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Dettaglio seduta n.315 del 14/03/85 - Legislatura n. III - Sedute dal 9 giugno 1980 al 11 maggio 1985

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARCHIARO


Argomento: Rivendite giornali e riviste

Esame legge rinviata dal Governo relativa a "Disciplina delle rivendite di giornali e riviste"


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Passiamo al punto nono dell'ordine del giorno: esame legge rinviata dal Governo relativa a "Disciplina delle rivendite di giornali e riviste".
La IV Commissione ha modificato l'art. 8 di tale legge recependo le osservazioni del Commissario di Governo all'unanimità.
La parola al Consigliere Cerchio per dichiarazione di voto.



CERCHIO Giuseppe

Aveva ragione la D.C., e nella fattispecie il Consigliere Cerchio, nel suggerire quando si approvò in allora la normativa in ordine alle rivendite dei giornali e delle riviste alcune osservazioni che sono state fatte proprie dal Commissario di Governo, per cui siamo lieti di queste osservazioni avanzate, nel recepimento delle stesse e in quanto tale esprimiamo voto favorevole a questa modifica proposta.



PRESIDENTE

Pongo in votazione gli articoli modificati.
Art. 8 (Requisiti del richiedente) "Coloro che intendono esercitare la vendita di giornali e riviste devono: 1) essere iscritti nel registro esercenti il commercio ai sensi della legge 11 giugno 1971 n. 426 e del DPR 27 aprile 1982, n. 268 2) non essere titolari di altra autorizzazione per la rivendita di quotidiani e periodici, anche se rilasciata da altro Comune 3) non esercitare altre attività professionali in proprio (fatte salve le condizioni di cui al successivo art. 9 punto 4), né prestare la propria opera con rapporto di lavoro subordinato. Tale condizione va verificata all'atto del rilascio dell'autorizzazione.
Possono essere intestate a persone giuridiche le autorizzazioni alla rivendita di giornali e riviste qualora vi sia abbinamento con altri settori merceologici, con il solo requisito di cui al punto 1) del precedente comma.
La domanda di autorizzazione deve altresì contenere, oltreché i requisiti di cui al primo comma del presente articolo, l'indicazione dell'esatta ubicazione dell'unità di vendita".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 35 Consiglieri ha risposto NO 1 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 8 è approvato.
Art. 15 (Sanzioni) "Nel caso di esercizio dell'attività di rivendita o di trasferimento della sede della rivendita senza il possesso della prescritta autorizzazione, il Sindaco ordina la chiusura dell'esercizio ai sensi dell'art. 39 - ultimo comma - della legge 11 giugno 1971 n. 426; si applica la sanzione amministrativa da L. 500.000 a L. 5.000.000 nel caso in cui l'attività sia svolta, senza autorizzazione, in forma ambulante o in esercizi promiscui.
Ai titolari delle autorizzazioni per la vendita dei quotidiani e periodici è fatto divieto di : a) sospendere l'attività, nel caso di rivendita non stagionale, per un periodo superiore ad un mese all'anno, senza l'autorizzazione preventiva del Sindaco per gravi documentati motivi o cause di forza maggiore b) riservare diverso trattamento alle diverse testate c) affidare in gestione la rivendita.
Le trasgressioni di cui al punto b) del precedente comma comportano il pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria da L. 200.000 a L.
2.000.000; quelle di cui ai punti a) e c) da L. 300.000 a L. 3.000.000.
In caso di recidiva, oltre all'applicazione della sanzione pecuniaria, pu procedersi anche alla revoca dell'autorizzazione.
All'applicazione delle sanzioni di cui al presente articolo provvede il Sindaco con ordinanza, secondo le procedure stabilite dalla legge 24/11/81 n. 689 e le relative somme sono introitate direttamente dal Comune".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 35 Consiglieri ha risposto NO 1 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 15 è approvato.
Passiamo alla votazione dell'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 35 Consiglieri ha risposto NO 1 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'intero testo della legge è approvato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali - Artigianato

Esame pdl n. 118: "Norme per la valorizzazione degli organi rappresentativi dell'artigianato e per la delega alle Province ed alle Comunità Montane dì funzioni concernenti la materia" (rinvio)


PRESIDENTE

Punto dodicesimo all'ordine del giorno: "Esame pdl n. 118: 'Norme per la valorizzazione degli organi rappresentativi dell'artigianato e per la delega alle Province ed alle Comunità Montane di funzioni concernenti la materia"'.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Carazzoni per una questione pregiudiziale. Ne ha facoltà.



CARAZZONI Nino

Vorrei solo osservare questo: il Consiglio regionale ha decico di sospendere i propri lavori e non continuarli nella giornata di domani chiudendoli questa sera alle 6-6,30. Se affrontiamo ora il ddl 118 e il successivo esame dei pdl 409 e 366 mi pare che non resti tempo sufficiente per esaurire il resto dell'ordine del giorno.
Devo inoltre fare presente, sia pure come considerazione strettamente personale, che sul ddl 118, che ha una sua rilevante importanza, qualche Gruppo, in particolare il nostro, si è trovato in difficoltà ad approfondirne l'esame poiché le consultazioni sono state fatte nella giornata di lunedì ed è mancato il tempo necessario per il dovuto studio.
Mi sembrerebbe allora, cosa saggia, se gli altri colleghi concordano rinviare alla già fissata seduta del giorno 21 i due pdl, il 118 e l'esame dei pdl 409 e 366. Penso che non ci sia nessuna difficoltà particolare perché questa proposta mia non sottende alcun gioco particolare, se non fare presente una ragione di opportunità pratica. Vorrei sentire il parere degli altri Gruppi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

Noi su questa richiesta siamo d'accordo. Voglio anche dire che non abbiamo nessuna intenzione, come abbiamo già detto anche in sede di Conferenza dei Capigruppo, di avviare formule ostruzionistiche perch oramai questa legge è passata in commissione, chi la vuole approvare se ne assume tutte le responsabilità, pero ritengo che la richiesta sia motivata anche perché noi abbiamo chiesto di concerto che venisse in aula la legge sull'agenzia, cosa che è stata correttamente fatta dalla Presidenza con la convocazione.
Ritengo che se ci avviamo nella discussione oggi di questo ddl, ci avviamo in una situazione di effettiva difficoltà nell'approvazione e il dibattito diventa particolarmente lungo, lo ritengo che invece potremmo fare tutta la restante parte con l'impegno che giovedì 21 si dia assoluta priorità alla discussione di questi provvedimenti; c'è il tempo anche di approfondirli perché effettivamente le consultazioni sono avvenute lunedì la Commissione ha deciso senza neanche poter vedere i testi presentati dagli organi consultati e quindi questa richiesta ha tutto il nostro conforto. Noi siamo perfettamente d'accordo, e naturalmente ci auguriamo che convergano anche le altre forze politiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montefalchesi.



MONTEFALCHESI Corrado

In questa materia la Commissione competente è dal luglio 81 che ne discute, quindi sono quasi 4 anni. Affermare che non siamo ancora pronti per discuterne, mi sembra perlomeno dire una cosa che non corrisponde al vero. E' vero che questo ddl pone dei problemi e fa una scelta di cui certo ognuno si assume le proprie responsabilità. Se entreremo nel merito poi dirò quello che penso. Ritengo pero che non si possa sostenere che non siamo pronti, se si vuole, attraverso continui ed ulteriori rinvii, fare ancora una scelta che è pilatesca e cioè che ancora una volta in materia di deleghe non si decide nulla e poi nei dibattiti generali continuiamo a dire che la Regione deve delegare, ecc.
Io ritengo che ci siano oggi le condizioni per discutere questo ddl e fare una scelta di cui chi vota si assume le responsabilità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore al turismo

Su questa questione abbiamo già più volte discusso ed il nostro Gruppo non è contrario a che la chiusura della legislazione veda anche la conclusione almeno di una parte della legislazione che riguarda questo argomento. Mi pare peraltro che si possa anche osservare, difformemente da quanto sosteneva il collega Montefalchesi, che è pur vero che il ddl originario è del 1981, ma dobbiamo onestamente riconoscere che per almeno un paio di anni su di esso non vi è stato confronto e non si è discusso anche perché ci ricorderemmo tutti l'orientamento che era prevalso in questo Consiglio che la I Commissione avrebbe dovuto lavorare attorno ad un discorso complessivo di deleghe, che si era scelta la strada di un discorso di deleghe nel suo complesso, anziché di deleghe spezzettate settore per settore.
Quel discorso è stato invece ripreso, vista l'impraticabilità dell'altra strada: va anche bene, mi pare che vi siano alcune proposte di delega agli Enti locali in tema di artigianato, in tema di trasporto, su cui si chiede di poter procedere prima della chiusura di questa legislatura; noi- non siamo contrari, però mi pare che oggi avendo assommato in uno stesso ordine del giorno sia questa questione, che l'altra questione dell'agenzia dell'artigianato, probabilmente questo chiederà una lunga discussione per cui se oggi possiamo davvero procedere ad esami meno oggetto di dibattito all'interno del Consiglio e prenderci l'impegno giovedì prossimo come primo punto all'ordine del giorno di cominciare la discussione su questo argomento.
I Consiglieri certo su questo problema hanno già avuto modo di acquisire elementi di giudizio, però occorre anche precisare che le ultime osservazioni sono pervenute soltanto lunedì e martedì ai Consiglieri: sarà quindi possibile vedere eventualmente quelle modifiche, quegli aggiustamenti che possono portare ad un allargameli CO dei consensi su queste proposte. Potrebbe essere una via praticabile, senza con questo rinunciare all'obiettivo che riteniamo anche noi di condividere di vedere la chiusura di questa legislatura con l'approvazione di una legge di delega in questa materia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Vorrei fare solo due osservazioni rispetto a una richiesta che normalmente si accoglie. Le osservazioni sono queste: questa legge è stata votata l'altro giorno in Commissione anche in condizioni un po' particolari dai Gruppi della maggioranza, dal Partito comunista, dal Partito socialista, dal Partito socialdemocratico e dal Presidente del Groppo della sinistra indipendente. Montefalchesi.
Ne abbiamo discusso l'altro giorno in sede di Conferenza, dei Capigruppo e si era deciso di farla subito; le obiezioni erano collegate soprattutto al fatto che si discutesse il punto relativo all'agenzia tant'è che si è inserita all'ordine del giorno della seduta odierna.
Seconda osservazione. L'unica condizione possibile, avendo chiarito molto nettamente il percorso che ha fatto questa legge sul piano di chi l'ha votata e del perché la si è voluta portare, prima di procedere nell'esame dei punti all'ordine del giorno è che venga prevista una seduta di Consiglio non solo per giovedì 21, ma anche per venerdì 22, in modo da garantirci il tempo necessario per l'esame di quegli argomenti che se inseriti rischiano di slittare alle sedute successive.
In questo senso allora possiamo aderire, ma con la chiarezza che su questo provvedimento ci sia lo spazio e la contemperazione con gli altri.
Peraltro la nostra posizione che abbiamo sostenuto in sede di Conferenza dei Capigruppo è che questo punto sia esaminato oggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moretti.



MORETTI Michele

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, concordo con l'impostazione del collega Bontempi, anche perché la Commissione si era piè pronunciata e quindi siamo disponibili; se c'è l'impegno anche da parte di tutte le altre forze politiche ad affrontare questo problema all'inizio della prossima seduta in modo da concludere nelle prime ore perché ci sono delle aspettative da parte degli artigiani.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l'Assessore Bruciamacchie. Ne ha facoltà.



