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Dettaglio seduta n.250 del 21/06/84 - Legislatura n. III - Sedute dal 9 giugno 1980 al 11 maggio 1985

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI

Approvazione verbali precedenti sedute



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Punto primo all'ordine del giorno: "Approvazione verbali precedenti sedute".
I processi verbali delle adunanze consiliari del 31 maggio e 7 giugno 1984 sono stati distribuiti ai Consiglieri prima della seduta odierna.
Se non vi sono osservazioni si intendono approvati.



PRESIDENTE

Interrogazione dei Consiglieri Gerini, Marchini e Turbiglio inerente alla riscossione di contributi dovuti per l'assistenza ospedaliera



PRESIDENTE

Punto secondo all'ordine del giorno: interrogazioni e interpellanze.
Esaminiamo l'interrogazione dei Consiglieri Gerini, Marchini e Turbiglio inerente la riscossione di contributi dovuti per l'assistenza ospedaliera.
Risponde l'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Le esattorie delle imposte dirette hanno presentato alla Regione Piemonte domanda di rimborso per quote inesigibili, a suo tempo versate alle Tesorerie provinciali e non riscosse dagli iscritti nei ruoli regionali per l'assistenza ospedaliera, per l'ammontare complessivo di L.
152.446.565, in considerazione del fatto che presso le Esattorie stesse con il versamento dell'ultima rata scaduta il 10/6/1981, non esistevano più disponibilità di cassa che gli esattori erano autorizzati a trattenere a fronte della mancata riscossione delle quote in questione.
Atteso che le Esattorie hanno versato l'ultima rata dei predetti contributi all'entrata del bilancio dello Stato, la Regione Piemonte ha provveduto a richiedere ai Ministeri della sanità e del tesoro, con nota protocollo n. 562 del 22/4/1983, il rimborso delle suddette quote non riscosse dalle Esattorie delle imposte dirette.
Il rimborso alle Esattorie potrà pertanto avvenire non appena i predetti fondi saranno accreditati alla Regione.
Un funzionario del Ministero del tesoro, all'uopo interpellato telefonicamente in data 15/6/1984, ha precisato che è tuttora in corso una ricognizione dell'ammontare dei crediti a questo titolo vantati dalle Regioni ai fini della quantificazione dell'onere da iscrivere sul bilancio dello Stato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gerini.



GERINI Armando

Ringrazio della risposta della quale mi ritengo parzialmente soddisfatto.
Gli importi che le Esattorie del Piemonte rivendicano alla Regione sono abbastanza rilevanti e, anche se l'ultima rata versata, secondo quanto dice l'Assessore, risale al mese di giugno 1981, è trascorso un lasso di tempo così ampio da mettere in apprensione le Esattorie stesse.



GERINI Armando

Interrogazione dei Consiglieri Brizio, Cerchio, Picco, Bergoglio e Sartoris, inerente al Palazzo degli Stemmi di via Po



PRESIDENTE

Interrogazione dei Consiglieri Brizio, Cerchio, Picco, Bergoglio e Sartoris inerente al Palazzo degli Stemmi di via Po.
Risponde il Presidente Viglione.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

