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Dettaglio seduta n.103 del 23/12/81 - Legislatura n. III - Sedute dal 9 giugno 1980 al 11 maggio 1985

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BENZI


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame progetto di legge n. 121: "Piano socio-sanitario della Regione Piemonte per il triennio 1982-1984" (seguito)


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Proseguiamo l'esame del progetto di legge n. 121: "Piano socio sanitario della Regione Piemonte per il triennio 1982-1984" con la votazione degli allegati che sono stati distribuiti ai Consiglieri.
Allegato 1 Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento sostitutivo: alla pag. VIII, punto A, lettera G, alla parola "spreco" è sostituita la parola "diseconomia".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: alla pag. VIII, dopo il numero I dopo la lettera d), viene aggiunta la lettera e): "e) il miglioramento della qualità dei servizi prestati".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: sostituire gli ultimi tre commi con i seguenti: "In sede di programma zonale e secondo specifici progetti di riordino che tengono conto delle esigenze del territorio, le 'infermerie' gestite da IPAB, che attualmente effettuano attività di ricovero e cura a favore di utenti del servizio sanitario regionale, e gli ospedali che saranno dismessi a norma del successivo punto 34, oltre che essere riconvertiti a norma del terzo comma del presente punto, potranno anche essere utilizzati per servizi residenziali di carattere sanitario, integrati con gli stabilimenti ospedalieri o ad essi complementari.
Nell'ambito della normativa vigente e secondo i criteri, gli indirizzi e i vincoli del presente piano, la Giunta regionale autorizza e regolamenta le convenzioni tra le Unità Sanitarie Locali e quelle di tali strutture che abbiano amministrazione autonoma".
La parola al Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Bartolomeo

Questo emendamento si riferisce ad uno degli argomenti che più sono stati oggetto di dibattito nella Commissione. Dobbiamo dare atto che la nostra proposta di valorizzare e di adibire a fini sanitari anche le infermerie, che attualmente utilizzano fondi del servizio sanitario, è stata parzialmente accolta, in quanto nel testo proposto dalla Giunta un inciso ammette la possibilità di una parziale utilizzazione anche a fini residenziali sanitari. Tuttavia, a noi sembra che il nostro emendamento dia alla materia una maggiore chiarezza, in quanto afferma, per quanto riguarda le infermerie, quanto è detto nel testo della Giunta, ma accentua il carattere di integrazione e complementarietà con gli stabilimenti ospedalieri e questo fatto dovrebbe essere in linea con tutte le prescrizioni che nell'allegato 28 puntano sull'unificazione e sul coordinamento dei servizi. Inoltre, in questo emendamento c'è il richiamo a dare lo stesso trattamento agli ospedali che, in sede di allegato 28 verranno dimessi o chiusi. Non si vede perché un ex ospedale che con la precedente riforma ospedaliera è diventato infermeria possa continuare ad essere utilizzato a servizi sanitari residenziali, sia pure parzialmente mentre istituti dello stesso tipo, che per varie ragioni hanno continuato ad essere considerati ospedali e che vengono ora declassati, non possano più essere utilizzati per questo scopo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

L'emendamento illustrato dal Consigliere Martinetti merita una risposta da parte del Gruppo PCI e della maggioranza.
La differenza tra infermerie e ospedali che si vogliono dismettere sta in questo: da un lato ci sono quelle infermerie che, sulla base del programma zonale, sono destinate, per un dato periodo di tempo, ad assolvere una certa funzione; dall'altro ci sono gli ospedali che in parte sono già estinti, in parte destinati, con il concorso delle volontà locali alla riconversione.
Il ragionamento del Consigliere Martinetti ha un senso, però ci sembra prevalente stabilire con chiarezza quali presidi debbano essere riconvertiti.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dal Gruppo D.C.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: alla lettera b), riga 11: eliminare le parole tra parentesi "(ivi compresi interventi di interruzione della gravidanza nei casi di minore complessità, comunque su parere del medico)".
La parola al Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Bartolomeo

Avanziamo la richiesta che non sia prevista la possibilità di effettuare interventi di interruzione della gravidanza nei presidi ambulatoriali perché, anche con la scorta di pareri tecnici, ci risulta che gli interventi di interruzione della gravidanza per lo più richiedono l'anestesia, quindi sono interventi di una certa complessità e possono in un numero di casi abbastanza rilevante offrire delle condizioni di rischio.
Proponiamo perciò l'abolizione di questa possibilità.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

La Giunta, accogliendo una proposta del Consigliere Vetrino, presenta il seguente emendamento aggiuntivo: al punto 14, lettera B, inserire dopo "minore complessità" le parole "comunque su parere del medico".



PRESIDENTE

Chi è favorevole a tale emendamento è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento sostitutivo: alla pagina X, all'ultimo capoverso del n. 16 le parole seguenti la parola "Torino", sono sostituite dalle seguenti: "dovrà essere ricercata per la detta struttura una funzione di supporto alla rete dei servizi integrativi tale da salvaguardarne gli attuali livelli di specializzazione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: numero 16: sostituire l'intero paragrafo con il seguente: "In base all'art. 66 della legge 833/1978 sono trasferiti al patrimonio del comune in cui sono collocati, con vincolo di destinazione alle U.S.L.
i beni mobili ed immobili e le attrezzature dei Consorzi Provinciali Antitubercolari; in base all'art. 68 il personale viene iscritto nei ruoli nominativi regionali del Servizio Sanitario Nazionale ed assegnato alle U.S.L. Considerati i servizi sinora offerti dall'utenza dei Consorzi Provinciali Antitubercolari si ritiene opportuno modificare l'attuale assetto organizzativo nel seguente modo: a) attribuzione ai competenti servizi delle funzioni non strettamente pneumotisiologiche sinora esercitate dai Consorzi Provinciali Antitubercolati b) inserimento delle funzioni pneumotisiologiche sinora esercitate dalle sedi dispensariali periferiche dei Consorzi Provinciali Antitubercolari nell'ambito delle attività poli ambulatoriali delle U.S.L.
conservandone le caratteristiche di esercizio e di importanza specialistica in senso medico sociale c) utilizzazione regionale delle strutture pneumotisiologiche dei Dispensari Centrali con le funzioni assegnate dal progetto di piano sanitario nazionale per i Centri poliambulatoriali e cioè: funzioni di filtro al ricovero ospedaliero (per evitare inutili spedalizzazioni) funzioni di preparazione al ricovero attraverso qualificate metodologie di approfondimento diagnostico (per la contrazione della durata della degenza) funzioni di prosecuzione protetta post-degenza del controllo diagnostico e del trattamento curativo e riabilitativo nei confronti delle malattie respiratorie croniche invalidanti e ad alto rischio letale (per un ulteriore contenimento della spesa ospedaliera) funzioni di prevenzione secondaria con depistages mirati nelle comunità a rischio da broncoirritanti o da particolari ed incidenti situazioni epidemiologiche tubercolari.
Tale tipo di struttura è al momento attuale individuabile nel Dispensario d'Igiene Sociale di Torino e può essere realizzata previe opportune integrazioni avvalendosi dei presidi centrali degli altri C.P.A.
costituendo nei capoluoghi di quadrante servizi specialistici poliambulatoriali pneumotisiologici di supporto di alto livello.
A siffatte strutture potrebbero inoltre continuare a competere funzioni di ricerca e di coordinamenti nella lotta contro la tubercolosi e le malattie respiratorie di interesse sociale.
Ai sensi dell'art. 18 della legge 833/1978 esse sono identificabili come presidi e servizi multizonali".
La parola alla signora Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia

Siamo spinti a presentare questa proposta di sostituzione del paragrafo 16 dalla constatazione che nella città di Torino le strutture dei Consorzi Provinciali Antitubercolari svolgono funzioni di alto livello. Lo smembramento di questa struttura, in questo momento di difficoltà delle U.S.L. di Torino, ci sembra rischioso e che porti verso una dequalificazione del servizio ed una minore attenzione alla prevenzione di una malattia che, nonostante quanto si creda, non è affatto in via di regressione ma è arrivata ad una fase di stabilizzazione oltre la quale non si può ragionevolmente prevedere un'ulteriore riduzione, a tempi brevi.
La legge 833 prevede questi servizi nell'ambito dei servizi complessivi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

