportando modificazioni ed integrazioni visto il parere favorevole espresso dalla I e II Commissione consiliare delibera di esprimere parere favorevole al provvedimento della Giunta regionale di adozione del primo schema di piano del Comprensorio di Borgosesia di cui alla deliberazione n. 79/8545 del 16/7/1981 con le modificazioni ed integrazioni di cui in premessa, che sono allegate alla presente deliberazione per costituire parte integrante e sostanziale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 26 voti favorevoli e 16 astensioni.
Per quanto riguarda il piano socio-economico territoriale del Comprensorio di Novara i Consiglieri Avondo e Borando presentano il seguente emendamento: il punto 1) dell'allegato A alle delibere di adozione del primo schema di piano socio-economico territoriale del Comprensorio di Novara, a pagina 8, è sostituito come segue: "La realizzazione di un insediamento universitario a Novara, già indicato come momento di decentramento dell'Università di Torino nell'area piemontese nord-orientale, necessita di ulteriore approfondimento a livello del Comprensorio di Novara e di Vercelli oltreché a livello regionale, per la definizione delle caratteristiche dell'insediamento e per la formazione di un progetto di fattibilità che tenga conto di una visione integrata delle due aree, da compiersi da parte di un gruppo di lavoro regionale e relazionato con quanto proposto o richiesto nell'ambito dell'intera regione". Di conseguenza viene abrogato il terzo periodo del punto c) dell'allegato A.
La parola al Consigliere Villa.



VILLA Antonino

Mi chiedo se a livello di decisione in ordine al decentramento dell'Università si è al corrente che in Parlamento stanno per essere discusse delle proposte di legge. Tale emendamento mi pare per lo meno un'incongruenza, soprattutto sapendo dell'esistenza delle varie proposte che ci sono per le Università piemontesi e dell'iter che sta procedendo in seno alle Commissioni romane della Camera e del Senato.



PRESIDENTE

La parola al collega Borando.



BORANDO Carlo

Temo che l'Università non la vedremo mai né a Novara né a Vercelli.
Ricordo che negli anni 1971-1972 si era scatenata violenta la polemica sull'insediamento universitario nel Piemonte, in particolare a Novara e a Vercelli. Sono trascorsi dieci anni e nulla si è realizzato. Certamente la proposta di Avondo a me che sono novarese e che ho vissuto gli antefatti di queste vicende non poteva che trovare il mio consenso.
Quanto tempo devono durare gli studi? Se la Regione e il Ministero della Pubblica Istruzione sono così poco efficienti da non essere capaci nello spazio di dieci anni, di stabilire se è opportuno o meno un distaccamento universitario a Novara o a Vercelli, c'é poco da sperare.
Sotto un certo aspetto questo emendamento è provocatorio perché spinge ad assumere una decisione.
Confesso che anche se si farà l'Università a Vercelli, visto che la distanza è di soli 18 chilometri, non cadrà il mondo.



PRESIDENTE

La parola al collega Paganelli.



PAGANELLI Ettore

Stiamo votando delle deliberazioni che non sono quelle giuste.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Genovese.



GENOVESE Piero Arturo

Con il Presidente della I Commissione, Valeri, abbiamo registrato che viene messa in votazione la proposta della Giunta la quale non contiene le modificazioni concordate in Commissione. Bisogna chiarire che le proposte che vengono messe in votazione, sotto forma di emendamenti, sono aggiuntive rispetto a quelle concordate in Commissione.



