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Dettaglio seduta n.271 del 02/10/84 - Legislatura n. III - Sedute dal 9 giugno 1980 al 11 maggio 1985

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PETRINI


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto primo all'ordine del giorno: "Approvazione verbali precedenti sedute", non essendovi osservazioni i processi verbali delle adunanze consiliari del 18 settembre 1984 si intendono approvati.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione del Consigliere Moretti inerente il depuratore costruito dal Consorzio Po Sangone


PRESIDENTE

In merito al punto secondo all'ordine del giorno: "Interrogazioni ed interpellanze", esaminiamo l'interrogazione del Consigliere Moretti inerente il depuratore costruito dal Consorzio Po Sangone.
Risponde l'Assessore Calsolaro.



CALSOLARO Corrado, Assessore all'ecologia

Per quanto riguarda la navigazione a motore con l'impiego di battelli sul Po, il Presidente della TT ha inviato, in data 20 luglio, una lettera al Presidente della Giunta regionale nella quale precisa che il tasso di inquinamento determinato dai motori sulle acque del fiume è praticamente nullo, e che anche il movimento delle eliche favorisce, in una certa misura, l'ossigenazione delle acque. La lettera è stata inviata, per conoscenza, al Consigliere interrogante.
La pulizia delle sponde dai rifiuti abbandonati è materia di competenza comunale, ai sensi dell'art. 9 del DPR 915/82; e cosi la materia degli accessi al fiume, a mezzo di strade e passeggiate pubbliche, ai sensi della lettera E), del primo comma dell'art. 91 del T.U. della vigente legge comunale e provinciale.
Per quanto riguarda infine le discariche poste in prossimità dei corsi d'acqua si rileva che il controllo è di competenza delle Province, ai sensi dell'art. 7 del DPR 915/82, e che non esiste attualmente alcuna discarica autorizzata, ad esempio lungo le sponde del Sangone, affluente del fiume Po. In ogni caso non esiste relazione fra le discariche di rifiuti solidi ed il depuratore del Po-Sangone, atteso che il progetto del Po-Sangone prevede di captare gli scarichi liquidi prima della loro immissione nel Po e nei suoi affluenti.
Ho tuttavia provveduto ad inviare copia dell'interrogazione sia all'Assessore all'ecologia del Comune di Torino, sia al Presidente del Consorzio Po-Sangone per gli eventuali provvedimenti che intendano assumere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moretti.



MORETTI Michele

Ringrazio l'Assessore Calsolaro per il tempestivo intervento. Capisco che le competenze sui controlli e sulla vigilanza sono comunali e provinciali, ma c'è anche una competenza regionale per la parte che riguarda l'inquinamento e l'ambiente.
Non sono convinto che la navigazione sul Po non provochi inquinamento ne mi convince il fatto che abbia un interesse turistico.
Quella è un'attività di tipo ricreativo che può rientrare nella politica del tempo libero.
Non mi convince nemmeno l'intervento della Regione (in proposito presenterò un'altra interrogazione).
L'iniziativa non regge né sotto il profilo ambientale né sotto il profilo della legittimità dell'intervento regionale. Se il problema era di natura turistica non doveva intervenire l'Assessore ai trasporti, ma quello al turismo.
Era opportuno anche assumere iniziative promozionali in difesa del Po perché nel periodo di transito tutti i rifiuti dei passeggeri finivano nel Po.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Risposta scritta ad interrogazione


PRESIDENTE

All'interrogazione dei Consiglieri Genovese, Borando, Carletto e Devecchi inerente lo smaltimento dei liquami e fanghi è stata data risposta scritta, quindi non viene trattata in questa sede.


Argomento: Musei

Interpellanza del Consigliere Villa inerente il Museo di etnografia di Biella


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza del Consigliere Villa inerente il Museo di etnografia di Biella.
Risponde l'Assessore Ferrero.



FERRERO Giovanni, Assessore alla cultura

Il ritardo a cui l'interpellanza fa riferimento è dovuto innanzitutto a difficoltà, legali che hanno ritardato il riconoscimento dell'ente in questione e sono collegate alla pendenza, presso il Tribunale di Torino, di un procedimento civile poi circa supposte contravvenzioni alla Convenzione internazionale del 14/11/1970 contro l'esportazione non autorizzata di beni storico-artistici, ratificata dall'Italia con legge del 30/10/1975.
Si trattava in sostanza di dubbi sorti nel seno del Consiglio comunale, ribaditi poi in altri luoghi rispetto ad operazioni di rientro di collezioni e di materiali nei paesi di appartenenza.
Ogni pendenza è stata sciolta e anche gli aspetti civili non sono emersi.
I 100 milioni previsti per il primo esercizio 1980, poi lasciati alla legge annuale di bilancio per gli esercizi successivi non erano stati stanziati nel bilancio preventivo 1980 perché, accanto alla straordinaria esiguità di fondi che aveva colpito in generale il settore cultura recuperata parzialmente con l'assestamento di bilancio, non si era ancora in presenza di un ente con personalità giuridica.
I nostri tentativi di erogare al Comune i fondi di detta legge avevano dato luogo ad obiezioni, assolutamente fondate, da parte dei nostri uffici finanziari.
Un anno è risultato un modesto residuo (20 milioni) che, in mancanza dell'ente e vista la specificità del capitolo, non poteva essere erogato al Comune di Biella. Su invito del sindaco di Biella e del Consiglio di amministrazione ho partecipato all'adunanza che il Consiglio di amministrazione ha tenuto prima del mese di agosto 1984. In quell'occasione la Giunta regionale si è impegnata a garantire, sulla base di un programma dettagliato di attività che il Consiglio di amministrazione dovrebbe predisporre e presentare in questa settimana un finanziamento sui capitoli di spesa delle attività culturali.
La prima parte dell'attività dovrebbe consistere nella catalogazione da parte di esperti, italiani e stranieri, della complessa collezione, per poter disporre di una completa documentazione.
Credo di poter assicurare il Consigliere interrogante che non appena perverranno le prime realistiche ipotesi dell'attività preliminare cercheremo, già nel 1984 di provvedere al di là del finanziamento sul capitolo relativo alla L. 57 dell'80.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Villa.



