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Dettaglio seduta n.315 del 06/03/80 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO



PRESIDENTE

Iniziamo con l'esame delle "Interrogazioni ed interpellanze". E' possibile discutere soltanto l'interrogazione del Consigliere Cerchio inerente alla mostra "Il Mondo dei Vinti".
Risponde l'Assessore Fiorini.



FIORINI Fausto, Assessore ai beni culturali

Alla prima domanda relativa al costo della mostra avevo già risposto a suo tempo. Non ho comunque nessuna difficoltà a rispondere di nuovo oggi.
La sola mostra era costata circa 12 milioni, mentre il complesso delle manifestazioni che comprendevano anche spettacoli teatrali, era costato 85 milioni. Si tenga però presente che gli spettacoli teatrali erano di prim'ordine come i Consiglieri avranno avuto modo di constatare: uno riguardava l'omaggio a Beppe Fenoglio sul tema del "Mondo dei Vinti" l'altro, tenuto dal Teatro delle dieci era una piece inedita denominata "Paesi nostri" con tutta una serie di spunti dal vecchio teatro piemontese popolare. Inoltre venne proiettato "L'albero degli zoccoli" in otto paesi diversi. Il tutto aveva comportato una spesa di 78 milioni e di 85 milioni con le spese di organizzazione.
Le manifestazioni si erano svolte a Cuneo, Savigliano, Ceva, Acqui Dogliani, Alessandria e in altri Comuni più piccoli per quanto si riferisce agli aspetti cinematografici. Il ciclo è finito nel mese di maggio dell'anno scorso. L'ARCI ha elaborato e organizzato le manifestazioni in quanto, come è noto, la Regione non ha personale sufficiente per contattare i Comuni interessati a questo tipo di mostra. L'ARCI si era impegnata a far circolare la mostra in Piemonte e in particolare nelle zone del sud d'Italia. La mostra esposta a Cuneo ha avuto recensioni molto lusinghiere anche da parte dell'"Osservatore romano" su "Il Mondo dei Vinti" e ha avuto telegrammi di felicitazione da parte del Presidente della Repubblica, di Valerio Zanone, Emilio Colombo, Paolo Grassi e altri.
L'ARCI piemontese ha tenuto anche una manifestazione in un circolo ricreativo della città di Chieri, dove si è verificato l'inconveniente che il collega Cerchio ha segnalato. L'inconveniente consiste nel fatto che la sezione comunista ha sollecitato un dibattito politico su questo argomento affiggendo sui manifesti della mostra altri manifesti con l'invito alla discussione. Non si tratta dello stesso manifesto, come d'altra parte risulta dalle fotografie che ha anche il Consigliere Cerchio. La responsabilità quindi non è della Giunta che sempre tende a distinguere l'attività amministrativa dall'attività politica. Evidentemente, è diritto delle forze politiche chiamare alla discussione i cittadini e, in questo caso, era stato anche distribuito dalla sezione comunista di Chieri un volantino in cui si chiamavano alla discussione i partiti per analizzare le responsabilità della gestione dei trent'anni passati dal momento che esistevano ancora in Piemonte le situazioni che appunto Nuto Revelli registra nel suo libro. Si tratta di una discussione politica che ha fatto nomi e cognomi e tra gli altri anche il nome del Consigliere Cerchio coinvolgendolo in queste responsabilità: questa però non è colpa mia perché è un dibattito politico esterno all'attività amministrativa che sto svolgendo.
Non credo si debba entrare nel merito in questa sede, voglio solo sottolineare che un fatto sociale di così grande rilevanza presumeva un dibattito politico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cerchio.



