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Dettaglio seduta n.317 del 19/03/80 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente


PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Comunico che hanno chiesto congedo i Consiglieri Alberton, Beltrami Bianchi, Conti, Fonio, Franzi, Garabello, Marchini, Menozzi, Minucci Simonelli e Vera.


Argomento:

b) Presentazione progetto di legge


PRESIDENTE

E' stato presentato dalla Giunta regionale in data 12 marzo 1980 ed assegnato alla V Commissione in data 17 marzo 1980 il progetto di legge n.
523: "Organizzazione e funzionamento dell'Unità Sanitaria Locale".
Le comunicazioni del Presidente sono così concluse.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Interrogazione dei Consiglieri Chiabrando, Lombardi, Bertorello e Franzi relativa all'applicazione dell'art. 1 del D.M. 5/7/1979


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione dei Consiglieri Chiabrando, Lombardi Bertorello e Franzi relativa all'applicazione dell'art. 1 del D.M.
5/7/1979.
Risponde l'Assessore Ferraris.



FERRARIS Bruno, Assessore all'agricoltura e foreste

Il decreto è stato firmato nel mese di luglio dello scorso anno, ma venne pubblicato soltanto alla fine dell'anno scorso. Il provvedimento dal punto di vista tecnico era auspicabile, lo era meno per la nostra Regione per quanto riguarda le razze autoctone, ossia la razza bovina piemontese.
Il provvedimento può riguardare anche la pezzata rossa.
Venuti a conoscenza delle disposizioni del decreto, che, se applicato burocraticamente, potrebbe riflettersi sul patrimonio zootecnico di queste due razze, abbiamo chiesto ai Ministri competenti quali iniziative intendono assumere relativamente alla questione del latte.
Chiediamo le due proroghe e chiediamo l'impegno a sviluppare i centri di risanamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lombardi.



LOMBARDI Emilio

Le motivazioni che hanno determinato la presentazione dell'interrogazione sono di una certa gravità. Il decreto ministeriale mette in crisi la zootecnia di due Province, Torino, per la zona Sud, e Cuneo per quanto riguarda la rimonta della razza piemontese. Sappiamo che il risanamento è andato a rilento in questi anni, lentezza derivante dal fatto che le aziende agricole che devono abbattere i capi ammalati non trovano la rimonta.
Il decreto ministeriale che impone l'abbattimento a trenta giorni per i capi infetti e che concede una proroga di tre mesi per i capi in gravidanza, pone un problema drammatico. Se le nostre stalle dovranno abbattere al massimo entro tre mesi tutti i capi infetti sorgerà il grosso problema della ricostituzione del patrimonio.
Allora, o la razza piemontese scompare, oppure dobbiamo arrivare ad un risanamento che tenga conto delle realtà.
Sono soddisfatto della risposta dell'Assessore. Credo che le competenze siano più a livello di funzionari dell'Assessorato all'agricoltura, che dell'Assessorato alla sanità. Mi auguro che gli interventi presso i Ministri dell'agricoltura e della sanità portino a una modifica del decreto ministeriale in modo da dare la possibilità agli allevatori di arrivare alla bonifica del bestiame della Regione, senza dover pagare prezzi sia da parte dei privati, sia come produzione dell'intera regione, perché se dovesse ridursi la razza bovina piemontese il danno sarà soprattutto all'economia regionale e anche generale.



PRESIDENTE

L'interrogazione è discussa.


Argomento: Artigianato

Interrogazione dei Consiglieri Chiabrando e Lombardi e interrogazione dei Consiglieri Dadone, Raschio e Rossi in merito all'organizzazione del Convegno sull'artigianato tenutosi ad Alessandria


PRESIDENTE

Esaminiamo ora congiuntamente l'interrogazione dei Consiglieri Chiabrando e Lombardi e l'interrogazione dei Consiglieri Dadone, Raschio e Rossi in merito all'organizzazione del Convegno sull'artigianato tenutosi ad Alessandria.
Risponde l'Assessore Marchesotti.



MARCHESOTTI Domenico, Assessore all'artigianato

Per rispondere all'interrogazione dei Consiglieri Chiabrando e Lombardi basterebbe allegare semplicemente il testo della deliberazione della Giunta regionale n. 41-26146 del 16 gennaio 1980, che impegna l'Amministrazione regionale all'organizzazione della I Conferenza regionale sull'artigianato piemontese, tenuta in Alessandria il 26/27 gennaio scorsi.
In tale deliberazione il preventivo impegno di spesa è suddiviso articolatamente e chiara- mente in 8 distinte voci di spesa e comporta un totale di L. 106.464.000.
Mi si permetta qui (di passaggio) un rilievo: è proprio da definirsi ingente la somma di L. 106.464.000? Essa corrisponde, se ci pensiamo bene, a L. 887 per ogni azienda artigiana, a L. 800 per artigiano titolare o socio d'impresa, e, se si considerano tutti gli addetti del settore, alla modestissima cifra di L.
304 pro-capite! Decisamente non ci pare una spesa ingente, tenuto anche conto che è stata la prima volta che sono stati spesi per gli artigiani.
Pertanto la delibera è pubblica e quindi a disposizione dei colleghi Consiglieri con l'unica avvertenza che, molto probabilmente, si potrà operare un risparmio, rispetto alle previsioni, sulla pubblicazione degli atti della Conferenza. Naturalmente, sarà preparata una dettagliata e accurata relazione a consuntivo.
Mi pare tuttavia il caso, in questa sede, di riflettere brevemente sul significato e sull'esito della Conferenza.
In primo luogo si è attuato un punto specifico del programma di questa Amministrazione che corrispondeva ad una pressante richiesta della categoria artigiana e ad una decisione unanime del Consiglio regionale.
Si è cercato, in secondo luogo, di collocare l'artigianato piemontese al livello più alto: sia da un punto di vista politico-amministrativo sia da quello organizzativo, promozionale e produttivo.
Ci è sembrato giusto curare anche la forma e l'aspetto pubblico che la Conferenza doveva presentare, proprio perché crediamo che la categoria artigiana lo meriti e ne abbia bisogno. In terzo luogo abbiamo ritenuto che la I Conferenza sull'artigianato piemontese costituisse una tribuna e un momento unici in cui porre in discussione la problematica politica, sociale ed amministrativa con la partecipazione più ampia possibile: ottenere la più grande e qualificata partecipazione, anche questa è stata la finalità tra le più rilevanti, del nostro impegno.
A nostro avviso, la Conferenza ha raggiunto tutti i risultati sperati.
Tutti gli interlocutori interessati sono intervenuti nel dibattito recando un contributo positivo, anche quando è stato critico nei confronti dell'Amministrazione.
Politicamente la Conferenza è stata un momento di grande rilancio dell'artigianato e tutti gli organi di informazione lo hanno adeguatamente rilevato per cui artigiani ed opinione pubblica hanno ricevuto una prima ampia informazione e sensibilizzazione.
Tale rilancio si sta concretizzando nell'attuale attività dell'Assessorato e della Consulta regionale dell'artigianato che è stata insediata per elaborare il suo programma di lavoro, inoltre nelle domande degli artigiani per l'utilizzo dei fondi regionali stanziati dalla 47 (credito agevolato) che nel '79 non sono stati tutti usati.
Pensiamo perciò che il complesso di iniziative per l'artigianato dovrà riflettersi sul bilancio 1980 e che occorrerà sviluppare e accelerare l'iter elaborativo e decisionale del piano per le aree attrezzate, del programma per l'artigianato artistico e tipico e per l'istruzione professionale artigiana, nonché del disegno di legge di potenziamento delle Commissioni regionale e provinciale dell'artigianato e di delega di funzioni in materia agli Enti locali.
Ritengo doveroso sottolineare, in questa sede, che occorre premere sul Governo e sul Parlamento per l'emanazione della legge quadro in materia di artigianato.
Ringrazio i colleghi Consiglieri Dadone, Raschio e Rossi per l'apprezzamento espresso sull'esito della I Conferenza regionale sull'artigianato e confermo che gli atti della Conferenza saranno stampati e distribuiti agli artigiani e alle organizzazioni di categoria nella quantità e nel modo più capillare possibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro

Poiché l'Assessore non ha ancora potuto rispondere ai quesiti che abbiamo posto, non esprimiamo, per ora, né soddisfazione n insoddisfazione. La cifra ci è parsa piuttosto alta, vedremo se il dettaglio ci convincerà sulla sua giustezza.
Siamo d'accordo sui convegni perché servono a divulgare e a far crescere l'attenzione sui problemi. Certamente, per queste iniziative si spendono cifre spropositate. Abbiamo anche dubbi sul modo con cui è stata fatti la propaganda. Ci risulta che molti giornali ai quali è stata pagata la pubblicità sono usciti dopo che il Convegno è avvenuto. Pensiamo peraltro che simili iniziative si possano realizzare senza tanto dispendio di denaro pubblico.



PRESIDENTE

La parola ai Consigliere Raschio.



RASCHIO Luciano

Anche a nome del Consigliere Dadone che ha firmato l'interrogazione esprimo la piena soddisfazione per la risposta data dall'Assessore.
L'esperienza è stata significativa. Al Convegno hanno partecipato delegazioni del Piemonte e delegazioni provenienti da altre Regioni d'Italia. E' stata un'occasione che ha permesso di puntualizzare quanto è stato fatto nel campo dell'artigianato e quanto rimane ancora da fare.
In quanto al costo del Convegno, è opportuno ricordare che esso è stato preceduto dalla pubblicazione della documentazione relativa che ovviamente, è a spese della Regione.
Ritengo opportuno che si provveda alla pubblicazione degli atti del Convegno ed alla loro divulgazione soprattutto tra gli artigiani, perch possano correttamente essere informati su quanto è stato dibattuto dalle Associazioni interessate.



PRESIDENTE

Le interrogazioni sono così state discusse.


Argomento: Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale)

Esame progetto di legge n. 507 "Istituzione del Centro Gianni Oberto"


PRESIDENTE

Esame progetto di legge n. 507 "Istituzione del Centro Gianni Oberto".
La parola al relatore, professoressa Soldano.



SOLDANO Albertina, relatore

Il progetto di legge che, regolarmente esaminato in Commissione viene oggi presentato in Consiglio regionale, riflette l'esigenza, da tempo riscontrata nella nostra Regione, di accogliere convenientemente in un centro apposito il materiale, per lo più manoscritto, proveniente da scrittori piemontesi deceduti. Detto materiale, in vari casi, in passato andò perduto perché gli organismi o gli Istituti universitari che ne erano responsabili, entrarono in crisi per cause di ordine finanziario e organizzativo.
Si tratta pertanto di un progetto che, oltre a conservare il materiale concernente la produzione del passato, può oggi assicurare la possibilità di acquisire e salvaguardare anche altro materiale recente da conservare e custodire e, soprattutto, da porre a disposizione del pubblico, in particolare dei giovani e degli studiosi, per ulteriori studi o ricerche sul patrimonio linguistico e culturale del Piemonte.
Era, questo, un progetto accarezzato da tempo dal collega recentemente scomparso avv. Gianni Oberto, appassionato cultore della nostra cultura regionale in ogni specifica articolazione espressiva. Il provvedimento, che viene presentato, assume dunque un chiaro significato nel riconoscimento di uno degli aspetti più interessanti di una spiccata personalità di uomo e amministratore innamorato della sua terra e delle sue origini, impegnato in una lunga ricerca personale e anche nel dare un costante contributo ad associazioni e gruppi di ricercatori e studiosi del patrimonio naturale del Piemonte nelle sue molteplici accezioni.
A tale riguardo basterebbe citare, oltre le innumerevoli testimonianze verbali e scritte, alcune conferenze dell'avv. Oberto sul bicentenario della nascita del canavesano Carlo Botta, su "Torino e Milano nella vita di Massimo d'Azeglio", su "Nino Costa nella poesia e nella vita" su "Nino Costa Poeta del Piemonte", su Giovanni Cena, su Piero Giacosa, su Guido Gozzano, su Costantino Nigra e infine su "La moglie di un re che non fu mai regina"; oltre due saggi che mi sembrano significativi: "Emilio Chanoux e la Carta di Chivasso" e su "Poeta, musico, alpinista, scienziato, vescovo Dionisio Borra": tutti personaggi tipicamente piemontesi.
Al di là del riconoscimento dell'opera svolta personalmente dall'avvocato Oberto, è comunque doveroso evidenziare che il provvedimento in esame si colloca correttamente in termini operativi nell'ambito della finalità e degli obiettivi previsti dalla normativa vigente secondo il seguente prospetto: Statuto della Regione Piemonte (art. 5 "Tutela del patrimonio naturale e culturale"; art. 7 "Patrimonio culturale delle comunità locali") D.P.R. 24/7/1977, n. 616 (art. 49: "Attività di promozione educativa e culturale") legge regionale 28/8/1978 n. 58 ("Promozione della tutela dello sviluppo delle attività e dei beni culturali") legge regionale 18/12/1978 n. 78 ("Norme per l'istituzione ed il funzionamento delle biblioteche pubbliche o di interesse locale") legge regionale 20/6/1979 n. 30 ("Tutela del patrimonio linguistico e culturale del Piemonte").
Il provvedimento viene pertanto a collocarsi correttamente a completamento di un quadro omogeneo di valori culturali, anche se con caratteri specifici di salvaguardia di documenti legati alla nostra dinamica espressione culturale.
Il testo è composto di quattro articoli, illustranti rispettivamente: l'istituzione del Centro Gianni Oberto, i compiti e la sede dello stesso presso la biblioteca del Consiglio regionale, il Comitato consultivo (nell'ambito del quale è assicurata la partecipazione della minoranza consiliare), il finanziamento.
Per le ragioni esposte, prevalentemente di ordine morale e culturale la V Commissione raccomanda al Consiglio l'approvazione del testo, che oggi risulta opportunamente riveduto e aggiornato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Benzi.



