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Dettaglio seduta n.57 del 31/05/76 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO


Argomento:

Ordine del giorno della seduta


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
L'ordine del giorno, a suo tempo comunicato, prevede: 1) Interpellanze ed interrogazioni 2) Comunicazioni del Presidente 3) Esame disegno di legge n. 37: "Norme conferimento incarichi ai sensi dell'art. 81 dello Statuto" 4) Esame disegno di legge n. 65: "Compensi ai componenti di Commissioni Consigli, Comitati e Collegi operanti presso l'Amministrazione regionale" 5) Consiglio di Amministrazione dell'IRES: "Sostituzione componente dimissionario" 6) Art. 1 legge 7 agosto 1971 n. 685. Comitato Tecnico regionale per il Piemonte della Cassa per il Credito delle imprese artigiane: sostituzione del rappresentante della Regione, con funzioni di Presidente 7) Esame rendiconto delle spese del Consiglio regionale per l'anno 1975 presentato dall'Ufficio di Presidenza 8) Esame disegno di legge n. 80: "Istituzione dei servizi di mensa per il personale regionale" 9) Esame disegno di legge n. 81: "Trattamento economico di missione per il personale dell'Amministrazione regionale" 10) Esame delibera Giunta regionale n. 92/2657 relativa alla "Autorizzazione a rilasciare alle Mutue il mod.E-112 valido per ottenere nei Paesi della CEE, il ricovero ospedaliero in forma diretta, secondo la legislazione dello Stato in cui si trova il presidio terapeutico" 11) Esame progetti di legge n. 72 e n. 93: "Riconoscimento del titolo di studio al personale inquadrato nei ruoli regionali ai sensi delle leggi 12/8/1974 n. 22 e 5/12/1975 n. 60" 12) Esame Regolamento per la gestione contabile di cui all'art. 4 della legge regionale 4/1/1976 n. 3, in materia di agricoltura e foreste.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Fonio, Lombardi, Menozzi e Oberto Tarena.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Interpellanze ed interrogazioni


PRESIDENTE

Passiamo al punto primo dell'ordine del giorno, che reca: "Interpellanze ed interrogazioni". Il Consigliere Cerchio ha presentato una interrogazione cui dovrebbe rispondere l'Assessore Astengo. C'è l'Assessore ma non l'interrogante, il quale pertanto riceverà risposta scritta.
Anche i Consiglieri Chiabrando, Bertorello, Franzi, Lombardi e Menozzi presentatori di un'altra interrogazione, sono assenti, e pertanto riceveranno risposta scritta.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Interrogazione del Consigliere Franzi: "Disagio dei lavoratori in seguito alla chiusura dell'Ufficio di collocamento a Villata. Atteggiamento della Giunta"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione del Consigliere Franzi : "Disagio dei lavoratori in seguito alla chiusura dell'Ufficio di collocamento a Villata Atteggiamento della Giunta". Risponde il Presidente Viglione.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Abbiamo approfondito questo problema ed abbiamo appreso che non è stato possibile da parte del Ministero provvedere tempestivamente alla sostituzione di alcuni funzionari andati anticipatamente in pensione. Ci è stato peraltro assicurato che la chiusura dovrebbe essere del tutto temporanea, in attesa di una sistemazione interna di quegli uffici di collocamento.
La Giunta si ripromette di accertare fra qualche settimana se la sistemazione del personale, o il reperimento del personale, sarà avvenuta effettivamente, augurandosi di poter comunicare agli interroganti che gli uffici sono stati riaperti.



FRANZI Piero

Prendo atto delle dichiarazioni del Presidente, ma gli raccomando di sollecitare ancora l'Ufficio del lavoro di Vercelli, perché per quanto mi risulta non hanno ancora provveduto, per cui i lavoratori di Villata non solo devono percorrere i 7-8 chilometri ma devono sobbarcarsi alla perdita di tempo relativa, quando sarebbe tanto semplice che un funzionario si recasse dalla città nel paese, anziché i lavoratori del paese andare in città. Grazie.



PRESIDENTE

Sono assenti i Consiglieri Chiabrando e Bertorello, presentatori di una interrogazione. Riceveranno risposta scritta.
Dovrà essere discussa in una prossima seduta l'interrogazione del Consigliere Paganelli in merito a: "Atteggiamento della Giunta sui problemi connessi all'inquinamento del Bormida". Infatti, è assente il Consigliere Paganelli, ma anche l'Assessore Fonio, competente a rispondere, che ha chiesto congedo.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione dei Consiglieri Gandolfi e Robaldo: "Atteggiamento della Giunta regionale in ordine all'affissione di manifesti di propaganda del P.C.I. nell'atrio del Palazzo di corso Bolzano"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione dei Consiglieri Gandolfi e Robaldo "Atteggiamento della Giunta regionale in ordine all'affissione di manifesti di propaganda del P.C.I., nell'atrio del Palazzo di corso Bolzano".



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Anche se i presentatori non fanno più parte del Consiglio l'interrogazione vale per noi.



PRESIDENTE

Risponde il Presidente Viglione.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Risulta che nell'atrio del palazzo di corso Bolzano siano stati affissi due manifesti, noti a voi tutti, che riproducono la villa sul mare, con relativa torre, già di proprietà del dott. ing. Crociani, attualmente ricercato dalla Polizia italiana, essendo irreperibile.
L'interrogazione viene a puntualizzare una situazione di indubbio interesse. Non è pensabile, infatti, che all'interno di una istituzione come quella regionale non si faccia politica: l'istituzione regionale nasce dalla politica, si svolge nella politica, si immerge nella politica, è frutto della politica.
Si tratta piuttosto di stabilire una regolamentazione anche all'interno delle istituzioni, nei locali dove esse hanno sede, in modo che tutte le forze politiche presenti possano affiggere i loro manifesti di propaganda.
Quindi, la Giunta può anche essere dell'opinione che un manifesto così affisso, senza una regolamentazione che dia garanzia a tutte le forze politiche di poter a loro volta procedere ad analoghe affissioni, di per se stesso possa far pensare ad una violazione dei diritti degli altri (d'altronde, non sappiamo neanche chi abbia affisso questi manifesti: probabilmente qualche attacchino che passava nella zona ha pensato bene di dare una pennellata ai vetri nella parte interna, antistante l'ingresso, e di appiccicarvi i fogli).
La Giunta si ripromette, attraverso un dialogo, un confronto con tutte le forze politiche, di sistemare all'interno dei locali delle bacheche apposite, dove ogni partito possa esporre anche tutto il suo materiale di propaganda.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Ci riteniamo soddisfatti, sempre, appunto, che si proceda secondo questa regolamentazione perché tutti siano messi nelle stesse condizioni.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione di Luigi Di Rosa, assassinato da una squadraccia fascista a Sezze


PRESIDENTE

I signori Consiglieri mi consentiranno, prima di procedere nell'ordine del giorno, di prendere ancora una volta la parola per dedicare qualche parola di commemorazione ad una giovane vita prematuramente stroncata da criminale faziosità, per inchinarci dinanzi alle spoglie di un giovane incolpevole ed inerme, Luigi Di Rosa, un comunista, questa volta assassinato da una squadraccia fascista a Sezze.
Ancora una volta dobbiamo ripetere la nostra condanna per il persistere di una situazione che non viene affrontata con la prevenzione e la tempestività di intervento che sarebbero necessarie. Non vogliamo trovarci costretti a diventare in questo Consiglio regionale i notai, o i resocontisti, degli atti di violenza che da troppo ormai insanguinano l'Italia. L'opinione pubblica non può accettare che l'assai poco onorevole Sandro Saccucci, il quale ha guidato gli squadristi fascisti a Sezze, resti a piede libero, sfidando impunemente l'indignazione di tutti i democratici dopo che contro di lui sono state levate accuse esplicite dalla Magistratura: spari in luogo pubblico, concorso in omicidio, tentato omicidio. Non lo si è arrestato mentre compiva il reato e adesso gode di quella immunità che decine di parlamentari portano sulla coscienza di avergli consentito di mantenere Occorre subito l'autorizzazione a procedere. Questa volta non si può perdere tempo. Ma non basta: bisogna sorvegliarlo e impedirgli di provocare quella degenerazione della campagna elettorale e della convivenza civile che troppe forze interne ed internazionali vogliono realizzare contro le istituzioni democratiche del nostro Paese; e con l'assassino bisogna arrestare coloro che erano con lui che hanno concorso al delitto; e bisogna impedire che il fatto che non vengano prese le misure idonee da chi ha il dovere di farlo con tempestività consenta a spedizioni di questo tipo, che avvengono alla luce del sole, con vistosa organizzazione, di sortire l'effetto provocatorio che chi le ha organizzate si ripromettere. E' una questione di immediata urgenza, in Piemonte e in tutta Italia, per garantire il proseguimento della campagna elettorale in un clima che sia riportato alla serena convivenza civile ed alla serena competizione delle idee.
Il Comitato unitario regionale della Resistenza ha sollecitato ed ottenuto in questo senso l'impegno di tutte le forze politiche ed ha concretizzato in alcuni punti delle norme di comportamento che in generale ma non sempre, sono osservate. Ha già svolto un intervento ottenendo lo spostamento del comizio del capo del Movimento Sociale, Almirante, che era stato preventivato a Torino per il 2 giugno, nel giorno in cui al mattino sarà concessa la cittadinanza onoraria a Terracini, La data era stata scelta con intenti evidentemente provocatori, e giusta è stata quindi la decisione di spostare il comizio Ma analoghe situazioni si ripresenteranno nelle prossime settimane. Noi confermiamo l'impegno di tutte le forze democratiche, credo, presenti in Consiglio e fuori, a garantire che i punti sottoscritti nel documento siano rigorosamente osservati. E' questo il modo per rispondere alle provocazioni che venissero ancora tentate, ed è questo il modo per garantire che in Piemonte si possa svolgere una campagna elettorale democratica e civile.
(Tutti i Consiglieri in piedi osservano un minuto di raccoglimento)


