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Dettaglio seduta n.75 del 12/10/76 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO


Argomento:

Ordine del giorno della seduta


PRESIDENTE

La seduta è aperta. I Consiglieri hanno ricevuto l'elenco dei punti da trattare oggi. L'ordine del giorno reca: 1) Approvazione verbali precedenti sedute 2) Comunicazioni del Presidente 3) Esame disegno di legge n. 122: "Rifinanziamento e modifiche della legge regionale 4 giugno 1975, n. 47, recante 'Interventi a favore degli Enti locali territoriali, dell'associazionismo e della cooperazione per lo sviluppo strutturale della rete distributiva del Piemonte' " ,presentato in data 16 settembre 1976 dalla Giunta regionale ed assegnato alla VII Commissione in data 21 settembre 1976 4) Esame disegno di legge n. 113: "Istituzione del Circondario del Verbano-Cusio-Ossola" 5) Sostituzione membro Ufficio di Presidenza 6) Elezione degli organi comprensoriali: determinazioni conseguenti.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Il punto primo dell'ordine del giorno reca: "Approvazione verbali precedenti sedute".
Ai Consiglieri sono stati fatti pervenire i processi verbali delle precedenti sedute. Se non vi sono osservazioni, si possono intendere approvati.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente


PRESIDENTE

Passiamo al punto secondo dell'ordine del giorno: "Comunicazioni del Presidente".


Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo per la seduta odierna i Consiglieri Cardinali Debenedetti, Alberton, Carazzoni e Oberto Tarena


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

Oltre al disegno di legge n. 122, già in discussione nella seduta odierna, sono stati presentati i seguenti altri progetti di legge: Proposta di legge n. 123: "Interventi per la pronta ripresa delle aziende colpite da calamità naturali", presentata dai Consiglieri Bertorello, Chiabrando, Bianchi, Franzi, Lombardi e Menozzi in data 16 settembre 1976 e assegnata alla Commissione VI in data 21 settembre 1976 Proposta di legge n. 124: "Contributo regionale per la costituzione a Vercelli di un monumento alla mondina", presentata dai Consiglieri Bellomo Fabbris, Besate, Franzi e Petrini in data 17 settembre 1976 ed assegnata alla Commissione VIII in data 21 settembre 1976 Disegno di legge n. 125 (già discusso nella seduta precedente) "Contributi per l'ammodernamento ed il potenziamento del parco veicoli dei trasporti pubblici, in connessione con l'intervento finanziario statale (piano autobus)", presentato dalla Giunta regionale in data 28 settembre 1976 ed assegnato alla II Commissione nella stessa data Disegno di legge n. 126: "Modificazioni ed integrazioni alle leggi regionali 8 novembre 1974 n. 32 e 29 aprile 1975 n. 23", presentato dalla Giunta regionale in data 28 settembre 1976 ed assegnato alla V Commissione nella stessa data Proposta di legge n. 127: "Istituzione di un 'Comitato regionale per i problemi dell'occupazione giovanile'; provvedimenti riguardanti il preavviamento dei giovani al lavoro ed alle professioni e concessione di prestiti fiduciari a diplomati e laureati che intraprendono la libera professione", presentato dal Consigliere Carazzoni in data 28 settembre 1976 ed assegnato alla Commissione III in data 1° ottobre 1976 Proposta di legge n. 128: "Istituzione dell' Albo regionale dei maestri di sci e regolamentazione dell'insegnamento dello sci", presentata dal Consigliere Calsolaro in data 1° ottobre 1976 ed assegnata alla VII Commissione in data 8 ottobre 1976 Disegno di legge n. 129: "Formazione della cartografia regionale di base", presentato dalla Giunta regionale in data 5 ottobre 1976 ed assegnato alla I Commissione in data 8 ottobre 1976 Disegno di legge n. 130: "Autorizzazione di ulteriore spesa per l'anno finanziario 1976 per la concessione dei contributi in conto capitale di cui al titolo I della legge regionale 17 maggio 1976, n. 27", presentato dalla Giunta regionale in data 5 ottobre 1976 ed assegnato alla I Commissione in data 8 ottobre 1976 Disegno di legge n. 131: "Modifiche all'art. 4 della legge regionale 4 settembre 1975, n. 50, avente ad oggetto: 'Trasferimento alle Comunità montane delle funzioni in materia di bonifica montana', presentato dalla Giunta regionale in data 5 ottobre 1976 ed assegnato all'VIII Commissione in data 8 ottobre 1976".


Argomento:

c) Sul programma dei lavori e sull'opportunità di una riunione dei Capigruppo al termine della seduta


PRESIDENTE

Faccio presente ancora l'opportunità di un breve scambio di idee fra i Capigruppo, a conclusione della seduta di questa mattina, su ciò che concerne l'eventuale svolgimento e l'ordine del giorno della seduta di giovedì 14, ed inoltre la scelta della data della riunione successiva per terminare i lavori che saranno introdotti nella riunione, se ci sarà, di posdomani, la presa in considerazione di richieste pervenute, circa questioni particolari, da parte di Gruppi.


Argomento: Distributori carburante

Interrogazione del Consigliere Benzi sui problemi connessi all'aumento del prezzo della benzina


PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Benzi, ne ha facoltà.



BENZI Germano

Signor Presidente, per la scorsa tornata era all'ordine del giorno per la discussione, fra le altre pronte da svolgere, una mia interrogazione presentata a fine settembre, con la quale chiedevo di specificarmi cosa avrebbe fatto la Regione Piemonte nell'eventualità di un nuovo aumento del prezzo della benzina. L'Assessore mi disse a suo tempo che non avrebbe potuto interessarsene subito perché assillato da tanti altri problemi.
Vorrei che, data l'importanza dell'argomento, ce ne occupassimo oggi altrimenti rischieremmo di dare l'impressione che la nostra sia una Regione che ama mettersi in vista con inaugurazioni di vario genere ma trascura di dibattere problemi di grande rilevanza e di alto interesse per i suoi amministrati.



PRESIDENTE

La Giunta è disponibile a rispondere? Gli altri Gruppi non hanno nulla in contrario a che si accolga la richiesta del Consigliere Benzi? Chiede di parlare il Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Desidero dichiarare, signori Consiglieri, che la Giunta è in grado di rispondere oggi a tutte le interrogazioni giacenti; anzi, lo era già in precedenza, salvo che per due o tre interrogazioni, in rapporto alle quali erano stati richiesti, e non ancora ottenuti, alcuni dati molto importanti e di dettaglio.
In particolare, per l'interrogazione del Consigliere Benzi la risposta avrebbe potuto benissimo esser data nella precedente seduta, come in effetti si era programmato di fare.
La Giunta è pertanto disponibile a rispondere immediatamente attraverso l'Assessorato all'Industria, al Lavoro e all'Artigianato nella persona dell'Assessore Alasia.



