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Dettaglio seduta n.124 del 07/04/82 - Legislatura n. III - Sedute dal 9 giugno 1980 al 11 maggio 1985

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame progetto di legge n. 54: "Indirizzi e normative per il riordino dei servizi socio-assistenziali della Regione Piemonte" (seguito)


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Proseguiamo l'esame del progetto di legge n. 54: "Indirizzi e normative per il riordino dei servizi socio-assistenziali della Regione Piemonte", di cui al punto quarto all'ordine del giorno.
Prima di passare alla votazione dell'articolato vi do lettura di un emendamento presentato dal Gruppo D.C.: sostituire il titolo della legge con: "Indirizzi e normative provvisorie per il riordino dei servizi socio assistenziali della Regione Piemonte".
La parola all'Assessore Cernetti.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

La Giunta respinge l'emendamento perché una legge non può avere elementi di incertezza che qui sono presenti con l'aggettivo "provvisorie".



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 14 voti favorevoli e 21 contrari.
Passiamo ora alla votazione dell'articolato.
Titolo I Oggetto e principi informatori della legge Art. 1 (Oggetto della legge) "La presente legge, in base all'art. 117 della Costituzione, propone indirizzi e detta norme: 1) per la prevenzione del bisogno assistenziale 2) per il riordino dei servizi socio-assistenziali e delle attività inerenti alle funzioni trasferite nel quadro della materia definita dall'art. 22 del D.P.R. 24/7/1977, n.
616 3) per la gestione coordinata e integrata dei servizi socio-assistenziali con i servizi sanitari, ai sensi dell'art. 25, terzo comma, del D.P.R. 24/7/1977 n. 616 e degli artt. 11 e 15 della legge 23/12/1978, n. 833".
Il Gruppo D.C., ha presentato il seguente emendamento: dopo l'ultimo comma aggiungere: "Gli indirizzi e le norme di cui alla presente legge hanno valore transitorio, fino all'emanazione della legge di riforma dell'assistenza e di nuove leggi regionali regolanti la materia nell'ambito delle disposizioni quadro nazionali".
La parola al Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Bartolomeo

La modificazione proposta al titolo aveva un aspetto provocatorio anche se si tratta di norme provvisorie che varranno fino a quando non interverrà la normativa nazionale. Ci sembra che non abbia senso il non accettare nell'art. 1 la precisazione che queste sono norme che hanno a valere fino a quando non ci sarà la normativa nazionale a cui dovremmo adeguarci.



MAJORINO Gaetano

Desidero rilevare che la Giunta si è resa conto della provvisorietà del piano sanitario triennale tant'è vero che in vista del piano sanitario nazionale, nel secondo comma dell'art. 3, si dice testualmente: "La Regione adeguerà alla legge nazionale le eventuali disposizioni del presente piano con essa in contrasto".
Una norma identica potrebbe avere ingresso in questo caso quando è certo che se la legge quadro avrà disposizioni diverse e in contrasto con questa legge obbligherà un adeguamento.



VETRINO Bianca

Approvo la modifica del titolo perché, come diceva giustamente l'Assessore, una legge nasce in quanto tale e non nell'incertezza e nella provvisorietà.
Credo che la legge debba recepire il carattere di temporaneità e di attesa della legge quadro nazionale.



BONTEMPI Rinaldo

Non sono d'accordo sull'accoglimento di questo emendamento, non tanto per la sostanza un po' tautologica o superflua del concetto, quanto perch si tende a dare un'esplicita definizione di transitorietà che non possiamo dare nel momento in cui normiamo.
Mi pare implicito l'adeguamento alla legislazione nazionale. Mi pare non accettabile il definire come transitoria una normativa che invece vorremmo avesse il respiro e la durata più ampi possibile.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