CERCHIO Giuseppe

Più di una volta abbiamo avuto occasione di rilevare la capacità di alcuni Assessorati della Giunta socialcomunista nell'usare certi strumenti per alcune attività esterne, una perfezionata capacità nel politicizzare gli apparati, nel vincolare il consenso con strumenti che riteniamo non leciti e non legittimi. La Democrazia Cristiana, svolgendo il suo ruolo di opposizione in questa assemblea, si è impegnata nell'esercitare anche un ruolo di controllo e di denuncia serrata alla gestione e al modo di governare della maggioranza. Sin dall'inizio di questi cinque anni il nostro obiettivo è stato quello di esigere la trasparenza nella gestione amministrativa; troppe volte però il Gruppo della D.C. ha rimandato il discorso.
In questi ultimi mesi abbiamo registrato, in particolare da parte dell'Assessore che qui ha risposto all'interrogazione, reazioni piuttosto vivaci, repliche che riteniamo non adeguate ad un rappresentante del Governo regionale, specie se uomo di cultura.
Non intendevo sapere se si erano spesi 85 o 35 milioni nella mostra "Il Mondo dei Vinti", ma intendevo conoscere i termini di quell'iniziativa che indubbiamente, ha interessato le realtà piemontesi, ma che è uno dei tanti esempi di un'iniziativa positiva e lodevole, utilizzata e strumentalizzata rompendo la differenza fra ciò che è impegno di partito e ciò che deve essere impegno dell'istituzione.
Il Partito comunista di Chieri il 3 febbraio non ha sollecitato il dibattito delle forze politiche in ordine ad un problema di cultura nella realtà piemontese, ma ha inteso, come è esplicitamente detto nel volantino fare una manifestazione politica in ordine alla contestazione sul modo di risolvere la crisi comunale ed invitava la popolazione, con la copertura e magari con il finanziamento di un'iniziativa regionale, ad un comizio pubblico con la partecipazione del compagno Giorgio Ardito, Vice Presidente della Provincia di Torino. Questa è una delle tante occasioni in cui si utilizzano strumenti, fondi e mezzi dell'Amministrazione regionale, di questa Amministrazione socialcomunista.
Percorrevo stamane il tratto da Piazza S. Carlo a Piazza Castello e rilevavo la presenza di nove striscioni della Regione Piemonte che, con un ottimo gioco di colori, di chiaro scuri, indicano iniziative culturali varie.
Mi domando se questo continuo, lodevole, positivo intervento della Regione Piemonte nelle iniziative culturali deriva da un minimo di programmazione e se terminato il periodo di 15 giorni, verrà utilizzato come copertura di iniziative politiche di partito a tre mesi dalle elezioni.
L'interrogazione può apparire occasionale, ma, in realtà, è il seguito di una serie di iniziative realizzate in questi quattro anni e mezzo nella Regione Piemonte con utilizzo di fondi pubblici.
Mentre ci dichiariamo profondamente insoddisfatti della risposta e fortemente preoccupati, noi democratici cristiani affermiamo che è indispensabile una rigorosa distinzione fra il ruolo dei partiti e quello delle istituzioni, concetto che qualcuno ancora fatica a concepire.



PRESIDENTE

L'interrogazione è discussa.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Passiamo al punto secondo all'ordine del giorno: "Comunicazioni del Presidente".
Comunico che hanno chiesto congedo i consiglieri Benzi, Enrichens Fabbris Dazzi, Ferraris, Franzi, Garabello, Minucci, Paganelli, Picco e Viglione.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge: n. 512: "Istituzione della riserva naturale speciale della Burcina" presentato dalla Giunta regionale in data 27 febbraio 1980 ed assegnato alla II Commissione in sede referente e alla I e III Commissione in sede consultiva in data 5 marzo 1980 n. 513: "Istituzione del Circondario della Valsesia", presentato dai Consiglieri Franzi, Beltrami e Borando in data 27 febbraio 1980 ed assegnato alla I Commissione in data 5 marzo 1980.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

Il Commissario del Governo ha apposto il visto: alla legge regionale del 23 gennaio 1980: "Interventi per il riequilibrio regionale del sistema industriale" alla legge regionale del 22 gennaio 1980: "Disciplina delle attività di formazione professionale" alla legge regionale del 22 gennaio 1980: "Interventi regionali a favore della promozione musicale in Piemonte: contributi al Teatro Regio di Torino".


