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Dettaglio seduta n.202 del 03/08/83 - Legislatura n. III - Sedute dal 9 giugno 1980 al 11 maggio 1985

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale) - Assestamento di bilancio

Esame progetto di legge n. 315/bis: "Rendiconto dell'esercizio finanziario 1982"; esame progetto di legge n. 319: "Assestamento al bilancio per l'esercizio finanziario 1983"; esame progetto di legge n. 318: "Disposizioni finanziarie concernenti autorizzazioni di spesa per l'esercizio 1983 e 1984 e devoluzione di quote di assegnazioni statali nell'area di intervento agricoltura"; esame progetto di legge n. 320: "Integrazione alla legge regionale 27/1/1983, n. 3" (seguito)


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Riprendiamo la discussione sui documenti finanziari di cui ai punti nono, decimo, undicesimo ed undicesimo/bis all'ordine del giorno.
La parola al Consigliere Montefalchesi.



MONTEFALCHESI Corrado

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, dopo una veloce lettura dei documenti finanziari la prima considerazione da fare è che la politica del rigore restringe sempre di più le risorse trasferite dallo Stato alle Regioni, limitando le nostre capacità di governo. Ma la politica del rigore è anche lo strumento per dare un colpo decisivo alle Regioni e alle loro possibilità programmatorie, quindi fa parte della politica neocentralista instaurata dal Governo.
L'incertezza sull'assegnazione dei fondi statali rallenta la spesa regionale e questo avviene nel momento in cui la Regione si sforza di migliorare e di accelerare il meccanismo della spesa. E' necessario a questo punto fare i conti con la programmazione della spesa a livello governativo.
E qui entra in ballo una questione annosa, lo scontro tra le autonomie locali ed il Governo sulla riforma della finanza locale. E' una battaglia da riprendere e da portare fino in fondo. La riduzione delle risorse che vengono trasferite agli Enti locali, limitando sempre di più la possibilità di governo e di programmazione delle Regioni, non può che costringere le autonomie locali e le Regioni a lottare perché i tagli non si scarichino unicamente sulle spese sociali e contemporaneamente a fare una maggiore selezione dei bisogni perché la limitatezza delle risorse non permette di dare una risposta a tutte le domande che vengono avanzate dalla società.
Sul bilancio di previsione 1983 all'atto della sua approvazione, nel mese di dicembre 1982, si era detto che si sarebbe fatta una valutazione alla luce delle risultanze della consultazione che si sarebbe dovuta fare nei primi mesi del 1983 al fine di legare il bilancio 1983 agli obiettivi del piano di sviluppo. Ma sappiamo tutti come è andata a finire: il piano di sviluppo non è decollato, le consultazioni non si sono fatte, è scoppiato lo scandalo. Sul bilancio, in sostanza, non c'é stato confronto con le parti sociali e tutto questo è avvenuto in un momento particolarmente grave.
Questo si ripropone per il bilancio preventivo 1984. Il Presidente della Giunta si è impegnato a presentarlo entro il mese di settembre.
Questo impegno è positivo perché, se mantenuto, ci sarà l'opportunità di avviare un ampio confronto con la società per finalizzare la spesa agli obiettivi che si ritengono prioritari. Uno di questi obiettivi è l'occupazione, quindi è urgente qualificare la spesa regionale in funzione della creazione di posti di lavoro. Quindi non sarà sufficiente compiere quegli atti che non si sono compiuti nel 1983, mi riferisco alle consultazioni, ma oltre a queste importanti operazioni si dovrà - lo chiedo naturalmente alla Giunta - discutere il bilancio preventivo 1984 avendo fatto a monte in ogni singolo settore il rapporto tra spesa e i possibili risultati sul piano occupazione. Questa analisi renderà credibile l'obiettivo che il Presidente della Giunta ha annunciato all'atto del suo insediamento, ovvero l'obiettivo di creare 40.000 nuovi posti di lavoro entro il 1985. Questa analisi permetterà di capire anche quali saranno i settori produttivi da cui risulteranno i nuovi posti di lavoro e quindi di selezionare e priorizzare la spesa.
Il nostro Gruppo aveva espresso voto favorevole al bilancio di previsione del 1983; esprimerò voto favorevole anche sui provvedimenti che ci vengono proposti oggi, dichiarando fin d'ora che saremo estremamente più attenti e rigorosi nell'esame del bilancio di previsione del 1984, che non dovrà essere un atto di routine, ma dovrà qualificare la Regione, dare risposte reali nel campo dell'occupazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nerviani.



NERVIANI Enrico

Poiché sono nella condizione particolare di non essere in grado di prendere la parola sulla materia in discussione per non avere sulla stessa un'informazione compiuta, prendo la parola per dire di avere provato un sentimento di invidia per il collega Montefalchesi che è riuscito, in poche ore, in pochi minuti, a trovare motivi di così consistente opposizione al governo centrale che avrebbe colpa delle limitatezze del bilancio regionale e delle insufficienze tecniche dell'assestamento di bilancio che oggi viene in approvazione in Consiglio regionale. Ho sentito parlare di politica del rigore, di taglio di risorse agli Enti locali, tutte argomentazioni che avrei voluto leggere attentamente e motivatamente nella documentazione che la Giunta ci ha fornito ma che mi è stato impossibile esaminare.
Stamattina ho sentito anche parlare il Consigliere Biazzi di ampia consultazione per il bilancio preventivo 1984, ho sentito parlare di scavalcamento della Regione da parte degli organi centrali... Biazzi è uomo d'onore, quindi non dubito della sincerità del suo intervento, come non dubito della necessità della programmazione, ma di intenzioni sono lastricate le vie dell'inferno: la dimostrazione che di sole intenzioni si tratta in questo momento è che né consultazione, né nell'assoluta impossibilità di esprimere un giudizio su un tema così importante come l'assestamento del bilancio. Non è un fatto tecnico. Lo spostamento dei valori è considerevole, quindi merita una valutazione politica che pu venire solo dall'esame attento, ponderato, diligente della documentazione che viene proposta ai Consiglieri.
Se un fatto di questo genere fosse accaduto nei Consigli comunali delle città capoluogo delle nostre province, le opposizioni, qualunque esse fossero, si sarebbero scagliate pesantemente contro la Giunta incolpandola di scorrettezza, di incapacità di conduzione o cose di questo genere.
Sono sorpreso nel vedere che il Consiglio è poco indignato per questo fatto, che lo accetta in termini molto distesi, di fine democrazia anglosassone.
Io sono venuto qui con tutte le intenzioni di essere un Consigliere regionale diligente, di esprimere i giudizi su argomenti conosciuti, ma oggi non mi è stata data la possibilità di esserlo. Non sono affatto favorevole alle battaglie sulle procedure, so che spesso fanno perdere inutilmente tempo, quindi sarà brevissimo. Bisogna rilevare queste cose quando la forma diventa sostanza. Oggi la forma diventa consistentemente sostanza. Se non fosse perché questo significherebbe mancare di rispetto al Presidente della Giunta regionale e ai miei colleghi, non parteciperei alla votazione che si svolgerà fra breve, per la quale annuncio il mio voto negativo come già indicato dal Capogruppo Brizio.
Per correttezza parteciperò tuttavia a questa votazione ricordando per che sui metodi e sul diritto di esprimere il nostro giudizio fondatamente richiamerò la Giunta, qualunque essa sia, per tutto il tempo che sar seduto su questi banchi. D'altra parte non posso fare altro. Voter negativamente perché Brizio, che ha avuto più occasioni di me di valutare i documenti, ha suggerito di votare negativamente.
Così io farò, però a questi atti di fede sono poco abituato, sono atti di fede che provo fatica a fare persino nella professione della mia religione; quindi è bene che ne faccia pochi e che abbia maggiore possibilità di esaminare tutti i provvedimenti che sono all'ordine del giorno del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Viglione.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Sarò molto breve per ringraziare tutti i Consiglieri intervenuti.
Vorrei riuscire con le mie parole a stemperare la passione del Consigliere Nerviani, perché il rendiconto è il documento principale dal quale si evince la costruzione successiva dei documenti finanziari e venne presentato il 18 maggio. La legge finanziaria e l'assestamento di bilancio sono documenti tecnici che erano pronti e dovevano essere votati dopo il rendiconto ma gli avvenimenti relativi alla Giunta lo hanno impedito.
Questa seconda parte ha avuto un iter piuttosto breve. E' una materia che può essere difficile, che mi sono proposto di rendere più comprensibile attraverso un modello che la Giunta presenterà a settembre: finalmente qualsiasi cittadino sarà in grado di leggere il bilancio regionale e quindi non soltanto chi è avviato alle insidie che si nascondono dietro ogni parola. Nerviani ha una parte di ragione ed una parte di torto, come diceva mia nonna.
Il Consigliere Gastaldi ha puntualizzato alcune situazioni che si annodano ad interventi puntuali e rigorosi, d'altronde questa è la politica che il suo partito ha sempre condotto per avere una concezione chiara dell'amministrazione pubblica.
Brizio Gian Paolo, con molta lucidità e con molta freddezza, ha esaminato alcune notazioni del bilancio. E' vero, abbiamo fatto degli spostamenti e ci siamo dati una linea di rigore, ma di questo non dovete accusarci, perché quando siamo rigorosi in assoluto e non spendiamo neanche più una lira per le spese di rappresentanza non veniteci a dire che si deve spendere per la rappresentanza: nel momento in cui pratichiamo la virtù come ci insegnano i nostri testi evangelici, ci accusate che la pratichiamo. Anzi, dite che ci deve essere un inghippo perché non è possibile che noi pratichiamo la virtù.
Abbiamo chiuso molti telefoni e Marchini ci rimprovera che abbiamo fatto male. Il reclamò prima va in un senso, poi va nell'altro.
Marchini ci ha anche accusati di ruralismo. Attenzione! Vorrei sentire coloro che si richiamano, come me, al concetto del non ruralismo come era inteso durante il fascismo; noi non lo intendiamo in questo senso perch vogliamo l'avanzata dell'agricoltura. Dicendo così, siamo anche in grado di costruire Pontinia e Littoria, l'abbiamo già fatto.



CARAZZONI Nino

No, l'abbiamo fatto noi.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

C'è stata anche una riforma successiva, c'è stata la distribuzione delle terre dopo le lotte. Marchini dice che abbiamo sottratto i fondi dall'investimento industriale per trasferirli nell'agricoltura. Posso rispondergli che alcune somme sono state, in verità, dirottate ma erano somme che non si sarebbero pagate entro questi quattro mesi perché non ci sono domande, quindi era inutile mantenere lì una somma quando mancano i soldi per l'irrigazione.
In questi giorni abbiamo distribuito per l'irrigazione somme imponenti proprio grazie alla riorganizzazione interna del bilancio.
Da Montefalchesi non ho avuto critiche sul rigore e lo ringraziamo di questo.
Detto questo, passo brevemente ad un esame dei tre atti che stiamo votando.
I tre documenti finanziari che il Consiglio si appresta a discutere, ad appena venti giorni dall'elezione della nuova Giunta, sono la dimostrazione di due importanti dati di fatto: che la nuova Giunta è partita con decisione per recuperare il tempo perduto e che gli uffici regionali nonostante tutte le critiche ad essi mosse, hanno continuato a lavorare predisponendo gli atti nei limiti di quanto era a loro consentito. Tutto ciò è di buon auspicio, per il futuro.
Il primo documento all'ordine del giorno del Consiglio è il rendiconto dell'esercizio finanziario 1982.
Da un esame, seppur sommario, emerge che i residui passi, argomento sempre attuale quando si discute di conti pubblici, sono passati dai 362,5 miliardi del 1981 ai 372,1 miliardi del 1982 e quindi con un incremento che è in contrasto con l'andamento degli ultimi anni. Ciò però non è la conseguenza di un rallentamento dell'iter burocratico nella gestione della spesa bensì della mancanza di liquidità derivante dalla necessità per lo Stato di contenere il proprio disavanzo di cassa con conseguente limitazione dei trasferimenti di fondi dalla Tesoreria Centrale dello Stato alle casse della Regione.
Una riprova di quanto affermato è rappresentata dall'andamento dei residui attivi che dai 504,7 miliardi del 1981 sono passati ai 675,1 miliardi del 1982 con un'incidenza sul totale del bilancio regionale che è passata dai 18,4 % al 21 %, mentre i residui passivi sono passati, in percentuale, dal 13,2 % del 1981 all'11,9 % del 1982.
Quanto sopra senza tener conto dei casi anomali come gli investimenti della legge 151/81, legge per i trasporti, per i quali la Regione Piemonte ha impegnato tutta l'assegnazione di 31 miliardi prevista per il 1982, ne ha erogati ben 25 venendo poi a conoscenza, ma già nel corso del 1983 che per decisione centrale, l'assegnazione per il 1982 doveva considerarsi annullata e trasferita al 1986.
In questo caso la Regione, come è facile capire, ha anticipato di fatto 25 miliardi per conto dello Stato che riceveremo nel 1986.
Se quanto sopra viene considerato assieme alla decisione di ricorrere per il 1982, ad un'anticipazione di cassa di 40 miliardi, si capisce facilmente quali diseconomie deve sopportare la Regione e quali difficoltà abbia nel formulare le proprie proposte di bilancio.
Un'ulteriore prova del fatto che avremmo potuto contenere ulteriormente i residui passivi e costituita dai provvedimenti amministrativi di prelievo dal fondo di riserva di cassa, per 21 miliardi circa, riportati nella prefazione all'assestamento, per consentire il pagamento di residui passivi non previsti in sede di predisposizione del preconsuntivo e questo Brizio l'ha già rilevato l'altro giorno. Il che vuol dire, in altri termini, che lo stato dell'iter burocratico faceva supporre, a novembre 1982, che si sarebbe pagato in conto esercizio 1982, ma che la situazione di liquidità di tesoreria non ha consentito di pagare.
Qualcuno potrebbe obiettare che il totale dei residui passivi, per effetto delle economie dei fondi statali, è sottostimato rispetto alla situazione reale. A questo proposito voglio precisare che: 1) il meccanismo della non conservazione dei residui di stanziamento sui fondi statali è previsto dalla legge di contabilità 2) il raffronto è stato fatto con il 1981 e quindi con dati omogenei 3) nella quantificazione dei residui attivi si è tenuto conto del fatto che lo Stato eroga sulla base dell'utilizzazione regionale e che quindi, in alcuni casi, anche i residui attivi, sono sottostimati.
Tralascio il commento sugli altri dati che potete trovare anche nella relazione al rendiconto.
Voglio però sottolineare una cosa: si è più volte polemizzato sul fatto che la Regione non stipula i mutui previsti e che questo di conseguenza causa difficoltà addirittura nel dare copertura ai fondi statali da reimpostare ebbene, vorrei precisare che i mutui stipulati nel 1982 sono pari a 71,3 miliardi rispetto, ai 25,2 miliardi del 1981.
Vuol dire che questo, tutti lo perseguiamo, Brizio: tu ce l'hai indicato ci hai tracciato il solco e noi come vedi lo stiamo facendo, quindi andremmo a contrarre i mutui.
Oggi possiamo ancora contrarre 160 miliardi di mutui (e pian piano andremo a chiudere la partita dei mutui) specialmente per gli investimenti, per creare quei 40.000 posti di lavoro e per rientrare i 50.000 che sono in cassa integrazione.
Ciò dimostra una volontà della Regione di dare da un lato validità a quanto iscritto in bilancio e dall'altro di fare tutti gli sforzi possibili per procurarsi le necessarie disponibilità di cassa. Ciò però, e neanche a lungo andare, sarà causa di ulteriore rigidità del bilancio regionale. Su questo argomento avremo però - modo di ritornare in sede di discussione del bilancio di previsione per l'anno '84 che, almeno nelle sue linee essenziali, sarà approvato dalla Giunta regionale entro il 28 settembre prossimo.
Passando all'assestamento vorrei sottolineare che l'averlo chiamato assestamento "tecnico" non vuol dire che sia un assestamento senza scelte.
Ci impegniamo a presentare il bilancio per il 28 settembre. Credo che un metodo più democratico di questo non se ne conosca. Sono stati individuati i problemi più urgenti che erano rappresentati: dalla necessità di consentire il pagamento dei residui passivi non sistemati, per insufficienza di fondi, con i provvedimenti amministrativi di prelievo dal fondo di riserva di cassa; dalla necessità di consentire l'utilizzazione delle economie dei fondi statali reimpostati; dalla necessità di dare completa copertura agli enti strumentali della Regione e dalla necessità di risolvere problemi esplosivi quali quello delle cooperative lattiero casearie e del pronto intervento.
Perché dovremmo negare questo? Per esempio, l'ESAP aveva bisogno di dare una nuova forza ad un problema importante come quello del latte in Piemonte. Dalla Baviera stanno giungendo quantità immani di latte e voi pensate che la Baviera non eroghi agli agricoltori dei compensi? Ho i dati e ve li posso dare. Quando Strauss lo fa in Baviera tutti stanno zitti e battono i tamburi. Strauss può essere in passivo nella Baviera, ma Viglione deve essere attivo.
Mi rendo conto che è un assestamento delle "necessità" più che delle "speranze" ma anche i grandi problemi si risolvono con i "piccoli passi" che avvicinano, seppur lentamente, alla soluzione e che evitano sicuramente di fare il passo più lungo della gamba.
La "legge finanziaria" o quella che per analogia con la terminologia statale viene chiamata "legge finanziaria" ha i seguenti scopi: liberare risorse sul 1983 mediante slittamento di limiti di impegno e di autorizzazioni di spesa al 1984 dare applicazione alla legge regionale n. 20 del 1982 in materia di riordino dei servizi socio-assistenziali utilizzare risorse assegnate alla Regione per l'agricoltura altrimenti inutilizzabili per carenza di domande apportare alcune variazioni compensative all'assestamento consentire l'utilizzazione di assegnazioni statali a destinazioni vincolate.
Alcune delle cose dette sono anticipazioni degli emendamenti che verranno proposti rispetto al disegno di legge approvato dalla Giunta.
Per quanto riguarda le assegnazioni statali vincolate vorrei sottolineare che lo stesso scopo (iscrizione nel bilancio regionale) si sarebbe potuto ottenere mediante un atto amministrativo, mi è sembrato più giusto e corretto inserirle nella legge finanziaria sia per darne una più immediata conoscenza al Consiglio regionale sia per consentirne una più rapida utilizzazione.
L'assestamento è contenuto non perché non vogliamo fare le scelte, ma perché le risorse finanziarie sono scarse. Respingo la politica dei passi grandiosi che poi non si realizzano perché sono per le piccole iniziative ma vorrei che queste piccole iniziative si realizzassero in agricoltura per i prodotti della nostra terra. Ringrazio tutti gli intervenuti e per ultimo il relatore Biazzi, sempre preciso, tant'è vero che ha trovato degli errori nel bilancio del Consiglio regionale. Ha la fortuna di essere un ragioniere di banca, quindi la sua tecnica professionale è bene utilizzata qui. Ciò mi rallegra perché so di avere in lui un puntuale censore, anche della maggioranza.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARCHIARO



PRESIDENTE

Possiamo passare alla votazione del progetto di legge n. 315/bis: "Rendiconto dell'esercizio finanziario 1982".
Art. 1 (Approvazione del rendiconto) "Il rendiconto generale della Regione, per l'anno finanziario 1982, è approvato con le risultanze di cui alla presente legge.
Al rendiconto di cui al precedente comma è allegato, ai sensi dell'art. 13 della legge regionale 2/9/1974, n. 29, il conto consuntivo dell'Istituto Ricerche Economico Sociali del Piemonte per l'anno finanziario 1982 e il conto consuntivo dell'Azienda regionale 'Tenuta La Mandria' per l'anno finanziario 1982".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 51 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 1 è approvato.
Art. 2 (Entrate di competenza dell'esercizio finanziario 1982) "Le entrate tributarie, le entrate per quote di tributi statali, le entrate extra-tributarie, le entrate per alienazioni ed ammortamento di beni patrimoniali, le entrate per rimborso di crediti ed accensione di prestiti le entrate per contabilità speciali, per la competenza dell'esercizio finanziario 1982, risultano accertate dal rendiconto consuntivo del bilancio in L. 2.791.112.596.601.
Le entrate di cui al primo comma furono riscosse in L. 2.209.828.909.171 e rimasero da riscuotere in L. 581.283.687.430".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 51 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 2 è approvato.
Art. 3 (Spese di competenza dell'esercizio finanziario 1982) "Le spese dell'area di attività e delle aree di intervento, nonché delle contabilità speciali dell'esercizio finanziario 1982 risultano stabilite dal rendiconto consuntivo del bilancio in L. 2.687.483.060.776.
Le spese di - cui al precedente comma furono pagate in L. 2.387.709.056.980 e rimasero da pagare in L. 299.774.003.796".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 51 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 3 è approvato.
Art. 4 (Fondo cassa) "Il fondo cassa al termine dell'esercizio finanziario 1982 risulta di L.
649.980.296 come si deduce dal prospetto seguente: fondo di cassa all'1/1/1982 19.193.866.164 entrate complessive 2.613.293.452.700 totale 2.632.487.318.864 spese complessive 2.631.837.338.568 fondo di cassa al 31/12/1982 649.980.296".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 51 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 4 è approvato.
Art. 5 (Residui attivi dell'esercizio finanziario 1981 e precedenti) "I residui attivi degli esercizi finanziari precedenti risultano stabiliti alla chiusura dell'esercizio finanziario 1981, in L. 504.759.240.792.
I residui di cui al precedente comma sono stati riaccertati al 31/12/1982 in L. 504.564.633.228, riscossi in L. 403.464.543.529 e rimasti da riscuotere per L. 93.858.358.037".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 51 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 5 è approvato.
Art. 6 (Spese residue degli esercizi finanziari 1981 e precedenti) "I residui passivi degli esercizi finanziari precedenti risultavano, alla chiusura dell'esercizio finanziario 1981, in complessive L.
362.506.591.598.
I residui di cui al precedente comma sono stati riaccertati al 31/12/1982 in L. 316. 549.270.229, pagati per L. 244.128.281.588 e rimasero da pagare L. 72.420.988.641".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 51 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 6 è approvato.
Art. 7 (Residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 1982) "I residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 1982 risultano stabiliti, dal rendiconto consuntivo del bilancio, in L. 675.142.045.467 e si riferiscono per L. 581.283.687.430 alle somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate per la competenza propria dell'esercizio finanziario 1982 come risulta nel precedente art. 2 per L. 93.858.037, alle somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi finanziari 1981 e precedenti come risulta indicato nel precedente art. 5".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 51 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 7 è approvato.
Art. 8 (Residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 1982) "I residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 1982 risultano stabiliti, dal rendiconto consuntivo del bilancio, in L. 372.194.992.437. I residui di cui al precedente comma si riferiscono per L. 299.774.003.796 alle somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la competenza propria dell'esercizio finanziario 1982, come risulta indicato nel precedente art. 3 per L. 72.420.988.641 alle somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi finanziari 1981 e precedenti, come risulta nel precedente art. 6".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 51 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 8 è approvato.
Art. 9 (Avanzo finanziario) "L'avanzo finanziario dell'esercizio 1982 è di L. 303.597.033.326 così come risulta dal seguente prospetto: fondo di cassa 649.980.296 residui attivi 675.142.045.467 totale 675.792.025.763 residui passivi 372.194.992.437 avanzo finanziario 303.597.033.326".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 51 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 9 è approvato.
Art. 10 (Attività e passività finanziarie e patrimoniali) "La consistenza delle attività finanziarie e patrimoniali alla chiusura dell'esercizio finanziario per l'anno 1982 risulta stabilita nel relativo rendiconto generale in L. 777.900.870.494.
La consistenza delle passività finanziarie e patrimoniali alla chiusura dell'esercizio finanziario per l'anno 1982 risulta stabilita nel relativo rendiconto generale in L. 500.992.707.952.
L'eccedenza delle attività al 31 dicembre 1982 risulta di L.
276.908.162.542".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 51 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 10 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Moretti.



