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Dettaglio seduta n.152 del 16/09/82 - Legislatura n. III - Sedute dal 9 giugno 1980 al 11 maggio 1985

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Punto primo all'ordine del giorno: "Approvazione verbali precedenti sedute". I processi verbali delle adunanze consiliari del 22, 26 e 27 luglio sono stati distribuiti ai Consiglieri prima dell'inizio della seduta odierna.
Se non vi sono osservazioni si intendono approvati.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza dei Consiglieri Beltrami, Ratti, Martinetti, Bergoglio Devecchi e Lombardi inerente la gestione del complesso ospedaliero delle Molinette e l'interrogazione dei Consiglieri Beltrami, Bergoglio, Lombardi Devecchi, Martinetti e Ratti inerente l'avviamento delle gestioni UU.SS.LL. negli Enti ospedalieri di Torino dopo la decadenza dei Consigli di amministrazione


PRESIDENTE

Punto secondo all'ordine del giorno: "Interrogazioni ed interpellanze".
Esaminiamo l'interpellanza dei Consiglieri Beltrami, Ratti, Martinetti Bergoglio, Devecchi e Lombardi inerente la gestione del complesso ospedaliero delle Molinette e l'interrogazione dei Consiglieri Beltrami Bergoglio, Lombardi, Devecchi, Martinetti e Ratti inerente l'avviamento delle gestioni UU.SS.LL. negli Enti ospedalieri di Torino dopo la decadenza dei Consigli di amministrazione.
La parola alla collega Bergoglio per l'illustrazione.



BERGOGLIO Emilia

Siamo stati sollecitati a presentare questa interpellanza degli articoli comparsi sui giornali cittadini sul funzionamento dell'ospedale Molinette.
Ci furono dichiarazioni da parte del Presidente della Giunta e del Ministro alla sanità nelle quali si ipotizzava l'autonomia gestionale degli ospedali cittadini.
Quella presa di posizione, in pendenza di uno studio che l'Assessorato aveva avviato ci pareva un po' prematuro.
Oltre che conoscere le intenzioni dell'Assessore desideriamo una dettagliata informazione sulla posizione della Giunta nel suo insieme.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Circa l'attendibilità di notizie di stampa relative ad una diversa gestione (autonoma dell'U.S.L. 1-23) del complesso ospedaliero delle Molinette, si precisa quanto segue Si richiamano e ribadiscono i principi ed i criteri che stanno alla base della legge regionale 7/1982, i quali, in coerenza con la legge 833/1978, attribuiscono la gestione dei presidi sanitari all'U.S.L. sul cui territorio sono ubicati: essi sono validi a livello generale e non sussistono eccezioni 'per la città di Torino.
Una modifica di questo assetto giuridico non può che avvenire per legge nazionale.
Per quanto concerne la parte programmatoria ed organizzativa, la stessa legge regionale 7/1982, ai punti 20 e 36 dell'allegato 1, attribuisce ad un'apposita commissione, composta da rappresentanti della Regione Piemonte e del Comune di Torino, il compito di predisporre, quale aggiornamento del piano socio-sanitario regionale, ai sensi dell'art. 6 della legge 7/82, un "progetto poliambulatori ed ospedali di Torino".
I risultati dei lavori della Commissione, esposti in un documento licenziato dalla Commissione stessa il 29 luglio u.s., verranno quanto prima trasmessi al Consiglio per gli adempimenti necessari all'approvazione.
Come ho avuto occasione di segnalare in una lettera inviata in questi giorni ai Presidenti della I e V Commissione, il documento è all'esame degli uffici dell'Assessorato per la sua trasformazione in atto giuridico esso verrà in seguito sottoposto all'esame del Consiglio.
Fermi restando criteri e principi contenuti nella legge regionale 10 marzo 1982, n. 7, il "progetto poliambulatori ed ospedali di Torino" propone un assetto sanitario della città di Torino basato su un'articolazione territoriale costituita dai quartieri e dal loro raggruppamento in zone, indicando tra l'altro: criteri per la delimitazione dei distretti socio-sanitari di base condizione per il riordino dei servizi di base ed integrativi di quelli di base anche in territorio urbano criteri per la localizzazione dei poliambulatori ed obiettivi di medio e lungo termine per l'assetto della rete poliambulatoriale obiettivi di breve, medio e lungo termine per l'assetto degli stabilimenti ospedalieri della città di Torino e criteri per realizzare la rete organica di ospedali generali definizione dei servizi poliambulatoriali ed ospedalieri previsti nelle singole zone urbane di Torino.
Queste sommarie indicazioni permettono di cogliere il senso generale del documento che sarà proposto.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARCHIARO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia

Ringrazio l'Assessore perché ha ribadito quelle che sono le competenze regionali e le competenze nazionali e del Parlamento in particolare.
Per il momento, non pare ci sia la volontà di proseguire sulla strada dell'autonomia della gestione ospedaliera.
La riforma sanitaria dovrebbe legare la materia in un'unica dimensione gestionale ed operativa, mentre lo scorporo della gestione dei grandi ospedali torinesi riproporrebbe quel dualismo che stenta a morire , se è vero, come è vero, che gli ex presidenti, diventati Consiglieri della USL.
di fatto continuano a fare i Presidenti degli ospedali nella forma e nella sostanza.
Questo tipo di gestione non è in linea con i principi della riforma contenuti nella legge nazionale e che le leggi regionali hanno sempre ribadito.
E' urgente definire l'assetto istituzionale dell'USL di Torino e vorremmo che questa questione venisse dibattuta approfittando della discussione sul piano delle strutture degli ospedali torinesi:, che prossimamente avverrà in Commissione, perché sarebbe poco utile e poco produttivo impostare un discorso di unità sanitaria unica, con l'obiettivo di suddividerla successivamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ratti.



RATTI Aldo

Faccio riferimento alla seconda interrogazione che è stata conglobata con la risposta della prima.
La risposta dell'Assessore è puramente interlocutoria perché ci rimanda ad un documento che dovremo esaminare nelle prossime settimane.
Pertanto poteva essere data con maggior sollecitudine, considerato che sono passati sei mesi dalla data in cui avevamo presentato la nostra interrogazione, datata 11 marzo.
Questo periodo di tempo permetteva di approfondire l'argomento e di entrare nel merito delle domande che avevamo fatto, in caso contrario l'Assessore ci poteva dire di aspettare l'uscita del documento che - più volte abbiamo detto - avrebbe dovuto far parte integrante del piano triennale socio-sanitario.
Dalle notizie che abbiamo appreso dai giornali ci risulta che quel documento si aggancia alla riforma delle autonomie locali e alla ristrutturazione dell'USL 1-23.
L'Assessore stesso parla di tempi mediolunghi e questo ci preoccupa perché l'assistenza sanitaria di Torino ha ancora molte incertezze e molte deficienze che i cittadini lamentano ogni giorno, che i medici denunciano per la carenza di personale e di attrezzature. Quando arrivano le attrezzature, le vedono giacere nei magazzini.
Non voglio dilungarmi sulla casistica che riportano i giornali tutti i giorni, certo che siamo preoccupati perché l'assetto giuridico delle USL porta a tempi lunghi.
Mi auguro che i due tempi non siano uniti, ossia che il miglioramento del livello assistenziale non attenda necessariamente la sistemazione giuridica delle USL che vediamo ancora lontana.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione dei Consiglieri Reburdo e Montefalchesi inerente l'Ospedale Maria Adelaide


PRESIDENTE

L'Assessore Bajardi risponde all'interrogazione dei Consiglieri Reburdo e Montefalchesi inerente l'Ospedale Maria Adelaide.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

La segnalata carenza di organici va valutata in un contesto più ampio che coinvolge tutto il territorio regionale. Nel caso specifico, se pur confermata da parte della Direzione sanitaria del Presidio indicato in oggetto, in misura tale da obbligare l'amministrazione dello stesso a mantenere inattivo un terzo del padiglione di terapia e riabilitazione di recente ultimato, non risulta necessario dover ricorrere a turni particolarmente massacranti, anche in relazione alla concessione al personale del tempo di riposo psico-fisico a seguito dell'applicazione dell'accordo regionale in data 31/7/81.
La prassi consolidata al pronto soccorso, dove il personale medico, per propria scelta, presta fino a 30 ore di servizio continuativo, non ha comportato, come confermato dalla stessa direzione sanitaria dell'ospedale pregiudizio alcuno alla qualità dell'assistenza erogata.
L'esistenza di locali in discutibili condizioni di sicurezza per la salute dei lavoratori e dei pazienti viene confermata da parte dell'amministrazione in oggetto, ma si ribadisce, di contro, che sono in corso i relativi adempimenti amministrativi per ovviare a tale disfunzione.
Per quanto riguarda infine il blocco delle assunzioni, lo stesso è caduto con l'emanazione del D.M. ex art. 12 D.P.R. 761/1979 del 30 gennaio 1982.
Sussistono, comunque limiti oggettivi dovuti alla scarsa disponibilità finanziaria delle UU.SS.LL., nonché alla temporanea inapplicabilità parziale del D.M. suindicato, difficoltà questa superabile - come segnalato da parte di questo Assessorato con circolare 2/6/82 n. 12 - attraverso il conferimento di incarichi semestrali non rinnovabili.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante Consigliere Reburdo.



REBURDO Giuseppe

Siamo soddisfatti della risposta dell'Assessore anche se purtroppo i problemi rimangono aperti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione dei Consiglieri Reburdo e Montefalchesi inerente l'U.S.L. n. 51 di Novara


PRESIDENTE

Interrogazione dei Consiglieri Reburdo e Montefalchesi inerente l'USL n. 51 di Novara.
Risponde l'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

L'U.S.L. n. 51 di Novara, aveva assunto effettivamente la decisione di non rinnovare alcuni rapporti convenzionali in atto con liberi professionisti, onde pervenire all'acquisizione di nuove professionalità attraverso l'effettuazione di una prova selettiva.
A seguito dell'intervento di questo Assessorato, e considerato l'iter piuttosto laborioso della procedura indicata, l'U.S.L. n. 51 di Novara ha comunicato di aver confermato, con atto del Comitato di gestione n. 922 del 29/7/82, i rapporti libero professionali di cui trattasi fino al 30 novembre 1982.
La riorganizzazione dei servizi interessati avverrà in sede di elaborazione del P.A.S. di cui all'art. 18 della legge 10 marzo 1982 n. 7.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante Consigliere Reburdo.



REBURDO Giuseppe

Ringraziamo della completezza della risposta dell'Assessore e ci dichiariamo quindi soddisfatti.


Argomento: Trasporti su gomma

Interrogazione del Consigliere Cerchio inerente i disservizi della linea autobus Alba-Torino


PRESIDENTE

Interrogazione del Consigliere Cerchio inerente i disservizi della linea autobus Alba-Torino.
Risponde l'Assessore Cerutti.



CERUTTI Giuseppe, Assessore alla viabilità

In risposta all'interrogazione n. 421/591 in data 4/5/1982 del Consigliere regionale Cerchio, relativa alla richiesta di miglioramento del servizio sull'autolinea Alba-Villanova d'Asti-Torino in concessione alla s.n.c. Autolinee Villanovesi dei f.lli Giachino di Villanova d'Asti si precisa: circa il problema del riscaldamento gli attuali veicoli utilizzati sono stati in prevalenza acquistati di recente, anche con il contributo regionale e l'impianto di riscaldamento è quello originale Fiat; nel limite del possibile la società cercherà di migliorarne il funzionamento.
Al fine di dare attuazione all'intensificazione del programma di esercizio con l'istituzione delle nuove corse S.Damiano-Torino, l'azienda f.lli Giachino, anche in considerazione che attualmente già effettua corse di rinforzo (bis) sulla relazione Valfenera-Torino rispettivamente alle ore 6,30 (da Valfenera) e 18,25 (da Torino), ha provveduto a fare un'indagine presso gli abbonati che attualmente utilizzano l'autolinea in questione con il seguente risultato: solo 7 utenti su 30 gradiscono l'arrivo a l'orino alle ore 7,55 anziché alle ore 7,30. L'azienda ha fatto presente di non ritenere opportuno modificare l'attuale orario in vigore, mentre per quanto concerne il ritorno serale da Torino la maggioranza è favorevole ad anticipare la partenza alle ore 17,45 (anziché alle ore 18,25). Tuttavia per una migliore distribuzione dei passeggeri sugli autobus l'azienda fili Giachino propone una partenza da Torino alle ore 18,00-18,10 per non creare un eccessivo sovraccarico sulla restante corsa delle ore 18,25.
Sulla base di quanto sopra riportato questo Assessorato, onde non creare disagi all'utenza già consolidata dell'autolinea stessa, al momento attuale ritiene di esaminare la possibilità di istituire anche in via sperimentale la nuova corsa in partenza da Torino alle ore 18,00 subordinandola all'approvazione dell'amministrazione FF.SS. in quanto l'autolinea in parola sulla relazione Villanova-Torino interferisce il servizio ferroviario statale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cerchio.