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Relazione della Giunta regionale sul problema occupazionale nella Regione Piemonte


PRESIDENTE

Chiede di parlare brevemente l'Assessore Alasia, a nome della Giunta per una relazione informativa in merito ai problemi occupazionali. Ne ha facoltà



ALASIA Giovanni, Assessore ai problemi del lavoro

Signor Presidente, signori Consiglieri, si sono avuti ultimamente alcuni sviluppi di vertenze occupazionali che meritano una informazione sia pure succinta, al Consiglio. Mi atterrò, nel fornirla, al metodo che aveva seguito in precedenza l'Assessore Libertini, cercando di sintetizzare i termini delle singole situazioni e ricordandovi però che sono a vostra disposizione presso l'Assessorato uno schedario più diffuso su tutte le vertenze delle quali la Regione è stata investita. Nel complesso, sono in questo momento sul tavolo dell'Assessorato una quarantina di vertenze di natura occupazionale che interessano aziende varie. Escludo quella del Cotonificio Valle di Susa, che, come sapete, ha avuto conclusione con un accordo sindacale. Sono vertenze che in modi differenti,dalla Cassa integrazione fino ai licenziamenti, toccano problemi occupazionali. Il voler riferire su tutte queste situazioni nei dettagli sottrarrebbe troppo tempo all'attività del Consiglio, e pertanto vi rinuncio,ripetendo però che queste informazioni dettagliate, vertenza per vertenza, sono a disposizione dei Consiglieri che desiderassero un approfondimento. Dico questo non solo per il dovere di informazione che la Giunta ha, ma anche per sollecitare una collaborazione, che, devo riconoscere, è già emersa da parte di Consiglieri dei vari Gruppi, e che in merito ai problemi occupazionali è estremamente importante.
Passo dunque a parlare delle singole situazioni che in questo momento è utile evidenziare, e lo faccio aggiornando anche cose già dette in precedenza.
Emanuel. Siamo ormai prossimi ad una scadenza difficile, molto difficile. A giugno scade il corso di formazione professionale che aveva indetto la Regione, e che ha dato ottimi risultati. Ma io debbo dire che nonostante l'intelligente e tenace lotta che i lavoratori hanno sostenuto nonostante l'impegno dei Sindacati e nonostante l'impegno sistematico continuativo, da parte della Regione, non si è pervenuti a quell'assetto proprietario che era poi il fine ultimo, l'obiettivo risolutivo.
Non voglio, signori Consiglieri, fare la cronistoria di questa vertenza, sia perché ciò richiederebbe troppo tempo, sia perché tutti la conoscete. Dirò soltanto che noi nei nove mesi del corso, come anche prima abbiamo battuto tutte le strade, ufficiali e ufficiose, pubbliche e private. Un mese e mezzo fa abbiamo ancora sostenuto l'inclusione della Emanuel nel pacchetto IPO-GEPI: il Governo ha risposto di no, rimangiandosi impegni che erano stati assunti, come ricorderete, già nel :luglio '74 dal Ministro del Lavoro; ora abbiamo sostenuto, unitariamente con la Federazione CGIL-CISL-UIL, l'inclusione della Emanuel nell'elenco dei beneficiari della 1470, e, mentre attendiamo una risposta in proposito abbiamo preso una iniziativa nei confronti dell'Unione Industriale, per chiamare in causa anche quella imprenditoria privata che, secondo il Ministro dell'Industria deve risolvere il problema dell'Emanuel naturalmente partendo dai benefici della fruizione della 1470. Speriamo che non si riapra l'eterno palleggiamento fra Torino e Roma, fra Roma e Torino.
Io desidero però dire che nel caso della vertenza Emanuel la Regione ha fatto tutto il suo dovere, continuerà a farlo, ha preso una iniziativa specifica, come quella del corso, ma a questo punto debbono essere chiare tutte le responsabilità, perché non si può strozzare impunemente una azienda per la quale e stato ampiamente documentato che esistono prospettive produttive.
Singer. La situazione è in questi termini. C'è stata l'assunzione del personale da parte della IPO-GEPI. Su questo noi abbiamo dato e diamo un giudizio positivo. Ma attenzione, signori Consiglieri, che questo è solo un passo, un primo passo Noi non potremo arrivare alla scadenza del 30 settembre senza che questo periodo sia stato utilizzato attivamente per costruire la soluzione definitiva (le lungaggini della Emanuel possono insegnare qualcosa in fatto di dilazioni). L'IPO-GEPI non può trasformarsi in una sorta di intervento puramente assistenziale: deve invece corrispondere ai suoi scopi istituzionali, che sono quelli di portare a definitivo assetto proprietario e produttivo l'azienda. Per questo si deve operare subito, senza attendere di arrivare a ridosso della scadenza di settembre.
Per la Singer sono aperti anche problemi di Cassa integrazione, come sapete, perché l'anticipazione delle 400 mila lire è stata possibile grazie al versamento da parte dei lavoratori delle loro indennità di licenziamento presso le banche, e grazie all'intervento attivo della Regione, che si è assunta impegno in questo senso. La questione della Cassa integrazione dev'essere risolta: c'è in questo un ritardo colpevole. Noi saremo nei prossimi giorni a fianco dei lavoratori a Roma, per sostenere con tempestività i loro diritti. E' un impegno, questo, che non deve essere ulteriormente dilazionato, anche per ragioni produttive: avrete visto dai giornali un appello drammatico, e ancora una volta molto responsabile, dei lavoratori per quel che riguarda il grosso problema del deterioramento delle attrezzature.
Monoservizio. I signori Consiglieri hanno certamente appreso dai giornali che è stata risolta nelle settimane scorse la questione relativa a questa azienda, dopo un lungo ed attivo intervento della Regione. In questo Consiglio ne abbiamo parlato molto nei mesi scorsi, e pertanto non riprendo tutti i termini della vertenza Penso però che su questa questione, che in questa sede ci ha tanto impegnato ed appassionato, sia necessaria una riflessione conclusiva: l'accordo sancisce dopo sei mesi di lotta quell'obiettivo che noi come Regione ed i Sindacati si erano proposti, e cioè non solo l'intervento assistenziale della Cassa integrazione, che pure in un primo tempo veniva negato, decisa a rotazione, ma, terminata la validità di questa, cioè a settembre, l'assicurazione che non vi saranno licenziamenti. E' stato stabilito anche un modesto recupero salariale di 50 mila lire per lavoratore, che è pure significativo.
Non insisto ulteriormente sul valore positivo dell'accordo, così come vi risparmio delle considerazioni che pure andrebbero fatte in merito alla circostanza che sia stata necessaria una lotta così dura per sancire un accordo che ha anche questo valore di principio, del rifiuto dei licenziamenti. Dovrà essere nostra cura come Regione di adoperarci perch la ristrutturazione che si opererà di questa azienda sia in direzione della espansione produttiva e non del contenimento, quella espansione produttiva che, come ricorderete, in quanto ne aveva parlato l'Assessore Libertini noi avevamo accertato in modo specifico per questa vertenza e per questo settore produttivo.
GTA. Abbiamo chiuso positivamente in questi giorni la vertenza relativa a questa azienda del settore dell'abbigliamento. C'era un deficit di oltre cento milioni. La Cassa integrazione ora interverrà. L'accordo raggiunto in Regione ha consentito la ripresa del lavoro dal 17 maggio. C'é la garanzia che non saranno effettuati licenziamenti e vi è l'impegno, già in corso della costituzione di una nuova società che deve subentrare.
Cotonificio Valle di Susa. Do qualche informazione anche in relazione a questa azienda, al che sono stato sollecitato fra l'altro dalla dottoressa Vietti, che mi spiace non sia ora presente.
I signori Consiglieri sanno della positiva conclusione dell'accordo fra Montefibre e CVS. Io mi limito a sottolineare l'importanza di questa composizione, che salvaguarda l'occupazione in vallate della nostra Regione ove già la situazione in proposito è precaria, e che, se gestito accortamente, cioè con le necessarie scelte tecnologiche e produttive di mercato, potrebbe aprire ulteriori successive fasi positive anche dal punto di vista occupazionale in zone che peraltro hanno i problemi che voi conoscete.
Io credo che, superata la prima fase di assestamento nei rapporti che dovremo avere con la Montedison e più in generale con gli imprenditori potremo affrontare questo problema.
Una considerazione a parte va fatta per lo stabilimento di Lanzo, per il quale l'accordo prevede: la cessazione delle attuali lavorazioni entro il 30 giugno, la costituzione di una nuova società, tutta Montefibre, che con il 1 luglio si assume a carico tutto il personale, che verrà posto a Cassa integrazione a zero ore mentre si avvierà la fase di conversione.
L'accordo prevede dei corsi propedeutici di addestramento in funzione di questa ristrutturazione. Ebbene, noi come Regione dichiariamo fin da questo momento la nostra piena disponibilità a tale proposito, ma diciamo che abbiamo bisogno di conoscere tempestivamente i termini particolari del progetto di ristrutturazione, delle scelte merceologiche, per poter finalizzare i corsi che si faranno alle nuove lavorazioni che si prevedono.
Sarebbe importante, io penso, che questa fase fosse gestita con un accordo Sindacati-montefibre-Regione, perché il corso stesso non sia organizzato puramente con un'ottica aziendalistica ma con una impostazione che non abbia questi limiti, concordata.
Castor-Zanussi. Abbiamo tenuto mercoledì 26 una riunione con i lavoratori della ex Castor, ora dipendenti dalla Zanussi. Saranno qui fra poco i componenti di una loro delegazione, per parlare con i Capigruppo.
Voi sapete che il 15 giugno scade per essi la Cassa integrazione. Di questo problema discuteremo, come ho detto, anche fuori dell'aula. Voglio ora soltanto ricordare che è inconcepibile che un grosso Gruppo come quello della Zanussi, nonostante l'accordo firmato il 9 marzo '73 presso il Ministero del Lavoro, che fissava l'impegno al ricollocamento dei lavoratori nell'area torinese, venga ora a fare delle proposte di mobilità sventagliate in tutta Italia. E' semplicemente assurdo: porterebbe a spezzettare le famiglie, o comporterebbe la perdita di lavoro per altri familiari.
Queste le situazioni sulle quali ci è parso doveroso dare un aggiornamento di informazioni. Naturalmente, come ho ricordato all'inizio questo quadro è tutt'altro che completo e non si propone affatto delle valutazioni di politica più generale sulla situazione economica ed occupazionale, che avremo, penso presto, occasione di fare in altra circostanza: ci premeva dare un flash sulle questioni più urgenti ed immediate che ci stanno di fronte.