MORETTI Michele

Non ho preso la parola sui tre provvedimenti finanziari riservandomi di intervenire in sede di dichiarazione di voto per il Gruppo socialista.
E' un voto favorevole che tiene conto di quanto ha promesso il Presidente della Giunta sulla predisposizione del bilancio entro il 28 settembre di quest'anno, coinvolgendo tutti gli Enti locali della comunità piemontese. E questo è uno degli obiettivi che ci permetterà di impostare il bilancio valutando le necessità del territorio piemontese. Questi tre documenti sono stati presentati con una forma corretta, perché non si poteva predisporre l'assestamento di bilancio senza approvare prima il rendiconto tenendo conto che l'assestamento non è una semplice variazione di bilancio, ma si tratta di utilizzo dei fondi disponibili, operazione importante in un momento di crisi economica.
Con queste brevi considerazioni il Gruppo socialista si dichiara favorevole ai provvedimenti finanziari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Il nostro Gruppo non è intervenuto nel dibattito considerando esauriente e completa la relazione che a nome della maggioranza ha svolto il Consigliere Biazzi. Tuttavia in una dichiarazione breve riteniamo di segnare le ragioni del nostro consenso alla manovra finanziaria che viene portata in questa ultima seduta preferiale, riconoscendo prima il lavoro compiuto dalla Giunta e la disponibilità manifestata dalle altre forze politiche per riuscire a portare questo atto al voto.
Ritengo sia giusto proporre di approvare oggi l'assestamento di bilancio che ci permette nei prossimi tre mesi di centrare gli obiettivi che è possibile centrare in questo scorcio di anno solare e finanziario.
Ci pare una manovra realistica ed utile che contiene anche segnali di rigore e scelte obbligate. Ho la convinzione che inizi una fase nuova di cui abbiamo bisogno, è la fase della definizione di un quadro di riferimento generale, indispensabile per potere rappresentare il contributo che possiamo dare in questo momento di crisi. Quando parlo di quadro di riferimento mi riferisco alla presentazione del bilancio preventivo a fine settembre, che va di pari passo con l'impegno contenuto nel programma che ha dato vita a questa maggioranza, alla presentazione del programma delle cose concrete che si possono realizzare entro il 1985 e - aggiungo - alla presentazione del bilancio pluriennale e del piano di sviluppo ed ancora alla modifica della legge 56.
Il nostro voto è positivo in virtù di questo atto di realismo, di questi segnali di rigore.
Noi intendiamo dare al Consiglio tutto il nostro contributo perch questo governo si legittimi pienamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gastaldi.



GASTALDI Enrico

Durante la discussione generale ho fatto due osservazioni: una sul comportamento ed una sul contenuto tecnico e politico.
Non sarebbe onesto condizionare e far dipendere un voto su un documento legislativo dal comportamento.
Per quanto riguarda le osservazioni sul piano tecnico esse erano in parte, più che altro, inviti a correzioni di errori materiali, del tipo delle osservazioni che il collega Biazzi ha fatto stamane a proposito degli errori materiali che esistevano nel rendiconto del bilancio della Presidenza del Consiglio regionale, quindi non sufficienti per un voto negativo.
Quanto alle osservazioni politiche, nelle intenzioni della Giunta sugli investimenti futuri e sulla gestione delle spese avevo anche detto che da altri elementi traspariva una volontà di miglioramento.
Le parole e le spiegazioni del Presidente sui residui passivi, sui mutui, sui motivi di rigidità del bilancio, sulle scelte future, sono state mi pare - abbastanza chiare e per me persuasive.
Per cui, anche per queste osservazioni, non mi pare giustificato un voto assolutamente negativo. Il mio voto perciò, come avevo detto nell'intervento di inizio, non sarà favorevole, per i motivi spiegati nell'intervento stesso, ma di astensione su tutti i quattro documenti in esame.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

Confermiamo quanto abbiamo detto nel corso degli interventi: il nostro voto sarà negativo sul rendiconto, sulla legge finanziaria e sull'assestamento e sarà di astensione per il bilancio dell'ESAP che non abbiamo avuto modo di approfondire perché consegnatoci solo oggi.
Confermiamo il nostro orientamento anche dopo aver udito la replica interessante del Presidente e Assessore al bilancio perché riteniamo che si sono voluti accelerare i tempi e che si sono usati strumenti tecnici soltanto per riprendere limitati spazi di operatività, senza compiere quell'approfondimento sulla situazione finanziaria della Regione che per noi è preliminare e propedeutico a qualunque successiva impostazione di bilancio. Le scelte sono limitate e noi non crediamo che la carenza di scelte sia da attribuire alla scarsità di risorse. Il problema nasce a monte, bisogna correggere la rigidità del bilancio, cercare le vie per farlo in modo da ridare alla Regione possibilità di scelta e di interventi che ne giustifichino la presenza e che siano utili alla ripresa del Piemonte. Il primo atto della nuova Giunta regionale è sostanzialmente povero perché non dà il giusto valore ai problemi e alla via da percorrere per risolverli. Su queste basi anche l'approccio al bilancio 1984 non sarà tale da dare una spinta alla ripresa degli investimenti che è essenziale in questa difficile fase dell'economia piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carazzoni.



CARAZZONI Nino

Confermiamo quanto detto stamattina in sede di dibattito generale e confermiamo il voto negativo del nostro Gruppo sui tre documenti finanziari (rendiconto, assestamento, legge finanziaria).
Ci asterremo invece sul quarto provvedimento (bilancio dell'ESAP) in quanto abbiamo già dichiarato la nostra impossibilità materiale di esaminarlo nei tempi leciti.
Vogliamo aggiungere l'auspicio che, come promesso dal Presidente Viglione, sia consegnato in una forma leggibile ad ogni cittadino, oltrech a tutti i Consiglieri regionali, ma soprattutto sia consegnato per tempo e sottoposto alle necessarie e dovute consultazioni, il bilancio preventivo 1984.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Il Gruppo liberale ha già anticipato il voto negativo che viene confermato e rinvia le motivazioni a quelle esposte nel dibattito generale.
Esprimeremo voto negativo anche sul bilancio dell'ESAP per segnare la continuità della valutazione critica che il nostro partito ha sempre svolto in Commissione attraverso il suo rappresentante ing. Turbiglio.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'intero testo del progetto di legge n. 315/bis.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 52 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'intero testo della legge è approvato.
Passiamo ora alla votazione dell'articolato del progetto di legge n. 319: "Assestamento al bilancio per l'esercizio finanziario 1983".
Art. 1 "Nel bilancio di previsione per l'anno finanziario 1983 sono introdotti ai sensi dell'art. 43, terzo comma, della legge regionale 29/12/1981, n. 55 gli aggiornamenti e le variazioni allo stato di previsione dell'entrata e allo stato di previsione della spesa riportati nelle parti seconda, terza quarta e quinta di cui la presente legge si compone".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 1 è approvato.
Art. 2 "Il fondo di riserva di cassa di cui all'art. 40 della legge regionale 29/12/1981, n. 55, destinato a far fronte al maggior fabbisogno di cassa che si manifesti nell'ulteriore corso dell'esercizio finanziario 1983 sui singoli capitoli di spesa, è determinato in L. 12.044.591.301 ed è iscritto al capitolo n. 12900".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 2 è approvato.
Art. 3 "Sono approvati gli assestamenti dei bilanci di previsione per l'anno finanziario 1983 dell'Ente di Sviluppo Agricolo del Piemonte e dell'Azienda Regionale dei Parchi Suburbani già 'Azienda Regionale per la gestione della tenuta La Mandria' di cui alla parte sesta della presente legge".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 3 è approvato.
Art. 4 "A parziale modificazione ed integrazione dell'art. 12 della legge regionale 27/1/1983, n. 3, le spese al cui finanziamento è possibile provvedere mediante l'assunzione di mutui sono quelle iscritte nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1983 sui capitoli numero: 1000 - 1020 - 1060 - 1680 - 2190 - 2680 - 2703 - 2720 2730 - 2751 - 2913 - 2966 - 2970 - 2976 - 3020 - 3025 - 3060 - 3140 - 3150 3161 - 3170 - 3220 - 3450 - 3469 - 3575 - 3586 - 3610 - 3630 - 3650 3840 - 5025 - 5165 - 5175 - 5200 - 5205 - 5280 - 5285 - 5300 - 5386 - 5617 5640 - 5750 - 5756 - 5820 - 5849 - 5921 - 6010 - 6020 - 7110 - 7140 7260 - 7626 - 7745 - 7755 - 7760 - 7770 - 7780 - 7800 - 8370 - 8380 - 8405 - 8450 - 8465 - 8466 - 8480 - 8482 - 8530 - 8610 - 8900 - 8920 - 8930 8940 - 8960 - 9100 - 9130 - 9185 - 9255 - 9300 - 9406 - 9440 - 10100 - 10807 - 11165 - 11500 - 11505 - 11690 - 11695 - 11730 - 11765 - 11785 - 12600 - 12760". Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 4 è approvato.
Art. 5 "La presente legge regionale è dichiarata urgente ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell'art. 45 dello Statuto".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 5 è approvato.
Pongo ora in votazione l'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'intero testo della legge è approvato.
Passiamo ora alla votazione dell'articolato del progetto di legge n. 318: "Disposizioni finanziarie concernenti autorizzazioni di spesa per l'esercizio 1983 e 1984 e devoluzione di quote di assegnazioni statali nell'area di intervento agricoltura".
Art. 1 (Trasferimento al 1984 di quote di limiti di impegno iscritti nel bilancio per l'anno finanziario 1983) "E' autorizzato il trasferimento all'anno 1984 della decorrenza di quote di limiti di impegno iscritti nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1983, nell'ammontare ed ai capitoli di seguito indicati: L. 4.000.000.000 al cap. n. 6079 L. 286.702.421 al cap. n. 8965 L. 928.526.250 al cap. n. 9050".



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 1 è approvato.
Art. 2 (Contributi per programmi statali nel settore della viabilità) "Per l'anno 1984 ai fini dell'attuazione della legge regionale 27/1/1983 n. 4, è autorizzata la spesa di L. 6.000 milioni (cap. n. 6115)".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 2 è approvato.
Art. 3 (Devoluzione di quote delle somme assegnate ai sensi della legge 1/7/1977 n. 403) "Le somme assegnate alla Regione ai sensi dell'art. 1 della legge 1/7/1977 n. 403 ed iscritte allo stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1983 rispettivamente ai capitoli n. 2651, n. 3213 e n.
4195 nella misura di L. 131.279.374, L. 87.127.805 e L. 14.270.575 in termini sia di competenza che di cassa, sono devolute per gli interventi di cui all'art. 42 della legge regionale 12/10/1978, n. 63 ed iscritte al capitolo n. 3759 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1983.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Il Presidente della Giunta Viglione presenta il seguente emendamento sostitutivo dell'intero articolo: Art. 3 (Devoluzione di quote di assegnazioni statali nell'area di intervento agricoltura) "Le somme assegnate alla Regione ai sensi dell'art. 1 della legge 1/7/1977 n. 403 ed iscritte nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1983 rispettivamente al capitolo n. 2651 nella misura di L. 131.279.374 in termini di competenza e di cassa, al capitolo n. 2970 nella misura di L. 864.331.291 in termini di competenza e di L. 864.000.000 in termini di cassa, al capitolo n. 2973 nella misura di L. 5.690.000 in termini di competenza e di cassa, al capitolo n. 2974 nella misura di L.
103.691.197 in termini di competenza e di L. 103.000.000 in termini di cassa, al capitolo n. 3213 nella misura di L. 87.127.805 in termini di competenza e di cassa, al capitolo n. 4195 nella misura di L. 14.270.575 in termini di competenza e di cassa, sono devolute, per gli importi sopra indicati, come di seguito specificato: per gli interventi di cui all'art. 42 della legge regionale 12/10/1978 n. 63 ed iscritte al capitolo n. 3759 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1983, nella misura di L. 232.677.754 in termini di competenza e di cassa per gli interventi di cui agli artt. 14, 39, lettera a) e 45 della legge regionale 12/10/1978, n. 63 ed iscritte al capitolo n. 2755 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1983, nella misura di L. 864.331.291 in termini di competenza e di L. 864.000.000 in termini di cassa per gli interventi di cui all'art. 15 della legge regionale 12/10/1978 n. 63 ed iscritte al capitolo n. 2780 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1983, nella misura di L. 5.690.000 in termini di competenza e di cassa per gli interventi di cui all'art. 17 della legge regionale 12/10/1978 n. 63 ed iscritte al capitolo n. 2818 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1983, nella misura di L. 103.691.197 in termini di competenza e di L. 103.000.000 in termini di cassa.
Le somme assegnate alla Regione ai sensi degli artt. 8, lettera c) e 60 della legge 9/5/1975, n. 153 ed iscritte nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1983 al capitolo n. 3835 nella misura di L. 118.068.000 in termini di competenza e di cassa sono devolute agli interventi di cui all'art. 54 della legge 9/5/1975, n. 153 ed iscritte al capitolo n. 4206 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1983, nella misura di L. 118.068.000 in termini di competenza e di cassa.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
La parola al Presidente della Giunta Viglione.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Si tratta di assegnazioni statali nell'area di intervento dell'agricoltura, quindi sono fondi statali che noi recepiamo.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 31 voti favorevoli, 2 contrari e 20 astensioni.
Pongo in votazione il nuovo testo dell'art. 3.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 3 è approvato.
Il Presidente della Giunta Viglione presenta il seguente emendamento aggiuntivo: Art. 4 (Applicazione della legge regionale 23/8/1982, n. 20) "Ai sensi ed in applicazione degli artt. 34 e 40 della legge regionale 23/8/1982, n. 20, sono autorizzate le seguenti variazioni: gli stanziamenti, sia in termini di competenza che in termini di cassa dei capitoli n. 10041, n. 10120, n. 10121, n. 10160, n. 10380, n. 10385, n.
10401 e n. 10500, fatti salvi gli impegni già assunti e comunque nell'osservanza di quanto previsto dall'art. 35 della legge regionale 23/8/1982, n. 20, sono portati in aumento dello stanziamento del capitolo n. 10340 gli stanziamenti, sia in termini di competenza che in termini di cassa dei capitoli n. 10040, n. 10050, n. 10140, n. 10150, n. 10180, n. 10370, n.
10400 e n. 10405, fatti salvi gli impegni già assunti e comunque nell'osservanza di quanto previsto dall'art. 35 della legge regionale 23/8/1982, n. 20, sono portati in aumento dello stanziamento del capitolo n. 10350.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
La parola al Presidente della Giunta Viglione.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

La legge 23/8/1982, n. 20, sull'assistenza prevede una serie di determinazioni che abbiamo iscritto nei capitoli di bilancio.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Pongo in votazione il nuovo art. 4.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 4 è approvato.
Il Presidente della Giunta Viglione presenta il seguente emendamento aggiuntivo: Art. 5 (Variazioni allo stato di previsione dell'entrata) "Nello stato di previsione dell'entrata del bilancio per l'anno 1983 assestato, sono introdotte le variazioni di cui alla tabella A), allegata alla presente legge.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Pongo in votazione il nuovo art. 5.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 5 è approvato.
Il Presidente della Giunta Viglione presenta il seguente emendamento aggiuntivo: Art. 6 (Variazioni allo stato di previsione della spesa) "Nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno 1983 assestato, sono introdotte le variazioni di cui alla tabella b), allegata alla presente legge.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Pongo in votazione il nuovo art. 6.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 6 è approvato.
Il Presidente della Giunta Viglione presenta il seguente emendamento aggiuntivo: Art. 7 (Integrazione dell'elenco delle spese obbligatorie e d'ordine) "All'elenco n. 1 allegato allo stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1983, sono aggiunte le seguenti spese: capitolo n. 630 - spese ed oneri relativi a pubblicazioni a norma di legge di avvisi, inserzioni e documenti su giornali, riviste, gazzetta ufficiale bollettini ufficiali di altre Regioni capitolo n. 1640 - spese per il funzionamento degli uffici: stampati carta, cancelleria, corrispondenza postale e comunicazioni telegrafiche uso impianti telefonici, prestazioni di copiatura, rilegatura catalogazione, acquisto libri e riviste ed altre spese d'ufficio capitolo n. 11470 - spese per l'affitto, la pulizia, la custodia, la manutenzione e gli accessori dei locali per gli uffici ed i centri di formazione professionale capitolo n. 11480 - spese per il funzionamento degli uffici capitolo n. 12705 - interessi passivi per ritardati pagamenti".
La parola al Presidente della Giunta Viglione.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Un tempo le spese potevano essere fatte per deduzione o per induzione.
Oggi invece si è stabilito di specificare la natura dell'intervento (avvisi, inserzioni sui giornali e riviste). Non si lascia più nulla al caso o all'interpretazione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Pongo in votazione il nuovo art. 7.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 7 è approvato.
Il Presidente della Giunta Viglione presenta il seguente emendamento aggiuntivo: Art. 8 (Anticipazione regionale per pronto intervento a seguito di avversità atmosferiche) "In applicazione dell'art. 55 della legge regionale 12/10/1978, n. 63, è autorizzata l'anticipazione delle spese di pronto intervento previste dall'art. 18 della legge 23/12/1966, n. 1142 e dall'art. 1, lettera a) della legge 15/10/1981, n. 590.
Per i fini di cui al precedente comma sono istituiti, nel bilancio di previsione per l'anno finanziario 1983, i seguenti capitoli con le dotazioni a fianco indicate: capitolo n. 982 di entrata con la seguente denominazione: 'Assegnazione di fondi per far fronte ad interventi urgenti per la salvaguardia del patrimonio zootecnico' e con la dotazione di L. 34.000.000 in termini di competenza e di cassa capitolo n. 3852 di spesa con la seguente denominazione: 'Pronto intervento. Interventi urgenti per la salvaguardia del patrimonio zootecnico' e con la dotazione di L. 34.000.000 in termini di competenza e di cassa.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Pongo in votazione il nuovo art. 8.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 8 è approvato.
Il Presidente della Giunta Viglione presenta il seguente emendamento aggiuntivo: Art. 9 (Urgenza) "La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi del sesto comma dell'art. 45 dello Statuto".
Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Pongo in votazione il nuovo art. 9.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 9 è approvato.
Il Presidente della Giunta Viglione presenta ancora i seguenti altri emendamenti: 1) emendamento soppressivo: nell'allegato B) - Area di intervento 3, la variazione in meno sul capitolo n. 7451 è pari a L. 889.369.628 in termini di competenza e di cassa.
2) Emendamento aggiuntivo: nell'allegato B) - Area di intervento 5, dopo il capitolo n. 11470 è aggiunto il capitolo n. 11550 con una variazione in aumento di L. 559.000.000 in termini di competenza e di cassa.
Chi è favorevole al primo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Chi è favorevole al secondo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Pongo ora in votazione l'intero testo del progetto di legge n. 318.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 53 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'intero testo della legge è approvato.
Passiamo ora alla votazione dell'articolato del progetto di legge n. 320: "Integrazione alla legge regionale 27/1/1983, n. 3".
Articolo unico "Alla legge regionale 27/1/1983, n. 3, è aggiunto il seguente articolo n.
71: Articolo 71 - (Bilancio di previsione dell'Ente di Sviluppo Agricolo del Piemonte) - E' approvato il bilancio di previsione dell'Ente di Sviluppo Agricolo del Piemonte, per l'anno finanziario 1983, allegato alla presente legge".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 49 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 5 Consiglieri si sono astenuti 16 Consiglieri Il progetto di legge n. 320 è approvato.
Su questa questione è stato presentato da tutti i Gruppi un ordine del giorno.
La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Approviamo questo ordine del giorno, però osserviamo che è insolita questa procedura per richiamare la Giunta al rispetto delle leggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Il nostro Gruppo vota a favore dell'ordine del giorno che ho sottoscritto. Vorrei tra l'altro che rimanesse agli atti che la difesa e lo sviluppo del settore attraverso la gestione diretta dei produttori è l'obiettivo che si intende perseguire contestualmente all'autosufficienza finanziaria, in difetto della quale evidentemente si riapre il dibattito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carazzoni.



CARAZZONI Nino

Il nostro Gruppo voterà questo ordine del giorno al quale aveva dato un'adesione verbale in sede di Commissione. Quanto da lei riferito, signor Presidente, non è però esatto perché l'ordine del giorno non è stato sottoscritto da tutti i Gruppi.
Per cui d'ora in poi chiediamo che gli ordini del giorno ci vengano sottoposti per la firma, che in casi consimili nulla in contrario avremmo a concedere. Se invece si vuole lasciarci esclusi dalla firma, si dia che l'ordine del giorno è stato sottoscritto da una parte dei Gruppi.



PRESIDENTE

D'accordo. Le chiedo scusa.
La parola all'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura

La Giunta accoglie favorevolmente questo ordine del giorno che non è pleonastico. La vera lettura è stata data dal collega Marchini.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione tale ordine del giorno.
Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto delle difficoltà finanziarie nelle quali versano da tempo le aziende lattiero-casearie a suo tempo acquisite dall'ESAP considerata l'importanza che assume nell'ambito dell'agricoltura piemontese il settore zootecnico ed in particolare il comparto lattiero-caseario impegna la Giunta regionale a: 1) riferire al Consiglio regionale sull'esatta situazione finanziaria e produttiva di dette aziende entro il 30 settembre p.v.
2) proporre, contestualmente alla presentazione del bilancio di previsione per il 1984, misure idonee ad assicurare l'autosufficienza finanziaria delle aziende suddette e la loro destinazione entro la fine del 1983 al movimento cooperativo, come prevede la legge istitutiva dell'ESAP, allo scopo di assicurare, attraverso la gestione diretta dei produttori, la difesa e lo sviluppo del settore lattiero-caseario".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 49 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Esame progetto di legge n. 296: "Norme di attuazione del D.P.R. 20/12/1979 n. 761, in materia di procedure concorsuali e disciplina del rapporto di impiego del personale delle USSL"


PRESIDENTE

Il punto terzo all'ordine del giorno prevede l'esame del progetto di legge n. 296: "Norme di attuazione del D.P.R. 20/12/1979, n. 761, in materia di procedure concorsuali e disciplina del rapporto di impiego del personale delle USSL".
La parola al relatore, Consigliere Acotto.



ACOTTO Ezio, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la relazione al presente progetto di legge è stata presentata al Consiglio nella tornata precedente a quella odierna e quella che è allegata al testo consegnato ai Consiglieri ripercorre le linee della prima relazione e puntualizza alcuni aspetti relativi alle modifiche nel frattempo resesi necessarie. Quindi nell'introdurre l'argomento in discussione con la descrizione delle ragioni che hanno indotto a modificare una parte delle normative do per letta la relazione al progetto di legge in votazione.
In sede di Commissione stamane si è fatta una rilettura del precedente progetto di legge, alla luce delle conclusioni della tornata contrattuale che ha riguardato il personale del servizio sanitario nazionale e regionale, le osservazioni dell'organo di controllo alle Regioni che precedentemente avevano votato il progetto di legge sui concorsi, nel testo predisposto dal gruppo di coordinamento interregionale sui problemi del personale (e il testo antecedente a quello odierno era il frutto del lavoro di quel gruppo), ha consentito di introdurre alcune modifiche. Sono modifiche rese anche necessarie per le difficoltà attuative che una procedura concorsuale così complessa comporta alle Regioni che hanno già avuto la legge approvata.
Sono stati sciolti tutti quei rimandi, presenti nel precedente testo al contratto unico nel settore sanitario, in quanto nel frattempo questo è stato siglato e recepito con il decreto del Presidente della Repubblica 348 di quest'anno.
Sono stati inoltre modificati alcuni aspetti, soprattutto nei meccanismi di attuazione delle procedure concorsuali e di formulazione delle graduatorie, sia sulla base delle osservazioni fatte ad altre Regioni sia soprattutto per la necessità di attuare procedure concorsuali snelle giuridicamente certe e legittime e gestibili in termini di procedure informatiche. Sono stati inoltre alleggeriti alcuni articoli di eccessivo dettaglio che facevano pensare ad un contenuto nel testo legislativo di tipo regolamentare.
In conclusione si può affermare che l'impostazione e la sostanza del testo precedente sono rimaste integre in quello che attualmente proponiamo alla discussione ed al voto odierno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Devecchi.



DEVECCHI Armando

Il Gruppo D.C. ha approvato in Commissione il testo del progetto di legge. Si tratta di un provvedimento molto complesso, molto articolato che viene ad attuare una precisa disposizione di legge.
Abbiamo ancora alcune perplessità sull'efficacia del provvedimento allorché dispiegherà la sua attività; siamo tuttavia d'accordo nel votare a favore del progetto di legge stesso, perché i dipendenti del settore sanitario abbiano maggiore certezza nel posto di lavoro. L'esperienza ci dirà in quali articoli ed in quali settori dovrà essere modificato. Nello stesso tempo ci auguriamo che possa trovare una rapida attuazione e soprattutto l'approvazione da parte dell'autorità governativa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Assicuro il Consiglio della profonda consapevolezza con la quale stiamo affrontando una fase che forse ci porterà nel corso del 1984 a riflettere su questa vicenda.
I tempi di attuazione, dilazionati a causa delle ben note vicende, non ci hanno portato in una situazione scandalosa, perché il Piemonte è tra le poche Regioni ad aver approvato questo provvedimento.
Presso il Ministero un'apposita Commissione sta lavorando alla revisione della legge 761 che regolamenta i rapporti con il personale sanitario.
Con l'approvazione di questa legge potremo nel mese di gennaio per certi profili e nel mese di luglio per altri profili, procedere alla sperimentazione dei concorsi regionali. Sarà nostra cura riferire al Consiglio su questi temi e sui problemi che emergeranno a livello nazionale e sindacale per valutare le eventuali implicazioni che emergeranno in termini di modifica del provvedimento di legge.



