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Dettaglio seduta n.198 del 27/07/83 - Legislatura n. III - Sedute dal 9 giugno 1980 al 11 maggio 1985

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a)Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Iniziamo i lavori con il punto secondo all'ordine del giorno: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale".
In merito sono stati presentati i seguenti progetti di legge: N. 320: "Integrazione della legge regionale 27 gennaio 1983, n. 3" presentato dalla Giunta regionale in data 27 luglio 1983: N. 321: "Aiuti straordinari per il sostegno e la ripresa economica della suinicoltura del Piemonte colpita da peste suina africana" presentato dalla Giunta regionale in data 27 luglio 1983 N. 322: "Provvedimenti in materia di tasse sulle concessioni regionali Modifiche alla legge regionale 6 marzo 1980, n. 13", presentato dalla Giunta regionale in data 27 luglio 1983 N. 323: "Istituzione delle tasse regionali universitarie", presentato dalla Giunta regionale in data 27 luglio 1983.


Argomento:

b)Deliberazioni adottate dall'Ufficio di Presidenza


PRESIDENTE

La deliberazione assunta dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale nella seduta del 19 luglio 1983 - in attuazione della legge regionale 6/11/1978, n. 65 - è depositata e a disposizione presso il Servizio Aula.
Le comunicazioni sono così terminate.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 160 24648: "Programma di localizzazione relativo al quadriennio 1982/1985 dei fondi per l'edilizia residenziale pubblica previsti dalla legge 5 agosto 1978, n. 475 e dal D.L. 23/1/1982, n. 9, convertito con modificazioni nella legge 25/3/1982, n. 94"


PRESIDENTE

Il punto terzo all'ordine del giorno reca: "Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 160-24648: 'Programma di localizzazione relativo al quadriennio 1982/1985 dei fondi per l'edilizia residenziale pubblica previsti dalla legge 5 agosto 1978, n. 475 e dal D.L.
23/1/1982, n. 9, convertito con modificazioni nella legge 25/3/1982, n.
94".
La parola al Consigliere Sartoris.



SARTORIS Riccardo

Prendo la parola per motivare la posizione di astensione del Gruppo D.C. su questa deliberazione.
L'Assessore vorrà informare il Consiglio regionale su quanto abbiamo appreso ieri in Commissione e cioè che per i Comuni, i quali non hanno deliberato l'acquisizione delle aree, la deliberazione viene modificata.
La nostra motivazione di astensione, nonostante la modifica annunciata è tuttavia motivata dal fatto che per scarsità di tempo e di documentazione non siamo riusciti a verificare i motivi delle differenze rispetto alla proposta dei Comprensori.
Le differenze tra le proposte comprensoriali e le proposte della Giunta tradotte in questa proposta di deliberazione non sono marginali.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Rivalta.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

Le ragioni della differenza tra le proposte comprensoriali e i contenuti della deliberazione assunta con i poteri del Consiglio le ho ampiamente motivate in Commissione con informazioni preventive al momento dell'assunzione, per scadenza dei termini della delibera.
Le richiamo ora molto succintamente perché sollecitato dal collega Sartoris. Per definire i programmi del terzo biennio abbiamo incominciato a lavorare con i Comprensori nell'aprile del 1980 e per il quarto biennio dal giugno 1981, quindi in tempi anticipati rispetto alla scadenza prevista dalla legge per il decreto di assegnazione dei fondi, alla Regione (febbraio 1982).
Abbiamo lavorato nel 1981 e nel 1982 sulla base di ipotesi di finanziamento dedotte dall'entità dei finanziamenti dei bienni precedenti.
Il decreto per l'attribuzione dei fondi alla Regione è venuto un anno dopo (febbraio 1983) ed ha attribuito alle Regioni i fondi tenuto conto dell'esigenza stabilita dal decreto di recuperare gli aumenti dei costi e dei tassi dei bienni precedenti.
Pertanto i fondi a disposizione erano più ristretti rispetto a quelli che avevamo ipotizzato, anzi per l'edilizia agevolata non c'erano fondi tant'è vero che il programma che dobbiamo ratificare non prevede interventi di edilizia agevolata.
Di qui nasce la divergenza con i programmi comprensoriali.
Un'altra ragione che ha provocato le differenze è che alcuni Comprensori hanno operato una parcellizzazione degli interventi di edilizia nuova riferita a poche unità-alloggio.
Nei programmi precedenti gli interventi erano limitati alla soglia minima di 16 alloggi, in questo caso siamo scesi ai 10 alloggi trovando l'opposizione delle strutture produttive del settore, dell'organizzazione sindacale, dell'Istituto Autonomo Case Popolari.
Molti Comprensori avevano però proposto interventi di 4-6 alloggi per Comune. Il riportare a 10 l'entità del finanziamento, in un quadro di finanziamenti limitati, ha provocato una disparità tra il programma previsto dai Comprensori e quello che abbiamo approvato. La deliberazione venne approvata nel mese di aprile quando la Giunta era dimissionaria ed il Consiglio regionale non riconvocava, non abbiamo più potuto consultare i Comprensori e nella riduzione del programma ci siamo fatti assistere dagli Istituti Autonomi Case Popolari ricercando quegli interventi che avevano caratteristiche di immediata eseguibilità.
Alcuni Comprensori hanno notificato criticamente questa divergenza, in sostanza però accettando il programma, in qualche misura gratificati dal fatto che alla fine di aprile avevamo annunciato che intendevamo promuovere la localizzazione di metà dello stanziamento accantonato per maggiori oneri (30) dando ai Comprensori la possibilità, anche se in misura limitata, di rivedere il nostro programma, colmando le lacune sempre però nel rispetto dell'immediata attivazione dei programmi.
Il Comprensorio di Casale, il 10 luglio, quindi con molto ritardo chiede la sospensione del programma nel Casalese.
Ho chiesto poi che venisse sospesa la ratifica di quella parte della deliberazione riguardante i Comuni che nei 60 giorni non hanno ottemperato all'assegnazione delle aree o all'individuazione dell'edificio da risanare.
Non avrebbe senso infatti né sul piano formale né sul piano sostanziale ratificare la deliberazione.
Quindi ieri in Commissione ho proposto (e la proposta è stata accettata largamente) di sospendere la decisione per quella parte della deliberazione che riguarda quei Comuni che non hanno ottemperato entro i 60 giorni e di sospendere per intero il Comprensorio di Casale.
Nel mese di settembre si rivedranno le situazioni dei Comuni per i quali è sospesa la decisione; contemporaneamente si valuterà se sarà il caso di decidere la localizzazione dell'ulteriore 15 % a completamento del programma.
Cosi facendo si opera rispettando la volontà dei Comprensori.
Ratifichiamo un programma in una misura inferiore a quella che avevamo previsto, ma entro i termini stabiliti dalla circolare del C.E.R.
Ho presentato un emendamento per il Comune di Novi che ha deliberato entro i termini.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre osservazioni porrei all'approvazione questa deliberazione, tenendo conto degli emendamenti proposti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio ratifica con 24 voti favorevoli e 15 astensioni la deliberazione della Giunta regionale n. 160-24648.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 161 24649: "Approvazione del bando pubblico di concorso per l'assegnazione dei contributi in conto capitale previsti dall'art. 2, comma decimo, del D.L. 23/1/1982, n. 9, convertito con modificazioni nella legge 25/3/1982, n. 94"


PRESIDENTE

Passiamo al punto quarto all'ordine del giorno che reca: Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 161 - 24649: "Approvazione del bando pubblico di concorso per l'assegnazione dei contributi in conto capitale previsti dall'art. 2, comma decimo, del D.L.
23/1/1982, n. 9, convertito con modificazioni nella legge 25/3/1982, n.
94".
La parola al Consigliere Sartoris.



SARTORIS Riccardo

Noi esprimiamo il dissenso su questa deliberazione, motivandolo molto brevemente in riferimento alle osservazioni che sono già state formulate nella riunione della Commissione che si è tenuta ieri.
Riteniamo che il bando allegato alla deliberazione, e che ne costituisce parte integrante, con le condizioni poste ai postulandi utilizzatori del "buono casa", vanifichi in gran parte il principio della legge 94 per quanto previsto all'art. 2, perché le condizioni indicate nel bando valutano maggiormente il cittadino che intende beneficiare del "buono casa" come membro di una o più cooperative.
In questo modo si è voluto privilegiare il cittadino che costruisce insieme ad altri richiedenti e gli attribuisce un punteggio più alto.
Tra le condizioni poste nel bando vi è anche quella dell'appartenenza ad una cooperativa precedente alla pubblicazione del bando stesso recuperando tutti o quasi i soci delle cooperative che non hanno ancora beneficiato di interventi agevolati di edilizia pubblica.
Vi sono però altri motivi che ci inducono ad esprimere il nostro dissenso rispetto a questa proposta di deliberazione: 1) il metodo: in Commissione ci è stato detto che non era più possibile modificare il testo del bando perché i termini fissati erano molto rigidi e ristretti. Noi avremmo comunque desiderato essere interpellati nel momento in cui si perveniva alla formazione definitiva del bando 2) le percentuali di riparto. Nella deliberazione sono indicate nella misura del 50 % per l'acquisto, del 35 % per le nuove costruzioni e del 15 per il recupero. Noi riteniamo che al recupero debba essere attribuita una percentuale di risorse più elevata, in quanto, e lo abbiamo espresso ripetutamente in Commissione documentandolo ampiamente, in questa fase il recupero deve essere particolarmente privilegiato 3) condizioni soggettive dei richiedenti. Il fatto che il richiedente non debba essere proprietario nel Comune di residenza crea delle perplessità perché non viene precisato se non debba essere proprietario di beni immobili neanche fuori del Comune di residenza per beneficiare del "buono casa". Vi è poi l'altra condizione impeditiva nei confronti di colui che ha acquisito, nel periodo intercorso tra la data di pubblicazione del bando e quella della presentazione della domanda, un immobile con rogito notarile. E' una condizione secondo noi iniqua perché la promulgazione della legge e della pubblicazione del bando hanno posto il cittadino nella condizione di conoscere le agevolazioni delle quali avrebbe potuto beneficiare, per cui il fatto che il cittadino decida di acquistare definitivamente l'alloggio non è preclusivo ai fini del beneficio del "buono casa".
In Commissione avevamo chiesto una proroga fino al 15 settembre o comunque una congrua proroga; tale proroga non sarebbe modificativa delle condizioni del bando e non penalizzerebbe nessuno di coloro che aspirano ad ottenere il "buono casa", anzi, consentirebbe a coloro i quali non hanno completato la documentazione richiesta di provvedere a tale incombenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biazzi.



BIAZZI Guido

Siamo d'accordo sull'impostazione che la Giunta regionale ha dato in ordine all'adeguamento alla legge sui "buoni casa" e sui criteri prescelti.
Per esempio, perché viene dato un maggior punteggio a coloro che sono già in possesso di concessione edilizia; sia per l'acquisto che per il recupero di immobili, privilegiando così i tempi di esecuzione.
Prima si costruisce e meno vengono a costare le case; e più se ne possono fare. Anche la scelta di dare un punteggio maggiore a coloro che fanno parte di cooperative costituite prima del bando va nella direzione della riduzione dei costi. E' evidente che una casa con più appartamenti costa meno di una casa singola.
Con questa delibera si cerca poi di dare una soluzione a gravissimi problemi che hanno colpito diverse zone della nostra Regione, come quelli derivanti dalla messa in liquidazione da parte di numerose aziende, alcune in stato di fallimento, del loro patrimonio edilizio.
Ricordo il caso della Rumianca, quello della Ceretti; ci sono probabilmente altre situazioni che non conosciamo ancora. I nuovi criteri hanno migliorato quelli adottati per l'applicazione della legge 25, della cui esperienza gli uffici hanno fatto tesoro.
Va sottolineata anche la celerità con cui la Regione ha affrontato questi problemi: tra pochi giorni si conclude la prima fase dell'iter e verso la fine di settembre dovrebbero essere pronte la graduatorie provvisorie degli aventi diritto.
Ricordo che la Regione ha da mesi esaurito la fase di esame delle pratiche relative alla legge 25, che tra l'altro conteneva maggiori vincoli. A proposito c'è da segnalare che non sono stati assegnati tutti i fondi, non per responsabilità della Regione, ma a causa della complessa normativa che ne regola l'assegnazione.
Il Ministero, interpellato da tempo, mi pare non abbia dato ancora risposta. E' veramente un peccato che con la crisi degli alloggi che conosciamo rimangano bloccati circa 1.000 "buoni casa" per colpa della burocrazia ministeriale. Le leggi riguardanti i "buoni casa" sono molto discutibili. Si faceva almeno in modo da applicarle celermente.
La Regione Piemonte lo sta facendo nonostante la crisi di Giunta. Lo faceva anche il Governo.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARCHIARO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Osservo innanzitutto che molte delle considerazioni fatte dal collega Sartoris possono essere condivise e meriterebbero indubbiamente migliore approfondimento; meriterebbero, anzi, la formalizzazione in emendamenti alla delibera di Giunta: il che sarebbe possibile qualora non fossimo in sede di ratifica di un provvedimento d'urgenza. E' indubbio che l'accoglimento di tutte, o di parte, delle osservazioni fatte dal Consigliere Sartoris a pochi giorni dalla scadenza dei termini del bando di concorso porterebbero ad una modificazione sostanziale del bando stesso e ne provocherebbe, l'illegittimità, con un conseguente contenzioso.
Peraltro, esprimerci in senso negativo ci sembra eccessivamente rigoroso perché significherebbe manifestare la volontà di voler fare decadere questa delibera, con la conseguenza di doverla riproporre e di vanificare le legittime aspettative già in atto.
Il nostro comportamento sarà pertanto quello dell'astensione, anche perché non vedo trascritte nel testo finale della delibera in ratifica due delle quattro osservazioni interpretative che erano state proposte dall'Assessore in Commissione e che erano state da noi condivise: alludo all'interpretazione autentica della norma del bando relativa alla categoria "acquisti" ed alla categoria "recuperi".
Per quanto riguarda il termine del bando chiederei all'Assessore se non ritenga di poter manifestare la sua disponibilità ad una proroga al 15 settembre. Ciò non snaturerebbe né modificherebbe il bando, ma comporterebbe, puramente e semplicemente, la proroga del termine prima della scadenza, il che è consentito sotto il profilo della legittimità; e soprattutto, significherebbe venire incontro a potenziali aventi diritto a partecipare a questo concorso; i quali, presumo, sono in difficoltà a causa della congerie di documentazione prevista dal bando (documenti da richiedersi alla Conservatoria dei registri immobiliari, fra i quali la planimetria dell'alloggio che si intende acquistare ed altri adempimenti piuttosto onerosi); per cui ritengo che il tempo a disposizione fissato sia stato piuttosto breve.
La scadenza del 15 settembre non inciderebbe sulla validità del bando e verrebbe invece incontro a possibili legittime aspettative di privati



