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Dettaglio seduta n.278 del 12/10/79 - Legislatura n. II - Sedute dal 16 giugno 1975 al 8 giugno 1980

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO


Argomento: Problemi energetici

Esame progetti di legge nn. 390 e 442 recanti provvedimenti in materia energetica


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Iniziamo i nostri lavori con l'esame dei progetti di legge nn. 390 e 442 recanti provvedimenti in materia di energetica.
La parola al relatore, Consigliere Ferrero.



FERRERO Giovanni, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri, il dibattito che si è sviluppato attorno ai problemi della politica energetica, trovando momenti di specificazione ed approfondimento nello stesso dibattito svoltosi nel Consiglio regionale, ha fatto emergere e messo crudamente in evidenza i limiti e l'assenza di un'adeguata cultura nel campo della produzione e del consumo dell'energia.
E' stata infatti posta in evidenza una profonda contraddizione: all'urgenza di trovare rimedi allo squilibrio tendenziale e, giova ricordare, nel caso della nostra Regione attuale e crescente, tra produzione e fabbisogni si contrappone il delinearsi di processi decisionali comunque lunghi, l'esigenza di ulteriori approfondimenti e tempi maggiori di quelli ipotizzati.
La stessa conferenza promossa dal Consiglio regionale in materia è un tentativo di stringere i tempi nella chiarezza di analisi e di prospettive.
In realtà non si sfugge alla sensazione che nel nostro Paese sia stato e sia tuttora prevalente il modello di produzione e consumo ingenerato da una situazione di disponibilità di petrolio a basso prezzo anziché emergere una cultura propria, appropriata ad un Paese privo di combustibili fossili e dipendente per questo dall'estero.
Ora i problemi di difesa ambientale e quelli di natura economica impongono di ricercare immediatamente, non soltanto condizioni ponte e transitorie, ma condizioni e modelli di sfruttamento energetico diversi coerenti con la nostra situazione, capaci di costituire elementi di una strategia a lungo termine della produzione e del consumo di energia. In questo quadro, sia per ragioni contingenti che di prospettiva, emerge con forza l'esigenza di una politica di risparmio energetico e di introduzione di sistemi produttivi a minor assorbimento di energia.
Per queste ragioni e per un più corretto uso delle risorse è necessario che il risparmio energetico, anche se di limitata entità, divenga un dato culturale immediato e permanente, un vero e proprio modo di essere del nostro atteggiamento verso i problemi di produzione e di consumo dell'energia. Esso deve tradursi in aumento di efficienza dell'intero sistema energetico e deve influenzare nel tempo le stesse caratteristiche del sistema produttivo. Altrettanto urgente, d'altro lato, e connesso con questo problema, è quello della ricerca di fonti di sfruttamento energetiche rinnovabili e disponibili sul territorio.
Alla costruzione di questo processo di recupero culturale e introduzione di queste componenti di una nuova politica energetica, la Regione non può essere estranea, sia perché ancora senza frutti concreti è il lavoro in questa direzione nel nostro Paese, sia perché i problemi d'uso del territorio e di difesa dell'ambiente la chiamano direttamente in causa come direttamente la coinvolgono i problemi economici che incidono sulle prospettive di sviluppo e sulla sua programmazione.
Per il raggiungimento di questi obiettivi e nello spirito di questo indirizzo politico programmatico, come contributo e partecipazione ad una più ampia e congruente azione e impegno, che deve svolgersi a livello nazionale, la I e II Commissione permanente sottopongono per l'approvazione al Consiglio regionale il presente disegno di legge, che disciplina gli interventi della Regione volti: alla promozione di studi e ricerche destinati al risparmio e al miglior utilizzo delle risorse energetiche all'erogazione di contributi ed agevolazioni per l'introduzione di impianti per lo sfruttamento di energie rinnovabili di particolare interesse sperimentale nei vari settori di competenza regionale, ampliando sotto questo profilo una linea di intervento già aperta con la legge regionale 4 giugno 1975 n. 4 (che finanzia impianti di incenerimento dei rifiuti solidi con recupero di energia) e facendola divenire una caratteristica generale e intrinseca delle politiche settoriali della Regione.
La consultazione delle componenti sociali ed economiche ha coinvolto l'Università, particolarmente le facoltà di agraria e scienze, il Politecnico di Torino e particolarmente le facoltà di architettura e l'Istituto di fisica tecnica, l'Enel, l'Aem, le diverse espressioni del mondo del lavoro, e ha fatto emergere utili suggerimenti nel contesto di un unanime apprezzamento per il disegno di legge proposto dalla Giunta regionale.
Prima di passare alla sintetica ma pur necessaria illustrazione analitica dell'articolato è forse opportuno richiamare gli elementi culturali, ampiamente emersi nel dibattito della Commissione e da tutti i soggetti consultati che ancorano fortemente la materia oggetto del disegno di legge alle competenze regionali.
Infatti la difesa dell'ambiente e il corretto uso del territorio esplicitamente richiamati dal primo comma dell'art. 1 quali finalità dell'intervento in oggetto, vengono ripresi dalla nota dell'ing. Frignani della Federpiemonte quando dice: "La Federpiemonte giudica quindi valida la proposta di legge avanzata dalla Giunta nell'ambito delle competenze attinenti all'uso del territorio e alla salvaguardia delle condizioni di difesa dell'ambiente, fattori strettamente collegati alla produzione e all'utilizzazione dell'energia".
La promozione di studi, la realizzazione di impianti sperimentali tipo e il recupero di produzione nel campo delle energie rinnovabili ed integrative rappresentano infatti il necessario complemento o addirittura il presupposto di un serio programma di intervento in questo campo.
Questo disegno di legge non solo aggiunge un elemento agli interventi regionali di carattere generale, ma ancora fortemente le politiche settoriali della Regione in materia di agricoltura, di artigianato, di opere pubbliche.
La Commissione, rilevato l'interesse per questo provvedimento, lo rassegna al Consiglio per l'approvazione.



PAGANELLI ETTORE



PRESIDENZA DEL VICE PRESIDENTE PAGANELLI

Propongo di abbinare la discussione del disegno di legge n. 442 a quella della proposta di legge n. 390. Il Consigliere Marchini rinuncia a svolgere la sua relazione per economia di tempo.
La relazione è data per letta e verrà allegata agli atti della seduta.
La parola al Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta regionale

La Giunta regionale nell'attuale difficile situazione della produzione di energia, pur non avendo specifica competenza nel campo, se non quella di fornire pareri al Governo, ha ritenuto di rendersi parte attiva con la presentazione di questo disegno di legge che si caratterizza come momento di propulsione nella ricerca e nella produzione delle cosiddette energie rinnovabili.
La produzione di energia in Piemonte è attualmente sufficiente ma nella previsione futura, è ipotizzato per il Piemonte e la Valle d'Aosta un deficit assai notevole.
Anche il Ministro Pandolfi, che sta rivedendo il suo piano territoriale sotto l'aspetto energetico, si è reso conto che la fonte nucleare non pu essere l'unico rimedio all'attuale situazione, ma che risulta necessario ricorrere alle fonti rinnovabili dell'energia idroelettrica, dell'energia solare e dei venti.
La Giunta regionale contribuendo alle scelte che vengono fatte in questo campo, presenta questo disegno di legge che offre la possibilità di sviluppare le cosiddette energie rinnovabili, le uniche che possono dare senza sosta, energia all'infinito.
Di fronte alla prospettiva del quasi totale prosciugamento delle fonti petrolifere, con questo disegno di legge la Giunta ritiene di apportare un piccolo contributo, non intendendo, con questo, rinunciare alle energie presenti nel Paese e all'esterno. Questo disegno, nel quadro generale della situazione, costituisce una soluzione pur sempre limitata, ma importante se rapportata ai bisogni del Paese.
Con questo spirito la Giunta propone il disegno di legge al Consiglio affinché lo approvi senza alcuna remora.



PRESIDENZA DEL VICE PRESIDENTE PAGANELLI

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Benzi. Ne ha facoltà.



BENZI Germano

Nonostante che le proposte di legge che riguardano la materia energetica siano di notevole importanza, i Consiglieri regionali ne hanno avuto il testo soltanto ieri mattina.
A parte questo, la prima osservazione che mi viene spontanea è che il Consiglio regionale nel disegno di legge viene totalmente cancellato, in effetti il Consiglio regionale non viene messo al corrente dell'attività della Giunta e del suo Presidente. Capisco che siamo delle minoranze e che come tali, dobbiamo essere prese a calci, potrebbe anche darsi però che tra qualche mese, la situazione cambi, allora potremmo ripagarvi con la stessa moneta.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

Il disegno di legge è stato consegnato in I e II Commissione per l'esame congiunto il 5.7.1979. Avete avuto l'intero mese di vacanza estiva per esaminarlo.



BENZI Germano

Io l'ho avuto adesso. Comunque qui il Consiglio regionale non viene menzionato. A parte questa questione di forma, il disegno di legge nella sostanza è positivo.
Il disegno di legge, a mio parere, oltre a prevedere contributi per la realizzazione di impianti per la produzione di acqua calda, dovrebbe prevedere anche contributi per gli impianti sperimentali di raffreddamento per l'estate. Rilevo inoltre che i contributi vengono previsti solo per gli edifici pubblici e per l'edilizia sovvenzionata, quando invece, a mio parere, andrebbero comunque incoraggiate le installazioni anche negli edifici privati.
Se un ingegnere riesce a progettare un impianto perfettamente funzionante, la Regione non potrebbe dargli la sovvenzione? Pertanto propongo che venga presa in considerazione l'installazione in qualsiasi tipo di edificio.
Per quanto si riferisce ai permessi per le cadute d'acqua, va sottolineato il fatto che in questo momento non esistono più permessi validi, poiché l'Enel all'atto della convenzione tendeva a togliere a tutti quella possibilità. I permessi dell'AEM sono invece molto probabilmente ancora validi. La Regione nei confronti di un privato che abbia la possibilità di auto-produrre luce e riscaldamento, dovrebbe trovare il modo di favorirlo anche per ottenere il permesso, superando eventuali contrasti con l'Enel.



PRESIDENZA DEL VICE PRESIDENTE PAGANELLI

La parola al Consigliere Bellomo.