PRESIDENTE

La discussione è conclusa.
Possiamo passare alla votazione del relativo articolato.
Art. 1 (Oggetto della legge) "La presente legge detta norme in attuazione del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761 e in riferimento al decreto del Ministro della Sanità 30/1/1982 concernente 'Normativa concorsuale del personale delle Unità Socio-Sanitarie Locali, in applicazione dell'art. 12 del decreto del Presidente della Repubblica. 20/12/1979, n. 761, in materia di procedure concorsuali e di rapporto di impiego del personale delle Unità Socio-Sanitarie Locali'.
Ai fini di cui alla presente legge il decreto del Ministro della Sanità 30/1/1982 concernente 'Normativa concorsuale del personale delle Unità Socio-Sanitarie Locali, in applicazione dell'art. 12 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761' viene di seguito denominato decreto ministeriale".



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 50 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Capo I Concorsi indetti ed espletati dalla Regione Art. 2 (Attivazione delle procedure concorsuali) "I Comitati di gestione delle Unità Socio-Sanitarie Locali attivano le procedure concorsuali presentando annualmente alla Giunta regionale richiesta di indizione ed espletamento dei pubblici concorsi per la copertura dei posti che risultino vacanti negli organici dei propri servizi e dei quali si renda necessaria la copertura, anche in relazione alle previsioni del programma di attività e spesa di cui all'art. 18 della legge regionale 10/3/1983, n. 7, rispettivamente: a) alla data del 1 gennaio di ogni anno per i posti delle diverse posizioni funzionali compresi nelle seguenti tabelle di cui all'allegato n. 1 al decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761: ruolo sanitario, tabelle A, B, C, D, E, F, G ruolo professionale, tabelle A, B, C, D ruolo tecnico, tabelle A, B, C ruolo amministrativo, tabella A b) alla data del 1 luglio di ogni anno per i posti delle diverse posizioni funzionali compresi nelle seguenti tabelle di cui all'allegato n. 1 al D.P.R. 20/12/1979, n. 761: ruolo sanitario, tabelle H, I, L, M, N, limitatamente al quadro I ruolo tecnico, tabelle D, E ruolo amministrativo, tabella B.
Ai fini della determinazione dei posti da mettere a concorso si considerano disponibili, oltre ai posti rispettivamente vacanti alle date di cui al precedente comma, quelli che si rendano vacanti, per collocamento a riposo o per i motivi di cui al quarto comma dell'art. 12 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, successivamente alle date stesse e fino alla scadenza del semestre successivo, rispettivamente, alle date di cui al primo comma dell'art. 3.
Le richieste di indizione dei concorsi per la copertura di posti di cui al precedente, primo comma devono pervenire alla Giunta regionale rispettivamente entro il 28 febbraio ed il 31 agosto di ogni anno.
Le richieste devono risultare da apposita deliberazione del Comitato di gestione nella quale devono figurare l'indicazione della spesa conseguente all'assunzione e le modalità di copertura della stessa, nonché i dovuti riferimenti alla vigente normativa in materia di assunzioni obbligatorie.
In mancanza di dette indicazioni la Giunta regionale non considera le relative richieste ai fini dell'indizione dei concorsi.
I posti vacanti alle date di cui al precedente primo comma e quelli di cui possa essere prevista la vacanza nei modi e nei tempi di cui al precedente secondo comma, per i quali non sia stata presentata nei termini e nei modi di cui al presente articolo richiesta di indizione di concorso, non possono essere coperti nei modi previsti dall'art. 13, commi terzo e quarto, del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761 né mediante pubblico concorso indetto ai sensi del successivo art. 4.
Per la copertura dei posti di cui al precedente comma, l'Unità Socio Sanitaria Locale potrà presentare apposita richiesta di indizione di concorso nel successivo anno".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 50 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Art. 3 (Indizione dei concorsi) "Il Presidente della Giunta regionale, sulla base delle richieste delle Unità Socio-Sanitarie Locali, indice con proprio decreto i concorsi successivamente al 28 febbraio e al 31 agosto rispettivamente per i posti di cui alle lettere a) e b) del primo comma del precedente articolo.
I concorsi sono unici per la copertura, nell'ambito delle diverse posizioni funzionali, dei posti della medesima disciplina o figure professionali ovvero, per gli assistenti medici e i veterinari collaboratori, dei posti appartenenti alla stessa area funzionale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 50 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Art. 4 (Indizione di concorsi per esigenze di carattere urgente) "Fuori dei termini di cui al precedente art. 2 il Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale, per motivate esigenze di carattere urgente che non possano essere soddisfatte mediante l'utilizzazione dell'ultima graduatoria o mediante personale trasferito o comandato, pu richiedere alla Giunta regionale l'indizione e l'espletamento di pubblici concorsi per la copertura di posti resisi vacanti successivamente ai termini di cui al primo comma del precedente art. 2 e dei quali non fosse possibile prevedere la vacanza ai sensi di quanto previsto al secondo comma dello stesso articolo.
La Giunta regionale indice apposito concorso solo nei casi in cui i posti vacanti non possano essere coperti mediante l'utilizzazione di graduatoria di pubblico concorso già espletato o in corso di espletamento.
Ai concorsi di cui al presente articolo si applicano le norme di cui all'art. 19 e seguenti della presente legge".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 50 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Art. 5 (Pubblicità dei bandi) "Le Unità Socio-Sanitarie Locali sono tenute, sulla base delle indicazioni della Giunta regionale, a dare la massima diffusione ai bandi di concorso in conformità alle norme del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761 e dell'art. 2, comma quinto, del decreto ministeriale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 50 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Art. 6 (Domande di ammissione) "Le domande di ammissione ai concorsi devono essere presentate, secondo le prescrizioni contenute nel bando, anche per quanto concerne l'eventuale ricorso a procedure per la gestione informatizzata dei concorsi direttamente all'Ufficio competente, ovvero inoltrate a mezzo del servizio pubblico postale.
Le domande devono essere accompagnate dall'indicazione delle Unità Socio Sanitarie Locali in cui il candidato è disposto a prestare servizio.
L'indicazione può comprendere una o più o tutte le Unità Socio-Sanitarie Locali, elencate in ordine preferenziale.
Chi sia inserito nella graduatoria dei vincitori e rifiuti un'assegnazione che rientri nell'elenco delle preferenze espresse, viene escluso dalla graduatoria.
Nei concorsi per personale medico i candidati devono indicare se sono disponibili ad accettare la nomina di posti per i quali sia prescritto il rapporto di lavoro a tempo pieno.
Per le domande presentate direttamente, l'Ufficio competente rilascerà apposita ricevuta.
Alla domanda di ammissione dovrà essere allegata, a pena di esclusione ricevuta del versamento della tassa di partecipazione del concorso".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 50 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
Art. 7 (Registrazione delle domande) "Per ciascun concorso è istituito apposito protocollo di arrivo delle domande.
Dopo la scadenza del termine stabilito nel bando per la presentazione delle domande, il responsabile dell'Ufficio competente e l'impiegato addetto alla registrazione procedono congiuntamente alla chiusura del protocollo.
Nel protocollo di arrivo sono altresì registrate, dopo la chiusura, le domande presentate oltre i termini".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 50 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
Art. 8 (Ammissione dei concorrenti) "L'ammissione dei concorrenti è disposta con decreto dell'Assessore regionale alla sanità a ciò delegato. Con lo stesso provvedimento è disposta altresì la non ammissione dei concorrenti che, in base alle dichiarazioni contenute nelle domande, risultino privi dei requisiti prescritti e di quelli le cui domande siano irregolari o pervenute fuori termine.
Ai sensi dell'art. 5, comma secondo, del decreto ministeriale, costituisce motivo di esclusione, salvo quanto previsto dallo stesso decreto, l'essere iscritto nei ruoli nominativi della Regione, nella stessa posizione funzionale, per la medesima disciplina o figura professionale cui si riferisce il concorso.
Durante il triennio di formazione, il personale appartenente alle posizioni funzionali di assistente medico e veterinario collaboratore può partecipare ai concorsi a posti di pari posizione in area funzionale diversa da quella di appartenenza".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 50 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
Art. 9 (Commissione di sorteggio) "Il Presidente della Giunta regionale, nel decreto con cui procede alla nomina della Commissione di sorteggio prevista dall'art. 7 del decreto ministeriale, individua il funzionario al quale affidare la presidenza della Commissione stessa e indica, ove occorra, le Regioni limitrofe i cui ruoli nominativi regionali devono essere utilizzati per assicurare che il sorteggio venga effettuato fra un numero di iscritti non inferiore a dieci e provvede all'integrazione degli elenchi nazionali dei professori universitari prevista dal quarto comma del sopracitato art. 7".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 50 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
Art. 10 (Procedura per il sorteggio) "Il sorteggio dei componenti delle Commissioni esaminatrici si svolge alla presenza di tutti i membri della Commissione di sorteggio, secondo modalità e procedure stabilite con deliberazione della Giunta regionale.
Le operazioni di sorteggio si svolgono, di norma, in seduta unica per la composizione di tutte le Commissioni esaminatrici dei concorsi indetti in ciascuna sessione. Tutte le operazioni sono pubbliche e devono risultare da apposito verbale.
Le disposizioni del presente articolo si applicano anche per sorteggio dei professori universitari e per i sorteggi da effettuarsi da elenchi diversi dai ruoli nominativi regionali nei casi previsti dall'art. 7 del decreto ministeriale, nonché per i sorteggi da effettuarsi, in via sostitutiva, ai sensi dell'art. 6, quinto comma, dello stesso decreto.
Gli elenchi nominativi diversi dai ruoli nominativi regionali debbono essere esposti, debitamente numerati, prima del sorteggio, nel locale in cui si svolgono le estrazioni.
La data ed il luogo del sorteggio devono essere notificati mediante pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione, che deve avere luogo almeno 30 giorni prima della data stabilita per il sorteggio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 50 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
Art. 11 (Commissioni esaminatrici) "Le Commissioni esaminatrici sono nominate dal Presidente della Giunta regionale con proprio decreto.
Per assicurare l'osservanza delle norme di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, sulla periodicità annuale dei concorsi ed il rispetto dei termini previsti dal decreto ministeriale per la conclusione delle procedure concorsuali, il Presidente della Giunta regionale può delegare la funzione di Presidente delle Commissioni a Consiglieri regionali o a membri dei Comitati di gestione delle Unità Socio Sanitarie Locali della Regione.
Per i fini di cui al precedente secondo comma, a Segretario delle Commissioni esaminatrici, delle Sottocommissione e dei Comitati di cui all'art. 6 del decreto ministeriale possono essere nominati anche funzionari amministrativi delle Unità Socio-Sanitarie Locali appartenenti ai profili professionali di direttore amministrativo o collaboratore amministrativo.
Della Commissione esaminatrice non possono far parte coloro che hanno presentato domanda di trasferimento per i posti messi a concorso.
Il Segretario della Commissione provvede a tutti i compiti previsti dal decreto ministeriale, nonché ad ogni altro adempimento utile ad assicurare il corretto e tempestivo svolgimento dei lavori secondo le disposizioni impartite dal Presidente della Commissione. Cura, altresì, la predisposizione delle sedi di esame e delle attrezzature ed il reperimento del personale necessario alla Commissione per l'attività della stessa.
L'Assessore regionale alla sanità è delegato ad individuare le Unità Socio Sanitarie Locali tenute a fornire i supporti necessari al regolare svolgimento delle procedure concorsuali, nonché a mettere a disposizione il personale per l'attività delle Commissioni. Eventuali spese anticipate dalle Unità Socio-Sanitarie Locali sono a carico della Regione.
Ai componenti e al Segretario delle Commissioni esaminatrici è riconosciuta parità di trattamento in relazione alle funzioni assolte.
Le norme di cui al presente articolo si applicano anche all'apposita Commissione prevista dall'art. 41, comma quarto, del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 50 Consiglieri L'art. 11 è approvato.
Art. 12 (Comitati per il lavoro di vigilanza e di raccolta degli elaborati) "I Comitati di cui all'art. 6, comma ottavo, del decreto ministeriale sono nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale, anche su richiesta del Presidente della Commissione esaminatrice, e sono composti da non meno di tre dipendenti della Regione o delle Unità Socio-Sanitarie Locali, di cui uno con funzioni di Segretario".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 50 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
Art. 13 (Notifica del calendario e della sede degli esami) "La notifica del calendario e della sede degli esami va effettuata ai singoli concorrenti tramite lettera raccomandata con avviso di ricevimento.
Il bando di concorso può prevedere che la notifica ai candidati della sede e del calendario delle prove d'esame sia effettuata mediante pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione".
Il Consigliere Ferrari presenta il seguente emendamento: sopprimere il secondo comma dell'articolo.
La parola al Consigliere Ferrari.



FERRARI Maria Sofia

Ritengo che, per quanto sia possibile, la Regione debba alleggerire e facilitare l'accesso dei cittadini ai concorsi, per questo chiedo la soppressione del secondo comma dell'art. 13.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

L'emendamento non è ancora stato formalizzato. Abbiamo posto questa domanda all'Assessore, sulla base della risposta procederemo alla formalizzazione dello stesso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Della questione si è già parlato. La Giunta non è d'accordo e spiego perché.
Il bando di concorso viene pubblicato sul Bollettino Ufficiale e non è proponibile una divulgazione a livello nazionale. Ho già detto che non intendiamo ricorrere al secondo comma dell'art. 13, ma occorrerà attuare la gestione informatica del meccanismo concorsuale che è un obiettivo indicato in uno degli articoli, ma che non è detto possa essere facilmente realizzato. La Regione Toscana in questi giorni ha ricevuto 35.000 domande di partecipazione ad un concorso. E' ovvio che la gestione dei concorsi di questo genere (si pensi solo alla trasmissione con raccomandata e ricevuta di ritorno delle comunicazioni) rischia di inficiare la legittimità del concorso stesso.
Il meccanismo concorsuale è dato dalla legge nazionale, ma per i concorsi regionali ha delle altre complicazioni che voglio risparmiare ai colleghi. E' giusta l'osservazione evidenziata dalla collega Ferrari sull'accessibilità ai concorsi, se però escludiamo di ricorrere a questa ipotesi, le vicende del 1984 ci permetteranno di dare una parola definitiva su questa questione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia

Le motivazioni fornite dall'Assessore Bajardi mi paiono convincenti ed in questo spirito abbiamo superato le perplessità che avevamo su alcuni punti della legge.
Tale provvedimento richiederà una fase sperimentale di applicazione per poter individuare gli eventuali correttivi. E' chiaro che allargando la possibilità di concorrere se è da un lato giusto sul piano nazionale ipotizza dimensioni concorsuali così complesse e così farraginose da creare dei problemi, tenendo conto che quei concorrenti che arrivassero da altre regioni avrebbero poi necessità di trasferimento. Poiché la normativa è omogenea, una procedura analoga dovrebbe essere adottata dalle altre Regioni.
Siamo favorevoli alla votazione dell'articolo così com'è stato presentato con l'impegno di verificare entro un tempo ragionevole i problemi che potranno sorgere dall'applicazione di questa norma.



PRESIDENTE

Il Consigliere Ferrari intende ritirare la proposta o formalizzarla con un emendamento scritto?