PRESIDENTE

Se i Consiglieri sono d'accordo, do la parola all'Assessore Alasia per la risposta a questa interrogazione e rinvio, per non turbare l'ordine dei lavori di oggi, la trattazione delle altre interrogazioni per cui la Giunta ha dichiarato la sua disponibilità a rispondere.
La parola è dunque all'Assessore Alasia.



ALASIA Giovanni, Assessore ai problemi dei lavoro ed all'industria

Ringrazio il Consigliere Benzi per l'opportunità che ci offre di esprimerci su un argomento di cosi scottante attualità, sul quale del resto la Giunta, come ha ricordato il Presidente Viglione, vuole e deve pronunciarsi.
L'interrogazione presentata dal Consigliere Benzi pone due ordini di problema: il primo, di natura specifica, riguarda l'opportunità e le modalità con cui questo provvedimento si è realizzato; il secondo riguarda l'opportunità di tale provvedimento in relazione alla caduta del valore della lira e, in generale, alla opportunità e alle conseguenze che si avranno sull'apparato produttivo nazionale e regionale in connessione all'aumento generalizzato delle tariffe così come è stato prospettato in questi giorni dal Governo.
I due aspetti del problema meritano di essere distinti (e separatamente trattati), al fine di non confondere valutazioni di merito e specifiche sui singoli provvedimenti rispetto a valutazioni su un complesso di misure che si rendono necessarie in relazione all'andamento congiunturale che si va manifestando a livello interno e internazionale.
La Giunta, intanto, denuncia e critica in primo luogo la pesantezza del provvedimento di aumento della benzina: esso è forte, e si accompagnerà a tutta una serie di misure su tariffe relative a consumi largamente sociali ed intaccherà quindi fortemente il potere d'acquisto delle masse popolari.
Davanti a questo cosi consistente aumento della benzina dobbiamo denunciare anche il fatto che esso è avvenuto in modo e in tempi affrettati (anche se già se ne parlava), fuori da un quadro di riferimento più generale che offra alcune certezze, e senza quelle misure di recupero che avevamo chiesto fossero adeguate e rispondenti a criteri di giustizia sociale - addirittura prima che venissero valutate le risultanze del libro bianco in materia presentato dallo stesso Governo.
Preoccupante risulta il fatto che non si scorgono ancora nell'azione del Governo quei provvedimenti generali (ad incominciare dalla riconversione) che soli potrebbero giustificare misure restrittive alle quali, peraltro, dev'essere assicurato un criterio selettivo e modalità articolate per salvaguardare le condizioni più deboli.
L'intensità con cui si sono verificati fenomeni speculativi sul valore della lira pone, a nostro avviso, in evidenza la necessità di avviare a tempi strettissimi una politica di riconversione e di diversificazione del sistema economico nazionale e quindi regionale. Questo è un punto che inizieremo a discutere giovedì, del resto.
In questo senso, i provvedimenti tariffari tendono a recuperare in tempi ravvicinati le risorse finanziarie necessarie a far fronte al progressivo peggioramento del saldo della bilancia dei pagamenti, da un lato, e dall'altro per attenuare le attese inflazionistiche che muovono le azioni speculative sul valore della nostra moneta.
Rispetto alla complessità dei problemi che hanno originato l'opportunità di provvedimenti di "austerità", non è il caso di esprimere qui una valutazione di merito, ma sono opportune alcune considerazioni di metodo.
La prima riguarda la necessità che i provvedimenti di austerità pesino in modo differenziato; riteniamo, quindi, che l'aumento tariffario debba tener conto della distribuzione dei redditi, salvaguardando le fasce di reddito più basse e deboli.
La seconda riguarda la necessità di definire in modo esplicito il nesso tra gli aumenti tariffari e i provvedimenti di riconversione, di riqualificazione e risanamento della spesa pubblica nelle sue diverse componenti. A questo riguardo riteniamo non si debba procedere ad aumenti tariffari che non siano contestuali all' avvio di una politica di riconversione dell'apparato produttivo e a provvedimenti di riqualificazione e risanamento della spesa pubblica. La contestualità tra interventi congiunturali e misure di riconversione è, a nostro avviso essenziale per capovolgere una procedura che ha spesso visto il Governo assumere provvedimenti congiunturali senza avviare in termini seri una politica volta ad affrontare i nodi strutturali.
Una terza considerazione, infine riguarda i riflessi che l'aumento delle tariffe, ed in particolare il forte aumento della benzina, avranno sul mercato automobilistico e quindi sui problemi economici regionali. A questo riguardo, se da un lato è chiaro che il forte aumento del prezzo della benzina costituisce un fattore di penalizzazione del settore automobilistico, dall'altro è però da rilevare come, al di là dello specifico provvedimento, la politica dei prezzi che si è manifestata nel settore abbia di per sé costituito un elemento di contrazione della domanda interna.
In questo senso riteniamo che l'aspetto più problematico di tale provvedimento debba esser visto in connessione dell'ancora insufficiente potenzialità del sistema di trasporto pubblico, che traduce l'aumento del prezzo della benzina in un pesante prelievo su quelle fasce di reddito per cui il mezzo di trasporto privato costituisce una condizione di svolgimento dell'attività lavorativa. Lamentiamo quindi che nel procedere all'aumento del prezzo della benzina non si siano realizzati criteri differenziati per salvaguardare quelle fasce di lavoratori per i quali il mezzo di trasporto privato è al momento attuale non ancora sostituibile.
Fatte queste considerazioni di ordine generale, ci sembra che il problema dell'aumento del prezzo della benzina debba essere visto anche in relazione alla più ampia tematica della necessità di avviare una politica di risparmio energetico e di contenimento degli sprechi.
Entrando nel merito, denunciamo che la decisione di aumento del prezzo della benzina si sia misurata solo sulla base di considerazioni sull'elasticità dei consumi e sugli effetti reali che questo genere di provvedimenti può avere sulla struttura produttiva. E' evidente, infatti che vi è un nesso inscindibile tra tutte le politiche con cui si opera nel settore energetico. La scelta di un incremento di prezzo della benzina non può essere operata senza tener conto che il carburante per autotrazione (sul cui prezzo, già ora, gravano per più del 7.0% gli oneri fiscali) non è che uno dei meno importanti prodotti petroliferi utilizzati dai consumatori. Sul complesso della produzione di prodotti petroliferi lavorati in Italia la benzina rappresenta solo il 12 % (non sto a fornirvi dettagli per ragioni di brevità).
E' quindi evidente che una politica realmente finalizzata alla riduzione o alla razionalizzazione dei consumi energetici dovrebbe tener conto di questo quadro complessivo, promovendo scelte più opportune. In primo luogo, appare necessaria una politica di riduzione degli sprechi nell'utilizzo dell'energia, in tutte le sue fonti, e di contemporanea ricerca di fonti alternative.
Si rende perciò necessaria (oggi più urgentemente che mai) una pianificazione energetica nazionale. Non risolve il problema del deficit energetico la costruzione di venti centrali nucleari sul territorio nazionale: è necessario, invece, analizzare approfonditamente la possibilità di far fronte ai consumi di energia con altri tipi di risorse.
Per quanto riguarda l'energia elettrica, è noto che vi sono fonti alternative idonee e meno costose - sotto tutti i profili, non ultimo quello ecologico - che vanno dalle risorse idriche a quelle solari. A sua volta, il problema del riscaldamento può essere affrontato in modo più economico, insieme, con l'utilizzo di gas naturale o di altri prodotti meno costosi dell'olio combustibile o del gasolio, e con l'applicazione generalizzata di misure per il risparmio di calore. Privilegiare la produzione e l'utilizzazione del metano costituirebbe inoltre uno dei punti chiave per una politica di autonomia economica dell'Italia, e, di conseguenza, un solido elemento di equilibrio per la bilancia dei pagamenti.
Dal punto di vista dei problemi regionali, va detto che essi non si discostano da quelli nazionali. Il Piemonte, essendo un'area industrialmente forte nel complesso del territorio nazionale, ha evidentemente un'incidenza elevata sul consumo energetico totale.
E' necessario avviarsi al superamento del deficit energetico regionale con un uso integrato delle fonti che rispetti, insieme, i vincoli ecologici e la condizione di massimo risparmio dell'energia prodotta. Sarà quindi opportuno introdurre nel sistema tutta una serie di provvedimenti volti all'ottimizzazione dell'uso di energia, come l'utilizzo plurimo delle acque, la conservazione dell'energia nel settore industriale eccetera.
Perché il sistema energetico funzioni, anche nel breve periodo, sarebbe necessaria una diffusione equilibrata sul territorio delle risorse energetiche disponibili. E' perciò con grande preoccupazione che assistiamo in Piemonte alla progressiva riduzione di attività della raffineria di Volpiano, che era in grado di fornire prodotti petroliferi per il 75 % dei consumi civili e per il 60 %dei consumi industriali del Piemonte.
I maggiori costi di raffinazione che gravano sull'attività produttiva hanno provocato il totale disinteresse dei gruppi finanziari proprietari della ex BP di Volpiano, per cui gli impianti vengono tenuti praticamente fermi dal maggio scorso, senza che sia più stato raffinato un grammo di greggio. Questo atteggiamento non solo induce timori per l'occupazione, che si sta gradatamente riducendo, ma incide anche pesantemente sui costi di approvvigionamento dei prodotti raffinati. Si calcola che l'onere per la mancata produzione a Volpiano sia di 12 miliardi di lire annue : infatti, i 4 miliardi di tonnellate annue che sono necessarie per coprire i fabbisogni regionali - che potrebbero essere coperti agevolmente con l'attività di Volpiano (5 milioni di tonnellate di capacità produttiva annua) - dovranno essere reperiti in altre zone del territorio nazionale e "movimentate" fino ai luoghi di utilizzo.
Per tutte queste ragioni noi rivendichiamo formalmente che le decisioni governative vengano riviste, sostenendo noi, come Regione, quelle decisioni di lotta che già sono state prese dai sindacati non come atto protestatario, come qualcuno ha detto, ma come una precisa volontà di modifica.
Sono in sede di interrogazione e devo pertanto concludere. Ringrazio ancora Benzi per aver sollevato il problema.
Devo esprimere però, anche a nome della Giunta, l'impegno di consentire al Consiglio, su una materia così importante, una discussione più approfondita in occasione del dibattito, che apriremo nei prossimi giorni sulla situazione economica.