La Giunta non accetta la parola "transitorio" per le stesse motivazioni date sull'emendamento al titolo.
Se si vuole specificare, così come ha richiesto il Consigliere Majorino, non abbiamo obiezione da fare anche se mi sembra alquanto pleonastico e superfluo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento modificato dalla Giunta che recita: "La Regione adeguerà alla legge nazionale di riforma dell'assistenza le eventuali disposizioni della presente legge con essa in contrasto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti in aula.
Il Gruppo D.C., ritira il proprio emendamento.
Pongo in votazione l'art. 1 nel testo emendato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 26 Consiglieri si sono astenuti 16 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Art. 2 (Principi informatori della legge) "L'esercizio delle funzioni socio-assistenziali di competenza della Regione e degli Enti locali è informato ai seguenti principi: 1) prevenzione e rimozione delle situazioni di bisogno, nel quadro di una politica generale volta a superare gli squilibri economici, sociali e culturali esistenti nel territorio 2) svolgimento di interventi socio-assistenziali volti con priorità a sostenere la famiglia, considerata come aggregazione sociale idonea a favorire lo sviluppo della personalità, secondo quanto previsto dalla Costituzione 3) superamento della logica di assistenza differenziata per categorie di assistiti, mediante l'attuazione di interventi uguali a parità di bisogno e interventi differenziati in rapporto alla specificità delle esigenze, nel rispetto della personalità dell'assistito 4) superamento del concetto di istituzionalizzazione, mediante il privilegio di servizi ed interventi che consentano il mantenimento l'inserimento e il reinserimento dei soggetti nella vita familiare sociale, scolastica e lavorativa 5) integrazione dei servizi socio - assistenziali con i servizi sanitari, educativi, scolastici e con tutti gli altri servizi del territorio, al fine di assicurare una risposta globale alle esigenze della popolazione 6) concorso delle iniziative assistenziali espresse dalla società, nella varietà delle sue libere articolazioni, al conseguimento delle finalità di cui alla presente legge 7) partecipazione dei cittadini e delle forze sociali alla determinazione degli obiettivi, alla formulazione di piani e programmi e al controllo sull'efficienza e sull'efficacia dei servizi".
Il Gruppo D.C., presenta il seguente emendamento: sostituire al primo comma il n. 4) con: "4) mantenimento dei soggetti nella vita familiare, sociale, scolastica e lavorativa, privilegiando servizi ed interventi che consentano il reinserimento di quanti sono assistiti in strutture o istituzioni segreganti".
La parola al Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Bartolomeo

Il carattere di questo emendamento è collaborativo nello sforzo di dare una forma letteraria più semplice e più chiara rispetto al superamento del concetto di istituzionalizzazione.
Tra i principi fondamentali c'é quello del mantenimento dei soggetti nella vita familiare e sociale, scolastica e lavorativa privilegiando quegli interventi che consentano il reinserimento di quanti sono attualmente assistiti in strutture o istituzioni segreganti, non indiscriminatamente.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

Uno dei concetti principali di questa legge, come di quella sanitaria è quello della deistituzionalizzazione.
Potrebbe essere ogni volta lunga la discussione se determinate strutture o istituzioni sono segreganti o meno.
Proprio perché in sede di Commissione abbiamo già accondisceso all'intendimento della D.C., la Giunta ritiene di dover rimanere ferma sulla propria versione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 16 voti favorevoli, 26 contrari ed 1 astensione.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: alla riga 5, alla parola "culturali" sono sostituite le parole: "di conoscenza".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti in aula.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: alla riga 4, alla parola "aggregazione sociale" è sostituita la parola: "istituzione". La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Mi stupisco che si accetti di considerare la famiglia un'aggregazione sociale.
Sono un laico e suggerisco che la famiglia venga qualificata non come aggregazione sociale ma come istituzione.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

La Giunta accetta l'emendamento presentato dal Gruppo PLI.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti in aula.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: alla parola "assicurare" sono sostituite le parole: "di concorrere a". La parola all'Assessore Cernetti.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

La Giunta accetta nella sostanza l'emendamento, ma propone la dizione: "di concorrere a fornire una risposta".