PRESIDENTE

Qualcuno desidera parlare in merito alle informazioni date dall'Assessore Alasia? Allora, passiamo al punto successivo dell'ordine del giorno.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame disegno di legge n. 65 "Compensi ai componenti di Commissioni Consigli, Comitati e Collegi operanti presso l'Amministrazione regionale"


PRESIDENTE

Il punto terzo dell'ordine del giorno reca: "Esame disegno di legge n.
37: "Norme conferimento incarichi ai sensi dell'art. 81 dello Statuto".
Questo disegno di legge però è stato ritirato dalla Giunta, come già aveva preannunciato il suo Presidente perché la prospettiva della legge sulle strutture consente di dare una inquadratura diversa allo stesso problema. Perciò passiamo ad esaminare il punto quarto dell'ordine del giorno: "Esame disegno di legge n. 65: "Compensi ai componenti di Commissioni, Consigli, Comitati e Collegi operanti presso l'Amministrazione regionale".
La parola al relatore, Consigliere Bellomo.



BELLOMO Emilio, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la legge che ci apprestiamo ad esaminare già avuto la sua anticipazione nel mese di aprile dello scorso anno da parte della precedente Amministrazione. Quella legge, n. 218, venne rinviata a nuovo esame da parte del Commissario del Governo, il quale aveva eccepito una serie di rilievi che si possono così sintetizzare: quella legge prevedeva l'indiscriminata corresponsione dell'indennità di trasferta prevista per i dipendenti dello Stato legata alla qualifica massima di direttore superiore, criterio sostanzialmente in contrasto con i principi generali che regolano la materia del pubblico impiego; non era indicato il numero massimo delle sedute effettuabili mensilmente; si desiderava un maggior chiarimento sull'art. 2.
Nel nuovo disegno di legge presentato dalla Giunta viene precisata in dettaglio la misura giornaliera del gettone di presenza (L. 20.000 per il Presidente, se non vado errato, e L. 15.000 per tutti i componenti ed il segretario); si specifica inoltre la portata dei divieti, fin dove è possibile la fruizione del gettone di presenza da parte dei dipendenti della Regione Piemonte; e viene fissato, questo l'aspetto sostanziale concreto, nella misura massima di 8 sedute mensili il tetto per le riunioni di queste Commissioni, Collegi, eccetera.
La Commissione ha ritenuto equo il numero di 8, giudicandolo funzionale, anche perché da una indagine che abbiamo fatto relativa alle altre Regioni è emerso che quasi tutte si regolano sulle 8-10 riunioni mensili, anche se la legge ne consente un massimo di 12, numero che la Commissione unitariamente ha ritenuto eccessivo.
La Commissione pertanto propone unitariamente al Consiglio l'accettazione di questo disegno di legge n. 65.



PRESIDENTE

Il relatore ha svolto la sua illustrazione. Nessuno chiede la parola in merito? Possiamo allora passare alla votazione dei singoli articoli del disegno di legge.
"Articolo 1 - Ai membri e ai segretari; di Commissioni, Consigli, Comitati o Collegi, comunque costituiti od operanti 'nell'ambito dell'Amministrazione regionale, previsti da leggi statali o regionali, è corrisposto, per ciascuna giornata di partecipazione alle sedute valide, un gettone di presenza nella misura di L 20.000 per i Presidenti e di L.
15.000 per i componenti ed i segretari".
Non sono stati presentati emendamenti. Nessuno chiede di parlare. Passiamo alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: Presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri L'articolo 1 è approvato.
"Articolo 2 - Il gettone di cui al precedente articolo non compete: a) ai dipendenti della Regione Piemonte b) ai pubblici amministratori in relazione ai propri compiti di istituto.
Per il gettone spettante ai dipendenti di altri Enti pubblici si applicano in connessione con la qualifica rivestita, le vigenti norme che ne disciplinano il trattamento economico.
A ciascun componente o segretario, anche se facente parte di più Commissioni, Consigli, Comitati o Collegi, non può essere corrisposto dalla Regione un numero di gettoni superiore a 8 per ogni mese.
La disposizione di cui al precedente comma non si applica ai componenti o segretari di Commissioni giudicatrici dei concorsi per esami inerenti l'ammissione o la promozione nell'ambito del ruolo del personale regionale".
Non sono stati presentati emendamenti. Nessuno chiede di parlare. Passiamo alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: Presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri L'articolo 2 è approvato.
"Articolo 3 - Alle persone indicate nei precedenti articoli, che per partecipare alle sedute debbono recarsi in Comune diverso da quello di residenza, sono corrisposti il rimborso delle spese di viaggio effettivamente sostenute, oppure l'indennità per il proprio mezzo di trasporto, con le modalità e nella misura chilometrica prevista dall'art.
15 della legge 18/12/1973, numero 836, e l'indennità di trasferta nella misura prevista per i dipendenti dello Stato con qualifica di dirigente superiore e con le modalità di cui agli artt. 1 e 3 della medesima legge' .
Per i dipendenti della Regione Piemonte e degli altri Enti pubblici si applicano, in connessione con la qualifica rivestita, le norme che ne regolano il trattamento economico di missione".
Non sono stati presentati emendamenti. Nessuno chiede di parlare. Passiamo alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 33 hanno risposto SI 33 Consiglieri L'articolo 3 è approvato.
"Articolo 4 - S'intendono abrogate eventuali norme, regolanti la materia in contrasto con le disposizioni previste dalla presente legge, salvo quanto disposto dalla legge regionale 26 giugno 1973, n. 14".
Non sono stati presentati emendamenti. Nessuno chiede di parlare. Passiamo alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione.
presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
"Articolo 5 - Questo articolo viene posto in votazione non nel testo del disegno di legge ma in quello che è stato approvato dalla I Commissione che presenta lievi variazioni. Lo leggo: Agli oneri derivanti dalla presente legge si provvede con gli stanziamenti di cui ai capitoli n. 84 96, 226, 380, 424, 425, 679, 680, 726, 818, 822 e 892 .ed allo stato di previsione della spesa per l'anno 1976 e di ciascuno degli anni successivi" Non sono stati presentati emendamenti. Nessuno chiede di parlare. Passiamo alla votazione dell'articolo nel testo di cui ho dato lettura.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri Il Consiglio approva.
Pongo ora in votazione l'intero disegno di legge n. 65: "Compensi ai componenti di Commissioni, Consigli, Comitati e Collegi operanti presso l'Amministrazione regionale"



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri Il Consiglio regionale approva.


Argomento: Nomine

Consiglio di Amministrazione dell'I.R.E.S.: sostituzione componente dimissionario


PRESIDENTE

Il punto quinto dell'ordine del giorno reca: "Consiglio di Amministrazione dell'I.R.E.S.: sostituzione componente dimissionario". Sono stati raggiunti accordi circa la sostituzione? La Commissione nomine ha già provveduto al relativo esame?



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Abbiamo provveduto ad indicare il nominativo.



PRESIDENTE

Allora, possiamo procedere alla votazione. Il Partito repubblicano, al quale il posto era assegnato, ha indicato il nominativo dell'architetto Giovanni Gramegna. La Commissione nomine ha già espresso parere favorevole.
Quindi penso si possa passare senz'altro al voto.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: Presenti e votanti 37 ha ottenuto voti: Gramegna Giovanni 37 Proclamo pertanto eletto l'ing. Giovanni Gramegna.


Argomento: Nomine

Art. 1, legge 7 agosto 1971 n. 685. Comitato tecnico regionale per il Piemonte della Cassa per il Credito delle imprese artigiane. Sostituzione del rappresentante della Regione con funzioni di Presidente


PRESIDENTE

Il punto sesto dell'ordine del giorno reca: "Art. 1 legge 7 agosto 1971 n. 685. Comitato tecnico regionale per il Piemonte della Cassa per il Credito delle imprese artigiane. Sostituzione del rappresentante della Regione, con funzioni di Presidente".
Il Presidente della Giunta ha da fare proposte in merito alla sostituzione del Presidente dell'Artigiancassa?



