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Dettaglio seduta n.320 del 25/03/85 - Legislatura n. III - Sedute dal 9 giugno 1980 al 11 maggio 1985

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PETRINI


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto primo all'ordine del giorno: "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che i processi verbali delle adunanze consiliari del 7 e 14 marzo sono stati distribuiti ai Consiglieri prima dell'inizio della seduta odierna.
Se non vi sono osservazioni i processi verbali si intendono approvati.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute

Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Circa il punto secondo all'ordine del giorno: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico che sono in congedo i Consiglieri Calsolaro, Carazzoni, Chiabrando, Cerini, Picco e Turbiglio.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge: N. 519: "Interventi regionali per arginare il degrado del patrimonio architettonico del centro storico di Torino", presentato dai Consiglieri Picco, Ratti e Sartoris in data 19 marzo 1985 N. 520: "Proposta di legge al Parlamento del Consiglio regionale del Piemonte relativa all'istituzione dell'Ufficio del Difensore Civico" presentata dai Consiglieri Marchini, Bontempi, Brizio, Vetrino Montefalchesi, Mignone, Moretti e Majorino in data 21 marzo 1985 (già approvata dal Consiglio regionale).


Argomento:

c) Deliberazioni adottate dalla Giunta regionale


PRESIDENTE

Comunico che gli elenchi delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 12 e 14 marzo 1985 - in attuazione dell'art. 7 secondo comma della L.R. 6/11/1978 n. 65 sono depositate ed a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento: Ristrutturazione industriale

Esame deliberazione: "Variazioni ai piani di ristrutturazione Fiat Auto SpA ai sensi della legge 12/8/1977 n. 675, per gli stabilimenti di Mirafiori Rivalta e Verrone"


PRESIDENTE

Se il Consiglio acconsente potremo fare una serie di deliberazioni che non richiedono particolari votazioni, e che sono state passate all'unanimità dei presenti nelle sedute delle Commissioni competenti.
Se non vi sono richieste di parola possiamo passare al punto decimo all'ordine del giorno relativo a: "Esame deliberazione 'Variazioni ai piani di ristrutturazione Fiat Auto SpA ai sensi della legge 12/8/1977 n. 675 per gli stabilimenti di Mirafiori, Rivalta e Verrone'".
Il Presidente della I Commissione ha comunicato che il voto è stato espresso all'unanimità dei presenti.
La parola al Consigliere Valeri.



VALERI Gilberto

Cercherò di contenere l'illustrazione in brevissimi istanti.
La deliberazione che il Consiglio regionale deve assumere concerne il parere da esprimere al CIPI e al Governo in ordine al piano presentato dalla Fiat Auto SpA. il piano di ristrutturazione sulla legge 675.
La I Commissione ha svolto a questo riguardo le consultazioni con l'azienda e con le organizzazioni sindacali e ha compiuto proprio il lavoro d'intesa e con la partecipazione della Giunta, in particolare dell'Assessore Tapparo.
Dall'esame del piano emerge un preoccupante scostamento dal punto di vista degli obiettivi occupazionali, rispetto alla primitiva stesura del piano nel quale a suo tempo si era espresso favorevolmente il Consiglio regionale. Si tratta di uno scostamento dei livelli di occupazione che riguardano 3 mila unità per la realizzazione del "tipo uno"; 400 unità per il "tipo quattro" e circa 300 unità per le attività produttive allo stabilimento di Verrone.
L'azienda ha giustificato questo scostamento sulla base di alcuni processi di carattere oggettivo all'interno dell'azienda, quali la notevole diminuzione del tasso di assenteismo, la diminuzione del tasso di conflittualità, il miglioramento organizzativo della produzione l'introduzione dell'automazione del lavoro d'ufficio.
Nel medesimo tempo l'azienda ha fatto rilevare che questo calo occupazionale, non è comunque accompagnato da una diminuzione dei volumi produttivi, che anzi, rimangono invariati.
I sindacati hanno espresso unanimemente una forte preoccupazione in ordine a queste prospettive, anche alla luce di quanto è emerso circa processi di ristrutturazione, in via di preparazione, anche per le fasi finali del montaggio degli automezzi, che fanno prevedere per i prossimi anni un ulteriore decremento dei livelli occupazionali.
Questa preoccupazione delle organizzazioni sindacali è stata manifestata unitariamente, anche se in ordine al parere da esprimere la Uil, a differenza di Cgil e Cisl, ha rimarcato l'opinione che non si debbono opporre ostacoli al recupero immediato da parte dell'azienda dei finanziamenti sulla legge 675.
La I Commissione, alla luce di una situazione così complessa, ha espresso un parere non di semplice assenso o negazione, sottolineando che mentre da un lato occorre ribadire quanto già il Consiglio regionale aveva espresso in ordine alla primitiva stesura del piano, e cioé la necessità di mantenere o di accrescere la competitività del nostro apparato produttivo sul mercato internazionale, dall'altro, questi scostamenti dei livelli occupazionali non possono essere trascurati, limitandosi all'espressione di una generica preoccupazione.
In concreto la I Commissione propone al Consiglio regionale di esprimere un parere che riaffermi l'esigenza dell'intervento pubblico a sostegno della ristrutturazione produttiva della Fiat, indicando nel contempo la necessità di una verifica preliminare del piano di ristrutturazione e degli obiettivi occupazionali; prima che il CIPI assuma la propria deliberazione.
In tal senso si propone che il Consiglio dà mandato alla Giunta affinché assuma nei confronti degli organi competenti centrali del Governo dei Ministeri competenti e del CIPI, le necessarie iniziative.
Tale proposta di deliberazione è stata votata all'unanimità dalla I Commissione e la si propone all'approvazione del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

Siamo favorevoli al testo così come deliberato in I Commissione.
Abbiamo partecipato alle consultazioni e le abbiamo trovate di notevole interesse, anche se la situazione che ne è emersa è una situazione ben nota per cui procedendo nel piano di ristrutturazione della Fiat i livelli occupazionali ovviamente non beneficiano, ma al contrario, ne sono fortemente penalizzati.
Il testo è sostanzialmente quello di un parere favorevole nella sostanza ma fortemente condizionato al mantenimento di quelli che sono gli impegni che l'azienda ha assunto nel tempo.
Il richiedere il mantenimento di questi impegni e la verifica della esattezza delle cifre inizialmente indicate alla fine del ciclo anche con la naturale flessibilità che una ristrutturazione aziendale comporta (soprattutto quando è una ristrutturazione fortemente orientata all'innovazione ed alle nuove tecnologie) ci pare una cosa estremamente importante.
Fin d'ora diciamo inoltre che gli emendamenti che tendono a ripristinare le parti che in Commissione avevamo consensualmente depennato non potranno trovarci consenzienti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guasso.



GUASSO Nazzareno

Signor Presidente, non è la prima volta che compiamo un atto di questo tipo. Ogni volta che ci apprestiamo ad esprimere un parere sui finanziamenti pubblici per un processo di ristrutturazione e di innovazione tecnologica, ci resta sempre un po' l'amaro in bocca. L'amaro di un parere che non è vincolante (questo perché lo vuole la legge 675) come l'amaro che ci era rimasto dopo il mese di luglio 1982 quando il nostro parere positivo fu stimolato da dati sull'occupazione che poi risultarono essere falsi.
Il risultato dopo il voto dell'estate 1982 è noto: i soldi pubblici per i processi di ristrutturazione e di innovazione tecnologica sono andati all'azienda, ma il risultato conseguente è stato di 40 mila occupati in meno alla Fiat Auto.
Ancora oggi più di 9 mila lavoratori sono in cassa integrazione a zero ore (la stessa Fiat ci ha detto che queste ore di cassa integrazione ordinaria sono servite a coprire un eventuale stoccaggio di circa 350 mila vetture all'anno) vi sono accordi sindacali non rispettati.
In sostanza, ci siamo trovati di fronte ad un immenso sforzo della collettività, per sostenere una impresa privata a fronteggiare la crisi una crisi che come ricordava il Consigliere Valori per la stessa ammissione dell'azienda nell'incontro di 10 giorni fa, pare oggi tamponata grazie anche a questo volano sociale, ma che già avanza nuove nubi per i livelli occupazionali dei prossimi anni.
Di fronte ai nuovi piani Fiat e scottati dall'esperienza del passato non potevamo che scegliere la strada di un parere condizionato e vincolato ad ulteriori approfondimenti e a tentare di aprire una nuova fase che non sia solo quella rappresentata da necessari sostegni pubblici, alla innovazione tecnologica ed alla ristrutturazione con l'unico risultato di avere migliaia di lavoratori o a cassa integrazione a zero ore o licenziati. Lo abbiamo fatto apertamente con il confronto con l'azienda ed anche con i sindacati. Se dovessi dare un parere del tutto personale, e non il parere del Gruppo comunista che sono incaricato di esprimere, dopo l'esperienza che noi abbiamo vissuto prima del 1982 e poi nel 1983 personalmente darei un parere negativo, netto e preciso.
Questo mio parere è del tutto personale e vale in quanto tale, mi pare invece che un parere come è espresso nella proposta di deliberazione, sia un parere condizionato e vincolato non sulla base della non applicazione della legge 675; questa è una legge dello Stato e deve essere applicata semmai ci si augura che il Parlamento un giorno o l'altro apra una discussione per modificare, per migliorare, per rinnovare questa legge ma sul rapporto stretto che deve stabilirsi tra finanziamenti pubblici livelli occupazionali e la sorte che può toccare agli eventuali esuberi ed una sorte soprattutto per gli esuberi che non può più essere limbo di anni ed anni di cassa integrazione a zero ore le cui conseguenze le abbiamo spesso sentite esplicitamente esporre dagli interessati negli incontri che abbiamo avuto, Da qui il significato degli ultimi due punti importanti del parere; mi riferisco ai due capoversi finali della pag. 4 che tendono a porre in risalto le necessità di invertire la lotta, di non avere soldi dallo Stato per giungere a licenziamenti che vengono scaricati sulla collettività.
A mio avviso devono scattare più provvedimenti, più iniziative anche straordinarie se necessario, con un impegno non solo dello Stato, ma della Regione o degli Enti locali, ma anche delle forze economiche interessate Bisogna operare su più fronti, dall'applicazione della legge 863, ad una eventuale discussione che è aperta, che è elemento di confronto e di discussione sulla questione di eventuali provvedimenti straordinari di prepensionamento.
Sarei contrario ad una iniziativa identica a quella della siderurgia: forse si può parlare eventualmente di iniziative straordinarie in questo campo che abbiano lo scopo, per esempio, di andare anche ad uno scambio, un prepensionato per un giovane, un prepensionamento per un cassa integrato in modo che il rapporto tra provvedimenti straordinari di assistenza ed il mantenimento dei livelli occupazionali, sia strettamente integrato.
In sostanza, non solo assistenza, ma un piano organico che punti ad una politica attiva del lavoro inserito nel contesto di una politica di sviluppo.
Con questo il Gruppo comunista che ha partecipato alla elaborazione ed alla discussione di questo parere, esprimerà un voto favorevole, superando i dubbi anche profondi che restano in noi, perché il parere ha questo minimo di condizionamento e di vincolo che se non li avesse avuti il nostro parere ed il nostro voto sarebbe stato certamente diverso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montefalchesi.



MONTEFALCHESI Corrado

Non posso che esprimere compiacimento rispetto ad una soluzione alla quale si è pervenuti in Commissione che tiene conto di posizioni diverse tra i Gruppi ma che poi si sintetizza nella volontà di tutti i Gruppi presenti in Commissione, di istituire un rapporto tra finanziamenti pubblici ed effetti sull'occupazione.
Il compiacimento per quanto mi riguarda deriva dal fatto che due anni fa circa in quest'aula abbiamo discusso di un parere sempre in merito alla fase di ristrutturazione della Fiat, nel quale purtroppo unicamente il sottoscritto sostenne la necessità di istituire un rapporto esplicito tra finanziamenti ed occupazione condizionando il parere al rispetto degli accordi. Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti, le illusioni di una soluzione del problema Fiat in qualche modo indolore non traumatica all'interno del quadro legislativo vigente, sono cadute, ed oggi ritengo che con questa deliberazione si siano fatti dei passi avanti verso l'indicazione che io stesso diedi nel 1982 e cioé ripeto la necessità di un rapporto chiaro, preciso tra finanziamenti pubblici ai processi di ristrutturazione che credo debbano esserci e gli effetti di questi sull'occupazione nel rispetto del dettato della legge 675.
Non dimentichiamo che stiamo parlando dell'aggiornamento del piano di ristrutturazione della Fiat, nel quale, è detto in modo estremamente chiaro, che rispetto alle previsioni iniziali ci saranno 3770 lavoratori in meno che lavoreranno su questi impianti dove è stata effettuata la ristrutturazione e questo calo dell'occupazione è determinato unicamente o quasi, dalla intensificazione della prestazione lavorativa.
Questo non si può non riallacciare alla situazione che c'è all'interno dell'azienda, non si può non riallacciare a certe tesi che ci sono all'interno del gruppo dirigente Fiat, certe tesi secondo le quali è giunto il momento di fare a meno della contrattazione, di fare a meno delle organizzazioni sindacali all'interno dell'azienda e non è piú necessaria la mediazione sindacale all'interno delle aziende. Non c'è dubbio che la diminuzione della capacità di contrattazione dei lavoratori dei Consigli di fabbrica è uno degli effetti dell'aumento della prestazione lavorativa.
Oggi siamo qui per esprimere un parere che sostanzialmente dice questo: siamo favorevoli ai finanziamenti pubblici dati alla Fiat per i processi di ristrutturazione, però questi finanziamenti pubblici che vengono erogati sulla base di una legge che questo Stato si è data, non possono non essere vincolati al rispetto di un'altra legge che lo Stato si è data, la legge 863 la quale prevede alcune modalità ed alcuni strumenti per fronteggiare gli effetti occupazionali che derivano dall'introduzione della innovazione tecnologica.
Questo è il parere e non dimentichiamo che sui contratti di solidarietà, c'è uno scontro estremamente violento, con la generalità delle aziende che si rifiutano di applicarlo.
Certo, quello che è in gioco è una cosa importante, e se di fronte all'avvio di processi di ristrutturazione finanziarie anche dell'Ente pubblico si avvia una ridistribuzione del lavoro che non pesi unicamente sulla azienda, ma in modo proporzionale sulle aziende e sui lavoratori oppure se questo non si avvia e i problemi sociali vengono accollati unicamente alla collettività.
Esprimo il mio voto favorevole ad una deliberazione che sostanzialmente fa dei passi avanti rispetto a questa questione, quindi finanziamenti per applicazione delle leggi che permettono di gestire i problemi occupazionali.
Naturalmente ritengo che gli strumenti non sono adeguati ai problemi occupazionali che ci stanno di fronte. Anche nella deliberazione credo sia necessario far cenno ad interventi straordinari, quali lo scambio tra lavoratori prepensionandi, giovani e cassa integrati, intervento straordinario che è stato assunto favorevolmente dal Governo e sul quale il Ministro De Michelis in questa sede si è espresso favorevolmente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vetrino.



VETRINO Bianca

Attraverso questa deliberazione che è di una certa importanza, il Consiglio in fine di legislatura, si appropria di un ruolo che sarebbe stato quello di avere un intervento definitivo, importante su quello che l'allora Consigliere Paganelli chiamava di atti principali di alta amministrazione della Regione.
Dico che sia proprio perché in passato per la verità il Consiglio non ha avuto rispetto a questo tema, il protagonismo che sta avendo in questo momento, perché qualcuno ha parlato del primo grande intervento di ristrutturazione della Fiat (quello dei famosi 1575 miliardi che non erano cosa da poco) allora il Consiglio si trovò a dover ratificare un parere della Giunta perché difatti in quel momento la Giunta aveva ritenuto che il parere fosse di sua competenza e chiamò il Consiglio unicamente a ratificarli. Fu da quel momento che nacque la necessità di interpretazione ci si chiese se quando nelle leggi dello Stato compare la parola "Regione" se questa debba essere interpretata come Giunta regionale o come Consiglio regionale; la maggioranza di coloro che consultammo ritenne che dovesse essere il Consiglio regionale ad esprimere questo parere mentre noi ci riappropriammo di questa importante opportunità che abbiamo di esprimerci attraverso un atto importante nello stesso tempo ci vediamo costretti a rimandare alla Giunta (così come diciamo peraltro nell'ultima parte della deliberazione) tutte le misure, le iniziative idonee verso il Cipi ed i Ministeri competenti, al fine di far valere le determinazioni raggiunte che mi sembra siano ancora piuttosto indefinite e credo che il Consiglio regionale non abbia in questo momento la volontà di esprimersi chiaramente rispetto a questo tema.
Non ho partecipato alle consultazioni, quindi non ho forse avuto la possibilità di maturare una condizione come le altre forze politiche hanno potuto, con consapevolezza e con responsabilità. Ho l'impressione che la Regione da un lato voglia esprimere questo parere favorevole e dall'altro lato non ne abbia il coraggio perché di fatto attraverso le consultazioni con le categorie interessate e con i sindacati ci è stato chiesto chiaramente di esprimere rispetto a questo tema un parere negativo.
Manifesto la mia perplessità proprio per la mancanza di chiarezza esprimendo un parere di astensione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moretti.



MORETTI Michele

Il nostro Gruppo concorda sul parere che è stato espresso, ma intende richiamare alcuni impegni dei quali la Fiat non può non tenerne conto.
Ci troviamo di fronte ad un impegno di intervento pubblico di circa mille miliardi; è una spesa che incide sul bilancio pubblico. Quando si tratta di impegni finanziari pubblici, penso che, chi è chiamato ad esprimere un parere deve renderlo pubblico; occorre informare la comunità piemontese e non solo l'assemblea elettiva. Sono d'accordo sulla consultazione sindacale. La Fiat impegna fondi propri, occorre anche dire che vengono impegnati fondi pubblici.
La Fiat deve tenere conto del piano occupazionale regionale perché gli impegni da essa assunti fino ad oggi, sono stati scarsi. Occorre dare atto all'Assessore e al Presidente della I Commissione ed ai membri delle Commissioni per quanto riguarda le consultazioni. A nome del mio Gruppo ho sottoscritto un emendamento che riguarda il problema del prepensionamento come è già stato sollevato da alcuni colleghi. Siamo del parere come Gruppo socialista di sostenere il prepensionamento come intervento straordinario dicendo che occorre fare una verifica ed un censimento circa il problema dei giovani disoccupati e il rientro dei cassintegrati. Ed allora ha senso la responsabilità che si assume l'azienda nei confronti dell'ente pubblico che interviene, altrimenti assume posizioni non favorevoli.
Occorre dire che mentre l'ente pubblico è impegnato a proporre tutto ciò che possa favorire e risolvere i problemi sul piano della produttività non allo stesso modo la Fiat affronta la questione occupazionale. Questa è la dichiarazione del Consiglio regionale, che renderò anche pubblica, è opportuno quindi stabilire le responsabilità.
Per quanto riguarda la deliberazione esprimiamo parere favorevole con la proposta emendativa che è stata già presentata dagli altri compagni e colleghi del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Il nostro Gruppo voterà favorevolmente alla delibera proposta e ripete con il Consigliere Montefalchesi che la deliberazione proposta sostanzialmente risponde alle esigenze di arrivare ad una valutazione che veda consenziente tutte le forze presenti nel Consiglio regionale.
Diversamente se fosse materia sulla quale anche in termini politici ci si potrebbe misurare e confrontare nel linguaggio e nelle proposizioni probabilmente su questa deliberazione avremo qualche riserva da fare.
Molte riserve comunque abbiamo da fare sull'emendamento che è stato proposto, ed è chiaro che se questo emendamento dovesse essere approvato ci riserviamo in sede definitiva di votazione, di puntualizzare meglio la nostra posizione.
Esprimiamo parere favorevole più al piano che alla deliberazione. Mi pare che sia giusto dire che le situazioni che abbiamo all'esame sono diverse da quelle che c'erano state sottoposte. Mi sembra non corretto dire che i dati erano falsi: normalmente questo fa pensare a manipolazioni, qui invece non si tratta di questo, ma è la storia che è stata giudice impietoso delle situazioni.
I dati di previsione e di ipotesi sono diversi da quelle di consuntivo semplicemente perché la storia ha fatto giustizia di dati che si sono rivelati non adeguati allo sviluppo della storia e per storia si intende lo sviluppo dell'innovazione tecnologica in Italia ed in Europa.
Non possiamo che augurarci che attraverso questo processo di riconversione tecnologica e di innovazione si possa pervenire, per linee esterne anche alla soluzione dei problemi occupazionali.
Il nostro giudizio sostanziale si deve esprimere sul quesito seguente: hanno o no le risorse pubbliche conseguito il risultato positivo? Se noi guardiamo a questa questione da questo punto di vista è evidente che denari pubblici vengono investiti in tutta l'Europa a sostegno della industria automobilistica e in nessun paese d'Europa si sono rivelati così ben spesi o se vogliamo così ben utilizzati come nella vicenda Fiat in un lasso di tempo imprevedibile ed imprevisto; il sistema Fiat ha recuperato una posizione leader in Europa in termini di produttività, di qualità del prodotto e di diversificazione dei modelli sottoposti alle pubbliche offerte. Dovremo confrontarci con la crisi della Renault, dovremo confrontarci con le crisi dei produttori inglesi, dovremo confrontarci con la stasi delle analoghe iniziative tedesche. Quindi queste risorse pubbliche sono state spese bene e utilizzate meglio e in questo senso il giudizio politico che deve venire da questa nostra assemblea non può che essere di questa natura, che poi questo tipo di processo proprio perch aveva come retroterra e come base una situazione dal punto di vista occupazionale del costo del lavoro di gran lunga diverso e peggiore rispetto a quello che avevano i partners europei abbia reso necessario degli interventi sul piano degli addetti più radicale e più doloroso di quanto non sia avvenuto in altri paesi europei, non possono misurare situazioni diverse con lo stesso metro.
Esprimiamo quindi un giudizio favorevole al piano, e diamo voto favorevole alla deliberazione, ma non siamo favorevoli a che attraverso emendamenti successivi si tenda a dare a questa deliberazione una lettura per noi ancora meno accettabile di quanto non sia quella che ci viene sottoposta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Tapparo per la replica.



TAPPARO Giancarlo, Assessore al lavoro

Già nel 1976/1977 si era previsto, con gli atti preparatori della legge sulla ristrutturazione e riconversione (la legge 675) di supportare quello che era il necessario processo di ristrutturazione dell'apparato industriale italiano. Purtroppo quella legge che esprimeva una filosofia di intervento per settori, poté operare solo dopo quattro anni, tanti quanti ne occorsero per l'elaborazione dei piani di settore. Quella legge prevedeva una funzione certamente non rilevante, seppure in qualche modo significativa della Regione, quella di esprimere un parere sulle richieste di finanziamento delle imprese.
Oggi siamo qui ad esprimere questo parere, però ci troviamo in una condizione ed in una situazione economico-sociale completamente diversa da quella nella quale il legislatore opera per creare il citato tipo di strumento di politica industriale. Allora, e la legge lo prevedeva, si poteva ragionevolmente pensare a favorire i processi di mobilità, e cioé il processo di ristrutturazione che veniva favorito, ragionevolmente poteva correlare ad una qualche possibilità di mobilità dei lavoratori che venivano espressi come eccedenza da tale processo.
Oggi, nel 1985, ci troviamo al di là dell'errore di valutazione della Fiat di 3500 posti di lavoro in meno, dati che non avevano potuto prevedere l'andamento dell'assenteismo, della conflittualità, del peso dell'intervento dell'informatica, delle maggiori "saturazioni" degli impianti, ad operare in un ambiente nuovo, in un ambiente che non era quello del 1977, in un ambiente dove i processi di mobilità sono resi oggettivamente difficili e tanto più per quei lavoratori che sono eccedenze dei processi di ristrutturazioni delle grandi aziende, i lavoratori di terzo livello, non qualificati, di età relativamente elevata.
Per questo il legislatore ha operato recentemente per offrire uno strumento (legge 863/84) che permetta in qualche modo di armonizzare, di ammortizzare questi processi di ristrutturazione (che vanno favoriti anche dall'operatore pubblico). Dunque per tali processi si offre un supporto dal lato occupazionale, in quello che è un supporto legislativo che non è più quello della gestione della mobilità, ma è quello di minimizzare il numero degli espulsi o comunque favorire alcuni processi che evitino di indebolire questa posizione.
Quando nell'esprimere il parere tendiamo a compiere un collegamento, il valore di un intervento pubblico teso a favorire la ristrutturazione e contemporaneamente indicare l'uso di uno strumento come la legge che prevede i contratti di solidarietà il part-time, i contratti di formazione lavoro e la diversa articolazione della chiamata al collocamento, il Consiglio regionale compie un atto di responsabilità nei confronti dell'emergenza della disoccupazione. Del resto abbiamo avuto spesso in Consiglio disoccupati, cortei, ecc., abbiamo prodotto molti ordini del giorno, quasi tutti all'unanimità e se questa unanimità ha un senso evidentemente deve coerentemente sottolineare il valore di strumenti come la legge 863; altrimenti sarebbe venire meno ad un preciso compito di tutela sui problemi sociali ed economici.
Ritengo che la deliberazione prospettata, così come è articolata risponda ad un requisito importante: cerchiamo di dare un parere a favore della ristrutturazione guardando agli aspetti occupazionali, certamente senza menomare i problemi di competitività a cui ogni azienda legittimamente tende. Credo che abbiamo svolto un'opera attenta, coerente non statica, nell'approcciare questo problema a questo punto della situazione sociale economica.
La Fiat Auto nella provincia di Torino, compreso Verrone, è passata da 100 mila posti di lavoro, a 60 mila posti di lavoro in quattro anni e prevede che nei prossimi anni con l'automatizzazione l'azienda si assesterà attorno alle 50 mila unità per produrre 1.200.000 vetture.
Dinnanzi a prospettive allarmanti sul piano occupazionale, abbiamo operato con estrema accortezza, non ponendo limitazioni all'uso delle risorse pubbliche per ristrutturare, ma operando per collegare in modo armonico e tenendo conto del vincolo della competitività, di quelli che sono i problemi occupazionali, non inventandoci niente, ma indicando l'utilizzo di uno strumento espresso dal Parlamento (L. 863/84), che viene in Piemonte usato parzialmente, mentre in regioni industriali limitrofe è utilizzato senza discriminazioni.
Questo è stato lo spirito della deliberazione. Noi daremo questo parere al Cipi, invitando sostanzialmente ad un collegamento tra parere e vincolo: il vincolo è l'utilizzo di uno strumento di legge attuale, la legge 863 una legge per rendere il mercato del lavoro più dinamico e per cercare attraverso questo strumento, di minimizzare i danni occupazionali che avvengono nei processi di ristrutturazione.