BELLOMO Emilio

Contrariamente a quanto diceva il Consigliere Benzi, io non mi sento espropriato dalle funzioni di Consigliere prima di tutto perché questo disegno di legge può essere modificato dai numerosi emendamenti proposti: e questo vuol dire che la funzione del Consiglio è inviolata.
Faccio mia l'impostazione del Presidente della Giunta a sostegno del disegno di legge 442. E' un provvedimento valido perché il discorso dell'energia è al centro della vita quotidiana.
Proprio ieri sera io e l'amico Petrini a Telebiella, partecipando a quella lodevole iniziativa assunta dall'Ufficio Stampa del Consiglio regionale in preparazione della conferenza sull'energia del 19 e 20 ottobre, abbiamo imparato da esperti e tecnici cose nuove che abbiamo teorizzato; abbiamo soprattutto imparato che dobbiamo essere autosufficienti, che gli arabi ci fanno ballare la rumba, che manca il gasolio, il kerosene, il gas naturale, che dobbiamo fare di necessità virtù e da buoni italiani aguzzare i cervelli per trovare rimedi adeguati alle necessità del momento.
Incentrerò il mio intervento sul Vercellese nel tentativo di portare un contributo al problema generale senza minacciare cambi di maggioranza. Noi socialisti siamo per i grandi disegni riformatori e costituzionali e il collega Benzi, che pure è dell'area socialista, dovrebbe essere d'accordo ma, ogni tanto, i filoni dialettici ci portano sui margini di questo grande affresco che ognuno di noi con il suo contributo cerca di disegnare.
Sentiti gli addetti ai lavori, pare che grandi possibilità di impianti idroelettrici non ci siano; esiste invece la possibilità di sfruttare piccoli impianti che sono alla portata delle nostre decisioni.
Siamo d'accordo che con lo sfruttamento di questi impianti non risolveremo la carenza energetica, certamente, però, un contributo lo potremo dare.
La riattivazione dei piccoli impianti idroelettrici è problema di oggi ma lo era anche di ieri; quando negli anni 50 gli arabi erano ancora nostri amici, l'Enel e il Governo hanno fatto la scelta del "tutto petrolio".
L'Enel è ancora su questa linea perché, oggi che si è riscoperta l'utilità di tali impianti, ritiene che debbano avere come minimo una potenza di 1000 Kw, altrimenti sarebbero antieconomici.
Prendo atto che, sia pure con una certa riluttanza, l'Enel si avvicina oggi a quello che ieri aveva snobbato. Resta da verificare il problema verticalmente.
Porto qui il contributo che viene dal Direttore dell'Azienda elettrica dei servizi municipalizzati di Vercelli, in seguito ad uno studio effettuato in quella zona secondo il quale in un raggio di 10/15 Km esistono concrete e plurime possibilità di riattivare impianti dismessi e soprattutto di creare nuovi impianti con potenze dai 100 ai 400 Kw. E' ovvio che nel Vercellese la situazione è facilitata dal reticolo di canali irrigui al servizio dell'agricoltura e della risicoltura. I canali grossi dicono i tecnici, hanno un tracciato orientato in senso normale alle curve di livello altimetrico, per cui è possibile creare delle cadute d'acqua e quindi è possibile generare energia elettrica pulita, che non inquina, che non tocca l'ambiente e il regime dell'irrigazione. Da una prima indagine risulta che si potrebbero creare 8/9 impianti con generazione di potenza variabile da 100 a 300 Kw e una produzione annua stimata in 20/22 milioni di Kw/h.
Vercelli come città consuma annualmente 70 milioni di Kwh, questo significa che con una spesa relativamente modesta e soprattutto con una certa celerità potremmo alimentare per un terzo la città di Vercelli. Un impianto generatore di 100 Kw, dice lo studio, equivale a 1/6 della potenza necessaria alla pubblica illuminazione di Vercelli che appunto ha bisogno di 600 Kw.
Questi esempi dimostrano che i piccoli impianti, che l'Enel trascura perché definisce antieconomici, hanno invece un loro preciso significato e una precisa funzione in questo gran pasticcio della crisi della quale abbiamo visto l'inizio ma che diventa sempre più difficile immaginarne la conclusione.
Ecco allora che la proposta della Giunta per la produzione di studi in questa materia è in sostanza valida, è da esaminare, sia pure da un'angolazione critica, come ha fatto il Consigliere Benzi.
Mi rivolgo all'Assessore perché mi chiarisca un dubbio, L'iniziativa promozionale e sperimentale della Regione si ferma al ripristino e alla ristrutturazione di impianti idroelettrici preesistenti, lasciati andare in disuso, ma non prevede il caso di intervenire nella costruzione di nuovi impianti idroelettrici.
In certe zone del Piemonte, ricche d'acqua, è più facile costruire nuovi impianti che ricuperare quelli vecchi, atteso che ne esistano ancora perché i costi del recupero possono essere superiori a quelli della costruzione.
Nelle immediate vicinanze di Vercelli esiste un impianto dismesso di 200 Kw. Ai sensi di questa legge troveremo il modo di recuperarlo. Se è giusto che la Regione assuma questo impegno mi pare anche giusto che la Regione arrivi a correggere le disposizioni governative per il contenimento dei consumi laddove è prevista l'erogazione a fondo perduto di interventi per riattivare le piccole centrali idroelettriche dismesse. Se l'orientamento governativo prevede l'erogazione di somme a fondo perduto per ripristinare centrali dismesse vuol dire che riconosce l'utilità di queste centrali e la validità della loro produzione.
Perché allora non riconosce la stessa utilità per centrali di nuova costruzione, atteso il fatto che verrebbero costruite con criteri di più alta efficienza e di maggiore rendimento? Resta da osservare che la limitazione al 31.12.1980 nella ristrutturazione delle centrali è funzionale, ma solo nell'ottica limitata cioè ai fini di recuperare centraline vecchie rimettendole in funzione. In questo modo si nega anche per il futuro la proiezione concreta dei vantaggi che potrebbero derivare dalla totale utilizzazione di queste risorse che ancora risultano disponibili sul territorio e che sono state trascurate per ragioni di ordine economico.
In mancanza di disposizioni legislative approfondite, la Regione, non essendo estranea al discorso energetico, avrebbe potuto percorrere l'orientamento del decreto legge 438, magari ampliandone l'orizzonte sulla base di valutazioni più ampie estendendo gli interventi previsti in questo disegno di legge con interventi in conto capitale, a fondo perduto, oppure con interventi in conto interessi.
In questo senso gradirei avere una risposta dall'Assessore.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SANLORENZO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Genovese.



GENOVESE Piero Arturo

Signor Presidente, signori Consiglieri, la convocazione della Conferenza regionale sull'energia ci esime dall'affrontare oggi problemi generali, rinviando a quell'occasione, di alto valore scientifico e tecnico, il dibattito in ordine alle scelte che la Regione Piemonte deve assumere in questa materia.
Dico questo anche se le lapidarie e precise dichiarazioni del Presidente della Giunta richiederebbero, per la differenza di atteggiamento che abbiamo assunto in ordine al dibattito consiliare sulle centrali nucleari, alcune precisazioni che comunque il Gruppo D.C. farà in Consiglio regionale in un momento successivo, stante la nostra decisione di richiedere un confronto e un'analisi critica sull'operato della Giunta dopo che la Intercommissione costituita per l'esame dei problemi inerenti l'installazione di una centrale nucleare avrà esaurito una fase dei propri lavori, con la preparazione della Conferenza regionale sull'energia.
Nell'affrontare questi problemi, prendiamo atto del livello di maturazione nell'impiego delle risorse energetiche alternative o rinnovabili che è stato raggiunto dal nostro Paese, livello di maturazione che ormai consente di passare da una fase di pura ricerca e di studio, ad una concreta fase di sperimentazione. Ciò, anche in assenza di un quadro legislativo nazionale, permette, pur nei limiti delle nostre competenze, di avviare una politica della Regione in materia nuova e significativa.
In questo senso abbiamo accolto positivamente il disegno di legge e abbiamo partecipato con spirito costruttivo alla definizione del testo. Il susseguirsi affannoso dei lavori consiliari di questi giorni ha per impedito di proporre, nella sede propria della Commissione, una serie di emendamenti formali al testo presentato che illustrerò quindi in aula confidando che possano essere favorevolmente accolti.
Riteniamo, per quanto si riferisce all'art. 1, che gli studi non debbano essere genericamente indicati, ma debbano essere finalizzati al conseguimento di risparmio e di corretto uso delle risorse energetiche.
Il titolo I prevede studi, progettazioni e realizzazioni di impianti che hanno significato sperimentale e che non fanno riferimento alle tecnologie provate. Lo stesso concetto è richiamato all'art. 2 - Aree di intervento. Per evitare questioni di competenza, abbiamo perciò presentato emendamenti che tendono ad escludere un riferimento diretto o comunque rintracciabile, con la ricerca scientifica, che non è di competenza della Regione, e ogni riferimento, per quanto possibile, alle attività industriali, che pure non sono di competenza regionale: questo nell'intento di agevolare l'iter della legge e di meglio configurare il campo di applicazione della stessa.
Dove l'intervento della Regione non assume significato sperimentale bensì punta a favorire la realizzazione di impianti che sono al servizio delle abitazioni e delle attività produttive, ricollegandosi alla normativa nazionale della legge 457 o alle leggi regionali di settore, chiediamo poi di inserire il riferimento preciso all'installazione di impianti che utilizzino "tecnologie provate".
Per quanto si riferisce al ripristino ed alla ristrutturazione di impianti idroelettrici, da par te di autoproduttori, poiché questo è un terreno più incerto, mi sembra consigliabile togliere ogni riferimento alle attività industriali. Andrebbe anche sottolineato che la Regione per il ripristino e la ristrutturazione di centrali idroelettriche con una concessione in essere (sarebbe bene non far riferimento alle concessioni "non scadute") tenta di ricollegarsi non tanto ad una competenza diretta che non ha, quanto al potere previsto dal D.P.R. 616 che consente di prendere in considerazione le concessioni idroelettriche quando sono in qualche misura finalizzate all'esercizio congiunto di poteri e di competenze trasferite alle Regioni. Questo punto è stato lungamente dibattuto in Commissione e si era deciso di effettuare accertamenti presso l'Enel il cui esito non mi è noto.
In ordine alla costituzione della Commissione tecnico-consultiva di supporto alla Giunta e al Consiglio regionale si è aperto un dibattito sull'opportunità di prevedere, in luogo della Commissione tecnico consultiva, una Consulta regionale per l'energia che sia investita di poteri più ampi, che abbia una riconosciuta autonomia e che possa affrontare adeguatamente i problemi del settore energetico della nostra regione.
In seno alla II Commissione si è riconosciuto, però, che nel caso della presente legge era preferibile limitarsi alla previsione di una Commissione tecnico-consultiva; per tale Commissione si deve comunque prevedere un regolamento di funzionamento, la cui predisposizione ed approvazione dovrebbero essere riservate per legge alla Giunta regionale.
Proponiamo inoltre una disposizione finale riguardante gli indirizzi di intervento prioritario. Nella misura in cui conveniamo sui poteri attribuiti alla Giunta in ordine alla previsione e concessione dei contributi, riteniamo che, in una materia così importante per il suo significato di sperimentazione, sia opportuno collegare le decisioni della Giunta a momenti di verifica, di confronto e di dibattito in Consiglio regionale. Per questo chiediamo che, non tanto con la rigidità di piani che difficilmente potrebbero essere configurati in materia quanto con l'elasticità di un dibattito consiliare che si traduca in deliberazioni di indirizzo, vengano presi in considerazione alcuni elementi atti a realizzare un quadro di confronto tecnico-economico sui costi e benefici delle diverse iniziative proposte e che questi vengano portati non a scadenza fissa, ma almeno a scadenza annuale, alla verifica consiliare per addivenire alla definizione di indirizzi prioritari. Questo, anche in considerazione dell'opportunità di prevedere, nella fase di verifica per la definizione degli indirizzi prioritari, il necessario coordinamento con i programmi nazionali di ricerca e di intervento nel settore energetico, con particolare riferimento alle fonti rinnovabili.