1) La Regione Piemonte, con contratto stipulato in data primo ottobre 1978, assunse in comodato dall'Istituto di riposo per la vecchiaia, allora proprietario il Palazzo degli Stemmi, per la durata di anni 29 e con l'impegno di provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria, nonch alle opere di restauro eventualmente necessarie per la sua conservazione.
Detto immobile, in data 27/6/1980, fu trasferito in proprietà al Comune di Torino a seguito dell'estinzione dell'Istituto di riposo, disposta con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 5801 del 27/6/1980. A seguito di specifica richiesta del Comune di Torino, il quale aveva rappresentato che l'immobile, per accordi intercorsi con l'Amministrazione statale, doveva essere destinato a sedi universitarie, la Giunta regionale con deliberazione del 23/3/1982, approvò lo scioglimento del contratto di comodato, conferendo la piena disponibilità dell'intero compendio alla Città di Torino con effetto dal 1 aprile 1982.
Da tale data quindi, estinto ogni rapporto con l'Ente proprietario sono venuti a cessare anche gli impegni regionali di qualsiasi intervento sul Palazzo degli Stemmi 2) Gli oneri che la Regione ha sostenuto sono di 1. 400 milioni circa per le opere eseguite durante il periodo di detenzione dell'immobile e di L. 418.000.000 per la progettazione degli interventi di sistemazione dell'intero compendio.
Tali progetti, non potendo essere realizzati a cura della Regione con l'intervenuto scioglimento del contratto di comodato, sono stati dati al Comune di Torino, il quale soltanto potrà lamentare danni per effetto del crollo verificatosi il 2 giugno scorso.
3) La Giunta regionale non ritiene né suo dovere né di sua competenza assumere alcuna iniziativa in merito a quanto verificatosi al Palazzo degli Stemmi ed in particolare all'andamento dei lavori, in quanto l'immobile come si è già detto, è stato restituito, fin dal 1 aprile 1982, alla piena e totale disponibilità del Comune di Torino, a cura del quale, dopo tale data, sono stati effettuati tutti gli interventi di restauro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

E' vero che il comodato si è concluso, ma è anche vero che la Regione ha sostenuto degli oneri pesanti per il Palazzo degli Stemmi: 400 milioni compresa la progettazione. Terminato il comodato, non c'era nessun impegno finanziario del Comune nei confronti della Regione? La Regione ha regalato al Comune lo stabile, gli oneri di manutenzione sopportati e la relativa progettazione? Mi pare singolare che, concluso il comodato, il Comune di Torino non abbia assunto nessun impegno nei confronti della Regione, né in ordine all'utilizzo dei locali, né al rimborso. Siamo veramente sorpresi di questo passaggio senza alcuna tutela. E' indubbiamente un fatto grave e le responsabilità sono del Comune di Torino. Per dieci anni abbiamo portato avanti la soluzione di quello stabile per poi vederlo crollare. La Regione deve chiarire la posizione del passato e deve verificare con il Comune di Torino la situazione attuale.
Non possiamo lavarcene le mani tanto meno possiamo dire che i 400 milioni spesi dalla Regione se ne vanno in fumo senza conoscere i motivi per i quali si è dato questo contributo di peso al Comune di Torino.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARCHIARO


Argomento: Università

Interrogazione del Consigliere Valeri inerente al secondo Ateneo piemontese: Facoltà di medicina e chirurgia


PRESIDENTE

Interrogazione del Consigliere Valeri inerente il secondo Ateneo piemontese - Facoltà di medicina e chirurgia.
Risponde l'Assessore Ferrero.



FERRERO Giovanni, Assessore all'istruzione

La materia sollevata dall'interrogante è di notevole ampiezza, io vorrei soltanto puntualizzare alcune questioni per fugare dubbi che potrebbero sorgere anche in altri Consiglieri. Si sta lavorando attivamente con incontri a livello di governo per dare applicazione alla legge sugli insediamenti universitari e per configurare un secondo Ateneo in Piemonte che abbia nei poli di Vercelli, Novara ed Alessandria i principali punti localizzativi.
A questo riguardo è stato votato un ordine del giorno del Consiglio regionale.
Finora in sedi regionali ed in sedi ministeriali non si è ancora aperto il discorso sull'assegnazione ad uno o all'altro di questi poli, di facoltà, corsi di laurea, dipartimenti, scuole speciali.
Questo perché il nuovo insediamento universitario, così come ci è stato suggerito dal Ministro della pubblica istruzione on. Falcucci, deve essere caratterizzato da un dato profondamente innovativo, deve cioè contenere una proposta di progettazione culturale nell'organizzazione, nei contenuti e nell'aggregazione interdisciplinare.
La prossima settimana ci sarà un nuovo incontro della Giunta con i Commissari della Commissione ed i Comuni interessati. La discussione comporta anche la valutazione sull'opportunità di mantenere intatte dizioni quali "ingegneria", "medicina e chirurgia".
Sotto queste etichette possono contenersi materie assai differenziate può essere intesa la parte biologica fondamentale che ha ormai delle applicazioni nel campo delle malattie degenerative molto importati, pu essere inteso il convenzionamento dei posti letto su discipline di tipo clinico più tradizionale.
Nel caso dell'ingegneria si può andare dalla scienza dei materiali o dai dipartimenti di tecnologia alla riproposizione dei settori già presenti al Politecnico.
E' difficile pensare ad una localizzazione di queste materie quando il dibattito verte ancora sul modo in cui le diverse discipline devono essere aggregate.
I tempi e le modalità di realizzazione di un insediamento universitario originale ed innovativo si muovono su piani e su terreni completamente diversi rispetto a quelli richiamati nell'interrogazione, che attengono i corsi attuali, decentrati dall'Università di Torino, o meccanismi convenzionali relativi ai corsi attuali.
Credo che per quanto si debba assicurare una coerenza generale di vocazione e di impianto, la richiesta di un secondo Ateneo votato unanimemente dal Consiglio regionale, comporta una ampia fase di progettazione e qualche rottura rispetto alla situazione in atto.
Mi pare che questo complesso di iniziative debba essere collocato con la rilevanza tecnica necessaria e non sia premessa o conseguenza di scelte che oggi sono in fieri sul piano universitario.
Alcuni elementi sollevati dalla interrogazione possono nelle Commissioni competenti e negli ulteriori incontri, trovare un chiarimento e scontro più puntuali di quanto oggi non possa dare su una materia che protraendosi nel tempo, è ancora in fieri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valeri.