BENZI Germano

Il mio Gruppo aderisce a qualsiasi proposta che onori il collega Oberto, al quale ero legato da lunga amicizia.
Vorrei ricordare che già esiste presso il Centro Gozzano una raccolta di opere di scrittori piemontesi e l'amico Oberto già aveva operato al fine di farlo acquisire alla Regione. So che vi erano ostacoli di ordine burocratico con l'Università che forse si possono superare con una legge.
Vorrei ricordare che il Consigliere Oberto aveva svolto la sua opera all'interno del Consiglio di Amministrazione del Teatro Regio e che il Presidente dell'Ente, con lettera indirizzata al Presidente della Giunta suggeriva di istituire una borsa di studio intitolata "Gianni Oberto" da assegnare agli studenti che svolgessero la tesi sul teatro. Chiedo se è possibile comprendere questa proposta nella legge.



PRESIDENTE

La parola alla dottoressa Castagnone Vaccarino.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Considerato quanto ha detto il Consigliere Benzi, chiedo se non sia più opportuno sospendere la votazione ed esaminate la possibilità di adeguare la legge alla situazione esistente nel settore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

A nome del Gruppo comunista, dichiaro il nostro apprezzamento sul significato della proposta che collega l'attività, particolarmente meritoria del Consigliere Oberto, al significato che il suo impegno ha avuto nella Regione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Fiorini.



FIORINI Fausto, Assessore alla cultura

Condivido quanto ha detto il collega Benzi nei confronti del collega Oberto che tutto il Consiglio ha molto stimato.
Lo scopo di questa legge è specifico. Per quanto riguarda l'assegnazione di borse di studio ritengo che sia sufficiente provvedere con deliberazione, ma, più che di borsa di studio, dovrebbe trattarsi di premi di laurea. Comunque la Giunta esprimerà la sua opinione.
Per ciò che riguarda il Centro Gozzano, poiché molti sono i centri che hanno analoghe funzioni, ritengo che la Regione possa garantire di assolvere questa funzione fintantoché ci sia l'autonomo funzionamento dei centri. Ritengo inoltre che la centralizzazione del materiale, anche dal punto di vista della possibilità di studio da parte dei ricercatori potrebbe avere una funzione più idonea.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Sentite le dichiarazioni dell'Assessore, ritiro la mia proposta.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'articolato.
"Articolo 1 - Istituzione del Centro. La Regione Piemonte istituisce sulla base delle competenze attribuitele dall'art. 49 del DPR 24/7/1977, n.
616, come settore della propria attività, il Centro Gianni Oberto".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 30 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
"Articolo 2 - Compiti del Centro e sede. I compiti del Centro sono: 1) acquisire a titolo oneroso o gratuito scritti inediti o copie autografe di opere edite di scrittori piemontesi deceduti 2) tenere in deposito a titolo gratuito materiali analoghi a quelli indicati al punto precedente di proprietà di Enti pubblici o di privati che gliene affidino la custodia 3) custodire e catalogare i materiali di cui ai punti precedenti 4) mettere a disposizione di studenti e studiosi i materiali di cui ai punti precedenti per la consultazione nella stessa sede del Centro.
Il Centro Gianni Oberto ha sede presso la biblioteca del Consiglio regionale ed è diretto dal responsabile di questo servizio".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 30 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
"Articolo 3 - Comitato consultivo. Le decisioni relative ai punti 1, 2 e 3 del primo comma dell'articolo 2 sono assunte dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, sentito il Comitato consultivo.
Il Comitato consultivo è composto dall'Assessore ai beni e alle attività culturali e da quattro membri di nomina consiliare con voto limitato a 2.
I membri di designazione consiliare sono scelti fra persone di provata competenza".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 30 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
"Articolo 4 - Finanziamento. Alle spese derivanti dall'attuazione della presente legge si fa fronte con le disponibilità esistenti al capitolo n.
30 dello stato di previsione della spesa per l'anno 1980 e nei corrispondenti capitoli dei bilanci degli anni finanziari successivi".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 30 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Passiamo ora alla votazione sull'intero testo.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 30 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione della Giunta regionale: "Indicazioni al Governo dei criteri di riparto dei fondi di cui all'accordo tra l'Italia e la Svizzera firmato il 3/10/1974 relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri ed alla compensazione finanziaria a favore dei Comuni italiani di confine. Proposta al Consiglio"


PRESIDENTE

L'Assessore Alasia chiede venga esaminata la proposta di deliberazione della Giunta regionale: "Indicazioni al Governo dei criteri di riparto dei fondi di cui all'accordo tra l'Italia e la Svizzera firmato il 3/10/1974 relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri ed alla compensazione finanziaria a favore dei Comuni italiani di confine. Proposta al Consiglio".
La parola all'Assessore Alasia.