PRESIDENTE

Sono stati presentati i seguenti emendamenti: 1) dai Consiglieri Montefalchesi, Bontempi e Moretti: a pag. 3 penultima riga, dopo "opporsi" introdurre "aprioristicamente".
La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

Come già detto all'inizio diamo il nostro voto favorevole a condizione che il testo non venga modificato.
Intanto anticipiamo che votiamo contro a questo emendamento e poi in dichiarazione di voto motiveremo la nostra posizione. Con questi due emendamenti si vogliono ottenere effetti opposti. Con la parola "aprioristicamente" si vuole togliere peso al non opporsi, cioé al fatto che il piano nella sostanza viene approvato.
Poi con l'emendamento del prepensionamento invece si vuole sposare il noto accordo Cgil-Fiat sui prepensionamenti che noi non condividiamo.
Siccome la deliberazione prevede nella parte finale la delega alla Giunta da parte del Consiglio all'attuazione di quanto in essa è contenuto non possiamo convenire sulla delega su questioni che integralmente non approviamo. La conseguenza di questi emendamenti è una modifica del nostro atteggiamento. E' un dato che deve essere chiaro e preciso. Invito la maggioranza a ritirare gli emendamenti, a mantenere il testo che faticosamente abbiamo concordato in sede di Commissione, dopo di che il nostro voto sarà favorevole. Se gli emendamenti invece vengono mantenuti voteremo contro e conseguentemente modificheremo il voto anche sulla deliberazione trasformandolo in un voto di astensione.



PRESIDENTE

Chi approva l'emendamento è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 24 voti favorevoli e 15 contrari.
2) Presentato dai Consiglieri Bontempi, Moretti, Montefalchesi e Mignone: alla terz'ultima riga del penultimo capoverso cancellare le parole "ed eventualmente altre iniziative" sostituendole con "altri interventi straordinari quali lo scambio tra prepensionamento, assunzioni di giovani disoccupati e rientri di cassaintegrati".
La parola al Consigliere Brizio per dichiarazione di voto.



BRIZIO Gian Paolo

Come preannunciato votiamo contro anche a questo emendamento perch andiamo a specificare gli altri interventi, ipotizzando interventi possibili che oggi non hanno appoggio in norme vigenti. Come possiamo dare un parere su un piano di ristrutturazione vincolandolo a degli atteggiamenti di leggi che ancora devono essere approvate ed emanate? Con un passaggio veramente singolare ci si mette nella condizione di non poter votare questo documento, né l'emendamento né ovviamente la delega alla Giunta su elementi di legislazione ancora a venire.



PRESIDENTE

Passiamo al voto di questo secondo emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 26 voti favorevoli e 12 contrari.
La deliberazione recita: "Il Consiglio regionale Considerato che la Fiat Auto SpA ha presentato piani di ristrutturazione a valere sulla Legge 675/77, per gli stabilimenti di Mirafiori, Rivalta, Verrone, articolati nel seguente modo: 1) Stabilimenti di Rivalta e Mirafiori. Il piano a suo tempo presentato prevedeva lire 750 miliardi di investimenti per la realizzazione di una vettura denominata "tipo uno". L'occupazione iniziale di 12.300 lavoratori sarebbe salita a 23.160 nel 1984. A questo proposito la Giunta regionale con propria deliberazione n. 160/17586 assunta in data 13/7/82 aveva espresso parere favorevole, ribadendo la necessità che fossero rispettati gli accordi sindacali sottoscritti nell'ottobre 1980 e nel giugno 1981.
2) Stabilimento di Mirafiori 2. Il piano prevedeva lire 370 miliardi di investimenti per la realizzazione delle vetture denominate "tipo quattro Fiat" e "tipo quattro Lancia", con l'occupazione a regime di 6.477 lavoratori nel 1986.
A questo proposito il Consiglio regionale con propria deliberazione n.
569/C.R. 10218 assunta in data 24/11/1983 aveva espresso parere favorevole ribadendo la 'necessità che sia prestato il massimo impegno possibile ai problemi occupazionali indotti da tale ristrutturazione'.
3) Stabilimento di Verrone. Il piano prevedeva lire 80 miliardi di investimenti per la costruzione del 'cambio unificato' per le vetture cosiddette 'tipo quattro' realizzate dalla Fiat, Lancia ed Alfa Romeo, con l'occupazione a regime di 1.346 lavoratori nel 1986.
A questo proposito il Consiglio regionale con deliberazione n. 5 70/C.R. 10219 assunta in data 24/11/83 aveva espresso parere favorevole dopo il 'rinvio' della Giunta regionale Considerato che tutti i sopra citati piani sono stati esaminati ed approvati dal Cipi e dalla Commissione delle Comunità Europee e che in fase successiva la Fiat Auto SpA ha comunicato al Ministero dell'industria le variazioni intervenute circa l'attuazione dei medesimi riguardanti essenzialmente l'occupazione, in ragione delle quali variazioni, assumendo come anno di riferimento il 1986, i livelli di occupazione rispetto alle iniziali previsioni diminuiscono di circa 3000 unità per la realizzazione del 'tipo uno', di circa 400 unità per la realizzazione del 'tipo quattro' e di circa 300 unità per le attività produttive di cui allo stabilimento di Verrone Considerato che nel corso delle consultazioni svolte dalla I Commissione, la rappresentanza della Fiat Auto SpA ha dichiarato che le variazioni, per quanto concerne la riduzione dei livelli occupazionali sono dovute.
alla notevole diminuzione del tasso di assenteismo presso gli stabilimenti alla diminuzione del tasso di conflittualità interna al miglioramento organizzativo della produzione all'introduzione dell'automazione nel lavoro d'ufficio (office automation) Considerato che nel corso delle consultazioni è inoltre emerso che il processo di ristrutturazione dell'azienda è destinato, a parità di produzione, a non accrescere i livelli occupazionali, ma piuttosto a decrescerli ulteriormente; che tale fenomeno risulterà oltremodo accentuato verso la fine del decennio in corso, quando la tecnologia di processo e di prodotto permetterà una rilevante automazione nelle lavorazioni dei montaggi finali delle automobili; che queste prospettive non sono per attualmente confortate dall'enunciazione di precisi dati da parte dell'azienda, tali da consentire a quest'organo ed all'autorità regionale nel suo complesso di assumere le dovute determinazioni previsionali, circa l'ulteriore mutamento dello scenario economico-sociale che tale evoluzione determinerà in Piemonte Considerato che la rappresentanza delle organizzazioni sindacali regionali, Cgil, Cisl, Uil, Flm, sentita dalla I Commissione, ha nel complesso espresso riserve e preoccupazione sull'insieme dei piani in oggetto, in particolare per quanto riguarda la nuova situazione occupazionale che viene a determinarsi, enunciante un forte scostamento tra previsioni e realtà finali Considerato altresì che dai documenti distinti ma analoghi presentati dalla Cgil e dalla Cisl e da quello presentato dalla Uil, emerge che sostanzialmente, le tre organizzazioni sindacali condividono una medesima opinione circa la necessità di una ulteriore verifica di congruità dei piani Fiat, con le finalità della legge 675 da parte del Cipi e la necessità di dare corso all'adozione di strumenti nuovi per il recupero delle eccedenze occupazionali, ma che la Uil in particolare sottolinea la necessitò di non ostacolare l'erogazione dei finanziamenti richiesti dall'azienda Visto l'art. 6 della Legge 12/8/1977 n. 675 Visto il parere della I Commissione permanente delibera di esprimere al Cipi il proprio parere ai piani di ristrutturazione presentati dalla Fiat Auto SpA, di cui all'oggetto e illustrati in premessa, come di seguito motivato: Il Consiglio regionale del Piemonte ritiene che pur essendo necessario il sostegno pubblico ai processi di ristrutturazione ed innovazione tecnologica delle imprese, sia contestualmente necessario porre in primaria attenzione, nell'ambito del pieno rispetto delle condizioni di competitività del sistema industriale, i problemi dell'occupazione.
Di conseguenza, se è necessario non opporsi aprioristicamente all'esecuzione dei provvedimenti governativi in attuazione di quanto richiesto dalla Fiat Auto SpA ai sensi della Legge 675/1977, è altrettanto necessario rilevare che le variazioni in ordine ai quantitativi occupazionali previsti dai piani in oggetto, prevedono delle non marginali diminuzioni di quantità di forza lavoro impiegata nella realizzazione di immutati obiettivi produttivi.
Ciò anche per il fatto che quanto è emerso in seno alle consultazioni effettuate, indica un ulteriore riduzione dell'occupazione rispetto alle previsioni che la Fiat Auto SpA aveva avanzato nel 1982 e 1983, accentuando i timori di un progressivo e forte restringimento dell'utilizzazione della mano d'opera tale da aggravare ulteriormente le tensioni sul piano sociale almeno per tutto il decennio in corso.
Pertanto il Consiglio regionale del Piemonte ritiene che l'autorizzazione governativa, conclusiva ed esecutiva della procedura in corso, debba ancora essere subordinata ad una ulteriore verifica da parte del Cipi medesimo, sotto il profilo della coerenza di detti atti e programmi con i principi enunciati nella Legge 675/77, al punto indicante il rapporto tra sostegno pubblico agli investimenti e rapporto con l'occupazione relativa.
Ciò anche a fronte del fatto che nelle richiamate consultazioni non sono emersi in questo senso, come detto in premessa, confortanti e sufficienti dati ed elementi di ragionevole certezza circa le fasi prossime del processo di ristrutturazione aziendale in atto ed i loro effetti esterni.
In questo contesto si ha altresì la ragione di ritenere che, pur fuori da una logica vincolistica, nella fase di ulteriore verifica che si indica come necessario, si debba far emergere il fatto che, sia nel presente, sia nel futuro, il problema delle eccedenze di mano d'opera connessa alle ristrutturazioni ed innovazioni, debba essere contestualmente affrontato con un'azione coordinata tra l'impiego dei benefici della Legge 675/77 altri strumenti normativi in materia di politica attiva del lavoro, quale la legge 863/84, (inerente l'adozione di contratti di formazione lavoro, di contratti di solidarietà, di lavoro a tempo parziale), altri interventi straordinari quali lo scambio tra prepensionamento, assunzioni di giovani disoccupati e rientro di cassintegrati, al fine del contenimento e del recupero delle punte di eccedenza occupazionale che andranno a determinarsi.
Per queste motivazioni il Consiglio regionale del Piemonte dà mandato alla Giunta regionale di adottare tutte le misure ed iniziative idonee verso il Cipi ed i Ministeri competenti, al fine di far valere le determinazioni raggiunte sopra esposte".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 36 voti favorevoli e 12 astensioni.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati - Edilizia e norme tecnico-costruttive

Esame deliberazione Giunta regionale n. 66-40844: "Regolamento di attuazione della L.R. 54/84, concernente disposizioni per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici di edilizia residenziale pubblica da realizzarsi da parte degli Istituti Autonomi per le Case Popolari, dei Comuni e loro Consorzi"


PRESIDENTE

Il punto dodicesimo all'ordine del giorno reca: "Esame deliberazione Giunta regionale n. 66-40844: 'Regolamento di attuazione della L.R. n.
54/84, concernente disposizioni per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici di edilizia residenziale pubblica da realizzarsi da parte degli Istituti Autonomi Case Popolari, dei Comuni e loro Consorzi"'.
La deliberazione recita: "Il Consiglio regionale vista la L. 118 del 30/3/1971 visto il DPR n. 616 del 24/ 7/1977 visto il DPR n. 384 del 27/4/1978 vista la L.R. del 3/9/1984 vista la deliberazione della Giunta regionale del 5/2/1985 n, 66-40844 relativa a 'Regolamento di attuazione della L.R. 54/84, concernente disposizioni per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici di edilizia residenziale pubblica da realizzarsi da parte degli Istituti Autonomi per le Case Popolari, dei Comuni e dei loro Consorzi' sentita la competente Commissione cansiliare delibera di approvare il regolamento di attuazione della L.R. 3/9/2984 n, 54 concernente disposizioni per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici di edilizia residenziale pubblica da realizzarsi da parte degli Istituti Autonomi per le Case Popolari, dei Comuni e dei loro Consorzi, allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto.".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.


Argomento: Enti di sviluppo e organismi fondiari

Esame deliberazione Giunta regionale n. 37-41533: "Legge 9/5/1975 n. 153 art. 47 Convenzione tra Ministero agricoltura e foreste e l'Ente che esercita le funzioni di organismo fondiario nella Regione per gli utilizzi delle anticipazioni accordate ai termini della legge n. 153/75 art. 11: composizione Commissione peritale"


PRESIDENTE

Il punto tredicesimo all'ordine del giorno reca: "Esame deliberazione Giunta regionale n, 37-41533: 'Legge 9/5/1975 n. 153 art. 47 Convenzione tra Ministero agricoltura e foreste e l'Ente che esercita le funzioni di organismo fondiario nella Regione per gli utilizzi delle anticipazioni accordate ai termini della legge n. 153/75 art. 11: composizione commissione peritale'".
La deliberazione recita: "La legge 9/5/1975 n. 153 sull'attuazione delle direttive del Consiglio delle Comunità Europee per la riforma dell'agricoltura, prevede all'art. 47 l'istituzione presso il Ministero agricoltura e foreste di una 'Sezione speciale del fondo di rotazione' di cui alla legge 26/5/1965 n. 590 articolo 16 e seguenti per la concessione di anticipazioni agli organismi fondiari al fine di sopperire alle esigenze finanziarie degli organismi medesimi, relative all'acquisto di terreni, alla gestione degli stessi, al pagamento dei canoni di affitto, come previsto dagli artt. 37, secondo e terzo comma, 40 e 45 settimo comma, della stessa legge n. 153/75.
Sempre l'art. 47 prevede la stipula di una convenzione tra Ministero agricoltura e foreste e gli organismi fondiari regolante la concessione e l'utilizzo delle anticipazioni, la restituzione dei rimborsi l'art. 11 della Convenzione stipulata il 2/3/1982 tra il Ministero agricoltura e foreste e l'organismo fondiario della Regione Piemonte per regolare ai sensi dell'art. 47 della legge n. 153/75, la concessione e l'utilizzo delle anticipazioni e la restituzione dei rimborsi, prevede la nomina di una Commissione peritale avente lo scopo di accertare l'idoneità e l'esistenza dei requisiti stabiliti dalla legge, i terreni da acquistare nonché di effettuare le valutazioni vista l'esigenza di stabilire la composizione della Commissione peritale allo scopo di permettere all'Ente di sviluppo agricolo del Piemonte, quale organismo fondiario della Regione, di svolgere la sua funzione vista la deliberazione della Giunta regionale n. 37-41533 del 26/2/1985 di proposta al Consiglio regionale relativa alla composizione della Commissione peritale suddetta il Consiglio regionale delibera la Commissione peritale prevista dall'art. 11 della Convenzione stipulata tra Ministero agricoltura e foreste ed organismo fondiario della Regione il 2/3/1982, è composta nel seguente modo: 2 funzionari dell'Assessorato regionale agricoltura e foreste designati dall'Assessore all'agricoltura di cui uno eserciterà le funzioni di Presidente 1 funzionario dell'Esap La Commissione è integrata da 2 funzionari del servizio regionale decentrato dell'agricoltura competente per territorio in cui ricadono le pratiche da esaminare, designati dal responsabile del servizio con i compiti indicati all'art. 11 della citata convenzione.
I componenti la Commissione saranno nominati con deliberazione della Giunta regionale.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Esame deliberazione Giunta regionale n. 92-41657: "L.R. n. 63/78 e successive modificazioni ed integrazioni art. 47, quinto comma Partecipazione della Regione all'Istituto di coniglicoltura ed allevamenti minori Alessandria (frazione San Michele)"


PRESIDENTE

Il punto quattordicesimo dell'ordine del giorno reca: "Esame deliberazione Giunta regionale n. 92-41657: 'L.R. n. 63/78 e successive modificazioni ed integrazioni art. 47, quinto comma - Partecipazione della Regione all'Istituto di coniglicoltura ed allevamenti minori Alessandria (frazione San Michele)".
La deliberazione recita: "Vista la legge regionale 12/10/1978 n. 63 'Interventi regionali in materia di agricoltura e foreste' viste le successive integrazioni introdotte con L.R. n. 33 del 2/5/1980 n. 35 del 3/9/1981 e n. 24 dell'11/5/1984 atteso che, nell'ambito delle previsioni relative agli interventi promozionali di carattere generale, è prevista la facoltà per la Regione di partecipare ad istituzioni aventi finalità di ricerca applicata in materia di agricoltura e foreste, con sede nel territorio del Piemonte e personalità giuridica di diritto pubblico considerate altresì le imprescindibili condizioni vincolanti tale partecipazione previste dall'art. 47, sesto, settimo e decimo comma della legge succitata considerata l'opportunità di aderire all'Istituto piemontese di coniglicoltura ed allevamenti minori con sede in Alessandria (frazione S.
Michele, via Osvaldo Remotti 67), tenuto conto delle finalità nonché dei requisiti organizzativi, tecnici scientifici sintetizzati nell'allegato 2 verificata la sussistenza delle condizioni di cui al successivo art.
47, sesto, settimo e decimo comma ed in particolare: la conformità dello statuto dell'Istituto, adottato in data 12 febbraio 1985 ed approvato con deliberazione Giunta regionale n. 141 del 21/2/1985 (allegato 1) il possesso dei requisiti organizzativi, tecnici e scientifici (allegato 3) vista la deliberazione della Giunta regionale n. 92-41657 del 28/2/1985 di proposta al Consiglio regionale di adesione il Consiglio regionale delibera 1) di partecipare all'istituto di coniglicoltura ed allevamenti minori con sede in Alessandria (Frazione S. Michele, via Osvaldo Remotti, 67) in attuazione a quanto previsto dall'art. 47, quinto e settimo comma della L.R. 12/10/1978 n. 63.
2) La quota annuale di partecipazione della Regione verrà determinata annualmente, con riferimento all'art. 18 lettera c) e d) dello Statuto relativo, tenuto conto: del bilancio preventivo e del programma di attività e ricerca del bilancio consuntivo e del programma di attività e ricerca relativo all'anno precedente delle quote di partecipazione finanziaria degli altri partecipanti.
Il programma di attività e ricerca deve essere in armonia con la programmazione regionale e con i programmi degli Enti delegati dalla Regione.
3) La quota di partecipazione sarà liquidata annualmente, con provvedimento deliberativo della Giunta regionale.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.


Argomento: Zootecnia

Esame deliberazione Giunta regionale n. 61-41751: "L.R. 15/6/1979 n. 29 Approvazione istituzione in Imperia della sezione diagnostica dell'istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta"


PRESIDENTE

Il punto quindicesimo all'ordine del giorno reca: "Esame deliberazione Giunta regionale n. 61-41751: 'L.R. 15/6/1979 n. 29 Approvazione istituzione in Imperia della sezione diagnostica dell'istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta'".
La deliberazione recita: "Vista la legge regionale 15/6/1979 n. 29 'Organizzazione e funzionamento dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d'Aosta' ed in particolare l'articolo 5 dell'accordo tra le Regioni Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta recepito vista la deliberazione del Consiglio regionale della Liguria n. 11 del 26/11/1981 con la quale autorizza l'istituzione di una sezione diagnostica provinciale dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d'Aosta in Ventimiglia (Imperia) vista la deliberazione del Consiglio regionale della Liguria n. 131 del 19/12/1984 con la quale per sopraggiunte difficoltà logistiche, si dispone di modificare la succitata deliberazione n. 11/1981 autorizzando l'istituzione della sezione de qua con sede a Imperia anziché a Ventimiglia considerato che sussistono le esigenze e le condizioni per approvare ai sensi dell'art. 5, comma terzo, della legge regionale 15/6/1979 n. 29 l'istituzione della nuova sezione periferica in parola con sede ad Imperia vista la deliberazione di Giunta n. 61-41751 del 5/3/1985 di proposta al Consiglio regionale relativa all'istituzione della sezione diagnostica provinciale dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d'Aosta in Imperia il Consiglio regionale delibera di approvare, ai sensi dell'art. 5, comma terzo della legge regionale 15/6/1979 n. 29, l'istituzione della sezione diagnostica provinciale dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta in Imperia.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.


Argomento: USSL: Piante organiche

Esame deliberazione Giunta regionale n. 62-40640: "U.S.S.L. n. 73 di Novi Ligure Ampliamento della pianta organica provvisoria finalizzato all'attuazione della legge 29 luglio 1975, n. 405 Diniego di autorizzazione"


PRESIDENTE

Il punto sedicesimo dell'ordine del giorno reca: "Esame deliberazione Giunta regionale n. 62-40640: 'U.S.S.L. n. 73 di Novi Ligure Ampliamento della pianta organica provvisoria finalizzato all'attuazione della legge 29 luglio 1975, n. 405 - Diniego di autorizzazione"'.
Il testo recita: "La Giunta regionale, con deliberazione 2 giugno 1982 n. 133-16401 esecutiva ai sensi di legge, ha individuato una specifica procedura per l'istruttoria degli atti finalizzati all'istituzione dei nuovi servizi ed alla trasformazione ovvero ampliamento delle piante organiche provvisorie delle UU.SS.SS.LL., nelle more della definizione da parte delle stesse dei programmi zonali di attività e spesa di cui all'art. 18 della legge regionale 10 marzo 1982 n. 7.
L'U.S.S.L. n. 73 di Novi Ligure con atto dell'assemblea generale 21/5/1984 n. 28 ha deliberato, previa acquisizione dell'autorizzazione da parte del Consiglio regionale, l'ampliamento della pianta organica provvisoria mediante l'istituzione di n. 1 posto di aiuto corresponsabile ospedaliero neuropsichiatra infantile, finalizzato all'attuazione della legge n. 405/75, per l'avvio di attività di neuropsichiatria infantile.
Il Comitato di cui all'art. 2 della legge regionale 30 dicembre 1974 n.
39 ha espresso, nella seduta del 20/12/84, parere negativo con l'invito all'USSL a predisporre un piano organico (PAS) che preveda, sulla base degli obiettivi di piano socio sanitario regionale e della programmazione di USSL. i fabbisogni di personale sia in termini numerici suffragati da una valutazione complessiva della propria pianta organica e delle sue disponibilità, sia in termini di figure professionali realmente necessarie per l'espletamento dei compiti istituzionali.
Va rilevato al riguardo che l'art. 1, quinto comma del D.L. 26 novembre 1981 n. 678, convertito con modificazioni nella legge 26 gennaio 1982 n.
12, prevede che l'ampliamento delle piante organiche delle UU.SS.SS.LL. e la contestuale copertura dei relativi posti, siano disposte direttamente dalle Regioni, con deliberazione di Consiglio regionale, per i servizi e strutture sanitarie finalizzati dall'attuazione della leggi 29 luglio 1975 n. 405, 23 dicembre 1975 n. 685, 13 maggio 1978 n. 180 e 22 maggio 1978 n.
194, nel limite delle quote del fondo sanitario nazionale assegnato a ciascuna Regione e delle somme alle stesse spettanti sugli stanziamenti previsti dalle leggi medesime e da attribuirsi alle Unità Sanitarie Locali.
Tutto ciò premesso, si propone al Consiglio regionale di non autorizzare l'USSL n. 73 di Novi Ligure all'ampliamento della dotazione organica del personale dei servizi finalizzati all'attuazione della legge 405/75 mediante l'istituzione di n. 1 posto di aiuto di neuropsichiatria infantile.
Il Consiglio regionale vista la legge 26 gennaio n. 12 vista la legge regionale 10 marzo 1982 n. 7 vista la deliberazione della Giunta regionale n. 62-40640 del 29/1/1985 sentito il parere favorevole espresso dalla V Commissione consiliare permanente delibera di non autorizzare, per le motivazioni espresse in premessa l'ampliamento della pianta organica provvisoria dell'Unità Socio Sanitaria Locale n. 73 di Novi Ligure mediante l'istituzione di n. 1 posto di aiuto di neuropsichiatria infantile.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.