PRESIDENTE

All'inizio di seduta ho detto che si votavano le deliberazioni concordate fra Giunta e Commissione che tutti avevano e che io non leggevo.
Pongo in votazione l'emendamento presentato dai Consiglieri Avondo e Borando.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 16 astensioni.
Vi do ora lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale visti gli artt. 4 (secondo comma), 39 (secondo comma) e 75 dello Statuto regionale visti i combinati disposti degli artt. 11, 12, 13 della legge regionale 19/8/1977 n. 43 recante 'Le procedure della programmazione, e dell'art. 80 della legge regionale 5/12/1977 n. 56 recante 'Tutela ed uso del suolo' e successive modifiche ed integrazioni esaminato il primo schema di piano socio-economico territoriale approvato dal Comitato comprensoriale di Novara con deliberazione n. 20 del 10/3/1980 e n. 46 del 24/3/1980 e costituito dai seguenti documenti: A) relazione sulla situazione socio-economica del Comprensorio e suoi prevedibili sviluppi futuri, per "l'arco temporale di riferimento adottato B) indirizzi programmatici socio-economici ed amministrativi C) primo schema di piano territoriale di cui all'art. 7 (quarto comma) della legge regionale 5/12/1977 n. 56 e successive modificazioni ed integrazioni constatato che lo schema di piano in oggetto è stato sottoposto alle consultazioni di cui all'art. 7 della legge regionale 4/6/1975 n. 41 recante Individuazione ed istituzione dei Comprensori' constatato che la Giunta regionale ha dato notizia dell'avvenuta trasmissione dello schema di piano da parte del Comprensorio di Novara, con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 18 del 6/5/1981 preso atto delle osservazioni di merito espresse, ai sensi di legge dalla I Commissione consiliare e dal Comitato Urbanistico Regionale, e delle considerazioni parallelamente svolte dalla II Commissione consiliare preso atto che la Giunta regionale ha integrato lo schema di piano comprensoriale con proprie osservazioni formulate sulla base delle indicazioni delle Commissioni consiliari I e II e del Comitato Urbanistico Regionale; preso atto dell'esame effettuato dalla I e II Commissione consiliare del provvedimento della Giunta regionale di adozione dello schema di piano comprensoriale, apportando modificazioni ed integrazioni visto il parere favorevole espresso dalla I e II Commissione consiliare delibera di esprimere parere favorevole al provvedimento della Giunta regionale di adozione del primo schema di piano del Comprensorio di Novara di cui alla deliberazione n. 80/8546 del 16/7/1981 con le modificazioni ed integrazioni di cui in premessa, che sono allegate alla presente deliberazione per costituire parte integrante e sostanziale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 26 voti favorevoli e 17 astensioni.
In merito al piano socio-economico territoriale del Comprensorio del Verbano-Cusio- Ossola sono stati presentati i seguenti emendamenti: 1) dalla Giunta regionale: a pagina 19, sedicesima riga, sostituire "da specificare meglio" con "merita particolare attenzione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 42 Consiglieri presenti in aula.
2) dalla Giunta regionale: a pagina 19, ventesima riga, aggiungere "e che è già in fase di avanzata definizione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 42 Consiglieri presenti in aula.
3) dal Consigliere Biazzi: a pagina . 15 dell'allegato A, al termine del punto 2.6, aggiungere: "particolare attenzione deve essere dedicata al problema dell'utilizzo del notevole potenziale idrico esistente nel Comprensorio. In particolare va sollecitato l'avvio dei lavori di costruzione della centrale di Piedilago e della riattivazione delle centraline dismesse".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 42 Consiglieri presenti in aula.
4) dalla Giunta regionale: a pagina 3, punto 2), decima riga, anzich "Biella" leggasi "Novara".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 42 Consiglieri presenti in aula.
Ricordo che riguarda anche tale Comprensorio l'emendamento presentato dall'Assessore Rivalta, approvato precedentemente: a pagina 6, punto 1), seconda riga, dopo "completare" aggiungere: "secondo quanto previsto dai programmi di intervento in attuazione della legge regionale n. 9/1980".
Vi do ora lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale visti gli artt. 4 (secondo comma), 39 (secondo comma) e 75 dello Statuto regionale visti i combinati disposti degli artt. 11, 12, 13 della legge regionale 19/8/1977 n. 43 recante 'Le procedure della programmazione, e dell'art. 80 della legge regionale 5/12/1977 n. 56 recante 'Tutela ed uso del suolo' e successive modifiche ed integrazioni esaminato il primo schema di piano socio-economico territoriale approvato dal Comitato comprensoriale del Verbano - Cusio - Ossola con deliberazione n. 18 del 19/3/1980 e costituito dai seguenti documenti: A) relazione sulla situazione socio-economica del Comprensorio e suoi prevedibili sviluppi futuri, per l'arco temporale di riferimento adottato B) indirizzi programmatici socio-economici ed amministrativi C) primo schema di piano territoriale di cui all'art. 7 (quarto comma) della legge regionale 5/12/1977 n. 56 e successive modificazioni ed integrazioni constatato che lo schema di piano in oggetto è stato sottoposto alle consultazioni di cui all'art. 7 della legge regionale 4/6/1975 n. 41 recante 'Individuazione ed istituzione dei Comprensori' constatato che la Giunta regionale ha dato no tizia dell'avvenuta trasmissione dello schema di piano da parte del Comprensorio del Verbano Cusio - Ossola, con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 18 del 6/5/1981 preso atto delle osservazioni di merito espresse, ai sensi di legge dalla I Commissione consiliare e dal Comitato Urbanistico Regionale, e delle considerazioni parallelamente svolte dalla II Commissione consiliare preso atto che la Giunta regionale ha integrato lo schema di piano comprensoriale con proprie osservazioni formulate sulla base delle indicazioni delle Commissioni consiliari I e II e del Comitato Urbanistico Regionale; preso atto dell'esame effettuato dalla I e II Commissione consiliare del provvedimento della Giunta regionale di adozione dello schema di piano comprensoriale, apportando modificazioni ed integrazioni visto il parere favorevole espresso dalla I e II Commissione consiliare delibera di esprimere parere favorevole al provvedimento della Giunta regionale di adozione del primo schema di piano del Comprensorio del Verbano - Cusio Ossola di cui alla deliberazione n. 8118547 del 16/7/1981 con le modificazioni ed integrazioni di cui in premessa, che sono allegate alla presente deliberazione per costituire parte integrante e sostanziale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 26 voti favorevoli e 16 astensioni.