ALASIA Giovanni, Assessore ai problemi del lavoro

Informo brevemente il Consiglio regionale sulla natura del provvedimento.
L'accordo italo-svizzero del 3/10/1974 e la successiva legge del 26 luglio 1975 prevedono che una parte del gettito fiscale proveniente dalle remunerazioni dei frontalieri italiani venga riversata annualmente al Ministero del Tesoro a beneficio dei Comuni italiani di confine. L'art. 5 della legge stabilisce che le Regioni Lombardia, Piemonte e la Provincia autonoma di Bolzano esprimano pareri sui criteri da adottare.
In base a valutazioni ufficiose del Ministero degli Esteri, si presume che la cifra complessiva per gli anni che intercorrono dal 1974 al 1978 ammonterebbe a 43 milioni di franchi svizzeri e la quota prevedibile per la nostra area potrebbe essere di 6/7 miliardi di lire.
La questione è stata sottoposta la settimana scorsa al Comprensorio del Verbano-Cusio-Ossola e, pochi giorni fa, alla Consulta regionale per l'immigrazione e l'emigrazione prevista dalla legge.
La deliberazione oggi all'esame accoglie i pareri espressi dal Comprensorio e dalla Consulta.
Si tratta di un atto importante, che va a favore di una zona devastata da calamità naturali e da crisi occupazionali. E' un atto doveroso e riparatore nei confronti dei lavoratori frontalieri.
Con questa deliberazione il Governo potrà procedere senza lungaggini burocratiche, soprattutto senza dispersioni nell'assegnazione dei fondi dal momento che anche la Lombardia ha deliberato.
Mancherei ad un mio preciso dovere morale e politico se non ricordassi che, prima di me in modo più impegnativo e autorevole, questa questione fu particolarmente a cuore del compianto avv. Oberto.



PRESIDENTE

Vi do lettura della proposta di deliberazione: "Il Consiglio regionale Visto l'accordo italo-svizzero siglato il 3 ottobre 1974, nonché la legge 25 luglio 1975, n. 386 recante 'Approvazione ed esecuzione dell'accordo tra l'Italia e la Svizzera relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri ed alla compensazione finanziaria a favore dei Comuni italiani di confine' Visto in particolare l'art. 5 della suddetta legge che prevede che le Regioni Lombardia, Piemonte e la Provincia autonoma di Bolzano esprimano un parere sui criteri di ripartizione e di utilizzazione di fondi di cui all'art. 3 della legge citata, da adottarsi annualmente dal Ministero per le Finanze di concerto con il Ministero del tesoro Vista la proposta della Giunta regionale e la relativa illustrazione fattane dall'Assessore competente Preso atto che la proposta della Giunta regionale recepisce le indicazioni formulate al riguardo dal Comitato Comprensoriale Verbano-Cusio Ossola, sulla base delle consultazioni con gli Enti locali da questo effettuate, con deliberazione n. 1 del 6 febbraio 1980, richiesta dalla Giunta al suddetto Comitato comprensoriale quale area che registra la pressoché totale presenza dei frontalieri Preso atto altresì del positivo parere espresso dalla Consulta regionale dell'emigrazione e immigrazione nella seduta del 14/3/1980 Ritenuta L'opportunità e l'urgenza di indicare al Governo i criteri di riparto dei fondi sollecitando altresì il Governo stesso affinché l'accordo italo-svizzero possa avere concreta attuazione delibera di indicare al Governo in fase di prima applicazione dell'accordo italo svizzero siglato il 3/10/1974, per le quote maturate sino alla data del 31/12/1978, i seguenti criteri di riparto dei fondi da assegnarsi in misura corrispondente al numero dei frontalieri residenti: a) alle Comunità montane per i Comuni che appartengono alle Comunità stesse, che li gestiranno d'intesa con i Comuni per iniziative, singole od associate, da realizzarsi nell'ambito del territorio di competenza b) direttamente ai Comuni per quelli che non fanno parte di Comunità montane, purché, alla data del 31 dicembre 1978, abbiano un numero minimo di frontalieri residenti nel Comune pari ad almeno 200 unità. Tali Comuni in armonia con le Comunità montane, nell'ambito delle ULS, potranno concordare l'utilizzo dei fondi anche per obiettivi unitari di interesse comune c) per le quote residue non assegnate direttamente alle Comunità montane od ai Comuni in base ai criteri definiti ai precedenti punti a) e b), all'Amministrazione provinciale di Novara, col vincolo di utilizzazione per iniziative da realizzarsi nei Comuni di confine".
Chi approva è pregato di alzare la mano. La deliberazione è approvata all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.


Argomento: Opere pubbliche

Esame progetto di legge n. 498 "Norme transitorie per la collaudazione delle opere e lavori pubblici di interesse regionale"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 498: "Norme transitorie per la collaudazione delle opere e lavori pubblici di interesse regionale".
La parola al relatore, Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice, relatore

Il presente progetto di legge è passato all'esame delle Commissioni I e II. Tende a dare una regolamentazione più snella, in attesa di una normativa più ampia e generale in materia di opere pubbliche.
La sua approvazione è estremamente importante al fine di evitare l'arresto dei collaudi delle opere pubbliche in corso.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'articolato.
"Articolo 1 - Fino a quando la normativa relativa ad opere e lavori pubblici non sarà diversamente disciplinata: a) l'applicazione del penultimo comma dell'art. 36 della legge regionale 17/12/1979 n. 74, riferito alle disposizioni di cui alla legge n.
1585 del 24/12/1951, resta sospesa, limitatamente alle prestazioni per il collaudo delle opere pubbliche b) i limiti fissati dalla legge regionale 16/5/1975, n. 28, all'art. 17 punti 11 e 14 del comma primo e dell'art. 19 punti 1 e 6 del comma primo sono elevati a lire 500 milioni c) il limite fissato dalla legge regionale 16/5/1975, n. 28, all'art.
10 per l'obbligatorietà dell'atto di collaudo è elevato a L. 250 milioni per tutti i lavori comunque rientranti nella competenza regionale".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
"Articolo 2 - I contributi previsti dalla legge regionale 4/12/1978 n.
73, possono essere corrisposti anche in annualità imputando la spesa relativa al capitolo 6075 del bilancio regionale del 1980".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Procediamo ora alla votazione sull'intero testo.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame progetto di legge n. 518: "Autorizzazione ad accettare l'eredità disposta dal sig. Venturello Federico, deceduto in Cortadone (AT)" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 518: "Autorizzazione ad accettare l'eredità disposta dal sig. Venturello Federico, deceduto in Cortadone (AT)".
La parola al relatore, Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice, relatore