Argomento: USSL: Piante organiche

Esame deliberazione Giunta regionale n. 54-41837: "U.S.S.L. n. 58 di Cuneo Ampliamento della pianta organica provvisoria per servizi e strutture sanitarie finalizzate all'attuazione delle leggi 29/7/1975 n. 405 e 22/12/1975 n. 685 Parziale autorizzazione"


PRESIDENTE

Il punto diciassettesimo all'ordine del giorno reca: "Esame deliberazione Giunta regionale n. 54-41837: 'U.S.S.L. n. 58 di Cuneo Ampliamento della pianta organica provvisoria per servizi e strutture sanitarie finalizzate all'attuazione delle leggi 29/7/1975 n. 405 e 22/12/1975 n. 685 Parziale autorizzazione"'.
Il testo recita: "La Giunta regionale con deliberazione 2 giugno 1982 n. 133-16401, esecutiva ai sensi di legge, ha individuato una specifica procedura per l'istruttoria degli atti finalizzati alla istituzione dei nuovi servizi ed alla trasformazione ovvero ampliamento delle piante organiche provvisorie delle UU.SS.SS.LL.
nelle more della definizione da parte delle stesse dei programmi zonali di attività e spesa di cui all'art. 18 della legge regionale 10 marzo 1982 n.
7.
L'USSL n. 58 di Cuneo, con atto dell'assemblea generale 25/3/1982 n.
13, modificato parzialmente dalla deliberazione dell'assemblea generale 25/6/1984 n. 23, ha deliberato, previa acquisizione dell'autorizzazione da parte della Regione Piemonte, al fine della piena autorizzazione del disposto legislativo di cui alle leggi n. 405/75 e n. 685/75, l'ampliamento della pianta organica provvisoria, mediante l'istituzione dei seguenti posti : n. 2 posti di psicologo collaboratore n. 3 posti di assistente sanitario (operatore professionale coordinatore) n. 1 posto di ostetrica (operatore professionale collaboratore) n. 3 posti di assistente sociale (operatore professionale collaboratore) n. 2 posti di coadiutore amministrativo Va rilevato al riguardo che l'art. 1, quinto comma, del D.L. 26 novembre 1981 n. 678, convertito con modificazioni nella legge 26 gennaio 1982 n. 12, prevede che l'ampliamento delle piante organiche delle UU.SS.SS.LL. e la contestuale copertura dei relativi posti, siano disposte direttamente dalle Regioni, con deliberazione di Consiglio regionale, per i servizi e strutture sanitarie finalizzati dall'attuazione delle leggi 29 luglio 1975 n. 405, 23 dicembre 1975 n. 685, 13 maggio 1978 n. 180 e 22 maggio 1978 n. 194, nel limite delle quote del fondo sanitario nazionale assegnato a ciascuna Regione e delle somme alle stesse spettanti sugli stanziamenti previsti dalle leggi medesime e da attribuirsi alle Unità Sanitarie Locali.
Visto il parere del Comitato di cui all'art. 2 della L.R. 30/12/74 n.
39, espresso in data 24/1/1985; considerato che da ulteriori consultazioni sono emersi validi motivi che hanno portato all'ampliamento della pianta organica provvisoria, si propone al Consiglio regionale di autorizzare l'USSL n. 58 di Cuneo all'ampliamento della dotazione organica del personale dei servizi sanitari finalizzati all'attuazione delle leggi 405/75 e 685/75, mediante l'istituzione dei seguenti nuovi posti: n. 2 posti di psicologo collaboratore n. 1 posto di ostetrica (operatore professionale collaboratore) n. 2 posti di coadiutore amministrativo.
Si propone, infine, al Consiglio regionale, in accordo con il parere espresso dal più volte citato Comitato, di non autorizzare l'ampliamento della pianta organica provvisoria della predetta USSL mediante l'istituzione di n. 3 posti di assistente sanitaria, in quanto contrastante con gli indirizzi generali formulati da questo Assessorato nella direttiva 9/82, e di n. 3 posti di assistente sociale, in quanto non compatibile con la legge regionale 20/82 che fa obbligo ai Comuni di mettere a disposizione delle rispettive UU.SS.SS.LL. detto personale.
Il Consiglio regionale vista la legge 26 gennaio 1982 n. 12 vista la legge regionale 10 marzo 1982 n. 7 vista la deliberazione della Giunta regionale n. 54-41837 del 7/3/1985 sentito il parere favorevole della V Commissione consiliare permanente delibera di disporre, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 1, quinto comma, del D.L. 26 novembre 1981 n. 678, convertito con modificazioni nella legge 26 gennaio 1982 n. 12, l'ampliamento della pianta organica provvisoria dell'Unità Socio Sanitaria Locale n. 58 di Cuneo, mediante l'istituzione dei seguenti nuovi posti per strutture e servizi finalizzati all'attuazione delle leggi 29/7/1975 n. 405 e 22/12/75 n. 685: n. 2 posti di psicologo collaboratore n. 1 posto di ostetrica (operatore professionale collaboratore) n. 2 posti di coadiutore amministrativo di non autorizzare, per le motivazioni indicate in premessa, l'Unità Socio Sanitaria Locale n. 58 di Cuneo all'ampliamento della pianta organica provvisoria mediante l'istituzione di n. 3 posti di assistente sanitaria e di n. 3 posti di assistente sociale di dare atto che l'autorizzazione all'ampliamento della pianta organica provvisoria non comporterà automaticamente l'incremento della quota di riparto del Fondo Sanitario Regionale attribuita all'Unità Socio Sanitaria Locale citata e che, pertanto, la copertura dei relativi nuovi posti dovrà avvenire avuto riguardo alle disponibilità finanziarie dell'Unità Socio Sanitaria Locale richiedente per il corrente anno.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.


Argomento: USSL: Piante organiche

Esame deliberazione Giunta regionale m. 53-41836: "USSL n. 40 di Ivrea Ampliamento della pianta organica provvisoria per il funzionamento dei servizi e delle strutture finalizzate all'autorizzazione della legge 22 dicembre 1975 n. 685 Parziale autorizzazione"


PRESIDENTE

Il punto diciottesimo dell'ordine del giorno reca: "Esame deliberazione Giunta regionale n. 53-41836: "USSL n. 40 di Ivrea Ampliamento della pianta organica provvisoria per il funzionamento dei servizi e delle strutture finalizzate all'attuazione della legge 22 dicembre 1975 n. 685 Parziale autorizzazione'.
Il testo recita: "La Giunta regionale, con deliberazione 2/6/1982 n. 133-16401 esecutiva ai sensi di legge, ha individuato una specifica procedura per l'istruttoria degli atti finalizzati all'istituzione dei nuovi servizi ed alla trasformazione ovvero ampliamento delle piante organiche provvisorie delle UU.SS.SS.LL. nelle more della definizione da parte delle stesse dei programmi zonali di attività e spesa di cui all'art. 18 della L.R.
10/3/1982 n. 7.
L'USSL n. 40 di Ivrea con atto dell'assemblea generale 30/6/1982 n. 16 ha deliberato, previa acquisizione dell'autorizzazione da parte del Consiglio regionale, l'ampliamento della pianta organica provvisoria mediante l'istituzione dei seguenti nuovi posti al fine della piena attuazione del disposto legislativo di cui alle leggi 685/75 e 194/78: n. 1 posto di aiuto di neurologia n. 1 posto di assistente di neurologia n. 3 posti di infermiere professionale n. 1 posto di psicologo collaboratore n. 2 posti di assistente ostetrico-ginecologo Va rilevato al riguardo che l'art. 1, quinto comma del D.L. 26/11/81 n.
678, convertito con modificazioni nella legge 26/1/1982 n. 12, prevede che l'ampliamento delle piante organiche delle UU.SS.SS.LL. e la contestuale copertura dei relativi posti, siano disposte direttamente dalle Regioni con deliberazione di Consiglio regionale, per i servizi e strutture sanitari finalizzati all'attuazione delle leggi 29/7/1975 n. 405 23/12/1975 n. 685, 13/5/1978 n. 180 e 22/5/1978 n. 194, nel limite delle quote del fondo sanitario nazionale assegnato a ciascuna Regione e delle somme alla stesse spettanti sugli stanziamenti previsti dalle leggi medesime e da attribuirsi alle Unità Sanitarie Locali.
Il relatore, visto il parere del Comitato di cui all'art. 2 della L.R.
30/12/74 n. 39 espresso in data 20/12/84; considerato che da consultazioni successive sono emersi validi motivi, suffragati anche da integrazioni fatte pervenire dall'USSL interessata, che hanno portato all'ampliamento della pianta organica provvisoria di che trattasi, propone alla Giunta regionale di proporre al Consiglio regionale di autorizzare l'USSL n. 40 di Ivrea all'ampliamento della dotazione organica del personale dei servizi finalizzati all'attuazione della L. 685/75 e mediante l'istituzione dei seguenti nuovi posti: n. 1 posto di aiuto di neurologia n. 1 posto di assistente di neurologia n. 3 posti di infermiere professionale n. 1 posto di psicologo collaboratore In accordo con il parere negativo espresso dal citato Comitato, si propone al Consiglio regionale di non autorizzare l'USSL n. 40 di Ivrea ad istituire n. 2 posti di assistente ostetrico-ginecologo, finalizzati all'attuazione della L. 194/78, vista la soppressione del servizio di ginecologia dell'ospedale di Castellamonte il Consiglio regionale vista la legge 26/1/1982 n. 12 vista la legge regionale 10/3/1982 n. 7 vista la deliberazione della Giunta regionale n. 53-41836 del 7/3/1985 sentito il parere favorevole espresso dalla V Commissione consiliare permanente delibera di disporre, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 1, quinto comma, del D.L. 26/11/1981 n. 678, convertito con modificazioni nella legge 26/1/1982 n. 12, l'ampliamento della pianta organica provvisoria dell'USSL n. 40 di Ivrea, mediante l'istituzione dei seguenti nuovi posti per strutture e servizi finalizzati all'attuazione della legge 22/12/1975 n.
685: n. 1 posto di aiuto di neurologia n. 1 posto di assistente di neurologia n. 3 posti di infermiere professionale n. 1 posto di psicologo collaboratore di non autorizzare, per le motivazioni espresse in premessa, l'USSL n. 40 di Ivrea ad istituire n. 2 posti di assistente ostetrico-ginecologo di dare atto che l'acquisizione dell'autorizzazione all'ampliamento della pianta organica provvisoria non comporterà automaticamente l'incremento della quota di riparto del Fondo Sanitario Regionale attribuita all'USSL n. 40 di Ivrea e che, pertanto, la copertura dei relativi nuovi posti dovrà avvenire avuto riguardo alle disponibilità finanziarie dell'USSL richiedente per il corrente anno.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità, dei 38 Consiglieri presenti.


Argomento: USSL: Piante organiche

Esame deliberazione Giunta regionale n. 4340621:"U.S.S.L. 51 di Novara. Ampliamento della pianta organica provvisoria finalizzato all'attuazione della legge 180: diniego di autorizzazione"


PRESIDENTE

Punto diciannovesimo dell'ordine del giorno: "Esame deliberazione Giunta regionale n: 43-40621: "U.S.S.L. n. 51 di Novara. Ampliamento della pianta organica provvisoria finalizzato all'attuazione della legge 180: diniego di autorizzazione"'.
Tale deliberazione è stata esaminata dalla V Commissione che l'ha approvata all'unanimità.
La parola al Consigliere Nerviani.



NERVIANI Enrico

E' stata accolta la proposta della Giunta con l'intesa che invece di ampliamento si ha l'autorizzazione alla trasformazione di posti di organico. Con questa intesa abbiamo espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

La Giunta conferma questa posizione attraverso l'Assessore competente.
Possiamo passare al voto della delibera il cui testo recita: "La Giunta regionale, con deliberazione 2 giugno 1982 n. 133-16401 esecutiva ai sensi di legge, ha individuato una specifica procedura per l'istruttoria degli atti finalizzati all'istituzione dei nuovi servizi e alla trasformazione ovvero ampliamento delle piante organiche provvisorie delle UU.SS.SS.LL., nelle more della definizione da parte delle stesse dei programmi zonali di attività e spesa di cui all'art. 18 della legge regionale 10 marzo 1982 n. 7.
L'USSL n. 51 di Novara, con atto dell'assemblea generale 20/1/1983 n.
10 ha deliberato, previa acquisizione delle prescritte autorizzazioni l'ampliamento della pianta organica provvisoria mediante l'istituzione dei seguenti nuovi posti al fine della piena attuazione della tutela della salute mentale conformemente al disposto legislativo di cui alla legge 180/78: n. 8 posti di assistente medico n. 2 posti di psicologo n. 3 posti di assistente sociale n. 1 posto di collaboratore coordinatore n. 1 posto di animatore n. 1 posto di operaio ad alta specializzazione tecnologica (cuoco) n. 1 posto di operaio specializzato di cucina n. 1 posto di ausiliario socio sanitario.
Il Comitato di cui all'art. 2 della L.R. 30/12/1974, n. 39, ha espresso parere negativo all'ampliamento della pianta organica provvisoria dell'USSL n. 51 di Novara mediante l'istituzione di nuovi posti, con l'invito a rivedere la proposta, procedendo nei termini di trasformazione, considerato che presso l'USSL stessa emerge una disponibilità di posti vacanti.
Inoltre sottolinea il parere negativo per la figura di animatore in quanto non prevista dal DPR 761/79.
Va rilevato al riguardo che l'art. 1, quinto comma del D.L. 26 novembre 1981 n. 678, convertito con modificazioni nella legge 26 gennaio 1982 n.
12, prevede che l'ampliamento delle piante organiche delle UU.SS.SS.LL. e la contestuale copertura dei relativi posti, siano disposte direttamente dalle Regioni, con deliberazione del Consiglio regionale, per i servizi e strutture sanitarie finalizzati dall'attuazione delle leggi 29 luglio 1975 n. 405, 23 dicembre 1975 n. 685, 13 maggio 1978 n. 180 e 22 maggio 1978 n.
194, nel limite delle quote del fondo sanitario nazionale assegnato a ciascuna Regione e delle somme alle stesse spettanti sugli stanziamenti previsti dalle leggi medesime e da attribuirsi alle Unità Sanitarie Locali.
Tutto ciò premesso, in accordo con il parere espresso dal citato Comitato, si propone al Consiglio regionale di non autorizzare l'USSL n. 51 di Novara all'ampliamento della dotazione organica del personale per la struttura sanitaria finalizzata all'applicazione della legge 180/78 mediante l'istituzione di nuovi posti di che trattasi.
Il Consiglio regionale vista la legge 26 gennaio 1982 ,n. 12 vista la legge regionale 10 marzo 1982, n. 7 vista la deliberazione della Giunta regionale n. 43-40621 del 29/1/1985 sentito il parere favorevole espresso dalla V Commissione consiliare permanente delibera di non autorizzare, per le motivazioni espresse in premessa, l'USSL n. 51 di Novara ad istituire i seguenti nuovi posti: n. 8 posti di assistente medico n. 2 posti di psicologo n. 3 posti di assistente sociale n. 1 posto di collaboratore coordinatore n. 1 posto di animatore n. 1 posto di operaio ad alta specializzazione tecnologica (cuoco) n. 1 posto di operaio specializzato di cucina n. 1 posto di ausiliario socio sanitario.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.


Argomento: Unita' locali dei servizi sociali ed assistenziali e dei servizi sanitari

Esame deliberazione Giunta regionale n. 96-42120: "Requisiti e procedure per il riconoscimento come enti ausiliari, ai sensi della legge 22/12/1975 n. 685, e della legge regionale 23/12/1977 n, 62 Schema tipo di convenzione tra le Unità Socio Sanitarie Locali ed i predetti enti"


PRESIDENTE

Punto ventesimo all'ordine del giorno: "Esame deliberazione Giunta regionale n. 96-42120: 'Requisiti e procedure per il riconoscimento come enti ausiliari, ai sensi della legge 22/12/1975 n. 685, e della legge regionale 23/12/1977 n, 62 Schema tipo di convenzione tra le Unità Socio Sanitarie Locali ed i predetti enti"'.
Il testo recita: "Le esperienze sino ad oggi maturate nel settore delle tossicodipendenze hanno dimostrato che il progetto terapeutico non si risolve nella semplice disintossicazione fisica del soggetto, ma comporta una pluralità di interventi atti a facilitare il reinserimento del normale contesto sociale dei soggetti tossicodipendenti, secondo un programma individualizzato.
In considerazione della necessità di disporre di interventi diversificati, la legge 22/12/1975 n. 685, all'art. 94, e la legge regionale 23/12/1977 n. 62 all'art. 4, prevedono la possibilità dell'integrazione dell'attività dei servizi pubblici con prestazioni di associazioni, istituzioni ed enti pubblici o privati, senza scopo di lucro e con finalità di riabilitazione e di reinserimento sociale, mediante la stipulazione di apposite convenzioni.
La stipulazione delle convenzioni con i predetti enti, istituzioni o associazioni, da intendersi come enti ausiliari, è autorizzata dal Consiglio regionale, previo accertamento dell'idoneità dei richiedenti in base allo schema-tipo di convenzione predisposto dal Ministero della sanità.
In mancanza di tale schema la citata legge regionale 62/1977 prevede che lo schema-tipo sia predisposto dalla Giunta regionale ed approvato dal Consiglio regionale.
In attesa di precisi indirizzi nel settore a livello nazionale, si ravvisa la necessità di procedere a livello regionale alla definizione dei requisiti richiesti e delle procedure da seguire per ottenere il riconoscimento come Enti ausiliari ed all'approvazione dello schema-tipo di convenzione da stipularsi tra le UU.SS.SS.LL. ed i predetti Enti.
Si propone pertanto, al Consiglio regionale l'approvazione: dei requisiti richiesti per il riconoscimento come Enti ausiliari da parte del Consiglio regionale, ai sensi dell'art. 94 della legge 22/12/1975 n. 685 e dell'art. 4 della legge regionale 23/12/1977 n. 62 delle procedure da seguire per il riconoscimento come Enti ausiliari ai sensi dell'art. 94 della legge 22/12/1975 e l'art. 4 della legge regionale 23/12/1977 n. 62 dello schema-tipo di convenzione che potrà essere stipulata dalle UU.SS.SS.LL. con gli Enti riconosciuti ausiliari dal Consiglio regionale.
Il Consiglio regionale vista la deliberazione della Giunta regionale n. 96-42120 del 14/3/1985 sentito il parere favorevole espresso dalla V Commissione consiliare permanente delibera di approvare: le indicazioni contenute negli allegati A e B che fanno parte integrante della presente deliberazione, concernenti i requisiti richiesti e le procedure da seguire per ottenere dal Consiglio regionale il riconoscimento come Enti ausiliari, ai sensi dell'art. 94 della legge 22/12/1975 n. 685 e dell'art. 4 della legge regionale 23/12/1977 n. 62, e l'eventuale revoca del riconoscimento lo schema-tipo della convenzione che potrà essere stipulata dalle Unità Socio Sanitarie Locali con gli enti riconosciuti ausiliari dal Consiglio regionale, contenuto nell'allegato C, che fa parte integrante della presente deliberazione.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la m ano.
E' approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali

Esame deliberazione Giunta regionale n. 101-42125: "Funzioni amministrative in materia socio-assistenziale delegate e subdelegate dalla Regione alle Unità Socio Sanitarie Locali, ai sensi degli artt. 25 e 27 della legge regionale 23 agosto 1982, n. 20: finanziamento dell'attività per l'anno 1985. Spesa L. 630.000.000"


PRESIDENTE

Il punto ventitreesimo dell'ordine del giorno reca: "Esame deliberazione Giunta regionale n. 101-42125: 'Funzioni amministrative in materia socio-assistenziale delegate e subdelegate dalla Regione alle Unità Socio Sanitarie Locali, ai sensi degli artt. 25 e 27 della legge regionale 23 agosto 1982, n. 20: finanziamento dell'attività per l'anno 1985. Spesa L. 630.000.000'".
Il testo recita: "Con la legge regionale 23/8/1982 n. 20 sono state delegate e subdelegate ai Comuni, perché le esercitino tramite le UU.SS.SS.LL., le funzioni amministrative proprie della Regione e quelle delegate dallo Stato in materia socio-assistenziale, indicate negli artt. 25 e 27 della suddetta legge.
Con deliberazione Consiglio regionale del 21/6/1984 n. 715-6795 sono stati approvati la direttiva alle UU.SS.SS.LL. per l'esercizio delle funzioni in argomento, nonché i criteri di finanziamento ed il relativo riparto tra le UU.SS.SS.LL. per l'esercizio delle funzioni suddette.
Con propria deliberazione 1/8/1984 n. 30-36446, si è provveduto ad erogare alle UU.SS.SS.LL. le quote ad esse spettanti per l'anno 1984, e cioé L. 100.000.000 all'USSL 1-23 e L. 10.000.000 a ciascuna delle altre UU.SS.SS.LL. del territorio piemontese.
Occorre ora provvedere al finanziamento per l'esercizio delle funzioni ai sensi dell'art. 28 della L.R. 20/82, per l'esercizio finanziario 1985.
Si ritiene di proporre al Consiglio regionale per tale esercizio l'approvazione dello stesso criterio di finanziamento alle UU.SS.SS.LL.
adottato lo scorso anno, e cioé, per ogni USSL la quantificazione del trattamento economico di un operatore utilizzato a metà tempo, definito dalla 7 qualifica funzionale del contratto del personale degli enti locali (DPR 25/6/1983 n. 347), ammontante a circa L. 10.000.000.
In tale modo il finanziamento complessivo ammonta a L. 630.000.000 di cui L. 100.000.000 da assegnare complessivamente alle 10 Unità Socio Sanitarie Locali di Torino e L. 10.000.000 da assegnare a ciascuna delle altre UU.SS.SS.LL. piemontesi.
Si propone inoltre al Consiglio regionale di autorizzare la Giunta regionale a procedere all'erogazione delle quote assegnate all'atto del ricevimento da parte dell'Assessorato sanità assistenza della relazione sull'attività svolta nell'ambito delle funzioni delegate e subdelegate in argomento, prevista dal punto 8) della direttiva approvata con deliberazione Consiglio regionale del 21/6/1984 n. 715-6795.
Alla spesa per l'anno 1985, ammontante a L. 100.000.000 per le 10 UU.SS.SS.LL. di Torino e a L. 10.000.000 per ciascun'altra, per un totale di L. 630.000.000, si può far fronte sul cap. 1850 del bilancio regionale per l'esercizio finanziario 1985.
Il Consiglio regionale vista la deliberazione della Giunta regionale n. 101-42125 del 14/3/1985 sentito il parere favorevole espresso dalla V Commissione consiliare permanente delibera di approvare il criterio di finanziamento alle Unità Socio Sanitarie Locali per l'anno 1985 ed il relativo riparto tra le stesse per l'esercizio delle funzioni amministrative regionali delegate e subdelegate ai sensi degli artt. 25 e 27 della legge regionale 23 agosto 1982, n. 20, come esplicitato in premessa di autorizzare la Giunta regionale a procedere all'erogazione alle Unità Socio Sanitarie Locali delle quote ad esse spettanti per il 1985 e cioé L. 100.000.000 per le 10 Unità Socio Sanitarie Locali di Torino e L.
10.000.000 a ciascuna delle altre UU.SS.SS.LL. del territorio piemontese all'atto del ricevimento, da parte dell'Assessorato regionale sanità ed assistenza, della relazione sull'attività svolta nell'ambito delle funzioni delegate e subdelegate in argomento, prevista dal punto 8 della direttiva approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 725-6795 del 21 giugno 1984.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.


Argomento: USSL: Piante organiche

Esame deliberazione Giunta regionale m. 94-42281: "U.S.S.L. n. 38 di Cuorgné Ampliamento della pianta organica provvisoria finalizzato all'attuazione delle leggi 29 luglio 1975 n. 405, 22 dicembre 1975 n. 685 13 maggio 1978 n. 180, 22 maggio 1978 n. 194 Parziale autorizzazione"


PRESIDENTE

Il punto ventiquattresimo all'ordine del giorno reca: "Esame deliberazione della Giunta regionale n. 94-42281: 'U.S.S.L. n. 38 di Cuorgné Ampliamento della pianta organica provvisoria finalizzato all'attuazione delle leggi 29 luglio 1975 n. 405, 22 dicembre 1975 n. 685 13 maggio 1978 n. 180, 22 maggio 1978 n. 194 Parziale autorizzazione'".
La deliberazione recita: "La Giunta regionale, con deliberazione 2 giugno 1982 n. 133-16401 esecutiva ai sensi di legge, ha individuato una specifica procedura per l'istruttoria degli atti finalizzati all'istituzione dei nuovi servizi ed alla trasformazione ovvero ampliamento delle piante organiche provvisorie delle UU.SS.SS.LL., nelle more della definizione da parte delle stesse dei programmi zonali di attività e spesa di cui all'art. 18 della legge regionale 10 marzo 1982 n. 7.
L'USSL n. 38 di Cuorgné con atto dell'assemblea generale 11/1/1985 n.
6, ha deliberato, previa acquisizione dell'autorizzazione da parte del Consiglio regionale, l'ampliamento della pianta organica provvisoria mediante l'istituzione dei seguenti nuovi posti al fine della piena attuazione del disposto legislativo di cui alle leggi 405/75, 685/75 180/78 e 194/78: n. 4 posti di psicologo collaboratore n. 2 posti di assistente sociale n. 3 posti di logopedista n. 7 posti di infermiere professionale.
Il Comitato di cui all'art. 2 della legge regionale 30 dicembre 1974 n.
39 ha espresso, nella seduta del 28/2/1985, parere favorevole alla istituzione di n. 4 posti di psicologo collaboratore e di n. 7 posti di infermiere professionale, in quanto coerente, con le indicazioni regionali.
Ha al contrario espresso parere negativo all'istituzione di n. 2 posti di assistente sociale, in quanto non compatibile con la L.R. 20/82, che fa obbligo ai Comuni di mettere a disposizione delle rispettive UU.SS.SS.LL.
detto personale.
Ha espresso altresì parere negativo all'istituzione di n. 3 posti di logopedista, in quanto la richiesta non rientra nella fattispecie delle citate leggi. L'USSL potrà provvedere a detto adeguamento attraverso la trasformazione di posti vacanti in pianta organica provvisoria.
Va rilevato al riguardo che l'art. 1, quinto comma, del D.L. 26 novembre 1981 n. 678, convertito con modificazioni nella legge 26 gennaio 1982 n. 12, prevede che l'ampliamento delle piante organiche delle UU.SS.SS.LL. e la contestuale copertura dei relativi posti, siano disposte direttamente dalle Regioni, con deliberazione di Consiglio regionale, per i servizi e strutture sanitarie finalizzati dall'attuazione delle leggi 29 luglio 1975 n. 405, 23 dicembre 1975 n. 685, 13 maggio 1978 n. 180 e 22 maggio 1978 n. 194, limite delle quote del fondo sanitario nazionale assegnato a ciascuna Regione e delle somme alle stesse spettanti sugli stanziamenti previsti dalle leggi medesime e da attribuirsi alle Unità Sanitarie Locali.
Tutto ciò premesso, si propone al Consiglio regionale di autorizzare l'USSL n. 38 di Cuorgné all'ampliamento della dotazione organica del personale dei servizi finalizzati all'attuazione delle leggi 405/75 685/75, 180/78 e 194/78, mediante l'istituzione dei seguenti posti, in accordo con il parere espresso dal predetto Comitato: n. 4 posti di psicologo collaboratore n. 7 posti di infermiere professionale.
Si propone altresì al Consiglio regionale di non autorizzare l'USSL n.
38 di Cuorgné, in accordo con il parere espresso dal predetto Comitato, ad istituire i seguenti posti: n. 2 posti di assistente sociale n. 3 posti di logopedista.
Il Consiglio regionale vista la legge 26 gennaio 1982 n. 12 vista la legge regionale 10 marzo 1982 n. 7 vista la deliberazione della Giunta regionale n. 94-42281 del 19/3/1985 sentito il parere favorevole espresso dalla V Commissione consiliare permanente delibera di disporre, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 1, quinto comma, del D.L. 26 novembre 1981 n. 678, convertito con modificazioni nella legge 26 gennaio 1982 n. 12, l'ampliamento della pianta organica provvisoria dell'USSL n. 38 di Cuorgné, mediante l'istituzione dei seguenti nuovi posti per strutture e servizi finalizzati all'attuazione delle leggi 29 luglio 1975, n. 405 - 22 dicembre 1975 n. 685 - 13 maggio 1978 n. 180 e 22 maggio 1978, n. 194: n. 4 posti di psicologo collaboratore n. 7 posti di infermiere professionale di non autorizzare, per le motivazioni indicate in premessa l'USSL n.
38 di Cuorgné ad istituire n. 2 posti di assistente sociale e n. 3 posti di logopedista di dare atto che l'autorizzazione all'ampliamento della pianta organica provvisoria non comporterà automaticamente l'incremento della quota di riparto del fondo sanitario regionale attribuita all'USSL n. 38 di Cuorgné e che, pertanto, la copertura dei relativi nuovi posti dovrà avvenire avuto riguardo alle disponibilità finanziarie dell'USSL richiedente per il corrente anno.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.