Argomento: Varie

d) Situazione creatasi in Italia in seguito agli arresti dei dirigenti dell'Italcasse


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, da questa Presidenza, dove in altre occasioni ci siamo levati per commemorare uomini degni e per piangere le vittime del terrorismo, o per condannare la violazione della libertà individuale o quella collettiva di interi popoli, i Consiglieri consentiranno che oggi si elevi la parola per esprimere il turbamento, lo sconcerto e l'indignazione che investono milioni di uomini del nostro Paese in questi giorni, turbati dai fatti che hanno sconvolto il sistema bancario italiano ed investono settori del mondo politico, con dichiarazioni, ammissioni, dimissioni di un Ministro, arresti, denunce e scandali.
Si è parlato di eventi paragonabili solo allo scandalo della Banca Romana, di tanti decenni or sono. E in effetti forse si tratta però di qualcosa di ancora più grave. Perché di diverso da allora, assieme ai mandati di cattura c'è questo fatto tradizionale solo degli ultimi decenni della fuga dei più furbi, che sanno sempre in anticipo quello che sta per succedere e scappano di fronte alla Magistratura, com'è successo ai Riva ai Sindona, ai Crociani e adesso ai fratelli Caltagirone.
Ma la gravità di quello che è successo non riguarda la finanza e le banche italiane, che sono tuttora una delle parti più solide del Paese.
Riguarda la questione morale che si propone, riguarda il rapporto di credibilità fra masse di cittadini onesti, che vivono del loro lavoro e settori importanti di coloro che governano il Paese, il mondo economico, la finanza, con il pericolo che una crisi esistenziale investa i cittadini italiani e il loro rapporto con le istituzioni.
Noi chiediamo al Governo e alla Magistratura di fare chiarezza e pulizia nel più breve tempo possibile. Non vogliamo né giustizia sommaria né condanne globali, né soprattutto che chi risultasse innocente, oltre a subire ingiustizie, servisse a coprire chi è invece responsabile. Perch viene dai fatti alla ribalta, ancor più di quello che si sapeva, un mondo di faccendieri profittatori che vivono del denaro altrui, che mettono le mani sul denaro pubblico per sé e per gli amici, e per gli amici degli amici, emergono uomini che vivono e amministrano fondi bianchi e fondi neri, gente che traffica con le tangenti di qualsiasi genere. Connubi con uomini che dovrebbero essere tenuti lontani dal palazzo del potere e che invece non solo hanno stretti rapporti, ma forse sono essi stessi sostegni e creatura, puntelli di certi sistemi di potere del nostro Paese.
Noi abbiamo, in quest'aula, elevato più volte la nostra condanna più ferma e rigorosa contro il terrorismo. Per due ragioni essenziali: perch costoro, come ha detto il Presidente Pertini, non sono dei "brigatisti rossi" nel senso di partigiani, sono dei briganti e degli assassini. Perch costoro non vogliono rinnovare il Paese, vogliono distruggerlo.
Ma uno Stato che non si sbarazza dei corrotti, in alto o in basso che siano, uno Stato che non punisce in modo esemplare le speculazioni illecite, l'evasione fiscale, l'ingordigia e la neghittosità dei suoi boiardi pubblici, l'arroganza e la viltà di taluni suoi dipendenti, uno Stato che non piega il corporativismo tenace di certi gruppi, è uno Stato disarmato di fronte all'assalto del terrorismo.
Ed allora noi diciamo, interpretando anche il senso del nostro lavoro in questa assemblea, in questi anni, se c'è chi ha sbagliato paghi e presto. Noi non ci abitueremo mai né al terrorismo, né ai ladri di Stato.
Non perderemo né l'abitudine a indignarci, né quella di agire e reagire perché riteniamo che l'impegno politico di ciascuno di noi possa e debba essere giudicato, ma debba essere rispettato dagli uomini che qui sentiamo di rappresentare non indegnamente.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali - Istituti Pubblici di Assistenza e beneficenza - II. PP. A. B.