FERRARI Maria Sofia

Prendo atto della dichiarazione dell'Assessore che per il 1984 non usufruirà di questa norma; verificheremo entro l'anno prossimo i risultati.
Ritiro pertanto l'emendamento e dichiaro di astenermi su questo articolo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'art. 13 nel testo originario.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 47 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 13 è approvato.
Art. 14 (Approvazione della graduatoria e dichiarazione dei vincitori) "Al termine dei lavori della Commissione esaminatrice il Presidente trasmette i verbali ed ogni altro atto del concorso all'Assessore regionale alla sanità.
L'Assessore regionale sala sanità a ciò delegato, riconosciuta la regolarità degli atti, provvede mediante decreto alla loro approvazione e alla dichiarazione dei vincitori.
Il decreto di cui al precedente comma è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 14 è approvato.
Art. 15 (Posti conferibili) "Sono conferiti secondo l'ordine di graduatoria e in base alle preferenze espresse: a) i posti messi a concorso non coperti mediante trasferimenti ai sensi dell'art. 40 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n.
761 b) i posti resisi vacanti e disponibili a seguito di trasferimento ai sensi dell'art. 40 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979 n. 761 c) i posti che successivamente alle date di cui all'art. 2, primo comma e fino alla data di inizio delle prove d'esame si siano resi vacanti esclusi quelli di nuova istituzione, e per i quali l'Unità Socio-Sanitaria Locale abbia presentato richiesta di copertura entro 30 giorni dal verificarsi della vacanza d) i posti, ricoperti da personale appartenente ad ordini religiosi convenzionati con l'Unità Socio-Sanitaria Locale che abbia lasciato il servizio entro la data di inizio delle prove d'esame per disdetta o per altro motivo e non venga sostituito, per i quali l'Unità Socio-Sanitaria Locale abbia presentato richiesta di copertura entro 30 giorni dal verificarsi della vacanza. I bandi di concorso devono recare l'espressa precisazione che il numero dei posti messi a concorso potrà essere ridotto: a) per i casi in cui venga disposto il trasferimento di personale non appartenente ad Unità Socio-Sanitarie Locali della Regione, il quale abbia titolo al trasferimento stesso in forza di particolari disposizioni di leggi statali b) per i casi di riammissione di cui al successivo art. 39.
Il Presidente della Giunta regionale, dopo l'assegnazione del posto agli aventi titoli al trasferimento, accerta, con proprio decreto, il numero dei posti conferibili in ciascuna Unità Socio-Sanitaria Locale ai fini dell'assegnazione dei vincitori ai sensi del successivo art. 16".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 15 è approvato.
Art. 16 (Assegnazioni dei vincitori) "Il Presidente della Giunta regionale dispone l'assegnazione dei vincitori secondo la graduatoria formulata dalla Commissione esaminatrice e in base alle preferenze espresse dai candidati, alle Unità Socio-Sanitarie Locali in cui risultino posti da conferire dopo i trasferimenti previsti dall'art.
24 della presente legge.
Sono esclusi dall'assegnazione i candidati dichiarati vincitori che abbiano rinunciato al con ferimento del posto e quelli che non abbiano formulato preferenze per le Unità Socio-Sanitarie Locali in cui risultano posti da conferire o che abbiano formulato preferenze per posti conferibili già assegnati ad altri candidati".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 16 è approvato.
Art. 17 (Utilizzazione della graduatoria) "Nei casi di cui al secondo comma del precedente art. 16 la Giunta regionale conferisce ai candidati dichiarati idonei, secondo l'ordine della graduatoria e in base alle preferenze espresse, i posti non assegnati.
Entro un anno dall'approvazione della graduatoria le Unità Socio-Sanitarie Locali possono richiedere alla Giunta regionale, nel termine di 30 giorni dalla disponibilità, l'assegnazione di candidati idonei per la copertura dei posti resisi disponibili per rinuncia o decadenza dei vincitori ad avvenuta assegnazione, e dei posti resisi vacanti successivamente all'espletamento delle procedure di cui al precedente art. 16, comma primo lettere a) e b), esclusi quelli di nuova istituzione, nonché quelli gi à individuati ai fini dell'indizione dei concorsi ai sensi del precedente art. 2.
Le assegnazioni di cui al precedente comma vengono effettuate secondo l'ordine della graduatoria e in base alle preferenze espresse, con provvedimento da adottarsi con scadenza semestrale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 17 è approvato.
Art. 18 (Conferimento dei posti ed assegnazione dei vincitori di concorsi a posti di personale laureato appartenente alle posizioni funzionali apicali) "Nei concorsi a posti di personale laureato appartenente a posizioni funzionali apicali l'apposita Commissione di cui all'art. 41, comma quarto del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, formula la graduatoria unica, composta dai vincitori del concorso e dagli interessati al trasferimento, per la copertura dei posti messi a concorso, di quelli resisi vacanti successivamente all'indizione del concorso nei casi previsti dal precedente art. 15, art. c), nonché di quelli che si rendano disponibili a seguito dei trasferimenti.
In caso di conferimento di posto a personale non appartenente ad Unità Socio-Sanitaria Locale della Regione che abbia titolo al trasferimento in forza di particolari disposizioni di leggi statali, dalla graduatoria unica viene escluso l'ultimo dei concorrenti dichiarato vincitore del pubblico concorso.
I posti non coperti mediante l'utilizzazione della graduatoria unica, di cui al precedente primo comma, sono assegnati agli idonei del pubblico concorso, secondo l'ordine della relativa graduatoria e in base alle preferenze espresse.
Ai fini dell'utilizzazione della graduatoria a norma del precedente art.
17, la Commissione procede alla formulazione di apposita graduatoria per titoli comprendente gli interessati al trasferimento che non l'abbiano ottenuto e, secondo l'ordine della graduatoria del concorso, concorrenti dichiarati idonei in numero pari a quello dei posti da conferire".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 18 è approvato.
Art. 19 (Riserva di posti in favore di personale già in servizio presso strutture private convenzionate) "Il personale già in servizio a rapporto di impiego continuativo presso strutture private convenzionate con Unità Socio-Sanitarie Locali della Regione che cessino il rapporto convenzionale ha titolo alla riserva di posti prevista dall'art. 15 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761.
A tali fini gli interessati devono allegare alla domanda di partecipazione al concorso, o alla selezione per chiamata diretta, la documentazione comprovante la sussistenza delle condizioni che danno loro titolo alla riserva di posto. Detta documentazione è costituita: a) da una dichiarazione del legale rappresentante della struttura privata convenzionata da cui risulti il servizio a rapporto di lavoro continuativo ai sensi degli artt. 2096 e seguenti del Codice Civile per almeno due anni, nonché l'intervenuto licenziamento - entro il biennio precedente la data del bando - per i motivi di cui al primo comma del presente articolo b) da un'attestazione rilasciata dal Presidente del Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale convenzionata con la struttura privata comprovante la cessazione del rapporto convenzionale.
La percentuale dei posti messi a concorso da riservare al personale di cui ai precedenti commi è stabilita nei bandi di concorso nei limiti di cui al primo comma dell'art. 15 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, dall'organo competente a indire il concorso.
Le norme previste dal presente articolo si applicano anche al personale di cui all'ultimo comma del citato art. 15 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 19 è approvato.
Art. 20 (Inquadramento del personale medico e veterinario al termine del triennio di formazione) "Ai fini dell'inquadramento nei posti vacanti di assistente medico e di veterinario collaboratore, al termine del triennio di formazione il Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale nomina una specifica Commissione per ciascuna area funzionale, nella seguente composizione: il Presidente del Comitato di gestione o un componente da lui delegato: Presidente il coordinatore sanitario: Componente tre dipendenti appartenenti a posizione funzionale apicale nell'area funzionale interessata: Componenti un funzionario amministrativo in possesso di qualifica per la quale sia richiesto il diploma di laurea: Segretario.
Se gli appartenenti alla posizione funzionale apicale dell'area funzionale interessata sono in numero superiore a tre, il Comitato di gestione procede all'individuazione tenendo conto dell'esigenza che nella Commissione siano rappresentate discipline diverse e, in particolare, rappresentanti delle discipline a cui appartengono i posti sui quali deve essere effettuato l'inquadramento.
Se i dipendenti appartenenti alla posizione funzionale apicale dell'area funzionale interessata sono in numero inferiore a tre, il Comitato di gestione procede all'integrazione con personale di altra Unità Socio Sanitaria Locale della Regione.
La Commissione formula proposte al Comitato di gestione per il definitivo inquadramento a domanda, nei posti di organico vacanti nei diversi reparti di specialità, servizi e settori di attività nei quali è articolata l'area funzionale secondo le modalità e i criteri previsti dall'art. 17, comma quinto, del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 20 è approvato.
Capo II Trasferimenti Art. 21 (Pubblicizzazione dei posti disponibili) "Ai fini dei trasferimenti di cui all'art. 40 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, la Regione, all'atto dell'indizione dei pubblici concorsi, pubblica sul Bollettino Ufficiale i posti messi a concorso disponibili nelle diverse Unità Socio-Sanitarie Locali, ai fini di cui al secondo comma del citato articolo.
Per i posti di personale medico deve essere data indicazione di quelli compresi in strutture, divisioni o servizi per i quali, ai sensi dell'art.
47, comma sesto, della legge 23/12/1978, n. 833, è prescritto il rapporto di lavoro a tempo pieno; per i posti di assistente medico e di veterinario collaboratore deve essere indicata rispettivamente la disciplina e l'area funzionale cui i posti stessi si riferiscono. Le Unità Socio-Sanitarie Locali sono tenute a provvedere alla diffusione dei bandi di trasferimento in conformità alle disposizioni della Giunta regionale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 21 è approvato.
Art. 22 (Domande di trasferimento) "Le domande di trasferimento ad altre Unità Socio-Sanitarie Locali della Regione, redatte in carta semplice ed in duplice copia, sono indirizzate al Presidente della Giunta regionale e, per conoscenza, al Presidente del Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale di appartenenza.
La firma in calce alla domanda deve essere autenticata nei modi di legge.
Il termine per la presentazione delle domande di trasferimento scade il trentesimo giorno dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale dei posti vacanti e disponibili ai sensi del precedente art. 20. Qualora detto giorno sia festivo, il termine è prorogato alla stessa ora del primo giorno successivo non festivo.
Per le modalità di presentazione e registrazione delle domande di trasferimento si applicano le norme di cui ai precedenti artt. 6 e 7.
Il personale allega alla domanda di trasferimento tutta la documentazione relativa ai titoli che ritenga opportuno presentare agli effetti della formazione della graduatoria.
La domanda di trasferimento è unica e revocabile entro 30 giorni dalla data di presentazione.
Nella domanda devono essere indicate le sedi disponibili richieste, secondo l'ordine di preferenze.
Il personale medico è tenuto a precisare se la domanda si riferisce anche a posti per i quali, ai sensi dell'art. 47, comma sesto, della legge 23/12/1978, n. 833, è prescritto il rapporto di lavoro a tempo pieno.
Può presentare domanda di trasferimento il personale iscritto nei ruoli nominativi regionali che abbia superato favorevolmente il periodo di prova e che non abbia ottenuto un trasferimento nel biennio precedente la data di scadenza del termine per la presentazione delle domande.
Il personale appartenente alle posizioni funzionali di assistente medico e di veterinario collaboratore può presentare domanda di trasferimento solo per posti ricadenti nell'area funzionale di appartenenza ed il trasferimento è disposto secondo l'ordine di anzianità nella posizione funzionale nell'area di appartenenza.
Può presentare domanda di trasferimento anche il personale di ruolo dipendente da istituti, enti ed istituzioni aventi sede nel territorio della Regione che abbia titolo al trasferimento in forza di particolari disposizioni di leggi statali".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 22 è approvato.
Art. 23 (Graduatoria dei trasferimenti) "Prima dell'inizio delle prove d'esame dei singoli concorsi pubblici devono essere predisposte le graduatorie del personale che abbia presentato richiesta di trasferimento ai sensi dell'art. 40 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761.
Per il personale laureato appartenente alle posizioni funzionali intermedie, alla formazione delle graduatorie provvede la stessa Commissione costituita per il rispettivo concorso, in relazione ai titoli posseduto dagli aspiranti, da valutarsi in conformità ai criteri stabiliti per rispettivi concorsi di assunzione. Il relativo verbale è trasmesso alla Giunta regionale per l'approvazione.
Per il restante personale, alla formazione delle graduatorie provvede la Giunta regionale, secondo l'ordine di anzianità degli aspiranti nella posizione funzionale di appartenenza.
Le graduatorie di cui ai precedenti commi sono approvate con deliberazione della Giunta regionale.
In caso di parità di punteggio o di anzianità di servizio si applicano, per le preferenze, le norme vigenti per i concorsi a posti dell'Amministrazione civile dello Stato.
Con lo stesso provvedimento la Giunta regionale dispone l'assegnazione all'Unità Socio-Sanitaria Locale degli aventi titolo al trasferimento per l'adozione, entro 60 giorni, della deliberazione di nomina da parte del Comitato di gestione.
Alla nomina nel posto di cui è titolare il trasferendo, va data decorrenza dalla data di immissione in servizio del vincitore del corrispondente concorso; ovvero, nel caso in cui l'Unità Socio-Sanitaria Locale di provenienza partecipi nulla osta al trasferimento anticipato, dalla data che è fissata nel provvedimento di nomina da parte del Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale ricevente.
Il provvedimento della Giunta regionale è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 23 è approvato.
Art. 24 (Copertura dei posti che si rendono vacanti a seguito dei trasferimenti) "I posti resisi disponibili a seguito dell'assegnazione per trasferimento del titolare ad altra Unità Socio-Sanitaria Locale sono conferiti dalla Giunta regionale ai candidati dichiarati idonei nel relativo concorso secondo l'ordine della graduatoria".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 24 è approvato.
Capo III Selezioni delegate alle Unità Socio-Sanitarie Locali Art. 25 (Delega alle Unità Socio-Sanitarie Locali dell'effettuazione delle selezioni per le assunzioni per chiamata diretta) "Ai sensi del secondo comma dell'art. 9 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, è delegata alle singole Unità Socio Sanitarie Locali la selezione per le assunzioni del personale appartenente ai seguenti profili professionali: Ruolo Sanitario Tabella I, quadro secondo, profilo professionale: operatori professionali di seconda categoria Tabella N, quadro secondo, profilo professionale: operatori professionali di seconda categoria.
Ruolo Tecnico Tabella F, profilo professionale: operatori tecnici Tabella G, profilo professionale: agenti tecnici.
Ruolo Amministrativo Tabella C, profilo professionale: coadiutori amministrativi Tabella D, profilo professionale: commessi.
I relativi atti sono adottati dal Comitato di gestione dell'Unità Socio Sanitaria Locale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 25 è approvato.
Art. 26 (Individuazione dei posti ricopribili) "Con periodicità annuale il Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale individua i posti vacanti e disponibili al 30 giugno negli organici dei propri servizi che intenda ricoprire ai sensi del precedente art. 25.
L'individuazione è effettuata con apposita deliberazione da adottarsi entro il successivo 15 luglio, nella quale devono essere indicate la spesa conseguente all'assunzione e la modalità di copertura della stessa.
Ai fini di cui al primo comma sono considerati vacanti anche i posti che si renderanno tali per collocamento a riposo o per i motivi di cui all'art.
12, quarto comma, del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979 n. 761, entro il successivo 31 dicembre".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 26 è approvato.
Art. 27 (Posti disponibili per i trasferimenti - Termine per la comunicazione alla Giunta regionale) "Ai fini delle procedure di trasferimento di cui all'art. 40 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, l'Unità Socio-Sanitaria Locale comunica, entro il 31 luglio, alla Regione - Assessorato alla sanità l'elenco dei posti disponibili che intenda ricoprire ai sensi del precedente art. 25.
Si considerano disponibili, ai fini del bando di trasferimento i posti individuati ai sensi del precedente art. 26, detratti quelli riservati agli aventi titolo al collocamento obbligatorio.
L'Assessore regionale alla sanità provvede con le norme e le procedure di cui agli artt. 21, 22 e 23 della presente legge".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 27 è approvato.
Art. 28 (Indizione e pubblicazione delle selezioni) "Il Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale entro e non oltre 30 giorni dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione del provvedimento della Giunta regionale che dispone l'assegnazione ai fini dei trasferimenti, indice la selezione per la copertura: a) dei posti individuati ai sensi del precedente art. 29 e non coperti mediante trasferimento b) dei posti resisi vacanti a seguito di trasferimento, dei quali ritenga necessaria la copertura.
Il bando di selezione è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione: Il Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale provvede altresì a dare idonea pubblicità al bando e a notificarlo agli enti cui compete per legge il collocamento obbligatorio.
Nelle selezioni per la copertura di posti per i quali, a norma di legge siano richiesti specifici titoli abilitativi per l'ammissione è richiesto oltre il possesso dei titoli di studio di cui all'art. 159, secondo comma del decreto ministeriale, anche del prescritto titolo abilitativo".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 28 è approvato.
Art. 29 (Commissione esaminatrice) "La Commissione esaminatrice è nominata dal Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale ed è così composta: Presidente: il Presidente, o un componente del Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale, suo delegato Componente: un impiegato o un rappresentante della Regione, designato dall'Assessore regionale alla sanità; due dipendenti di ruolo del profilo professionale cui si riferisce il concorso, di cui uno sorteggiato dal ruolo nominativo regionale ed uno designato dalle organizzazioni sindacali territoriali di competenza; un dipendente dell'Unità Socio-Sanitaria Locale appartenente al profilo professionale del posto da ricoprire, designato dal Comitato di gestione Segretario: un funzionario amministrativo dell'Unità Socio-Sanitaria Locale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 29 è approvato.
Art. 30 (Norme applicabili) "Per quanto non espressamente disciplinato dal presente Capo, alle procedure di assunzione di cui all'art. 28 della presente legge si applicano, in quanto compatibili, .le norme in materia di assunzione di personale cui al decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761 e le disposizioni di cui al Capo I della presente legge".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 30 è approvato.
Capo IV Incarichi e supplenze presso le Unità Socio-Sanitarie Locali Art. 31 (Incarichi su posto vacante) "Nelle more dell'espletamento dei concorsi di assunzione, le Unità Socio Sanitarie Locali, sentito il Consiglio dei delegati dell'USSL e le organizzazioni sindacali interessate, possono conferire incarichi temporanei per la copertura di posti vacanti per i quali sia stata disposta l'attivazione della procedura concorsuale, qualora non sia stato possibile ricoprire i posti stessi entro tre mesi dalla vacanza mediante trasferimento interno o comando.
L'incarico, salvo revoca o rinuncia, cessa dalla data di copertura del posto a seguito della conclusione della relativa procedura concorsuale ovvero, in caso di mancata individuazione del posto tra quelli da ricoprire secondo le procedure di cui alla presente legge, a decorrere dal primo giorno successivo alla scadenza del termine fissato per l'individuazione stessa".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 31 è approvato.
Art. 32 (Supplenza per assenza o impedimento del titolare del posto) "Per sopperire ad indilazionabili esigenze di servizio, le Unità Socio Sanitarie Locali possono conferire supplenze su posti i cui titolari risultino assenti o impediti, qualora non sia stato possibile provvedere entro tre mesi dalla disponibilità del posto stesso, mediante trasferimento interno o comando.
La supplenza, salvo revoca o rinuncia, cessa con il venire meno del presupposto che l'ha determinata".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 32 è approvato.
Art. 33 (Conferimento di incarichi e supplenze) "L'incarico e la supplenza sono conferiti dal Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale mediante l'utilizzazione dell'ultima graduatoria secondo l'ordine della stessa, anche dopo un anno dalla sua approvazione.
In mancanza di graduatoria utilizzabile, il Comitato di gestione emana apposito avviso pubblico e conferisce l'incarico o la supplenza al candidato che risulti in possesso dei requisiti prescritti per la copertura del posto e che presenti i maggiori titoli, da valutarsi con i criteri previsti per i relativi concorsi pubblici o selezioni.
Per particolari posizioni funzionali, il regolamento organico dell'Unità Socio-Sanitaria Locale può stabilire che la selezione avvenga, oltreché per titoli, sulla base di apposita prova orale o pratica volta ad accertare il possesso degli specifici requisiti di professionalità richiesti.
L'avviso deve avere la massima diffusione ed essere pubblicato, per estratto, nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Il termine per la presentazione delle domande non può essere inferiore a 15 giorni dalla data di pubblicazione dell'avviso.
L'incarico o la supplenza conferiti con le modalità di cui al presente articolo decadono dalla data di utilizzazione della graduatoria di cui al primo comma".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 33 è approvato.
Art. 34 (Conservazione titolarità del posto di ruolo) "Il personale iscritto nel ruolo nominativo regionale cui venga conferito incarico o supplenza presso la stessa o altra Unità Socio-Sanitaria Locale o presso gli enti di cui all'art. 46 della presente legge, conserva la titolarità del proprio posto di ruolo per il periodo dell'incarico o della supplenza".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 34 è approvato.
Art. 35 (Assunzione di personale straordinario) "Le disposizioni per il conferimento di incarichi e supplenze si applicano nei casi di assunzione di personale straordinario ai sensi dell'art. 9 comma quarto, del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n.
761".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 35 è approvato.
Capo V Norme particolari di attuazione del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761 Art. 36 (Competenze della Regione) "Le funzioni attribuite alla Regione dagli artt. 16, terzo comma, 44, primo e quinto comma, 46, secondo comma, 58 e 59, primo comma e 70, ultimo comma del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, sono esercitate dall'Assessore regionale alla sanità a ciò delegato.
Le funzioni attribuite alla Regione dagli artt. 43, primo comma e 56, sesto comma, del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, sono esercitate dall'Assessore regionale alla sanità a ciò delegato".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri Art. 37 (Autorizzazioni al comando per aggiornamento tecnico-scientifico) "Ai fini del rilascio dell'autorizzazione regionale di cui all'art. 45 ultimo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n.
761, il Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale, su proposta dell'Ufficio di Direzione, presenta, all'Amministrazione regionale, entro il 31 ottobre di ogni anno, il programma delle iniziative che intende attuare nel successivo anno per le attività di aggiornamento tecnico scientifico del personale appartenente ai profili professionali per i quali è richiesto il possesso di diploma di laurea o di un titolo di abilitazione professionale.
Là procedura di cui al precedente comma viene utilizzata anche per la definizione dei programmi di aggiornamento concernenti il restante personale.
Oltre agli obiettivi specifici dell'aggiornamento, il programma deve indicare: a) i servizi interessati b) il numero dei dipendenti che, in relazione alle esigenze di compiere studi speciali o acquisire tecniche particolari indispensabili per il buon funzionamento dei servizi, si intende inviare in comando per aggiornamento tecnico-scientifico c) la spesa complessiva prevista e le relative modalità di copertura.
L'Assessore regionale alla sanità, a ciò delegato, riconosciuta l'esigenza di attuare il programma per il buon funzionamento dei servizi, rilascia la prescritta autorizzazione con proprio decreto, da adottarsi entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta.
I singoli provvedimenti di comando sono deliberati dal Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale competente nei limiti delle previsioni del programma autorizzato.
Per sopravvenute inderogabili esigenze non previste dal programma, il Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale, su proposta dell'Ufficio di Direzione, può chiedere alla Regione, nel corso dell'anno il rilascio di ulteriori autorizzazioni a comandi di cui all'ultimo comma dell'art. 45 del decreto del Presidente della Repubblica. La richiesta deve essere documentata nei modi previsti dal secondo comma del presente articolo.
L'Assessore regionale alla sanità, a ciò delegato, si pronuncia sulla richiesta autorizzazione con proprio decreto, da adottare entro il termine di cui al precedente terzo comma".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 37 è approvato.
Art. 38 (Passaggio ad altra funzione per inidoneità fisica) "Il passaggio ad altra funzione per inidoneità fisica, previsto dall'art.
16 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, pu essere disposto su richiesta del Comitato di gestione dell'Unità Socio Sanitaria Locale, o a domanda del dipendente interessato, da presentarsi al Presidente del Comitato di gestione.
Ai fini dell'accertamento di sopraggiunta infermità che rende il dipendente interessato permanentemente non idoneo alle funzioni proprie della qualifica rivestita, il servizio di medicina legale dell'Unità Socio Sanitaria Locale, a mezzo di proprio medico, sottopone a visita ed agli altri accertamenti necessari il dipendente stesso.
L'esito degli accertamenti sanitari è notificato al dipendente cui è data facoltà di chiedere che il giudizio definitivo sulle sue condizioni di salute sia demandata ad un collegio medico costituito da: a) un medico designato dal dipendente b) un medico nominato dall'Unità Socio-Sanitaria Locale c) un medico con funzioni di presidente, designato di comune accordo dai sanitari di cui alle lettere a) e b) nel termine di 10 giorni ovvero, in mancanza, dal Presidente dell'Ordine dei Medici della Provincia in cui ha sede legale l'Unità Socio-Sanitaria Locale.
Nel caso di accertamento della sopraggiunta infermità che impedisce lo svolgimento delle funzioni proprie della qualifica posseduta, il medico incaricato dal servizio di medicina legale od il collegio medico indicano se il dipendente è convenientemente utilizzabile in funzioni equivalenti ascrivibili a qualifica dello stesso o di altro profilo professionale precisandole.
Accertate le condizioni sanitarie per il passaggio ad altra funzione nonché il possesso dei requisiti specifici richiesti per il posto sul quale si propone l'utilizzazione e la vacanza del posto stesso, il Comitato di gestione, acquisito il consenso dell'interessato, propone alla Giunta regionale l'adozione del provvedimento.
La Giunta regionale, verificata la regolarità della richiesta, provvede con propria deliberazione".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 38 è approvato.
Art. 39 (Riammissione in servizio) "La domanda di riammissione in servizio di cui all'art. 59 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, va presentata all'Amministrazione regionale anche per il tramite dell'Unità Socio Sanitaria Locale di precedente appartenenza.
Accertata la vacanza del posto e la sussistenza dei requisiti previsti dal richiamato art. 59 ed acquisito il parere dell'Unità Socio-Sanitaria Locale di precedente appartenenza, la Giunta regionale decide sull'istanza di riammissione con motivato provvedimento, dandone comunicazione all'Unità Socio-Sanitaria Locale.
Nel caso in cui la Giunta regionale decida la riammissione in servizio, lo stesso va assunto entro 30 giorni dalla data di notifica del provvedimento.
L'Unità Socio-Sanitaria Locale comunica all'Amministrazione regionale la data di effettiva assunzione del servizio ai fini della reiscrizione nei ruoli nominativi regionali e della riduzione dei posti previsti dal precedente art. 15, secondo comma, lettera b)".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 39 è approvato.
Art. 40 (Assegnazione del personale per soppressione del posto) "Il personale di cui all'art. 29, ultimo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, al quale non possa essere conferito altro posto di corrispondente profilo, posizione funzionale, disciplina o qualificazione professionale presso l'Unità Socio-Sanitaria Locale di appartenenza, è tenuto a partecipare al primo trasferimento bandito in data successiva a quella di soppressione del posto. Qualora non venga presentata domanda di trasferimento, vi provvede d'ufficio l'Unità Socio-Sanitaria Locale di appartenenza.
Il personale di cui al precedente comma è assegnato, secondo l'ordine di graduatoria ed in base alle preferenze, se espresse, alle Unità Socio Sanitarie Locali in cui esistano posti da conferire o posti resi disponibili a seguito dei trasferimenti richiesti.
Qualora non vi siano posti disponibili, il personale di cui al primo comma è collocato in disponibilità con provvedimento del Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale di appartenenza, ai sensi degli artt. 72 e seguenti del decreto del Presidente della Repubblica 10/1/1957, n. 3 e successive modificazioni ed integrazioni.
In attesa della definizione delle procedure di trasferimento di cui al presente articolo, il Presidente della Giunta regionale può disporre con proprio decreto, con l'assenso dell'interessato, la sua provvisoria assegnazione ad altra Unità Socio-Sanitaria Locale della Regione per lo svolgimento di attività proprie del profilo, disciplina o qualificazione professionale rivestita. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano anche al personale già collocato in disponibilità.
Il personale trasferito ad altra Unità Socio-Sanitaria Locale della Regione ai sensi del presente articolo, per un periodo di cinque anni dalla data di assegnazione, ha titolo di precedenza nelle graduatorie per il trasferimento in posti di corrispondente profilo, posizione funzionale disciplina o qualificazione professionale vacanti o di nuova istituzione nell'Unità Socio-Sanitaria Locale di precedente appartenenza.
Il personale in disponibilità è richiamato in servizio quando, entro due anni dalla data del collocamento in tale posizione, si renda vacante un posto di corrispondente profilo, posizione funzionale, disciplina o qualificazione professionale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 40 è approvato.
Art. 41 (Riconduzione delle qualifiche delle piante organiche provvisorie) "Il Consiglio regionale provvede, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, a ricondurre i posti delle piante organiche provvisorie approvate con deliberazione n. 186-6511 del 23/7/1981 alle qualifiche di cui al decreto ministeriale, fatto salvo quanto disposto dal decreto presidenziale in materia di iscrizione dei profili professionali alle qualifiche funzionali. Con lo stesso provvedimento si procede all'eliminazione degli errori eventualmente contenuti nella deliberazione richiamata, previo accertamento.
Il Consiglio regionale, ove occorra per l'espletamento dei concorsi di assunzione per l'attuazione dei trasferimenti, individua le figure professionali destinate ai diversi servizi e settori operativi, anche ai fini della riconduzione di cui al precedente comma".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 41 è approvato.
Art. 42 (Determinazione delle piante organiche definitive e primo inquadramento del personale) "Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica di cui all'art. 63, ultimo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, le Unità Socio-Sanitarie Locali provvedono, in conformità al piano sanitario nazionale e regionale all'approvazione delle piante organiche dei relativi presidi, servizi ed uffici.
Nel caso in cui alla scadenza del termine di cui al precedente comma non sia intervenuta l'approvazione del piano sanitario nazionale da almeno 60 giorni, il termine stesso è prorogato fino al sessantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore della legge di approvazione.
Trascorso inutilmente il termine di cui ai precedenti commi, il Presidente della Giunta regionale procede alla nomina di Commissario per l'adozione del relativo provvedimento.
Nel termine di tre mesi dalla data di approvazione delle piante organiche definitive, le Unità Socio-Sanitarie Locali procedono alla prima collocazione nei posti previsti dalle stesse del personale assegnato, nel rispetto di quanto previsto dall'art. 66 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761.
Al personale che risulti in soprannumero a seguito della prima collocazione nelle piante organiche delle Unità Socio-Sanitarie Locali determinate ai sensi dei precedenti commi, si applicano le disposizioni di cui al precedente art. 40".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 42 è approvato.
Art. 43 (Procedura per il primo inquadramento del personale nelle piante organiche delle Unità Socio-Sanitarie Locali) "Nei casi previsti dal terzo comma dell'art. 66 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, i posti sono assegnati ai vincitori di apposito concorso per soli titoli da valutarsi, per singolo profilo professionale, con i criteri fissati dal decreto ministeriale e sulla base della documentazione presentata dall'interessato, ovvero contenuta nel relativo fascicolo personale in possesso dell'Amministrazione.
Ai fini di cui al precedente comma il Comitato di gestione emana un avviso da notificarsi agli aventi diritto i quali, nel termine stabilito dal medesimo, possono aggiungere alla documentazione già in possesso dell'Amministrazione gli ulteriori titoli che ritengono utili ai fini della formazione della graduatoria.
Alla formazione della graduatoria di cui al precedente comma provvede una Commissione nominata dal Comitato di gestione così composta: Presidente: il Presidente dell'Unità Socio-Sanitaria Locale o un componente del Comitato di gestione suo delegato.
Componenti: un rappresentante delle organizzazioni sindacali di posizione funzionale non inferiore a quella per la quale è bandito il concorso, designato in conformità a quanto disposto dal decreto ministeriale un funzionario amministrativo iscritto nei ruoli regionali in posizione funzionale apicale del profilo professionale dei direttori amministrativi due esperti nelle materie attinenti alla posizione e profilo professionale cui si riferisce il concorso.
Segretario: un funzionario amministrativo dell'Unità Socio-Sanitaria Locale in possesso di qualifica per la quale sia richiesto il diploma di laurea".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 43 è approvato.
Art. 44 (Personale comandato ad altra Unità Socio-Sanitaria Locale) "Il personale iscritto nei ruoli nominativi regionali che alla data di entrata in vigore della presente legge risulti comandato o distaccato da almeno un anno presso altra Unità Socio-Sanitaria Locale può essere inquadrato, a domanda, nella pianta organica della stessa in posto corrispondente alla posizione funzionale rivestita.
In mancanza di posto vacante, l'inquadramento avviene previa istituzione del posto corrispondente e a condizione che quello occupato nell'Unità Socio-Sanitaria Locale di provenienza sia soppresso".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 44 è approvato.
Art. 45 (Definizione di intese a livello regionale) "La definizione di istituti espressamente demandati a trattativa a livello regionale dal D.P.R. 348/1983, che ha recepito l'accordo nazionale unico di lavoro di cui all'ottavo comma dell'art. 47 della legge 23/12/1978, n. 833 è effettuata mediante apposite intese sottoscritte dall'Assessore regionale alla sanità, a ciò delegato, da n. 5 rappresentanti della sezione regionale dell'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia (A.N.C.I.), da due rappresentanti della delegazione regionale dell'Unione Nazionale dei Comuni ed Enti Montani (UNCEM) e dalle rappresentanze regionali delle organizzazioni sindacali firmatarie del predetto accordo nazionale di lavoro.
Le intese regionali vengono approvate con deliberazione del Consiglio regionale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 45 è approvato.
Art. 46 (Personale dell'Ordine Mauriziano e degli Ospedali Valdesi) "Ai fini di cui all'art. 25 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, ai ruoli nominativi regionali del personale del servizio sanitario nazionale è allegato un elenco nominativo del personale dipendente dall'Ordine Mauriziano e dagli Ospedali Valdesi che insistono sul territorio regionale.
I dati per la definizione dell'elenco di cui al precedente comma e per i relativi aggiornamenti vengono forniti dagli enti interessati, su richiesta dell'Amministrazione regionale, con le modalità e nei tempi fissati per le Unità Socio-Sanitarie Locali".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 46 è approvato.
Art. 47 (Determinazione anzianità di servizio nella posizione funzionale ricoperta) "I ruoli nominativi regionali di cui all'art. 1, primo comma, della legge regionale 20/5/1980, n. 52, oltre ai dati di cui all'art. 7, secondo comma del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, indicano l'anzianità effettiva di servizio maturata di ciascun dipendente nella qualifica funzionale di inquadramento.
Ai fini di cui al precedente comma sono presi in considerazione i servizi di ruolo e non di ruolo che sulla base delle norme degli ordinamenti degli enti di provenienza dei singoli dipendenti e del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, sono utili ai fini dell'anzianità di servizio.
Le Unità Socio-Sanitarie Locali, in sede di prima applicazione della presente legge, comunicano alla Regione il dato relativo all'anzianità effettiva di servizio da inserire nel ruolo nominativo regionale del personale addetto all'Unità Socio-Sanitarie Locali all'1/1/1984 entro il 31 gennaio dello stesso anno; le successive comunicazioni vanno effettuate entro 30 giorni dal loro verificarsi ai sensi dell'art. 6, quarto comma della legge regionale 20/5/1980, n. 52.
L'anzianità effettiva di cui ai precedenti commi è utilizzata ai fini dei trasferimenti del personale non laureato ad altra Unità Socio-Sanitaria Locale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 47 è approvato.
Art. 48 (Revisione dei ruoli nominativi regionali conseguente alla correzione d'ufficio di errori materiali e all'accoglimento di opposizioni) "La revisione dei ruoli nominativi regionali conseguenti alla correzione di ufficio di errori materiali e all'accoglimento delle opposizioni presentate al Presidente della Giunta regionale ai sensi dell'art. 11 della legge regionale 20/5/1980, n. 52, è effettuata, previa deliberazione della Giunta regionale, nel primo ruolo successivo a quello a cui si riferisce".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 48 è approvato.
Capo VI Norme transitorie e finali Art. 49 (Adeguamento delle piante organiche provvisorie in applicazione dell'art.
17, ultimo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979 n. 761) "La Regione, ai fini dell'applicazione delle norme di cui all'art. 17 ultimo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n.
761 ed in carenza delle piante organiche da determinarsi ai sensi dell'art.
15, comma nono, della legge 23/12/1978, n. 833, su proposta delle Unità Socio-Sanitarie Locali interessate, adegua con deliberazione del Consiglio entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, le dotazioni previste per i servizi ospedalieri nelle piante organiche provvisorie, mediante trasformazione di un numero di posti di assistente ospedaliero e di ispettore sanitario, ancorché coperti da personale di ruolo, in altrettanti posti rispettivamente di aiuto corresponsabile ospedaliero e di vicedirettore sanitario.
Ai fini di cui al precedente comma le Unità Socio-Sanitarie Locali provvedono a formulare la proposta di adeguamento entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con deliberazione del Comitato di gestione".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 49 è approvato.
Art. 50 (Concorsi di cui all'art. 68 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761) "In applicazione delle norme di cui all'art. 68 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, la Giunta regionale indice ed espleta concorsi riservati su base regionale, unici per ciascuna disciplina, per la copertura dei posti di organico vacanti di aiuto corresponsabile ospedaliero e vicedirettore sanitario, su richiesta di copertura da inoltrarsi a norma dell'art. 1 della presente legge.
A conclusione delle procedure concorsuali la Giunta regionale formula: a) una graduatoria su base regionale da utilizzare per il conferimento secondo l'ordine della stessa, dei posti di aiuto corresponsabile ospedaliero e di vicedirettore sanitario messi a concorso che non derivino dalla trasformazione prevista dal precedente art. 52 b) distinte graduatorie per qualifica e disciplina, composte dai candidati idonei dipendenti in ruolo della stessa Unità Socio-Sanitaria Locale, da utilizzare per il conferimento secondo l'ordine di punteggio dei posti derivanti dalle trasformazioni di cui al precedente art. 52.
I posti di aiuto corresponsabile ospedaliero e di vicedirettore sanitario vacanti dopo l'inquadramento dei vincitori ai sensi del precedente secondo comma possono essere coperti, in ciascuna Unità Socio-Sanitaria Locale limitatamente al numero di posti eccedenti quello degli assistenti mantenuti in soprannumero nell'ambito della medesima disciplina; agli assistenti in soprannumero non si applicano le norme di cui al precedente art. 43.
In deroga alle norme di cui ai precedenti artt. 24 e seguenti non si procede a trasferimenti per la copertura dei posti da effettuare con le modalità di cui al presente articolo".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 50 è approvato.
Art. 51 (Commissione per la valutazione dei titoli nei concorsi di cui all'art. 69 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761) "Nella Commissione per la valutazione dei titoli nei concorsi riservati previsti dall'art. 69 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, b. 761 per l'accesso ai posti vacanti di posizione funzionale apicale nel servizio di assistenza sanitaria di base, la designazione del membro in rappresentanza dell'ordine professionale è effettuata dalla Federazione Regionale degli Ordini dei Medici. La Giunta regionale, nella deliberazione con cui provvede alla nomina della Commissione di cui al precedente comma individua un funzionario amministrativo regionale, in possesso di qualifica per la quale è richiesto il diploma di laurea, cui affidare le funzioni di Segretario".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 51 è approvato.
Art. 52 (Accesso alla posizione funzionale di dirigente dei servizi veterinari) "Nella prima applicazione del decreto ministeriale, i posti vacanti di posizione funzionale apicale del servizio veterinario previsti nelle piante organiche sono conferiti dalla Giunta regionale, in ciascuna Unità Socio Sanitaria Locale, ai veterinari titolari di condotta veterinaria che abbiano un'anzianità complessiva di servizio, nella qualifica di veterinario condotto, di almeno dieci anni alla data di entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, previo concorsi per soli titoli da valutarsi in base ai criteri di cui all'art. 52 del decreto ministeriale.
I posti sono riservati ai titolari delle condotte veterinarie dei Comuni che fanno parte dell'Unità Socio-Sanitaria Locale. Se un Comune comprende più Unità Socio-Sanitarie Locali i posti non conferiti sono attribuiti, con successivo concorso, ai veterinari titolari di condotta veterinaria del Comune stesso.
Nei concorsi di cui al presente articolo la valutazione dei titoli è effettuata da una Commissione nominata con deliberazione della Giunta regionale e composta da un funzionario regionale, in qualità di presidente da uno dei presidenti dei Comitati di gestione delle Unità Socio-Sanitarie Locali interessate, da due membri designati dalle organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative a livello regionale e da un rappresentante degli ordini dei veterinari, designato dalla Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari.
Funge da segretario un funzionario amministrativo regionale, in possesso di qualifica per la quale è richiesto il diploma di laurea".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 52 è approvato.
Art. 53 (Trasferimenti riservati a favore del personale di cui al primo comma dell'art. 72 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n.
761) "Limitatamente alle procedure concorsuali indette entro l'1/3/1985, il 10 dei posti conferibili ai sensi del precedente art. 17, eccettuati quelli riservati per effetto dei precedenti artt. 53, 54 e 55, è riservato al trasferimento del personale già dipendente da amministrazioni o enti pubblici a carattere nazionale, iscritto nei ruoli nominativi regionali di altre Regioni.
Il personale interessato al trasferimento deve presentare domanda al Presidente della Giunta regionale, con la modalità e nei termini di cui al precedente art. 25.
I candidati al trasferimento vengono prescelti secondo l'ordine di apposita graduatoria preliminare, determinata secondo l'anzianità di servizio fino a concorrenza dell'aliquota di cui al primo comma.
I candidati prescelti ai sensi del precedente comma concorrono nella selezione per il trasferimento previsto dagli artt. 21 e seguenti e sono inseriti nella graduatoria, da formulare ai sensi degli artt. 40 e 41 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, in posizione utile a conseguire il trasferimento. All'assegnazione dei candidati ad una delle sedi vacanti provvede la Giunta regionale, secondo l'ordine della graduatoria finale ed in base alle preferenze da essi espresse in relazione alle sedi disponibili. A tale fine il personale di cui al precedente secondo comma deve indicare le sedi prescelte in ordine di gradimento. Le sedi non indicate si considerano non accettate.
I bandi di concorso stabiliscono che il numero dei posti da ricoprire pu essere ridotto nei casi in cui siano stati disposti trasferimenti ai sensi del presente articolo".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 53 è approvato.
Art. 54 (Conferimento incarichi e supplenze) "Per i casi di cui agli artt. 31 e 32 della presente legge ed in mancanza di graduatoria utilizzabile per gli effetti di cui all'art. 33, il Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale, nei casi di inderogabili ed eccezionali esigenze di servizio, emana avviso pubblico per il conferimento di incarichi o supplenza.
L'incarico o la supplenza è conferita al candidato che risulti in possesso dei requisiti prescritti per la copertura del posto in posizione di ruolo e che presenti maggiori titoli, da valutarsi per i relativi concorsi pubblici o selezioni.
L'avviso, con l'indicazione dei requisiti prescritti e dei titoli valutabili, deve avere la massima diffusione. Ai fini della presentazione delle domande, è fissato un termine di scadenza non inferiore a giorni 15 dalla data di pubblicazione.
Fino alla conclusione dei primi concorsi espletati a norma dell'art. 12 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, la Giunta regionale, ovvero il Comitato di gestione dell'Unità Socio-Sanitaria Locale ai fini indicati nel precedente comma, utilizzano le graduatorie concorsuali relative a concorsi espletati ai sensi dell'art. 71 del decreto del Presidente della Repubblica 20/12/1979, n. 761, per le Unità Socio Sanitarie Locali di riferimento".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 54 è approvato.
Art. 55 (Indizione primi concorsi ai sensi della presente legge) "Nella prima applicazione della- presente legge i termini indicati agli artt. 2, primo comma, lettera a) e 26, primo comma, nonché quello previsto dall'art. 2, primo comma, lettera b), sono rispettivamente fissati al primo giorno del secondo e del quarto mese successivo a quello di avvenuta esecutività della deliberazione con cui il Consiglio regionale ha provveduto alla riconduzione delle qualifiche delle piante organiche provvisorie ai sensi dell'art. 41.
La Regione comunica alle Unità Socio-Sanitarie Locali la data dell'avvenuta esecutività della deliberazione consiliare di cui al comma precedente.
Per l'adozione delle incombenze di cui agli artt. 2, terzo comma, 3, primo comma, 26, secondo e terzo comma e 27, primo comma, gli enti interessati dispongono di un periodo di pari durata rispetto a quello previsto dalla norma a regime".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 55 è approvato.
Art. 56 (Concorsi ex art. 2 decreto legge 21/5/1982, n. 272, convertito, con modificazioni, in legge 19/7/1982, n. 461) "Ai concorsi banditi dalla Regione ai sensi di cui all'art. 2 del decreto legge 21/5/1982, n. 272, convertito, con modificazioni, in legge 19/7/1982 n. 461, si applica la normativa di cui all'art. 13 della presente legge".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 56 è approvato.
Art. 57 (Modifica alla legge regionale 211211981,n. 56) "A parziale modifica di quanto previsto dalla legge regionale 2/12/1981, n.
56, la Commissione di disciplina dell'USSL è composta di otto membri titolari e di altrettanti supplenti.
Conseguentemente le nomine e le designazioni previste dalla stessa legge sono riferite a quattro membri".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 48 Consiglieri L'art. 57 è approvato.
Pongo ora in votazione l'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 49 hanno risposto SI 49 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Parchi e riserve - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Esame ordine del giorno per la difesa e la rivalutazione del fiume Po