PRESIDENTE

Chiede di replicare il Consigliere Benzi. Ne ha facoltà.



BENZI Germano

Ringrazio l'Assessore Alasia per la sua risposta, molto esauriente, in cui egli ha spaziato su un panorama più vasto di quel che comportasse la mia richiesta.
Osservo, però, che se avessimo avuto la risposta un mese fa, anche se non cosi completa, avremmo potuto mobilitare altre forze vicino a noi e fare pressioni sul Governo prima che il provvedimento di aumento fosse adottato Sono facilmente prevedibili, e l'Assessore Alasia già le ha accennate le forti ripercussioni che avrà in Torino questo nuovo sensibile aumento: l'effetto immediato, il calo nelle vendite di automobili, porterà non solo ad un rallentamento dell'attività della Fiat ma di tutte le aziende piccole e medie, che lavorano per la Fiat Nel prossimo inverno aumenterà quindi, il numero dei lavoratori in cassa integrazione e la nostra economia andrà a rotoli.
Pur apprezzando quanto ha detto il collega Alasia, devo quindi affermare che la risposta è stata tardiva Mi sembra che una interrogazione presentata ancora nel mese di settembre avrebbe dovuto, specie nel momento che attraversavamo, essere discussa prima. Inoltre, la discussione che la Giunta propone per la prossima riunione avrebbe dovuto esser fatta un mese fa: allora sì che avremmo dato al Governo altri suggerimenti utili, di cui si sarebbe potuto tener conto, mentre ora difficilmente si tornerà indietro sulle decisioni. Mi auguro che ancora il nostro intervento, unito a quello delle forze sindacali, delle forze industriali, dei commercianti, degli artigiani, valga a sbloccare qualcosa, ma ho vivo timore che ormai sia troppo tardi.


Argomento: Consorzi - Università

Comunicazioni della Giunta regionale sul problema dell'Università e sul Centro di Calcolo


PRESIDENTE

Chiede ora di fare una comunicazione la Giunta, tramite l'Assessore Rivalta.