CERCHIO Giuseppe

Ringrazio l'Assessore per la risposta.
Relativamente al primo quesito, in effetti si lamenta un certo disservizio in ordine al disfunzionamento del riscaldamento soprattutto sui mezzi più vetusti.
Mi auguro che la citata Fabbrica italiana Automobili di Torino abbia l'opportunità di far funzionare gli impianti.
L'osservazione si riferisce ad alcuni pullmans relegati in quelle linee citate nella seconda parte dell'interrogazione, pullmans che conservano i pendolari che dall'albese e dall'astigiano vengono verso Torino in condizioni di ibernazione.
Prendo atto delle notizie sull'intensificazione delle corse e prego l'Assessore di fornirmi copia della risposta per darne notizia agli utenti circa le soluzioni che le autolinee Giachino avvieranno grazie all'intervento dell'Assessore.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interrogazione dei Consiglieri Chiabrando, Cerchio e Sartoris inerente gli interventi circa i danni provocati dalla tromba d'aria del 31/7 su Sparone e interrogazione dei Consiglieri Chiabrando, Cerchio e Sartoris inerente gli interventi circa i danni provocati dalla tromba d'aria del 2/8 nelle zone del Canavese


PRESIDENTE

L'Assessore Cerutti risponde all'interrogazione dei Consiglieri Chiabrando, Cerchio e Sartoris inerente agli interventi circa i danni provocati dalla tromba d'aria del 31 luglio su Sparone.
Gli stessi interroganti chiedono all'Assessore chiarimenti circa i danni provocati dalla tromba d'aria del 2 agosto nella zona del Canavese.
Sono due episodi diversi ma possono essere trattati insieme.



CERUTTI Giuseppe, Assessore al pronto intervento

Utilizzando l'occasione che mi viene data dalle interrogazioni presentate dai colleghi darò al Consiglio il quadro generale di quel che è successo negli ultimi giorni del mese di luglio e ai primi di agosto nei diversi territori.
Inizio rispondendo all'interrogazione presentata sui danni a Sparone.
Il comune di Sparone è stato seriamente colpito nelle sue strutture pubbliche e private dal nubifragio abbattutosi sul canavese 31/7/82.
Per quanto di competenza di questo Assessorato si rende noto che l'Ufficio del Genio Civile di Torino, a seguito richiesta telefonica del comune di Sparone, ha effettuato il giorno stesso i sopralluoghi sulla zona colpita, accertando danni sensibili in special modo ai tetti e alle coperture di edifici privati e pubblici.
In seguito a segnalazione e relazione dell'ufficio del Genio Civile questo Assessorato ha redatto l'elenco dei danni relativi al comune di Sparone ammontanti a L. 42.000.000 e ha autorizzato a tutto il 25/8/82 interventi per il ripristino immediato ai sensi della legge regionale 38/1978 per un totale di L. 32.000.000, così come risulta dal seguente elenco: Tetto dell'Asilo Infantile L. 6.000.000 (autorizzazione n. 764/AA.GG. Serv. 111 del 9/8/82) Ripristino edificio proprietà comunale L. 7.000.000 (autorizzazione n. 765/AA.GG. Serv. 111 del (/8/82) Ripristino copertura Cimitero Comunale L. 10.000.000 (autorizzazione n. 763/AA.GG. Serv. 111 del 9/8/82) Ripristino tetto Scuole elementari L. 9.000.000 (autorizzazione n. 766/AA.GG. Serv. 111 del 9/8/82) Ripristino tetto Casa di Riposo L. 5.000.000 Rimane in sospeso il ripristino del tetto della chiesa della frazione Vasario perché questo compete al Ministero dei Lavori Pubblici attraverso il Provveditorato regionale alle OO.PP.
Rimane in sospeso il discorso relativo ai danni ai privati.
Chiedo ai colleghi di discutere di questo problema con la presentazione del documento sulla perimetrazione dei danni alluvionali perché altri Comuni hanno chiesto di essere considerati zone colpite da eventi calamitosi gravi, per poter chiedere i benefici a favore dei privati.
Il quadro finale che fornirò darà la dimensione dell'impegno finanziario che la Regione è già chiamata ad affrontare per soddisfare i soli interventi di carattere pubblico.
I nubifragi del 30, 31 luglio e del 2-3 agosto 1982 abbattutisi prevalentemente nel Canavese hanno provocato ingenti danni al patrimonio agricolo forestale, a fabbricati privati, ad edifici pubblici e ad opere infrastrutturali.
Per quanto di competenza di questo Assessorato si rende noto che l'Ufficio del Genio Civile di Torino, sulla base delle segnalazioni pervenute dai Comuni colpiti, ha effettuato una serie di sopralluoghi accertando un importo di circa L. 800.000.000, di cui L. 750.000.000 relative al territorio canavesano, per un primo ripristino urgente dei danni subiti, fermo restando la necessità di interventi ulteriori per sistemazioni definitive.
Ai fini dell'eventuale delimitazione della zona disastrata ai sensi della legge regionale 38/1978, si fa presente che i Comuni del canavese che hanno segnalato danni risultano essere a tutt'oggi 18, e precisamente: Busano, Castellamonte, Ingria, Locana, Montalto, Oglianico, Pertusio Quincinetto, Ribordone, Ronco Canavese, Sparone, Tavagnaso, Traversella Valperga, Vico canavese e Vidracco, più Ivrea e Rivarolo che hanno segnalato prevalentemente danni a privati.
I Comuni di S. Giorgio canavese e S. Giusto canavese hanno segnalato danni di competenza dell'Assessorato all'agricoltura.
Gli interventi a tutt'oggi autorizzati per questi Comuni sono i seguenti: Comune Danni segnalati Valutati Sparone Edifici proprietà comunale 42.000.000 Montalto Dora Edifici comunali e acquedotto 65.000.000 Quincinetto Strade comunali 125.000.000 Tavagnaso Strade comunali 50.000.000 Castellamonte Strade comunali 12.000.000 Pertugio Strade comunali per p.i. 12.000.000 Strade comunali Sistemaz. definit. 60.000.000 Busano Strade comunali 40.000.000 Il Comune di Ingria ci ha fatto pervenire una richiesta per ripristinare le linee elettriche (4 milioni).
Riteniamo però che questo sia di competenza dell'ENEL.
Comune Danni segnalati Valutati Valperga Opere idrauliche 15.000.000 Traversella Strade comunali e opere idrauliche 120.000.000 Vico Can. Strade comunali 84.000.000 Ronco Can. Strade comunali 30.000.000 Vidracco Strade comunali 4.000.000 Usseglio Strade comunali p.i. 10.000.000 Strade comunali Sistemaz. definit. 10.000.000 Oglianico Opere idrauliche e recinzione cimiteriale 10.000.000 Ribordone Strade comunali p.i. 7.000.000 Strade comunali Sistemaz. definit. 50.000.000 Viù Strade comunali 10.000.000 Lemie Strade comunali 10.000.000 Per quanto di competenza dell'Assessorato, comunico che gli uffici del Genio Civile, sulla base delle segnalazioni pervenute dai Comuni colpiti hanno tempestivamente effettuato una serie di sopralluoghi accertando un importo globale di L. 2.616.623.093 per un primo ripristino urgente dei danni subiti, ferma restando la necessità di ulteriori interventi per sistemazioni definitive.
Sono stati a tutt'oggi autorizzati sistemazioni e ripristini per L.
2.430.623.093.
Questa situazione ci ha costretti ad impegnare la cifra che avevamo previsto nella legge finanziaria e che doveva sanare una situazione pregressa per autorizzare comunque una copertura finanziaria e di conseguenza il ripristino delle opere.
Queste cifre si riferiscono esclusivamente ad opere pubbliche.
La delimitazione della zona sinistrata comporterà un impegno di spesa alle finanze regionali oltre alla richiesta che verrà presentata all'atto dell'assetto del bilancio per ripristinare con questa cifra il fondo necessario per consentire il pagamento delle opere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

La risposta dell'Assessore per la parte di sua competenza è abbastanza chiara e soddisfacente.
Manca tutta la parte inerente il settore agricolo; non è presente l'Assessore competente che forse era più interessato all'interrogazione.
Quindi replico alla Giunta e al suo Presidente e sollecito, per la parte agricola, un'ulteriore risposta.



CERUTTI Giuseppe, Assessore al pronto intervento

Mi faccio carico di riportare al collega questo aspetto dell'interrogazione in modo che alla prossima seduta possa rispondere.



CHIABRANDO Mauro

La ringrazio, anche se questa forma non è del tutto corretta.
Dobbiamo anche reclamare i grossi ritardi nei pagamenti ai danni dell'anno scorso. Prendiamo atto delle somme stanziate per i primi pronti interventi a fronte delle necessità più urgenti.
Ovviamente resta aperto il discorso dei danni ai privati che dipenderà dalla delimitazione delle zone.
Il diavolo forse non sarà così brutto come appare perché alla resa dei conti le cifre finali non saranno cosi ingenti come apparivano all'inizio.
Questo deve incoraggiare la Giunta a delimitare la zona al più presto perché probabilmente le somme da impegnare non saranno così ingenti.
Restiamo in attesa della valutazione globale dei danni ai privati specialmente nel Comune di Sparone.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione del Consigliere Valeri inerente la delibera della Giunta regionale circa il servizio mensa dei dipendenti


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione del Consigliere Valeri inerente la deliberazione della Giunta regionale circa il servizio mensa dei dipendenti.
Risponde l'Assessore Testa.



TESTA Gianluigi, Assessore al personale

In riferimento all'interrogazione del Consigliere Valeri n. 455 in cui si chiede di conoscere i margini di coerenza fra quanto disposto dalla deliberazione della Giunta n. 164 del 27.4.1982 e l'art. 1 della legge regionale 43 si osserva quanto segue: Con la delibera specificata, la Giunta regionale ha stabilito di aggiornare a decorrere dall'1.4.1982 la misura massimi del costo dei pasti a favore dei dipendenti regionali che usufruiscono del servizio di mensa istituito con la legge regionale n. 43.
Tale aggiornamento si rendeva e si rende necessario in relazione all'aumento dei costi evidenziati dai gestori delle mense operanti nel territorio regionale, ed è stato determinato nella misura del 19/20 rispetto a quanto previsto nell'anno precedente.
La quota a carico dell'amministrazione regionale infatti è stata elevata, con la deliberazione in oggetto, da 2.300 a 2.800 lire per unità di pasto.
Per quanto riguarda l'aumento dei costi alimentari, a puro carico dei dipendenti regionali fruenti del servizio mensa, sulla base dei parametri in precedenza indicati veniva determinato una maggiore somma per unità di pasto di L. 150.
Questa amministrazione ha tenuto conto dell'aumento in precedenza determinato che aveva fissato in L. 700 la quota di costo-pasto a carico dei dipendenti regionali. Rilevato che tale somma risulta superiore rispetto a quella rilevata sul personale dell'amministrazione comunale e provinciale di Torino, ha ritenuto di rinviare l'aumento relativo ad un più approfondito esame dell'intera problematica concernente il servizio mensa a favore dei dipendenti regionali.
L'amministrazione quindi con deliberazione 164, regolarmente vistata dall'organo di controllo, ha provveduto in conformità alla legge regionale 43 del 1976, ad adeguare la sola quota di competenza regionale all'aumento delle spese di organizzazione dei servizi e dei costi fissi relativi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valeri.



VALERI Gilberto

Ringrazio l'Assessore della risposta esauriente.
La motivazione dell'interrogazione voleva evitare il fatto che non affrontando con le organizzazioni sindacali il tema dei costi della mensa protraesse la situazione di oggettivo divario e di sperequazione esistente nella Regione ed anche a Torino, rispetto a dipendenti regionali collocati in taluni servizi o in talune realtà territoriali decentrate.
Il motivo dell'interrogazione intendeva anche sollecitare l'uscita da un'impostazione che mentre da un lato appare assistenziale, dall'altro consente il persistere di condizioni sperequate, che in talune realtà territoriali sono ormai assolutamente intollerabili e tali da indurre molti lavoratori a non fruire del servizio mensa.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI


Argomento: Controllo sugli atti degli enti locali - Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Interrogazione dei Consiglieri Chiabrando, Lombardi e Penasso inerente il bilancio ESAP respinto dalla Giunta regionale


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione del Consigliere Chiabrando, Lombardi e Penasso inerente il bilancio ESAP respinto dalla Giunta regionale.
Risponde l'Assessore Testa.