Esame legge rinviata dal Governo: "Prime norme attuative del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, concernenti il trasferimento delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ai Comuni singoli od associati od a Comunità montane, nonché utilizzo dei beni e del personale da parte degli Enti gestori"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto settimo all'ordine del giorno: Esame legge rinviata dal Governo: "Prime norme attuative del D.P.R. 24 luglio 1977, n.
616, concernenti il trasferimento delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ai Comuni singoli od associati od a Comunità montane, nonch utilizzo dei beni e del personale da parte degli Enti gestori".
Il Presidente della Commissione competente comunica che la legge è stata riesaminata ed approvata dalla Commissione.
I decreti 415 e 433 sono stati trasmessi alla I Commissione per l'esame di sua competenza.
La parola alla professoressa Soldano.



SOLDANO Albertina

In sede di Commissione, con la partecipazione dell'Assessore Vecchione non è più stato ripreso in esame, nella sua globalità e complessità, il testo di legge approvato, in precedenza, dal Consiglio regionale e successivamente rinviato dal Governo; ci si è invece limitati a recepire, a maggioranza, gli emendamenti di ordine tecnico-formale proposti dall'Assessore.
Da parte nostra, cioè, si prese atto dell'opportunità di non ritardare il riesame da parte del Consiglio, rinviando in questa sede le nostre considerazioni al riguardo. Ci sia, dunque, ora consentito evidenziare come, nel complesso, i rilievi formulati in sede governativa abbiano confermato, in gran parte, le argomentazioni da noi svolte in precedenza circa i delicati e complessi problemi connessi con il trasferimento delle IPAB ai Comuni singoli o associati od alle Comunità montane.
D'altra parte, gli emendamenti ora proposti dalla maggioranza confermano, nella sostanza, il precedente atteggiamento e affrontano soltanto in termini formali l'annosa questione.
Permangono, dunque, dubbi e interrogativi, a nostro avviso, sui seguenti aspetti: 1) perdura l'assenza di un razionale quadro di riferimento, nell'ambito della mancata riforma dell'assistenza, che resta auspicabile per la realizzazione di un organico sistema di sicurezza sociale; 2) la classificazione delle IPAB prevista dall'art. 1 presuppone in sede applicativa, meccanismi o automatismi di tipo esclusivamente burocratico, tali da causare confusioni od equivoci, a danno specifico degli utenti (cioè i cittadini in difficoltà); 3) permane il rispetto di un pluralismo formale, non sostanziale, con possibili conseguenti discriminazioni nei confronti delle istituzioni, dei gruppi e delle attività di assistenza oggi esistenti nella comunità regionale; 4) mancano tuttora sufficienti garanzie economiche di carattere integrativo, da parte della Regione, ai bilanci degli Enti locali interessati al trasferimento.
Pertanto, in logica coerenza con l'atteggiamento già assunto da noi nella precedente votazione, non essendo, nella sostanza, emersi fatti nuovi, confermiamo il voto contrario del nostro Gruppo, con le stesse motivazioni già ampiamente illustrate ed evidenziate nel corso del precedente dibattito del 10 gennaio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vecchione.