PRESIDENTE

Passiamo al punto sesto all'ordine del giorno che prevede l'esame dell'ordine del giorno per la difesa e la rivalutazione del fiume Po.
La parola al Consigliere Ariotti.



ARIOTTI Anna Maria

Vorrei ricordare le motivazioni che ci avevano sollecitati a presentare l'ordine del giorno in discussione oggi.
Innanzitutto, la necessità di farsi interpreti della volontà, già espressa, e del lavoro, già svolto da associazioni spontanee e da molti Comuni, sul problema della tutela del Po.
In secondo luogo, le preoccupazioni, nate dalle notizie di stampa, su ingenti finanziamenti, per progetti di bacinizzazione del Po, che comporterebbero ulteriori interventi peggiorativi dell'ambiente fluviale.
L'ho sottolineato a febbraio; lo ribadisco adesso, dopo altre visite sul posto.
Continua la distruzione dell'ambiente attraverso la costruzione di inutili, costose e pericolose prismate e l'apertura e la continuazione di discariche nocive perché altamente inquinanti, in netto contrasto con la politica di disinquinamento delle acque che si vuole portare avanti o che si sta portando avanti, anche concretamente.
Penso alla discarica dell'Ardizzina che va avanti indisturbata e contemporaneamente ai depuratori, che si costruiscono nella zona di Torino.
Sono ovviamente momenti molto contraddittori.
L'opinione pubblica locale - Italia Nostra, l'Associazione dei Pescatori gruppi ecologici e Comitati per la rivalutazione del Po che si sono costituiti sia a Casale sia a Valenza - è molto attenta a questi problemi.
I Comuni hanno segnato nei loro piani regolatori, singoli ed intercomunali, le indicazioni di parchi fluviali.
C'è oggettivamente la necessità di intervenire in fretta.
L'inserimento nel piano dei parchi, attraverso lo strumento tecnico dell'ordine del giorno votato non soltanto da me e da Genovese, ma sottoscritto da tutti i Capigruppo, ci è sembrato un mezzo per poter avere un controllo maggiore della zona e per poter intervenire attivamente.
Con l'Assessore, che è già stato presente sul posto, abbiamo discusso più volte dei problemi che possono nascere per la tutela di un territorio così esteso, delle possibili soluzioni, delle eventuali forme alternative per affrontarli.
Credo di poterlo dire anche a nome di Genovese: siamo pronti ad ulteriori approfondimenti, non ci formalizziamo sui modi; l'importante è trovare i mezzi necessari e sufficienti per porre fine ad un degrado così vistoso per eliminare sprechi finanziari, per operare interventi intelligenti di protezione di un ambiente particolare che si sta purtroppo perdendo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Genovese.



GENOVESE Piero Arturo

Dopo quanto ha detto la collega Ariotti, ricordo che questo ordine del giorno è nato in un clima particolare. La stampa nazionale aveva annunciato l'inizio imminente di opere di risanamento del Po, soprattutto per renderne navigabile il corso del tratto dai confini con la Lombardia fino a Casale.
In quella sede furono presentate interpellanze ed interrogazioni. Io ne presentai una con il collega Devecchi e un'altra venne presentata dal Consigliere Ariotti e da altri colleghi. Successivamente, dopo approfondimenti e sopralluoghi con l'Assessore Rivalta, abbiamo potuto renderci conto dell'effettiva condizione dell'ambiente fluviale del Po.
L'ordine del giorno, che è stato sottoscritto anche da tutti i Capigruppo, tende a stabilire una tutela. Forse occorre fare una riflessione generale perché la disciplina che vige nei parchi e nelle riserve naturali è così vincolante che può contrastare con obiettivi di tutela generale di territori molto vasti, quale è appunto quello che si prende in considerazione. Ma se in prospettiva forse si pongono problemi di revisione della normativa regionale, i problemi ci sono e urgono; l'ordine del giorno invita la Giunta a predisporre atti amministrativi e a proporre deliberazioni che facciano scattare meccanismi reali di salvaguardia ed interventi per la valorizzazione del territorio, con l'applicazione dell'art. 9 della legge 56 e la revisione del piano dei parchi; comunque atti amministrativi che pongano dei vincoli e realizzino momenti di valorizzazione del territorio e delle risorse.
L'argomento è nuovamente attuale per le opere di arginatura che si stanno compiendo e dovrebbe comportare un incontro con il Magistrato del Po per definire i termini possibili di collaborazione nell'interesse delle popolazioni e per la salvaguardia dell'ambiente.
Sappiamo che in realtà molte arginature hanno lo scopo di recuperare terreni demaniali per la coltura del pioppo chiaro più che obiettivi di difesa.
E' poi di pochi giorni fa un articolo sulla stampa che rilanciava il progetto di navigabilità del Po sulla base del progetto Simplo redatto dal Ministero dei Lavori Pubblici e dal Magistrato del Po. Secondo quel progetto avremo il "Po a dieci piani" e il decimo piano riguarderebbe la prima parte del territorio piemontese, interessando anche Valenza. Se il Po dovrà essere "sopraelevato", personalmente mi auguro che ci si fermi al nono piano e che quanto meno non si arrivi in Piemonte. Ciò che mi preoccupa di più è però lo studio commissionato dalla Regione Piemonte e discusso con l'Assessore Cerutti nel mese di febbraio, che prevede di arrivare "all'undicesimo piano" e di risalire oltre Casale distruggendo la zona della confluenza del Sesia nel Po. Capisco che possono essere legittimi gli interessi dei cacciatori, degli agricoltori, dei cavatori di ghiaia, dei cementieri e forse, domani, dei... navigatori, ma si deve trovare anche il modo di intervenire per salvaguardare un ambiente che è certamente irripetibile e che è già gravemente compromesso.
L'altra annotazione che va fatta è che proprio quei Comuni che redigono gli strumenti urbanistici generali per la tutela dei propri territori sono i primi e consentire, da Valenza a Casale, che proprio nelle aree da tutelare e da valorizzare si installino discariche di rifiuti nocivi, andando contro le decisioni che avevano assunto. Il confronto con i Comuni non è quindi sufficiente e ci vuole la volontà politica del Consiglio regionale di intervenire senza ulteriori incertezze e dilazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Villa.



VILLA Antonino

Concordo sulla prospettiva presentata per salvaguardare una fascia naturale che effettivamente richiede di essere ecologicamente mantenuta in contrasto forse con tante esigenze economicistiche. Ritengo però che sia opportuno osservare con attenzione quali possano esserne le estensioni e i limiti. Penso difficile una delimitazione esclusivamente amministrativa.
Quindi, nell'attuazione di questo ordine del giorno, che mi auguro sia abbastanza ravvicinata, invito ad avere una visione completa, più ampia ed ecologicamente più compatta di quella che potrà essere l'impostazione del parco; non con i limiti esclusivamente amministrativi che possono dare adito a scompensi a pochissimi metri di distanza. Tutto ciò evidentemente con riserva per le osservazioni che potranno venire nell'attuazione pratica di quanto richiesto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Rivalta.



RIVALTA Luigi, Assessore ai parchi

Accolgo con particolare attenzione il mandato che con questo ordine del giorno il Consiglio vuole attribuire alla Giunta di una più puntuale osservazione dei problemi che investono il Po, nella fattispecie sollevata dai colleghi Ariotti e Genovese per il tratto Casale e Valenza, ma più in generale su tutto il corso del fiume nel tratto piemontese.
Dopo la prima azione svolta dalla Regione per la tutela ambientale nell'ipotesi del parco fluviale del Po, qualche disattenzione è emersa con il rischio di non fare passi avanti nella tutela dell'ambiente, anzi, di andare verso il degrado. Questa disattenzione è nata dalla difficoltà amministrativa e politica di individuare e di realizzare un parco fluviale ma anche dal fatto che, ad una prima lettura della situazione del Po, ci si è accorti che non è più possibile pensare al fiume come ambiente naturale attorno al quale costruire un'ipotesi di parco fluviale, poiché in lunghi tratti del suo percorso il Po è scomparso all'interno di interventi dell'uomo che hanno trasformato il suo intorno in cave per estrazione della ghiaia.
Nei tratti di Carignano, Carmagnola, Moncalieri il Po non è più individuabile, non esiste più un ambiente fluviale, ma un ambiente di natura diversa. In altri luoghi il Po è stato trasformato dalle arginature in altri luoghi è stato completamente trasformato dall'agricoltura ed in certi luoghi le colture giungono sulla linea di contatto fra la terra e l'acqua. Questi problemi hanno evidenziato che non era possibile pensare ad una semplice ipotesi di parco fluviale per tutelare il Po, ma era necessario valutare le situazioni, salvaguardare quelle che si sono positivamente realizzate nel tempo e gestire le altre parti dove vi sono le cave e le arginature.
E' in corso uno studio sul tratto che va da Carignano alla zona di Trino; dopo la pausa feriale faremo prolungare questo studio fino ai confini con la Lombardia in modo da investire la zona di Casale, di Vercelli e di Valenza, per addivenire ad un'ipotesi di tutela della parte che richiama Genovese.
Il sopralluogo fatto 15 giorni fa con i colleghi Ariotti e Genovese in preparazione di questa discussione ci ha permesso di individuare poche ma interessanti oasi naturalistiche fluviali come quella delle foci del Sesia del Boscone a valle di Valenza nella zona di Crescentino. Potremmo intervenire in quelle zone su cui ancora ha un senso avviare una politica dei parchi, cogliendo nel corso del fiume i pericoli che esso corre, di disattenzione, di degrado ambientale. Mi sembra che un pericolo sia proprio quello dell'agricoltura nelle zone di Casale e di Valenza che paiono eccessive, in qualche caso addirittura inutili, in qualche caso persino dannose perché eliminano le zone di esondazioni naturali del bosco del Po e quell'ambiente fluviale che deve essere conservato non solo per un fatto estetico, ma per l'esistenza di un sistema di vita idrobiologico che va conservato e salvaguardato ai fini della ricerca naturalistica e della ricerca applicata allo sviluppo di certe branchie della medicina e della farmacologia.
Personalmente non credo alla navigabilità del Po in Piemonte, è un'ipotesi che può avere delle suggestioni e delle proiezioni avveniristiche, ma realisticamente non mi sembra perseguibile. Il Po è giusto sfruttarlo per la navigabilità già dove presenta caratteristiche e strutture naturali di navigabilità. Navigare il Po in Piemonte vorrebbe dire utilizzare un canale.
La politica che sta portando avanti il nostro Paese e il Piemonte in particolare è quella dell'utilizzo e dell'integrazione delle strutture viarie e ferroviarie collegate ai porti liguri, ma non credo sia sostenibile dall'economia del Paese, almeno nel corso di questo secolo, la doppia politica della costruzione delle autostrade e del rafforzare il sistema ferroviario, da un lato e della contemporanea costruzione di un sistema navigabile in zone come quella piemontese.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione tale ordine del giorno.
Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che ai sensi della legge regionale 4/6/1975, n. 43, recante: 'Norme per l'istituzione dei parchi e delle riserve naturali' si è proceduto - con deliberazione C.R. del 27/1/1977, n. 136 C.R. 662 - all'approvazione del Piano regionale dei parchi e delle riserve naturali richiamato che ai sensi del quinto comma dell'art. 2 della legge regionale 4/6/1975 n. 43, il predetto Piano può essere oggetto di integrazione e revisione annuale constatato che nel corso dell'anno 1983 non si è ancora proceduto ad alcuna revisione e che quindi è possibile provvedere immediatamente all'integrazione proposta con il presente ordine del giorno che prevede l'inclusione del parco 'Fascia fluviale del Po, tra Casale, Valenza e confluenza del Tanaro' nel 'Piano' regionale rilevato che è in corso di formalizzazione una proposta in tale senso da parte del Comitato Promotore costituito dai Comuni rivieraschi, da altri Comuni limitrofi, dai Comitati per la rivalutazione del Po di Casale e Valenza e da Italia Nostra, sulla base dello studio già effettuato da parte del 'coordinamento tecnico' del suddetto Comitato constatato quindi che, ove considerata utile, è da ritenersi immediatamente acquisibile anche l'indicazione nel merito da parte dei soggetti richiamati al secondo comma dell'art. 2 della legge regionale 4/6/1975, n. 43 si impegna alla modifica della deliberazione C.R. del 27/1/1977 n. 136 C.R. 662, con l'inclusione nel 'Piano' del Parco 'Fascia fluviale del Po tra Casale Valenza e confluenza del Tanaro' individuato e territorialmente definito dall'allegata planimetria nel rispetto delle previsioni e dei vincoli contenuti negli strumenti urbanistici generali - comunali ed intercomunali vigenti e in itinere invita a tal fine la Giunta a volere immediatamente proporre la deliberazione di aggiornamento del 'Piano' tenendo conto dello schema di proposta e della cartografia allegati al presente ordine del giorno".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 50 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Ristrutturazione industriale

Esame ordine del giorno presentato dai Consiglieri Valeri, Moretti Montefalchesi e Mignone inerente la richiesta di soprassedere all'erogazione alla Fiat di finanziamenti ed agevolazioni sul piano di ristrutturazione da essa presentato


PRESIDENTE

Il punto ottavo all'ordine del giorno prevede l'esame dell'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Valeri, Moretti, Montefalchesi e Mignone inerente la richiesta di soprassedere all'erogazione alla Fiat di finanziamenti ed agevolazioni sul piano di ristrutturazione da essa presentato.
La parola all'Assessore Tapparo.



