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Dettaglio seduta n.185 del 18/03/83 - Legislatura n. III - Sedute dal 9 giugno 1980 al 11 maggio 1985

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

La seduta è aperta Iniziamo i lavori con il punto primo all'ordine del giorno: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale".
In merito comunico che ha chiesto congedo il Consigliere Bajardi.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge: N.312: "Legge generale sui trasporti (progetto di revisione della legge regionale 22 agosto 1977, n. 44)", presentato dalla Giunta regionale in data 16 marzo 1983 N. 313: "Partecipazione azionaria della Regione Piemonte alla Rivalta S.p.A." presentato dai Consiglieri Bruciamacchie, Ariotti, Marchesotti e Avondo in data 18 marzo 1983.
Le comunicazioni del Presidente sono così terminate.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale: dimissioni del Presidente e della Giunta


PRESIDENTE

In merito al punto secondo all'ordine del giorno: "Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale: dimissioni del Presidente e della Giunta", comunico al Consiglio che ho ricevuto dal Presidente della Giunta la seguente lettera che ora leggo: "Il sottoscritto, Ezio Enrietti, con la presente comunica le proprie dimissioni da Presidente della Giunta regionale Comunica, altresì, di aver ricevuto in data odierna da tutti gli Assessori in carica le loro dimissioni da componenti la Giunta regionale del Piemonte.
Di tanto dà atto ai sensi e per gli effetti dell'art. 35 dello Statuto".
La parola al Presidente della Giunta regionale.



ENRIETTI Ezio, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente, signori Consiglieri, dopo la riunione del Consiglio regionale di giovedì 10 marzo, sono avvenuti alcuni fatti nuovi che hanno provocato una chiara modificazione della situazione.
I provvedimenti adottati dagli organi inquirenti di limitazione della libertà nei confronti di due Assessori regionali, ha creato in tutti noi la consapevolezza della necessità di affrontare la nuova situazione in termini di emergenza.
Pertanto, il sottoscritto e la Giunta regionale hanno deciso di rassegnare le loro dimissioni, come è già avvenuto nel corso della seduta di Giunta di martedì 15 marzo e da me sempre quel giorno comunicato ufficialmente alla conferenza dei Capigruppo, per permettere alle forze politiche di aprire le consultazioni per la formazione di una nuova Giunta sulla base di un programma rinnovato.
Siamo tutti consapevoli che occorre voltare pagina per dare all'opinione pubblica, scossa e frustrata dai recenti dolorosi avvenimenti la sensazione che la classe politica è in grado di effettuare quel risanamento della vita pubblica, senza il quale rischia di prodursi una frattura insanabile fra Paese Reale e Paese Legale.
Nel riaffermare la più completa estraneità dell'istituzione regionale alle vicende oggetto di indagine giudiziaria, ribadisco la mia fiducia nell'operato della Magistratura, esprimendo l'auspicio che essa possa fare piena luce sugli avvenimenti nel più breve tempo possibile.
Non è questo il momento per fare bilanci sull'attività svolta: i futuri dibattiti consiliari ci consentiranno di svolgere questo compito doveroso in un clima di maggiore tranquillità e serenità.
Il Piemonte ha fretta, i problemi del Piemonte sono tanti e gravi e non aspettano, il Piemonte ha bisogno di un governo con urgenza, anche se spesso la fretta può essere cattiva consigliera.
La parola passa ora ai Partiti, alle Segreterie nazionali, ai Gruppi consiliari. Ci attendiamo da loro un contributo costruttivo per restituire una guida al Piemonte, che ponga al centro della sua attenzione quella questione morale balzata ancora una volta come fondamentale per la sopravvivenza stessa delle istituzioni democratiche.
Desidero, in conclusione, ringraziare il Presidente del Consiglio e tutto l'Ufficio di Presidenza per la preziosa collaborazione che hanno sempre dimostrato alla Giunta regionale, i Capigruppo, i Presidenti delle Commissioni consiliari e tutti i Consiglieri per l'apporto appassionato che hanno sempre dato alle discussioni, i colleghi della Giunta, con i quali abbiamo lavorato senza soste in questi 32 mesi, nonché tutti i funzionari del Consiglio e della Giunta.
Sono certo che in un rinnovato clima di serenità il Piemonte potrà riprendere presto la strada del lavoro e dello sviluppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Prendo brevemente la parola anche su incarico dei Gruppi DC e PRI per esprimere il profondo disagio dei Gruppi consiliari di opposizione di fronte al comportamento del Presidente della Giunta e del Presidente del Consiglio.
La conferenza dei Capigruppo aveva rilevato che la presa d'atto è un istituto estraneo allo Statuto, alla sua lettera e al suo spirito e soltanto per il rispetto di una prassi consolidata, si era ritenuto di procedere alla presa d'atto delle dimissioni trasmesse dal Presidente della Giunta al Presidente del Consiglio in questa sede.
Riteniamo estremamente scorretto, nei confronti dell'assemblea, nei confronti dello Statuto, il fatto che il Presidente della Giunta abbia voluto in questa sede motivare le sue dimissioni.



PRESIDENTE

Grazie di questa allocuzione. Possiamo pertanto passare alla votazione per appello nominale, per presa d'atto delle dimissioni della Giunta.
La parola al Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

C'é una novità ogni 30 secondi.
Nella conferenza dei Capigruppo abbiamo verificato i casi precedenti ed abbiamo constatato che consistevano nella lettura da parte del Presidente del Consiglio della comunicazione giuntagli dal Presidente della Giunta.
Oggi si incomincia contro le intese dei Capigruppo e si introduce l'intervento del Presidente della Giunta su cui le opposizioni si sono già pronunciate con il chiaro intervento del Consigliere Marchini. Ora si pone in votazione la presa d'atto. E' una novità. Per introdurre delle novità occorre avere il coraggio di convocare la conferenza dei Presidenti dei Gruppi.



PRESIDENTE

Mi pare che, nonostante tutto, non ci siano tensioni tali per esprimersi in un certo modo. Ho pensato anch'io alla questione: in questi ultimi due mesi abbiamo preso posizione con le dimissioni del Consigliere Cernetti e poi dei tre Assessori.



VETRINO Bianca

Qui bisogna chiedere le dimissioni dell'Ufficio di Presidenza in blocco! Scherziamo, ma siamo a questo punto?



PRESIDENTE

Se voi credete che questa sia una cosa talmente innovativa da stravolgere il Piemonte... Io non ritengo che il Piemonte venga stravolto per un appello nominale, però mi rimetto immediatamente a quello che diceva il collega. Sono disposto a non fare l'appello nominale perché ritengo che il Piemonte non crolli per questo.
Ritenevo fosse una cosa logica. Sono disposto a stare alle vecchie regole e andiamo agli anni 1972-'73.
La parola al Consigliere Bastianini.



BASTIANINI Attilio

Chiedo la convocazione della conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

I Capigruppo sono convocati.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11,45 riprende alle ore 12,05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La conferenza dei Capigruppo ha convenuto sul fatto che il Presidente della Giunta ha preso la parola sulla base dell'ordine del giorno, mentre la decisione dei Capigruppo di martedì non prevedeva dichiarazioni.
Peraltro, ha dato atto che la dichiarazione resa dal Presidente non contiene né valutazioni né implicazioni politiche e che non occorre, per la presa d'atto, passare alla votazione.
Pertanto, il Consiglio regionale prende atto delle dimissioni della Giunta.
Comunico, infine, ai colleghi che per Statuto la prima riunione del Consiglio sarà fatta entro 15 giorni.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,10)



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