Questo progetto di legge si riallaccia ad una normativa generale che la Regione ha tentato di darsi per l'accettazione di eredità o lasciti disposti da soggetti giuridici o fisici nei confronti dell'Ente Regione. In allora il Commissario di Governo aveva respinto l'approvazione, dicendo che si doveva procedere con singoli atti legislativi per ogni eredità.
Nel caso oggi all'esame del Consiglio si tratta di acquisire un patrimonio di circa 200 milioni a carico del quale rimane un legato di 4 milioni.
Il progetto di legge è stato approvato dalla competente Commissione all'unanimità.



PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Paganelli. Ne ha facoltà.



PAGANELLI Ettore

In effetti, il progetto di legge è stato approvato all'unanimità in sede di Commissione. Rileggendolo però mi sono sorte alcune perplessità in quanto la non indicazione delle somme che sono in deposito vincolato su un libretto della Cassa di Risparmio di Asti e la genericità dei titoli obbligazionari che, al momento in cui si vuole recepire l'eredità, debbono essere precisati, mi lasciano dubbioso.
Un altro dubbio mi è sorto leggendo il legato che grava sull'eredità e mi chiedo se i 4 milioni sono vita natural durante o se sono una tantum.
Non vorrei che tale genericità bloccasse l'approvazione del disegno di legge.
Il voto, naturalmente, è favorevole e, formulandolo, mi auguro che altri cittadini seguano il precursore. Ritengo comunque che sia opportuno soprassedere per migliorare il testo di legge.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vecchione.



VECCHIONE Mario, Assessore all'assistenza

Il Commissario di Governo, respingendo la legge generale sulle donazioni e sui lasciti, che a mio parere era corretta, sottopone la Regione ad un parere autorizzativo e indica la soluzione attraverso a disegni di legge di carattere particolare. La qual cosa induce il Consiglio regionale a riunirsi sia per accettare mille lire, sia per accettare un miliardo, e questo mortifica la funzione politica e istituzionale del Consiglio.
Attorno a questo patrimonio si stanno facendo pressioni per cercare di sottrarlo alla Regione, quindi è opportuno intervenire con un provvedimento tempestivo.
Nel legato c'è l'indicazione di 4 milioni, ma non si riesce ad intendere se siano rivalutabili nel tempo oppure se siano cristallizzati.
Questo si stabilirà nel momento della gestione dello strumento legislativo.
Non ho difficoltà a rinviare l'approvazione del provvedimento a domani.



PRESIDENTE

L'approvazione del progetto di legge è pertanto momentaneamente rinviata.


Argomento: Trattamento economico dei membri del Comitato di controllo

Esame progetto di legge n. 508: "Rideterminazione dell'indennità di presenza e del rimborso spese ai componenti del Comitato regionale di controllo e delle sue Sezioni decentrate"


PRESIDENTE

Punto decimo all'ordine del giorno: esame progetto di legge n. 508: "Rideterminazione dell'indennità di presenza e del rimborso spese ai componenti del Comitato regionale di controllo e delle sue Sezioni decentrate".
La parola al relatore, Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice, relatore

La Commissione ha esaminato il progetto di legge n. 508, sul quale è venuto anche l'assenso della Giunta. La Commissione ha ritenuto di sopprimere l'art. 3 che prevedeva una retroattività del disegno di legge all'1/2/1979, in quanto essendo approvata oggi la legge, l'articolo non potrà più essere operante.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Raschio.



RASCHIO Luciano

Il Gruppo comunista concordando su questo progetto di legge, si rammarica per quanto detto or ora dal collega Rossotto in quanto non si potrà risolvere burocraticamente le pendenze relative alle spese sostenute dai nostri colleghi del Comitato di controllo. Il Gruppo due anni fa aveva inviato una lettera alla Giunta nella quale evidenziava l'inadeguatezza di quanto veniva elargito ai Consiglieri del Comitato di controllo assolutamente non adeguato all'impegno quotidiano. Se questo provvedimento fosse stato assunto in tempo non ci troveremmo oggi di fronte all'impossibilità di pagamento delle spese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellomo.



BELLOMO Emilio

Siamo d'accordo su questo adeguamento di spesa. E' vero quello che osservava il collega Raschio sull'antefatto, però è altrettanto vero che non possiamo fare altro che dire che ci dispiace. Molte volte il pubblico mandato comporta sacrifici culturali e anche di tasca.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Paganelli.



PAGANELLI Ettore

Anche il nostro Gruppo è d'accordo sull'adeguamento dell'indennità di presenza ai componenti dei Comitati di controllo.
Le cifre possono apparire eccessive se non si tiene conto che i membri dei Comitati di controllo sono tenuti a svolgere attività preparatoria che li vede impegnati ogni giorno; viste invece nel contesto, risultano adeguate al lavoro che viene svolto.



PRESIDENTE

Chiede di intervenire il Consigliere Rossi. Ne ha facoltà.



