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Dettaglio seduta n.44 del 05/03/81 - Legislatura n. III - Sedute dal 9 giugno 1980 al 11 maggio 1985

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Iniziamo con il punto primo all'ordine del giorno: "Approvazione verbali precedenti sedute". Se non vi sono osservazioni i processi verbali delle adunanze del 12, 13, 16, 17 e 24 febbraio si intendono approvati.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interrogazione dei Consiglieri Chiabrando, Lombardi e Penasso relativa agli eventi calamitosi del 26 giugno e 9 luglio 1980


PRESIDENTE

Proseguiamo con il punto secondo all'ordine del giorno: "Interrogazioni ed interpellanze".
Discutiamo per prima l'interrogazione dei Consiglieri Chiabrando Lombardi e Penasso relativa agli eventi calamitosi del 26 giugno e 9 luglio 1980.
Risponde l'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Intanto devo comunicare che, a differenza di quanto è detto nell'interrogazione, gli uffici periferici stanno procedendo alla liquidazione dei contributi come segue: art. 5, comma primo, sono stati emessi 870 nulla osta per 1 miliardo e 600 milioni art. 5, comma secondo, sono stati emessi 508 decreti, realmente pagati entro l'esercizio precedente (la situazione è al 23 gennaio) per un importo di 223 milioni art. 7 (prestiti quinquennali) sono stati emessi 1.410 nulla osta per un importo di 4 miliardi 382 milioni.
Si è interrotto il pagamento dei contributi di cui all'art. 5, comma secondo (contributi in conto capitale). Entro il mese di dicembre si sarebbe dovuta chiudere l'amministrazione, ma in realtà si è chiusa alla fine di gennaio; stanno tornando i fondi alla tesoreria; nelle prossime settimane, mentre i nulla osta procedono, riparte il pagamento dei contributi in conto capitale con gli accrediti alla variazione del bilancio. La variazione del bilancio è accompagnata da una relazione in cui L Giunta chiede l'aumento delle quote anticipate per 1 miliardo e mezzo.
L'azione indetta dalle organizzazioni interessate e dalla Regione per ottenere il miglioramento della legge 364 ha conseguito un successo sul piano parlamentare e sul piano politico, tanto che è stato messo a punto un disegno di legge che accoglie gran parte delle rivendicazioni sostenute dalla Regione; il disegno di legge non è ancora stato approvato per le vicende che tutti conosciamo e che si sbloccheranno non appena la legge finanziaria approvata dalla Camera verrà approvata anche dal Senato e potranno essere avviate le leggi di finanziamento.
Gli uffici regionali e le Commissioni comunali sono finalmente riusciti a costruire e a collaudare una procedura nuova che riduce i tempi di gestione della legge 364, tempi che un tempo superavano due o tre anni, che oggi invece si riducono a 6-8 mesi, un anno. Infatti, nei prossimi mesi tutta la partita sarà chiusa; un primo scaglione è stato pagato ancora nell'esercizio 1980 secondo gli impegni che avevamo assunto negli incontri con i produttori.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PICCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lombardi.



LOMBARDI Emilio

Non è la prima volta che le informazioni dell'Assessore all'agricoltura non corrispondono alla realtà della situazione.
L'emissione dei nulla osta non significa pagamento. Diamo atto agli uffici e ai funzionari della solerzia con cui hanno operato; malgrado questo i produttori agricoli non hanno ottenuto il pagamento.
Non discuto sul pagamento di cui all'art. 5, comma primo, per quel che riguarda il contributo a fondo perduto, metto invece in discussione i pagamenti di cui agli artt. 5, comma secondo, e 7. Da accertamenti svolti nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo, al nulla osta non sono seguiti i pagamenti. Gli Ispettorati e gli uffici pur avendo ultimato l'istruttoria delle pratiche non sono in grado di effettuare i pagamenti anche per i motivi che ha detto l'Assessore e cioè che non è stato ancora fatto il riparto dei fondi e perché non conoscendo la consistenza delle somme stanziate sono impossibilitati di portare a compimento larga parte delle domande.
Diamo atto che le modifiche apportate sono state positive in quanto permettono l'emissione dei nulla osta e l'effettuazione dei pagamenti a tempi brevi. Tuttavia dobbiamo ricordare che nella riunione tenuta a S.
Stefano Belbo alla presenza dell'allora Presidente della Giunta Viglione e dell'Assessore Ferraris, venne assunto l'impegno proprio in virtù delle modifiche apportate alla procedura di pagare i produttori danneggiati entro il mese di novembre 1980. Quell'impegno assunto in un'assemblea affollata ed abbastanza tesa vista la gravità della calamità deve essere mantenuto pertanto gli uffici debbono essere messi in condizioni di funzionare.
Nel dichiararmi parzialmente soddisfatto della risposta dell'Assessore chiedo il mantenimento di quell'impegno in maniera che le aziende agricole possano ottenere presso gli Istituti di credito i prestiti e i contributi previsti dalla legge.



PRESIDENTE

La parola ancora all'Assessore Ferraris per un chiarimento.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Gli impegni presi sono quelli e dobbiamo mantenerli.
Desidero chiarire che, essendo stato informato che i nulla osta non venivano coperti, ho interessato gli Istituti di credito. Mi è stato assicurato da parte del direttore dell'Istituto Federale di Credito Agrario e da un funzionario del maggiore istituto che l'Istituto Federagrario sta coprendo i nulla osta che via via arrivano.
In ogni caso, ho convocato le banche in ordine a questi problemi affinché il lavoro delle Commissioni e dei funzionari non sia frustrato ed affinché non lo sia anche l'attesa dei produttori. Queste sono le garanzie parziali, almeno per quanto riguarda questi due Istituti.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Interrogazione dei Consiglieri Chiabrando, Lombardi e Penasso relativa alla questione del prezzo del latte


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione dei Consiglieri Chiabrando, Lombardi e Penasso relativa alla questione del prezzo del latte.
Risponde l'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Rispondo all'interrogazione con un ritardo enorme, in quanto la stessa interveniva nel momento in cui non erano ancora risolte le trattative.
Ora le trattative si sono concluse (iniziarono il 12 dicembre e si conclusero il 29 gennaio). L'interrogazione interveniva in un punto di generale rottura delle trattative, sia in Lombardia che in Emilia" che nel Veneto, che nella nostra regione. In quel momento l'iniziativa abbastanza felice della nostra Regione, attraverso una proposta di accordo che poi non fu sottoscritta neppure dai produttori, consentì di sbloccare la vicenda.
Il contratto del prezzo del latte si è poi concluso senza bisogno di dire ora, se era praticabile o meno una richiesta che viene fatta nell'interrogazione e che fu presa anche in considerazione, anche se la si ritenne abbastanza rischiosa: quella che fosse l'Assessore a stabilire il prezzo del latte, sulla base di un articolo ormai impugnato da una sentenza del Tribunale della CEE. Nel corso di quella trattativa contribuì a risolvere i problemi formali l'impegno assunto da parte delle aziende della Regione (dell'ESAP) a rispettare il prezzo del latte.
Devo dire subito - anche perché in merito c'è anche una mozione che forse conviene trattare a parte, in un dibattito apposito - che non è che le cose siano pacifiche sotto questo aspetto: vi sono industriali che non hanno firmato il contratto, pur avendo dichiarato di rispettarlo in ogni punto, ci sono altri che non garantiscono di rispettalo riguardo al punto del pagamento entro i 60 giorni. Da quella data ad oggi non passa settimana senza che vi siano incontri per rimuovere queste situazioni e, soprattutto per costruire alternative da avere al momento in cui si determinassero difficoltà più gravi.
Garantisco che le aziende dell'ESAP hanno assunto l'impegno di rispettare il prezzo del latte cosa come pattuito e tutte le condizioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lombardi per la replica.



LOMBARDI Emilio

Prendo atto dell'ammissione dell'Assessore che discutiamo questa interrogazione in un momento in cui, pur essendoci ancora dei problemi quello principale della firma del contratto è stato superato.
Sarebbe necessario che quando Consiglieri presentano interrogazioni su argomenti in quel momento sul tappeto vi fosse la possibilità di discuterle in tempi opportuni in questa sede.
Questo non è avvenuto ed oggi abbiamo, come ha già detto l'Assessore il problema nuovamente sul tappeto, non tanto per quanto riguarda la stesura formale del contratto, a cui si riferiva la nostra interrogazione quanto sul mantenimento delle voci contrattuali da parte degli industriali.
Il Capogruppo del P.S.I. ha presentato una mozione in merito, anche il nostro Gruppo si farà portavoce di una discussione nell'ambito del Consiglio su questo grosso problema, quindi riteniamo per il momento di non entrare nel merito e di rimandare le nostre osservazioni alla prossima discussione.


Argomento: Viabilità

Interpellanza del Consigliere Viglione relativa all'esercizio del casello "Santuario di Vicoforte" dell'autostrada Torino-Savona


PRESIDENTE

Il Consigliere Viglione illustra l'interpellanza relativa all'esercizio del casello "Santuario di Vicoforte" dell'autostrada Torino-Savona.



VIGLIONE Aldo

La questione relativa alla Torino-Savona è troppo nota a voi perché io la debba riprendere qui oggi; è stata oggetto di dibattiti in questo Consiglio, nonché a livello parlamentare, di iniziative dei Ministri quindi non intendo ripercorrere per intero la strada di questa vicenda.
D'altronde, l'Assessore avrà modo probabilmente di dare della informazioni che riguardano specificamente questa zona.
Mi permetterò soltanto di far presente il nodo di Mondovì, che non solo deve trovare una sua rilevanza per le caratteristiche che l'economia della zona richiede, ma, evidentemente, per tutta un'altra serie di fattori che l'Assessore vorrà anche puntualizzare in questa sede. Più propriamente nella zona di Mondovì abbiamo incentrato il nostro discorso su un fatto che parrebbe di piccola rilevanza, quello del casello di Vicoforte, ma che invece costituisce il nodo importante di un'economia di una zona che ha avuto uno spopolamento ed una situazione non certo favorevole negli ultimi decenni.
Questo casello, che fu voluto anche dalle Amministrazioni locali, dalle varie comunità locali, in specie poi dall'attuale Presidente della Comunità montana delle Valli monregalesi, ha costituito per tutta quella zona che diparte da questo casello per i Comuni di Briaglia, Niella, per tutta la parte della Langa che si stende su Castellino, su Iliano, cioè sulla zona più povera del Monregalese, un raccordo con le valli che si snodano attorno al Tanaro, cioè le Valli Mongia, Pamparato, Viola, valli che hanno potuto dare una ripresa dal punto di vista turistico, commerciale ed agricolo e forse, una speranza di un rilancio economico a tutta la zona.
Quindi non paia oggi, all'Assessore eppure al Consiglio regionale, che interpellanza si muova soltanto nella piccola dimensione che può costituire un casello che oggi viene messo in forse, il quale ha costituito per tanti anni uno snodo economico per tutta la zona. Il problema è molto più ampio ed ho voluto illustrarlo e puntualizzarlo perché si tratta di una zona che ha subito il maggior degrado e, specificamente, della zona che si snoda storno al Cebano, attorno alla prima Langa monregalese, attorno alle Valli del Tanaro, che ha avuto una lieve ripresa con il turismo ed oggi attraverso il nodo autostradale potrebbe avere una diversa collocazione economica ed anche dal punto di vista più proprio delle attività produttive, tenuto conto che si sono aperte delle piccole industrie le quali hanno dato vita ad un'economia che negli ultimi decenni aveva subito un impoverimento generale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cerutti.



CERUTTI Giuseppe, Assessore ai trasporti e viabilità

Il collega Viglione ha già illustrato la propria interpellanza che parte proprio dall'aspetto che il casello "Santuario di Vicoforte" ha in questo Momento. Ritengo che, prima di dare alcune risposte sull'intervento vero e proprio della viabilità e sugli indirizzi programmatici della Regione, sia bene sottolineare alcuni aspetti di questo casello.
Il casello del "Santuario di Vicoforte" di Mondovì dista 3 km dall'uscita a valle per Mondovì e km 4,5 dall'uscita, verso monte, da Niella Tanaro.
E' rimasto chiuso al traffico durante il periodo in cui l'autostrada nel tratto Ceva-Altare ha funzionato solo nella direzione in discesa (Altare-Ceva) per i noti motivi di sicurezza.
Attualmente il casello è in funzionamento meccanizzato per tutti i mezzi con esclusione dei carichi eccezionali.
I dati di traffico per i tre caselli in questione, Mondovì, Santuario di Vicoforte e Niella Tanaro, sono i seguenti Traffico ann. veicoli: Mondovì: 13.353.053 - Santuario di Vicoforte: 30.259 - Niella Tanaro: 358.293.
Introiti: Mondovì: L. 650.693.621 - Santuario di Vicoforte: L. 8.008.675 - Niella Tanaro: L. 146.368.363.
Costo esercizi: Mondovì: L. 340.185.458 - Santuario di Vicoforte: L. 100.953.628 Niella Tanaro: L. 154.707.071.
I problemi posti dall'interpellante riguardano, tuttavia, reti viarie operanti a livelli diversi che vanno esaminate a diverso livello e cioè: per quanto riguarda la grande viabilità dai dati emerge che le correnti di traffico principali, in entrata ed in uscita dall'autostrada e che interessami il territorio per le attività economiche operanti e in sviluppo, si pensi all'area industriale, attrezzata di Mondovì e le attività di carattere turistico e di svago preferiscono perché vie più brevi, i percorsi in, partenza dai caselli di Mondovì o di Niella Tanaro.
Infatti, il traffico con direzione da e per Torino interessa la SS 28 dir, e la provinciale per Villanova, mentre il traffico con direzione da e per Savona interessa la SS 28 e, in parte, la Fondo-Valle.
In proposito si informa che è allo studio da parte della Regione con il Comune, il Comprensorio e l'ANAS una variante alle SS 28 e 28 dir., che superi il nodo di Mondovì, assicurando un notevole miglioramento per tutti i collegamenti convergenti sulla città provenienti dal territorio circostante, nonché a quelli di scorrimento, anche in considerazione del fatto che Mondovì costituisce uno dei poli attraversati dall'asse Pedemontano, nonché punto di raccordo tra il suddetto asse e l'autostrada Torino-Savona.
Le direttrici di traffico provenienti dalla Liguria verso le zone di interesse turistico, citate dall'interpellante, potranno quindi avvalersi convenientemente della suddetta variante insieme all'attuale raccordo autostradale, mentre le direttrici di traffico con direzione nord, dal casello di Niella Tanaro potranno indirizzarsi verso la strada provinciale di "Fondo-Valle Tanaro" (in corso di esecuzione) in grado di svolgere un rilevante ruolo a sostegno delle economie locali.
Va detto, tuttavia, che sussistono varie carenze in fatto di possibili migliorie ai tracciati e di manutenzione, espresse e quantificate peraltro in modo indicativo, nel piano regionale dei trasporti.
Per quanto riguarda poi la viabilità minore che collega l'autostrada Torino-Savona e le strade statali 28 e 28 dir, alla viabilità provinciale e comunale, si osserva che essa risente anche pesantemente della morfologia notevolmente tormentata del territorio. Ciò vale anche per quella viabilità provinciale di collegamento fra i Comuni minori nell'area in questione.
Ad ogni modo la Provincia di Cuneo potrà indicare nei propri programmi che usufruiscono dei contributi regionali ai sensi della legge n. 28/1975 quelle esigenze di migliorie, finora non fatte e rilevate come prioritarie rispetto ad altre.
Per quanto riguarda infine la gestione del casello in forma automatizzata si fa notare come essa sembri difficile già ora nella presente configurazione degli accessi e del movimento veicolare in relazione al volume di traffico che percorre l'autostrada. Inoltre tale tipo di esercizio presenta non pochi problemi di sicurezza, operando in assenza di controlli da parte del personale se non di tipo saltuario.
E' bene qui precisare che, per quanto riguarda la circonvallazione di Mondovì, abbiamo utilizzato l'incarico dato alla SPEA per una fattibilità della Pedemontana, al fine di una collaborazione sia con il Comprensorio sia cori il Comune d: Mondovì, per arrivare ad un progetto d: circonvallazione che non sia di tipo esecutivo ma vicino alla progettazione di appalto vero e proprio, il quale è stato inserito in forma prioritaria tra gli interventi che la Regione intende operare nel quadro del prossimo piano triennale che l'ANAS, dovrà predisporre, sulla 28 e sulla 39 non solo in funzione dei collegamenti con la Liguria, ma proprio per tutti i problemi che l'interpellante ha posto e che sono rilevanti per lo sviluppo dell'intera zona.
Ora, se incertezza c'è in questo momento, è per la mancanza di un piano nazionale che ci consenta di andare ad operare scelte definitive sul territorio riguardo a questa viabilità; mentre per il problema che è stato ed è ancora oggi oggetto di discussione parlamentare, di raddoppio della Torino-Savona (che è un altro degli aspetti importanti legati al famoso sblocco del 18 bis) in un incontro avuto in Liguria con la Giunta regionale ligure abbiamo voluto sottolineare che il Piemonte guarda con attenzione al problema del raddoppio dell'autostrada, ma che questo aspetto va visto anche in considerazione di quanto la Regione Liguria con il problema dello studio dei porti integrati liguri riesce a dare come soluzione prioritaria per queste aspetto di collegamento.
Non possiamo dimenticare che se verrà attuato questo progetto di porti integrati della Liguria, ciascuna parte di questi porti sarà direttamente interessata ad un'azione specifica: si parla di Savona come porto carbonifico vero e proprio, si parla di porti come Vado ed altri, con specifiche soluzioni di scarico petrolifero esclusivo e di trasporto merci.
Tutto questo comporterà la creazione indubbiamente di collegamenti viari tali da assicurare all'hinterland (al Piemonte e di conseguenza alla zona al di qua degli Appennini) le condizioni ottimali per non creare un intasamento dei porti e, quindi, situazioni insostenibili anche all'aspetto della viabilità. Abbiamo detto ai colleghi liguri che, pertanto, pur guardando con attenzione al problema della Torino-Savona, riteniamo che le tre direttrici principali, oltre a quella della Torino-Savona come eventuale raddoppio o come allargamento o come modifica, che sono da considerare prioritarie nel piano triennale ANAS sono la 28 e la 30, perch oltre a problemi di semplice collegamento risolverebbero problemi riguardanti l'intero sviluppo della zona.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Viglione per una breve replica.