La materia è stata oggetto di lunga e approfondita discussione in sede di V Commissione al termine della quale si è convenuto di indicare un comma nella parte finale del punto 16 che dà risposte adeguate ai problemi posti dalla D.C.
La Giunta quindi non accoglie questo emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: numero 22. Sostituire l'intero paragrafo con il seguente: "Ad integrazione dei servizi di base, che rappresentano il momento fondamentale del sistema dei servizi socio-assistenziali, operano come servizi integrativi, la comunità alloggio e la casa protetta, nonché altri tipi di servizi residenziali (ad esempio la casa albergo) che rispondano all'esigenza di agevolare la sussistenza delle persone parzialmente inidonee alla vita autonoma. Si svolgono inoltre attività diurne per handicappati".
La parola al Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Bartolomeo

Questo emendamento è l'indicazione di uno dei punti maggiormente sostenuti dal nostro Gruppo durante il dibattito sul piano socio-sanitario.
A nostro giudizio non è opportuno prevedere una sola tipologia di strutture residenziali ritenute non utilizzabili e non adatte all'ospitalità di chi, anziano o non, abbia bisogno di una struttura residenziale di altro tipo. Le case albergo possono rientrare nello spirito del piano per la parte socio-assistenziale.
Si deve rispettare la privacy, si deve mantenere il più possibile l'autonomia familiare per cui chiudere tutto nella camicia di forza delle case protette è sbagliato.
Per questo riteniamo molto importante il nostro emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cernetti.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

Di questo abbiamo già discusso lungamente.
In conformità alle linee di deistituzionalizzazione portate avanti dalla Giunta le strutture protette sono previste per i non autosufficienti mentre per gli autosufficienti che, nonostante l'assistenza economica e l'assistenza domiciliare, non possano rimanere nel proprio contesto abitativo, sono previste le comunità alloggio.
Sono in costruzione case albergo autorizzate dalla Regione, per dobbiamo avere il coraggio di porre fine al vecchio concetto ed andare verso il nuovo.
Del resto, quanto auspica il Gruppo D.C. è stato in parte accolto nel paragrafo 23, che prevede l'accorpamento di quattro comunità alloggio per circa 25 ospiti. Teniamo poi presente che le piccole strutture sono facilmente riconvertibili, mentre più difficile è la riconversione delle strutture molto ampie.
L'emendamento proposto dalla D.C. è respinto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: numero 23. Sostituire l'intero paragrafo con il seguente: "La comunità alloggio è destinata ad ospitare, temporaneamente o permanentemente, persone che non possono vivere autonomamente o presso i loro familiari. Di norma essa è destinata a persone adulte o comunque dotate di un sufficiente grado di autonomia e di autodeterminazione infatti essa è priva di personale, in quanto sono i membri della comunità stessa a fornirsi reciproco aiuto, con il solo supporto dei servizi sanitari e socio-assistenziali di base.
In particolare, possono essere ospitati nelle comunità alloggio adulti handicappati, dimessi da ospedali psichiatrici o comunque assistiti dai servizi per la tutela della salute mentale, anziani, ragazze madri, dimessi dal carcere, ecc.
Ogni comunità alloggio sarà di norma destinata ad ospitare persone di una sola delle categorie sopra indicate, salvo il caso che l'integrazione tra appartenenti a diverse categorie sia giudicata, dai competenti servizi dell'U.S.L., utile ai fini dell'integrazione sociale dei soggetti e comunque non dannosa alla vita complessiva della comunità.
Le comunità alloggio devono essere sparse nel territorio ed accogliere di norma, cittadini della zona, al fine di allontanare il meno possibile i loro ospiti dal proprio contesto sociale. Esse saranno inserite in normali alloggi o comunque in strutture opportunamente adattate al fine di evitare la concentrazione degli assistiti.
Nelle zone di montagna ed agricole possono essere realizzate comunità alloggio destinate a offrire ospitalità temporanea, durante la stagione invernale, ad anziani che, per il resto dell'anno, possono permanere nella propria abitazione.
Il numero degli ospiti di una comunità alloggio deve essere contenuto entro limiti che tendano a riprodurre la dimensione dell'ambiente familiare.
Possono essere costituite anche comunità alloggio per minori handicappati e non, per i quali sia necessaria ospitalità, di norma temporanea, dopo che si sia espletato ogni tentativo per il mantenimento nella propria famiglia o per altri provvedimenti più adeguati (adozione affidamento familiare, ecc.).
In tal caso occorre prevedere la presenza di personale addetto, in particolare di educatori, in rapporto al grado di autosufficienza degli ospiti.
Gli educatori, che devono avere specifica formazione professionale devono agire in stretto collegamento con gli operatori del gruppo di base sia per l'attuazione dei programmi di recupero, riabilitazione e inserimento scolastico o lavorativo, sia per la predisposizione dei piani di dimissione. Va evitata ogni rigidità nella divisione dei ruoli, onde responsabilizzare in eguale misura tutto il personale nei confronti dei minori e realizzare un'immagine il più possibile vicina a quella familiare.
In particolare, attraverso la comunità alloggio l'U.S.L. potrà dare tempestiva risposta ad eventuali urgenti ed eccezionali esigenze di minori a cui venga temporaneamente a mancare la possibilità di assistenza da parte della famiglia, per l'insorgenza di gravi malattie, nuove maternità interventi chirurgici o altro serio motivo, non escluse situazioni di disadattamento ambientale e familiare. In tale ultimo caso l'accoglienza nella comunità consentirà la ricerca e la scelta di soluzioni definitive".
La parola al Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Bartolomeo

Al punto 23 dell'allegato 1 si dà la tipologia della comunità alloggio.
Vorremmo chiarire ancora una volta qual è la nostra posizione su questo argomento.
La comunità alloggio ha una tipologia che riteniamo giusta ed ammissibile nell'impostazione di un'assistenza sociale e residenziale moderna. Siamo d'accordo nel dire che è una struttura riservata ad ospiti autosufficienti, i quali devono autogestirsi, e non una struttura tutelare.
Si fa una confusione fra questa struttura che è il primo grado di assistenza per chi non può abitare a casa propria e le strutture di assistenza tutelare.
Non confondiamo la comunità alloggio con le strutture che possono accogliere handicappati non autosufficienti e handicappati mentali.
Quando si adotta il termine "comunità alloggio" per comunità di bambini, noi ne sottolineiamo la provvisorietà.
Accettiamo che possa esserci, ma lo consideriamo un tipo anomalo di comunità alloggio.
Nelle comunità alloggio saranno ospitate diverse categorie di ospiti adulti e minori handicappati e non, dimessi dal carcere, ragazze madri.
Il nostro circoscrivere il significato della comunità alloggio pu avere un senso, nel momento in cui si ammette che, oltre alla comunità alloggio, ci sono altri tipi di strutture assistenziali residenziali.
L'accorpamento di quattro o cinque comunità pensando che così possa costituirsi una comunità di tipo familiare è una questione da verificare con prudenza e con cautela.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cernetti.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

Le comunità alloggio devono ospitare solo anziani autosufficienti. Per i non autosufficienti è prevista l'assistenza familiare oppure l'assistenza in strutture protette.
Le comunità alloggio per autosufficienti non hanno personale socio assistenziale; le comunità alloggio per handicappati o per minori deviati devono necessariamente avere personale socio-assistenziale.
Quanto alla commistione a cui ha fatto riferimento il Consigliere Martinetti, non spetta a noi individuare le categorie per cui il minore abbandonato non possa stare con la ragazza madre. Sarà compito degli operatori sociali di giudicare il grado di integrazione. Ci sembra comunque discriminante definire reparti per ragazze madri e reparti per minori.
Le case albergo non sono nient'altro che vecchie case di riposo con una diversa nomenclatura. Sono sperimentate da secoli, ma oggi bisogna dare il segno che finalmente qualcosa si muove.
La Giunta propone alcuni emendamenti al numero 23, che in parte cambiano e che in parte accolgono quanto è stato suggerito dal Gruppo D.C.: punto 23 . Dopo la parola "popolazione" inserire "in modo da evitare la concentrazione degli assistiti".
Dopo la parola "al massimo" inserire: "4 comunità alloggio, organizzate in modo da rispettare la privacy individuale", annullando le parole "3 comunità alloggio".
Dopo le parole "ambiente familiare" inserire "(5-6 ospiti)", annullando le parole "(4-5 ospiti nel caso di minori, 6-8 nel caso di adulti o anziani)".
Dopo le parole "autosufficienza degli ospiti" inserire: "handicappati e non".
Dopo le parole "sia per l'attuazione" inserire: "dell'inserimento nelle comunità alloggio, sia per l'attuazione dei programmi di recupero riabilitazione e inserimento scolastico o lavorativo", annullando le parole "degli inserimenti".
Dopo le parole "nei confronti degli ospiti" inserire: "le comunità alloggio per minori sono una risposta alle necessità di ospitalità, di norma temporanee, che si deve offrire solo dopo che sia stato espletato ogni tentativo per il mantenimento nella propria famiglia o per fornire soluzioni più adeguate (affidamento familiare, adozione)".