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Borando. Ne ha facoltà.



BORANDO Carlo

Signor Presidente, signori Consiglieri, il tema delle risorse energetiche è importante ed attuale e quindi ritengo lodevole l'iniziativa della Regione di proporre la promozione di studi volti a dare un contributo per risolvere la carenza dell'energia elettrica, attuale e futura.
Vorrei fare alcune osservazioni in ordine alla situazione agricola delle province in cui si possono sfruttare i salti d'acqua.
Trenta/quaranta anni fa erano frequenti i casi in cui i contadini, gli artigiani ed i piccoli industriali per far funzionare le loro aziende sfruttavano ciò che madre natura aveva messo loro a disposizione; ossia sfruttavano i dislivelli dei corsi d'acqua. Furono poi costituite le società elettriche, venne l'Enel, le quali ottennero che tutti coloro che avevano fatto questi impianti dovessero essere tributari nei confronti dello Stato dell'imposta di fabbricazione.
Di fronte a tali gravami risultò più conveniente, anziché produrre energia elettrica in proprio, affidarsi all'erogazione della società e dello Stato.
Ora i tempi sono cambiati e quegli impianti abbandonati e andati in disuso possono essere opportunamente ripristinati sia da parte delle aziende agricole e artigianali, sia da parte di alcune aziende industriali.
Le valli della provincia di Torino, le valli all'agro novarese e vercellese sono solcati da numerosi corsi d'acqua che possono essere sfruttati dagli opifici e dalle aziende agricole. A mio giudizio, si renderebbe necessario un accertamento che potrà essere fatto con la collaborazione degli Ispettorati agrari, delle organizzazioni sindacali dell'Intendenza di finanza, delle Camere di commercio per stabilire chi pagava l'imposta di fabbricazione su tali impianti.
Fatto il censimento e l'accertamento gli interventi regionali dovranno poi essere articolati in modo tale da essere di stimolo al ripristino degli impianti di produzione.
Negli impianti di autoproduzione sarà sufficiente ripristinare le condutture d'acqua e le ruote idrauliche e dove sarà possibile si potranno installare dei trasformatori per ottenere, oltre all'energia idraulica anche l'energia elettrica, come giustamente suggerisce il collega Genovese quando parla di modificare l'art. 19 della legge 63.
E' ovvio che la Regione ha dei limiti al di là dei quali non pu andare; lo Stato dovrà intervenire presso l'Enel affinché non si opponga a tali iniziative dirette. E' in questo senso che la legge diventerà valida e otterrà dei risultati.



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Majorino. Ne ha facoltà.



MAJORINO Gaetano

Signor Presidente, Signori Consiglieri, a nome della forza politica che rappresento, esprimo un atteggiamento sostanzialmente favorevole a questo disegno di legge, dato che, di fronte alla totale carenza statuale, è opportuno incentivare studi e progetti in materia energetica.
Ho parlato di carenza statuale in quanto, com'è noto, l'Italia è l'unico fra i paesi europei che non abbia ancora elaborato un piano energetico nazionale essendosi limitato ad una dichiarazione di intenti. Si può immaginare, sul piano operativo, che questa dichiarazione di intenti resterà lettera morta considerando che di fronte a imperiosi precetti costituzionali, come quelli degli articoli 39 e 40 della Costituzione in materia di riconoscimento giuridico dei sindacati e di regolamentazione del diritto di sciopero, il legislatore e il Governo sono inadempienti da oltre 31 anni.
Devo fare qualche riserva relativamente agli artt. 14 e 15 del disegno di legge, laddove si prevede la possibilità di ricostruire o di riassestare centrali idroelettriche, sui quali mi pare possa prospettarsi la deduzione di un'illegittimità da parte del Commissario del Governo. Infatti, si tratta di finanziare studi e progetti diretti alla ricostruzione di impianti industriali e, se non vado errato, le iniziative industriali in senso lato non sono consentite, anzi, sono precluse alla competenza della Regione.
Una seconda riserva riguarda il "modus procedendi" delle erogazioni. Le norme che disciplinano le erogazioni per studi e progetti prevedono esclusivamente la competenza della Giunta ma non il parere consultivo della Commissione tecnica, la quale è composta di validi esperti. Penso che l'erogazione dovrebbe essere preceduta da un parere consultivo, tanto più che sono prevedibili una proliferazione di invenzioni e un gran numero di domande che solo la Commissione tecnica è in grado di discernere.



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Rossotto. Ne ha facoltà.



ROSSOTTO Carlo Felice

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la validità delle misure che stiamo esaminando emerge dal contesto in cui viviamo. Essa è la dimostrazione di come la Giunta si pone senza alcuna inclinazione alla demagogia e ad atteggiamenti di improvvisazione di fronte al grave problema dell'energia. Le preoccupazioni espresse dal collega Majorino mi pare che debbano essere respinte in termini politici più che in termini giuridici di fronte al fatto che il governo, di cui è stata sottolineata l'assoluta mancanza di interventi ordinati e coordinati in materia, respinga in termini di illegittimità questa legge, come da un po' di tempo pare sia suo costume di fronte alle iniziative della Regione.
L'unanimità dei consensi con cui le forze politiche si sono espresse deve anche tradursi in una pressione nei confronti del governo centrale il quale pare non avere chiarezza di intenti. Se il governo dovesse riproporre un atteggiamento negativo nei confronti di questa legge ricorrendo a bizantinismi, quando siamo in una situazione veramente preoccupante e drammatica, quando le previsioni Opec di dicembre parlano di ulteriori gravi sacrifici per la collettività, è opportuno che sappia, al termine del dibattito, eventualmente con un ordine del giorno o in questa sede o in una successiva, che le forze politiche regionali invitano le loro corrispondenti a livello nazionale ad assumersi le loro responsabilità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Bontempi. Ne ha facoltà.



BONTEMPI Rinaldo

Il nostro Gruppo esprime il suo pieno consenso e preannuncia il voto favorevole al disegno di legge n. 442. L'economia dei tempi ci impone di stringere i tempi malgrado che l'argomento sia di significativa importanza politica, tanto che un dibattito e una partecipazione più ampia sarebbero auspicabili. Vogliamo sottolineare il valore di stimolo e di proposta che l'iniziativa della Giunta assume nei confronti della complessità della politica energetica. Gli allarmi, le preoccupazioni, il buio che si intravede nel settore energetico pongono una tematica che va affrontata anche sotto l'aspetto culturale.
Già nel caso delle consultazioni abbiamo riscontrato un interesse generale, un'attenzione, una partecipazione, quasi una voglia di mettersi alla prova.
Si parla molto della questione del risparmio di gasolio e ci si chiede chi controllerà la corretta applicazione delle norme. I controlli - si è anche detto - saranno difficilmente produttivi per la non disponibilità di persone da adibire a quella funzione così minuziosa e difficile da concretare. E' invece importante l'aspetto culturale complessivo. Ma oltre all'aspetto culturale, a proposito delle nuove costruzioni, dobbiamo anche valutare gli standard edilizi attuali. Non è possibile che il nostro Paese abbia mediamente standard edilizi di gran lunga superiori a quelli dei paesi vicini, che implicano sul riscaldamento, sui consumi, sui costi.
Non scendo nell'esame particolareggiato della legge per ragioni di tempo, sottolineo unicamente il senso generale del disegno di legge che vuole contribuire a mettere in piedi iniziative concrete anche in risposta alle molte attese che questa legge aveva.
Approvo le considerazioni del Consigliere Genovese soprattutto quelle relative all'ultimo emendamento che attribuisce al Consiglio una funzione generale di indirizzo: se di acquisizione culturale di tratta, anche la verifica di ciò che sulla base di questa legge riusciremo ad avviare dovrà avvenire attraverso la discussione, al dibattito del Consiglio regionale.
Le occasioni non mancheranno.
Concludo rispondendo un po' polemicamente al Consigliere Benzi, persona peraltro molto amabile a livello individuale, ma che non perde occasione qui per andare fuori dal seminato e dalla realtà delle cose.
La volontà di accogliere gli emendamenti presentati, di metterci nello spirito del confronto in Commissione e in aula è merito di questa maggioranza e di questa Giunta e, in questo caso, è merito dell'Assessore che in questa fase ha dovuto trascurare l'ufficio di Piazza Castello, per essere presente in Commissione e valutare le varie leggi che lo interessano. Devo anche dire che il confronto lo si fa con chi è presente con chi ha delle idee da proporre; è impossibile farlo con chi non c'è e quando c'è non ha idee da proporre.