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Rivalta.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

Ringrazio molto il collega Sartoris per la tardiva dichiarazione di volontà di collaborazione nella definizione della delibera. Sarebbe stato utile poter discutere con le esperienze diverse politiche e professionali rappresentate dai Consiglieri membri della Commissione e, probabilmente, in quel pur difficile periodo che va dal marzo-aprile 1983 non facilmente dimenticabile della vita del Consiglio regionale, saremmo riusciti a migliorare il bando.
Ho tentato, in verità, un confronto più largo e continuo in sede di Commissione, dove prospettando ed informando sull'andamento del lavoro, ho assunto un atteggiamento quasi petulante.
In quella situazione varie forze politiche hanno dichiarato di voler sentire le proposte della Giunta ma di non voler partecipare ai lavori della Commissione, in sostanza, di non voler dare il contributo di discussione che invece a me sarebbe stato gradito ed utile.
Certo la discussione è mancata, sono mancati interessanti apporti collaborativi e io giudico sbagliato quel comportamento.
Comunque la Giunta ha assunto responsabilmente la decisione di rispettare i termini di legge, di non procedere a livello regionale con trasferimenti di scadenze che sono tipici del livello nazionale (anche in questo caso il ritardo è di quasi un anno).
Sono nove le Regioni, compreso il Piemonte, che hanno rispettato i termini previsti per il programma di edilizia; altre Regioni, malgrado non avessero i nostri problemi, non hanno predisposto i programmi. Lo considero un dato positivo anche se la fretta e la mancanza di collaborazione hanno impedito di cogliere tutti i contributi che sarebbero potuti venire.
Brevemente su alcune questioni: abbiamo definito l'aliquota dei finanziamenti da destinare al recupero nella misura del 15 %.
La Regione Piemonte, sin dai piani di edilizia del 1975, ha caratterizzato la sua azione in direzione del recupero non attraverso azioni individuali, ma attraverso azioni organizzate dai Comuni, dall'IACP.
Purtroppo, abbiamo dovuto verificare con disappunto che quei programmi non si sono attuati tutti perché sul recupero c'é una certa resistenza, una difficoltà pratica addirittura di tipo culturale ed il livello medio di intervento sul recupero ha raggiunto appena la percentuale del 15 %: di lì abbiamo fatto derivare questa soglia.
Sarà positivo se otterremo interventi di recupero pari al 15 % e che non costituiscano dispersione e spreco di risorse.
Non si possono assegnare 17 milioni in conto capitale a fondo perduto per migliorare un alloggio, magari per tinteggiarlo o per pavimentarlo.
Abbiamo quindi privilegiato nel bando quelle azioni di recupero che riguardano l'intero edificio, che vedono un accordo anche tra i proprietari condomini.
Quanto alla data del bando ci siamo riferiti al criterio usato dal Ministero dei Lavori Pubblici sul bando della legge 25. Sulla questione di sostanza sollevata da Sartoris secondo cui noi snatureremmo la filosofia del "buono casa" favorendo le azioni di recupero associative o favorendo le cooperative, voglio dire che il "buono casa" è un buono individuale, ma la legge non induce meccanicamente a pensare che debba essere usato per le case individuali.
Abbiamo fatto la scelta di promuovere accorpamenti di finanziamenti sia per il recupero sia per la nuova costruzione perché riteniamo che si debbano utilizzare nel miglior modo i fondi; basti pensare ad una casa individuale in cui vi è un tetto, una fondazione, una cantina ed un sotterraneo con spese consistenti che sarebbero ripartite in una casa plurifamiliare.
Di qui nasce il riferimento privilegiato alle aggregazioni di persone.
L'Assessorato ha preparato il programma per l'elaborazione automatizzata dei dati dei bandi con schede che consentono un facile trasferimento sui nastri magnetici.
La prima documentazione è arrivata ai primi di giugno ma ancora oggi in prossimità della scadenza del 31 luglio c'è chi richiede le schede per formulare la domanda.
Dubito che questi riescano ad arrivare in tempo. Due mesi e mezzo di tempo credo siano sufficienti per produrre tutta la documentazione rimandare vorrebbe dire protrarre di un paio di mesi l'operazione: nel mese di agosto non ci sarebbero nemmeno gli impiegati per il ritiro delle domande e per dare le necessarie informazioni per cui mi sembra non sia opportuna una proroga.
C'è invece l'esigenza di alcune precisazioni come risulta dalle richieste di informazioni che ci vengono rivolte.
Ho formulato un emendamento alla deliberazione per quanto riguarda la scadenza che cade di domenica per cui vale la norma generale che le domande si potranno consegnare anche il 1° agosto.
Ci sono poi due emendamenti: uno riguarda le domande per l'acquisto di alloggi in complessi residenziali costruiti dalle industrie nella fase dello sviluppo industriale e oggi messi in vendita (Italsider, Sisma Rumianca, ecc.) che si riferiscono alla definizione della legge regionale n. 27 del 1976.
Il secondo emendamento riguarda un errore materiale della stampa: si era omessa la parola "successivamente".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sartoris.



SARTORIS Riccardo

Nel confermare il nostro voto contrario al bando, vogliamo far notare le due contraddizioni che sono emerse dalla risposta dell'Assessore.
Abbiamo regolarmente partecipato alla sedute della II Commissione e dai verbali delle stesse non risulta alcun intervento né sulla deliberazione precedente né su questa perché non era stata richiesta una valutazione su un progetto di bando.
L'Assessore aveva fatto una comunicazione con l'impegno a riproporre successivamente alla valutazione dei Commissari il testo del bando.
Questo desidero precisarlo.
Si è poi detto che il bando è ben fatto e c'è la convinzione che ogni osservazione contraria a questa proposta avrebbe comunque avuto la "censura" della Giunta.
Nessuna delle nostre osservazioni è stata accolta, neanche quella che ricordava il Consigliere Majorino che non avrebbe né snaturato né reso illegittimo il contenuto del bando, ossia la proroga della scadenza per la presentazione delle domande, pertanto ci dichiariamo decisamente contrari.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

Scusate l'irritualità dell'intervento. Non c'è nessuna censura della Giunta. Credo di aver dimostrato grande apertura su queste questioni. Credo di essere stato persino petulante per aver voluto informare il Consiglio nonostante un certo fastidio di alcuni Commissari della II Commissione.
Modificare un bando, oggi dopo due mesi e mezzi dall'apertura, vuol dire andare incontro a conseguenze di carattere giuridico molto gravi.
Allora, le interpretazioni sono possibili, la modifica significa far saltare il bando.



BRIZIO Gian Paolo

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

La discussione è conclusa. Passiamo alla votazione.



BRIZIO Gian Paolo

Lei non poteva dare la parola ancora all'Assessore. Chiedo l'applicazione del Regolamento.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

Chiedo la parola per fatto personale. Sono accusato.



BRIZIO Gian Paolo

Sul discorso del fatto personale possiamo discutere.



PRESIDENTE

Se ritenete di farlo, lo potete fare. A questo punto la discussione è conclusa. Si può passare alla votazione.



SARTORIS Riccardo

Ho parlato di censura tra virgolette. Se si vuole capire, si pu capire.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

L'hai voluto sottolineare.



PRESIDENTE

Consigliere Sartoris, la discussione è conclusa. Adesso si passa alla votazione.



BRIZIO Gian Paolo

Vogliamo il rispetto del Regolamento nei confronti di tutti.



PRESIDENTE

Certamente, il rispetto del Regolamento. In votazione non è ammesso intervenire. Faccio presente a tutti i Consiglieri che in votazione non è più possibile intervenire.



BRIZIO Gian Paolo

E' un atteggiamento parziale. Deve capire la situazione, Presidente.



PRESIDENTE

Consigliere, ho detto che nessuno può prendere la parola.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Pongo in votazione la deliberazione a vostre mani.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio ratifica con 27 voti favorevoli, 17 contrari e 3 astensioni la deliberazione della Giunta regionale n. 161-24649.


Argomento: Ristrutturazione industriale

Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 104 24949: "Aeritalia S.p.A. - Piano di ristrutturazione presentato ai sensi della legge 12/8/1977, n. 675. Parere regionale"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto quinto all'ordine del giorno che reca: Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 104-24949: "Aeritalia S.p.A. - Piano di ristrutturazione presentato ai sensi della legge 12/8/1977, n. 675. Parere, regionale".
La parola all'Assessore Tapparo.



TAPPARO Giancarlo, Assessore al lavoro

Il piano di ristrutturazione dell'Aeritalia S.p.A, si impernia su interventi nei processi produttivi negli stabilimenti su tutto il territorio nazionale; per parte nostra diamo una risposta alla parte riguardante il settore dei velivoli da combattimento ed i gruppi di equipaggiamento degli stabilimenti di Torino e di Caselle.
Con questo piano di ristrutturazione l'Aeritalia presenta e ricerca l'obiettivo di adeguare la sua capacità tecnologica alle esigenze dell'evoluzione della tecnologia di processo e di prodotto.
Va rilevato che ci sono state evidenziate alcune preoccupazioni da parte delle organizzazioni sindacali inerenti i possibili rischi derivanti dai nuovi processi di lavorazione.
L'azienda ha fornito chiarimenti e delucidazioni su tali rischi garantendo che tali nuovi processi produttivi non causerebbero effetti dannosi alla salute.
In Commissione abbiamo dato un'indicazione positiva al piano di ristrutturazione. Nello stabilimento di Caselle si tratta soprattutto di adeguamenti finalizzati al prodotto, mentre nello stabilimento di Torino sono prevalenti gli investimenti per quanto riguarda la tecnologia di processo produttivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montefalchesi.



MONTEFALCHESI Corrado

E' una deliberazione che abbiamo ampiamente discusso in I Commissione sulla quale il Gruppo del PDUP non può che riconfermare il voto negativo espresso in quell'occasione.
Si tratta di un parere su un finanziamento pubblico per un piano di ristrutturazione che concerne soprattutto produzioni militari, veicoli da combattimento, equipaggiamenti.
Il nostro voto negativo si collega alla sensibilità esistente a livello internazionale sulla questione della pace e la necessità che anche le istituzioni diano dei segnali su queste questioni.
Nel momento in cui grandi movimenti di popolo si battono per la pace e contro l'installazione dei missili non credo sia utile che le istituzioni si disinteressino su questo problema in quanto la questione dei missili è l'iceberg del problema generale della pace che va affrontato anche frenando la produzione delle armi ed avviando le riconversioni industriali delle fabbriche che producono armi.
E' sciocco ed utopistico pensare che da oggi a domani si possano trasformare le fabbriche che producono armi, ma è urgente quanto meno dimostrare che su questo terreno c'è la volontà di avviare il processo di riconversione.
Dal piano dell'Aeritalia emerge chiaramente che vi è la volontà di puntare allo sviluppo delle produzioni militari che purtroppo sembra essere l'unico settore produttivo del nostro Paese e all'estero che attualmente è in una fase di sviluppo. E' assurdo constatare che in piena crisi economica l'unico settore in sviluppo sia quello che produce ordigni perché gli uomini si uccidano tra di loro.
Ed è grave che nemmeno nella deliberazione la Regione faccia menzione della necessità di vincolare la concessione di tali finanziamenti all'avvio di un processo di riconversione.
Questo è il motivo del nostro dissenso sul parere.
Entrando nel merito del piano dobbiamo dire che esso contiene degli investimenti condivisibili, quali la ristrutturazione della mensa e dei reparti di Galvanica e fresatura chimica poiché sono ristrutturazioni che porteranno dei risultati positivamente sulle condizioni di vita dei lavoratori all'interno dell'azienda.
A mio parere la ristrutturazione dello stabilimento di Corso Marche doveva essere subordinata alla presentazione di progetti per la riconversione degli stabilimenti e l'avvio di produzioni e per la salvaguardia dell'occupazione.
Chiudo proponendo di recuperare il terreno, che non è stato adeguatamente arato in questa occasione, con la formazione di un gruppo di lavoro che di concerto con l'Università, con le organizzazioni sindacali e con coloro che intendono impegnarsi in questo terreno, compia uno studio sulla problematica della riconversione delle fabbriche che in Piemonte producono armi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reburdo.