PRESIDENTE

Il Gruppo D.C. presenta ancora il seguente emendamento: paragrafo aggiuntivo, dopo il paragrafo 23.
Numero 23 bis.
"La casa albergo è una struttura composta di più unità abitative (monocamere o piccoli alloggi) che, conservando agli ospiti possibilità di vita autonoma, offre loro il supporto di servizi comuni (ristorante lavanderia, ecc.) atti a facilitare le condizioni di vita nel caso di difficoltà a conseguire una completa autosufficienza e, attraverso strutture ed attività comunitarie aperte anche all'esterno (sale ritrovo biblioteca, ecc.) garantire la massima integrazione sociale degli anziani in condizioni di sicurezza psicologica e di piena dignità umana.
I servizi di supporto alla casa albergo possono essere direttamente forniti dagli operatori di base a livello distrettuale".
La parola al Consigliere Beltrami.



BELTRAMI Vittorio

Potrebbe essere una battaglia persa, ma intervengo ugualmente per risottolineare l'incoerenza dei partiti che formano l'attuale maggioranza tra il modo di muoversi di oggi e quello di pochi mesi fa. Esiste una letteratura nei diversi convegni fatti sugli anziani, nelle diverse pubblicazioni su questo argomento che sostiene esattamente il contrario di quanto interviene in quest'aula. Addirittura le forze sindacali all'interno delle rivendicazioni o della conflittualità intervenuta nei confronti del Governo richiesero che all'interno dei piani GESCAL in allora e degli altri piani di edilizia popolare venissero riservate per ogni edificio zone entro le quali si potessero determinare queste attestazioni di case albergo. Le case albergo non sono quelle che ha detto l'Assessore (riedizione delle vecchie case di riposo); sono state rivendicate nella conflittualità sindacale, sono state rivendicate con due interrogazioni del PCI recentemente: una risale ai primi giorni di questa legislatura, l'altra al chiudersi dell'altra legislatura. L'Assessore in allora rispose che si sarebbe dato avvio al risana mento della situazione del tutto incerta in accoglimento delle istanze che rispondevano a precisi atti di programmazione regionale.
Ieri ho fatto dei distinguo fra dogmatismo e passionalità: ho l'impressione che ci si muova in questa seconda direzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Viglione.



VIGLIONE Aldo

Questo fatto non è di scarsa importanza. Vi sono più voci non concordanti su tutta la linea; queste voci vanno raccolte perché vogliamo un piano che abbia larga risonanza, quindi sarebbe opportuno un ripensamento che favorirebbe l'ulteriore corso dei lavori.



PRESIDENTE

Sospendo la seduta per alcuni minuti.



(La seduta è sospesa per alcuni minuti)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Viglione.



VIGLIONE Aldo

L'interpretazione dell'emendamento, a mio giudizio, dà piena soddisfazione alle istanze venute da più parti. Nei due impianti previsti dal piano, la casa protetta e la comunità alloggio, possono rientrare situazioni tipiche ed atipiche.
Quanto previsto dall'emendamento della D.C. può trovare una rispondenza nell'interpretazione che sarà data dall'Assessore all'assistenza.
Se il governo regionale dichiara che quella è l'interpretazione coglieremo tutte quelle originalità che sono presenti nella società e che non sono riconducibili ad uno schema fisso.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento sul punto 23 presentato dal Gruppo D.C.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Pongo in votazione gli emendamenti sul punto 23 presentati dalla Giunta regionale. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Sono approvati.
Pongo in votazione l'emendamento sul paragrafo aggiuntivo 23 bis presentato dal Gruppo D.C.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: numero 25. Sostituire l'intero paragrafo con il seguente: "Le indicazioni di cui ai precedenti punti 6, 7, 22, 23 e 24 costituiscono le linee di indirizzo in base alle quali operare per pro cedere al riordino dei servizi socio-assistenziali.
Obiettivo finale è l'eliminazione dei ricoveri per motivi esclusivamente economici e sociali.
A tal fine è indispensabile attuare nel territorio gli interventi alternativi che assicurino alle persone che, per qualsiasi ragione si trovino in stato di bisogno, la dovuta assistenza. Nel contempo dovrà procedersi a riqualificare adeguatamente gli interventi tutelari, puntando alla creazione di comunità alloggio e di case protette ed alla ristrutturazione, sulla base dei concetti informativi esplicitati nei precedenti punti 23 e 24, dei servizi residenziali esistenti.
Considerato, infatti, che nulla deve andare perduto del prezioso patrimonio di strutture ed esperienze presenti nella comunità piemontese particolare impegno dovrà porsi alla razionale utilizzazione delle istituzioni pubbliche e private esistenti, ferma restando la necessità del loro adeguamento ai più aggiornati criteri socio-assistenziali.
La conversione degli istituti esistenti appare di più rapida attuazione per quelli che non hanno dimensioni rilevanti, i quali più facilmente possono essere trasformati in case protette o in comunità alloggio. Anche gli istituti di maggiore dimensione, tuttavia, dovranno gradualmente essere ricondotti a condizioni funzionali più rispondenti alle esigenze personali degli assistiti, mediante razionali ristrutturazioni e disaggregazioni, che portino a garantire agli ospiti un modello di vita familiare, ed a evitare per quelli bisognosi di assistenza tutelare in forma continuativa l'ammassamento in ambienti spersonalizzanti.
Quanto sopra non può essere considerato separatamente dalla necessità di iniziative programmate per il ritorno delle persone ricoverate senza precisa motivazione, alle loro famiglie o ai loro ambienti di origine, il che comporta, una volta di più, di procedere preliminarmente alla dotazione dei servizi alternativi di territorio.
Gli obiettivi sopra enunciati, realizzabili in tempi non brevi, devono essere perseguiti gradualmente. L'U.S.L. dovrà, pertanto, elaborare prioritariamente un programma che indichi tempi e modi per avviare ed attuare gli interventi necessari al perseguimento di tali obiettivi.
La riconversione razionale delle strutture esistenti consentirà, oltre che di utilizzare nel modo più produttivo il personale, di recuperare gli spazi indispensabili per la collocazione dei servizi residenziali e di utilizzare gli eventuali locali residui, per la creazione di centri sociali polivalenti o per altri usi socio-sanitari previsti dai programmi di zona".
La parola al Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Bartolomeo

Il nostro emendamento in gran parte ripete i concetti proposti dalla Giunta. Abbiamo più volte sottolineato la necessità di utilizzazione dell'esistente fermo restando l'adeguamento ai più aggiornati criteri socio assistenziali. Il nostro testo ha un senso se vengono modificati gli artt.
6, 7, 22, 23 e 24 così come abbiamo suggerito. Si accentua la gradualità e la riconversione dell'esistente attraverso la valorizzazione di quel che di buono può esserci nell'esistente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

E' interessante lo sforzo compiuto dal Gruppo democristiano che propone un lungo emendamento, ma mi pare che la Giunta lo abbia ampiamente recepito.
Gli elementi qui contenuti possono costituire l'indirizzo da tenere in conto nelle operazioni previste da questo articolo, in particolare per quanto riguarda la conversione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

La mia è una nota di stile. Quando si fa una legge, si danno delle direttive e degli orientamenti precisi, soprattutto considerando che questa legge è destinata agli enti pubblici e alle Unità Sanitarie Locali.
Quello che abbiamo nella nostra testa e nei nostri desideri, se non diventa un dettato legislativo, potrà far nascere molta incertezza e soprattutto un largo potere discrezionale da parte della Giunta. Il mio partito, in genere, è contrario a queste situazioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cernetti.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

Siccome lo spirito dell'emendamento non si discosta da quello proposto dalla Giunta, la Giunta accoglie il testo proposto dalla D.C.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: numero 27. Lettera b), quart'ultima riga. Dopo le parole "specifici di interventi" aggiungere: "Qualora esista il reparto di geriatria, i citati compiti di medicina antinvalidante sono in primo luogo di pertinenza di questo reparto".
La parola al Consigliere Beltrami.