PRESIDENTE

La discussione generale è conclusa. La parola all'Assessore Rivalta per la replica.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

I limiti di sistematicità e di operatività che presenta la legge segnano la situazione di arretratezza legislativa del nostro Paese. Non mi sento in colpa per questi limiti, caso mai, riverso la colpa di tale situazione al livello nazionale che ha amministrato i problemi dell'energia nell'assoluta non conoscenza della globalità dei problemi e che si è ancorato al filone di approvvigionamento del petrolio, che era il più comodo e il più facile, creando la situazione di oggi.
I limiti sono anche dovuti al fatto che alla Regione non è attribuita una competenza specifica in materia di energia, quindi, nel ricercare una possibilità di intervento, la Regione ha dovuto riportare il campo di azione al principio della difesa ambientale e dell'uso corretto del territorio. Siccome alcuni sistemi di produzione e di consumo di energia provocano sul territorio inquinamenti o determinano gravi problemi nell'uso del territorio, sia per entità sia per problematicità, sorge l'esigenza per la Regione di darsi un'autonoma coscienza al fine di rispondere alla crescente domanda di energia, evitando al massimo i sistemi tradizionali di produzione, come quelli della costruzione di grandi bacini che provocano allagamenti di intere valli, delle costruzioni di impianti termoelettrici che provocano inquinamento consistente, della costruzione di centrali nucleari che provocano problemi sociali, di inquinamento e di sicurezza.
Abbiamo la coscienza che con interventi quali quelli promossi da questa legge non si potrà risolvere il problema dell'energia, che non si potrà probabilmente fare a meno delle centrali nucleari, che non si potrà probabilmente fare a meno di grandi invasi idroelettrici e di nuove centrali termoelettriche. E' però importante percorrere la strada della sperimentazione che consenta di studiare altre forme di produzione non inquinanti, energie rinnovabili che possono essere attivate ai fini di ridurre il numero dei grandi bacini idroelettrici, delle centrali nucleari e delle centrali termoelettriche.
Anche se il risultato sarà minimo, sarà comunque significativo soprattutto perché consentirà di darci una nuova cultura nei confronti dei problemi dell'energia. Il nostro Paese che non dispone di materie prime dovrà convincersi a comportarsi come le formiche che utilizzano tutte le briciole esistenti.
Questa legge deve consentirci di lavorare con gli istituti di ricerca con le strutture operative che sono in grado di realizzare impianti alternativi e deve darci coscienza di quanto è sfruttabile in questi settori.
Alcuni Consiglieri hanno posto la questione del rapporto fra questa legge e l'impianto di nuove centraline. Alcuni emendamenti presentati dal Consigliere Genovese possono ulteriormente chiarire il carattere della legge.
La legge è composta di due parti. Con la Prima parte la Regione si attribuisce la possibilità e il compito di far avviare ricerche nel campo delle energie rinnovabili, favorendo la sperimentazione; con l'altra parte prevede interventi specifici, utilizzando leggi statali o regionali, già operanti nei settori di competenza regionale. La normativa relativa a studi e realizzazioni di impianti sperimentali, ha un'indicazione piuttosto generale, proprio per non avere limitazioni di sorta; nell'art. 6 è appunto detto che, ove non ci sia elettrificazione o dove gli impianti idroelettrici sono connessi a sistemazione di canali d'irrigazione o di piccole derivazioni d'acqua, questi impianti possono anche essere finalizzati alla produzione di energia elettrica. Se la legge otterrà l'approvazione governativa si potrà accogliere la domanda che Viene dall'Azienda municipalizzata di Vercelli e di altre Comunità. Proprio questa mattina ho ricevuto una comunicazione della Comunità Valle di Susa che indica i vari salti d'acqua che potrebbero essere utilizzati, in parte ricuperando centraline obsolete, in parte introducendo nuove centraline.
L'unica limitazione viene dalla disponibilità finanziaria perché non possiamo pensare che la Regione possa coprire con i propri investimenti un'operazione per la realizzazione sistematica di centraline tutto ove è possibile utilizzare salti d'acqua o l'acqua affluente con l'opportuna velocità. Dai censimenti in corso, anche da parte delle Comunità montane e delle Aziende municipalizzate, le possibilità di introduzione di tali impianti sono dell'ordine di alcune centinaia, per cui tali interventi richiederebbero finanziamenti consistenti: si avrà bisogno del sostegno del Governo centrale. Sotto questo profilo la legge deve essere considerata una "provocazione" del Consiglio regionale piemontese nei confronti del Parlamento e del Governo, i quali in virtù della, legittima loro possibilità di spaziare su tutti i campi di produzione dell'energia e di una maggiore disponibilità finanziaria, possono fare qualcosa di analogo entro cui collocare l'operatività della Regione. Con una nuova legislazione statale che si apra allo studio, alla sperimentazione e all'utilizzo sistematico di tutte le fonti di produzione di energia alternativa rivendichiamo anche una possibilità regionale di legiferare in questo campo.
In questa richiesta siamo supportati dal fatto che la centralizzazione dei problemi di produzione di energia ha dato frutti negativi. Siamo d'accordo sulla centralità della direzione e del coordinamento, ma una centralizzazione assoluta e operativa ha fatto dimenticare una serie di possibilità locali e ha portato l'Enel a definire su scale sempre più grandi i limiti di intervento per la costruzione delle centrali idroelettriche e ad abbandonare la linea di utilizzo di ogni potenzialità che deve avere la cultura di un Paese povero come il nostro.
La cultura della formica si realizza soltanto se tutte le istituzioni sono attivate nel concretare una condizione di produzione e di consumo meno dispendiosa, che provochi minori sprechi e che consenta di utilizzare tutto quanto è utilizzabile.
La possibilità di realizzare nuove strutture, di utilizzare il biogas nel campo dell'agricoltura, di integrare il biogas con piccole centraline elettriche, di realizzare impianti integrati che possono sollevare dall'assorbimento di energia elettrica alcune attrezzature rurali o frazioni o centri abitati, di intervenire, con nuovi strumenti, è un tema che va visto a livello nazionale, ma che deve avere una possibilità di studio, di sperimentazione e di attivazione in sede locale, perché soltanto con questa attenzione regionale e locale è possibile superare questa situazione che ci ha visto tutti disattenti al problema fondamentale del risparmio nella produzione e nel consumo di energia.
La consistenza degli emendamenti in buona misura migliora la legge nella forma e ne chiarisce maggiormente il carattere.
Alcuni emendamenti introducono principi di restrizione sull'operatività della legge, soprattutto dove si parla di "progetti finalizzati" invece di "studi", il che potrebbe in qualche misura contrastare, per esempio, con l'art. 2 punto a), dove si parla di: "individuazione di eventuali consumi superflui". In questo caso non si tratta di progetti, ma di studi conoscitivi, di ricerche. Tuttavia sono propenso ad accettare gli emendamenti presentati anche se possono introdurre elementi di rigidezza sempre che si sia d'accordo che, nel momento in cui applichiamo la legge ai progetti finalizzati si faranno precedere le necessarie ricerche conoscitive.
Non mi sembra di poter accettare l'emendamento all'art. 20, presentato dal Gruppo socialdemocratico, in ordine al "voto limitato a tre nella nomina dei cinque esperti del Consiglio regionale". Propongo alla Giunta di non accettarlo, non per "prendere a calci" l'opposizione, ma perché i cinque esperti della Commissione tecnica devono essere scelti sulla base della capacità tecnica e non sulla base di una divisione partitica.
La prima maglia di valutazione per l'individuazione è quella della preparazione tecnica; della rappresentatività politica, ne terremo conto solo all'intero di questa maglia.
La Giunta respinge anche l'emendamento presentato dal Consigliere Majorino perché il suo contenuto è assorbito da quello presentato dal Consigliere Genovese, laddove si dice che "entro sei mesi la Giunta presenterà il regolamento ed i criteri di attuazione della legge".