TESTA Gianluigi, Assessore al bilancio

In riferimento all'interrogazione n. 461/642 dei Consiglieri Chiabrando, Lombardi e Penasso, con cui si chiede di conoscere per quali motivi non sia stato approvato il bilancio di previsione presentato dall'ESAP per l'anno finanziario 1982, si precisa quanto segue: Sostanzialmente, oltre ad altre di carattere puramente formale, che si tralascia di richiamare in questa sede, le osservazioni mosse sono state le seguenti: 1. Mancata corrispondenza nel bilancio tra l'entrata prevista a carico della Regione e la corrispondente voce in uscita nel bilancio regionale.
A fronte di una previsione di entrata nel bilancio ESAP di 6.970 milioni, infatti, nel bilancio regionale erano stati previsti stanziamenti per solamente 2,350 milioni.
2. Richiesta di maggiori dettagli sull'area di attività. Infatti, pur risultando abbastanza contenuto l'incremento di tali spese (da 1.710 a 1.874 milioni) sono parsi opportuni chiarimenti per alcune voci.
Successivamente l'ESAP ha comunque provveduto ad apportare le necessarie modificazioni al bilancio (approvato dalla Giunta regionale nella seduta dell'1/7/1982) rispondente alle previsioni di spesa ad esso relative, contenute nel bilancio regionale e che, date le attuali limitate disponibilità finanziarie, sarà destinato a coprire la spesa corrente.
Colgo l'occasione di questa interrogazione per informare il Consiglio che, a seguito delle osservazioni che erano state portate al bilancio ESAP in sede di preparazione del bilancio regionale ed a seguito delle osservazioni fatte in occasione della presentazione di questo bilancio, la Giunta ha promosso uno studio approfondito sui problemi connessi alla gestione dell'ESAP, per quanto riguarda soprattutto le aziende collegate.
La Giunta ha ritenuto opportuno istruire un complesso studio, che volge al termine al fine di valutare quante di quelle aziende siano sanabili, in quali termini, in quali tempi e attraverso quali azioni, per dare all'ESAP le direttive relativamente a una serie di situazioni che la Giunta riteneva di dover chiarire.
Penso che in tempi rapidi saranno portate nella competente Commissione e, se sarà ritenuto opportuno, in Consiglio le determinazioni che deriveranno dallo studio in atto.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

La risposta scritta era troppo sbrigativa e ho richiesto la discussione.
Apprezzo la seconda parte della risposta. Dagli atti adottati in questi ultimi tempi dall'ESAP e dalla Giunta regionale emerge la gravità della situazione. Nel bilancio sono state rilevate differenze attorno ai 6/7 miliardi tra quanto l'ESAP prevedeva spendere e quanto la Regione intendeva trasferire all'ESAP. Mi fa piacere apprendere dall'Assessore che a causa di queste differenze sia stato avviato uno studio anche perché vi è una situazione non chiara e lo dimostrano le polemiche di questi tempi comparse sui giornali che criticano la gestione degli enti dipendenti dall'ESAP come i due caseifici che avrebbero una perdita all'anno di 500 milioni. Da altre parti poi si contesta questo.
Attendiamo le conclusioni che speriamo giungano presto.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interrogazione dei Consiglieri Fassio, Devecchi, Petrini, Genovese Chiabrando, Lombardi, Paganelli e Cerchio inerente gli interventi per i danni provocati dalle grandinate


PRESIDENTE

Interrogazione dei Consiglieri Fassio Ottaviano, Devecchi, Petrini Genovese, Chiabrando, Lombardi, Paganelli e Cerchio inerente gli interventi per danni provocati dalla grandine.
Risponde l'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Colgo l'occasione della risposta all'interrogazione n. 485 del 22 luglio u.s., pervenuta al mio Assessorato successivamente alla sospensione del Consiglio per la pausa estiva per fornire, anche se non richiesto alcuni dati sulla gravità e vastità delle grandinate e nubifragi verificatisi nel corso di quest'anno. Si sono verificati 30 eventi calamitosi che hanno interessato la maggior parte delle coltivazioni in misura diversa e in tutte le province piemontesi provocando nel complesso danni valutabili attorno ai 115 miliardi di cui 100 miliardi circa alle produzioni e 15 miliardi circa alle strutture interaziendali.
Per gli eventi calamitosi verificatisi entro il 20 agosto, sulla base delle segnalazioni pervenute e delle relative relazioni predisposte dagli uffici periferici, la Giunta ha provveduto alla delimitazione delle zone colpite e alla quantificazione dei danni, quindi alle rispettive segnalazioni al Ministero dell'agricoltura per la declaratoria dell'esistenza di calamità e avversità atmosferiche di natura eccezionale.
Le proposte di delimitazione fino ad ora deliberate dalla Giunta e segnalate al MAF riguardano gli eventi verificatisi entro il 20 agosto per un importo di 89 miliardi e 280 milioni per danni alle produzioni e circa 11 miliardi per danni alle strutture. Ho già spiegato che valuto i danni per 115 miliardi, ci sono però le grandinate del 9 settembre e di fine agosto per le quali la Giunta delibererà nella prossima settimana.
Queste sono le due situazioni.
Le province più colpite sono quelle di Vercelli, Torino, Alessandria Novara ed Asti. La Giunta non si è limitata a procedere con rapidità e sollecitudine ad effettuare gli adempimenti di sua stretta competenza, ma sulla base dell'art. 55 della legge 63 ha provveduto in sede di legge finanziaria n. 26 del 31 agosto ad un primo stanziamento di 2 miliardi e 200 milioni a titolo di anticipazione sui fondi che ci dovranno essere assegnati dalla legge nazionale n. 590. Questo consentirà di iniziare le erogazioni per quelle pratiche che avranno conseguito l'iter entro quest'anno naturalmente nell'ambito di quegli articoli e di quegli interventi per i quali la legge consente l'anticipazione.
Devo informare il Consiglio che il Piemonte è escluso dalle proposte formulate dal Ministero dell'agricoltura per il riparto dei fondi per i danni 1981 e 1982 e che prossimamente andranno all'esame della Commissione interregionale dove saranno sentite le Regioni. Il Piemonte è escluso in quanto a copertura dei danni del 1981 ha avuto l'assegnazione di una quota di 2 miliardi e 574 milioni.
I fondi per i danni della grandine 1982 perverranno nel mese di settembre 1983. Si tratta di utilizzare i 2 miliardi e 800 milioni che abbiamo già anticipato e, in sede di bilancio 1984, di integrare i fondi in modo da mantenere quello snellimento di procedure che abbiamo realizzato a partire dal 1980.
Nell'interrogazione si chiede il motivo per cui non è stata data attuazione completa a un ordine del giorno votato in Consiglio. Questo non mi risulta. Ricordo che con un ordine del giorno qui votato si invitava il Parlamento a migliorare la legge 364, in quel momento in discussione.
L'Assessore e i suoi funzionari contribuirono attivamente in sede parlamentare, presso la Commissione agricoltura della Camera, e in sede ministeriale al miglioramento della legge 590.
Nella discussione sul bilancio ho fornito ai Consiglieri la situazione delle pratiche pregresse. Le pratiche dell'anno 1980 sono state liquidate le pratiche dell'anno 1981 saranno liquidate entro quest'anno. Le pratiche pregresse relative agli anni dal 1977 al 1979, riguardanti le relative avversità atmosferiche non saranno liquidate integralmente. Abbiamo avuto un'assegnazione straordinaria di 12 miliardi con la quale siamo riusciti a soddisfare le domande di qualsiasi tipo presentate dai coltivatori diretti (le pratiche possono ancora essere in corso di pagamento perché i fondi ci sono stati assegnati soltanto sul bilancio 1981) e da un certo numero di non coltivatori diretti con queste precedenze: danni alle abitazioni, danni alle stalle e altri locali rustici.
Si chiede poi l'entità dello stanziamento per interventi a favore della difesa passiva. Abbiamo approvato nell'ultima seduta del Consiglio un'apposita legge con la quale la Regione interviene a favore dei concorsi con uno stanziamento fino alla concorrenza di un miliardo e 140 milioni nel 1983, 1 miliardo e 240 milioni nel 1984.
Quanto all'ultima domanda, non mi pare si possa imputare l'ESAP di immobilismo per quanto riguarda l'impianto radar che si sta attrezzando in un raggio molto più vasto di calamità; sono compresi infatti anche gli incendi boschivi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Fassio.



FASSIO Luigia

Ringrazio l'Assessore dell'informazione e lo prego di fornirmi una relazione scritta. Se devo fare una valutazione generale devo ancora una volta osservare che, o per un motivo o per l'altro, l'agricoltura non è assolutamente difesa né ha avuto quel riguardo che meriterebbe da parte della Giunta e dello stesso Assessorato.
All'Ispettorato agrario di Asti, malgrado le assicurazioni dell'Assessore, la deliberazione delle delimitazioni non è ancora pervenuta.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Non ci sono ritardi, il Commissario di Governo deve ancora restituirci il provvedimento.



FASSIO Luigia

La prego di farmene avere una copia.



PRESIDENTE

Gli Assessori Testa e Cerutti hanno richiesto di rispondere ad un'interrogazione che non è compresa nell'elenco ma che è urgente dato il tono particolare.



VIGLIONE Aldo

Devo rilevare che alcune interrogazioni e interpellanze vecchie di circa un anno e di discreta rilevanza attendono ancora la risposta. Se non ci verranno date queste risposte, dovremo prendere delle iniziative.



SANLORENZO Dino, Vice presidente della Giunta

La Giunta è disponibile a dare risposta.
Ma, siccome le interrogazioni che si sono addensate sono tante, e questo fa parte del normale scambio dialettico, sarebbe indispensabile fissare alcune sedute di Consiglio per poter dare il più gran numero di risposte.
La Giunta è disponibile a convocare quante sedute sono necessarie.



VETRINO Bianca

Non ho nessuna difficoltà ad accogliere la proposta fatta dal Presidente della Giunta che due interrogazioni, per le quali non era prevista la discussione in questa mattinata, vengano iscritte all'ordine del giorno, data la loro urgenza. Un corretto andamento dei lavori però è quello di discutere tutte le interrogazioni all'ordine del giorno e di porre in coda le due interrogazioni.



PRESIDENTE

Nella mattinata si svolgeranno tutte.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione urgente presentata dai Consiglieri Brizio, Carletto, Cerchio e Paganelli relativa alla nota "I nostri uomini d'oro" apparsa sul Fogliaccio CGIL R.P. del 13/7/1982


PRESIDENTE

Discutiamo l'interrogazione urgente presentata dai Consiglieri Brizio Carletto, Cerchio e Paganelli relativa alla nota "I nostri uomini d'oro" apparsa sul Fogliaccio Cgil del 13/7/1982.
La parola all'Assessore Testa.