Per quanto concerne il primo schema di piano socio-economico territoriale del Comprensorio di Cuneo, ricordo che riguarda anche tale Comprensorio l'emendamento presentato dall'Assessore Rivalta, approvato precedentemente: a pagina 6, punto 1), seconda riga, dopo "completare" aggiungere: "secondo quanto previsto dai programmi di intervento in attuazione della legge regionale n. 9/1980".
Vi do lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale visti gli artt. 4 (secondo comma), 39 (secondo comma) e 75 dello Statuto regionale visti i combinati disposti degli artt. 11, 12, 13 della legge regionale 19/8/1977 n. 43 recante 'Le procedure della programmazione', e dell'art. 80 della legge regionale 5/12/1977 n. 56 recante 'Tutela ed uso del suolo' e successive modifiche ed integrazioni esaminato il primo schema di piano socio-economico territoriale approvato dal Comitato comprensoriale di Cuneo con deliberazione n. 2 del 20/3/1980 e costituito dai seguenti documenti: A) relazione sulla situazione socio-economica del Comprensorio e suoi prevedibili sviluppi futuri, per l'arco temporale di riferimento adottato B) indirizzi programmatici socio-economici ed amministrativi C) primo schema di piano territoriale di cui all'art. 7 (quarto comma) della legge regionale 5/12/1977 n. 56 e successive modificazioni ed integrazioni constatato che lo schema di piano in oggetto è stato sottoposto alle consultazioni di cui all'art. 7 della legge regionale 4/6/1975 n. 41 recante 'Individuazione ed istituzione dei Comprensori' constatato che la Giunta regionale ha dato no tizia dell'avvenuta trasmissione dello schema di piano da parte del Comprensorio di Cuneo, con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 18 del 6/5/1981 preso atto delle osservazioni di merito espresse, ai sensi di legge dalla I Commissione consiliare e dal Comitato Urbanistico Regionale, e delle considerazioni parallelamente svolte dalla II Commissione consiliare preso atto che la Giunta regionale ha integrato lo schema di piano comprensoriale con proprie osservazioni formulate sulla base delle indicazioni delle Commissioni consiliari I e II e del Comitato Urbanistico Regionale; preso atto dell'esame effettuato dalla I e II Commissione consiliare del provvedimento della Giunta regionale di adozione dello schema di piano comprensoriale, apportando modificazioni ed integrazioni visto il parere favorevole espresso dalla I e II Commissione consiliare delibera di esprimere parere favorevole al provvedimento della Giunta regionale di adozione del primo schema di piano del Comprensorio di Cuneo di cui alla deliberazione n. 82/8548 del 16/7/1981 con le modificazioni ed integrazioni di cui in premessa, che sono allegate alla presente deliberazione per costituire parte integrante e sostanziale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 25 voti favorevoli e 17 astensioni.
Procediamo con il primo schema di piano socio-economico territoriale del Comprensorio di Saluzzo - Savigliano - Fossano.
Vi do lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale visti gli artt. 4 (secondo comma), .39 (secondo comma) e 75 dello Statuto regionale visti i combinati disposti degli artt. 11, 12, 13 della legge regionale 19/8/1977 n. 43 recante 'Le procedure della programmazione', e dell'art. 80 della legge regionale 5/12/1977 n. 56 recante 'Tutela ed uso del suolo' e successive modifiche ed integrazioni esaminato il primo schema di piano socio-economico territoriale approvato dal Comitato comprensoriale di Saluzzo - Savigliano - Fossano con deliberazione n. 15 del 25/3/1980 e n. 16 del 25/3/1980 e costituito dai seguenti documenti: A) relazione sulla situazione socio-economica del Comprensorio e suoi prevedibili sviluppi futuri, per l'arco temporale di riferimento adottato B) indirizzi programmatici socio-economici ed amministrativi C) primo schema di piano territoriale di cui all'art. 7 (quarto comma) della legge regionale 5/12/1977 n. 56 e successive modificazioni ed integrazioni constatato che lo schema di piano in oggetto è stato sottoposto alle consultazioni di cui all'art. 7 della legge regionale 4/6/1975 n. 41 recante 'Individuazione ed istituzione dei Comprensori' constatato che la Giunta regionale ha dato no tizia dell'avvenuta trasmissione dello schema di piano da parte del Comprensorio di Saluzzo Savigliano - Fossano, con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 18 del 6/5/1981 preso atto delle osservazioni di merito espresse, ai sensi di legge dalla I Commissione consiliare e dal Comitato Urbanistico Regionale, e delle considerazioni parallelamente svolte dalla II Commissione consiliare preso atto che la Giunta regionale ha integrato lo schema di piano comprensoriale con proprie osservazioni formulate sulla base delle indicazioni delle Commissioni consiliari I e II e del Comitato Urbanistico Regionale; preso atto dell'esame effettuato dalla I e II Commissione consiliare del provvedimento della Giunta regionale di adozione dello schema di piano comprensoriale, apportando modificazioni ed integrazioni visto il parere favorevole espresso dalla I e II Commissione consiliare delibera di esprimere parere favorevole al provvedimento della Giunta regionale di adozione del primo schema di piano del Comprensorio di Saluzzo Savigliano-Fossano di cui alla deliberazione n. 83/8549 del 16/7/1981 con le modificazioni ed integrazioni di cui in premessa, che sono allegate alla presente deliberazione per costituire parte integrante e sostanziale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 27 voti favorevoli e 15 astensioni.
Passiamo all'esame del primo schema di piano socio-economico territoriale del Comprensorio di Alba - Bra.