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Questo incarico era prima affidato al Vicepresidente Libertini.
La Giunta propone di sostituirlo con l'Assessore Alasia.



PRESIDENTE

Mettiamo ai voti la nomina.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: Presenti e votanti 38 ha riportato voti: Alasia Giovanni 28 schede bianche 10 E' eletto Giovanni Alasia.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame rendiconto delle spese del Consiglio regionale per l'anno 1975 presentato dall'Ufficio di Presidenza


PRESIDENTE

Passiamo al punto settimo dell'ordine del giorno: "Esame rendiconto delle spese del Consiglio regionale per l'anno 1975, presentato dall'Ufficio di Presidenza".
Ha facoltà di parlare, per svolgere la relazione di cui è stato estensore, il Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri, la I Commissione ha provveduto all'esame del rendiconto 1975 del Consiglio regionale. Si è rilevato che gli stanziamenti iniziali, ammontanti a 2 miliardi e 822 milioni, erano stati già con precedente delibera ridotti a 2 miliardi e 118 milioni. Su questi sono venuti anche a giocare - come è riferito analiticamente nel conteggio contenuto nella relazione a mani dei Consiglieri - i saldi attivi delle precedenti gestioni. Cosicché il fondo a disposizione del Tesoriere per il 1975 è stato di L. 2.610.769.343.
Nel corso dello stesso anno i pagamenti effettuati ammontano a L.
1.886.370.806, per cui il fondo giacente presso il Tesoriere, al 31 dicembre 1975,è di L. 724.398.537.
Poiché i residui passivi al 31 dicembre 1975 ammontano a L.
535.506.756, si ricava che il fondo a disposizione della Giunta regionale ammonta a L. 188.891.781.
La Commissione ha rilevato come, in ottemperanza agli inviti rivolti già durante la passata legislazione perché si giungesse ad una diversa impostazione delle risultanze contabili, si sia provveduto ad una più organica valutazione dei conti delle entrate e delle uscite, e sottolinea l'importanza di una diversa impostazione tecnica del libro del Conto finanziario, atta a consentire una più ampia e sollecita valutazione delle risultanze amministrative da parte prima della Commissione e poi del Consiglio.
E' da rilevare, a proposito dei residui passivi, il cui ammontare si aggira sui 535 milioni, che 405 milioni sono già impegnati per i lavori di ristrutturazione di Palazzo Lascaris, che sono in corso. Perciò il fatto che figuri ancora una cifra così alta di residui passivi non dipende da ritardi burocratici ma è connesso al normale iter.
La Commissione ha anche esaminato e riscontrato la rispondenza tra i rendiconti relativi ai fondi di previdenza e di solidarietà per i Consiglieri della Regione Piemonte, che al 31/12/'75 hanno rispettivamente presentato un saldo di L. 234.362.264 e di L. 41.637.104; ovviamente queste cifre, in specie la prima, per l'esercizio 1976, subiranno un notevole incremento, visto il maggior onere posto a carico dei Consiglieri regionali con i precedenti disegni di legge.



PRESIDENTE

Vi sono richieste di intervento? Faccio presente che questo rendiconto non deve essere approvato con il meccanismo delle leggi bensì con una votazione per alzata di mano, come se si trattasse di una deliberazione.
Pongo pertanto in votazione per alzata di mano questo "Rendiconto delle spese sostenute dalla Presidenza del Consiglio regionale per l'anno 1975".



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri Il rendiconto delle spese sostenute dalla Presidenza del Consiglio regionale per l'anno 1975 è approvato.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente - Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame disegno di legge n. 80: "Istituzione dei servizi di mensa per il personale regionale"


PRESIDENTE

Passiamo al punto ottavo dell'ordine del giorno: "Esame disegno legge n. 80: 'istituzione dei servizi di mensa per il personale regionale' ".
Ha facoltà di parlare il Consigliere Rossi, Presidente della I Commissione, che ha redatto la relazione.



ROSSI Luciano, relatore

Egregi Colleghi, il d.d.l. in esame viene incontro alle richieste che da tempo i lavoratori della Regione hanno posto attraverso le loro Organizzazioni sindacali per l'organizzazione di un servizio sociale come la mensa, già corrisposto ai lavoratori di altri Enti pubblici ed in modo particolare delle grandi aziende produttrici.
In considerazione del fatto che i dipendenti della Regione prestano servizio in molteplici sedi, diviene pure impossibile organizzare un servizio centralizzato.
La Giunta regionale ha fatto presente che sono allo studio, d'intesa con le Organizzazioni sindacali, le possibilità di effettuare convenzioni con mense pubbliche e private diverse, ai fini di soddisfare a questo servizio.
Dalle informazioni che la Giunta fornisce, a seguito dei vari incontri avvenuti con le Organizzazioni sindacali, viene fatto presente che i dipendenti, in linea di massima, contribuirebbero con una quota del 30 circa alle spese del servizio, mentre la quota a carico della Regione si aggirerebbe attorno alle 1000 lire, tenendo conto che la media della spesa per pasto è di circa 1500 lire.
Questo criterio corrisponde, in linea generale, a quanto avviene praticato dalle aziende dove tale servizio viene svolto.
In questo contesto, la Commissione ribadisce perciò l'opportunità che in ogni caso il contributo della Regione non debba superare la quota di 1000 lire per pasto.
Per i capoluoghi di provincia dove esiste un'attività abbastanza concentrata di servizi terziari (Province" Comuni, Istituti bancari ed altri uffici pubblici), la Commissione suggerisce che la Giunta regionale d'intesa con le Organizzazioni sindacali, prenda contatto con gli enti sopra ricordati al fine di rendere possibile, nel prossimo futuro l'organizzazione sociale dei servizi di carattere unitario, come le mense.
Tale prospettiva non è facile da ottenere in breve tempo; tuttavia, là dove già esistono, permette di garantire servizi migliori e serve a contenere relativamente i costi.
A proposito dei costi, occorre aver presente che i contributi per la mensa dovranno essere dati in modo che la loro incidenza sul bilancio non determini pesanti diseconomie, che potrebbero incidere nella parte destinata agli investimenti.
Infine, la Commissione richiede che, da parte della Giunta regionale venga fornita una informazione adeguata, ancor prima che le convenzioni diventino operanti.
Con questi intendimenti si dà parere favorevole alla legge e si ricorda che, in questa prima fase, la spesa iniziale viene imputata al capitolo 63 del Bilancio 1976, con un impegno di L. 100 milioni.



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Bellomo.
Ne ha facoltà.



BELLOMO Emilio

Desidero esprimere il compiacimento del mio Gruppo alla Giunta ed alla Commissione che hanno elaborato questo disegno di legge.
Questa della mensa è una vexata quaestio.
Da quando mi trovo su questi banchi ho sempre sentito i dipendenti dolersi della mancanza di questo rapporto fra loro e l'Amministrazione, e lamentarsi della modestia dei compensi che corrispondiamo ad essi per legge.
E' un passo doveroso, e vorrei dare pubblicamente atto alla Giunta della bontà di questa iniziativa.



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Alberton.
Ne ha facoltà.



ALBERTON Ezio

Anche il Gruppo della Democrazia Cristiana dà il suo assenso a questa legge. Siamo convinti che sia giusto che i dipendenti della Regione Piemonte abbiano servizi di cui già beneficiano dipendenti di altri Enti pubblici oltre che di aziende private. Nondimeno, non possiamo non richiamare l'attenzione del Consiglio su quanto già esposto dal Presidente della I Commissione nella sua relazione, che è frutto della discussione avvenuta proprio in I Commissione, circa l'attenzione cioè da porre sugli oneri finanziari in relazione a questo capitolo di spesa. Per questo abbiamo insistito anche come Democrazia Cristiana perché la Giunta ci fornisca quanto prima gli elementi per un esame attento delle possibili convenzioni. Non nascondiamo il timore circa gli ampliamenti delle spese in direzioni come questa.
La relazione introduce degli elementi di vincolo sulla massima spesa che la Regione può sopportare per ogni pasto consumato da ogni dipendente.
E' facilmente prevedibile un aumento dei costi di questi servizi. Crediamo che la Giunta ed il Consiglio debbano trovare con le organizzazioni sindacali, con i rappresentanti dei dipendenti, accordi molto chiari in questo settore, proprio per non correre il rischio di una espansione della spesa oltre limiti di sopportabilità. Noi crediamo che la Regione faccia il suo dovere preoccupandosi di fornire un servizio. Ma sulla spesa di questo servizio, sulla quota da riservare a carico del dipendente e la quota da assorbire a carico del bilancio regionale occorre effettivamente una enorme attenzione, per non superare i limiti di spesa indicati nella relazione stessa per l'anno 1976.
Con questo spirito diamo approvazione al progetto di legge presentato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Raschio.