VALERI Gilberto

Ringrazio l'Assessore. Nel condividerne l'impostazione rilevo che rimangono aperti i problemi affrontati nell'ultima parte della risposta data dall'Assessore in ordine ai rischi che le scelte in materia di insediamenti di nuove strutture sanitarie si davano a decidere in un contesto non del tutto coerente. Accolgo la proposta di puntualizzare in sede di Commissione questi punti. Quando si discuterà la convenzione-quadro con l'Università di Torino e il secondo Piano regionale di sviluppo, ci auguriamo che questo processo abbia potuto compiere ulteriori passi e che sia possibile avere maggiori certezze.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione dei Consiglieri Gerini, Marchini e Turbiglio inerente al mancato adeguamento della modulistica regionale per le certificazioni della malattia


PRESIDENTE

Interrogazione dei Consiglieri Gerini, Marchini e Turbiglio inerente il mancato adeguamento della modulistica regionale per le certificazioni della malattia.
Risponde l'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

La modulistica per la certificazione di malattia dei lavoratori dipendenti è uniforme a livello nazionale, secondo lo schema concordato con le categorie interessate, ai sensi dell'art. 48 della legge 833/78.
Dopo l'entrata in vigore della legge 24 aprile 1981 n. 155, si è provveduto a sollecitare il Ministero della sanità a promuovere le necessarie modifiche del modulario garantendone l'uniformità in tutto il territorio nazionale. Nel contempo le statuizioni della legge 155/81 debbono e possono essere osservate utilizzando comunque il modulario attualmente in uso. In particolare i medici, devono, ad esempio, apporre all'occorrenza, per effetto della legge più sopra richiamata, la dicitura "ricaduta", anche se il modulo non prevede un apposito riquadro.
La mancata adozione a tutt'oggi, a livello ministeriale, delle iniziative per la modifica uniforme e concordata del modulario in questione, è stata di recente nuovamente rilevata e per conseguenza, nel corso delle trattative per il rinnovo dell'accordo collettivo nazionale dei medici di medicina generale si è convenuto, nelle scorse settimane, di istituire apposita commissione ristretta che, in tempi brevi, provveda a definire tutti i problemi sollevati dall'Inps, dopo i primi anni di esperienza diretta, da parte di tale istituto, della gestione della certificazione stessa ai fini della corresponsione della indennità di malattia.
Non appena si perverrà a tale definizione, che non può non avvenire a livello nazionale, si provvederà affinché le UU.SS.SS.LL. si dotino della modulistica aggiornata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

E' una comunicazione e come tale la registro. Ringrazio l'Assessore per la completezza della risposta.