BELTRAMI Vittorio

Questa nostra proposta risponde alla linea costantemente sostenuta all'interno della Commissione.
Non è servito il richiamo che ho fatto ieri nell'intervento generale sul diverso modo di collocarsi da parte di altre Regioni come l'Emilia Romagna alla quale la maggioranza piemontese ama rifarsi, dove i reparti di geriatria raggiungono quasi l'uno per mille dei posti letto sul complesso del sei per mille dei posti letto assegnati alla Regione.
Invito la Giunta a volere esaminare l'emendamento che poniamo collocabile al punto b) del punto 27 piuttosto che al termine del punto 39.
Nel punto 27 si tratta l'elencazione delle attività, nel punto 39 si trattano i reparti di possibile istituzione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

La Giunta mantiene questo riferimento all'ultimo comma del punto 39.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: numero 34. Sostituire l'intero paragrafo con il seguente testo: "34 - Di norma nell'ambito di una stessa U.S.L. è previsto un solo ospedale generale unico. Nei casi in cui, come precisato nell'allegato 28 sono ammessi temporaneamente o permanentemente più ospedali, i programmi zonali dovranno adottare i provvedimenti necessari perché la dispersione del servizio ospedaliero non produca effetti negativi nella qualificazione degli interventi e nella capacità operativa.
A tal fine: 1) il servizio ospedaliero dovrà essere considerato unitariamente anche se articolato su più sedi 2) il primo programma zonale dovrà precisare le modalità del processo di unificazione funzionale dei servizi e del coordinamento dei reparti. Il primo programma zonale dovrà altresì contenere le proposte d'uso, a sensi del precedente punto 12, degli ospedali di cui al successivo allegato 28 si prevede la dismissione.
Fino all'espressione del parere di congruità da parte della Giunta regionale sui programmi zonali di cui all'art. 18 della legge di approvazione del presente piano, restano sospese sia l'attribuzione alle U.S.L. interessate di fondi di investimenti a fini ospedalieri, sia l'autorizzazione di variazioni a piante organiche per personale da destinare a soli fini ospedalieri per le strutture di cui è prevista la riconversione d'uso".
La parola al Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Bartolomeo

L'emendamento al numero 34 ha una definizione che riteniamo migliore dal punto di vista logico e formale rispetto a quello proposto dalla Giunta che parte dal presupposto che la dispersione del servizio ospedaliero produce effetti negativi sulla qualificazione degli interventi; questa affermazione è contraddetta dal fatto che in numerose U.S.L. sono stati ammessi due ospedali.
Il servizio ospedaliero dovrà essere considerato unitariamente, anche se articolato in più sedi, il programma zonale dovrà stabilire le modalità di unificazione funzionale dei servizi e del coordinamento dei reparti. E' molto importante l'aggiunta che proponiamo e cioè che "il primo programma zonale dovrà anche contenere le proposte d'uso, ai sensi del precedente punto 12, degli ospedali di cui al successivo allegato 28 si prevede la dismissione".
Secondo noi non c'è ragione che per gli ospedali dismessi si possano ipotizzare delle soluzioni che non siano uguali a quelle previste per le attuali infermerie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

E' da apprezzare la tenacia con cui il Consigliere Martinetti insiste.
Siamo in una fase di confronto ed è legittimo riproporre sistematicamente le proposte.
Qualche passo lo abbiamo compiuto, ma non possiamo condividere questa formulazione, che è più limitativa di quella contenuta nel testo della Giunta.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: numero 39. Prima della lettera n) aggiungere: "m bis) geriatria, limitatamente ai reparti in esercizio alla data del 31/12/1979, sia ospedalieri che universitari, ai quali vengono attribuite funzioni di centro di riferimento per la medicina antinvalidante. I reparti esistenti devono ristrutturarsi in modo da comprendere un presidio riabilitativo di reparto, una zona di ospedalizzazione diurna, un servizio di collegamento non autosufficienti ed in genere con i presidi territoriali, con particolare riguardo all'assistenza domiciliare".
Sopprimere l'ultimo paragrafo del numero 39.
La parola al Consigliere Beltrami.



BELTRAMI Vittorio

Prego l'Assessore di rivalutare la formulazione delle ultime due righe del testo proposto dalla Giunta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Dovremmo riprendere la discussione generale. La Giunta mantiene la propria formulazione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: numero 40. Sesta riga, sostituire le parole "nella misura di una per quadrante, qualora la domanda lo renda necessario" con le parole: "in ogni modo nella misura non superiore ad una per quadrante".
Aggiungere il seguente nuovo comma: "Poiché la prima esecuzione di trapianto renale ha avuto luogo nel secondo semestre '81 e la dichiarata capacità del Centro Torinese (circa 25 trapianti all'anno) rappresenta un ventesimo della domanda dei potenziali beneficiari di tale attività, la Regione, entro il primo semestre '82 promuove l'istituzione di un secondo Centro di trapianto renale nel quadrante nord-est, anche nello spirito di cui al numero 28 del presente allegato 1 e nella fattispecie entro la struttura ospedaliera di Vercelli.
Infatti, sino all'entrata in attività del Centro di Torino tale struttura era la sola nel Piemonte ad essere autorizzata all'attività di prelievo di rene da cadavere a scopo di trapianto terapeutico in perseguimento del più complesso obiettivo dell'istituzione di un Centro di trapianto renale".
La parola al Consigliere Valeri.



VALERI Gilberto

A nome del Gruppo comunista, oltre che personale, desidero dichiarare l'adesione a questo emendamento perché ritengo che Vercelli, grazie alla professionalità medica esistente, abbia i requisiti e le condizioni (oltre alle necessarie autorizzazioni già ottenute dal Ministero competente) per essere inclusa nel piano, riconoscendo quanto sul territorio è venuto emergendo in questi anni e prevedendone il logico sviluppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Viglione.



VIGLIONE Aldo

Propongo che nell'emendamento di cui sopra venga cancellata la dizione: "entro il primo semestre '82".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Sono d'accordo che siano cancellate le parole: "entro il primo semestre '82". Per istituire ed organizzare un Centro di trapianti a Torino si è lavorato circa tre anni.
E' essenzialmente un problema di formazione di personale e le iniziative possono essere avviate solo quando siano accertate le concrete condizioni umane e di professionalità che sono ben più complesse dell'acquisizione degli impianti e dell'aumento degli organici.
Mi pare sia pericoloso sottolineare Vercelli come prima scelta in questa direzione. Intendiamo procedere nel campo del trapianto dei reni nel campo del trapianto della cornea, ecc, in ragione dell'impegno e della crescita della professionalità nei quattro quadranti e non in uno solo.
Ciò nondimeno la Giunta accoglie gli emendamenti proposti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Viglione.



VIGLIONE Aldo

La medicina piemontese deve raggiungere delle punte avanzate. Non intendiamo riconoscere una particolarità per Vercelli perché abbiamo indicato quattro quadranti (Cuneo, Alessandria, Novara-Vercelli, Torino) ma intendiamo dare un significato a Vercelli dove sono state assunte alcune iniziative in questa direzione.
Riteniamo doveroso un riconoscimento a chi ha lavorato anche esternamente alla grande ed amata area di Torino.
In Europa e negli Stati Uniti sono frequenti i casi di università sorte al di fuori dei grandi centri, dove si è creata scienza mentre, all'interno delle grandi aree urbane, non solo non si è creata scienza, ma sono sorti fenomeni deteriori rispetto alla medicina.
L'ospedale di Savigliano, per esempio, attraverso l'attività dei suoi amministratori e della sua popolazione si è dotato di un ospedale che è il vanto del Piemonte.
Dire che questo riconoscimento può essere pericoloso lo rifiuto.
Il Gruppo socialista accoglie questo emendamento che riguarda Vercelli come implicito riconoscimento di quanto là è stato fatto e come esempio per il futuro agli altri quadranti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Abbiamo presentato pochi emendamenti al riguardo, alcuni dei quali seguono il filone della ricerca della massima qualità dei servizi per i cittadini.
Non possiamo non concordare con il Consigliere Viglione quando dice che quando questo massimo si può sposare con un massimo di decentramento e di riequilibrio territoriale.