RASCHIO Luciano

Brevemente, per ribadire il nostro assenso completo alla proposta che ci viene avanzata dalla Giunta. Già in Commissione la nostra parte si è preoccupata - e traspare chiaramente dalla relazione che il Presidente della I Commissione collega Rossi, ha fatto in aula - di porre l'accento su quello che dovrà essere il domani rispetto alla contribuzione che la Regione deve dare per allestire la mensa per i propri dipendenti, quindi occorrerà, a nostro giudizio, un attento esame sulla partecipazione di vari Enti od organizzazioni per l'allestimento di mense decentrate. Occorre conoscere bene il prezzo, gli alimenti che vengono erogati pro-capite con tale contribuzione e nel contempo stare attenti perché la Regione deve essere in grado di far fronte ad un'ulteriore lievitazione dei prezzi problema deve essere costantemente seguito dalla Giunta regionale e dal Consiglio, proprio per evitare che ci sia uno slittamento finanziario tale da mettere in forse le stesse contribuzioni dei dipendenti.
Questo non vuole essere un richiamo, ma un avvertimento a noi stessi in primo luogo come membri del Consiglio perché il discorso venga fatto di pari passo con i sindacati e con i dipendenti affinché sentano quanto è importante l'iniziativa e quanto sia importante la difesa del loro salario.



PRESIDENTE

La parola alla dottoressa Castagnone Vaccarino.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

A nome del Gruppo repubblicano intendo dare il voto positivo a questa legge tenendo conto delle osservazioni che sono state fatte e che si riallacciano anche a quanto già detto a proposito della legge per il diritto allo studio: come abbiamo parlato di prezzo non politico per quanto riguardava la mensa delle scuole materne ecc, così dobbiamo dire che questa è una certa deviazione in quanto si tratta di un prezzo politico, visto che interviene la Regione sui costi reali.
Mi rendo conto che si tratta ormai di un atteggiamento diffuso nelle aziende private ed in quelle pubbliche come è stato detto dal relatore, e quindi sembrerebbe somma ingiustizia non applicare questo criterio nei confronti dei dipendenti regionali. Faccio però presente anch'io che si tratta di non dilatare questa spesa perché, come già è stato detto l'offerta di un servizio rappresenta un notevole vantaggio per i dipendenti della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, la Giunta, aderendo ad una delle richieste delle forze sindacali rappresentanti del personale regionale, ha posto alla vostra attenzione questo disegno di legge. Mi pare che dalla discussione siano emersi due dati: il primo è che deve trattarsi di un effettivo servizio erogato, se no tanto varrebbe proporre un aumento di stipendio generalizzato e non un servizio utilizzato dai dipendenti; il secondo è quello di una verifica costante tra le forze sindacali, le forze politiche presenti in Consiglio e la Giunta.
Noi seguiremo il suggerimento dato dal Consiglio: per quanto possibile andremo a convenzionarci con le mense esistenti in Torino (già abbiamo preso alcuni contatti con sei o sette mense dislocate vicino agli uffici regionali) di uffici pubblici che possono essere oggetto di questa convenzione e sarà necessario predisporre alcuni mezzi tecnici, come un tesserino di riconoscimento da esibire nel momento in cui il dipendente si appresta a consumare il tagliando e che non può essere in alcun modo dato a terzi, pena la revoca e pena anche la denuncia penale perché viene ad essere una sorta di peculato per distrazione, se così si può dire.
Ma il dato più significativo che la Giunta propone è che successivamente all'approvazione della legge da parte del Governo la I Commissione provveda al corretto esercizio di questa legge.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dei singoli articoli della legge.
"Articolo 1 - L'Amministrazione regionale può realizzare a favore del personale regionale idonei servizi di mensa, anche mediante ricorso alla stipulazione di speciali convenzioni. Gli oneri connessi all'organizzazione dei servizi di mensa e quelli relativi ai costi delle somministrazioni alimentari, sono a carico della Regione e in parte a carico degli impiegati, nelle misure stabilite con deliberazione della Giunta regionale sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative".
Passiamo alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'articolo 1 è approvato.
"Articolo 2 - Ai fini dell'attuazione della presente legge è autorizzata la spesa di 100 milioni per l'anno 1976 e per ciascuno degli anni successivi.
All'onere di cui al precedente comma, si provvede, per l'anno finanziario 1976, mediante una riduzione, di pari ammontare, dello stanziamento di cui al capitolo n. 1018 del corrispondente stato di previsione della spesa e mediante l'iscrizione, nello stato di previsione medesimo, del capitolo n.
65, con la denominazione "Spese connesse ai servizi di mensa per il personale regionale" e con lo stanziamento di 100 milioni.
Nei bilanci degli anni finanziari 1977 e successivi sarà iscritto il capitolo n. 63 con la denominazione e con lo stanziamento di cui al precedente comma.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Se nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'articolo 2 è approvato.
Pongo in votazione l'intero disegno di legge n. 80.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 37 Consiglieri Il disegno di legge 80 è approvato.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Esame disegno di legge n. 81 "Trattamento economico di missione per il personale dell'Amministrazione regionale"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge 81: "Trattamento economico di missione per il personale dell'Amministrazione regionale".
La parola al relatore, Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, il disegno di legge che la Giunta ha presentato in data 5.3.1976 e assegnato alla I Commissione in data 10 marzo, è stato oggetto di un attento esame da parte della Commissione che ha ridotto gli articoli a 8 accorpando la normativa contenuta negli artt. 5, 6 e 7. Ha poi soppresso l'art. 11 il quale demandava ad un apposito regolamento le modalità di applicazione della legge che peraltro già paiono opportunamente specificate.
Un'altra parziale modifica è stata apportata all'art. 2 al fine di semplificare il calcolo delle indennità di trasferta per le missioni di durata inferiore alle 24 ore.
Altre modifiche con una certa specificazione ed una maggiore attenzione per i problemi di conteggio sono state effettuate su altri articoli.
La Commissione sottolinea l'importanza dell'art. 4 del disegno di legge in esame, che tende a regolarizzare un'annosa questione per i dipendenti che dovranno svolgere una particolare attività ispettiva fuori del proprio ufficio.
La Commissione fa però presente che le indennità previste da questo disegno di legge non devono trasformarsi in un criterio di indennità speciale aggiuntiva allo stipendio, in quanto non avrebbero necessaria giustificazione. Gli stessi eventuali accordi, da realizzarsi in merito con le organizzazioni sindacali, devono tendere soprattutto all'efficienza del lavoro e perciò a realizzare seri criteri di organizzazione dei servizi.



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste di parola passiamo alla votazione del primo articolo di questo disegno di legge nel testo che è stato consegnato ai Consiglieri, modificato in accordo con la Giunta ed approvato dalla I Commissione in data 14/5/1976.
"Articolo 1 - Il trattamento economico di missione del personale dell'Amministrazione regionale e regolato dalle norme della presente legge.
Per quanto non previsto dalla medesima è fatto rinvio alla normativa di cui alla legge 18 dicembre 1973 n. 836".