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'articolato del progetto di legge n. 442: "Promozione di studi per il risparmio delle risorse energetiche e di impianti sperimentali per lo sfruttamento di risorse energetiche rinnovabili".
"Titolo I - Finalità.
Articolo 1 - Per conseguire migliori condizioni di difesa dell'ambiente e di uso del territorio, la Regione Piemonte favorisce studi ed iniziative per il contenimento dei consumi e l'eliminazione degli sprechi di risorse energetiche nonché l'utilizzazione di fonti energetiche non inquinanti e a limitata incidenza sul suolo.
A tal fine promuove, attraverso la concessione di contributi: a) lo studio per conseguire risparmi e migliorie nelle condizioni di utilizzo delle risorse energetiche b) la progettazione e la realizzazione di impianti, di particolare interesse sperimentale, per lo sfruttamento delle risorse energetiche rinnovabili di fonte solare, idrica, geotermica, eolica o fornite da biogas, dalla trasformazione di prodotti vegetali e dal recupero dei rifiuti organici, e di impianti per la conservazione di energia o che consentono risparmi energetici".
Il Gruppo D.C. presenta due emendamenti: alla prima riga, dopo la parola "ambiente", inserire una virgola e sopprimere la congiunzione "e" alla seconda riga, dopo "uso" aggiungere "delle risorse e di organizzazione".
Chi è favorevole a questo emendamento, è pregato di alzare la mano. E' approvato.
Al secondo comma, punto a) dopo "studio" sopprimere "per conseguire" e inserire la frase "di progetti finalizzati al conseguimento di".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' approvato.
Si proceda alla votazione dell'articolo.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
"Capo I - Studi per definire le migliori condizioni di utilizzo delle risorse energetiche.
Articolo 2 - Aree di intervento. Gli studi di cui al punto a) del precedente articolo 1, relativi alle materie di competenza diretta della Regione Piemonte o di interesse della comunità regionale, riguardano in particolare: a) all'individuazione di eventuali consumi superflui e delle relative modalità di riduzione b) la conservazione dell'energia nell'ambito del sistema di produzione e distribuzione dell'energia stessa, negli edifici, nei processi produttivi, nei trasporti c) la costituzione, a parità di servizio reso, di fonti energetiche con altre a minor tasso di inquinamento od a minor costo, ed in particolare con quelle rinnovabili d) la prospettazione di modelli produttivi e di organizzazione territoriale richiedenti minor contenuto energetico, quale contributo alla migliore definizione degli aggiornamenti del Piano regionale di sviluppo".
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento: alla prima riga sostituire "Gli studi" con "I progetti finalizzati". Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' approvato.
Si proceda alla votazione dell'articolo.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
"Articolo 3 - Domande di contributo. Gli Enti e i soggetti interessati ad ottenere il finanziamento regionale per gli studi di cui al precedente articolo 2 presentano domanda alla Giunta regionale corredata di una relazione tecnica preliminare che evidenzi gli obiettivi degli studi proposti, le modalità e i tempi di svolgimento relativi e il preventivo di spesa".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
"Articolo 4 - Concessione ed entità del contributo. Il contributo regionale è concesso, mediante delibera della Giunta regionale, agli studi ritenuti ammissibili sotto il profilo tecnico ed economico e di particolare interesse scientifico. L'erogazione del contributo è regolata da apposita convenzione".
Il Gruppo D.C. presenta un emendamento al primo comma: sopprimere le parole "e di particolare interesse scientifico".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' approvato.
Si proceda alla votazione dell'articolo.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
"Articolo 5 - Disposizioni finanziarie relative ai contributi per gli studi. Per la concessione dei contributi di cui al presente titolo è autorizzata la spesa di 200 milioni per l'anno finanziario 1979.
All'onere di 200 milioni per l'anno finanziario 1979 si provvede mediante una riduzione di pari ammontare, in termini di competenza e di cassa, del fondo speciale di cui al capitolo n. 12500 dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno e mediante l'istituzione, nello stato di previsione medesimo, di apposito capitolo con la denominazione 'Contributi per lo svolgimento di studi e ricerche per definire le migliori condizioni di utilizzo delle risorse energetiche' e con lo stanziamento di 200 milioni in termini di competenza e di cassa.
Le spese per ciascuno degli anni finanziari 1980 e 1981 saranno determinate nell'ambito delle disponibilità che saranno iscritte nel bilancio pluriennale 1980/1982 - Area di intervento - Gestione e assetto del territorio - in corrispondenza del programma 'Promozione di studi per il risparmio delle risorse energetiche e di impianti sperimentali per lo sfruttamento di risorse energetiche rinnovabili', con le singole leggi di approvazione dei relativi bilanci.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Il Gruppo D.C. presenta un emendamento al primo comma, prima riga: sostituire "al presente titolo" con "all'art.2". Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' approvato.
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
"Capo II - Progettazione e realizzazione di impianti di particolare interesse sperimentale.
Articolo 6 - Applicazioni. Gli impianti di particolare interesse sperimentale di cui al punto b) del precedente articolo 1 sono finalizzati alla produzione di acqua e aria calda e alla conservazione e utilizzo del calore a servizio dell'edilizia residenziale pubblica, sovvenzionata e agevolata, dell'edilizia per servizi pubblici, delle attività artigiane e di piccole e medie industrie, delle attività agricole e zootecniche, delle attività commerciali e turistiche ricettive.
Per le zone prive di elettrificazione, o nel caso di impianti integrati, o di impianti idroelettrici da canali di irrigazione o da piccole derivazioni d'acqua, gli impianti possono essere finalizzati anche alla produzione di energia elettrica".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
"Articolo 7 - Domande di contributo. Gli Enti e i soggetti a cui spetta la titolarità degli edifici e delle attività al servizio dei quali si intende proporre le installazioni degli impianti di cui al precedente articolo 6, presentano domanda alla Giunta regionale per la concessione di contributo, per la progettazione o per la realizzazione degli impianti.
Le domande devono essere corredate dalla relazione tecnica dettagliata dal progetto di massima, dal preventivo di massima della spesa, e da ogni altra documentazione necessaria ad illustrare l'ipotesi tecnica ed economica su cui si basa la proposta di installazione degli impianti".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
"Articolo 8 - Concessione ed entità dei contributi. Il contributo regionale, in conto capitale fino all'ammontare della spesa ritenuta necessaria, viene concesso, mediante delibera della Giunta regionale, alle proposte di realizzazione di impianti, ritenuti ammissibili, sotto il profilo tecnico ed economico e di particolare interesse sperimentale.
La Giunta regionale è altresì autorizzata a prestare fidejussione per gli eventuali importi non coperti da contributo regionale, qualora l'Ente beneficiario provveda alla spesa a suo carico mediante contrazione di mutuo con gli Istituti di credito".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
"Articolo 9 - Disposizioni finanziarie relative ai contributi per la progettazione e realizzazione di impianti di particolare interesse sperimentale. Per la concessione dei contributi di cui al presente titolo è autorizzata la spesa di 1000 milioni per l'anno finanziario 1979.
All'onere di 1000 milioni per l'anno finanziario 1979 si provvede mediante riduzione di pari ammontare, in termini di competenza e di cassa del fondo speciale di cui al capitolo 12600 dello stato di previsione della spesa per tale anno ed iscrivendo nello stato di previsione medesimo apposito capitolo con la denominazione 'Contributi in conto capitale per la progettazione e la realizzazione di impianti sperimentali per lo sfruttamento delle risorse energetiche rinnovabili' e con lo stanziamento di 1000 milioni in termini di competenza e di cassa.
La spesa per ciascuno degli anni finanziari 1980 e 1981 sarà determinata, nell'ambito delle disponibilità che saranno iscritte nel bilancio pluriennale 1980/1982 - Area di intervento 3 - 'Gestione e assetto del territorio', in corrispondenza del programma 'Promozione di studi per il risparmio delle risorse energetiche e rinnovabili', con le singole leggi di approvazione dei relativi bilanci.
Per la concessione della garanzia di cui al precedente articolo 8 secondo comma, è autorizzata la spesa di 30 milioni per l'anno finanziarlo 1979 e per ciascuno degli anni finanziari successivi, fino all'estensione dei mutui di cui all'articolo 8, secondo comma, della presente legge.
All'onere di 30 milioni per l'anno finanziario 1979 si provvede mediante una riduzione di pari ammontare, in termini di competenza e di cassa, del fondo speciale di cui al capitolo n. 12600 dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno, e mediante l'istituzione, nello stato di previsione medesimo, di apposito capitolo con la denominazione 'Prestazioni di garanzia fidejussoria per l'ammortamento dei mutui accesi dai soggetti beneficiari del contributo regionale per la progettazione e la realizzazione di impianti sperimentali per lo sfruttamento delle risorse energetiche rinnovabili' e con lo stanziamento di 30 milioni in termini di competenza e di cassa.
Le spese per la concessione delle garanzie fidejussorie per gli anni finanziari 1980 e 1981 saranno determinate nell'ambito delle disponibilità che saranno iscritte nel bilancio pluriennale 1980/1982 - Area di intervento 3 - 'Gestione e assetto del territorio', in corrispondenza del programma 'Promozione di studi per il risparmio delle risorse energetiche e di impianti sperimentali per lo sfruttamento di risorse energetiche e rinnovabili', con le singole leggi di approvazione dei relativi bilanci.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Il Gruppo D.C. presenta due emendamenti: al primo comma, prima riga sostituire "al presente titolo" con "all'art. 6".
Chi è favorevole all'emendamento alzi la mano. E' approvato.
Al quarto comma, penultima riga, sostituire "all'estensione" con "all'estinzione".
Chi è favorevole a questo emendamento, alzi la mano. E' approvato.
Procediamo alla votazione dell'articolo.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
"Articolo 10 - Edilizia sovvenzionata. Per l'installazione in edifici di edilizia sovvenzionata di nuova costruzione di impianti di riscaldamento e di produzione di acqua calda alimentati da fonti energetiche non tradizionali o fino alle determinazioni del C.E.R. previste dal primo comma dell'art. 56 della legge 5 agosto 1978, n. 457, la misura dell'elevazione del limite massimo dei costi ammissibili, di cui agli artt. 3 e 4 della stessa legge 5 agosto 1978, n. 457, è stabilita nel 20%.
L'installazione in edifici di edilizia sovvenzionata esistente di impianti di cui al comma precedente è finanziabile nell'ambito degli interventi di recupero previsti dall'art, 31 della legge 5 agosto 1978, n.
457.
Le disposizioni, di cui al presente articolo, si applicano a tutto il patrimonio di proprietà pubblica soggetto all'applicazione del titolo terzo della legge 8 agosto 1977, n. 513".
Il Gruppo D.C. ha presentato il seguente emendamento: al primo comma quarta riga, dopo "non tradizionali" aggiungere "integrate e che utilizzino tecnologie provate".
Chi è favorevole all'emendamento, alzi la mano. E' approvato.
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
"Articolo 11 - Edilizia agevolata-convenzionata. Per l'installazione di impianti di cui alla presente legge finalizzati al riscaldamento ed alla produzione di acqua calda, negli edifici residenziali da realizzare mediante i finanziamenti disposti dalle leggi nazionali e regionali per interventi di edilizia residenziale agevolata- convenzionata, la Giunta regionale è autorizzata a concedere contributi di agevolazione sull'importo di mutuo ordinario necessario per il finanziamento degli impianti predetti.
Il contributo di agevolazione è concesso per un periodo massimo di 5 anni 7 anni per le cooperative a proprietà indivisa, in misura tale da porre a carico dei soggetti utilizzatori l'onere percentuale pari ai tassi definiti all'art. 20 della legge 5 agosto 1978, n. 457, per le rispettive categorie di reddito in relazione alle singole destinazioni.
I contributi di agevolazione di cui al precedente primo comma, sono retroceduti alla Regione a partire dal VII anno dell'ultimazione dei lavori, X anno per la cooperativa a proprietà indivisa.
I relativi ratei sono aumentati o diminuiti in relazione dell'andamento dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati quale risulta dalle determinazioni dell'Istat considerato nella misura massima del 75%. I contributi in tal senso raccolti dalla Regione vanno a costituire un fondo di rotazione per il finanziamento di interventi ai sensi della presente legge.
Gli istituti di credito mutuanti, congiuntamente all'erogazione del mutuo agevolato per le opere principali, sono tenuti ad erogare le quote di mutuo integrativo assunto per le destinazioni di cui alla presente legge.
I mutui, come sopra concessi, usufruiscono della garanzia sussidiaria della Regione per il rimborso integrale del capitale, degli interessi e degli oneri accessori alle condizioni e nei modi previsti per gli interventi fruenti di contributo statale.
Per gli edifici esistenti di edilizia agevolata convenzionata di proprietà di cooperative edilizie a proprietà indivisa, sono concedibili mutui con le modalità e nei termini previsti dal previsto articolo, per le finalità della presente legge".
A questo articolo sono stati presentati due emendamenti dal Gruppo D.C.
Al primo comma, prima riga, sopprimere "di cui alla presente legge" e alla terza riga, dopo "acqua calda" aggiungere "alimentati da fonti energetiche non tradizionali o integrate e che utilizzino tecnologie provate".
Chi è favorevole all'emendamento, alzi la mano. E' approvato.
Emendamento soppressivo dell'ultimo comma. La parola al Consigliere Genovese.