BRUCIAMACCHIE Mario, Assessore al commercio

Credo che il Presidente della IV Commissione abbia giustamente e correttamente ricordato che ci troviamo di fronte ad un disegno di legge che data ormai al giugno 1 981, sul quale sono state svolte le consultazioni. Furono incontrate le categorie, i Comuni, le Province, le Comunità Montane, le Camere di commercio ed alla fine del dibattito fu licenziato un testo. Ci trovammo quindi di fronte ad un argomento che è stato trattato a fondo già nel 1982. E' vero che poi la stessa legge non ha avuto l'iter, perché si è fermata nella 1 Commissione di fronte ad un'ipotesi di delega più complessiva, ma è altrettanto vero che l'argomento in oggetto specifico ha avuto questo livello di approfondimento.
Le consultazioni che sono state svolte lunedì scorso sono nient'altro che un'aggiunta ulteriore a quanto era stato fatto in precedenza, in presenza di un testo che è stato semplicemente aggiornato in rapporto alla nuova legge, la n. 17, che il Consiglio stesso ha approvato e che è entrata in vigore pochi giorni fa e quindi non vi sono su questo modifiche di particolare rilievo. Vi è sì la volontà politica espressa in questo caso dalla Giunta, dalla maggioranza, che martedì ha discusso e ha licenziato questo testo nella IV Commissione e cioè di procedere attraverso le deleghe al decentramento di una serie di compiti e funzioni alle Amministrazioni provinciali, ai Comuni, alle Comunità Montane, funzioni di amministrazione attiva che attualmente vengono svolte dall'Assessorato competente. Con questo atto si va a cogliere concretamente un'esigenza che tutto il sistema delle autonomie ha manifestato e ci ha riproposto e andiamo a ricondurre alla Regione nient'altro che quel ruolo di programmazione, di coordinamento e di legislazione che le compete delegando quelle funzioni di carattere amministrativo. Se il Consiglio si orienterà a non esaminare oggi il testo ed a rinviarlo non in modo strumentale, io mi auguro sinceramente che si addivenga all'esame di questo argomento nella prossima settimana.
Sottolineo però che siamo in presenza di un dibattito che si sviluppa su questa materia da quattro anni e quindi su questo punto vorrei davvero che poi non venissi accusato di essere quello che ritarda un esame di un articolato sul quale invece ci siamo impegnati che è coerente con l'idea che io ho di questi problemi e di queste materie.



PRESIDENTE

Possiamo senz'altro, valutata l'espressione dei vari Gruppi, rimandare alla seduta prevista per il giorno 21 al primo punto all'ordine del giorno la discussione dei pdl 118, 409 e 366.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARCHIARO


Argomento: Informazione

Esame p.d.l, n. 471 e 480: "Ulteriore rifinanziamento della L.R. 10/12/1979 n. 72 'Contributi alle Comunità Montane per attività divulgative della cultura e dell'informazione televisiva'"


PRESIDENTE

Punto quattordicesimo all'ordine del giorno: "Esame pdl nn. 471 e 480: 'Ulteriore rifinanziamento della L.R. 10/12/1979 n. 72 'Contributi alle Comunità Montane per attività divulgative della cultura e dell'informazione televisiva'".
La parola al Consigliere relatore Cerchio.



CERCHIO Giuseppe, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, partendo dalla constatazione che il mezzo radiotelevisivo è strumento di cultura e informazione purtroppo limitato nella diffusione in ampie parti del Piemonte a seguito di una rigida applicazione del convenzionamento fra Stato e Rai, con la legge 72 del 1979 la Regione pose in atto una sorta di supplenza, erogando contributi a quelle Comunità Montane che intendessero realizzare impianti ripetitori dei programmi Rai nelle zone d'ombra, così fornendo un pubblico servizio a molte collettività montanare già peraltro svantaggiate rispetto alla più complessiva offerta di servizi sociali.
Lo stanziamento regionale di oltre due miliardi, cui si aggiunsero in alcuni casi disponibilità proprie dei bilanci locali, ha permesso di attivare ad oggi una settantina di impianti per i tre canali Rai, al servizio di circa 55.000 utenti; altri 40 risultano in avanzata costruzione; ulteriori 50/60 permetterebbero di eliminare quasi del tutto le lamentate "zone d'ombra". E' da rilevare che in molti Comprensori le strutture cosi realizzate servono da base per ospitare apparati di emittenti private; è il caso di Canale 5 e Italia 1, le quali diffondono in tal modo i loro programmi fin nelle più alte vallate del Piemonte, senza alcun onere per la pubblica amministrazione.
Nel corso degli anni, la legge 72 ha però incontrato non pochi ostacoli di attuazione, riconducibili in particolare a difficoltà di bilancio delle Comunità Montane (non di tutte, dal momento che, quasi inspiegabilmente alcune hanno potuto impegnare nel settore specifico fondi propri per centinaia di milioni). Eccezionali lievitazioni dei prezzi reali, ritardi e modifiche per i progetti, al fine di realizzare impianti il più affidabili possibile e nelle località più opportune, hanno costretto molte Comunità a rallentare o addirittura sospendere i lavori in corso, con comprensibile amarezza degli amministratori, malcontento delle popolazioni, pregiudizio per il complessivo funzionamento di catene ripetitrici incompiute.
La richiesta di nuove contribuzioni è quasi unanime, quindi si ravvisa la necessità di ulteriormente rifinanziare la legge-base, privilegiando comunque la concessione di contributi per lavori in corso di completamento e, solo eccezionalmente, attivando nuovi progetti che pure esistono in larga misura, sono importanti, richiederanno successivi impegni da parte della Regione secondo una politica dei piccoli passi che dovrebbe per portare ad un completamento del quadro nel volgere di pochissimi anni.
Il provvedimento che oggi si presenta all'esame del Consiglio, nasce dall'esame congiunto di un disegno di legge della Giunta e di una proposta di legge del Gruppo consiliare democristiano. I meccanismi sono semplici ed il provvedimento non presenta sostanziali difformità rispetto al precedente rifinanziamento di cui alla legge 2/1984.
La sola novità riguarda il sistema di erogazione delle somme; mentre i completamenti, sui quali si ha certezza di lavori immediati e a regola d'arte, ottengono subito l'intera somma stanziata, per le nuove opere si prevede l'immediata erogazione del 90 per cento del contributo, così limitando eventuali residui passivi nel bilancio regionale, consentendo alle Comunità Montane l'immediata disponibilità delle somme, garantendo anche dal punto di vista finanziario un ampio controllo a termine lavori.
E' poi apparso prematuro, nel merito e rispetto al quadro giuridico incerto, accogliere istanze per interventi anche nel settore dell'emittenza privata; proposta interessante, ma di almeno dubbia competenza regionale.
Nel testo si richiamano inoltre, assai opportunamente, i precisi obblighi delle Comunità rispetto alle normative nazionali e regionali in materia di impianti radioelettrici, in particolare il regolamento della legge 103/1975 e l'articolo 91 septies della legge urbanistica 56/1977. 11 riferimento al rispetto di tali norme non è superfluo e non rappresenta in alcun modo ulteriori aggravi burocratici per le Comunità, tenendo esclusivamente a garantire che impianti di radiodiffusione realizzati con denaro pubblico e gestiti da pubbliche amministrazioni non abbiano a risultare fuori norma bensì fruiscano delle protezioni e delle garanzie di legge; preoccupazione non trascurabile, nell'attuale momento di incertezza e confuso affollamento dell'etere.
L'impegno a carico della Regione viene proposto in 600 milioni di lire somma certo inadeguata rispetto alle necessità complessive ma peraltro la massima compatibile con le disponibilità del bilancio 1985; ciò impone altresì al relatore di sottolineare l'opportunità che in prospettiva ravvicinata debbano essere reperite ulteriori somme a fronte di una necessità residua valutata in almeno 3/4 miliardi di lire.
Poiché le Comunità Montane hanno progetti immediatamente cantierabili e seguono tutte con attenzione la sorte del provvedimento oggi in esame, se ne raccomanda al Consiglio l'approvazione con dichiarazione di urgenza.
Stamani, riprendendo la normativa che la Commissione ha all'unanimità licenziato, abbiamo ritenuto di presentare, anche con alcuni colleghi della Commissione, alcuni piccoli emendamenti migliorativi per la considerazione che vi sono Comunità montane che pur avendo ottenuto un contributo nei precedenti stanziamenti debbono ancora chiudere un pregresso. Si vuole quindi permettere a queste Comunità un intervento riduttivo a fronte dei finanziamenti indicati e la chiusura di quella situazione di pregresso ancora esistenti in alcune realtà del nostro Piemonte.



PRESIDENTE

Sulla relazione del Consigliere Cerchio è aperta la discussione. Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta. Ne ha facoltà.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Ringrazio il Consigliere Cerchio per l'attenzione che ha sempre dimostrato per questo problema che sembra essere del tutto trascurabile, ma disporre dei mezzi di informazione nelle alte colline, nelle valli e nelle montagne è una cosa di estrema importanza. Come voi sapete in molte località non si vede né il primo, né il secondo, né il terzo canale della Rai-Tv. Il terzo canale poi si vede in meno del 50 per cento del territorio regionale. E allora sconfiggiamo quella tesi di quanti venendo dalla città ed avendo avuto a disposizione teatri, cinema, mezzi di informazione per tutta la settimana vanno dicendo nelle montagne che finalmente hanno trovato la pace e la libertà se non sentono né la televisione, né la radio durante il fine settimana.
Invece nelle montagne e in luoghi particolarmente disagiati è di estrema importanza disporre dell'informazione televisiva e radiotelevisiva.
Il destinare quindi via via delle somme perché ciò avvenga in modo che la comunicazione possa raggiungere tutte le popolazioni, a nostro giudizio è di importanza vitale anche per mantenere tutto il mondo dell'agricoltura montana nelle condizioni di avere tutto ciò che gli altri hanno nelle città e nelle pianure. Abbiamo da rilevare solo un dato che le Comunità Montane all'inizio sono state un po' in ritardo su questo, sulla esecuzione dei lavori, ma molto è dovuto anche alla scelta dei luoghi, alle difficoltà di raggiungerli, alla realizzazione delle linee elettriche da parte dell'Enel.
I risultati dei primi stanziamenti comunque non sono di poco conto.
Attraverso il finanziamento di centinaia e centinaia di milioni è stato permesso a molte Comunità finalmente di raggiungere quegli obiettivi che si erano prefissati. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato, hanno spinto ed hanno sostenuto questo nostro sforzo ed in particolare modo il relatore Consigliere Cerchio, sperando che le future amministrazioni ogni anno mettano a bilancio una somma pari a quella che l'amministrazione ha sempre messo per cui con i tre miliardi che sono la prospettazione unitamente a quanto farà la Rai ancora, noi entro un breve tempo potremo raggiungere tutte le case isolate nelle campagne e nelle montagne, con che credo avremo dato un contributo importante.
Resta un ultimo fatto sul quale bisognerebbe porre l'attenzione e cioè le comunicazioni telefoniche. Occorrerebbe anche, e questa è una dichiarazione per il futuro, accanto al finanziamento di questa legge porre un altro modello e cioè l'allacciamento gratuito a quelle frazioni delle montagne e delle colline prettamente agricole, perché senza il telefono molte famiglie si sentono lontane, distaccate, non hanno comunicazione con i famigliari che sono altrove. Sarebbe opportuno che il nuovo Consiglio regionale valuti la possibilità di varare una legge che consenta di dare se non l'intera gratuità, comunque un contributo pari all'80 per cento a quanti delle zone più disagiate della collina e della montagna vorranno installare un telefono, che serve per chiamare il medico per chiamare il veterinario, per chiamare aiuto; il telefono sostanzialmente è mezzo fondamentale ormai della vita umana e non vedo perché i montanari e i contadini debbano esserne sprovvisti.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'articolato.
Art. 1 "Al fine di permettere l'attivazione dei ripetitori televisivi già ammessi a contributo, ai sensi delle leggi regionali 10/12/1979 n. 72 e 9/11/1981 n. 46, la Giunta regionale può concedere alle Comunità Montane - a modifica ed integrazione del secondo comma dell'articolo 1 della stessa legge regionale 10/12/1979 n. 72 - ulteriori contributi una tantum fino al massimo di lire 40 milioni per ogni impianto del quale siano stati avviati in modo significativo i lavori all'atto dell'entrata in vigore della presente legge.
Sono esclusi dal contributo gli impianti che abbiano già fruito di ulteriore contributo ai sensi della legge regionale 11/1/1984 n. 2.
L'entità del contributo è stabilita dalla Giunta regionale, sentite la delegazione piemontese UNCEM e la Commissione consiliare competente, previo parere tecnico della R.A.I.
Il contributo così concesso viene erogato con Decreto del Presidente della Giunta regionale; può essere revocato ove l'attivazione dell'impianto non avvenga entro 6 mesi dalla data del Decreto di erogazione.
Per la concessione del contributo le Comunità montane dovranno far pervenire apposita domanda entro 40 giorni dall'entrata in vigore della presente legge. Tale domanda dovrà essere corredata da una relazione tecnico-finanziaria sui lavori svolti e su quelli da ultimare alla data di entrata in vigore della presente legge, nonché dal preventivo aggiornato di spesa esclusivamente per opere connesse alla diffusione dei programmi irradiati sui canali della Concessionaria RAI-TV".
I Consiglieri Cerchio e Di Gioia presentano il seguente emendamento: il secondo comma è così modificato: "Per gli impianti che abbiano già fruito di ulteriore contributo ai sensi della legge regionale 11/1/1984 n.
2, il limite massimo è stabilito in lire 20 milioni".
La parola al Consigliere Cerchio.