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri L'articolo 1 è approvato.
"Articolo 2 - Con decorrenza dalla data di entrata in vigore della presente legge, al personale della Regione Piemonte, comandato in missione fuori dell'ordinaria sede di servizio, spetta l'indennità di trasferta nella misura di L. 15.000 per ogni 24 ore di assenza dalla sede. Per le ore residuali o per le missioni di durata inferiore alle 24 ore l'indennità di trasferta spetta in ragione di L. 550 per le prime 6 ore e L. 650 per le successive 17.
Le indennità di cui al precedente comma sono aumentate del 30% per le missioni effettuate fuori dal territorio nazionale o in Comuni, posti fuori dalla Regione, aventi popolazione superiore ai 500 mila abitanti, o del 15 per le missioni effettuate in Comuni capoluogo di provincia.
Per le missioni effettuate fuori del territorio nazionale il dipendente ha la facoltà di chiedere la liquidazione della diaria sulla base del D.M.
17/11/1973.
A favore di quei dipendenti che per ragioni di servizio sono soggetti a rischio o gravi disagi per ispezioni o visite in miniere, cave, ovvero a lavori in galleria o a lavori in località impervie o pericolose l'indennità di missione sopradeterminata è maggiorata del 40% limitatamente alla giornata di trasferta nel corso della quale si effettuano i sopralluoghi suddetti.
Detta maggiorazione è attribuita previa motivata attestazione dell'Amministratore competente.
Le missioni sono disposte: dal responsabile dell'ufficio, oppure dall'Amministratore competente qualora si tratti del responsabile di settore, se si svolgo - no nell'ambito della Regione dall'Amministratore competente, su proposta del responsabile dell'ufficio, se si svolgono nel restante territorio della Repubblica o all'estero.
In luogo del trattamento di missione, la Giunta regionale può autorizzare con proprio provvedimento il rimborso delle spese effettivamente sostenute purché giustificate da idonea documentazione e fino ad un ammontare massimo di L. 25.000 per ogni giornata di missione.
Per le missioni da svolgere in località distanti meno di 30 chilometri le indennità di cui ai comma precedenti sono ridotte dì un terzo.
Nel caso di dipendenti che effettuino più di dodici missioni al mese le indennità di trasferta sono ridotte di un terzo dopo la dodicesima.
L'indennità di trasferta non è dovuta quando la missione: a) sia compiuta nella località di abituale dimora b) sia compiuta in località distante meno di 12 chilometri dalla sede di servizio c) si protragga, senza giustificato motivo, oltre le effettive esigenze di servizio d) sia di durata inferiore alle tre ore".
Se nessuno chiede la parola passiamo alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito.
Presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'articolo 2 è approvato.
"Articolo 3 - Al dipendente in missione può essere consentito l'uso di un proprio mezzo di trasporto con la corresponsione di un rimborso spese commisurato ad una somma pari, per ogni chilometro di percorrenza effettuato, ad un quarto del prezzo ufficiale della benzina "super" vigente al momento dell'effettuazione della missione. L'uso del proprio mezzo di trasporto è autorizzato secondo le modalità di cui all'apposito regolamento adottato dal Consiglio regionale".
Se nessuno chiede la parola passiamo alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'articolo 3 è approvato.
"Articolo 4 - Sempre fatto salvo quanto previsto dal sesto comma del precedente art. 2, al personale che, per esigenze di servizio, abbia frequente necessità di recarsi in località poste fuori dall'ordinaria sede di servizio, in luogo dell'indennità di cui al citato art. 2 e del rimborso spese di cui al successivo art. 3, la Giunta regionale, o l'Ufficio di Presidenza per il personale assegnato al Consiglio regionale, possono, in accordo con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative corrispondere un'indennità od un rimborso spese in misura forfettaria.
L'indennità ed il rimborso forfettario di cui al presente articolo sono ridotti in proporzione alla durata delle assenze dal servizio dell'interessato e sono revocate allorché venga a cessare la necessità che ne ha determinato la concessione".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri L'articolo 4 è approvato.
"Articolo 5 - Ai dipendenti in missione compete il rimborso delle spese effettivamente sostenute per i viaggi effettuati su mezzi di trasporto pubblico.
In aggiunta al rimborso di cui al comma precedente, è dovuta un'indennità supplementare pari al 10% del costo del biglietto, tale indennità è ridotta al 5% del costo biglietto stesso se il viaggio è compiuto in aereo.
Per i percorsi effettuati a piedi, in zone prive di strade, spetta l'indennità di L. 80 al chilometro.
I rimborsi e le indennità previste dall'art. 3 e dal presente articolo competono per tutti i servizi resi fuori dall'ordinaria sede di servizio anche se il personale non acquista titolo all'indennità di trasferta.
Le indennità ed i rimborsi, previsti dagli articoli 2 e 3 e dal presente sono liquidati dagli uffici competenti dell'Amministrazione, esclusivamente su presentazione di apposita tabella, firmata dal dipendente, convalidata dal responsabile dell'Ufficio e vistata dall'Amministratore competente completa della relativa documentazione." Si proceda alla votazione.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri L'articolo 5 è approvato.
"Articolo 6 - L'impiegato il quale, al fine di ritrarne un indebito vantaggio, sottoscrive dichiarazioni in tutto od in parte non veritiere intorno alle missioni eseguite, risponde ad ogni effetto, anche disciplinare, delle dichiarazioni rese, ferma restando la responsabilità della vigilanza spettante a chi ha autorizzato la missione".
Passiamo alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri L'articolo 6 è approvato.
"Articolo 7 - Le spese di missione eseguite dal personale nell'interesse di privati o di altri Enti sono liquidate dalla Giunta regionale e poste a carico degli interessati".
Passiamo alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri L'articolo 7 è approvato.
"Articolo 8 - Ai fini dell'attuazione della presente legge è autorizzata in aggiunta alle somme stanziate nel bilancio dell'anno finanziario 1976 per indennità di missione e rimborso spese di trasporto per le trasferte di servizio, la spesa annua di 180 milioni.
All'onere di cui al precedente comma si provvede, per l'anno finanziario 1976, mediante una riduzione di 180 milioni dello stanziamento di cui al capitolo n. 1018 dello stato di previsione della spesa per l'anno medesimo e mediante l'integrazione degli stanziamenti di cui ai capitoli n. 4, n.
80, n. 146, n .218, n .276, n. 324, n. 366, n. 406, n. 503, n. 590, n. 666 n. 718 e n. 767 del corrispondente stato di previsione nella rispettiva misura di 10 milioni, di 10 milioni, di 6 milioni, di 3 milioni, di 2 milioni, di 5 milioni, di 10 milioni, di 10 milioni, di 1 milione, di 3 milioni, di 50 milioni, di 40 milioni e di 30 milioni.
Nei bilanci per gli anni finanziari 1977 e successivi lo stanziamento dei capitoli relativi alle indennità di missione e rimborso spese di trasporto per le trasferte di servizio sarà iscritto nella misura che deriva dalle integrazioni di cui al precedente comma.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Passiamo alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 41 Consiglieri L'articolo 8 è approvato.
Passiamo ora alla votazione dell'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri Il disegno di legge n. 80 è approvato.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame delibera Giunta regionale n. 92/2657 relativa alla "Autorizzazione a rilasciare alle Mutue il mod. E 112 valido per ottenere, nei Paesi della C.E.E., il ricovero ospedaliero in forma diretta, secondo la legislazione dello Stato in cui si trova il presidio terapeutico"


PRESIDENTE

Passiamo al punto decimo dell'ordine del giorno: "Esame delibera Giunta regionale n. 92/2657 relativa alla "Autorizzazione a rilasciare alle Mutue il mod. E 112 valido per ottenere, nei Paesi della C.E.E., il ricovero ospedaliero in forma diretta, secondo la legislazione dello Stato in cui si trova il presidio terapeutico".
La parola al relatore, Consigliere Ferrero.



FERRERO Giovanni, relatore

Signori Consiglieri, in base agli accordi internazionali, in materia di sicurezza sociale, e tra essi quelli che riguardano l'assistenza di malattia con i Paesi della Comunità Economica Europea (regolamenti n. 1408 e n. 574/72 entrati in vigore il 1/10/1972) possono beneficiare di tali accordi internazionali gli iscritti all'INAM, INPS, INAIL. ENPALS, ENPAIA ecc.
In forza di tali accordi internazionali esiste la possibilità di fruire, con l'osservanza di determinate modalità, anche dell'assistenza ospedaliera negli Stati Uniti della Comunità Economica Europea, alle stesse condizioni da questi previste per i propri cittadini.
D'altra parte i predetti Enti di Assicurazione sociale tenuti all'applicazione degli accordi internazionali, a seguito del trasferimento alle Regioni a decorrere dal 31.12.1974, dei compiti in materia di assistenza ospedaliera, non sono più competenti a rilasciare ai propri iscritti l'autorizzazione per il ricovero all'estero.
In sostanza risulta necessario consentire ai predetti iscritti la facoltà di avvalersi, nei Paesi della Comunità Economica Europea, di presidi terapeutici non esistenti in Italia o ai quali sarebbe possibile accedere solo dopo pregiudizievole attesa.
Il mantenimento del diritto alle prestazioni ospedaliere, nel caso di trasferimento in uno degli Stati della Comunità Economica Europea, si ottiene mediante l'autorizzazione della istituzione competente.
Detta autorizzazione viene rilasciata con attestato previsto dai regolamenti della Comunità Economica Europea stessa, contraddistinta dalla sigla mod. E 112.
Per le ragioni su esposte la Giunta ha deliberato in materia e trasmesso il dispositivo approvato al Consiglio Regionale.
La IV Commissione, dopo attento esame, sottopone al Consiglio regionale la delibera, seguente, proponendo all'unanimità voto favorevole: 1) le sedi provinciali dell'I.N.A.M., dell'I.N.P.S., dell'I.N.A.I.L.
dell'E.N.P.A.L.S., dell'E.N.P.A.I.A., dell'INPGI, dell'ENPDEDP, e le Casse Mutue Provinciali per i lavoratori autonomi sono autorizzati ad emettere l'attestato mod. E 112, previsto dai Regolamenti della Comunità Economica Europea per ottenere in uno dei Paesi membri il ricovero ospedaliero, con l'osservanza della procedura di seguito descritta 2) l'Amministrazione regionale può richiedere alle singole sedi provinciali dell'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro le Malattie (I.N.A.M.) esistenti sul territorio della Regione Piemonte, il rilascio agli iscritti all'E.N.P.A.S., all'INADEL. all'E.N.P.A.M., alle Casse Mutue Aziendali, alle Casse Mutue delegate dall'INADEL nei ruoli regionali, negli Enti Comunali, ed agli iscritti a tutti gli altri Enti tenuti all'erogazione dell'assistenza ospedaliera, ai sensi della legge 17/8/1974 n. 386, l'attestato mod. E 112, previsto dai Regolamenti della Comunità Economica Europea per ottenere, in uno dei Paesi membri, il ricovero ospedaliero 3) l'emissione dell'attestato mod E 112 da parte dei predetti Enti Mutualistici elencati al punto 1) e 2) della presente proposta è subordinata a specifica richiesta dell'Amministrazione regionale 4) sulle domande degli interessati, corredate da documentazione sanitaria comprovante la necessità della terapia o dell'intervento probabile all'estero e sulla esigenza che il medesimo non può avvenire in modo adeguato e tempestivo negli Istituti di cura esistenti sul territorio nazionale, devono esprimere motivato parere funzionari medici appositamente designati dalla Regione 5) sull'attestato mod. E 112 dovrà essere chiaramente riportata la seguente dicitura: "Il presente attestato è valido soltanto per il ricovero ospedaliero" 6) le spese relative al ricovero saranno a carico dell'Amministrazione regionale. L'I.N.A.M. provvederà a rimborsare, con le modalità stabilite negli accordi internazionali, le spese del ricovero all'Ente assicuratore dello Stato in cui è avvenuto il ricovero e chiederà quindi la restituzione alla Regione delle somme versate 7) agli oneri relativi all'assistenza ospedaliera di cui sopra si farà fronte con gli stanziamenti di cui al capitolo n. 484 del bilancio 1976.
Io invito quindi i Consiglieri, sulla base della posizione assunta dalla IV Commissione, a votare favorevolmente la delibera.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Sereno

Colgo l'occasione di questa delibera, che senz'altro approvo, per sottolineare (mi spiace che manchi l'Assessore interessato, comunque prego i colleghi di Giunta di riferire) che il problema dei ricoveri ospedalieri per una Regione come la nostra, esiste in modo particolarmente accentuato per i lavoratori che si recano in Svizzera.
Non è che io, in questo momento, abbia già la soluzione da proporre però pregherei la Giunta e l'Assessorato di studiare il problema per arrivare ad una proposta relativa anche ai ricoveri ospedalieri dei lavoratori che emigrano in Svizzera ed eventualmente di quelli che da questa zona del Piemonte possono emigrare in Francia, e sono alcune decine di migliaia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Beltrami.