VIGLIONE Aldo

Ringrazio molto l'Assessore della risposta e mi dichiaro soddisfatto.
Egli ha attentamente posto l'accento sul ruolo che per le Valli monregalesi, del Tanaro e della prima Langa monregalese, questo molo che va da Ceva a Niella, a Vicoforte, a Mondovì, costituisce; noi riteniamo questo casello di Vicoforte in pericolo e desideriamo che invece non lo sia.
Capisco perfettamente che il casello di Ceva probabilmente potrà servire meglio le Valli del Tanaro o quello di Mondovì potrà servire meglio le Valli monregalesi, ma tutta ['economia di una zona che ruota attorno a decine e decine di paesi si svolge su questa area geografica attraversata dall'autostrada.
Dunque, nel ringraziare l'Assessore vorrei che nell'incontro con il Comprensorio di Mondovì, proprio per le vicende che accompagnano il progetto del nuovo asse autostradale che sarà la variante di Mondovì, siano sentiti tutti questi piccoli Comuni che hanno avuto nella loro storia una sorta di decapitazione, ma che intendono riprendere l'economia ed una vita più civile. Anche un piccolo fatto, come questo casello, può costituire per una zona tanto compromessa dal punto di vista economico e sociale, motivo di ripresa.


Argomento: Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Interrogazione dei Consiglieri Lombardi, Chiabrando, Martinetti, Martini Paganelli e Penasso relativa al problema dell'irrigazione in provincia di Cuneo


PRESIDENTE

Interrogazione dei Consiglieri Lombardi, Chiabrando, Martinetti Martini, Paganelli e Penasso relativa al problema dell'irrigazione in provincia di Cuneo.
Risponde l'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Per quanto riguarda il rinnovo della Commissione regionale per il Moiola, informo che il 26 gennaio l'Assessorato ha invitato gli enti, già rappresentati nella precedente Commissione regionale ed il Consiglio regionale stesso a procedere al rinnovo dei rappresentanti. Non appena saranno pervenuti i nominativi, la Giunta predisporrà la deliberazione di nomina della Commissione.
Per quanto riguarda lo stato di avanzamento degli studi, devo dire che gli stessi non hanno proceduto molto rispetto a quanto era già stato sviluppato dalla precedente Commissione regionale, la quale aveva dato orientamenti e indirizzi che furono approvati, anche da parte degli oppositori a quella grande opera.
La Commissione aveva pure provveduto ad integrare un precedente organismo tecnico che operava presso la Provincia di Cuneo affinch procedesse su quella linea ed offrisse indicazioni tali da consentire ad ognuno di compiere le proprie scelte.
Alla Provincia, titolare dell'iniziativa, è stata fatta da parte del Ministero, l'assegnazione dei fondi. La Provincia è anche titolare degli studi per i quali la Regione, con proprio atto, concorre nel pagamento delle spese.
Per quanto riguarda i gravi problemi dell'irrigazione del Piemonte-sud devo confermare, come del resto lo riconfermerà il piano regionale di sviluppo, le scelte che avevamo compiuto che vanno nella direzione del riequilibrio. Ma più che di Piemonte-sud parlerei di tutto il Piemonte carente di strutture e di risorse idriche. La nostra Regione dispone delle maggiori strutture irrigue esistenti in Italia che però sono concentrate nelle Province di Vercelli e di Novara e che interessano Soltanto parzialmente la Provincia di Torino, per cui anche la Provincia di Torino ha le stesse esigenze, anche se in misura minore di quelle delle Province di Cuneo, Asti e Alessandria.
Questa scelta dovrà essere mantenuta e nel limite delle possibilità esaltata.
Essa si articola nella ricerca di nuove risorse idriche, nella costruzione di bacini d'invaso o di serbatoi per l'utilizzo plurimo delle acque, coinvolgendo altri enti nelle spese di costruzione. In questo senso sono stati presi contatti con l'Enel. Si sono individuati il Moiola, il bacino del Borbera; si è avviata con l'Assessorato alla pianificazione territoriale una valutazione sul possibile ripristino della diga di Molare: pronunciando questa parola, torna alla mente quello che è stato in tempi andati il piccolo Vajont del Piemonte. Indipendentemente da come si concluderà la vicenda del Moiola si tratterà di riprendere in considerazione i progetti a suo tempo elaborati dal Consorzio Interprovinciale per l'utilizzazione delle acque del Tanaro. Per quanto riguarda il Borbera sono sorti alcuni intralci da parte dei Comuni e della Comunità montana, tranne Tortona il Comune titolare dell'iniziativa. Temo però che di fronte all'opposizione degli altri Comuni, anche Tortona finisca con il recedere. Abbiamo seriamente considerato la proposta del MAF, opportunamente informato essendo quei bacini di competenza del Ministero dell'Agricoltura in ordine all'eventualità di destinare almeno una parte dei finanziamenti per un'opera in provincia di Cuneo che non era stata inclusa in quanto non prioritaria. Si tratta del Lago Paradiso iniziativa promossa dal Consorzio Brobbio Pesio, che ha il parere favorevole di tutti i Comuni della zona e del Comprensorio.
L'altra strada da percorrere almeno nella parte della Regione più carente di bacini, è quella delle trivellazioni per il prelievo di acque dalle falde sotterranee. I costi di gestione sarebbero maggiori .sia per il sollevamento sia per il maggior consumo di energia.
Il terzo aspetto, ma di non scarsa importanza, è quello relativo alla ristrutturazione e al miglioramento della rete e al ripristino delle opere dei danni provocati nel tempo.
Ricordo che per il canale De Ferrari, che deriva dal Tanaro che stava seccando è stato investito quasi 1 miliardo nel corso di questi tre anni.
Complessivamente in quella parte del territorio sono stati investiti 10 miliardi sui 17 che avevamo a disposizione. Sarà opportuno procedere anche in questa direzione in modo sempre più organico. Queste sono le tre vie che la Giunta intende percorrere per ovviare al gap di strutture e di risorse idriche.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARCHIARO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lombardi.



LOMBARDI Emilio

Vale la pena di portare al Consiglio gli antefatti in ordine all'irrigazione del Piemonte-sud. L'Amministrazione provinciale di Cuneo negli anni '70 aveva assegnato l'incarico di avviare gli studi per la costruzione di un invaso sulla Stura nel territorio dei Comuni di Moiola Gaiola e Demonte. Con l'entrata in funzione della Regione l'Amministrazione provinciale di Cuneo chiese l'intervento della Regione che fu deciso nel 1974, fu riconfermato nel 1975. Si arrivai al 31 agosto 1977 con l'istituzione di una Commissione avente lo scopo di coordinare e controllare l'elaborazione dei piani di intervento approvati nonché di presentare alla Giunta periodiche relazioni sullo stato dei lavori e sulle decisioni adottate o da adottare ai vari livelli degli organi competenti.
La Commissione in realtà fu convocata per la prima volta solo nel marzo '79.



REVELLI Francesco

Spiega perché.



LOMBARDI Emilio

Questo non lo so. La Commissione aveva una maggioranza,una presidenza aveva quindi delle persone che erano responsabili del suo funzionamento. Il problema è in sostanza complesso e tutte le forze politiche e sociali non trovano facilmente una soluzione adeguata. Non credo che ci siano motivi per polemizzare. La Commissione si è radunata poche volte, ma in quelle poche volte ha approfondito i temi e ogni forza politica, ogni Ente locale interessato ha espresso i propri pareri. Visto ché non si arrivava ad una conclusione concreta, venne attribuito il compito ad un Comitato ristretto di tecnici degli Assessorati all'ecologia e all'agricoltura e della Provincia di approfondire gli studi e i problemi in quel momento sul tappeto. Il Comitato tecnico in un promemoria inviato all'Assessore regionale all'agricoltura dice che il serbatoio sullo Stura di Demonte dovrebbe occupare il primo posto nell'ambito del piano di utilizzazione globale delle risorse idriche della provincia di Cuneo, compresi i bacini di accumulo che figurano nei progetti del Consorzio del Tanaro , visti questi ultimi in chiave prettamente piemontese.
Credo che di fronte alla posizione del Comitato tecnico si debba andare avanti perché i problemi sono estremamente gravi, perché il costo dell'irrigazione mancando un coordinamento e una programmazione stanno toccando vette insostenibili per l'azienda agricola.
Nella provincia di Cuneo ogni anno si installano nuove centrifughe e tutti sappiamo quali gravose spese si debbono sostenere per l'installazione, per il sollevamento dell'acqua, per i mezzi meccanici, per il carburante.
Si calcola che nella sola provincia di Cuneo manchino 200 milioni di metri cubi di acqua sia per distribuirla nelle zone asciutte sia per migliorare l'irrigazione nelle zone dove è carente.
Il progetto Moiola deve trovare una definitiva soluzione o attraverso l'approvazione del progetto preventivo o attraverso un ridimensionamento del progetto. Sono in atto alcune iniziative. L'Assessore ha ricordato il Brobbio Pesio, potrei ricordare la diga di Salmour o altre iniziative che stanno venendo nella zona del Saluzzese sul Varaita. A questo punto o il progetto del Moiola va avanti, oppure bisogna iniziare i progetti integrativi e in parte alternativi. Sollecito l'Assessore affinché faccia chiarezza sulle competenze dei vari enti interessati. Ritengo che le competenze siano regionali, l'Amministrazione provinciale di Cuneo è coinvolta ma la Commissione deve chiarire quali sono le competenze e le responsabilità dei vari Enti locali. Non sono d'accordo con l'Assessore sul discorso del riordino delle utenze irrigue. Questo sarà possibile se a monte avremo la possibilità di garantire agli attuali utenti una maggiore disponibilità di acqua.
Un anno di siccità, e questo è un anno particolare, costerà per mancata produzione agricola alla nostra regione, ben più del costo della diga del Moiola.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Nel caso di grandi invasi sono tre i livelli di competenza del Ministero per l'approvazione del progetto e il finanziamento dell'ente che ha ottenuto la concessione (in questo caso è la Provincia di Cuneo) del Consorzio delle acque del Tanaro.
Non rifaccio la vicenda del Tanaro. Per il Borbera la Regione deve dare parere favorevole o contrario perché il Ministero finanzia solo nel caso in cui la Regione abbia dato parere favorevole.
Su tutte queste iniziative, che da anni si trascinano, si deve fare chiarezza. Ognuno si assuma le proprie responsabilità.
Se il Consiglio nomina oggi i membri della Commissione, la riconvocheremo immediatamente, faremo il punto della situazione del Moiola e un dibattito generale sul tema delle acque. Non accetto un discorso separato perché le acque stanno diventando insufficienti. Occorre utilizzarle bene attraverso un piano di adduzione di riordino, di gestione.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione dei Consiglieri Ferro e Bruciamacchie relativa al problema del depuratore di Savona


PRESIDENTE

Il Presidente della Giunta informa i Consiglieri che deve assentarsi per incontrare l'Ambasciatore della Gran Bretagna.
Passerei alla successiva interrogazione presentata dai Consiglieri Ferro e Bruciamacchie relativa al problema del depuratore di Savona.
Risponde l'Assessore Salerno.