MARCHINI Sergio

L'intendimento dell'emendamento era ad evitare un'interpretazione troppo presuntuosa dell'art. 2 che si pone lo scopo di "garantire" e "assicurare" al massimo.
Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento nel testo modificato proposto dall'Assessore Cernetti. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti in aula.
Il Gruppo PLI presenta ancora un emendamento: prima della parola "concorso" aggiungere le parole: "apertura al".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti in aula.
Infine, vi è ancora un emendamento presentato dal Consigliere Majorino: dopo il n. 7) aggiungere: "8) coordinamento fra gestione pubblica e privata dei servizi necessari all'esercizio delle funzioni socio-assistenziali: mediante la facoltà per gli Enti locali di avvalersi del concorso di enti a base privatistica, che abbiano come scopo istituzionale quello di assolvere a funzioni socio assistenziali e dispongano di idonee attrezzature e di personale qualificato".
La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Sotto il profilo sistematico la collocazione è valida perché l'art. 2 ha come titolo: "Principi informatori della legge" e questo vuole essere un principio informatore che si aggiunge agli altri sette.
Sotto il profilo del merito questo principio informatore nasce da quella sentenza della Corte Costituzionale che abbiamo avuto più volte occasione di citare, infatti sempre dal contesto di quella decisione si ricava che vengono impartite al legislatore regionale tre direttive. Due sono quelle ormai superate che riguardavano la necessità della previa legge quadro e la necessità dell'intervento dello Stato. La terza direttiva della Corte Costituzionale al legislatore regionale è di merito e riguarda quel punto in cui si precisa che ai fini di attuare l'art. 38 della costituzione (che è la norma generatrice dell'art. 22 del P.D.R. 616) è necessario provvedere ad una armonizzazione ed un coordinamento fra gestione pubblica e gestione privata.
Questo emendamento nel suo sviluppo vuole affermare la necessità del principio generale di questa armonizzazione e di questo coordinamento.
Naturalmente è un principio generale che dovrebbe essere suscettibile di sviluppo in sede di gestione della legge.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

La Giunta respinge l'emendamento perché tra i principi informatori della legge non c'é il coordinamento fra la gestione pubblica e la gestione privata.
In tutta la legge vi sono continui accenni al privato, pertanto anche i servizi e le strutture private sono garantiti dalla legge che ammette prioritariamente la pluralità.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 16 voti favorevoli, 26 contrari ed l'astensione.
Pongo in votazione l'art. 2 nel testo modificato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 26 Consiglieri si sono astenuti 17 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Titolo II Attività di prevenzione Art. 3 (Informazione, ricerca e progetti) "Ai fini e secondo i principi di cui all'art. 2 della presente legge la Regione e gli Enti locali promuovono le iniziative opportune e, in particolare: a) diffondono nel modo più ampio possibile l'informazione a tutti i livelli b) attuano e utilizzano studi e ricerche volti a identificare le cause degli stati di bisogno ed emarginazione in atto, nonché le situazioni individuali e collettive di rischio, garantendo la partecipazione dei cittadini e delle organizzazioni sociali e culturali c) predispongono progetti mirati di intervento, volti ad eliminare le cause individuate di bisogno ed emarginazione, promuovendo il pieno ed integrato utilizzo di tutte le risorse locali e propongono indirizzi operativi nei vari campi dell'azione pubblica e dell'iniziativa privata d) stimolano il formarsi di iniziative sperimentali, anche autogestite".
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: alla lettera b), dopo la parola "emarginazione" aggiungere le parole: "potenziali e".
La parola all'Assessore Cernetti.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

L'emendamento è accolto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti in aula.
Pongo in votazione l'art. 3 nel testo emendato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 24 Consiglieri si sono astenuti 15 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Art. 4 (Soddisfacimento di esigenze socio-relazionali) "Al fine di prevenire fenomeni di emarginazione connessi a carenze di natura socio-relazionale di soggetti o gruppi a rischio, gli Enti locali operano, mediante servizi aperti a tutta la popolazione, incentivando favorendo e realizzando interventi ed iniziative di tipo educativo culturale, ricreativo, sportivo e di tempo libero.
Concorrono al soddisfacimento di bisogni socio-relazionali servizi polifunzionali, quali centri socio-culturali, centri sociali, centri d'incontro".
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: alla penultima riga del primo comma è soppressa la parola "educativo".
La parola all'Assessore Cernetti.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

La parola "educativo" e le osservazioni che il Consigliere Marchini ha fatto in calce ai suoi emendamenti riguardano gli inserimenti negli asili nido, pertanto la Giunta ritiene indispensabile questa precisazione.