Vi do lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale visti gli artt. 4 (secondo comma), 39 (secondo comma) e 75 dello Statuto regionale visti i combinati disposti degli artt. 11, 12, 13 della legge regionale 19/8/1977 'n. 43 recante 'Le procedure della programmazione, e dell'art. 80 della legge regionale 5/12/1977 n. 56 recante 'Tutela ed uso del suolo' e successive modifiche ed integrazioni esaminato il primo schema di piano socio-economico territoriale approvato dal Comitato comprensoriale di Alba - Bra con deliberazione n. 2 del 2111211979 e n. 5 del 19/4/1980 e costituito dai seguenti documenti: A) relazione sulla situazione socio-economica del Comprensorio e suoi prevedibili sviluppi futuri, per l'arco temporale di riferimento adottato B) indirizzi programmatici socio-economici ed amministrativi C) primo schema di piano territoriale di cui all'art. 7 (quarto comma) della legge regionale 5/12/1977 n. 56 e successive modificazioni ed integrazioni constatato che lo schema di piano in oggetto è stato sottoposto alle consultazioni, di cui all'art. 7 della legge regionale 4/6/1975 n. 41 recante Individuazione ed istituzione dei Comprensori constatato che la Giunta regionale ha dato notizia dell'avvenuta trasmissione dello schema di piano da parte del Comprensorio di Alba - Bra con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 18 del 6/5/1981 preso atto delle osservazioni di merito espresse, ai sensi di legge dalla I Commissione consiliare e dal Comitato Urbanistico Regionale, e delle considerazioni parallelamente svolte dalla II Commissione consiliare preso atto che la Giunta regionale ha integrato lo schema di piano comprensoriale con proprie osservazioni formulate sulla base delle indicazioni delle Commissioni consiliari I e II e del Comitato Urbanistico Regionale; preso atto dell'esame effettuato dalla I e II Commissione consiliare del provvedimento della Giunta regionale di adozione dello schema di piano comprensoriale, apportando modificazioni ed integrazioni visto il parere favorevole espresso dalla I e II Commissione consiliare delibera di esprimere parere favorevole al provvedimento della Giunta regionale di adozione del primo schema di piano del Comprensorio di Alba - Bra di cui alla deliberazione n. 84/8550 del 16/7/1981 con le modificazioni ed integrazioni di cui in premessa, che sono allegate alla presente deliberazione per costituire parte integrante e sostanziale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 27 voti favorevoli e 17 astensioni.
Circa il piano socio-economico territoriale del Comprensorio di Mondovì è stato presentato il seguente emendamento dalla Giunta regionale: a pagina 4, righe settima, ottava, nona e decima, aggiungere dopo le parole "opere stesse" la frase "...; in tale quadro dovranno precisarsi le modalità atte a garantire che, nello sfruttamento delle risorse idriche sia tenuto debito conto delle necessità dei territori del versante piemontese".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti in aula.
Ricordo che riguarda anche tale Comprensorio l'emendamento presentato dall'Assessore Rivalta, approvato precedentemente: a pagina 6, punto 1), seconda riga, dopo "completare" aggiungere: "secondo quanto previsto dai programmi di intervento in attuazione della legge regionale n. 9/1980".
Vi do lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale visti gli artt. 4 (secondo comma), 39 (secondo comma) e 75 dello Statuto regionale visti i combinati disposti degli artt. 11, 12, 13 della legge regionale 19/8/1977 n. 43 recante 'Le procedure della programmazione', e dell'art. 80 della legge regionale 5/12/1977 n. 56 recante 'Tutela ed uso del suolo' e successive modifiche ed integrazioni esaminato il primo schema di piano socio-economico territoriale approvato dal Comitato comprensoriale di Mondovì con deliberazione n. 1 del 20/10/1979 e n. 1 del 22/3/1980 e costituito dai seguenti documenti: A) relazione sulla situazione socio-economica del Comprensorio e suoi prevedibili sviluppi futuri, per l'arco temporale di riferimento adottato B ) indirizzi programmatici socio-economici ed amministrativi C) primo schema di piano territoriale di cui all'art. 7 (quarto comma) della legge regionale 5/12/1977 n. 56 e successive modificazioni ed integrazioni constatato che lo schema di piano in oggetto è stato sottoposto alle consultazioni di cui all'art. 7 della legge regionale 4/6/1975 n. 41 recante 'Individuazione ed istituzione dei Comprensori' constatato che la Giunta regionale ha dato notizia dell'avvenuta trasmissione dello schema di piano da parte del Comprensorio di Mondovì con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 18 del 6/5/1981 preso atto delle osservazioni di merito espresse, ai sensi di legge dalla I Commissione consiliare e dal Comitato Urbanistico Regionale, e delle considerazioni parallelamente svolte dalla II Commissione consiliare preso atto che la Giunta regionale ha integrato lo schema di piano comprensoriale con proprie osservazioni formulate sulla base delle indicazioni delle Commissioni consiliari I e II e del Comitato Urbanistico Regionale; preso atto dell'esame effettuato dalla I e II Commissione consiliare del provvedimento della Giunta regionale di adozione dello schema di piano comprensoriale, apportando modificazioni ed integrazioni visto il parere favorevole espresso dalla I e II Commissione consiliare delibera di esprimere parere favorevole al provvedimento della Giunta regionale di adozione del primo schema di piano del Comprensorio di Mondovì di cui alla deliberazione n. 85/8551 del 16/7/1981 con le modificazioni ed integrazioni di cui in premessa, che sono allegate alla presente deliberazione per costituire parte integrante e sostanziale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 27 voti favorevoli e 16 astensioni.
Riguardo al piano socio-economico territoriale del Comprensorio di Asti sono stati presentati i seguenti emendamenti: 1) dalla Giunta regionale: a pagina 17, punto C), sostituire da 'per il terziario" fino a "e Vercelli" con: "per quanto riguarda il progetto relativo all'Università, che prevede il decentramento ad Asti di alcune facoltà, si precisa che tale progetto non si può comunque situare in un contesto di decentramento universitario (già definito in sede regionale verso i poli di Novara - Vercelli, Alessandria e Piemonte sud-occidentale) ma può essere approfondito se inteso come uso di strutture esistenti (soprattutto per sperimentazione e ricerca in campo agricolo) collegate all'ipotesi Università di Alessandria".
La parola all'Assessore Simonelli per l'illustrazione.