VILLA Antonino

Ringrazio l'Assessore per le notizie avute, che pensavo di ricevere dal Presidente della Giunta poiché era stato il relatore durante la riunione di Giunta.
Forse alcuni aspetti potevano essere visti in modo più generale: per esempio, per quanto riguarda le imputazioni nell'assestamento di bilancio se dette dal Presidente, avrebbero avuto uno spazio di maggior orizzonte e probabilmente degli inserimenti che non sono stati usati.
Anche i giornali avevano parlato ampiamente delle difficoltà legali che c'erano state; dal momento però che sono state superate le pendenze sarebbe opportuno premere l'acceleratore per concretizzare qualche cosa di utile in un concerto più ampio.
Abbiamo anche sentito esprimere l'intenzione di arrivare ad espressioni artistiche extraeuropee, quindi potrebbe essere questo un contesto di collegamenti certamente a vantaggio della "cultura" del Piemonte.
Prendo atto con piacere che si tenterà quanto è possibile realizzare ancora nel 1984, partendo dalle catalogazioni.
Lasciate che termini con un po' di veleno nella coda; la legge è uscita il 22 maggio 1980, momento in cui forti e risonanti erano gli echi delle elezioni che ci sarebbero state 15 giorni dopo.


Argomento: Musei

Interrogazione dei Consiglieri Chiabrando, Penasso e Sartoris inerente il Museo regionale dell'agricoltura


PRESIDENTE

L'Assessore Ferrero risponde ancora all'interrogazione dei Consiglieri Chiabrando, Penasso e Sartoris inerente il Museo regionale dell'agricoltura.



FERRERO Giovanni, Assessore alla cultura

L'amministrazione della Mandria ha fatto presente negli scorsi mesi l'impossibilità di continuare ad ospitare, salvo che per un periodo relativamente contenuto, i materiali del Museo, là ubicati non in condizioni di allestimento museale, ma in mera condizione di immagazzinamento al di sotto di un capannone adibibile a questo scopo.
Tanto meno è possibile ospitare la localizzazione del Museo come da progetto originario, redatto nel periodo che intercorse tra la precedente e l'attuale legislatura regionale, per un complesso di questioni inerenti i finanziamenti FIO.
I tempi comunque non sono compatibili con una apertura ragionevolmente ravvicinata; Si tratterebbe della proiezione di parecchi anni condizionata dalla disponibilità di ingenti fondi. E' evidente - lo dico perché risulti chiaro il senso di rammarico che provo - che l'amministrazione regionale è impossibilitata a reperire le risorse finanziarie necessarie a completare l'esecuzione di quel progetto.
Non è neppure pensabile la costruzione di un edificio di dimensioni e di portate appropriate in altro luogo.
Lo sgombero dei materiali che è stato di recente sollecitato alla Direzione del Museo è da mettersi in relazione alla necessità da parte dell'azienda "La Mandria" di riattare il fabbricato che li ospita.
L'intervento, già avviato, dovrebbe essere eseguito prima della fine del 1984. Il direttore dell'azienda dichiara tuttavia che, terminati i lavori, i macchinari appartenenti al Museo vi saranno riportati e potranno rimanervi fino a quando lo stabile non dovrà essere adibito ad altri usi.
Voglio qui far presente che negli edifici siti all'interno del Parco regionale "La Mandria" sono anche state collocate materie (esempio i corpi di reato) che non possono assolutamente essere distrutte e che occupano in modo non proprio larghi spazi.
Una molteplicità di esigenze, che nascevano da impegni di legge ineludibili, hanno reso complessa e di difficile gestione la utilizzazione degli spazi interni, soprattutto quelli prospicienti.
Sono stati fatti dei sopralluoghi con funzionari regionali e con i responsabili del Museo ed abbiamo avviato dei contatti con l'amministrazione dell'Istituto tecnico professionale agrario Bonafous di Chieri e con i rappresentanti di quel Comune per studiare una ipotesi di localizzazione nel perimetro dell'Istituto in modo da garantire sia la conservazione dei materiali sia una prima attività culturale del Museo e da consentire inoltre uno sviluppo graduale dell'organizzazione della struttura museale.
Questo è un punto che mi sta particolarmente a cuore. Se fosse possibile passare dalla situazione di immagazzinamento a una situazione di una parziale esposizione si porrebbe una premessa indispensabile per canalizzare energie ed eventualmente dei fondi in maniera più credibile e più convincente.
Abbiamo mantenuto i rapporti con l'Assessorato regionale all'agricoltura che era stato uno dei soggetti partecipanti alle operazioni avviate alla fine della passata legislatura, il quale ha dichiarato la propria disponibilità a vagliare tali ipotesi ed a prestare la propria collaborazione.
Non esistono nell'immediata vicinanza dell'area metropolitana di Torino sedi che siano adeguate e che si possano prevedere utilizzabili sia pure con investimenti per utilizzi futuri.
Si tratterà di aprire una discussione e individuare in un raggio più ampio la ricerca di un idoneo contenitore; finora per ragioni di continuità con la localizzazione della Mandria la ricerca è stata ristretta a Torino ed alla prima cintura.
Sono convinto che in altri luoghi del Piemonte sia possibile trovare una sede. Non è però una soluzione auspicabile perché sarebbe di particolare interesse e di significato culturale aprire nel maggior polo industriale della Regione una testimonianza e una presenza viva ed attiva quale può essere quella di un museo della contemporaneità culturale ed economica della nostra Regione.
Stiamo attivamente lavorando per trovare condizioni possibili nella zona del Bonafous.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Penasso.



PENASSO Alfredo

Ringrazio l'Assessore, anche se la risposta non è stata tempestiva malgrado il problema sia urgente.
Quella collocazione era ideale per insediare una testimonianza culturale da mettere a disposizione della collettività, tuttavia si è sbagliato da parte della Giunta, innanzitutto spendendo un numero non indifferente di milioni per un progetto che adesso si deve fermare. Questa è ancora una volta una lacuna nella gestione di questa Giunta regionale perché non si tratta di ricercare semplicemente un contenitore per immagazzinare queste testimonianze del passato, o il contenitore è inserito in un ambiente con una certa presenza di fruitori, altrimenti non ha senso spendere altri denari.
Mi fa piacere apprendere che la Giunta sta facendo una ricerca in un'area adiacente a quella torinese che potrebbe essere ancora fruibile anche se in misura più limitata. Ritengo che l'iniziativa potrebbe essere inserita in un volume di attività inerenti l'agricoltura le quali potrebbero valorizzarsi a vicenda.
Mi appello all'Assessore perché tenga conto del significato dell'iniziativa non solo per dare soddisfazione a chi da anni lavora per reperire i materiali, ma per riuscire a dare una testimonianza alla nostra generazione ed a quelle che verranno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Non avrei diritto di parlare, ma chiedo al Presidente di consentirmelo in via eccezionale. Chiedo scusa per il ritardo dovuto alla difficoltà di trovare parcheggio.
segnali di parcheggio riservato non soni) assolutamente rispettati, si è costretti a parcheggiare anche sui marciapiedi e ogni sera torniamo a casa con una multa di 12.000 lire da pagare.
Se i Consiglieri regionali hanno il privilegio del parcheggio lo si riconosca fino in fondo. Compete alla Presidenza del Consiglio tutelarlo.