TESTA Gianluigi, Assessore al personale

L'interrogazione n. 499 del 26 agosto dei Consiglieri Brizio, Carletto Cerchio e Paganelli rivolge una serie di domande di natura generale che riguardano alcuni aspetti della gestione del personale.
Nel rispondere a questa interrogazione non è possibile ignorare che avendo fatto riferimento il Gruppo della DC nelle premesse all'articolo "I nostri uomini d'oro" apparso sul Fogliaccio CGIL della Regione Piemonte e avendo questo articolo esplicitamente tirato in causa un dipendente regionale, ho ritenuto opportuno e corretto, nonostante che abilmente il gruppo DC non avesse fatto riferimento specifico, rispondere alle domande che il Gruppo ha posto e poi rispondere sul caso specifico, che non è contenuto esplicitamente nell'interrogazione ma che può arguirsi dal combinato disposto della premessa e delle domande.
La prima domanda degli interroganti riguarda le valutazioni e le osservazioni sul contenuto della nota pesantemente critica su certi aspetti della gestione del personale.
Vorrei dire innanzitutto che la gestione del personale è un settore a cui facilmente si fanno osservazioni critiche, talora anche pesanti.
D'altronde non è intenzione della Giunta negare l'esistenza di problemi in questo settore, che d'altra parte esistono nella Regione Piemonte come esistono in altri enti pubblici; la Giunta si è dotata di proprie scelte per risolvere questi problemi e le sue scelte, che sono state esposte in Consiglio e sono state unanimemente approvate dai Gruppi politici, stanno andando avanti seppure, ovviamente, non sono in grado di produrre in tempi brevi dei miracoli.
Il fatto poi che il sindacato rivolga note pesantemente critiche su certi aspetti della gestione del personale, rientra nella normalità delle cose, anche se mi permetto di eccepire - come ho detto al sindacato direttamente - circa il metodo con cui sono state tirate in causa le persone direttamente attraverso gli organi di informazione sindacale.
Questo metodo è discutibile e criminalizza delle persone nei confronti delle quali non si rileva comportamento scorretto o comunque non legittimo.
Combinando l'articolo del "Fogliaccio" con la domanda, essendo queste valutazioni e osservazioni critiche sugli straordinari e sulle missioni credo sia opportuno fornite al Consiglio alcuni dati per confermare quanto era già stato detto in occasione del dibattito sul personale. La sistematizzazione degli straordinari, delle trasferte e delle missioni è un obiettivo che la Giunta si propone, anche se in questo campo vanno evitate le generalizzazioni: non si può criminalizzare i lavoratori che prestano lavoro straordinario. Si tratta di stabilire se gli straordinari sono sempre giustificati rispetto alle esigenze di lavoro.
E' stata fatta un'azione generale di compressione, ritenendosi in linea di massima non sempre totalmente giustificato lo straordinario. Mentre nel bilancio 1981 erano iscritte somme pari a 1699 milioni, nel bilancio 1982 le somme ammontano a 1400 milioni. La diminuzione è più rilevante se si considera che nel frattempo l'ora di straordinario è passata a 4366 lire del 1981 a 6168 lire nel 1982. Si aggiunga che è andato aumentando il numero dei dipendenti, per cui se combiniamo il minor stanziamento di bilancio, la maggiorazione del 40 % della quota oraria e il maggior numero dei dipendenti ci rendiamo conto come questo fenomeno sia diminuito passando dal 1980 al 1981.
Vorrei ancora fare osservare ai colleghi Consiglieri che passando dal 1981 al 1982 vi è stata la diminuzione dell'orario di un'ora e mezza alla settimana il che, di conseguenza, comporta automaticamente una quota di straordinario quasi necessaria a fronte della riduzione dell'orario di lavoro.
Quanto fatto sinora per la razionalizzazione del fenomeno non ci trova ancora soddisfatti, quindi ci prefiggiamo di andare avanti sulla strada intrapresa e di presentare i risultati successivi in prosieguo di tempo. I risultati conseguiti negli ultimi due anni sono la dimostrazione di quella che è stata l'enunciazione di principi e della concreta volontà della Giunta di operare nel senso detto.
Con l'individualizzazione dei responsabili di servizio è entrata in vigore un'apposita procedura che responsabilizza gli stessi in ordine agli straordinari, alle missioni e alle trasferte che devono essere da loro autorizzati; prima della nomina dà responsabili di servizio non vi era punto di riferimento preciso per l'autorizzazione degli straordinari.
Riteniamo che anche questo meccanismo non abbia appieno funzionato, ma abbiamo fiducia che i capi servizio, comprendendo il messaggio che la Giunta ha a loro trasmesso, applichino con maggior rigore le norme in vigore e che attraverso questa via si eliminino eventuali abusi.
Quando si parla di giungla retributiva affermando che vi sono lavoratori che percepiscono stipendi diversi non significa che la base retributiva sia diversa, ma che gli elementi accessori della retribuzione sono diversi. Non va dimenticato che gli straordinari e le missioni sono spesso connesse al tipo di mansione che ogni dipendente svolge. Tanto è vero che la legge regionale n. 5 del 1981 la Giunta ha concesso una deroga alle 300 ore di straordinario (la legge non fissa dei limiti massimi) ad alcune categorie professionali che, proprio per la natura della loro mansione, sono tenute a svolgere prestazioni straordinaria (per esempio autisti, segretari particolari degli Assessori ed altri dipendenti).
Non è possibile misurare con lo stesso metro mansioni di natura e di connotazioni diverse, ma occorre collegare il contenuto della mansione con il modo con cui la mansione si esplica e con il soggetto che svolge la prestazione.
Con la seconda domanda si chiede quale trattamento economico viene attribuito ai segretari particolari degli Assessori anche in ordine alle mansioni, alle trasferte e al lavoro straordinario.
I segretari particolari degli, Assessori hanno il trattamento economico previsto dalle vigenti leggi che dà a loro il trattamento economico del livello corrispondente al titolo di studio. La deliberazione citata consente, in ossequio alla legge, la deroga al limite delle 300 ore diurne di straordinario.
Si chiede inoltre se corrisponde al vero che un dipendente ha effettuato in un anno oltre mille ore di straordinario.
Si consideri poi che i segretari particolari spesso seguono l'Assessore nelle manifestazioni e negli impegni di sabato e domenica. Va per specificato - questo è un elemento non secondario - che gli straordinari oltre le 600 ore, non vengono pagati, per nostra scelta. Quest'anno, per un accordo con i sindacati, il numero massimo delle ore straordinarie, è stato aumentato a 700.
Nel caso specifico del dipendente in questione, le ore straordinarie nei primi sette mesi di quest'anno sono state 591 di cui 156 festive.
Va anche sottolineato come il limite delle 600 ore di straordinario era in precedenza forfettizzato. In particolare nella Giunta dal 1972 al 1975 erano state date 50 ore di straordinario a forfait ai segretari particolari della Regione. Non vengono però retribuite le ore eccedenti le 600 mensili per cui queste figure professionali svolgono talora, soprattutto negli ultimi mesi dell'anno quando è già stato raggiunto il plafond massimo straordinari non retribuiti.
La quarta domanda chiede quali controlli vengano effettuati in ordine a liquidazione di diverse competenze.
Per quanto concerne le diverse competenze i controlli sono effettuati dai Capi-servizio o nel caso dei segretari particolari direttamente dagli Assessori.
Ai servizi del personale spetta l'obbligo della verifica di legittimità e contabile, non quella di merito per ovvie ragioni. Straordinari e trasferte vengono, infatti, liquidati sotto la responsabilità di chi, con la propria firma, attesta che le prestazioni corrispondenti erano necessarie e sono state meramente svolte.
La definizione della sede di lavoro, nel caso sempre dei segretari particolari, è fatta dall'Assessore cui il segretario appartiene, in relazione al proprio programma di lavoro. Nel caso specifico l'Assessore Cerutti ha chiesto di fornire personalmente al Consiglio le opportune precisazioni. Non risulta che dipendenti regionali percepiscano indennità di trasferta quando lavorano presso la sede cui sono stati assegnati.
La sesta domanda chiede quali provvedimenti si siano assunti o si intendono assumere per evitare le gravi irregolarità denunciate.
E' in atto e saranno intensificate in un prossimo futuro azioni di vigilanza e di controllo per prevenire eventuali irregolarità.
Nel caso denunciato dal "Fogliaccio CGIL" non sono riscontrabili irregolarità in quanto i compensi percepiti dal signor Silvano Sara sono perfettamente legittimi e dovuti.
E' inoltre del tutto falso che il signor Sara abbia percepito mai meno di L. 2.500.000 al mese: chi fa queste denunce dovrebbe avere il coraggio civile e non nascondersi dietro all'anonimato e di rimediare ai danni arrecati con le opportune rettifiche.
Il geom. Sara ha percepito da gennaio ad agosto compresi una retribuzione media onnicomprensiva di L. 1.664.875, di cui 530.252 mensili per straordinari e 421.718 mensili per missioni.
Questo dato sarà corretto in meno a fine anno in quanto sta per esaurirsi il monte ore straordinario che può essere retribuito.
Per quanto concerne le missioni gli atti contabili sono risultati corretti ed autorizzati secondo le norme di legge dagli organi competenti e non hanno ancora realizzato la fattispecie della missione continuativa che, dopo 8 mesi, comporta la cessazione dello stato di distacco di un dipendente.
Infatti le mansioni svolte dal signor Sara non sono state espletate sempre verso la stessa località né in tutti mesi hanno superato le 240 ore.
Inoltre nel liquidare le missioni è stata effettuata la riduzione dell'indennità, prevista dopo 15 missioni in un mese.
Si fa inoltre presente che il dipendente ha usato quasi sempre l'automezzo di servizio, non usufruendo in questo modo, del rimborso spese kilometrico, che dà ai dipendenti notevole vantaggio nelle missioni. Va infine, sottolineato come l'avere utilizzato il distacco da Novara a Torino, con diritto alla missione è del tutto in regola con le leggi e la prassi, trattandosi di un provvedimento tipico che si effettua quando l'assegnazione di un dipendente ad una sede diversa dalla propria non abbia carattere permanente, come è appunto il caso dell'incarico di segretario particolare che per sua natura intrinseca è incarico a tempo determinato.



PRESIDENTE

L'Assessore chiede di ampliare l'informazione su alcuni punti.



CERUTTI Giuseppe, Assessore alla viabilità

Ringrazio i colleghi democristiani per il modo in cui hanno presentato l'interrogazione: questo conferma la stima personale che ho nei confronti dei firmatari che mi danno la possibilità di compiere un atto di giustizia verso una persona che è stata tirata in ballo in questa vicenda.
Non sono d'accordo con il sindacato Cgil perché ritengo che l'aspetto umano debba sempre essere presente.
E' molto basso speculare su questo.
Il collega Testa ha già riferito le somme che Sara ha percepito e i motivi per cui le ha percepite.
Se la definizione "uomini d'oro" è riferita a persona seria, corretta e capace, è esatto, se invece è riferita al fatto che si vuole pesare sullo stipendio, che peraltro è fasullo, allora non sono più d'accordo.
E' anche opportuno che l'estensore dell'articolo che si firma, Nembo Kid, si assuma la responsabilità di firmare con il proprio nome.
E' grave errore misurare il personale sulla base del suo stipendio e non sulla base delle prestazioni. E' più disonesto condannare o fare scandalo su una persona che percepisce onestamente per le prestazioni che dà tre milioni al mese che non condannare quelle persone che timbrano il cartellino e se ne vanno pur contenendo il loro stipendio nella sola cifra che gli spetta per legge.



PRESIDENTE

Assessore, cerchi di misurare le parole.



CERUTTI Giuseppe, Assessore alla viabilità

Signor Presidente, l'ho voluto precisare perché è bene parlare di tutto il personale. E' stato scelto questo caso e il mio Assessorato per poter coinvolgere altre persone.
Non a caso il "Fogliaccio" per la prima volta è arrivato ai giornali della mia provincia. Devo dare atto che la Stampa e la Gazzetta del Popolo si sono rifiutate di riprendere il fatto, prima di conoscerlo nei termini.
Solo un giornale di un piccolo gruppo della DC ha dedicato l'intestazione di prima pagina "Il segretario dell'Assessore regionale Cerutti coinvolto nello scandalo degli 'uomini d'oro'", giornale che viene venduto in edizione straordinaria anche a Torino. Mi dicono che ci sono anche gli strilloni. Si scrive che la condanna viene da un giornale al di sopra di ogni sospetto, il "Fogliaggio" della Cgil: la classica "buccia di banana" sulla quale è scivolata la credibilità morale della Giunta di sinistra quella, per intenderci, delle mani pulite.
Non penso sia questo il caso per misurare le mani pulite, la correttezza e la capacità operativa di una Giunta.
A quel giornalista ed al giornale scriverò personalmente per avere lo stesso spazio che è stato dato a questa notizia. Ritengo che non sia giusto utilizzare questi mezzi meschini per fare dell'azione politica e .per denunciare situazioni di mal costume nella vita della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Revelli.



REVELLI Francesco

Quando si tratta, di persone di cui si dicono nome e cognome, la discussione non dovrebbe essere segreta? In questo modo si distruggono le istituzioni.



PRESIDENTE

Personalmente avevamo dei dubbi su questo modo di procedere. La persona in discussione però è stata messa in ridicolo su diversi giornali, quindi ritengo giusto che si sappia pubblicamente come stanno le cose.