Argomento: Università

Esame deliberazione n. 100-42124:art.39 della legge 23/1 2/196 8 n. 833 Convenzione tra la Regione Piemonte e l'Università degli studi di Torino (rinvio)


PRESIDENTE

Punto venticinquesimo all'ordine del giorno: "Esame deliberazione n. 100 42124-art.39 della legge 23/12/1968 n. 833 Convenzione tra la Regione Piemonte e l'Università degli studi di Torino".
La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Mi è stata consegnata pochi minuti fa una lettera dell'Università che dovrà essere esaminata in modo sollecito domani mattina dalla Commissione perché è in difformità al documento sottoscritto congiuntamente l'Università ha apportato delle modificazioni unilateralmente senza avvisarci prima. Chiedo che domani ci sia un incontro con il Presidente della Commissione Devecchi.



PRESIDENTE

Se il Consiglio acconsente la deliberazione viene rinviata a domani.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Rendiconto del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario 1984


PRESIDENTE

Punto ottavo dell'ordine del giorno: "Rendiconto del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario 1984" e relativi allegati.
Il relatore è il collega Avondo che intende dare per letta la relazione.
Possiamo passare alla parte deliberativa che è già a mani dei Consiglieri, e quindi pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali

Esame progetto di legge n. 208: "Sub-delega alle Province dell'esercizio delle funzioni amministrative relative all'attività dei Comitati provinciali dei prezzi"


PRESIDENTE

Il punto primo dell'ordine del giorno reca: "Esame progetto di legge n.
208: 'Sub-delega alle Province dell'esercizio delle funzioni amministrative relative all'attività dei Comitati provinciali dei prezzi"'.
La I Commissione comunica che ha espresso all'unanimità il parere favorevole dell'articolo finanziario del disegno di legge, mentre il Presidente della Commissione Montefalchesi trasmette il testo del disegno di legge che è stato licenziato dalla IV Commissione nella seduta del 26 febbraio.
La parola al relatore, Barisione.



BARISIONE Luigi, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la presente legge si situa nel quadro più ampio di un'azione regionale tendente a realizzare ovunque possibile deleghe di funzioni amministrative agli Enti locali per recuperare a pieno l'istituto regionale alla funzione propria programmatoria e d'indirizzo.
Con la presente legge il Consiglio regionale realizza la sub-delega alle Province dell'esercizio delle funzioni amministrative relative all'attività dei Comitati provinciali dei prezzi pervenute alla Regione dal 1 gennaio 1979, ai sensi dell'art. 52, lett. c) del DPR 24 luglio 1977 n. 616.
La Regione Piemonte dalla data del 1 gennaio 1979 ha continuato ad esercitare la disciplina dei prezzi a mezzo dei Comitati a livello provinciale sostituendo al Prefetto il Presidente della Giunta che ha delegato ad un Assessore regionale la presidenza di ciascun comitato provinciale prezzi.
Si è così garantita provvisoriamente la continuità amministrativa all'esercizio delle funzioni dei Comitati provinciali prezzi per la revisione dei prezzi amministrativi.
Il DPR 24 luglio 1977, n. 616, con l'art. 52 lett. c) delega alle Regioni "l'esercizio delle funzioni amministrative relative all'attività dei Comitati provinciali dei prezzi sulla base delle norme di riforma del sistema dei prezzi controllati e comunque dal 1 gennaio 1979".
A distanza di otto anni dal suindicato DPR n. 616, la riforma del sistema dei prezzi controllati non è stata ancora attuata.
Con D.L. n. 84 del 23 dicembre 1979, era stata prevista la creazione di un Comitato regionale prezzi in sostituzione degli attuali Comitati provinciali; tale D.L. non è stato convertito in legge.
Comunque si ritiene necessario procedere, in attesa della legge nazionale di riforma, alla disciplina con legge regionale delle funzioni tenendo presenti le direttive che il Comitato interministeriale dei prezzi ha emanato in data 2 marzo 1979, riproponendo sempre Comitati a livello provinciale con una ristrutturazione piú funzionale e piú rappresentativa dell'attuale realtà economica locale.
Poiché la delega e sub-delega ai sensi dell'art. 118 della Costituzione e degli artt. nn. 3 e 67 dello Statuto può essere assegnata agli Enti locali, si è ritenuto individuare nell'Ente locale Provincia, il livello di sub-delega delle funzioni sia assegnando al Presidente della Provincia la presidenza sia attribuendo alla struttura organizzativa della Provincia la segreteria, sia prevedendo presso la Provincia la sede.
Pertanto la presente legge avvalendosi delle facoltà previste dall'art.
7 del DPR n. 616, sub-delega alle Province l'esercizio delle funzioni amministrative relative all'attività dei Comitati provinciali dei prezzi che verranno svolte a mezzo di nuovi Comitati e si prefigge l'istituzione di un'unità operativa denominata "Osservatorio regionale dei prezzi dei generi di prima necessità" con il compito di individuare i generi da sottoporre a vigilanza, studiare le metodologie di raccolta e di elaborazione dei dati, fornire ai vari Comitati provinciali dei prezzi gli elementi per l'uniformità di indirizzo nell'ambito regionale nonché a fornire agli stessi comitati analisi e metodologie di lavoro e assicurare il necessario coordinamento fra gli stessi.
Si è preferito limitare i compiti dell'osservatorio regionale dei prezzi ai soli generi di prima necessità, al fine di non creare un servizio che per la vastità dei prezzi dei generi che teoricamente potevano essere rilevati avrebbero potuto paralizzare il servizio stesso.
I Comitati provinciali dei prezzi si avvalgono in ambito provinciale di una Commissione consultiva in cui sono rappresentati alcuni Enti presenti nel Comitato, le organizzazioni sindacali dei lavoratori, le categorie economiche della produzione, della cooperazione dei consumatori.
E' stata inoltre prevista la possibilità di nomina di ispettori ai costi, contenuta nella normativa in vigore che oltre a svolgere accertamenti sui costi delle merci, dei generi e delle prestazioni avrà il compito di effettuare accertamenti sui bilanci aziendali al fine di determinare i prezzi che si intendono sottoporre a controllo.
Si ritiene di segnalare che l'esercizio effettivo della sub-delega è attuato dal 1 gennaio 1986 in modo da predisporre tutti gli adempimenti necessari per evitare rallentamenti alle attività della pubblica amministrazione conseguenti al trapasso delle funzioni. E' previsto inoltre l'istituto della revoca della sub-delega da parte della Giunta regionale nel caso di inattività o violazione grave della normativa.
La disciplina prevista con la presente legge potrà avere carattere transitorio stante la possibilità che il Parlamento emani provvedimenti di riforma del sistema dei prezzi controllati.
Contestualmente alla sub-delega dell'esercizio delle funzioni viene prevista la possibilità del comando di personale, nonché il trasferimento dei beni e dei servizi relativi all'esercizio delle funzioni sub-delegate.
Date le finalità e gli scopi della legge se ne raccomanda l'approvazione al Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Possiamo passare alla votazione dell'articolato.
Art. 1 (Finalità) "In attuazione dell'art. 118 della Costituzione e degli articoli 3 e 67 dello Statuto della Regione Piemonte la presente legge: 1) sub-delega alle Province ai sensi dell'art. 7 del DPR 24 luglio 1977 n. 616, l'esercizio delle funzioni amministrative delegate relative all'attività dei Comitati provinciali prezzi di cui all'art. 52, lett. c) del DPR 24 luglio 1977, n. 616 2) stabilisce la data di inizio dell'esercizio delle funzioni 3) prevede il trasferimento di beni ed archivi alle Province nonché il comando di personale regionale alle Province, in relazione alla sub-delega 4) regola i rapporti finanziari conseguenti 5) prevede le procedure e le direttive nonché gli indirizzi e il coordinamento 6) istituisce l'osservatorio regionale dei prezzi dei generi di prima necessità 7) prevede l'esercizio del potere sostitutivo in caso di inattività degli enti destinatari della sub-delega".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 (Inizio esercizio funzioni) "L'inizio da parte delle Province dell'esercizio delle funzioni amministrative sub-delegate è stabilito dal primo gennaio 1986.
Fino a tale data le funzioni continuano ad essere esercitate dalla Regione secondo la legislazione e le norme vigenti".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Art. 3 (Personale - Beni - Archivi) "In relazione alla sub-delega dell'esercizio delle funzioni amministrative, può essere trasferito o assegnato funzionalmente o comandato alle amministrazioni provinciali, personale regionale ai sensi della L.R. 16 agosto 1984, n. 40.
I beni mobili ed immobili e gli archivi dei Comitati provinciali dei prezzi sono trasferiti alle rispettive Province".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Art. 4 (Disposizioni finanziarie) "Per l'attuazione della presente legge è autorizzata per l'anno finanziario 1985, la spesa di lire 550 milioni.
Agli oneri derivanti dal precedente comma si provvede mediante una riduzione di pari ammontare, in termini di competenza e di cassa del capitolo n. 12800 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1985 e mediante l'istituzione, nello stato di previsione medesimo, di appositi capitoli con la seguente denominazione: 'Rimborso alle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura delle spese sostenute per il funzionamento dei Comitati provinciali prezzi' e con lo stanziamento di 550 milioni in termini di competenza e di cassa.
Agli oneri derivanti dall'esercizio delle funzioni connesse alla sub delega di cui alla presente legge, sulla base di parametri obiettivi concordati con le Province, per l'esercizio finanziario 1986 e successivi si farà fronte con l'istituzione nello stato di previsione della spesa dei relativi bilanci di apposito capitolo con la denominazione: 'Spese connesse alla sub-delega alle Province dell'esercizio delle funzioni amministrative relative all'attività dei Comitati provinciali dei prezzi' e con lo stanziamento stabilito dalla legge di approvazione del bilancio stesso.
Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad approvare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Art. 5 (Comitato provinciale dei prezzi) "Ai fini dell'esercizio delle funzioni subdelegate di cui al precedente art. 2, è istituito presso ogni Provincia il 'Comitato provinciale dei prezzi' così composto: 1) Presidente della Provincia o suo delegato, che lo presiede 2) Intendente di Finanza o suo delegato 3) Direttore ufficio provinciale dell'industria, del commercio e dell'artigianato o suo delegato 4) Direttore ufficio provinciale del lavoro o suo delegato 5) Presidente Camera di commercio o suo delegato 6) Sindaco del Comune capoluogo di provincia o suo delegato 7) un funzionario regionale designato dalla Giunta regionale.
Il Comitato è nominato con provvedimento dell'amministrazione provinciale.
Il Presidente del Comitato ha la facoltà di invitare alle sedute del Comitato, senza diritto al voto, esperti della materia trattata scelti tra il personale della Provincia, oppure tra il personale di cui al precedente art. 3, oppure tra il personale della Regione o di altri Enti pubblici previa intesa con le amministrazioni interessate.
Svolge le funzioni di segretario del Comitato un funzionario nominato dal Presidente del Comitato tra il personale provinciale o tra quello trasferito o assegnato funzionalmente o comandato.
Le sedute del Comitato sono valide con la presenza della maggioranza dei componenti assegnati. In caso di parità di voti prevale quello del Presidente del Comitato.
I Comitati provinciali dei prezzi hanno i poteri e le facoltà previste dall'art. 9 del D.L.C.P.S. 15/9/47 n. 896.
I provvedimenti del Comitato vengono assunti sentito il parere della Commissione consultiva provinciale dei prezzi di cui al successivo art. 6.
I provvedimenti dei Comitati sono definitivi e diventano efficaci nella Provincia o Comuni ai quali si riferiscono, mediante la loro pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Art. 6 (Commissione consultiva provinciale dei prezzi) "Presso ogni amministrazione provinciale è istituita la 'Commissione consultiva provinciale dei prezzi' così composta: 1) il Presidente del Comitato provinciale dei prezzi o suo delegato, di cui al precedente art. 5, che la presiede 2) tre rappresentanti, uno per ognuna delle organizzazioni provinciali sindacali di lavoratori maggiormente rappresentative, designati dalle stesse 3) tre rappresentanti, uno per ognuna delle organizzazioni cooperativistiche provinciali maggiormente rappresentative, designati dalle stesse 4) tre rappresentanti degli artigiani, uno per ognuna delle organizzazioni provinciali di categoria maggiormente rappresentative designati dalle stesse 5) tre rappresentanti dei commercianti designati dalle organizzazioni provinciali di categoria più rappresentative 6) un rappresentante degli industriali designato dalla organizzazione provinciale di categoria piú rappresentativa 7) un rappresentante della piccola e media industria designato dall'organizzazione provinciale di categoria più rappresentativa 8) tre rappresentanti, uno per ognuna delle organizzazioni professionali agricole provinciali maggiormente rappresentative, designati dalle stesse 9) un rappresentante per ognuno degli Enti ed uffici facenti parte del comitato provinciale dei prezzi, di cui al precedente art. 5 10) un rappresentante delle associazioni dei consumatori più rappresentative a livello provinciale ove esistenti.
Le organizzazioni, Enti, istituzioni ed uffici, di cui al primo comma possono designare inoltre rappresentanti supplenti.
La Commissione è nominata con provvedimento dell'amministrazione provinciale. Svolge le funzioni di segretario della Commissione un funzionario nominato dal Presidente del Comitato provinciale dei prezzi scelto tra il personale provinciale o tra quello trasferito o assegnato funzionalmente o comandato.
Le sedute sono valide con la presenza di almeno un quarto dei componenti.
Il Presidente ha la facola di invitare alle sedute della Commissione senza diritto al voto, esperti della materia trattata scelti tra il personale della Provincia o tra quello di cui al precedente art. 3 o tra il personale della Regione o di altri Enti pubblici, previa intesa con le amministrazioni interessate.
La Commissione compie le istruttorie che siano ad essa assegnate dal Comitato provinciale dei prezzi, e può anche, di propria iniziativa, fare proposte al comitato stesso nelle materie indicate nell'art. 4 del decreto legislativo luogotenenziale 19/10/44 n. 347.
I pareri della Commissione non sono vincolanti per il Comitato".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
Art. 7 (Ispettore ai costi) "Il Comitato provinciale dei prezzi può nominare l'Ispettore ai costi previsto dall'art. 13 del D.L.C.P.S. 15 settembre 1947, n. 896, e successive modificazioni ed integrazioni, scegliendolo tra il personale provinciale oppure tra quello di cui al precedente art. 3 oppure tra quello di altra amministrazione pubblica, previa intesa con la stessa.
L'ispettore ai costi partecipa, senza diritto al voto, alle riunioni del comitato e della Commissione consultiva".
Vengono presentati i seguenti emendamenti: 1) dal Consigliere Barisione al primo comma, dopo le parole "l'ispettore ai costi", aggiungere: "secondo quanto". Dopo la parola "integrazioni" fare punto ed annullare le frasi seguenti fino alla fine del comma.
La parola al Consigliere Barisione.



BARISIONE Luigi

Ci si chiedeva su quale personale poteva essere scelto l'ispettore ai costi.
Ritengo che citando la legge che ha istituito gli ispettori ai costi si risolvano tutti i problemi. Pertanto credo che sia comprensivo anche dell'emendamento presentato dagli altri Gruppi.



PRESIDENTE

Metto in votazione l'emendamento del Consigliere Barisione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 35 voti favorevoli e 1 astensione.
2) Dai Consiglieri Gerini e Marchini: al termine del primo comma, dopo la parola stessa sopprimere il punto ed aggiungere le parole: "nonché tra persone anche estranee all'Amministrazione dello Stato e fornite di particolare competenza".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 35 voti contrari e 1 astensione.
Passiamo alla votazione dell'art. 7 così emendato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
Art. 8 (Vigilanza dei Comuni) "Le funzioni amministrative relative alla vigilanza sull'applicazione dei provvedimenti in materia di regolamentazione dei prezzi al consumo sono attribuite ai Comuni, ai sensi dell'art. 54, lett. a) del DPR 24/7/77 n.
616".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
Art. 9 (Direttive, indirizzo e coordinamento) "Le funzioni amministrative sub-delegate con la presente legge vengono esercitate dalle Province nel rispetto: 1) della legislazione che disciplina la materia 2) delle direttive emanate dal Governo nazionale, dal CIPE e dal CIP La Giunta regionale, anche attraverso l'Assessore delegato, assicura per l'esercizio delle funzioni amministrative sub-delegate: 1) l'indirizzo ed il coordinamento 2) i rapporti con lo Stato, con le altre Regioni, con enti nazionali interregionali e regionali.
Le Province debbono trasmettere alla Giunta regionale: 1) copia dei provvedimenti dei comitati provinciali dei prezzi entro cinque giorni 2) copia dei verbali dei Comitati provinciali dei prezzi e delle Commissioni consultive provinciali dei prezzi, entro 15 giorni 3) relazione semestrale sull'esercizio dell'attività relativa alle funzioni sub-delegate.
Gli indirizzi generali emanati dalla Giunta regionale, vengono impartiti, sentiti i Presidenti dei comitati provinciali dei prezzi.
Almeno una volta l'anno i Presidenti delle Province, in riunione congiunta, riferiscono al Presidente della Regione o all'Assessore regionale delegato per la materia sull'attività relativa all'esercizio delle funzioni sub-delegate.
La Giunta regionale riferisce annualmente alla competente Commissione del Consiglio regionale sullo stato di applicazione della legge".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
Art. 10 (Osservatorio regionale dei prezzi dei generi di prima necessità) "Allo scopo di assicurare l'esercizio dell'indirizzo e del coordinamento da parte della Giunta regionale delle attività dei Comitati provinciali dei prezzi, è istituita l'unità organizzativa 'Osservatorio regionale dei prezzi dei generi di prima necessità' con i seguenti compiti: 1) studi e ricerche sulla formazione e l'andamento prezzi dei generi di prima necessità a prezzi vincolati concordati e liberi 2) rilevazione ed elaborazione dati.
L'unità organizzativa può avvalersi della collaborazione dei segretari dei comitati provinciali dei prezzi, degli ispettori ai costi, nonché nel rispetto della normativa regionale anche della collaborazione di centri ed istituti di studi e ricerche, dell'Università, o di esperti dotati di particolare competenza".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
Art. 11 (Poteri sostitutivi e revoca) "In caso di inattività delle Province nell'esercizio delle funzioni sub delegate, la Giunta regionale invita le stesse a provvedervi assegnando un congruo termine, trascorso il quale, dispone direttamente il compimento degli atti amministrativi in sostituzione delle Province, qualora le attività relative alle materie sub-delegate comportino adempimenti perentori previsti dalla legge o risultanti dalla natura degli interventi oppure comportino obblighi comunitari o nazionali.
Nel caso di persistente inattività o di violazione di leggi o di non adeguamento alle direttive ed indirizzi la sub-delega può essere revocata con legge regionale, su proposta della Giunta regionale, sentita la Provincia interessata e la delegazione regionale delle Province del Piemonte".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 11 è approvato.
Art. 12 (Norma transitoria) "In via transitoria, e comunque fino a due anni dall'entrata in vigore della presente legge, i segretari dei comitati provinciali dei prezzi e delle commissioni consultive provinciali dei prezzi, possono essere scelti anche tra il personale di altri enti pubblici previa intesa con le amministrazioni interessate".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
Passiamo alla votazione dell'intero testo iella legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Immigrazione

Esame progetti di legge nn. 95, 492: "Modificazioni ed integrazioni alla legge regionale 42:'Interventi regionali in materia di movimenti migratori'"


PRESIDENTE

Punto secondo dell'ordine del giorno: "Esame progetti di legge un. 95 492: 'Modificazioni ed integrazioni alla legge regionale 42: 'Interventi regionali in materia di movimenti migratori'".
Il testo unificato di legge è stato licenziato dalla IV Commissione nella seduta del 21 marzo all'unanimità.
La parola al relatore, Consigliere Di Gioia.



PRESIDENTE

DI GIOIA Vittorio, relatore



PRESIDENTE

Signor Presidente, siccome vi sono alcuni emendamenti darei per letta la relazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nerviani.



NERVIANI Enrico

Riteniamo che la relazione del Presidente della Commissione in ordine all'approvazione all'unanimità da parte della Commissione è parzialmente imprecisa in quanto era stata licenziata con la riserva che se ne sarebbe parlato in aula.
Non siamo particolarmente entusiasti di questa proposta di legge.
Tuttavia non intendiamo opporci e la voteremo riservandoci perfezionamenti nella prossima legislatura.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARCHIARO



PRESIDENTE

Collega Nerviani, ho letto la lettera del Presidente Montefalchesi che recita esattamente: "Licenziata all'unanimità' ".
Passiamo alla votazione dell'articolato.
Art. 1 "L'art. 1 della L.R. 6/7/78 n. 42 è modificato come segue: Dopo il primo comma è aggiunto il seguente: 'La Regione promuove altresì iniziative, nell'ambito delle materie di propria competenza, per favorire l'inserimento nel tessuto sociale ed economico piemontese di cittadini stranieri presenti nel proprio territorio con particolare riferimento a coloro che provengono dai paesi in via di sviluppo, anche al fine di favorire una migliore intesa nei rapporti tra le rispettive popolazioni'.
Nel secondo comma, al termine del punto 'c', dopo la parola 'Comuni' è aggiunto: 'e/o le Unità Socio Sanitarie Locali'.
Nello stesso comma alla fine degli interventi previsti sotto la lettera 'c', si aggiungono i seguenti due capoversi: contributi per il trasporto in Piemonte di salme di emigrati deceduti all'estero le cui famiglie versino in disagiate condizioni economiche contributi sulle spese per il trasporto delle masserizie degli emigrati all'estero e delle loro famiglie che rientrano definitivamente in Piemonte e che versino in disagiate condizioni economiche'.
Nello stesso comma, al punto 'd', dopo la parola 'emigrati' si aggiunge la parola: 'piemontesi', e dopo la parola 'culturale' si aggiunge l'espressione: 'e l'informazione sull'evoluzione sociale ed economica'.
Nello stesso comma il punto 'e' è sostituito dal seguente: 'Sostiene ed incrementa le iniziative delle associazioni di cui alle lettere e), h), i) del successivo articolo 3, nonché di circoli ed associazioni di piemontesi emigrati costituiti ed operanti all'estero'.
Nel primo e nel secondo comma dell'articolo, ovunque compare la locuzione 'lavoratori emigrati' ovvero 'lavoratori piemontesi emigrati' è soppressa la parola 'lavoratori'".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 "L'articolo 2 della L.R. 6/7/1978 n. 42 sostituito dal seguente: 'Le disposizioni attuative degli interventi previsti dal precedente articolo 1 sono definite annualmente dalla Giunta regionale sentito il parere della Consulta di cui al successivo articolo 3 nonché della Commissione consiliare competente in materia di movimenti migratori"'.
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Art. 3 "L'art. 3 della L.R. 6/7/1978 n. 42 è modificato come segue: Il secondo comma è sostituito dal seguente: 'La Consulta è composta: a) dall'Assessore regionale competente in materia di movimenti migratori che la presiede b) dal Presidente della Commissione permanente del Consiglio regionale competente in materia di movimenti migratori o da un suo delegato c) da 3 rappresentanti delle amministrazioni comunali della Regione designati dalla sezione regionale dell'Anci d) da 3 rappresentanti designati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative in campo nazionale e) da 5 rappresentanti delle associazioni ed organizzazioni a carattere nazionale, maggiormente rappresentative ed operanti a livello regionale che svolgano attività in Italia ed all'estero a favore degli immigrati emigrati-frontalieri e loro famiglie f) da 5 rappresentanti degli Istituti di patronato ed assistenza a carattere nazionale che assistono gli immigrati, emigrati, frontalieri e le loro famiglie g) da tre Consiglieri regionali nominati dal Consiglio regionale stesso di cui almeno uno in rappresentanza della minoranza h) da 5 rappresentanti delle associazioni ed organizzazioni con sede in Piemonte che operano a favore dei piemontesi emigrati all'estero e delle loro famiglie i) da 5 rappresentanti delle associazioni ed organizzazioni più significative e consistenti, espressione delle maggiori comunità di immigrati in Piemonte, costituite, aventi sede e che abbiano effettivamente operato all'interno della Regione, con l'intento non solo di salvaguardare gli aspetti più significativi della cultura d'origine, ma anche di accrescere il concorso degli immigrati stessi al processo di evoluzione della società piemontese.
Al terzo comma le lettere e) f) g) sono sostituite dalle lettere: 'c), d), e), f), h), i)'.
Il quarto comma è sostituito dal seguente: 'Le funzioni di segretario della Consulta sono svolte da un funzionario regionale designato dall'Assessore regionale competente in materia di movimenti migratori'.
Dopo il quarto comma viene inserito il seguente: 'Per l'esame dei problemi concernenti l'immigrazione straniera in Piemonte la Consulta può avvalersi di un'apposita Commissione formata da non meno di cinque e non più di dieci cittadini stranieri designati dalle loro associazioni maggiormente rappresentative"'.
Sono stati presentati i seguenti emendamenti dai Consiglieri Reburdo e Montefalchesi: 1) al punto i) la parola "costituite" è soppressa 2) dopo il punto i) aggiungere il seguente punto:"l) da due rappresentanti delle associazioni di stranieri presenti in Piemonte" 3) al punto i), al termine del comma, aggiungere: "Dette associazioni ed organizzazioni debbono essere costituite con statuto registrato con atto notarile ed essere riconosciute dalla Regione".
La parola al Consigliere Reburdo.