SIMONELLI Claudio, Assessore alla programmazione

La Giunta propone l'emendamento per quanto riguarda l'indicazione dei progetti (pagina 17).
Si propone di sostituire la dizione contenuta nella proposta iniziale con: "per quanto riguarda il progetto relativo all'Università, che prevede il decentramento ad Asti di alcune facoltà, si precisa che tale progetto non si può comunque situare in un contesto di decentramento universitario (già definito in sede regionale verso i poli di Novara - Vercelli Alessandria e Piemonte sud-occidentale), ma può essere approfondito se inteso come uso di strutture esistenti (soprattutto per sperimentazione e ricerca in campo agricolo) collegate all'ipotesi Università di Alessandria".



PRESIDENTE

La parola alla collega Fassio Ottaviano.



FASSIO Luigia

Vorrei esaminare il progetto regionale a cui ha fatto riferimento l'Assessore Simonelli perché non lo conosco. Il Comprensorio di Asti aveva fatto le sue valutazioni.



SIMONELLI Claudio, Assessore alla programmazione

Nella scorsa legislatura il Consiglio ha votato un ordine del giorno nel 1974.
Non c'é dubbio che il Comprensorio ha fatto le sue valutazioni, ma la Regione deve fare le proprie. L'intercommissione, sulla base di uno studio dell'IRES, approvò un documento per rispondere al Governo in ordine al problema dei decentramenti universitari. Il lavoro si concluse con la stesura, l'approvazione e il voto unanime di un ordine del giorno che prevedeva le ipotesi Novara - Vercelli, Alessandria e il Piemonte sud occidentale (Savigliano o altre ipotesi). Il discorso di Asti fu superato in quella sede. Lo stesso discorso è contenuto nel piano regionale di sviluppo.
Siccome il Comprensorio ha avanzato le ipotesi di alcune facoltà tentiamo di recuperare nell'unico modo corretto questo concetto, stabilendo la possibilità di collegare all'Università di Alessandria alcune fasi di ricerche e di sperimentazioni utilizzando le strutture astigiane. La cosa è tanto plausibile che nei Comitati costituiti per l'Università di Alessandria erano presenti i rappresentanti degli Enti locali di Asti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Genovese.