REBURDO Giuseppe

Sulla questione dell'Aeritalia e sull'intreccio conseguente tra la produzione civile e la produzione militare forse sarebbe opportuno cercare di capire quello che sta succedendo all'interno dei grandi complessi industriali.
La crisi industriale induce i grandi complessi ad incrementare ed accelerare la produzione di armamenti: ultimamente la Fiat ha acquisito la Snia Viscosa suscitando gravi preoccupazioni che, purtroppo, non sono colte sufficientemente né all'interno del sindacato né all'interno delle forze politiche che dovrebbero esprimersi esplicitamente su questi problemi.
Di contro nella società italiana sta emergendo in certi settori una grande sensibilità attorno a questi problemi. Alla vigilia delle consultazioni elettorali alcune organizzazioni cattoliche hanno rivolto un appello ai parlamentari attraverso un documento intitolato "Il macabro primato italiano nel commercio delle armi".
I firmatari sono le Acli, Comunione e Liberazione, Pax Christi, Mani Tese.
Questo documento denuncia che l'Italia è tra i pochi Paesi che hanno incrementato notevolmente la produzione e la commercializzazione di armi che in Italia vige il segreto militare nel commercio delle armi con un intreccio, come dimostrano le recenti indagini della Magistratura, tra commercio delle armi, droga, camorra e mafia.
Ma, mentre l'Italia ha incrementato fortemente la produzione ed il commercio delle armi, l'occupazione non ha avuto alcun incremento: gli occupati, in questo settore, non sono che l'1,50 %, quindi va sfatata l'affermazione che il commercio delle armi va rilanciato perché dà maggiore occupazione.
Sarebbe opportuno che la Giunta aprisse un'indagine sulle industrie piemontesi che producono armi, sul numero degli occupati, sugli aspetti economici del settore per poter disporre di strumenti utili alla discussione.
La I Commissione ha dato il suo parere sul piano di ristrutturazione dell'Aeritalia cogliendo le osservazioni delle organizzazioni sindacali ed in particolare della FLM, ma non mi pare abbia colto un'osservazione critica a quel piano relativa all'equilibrio tra produzione bellica e produzione civile.
Il Consiglio di fabbrica dell'Aeritalia denuncia il fatto che il Governo italiano non ha partecipato al Consorzio europeo Airbus che vede impegnate Francia ed Inghilterra e che ha preferito aggregarsi ad un progetto americano dimostrando ancora una volta di non essere capace di stare con l'Europa, di marciare con l'Europa: si fanno tante belle parole ma nei momenti opportuni l'Europa viene abbandonata.
Sarebbe opportuno che il Consiglio regionale disponesse di idonei strumenti di conoscenza per aprire una discussione più dettagliata, su questi argomenti.
Nell'ambito del sindacato e all'interno delle società questa sensibilità esiste, ma in termini embrionali.
Sarebbe quindi opportuno raccogliere quanto è contenuto nel documento delle organizzazioni cattoliche, trasformarlo in un ordine del giorno del Consiglio regionale per sottoporlo all'attenzione della pubblica opinione piemontese fortemente disinformata su queste iniziative poiché i mezzi di informazione regionali, privati e pubblici, non danno una corretta informazione su questi temi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valeri.



VALERI Gilberto

Farò alcune considerazioni allacciandomi alle argomentazioni sollevate dai compagni Montefalchesi e Reburdo circa gli equilibri tra produzione industriale e produzione civile in questo piano. Quegli interrogativi erano stati richiamati nel corso dei lavori della Commissione anche da parte delle organizzazioni sindacali, ma non trovarono recepimento nel parere in quanto si constatò l'impossibilità di raccordare i medesimi agli obiettivi che avrebbero dovuto condizionare il giudizio sul piano.
Le stesse organizzazioni sindacali, dopo aver sollevato quegli interrogativi, ci dissero però di mandare avanti il piano.
Mentre da un lato esistono le preoccupazioni in ordine ad un processo di ristrutturazione e di innovazione che consenta il recupero dei ritardi tecnologici, dall'altro esistono quegli interrogativi che per difficilmente possono risolversi a livello regionale.
Se all'interno del piano esiste il problema dell'equilibrio tra produzione civile e produzione bellica, va tuttavia ricordato che i 2/3 del piano si rivolgono alla produzione civile.
Sarebbe opportuno avviare un confronto tra la Regione e le Commissioni che in seno al nuovo Parlamento dovranno affrontare i temi del piano del settore aeronautico, intanto per chiarire il problema del cumulo dei finanziamenti e poi per discutere della questione dell'equilibrio tra produzione bellica e produzione civile; ma questa condivisibile ipotesi di lavoro non può risolvere i problemi che derivano dal fatto che il parere sul piano deve essere espresso oggi.
Il Consiglio regionale nel dare parere favorevole al piano dell'Aeritalia potrebbe esprimere una sollecitazione in tal senso nei confronti delle istituende Commissioni Difesa della Camera e del Senato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

Confermiamo il parere favorevole dato in sede di Commissione. Non siamo insensibili alla questione relativa alla produzione di armamenti: si tratta di aerei con caratteristiche tecnologiche avanzate dei quali abbiamo discusso in sede di I Commissione con le organizzazioni sindacali e con l'azienda (era presente in rappresentanza dell'Aeritalia, Crosio, che proviene dal mondo sindacale e che ha illustrato le caratteristiche del piano e la sua ineluttabilità a breve termine).
Il Presidente della I Commissione Valeri ha ricordati, come più del 50 dell'investimento riguarda la parte civile e come l'azienda proceda verso la linea del riequilibrio.
Certo, non possono essere abbandonati i settori nei quali attualmente l'Aeritalia impiega alta tecnologia e ha buona collocazione produttiva.
Siamo favorevoli alla deliberazione ed al piano di ristrutturazione.
Accogliamo l'invito formulato dal Consigliere Reburdo a che la Regione compia a livello regionale un'analisi complessiva sulla produzione di armamenti.
Riteniamo anche opportuno suggerire alla Commissione della Camera a latere del parere la necessità di ricercare una linea di equilibrio compatibile e tale da rispettare i livelli occupazionali e la capacità tecnologica dell'azienda, perché se si dovesse verificare una caduta di capacità tecnologica sarebbe negativo per l'azienda che è attualmente all'avanguardia.



VALERI Gilberto

La raccomandazione da inviare al Governo dovremmo stilarla oggi pomeriggio.



BRIZIO Gian Paolo

La ratifica che stiamo approvando è un parere dato ai sensi della legge 675, mentre la raccomandazione la invieremo a parte.



PRESIDENTE

La conferenza dei Capigruppo valuterà questa proposta.
Suppongo che la raccomandazione debba essere presentata sotto forma di ordine del giorno.
Passiamo alla votazione della deliberazione.
Chi e favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio ratifica con 47 voti favorevoli e 2 contrari la deliberazione della Giunta regionale n. 104-24949.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno su Liquichimica di Borgaro


PRESIDENTE

Passiamo al punto quarantottesimo all'ordine del giorno che prevede l'esame dell'ordine del giorno su Liquichimica di Borgaro.
Pongo in votazione tale ordine del giorno. Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale del Piemonte a conoscenza della minacciata chiusura, da parte dell'Enichimica, del Centro Ricerche di Borgaro Torinese e dell'avvio della procedura di licenziamento per i lavoratori esprime una valutazione negativa in primo luogo nel merito del provvedimento prospettato e non secondariamente rispetto alla metodologia anomala seguita nella comunicazione ai lavoratori ritiene che tale provvedimento sia stato adottato con estrema superficialità non valutando opportunamente le potenzialità ed il patrimonio professionale e scientifico che il Centro stesso esprime. Potenzialità tra l'altro più volte ribadita in diverse sedi dal Presidente dell'ENI, dal Ministro delle Partecipazioni Statali e autorevolmente attestate dalle Facoltà di Chimica Scienze, Matematica ed Agraria dell'Università di Torino valuta il provvedimento incomprensibile e contraddittorio rispetto alle esigenze di razionalizzazione e di qualificazione della chimica secondaria e fine ribadisce la necessità del pieno rispetto dell'accordo del 30/3/1982, dove si prevedeva che il Centro Ricerche di Borgaro Torinese avesse una prospettiva di sviluppo richiede al Ministro delle Partecipazioni Statali, al Ministro della Ricerca Scientifica, al Ministro dell'Industria ed al Presidente dell'ENI l'immediata sospensione delle procedure ed un incontro urgente per entrare nel merito delle decisioni assunte e discutere i programmi produttivi di sviluppo del Centro stesso".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 49 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Variazioni di bilancio

Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 74 25163: "Prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo n. 12900 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1983, della somma di L. 16.244.451.433, per consentire pagamenti relativi alla gestione dei residui"


PRESIDENTE

Il punto sesto all'ordine del giorno reca: Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 74-25163: "Prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo n. 12900 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1983, della somma di L. 16.244.451.433, per consentire pagamenti relativi alla gestione dei residui".
Informa il Presidente Viglione che queste tre deliberazioni hanno una ragione tecnica, all'interno dei capitoli di bilancio.
La parola al Consigliere Vetrino.



VETRINO Bianca

Il nostro voto è favorevole. Il fondo di riserva lo costituiscono le aziende e gli enti pubblici per far fronte a necessità contingenti, sono un fatto normale della gestione contabile finanziaria di ogni bilancio. Quando però i rilievi assumono, tra l'altro in un arco limitato di tempo, questa dimensione e questa consistenza (16 miliardi, 5 miliardi, 25 e più miliardi) e tutto questo prima dell'assestamento del bilancio, secondo noi sono il segno di una gestione contabile non solo inadeguata, ma soprattutto non programmata.
Mi permetto questa breve osservazione dicendo, tra l'altro, che votiamo a favore perché ci rendiamo conto di necessità particolari determinate anche da un periodo particolare.
Ma lo scollamento tra l'impostazione previsionale e la gestione reale va rivisto e poiché la Giunta nel documento programmatico ha messo il segno anche sull'uso delle risorse, riteniamo che ai prelievi dal fondo di riserva non si debba più ricorrere in modo così massiccio.
Quindi se l'intenzione della Giunta è riportare ordine in questo aspetto, deve adeguarsi e programmare in termini reali e concreti per dare coerenza e consistenza alla sua attività di revisione degli aspetti contabili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

Voteremo a favore dei punti sesto, settimo ed ottavo all'ordine del giorno.
Siamo anche noi così fortemente preoccupati della situazione finanziaria della Regione a tal punto che nel nostro documento abbiamo richiesto un esame della situazione finanziaria della Regione e l'abbiamo ribadito anche ieri nell'incontro dei Capigruppo.
Il nostro voto è favorevole perché si tratta di previsioni di cassa che riguardano la gestione dei residui, non lo sarebbe se si trattasse di modifiche di competenza.
Il discostarsi dalle previsioni di cassa originarie è un fatto grave tuttavia non ci esime dalla necessità di dare il voto favorevole a questa delibera.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale deliberazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio ratifica all'unanimità dei 49 Consiglieri presenti in aula la deliberazione della Giunta regionale n. 74-25163.


Argomento: Variazioni di bilancio

Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 2 25736: "Secondo prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo n. 12900 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1983, della somma di L. 5.007.486.974, per consentire pagamenti relativi alla gestione dei residui"


PRESIDENTE

Il punto settimo all'ordine del giorno reca: "Ratifica (ai sensi art.
40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 2-25736: "Secondo prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo n. 12900 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1983, della somma di L. 5.007.486.974 per consentire pagamenti relativi alla gestione dei residui".
Pongo in votazione tale deliberazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio ratifica all'unanimità dei 49 Consiglieri presenti in aula la deliberazione della Giunta regionale n. 2-25736.