REBURDO Giuseppe

Siamo d'accordo per i cinque rappresentanti della associazione organizzati peró ci pare insufficiente la parola "costituite" e quindi intenderemmo fare una precisazione: nella terza riga del punto i) togliere la parola "costituite", e precisare meglio come possono essere strutturate queste associazioni, per esempio attraverso un atto notarile per dargli l'ufficialità ed anche il riconoscimento evitando così che piccoli gruppi di cittadini possano ad hoc costituire delle associazioni senza un minimo di filtro, senza un minimo di linearità e trasparenza.
Il punto l) aggiuntivo tenta di fare i conti con una realtà presente in Piemonte, quella degli stranieri, molti dei quali sono costituiti in associazioni operanti che hanno rapporti con le istituzioni, con la società; inserirle all'interno della Consulta, costituirebbe indubbiamente un segnale politico di grande rilievo stante anche i due convegni che sono stati organizzati dalla Giunta e dal Consiglio.
Gli stranieri presenti in Piemonte si sentirebbero valorizzati anche da questa presenza portando dentro alla Consulta problematiche che diversamente solo marginalmente potrebbero essere conosciute.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nerviani.



NERVIANI Enrico

Ho notato che il provvedimento è stato firmato dal Presidente della Commissione che aveva licenziato all'unanimità l'emendamento. Come osservazione preliminare debbo dire che sono sorpreso da queste precisazioni che potevano essere fatte non più tardi di due o tre giorni fa.
La seconda considerazione è che mi sembra che si usino due pesi e due misure, perché mentre per le associazioni delle organizzazioni di cui al punto i) si parla di necessità di registrazione con atto notarile riconosciuto dalla Regione, le associazioni degli stranieri presenti in Piemonte non sottostanno a questo obbligo ed a questo vincolo.
Ritengo che il testo che è stato presentato debba essere mantenuto, in relazione a questo avevamo determinato la nostra posizione che rimarrà quella di prima se rimarrà tale anche il testo dell'art. 3.



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Marchini. Ne ha facoltà.



MARCHINI Sergio

Pregherei la cortesia degli estensori dell'emendamento di voler riflettere sull'opportunità di depennare dal primo dei due emendamenti la formulazione e i termini "essere riconosciute dalla Regione". Il riconoscimento da parte della Regione è un istituto. Mi sembra un termine del tutto improprio e che apre la strada all'individuazione del riconoscimento regionale sulle associazioni. Si tratta di capire se questa funzione possa essere applicata senza l'opportuna riflessione di che cosa significa il riconoscimento.
Chiedo di riflettere sul significato politico di introdurre "il riconoscimento" con un emendamento che non ci dia la possibilità di riflettere sul significato che ha la parola "riconoscimento" da parte della Regione di una associazione, che evidentemente determina un precedente per cui si riterrà che il riconoscimento da parte della Regione di alcune associazioni significa qualche cosa di particolare. Non entro nel merito perché non sono in grado di capire cosa voglia dire in positivo, cosa non voglia dire in negativo; dico solo che dal punto di vista istituzionale e formale, introdurre l'istituto del riconoscimento da parte della Regione con un emendamento in ordine a delle associazioni ed organizzazioni, se mi consentite, di grande significato ma comunque afferenti a settori in una qualche misura marginali della società, può essere delicato perch probabilmente dovrebbe essere poi esteso ed introdotto per tutto il fenomeno dell'associazionismo, con un processo che, a mio modo di vedere deve essere individuato in termini globali e generali, per esempio, con l'introduzione di una deliberazione di Giunta di carattere generale in cui vengono indicati i requisiti per il riconoscimento. Poteva essere una delle cose da introdurre nel volontariato, ma non pongo il problema dell'oggetto e chiedo ai colleghi di riflettere e anche alla Giunta, di introdurre il riconoscimento dell'associazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Tapparo.



TAPPARO Giancarlo, Assessore al lavoro

Credo che il primo emendamento, quello relativo alla formalizzazione della costituzione con Statuto registrato con atto notarile si possa accogliere. Sappiamo che le principali associazioni operano in questo modo.
Si crea ovviamente un problema sul riconoscimento della Regione che potrebbe costituire un fattore di complicazione.
Sulla richiesta di rappresentatività delle associazioni degli stranieri in Piemonte, credo non si sia colto il senso della nostra proposta. Abbiamo riflettuto a lungo ed abbiamo visto che era di difficile agibilità inserire i rappresentanti di tali associazioni nella Consulta perché c'è un problema di chiarezza in questa rappresentatività.
Nel nostro disegno di legge si recita testualmente: "per l'esame dei problemi concernente l'immigrazione straniera in Piemonte, la Consulta pu avvalersi di una apposita Commissione formata da non meno di cinque, da non più di dieci cittadini stranieri, designati dalle loro associazioni maggiormente rappresentative". E' una struttura ovviamente consultiva della Consulta stessa, che può essere attivata in certi momenti, soprattutto in quelli in cui ai lavoratori stranieri e agli emigrati stranieri, ed agli stranieri in Italia può interessare maggiormente.
Potremo in questo tipo di Commissione di lavoro, prevedere un meccanismo per attivarla in modo organico, certo e vincolante, quando si discute di problemi degli stranieri, ma questo aspetto emerge con estrema chiarezza. Dunque proporrei di accettare l'emendamento del punto i) e di non accettare invece l'emendamento relativo al punto l).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reburdo.



REBURDO Giuseppe

Ritiriamo il secondo emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione emendamento n. 1.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 26 voti favorevoli e 10 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 2.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 26 voti favorevoli e 10 astensioni.
La parola al Consigliere Nerviani.



NERVIANI Enrico

A noi sembra di poter cogliere l'osservazione fatta dal Consigliere Marchini appieno, e di dover ribadire che non si può formulare comunque un emendamento sul piano formale con l'espressione "con Statuto registrato con atto notarile".
La seconda considerazione è che di fatto si determinano discriminazioni nei confronti di associazioni che esistono e che svolgono la loro attività nel concreto delle cose senza una registrazione formale.
Per questa ragione con la modifica così come è stata apportata, votiamo contro l'art. 3.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Considero molto grave che l'Assessore abbia ritenuto di sciogliere a nome della Giunta una questione che ho posto, perché si tratta di avviare il processo previsto dal DPR 616 del riconoscimento delle associazioni che evidentemente prevede la stesura di alcuni criteri, di alcune metodologie che devono essere evidentemente definite a monte rispetto all'intervento di specie.
Sarebbe bene che quando la minoranza ritiene di dare un contributo che non è niente di politico e di parte, ma semplicemente di metodo ai lavori di questa istituzione che ci responsabilizza tutti, ho l'impressione che la minoranza avrebbe il diritto ad avere maggiore attenzione da parte della maggioranza stessa ed in particolare del Presidente della Giunta, il quale poi, per esempio, è responsabile della stesura finale, visto che è lui che firma gli atti.
Queste sono situazioni di grande disturbo. Ognuno di noi ha responsabilità istituzionali, corre, per quanto gli è possibile su quattro tavoli diversi per non frapporre difficoltà all'istituzione che deve concludere dopodomani il massimo delle cose che potrà concludere per non lasciare vacanze rispetto agli oneri che hanno le istituzioni. Mi pare che il lavoro serio che fa l'opposizione debba avere come corrispettivo da parte della maggioranza almeno l'attenzione quando vengono posti dei problemi che sono in una qualche misura marginali, di stile, di natura formale, ma proprio per questo non sono beni che possiamo trascurare oltre un certo limite; esistono dei limiti oltre i quali anche la non conoscenza della terminologia giuridica dei processi rivelano il pressapochismo più assoluto di una assemblea dalla quale noi riteniamo di doverci dissociare.
Votiamo quindi contro questo articolo.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Colleghi Consiglieri, può darsi che la terminologia non sia del tutto corretta e corrispondente e che ci sia magari qualche cosa da rivedere.
Questo però può essere fatto dall'Ufficio di Presidenza in sede di sistemazione della legge. Il nodo centrale non era questo; era il problema del vincolo che si costituisce quando si vanno a scegliere i rappresentanti all'interno di questa Commissione, cioé soltanto a chi ha percorso un determinato cammino di carattere di riconoscimento e di impianto.
Sono molto combattuto fra il fatto di vincolare sempre e il fatto di non vincolare mai. Se si sceglie un rappresentante evidentemente un qualche modello nel quale andiamo a riconoscerci deve esserci, altrimenti diversamente, potremmo aprire la strada a moltissime scelte che sostanzialmente alle spalle non hanno nulla.
Sono combattuto fra il dover scegliere un vincolo neanche troppo stretto se si tratta poi di erogare un atto di costituzione, che è il termine forse più esatto, oppure quello di avere un riconoscimento da parte del Presidente della Giunta, il che è un atto del tutto normale, senza particolari percorrenze.
Riconosciamo che i termini non sono del tutto esatti, che in sede di sistemazione possono essere certamente modificati e che il riconoscimento che avviene a mezzo del decreto del Presidente della Regione, è un fatto che non richiede poi una lunga percorrenza di strada. Questo dà più certezza all'esistenza di una associazione ad un impianto che invece non si avrebbe qualora questo non fosse fatto.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'art. 3 nel testo emendato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 14 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 3 è approvato.
Art. 4 "L'art. 4 della L.R. 6/7/1978 n. 42 è modificato come segue: Al termine del secondo comma di seguito si aggiunge: 'Il rimborso delle spese di viaggio e l'indennità di trasferta di cui all'articolo 3 della succitata legge se spettanti sono corrisposte altresì ai componenti della Consulta nel caso di espletamento di missioni svolte in Comuni diversi da quello di residenza in nome e per conto della Consulta stessa, da questa disposte e previa autorizzazione della Giunta regionale.
Al termine dell'articolo sono aggiunti i seguenti commi: 'Nell'ambito della Consulta è istituito l'Ufficio di Presidenza che è composto: dal Presidente della Consulta dal Presidente della Commissione permanente del Consiglio regionale competente in materia di movimenti migratori o da un suo delegato da 3 componenti della Consulta eletti in occasione della prima riunione della stessa.
All'Ufficio di Presidenza spettano funzioni di rappresentanza della Consulta; esso ha, fra l'altro, il compito di programmare ed organizzare l'attività della Consulta, seguire la realizzazione delle decisioni della stessa, curare i rapporti della Consulta con gli organi istituzionali, gli enti e le associazioni interessate ai problemi dell'immigrazione e dell'emigrazione, esprimere eventuali pareri richiesti d'urgenza, dandone comunicazione alla Consulta nella sua prima seduta successiva.
La Consulta adotta un proprio regolamento interno che fissa criteri per l'organizzazione dell'attività della Consulta stessa"'.
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Art. 5 "L'art. 5 della L.R. 6/7/1978 n. 42 è modificato come segue: il secondo capoverso del primo comma è sostituito dal seguente: 'esprimere alla Giunta regionale i pareri di cui al precedente articolo 2'.
Il quinto capoverso è abrogato".
Si passi alla votazione



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
La parola al Consigliere Nerviani per dichiarazione di voto.



NERVIANI Enrico

Controvoglia manifestiamo il nostro voto di astensione su questo provvedimento di legge per le modifiche che sono state imposte dalla maggioranza nell'iter del dibattito in aula: ci asteniamo sul provvedimento rilevando anche un'implicita discriminazione nei confronti di associazioni di fatto operanti in questo settore.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 38 hanno votato SI 25 Consiglieri si sono astenuti 13 Consiglieri L'intero disegno di legge è approvato.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame p.d.l. 504: "Prima variazione al bilancio per l'anno finanziario 1985, nonché autorizzazioni di spesa per l'anno 1986 e devoluzione di quote di assegnazioni statali nell'area di interventi in agricoltura"


PRESIDENTE

Punto terzo all'ordine del giorno: "Esame p.d.l. 504: 'Prima variazione al bilancio per l'anno finanziario 1985, nonché autorizzazioni di spesa per l'anno 1986 e devoluzione di quote di assegnazioni statali nell'area di interventi in agricoltura'".
Su questo d.d.l, c'è una relazione del Presidente della I Commissione.
Il testo è stato licenziato a maggioranza, vi e un emendamento.
La parola al Consigliere Valeri per la relazione.



VALERI Gilberto, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la variazione al bilancio di previsione per l'esercizio 1985 presenta caratteristiche alquanto diverse da quelle delle normali variazioni di bilancio. Infatti non si limita ad accogliere soltanto le eventuali maggiori entrate da un lato, che sono collegate a maggiori spese nonché a variazioni in aumento e in diminuzione di capitoli dello stato di previsione della spesa dall'altro, ma si presenta come un anticipo dell'assestamento di bilancio. Essa accoglie infatti i risultati, ancorché non definitivi, della gestione dell'esercizio 1984, in quanto l'introduzione dei risultati definitivi con l'operazione di assestamento potrebbe protrarsi troppo avanti nel tempo, dato il verificarsi nel frattempo della fine della presente legislatura e l'avvio della successiva. L'esame della tabella riepilogativa pone in rilievo una diminuzione dei residui passivi presunti al 31/12/1984 per 5.520 milioni che, tenuto conto di alcune minori economie, concorrono ad accrescere l'avanzo finanziario presunto dell'esercizio finanziario 1984 per 5.455 milioni.
La variazione in termini di competenza, pareggia sulla cifra di 7.948 milioni, che nello stato di previsione dell'entrata è costituita oltre che dall'incremento, già citato, dell'avanzo finanziario presunto, anche da maggiori entrate caratterizzate dalla mancanza di ogni vincolo di destinazione, che non sia quella generica del finanziamento del Piano regionale di sviluppo. Infatti 50 milioni rappresentano un adeguamento alla maggior assegnazione della quota di riparto del fondo comune di cui all'art. 8 della legge 281/70, mentre 2.149 milioni circa rappresentano l'incremento del fondo di cui all'art. 9 della legge 281/70 vincolato al finanziamento del programma regionale di sviluppo, fondo che dopo essere stato erogato in misura costante per ben due anni, nel 1985 ha subito un incremento pari al tasso programmato d'inflazione (7 per cento).
Altri 294 milioni di maggiori entrate derivano da assegnazioni statali in base a vecchie leggi, quali ad esempio la legge n. 492/75 (287 milioni) e sono destinati al completamento di opere già di competenza dello Stato.
A questa prima variazione di bilancio è stata fatta seguire una prima nota di variazione con la quale, invece, vengono introdotte in bilancio maggiori entrate per 167.880 milioni circa, derivanti da assegnazioni statali a destinazione vincolata, che solo ora possono essere iscritte, in quanto quantificate nel loro importo esatto. Queste assegnazioni riguardano, per 48 milioni e mezzo l'incremento del fondo di cui all'art. 9 della legge n. 281/70 per il finanziamento di programmi di sviluppo studio, ricerca, ecc, nel settore agricolo; per 2.506 milioni le assegnazioni per il finanziamento dei programmi di intervento nel settore agricolo, ai sensi dell'art. 18 della legge finanziaria statale per il 1985; 4.499 milioni sono relativi alla quota di riparto del fondo nazionale per i trasporti, da destinare alle spese d'investimento. L'assegnazione di 1.025 milioni circa è conseguente al finanziamento della legge n. 891/77 che prevede un contributo statale nelle spese per la costruzione l'impianto, l'arredamento nonché per la gestione, il funzionamento e la manutenzione degli asili nido.
L'assegnazione di 95.672 milioni è relativa alla quota di riparto del fondo sanitario nazionale per le spese d'investimento, mentre un'ulteriore assegnazione di 2.205 milioni circa sono destinati al finanziamento delle spese di funzionamento relative ai servizi prestati dall'Istituto zooprofilattico sperimentale per il Piemonte e la Liguria e l'assegnazione di 2.340 milioni circa riguarda il finanziamento delle spese in conto capitale dell'Istituto stesso. Provenienti dalla legge 457/78 sono i 41.600 milioni destinati alla concessione di contributi negli interessi per gli interventi di edilizia agevolata, e sono relativi al quadriennio 1978/81 mentre per il biennio 1982 e 1983 i contributi ammontano a 9.500 milioni per il completamento di opere in corso di edilizia agevolata la stessa legge eroga ancora 2.700 milioni. Una nuova entrata è rappresentata dai 228 milioni circa relativi a fondi per la concessione di contributi negli interessi su progetti ammessi al finanziamento del F.E.O.G.A., in applicazione del regolamento comunitario 5 febbraio 1974, n. 17.
L'indennità per l'abbattimento degli animali è finanziata con una assegnazione di 700 milioni, mentre la Comunità Europea finanzia con un'assegnazione di 838 milioni circa le spese relative alla realizzazione di corsi di formazione professionale di soggetti portatori di handicaps.
Di natura diversa e cioé, quella di risorse sulle quali la Regione ha una completa discrezionalità di destinazione, sono gli interessi attivi sulle disponibilità di cassa, sulla giacenza dei fondi economati e sulle aperture di credito agli uffici periferici, maturati alla fine dell'esercizio 1984, per una maggior entrata di 2.719 milioni, ed i recuperi dagli uffici periferici dell'amministrazione regionale di somme assegnate e non impegnate per 1.300 milioni.
Nello stato di previsione della spesa, relativamente alla variazione di bilancio, la cifra a pareggio si è ottenuta con variazioni di stanziamenti in aumento per 31.904 milioni, e variazioni in diminuzione per 23.956 milioni, mentre la nota di variazione si è evidentemente tradotta in un incremento dello stato di previsione della spesa di 167.880 milioni circa.
In termini di cassa, la variazione pareggia sulla cifra di 49.707 milioni circa, che nello stato di previsione dell'entrata è determinata da una diminuzione, pari a 50 miliardi, della previsione di cassa relativa ai proventi dei mutui a pareggio del bilancio. Ciò diminuisce la previsione di cassa dei proventi dei mutui a 220 miliardi, di cui 31 miliardi corrispondenti a somme conservate nella gestione dei residui attivi, per mutui autorizzati ma non ancora riscossi. E' facilmente prevedibile comunque, che la possibilità di contrarre mutui per 190 miliardi è ancora estremamente sovradimensionata rispetto alle reali esigenze della gestione ed in ogni caso non conforme alla politica dell'indebitamento finora seguita dall'amministrazione regionale.
Nello stato di previsione della spesa, la somma a pareggio è stata ottenuta attraverso variazioni in aumento di previsioni di cassa per 43.080 milioni circa, e variazioni in diminuzione per 92.787 milioni, di cui 64.522 milioni provenienti dalla sanità, dove peraltro la previsione di cassa del capitolo considerato era già inizialmente sovradimensionata.
La nota di variazione invece in termini di cassa non ha potuto che tradursi in un incremento della previsione per 167.880 milioni circa, sia nello stato di previsione dell'entrata, che nello stato di previsione della spesa. Complessivamente dunque, il bilancio regionale con queste operazioni di variazione presenta una maggior disponibilità di risorse per 175.828 milioni, che sono variamente ripartite tra le varie aree d'intervento.
L'area di attività ha richiesto una maggiore disponibilità di risorse per 7.119 milioni, di cui 1.150 milioni per le spese relative alle indennità di carica, di missione, e di fine mandato ai componenti il Consiglio regionale, spese che evidentemente subiscono un incremento con la fine della legislatura.
Un incremento di 1.500 milioni riguarda il contributo della Regione all'Esap per la realizzazione degli interventi, ed è conseguente all'approvazione del relativo programma.
Rilevante è l'incremento della spesa, pari a 2.100 milioni, per ricerche, studi e indagini nelle materie di competenza della Regione, in altre parole per le consulenze e gli incarichi esterni. Costituiva un punto di forza del bilancio per l'esercizio finanziario 1985, la previsione di spesa per consulenze limitata a 2.300 milioni, rispetto ai 4.794 milioni previsti nell'esercizio 1984, in quanto indicava l'affermarsi della politica diretta al pieno utilizzo del personale regionale, anche in quelle professionalità che richiedono maggior specializzazione, ed al ricorso a prestazioni esterne soltanto in casi eccezionali, in cui la professionalità richiesta non sia presente tra il personale regionale, o non raggiunga tra il medesimo i livelli che le prestazioni richiedono; con l'incremento della previsione di spesa per consulenze ed incarichi esterni, si sono toccati nuovamente i 4.400 milioni di stanziamento.
Nell'area di attività sono infine stati istituiti re nuovi capitoli relativi alla sottoscrizione ed all'acquisto di azioni rispettivamente della Promark SpA per 482.000.000, della Socotras SpA per 115.000.000 della SpA consortile Consusa per 1.000.000.000, a seguito dell'approvazione delle relative leggi regionali nel mese di dicembre inoltrato dell'esercizio 1984. L'area d'intervento agricoltura richiede complessivamente una maggior spesa per 4.284 milioni circa, risultante da variazioni in aumento per 19.283 milioni circa, e da variazioni in diminuzione per 14.998 milioni circa.
Tra i programmi che subiscono una modificazione significativa dal punto di vista della destinazione delle risorse, anche se complessivamente limitata in valore assoluto (29 milioni), vi è il programma zootecnia questo programma vede incrementarsi le risorse a favore dell'acquisto costruzione, ampliamento ed ammodernamento di strutture per l'allevamento zootecnico, sia da parte degli imprenditori singoli od associati (2 miliardi) sia da parte di cooperative agricole, e loro consorzi (2.100 milioni).
Altri spostamenti di risorse sono previsti a favore delle spese per la fecondazione artificiale e le prove di progenie per 2 miliardi, ed a sostegno della suinicoltura per 417 milioni. La copertura finanziaria di questi incrementi di spesa è offerta in gran parte da spostamenti tra capitoli, interni al programma zootecnia, in parte dalla diminuzione di alcune spese di natura essenzialmente corrente, ed in parte da fondi statali per l'attuazione del regolamento CE E n. 1944/81.
Il programma per il potenziamento delle colture pregiate è gratificato con una maggior previsione di spesa di 1 miliardo, relativa a contributi in capitale a favore di cooperative agricole e loro consorzi per la realizzazione, l'ampliamento e l'ammodernamento di strutture ed attrezzature, per la raccolta, lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti vegetali, nonché per il ripianamento di passività onerose.
Il programma forestazione vede ridursi invece la propria disponibilità finanziaria di 1 miliardo circa, ricavato riducendo le previsioni di spesa per l'incremento del verde urbano, il rimboschimento, ecc, di 401 milioni circa, riducendo i contributi alle Comunità Montane per la realizzazione del programma speciale forestale Piemonte di 500 milioni, ed infine diminuendo i fondi statali a favore delle opere di prevenzione, e delle attrezzature destinate alla difesa e conservazione del patrimonio boschivo degli incendi di 103 milioni circa.
Relativamente al programma per la bonifica, l'irrigazione e le infrastrutture sono previste maggiori spese per 1.792 milioni circa, e sono particolarmente favorite le spese per contributi ai Consorzi irrigui ed ai Consorzi di Comuni, per gli oneri relativi al sollevamento delle acque d'irrigazione (379 milioni circa), ed i contributi ai Consorzi di bonifica per la realizzazione di opere irrigue (1.256 milioni circa).
Altre risorse sono spostate a favore della spesa per la redazione di progetti irrigui, mediante l'utilizzazione di una quota dei contributi agli Enti pubblici per la realizzazione di opere irrigue.
La spesa per il programma di riordino fondiario e di valorizzazione delle zone collinari e montane si riduce complessivamente di 500 milioni circa, anche se detta variazione è determinata da un incremento di 907 milioni circa a favore del miglioramento degli alpeggi, dei pascoli e dei prati pascoli, cui fa da equilibrio la diminuzione per 963 milioni della spesa prevista per la realizzazione e sistemazione di strade poderali, e per 555 milioni circa dei fondi collegati alle direttive della CEE sull'agricoltura di montagna e di talune zone svantaggiate.
La spesa per il programma di assistenza tecnica di sostegno e di sviluppo delle aziende e delle cooperative agricole si incrementa di 2.680 milioni circa, e sostanzialmente queste risorse, insieme ad ulteriori 1.403 milioni circa, provenienti dalla legge 364/70 sui danni derivanti da eccezionali avversità atmosferiche, sono destinate, da un lato, ad incrementare i contributi per favorire l'accesso al credito agrario di conduzione, che vengono aumentati di 2.509 milioni, e, dall'altro, ad incrementare per 1.300 milioni i contributi per l'acquisto di macchine ed attrezzature a favore dei titolari di aziende agricole ad indirizzo diverso da quello zootecnico, viticolo, orticolo, frutticolo e floricolo.
Per quanto riguarda ancora l'area di intervento agricoltura vi è da rilevare una diminuzione di residui passivi di 305 milioni, che verranno reimpostati nella competenza dell'esercizio 1986.
L'area di intervento n. 2 accresce la propria disponibilità di risorse di 3.837 milioni, anche se tale risultato è conseguito con variazioni in aumento per 6.116 milioni, e variazioni in diminuzione per 2.279 milioni.
Nell'ambito di questo incremento complessivo, il programma di sviluppo e di qualificazione del settore artigiano riduce la propria previsione di spesa di 659 milioni, con particolare incidenza: sugli stanziamenti per annualità corrispondenti a contributi negli interessi che non vengono a scadenza nell'anno, sulle spese per favorire la partecipazione a manifestazioni fieristiche, e sulle spese per studi e ricerche, per la programmazione e lo sviluppo del settore artigiano.
Anche il programma per la distribuzione commerciale si riduce di 25 milioni circa, anche se gli spostamenti di risorse all'interno del programma sono di ordine di grandezza superiore e riguardano, specie le variazioni in diminuzione, le annualità per contributi negli interessi in quanto non destinate a scadere nel corso dell'esercizio; anche dalla gestione dei residui passivi vengono eliminati 186 milioni di annualità che saranno reimpostate nella competenza dell'esercizio 1986.
Anche il programma per la promozione commerciale e fieristica subisce una riduzione di 170 milioni. Ciò che contribuisce ad incrementare complessivamente la previsione di spesa dell'area 2, è la maggiore assegnazione, rispetto a quella prevista, derivante dalla legge 151/81, che costituisce il fondo per gli interventi per il rinnovo ed il potenziamento del materiale rotabile, degli impianti e delle attrezzature, per l'esercizio e la riorganizzazione tecnica produttiva dei trasporti.
La previsione di spesa dell'area d'intervento n. 3: gestione ed assetto del territorio, in forza soprattutto del maggior avanzo finanziario presunto e delle assegnazioni derivanti da leggi statali, si incrementa complessivamente di 61.267 milioni.
Le assegnazioni statali a destinazione vincolata sono quelle derivanti dalla legge 457/77 in materia di edilizia residenziale agevolata, e più in particolare per la concessione di contributi negli interessi per gli interventi diretti alla costruzione di abitazioni, ed al recupero del patrimonio edilizio esistente, e riguardano, per 21.600 milioni, ancora il biennio 1978/79, per 20 miliardi il biennio 1980 e 1981, e per 9.500 milioni il biennio 1982/83; ancora 2.700 milioni provengono dalla legge 457/77 per la concessione di contributi negli interessi per il compimento di opere in corso, inerenti l'edilizia agevolata.
Altre variazioni in aumento dell'area 3 riguardano una serie di incrementi di previsioni di spesa relativi al personale dei parchi, al quale viene applicato il contratto dì lavoro, i cui effetti economici scadono già al 30 giugno di quest'anno.
Il programma di spesa per la protezione ed il risanamento delle acque si incrementa di 8.400 milioni, dei quali, gli 8 miliardi destinati al risanamento delle acque nell'area metropolitana torinese e del bacino della Valle Scrivia, sono in parte finanziati con l'utilizzo del maggior avanzo finanziario presunto.
Al programma per lo smaltimento dei rifiuti solidi vengono ridotti di 1 miliardo i contributi in capitale ai consorzi tra Enti locali, nelle spese per l'allestimento di discariche controllate, ed il limite d'impegno per contributi negli interessi, a favore degli stessi soggetti, viene decurtato di una quota pari a 527 milioni circa, di cui viene autorizzato il trasferimento della relativa decorrenza all'esercizio 1986.
Con la variazione in esame, l'area di intervento n. 4: servizi sanitari e sociali, ha una maggiore disponibilità di spesa di 104.235 milioni circa di cui 2.190 milioni riguardano il progetto per la tutela materna infantile, ed in particolare una maggior assegnazione a Comuni e Province per lo svolgimento di funzioni amministrative già esercitate dall'Onmi, e 1.025 milioni circa sono contributi dello Stato a Comuni e Consorzi di Comuni per la gestione, il funzionamento e la manutenzione degli asili nido.
Il fondo sanitario nazionale ha assegnato una quota di riparto per le spese d'investimento pari a 95.672 milioni, mentre per l'abbattimento degli animali la legge dello Stato eroga indennità per 700 milioni. Infine lo Stato concorre nel finanziamento delle spese dell'istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte e della Liguria, con una quota di 2.205 milioni circa per le spese di funzionamento, ed una quota di 2.340 milioni circa per le spese in conto capitale.
Anche per la formazione e cultura la previsione di spesa si incrementa di 3.970 milioni circa, di cui 1.954 milioni sono destinati alla formazione professionale. A favore di questa infatti, la CEE ha assegnato 838 milioni circa, che la Regione ha provveduto a raddoppiare con proprie risorse, per lo svolgimento di corsi di formazione professionale di soggetti portatori di handicaps. Altri 1.800 milioni sono destinati a svariate iniziative culturali, tra cui 600 milioni per le spese per la realizzazione di un servizio di lettura e la sostituzione dei centri di lettura; 280 milioni per l'acquisto e la produzione di beni o materiali culturali, di strumenti o di attrezzature da destinare ad attività culturali; 400 milioni per la gestione e la manutenzione di biblioteche non statali; 200 milioni sono infine stanziati per contributi a Comuni e ad Enti per corsi, attività e pubblicazioni, riguardanti l'educazione permanente e degli adulti.
Non si possono infine trascurare le variazioni che sono state apportate agli oneri non ripartibili, relativamente ai quali da un lato si rileva un incremento per 1.008 milioni circa del cap. 12600, fondo globale per le spese d'investimento, corrispondente ad una autorizzazione di ulteriore spesa, per pari importo, per far fronte agli oneri derivanti dal finanziamento della sottoscrizione degli aumenti di capitale sociale delle Società: Rivalta Scrivia, Stef, Sito e Socotras.
Dall'altro lato si rileva una diminuzione di risorse per 9.892 milioni circa, che offre in parte la copertura finanziaria alle maggiori spese previste nelle diverse aree d'intervento, e non conseguenti ad assegnazioni statali: queste variazioni in diminuzione riguardano per 2.941 milioni circa i residui perenti relativi alle spese di natura corrente; per 4 miliardi i residui perenti relativi a spese d'investimento, e per 2.951 milioni gli interessi passivi per l'ammortamento del mutuo a pareggio del bilancio 1985, il cui stanziamento in termini di cassa è diminuito di 50 miliardi.
Mi pare opportuno prima di chiudere questa panoramica sulle diverse operazioni previste nei due documenti finanziari in esame, soffermarmi sugli aumenti di capitale, e relative sottoscrizioni di azioni, da parte della Regione, di società per azioni che ne costituiscono il braccio operativo in campo economico. Non è necessario sottolineare l'importanza del centro intermodale di Orbassano ai fini dello sviluppo dell'economia piemontese in generale, e di quella dell'area metropolitana in particolare nei rapporti con le economie degli altri paesi Europei, per cui una rapida realizzazione dell'opera, ed in coerenza con gli indirizzi delineati dal Piano di sviluppo e dal piano regionale dei trasporti, è opportuno che la Regione Piemonte non solo abbia assunto una partecipazione azionaria nella società che deve realizzarla, ma che la mantenga nella percentuale stabilita dalla legge regionale n. 8/82.
Collegata a questa è la partecipazione azionaria della Regione alla Socotras, di cui con questa variazione di bilancio è stato istituito anche il capitolo sul quale imputare la relativa spesa, capitolo che non ha potuto essere istituito nel bilancio dell'esercizio 1984 data l'epoca avanzata nella quale è stata approvata la legge.
Avendo nel frattempo la Socotras proceduto all'aumento del capitale, ed essendo opportuno per la Regione mantenere la partecipazione azionaria nella percentuale stabilita dalla legge approvata nel dicembre scorso, ecco che si rende necessario sottoscrivere nuove azioni. Tutta questa operazione se da un lato risponde alla finalità di dare una maggior capitalizzazione alla società, dall'altro serve da stimolo alla partecipazione dei privati.
Mi pare tuttavia che non possa essere trascurato da parte della Giunta un aspetto che la I Commissione aveva in passato già sottolineato, ed è quello di procedere ad un certo riordino della partecipazione azionaria a questa società della Regione, che vi è coinvolta direttamente, come Sito, e come Finpiemonte.
Della Stef, come società di progettazione, non mi pare si possa disconoscerne l'importanza, sia immediata ai fini della realizzazione della superstrada che collega Torino con il traforo del Frejus, sia proiettata nel futuro ai fini dello sviluppo complessivo del sistema viario in Piemonte. Poche sono infatti le Province i cui uffici tecnici sono in condizione di far fronte all'attività di progettazione relativa ad uno sviluppo generalizzato della rete stradale, e da parte di piccoli e medi Comuni non esiste quel potere di contrattazione con l'azienda statale delle strade, cui la Stef può supplire.
Sulla partecipazione azionaria alla Rivalta Scrivia SpA non vi trattengo anche perché meglio potranno farlo i due relatori al relativo disegno di legge.
Il disegno di legge in esame ha anche la natura di provvedimento finanziario, in quanto dispone su determinate autorizzazioni di spesa, per l'anno 1986, corrispondenti a programmi già avviati, la cui obbligazione non viene a scadenza nel corso del corrente anno. Così oltre al trasferimento all'esercizio 1986 della decorrenza del limite d'impegno di 527 milioni circa già esaminata, all'articolo 8, dispone l'autorizzazione di una spesa di 6 miliardi sul capitolo 1000 per la progettazione e l'esecuzione di lavori relativi alla sistemazione di immobili di proprietà regionale, e di locali occorrenti allo svolgimento dei servizi di interesse regionale.
Ancora, per il programma d'intervento per lo smaltimento dei rifiuti solidi è autorizzato, per l'esercizio 1986, il limite d'impegno di 831 milioni.
A favore del progetto per la tutela materna infantile, in attuazione della Legge n. 32/84, sono autorizzati per l'esercizio 1986 contributi in capitale per 2 miliardi, e contributi in interesse per 150 milioni.
Infine, a favore del progetto anziani, è autorizzata con decorrenza dal 1986 la spesa di 300 milioni annui.
Signor Presidente, signori Consiglieri, mi sembra che i principali aspetti di tutta questa complessa operazione finanziaria siano stati posti in rilievo, come del resto sono stati valutati dalla I Commissione, la quale non solo si è limitata a rilevare la correttezza contabile dei documenti, ma ha sottolineato l'opportunità amministrativa e politica delle varie operazioni in essa previste, rispondenti non solo alle finalità contingenti di questa legislatura ormai al termine, ma rientranti nell'ottica più generale dello sviluppo economico e produttivo della nostra Regione.
In questo spirito di valutazione, la I Commissione ha approvato a maggioranza i documenti finanziari in esame, e ne consiglia la trasformazione in legge a questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