GENOVESE Piero Arturo

Forse la memoria ci tradisce. Può essere che nel 1974 sia stato votato un ordine del giorno e che esso sia richiamato nel piano di sviluppo.
Siccome il problema non è di secondaria rilevanza e qui viene introdotto all'ultimo momento, il nostro Gruppo intende approfondire, in accordo con i Comprensori, gli aspetti relativi all'Università in Piemonte. Non ci pare sufficiente il riferimento all'ordine del giorno votato nel 1974 e, se viene proposto in questa forma, voteremo contro. Nella dichiarazione di voto sulla parte generale abbiamo detto che questo aspetto non è stato sufficientemente approfondito e che deve essere ripreso in considerazione a livello regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Sembra anche a noi valida l'opportunità che l'Assessore limiti l'emendamento all'enunciazione senza richiamare la motivazione. La stessa sembrerebbe far ritenere che il Consiglio regionale ha rifatto in questa sede la valutazione già fatta nel '74. L'enunciazione indicata dall'Assessore ci trova consenzienti, non la motivazione (senza con questo contraddire la motivazione). Riteniamo che non sia producibile in questa sede.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PICCO



PRESIDENTE

La parola ancora all'Assessore Simonelli.



SIMONELLI Claudio, Assessore alla programmazione

L'altra ipotesi era quella di stralciare del tutto il discorso dell'Università, ma mi sembrava meno corretta rispetto al discorso che il Comprensorio aveva fatto. Propongo di sostituire le parole "definito in sede regionale" con "orientato".



PRESIDENTE

La parola alla collega Fassio Ottaviano.



FASSIO Luigia

Un fatto è certo: non si è mai discusso di una questione tanto importante in sede di Commissione. Ci sono stati diversi contatti, si è formato persino un consorzio tra Asti ed Alessandria. Il precisare in modo così definito in un documento tanto importante e qualificato, non lo ritengo opportuno. Sarebbe preferibile lasciare agli Enti locali, ai Comprensori ed alle Amministrazioni provinciali ampia libertà e facoltà di decisione, pur rivedendo e discutendo anche in questo consesso. In questo modo mi pare che si voglia annullare tutto il lavoro fatto in questi anni dalle varie Amministrazioni locali. Voterò contro per riguardo a quelle Amministrazioni locali.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Simonelli.