Argomento: Centri intermodali

Interrogazione dei Consiglieri Bontempi e Ferrari ed interrogazione del Consigliere Marchini inerenti all'autoporto di Susa


PRESIDENTE

Interrogazione dei Consiglieri Bontempi e Ferrari ed interrogazione del Consigliere Marchini inerenti l'autoporto di Susa.
Risponde l'Assessore Cerutti.



CERUTTI Giuseppe, Assessore alla viabilità

La società Consusa mi ha rilasciato un promemoria che lascio all'attenzione degli interroganti. Il centro dell'autoporto di Susa è agibile dall'anno scorso. Il costo di realizzazione è stato rilevante per la Regione, per gli enti interessati. Inspiegabilmente è trascorso un anno ed ancora non è stato possibile attivare l'intero autoporto.
Il problema fondamentalmente è legato alla impossibilità di ottenere dal Ministero delle finanze il centro doganale.
Trasmetterò agli interroganti anche copia della corrispondenza intercorsa tra l'Assessorato ed i Ministeri dei trasporti e delle finanze.
Il 20 gennaio 1981 l'Assessorato inviava al Ministro delle finanze onorevole Franco Reviglio una dettagliata relazione sullo stato di avanzamento del progetto di potenziamento dei centri merci del Piemonte con particolare riferimento alla struttura di Consusa. Nella lettera si chiedeva espressamente di conoscere il giudizio del Ministro circa la disponibilità dell'amministrazione finanziaria a dotare il centro complementare di Susa dei servizi di controllo doganale delle merci che si rendono necessari in attesa del trasferimento della dogana centrale nell'interporto di Torino-Orbassano ed il conseguente riassetto del complesso dei servizi doganali nel Comprensorio di Torino.
In data 5 giugno 1981 con lettera indirizzata al sottoscritto il Ministro delle finanze onorevole Franco Reviglio condivideva la manifestata opportunità di assicurare l'espletamento dei servizi doganali presso gli impianti che la Consusa Supa intende costruire a Susa.
Questa lettera veniva trasmessa in copia alla Consusa da parte mia l'8 giugno 1981 con una breve nota di trasmissione.
Con lettera 9 giugno 1982 l'Assessorato trasmetteva al Ministero delle finanze direzione generale delle dogane delle Imposte dirette tramite il Compartimento doganale di Torino la formale domanda di Consusa volta ad ottenere il decreto per l'istituzione di una sezione doganale presso il centro doganale di Susa, compresa nell'ambito territoriale della circoscrizione di Torino, il tutto ai sensi dell'art. 9, ultimo comma del Testo Unico in materia doganale approvato con DPR 23 gennaio 1973, n. 43.
A tutt'oggi il richiamato decreto non è ancora stato emanato nonostante i ripetuti solleciti verbali e scritti.
Con lettera 11.2.1984 il Prefetto di Torino, sua Eccellenza Sparano rilevato che l'Autoporto era agibile sin dal giugno 1983, chiedeva spiegazioni in proposito al Ministero delle Finanze senza ottenere al momento risposta alcuna.
In data 1/3/1984 il Presidente della Giunta regionale Viglione con telegramma indirizzato al Ministro delle finanze, rilevato che i rilevanti capitoli pubblici investiti nell'autoporto di Susa permanevano inattivi in mancanza del decreto istitutivo della sezione doganale, ne sollecitava l'emanazione e chiedeva un incontro personale con il Ministro senza ottenere a tutt'oggi risposta alcuna. Ci sono poi state lettere interlocutorie con i funzionari, a partire dal direttore della dogana Scuteri di Torino, che datano 20.6.1983, 30.6.1983, 19.7.1983, 17.10.1983 20.10.1983, 24 10.1983, 11.10.1983, 16.12.1983, 23.1.1984, 10.2.1984.
C'è poi una lettera del Sindaco per tutti gli atti relativi.
Le ultime notizie che mi sono giunte, dopo che ho sollecitato i Ministri dei trasporti, dei lavori pubblici, delle finanze ed il Presidente del Consiglio, sono che finalmente il Ministro ha deciso di gestire in proprio il centro doganale di Susa.
Ha richiesto dall'UTE di Torino una valutazione del costo di affitto del centro per l'istituzione della dogana. L'UTE ha inviato al Ministro competente un parere. Mi auguro che alla riunione che si terrà a fine mese fra le delegazioni italiana e francese, ci si possa presentare con questo atto significativo.
La mancata attuazione del centro dell'autoporto di Susa sta creando notevoli problemi anche di carattere finanziario. La realizzazione del centro era stata possibile attraverso la sottoscrizione dei mutui le cui prime scadenze stanno arrivando.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Mi sembra che non abbia molto ragione d'essere la polemica che si è voluta creare su questo argomento.