E' aperta la discussione generale. Ha chiesto di parlare il Consigliere Brizio. Ne ha facoltà.



BRIZIO Gian Paolo

Su questa variazione di bilancio esprimeremo un voto contrario come l'abbiamo espresso sul bilancio. Vedo che il collega Nerviani poi illustrerà lo specifico emendamento che abbiamo presentato. Sotto il profilo generale prendiamo atto soprattutto che la variazione riguarda in gran parte assegnazioni di fondi vincolati in misura anche rilevante e per questa parte noi saremo certamente d'accordo, peraltro ci sono alcune modifiche del bilancio che non ci trovano consenzienti.
Dobbiamo anche dire che purtroppo come sempre, c'è una difficoltà notevole ad avere tempestivamente queste variazioni di bilancio. Ci è giunta prima la variazione in tempo abbastanza utile poi però abbiamo avuto una variazione della variazione che nuovamente ci ha portato a dovere esaminare con assoluta fretta la documentazione che ci è stata rimessa.
Mi pare che il titolo della legge forse, dovrebbe essere modificato perché le assegnazioni statali non sono più soltanto nella parte agricola ma sono anche nelle altre parti e forse l'intestazione del provvedimento anche solo per correttezza formale dovrebbe essere opportunamente modificato. Questa è una segnalazione che facciamo nel momento in cui esprimiamo le nostre riserve complessive sul provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Nerviani. Ne ha facoltà.



NERVIANI Enrico

Debbo aggiungere alle osservazioni del Consigliere Brizio circa il disagio che si prova ricevendo la documentazione in un tempo così vicino all'approvazione dei provvedimenti, il mio personale disagio come Consigliere di fronte a documenti tanto importanti e tanto rilevanti che a noi arrivano sempre in un tempo non certamente sufficiente per un esame serio.
Penso che il futuro Consiglio abbia proprio il dovere di prendere in attento esame questa proposta di maggior rispetto nei confronti dei Consiglieri, su argomenti così importanti. Fatta questa premessa, debbo limitarmi per quanto attiene il provvedimento ad una variazione che è iscritta al capitolo 10590.
Il mio tempo e le mie capacità in questo momento mi hanno consentito di soffermare l'attenzione soltanto su questo punto che mi sembra comunque interessante anche perché è collegato ad un'interrogazione che ho fatto qualche settimana fa al Presidente della Giunta ed all'Assessore alla sanità, riguardante la legge sul volontariato che l'anno scorso abbiamo approvato nel mese di luglio. Ebbene per tornare alla variazione al capitolo 10590 vi è uno stanziamento di 100 milioni, qui c'è soltanto uguale al bilancio e quindi siamo dovuti andare a recuperare il bilancio per capire di che cosa si trattasse comunque era: "fondo per interventi diretti o per iniziative di particolare significato in concorso convenzionato con le UU.SS.SS.LL. in materia di volontariato. L.R.
27/8/1984 n. 44".
Nel bilancio di quest'anno era clamorosamente scritto per il 1984 per memoria e per il 1985 non era iscritta alcuna cifra. Allora io debbo ricordare che nel luglio scorso con una certa enfasi, la Regione Piemonte approvò la legge sul volontariato che ebbe anche degli arresti nel suo iter perché vi era da parte nostra la pregiudiziale di un suo congruo finanziamento. Lo si approvò e si fissa all'art. 12 il finanziamento per l'anno scorso corrispondente a 500 milioni che si imputarono al capitolo 10674 e al capitolo 10350. Ora con nostra sorpresa nel bilancio di quest'anno le somme previste per il 1984 non compaiono più e ci risulta che nessuna di queste somme anche perché non è pronta la bozza di convenzione è stata ancora destinata. La conclusione qual'è? Che delle somme previste nulla è andato alle associazioni di volontariato e nella variazione di bilancio ci si è ricordati di questa nostra legge e di queste associazioni iscrivendo al capitolo 10590 i 100 milioni di cui ho detto. Mi sembra doveroso comunque recuperare per intero l'impegno di spesa previsto per il 1984 e riportarlo a 500 milioni; quindi 100 milioni più 500 milioni.
Il recupero di questa somma noi non l'abbiamo indicato in termini precisi, diciamo soltanto che i capitoli che hanno fruito di questi fondi destinati al volontariato l'anno scorso, debbono essere decrementati del valore corrispondente all'aumento che l'anno scorso hanno presumibilmente subito, ma in buona sostanza noi chiediamo semplicemente che si recuperi almeno la somma stanziata l'anno scorso nel bilancio di quest'anno e l'occasione della variazione penso sia un'occasione opportuna. Sono d'accordo col collega Brizio per altre considerazioni di carattere generale. Raccomando tuttavia attenzione per questo emendamento che darebbe a chi gli è stato tolto, il giusto diritto.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta per la replica.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Colleghi Consiglieri, vorrei se fosse possibile esaminare l'emendamento per qualche minuto per evitare di commettere qualche errore.
Questa variazione tutto sommato entrerà in vigore alla fine di maggio quindi con la delibera successiva che potrà essere presa dalla nuova Giunta va a finire che si interrompe un periodo pieno dell'anno e tutta la somma probabilmente non potrà essere spesa. Concordiamo con il Consigliere Nerviani sulla necessità di dare luogo a questo. Siamo però anche consci che stante l'annata che si interrompe con le elezioni probabilmente non tutto può essere portato a termine e quindi iscrivere la somma significherebbe dare un significato certo a quanto ha detto il collega Nerviani e dargli un contenuto, ma poi in realtà non potere attuare la convenzione.



PRESIDENTE

Possiamo considerare sospeso questo punto e rinviare la votazione.


Argomento: Parchi e riserve

Esame deliberazione Giunta regionale n. 20-41934: "Piano dell'area del parco naturale dell'Alta Valle Pesio"


PRESIDENTE

Passiamo al punto undicesimo dell'ordine del giorno: "Esame deliberazione Giunta regionale n. 20-41934: 'Piano dell'area del parco naturale dell'Alta Valle Pesio'".
La parola al Consigliere Biazzi.



BIAZZI Guido

Non c'è relazione come di solito avviene per l'approvazione dei piani naturalistici.
E' un intervento di natura meramente tecnica; la Commissione mi pare l'abbia licenziata all'unanimità, senza riserve da parte della D.C.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Bartolomeo

Per l'accavallarsi di commissioni e soprattutto per via della discussione del piano socio-sanitario in V Commissione, non ho potuto partecipare a queste riunioni sul piano. Alcune perplessità in materia derivavano a noi non tanto dallo strumento di piano che è fatto sul territorio attualmente soggetto a vincolo di piano, ma sugli altri problemi relativi all'ampliamento che erano stati già trattati e poi rinviati con l'auspicio da parte del Consiglio regionale di maggiori approfondimenti con gli enti locali. Su questa base in Commissione i nostri rappresentanti avevano espresso delle riserve che però in questa sede sciogliamo dando il nostro voto a favore dell'approvazione del piano.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione della deliberazione il cui testo recita: "Il Consiglio regionale vista la legge regionale 28 dicembre 1978 n. 84, 'Istituzione del parco naturale dell'Alta Valle Pesio' visto in particolare l'articolo 11 della legge succitata che prevede la redazione di un piano dell'area del parco, costituente a tutti gli effetti stralcio del piano territoriale vista la deliberazione della Giunta regionale n. 82-20993, del 23 novembre 1982, con la quale è stato adottato il piano dell'area del parco naturale dell'Alta Valle Pesio vista la deliberazione della Giunta regionale n. 12-33531, del 10 aprile 1983, con la quale si è provveduto ad approvare l'esame delle osservazioni presentate al piano stesso preso atto del parere del Comitato Urbanistico Regionale, espresso nella seduta del 28 gennaio 1985 vista la deliberazione della Giunta regionale n. 20-41934, del 12 marzo 1985, 'Piano dell'area del parco dell'Alta Valle Pesio' sentita la Commissione consiliare competente delibera di approvare il piano dell'area del parco naturale dell'Alta Valle Pesio, allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte a norma dell'articolo 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.


Argomento: Fondi sanitari

Esame deliberazione Giunta regionale: "Riparto tra le UU.SS.SS.LL. per l'anno 1985 del fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali di cui alla L.R. 23/8/1982, n. 20"


PRESIDENTE

Il punto ventunesimo all'ordine del giorno reca: "Esame deliberazione Giunta regionale: 'Riparto tra le UU.SS.SS.LL. per l'anno 1985 del fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali di cui alla L.R. 23/8/I982 n. 20".
La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Non voglio aggiungere nulla perché c'è solo una connessione tra la richiesta di emendamento avanzata dal Gruppo della D.C. in relazione alla variazione di bilancio e questa delibera. I colleghi ricorderanno che l'anno scorso quando abbiamo approvato la legge del volontariato per il suo finanziamento per la parte sanitaria vi era l'attingimento di 250 milioni dalle spese dirette del fondo sanitario regionale e vi era l'attingimento di 250 milioni dal capitolo relativo al fondo generale della legge 20. Le vicende sono andate in modo tale che la legge ha avuto attuazione alla fine dell'anno.
Per quanto riguarda la quota assistenziale, la risposta e di un incremento di 150 milioni attingendo allo stesso fondo che era previsto nel 1984 per il finanziamento della ricerca nel campo assistenziale, il che comporta che in questa delibera di riparto del fondo assistenziale si ridurrà di 150 milioni la cifra prevista a pagina 5 della delibera che quindi scende da 10.887 milioni a 10.737 milioni (meno 150) aggiungendo invece nella parte spesa dai 38.313 che diventa 38.463. In effetti questo permette di dare una risposta all'emendamento e quindi di collocare correttamente i capitoli di spesa.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione della deliberazione che recita: "Il bilancio di previsione della Regione per l'anno 1985 prevede che il 'Fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali', istituito a norma dell'art. 34 della L.R. 20/1982, ammonti complessivamente a L.
50.887.000.000 (L. 40.000.000.000 sul cap. 10340, L. 10.887.000.000 sul cap. 10350).
Ovviamente, nella fase di formulazione del bilancio di previsione, non sono state considerate tutte le eventuali ulteriori risorse a destinazione vincolata che potranno essere trasferite dallo Stato alla Regione, i cui accertamenti avvengono nel corso dell'anno e che saranno conteggiate in sede di assestamento.
Occorre peraltro, al fine di consentire alle UU.SS.SS.LL. la continuità nell'erogazione dei servizi in atto e l'avvio di altri indispensabili garantire tempestivamente alle UU.SS.SS.LL. un'assegnazione certa, di risorse finanziarie.
Le UU.SS.SS.LL., con direttiva n. 3/1985 del 5/2/85, sono state invitate a iscrivere nei loro bilanci di previsione per il corrente anno al fine di consentire l'impostazione dei bilanci stessi nei termini prescritti, le somme determinate in base ai parametri oggettivi con la deliberazione del Consiglio regionale n. 776-CR-1478 del 22/11/1984 per un importo complessivo di L. 49.200.000.000, come risulta dal prospetto allegato che fa parte integrante della presente deliberazione.
In attesa di disporre dei dati Istat più recenti, disaggregati per fasce di età, atteso che i dati Istat forniscono solo la popolazione globale, si ritiene di procedere all'assegnazione sulla base dei dati già utilizzati nel 1983 e nel 1984 con riserva di provvedere, nel corso dell'esercizio finanziario, agli eventuali necessari conguagli in relazione ai dati aggiornati.
Si ritiene comunque opportuno assegnare a ciascuna USSL le somme indicate nell'elenco allegato, che fa parte integrante della presente deliberazione per un importo complessivo di L. 49.200.000.000, da erogare a rate trimestrali, previa presentazione da parte delle UU.SS.SS.LL. del rendiconto, anche provvisorio, per il 1984.
Con successivo provvedimento potranno essere recuperate, mediante una minore assegnazione, le eventuali eccedenze tra le somme erogate nel 1984 alle UU.SS.SS.LL. 1-23, 49 e 57 per garantire la continuità dell'assistenza agli ospiti già accolti dalla disciolta Onpi nelle rispettive strutture e le spese effettivamente sostenute a tale titolo debitamente rendicontate dalle medesime UU.SS.SS.LL., come previsto dalla deliberazione del Consiglio regionale n. 776-CR-1478 del 22/11/84.
La rimanente somma di L. 1.687.000.000, incrementata delle eventuali ulteriori disponibilità sul bilancio regionale dopo l'assestamento verrà ripartita con provvedimento del Consiglio regionale, su proposta della Giunta, tenendo conto dei seguenti elementi: a) Programmi zonali attuati nello scorso anno b) rendiconto 1984 c) rendiconti trimestrali per il corrente anno che le UU.SS.SS.LL.
saranno invitate a trasmettere d) eventuali interventi specifici che si rendessero necessari nel corso dell'anno.
In tale quadro verranno conteggiate le quote eccedenti quelle determinate in base ai parametri oggettivi.
Le UU.SS.SS.LL. sono obbligate, nell'utilizzare la quota messa a disposizione con la presente deliberazione, a rispettare prioritariamente le finalizzazioni previste dalle leggi nazionali.
La spesa complessiva di L. 49.200.000.000 è imputabile per L.
10.887.000.000 al cap. 10350 e per L. 38.313.000.000 al cap. 10340 del bilancio 1985.
Il Consiglio regionale vista la deliberazione della Giunta regionale n. 28-41942 del 12/3/1985 sentito il parere favorevole espresso dalla V Commissione consiliare permanente delibera di assegnare alle UU.SS.SS.LL. le somme indicate nell'elenco allegato, che fa parte integrante della presente deliberazione, per un importo complessivo di L. 49.200.000.000, quale riparto del 'Fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali' previsto dall'art. 34 della legge regionale 23 agosto 1982, n. 20 di erogare le somme sopra indicate a rate trimestrali, previa presentazione, da parte delle UU.SS.SS.LL., del rendiconto, anche provvisorio, relativo all'anno 1984 di provvedere con successivo atto al recupero, mediante una minor assegnazione, delle eventuali eccedenze tra le somme erogate alle UU.SS.SS.LL. 1-23, 49 e 57 nel 1984, per garantire la continuità dell'assistenza ai soggetti già accolti dalla disciolta Onpi nelle rispettive strutture e le spese effettivamente sostenute a tale titolo e debitamente rendicontate dalle UU.SS.SS.LL. stesse, come previsto dalla deliberazione del Consiglio regionale n. 776-CR-1478 del 22 novembre 1984 di rinviare ad un successivo provvedimento consiliare, su proposta della Giunta, l'assegnazione dell'ulteriore quota del fondo in argomento di L. 1.6 87.000.000.000, incrementata dalle eventuali maggiori disponibilità sul bilancio regionale dopo l'assestamento, che dovrà avvenire tenendo conto dei seguenti elementi: a) programmi zonali attuati nello scorso anno b) rendiconti 1984 c) rendiconti trimestrali per il corrente anno che le UU.SS.SS.LL.
saranno invitate a trasmettere d) eventuali interventi specifici che si rendessero necessari nel corso dell'anno.
In tale quadro verranno conteggiate le quote eccedenti quelle determinate in base ai parametri oggettivi.
Alla spesa complessiva di L. 4 9.2 O 0.000.000 si farà fronte per L. 73 7.000.000 con lo stanziamento di cui al cap. 10350 e per L. 463.000.000 con lo stanziamento di cui al cap. 10340 del bilancio per l'anno 1985, che sarà impegnata con successivi provvedimenti della Giunta regionale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 25 voti favorevoli e astensioni.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

In merito al punto trentaquattresimo all'ordine del giorno vengono effettuate le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

1) Comitato regionale per le opere pubbliche - Sezione infrastrutture ed opere di tutela dell'ambiente e del territorio: nomina di 5 esperti.