SIMONELLI Claudio, Assessore alla programmazione

Ogni forza politica è libera di fare quello che crede su tutti gli argomenti. Prima delle dichiarazioni o di eventuali polemiche invito i Consiglieri a rivedere i documenti e gli atti già approvati e votati. Si è deciso qui che nel Piemonte sud-orientale si faceva l'Università di Alessandria e le Amministrazioni di Asti partecipano al Comitato promotore per l'Università di Alessandria che comprende il Comune capoluogo, la Provincia, le Camere di Commercio di Alessandria e di Asti. Se introduciamo surrettiziamente un'altra sede universitaria complichiamo le cose. Asti viene mantenuta come ipotesi di sostegno dell'Università con sue strutture.
Se qualcuno vuole sollevare del polverone politico su una questione che politica non é, sappia che ci trova preparati a rispondere anche con la durezza del caso.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento con la seguente modifica proposta dall'Assessore Simonelli: sostituire "definito in sede regionale" con "orientato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 23 voti favorevoli e 13 contrari.
Esaminiamo ora gli altri emendamenti presentati: 2) dalla Giunta regionale: a pagina 6 aggiungere al capoverso successivo al punto 3: "; con particolare attenzione all'asse Asti Casale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti in aula.
3) Dalla Giunta regionale: a pagina 7, punto 2, sostituire con "miglioramento del collegamento tra Villanova e la S.S. 231, attraverso San Damiano, e soluzione degli innesti al casello di Villanova sulla A-21 per i collegamenti da e per Torino".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti in aula.
4) Dalla Giunta regionale: a pagina 18, ultima riga, sostituire con "...pubbliche o di interesse pubblico, di livello comunale e sovracomunale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti in aula.
Ricordo che riguarda anche tale Comprensorio l'emendamento presentato dall'Assessore Rivalta, approvato precedentemente: a pagina 6, punto 1, seconda riga, dopo "completare" aggiungere: "secondo quanto previsto dai programmi di intervento in attuazione della legge regionale n. 9/1980".
Vi do lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale visti gli artt. 4 (secondo comma), 39 (secondo comma) e 75 dello Statuto regionale visti i combinati disposti degli artt. 11, 12, 13 della legge regionale 19/8/1977 n. 43 recante 'Le procedure della programmazione', e dell'art. 80 della legge regionale 5/12/1977 n. 56 recante 'Tutela ed uso del suolo' e successive modifiche ed integrazioni esaminato il primo schema di piano socio-economico territoriale approvato dal Comitato comprensoriale di Asti con deliberazione n. 43 e n.
45 dell'11/4/1980 e costituito dai seguenti documenti: A) relazione sulla situazione socio-economica del Comprensorio e suoi prevedibili sviluppi futuri, per l'arco temporale di riferimento adottato B) indirizzi programmatici socio-economici ed amministrativi C) primo schema di piano territoriale di cui all'art. 7 (quarto comma) della legge regionale 5/12/1977 n. 56 e successive modificazioni ed integrazioni constatato che lo schema di piano in oggetto è stato sottoposto alle consultazioni di cui all'art. 7 della legge regionale 4/6/1975 n. 41 recante 'Individuazione ed istituzione dei Comprensori' constatato che la Giunta regionale ha dato notizia dell'avvenuta trasmissione dello schema di piano da parte del Comprensorio di Asti, con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 18 del 6/5/1981 preso atto delle osservazioni di merito espresse, ai sensi di legge dalla I Commissione consiliare e dal Comitato Urbanistico Regionale, e delle considerazioni parallelamente svolte dalla II Commissione consiliare preso atto che la Giunta regionale ha integrato lo schema di piano comprensoriale con proprie osservazioni formulate sulla base delle indicazioni delle Commissioni consiliari I e II e del Comitato Urbanistico Regionale preso atto dell'esame effettuato dalla I e II Commissione consiliare del provvedimento della Giunta regionale di adozione dello schema di piano comprensoriale, apportando modificazioni ed integrazioni visto il parere favorevole espresso dalla I e II commissione consiliare delibera di esprimere parere favorevole al provvedimento della Giunta regionale di adozione del primo schema di piano del Comprensorio di Asti di cui alla deliberazione n. 86/8552 del 16/7/1981 con le modificazioni ed integrazioni di cui in premessa, che sono allegate alla presente deliberazione per costituire parte integrante e sostanziale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 20 voti favorevoli e 16 astensioni.
In merito al piano socio-economico territoriale del Comprensorio di Alessandria, sono stati presentati i seguenti emendamenti: 1) dalla Giunta regionale: a pagina 14, terza riga, sostituire la parola "operò" con "opererà".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti in aula.
2) Dalla Giunta regionale: a pagina 6, punto 2, dopo la parola "elettriche" aggiungere: "in questo contesto pare opportuno verificare la possibilità di estendere la rete del metanodotto anche al servizio dell'intera zona ovadese".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti in aula.
3) Dalla Giunta regionale: a pagina 7, punto 3, sostituire con "allargamento, ed eventuale variante al tracciato, della S.S. 456 dal confine del Comprensorio di Asti a Molare; collegamento tra Acqui e l'autostrada A-26 e, attraverso la bretella, l'autostrada A-7, all'altezza di Predosa, che consentirebbe di rendere funzionali anche i collegamenti tra Acqui e gli altri poli dell'Alessandrino; allargamento della S.S. 334 da Acqui al confine con la Liguria".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti in aula.
Ricordo che riguarda anche tale Comprensorio l'emendamento presentato dall'Assessore Rivalta, approvato precedentemente: a pagina 6, punto 1), seconda riga, dopo "completare" aggiungere: "secondo quanto previsto dai programmi di intervento in attuazione della legge regionale n. 9/1980".
Vi do lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale visti gli artt. 4 (secondo comma), 39 (secondo comma) e 75 dello Statuto regionale visti i combinati disposti degli artt. 11, 12, 13 della legge regionale 19/8/1977 n. 43 recante 'Le procedure della programmazione, e dell'art. 80 della legge regionale 5/12/1977 n. 56 recante 'Tutela ed uso del suolo' e successive modifiche ed integrazioni esaminato il primo schema di piano socio-economico territoriale approvato dal Comitato comprensoriale di Alessandria con deliberazione n.
31 del 6/3/1980 e costituito dai seguenti documenti: A) relazione sulla situazione socio-economica del Comprensorio e suoi prevedibili sviluppi futuri, per l'arco temporale di riferimento adottato B ) indirizzi programmatici socio-economici ed amministrativi C) primo schema di piano territoriale di cui all'art. 7 (quarto comma) della legge regionale 5/12/1977 n. 56 e successive modificazioni ed integrazioni constatato che lo schema di piano in oggetto è stato sottoposto alle consultazioni di cui all'art. 7 della legge regionale 4/6/1975 n. 41 recante 'Individuazione ed istituzione dei Comprensori' constatato che la Giunta regionale ha dato notizia dell'avvenuta trasmissione dello schema di piano da parte del Comprensorio di Alessandria, con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale delta Regione Piemonte n. 16 del 6/5/1981 preso atto delle osservazioni di merito espresse, ai sensi di legge dalla I Commissione consiliare e dal Comitato Urbanistico Regionale, e delle considerazioni parallelamente svolte dalla II Commissione consiliare preso atto che la Giunta regionale ha integrato lo schema di piano comprensoriale con proprie osservazioni formulate sulla base delle indicazioni delle Commissioni consiliari I e II e del Comitato Urbanistico Regionale; preso atto dell'esame effettuato dalla I e II Commissione consiliare del provvedimento della Giunta regionale di adozione dello schema di piano comprensoriale, apportando modificazioni ed integrazioni visto il parere favorevole espresso dalla I e II Commissione consiliare delibera di esprimere parere favorevole al provvedimento della Giunta regionale di adozione del primo schema di piano del Comprensorio di Alessandria di cui alla deliberazione n. 8718553 del 16/7/1981 con le modificazioni ed integrazioni di cui in premessa, che sono allegate alla presente deliberazione per costituire parte integrante e sostanziale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 21 voti favorevoli e 15 astensioni.
Infine, circa il piano socio-economico territoriale del Comprensorio di Casale Monferrato, è stato presentato il seguente emendamento dal Consigliere Ariotti: a pagina 13, quindicesima riga, la frase "Le altre aree previste rivestono invece un interesse eminentemente comprensoriale". Viene anticipata la settima riga dopo "Casale".
La parola all'Assessore Simonelli.