CERCHIO Giuseppe

Si tratta di un emendamento sostitutivo che è già stato illustrato nella relazione.



PRESIDENTE

Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 30 Consiglieri presenti.
Procediamo alla votazione dell'art. 1 nel testo modificato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 "Nell'ambito dello stanziamento di bilancio e fino al massimo del 50 per cento del medesimo, la Giunta regionale, esauriti i contributi per l'ultimazione di opere in corso, può concedere finanziamenti per nuove opere.
Le domande di ammissione al contributo dovranno pervenire alla Regione entro 40 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, corredate dal progetto esecutivo dell'opera e dal preventivo di spesa.
L'entità del contributo sarà stabilita dalla Giunta regionale, sentite la delegazione piemontese UNCEM e la Commissione consiliare competente, previo parere tecnico della RAI.
Il contributo, comunque non superiore a lire 60 milioni, sarà erogato tramite Decreto del Presidente della Giunta regionale: per il 90 per cento alla documentata comunicazione di avvio dei lavori corredata dalla copia dell'autorizzazione e dell'eventuale concessione edilizia di cui all'articolo 91 septies della legge regionale 5/12/1977 n.
56 per il restante 10 per cento alla presentazione di conto consuntivo verbale di collaudo per le strutture tecnico-edili, relazione di verifica radio-elettrica da parte dei servizi tecnici RAI, copia della domanda di autorizzazione di cui al Regolamento della legge 14/4/1975, n. 103".
Viene presentato il seguente emendamento dai Consiglieri Cerchio e Di Gioia: al primo capoverso la dizione "esauriti i contributi per l'ultimazione di opere in corso" va sostituita dalla seguente: "in misura di un terzo dello stanziamento complessivo".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' approvato all'unanimità dei 30 Consiglieri presenti.
Procediamo alla votazione dell'art. 2 nel testo modificato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 29 hanno risposto SI 29 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Art. 3 "Per l'attuazione della presente legge è autorizzata, per l'anno finanziario 1985, la spesa di 600 milioni.
Agli oneri derivanti dall'attuazione del precedente comma si provvede mediante una riduzione di pari ammontare, in termini di competenza e di cassa, del capitolo n. 1000 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1985, ed una integrazione, di pari importo in termini di competenza e di cassa, del capitolo n. 1790 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 29 hanno risposto SI 29 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Art. 4 "La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi dell'articolo 45 dello statuto regionale, ed entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione Piemonte".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 29 hanno risposto SI 29 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Procediamo alla votazione sull'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 29 hanno risposto SI 29 Consiglieri La votazione della presente legge è valida ai sensi dell'art. 50 quarto comma, del regolamento del Consiglio in quanto i Consiglieri in congedo non vengono computati per fissare il numero legale.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PETRINI


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame pdl n. 485: "Norme per la sperimentazione della nutrizione parenterale a domicilio"


PRESIDENTE

Punto quindicesimo all'ordine del giorno: "Esame pdl n. 485: 'Norme per la sperimentazione della nutrizione parenterale a domicilio'".
La parola al relatote, Consigliere Barisione.



BARISIONE Luigi, relatore

Con la presente legge si propone una sperimentazione per l'istituzione di un servizio di nutrizione clinica a domicilio, già in atto in molti paesi occidentali.
Il trattamento trova la sua elettiva applicazione in ammalati stabilizzati, che richiedono una terapia nutrizionale per vena, o per un tempo indefinito, non essendoci altra alternativa, o per un tempo determinato, per poter essere sottoposti ad ulteriori cicli terapeutici.
Si tratta per lo più di patologie determinate da ampie resezioni chirurgiche del tubo digerente con perdite fecali elevate non compensabili con la normale nutrizione; o di patologie subacute che possono trovare un mezzo terapeutico con la nutrizione per vena protratta anche per molti mesi.
L'organizzazione di un servizio di nutrizione parenterale, al di là di tutte le considerazioni fisiopatologiche e terapeutiche, favorisce una riduzione dell'occupazione di letti ospedalieri, un minor costo, e soprattutto una possibilità di vita per il paziente, che può continuare la propria terapia nell'ambito della famiglia ed in molti casi può anche ottenere un certo recupero dell'attività lavorativa.
L'alternativa sarebbe infatti quella di nutrire detti soggetti mantenendoli in ospedale, con costi altissimi di tipo finanziario e sociale, o nutrirli ambulatoriamente con enormi disagi per l'accesso.
Nell'uno e l'altro caso il rischio dell'infezione è alto molto più che a domicilio.
L'esperienza estera, che non supera i 7 anni, data in cui è iniziata la nutrizione a domicilio, ha dato buoni risultati, sia per la sopravvivenza sia per il recupero a una vita parzialmente normale, ad un costo non superiore alla degenza in ospedale.
Il numero dei soggetti è molto limitato. Le previsioni eseguite dai centri americani hanno fissato un'incidenza di un caso ogni 100.000 abitanti. Attualmente sono in trattamento presso il servizio dell'ospedale "Molinette" di Torino n. 2 pazienti.
Considerata la novità del trattamento, si è ritenuto opportuno procedervi attraverso una sperimentazione biennale in grado di fornire e alla Regione ed al Ministero della sanità, tutti gli elementi di valutazione, disciplinando dettagliatamente obblighi e cautele per la massima garanzia dei pazienti.
L'art. 1 illustra la finalità della legge e limita a due anni la sperimentazione della nutrizione parenterale a domicilio.
L'art. 2 individua i soggetti destinatari della presente legge, quelli cioè nei confronti dei quali non può essere mantenuto un soddisfacente stato di nutrizione con l'alimentazione per via orale o quelli per i quali l'alimentazione orale non è terapeuticamente consigliabile.
Detti soggetti, previo addestramento, provvedono alla nutrizione direttamente.
L'art. 3 affida nell'attuale fase di sperimentazione, la responsabilità della nutrizione a domicilio, al servizio di dietetica dell'ospedale Maggiore Molinette di Torino.
L'art. 4 fissa le modalità del corso di addestramento.
L'art. 5 stabilisce le modalità di ammissione al corso di cui all'art. 4.
L'art. 6 determina le garanzie per l'effettuazione della nutrizione a domicilio.
L'art. 7 individua gli obblighi dei pazienti.
L'art. 8 fissa le garanzie in caso di interruzione del trattamento domiciliare.
L'art. 9 precisa gli obblighi assicurativi.
L'art. 10 disciplina, nell'attuale fase di sperimentazione, la periodicità del rapporto da inoltrarsi anche al Ministero della sanità per valutare l'andamento della sperimentazione stessa.
L'art. 11 prevede, per gravi motivi, la sospensione della sperimentazione.
L'art. 12 disciplina la fine della sperimentazione, a seguito della quale in base alle valutazioni emerse, l'Amministrazione regionale può procedere o meno, alla conferma della nutrizione a domicilio.
La V Commissione ha licenziato all'unanimità il presente disegno di legge e ne raccomanda l'approvazione al Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Poiché nessuno intende prendere la parola nella discussione generale possiamo procedere alla votazione dell'articolato.
Art. 1 (Finalità della legge) "La presente legge ha lo scopo di sperimentare la nutrizione parenterale a domicilio nei confronti di soggetti per i quali tale nutrizione è indispensabile alla sopravvivenza, al fine di garantire loro le prestazioni necessarie anche al di fuori dell'ambito ospedaliero, nel loro ambiente di vita. La sperimentazione avrà durata biennale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 (Soggetti destinatari) "La nutrizione parenterale a domicilio viene realizzata nei confronti di soggetti autosufficienti, in cui non può essere mantenuto un soddisfacente stato di nutrizione con l'alimentazione per via orale per lesioni permanenti, o in cui è comunque prevedibile una lunga incapacità all'alimentazione normale. Possono inoltre essere destinatari i soggetti in cui è utile, a fini terapeutici, una prolungata sospensione dell'alimentazione per via orale, nei periodi intervallati tra cicli terapeutici.
La nutrizione a domicilio viene realizzata, previo idoneo addestramento direttamente dai soggetti di cui al primo comma.
A tale fine, l'unità socio-sanitaria locale di appartenenza del soggetto garantirà la messa a disposizione della dotazione strumentale infermieristica e farmacologica necessaria, secondo le indicazioni del servizio di dietetica di cui al successivo articolo 3".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Art. 3 (Servizio di dietetica) "La nutrizione parenterale a domicilio viene realizzata sotto la responsabilità del servizio di dietetica dell'ospedale Molinette dell'Unità socio-sanitaria Locale Torino 11, cui è affidato anche l'addestramento del paziente e l'assistenza medica specializzata a domicilio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Art. 4 (Corso di addestramento) "L'Unità Socio Sanitaria Locale Torino 11 provvederà, entro un mese dall'entrata in vigore della presente legge, ad organizzare le modalità del corso di addestramento dei pazienti, su proposta del responsabile del servizio integrativo di base, sentito il responsabile del servizio di dietetica".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Art. 5 (Richiesta di ammissione al corso) "Le richieste di ammissione al corso di addestramento del paziente devono essere presentate al responsabile del servizio di dietetica.
Le domande devono indicare, oltre le generalità del soggetto, quello dell'eventuale terzo che si impegna ad assistere il malato nel corso del trattamento terapeutico; le domande devono essere sottoscritte dal paziente e dalla persona che intende assisterlo.
La valutazione dell'esistenza dei requisiti necessari per l'ammissione al corso è effettuata dal responsabile del servizio di cui al precedente art.
3, che, al termine del corso, accerta l'idoneità del paziente e dell'eventuale assistente ad effettuare la nutrizione parenterale domiciliare".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Art. 6 (Obblighi del servizio sanitario) "L'Unità Socio Sanitaria Locale Torino 11 deve garantire che presso l'ospedale Molinette possano essere sempre messi immediatamente a disposizione dei pazienti in trattamento domiciliare specifici posti anche in sede di day hospital, per far fronte ad impedimenti temporanei dell'assistito.
Il servizio deve concordare i giorni e gli orari dell'effettuazione della nutrizione parenterale, dandone avviso al coordinatore del distretto competente per territorio, o, in mancanza, al responsabile del servizio di base dell'Unità Socio Sanitaria Locale di residenza del paziente.
I pazienti devono condurre il trattamento secondo le metodiche apprese durante il corso, accettando, inoltre, eventuali variazioni ritenute necessarie dai medici responsabili del programma od imposte dagli sviluppi del programma stesso. Non sono consentite variazioni se non preventivamente concordate con il servizio.
I pazienti devono segnalare al servizio di dietetica qualsiasi evento che sopravvenga al trattamento praticato; in caso di incidente, è fatto obbligo al pronto soccorso dell'ospedale in cui è ricoverato il paziente di prendere immediato contatto con il servizio per l'adozione dei rimedi più idonei".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
Art. 7 (Obblighi dei pazienti) "I pazienti in trattamento domiciliare hanno l'obbligo di sottoporsi ai controlli clinico-laboratoristici e tecnici prescritti dal servizio di dietetica che ha rilasciato l'autorizzazione e di attenersi scrupolosamente alle istruzioni inerenti al 'controllo tecnico-clinico' predisposto dal servizio stesso.
I pazienti sono tenuti al corretto uso cd alla buona conservazione degli apparecchi e dei materiali ricevuti, nonché alla loro restituzione con i materiali inutilizzati al termine della terapia, o nel caso in cui cessi il rapporto con il servizio ospedaliero che li ha forniti. Essi rispondono dei danni da loro provocati per incuria".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
Art. 8 (Interruzione del trattamento) "Il responsabile del servizio di dietetica, in base al giudizio espresso dal medico incaricato della sorveglianza dei pazienti, può interrompere il trattamento domiciliare per esigenze cliniche ed organizzative e quando l'inosservanza delle istruzioni da parte del paziente possa risultare pericolosa per la sua incolumità. Anche il paziente può richiedere, con domanda scritta, la sospensione del trattamento domiciliare".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
Art. 9 (Obblighi assicurativi) "L'Unità Socio Sanitaria Locale di residenza del paziente è tenuta alla stipulazione di contratti assicurativi per i danni comunque derivanti dall'utilizzazione delle attrezzature e dei materiali, salvo che tale rischio non sia coperto in sede di fornitura del materiale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
Art. 10 (Rapporti) "Di ciascun caso trattato, il responsabile del servizio di dietetica redigerà un rapporto dettagliato, da inoltrarsi al responsabile del servizio integrativo di base dell'unità socio-sanitaria locale Torino 11 e al coordinatore del distretto o, in mancanza, al responsabile del servizio di base dell'Unità Socio Sanitaria Locale di residenza del paziente.
Ogni semestre l'Unità Socio Sanitaria Locale Torino 11, d'intesa con l'Unità Socio Sanitaria Locale di residenza del paziente, redigerà un rapporto su ciascun caso all'Assessore alla sanità, che provvederà a rimetterlo al Ministro della sanità".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
Art. 11 (Sospensione della sperimentazione) "La sperimentazione di cui alla presente legge potrà essere sospesa, per gravi motivi, su proposta motivata dell'Unità Socio Sanitaria Locale Torino 11, sentite le Unità Socio Sanitarie Locali di residenza dei pazienti in trattamento domiciliare, da parte della Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare.
Con la stessa procedura la Giunta regionale può, per gravi motivi, sentita l'Unità Socio Sanitaria Locale Torino 11 e le Unità Socio Sanitarie Locali di residenza dei soggetti in trattamento domiciliare, sospendere la sperimentazione.
La Giunta regionale, con l'apposita deliberazione, darà atto che il trattamento verrà immediatamente proseguito in ambito ospedaliero".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 11 è approvato.
Art. 12 (Fine della sperimentazione) "Entro 22 mesi dall'inizio della sperimentazione, la Giunta regionale richiesto un ulteriore rapporto per il trimestre all'Unità Socio Sanitaria Locale Torino 11 secondo le modalità di cui al precedente art. 10 provvederà a proporre una legge di proroga del trattamento, oppure a dichiarare con proprio provvedimento, sentita la competente Commissione consiliare, esaurita la sperimentazione al concludersi del biennio.
I provvedimenti di cui sopra saranno accompagnati da una relazione valutativa sulla sperimentazione, che verrà inoltrata, contestualmente,al Ministro della sanità".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
Procediamo alla votazione dell'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Commercio ambulante