CERUTTI Giuseppe, Assessore alla viabilità

Non ho voluto chiedere la seduta segreta perché mi è difficile far pubblicare le smentite. Preferisco che la gente sappia esattamente in quali termini stanno i fatti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

Noi siamo da sempre attenti ai problemi del personale e ne abbiamo ripetutamente sollevati. E' ovvio che, giungendo sul nostro tavolo il "Fogliaccio" della CGIL della Regione Piemonte, con l'articolo: "i nostri uomini d'oro" fosse nostro dovere di interrogare per conoscere. Ed è quanto noi abbiamo fatto. Se poi altri hanno provveduto a fare avere il Fogliaccio ai giornali, sta alla loro sensibilità di recepirlo o meno ma questo è avvenuto da altre provenienze e non dalla nostra parte politica.
L'Assessore Testa è ritornato più volte sulle ore straordinarie degli autisti di Assessori... Ricordo quel 1975 in cui per alcuni giorni fummo tutti messi alla gogna perché come Assessori usavamo gli autisti! Mai più ci sarebbero gli autisti si disse. Chiudo la parentesi.
La risposta dell'Assessore Cerutti è stata forte e ha indubbiamente aperto e non chiuso i problemi. E' una risposta anche sofferta. Per quanto è stato detto sulla persona in discussione, poiché abbiamo nei confronti degli Assessori Cerutti e Testa lo stesso rispetto che loro hanno dichiarato nei nostri confronti, ci riserviamo di verificare e di accertare se ha ragione il Fogliaccio o se hanno ragione gli Assessori.
La risposta dell'Assessore Testa non convince: le clausole di stile che i notai mettono negli atti, le servitù attive e passive fin qui praticate il rispetto della legge, il riferimento alle ore riconosciute dalla legge sono risposte rispettabili ma non ci convincono. Abbiamo la sensazione che il meccanismo degli straordinari, il meccanismo del trasferimento dal luogo di residenza al luogo di lavoro, il trasferimento con mezzi propri per viaggi lunghi quando ci si potrebbe servire del treno, non siano usati esattamente.
La risposta dell'Assessore Testa non ci soddisfa perché è basata sui principi e non entra nel merito.
Le conclusioni degli interroganti possono essere due: o l'Assessore Testa accetta che ai sensi dell'art. 12 un gruppo di consiglieri democristiani compia a campione dei controlli nei vari Assessorati e soprattutto dopo l'affermazione dell'Assessore Cerutti, verifichi quando ha detto, che è ai limiti dell'interesse della Procura della Repubblica o di qualche Pretore, se è vero che c'è gente che timbra la cartolina e non è presente sul lavoro; oppure se non accetta, ritorneremo su questo argomento presentando una mozione. D'ora in poi il Gruppo della DC sarà parco con le interrogazioni e le interpellanze che vengono considerate come il piccolo mal di denti che con un'estrazione viene tolto. Signori della Giunta sulle questioni gestionali non democrediamo più. Tutte le questioni gestionali avranno la dignità della mozione. Allora concludendo o visita o mozione con la riserva di tutte le considerazioni, anche di aspetto penale, che potranno venire dall'indagine che il Gruppo democristiano porterà avanti sulla materia.



PRESIDENTE

L'argomento richiedeva una seduta segreta come indica il regolamento tuttavia a questi fatti gravi, si è data una certa pubblicità e noi non dobbiamo nascondere le questioni se non sono chiare. Il nascondere i fatti sarebbe stato peggio.
La parola al Presidente della Giunta.



ENRIETTI Ezio, Presidente della Giunta regionale

Non vorrei che si cercasse di mettere gli imputati da una parte e gli oppositori dall'altra. Se c'è qualcosa di non chiaro la Giunta lo vuole esaminare con chiarezza e sempre vuole trovarsi come in una Stanza di vetro perché non ha nulla da nascondere.
Siamo pienamente d'accordo sulle iniziative che i Consiglieri vorranno intraprendere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Vorrei precisare la nostra posizione sulla richiesta del Consigliere Paganelli.
Circa 10 giorni fa abbiamo presentato una mozione volta a richiedere un'esposizione dettagliata delle materie che qui sono ritornate delle consulenze, delle spese e dello stato del personale.
E' nostro interesse da sempre fare in modo che le situazioni che vengono denunciate vengano chiarite. Chiediamo con urgenza un'esposizione dettagliata e chiara in questa sede e così andiamo incontro alle intenzioni manifestate dalla Giunta.
L'art. 15 dello Statuto permette ai Consiglieri di accedere agli uffici regionali per conoscere dettagliatamente qualsiasi questione che riguarda la Regione. Se si vuole invece promuovere un'iniziativa diversa, che potrebbe configurarsi come una commissione di indagine, noi non saremmo d'accordo perché non ne vediamo il motivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Viglione.



VIGLIONE Aldo

Non intervengo nel merito dell'interpellanza perché non sono un interpellante, ma intervengo sulla gestione della seduta dato che questo argomento è stato oggetto di denuncia pubblica, ripresa da alcuni settimanali, quindi, bisogna dare una risposta altrettanto pubblica.
L'interpellanza o l'interrogazione non possono avere la caratteristica della segretezza, ritengo però che la conduzione della seduta di stamane sia ineccepibile. Così pure i comportamenti delle parti, gli Assessori che hanno risposto e gli interpellanti che hanno richiesto alcuni dati.
Nei Comuni dove siamo stati eletti Consiglieri comunali una norma di legge ci impediva di accedere ai documenti comunali.
Fu condotta una battaglia statutaria perché i Consiglieri comunali potessero conoscere gli atti amministrativi salvo i fascicoli personali che sono coperti da riservatezza.
L'art. 12 del regolamento regionale però permette di conoscere ogni atto dell'amministrazione.
Non vedo sotto questo aspetto nessuna difficoltà che il Gruppo DC voglia procedere a queste verifiche attraverso un solo rappresentante o attraverso più rappresentanti è del tutto trascurabile ai fini giuridici e ai fini della conoscenza dei documenti.
Vorrei che questa leggenda fosse sfatata. Le risposte date e il comportamento dell'opposizione sono del tutto corretti. I Consiglieri possono verificare perché questo è un diritto e non una concessione. Se negli archivi della Giunta non si trova quello che si cerca, lo si denunci e ciascuno paghi il suo prezzo politico.
Nel dare piena solidarietà alla Giunta diciamo a chi vuole introdursi su questa strada di pensarci bene.



PRESIDENTE

La parola 'al Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

L'unica richiesta che ho fatto è quella che avrei gradito la presenza dell'Assessore nel momento del controllo, e non una Commissione di indagine. Non abbiamo né l'intenzione né il potere di chiedere commissioni di indagine perché non abbiamo fatto nessuna accusa e non dobbiamo pagare nessun prezzo politico, caro Viglione. Non l'opposizione, ma l'Assessore Cerutti si è riferito ad un fatto specifico e la Giunta farebbe bene a verificare quanto lui ha dichiarato in relazione a dipendenti che bollano la cartolina e poi non sono presenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Mentre concordo sulla valutazione del collega Viglione in merito alla correttezza della conduzione della seduta, esprimo a nome del Gruppo liberale la totale solidarietà e stima all'Assessore Cerutti in questa vicenda. Mi preoccupa piuttosto il fatto che nella discussione si introducono argomenti che non sono oggetto dell'interpellanza, che per semplicità e per volontà di chiudere l'argomento, si danno per scontati.
Emergono delle slabbrature di discorso estremamente delicate dal punto di vista regolamentare.
Ringrazio il Presidente Enrietti che ha interpretato la richiesta della, DC di accesso, di indagine e di verifica come una libertà dei Consiglieri e non di un Gruppo, correggendo un'interpretazione riduttiva del collega Paganelli che tale non voleva essere.
Personalmente ritengo che si debbano tenere distinti i due momenti: il controllo politico in questa sede, l'ispezione che avviene presso gli uffici, presso i funzionari e presso gli archivi.
L'Assessore Testa, nella sua qualità di capo del settore, rischia di far coincidere l'ispezione con il controllo politico: questo non dovrebbe avvenire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vetrino.



VETRINO Bianca

Comunico il mio profondo dissenso sulla conduzione in questa riunione e mi domando se siamo in sede di dibattito o se siamo in sede di risposta alle interrogazioni.



PRESIDENTE

Poteva non chiedere la parola.



VETRINO Bianca

Infatti. L'ho chiesta soltanto per rilevare questa confusione e - se mi consente - mi vorrei inserire nell'andazzo.
Il discorso della segretezza va approfondito. E' vero che alcune notizie sono divenute di dominio pubblico ed è giusto che le risposte vengano date in sede pubblica. Non è questa però la sede da cui è venuta l'accusa, quindi è in altre sedi che vanno fatti nomi e cognomi. Sugli aspetti personali di un dipendente ci vuole segretezza, così come avviene nei Consigli comunali.
Sebbene nella Conferenza dei Capigruppo si sia definito l'iter dei lavori e nonostante sia ormai abbondantemente superato il tempo che avevamo destinato alle risposte alle interrogazioni, credo sia opportuno continuare perché sono intervenuti dei fatti imprevisti che non era il caso approfondire in questa sede. Sarebbe stato più corretto che i Consiglieri regionali fossero stati messi al corrente che questa mattina si sarebbe discusso di un aspetto delicato e importante per la nostra Regione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PICCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Ritengo doveroso allinearmi sulle esatte considerazioni della collega Vetrino. La conduzione di questo sostanziale dibattito inseritosi nell'alveo di un'interpellanza ha violato il regolamento che ci eravamo responsabilmente dati. L'art. 43 del regolamento dice testualmente che le questioni riguardanti le persone vanno comunque trattate in seduta segreta quindi a me pare che anche quando si è nell'alveo e nell'ambito di una risposta a un'interrogazione o a un'interpellanza la seduta dovrebbe essere segreta. Non perché la pubblica opinione non debba essere informata, tanto più che c'era già stata una pubblica presa di posizione giornalistica e l'Assessore Cerutti ha preannunziato che, avvalendosi di un diritto consentito dalla legge sulla stampa, farà le opportune rettifiche in quella sede e a quel giornale che si è riferito a persone. In questa sede si doveva rispettare il regolamento e trattare l'argomento in seduta segreta senza arrivare ad un sostanziale dibattito su questa problematica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montefalchesi.



MONTEFALCHESI Corrado

Sono anch'io convinto che questa sede non sia stata la più opportuna per trattare di questo problema.
E' necessario trovare nelle sedute i modi appropriati per discutere dei problemi del personale e del funzionamento degli uffici regionali perché le situazioni denunciate questa mattina denotano uno stato di malessere generale che sarebbe sbagliato tentare di esorcizzare non parlandone.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Testa.



TESTA Gianluigi, Assessore al personale

Dal primo intervento del Consigliere Paganelli non avevo volto la richiesta della mia presenza nell'indagine. Anche alla luce di quanto ha detto il Consigliere Marchini sulla natura giuridica e sul carattere della visita, mi dichiaro pienamente disponibile.
Ho espresso la preoccupazione relativamente al fatto che sul giornale sindacale si sia fatto riferimento a casi specifici personali il che non può esimere la Giunta dal fare riferimento agli stessi casi, salvo peccare di omissione di informazione nei confronti del Consiglio. Vorrei però che sui problemi del personale si applichi il rigore, ma con serenità. Non vorrei scatenare la caccia all'uomo da parte delle opposte fazioni il che peggiorerebbe la situazione e creerebbe uno stato di ingovernabilità di cui saremmo tutti responsabili. Rigore sì, caccia all'uomo no.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARCHIARO


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Interpellanza del Consigliere Vetrino inerente la Colonia Medail di Bardonecchia


PRESIDENTE

Interpellanza n. 107 del Consigliere Vetrino, inerente la colonia Medail di Bardonecchia.
Risponde l'Assessore Testa.



TESTA Gianluigi, Assessore al patrimonio

Vista la destinazione d'uso dello stabile particolarmente qualificato della colonia Medail e l'importanza della scuola europea, sia per Bardonecchia sia per la Regione Piemonte, l'amministrazione regionale ha sostenuto lavori di importo rilevante.
In particolare sono stati eseguiti lavori per 3 miliardi e 900 milioni e sono attualmente in corso lavori per 1 miliardo e 924 milioni, per un totale di circa 6 miliardi.
E' avvenuto un rallentamento nei lavori nell'ultimo anno dovuto alle condizioni finanziarie di bilancio.
Per dimostrare che l'opera è considerata prioritaria, è stata recentemente assunta da parte della Giunta regionale una deliberazione dell'importo di 800 milioni per la prosecuzione dei lavori in corso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vetrino.



VETRINO Bianca

Mi dichiaro soddisfatta della risposta dell'Assessore alla mia interrogazione del 20 maggio '82 alla quale peraltro, sarebbe stato disponibile a rispondere probabilmente in altra data.
Gli oppositori a volte si lamentano di avere poco potere. Non voglio attribuirmi meriti, ma questa interrogazione forse è servita ad accelerare un provvedimento della Giunta.
Siamo lieti di vedere questa opera tra le tante che ha l'amministrazione sul suo tavolo.
L'obiettivo Europa di cui ha parlato il Presidente della Giunta pu essere un obiettivo ideale, e anche un'opera di questo genere contribuisce a raggiungere un obiettivo europeo.
Questa non soltanto può far contento il Sindaco di Bardonecchia, che peraltro è assai più amico di Marchini che mia, ma può dare un contributo ad una scuola, sulla quale i giovani ripongono grandi speranze per un'Europa forse più felice.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interpellanza del Consigliere Villa inerente il programma del Teatro Stabile di Vercelli


PRESIDENTE

L'Assessore Ferrero risponde all'interpellanza del Consigliere Villa inerente il programma del Teatro Stabile di Vercelli.