PRESIDENTE

La parola ancora all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Vorrei rassicurare il collega Viglione che condivido le sue affermazioni.
L'impegno della Giunta è di avviare in tutto il Piemonte questa iniziativa anche se il Consiglio decide che la prima debba realizzarsi a Vercelli.



PRESIDENTE

Il Gruppo D.C. ritira l'ultimo comma di tale emendamento.
Chi è favorevole all'emendamento nel testo modificato è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: numero 45. Sostituire l'intero paragrafo con il seguente: "45 - L'esistenza negli stabilimenti ospedalieri di reparti o servizi diversi da quelli indicati nei precedenti punti 27, 38 e 39 dovrà essere superata con diversa gradualità a seconda del tipo dei reparti stessi e in base alle determinazioni dei programmi zonali".
La parola alla signora Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia

La nostra proposta è apparentemente più generica, ma in realtà correttamente fa riferimento ai programmi e ai piani zonali, lasciando alle singole Unità Sanitarie Locali di definire modi e tempi, nel passaggio tra servizi e reparti attualmente esistenti e servizi e reparti che dovranno essere smembrati e trasferiti in altre strutture. Questo criterio ci pare più corrispondente alle esigenze locali e meno vincolante.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

La Giunta rimane dell'opinione che questa elencazione di comportamenti di orientamenti sia estremamente adeguata ed assicuri criteri omogenei in tutta la Regione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: numero 47. Sostituire l'intero paragrafo con il seguente: "Le funzioni per il perseguimento di un'adeguata educazione sanitaria nel campo motorio e per la tutela sanitaria delle attività sportive della popolazione sono svolte dalle Unità Sanitarie Locali nell'ambito delle proprie competenze e delle indicazioni della programmazione regionale.
Lo svolgimento di tali funzioni è assicurato attraverso i servizi di igiene pubblica, di tutela dell'infanzia e dei soggetti in età evolutiva della medicina di base ed integrativa di base, della medicina scolastica nonché dai servizi e presidi multizonali di prevenzione di cui all'art. 22 della legge 23/12/1978 n. 833 e dai centri di medicina dello sport già del CONI.
I Comuni e gli organismi di decentramento determinano nel rispetto delle finalità e delle norme relative alla partecipazione degli utenti del servizio sanitario e delle formazioni sociali esistenti sul territorio, le forme e le modalità atte ad assicurare la partecipazione delle società e delle associazioni sportive, anche ai fini della promozione di interventi di educazione sanitaria diretti a diffondere l'attività motoria e sportiva come mezzo efficace di prevenzione, mantenimento e recupero della salute fisica e psichica".
La parola al Consigliere Beltrami.



BELTRAMI Vittorio

Si era avvertita la possibilità di togliere al secondo comma le parole: "della medicina scolastica" e di aggiungere la frase: "su programmi comprensoriali anche attraverso il convenzionamento con strutture specifiche esistenti". Nel rileggere però il testo, mi è venuto uno scrupolo che più che attenere alla sostanza investe un aspetto di delicatezza nei rapporti con il CONI.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Ci associamo a quanto ha detto il Consigliere Beltrami.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

La Giunta propone di aggiungere: "su programmi a dimensione comprensoriale, coordinati dalla Giunta regionale anche attraverso il convenzionamento con strutture specifiche esistenti, tra cui i centri di medicina dello sport", perché non esiste un rapporto tra le U.S.L.



BELTRAMI Vittorio

Non è che non riconosciamo alla Giunta il titolo di poter coordinare però vorremmo che si riconoscesse anche il CONI, come una realtà presente che ha titolo per avere tale riconoscimento. Tra l'altro nulla aggiunge e nulla toglie alla possibilità di convenzionarsi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mignone.



MIGNONE Andrea

Riteniamo che si possa accogliere l'inciso sottolineato dal Consigliere Beltrami relativamente alle strutture del CONI. L'ultimo comma, in ordine alla tutela sanitaria per quanto riguarda il professionismo, dovrebbe rimanere.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Certo, volevo appunto sottolinearlo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento nel testo modificato. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: numero 50. Sostituire i primi due commi con il seguente testo: "Le funzioni di ispezione, prescrizione e diffida, già di competenza dell'Ispettorato del Lavoro, trasferite alle U.S.L. sono esercitate tramite un corpo di funzionari cui sia stata attribuita dal Prefetto, su proposta del Presidente della Regione, la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria. La funzione ispettiva è distinta da quella normale dei servizi.
I soggetti esercitanti tali funzioni sono individuati dal Comitato di gestione dell'U.S.L., tra il personale laureato o tecnico dotato di specifiche competenze nel campo dell'igiene pubblica e dell'igiene e sicurezza del lavoro.
I soggetti incaricati di funzioni ispettive operano in stretto contatto con gli altri operatori del servizio di igiene pubblica".
La parola al Consigliere Ratti.



RATTI Aldo

Avevamo presentato in Commissione alcuni emendamenti su questo punto che sono stati accolti. Avevamo rilevato che la stesura iniziale non era conforme alle disposizioni perché non tutte le funzioni di controllo sono state trasferite. E' rimasto un unico punto non accolto.
Il piano prevede che le funzioni di ispezione e di controllo siano svolte da individui identificati dalla Regione.
Noi rimaniamo del parere che l'individuazione dei soggetti debba essere fatta da parte delle U.S.L. per evitare il sorgere di eventuali distorsioni di carattere politico in funzioni che dovrebbero essere unicamente di carattere tecnico. Tutto l'emendamento si potrebbe sintetizzare aggiungendo alla quarta riga dopo le parole "individuati dalla Regione", le parole "su indicazione delle U.S.L.".



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

La Giunta accoglie.



PRESIDENTE

Dopo il ritiro dell'emendamento da parte della D.C. pongo in votazione la modifica al testo originario dove al primo comma viene inserito dopo: "dalla Regione", le parole "su indicazione delle U.S.L.". Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità.
Il Consigliere Mignone presenta il seguente emendamento aggiuntivo: punto 51. Alla lettera a) "fisica" aggiungere "e impiantistico tecnologica".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: numero 64. Al termine del primo comma eliminare le parole "con particolare riferimento a quelle maturate dalla lotta e dall'iniziativa del movimento dei lavoratori, particolarmente ricche nella Regione Piemonte".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: alla pag. XX, colonna I, numero 64, sono soppresse le parole da "Con riferimento. a . lavoratori".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: art. 66, pag. XX. Le parole da "Loro. a . esistenza" sono soppresse e sostituite da: "consentendo loro di rimanere".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: numero 74. Eliminare tutto il testo dalle parole: "L'applicazione in sede." (terza riga) al termine del paragrafo.
La parola al Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Bartolomeo

Il numero 74 dice che le convenzioni sono regolamentate dalla legge n.
833 e dagli atti legislativi ed amministrativi conseguenti a tale legge.
Ovviamente si riferisce agli atti amministrativi e legislativi centrali e regionali, per cui appare assolutamente inutile aggiungere ulteriori condizioni.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

La Giunta non accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. XXI, numero 74, il capoverso 4 è abrogato (le strutture convenzionate).
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Il convenzionamento è un istituto, è un contratto, tra l'U.S.L. e la struttura. La struttura di per sé mantiene la sua natura, privatistica o non privatistica, a prescindere dal convenzionamento.
E' incomprensibile il senso di questo articolo che, a nostro avviso crea nelle immagini dell'utenza privata un'ipotesi penalizzante nei confronti delle strutture che decidono di vivere privatamente senza convenzione.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

La Giunta non accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: lettera E, pag. XXI, numero 74. Il capoverso 7 (Le convenzioni con le case di cura) è abrogato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Il Gruppo PLI presenta ancora un emendamento: voce F, pag. XXI, numero 77. I capoversi a) e b) sono invertiti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
L'esame dell'allegato 1 è concluso. La parola al Consigliere Martinetti per dichiarazione di voto.