PRESIDENTE

Valuteremo il problema nella prossima adunanza dell'Ufficio di Presidenza.
Ricordo però che nelle vicinanze del Consiglio regionale ci sono due garages a disposizione dei Consiglieri regionali.



CHIABRANDO Mauro

Quanto all'interrogazione, non avendo ascoltato la risposta dell'Assessore e la replica del collega Penasso, voglio dire che sono a conoscenza di una notizia secondo la quale la direzione del museo considera non idonea la sistemazione nell'Istitito Bonafous per motivi di accessibilità e di locali che dovrebbero essere adattati con un costo notevole e comunque con un risultato non soddisfacente a causa della coabitazione di altre iniziative ed attività.
Si dovrebbero costruire nuovi impianti e, in questo caso, tanto vale costruire da qualche altra parte.
Invito l'Assessore a valutare a fondo problema ed a trovare urgentemente una soluzione anche per Un dovere nei confronti di chi lavora volontariamente, senza retribuzione, che ha diritto ad un piccolo incoraggiamento perché quell'attività possa continuare.
Sarebbe un vero peccato che tutto il materiale raccolto dovesse andare distrutto.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione del Consigliere Cernetti inerente l'occupazione giovanile


PRESIDENTE

Esaminiamo, infine, l'interrogazione del Consigliere Gemetti inerente l'occupazione giovanile.
Risponde l'Assessore Tapparo.



TAPPARO Giancarlo, Assessore al lavoro

L'interrogazione del Consigliere Cernetti fa riferimento ai decreti legge 94 e 273 dell'estate scorsa, relativi all'introduzione di strumenti per una politica attiva del lavoro (contratti di formazione-lavoro contratti di solidarietà; part-time; quote di chiamate nominative).
Va sottolineato che la responsabilità della programmazione dell'attività della Commissione regionale per l'impiego è, in questa fase di competenza dell'Ufficio regionale del lavoro, perché non è ancora entrata a regime la nuova indicazione con la quale la Vice Presidenza verrebbe assegnata al Presidente delle Giunte regionali il quale delegherebbe un Assessore.
Comunque, in merito agli aspetti specifici dell'interrogazione devo evidenziare che potevano usufruire dei contratti di formazione lavoro con la presentazione di progetti quadro. Su questa base i relativi Consigli provinciali degli ordini avrebbero dovuto dare istruzioni ai loro associati per elaborare i progetti.
Sono stati presentati i progetti del Consiglio provinciale dei consulenti del lavoro di Novara, Asti e Torino, dell'Ordine dei commercialisti di Torino, Aosta, Ivrea, Pinerolo, del Consiglio dell'Ordine degli avvocati e procuratori di Torino, del Consiglio dei ragionieri e periti commerciali di Torino.
Il Consiglio provinciale dei consulenti del lavoro di Novara inviò una integrazione ai suo progetto. La Commissione regionale del 1 8 luglio ritenne di chiedere integrazioni e chiarimenti ai vari Ordini che avevano presentato le domande.
I progetti quadro sono stati approvati. Il nodo di tale questione sta nello stabilire la procedura da seguire; ossia stabilire se gli studi professionali fanno riferimento al progetto quadro per passare con il progetto singolo alla Commissione regionale per l'impiego, oppure approvato il progetto quadro, esse presentano direttamente all'Ufficio di collocamento il singolo progetto.
Il Ministero del lavoro, interpellato per una interpretazione, dava un'indicazione a favore di questa seconda soluzione.
La Commissione regionale per l'impiego nella riunione del 21 settembre ha preso atto dei chiarimenti forniti dal Ministero del lavoro ed ha disposto che i professionisti non dovessero più presentare i singoli progetti alle Commissioni regionali per l'impiego.
In questi giorni stiamo operando in questo modo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cernetti.



CERNETTI Elettra

Apprendo con piacere che finalmente qualcosa si muove M favore dell'occupazione. L'Ordine dei professionisti del-la Provincia di Novara ha elaborato un piano che potrà dar lavoro a circa 1000 giovani di età compresa fra i 19 ed i 25 anni.
La notizia che finalmente l'iter si è concluso giunge tanto più gradita in quanto sempre più allarmanti sono le notizie sull'occupazione nella provincia di Novara, dove alle note preoccupazioni per le vicende della Sorgato e della Montedipe, si aggiungono quelle della Pavesi.
Ai nostri giovani non è solo difficile trovare 11 n posto di lavoro perché per molti è impossibile mantenere il proprio.
Ringrazio l'Assessore per la sollecita risposta.



PRESIDENTE

Le interrogazioni e le interpellanze sono così discusse.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

In merito al punto terzo all'ordine del giorno: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico che hanno chiesto congedo i Consiglieri Astengo, Carazzoni, Cerchio e Testa.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge: N. 440: "Proroga del termine di cui all'art. .36 della legge regionale 23 agosto 1982, n. 20", presentato dai Consiglieri Martinetti, Bergoglio Devecchi, Lombardi, Nerviani, Ratti in data 27 settembre 1984 N. 441: "Proposte di modifica allo Statuto della Regione Piemonte" presentato da i Consiglieri Bontempi, Avondo, Marchesotti, Marchiaro e Valeri, in data 28 settembre 1984.


Argomento:

c) Deliberazioni adottate dalla Giunta regionale


PRESIDENTE

Le deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 18 e 20 settembre - in attuazione dell'art. 7, primo comma della legge regionale 6/11/1978 n. 65 - in materia di consulenze ed incarichi sono depositate ed a disposizione presso il Servizio Aula.


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Richiesta informazioni sulla situazione della Montefibre di Pallanza


PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Montefalchesi.