GENOVESE Piero Arturo

Poiché la formulazione dell' ultimo comma non era chiara, questo emendamento soppressivo porta ad escludere, dalla possibilità di installazione di impianti per lo sfruttamento di energia rinnovabile, gli edifici già realizzati da cooperative edilizie a proprietà indivisa, stante la limitatezza degli interventi che è possibile finanziare.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

La Giunta è d'accordo.



PRESIDENTE

Chi è favorevole all'emendamento alzi la mano. E' approvato.
Si proceda alla votazione dell'articolo 11.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri "Articolo 12 - Domande. L'incremento del massimale di cui al primo comma del precedente articolo 10 è autorizzato, entro il limite massimo previsto, con decreto del Presidente della Giunta regionale, sulla base delle proposte documentate presentate dagli Enti attuatori, in sede di formulazione del programma di intervento.
L'entità dell'incremento del massimale è rapportata alle caratteristiche tecniche economiche dell'impianto. L'individuazione degli edifici di edilizia sovvenzionata nei quali intervenire con opere di manutenzione ai sensi del secondo comma del precedente articolo 10, è operata dalla Giunta regionale in sede di formulazione del programma di localizzazione di cui all'articolo 3 della legge 22 ottobre 1971 n. 865 sulla base di segnalazione dell'Ente proprietario".
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento al terzo comma, seconda riga: sopprimere "con opere di manutenzione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' approvato.
Si proceda alla votazione dell'articolo.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
"Articolo 13 - Disposizioni finanziarie. Le spese per la concessione di contributi integrativi costanti quinquennali di cui al precedente articolo 11, saranno autorizzate per l'anno finanziario 1980 con la legge di approvazione del relativo bilancio.
Per gli effetti di cui al terzo comma del predetto articolo 11, negli stati di previsione dell'entrata per gli anni finanziari 1987 e seguenti sarà iscritto apposito capitolo con la denominazione 'Introito delle somme dovute da operatori di edilizia convenzionata-agevolata per i contributi integrativi per impianti sperimentali di sfruttamento di energie rinnovabili'.
Le spese per la prestazione della garanzia sussidiaria di cui al sesto comma del precedente articolo 11, saranno autorizzate, per l'anno finanziario 1980, con la legge di approvazione del relativo bilancio".
Il Gruppo D.C. presenta i seguenti emendamenti: al primo comma, seconda riga, sopprimere "quinquennali".
Chi approva l'emendamento, è pregato di alzare la mano. E' approvato.
Emendamento al terzo comma, seconda riga, sostituire "6" con "7".
Chi è favorevole all'emendamento alzi la mano. E' approvato.
Si proceda alla votazione dell'articolo.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
"Titolo III - Ripristino e ristrutturazione di impianti idroelettrici da piccole derivazioni di acqua.
Articolo 14 - Applicazione. La Regione Piemonte, a titolo sperimentale promuove la realizzazione di progetti finalizzati al ripristino e alla ristrutturazione di impianti idroelettrici di autoproduzione, anche ai fini della tutela ambientale e del riassetto idrogeologico dei corsi d'acqua per i quali sia in essere una regolare concessione non scaduta".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri L'art. 14 è approvato.
"Articolo 15 - Agevolazioni o provvidenze finanziarie. Per l'attivazione delle predette iniziative, le imprese artigianali ed industriali possono richiedere alla Regione la concessione di: a) contributo in conto interessi, per la durata del finanziamento concesso alle imprese dagli Istituti di credito, per la realizzazione del progetto b) garanzie sino all'80% dell'ammontare della somma giudicata necessaria per la realizzazione del progetto presentato dall'impresa.
L'entità del contributo in conto interessi sarà determinata annualmente in modo tale da ridurre il tasso dei finanziamenti alle imprese fino a un massimo di 6 punti rispetto al tasso agevolato o comunque al miglior tasso praticato dagli Istituti del medio credito per finanziamenti analoghi, e può integrarsi, con eguale agevolazione, ad eventuali finanziamenti che le imprese abbiano ottenuto od ottengano direttamente od indirettamente dalla Banca Europea degli Investimenti".
Il Gruppo D.C. presenta i seguenti emendamenti: al primo comma sopprimere "artigianali e industriali".
Chi è favorevole all'emendamento, alzi la mano. E' approvato.
Emendamento al secondo comma, seconda riga, dopo "annualmente" aggiungere "dalla Giunta regionale".
Chi è favorevole all'emendamento, alzi la mano. E' approvato.
Procediamo alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 15 è approvato.
"Articolo 16 - Domande. Le domande per la concessione delle provvidenze di cui all'articolo 15 della presente legge possono essere presentate in ogni tempo al Presidente della Giunta regionale. Le domande devono essere corredate dalla relazione tecnica dettagliata, dal progetto di massima, dal preventivo di massima della spesa, e da ogni altra documentazione necessaria ad illustrare l'ipotesi tecnica ed economica su cui si basa la proposta di ripristino o ristrutturazione degli impianti".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 16 è approvato.
"Articolo 17 - Concessioni di agevolazioni e provvidenze. Le provvidenze di cui al precedente articolo 15, sono concesse, mediante delibera della Giunta regionale, alle proposte di ripristino o ristrutturazione di impianti che saranno ritenute ammissibili sotto il profilo tecnico ed economico".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 17 è approvato.
"Articolo 18 - Disposizioni finanziarie. Per la concessione dei contributi di cui al punto a) del precedente articolo 15 è autorizzato il limite di impegno di 100 milioni per l'anno finanziario 1979.
All'onere di 100 milioni per l'anno finanziario 1979 si provvede mediante una riduzione di pari ammontare, in termini di competenza e di cassa, del fondo speciale di cui al capitolo n. 12600 dello stato di previsione della spesa per tale anno, e mediante l'iscrizione, nello stato di previsione medesimo, dell'apposito capitolo con la denominazione 'Contributi in conto interessi per il ripristino di impianti idroelettrici da piccole derivazioni d'acqua' e con lo stanziamento di 100 milioni in termini di competenza e di cassa.
Per la prestazione della garanzia sussidiaria, di cui al punto b) del precedente articolo 15, è autorizzato il limite di impegno di 5 milioni per l'anno finanziario 1979.
All'onere di 5 milioni per l'anno finanziario 1979 si provvede mediante una riduzione di pari ammontare, in termini di competenza e di cassa, del fondo speciale di cui al capitolo n. 12600 dello stato di previsione della spesa per tale anno e mediante l'iscrizione, nello stato di previsione medesimo, di apposito capitolo con la denominazione 'Oneri conseguenti la prestazione di garanzia sussidiaria per il rimborso del capitale ed il pagamento degli interessi sui mutui ordinari necessari al finanziamento del ripristino di impianti idroelettrici da piccole derivazioni d'acqua' e con lo stanziamento di 5 milioni in termini di competenza e di cassa.
I limiti di impegno relativi alla concessione dei contributi ed alla prestazione della garanzia di cui al presente articolo saranno determinati per ciascuno degli anni finanziari 1980 e 1981, nell'ambito delle disponibilità che saranno iscritte nel bilancio pluriennale 1980/1982 Area di intervento 3 - Gestione e assetto del territorio - in corrispondenza del programma 'Promozione di studi per il risparmio delle risorse energetiche e di impianti sperimentali per lo sfruttamento di risorse energetiche rinnovabili', con le singole leggi di approvazione dei relativi bilanci.
Le spese per le annualità derivanti dai limiti di impegno di cui ai precedenti commi saranno iscritte, a decorrere dall'anno finanziario 1980 in appositi capitoli di ciascun bilancio.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'art. 18 è approvato.
Il Gruppo D.C. presenta un emendamento al Titolo IV - Finanziamenti di impianti sperimentali di sfruttamento delle risorse energetiche attraverso le leggi regionali di settore: sopprimere il termine "sperimentali". Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' accolto.
"Articolo 19 - Con le modalità, le forme, le percentuali di finanziamento ed i tempi previsti dalle leggi regionali: 12 ottobre 1978, n. 63, 'Interventi in materia di agricoltura e foreste' 4 giugno 1975, n. 47, 'Interventi a favore degli Enti locali territoriali dell'associazionismo e della cooperazione per lo sviluppo strutturale della rete distributiva in Piemonte' 28 luglio 1978, n. 47, 'Provvedimenti per l'ammodernamento tecnologico e l'incremento della produttività nel settore artigiano' 16 maggio 1975, n. 28, 'Norme per l'incentivazione delle iniziative di Enti locali, di Enti ospedalieri e di Istituti di assistenza e beneficenza, assistite da contributo regionale e istituzione degli organi consultivi in materia di opere pubbliche di interesse regionale' 4 giugno 1975, n. 46, 'Interventi a favore di Consorzi fra Enti locali per lo smaltimento dei rifiuti solidi' 1° marzo 1979, n. 10, 'Norme per la programmazione sportiva in Piemonte' sono finanziabili le progettazioni e le realizzazioni di impianti di cui agli articoli 1 e 2 della presente legge, da installare a servizio degli impianti, delle attrezzature e delle attività aziendali finanziati o finanziabili con le leggi sopraelencate.
Sono ammesse ai contributi di cui al comma precedente, le proposte di installazione di impianti che saranno ammissibili, sotto il profilo tecnico ed economico.
Gli impianti per cui è stata dichiarata l'ammissibilità, e le relative opere a cui sono connesse, assumono carattere prioritario nella formazione dei programmi formulati ai sensi delle leggi di cui al primo comma del presente articolo".
Il Gruppo D.C. presenta i seguenti emendamenti: al primo comma sostituire le prime due righe da "Con ..." a "regionali": con: "Le progettazioni e le realizzazioni di impianti utilizzanti tecnologie provate per lo sfruttamento delle risorse energetiche rinnovabili, da installare a servizio degli impianti, delle attrezzature e delle attività aziendali possono essere finanziati secondo le norme delle seguenti leggi regionali di settore, nell'ambito delle disponibilità inscritte a bilancio".
Chi è favorevole a questo emendamento alzi la mano. E' accolto.
Il secondo emendamento D.C. recita: al termine del primo comma sopprimere la frase da "sono finanziabili" sino a "leggi sopraelencate".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' approvato.
Il terzo emendamento del Gruppo D.C. recita: dopo il primo comma aggiungere il seguente nuovo comma: "Gli impianti per lo sfruttamento di risorse energetiche rinnovabili installati a servizio degli impianti, delle attrezzature e delle attività di aziende, possono essere utilizzati anche a servizio della residenza dell'imprenditore e, per le aziende agricole delle residenze dei lavoratori dipendenti".
La parola al Consigliere Genovese.