MARTINETTI Bartolomeo

A questo punto si tratta di approvare, sia pure per divisione, l'art.
25 della legge.
La votazione dovrebbe quindi essere quella che si adotta per la votazione degli articoli di legge.
Dichiariamo il nostro voto negativo a questo allegato. Come i Consiglieri sanno questo è l'allegato fondamentale del piano, i motivi di non adesione da parte nostra sono stati ampiamente illustrati nella discussione degli emendamenti da noi presentati e per lo più non accolti (da qualche autorevole esponente della maggioranza è stato detto che venivano accolti nove emendamenti su dieci, invece sono stati pressoch tutti respinti) per cui, sulla base delle dichiarazioni fatte precedentemente, siamo contrari all'approvazione di questo allegato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Siamo costretti ad anticipare le conclusioni che attengono al piano. Su questo titolo c'è un'astensione in una logica che è più di metodo politico che di valutazione politica. Siamo in una fase della riforma sanitaria che ci pone su un piano intermedio rispetto alle decisioni prese e da prendere a livello superiore, ci troviamo in sostanza di fronte ad una realtà pregressa e ad una realtà da trasformare e da riformare.
Un processo di questo genere ci deve vedere più attenti in senso critico che non contrari in senso pregiudiziale. Serve anche per far capire alla gente come sia possibile tenere il collegamento con la realtà, tale da dare ai soggetti piena legittimità a governare fenomeni e strumenti nei confronti dei quali a suo tempo abbiamo dato un giudizio critico.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'intero allegato 1.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con il seguente esito: presenti e votanti 49 favorevoli 29 Consiglieri contrari 16 Consiglieri astenuti 4 Consiglieri Allegato 2 Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: alla pag. 2, voce 3, dopo la lettera D è aggiunta la lettera E): "E) nel più scrupoloso rispetto del segreto professionale e di ufficio".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
Pongo in votazione l'intero allegato 2.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con il seguente esito: presenti e votanti 49 favorevoli 29 Consiglieri astenuti 20 Consiglieri Allegato 3 Il Consigliere Montefalchesi presenta il seguente emendamento: capo II. Suolo e abitato: al quarto comma dopo la parola "igienico" aggiungere "degli alloggi stessi e".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
I Consiglieri Viglione, Mignone e Bontempi presentano il seguente emendamento: il punto 6 - La fase di transizione - è così sostituito: "La politica di piano regionale deve operare attraverso un progressivo riordino della materia e il coordinamento e la gestione comune delle strutture esistenti.
Tale coordinamento potrà essere sviluppato a livello di sintesi politica, nel rispetto delle funzioni tecniche specifiche delle varie Commissioni regionali operanti in attuazione di leggi statali o regionali da un'apposita Sezione dell'istituendo Consiglio regionale di sanità ed assistenza.
A livello organizzativo, per la migliore attuazione del piano socio sanitario regionale in materia ambientale, appare indispensabile la formazione di una unità organizzativa flessibile, intesa come all'art. 19 ed istituita come all'art. 20 della legge regionale 20/2/1979, n. 6, di cui facciano parte esperti dei servizi regionali: osservazione epidemiologica e statistiche socio-sanitarie, scarichi industriali, smaltimento rifiuti solidi, inquinamento atmosferico, attività attuative della programmazione regionale dei servizi sanitari e dei servizi socio-assistenziali, igiene ambientale.
E' necessario altresì predisporre apposite convenzioni con le varie strutture universitarie di ricerca e con altri istituti pubblici a carattere scientifico onde assicurare alle U.S.L., ai Consorzi di Comuni e alle Comunità montane il supporto fondamentale delle strutture scientifiche centrali".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
I Consiglieri Viglione, Mignone e Bontempi presentano il seguente emendamento: il punto 6.1.2 - Le attività - per quanto riguarda i sottotitoli "Consorzi per la depurazione delle acque - Censimento dei corpi idrici Consorzi per lo smaltimento dei rifiuti solidi", è così sostituito: "Consorzi per la depurazione delle acque In attuazione delle leggi regionali n. 23/1975 e n. 22/1979 e del relativo piano regionale di risanamento delle acque - modificato ed integrato con il piano regionale per la qualità delle acque, approvato dal Consiglio regionale con propria deliberazione n. 107-2903 dell'1/4/1981 che organizza gli interventi pubblici per la depurazione delle acque in 23 aree di intervento costituite da raggruppamenti di più Comuni scelti in base a criteri di omogeneità e di appartenenza al medesimo bacino idrografico dove si è verificata una più accentuata degradazione ambientale, si sono progressivamente costituiti dal 1975 ad oggi i Consorzi tra Comuni per la realizzazione e la gestione delle canalizzazioni e degli impianti consortili per la depurazione dei liquami provenienti dagli scarichi civili ed industriali. Dei circa 300 Comuni inclusi nelle aree di intervento oltre a 18 Comuni superiori ai 10.000 abitanti equiparati alle aree medesime, già 220 si sono raggruppati in 42 Consorzi di depurazione. A favore di quasi tutti i Consorzi costituiti e di alcuni comuni equiparati tra cui tutti i capoluoghi di provincia, la Regione Piemonte ha destinato circa 300 miliardi in opere in corso di realizzazione o in fase di appalto.
Tali fondi sono comprensivi di circa 155 miliardi assegnati alla Regione Piemonte sulla base di finanziamenti di cui all'art. 4 della legge n.
650/1979.
Ad oggi sono stati ultimati gli impianti di Pianezza, Collegno e Lesa di Solcio, rispettivamente a servizio dei Comuni di Alpignano - Pianezza Rivoli, di Collegno - Grugliasco - Rivoli e Belgirate - Lesa - Meina.
Molte altre opere, tra cui tutte quelle dislocate sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, nell'area metropolitana torinese e quelle a servizio dei grossi centri urbani della Valle Scrivia, di Alessandria, di Cuneo, di Vercelli e di Novara, verranno ultimate nel prossimo biennio 1982 1983.
Censimento dei corpi idrici Per dare attuazione agli obblighi previsti dall'art. 7 della legge n.
319/1975, la Regione ha portato a termine il censimento dei corpi idrici superficiali e sotterranei esistenti sul territorio piemontese, sia dal punto di vista quantitativo riferito alle derivazioni o utilizzazioni in atto a scopo idropotabile, irriguo, industriale, idroelettrico, ecc., sia dal punto di vista qualitativo riferito alle caratteristiche ideologiche fisiche, chimiche e biologiche dei corpi idrici superficiali.
Con specifico riguardo al censimento qualitativo, fino ad ora d'intesa tra Regione, Province e Università, sono stati individuati sui principali corsi d'acqua piemontesi i punti di prelievo più significativi; in corrispondenza di tali punti sono state effettuate quattro campagne di prelievi e i campioni di acqua sono stati successivamente analizzati presso i Laboratori provinciali d'igiene e profilassi e gli Istituti universitari di Analisi chimica strumentale e d'Igiene. I risultati delle analisi sono stati progressivamente raccolti su schede.
Il risultato finale di tale elaborazione dà sicuramente un contributo rilevante per definire le modalità di intervento per un progressivo e sicuro recupero qualitativo dei corsi d'acqua piemontesi.
Consorzi per lo smaltimento dei rifiuti solidi In applicazione della legge regionale n. 46/1975 e del relativo piano orientativo per lo smaltimento dei rifiuti solidi sul territorio piemontese, che organizza gli interventi pubblici per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, di quelli industriali assimilabili agli urbani e dei fanghi provenienti dagli impianti pubblici di depurazione delle acque in 28 aree di intervento formate da raggruppamenti di più Comuni nell'ambito dei 15 Comprensori regionali previsti dalla legge regionale n. 41/1975, si sono progressivamente costituiti dal 1975 ad oggi 19 Consorzi per il trasporto e lo smaltimento consortile dei rifiuti solidi, che interessano circa 210 Comuni in cui risiedono quasi tre milioni di abitanti, pari ai 2/3 della popolazione piemontese.
A vantaggio di quasi tutti i Consorzi costituiti la Regione Piemonte ha destinato negli anni 1975-1981 circa 5.000 milioni in capitale per l'allestimento di discariche controllate e circa 1.000 milioni in interessi per la costruzione di impianti di trattamento dei rifiuti che hanno attivato opere per circa 17 miliardi complessivamente, in parte già realizzate ed in parte in corso di realizzazione.
In particolare, a tutt'oggi, a livello di impianti, è già in funzione quello di incenerimento del Consorzio del Basso Toce e sono in fase di realizzazione quelli di riciclaggio dei Consorzi del Pinerolese e del Novarese, mentre è in fase di approvazione quello del Consorzio del Cuneese.
A livello di discariche controllate, sono già in funzione o in avanzata fase di realizzazione quelle dell'area Torino Nord, del Cuneese dell'Astigiano, del Casalese, della Comunità montana Valli Curone Grue Ossona, dell'Ovadese - Valle Scrivia, dell'Alessandrino e del Consorzio Collegno, Grugliasco e Rivoli".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
La parola al Consigliere Devecchi.