Argomento: Variazioni di bilancio

Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 4 26357: "Terzo prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo n. 12900 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1983, della somma di L. 25.186.430, per consentire pagamenti relativi alla gestione dei residui"


PRESIDENTE

Il punto ottavo all'ordine del giorno reca: "Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 4-26357: 'Terzo prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo n. 12900 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1983, della somma di L. 25.186.430, per consentire pagamenti relativi alla gestione dei residui".
Pongo in votazione tale deliberazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio ratifica all'unanimità dei 49 Consiglieri presenti in aula la deliberazione della Giunta regionale n. 4-26357.


Argomento: Fondi sanitari

Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 227 26580: "Programma di investimenti in opere edilizie ed attrezzature tecnico sanitarie per il triennio 1983/1985. Ripartizione F.S.N. 1983, parte in conto capitale"


PRESIDENTE

In merito al punto decimo all'ordine del giorno: Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 227-26580: "Programma di investimenti in opere edilizie ed attrezzature tecnico-sanitarie per il triennio 1983/1985. Ripartizione F.S.N. 1983, parte in conto capitale" chiede di parlare il Presidente della Giunta. Ne ha facoltà.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Propongo di passare all'esame della deliberazione di cui al punto nono all'ordine del giorno, che non presenta grossi problemi e di rinviare a domani mattina la ratifica di cui al punto decimo relativa al programma di investimenti in opere edilizie ed attrezzature tecnico-sanitarie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Sarebbe opportuno protrarre i lavori almeno sino alle 18, visto che il Presidente ed altri Consiglieri dovranno assentarsi a quell'ora.



PRESIDENTE

D'accordo.


Argomento: Fondi sanitari

Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 49 26034: "Ipotesi di riparto del fondo sanitario regionale di parte corrente a destinazione vincolata anno 1983"


PRESIDENTE

Proseguiamo pertanto con il punto nono all'ordine del giorno che reca: Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale ni 49 26034: "Ipotesi di riparto del fondo sanitario regionale di parte corrente a destinazione vincolata anno 1983".
La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

La deliberazione assume i criteri elaborati dal Consiglio Sanitario Nazionale per l'utilizzo di quella parte della spesa corrente che viene assegnata alle Regioni con destinazione finalizzata.
Nella seconda pagina della deliberazione sono elencate le quantificazioni vincolate fissate dal Consiglio Sanitario Nazionale percentuale fissata nazionalmente (per il 1983 L. 28.500.000.000).
Dalla cifra messa a disposizione dalle Regioni italiane non meno del 40 deve essere destinato alla formazione professionale, non meno del 20 % ai progetti obiettivo nazionali, non meno del 9 % alla ricerca finalizzata non meno del 10 % all'educazione sanitaria.
La parte restante del 10 % può essere usata su qualsiasi politica della Regione proposta sui vari capitoli per i quali è specificato il "non meno di" oppure sugli altri progetti obiettivo di carattere regionale.
La proposta è quindi di mantenere quelle percentuali e di utilizzare la parte restante per i progetti obiettivo regionali.
La somma che può essere fruita nella nostra autonomia ai riduce a L.
6.557.000.000. Proponiamo quindi di contenere al minimo tutte le altre somme e destinare questa ai programmi obiettivo regionali.
Poiché il CIPE non ha ammesso i decreti è evidente che i problemi sono di cassa. La messa a disposizione di queste risorse avverrà solo quando i programmi di ognuno di questi, settori saranno tradotti in atti deliberativi e, come è detto al termine della deliberazione sottoposta all'esame del Consiglio, previa acquisizione del parere della Commissione consiliare competente.
La presente deliberazione fissa i dati quantitativi sui quali gli uffici dell'Assessorato stanno lavorando e credo all'inizio di settembre globalmente o parzialmente i programmi relativi alla formazione professionale, all'educazione sanitaria, ai progetti obiettivo nazionali locali e per la ricerca finalizzata saranno presentati all'esame della Commissione per il parere e per essere poi tradotti in deliberazioni di Giunta.
Il contratto di lavoro del personale ha introdotto, e il decreto che ha approvato il contratto lo ha recepito, un sub-vincolo della spesi per la formazione professionale: i 4/5 o i 5/6 per l'aggiornamento dei medici, il resto per l'aggiornamento dei dirigenti delle USL.
I vincoli e i sub-vincoli rendono complesso il lavoro perché la ripartizione delle risorse avverrà dietro la verifica di questi sub vincoli. Questo per quanto si riferisce alle risorse del 1983, per quanto riguarda il 1984, alla luce delle indicazioni contrattuali, dovremo assumere altri provvedimenti.
Un'incognita grava su tutto: la percentuale delle risorse a destinazione finalizzata è una percentuale sul fondo definito del 1983.
Proprio stamane però il C.S.N. ha preso atto che le previsioni del fondo 1983 sono diverse dalle previsioni dell'inizio dell'anno, quindi, in ragione delle modifiche, assumeremo i conseguenti provvedimenti.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PICCO



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale deliberazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio ratifica all'unanimità dei 49 Consiglieri presenti in aula la deliberazione della Giunta regionale n. 49-26034.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Chiede ancora di parlare l'Assessore Bajardi. Ne ha facoltà.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Al punto ventitreesimo all'ordine del giorno è iscritto il progetto di legge n. 296 contenente norme concorsuali e disciplinari per il personale delle USSL.
Il Governo ha accolto una serie di richieste che le Regioni avevano avanzato per semplificare le procedure concorsuali.
La proposta di legge n. 296 ha già ottenuto l'approvazione unanime della Commissione, tuttavia ho pregato i funzionari di esaminare la normativa che è più semplificata rispetto a quella della Regione Veneto già approvata dal Governo e permette maggiore snellezza alla vita delle USSL.
Se il Presidente della V Commissione lo riterrà potremo, martedì prossimo, esaminare il testo che gli uffici stanno rielaborando.
Propongo inoltre di porre all'ordine del giorno della seduta di domani le contro deduzioni al disegno di legge sui revisori dei conti delle USSL.
La Giunta accoglie totalmente le richieste del Governo.
Dopo un anno di esperimento, valuteremo la soluzione migliore. Ho richiesto in proposito la convocazione della I Commissione per domattina.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 144 25961: "Diritto allo studio nell'ambito universitario. Definizione per l'anno accademico 1983/1984 dell'ammontare dell'assegno di studio, della borsa di studio e di altri servizi a prezzi differenziati, delle fasce di reddito, nonché dei requisiti di merito richiesti"


PRESIDENTE

Passiamo al punto undicesimo all'ordine del giorno che reca: Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 144-25961: "Diritto allo studio nell'ambito universitario. Definizione per l'anno accademico 1983/1984 dell'ammontare dell'assegno di studio, della borsa di studio e di altri servizi a prezzi differenziati, delle fasce di reddito nonché dei requisiti di merito richiesti".
La parola all'Assessore Ferrero.



FERRERO Giovanni, Assessore all'istruzione

La Giunta regionale, nel periodo di vacanza dei poteri del Consiglio dopo un'illustrazione svolta nella sede della Commissione competente, ha ritenuto di adottare, con i poteri del Consiglio, questo atto deliberativo per modificare le cifre contenute all'interno del bando e per adeguare il livello dei redditi. La tempestività è dettata dalla necessità di mettere il Comune nelle condizioni di deliberare il bando.
Il meccanismo del rimborso delle tasse avveniva con i fondi regionali ora, con il nuovo testo, si evita questa procedura. Questa deliberazione è un semplice adeguamento tecnico, si tratterà di ridiscutere la materia tempestivamente, comunque in tempo utile prima dell'approvazione dei bandi del prossimo anno affinché possano contenere gli elementi attinenti al potenziamento dei servizi, al reperimento delle risorse, alla politica generale sul diritto allo studio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia

Sarà opportuno che questa Giunta ponga tra gli adempimenti prioritari anche una discussione sul diritto allo studio dato che per ragioni varie si è sempre dovuto rimandare il dibattito e gli opportuni approfondimenti.
Non vogliamo ora, data la ristrettezza del tempo, ampliare eccessivamente il discorso, ma ci sembra indispensabile in occasione della ratifica di questa deliberazione rilevare alcune questioni.
I Consiglieri ricorderanno che la materia del diritto allo studio ha sollevato negli ambienti universitari una serie di iniziative, alcune anche di rilievo esterno, quali per esempio l'occupazione delle mense l'autogestione di alcune iniziative nei confronti del Comune di Torino che gestisce per conto della Regione alcuni servizi.
Gli studenti, sia quelli vicini all'opposizione, sia quelli vicini alla maggioranza, hanno posto agli Assessori comunali e regionali una serie di proposte di miglioramento dei servizi, di osservazioni e di critiche che meritano attenzione.
Perché se su alcuni principi tutti siamo d'accordo, non è così facile e così automatico tradurre questi principi in provvedimenti concreti.
La crisi della Giunta regionale che si è protratta per alcuni mesi "fortunatamente" - lo dico fra virgolette - ha consentito all'Assessore Ferrero di rinviare ad altro momento l'applicazione del provvedimento in merito alle provvidenze relative al diritto allo studio.
Il dibattito in proposito è rinviato al momento della presentazione della deliberazione per non sottrarre ora troppo tempo ai lavori del Consiglio. Vogliamo però sottolineare alcune questioni.
Siamo convinti che gli assegni e le borse di studio debbano essere assegnati a chi seriamente compie il suo lavoro di studente universitario.
Però non si può ridurre tutto a criteri di puro merito ritenendo che solo lo studente universitario con una media superiore a quella degli altri o pari a quella della Facoltà sia meritevole.
Non sempre lo studente che studia con impegno può ottenere buone votazioni. Un criterio legato alla media aritmetica può essere discriminante nei confronti di quegli studenti che appartengono a categorie sociali di medio o basso livello culturale.
Venendo alla deliberazione rileviamo che essa ancora una volta distingue la categoria di lavoratori autonomi da quella dei lavoratori dipendenti: le fasce di reddito per i lavoratori autonomi sono senza l'indennità integrativa speciale presumendo una maggiore fascia di evasione da parte di questa categoria.
A nostro avviso, questa impostazione non è corretta perché non ha dei riscontri obiettivi.
Questa osservazione dovrebbe essere oggetto di maggiore attenzione da parte dell'Assessorato.
L'altra considerazione che facciamo è quella relativa alla percentuale dell'assegno di studio o delle borse di studio che viene utilizzata in servizi.
Quando si parla di utilizzo di servizi non si dovrebbe intendere l'utilizzo di servizi pubblici o di servizi gestiti dalla mano pubblica, ma si dovrebbero intendere i servizi comunque organizzati e comunque gestiti compresi quelli autogestiti dagli studenti o da altri purché diano la garanzia di gestione sociale e non abbiano scopo di lucro (in questo caso rientrerebbero tra le attività commerciali e non sarebbero considerati nell'ambito del diritto allo studio).
Avevamo portato degli esempi in sede di Commissione, ne ripropongo uno: l'affitto di un appartamento o di appartamenti da parte di gruppi di studenti che intendono gestire l'abitazione potrebbe essere considerato l'utilizzo di un servizio che, tra l'altro, comporta dei costi minori.
Quanto alla possibilità di utilizzo delle mense universitarie da parte di gruppi partecipanti a convegni o di scolaresche, non viene precisato se il prezzo che viene pagato dagli enti che usufruiscono dei servizi è pieno e se questo costo viene considerato parte integrante del diritto allo studio, quindi stornato dai fondi messi a disposizione a questo titolo.
A questo punto però ci chiediamo se non sia opportuno rivedere tutta questa normativa, tanto più che il Comune di Torino avrebbe espresso delle riserve sulla gestione diretta del diritto allo studio.
Considerato che l'ente delegato e i fruitori del servizio hanno espresso delle riserve è critiche, dobbiamo dire che la D.C. e le altre forse di opposizione avevano visto lontano quando si opponevano alla delega delle funzioni ed al trasferimento delle competenze.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere



ARIOTTI Anna Maria

Il Gruppo comunista aveva approvato le modifiche introdotte dalla deliberazione della Giunta del 28 aprile 1983 per quanto riguarda l'assegno di studio differenziato per venire incontro a quel tipo di preoccupazioni che è stato evidenziato dall'intervento della collega Bergoglio, ma soprattutto l'introduzione del criterio del merito.
Noi siamo favorevoli a questo criterio perché se di rigore si deve parlare in tutti i campi, di rigore si deve parlare anche e soprattutto nell'attività scientifica.
Il Gruppo comunista ne ha, accettato la sospensione per l'anno accademico 1983/1984, dovuta all'urgenza della delibera assunta in un periodo di pressoché inattività del Consiglio.
La presente deliberazione non modifica nulla rispetto ai criteri adottati per l'anno accademico passato, se non l'adeguamento delle fasce di reddito e quindi i prezzi dei servizi, sulla base delle rilevazioni ISTAT e delle retribuzioni, criteri a lungo discussi in altre occasioni.
Le perplessità espresse dall'opposizione molto spesso sono state condivise e si è cercato di dare una risposta che fosse basata su criteri oggettivi. E' pur vero che i lavoratori autonomi non sono tutti evasori fiscali, ma è anche vero il contrario, cioè che i lavoratori dipendenti non possono in nessun modo evadere e l'amministrazione pubblica deve adottare dei criteri verificabili su cui basare le sue deliberazioni.
Proprio per la discussione già avvenuta, proprio perché la deliberazione modifica solo quello che non si poteva non modificare, il Gruppo comunista è favorevole alla ratifica della deliberazione stessa.
Concordo sulla necessità di fissare i tempi per una discussione estesa ed approfondita sui problemi proposti ed anche su altri problemi fatti presenti nel convegno sul diritto allo studio e di rivedere quelle posizioni che, alla luce di esperienze fatte, risultassero negative.