MARCHINI Sergio

Ritiro l'emendamento.
Mi sembra però importante che questa legge non nasca con contenuto didascalico. Mi dà fastidio sentire che la Regione si propone una finalità educativa.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

Questo concetto di base è già stato accolto eliminando la parola "culturale".



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'art. 4 nel testo originario.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 25 Consiglieri si sono astenuti 17 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Art. 5 (Soddisfacimento di esigenze abitative) "Nell'ambito della prevenzione di situazioni connesse a carenze o inidoneità abitative di soggetti a rischio, gli Enti locali intervengono per: 1) l'incentivazione, all'interno dei piani di edilizia residenziale della costruzione di alloggi abbinati, per favorire l'aggregazione di nuclei parentali, tenendo conto delle diverse fasce di età e delle situazioni di handicap 2) l'assegnazione di alloggi di loro proprietà ad equo canone, con eventuali contributi integrativi. A tal fine essi operano anche mediante trasformazione patrimoniale di beni mobili ed immobili, compresi quelli degli enti nazionali e delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza trasferiti ai Comuni ai sensi delle leggi vigenti 3) il miglioramento delle condizioni abitative attraverso opere di manutenzione, risanamento e adeguamento degli alloggi, o attraverso la concessione di contributi economici specificatamente rivolti a tal fine 4) la sistemazione in albergo o strutture ricettive in situazioni eccezionali e transitorie non altrimenti risolvibili 5) la verifica dell'attuazione dell'art. 17. del D.P.R. 24/4/1978, n.
384, in relazione alle esigenze delle persone inabili che hanno difficoltà di deambulazione" Il Gruppo D.C., presenta il seguente emendamento: al primo comma n. 2), sostituire il secondo comma di tale punto con: "A tal fine essi operano anche mediante trasformazione e riconversione di beni mobili ed immobili appartenenti al patrimonio comunale".
La parola all'Assessore Cernetti.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

L'emendamento è accolto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti in aula.
Pongo in votazione l'art. 5 nel testo modificato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 44 hanno risposto SI 27 Consiglieri si sono astenuti 17 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Art. 6 (Promozione dell'inserimento lavorativo) "La Regione e gli Enti locali operano per promuovere l'inserimento ed il re inserimento lavorativo di soggetti in particolari situazioni di debolezza ed esposti a gravi rischi di emarginazione, con particolare riguardo ai soggetti istituzionalizzati.
A tali fini, in particolare: a) attuano iniziative finalizzate all'adeguamento delle capacità professionali in relazione agli effettivi sbocchi nel mercato del lavoro ed alle potenzialità dei soggetti interessati, in relazione alle esigenze dell'imprenditoria pubblica e privata b) favoriscono l'inserimento lavorativo nelle imprese, anche a tempo parziale, in casi di particolare gravità, eventualmente anche intervenendo per adeguare i beni strumentali del posto di lavoro c) promuovono e favoriscono forme di cooperazione, anche attraverso la concessione di contributi economici finalizzati d) assicurano la presenza sul luogo di lavoro, ove necessario e limitatamente al periodo indispensabile all'integrazione del soggetto nel lavoro, di operatori sociali con funzioni di supporto".
Il Gruppo D.C., presenta i seguenti emendamenti al primo comma di tale articolo: 1) dopo le parole "con particolare riguardo ai soggetti", eliminare la parola "istituzionalizzati" e sostituirla con le parole: "tutelati da specifiche disposizioni di legge".
2) Sostituire la lettera d) con: "d) assicurano, d'intesa con la direzione aziendale, l'eventuale presenza sul luogo di lavoro di operatori sociali con funzioni di supporto, ove ciò sia necessario e limitatamente al periodo indispensabile all'integrazione del soggetto".
3) Aggiungere le lettere e) ed f): "e) favoriscono occasioni di lavoro domiciliare, sindacalmente garantito, nel caso che ciò sia richiesto dalle particolari condizioni del soggetto assistito;" "f) favoriscono, a richiesta, nell'ambito delle norme vigenti, la possibilità di impiego a tempo parziale sia dei soggetti assistiti sia dei familiari".
La parola all'Assessore Cernetti.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