MONTEFALCHESI Corrado

Apprendiamo da i giornali che nei giorni scorsi alla Montefibre di Pallanza c'è stato un tentativo di smantellamento di una parte degli impianti.
Chiedo alla Giunta se è in grado di fornire informazioni sulla situazione di quello stabilimento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Tapparo.



TAPPARO Giancarlo, Assessore al lavoro

Circa le notizie allarmanti dei giorni scorsi che hanno provocato una mobilitazione dei lavoratori della Montefibre, in merito al tentativo di asportare dallo stabilimento di Pallanza alcune apparecchiature, la Giunta è immediatamente intervenuta, indicando all'azienda che era in corso presso la Commissione ministeriale la definizione dei termini circa l'eventuale possibilità di ripresa della produzione del nylon 66 c che quindi ogni atto di quel genere non poteva che aggravare una situazione già con forti tensioni.
L'azienda ci rispondeva dicendo che le macchine e le attrezzature erano del centro di ricerche delle fibre poliesteri e che era inutilizzato da tempo.
Le attrezzature sarebbero state utilizzate dallo stabilimento di Acerra. Abbiamo richiesto che, data la delicatezza della situazione, anche queste operazioni venissero sospese, in attesa della decisione definitiva sulla possibilità di ripresa del nylon 66, che auspichiamo, per le ragioni che qui abbiamo approfondito molto spesso.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame progetti di legge nn. 91, 125, 185, 192, 214,244,249 e 337: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 56/77 e successive modificazioni"


PRESIDENTE

Passiamo al punto quatto all'ordine del giorno: Proseguimento esame p.d.l. n. 91, 125, 185, 192, 214, 244, 249 e 337: "Modifiche ed integrazioni alla L. R. 56/77 e successive modificazioni".
La parola al Consigliere Brizio. Ne ha facoltà.



BRIZIO Gian Paolo

Faccio un discorso di carattere procedurale.
A causa dell'assenza temporanea di energia elettrica non è possibile duplicare gli emendamenti. Chiedo di procedere all'esame degli altri punti all'ordine del giorno in attesa del ritorno dell'energia elettrica.



PRESIDENTE

Propongo di sospendere la seduta per qualche minuto e convoco i Presidenti dei Gruppi.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 100,45 riprende alle ore 11,15)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARCHIARO


Argomento: Acque minerali e termali - Cave e torbiere

Esame progetto di legge n. 382: "Norme per l'esercizio delle funzioni trasferite alla Regione in materia di polizia mineraria nelle cave torbiere, acque minerali e termali"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Passiamo al punto sesto all'ordine del giorno che prevede l'esame del progetto di legge n. 382: "Norme per l'esercizio delle funzioni trasferite alla Regione in materia, di polizia mineraria nelle cave, torbiere, acque minerali e termali".
Il relatore, Consigliere Barisione è assente per indisposizione. Svolge la relazione il Presidente della IV Commissione, Montefalchesi.



MONTEFALCHESI Corrado, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la votazione su questo disegno di legge mi è facilitata dal fatto che in Commissione si è registrata una unanimità di consensi sul testo che è stato definito di intesa fra le forze politiche.
Il presente d.d.l. è uno specifico atto di attuazione di quanto già disposto dalla normativa statale e regionale. L'art. I delle norme di polizia delle miniere e delle cave (DPR 128/59) dispone che: "Le norme di polizia delle miniere e delle cave provvedono a tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori, ad assicurare il regolare svolgimento delle lavorazioni nel rispetto della sicurezza dei terzi e delle attività di preminente interesse generale ed a garantire il buon governo dei giacimenti minerari".
Infatti a seguito dei DPR n. 2/1972 e n. 616/1977 si è realizzato il completo trasferimento dallo Stato alle Regioni a statuto ordinario delle funzioni amministrative relative alla materia delle cave, torbiere, acque minerali e termali.
In particolare, con gli artt. 61 e 62 del DPR n. 616/1977, le funzioni amministrative relative alla vigilanza sull'applicazione delle norme di polizia mineraria, sicurezza ed igiene del lavoro (DPR 9/4/1959, n. 128 e DPR 27/4/1955, n. 547), che erano di competenza dei Distretti minerari del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato, sono state trasferite alle Regioni.
Si è cosi ricreata, in accordo con la situazione esistente prima del decreto del 1972, una struttura giuridica di settore (l'impresa mineraria) disponendo che un unico organo tecnico-amministrativo legato all'attività mineraria raggruppasse tutte le competenze (dalla pianificazione di settore, alla tutela ed alla gestione dei giacimenti minerari regionali alla sicurezza del lavoro, alla tutela dell'ambiente, dei terzi, ecc.) con attinenza al settore minerario.
In attuazione dei suddetti principi di unitarietà gestionale della materia, il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato con nota n., 357065 dell'1/10/1981 ratificava la decisione della Regione Piemonte di gestire direttamente le suddette competenze trasferite a far data dal 1/7/1981, dopo che il Ministero medesimo aveva disposto, con nota n. 359053 del 21/11/1977 le modalità per il trasferimento di tutte le pratiche d'archivio relative alle cave e torbiere dai Distretti minerari competenti per territorio, alle Regioni.
A mente del succitato DPR 616/77, sono stati conseguentemente trasferiti alle Regioni funzionari tecnici del corpo statale delle miniere già addetti ai distretti minerari.
La Regione Piemonte ha attribuito, con l'art. 23 della L.R. 69/1978, la titolarità delle competenze in materia di polizia mineraria di cui ai DPR 128/59 e 547/55, al Presidente della Giunta regionale.
Per tal modo la Regione Piemonte, in perfetto accordo con il legislatore (ed in analogia con quanto già avviene negli altri Paesi del MEC, nonché nelle altre Regioni italiane a statuto ordinario), ha correttamente attuato quel principio di unitarietà e di attrazione al settore minerario di tutte le competenze e di tutte le funzioni che ad esso connettono, per le sue peculiari particolarità: 1) l'inscindibile connessione esistente tra i compiti di assicurare il razionale sfruttamento dei giacimenti e le funzioni di sicurezza nell'ambito di una corretta tutela ambientale, relativamente all'attività estrattiva stessa 2) l'esigenza di un unico organo tecnico, anche per quanto concerne un'efficiente azione di prevenzione antinfortunistica, dotato di specifiche competenze nel settore minerario.
Peraltro con l'entrata in vigore della Legge n. 833/1978, si è posto il problema di rapporti di competenze con gli organi sociosanitari locali a riguardo della materia in oggetto ravvisando la necessità di coordinare la programmazione regionale nel campo della sicurezza ed in quello dell'igiene ambientale e della tutela della salute dei lavoratori.
Partendo da queste imprescindibili premesse, il d.d.l. stabilisce che la programmazione degli interventi regionali nel settore dovrà armonizzare le prescrizioni del PSSR con gli obiettivi di vigilanza sulle cave torbiere, acque minerali e termali.
In tal modo, l'apporto di professionalità degli organi socio-sanitari ove emergano problemi di igiene ambientale diventa necessario presupposto per l'armonizzazione degli interventi, che può efficacemente tutelare la sicurezza del lavoro e la salute dei lavoratori.
Con queste considerazioni la Commissione ha approvato all'unanimità il presente d.d.l. e ne raccomanda al Consiglio l'approvazione.