PRESIDENTE

La parola ancora all'Assessore Ferrero.



FERRERO Giovanni, Assessore all'istruzione

Farò due brevi precisazioni. Per verità storica va detto che non è stata la Regione ad introdurre la distinzione tra i lavoratori autonomi e i lavoratori dipendenti.
Da anni le opere universitarie, dopo un esame della situazione, avevano deciso di adottare quel criterio e la Giunta l'ha mantenuto perché sembrava che nascesse da un'esperienza motivata e consolidata.
La seconda precisazione è che il trasferimento di alcune competenze dallo Stato alla Regione, ex D.P.R. 616, è stato per lo Stato piuttosto uno sgravio di problemi finanziari che non motivo di riordino delle funzioni e dei poteri all'interno delle autonomie locali.
La difficoltà tra le entrate e le uscite complessive di questo servizio nasce da due elementi, l'uno strutturale che è tipico di tutti i servizi soprattutto nel momento in cui il Governo stabilisce che i servizi devono diminuire e non aumentare a causa del rapido aumento dei costi, l'altro specifico che riguarda il bilancio del 1983.
Sulla partita delle entrate è stata detratta dal Ministero della Pubblica Istruzione una quota di circa 3 miliardi ritenendo che fossero dei residui che all'atto del passaggio venivano trasferiti dalle opere universitarie all'amministrazione centrale dello Stato.
Ci siamo quindi trovati con una diminuzione di fondi di 3 miliardi.
Questo mentre in altre Regioni il ripiano avvenne a piè di lista, senza nessuna indagine o valutazione delle cause dei disavanzi.
Le difficoltà del Comune di Torino nascono dall'impossibilità determinata dall'attuale legislazione, di far fronte alle spese quando non esiste in termini da entrata il corrispettivo.
Non mi pare si possano accettare così grandi difformità tra gli enti e che vengono costantemente premiati con operazioni di ripiano i deficit di pubbliche amministrazioni che hanno accumulato disavanzi e buchi vorticosi.
Credo debba essere posta come questione politica il contenimento della spesa e la questione della sana amministrazione contestualmente ad un meccanismo di giustizia che chieda anche conto del passato.
Questo non vale soltanto per le opere universitarie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bergoglio per dichiarazione di voto.



BERGOGLIO Emilia

Sia la risposta dell'Assessore Ferrero, sia le osservazioni della collega Ariotti confermano che i problemi sono ancora aperti.
Si parla di costi di servizio, ma non abbiamo sotto gli occhi un rendiconto dettagliato sui costi di gestione delle mense e sulle percentuali di aumento rispetto ai costi preventivi.
Non credo sia problema di trasferimento di fondi, ma di forme di gestione. Nella gestione delle mense si è registrato un aumento, non giustificato dai livelli di inflazione del 100 % rispetto all'anno precedente.
Se si fa il discorso sulle entrate si deve poi verificare l'attendibilità rispetto alle uscite. Questo è però un argomento che esamineremo quando avremo il rendiconto preciso.
Non sono emerse novità rispetto alla deliberazione dell'anno scorso quindi il nostro voto non potrà che essere contrario.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione tale deliberazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio ratifica con 24 voti favorevoli, 12 contrari e 4 astensioni la deliberazione della Giunta regionale n. 144-25961.


Argomento: Ristrutturazione industriale - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 25 26378: "Miroglio Tessile S.p.A. - Piano di ristrutturazione presentato ai sensi della legge 12/8/1977, n. 675"


PRESIDENTE

Il punto dodicesimo all'ordine del giorno reca: Ratifica (ai sensi art.
40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 25-26378: "Miroglio Tessile S.p.A. - Piano di ristrutturazione presentato ai sensi della legge 12/8/1977, n. 675".
Pongo in votazione tale deliberazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio ratifica all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula la deliberazione della Giunta regionale n. 25-26378.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 28 26608: "D.P.R. 10/9/1982, n. 915. Rilascio autorizzazioni provvisorie per smaltimento rifiuti"


PRESIDENTE

Passiamo al punto tredicesimo all'ordine del giorno che reca: Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 28-26608: "D.P.R. 10/9/1982, n. 915. Rilascio autorizzazioni provvisorie per smaltimento rifiuti".
La parola al Consigliere Carletto.



CARLETTO Mario

Intervengo brevemente per confermare il voto favorevole che la D.C. ha dato in sede di Commissione e per precisare che questo voto favorevole merita alcune riflessioni che desidero fare a voce alta, non per imputare a lei, Assessore Calsolaro, che ha competenza in merito da pochi giorni e per dirle le nostre preoccupazioni e per valutare se su questo terreno è possibile creare alcuni raccordi per il futuro.
Siamo coscienti che se non avessimo votato avremmo bloccato l'attività di smaltimento dei rifiuti, di qui deriva la nostra adesione al provvedimento.
Alcuni modi di operare non ci hanno però convinto del tutto. Si tratta di scarichi di rifiuti tossici e nocivi che riempiranno il Piemonte di discariche potenzialmente pericolose. La Regione avrebbe potuto ed avrebbe dovuto farsi carico di questo problema effettuando un esame più approfondito delle domande prima di concedere il rinnovo per un anno come propone la deliberazione senza entrare nel merito delle singole richieste e delle singole autorizzazioni.
Tra l'altro nel provvedimento è detto che l'Assessore non è in grado di istruire le pratiche e che molte domande sono incomplete.
Questo è l'altro elemento che aumenta la nostra preoccupazione.
Non si potrebbero interessare le Province nelle verifiche citate nella deliberazione? E' necessario un rapido disbrigo delle pratiche, una corretta applicazione della legge senza accedere a comportamenti di tollerabilità o di lassismo, perché questa materia è estremamente delicata e comporta rischi di inquinamento ambientale notevoli.
Auspichiamo che al più presto si provveda all'elaborazione del piano di organizzazione dei servizi di smaltimento dei rifiuti, all'attuazione della legge 46 che non ha ancora trovato una soddisfacente concretizzazione sul territorio sia per l'adeguamento dei siti per lo smaltimento dei fanghi sia per la promozione di iniziative dirette a favorire la riciclizzazione dei rifiuti, aspetti importanti in un momento di crisi energetica e di carenza di materie prime.
Riteniamo indispensabile una maggiore attenzione da parte della Giunta ed interventi più incisivi nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi che negli ultimi anni è stato trascurato, ma soprattutto è stato gestito in modo slegato dal discorso complessivo della tutela delle acque dell'ambiente e discorso del risparmio e del recupero delle fonti energetiche.
Attendiamo di verificare l'impegno dell'Assessore e della Giunta in ordine alle pratiche in discussione.
Con queste osservazioni confermiamo il voto favorevole della Democrazia Cristiana.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ariotti.



ARIOTTI Anna Maria

Ringrazio il Consigliere Carletto che ha anticipato ciò che avrei detto, quindi faccio mie le sue raccomandazioni.
Sono perplessa su questa deliberazione anche se capisco le ragioni giuridiche che costringono la Giunta a procedere in questo modo.
Ho già presentato un'interrogazione in proposito per una questione che mi tocca da vicino. Se questa situazione sarà protratta troppo a lungo il Piemonte potrà trasformarsi in tanti focolai di infezione.
Mi auguro che questo sia solo un intervento tampone di brevissima durata. Tra l'altro la deliberazione contiene delle contraddizioni gravi perché non so come si possa dare parere favorevole a pratiche incomplete.
Su argomenti così delicati, urgenti e rilevanti dovremmo cercare tutti insieme, superando le divisioni di parte, di procedere con estrema correttezza e cautela perché sono in gioco grandi rischi per la salute pubblica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Calsolaro.



CALSOLARO Corrado, Assessore alla tutela dell'ambiente

In Giunta ho sollevato la questione alla quale ha accennato il Consigliere Carletto, ossia la collaborazione con le Province per l'istruttoria delle 1.100 domande. L'Assessorato, per questo esame dovrebbe impegnare per un anno i suoi quattro o cinque funzionari, il che è assolutamente impossibile: teniamo soprattutto conto che le Province hanno per legge la competenza del controllo per cui dispongono di schede, di documentazione e dei fascicoli relativi alle aziende.
Soprattutto la collaborazione con le Province potrebbe sburocratizzare le pratiche, evitare un ulteriore rinvio e, nel giro di quattro o cinque mesi, approvare o rigettare le domande presentate.
Sarebbe già un notevole successo. Non si dimentichi che alle vecchie si aggiungono le nuove discariche, quindi c'è il problema dell'accumulo.
Condivido le proposte che ha fatto il Consigliere Carletto e mi riservo di fornire al Consiglio e alla Commissione i ragguagli necessari perch anch'io sono convinto dell'estrema importanza della materia.
Nella tutela dell'ambiente non esiste solo il tema delle centrali nucleari, ma anche quello che riguarda lo smaltimento dei rifiuti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Mi ritengo soddisfatto della replica dell'Assessore.
Il Consigliere Ariotti ha chiarito le nostre perplessità. Credo che la collaborazione con le Province sia utile per superare questa normativa tampone e con carattere di eccezionalità.
Il nostro voto positivo si accompagna alla nostra disponibilità perch in sede di Commissione si possa arrivare rapidamente al superamento di questa normativa.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione tale deliberazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio ratifica all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula la deliberazione della Giunta regionale n. 28-26608.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale

Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 29 25763: "Rinnovo rappresentante della Regione nel Consiglio di Aiuto Sociale, di cui all'art. 74 della legge 26/7/1975, n. 354, del circondario giudiziario di Torino"


PRESIDENTE

Il punto diciannovesimo all'ordine del giorno reca: Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 29-25763: "Rinnovo rappresentante della Regione nel Consiglio di Aiuto Sociale, di cui all'art. 74 della legge 26/7/1975, n. 354, del circondario giudiziario di Torino".
La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Si tratta di rinnovare alla stessa persona l'incarico che scade domani.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale deliberazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consigliò ratifica all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula la deliberazione della Giunta regionale n. 29-25763.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Ratifica (ai sensi art. 40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 169 26522: "Proroga Commissione di Controllo sugli atti degli Ospedali Valdesi di Torre Pellice e di Pomaretto"


PRESIDENTE

Il punto ventesimo all'ordine del giorno reca: Ratifica (ai sensi art.
40 Statuto) deliberazione Giunta regionale n. 169-26522: "Proroga Commissione di Controllo sugli atti degli Ospedali Valdesi di Torre Pellice e di Pomaretto".
La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Le USL sono sotto il controllo di un unico organismo, gli organismi collaterali sono invece sottoposti al controllo dei CO.RE.CO. decentrati.
Si tratta di ratificare la proroga della Commissione di Controllo sugli atti degli Ospedali Valdesi di cui l'ex Medico Provinciale di Torino faceva parte come elemento aggiuntivo.
Certo dovremo risolvere la questione con legge regionale al più presto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale deliberazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio ratifica all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula la deliberazione della Giunta regionale n. 169-26522.


Argomento: Comunita' montane: Statuti

Esame deliberazione relativa a: "Modifica allo Statuto della Comunità montana Bassa Valle Cervo e Oropa"


PRESIDENTE

Propongo ora di passare all'esame delle deliberazioni relative alle modifiche agli Statuti delle Comunità montane.
Chiede di parlare il Consigliere Bontempi. Ne ha facoltà.



BONTEMPI Rinaldo

Sono d'accordo su questa proposta. Chiedo inoltre di passare ai punti 26), 28), 29 e 30) all'ordine del giorno in modo da alleggerire la seduta di domani in cui si dovrà esaminare l'ordine del giorno della Fiat.