Esame deliberazione Giunta regionale n. 98-41424: "Direttive generali per il rilascio delle autorizzazioni al commercio ambulante valide fino al 31 dicembre 1985"


PRESIDENTE

Punto diciassettesimo all'ordine del giorno: "Esame deliberazione Giunta regionale n. 98-41424: 'Direttive generali per il rilascio delle autorizzazioni al commercio ambulante valide fino al 31 dicembre 1985'".
Tale deliberazione è stata esaminata dalla IV Commissione e licenziata all'unanimità.. La parola all'Assessore Bruciamacchie.



BRUCIAMACCHIE Mario, Assessore al commercio

Vorrei informare il Consiglio che si tratta semplicemente della riproposizione del deliberato dell'anno scorso con una parziale modifica concordata con le associazioni vista e votata all'unanimità della Commissione e quindi non produciamo nessun atto particolare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

Siamo al corrente che tale deliberazione è stata approvata all'unanimità, mi pareva però che il collega Cerchio volesse intervenire se è assente procediamo pure alla votazione.



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione della deliberazione che recita: "Il Consiglio regionale vista la legge 19/5/1976 n. 398 sulla disciplina del commercio in forma ambulante che attribuisce alla Regione la formulazione delle direttive generali per il rilascio delle autorizzazioni al commercio ambulante richiamata la deliberazione del Consiglio regionale n. 703-5576 del 17/5/1984 recante le passate direttive per il rilascio delle autorizzazioni al commercio ambulante, nella quale, tra l'altro, era mantenuto il criterio del contingentamela() delle autorizzazioni già adottato in precedenza considerato il suddetto criterio in armonia con la citata legge 398/76, in quanto inteso ad assicurare lo sviluppo equilibrato e programmato, nonch la produttività del commercio ambulante ritenuto di riconfermare il suddetto principio del contingentamela° delle autorizzazioni stante l'esigenza di perseguire una crescita delle autorizzazioni in modo non casuale ma programmato, e fatta salva la possibilità per i Comuni che abbiano adempiuto alle prescrizioni di cui all'art. 7 della legge 398/76 e che denuncino particolari carenze di strutture mobili di vendita, di derogare, entro prestabiliti intervalli quantitativi, ai contingenti loro attribuiti vista la relazione della Giunta regionale visto il parere favorevole unanime della IV Commissione delibera l'adozione delle direttive generali per il rilascio delle autorizzazioni al commercio ambulante, valide fino al 31 dicembre 1985 di cui all'allegato che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 32 Consiglieri presenti.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame deliberazione Giunta regionale n. 65-41848: "Autorizzazione alle USSL a rimborsare alle famiglie dei soggetti affetti da nanismo ipofisario le spese per l'acquisto all'estero del farmaco-ormone della crescita, quale Grorm o Crescormon"


PRESIDENTE

Punto diciottesimo all'ordine del giorno: "Esame deliberazione Giunta regionale n. 65-41848: 'Autorizzazione alle USSL a rimborsare alle famiglie dei soggetti affetti da nanismo ipofisario le spese per l'acquisto all'estero del farmaco-ormone della crescita, quale Grorm o Crescormon'".
Tale deliberazione è stata esaminata dalla V Commissione che l'ha licenziata all'unanimità.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Barisione. Ne ha facoltà.



BARISIONE Luigi

Chiederei alla Presidenza, se possibile, di procedere alla votazione per l'immediata esecutività di questa deliberazione per ragioni evidenti.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione della delibera che recita: "Premesso che: Con l'emanazione del Decreto del Ministro della sanità 23/11/84 'Individuazione delle forme morbose che danno diritto all'esenzione dal pagamento delle quote di partecipazione alla spesa per l'assistenza farmaceutica', con il quale soggetti affetti da nanismo ipofisario sono stati esonerati dal pagamento delle quote di partecipazione alla spesa per l'assistenza farmaceutica, sono stati superati i problemi di carattere economico, che gravano sulle famiglie dei soggetti in questione.
Purtroppo rimangono insoluti e pongono inquietanti interrogativi per il trattamento terapeutico degli affetti da tale patologia i problemi relativi alla scarsa reperibilità sul mercato italiano del farmaco necessario.
Va segnalato che i soggetti in trattamento in questa Regione sono circa ottanta, ma la casistica tende ad aumentare in conseguenza di determinati trattamenti irradianti su bambini affetti da leucemia e da tumore. Ci risulta dai dati forniti dalla sezione di endocrinologia pediatrica del presidio ospedaliero infantile Regina Margherita di Torino.
La terapia di tale alterazione si attua mediante la somministrazione dell'ormone della crescita estratto dall'ipofisi umana. Considerato che la legislazione italiana non autorizza il prelievo dell'ipofisi umana per la preparazione di detto ormone, ne consegue ovviamente che la produzione del farmaco dipende dal mercato internazionale.
La carenza sul mercato italiano del farmaco in questione dipende inoltre dal prezzo di vendita al pubblico del farmaco stesso, che risulta inferiore rispetto a quello applicato in altri paesi.
Ovviamente un aumento del prezzo di vendita potrebbe incidere in buona misura sull'aumento di disponibilità del farmaco.
Considerato che le ditte produttrici Kabi e Serono hanno ridotto la disponibilità del farmaco nell'ambito di questa Regione, come nell'ambito di ogni altra Regione, e nell'impossibilità di assicurare un trattamento necessario a tutti i soggetti in cura, sono stati effettuati appositi incontri con i dirigenti delle due sopracitate ditte, che hanno ribadito l'impegno di assicurare la disponibilità del farmaco, che tuttavia è inferiore al reale fabbisogno piemontese.
La ditta Kabi garantisce la fornitura di 156 fiale mensili per il trattamento di 13 soggetti.
La ditta Serono, tramite l'azienda distributrice Farmec di Torino garantisce la fornitura mensile di 500 fiale per il trattamento di 40 soggetti.
Considerato che detto farmaco è essenziale ed insostituibile e stante la ridotta disponibilità del medesimo, la Giunta regionale con deliberazione 14/2/1985 n. 90-41160, in corso di esecutività, ha approvato la costituzione di una commissione tecnico-scientifica, finalizzata alla determinazione di rigorosi criteri di priorità terapeutica, a seguito delle diagnosi accertate per ogni singolo paziente, dalle strutture pubbliche competenti per la specifica patologia, di cui all'art. 2 del Decreto ministeriale della sanità del 23 novembre 1984.
Va inoltre fatto presente che, promossa, dall'Associazione piemontese dei genitori degli affetti da nanismo ipofisario, in data 25 febbraio presso il Presidio ospedaliero infantile Regina Margherita ha avuto luogo una riunione a cui hanno partecipato oltre ai medici della commissione sopracitata, alcuni deputati ed amministratori di questa Regione, i quali sono stati sensibilizzati sui problemi in questione.
Nel corso di detta riunione i genitori hanno rivolto istanza a questa amministrazione affinché si attivi per garantire la disponibilità del farmaco - ormone della crescita quale - Grorm o Crescormon - a completamento dell'insufficiente quantitativo fornito dai distributori nazionali.
E' stata pertanto inoltrata richiesta al Ministero della sanità per l'autorizzazione all'importazione da paesi esteri del quantitativo integrativo del farmaco per il conseguente impiego nei presidi sanitari che verranno successivamente individuati.
Alla luce delle considerazioni sopra esposte ed anche in linea con quanto recentemente statuito dalla Corte di Cassazione in merito al diritto del cittadino ad usufruire della somministrazione di medicinale insostituibile con altro preparato, ancorché non contemplato nel prontuario terapeutico nazionale, si precisa che nella fattispecie trattasi di prodotto previsto nel P.T.N., ma scarsamente reperibile sul mercato italiano.
Poiché è dovere del servizio sanitario nazionale assicurare l'assistenza adeguata a tutti i cittadini ed in particolare a quelli colpiti da forme morbose di rilevante gravità, quale appunto è il nanismo ipofisario, si ritiene, anche per l'alto costo dei medicinali necessari, di sottoporre al Consiglio regionale, in attesa di interventi ministeriali in proposito peraltro già sollecitati da questa amministrazione, la proposta di autorizzare le UU.SS.SS.LL. del Piemonte all'effettuazione a favore delle famiglie dei soggetti in trattamento, che siano costrette ad acquistare in paesi esteri dosi del farmaco sopracitato ad integrazione di quelle prescritte per una adeguata terapia e non disponibili nelle farmacie, del rimborso della spesa sostenuta per l'acquisto del farmaco medesimo purch debitamente documentata.
La diagnosi e la prescrizione devono essere effettuate nei reparti pediatrici e nei centri specializzati individuati dall'amministrazione regionale, ai sensi dell'art. 2 del decreto del Ministro della sanità 23/11/1984.
Inoltre, poiché il prezzo del medicinale in questione acquistabile all'estero è esente dal pagamento del ticket, si ritiene altresì di proporre al Consiglio regionale di autorizzare le UU.SS.SS.LL. interessate a fare gravare la suddetta spesa sul pertinente capitolo di bilancio.
Essendo tale spesa classificabile come trasferimento alle famiglie il relativo capitolo di bilancio è il cap. 643.03: rimborso per altra assistenza sanitaria.
Il Consiglio regionale visto il Decreto del Ministero della sanità 23/11 /1984 vista la deliberazione della Giunta regionale n, 65-41848 del 7/3/1985 sentito il parere favorevole espresso dalla V Commissione consiliare permanente delibera nell'ambito degli interventi a favore dei soggetti affetti da nanismo ipofisario, secondo le motivazioni in premessa indicate e nell'attesa di interventi ministeriali in proposito, di autorizzare le Uniti Socio Sanitarie Locali ad effettuare, a favore delle famiglie dei medesimi, che siano costrette ad acquistare in paesi esteri dosi di farmaco-ormone della crescita, quale Grorm e Crescormon - essenziale ed insostituibile, ad integrazione delle dosi di detto farmaco prescritte per una adeguata terapia e non disponibili sul mercato italiano, il rimborso delle spese sostenute per il relativo acquisto, purché idoneamente documentate.
La diagnosi e la prescrizione devono essere effettuate nei reparti pediatrici e nei centri specializzati universitari ed ospedalieri individuati dall'amministrazione regionale, ai sensi dell'art. 2 del Decreto del Ministro della sanità 23 / 11/1984 di autorizzare le Unità Socio Sanitarie Locali interessate a far gravare la suddetta spesa su pertinente capitolo di bilancio. Essendo tale spesa classificabile come trasferimento alle famiglie, il relativo capitolo di bilancio è il capitolo 643.03: rimborsi per altra assistenza sanitaria.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 32 Consiglieri presenti.
La presente deliberazione è dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 49 della legge 10/2/1953, n. 62, e sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione a norma dell'art. 65 dello Statuto.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'immediata esecutività è approvata all'unanimità dei 32 Consiglieri presenti.