VECCHIONE Mario, Assessore all'assistenza

Prima di passare all'esame degli articoli, come sono stati modificati dietro l'indicazione data, vorrei riferire al Consiglio che il Commissario di Governo ha impostato il suo rinvio su un problema di carattere politico generale sul quale non ci siamo trovati d'accordo nel momento in cui abbiamo votato la legge e non ci troviamo d'accordo adesso. Ci troviamo d'accordo tutti, invece, sul fatto che la legge quadro è ormai urgente.
Abbiamo contenuto l'intervento legislativo a quelle poche istituzioni che non possono sollevare problemi di pluralismo, di automaticità, o problemi inerenti alla legge quadro, essendo scelte già avvenute.
I rilievi sono del tutto accoglibili.
Vorrei comunicare al Consiglio che i Presidenti di cinque Regioni che hanno votato le leggi, hanno chiesto un incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri perché ravvisano nei rinvii una grave erosione del DPR 616.
Chiediamo alle forze politiche che risolvano a livello nazionale questo problema. La Regione adempie ad un obbligo, che gli è dovuto per legge. Di qui la necessità che all'ordine del giorno proposto dalla Giunta, che il Consiglio regionale ha votato all'unanimità, sia aggiunta questa manifestazione di volontà politica unitaria.
Comprendo perfettamente le ragioni esposte dal Gruppo della D.C. che espone una linea che conosciamo bene e sulla quale, così come esposta, non concordiamo.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione degli articoli modificati tenendo conto delle osservazioni del Governo.
Art. 1 - Liquidazione IPAB "Nella prima attuazione dell'art. 25 del DPR 24 luglio 1977, n. 616 sono poste in liquidazione ed estinte le IPAB con sede legale nella Regione che siano state concentrate od amministrate dai disciolti ECA che abbiano la maggioranza dell'organo di Amministrazione di nomina dei Comuni, delle Province, della Regione o di altri Enti pubblici, salvo quelle il cui Presidente sia, per disposizione statutaria, un'autorità religiosa od un suo rappresentante che non esercitino le attività previste dallo Statuto od altre attività assistenziali.
Non rientrano nelle disposizioni di cui al comma precedente le IPAB che svolgono prevalentemente attività di istruzione, compresa quella pre scolare e le IPAB che gestiscono seminari e case di riposo per religiosi.
La Giunta regionale, sentiti i pareri delle IPAB e del Consiglio comunale del luogo ove ha sede legale od insista la struttura dell'IPAB ed accertata la possibilità del Comune di subentrare nelle funzioni svolte dall'IPAB, su conforme parere della Commissione consiliare competente individua le IPAB di cui al primo comma entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge.
Le deliberazioni della Giunta sono pubblicate per esteso sul Bollettino Ufficiale della Regione e notificate nelle forme di legge alle IPAB interessate".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri si sono astenuti 14 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
Art. 4 - Attribuzione patrimoniale "I beni mobiliari ed immobiliari delle istituzioni di cui all'art. 1 primo comma, compresi il numerario ed i titoli di credito sono assegnati in proprietà ai Comuni di norma ove le stesse hanno sede legale nell'osservanza delle disposizioni sull'amministrazione del patrimonio e della contabilità vigenti.
Nel caso in cui le strutture destinate ai servizi socio-assistenziali siano ubicate in più Comuni o in Comune diverso dalla sede legale, si provvede all'attribuzione di detti beni anche in difformità a quanto stabilito dal comma precedente, sentite le Amministrazioni interessate.
Tutti gli altri beni immobiliari sono attribuiti ai Comuni secondo criteri idonei a favorire un riequilibrio territoriale dei servizi e delle risorse patrimoniali esistenti ai sensi della legge regionale 8/8/1977 n.
39 e degli artt. 23 e 29 della legge regionale 21/1/1980, n. 3.
Il patrimonio mobiliare ed immobiliare attribuito ai Comuni ai sensi della presente legge conserva la stessa destinazione per servizi sociali ed assistenziali anche in caso di trasformazione patrimoniale, ai sensi dell'art. 25, ultimo comma, del DPR 24 luglio 1977, n. 616".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri si sono astenuti 14 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
Art. 5 - Attribuzione del personale "Il personale di ruolo o con rapporto di lavoro a tempo indeterminato in servizio presso le istituzioni soppresse è assegnato al Comune al quale sono stati attribuiti i beni destinati all'erogazione dei servizi o allo svolgimento delle funzioni, a norma del precedente articolo 4, primo e secondo comma, con effetto dalla data di soppressione dell'IPAB.
Il personale di cui al comma precedente viene utilizzato e dipende funzionalmente dai Consorzi di Comuni o dall'Amministrazione comunale di Torino ed opera secondo quanto disposto dalla legge regionale 8/8/1977 n.
39 nell'ambito dei servizi socio-assistenziali.
Fino all'inquadramento nell'Ente di destinazione, a tale personale continueranno ad applicarsi le norme in vigore alla data del provvedimento di soppressione presso l'Ente di provenienza, relativo allo stato giuridico ed al trattamento economico di attività, quiescenza, previdenza ed assistenza.
Per i rapporti di lavoro subordinato di natura diversa da quelli indicati al primo comma del presente articolo, i Comuni subentrano nella relativa titolarità già facente capo alle istituzioni soppresse, e agli adempimenti relativi a tali rapporti di lavoro provvedono gli organi liquidatori di cui all'art. 2.
Le modalità di inquadramento del personale di ruolo o con rapporto di lavoro a tempo indeterminato nei ruoli organici dell'Ente destinatario, che avrà decorrenza dalla data di soppressione dell'IPAB e che terrà conto della posizione giuridica ed economica acquisita dal personale presso l'istituzione di provenienza alla data del provvedimento di soppressione saranno determinate con legge regionale".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri si sono astenuti 14 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.
Passiamo alla votazione sull'intero testo di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri si sono astenuti 14 Consiglieri.
La legge è approvata.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Esame deliberazione della Giunta regionale: "Servizio mensa per i dipendenti della Regione. Determinazione del prezzo massimo per pasto a partire dal 1° aprile 1980"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto ottavo all'o.d.g.: Esame deliberazione della Giunta regionale: "Servizio mensa per i dipendenti della Regione.
Determinazione del prezzo massimo per pasto a partire dal 1° aprile 1980".
Vi do lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale vista la legge regionale 20/8/1976, n. 43, istitutiva del servizio di mensa a favore del personale dell'Amministrazione regionale preso atto delle proposte formulate dalla Giunta regionale in ordine alla determinazione del prezzo di ogni singolo pasto e alla ripartizione degli oneri rispettivamente a carico dell'Amministrazione regionale dei dipendenti utenti delibera di stabilire, a partire dal 1° aprile 1980, nella misura massima di L.
2.500 il costo di ogni pasto fornito ai dipendenti regionali che intendono avvalersi del servizio mensa istituito con la legge regionale n. 43 del 20/8/1976, tale prezzo deve restare fino al 31 marzo 1981 di stabilire che su tale costo la Regione assuma a proprio carico l'onere di L. 2.000 per pasto, corrispondente alla media delle spese di organizzazione dei servizi e dei costi fissi, mentre rimane a carico del personale regionale utente del servizio mensa il residuo di costo di L.
500.
Alla relativa maggiore spesa valutata complessivamente in L.
200.000.000 per il 1980 si fa fronte con lo stanziamento di cui al cap. 800 del bilancio per l'esercizio finanziario 1980 (990).
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto".
Chi approva è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti in aula.