RIVALTA Luigi, Assessore al piano territoriale regionale

I Colleghi sono stati informati, con precedente comunicazione dell'incontro che abbiamo avuto all'inizio di settembre con il Ministro Malfatti in rapporto ai problemi che legano la Regione all'Università ed al Politecnico: iniziativa di costituire un sistema informativo comune e soluzione ai problemi di edilizia universitaria riguardante le Facoltà di Agraria e Veterinaria.
In quell'occasione il Ministro Malfatti valuto favorevolmente le iniziative promosse dalla Regione Piemonte, indicando nel Sottosegretario Del Rio il rappresentante politico del Ministero che avrebbe avuto l'incarico di prendere accordi per definire i modi operativi e legislativi attraverso i quali le iniziative stesse potranno essere concretizzate.
A causa dei suoi impegni, l'appuntamento con il Sottosegretario Del Rio e stato fissato soltanto per domani, a più di un mese dall'incontro con il Ministro. Domani una delegazione del Comitato provvisorio per il Centro di Calcolo sarà, dunque, ricevuta dal Sottosegretario Del Rio per affrontare in modo specifico i problemi della costituzione del Consorzio per il Centro di Calcolo e delle forme attraverso le quali il Ministero consentirà all'Università e al Politecnico di partecipare al Consorzio stesso. Di questa delegazione fanno parte, come membri del Comitato provvisorio per il Centro di Calcolo, per il Politecnico il Prof. Castellani, per l'Università il Prof. Ricca, per il Consiglio regionale i Consiglieri Ferrero e Alberton.
La delegazione sarà accompagnata dall'Assessore Fiorini e da chi vi parla. Nell'occasione porremo anche il problema riguardante la sistemazione delle Facoltà di Agraria e Veterinaria nel comprensorio di Stupinigi prospettando e cercando di individuare le linee giuridiche che possono consentire l'inserimento di queste strutture senza procedere al trapasso di proprietà dall'Ordine Mauriziano all'Università Inoltre, l'Assessore Fiorini valuterà con il Sottosegretario Del Rio i tempi e i modi attraverso i quali potrà essere portata a termine la procedura di modifica territoriale dei distretti scolastici, approvata qualche tempo fa dal Consiglio regionale, a seguito della definizione dei perimetri dei comprensori ed a suo adeguamento.


Argomento: Commercio

Esame disegno di legge n. 122: "Rifinanziamento e modifiche della legge regionale 4 giugno 1975 n. 47 recante: 'Interventi a favore degli Enti locali territoriali, dell'associazionismo e della cooperazione per lo sviluppo strutturale della rete distributiva del Piemonte'"


PRESIDENTE

Il punto terzo dell'ordine del giorno reca: Esame disegno di legge n.
122: "Rifinanziamento e modifiche della legge regionale 4 giugno 1975 n. 47 recante: 'Interventi a favore degli Enti locali territoriali dell'associazionismo e della cooperazione per lo sviluppo strutturale della rete distributiva del Piemonte' ".
Come relatore è stata designata la Signora Graglia Artico, che ha facoltà di parlare.



GRAGLIA Anna, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri, con questo disegno di legge ci si propone di rifinanziare, per l'esercizio 1976 e per quelli successivi dal '76 all'80, la legge regionale n. 47 del 4 giugno 1975, recante: "Interventi a favore degli Enti locali territoriali, dell'associazionismo e della cooperazione per lo sviluppo strutturale della rete distributiva del Piemonte" e di apportarvi quelle modifiche, peraltro di carattere soprattutto formale, che si rendono necessarie per risolvere alcuni punti che non erano chiari nella normativa vigente.
Dall'esame del complesso delle domande presentate per l'anno 1975 l'Assessorato ha rilevato che "la legge regionale 47/1975 ha trovato piena rispondenza per la categoria del settore commerciale e in genere presso i destinatari della normativa precitata". Ciò allora evidenzia la necessità di predisporre quelle dotazioni finanziarie che siano in grado di far avanzare gli obiettivi regionali di politica commerciale e di ristrutturazione della rete distributiva.
La Commissione VII, a cui l'Assessorato ha fornito la documentazione relativa alle domande presentate per l'anno 1975, ha espresso all'unanimità parere favorevole all'adozione del provvedimento in oggetto, tenendo in giusto conto una considerazione imprescindibile, cioè che il settore commerciale abbisogna di interventi in grado di risanarlo e rinnovarlo.
Proprio in una fase economica quale l'attuale, di fronte al costante e grave aumento dei prezzi, è necessario che la Regione e gli Enti locali operino, nell'ambito delle loro ristrette competenze, tutti gli interventi capaci di avviare un nuovo processo e risposte positive.
La Commissione ha anche evidenziato la indispensabile necessità che la legge 382 per il completamento dei poteri alle Regioni abbia attuazione piena nell'arco del breve periodo.
In sintesi, la legge propone: la ricopertura finanziaria per quanto concerne rispettivamente l'erogazione dei contributi in capitale agli Enti pubblici e dei contributi in conto capitale agli altri soggetti il non rifinanziamento del contributo in conto interessi, in quanto l'esame delle domande evidenzia la scarsissima richiesta di intervento in questa direzione la variazione del termine decennale con quello di "durata non superiore a dieci anni", per superare le difficoltà che si erano presentate nella stipulazione delle convenzioni con le banche la variazione del riferimento ad alcuni articoli che erano, per puro errore, indicati con un numero sbagliato.
Questo, in sintesi, il contenuto del nuovo disegno di legge, sul quale torno a ripetere, la Commissione ha espresso unitariamente il più ampio parere favorevole, sostenendo anche che è urgente approvarlo in quanto c'è veramente la necessità di proseguire con precisi interventi in questo delicato settore.



PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare sull'argomento? Possiamo allora passare alla votazione dei singoli articoli.
"Art. 1 Il periodo dell'art. 6 lett. a) della legge regionale 4.6.1975, n. 47: 'Contributi costanti annui pari al 5,5 % per l'assunzione di mutui decennali con Istituti di credito convenzionati con la Regione Piemonte ai sensi dell'art. 16' è sostituito dal seguente: "contributi costanti annui pari al 5,5 %, per l'assunzione di mutui di durata non superiore a dieci anni con Istituti di credito convenzionati con la Regione Piemonte ai sensi dell'art. 16".
Il periodo dell'art. 6, lett. d) della legge regionale 4.6.1975, n. 47: "borse di studio ed iniziative di promozione della formazione professionale degli addetti alla distribuzione di cui all'ultimo comma dell'art. 4 per uno stanziamento annuo complessivo di L. 50.000.000" è sostituito dal seguente: "borse di studio ed iniziative di promozione della formazione professionale degli addetti alla distribuzione di cui all'art. 5 lett. e) per uno stanziamento annuo complessivo di L. 50.000.000".
Il periodo dell'art. 2 lett. f) della legge regionale 4.6.1975, n. 47: "le cooperative di garanzia e i consorzi fidi, legalmente costituiti, tra operatori economici del settore commerciale, destinati a fornire garanzia di carattere collettivo per agevolare la concessione ai propri soci di finanziamenti per la realizzazione dei programmi di cui all'art. 3" è sostituito dal seguente: "le cooperative di garanzia e i consorzi fidi, legalmente costituiti tra operatori economici del settore commerciale destinati a fornire garanzia di carattere collettivo per agevolare la concessione ai propri soci di finanziamenti per la realizzazione dei programmi di cui all'art. 5 lett. d)".
Non sono stati proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare? Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 33 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
"Art. 2 - Autorizzazioni di spesa.
Per le finalità di cui alla legge regionale 4.6.1975, n. 47 sono autorizzate: 1) la spesa di 1.400 milioni, per l'anno finanziario 1976 per la concessione dei finanziamenti in capitale di cui all'art. 3 lett., a) e dei contributi in capitale di cui all'art. 3 lett. b) e c) 2) la spesa di 200 milioni per ciascuno degli anni finanziari dal 1976 al 1980 per la concessione dei contributi di cui all'art. 6, lett. b).
Le somme non impegnate in un esercizio possono essere impegnate negli esercizi finanziari successivi ai sensi dell'art. 36, secondo comma, del R.D. 18.11.1923, n. 2440".
Non sono stati proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare? Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Art. 3 - Disposizioni finanziarie per gli interventi in capitale.
All'onere di 1.400 milioni di cui al n. 1 dell'articolo precedente, si provvede mediante l'accensione di un mutuo, di pari ammontare, ad un tasso non superiore al tredici per cento e per una durata non superiore ad anni trenta, da estinguere mediante semestralità costanti posticipate. La Giunta regionale è autorizzata ad assumere, con propria deliberazione, il mutuo predetto.
Nello stato di previsione dell'entrata del bilancio per l'anno 1976 sarà conseguentemente istituito il capitolo n. 136 con la denominazione "Provento del mutuo per la concessione, ad Enti locali, di finanziamenti e di contributi in capitale per investimenti relativi allo sviluppo di strutture della rete distributiva del commercio in Piemonte" e con la dotazione di 1.400 milioni.
Nel corrispondente stato di previsione della spesa sarà istituito il cap. 1369 con la denominazione "Finanziamenti e contributi in capitale, ad Enti locali, per investimenti relativi allo sviluppo di strutture della rete distributiva del commercio in Piemonte" e con lo stanziamento di 1.400 milioni.
All'onere per l'ammortamento del mutuo valutato in 200 milioni per l'anno 1976, si provvede mediante una riduzione degli stanziamenti dei capitoli n. 1018 e n, 1406 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1976, nella rispettiva misura di 180 milioni e di 20 milioni nonché istituendo, nello stato di previsione medesimo, appositi capitoli riguardanti le quote interessi e capitali per il rimborso del mutuo, con il rispettivo stanziamento di 180 milioni e di 20 milioni.
Nei bilanci degli anni 1977 e successivi, fino alla completa estinzione del mutuo, saranno iscritti i capitoli di cui al precedente comma con stanziamenti complessivamente pari alle rate di ammortamento scadenti nei relativi anni.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio.
Non sono stati proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare? Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Art. 4 - Disposizioni finanziarie per i contributi rateali.
All'onere di 200 milioni di cui al n. 2 del precedente articolo 2, per l'anno finanziario 1976 si provvede mediante una riduzione, di pari ammontare, dello stanziamento di cui al capitolo n. 1404 dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno e mediante l'istituzione, nello stato di previsione medesimo del capitolo 1374 con la denominazione "Contributi annui in capitale a favore di Enti locali territoriali dell'associazionismo e della cooperazione per lo sviluppo strutturale della rete distributiva in Piemonte" e con lo stanziamento di 200 milioni.
Nei bilanci per gli anni dal 1977 al 1980 il capitolo numero 1374 sarà iscritto con la denominazione e con lo stanziamento indicati nel precedente comma.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio.
Non sono stati proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare? Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
"Art. 5 - Urgenza La presente legge è dichiarata urgente ed entrerà in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi del 6° comma dell'art. 45 dello Statuto".
Non sono stati proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare? Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 37 Consiglieri Votiamo ora sul complesso del disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
Il disegno di legge è così approvato nel suo testo originario.


Argomento: Circondari

Esame disegno di legge n. 113 "Istituzione del Circondario del Verbano Cusio-Ossola"


PRESIDENTE

Il punto quarto all'ordine del giorno reca: Esame disegno di legge n.
113 "Istituzione del Circondario del Verbano-Cusio- Ossola". Relatore è il Consigliere Calsolaro, che ha facoltà di parlare.