Argomento: Enti strumentali

Ordine del giorno relativo all'IRES


PRESIDENTE

Do lettura di un ordine del giorno relativo all'IRES, concordato tra i diversi Gruppi.
"Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che la legge regionale 18/2/85 n. 12 sulla nuova disciplina dell'Ires è entrata in vigore oggi, 14 marzo 1985, a soli 13 giorni dalla scadenza del Consiglio regionale considerato altresì che ai sensi dell'art. 5 della legge stessa i poteri del Consiglio di amministrazione sono prorogati fino all'insediamento del Nuovo C.D.A. e che pertanto si entra in una fase in cui, pur avendo l'attuale Consiglio di amministrazione piena titolarità giuridica all'adozione degli atti propri dell'amministrazione dell'Istituto, si pone comunque il problema della opportunità politica in merito all'assunzione di atti di particolare rilevanza e con effetti destinati a valere anche sul futuro C.D.A. così come verrà rinnovato dopo l'insediamento del nuovo Consiglio regionale valutando peraltro essenziale evitare qualsiasi rischio di paralisi o anche solo di ristagno dell'attività dell'Istituto invita il Consiglio di amministrazione ad assumere tempestivamente le decisioni che gli competono per una prima corretta applicazione della nuova legge avviando fin d'ora un lavoro istruttorio riguardo alle linee fondamentali del processo di trasformazione e potenziamento dell'Ires che oggi si rende necessario, così da evitare il più possibile incertezze e tempi morti al fine di mettere in grado il nuovo Consnglio regionale ed i futuri organi dell'Istituto di poter giungere il più sollecitamente possibile ad una coerente organica definizione dei vari aspetti della struttura e dell'attività dell'Istituto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 32 Consiglieri presenti.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno relativo al grave episodio di teppismo accaduto a Torino


PRESIDENTE

Do lettura di un ordine del giorno relativo al grave episodio di teppismo squadrista accaduto a Torino la sera del 12/3/1985 che è stato presentato da tutte le forze politiche ad eccezione del MSI-DN. Ha chiesto di parlare il Consigliere Carazzoni. Ne ha facoltà.



CARAZZONI Nino

Signor Presidente, intendo dichiarare che non parteciperò alla votazione di questo documento, poiché ritengo che sia chiaramente strumentale l'iniziativa di sottoporre all'assemblea un episodio in fondo banale di puro teppismo che non può e che non ha alcuna connotazione politica, come già chiaramente evidenziato attraverso comunicati stampa da parte delle forze che si vorrebbero essere promotrici di quanto accaduto.
Perciò, pur condannando e deplorando la violenza da qualunque parte essa si verifichi, dichiaro che su questo particolare documento il Gruppo del MSI non prenderà parte alla votazione.



PRESIDENTE

Lo pongo in votazione: "Il Consiglio regionale del Piemonte preoccupato per il grave episodio di teppismo squadrista accaduto a Torino la sera del 12 marzo 1985 con il lancio di una bomba molotov contro un tram della linea 3 ed i numerosi passeggeri a bordo, episodio che ha causato grande panico e notevoli danneggiamenti allarmato per il ripetersi di aggressioni a danno di cittadini, studenti, istituzioni che si verificano anche in altre città esprime recependo anche la presa di posizione di associazioni aderenti al Comitato regionale antifascista, la più ferma condanna per questi gravissimi atti di provocazione che tendono a turbare la vita democratica nel nostro Paese ribadisce pieno unitario impegno per isolare e sconfiggere ogni recrudescenza di violenza che voglia minacciare la libera e pacifica convivenza auspica che le indagini in corso siano in grado di individuare rapidamente esecutori e mandanti di questi inqualificabili episodi".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 30 voti favorevoli, 2 non hanno partecipato alla votazione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARCHIARO


Argomento: Questioni internazionali

Ordine del giorno relativo alla repressione in Iran (rinvio)


PRESIDENTE

Punto diciannovesimo all'ordine del giorno: "Esame ordine del giorno presentato dal Gruppo PLI riguardante la repressione attuata in Iran nei confronti degli appartenenti alla fede Bahai".
Ha chiesto di parlare il Consigliere Reburdo. Ne ha facoltà.



REBURDO Giuseppe

Vorrei fare la proposta di cogliere l'occasione di un ordine del giorno che sia più completo, più articolato, siccome non esiste in Iran solo questo problema, ma ci sono oltre 30.000 prigionieri politici, c'è un milione e mezzo di altre persone sottoposte a espulsioni dal Paese e c'è il problema Kurdo.



PRESIDENTE

Proporrei di esaminare questa proposta e pertanto rinvio l'approvazione di tale ordine del giorno nell'attesa di giungere alla stesura di un testo concordato fra tutti i Gruppi.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'ordine del giorno


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'ordine del giorno il pdl n. 472.
Chi approva è pregato di alzare la mano. L'iscrizione è accolta all'unanimità dei 32 Consiglieri presenti.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame progetto di legge n. 477: "Istituzione del Seminario di Bardonecchia per la Formazione Federalista Europea"


PRESIDENTE

Punto sedicesimo all'ordine del giorno: "Esame progetto di legge n.
477: Istituzione del Seminario di Bardonecchia per la Formazione Federalista Europea"'.
La parola al relatore, Consigliere Vetrino.



VETRINO Bianca, relatore

A dir la verità il Consigliere Marchini ed io siamo abbastanza impropriamente i relatori, nel senso che i relatori potrebbero essere tutti i Gruppi che hanno predisposto questo disegno di legge e che si accingono ad approvarlo all'unanimità. Anche perché questo disegno di legge altro non fa che recepire una proposta che è venuta dal movimento federalista europeo e nella relazione che ha accompagnato in origine questo disegno di legge vi era stato trasferito il testo della lettera con la quale si proponeva l'istituzione di questo seminario permanente per i giovani sul tema dell'Europa. E' parso al movimento federalista europeo, ma è parso soprattutto alle forze politiche di questo Consiglio che nel momento in cui c'è una rinnovata attenzione attorno ai problemi europei, nel momento in cui tra l'altro l'Italia assume la presidenza semestrale della CEE; nel momento in cui da parte di altri Paesi come la Francia e la Germania si sono determinati degli atti importanti nell'ambito della crescita della coscienza e della cultura europea, sembrava giusto che la Regione Piemonte che in passato, attraverso la costituzione della sua consulta europea attraverso dei movimenti europeisti molto vivaci sia a livello cittadino che a livello regionale, attraverso anche l'attività del movimento federalista europeo, aveva espresso in questi anni una lunga e profonda convinzione ed aveva lavorato per l'unità europea, terminasse la legislatura con questa iniziativa che ha lo scopo di sensibilizzare maggiormente i giovani alla idea europea ed alla coscienza europea.
In questo senso le forze politiche si sono dimostrate tutte d'accordo.
Viene istituito un Seminario permanente che si deve svolgere annualmente in una località che nella specie è Bardonecchia in quanto riconosciuta come città di frontiera che in questo momento realizza la sede ideale, ma credo e questo lo potrà spiegare meglio probabilmente Marchini attraverso il suo emendamento, che ci sia anche la possibilità di far considerare in futuro anche la possibilità di altre sedi, quelle che si determineranno e si potranno riconoscere come sedi altrettanto idonee a svolgere un seminario della levatura di quello che proponiamo attraverso questo disegno di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Mi valgo non solo di questa facoltà, ma dell'uso razionale del tempo e soprattutto degli argomenti nei confronti dei colleghi che dovessero intervenire. L'emendamento, che ho predisposto e che verrà a loro assegnato, si è fatto carico di ovviare al limite che aveva questa legge di localizzare questo tipo di intervento unicamente sempre a Bardonecchia.
Sembra al sottoscritto proponente e ai colleghi che mi auguro lo vorranno sottoscrivere, che sia invece opportuno aggiungere a questa iniziativa una ulteriore iniziativa, e cioè che a Bardonecchia avvengono le sessioni ordinarie di questo seminario con le stesse modalità con cui ne viene previsto il programma e delle sessioni straordinarie che vengono proposte dalla Consulta regionale per i problemi dell'unificazione europea su temi specifici da realizzare in diverse località del Piemonte.
Così facendo avremmo la continuità della sede di Bardonecchia e delle attività sulla restante parte del territorio. Affinché i colleghi comprendano meglio il perché di questo lavoro abbastanza macchinoso ricordo loro che il seminario di Bardonecchia viene di anno in anno sostanzialmente affidato a quell'ente o a quell'organizzazione che si occupa di questi problemi che probabilmente è in grado di presentare un programma così significativo. Sembra abbastanza rischioso tutti gli anni mettere in discussione non soltanto l'ente al quale viene affidata nella sostanza la gestione di questo seminario, ma anche la località. Rischiamo di perdere un filone di continuità che è necessario conservare. Esiste l'esigenza comunque di essere presenti sul territorio nel suo complesso ed a questo punto, diciamo noi proponenti dell'emendamento, anche su tematiche di scelta regionale particolarmente significative, per esempio problemi dell'agricoltura nelle sedi di Vercelli e di Cuneo, i problemi di traffici internazionali nelle sedi delle vallate alpine. Questo ci è sembrato il modo per garantire la presenza di questa attività di formazione ed in una qualche misura di approfondimento della regione sul complesso del territorio regionale senza mettere in discussione l'ipotesi che ci viene dai federalisti di un seminario permanente a Bardonecchia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Picco. Ne ha facoltà.