PRESIDENTE

Sulla relazione del Consigliere Montefalchesi è aperta la discussione generale. Ha chiesto di parlare il Consigliere Brizio. Ne ha facoltà.



BRIZIO Gian Paolo

Desideriamo motivare l'assenso del Gruppo D.C. al disegno di legge n.
382.
il disegno di legge ha avuto una fase di incertezza soprattutto quando è emersa la difficoltà di conciliare le competenze generali del le UU.SS.SS.LL. con le competenze specifiche del corpo di polizia mineraria ora affidate alle Regioni.
Questo nodo è stato superato nell'ultima stesura dell'art. 5, che tratta appunto i rapporti con le strutture del Servizio sanitario nazionale.
Con l'autonomia di funzionamento il corpo di polizia mineraria ha l'impegno di interessare le UU.SS.SS.LL. nello svolgimento delle proprie funzioni ed entra in termini specifici che riguardano la prevenzione e la salute dei lavoratori.
Il disegno di legge corrisponde all'esigenza di riorganizzazione del servizio. Lo valutiamo positivamente e diamo il nostro voto favorevole.



PRESIDENTE

La discussione è conclusa.
Possiamo passare alla votazione del relativo articolato.
Art. 1 (Titolarità delle funzioni) "Sono attribuite al Presidente della Giunta regionale, ai sensi degli artt. 61 e 62 del DPR 616/77 e dell'art. 23 della L.R. 69/78, le funzioni amministrative in materia di vigilanza sull'applicazione delle norme di polizia mineraria delle cave e torbiere, acque minerali e termali, di cui al DPR 9 aprile 1959 . 128 e successive modificazioni od integrazioni nonché le funzioni di sicurezza del lavoro nelle medesime attività di cui al DPR 27 aprile 1955 n. 547 e 19 marzo 1956 n. 302.
Il Presidente della Giunta regionale esercita, nelle materie di cui al comma precedente, le funzioni già attribuite con il citato DPR 128/59 al Prefetto ed al corpo delle Miniere".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 (Esercizio delle funzioni) "Per l'esercizio delle funzioni di cui al precedente articolo il Presidente della Giunta regionale si avvale dell'Assessorato competente in materia di carve e torbiere, acque minerali e termali, polizia mineraria.
Il Presidente della Giunta regionale, può, con proprio decreto delegare al funzionario responsabile del settore la firma di atti già di competenza dell'Ingegnere capo del corpo delle miniere.
Per l'emanazione di disposizioni particolari, previste dall'art. 51 primo comma del DPR 128/59, il Presidente può sentire la Commissione tecnico-consultiva di cui all'art. 6 della L.R. 69/78".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Art. 3 (Ambito di applicazione della legge) "Le competenze in materia di polizia mineraria sono estese, ai sensi dell'art. 2 del citato DPR 128/59, agli impianti di trattamento dei minerali e a quelli connessi con le cave e torbiere, acque minerali e termali, nonché alle verifiche periodiche previste dal DPR 547/55.
Le funzioni di cui all'art. 1 della presente legge si applicano anche alle norme di carattere tecnico ed antinfortunistico sull'impiego degli esplosivi nelle attività estrattive di competenza regionale. Restano ferme le competenze degli organi statali, ai sensi dell'art. 4 del DPR 616/77, in materia di pubblica sicurezza di cui al T.U. delle leggi di P.S. 18/6/31 n. 773 e relativo regolamento di esecuzione approvato con RD 6/5/1940, n.
635, nonché le competenze di omologazione e di prima verifica attribuite all'ISPESL con D.L. n. 390/82 e successivi decreti ministeriali di attuazione".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Art. 4 (Programmazione regionale) "La programmazione degli interventi regionali nel settore dovrà armonizzare le prescrizioni del piano socio-sanitario regionale con gli obiettivi di tutela e buon governo dei giacimenti minerari, previsti dalla L. R. 69/78, nonché inerenti la ricerca e lo sfruttamento delle acque minerali e termali".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Art. 5 (Rapporti con le strutture del Servizio sanitario nazionale) "I funzionari regionali di polizia mineraria, qualora, nell'esercizio delle loro funzioni, rilevino situazioni che richiedono interventi di tutela dell'igiene del lavoro e delle malattie professionali, sono tenuti a segnalarle alle Unità sanitarie locali competenti per territorio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Art. 6 (Qualifica dei funzionari) "I funzionari regionali di polizia mineraria, nei limiti del servizio cui sono destinati e secondo le attribuzioni ad essi conferite dalla legge sono ufficiali di Polizia giudiziaria, ai sensi dell'art. 5 del DPR 128/59 e dell'art. 221 - ultimo comma del Codice di procedura penale.
Tale qualifica è conferita dal Prefetto con decreto, su proposta del Presidente della Giunta regionale, ai funzionari destinati allo svolgimento delle mansioni di polizia mineraria.
La qualifica suddetta è conservata dai funzionari provenienti dal corpo statale delle miniere ai sensi del DPR 616/77, nell'ambito di applicazione della presente legge.
I funzionari di cui al presente articolo devono essere muniti di apposito documento regionale di riconoscimento attestante la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
Art. 7 (Vigilanza) "I funzionari, di cui all'articolo precedente, hanno diritto di ispezionare in qualsiasi momento le lavorazioni sottoposte alla loro vigilanza.
Gli imprenditori, i direttori ed il personale dipendente delle aziende esercenti le cave e torbiere, acque minerali e termali, hanno l'obbligo di agevolare tali ispezioni e di fornire le notizie ed i dati necessari".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
Procediamo ora alla votazione sull'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame progetto di legge n. 417: "Disposizioni finanziarie concernenti autorizzazioni di spesa per l'anno 1985"


PRESIDENTE

Propongo ora di iscrivere all'ordine del giorno l'esame del disegno di legge n. 417: "Disposizioni finanziarie concernenti autorizzazioni di spesa per l'anno 1985".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 42 Consiglieri presenti in aula.
La relazione che è allegata al testo viene data per letta.
Chiede la parola il Consigliere Brizio. Ne ha facoltà.