CALSOLARO Corrado, relatore

In data 20 luglio 1976 la Giunta regionale ha presentato il disegno di legge n. 113 relativo all'istituzione del Circondario del Verbano-Cusio Ossola.
Il disegno di legge risponde ad una esigenza di autonomia amministrativa vivamente sentita dalle collettività interessate, e correttamente fa coincidere, ai sensi del 2° comma dell'art. 70 dello Statuto della Regione, la circoscrizione territoriale del Circondario con quella del Comprensorio, definita appunto con la stessa delimitazione e denominazione di Verbano-Cusio- Ossola.
L'art. 70, 1° comma, dello Statuto prevede che la Regione possa provvedere, sentiti i pareri del Consiglio provinciale e dei Consigli comunali interessati, alla istituzione di circondai nell'ambito delle circoscrizioni provinciali.
L'VIII Commissione ha proceduto alle consultazioni di rito, in adempimento, anche formale, della norma statutaria. A tal fine, infatti, ha invitato le Amministrazioni comunali dell'istituendo Circondario e la Provincia di Novara a presentare le loro determinazioni nel corso delle sedute fissate il 22 settembre a Domodossola e il 23 settembre a Stresa.
L'istituzione dei Comprensori, dei Circondari, delle Comunità montane la creazione cioè di nuovi livelli istituzionali, e la proliferazione di aree e di Enti di intervento - quali le Unità locali dei servizi, i distretti scolastici, i comitati agricoli di zona, le aree industriali, i bacini di trasporto, e così via - pongono gli amministratori locali e quanti operano in direzione di una effettiva crescita democratica del Paese una serie di problemi fra i quali sono individuati come essenziali quelli del quadro istituzionale e del rilancio delle autonomie locali; dei rapporti fra le nuove realtà amministrative, gli Enti locali territoriali e i loro Consorzi, e la Regione; della politica del territorio, della programmazione, dei servizi sociali, sanitari e civili.
In particolare, per quanto attiene al rapporto Comprensorio Circondario, quello della riorganizzazione delle funzioni attorno ad un potere democratico locale che sia fondato su dimensioni di confronto e di omogeneizzazione tendenti alla unificazione delle varie aree.
La legge regionale relativa alla individuazione e alla istituzione dei Comprensori e le varie leggi regionali istitutive dei Circondari, con la conseguente istituzione di speciali Sezioni decentrate dei Comitati regionali di controllo, pongono, per l'appunto, il problema della omogeneizzazione in termini di unificazione delle aree.
Infatti, pur tenendo conto della diversa rilevanza politica, giuridica amministrativa e socio-economica delle aree comprensoriali e delle circoscrizioni circondariali - la legge regionale 4 giugno 1975, n. 41 prevede 15 Comprensori; mentre le leggi regionali istitutive dei Circondari portano alla costituzione di sette Circondari (compreso quello del Verbano Cusio-Ossola) e quindi di 13 Sezioni decentrate del Comitato regionale di controllo - non vi e dubbio che, almeno nei limiti di quanto è suscettibile di omogeneizzazione - e ciò non è possibile se non per quanto attiene ai Comuni compresi nello stesso territorio provinciale -, è opportuno uno sforzo che conduca al massimo di aggregazione perseguibile, facendo coincidere le aree comprensoriali con le circoscrizioni circondariali.
L'VIII Commissione pone la questione al Consiglio regionale ed alla Giunta in modo problematico, nella prospettiva in cui si pone non solo a livello del rapporto Comprensorio- Circondario e Comunità montane, ma anche a livello di Enti monocratici funzionali.
Le consultazioni hanno confermato l'unanimità dei consensi sull'opportunità dell'istituzione del Circondario, cui, secondo il parere di alcune amministrazioni comunali, dovrebbe far seguito, con la costituzione della Sezione decentrata del CO.RE.CO., un ulteriore decentramento degli uffici regionali in materia, ad esempio, di agricoltura e di lavori pubblici.
Alcuni Comuni hanno avanzato qualche riserva di massima, seppure non pregiudiziale, sulla scelta del capoluogo proponendo soluzioni alternative con l'indicazione dei Comuni di Gravellona e di Baveno.
La consultazione del Comitato comprensoriale provvisorio di Verbania non ha dato soluzione univoca, nel senso che sono state proposte come capoluogo del Circondario le città di Verbania e di Omega.
L'VIII Commissione ritiene a maggioranza di dover proporre la conferma della scelta di Verbania come sede del Circondario.
Verbania è certamente il Comune di maggior rilevanza dal punto di vista socio-economico-politico fra quanti compongono il Circondario, essendo, fra l'altro, anche sede attuale del Comprensorio, il cui territorio coincide esattamente con quello del Circondario Non sembra peraltro opportuno accogliere proposte indirizzate nel senso della lottizzazione delle funzioni istituzionali fra Comuni appartenenti alla stessa area, considerando invece più corretto e da privilegiarsi il criterio della omogeneizzazione delle aree e dei relativi centri di aggregazione.
L'VIII Commissione rimette pertanto a maggioranza la relazione al disegno di legge n. 113 proponendo al Consiglio il voto favorevole al testo legislativo proposto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Beltrami.



BELTRAMI Vittorio

Faccio una comunicazione telegrafica. Sia la iniziativa legislativa della Giunta regionale per motivi ovvi. (che la Commissione, come ha riferito il Presidente, ha rilevato, oltre che nello spirito della legge anche nelle consultazioni, rispondente a giuste ed invocate esigenze di decentramento e di razionalità dei controlli), vista anche questa legge nell'ottica della recente regolamentazione sui controlli varata dal Consiglio regionale, sia questa legge istitutiva del Verbano-Cusio-Ossola calatesi nella realtà socio-politica di una provincia dal complesso andamento geomorfologico, da una carente rete viaria, da una folta presenza di ricche esperienze nella gestione degli Enti locali dell'attività produttiva,sono approvate dalla D.C.
Ci asteniamo sull'individuazione del capoluogo per motivi ugualmente ovvi, certamente distaccati da ogni spinta municipalistica, ma con la preoccupazione che non sia stata tenuta nella debita considerazione una prima proposta del Comitato comprensoriale provvisorio, preoccupazione che questa proposta possa impoverire la squisitezza del provvedimento che stiamo per approvare.