Prego coloro che si occupano di programmazione, compreso l'Assessore Rivalta, di seguire il mio ragionamento. Lo scandalo sollevato dalla società Consusa rivela nervosismo e poca chiarezza di obiettivi e crea qualche problema grave. Secondo me non ha senso tutto questo movimento.
Quando la Regione ha deciso di intervenire per attrezzare l'area per la movimentazione merci sull'asse internazionale del Frejus, non poteva pensare di far coincidere la realizzazione della struttura con i tempi necessari per l'avvio del processo di ordine istituzionale della dogana.
Il fatto che non ci sia stata questa coincidenza non mi sembra tale da sollevare uno scandalo in un Paese come il nostro che determina sempre questo genere di ritardi. Secondo me bisogna misurare il comportamento della società Consusa.
Non dimentichiamo che quando la Regione ha deciso di realizzare le società Consusa e Sito, pensava a strutture legate al territorio in relazione al traffico.
La decisione del Ministero di gestire in proprio la SpA Consusa massimizza la funzione burocratico-fiscale della struttura e riduce la funzione della struttura quale elemento del riequilibrio territoriale.
Questo è l'inconveniente politico che viene fuori dalla decisione ministeriale.
Il comportamento di Consusa e degli amministratori ha probabilmente messo il Ministro nella necessità di prendere di corsa una decisione.
Normalmente in questi casi si prendono le decisioni meno rischiose, meno esposte e critiche e a valutazioni.
Il Ministro dovendo decidere in tempi stretti dice: "affittateci il locale e gestiamo noi".
A questo punto Consusa, sia come struttura, sia come società, perde la sua caratteristica di imprenditorialità e viene espulsa da questo processo.
C'è il rischio che quella struttura che noi consideriamo di programmazione economica diventi una struttura di ordine burocratico. Devo dire che questa logica era stata sposata anche dalla Regione.
Non ho sollevato polemiche perché mi è sembrato ingeneroso nei confronti della Giunta, ma non posso non stupirmi che la Regione abbia accettato che la maggioranza relativa di Consusa passasse alla Sitaf società che gestisce l'autostrada. Così facendo si è innescato un processo che riduce la funzione di Consusa e dell'autoporto come struttura legata al territorio e la si riqualifica come struttura dell'autostrada.
Questo non è esattamente lo spirito con cui si è creato l'autoporto che è inteso come struttura della realtà territoriale della Valle di Susa.
Il pacchetto azionario che è andato alla Sitaf dovrebbe andare o agli enti pubblici o ai soggetti economici.
Consusa, nata come prima attuazione del progetto complesso Susa Orbassano, rischia di perdere la sua natura e la sua caratteristica.
Perché se quella diventa un'area doganale gestita dalla dogana, vuol dire che i pedaggi e gli spazi di sosta saranno spazi fiscali e non spazi imprenditoriali. Questa realtà va registrata e bisogna muoversi di conseguenza. Anticipo i miei suggerimenti all'Assessore.
A questo punto deve partire la fase due del progetto Consusa.
Posto che Consusa vede ridotta la sua funzione imprenditoriale e locale e viene massimizzata quella di ordine burocratico fiscale, chiederò al comune ed alla comunità montana di Susa, di predisporre una deliberazione con la quale chiede alla Regione di intervenire sul piano degli studi e delle verifiche di fattibilità in ordine alla funzione che hanno le due aree legate al processo, mi riferisco all'area intorno all'Autoporto ed a quella di San Didero. Quel risultato che volevamo ottenere massimizzando l'indotto nella nostra Valle e i conseguenti traffici, cerchiamo di realizzarlo attraverso una programmazione oculata e finalizzata dell'uso delle aree dell'ente pubblico, cioè del Comune di Susa, dei privati che le hanno messe a disposizione per questo obiettivo.
Questo, secondo me, può essere il terreno sul quale le amministrazioni locali e quella regionale possono ridurre quell'inconveniente (se per caso c'è stato). Spero che l'Assessore abbia apprezzato questa ultima parte del mio intervento con l'anticipazione che ho fatto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bon tempi.