SALERNO Gabriele, Assessore all'ecologia

Come mia abitudine, ho già dato risposta scritta ai Consiglieri interroganti, leggerò quello che è scritto.
E' da tempo che il problema del risanamento della Valle Bormida è all'attenzione dell'Assessore per l'ambiente e l'energia.
Tralascio in questa sede di riassumere in dettaglio le vicende del passato, già richiamate in altre occasioni, ma rilevo comunque che ormai da almeno tre anni esistono stretti rapporti tra il nostro Assessorato ed il corrispondente della Regione Liguria e tali rapporti hanno condotto a formalizzare un'unità di intenti fra le due Amministrazioni, nonché la puntuale informazione degli Enti locali interessati sugli sviluppi della situazione legata alla realizzazione dell'impianto savonese in riunioni tenutesi nel Comune di Cortemilia, alcune delle quali in verità, alquanto vivaci e movimentate. Per completezza di informazione, anche se forse è superfluo ricordarlo, all'impianto savonese verrebbe convogliata la parte degli scarichi dell'ACNA di Cengio (300 mc/h) responsabile in massima parte dello stato di inquinamento del fiume. In data 27 febbraio 1981 si è svolto a Genova un incontro, presenti gli Assessorati all'ambiente delle Regioni Piemonte e Liguria, le Province di Asti ed Alessandria (era assente la Provincia di Cuneo), il Comprensorio di Alessandria, il Comune ed il Consorzio di depurazione del Savonese. Nel corso dell'incontro è emerso che è in fase di completamento l'appalto-concorso per l'aggiudicazione dell'opera e, quindi, sotto questo punto di vista si può dire che la situazione è a buon punto, Non sono state nascoste, invece, difficoltà di carattere finanziario, in quanto l'intera opera dovrebbe tostare 40 miliardi circa e, attualmente, sono disponibili 14 miliardi e 250 milioni dei quali 6 miliardi e 250 milioni stanziati dalla Regione Liguria e 8 miliardi dalla Cassa Depositi e Prestiti attraverso le procedure previste dalla legge 650/79. E' stato ancora precisato che l'ACNA, con la quale il Consorzio ha stipulato un'apposita convenzione, dovrà realizzare un impianto per trattare le restanti acque reflue (1.700 mc/h) che ditta ha dichiarato di poter scaricare nel fiume nei limiti della tabella A allegata alla legge 319/76 ed è disponibile a preparare le quote di ammortamento relative al costo della canalizzazione che dovrebbe convogliare i 300 mc/h sopraccitati.
Sono inoltre tuttora in corso da parte del Consorzio trattative con la Banca Europea degli Investimenti per ottenere un ulteriore prestito.
Sulla base di quanto sopra sposto sono stati posti in rilievo pertanto, problemi di reperimento dei fondi necessari per realizzare l'intera opera ed è stato rivolto un esplicito invito alla Regione Piemonte affinché intervenga dal punto di vista finanziario.
Le decisioni prese in quella riunione sono state le seguenti: costituzione di un gruppo di lavoro formato da rappresentanti delle due Regioni e del Consorzio per valutare le soluzioni tecniche e finanziarie del problema valutazione da parte di questo Assessorato, unitamente all'Assessorato al bilancio, della possibilità di contribuire ai costi di realizzazione dell'impianto direttamente o attraverso una garanzia fidejussoria.
Vorrei inoltre informare sugli ultimi sviluppi dell'attuazione delle 23/75 e 22/79 in merito alla realizzazione di impianti consortili nella Valle Bormida: costituzione del Consorzi. Predosa - Basaluzzo - Capriata d'Orba Silvano -Castelletto d'Orba: sono stati stanziati, sulla base della legge 22/79, 1 miliardo 200 milioni finanziamento di 650 milioni al Comune di Acqui Terme, in base alla legge 23/75 espletamento della gara d appalto da parte del Comune di Ovada e disponibilità di 380 milioni per la realizzazione del primo lotto in base alla legge 23/75 finanziamento di 150 milioni per il Comune di Gavi Ligure, in base alla legge 22/79 finanziamento di 100 milioni per il Comune di Bistagno, in base alla legge 650/79 finanziamento di 180 milioni per il Comune di Cortemilia, in base alla legge 22/79.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PICCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferro per la replica.



FERRO Primo

A me pare che anche dalle risposte che dava l'Assessore Salerno, oggi nella politica regionale cit sia piena consapevolezza che un'area come la Valle Bormida è tra quelle più emarginate e c'è consapevolezza che non è possibile puntare ad una politica di ripresa e di sviluppo della vallata che faccia leva sull'agricoltura e sul turismo, se prima non si risolve il problema dell'inquinamento. Non a caso, con la legge 22/79, l'area di intervento della Valle Bormida per quanto riguarda il risanamento delle acque veniva considerata un'area degna di attenzione: infatti, in questo biennio, non sono mancati investimenti e sforzi, in perfetta coerenza con le scelte compiute, dati riportati dall'Assessore a questo proposito, nella parte finale della sua risposta, lo confermano, ma per il fatto che l'ACNA opera sul territorio ligure ed inquina la parte piemontese della valle, è chiaro che questi sforzi non bastano.
Oggi, per quanto riguarda l'ACNA, siamo in una fase nuova, nel senso che con il depuratore di Savona, dopo cinquant'anni, finalmente si dovrebbero risolvere i problemi dell'inquinamento della valle. Sappiamo però, che il progetto del Consorzio di Savona prima di decollare deve superare numerose difficoltà che sono essenzialmente di due ordini: da un lato sembrano messi in forse gli accordi tra il Consorzio e l'ACNA sul pre trattamento delle acque da immettere nel depuratore, dall'altro è ancora tutta da definire la questione delle risorse finanziarie da reperire per costruire il depuratore, nel senso che solo una parte di esse sono assicurate dalla Regione Liguria.
Nella nostra interrogazione noi partivamo dalla convinzione che questi problemi per il grado di difficoltà che presentano non possono essere lasciati solo in mano al Consorzio. Per questo chiedevamo la disponibilità della Regione alla costituzione di un Comitato permanente composto dalle due Regioni e dagli Enti locali della zona, un Comitato che agisca sull'intero arco delle iniziative possibili per superare le difficoltà.
La risposta dell'Assessorato, dove comunica, tra l'altro, la disponibilità ad affrontare la questione del finanziamento del depuratore da parte della Regione Piemonte e la decisione assunta a Genova di costituire un gruppo di lavoro interregionale, ci vede più che favorevoli e, pertanto, ci dichiariamo soddisfatti.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione dei Consiglieri Martini, Lombardi, Martinetti e Paganelli inerente la Commissione di assegnazione alloggi per edilizia residenziale


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interrogazione dei Consiglieri Martini, Lombardi Martinetti e Paganelli inerente la Commissione di assegnazione alloggi per edilizia residenziale.
Risponde l'Assessore Rivalta.



RIVALTA Luigi, Assessore all'edilizia residenziale

L'interrogazione dei Consiglieri Martini, Lombardi, Martinetti e Paganelli fa riferimento al fatto che non siano state sollecitate a presentare nominativi per la nomina delle Commissioni per assegnazione di alloggi di edilizia agevolata altre associazioni oltre il SUNIA.
A questo proposito rispondo che il 24 ottobre 1980 sono state inviate dagli uffici dell'Assessorato, con lettera a mia firma, le sollecitazioni a tutti gli organismi che devono nominare, nell'ambito dell'edilizia residenziale, dei loro rappresentanti. Lo abbiamo fatto con tempestività al fine di avere al più presto le designazioni, sapendo che l'iter delle nomine è normalmente molto lungo.
A quel momento risultava presente come organizzazione regionale degli affittuari soltanto il SUNIA. Non potevamo sollecitare la presentazione di designazioni che a quelle associazioni che si sono presentate alla Regione dimostrando la loto caratteristica di associazione regionale: la presentazione costituisce un accreditamento presso la Regione. Noi non eravamo al corrente della presenza di altre associazioni a base regionale: la base regionale è richiesta espressamente dal decreto 1035, all'art. 6.
Solo nel mese di gennaio '81 è pervenuta agli uffici la documentazione fornita dall'Associazione Nazionale Inquilini Assegnatari (ANIA) volta a dimostrare la rappresentatività a livello, regionale dell'organizzazione stessa. Noi abbiamo richiesto chiarimenti a questa associazione in quanto mancavano elementi dimostrativi. I chiarimenti, che ci sono stati fatti pervenire il 10 febbraio 1981, dimostrano che l'organizzazione è presente nelle province di Torino, Cuneo, Vercelli, Alessandria e Novara. Sono in corso ulteriori contatti per accertare se l'organizzazione opera anche nella provincia di Asti. Qualora emergesse la rappresentatività regionale di questa associazione, sarebbe certamente invitata a presentare le designazioni. La ragione dell'elenco degli inviti del 24 ottobre sta quindi nel fatto che a quel momento erano accreditate alla Regione come organizzazioni a base regionale soltanto certe e non altre. In particolare per la Commissione riguardante l'assegnazione alloggi di edilizia residenziale pubblica, l'unica associazione che aveva presentato già in passato documentazione sulla sua presenza e articolazione su tutto il territorio regionale era il SUNIA.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martini.



MARTINI Mario

Intendevo limitare il mio intervento dicendo che prendo atto di quanto ha fatto l'Assessore per rimediare all'inconveniente iniziale dichiarandomi soddisfatto.
Invece, devo dichiararmi in modo assoluto insoddisfatto. A parte il fatto che mi pare sempre di fare un torto alla Giunta quando presento un'interrogazione. Si cerca di dare alle risposte una soluzione logica che però parte da preconcetti di carattere politico. Come si può dire "l'Assessorato per essere in regola ha inviato una lettera il 24 ottobre 1980. Non ha scritto all'ANIA perché l'associazione non si è presentata alla Regione"? Tutte le associazioni che esistono nel territorio piemontese hanno forse l'obbligo giuridico di presentarsi alla Regione? Non lo ritengo.
Una presentazione c'era ed era una presentazione logica. Il fatto, per esempio, che in alcune sedi dell'IACP c'era una rappresentanza dell'ANIA vuoi dire che quella associazione aveva già avuto da parte della Regione un riconoscimento ufficiale ed implicito in quanto la Regione stessa aveva nominato i suoi rappresentanti nei vari IACP.
L'Assessore avrebbe potuto dire che si è trattato di una svista oppure che non era in possesso di notizie precise e che appena questa notizia era pervenuta, si era messo in contatto con quella associazione che, pure avendo una rilevanza rappresentativa inferiore, ad esempio, al SUNIA tuttavia rappresenta qualche cosa nella realtà piemontese visto che, tutto sommato, non siamo per il monolitismo e che due posti sono per l'associazione degli assegnatari, abbiamo il dovere, quasi morale, di tener conto che esiste anche questa associazione e tutti assieme cercheremo di metterci d'accordo per darle la dovuta rappresentanza.
La documentazione è arrivata nel mese di gennaio. Ma in quale giorno del mese di gennaio? C'è poi la questione delle cinque province su sei che mi lascia allibito. Bisognerebbe riaprire il discorso sulla rappresentanza regionale che viene giuridicamente definita come rappresentanza in tutte le province ma - io direi - anche in tutti i Comuni, o in tutti i Comprensori nelle U.L.S. Facciamo attenzione perché il problema della casa è un problema sociale e a livello di U.L.S, nessuna associazione ha una rappresentanza regionale.
Signor Assessore, la prego di dare delle risposte che vadano al nocciolo del problema politico che è quello che io ho sollevato: dare una rappresentanza alle associazioni che operano a livello regionale in Piemonte. Tra queste c'e anche la mia.



PRESIDENTE

La parola ancora all'Assessore Rivalta.



RIVALTA Luigi, Assessore all'edilizia residenziale

Replico per fatto personale. Sul merito dell'interrogazione ho già risposto. La legge dice "base regionale". Finora la base regionale è stata intesa nella presenza articolata provinciale estesa a tutto il territorio regionale.
Rifiuto quello che ha detto il Consigliere Martini e cioè che ci sia nella mia risposta un preconcetto di natura politica: non fa parte della mia cultura, dei miei atteggiamenti, del mio modo di operare.
L'indicazione del Consigliere Martini non è fondata ed è falsa.


Argomento: Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Interrogazione del Consigliere Reburdo ed interpellanza del Consigliere Viglione relative all'utilizzo delle acque della fontana di Sagnass nel Comune di Caprie


PRESIDENTE

Esaminiamo congiuntamente l'interrogazione del Consigliere Reburdo e l'interpellanza del Consigliere Viglione relative all'utilizzo delle acque della fontana di Sagnass nel Comune di Caprie.
La parola al Consigliere Viglione per l'illustrazione dell'interpellanza.



VIGLIONE Aldo

Vorrei che fosse stabilito se le acque nella Regione debbano tendere ad essere catturate e distribuite in modo pubblico.
Il Gruppo socialista ritiene che un bene prezioso come l'acqua debba trovare rispondenza nella cattura e nella distribuzione da parte pubblica.
Onesto è l'obiettivo della nostra interpellanza.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marchesotti.



MARCHESOTTI Domenico, Assessore alle acque minerali e termali

L'istanza presentata dalla Società Fonti di Rocca Sella S.p.A. in data 28 dicembre 1979 è volta a richiedere la concessione mineraria per acque minerali Fontana Sagnass, già oggetto di Permesso di Ricerca rilasciato con D.P.G.R. del 12 luglio 1973, prorogato con successivi decreti in data 14 luglio 1975 e 31 maggio 1978 e scaduto il 12 gennaio 1980.
Durante la pubblicazione dell'Albo Pretorio del Comune di Caprie contro l'istanza succitata è stato presentato un ricorso da parte di privati cittadini. Contemporaneamente ai sensi dell'art. 18 del R.D. 29 luglio 1927 n. 1443 è stata data comunicazione della domanda all'Amministrazione p!ovinciale, alla C.C.I.A.A. di Torino ed al Comune di Caprie. Solo quest'ultima Amministrazione ha presentato opposizione mediante tre deliberazioni di Consiglio.
Il ricorso dei privati e le deliberazioni comunali sono tuttora all'esame di questo Assessorato anche se non sono stati presentati secondo le modalità previste dalla legge. La valutazione delle opposizioni dovrà tener conto del merito delle argomentazioni addotte; l'Amministrazione regionale, quindi, dovrà farsi carico delle stesse qualora vengano accolte.
Funzionari di questo Assessorato, come richiesto dalle deliberazioni del Consiglio comunale di Caprie, hanno avuto tre incontri con gli amministratori del Comune, in data 3 ottobre, 28 novembre e 4 dicembre 1980.
Durante questi incontri, a due dei quali ha partecipato un rappresentante della Società istante, gli amministratori comunali hanno ribadito le argomentazioni già espresse ed hanno portato a conoscenza dell'esistenza di un progetto. Progetto promosso dalla Comunità montana Bassa Valle Susa e Val Cenischia, che prevede un acquedotto che attingendo da una sorgente ubicata all'interno dell'atea richiesta in concessione dovrà fornire acqua potabile a due frazioni del Comune di Caprie.
Per giungere ad un ulteriore approfondimento della situazione, tenendo nel giusto e doveroso conto le necessità primarie esposte dalle popolazioni locali, questo Assessorato è tuttora in attesa dell'invio da parte della Comunità montana del progetto dell'acquedotto richiesto con nota del 12 dicembre 1980.
In data 26 gennaio 1981 infine ha avuto luogo un incontro con il Sindaco di Caprie, un rappresentante della Comunità montana ed una rappresentanza di cittadini del Comune interessato.
Durante tale incontro da parte di questo Assessorato si è fatto presente che la reiezione dell'istanza di concessione deve essere ampiamente motivata sia giuridicamente che tecnicamente, in quanto la regolamentazione delle acque minerali ricade nell'ambito della legge mineraria statale.
Il rappresentante della Comunità montana, impegnandosi ad inviare all'Assessorato competente copia del progetto una volta ultimato, ha dichiarato che l'acquedotto avrà una destinazione rurale e per la sua realizzazione sarà richiesto un finanziamento CEE nel quadro dei programmi di sviluppo delle zone montane.
A questo punto è doveroso un supplemento di indagine istruttoria che come già precedentemente accennato, tenda a verificare la compatibilità tra la captazione per acque minerali e l'utilizzo del giacimento idrico per usi pubblici.
Infatti ai sensi della legge mineraria nell'area di concessione, non è consentito l'utilizzo da parte del concessionario, di tutte le sorgenti emergenti, ma solo di quelle indicate nel verbale di delimitazione e captate mediante opere eseguite durante la vigenza del Permesso di Ricerca.
Occorre, inoltre, precisare che la destinazione di una sorgente per acque minerali non ne pregiudica in futuro l'utilizzo per altri scopi in quanto la concessione è temporanea. A questo proposito si deve tener conto che questa Amministrazione in assenza di norme legislative in proposito limita la durata della concessione per acque minerali a dieci anni eventualmente rinnovabili.
In data 12 febbraio 1981 la Comunità montana interessata ha inviato un telegramma in cui comunica che con delibera dell'11 febbraio 1981 ha approvato il progetto dell'acquedotto dei Sagnass e si riserva di inviarne copia.
Il prolungarsi della fase istruttoria è causato quindi dal fatto che tuttora si è in attesa di tutti gli elementi per poter giungere alla stesura di un atto da parte di questa Amministrazione regionale che non possa dar adito, nei limiti del possibile, ad alcuna opposizione giuridicamente motivata.
Come Assessore mi impegno, a conclusione dell'istruttoria, di portare le argomentazioni, per la conseguente dimissione in IV Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Viglione.