PRESIDENTE

Altre richieste di parola? Non ne vedo.
Possiamo passare alla votazione degli articoli.
"Art. 1 - E' istituito, ai sensi degli artt. 129 e 130 della Costituzione e dell'art. 70 dello Statuto, nonché per gli effetti di cui all'art. 56 della legge 10 febbraio 1953, n. 62 e dell'art. 69 dello Statuto, il Circondario del Verbano- Cusio-Ossola nell'ambito della circoscrizione provinciale di Novara".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 37 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
"Art. 2 - Il Circondario del Verbano-Cusio-Ossola comprende i seguenti Comuni: Ameno - Antrona Schieranco - Anzola d'Ossola - Arizzano - Armeno Arola - Aurano - Baceno - Bannio Anzino - Baveno - Bée - Belgirate - Beura Cardezza - Bognanco Brovello Carpugnino - Calasca Castiglione - Cambiasca Cannero Riviera Cannobio - Caprezzo - Casale Corte Cerro - Cavaglio Spoccia Ceppo- morelli - Cesara - Colazza - Cossogno - Craveggia - Crevoladossola Crodo - Cursolo Orasso - Domodossola - Druogno - Falmenta - Formazza Germagno - Ghiffa - Gignese - Gravellona Toce - Gurro - Intragna - Lesa Loreglia - Macugnaga - Madonna del Sasso - Malesco - Masera - Massino Visconti - Massiola - Meinamergozzo - Miazzina - Montecrestese Montescheno - Nebbiuno - Noni - Oggebbio- Omegna - Ornavasso - Orta San Giulio - Pallanzeno - Pella - Pettenasco - Piedimulera - Pieve Vergonte Pisano - Premeno - Premia - Premo- sello Chiovenda - Quarna Sopra - Quarna Sotto - Re - S. Bernardino Verbano - S. Maria Maggiore - S. Maurizio d'Opaglio - Seppiana - Stresa - Toceno - Trarego Viggiona - Trasquera Trontano - Valstrona - Vanzone S. Carlo - Varzo - Verbania - Viganella Vignone - Villadossola - Villette - Vogogna".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
"Art. 3 - Capoluogo del Circondario è Verbania".
Passiamo alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 30 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
"Art. 4 - E' istituita per il Circondario del Verbano-Cusio-Ossola una speciale Sezione decentrata dal Comitato di controllo sugli atti dei Comuni e degli altri Enti locali, nei modi e nelle forme previsti per le speciali.. Sezioni decentrate nei capoluoghi di provincia".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
"Art. 5 - Alle spese occorrenti per l'impianto e per il funzionamento della Sezione di cui all'articolo 4 della presente legge, per l'attuazione del controllo sugli atti dei Comuni e degli altri Enti locali, ai sensi dell'articolo 56 della legge 10 febbraio 1953, n. 62 e dell'articolo 69 dello Statuto, e previste in 80 milioni annui, si provvede con gli stanziamenti di cui ai capitoli compresi nella rubrica n. 3 "Comitato di controllo sugli Enti locali" del bilancio per l'anno finanziario 1976 e dei bilanci per gli anni finanziari successivi, anche in relazione alle economie realizzabili su tali stanziamenti in conseguenza di minori oneri per il funzionamento del Comitato regionale di controllo e delle esistenti Sezioni decentrate.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le variazioni di bilancio occorrenti per l'attuazione della presente legge".
Si proceda alla votazione.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Si passi ora alla votazione dell'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 42 hanno risposti SI 42 Consiglieri.
Il disegno di legge n. 113 è approvato.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sostituzione membro Ufficio di Presidenza


PRESIDENTE

Il punto quinto dell'ordine del giorno reca: "Sostituzione membro Ufficio di Presidenza".
Propongo di passare questo punto all'ordine del giorno, per dare il tempo di riflettere ancora sul documento dell'VIII Commissione, oppure è già pronto? .



CALSOLARO Corrado

Bisogna tenere una riunione dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Allora passiamo al punto quinto. Le intese raggiunte fra i Capigruppo hanno reso possibile una votazione concordata della sostituzione del membro dell'Ufficio di Presidenza.
La candidatura è del Gruppo repubblicano ed il Gruppo repubblicano designa la signora Castagnone Vaccarino.
La parola al Consigliere Curci.



CURCI Domenico

Signor Presidente, signori Consiglieri, persistendo ancora la discriminazione nei confronti della nostra parte, che non è stata neppure invitata a partecipare alla soluzione concordata, la Destra Nazionale voterà scheda bianca.



PRESIDENTE

Procediamo allora alla votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 41 ha ottenuto voti: Aurelia CASTAGNONE: n. 37 schede bianche: n. 4 La signora è eletta membro dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.


Argomento: Comprensori

Riunione dei Capigruppo con l'VIII Commissione in merito alla questione delle elezioni degli organi comprensoriali e determinazioni conseguenti


PRESIDENTE

Adesso si potrebbe sospendere la seduta per una riunione dei Capigruppo con l'VIII Commissione per concertare in merito alla questione dei comprensori.
La seduta è sospesa e si intende che verrà riconvocata non appena sarà terminata la riunione dei Capigruppo con l'VIII Commissione.
Il Presidente dell'VIII Commissione quanto tempo reputa che sarà necessario?



CALSOLARO Corrado

Mezz'ora.



PRESIDENTE

Allora verso le ore dodici il Consiglio riprende i lavori.



(La seduta, sospesa alle ore 11,30 riprende alle ore 12,45)



PRESIDENTE

La seduta riprende. l'VIII Commissione, con il conforto dei Capigruppo ha raggiunto un'intesa che consiste in questo: ascolteremo la relazione del Presidente dell'VIII Commissione, Calsolaro; si svolgerà la discussione che sarà ritenuta opportuna e al termine, se vi sarà consenso, si potrà approvare il tutto con un ordine del giorno che è stato concertato concludendo cosi la seduta del mattino.
Nel caso che qualcuno volesse accomiatarsi, dico subito che l'intesa sarebbe di riprendere i lavori giovedì mattina per la presentazione da parte della Giunta degli elaborati inerenti alle discussioni di natura economica, con una formulazione che decideremo;poi,sospensione fino alla giornata del 20 ottobre che verrebbe dedicata totalmente al dibattito politico da parte di tutti i Gruppi dell'Assemblea sui documenti illustrati e presentati nella seduta di giovedì. Questo è tutto, salvo la convocazione dei Capigruppo già fin d'ora prevista per il pomeriggio del 22 ottobre alle ore 15 per esaminare un complesso di problemi, nomine e altre questioni che erano rimaste in ritardo nel calendario, e dedicarvi tutto il tempo necessario per una proficua riunione con scambio di opinioni.
Diamo la parola al Presidente della VIII Commissione per la relazione introduttiva alla questione delle elezioni degli organi comprensoriali.