BELTRAMI Vittorio

Non intendo certo sostituirmi all'Assessore, ma ho l'impressione che questa fascia di interventi invocata dal Consigliere Bono sia in parte toccata dalla 386 e da una sua traduzione operativa regionale che abbiamo votato l'anno scorso per i lavoratori e per coloro che straordinariamente transitano in territorio straniero.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vecchione.



VECCHIONE Mario, Assessore all'assistenza

Intervengo a nome dell'Assessore Enrietti rilevando che questa delibera viene a coprire esclusivamente due Enti previdenziali che non avevano esteso l'assistenza ospedaliera all'estero là dove invece altri Enti come L'INAM, L'INADEL provvedevano. Si è costituito un rapporto politico con le mutue affinché queste accedessero sia all'applicazione della regolamentazione CEE dove era possibile (e questo è stato fatto) sia soprattutto ad accollarsi l'onere di rimborso delle spedalità pagate o in forma diretta, o in forma indiretta, dall'assistito all'estero.
La delibera tende all'equiparazione del sistema previdenziale per tutte le categorie assistibili.
In questo quadro anche la segnalazione fatta dal Consigliere Bono è risolta dalla 386. Se così non fosse è evidente che occorrerebbe integrarla anche per gli eventuali ricoveri in Svizzera.
Qual era il problema che si ponevano sia la 386, sia questa deliberazione? Che il servizio di carattere ospedaliero sia il più possibile reso in Italia, in Piemonte, diversamente si avrebbe un esodo nei confronti di cliniche o private o pubbliche in altri Paesi.
La deliberazione prevede il ricovero d'urgenza quando è necessario oppure il ricovero per particolari ragioni tecniche.
E' un atto amministrativo che occorre seguire attentamente proprio per evitare flussi che portano ad un decadimento degli ospedali pubblici del Piemonte, a favore di strutture pubbliche o cantonali (parlando di quelle svizzere) o private che sono al di là dei confini.
Questa deliberazione è molto attesa da parte della Comunità, noi sappiamo che ci sono moltissimi soggetti che hanno sostenuto spese enormi (parlo dei ricoveri a Parigi per l'emofilia e per leucemia, che trovano là soltanto le strutture necessarie) e che si trovano a dovere, o a ricevere dalle Regioni degli interventi di carattere assistenziale assolutamente inadeguati, e pagano per il semplice fatto di essere dipendenti di un Ente che non ha possibilità di avere queste prestazioni.
E' praticamente una parità per tutti che si è voluta dare, forse troppo in ritardo; venne posta nella discussione della 386 nello scorso Consiglio e adesso trova attuazione.
La Giunta invita quindi il Consiglio a rendere questo atto di giustizia all'intera comunità.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste di parola? Si tratta di approvare la delibera per alzata di mano.
E' approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Esame progetti di legge n. 72 e n. 93: "Riconoscimento del titolo di studio al personale inquadrato nei ruoli regionali ai sensi delle leggi 12/8/1974 n. 22 e 5/12/1975 n. 60"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora il punto undicesimo dell'ordine del giorno: "Esame progetti di legge n. 72 e n. 93: 'Riconoscimento del titolo di studio al personale inquadrato nei ruoli regionali ai sensi delle leggi 12.8.1974 n.
22 e 5.12.1975 n. 60' ".
La parola al relatore, Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore, relatore

Il presente disegno di legge (che risulta dalla fusione della proposta di legge n. 72 presentata in data 5/2/76 dai Consiglieri del Gruppo della D.C. Alberton, Cerchio, Paganelli, Picco e dal disegno di legge n. 93 presentato dalla Giunta regionale in data 30 4.1976) intende integrare opportunamente alcune norme transitorie per il le inquadramento della legge regionale 12/8/74, n. 22 onde sanare la sperequazione derivante, per alcuni dipendenti regionali, dall'attribuzione di qualifiche inferiori a quelle spettanti in base al titolo di studio posseduto. In particolare in sede di inquadramento, mentre i dipendenti non di ruolo, partecipando a concorsi interni in base al titolo di studio, hanno ottenuto il conferimento della qualifica ad esso rispondente, i dipendenti trasferiti e comandati in possesso dello stesso titolo di studio, in alcuni casi non hanno avuto adeguata collocazione nel ruolo regionale.
Con la normativa in questione si vuole consentire innanzitutto a tale personale (trasferiti-comandati) di partecipare a un concorso interno di accertamento di idoneità al conferimento della qualifica propria del titolo di studio posseduto, analogamente a quanto previsto dall'art. 71 della legge regionale n. 22 sopraccitata.
Il possesso del titolo di studio utile alla partecipazione al concorso è stato riferito alla data di entrata in vigore della l.r. 5/12/1975, n. 60 in quanto, in applicazione di tale legge sono stati ancora predisposti numerosi provvedimenti d'inquadramento nella cui valutazione ha potuto incidere l'elemento del titolo di studio appunto riferito a tale data (es.
art. 64 1.r. n. 22 modificato dall'art. 2 della 1.r. n. 60).
Non tenendo conto di questa data infatti si sarebbe creata un'ulteriore sperequazione tra dipendenti inquadrati in tempi diversi, così come, per non creare altre situazioni contraddittorie, si è consentita la partecipazione al concorso in questione, all'ex personale avventizio che alla data di entrata in vigore della l.r. n. 60 abbia conseguito titolo di studio superiore a quello proprio della qualifica attribuita.
Il conferimento delle nuove qualifiche avverrà anche in soprannumero così come previsto dall'art. 68 della l.r. 12/8/74 n. 22 e non pregiudicherà la possibilità di bandire in prosieguo eventuali pubblici concorsi, perché i posti di risulta resteranno immutati nel numero.
Trattandosi di conferimento di qualifiche in esito a concorsi interni la decorrenza di tale attribuzione è stata fissata dalla data della "nomina" cioè del provvedimento da adottarsi dalla Giunta regionale entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Si è ritenuto infatti opportuno stabilire, a garanzia del personale interessato un limite di tempo per l'espletamento delle necessarie operazioni amministrative, onde non lasciare nell'incertezza la data di decorrenza della nuova qualifica. Ai fini economici, fermo restando la decorrenza della nuova qualifica a tutti gli effetti, dalla data sopra specificata vengono applicati gli artt. 4 della legge n. 60 e 71 della legge n. 22 sono esclusi pertanto conguagli retroattivi per il periodo antecedente alla data di nomina.
Con queste osservazioni si richiede al Consiglio di approvare il disegno di legge nel testo unificato.



PRESIDENTE

Vi sono richieste di parola? Non ne vedo. Possiamo allora passare all'approvazione degli articoli.
Mi congratulo con gli estensori della legge che hanno potuto compendiare la legge in due articoli. Sovente si fanno delle leggi molto accurate dal punto di vista della distinzione logica, ma che comportano 20/30 votazioni, appesantendole notevolmente. L'Ufficio Legislativo del Consiglio regionale ha allo studio il problema poiché mi pare difficile continuare altri cinque anni con il sistema della votazione per appello nominale. E' allo studio un progetto di modifica dello Statuto che comporterebbe un sistema di votazione più sciolto e più snello, come si confà a quasi tutte le Assemblee regionali d'Italia. Naturalmente è solo un annuncio che do ai Consiglieri, esamineranno i Gruppi l'opportunità e la necessità di farlo, ma intanto, come misura intermedia, raccomanderei agli estensori delle leggi e alle Commissioni, fino a quando eventualmente la modifica dello Statuto non fosse approvata, di fare in modo di ridurre il numero degli articoli per consentire di accelerare i lavori del Consiglio.
"Articolo 1 - Il personale inquadrato nei ruoli regionali ai sensi delle leggi 12/8/1974, n. 22 e 5/12/1975, n. 60, in servizio presso la Regione alla data del 4/9/1974, ed in possesso alla data di entrata in vigore della legge regionale n. 60 del titolo di studio superiore a quello richiesto dall'art. 4 della l.r. 12/8/1974, n. 22 per la qualifica regionale attribuibile in applicazione della normativa prevista per il primo inquadramento, può accedere a domanda - anche in soprannumero così come previsto dall'art. 68 della 1.r. 12/8/1974, n. 22 - nella qualifica di istruttore, se in possesso del diploma di laurea, di segretario, se in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado e di operatore specializzato od operatore se in possesso del diploma di istruzione secondaria di primo grado, con la sola deroga, per queste ultime qualifiche, a favore di coloro per i quali le disposizioni vigenti alla data in cui è cessato l'obbligo scolastico prevedevano un diverso titolo di studio.
Il conferimento delle qualifiche suddette è subordinato all'accertamento dell'idoneità in esito a concorso interno, le cui modalità saranno stabilite dalla Giunta regionale, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
L'attribuzione della nuova qualifica decorre a tutti gli effetti dalla data della deliberazione di nomina da adottarsi dalla Giunta regionale entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
Ai soli fini economici si applicano, per il personale proveniente dallo Stato e dagli Enti pubblici comandato o trasferito, i criteri stabiliti dall'art. 4 della l.r. 5/12/1975, n. 60, mentre per il personale inquadrato in base all'art. 71 della 1.r. 12/8/1974, n. 22, si applicano i criteri previsti dal 4 comma dello stesso articolo 71".
Passiamo alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri L'articolo 1 è approvato.
"Articolo 2 - Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge valutati in 25 milioni annui, si provvede per l'anno finanziario 1976 mediante una riduzione, di pari ammontare, dello stanziamento di cui al capitolo n. 1018 - Rubrica 3, numero 4, del corrispondente stato di previsione della spesa, e mediante l'iscrizione delle somme di 20 milioni e di 5 milioni,rispettivamente nei capitoli n. 72 e n. 74 dello stato di previsione medesimo.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio"'.
Passiamo alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri L'articolo 2 è approvato all'unanimità.
Pongo ora in votazione l'intero testo dei progetti di legge n. 72 e 93.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri I progetti di legge n. 72 e 93 sono approvati.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura - Boschi e foreste