VIGLIONE Aldo

Ha ragione l'Assessore Marchesotti di proporre un incontro su questo tema che dia l'avviò ad una politica nuova nel campo delle acque, che chiamerei minerali.
Recenti inchieste televisive hanno rivelato che i cittadini bevono acqua venduta come acqua minerale che invece non lo è.
Consiglierei a tutti di spendere molto di meno e di attaccarsi al rubinetto di casa.
Il problema però è nel processo perverso avvenuto in tanti decenni attraverso una legge che grazie ad una concessione assegnava a compagnie private numerose fonti esistenti nella Regione per periodi lunghissimi impedendo ai cittadini di poterne usufruire. Questa situazione va sconfitta subito.
Condividiamo la proposta dell'Assessore di promuovere un confronto fra tutte le forze politiche in Commissione e ci dichiariamo soddisfatti della risposta.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reburdo.



REBURDO Giuseppe

Vorrei soltanto rubare qualche minuto perché questa questione non è secondaria rispetto al problema generale dell'uso pubblico delle acque, in particolare in quelle situazioni di difficoltà per quanto riguarda l'approvvigionamento idrico e la questione degli acquedotti di servizio abitativo.
La questione del Sagnass viene da lontano, nel senso che l'Amministrazione comunale nel '73 non fece opposizione alla concessione di permesso di ricerca ai signori che oggi, invece, fanno una richiesta di concessione per lo sfruttamento. Attorno a questa partita si è anche svolta una partecipazione di carattere popolare che ha assunto un significato rilevante, della quale mi sono occupato quando non ero Consigliere regionale, attraverso un'iniziativa del locale circolo ACLI di Caprie che nel febbraio 1980 fece opposizione alla{ richiesta di concessione di sfruttamento di queste acque. Oggi questa opposizione è cresciuta, sia nella popolazione, sia attraverso successive prese di posizione del consiglio comunale; ha visto posizioni unanimi delle forze politiche perch si eviti di dare questo tipo di concessione privata, quindi io ho ritenuto in data 13 gennaio di presentare un'interrogazione per avere ulteriori successivi chiarimenti ed approfondimenti della questione.
L'Assessore Marchesotti ha illustrato l'iter della pratica a livello burocratico - amministrativo. Vorrei qui ricordare che alla fine di gennaio (il 24, precisamente) c'è stato un Consiglio comunale aperto, con grande partecipazione di cittadini, dove c'è stata occasione di sottolineare ancora una volta come fosse necessario richiedere, nel limite del possibile, delle norme giuridiche ed amministrative da parte dell'Assessorato competente ed un rifiuto della concessione di sfruttamento di queste acque. Credo anche che l'Amministrazione comunale di Caprie e la Comunità montana abbiano fatto il massimo sforzo per proporre una soluzione alternativa, quella cioè indicata dall'Assessore Marchesotti. Ritengo che non appena avuta in mano la pratica relativa allo sfruttamento di quelle acque per quel tipo di acquedotto l'Assessorato debba andare rapidamente ad una decisione che tutti ci auguriamo sia di rifiuto alla concessione in uso e in sfruttamento di queste acque.
Voglio cogliere l'occasione per ricordare (è apparso in proposito un articolo su "Il Giorno" del 27 febbraio) un intervento del prof. Lombardi idrogeologo all'Università di Roma, il quale afferma che la maggior parte delle acque da tavola appartiene al tipo medio minerale e, in molti casi, è simile all'acqua distribuita dagli acquedotti cittadini. C'è, tra l'altro una disposizione recente del Ministero della Sanità che richiede un'istruzione delle pratiche per la concessione delle acque minerali in modo più condizionante di quello che era nel passato. In sostanza siamo di fronte ad uno sfruttamento di acque che vengono indicate come acque curative ma che, invece, in realtà, sono normali acque. In questo senso ritengo sia necessario ridiscutere, anche a livello di Commissione, questo problema, in quanto un litro di questa acqua minerale Viene a costare ben 600 lire.
La procedura che l'Assessore Marchesotti ha qui delineato per andare ad una definizione della pratica ritengo che debba tener conto di un orientamento di sostanziale rifiuto di questa concessione.



PRESIDENTE

Brevissimamente la parola all'Assessore Marchesotti.



MARCHESOTTI Domenico, Assessore alle acque minerali e termali

Volevo ringraziare i Consiglieri Reburdo e Viglione per aver posto il problema più generale della" legge che dovremmo predisporre per quanto riguarda le acque minerali.
Vorrei ricordare a Viglione che noi presentammo nella passata legislatura questa legge e la ritirammo perché non trovammo un accordo a livello politico. Ringrazio Viglione per aver sottolineato che i tempi di concessione sono uno degli elementi fondamentali: in questa direzione possiamo Muoverci, con gli impegni che il Consiglio assumerà, con maggiore snellezza e maggiore capacità. Le concessioni fatte da noi non vanno oltre i dieci anni, ma è altrettanto vero che la le e nazionale consente anche delle concessioni perpetue che, giuridicamente, è difficile far saltare.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione dei Consiglieri Bastianini, Marchini e Turbiglio inerente le iniziative dell'Assessorato all'assistenza circa la pubblicità data alle disposizioni regionali per l'erogazione dei contributi per il riscaldamento


PRESIDENTE

Procediamo con l'interrogazione dei Consiglieri Bastianini, Marchini e Turbiglio inerente le iniziative dell'Assessorato all'assistenza circa la pubblicità data alle disposizioni regionali per l'erogazione dei contributi per il riscaldamento.
Risponde l'Assessore Cernetti Bertozzi.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

In risposta all'interrogazione presentata dai Consiglieri Bastianini Marchini e Turbiglio - interrogazione relativa alle iniziative prese dall'Assessorato all'assistenza sulla pubblicità data alle disposizioni regionali, per l'erogazione dei contributi per il riscaldamento inverno '80/'81 - preciso quanto segue.
Sono state stampate 49.750 copie del manifesto, per un importo complessivo di L. 17.810.625 comprendente, oltre all'IVA, l'ingrandimento in gigantografia del so etto e gli oneri derivanti dal recapito a tutte le U.S.L. del materiale stesso.
Poiché molti Comuni lo scorso anno hanno lamentato un'informazione scarsa o del tutto mancante, il riparto dei manifesti è stato effettuato tenendo conto della popolazione e del numero dei Comuni, costituenti le singole U.S.L. In particolare all'U.S.L. 38, comprendente i Comuni di Favria e di Oglianico, sono stati inviati 800 manifesti.
L'indicazione del nome dell'Assessore aveva lo scopo di permettere agli amministratori locali di individuare immediatamente l'Assessorato competente nel gestire la legge regionale in questione.
Ho già avuto occasione di spiegarmi a voce in merito a polemiche sorti in materia.
Mi sono comportata come era stato fatto in altre occasioni è non mi risulta esista una normativa che Vieti la procedura seguita.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Mi dichiaro soddisfatto anche per galanteria!


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Interrogazione dei Consiglieri Chiabrando, Lombardi e Penasso relativa alla gestione ex caseificio Passera da parte dell'ESAP


PRESIDENTE

Infine esaminiamo l'interrogazione dei Consiglieri Chiabrando, Lombardi e Penasso relativa alla gestione ex Caseificio Passera da parte dell'ESAP.
Risponde l'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Il caseificio di Crescentino, prima dell'acquisto, da parte dell'ESAP lavorava circa 70 quintali di latte al giorno (circa 20.000 quintali all'anno). Dopo l'ingresso dell'ESAP, da una parte per le richieste delle organizzazioni professionali agricole e degli allevatori stessi, che per la volontà dell'ESAP di svolgere, attraverso l'azienda, i propri fini istituzionali di sviluppo dell'agricoltura, si sono via ..via ritirati quantitativi di latte superiori alla normale capacità lavorativa degli impianti e delle strutture.
Nel 1980 con l'aggravarsi della crisi nel settore del latte, si è accentuata la tendenza ad utilizzare l'azienda come strumento di sostegno della politica regionale del settore, ed in particolare in difesa del prezzo del latte.
L'esuberante raccolta di latte si poteva smaltire solo producendo gorgonzola (in grave crisi di mercato in quel periodo) o vendendo sotto costo il latte di supero.
Il controllo di una certa quantità di latte in più, d'altro canto, è opportuno se si tiene conto che con l'avvio del nuovo stabilimento in costruzione, cioè con il nuovo anno, sarà necessario disporre di latte in misura sensibilmente maggiore.
1977 gestione precedente - latte raccolto ql. 20.000 1978 gestione ESAP - latte raccolto ql. 54.000 +170 1979 gestione ESAP - latte raccolto ql. 69.000 + 27 1980 gestione ESAP - latte raccolto ql. 75.000+ 8 Si ricorda inoltre che a tutt'oggi le strutture e gli impianti del caseificio sono quelli originari, vecchi, irrazionali, inadeguati, non ritenendosi opportuno fare investimenti su immobili che andranno dismessi.
In tali condizioni la produttività del lavoro è bassa e di conseguenza i costi di produzione elevati.
Per quanto attiene agli abiti avuti dall'azienda da parte di Regione ed ESAP, la cosa è abbastanza semplice: la Società è stata costituita nel gennaio 1978 con un capitale di L. 20 milioni. Nel giugno 1979 il capitale sociale è stato elevato a L 200 milioni.
Contemporaneamente, l'uscita dalla società del socio privato, provocata nell'interesse dell'ESAP, ha determinato per la società stessa un onere di L. 36.000.000, somma che pertanto è stata rimborsata dall'ESAP in data 21 aprile 1980.
Nella stessa data l'ESAP ha rinunciato in favore della società al canone di affitto degli immobili per l'anno 1979, pari a L. 25.000.000. Si fa presente che la società non gode di contributi regionali quali spese di gestione, anticipazioni ai soci, ecc.
Nell'ambito degli interventi straordinari attuati dall'ESAP nel setti:ire latte durante la grave crisi dell'estate 1980, .Crescentino insieme a molte altre cooperative ha fruito i seguenti aiuti: L. 15.000.000 quale contributo sui maggiori quantitativi di latte raccolto L 25.000.000 di mutuo a tasso agevolato, quale anticipò sulle spese di gestione.
Nel settembre 1980 ha potuto trasformare un finanziamento bancario di L. 150.000.000 dal tasso normale al tasso agevolato.
Si fa presente che l'azienda ha un capitale versato di L. 200.000.000 a fronte di un bilancio che nel 1981 toccherà i 7 miliardi di lire. Nello stesso bilancio figurano nei costi L. 108.000.000 di interessi passivi.
Questo stato di cose ha determinato una consistente passività nella gestione 1980 (con origine anche dal 1979 per forti giacenze di gorgonzola il cui prezzo è inaspettatamente crollato).
Vi è tuttavia modo di ritenere che, a parte le strutturali difficoltà di tutto il settore, i motivi principali che hanno portato a tale passività sono di natura contingente e superabili con l'entrata in funzione della nuova struttura in costruzione (progetto FEOGA, costo complessivo circa 2.400.000.000), che consentirà il raddoppio della produzione con le stesse unità lavorative.
Le difficoltà finanziarie attuali sono legate all'impossibilità dell'ESAP di rifinanziare là società, per Mancanza del Consiglio di amministrazione.
Le maestranze del caseificio sono valide, le produzioni tipiche piemontesi sono apprezzate ed il mercato è allargabile non appena i nuovi impianti saranno in grado di funzionare.
Evidentemente in vista del prossimo passaggio della struttura ai produttori associati, si dovrà rispettare l'economicità della gestione, o quanto meno eventuali altri interventi di interesse generale dovranno essere tempestivamente finanziati.
Il prezzo regionale del latte è sempre stato rispettato.
Negli ultimi mesi la mancanza di liquidità porta ad inevitabili slittamenti di alcuni giorni nel pagamento. Solo il mese di dicembre anziché ai primi di febbraio, è stato pagato fra il 10 ed il 25 dello stesso mese. Analogo ritardo si verificherà per il mese di gennaio.
Agli interroganti trasmetterò i bilanci dell'esercizio 1978-1979.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Poiché mi sono assentato, essendomi stato detto dall'Ufficio di Presidenza che non si sarebbe risposto a questa interrogazione, non ho sentito la relazione dell'Assessore Ferraris. Mi riservo di leggerla e di verificare se le voci che abbiamo raccolto in periferia sono fondate o meno. Eventualmente tornerò sull'argomento se sarà necessario.
Abbiamo presentato questa interrogazione poiché nella zona circolano voci secondo cui il caseificio non avrebbe pagato il latte del mese di dicembre. Si dice che vi sia nella gestione un grande sperpero di soldi.
Vogliamo vedere adesso se sono fondate queste voci e le preoccupazioni sul futuro e quando e come ci sono le prospettive perché questa gestione passi veramente ai produttori come la legge stabilisce. Non so se dalla relazione risulteranno queste prospettive e le difficoltà finanziarie. Va fatto un discorso di verifica dei costi di gestione e di mercato.
Ci riserviamo di verificare la relazione e di pronunciarci successivamente.



PRESIDENTE

Le interrogazioni ed interpellanze sono così discusse.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

a) Congedi Passiamo al punto terzo all'ordine del giorno: "Comunicazioni del Presidente".
Comunico che hanno chiesto congedo i Consiglieri Carazzoni Montefalchesi e Sartoris.



PRESIDENTE

b) Presentazione progetti di legge



PRESIDENTE

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge: N. 58 : "Assegnazione di personale ai Gruppi consiliari", presentato dall'Ufficio di Presidenza in data 13 febbraio 1981 ed assegnato alla I Commissione nella stessa data N. 59: "Norme per l'esercizio delle funzioni relative alla rivendita di giornali e riviste", presentato dai Consiglieri Cerchio, Brizio Martini, Paganelli, Penasso e Sartoris in data 24 febbraio 1981 N. 60: "Aggiornamento dell'art. 1 della legge regionale 28/8/1979 n.
50. Modificazione della zona montana omogenea n. 11 dei Comuni delle Valli Monregalesi (provincia di Cuneo)", presentato dalla Giunta regionale in data 24 febbraio 1981 N. 61: "Integrazione e modificazioni alle leggi regionali 4/6/1975 n.
46 e.5/6/1979 n. 28", presentato dalla Giunta regionale in data 24 febbraio 1981.



PRESIDENTE

c) Apposizione visto Commissario del Governo



PRESIDENTE

Il Commissario del Governo ha apposto il visto: alla legge regionale del 13 gennaio 1981: "Convalida del Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 44 V.B. del 27/11/1980" alla legge regionale del 20 gennaio 1981: "Norme per la tutela del patrimonio ittico e per l'esercizio della pesca nelle acque della Regione Piemonte" alla legge regionale del 20 gennaio 1981 : "Istituzione del servizio per il coordinamento delle funzioni di competenza regionale in materia di attuazione dei regolamenti e delle direttive C.E.E.".



PRESIDENTE

d) Delibere assunte dall'Ufficio di Presidenza e dalla Giunta regionale



PRESIDENTE

Rendo note le deliberazioni assunte dall'Ufficio di Presidenza in data 11 febbraio 1981 e dalla Giunta regionale nelle sedute del 27 gennaio, 3, 9 e 23 febbraio 1981 in attuazione dell'art. 7, primo comma, della legge regionale 6 novembre 1978, n. 65.