ROSSI Luciano

I Commissari dei Coreco debbono essere in condizione di svolgere le loro funzioni, proprio perché dal loro lavoro deve trasparire qualcosa di tangibile.
Certamente, deve essere modificata la metodologia del lavoro perché non è ammissibile che un telegramma che annuncia il rinvio di una deliberazione arrivi dopo venti giorni oppure che gli Enti, a distanza di tre o quattro mesi, non abbiano ancora ricevuto gli atti e questi casi in Piemonte avvengono a centinaia.
Nessuno vuol togliere a questa gente quanto gli spetta, ma poiché si tratta di una funzione estremamente delicata, deve aumentare il senso di responsabilità da parte di tutti, pena la paralisi degli Enti locali.
Miliardi per opere pubbliche sono fermi in Comuni piccoli e grandi.
Ecco allora che la relazione che deve essere resa annualmente al Consiglio, non deve essere soltanto un elenco numerico,ma deve permettere un rapporto corretto tra questi importanti organismi e le istituzioni che per legge devono svolgere i controlli giusti e severi e non viziati da perdite di tempo.



PRESIDENTE

La parola alla dottoressa Castagnone Vaccarino.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Il Gruppo repubblicano vota favorevolmente questa legge. Le osservazioni del collega Rossi sono pertinenti, così come è pertinente l'altra osservazione sulla grande discrepanza dei criteri di valutazione fra un Coreco e l'altro. Questo problema frantuma e fraziona la Regione tanto che sembra essere soggetta ad una serie di leggi diverse anziché ad un'unica legislazione.
Questa raccomandazione va fatta nei confronti dei Coreco.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

Avendo, quasi costantemente, contatti con gli organi di controllo, devo dire che gli atti per i quali si richiedono chiarimenti sono sempre più in diminuzione; questo vuol dire che si è stabilito un corretto rapporto tra gli Enti locali e i Comitati di controllo i quali hanno assunto più una forma di collaborazione che un vero e proprio controllo sugli atti.
Il problema grave è sorto nel Comitato di controllo di Torino che deve svolgere un lavoro imponente.
Tuttavia, quando discuteremo la relazione annuale, verificheremo che rispetto al controllo prefettizio, il passo in avanti è stato importante e positivo perché in molti casi è stata rapidamente avviata la soluzione dei problemi.
La legge stabilisce che i membri del Comitato di controllo devono provvedere all'istruttoria, in collaborazione con l'ufficio e con tutti i membri del Comitato che percepiscono l'indennità; non devono considerarsi degli uomini in pensione, ma degli uomini attivi che promuovono le istruttorie degli atti in collaborazione con l'ufficio.
Se continueremo in quella direzione procederemo nel modo giusto, se invece effettueremo nomine che hanno scarsa attinenza, i Comitati, in un certo senso, diventano il cimitero degli elefanti dove si mandano le persone a stazionare e, evidentemente, la sorte degli uffici non potrà essere diversa.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'articolato.
"Articolo 1 - A decorrere dal primo gennaio 1980, le indennità di presenza previste dall'art. 1 della legge regionale 26 giugno 1973, n. 14 sono rideterminate nella seguente misura: lire 55.000 al Presidente lire 35.000 agli esperti eletti dal Consiglio regionale ed agli altri componenti".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
"Articolo 2 - Sono inoltre estese ai Presidenti ed ai componenti del Coreco e delle sue Sezioni decentrate, nel caso di partecipazione a riunioni convocate dalla Regione, oppure, previa autorizzazione della Regione a Convegni amministrativi e di studio, cui siano interessati, le misure delle indennità di missione ed i rimborsi di spese di cui all'art.
11, primo comma, della legge regionale 5 dicembre 1978, n. 74".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
"Articolo 3 - Alle spese derivanti dall'attuazione della presente legge, valutate in 500 milioni per l'anno finanziario 1980 e per ciascuno degli anni finanziari successivi, si fa fronte con la disponibilità esistente al capitolo n. 150 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1980 e ai corrispondenti capitoli degli anni finanziari successivi".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Procediamo ora alla votazione sull'intero testo.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Comunita' montane

Esame progetto di legge n. 502: "Modificazione ed integrazione della procedura di controllo sugli atti delle Comunità montane stabilita con legge regionale 11/8/1973, n. 17"


PRESIDENTE

Esame progetto di legge n. 502: "Modificazione ed integrazione della procedura di controllo sugli atti delle Comunità montane stabilita con legge regionale 11/8/1973, n. 17".
La parola al relatore, Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice, relatore

Su istanza dei Comuni di Bellino, Isasca, Rossana, Casteldelfino e Brossasco, la I Commissione ha esaminato la richiesta di modificare l'art.
8 della legge regionale 11/8/1973 n. 17. La questione è di estremo interesse e merita un approfondimento da lasciare all'esame dei colleghi della III legislatura, cioè una normativa delle Comunità montane più autonoma, più specifica, con riferimento a un ridisegno legislativo delle leggi che prevedono l'istituzione delle Comunità montane.
La proposta di legge dei Comuni interessati tende a far sì che i Comitati di controllo esercitino l'attività non con riferimento alla legge provinciale e comunale, ma con riferimento alle leggi regionali istitutive delle Comunità montane e a quella nazionale 1102.
La Commissione ha interpellato l'Ufficio legislativo e ha avuto la conferma della pericolosità di procedere soltanto alla modifica dell'art. 8 della legge 11/8/1973 n. 17 lasciando in piedi l'art. 9 che, in armonia col quadro generale, prevede un coordinamento con la legge comunale e provinciale. La Commissione ritiene di segnalare in termini politici la questione, pur ritenendo valido il principio di un ulteriore approfondimento legislativo e modificativo e, rilevata la non ammissibilità in quanto eccedente l'ambito regionale, decide di non passare all'esame degli articoli.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martini.