DEVECCHI Armando

Voteremo contro l'allegato 3 per le ragioni già espresse ieri. La D.C.
aveva presentato in Commissione un testo alternativo all'allegato presentato dalla Giunta regionale. La parte del nostro testo accolta dalla Giunta non è sufficiente perché non recepisce lo spirito e la sostanza della nostra proposta, ragione per cui ribadiamo anche in aula il voto contrario all'allegato 3 così come definitivamente proposto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'intero allegato 3.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con il seguente esito: presenti e votanti 49 favorevoli 48 Consiglieri astenuto 1 Consigliere Allegato 4 Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: proposte operative: alla fine del secondo comma aggiungere le parole: "e dei Comitati di gestione in cui hanno sede i quattro poli".
La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

La Giunta intende assumere un criterio generale per tutti gli allegati.
Le deliberazioni che sono state assunte prevedono la costituzione di organismi con la rappresentanza dei quattro quadranti.



DEVECCHI Armando

Prendiamo atto delle dichiarazioni dell'Assessore e ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 15. Le parole "L'educazione sanitaria non deve essere.. di tutti i cittadini" sono soppresse.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Quando ho fatto la dichiarazione di carattere generale qualcuno non aveva apprezzato una mia terminologia. Questa è la dimostrazione di che cos'é il revanscismo: in una legge si fa un comizio dicendo che cosa "non deve essere" l'informazione sanitaria. Questo è un manifesto politico, non è una legge.
Nei contenuti concordo, ma non mi sembra corretto scrivere in una legge che cosa non è l'informazione sanitaria.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Faccio rilevare che questo non è il testo della legge, ma è il testo dell'allegato. Poiché non esiste in Italia un'esperienza di educazione sanitaria mi pare corretto ragionare su che cosa non deve essere fatto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 15, lettera C. La parola "modificare" è sostituita dalla parola "atteggiare".
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Anche in questo caso si tratta di un vizio metodologico come quello che abbiamo indicato.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano E' respinto.
Pongo in votazione l'intero allegato 4.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con il seguente esito: presenti e votanti 49 favorevoli 48 Consiglieri astenuto 1 Consigliere Allegato 5 Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 17, n. 1. Le parole da "lo Stato deve.. a.del lavoro" sono soppresse.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Per comprensione del lettore di uno strumento di lavoro come questo era opportuno interpolare.
Peraltro ci sembra un metodo non corretto.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

La Giunta non accoglie.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 17, n. 1, seconda colonna. Alla lettera B, la parola "socializzazione" è soppressa.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Che cosa vuol dire "socializzare" l'informazione quando nello stesso articolo si dice che bisogna diffonderla? Significa sottoporre l'informazione ad un processo e l'informazione sottoposta ad un processo normalmente diventa strumentalizzata, manipolata.
Mi sembra pericoloso introdurre in questo allegato l'obiettivo dell'informazione socializzata, quindi sottoposta ad un processo di verifica e di strumentalizzazione.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Mi pare un'interpretazione unilaterale.
La Giunta non accoglie.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 17, n. 1, seconda colonna, alla lettera A, la parola "convalidare" è sostituita dalla parola "verificare".
Chi è favorevole a tale emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo PLI presenta ancora il seguente emendamento: pag. 17, n. 1, pagina seconda, alla lettera B, la parola "socializzarla" è soppressa.
Chi è favorevole a tale emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Pongo in votazione l'intero allegato 5.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con il seguente esito: presenti e votanti 49 favorevoli 48 Consiglieri astenuto 1 Consigliere Allegato 6 In merito all'allegato 6 ha chiesto di parlare l'Assessore Bajardi. Ne ha facoltà.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Ai Capigruppo ho fatto pervenire il testo corretto da una serie di errori. Chiedo di acquisire questo testo in sostituzione del primo.



PRESIDENTE

D'accordo. Procediamo con l'esame dei vari emendamenti.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 25, n. 1, al secondo capoverso, dopo le parole "esigenze" sono aggiunte le parole "con specifica qualificazione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 25, n. 1. Al secondo capoverso sono soppresse le parole "la socialità. sociale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 25, n. 1, dopo la parola "richieste", sono aggiunte le parole "la deontologia".
La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Propongo di sostituire la parola "la deontologia" con "e deontologicamente".



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 25, n. 1. Al capoverso 4 le parole da "deve.., a.aggiornamento" sono soppresse.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Considerare le previsioni del testo esaustive di ogni altra possibilità che la società possa prevedere per maggiore qualificazione ed aggiornamento professionale mi pare un po' presuntuoso.
Richiamo l'attenzione dell'Assessore sull'opportunità di togliere queste parole che indicano la volontà di impedire qualunque altra forma di aggiornamento e di qualificazione che potrebbe nascere dalla società e che le istituzioni potrebbero ritenere confacenti allo scopo.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

E' doveroso, non è facoltativo.



PRESIDENTE

Chi è favorevole a tale emendamento è pregato di alzare la mano. E' respinto.
Il Consigliere Avondo presenta il seguente emendamento: pag. 29, lettera m), terzo comma. Dopo le parole "meccanici per apparecchiature protesiche", aggiungere "odontotecnici".
Chiede di parlare la signora Bergoglio. Ne ha facoltà.



BERGOGLIO Emilia

Sarebbe opportuno parlare di ottici-optometristi che è la qualificazione professionale esistente.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

E' una qualificazione professionale non ancora consolidata; se si indicano le parole "ottici-optometristi" assimiliamo gli optometristi agli ottici: l'una è riconosciuta giuridicamente, l'altra non lo è ancora, per la quale ci impegniamo ad operare a livello nazionale per risolverne i problemi. Non si può fare coincidere le due cose.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dal Consigliere Avondo.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
La parola alla signora Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia

C'è un emendamento aggiuntivo su questo punto. L'importante è che la categoria degli ottici venga citata fra le categorie degli operatori sanitari attualmente esistenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Dato che non esiste la professione di optometrista, nonostante si continui ad usare questo termine, propongo di lasciare la sola parola "ottico" e di non accomunare i due termini che creerebbero elementi di ambiguità.



REBURDO Giuseppe

Non credo si possa liquidare così questa questione che è delicata.
Tra l'altro esistono delle scuole professionali e questa professionalità trova spazio nell'ambito di altre Regioni. A me pare che le parole ottico-optometrista debbano essere sostenute non dandole per accettate ma richiamandosi all'impegno interregionale e nazionale sull'approfondimento della materia.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Propongo di inserire le due parole con una virgola "ottici optometristi" senza accomunare le due professionalità perché non è assolutamente detto che si tratti della stessa funzione.