TAPPARO Giancarlo, Assessore al lavoro

Già in occasione del mio intervento nella seduta precedente ho posto in evidenza come la centralità che vogliamo dare al problema dell'occupazione investa direttamente il rapporto che la Regione deve riaprire con il più importante gruppo industriale che opera nella nostra Regione, la Fiat.
A questo proposito il 2 settembre avvieremo un incontro generale sulla politica industriale della Regione e sulle scelte dell'impresa e di merito sui problemi occupazionali, sugli effetti che i contributi pubblici delle varie leggi hanno potuto dare al gruppo Fiat nella sua diversa articolazione, sulle valutazioni che i contributi in arrivo al gruppo torinese potranno avere sia in termini quantitativi, sia in termini qualitativi rispetto all'occupazione.
Abbiamo pensato ad una metodologia di lavoro rivolta a predisporre preliminarmente in sede tecnica, una verifica delle risorse pubbliche che la Fiat ha attinto in questi ultimi tempi, di quelle in arrivo e di quelle che potenzialmente possono essere ancora attivate, per vederne gli effetti le coerenze tra il ricevimento e la finalizzazione che alle risorse le lezi nazionali avevano dato, in sostanza un quadro di interrelazioni tra gli investimenti e l'occupazione, facendo già un affinamento del problema e delle informazioni in tale sede tecnica.
Inoltre, va notato, ai primi di ottobre scade la cassa integrazione scattata nel 1980. Sappiamo che si sta tentando tra le parti di trovare un accordo sulle quantità, sui tempi e sulle tappe dei rientri, sappiamo anche che non tutti coloro che sono in cassa integrazione saranno riassorbibili in azienda. Attraverso l'Osservatorio del mercato del lavoro abbiamo visto che soprattutto le fasce giovanili hanno abbandonato questa posizione (cioè la collocazione in C.I.G.) ricercando un nuovo lavoro e abbandonando spesso l'area territoriale piemontese.
Questo incontro, che non dovrà essere un fatto episodico, ha l'obiettivo e l'ambizione di raccordare in modo più sistematico e fattivo il rapporto tra Regione Piemonte e Fiat, su tutti i problemi: dall'energia ed altri settori al territorio, ecc., per il raccordo che questi temi hanno con l'occupazione.
In sostanza intendiamo mantenere un tavolo di confronto e di trattativa con il gruppo Fiat per dare alle scelte di politica industriale e di politica del lavoro una migliore coerenza ed una maggiore precisione, per evitare "guerre per sbagli" o distorsioni e per assumere posizioni che siano il più possibile confortate dalla conoscenza precisa dei fatti. Per questo motivo invito il Consiglio a sospendere l'esame di questo ordine del giorno. Con l'appuntamento di domani potremo fare una serie di valutazioni di merito che ci permetteranno di assumere una posizione precisa sugli aspetti che l'ordine del giorno presenta.
Sottolineo quindi la necessità di arrivare prima all'appuntamento di domani, la cui importanza non sfugge, anche perché non si tratta soltanto di valutare le questioni dell'occupazione legate all'accordo Fiat sindacato, ma la ripresa generale del confronto con la Fiat con un carattere permanente e continuativo sul quale possiamo correlare, quindi non isolare a compartimenti stagni, oggi i problemi sull'occupazione domani quelli sulla formazione professionale, con quelli territoriali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montefalchesi.



MONTEFALCHESI Corrado

L'argomento merita un'attenzione particolare essendo la questione sociale più importante che ha travagliato questi anni di vita della Regione e sulla quale avremo appuntamenti importanti anche in futuro.
Il Consiglio regionale ha affrontato questa materia nel momento in cui ha espresso il suo parere sul piano di ristrutturazione Fiat. La Regione aveva dato un parere positivo all'accesso ai finanziamenti pubblici da parte della Fiat, ma questo parere positivo era vincolato al rispetto degli accordi da parte dell'azienda. L'accordo è scaduto il 30 giugno e non è stato rispettato, quindi credo sia giusto chiedere la sospensione dell'erogazione dei finanziamenti pubblici, come credo sia opportuno che il Governo sospenda la fiscalizzazione degli oneri sociali alle aziende associate alla Federmeccanica che hanno rifiutato la mediazione del Ministro Scotti per il rinnovo del contratto. Va anche detto che la Fiat è capofila del padronato metalmeccanico nell'assumere un atteggiamento intransigente rispetto al contratto.
Il padronato cerca di stravolgere le relazioni industriali e sociali tentando di fare a meno di una delle componenti fondamentali della società il sindacato, o almeno questo sindacato, per confrontarsi direttamente con i lavoratori.
Non possiamo non vedere tutta la pericolosità che questa posizione comporta, si acutizzerà lo scontro sociale a spese della democrazia in quanto la politica del più forte non potrà che comportare pericoli gravi per la democrazia. La richiesta della Giunta di sospendere la votazione dell'ordine del giorno è motivata, ma questa richiesta è accoglibile nella misura in cui emerga una posizione chiara della Regione non solo nel richiedere il rispetto degli accordi, ma, nel caso in cui gli accordi non vengano rispettati, anche nel chiedere la sospensione dei finanziamenti pubblici.
Invito la Giunta ad esprimersi in modo chiaro oggi e ad andare all'incontro con la Fiat su queste posizioni. Questa risposta vincola la sospensione o la messa in votazione dell'ordine del giorno tenendo conto che il rispetto degli accordi non significa il rientro tout-court dei lavoratori anche se non ci sono le condizioni per farli rientrare, ma significa un rientro anche parziale con l'impegno a precise scadenze di far rientrare gli altri lavoratori. Se dall'incontro del 2 settembre non emergerà questa volontà, noi non potremo che assumere una posizione estremamente rigida.
Le condizioni per non votare l'ordine del giorno verranno dalla risposta della Giunta, in quel caso chiedo che l'ordine del giorno non venga tolto dal calendario dei lavori del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valeri.



VALERI Gilberto

Il collega e compagno Montefalchesi ha richiamato le ragioni che avevano suggerito la presentazione dell'ordine del giorno. Si poneva essenzialmente un problema di metodo e di funzionamento delle relazioni industriali in questo pezzo di società italiana che è il nostro Piemonte.
Se si prescindesse dalla regola secondo cui i patti sottoscritti vanno applicati, che è alla base di corrette relazioni sociali all'interno di uno Stato democratico, si giungerebbe fatalmente a riconoscere a qualcuno il potere extraistituzionale di farsi Stato nello Stato, con forza di decidere che i patti stessi possono essere arbitrariamente stracciati. Fra l'altro per stare molto al concreto, esistono domande di contributi al potere pubblico, le cui finanze non possono non essere finalizzate ad obiettivi che tengano conto anche del frutto di queste relazioni sociali.
In questa sede, allorquando si discusse del programma presentato dalla Fiat, si prese atto che un alto rappresentante di quell'azienda, a fronte delle preoccupazioni espresse dai rappresentanti della Giunta, aveva dichiarato che una parte significativa dei 12.000 lavoratori necessari alla produzione del nuovo modello sarebbero stati attinti dai cassintegrati. Ma il nuovo modello ormai è da tempo in produzione, senza che nessuna aliquota delle maestranze necessarie sia stata attinta dai cassintegrati.
Non vi è dubbio che simili comportamenti entrano in conflitto con il ruolo dell'istituzione di cui siamo rappresentanti, a meno che, ad esempio si voglia considerare il parere ai legge che la Regione è stata chiamata ad esprimere in ordine al "piano Fiat", puramente inutile o accessorio.
Noi però riteniamo che così non sia e che c'è la necessità di salvaguardare le prerogative di questa assemblea, a maggior ragione quando ad essere interessati sono migliaia di lavoratori con le loro famiglie, sui quali pesano le conseguenze di questo arbitrario accantonamento degli accordi in un momento in cui le prospettive economiche e produttive sono preoccupanti. Vi è in questo atteggiamento un'analogia con quanto si è determinato nella trattativa sul contratto dei metalmeccanici. Anche in questo caso al fondo c'è un patto sottoscritto che da parte della Fiat non si vorrebbe rispettare. Con un simile modo di procedere si profila la minaccia concreta di uno stravolgimento, ad opera della maggiore industria italiana, del sistema dei rapporti tra istituzioni ed imprese, dando ad essi un'impronta inaccettabile, contraria al tipo di rapporti sociali costruito in questi anni basato sul consenso.
Condividiamo le ragioni di opportunità politica espresse dall'Assessore Tapparo e pensiamo che, vista anche la delicatezza della situazione, si debbano assumere atteggiamenti che non pregiudichino l'esito del previsto incontro. Non pretendiamo di volerci sostituire alla libera contrattazione tra le parti, ma chiediamo unicamente il ristabilimento di rapporti corretti e l'attuazione degli accordi. Comprendiamo pure che possono esservi discrasie temporali tra i traguardi di confronto che l'Assessore illustrava e l'evoluzione o l'involuzione dei rapporti sociali e sindacali.
Vi può essere un cammino non sincrono tra queste due strade, come vi pu essere un cammino non sincrono rispetto all'erogazione dei fondi richiesti dalla Fiat. Al riguardo il quotidiano della D.C. "Il Popolo" alcuni giorni fa criticava duramente certi atteggiamenti ricattatori su di un uso delle finanze pubbliche non supportato dal rispetto dei patti convenuti. Forse faceva riferimento al modo in cui il 16 luglio il CIPE ha deliberato l'erogazione di 235 miliardi per il finanziamento di programmi Fiat. La discrasia di tempi è dunque già in atto ed occorre agire in modo da evitare di discutere "quando i buoi sono fuggiti dalla stalla", senza più alcun potere contrattuale. Perciò, pur convenendo sull'opportunità di non votare in questa seduta l'ordine del giorno, riteniamo che esso rimanga iscritto all'ordine del giorno del Consiglio regionale. Chiediamo altresì che al termine di questa discussione la Giunta si impegni ad andare a quell'incontro per chiedere prioritariamente il rispetto degli accordi come condizione per l'erogazione dei fondi pubblici. Sarà opportuno all'indomani del 2 settembre una tempestiva valutazione dell'esito di quell'incontro proprio per poter determinare l'atteggiamento conseguente della Giunta e di questo consesso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moretti.



MORETTI Michele

Questo ordine del giorno è legato alla decisione della Giunta presa il 13 luglio 1983, quindi con esso si chiede il rispetto di quella decisione che non riguarda soltanto la Fiat. C'è un potere istituzionale, il Ministro del Lavoro e la Regione Piemonte per portare soluzione alla vertenza. La Fiat aveva sottoscritto un impegno e questo impegno deve essere garantito dall'istituzione.
Prendiamo atto dell'intesa che la Giunta sta raggiungendo con la Fiat e chiediamo di sospendere la discussione dell'ordine del giorno in attesa di conoscere le intenzioni della Fiat. In quest'aula dobbiamo essere molto accorti prima di agire politicamente e prima di assumere delle posizioni perché non si può nemmeno fare una confidenza.
A nome del Gruppo socialista ci dichiariamo d'accordo a riprendere il 2 settembre il dialogo con la Fiat e a chiedere all'azienda di rispettare gli accordi presi precedentemente con le parti sociali. Non abbiamo preoccupazione alcuna. Domani mattina diremo chiaramente alla stampa quali sono le nostre posizioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

Quando ci venne sottoposto questo ordine del giorno lo giudicammo intempestivo perché il tema era già oggetto di contrattazione tra le organizzazioni sindacali e l'azienda.
Non l'abbiamo firmato non perché riteniamo che i fondi pubblici debbano essere dati gratis e senza condizioni, ma perché riteniamo che questo sia un oggetto di contrattazione fra i rappresentanti dei lavoratori e l'azienda, anche se può intervenire l'ente pubblico.
D'altra parte, nella realtà economica le situazioni si modificano. Non vogliamo difendere l'azienda, né siamo codini nei riguardi della Fiat, lo testimonia il nostro atteggiamento sul Centro Direzionale che invece tanta attenzione ha suscitato nella Giunta di sinistra o, meglio nelle Giunte di sinistra torinesi.
Non abbiamo nessun complesso nei confronti della Fiat e riteniamo che si debba tener conto della realtà economica che cambia. La via da percorrere è quella della rinegoziazione dei patti quando i patti sono superati.
Ma, parliamoci chiaro, ci sono fior di patti siglati davanti all'Assessorato al lavoro anche da aziende pubbliche che non vengono osservati e le aziende pubbliche non hanno soltanto il finanziamento agevolato ma hanno addirittura il capitale, con la copertura delle perdite con il fondo di dotazione.
Tra i patti che non si mantengono ci sono anche quelli del Centro Direzionale di Borgaro: abbiamo avuto assicurazione dal rappresentante più autorevole delle Partecipazioni Statali che sarebbe stato potenziato, ora sappiamo che sarà chiuso.
Quello è un classico patto non osservato: dovremmo allora varare un ordine del giorno con cui si proponga che vengano tagliati i fondi di dotazione all'ENI perché non mantiene i patti! Insomma, bisogna essere realisti e seri! Dobbiamo prendere atto che di fronte ad una realtà economica così complessa ci sono motivi di rinegoziazione da ambo le parti.
Anche il sindacato è disponibile alla rinegoziazione e non chiede l'applicazione integrale dei patti. Lo sapete voi meglio di me.
Il finanziamento pubblico deve avere una finalizzazione e la trattativa deve portare possibilmente ad uno sbocco positivo. Noi chiediamo che il discorso con la Fiat coinvolga il Consiglio, non soltanto l'esecutivo.
Chiediamo che di questi problemi si discuta in Commissione competente oppure, come avviene nelle altre Regioni, alla presenza dei Capigruppo.
Il rinvio di oggi non ci stupisce, anzi, l'avevamo previsto in occasione della comunicazione fatta dal Presidente della Giunta circa i rapporti con la Fiat. Fu allora che intervenendo a nome del Gruppo dissi che non avevamo firmato l'ordine del giorno che ci pareva intempestivo al di là del merito perché tutti auspichiamo il rientro dei lavoratori.
Non vogliamo però che quelli che rientreranno vengano conteggiati fra i 40.000 posti in più che la Giunta regionale vuole realizzare!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Limiterò il mio intervento alla richiesta di rinvio perché di questo si parla. Certamente, la Giunta è molto imbarazzata di fronte a questo ordine del giorno, perché sul piano istituzionale non ha la misura che dovrebbe avere un ordine del giorno.
A nostro modo di vedere è esemplare rispetto ad una cultura velleitaria nei rapporti istituzionali, nella misura in cui la Regione intende essere teatro di una contrattazione e di una rivendicazione anche quando non le competono: questo è il vizio di fondo del documento.
Non mi pronuncio né sull'opportunità della battaglia che il Consiglio deve fare per la difesa degli accordi né sull'opportunità e sul tipo di giudizio che la Regione dovrà dare, qualora sia richiesta, nell'ambito delle leggi ed in riferimento alla finalità della legge.
Su questo l'Assessore è stato molto puntuale. Compito della Regione è di verificare la coerenza dei programmi rispetto alle finalizzazioni delle leggi nazionali, poi, può essere legittima, possibile ed opportuna una battaglia politica per il rispetto di un certo accordo, nella misura in cui le diverse parti ritengono di dover svolgere questa battaglia, ma non bisogna spostare la fascia dei problemi.
Nel vostro documento, amici della sinistra, c'è scritto che le risorse non devono arrivare se non viene rispettato un patto, ma il giudizio che compete alla Regione riguarda la finalizzazione delle risorse agli obiettivi della legge nazionale.
Quindi, il documento sarebbe stato imbarazzante per la Giunta, qualora fosse stato approvato.
Ma non intendiamo fare scandalo su questo.
Apprezziamo l'esecutivo, il Presidente e l'Assessore ai quali ricordiamo l'opportunità che l'ordine del giorno, proprio perché non votato, sia "in effetti" rinviato, non tenuto come carta in proprio nel gioco tra le parti, perché questo coinvolgerebbe il Consiglio quando buona parte dello stesso non intende farne uso.
Apprezzo la prospettiva ventilata dall'Assessore di avere con la maggiore industria piemontese ed italiana un rapporto continuo per ricercare le varie interdipendenze tra i problemi territoriali, finanziari occupazionali, sociali e relativi alla formazione professionale.
La raccomandazione del collega Brizio di allargare all'espressione del Consiglio la ricerca delle forme più opportune mi trova consenziente soprattutto ritengo sia opportuno tenere presente una caratteristica della nostra istituzione, quella di rivolgersi prima alle organizzazioni rappresentative.
La Fiat non deve essere individuata come unico interlocutore contestualmente deve esserci la Federazione dell'Unione Industriale del Piemonte.
Non ci opponiamo al rinvio, non facciamo polemiche oltre misura sull'incidente di percorso della maggioranza.
Non dubito che l'Assessorato e la Giunta valuteranno questo nostro contributo critico, ma costruttivo rispetto ad un obiettivo che ci trova solidali.
Ringrazio per l'attenzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carazzoni.



CARAZZONI Nino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, pensavamo, e non aggiungo speravamo, che questo ordine del giorno non venisse portato in discussione perché pensavamo, e non aggiungo speravamo, che una certa dose di buon senso inducesse le parti proponenti ad un utile quanto opportuno ripensamento.
Non siamo certamente per la concessione di denaro pubblico a scopo perduto o a scopo di profitto, neppure nei confronti della Fiat, anzi soprattutto nei confronti della Fiat, pensiamo esistano chiari impegni vincolanti di carattere sociale.
Siamo d'altra parte per la soluzione del problema dei cassintegrati ed il loro rientro in fabbrica, anche perché finché dura la cassa integrazione non è l'azienda che paga questi operai, ma i cittadini italiani, in particolare i cittadini piemontesi, per cui siamo i primi ad augurarci che si ponga presto fine a questa situazione.
Premesso questo, vorrei stare sulle considerazioni già fatte dal collega Marchini e cioè alzare un po' il tiro: questa è la seconda seduta della nuova Giunta; abbiamo assistito la scorsa settimana ad un incidente di percorso, il piano del Parco regionale La Mandria che è stato approvato modificato, stralciato in una sua parte, mentre oggi esaminiamo un documento che mette in una situazione chiaramente imbarazzante l'esecutivo.
Ho ascoltato con attenzione l'Assessore Tapparo, il cui intervento è stato quanto mai responsabile e meritevole di sottolineature, al quale ho sentito rispondere dai colleghi Montefalchesi, Moretti e Valeri con toni sicuramente non voglio dire demagogici, ma chiaramente velleitari.
Ci troviamo in una situazione in cui da una parte dobbiamo chiedere il rinvio della votazione di questo ordine del giorno, dall'altra non possiamo fare a meno di rilevare le strane coincidenze, le incongruenze, che si stanno determinando nei rapporti tra l'esecutivo e i Gruppi di maggioranza che lo sostengono: anche questo episodio ne è la chiara ed evidente conferma.
Voglia dunque l'esecutivo ed in particolare l'Assessore Tapparo dirci che cosa intende fare: se proseguire nella votazione del documento, nel quale caso anticipiamo che voteremo contro, con fosse altro perché lo riteniamo intempestivo agli effetti di una trattativa sindacale che dovrà riprendere il 2 settembre; oppure se intende approfondire ulteriormente questa che ci sembra già essere una frattura abbastanza chiaramente delineatasi nei rapporti tra governo regionale e Gruppi di maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guasso.



GUASSO Nazzareno

Vorrei aggiungere velocemente alcune considerazioni a quanto ha già detto il compagno di Gruppo Valeri.
Non ci vedo alcun incidente: ciò che importa è la sostanza.
Non sarà la prima volta che segniamo l'autonomia tra i Gruppi e l'esecutivo: spesso lo si è rivendicato, è una strada che vogliamo percorrere, è un confronto dialettico tra l'esecutivo e le forze politiche.
Viglione ha il diritto di fare ciò che vuole e le forze politiche hanno il diritto e l'obbligo di fare ciò che ritengono opportuno anche nei confronti dell'esecutivo.
Lasciamo stare la forma. Gli ordini del giorno sono importanti, per sovente lasciano il tempo che trovano. E' importante sapere come un'assemblea autorevole come la nostra interviene su una questione pesante e difficile qual è quella della Fiat.
La sostanza è che la Fiat è un'azienda profondamente in crisi ed in gravissime difficoltà produttive, la sostanza è che nel settore auto ci sono 42.000 lavoratori occupati in meno.
La sostanza è che l'amministratore delegato della Fiat ha dichiarato di averne altri 10.000 surplus. La sostanza è che il prodotto non tira, perch la Fiat ha recuperato sul mercato nazionale, però ha mantenuto gli stessi livelli di produttività.
La sostanza è anche un'altra: la non applicazione degli accordi. Certo è materia che deve essere lasciata all'autonoma trattativa del sindacato ma il Consiglio non può non prendere atto che al 30 giugno 1983 gli accordi firmati con la garanzia del Governo non sono stati applicati, nemmeno per i 300 primi rientri del settembre 1982. Fiat, Montedison, ENI, IRI devono rispettare gli accordi e se non sono in grado di rispettarli devono dimostrare con estrema chiarezza, mettendo sul tavolo tutti i dati che spesso non ci vengono forniti, la realtà sul motivo che non ha fatto rispettare l'accordo.
Però più che a questa questione, io guardo all'incontro del 2 settembre. Non è la prima volta che la Regione si incontra con la Fiat e non è la prima volta che la Fiat ci racconta delle falsità e poiché siamo gente onesta e seria, ci battiamo per difendere le nostre aziende, lo sviluppo, beviamo le falsità sui 13.000 lavoratori che sarebbero rientrati nella produzione della "Uno" e diamo parere positivo per il primo finanziamento facendoci prendere per il naso. Lo dico con un'autocritica perché l'ho votato anch'io quel parere stando alle dichiarazioni dell'azienda.
Certo, nell'incontro discutiamo di tutto, di energia, della pista della Mandria, del campo volo, ma facciamo attenzione di non spostare il centro del problema che non è né la politica energetica, né la pista della Mandria, né il campo volo.
Noi vogliamo conoscere fino in fondo quali sono le prospettive produttive del settore auto e del settore autoveicoli industriali per il quale c'era l'accordo di rotazione della cassa integrazione per 1.750 lavoratori, accordo che la Fiat ha stracciato e che non ha più voluto rinegoziare.
Sono di quelli che sostengono che si devono togliere i soldi della cassa integrazione alle aziende che distribuiscono i dividendi; un giorno o l'altro bisognerà pur sciogliere questa questione.
Sono centinaia le aziende che hanno distribuito dividendi e che hanno preso migliaia e migliaia di ore pagate dallo Stato. Capisco che gli azionisti hanno dei diritti, ma non capisco perché quel dividendo in parte lo paga lo Stato, lo paga il contribuente, lo paghiamo noi. I soldi arrivano da due fronti; sul piano delle ristrutturazioni in base al giudizio che la Regione ha dato lo scorso anno, sulla cassa integrazione.
Non c'è industria automobilistica nel mondo che non abbia un finanziamento pubblico. Mitterrand vuole unificarle, perché ritiene che due aziende automobilistiche siano troppe. In America, due anni fa il Governo è intervenuto sulla Crysler licenziando il gruppo dirigente che considerava incapace. Sono esempi di controllo da parte dello Stato molto più pesanti di quanto si prevede in Italia. Quindi la Regione Piemonte ha il diritto e il dovere di sapere quali sono le prospettive del settore auto e del settore degli autoveicoli industriali. Troppe volte la Fiat ci ha raccontato delle storie, non ci ha portato i dati esatti delle aziende e ci ha fatti trovare di fronte a decisioni unilaterali già assunte, sia nelle scelte produttive che nelle scelte occupazionali, pretendendo che Stato e Regione si mettano al suo servizio in condizioni inaccettabili.
Questa è la questione centrale. Abbiamo voluto quell'ordine del giorno perché sentiamo tutta la gravità del problema, sentiamo che l'autunno sarà ancora più difficile di quanto non siano stati i periodi passati. Il fatto che non si sia potuto rinegoziare l'accordo malgrado la disponibilità dei sindacati e a causa del rifiuto dell'azienda e che non ci sia stata la frattura è stato un "tacun" su un paio di pantaloni.
La Regione Piemonte ha il diritto di sapere altrimenti ha il dovere politico di assumere le posizioni che l'ordine del giorno richiama, forse anche più duramente di quanto non faccia oggi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Tapparo.