BONTEMPI Rinaldo

La nostra interrogazione chiedeva notizie circa la decisione governativa per quanto riguarda la dogana. Credo che le riflessioni del Consigliere Marchini debbano essere apprezzate e valutate.
La questione di fondo per l'avvio della struttura è la dogana.
Accanto a questa però ci sono le considerazioni della intermodalità della interportualità, delle questioni di intrapresa che attorno a quella struttura abbiamo inteso realizzare.
Quanto prima definiremo un progetto anche per un vero e proprio rilancio della Società Sito dell'interporto di Orbassano.
Credo che in capo a questa importante sperimentazione si possano recuperare tutte quelle valenze, che non sono esclusive di una struttura per il ricovero di mezzi, ma che sono invece punto di riferimento di occasioni economiche, di servizi, di strutture a servizio dei trasporti.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI


Argomento:

Interrogazione dei Consiglieri Bontempi e Ferrari ed interrogazione del Consigliere Marchini inerenti all'autoporto di Susa

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Punto terzo all'ordine del giorno: "Comunicazioni del Presidente".
Comunico che hanno chiesto congedo i Consiglieri: Astengo, Barisione Simonelli e Testa.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge: N. 414: "Intervento fidejussorio della Regione Piemonte a favore del Consorzio depurazione acque di Savona nei mutui da contrarsi per opere di disinquinamento del fiume Bormida", presentato dalla Giunta regionale in data 8 giugno 1984, assegnato alle Commissioni VII in sede referente e I in sede consultiva in data 12 giugno 1984 N. 415: "Delega alle province delle funzioni amministrative relative al rilascio delle autorizzazioni per la circolazione su strade provinciali e comunali di macchine agricole, di macchine operatrici e di carrelli" presentato dalla Giunta regionale in data 11 giugno 1984 ed assegnato alla II Commissione in data 14 giugno 1984 N. 416: "Approvazione assestamento del bilancio esercizio finanziario 1984", presentato dalla Giunta regionale in data 18 giugno 1984.


Argomento:

c) Deliberazioni adottata dalla Giunta regionale e dall'Ufficio di Presidenza


PRESIDENTE

Comunico che le deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 5 e 7 giugno 1984 e dall'Ufficio di Presidenza nelle sedute del 22 maggio e 5 giugno 1984 - in attuazione dell'art. 7, primo comma della legge regionale 6/11/1978, n. 65 - in materia di consulenze ed incarichi sono depositati e a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento: Commemorazioni

d) Commemorazione dell'onorevole Enrico Berlinguer, segretario del Partito Comunista Italiano