Argomento: Unita' locali dei servizi sociali ed assistenziali e dei servizi sanitari

Esame Statuti dei Consorzi per i servizi sanitari e socio-assistenziali delle Unità Locali dei Servizi n. 47 (Biella) e n. 49 (Borgosesia)


PRESIDENTE

Il punto nono all'o.d.g. reca: Esame Statuti dei Consorzi per i servizi sanitari e socio-assistenziali delle Unità Locali dei Servizi n. 47 (Biella) e n. 49 (Borgosesia). Vi do lettura della deliberazione: "Il Consiglio regionale Udita la relazione della V Commissione in ordine agli Statuti dei Consorzi per i servizi sanitari e socio-assistenziali delle Unità Locali dei Servizi n. 47 e n. 49 Visto il DPR 24 luglio 1977, n. 616 Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833 Vista la legge regionale 8 agosto 1977, n. 39 Vista la legge regionale 9 luglio 1976, n. 41 esprime parere favorevole ai sensi dell'art. 6, secondo comma, della legge regionale 8 agosto 1977 n. 39, agli schemi di deliberazione predisposti dai Comuni appartenenti alle suddette Unità Locali dei Servizi, facendo proprie le osservazioni espresse dalla V Commissione nei documenti allegati; dà mandato al Presidente del Consiglio regionale di trasmetterli al Presidente della Giunta regionale per i successivi adempimenti previsti dalla citata legge".
Chi approva è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 25 voti favorevoli e 13 astensioni.


Argomento:

Sul programma dei lavori


PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Chiabrando. Ne ha facoltà.