DELIBERAZIONI ASSUNTE DALL'UFFICIO DI PRESIDENZA



SEDUTA DELL'11 FEBBRAIO 1981

Affidamento ai professori Antonio Annino dell'Università di Firenze Alberto Filippi dell'Università di Camerino, Antonio Melis dell'Università pii Siena e Marcello Carmagnani dell'Università di Torino dell'incarico di predisporre le relazioni introduttive al convegno su: "Le prospettive della democrazia in America Latina negli anni '80" Spesa totale: L. 4.000.000.
Affidamento ai professori Enzo Ferrero, Paolo Scaparone e Alberto Romano dell'incarico di collaborazione all'Ufficio Legislativo del Consiglio regionale.
Durata dell'incarico: 1 anno a decorrere dal 1 febbraio 1981.
Spesa complessiva: L. 14.823.534 (oltre all'IVA in quanto dovitta).
Affidamento allo Studio grafico "L'Equipe" s.a.s. dell'incarico dell'impostazione grafica ed elaborazione redazionale della Rivisto "Notizie della Regione Piemonte".
Spesa presunta per l'anno corrente: L. 8.000.000.



DELIBERAZIONI ASSUNTE DALLA GIUNTA REGIONALE

SEDUTA DEL 27 GENNAIO 1981 4 - Pagamento sul cap. 12750 del bilancio 1981 della somma di L.
1.000.000, dovuta all'Università di Torino per la ricerca sugli infortuni sul lavoro di cui alla D.G.R. n. 142-16535 del 21/11/1978.



SANLORENZO Dino

SEDUTA DEL 3 FEBBRAIO 1981.
51- Straordinaria riqualificazione infermieri generici e psichiatrici: corsi di preparazione all'esame colloquio di cui all'art. 1 della legge 3/6/1980 n. 243. Spesa L. 120.000.000. Cap. 10 72 0 (43317) Anno finanziario 1979



FERRERO Giovanni, BAJARDI

52 - Corso aggiornamento I.V.A. per docenti di Corsi di formazione professionale. Spesa di L. 6 25.000 sul cap. 11540/80 (4489).



FERRERO Giovanni

106 - Liquidazione onorari all'avv. Marco Casavecchia a seguito di consulenza legale e di assistenza in giudizio avanti il T.A.R. Piemonte nella causa Camerano. Spesa L. 577.273 (Cap. 1080/81).



TESTA Gianluigi

107 - Liquidazione parcelle al dr, arch. Angelo Gerbi e al dr, ing.
Guido Barba Navaretti per l'accertamento della consistenza per la determinazione del valore di terreni e fabbricati siti nei Comuni di Druento e Venaria Reale. Spesa di L. 15.270.296 oneri fiscali compresi (Cap. 1000/81).



TESTA Gianluigi

SEDUTA DEL 9 FEBBRAIO 1981 73 - Incarico al Centro Studi e Documentazione Internazionale (CESDI) della stesura di un documento relativo al quadro internazionale in cui si situa l'economia piemontese, da allegare all'aggiornamento 1980 della "Relazione socio-economica" predisposta dall'IRES. Spesa L. 1.035.000 oneri fiscali compresi (Cap. 2200/81).



SIMONELLI Claudio

SEDUTA DEL 23 FEBBRAIO 1981 14 - Affidamento al "Consorzio per il Trattamento AutoMatico dell'Informazione" della realizzazione della procedura informatica relativa all'archivio regionale del personale del Servizio Sanitario e sua gestione.
Importo L. 11.500.000 - Cap. 10677 bilancio 1981.



BAJARDI Sante

88- Carta regionale dei dissesti idrogeologici. Affidamento stesura grafico manuale, raccolta ed elaborazione dati concernenti frane ed allagamenti a Giordano Ettore e Turitto Ornella. Spesa complessiva L.
11.934.720. Capitolo 7000/81.



RIVALTA Luigi

89 - Modificazione deliberazione della Giunta regionale n. 33-1276 del 22 ottobre 1980 relativa alla liquidazione delle fatture per la redazione dei primi schemi di piani territoriali. Maggior onere di L. 147.783 - Cap.
7030 bilancio 1981.



RIVALTA Luigi

91- Commissione di studio per approfondimento metodologici diretti alla pianificazione dei servizi scolastici nell'ambito della pianificazione territoriale. Parziale modifica della D.G.R. n. 106-21412 del 29/5/1979.



RIVALTA Luigi

97- Leggi 10/12/1976 n. 319 e 24/12/1979 n. 650, Affidamento di incarico al dott. Bruno Brunetti, all'avv. Alberto Balcone ed al dott.
Giuseppe Marciante per l'interpretazione e l'attuazione delle suddette leggi, anche con riguardo alla legge 23/12/1978 n. 833. Impegno di spesa di L. 9.000.000 sul cap. 8950/81.



SALERNO Gabriele

165 - Autorizzazione a resistere in giudizio avanti il T.A.R.
piemontese ed affidamento incarico legale. Ricorrente: Daglio dott.
Vincenzo ed altri, avverso il provvedimento CO.RE.CO. Sezione di Alessandria n. 36 76 del 2/2/1977, concernente l'annullamento della deliberazione Consiglio amministrazione Ospedale Psichiatrico "S. Giacomo" Alessandria n. CL/77 dell'8/1/1977 in materia in materia trattamento economico. Spesa L. 300.000 sul cap. 1080/81.



TESTA Gianluigi

166 - Autorizzazione a resistere in giudizio avanti il T.A.R. Piemonte ed affidamento incarico legale. Ricorrente: Miretto Stefano .avverso deliberazione della Giunta regionale in data 4/4/1979 concernente l'annullamento parziale della concessione edilizia n. 10 del 2/3/1977 rilasciata dal Sindaco di Revello a favore del ricorrente. Spesa L. 300.000 sul cap. 1080/81.



TESTA Gianluigi

167 - Autorizzazione a resistere in ;giudizio avanti il T.A.R.
piemontese ed affidamento incarico legale. Ricorrente: s.a.s. Laboratorio Analisi "Cesare Battisti" avverso deliberazione Giunta regionale concernente il diniego di conferma nel rapporto convenzionale di cui al D.P.R. 16/5/1980. Spesa L. 300.000 - Cap. 1080/81.



TESTA Gianluigi

168 - Autorizzazione a resistere in giudizio avanti il T.A.R. Piemonte ed affidamento incarico legale. Ricorrente: S.p.A. Centro Diagnostico Cernia avverso deliberazione Giunta regionale n. 5/2546 del 3/12/1980 concernente il diniego di conferma nel rapporto convenzionale di cui al D.P.R. 16/5/1980. Spesa L. 300.000 - Cap. 1080/81.



TESTA Gianluigi

169 - Autorizzazione a resistere in giudizio avanti il T.A.R. Piemonte ed affidamento incarico legale. Ricorrente: Istituto Fisiomedico Ortopedico avverso deliberazione Giunta regionale concernente il diniego di conferma nel rapporto convenzionale di cui al D.P.R. 16/5/1980. Spesa L. 300.000 Cap. 1080/81.



TESTA Gianluigi

170 - Autorizzazione a resistere in giudizio avanti il T.A.R. Piemonte ed affidamento incarico legale. Ricorrente: s.n.c. I.R.M. Indagine Ricerche Mediche avverso deliberazione Giunta regionale concernente il diniego di conferma nel rapporto convenzionale di cui al D.P.R. 16/5/1980, spesa L.
300.000 - Cap. 1080/81.



TESTA Gianluigi

172 - Autorizzazione a resistere in giudizio avanti il T.A.R.
Piemontese ed affidamento incarico legale. Ricorrente: Cetico dr. Marco avverso deliberazione Giunta regionale n. 5/2546 del 3/12/1980 concernente il diniego di conferma nel rapporto convenzionale di cui al D.P.R.
16/5/1980. Spesa L. 300:000 - Cap. 1080/81.



TESTA Gianluigi

173 - Autorizzazione a resistere in giudizio avanti il T.A.R.
Piemontese ed affidamento incarico legale. Ricorrente: Sena dr. Luigi avverso diniego di conferma nel rapporto convenzionale di cui al D.P.R.
16/5/1980 e D.G.R. n. 5-254 del 3/12/1980. Spesa di L. 300.000 - Cap.
1080/81.



TESTA Gianluigi

174 - Autorizzazione a resistere in giudizio avanti la Pretura di Torino - Sezione Lavoro ed affidamento incarico legale. Ricorrente: Baldi geom. Florindo per il pagamento delle somme di cui a sentenza del Pretore di Torino - Sezione Lavoro, n. 856/80 dell'8-20/2/1980 e del Tribunale di Torino, Sezione Lavoro, n. 4832 del 13-11/10/12/1980. Spesa L. 300.000 sul cap. 1080/81.



TESTA Gianluigi

175 - Affidamento incarico per consulenza legale al prof, avv. Carlo Ettore Maiorca in ordine alla costituzione di consorzio per l'informativa nei pubblici servizi. Spesa L. 115.000 sul cap. 1080/81.



TESTA Gianluigi

176 - Liquidazione onorario all'avv. Marco Casavecchia a seguito di consulenza legale e di assistenza in giudizio avanti il T.A.R. nella causa ARIS. Maggior spesa di L. 447.170 sul cap. 1080/81.



TESTA Gianluigi

177 - Liquidazione onorario all'avv. Marco Casavecchia a seguito di consulenza legale e di assistenza in giudizio avanti il T.A.R. nella causa Valletti. Maggior spesa di L. 62.270 sul cap. 1080/81.



TESTA Gianluigi

178 - Liquidazione onorario all'avv. Marco Casavecchia a seguito di consulenza legale e di assistenza in giudizio avanti il T.A.R. nella causa CO.IM.PRE. Maggior spesa di L. 691.435 sul cap. 1080/81.



TESTA Gianluigi

189 - Affidamento incarico (gratuito) di collaborazione ed assistenza alla Presidenza in materia di rapporti con gli Enti locali: Trogolo Pier Giovanni. Stanziamento L. 1.000.000 (cap. 2250/81) per rimborso spese.



PRESIDENTE

281- Pagamento all'arch. B. Olivero di prestazioni professionali relative alla redazione dello stato di consistenza degli immobili occupati di urgenza per la sistemazione del Parco delle Vallere sito in Comune di Moncalieri. Spesa di L. 877.800, oneri fiscali compresi. Residui cap. 7930 del bilancio 1980.



TESTA Gianluigi

295 - Liquidazione onorario all'avv. Marco Casavecchia a seguito di consulenza legale e di assistenza in giudizio avanti il T.A.R. nella causa Quierio. Spesa di L. 679.560 sul cap. 1080/81.



TESTA Gianluigi

296 - Liquidazione onorario all'avv. Andrea Comba a seguito di consulenza legale e di assistenza avanti il T.A.R. nella causa Agnese.
Spesa di L. 765.460 sul cap. 1080/81.



TESTA Gianluigi

297 - Liquidazione onorario all'avv. Andrea Comba a seguito di consulenza legale e di assistenza in giudizio avanti il T.A.R. nella causa



SIMCO - Spesa L. 558.380 sul cap. 1080/81.



TESTA Gianluigi

298 - Autorizzazione ad intervenire in giudizio avanti il Tribunale Civile di Biella ed affidamento incarico legale. Ricorrente: Comune di Valle Mosso. Spesa L. 300.000 sul cap. 1080/81.



TESTA Gianluigi

Le comunicazione del Presidente sono così terminate.


Argomento: Problemi energetici - Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale (collegamenti via aerea Torino resto d'Europa; questione energetica)


PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale Enrietti per le sue comunicazioni.



ENRIETTI Ezio, Presidente della Giunta regionale

Ho tardato ad arrivare al Consiglio perché l'Ambasciatore della Gran Bretagna era presente a Torino ed ha portato un saluto al Presidente della Giunta.
Due brevissime comunicazioni. Una riguarda il problema dei collegamenti via aerea di Torino con il resto dell'Europa. Senza voler introdurre il dibattito che la Giunta proporrà di fare su tutta la politica dei trasporti in Consiglio regionale, mi preme dare alcune informazioni circa gli incontri che ho avuto, con altri miei colleghi Assessori, con il Presidente dell'Alitalia, Nordio e con il rappresentante della Cross Air, dr.
Friedman. Questi incontri sono frutto della delega che il Ministro dei Trasporti, Formica mi ha affidato nella ricerca di soluzioni tali che possano risolvere i problemi del collegamento del Piemonte con il resto dell'Europa, in particolare con le linee Torino - Ginevra, Torino - Zurigo Torino - Barcellona, Torino - Bruxelles. In questo incontro, che non è stato, ovviamente, né risolutore né definitivo, si sono avute assicurazioni e la disponibilità dell'Alitalia ad affrontare con concretezza operativa la necessità dei collegamenti del Piemonte con il resto dell'Europa.
Il discorso del Presidente Nordio, seppure non coincidente con tutte le esigenze del Piemonte, ha portato' ad una chiarezza di posizioni che almeno su questo piano, va riconosciuta positiva. La necessità di non togliere dei passeggeri alla compagnia italiana per portarli alle compagnie estere è un'esigenza oggettiva. L'oggettiva difficoltà economica dei trasporti a piccolo faggio di tutte le compagnie è un'altra dichiarazione oggettiva della quale non si può fare a meno di tenere conto. Gli impegni che si sono presi sono quelli di un censimento dei flussi di traffico delle priorità e, quindi, un conseguente nuovo incontro con l'Alitalia previa informazione al Ministro dei Trasporti. L'incontro che ho avuto ieri pomeriggio con i rappresentanti della Cross Air è di estrema disponibilità e sollecitudine da parte della medesima di fare i, collegamenti con Ginevra e con Zurigo senza il minimo dispendio da parte della Regione oppure del Governo italiano.
Queste cose che ho comunicato al Consiglio formeranno oggetto di una relazione che trasmetterò al Ministro Formica e, nel contempo, la Giunta predisporrà il programma dell'esame dei flussi e di tutti i dati tecnici per il quale l'Alitalia dovrà dare delle informazioni o delle controinformazioni precise. Quindi, faremo un dibattito in Consiglio regionale su tutto il problema dei trasporti. Pertanto potremo giungere, a mio avviso, a delle soluzioni positive entro breve tempo.
L'altra informazione riguarda l'incontro che ho avuto con Corbellini per la questione energetica, ma su questo avremo modo di confrontarci in Consiglio regionale, perché la Giunta propone che nel Consiglio del 12 marzo si svolga un dibattito sul problema energetico.
Un'altra informazione riguarda la proposta della Giunta emersa nella conferenza dei Capigruppo di andare con i Capigruppo a tenere una Giunta nella Val d'Ossola per esaminare i problemi di quelle popolazioni. Avremmo fissato per la data del 17 la presenza in Val d'Ossola della Giunta con i Capigruppo.



PRESIDENTE

La parola al collega Paganelli.



PAGANELLI Ettore

Intervengo sul secondo punto delle tre comunicazioni che il Presidente della Giunta ha fatto, solo perché ci sia chiarezza e non ci si trovi poi nella riunione dei Capigruppo in una situazione di difficoltà sull'ordine dei lavori del prossimo Consiglio.
Ho sentito - d'altra Parte l'avevo letto sui giornali - che la Giunta richiedeva questo dibattito su tutto il problema energetico per la seduta del 12 marzo. Se non vado errato, il giorno 13 la Commissione competente inizia l'esame di proposte di legge che si trovano in quella sede. Vorrei che ci fosse chiarezza nei due rapporti: il dibattito in Consiglio è un dibattito preliminare ai disegni di legge che sono stati presentati? Il dibattito in Consiglio si svolge con presentazione di un documento di intenti della Giunta?