BRIZIO Gian Paolo

Questo non è un provvedimento di grande respiro, quindi non necessita di un particolare approfondimento.
Contiene due tipi di previsione: il rinvio di alcune spese dell'esercizio 1984 all'esercizio 1985, sul quale ci siamo già espressi in sede di assestamento e una serie di prenotazioni di spesa per l'anno 1985.
Quando queste previsioni di spesa hanno importi limitati finiscono di costituire una prenotazione sull'anno successivo non positiva, sia perch siamo alla fine dell'esercizio, ma anche perché nel 1985 avrà termine questa legislatura.
Siamo del parere che queste prenotazioni di spesa sul 1985 potevano essere evitate.
Voteremo contro questa legge finanziaria appunto perché si inquadra nella politica complessiva della Giunta che non ha avuto il nostro consenso né in sede di approvazione del bilancio preventivo, né in sede di assestamento, né infine in sede di approvazione del bilancio pluriennale.
Questo aspetto poi di porre una ipoteca sul 1985, aggiungendosi alle già consolidate pesanti prenotazioni del futuro, è uno degli elementi della rigidità del bilancio regionale che noi assolutamente non condividiamo.
Il nostro voto sarà contrario, anche se talune variazioni sono condivisibili per una valutazione di carattere generale.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Viglione.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Colleghi Consiglieri, ha ragione il Consigliere capogruppo Brizio nel dire che questo provvedimento è limitato. Con il primo intervento si introducono alcune somme che sono pervenute quindi è un atto doveroso che non potevamo non fare, il secondo intervento riguarda alcune prenotazioni urgenti per il 1985.
Debbo informare il Consiglio che si dovrà procedere a qualche variazione di bilancio. Sono intervenute segnalazioni di somme che lo Stato verserà alle casse regionali.
Ringrazio il collega Brizio che ha compreso il valore del provvedimento. Informo, altresì, il Consiglio che il bilancio di previsione per il 1985 verrà presentato nei termini fissati dalla legge (entro il mese di ottobre 1984).
Abbiamo avuto assicurazioni dal Ministro Goria che gli impegni di governo saranno rispettati totalmente, per cui disporremo di quanto la legge prevede.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione del relativo articolato.
Art. I (Trasferimento al 1985 di quote di limiti d'impegno iscritti nel bilancio per l'anno finanziario 1984) "E' autorizzato il trasferimento all'anno 1985 della decorrenza di quote di limiti d'impegno iscritti nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1984, nell'ammontare ed ai capitoli di seguito indicati: L. 562.727.330 al capitolo n. 6077 L. 1.150.000.000 al capitolo n. 6079 L. 79.244.785 al capitolo n. 6241 L. 1.319.038.454 al capitolo n. 7451 L. 1.000.000.000 al capitolo n. 7456 L. 350.000.000 al capitolo n. 7550 L. 182.740.919 al capitolo n. 7551 L. 6.150.000 al capitolo n. 8290 L. 150.000.000 al capitolo n. 8437 L. 6.478.000 al capitolo n. 8365 L. 200.000.000 al capitolo n. 8475 L. 402.114.825 al capitolo n. 9050 L. 559.876.164 al capitolo n. 9325 L. 1.220.340.330 al capitolo n. 9055 L. 250.000.000 al capitolo n. 10270" Viene presentato il seguente emendamento dal Presidente della Giunta Viglione: l'art. 1 è sostituito dal seguente: "Il trasferimento al 1985 della decorrenza del limite di impegno di cui al capitolo n. 10270 è pari a Lire 185.619.417 anziché lire 250.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Pongo in votazione l'articolo 1 nel testo modificato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 23 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 (Interventi per la sistemazione di immobili regionali) "Per l'anno 1985, per la progettazione e l'esecuzione di lavori relativi alla sistemazione di immobili di proprietà regionale e di locali occorrenti allo svolgimento dei servizi di interesse regionale è autorizzata la spesa di lire 4.000 milioni (capitolo n. 1000)".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 23 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Art. 3 (Interventi a seguito di calamità naturali) "Per l'anno finanziario 1985, per l'attuazione della legge regionale 29 giugno 1978, n. 38 sono autorizzate le seguenti spese: lire 2.000 milioni per i contributi di cui all'articolo 2, lettere a), b) e d) - (capitolo n. 9300) lire 1.350 milioni per i contributi in annualità di cui all'articolo 2, lettera c) - (capitolo n. 9611)".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 23 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Art. 4 (Contributi per le strutture commerciali) "Con decorrenza dal 1985, per gli interventi di cui all'articolo 3 lettera d) della legge regionale 16 maggio 1975, n. 28 e all'articolo 8 della legge regionale 30 agosto 1976, n . 49, .e autorizzata la spesa di 50 milioni per la concessione di contributi negli interessi a favore di Comuni, loro Consorzi, Comunità Montane, nella spesa per la costruzione, la sistemazione o l'ampliamento di strutture commerciale e di mercati (capitolo .5527)".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 23 Consiglieri L'articolo 4 è approvato.
Art. 5 (Devoluzione di quote di imiti di impegno e successive annualità assegnati ai sensi della legge 10 maggio 1976, n. 352) "Le somme assegnate alla Regione ai sensi degli articoli 10 lettera a) e 15 lettera c) della legge 10 maggio 1976 n. 352 e iscritte nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1984 e seguenti capitoli: n. 2599 - n. 2600 - n. 2605 - n. 261 O - n. 2620 - n. 2625 possono essere utilizzate anche per la concessione dei contributi negli interessi di mutui contratti da imprenditori agricoli con gli istituti di credito autorizzati all'esercizio del credito agrario di miglioramento ai sensi degli articoli 6 lettera a) e 18 della legge 9 maggio 1 975, n. 153".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 23 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Art. 6 (Devoluzione di quote delle somme assegnate Ai sensi della legge 9 maggio 1975, n. 153 e della legge 10 maggio 1976, n. 352) "Le somme assegnate alla Regione ai sensi dell'articolo 6 lettera c) e 23 della legge 9 maggio l 975, n. 153 ed iscritte nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1 984 al capitolo n. 2829 per lire 230.000.000 in termini di competenza e di cassa e le somme assegnate alla Regione ai sensi dell'articolo 10, terzo cui m ma ed articolo IS lettera d) della legge 10 - maggio 1976, n. 352 ed iscritte nello stato di previsione della spesa di bilancio per l'anno finanziario 1984 al capitolo n. 2855 per lire 70.000.000 in termini di competenza e di cassa, sono devolute, per carenza di domande tenuto conto di quanto disposto dal secondo comma dell'articolo 19 della legge 4 giugno 1 984 n.
194, per gli importi sopra indicati, sono devolute agli interventi di cui all'articolo 54 della legge 9 maggio 1975, n. 153 ed iscritte al capitolo n. 4206 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1984, nella misura di lire 300.000.000 in termini di competenza e di cassa.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 23 Consiglieri L'articolo 6 è approvato.
Art. 7 (Passività onerose) "Le somme assegnate alla Regione ai sensi degli articoli 14 e 16 della legge 1 agosto 1981, n. 423 per la concessione del concorso negli interessi su mutui ventennali stipulati per la trasformazione di passività onerose e non utilizzate per carenza di domande, possono essere destinate alla concessione del concorso negli interessi su mutui ventennali stipulati per la trasformazione di passività onerose in essere alla data di entrata in vigore della presente legge e contratte entro il 31 dicembre 1982".
Si passi alla votazione".