PRESIDENTE

Visto l'articolo 23 L.R. n. 18/84 istitutiva del Comitato regionale per le opere pubbliche visto l'art. 30 del Regolamento di attuazione della succitata legge che prevede l'articolazione in due sezioni di cui una proposta all'esame dei progetti alle infrastrutture ed opere di tutela dell'ambiente e del territorio visto l'articolo 27 lett. a) che prevede da parte del Consiglio regionale la nomina di 5 esperti di particolare competenza con voto limitato a 3 nominativi considerato che il Consiglio regionale deve procedere alla nomina di tali esperti, la Commissione consiliare per le nomine esaminati i requisiti dei nominativi proposti ne ha valutato la rispondenza alla carica da ricoprire.
Si distribuiscano le schede e si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 37 hanno riportato voti: CASTOLDI Giuseppe n. 24 LOMBARDO Fedele n. 24 CALORIO Gian franco n. 23 PALUMBO Piero n. 13



PESSINA Pier Paolo n. 13

Li proclamo eletti.


Argomento: Nomine

2) Comitato regionale per le opere pubbliche - Sezione opere edili: nomina di 5 esperti


PRESIDENTE

Visto l'articolo 23 L.R. n. 18/84 istitutivo del Comitato regionale per le opere pubbliche visto l'articolo 30 del regolamento di attuazione della succitata legge che prevede l'articolazione in due sezioni di cui una proposta all'esame dei progetti attinenti alle opere edili visto l'articolo 27 lett. a) che prevede la nomina, da parte del Consiglio regionale, di 5 esperti di particolare competenza con voto limitato a 3 nominativi considerato che il Consiglio regionale deve procedere alla nomina di tali esperti, la Commissione consultiva per le nomine, esaminati i requisiti dei nominativi proposti ne ha valutato la rispondenza alla carica da ricoprire.
Si distribuiscano le schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 38 hanno riportato voti: FRANCO Piero n. 24 MARSERO William n. 24 REALE Alberto n. 24 MARELLO Livio n. 13 SESSA Giovanni n. 11 scheda nulla n. 1 Li proclamo eletti.


Argomento: Nomine

3) Rinnovo Comitato scientifico del Museo di scienze naturali: nomina di 3 esperti con voto limitato a 2


PRESIDENTE

Vista la L. R. n. 37/78 modificata con L.R. 59/80 che all'art. 1 prevede l'istituzione del Museo regionale di scienze naturali visto l'art. 4 legge suddetta che al secondo comma prevede la nomina da parte del Consiglio regionale di 3 membri esperti nel campo della ricerca e della didattica scientifica, nel Comitato scientifico del detto Museo, con voto limitato a due nominativi considerato che il Consiglio regionale deve procedere alla nomina in questione, la Commissione consiliare per le nomine, esaminati i requisiti dei nominativi proposti, ne ha valutato la rispondenza alle cariche da ricoprire.
Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n 38 hanno riportato voti: RICCA Franco n. 25 PEYROT Alberto n. 25 MALARODA Roberto n. 12 scheda bianca n. 1 Li proclamo eletti.


Argomento: Nomine

4) Rinnovo Consigli scolastici provinciali: nomina di 1 rappresentante per ogni provincia


PRESIDENTE

Visto l'articolo 13, terzo comma lett. i) del DPR 31/5/74 n. 416 che prevede fra i membri di diritto dei Consigli scolastici provinciali la nomina di l rappresentante del Consiglio regionale per ogni provincia considerato che il Consiglio regionale deve procedere alla nomina dei suddetti rappresentanti, la Commissione consultiva per le nomine, esaminati i requisiti dei nominativi proposti ne ha valutato la rispondenza alla carica da ricoprire.
Si distribuiscano le schede.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 37 hanno riportato voti: Provincia di Alessandria



ZOTTA Maria Erminia n. 34

Provincia di Cuneo: DALMASSO Luigi n. 34 Provincia di Novara: GIUSTINA Carlo n. 33 Provincia di Torino: CASSIA Angelo n. 33 Provincia di Vercelli: ROLLINO Gilberto n. 33 Li proclamo eletti.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame progetto di legge n. 504: "Prima variazione al bilancio per l'esercizio finanziario 1985 nonché autorizzazioni di spesa per l'anno 1986 e devoluzione di quote di assegnazioni statali nell'area di intervento agricoltura" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo il punto terzo all'ordine del giorno: esame p.d.l. n. 504.
La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Vice Presidente della Giunta regionale

Accolti nei limiti non dei 500 ma nei limiti dei 300, nella specificazione della parte sanitaria, e dei più 150 nella parte assistenziale che portano complessivamente a 500.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nerviani.



NERVIANI Enrico

Esprimo soddisfazione ed apprezzamento per la disponibilità che il Presidente della Giunta e l'Assessore hanno dimostrato in ordine al nostro emendamento. Voglio ricordare tuttavia che per quanto riguarda la parte relativa al fondo sanitario si è recuperato per intero la quota dell'anno scorso.
Per quanto riguarda invece il fondo assistenziale credo che il valore di 250 milioni consenta di dare l'avvio una volta preparata dall'Assessore la bozza di convenzione, alle esperienze specifiche in questo settore. Quindi per quanto attiene allo specifico emendamento, la mia soddisfazione non muta ovviamente la posizione del Gruppo manifestata dal Consigliere Brizio che è conseguente alla nostra posizione sull'intero bilancio a suo tempo approvato.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'articolato: Art. 1 (Variazioni allo stato di previsione dell'entrata) "Nello stato di previsione dell'entrata del bilancio per l'anno finanziario 1985, sono introdotte le variazioni di cui alla tabella A) allegata alla presente legge.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare con proprio decreto le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 (Variazioni allo stato di previsione della spesa) "Nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1985, sono introdotte le variazioni di cui alla tabella B) allegata alla presente legge.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare con proprio decreto le occorrenti variazioni di bilancio".
I Consiglieri Nerviani, Brizio, Petrini e Genovese presentano il seguente emendamento: la tabella B si intende così parzialmente modificata: "Il capitolo 10590 è ulteriormente incrementato della somma di L. 150 milioni in termini di competenza e cassa per l'anno 1985. E' ridotto per l'entità uguale all'ulteriore incremento suindicato il capitolo n. 10350".
La parola al Vice Presidente della Giunta regionale, Bajardi.



BAJARDI Sante, Vice Presidente della Giunta regionale

Il capitolo 10590 è ulteriormente incrementato della somma di lire 150 milioni.



PRESIDENTE

Ho capito benissimo.
C'è una esigenza materiale indispensabile che queste parole siano inserite nel testo e non capisco come possano essere inserite nell'art. 2.



BAJARDI Sante, Vice Presidente della Giunta regionale

E' un emendamento da votare, perché nell'art. 2 si fa riferimento a tutta la tabella B. La tabella B contiene anche il capitolo 10590.



PRESIDENTE

E' da riformulare. Potrebbe suonare in questo modo: "nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1985 sono introdotte le variazioni di cui alla tabella B allegata alla presente legge". La tabella B viene così modificata: "il capitolo 10590 è ulteriormente incrementato della somma di lire 150 milioni in termini di competenza e cassa per l'anno 1985 e ridotto per l'entità uguale all'ulteriore incremento suindicato il capitolo 10350".
Quindi è un emendamento aggiuntivo all'art. 2. Se non vi sono altri interventi sulla discussione generale e la replica della Giunta mi pare ci sia già stata, metto in votazione l'emendamento per alzata di mano.
E' approvato all'unanimità.
Passiamo alla votazione dell'art. 2 nel testo modificato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Art. 3 (Anticipazioni alle associazioni provinciali allevatori) "In attuazione dell'articolo 16 della Legge regionale 12 ottobre 1978 n. 63 e successive modificazioni ed integrazioni, è autorizzata, nella misura di lire 1.470.000.000 l'ulteriore anticipazione alle associazioni provinciali allevatori del contributo statale sulle spese di funzionamento.
In esecuzione di quanto disposto dal comma precedente sono incrementati di pari importo ed in termini di competenza e di cassa, i seguenti capitoli del bilancio di previsione per l'anno finanziario 1985: capitolo dello stato di previsione dell'entrata n. 470 e capitolo dello stato di previsione della spesa n. 2800.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Art. 4 (Integrazione fondi globali) "E' autorizzata l'ulteriore spesa di lire 1.008,5 milioni da iscrivere ad integrazione dello stanziamento del capitolo n. 12600 per far fronte agli oneri derivanti dal finanziamento della sottoscrizione degli aumenti di capitale sociale delle società: Rivalta Scrivia, Stef, Sito e Socotras".



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Art. 5 (Fondo di riserva di cassa) "Il fondo di riserva di cassa per l'esercizio finanziario 1985 determinato dall'articolo 11 della legge regionale 22 gennaio 1985, n. 7 in lire 47.000.000.000 ed iscritto al capitolo n. 12900 è incrementato di lire 9.982.990.004".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Art. 6 (Partecipazioni regionali) "In considerazione dei tempi di entrata in vigore delle seguenti leggi regionali: 6 dicembre 1984 n. 63; 3 gennaio 1985 n.1 e n. 2, che non ne hanno consentito l'applicazione, le autorizzazioni di spesa nelle stesse contenute, vengono riferite al 1985 e per i seguenti importi di partecipazione: Socotras SpA L. 115.000.000 (capitolo n. 2380) Consusa Soc. consortile per azioni L. 1.000.000.000 (capitolo n. 2385) Promark SpA L. 482.000.000 (capitolo n. 2368)" Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
Art. 7 (Utilizzazione del maggior avanzo presunto alla chiusura dell'esercizio 1984) "Il maggior avanzo presunto alla chiusura dell'esercizio finanziario 1984 pari a lire 5.455 milioni, viene utilizzato a parziale copertura del capitolo n. 8992".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
Art. 8 (Trasferimento al 1986 di quote di limiti di impegno iscritti nel bilancio per l'anno finanziario 1985) "E' autorizzato il trasferimento all'anno 1986 della decorrenza della quota del limite d'impegno iscritto nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1985, nell'ammontare ed al capitolo di seguito indicato: L. 34.541.875 al capitolo n. 5526 L. 527.428.875 al capitolo n. 9050".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
Art. 9 (Interventi per la sistemazione di immobili regionali) "Per l'anno finanziario 1986, per la progettazione e l'esecuzione di lavori relativi alla sistemazione di immobili di proprietà regionale e di locali occorrenti allo svolgimento dei servizi di interesse regionale, è autorizzata la spesa di lire 6.000 milioni (capitolo n. 1000)".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
Art. 10 (Contributi per le strutture commerciali) "Con decorrenza dal 1986, per gli interventi di cui all'articolo 3 lettera d) della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28 e all'articolo 8 della legge regionale 30 agosto 1976 n. 49 è autorizzata la spesa di lire 270 milioni per la concessione di contributi negli interessi a favore di Comuni, loro consorzi, Comunità Montane, nella spesa per la costruzione, la sistemazione o l'ampliamento di strutture commerciali e di mercati (capitolo n. 5527)".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
Art. 11 (Interventi per lo smaltimento dei rifiuti solidi) "Per l'anno finanziario 1986, per l'attuazione della legge regionale 4 giugno 1975, n. 46 e successive modificazioni ed integrazioni, è autorizzato il limite d'impegno di L. 831 milioni (capitolo di nuova istituzione n. 9055)".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri L'art. 11 è approvato.
Art. 12 (Interventi per la tutela materna infantile) "Per l'attuazione della legge regionale 24 luglio 1984, n. 32, sono autorizzate, per 'anno finanziario 1986, le seguenti spese: Lire 2.000 milioni per i contributi in capitale (capitolo n. 10110) lire 150 milioni per i contributi negli interessi (capitolo n.
10135)".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
Art. 13 (Interventi per gli anziani) "Con decorrenza dal 1986, per gli interventi di cui all'articolo 3 terzo comma, della legge regionale 16 maggio 1975 n. 28, è autorizzata la spesa di lire 300 milioni (capitolo di nuova istituzione n. 10275)".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
Art. 14 (Devoluzione di quote delle somme assegnate ai sensi delle seguenti leggi: 7 agosto 1973 n. 512; 18 aprile 1974 n. 118 e 10 maggio 1976, n.
352) "Le somme assegnate alla Regione ai sensi della legge 7 agosto 1973, n.
512; della legge 18 aprile 1974, n. 118 e degli articoli 10, terzo comma e 15 lettera d) della legge 10 maggio 1976 n. 352 ed iscritte nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1985 ai seguenti capitoli per gli importi a fianco indicati rispettivamente in termini di competenza e di cassa: capitolo n. 2855 lire 169.908.852 e lire 132.879.852 capitolo n. 2860 lire 21.340.000 e lire 21.340.000 capitolo n. 2870 lire 263.275.000 e lire 263.275.000 capitolo n. 4230 lire 53.988.857 e lire 53.988.857 non utilizzate per gli scopi indicati dalle rispettive leggi di assegnazione, per la carenza di domande sono devolute come di seguito indicate: per gli interventi di cui all'articolo 17 della legge regionale 12 ottobre 1978, n. 63 e successive modificazioni ed integrazioni ed iscritte al capitolo n. 2818 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1985, nella misura di lire 284.615.000 in termini di competenza e di cassa per gli interventi di cui agli articoli 31 e 36 della legge regionale 12 ottobre 1978, n. 63 e successive modificazioni ed integrazioni ed iscritte al capitolo n. 3655 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1985, nella misura di lire 53.988.857 in termini di competenza e di cassa per gli interventi di cui all'articolo 41 della legge 9 maggio 1975 n. 153 e all'articolo 44 della legge regionale 22 febbraio 1977, n. 15 ed iscritte al capitolo n. 3710 istituito nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1985, con la seguente denominazione: 'Concessione del premio di apporto strutturale a favore di coloro che destinano le terre di cui sono proprietari agli scopi precisati dall'articolo 37 della legge 9 maggio 1975 n. 153' nelle misure di lire 169.908.852 in termini di competenza e lire 132.879.852 in termini di cassa.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri L'art. 14 è approvato.
Art. 15 (Urgenza) "La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 45 dello Statuto ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri L'art. 15 è approvato.
Passiamo alla votazione dell'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri L'intero disegno di legge è approvato.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame p.d.l. nn. 512, 513, 514


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dei p.d.l. 512, 513 e 514. Su questi punti il Consigliere Valeri aveva già fatto la relazione perché è compresa nella relazione piú generale alla variazione di bilancio. Ha chiesto di parlare il Consigliere Brizio. Ne ha facoltà.



BRIZIO Gian Paolo

Voteremo a favore del pdl 512 che riguarda la Stef ed anche del pdl 513 che riguarda il Sito, mentre ci asterremo sul 514 che riguarda la Socotras.
Per quello che riguarda la Stef sappiamo bene che è necessario questo aumento di capitale; lo stesso vale per la Sito, anzi devo ricordare che proprio durante la discussione sul bilancio avevamo avanzato, mi pare con il Gruppo repubblicato, una richiesta alla Giunta, poi siglata da tutti i Gruppi, acché provvedesse al più presto ad assicurare i finanziamenti necessari per consentire l'aumento di capitale. Rileviamo poi che l'aumento di capitale avviene con gradualità e quindi diamo il nostro assenso anche al pdl 513.
Per quello che riguarda il pdl 514, ci rendiamo conto che esso si inserisce nelle operazioni necessarie all'operazione Sito; peraltro noi avevamo richiesto alla Giunta che si facesse in modo di arrivare sollecitamente ad una semplificazione delle partecipazioni regionali nell'operazione dell'interporto di Orbassano. Invece con la partecipazione all'aumento di capitale della Socotras in realtà noi andiamo in una strada che non è quella della semplificazione. Abbiamo una partecipazione nel Sito diretta della Regione, una seconda partecipazione tramite la Finpiemonte in forma indiretta, infine una terza partecipazione tramite la Socotras anch'essa in forma indiretta. E' una situazione a dir poco, abbastanza confusa che a noi non piace; l'abbiamo ripetutamente sostenuto, per cui ci asterremo sul pdl 514, non assumiamo una posizione contraria, ma desideriamo segnare il nostro disaccordo circa le modalità troppo complesse della partecipazione della Regione all'operazione e quindi nello stesso tempo l'esigenza che si proceda rapidamente a quella semplificazione che noi abbiamo ripetutamente richiesto.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PETRINI



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Rivalta per la replica.



RIVALTA Luigi, Vicepresidente della Giunta regionale

Vorrei dire al collega Brizio che credo si debba e non solo da oggi procedere progressivamente ad una semplificazione e ad una chiarificazione dei rapporti societari che stanno attorno al Sito. Devo però anche dire che questa situazione è in parte creata da un clima in qualche misura di tensione tra l'operatore pubblico e l'operatore privato in quanto tali, in quanto dati oggettivi, istituzionali, non in quanto comportamenti soggettivi.
Noi spesso diciamo nei nostri interventi che è necessaria un'operazione di collaborazione tra operatore pubblico ed operatore privato, in molti casi, e questo è un caso; le incomprensioni sono davvero molte ed a questo punto credo che il chiarimento debba avvenire presto cercando di andare avanti per realizzare l'interposto ed anche per capire se il privato è davvero interessato all'operazione, perché i termini sostanziali della questione non sono tanto gli intrecci azionari ma sono le volontà precise dell'operare.
La Regione ha manifestato la sua volontà in questo ultimo anno, con una serie di operazioni che hanno fatto progredire l'operazione Sito, vorremmo che un analogo atteggiamento di chiarezza provenisse dagli operatori privati.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione del pd. 512: "Sottoscrizione di nuove azioni della Stef SpA".
Art. 1 "La Giunta regionale è autorizzata a sottoscrivere n. 2.100 nuove azioni da nominali L. 10.000 ciascuna, emesse dalla Stef SpA di Torino, in esecuzione dell'aumento del proprio capitale sociale da L. 200.000.000 a L.
500.000.000".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 "Per l'attuazione della presente legge è autorizzata per l'anno finanziario 1985 la spesa di L. 210.000.000.
All'onere di cui al precedente comma si provvede mediante una riduzione di L. 210.000.000, in termini di competenza e di cassa, dello stanziamento di cui al cap. 12600 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1985, e mediante l'istituzione, nello stato di previsione medesimo, di apposito capitolo con la denominazione: 'Oneri relativi all'acquisto di nuove azioni della Stef SpA' e con lo stanziamento chi L.
210.000.000, in termini di competenza e di cassa.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio conseguenti all'attuazione della presente legge.
La presente legge regionale è dichiarata urgente, ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell'art. 45 dello Statuto".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Passiamo alla votazione dell'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.
Passiamo alla votazione dell'articolato del pdl n. 513: "Sottoscrizione di nuove azioni della Sito SpA".
Art. 1 "La Giunta regionale è autorizzata a sottoscrivere n. 4.410 nuove azioni da nominali L. 100.000 caduna, emesse dalla Sito SpA di Torino, in esecuzione dell'aumento del proprio capitale sociale da L. 900.000.000 a L.
1.800.000.000".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 37 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 "Per l'attuazione della presente legge è autorizzata per l'anno finanziario 1985 la spesa di L. 441.000.000.
All'onere di cui al precedente comma si provvede mediante una riduzione di L. 441.000.000, in termini di competenza e di cassa, dello stanziamento di cui al cap. 12600 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1985, e mediante l'istituzione, nello stato di previsione medesimo, di apposito capitolo con la denominazione: 'Oneri relativi alla sottoscrizione di nuove azioni della Sito SpA' e con lo stanziamento di L.
441.000.000, in termini di competenza e di cassa.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le variazioni di bilancio conseguenti all'attuazione della presente legge.
La presente legge regionale è dichiarata urgente, ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell'art. 45 dello Statuto".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 37 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
La parola al Consigliere Marchini per dichiarazione di voto.



MARCHINI Sergio

Utilizzo lo strumento della dichiarazione di voto per dire che condivido in toto le considerazioni fatte dall'Assessore Rivalta. In effetti, al di là degli aspetti istituzionali di semplificazione e di trasparenza delle nostre posizioni in queste società, esiste su Sito l'esigenza ormai inderogabile di capire quale ruolo ha ma - nel concreto il privato, su questo misurare anche la concreta esigenza di dimensionare il Sito rispetto a questi disegni: Sito s'ha da fare sicuramente, ma Sito può essere impostata su una scala diversa a seconda di qual è l'interesse dei privati a partecipare a quest'operazione.
Devo esprimere una preoccupazione: non vorrei che la capacità degli attuali amministratori ed il loro attivismo finisca per essere in una qualche misura di ostacolo alla comprensione del vero processo al quale faceva riferimento l'Assessore Rivalta. Rassegno quindi agli atti del Consiglio la richiesta che nella prossima legislatura in uno strumento non societario, ma politico, il Consiglio regionale possa essere messo nelle condizioni di conoscere la reale situazione di Sito nei termini e rispetto ai problemi posti dal Vicepresidente.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione sull'intero testo di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 37 Consiglieri L'intero testo di legge è approvato.
Infine votiamo l'articolato del p.d.l. n. 514: "Sottoscrizione di nuove azioni della Socotras SpA".
Art. 1 "La Giunta regionale è autorizzata a sottoscrivere n. 1150 nuove azioni da nominali L. 50.000 ciascuna, emesse dalla Socotras SpA di Torino, in esecuzione dell'aumento del proprio capitale sociale da L. 1.150.000.000 a L. 1.725.000.000".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 26 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 "Per l'attuazione della presente legge è autorizzata per l'anno finanziario 1985 la spesa di L. 57.500.000.
All'onere di cui al precedente comma si provvede mediante una riduzione di L. 57.500.000, in termini di competenza e di cassa, dello stanziamento di cui al cap. 12600 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1985 e mediante l'istituzione, nello stato di previsione medesimo, di apposito capitolo, con la denominazione: 'Oneri relativi all'acquisto di nuove azioni della Socotras SpA di Torino'.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le variazioni di bilancio conseguenti all'attuazione della presente legge.
La presente legge regionale è dichiarata urgente, ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell'art. 45 dello Statuto".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 26 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Passiamo alla votazione dell'intero testo di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 26 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame progetto di legge n. 510: "Partecipazione azionaria della Regione Piemonte alla Rivalta Scrivia"


PRESIDENTE

Punto settimo all'ordine del giorno: "Esame progetto di legge n. 510: 'Partecipazione azionaria della Regione Piemonte alla Rivalta Scrivia'" Il collega Genovese ha pregato il Consigliere Bontempi di fare un'unica relazione. Se il Consiglio acconsente essendo iscritto all'ordine del giorno darei la parola al Consigliere Bontempi per una breve relazione.



BONTEMPI Rinaldo, relatore

Sarò molto breve nel descrivere gli obiettivi entro cui si colloca questo intervento. Sono gli obiettivi dell'integrazione dell'area alessandrina con l'area metropolitana ligure e soprattutto il collegamento con gli effetti che può avere la politica che da tempo si rivendica anche da parte della nostra Regione di sviluppo dei porti (non solo il porto di Genova) ma anche dei porti liguri.
Il tema del rilancio di Rivalta Scrivia è quindi un obiettivo che ha come immediato fine il recupero delle risorse infrastrutturali esistenti la loro razionalizzazione, il loro uso, soprattutto in funzione di una predisposizione: nell'entroterra piemontese di un sistema integrato ancorché specializzato in rapporto con i porti liguri stessi.
Il problema difatti oggi ha nella movimentazione merci e nello smaltimento dei traffici, nel raccordo fra porti ed utenza, nel rapporto fra interporto di Torino, sito di cui abbiamo parlato prima, e di Rivalta le attestazioni essenziali. Riteniamo peraltro che su questa strada si possa anche dare più forza ad un lavoro comune tra le due Regioni per porre la questione nazionale di questo problema che non è ripeto a tutela di soli interessi regionali, ma li ricomprende nell'ambito di questo obiettivo più generale. La stessa azione nei riguardi del FIO e della programmazione regionale si alimenta anche con la nostra partecipazione attiva sia pure in quota piccola senz'altro minoritaria a questa società. Attualmente la Rivalta SpA magazzini generali containers base, ha un'area di due milioni 100.000 metri quadrati e circa 200.000 metri quadri di capannoni attrezzati. Gli impianti e le attrezzature comprendono degli uffici, sia per la società che per gli operatori, un ristorante aziendale, un albergo per personale ed autisti, uno scalo ferroviario, containers di metri quadri 100.000 di cui 80.000 utili per posizionamento, capannoni e magazzino centrale, nonché sportello bancario della Cariplo, uffici dogana e Guardie Finanza.
La società è in vita dal '63, ha un elevato numero di soci. La nostra inserzione ci pare un atto di governo utile di più oggi perché dimostra come almeno da parte del Gruppo Comunista, non ci sia assolutamente una visione faziosa delle cose.
L'attuale Consorzio del porto retto dal nuovo Commissario ha segnato dei punti positivi ed attivi. Questo bisogna dirlo e noi vediamo con molto favore questa nomina di cui pure si era discusso e che ha prodotto degli effetti. La valutazione che diamo è positiva e l'avvio concreto del rilancio di Genova e del porto di Genova è uno degli innescatori concreti di una politica nostra che può permetterci di arrivare a questa partecipazione alla politica, perché così viene intesa, non solo della società, ma attraverso la società di questo raccordo con la Regione Liguria con il Consorzio del porto indubbiamente proficuo. Io credo che il problema poi di un rafforzamento della forza azionaria si debba porre in un secondo momento, e che oggi sia importante non essere fuori da questo momento che appare particolarmente importante e può essere suscettibile di sviluppi.
La relazione è stata fatta anche a nome del collega Genovese su un'adesione che ha dato il Gruppo democratico cristiano a questa partecipazione. Ricordo solo che noi avevamo presentato due anni fa insieme con il collega Bruciamacchie, una proposta di legge per l'acquisizione azionaria, ma abbiamo ritirato questa proposta, di legge perché riteniamo che il disegno di legge della Giunta e soprattutto il voto favorevole anche degli altri Gruppi permetta con più forza di andare ad una scelta che ha in termini finanziari un peso relativo e non alto da parte della Regione ma sul piano politico apre una possibilità concreta. Ecco questa è grosso modo la relazione e di questo noi raccomandiamo anche a nome del correlatore, l'approvazione da parte del Consiglio



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Devecchi. Ne ha facoltà.