FERRERO Giovanni, Assessore alla cultura

Ringrazio il Consigliere Villa per aver presentato questa interrogazione e per avermela resa nota contestualmente alla presentazione al di là dei soliti tempi amministrativi di trasmissione delle carte.
Questo ha permesso già alla fine del mese di luglio di intervenire prontamente, valutando insieme al Teatro Stabile e all'altra rilevante manifestazione culturale le possibili soluzioni.
Grazie all'intervento della Regione e soprattutto ai buoni rapporti che la Regione ha con quelle strutture, la soluzione è stata soddisfacente perché permette l'eliminazione di elementi di incompatibilità nello svolgimento delle manifestazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Villa.



VILLA Antonino

La soluzione è stata quasi immediata e l'accordo si è potuto concludere. Ci ha lasciati interdetti però una risposta che il Vice Sindaco e Assessore alla cultura ha dato nel Consiglio comunale di Vercelli sulla questione che lascia un punto interrogativo sull'azione programmatorio culturale della Regione e sull'attività del Teatro Stabile: "non ho informato nessuno per motivi di segretezza. Non volevo che qualcun altro ci soffiasse l'affare".
Posso pensare che sia un modo di esprimersi sbrigativo ma sicuramente ci ha lasciati sorpresi che una persona culturalmente preparata lasci intravvedere la segretezza di accordi.
L'aver accennato - mi auguro per un lapsus - la parola "affare" introduce dei suoi mercantilistici che non sono dignitosi nell'ambito culturale.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Interpellanza del Consigliere Viglione, interpellanza del Consigliere Vetrino e interrogazione dei Consiglieri Bastianini, Marchini e Turbiglio inerenti l'aumento del contributo al Centro Pannunzio


PRESIDENTE

Interpellanza del Consigliere Viglione, interpellanza del Consigliere Vetrino e interrogazione dei Consiglieri Bastianini, Marchini e Turbiglio inerenti l'aumento del contributo al Centro Pannunzio. La parola al Consigliere Viglione.



VIGLIONE Aldo

L'aspetto più sconcertante di questa vicenda sono le dichiarazioni che l'Assessore ha reso alla Stampa il 15/2/1982.
Egli dice: "un fatto deve essere lapidario. Non basta attaccare l'amministrazione pubblica per ottenere quello che si vuole. Anzi simili metodi sono inaccettabili".
Le critiche che sono state mosse sullo spinoso problema sono del tutto fuori luogo. Aggiunge: "non basta fare la voce grossa per ottenere la luna.
Da domani assisteremo alla sollevazione generale di associazioni cooperative teatrali e biblioteche di tutto il Piemonte".
E' difficile trattare un argomento in un clima del genere. Questa vicenda ha visto privilegiare l'Istituto Gramsci e penalizzare associazioni laiche di lunghissima tradizione come la Fondazione Einaudi, il Centro Pannunzio e altre associazioni che hanno più antica tradizione.
In quella dichiarazione viene quasi ipotizzata una sottrazione oscura di un documento dell'Assessore.
Crediamo che ci sia stato, un fatto clientelare e chiediamo che si rimediti questa ipotesi e si renda giustizia a associazioni che hanno lunghissima tradizione nella nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vetrino.



VETRINO Bianca

Noi intendevamo conoscere come la Giunta intendeva rispondere alla lettera della VI Commissione con la quale, nel trasmettere il parere favorevole (con l'astensione della DC) al riparto la VI Commissione chiedeva di considerare la possibilità di maggiori finanziamenti al Centro Pannunzio e al quartetto Viotti e di inserire nell'elenco altre associazioni che non sto ad elencare .
Tra l'altro eravamo a conoscenza di una lettera della Giunta che prevedeva la possibilità di correzione di questo finanziamento da 8 a 10 milioni.
Il nostro intendimento era di chiedere alla Giunta molta attenzione nella definizione dei contributi e una revisione aggiornata anche rispetto al dibattito che ne era venuto fuori.
Sono ansiosa di conoscere la risposta dell'Assessore.



PRESIDENTE

Risponde ad entrambe l'Assessore Ferrero.



FERRERO Giovanni, Assessore alla cultura

Le considerazioni sviluppate dai tre gruppi interpellanti assumono caratteri e toni diversi.
Il criterio che presiede all'erogazione dei contributi e a supporto dell'attività delle istituzioni culturali era stato chiaramente formulato in Consiglio regionale.
L'intenzione della Giunta è di incentivare e di sostenere in misura crescente sia pure di fronte al contrarsi delle risorse finanziarie della Regione quelle attività che hanno un carattere istituzionale permanente e quelle attività che permettono un dibattito tra le diverse componenti e un decentramento con assegnazione ai Comitati comprensoriali di quelle altre attività occasionali.
A fronte della riduzione da 14 miliardi a 9 miliardi per attività culturali, la Giunta ha premiato e mantenuto quelle iniziative che nel campo dello spettacolo avevano un carattere di rassegna permanente e organica e nel campo delle attività culturali erano capaci di camminare e di produrre idee e non soltanto singole iniziative.
Rispetto al passato vi è una radicale differenza di trattamento. I soggetti sono contenuti in un elenco effettuato dagli uffici sulla base di un'istruttoria e presentato dalla Giunta in Commissione e ad altre iniziative che, non rientrando in quell'elenco, non hanno titolo per ripresentarsi con automatismo tutti gli anni.
L'elenco è tripartito. Non si può pensare di confrontare il premio Viotti o una rappresentazione teatrale o musicale con un'associazione culturale che ha biblioteche e archivi.
Lo Stato paga e finanzia in quanto l'istituzione esiste e sovente si tratta di istituzioni costituite con decreti o con atti del Presidente della Repubblica o del Governo o di altri organi statali.
La Regione non finanzia e non sostiene l'esistenza dell'ente ma interviene sulla base delle attività.
Vi sono istituzioni culturali che hanno bilanci consistenti - e il caso dell'istituto Einaudi è il più eclatante - che vedono nel contributo regionale un incentivo e un sostegno assai marginale rispetto al complesso degli oneri che devono sostenere.
Su questa questione ho avuto dissensi con alcuni colleghi Consiglieri i quali chiedevano in Commissione un rapporto della Regione nei confronti sulla base contabile e di bilancio.
Non è pensabile che un'iniziativa possa essere richiesta alla Regione un'altra alla Cassa di Risparmio, un'altra al Governo centrale.
Si deve valutare il complesso dei finanziamenti e delle attività in quale parte la Regione interviene.
La Giunta a seguito di quell'istruttoria ha disposto che gli uffici procedessero a incontri bilaterali con le diverse istituzioni o acquisissero i bilanci, le richieste e i documenti informativi e che sulla base di questo formulassero una variazione rispetto all'anno precedente. In Commissione si è detto, ad esempio, che per il Club Turati il mutamento di contributo deriva da particolari esigenze che in quest'anno vedono impegnato il Club Turati.
La questione del Pannunzio viene proposta avendo come corrispettivo alcune istituzioni, che sono l'istituto Gramsci, l'Unione Culturale, la Fondazione Einaudi e altre di cui vengono riportate le cifre, pon un suggerimento esplicito di diminuire questi contributi nel caso dell'interpellanza del Consigliere Vetrino e, nel caso di quella del Consigliere Viglione, di aumentare questi contributi che sarebbero molto alti.
La Giunta, rispetto a quel riparto ha proposto e la DC ha immediatamente convenuto aggiungendo ulteriori argomentazioni, che venisse aumentato il contributo del Centro Pannunzio e che venisse inserito all'interno di quell'elenco quella istituzione che è il Centro Trabucco.
La lettera del Presidente Benzi, a nome del Presidente della Commissione, riporta esplicitamente questi due punti di intesa.
La DC ha chiesto l'immissione di alcune altre istituzioni. La Giunta ha espresso per alcuni casi delle perplessità perché vedeva in alcune istituzioni non già dei portatori di valori culturali, ma anche in qualche modo organizzazioni di natura politica.
E' giusto che il Consiglio sappia che in questa fase parecchie Organizzazioni sindacali, direttamente aderenti a partiti politici, non solo alla sinistra, vanno chiedendo alla Giunta contributi per il salvataggio di archivi legati alla storia del Piemonte che non sono più in grado di mantenere. Noi avremmo preferito affrontare la questione della Camera del lavoro di Biella, della CISL di Torino e di altre associazioni e istituzioni come eventuali depositari di materiali.
L'istituto Gramsci e l'Alleanza cooperativa torinese sono in queste condizioni.
L'intervento di sostegno a quelle strutture non avviene in quanto svolgono dibattiti o spettacoli, ma in quanto sono il tramite per ricuperare un patrimonio storico che altrimenti andrebbe perduto.
La Giunta non ha deliberato. All'inizio dell'anno abbiamo presentato un documento organico sui criteri; dopo un certo numero di settimane abbiamo presentato una proposta di riparto e nel mese di luglio siamo arrivati alla seduta conclusiva della Commissione. Le istituzioni culturali chiedevano almeno la certezza di una quota parte di finanziamento, perché si vedevano ormai largamente impegnate in iniziative già fatte senza che vi fosse certezza sul riparto della Giunta regionale.
Il 26 luglio in una lettera forse un po' ambigua comunicavano che la proposta aveva ottenuto il parere favorevole della Commissione, io non ero in grado di poter dire nemmeno questo perché la lettera della Commissione consiliare, trasmessami dal Presidente del Consiglio in data 28 luglio era stata protocollata il 5 agosto dall'Assessorato, data assolutamente ulteriore per qualunque comunicazione.
Poiché io non ero in grado in quel periodo di incontrare nessuno non ho fatto altro che promettere che, su quella base, qualcosa ci sarebbe stato.
Io non potevo farlo solo nei confronti di quelle associazioni che avevano sollecitato alla Giunta una lettera che servisse nei confronti delle banche o di altri, ma ho dovuto farlo come atto generale.
Non voglio dire che la responsabilità è di altri ma che è una procedura assai complessa che semmai si tratterà di ritoccare perché sia più rapida.
Devo anche dire che di fronte al Governo nazionale che impone e pretende un meccanismo di austerità e di rigore, non si può pensare che le dichiarazioni di una qualunque parte della componente pubblica possano essere svincolate da questo meccanismo di serietà e di rigore.
Quelle affermazioni quindi non sono una risposta a un'interpellanza, ma sono una risposta a una situazione che è determinata da parte di chi ha utilizzato un fatto specifico per scardinare l'elemento di certezza e cercato di inserire su una questione di principio una riapertura complessiva della contrattazione sulla base di pressioni che io non accetto.
Per quanto attiene alla questione del Pannunzio non nascondo che le possibilità di agire con la tecnica amministrativa con alcune convocazioni bilaterali di associazioni e una certa rivalutazione di aspetti diventa politicamente e tecnicamente ingestibile perché di fronte a un'apertura di una questione di principio non si può rispondere soltanto con la manovra di scendere o di salire, ma soprattutto di scendere, nei confronti di qualcuno.
La richiesta del Pannunzio era di 15 milioni: 8 era il contributo dell'anno passato sui quali avevo in Commissione proposto un incremento intorno al 50 %.
Vedremo di reperire i 4 milioni non togliendo nulla alle altre associazioni culturali, ma reperendo altre fonti di bilancio.
E' ovvio che di fronte alle interrogazioni la Giunta non ha deliberato quindi se la Commissione intende ripensare e rivedere questa parte, noi siamo assolutamente disponibili.
A me pare non giusto modificare le decisioni della Commissione. Per quanto riguarda la deliberazione della Giunta, credo sia giusto informare il Consiglio di come stanno le cose.
La Giunta regionale non ha deliberato nel mese di luglio perché in assenza dell'approvazione della variazione di bilancio non aveva la copertura dei capitoli.
Se la Commissione è d'accordo, delibereremo la questione che riguarda le istituzioni culturali, tra le quali il Centro Pannunzio, pronti a ricevere in Commissione le altre osservazioni che si riterrà di fare.
La mia risposta sul giornale è una risposta agli articoli di giornale.
Voglio dire alle persone che hanno sollecitato le polemiche che il sottoscritto e i funzionari sono stati feriti molto di più il giorno in cui c'è stata la comparazione tra me e Voltaire, che non da quell'articolo.
Non ho mai chiesto che sui giornali appaiano mie fotografie o il mio nome, chiedo però che quando la Giunta regionale interviene venga almeno ricordato chi è il soggetto finanziatore e patrocinatore.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Viglione.