SIMONELLI Claudio, Assessore alla programmazione

L'emendamento presentato dal Consigliere Ariotti va inteso nel senso che l'area della Val Cerrina è indicata come area di rilievo comprensoriale, il che mi pare corretto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Genovese.



GENOVESE Piero Arturo

Siamo d'accordo perché rimane fermo tutto il resto. Riguarda la gerarchia delle aree e non la priorità di realizzazione.



PRESIDENTE

Chi è favorevole all'emendamento presentato dal Consigliere Ariotti è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti in aula.
Ricordo che riguarda anche tale Comprensorio l'emendamento presentato dall'Assessore Rivalta, approvato precedentemente: a pagina 6, punto 1), seconda riga, dopo "completare" aggiungere: "secondo quanto previsto dai programmi di intervento in attuazione della legge regionale n. 9/1980".
Vi do lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale visti gli artt. 4 (secondo comma), 39 (secondo comma) e 75 dello Statuto regionale visti i combinati disposti degli artt. 11,12, 13 della legge regionale 19/8/1977 n. 43 recante 'Le procedure della programmazione, e dell'art. 80 della legge regionale 5/12/1977 n. 56 recante 'Tutela ed uso del suolo' e successive modifiche ed integrazioni esaminato il primo schema di piano socio-economico territoriale approvato dal Comitato comprensoriale di Casale Monferrato con deliberazione n. 35 del 21/4/1980 e n. 16 del 12/5/1981 e costituito dai seguenti documenti: A) relazione sulla situazione socio-economica del Comprensorio e suoi prevedibili sviluppi futuri, per l'arco temporale di riferimento adottato B) indirizzi programmatici socio-economici ed amministrativi C) primo schema di piano territoriale di cui all'art. 7 (quarto comma) della legge regionale 5/12/1977 n. 56 e successive modificazioni ed integrazioni constatato che lo schema di piano in oggetto è stato sottoposto alle consultazioni di cui all'art. 7 della legge regionale 4/6/1975 n. 41 recante 'Individuazione ed istituzione dei Comprensori' constatato che la Giunta regionale ha dato notizia dell'avvenuta trasmissione dello schema di piano da parte del Comprensorio di Casale Monferrato, con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 18 del 6/5/1981 preso atto delle osservazioni di merito espresse, ai sensi di legge dalla I Commissione consiliare e dal Comitato Urbanistico Regionale, e delle considerazioni parallelamente svolte dalla II Commissione consiliare preso atto che la Giunta regionale ha integrato lo schema di piano comprensoriale con proprie osservazioni formulate sulla base delle indicazioni delle Commissioni consiliari I e II e del Comitato Urbanistico Regionale; preso atto dell'esame effettuato dalla I e II Commissione consiliare del provvedimento della Giunta regionale di adozione dello schema di piano comprensoriale, apportando modificazioni ed integrazioni visto il parere favorevole espresso dalla I e II Commissione consiliare delibera di esprimere parere favorevole al provvedimento della Giunta regionale di adozione del primo schema di piano del Comprensorio di Casale Monferrato di cui alla deliberazione n. 88/8554 del 16/7/1981 con le modificazioni ed integrazioni di cui in premessa, che sono allegate alla presente deliberazione per costituire parte integrante e sostanziale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 23 voti favorevoli e 15 astensioni.
Convoco i Capigruppo per stabilire il programma dei lavori della seduta del 29 luglio prossimo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18)



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