PRESIDENTE

Non ho obiezioni.
Esaminiamo pertanto il punto trentunesimo all'ordine del giorno che reca: Esame deliberazione relativa a: "Modifica allo Statuto della Comunità montana Bassa Valle Cervo e Oropa".
Pongo in votazione tale deliberazione.
Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale visto l'art. 10 della legge regionale 11/8/1973, n. 17, relativo alle modifiche ed alle integrazioni degli Statuti delle Comunità montane vista la legge regionale 15/1/1982, n. 1, integrativa degli artt. 5 e 6 della legge regionale 11/8/1973,n. 17 vista la deliberazione n. 11 in data 29/3/1982 adottata dal Consiglio della Comunità montana Bassa Valle Cervo e Valle Oropa visto l'art. 30 dello Statuto della Comunità montana Bassa Valle Cervo e Valle Oropa relativo alle modifiche ed integrazioni dello Statuto stesso visto il parere favorevole espresso dalla I Commissione permanente del Consiglio regionale delibera di approvare la richiesta della Comunità montana Bassa Valle Cervo e Valle Oropa riguardante le modifiche al proprio Statuto, secondo quanto di seguito riportato: il primo comma dell'art. 14 è sostituito dal seguente: 'La Giunta della Comunità montana è costituita: dal Presidente, dal Vicepresidente della Comunità e da cinque membri eletti dal Consiglio nel proprio seno ai sensi degli artt. 4 e 5 della legge regionale 11/8/1973, n. 17 e della legge regionale 15/1/1982, n. 1'.
L'ultimo comma dell'art. 18 è sostituito dal seguente: 'Il Vicepresidente coadiuva e lo sostituisce in caso di assenza o impedimento in base a formale provvedimento ed inoltre può essere titolare di deleghe amministrative'.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Comunita' montane: Statuti

Esame deliberazione relativa a: "Modifica allo Statuto della Comunità montana Valli Chisone e Germanasca"


PRESIDENTE

Pongo ora in votazione la deliberazione relativa a: "Modifica allo Statuto della (comunità montana Valli Chisone e Germanasca", di cui al punto trentaduesimo all'ordine del giorno. Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale visto l'art. 10 della legge regionale 11/8/1973, n. 17, relativo alle modifiche ed alle integrazioni degli Statuti delle Comunità montane vista la deliberazione n. 131 in data 5/11/1982 adottata dal Consiglio della Comunità montana Valli Chisone e Germanasca visto l'art. 27 dello Statuto della Comunità montana Valli Chisone e Germanasca relativo alle modifiche ed integrazioni dello Statuto stesso visto il parere favorevole espresso dalla I Commissione permanente del Consiglio regionale delibera di approvare la richiesta della Comunità montana Valli Chisone e Germanasca riguardante le modifiche al proprio Statuto, secondo quanto di seguito riportato: l'art. 1 è modificato come segue: 'Tra i Comuni di ... Omissis ... è costituita ai sensi dell'art. 2 della suddetta legge regionale la Comunità montana Valli Chisone e Germanasca, ente di diritto pubblico con sede in Perosa Argentina'.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Comunita' montane: Statuti

Esame deliberazione relativa a: "Modifica allo Statuto della Comunità montana Langa Astigiana - Val Bormida"


PRESIDENTE

Passiamo al punto trentatreesimo all'ordine del giorno che prevede l'esame della deliberazione relativa a: "Modifica allo Statuto della Comunità montana Langa Astigiana - Val Bormida".
Pongo in votazione tale deliberazione. Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale visto l'art. 10 della legge regionale 11/8/1973, n. 17, relativo alle modifiche ed alle integrazioni degli Statuti delle Comunità montane vista la legge regionale 15/1/1982, n. 1, integrativa della legge regionale 11/8/1973; n. 17 viste le deliberazioni n. 5 in data 29/12/1979, n. 10 in data 7/2/1981 e n. 13 in data 16/4/1983 adottate dal Consiglio della Comunità montana Langa Astigiana - Val Bormida visto l'art. 38 dello Statuto della Comunità montana Langa Astigiana Val Bormida, relativo alle modifiche ed alle integrazioni dello Statuto stesso visto il parere favorevole espresso dalla I Commissione permanente del Consiglio regionale delibera di approvare la richiesta della Comunità montana Langa Astigiana - Val Bormida riguardante le modifiche al proprio Statuto, secondo quanto di seguito riportato: l'art. 3 è sostituito dal seguente: 'La Comunità montana è regolata dalla legge nazionale 3/12/1971, n.
1102, dalle leggi regionali 11/8/1973, n. 17 e 28/8/1979, n. 50, da eventuali norme legislative nazionali e regionali in quanto applicabili e dalle norme del presente Statuto e sue eventuali modifiche ed integrazioni'.
L'ultimo comma dell'art. 21 è sostituito dal seguente: 'Il Vicepresidente coadiuva il Presidente e lo sostituisce in caso di assenza o di impedimento ed inoltre può essere titolare di deleghe amministrative'.
L'art. 23 è sostituito dal seguente: 'Il Funzionario chiamato a disimpegnare i compiti di Segretario è nominato dal Consiglio su proposta della Giunta - e deve avere i requisiti necessari a svolgere le funzioni di Segretario comunale.
Il Segretario: partecipa alle sedute del Consiglio e della Giunta e redige i verbali sottoscrivendoli con il Presidente assiste il Presidente nell'esercizio delle sue funzioni provvede al disbrigo della corrispondenza e delle varie pratiche relative all'attività della Comunità prepara la relazione e le pratiche inerenti alle deliberazioni del Consiglio e della Giunta tiene i registri di contabilità della Comunità montana assicura i collegamenti tra le Commissioni, il Comitato Tecnico e la Giunta'.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Comunita' montane: Statuti

Esame deliberazione relativa a: "Modifica allo Statuto della Comunità montana Valsesia"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la deliberazione relativa a: "Modifica allo Statuto della Comunità montana Valsesia", di cui al punto trentaquattresimo all'ordine del giorno.
Pongo in votazione tale deliberazione. Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale visto l'art. 10 della legge regionale 11/8/1973, n. 17, relativo alle modifiche ed alle integrazioni degli Statuti delle Comunità montane vista la legge regionale 30/3/1982, n. 9, integrativa della legge regionale 11/8/1973, n. 17 vista la deliberazione n. 1346 in data 5/3/1983 adottata dal Consiglio della Comunità montana Valsesia visto l'art 27 dello Statuto della Comunità montana Valsesia relativo alle modifiche ed alle integrazioni dello Statuto stesso visto il parere favorevole espresso dalla I Commissione permanente del Consiglio regionale delibera di approvare la richiesta della Comunità montana Valsesia riguardante le modifiche al proprio Statuto, secondo quanto di seguito riportato: l'art. 8 è integrato dai due commi seguenti: 'Dopo 90 giorni dall'elezione dei Consigli comunali facenti parte della Comunità montana, il nuovo Consiglio della Comunità montana è comunque validamente insediato con l'avvenuta designazione dei 2/3 dei suoi componenti da parte degli aventi diritto'.
'In questo caso per la rappresentanza dei Comuni che non hanno proceduto alla designazione dei loro rappresentanti si applica l'ultimo comma del precedente art 6'.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Comunita' montane: Statuti

Esame deliberazione relativa a: "Modifica allo Statuto della Comunità montana Valle Stura di Demonte"


PRESIDENTE

Il punto trentacinquesimo all'ordine del giorno prevede l'esame della deliberazione relativa a: "Modifica allo Statuto della Comunità montana Valle Stura di Demonte".
Pongo in votazione tale deliberazione. Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale visto l'art. 10 della legge regionale 11/8/1973, n. 17, relativo alle modifiche ed alle integrazioni degli Statuti delle Comunità montane viste le deliberazioni n. 42 in data 23/9/1977 e n. 89 in data 11/12/1982 adottate dal Consiglio della Comunità montana Valle Stura di Demonte visto l'art. 32 dello Statuto della Comunità montana Valle Stura di Demonte relativo alle modifiche ed alle integrazioni dello Statuto stesso visto il parere favorevole espresso dalla I Commissione permanente del Consiglio regionale delibera di approvare la richiesta della Comunità montana Valle Stura di Demonte riguardante le modifiche al proprio Statuto, secondo quanto di seguito riportato: all'art. 2, dopo la frase 'La Comunità montana è regolata dalla legge nazionale 3/12/1971, n. 1102...' è inserita la seguente aggiunta: '... come integrata dalla legge nazionale 23/3/1981, n. 93...'.
Il punto r) dell'art. 7 è sostituito dal seguente: 'Il deliberare sui contratti di compravendita e per impegni di spesa di importo superiore a L. 5 milioni'.
All'art. 13 è aggiunto l'ultimo comma seguente: 'Delibera sui contratti di compravendita e per impegni di spesa di importo uguale o inferiore a L. 5 milioni e sulle liquidazioni su impegni già assunti dal Consiglio, per qualsiasi importo'.
Il primo comma dell'art. 22 è sostituito dal seguente: 'Le deliberazioni del Consiglio e della Giunta devono essere pubblicate all'Albo Pretorio della Comunità per 15 giorni consecutivi'.
Il secondo comma dell'art. 22 è sostituito dal seguente: 'Contemporaneamente devono essere inviate alla Sezione decentrata del Comitato di controllo nella cui circoscrizione ha sede la Comunità, ai sensi dell'art. 8 della legge regionale 11/8/1973, n. 17'.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Esame deliberazione Giunta regionale n. 31-25442: "Rideterminazione annuale dell'indennità di trasferta ai dipendenti regionali"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto trentaseiesimo all'ordine del giorno che reca: Esame deliberazione Giunta regionale n. 31-25442: "Rideterminazione annuale dell'indennità di trasferta ai dipendenti regionali".
Pongo in votazione tale deliberazione. Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale visto il primo comma dell'art. 10 della legge regionale 5/12/1978, n.
74, cosi come sostituito dall'articolo unico della legge regionale 5/12/1978, n. 75, che dispone che il Consiglio regionale con propria deliberazione ridetermini annualmente le misure dell'indennità di trasferta in relazione all'indice rilevato per la maggiorazione dell'indennità integrativa speciale, e comunque in misura non superiore a quella stabilita con decreto del Ministro del Tesoro a norma dell'art. 1 della legge 26/7/1978, n. 417 visto il decreto ministeriale 4/2/1983 che fissa nel limite del 12 l'aumento della misura dell'indennità di trasferta e delle altre indennità ad essa connesse in particolare ai punti: a) eleva da L. 28.300 a L. 31.700 l'indennità di trasferta per le qualifiche a cui sono equiparabili livelli regionali VIII-VII-VI-V da L. 20.600 a L. 23.100 l'indennità di trasferta per le qualifiche a cui sono equiparabili i livelli regionali IV-III-II b) eleva da L. 90 a L. 101 l'indennità per il trasporto di mobili e masserizie su percorsi serviti da ferrovia (art. 8, comma terzo, legge 26/7/1978, n. 417) c) eleva da L. 148 a L. 166 l'indennità per percorsi o frazioni di percorso non serviti da servizi di linea (art. 8, comma quinto, legge 26/7/1978, n. 417 e art. 5, quarto comma, D.P.R. 16/1/1978, n. 513) d) eleva da L. 222 a L. 249 l'indennità per percorsi effettuati a piedi (art. 8, quinto comma, legge 26/7/1978, n. 417 e art. 5, quarto comma D.P.R. 16/1/1978, n. 513) e) eleva da L. 222 a L. 249 l'indennità per il trasporto di mobili e masserizie su percorsi non serviti da ferrovia (art. 8, sesto comma, legge 26/7/1978, n. 417 e art. 5, quinto comma, D.P.R. 16/1/1978, n. 513) ritenuto di adeguare con decorrenza 1/1/1983 l'indennità di trasferta e le altre indennità ad essa connesse nella misura stabilita dal decreto ministeriale citato visto il parere favorevole espresso dalla I Commissione consiliare permanente delibera 1) di elevare così come previsto dalla legge regionale 5/12/1978, n.
75, con decorrenza 1/1/1983 l'indennità di trasferta per i livelli VIII-VII VI-V da L. 28.300 a L. 31.700 e per i livelli IV-III-II da L. 20.600 a L.
23.100 in base all'indice fissato dal decreto ministeriale 4/2/1983 2) per quanto attiene alle altre indennità connesse allo svolgimento della trasferta o di trasferimento, di elevare: l'indennità per il trasporto di mobili o di masserizie su percorsi serviti da ferrovia (art. 8, terzo comma, legge 26/7/1978, n. 417) da L. 90 a L. 101 l'indennità per percorsi o frazioni di percorso non serviti da servizi di linea (art. 8, quinto comma, legge 26/7/1978, n. 417 e art. 5 comma quarto, D.P.R. 16/1/1978, n. 513) da L. 148 a L. 166 l'indennità per percorsi effettuati a piedi (art. 8, comma quinto legge 26/7/1978, n. 417 e art. 5, comma quarto, D.P.R. 16/1/1978, n. 513) da L. 222 a L. 249 l'indennità per il trasporto di mobili e masserie su percorsi non serviti da ferrovia (art. 8, comma sesto, legge 26/7/1978, n. 417 e art. 5 comma quinto, D.P.R. 16/1/1978, n. 513) da L. 222 a L. 249 così come stabilito dal decreto ministeriale 4/2/1983.
La Giunta regionale provvederà con proprio atto alla determinazione dei maggiori costi derivanti, relativamente all'anno 1983, dall'applicazione della presente deliberazione, imputando la spesa conseguente al capitolo 300 ed al capitolo 11490 del bilancio 1983.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Esame progetto di legge n. 116: "Omogeneizzazione dei trattamenti di quiescenza e di previdenza del personale regionale, degli Enti sub o para regionali e degli altri Enti locali"