VIGLIONE Aldo

Debbo dichiararmi insoddisfatto della risposta dell'Assessore.
L'interpellanza intendeva far ridurre i contributi alle associazioni culturali ma voleva evidenziare la situazione in cui si trovano alcune associazioni in ordine alle loro attività.
L'Assessore ci ha detto che quella valutazione era condivisa dalla Commissione. Il che non è vero.
Infatti il 19 luglio comunicava al Presidente del Consiglio testualmente: "Le comunico che la VI Commissione in data 9 luglio ha espresso parere favorevole a maggioranza, con astensione del gruppo DC...".
"La VI Commissione invita l'Assessorato alla cultura a verificare la possibilità di apportare eventuali modificazioni, sulla base delle indicazioni emerse, e di assegnare maggiori contributi rispetto a quelli ipotizzati al Centro Studi Ricerche Pannunzio".
Non bisogna dire le cose che non sono.
Il Vice Presidente Salvetti mi manda un telegramma di solidarietà per la mia interpellanza. Quando ho letto la lettera della VI Commissione mi sono chiesto se la Giunta intendeva proporre una modificazione in quel senso. La Giunta però non intendeva proporre modificazioni.
Nell'interpellanza ho chiesto semplicemente che cosa si intendeva promuovere verso il Centro Pannunzio (potrei citare la Fondazione Einaudi che ha una lunghissima tradizione, molto più importante di quella di altri enti beneficiati largamente attraverso atti di clientela).
Se non si vuole tenere conto delle osservazioni della Commissione è Inutile fare un giro di parole per mezz'ora. Bisogna dire che non cambia niente, il Pannunzio resta il Pannunzio, lo stesso vale per l'Einaudi e per il Gramsci. Così però non ci va bene. Come lo dobbiamo dire? In qualche altro modo? Siccome facciamo parte della maggioranza di governo, esprimiamo il nostro netto dissenso e il non gradimento della risposta che l'Assessore ci ha dato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vetrino.



VETRINO Bianca

Siamo di fronte ad un fatto veramente spiacevole e mi spiace dover parlare in modo spiacevole perché lei sa la stima e la considerazione che ho per dei e per la sua intelligenza. Però quello che stiamo registrando oggi è un fatto sul quale dobbiamo fermarci molto attentamente.
Quando l'Assessore Ferrero parla in questa sede e scrive sui giornali di fatti attinenti la questione regionale non parli di per sé stesso ma parli a nome della Giunta, quindi, nelle dichiarazioni che rilascia e nelle opinioni che esprime, porti il pensiero della Giunta nella sua intierezza che in questa Regione è rappresentata dal PCI, dal PSI e dal PSDI.
Non credo sia il caso di riaprire in questa sede il dibattito culturale di verificare se sia il caso o meno che gli enti vengano finanziati: questo la Regione Piemonte l'ha già fatto da molti anni e si è data uno strumento di legge che ci deve guidare nelle prese di posizione e nelle decisioni che riguardano lo sviluppo della cultura.
Su questo dibattito abbiamo sentito voci autorevoli, Galante Garrone il prof. Borello, l'on. Lucio Libertini. Però quando Lucio Libertini si permette di dire che sono risibili certe interpellanze, intanto devo dire che tra le interpellanze c'era anche quella del Consigliere Viglione, per cui c'è da chiedersi se Lucio Libertini consideri Viglione un oppositore di questa Giunta oppure se le interpellanze sono buone o cattive a seconda che le faccia la maggioranza o l'opposizione.
Credo che un dibattito sulla cultura debba essere aggiornato di fronte al ridimensionamento che l'ente pubblico è costretto a fare in questo campo. Probabilmente è tempo di rivedere e ridefinire l'intervento culturale nella situazione nuova e aggiornata.
Le interpellanze e le interrogazioni devono essere considerate come uno stimolo ad un approfondimento. Abbiamo lo strumento della legge che all'art. 2 prevede la costituzione della Consulta regionale. La Consulta regionale è stata costituita. Ho letto la delibera della Giunta del 3 agosto con la quale la Giunta ha approvato il regolamento. E' un punto di avanzamento rispetto alla promozione, alla tutela e allo sviluppo dell'attività dei beni culturali in Piemonte. Attraverso la Consulta sarà possibile approfondire questi aspetti perché non si pervenga frettolosamente alla definizione di contributi che sono previsti dalla nostra legge la cui entità è rimasta discutibile.
Probabilmente è possibile con piccolissimi ritocchi agli altri centri arrivare ad un ridimensionamento e ad un equilibrio di contributi. Questo non significa sminuire le attività degli enti. L'Assessore ha detto che siamo costretti a raddoppiare il contributo al Centro perché si trova in un momento particolare della sua attività, tuttavia, nel momento in cui si trova il modo di raddoppiare il contributo a quel Centro, sarebbe opportuno allargare il discorso, valutando i programmi degli altri istituti. La legge regionale finanzia i programmi e noi dobbiamo attuarla in base agli articoli 2 e 7.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Il richiamo alle questioni di procedura sulle quali l'Assessore Ferrero ha ritenuto di rispondere, non è stato dal nostro Gruppo impostato per completare graficamente ed editorialmente la nostra interrogazione.
Mi ha preoccupato il riferimento fatto a più riprese dall'Assessore sui tempi lunghi, sulle resistenze, sulle remore e sulle difficoltà di ordine finanziario nell'ambito della Commissione e delle forze politiche che nella Commissione hanno un peso prevalente.
E' un problema di responsabilità ma la responsabilità non si sa di chi è. Abbiamo votato favorevolmente la legge, quindi la condividiamo ma introduciamo un elemento ulteriore di deresponsabilizzazione politica: la Consulta. Alla fine, dopo che il nostro Assessore e la Giunta sono stati incolpati di settarismo, in questa sede più nessuno ci dice in che cosa consiste questo settarismo. Sono le procedure che fanno sì che ci sia una cortina fumogena attraverso la quale difficilmente si può leggere.
La Giunta ha una responsabilità collegiale, quindi il giudizio espresso dall'Assessore si deve estendere alla Giunta e al suo Presidente. E' un problema di coerenza politica perché nella misura in cui si condivide il settarismo politico culturale di una maggioranza, si devono trarre delle conclusioni. In un regime democratico la maggioranza cade quando manca un rapporto di credibilità reciproca; non soltanto quando passa un documento specifico ad hoc.
Dobbiamo riflettere sul fatto che l'Assessore, non so se per colpa sua se per colpa dei Ministeri finanziari o della Commissione sia stato costretto a mandare comunicazioni oscene ai destinatari che le hanno utilizzate per ottenere i fidi dalle banche.
Le procedure vanno modificate in modo tale che in tempi congrui sia possibile alla Giunta rispondere politicamente di quello che fa. E risponde la Giunta politicamente di quello che fa, deliberando e non tenendo sul tavolo un piano di riparto. Se all'interno della maggioranza qualcuno ritiene che una deliberazione, non ancora assunta, debba essere modificata deve fare il discorso all'interno della maggioranza e non cercare lo spazio dell'opposizione.
La Giunta ha la possibilità di modificare lo stanziamento per il Pannunzio? Deliberi e ne risponda in Commissione. Qui però dobbiamo ricominciare a recuperare il nostro spazio. L'opposizione giudica politicamente questa maggioranza sugli atti politici della Giunta e della maggioranza. Quindi capire se settarismo politico c'è stato e da parte di chi c'è stato, è molto difficile. Mi lamento che un'istituzione così apprezzabile come il Centro Pannunzio sia in una situazione di disagio e abbia un trattamento non identico rispetto ad altre istituzioni. Questo è un atto d'intolleranza politica della Giunta e delle forze politiche che in questa Giunta si riconoscono.
Siccome però ho fiducia negli uomini e poca nelle leggi e nelle carte sono insoddisfatto su quella parte della risposta laddove emerge chiaramente che le procedure che abbiamo posto in essere sono lunghe defaticanti e non danno certezza all'esterno; soprattutto mi preoccupa che quelle procedure vengono utilizzate strumentalmente per barattare come enti culturali enti che culturali non sono. Se la Giunta ritiene di dare un finanziamento a un ente che io ritengo non meritevole questo deve passare attraverso lo scontro politico in questa sede.
Modificheremo le procedure ma non modifichiamole in termini deresponsabilizzanti passando attraverso più livelli di mediazione.
La Giunta è già un momento di mediazione, la Commissione che è un momento di mediazione, facciamo la Consulta che è un altro momento di mediazione, facciamo magari le sotto consulte Comprensoriali che sono altri atti di mediazione, e poi voglio sapere come facciamo in questa sede a misurarci sui grandi valori del contrasto politico.
La risposta dell'Assessore doveva indicare i modi in cui intende razionalizzare le procedure per dare certezza di comportamento sul piano finanziario e anche sul piano culturale.
Ci auguriamo che si pervenga alla soluzione del problema del Centro Pannunzio così come ci auguriamo che un filtro rigoroso si dovrà porre a tutte le iniziative diffuse nel territorio ma bisognerà fare anche un poco di storia perché da un intervento a pioggia si è passati progressivamente all'individuazione delle finalità, dei programmi e delle destinazioni delle risorse.
In questo processo si sono usate parole grosse, come settarismo.
Entrare nello specifico è difficile. La mia forza politica si riserva di richiamare la responsabilità politica della Giunta quando uscirà la deliberazione e quando ci sarà spiegato perché sono state o non sono state modificate le tabelle.


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Interrogazione dei Consiglieri Brizio, Sartoris e Carletto inerente la situazione della ditta Ilte, conseguenze derivanti da spostamenti di attività della ditta Ilte di Roma alla Ilte di Torino


PRESIDENTE

Infine esaminiamo l'interrogazione dei Consiglieri Brizio, Sartoris, e Carletto inerente la ditta Ilte di Roma.
Risponde l'Assessore Sanlorenzo.



SANLORENZO Dino, Assessore al lavoro

In riferimento all'oggetto dell'interrogazione inerente agli effetti dell'accordo tra Organizzazioni sindacali, Gruppo Rizzoli, Corriere della Sera, Ministero del lavoro e Assessorato del lavoro della Regione Lombardia avvenuto a Roma il 14.5.82 che prevede il rientro presso le tipografie lombarde della stampa di "Sorrisi e Canzoni TV", fino ad oggi stampata presso lo stabilimento Ilte di Roma, questo Assessorato ha effettuato le dovute consultazioni con l'azienda e le Organizzazioni sindacali del settore.
Dalle consultazioni sono emersi i seguenti elementi: 1) il periodico "Sorrisi e Canzoni TV" è stampato dalla Soc. S.A.T. di Roma di proprietà della Ilte 2) l'accordo non vede fra i suoi firmatari la Ilte e la S.A.T. e l'attività di stampa, da parte della S.A.T., è stabilita da un preciso contratto commerciale che ne garantisce l'attuale svolgimento.
Pur mantenendo uno stretto rapporto con le Organizzazioni sindacali del settore cartario e l'azienda, e una vigile attenzione su tale specifico problema al momento non si rendono necessarie particolari iniziative.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

Prediamo atto della risposta dell'Assessore Sanlorenzo e apprendiamo con una certa soddisfazione che il pericolo può essere superato.
Credo che la vigile attenzione cui faceva riferimento debba essere mantenuta per evitare un nuovo depauperamento della capacità produttiva della nostra città con ulteriori trasferimenti soprattutto verso la capitale.
Da parte nostra ci faremo carico di seguire la situazione.



PRESIDENTE

Le interpellanze ed interrogazioni sono così discusse.


Argomento:

Interrogazione dei Consiglieri Brizio, Sartoris e Carletto inerente la situazione della ditta Ilte, conseguenze derivanti da spostamenti di attività della ditta Ilte di Roma alla Ilte di Torino

Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

In merito al punto terzo all'ordine del giorno: "Comunicazioni del Presidente", comunico che sono stati presentati i seguenti progetti di legge: N. 242: "Istituzione, compiti, modalità di funzionamento e responsabilità del Collegio dei Revisori dei conti delle USL ai sensi dell'art. 13 della legge 181/1982", presentato dalla Giunta regionale in data 29 luglio 1982 N. 243: "Assegnazione di borse di studio per la frequenza del Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico di Duino-Aurisina, Trieste" presentato dalla Giunta regionale in data 29 luglio 1982 N. 244: "Modifica dell'art. 71 della legge regionale 5 dicembre 1977 n. 56 recante 'Norme sulla tutela ed uso del suolo'", presentato dalla provincia di Torino in data 22 giugno 1982, dichiarato ridevibile ed ammissibile dall'Ufficio di Presidenza in data 28 luglio 1982 N. 245: "Riconoscimento del volontariato nel campo dell'assistenza socio-sanitaria, della protezione civile, della protezione civile, della salvaguardia dell'ambiente e della tutela dei beni culturali", presentato dal Consigliere Carazzoni in data 17 agosto 1982 N. 246: "Istituzione di und speciale Commissione di inchiesta ai sensi art. 19 dello Statuto concernente l'ente di sviluppo agricolo del Piemonte - ESAP", presentato dal Consigliere Majorino in data 10 settembre 1982 N. 247: "Integrazioni all'art. 2 della legge regionale 9 dicembre 1981 n. 50 istitutiva dell'Ufficio del Difensore Civico", presentato dal Consigliere Majorino in data 10 settembre 1982 N. 248: "Determinazione delle aree site nel territorio della Regione Piemonte suscettibili di insediamento di centrali elettronucleari: in applicazione dell'art. 2, 3 comma, legge 2 agosto 1975 n. 393", presentato dal Consigliere Majorino in data 10 settembre 1982.