CALSOLARO Corrado, relatore

L'VIII Commissione ha esaminato, nel corso delle sedute del 4, 6, 11 e 12 ottobre, le osservazioni inviate dalla Giunta regionale in merito ad alcuni criteri interpretativi di norme contenute nella legge istitutiva dei comprensori e nel Regolamento per la prima elezione dei Consigli comprensoriali.
L'esame delle questioni sollevate dalla Giunta si è esteso ad altre avanzate in occasione delle recenti sedute del Consiglio regionale, della conferenza dei Capigruppo e della stessa VIII Commissione.
E' appena il caso di osservare che, essendo già stato emanato il decreto di indizione delle elezioni, queste si devono svolgere ai sensi della legge e del regolamento vigenti e che non appare pertanto possibile procedere a modificazioni né della legge né del regolamento.
Nulla vieta, invece, che nell'ulteriore corso della legislatura si proceda a quelle modifiche della legge, nonché alla predisposizione ed all'approvazione del regolamento definitivo, che tengano conto delle opportunità rilevate nella prima attuazione dell'istituto comprensoriale.
La Commissione rileva quanto segue: 1) Ne la legge, né il regolamento prevedono un numero minimo di candidati nelle varie liste, mentre il 4° comma dell'art. 2 del regolamento ne fissa il numero massimo. La "ratio" della norma regolamentare è del tutto evidente: la fissazione di un numero minimo di candidati per la presentazione delle liste potrebbe, come conseguenza, per la esiguità di certi Gruppi consiliari - trattasi infatti di elezione di secondo grado alla pratica impossibilità per essi di presentare la lista.
2) Ai sensi delle vigenti disposizioni legislative che regolano la materia elettorale e della relativa giurisprudenza consolidata, i candidati non possono far parte del seggio elettorale, ma possono assistere alle operazioni di voto. I candidati possono sottoscrivere la presentazione della lista, e pertanto, la propria candidatura.
3) A norma dell'art. 15, 11° comma, della legge 17.2.1968, n. 108, in caso di parità di resti i seggi che rimangono sono attribuiti a quei Gruppi che abbiano avuto maggiori voti residuati. A parità anche di questi ultimi si procede a sorteggio.
4) In caso di impedimento del Segretario comunale o del suo delegato le funzioni previste dall'art. 5 del regolamento sono svolte da un Consigliere comunale designato dal Presidente del seggio elettorale.
L'VIII Commissione ha esaminato con particolare attenzione le questioni relative : 1) alla designazione dei Consiglieri provinciali per l'ipotesi prevista dal 2° comma dell'art. 10 della legge regionale 4.6.1975, n. 41 2) all'interpretazione del 3° e 4° comma dell'art. 12 della stessa legge.
Per quanto riguarda il caso sub. 1, appare chiaro che la tabella relativa alla composizione dei Consigli dei Comitati comprensoriali contiene un evidente errore, in rapporto all'art. 10, 2 comma, della legge ed al successivo art. 11. Infatti, nella predisposizione della tabella, i Consiglieri provinciali designati in rappresentanza di Province diverse rispetto a quella del capoluogo del Comprensorio devono essere aggiunti e non compresi nel 10% riservato appunto ai Consiglieri provinciali della Provincia di appartenenza del capoluogo del Comprensorio. La tabella deve quindi essere corretta in questo senso: Comprensorio di Torino: 120 membri (di cui 12 designati dal Consiglio provinciale di Torino), più, in aggiunta, 2 designati rispettivamente, uno per ciascuno, dai Consigli provinciali di Asti e di Vercelli.
Comprensorio di Vercelli: 60 membri (di cui 6 designati dal Consiglio provinciale di Vercelli) più, in aggiunta, 1 designato dal Consiglio provinciale di Novara.
Comprensorio di Borgosesia: 40 membri (di cui 4 designati dal Consiglio provinciale di Vercelli) più, in aggiunta, 1 designato dal Consiglio provinciale di Novara.
Comprensorio di Alba-Bra: 60 membri (di cui 6 designati dal Consiglio provinciale di Cuneo) più, in aggiunta, 1 designato dal Consiglio provinciale di Asti.
Comprensorio di Alessandria: 80 membri (di cui 8 designati dal Consiglio provinciale di Alessandria) più, in aggiunta, 1 designato dal Consiglio provinciale di Asti.
Comprensorio di Casale: 60 membri (di cui 6 designati dal Consiglio provinciale di Alessandria) più, in aggiunta, 2 designati rispettivamente uno per ciascuno, dai Consigli provinciali di Asti e di Vercelli.
L'VIII Commissione ritiene che il Consiglio regionale debba prendere atto di quanto sopra.
Il 3° comma dell'art. 12 stabilisce che la designazione dei Consiglieri comprensoriali in rappresentanza dei Comuni capoluoghi di Provincia e delle Province avviene nel corso di una seduta dei rispettivi Consigli, in modo da garantire la rappresentanza proporzionale dei Gruppi consiliari.
Il 4° comma introduce esclusivamente un correttivo tecnico a garanzia dei Gruppi aventi minore consistenza.
Ai fini della corretta applicazione della legge e del raggiungimento dei risultati che si propone, appare evidente che le votazioni dovrebbero avvenire con riferimento a liste proposte dai Gruppi nella seduta indetta per la designazione dei Consiglieri comprensoriali.



PRESIDENTE

Vi sono richieste di parola? Viene presentato un ordine del giorno conclusivo, su questo punto, che suona così: "Il Consiglio regionale del Piemonte, sentita la relazione del Presidente dell'VIII Commissione, concernente l'attuazione del Regolamento per la designazione dei Consiglieri comprensoriali, l'approva".
E' firmata da tutti i Capigruppo.
Vi sono richieste di parola? Si passi alla votazione.
Chi è d'accordo con questo ordine del giorno è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato.


Argomento:

Sul programma dei lavori della prossima seduta


PRESIDENTE

Definiamo ora i punti all' ordine del giorno di giovedì mattina. Si potrebbe utilmente iniziare alle ore 9,30, stante il fatto che iniziare alle ore 10 non cambia assolutamente niente poiché ci sarà sempre la solita mezz'ora di ritardo, quindi tanto vale fissare per le ore 9,30; poi cominciare con interrogazioni ed interpellanze, visto che ce ne sono numerose giacenti; indi passare alle comunicazioni del Presidente e alle comunicazioni del Presidente della Giunta; quindi c'è un'informazione sulla situazione occupazionale; poi vi sono due brevi delibere da approvare che vengono suggerite dagli Assessori e dalle Commissioni, che non dovrebbero provocare discussione; in ultimo la relazione della Giunta sulla situazione economica nazionale e il possibile ruolo della Regione in relazione al piano di sviluppo. Su questo punto vi sarà la presentazione di documenti e relazioni che verranno discusse la settimana successiva.
Questo significa che i Consiglieri non vengono avvertiti per telegramma, anche per essere coerenti con il clima in cui viviamo, ci sono altri modi più intelligenti per spendere i soldi dato che i telegrammi costano ben mille lire l'uno. Agli assenti telefoneremo o troveremo delle vie meno costose per avvertirli.
Le interrogazioni e le interpellanze vengono date per lette.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,50)



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