PRESIDENTE

Passiamo al punto venticinquesimo all'ordine del giorno che prevede l'esame del progetto di legge n. 116: "Omogeneizzazione dei trattamenti di quiescenza e di previdenza del personale regionale, degli Enti sub o para regionali e degli altri Enti locali".
Il Presidente della I Commissione, Valeri, dà per letta la sua relazione.
Passiamo alla votazione del relativo articolato: Art. 1 (Pensione) "Ai fini del trattamento di pensione, il personale comunque transitato o che transita nei ruoli regionali, per effetto di leggi anche regionali dallo Stato o da altri Enti, è obbligatoriamente iscritto, a decorrere dalla data del relativo transito, alle Casse Pensioni amministrate dal Ministero del Tesoro - Direzione Generale degli Istituti di Previdenza. Il disposto non si applica nei confronti del personale che alla data di entrata in vigore della presente legge sia cessato dal rapporto di impiego o di lavoro, sempreché non abbia avuto titolo all'iscrizione ai sensi di specifiche leggi anche regionali.
Il personale di cui al comma precedente che abbia esercitato opzione per il mantenimento del trattamento pensionistico di provenienza in virt di apposita legislazione ha facoltà di rinnovare l'opzione nel termine perentorio di giorni sessanta dalla data di entrata in vigore della presente legge.
Al personale che viene inquadrato nei ruoli regionali per effetto del D.P.R. 24/7/1977, n. 616 e della legge 21/10/1978, n. 641, nonché delle disposizioni concernenti la riforma sanitaria (leggi 17/8/1974, n. 386 29/6/1977, n. 349; D.P.R. 20/12/1979, n. 761; 23/12/1978, n. 833 29/2/1980, n. 33) o ai loro superstiti, viene data la facoltà di optare per il mantenimento della posizione assicurativa già costituita nell'ambito dell'assicurazione generale obbligatoria, delle forme sostitutive o esclusive dell'assicurazione stessa. L'opzione deve essere esercitata entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge ovvero dalla data di inquadramento se successivo.
Nei confronti del personale di cui ai precedenti commi si applica, ai fini della ricongiunzione di tutti i servizi e periodi già utili a pensione, l'art. 6 della legge 7/2/1979, n. 29, sempreché non siano ricongiungibili in virtù di diverse disposizioni vigenti in materia.
Al personale contemplato nel presente articolo non si applica la disposizione di cui all'art. 118 del Testo Unico delle pensioni degli impiegati civili e militari dello Stato, approvato con D.P.R. 29/12/1973 n. 1092.
Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche al personale degli Enti sub o para regionali purché lo stato giuridico ed il trattamento economico siano disciplinati dalla stessa normativa disciplinante lo stato giuridico ed il trattamento economico dei dipendenti regionali".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 (Fondi integrativi) "Con effetto dalla data di decorrenza dell'inquadramento nei ruoli regionali sono soppressi i fondi integrativi del trattamento di fine servizio o di pensione dei quali è beneficiano il personale che viene inquadrato nei ruoli stessi.
Le somme maturate ai titoli di cui al comma precedente sono liquidate a favore dei singoli beneficiari.
Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche al personale degli Enti sub o para regionali, purché lo stato giuridico ed il trattamento economico siano disciplinati dalla stessa normativa disciplinante lo stato giuridico ed il trattamento economico dei dipendenti regionali".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Art. 3 (Indennità premio di servizio) "Ai fini del trattamento dell'indennità premio di servizio, il personale comunque transitato o che transita nei ruoli regionali, per effetto di leggi anche regionali, dallo Stato e da altri Enti è obbligatoriamente iscritto all'Istituto Nazionale Dipendenti Enti Locali a decorrere dalla data del relativo transito. Il disposto non si applica nei confronti del personale che alla data di entrata in vigore della presente legge sia cessato dal rapporto di impiego o di lavoro sempreché non abbia avuto titolo all'iscrizione ai sensi di specifiche leggi anche regionali.
In relazione ai transiti del personale di cui al precedente comma le Amministrazioni o gli Enti di provenienza ovvero le competenti gestioni di liquidazione, provvederanno a versare all'INADEL. entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, l'indennità di anzianità o i corrispondenti trattamenti di fine servizio in capitale comunque denominati e costituiti, maturati da ciascun dipendente alla data di iscrizione all'INADEL stesso, sempreché i servizi e/o periodi che hanno dato luogo a tali indennità non siano ricongiungibili in virtù di diverse disposizioni vigenti in materia.
Ai fini della ricongiunzione nell'ambito della gestione previdenziale dell'INADEL di tutti i servizi e/o periodi già riconosciuti utili ai fini dei preesistenti trattamenti di fine servizio presso le Amministrazioni o Enti di provenienza, l'Istituto stesso, in relazione alla posizione giuridica ed economica rivestita dal personale interessato, presso tali Amministrazioni o Enti, ed all'anzianità di servizio maturata alla data di iscrizione, determinerà in via teorica l'importo dell'indennità premio di servizio riferita alla data predetta di iscrizione, secondo le disposizioni del proprio ordinamento.
L'eventuale eccedenza tra l'importo versato e quello determinato in via teorica, di cui ai precedenti commi secondo e terzo, è corrisposta a cura dell'INADEL ai dipendenti interessati non oltre il termine di un anno dalla data dell'effettivo versamento. Non può essere posto a carico del personale transitato né degli Enti di destinazione l'eventuale differenza negativa.
Al personale a favore del quale gli Enti di provenienza hanno liquidato, anche per il tramite degli Enti di destinazione, le somme maturate in capo al personale stesso a titolo di indennità di anzianità, è data la facoltà di rifondere come previsto ai precedenti commi secondo e terzo, ovvero di riscattare secondo l'ordinamento dell'INADEL i servizi e/o periodi che hanno dato luogo all'indennità liquidata. In deroga alle limitazioni e/o preclusioni di cui all'art. 12 della legge 8/3/1968, n.
152, i servizi e/o periodi sono riscattabili anche se di durata superiore agli anni quattordici e se posteriori alla data di entrata in vigore della legge 8/3/1968, n. 152, medesima.
Nel caso che l'interessato chieda di essere ammesso a rifondere le somme di cui al comma precedente, la somma stessa è gravata di un interesse composto del 4,5 % per ciascun anno a partire dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello di riscossione da parte dell'interessato e fino al 31 dicembre dell'anno precedente a quello di versamento all'INADEL.
Nel caso che l'interessato abbia chiesto o chieda il riscatto, questo avviene con le modalità vigenti presso l'INADEL prendendo a base del contributo del riscatto la retribuzione in godimento al momento in cui l'interessato stesso ha presentato o presenta la relativa domanda.
All'atto della cessazione dal servizio l'INADEL corrisponde l'indennità premio di servizio al personale di cui al precedente primo comma, ancorch questo non abbia conseguito il diritto alla pensione delle Casse pensioni ai dipendenti degli Enti locali ed ai sanitari (C.P.D.E.L. e C.P.S.) e sempreché abbia raggiunto un'anzianità utile di almeno un anno.
Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche al personale degli Enti sub o para regionali, purché lo stato giuridico ed il trattamento economico siano disciplinati dalla stessa normativa disciplinante lo stato giuridico ed il trattamento economico dei dipendenti regionali".
Si passi alla votazione.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
Art. 4 "Le disposizioni della presente legge si applicano anche al personale comunque transitato o che transiti nei ruoli degli Enti locali anche per effetto di leggi regionali".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Pongo ora in votazione l'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame progetti di legge nn. 4-30-314 relativi a: "Norme per la pubblicità dello stato patrimoniale e tributario dei Consiglieri regionali e degli amministratori di Enti ed Istituti operanti nell'ambito della Regione Piemonte" (rinvio)


PRESIDENTE

In merito al punto ventiseiesimo all'ordine del giorno: Esame progetti di legge nn. 4 - 30 - 314 relativi a: "Norme per la pubblicità dello stato patrimoniale e tributario dei Consiglieri regionali e degli amministratori di Enti ed Istituti operanti nell'ambito della Regione Piemonte", chiede di parlare il Consigliere Carazzoni. Ne ha facoltà.



CARAZZONI Nino

Chiedo il rinvio del suddetto punto ventiseiesimo.



PRESIDENTE

Il Consiglio concorda.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Esame deliberazione Giunta regionale n. 19-23022: "Unità Socio-Sanitarie Locali della Regione - Copertura di posti vacanti finalizzati all'attuazione di leggi speciali"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto al punto ventottesimo all'ordine del giorno che prevede l'esame della deliberazione della Giunta regionale n. 19-23022: "Unità Socio-Sanitarie Locali della Regione - Copertura di posti vacanti finalizzati all'attuazione di leggi speciali".
La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Questa delibera rientra nei poteri del Consiglio.
Avrà la procedura conseguente alla nuova situazione giuridica che in questi giorni il Consiglio Sanitario Nazionale modificherà. Agiremo di conseguenza.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale deliberazione. Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale vista la legge 26/1/1982, n. 12 visto il D.M. 30/1/1982 e specificatamente l'art. 166, primo comma sentito il parere espresso dalla V Commissione consiliare permanente delibera di autorizzare la copertura, anche a titolo precario, dei posti vacanti nelle piante organiche provvisorie delle sottoindicate Unità Socio Sanitarie Locali, finalizzati all'attuazione delle leggi di cui all'art. 1 quinto comma, del D.L. 26/11/1981, n. 678, convertito con modificazione nella legge 26/1/1982, n. 12, secondo le procedure previste dall'art. 71 del D.P.R. 20/12/1979, n. 761 e specificatamente: U.S.S.L. n. 1-23 di Torino: n. 20 posti di Infermiere Psichiatrico U.S.S.L. n. 49 di Borgosesia: n. 4 posti di Archivista-Dattilografo U.S.S.L. n. 52 di Galliate: n. 2 posti di Collaboratore Direttivo n. 2 posti di Assistente Amministrativo n. 2 posti di Archivista-Dattilografo U.S.S.L. n. 59 di Droneto: n. 1 posto di Aiuto di Psichiatria n. 1 posto di Assistente di Psichiatria U.S.S.L. n. 60 di Borgo S. Dalmazzo: n. 2 posti di Infermiere professionale n. 4 posti di Assistente Amministrativo n. 6 posti di Archivista-Dattilografo n. 1 posto di Commesso U.S.S.L. n. 66 di Mondovì: n. 1 posto di Collaboratore Direttivo n. 3 posti di Aggiunto n. 1 posto di Applicato n. 1 posto di Aiuto di Anestesia e Rianimazione n. 1 posto di Assistente Sanitaria Visitatrice U.S.S.L. n. 69 di Nizza Monferrato.
n. 1 posto di Aiuto di Anestesia e Rianimazione U.S.S.L. n. 76 di Casale Monferrato: n. 1 posto di Aiuto del Servizio Psichiatrico n. 1 posto di Assistente Sociale n. 1 posto di Ostetrica di dare atto che l'onere conseguente alla copertura dei posti suddetti dovrà fare carico alle quote di riparto del Fondo Sanitario Regionale attribuite alle U.S.S.L. sopraelencate, ciascuna per i posti di competenza.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Albo professionale agricolo

Esame deliberazione Giunta regionale n. 21-22595: "Legge regionale 23/8/1982, n. 18 - Modificazioni ed integrazioni alle leggi regionali 12/5/1975, n. 27, 23/1/1979, n. 4, 16/5/1980, n. 44, relative all'istituzione dell'Albo professionale degli imprenditori agricoli. Regolamento di attuazione" (rinvio)


PRESIDENTE

Il Consiglio concorda di rinviare l'esame della deliberazione della Giunta regionale n. 21-22595: "Legge regionale 23/8/1982, n. 18 Modificazioni ed integrazioni alle leggi regionali 12/5/1975, n. 27 23/1/1979, n. 4, 16/5/1980, n. 44, relative all'istituzione dell'Albo professionale degli imprenditori agricoli. Regolamento di attuazione", di cui al punto ventinovesimo all'ordine del giorno.