TAPPARO Giancarlo, Assessore al lavoro

Non c'é nessuna intenzione della Giunta di arrogarsi il monopolio del rapporto con la Fiat. Ritengo, anzi, opportuno trovare la strada migliore per rendere gli incontri che vogliamo attivare più efficaci e più fattivi A questo proposito, ho precisato che agli incontri è opportuno siano presenti i Presidenti delle Commissioni, competenti per la materia che viene trattata, di volta in volta: nel primo incontro si tratterà di occupazione, politica industriale e aziendale, di formazione professionale quindi sono interessate la I, la IV e la VI Commissione. Questi incontri non dovranno essere solo di rappresentanza, con il luccichio delle luci della televisione. Tutti sono d'accordo nel chiedere che le risorse pubbliche non vengano sprecate. Ci sono stati però nella nostra storia molti appuntamenti a cui la politica industriale e l'erogazione di finanziamenti avrebbero potuto avere dei riscontri precisi. Alla fine degli anni '70 ci fu il caso Olivetti dove ampi settori politici e del movimento sindacale richiedevano che le risorse finanziarie fossero effettivamente rivolte all'innovazione, che poi avrebbe avuto effetti anche in termini occupazionali. C'erano delle occasioni per far pesare nelle rispettive sedi di partito, nelle assemblee, elettive e nell'assemblea elettiva massima nazionale questo indirizzo; era il dibattito sulla politica per fattori o sulla politica per settori e dietro questa si delinearono possibilità di interventi orizzontali e verticali: da quei fatti si poteva individuare, se si voleva imporre un controllo preciso oppure se si facevano chiacchiere e in sostanza, si lasciava che la determinazione dell'utilizzo fosse a discrezione assoluta delle aziende. Questo non vuol dire, sapendo come è mutevole la tecnologia dei prodotti ed i mercati, che si possano misurare i rapporti e i riscontri degli investimenti con il misurino del farmacista.
Certo, le tendenze di fondo degli investimenti si potevano verificare e dovevano essere rispettate.
E' paradossale, ormai che ci sono aziende che usano la cassa integrazione, non più come ammortizzatore sociale di fronte alla situazione critica, ma come fattore aziendale che può servire, ciclicamente in certi casi, in altri strutturalmente, per realizzare degli obiettivi aziendali che noi riteniamo abbiano degli effetti negativi per la collettività, per cui il conto economico non è forse più in rosso a livello aziendale ma viene e scarica gli effetti indotti e le diseconomie di varia natura sul sconto consolidato dell'azienda Italia. C'è comunque il rischio che a volte con troppa facilità liquidiamo il problema con una battuta: "vogliamo che i soldi siano ben finalizzati". Noi abbiamo il diritto di chiedere che le politiche industriali e le erogazioni che vengono date a fronte delle leggi industriali siano rispettate ma ci mancano gli strumenti e le competenze per il controllo.
Si è detto che la Fiat non è l'unico nostro interlocutore dinnanzi al drammatico problema occupazionale che probabilmente si accentuerà ancora nell'autunno prossimo. Presso il Collocamento si stanno stratificando settori deboli del mercato del lavoro. Se su questi settori non riusciremo ad intervenire con interventi mirati e qualificati incontreremo ben presto grandi situazioni di difficoltà sociale.
E' evidente, allora, che dovremo aprire un discorso più ampio. La Fiat rappresenta la parte pesante, il cuore industriale della Regione, tuttavia il confronto dovrà essere più ampio e più generalizzato.
E' evidente che se vogliamo usare le risorse della formazione professionale, le risorse per servizi reali alle aziende, le risorse che in qualche misura aiutano l'apparato economico, dovremo conoscere meglio i trend dei processi tecnologici, delle previsioni occupazionali delle aziende, degli aspetti territoriali. Non solo dalla Fiat vorremo conoscere le linee di tendenza, gli effetti sulla qualità e sulla quantità dell'occupazione, sulle prospettive di lungo termine. Dovremo "attrezzare" in sostanza rendere "più consapevoli", i nostri interventi. Nel nostro programma è previsto oltre all'Osservatorio del mercato del lavoro, la creazione di un Osservatorio dei processi industriali che permetta di assumere delle linee di politica industriale che anticipino le esigenze ed arrivino puntuali quando si manifestano.
Per il caso Fiat che viene posto dall'ordine del giorno, vista la drammaticità della situazione, ma anche senza questa drammaticità, dobbiamo lavorare cercando di ottenere il migliore risultato possibile, gli economisti direbbero per "massimizzare i risultati possibili", tenendo conto di tutte le variabili. Il sindacato non chiede l'applicazione dell'accordo, ma va all'incontro di settembre sapendo che ci sono alcuni pezzi, alcuni tempi, alcuni moduli, che vanno gestiti in un certo modo. Il problema è che le distanze sono ancora ampie e noi siamo perché le distanze si accorcino per il più grande numero di rientri possibili. Il nostro intervento va nel senso dell'accordo, perché cercheremo di raggiungere il massimo obiettivo possibile di questo accordo.
Quando devo "mediare" vertenze fra sindacato ed impresa, mi rifiuto di fare il notaio: questo non è il mio compito. E' un compito da tappabuchi che non serve a nulla. Quella del 2 settembre sarà la prima occasione di dare organicità ai nostri interventi, di pretendere che il maggior gruppo industriale che ha interessi con noi per la formazione professionale, per i problemi territoriali, per l'energia, ecc., ci metta a disposizione sistematicamente ed in modo continuativo quegli elementi di informazione per i quali noi possiamo programmare correttamente i nostri interventi e non sprecare risorse.
Il rinvio della votazione dell'ordine del giorno è legato a questo appuntamento dal quale potrebbero emergere elementi positivi non solo per il settore auto.
A questo incontro andrà a chiedere un intervento nel settore macchine movimento terra per la Hydromac, perché si sta disperdendo un patrimonio significativo di mercato, di tecnologie, per, forse, un gioco delle parti negativo. Nella partita generale entreranno anche in campo questi elementi sui quali noi pensiamo di avere più forza che andare in ordine sparso trattando gli argomenti in modo isolato.
La settimana successiva, all'incontro del 2 settembre, si potrà verificare se la Fiat è in linea con queste indicazioni, oppure se la sua è una posizione di chiusura o addirittura di rottura nei rapporti con l'Ente Regione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

Il Presidente della Commissione non è rappresentato.



PRESIDENTE

E' una proposta, ma credo che interverranno i Capigruppo.
Accantoniamo l'ordine del giorno, che verrà ripresentato nel mese di settembre.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno riguardante la Venchi Unica


PRESIDENTE

Pongo ora in votazione un ordine del giorno riguardante il prepensionamento alla Venchi Unica, firmato da tutti i Gruppi, tranne dal



MSI - Destra Nazionale. Ve ne do lettura:

"Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto che lo scioglimento anticipato delle Camere non ha consentito l'esame da parte del Parlamento della proposta di legge 'Interpretazione autentica dell'art. 2 della legge 27/7/1979, n. 301' approvata all'unanimità nella seduta del 4 novembre 1982 valutato positivamente che il D.L. n. 176/83 ed il successivo D.L. n. 317/83 hanno accolto quanto contenuto nella proposta di legge presentata dal Consiglio regionale tendente ad assicurare la possibilità di pensionamento anticipato e di fruire del trattamento di disoccupazione speciale per i lavoratori ex dipendenti da aziende fallite posti in cassa integrazione guadagni ai sensi della legge 301/79 constatato che il provvedimento non è applicabile allo specifico caso dei lavoratori ex dipendenti Venchi Unica in quanto la quasi totalità di tali lavoratori a causa del fallimento della Venchi 2000 subentrata alla vecchia azienda non ha lavorato per un periodo di almeno tredici settimane, requisito richiesto dalla vigente normativa per poter usufruire del trattamento di disoccupazione speciale rilevato che sulla base di indicazioni ministeriali l'INPS ritiene di non dover erogare a tali lavoratori l'indennità di liquidazione invita il Parlamento ed il Governo ad introdurre, nel corso della conversione in legge del D.L. n. 317/83 o con opportuno provvedimento legislativo, le modifiche normative atte a dare soluzione positiva all'unicità del caso riguardante i lavoratori ex dipendenti Venchi Unica".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Turismo: argomenti non sopra specificati

Esame deliberazione Giunta regionale n. 128-27097: "Applicazione art. 12 legge 9/5/1975, n. 153, modificata ed integrata dall'art. 8 della legge 10/5/1976, n. 352 - Accertamento requisiti imprenditore agricolo a titolo principale"


PRESIDENTE

Il punto tredicesimo all'ordine del giorno prevede l'esame della deliberazione della Giunta regionale n. 128-27097: "Applicazione art. 12 legge 9/5/1975, n. 153, modificata ed integrata dall'art. 8 della legge 10/5/1976, n. 352 - Accertamento requisiti imprenditore agricolo a titolo principale".
La parola al relatore, Consigliere Gastaldi.



GASTALDI Enrico, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, chiedo scusa ai colleghi se leggerò la relazione della deliberazione in esame nonostante l'ora ed il momento.
La leggerò perché la deliberazione è di notevole importanza e perch non interessa soltanto l'agricoltura.
Infatti l'accertamento della qualifica di imprenditore agricolo comporta varie conseguenze: a) agevolazioni fiscali 1) concessioni edilizie gratuite (legge n. 10, art. 9, legge regionale 56) 2) riduzione delle tassazioni sui passaggi di proprietà soprattutto nel caso della formazione della piccola proprietà contadina (1 invece del 16 e più) b) agevolazioni amministrative autorizzazione senza licenza commerciale, da parte dei Sindaci, alla vendita diretta dei propri prodotti agricoli c) concessioni di benefici in conto capitale ed in conto interesse per gli investimenti in agricoltura (legge regionale 63).
Alcune di tali agevolazioni possono rappresentare un grosso deficit di entrate per certi enti pubblici (si pensi alle concessioni di edilizia gratuita per i piccoli Comuni, che sono in prevalenza costituiti da addetti all'agricoltura).
Questo, accertamento non è poi cosa tanto semplice: quanti sono infatti quelli che hanno un doppio lavoro o un lavoro che sta a scavalco tra quello agricolo e quello non agricolo.
Si comprende perciò la rigorosità richiesta per l'accertamento delle leggi 153 nazionale e 15-63 regionale, riprese dalla legge 10 nazionale e dalla legge 56 regionale (per l'edilizia) e la richiesta, da parte delle stesse leggi, che sia la Regione stessa a fare tale accertamento.
La deliberazione in esame è la terza che viene proposta su questa materia.
La prima, del 21 febbraio 1978, la quale dichiarava di accettare gli accertamenti esigenti dalla Commissione dell'Albo delle leggi 27 del 1975 è stata dichiarata nulla dal TAR con sentenza del 27/2/1980, perché i requisiti richiesti per l'iscrizione all'Albo della legge 27 erano diversi da quelli richiesti dalla legge n. 153 e dalle leggi regionali 15 - 10 - 56 e 63.
La seconda, del 4 novembre 1982, è stata rifiutata dal Commissione del Governo.
Questa deliberazione regionale, la terza, che è in parte una correzione della precedente secondo le indicazioni del Commissario del Governo concilia le richieste delle leggi 153 - 15 - 63 e della legge 18/82 riservando ai propri uffici l'accertamento della qualifica di imprenditore agricolo, utilizzando da una parte le Commissioni agricole comunali, più vicine e più a conoscenza delle varie realtà, quali filtro, e non rifiuta l'altro mezzo (anche supportato da una legge regionale) dell'Albo degli imprenditori agricoli, utilizzandolo però in modo non passivo ed obbligatorio ma in modo critico; come d'altra parte la libertà dell'iscrizione affermata dalla legge 18.
Questa deliberazione, anche se non risponde in modo completo alle osservazioni del Governo (perché talune di esse sono consegnate ad una non esatta interpretazione della delibera) presenta l'unica soluzione possibile perché si possano conciliare la libertà dell'iscrizione all'Albo (legge 18/82) e l'obbligatorietà per le Regioni di accertare direttamente la qualifica di imprenditore agricolo (leggi 153 - 15).
Per questi motivi se ne chiede al Consiglio regionale l'approvazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Lo scopo di questa deliberazione, che forzatamente la Giunta porta avanti, è quello di aggirare a leggi e i regolamenti, addirittura le indicazioni precise e tassative del Commissario di Governo che ha annullato precedenti deliberazioni su questa materia.
Non comprendiamo questa forzatura, questo voler arrampicarsi sui vetri per raggiungere uno scopo che è chiaramente illegittimo. Il Commissario di Governo, annullando la deliberazione del 4 novembre 1982, osservava che esiste un Albo professionale, una procedura per accertare i requisiti dell'imprenditore agricolo che fa riferimento alle leggi comunitarie e dello Stato. Con questo provvedimento si vuole stabilire una procedura diversa, altri organismi, altri uffici per stabilire sempre la qualifica di imprenditore agricolo che è definita chiaramente dal regolamento approvato nella seduta scorsa del Consiglio regionale. Questo é, in sintesi l'oggetto del contendere. Il Commissario di Governo, rivedendo la prima deliberazione, osservava che non era comprensibile come si volessero stabilire due procedure diverse per accertare i requisiti per l'iscrizione all'Albo professionale. La Regione motivava con lettera del 17 gennaio ma nonostante quei chiarimenti, il Commissario di Governo ritiene illegittimo attribuire ad organi diversi l'accertamento della - qualifica professionale di imprenditore agricolo che non può che spettare alle Commissioni provinciali (art. 12 della legge 153 che stabilisce le modalità per attribuire la qualifica di imprenditore agricolo principale, specificando che i requisiti attinenti la capacità professionale debbono essere accertati dalle Commissioni provinciali nominate dal Presidente della Giunta regionale e composte dai rappresentanti delle organizzazioni nazionali professionali degli imprenditori agricoli. Oggi parliamo dell'accertamento della qualifica e non parliamo di Albo, che può essere accettato o non accettato, discusso o condiviso).
Aggiunge il Commissario di Governo: "Differenziando la qualifica di imprenditore agricolo professionale, da quella iscrizione all'Albo esplicitamente attribuisce alle Commissioni provinciali il potere di accertamento dei, requisiti per l'iscrizione all'Albo. Da ci l'Amministrazione regionale deduce la possibilità di affidare ad organi diversi l'accertamento dei requisiti per la qualifica di imprenditore agricolo. Non vi è dubbio, al contrario, che nel silenzio della legge regionale la competenza relativa non può che essere delle Commissioni provinciali".
Nonostante tutto questo la Giunta regionale propone una deliberazione molto complicata che inspiegabilmente tende a riconoscere due strumenti paralleli. L'illegittimità è comprensibile a tutti. I due organi non potranno mai avere comportamenti simili, ma adotteranno procedure, metodi unità di misura sempre diverse. La deliberazione distingue i residenti dai non residenti, ma questa distinzione non regge perché è illegittimo che la Regione Piemonte accerti i requisiti dei non residenti.
Saranno gli uffici e gli enti delle Regioni confinanti ad accertare.
La deliberazione è complicata per una serie di procedure da parte degli uffici della Regione, accertamenti sul luogo, visite in azienda e notizie varie. Come è possibile dal momento in cui cerchiamo di semplificare le procedure dappertutto, di accelerare i tempi, mettere in piedi uno strumento così incerto e così confuso, come se non riconoscessimo il valore della carta d'identità? Ogni cittadino ha una carta d'identità che serve in ogni occasione ed in ogni momento a definire, a stabilire, ad accertare chi è l'individuo. Ogni volta che un agricoltore avrà bisogno di una pratica gli uffici accerteranno se è imprenditore agricolo o meno. L'iscrizione all'Albo invece è come la carta d'identità che stabilisce una volta per tutte la qualifica. Siamo decisamente contrari a questa deliberazione perché è inattuabile, perché crea molti problemi, prevede la creazione di un doppio sistema di accertamento che è illegittimo e contrario alle leggi vigenti. Sicuramente il Commissario di Governo l'annullerà un'altra volta e noi avremo perso tempo, detto tante parole, scritto tanti fogli inutilmente. C'è l'Albo, ci sono le Commissioni finalmente funzionanti nonostante i ritardi, quindi gli agricoltori piemontesi hanno uno strumento valido per ottenere in modo chiaro e definito il riconoscimento della loro qualifica professionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura

Per formazione, per educazione e per stile rispetto alle opinioni altrui mi pare che non sia più un'opinione ma sia andare oltre l'affermare che questa deliberazione possa costituire una forzatura della Giunta per aggirare una legge della Regione. Essa è frutto di un compromesso conseguente alla legge n. 18/82 con la quale è stata modificata la legge istitutiva dell'Albo e ha reso l'Albo volontario e sarebbe una forzatura se non completassimo e non approvassimo questa deliberazione. Chiabrando non può dire che è una forzatura e il Gruppo D.C. era consapevole al punto che non ha votato per la riforma dell'Albo. Chiabrando e coloro che la pensano come lui debbono rendersi conto che la maggioranza delle forze liberali repubblicani ed una parte dei democristiani, qui come in tutta Italia, è contraria all'Albo che d'altra parte esiste in sole tre Regioni ed in una di queste non viene neppure applicato.
E' vero che si istituisce un doppio regime, sia pure con la stessa base di partenza perché è sempre la Commissione comunale che fa il primo accertamento o alle Commissioni provinciali o al servizio dell'IPA, quindi a un funzionario che decide. Successivamente, quando funzionerà la delega sarà l'ente delegato, l'Amministrazione provinciale ad adempiere a questo riconoscimento.
E' possibile che il Commissario di Governo respinga il provvedimento; a quel punto, il Consiglio, che aveva trovato un compromesso per salvaguardare l'Albo, per mantenere la libertà a chi non si iscrive a dare la possibilità di ottenere il riconoscimento ai benefici, in base alle legislazioni comunitarie e nazionali troverà un solo meccanismo, che potrebbe essere appunto l'abolizione definitiva dell'Albo professionale.



PRESIDENTE

La discussione è conclusa.
Passiamo alla votazione degli emendamenti presentati dal collega Gastaldi che sono stati accettati dalla Giunta.



CHIABRANDO Mauro

Non li abbiamo esaminati perché non sono stati distribuiti.



PRESIDENTE

Ne darò lettura.



CHIABRANDO Mauro

Chiedo che ci siano distribuiti. Non è corretta questa procedura.



BRIZIO Gian Paolo

E' una questione di metodo e di correttezza. Sarebbe giusto distribuire gli emendamenti prima del voto.



PRESIDENTE

Ero convinto che li aveste avuti. Chiabrando ha un suo diritto da far valere e fa bene a farlo valere.



CHIABRANDO Mauro

Il collega Gastaldi ha dato spiegazioni esaurienti, quindi si pu procedere.



BRIZIO Gian Paolo

Gradiremmo per il futuro, signor Presidente, un'organizzazione migliore per la distribuzione dei documenti.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione gli emendamenti presentati dal Consigliere Gastaldi: 1) al paragrafo 1, prima riga, e al paragrafo 2, punto 1, seconda riga cancellare le parole: "di volta in volta".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 26 voti favorevoli e 14 astensioni.
2) Al paragrafo 2, punto 2, primo trattino, cancellare la parola "aggiornati".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 26 voti favorevoli e 14 astensioni.
3) Nel dispositivo al paragrafo 1, punto 2, vengono aggiunte le seguenti parole: "In attesa della revisione da parte della Commissione provinciale Albo della posizione del richiedente, al fine di verificare se sussistono ancora i requisiti per l'iscrizione all'Albo, non può procedersi alla concessione dell'agevolazione richiesta".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 26 voti favorevoli e 14 astensioni.
4) Nel dispositivo al paragrafo 2, punto 2, primo trattino, sono aggiunte le seguenti parole: "... comunque i Comuni debbono segnalare alle Commissioni provinciali per la tenuta dell'Albo gli eventuali elementi emersi nel corso dell'istruttoria delle domande di agevolazione, tali da comportare l'eventuale perdita dei requisiti di imprenditore agricolo a titolo principale. In attesa della revisione da parte della Commissione provinciale Albo della posizione del richiedente, al fine di verificare se sussistono ancora i requisiti per l'iscrizione all'Albo, non può procedersi alla concessione dell'agevolazione richiesta".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 26 voti favorevoli e 14 astensioni.
5) Nel dispositivo al paragrafo 2, punto 2, secondo trattino, sono aggiunte le seguenti parole: "La certificazione viene rilasciata qualora l'iscrizione all'Albo sia stata conseguita da meno di un anno oppure l'ultima revisione della posizione del richiedente sia stata effettuata da meno di un anno. Nel certificato viene indicata tra l'altro la data dell'iscrizione e quella dell'ultima revisione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 26 voti favorevoli e 14 astensioni.
Pongo ora in votazione la deliberazione nel testo così modificato. Ve ne do lettura: "L'art. 12 della legge 91511975, n. 153, modificato ed integrato dall'art.
8 della legge 10/5/1976, n. 352, definisce la figura dell'imprenditore agricolo a titolo principale, in base al requisito del reddito del tempo e della capacità professionale.
Il requisito del reddito e quello inerente al tempo dedicato all'attività agricola è accertato dalle Regioni ai sensi del secondo comma del citato art. 12, mentre il requisito della capacità professionale si considera appunto qualora l'imprenditore sia in possesso di uno dei titoli di studio previsti al citato art. 12, oppure, in assenza del titolo, quando abbia esercitato per almeno un triennio attività agricola.
Negli altri casi il requisito della capacità professionale è accertato da un'apposita Commissione provinciale prevista dall'art. 12 della legge 9/5/1975, n. 153.
Con l'art. 4 della legge regionale 23/8/1982, n. 18, è stata disciplinata la Commissione capacità professionale che ha sede presso i Servizi regionali decentrati dell'agricoltura.
La Regione provvede attraverso i propri Servizi all'accertamento dei requisiti di tempo e di reddito.
Tuttavia ai fini di avere un elenco aggiornato al quale fare riferimento nei casi stabiliti dalla Regione, è stato istituito in Piemonte l'Albo professionale degli imprenditori agricoli con la legge regionale 12/5/1975 n. 27, modificata ed integrata dalla legge regionale 23/8/1982, n. 18.
All'iscrizione ed alla tenuta dell'Albo provvedono le apposite Commissioni provinciali previste dall'art. 3 della legge regionale 23/8/1982, n. 18.
I requisiti per l'iscrizione sono quelli previsti dalla legge 9/5/1975, n.
153 e dalla legge 10/5/1976, n. 352 e dalla relativa legge regionale di attuazione n. 15 del 22/2/1977 sopra citate.
Inoltre con il regolamento per l'applicazione dell'Albo sono stati fissati nell'ambito della normativa fondamentale, requisiti, criteri e metodi per l'attuazione.
Anche l'iscrizione all'Albo può provare, pertanto, il possesso dei requisiti di imprenditore agricolo a titolo principale, poiché basato sulla normativa vigente che disciplina la figura dell'imprenditore agricolo a titolo principale.
Al fine di una uniformità di applicazione si ritiene necessario che anche i Servizi regionali facciano riferimento agli stessi requisiti, criteri e metodi per quanto applicabili, stabiliti con il regolamento dell'Albo.
Pertanto i due strumenti, cioè la Commissione Albo e i Servizi regionali decentrati per l'agricoltura, fanno riferimento alla stessa normativa, ai requisiti, criteri e metodi appresso elencati: art. 12 della legge 9/5/1975, n. 153, modificato ed integrato dall'art. 8 della legge 10/5/1976, n. 352 e relativa legge regionale di attuazione 22/2/1977, n. 15 legge regionale 23/8/1982, n. 18, di modificazione ed integrazione della legge regionale 12/5/1975, n. 27, istitutiva dell'Albo professionale degli imprenditori agricoli e relativo regolamento di attuazione per quanto riguarda i requisiti personali ed aziendali, i criteri e metodi ivi previsti utilizzazione, per i casi previsti, della stessa Commissione provinciale per l'accertamento della capacità professionale di cui all'art. 12 della legge 9/5/1975, n. 153, applicato con l'art. 4 della legge regionale 23/8/1982, n. 18.
Tuttavia l'iscrizione all'Albo, da parte delle Commissioni provinciali Albo, si consegue nel Comune di residenza e pertanto è limitata ai residenti in uno dei Comuni del Piemonte, mentre l'accertamento da parte dei Servizi regionali prescinde dalla residenza in uno dei Comuni del Piemonte e viene effettuato con riferimento all'azienda. Tale accertamento è diretto pertanto anche agli imprenditori residenti in altre Regioni purché gestiscano aziende agricole ubicate in Piemonte.
Vari provvedimenti comunitari, nazionali e regionali recano agevolazioni in favore di imprenditori agricoli a titolo principale in campo urbanistico e fiscale, nonché incentivi in campo socio-strutturale e in genere per lo sviluppo ed il sostegno delle aziende agricole.
Tali agevolazioni ed incentivi sono concessi da enti diversi; dal Comune quelli relativi al settore urbanistico, dagli Uffici fiscali quelli relativi al settore fiscale, dalle Regioni invece tutti gli altri incentivi sopra indicati.
Tenuto conto che entrambi gli strumenti per quanto detto in precedenza sono da ritenere validi ai fini dell'accertamento dei requisiti di imprenditore agricolo a titolo principale, si ritiene necessario precisare in modo univoco i casi nei quali avvalersi dell'accertamento dei Servizi regionali decentrati dell'agricoltura e i casi nei quali è possibile fare riferimento all'Albo.
Comunque per gli imprenditori agricoli non residenti in Piemonte è possibile avvalersi soltanto dell'accertamento dei Servizi regionali.
Visto l'art. 12 della legge 9/5/1975, n. 153, modificato ed integrato dall'art. 8 della legge 10/5/1976, n. 352 vista la legge regionale di attuazione n. 15 del 22/2/1977 vista la legge regionale 23/8/1982, n. 18, di modificazione ed integrazione della legge regionale 12/5/1975, n. 27, istitutiva dell'Albo professionale degli imprenditori agricoli vista la deliberazione di Giunta, di proposta al Consiglio, n. 128 del 21/7/1983 il Consiglio regionale delibera l'accertamento dei requisiti di imprenditore agricolo a titolo principale previsti dall'art. 12 della legge 9/5/1975, n. 153, modificato ed integrato dall'art. 8 della legge 10/5/1976, n. 352 e dalla relativa legge regionale di attuazione n. 15 del 22/2/1977, viene effettuato nel seguente modo: 1) per gli incentivi amministrati dalla Regione Piemonte, l'accertamento dei requisiti ai fini della concessione degli incentivi stessi, viene effettuato nel seguente modo: 1) per i non iscritti all'Albo: a) il tempo e il reddito vengono accertati dal Servizio regionale decentrato dell'agricoltura attraverso: eventuali visite presso l'azienda agricola la verifica dei requisiti personali ed aziendali previsti nel regolamento per l'iscrizione all'Albo l'acquisizione degli stessi dati e notizie fondamentali previsti nel regolamento per l'iscrizione all'Albo, attraverso apposito questionario secondo modelli predisposti dall'Assessorato agricoltura e foreste il parere della Commissione consultiva comunale per l'agricoltura e le foreste di cui alla legge regionale 2/5/1980, n. 33 b) la capacità professionale, nei casi in cui non è ritenuta presunta per anzianità o titolo di studio, viene accertata dalla Commissione provinciale capacità professionale di cui all'art. 4 della legge regionale 23/8/1982 n. 18.
2) Per gli iscritti all'Albo: attraverso l'accertamento d'ufficio da parte del Servizio regionale decentrato dell'agricoltura dell'iscrizione all'Albo; comunque i Servizi debbono segnalare alle Commissioni provinciali per la tenuta dell'Albo gli eventuali elementi emersi nel corso dell'istruttoria delle domande di incentivo, tali da comportare l'eventuale perdita di requisiti di imprenditore agricolo a titolo principale. In attesa della revisione da parte della Commissione provinciale Albo della posizione del richiedente al fine di verificare se sussistono ancora i requisiti per l'iscrizione all'Albo, non può procedersi alla concessione dell'agevolazione richiesta.
2) Per le agevolazioni non amministrate dalla Regione Piemonte l'accertamento dei requisiti ai fini della concessione delle agevolazioni stesse, viene effettuato nel seguente modo: 1) per i non iscritti all'Albo viene richiesto ai Servizi regionali decentrati dell'agricoltura dagli imprenditori interessati secondo la seguente procedura: gli interessati presentano domanda ai Servizi regionali decentrati dell'agricoltura tramite il Comune di residenza, attraverso apposito questionario, secondo modelli predisposti dall'Assessorato agricoltura e foreste recanti gli stessi dati e notizie fondamentali previsti nel regolamento per l'iscrizione all'Albo il Comune, acquisito sulla domanda il parere della Commissione consultiva comunale per l'agricoltura e le foreste di cui alla legge regionale 2/5/1980, n. 33, trasmette la documentazione al Servizio regionale decentrato dell'agricoltura entro 30 giorni dal ricevimento della domanda il Servizio regionale decentrato dell'agricoltura, entro i successivi 30 giorni, rilascia la certificazione secondo i modelli predisposti dall'Assessorato regionale all'agricoltura e foreste.
Circa l'accertamento del tempo, reddito e quello inerente la capacità professionale e i Servizi regionali debbono osservare quanto previsto al precedente punto 1/1.
2) Per gli iscritti all'Albo attraverso: l'accertamento d'ufficio da parte dei Comuni dell'iscrizione all'Albo nel caso di agevolazioni concesse dai Comuni; i Comuni stessi sono già in possesso degli elenchi degli iscritti all'Albo degli imprenditori agricoli residenti nel Comune; comunque i Comuni debbono segnalare alle Commissioni provinciali per la tenuta dell'Albo gli eventuali elementi emersi nel corso dell'istruttoria delle domande di agevolazione, tali da comportare l'eventuale perdita dei requisiti di imprenditore agricolo a titolo principale.
In attesa della revisione da parte della Commissione provinciale Albo della posizione del richiedente, al fine di verificare se sussistono ancora i requisiti per l'iscrizione all'Albo, non può procedersi alla concessione dell'agevolazione richiesta la presentazione da parte degli imprenditori agricoli interessati della certificazione di iscrizione rilasciata dalle Commissioni provinciali per la tenuta dell'Albo nel caso di agevolazioni concesse da altri enti. La certificazione viene rilasciata qualora l'iscrizione all'Albo sia stata conseguita da meno di un anno oppure l'ultima revisione della posizione del richiedente sia stata effettuata da meno di un anno.
Nel certificato viene indicata tra l'altro la data dell'iscrizione e quella dell'ultima revisione.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 26 voti favorevoli e 14 contrari.