MARTINI Mario

La proposta di legge presentata dai Comuni montani della Valle Varaita merita qualche considerazione, visto che concordemente decidiamo di non passare ai voti, considerazione che è legata alla lettura della relazione illustrativa del disegno di legge.
Questi Comuni fanno rilevare che le Comunità montane, quali Enti di diritto pubblico, perseguono fini diversi e più moderni di quelli previsti dalla legge comunale e provinciale.
L'Ufficio legale, interpellato dall'Ufficio di Presidenza, ha espresso un parere con motivazioni ineccepibili ed è bene ricordarlo perché il non passaggio ai voti non appaia come una soluzione sbrigativa. Ma il giudizio espresso lascia anche un po' di spazio ai politici, in quanto non è un giudizio di manifesta inammissibilità. Esistono delle perplessità per cui si dovranno approfondire i rapporti che legano le Comunità montane alle leggi nazionali ed i rapporti che le legano alle leggi regionali, che sono una derivazione della legge 1102.
Questo approfondimento non l'abbiamo fatto, ma c'è una motivazione di carattere politico: la mancata definizione dell'Ente intermedio.
Pur convenendo sulla necessità del non passaggio ai voti, la Giunta dovrebbe dare una risposta in positivo, sia pure nel rispetto della richiamata autonomia dei Coreco.
La legge che regola il funzionamento dei Coreco contiene alcune dizioni specifiche in base alle quali si invitano i Comitati di controllo a tenere in conto non soltanto le rigide disposizioni della legge nazionale sicuramente obsoleta, ma anche della programmazione regionale. Le Comunità montane, e specie la Comunità della Valle Varaita, sono in regola a livello di stesura di programma di sviluppo.
Dando un giudizio di legittimità i Comitati di controllo dovrebbero tener presente che le Comunità montane sono Enti di diritto pubblico, sono legate alla programmazione regionale, hanno un loro Piano di sviluppo. La comunità montana, certamente, supera il concetto dei tradizionali Enti locali. E poiché la legislazione è inadeguata, si trovi il modo di far sì che il controllo sia intelligente e adeguato alla natura promozionale e programmatica di questo Ente.



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Rossi. Ne ha facoltà.



ROSSI Luciano

Ritengo doveroso, rispondendo all'Ente promotore dell'iniziativa esprimere un ringraziamento per avere sollevato una questione di carattere generale, questione che la Regione dovrà interpretare per stabilire un rapporto e sollecitare il potere centrale perché intervenga definitivamente su questa questione.
Sono d'accordo con quanto ha osservato il Consigliere Martini, sono d'accordo che un giudizio di legittimità debba essere dato "cum grano salis" e non in modo burocratico, restrittivo o peggio settario o ideologico. Questo problema esiste.



PRESIDENTE

Vi do lettura dell'ordine del giorno: "Il Consiglio regionale del Piemonte sentita la relazione della I Commissione consiliare sulla proposta di legge n. 502, presentata dai Comuni di Bellino, Isasca, Rossana Casteldelfino e Brossasco al fine di modificare l'art. 8 della legge regionale 11/8/1973 n. 17 preso atto che tale proposta è stata oggetto di ampio esame da parte della predetta Commissione considerato che la proposta di legge in esame è dichiaratamente diretta a disciplinare i criteri dell'esercizio di controllo del Coreca sugli atti delle Comunità montane e pertanto incide su una materia la cui disciplina, secondo la giurisprudenza della Corte Costituzionale, deve intendersi riservata alla legge statale, rilevatane la non ammissibilità in quanto palesemente eccedente l'ambito della potestà legislativa regionale vista la legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 decide di non passare all'esame dell'articolato della proposta di legge n. 502".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' approvato all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Esame progetto di legge n. 520: "I.P.L.A. Spa: aumento del capitale sociale. Adesione della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Punto sesto all'ordine del giorno: Esame progetto di legge n. 520: "I.P.L.A. Spa: aumento del capitale sociale. Adesione della Regione Piemonte".
La parola al relatore, Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice, relatore

Con il presente disegno di legge che provvede ad aumentare il capitale della Società Istituto Piante da Legno pone la società stessa in condizioni di operare. Per la copertura della spesa una parte dei fondi è a disposizione; per l'altra parte si provvederà con variazione a bilancio.
Il progetto di legge è stato approvato all'unanimità.



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione dell'articolo unico.
"Articolo Unico. L'articolo 10 della legge regionale 8 marzo 1979, n.
12 è sostituito dal seguente: 'Per il finanziamento della quota di capitale azionario da sottoscrivere ai sensi dell'articolo 4 della presente legge, è autorizzata la spesa di 900 milioni.
All'onere di cui al precedente comma si provvede: per 300 milioni mediante utilizzo di una disponibilità di pari ammontare iscritta, per 120 milioni a residuo e per 180 milioni in competenza al capitolo n. 1430 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1980 per 600 milioni mediante riduzione di pari ammontare, in termini di competenza e di cassa, dello stanziamento di cui al capitolo n. 2330 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1980 e mediante l'iscrizione della somma medesima al capitolo n. 1430 dello stato di previsione stesso.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 28 hanno risposto SI 28 Consiglieri .
L'articolo unico è approvato.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Esame progetto di legge n. 499: "Modificazioni alla legge regionale 2 gennaio 1980 n. 1, relativa ad interventi finanziari della Regione nel settore del trasporto pubblico di persone"


PRESIDENTE

Esame progetto di legge n. 499: "Modificazioni alla legge regionale 2 gennaio 1980 n. 1, relativa ad interventi finanziari della Regione nel settore del trasporto pubblico di persone".
La parola al relatore, Anna Graglia Artico.



GRAGLIA Anna, relatore

L'elemento più importante di questa legge riguarda l'indicazione dello stemma della Regione da apporre sugli autobus che rientrano nel piano autobus. Con questa legge si apportano pure alcune correzioni formali alla legge del 2/1/1980 n. 1. La Commissione l'ha votata favorevolmente all'unanimità.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'articolo unico.
"Articolo unico - La legge regionale 2 gennaio 1980, n. 1, recante 'Interventi finanziari della Regione nel settore del trasporto pubblico di persone' è così modificata: all'art. 3, primo comma, lettera b), le parole 'Autoservizi di linea', sono sostituite con 'servizi di linea' all'art. 5, primo comma, terzo paragrafo, le parole 'l'esercizio di una autolinea', sono sostituite con 'l'esercizio di linea' all'art. 8, terzo comma, dopo le parole 'preventiva autorizzazione' sono aggiunte le seguenti: 'ed il rimborso alla Regione della quota del contributo non ammortizzata': all'art. 8 viene aggiunta, come quarto comma, la seguente frase: 'Gli autobus acquistati con il contributo regionale devono recare lo stemma della Regione e l'indicazione, nella forma indicata nel regolamento attuativo, che evidenzi l'intervento della Regione. Tale indicazione deve essere apposta anche agli autobus che hanno usufruito del contributo regionale negli anni precedenti' Di conseguenza, il quarto comma dell'art. 8 diventa quinto comma.
all'art. 15 viene aggiunto il seguente secondo comma: 'Al prezzo di cessione, di cui al comma precedente, deve essere sottratta la quota di investimenti sovvenzionata non ammortizzata': all'art. 22, le parole 'autoservizi di linea', contenute nelle intitolazioni dei capitoli di bilancio elencati al secondo comma, sono sostituite con 'servizi di linea' ".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 31 Consiglieri L'articolo unico è approvato.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame progetto di legge n. 518: "Autorizzazione ad accettare eredità disposta dal sig. Venturello Federico, deceduto in Cortandone (AT)" (seguito)