Argomento: Controllo sugli atti degli enti locali

Esame deliberazione Giunta regionale n. 86-17730: "Istituzione di una unità organizzativa regionale per la verifica della gestione economico finanziaria delle Unità Socio-Sanitarie Locali e adozione del regolamento relativo" (rinvio)


PRESIDENTE

Su richiesta del Consigliere Vetrino viene altresì rinviato l'esame della deliberazione della Giunta regionale n. 86-17730: "Istituzione di una unità organizzativa regionale per la verifica della gestione economico finanziaria delle Unità Socio-Sanitarie Locali e adozione del regolamento relativo", di cui al punto trentesimo all'ordine del giorno.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Esame deliberazione Giunta regionale n. 228-25317: "Integrazione alla deliberazione del Consiglio regionale n. 576 . C.R. 2372 del 20/3/1980: Adeguamento dei programmi di settore della Regione Piemonte al piano agricolo nazionale approvato con delibera del CIPAA il 13/12/1979"


PRESIDENTE

Passiamo al punto trentasettesimo all'ordine del giorno: Esame deliberazione Giunta regionale n. 228-25317: "Integrazione alla deliberazione del Consiglio regionale n. 576 - C.R. 2372 del 20/3/1980: Adeguamento dei programmi di settore della Regione Piemonte al piano agricolo nazionale approvato con delibera del CIPAA il 13/12/1979".
Pongo in votazione tale deliberazione.
Ve ne do lettura: "Con deliberazione n. 576 - C.R. 2372 il Consiglio regionale nella seduta del 20/3/1980 approvava, ai sensi dell'art. 5, primo comma, della legge 27/12/1977, n. 984, l'adeguamento dei programmi di settore della Regione Piemonte al piano agricolo nazionale approvato con delibera del CIPAA il 13/12/1979 e adottato definitivamente dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 14/12/1979.
Tali programmi di settore 1979-1982 per l'agricoltura e foreste ai sensi della legge n. 984/1977 pubblicati, come supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 19 del 7/5/1980, contenevano fra l'altro i programmi quadro e specifici per l'attuazione dei Regolamenti Comunitari n.. 355/77, n. 1760/78 e n. 269/79.
In attesa dell'aggiornamento della legge 984/1977 e del piano agricolo nazionale e conseguentemente dei programmi di settore dell'agricoltura e foreste della Regione Piemonte, in particolare occorre prolungare la validità del programma specifico relativo al Reg. CEE n. 355/77 concernente il miglioramento della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, integrandolo per quanto riguarda i possibili beneficiari al fine di stabilire nuovi rapporti delle imprese agricole con il mercato e con l'industria di trasformazione agevolando gli autonomi processi di aggregazione, integrazione e verticalizzazione produttiva, come previsto nella proposta di piano di sviluppo regionale 1982-1985 pubblicata sul supplemento speciale al Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 3 del 19/1/1983; ritenuto di dover proporre al Consiglio regionale un'integrazione della precedente deliberazione n. 576 - C.R. 2372 del 20/3/1980 vista la deliberazione della Giunta regionale n. 228-25317 del 5/5/1983 il Consiglio regionale delibera a) di prorogare al 31/12/1983 la validità del programma specifico della Regione Piemonte per il Regolamento CEE n. 355/77 concernente il miglioramento della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, con le modifiche di cui al successivo punto b) b) a parziale modifica dell'allegato A) della deliberazione n. 576 C.R. 2372 sostituendo a pagg. 2370-2371 del supplemento al Bollettino Ufficiale n. 19 del 7/5/1980 il punto A) Delimitazione dell'area geografica e del settore interessati del programma e motivi di tale delimitazione con la seguente nuova formulazione: 'l'area interessata è costituita dall'insieme della Regione data la necessità di incremento della quota trasformata dei prodotti agricoli piemontesi, specie della quota trasformata e commercializzata dalla Cooperazione.
L'art. 6 del Regolamento prevede che i beneficiari possano essere soggetti pubblici, semi-pubblici o privati: la Regione Piemonte intende nel complesso favorire i progetti della cooperazione e pubblici (Enti di Sviluppo Agricoli, Comuni e loro Consorzi, società a prevalente controllo pubblico), di imprenditori agricoli a titolo principale nonché di società per azioni miste con partecipazione a maggioranza cooperativa e pubblica limitando ad alcuni settori e a talune aree, come specificato più avanti l'ammissione di progetti privati (imprese industriali o commerciali).
Settori interessati: Prodotti ortofrutticoli Nuovi impianti, ammodernamenti ed ampliamenti di strutture di trasformazione e commercializzazione di cooperative e loro consorzi dell'Ente di Sviluppo Agricolo e di Comuni o loro Consorzi, nonché di società per azioni miste con partecipazione a maggioranza cooperativa e pubblica.
Limitatamente alle zone di montagna (delimitate ai sensi della DIR/CEE n. 268/75), in assenza di iniziative cooperative, iniziative o progetti di soggetti privati (imprese industriali e commerciali) che trasformino e commercializzino prodotti provenienti prevalentemente da tali zone.
Prodotti vitivinicoli Tale Regolamento si applica solo nelle zone di produzione di vini a D.O.C, e D.O.G.C. ed esclusivamente per progetti di cooperative o loro consorzi o facenti capo all'ESAP ed in quanto ammessi dalla CEE per progetti di imprenditori agricoli, nonché di società per azioni miste cori partecipazione a maggioranza cooperativa e pubblica.
Prodotti zootecnici lattiero-caseari Nuove strutture, ammodernamenti, ristrutturazioni ed ampliamenti di strutture di trasformazione lattiero-casearia nonché iniziative di commercializzazione di cooperative e loro consorzi, dell'ESAP e di Centrali del latte a partecipazione pubblica, nonché di società per azioni miste con partecipazione a maggioranza cooperativa e pubblica.
In zone montane in assenza di tali iniziative, e sempre per prodotti tipici locali, sono ammissibili anche iniziative di imprese commerciali ed industriali.
Carni Ampliamenti, ammodernamenti e ristrutturazioni di cooperative e loro consorzi ove esistono impianti cooperativi, pubblici o consortili.
Nuovi impianti cooperativi o dell'ESAP nelle zone carenti; nuovi impianti e ammodernamenti delle strutture di commercializzazione cooperativi, dell'ESAP e di Comuni singoli o associati, nonché di società per azioni miste con partecipazione a maggioranza cooperativa e pubblica.
Altri prodotti Nuovi impianti, ammodernamenti ed ampliamenti di cooperative o pubblici, nonché di società per azioni miste con partecipazione a maggioranza cooperativa e pubblica.
Ammissibili in assenza delle iniziative precedenti e limitatamente alle zone montane, progetti di imprese commerciali e industriali'.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Esame deliberazione Giunta regionale n. 201-24440 : "Approvazione dei protocolli d'intesa tra le Regioni e il Ministero per i Beni culturali ed ambientali in merito a Centri regionali di documentazione e Laboratori per la formazione di addetti alla conservazione"


PRESIDENTE

Esaminiamo ancora la deliberazione della Giunta regionale n. 201-24440 "Approvazione dei protocolli d'intesa tra le Regioni e il Ministero per i Beni culturali ed ambientali .in merito a Centri regionali, di documentazione e Laboratori per la formazione di addetti alla conservazione", di cui al punto trentottesimo all'ordine del giorno.
Pongo in votazione tale deliberazione.
Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale considerato che: tra il Ministero per i Beni culturali ed ambientali e le Regioni sono stati definiti due protocolli d'intesa relativi all'istituzione sperimentale di 'Centri regionali di documentazione' e di 'Laboratori per la formazione di addetti alla conservazione', approvati dalla conferenza dei Presidenti delle Regioni in data 25/11/1982 e ratificati il 16/2/1983 dal Ministro per i Beni culturali ed ambientali in presenza degli Assessori regionali alla cultura ai sensi degli allegati protocolli d'intesa, le singole Regioni interessate potranno convenzionarsi con il Ministero per i Beni culturali ed ambientali per l'istituzione sperimentale di 'Centri regionali di documentazione' e di 'Laboratori per la formazione di addetti alla conservazione' ai sensi della legge regionale 58/78, art. 4, la Regione Piemonte ha avviato iniziative in materia di catalogazione e di conservazione la cui impostazione è compatibile con le linee indicate dai protocolli d'intesa allegati con riferimento alle iniziative avviate in Piemonte la Regione intende espletare le procedure e gli approfondimenti necessari per pervenire, entro i termini previsti dai protocolli d'intesa, alla stipulazione di convenzioni con il Ministero per i Beni culturali ed ambientali per la sperimentazione di un Centro regionale di documentazione e di un Laboratorio per la formazione di addetti alla conservazione sentito il parere espresso dalla Commissione consiliare competente delibera di approvare i due protocolli d'intesa con il Ministero per i Beni culturali ed ambientali in materia di 'Centri regionali di documentazione' e di 'Laboratori per la formazione di addetti alla conservazione', allegati alla presente deliberazione per farne parte integrante di autorizzare la Giunta regionale ad espletare le procedure e gli approfondimenti necessari per pervenire, previo parere della Commissione consiliare competente ed entro i termini previsti dai protocolli d'intesa alla stipulazione di convenzioni con il Ministero per i Beni culturali ed ambientali per la sperimentazione di un 'Centro regionale di documentazione' e di un 'Laboratorio per la formazione di addetti alla conservazione.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Questioni internazionali - Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Esame deliberazione Giunta regionale n. 83-24080: "Adesione della Regione Piemonte al Centro di Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l'Asia"


PRESIDENTE

Passiamo, infine, al punto trentanovesimo all'ordine del giorno che reca: esame deliberazione Giunta regionale n. 83-24080: "Adesione della Regione Piemonte al Centro di Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l'Asia".
Pongo in votazione tale deliberazione. Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale visti il documento di indirizzi approvato dal Consiglio regionale in data 17/2/1981 ed il programma relativo alle attività culturali, ai sensi della legge regionale 58/78, approvato in data 9/7/1982 e riconfermato dalla Consulta regionale per i beni e le attività culturali e dalla VI Commissione consiliare permanente, in data 26 e 27 aprile 1983, nei quali si prevedono tra gli altri punti un impegno della Regione teso a fornire la conoscenza e lo scambio culturale a livello internazionale con riferimento particolare alle culture extraeuropee e la realizzazione di iniziative indirizzate allo sviluppo delle capacità di ricerca e divulgazione scientifica in Piemonte, individuando tra i filoni di lavoro quello della ricerca scientifica finalizzata alla conservazione ed alla valorizzazione del patrimonio culturale tenuto conto che in connessione con le iniziative di censimento dei beni culturali, come previsto dal programma, si sta operando per creare servizi per la comunità regionale finalizzati all'informazione e alla diffusione di dati relativi ai beni culturali utili per la programmazione di interventi di salvaguardia, valorizzazione e fruizione considerato che il Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l'Asia svolge da anni studi e ricerche in campo archeologico che hanno comportato anche la messa a punto e l'applicazione di nuove metodologie di rilevazione, avvalendosi delle Scienze fisiche matematiche e naturali ed hanno consentito l'acquisizione di vaste conoscenze sulle maggiori civiltà del Medio Oriente considerata altresì l'importanza dell'attività che il Centro Ricerche Archeologiche e Scavi svolge in Medio Oriente e tenuto conto delle notevoli potenzialità del Centro riguardo alla realtà regionale piemontese e verificato che il Centro Ricerche Archeologiche e Scavi è disponibile a svolgere in Piemonte attività di divulgazione riguardo alle culture del Medio Oriente e a fornire supporti scientifici e servizi per la rilevazione e la valorizzazione dei beni culturali nel territorio piemontese valutata l'opportunità che la Regione Piemonte faccia richiesta al Consiglio di amministrazione del Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l'Asia - Via Maria Vittoria n. 12 - Torino come previsto dallo Statuto del Centro, di aderire come Socio promotore al Centro stesso, cui partecipano come Enti fondatori la Provincia di Torino la Città di Torino e l'Università degli Studi di Torino. Per il 1983 la quota annuale di adesione al Centro sopra riferito è fissata in L. 15 milioni. Con appositi provvedimenti verrà definita la quota annuale di adesione per gli anni successivi ed impegnata la spesa relativa sugli appositi capitoli di bilancio nonché elaborato annualmente un programma di collaborazione in particolare nei seguenti campi: attività istituzionale del Centro Ricerche Archeologiche e Scavi; attività di divulgazione in Piemonte della conoscenza delle culture del Medio Oriente; servizi e supporti scientifici per la rilevazione dei beni culturali nel territorio iniziative divulgative e di aggiornamento riguardanti le problematiche scientifiche dei beni culturali sentito il parere espresso dalla Commissione consiliare competente delibera di autorizzare l'adesione della Regione Piemonte, come socio promotore, al Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l'Asia - Via Maria Vittoria n. 12 - Torino, come previsto dall'allegato Statuto del Centro stesso, cui partecipano come Enti fondatori la Provincia di Torino, la Città di Torino e l'Università degli Studi di Torino di fissare in L. 15 milioni, per il 1983, la quota di adesione al Centro sopra riferito e di demandare alla Giunta regionale di provvedere con proprie deliberazioni a determinare l'entità della quota annuale di adesione per gli anni successivi, ad impegnare la spesa relativa sugli appositi capitoli di bilancio per il 1983 ed anni successivi, nonché ad elaborare annualmente un programma di collaborazione per i fini e i campi indicati in premessa.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti in aula.
Ricordo infine ai presenti che i lavori proseguiranno domani mattina alle ore 9,30. La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18,30)



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