GENOVESE Piero Arturo

Questo emendamento è da mettere in relazione alla legge di settore elencata al primo comma, che riguarda l'agricoltura. Non prevedendo la legge n 63 interventi sulle abitazioni nelle zone di pianura, senza una precisazione non ci sarebbe la possibilità di utilizzare l'energia proveniente dagli impianti al servizio della produzione anche per la residenza.
Questo emendamento tuttavia non risolve completamente il problema perché, ad esempio, nel caso di impianti per lo sfruttamento di biogas saremmo di fronte ad eccedenze energetiche che non possono trovare utile impiego nell'ambito del ciclo aziendale produttivo o per la residenza.
Pertanto confermo l'emendamento presentato dal Gruppo, invitando il Consiglio regionale ad una riflessione e ad una ulteriore modifica a fronte di queste eccedenze energetiche che non possono trovare impiego.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Rivalta.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

Vorrei intanto sottolineare che con questo emendamento restringiamo molto il campo di applicazione dell'art. 19 perché il problema dell'utilizzo dell'energia prodotta ai fini dell'abitazione dell'imprenditore o dei dipendenti non era escluso dall'articolo precedente.
D'altra parte lo stesso problema si potrebbe porre, per esempio, per le attività artigiane, turistiche e commerciali. Non credo che possiamo regolare il surplus di produzione.



PRESIDENTE

Il problema è stato posto, però la formulazione precisa è complessa.
Nella votazione della legge si tiene conto di quanto ha detto ora il Consigliere Genovese, nel senso che fa parte integrante dell'approvazione della legge anche quando non si riesce a dare una definizione letterale che sia del tutto comprensiva dei concetti espressi.
La parola al Consigliere Menozzi.



MENOZZI Stanislao

Intanto pensiamo di utilizzare appieno i nuovi impianti che saranno realizzati. Il caso del surplus sarà riproposto in seguito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Le situazioni che rivelano una vocazione per la produzione del biogas sono tipicamente quelle dei grandi impianti zootecnici che danno luogo anche a problemi di carattere ecologico (l'allevamento di suini ad esempio va dai 10 ai 50 mila capi). Una stalla con 50 bovine da latte è in condizione di dare biogas per ca. 200 persone. L'agricolture quindi non realizza l'impianto energetico per la propria azienda se non ha la possibilità di utilizzare il surplus.
Comunque questa è una materia che incominciamo ora ad affrontare.
Sicuramente ritornerà alla nostra attenzione e saremo in grado di legiferare in modo più consapevole ed efficace, quando anche dal livello nazionale, come diceva l'Assessore, saranno indicate le linee entro le quali le autonomie regionali potranno affrontare questa vitale materia.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

Propongo di togliere la parola "agricole", intendendo comprendere anche le aziende artigiane, turistiche, ecc.



PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Genovese.
Ne ha facoltà.



GENOVESE Piero Arturo

Sono d'accordo di togliere la parola "agricole", però propongo di aggiungere: "e nel caso di aziende agricole delle residenze dei lavoratori dipendenti".



PRESIDENTE

Chi è favorevole all'emendamento alzi la mano. E' accolto.
L'ultimo emendamento D.C. recita: al secondo comma (nuovo terzo comma) sostituire "di cui al comma precedente" con "previsti dalle leggi indicate al primo comma".
Chi è favorevole all'emendamento alzi la mano. E' accolto.
Procediamo alla votazione dell'articolo.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 42 Consiglieri L'articolo 19 è approvato.
"Titolo V - Articolo 20 - Commissione tecnica consultiva. La Regione per le iniziative inerenti i problemi di risparmio dell'energia e lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili, e in generale per le iniziative aventi attinenza con i problemi energetici, si avvale del contributo e dell'attività di un'apposita Commissione tecnica-consultiva.
La Commissione tecnica-consultiva opera altresì al fine di assicurare il coordinamento con le altre iniziative di studio, ricerca e sperimentazione svolte dagli altri soggetti pubblici operanti nel settore e, ove necessario, si rapporta con gli organismi e le istituzioni, pubblici e Privati, necessari allo svolgimento della sua attività.
La Commissione tecnica-consultiva è composta da n. 5 esperti di specifica e comprovata competenza nominati dal Consiglio regionale e da n.
10 esperti nominati dalla Giunta regionale su indicazione dei seguenti Enti: n. 2 esperti per il Politecnico di Torino n. 2 esperti per l'Università di Torino n. 1 esperto per l'Ente Nazionale Energia elettrica n. 1 esperto per l'Azienda Elettrica Municipale n. 1 esperto per il Comitato Nazionale Energia Nucleare n. 1 esperto per il Comitato Nazionale di Ricerche n. 1 esperto per l'Istituto superiore di sanità n. 1 esperto di rappresentanza del Ministero dell'industria.
Ad eventuali attività connesse ai compiti di Istituto della Commissione tecnica-consultiva si farà fronte con i fondi di cui all'articolo 5 della presente legge".
All'art. 20 vengono presentati alcuni emendamenti.
Emendamento presentato dal Consigliere Vera al terzo comma - terza riga "con voto limitato a 3".
Chi è favorevole a questo emendamento è pregato di alzare la mano. E' respinto. Emendamento presentato dal Gruppo D.C.: al terzo comma sostituire "dalla Giunta" con "dal Consiglio".
Chi è favorevole a questo emendamento, alzi la mano. E' approvato.
Emendamento presentato dal Gruppo democristiano: aggiungere il seguente ultimo comma: "Il funzionamento della Commissione tecnica consultiva è disciplinato da apposito regolamento approvato dalla Giunta regionale entro tre mesi dall'entrata in vigore della presente legge".
Chi è favorevole all'emendamento, alzi la mano. E' approvato.
Procediamo alla votazione dell'articolo.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 39 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 20 è approvato.
Il Consigliere Majorino presenta il seguente emendamento: dopo l'articolo 20 aggiungere il seguente articolo 21: "L'erogazione dei contributi previsti dalla presente legge viene disposta dalla Giunta regionale, previo parere consultivo da esprimersi dalla Commissione tecnica di cui all'articolo che precede: alla quale verranno trasmesse immediatamente dopo la loro presentazione - le domande di contributo con l'inerente documentazione, onde la Commissione stessa possa esprimersi entro il termine massimo di 50 giorni".
La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Ho fatto questa proposta in quanto ho rilevato che la legislazione regionale prevede, di regola, che i provvedimenti di un certo rilievo, e segnatamente i provvedimenti di carattere finanziario, siano preceduti da un parere di carattere consultivo a opera di un determinato organo. Ieri per esempio, nell'ambito della legge sugli insediamenti artigiani, si è previsto che certe erogazioni di finanziamenti vengano deliberate dalla Giunta, previo parere dei Comprensori o della competente Commissione consiliare.
In questa materia, ritengo sia più che mai necessario il parere in questione, in quanto è nozione di comune esperienza che l'Italia è terra di eroi, di poeti, di santi, di navigatori, di trasvolatori ma è anche terra di inventori. Quindi penso si possa facilmente prevedere che la Giunta verrà subissata da domande di inventori, più o meno validi, i quali pretenderanno di suggerire soluzioni energetiche brillanti.
L'Assessore ha detto che il contenuto del mio emendamento è assorbito dall'emendamento presentato dal Consigliere Genovese, che il funzionamento della Commissione tecnica verrà disciplinato da apposito regolamento della Giunta e che, in quella sede, si potrà inserire il parere consultivo.
Penso però che non si possa, in sede regolamentare, attribuire la competenza ad una Commissione tecnica. Si deve partire dall'osservazione che fra le fonti di diritto regionale il regolamento viene dopo la legge quindi, non penso che con un regolamento si possa attribuire la competenza ad un organo consultivo.
A mio vedere, o c'è la volontà di dire che la Giunta eroga i contributi, previo parere consultivo della Commissione, e allora si deve provvedere in questa sede; oppure non c'è questa volontà, e allora il discorso è diverso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

E' un organo che non ha rilevanza esterna. Può esserci un accordo, una volontà, per cui passa attraverso la Commissione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Rivalta.



RIVALTA Luigi, Assessore alla pianificazione territoriale

L'emendamento del Consigliere Majorino è superato dall'emendamento aggiuntivo presentato dai Consiglieri Genovese e Franzi secondo il quale la Giunta regionale propone al Consiglio regionale, in prima applicazione entro i primi sei mesi e successivamente a scadenza annuale, i criteri di intervento prioritario. E' ovvio che la Giunta regionale, in Consiglio presenterà la proposta sulla base di un esame tecnico che sarà effettuato utilizzando la Commissione tecnica consultiva prevista nella legge, se i problemi saranno di un livello tale da richiederne l'apporto. Si tenga conto che la Commissione tecnica consultiva è costituita ai fini di aiutare la Regione a darsi degli indirizzi generali nel campo dell'energia, e non per giudicare un impianto di biogas o un pannello solare per una scuola.
Dovremo, per questo, ricorrere ad apporti tecnici di tipo diverso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

La funzione consultiva è una delle funzioni fondamentali della vita pubblica, ma la funzione consultiva può essere vincolante, non vincolante obbligatoria, facoltativa e su questo sarebbe forse opportuno un dibattito prima di introdurlo in modo surrettizio nel nostro modo di legiferare.
Andiamo cauti ad introdurre questi tipi di strumenti e abbiamo il coraggio di chiamarli per quelli che sono, e cioè elementi di controllo politico surrettizio rispetto a quelli dell'aula del Consiglio.



PRESIDENTE

Chi è favorevole all'emendamento presentato dal Consigliere Majorino è pregato di alzare la mano. L'emendamento è respinto.
Il Gruppo D.C. presenta il seguente emendamento aggiuntivo: al termine dell'articolato proposto aggiungere la seguente "Disposizione finale Articolo 21 - Indirizzi di intervento prioritario. Entro 6 mesi dall'entrata in vigore della presente legge e, successivamente, almeno a scadenza annuale, il Consiglio regionale delibera , su proposta della Giunta regionale, indirizzi di intervento prioritario, formulati sulla base di un quadro di confronto tecnico-economico sui costi/benefici delle diverse iniziative proposte e del necessario coordinamento con i programmi nazionali di ricerca e di intervento".
Chi è favorevole a questo emendamento alzi la mano. E' approvato.
Si proceda alla votazione dell'articolo 21.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 41 Consiglieri L'art. 21 è approvato.
La parola al Consigliere Genovese per dichiarazioni di voto.