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale.



ENRIETTI Ezio, Presidente della Giunta regionale

Non vi è dubbio che il dibattito sul problema energetico non può essere che di proiezione generale: precede la presentazione dei vari disegni di legge, in modo che possa dare degli orientamenti definitivi su questo argomento e dei confronti che possono essere poi utili alla predisposizione di precisi progetti di legge.



PRESIDENTE

La parola ancora al Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

Se la Giunta si presenterà con una relazione, questa dovrà essere distribuita qualche giorno prima, perché i Gruppi abbiano la possibilità di esaminarla.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Viglione.



VIGLIONE Aldo

Signori Consiglieri, vorrei sottolineare che il dibattito sull'energia parte da una mozione voluta dal Gruppo socialista e che le linee da perseguire in questo campo sono state presentate nella passata legislatura con il convegno sull'energia e con atti, documenti, iniziative perfezionamenti di processi informativi.
Non si parte dal nulla perché di documenti dal '75 all'80 ne sono stati prodotti sia dalla Giunta nel suo complesso sia in modo specifico dall'Assessore Rivalta che aveva questa attribuzione e questa competenza.
Quindi partiamo da momenti certi e precisi perché il problema è già noto e le linee e gli obiettivi che la Giunta intende cogliere sono stati da lungo tempo precisati.
Restano i nodi centrali che non sono di facile scioglimento. Il documento può riguardare questi.
Ho detto questo perché non vorrei che la nostra mozione sembrasse priva di ogni fondamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

In primo luogo bisognerà che la conferenza dei Capigruppo decida che Si svolgerà al 12 questo dibattito. In secondo luogo, in questa vicenda le questioni di procedura sono fondamentali, perché non dobbiamo dimenticare che esiste una mozione, che dà luogo ad un dibattito, per Regolamento proposta dal Gruppo Socialista; esiste un nostro ordini del giorno è poi vi sarà una formale richiesta della Giunta di presentazione di un suo documento. Quindi, rispettiamo la centralità del Consiglio: l'iniziativa politica è di un Gruppo, la Giunta farà la sua parte.
Peraltro, il Presidente Viglione ha introdotto alcuni argomenti, molto furbescamente, com'è nel suo stile: quando ci si riferisce alla passata amministrazione ci si riferisce alla Giunta, alla Regione, al Consiglio alla comunità regionale? Perché qui, quando si tratta di dare responsabilità si danno alla comunità, quando si deve attribuire prerogative le si attribuiscono alla Giunta. Ricordiamo che su questo la Giunta regionale, quindi l'istituzione, aveva dato un'interpretazione autentica della procedura della 393, riconoscendo che era competenza del Consiglio e non della Giunta. Quindi, sul piano istituzionale si sono fatti dei passi precisi nella passata legislatura, non vorrei che si tornasse indietro; a questo tende, tra l'altro, il nostro documento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Signor Presidente, lei ha anticipato quello che volevo dire, ponendo in evidenza il secondo punto delle comunicazioni della Giunta riguardante la proposta manifestata in questa sede di andare alla discussione del problema dell'energia il 12 marzo.
Nonostante concordi totalmente sul richiamo che lei ha fatto ritengo di intervenire sul metodo.
Non mi pare che la Giunta debba essere rimproverata se non fa le comunicazioni e debba essere inquisita sulle fonde e sui metodi se le fa.
Mi dichiaro soddisfatto nel merito di questa iniziativa e credo che la Giunta abbia piena e completa titolarità a proporre di inserire all'ordine del giorno gli argomenti da trattare.



PRESIDENTE

La parola al collega Paganelli.



PAGANELLI Ettore

Sono costretto a richiedere la parola perché mi sembra che l'intervento del Consigliere Bontempi racchiuda un rimprovero al sottoscritto che ha richiesto di parlare sulle comunicazioni del Presidente. Sono perfettamente d'accordo che le modalità dei dibattiti e gli ordini del giorno si stabiliscono nella riunione dei Capigruppo (questo, d'altra parte, è il nostro Regolamento). Nel momento in cui però la richiesta del dibattito non è stata fatta dal Presidente della Giunta nella riunione dei Capigruppo, ma in aula, mi premeva che - proprio per la rilevanza che questa richiesta ha se in aula è stata fatta - anche in aula ci fosse già un atteggiamento sulle modalità del dibattito.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale.



ENRIETTI Ezio, Presidente della Giunta regionale

Vorrei soltanto precisare che già nella riunione dei Capigruppo questa questione era stata sollevata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

E' vero che è stata espressa nel corso della riunione dei Capigruppo l'intenzione del Presidente della Giunta di richiedere questo inserimento all'ordine del giorno; è altrettanto vero che io, richiamando il secondo comma dell' art. 47 del Regolamento, avevo fatto presente che c'è il diritto del Consiglio di prendere la parola sulle comunicazioni del Presidente e che in quella riunione, d'accordo anche con chi rappresentava il Partito Liberale, si convenne di fare solo brevi comunicazioni, ma fu espressa, proprio in quella sede (e ne può far fede il Presidente Benzi) l'opportunità di intervenire brevemente sulle comunicazioni del Presidente.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Proposta al Consiglio regionale di convalida dei 60 Consiglieri eletti


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto quinto all'ordine del giorno: "Proposta al Consiglio regionale di convalida dei 60 Consiglieri eletti".
La parola al Presidente .della Giunta delle Elezioni, Consigliere Viglione.



VIGLIONE Aldo

La Giunta delle Elezioni ha tenuto una serie di riunioni, i cui verbali sono a mani del Presidente e ha ritenuto di convalidare immediatamente 58 Consiglieri. Ha inoltre esaminato due distinti ricorsi nei confronti dei Consiglieri Turbiglio e Gastaldi (uno dei quali fatto a nome di un elettore senza specificazione di nome), ha esaminato supplementi di istruttoria e le controdeduzioni dei due Consiglieri e ha ritenuto di proporre la convalida della loro elezione.
Per il Consigliere Turbiglio la Commissione ha ritenuto di proporre la convalida per il fatto che, a seguito di costanti sentenze della Corte Costituzionale, il momento di conflitto fra l'eletto e l'eventuale sua carica esterna, viene fatto ricadere al momento della convalida dei Consiglieri. Al momento della convalida nessun Consigliere aveva cariche che comportassero né ineleggibilità, né l'incompatibilità.
Per quanto riguarda la posizione del Consigliere Gastaldi, poiché le competenze della sanità sono passate alla Regione e alle Unità Sanitarie Locali, a giudizio della Commissione, non venivano più a configurarsi quelle ragioni che erano alla base della decisione del Tribunale di Torino e della Corte d'Appello che avevano identificato ineleggibile od incompatibile non tanto il medico condotto quando l'ufficiale sanitario espressione del Governo in periferia, così come lo sono i prefetti, i questori, i comandanti delle varie armi, i sottosegretari e i ministri.
Sostanzialmente erano caduti i motivi che erano stati posti a base della decisione del Tribunale di Torino e della Corte d'Appello.
Per questo la Giunta delle Elezioni propone la convalida dei 60 Consiglieri.



PRESIDENTE

Abbiamo due possibilità di votazione: una di votare i 60 Consiglieri in blocco, l'altra di seguire altre eventuali modalità che verranno proposte.
La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

Noi chiediamo che si faccia una votazione separata, in quanto per 59 Consiglieri la Giunta delle Elezioni si è espressa all'unanimità, su un caso si è espressa a maggioranza, con l'astensione di cinque membri, che avevano valutato necessario un ulteriore approfondimento che non è poi stato effettuato per le ragioni che già il Consigliere Viglione ha esposto e da noi non completamente condivisibili; sarebbe pertanto necessaria l'applicazione dell'art. 64, ultimo comma, per quest'ultimo caso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Credo che sia opportuno a questo punto procedere ad una votazione separata: da una parte per i 58 casi che sono stati immediatamente considerati validi; dall'altra parte per gli altri due casi, perché, a quanto mi risulta, nel voto dato in Commissione il Gruppo liberale si è astenuto per quanto riguarda la convalida della posizione del Consigliere Turbiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Io sottolineo l'opportunità che si voti separatamente come la Giunta ha deliberato separatamente, soltanto per un problema di corrispondenza fra gli atti posti in essere dalla Commissione ed altrettanti atti che vanno proposti dal Consiglio. Pertanto, una delibera per 58 ed una delibera per ciascuno degli aiuti due casi, perché sono atti che hanno natura e struttura particolarmente autonoma.



PRESIDENTE

A me pare che l'orientamento espresso dai Consiglieri Marchini e Bontempi si possa accettare. Passiamo, pertanto, alla distribuzione delle schede per la convalida dei Consiglieri.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Vi do lettura della deliberazione e dell'esito delle votazioni per parti separate: "Il Consiglio regionale udita la relazione della Giunta delle Elezioni sull'esame condotto al fine della verifica di eventuali cause di incompatibilità e di ineleggibilità sopravvenuta dei membri del Consiglio regionale, ai senti dell'art. 16 del Regolamento consiliare approva - a scrutinio segreto - le conclusioni cui è pervenuta la Giunta stessa ed in particolare prende atto: a) con 48 voti favorevoli su 48 Consiglieri presenti che la Giunta delle Elezioni ha rilevato all'unanimità non sussistere cause di incompatibilità o di ineleggibilità sopravvenute nei confronti dei seguenti Consiglieri: Acotto Ezio, Alasia Giovanni, Ariotti Anna Maria, Astengo Giovanni Avendo Giampiero, Bajardi Sante, Bastianini Attilio, Beltrami Vittorio Benzi Germano, Bergoglio Emilia, Biazzi Guido, Bontempi Rinaldo, Borando Carlo, Brizio Gian Paolo, Bruciamacchie Mario, Carazzoni Carlo, Carletto Mario, Cerchio Giuseppe, Cernetti Bertozzi Elettra, Cerutti Giuseppe Chiabrando Mauro, Devecchi Armando, Enrietti Ezio, Fassio Ottaviano Luigia Ferrari Maria Sofia, Ferraris Bruno, Ferrero Giovanni, Ferro Primo Genovese Piero, Guasso Nazzareno, Lombardi Emilio, Majorino Gaetano Marchesotti Domenico, Marchiaro Maria Lauta, Marchini Sergio, Martinetti Bartolomeo, Martini Mario, Mignone Andrea, Montefalchesi Corrado, Moretti Michele, Paganelli Ettore, Penasso Alfredo, Petrini Luigi, Picco Giovanni Ratti Aldo, Reburdo Giuseppe, Revelli Francesco, Rivalta Luigi, Salerno Gabriele, Salvetti Giorgio, Sanlorenzo Bernardo, Sartoris Riccardo Simonelli Claudio, Testa Gianluigi, Valeri Gilberto, Vetrino Bianca Viglione Aldo, Villa Antonino b) con 30 voti favorevoli, 1 contrario e 16 astenuti su 47 Consiglieri presenti che la Giunta delle Elezioni ha rilevato a maggioranza non sussistere cause di incompatibilità o di ineleggibilità sopravvenute nei confronti del Consigliere Gastaldi Enrico c) con 46 voti favorevoli e 2 astensioni su 48 Consiglieri presenti che la Giunta delle Elezioni ha rilevato a maggioranza non sussistere cause di incompatibilità o di ineleggibilità sopravvenute nei confronti del Consigliere Turbiglio Antonio".


Argomento: Comunita' montane: Statuti

Esame deliberazione di approvazione dello Statuto della Comunità montana Alta Valle Orba e Valle Erro


PRESIDENTE

Esaminiamo il punto sesto all'ordine del giorno: "Esame deliberazione di approvazione dello Statuto della Comunità montana Alta Valle Orba e Valle Erro". Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale visto l'art.. 10 della legge regionale 11/8/1973 n. 17 relativo alle modifiche ed alle integrazioni di Statuti delle Comunità montane vista la deliberazione della, Comunità montana Alta Valle Orba e Valle Erro visto il parere favorevole espresso dalla I Commissione delibera di approvare la richiesta della Comunità montana Alta Valle Orba e Valle Erro di modificare lo Statuto, secondo quanto di seguito riportato: L'art. 1 - Costituzione, denominazione e sede della Comunità montana 'Tra i Comuni di Cassinelle, Malvicino, Molare, Morbello, Pareto e Ponzone, i cui territori, classificati 'montani' ai sensi degli arti. 1, 14 e 15 della legge 25/7/1952, n. 991 e dell'articolo unico .della legge 30/7/1957, n. 657 ricadono nella zona montana omogenea n. 43 delimitata con l'art. 1 della legge regionale 11/8/1973, n. 17 e modificata con l'articolo unico della legge regionale 2/9/1974, n. 30, è costituita, ai sensi dell'art. 2 della suddetta legge regionale n.17, la Comunità montana 'Alta Valle Orba e Valle Erro', ente di diritto pubblico con Sede in Ponzone'.
E' sostituito dal seguente: Art. 1 - Costituzione, denominazione e sede della Comunità 'Tra i Comuni di Cartosio, Cassinelle, Castelletto d Erro , Cavatore Denice, Malvicino, Merana, Molare, Montechiaro d'Acqui, Morbello, Pareto Ponzone e Spigno Monferrato, i cui territori ricadono nella zona omogenea n. 4, delimitata con l'art. 1 c'ella legge regionale 28/8/1979, n. 50, è costituita la Comunità montana 'Alta Valle Orba - Erro - Bormida di Spigno', ente di diritto pubblico con sede in Ponzone'.
L'art. 8 - Compiti del Consiglio 'Il Consiglio è l'organo deliberante della Comunità.
In particolare compete al Consiglio: omissis e) costituire Commissioni consultive, anche permanenti, formate da amministratori ed esperti, da rappresentanti di categorie, di organizzazioni sindacali e sociali e di altri Enti locali e pubblici per lo studio di particolari problemi' omissis è modificato come segue: Art. 8 - Compiti del Consiglio 'Il Consiglio è l'organo deliberante della Comunità.
In particolare compete al Consiglio: omissis e) costituire nel suo seno, con la partecipazione della minoranza Commissioni: permanenti, ripartite per gruppi di materie, con funzioni consultive e di controllo, stabilendone il regolamento speciali, atte ad esperire indagini conoscitive ed esaminare argomenti di particolare interesse, il tutto da riferire al Consiglio cui spetta indicare composizione e compiti della Commissione speciale nel provvedimento stesso di costituzione il Consiglio può anche costituire Commissioni consultive di durata temporanea, composte di tecnici ed esperti con il compito di predisporre documentazioni o relazioni su specifici affari;' omissis L'art. 13 - La Giunta - Composizione ed elezione 'La Giunta della Comunità è costituita: dal Presidente della Comunità dal Vicepresidente e da tre membri eletti dal Consiglio nel proprio séno ai sensi dell'art. 4 e dell'art. 5 della legge regionale n. 17 dell'11/8/1973.
Per la validità della seduta è richiesto l'intervento della maggioranza degli Assessori in carica compreso il Presidente. I membri della Giunta assumono la qualifica di Assessori della Comunità'.
E' sostituito dal seguente: Art. 13 - La Giunta - Elezione e composizione L 'elezione e la composizione della Giunta della Comunità sono regolate dagli arti. 4 e 5 della legge regionale 11/8/1973, n. 17.
Il Presidente della Comunità ed il Vicepresidente fanno parte della Giunta.
Gli altri membri di Giunta assumono la qualifica di Assessori della Comunità'.
Il comma secondo dell'art. 23 - Piano pluriennale dl sviluppo della Comunità e programmi stralcio annuali omissis 'Il piano di sviluppo economico e sociale della zona adottato dal Consiglio della Comunità, viene affisso per 30 giorni in ogni Comune.
Eventuali ricorsi dovranno essere prodotti nel periodo della pubblicazione'.
omissis E' sostituito dal seguente: Art. 23 - Piano pluriennale di sviluppo della Comunità e programmi stralcio annuali omissis "Il piano di sviluppo economico e sociale della zona, adottato dal Consiglio della Comunità, viene pubblicato per 30 giorni anche in ogni Comune membro e viene propagandato a mezzo stampa o manifesti per consentire eventuali proposte o ricorsi, che dovranno essere prodotti entro 30 giorni dalla scadenza della pubblicazione in ogni singolo Comune'.
omissis" Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 49 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Rivendite giornali e riviste

Esame deliberazione Giunta regionale relativa a: "D.P.R. 24/7/1977 n. 616 artt. 52 e 54. Determinazione in materia di giornali e riviste"


PRESIDENTE

Il punto settimo all'ordine del giorno ci richiama all'esame della deliberazione della Giunta regionale relativa a: "D.P.R. 24/7/1977 n. 616 artt. 52 e 54. Determinazione in materia di giornali e riviste".
La parola al Consigliere Bruciamacchie.