Argomento:

b) Apposizione visto Commissario del governo


PRESIDENTE

Il Commissario del Governo ha apposto il visto: alla legge regionale del 17 giugno 1982: "Interventi finanziari della Regione Piemonte nel settore del trasporto pubblico di persone" alla legge regionale dell'8 luglio 1982: "Modifiche per l'adeguamento della legge regionale 56/1977 e successive modificazioni ed integrazioni, alla legge 25/3/1982 n. 94" alla legge regionale del 22 luglio 1982: "Modificazioni ed integrazioni alle leggi regionali 12/5/1975 n. 27 e 16/5/1980 n. 44 relative a 'Istituzione dell'Albo professionale degli imprenditori agricoli'" alla legge regionale del 22 luglio 1982: "Individuazione dell'organo regionale competente a porre in essere provvedimenti concernenti le procedure concorsuali per la copertura dei posti vacanti nei ruoli delle UU.SS.LL." alla legge regionale del 22 luglio 1982: "Orari, ferie e turni delle farmacie" alla legge regionale del 22 luglio 1982: "Indirizzi e normative per il riordino dei servizi socio-assistenziali della Regione Piemonte" alla legge regionale del 22 luglio 1982: "Rendiconto dell'esercizio finanziario 1981" alla legge regionale del 26 luglio 1982: "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno 1982" alla legge regionale del 27 luglio 1982: "Disposizioni finanziarie concernenti autorizzazione di spesa per gli esercizi 1983 e 1984, nonché modifiche alla legge regionale 7/5/1981 n. 15 e devoluzione di quote di assegnazioni statali nell'area di intervento agricoltura" alla legge regionale del 27 luglio 1982: "Consorzi dei produttori agricoli costituiti per la difesa delle produzioni agricole. Attuazione della legge 25/5/1970 n: 364 e della legge di modifica ed integrazione 15/10/1981 n. 590" alla legge regionale del 27 luglio 1982: "Seconda pianta organica dei parchi e delle riserve naturali" alla legge regionale del 27 luglio 1982: "Riapertura dei termini di presentazione delle domande di concessione dei contributi per la realizzazione di impianti di depurazione degli scarichi degli insediamenti produttivi in attuazione dell'art. 20 della legge 19/5/1976 n. 319 e dell'art. 5 della legge 24/12/1979 n. 650" alla legge regionale del 27 luglio 1982: "Trasformazione dell'azienda regionale per la gestione della tenuta La Mandria in azienda regionale dei parchi suburbani" alla legge regionale del 27 luglio 1982: "Rifinanziamento e modifiche della legge regionale 1/3/1979 n. 10 'Norme per la programmazione sportiva in Piemonte'".


Argomento:

b) Apposizione visto Commissario del governo

Argomento:

c) Mancata apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

Il Commissario del Governo non ha apposto il visto: alla legge regionale del 22 luglio 1982: "Riordino delle funzioni in materia di igiene e sanità pubblica, di vigilanza sulle farmacie, polizia e servizi veterinari" alla legge regionale del 22 luglio 1982: "Disciplina degli organi collegiali sanitari" alla legge regionale del 26 luglio 1982: "Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale".


Argomento:

c) Mancata apposizione visto Commissario del Governo

Argomento:

d) Deliberazioni adottate dalla Giunta regionale


PRESIDENTE

Le deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 20 e 27 luglio, 3 agosto e 1 settembre 1982 - in attuazione dell'art. 7, primo comma, della legge regionale 6/11/1978 n. 65 - sono depositate e a disposizione presso l'ufficio Aula.


Argomento:

e) Decreto del Presidente della Giunta regionale di variazione al bilancio per l'anno 1982


PRESIDENTE

Dò lettura del decreto del Presidente della Giunta regionale di variazione al bilancio per l'anno 1982 - in attuazione dell'art. 41, primo comma, della legge regionale 14/3/78 n. 12: Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 176 in data 6 luglio 1982, relativa all'iscrizione della somma di L. 400.000.000 al capitolo n.
260, mediante prelievo dal fondo di riserva per le spese obbligatorie Visto l'art. 38 della legge regionale 29 dicembre 1981, n. 55 Visto l'art. 6 della legge regionale 2 giugno 1982, n. 12 decreta La somma di 400 milioni è prelevata in termini di competenza e di cassa, dal capitolo n. 12800 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 1982 ed è iscritta, in termini di competenza e di cassa, al capitolo n. 260 dello stato di previsione del bilancio medesimo.
Le comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale sono esaurite.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazioni della Giunta regionale


PRESIDENTE

Punto quarto all'ordine del giorno: "Comunicazioni della Giunta regionale".
La parola al Presidente della Giunta.



ENRIETTI Ezio, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente, signori Consiglieri. Alla ripresa dei lavori del Consiglio di questa sessione autunnale è doverosa fare alcune comunicazioni sulle iniziative prese dal governo regionale per combattere la crisi economica della nostra regione aggravata dal problema del credito.
Durante le vacanze estive abbiamo lavorato sodo e assunto alcune iniziative politiche importanti in base a due direttrici di fondo, l'una nei confronti del governo nazionale, l'altra con la presentazione di progetti operativi in armonia con la programmazione. La crisi del Piemonte non è soltanto un fatto a sé, e riteniamo che con il contributo della Regione Piemonte si possa risolvere la crisi economica nazionale.
Le nostre iniziative sono rivolte al Governo ma anche alle Regioni Liguria e Lombardia.
Il 20 agosto scrissi al Presidente del Consiglio rilevando come il Parlamento affronti con energia il problema della grande, della media e della piccola industria perché il numero dei disoccupati, dei cassaintegrati e dei giovani in cerca di lavoro è in preoccupante aumento specie in relazione ai dati delle altre Regioni.
Facevo inoltre presente che occorre intervenire sollecitamente nei confronti del credito e del costo del danaro. Alla fine del mese di agosto vi fu già da parte del Governo un provvedimento del genere e leggiamo questa mattina che le associazioni delle banche stanno esaminando un'iniziativa Che abbassi il costo del danaro.
Collateralmente abbiamo preso iniziative nei confronti dei Ministri dell'industria e del tesoro per esaminare la questione della Ceat, dei debiti Enel, dell'energia e del comitato per la componentistica.
La stessa cosa abbiamo fatto nei confronti del Ministro Di Giesi in ordine all'utilizzo dei lavoratori in cassa integrazione nei servizi di protezione civile. Abbiamo riscontrato la perfetta armonia fra il Ministro Marcora che si è dimostrato disponibile a sollevare la questione con il Ministro Andreatta e con la presidenza del Consiglio. Il Ministro Di Giesi ha garantito che avrebbe portato questa legge al Consiglio dei Ministri.
L'Assessore Ferrero ha illustrato i corsi di riqualificazione dei lavoratori Fiat in cassa integrazione e il Ministro si è impegnato nella ricerca dei 6 miliardi necessari per avviarli.
Abbiamo trattato il problema dell'agenzia del lavoro, per la quale la Giunta piemontese ha messo a punto un progetto.
Il Ministro Di Giesi ha espresso consenso per quanto riguarda i principi ispiratori e gli obiettivi e si è detto disponibile a discutere i provvedimenti attuativi con la Commissione regionale per l'impiego. E' un'iniziativa di vasto respiro che, con la presentazione degli 11 progetti per il Piano regionale di sviluppo al Presidente del Consiglio e ai Presidenti dei gruppi consiliari e con la presentazione nei giorni passati dei progetti che riguardano la legge finanziaria, ha dato corpo a un'iniziativa corale che ha l'obiettivo di contribuire in maniera decisiva a uscire dalla crisi che attanaglia il Piemonte.
Ieri abbiamo presentato al Consiglio regionale gli 11 progetti riguardanti il Piano regionale di sviluppo. E' un documento aperto al confronto e all'arricchimento da parte delle forze politiche per la formazione definitiva del piano. Questo terzo documento che va letto in connessione con gli altri due, conferma il carattere di novità del II Piano di sviluppo.
Questi progetti prevedono il programma interregionale per il bacino del Po. La Lombardia ha inserito il progetto di depurazione e di risanamento del Lago di Garda e il Piemonte ha inserito il progetto di risanamento e di depurazione del Lago di Avigliana per una somma di circa 150 miliardi. Sono stati inoltre presentati progetti per la forestazione e per l'irrigazione.
Sono inoltre stati presentati progetti che riguardano l'agricoltura, le opere pubbliche, e i beni culturali per una spesa di circa 1000 miliardi.
Con questo non si è voluto porre la questione dell'aumento indiscriminato di fondi alla Regione Piemonte, ma si è voluto rappresenta circa L'8-9 della, popolazione nazionale.
La Giunta si dichiara disponibile ad entrare nel merito dei progetti avendo già inviato alla Presidenza del Consiglio regionale le schede relative.
Il Cipe dovrà, in base alla disposizione di legge fare il riparto entro il 15 ottobre.
Nella conferenza dei Capigruppo della prossima seduta si deciderà se sarà opportuno un confronto sul merito.
Conferenza dei Presidenti delle Regioni Il 22 di questo mese il Piemonte assumerà l'incarico della Presidenza della Conferenza dei Presidenti, informerò dettagliatamente sui lavori della Conferenza stessa.
Non ho dubbio che i Consiglieri nell'interesse del Piemonte mi daranno tutto il loro appoggio.
L'ultima comunicazione riguarda i provvedimenti che la Giunta regionale alcuni mese fa ha assunto nei confronti di quel personale che aveva commesso degli atti illegali.
Ho trasmesso alla Procura della Repubblica, su segnalazione dell'Assessore al personale, gli atti relativi.
Altri provvedimenti di ordine amministrativo e anche penale nei confronti dei dipendenti regionali sono stati presi. Se il Consiglio lo ritiene l'Assessore fornisce l'informazione nella seduta di oggi.
Volevamo dire che questa nostra modestia di non voler ribadire sempre che facciamo tutto e bene ma modestamente. Quando si presentano casi di carattere disciplinare, senza la minima titubanza e con la severità e il dovere necessari che dobbiamo avere verso la comunità piemontese, ce ne assumiamo tutta la responsabilità.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Sanlorenzo.



SANLORENZO Dino, Vicepresidente della Giunta regionale

Trasmetto per iscritto ai Capigruppo le comunicazioni che avevo intenzione di fare.
Mentre ho la parola voglio richiamare l'attenzione dei Consiglieri sull'importanza della riunione degli Assessori all'industria delle regioni sedi di stabilimenti Fiat. Il materiale che è in distribuzione si accrescerà delle risposte scritte del Ministro Marcora, ai quesiti di politica industriale che abbiamo posto.
Questo materiale sarà oggetto del dibattito che è stato fissato per il 7 ottobre, al quale rimando ogni ulteriore illustrazione della grave situazione occupazionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Testa.



TESTA Gianluigi, Assessore al personale

Informo il Consiglio che la Giunta ha preso nei mesi trascorsi una serie di provvedimenti disciplinari che brevemente richiamo.
Oltre al richiamo, che considero un provvedimento disciplinare di piccolo livello, sono stati attuati due censure e una sospensione di 4 mesi. Sono state avviate 7 procedure di contestazione di addebiti, due con trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica ai primi di settembre. E' stata avviata una procedura per decadenza, cioè per licenziamento. E' stata fatta richiesta dì giustificazione per atti ritenuti disciplinarmente non corretti a 10 dipendenti. Sono in atto 4 provvedimenti disciplinari che sono stati sospesi perché nel frattempo è intervenuto il procedimento penale. Sono in atto due sospensioni cautelative a fronte di indagini su dipendenti regionali.
In sede di Commissione questi dati potranno essere approfonditi.



PRESIDENTE

I lavori continueranno oggi pomeriggio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,10)



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