PICCO Giovanni

Apporto l'adesione del Gruppo della D.C. al disegno di legge in esame dando però anche delle motivazioni sulla mancata partecipazione del nostro Gruppo a questa iniziativa che sostanzialmente riporta al voto del Consiglio una proposta a suo tempo fatta dai Consiglieri Vetrino e Marchini. Noi avevamo sollecitato la Giunta regionale ad un chiarimento del suo rapporto nei confronti della gestione dell'ex colonia Medail e queste assicurazioni, in ordine al completamento dei lavori ed alla attrezzatura di questa struttura in modo da poterne configurare una precisa identità come struttura regionale, non ci sono mai venute. Siamo quindi rimasti molto perplessi ad assumere una iniziativa propositiva nei confronti di una maggioranza e di una Giunta che su questo tema ha preferito assumere degli atteggiamenti non dico di non impegno, perché l'impegno finanziario è evidente anche sui lavori che sono stati svolti, però di non impegno a definire quel sufficiente contorno di garanzie politiche che la struttura fisica in sé dell'attrezzatura di Bardonecchia richiedeva. Questo rimane un problema aperto e io lo voglio sottolineare qui in questa occasione manifestando insoddisfazione per le risposte che a suo tempo avevamo avuto perché noi avevamo avuto dal Presidente della Giunta regionale assicurazioni che la gestione transitoria affidata alla cooperativa degli albergatori sarebbe poi sfociata in una soluzione gestionale che avrebbe dato contorni più definiti e più precisi sia dal punto di vista dell'utilizzazione del patrimonio, sia dal punto di vista della gestione.
Ricordo che avevamo avuto questa risposta del tutto interlocutoria ad una interrogazione che presentai insieme al Consigliere Sartoris e quindi sull'accettazione di una soluzione .finale di gestione sulla colonia Medail abbiamo dei problemi aperti che vogliamo in tutta evidenza qui far salvi perché non si pensi che con questa iniziativa del seminario federalista si metta una pietra su tutto e si copra tutto tanto per essere molto chiari.
Questo problema rimane molto aperto e riguarda da un lato l'amministrazione comunale di Bardonecchia, dall'altro la Giunta regionale, ma che dovrà pur richiedere nella prossima legislatura un ripensamento delle soluzioni transitorie che sono state testé in questi anni messe in atto, anche perch la struttura non era ancora completa, e che questa soluzione può essere accettabile a tempi brevi, ma non chiude questa sorta di vertenza politica che noi abbiamo sul problema di dare agli investimenti, e quindi al risultato finale che questi investimenti conseguono, una identità molto precisa.
Detto questo, l'iniziativa che era stata portata all'attenzione del Consiglio prima delle elezioni europee credo che non rivendicasse nessuna particolare identità europeistica dei proponenti e che quindi nella loro iniziativa Ci possiamo tutti quanti riconoscere come di fatto ci siamo riconosciuti.
L'iniziativa non è nuovissima in Italia. Esiste un seminario altrettanto prestigioso, come speriamo sia quello di Bardonecchia, per iniziativa della Regione Lazio, collocato nella sede prestigiosa dell'isola di Ventotene che come sappiamo è un po' la culla dell'idea federalista e dell'idea europeistica. Ben venga quindi che Bardonecchia, cerniera di questo riferimento anche fisico-geografico che vede l'Italia come: protagonista di un ruolo che non è solo propositivo in senso teorico, ma fattivo e collaborativo in senso anche creativo di costruzione dell'idea europeistica, si identifichi con questo ruolo ed abbia quindi questo riferimento preminente.
L'emendamento che suggeriva il Consigliere Marchini mi pare che tutto sommato sia giusto perché identifica nella realtà piemontese questo ruolo non solo nella realtà geografica di Bardonecchia, quindi è giusto che il Piemonte, che ha al suo attivo un valido gruppo di europeisti che fanno capo alle associazioni europeistiche, in particolare il movimento federalista europeo, abbia modo di vedere concretizzato questo suo ruolo formativo investendo in risorse umane.
Questa è la grande sfida che gli europeisti credo debbano lanciare e che quindi deve trovare nella realtà piemontese le condizioni ideali perch questo ruolo e questo obiettivo possano essere perseguiti. Si tratta di investire in risorse perché queste daranno frutti futuri; le risorse umane in particolare, quelle che riguardano la formazione dei giovani e di tutti coloro che si apprestano a vivere questa vita in una congiuntura storica del tutto eccezionale rispetto agli eventi che stanno succedendo.
Il problema che qui noi oggi sanciamo è di grande rilevanza sia dal punto di vista dell'interesse politico, sia da quello della costruzione di un modo diverso di collocarsi delle istituzioni, in particolare la Regione rispetto a questa tematica. Finora noi, insieme alla Consulta, abbiamo operato molte iniziative, abbiamo svolto parecchi convegni. Probabilmente non siamo sempre riusciti, nonostante che Bardonecchia sia già stata utilizzata per ruoli formativi di questo tipo, a consolidare un'azione di promozione e quindi di mobilitazione anche di giovani che consentisse alle associazioni poi di trarre i frutti di questo lavoro di semina e di promozione e questo perché ci rendiamo conto che queste associazioni volontaristiche si basano su delle risorse finanziarie molto limitate e quindi su una limitata possibilità anche di operare una azione che attraverso incentivi di aggregazione sia convincente rispetto ai giovani.
Noi riteniamo che con questa iniziativa si faccia un passo concreto in questa direzione e speriamo che le prime esperienze diano speranza e dimostrazione che gli obiettivi che si vogliono perseguire sono quelli giusti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Moretti, ne ha facoltà.



MORETTI Michele

Il Gruppo del PSI è favorevole a questo disegno di legge per molti motivi. Innanzitutto perché si rivolge ai giovani attraverso seminari diventando primo momento d'intesa per il problema europeo. Attraverso i seminari si crea una condizione d'intesa sugli ideali politici di un problema che viene sempre affrontato, discusso e sostenuto dal movimento federalista e dai partiti politici: si crea un interesse che può diventare un momento d'integrazione fra i giovani di Europa occidentale. Questo visto sotto il profilo politico.
Guardandolo sotto un altro profilo relativo alla località prescelta, la ex colonia Medail di Bardonecchia, otterremo un altro risultato, quello di far conoscere una stazione invernale turistica.
Dovremmo essere capaci di coinvolgere altre realtà regionali, per aprire un discorso che non sia limitato solo alla nostra Regione all'unificazione dell'Europa. Penso che dobbiamo non solo sostenere ed approvare la legge, ma in fasi successive dovremmo d'intesa naturalmente con la Consulta che giustamente è l'organismo che deve gestire, predisporre con il coinvolgimento di tutte quelle forze politiche che credono nell'unione europea un programma di attività.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'articolato.
Art. 1 (Finalità) "La Regione individua in Bardonecchia, città di frontiera a vocazione europea, il riferimento ideale dell'attività regionale finalizzata allo sviluppo del processo di integrazione politica europea.
A tale scopo istituisce un seminario di formazione federalista europea della durata compresa fra sette e dieci giorni, da svolgersi ogni anno nel Comune di Bardonecchia nel periodo giugno-luglio nei locali dell'ex colonia Medail".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 (Organizzazione del seminario) "Entro il 30 giugno di ogni anno la Giunta regionale, sentita la Consulta regionale piemontese per i problemi dell'unificazione europea, individua l'organismo pubblico o privato, in possesso di adeguata esperienza e dotato di comprovata capacità nello specifico settore, al quale affidare l'organizzazione e la conduzione del seminario e determina gli indirizzi per l'espletamento della prestazione richiesta.
Nel medesimo atto deliberativo è determinata la spesa in linea di massima occorrente per lo svolgimento dell'attività di cui al secondo comma del successivo articolo 4 ed è assunto il relativo impegno.
Le restanti incombenze sono svolte direttamente dalla Regione che si avvale della collaborazione del comune di Bardonecchia per quelle di natura logistica".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Art. 3 (Soggetti ammessi a frequentare il seminario) "Al seminario, istituito con la presente legge, partecipano: a) giovani, frequentanti i corsi di scuola media superiore, corsi di studio universitari e di specializzazione, in numero che sarà di volta in volta indicato dalla Giunta regionale nella deliberazione di cui al primo comma del precedente articolo 2 b) giovani di età inferiore ai trenta anni, segnalati dall'organismo cui è affidata la conduzione del seminario nel numero indicato dalla Giunta regionale nella deliberazione di cui al precedente articolo 2.
I giovani di cui alle precedenti lettere a) e b) partecipano congiuntamente ai lavori del seminario onde acquisire reciproche conoscenze derivanti da esperienze maturate in realtà sociali e culturali diverse".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Art. 4 (Seleziona dei partecipanti al seminario) "La selezione dei giovani di cui alla lettera a) del precedente articolo 3 limitatamente a quelli frequentanti la scuola media superiore, è effettuata dalla Regione mediante concorso e con la collaborazione eventuale dell'organismo incaricato della conduzione del seminario.
Entro il 31 ottobre di ogni anno, la Consulta regionale piemontese per i problemi dell'unificazione europea bandisce il concorso 'Diventiamo cittadini europei'.
Il concorso consiste nello svolgimento di un tema indicato nella circolare ministeriale che ogni anno indica la giornata europea della scuola ed è rivolto inderogabilmente a tutti gli studenti della Regione Piemonte degli istituti medi superiori, intesi come categoria III - fascia di età 17-21 anni.
Al fine di preparare convenientemente gli studenti allo svolgimento del tema, la Consulta regionale piemontese per i problemi dell'unificazione europea organizza conferenze e/o dibattiti in ciascuno dei Comuni capoluogo di provincia del Piemonte.
L'attività didattica pub essere svolta dallo stesso organismo che cura lo svolgimento del seminario".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Art. 5 (Partecipanti al seminario) "Entro il 31 marzo, la Commissione giudicatrice del concorso, costituita ai sensi del primo comma dell'articolo 2, indica con apposita deliberazione i nominativi dei giovani di cui alla lettera a) del precedente articolo 3 allegando, a prova della regolarità delle procedure seguite per la selezione dei giovani iscritti ai corsi di scuola media superiore dettagliata relazione. In pari data l'organismo al quale è affidata l'organizzazione e la conduzione del seminario deve comunicare alla Regione i nominativi dei giovani di cui alla lettera b) del precedente articolo 3 il relativo elenco è corredato dall'indicazione dei criteri che hanno determinato la scelta dei partecipanti".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Il Consigliere Marchini presenta il seguente emendamento, ad istituzione di, un nuovo articolo: Art. 5 bis (Sessione straordinaria su tematiche europee) "La Consulta regionale piemontese per i problemi dell'unificazione europea concorda con la Regione l'organizzazione di sessioni straordinarie su specifiche tematiche europee.
Tali sessioni avranno luogo in località di volta in volta individuate e saranno rivolte anche a soggetti diversi da quelli di cui al precedente articolo 3".
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

L'emendamento si illustra da sé e l'illustrazione era già stata anticipata nella mia integrazione di relazione. Devo peraltro segnalare con soddisfazione in una qualche misura lo stesso modo di vedere i problemi che su questa tematica vengono da varie parti: sarà un caso, ma quello che non avevo illustrato precedentemente di questo emendamento che peraltro era già scritto era sostanzialmente la risposta alla richiesta che ci è venuta dal rappresentante socialista e cioè giusto è che si facciano questi seminari per i giovani, necessari però anche per coloro che più giovani non sono, ma che hanno responsabilità nella società, nella politica, affinché abbiano l'occasione per approfondire le loro conoscenze, e soprattutto nei momenti di dibattito, sui temi europei.
L'emendamento predisposto prevede quindi che queste sessioni straordinarie abbiano per destinatari non soltanto i giovani, così come previsto nella legge, ma anche altri; operatori della cultura.; della politica, dell'impresa. Quindi colgo con soddisfazione che una stessa aspettativa venisse fuori dal proponente dell'emendamento e da altre forze politiche, il che sta a dire come la cultura su questi problemi delle diverse forze politiche passi attraverso le stesse senza differenziazioni sostanziali.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 33 Consiglieri.
Passiamo alla votazione del nuovo art. 5/bis.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 33 Consiglieri Il nuovo articolo 5/bis è approvato.
Art. 6 (Elaborazione del programma di lavoro) "Il programma di lavoro del seminario è concordato tra la Regione e l'organismo incaricato della conduzione del seminario stesso, entro il 30 novembre di ogni anno.
Del programma di cui al precedente comma è data tempestiva comunicazione ai Distretti scolastici".
Il Consigliere Marchini presenta il seguente emendamento: aggiungere infine il seguente comma: "Il programma di lavoro attinente alle sezioni straordinarie di cui all'art. 5 bis è concordato tra la Regione e la Consulta regionale piemontese per i problemi dell'unificazione europea, con le stesse modalità di cui al primo comma".
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