L'emendamento proposto al primo comma è respinto perché la Giunta ha già dato una risposta quando si è votato l'art. 1 relativamente alla sostituzione della parola "istituzionalizzazione". Il secondo emendamento viene accolto parzialmente e cioè la parte: "d) assicurano d'intesa con la direzione aziendale".
Per quanto riguarda il terzo emendamento proposto alla lettera e) la Giunta lo respinge perché lo ritiene contrario ai principi della legge e cioè quello dell'integrazione sociale. Ritiene inoltre che nel lavoro domiciliare siano sempre insiti i rischi di sfruttamento.
Per quanto riguarda l'emendamento alla lettera f) la Giunta ritiene di avere già espresso questo concetto al punto b).
Accoglie la parte dell'emendamento che dice: "sia dei soggetti assistiti, sia dei familiari".



RATTI Aldo

Abbiamo sentito le motivazioni dell'Assessore che in parte hanno accolto, in parte hanno respinto, i nostri emendamenti. Vorrei sapere quali sono i soggetti di cui promuove l'inserimento lavorativo indicati nella parte iniziale dell'art. 6.
Sono quelli che va a scegliere localizzandoli negli istituti? Che cosa si fa per quelli che non sono negli istituti e che sono rimasti nelle famiglie? Mi pare che a furia di essere contro l'istituzionalizzazione, si dicano cose assurde, come in questo caso, perché si fa un'azione per facilitare la permanenza in famiglia dei soggetti handicappati, poi qui si precisa che per i soggetti handicappati si fa un'azione per favorirne l'inserimento al lavoro; e si vanno a scegliere a seconda della loro localizzazione fisica.
Il problema è che, essendo soggetti deboli ed handicappati, ovunque siano fisicamente collocati, devono trovare l'appoggio della Regione per essere inseriti nel lavoro.
Questa istituzionalizzazione finisce con il settorializzare quella che è l'intenzione di intervento in loro favore.
Noi diciamo: "tutelati da specifiche disposizioni di legge" perch bisogna far giocare totalmente e completamente le leggi già esistenti a favore delle persone più deboli e non bisogna scegliere soltanto quelle che sono collocate negli istituti ignorando l'esistenza di tutte le altre.
La parola "istituzionalizzati" restringe notevolmente il concetto espresso, pur lodevole, di aiutare a trovare lavoro quelli che sono deboli.
Per quanto attiene al punto d) faccio notare che la nostra formulazione ripete esattamente, ma in modo più chiaro, quella della Giunta.
Ci rendiamo conto che ci possono essere delle situazioni particolarmente gravi e che si debba dare un supporto all'handicappato, ma che almeno questo sia fatto d'intesa con la direzione aziendale.
Quanto poi alle lettere e) ed f) chiediamo perché si vogliono escludere le occasioni di lavoro domiciliare per soggetti particolarmente gravi che pur rimanendo nell'ambito della famiglia, restano di fatto emarginati dal contesto sociale.
Insistiamo per l'accoglimento integrale delle lettere e) ed f) in quanto riportano, in una formulazione di articolato, i criteri fondamentali che la legge promuove in altri articoli.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

Per tutte queste proposte di emendamento chiedo una pausa per avere la possibilità di riformulare l'articolo.



BERGOGLIO Emilia

La realtà delle persone inserite negli istituti è molto grave e molto seria e per la maggior parte riguarda soggetti che per ragioni diverse non possono restare nell'ambito della famiglia. Certamente, presentano dei seri problemi dal punto di vista dell'inserimento nel lavoro. Non dimentichiamo che quando si parla di inserimenti nel lavoro ci deve essere la necessaria gradualità. Insistiamo perché si definisca una normativa che consenta agli amministratori di operare realmente. Non vorremmo che l'Assessore dichiarasse alle Tv pubbliche e private che da domani lavoreranno tutti e saranno tutti assistiti.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

L'Assessore si guarda bene dall'andare alle Tv pubbliche e private a dire certe cose, perché ritiene di essere dotato di sufficiente buon senso per non credere che da un giorno all'altro, nonostante una buona legge certe cose possano cambiare drasticamente.
Voglio precisare che nell'articolo è specificato: "con particolare riguardo ai soggetti istituzionalizzati" dei quali non ci dobbiamo assolutamente dimenticare (in Piemonte ce ne sono 4.200).