PRESIDENTE

Possiamo procedere alla votazione dell'articolato del progetto di legge n. 518: "Autorizzazione ad accettare eredità disposta dal Sig. Venturello Federico, deceduto in Cortandone (AT)".
"Articolo 1 - E' autorizzato l'acquisto dell'eredità del defunto Venturello Federico, deceduto in Cortandone il 30/5/1979, il quale con testamento olografo in data 1/1/1978 pubblicato con verbale a rogito Notaio Gramaglia di Torino il 21/6/1979 ha istituito erede la Regione Piemonte di tutti i suoi beni e precisamente: a) un alloggio in Torino, via Donizetti 15 b) un alloggio in Baldichieri facente parte del Condominio Esmeralda c) casa rurale con relativo terreno in Regione Campia di Maretto d'Asti d) edificio con relativo terreno in Asti, Piazza Roma 4 e) un libretto in deposito vincolato e un libretto in conto corrente presso l'Agenzia di Monale della Cassa di Risparmio di Asti f) titoli obbligazionari giacenti in cassetta di sicurezza n. 572 Agenzia n. 1 della Cassa di Risparmio di Asti.
L'eredità è gravata dall'onere di erigere una casa di riposo per bisognosi di concerto con il Comune di Cortandone, sfruttando la già esistente casa di Piazza Roma 4 con il relativo terreno, nonché da un legato di lire 4 milioni vita natural durante a favore della Signora Campia Laura in Venturello.
La Giunta regionale adotterà i provvedimenti necessari ad acquisire i beni oggetto del lascito nonché quelli occorrenti per l'esecuzione degli oneri e delle modalità apposte al lascito stesso".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 30 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
"Articolo 2 - E' autorizzata l'iscrizione negli stati di previsione dell'entrata e della spesa per l'anno finanziario 1980 di appositi capitoli rispettivamente denominati 'proventi derivanti dall'acquisto dell'eredità Venturello Federico' e 'spese relative all'esecuzione delle modalità apposte al lascito del defunto Venturello Federico'.
La Giunta regionale con i provvedimenti di cui all'ultimo comma dell'art. 1, determinerà gli stanziamenti di detti capitoli. Nei bilanci degli anni finanziari 1981 e successivi sarà iscritto il capitolo di spesa di cui al primo comma del presente articolo".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 30 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
"Articolo 3 - La presente legge è dichiarata urgente al sensi dell'art.
45 dello Statuto ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 30 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Procediamo ora alla votazione sull'intero testo.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 30 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati - Interventi fondiari

Esame proposta di deliberazione: "Aiuti agli investimenti - agevolazioni creditizie e contributi in capitale - determinazione delle misure ai sensi degli artt. 10 e 12 della legge regionale in data 12/10/1978 n. 63"


PRESIDENTE

In ultimo possiamo ancora esaminare la proposta di deliberazione: "Aiuti agli investimenti - agevolazioni creditizie e contributi in capitale determinazione delle misure ai sensi degli artt. 10 e 12 della legge regionale in data 12/10/1978 n. 63".
Ve ne do lettura: "Il Consiglio regionale Visto l'art. 10 della legge regionale 12/10/1978 n. 63 in base al quale l'esatta misura del contributo regionale negli interessi, riferita ai singoli interventi, è stabilita con deliberazione del Consiglio regionale visto altresì l'art. 12 in base al quale le misure massime dei contributi in conto capitale sono stabilite, per ciascuno degli interventi fatte salve le misure già indicate nella legge regionale n. 63 citata, con deliberazione del Consiglio regionale tenuto conto che il citato articolo 10 stabilisce che il contributo regionale negli interessi su prestiti e mutui contratti con gli Istituti e gli Enti esercenti, il credito agrario deve essere contenuto entro le seguenti misure massime: 12% per le zone svantaggiate 9% per le altre zone tenuto conto che l'art. 12 citato stabilisce che i contributi in capitale, fatte salve le misure già indicate, possono essere concessi in misura non eccedente la somma equivalente all'attualizzazione di un equivalente contributo negli interessi calcolato in rapporto a mutui corrispondenti all'intero ammontare della spesa approvata e considerando una durata ventennale per gli investimenti immobiliari ed una durata decennale per gli investimenti mobiliari tenuto inoltre conto che il tasso di riferimento da praticare sulle operazioni di credito agrario di miglioramento è attualmente pari al 15 come fissate dal D.M. 31/12/1979 pubblicato sulla G.U. n. 20 del 22/1/1980 e che in base all'art. 18 della legge 9/5/1975 n. 153, l'onere a carico del beneficiario non può essere inferiore al 3% e al 2% limitatamente ai terreni depressi, ivi comprese le zone classificate montane a norma delle vigenti leggi.
Ciò premesso e ritenuto parte integrante e sostanziale della presente deliberazione il Consiglio regionale vista la proposta della Giunta regionale (delibera n. 129 del 4/3/1980) ai sensi della Legge regionale 63/78 art. 10 e 12 delibera di fissare, ai sensi degli artt. 10 e 12 della legge regionale 12/10/1978, n. 63, la misura delle agevolazioni creditizie e dei contributi in capitale come risulta dalla tabella A allegata alla presente deliberazione per farne parte integrante e con decorrenza dal 7 febbraio 1980.
La presente deliberazione verrà pubblicata sul B.U. della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi approva è pregato di alzare la mano. La deliberazione è approvata all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti Ricordo che il Consiglio è convocato per domattina alle ore 9,30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17,30)



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