L'emendamento è di natura meramente ordinartoria. Peraltro l'ultima riga, a mio modo di vedere, ha anche un significato che è bene venga illustrato e che rimanga alla storia di questa discussione per l'interpretazione che dovrà avere. Laddove si dice cioé che i due programmi di lavoro, quelli delle sessioni ordinarie da svolgersi a Bardonecchia e quelle delle sessioni straordinarie da svolgersi in altra località, debbano essere concordati con le stesse modalità di cui al primo comma, tende ad ottenere il risultato che si tratti di questi argomenti contestualmente in un'unica sede e che quindi sostanzialmente in un unico momento di valutazione si esaminino i due programmi e quindi partano le due iniziative, per cui non è soltanto un emendamento di ordine ordinatorio di come si fanno le cose, ma anche un emendamento che esprime questa esigenza che i due programmi partano da uno stesso momento di riflessione e da uno stesso momento di organizzazione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione questo emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 32 Consiglieri presenti.
Pongo in votazione l'articolo 6 (che diventerà articolo 7), nel testo così modificato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'articolo 6 è approvato.
Art. 7 (Finanziamento regionale) "L'onere dell'iniziativa di cui alla presente legge è a totale carico della Regione, fatta eccezione per le spese di viaggio di andata e ritorno per e da Bardonecchia, che restano a carico dei partecipanti.
La Giunta regionale, verificati gli adempimenti di cui agli articoli 5 e 6 della presente legge, determina la spesa in linea di massima occorrente per l'organizzazione del seminario, assume il relativo impegno di spesa ed accredita a favore del Comune il 50 per cento della spesa ritenuta necessaria".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
A. 8 (Erogazione dei fondi residui) "La somma residua da accreditare al Comune per gli adempimenti della presente legge, è erogata a saldo previa presentazione del rendiconto approvato con apposita deliberazione consiliare".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
Art. 9 (Disposizioni finanziarie) "Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, che per l'anno 1985 ammontano a lire 30 milioni, si fa fronte con una quota parte dello stanziamento dal capitolo 520 dello stato di previsione della spesa che viene diminuito di pari ammontare in termini di competenza e di cassa, e con l'istituzione di apposito capitolo con la denominazione: 'Spese per lo svolgimento del seminario di Bardonecchia per la formazione federalista europea' e con lo stanziamento di lire 30 milioni in termini di competenza e di cassa.
Agli oneri derivanti dalla legge per l'anno 1986 e successivi si far fronte con le rispettive leggi di bilancio.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare con proprio decreto le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
Art. 10 (Procedure riguardanti il seminario di Bardonecchia per il 1985) "Lo svolgimento del seminario, di cui al precedente capo 1, per il 1985 è regolato da normativa transitoria.
Entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale determina gli indirizzi per l'organizzazione e la conduzione del seminario, cui deve attenersi il Movimento federalista europeo di Torino che organizzerà, il primo seminario sperimentale nel 1985.
Al fine di acquisire elementi per procedere alla selezione dei giovani partecipanti al seminario, per il 1985 le conferenze ed i dibattiti di cui al secondo comma del precedente articolo 4 sono sostituiti da un unico incontro nel capoluogo di ciascuna provincia.
Restano confermate le disposizioni di cui al precedente capo I non regolamentate diversamente nel presente articolo".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
Si passi alla votazione sull'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 32 hanno risposto SI 32 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Caccia

Modificazioni alla legge regionale 17/10/1979 n. 60: "Norme per la tutela della fauna e la disciplina della caccia" ed abrogazione delle leggi regionali 10/12/1980 m. 80, 30/9/1983 n. 17 e 29/3/1984 n. 20"


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'ordine del giorno la legge rinviata dal Governo relativa a: "Modificazioni alla legge regionale 17/10/1979 n. 60 'Norme per la tutela della fauna e la disciplina della caccia' ed abrogazione delle leggi regionali 10/12/1980 n. 80, 30/9/1983 n. 17 e 29/3/1984 n. 20".
Chi approva l'iscrizione è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione è accolta all'unanimità dei 32 Consiglieri.
La parola al relatore Consigliere Simonelli.



SIMONELLI Claudio, relatore

La VI Commissione all'unanimità ha approvato le modifiche al testo votato dal Consiglio regionale il 5 febbraio 1985 che accolgono integralmente i rilievi fatti dal governo. I punti oggetto di modifica sono: l'art. 5 della legge dal quale sono state tolte le ultime parole che riguardavano lo svolgimento di gare di cani all'interno dei rifugi faunistici: l'art. 25 che aumentava gli importi minimi assicurativi per la responsabilità civile verso terzi, che viene abrogato; l'art. 31, a cui sono state introdotte due modifiche e cioè è stato ripristinato il primo comma del vecchio testo della legge 60 ed è stato eliminato l'ultimo comma aggiunto che riguardava l'utilizzo dei parchi nelle zone aeroportuali; ed infine l'articolo 35, al quale sono state apportate le modifiche in modo da tornare al testo originale dell'articolo 55 della legge 60, ripristinando le sanzioni nei minimi e massimi previsti dalla legge-quadro nazionale 968 così come richiesto dai rilievi del governo.
In questo articolo 35 peraltro sono state mantenute alcune norme che come già del resto faceva la legge 60, introducono qualche modifica di contenuti e non di entità delle sanzioni rispetto alla legge-quadro per tenere conto delle disposizioni emanate dalla legge regionale del Piemonte: per esempio, prevedendo anche delle sanzioni per la violazione delle norme sui comparti alpini e sulle zone di gestione sociale che, ove non fossero normate, non potrebbero rientrare nell'ambito delle sanzioni previste.
Quindi, con queste precisazioni relative all'articolo 35, vengono interamente accolti i rilievi del governo e si propone pertanto l'approvazione della legge nel testo che ho sommariamente illustrato.



PRESIDENTE

Sulla relazione del Consigliere Simonelli è aperta la discussione. Ha chiesto la parola il Consigliere Montefalchesi. Ne ha facoltà.



MONTEFALCHESI Corrado

Per cortesia chiederei alla Presidenza se è possibile disporre del testo con le modifiche introdotte.



PRESIDENTE

La Presidenza avrà cura di leggere gli articoli che hanno avuto le maggiori modificazioni.



MONTEFALCHESI Corrado

Io chiedo un testo formale battuto a macchina perché, signor Presidente, non .é possibile che vengano rinviati degli argomenti iscritti all'ordine del giorno perché i Gruppi ritengono di non essere preparati e poi ci si propone di approvare leggi presentate in questo modo. Io esigo un testo battuto a macchina.



PRESIDENTE

Provvederemo senz'altro a dare fotocopia ai colleghi del testo modificato dalla Commissione. Se non vi sono interventi sulla relazione del Consigliere Simonelli, passiamo all'esame degli articoli modificati tenendo conto delle osservazioni del Governo.
Art. 5 "All'articolo 11 della L.R. 69/79: al secondo comma, dopo la parola 'vietata' sono aggiunte le parole: 'e dalle aziende faunistico-venatorie'.
Il terzo comma è sostituito con i commi seguenti: 'Anche su richiesta di Associazioni venatorie o cinofile riconosciute, la Provincia, in attuazione dei piani territoriali provinciali faunistici, a norma dell'articolo 6 individua le seguenti zone: a) zone in cui sono permessi l'addestramento, l'allenamento e le gare dei cani da ferma b) zone in cui sono permessi l'addestramento, l'allenamento e le gare dei cani da seguito c) zone individuate in campi in cui sono permessi l'addestramento e l'allenamento dei cani da ferma.
La deliberazione contenente la proposta di individuazione delle suddette aree viene trasmessa ai Comuni interessati per l'affissione all'albo pretorio e pubblicizzata mediante affissione di manifesti. I conduttori agricoli interessati possono comunicare alla Provincia, entro 60 giorni dalla pubblicizzazione, la loro opposizione. La Provincia, ove sussista il consenso dei conduttori agricoli aventi la disponibilità di almeno l'80 per cento dei fondi costituenti l'area interessata ed essendo valido anche il consenso risultante tacitamente dalla mancata opposizione entro 60 giorni delibera l'istituzione delle zone'.
Al quarto comma, primo alinea, le parole: 'ettari 4.000' e 'ettari 15' sono sostituite rispettivamente con le parole: 'ettari 8.000' e 'ettari 30'.
Al quarto comma, secondo alinea, dopo la parola: 'specializzante' sono aggiunte le parole: oppure in oasi di protezione, rifugi faunistici o zone di ripopolamento e cattura la cui redditività sia scarsa o che siano in imminente scadenza'.
Al quinto comma, le parole: 'il primo aprile' sono sostituite con le parole: '1'8 aprile'.
Dopo l'ultimo comma è aggiunto il comma seguente: 'Nelle more di adozione dei primi piani territoriali provinciali faunistici, la Giunta provinciale sentita la Consulta provinciale per la tutela della fauna e la disciplina della caccia, può istituire zone di tipo a), b) e c) e può autorizzare Io svolgimento di gare dei cani da ferma e da seguito all'interno delle zone di ripopolamento e cattura"'.
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 28 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Art. 25 "All'articolo 38 della L.R. 60/79: al secondo comma, punto 3), dopo le parole: 'cornacchia nera' sono aggiunte le parole: 'cornacchia grigia, gazza'.
Dopo il punto 4) è aggiunto il punto seguente: '5) specie cacciabili su specifici piani di abbattimento annuali proposti dalle Province e dai soggetti gestori delle zone speciali ed approvati dalla Giunta regionale anche ai sensi dell'articolo 22: caprioli, cervi, daini e mufloni'.
All'ultimo comma, lett, a) dopo le parole: 'delle orecchie' sono aggiunte le parole: 'salvo questi ultimi nei comparti alpini ove esiste piano di abbattimento annuale anche selettivo da effettuarsi su tutte le classi di età ed ambo i sessi'; ed è soppressa la lett. 'd'".
Vi è un emendamento che recita: l'articolo 25 è abrogato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 28 voti favorevoli e 2 astensioni.
Art. 32 "All'articolo 49 della L.R. 60/79, ultimo comma, dopo la parola: 'selvaggina' sono aggiunte le seguenti parole: 'Le Province rilasciano autorizzazioni in deroga limitatamente ai cani appartenenti ad una muta effettiva e per i quali l'Ente nazionale cinofilia italiana abbia rilasciato apposito brevetto di idoneità"'.
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 28 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 32 è approvato.
Art. 36 "All'articolo 57 della L.R. 60/79 il secondo comma è sostituito con i commi seguenti: 'Per le aziende faunistico-venatorie di cui all'articolo 72 escluse quelle comunali anche consorziate comprese nella zona faunistica delle Alpi, è dovuta una tassa annuale di concessione regionale di lire 8.000 per ettaro, ridotta ad un decimo per le aziende individuali e consorziali situate nell'ambito della zona faunistica delle Alpi.
L'ammontare della tassa annuale è suscettibile di variazioni in conformità alle disposizioni regionali in materia di tasse di concessione'".
La parola al Consigliere Montefalchesi.



MONTEFALCHESI Corrado

Chiedo di poter disporre del testo che è stato appena letto dal Presidente, perché io dispongo di un testo che assolutamente è impresentabile e illeggibile. Esigo un testo leggibile e pulito e non scritto a mano, ma che sia possibilmente scritto a macchina.



PRESIDENTE

Collega Consigliere le do il testo che ho letto, lo l'ho letto e l'ho capito; non ci vuole niente di particolare a capirlo, questo è il testo a disposizione dei Consiglieri.



MONTEFALCHESI Corrado

Signor Presidente, prima di dover far ricorso alle norme del regolamento .



PRESIDENTE

Quali sono le norme del regolamento? Me lo dica.



MONTEFALCHESI Corrado

Le norme del regolamento prevedono che 24 ore prima si possa disporre della relazione. A me non risulta che la relazione sia stata preparata 24 ore prima, io almeno non l'ho avuta. Allora chiedo di poter disporre di un testo scritto e battuto a macchina, perché non è accettabile votare leggi in questo modo, mentre altre iscritte all'ordine del giorno vengono rinviate.



PRESIDENTE

Per favore consegnate il testo così come io l'ho letto al Consigliere Montefalchesi.