CHIABRANDO Mauro

Chiedo se è possibile votare le leggi sull'agricoltura.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Signor Presidente, eravamo rimasti intesi che le leggi sull'agricoltura venivano sospese, tant'è vero che non ho con me la documentazione.



PRESIDENTE

Propongo una riunione dei Capigruppo.
La seduta è sospesa per qualche minuto.



(La seduta, sospesa alle ore 10,55, riprende alle ore 11,30)



PRESIDENTE

La conferenza dei Capigruppo ha deliberato di procedere con il punto undicesimo all'o.d.g.: "Nomine".
La prossima seduta del Consiglio si terrà probabilmente giovedì 13 marzo alle ore 9,30.
Le leggi sull'agricoltura saranno esaminate nei giorni 19 e 20 marzo.
Il giorno 13 alle ore 15 si terrà anche una riunione dei Capigruppo e dei Presidenti delle Commissioni per l'esame complessivo delle leggi ancora giacenti e per l'elaborazione del calendario finale dei nostri lavori, in modo che ci si possa avviare alla fine della legislatura sapendo quel che può ancora essere portato a conclusione e quel che invece non potremo esaurire in questa tornata consiliare.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Iniziamo con la nomina del Presidente del Collegio dei Sindaci dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta.
Il nominativo proposto è quello di Elio Caretto.
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 38 Hanno riportato voti: CARETTO Elio n. 28 BUCCIARELLI n. 1 Schede bianche n. 9 Proclamo eletto il signor Caretto Elio, Presidente del Collegio dei Sindaci dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta.
Nomina del membro supplente nel Collegio dei Sindaci nell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta.
Il nominativo proposto è quello del signor Riccardo Formica.
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 38 Hanno riportato voti: FORMICA Riccardo n. 32 LEVERATTO n. 4 Schede bianche n. 2 Il signor Formica Riccardo è eletto membro supplente nel Collegio dei Sindaci nell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta.
Passiamo ora alla sostituzione del rappresentante della Regione nel Comitato per l'edilizia residenziale.
Il nominativo proposto è quello del signor Flavio Rosso.
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: Presenti e votanti n. 35 Ha riportato voti: ROSSO Flavio n. 27 Schede bianche n. 8 Il signor Flavio Rosso è eletto nel Comitato per l'edilizia residenziale come rappresentante della Regione.
Istituzione e formazione del Comitato di solidarietà.
I nominativi dei Consiglieri sono: Bellomo, Rossi, Benzi, Enrichens Rossotto, Marchini, Garabello.
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 38 Hanno riportato voti: BELLOMO Emilio n. 35 ROSSI Luciano n. 35 BENZI Germano n. 35 ENRICHENS Nicola n. 35 ROSSOTTO Carlofelice n. 35 MARCHINI Sergio n. 35 GARABELLO Enzo n. 37 Scheda bianca n. 1 I Consiglieri regionali Bellomo, Rossi, Benzi, Enrichens, Rossotto Marchini, Garabello, sono eletti nel Comitato di solidarietà.
Rimane da effettuare ancora la nomina della Commissione consiliare per i gemellaggi, composta di 8 Consiglieri.
I nominativi proposti sono: Castagnone Vaccarino, Dadone, Marchiaro Vera, Marchini, Rossotto, Calsolaro e Picco. Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: Presenti e votanti n. 38 Hanno riportato voti: CASTAGNONE Aurelia n. 35 DADONE Pietro n. 35



MARCHIARO Maria Laura n. 35

VERA Fernando n. 35 MARCHINI Sergio n. 35 ROSSOTTO Carlofelice n. 35 CALSOLARO Corrado n. 35 PICCO Giovanni n. 35 Schede bianche n. 3 I Consiglieri regionali Castagnone Vaccarino, Dadone, Marchiaro, Vera Marchini, Rossotto, Calsolaro, Picco, sono eletti nella Commissione consiliare per i gemellaggi.
Ricordo che la prossima seduta consiliare è fissata per giovedì 13 marzo, alle ore 9,30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 11,50)



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