MARCHINI Sergio

L'emendamento della D.C., ha aperto un problema sul quale le forze politiche devono dire la loro opinione.
E' un problema di sensibilità.
E' chiaro che l'istituzionalizzazione non deve essere ritenuta soltanto come dice giustamente la D.C., la somma delle disattenzioni familiari che si concretano nelle istituzioni.
Ci sono ragioni di carattere fisiologico che fanno sì che ci sia il fenomeno della istituzionalizzazione.
Però, proprio nel caso in cui la istituzionalizzazione non sia conseguenza di mancata attenzione della famiglia, ma di obiettiva e fisica impossibilità del cittadino di rimanere nel contesto sociale, attraverso la ricerca di un recupero di un minimo di capacità professionale e lavorativa lo sforzo massimo deve essere fatto dall'istituzione.
Se un cittadino è istituzionalizzato, non perché trascurato dalla famiglia, ma perché fisiologicamente nell'impossibilità di relazionare con il mondo esterno in situazioni di normalità, mi pare che si debba fare uno sforzo massimo per recuperare la natura essenziale dell'uomo. La formulazione della Giunta mi pare limitata.



PRESIDENTE

Propongo di votare gli emendamenti della D.C., per parti separate.
Chi è favorevole all'emendamento n. 1 è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 16 voti favorevoli e 28 contrari.
Pongo in votazione il periodo "d) assicurano, d'intesa con la direzione aziendale," dell'emendamento n. 2.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti in aula.
Pongo in votazione il restante periodo dell'emendamento n. 2.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 16 voti favorevoli e 28 contrari.
Pongo in votazione la lettera "e)" dell'emendamento n. 3.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli, 25 contrari e 2 astensioni.
In merito alla lettera "f)" dell'emendamento n. 3 chiede di parlare il Consigliere Mignone. Ne ha facoltà.



MIGNONE Andrea

Sull'emendamento al punto "f)" la Giunta aveva chiesto di sospendere l'esame prima di accoglierlo totalmente.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

Ho richiesto una pausa di cinque minuti per la riformulazione dell'articolo comprendendo il punto h) proposto dalla Giunta.



VIGLIONE Aldo

Le proposte che emergono dalla maggioranza e dalle altre forze politiche possono trovare convergenza e sono attuabili con gradualità per il fatto che la legge innova dopo 200 anni di attività nel campo dell'assistenza; ma questa innovazione deve avvenire attraverso molti ripensamenti.
Propongo di sospendere questo esame fino alla prossima riunione e chiedo che il Consiglio sospenda la votazione e proceda con le nomine.



BONTEMPI Rinaldo

Sono pienamente d'accordo con la richiesta del Consigliere Viglione.
Questa mattina, a nome del mio Gruppo, avevo contestato la richiesta della D.C. di non passare ai voti e avevo invece manifestato la disponibilità a riverificare insieme agli altri Gruppi gli articoli cruciali della legge.
Siamo convinti che di fronte ad una legge così importante di riforma e di innovazione occorra approfondire tutti i punti che attengono alle istituzioni e ai meccanismi di funzionamento.
Riteniamo che per la dignità delle funzioni di questo Consiglio sia possibile questa fase.



PAGANELLI Ettore

Nel corso della discussione abbiamo visto che non si può procedere a spizzichi e che occorre ancora una meditazione sulla legge.
Se questa proposta é, come è stato dichiarato, una pausa di riflessione soprattutto per meditare sulle posizioni che con tanta responsabilità abbiamo avanzato, ne prendiamo atto e ci apprestiamo nel nostro ruolo a continuare l'opera per il miglioramento della legge.



MAJORINO Gaetano

Concordo anch'io nella richiesta. Vorrei sapere se la richiesta si formalizza sull'art. 79 del Regolamento, in forza del quale il Consiglio può rinviare in Commissione l'esame del disegno di le:e quando gli emendamenti proposti rendano necessaria ed opportuna un'altra istruttoria.
Mi sembrava più corretto il rinvio in Commissione.