Esame regolamento per la gestione contabile di cui all'art. 4 della legge regionale 15/1/1976 n. 3 in materia di agricoltura e foreste


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare il punto dodicesimo dell'ordine del giorno: "Esame regolamento per la gestione contabile di cui all'art. 4 della legge regionale 15.1.1976 n. 3 in materia di agricoltura e foreste".
La parola al relatore, Consigliere Raschio.



RASCHIO Luciano, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri, la legge regionale 15 gennaio 1976, n. 3, recante "Provvedimenti urgenti per il decentramento dell'erogazione dei benefici previsti dalle norme statali e regionali in materia di agricoltura e foreste", all'art. 4 faceva riserva di definire con opportuno regolamento, la disciplina della gestione contabile dei fondi da accreditare ai funzionari ed uffici delegati, in esecuzione della normativa statale di cui agli artt. 56 e seguenti del R.D. 18/11/1923, n.
2440. La Giunta regionale, in data 8 marzo 1976, ha approvato il suddetto regolamento, le cui norme si adeguano alle disposizioni contenute nel decreto del Ministro del Tesoro del 24 luglio 1972, che disciplina la gestione della contabilità speciale delle entrate e delle spese della Regione. Nell'ambito di questa contabilità si svolge la gestione finanziaria del bilancio regionale fino all'effettiva istituzione del servizio di Tesoreria, con le modalità di cui alla legge regionale 5/12/1975 n. 59. L'art. 1 del regolamento stabilisce che i fondi occorrenti per la concessione dei benefici previsti dalla legge regionale 8 settembre 1975, n. 51 (legge che, come noto, contempla un ampio ventaglio di interventi a favore degli imprenditori agricoli singoli o associati e delle cooperative agricole), sono messi a disposizione dei singoli Ispettorati Provinciali dell'Agricoltura, in base a deliberazione della Giunta regionale, con versamento su appositi conti correnti bancari.
L'art. 2 prevede che le spese concernenti tali fondi siano impegnate erogate e vistate rispettivamente dai titolari degli Ispettorati Agrari e da funzionari di ragioneria appositamente delegati dal Presidente della Giunta regionale.
L'art. 3 fa obbligo ai titolari degli Ispettorati di trasmettere trimestralmente i rendiconti delle somme erogate al competente ufficio regionale di riscontro.
Infine, l'art. 4 stabilisce che il regolamento avrà efficacia sino a quando non sarà stato sostituito da altro regolamento le cui norme dovranno adeguarsi alle modalità attuative del servizio di Tesoreria.
Le Commissioni I e VI, che hanno esaminato per competenza la proposta di regolamento approvata dalla Giunta, hanno espresso all'unanimità parere favorevole a quanto previsto nell'articolato.
Si sottopone pertanto all'esame del Consiglio regionale il testo del regolamento per la sua definitiva approvazione.



PRESIDENTE

Vi sono richieste di parola? Assessore Ferraris, ha la facoltà di parlare.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Tenuto conto che la Giunta ha già provveduto con relative delibere all'assegnazione dei fondi, e tenuto contro tra l'altro che le Commissioni sono già state insediate e che in quasi tutte le Province hanno già assunto i primi provvedimenti, riterrei utile dichiarare questa delibera immediatamente esecutiva ai sensi dell'art. 49 della legge 10/2/1953 n. 62 in modo che l'iter possa procedere sollecitamente.



PRESIDENTE

Vi sono obiezioni a questa procedura? Non ne vedo.
Passiamo alla votazione del regolamento per alzata di mano.
E' approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.
Approviamo adesso l'immediata esecutività. Chi è d'accordo alzi la mano.
Anche l'immediata esecutività è approvata all'unanimità.
Con ciò completiamo i nostri lavori.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente


PRESIDENTE

Ho ancora una serie di comunicazioni da fare.
La IV Commissione è convocata oggi pomeriggio alle ore 15: la I Commissione è convocata giovedì alle ore 10.
Vorrei invitare i Consiglieri che fossero disponibili a voler essere presenti questa sera alle ore 18 all'inaugurazione della Mostra dei quadri e delle opere d'arte offerti dai pittori piemontesi e italiani a favore della popolazione del Friuli.
Una delegazione del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia sarà presente a questa iniziativa che mi pare particolarmente significativa del ritmo e del grado di assistenza e di aiuti che i piemontesi stanno dando alla Regione Friuli.


Argomento:

Ordine del giorno della prossima seduta


PRESIDENTE

La seconda questione su cui dobbiamo invece trattenerci un attimo sono le prossime sedute del Consiglio regionale. I Capigruppo potranno riunirsi ed esaminare le loro volontà politiche, ma ho il dovere di comunicare intanto che vi sono già richieste di iscrizione all'ordine del giorno della prossima seduta dei seguenti punti: "Disegno di legge 86 'Rifinanziamento della legge regionale 5.6.1975 n. 46 Interventi a favore dei consorzi fra Enti locali per lo smaltimento dei rifiuti solidi' ".
"Disegno di legge 88 'Rifinanziamento della legge regionale n. 54' ".
"Disegno di legge n. 79 'Modificazione della legge regionale 30.3.74 n. 9 concernente: Contributi nelle spese di funzionamento delle Comunità montane' ".
"Disegno di legge 91: 'Norme provvisorie di salvaguardia all'istituzione di nuovi istituti privati di diagnosi e cura".
Inoltre fra oggi e giovedì una serie di Commissioni si riuniranno per vedere se riescono a licenziare in tempi brevi una serie di progetti di legge che sono in esame.
Suggerisco questa procedura: incominciare ad iscrivere all'ordine del giorno della prossima seduta, il 7 giugno alle ore 9,30, i punti sopra citati e nella giornata di giovedì, dato che c'è già la I Commissione convocata e ne fanno parte anche i Capigruppo, vederci ancora per valutare ciò che è venuto a maturazione nel corso della settimana e in quella sede definire la tornata delle sedute del Consiglio regionale che sono già state a suo tempo indicate nelle giornate del 7, 8 e 14, ma che sarà opportuno verificare nella riunione prossima dei Capigruppo.
La parola al Consigliere Raschio.



RASCHIO Luciano

Noi avevamo trasmesso all'Ufficio di Presidenza, con l'approvazione di tutti, anche le leggi 47 e 57, sul prezzo del latte.



PRESIDENTE

Sono licenziate dalla Commissione a tutti gli effetti?



RASCHIO Luciano

Sì, abbiamo già anche il parere della I Commissione. Quindi raccomando di iscriverla.



PRESIDENTE

Non c'è dubbio, verrà iscritta all'ordine del giorno.
Vi sono altri suggerimenti? Propongo, in sostanza, una riunione dei Capigruppo per giovedì mattina o per giovedì a latere della riunione della I Commissione. Va bene? Vi sono controindicazioni? La riunione della I Commissione se comincia alle 10 si può prevedere che finisca alle 13?



ROSSI Luciano

Alla mezza.



PRESIDENTE

Si può prevedere allora una riunione dei Capigruppo alla mezza.
Suggerisco questa data per non rendere più complicato il lavoro di tutti.
Vi sono obiezioni? Non ve ne sono.
I Capigruppo sono convocati per le ore 12,30 di giovedì.


Argomento:

Interrogazioni ed interpellanza (annuncio)


PRESIDENTE

Si dia lettura delle interrogazione e dell'interpellanza pervenute alla Presidenza.



FABBRIS Pierina, Consigliere Segretario

Interrogazione presentata dai Consiglieri Paganelli, Bianchi, Alberton Picco e Cerchio per conoscere "con quali criteri ed entro quale termine il Presidente della Giunta e l'Assessore al bilancio intendono presentare un idoneo disegno di legge per adeguare il bilancio regionale alla sua effettiva e documentata consistenza".
Interrogazione presentata dal Consigliere Chiabrando in merito al problema del Consorzio irriguo Agro morenico di Romano Canavese.
Interpellanza presentata dal Consigliere Benzi sui motivi che impediscono il lavoro della Commissione di studio costituita per indicare concreti sbocchi ai problemi dell'Istituto di riposo per la vecchiaia.



PRESIDENTE

Non vi sono altre comunicazioni da fare.
Il Consiglio regionale è convocato per il 7 p.v. alle ore 9,30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 11,50)



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