Argomento: Viabilità

Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 133 27102: "Legge 12/8/1982, n. 531. Piano decennale per la grande viabilità Programma stralcio 82/87 - Indicazioni per il primo triennio. Programma delle opere da eseguirsi da parte dell'ANAS, interessanti il territorio della Regione Piemonte, in convenzione con la Regione stessa" (rinvio)


PRESIDENTE

In merito al punto quattordicesimo all'ordine del giorno: Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 133-27102: "Legge 12/8/1982, n. 531. Piano decennale per la grande viabilità - Programma stralcio 82/87 - Indicazioni per il primo triennio. Programma delle opere da eseguirsi da parte dell'ANAS, interessanti il territorio della Regione Piemonte, in convenzione con la Regione stessa", si era convenuto di rinviarlo in quanto non ci sono elementi sufficienti.
La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Uno dei motivi del rinvio è l'assenza dell'Assessore, ma il motivo prevalente è che è opportuno l'esame della Commissione sia per quanto riguarda la griglia delle priorità effettive, sia per quanto riguarda il testo della convenzione e le compatibilità finanziarie.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Viglione.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

La deliberazione è stata assunta con i poteri del Consiglio. Vi sono dei termini entro i quali la deliberazione deve essere approvata o respinta.
Occorre avviare il dibattito sulla deliberazione dopodiché possiamo rinviarla, anche perché non conosciamo quando sarà fissata la prossima seduta di Consiglio.
L'ANAS ha formulato un'ipotesi di interventi mettendo a disposizione la somma indicata nella deliberazione e richiedendo alla Regione Piemonte di integrarla con altra somma.
Dopo queste informazioni, il dibattito verrà fissato nel mese di settembre.



PRESIDENTE

D'accordo.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Esame deliberazione Giunta regionale n. 146-26302: "Movimento franoso verificatosi in Comune di Dronero (Cn) il giorno 8 giugno 1983. Riconoscimento di calamità grave ai sensi dell'art. 9 della legge regionale 29/6/1978, n. 38"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto al punto quindicesimo all'ordine del giorno che reca: Esame deliberazione Giunta regionale n. 146-26302: "Movimento franoso verificatosi in Comune di Dronero (Cn) il giorno 8 giugno 1983.
Riconoscimento di calamità grave ai sensi dell'art. 9 della legge regionale 29/6/1978, n. 38".
La parola al Presidente della Giunta regionale, Viglione.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Brevemente informo che è una frana piuttosto consistente tanto che ha un valore di 2 miliardi.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale deliberazione. Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale vista la deliberazione della Giunta regionale del 21/6/1983 n. 146-26302 che dichiara grave l'evento calamitoso del giorno 8 giugno 1983 che ha interessato parte del territorio del Comune di Dronero (Cuneo) sentita la competente Commissione consiliare delibera è dichiarato grave l'evento calamitoso del giorno 8 giugno 1983 verificatosi nel territorio del Comune di Dronero (Cuneo) nell'ambito del territorio del predetto Comune si applicano le disposizioni dell'art. 9 della legge regionale n. 38 del 29/6/1978 integrato dall'art. 5 della legge regionale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Comunita' montane

Esame piano di sviluppo socio-economico della Comunità montana Alta Valle Orba - Erro - Bormida di Spigno


PRESIDENTE

Esaminiamo ora il piano di sviluppo socio-economico della Comunità montana Alta Valle Orba - Erro - Bormida di Spigno, di cui al punto sedicesimo all'ordine del giorno.
Pongo in votazione tale deliberazione. Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale visto il piano pluriennale di sviluppo economico sociale della Comunità montana Alta Valle Orba - Erro - Bormida di Spigno visto il parere favorevole del Comitato comprensoriale competente visto il parere favorevole espresso in merito dalla I Commissione consiliare esprime parere favorevole al piano citato in premessa, redatto ai sensi della legislazione vigente.
Fatto salvo le esigenze di variazione, aggiornamenti ed adattamenti da effettuarsi in sede di piano stralcio, derivanti dal piano comprensoriale e territoriale di coordinamento, di cui agli artt. 4 e seguenti della legge regionale 5/12/1977, n. 56 'Tutela ed uso del suolo', dai piani urbanistici comunali ed intercomunali, dai piani settoriali, al fine di realizzare la necessaria compatibilità fra le previsioni e le indicazioni di intervento gli interventi previsti nel piano di sviluppo ed il relativo onere sono da intendersi come indicazioni di larga massima, per le competenze della Regione, subordinate alle linee programmatiche e di spesa degli Assessorati e degli altri Enti all'infuori delle Comunità montane le osservazioni tecniche di conformità al piano regionale di sviluppo approvato dal Consiglio regionale il 17/7/1977, formulate dalla Giunta regionale nell'allegato, visti ed esaminati gli elaborati del piano concernenti l'acquisizione conoscitiva; l'indirizzo degli obiettivi generali; la determinazione degli interventi di settore nella delimitazione temporale di cinque anni di validità del piano e l'individuazione dei metodi, mezzi e strumenti di attuazione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Comunita' montane

Esame piano di sviluppo socio-economico della Comunità montana delle Valli Curone - Grue - Ossona


PRESIDENTE

Esaminiamo ancora il piano di sviluppo socio-economico della Comunità montana delle Valli Curone - Grue - Ossona, di cui al punto diciassettesimo all'ordine del giorno.
Pongo in votazione tale deliberazione.
Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale visto il piano pluriennale di sviluppo economico sociale della Comunità montana delle Valli Curone - Grue - Ossona visto il parere favorevole del Comitato comprensoriale competente visto il parere favorevole espresso in merito dalla I Commissione consiliare esprime parere favorevole al piano citato in premessa, redatto ai sensi della legislazione vigente.
Fatto salvo le esigenze di variazione, aggiornamenti ed adattamenti da effettuarsi in sede di piano stralcio, derivanti dal piano comprensoriale e territoriale di coordinamento, di cui agli artt. 4 e seguenti della legge regionale 5/12/1977, n. 56 'Tutela ed uso del suolo', dai piani urbanistici comunali ed intercomunali, dai piani settoriali, al fine di realizzare la necessaria compatibilità tra le previsioni e le indicazioni di intervento gli interventi previsti nel piano di sviluppo ed il relativo onere sono da intendersi come indicazioni di larga massima, per le competenze della Regione, subordinate alle - linee programmatiche e di spesa degli Assessorati e degli altri Enti all'infuori delle Comunità montane le osservazioni tecniche di conformità al piano regionale di sviluppo approvato dal Consiglio regionale il 17/7/1977, formulate dalla Giunta regionale nell'allegato, visti ed esaminati gli elaborati del piano concernenti l'acquisizione conoscitiva; l'indirizzo degli obiettivi generali; la determinazione degli interventi di settore nella delimitazione temporale di cinque anni di validità del piano e l'individuazione dei metodi, mezzi e strumenti di attuazione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Zootecnia

Esame progetto di legge n. 321: "Aiuti straordinari per il sostegno e la ripresa economica della suinicoltura del Piemonte colpita dalla peste suina africana"


PRESIDENTE

Propongo ora di iscrivere all'ordine del giorno l'esame del progetto di legge n. 321: "Aiuti straordinari per il sostegno e la ripresa economica della suinicoltura del Piemonte colpita dalla peste suina africana".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti in aula.
Il relatore, Consigliere Ferro, dà per letta la sua relazione.
La parola al Consigliere Lombardi.



LOMBARDI Emilio

L'argomento richiederebbe più attenzione, una migliore organizzazione dei lavori del Consiglio e maggiore sensibilità da parte di coloro che si occupano dei problemi dell'agricoltura che avrebbero dovuto rinviare la discussione sulla deliberazione precedente, sulla quale c'é molto contrasto e che probabilmente verrà rinviata ancora una volta e concentrare l'attenzione su questo argomento.
Siamo d'accordo sul testo della legge, non siamo invece d'accordo sul contenuto della relazione.
Infatti non possiamo accettare che il merito di questo intervento venga attribuito all'attivismo e alla rapidità di decisione della Regione, perch di rapidità non ce n'è stata e i 2 miliardi non sono che uno stanziamento straordinario del Ministero dell'Agricoltura a favore della suinicoltura del Piemonte.
E' semmai un atto dovuto alla sensibilità del Governo nazionale.
La seconda osservazione è che questo problema ha evidenziato la carenza della struttura regionale di fronte a casi del genere anche se dobbiamo dare atto all'Assessorato alla sanità di essere intervenuto con la collaborazione dei tecnici.
L'altra riflessione critica è che sono passati cinque mesi dall'inizio della crisi, sono stati abbattuti i suini e gli allevatori devono ripopolare gli allevamenti ma non hanno i mezzi finanziari necessari.
Il provvedimento di oggi arriverà comunque in ritardo. Ma l'aspetto più grave è che non sono ancora stati erogati i finanziamenti stanziati dal Ministero della Sanità, quindi la situazione è sempre più drammatica.
Nell'approvare questa legge invitiamo gli Assessorati all'agricoltura e alla sanità ad erogare con urgenza i fondi perché se non hanno più il fido delle banche agli allevatori non vengono consegnati né i suini né i mangimi ricordando inoltre che la suinicoltura piemontese garantisce al Piemonte alcune migliaia di posti di lavoro.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

La Giunta ha assunto tutti gli atti amministrativi un mese e mezzo fa.
Ci sono problemi di cassa nelle erogazioni del Ministero del Tesoro e nei fondi generali dell'Amministrazione regionale: come in tutte le buone famiglie non sempre si riesce a far quadrare il cerchio. Ci è stata data assicurazione che entro il 10 agosto si completeranno le procedure presso i nostri uffici e si procederà ai pagamenti.
E' la prima volta in Italia che la peste suina stronca così rapidamente gli allevamenti provocando la revoca totale delle misure nei confronti della produzione italiana.
Il collega Lombardi dovrebbe considerare anche questi aspetti. Anche in altri casi i contributi governativi sono arrivati dopo due anni o quasi. Si può sempre fare più in fretta, magari per guadagnare soltanto un giorno, e bisogna battersi in questa direzione, il dovere dell'opposizione è proprio di richiamarci a questa maggiore celerità.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura

L'Assessore Bajardi ha risposto per quanto riguarda la situazione sanitaria. Credo che il collega Lombardi debba dare atto che la Giunta, in particolare l'Assessorato alla sanità, ha fatto quanto, del restò, è riconosciuto in tutta Italia ed in primo luogo a Bruxelles.
Per quanto riguarda gli interventi economici tutti sanno che immediatamente sono state date disposizioni, sia pure in una situazione difficile e complicata per orientare denaro a favore del settore. E' stata approvata una deliberazione che ha portato la conduzione da 15 a 50 milioni e i produttori ne hanno beneficiato.
Prima e dopo è stato assicurato alla "Cuneo Carni" la possibilità attraverso congrui stanziamenti, di realizzare l'ammasso volontario, quello precedente poco favorevole e quello successivo che, grazie al dinamismo della Giunta, si è ottenuto da Bruxelles. Non si poteva legiferare; appena è stato possibile è stato predisposto questo disegno di legge che conta su 2 miliardi che la Regione pagherà non appena la legge entrerà in vigore.
Questa è soltanto una proposta di riparto (che gli Assessori delle altre Regioni hanno fatto tutto il possibile per rinviare). Questo provvedimento dovrà passare all'esame del CIPAA, poi verrà emanato il decreto.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, passiamo alla votazione del relativo articolato.
Art. 1 (Finalità) "Ai fini del sostegno e della ripresa economica della suinicoltura del Piemonte colpita dalla peste suina africana viene previsto un piano straordinario di aiuti regionali.
Gli aiuti riguardano: 1) prestiti agrari annuali di esercizio e finanziamenti annuali per l'acquisto di riproduttori 2) prestiti agrari annuali di esercizio e finanziamenti annuali per la conduzione 3) prestiti agrari annuali e finanziamenti annuali per l'acconto ad allevatori conferenti le carni suine a cooperative agricole 4) contributi in capitale sulle spese di gestione sostenute da cooperative agricole per le operazioni di ammasso volontario delle carni suine".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 (Beneficiari-priorità) "Gli aiuti sono diretti ai suinicoltori piemontesi, secondo il seguente ordine generale di priorità: 1) allevatori imprenditori agricoli a titolo principale coltivatori diretti e cooperative agricole 2) allevatori imprenditori agricoli a titolo principale conduttori e forme associative di imprenditori agricoli a titolo principale 3) altri allevatori singoli e forme associative di persone.
Viene accordata priorità agli allevatori inclusi nella zona dichiarata infetta con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 2451 in data 21/3/1983 nonché a quelli inclusi nella zona dichiarata di protezione con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 2452 in data 21/3/1983".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Art. 3 (Criteri e procedure) "1) Acquisto di riproduttori.
Può essere concesso il concorso regionale negli interessi su prestiti agrari annuali di esercizio o su finanziamenti per l'acquisto di riproduttori con il tasso di interesse a carico dei beneficiari della stessa entità di quello stabilito ai fini dell'applicazione dell'art. 15 della legge regionale 12/10/1978, n. 63 e successive modificazioni ed integrazioni.
I prestiti e i finanziamenti vengono erogati dagli Istituti di cui al successivo art. 4 sulla base di nulla osta emesso: dai servizi regionali decentrati dell'agricoltura, per gli allevamenti singoli dall'Assessorato agricoltura e foreste per gli allevamenti cooperativi ed associati.
Gli allevatori possono procedere, a proprio rischio, all'acquisto dei riproduttori anche prima dell'emissione del nulla osta purché dopo la presentazione della domanda di prestito.
Il numero massimo di riproduttori da prendere in considerazione nonché i prezzi massimi da ammettere sono stabiliti dall'Assessorato agricoltura e foreste.
Per gli allevamenti che hanno proceduto all'abbattimento dei suini, in esecuzione delle disposizioni emesse dall'Autorità sanitaria si fa riferimento, circa il numero massimo di riproduttori, a quelli risultanti dal verbale di abbattimento.
2) Conduzione.
Può essere concesso il concorso regionale negli interessi su prestiti agrari annuali di esercizio o su finanziamenti annuali per la conduzione con il tasso d'interesse a carico dei beneficiari della stessa entità di quello stabilito ai fini dell'applicazione dell'art. 50 della legge regionale 12/10/1978, n. 63 e successive modificazioni ed integrazioni.
L'importo del prestito e del finanziamento non può superare L. 50.000 per ogni capo suino adulto allevato con il limite di 50 milioni per ogni allevamento singolo e con il limite stabilito dall'Assessorato agricoltura e foreste per gli allevamenti cooperativi ed associati.
Per gli allevamenti che hanno proceduto all'abbattimento dei suini, in esecuzione delle disposizioni emesse dall'Autorità sanitaria si fa riferimento, circa il numero massimo dei capi da prendere in considerazione ai fini dell'entità del prestito o del finanziamento, a quelli risultanti dal verbale di abbattimento.
Comunque deve essere assicurata la ripresa dell'attività di allevamento con un numero di capi pari a quello preso in considerazione per il calcolo sopra indicato.
I capi suini non adulti sono valutati secondo tabelle di conversione stabilite dall'Assessorato agricoltura e foreste.
I prestiti e i finanziamenti vengono erogati dagli Istituti di cui al successivo art. 4 sulla base di nulla osta emesso: per gli allevatori singoli dai Servizi regionali decentrati dell'agricoltura per gli allevamenti cooperativi ed associati dall'Assessorato agricoltura e foreste.
3) Acconti ai conferenti.
Può essere concesso alle cooperative agricole il concorso regionale negli interessi su prestiti agrari annuali di esercizio o su finanziamenti annuali contratti per la corresponsione di acconti agli allevatori conferenti carni suine con il tasso di interesse a carico dei beneficiari della stessa entità di quello stabilito ai fini dell'applicazione dell'art.
42 della legge regionale 12/10/1978, n. 63 e successive modificazioni ed integrazioni.
I prestiti e i finanziamenti vengono erogati dagli Istituti di cui al successivo art. 4 sulla base di nulla osta emesso dall'Assessorato agricoltura e foreste.
4) Spese di gestione.
Può essere concesso alle cooperative agricole un contributo in conto capitale sulle spese di gestione sostenute per operazioni di ammasso volontario delle carni suine nella stessa percentuale di quella stabilita ai fini dell'applicazione dell'art. 40 della legge regionale 12/10/1978, n.
63 e successive modificazioni ed integrazioni.
L'agevolazione è concessa con deliberazione della Giunta regionale.
5) Procedure comuni Per tutti gli interventi sopra indicati la liquidazione delle agevolazioni è effettuata con deliberazione della Giunta regionale.
Le domande debbono essere presentate entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge".
L'Assessore Ferraris ha presentato il seguente emendamento: al paragrafo 2) "Conduzione", è soppresso il quarto comma.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità.
Pongo in votazione l'art. 3 nel testo emendato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Art. 4 (Istituti di Credito) "Ai fini dell'erogazione dei prestiti agrari e dei finanziamenti, la Regione stipula apposite convenzioni con gli Istituti di Credito Agrario e con gli altri Istituti di Credito.
Le operazioni sono assistite dal Fondo Interbancario di Garanzia".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Art. 5 (Disposizioni transitorie e finali) "Le operazioni di credito agrario relative al settore suinicolo già autorizzate dall'1/1/1983 dalla Regione ai sensi degli artt. 42 e 50 della legge regionale 12/10/1978, n. 63 e successive modificazioni ed integrazioni, fanno carico agli stanziamenti corrispondenti previsti dalla presente legge.
Le agevolazioni della presente legge non sono cumulabili con quelle aventi le stesse finalità previste dalla legge regionale 12/10/1978, n. 63.
Per quanto non specificato si fa riferimento, per quanto applicabile, alla normativa prevista per i corrispondenti interventi di cui alla legge regionale 12/10/1978, n. 63".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Art. 6 (Disposizioni finanziarie) "Per la concessione delle agevolazioni previste dalla presente legge è utilizzata la somma di L. 2.000 milioni assegnata alla Regione Piemonte ai sensi dell'art. 20 della legge 26/4/1983, n. 130.
Nello stato di previsione delle entrate del, bilancio per l'anno 1983 è istituito apposito capitolo con la dotazione di 2.000 milioni e con la seguente denominazione: 'Assegnazione dello Stato per la concessione di aiuti straordinari per il sostegno e la ripresa economica della suinicoltura del Piemonte colpita dalla peste suina africana'.
Nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno 1983 è istituito apposito capitolo con la dotazione di 2.000 milioni in termini di competenza e di cassa e con la seguente denominazione: 'Concessione di aiuti straordinari per il sostegno e la ripresa economica della suinicoltura del Piemonte colpita dalla peste suina africana'.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare con proprio decreto le occorrenti variazioni di bilancio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
Art. 7 (Urgenza) "La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
Pongo ora in votazione l'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame deliberazione inerente la proposta di legge d'iniziativa regionale relativa a "Norme per l'impiego di lavoratori in cassa integrazione guadagni e di lavoratori iscritti nelle liste di collocamento in servizi di protezione civile"


PRESIDENTE

Esaminiamo ancora la deliberazione inerente la proposta di legge d'iniziativa regionale relativa a "Norme per l'impiego di lavoratori in cassa integrazione guadagni e di lavoratori iscritti nelle liste di collocamento in servizi di protezione civile".
Questa proposta aveva già avuto l'approvazione, ma deve essere ritrasmessa alla nuova Camera.
Pongo in votazione tale deliberazione.
Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto che lo scioglimento anticipato della Camera ha impedito l'esame da parte del Parlamento della proposta di legge d'iniziativa regionale relativa a 'Norme per l'impiego di lavoratori in cassa integrazione guadagni e di lavoratori iscritti nelle liste di collocamento in servizi di protezione civile' approvata all'unanimità nella seduta del 4 novembre 1982 valutato che le motivazioni che avevano indotto il Consiglio a formulare la proposta di legge mantengono tuttora piena validità; ritenuto di dovere contribuire al dibattito che in materia di servizi di protezione civile impegnerà il Parlamento nei prossimi mesi delibera di ripresentare, nella stesura già approvata nella seduta consiliare del 4 novembre 1982, la proposta di legge di iniziativa del Consiglio regionale 'Norme per l'impiego di lavoratori in cassa integrazione guadagni e dei lavoratori iscritti nelle liste di collocamento in servizi di protezione civile' di trasmettere tale proposta di legge alla Camera dei Deputati".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula.


Argomento:

Esame deliberazione inerente la proposta di legge d'iniziativa regionale relativa a "Norme per l'impiego di lavoratori in cassa integrazione guadagni e di lavoratori iscritti nelle liste di collocamento in servizi di protezione civile"

Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Chiede di parlare l'Assessore Rivalta. Ne ha facoltà.



RIVALTA Luigi, Assessore alla programmazione economica

Sono ancora iscritti all'ordine del giorno i punti dal n. 18 al n. 22: riguardano tutti ratifiche di deliberazioni della Giunta regionale assunte con i poteri del Consiglio per il rinnovo o la sostituzione di rappresentanti della Regione in Enti e in S.p.A. Sottolineo che la Giunta ha dovuto assumere queste deliberazioni per non lasciare un periodo di vacanza nella direzione amministrativa degli Enti.
Con questa presentazione apro formalmente la discussione sulla ratifica delle deliberazioni.



PRESIDENTE

La discussione su questi punti è rinviata ad una prossima seduta consiliare.
Formulo a tutti i presenti auguri di buone vacanze.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,10)



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