BRUCIAMACCHIE Mario, relatore

Tale materia è stata delegata alla Regione dal D.P.R. n. 616.
La situazione è delicata perché siamo in assenza della regolamentazione nazionale.
Dopo la deliberazione del 1977, il Consiglio regionale è stato chiamato per ben due volte a prendere provvedimenti in deroga (quello del 1979 e quello dell'aprile 1980) che autorizzavano alcuni Comuni a concedere l'autorizzazione per l'apertura di edicole di giornali e riviste.
In proposito c'è da rilevare che il Gruppo D.C. ha presentato alla Commissione una proposta di lene e credo che potremo giungere alla discussione di merito in tempi rapidi sia in Commissione che in Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al collega Cerchio.



CERCHIO Giuseppe

Il nostro Gruppo, come si era già espresso in occasione della seconda legislatura, allorquando analoghe delibere erano state presentate dall'Assessorato per l'individuazione di siti e di localizzazioni per l'apertura di nuovi punti di vendita, si esprime in termini favorevoli come ha anticipato, peraltro, il nostro Gruppo in sede di IV Commissione.
Contestualmente all'approvazione di questa delibera, com'è stato anticipato dal relatore collega Bruciamacchie, il nostro Gruppo ha ripresentato in questa legislatura una proposta di legge che era già stata oggetto di presentazione nella seconda legislatura da parte della D.C.
soprattutto di fronte ad un problema che non ha dei precisi riferimenti di carattere nazionale ma, in carenza di norme precise, crea la necessità di addivenire periodicamente a delle delibere che, ovviamente, hanno carattere di provvisorietà e non di riferimento organico.
Ora, la nostra propoSta di legge che abbiamo in questi giorni presentato, ha lo scopo di dare un primo essenziale regolamento alla materia, in attesa della legge nazionale. Ci sono necessità di non realizzare interventi che possano essere non perfetti o, in, qualche caso anche lesivi dei legittimi interessi della categoria e che, al tempo stesso, possono negativamente incidere sulla libertà di informazione che, a nostro avviso, va salvaguardata con la massima attenzione.
La nostra proposta di le e, che sarà certo oggetto di dibattito sia in sede di Commissione che in aula, prevede, per ovviare appunto a questa provvisorietà di delibere che periodicamente vengono presentate, la predisposizione di un organico piano regionale, previa consultazione degli Enti locali e delle categorie interessate, per definire i rapporti fra numero delle licenze rilasciabili, popolazione, parametri e così via.
Garantisce inoltre la libera vendita in sedi proprie di pubblicazioni di partiti, di enti, di sindacati, di associazioni, di comunità religiose nonché la vendita in forma ambulante di riviste a scopo di propaganda politica, sindacale, ecc.
Ci pare corretto, quindi, ed anche politicamente significativo, che nel momento in cui noi esprimiamo voto favorevole a questa delibera, proprio per assolvere ad una domanda legittima e giustificata di nuovi insediamenti e servizi in aree sprovviste, ci sia la necessaria regolamentazione in termini di correttezza e di parametri giusti, in modo che tutta la materia possa avere un minimo di punto di riferimento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marchesotti.



MARCHESOTTI Domenico, Assessore al commercio

Il Piemonte è l'unica Regione che ha trovato il modo per consentire l'apertura di punti di vendita di giornali e di riviste. Ho esaminato la proposta di legge della D.C. e credo si possa portarla avanti anche a tempi brevi. L'importante è intenderci su alcuni punti. Intanto ringrazio il Gruppo D.C. per averci stimolato ulteriormente ad andare avanti. Se analizziamo l'articolo che regola queste cose nella le e sull'editoria vediamo che è ripreso interamente da noi. Pertanto potremmo riprendere quell'articolo in termini operativi e regolamentari. Su eventuali altri elementi che si intendesse aggiungere dobbiamo esprimere le nostre riserve.
Naturalmente se dal livello nazionale venissero altre indicazioni noi ci adegueremo.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione della deliberazione. Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale visto l'art. 52 del D.P.R. 24/7/1977 n. 616 (attuazione della delega di cui all'art. 1 della legge 22/7/1975 n. 382) con il quale è stato delegato alle Regioni l'esercizio delle funzioni amministrative relative alle rivendite di giornali e riviste visto l'art. 54, punto sub g), dello stesso decreto con il quale sono state attribuite ai Comuni le funzioni amministrative relative all'autorizzazione alla rivendita di giornali e riviste vista la deliberazione del Consiglio regionale n. 252-C.R.9353 del 22/12/1977 con la quale, nelle more dell'individuazione della legislazione di presupposto, è stata evidenziata la necessità che non venissero presi provvedimenti amministrativi di alcun genere da parte dei Comuni ai sensi del predetto art. 54 viste le successive deliberazioni n. 504-C.R.7198 del 31/10/1979 e n.
611-C.R.3247 del 17/4/1980 con le quali in deroga alla deliberazione n. 252 C.R.9353 del 22/12/177 si permette ad alcuni Comuni di rilasciare nuove autorizzazioni per la rivendita di giornali è riviste sentita la relazione della IV Commissione che ha espresso unanime parere favorevole; il Consiglio regionale delibera 1) in deroga alla deliberazione n. 252-C.R.9353 del 22/12/1977, i Comuni indicati nell'allegato della presente deliberazione potranno rilasciare, ai sensi dell'art. 54 del D.P.R. 24/7/1977, n. 616 nuove autorizzazioni per la rivendita di giornali e riviste nel numero massimo indicato a fianco 2) ai fini delle autorizzazioni nei limiti fissati al punto 1, i Comuni sulla base delle indicazioni delle organizzazioni degli editori e dei rivenditori contenute nell'allegato della presente deliberazione individuano le ubicazioni ove è necessario attivare nuove rivendite di giornali e riviste, tenuto conto della compatibilità ton le norme urbanistiche vigenti e, ove occorre, con le norme relative all'occupazione del suolo pubblico 3) l'autorizzazione è personale ed è rilasciata dietro presentazione di regolare domanda e previo accertamento del possesso da parte del richiedente dei requisiti morali prescritti dall'art. 7 della legge 11/6/1971 n. 426. Circa l'attitudine professionale dei richiedenti, il Comune chiede il parere delle organizzazioni degli editori e dei rivenditori 4) in caso di più domande concorrenti per la stessa ubicazione i Comuni si atterranno alle seguenti priorità: a) esclusività della rivendita nel caso sussistano le condizioni diffusionali di sufficiente redditività b) trasferimento di una rivendita già esistente, solo nel caso di esigenze connesse all'uso del suolo pubblico o di insufficiente redditività, purché non si determini una carenza nella zona interessata c) affinità della licenza commerciale per le rivendite promiscue (secondo quanto indicato dalla tabella di cui al D.M. 28/4/1976) d) rivendita in pubblico esercizio.
A parità di condizioni, saranno prese in considerazione le caratteristiche professionali (attività precedentemente svolta) e le necessità occupazionali del richiedente e, in ultima istanza, l'ordine cronologico di presentazione delle domande.
5) Nel caso in cui una o più delle ubicazioni individuate come descritto al punto 2) vengano coperte mediante trasferimento di rivendite già esistenti, potranno essere rilasciate altre autorizzazioni in numero corrispondente ai trasferimenti avvenuti, previa individuazione delle relative ubicazioni secondo la procedura indicata al punto 2) 6) ai fini di un successivo sviluppo della rete distributiva dei giornali e riviste, e fino all'entrata in vigore di una regolamentazione nazionale della materia, i Comuni potranno indicare alla Regione eventuali necessità diffusionali, che saranno valutate nell'ambito di successivi provvedimenti regionali. Analoga possibilità di indicazione alla Regione è riconosciuta alle organizzazioni degli editori e dei rivenditori 7) per quanto riguarda la rete di vendita attualmente operante secondo gli accordi tra gli editori e i rivenditori, la sua regolarizzazione amministrativa ai sensi dell'art. 54 del D.P.R. 24/7/1977 n. 616 sarà effettuata secondo le modalità e i tempi previsti dalla futura regolamentazione nazionale della materia.
L'allegato alla presente deliberazione forma parte integrante di essa.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto.
La presente deliberazione entrerà in vigore immediatamente dopo la sua approvazione in Consiglio regionale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è ,approvata all'unanimità dei 49 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame proposta di modifica della deliberazione del Consiglio regionale del 31/10/1979 n. 503: "Istituzione della Consulta regionale per l'artigianato del Piemonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora il punto ottavo all'ordine del giorno: "Esame proposta di modifica della deliberazione del Consiglio regionale del 31/10/1979 n.
503: 'Istituzione della Consulta regionale per l'artigianato del Piemonte'".
La parola al relatore, Consigliere Bruciamacchie.



BRUCIAMACCHIE Mario, relatore

Il 31 ottobre 1979 il Consiglio istituì con voto unanime la Consulta regionale per l'artigianato. Il Gruppo liberale, giustamente, ha sollevato l'esigenza di ampliare la presenza dei Consiglieri regionali all'interno della Consulta e ha proposto di passare da 3 a 5 rappresentanti delle forze presenti in Consiglio regionale. La Commissione ha esaminato la proposta e ha espresso giudizio unanime.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione della deliberazione. Ve ne do lettura: "Al secondo capoverso, seconda riga, della deliberazione del Consiglio regionale del 31 ottobre 1979 n. 503 sostituire l'espressione: 'da tre Consiglieri regionali nominati dal Consiglio;' con l'espressione 'da cinque Consiglieri regionali nominati dal Consiglio con voto limitato a tre;'.
La presente deliberazione entrerà in vigore immediatamente dopo la sua approvazione in Consiglio regionale".
Chi è favorevole è pregato li alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 49 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame deliberazione Giunta regionale n. 6-4128: "Accordo fra l'Italia e la Svizzera relativo all'imposizione dei, lavoratori frontalieri ed alla compensazione finanziaria, a favore dei Comuni italiani di confine. Legge 27/7/1975 n. 386"


PRESIDENTE

Il punto non all'ordine del giorno ci richiama all'esame della deliberazione della Giunta regionale n. 6-4128: "Accordo fra l'Italia e la Svizzera relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri ed alla compensazione finanziaria, a favore dei Comuni italiani ai confine. Legge 27/7/1975 n. 386".
La parola al relatore, Consigliere Avondo.



AVONDO Giampiero, relatore

Si tratta di esprimere il parere dell'Amministrazione regionale rispetto all'accordo italo-svizzero del 3 ottobre 1974, relativo alla legge 386, che prevede che una parte del gettito fiscale proveniente dalle remunerazioni dei frontalieri italiani venga riversata annualmente dai Cantoni dei Grigioni, del Ticino, del Vallese al Ministero del Tesoro, a beneficio dei Comuni italiani di confine. Il Ministero delle Finanze il 30 ottobre 1980 formulava una proposta di riparto, chiedendo su di essa il parere f urlale delle Comunità montane della Regi ne. Questa proposta accoglie le indicazioni al suo tempo formulate dalla Regione per l'assegnazione di fondi alle Comunità montane per i Comuni compresi nel loro territorio, al fine di evitare la dispersione dei fondi. In una riunione svoltasi a Verbania il 20 dicembre 1980, con i rappresentanti delle Comunità montane, dei Comuni interessati, dei frontalieri, della Provincia di Novara, dei Comprensori, è stata esaminata la proposta formulata dal Ministero delle Finanze, concordando su una valutazione positiva della stessa, in quanto accoglie nei suoi elementi essenziali la proposta già formulata dagli Enti locali e dalla Regione Piemonte ed anche in considerazione dell'opportunità di non frapporre ulteriori elementi di ritardo al primo riparto dei fondi.
Si ritiene opportuno che anche la Regione si esprima in tal senso, pur con una riserva in ordine alla determinazione in 20 chilometri della fascia di territorio interessata al riparto in quanto, dai dati disponibili relativi al '79, risultano presenti al di fuori da detta fascia 96 frontalieri, su un totale di 4.834, frazionati in 16 Comuni. Si ritiene inoltre opportuno che nel parere sia ribadito come tali criteri debbano essere limitati alla prima applicazione dell'accordo, in modo che possano essere rivisti, corretti ed integrati per gli anni successivi; nonch sottolineare l'esigenza che circa le modalità di utilizzo sia lasciato ampio margine discrezionale alle Comunità montane ed ai Comuni destinatari dei fondi.
Sulla base di queste considerazioni si propone al Consiglio regionale l'approvazione di questa deliberazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Alasia.



ALASIA Giovanni

La cifra derivante dalle compensazioni finanziarie dei frontalieri (30 miliardi circa per il Paese e 4 per la Regione) sarà erogata ed utilizzata in una zona particolarmente provata da crisi industriali o occupazionali.
La Giunta ha poc'anzi proposto un incontro per la metà di marzo nella zona peraltro erogata anche da calamità naturali. Il provvedimento è importante perché, rappresenta un parziale correttivo ad una ingiustizia fiscale.
Va dato atto alla Giunta di avere operato bene e con tempestività: intanto i criteri di riparto sono stati compiuti in stretto rapporto con la Comunità interessata, E qui potevano, esserci rischi di particolarismi e di contrapposizioni.
La deliberazione precedente è del marzo 1980 e la risposta del Governo è venuta, solo il 30 ottobre ed è venuta in termini tali che ci ha, imposto di riprendere tutta la procedura per i criteri di riparto, senza per altro cambiare sostanzialmente nulla. Dobbiamo riconoscere che ci sono responsabilità anche da parte del Governo elvetico, ma ci sono anche lunghissimi silenzi da parte del Governo italiano. L'accordo italo-svizzero è del 1974 e la legge è del '79. Siamo a marzo 1981 e quei 4 miliardi valgono molto meno deprezzati, come sono, dall'inflazione.
E' auspicabile che, compiuto questo ennesimo passo della Giunta e del Consiglio, i fondi vengano erogati urgentemente. Auspichiamo inoltre che il Governo inizi l'attività di recupero del 1980 e degli anni a venire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

Noi ci siamo espressi tutti all'unanimità in Commissione, proprio perché abbiamo considerato l'importanza di questo recupero ed anche perch abbiamo constatato che le decisioni che si assumono sono conformi alla circolare del Ministero delle Pisane. Quindi, ci muoviamo in un'ottica che dovrebbe consentire rapidamente il rimborso di questi importi e, quindi il, recupero per una zona di frontiera che, d'altro canto, è fortemente colpita sul piano occupazionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Borando.