MARCHINI Sergio

Va chiarito che lo spirito è quello con cui è stata fatta la proposta: dare alla legge tutto lo spazio di discussione che deve avere. Bisogna stare attenti a chiamare questa una pausa di riflessione.
Non sono d'accordo sull'interpretazione del collega Majorino. Ritengo che le Commissioni debbano assumere sempre maggiore spazio e debbano essere sempre più di supporto ai Consiglieri e che le Commissioni non debbano però, togliere spazio al confronto tra le idee dei Gruppi i quali nella sede pubblica debbono avere il massimo spazio possibile e il massimo smalto, quindi la massima comprensione da parte della collettività.



VIGLIONE Aldo

Sono d'accordo con l'interpretazione del collega Marchini. Chiedo che su questa legge si proceda con lentezza e in modo approfondito.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

Ringrazio di questa precisazione il collega Marchini ed il Capogruppo Viglione.
La sospensione è utile non per una pausa di riflessione, avendo la Giunta riflettuto per due anni su questa legge, né perché vi siano delle incertezze, ma è utile e doverosa in seguito alla presentazione degli emendamenti del Gruppo D.C., giunti dopo la votazione che respingeva la proposta di non passaggio ai voti.



PAGANELLI Ettore

Se non c'è nulla da riflettere o se si vuole giocare sulle parole andiamo pure avanti.



VIGLIONE Aldo

Abbiamo sempre definito questa legge importante, e abbiamo apprezzato il lavoro svolto in Commissione e l'apporto dato dai Gruppi di opposizione D.C., P.L.I., P.R.I. Riteniamo anche che per la sua importanza necessiti di tempi lunghi di confronto perché ogni parola ha un significato.
La legge ormai appartiene alle forze politiche del Consiglio che la fanno propria, anche se poi si troveranno divise sul voto per i problemi di fondo che non si possono ignorare. Abbiamo sempre affermato che una legge la si migliora quand'anche non la si voti: siete governo anche dall'opposizione.
Proponiamo di rinviare la discussione a giovedì prossimo proprio per esaurire ogni possibilità di confronto fra noi e voi.



PRESIDENTE

Signori Consiglieri, lo spirito dei vari interventi è proprio quello di valutare questa legge sotto tutti gli aspetti al fine di migliorarla.
Procediamo con il punto seguente all'ordine del giorno.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

In merito al punto tredicesimo all'ordine del giorno: "Nomine" procediamo con le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

1) Consiglio di amministrazione della S.p.A. S.I.T.O.: nomina di sei membri


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bastianini.



BASTIANINI Attilio

Su una delle schede distribuite è stato concordato un verbale nella riunione dei Capigruppo, che prego il Presidente del Consiglio di leggere.



PRESIDENTE

Ve ne do lettura: "In merito alla nomina del S.I.T.O., si concorda di effettuarla in data 7 aprile con l'intesa di designare per l'opposizione un nominativo della D.C. e un nominativo del PRI. I Capigruppo danno atto che tale intesa si è potuta raggiungere sulla base della disponibilità del PLI e nell'intesa che un rappresentante del PLI sia nominato tra uno dei rappresentanti la cui designazione spetta al Comune di Torino o alla Provincia di Torino. I Capigruppo si assumono l'impegno di informare i competenti organi di partito".
Mantengo questo impegno.



PRESIDENTE

Si distribuiscano le schede e si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 43 hanno riportato voti: Marchiaro Ermanno n. 25 Giribaldi Luigi n. 25 Boienti Gian Luigi n. 25 Francone Silvio n. 25 Giordana Giuseppe n. 17 Algranati Ernesto n. 14 Scheda bianca n. 1 Li proclamo eletti.


Argomento: Nomine

2) Sezione decentrata CO.RE.CO., di Vercelli: sostituzione membro effettivo dimissionario (Giuseppe Bosso)


PRESIDENTE

Si distribuiscano le schede e si proceda alla votazione.
(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 43 ha riportato voti: Cattin Claudio n. 28 Schede bianche n. 14 Proclamo eletto il signor Claudio Cattin.
Siamo così giunti alla conclusione della seduta e colgo l'occasione per formulare a voi tutti ed ai presenti i miei migliori auguri di Buona Pasqua.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17)



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