DEVECCHI Armando

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, prendo la parola brevissimamente soltanto per dichiarare non solo il mio voto favorevole, ma la mia soddisfazione perché oggi dopo 23 anni da quanto la Rivalta Scrivia SpA si è costituita con l'opposizione decisa del Partito Comunista e del Partito Socialista, vede una evoluzione in senso positivo. Sono lieto di aver sentito, da parte del Capogruppo comunista le affermazioni che oggi ha fatto. In allora eravamo in pochi a credere alla Rivalta e ci siamo trovati di fronte a delle difficoltà enormi che pare attualmente siano in via di superamento.
Aggiungo anche che, secondo il mio modestissimo parere, soltanto attraverso una rivitalizzazione della Rivalta Scrivia SpA i problemi della Valle Scrivia potranno incominciare ad essere risolti. Infatti l'economia di quella zona (in cui sono nato è viva) è intimamente collegata all'avvenire dei porti liguri e quindi anche all'europorto di Rivalta Scrivia. Ultimamente, mi pare che la società stessa stia per acquisire delle commesse abbastanza importanti. Ho appreso durante la visita che ha fatto la Commissione parlamentare trasporti alla Rivalta stessa, che l'europorto addirittura incomincerà a titolo di esperimento ad accogliere merci provenienti da Marsiglia e da Foss.
Questo è veramente un avvio che ci ripromettiamo abbia a portare delle conseguenze positive, perché esistono tutte le premesse. Ci possiamo solo rammaricare che si sia perso tanto tempo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Simonelli. Ne ha facoltà.



SIMONELLI Claudio

Il Gruppo Socialista esprime soddisfazione per questa decisione che si inserisce in termini operativi nel progetto Valle Scrivia che il Piano regionale di sviluppo ha evidenziato e porta innanzi.
Nell'esprimere questo voto favorevole e prima ancora nel determinare quella posizione che la maggioranza ha poi preso con questi più ampi consensi che oggi vengono dal Consiglio sul tema della Rivalta Scrivia occorre però precisare che non c'é, almeno per quanto riguarda il mio Gruppo, nessuna forma di pentitismo nascosto o palese nell'aderire a questa determinazione in quanto la Rivalta alla quale oggi la Regione partecipa è cosa tutt'affatto diversa dalla Rivalta come fu impostata vent'anni fa quando ebbe l'opposizione di alcune forze politiche tra cui la mia. E direi che se qualcuno è pentito nelle determinazioni che è andato prendendo, è proprio stata la nuova proprietà della Rivalta che ha deciso di dare alla società e quindi allo scalo di Rivalta Scrivia un ruolo e una dimensione e un respiro completamente diversi rispetto a quelli tradizionali. Per farla breve Rivalta dalle origini era un tentativo ambizioso ma irrealistico di privatizzare il porto di Genova attraverso scali che nell'entroterra con privilegi doganali e fiscali si sostituissero nella sostanza alla società pubblica che gestiva il porto; la Rivalta di oggi è una società privata che si apre al capitale pubblico per costituire un interporto al servizio del porto ed al servizio delle comunità delle tre Regioni interessate. Quindi il disegno si è esattamente ribaltato nei termini in cui allora alcune forze politiche posero il problema della Rivalta, ma che in allora il capitale della Rivalta non volle invece fare.
Allora ci fu anche la sordità del porto di Genova ad intraprendere iniziative in questo senso. La Rivalta vivacchió malamente in tutti questi anni assolvendo a funzioni ancora diverse rispetto a quelle originarie e cioé quella di essere poi in definitiva una specie di grande magazzino che tutto servì meno che il porto di Genova. Quindi mancò la sua finalità primaria. Oggi si sono create le condizioni per fare un salto di qualità.
Oggi la società ha un'altra capacità dinamica, altri propositi imprenditoriali, ha riallacciato seriamente i rapporti col porto di Genova c'è una prospettiva di inserimento nel quadro delle società operative che la nuova dirigenza del Consorzio del porto ha messo in piedi. Il Cap diventerà una specie di holding sotto la quale si muoveranno diverse società operative, quindi le condizioni di uno sviluppo della società ci sono. E' giusto che la Regione Piemonte, come ha già fatto la Regione Liguria, partecipi a questa società e quindi le prospettive sono certamente interessanti e si collocano nel quadro della programmazione regionale ed in particolare delle prospettive di sviluppo della Valle Scrivia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Marchini. Ne ha facoltà.



MARCHINI Sergio

Il nostro Gruppo esprime voto favorevole e soddisfazione per l'evoluzione in termini positivi di questa complessa vicenda. In particolare esprime soddisfazione per le informazioni che sono qui pervenute dal rappresentante della D.C. Le puntualizzazioni del Consigliere Simonelli individuano un processo di responsabilizzazione e di comprensione di quelle che sono sostanzialmente le tendenze culturali oltre che politiche della materia. Certamente, l'intervento della Regione dovrà segnare una sottolineatura della funzione che noi diamo a questo tipo di struttura e cioé di recupero di centralità del Piemonte rispetto all'asse Est Ovest e in ordine al recupero della funzione europea e non di mera costa dei porti liguri.
E' certamente un disegno complesso che dovrà essere compiuto nel tempo che seguirà al nostro mandato ma che in una qualche misura ripropone e rende ancora più inquietanti alcuni interrogativi che pochi minuti fa ci ponevamo su Sito. Ci sembra quindi che dovrà essere fatta una ricerca attenta di come queste due strutture possano in una qualche misura bilanciarsi, ricomprendere quindi sostanzialmente il grande sistema del traffico nel nostro Paese in particolare sulla direttrice Est Ovest affinché si muova rispetto a sistemi di assi attrezzati che si stanno realizzando nella nostra Regione. Sarebbe bene accertare se l'evoluzione dell'interporto sostanzialmente non metta in discussione l'altro interporto o comunque in una qualche misura ne riduca le funzioni e la natura.
Ricordiamo che l'intervento regionale parte da un'unica legge, credo se non vado errato sia la n. 11 dell'anno 1980 che fa riferimento ad un sistema complesso sul territorio di interporti o comunque di aree destinate al trattamento merci probabilmente per ragioni che in fine legislatura non è il caso di riportare sui nostri tavoli. E' mancata una sufficiente attenzione complessiva e globale al problema, per cui ci è difficile in questa fase cogliere come lo sviluppo che evidentemente vediamo con piacere il decollo di una iniziativa e la sua ricomposizione in una qualche misura in natura politica della stessa sostanzialmente si rifletta e condizioni le altre iniziative presenti sul territorio.
Questa è un'altra delle raccomandazioni che ci teniamo restino agli atti di questo Consiglio nella misura in cui i nostri successori riterranno di apprezzarla.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il collega Bruciamacchie. Ne ha facoltà.



BRUCIAMACCHIE Mario

La votazione di questo disegno di legge porta a compimento un obiettivo che è ben delineato a livello di Piano regionale di sviluppo e in modo particolare in riferimento al progetto che riguarda la Valle Scrivia e il Piemonte Sud. Sul progetto specifico vi è una grande parte dedicata appunto alla Rivalta Scrivia SpA ed alla necessità che questa naturalmente abbia la possibilità di superare tramite anche un diverso rapporto prima di tutto di ordine politico con le istituzioni, ma anche di partecipazione attiva in termini di capitale e quindi il mutamento dell'assetto azionario ed attraverso questo un mutamento dei rapporti con il sistema portuale ligure.
Ricordo che solamente qualche anno fa non si avevano rapporti commerciali e scambi con il porto ligure, in particolare con il porto di Genova, e quindi la vita della Rivalta Scrivia SpA era estremamente difficoltosa e derivava proprio dalle scelte che essa stessa aveva compiuto negli anni precedenti e sulle quali si è soffermato il collega Simonelli ricordandomi sempre in modo estremamente corretto la nascita di questo centro, come si è sviluppato e noi abbiamo considerato e consideriamo molto importante il mutamento di orientamento e di indirizzo riguardante la Rivalta SpA che ha permesso oggi un rapporto con gli enti pubblici in generale e con la Regione e con il porto di Genova che dà la possibilità a noi di intervenire e sbloccare una situazione altrimenti molto seria che avrebbe significato la crisi stessa della struttura che lì si è costruita che ha l'ampiezza che prima ricordava il Capogruppo Bontempi.
Vorrei ricordare ancora solamente che il ddl presentato da me e da altri colleghi nel 1982 era una scelta molto precisa in questa direzione ed oggi che si giunge a compimento con una precisa scelta da parte della Giunta, mi porta a compiacere e a non voler discutere nel merito di quell'articolato proposto anche perché intanto le finalità sono identiche cambiano semplicemente le cifre globali perché si prevedeva un impegno di maggiore consistenza nel ddl da noi presentato e quindi c'è senz'altro da parte mia e dei colleghi miei di Gruppo che avevano presentato quel ddl completa soddisfazione in proposito.
Credo che vi siano con questo atto, tutte le condizioni per portare a compimento un progetto importante che si riferisce a tutto il sistema della movimentazione delle merci, dei loro flussi e soprattutto per affrontare un problema estremamente serio che è quello del porto di Genova che ha avuto sì una ripresa significativa grazie anche alla nuova diligenza ma che avrà in base anche agli investimenti ultimi Fio, l'eterno problema dello spazio dove portare le merci, manipolarle e quindi avviarle negli altri centri importanti dell'Europa e così via.
Credo che l'aver individuato un mutamento d'assetto azionario e quindi aver messo a disposizione quest'area con l'intervento anche da parte della Regione sia un fatto di particolare significato. Ricordo solo che la Giunta su questo si era già impegnata nel 1984 con quel Convegno di Sezzadio dove si presero insieme alla Regione Liguria impegni molto precisi in proposito.
E' con soddisfazione che anche personalmente, ed insieme agli altri Gruppi ritiriamo il nostro ddl e votiamo questo che la Giunta ha presentato e che in Commissione è stato concordato.



PRESIDENTE

La discussione generale non ha più altri iscritti. Se l'Assessore Cerutti desidera replicare ne ha facoltà.



CERUTTI Giuseppe, Assessore ai trasporti

Desidero esprimere la soddisfazione anche della Giunta di fronte al consenso generale del Consiglio nei confronti di una partecipazione diretta della Regione Piemonte nel centro intermodale di Rivalta Scrivia. E' giusto che io sottolinei in questa sede gli atti che sono stati fatti dalla precedente amministrazione soprattutto dal collega Bajardi che aveva presentato in quel momento sia la legge 11 sia il piano della viabilità e dei trasporti dove uno dei cardini doveva essere proprio Rivalta Scrivia.
Non è stato un processo facile l'aver raggiunto questo obiettivo indubbiamente ha portato soprattutto la Regione Liguria a rendersi conto dell'importanza che Rivalta poteva assumere nei confronti non solo dei propri interessi, ma anche degli interessi congiunti sia del Piemonte, sia della Liguria ma dell'intero sistema trasporti della Regione Piemonte ed oserei dire dell'intera economia italiana. Oggi si porta a compimento questa partecipazione: un ulteriore anello in quella politica dei trasporti che la Regione ha perseguito in questi anni e pertanto oltre ad Orbassano oltre a Domo 2, l'aver conseguito Rivalta Scrivia, ci lascia la possibilità nella prossima legislatura di compiere l'ulteriore passo per il boschetto di Novara per conseguire la grande strategia dei trasporti del trattamento delle merci nell'arco dell'intera economia piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vice Presidente della Giunta. Ne ha facoltà.



RIVALTA Luigi, Vicepresidente della Giunta regionale

Anche io sono compiaciuto della grande e positiva accoglienza che la legge ha ricevuto in Consiglio regionale. Voglio però fare due considerazioni: l'una è che la proposta di partecipazione nella SpA Rivalta Scrivia nasce dal fatto per la Giunta che è uno degli elementi dei segmenti di una politica di programmazione. E questo è una caratterizzazione che nasce dal momento in cui la Regione ha fatto un primo Piano di sviluppo poi un secondo e ha fatto un piano dei trasporti e nella misura in cui operazioni da parte di altri enti pubblici come Ferrovie e come Stato intervengono a realizzare purtroppo con molto ritardo e con molta lentezza una politica che sia rivolta alla mobilità delle merci che devono far capo da un lato ai porti liguri e dall'altro ai trafori interessando i centri produttivi ed i traffici in Piemonte.
La seconda considerazione che voglio però anche fare è che non credo possiamo dopo le poche cose che ci siamo detti sul Socotras e sul Sito nei confronti di Rivalta Scrivia usare un tono e un'argomentazione del tutto opposta. Devo dire che il significato politico della partecipazione della Regione nella Rivalta Scrivia SpA è stato da noi perseguito ai fini di un riallacciare sulla base di una nostra simbolica presenza politica, di nostre iniziative politiche, relazioni che attorno a questa questione dovevano essere riallacciate sul piano dell'operatività pubblica.
Dal punto di vista partecipativo, una partecipazione al 5 per cento della Regione diventa poco spiegabile ed auspico quindi che avviato un discorso di superamento della situazione di stallo da parte dell'operatore privato e dell'operatore pubblico sostituire anche la partecipazione regionale attraverso una partecipazione di enti strumentali più adatti ad operare in questa situazione. Penso per esempio che potrebbe essere la nostra quota di azione ceduta alla Finpiemonte come eventuale aumento di capitale della Regione riconoscendo nella Finpiemonte l'operatore vero della partecipazione nella SpA Rivalta Scrivia.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'articolato.
Art. 1.
"La Regione Piemonte assume una partecipazione azionaria di minoranza nella Rivalta Scrivia SpA, con sede in Rivalta Scrivia (AL).
La partecipazione è assunta, nell'ambito delle finalità previste dall'art. 72 dello Statuto regionale, in funzione dell'integrazione delle strutture intermodali, a rilevanza interregionale, secondo le linee del Piano regionale di sviluppo".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 "La Giunta regionale è autorizzata a compiere gli atti necessari per l'acquisizione al patrimonio della Regione di azioni della Rivalta Scrivia SpA, per un valore complessivo, nominale di lire 300 milioni, pari al 2,5 per cento di quel capitale sociale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Art. 3 "I membri del Consiglio di amministrazione e del Collegio sindacale della Rivalta Scrivia SpA, la cui nomina sia riservata alla Regione Piemonte, ai sensi dell'art. 2458 e seguenti del C.C., saranno nominati dal Consiglio regionale, con le modalità di cui alla L.R. 18 febbraio 1985, n.
10.
In relazione alle funzioni di indirizzo, che competono alla Regione ai sensi del capoverso dell'art. 72 dello Statuto regionale, i membri del Consiglio di amministrazione, come sopra nominati, sono vincolati nell'esercizio del mandato, all'osservanza degli indirizzi e delle direttive dei competenti organi regionali".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Art. 4 "Per l'attuazione della presente legge è autorizzata, per l'anno finanziario 1985, la spesa di L. 300.000.000.
All'onere di cui al precedente comma si provvede mediante una riduzione di pari ammontare, in termini di competenza e di cassa, del fondo di cui al capitolo 12600 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1985.
Nello stato di previsione della spesa per l'esercizio finanziario 1985 sarà, conseguentemente, istituito apposito capitolo con la denominazione: 'Oneri relativi all'acquisto di azioni della Rivalta Scrivia SpA', recante uno stanziamento, in termini di competenza e di cassa di L. 300.000.000.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le variazioni di bilancio conseguenti all'attuazione della presente legge.
La presente legge regionale è dichiarata urgente, ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell'art. 45 dello Statuto".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Passiamo alla votazione dell'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri L'intero disegno di legge è approvato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

Colleghi, chiedo tre minuti di attenzione su un caso particolare che tutti conosciamo. Vi farò la lettura di una breve comunicazione relativamente ai Consiglieri Testa e Simonelli.
Colleghi, con deliberazione in data 24 gennaio il Consiglio regionale prese in esame la questione relativa all'incompatibilità dei Consiglieri Testa e Simonelli e aveva deciso di invitare il Presidente del Consiglio regionale elettore della Regione ad avviare l'esperimento dell'azione popolare davanti al Tribunale Civile ai sensi dell'art. 19 della legge n.
108 del 1968 per i ricorsi in materia di decadenza e di soprassedere temporaneamente alla conclusione del procedimento di decadenza previsto all'art. 7 della legge n. 154 del 1981 e avviato con precedente deliberazione in data 13 dicembre 1984.
Con lettera in data 16 febbraio 1985 il Presidente della Commissione di controllo sugli atti della Regione formulava a nome della Commissione una serie di riserve sulla deliberazione e invitava l'amministrazione regionale a fornire in merito gli opportuni chiarimenti.
In risposta a tali richieste di chiarimenti é stata predisposta una nota il cui testo è stato distribuito a tutti i Consiglieri con cui vengono puntualmente chiariti i dubbi e richieste di chiarimenti formulati dalla Commissione.
Se il Consiglio concorda su tale testo provvederò a trasmettere immediatamente la nota alla Commissione di controllo. Oppure si pu presentare un ordine del giorno. Io non so se i colleghi preferiscono votare o se invece c'è qualcuno che ha presentato un ordine del giorno che metterei in votazione.
Fino a questo momento mi dice la collega che non è stato presentato nessun ordine del giorno.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Brizio. Ne ha facoltà.



BRIZIO Gian Paolo

Intervengo brevemente per spiegare l'atteggiamento del nostro Gruppo che su questa presa d'atto si asterrà. Voglio ricordare che quando fu presentata la proposta di deliberazione in merito, parlando a nome del Gruppo, avevo appunto detto che era accettabile avere dei dubbi di costituzionalità circa l'eventuale decadenza dei Consiglieri Testa e Simonelli, circa la loro incompatibilità, ma che noi non avremmo sposato questa tesi, ma avremmo lasciato liberi i Consiglieri di esprimersi secondo coscienza. Adesso mi pare che le controdeduzioni si muovono nella logica di sostegno alla deliberazione e quindi di chi questa deliberazione ha votato.
Noi non essendoci schierati come Gruppo a favore della deliberazione ci asteniamo dal voto.



PRESIDENTE

Altri colleghi intendono fare dichiarazioni? Ha chiesto di parlare il Consigliere Marchini. Ne ha facoltà.



MARCHINI Sergio

Devo dire che l'atteggiamento della D.C. determina nel sottoscritto nella sua qualità di Presidente del Gruppo Liberale, un grave imbarazzo.
Grave imbarazzo perché ci viene chiesto di esprimere un nostro giudizio su una serie di considerazioni da inviare a chiarimento al Commissario di Governo. A noi sembra che non ci si possa che esprimere in ordine alla congruità degli argomenti che ci sono stati posti e rispetto alle deduzioni del Commissario di Governo. Non si tratta di ribadire un'adesione o una non adesione alla posizione.
Debbo ricordare che questo tipo di soluzione mi ha trovato molto perplesso fin dall'inizio in ordine alla procedura scelta di contestazione ai nostri colleghi del fatto come costituente causa di incompatibilità. Io sono stato sempre molto critico rispetto a questa linea perché la ritenevo l'avvio di un processo obbligato che non poteva non portare in via diretta od indiretta alla declaratoria di compatibilità o di incompatibilità.
Ci sembra comunque giusto esprimere un giudizio sulla congruità delle argomentazioni addotte dall'Ufficio di Presidenza, chiedo scusa, da chi assume la paternità di questa argomentazione rispetto alle argomentazioni poste dal Commissario di Governo.
A me sembrano congruenti e in questa misura ne prendo atto e per quanto mi riguarda questa presa d'atto significa anche rassegnazione di mandato al Presidente di esplicitarle e trasmetterle. Peraltro mi sembra di dovere anche dire che in un corretto rapporto tra le istituzioni il nostro Presidente dovrà per quanto possibile, garantire alla Regione di chiudere questo processo all'interno di questa legislatura.
Ci auguriamo quindi che il Presidente a seguito dei chiarimenti che andrà a fare al Commissario di Governo sia nelle condizioni di garantire uno sbocco comunque conclusivo di questa vicenda. Saremmo estremamente preoccupati se tutto lo sforzo intellettuale che noi abbiamo fatto facendo appello al nostro senso lealistico ma anche quel tanto di cultura della libertà che ci caratterizza, venisse inficiato da un provvedimento del Commissario di Governo non rimediabile, e quindi destinato a rimanere nella storia di questa Regione non più come un grosso atto a mio modo di vedere di coraggio politico e culturale, ma come un atto che potremmo dire sostanzialmente di irresponsabilità rispetto ai compiti che la legge ci attribuiva.
La storia del 2 marzo finita la vicenda degli uomini che saranno responsabili o non saranno responsabili, finito l'aspetto anche folcloristico di questa vicenda finirà un giorno o l'altro per essere iscritta come una vicenda significativa ed importante della cultura, della morale e delle istituzioni piemontesi. Ed allora non si parlerà più del collega Tizio o del collega Caio ma si parlerà di come si è comportata la classe politica, di come si è comportata la magistratura, di come si è comportata la società civile e di come si sono comportate anche le istituzioni.
Ecco un giudizio che potesse essere di natura gattopardesca e di sostanziale rinuncia ad assumere le proprie responsabilità, è un giudizio che noi riteniamo di non meritare ma che dobbiamo anche fare in modo che il susseguirsi di fatti nei quali noi non possiamo intervenire oltre misura non ci metta nelle condizioni di dover giustificare chi questa storia andrà a scrivere.
Quindi, trasmettiamo al Commissario di Governo queste argomentazioni che sono certamente nella linea di un ragionamento che noi abbiamo condiviso e sostenuto. Preghiamo il Presidente che voglia considerare parte del suo mandato, esplorare e provocare quelle decisioni e quei comportamenti che mettono nelle condizioni il Consigliere nel momento in cui lascerà quest'aula, di sapere che la vicenda di Simonelli e di Testa per quanto di competenza di questo Consiglio è conclusa e che non ci si possa trovare di fronte ad una deliberazione respinta e da noi non rimediabile. Questo è un tipo di rischio che ritengo le istituzioni non debbano correre.
Ci auguriamo che il Commissario di Governo accetti il senso interlocutore della nostra decisione e come tale ratifichi la nostra deliberazione che avvierà quindi il processo di azione popolare, che ci consentirà di sollevare la questione di legittimità costituzionale. Qualora però ciò non avvenisse, ci auguriamo, e lo dico in apertis verbis che un'eventuale repulsa della nostra deliberazione, cosa che noi confidiamo non avvenga, avvenga in tempi tali che possa permettere da parte nostra il rimedio necessario.



PRESIDENTE

Caro collega, le assicuro che terrò nella massima considerazione le sue espressioni perché il Consiglio regionale mantenga decisamente quel posto che deve avere nell'ambito dei cittadini.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Bontempi. Ne ha facoltà.



BONTEMPI Rinaldo

Avevamo espresso insieme a valutazioni politiche di tipo diverso l'adesione alla strada che insieme si era ritenuto di percorrere ritenendola una strada che nella particolarità di questa situazione fosse corretta, tenesse in altri termini in conto sufficienti i diversi interessi da tutelare. Peraltro credo che abbia ragione Marchini quando dice che oggi più che rivalidare quel giudizio, mi sembra si tratti di prendere atto di una congruità (mi pare che usassi questo termine) dei chiarimenti rispetto alla deliberazione che è stata assunta. In questo senso esprimiamo un giudizio positivo e ci auguriamo anche noi che sia possibile che questa vicenda si chiuda anche se devo dire che mi parrebbe molto opportuno, visto che i chiarimenti sono tali e non sono la ripetizione pedissequa di quanto si è scritto nella deliberazione, che si avviasse anche da parte della Commissione di controllo una reale presa d'atto della intenzioni nel senso di un processo avviato in una situazione molto difficile oggi persino resa più difficile, e che quindi la vicenda come diceva correttamente il collega Marchini si possa chiudere e non resti questo sapore amaro che tutti avremmo qualora la cosa fosse andata, come un fiume che non va a sboccare da nessuna parte, cosa che non riterremmo giusta e soddisfacente anche rispetto all'impegno che ci abbiamo messo.
Consiglio ed alcuni colleghi in particolare, mi pare ci abbiano speso ore e ore, alcuni funzionari hanno anche cercato di essere molto al di là e al di sopra di una semplice semplificatoria.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Brizio. Ne ha facoltà.



BRIZIO Gian Paolo

Non vogliamo entrare nel merito della congruità ma intendiamo richiamare sostanzialmente la coerenza del nostro atteggiamento perch tutti ricorderanno che non ci siamo opposti all'iter che è stato avviato e l'abbiamo esplicitamente affermato, ma abbiamo anche sempre detto con molta chiarezza che ci sarebbe stata piú congeniale la linea chiara del voto netto e preciso sulle due ipotesi: quella della incompatibilità e quella della compatibilità; voto che non avrebbe affatto escluso il risultato implicito che puó esserci nella deliberazione assunta e nelle controdeduzioni che oggi vengono presentate.



PRESIDENTE

Chi è d'accordo sulle controdeduzioni presentate dall'Ufficio di Presidenza è pregato di alzare la mano.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 votanti 31 favorevoli 22 Consiglieri astenuti 9 Consiglieri non partecipa alla votazione 1 Consigliere I lavori riprenderanno domani mattina alle ore 9,30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,00)



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