MONTEFALCHESI Corrado

Mi è stato consegnato un testo che è illeggibile.



PRESIDENTE

Collega Montefalchesi, cerchiamo di non fare delle contestazioni di questo tipo. E' un testo che ho letto e non è possibile dire che è illeggibile. E soprattutto non è possibile applicare qui delle norme troppo rigide perché sono state sistematicamente da tutti violate. Noi abbiamo passato cinque anni ad esaminare emendamenti che non erano nemmeno scritti per intero Oggi stesso io ne ho corretti letteralmente almeno due. Quindi non posso fare un'eccezione per questo, dal momento che sarà scritto in modo disordinato, ma è pienamente leggibile ed io a norma di regolamento posso nel corso della discussione di una legge accogliere emendamenti presentati dalla Giunta o da un Capogruppo o da tre Consiglieri. Pertanto mi dispiace ma io questo emendamento lo devo mettere in votazione.
Certamente si può anche non partecipare alla votazione ma io lo devo mettere in votazione e siamo in votazione.



MONTEFALCHESI Corrado

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Soltanto per dichiarazione di voto.



MONTEFALCHESI Corrado

Per dichiarazione di voto, certo. Naturalmente io apprezzo la sua rigidità nel far rispettare il regolamento e nel condurre l'assemblea. Io ritengo che il testo che è in votazione non è leggibile e non è comprensibile rispetto al modo con cui è stato presentato, quindi non partecipo al voto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'art. 36.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti 33 votanti 32 hanno risposto SI 31 Consiglieri ha risposto NO l Consigliere non ha partecipato alla votazione l Consigliere L'art. 36 è approvato.
Passiamo alla votazione dell'intero disegno di legge.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Montefalchesi. Ne ha facoltà.



MONTEFALCHESI Corrado

Per le ragioni per le quali ho dichiarato la non partecipazione al voto dell'art. 36, non partecipo al voto sull'intero disegno di legge.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione sull'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti 33 votanti 32 hanno risposto SI 31 Consiglieri ha risposto NO l Consigliere non ha partecipato alla votazione l Consigliere L'intero testo della legge è approvato.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'ordine del giorno la deliberazione relativa alla L.R. 12/6/1979 n. 31: "Contributi per limitati interventi di edilizia scolastica - Programma 1985 - primo stralcio".
La deliberazione è stata esaminata dalla Il e dalla VI Commissione ed è stata licenziata all'unanimità.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Biazzi sull'iscrizione all'ordine del giorno.



BIAZZI Guido

Sì, chiedo di intervenire sull'argomento dell'iscrizione di nuovi punti all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Possiamo farlo dopo, per il momento votiamo l'iscrizione di questo punto.



BIAZZI Guido

No, mi permetta di intervenire adesso, dato che siamo reduci da una votazione su un altro inserimento all'ordine del giorno. E mi permetto di far rilevare alla Presidenza ed al Consiglio, come del resto ha già fatto il collega Montefalchesi, che abbiamo appena votato una legge (secondo me giustamente) di modifica della legge sulla caccia, con tempo a disposizione e con motivazioni che sono gli stessi i quali ci si oppone alla votazione delle modifiche della legge generale sui parchi. Anch'essa è stata licenziata all'unanimità dalla Commissione. E' scarsamente comprensibile che si scelgano strade opposte per provvedimenti che hanno le stesse ragioni per essere inseriti all'ordine del giorno ed esaminati, tanto più che abbiamo il tempo per esaminare questi provvedimenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Brizio. Ne ha facoltà.



BRIZIO Gian Paolo

Mi permetto di dire che le ragioni che il Consigliere Biazzi porta sono validissime, però noi non abbiamo fatto un'eccezione formale, bensì abbiamo fatto un'eccezione sostanziale, cioè un'eccezione sul fatto di non essere noi non in condizioni di esprimerci, anche perché questo testo dei parchi è di una complessità diversa dal testo della caccia che oltretutto è un testo di ritorno, non è un testo nuovo e quindi un testo già ampiamente dibattuto in questo Consiglio e che ritorna per delle osservazioni del Governo. Le posizioni sono diverse, entrano nel merito. Noi abbiamo chiesto per quanto riguarda le modifiche alla legge sui parchi, e continuiamo a chiederlo, che vengano rinviate perché i nostri colleghi hanno ricevuto solo stamani il materiale relativo specialmente quelli che si occupano dei problemi dell'agricoltura notevolmente connessi al problema dei parchi. Pertanto correttamente chiediamo di poter discutere questo argomento la prossima seduta.



PRESIDENTE

Colleghi, devo dirvi che abbiamo ricevuto questo testo licenziato all'unanimità del quale sono relatori un Consigliere di maggioranza ed uno di minoranza. Personalmente ritengo si debba iscrivere e quindi devo porre la questione al Consiglio. Sarà il Consiglio che l'accoglierà o meno pero mi sembra doveroso farlo dal momento che c'è stata una sollecitazione da parte del Presidente della Commissione, ma la stessa natura della legge e le modalità con cui è stata licenziata dalla Commissione giustifica l'iscrizione all'ordine del giorno.



BRIZIO Gian Paolo

Signor Presidente, su questo punto noi non siamo d'accordo.



PRESIDENTE

Ci si può esprimere tramite il voto.



BRIZIO Gian Paolo

Ci sono anche altri modi per esprimerci.



PRESIDENTE

Lo capisco benissimo collega. Mi pare però che, in presenza di un testo licenziato all'unanimità dalla Commissione con un relatore di maggioranza ed uno di minoranza, per il quale viene sollecitato l'esame in aula, la Presidenza abbia il dovere di porre la questione al Consiglio.



BRIZIO Gian Paolo

I relatori sono entrambi assenti. Sono andati a Casale Monferrato dove c'è una importante manifestazione, insieme al Presidente della Giunta. Mi permetto di dire quindi che c'è una ragione in più e di grande sostanza per rinviare questo argomento. Quindi la prego di non passare all'esame ed al voto.



PRESIDENTE

Mi era stato detto che un Consigliere relatore c'era e che era d'accordo per svolgere la relazione anche a nome dell'altro Consigliere.
Questa era l'informazione che avevo due minuti fa. L'esame di questo punto viene rinviato esclusivamente per questa ragione.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Montefalchesi. Ne ha facoltà.



MONTEFALCHESI Corrado

Forse l'argomentazione della Presidenza ha superato le ragioni che mi hanno indotto a chiedere la parola, però vorrei far rilevare alla Presidenza, per una ragione di pari dignità tra i Gruppi, che le ragioni addotte dal collega Brizio dell'impossibilità del suo Gruppo, ragioni del tutto legittime e comprensibili, a sostenere il dibattito sulla legge sui parchi sono le stesse argomentazioni e motivazioni che avevano indotto il sottoscritto a sollevare delle eccezioni sulla legge sulla caccia peraltro, secondo i poteri che la Presidenza ha, posta comunque in votazione. Evidentemente c'è un problema di pari dignità in questo Consiglio tra le ragioni addotte dal sottoscritto che non sono state accolte e quelle addotte dal collega Brizio che in questo caso sono state superate dalla mancanza dei relatori.



PRESIDENTE

Collega, lei ha perfettamente ragione a richiamare questa esigenza. Le posso assicurare che se fosse stato presente il relatore di questa legge ed è indispensabile la presenza del relatore - la Presidenza avrebbe posto in votazione questo punto per l'iscrizione all'ordine del giorno.


Argomento: Comprensori

Iscrizione all'ordine del giorno per la seduta in corso della delibera n. 111-42024


PRESIDENTE

Propongo quindi di iscrivere all'ordine del giorno la deliberazione della Giunta regionale n. 111-42024.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione è accolta all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.
La delibera recita: "Il Consiglio regionale vista la legge regionale 12 giugno 1978, n. 31, nonché la ripartizione comprensoriale del finanziamento proposto a termine di legge ai Comuni interessati viste le segnalazioni in ordine alle priorità di intervento formulate dai Comprensori di: Ivrea, Pinerolo,Vercelli, Biella, Borgosesia, Novara Verbania, Cuneo, Saluzzo. Alba, Mondovì, Alessandria, Casale, ai sensi dell'art. 3 della legge stessa, e già valutate dalle competenti Commissioni consiliari che hanno ritenuto doversi rispettare l'ordine di priorità indicato dai Comprensori ed hanno altresì osservato che per quanto riguarda il Comprensorio di Verbano-Cusio-Ossola l'importo attribuito al medesimo è stato superato di Lire 16.200.000 e che tale cifra va recuperata su quanto proposto per il Comune di Vanzone S. Carlo che per lo stesso edificio ha già beneficiato nell'anno 1983 di un finanziamento ritenuto per quanto concerne la proposta del Comprensorio di Casale di accogliere integralmente l'elenco nel gruppo 'A con l'aggiunta di Villadeati per lire 6.200.000 vista la deliberazione Giunta regionale n. 111-42024 del 12 marzo 1985 Proposta al Consiglio regionale sentito il parere espresso dalle Commissioni consiliari competenti delibera di approvare il primo stralcio del programma degli interventi relativo all'anno 1985, in riferimento agli ambiti territoriali dei Comprensori di: Ivrea, Pinerolo, Vercelli, Biella, Borgosesia, Novara, Verbania, Cuneo" Saluzzo, Alba, Mondavi, Alessandria, Casale, così come indicato negli elenchi allegati alla presente deliberazione per farne parte integrante.
La spesa complessiva di lire 1.617.000 000 verrà impegnata sul capitolo 7800 del bilancio di previsione per l'anno 1985 con successivi atti deliberativi.
Data l'urgenza di inviare le relative comunicazioni agli enti obbligati affinché gli interventi si realizzino durante il periodo di chiusura della scuola, la presente deliberazione è dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi dell'art. 49 della legge 10/2/1953 n. 62, e sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità.
Chi approva l'immediata esecutività è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.


Argomento: Questioni internazionali

Ordine del giorno riguardante la repressione attuata in Iran


PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno di sostegno alla lotta della minoranza Baha'i in Iran. Il testo che è già stato esaminato ha avito qualche modificazione ed è stato firmato da tutti i Gruppi.
"Il Consiglio regionale del Piemonte alla luce delle notizie diffuse dalla stampa nazionale ed estera sulla repressione in atto nella Repubblica Islamica dell'Iran nei confronti del popolo iraniano ed in particolare delle minoranze etniche, religiose non musulmane, ed in specifico degli appartenenti alla confessione Baha'i, che costituisce la religione numericamente più consistente in quel Paese dopo quella musulmana sciita, e che è sorta in Iran circa un secolo fa preso atto che nei confronti degli appartenenti alla fede Baha'i il governo della Repubblica Islamica dell'Iran sta facendo ricorso alle forme più odiose di persecuzione, che vanno dall'arresto immotivato alla espulsione dei bambini dalle scuole di stato, dal licenziamento dal posto di lavoro alla confisca dei beni, dal disconoscimento dei diritti civili al linciaggio fisico e morale, dalla tortura alla condanna a morte con giudizi sommari visto che a favore del Baha'i si sono pronunciati già da tempo le Nazioni Unite il Parlamento Eu ropeo, vari governi tra i quali quello canadese, australiano, tedesco Amnesty International, molte chiese ed associazioni religiose condanna il comportamento del regime della Repubblica Islamica dell'Iran esprime la solidarietà delle istituzioni regionali e della comunità piemontese tutta nei confronti degli appartenenti alla religione Baha'i ed in genere di tutti coloro che in Iran sono perseguitati per motivi ideologici e religiosi invita il Governo italiano a farsi portavoce, attraverso le opportune iniziative diplomatiche, dell'esigenza che cessino in Iran le persecuzioni contro gli aderenti a religioni diverse da quella ufficiale, che finiscano le continue violazioni dei più elementari diritti sanciti dall'ordinamento giuridico internazionale e patrimonio di qualsiasi stato che voglia definirsi civile e progredito e a proporre e sostenere la costituzione di una Commissione interregionale di giuristi che visiti le carceri iraniane".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.
Il Consiglio sarà convocato per le giornate del 21 e 22 marzo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.45)



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