BERGOGLIO Emilia

D'accordo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione quest'ultimo emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: numero 4.3, lettera M. Al termine del terzo capoverso, dopo le parole "a livello nazionale" aggiungere: ", fermo restando il fatto che tali tecnici appartengono a pieno titolo alla categoria degli operatori sanitari".
La parola alla signora Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia

Nel momento in cui vogliamo fare della riforma sanitaria qualche cosa che coinvolga tutti gli operatori del settore, a noi pare sia importante definire che questi operatori sono da considerarsi operatori sanitari.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Questa è una materia molto delicata. Non a caso dopo l'elencazione c'è un "eccetera". Occorre operare seriamente a livello interregionale per dare il dovuto riconoscimento a tutti gli operatori sanitari.
In questo momento dovremmo assumere un impegno ad approfondire la questione senza decidere; tra l'altro mi troverei in imbarazzo nei confronti dei colleghi delle altre Regioni con i quali ci siamo presi impegno a non precostituire alcuna situazione perché queste sono questioni di competenza statale.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 27, n. 4 4.1 al primo capoverso le parole da "anzi.a.triennale" sono soppresse.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 28 A/I, al capoverso 4 le parole da "In particolare.a.bisogni" sono soppresse.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 29, lettera E. Alla parola "Handicaps" è sostituita la parola "invalidità".
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Si tratta di non tornare indietro rispetto a quanto si era acquisito sul piano del linguaggio: handicap sta ad indicare ritardo della complessità della persona che soffre dell'invalidità. Invalidità significa avere una menomazione. Ritenere che il minore o l'adulto che abbiano un'invalidità siano handicappati significa allargare a tutta la personalità l'invalidità che attiene ad un organo specifico.



CERNETTI Elettra, Assessore all'assistenza

Questo termine rientra nella nomenclatura ormai "mondializzata" e di immediato accesso a tutti.



PRESIDENTE

Chi è favorevole a tale emendamento è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 29, lettera G. Sono soppresse le parole: "entro l'anno in corso". La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Dato che il piano diventa legge nel 1982, è corretto.



MARCHINI Sergio

Ritiro l'emendamento. Certamente mi sembra capziosa la giustificazione dell'Assessore.



PRESIDENTE

Il Consigliere Montefalchesi presenta il seguente emendamento: capo 4. 4.3 Corsi per personale sanitario e sociale non laureato.
Lettera G, all'ultimo paragrafo modificare il 1981 con: "Entro i primi tre mesi dell'82".
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Pur prendendo atto che la realtà è quella che viene descritta, è opportuno non ribadire questo concetto che ci sembra contro la logica del decentramento.



RATTI Aldo

E' stata modificata anche l'ultima riga che recita: "per gli operatori in servizio è necessario predisporre un progetto specifico di riqualificazione entro il 1981"?



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Avevamo detto in Commissione che tutte le cifre relative all'81 slittavano al 1982.



PRESIDENTE

Pongo in votazione quest'ultimo emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 30, colonna I. I capoversi penultimo e terzultimo sono soppressi.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Pongo in votazione l'intero allegato 6.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con il seguente esito: presenti e votanti 48 favorevoli 22 Consiglieri astenuti 16 Consiglieri Allegato 7 Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 34, colonna 2, dopo le parole "pieno utilizzo" sono aggiunte le parole "nel pieno rispetto delle esigenze qualitative e di tempo dell'utenza".
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

La struttura pubblica deve coprire tutto lo spazio che la programmazione le riserva, però questo non si deve concretizzare in ostacoli che vadano al di là del logico e che compromettano risposte in tempi accettabili da parte dell'utenza.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

L'emendamento non è accolto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 34, n. 1, colonna 2. L'ultimo comma dell'art. I è soppresso.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Richiamo l'attenzione della Giunta su questo argomento. Non entriamo nel merito ma riteniamo che dare in questa sede un'interpretazione autentica del dettato costituzionale che ribadisce il diritto del cittadino a valersi, quando lo crede, di strutture private, è improprio.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

L'emendamento è respinto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 35. L'ultimo capoverso del n. 2 è soppresso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Pongo in votazione l'intero allegato 7. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con il seguente esito: presenti e votanti 42 favorevoli 23 Consiglieri contrari 18 Consiglieri astenuto 1 Consigliere Allegato 8 L'Assessore Bajardi presenta il seguente emendamento: pag. 42, prima colonna, dopo il secondo capoverso e quindi la parola "terapeutico" aggiungere: "Il prontuario altro non è, infatti, che un protocollo di comportamento liberamente accettato ai fini di un miglior uso del farmaco".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 40, n. 2, di seguito alle parole "cadenza semestrale" sono aggiunte le parole "e le cancellazioni eventualmente conseguenti si effettuano di norma dopo 120 giorni".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: eliminare il punto 3 (Commissioni terapeutiche zonali) e il punto 5 (Criteri di gestione del prontuario terapeutico zonale) fino al quint'ultimo capoverso escluso, cioè fino alle parole: "Prontuario terapeutico a carattere permanente".
La parola al Consigliere Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia

Abbiamo dei fortissimi dubbi sulla legittimità e sul merito di questo punto. Non vedo come la Regione possa lasciare alle U.S.L. il compito di definire il prontuario terapeutico zonale; almeno a livello regionale la Regione deve stabilire una uniformità, ferma restando la nostra preoccupazione sulla legittimità di una simile impostazione della questione del prontuario.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

L'emendamento accoglie le considerazioni esposte dal Consigliere Gastaldi.
Esiste un prontuario terapeutico regionale il quale deve elencare tutti i farmaci che hanno la stessa efficacia. Ovviamente ciò vale per il servizio, mentre il prontuario terapeutico nazionale vale per i medici.
In ogni ospedale vi è il prontuario terapeutico ospedaliero per cui gli operatori sanitari, tra tutti i farmaci aventi la stessa efficacia, ne scelgono uno per evitare che in uno stesso stabilimento ospedaliero vi sia una pluralità di prodotti ascritti a varie ditte, ma aventi la stessa efficacia.
Questo discorso viene fatto anche a livello di U.S.L., quindi pare ragionevole estenderlo a tutti i servizi dell'U.S.L., fatto salvo il diritto del medico di ricorrere ad altri farmaci sotto la sua responsabilità.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 41, n. 4. Le parole da "educazione sanitaria. convenzionati" sono soppresse.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

La ragione è simile a quella che aveva suggerito l'emendamento della D.C.: esistono dei livelli, quello della determinazione del farmaco e quello dell'educazione farmaceutica, che probabilmente devono essere a maglia più larga di quanto non sia l'U.S.L.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

La Giunta non accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Gruppo PLI presenta il seguente emendamento: pag. 42. Le parole da "nessun farmaco. a ... PTZ" sono soppresse.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Non capisco il divieto tassativo ad usare un farmaco diverso da quelli elencati, magari in situazione di emergenza, se non attraverso un processo burocratico complesso così come è indicato all'ultimo comma.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

L'emendamento non è accolto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il Consigliere Montefalchesi presenta il seguente emendamento: alla fine del capo I aggiungere: "per queste ragioni va diffusa la conoscenza del PTR anche al di fuori dei presidi sanitari a diretta gestione o dei presidi privati convenzionati, raggiungendo gli operatori sanitari di base. Il PTR deve inoltre essere a disposizione di tutti i cittadini presso le sedi delle U.S.L., i distretti, i poliambulatori, i presidi sanitari".
Capo III. Al punto - Composizione Commissione terapeutica zonale Alla fine del punto "da un farmacista titolare di farmacia pubblica o privata" aggiungere "solo se nella U.S.L. non vi sono farmacie pubbliche".
Al punto - I compiti della Commissione sono Al secondo comma - dopo. a diretta gestione, aggiungere "e per i presidi privati convenzionati.".
Alla fine dell'allegato aggiungere: "Obiettivo generale che il piano triennale si propone e la diminuzione progressiva del consumo di farmaci in misura comunque non inferiore al 5 % annuo".
La parola all'Assessore Bajardi.



BAJARDI Sante, Assessore alla sanità

Non ho nulla da obiettare a questo emendamento che è quasi la riproposizione di un punto della legge finanziaria attualmente in discussione in Parlamento. Non riesco a capire però, sia per l'emendamento proposto qui sia per quello presentato in Parlamento, come il Servizio Sanitario riesca a garantire un obiettivo di questo genere quando l'uso del farmaco non è di nostra competenza. Il discorso è politico e di ordine generale. Lo accolgo come indicazione politica.



MONTEFALCHESI Corrado

Accetto che si ponga in votazione soltanto l'ultimo comma di tale emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ultimo comma di tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Pongo in votazione l'intero allegato 8.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con il seguente esito: presenti e votanti 41 favorevoli 27 Consiglieri astenuti 14 Consiglieri Concludo la seduta convocando il Consiglio regionale per oggi pomeriggio alle ore 14,30 per la prosecuzione dei lavori.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,30)



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