BORANDO Carlo

Io non posso che essere d'accordo su quanto la Regione ha, fatto (la Giunta per la sua parte, a, cominciare dall'Assessore precedente che si interessava di queste cose). Ho letto il documento ed ho visto con piacere che i fondi a disposizione per il periodo '74-'79 sono 4 miliardi. Per quanto riguarda la Provincia di Novara, ci sono state probabilmente delle piccole battaglie interne nell'ambito dell'Alto Novarese, perché ho visto quel limite dei 20 chilometri, il quale incederebbe la Val Cannobina escludendo la Val. Grande, la Valle Vigezzo escludendo la Valle Antrona ecc.
Secondo me la Giunta, senza pretendere di imporre alle Comunità montane come disporre di questi soldi, dovrebbe raccomandare alle Comunità di tener conto del problema degli emigranti soprattutto, cioè dei frontalieri che vanno e vengono.
In particolare, quindi, mi permetto sottolineare due problemi: quello della viabilità (la strada che sono costretti a percorrere tutti i giorni al mattino presto ed alla sera tardi per recarsi e per rientrare dal lavoro); il problema dei loro figlioli, con riguardo all'assistenza, alla scuola, agli asili soprattutto. Occorre tener presente anche questi problemi, per fare l'effettiva comodità e facilitazione nei confronti dei frontalieri lavoratori.



SANLORENZO Dino, Vicepresidente della Giunta regionale

La Giunta si associa.



PRESIDENTE

Dopo l'esauriente discussione, metto in votazione la deliberazione. Ve ne do lettura: "Il, Consiglio regionale Visto l'accordo italo-svizzero siglato il 3/10/1974, conche la, legge 25/7/19 75 n. 386 recante 'Approvazione ed, esecuzione dell'accordo' tra l'Italia e la Svizzera relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri ed alla compensazione finanziaria a, favore dei Comuni italiani di confine';.
visto in particolare l'art. 5 della suddetta legga che prevede che le Regioni Lombardia, Piemonte e la Provincia autonoma di Bolzano esprimano un patere sui criteri di ripartizione e di utilizzazione di fondi di cui all'art. 3 della legge citata, da adottarsi annualmente dal Ministero delle Finanze di concerto con il Ministero del Tesoro vista la circolare del Ministero delle Finanze Direzione Generale per la finanza locale - del 30/10/1980 prot. n. 2/1193 con la quale ai sensi del citato art. 5 della legge 386/75, è stata sottoposta alle Regioni interessate ed anche alle Comunità montane l'ipotesi dei criteri di ripartizione e di utilizzo dei fondi derivanti dalla compensazione finanziaria fra l'Italia e la Svizzera di cui ai punti precedenti visti i criteri di riparto e di utilizzo di fondi contenuti in detta circolare che prevedono in particolare che i fondi per il periodo '74-'79 siano erogati: a)alle Comunità montane in rapporto a11a situazione di frontalierato registrata nei Comuni compresi in tutto o in parte nelle .Comunità montane stesse ed il cui territorio sia compreso in tutto od in parte nella fascia di 20 km, dal confine con la Svizzera b) direttamente ai Comuni nei soli casi in cui il Comune destinatario non faccia parte di Comunità montana e sempre che il suo territorio sia ricompreso in tutto o in parte nella fascia di 20 km, dal confine italo svizzero vista la precedente deliberazione del Consiglio regionale n. 574-C.R.
2370 assunta in data 19/3/1980 preso atto della valutazione positiva espressa nel corso dell'incontro fra Comunità montane, Comuni, Comprensorio di Verbania e rappresentanti dei frontalieri, svoltosi presso la sede del Comprensorio di Verbania il 20/12/1980, in ordine alla citata proposta formulata dal Ministero delle Finanze visti altresì i positivi pareri espressi dalle Comunità montane interpellate dal Ministero delle Finanze sentita la relazione della IV Commissione permanente delibera di esprimere parere favorevole in ordine ai criteri di riparto formulati dal Ministero delle Finanze con la circolare n. 2/1193 del 30/10/1980 in particolare per quanto attiene al trasferimento dei fondi: a) direttamente alle Comunità montane per i fondi riferentisi ai Comuni a ciascuna di esse appartenenti b) per i Comuni il cui territorio non ricade nell'ambito delle Comunità montane, direttamente ai Comuni stessi in relazione al numero di frontalieri residenti nel loro territorio di esprimere la propria riserva in ordine alla determinazione in soli 20 km, dalla linea di confine con la Svizzera della fascia di territorio entro cui limitare l'applicazione dell'accordo italo-svizzero di rilevare l'opportunità, in ordine ai criteri di utilizzo dei fondi, che gli stessi siano destinati, ad opere e servizi sociali di interesse pubblico da determinarsi dalle Comunità montane e dai Comuni tenendo conto degli interessi di carattere generale della popolazione e dei lavoratori frontalieri di sottolineare come i criteri di riparto dei fondi debbano valere in sede di prima applicazione dell'accordo italo-svizzero, relativamente al periodo '74-'79 e debbano essere rivisti per le future applicazioni, anche in relazione all'esperienza acquisita.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 49 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Incarichi e consulenze esterne

Approvazione rendiconto del Comitato regionale di solidarietà


PRESIDENTE

Il punto decimo all'ordine del giorno reca: "Approvazione rendiconto del Comitato regionale di solidarietà".
Illustro ai signori Consiglieri il documento con i movimenti finanziari: "Con deliberazione n. 545 GR. 263 del 10/1/1980 il Consiglio regionale istituiva il Comitato regionale di solidarietà avente sede presso la Presidenza del Consiglio regionale, presieduto dal Presidente del Consiglio regionale e composto dal Presidente della Giunta regionale e dagli Assessori competenti designati dalla Giunta regionale e da un rappresentante per ciascun Gruppo consiliare.
Ai sensi della citata delibera, compito del Comitato è quello di coordinare gli interventi decisi o proposti da Enti locali, organizzazioni economiche e sociali, privati in occasione di avvenimenti, anche di carattere internazionale che sollecitino l'intervento concreto della comunità regionale'. Il Comitato deve presentare - sempre ai sensi della citata delibera istitutiva - relazioni trimestrali sul proprio operato accompagnate dai relativi rendiconti, al Consiglio regionale che le approva.
Con deliberazione 23/9/1980 n. 15 C.R. 5892 il Consiglio regionale ha provveduto a nominare il Comitato per la seconda legislatura e ora tale Comitato si appresta ad adempiere al predetto obbligo di rendicontazione.
La situazione di partenza all'inizio della terza legislatura vedeva una disponibilità residua sul conto corrente aperto dal Comitato per la gestione di fondi raccolti per le varie iniziative di L. 5.991.621.
La situazione al 31 gennaio 1981 sui due conti (per rapidità e snellezza di movimento al conto corrente postale n. 24317109 è stato affiancato un conto corrente bancario presso la Cassa di Risparmio di Torino n. 894666/35) presentava una disponibilità di L. 625.511.238.
Nel periodo considerato il Comitato ha raccolto fondi per tre iniziative: assistenza alle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980 assistenza ai lavoratori Fiat impegnati nella vertenza di settembre/ottobre 1980 assistenza alle popolazioni dei meridione colpite dal terremoto del 23 novembre 1980.
I contributi versati da privati ed enti per le vittime di Bologna secondo l'appello lanciato dalla Regione il giorno successivo alla strage ammontano complessivamente a L. 102.971.028.
In data 30 gennaio una delegazione formata per il Consiglio regionale dal Presidente Benzi, dal Vicepresidente Picco e dai Consiglieri Segretari Turbiglio e Vetrino Nicola oltreché dal Sindaco di Torino ha consegnato al Sindaco di Bologna 100 milioni che saranno utilizzati dal Comune per l'assistenza ai feriti e ai familiari delle vittime. Non appena saranno stati accreditati anche gli ultimi versamenti si provvederà a rimettere il saldo al Comune di Bologna.
I fondi s'accolti per interventi a favore dei lavoratori Fiat ammontano a L. 273.746.000. Circa l'utilizzo di tali fondi sono in corso contatti con le organizzazioni sindacali le quali dovrebbero avere in questi giorni completato l'accertamento delle reali perdite salariali subite dai singoli lavoratori. Sulla base di tale accertamento sarà possibile definire in termini concreti le modalità di intervento e i destinatari dei contributi.
I versamenti effettuati a favore delle popolazioni terremotate al 31 gennaio ammontavano a L. 451.729.613, cifra che è senz'altro suscettibile di aumento in relazione ai nuovi versamenti ché continuano ad affluire. Su tali fondi sono state finora spese L. 106.500.000, pari all'acconto dei 30 sul costo della costruzione di n. 7 prefabbricati ad uso sociale destinati ai Comuni di Romagnano al Monte, S. Gregorio Magno, Riciliano Buccino, Auletta e Polla mentre risultano impegnati gli ulteriori due terzi di tale somma che dovranno essere versati a saldo.
Occorre ancora ricordare che ai sensi delle leggi regionali 10/12/1980 n. 79 e 22/12/1980 n. 87 il Comitato è anche competente a indicare l'utilizzazione delle somme stanziate dalla Regione Piemonte con tali leggi per interventi a favore dei terremotati.
Ulteriori spese affrontate sul fondo nel periodo considerato riguardano: L. 228.000 per il trasporto a Genova del materiale a suo tempo raccolto a, favore delle popolazioni del Nicaragua L. 2.940.000 per l'acquisto di tre tende per collettività Che sono state inviate alle popolazioni algerine colpite dal terremoto.
Circa le entrate occorre ancora segnalare L. 740.776 relative agli interessi attivi maturati sui due conti.
A conclusione di questa breve relazione il Comitato suggerisce al Consiglio regionale l'opportunità che la sua istituzione ed il suo funzionamento vengano stabiliti con un'apposita legge regionale che riprendendo e regolando quanto contenuto nella citata deliberazione consiliare del gennaio 1980, dia formale avallo all'attività del Comitato stesso.
Ai sensi della delibera istitutiva, il Comitati) propone al Consiglio regionale di approvare la presente relazione e l'allegato rendiconto".
La parola al Consigliere Cerchio.



CERCHIO Giuseppe

Relativamente alle quote Fiat vorrei sapere quali sono i tempi e i termini di intervento.



PRESIDENTE

La Commissione ha una sua autonomia che non può in nessuna maniera abdicare ad altri.
In questi giorni è stato richiesto un colloquio con i sindacati. E' chiaro però che il Consiglio regionale è autonomo e la Commissione deciderà su suggerimento dei sindacati, cosa fare.
In questo momento è ancora tutto sospeso.
Pongo in votazione il rendiconto del Comitato regionale di solidarietà.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 49 Consiglieri presenti in aula.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Esaminiamo infine il punto undicesimo all'ordine del giorno: "Nomine".


Argomento: Nomine

Consulta regionale dell'emigrazione e dell'immigrazione: nomina di cinque membri (legge regionale 6/7/1978 n. 42).


PRESIDENTE

Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 48 hanno riportato voti: FERRARI Sofia n. 28 VIGLIONE Aldo n. 27 MIGNONE Andrea n. 28 BORANDO Carlo n. 18 TURBIGLIO Antonio n. 18 schede bianche n. 2 Li proclamo eletti.


Argomento: Nomine

Consulta regionale dell'emigrazione e dell'immigrazione: nomina di otto rappresentanti di associazioni e di organizzazioni di immigrati, emigrati frontalieri e loro famiglie.


PRESIDENTE

Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 44 hanno riportato vati: SIMONETTI Lorenzo n. 43 CASTRO Giuseppe n. 42 BONANSEA Claudio n. 42 DE ANGELI Claudio n. 43 GALATI Rodolfo n. 40 Don GIACOMETTO Michele n. 44 CORRA' Piero n. 41 FANTI Claudio n. 40 scheda bianca n. 1 Li proclamo eletti.


Argomento: Nomine

Consulta regionale dell'emigrazione e dell' immigrazione : nomino di cinque rappresentanti di istituti di pattugliato ed assistenza agli emigrati immigrati, frontalieri e loro famiglie.


PRESIDENTE

Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 46 hanno riportato voti:



BISOGLIO Maria Paola n. 36

CALVO Giuseppe n. 35 CHIAPPA Pasquale n. 34 PALUMBO Orazio n. 35 MOROSINI Giuseppe n. 34 schede bianche n. 8.
schede nulle n. 2 Li proclamo eletti.


Argomento: Nomine

Consulta ragionale dell'emigrazione e dell'immigrazione: nomina di quattro rappresentanti delle associazioni ,di industriali, artigiani, commercianti ed agricoltori.


PRESIDENTE

Si distribuiscano schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 44 hanno riportato voti: PARIS Mario n. 40 LONGO Giovanni n. 37 TARTAGLIA Angelo n. 38 DESANA Gianni n. 39



SALERNO Gabriele n. 4

Schede bianche n. 3 Proclamo eletti i signori Paris, Longo, Tartaglia e Desana.


Argomento: Nomine

Ricostituzione Commissione regionale della cooperazione: nomina di cinque Consiglieri regionali, di cui due in rappresentanza della minoranza.


PRESIDENTE

Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione .a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 43 hanno riportato voti: BRUCIAMACCHIE Mario n. 26 SALVETTI Giorgio n. 34 MIGNONE Andrea n. 26 LOMBARDI Emilio n. 16 BASTIANINI Attilio n. 16 MORETTI n. 1 scheda bianca n. 1 Proclamo eletti i signori Bruciamacchie, Salvetti, Mignone, Lombardi Bastianini.


Argomento: Nomine

Consulta regionale per l'artigianato: nomina di cinque Consiglieri.


PRESIDENTE

Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 43 hanno riportato voti: BRUCIAMACCHIE Mario n. 25 VIGLIONE Aldo n. 37 MIGNONE Andrea n. 26 SARTORIS Riccardo n. 16



VETRINO NICOLA Bianca n. 15

scheda bianca n. 1 Li proclamo eletti.


Argomento: Nomine

Comitato consultivo presso l'ufficio regionale dell'Istituto Nazionale per il commercio estero: nomina rappresentante.


PRESIDENTE

Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 43 hanno riportato voti: MARCHESOTTI Domenico n. 28 BORANDO n. 5 CERCHIO n. 1 ALASIA n. 1 schede bianche n. 8 Proclamo eletto il Consigliere Marchesotti.


Argomento: Nomine

Commissione regionale per il commercio ambulante: sostituzione rappresentanti (FIVA) Pasquale Setteducati membro effettivo e Lorenzo Corengia membro supplente.


PRESIDENTE

Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 43 hanno riportato voti: Membro effettivo ALLASIA Pietro n. 35 Membro supplente NITOVA Ernesto n. 35 schede nulle n. 3 schede bianche n. 5 Li proclamo eletti.
Le nomine sono così terminate.
Chiede di parlare il Consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.



LOMBARDI Emilio

Questa mattina abbiamo discusso un'interrogazione relativa al Moiola e ritenevamo che saremmo passati anche alla nomina dei rappresentanti del Consiglio. Un documento unitario delle Commissioni delle zone agricole della Provincia di Cuneo sollecita tali nomine.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, ma nessuno mi aveva avvertito di questo. Convoco i Capigruppo per alcuni minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 13,35 riprende alle ore 13,40)



PRESIDENTE

Nella conferenza dei Capigruppo si è deciso di convocare il Consiglio per il giorno 12 marzo 1981 La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,45)



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