GENOVESE Piero Arturo

Il voto del Gruppo democristiano è favorevole per le ragioni che ho prima espresso e trova conferma nell'accoglimento degli emendamenti migliorativi da noi proposti.
Il nostro Gruppo non vuole scindere il voto favorevole a questo disegno di legge dalla considerazione pure favorevole che diamo alla proposta di legge n. 390 presentata dal collega Marchini.
Siamo favorevoli perché rendendoci conto che i Comuni hanno l'esigenza di introitare attraverso gli oneri di urbanizzazione le risorse finanziarie per procedere alle urbanizzazioni primarie e secondarie per lo sviluppo delle residenze, riteniamo anche che l'urbanistica non possa però essere esaustiva della programmazione e che l'allocazione delle risorse non sia un problema che debba far riferimento unicamente alle previsioni puntuali dei piani urbanistici e dei programmi di attuazione previsti dalla legge statale n. 10 e dalla legge regionale n. 56.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Non si può non essere favorevoli ad un provvedimento di legge che incentiva la possibilità di apporti, di studi, di eventuali invenzioni per risolvere il problema energetico, soprattutto di fronte alla carenza dello Stato che si è limitato ad una vaga dichiarazione di intenti, e che unico fra gli Stati europei - non ha neppure formulato un piano nazionale energetico. Formulo peraltro una riserva non tanto sulla possibile illegittimità costituzionale dell'intera legge, ma piuttosto sull'illegittimità della norma relativa alla ricostruzione e alla ristrutturazione degli impianti delle cosiddette centraline. A parte questa osservazione, il mio voto non può che essere favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Prendo atto con soddisfazione che l'iter legislativo di una materia così delicata e innovativa è approdato in quest'aula in termini brevi e con un sostanziale apporto non necessariamente confluente, da parte della collettività regionale.
La Regione Piemonte con queste iniziative si pone all'avanguardia in ordine alla presa di responsabilità in questo campo da parte degli Enti regionali del nostro Paese.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione sull'intero testo della legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.
Vi do lettura dell'articolo unico del progetto di legge n. 390: "Incentivazione all'adozione di tecnologie destinate all'utilizzazione di energie rinnovabili, nell'edilizia residenziale", la cui relazione viene data per letta.
"Articolo unico - I Comuni con apposita convenzione, con la quale viene altresì verificata l'utilizzazione ottimale delle tecniche di coibentazione, possono ridurre l'aliquota dei costi di costruzione di ogni singola unità abitativa di una somma non superiore a Lire 500.000 qualora vengano adottati impianti sussidiari utilizzanti energia solare per la produzione di acqua calda, e di una somma non superiore a L. 2.000.000 qualora vengano adottati impianti sussidiari utilizzanti energia solare per il riscaldamento".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 45 Consiglieri L'articolo unico è approvato.


Argomento:

Esame progetti di legge nn. 390 e 442 recanti provvedimenti in materia energetica

Argomento:

Sul programma dei lavori


PRESIDENTE

Alcune brevi considerazioni sulla prosecuzione dei nostri lavori.
Sono stati presentati alcuni ordini del giorno e una deliberazione della Giunta regionale sul piano regionale dei parchi e delle riserve naturali. L'Assessore Marchesotti mi sottolinea inoltre l'opportunità di esaminare altre deliberazioni. Infine dovremo approvare la legge sulla formazione professionale.
Propongo di proseguire i lavori al fine di esaminare tutto quanto è iscritto all'ordine del giorno. Vi sono obiezioni? La parola alla dottoressa Castagnone Vaccarino.



CASTAGNONE VACCARINO Aurelia

Ieri mattina si era deciso di iniziare l'iter della legge sulla formazione professionale e di continuarlo senza interporre altre discussioni. Questa mozione, accettata peraltro da tutto il Consiglio, è stata disdetta completamente nella giornata di ieri e di oggi. Già prevedevo che non si sarebbe potuto continuare a discutere di quella legge date le molte questioni che sono ancora in discussione.
Poiché il nostro compito è soprattutto quello di approvare delle buone leggi, non affrettatamente ma approfondendo i problemi, chiedo di continuare i lavori esaminando le deliberazioni urgenti e di rinviare la discussione sulla formazione professionale alla seduta di mercoledì per la quale è già prevista la convocazione del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Mi associo alle considerazioni della dottoressa Castagnone Vaccarino con questa precisazione: ritengo che la votazione di questa importantissima legge, nella quale abbiamo impegnato tante risorse personali, richieda un tempo che non è quello consentito dall'arresto dell'orologio quando già il mezzogiorno è largamente superato e sono previsti altri adempimenti ed impegni per il pomeriggio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice

Sono contrario al parere espresso dai colleghi Castagnone Vaccarino e Bianchi. Non arriveremo al dibattito in aula, se si va alla ricerca continua di un perfezionismo, quando sappiamo perfettamente che si tratta di scelte politiche sulle quali, nonostante l'ampiezza con cui si vogliono illustrare gli emendamenti, le posizioni si sono ormai chiarite.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Questa legge ha avuto un iter lunghissimo, un dibattito approfondito un esame attento degli emendamenti, tentativi vari per chiarire il chiaribile. Credo che a questo punto dobbiamo discutere e fare ogni sforzo perché la legge venga approvata in giornata proprio perché quello che c'era da chiarire è stato chiarito. Sarebbe un errore rinviare nuovamente il provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vera.



VERA Fernando

Probabilmente il mio giudizio è deformato dal fatto che stiamo lavorando su questa legge da più di un mese. Le posizioni dei Gruppi e della maggioranza sono emerse ieri con sufficiente chiarezza; quindi non credo che un rinvio di una settimana permetterebbe ulteriori approfondimenti. Il mio parere è che nella giornata di oggi si porti a compimento questa nostra fatica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

In linea con il dibattito che c'è stato in Commissione e con l'accordo di ieri di affrontare quanto era possibile in seduta separata, costume che non condivido, la maggioranza ha il diritto di arrivare all'approvazione della sua proposta, così come la minoranza ha il dovere di esporre le ragioni del suo dissenso. Mi pare corretto pensare che questa sia la sede in cui si possa migliorare la legge né che, a questo punto, si dica che per migliorare la legge si debba rinviare. Si dica che si rinvia perché abbiamo altri impegni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Signor Presidente, non ho chiesto rinvii, non ho chiesto ripensamenti per migliorare la legge, non pensavo e non penso, nel momento in cui sono consolidati gli emendamenti e le posizioni delle singole parti, che un ulteriore lasso di tempo consenta di apportare modifiche alle posizioni che i Gruppi hanno assunto.
Constatavo che, dopo due giorni e mezzo, non si possa, data l'ora ipotecare un ulteriore pomeriggio rispetto all'attività di ordine politico ed organizzativo che ciascuno di noi aveva programmato precedentemente.
Quindi non può esserci addebitata l'interpretazione avanzata dal Consigliere Marchini. Se si vuole affrontare l'argomento ad oltranza sacrifichiamo altre cose, andiamo in fondo a questa legge, ma dovrò tenerne conto in futuro.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



VIGLIONE Aldo, Presidente della Giunta, regionale

Signori Consiglieri, come sapete, il Ministro Bisaglia ci ha convocati per le ore 20, per discutere del problema del rifornimento del gasolio per il riscaldamento. Stretta fra la morsa della discussione della legge sulla formazione professionale e il gasolio, la Giunta sceglie la strada del gasolio perché il Ministro ha dichiarato che l'incontro con il Piemonte pu avvenire solo questa sera.
Allora si è discusso sull'opportunità di proseguire la seduta ma evidentemente, verrebbe a mancare una parte della Giunta. Certo che preferiremmo andare al voto, ma comprendiamo anche che un argomento così serio può introdurre discussioni tali che i tempi possono slittare e le ore passare.
Potrei fare una proposta intermedia di rinvio della discussione a martedì o a mercoledì dedicando un pomeriggio intero a questa legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Chiedo una breve sospensione dei lavori per valutare questa proposta.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa per alcuni minuti per consentire ai Capigruppo e alla Giunta di esaminare la situazione e decidere.



(La seduta, sospesa alle ore 12,45, riprende alle ore 12,55)



PRESIDENTE

La decisione dei Capigruppo è di iniziare l'esame della legge sulla formazione professionale, confermando con questo la volontà politica di non rinviare l'argomento e di completare l'intero esame della legge nella seduta a ciò destinata di mercoledì prossimo, con l'iscrizione dell'argomento al primo punto all'ordine del giorno. Tutti i Gruppi ed i Consiglieri sono invitati a inviare alla Presidenza del Consiglio prima di mercoledì mattina gli eventuali altri emendamenti che intenderanno proporre.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Vorrei la garanzia che su questa proposta sia d'accordo il Vice Presidente Bajardi.



PRESIDENTE

D'accordo.


Argomento: Formazione professionale

Esame proposte di legge n. 119 e n. 409 e disegno di legge n. 403. "Disciplina delle attività di formazione professionale"


PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'articolo 1 della legge sulla "Disciplina delle attività di formazione professionale" "Articolo 1 - Oggetto della legge. La Regione disciplina con la presente legge l'orientamento e la formazione professionale ai sensi degli articoli 4, 35 e 117 della Costituzione, dell'art. 4 dello Statuto, degli articoli 35, 36, 37, 41 del DPR 24 luglio 1977, n. 616 e della legge 21 dicembre 1978, n. 845".
Si proceda alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 44 hanno risposto SI 44 Consiglieri L'articolo 1 è approvato.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno sulla Venchi Unica


PRESIDENTE

Vi do lettura dell'ordine del giorno sulla Venchi Unica pervenuto alla Presidenza: "Il Consiglio regionale sottolinea l'urgenza che la situazione della Venchi Unica - per la quale la modifica parlamentare della 675 intervenuta nel mese di luglio ha consentito il recupero dell'intervento della Cassa integrazione - venga ora rapidamente esaminata al Ministero dell'industria.
Ciò per evitare che lo stato assistenziale si protragga nel tempo senza apprestare le necessarie soluzioni produttive.
Il Consiglio sottolinea l'urgenza dell'esame in sede ministeriale stante anche l'aggravamento della situazione rispetto al mese di luglio quando era ancora aperta una possibile ipotesi di soluzione caduta nelle ultime settimane".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' approvato all'unanimità.
I lavori del Consiglio riprenderanno il prossimo mercoledì alle ore 9,30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,05)



(La seduta ha termine alle ore 13,05)



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