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 23 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
Art. 8 (Variazioni allo stato di previsione dell'entrata) "Nello stato di previsione dell'entrata del bilancio per l'anno finanziario 1984, sono introdotte le variazioni di cui alla tabella A) Allegata alla presente legge.
Il Presidente della Giunta regionale è Autorizzato ad apportare con proprio decreto le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 23 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
Art. 9 (Variazioni allo stato di previsione della spesa) "Nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1984, sono introdotte le variazioni di cui alla tabella B) allegata alla presente legge.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare con proprio decreto le occorrenti variazioni di bilancio".
Viene presentato il seguente emendamento dal Presidente della Giunta Viglione: Alla tabella b) di cui all'articolo 9 del presente disegno di legge sono apportate le seguenti ulteriori variazioni: capitolo n. 520 +200.000.000 in termini di competenza e cassa capitolo n. 10270 - 18 5.619.417 in termini di competenza e cassa anziché - 250.000.000 capitolo n. 12800 +84.575.695 in termini di competenza e cassa anzich 248.956.278 capitolo n. 12850 - 100.000.000 in termini di competenza e cassa.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Pongo in votazione l'articolo 9 nel testo emendato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
Art. 10 (Urgenza) "La presente legge regionale è dichiarata urgente ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi del sesto comma dell'articolo 45 dello Statuto".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
Procediamo alla votazione sull'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.
Esame deliberazione della Giunta regionale n. 1-36842: "Quarto prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo 1 2900 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1984. Importo di lire 500.000.000"



PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'ordine del giorno il seguente argomento: esame deliberazione Giunta regionale n. 1-36842: "Quarto prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo 12900 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1984. Importo di lire 500 milioni".
Chi è favorevole è pregato di alzale la mano.
E' approvato all'unanimità dei 45 Consiglieri presenti in aula.
Pongo pertanto in votazione tale deliberazione. Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale vista la deliberazione della Giunta 1-36842 in data 4/9/1984 visto l'art. 40 u.c. della legge regionale 55/81 preso atto della necessità di aumentare lo stanziamento in termini di cassa del cap. 2550 per l'importo di L. 500.000.000 preso atto dell'opportunità di provvedere alle maggiori spese mediante prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo 12900 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1984 visto il parere favorevole della 10 Commissione consiliare delibera di incrementare per un importo pari a L. 500.000.000 le previsioni in termini di cassa iscritte al cap. 2550 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1984 di ridurre di L. 500.000.000 il fondo di riserva di cassa di cui al cap. 12900 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1984 di autorizzare il Presidente della Giunta regionale ad apportare con proprio decreto le occorrenti variazioni di bilancio".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 18 astensioni.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame deliberazione della Giunta regionale n. 1-37120: "Quinto prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo n. 12900 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1984, della somma di L. 15.711.721.646"


PRESIDENTE

Propongo ancora di iscrivere all'ordine del giorno l'esame della deliberazione della Giunta regionale n. 1- 37120: "Quinto prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo n. 1 2900 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1984, della somma di L.
15.711.721.646".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 45 Consiglieri presenti in aula.
Pongo pertanto in votazione tale deliberazione. Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale vista la deliberazione della Giunta regionale n. 1-37120 in data 13/9/1984 visto l'articolo 40 della L.R. 29/12/1981 n. 55, concernente il prelevamento dal fondo di riserva di cassa visto l'art. 2 della L.R. 16/8/1984 n. 38, che ha fissato in lire 32.089.127.689 la dotazione del fondo di riserva di cassa considerato che le previsioni di cassa dei seguenti capitoli: n. 10673 concernente: "Quota fondo sanitario di parte corrente a destinazione vincolata per la formazione professionale" n. 10700 concernente: "Quota dal fondo sanitario di parte corrente a destinazione vincolata per l'incentivazione dei progetti obiettivo di livello nazionale" n. 10705 concernente: "Quota dal fondo sanitario di parte corrente a destinazione vincolata per l'incentivazione dei programmi di maggiore rilevanza nell'ambito regionale" n. 10707 concernente: "Quota dal fondo sanitario di parte corrente a destinazione vincolata per l'educazione sanitaria" n. 10710 concernente: "Quota dal fondo sanitario di parte corrente a destinazione vincolata per la ricerca sanitaria finalizzata" risultano inadeguate rispetto alle effettive necessità tenuto conto che l'integrazione ed il prelievo possono essere stabiliti nella misura di Lire 15.711.721.646 preso atto altresì che i pagamenti da effettuare sui capitoli indicati rivestono carattere di particolare urgenza visto il parere della I Commissione consiliare delibera di incrementare le previsioni in termini di cassa per l'anno finanz.
'84 relativamente ai capitoli negli importi di seguito indicati capitolo n.
10673 L. 7.247.721.646 capitolo n. 10700 L. 5.190.000.000 capitolo n. 10705 L. 2.557.000.000 capitolo n. 10707 L. 135.000.000 capitolo n. 10710 L. 582.000.000 Totale + L. 15.711.721.646 di ridurre di lire 15.711.721.646 dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo n. 12900 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1984.
Di autorizzare il Presidente della Giunta regionale ad apportare con proprio decreto le occorrenti variazioni di bilancio".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 27 voti favorevoli e 18 astensioni.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali

Esame progetto di legge n. 415: "Delega alle Province delle funzioni amministrative relative al rilascio delle autorizzazioni per la circolazione su strade provinciali e comunali di macchine agricole, di macchine operatrici e di carrelli"


PRESIDENTE

Passiamo al punto nono all'ordine del giorno: Esame p.d.l. n. 415: "Delega alle province delle funzioni amministrative relative al rilascio delle autorizzazioni per la circolazione su strade provinciali e comunali di macchine agricole, di macchine operatrici e di carrelli".
La parola all'Assessore Cerutti.



CERUTTI Giuseppe, Assessore alla viabilità

Ribadisco ai colleghi ed alla Presidenza che questa legge venne ritirata in attesa della definizione del decreto governativo che era stato emanato nel mese di marzo e che doveva essere applicato nel mese di giugno ma che è slittato alla fine dell'anno. Pare che il Governo intenda modificare alcuni articoli. Per questi motivi ritengo opportuno sospendere la votazione sino alla decisione del Governo.



PRESIDENTE

Questo punto all'ordine del giorno è ritirato.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame progetti di legge nn. 91, 125, 185, 192, 214, 244, 249 e 337: "Modifiche ed integrazioni alla L.R. 56/77 e successive modificazioni"


PRESIDENTE

In merito al punto quarto all'ordine del giorno: Proseguimento esami p.d.l. nn. 91, 125, 185, 192, 214, 244, 249 e 337: "Modifiche ed integrazioni alla L.R. 56/77 e successive modificazioni", chiede la parola il Consigliere Picco. Ne ha facoltà.



PICCO Giovanni

Indipendentemente dal problema delle duplicazioni degli emendamenti, mi permetterei di suggerire un problema di metodo per poter affrontare la discussione. Prima dell'inizio dell'esame dei titoli è opportuno un consuntivo sugli emendamenti presentati, affinché, titolo per titolo, si sappiano quali sono gli emendamenti e su quali basi si discute.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Una pausa per la verifica di cui parla il Consigliere Picco e per la collocazione delle forze politiche è opportuna. Valuti la Presidenza entro quanto tempo questa verifica può essere fatta.
Comunque i lavori potrebbero riprendere alle ore 14,30.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Siamo in un momento delicato della legge, in quanto si è chiusa la discussione generale ma non è ancora aperta quella sugli articoli, quindi stiamo attenti a verbalizzare dei momenti che attengono già all'esame degli articoli, perché non è escluso che qualche forza politica possa avvalersi del diritto di presentare un emendamento di non passaggio agli articoli.
il Consigliere Bontempi ha parlato di collocazione politica delle forze politiche sugli emendamenti. Esprimo la nostra valutazione. Noi siamo fermi sul fatto che il dibattito venga in aula oppure, se maturano le condizioni di opportunità, l'articolato ritorni in Commissione.
Altre sedi di valutazione degli emendamenti e degli articoli mi sembrano improprie.



PRESIDENTE

Sottolineo che al momento alla Presidenza non sono pervenuti ordini del giorno di richiesta di non passaggio agli articoli.
La parola al Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

La proposta del collega Picco è quella di permettere ai Consiglieri la conoscenza complessiva e ordinata degli articoli e degli emendamenti presentati, in maniera che ciascun Consigliere dovendo decidere in ordine al proprio voto e al proprio contributo, sia in grado di conoscere le opinioni che si sviluppano.
Questa mattina le fotocopiatrici non hanno potuto operare. Nulla vieta che da ora sino alle 15 si possa rimediare e consegnare a tutti il materiale.



PRESIDENTE

La parola al consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

Condividiamo la proposta formulata dal Consigliere Picco.
Abbiamo sempre ritenuto e riteniamo tuttora che per dare un buon prodotto legislativo, su un tema estremamente delicato come quello urbanistico, sarebbe necessario ed utile un ritorno in Commissione.
Siamo convinti che questa sia la via maestra comunque non ci poniamo sul terreno della mozione, anche perché potrebbe venire interpretata come volontà da parte nostra di non procedere alla modifica della legge sulla tutela del suolo.
Siamo dell'opinione che le modifiche debbano essere approvate e debbano entrare in vigore, però riteniamo che sarebbe atteggiamento responsabile da parte della Giunta e della maggioranza il cogliere la complessità del problema ed il significato delle difficoltà che sono emerse in sede di predisposizione del testo definitivo, anche nelle file della maggioranza col rinvio del testo in Commissione.
Tuttavia, se non c'è questa disponibilità, il Gruppo D.C. non presenterà la richiesta di non passaggio agli articoli perché non vuole che venga intesa per quello che non è.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vetrino.



VETRINO Bianca

Questa mattina purtroppo c'è stata una contestualità di impegni quindi sono arrivata in ritardo.
Si tratta di una sospensione tecnica. Per quanto ci riguarda non abbiamo bisogno nemmeno di questa precisazione perché abbiamo esaminato molto correttamente gli emendamenti. Se la maggioranza dei Consiglieri è dell'avviso di spostare i lavori alle 14,30 il nostro Gruppo e d'accordo.
Ribadisco le condizioni di precarietà c di incertezza nelle quali ci accingiamo a votare il disegno di legge: dopo quattro anni abbiamo ancora bisogno di momenti di riflessione perché il Consiglio sia posto in condizioni di fare il suo dovere con responsabilità e con coscienza.



PRESIDENTE

Mi pare di aver colto dagli interventi l'esigenza di una sospensione tecnica. Gli emendamenti che erano stati precedentemente presentati sono già stati coordinati. Ora sono giunti 18 emendamenti del Gruppo liberale e un numero cospicuo di emendamenti del Gruppo D.C. oltre ad un articolo aggiuntivo presentato dai Consiglieri Reburdo, Montefalchesi e Moretti.
Questa è dunque la materia che dovremo esaminare.
Il Consiglio è convocato alle ore 15.
La seduta è tolta.
(La seduta ha termine alle ore 11,35)



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