PRESIDENTE

E' con profondo rammarico che oggi ci accingiamo a commemorare la figura di Enrico Berlinguer, segretario del Partito Comunista Italiano.
L'onorevole Berlinguer è deceduto, dopo un'agonia di oltre tre giorni lunedì 11 giugno a Padova.
Molto si è scritto ed altrettanto si scriverà, in futuro, su quest'uomo politico.
Un giusto, doveroso omaggio ad una intelligenza, ad una umanità rare ma anche una valutazione, una attestazione per una delle menti politiche più acute della scena politica nazionale dal dopoguerra ad oggi.
Enrico Berlinguer, schivo, poco propenso a pubblicizzare la propria immagine, convinto che il ruolo di politico fosse, innanzitutto, serietà riservatezza, moralità, impegno continuo, era apprezzato, stimato da molti italiani.
Era apprezzato di lui, il suo modo di essere leader, di essere politico, di essere uomo ferreo nelle proprie convinzioni morali e politiche.
La sua forza era una forza interiore, morale, che egli mise a servizio della sua attività politica. Raramente la scomparsa di un uomo politico italiano ha suscitato tanta commozione e tanta partecipazione popolare al dolore di una famiglia e di un partito. Proprio in questi giorni abbiamo constatato ancora di più quanto il politico Enrico Berlinguer fosse apprezzato e stimato non solo dai suoi compagni di partito, ma anche dai suoi antagonisti politici.
In sostanza l'onorevole Berlinguer era un punto di riferimento della politica italiana e uno dei protagonisti della vita politica della nostra Repubblica.
"La politica - come ha detto Norberto Bobbio - fu la sua professione ma anche la sua vocazione".
La sintesi della vita di Berlinguer racconta, in breve, della scelta umana, morale, politica di quest'uomo che ha dedicato tutta la sua esistenza alla lotta per la giustizia, per la difesa dei più deboli, della democrazia, dell'onesto, talvolta duro, dibattito politico per l'affermazione del suo credo politico.
La militanza politica di Enrico Berlinguer inizia nel 1937. A Sassari sua città natale, entra in contatto con gruppi antifascisti, proseguendo in questo modo la tradizione laica e repubblicana del nonno Enrico e del padre Mario che aveva osteggiato sin dal 1922 l'ascesa del fascismo.
Nel contempo il giovane Berlinguer con passione arricchisce il suo bagaglio culturale, pone le basi, attraverso la lettura della sua scelta politica e di vita. Questa la compie a 21 anni, nel 1943, entrando nelle file del Partito comunista.
Segretario della locale sezione giovanile si impegna per tutelare le esigenze della popolazione in un periodo difficile.
Conosce per alcuni mesi il carcere per aver attivamente partecipato ai moti popolari contro il caro vita e la fame che in quell'epoca colpivano la Sardegna.
Dal 1944 è a Roma dove va a far parte della segreteria nazionale del movimento giovanile comunista.
Dal 1949 al 1956 ricopre la carica di segretario della FGCI; nel contempo, già dal 1945, è membro del comitato centrale del Partito comunista e dal 1948 componente della direzione. Deputato dal 1968, Enrico Berlinguer l'anno dopo, al dodicesimo congresso nazionale del P.C.I., viene eletto Vice Segretario.
Tre anni dopo, al successivo congresso, assume la carica di Segretario generale. Nel 1979, infine, viene eletto al Parlamento Europeo. Tra le tappe più significative dell'attività politica di Berlinguer sono da ricordare il viaggio nel Viet-Nam del nord del 1966, dove fu latore di un messaggio di Paolo VI a Ho-Ci-Min; la proposta di compromesso storico formulata con la Democrazia Cristiana nel 1973; la linea dell'Eurocomunismo caratterizzata da una ricerca di autonomia politica dell'Europa dalle grandi potenze nel rispetto, tuttavia, dell'alleanza occidentale l'intervento al venticinquesimo congresso del PCUS nel 1976 in cui ribadì la vocazione autonomistica da Mosca; lo "strappo" dall'Unione Sovietica nel novembre 1981, dopo il raffreddamento dei rapporti PCI-PCUS per l'invasione dell'Afghanistan e per i fatti di Polonia.
Sul piano interno dell'attività di Enrico Berlinguer ricordiamo la politica di solidarietà nazionale, avviata dall'estate del 1977 al gennaio 1979 ed, infine, la proposta dell'alternativa democratica lanciata a Salerno nel novembre del 1980 e ribadita nell'ultimo congresso comunista del marzo 1983.
Alla conclusione di un comizio per le elezioni europee è terminata la sua vita.
Colleghi Consiglieri, voglio esprimere a nome del Consiglio regionale e mio personale le più sentite, partecipi condoglianze alla signora Letizia Laurenti, moglie dell'onorevole, ed ai loro figli Bianca, Maria, Marco e Laura, alla Famiglia Berlinguer, al Partito Comunista italiano.
La morte di Enrico Berlinguer è stata una perdita grave.
Ne siamo tutti addolorati e commossi.
Colleghi Consiglieri, un minuto di silenzio in onore di Berlinguer.



(I presenti in aula osservano un minuto di silenzio)



MARCHIARO MARIA LAURA



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